Resoconto della seduta n.35 del 03/08/2021
SEDUTA N. 35 DEL 3 AGOSTO 2021

La seduta inizia alle ore 10,20

Presidenza del Presidente
Dino Latini

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Buongiorno a tutti, do per letti i processi verbali delle sedute nn. 33 e 34 rispettivamente del 27 e 28 luglio 2021, i quali, ove non vi siano opposizioni, si intendono approvati ai sensi del comma 4 dell'articolo 53 del Regolamento interno. Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.

Interrogazione n. 224 – a riposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo e Vitri
“Richiesta confronto in Assemblea legislativa delle Marche su Missione “salute” del PNRR Italia”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 224 – a risposta immediata - dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo e Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Com’è noto il Piano di ripresa e di resilienza, per il quale nella nostra regione ci saranno effetti molto importanti e positivi in relazione ad investimenti già fatti sul sistema sanitario, sistema di prevenzione, sull'ammodernamento del sistema di digitalizzazione, sui servizi sociali, è in via di definizione da parte del governo.
C'è stata finora una sola interlocuzione tra la Regione e il Ministero della salute in cui sono stati individuati dei punti generali di intervento. Quindi, i dettagli sull'applicazione piena del PNRR nella nostra regione non si conoscono, siamo in attesa che siano esplicitati e definiti, tuttavia conosciamo i tempi, che sono i seguenti: entro la fine del mese di settembre dovranno essere individuati gli interventi necessari alla definizione degli ospedali di comunità e delle case della salute, entro dicembre dovrà essere concordata con lo Stato l'organizzazione di questi interventi e nella primavera 2022 dovranno essere avviate le procedure di applicazione di esecuzione.
Quindi, relativamente all'interrogazione la conclusione è che appena avremo i dettagli e la Giunta regionale avrà definito le linee di applicazione di questi interventi, prima della definizione e dell'approvazione da parte della Giunta, sarà nostra cura portare con una comunicazione, un dibattito, uno strumento che i Capigruppo in Consiglio regionale decideranno, il tema della discussione in Assemblea legislativa regionale.
Si accoglie la richiesta, se questo è il contenuto principale dell’interrogazione, in modo tale che il piano d’applicazione del PNRR sulla ripresa e sulla resilienza in materia di sanità, di servizi sociali possa essere discusso in Assemblea legislativa regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Consiglieri, Assessore, ho ascoltato le sue dichiarazioni e anche la sua ultima disponibilità a discutere, però - ci approssimiamo a una sessione di Consiglio regionale abbastanza complicata - vorrei evitare già dal primo intervento di oggi di poter …
Anche stamattina lei non completa esattamente e realisticamente la situazione. Si parla da 10 mesi del PNRR, il 30 aprile il documento è stato inviato alla Commissione europea ed il 13 luglio è stato approvato insieme a quello di altri 11 Paesi.
Nel PNRR missione 6 in particolare, oggetto dell’interrogazione, si individuano analiticamente e puntualmente le risorse e la destinazione degli interventi. Come lei credo sappia, voglio sperare che lo sappia, due sono gli interventi da questo punto di vista, quello sulle reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina e quello sull'innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio.
Credo che un Governo regionale equilibrato, illuminato e serio avrebbe dovuto già cominciare a ragionare su alcune priorità. Oggi, agosto, noi ci ritroviamo senza un'analisi della situazione. Qui ci sono elementi a cui si sarebbe potuto già dare una risposta. Per esempio, c’è stata un'analisi dei dati odierni in merito ai percorsi prioritari? Una fotografia dello stato dell’arte della sanità rispetto ai temi sui quali il Piano nazionale di ripresa e residenza destina risorse? Secondo, quali tra i tanti interventi possibili? Ovviamente le risorse destinate dal Piano non riusciranno a coprire tutti gli interventi, quali sono le priorità? Ci sono schede analitiche di confronto su queste questioni? Ci sarà rapidamente una discussione partecipata tale da non arrivare in ritardo? Si potrà condividere un percorso? Da questo punto di vista, Assessore, purtroppo, ancora una volta, si ha l'impressione di una situazione inadeguata nella gestione.
Raccolgo positivamente il suo auspicio di poter parlare in Consiglio regionale del Piano perché lei sa meglio di me che è un Piano storico per tutto il Paese, per tutte le Regioni, certamente sarà fondamentale dare la possibilità al Consiglio regionale, non mortificandone la dignità, di discutere dei temi che riguardano la sanità del territorio e dei cittadini. Grazie.

Interrogazione n. 227 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti e Vitri
“Nuovo ospedale di Macerata”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 227 – a risposta immediata - dei Consiglieri Mastrovincenzo, Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti e Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Questa interrogazione è connessa con l'atto amministrativo presente nell'ordine giorno della seduta del Consiglio regionale di questa settimana e riguarda la modifica del piano socio-sanitario, relativamente alla realizzazione del nuovo ospedale di Macerata.
Com’è noto l’intervento amministrativo, di cui ci sarà la possibilità di un approfondimento nei prossimi punti all’ordine del giorno, prevede che la città di Macerata, che attualmente gode di un presidio ospedaliero di primo livello, con un Dea di primo livello, possa veder costruito un nuovo ospedale, un'esigenza che si avverte da moltissimi anni.
A questo riguardo la Regione, con un atto approvato in Giunta venerdì scorso, ha stanziato 140 milioni di euro per l'intervento che proseguirà, una volta approvata la modifica del piano socio-sanitario, con un progetto di fattibilità poi, avvalendosi delle norme di modifica del decreto legislativo relativo agli appalti pubblici, attraverso un appalto integrato, conferendo in sede di gara con procedimento di evidenza pubblica, si procederà all'affidamento della realizzazione del progetto esecutivo e contestualmente all'affidamento dei lavori.
Diciamo che, indipendentemente da quello che potrà accadere sulla scena della riforma complessiva del piano socio-sanitario, questa maggioranza, questa Giunta avvierà immediatamente il procedimento per la realizzazione del nuovo ospedale secondo tempi che potranno essere velocizzati e scanditi, come ho già detto, sulla base dei procedimenti di modifica del piano socio-sanitario. Naturalmente tutti i dettagli dell'intervento potranno essere approfonditi in sede di analisi dell'atto amministrativo portato all'approvazione del Consiglio regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Finalmente Assessore getta la maschera e rende chiara qual è la sua posizione sull'ospedale di primo livello, che era stato stabilito grazie ad una decisione unanime di tutti i Sindaci.
Trovo scandaloso quello che sta facendo per l'Area vasta 3. Uno, mortifica la decisione unanime dei Sindaci che avevano stabilito per il loro territorio di realizzare un ospedale di primo livello con 550 posti, rispetto al quale erano già depositati, approvati e raccolti due progetti, sui quali lei, addirittura, aveva fatto in campagna elettorale il suo manifesto elettorale, con la loro fotografia progetti. Uno scandalo, lei cancella e distrugge la decisione dei Sindaci, è vergognoso!
Secondo, riporta indietro l’Area vasta 3 di cinquant'anni, ci abbiamo impiegato cinquant'anni per mettere d'accordo tutti i territori e realizzare un ospedale per acuti in un solo territorio, avvantaggiandosi in termini di razionalità economica e di razionalità del personale, vergognoso!
Terzo, lei è stato capace di non chiamare la Conferenza di Area vasta per discutere di questo elemento. Ha fatto convocare pochi giorni fa in un’ora i Sindaci, peraltro molti assenti, per comunicare quello che avevate deciso, scandaloso e vergognoso
Quarto, lei fa diventare il territorio dell’Area vasta 3, a cui non ha mai partecipato per fortuna, come figlio di un Dio minore perché a Pesaro abbiamo l'ospedale di primo livello ad alta complessità, ad Ancona abbiamo l’ospedale di secondo livello, a Fermo, grazie a Dio, c’è un ospedale di primo livello concentrato, mentre a Macerata ci vuole dividere.
Lei si deve dimettere perché non è adeguato e non rispetta le norme del D.M. 70/2015.
Dopo tutto questo Macerata viene beffata perché non è più un punto di riferimento e lei si fa gioco di un Sindaco di cui si approfitta.
Caro Assessore Saltamartini, rifletta sul fatto che non è adeguato. Grazie.

Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. Prima di introdurre il secondo punto all'ordine del giorno, le interrogazioni, vi comunico che la Conferenza dei Presidenti dei gruppi ha proposto l’inserimento della proposta di legge n. 55 (al punto 4 bis), ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Disciplina dell'attività commerciale nella regione Marche”.
Un intervento a favore e uno contro se ci sono diversità di opinioni rispetto a questo inserimento. Occorre la maggioranza assoluta dei votanti.
Ultima cosa, se l’iscrizione verrà approvata troverete la proposta di legge su Concilium, in via telematica, sul vostro sito.
I proponenti vogliono dichiarare, diciamo così, la propria adesione alla proposta della Conferenza dei Capigruppo di inserire al punto 4 bis la proposta di legge n. 55? No. C'è qualcuno che vuole intervenire per opporsi a questo inserimento? Non c'è.
Prima del voto vi comunico che il termine per la presentazione degli emendamenti scadrà alle ore 12, dopodichè la Commissione competente si riunirà per esaminarli e poi l'Aula potrà valutarli, discuterli, approvarli o respingerli.
Iscrizione della proposta di legge n. 55 (al punto 4 bis). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)

PRESIDENTE. Troverete la proposta sul sito di Concilium. La Commissione chiamata a riunirsi è la I, nell'eventualità che gli emendamenti presentino delle modificazioni e delle variazioni di spesa.

Interrogazione n. 143
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo
“Interventi per il consolidamento delle mura urbiche di Corinaldo e messa in sicurezza dell'abitato cittadino”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 143 dei Consiglieri Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Questa situazione è stata seguita anche da me personalmente oltre che dal Servizio protezione civile fin dai primi minuti.
Ricordo che quella mattina quando successe questa cosa stavo andando ad Urbino per un'iniziativa, mi ha chiamato il Sindaco di Corinaldo che, al di là delle questioni politiche, è un amico che conosco da tempo, mi ha subito portato a conoscenza della situazione pe cui deviai il mio percorso e mi recai personalmente a Corinaldo la mattina stessa.
Durante la notte c’erano stati i primi interventi di messa in sicurezza della strada, che passa sotto le mura, un tamponamento per fare in modo che i detriti potenziali non raggiungessero le case al di sotto della strada. Si dovette subito decidere, certo non l’ho fatto io, ma insieme ai tecnici che erano già presenti della Protezione civile, dei Vigili del fuoco e dei tecnici del Comune un qualcosa di un po' particolare perché, dove c'era stato questo crollo, c'era una casa a ridosso delle mura, che era un tutt'uno con le mura, una civile abitazione, che era stata investita dal crollo, non era crollata, ma si era semplicemente inclinata. Cosa si doveva decidere in quel momento su due piedi? Se attendere il crollo o se abbattere la casa d’iniziativa nostra perché se il crollo fosse avvenuto improvvisamente poteva a sua volta trascinare anche le case dietro, che non erano state toccate fino a quel momento. Quella mattina tutti insieme, io come uditore, non sono un tecnico, ma partecipai alla discussione, si decise di fare un abbattimento pilotato e su due piedi, insieme al dirigente della Protezione civile, presi l'impegno verbale, per quello che era possibile fare in quel momento, con il Sindaco dicendo che la casa andava abbattuta, il costo si stimava intorno ai 100.000 euro, a spanne, fatto su due piedi. Spesi qualche parola con il Sindaco dicendo che era una fase di emergenza, occorreva evitare potenziali ulteriori crolli e la Protezione civile regionale si poteva far carico di questo. Riportai questa mia indicazione anche in Giunta, feci presente anche al Presidente Acquaroli ed ai miei colleghi Assessori questo punto di vista e concordai con il Sindaco di Corinaldo una sua richiesta che motivasse l’intervento d’urgenza.
L’intervento è stato fatto, la casa è stata demolita, diciamo così, senza provocare ulteriori crolli, però una relazione dei Vigili del fuoco evidenziò che se non ci fosse stato un ulteriore intervento con delle palificazioni nel retro di quella casa il problema per le case retrostanti poteva rimanere. Quindi, dalla potenziale cifra di 100.000 euro, sul quale ci eravamo spesi come Regione, non sono oggi né a bilancio né altrove, poi su questo ritorno in chiusura, tutto l'intervento di messa in sicurezza complessivo ha raggiunto un importo superiore, intorno ai 400.000 euro. Questo lo vedemmo nei giorni successivi.
Rispetto alle parole da me spese nell'immediatezza per cercare di garantire questi 100.000 euro per l’emergenza (che non sono previsti in bilancio), perché la Protezione Civile può intervenire nell'emergenza, no nella programmazione della ristrutturazione delle mura, oggi si arriva alla cifra richiesta dal Comune di circa 400.000 euro per la completa messa in sicurezza e per evitare ulteriori crolli.
C’è stata anche una visita del Presidente Acquaroli che ha parlato direttamente con il Sindaco, verificando i danni e siamo orientati nel limite del possibile a farvi fronte.
L’'impegno che prendo anche oggi in quest'Aula è quello di verificare con l'avanzo delle amministrazioni, una volta approvato, la potenzialità di indirizzare verso questa esigenza una parte di questo avanzo.
Questo era il discorso che feci con il Sindaco sui 100.000 euro iniziali e sono le cose che in qualche modo sono state discusse successivamente, quando abbiamo visto che la spesa era indubbiamente superiore.
Ripeto, non è che su questo c'è uno specifico capitolo della Protezione civile che, sappiamo benissimo, non restaura le mura dei castelli o dei borghi, quello è stato un fatto calamitoso e l'intervento della Protezione Civile ha evitato ulteriori crolli. Su questo credo che dovremmo mantenere questo impegno e cercherò di far di tutto per mantenerlo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Volevo salutare la Giunta, ma c’è solo l’Assessore Aguzzi.
Grazie Assessore per la risposta, devo dire che non c’è soddisfazione, nel senso che ci sono degli impegni su un intervento indubbio della Protezione Civile.
E’ caduto un tratto delle mura della città di Corinaldo, uno dei borghi più belli d'Italia, è avvenuto con una rapidità che ha comportato poi il verbale di somma urgenza e le modalità di intervento che lei ha ricordato, compresa, penso, l'opportuna demolizione della casa che insisteva sulle mura perché avrebbe potuto determinare un ulteriore crollo di un altro brano di quello spettacolare panorama che caratterizza Corinaldo.
Attendiamo perché l'intervento di protezione è relativo a un computo, prima grossolano di 100.000 euro circa, che oggettivamente comprende la cifra che è stata richiesta.
Apprendiamo dalla stampa che c'era una piena disponibilità, ritengo che ad oggi le anticipazioni siano state fatte tutte dal Comune, forse era meglio provvedere con una variazione di bilancio, visto che ne attendiamo una dal mese di novembre, non c’è, le facciamo solo a pezzi e bocconi quando ci interessa, questo penso che fosse di interesse.
Lei dice che provvederà al più presto, i cittadini attendono, non bastano solo le visite, tutti le abbiamo fatte, ci sono degli impegni rispetto ai quali, lei li ha ribaditi anche oggi in Consiglio, attendiamo. Sa benissimo che gli interventi di Protezione civile hanno efficacia se si determinano in uno spazio temporale adeguato, sennò si rischia, se non si interviene con operazioni di carattere strutturale, di compromettere quel tratto di mura.
Le risorse occorrono, la Regione si è attivata subito, devo dire, ma poi non bastano solo le parole, occorrono le risorse vere. Quei 400.000 euro preventivati avremmo voluto vederli scritti in un capitolo di bilancio già da qualche mese. Non è stato così, speriamo che, come lei ha ribadito, avvenga nel più breve tempo possibile per rispondere in modo adeguato alle esigenze di un Comune che si è mosso prontamente, ringraziando il Sindaco che si è assunto responsabilità importanti.
Vedo che anche la Regione ha condiviso, se non formalmente, almeno sostanzialmente le scelte di responsabilità assunte, queste dovrebbero anche permettere di recuperare rapidamente quel danno che non è di Corinaldo, ma dell'intera regione perché quella breccia su una delle mura più belle del nostro territorio deve essere recuperata nel tempo più breve possibile.
Grazie, Assessore, attendiamo con attenzione, con monitoraggio puntuale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Solo una battuta, Presidente, di 20 secondi perché il capogruppo ha fatto riferimento alla variazione di bilancio di cui ha parlato anche l’Assessore e mi domando perché questa cifra prevista per Corinaldo non sia stata inserita nella variazione bilancio che andremo ad approvare oggi. Al quarto punto c'è la variazione di bilancio, quindi, credo che questa somma potesse essere inserita anche nel testo che oggi andremo ad approvare. Grazie.

Interrogazione n. 167
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Mastrovincenzo, Bora, Vitri, Biancani, Casini, Carancini, Cesetti
“Situazione dell’allevamento di cani sequestrato a Trecastelli (AN)”

Interrogazione n. 191
ad iniziativa del Consigliere Santarelli
“Epidemia da Brucella canis: protocollo di intesa per l’attivazione di azioni per evitare ulteriori eventuali focolai”

Interrogazione n. 233
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Casini, Mastrovincenzo, Vitri, Bora Carancini, Cesetti, Biancani
“Aggravamento della situazione nell’allevamento dei cani sequestrato nel Comune di Trecastelli”
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le interrogazioni n. 167 dei Consiglieri Mangialardi, Mastrovincenzo, Bora, Vitri, Biancani, Casini, Carancini, Cesetti, n. 191 del Consigliere Santarelli e n. 233 dei Consiglieri Mangialardi, Casini, Mastrovincenzo, Vitri, Bora Carancini, Cesetti, Biancani.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Nel Comune di Trecastelli un allevamento privato di cani è stato interessato dallo sviluppo di una patologia particolare, la Brucella canis, di cui non esiste un protocollo di cura né a livello nazionale né a livello dell'Unione europea
A seguito dello sviluppo di questa patologia, alcuni animali sono deceduti, si è reso necessario un intervento di cura e di decongestione del canile che annoverava un numero di animali nettamente superiore all’autorizzazione concessa per il canile, che era di circa 200 unità, mentre il privato allevatore ne aveva più di 800. A seguito di questo comportamento a gennaio 2021 – il fenomeno di era sviluppato nella primavera del 2020 - è intervenuta l'autorità giudiziaria penale che ha disposto il sequestro del canile, affidando la cura degli animali al Comune di Trecastelli e la cura della patologia al Sistema sanitario veterinario. Tuttavia, a seguito del verificarsi di questa patologia si è manifestata anche un'altra malattia tipica di questi animali che è la parvovirosi.
Il sistema sanitario regionale è intervenuto con la sterilizzazione di tutti gli animali perché la Brucella si trasmette prevalentemente per via sessuale, mentre per la parvovirosi si è operata la vaccinazione di tutti gli animali.
A seguito di questa situazione l'autorità giudiziaria è intervenuta nuovamente con un provvedimento, circa tre settimane fa, che ha ribadito che la cura del canile deve essere affidata al Comune di Trecastelli, mente tutte le incombenze relative alla cura degli animali devono essere stata affidate al Servizio veterinario dell’Asur, che all'uopo ha impiegato due veterinari del Servizio che sono prevalentemente dislocati al canile di Trecastelli di Ostra Vetere.
In applicazione dell’ultimo provvedimento dell’autorità giudiziaria si è avviato il procedimento per la decongestione del canile. In prima analisi c'era la necessità di liberare gli animali dai cestini in cui erano tenuti, quindi, diciamo così, una specie di palese maltrattamento. Questo problema è stato risolto allocando e predisponendo nell'area sequestrata due container della Protezione civile all'interno dei quali sono stati collocati i cani. Nel frattempo si è avviata la procedura per individuare dei canili nell'area della nostra regione che possano custodire una parte di questi animali vaccinati. Sono state inviate delle lettere a vari canili, ma nessuno ha accettato di accoglierli, quindi, stiamo predisponendo insieme al Servizio di Protezione civile, un allargamento del sedime interno di Trecastelli per allocarvi altri container e poter decongestionare e custodire questi animali.
Sul comportamento negativo di alcuni enti pubblici che hanno rifiutato di ricevere questi animali verranno adottati dei provvedimenti, diciamo così, di valutazione, se le risposte sono congruenti con il bisogno che c’è di eseguire un atto dell'autorità giudiziaria che imponeva la decongestione.
In conclusione, i cani sono stati sterilizzati, sono stati vaccinati. Sulle terapie necessarie per sradicare questa pericolosissima patologia è stato investito anche l’Istituto zooprofilattico di Perugia che ha assunto, insieme ad un comitato tecnico, la responsabilità di individuare tutte le misure necessarie per frenarne lo sviluppo.
La decongestione dovremmo realizzarla all'interno dell’area di sedime sottoposta a sequestro, tuttavia è una superficie limitata, per cui dovremmo allargare l’area di sedime con nuovi container o saremmo costretti ad adottare provvedimenti autoritativi nei riguardi dei canili che hanno rifiutato di ricevere gli animali. Questa è materia di sviluppo del procedimento amministrativo che è in corso.
Si valuti tuttavia il fatto che tutto il procedimento non risulta pienamente nella disponibilità amministrativa dell'Asur, poiché in materia è competente il Ministero della salute per alcune misure di profilassi, la Procura della Repubblica di Ancona per le misure coercitive relativamente all'assicurazione dei mezzi di prova e all'accertamento delle responsabilità penali. Quindi, è evidente che il procedimento amministrativo si deve barcamenare attraverso queste limitazioni, che naturalmente rendono molto complesso l'intervento.
In conclusione, mi preme sottolineare che sono cessati i decessi che si sono verificati nei mesi precedenti.
Con la liberazione degli animali dai trasportini si è restituita ai cani, che sono bellissimi, la dignità della loro vita e della loro condizione. Devo anche aggiungere che 60 animali sono stati adottati.
Tenuto conto che ho già sforato di due minuti il tempo concesso, approfitto di questo mezzo per invitare tutti i cittadini e le associazioni animaliste a far sì che questi animali, che sono bellissimi e nel mercato costano anche tantissimo, siano adottati.
Non ultimo, tutto quello che ho riassuntivamente risposto alle interrogazioni, nei limiti di tempo concessi, e tutte le misure sono stati esplicitati alle associazioni animaliste che in passato sono intervenute più volte sulla condizione di questi animali nella città di Trecastelli e nel canile di Ostra Vetere. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Un saluto ai colleghi ed ai funzionari della Regione.
L'Assessore Saltamartini nella sua risposta è stato esaustivo e la nostra speranza è che continui con questa azione perché il suo appello all'adozione e le parole che ha usato, che sono di dignità e salute per questi animali che erano in condizioni pazzesche, ci trovano per il momento favorevoli, anche sulle azioni che ha intrapreso l’Assessorato di concerto con i dirigenti della Regione, il dirigente della Protezione Civile ed anche con il funzionario della prevenzione veterinaria, che si sono spesi per dare una risposta a quel territorio in cui quei poveri animali non venivano trattati con dignità.
Grazie, Assessore, per quello che ha intrapreso, proseguiamo su questa strada perché ancora c'è tanto da fare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Assessore, c’è un focolaio di Brucella canis più grande d'Europa in quella realtà, quindi, le chiedo, al di là dei provvedimenti presi che forse non sono nemmeno sufficienti, di porre particolare attenzione, di non lasciare solo il Comune perché Trecastelli, per quanto sia attrezzato, è stato preso di sprovvista rispetto alla gestione di un privato che ha avviato una serie di comportamenti su cui la Procura verificherà.
La questione sanitaria è enorme, vi chiedo di porre un'attenzione particolare ed aiutare il Comune di Trecastelli, non solo con iniziative che sono ricondotte a quell’incredibile mondo del volontariato in ambito animale, che si è adoperato immediatamente, prima, durante, dopo, l’evento di questa epidemia, ma anche nella gestione di un numero di animali che oggettivamente erano maltrattati e che dovevano ritrovare una collocazione piena di affetto e di attenzioni adeguate, in una struttura autorizzata per 200 posti ne conteneva oltre 800. Capite qual era la situazione che si era determinata.
Ritengo, Assessore, che ci debba essere un monitoraggio continuo e una disponibilità verso il Comune, che si è trovato a gestire una situazione molto più grande delle competenze specifiche che possono essere attribuite perché non si trova un uguale focolaio di Brucella canis di quelle dimensioni ed ha ragione quando dice che per affrontarlo in modo adeguato non ci sono protocolli regionali né nazionali.
Chiedo di porre particolare attenzione anche al sostegno economico del Comune, che con la propria struttura non è in grado di affrontare e arginare in maniera adeguata questa situazione dal punto di vista dell'epidemia e necessita di un particolare sostegno per facilitare l'adozione degli animali da parte delle famiglie, che si rendono disponibili. Il numero è importante occorre anche trovare percorsi di sostegno economico per facilitare una positiva conclusione. Grazie.

Interrogazione n.192
ad iniziativa del Consigliere Santarelli
“Open day maturandi Marche”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 192 del Consigliere Santarelli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Questa interrogazione è stata fatta in occasione dello svolgimento degli esami di maturità, naturalmente la risposta è positiva, nel senso che il Servizio sanità della Regione Marche ha accolto la possibilità per tutti gli studenti di presenziare agli esami di maturità presentandosi nei punti per la somministrazione dei vaccini.
E’ stato importante il risultato perché a questo appuntamento si sono presentati oltre il 70% degli studenti.
Questa interrogazione ci dà la possibilità di sottolineare l'importanza delle misure che dovremmo adottare per il corretto riavvio del nuovo anno scolastico, tenendo conto che dobbiamo assolutamente garantire che le lezioni siano svolte in presenza. Sappiamo perfettamente …

PRESIDENTE. E’ scattato l'allarme incendio, verifichiamo se c'è un principio di incendio.
Il fumo è presente in una stanza adiacente all'Aula, controlliamo ulteriormente, ma direi di proseguire.
Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Concludo dicendo che tutto ciò che riguarda l'avvio in sicurezza del nuovo anno scolastico sarà oggetto di ulteriori interventi, non solo da parte della Giunta regionale, ma del Consiglio dei Ministri, infatti di questa settimana sono previste misure.
Sul tema della sicurezza, non solo degli esami di maturità, ma del corretto avvio del nuovo anno scolastico dovremmo nuovamente tornare con i lavori di quest’Assemblea. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Quando avevamo pensato e scritto questa interrogazione pensavamo ad una azione che contraddistinguesse la nostra regione nell’occuparsi di giovani.
Il momento era puntuale, come ha sottolineato l'Assessore, e noi abbiamo apprezzato che dopo 15 giorni dalla presentazione della nostra interrogazione, l'Assessore Saltamartini e il suo Assessorato hanno recepito l’istanza facendola diventare propria, operativa. Per questo è un'azione virtuosa fatta dall'Assessorato nei confronti di questa terribile pandemia. Grazie.

Interrogazione n.186
ad iniziative delle Consigliere Lupini e Ruggeri
“Attuazione mozione n. 46 approvata in data 30 marzo 2021 avente ad oggetto “Iniziative rivolte al Governo per la revisione dei criteri per la riorganizzazione dei Punti Nascita e la valutazione di nuovi protocolli di sicurezza per i Punti Nascita con volumi di attività inferiori ai 500 parti annui”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 186 delle Consigliere Lupini e Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Sulla riforma e sull'adeguamento dei nuovi punti nascita, come ho già avuto modo di dire in precedenti occasioni, è stato avviato un tavolo di concertazione della Conferenza delle Regioni nella Conferenza Stato-Regioni. L'idea che si sta sviluppando, che deve essere concertata all’unanimità tra tutte le Regioni a livello nazionale, è che occorre rivedere i criteri attraverso cui il processo di apertura e di funzionamento dei punti nascita possono vedere un abbassamento dei numeri dei parti necessari per garantire l’adeguatezza e l'appropriatezza.
Per quanto riguarda la nostra regione noi siamo pronti a sostenere i criteri scientifici che devono preludere all'individuazione di nuovi meccanismi di accertamento dell’appropriatezza dei punti nascita, tenendo conto che, a seguito del decreto ministeriale Balduzzi, si è verificata la chiusura di alcuni punti nascita in Comuni di particolare pregio, che non avevano mai destato pericoli o creato condizioni di pericolo per i nascituri. E’ un work in progress quello che ci aspetta.
Mi pare che sull'argomento in Consiglio regionale siano stati accolti delle mozioni e degli ordini del giorno che prevedevano la riapertura di alcuni punti nascita. Quindi, la risposta a questa interrogazione è semplicemente rinviata all'esito dei lavori che si stanno svolgendo in un'apposita Commissione di revisione del decreto ministeriale Balduzzi in seno alla Conferenza delle Regioni, all'esito di questi lavori l'accordo che giungerà in Conferenza Stato-Regioni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Grazie Assessore per la risposta. L’intento dell’interrogazione era quello di essere messi al corrente, strada facendo, dei confronti messi in atto dall’Assessorato e dalla Giunta.
Sappiamo che è un tema molto complesso che prevede diversi incontri sia sul piano nazionale che regionale.
Quello che noi chiediamo è di essere informati passo passo. Presenteremo altri atti rispetto a questo per poter dare conto ai cittadini di come si sta lavorando a seguito della mozione che abbiamo molto dibattuto in quest’Aula.
Vorrei far presente che proprio in queste settimane molte persone, che hanno avuto un bambino da pochi mesi, mi stanno contattando, credo che sia successo un po' a tutti in quest’Aula, per lamentare la grande sofferenza vissuta nei giorni del parto in ospedale senza l’assistenza dei proprio cari, dei familiari. E’ una situazione molto particolare, chiederei un’attenzione per questo tipo di utenza anche se nell'urgenza della pandemia non si poteva fare diversamente. Ora la situazione si sta lentamente modificando, però in queste settimane ho avuto un numero importante di segnalazioni rispetto a un peggioramento dei quadri dei disturbi dell'umore nel puerperio. Credo che ci costringa a porre particolare attenzione, visto anche che state cominciando a mettere mano al piano socio-sanitario, un particolare supporto per questo tipo di utenza, che sono le famiglie, i futuri marchigiani e marchigiane. Un’attenzione particolare al supporto alla genitorialità ed al supporto psicologico nel periodo che va dal preparto, dall’accompagnamento alla nascita, a cui tengo particolarmente, e anche al puerperio.
Abbiamo discusso anche altre mozioni che un po' sfioravano questo tema, quelle sulla legge dei consultori, sull'educazione all'affettività e sulla sessualità nelle scuole.
Sicuramente chiederemo come stanno andando i lavori e che cosa la Giunta intende fare rispetto a quello che abbiamo discusso in Aula su questo tema, che ci è particolarmente caro, vista anche la situazione e quello che giocoforza la pandemia ci ha dovuto insegnare. Grazie.

PRESIDENTE. Si chiude qui la fase degli atti ispettivi perché le interrogazioni nn. 181 e 185 sono rinviate a domani per l'assenza del Presidente Acquaroli, che ha chiesto di farla domani, e dell'Assessore Baldelli.

Proposta di legge n. 59
ad iniziativa dei Consiglieri Latini, Marinelli, Mangialardi, Ciccioli, Rossi, Ruggeri, Santarelli, Marcozzi
“Istituzione della Giornata regionale per il diritto al divertimento in sicurezza”.
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 59 dei Consiglieri Latini, Marinelli, Mangialardi, Ciccioli, Rossi, Ruggeri, Santarelli, Marcozzi.
La discussione generale è aperta, ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Una proposta di legge importante - ringrazio lei che è stato il primo firmatario ed anche il Presidente della Commissione - perché è stata votata all'unanimità.
Questa proposta di legge ha l’obiettivo di istituire la Giornata regionale del diritto al divertimento in sicurezza per non dimenticare la tragedia che ha colpito purtroppo la nostra regione l'8 dicembre 2018. Nessuno infatti dimenticherà mai quella tragica notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018 quando a Corinaldo, presso la discoteca Lanterna Azzurra , sei nostri ragazzi hanno perso la vita e altrettante famiglie sono state distrutte dal dolore. Questo non deve più accadere, il divertimento sano e lecito deve far rima con sicurezza. I nostri ragazzi, soprattutto dopo un periodo così difficile vissuto tra il lockdown ed i timori di contagio, devono poter tornare a vivere in serenità.
Ripeto, la parola sicurezza deve regnare ovunque, deve essere la conditio sine qua non alla base di qualsiasi evento o manifestazione e su questo aspetto, richiamando pur sempre la coscienza di tutti e la collaborazione di tutti gli attori delle parti in gioco, a partire dalle famiglie e dai gestori dei locali, le istituzioni devono far sentire la loro presenza regolamentando al meglio il divertimento, senza eccessive costrizioni o limiti, ma normando il sistema fino a renderlo virtuoso e in grado di garantire un divertimento in sicurezza per la serenità di tutti. Sensibilizzare la collettività e creare una mentalità che si contrappone alla cultura del divertimento senza regole.
Dopo la tragedia dell'8 dicembre 2018 si è costituito il Comitato dei genitori COGEU, diventato associazione nel 2020, con l'obiettivo di realizzare un progetto unitario finalizzato a garantire il diritto dei ragazzi al divertimento in sicurezza.
Il COGEU ha espresso l'esigenza di una legge regionale che istituisse la Giornata del diritto al divertimento in sicurezza ed i gruppi consiliari hanno raccolto la sua esigenza.
La proposta di legge si compone di 3 articoli.
L’articolo 1 istituisce la Giornata regionale per il diritto al divertimento in sicurezza da celebrare l'8 dicembre di ogni anno.
L'articolo 2 afferma che la Regione promuove iniziative con l'obiettivo di informare la comunità regionale, in modo particolare i giovani, sul tema del divertimento in sicurezza, nonché commemora le vittime della tragedia di Corinaldo del 2018. Le iniziative vengono sostenute con contributi regionali e potranno essere effettuate all'interno delle scuole secondarie di secondo grado per sensibilizzare i ragazzi sul tema del divertimento sicuro. Potranno essere istituiti in collaborazione con le Università delle Marche premi di laurea intitolati alle vittime della tragedia di Corinaldo per ricerche nel campo della sicurezza e della salute dei ragazzi. Queste iniziative potranno anche essere rivolte ai genitori per condividere esperienze, per ricevere informazioni utili e approfondire temi come l'uso delle regole, le dipendenze e l'autonomia.
Il comma 2 dell'articolo 2 recita che l'Ufficio di Presidenza dell'Assemblea legislativa regionale organizza le iniziative indicate alla lettera e), determinando naturalmente le modalità e i criteri per la concessione di contributi.
L'articolo 3 prevede le disposizioni finanziarie per gli anni 2021, 2022 e 2023. Questa legge sarà finanziata con 10.000 euro.
Ripeto, ringrazio il Presidente del Consiglio che è stato il primo firmatario e il Presidente della Commissione, mi auguro che questa legge possa essere votata all'unanimità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Questa proposta di legge nasce per non dimenticare la gravissima tragedia che la notte tra il 7 e l'8 dicembre 2018 ha colpito profondamente diverse comunità della nostra regione.
In quella notte persero la vita cinque adolescenti ed una mamma e molti furono i feriti, nel corpo e nell'anima, in conseguenza di comportamenti irresponsabili che sono ancora al vaglio della magistratura. Purtroppo questa non è stata la prima tragedia connessa alla gestione di luoghi e occasioni di divertimenti per minori ed ognuno che abbia responsabilità di programmazione e controllo sulle attività nei luoghi pubblici deve dare il proprio contributo per il ruolo che ricopre, affinché tragedie come queste non abbiano a ripetersi, anche noi che componiamo questa Assise.
Doveroso quindi ricordare le vittime con una giornata a loro dedicata e bene facciamo come Assemblea legislativa regionale a rispondere positivamente alla richiesta avanzata dal Consiglio comunale di Fano, città anch'essa colpita da questo evento, e condivisa da altri Comuni della regione.
Al di là del contenuto molto semplice e condivisibile della proposta di legge, mi preme raccomandare a nome del mio gruppo che questa giornata non abbia solamente un contenuto commemorativo, ma che la memoria di coloro che hanno perso la vita sia onorata attraverso iniziative concrete durante tutto l'anno, che promuovano la consapevolezza dell'importanza della sicurezza delle attività ricreative nella coscienza dei ragazzi, delle famiglie, dei gestori dei locali pubblici, dei responsabili politici amministrativi degli enti locali e delle forze dell'ordine.
La Giornata regionale per il diritto al divertimento in sicurezza sia quindi anche l'occasione di riassumere e divulgare quanto di concreto i vari attori coinvolti avranno fatto nell'anno per far sì che l'imperativo ‘prima la sicurezza’ non sia solo valido nei luoghi di lavoro, ma sia anche alla base della progettazione e della gestione dei luoghi e delle attività di ricreazione e divertimento.
Diamo allora valore al “Codice etico del diritto al divertimento sicuro” predisposto dal Comitato genitori unitario, con cui ci siamo confrontati, oggi diventato un'associazione, dal Garante regionale dei diritti della persona e da Confcommercio ed impegniamoci affinché siano incentivati i gestori che applicano per intero le misure e le regole di sicurezza per i locali pubblici a tutela dei minori.
Dopo le restrizioni dovute alla pandemia, che giovani e giovanissimi hanno particolarmente sofferto in quanto sono stati colpiti in un'età in cui la socializzazione attraverso lo svago è fondamentale per la formazione della loro personalità e della loro serenità, è necessario che le istituzioni si impegnino per garantire, oltre alla formazione scolastica in presenza, anche il loro diritto al tempo del divertimento in condizioni di sicurezza.
Molto può fare la Regione in questo senso ed auspichiamo che lo faccia. Per tale motivo ho chiesto che il finanziamento di questa proposta di legge non sia limitato ai 10.000 euro annui inizialmente previsti, ma che sia incrementato per gli anni 2022 e seguenti.
Per tali motivi ed auspici, riservandoci di proporre ulteriori atti su questo tema, che mi sta particolarmente a cuore, come madre, insegnante e politica, il Gruppo del Movimento 5 Stelle voterà a favore di questa proposta di legge. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Non nascondo una grande difficoltà nell’intervenire su questa proposta, vista la tragedia che ha colpito la nostra comunità marchigiana, in modo particolare la città che allora amministravo.
Una tragedia terribile, forse la più grave, colpì i giovani, le famiglie, i ragazzini che festeggiavano, si divertivano, che pensavano di essere sicuri perché erano stati accompagnati, avvicinati, protetti. Invece no, le cose sono andate in maniera diversa e la nostra comunità penso che non sia stata più quella di prima.
Ci siamo stretti, ma non è stato sufficiente, ci siamo abbracciati, ma questo non è stato in grado di dissipare il grande dolore che ci ha toccato.
Presidente, diamo seguito al lavoro che è stato fatto in quel periodo, subito dopo, senza slancio emotivo.
Guardo e ringrazio anche il Presidente di allora Antonio Mastrovincenzo, il Garante e il Comitato che si è costituito di genitori e non solo, di insegnanti e non solo, di ragazzi e non solo.
Se provate a capire come si potesse rimettere pace e ridare prospettive e speranze a una generazione che è rimasta sconvolta, segnata …, forse solo l'evento del Covid ha ridistribuito quella paura e quel dolore ed ha permesso a tutti di rendersi consapevoli della tragedia immane che era accaduta e quindi trovare una possibile prospettiva.
Abbiamo firmato convintamente la proposta di legge che sottoponiamo a questo Consiglio, una giornata non solo per ricordare, per riflettere, per aprire dibattiti che ci permetteranno di evitare situazioni come quelle, di mettere nelle condizioni le nostre ragazze ed i nostri ragazzi di muoversi in sicurezza, protetti, consapevoli dei luoghi, dei contesti, delle amicizie, delle relazioni, farlo con propria libera scelta e non perché il contesto stesso può segnare in maniera tragica la vita.
Un momento importante, una legge che ha un grandissimo valore, e dico, Presidente - tutti i Presidenti di gruppo l’hanno firmata - che non può fermarsi alle risorse, c'è bisogno di tante iniziative, c'è bisogno anche di catalizzare le tante energie e i tanti contributi che potranno arrivare.
E’ stato il Comune di Fano ad avanzare la proposta alla Regione, bene abbiamo fatto accoglierla con una sottoscrizione unanime, è il primo passo, ma poi ci sarà bisogno di iniziative, di coinvolgimento, di partecipazione, costruzione, opportunità. Questo dobbiamo fare, dobbiamo costruire opportunità e penso che il primo passo venga segnato da questa proposta di legge. Non ho nessun dubbio che verrà votata all'unanimità perché ognuno di noi ripensa a quel momento, pensa alle responsabilità che abbiamo come insegnanti, genitori ed anche a quello che dobbiamo fare come istituzione, e questo è un passaggio importante.
Non solo memoria, ha fatto bene, per esempio, il Comune di Senigallia ad intitolare un nuovo ponte agli “Angeli dell'8 dicembre”, però sono iniziative che hanno bisogno di un coordinamento.
Ritengo che questa proposta di legge abbia un quadro importante per mettere nelle condizioni i nostri ragazzi di divertirsi, confrontarsi, partecipare e farlo senza che qualcuno improvvisamente in una notte di Natale tolga loro la vita.
Un voto convinto da parte nostra. Una proposta che abbiamo condiviso, abbiamo contribuito alla sua costruzione, e troverà il voto del Gruppo del Partito Democratico Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Innanzitutto concordo con il Capogruppo Mangialardi, questa sicuramente è una legge che troverà il consenso unanime dell'Aula perché sul divertimento in sicurezza non si può non essere d'accordo.
Più che un investimento è una legge che prevede una cifra molto modesta, 10.000 euro che sono più per riflettere, per creare eventi ed iniziative che possono far riflettere i giovani.
Questa è una legge morale, di indirizzo e parte dalla tragedia del Natale 2018. E’ una di quelle cose che uno pensa non dovrebbero mai succedere e poi purtroppo improvvisamente a volte accadono. Mi ricorda la tragedia della funivia di Mottarone o del Cermis, in cui delle persone vivevano in allegria in un ambiente, in un paesaggio, andavano a divertirsi. A Mottarone ci furono 14 morti, al Cermis una ventina, più di vent'anni fa, sono cose che non devono accadere.
Questo è motivo anche di riflessione perché dietro questa tragedia, che nasce da una situazione di assoluta innocenza dei ragazzi, che erano andati a divertirsi, tra l'altro molto piccoli, addirittura accompagnati dai genitori … Una delle vittime, com’è noto, era la mamma di uno di questi ragazzi e la cosa ha colpito tantissimo la sensibilità e i sentimenti di noi marchigiani, della nostra provincia.
Dietro questa tragedia c’è, secondo me, da una parte il dolore e dall'altra ciò che ha innescato. C’è l’autorità giudiziaria che stabilirà la responsabilità nella mancata prevenzione, che è una responsabilità civile e penale delle amministrazioni locali, di quelli che dovevano sorvegliare e prevedere che questo fatto non accadesse. Spesso per indulgenza, per far sì che le cose si possano fare si abbassa la linea di guardia della prevenzione, della sicurezza e nella maggior parte dei casi, grazie a Dio, le cose vanno bene, ma purtroppo qualche volta vanno a finire male, malissimo, come la caduta delle balconate che hanno provocano gravi danni, proprio per il mancato rispetto delle norme.
Dietro c'è anche un'altra cosa che è motivo di riflessione: i comportamenti giovanili, la banda dei furti e tutto ciò che ha innescato in condizione di mancata previsione. Non è divertimento in sicurezza, bisogna capire anche quale sia la devianza, quello che c'è dietro la devianza di bande che mettono a rischio l'incolumità di tutti per un magrissimo e tristissimo vantaggio personale. Lo scippo delle catenine ed il furto dentro la discoteca sono eventi che non procurano tragedie come questa, però accadono frequentemente in vari ambienti giovanili, come il bullismo, la gang. E’ un tratto su cui riflettere per le nuove generazioni, compreso l'uso e l'assunzione di sostanze che alterano la percezione dei comportamenti e creano dei danni gravissimi.
Sempre più frequentemente i ragazzi, dopo le cosiddette serate di divertimento, vengono ricoverati nelle nostre strutture, passano nottate nel pronto soccorso perché si ritrovano in condizioni al limite della sopravvivenza: coma etilico, uso di sostanze che producono danni nel tempo.
Per rimanere sempre in questo tema, qualche giorno fa un ragazzo è stato trovato cadavere a Chiaravalle, aveva avuto un'esistenza scombinata fino a che un giorno è successo il peggio. L’ho conosciuto, uno dei tanti ragazzi con una situazione familiare sfortunata. In queste vicende c’è lo sballo, la discoteca, la serata.
Una delle cose brutte che sento dire frequentemente è: facciamo serata, andiamo a fare serata e qualche volta significa perdere la vita in un incidente stradale, togliere la vita agli altri in un incidente, creare dei danni gravissimi ad altre persone che sono lì per caso, oltre a fare dei danni a distanza alla propria salute. Molti ragazzi da queste giornate brave hanno danni cerebrali che condizioneranno tutta la loro vita.
Quindi, il discorso della consapevolezza è molto profondo, le istituzioni devono lanciare, ma deve passare attraverso l'educazione giovanile di cui è protagonista la scuola, che è diventata da troppi anni il luogo dell’apprendimento delle nozioni, che è la funzione scolastica propria, la formazione culturale, intellettuale, perdendo completamente la funzione educativa. Una cosa che ho assistito, che molti di noi, ahimè …, lo dico troppe volte, io sono uno di quelli che viene dalla seconda metà dell'altro secolo, oramai nel XXI anno del secolo successivo inizio ad avere una certa età.
La figura del maestro, dell'insegnante, del professore, oltre ad essere la persona che spiegava, che ti passava le nozioni e ti insegnava, aveva anche una funzione fortemente educativa. Oggi questa funzione si è persa, si è persa anche all'interno delle famiglie, tant'è vero che talvolta le famiglie colludono in questi comportamenti - cosa a mio parere incredibile, gravissima – che si associano a comportamenti che talvolta appaiono assolutamente innocenti. Mi riferisco a quella mamma bravissima che ha perso la vita per sorvegliare il figlio, che lo ha accompagnato, però in qualche modo entra in questo disegno culturale, secondo me, di cui dobbiamo recuperare le fila.
Io mi pongo il problema dell’emergenza educativa, me lo pongo perché queste cose accadono spesso ed i ragazzi sono involontari protagonisti e colpevoli. Quindi, bisogna che su questo, la legge sulla Giornata del divertimento in sicurezza, sulle ragioni vere del divertimento, che è fondamentale nella crescita e nella maturazione della persona … Il gioco, la gioia, il divertimento, lo stare insieme, l'aggregazione, la socializzazione sono cose fondamentali nella maturazione psichica di una persona, che però non possono mettere a rischio l'esistenza delle persone. Quindi, questa legge non solo trova…, sono uno dei firmatari, quindi non ci sono problemi nel confermarla e nel vedere in seguito - siamo a fine anno - nel bilancio di fine anno - c'è questa cifra indicativa di 10.000 euro - se si possono fare cose più importanti. Però credo che sia un momento di riflessione per recuperare quegli aspetti della vita, soprattutto per le nuove generazioni, che secondo me sono fondamentali.
Con convinzione a nome del Gruppo di Fratelli d'Italia voteremo questa legge che ha un impatto scarso sulla gestione regionale, ma dal punto di vista etico e morale ha un grande valore. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. L'8 dicembre 2018 ha segnato profondamente la nostra comunità. Da allora tante le personalità che hanno voluto far sentire la vicinanza ai parenti delle vittime. Ricordo la visita qui ad Ancona del Presidente della Repubblica, del Ministro degli Interni, la visita dei parenti al Papa in Vaticano. Tante le iniziative messe in campo, soprattutto grazie all'importantissimo lavoro che ha svolto il Cogeu in questi anni, a cui, l’ha ricordato bene il Capogruppo Mangialardi, non abbiamo mai fatto mancare il nostro supporto.
Credo che oggi ci dovremmo porre cinque propositi, innanzitutto dare concreta e piena attuazione a questa legge perché non rimanga solo un atto normativo; dare piena attuazione anche ad altre leggi che riguardano i giovani, norme che sono rimaste ancora parzialmente inattuate, come quella che riguarda la lotta al cyberbullismo o l’istituzione del Parlamento dei giovani; dare concretezza al codice etico firmato nel 2019, per cui ringrazio l’allora Garante dei diritti e la Confcommercio; incentivare, è stato detto dai colleghi, il finanziamento di questa normativa che adesso oggettivamente risulta scarso; predisporre fin da subito una proposta di legge alle Camere per far sì che l'8 dicembre diventi la Giornata nazionale per il diritto al divertimento sicuro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Sarò breve, a nome del Gruppo Civici Marche vorrei ringraziare in primis il Presidente Latini per essersi fatto promotore di questa legge, una norma di civiltà sottoscritta da tutti noi Presidenti di gruppo, in cui l’istituzione regionale si è fatta finalmente protagonista di un'esigenza civica, quella del diritto al divertimento sicuro.
Una legge semplice, lo vedete tutti, che norma in maniera seria questa esigenza tutta moderna. Infatti prevede, regolamenta e promuovere dei percorsi formativi per gli esercenti.
Molto importante, una legge che soprattutto educa, sensibilizza sia i giovani che le famiglie al divertimento sicuro.
Una norma che ricordando la tragedia ci sensibilizza su questo tema, una tragedia per la quale rinnoviamo la nostra vicinanza alle famiglie coinvolte e con questa norma dimostriamo una vicinanza concreta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Mi scuso in anticipo se durante questo intervento mi si spezzerà la voce, però questa tragica fatalità mi tocca negli affetti, nei pensieri, che spesso ricorrono nella mia mente.
Ringrazio il Presidente per essere il primo firmatario e tutti gli altri Capigruppo, anche per gli interventi, che ritengo magistrali, come quelli dei Consiglieri Mangialardi, Ciccioli e Mastrovincenzo, che hanno piena consapevolezza che il nostro territorio, quello della provincia di Ancona e di Pesaro, ha vissuto quello che tanti militari nella nostra nazione non hanno vissuto, una notte di guerra e quando c'è una guerra ognuno vive il proprio momento.
Ricordo un mio nipote carissimo, l’ho visto crescere, che con le sue mani, è un ragazzotto grosso e forte anche se quindicenne, ne ha tirati fuori una quindicina anche se era convinto che potesse rischiare, ma li ha voluti salvare. Ha salvato una quindicina di ragazzi, li ha anche tirati fuori per le gambe, erano in una dimensione disumana.
Questa legge la dobbiamo, soprattutto come debito d'onore, ai nostri giovani che hanno il diritto di vivere la loro vita perché l'adolescenza è un periodo bellissimo da vivere in piena sicurezza e serenità. Come ha detto il Consigliere Ciccioli, forse nel suo mestiere ha fatto tante consulenze ad adolescenti e adulti, forse alcuni ancora adolescenti, è un periodo della vita che se non vissuto in piena sicurezza, anche dal punto di vista dei comportamenti, può mettere a rischio non solo la propria vita, ma anche quella degli altri.
Come Gruppo Rinasci Marche siamo favorevoli a questa proposta di legge perché riteniamo che sia un ulteriore passo in avanti in un cammino per niente facile, quello di arrivare alla piena sicurezza del divertimento dei nostri ragazzi. Lo Stato e la Regione devono impegnarsi ad essere vicini e vigili a chi gestisce i locali e il divertimento di nostri giovani, Nel contempo riteniamo necessari e imprescindibili tutti quei progetti, iniziative e campagne atti a sensibilizzare i giovani, a promuovere corretti comportamenti per un divertimento sano. Io dico un divertimento sano e sicuro nel rispetto delle regole, magari anche riappropriandosi di un tempo più adeguato, più giusto per il divertimento.
Ritengo, pertanto, che da qui agli anni a venire si debba necessariamente investire economicamente e culturalmente sui nostri ragazzi, sui nostri giovani, perché solo impegnandoci in tal senso potremmo arrivare ad un cambiamento positivo e reale. Per questo ringrazio di nuovo e di cuore tutti i Presidenti di Gruppo ed il Presidente Latini che hanno scritto questa legge, che sicuramente meriterebbe una copertura economica più importante, ma più che la copertura economica, dobbiamo dare un segnale ai nostri giovani, l’esempio di noi adulti, di persone mature che come istituzione si fanno carico della loro salute. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Biondi.

Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. Il dolore personale per la perdita prima annienta poi si trasforma in poesia del ricordo struggente, poi in memoria dolorosa e quando il dolore è collettivo diventa monito.
La tragedia di Corinaldo è stata un grande dolore collettivo e stamattina con la discussione di questa legge stiamo cercando di fare un ulteriore passaggio: trasformare il dolore in azione. Delectando pariterque monendo si legge sui fregi di alcuni dei nostri bei teatri marchigiani e quello che il poeta Orazio scriveva secoli fa è talmente attuale da chiarire in un motto le intenzioni del legislatore.
Ci si forma anche attraverso le occasioni di svago, che diventano una scuola di vita. E se vogliamo scuole sicure per i nostri ragazzi, perché mai dovremmo abdicare alla sicurezza quando si tratta del loro divertimento?
La tragedia di Corinaldo con questa legge assurge a monito, a vigilare perché, mostrando nei fatti le conseguenze del pensiero estremo, genera non solo l'azione della consapevolezza personale, ma anche la necessità di attenzionare con strumenti adeguati il rischio collettivo.
Corinaldo non sia solo simbolo di violenza scellerata, ma, come avvenuto con la sua santa bambina, sia monito di come tanto si può fare senza per questo dover perdere tutto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Latini.

Giorgia LATINI. Grazie, Presidente. Sono contenta oggi di istituire la Giornata regionale per il divertimento sicuro. E’ una cosa di cui avevo subito parlato con il dirigente - noi stiamo rivedendo tutta la legge sulle politiche giovanili – e gli avevo chiesto di inserire questo, ma sono contenta che avete anticipato i tempi.
Questa riflessione era nata dopo la richiesta dell'associazione Cogeu, di tutti i genitori che hanno vissuto questa tragedia, che ho incontrato più volte insieme al Sindaco di Senigallia. Devo dire che, come avete riferito voi, dalle tragedie a volte nascono delle situazioni che mettono in rete, uniscono e fanno fare delle azioni virtuose a tutela dei ragazzi perché queste tragedie non si debbano più ripetere.
Ricordo il giorno in cui è successa questa tragedia, ero alla Camera dei Deputati e siamo stati tutti quanti sconvolti, soprattutto noi Parlamentari delle Marche. E’ stata una doccia fredda, uno non si aspetta che possa succedere oggi una tragedia simile, si mandano i propri figli a divertirsi e poi succedono delle tragedie simili.
Bisogna intervenire cercando di far sì che si acquisisca una consapevolezza in tal senso, intervenire sull'educazione dei nostri ragazzi, intervenire per sensibilizzare gli ambiti scolastici, e questo è fondamentale affinché i giovani siano sempre più consapevoli.
Queste vittime servono proprio a questo, a sensibilizzare le nuove generazioni, affinché siano consapevoli che il divertimento non deve essere malsano, ma sano ed in sicurezza.
Penso che questa giornata serva per fare questa riflessione, tutti gli anni, per sensibilizzare i nostri ragazzi marchigiani, per coinvolgerli.
Vi ringrazio di cuore per questa iniziativa corale che c’è stata da parte di tutti voi. Grazie.

PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi, dichiaro chiusa la fase della discussione. Chiedo alle due relatrici se sono interessate a fare una replica. Nessuna replica, quindi apriamo la fase dell’approvazione degli articoli della proposta di legge.
Passiamo alla votazione.

Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva).

Articolo 2. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Il Gruppo di Forza Italia voterà positivamente questa proposta di legge di cui sono anche firmataria. Grazie.

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Una legge importante perché non riscopre e non ricorda solamente le vittime di una tragedia che ha profondamente colpito la regione, ma tutta la nostra nazione; una legge che propone anche delle iniziative perché quella tragedia non resti solamente nel dolore e nel cuore delle famiglie.
Un dolore che certamente nessuna azione, neanche questa che è condivisa con loro, potrà sanare, ma sicuramente darà uno spirito e un impulso a che il diritto che hanno i nostri ragazzi di divertirsi in sicurezza sia garantito e questo ruolo spetta anche noi come Istituzione.
Promuovere il più possibile anche questa giornata per la sicurezza dei nostri ragazzi nel momento in cui sono più allegri e spensierati è una priorità condivisa da tutti, per questo dichiaro il voto favorevole di Fratelli d’Italia. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Intervengo a nome del mio Gruppo, quindi ringrazio il Presidente Marinelli e lei Presidente che è il primo firmatario della proposta di legge n. 59.
Ricordo la mattina in cui l'Italia si è svegliata con la notizia della tragedia di Corinaldo, io ero un padre che ringraziava il cielo perché il figlio ed altri suoi amici all'ultimo avevano rinunciato ad andare al concerto.
Tutte le Marche e l'Italia intera quella mattina hanno provato un tuffo al cuore per l'orrore e l'istintivo sollievo che segue ogni volta si scampa un pericolo. Un sollievo umano, ma durato un attimo perché si è trasformato ieri in dolore e rabbia autentici, oggi ricordo che è volontà di non affidarsi solo al destino.
Ricordare per agire ed il pensiero, allora come oggi, corre a mamma Eleonora che quella notte ha perso la vita per regalare alla sua ragazzina la realizzazione di un sogno sotto il suo occhio vigile.
I sogni, le mamme, i ragazzi non dovrebbero morire all'alba, come è successo Corinaldo. A questo servono i protocolli, le norme, le azioni per il divertimento in sicurezza e nella legalità. Sono frutto della consapevolezza che anche i momenti più belli possono trasformarsi in tragedia e della volontà di fare tutto ciò che nel nostro potere perché non accada.
Due cose sono certe.: condividere esperienze divertendosi è indispensabile per la crescita dei ragazzi, ma non c’è occhio che possa vigilare su di loro da solo. Lo dico con l'esperienza di chi, da padre e per lavoro, ha tenuto sempre gli occhi aperti.
La legge che votiamo oggi non è solo una legge della memoria, è un’apertura alla vita perché la memoria rende consapevoli e fa vivere in pienezza ogni attimo della propria vita.
Il guppo Lega dà il proprio voto favorevole convinto che l'emozione del ricordo possa generare la risolutezza dell'azione costante per la libertà di divertirsi in sicurezza e nella legalità. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 59. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)


Proposta di legge n. 63
ad iniziativa della Giunta regionale
“Ratifica della variazione di bilancio adottata con D.G. R. n. 718 del 7 Giugno 2021 dalla Giunta regionale di via d’urgenza ai sensi dell’articolo 109, comma 2 bis, del decreto legge 17 marzo 2020 n.18 (Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19), convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27”.
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 63 ad iniziativa della Giunta regionale.
La discussione generale è aperta, ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Con questa proposta di legge andiamo a ratificare le variazioni di bilancio effettuate dalla Giunta regionale con delibera di Giunta regionale n. 718 del 7 giugno del 2021, variazioni in deroga alle disposizioni ordinarie del decreto legislativo 118, che consente l'approvazione in via d’urgenza di variazioni di bilancio da parte della Giunta regionale secondo le disposizioni del comma 2 bis dell'articolo 109 del decreto-legge 17 marzo del 2020 n. 18 “Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale di sostegno economico per lavoratori, famiglie ed imprese connesse all'emergenza epidemiologica da Covid19”.
Noi oggi con urgenza andiamo a ratificare le variazioni effettuate dalla Giunta, variazioni di bilancio necessarie a far fronte all'esigenza del settore cultura e turismo. Perché queste variazioni? Perché la pandemia da Covid 19 è la causa di un'emergenza sanitaria, sociale ed economica senza precedenti, con pesanti conseguenze sulle prospettive di crescita di molti Paesi e di molteplici settori.
Uno dei comparti più in sofferenza è il turismo che è un'industria fortemente connessa con i processi di globalizzazione.
L'evento pandemico ha mostrato la vulnerabilità dei sistemi turistici locali, generando uno scenario caratterizzato da forti incertezze, prospettive sfavorevoli e fragilità diffuse. Le limitazioni alla libertà di movimento delle persone e la sospensione di molte attività economiche hanno fortemente inciso sulle condizioni di operatività e di economicità delle aziende turistiche, con conseguente indebolimento e impoverimento del territorio.
Anche il settore cultura è stato danneggiato fortemente dalla pandemia e i settori legati ad eventi e luoghi fisici sono i più colpiti dalle misure di distanziamento sociale. Il brusco calo delle entrate mette a rischio la loro sostenibilità finanziaria e ha portato, quindi, ad una riduzione dei salari ed a licenziamenti con ripercussioni sulla catena del valore dei fornitori. Da qui l’esigenza da parte della Giunta di fare una variazione di bilancio per quanto riguarda il turismo e la cultura.
La proposta di legge consta di 2 articoli.
L'articolo 1 ratifica la deliberazione di Giunta regionale n. 718 del 7 giugno 202, adottata in via d’urgenza ai sensi del comma 2 bis dell'articolo 109.
L'articolo 2 (Disposizioni finanziarie) autorizza al comma 1 le variazioni complessive di competenza e di cassa allo stato di previsione della spesa derivanti dalla ratifica di cui all'articolo 1; il comma 2 approva l'aggiornamento delle tabelle allegate alle leggi regionali nn. 53 e 54 del 2020 come conseguenza delle variazioni ratificate all'articolo 1.
La variazione relativa al turismo riguarda l'incremento di 2.487.034 euro per la legge regionale dell'11 luglio del 2006, la n. 9, garantito dalla riduzione del capitolo “Contributi alle compagnie aeree” e “Contributi per l'avviamento di nuove rotte”, questa variazione riguarda il 2021.
In merito alla cultura, la variazione di 2 milioni di euro si suddivide: 1.400.000 euro nel 2021 e 600.000 euro nel 2022. L’incremento è garantito dalla riduzione del capitolo relativo all'accantonamento per la copertura degli oneri derivanti dalla contrazione del debito autorizzato quota interessi.
In Commissione la minoranza aveva anche chiesto quali erano gli interventi per la cultura e la dirigente ci ha mandato degli elenchi, che penso avranno tutti. Si va ad intervenire sui progetti: MaRCHESTORIE; eventi espositivi di rilievo regionale; festival, rassegne, premi; attività di monitoraggio e Osservatorio regionale per la cultura; Salone internazionale del libro; attività di spettacolo dal vivo – progetto “Marche inVita” - e progetti speciali. Questo per quanto riguarda la cultura.
Per il turismo la stessa cosa, sono arrivate dalla Giunta le direzioni in cui vengono fatti questi interventi: azioni di promozione e comunicazione; incentivazione dei flussi turistici tramite l’agenzia; sostegno a progetti per la valorizzazione dell'accoglienza turistica proposti dal territorio; bando per la realizzazione di aree di sosta camper; sostegno alla Proloco e Osservatorio regionale per il turismo.
Questi sono gli interventi, mi auguro che la ratifica della variazione di bilancio adottata dalla Giunta possa essere approvata all'unanimità, proprio perché riguarda dei settori, come il turismo e la cultura, che sono stati fortemente penalizzati e danneggiati dal Covid 19. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. La proposta di legge in oggetto riguarda la ratifica delle variazioni di bilancio deliberate in via d’urgenza con delibera di Giunta regionale n. 718 del 7 giugno 2021, come consentito dall'articolo 109, comma 2 bis del d.l. 18 del 2020 (decreto ‘Cura Italia’), il quale prevede che per gli esercizi finanziari 2020 e 2021 le variazioni di bilancio di previsione possano essere adottate dall'organo esecutivo in via di urgenza, opportunamente motivata, salvo ratifica con legge da parte dell'organo consiliare entro i successivi 90 giorni.
Il contenuto della proposta di legge è molto semplice, essendo composta solo da 2 articoli, dei quali ha parlato la mia collega, quindi tralascerei la loro descrizione e riprendo dal fatto che l'urgenza appare secondo noi adeguatamente motivata dalle richieste degli uffici, che sono state riportate nella delibera di Giunta regionale relativa all’adozione della variazione di bilancio. In particolare il Dirigente del Servizio sviluppo e valorizzazione aveva segnalato la necessità di realizzare alcune azioni tempestive in grado di riposizionare l’offerta turistica regionale, vista l’incombenza della stagione estiva, aumentando la dotazione finanziaria della legge regionale 9/2006 “Testo unico delle norme regionali in materia di turismo”. A sua volta la titolare della P.F. beni e attività culturali del Servizio sviluppo e valorizzazione aveva richiesto risorse aggiuntive urgenti per complessivi 2 milioni di euro per realizzare tempestivamente misure straordinarie a sostegno della ripresa e ripartenza dei soggetti e delle attività culturali che avevano subìto le maggiori restrizioni, chiusure e interruzioni dell'attività in seguito alle misure adottate dal Governo per arginare la diffusione della pandemia da Covid 19, in corrispondenza delle progressive riaperture previste nella stagione estiva.
Sul merito, va segnalato che i fondi stanziati non sono sufficienti a coprire le esigenze di promozione turistica e di sostegno all’offerta culturale previste nella programmazione regionale, che abbiamo approvato in questa Assemblea, tanto che la programmazione annuale viene deliberata a stralci per la mancanza di risorse stanziate in bilancio nell'ammontare necessario e si procede con variazioni di bilancio d’urgenza.
Era evidente l'insufficienza delle risorse stanziate in bilancio, che questa amministrazione regionale aveva giustificato con i tempi ristretti per la sua approvazione, subito dopo l'insediamento della nuova legislatura. Ci avevate anche detto che ci sarebbe stata una maxi variazione in primavera, ma questo non è avvenuto e l’attività di gestione risente di questo deficit programmatorio.
Infine, dobbiamo rilevare che fondi richiesti dal Dirigente del Servizio sviluppo e valorizzazione in aumento della dotazione finanziaria della legge regionale 9/2006 per 2.437.034 euro sono stati stornati dai capitoli che riguardano i contributi per l'avviamento di nuove rotte dall'aeroporto Raffaello Sanzio. Pur essendo consapevoli che ciò sia dovuto a ragioni tecniche connesse al mancato impegno dei fondi per le originali destinazioni, riteniamo di estrema importanza e di interesse strategico per l'economia regionale che sia perseguito con la dovuta determinazione da parte della Regione l'obiettivo dell'implementazione di nuove rotte da e per l'aeroporto Raffaello Sanzio, anche per i collegamenti nazionali, in particolare per Roma e Milano. Su questo punto abbiamo recentemente protocollato un'apposita interrogazione.
Per tali motivi riteniamo di esprimere un voto contrario. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Io ed il Consigliere Cesetti, che ne facciamo parte per il Partito Democratico, in Commissione abbiamo votato contro questo atto, però voglio motivare il nostro voto contrario.
Il nostro voto è stato contrario perché da una parte, come ha detto la Consigliera Ruggeri, ci saremmo aspettati anzitutto una variazione di bilancio vera, siamo arrivati ad agosto, ancora non è stata fatta e si rincorre andando a fare piccole variazioni in base alle necessità. Dall’altra riteniamo che le risorse che sono state stanziate, seppur importanti - era ora stanziarle - sono insufficienti. Noi l’abbiamo sempre detto, da quando abbiamo approvato il Piano triennale della cultura e del turismo. Anche in quella fase abbiamo dichiarato che era importante prevedere da subito le risorse. Oggi siamo ad agosto, fra 20 giorni finirà la stagione e ancora non sono state stanziate le risorse minime, cioè i 6,5 milioni di euro necessari, ad esempio, per il comparto della cultura. Ancora oggi non sono state stanziate le risorse minime.
Ad un settore che ha subìto una grossa crisi legata all'emergenza Covid, mi riferisco a tutto il mondo della cultura e a quello dello spettacolo, era importante dare un segnale tangibile.
Il fatto di portare le operazioni di bilancio in un secondo momento fa sì che il Consiglio e soprattutto la Commissione non riescano a sapere in maniera puntuale e a condividere le modalità delle spese.
Ricordo che nel programma, quando abbiamo votato il piano annuale della cultura, c’erano poche cose rispetto a quelle che erano previste nel piano triennale, che non potevano essere finanziate in quanto il piano annuale della cultura non era completamente coperto. Quindi, il nostro voto non è contrario perché non bisogna dare i soldi alla cultura e al turismo, ma perché occorre darne di più e soprattutto occorreva prevederne di più subito, in modo tale da dare le giuste garanzie a tutto un settore.
Ho avuto modo di fare degli interventi, anche pubblici, insieme ad altri Consiglieri del Partito Democratico e qualche mese fa avevo dichiarato la necessità di accelerare rispetto alle risorse.
Faccio una piccola nota polemica rispetto alla famosa tabella C, che è stata menzionata all'inizio di questa legislatura, in questo provvedimento le Proloco prendono più soldi, che erano state contestate per quello che aveva fatto il precedente Consiglio regionale, rispetto alla totalità delle risorse che vengono assegnate ai Comuni per i vari eventi ed iniziative.
Non si fa la tabella C, ma si individuano direttamente come beneficiarie le Proloco e si danno loro più soldi rispetto a quelli che saranno destinati a tutti i Comuni delle Marche per le varie iniziative.
Un no non legato al fatto di non condividere le risorse, perché riteniamo che arrivare ad agosto ed aggiungere 2 milioni per la cultura e 2,5 milioni per il turismo sia sicuramente una risposta importante, ma insufficiente.
Mi rivolgo all’Assessore al bilancio perché l’Assessore alla cultura dipende in gran parte da questo, è la Giunta che decide, l’Assessore alla cultura fa con quello che può, quindi ritengo che sia importante che questa Giunta metta come priorità ... Ho visto 3 milioni da una parte, 4 milioni da un’altra, 5 milioni da un’altra ancora, ma non vedo la stessa celerità e la stessa voglia di finanziare questo comparto, che è fondamentale per il rilancio del nostro territorio, soprattutto per far sì, come diciamo tutti, che le Marche puntino sulla cultura e sul turismo. Ci troviamo ad agosto ed ancora la cultura ed il turismo non sono stati finanziati come doveva essere. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Avrei voluto ascoltare altri interventi prima di parlare, però vorrei dare un giudizio politico su questo atto.
C'è una canzone di Gianna Nannini che dice: “E’ tutto vero, è vero anche il contrario”. Dobbiamo dire questa cosa: noi stiamo affrontando circostanze eccezionali, tutti i nostri progetti vengono continuamente alterati dalle vicende della pandemia. Per esempio, il piano turistico e il piano cultura, avendo necessità della partecipazione di gente, di persone, di popolo, sono soggetti alle norme che vengono di volta in volta stabilite a livello nazionale. Di questo ne risentono anche i bilanci, questo è l'aspetto negativo, diciamo, navighiamo a vista, ma qual è l'indirizzo politico vero? L'indirizzo politico vero è che questa amministrazione punta sul turismo, sulla cultura e sull'internazionalizzazione e questo atto è esattamente nella linea che ci siamo dati. Purtroppo le vicende ci condizionano nella scelta degli atti, per esempio sulla sanità si va avanti a vista cercando di capire cosa si può fare giorno per giorno, volta per volta, nella direzione di una visione generale che abbiamo, ma i singoli atti sono condizionati. Qualsiasi Regione italiana, retta dal centrosinistra o dal centrodestra, è condizionata dalle vicende mondiali e dalle leggi nazionali. Su questo riteniamo di finanziare due cose: l'aspetto della cultura, che vogliamo valorizzare, con la cultura si mangia per parafrasare “con la cultura non si mangia”, invece no, con la cultura si mangia ed è un fattore di richiamo; il turismo e l'internazionalizzazione, noi puntiamo a grandi cose. La partecipazione a Dubai ha un valore di prospettiva sia turistica che commerciale. L’internazionalizzazione della nostra presenza, dei nostri prodotti nel mondo. Sono due cose che sono esattamente nella nostra visione, che è stata, almeno a parole, condivisa dalle amministrazioni precedenti. Quindi, non c'è niente di particolarmente criticabile, si può fare sempre meglio e di più, per ora facciamo questo ed è già più di quello che è stato fatto in passato. Non basta, siamo noi i primi a renderci conto che non basta e faremo ancora di più. Vedremo quali saranno le risorse. In questo momento critico dell’emergenza Covid nel mondo abbiamo il vantaggio straordinario di avere delle risorse aggiuntive nell'arco del settennio, avremo dall'Europa per la nostra Regione 1,1 milardi di euro, una cifra che non abbiamo mai avuto, straordinaria, che nessuna amministrazione regionale ha potuto avere nel passato.
Una disgrazia che deve diventare una risorsa e un motivo di grande sviluppo, sempre che nella nostra visione si utilizzino al meglio tutti i fondi. Noi cerchiamo di farlo, anche con un ascolto attento al territorio, alle categorie sociali. Per esempio è evidente che la nostra partecipazione a Dubai verrà concordata con le categorie, che daranno un grande contributo di indirizzo in quello che faremo.
La stessa cosa è sulla cultura, noi ascoltiamo, cerchiamo di ascoltare, cerchiamo di capire cosa sono le cose migliori che ci vengono proposte, in questo senso ascoltiamo tutti - io sono uno di quelli, anche se sono molto ideologizzato - le cose positive che vengono dette da chiunque …, non c'è una posizione da cui non si possa prendere qualcosa di positivo. Quindi, noi andiamo avanti.
Ringrazio l'Assessore Castelli che su queste cose è sempre molto avveduto, si muove con molta avvedutezza, quindi, questo atto ci permette di dare un altro contributo, ossigeno finanziario alle iniziative che stiamo intraprendendo. La valutazione come Gruppo Fratelli d’Italia è favorevole e largamente condivisa da tutti i Gruppi di maggioranza e credo che possa essere ben vista anche dai Gruppi dell’opposizione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Per confermare il puntuale intervento del Consigliere Biancani del Partito Democratico e, mi pare, anche la posizione molto precisa e dettagliata che la relatrice di minoranza ha fatto in sede di presentazione.
Molto brevemente alcune considerazioni, veramente poche rispetto all'intervento del Consigliere Ciccioli che ogni giorno di più è capace di stupire perché ha una sua oggettiva capacità di trasmettere onestà intellettuale, e gli va riconosciuto. Certo, poi piega le argomentazioni al voto e questo è normale.
Se uno cerca di guardare in controluce le parole, le considerazioni del Consigliere Ciccioli c'è un fondo di verità. L’ha fatto all'inizio del suo intervento quando ha detto: “In fondo possono apparire atti sconnessi” ed è in realtà quello che lui pensa. Sono atti sconnessi, privi di una programmazione, lo dico al Consigliere Ciccioli con il quale con molto piacere mi confronto. Sono passati 10 mesi, Consigliere, ci sarà poi occasione in sede di modifica del piano socio-sanitario di essere più analitici, ma pur non avendola approfondita puntualmente con gli altri Consiglieri del mio Gruppo, si ha proprio l'impressione non tanto di un navigare a vista, ma di una estemporaneità che è peggiore del navigare a vista e non è neppure vero che questo va ad incidere il quadro generale.
Non possiamo mettere le pezze o le toppe ogni giorno per spiegare che c'è una pandemia, per spiegare che siamo in difficoltà, io ho l'impressione che in realtà il ragionamento deve partire da considerazioni diverse, che non avete un quadro propositivo generale su cui implementare le risorse dovute. Non è che le risorse condizionano i progetti, chi governa un ente, credo che lei abbia pure più esperienza di me, deve avere un'idea, un orizzonte, un indirizzo sui vari temi. Questa idea, questo indirizzo, questa pianificazione ha necessità, quando la bontà del rispetto alla partecipazione viene adeguata, di confrontarsi. Ma dire oggi a 10 mesi, quasi un anno, che si interviene con due tappi per curare delle falle, dà l’impressione non di navigare a vista, ma di non avere chiaro che cosa e dove volete andare.
L'argomento che viene utilizzato, credo che vada ricordato alle persone che hanno la pazienza di ascoltarci, è che, lo dite ripetutamente e noi lo sappiamo, ci sono tante risorse, è vero, ma sprecarle senza avere una linea, un orizzonte, un progetto significa darle a pioggia senza andare verso la politica che voi dichiarate di avere. Su questo l’Assessore Castelli è un uomo che non ha rispettato gli impegni assunti. Ricordo bene, ho registrato il suo intervento, quando in sede di bilancio aveva assicurato che ad aprile o a maggio ci sarebbe stata una variazione. Questo esecutivo sta andando avanti con le risorse della Giunta precedente, con gli stessi progetti. Sono passati nove mesi e voi andate avanti da questo punto di vista in maniera estemporanea, tappate i buchi che peraltro avete creato.
Si parla di turismo e non si sente parlare dello strumento più importante che è il collegamento aereoportuale sul quale avevate pontificato. L'estate sta finendo, come dicevano i Righeira e si ha l'impressione di una incapacità di governo.
Consigliere Ciccioli ci sarà l'occasione per un mio appello nei suoi confronti, perché c’è l'impressione che qualcuno non abbia consapevolezza di cosa stia facendo e di cosa stia rappresentando. C'è bisogno di un salto di qualità rispetto a figure incapaci di gestire una programmazione.
Guardando il vostro programma, rileggendolo quasi quotidianamente, in fondo questo è naturale perché non vi avete indicato progetti puntuali, orizzonti, non marcate una discontinuità chiara in modo da far capire ai cittadini dove volete andare. Questo è un esempio plastico, è un esempio di scuola e allora raccontate che ci sarà una grande variazione ad aprile e smentite voi stessi, dite che sarete in discontinuità rispetto ad alcune scelte ...
Ricordo la lezione dell’Assessore Castelli sull’integrazione di personale, anche qu questo ci sarà l’occasione, voi scegliete funzionari di partito per metterli a capo di dipartimenti istituzionali, lo so Consigliere Borroni che le fa male, lo so. Purtroppo è la realtà, deve fare i conti con questo, uomini asserviti ai partiti messi lì per fare. Ma potete andare avanti, governate, noi abbiamo rispetto, ma se voi pensate e credete che tutto questo - i soldi che arriveranno, le risorse che ci saranno - vi salverà, penso che potreste sbagliarvi.
L'affermare, Consigliere Ciccioli, che tutto questo segna un cambiamento rispetto al passato …, il passato era migliore perché non siete stati in grado di pianificare e programmare nei vari settori strategici culturismo, cultura, tutta una serie ..., per non dire sanità, ma poi ci torneremo. Quindi, da questo punto di vista il voto contrario, è un voto quasi naturale, scontato.
Fate credere alle persone cose che non corrispondono alla realtà. Se ne è accorto anche il Momento 5 Stelle ed apprezzo questa scelta, forse più moderata della nostra, della posizione che qualche volta io tengo. Guardate, state davvero smentendo voi stessi, lo dichiarate, vi smentite su dichiarazioni solenni che in questi 10 mesi ci siamo sorbiti.
C'è un giudizio profondamente negativo, lo ha detto molto chiaramente il Consigliere Biancani con dovizia di particolari, voteremo contro convintamente, sperando di avere da qui in avanti un interlocutore capace di presentare l'identità di una proposta politica, diversa da quella alternativa che il centrosinistra aveva presentato. Su questo confermo e cerco di sostenere la nostra posizione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Ritengo di dover intervenire come componente della I^ Commissione, condividendo quanto hanno detto i Consiglieri Biancani e Carancini, che per la verità mi ha rubato l'intervento, ma è un furto incolpevole, inconsapevole perché è la prova che i fatti, che sono argomenti testardi, parlano da soli.
Il Consigliere Carancini ha detto una grande verità, il Consigliere Ciccioli nel suo intervento, questa sorta di excusatio non petita, sono parole sue, ha detto navighiamo a vista a causa degli eventi eccezionali. E’ come se il comandante di una nave in mezzo alla tempesta dicesse ai suoi marinai, a coloro che stanno nella nave: “Signori, c’è la tempesta navighiamo a vista”. No, il comandante è proprio nella tempesta che deve indicare la via e deve progettare la rotta. È questa la differenza che passa tra l'essere leader di qualcosa, e quindi decidere gli eventi, indirizzarli, governarli, e farsi governare.
L’ha detto il Consigliere Ciccioli, si naviga a vista, buon per voi che vi fate trasportare dalla tempesta, ma non credo che sia un bene per i cittadini marchigiani, l’ha detto bene il Consigliere Carancini.
In quest'Aula quando è stato approvato il bilancio di previsione nel dicembre dello scorso anno, comprensibilmente tecnico, subito l’abbiamo detto, perché una Giunta che si era insediata da poco, che aveva dovuto approvare il rendiconto e tanti altri atti, non poteva fare un bilancio vero, però in quest'Aula ci venne detto e assicurato che nei primi mesi del 2021, ricordo bene, è a verbale, sarebbe stato portato il bilancio vero e proprio. Così non è stato, siamo ad agosto, siamo a undici mesi dalla scadenza elettorale, la pandemia ha fatto il bello e il cattivo tempo in questo nostro Pese e nel mondo, purtroppo, e gli eventi imponevano uno sforzo in più.
Che cosa mi avrebbe detto la Consigliera Marcozzi, se fossi stato l'Assessore al bilancio, se avessi tradito quell'impegno preso in Aula? Non so quello che avrebbe detto, oggi afferma una cosa diametralmente opposta rispetto a quello che ha detto sempre in Aula in cinque anni.
Questa variazione tradisce l'assenza di una qualsiasi programmazione delle politiche di bilancio che sappiano guardare al futuro, che vogliono guardare al futuro ed grave che si ammetta, come ha fatto il Consigliere Ciccioli, sono parole sue, che si navighi a vista nelle politiche di bilancio, che sono numeri, fatti e programmazione dei fatti con i numeri, e sono quelli. Non bisogna aspettare che succeda qualcosa, no, ci vuole un po' di volontà, se vogliamo un po' di capacità, ma questo non è stato ed in questa variazione si raccolgono le esigenze dei servizi, in particolare nella cultura.
Anche qui, Consigliere Carancini, prendiamo atto che il Consigliere Ciccioli oggi la pensa diversamente da noi. Tante volte ci rimproverano le azioni dei nostri avi, ci rimproverano quello ed oggi il Consigliere Ciccioli ci dice che con la cultura si mangia. Mi pare fosse il 2010 ed all’allora Ministro di Forza Italia venne addebitata la frase - di fronte, se non sbaglio, al Ministro della cultura che lamentava che non gli venivano date le risorse - “La cultura non la mangi”. La frase venne mutuata in “La cultura non si mangia”, era il 2010 e c’era al Governo il centrodestra, c'erano anche gli avi di Fratelli d'Italia. Oggi prendiamo atto che il Capogruppo Ciccioli la pensa in modo diverso e su questo siamo d'accordo con lui.
Sulle politiche di bilancio, però, il Consigliere Ciccioli non può navigare a vista, nelle avversità del mare e del tempo, l’ho detto prima, quindi, comandante tenga la barra dritta, se ci riesce e se lo sa fare. Ci metta un po' di buona volontà, se serve noi siamo qui per dare una mano, come abbiamo dimostrato più volte con i nostri voti a favore. Vi ricordate ad esempio quando il Presidente della Commissione Putzu ha fatto una proposta di legge che di fatto ... anche quella era una variazione, Consigliere Bilò, si ricorda? Lo chiedo al Consigliere Bilò perché sta con me in I^ Commissione, per questo lo evoco, evoco lui ed il Consigliere Marinelli che è il Presidente della I^ Commissione dove io sto.
Il Consigliere Putzu fece quella proposta di legge che di fatto era una sorta, anche quella, di variazione consistente, c'erano delle risorse per l'innesto del casello con la lungo Tenna, le risorse per il ponte di Rubianello ed altre e noi lì abbiamo votato a favore, il nostro Gruppo ha votato a favore perché bisognava dare una mano e noi siamo pronti a farlo, siamo pronti ad aiutarvi, però, credo che sia ora di arrivare ad un bilancio che non vada sempre, come si dice, a tentoni perché raccoglie, questo fa, le esigenze dei Servizi.
Sulla cultura e sul turismo, siccome l'estate arriva, le emergenze ci sono, i Servizi fanno richieste ed il bilancio dà. Ma se è così c'è l'abdicazione della politica nei confronti delle strutture tecniche che fanno il bello e il cattivo tempo, così decidono loro, invece bisogna fare il contrario. Bisogna programmare, è la politica che deve decidere quello che è necessario e le strutture tecniche eseguono l’ordine della politica, nel senso della disposizione, e dell’ordine delle cose perché la politica attraverso la programmazione delle politiche di bilancio mette ordine nel dispiegarsi delle cose, anche rispetto agli eventi eccezionali, mette ordine alle tempeste che possono attraversare i paesi e le comunità. Questo è il compito e tutto questo oggi non c'è e non si dica che non c'è stato il tempo perché sono trascorsi undici mesi, il tempo l’avete trovato per la proposta di legge sulla riorganizzazione e sull'ordinamento, per la proposta di legge del commercio, che faremo tra poco, sulla quale il Partito Democratico voterà favorevolmente i 140 articoli perché ha seguito le vicende la nostra Consigliera Bora, sono state accolte le indicazioni del Gruppo pervenute tramite lei. Il Partito Democratico dà una mano alla nostra comunità attraverso le azioni vostre.
Avete vinto, avete il dovere ed il diritto di governare, ma prima il dovere. Noi vi diamo una mano. Avete trovato il tempo per la legge sulla fisarmanica del Consigliere Bilò, sulla quale ho votato a favore.
Concludo con una cosa: addebitavano a Nerone, mentre Roma bruciava, di suonare la lira, non vorrei che mentre la Regione brucia sulla politica di bilancio il centrodestra suoni la fisarmonica del Consigliere Bilò. Grazie.

PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale, ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Ho ascoltato la minoranza attentamente, non so se essere meravigliata o, utilizzando un termine più forte, sconcertata. Giustifico la relatrice minoranza Consigliera Ruggeri, che nei cinque anni precedenti non era presente, quando ha detto che noi abbiamo annunciato una maxi variazione di bilancio, ossia il vero bilancio ad aprile. E’ indubbio che sia vero, l’abbiamo annunciato, però dobbiamo anche dire, Consigliera Ruggeri, che siamo arrivati da poco, ed è stato ribadito, da dieci mesi e purtroppo abbiamo avuto la pandemia e subito dopo le elezioni il lockdown.
Sono stata qui cinque anni, non sono mai mancata ad un Consiglio regionale e posso assicurare che gli annunci fatti dall'allora maggioranza, oggi minoranza, erano costanti e ripetitivi. Ogni bilancio di previsione veniva portato in Aula a fine anno, si diceva che era un bilancio tecnico a cui sarebbe seguito subito un vero bilancio, io veri bilanci, Consigliera Ruggeri, non li ho mai visti. Le dico un’altra cosa, possiamo anche fare un resoconto di quello che l'allora maggioranza ha fatto dal 2015 al 2020.
Chiedo: sulle infrastrutture, ditemi un'opera programmata e realizzata. La Quadrilatero è stata programmata e realizzata da un governo di centrodestra, visto e considerato che avete citato il Presidente di Forza Italia, ed è stata inaugurata nel 2017; sulla sanità, ricordo benissimo perché sono sempre stata relatrice di minoranza, la mobilità passiva dal 2015 al 2018 è triplicata, i dati potete andarli a vedere dalla Corte dei Conti, certificati. Ricordo anche che siamo diventati una Regione in transizione, i dati sul lavoro ed economici ci collocano con le Regioni del sud. Questi sono i dati veri, non li dico così tanto per dire, andate a vederli e potete fare un confronto. Quando sento dire dalla minoranza: atti sconnessi, privi di programmazione, due tappi (che sarebbero la cultura e il turismo) per curare le falle ... C’è però un dato vero che voi dite: i dieci mesi di questa Amministrazione, la quale subito dopo essere stata eletta, dopo il primo Consiglio regionale … Vi dico un altro fatto, ma il bilancio consuntivo, il documento di economia e finanza e l’assestamento quando sono stati approvati? Abbiamo approvato sei atti, se in dieci mesi abbiamo fatto talmente male, la precedente amministrazione che cosa ha fatto? Ha fatto annunci e non si è mai verificato nulla. Il bilancio tecnico di fine anno subito e dopo il bilancio vero non è mai stato fatto. Il dato è questo, noi nel 2020 abbiamo approvato sei atti: il consuntivo, l’assestamento, il documento di economia e finanza, la legge di stabilità e il bilancio di previsione, poi subito dopo il lockdown, questo è innegabile. Avete detto che non abbiamo fatto una programmazione, sono passati dieci mesi e abbiamo approvato tutti gli atti di bilancio, anche il consuntivo che aspettava a voi, perché non era stato approvato prima? Perché non c’è stata la parifica.

(interventi fuori microfono)

Jessica MARZCOZZI. No, no, Consigliere Carancini, le posso assicurare, se va a leggere i miei interventi di fine anno, che c’era il bilancio tecnico a cui doveva seguire sempre il bilancio vero. Vada a vedere se a febbraio c’erano le variazioni di bilancio, ma glielo dico io, è inutile che fa così, lo può testimoniare il Vicepresidente della Regione che c’era ed anche la Consigliera Leonardi che adesso non vedo. Questa è la realtà! Se voi avete fatto benissimo …, andate a vedere le infrastrutture, questi sono dati tangibili, poi se uno vuole parlare in politichese lo faccia pure.
Infrastrutture, sanità e mobilità, siamo ormai collocati come una Regione del sud, una regione in transizione, questi sono i dati e non c’eravamo certamente noi.
Oggi ci prendiamo la nostra responsabilità, non abbiamo fatto la maxi variazione di bilancio e lo ammettiamo, è innegabile, non dico di no, però appena arrivati abbiamo dovuto approvare tutti quegli atti, in un mese e mezzo, poi è arrivata la pandemia, la chiusura ed è tutto un programmare con la pandemia. Non dico che dobbiamo essere giustificati per questa maxi variazione di bilancio, ma guardate in faccia la realtà, questo è un dato di fatto.
Avete citato quella variazione di bilancio, bene, allora è stata fatta, il problema è che con la pandemia abbiamo dovuto tamponare nel vero senso della parola, però sono dieci mesi contro i trent’anni di un centrosinistra. Questi sono i risultati, poi possiamo parlare quanto vogliamo, la realtà è questa. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Ho trovato l'esordio della controreplica della Consigliera Marcozzi sconcertante perché ha detto che mi giustifica perché ero assente, ma comunque qui sedevano degli altri Consiglieri del Movimento 5 Stelle e quando il Partito Democratico faceva come avete fatto voi oggi, portava una variazione insufficiente, priva di programmazione, stornava i fondi dall'aeroporto, quando invece sarebbero stati da investirne di più per il suo rilancio, votavano contro. Quindi, perfettamente in linea con quello che ha sempre fatto il Movimento 5 Stelle, voterò contro anche oggi.
Non mi sembra possibile sventolare come una vittoria dell'Assessore Castelli, come faceva l’Assessore Cesetti. Assessore, mi viene da dire che non va bene, che può fare meglio e potete fare di più, indubbiamente. Cosa di cui è assolutamente cosciente invece, e lo ringrazio per l'onestà intellettuale che dimostra in questa Aula, il Consigliere Ciccioli che dice le stesse cose che dico io. Lui esprimerà un voto a favore perché di maggioranza, mentre io non posso che esprimere un voto contrario per il ruolo che ho, non perché sono cattiva o perché non c'ero prima o per qualsiasi altro motivo, il mio ruolo mi impone di dire che questa volta non avete fatto il massimo e sono sicura che si può fare meglio. Ecco ho spiegato il motivo per cui ho invitato l'opposizione a votare contro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. Mi sia consentito entrare nel merito di alcune considerazioni, critiche che sono state fatte e mi hanno molto sorpreso perché chi mi ha reso destinatario di queste osservazioni, perfettamente legittime e anche abbastanza scontate …, sapevo che l'opposizione le avrebbe dette perché fa l'opposizione e fa bene a farla, però dobbiamo essere seri e dobbiamo ricordare le situazioni e le circostanze che si sono susseguite nel tempo e che hanno oggi consigliato alla Giunta regionale di individuare nella data di settembre il momento migliore e più adatto per fare una seria operazione di manovra e di orditura di una strategia servente rispetto all'esigenza di ripresa. Perché, e lo dico sapendo che il Consigliere Cesetti ha fatto l'Assessore e non può non sapere, cos'è che ci ha consigliato e indotto strategicamente - non perché non avessimo tante cose da finanziare - a sviluppare un ragionamento che individua in settembre il momento in cui fare una manovra di correzione? La prima cosa, l'esigenza che ha riguardato ed è stato oggetto di una condivisione da parte di tutte le Regioni perché, come ricordava John Donne, il grande poeta inglese, l'uomo non è un'isola, le Regioni non solo isole, vivono in un contesto nazionale e tutte, nessuna esclusa, si sono trovate tra marzo, aprile, maggio e giugno di quest'anno ad affrontare un problema tragico, drammatico, che ha portato molte a sforare anche i termini previsti dalla legge per la consuntivazione, in particolare della sanità.
Signori dell’opposizione, vi annuncio che c'è stata, purtroppo, la seconda e la terza ondata Covid e abbiamo dovuto fare un ragionamento che, al di là di manca la programmazione, abbiamo finanziato le Proloco o meno, imponeva cosa? Di chiudere i voti del 2020.
Vi dico solo un aspetto di questo dramma internazionale, che poi ha avuto un riflesso finanziario contabile, che non può non essere conosciuto dai Consiglieri di minoranza. Noi abbiamo avuto costi Covid, solo extra costi Covid per 159 milioni. Lo Stato rispetto a questi 159 milioni ci ha riconosciuto 92 milioni, per una serie di varie ragioni tecniche abbiamo potuto utilizzare e trasferire alle aziende solo 67 milioni. Morale della favola: la differenza fra 159 e 92 milioni abbiamo dovuta trovarla, reperirla, renderla disponibile, con una delicatezza e con un impegno che va a merito di tutti dirigenti e di tutti i funzionari del Servizio bilancio perché siamo state fra le poche Regioni che hanno chiuso il consuntivo 2020 dell’ente entro il 30 aprile e il consuntivo delle aziende entro il 30 giugno, facendo fronte ad un'emergenza economica finanziaria straordinaria, Quindi, altro che fare ad aprile, a settembre, si trattava di spegnere l'incendio perché poi è bene rispetto a queste cose avere sempre un atteggiamento low profile. Questo è stato il grande tema finanziario, economico, la minoranza non se n’è accorta ed ha diritto a non accorgersi perché è bene dire quello che è giusto in un dibattito politico, però questo è un aspetto che dobbiamo condividere.
È questa la prima ragione che consigliava prudenza, quella prudenza che deve guidare un buon padre di famiglia soprattutto quando governa una Regione, in un momento in cui migliaia di morti si affacciano all'uscio.
Poi c’è stato un secondo tema perché non disconoscevamo l'esigenza e la necessità, l’avevamo detto, di dover individuare risorse e fosse finanziarie utili alla ripresa del sistema economico, altrochè! Vi annuncio e vi ricordo che c'è stato, dopo il primo decreto ‘Sostegni’, il ‘Sostegni bis’ che si è chiuso il 23 o il 24 luglio e che ha consentito alla Regione di comprendere, capire quali erano gli effetti delle politiche pubbliche nazionali rispetto dei potenziali target. In quell’occasione abbiamo saputo, anche a seguito di una complessa vicenda parlamentare, che, ad esempio, sui professionisti, sui ristoranti, sugli alberghi, sul wedding, sugli stagionali, sul turismo esistevano delle misure concrete e specifiche che non potevano non essere presenti nella definizione di una strategia di ripresa a risorse non illimitate. Quindi, abbiamo ritenuto scientemente di individuare in settembre il momento in cui dare alimento alla ripresa economica della regione in quanto dovevamo sapere esattamente qual era il set degli interventi che doveva evitare la sindrome della piattaforma 210, che è stato un grande pacco ai danni delle Marche perché la piattaforma 210, conti alla mano, ha prodotto la liquidazione di appena 140 milioni di euro, per cui torno a dire di chiamarla piattaforma 140 perché 70 milioni sono rimasti nella canna del fucile. Anche se avete manifestato il giusto orgoglio, dobbiamo stabilire che noi non abbiamo voluto rifare la piattaforma 210, non abbiamo voluto fare l’helicopter money, semplicemente perché i tempi erano cambiati, il decreto ‘Sostegni’ e lo spostamento di bilancio avevano portato l'esposizione finanziaria del sistema Paese a favore delle categorie a livelli senza precedenti nell’Italia repubblicana. Abbiamo deciso che sarebbe stato facile, facilissimo, avremmo riempito probabilmente le cronache dei giornali locali di grandissimi e tonitruanti dichiarazioni, avremmo detto che eravamo bravi e belli, ma non avremmo fatto l'interesse pubblico di questo ente. Quindi, ci siamo concentrati nella correzione dei conti che uno Stato non perfettamente all'altezza degli obblighi che dovevano riguardarlo per la rifusione e l’indennizzo dei costi Covid aveva in qualche modo lasciato sul campo. Abbiamo visto e valutato il decreto ‘Sostegni’ e abbiamo detto che nel frattempo non potevamo lasciare sguarniti alcuni presidi che richiedevano risorse e denaro. Ora non c'è l’Assessore Latini, non c'è il Presidente, ma a giugno, quando abbiamo capito che la ripartenza poteva in qualche modo consentire la celebrazione e lo svolgimento di festival e di iniziative, con una flessibilità che va colta, perché l'istituto della ratifica non credo che sia stato granchè praticato da queste parti, ma lo consentivano la legge e la normativa Covid, avevamo l’esigenza ed una capacità di reazione che avrebbero consentito, come hanno consentito, di finanziare iniziative importanti e significative in un momento in cui la pandemia aveva in qualche misura mollato la presa, almeno momentaneamente, non ha impedito a centinaia di iniziative di poter essere svolte e sviluppate perché l’estate c’era. Quando il navigare a vista che ha ricordato dal Consigliere Ciccioli, che è il più frainteso tra gli amministratori pubblici italiani, immagino, sapere se si poteva fare o meno la Quintana, lo dico perché sono di Ascoli Piceno, era una cosa che non potevamo conoscere prima. Allora al buon padre di famiglia …, ma poi riconosco non c’è nulla di irrispettoso verso la minoranza che fa la sua parte e la deve fare anche mordendo i polpacci dell’Assessore, va bene, è giusto che lo faccia, l’ho fatto tante volte anch’io. Poi, quando entriamo nella descrizione seria delle cose, noi avevamo 67/68 milioni di euro, quello che è, per la correzione dei conti Covid, per ragioni certo non imputabili a quest’amministrazione, in più l’individuazione di esigenze che, devo dire, non sono state ricordate, ma con quelle risorse abbiamo probabilmente fatto una delle operazioni più intelligenti e più rispettosa del principio costi e benefici che la storia della promozione turistica della regione Marche ha fatto, e mi riferisco alla campagna del testimonial Mancini. Penso che non ci sia nessuno capace di intendere e di volere che non voglia riconoscere la lungimiranza di chi l’ha concepita, ovvero il Presidente Acquaroli, che ha saputo decuplicare e rendere potenzialmente utilizzabile per milioni e milioni di cittadini l'immagine delle Marche attraverso le immagini di Mancini.
Ripeto, tutti noi vorremmo che questo fosse il mondo ideale, non è ideale il mondo in cui non ci sono imprevisti, curvi, imprevedibilità. Quando ti affliggono e sei esposto ai marosi di una pestilenza che devi gestire, non solo come conduttore delle relazioni sanitarie, ma anche come responsabile di tanti ulteriori interventi a favore dell'economia, meglio sapere che la flessibilità e la capacità di reazione deve essere un tema da affrontare con molto interesse.
In definitiva sostengo questo, c'è stata la volontà, che rivendico con scienza e coscienza, di individuare, in un periodo in cui sarebbero state rese chiare dagli accadimenti le compatibilità finanziarie, un’operazione più riavvicinata rispetto ai tempi del consuntivo veri e propri perché poi ci sarà l’assestamento del consuntivo. Abbiamo quindi aggregato nella stagione autunnale quelli che saranno gli interventi correttivi, abbiamo deliberatamente evitato forme narcisistiche, tipo piattaforme, che avrebbero probabilmente, ripeto, popolato per qualche giorno le pagine dei giornali, ma non prodotto l’effetto atteso.
In ultima analisi, abbiamo ritenuto doveroso, ma non potevamo fare che così, correggere o comunque adeguare i conti della sanità per garantire al sistema la primaria capacità di risposta, che deve avere una crisi sanitaria.
Detto questo, le iniziative sulla cultura sono quelle che ha proposto l’Assessorato sulla parte della programmazione.
Per quanto riguarda il turismo vi dico che le economie derivanti dai bandi sono dovute alla contingenza economica che si è determinata nel mondo dei viaggi aerei per effetto della pandemia, quelli sono soldi non spesi, non c'è niente di peggio che lasciarli nei cassetti perché le risorse non spese sono state già prelevate dalle tasche dei contribuenti. Quindi, abbiamo ritenuto doveroso sostenere campagne di promozione che, ripeto, hanno avuto anche la caratteristica di essere state azzeccate, indovinate, se preferite, comunque rapportabili alle speranze, agli auspici ed anche alle ambizioni della regione Marche.
Un’ultima cosa sulla programmazione, mai come in questi mesi, in queste settimane deve potersi sintonizzare sugli scenari che sono prefigurati dalla programmazione europea. Penso che se c'è un obbligo, che noi abbiamo avuto e abbiamo cercato di onorare al meglio durante il 2021, è quello di assecondare e di garantire quanto più possibile la sintonia, la corrispondenza tra le nostre strategie di mandato e le strategie che ci vengono proposte anche in maniera codificata dal sistema in cui viviamo e mi riferisco al PNRR, mi riferisco alla nuova programmazione comunitaria e al fondo di sviluppo e coesione.
Se è vero, come diciamo sempre, che la strategia che la Regione deve poter adottare è quella di una postura che guardi al sistema di tutta la combinazione dei fondi per far sì che le poche risorse che derivano dal bilancio domestico possano essere in qualche modo capaci di moltiplicare gli effetti delle programmazioni di livelli, chiamiamoli così, subordinati, è evidente che il vero banco di prova della programmazione dovrà essere quello che deriva dal matching tra il nostro programma di mandato e quelli che sono le ellissi, le descrizioni e le impostazioni programmatiche che ci vengono da un PNRR, che ci dice quali sono gli obiettivi verso cui andare.
Viviamo una stagione in cui, ahimè, la sussidiarietà non vive un momento particolarmente felice perché gli obiettivi ONU 2020/2030 ci dicono esattamente cosa fare e dove andare. Il PNRR è organizzato secondo ascisse ed ordinate finanziarie e addirittura noi dobbiamo seguire quanto più possibile quelle indicazioni che sappiamo, che conosciamo, che sono quelle della transizione ecologica e digitale. Per il fondo sviluppo e coesione è la stessa cosa, e l'occasione sarà sicuramente quella dei piani operativi regionali. Dobbiamo fare in modo che questa architettura programmatica, e lo stiamo facendo perché le istruttorie sono in corso, viva realisticamente nel mondo in cui siamo stati in qualche modo inseriti, partendo da queste contingenze.
Il foglio non è bianco, la lavagna è già piena di numeri e di indicazioni, il compito del programmatore è quello di mettere insieme, di coordinare, facendo in modo che il sistema Marche possa assecondare quanto più possibile e ottimizzare gli effetti di un'onda finanziaria che è stata generata dalle situazioni che sappiamo e che abbiamo l’obbligo di cogliere.
Nel frattempo, come è noto, lo dico anche ai Consiglieri di maggioranza e non solo, ci stiamo soffermando sulla strumentazione, l’abbiamo fatto con la legge sull’organizzazione, tra un po' ci sarà quella della SVEM, non dimentichiamo mai che la regola aurea di una vita vissuta razionalmente è che la mano destra sappia quello che fa la sinistra.
L'opposizione non può dire queste cose, ma noi siamo consapevoli di aver agito secondo delle strategie non arbitrarie, non improvvisate, ma molto, molto meditate perché il tornante che noi stiamo affrontando è storico, non dobbiamo prenderlo alla leggera, ma con serietà, complessità, anche con la capacità di risposta che il frangente storico ci impone e ci richiede. Grazie.

PRESIDENTE. Adesso passiamo all'articolato della proposta di legge n. 63

Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie. Presidente. Brevemente perché la dichiarazione di voto la farà il Capogruppo. Solo per risponde all'Assessore Castelli, ci può anche stare la decisione di arrivare a settembre per la presentazione di una manovra economica, ci può anche stare all'esito di legittime rivalutazioni, anche se non condivisibili, che la maggioranza può fare, però l'Assessore Castelli aveva il dovere, trattandosi di una manovra economica, di informare l'Aula di questa decisione. Bastava semplicemente che agli inizi dell'anno, nei primi mesi, quando doveva presentare la manovra, fosse venuto in quest’Aula con delle comunicazioni e reso nota questa decisione, che, ripeto, non è condivisibile, ma del tutto legittima all’esito di una riconsiderazione della maggioranza. Andava informata l’Aula, questo andava fatto.
L'Assessore Castelli ha parlato della piattaforma 210, noi l'abbiamo fatta l’anno scorso - rispondo anche alla Consigliera Marcozzi - a maggio, a distanza di un mese dalla decisione del lockdown e se dei 210 milioni di euro 140 sono andati nelle case dei marchigiani, sono tanti, sicuramente molti di più dello zero che ci avete mandato voi. Se gli altri 70 milioni, per caso, non lo so perché non sono più Assessore, sono rimasti nelle canne del fucile, la parola è dell’Assessore Castelli, voi avevate il dovere di premere il grilletto e di sparare il colpo in canna che vi avevamo lasciato, voi dovevate fare questo.
Il tempo è quasi finito, alla Consigliera Marcozzi che lamenta investimenti in sanità, proprio lei lamenta gli investimenti in sanità, dico che nel fermano, dove lei dovrebbe abitare, si sta ultimando un ospedale di primo livello e un altro nella zona montana, finanziati dalla precedente amministrazione, così come il Salesi, l’INRCA e Osimo sud.
Queste sono le cose che abbiamo fatto noi, lo voglio dire alla Consigliera Marcozzi la quale lamenta 10 anni di centrosinistra prima di noi, come se, ripeto, dovessimo avere la responsabilità degli avi, ma sapete da quale pulpito? La Consigliera Marcozzi ha sostenuto nel 2015, l'ex Governatore che aveva diretto quei 10 anni che lei addebita a noi, l’ha sostenuto lei. Oggi, tra l'altro, ci si addebita quei 10 anni come se noi fossimo responsabili non so di che, io neanche ci parlavo politicamente nè personalmente, quando questa maggioranza ha portato il deus ex macchina di quel governo a dirigere la maxi struttura organizzativa e ordinamentale di questa Regione, il deus ex macchina, il Capo di gabinetto, il massimo, se vogliamo, ruolo politico e lo ha portato a dirigere la struttura di questa istituzione. La Consigliera Marcozzi ce lo addebita a noi, ci vuole coraggio a negare non la verità, ma a negare se stessi, le proprie azioni. Rinnegare se stessi in questo modo non vi fa bene, non fa bene all'intelligenza, di cui pure siete dotati, parlo di intelligenza politica, per carità, però non fa bene a voi.
Termino qui, Presidente, voto contro questo articolo perché non ho più tempo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha fatto la dichiarazione di voto il Consigliere Cesetti per il Gruppo del Partito Democratico.
Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Coordinamento tecnico. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Ascoltando il Consigliere Castelli ogni volta lo si scopre diverso, bravissimo Sindaco, non come quelli precedenti, come quello di Macerata. E’ stato un bravissimo Sindaco però è certo che sui conti lui assomiglia a Houdini. Sostanzialmente dice: che volete? Noi abbiamo speso, forse sbaglio, 160 milioni e lo Stato ci ripaga con 92 milioni, quindi, siamo fuori. Certo, Assessore, voi avete fatto un'operazione che in gergo si potrebbe chiamare anche un altro modo, di marketing elettorale, spendendo risorse per fare tamponi antigienici, spendendo milioni, per il niente, per quella campagna di propaganda che avete fatto a fine anno, tamponando, facendo credere alle persone, ai marchigiani, che con un tampone antigienico …, che peraltro, Consigliere Cancellieri, lei che è una persona seria e tecnica, molto spesso non dava la realtà, se uno era positivo. Lì avete speso milioni che non avreste dovuto spendere ed io ne citerò un paio perché poi …, ma sono certo che quei 160 milioni di euro, Assessore Castelli, forse con un’avveduta gestione politica del Covid li avreste amministrati meglio.
Ne dico un’altra, vi siete sperperati, Assessore Castelli, anche le risorse che lo Stato vi ha riconosciuto in più in ragione delle politiche di riduzione del debito di chi governava precedentemente, lo ha detto lei in sede di bilancio ed io l'ho appurato. Questo cosa vuol dire? Che non esiste in questa fase la possibilità di motivare, giustificare l'estemporaneità, l'incapacità di programmare la politica di bilancio, tappando le falle a cui ho fatto riferimento prima. Lei dice una grande verità ed io gliela riconosco - tra l’altro mi chiedo se l’Assessore Saltamartini l’ascolti perché ho l'impressione che non l’ascolti - quando dice che oggi la programmazione delle possibili risorse da utilizzare hanno obiettivi dedicati, pensate al piano nazionale di ripresa e resilienza, nel quale molto puntualmente si dice dove quelle risorse dovranno essere allocate per gli investimenti.
Il suo discorso trova un asse con quello che dice il Consigliere Ciccioli, quello che io cerco di rimproverarvi politicamente, la programmazione e la pianificazione oggi siete in grado di poterla fare. Non è assolutamente vero immaginarsi una giustificazione, poter andare avanti come se foste costretti ad andare avanti, non può essere. Ecco perché le dico e le ripeto che le sue giustificazioni non trovano fondamento, è un atto in contraddizione, che dimostra la vostra incapacità di programmare.
Aspettiamo settembre, bene, non c'è nessun elemento che possa rendere ostile questa scelta, l’aspettiamo, però sta di fatto che dire che non l'avete fatto a marzo ad aprile, ma lo farete a settembre perché le risorse non erano ... ed avete speso di più, dimostra che non avete saputo gestire le risorse a disposizione, soprattutto che non avete un'idea chiara di dove andare nonostante gli enti sopraordinati oggi vi diano delle opportunità incredibili.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Romano CARANCINI. Ho finito, Presidente, grazie. Voi avete in mano la programmazione, la possibilità di allocare risorse e non siete in grado di poterla realizzare attraverso atti politici e amministrativi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. Solo per dare qualche numero che può essere utile per raffreddare le critiche del Consigliere Carancini, che ringrazio per i complimenti che mi ha fatto per la mia versione di Sindaco.
Se non vado errato, ma abbiate pazienza, potrei sbagliare qualcosa, le campagne dei tamponi credo che non abbiamo superato i 2 milioni, ma, ripeto, beneficio di inventario perché vado a memoria rispetto alle cifre esorbitanti che sono mancate all'appello di tutte le Regioni.
Attenzione, su questo tema noi siamo coesi e condividiamo una battaglia che vede il Presidente della Regione Emilia-Romagna portare il vessillo, perché, cosa è successo? Lo Stato ha assegnato alle Regioni delle risorse Covid indicando anche le finalità e chi non le ha utilizzate per quei scopi non ne ha beneficiato. Un caso? C’erano risorse addirittura, Consigliere Carancini, per il sequestro, la confisca delle strutture private, cliniche, chiaramente noi non l'abbiamo fatto e quindi non abbiamo potuto utilizzare quelle risorse. Questo per dire che le scelte che ampiamente condividiamo, abbiamo approvato la campagna dei tamponi, hanno impegnato in maniera esigua rispetto alle cifre di cui si diceva.
Per rimanere sulla sanità, lo dico perché chi cura il passaggio tra un mandato e l'altro, tra una gestione e un’altra, deve anche perlustrare l'ambito delle sorprese, degli imprevisti, nel Monopoli c’è la carta degli imprevisti. Il Consigliere Cesetti ha parlato degli interventi sull’edilizia ospedaliera, sappiamo anche, e abbiamo dovuto tenerlo in considerazione, che mancano le risorse, dobbiamo finanziare, e lo faremo, le dotazioni tecnologiche del nuovo ospedale di Fermo, sono una trentina di milioni; sappiamo che su l’INRCA c'è da metterci altro denaro, qualche decina di milioni sul Salesi probabilmente, non lo dico con la verve e l'ostilità verso chi ci ha preceduto anche perché ha fatto il possibile, probabilmente. Dico che c'è un obbligo di prudenza che è sempre raccomandato a chi fa l’amministratore e ce ne sono tanti in Aula, ma è che triplo, è decuplicato quando una pestilenza rischia di mettere in ginocchio la tua regione, il tuo sistema. Quindi, da questo punto di vista rivendico la scelta, dovevamo annunciarla prima, l'avevamo detta in via breve, potevamo essere ancora più espliciti nell’affermare che in questa teoria, in questo sistema di proposte via via correttive abbiamo rispettato sempre e comunque il principio della prudenza nei confronti della gestione della risorsa pubblica perché da questo punto di vista ci corre un obbligo che nasce anche dalla nostra impostazione culturale, politica, secondo cui il potere di tassare è il potere di uccidere, dicevano i padri costituenti americani, “The power to tax is the power to destroy”. Tu distruggi la gente e in un mondo in cui il total tax rate, e parlo dell’Italia, supera abbondantemente il 50%, l’utilizzo della risorsa pubblica, sempre da considerare con principio costituzionale inderogabile, assume se possibile anche l’ulteriore forza e necessità di essere sottolineato. Grazie.

PRESIDENTE. Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 63. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Molto rapidamente perché si è discusso già a lungo, però delle considerazioni finali vanno fatte.
Ritengo di avere un'onestà intellettuale mia, qualche volta dico anche cose sgradevoli su di me, quindi c'è tutta. Anche i miei colleghi di Gruppo mi dicono: perché non taci, così tieni il silenzio? Invece parlo perché la trasparenza fa sì che le cose si dicano e non vengano fuori dopo, ed è meglio.
Alla mia onestà intellettuale deve però corrispondere l’onestà intellettuale degli altri, sennò è asimmetrica.
Voglio ricordare, è vero che la memoria è corta, in genere, però un po' tiene, che eravamo tutti appesi alle decisioni del Ministro alla sanità, appesi al Consiglio dei Ministri del venerdì in cui si prendevano le decisioni e non sapevamo cosa sarebbe successo dalla domenica o dal lunedì in poi. Ci ricordiamo che tutti gli eventi sportivi erano stati preclusi, così come tutti gli eventi culturali e gli spettacoli? Parliamo delle Marche, una cosa che viene da lontano, la celebrazione di Raffaello non è stata fatta non per colpa della Giunta precedente o della Giunta Acquaroli, ma perché a un certo momento molti eventi sono stati sospesi, così era, non spese e decisioni ... Ricordiamoci che eravamo tutti appesi ai famosi decreti ristori, appesi a decreti di Conte e adesso di Draghi, tutte cose che hanno portato fortissima discontinuità nei flussi dei finanziamenti e delle decisioni.
Delle mie tre figlie una lavora a Dublino, per mesi non è potuta tornare a casa perché erano bloccati i voli, nel mondo 2/3 dei voli sono stati bloccati. Quando mi si dice che l'aeroporto di Falconara non ha effettuato voli, l'aeroporto di Falconara qualche volo ce l’ha, proporzionalmente ai voli dei grandi aeroporti. L’aeroporto di Roma e Milano hanno avuto in una fase 1/3 dei voli attivi, 1/3 dei voli programmati, come si può dire che dobbiamo programmare le politica culturali le politiche turistiche? A tutt'oggi stiamo votando il finanziamento per la partecipazione dell'Italia a Dubai, se non sbaglio l'Expo internazionale di Dubai si svolge dall’1 ottobre al 31 marzo, sono i mesi migliori, soprattutto il mese di Natale perché il periodo dicembre-gennaio è fresco ed è quello più favorevole agli incontri e agli scambi internazionali. Attualmente non sono stati completamente programmati i voli da tutto il mondo per Dubai e ancora non è chiaro quali sono le regole sanitarie per entrare e uscire da Dubai.
Ha ragione l’Assessore Castelli quando dice tutti quelli che sono capaci di intendere …, evidentemente, non tutti sono capaci di intendere, non aggiungo di volere, ma di intendere, perché se uno non intende... Stamattina ascoltavo l'interrogazione sul piano nazionale di rilancio e resilienza, a tutt'oggi ci sono state varie proteste della Conferenza Stato-Regioni, di cui fanno parte il Presidente della Regione Emilia-Romagna, che è il Presidente uscente, e il nuovo Presidente, che è della maggioranza di centrodestra, della Regione Friuli Venezia Giulia. Proteste perché il Governo del Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Leu, Lega ancora non ha stabilito bene le regole e il Presidente del Friuli Venezia Giulia, che è leghista, ha protestato perché i Ministri competenti non hanno ancora preso decisioni complete, compiute per queste cose.
Capisco che c'è un po' la sindrome del fidanzato, della fidanzata delusa perché ad un certo momento un pezzo della vecchia maggioranza se n’è andato, il caso Spacca, facendo nome e cognome, e poi il Capo di gabinetto, successivamente capo segreteria della Giunta. Quando un certo settore del mondo politico sociale ha capito che la visione del Partito Democratico era insufficienze si è rotta un'intesa, evidentemente qualcosa non ha funzionato e su questo non ci piove. C'è tutto un mondo che ha abbandonato la vecchia amministrazione, il Pd e la sinistra perché li ha ritenuti insufficienti a governare. Noi a mio parere, lo dico tranquillamente, lo dico senza ... stiamo governando meglio, non ancora del tutto bene, ma molto, molto meglio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Stiamo aspettando Godot. E’ incredibile perché ve la giocate, ve la suonate, fisarmonica ed altro. Affondiamo o galleggiamo, ma noi teniamo sempre una posizione molto coerente. Sono contento perché oggi non ho sentito le posizione offese, di solito vi offendete.
Noi abbiamo replicato e argomentato con qualche difficoltà, Assessore Castelli, rispetto alla tempistica perché, è imbarazzante per tutti, l'avete detto voi, non abbiamo detto noi, il bilancio di previsione che abbiamo votato prima del 31 dicembre era un bilancio tecnico, anche legittimo, ma ci avevate detto con grande orgoglio che sareste ritornati ad aprile con la grande variazione di bilancio, che avrebbe ridisegnato il futuro della regione perché voi avevate tante idee confrontate con i cittadini con successo e le avreste facilmente messe a disposizione dell'Aula per dare prospettive e futuro. L’avete detto voi!
Consigliere Ciccioli, ho capito che adesso navighiamo a vista o risottolineiamo i passaggi che ci sono stati sincronizzandoli con il Covid. Ma il Covid c'era anche lo scorso anno, l'estate scorsa, ad ottobre quando vi siete insediati, magari il Presidente era un po' sorpreso di entrare qui dentro con la pandemia, ma questo ci sta, come quando avete votato il bilancio, eravamo tutti chiusi ed abbiamo passato un Natale terribile, stavamo attendendo, magari non tutti, i vaccini, ve lo ricordate o no? Erano partite le prime vaccinazioni da parte del personale sanitario e attendevamo tutti la pianificazione, con la prospettiva, ci avevate detto, che sarebbe arrivata una grande variazione di bilancio che avrebbe messo in mezzo tante, tante idee, compreso un sostegno alle attività economiche, alle nostre famiglie, che ne avevano bisogno. L’avete fatto a pezzi e bocconi e mi sorprende come si possa rinnegare un provvedimento come quello della piattaforma 210 fatto in un mese, recuperando tutte le risorse, mettendole a disposizione delle famiglie e delle imprese. E’ vero, forse sono stati liquidati 140 milioni di euro e non 210, ma la responsabilità è un po' di tutti, anche di chi è arrivato e non ha avuto la capacità di recuperarli ed eventuale di ridistribuirli.
Oggi facciamo l'ennesima variazione di bilancio, dico anche raffazzonata, ha ragione il Consigliere Ciccioli, l’ha detto, io sono un altro che fa sempre difficoltà ad arginarsi perché ha buonissima memoria, ricordo i passaggi e non mi offendo se ogni volta me li sottolineano rispetto alle cose che diciamo.
La Giunta fa bene a lavorare a pezzi e bocconi, fa bene, guarda, aspetta una visione che ancora non è stata in grado di recuperare e soddisfa con una plastica tabella C le sollecitazioni che arrivano dal territorio o dagli uffici e le propone con una variazione di bilancio, che arriva oggi, è arrivata, come ha detto il Consigliere Cesetti, 20 giorni fa. Ci avevate detto che non c’era anche lì nessuna scelta politica, ma solo la ricognizione tecnica delle sollecitazioni degli uffici e che gli stavate dando seguito. Ecco, quindi, un percorso senza visione, che mette in contraddizione voi perché per noi la posizione sulla variazione del bilancio di previsione era questa. Ogni variazione di bilancio vi raccontiamo la stessa storia, invece voi dovete reinventarvi una lettura per giustificare in questa Aula le vostre scelte, a voi tutti, soprattutto ai cittadini ed alle nostre imprese, i quali, a fronte di un mare di parole ed al Covid, sono consapevoli che il Covid è presente e sta creando grandissime difficoltà, ma le vostre scelte non danno assolutamente nessuna risposta.
Noi siamo pazienti, attendiamo settembre per vedere il risultato dell’azione che il Governo ha messo a disposizione della nostra Regione e capire come costruire dei percorsi in grado di far arrivare nella regione Marche le risorse indispensabili per i progetti di rinascita e di rilancio in modo resiliente. Ma se ci si presenta senza idee, penso che nessuna resilienza sia in grado di metterci nelle condizioni di essere competitivi.
Oggi il voto, come abbiamo più volte annunciato, è fermamente e convintamente contrario. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Il Gruppo Lega vota convintamente questa variazione di bilancio, ma la vota non tanto per votare, ma perché è convinto che, visto il momento, di più non si poteva fare.
Ringrazio i componenti della Commissione per il lavoro svolto, i relatori, ringrazio per la collaborazione e per quello che è stato fatto l'Assessore Castelli e i funzionari.
La preoccupazione che è emersa oggi, sul fatto che la variazione doveva essere fatta a marzo, aprile, settembre, è una cosa di cui nella I^ Commissione non abbiamo mai discusso, capiamo bene il momento e la situazione che stiamo vivendo.
Questa variazione riguarda settori importanti che necessitano di interventi urgenti per consentire di mandare avanti delle iniziative.
Sulle lezioni che il Consigliere Carancini ed altri ci danno, sul fatto che abbiamo speso, secondo loro, 60 milioni di euro per fare i tamponi, quando forse non ne sono stati spesi neanche 2, ma sicuramente quei 2 hanno consentito un risparmio o perlomeno hanno permesso di prevenire, tramite l'intercettazione dei positivi, e di non affollare ancora di più gli ospedali o le strutture sanitarie. Penso, quindi, che quelli siano stati soldi spesi bene che magari hanno avuto anche un ritorno. Darci delle lezioni su come programmare …, forse su questo è stato bravo, ha lasciato il Comune di Macerata ed ha programmato in modo che chi veniva dopo avrebbe trovato bruciata perché non c'è più una risorsa. Questo è quello che è avvenuto, lasciamo stare chi sta programmando oggi nella Regione Marche, penso che abbia una visione ben più ampia di quella avuta da qualcun altro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazioni di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Sono stata la relatrice di maggioranza, Forza Italia voterà convintamente a favore di questa proposta di legge, che va a ratificare una variazione di bilancio.
Vorrei fare alcune precisazioni, per quanto riguarda la Consigliera Ruggeri il mio intento non era quello di dire che la precedente amministrazione ha fatto sempre questo e quindi è giustificato, no, ho detto che la variazione di bilancio non l’abbiamo fatta a febbraio, marzo perché siamo arrivati a fine anno con sei atti e subito dopo è arrivata la pandemia, la seconda e terza ondata, così come ha spiegato l’Assessore Castelli.
Inoltre, quando mi si cita bisogna anche dire la verità su quello che ho detto, io ho parlato di infrastrutture, sanità, regione del sud e regione in transizione.
Sanità, ho parlato di mobilità passiva ed ho dato anche l’arco temporale, dal 2015 al 2018, dati certificati dalla Corte dei Conti, non ho parlato degli ospedali di Fermo e di Amandola, ho parlato di mobilità passiva dal 2015 al 2018 con dati alla mano.
Per quanto riguarda le infrastrutture ho detto qualcosa di sbagliato? Non penso, l’infrastruttura importante per le Marche è stata la Quadrilatero e riguarda il governo di dieci anni fa, io ho parlato di trent’anni perché il centrodestra non ha mai governato questa regione, non negli ultimi dieci anni, io ho parlato di trent'anni per dire che noi non abbiamo mai governato.
Questi sono i dati, poi se vogliamo parlare in politichese facciamolo pure, i dieci mesi non li giustifico con il fatto che non siamo riusciti a programmare, la programmazione l'abbiamo fatta appena ci siamo insediati, il problema è che c’è stata la pandemia subito dopo, a febbraio, questa è la realtà. Se tra un anno o due faremo la stessa identica cosa allora quello che avete detto oggi sarà giustificato, ma non oggi, assolutamente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. Non voglio aggiungere molto, solo ringraziare coloro i quali, in questo periodo così complicato, hanno sostenuto anche questa condotta economico finanziaria improntata al pragmatismo, ma anche alla resilienza perché vi assicuro, ma lo dico fuori dalla polemica politica, che sono stati mesi molto impegnativi per le Regioni che hanno dovuto sviluppare con il Governo, prima con quello precedente e poi con l’attuale, un confronto, un conflitto asperrimo perché il pavimento su cui poggiavano le consuntivazioni 2020 della sanità era estremamente sdrucciolevole, sconnesso e scivoloso.
E’ stato un tema così impegnativo nel confronto che possiamo ancora dire che non è risolto, nel senso che noi, Regione Marche virtuosa, abbiamo chiuso e tombato ogni pendenza rispetto a quelle risorse che mancavano all'appello, ma in tutta onestà penso che sarebbe stato avventuroso e spregiudicato pensare di fare una manovra senza prima aver avuto l'accortezza, la prudenza, lo ripeto ancora, ed il pragmatismo di definire in maniera ultimativa il tema dei temi, che è quello della sanità. Ritengo che sia stato un atteggiamento diligente e di diligenza di cui credo ne abbiano bisogno i cittadini marchigiani. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 63. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)


Proposta di legge n. 55
ad iniziativa della Giunta regionale
“Disciplina dell’attività commerciale nella Regione Marche”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 55 ad iniziativa della Giunta regionale.
La discussione generale è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Ausili.

Marco AUSILI. Grazie, Presidente. Si tratta di una nuova legge per il commercio della nostra regione, che viene a distanza di 12 anni dalla norma di riferimento precedente, la legge n. 27 del 2009. Com’è evidente, considerando questo lasso di tempo e tutto quello che nel frattempo è accaduto, era necessaria un’opera di aggiornamento, resa ancora più necessaria dall’evoluzione occorsa al commercio e al nostro territorio. Un’evoluzione che ha portato ad esempio alla comparsa di alcuni fenomeni sicuramente nuovi che andavano regolamentati.
I principi i quali si ispira questa legge di riferimento sono i seguenti:
- la semplificazione, senza dubbio, un principio al quale ci richiamano i nostri tempi, i commercianti e anche gli stessi consumatori, che si concretizza, ad esempio, nell'utilizzo dello strumento della comunicazione al posto della Scia per l'apertura, la chiusura, il trasferimento ed altro dei negozi di vicinato e così via;
- la delegificazione, un'unica legge per il commercio che apre la strada ad una serie di regolamenti attuativi di programmazione commerciale:
- la sussidiarietà, sacrosanto principio. Le competenze amministrative, come sappiamo, sono passate ai Comuni, mentre le Province operano attraverso lo strumento del piano territoriale di coordinamento su vari argomenti, specie per la localizzazione della grande distribuzione, nel rispetto della viabilità, dei parcheggi e dell'ambiente.
Si tratta, come potete ben vedere, di una legge corposa, complessa e articolata.
Vado velocemente ad elencare quelli che secondo noi sono i passaggi maggiormente significativi e che hanno a che fare con il nostro modo di guardare al commercio, con gli indirizzi politici che vogliamo dare a questa complessa materia.
Con questa proposta si va a: favorire lo sviluppo della rete commerciale, rivitalizzare i centri storici, insistendo sulla fondamentale funzione sociale del commercio, disciplinare le modalità di esercizio delle varie tipologie di commercio, rispettare il pluralismo e l'equilibrio delle diverse tipologie delle strutture distributive, valorizzare il servizio commerciale nelle aree urbane, rurali e montane, bilanciare lo sviluppo di centri commerciali con azioni intese alla riqualificazione al rilancio del commercio di centri cittadini per affrontare i rischi di un evidente impoverimento del commercio urbano ed il conseguente rischio di svuotamento di queste zone. Servirà a garantire inoltre la presenza di un’adeguata offerta commerciale nei nuclei urbani e rurali di minore dimensione demografica, soprattutto in zone montane; servirà ad evitare il deterioramento territoriale conseguente alla mancata pianificazione delle localizzazioni di grandi superfici di vendita. In questa maniera si va quindi ad operare verso una semplificazione amministrativa, verso l'ampliamento di superficie per gli esercizi di vicinato, che così passano a 200 o a 400 metri quadrati in base alla popolazione, e verso la comunicazione come modalità, come dicevo prima, di apertura e questo è qualcosa che accade nelle Marche come prima regione d’Italia.
Si punta alla lotta all'abusivismo commerciale, come principio fondamentale che viene inserito nel corpo di questa legge, si definiscono alcuni fenomeni recentemente comparsi, come ho detto poc'anzi, ad esempio quello dell'home restaurant e del consumo sul posto.
E’ previsto nella legge l’inserimento degli sportelli unici per le attività produttive; l’implementazione, uniformazione e riconoscimento dei distretti del commercio, intesi come entità innovative che definiscono ambiti e iniziative nei quali i cittadini, le imprese e le formazioni sociali, liberamente aggregati, sono in grado di fare del commercio il fattore di integrazione con altri settori produttivi, poi vi è l’inserimento della nuova tipologia del parco commerciale. Questo ed altro, come ad esempio una serie di contributi che la Regione concede per realizzare progetti relativi alla riqualificazione e alla valorizzazione commerciale di vie, aree o piazze e aree destinate ad esempio ai mercati; risorse per la promozione e attivazione di centri commerciali naturali, per la promozione delle produzioni tipiche di qualità e di eccellenza delle Marche, per sostenere progetti riguardanti l'insediamento e lo sviluppo di esercizi commerciali, cosiddetti polifunzionali.
A questo punto mi sento di dire che questa legge è sicuramente in dialogo con altri atti, con la restante programmazione di questa maggioranza di governo. Penso, ad esempio, alla proposta di legge sull'artigianato, a quella riguardante i borghi, a tutto quello che si sta facendo sul versante del turismo o della rigenerazione urbana, come ben sappiamo.
Ci sia concesso ringraziare l'Assessore Carloni di cui questa proposta è iniziativa, ringraziamo il Presidente e l'intera Giunta, le associazioni di categoria, tutti quelli che durante i lavori di Commissione hanno dato il loro prezioso apporto per addivenire ad un testo finale che pensiamo essere il più possibile completo ed efficace. Ringraziamo il Presidente di Commissione Putzu per aver coordinato i lavori, ringraziamo doverosamente gli uffici nella persona del Dirigente del servizio, nella persona della Segretaria della II^ Commissione. Ringraziamo i Consiglieri che hanno dato i loro apporti tramite un'attività emendativa, come ad esempio il Consigliere Rossi e tutti gli altri, ed ovviamente anche le forze di minoranza, soprattutto nella persona della Consigliera Bora con la quale abbiamo dato luogo ad una importante, seria e fattiva collaborazione, ragione in più che ci spinge ad auspicare il voto unanime su questa proposta. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Intanto desidero anticipare che dal momento che il lavoro in Commissione è stato molto proficuo, ci impegneremo ad essere piuttosto sintetici nei nostri interventi, considerato che la proposta di legge prevede oltre 100 articoli e subito dopo ci sarà la discussione di un’altra proposta di legge molto, molto importante, che è la Svem e che merita altrettanto attenzione.
Il lavoro in Commissione è stato molto proficuo e di questo voglio ringraziare di cuore il Presidente Putzu e il relatore di maggioranza Ausili per la grande disponibilità. E’ la seconda proposta di legge che vede il Consigliere Ausili come relatore di maggioranza ed oggi sono sicura che ci sarà lo stesso risultato, cioè un voto unanime. Non so se dovremo allontanarci un attimo per un piccolo confronto, ma credo che troveremo anche su questo ampia convergenza.
Parlo a nome di tutta l’opposizione ed anche del Movimento 5 Stelle. E’ stato detto più volte che questa proposta di legge, è vero, riforma la normativa regionale del 2009, però di fatto viene sostanzialmente adeguata a quella statale ed europea e si va ad intervenire in diverse forme di commercio, dal dettaglio all’ingrosso in sede fissa, al commercio su aree pubbliche, alla vendita della stampa quotidiana e periodica, alla somministrazione di alimenti e bevande, alle distribuzioni di carburanti, a forme speciali di vendita al dettaglio e anche outlet, fiere e mercati.
Il commercio, com’è noto, negli ultimi anni si è spostato dalle aree interne verso il mare. Da ex Assessore competente sono pienamente convinta che il commercio abbia una grandissima funzione sociale, quindi, questa legge è importante perché può e deve essere l’occasione per poter correggere il tiro.
Il commercio deve avere una grandissima funzione sociale, proprio per questo illustrerò brevemente i tre emendamenti, rinunciando poi, Consigliere Ausili, ad illustrarli.
L’accoglimento degli emendamenti che il Partito Democratico ha proposto ci porta oggi con grande piacere a riproporre un voto unanime. Il primo è all'articolo 8, comma 3 bis, con il quale si vuole dare continuità all’attività intrapresa nel corso della precedente legislatura con la sottoscrizione in data 30 luglio 2019 di un accordo tra la Regione Marche, la Camera di Commercio delle Marche e l’Anci, oltretutto do atto all'Assessore e Vicepresidente Carloni di aver voluto rifinanziare quel protocollo così importante, per cui troverete già un impianto pronto per essere attuato. L’obiettivo di quell’accordo, tra le altre cose, era anche quello di incentivare, attraverso un’attività di assistenza e supporto tecnico, il potenziamento dei servizi degli sportelli unici delle attività produttive; uniformare le piattaforme disponibili sul territorio regionale per migliorare l'interoperabilità delle componenti e ridurre la complessità informatica a carico delle imprese, che opera in territori diversi, cercare di convergere verso un unico front end regionale, facendo riferimento alla piattaforma messa a disposizione dal sistema camerale, ma soprattutto prevedendo l'aggiornamento del fascicolo elettronico di impresa.
L’altro emendamento riguarda la formazione che viene così estesa anche al settore non alimentare. Nasce perché gli operatori del settore alimentare sono in overdose da formazione, pensate che devono sostenere 105 ore di abilitazione, 8 ore di aggiornamento dopo cinque anni, la formazione igienico sanitaria sulla ludopatia, la formazione comune un po' a tutti i settori (sicurezza sul lavoro, pronto soccorso, ecc.), mentre chi opera in altri settori commerciali non beneficia di nessuna formazione, seppure minima, nè d’ingresso all'attività né di aggiornamento. Abbiamo ritenuto opportuno prevedere una formazione anche per questi settori perché crediamo che il rischio troppo elevato di mortalità sia dovuto anche ad un’improvvisazione o ad una non adeguata preparazione rispetto alla gestione generale, marketing, management, ma anche di una preparazione generale di tipo economico finanziaria all'attività.
L’emendamento 3 è all'articolo 10 bis, modifica l'articolo 10 bis, e secondo noi è un po’ il cuore della proposta di legge quadro del commercio e riguarda l'istituzione di un tavolo regionale di coordinamento per il commercio, questo perché le autorizzazioni al commercio sono in realtà considerate come autorizzazioni all’insediamento per di più e devono confrontarsi con programmazioni che coniugano territorio, ambiente, acustica, sviluppo economico e anche sociale.
Come Assemblea legislativa delle Marche dobbiamo rafforzare la capacità gerarchica di prevalere su altri strumenti di programmazione perché un'attività commerciale da anni non ha più vincoli di superficie minima, anche se oggi la siamo andati un po’ ad emendare, ma si vede sempre più limitare o sacrificare la propria potenzialità da regolamentazioni comunali che spesso differiscono a distanza di qualche chilometro.
La Regione Marche deve, a nostro avviso, lavorare sempre di più per individuare i requisiti minimi per il commercio, anche per la somministrazione di alimenti e in bevande, mi riferisco a requisiti di tipo urbanistici, ambientali, e programmare le devastanti varianti di destinazione d’uso che hanno innescato un po' la corsa al grande bello, comunque alla grande distribuzione, con conseguenze pesantissime sulla desertificazione dei centri storici, sui flussi di traffico e sullo stesso modello di vita sociale marchigiano che è tanto apprezzato.
Come farlo in realtà è anche piuttosto semplice perché basta mettere attorno a un tavolo i vari settori regionali, urbanista, ambiente, ma anche sanità e commercio e dal confronto poi uscire con un unicun di requisiti minimi che poi troveranno collocazione in successivi atti. Tutto questo perché è fondamentale riequilibrare il gap tra centri storici e periferie anche in termini di parcheggi e viabilità.
Una nostra proposta, che con grande piacere devo dire ha trovato un riscontro positivo anche da parte della maggioranza, è stata quella di legare gli oneri di urbanizzazione, sia delle medie strutture, ma adesso stiamo trovando l’accordo anche sulle grandi, alla realizzazione di parcheggi nei centri storici. Con questo emendamento intendiamo costituire un tavolo regionale di coordinamento del commercio, che sarà presieduto dall’Assessore al commercio che in questo caso è l’Assessore Carloni, dando alla Regione la possibilità di intervenire in maniera più ampia e organica in ambiti diversi.
L’altro ed ultimo emendamento, e poi concludo, è quello che concerne sia gli esercizi di vicinato che le medie strutture di vendita, riguarda il vincolo degli oneri di urbanizzazione, e su questo sono già intervenuta, ed anche la possibilità di riutilizzare degli immobili in disuso, sia per gli esercizi di vicinato che per la media distribuzione.
Infine, concludo davvero, l'articolo 5 - una raccomandazione che rivolgo all’Assessore Carloni - parla di pari opportunità, è un articolo che troverà attuazioni come sempre perché le politiche non sono mai neutre nei bandi che verranno fatti. Nel passato avevamo sempre previsto in tutti i bandi un punteggio premiale sia per i giovani under 35 che per le donne, ecco, l'appello che le rivolgo è quello di prevederlo anche nei bandi che verranno pubblicati successivamente.
Infine, ci asterremo sull’articolo 11 che è quello che va a disciplinare i distretti del commercio, non perché siamo contrari a prescindere, ma perché non abbiamo capito, anche da un confronto che c’è stato e dalle varie audizioni che sono state fatte in Aula, qual è in realtà l’obiettivo reale dell’istituzione di questi distretti. Mi spiego meglio, sembra quasi che siano una sorta di evoluzione dei centri commerciali naturali, se fosse così ne prendiamo atto anche con grande favore perché in passato erano stati tanto criticati, e vengono ripresi anche dall'articolo 133, comma 1, lettera d), oppure non è chiaro se sono qualcosa di diverso, non è chiaro nemmeno, per esempio, quanti distretti commerciali vorremmo realizzare nella nostra regione, secondo me non ha senso prevedere tanti distretti scollegati gli uni dagli altri, sarebbe forse meglio puntare tutto su un unico distretto, per cui l’astensione sull’articolo 11 è dettata da questo motivo. Grazie.

Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Presidenza del Presidente
Dino Latini

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 10 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 11. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 12. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 13. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Mi scuso con i Consiglieri della Commissione, alla quale ho partecipato, e mi sono attenuto a quello che molto diligentemente ed opportunamente hanno fatto i miei colleghi, però sull'articolo 13 chiedo un attimo di attenzione. Presidente, chiedo anche l’attenzione dell'Assessore e dei relatori sui requisiti di onorabilità. Siamo sicuri di precludere l'accesso alle attività di cui all'articolo 2, a quelli che hanno riportato una sentenza di condanna passata in giudicato, ad esempio, per reati non inferiori, il minimo in Italia, a tre anni? Questa disposizione secondo me ha problemi di costituzionalità, non è il pubblico impiego. Se uno anche fosse stato condannato a tre anni ..,, immaginiamo che una persona venga condannata per abuso ufficio - va tanto di moda, io ho detto anche l’altra volta che sarebbe ora che si abolisse questo stupido reato, lo dicevo, Presidente, 27 anni fa in Parlamento; pochissimi in Italia vengono condannati per abuso d’ufficio, non so quanti, non mi ricordo, ne ho difesi tanti, non ho avuto mai una condanna, basta pensare Civitanova – che facciamo gli precludiamo la possibilità di esercitare le attività di cui al comma 2? Secondo me, uno che è stato condannato a tre anni per abuso d’ufficio, a tre anni e mezzo, che non possa neanche esercitare il commercio o l'attività di commerciante ... Forse ho capito male, ma non è possibile neanche per altri reati, non è possibile secondo me, non è come nel pubblico impiego che si può precludere un’attività, contrasta con i principi della Costituzione, fosse altro che tutti sono uguali dinnanzi alla legge. Io non lo so, ad uno che ha espiato una pena in carcere quando esce, siccome la sentenza è passata in giudicato, non è stato riabilitato, noi gli precludiamo l'esercizio di un'attività, che magari può fare anche all’interno del carcere? Ma siamo matti? E il fine della riabilitazione della pena dove sta? Come si fa a scrivere queste norme? E’ una riflessione, ripeto, mi scuso del fatto che in Commissione mi sia sfuggita, però non è che posso seguire tutto. Presidente, le chiedo, penso che sia possibile, di soprassedere alla votazione dell'articolo 13 e di andare avanti, nel frattempo magari la Commissione si riunisce un secondo insieme all’Assessore per cercare di rendere questo articolo accettabile. Forse ho capito male, è possibile perché stavo di là a fare altre cose, altrimenti vi chiedo di rivederlo. Grazie.

PRESIDENTE. Segnalo, ai fini solo della regolarità della votazione perché tutti ne abbiate contezza, che il contenuto dell'articolo 13 si rifà al decreto legislativo del marzo 2010 n. 59, nonché il problema della non ripetizione nei provvedimenti legislativi regionali di norme nazionali ai fini dell'incostituzionalità.
Ha la parola il Consigliere Ausili.

Marco AUSILI. Grazie, Presidente. Ringrazio anche il Consigliere Cesetti che ci fa riflettere una volta di più sulla delicatezza di questo passaggio, ma in Commissione ci abbiamo riflettuto a lungo, anche con la relatrice di minoranza, e al termine di questa accurata e lunga riflessione abbiamo pensato bene di uniformare questo testo a quello che viene disposto dal decreto legislativo 59/2010, e questo è quello che è avvenuto durante i lavori molto intensi e condivisi con tutti in Commissione. Quindi, come maggioranza dichiaro di esprimere un voto favorevole su questo articolo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Il Gruppo Rinasci Marche, visti anche gli approfondimenti istantanei che ha fatto il Consigliere Cesetti, si sente pienamente rappresentato nei suoi alti timori perché come Gruppo non riusciamo a partecipare a tutte le Commissioni, in particolar modo su questa legge abbiamo partecipato ad intermittenza.
Era sfuggito anche noi questo articolo e voteremo in linea con l'intervento fatto del Consigliere Cesetti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Carloni.

Mirco CARLONI. Grazie, Presidente. Credo che occorra un chiarimento. Concordo in pieno con le preoccupazioni del Consigliere Cesetti, che condivido peraltro anche nel merito, tuttavia è evidente che non c'è da approfondire qualcosa.
Questa è una legge nazionale che noi ribaltiamo nel testo regionale, sulla quale non possiamo né derogare né ampliare gli aspetti e gli effetti.
Lo dico anche al Consigliere Santarelli per estrema chiarezza, non ci è sfuggito, semplicemente, purtroppo, questo è uno degli effetti normativi nazionali che non dipendono da noi, rispetto al quale non possiamo derogare. Attenzione, su questo non abbiamo la libertà di intervento legislativo. Grazie.

Articolo 13. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 14. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Prometto che non interverrò più, ma ho ritenuto di avere il dovere di farlo per dare un contributo.
Sui requisiti di acceso prima e poi sui requisiti professionali ho premesso che non ho seguito la vicenda e considerato che non conoscevo anche il richiamo della norma nazionale, ribadisco che, se c'è, quella norma nazionale è sbagliata.
Qual è il tema? L’Assessore Carloni, lo capisco, dice che non possiamo scrivere una cosa diversa da una norma nazionale, però sarebbe stato meglio non scrivere nulla perché, e termino, riportare qui la norma nazionale è utile, però espone questo atto - il Presidente Latini che fa l’avvocato annuisce perché sa che è così - all'impugnativa di legittimità costituzionale non del Governo, perché l’ha scritta lui, ma di un semplice cittadino che quando gli verrà negato l'accesso a questo tipo di attività potrà impugnare l’atto dinanzi al Giudice, che solleverà la questione di legittimità costituzionale della legge regionale.
L'ho detto e lo ripeto, noi alla fine voteremo a favore, come ci ha detto di fare la Consigliera Bora, questo per non esporre, Consigliere Carloni, questo atto ad eventuali problemi, tutto qui, ad eventuali rilievi di legittimità costituzionale, per il resto so bene che quella è la norma.
Anche su questo, sui requisiti, professionali, per le stesse ragioni mi asterrò e mi asterrò anche dall’intervenire successivamente. Grazie.

Articolo 14. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 15. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 16. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 17. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 18. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 19. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 20. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 21. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 22. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 22 bis.
Emendamento 22 bis/1 (sostitutivo dell’articolo) a firma della I^ Commissione: “L’articolo 22 bis è sostituito dal seguente:
‘1. Al fine di sostenere l'apertura dell'attività commerciale di evitare la desertificazione urbana, è incentivato l'insediamento di esercizi di vicinato e di medie strutture di vendita presso stabili in disuso dai recuperare nei centri storici, così come individuati dalla pertinente disciplina urbanistica.
2. Relativamente alle medie strutture di vendita di cui al comma 1, con regolamentato adottato ai sensi dell'articolo 15 sono stabilite:
a) la dimensione massima della superficie di vendita;
b) la destinazione degli oneri di urbanizzazione connessi alla loro realizzazione, rispetto alla quale è attribuita priorità ad interventi per la realizzazione dei parcheggi, di viabilità del trasporto pubblico locale specificamente dedicati al centro storico;
3) il Comune individua i criteri e modalità per la determinazione corresponsione degli oneri di cui al comma 2”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Ausili.

Marco AUSILI. Grazie, Presidente. Si tratta di uno dei vari passaggi che sono stati argomento di discussione in Commissione.
Torno a ringraziare tutte le forze politiche che siedono in II^ Commissione perché credo che si sia arrivati con questa formulazione ad un emendamento che va nella direzione giusta, che soprattutto ha a che fare, ripeto quello che ho detto all’inizio, con il nostro modo di guardare al commercio, con gli indirizzi politici che vogliamo dare a questa materia perché si parla, appunto, di incentivare gli esercizi di vicinato nei nostri centri storici. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Solo per segnalare, come spesso accade, che non c'è nessuno nei banchi della Giunta.

PRESIDENTE. Dobbiamo richiamare almeno un Assessore, prego i collaboratori se mi possono fare questa gentilezza. Grazie all’Assessore Carloni che aveva chiesto un attimo per un motivo impellente.
Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Normalmente nell’articolato, ma questo mi capita di leggerlo molto spesso, lo dico a lei che è anche un esperto, io sono un architetto e dico che lo faccio anche male, le finalità e i principi sono primi articoli, nell'articolo 1. Quindi, scrivere “al fine di incentivare l’apertura di esercizi di vicinato” non mi pare che sia una normativa, bastava scrivere “nei centri storici”, togliendo “ed evitare la desertificazione urbana” e neanche “è incentivata l’apertura di esercizi presso stabili in disuso da recuperare”. Questa è una cosa che già si può fare oggi, quindi, non capisco perché mettere questa norma che non prevede una copertura finanziaria – lo dico, come direbbe il Consigliere Cesetti, per il bene dell'articolato - degli indici volumetrici, delle deroghe, non prevede perché si faccia nei centri storici, quale sia il vantaggio. Se ho un immobile nel centro storico questa cosa qui la posso già fare, quindi non capisco quale sia l’incentivo. A che cosa è collegato il fine di incentivare l'apertura se nei centri storici è già ammissibile?
Non capisco questo articolo, magari si potessero aprire degli esercizi di vicinato nei centri storici, soprattutto nei minori, sono assolutamente a favore, ma non capisco l’incentivo e come si incentiva l'apertura di esercizi di vicinato, quale norma reale oltre al concetto che viene espresso in questo in quest'articolo 22 bis? Grazie.

PRESIDENTE Ha la parola la Consigliera Bora.

Emanuela BORA. Solo per spiegare in maniera più compiuta il senso di questo emendamento, visto che è stato approvato in Commissione in corso di seduta e non c'è stata la possibilità di confrontarsi all'interno del Gruppo, quindi, credo che sia un approfondimento doveroso.
Quello che dice la Consigliera Casini è vero, tuttavia abbiamo ritenuto come Commissione di specificarlo, forse in maniera anche pleonastica perché, come ho detto nel mio intervento iniziale, dobbiamo riequilibrare il commercio, anche perché negli ultimi anni con la pandemia si sono da un lato aperte tante possibilità, però, dall'altro, Amazon e il commercio elettronico hanno messo ancora più in crisi il commercio dei centri storici, soprattutto dei più piccoli, per cui abbiamo pensato che il vincolo di destinazione degli oneri di urbanizzazione e la realizzazione, ad esempio, di parcheggi potessero rappresentare un incentivo fattuale e rendere più appetibili tanti esercizi di vicinato nei centri storici, che rischiano di chiudere o di fare purtroppo in alcuni casi altre scelte, magari per centri più grandi o vicini alla costa. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Chiedo scusa, sono appena arrivato, ma ho seguito la votazione degli articoli.
Ho avuto modo di approvare in Commissione e di dare uno sguardo a questo emendamento, per il quale voglio ringraziare particolarmente la Consigliera Bora, che l’ha proposto, per l’ottimo lavoro che come relatrice di minoranza ha saputo svolgere.
Voglio ringraziare pubblicamente, anche per aver dato l’adesione non solo in Commissione, il Partito Democratico. Credo che anche ora andremo ad una votazione unanime e questo per me è motivo di grande orgoglio, però mi dispiace che la Consigliera Casini, invece di approfondire insieme alla Consigliera Bora, che ha dato un grande contributo, critichi un emendamento fatto dalla Consigliera Bora. Se magari la Consigliera Casini studiasse un po' di più e magari si informasse …

(intervento fuori microfono)

Andrea PUTZU. E’ firmato da me, Consigliera Casini perché, lei ha fatto l'Assessore e dovrebbe saperlo, quando un emendamento viene fatto dopo l'approvazione in Commissione è firmato dal Presidente, credo che lei l’abc della politica e del Regolamento del Consiglio regionale dovrebbe averli, visto che ha più esperienza di me in materia, però vedo che in questo caso pecca, non me l’aspettavo da lei perché la reputo una persona competente.
Voglio ringraziare ancora la Consigliera Bora per aver fatto questo emendamento, che pure è a firma mia, ma il contributo è suo e c’è l'ok della Commissione.
Invito la Consigliera Casini magari a studiare di più, in modo che la prossima volta eviti di andare in contrasto con la Consigliera che ha proposto l’emendamento e anche con la Commissione stessa che ha fatto un grandissimo lavoro, per questo voglio ringraziare tutti i componenti della Commissione. Grazie.

PRESIDENTE. Consigliera, solo per fatto personale, se me lo dice.

Anna CASINI. Credo che il fatto personale in quest'Aula, Presidente, sia richiamato molto spesso e come ha fatto la scorsa volta l'Assessore Castelli, questa volta sta facendo il Consigliere Putzu.
Non ho detto che qualcuno ha sbagliato, ho semplicemente chiarito che ci sono degli aspetti che riguardano la parte che comprendo, quella urbanistica, per cui questo emendamento, seppur condivisibile nello spirito, ne sono convinta e l'ho ben spiegato, ritengo che non sia applicabile, anzi che in una norma sia pericoloso, soprattutto perché detta delle indicazioni di auspicio ed indirizzo che dovrebbero essere inserite nell'articolo 1.
Non criticavo la Consigliera Bora, ci mancherebbe, ma questo emendamento l’ho visto soltanto oggi e sul fatto dello studio, Consigliere Putzu, basta che vada a guardare il mio curriculum e poi a guardare il suo perché tutti possiamo studiare, ma quando uno ha dei titoli quelli contano. Quindi, quando parla di somaraggine, di studiare e quando offende gli altri ci pensi perché io non l’ho mai offesa, come non ho mai offeso nessuno in questa Aula. Quando dico delle cose le ribadisco e non ho mai detto una cosa che non sia corrispondente alla verità, anche quando ho giudicato qualcuno qui dentro, ma questo si stabilirà in altri luoghi.
Consigliavo soltanto di sistemare l’emendamento, se poi non lo si vuole fare non è un problema mio, non sono neanche al Governo della Regione, sarà un problema vostro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Solamente per dire che dispiace che il Consigliere Putzu trovi occasione per tentare di dividere rispetto a un tema come questo, che è una parte piccola di una legge.
Credo che il contributo della Consigliera Casini, come quello precedente del Consigliere Cesetti, serva anche in fase approvazione, prendendosi il tempo necessario, per eventualmente modificare e migliorare. Tentare di utilizzare questo per cercare di dare dei giudizi sulle persone ...
Mi allineo alle osservazioni tecniche che ha fatto la Consigliera Casini, condividendone lo spirito. Per esempio, lo dico, magari non interessa nessuno, ma dal punto di vista letterale, noi siamo legislatori fino a prova contraria, scrivere alla fine che è incentivata l'apertura di esercizi di vicinato, non credo che produrrà una buona considerazione in chi andrà a leggere questo articolo. La scrittura di un articolo di legge penso che abbia una sua dignità, quando in sede assembleare c'è la possibilità di migliorare, magari non la sostanza, credo che vada assunta come un contributo positivo, non un modo per usare un atteggiamento nei confronti di chi, peraltro ,da questa parte sta cercando pienamente di collaborare. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 22 bis/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 23. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 24. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 25. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 26.
Emendamento 26/1 a firma del Presidente della II^ Commissione. “Comma 1 dell'articolo 26, dopo le parole ‘nei centri storici’ sono aggiunte le seguenti: ‘dei Comuni interessati al progetto’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Voglio dare atto alla Consigliera Casini di aver contribuito anche alla redazione di questo emendamento e, grazie alla sua grande esperienza e professionalità, ha sottolineato una criticità che a mio avviso andava sanata.
Voglio ringraziare anche l’Assessore Carloni, il Consigliere Ausili e anche il Presidente Putzu per averlo accolto.
Se non ci fosse stata questa precisazione, se non ci fosse stato questo emendamento si sarebbe creata una fattispecie anomala che dava la possibilità di destinare il 30% di oneri in più, che vanno alla Regione, ai Comuni non interessati al progetto. Faccio un caso concreto, gli oneri di urbanizzazione di grandi strutture, come poteva essere Leroy Merlin o altro, anzichè ricadere nel Comune di Ancona potevano essere destinati a Pesaro piuttosto che ad Ascoli Piceno.
Questa è una precisazione di sostanza, a nostro avviso andava indicata e, ripeto, ringrazio per l’ennesima volta la Consigliera Casini che se n’è accorta.
Colgo l’occasione per raccomandare all’Assessore Carloni e a tutta la Giunta di vincolare la realizzazione di parcheggi perché sono convinta che i parcheggi possono rendere non solo più fruibili, ma più contendibili i centri storici. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ausili.

Marco AUSILI. Grazie, Presidente. Solo per dire che questo articolo è davvero molto importante. Nasceva affermando che gli oneri di urbanizzazione derivanti dalla realizzazione di strutture di grande distribuzione a favore della Regione potevano essere impiegati per interventi di riqualificazione e rivitalizzazione del commercio nei centri storici, nasceva, quindi, con una sostanza molto rilevante.
Ringrazio le Consigliere Bora e Casini per questa giusta e importante limatura, che va ad aggiungere il fatto che gli interventi insisteranno nei Comuni interessati al progetto.
Votiamo convintamente a favore di questo emendamento e ringraziamo chi l’ha prodotto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Ho delle grandi perplessità e forse non ho compreso fino in fondo questo articolo, quindi, chiedo un chiarimento.
In questo articolo si stabilisce che la Regione dovrà incassare un onere aggiuntivo calcolato al massimo sul 30% degli oneri di urbanizzazione in funzione di una potenziale rivitalizzazione e riqualificazione del piccolo commercio nei centri storici, è così? Chiedo, perché se così è non voterò favorevolmente. Primo, perché è una tassa capestro nei confronti del soggetto investitore, fino al 30% rispetto agli oneri di urbanizzazione è una cifra rilevantissima.
Secondo, perché lo deve incassare la Regione quando a subire l'intervento edificatorio è il Comune? Semmai dovrà essere il Comune in facoltà ad incassarlo o ad aggiungerlo rispetto agli oneri di urbanizzazione.
Lo dico con grande rispetto in relazione alla proposta e lo dico solo col fine di migliorare questo intervento. Saremmo considerati come chi, sulle spalle dei Comuni e sfruttando il territorio comunale, mette un’ulteriore tassa rispetto al soggetto. A me pare incomprensibile, però, ripeto, lo dico forse anche mutuando l'esperienza amministrativa che ho vissuto. Non è comprensibile l'entità e il fatto che sia la Regione ad incassarla, è assolutamente ingiustificata e su questo invito a riflettere.
Raccolgo lo spirito del Consigliere Cesetti, chiedendo a tutta l’Aula un momento di riflessione in più rispetto a questo tema. Peraltro, la connessione della maggiorazione che, ripeto, dovrebbe semmai andare ai Comuni, potrebbe essere messa a disposizione del Comune stesso. Faccio un esempio, se il Comune di Macerata dovesse autorizzare una grande struttura al di fuori dei centri storici potrebbe eventualmente compensare in maniera equilibrata, esercitando la facoltà di applicare al soggetto investitore il costo maggiorato.
Voi sapete meglio di me che ci sono degli equilibri anche rispetto agli investimenti, quindi, il Comune avrà facoltà di applicarlo o di non applicarlo, diventerebbe una risorsa, una potestà in più, che tra l'altro si cuce rispetto alle situazioni specifiche di ogni Comune, magari ce n’è uno che non ha esigenze rispetto al proprio centro storico e quindi non la applica, ma potrebbe esserci quello che si trova in una condizione di disallineamento e potrebbe raccogliere questa norma e stabilire nel proprio regolamento che applicherà il 10% o altro. Quindi, vi invito a riflettere su questo perché, ribadisco, mi sembra una norma avventata e dico anche sostanzialmente ingiusta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Questi oneri di urbanizzazione non possono essere definiti come oneri di urbanizzazione, voglio rassicurare il Consigliere Carancini, altrimenti non potrebbero essere utilizzati, se non come la norma nazionale prevede.
Questa è una gabella, una tassa in più, va bene, nel senso che la Regione prende queste risorse, che sono il 30% in più degli oneri di urbanizzazione, che vengono calcolati secondo quello che i Comuni territorialmente competenti stabiliscono, perché c'è una discrezionalità dei Comuni nel decidere il quantum degli oneri di urbanizzazione, ma c'è anche una destinazione obbligatoria.
Consigliere Carancini, questo 30% non è oneri di urbanizzazione, viene preso l'onere di urbanizzazione come base di calcolo per il massimo del 30%, è un di più, però il centro commerciale, secondo questa norma, così come presentata, ha un peso territoriale importante che viene compensato fino al 30% di cui la Giunta regionale stabilirà l'utilizzo purché sia finalizzato alla rivitalizzazione e riqualificazione del piccolo commercio nei centri storici.
L’anomalia era ‘in centri storici’ in generale, si poteva, come ha detto la Consigliera Bora, decidere di fare un centro commerciale a Macerata e finanziare i centri interni del Piceno, sarebbe stato ingiusto, è chiaro che ci deve essere un collegamento tra l'impatto grande che ha un centro commerciale sul piccolo commercio e la tutela del piccolo commercio nell'area di influenza.
Il Consigliere Carancini sottolineava giustamente come questo ulteriore onere fosse un peso eccessivo perché gli oneri di urbanizzazione per un centro commerciale sono cifre molto importanti, però, io non sono un amante dei centri commerciali, mi piacciono le botteghe e i servizi di vicinato per cui credo che con questa correzione la norma funzioni e sia anche condivisibile. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Assenti.

Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. E’ una sorta di base di calcolo, come diceva la Consigliera Casini, tarata sugli oneri di urbanizzazione anche ai sensi e per gli effetti dell'articolo 16 del TUE. Un contributo straordinario che non è monetizzazione, è una sorta di contribuzione aggiuntiva che va a calcolarsi come oneri di urbanizzazione secchi e diretti dal Comune che è il soggetto ospitante, mentre il contributo straordinario, come in questo caso, potrebbe essere ricalcolato perché è un pagamento in più in funzione di un vantaggio. Quindi, sulla sorta di una struttura medio grande di vendita si va ad elargire questo ulteriore contributo, cosiddetto straordinario, proprio per questa sorta di scambio tra territorio e attività, che comunque produce un reddito ulteriore che viene compensato, "pagato”, sotto forma di contributo aggiuntivo. Grazie.

Emendamento 26/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 26, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 27. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 28. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 29. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 30. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 31. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 32. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 33. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 34. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 35. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 36. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 37. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 38. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 39. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 40. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 41. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 42. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 43. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 44. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 45. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 46. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 47. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 48. Lo pongo in votazione.
Ripetiamo la votazione dell’articolo 48. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 49. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 50. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 51. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 52. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 53. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 54. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 55. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 56. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 57. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 57. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 58. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 59. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 60. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 61. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 62. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 63. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 64. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 65. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 66. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 67. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 68. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 69. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 70. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 71. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 72. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 73. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 74. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 75. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 76. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 77. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 78. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 79. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 80. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 81. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 82. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 83. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 84. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 85. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 86. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 87. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 88. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 89. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 90. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 91. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 92. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 93. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 94. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 95. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 96. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 97. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 98. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 99. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 100. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 101. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 102. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 103. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 104. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 105. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 106. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 107. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 108. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 109. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 110. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 111. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 112. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 113. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 114. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 115. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 116. Lo pongo in votazione.


(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 117. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 118. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 119. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 120. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 121. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 122. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 123. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 124. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 125. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 126. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 127. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 128. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 129. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 130. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 131. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 132. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 133. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 134. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 135. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 136. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 137. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 138. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 139. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 140 (dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Emendamento di Coordinamento tecnico/1 a firma della I^ Commissione: “1. Al comma 7 dell’articolo 73 le parole ‘zona territoriale competente dell’Asur’ sono sostituite dalle parole ‘all’area vasta dell’Asur competente per territorio’. 2. Al comma 8 dell'articolo 73 le parole ‘autorizzati ai sensi del’ sono sostituite dalle parole ‘di cui al’. 3. Al comma 1 dell’articolo 105 le parole ‘l’impianto più vicino la cui distanza è maggiore di 15 chilometri’ sono sostituite dalle parole ‘si trova ad una distanza maggiore di 15 chilometri da un altro impianto’”. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Carloni.

Mirco CARLONI. Grazie, Presidente. Concludendo questa importante votazione desidero innanzitutto ringraziare i Consiglieri che hanno lavorato in questi mesi e in particolar modo il Consigliere Putzu, che a seguito i lavori in Commissione, ma soprattutto i Consiglieri relatori Ausili e Bora per il grande lavoro che hanno fatto. Devo dire che mi fa molto piacere che sia stato fatto in sinergia e ogni suggerimento che è arrivato dalla minoranza, così come dai Consiglieri di maggioranza, è stato raccolto perché, come abbiamo detto, nelle leggi economiche è necessario trovare l'accordo con tutte le parti politiche.
Una legge che deve entrare nella cultura generale, deve essere accolta ed essere espressione di tutte le sensibilità politiche.
Da questa legge, come dalle altre, nascerà diverse iniziative finanziarie, quindi è fondamentale comporre un quadro economico che dia una visione strategica della nostra amministrazione e di questa regione a tutti gli operatori che in questo momento, credo, vogliono sentire vicine le istituzioni e la politica.
Lasciatemi ringraziare il Dirigente per il grande lavoro che ha fatto in questi mesi, è stato davvero importante e questi tanti articoli sono anche il frutto di una sintesi tra le norme nazionali e regionali e anche dell'esperienza di chi ha visto cosa correggere nel tempo in base alle modifiche sociali ed economiche che sono avvenute nel nostro territorio.
Concludo dicendo che questa legge quadro sul commercio è necessaria ed importante, prevede una grande semplificazione delle procedure amministrative e genera un sostegno concreto alla creazione di nuove realtà commerciali. Cercheremo di valorizzare i negozi di prossimità, ma soprattutto i centri commerciali naturali, così come voi avete indicato con questa legge ed è nostra intenzione valorizzare i centri commerciali naturali, soprattutto ridare un ruolo programmatori ai Comuni, C'è una particolare attenzione alla lotta all'abusivismo che fa tantissimi danni a chi con sacrificio apre e gestisce attività commerciali.
Questi sono i target in estrema sintesi di questa legge, quindi non la faccio lunga e vi ringrazio per il grande lavoro fatto e credo che questo clima dia un segnale molto positivo all'economia. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Non posso che essere soddisfatto in merito al lavoro fatto dalla Commissione e voglio ringraziare tutti i componenti per aver dato uno straordinario contributo. Siamo partiti con il piede giusto all'interno della Commissione licenziando all'unanimità questa proposta.
Voglio ringraziare il relatore di maggioranza Consigliere Ausili e la relatrice di minoranza Consigliera Bora per avere provato fino all'ultimo minuto, fino a due ore o tre ore prima della discussione in Aula di questo atto, a trovare una soluzione, anche insieme all'Assessore, che voglio ringraziare. Voglio ringraziare non solo gli uffici, ma anche la Segretaria della Commissione e gli altri che ci hanno supportato ogni giorno.
Credo che oggi sia una giornata importante per tutti noi, anche per i marchigiani perché su leggi rilevanti possiamo trovare una soluzione univoca per dare delle risposte concrete al nostro territorio.
Voglio sottolineare alcuni aspetti della legge, che poi è stata ben dibattuta e spiegata dai due relatori. Anche l’Assessore Carloni ha dato un ottimo contributo poc'anzi in Aula.
Tengo al sostegno delle piccole attività commerciali nei centri, nelle aree degradate. Credo che noi marchigiani dobbiamo tornare a ricordare le nostre origini, nessuno è contro la grande distribuzione, ci mancherebbe altro, ma dobbiamo incentivare anche le aree disagiate e riportare il commercio al centro, come era prima, ritornando al piccolo commercio. Su questo molto è stato fatto, così come sulla semplificazione legislativa.
Questa è una risposta che moltissimi commercianti vogliono perché è fondamentale sburocratizzare il più possibile, anche perché oggi, purtroppo, quando si fanno i bandi - l’Assessore Carloni lo sa - la burocrazia crea solo ed esclusivamente dei problemi e su questo credo che abbiamo dato delle risposte.
Concludo non solo dicendo grazie a tutti i membri della Commissione, ma in questo caso a tutta l'Aula per il voto unanime su questo importante provvedimento, sul quale, mi è capitato di dirlo non solo questa volta, abbiamo dimostrato grande responsabilità perché è un testo che va a dare risposte rilevanti al commercio, è un testo che, come ha più volte detto la Consigliera Bora, rimette a posto i vecchi testi.
Erano molti anni che non si davano risposte concrete su questo tema e voglio auspicare che questo sia l'inizio, potremmo votare molti altri provvedimenti tutti insieme perché non c'è maggioranza, non c'è opposizione o colore politico, ma l’esclusivo interesse dei marchigiani e dei commercianti, in questo caso delle Marche, che tutti noi abbiamo a cuore ed oggi lo dimostriamo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Ringrazio il nostro Capogruppo Marinelli per avermi consentito questa dichiarazione di voto, per ribadire la bontà dell'iniziativa, del lavoro svolto e la grande attenzione che stiamo dimostrando da quando ci siamo insediati al comparto economico.
Questa legge segue le precedenti, quella sulle start up, sull'artigianato, siamo effettivamente componendo un quadro economico che può far ripartire l'economia delle Marche.
La necessità di intervenire era dovuta ad una evoluzione, ai cambiamenti del tessuto economico, in questo caso del settore commercio.

PRESIDENTE. Vi prego di fare silenzio, siamo in dichiarazione di voto.

Marco MARINANGELI. E’ una legge con la quale andiamo a restituire un ruolo programmatorio ai Comuni, evidenzia una forte lotta all'abusivismo e il sostegno a quello che noi vogliamo, i centri commerciali all'aperto.
Un grande lavoro svolto in maniera abbastanza condivisa.
Ci sentiamo in dovere di ringraziare gli uffici capitanati dal Dirigente competente, la Segreteria della II^ Commissione presieduta dal Presidente Putzu e tutti i componenti.
Abbiamo svolto un lavoro sinergico, di confronto ed oggi possiamo gioire per questo risultato in un momento in cui i cittadini e gli operatori hanno bisogno più di sempre di vicinanza ed anche di concretezza e di sostegno. Questo è un modo concreto con il quale ci avviciniamo a loro, lo facciamo in maniera unanime, dimostrando una fortissima responsabilità. Andiamo avanti per dare soluzioni risposte ai marchigiani. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di vito, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Con questa proposta di legge la Regione riconosce finalmente il valore imprescindibile di un settore determinante come quello che il commercio riveste per l'economia regionale.
La proposta di legge arriva a distanza di ben 12 anni dall'ultima legge regionale in materia e sappiamo quanto in questi anni siano cambiate le dinamiche del commercio, soprattutto dopo l'ondata pandemica che ci ha investito.
Il provvedimento introduce fondamentali strumenti operativi in linea con le nuove dinamiche di mercato, tutelando allo stesso tempo le peculiarità di un settore su cui si basa l'economia e lo sviluppo della nostra regione, contemplando altresì la richiesta dei consumatori.
Ricordiamo che da vent'anni il commercio è materia esclusiva della Regione e questa nostra istituzione non può non affrontare in maniera attenta, capillare e puntuale le norme che lo regolano e ne dettano le dinamiche. Serviva una base normativa per il suo rilancio e la sua radicale rivitalizzazione a partire da tutte quelle micro realtà rappresentate dai borghi, dai centri storici, dai centri commerciali all'aperto, dai parchi commerciali, fino all’outlet e alla vendita di bevande e alimenti, su cui si sta facendo moltissimo anche in termini di risorse investimenti.
Per rendere tutto più snello e facilmente amalgamabile al continuo mutamento del settore si è deciso di improntare la nuova normativa su una sostanziale delegificazione, rafforzando lo strumento della concertazione tra tutti gli attori in questione. Semplificazione e massima trasparenza perché non vi è nulla di più nocivo che una norma di difficile accesso e interpretazione.
Il mondo del commercio ha bisogno di regole chiare e puntuali per ogni settore o ambito territoriale in un quadro di complessiva sinergia, vero volano economico e sociale e questo non può prescindere da una compenetrazione con l'ambito urbanistico e territoriale, anche questa puntualmente prevista dalla proposta di legge, che ne detta un sostanziale equilibrio, dando voce e importanza, com’è giusto che sia, anche agli enti territoriali e all’associazionismo, rimarcando al contempo la lotta a qualsiasi forma di abusivismo così nociva al commercio sano dei marchigiani. Quindi, come Forza Italia il nostro voto è sicuramente favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Per dichiarare il voto favorevole del Gruppo del Partito Democratico e ringraziare per il lavoro fatto dall'Assessore e dal Presidente della Commissione, in modo particolare dai componenti del nostro Gruppo ad iniziare dalla relatrice di minoranza Consigliera Bora e, con il lavoro fatto dal relatore di maggioranza, penso che mettiamo a disposizione dei marchigiani una nuova norma, aggiornata, al passo con i tempi, con un grande contributo dato da noi. Voglio fare questo perché oggi è stata una bella occasione, lo dico per l'Assessore, in cui noi abbiamo cercato anche di trovare una modalità per gestire un percorso all'interno dell'Aula.
Vedete, il Gruppo del Partito Democratico si pone sempre in maniera propositiva, l’abbiamo fatto con gli emendamenti, con il voto, con il contributo dei Consiglieri Cesetti e Casini, che l’hanno messo a disposizione di quest’Aula, noi facciamo così e penso che sia un modo molto utile.
Un'occasione importante, se avessimo voluto creare problemi con 140 articoli ci saremmo stati per settimane qui dentro, invece no, la volontà è sempre quella di apportare contributi seri, fatti da Consiglieri che hanno una grandissima esperienza, che sanno cogliere anche il grande lavoro fatto dalla struttura. Penso al Dirigente, alla Segretaria della Commissione, che mettono un settore, che ha tanto bisogno, nelle condizioni di avere una norma aggiornata, adeguata e moderna, un ambito che è stato particolarmente segnato dalle vicende del Covid.
Il tema principale penso che debba essere quello della facilitazione e della semplificazione, oltre che della rivitalizzazione dei nostri borghi e delle nostre aree interne, anche attraverso questi strumenti.
Un contributo che abbiamo dato con grande puntualità, teniamone conto perché è l'approccio che il Gruppo del Partito Democratico ha sempre quando pensa ai marchigiani, alle difficoltà e alle possibili soluzioni che mette a disposizione, anche attraverso il proprio contributo in Aula. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Il Gruppo Rinasci Marche ha votato e voterà positivamente anche questo ultimo atto perché queste sono le azioni che fanno della Regione un fiore all'occhiello, quando c’è il voto unanime, quando si auspica il bene collettivo, che è il compito della buona politica che porta le istituzioni in alto.
Come gruppo di opposizione abbiamo approfondito tutto l'impianto della legge e ringrazio il Presidente Putzu e i due relatori, il Consigliere Ausili e la Consigliera Bora, che hanno messo in condizione tutti i Consiglieri regionali di essere sereni nella votazione di una legge che porterà sicuramente degli ottimi frutti. Ora sta a noi vedere che questo impianto legislativo sia proficuo per tutto il territorio, in sinergia con l'Assessore, auspicando che questa collaborazione rimanga tale nel corso dei quattro anni.
La legge è stata scritta, è stata votata a maggioranza, è stata data fiducia ad un Assessorato che sta lavorando in maniera forte, ora la sinergia deve essere con tutti i Gruppi consiliari, anche con quelli di minoranza. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 55, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 65
ad iniziativa della Giunta regionale
“Disposizioni per la Società ‘Sviluppo Europa Marche s.r.l. (SVEM s.r.l.)’”.
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 65 ad iniziativa della Giunta regionale.
La discussione generale è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Questa è una proposta di legge molto importante, non posso non ringraziare il Presidente Acquaroli, l’intera Giunta, l'Assessore Castelli competente per materia ed il Presidente della Commissione Consigliere Marinelli.
E’ stato un lavoro approfondito all’interno della nostra Commissione, che ha portato ad un testo organico, a parere del sottoscritto e di questa maggioranza, uniforme e molto rilevante.
E’ una legge che lascia il segno, che fa vedere l'interesse di questa maggioranza ad un tema così delicato, così strategico, come quello della riforma della SVIM.
La proposta di legge si suddivide in 9 articoli.
L'articolo 1 stabilisce le finalità della legge, vi è prima di tutto un cambio di denominazione sociale che è la parte prettamente formale, da SVIM S.r.l. a SVEM S.r.l., ma vi è un vero e proprio riordino e rafforzamento dell'assetto societario. C'è una razionalizzazione delle norme, in quanto le due esistenti, la n. 17 del 1999 e la n. 6 del 2017, a detta anche degli uffici e dopo gli approfondimenti effettuati dalla Commissione, non risultano perfettamente raccordate. Stabilisce anche il possibile ingresso all’interno della compagine sociale, molto importante, degli di enti locali (università, enti pubblici, consorzi) con il mantenimento della maggioranza in capo alla Regione, con capitale interamente pubblico.
L'articolo 2 prevede un ampliamento dell'ambito di applicazione a favore di enti locali della Regione, dove c’è la possibilità, molto importante, il cuore di questa riforma, di affidamenti diversi, diretti, in house providing a soggetti che appartengono alla compagine sociale della SVEM. Affidamenti con logiche di mercato, nel limite del 20% consentito dalla legge.
L’articolo 3 stabilisce la macro organizzazione interna della SVEM, che dà la possibilità di un amministratore unico, con un Consiglio di Amministrazione composto di tre membri, anche questo verrà stabilito in sede di approvazione dello Statuto a parte della Giunta. Questa scelta viene giustificata dal fatto che la compresenza di altri soggetti all’interno della compagine sociale necessita della collegialità della composizione di questa organizzazione.
L’articolo 4 è un po' il fulcro centrale di questa proposta di legge, che stabilisce gli affidamenti in house, che non erano previsti in forma espressa nella precedente norma. Per esempio, l’assistenza tecnica, a prescindere da quello che viene previsto dall'articolo 192 del codice degli appalti, è affidata con priorità dalla Regione alla SVEM, per una giustificazione dettata da una convenienza economica, quindi la Regione in questo caso dovrà vagliare preventivamente la convenienza di un rapporto direttamente con SVEM, oppure l’affidamento in house a soggetti che possono essere parte della stessa compagine sociale, oppure, come detto precedentemente, con logiche di mercato nei limiti previsti della legge.
L’articolo 5 parla del controllo sugli enti da parte di questa società.
L'articolo 6 riguarda il mantenimento del personale e l’adeguamento dei piani occupazionali, che possono essere adeguati anche in relazione alle nuove competenze che verranno stabilite in funzione di questo nuovo organismo.
L'articolo 7 tratta gli oneri di bilancio e stabilisce che non vengano forniti degli oneri, dei compensi dalla Regione a SVEM che dovrà autoautofinanziarsi e automantenersi, tutto ciò non era espressamente previsto nella precedente legge. In questo caso vogliamo esplicitarlo in maniera molto chiara anche perché ci saranno dei forti incrementi di ingressi, di entrate, in quanto la Regione lavorerà in maniera molto assidua con la SVEM e speriamo anche con gli altri enti.
L'articolo 8 riguarda gli adempimenti della Giunta regionale in conseguenza di questa situazione, quindi la successione di SVEM, con tutti i rapporti attivi e passivi della precedente società SVIM, compresa la partecipazione a società già in essere.
L'articolo 9 prevede l'abrogazione espressa delle leggi di cui ho parlato prima, che sono un po' conflittuali tra di loro. Si è cercato con questa nuova norma di dare una riorganizzazione più chiara e più utile, che non con le leggi n. 17/1999, n. 33/2005 e n. 6/2017. E’ una legge organica ben studiata, approfondita dalla Commissione, quindi, con questa relazione chiedo l'approvazione unanime da parte dell’Assemblea. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Con questa legge ci prestiamo ad attribuire alla SVEM la possibilità di assumere un ruolo più forte rispetto al passato per quanto riguarda le politiche regionali, l’innovazione, la competitività, lo sviluppo economico, per attuare i programmi europei e realizzare le politiche regionali.
Voglio sottolineare in particolare la novità rappresentata dal fatto che l'assistenza tecnica ai programmi o ai progetti finanziati con fondi europei verrà automaticamente affidata alla SVEM, salvo che, come ha detto il Consigliere Baiocchi, ci sia una motivazione di tipo economico ed organizzativo che non porti all’affidamento in house.
Dopo questa legge sarà sempre più importante il ruolo della SVEM, che dovrà essere in grado, sotto tutti i punti di vista, da quello economico, organizzativo a quello delle professionalità, di realizzare la missione e gli obiettivi che le vengono attribuiti con questa legge.
In prospettiva con l'aumento dei piani e dei programmi, che avverrà nei prossimi anni, soprattutto con i fondi europei, la SVEM dovrà gestire, immagino, una mole di lavoro considerevole. Tale società, quindi, dovrà trovarsi pronta ad offrire con personale qualificato attività di elaborazione e di attuazione dei progetti di sviluppo territoriali europei, statali e regionali, di animazione economica che rientrano nell’articolo 2 (oggetto sociale), che prevede le attività che la società SVEM dovrà svolgere: l’elaborazione e l’attuazione di progetti di sviluppo territoriale derivanti da iniziative dell’Unione europea, nazionali e regionali, la definizione delle politiche di sviluppo economico, l'assistenza tecnica ai programmi o ai progetti di fondo europei nazionali, l'amministrazione, la gestione di risorse trasferite dalla società, lo sviluppo di azioni per la promozione di investimenti nel territorio regionale, il supporto tecnico-progettuale e giuridico-amministrativo nella predisposizione di atti di programmazione e pianificazione, ovvero di programmazione negoziata, nonché di accordi di programma e di accordi pubblicisti in genere. La Società può assumere la partecipazione in società di capitali, cooperative, consorzi, società miste. In pratica una società tuttofare che svolgerà tantissima attività, che attualmente viene portata avanti dall'amministrazione regionale.
Alla luce di tutte queste attività che dovrà portare avanti, la SVEM dovrà assumere nuovo personale specializzato, ma mi chiedo se tali soluzioni siano sostenibili dal punto finanziario e soprattutto se lo saranno nel tempo oppure, per non appesantire come viene fatto in qualche modo oggi, ma ha meno competenze, acquisendo le prestazioni professionali direttamente dagli esterni. Quello che mi chiedo, se così fosse, se la SVEM dovrà caricarsi di tutto questo lavoro le prestazioni potrebbero essere acquisite - invece di rinviarle tutte alla SVEM - direttamente dalla Regione, anche nell'ottica di mantenere comunque una regia diretta nei programmi di iniziative europee e nazionali e nelle attività di rimozione economica.
Mi auguro che questa maggioranza abbia fatto tutte queste valutazioni e che le trasformazioni non portino ad un impoverimento delle competenze regionali nel controllo strategico regionale sull'attuazione delle politiche di sviluppo, ad uno svilimento delle professionalità presenti in Regione e all'appesantimento strutturale di un ente che comunque rimane a carico della Regione. Se negli anni delle persone verranno assunte e il lavoro dovesse diminuire qualcuno dovrà continuare a pagare i dipendenti della società.
Alla SVEM viene data una delega in bianco su tematiche che reputo strategiche, che doveva mantenere la Regione, legate allo sviluppo economico e alla compatibilità di tutto il territorio a livello nazionale e internazionale.
Il rischio è quello di creare una struttura pesante che poi andrà mantenuta nei prossimi quarant'anni, perché purtroppo ormai dobbiamo lavorare circa quarant'anni, se assumiamo le persone per quarant'anni dovremmo mantenerle. La proposta che mi sento di fare è che competenze e professionalità dovrebbero essere inserite all'interno delle strutture regionali. Questa scelta provocherà inevitabilmente un indebolimento delle strutture, dei servizi della Regione, che avrà una minore capacità di gestire e di programmare.
Mi preme evidenziare alcune modifiche, come ha detto il Consigliere Baiocchi, le principali novità rispetto alle norme precedenti e all'attività che faceva prima la SVEM. Viene inserita la possibilità di far entrare nuovi soci definiti, in particolar modo gli enti locali e le università. Inoltre ricordo che la SVEM rimarrà una S.r.l..
Lo statuto della SVEM oggi prevede un amministratore unico, invece è insita la possibilità di un vero e proprio Consiglio di amministrazione costituito da tre membri, nella logica di aumentare i soci, ma non penso che i costi rimarranno gli stessi di oggi. La Giunta nominerà l’Amministratore unico o designerà i rappresentanti della Regione nell’organo di amministrazione.
Il Consigliere Baiocchi ha già spiegato l’articolo 4, che prevede la possibilità di effettuare affidamenti diretti in house.
L’altro tema è il controllo sul quale abbiamo presentato un emendamento che descriveremo dopo.
Insieme al Consigliere Cesetti abbiamo presentato numerosi emendamenti, che abbiamo condiviso tutti, in linea con questa relazione che sto portando avanti. Una delle correzioni che è stata fatta in Commissione, di questo ne do atto, è all'articolo 6, nel quale si è definita in maniera precisa la modalità di assunzione del personale, che dovrà avvenire secondo le normative che riguardano i concorsi pubblici.
Il nostro timore è quello di sovraccaricare un ente, una società, dandogli funzioni e compiti, che ritengo strategici, dei quali la Regione doveva mantenere il controllo, l'indirizzo principale ed anche la gestione, implementando il proprio personale che avrebbe potuto svolgere questa funzione, continuando l'attività di consulenza esterna, qualora se ce ne fosse stato bisogno, come è stato fatto nella programmazione europea precedente, che non ha portato un appesantimento per i prossimi quarant'anni, nè alla struttura regionale né alla società.
Mi sento di dire che è stato dato un peso eccessivo a questa società e quello che chiediamo è di rivedere in parte quello che è previsto in questa proposta di legge. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. La proposta di legge n. 65, che stiamo discutendo, sancisce una modifica sostanziale dello statuto dell’attuale SVIM, oltre che del nome della società partecipata dalla Regione.
Il nuovo statuto allarga la sua base societaria potenziale ad enti locali, università ed enti pubblici in genere, mantenendo la caratteristica di società interamente pubblica. Ridefinisce il campo di attività, con specifico riferimento alle attività di supporto tecnico e di servizio alla Regione ed altri enti territoriali, soci in campo di programmazione economica e di progettualità a sostegno delle politiche europee di coesione e cooperazione territoriale.
In questo ambito è previsto che la società operi nel quadro giuridico delle società in house, ovvero le società soggette al controllo analogo da parte degli enti soci pubblici. Tale caratteristica le consente di accedere agli affidamenti diretti da parte dei soci, purché almeno l'80% del suo volume di affari sia costituito dai corrispettivi dei servizi nei loro confronti
Riteniamo positivo questo nuovo assetto della partecipata regionale che questa amministrazione ha voluto indirizzare. Su questo siamo pienamente d'accordo.
L'unica nostra perplessità è di natura prettamente tecnica e riguarda il coordinamento di questa proposta di legge con il decreto legislativo 175 del 2016, che è il Testo unico delle società partecipate. Questo aspetto l’avevamo già segnalato in I^ Commissione, dove ci avevate detto che i tecnici avrebbero approfondito la questione. Il punto è che, nonostante l'articolo 1 della proposta di legge, al quarto comma, richiami l'applicazione delle norme del Codice civile e del decreto legislativo 175 del 2016 (noto anche come legge Madia), il successivo articolo 3 non ci pare perfettamente coerente nel suo contenuto, con questa disposizione. Ci sembra, infatti, che l'articolo 3 detti delle indicazioni per lo statuto che non tengono conto che la SVEM è una società partecipata in house, cui possono partecipare anche altri enti pubblici, oltre la Regione, ed è disciplinata in primis dal Codice civile e dal decreto legislativo 175 del 2016.
In particolare notiamo che con legge regionale si vuole sottoporre lo statuto, e quindi anche le sue future modificazioni, alla preventiva approvazione da parte della Giunta e la nomina dell'organo di controllo, ai sensi della legge regionale 34 del 1996, quando il decreto legislativo 175 del 2016 rinvia il tutto alle disposizioni del Codice civile (ovvero le deliberazioni dell'Assemblea dei soci con la nomina in misura proporzionale alla partecipazione ex articolo 2449).
Un insufficiente coordinamento della proposta di legge con il TUSP potrebbe provocare difficoltà interpretative E contenziosi nel momento in cui entreranno in società altri enti pubblici, come peraltro previsto dallo stesso statuto.
Inoltre, proponiamo di sottoporre le nomine degli organi sociali di competenza della Regione alla scelta del Consiglio regionale e non della Giunta, così come prevede questo atto.
Per tale motivo abbiamo preposto i nostri emendamenti, che sono quattro, tre soppressivi e uno aggiuntivo, che non hanno natura politica e che vi invitiamo ad approvare o comunque a prendere in considerazione e ad approfondire nell'interesse della corretta amministrazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. C'è stata la relazione di minoranza del Vicepresidente Biancani, che noi condividiamo totalmente tanto è puntuale sulle criticità di questa proposta di legge.
Tante cose non le ripeterò, però corre l'obbligo da parte mia diribadire che alla SVEM vengono assegnate deleghe in bianco su tematiche legate allo sviluppo economico, territoriale, allo sviluppo dell'innovazione in un tempo strategico come quello attuale, sia per difficoltà del momento, pensiamo alla pandemia e alla conseguente crisi economica, che per la crisi economica precedente mai superata. Insieme a questo nei momenti di crisi grandi opportunità si presentano davanti, pensiamo soltanto alla straordinaria entità delle risorse derivanti dal Recovery Fund, alle risorse della nuova programmazione europea, alle risorse dell'Unione europea, nonché nazionali e regionali.
E’ evidente che queste deleghe in bianco producono innanzitutto una esautorazione, dal mio punto di vista illegittima, delle strutture regionali preposte a quelle funzioni, anche di programmazione, di disegno del futuro, perché le strutture regionali sono la diretta proiezione della volontà politica, della capacità della politica di programmare il futuro di una comunità.
L’ha detto il Consigliere Biancani, più che il rischio c'è la certezza di creare un carrozzone che dovremo mantenere nei prossimi decenni, può darsi che le risorse che si dovranno gestire verranno addirittura meno, quindi, c'è un tema, anche questo l’ha detto lui, di sostenibilità nel tempo di questa mastodontica struttura. Se la società sarà preposta ad incarichi esterni e di consulenza credo che questo lo poteva fare direttamente la struttura regionale.
Quindi, questa proposta di legge che assegna nuovi poteri, competenze e finalità tradisce la volontà di aggirare i vincoli delle normative pubbliche. La Consigliera Ruggeri ricordava a tal proposito il decreto legislativo 175 del 2016.
Noi invece pensiamo che andasse addirittura circoscritto il campo di operatività di SVIM e rafforzate le strutture regionali. Quando ero l’Assessore c’era il piano d’attività della cosiddetta SVIM ed io ponevo dei limiti, lo dico al relatore di maggioranza, ad esempio, all’assunzione del personale, per il contenimento della spesa. Basta andare a vederli. Secondo me il campo di SVIM andava circoscritto e andavano rafforzate le strutture regionali e la loro capacità di operare. Tra l'altro questo fatto doveva essere conseguente alla pessima riforma che voi avete approvato. La settimana scorsa abbiamo varato la nuova legge sull’organizzazione e l’ordinamento della Regione Marche, lì abbiamo aumentato, ad esempio, i livelli dirigenziali, abbiamo previsto la segreteria generale, i dipartimenti, le direzioni, i settori e le unità operative complesse. Da una parte avete rafforzato la struttura regionale ed oggi mi sembra una contraddizione mettere in campo una società che di fatto esautora le strutture stesse, perché ci sarà una esautorazione delle strutture regionali con il loro evidente ridimensionamento, impoverimento, per certi versi, diciamo, una sorta di commissariamento.
Vorrei vedere domani – avete deciso voi e da quel punto di vista legittimamente un livello in più - quando ci sarà il dipartimento delle politiche comunitarie, sviluppo economico, industria come si dilazionerà quel dipartimento regionale, che magari sotto di sé avrà le direzioni ed i settori. Sarà una struttura operativa complessa e come si relazionerà con la SVIM che opera con gli strumenti del diritto privato? Vorrei vedere come si sentirà il direttore di quel dipartimento in rapporto all'amministratore unico, se ci sarà un Amministratore unico, o al Consiglio di amministrazione di SVIM. Tutto questo creerà più problemi che opportunità.
Fatta questa premessa, osservo che, per entrare nel merito e andare dalla concussione, la maggioranza ha il diritto di dotarsi dell'operatività di una società in house, ma ha il dovere di fare in modo legittimo declinando le motivazioni. Non abbiamo il diritto di opporci, come ci opponiamo ed io personalmente voterò contro non condividendo la strategia, però abbiamo il dovere di spiegare le ragioni.
Per questo abbiamo presentato numerosi emendamenti all'interno di un disegno organico, alternativo, perché resti agli atti da una parte il nostro impegno e dall'altra la nostra idea diversa. Li abbiamo presentati, hanno un’organicità che delinea questa struttura alternativa. Ci siamo confrontati con il relatore di maggioranza Consigliere Baiocchi, con l’Assessore Castelli, con il Presidente della Commissione Marinelli, penso che abbiamo fatto un buon lavoro perché abbiamo esaminato questi emendamenti e per questo abbiamo dato una mano all’Aula. All'esito alcuni di questi verranno accolti dalla maggioranza, altri verranno da me ritirati compatibilmente con l'accoglimento, resteranno quelli che ci dividono, a fotografare le nostre posizioni alternative ed è giusto che sia così, perché resti agli atti questa idea alternativa. Su quelli noi voteremo, ci misureremo, lo dico al Capogruppo Mangialardi, perderemo per la spietata legge dei numeri, lo dico al Consigliere Bilò, ma lo faremo con responsabilità e onore e una volta tanto lo faremo con lealtà tra maggioranza e opposizione perché, ripeto, il confronto è e sarà duro nella sostanza perché agli atti la nostra ipotesi alternativa …, pensiamo all'idea che per noi ci deve essere l'amministratore unico, mentre per voi che ci deve essere la possibilità di un consiglio d’amministrazione.
Noi comprendiamo la vostra esigenza, lo dicevo all'Assessore Castelli, di conferire qualche poltrona e questo è comprensibile, non per noi condivisibile perché potrebbe bastarne una, poi è ovvio che la dovrete assegnare voi, ci mancherebbe altro, però una poteva essere più che sufficiente.
Questi sono gli elementi che ci dividono, ad esempio, lo vedremo dagli emendamenti, il ruolo che noi riteniamo debbano avere le Commissioni competenti fin dalla formazione dello statuto, che deve essere approvato dalla Giunta, ma l'emendamento modifica “su conforme parere della Commissione” perché con questa legge si dà una delega in bianco a SVIM e noi non possiamo dare una delega in bianco alla Giunta rispetto alle dinamiche di SVIM perché siamo l'Assemblea legislativa. Per noi è centrale il passaggio nelle Commissioni, il controllo. E’ centrale circoscrivere gli enti pubblici che potranno partecipare alla società. Ad esempio, ho ritirato l'emendamento sugli enti dipendenti, dobbiamo limitare gli enti pubblici in stretto senso, ad esempio a Comuni e Province ed estendere, come scritto nell'articolato, ai consorzi ed alle associazioni non va bene perché quelli sono organismi, sebbene fatti di enti pubblici, che hanno modalità di carattere privatistico. Non va bene perché credo che un piccolo Comune debba essere protagonista di questa partecipazione. Un piccolo Comune, una Provincia si potrebbero perdere all'interno dell'associazione o del consorzio, poi il consorzio si potrebbe perdere dentro la SMIV, mentre noi pensiamo che sia giusto stimolare una partecipazione diretta dell'ente pubblico.
Sul controllo, ripeto, da parte della Regione Marche, della Giunta perché in riferimento al documento di economia e finanza regionale questa sarà una società che avrà un'infinità di competenze e anche un ampio potere di intervento.
Ho accolto con soddisfazione l'accoglimento di alcuni emendamenti che, pur restando inalterato l’impianto rispetto a quello delineato dalla proposta di legge, dimostra che gli stessi da una parte erano fondati e dall'altra danno un contributo nel migliorare una proposta di legge che non ci potrà trovare e non ci trova d'accordo. Grazie.

Articolo 1
Emendamento 1/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri: “Articolo 1, comma 1 la parola ‘che’ è soppressa e dopo le parole ‘Sviluppo Europa Marche s.r.l. (SVEM s.r.l.) la virgola è sostituita con il punto’”.

PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Faccio un unico intervento, se lei me lo consente, così guadagniamo tempo.
L’emendamento 1/1 viene accolto dal relatore, che potrà confermare, quindi rinuncio all'intervento tanto è evidente la finalità.
Gli emendamenti 1 bis/1 e 1/2 sono accolti, quindi rinuncio all'intervento, gli emendamenti 1/3 e 1/4 sono ritirati, gli emendamenti 1/5 e 1/6 sono accolti, quindi rinuncio all'intervento. Presidente, fino all’1/6 può mettere ai voti.

Emendamento 1/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)


Emendamento 1/1 bis a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Avrei dovuto farlo all’inizio di questa votazione.

PRESIDENTE. Colpa mia, era in corso la votazione.

Marta RUGGERI. Non importa, dico che dall’emendamento 1 all’emendamento 6 ci asteniamo perché non riteniamo abbiano una certa rilevanza. Sono emendamenti di stile, come diceva la Consigliera Biondi la volta scorsa, ridondanti e noi non li avremo neanche presentati, per questo motivo ci asteniamo.
Poi eventualmente interverrò per dire quali approveremo e quali bocceremo di tipo politico, quelli si, li abbiamo analizzati con una certa attenzione, quindi dall'1 al 6 noi ci asterremo. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 1/1 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento 1/2 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 1/3 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. C’è la proposta del Consigliere Cesetti di ritirarlo, vorrei che fosse associato anche ad un semplice cenno di testa dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri. Se c’è opposizione ditelo. Non c’è.
Emendamento 1/3. Ritirato.

Emendamento 1/4 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Anche su questo è stato proposto il ritiro da parte del Consigliere Cesetti, se vi è opposizione da parte degli altri firmatari chiedete la parola. Non la chiede nessuno.
Emendamento 1/4. Ritirato.

Emendamento 1/5 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 1/6 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislatura regionale approva)

Emendamento 1/7 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri: “Dopo l’articolo 1, comma 1, è aggiunto il seguente ‘1 bis. La società sede in Ancona’”.

PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Devo insistere per il voto perché riteniamo che una società così importante, con competenze così delineate, debba avere sede nel capoluogo di regione, che tra l'altro è sede della Regione Marche è dell'Assemblea legislativa. A me sembra quasi un’ovvietà. Dare la possibilità, magari domani, di trasferire la sede con un atto di iniziativa della società stessa da un'altra parte, magari anche fuori regione, lo trovo sbagliato.
Con questo emendamento si dice che il legislatore regionale, che ha il potere perché fa la legge, impone che la sede della società, che oggi si autorizza, debba essere nella città capoluogo di regione, dove ha la sede la Giunta regionale e l'Assemblea legislativa.
Non possiamo consentire che domani la società di sua iniziativa vada da qualche altra parte, quindi, spero ancora che la maggioranza voglia accogliere questo emendamento.
Se mi consente, poi termino e non parlo più, Presidente, dico alla Consigliera Ruggeri che gli emendamenti di prima, in parte approvati, in parte ritirati, è vero che erano formali, però miglioravano di molto anche la fisionomia dei testi ed alcuni sono stati tratti dall'esame delle leggi della Toscana e dell'Emilia-Romagna. Non leggi che gestiscono una bocciofila. Noi abbiamo pensato di inserirli per cercare di migliorare l'articolato. Per il resto, certo, sostituire il punto con la virgola …, però credo che un legislatore debba stare attento anche a queste cose, magari fare dei periodi molto lunghi è segno evidente che un legislatore non sa scrivere, e non va bene.
Finisco, raccomando l'approvazione, Consigliere Baiocchi, per le motivazioni che ho detto. Ripeto, prima ho dato atto della realtà in cui operiamo, ma su questo rifletteteci ancora un attimo, lo dico anche all’Assessore Castelli perché è il legislatore che deve imporre che la sede deve essere in Ancona, poi l’amministratore può essere pure del Ruanda, Burundi, però la sede deve stare ad Ancona. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. A prescindere dalla realtà in cui operiamo, riteniamo che sia limitativo andare a indicare ora la sede di Ancona, magari sarà così, ma riteniamo che la Giunta sia libera di decidere successivamente dove sarà la sede della SVIM.
Il parere su questo emendamento è negativo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Noi invece voteremo a favore di questo emendamento perché ci sembra una proposta buona ed accoglibile.
Quando ieri abbiamo visto la mole di emendamenti ci siamo un po' preoccupati perché temevamo la replicazione di quello che è avvenuto la settimana scorsa ed anche per dare un segnale politico abbiamo scelto di non appoggiare gli emendamenti che secondo noi sono poco consistenti. Spero che il messaggio sia arrivato sia alla maggioranza che al resto dell'opposizione. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 1/7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 1/8 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri: “Al comma 2 dell’articolo 1, dopo la parola ‘territorio’ si aggiunge la seguente: “regionale8”.

Emendamento 1/8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 1/9 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri: “Al comma 2 dell’articolo 1 le parole ‘anche sul piano internazionale’ sono soppresse”.

PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Non c'è accordo, insisto per l’accoglimento perché riteniamo e ritengo che stabilire che la società debba operare per lo sviluppo economico nel territorio regionale ed anche sul piano internazionale mi sembra, ripeto, una esagerazione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. E’ una scelta di merito e questa maggioranza decide per il diniego di questo emendamento, che sarà sicuramente rigettato. Grazie.

Emendamento 1/9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 1/10 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri: “Dopo il comma 2 dell’articolo 1 è inserito il seguente ‘2 bis. La partecipazione della Regione subordinata alla condizione che lo statuto della società preveda che essa persegue la finalità di favorire la crescita sostenibile della regione attraverso lo sviluppo della ricerca, dell’innovazione e della conoscenza, il consolidamento della ricerca industriale, del trasferimento tecnologico e del sistema delle competenze, il sostegno allo start up e all'accelerazione di impresa, l'attrazione e lo sviluppo di investimenti nelle filiere produttive e l'internazionalizzazione del sistema regionale, la cooperazione con altri soggetti, il supporto alla programmazione integrata delle risorse pubbliche ad impatto territoriale, quali condizioni per valorizzare e accrescere la competitività del territorio regionale, la trasformazione delle città e dei contesti produttivi.’”
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. L’ha esposto lei perché l’ha letto, quindi, non aggiungo altro per ragioni di tempo.
Dico soltanto che questa declinazione che lei ha letto, ci appare necessaria perché non vorremmo che domani lo statuto della società per qualche ragione venga mutato e allora subordinare la partecipazione della regione Marche alla condizione che lo statuto preveda quanto lei poc'anzi ha letto credo che sia assolutamente necessario.
Voglio aggiungere che, come sempre quando faccio questo lavoro, cerco di documentarmi e di studiare, ho esaminato questa legge insieme alle leggi dell'Emilia-Romagna, della Toscana ed anche del Lazio, questo emendamento è tratto quasi integralmente, voglio dirlo, da una disposizione della legge dell'Emilia-Romagna, che disciplina le società in house come questa. Insisto per accoglimento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Anche questo emendamento, Presidente, non può essere accolto, è un copia incolla della legge dell’Emilia Romagna, ma questo dice poco, nel merito questa maggioranza non lo ritiene applicabile. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Anche secondo noi non è indispensabile questo emendamento perché l'oggetto sociale viene specificato all'articolo 2, per cui ci asterremo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. E’ vero che l’oggetto è ben delineato, però qui parliamo del mantenimento, della partecipazione, solo quello. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 1/10. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 1/11 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri: “Il primo capoverso del comma 3 dell’articolo 1 è sostituito dal seguente: ‘Oltre alla Regione, possono partecipare alla società e rivestire la qualità di soci gli enti dipendenti, i Comuni e le Provincie della regione, le Università e le società a capitale interamente pubblico’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Nella discussione generale, Presidente, questo è un emendamento che da una parte, diciamo, inserisce gli enti dipendenti, per la verità su questo in precedenza ho ritirato un emendamento, dall'altra circoscrive in qualità di soci i Comuni e le Province della regione, le Università e le società a capitale interamente pubblico, espunge i consorzi e le altre associazioni tra enti pubblici perché i consorzi e le altre associazioni sebbene di enti pubblici possono avere delle caratteristiche di ente privato, quindi, secondo me non va bene, l’ho riscritto ed insisto per l'approvazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere BAIOCCHI.

Nicola BAIOCCHI. Anche questa è scelta prettamente di merito che questa maggioranza non intende approvare, quindi anche questo emendamento viene rigettato. Grazie.

Emendamento 1/11. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 1/12 a firma della I^ Commissione: “Il primo periodo del comma 3 dell’articolo 1 è sostituito dal seguente: ‘Possono rivestire la qualità di soci gli enti pubblici, in particolare gli enti locali della regione l’Università, nonché i consorzi e le altre forme associative tra enti pubblici’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Questo è un emendamento scaturito dalla discussione che abbiamo avuto in Commissione, per chiarire quali enti pubblici potevano far parte della SVEM. E’ stato concordato, quindi, ne chiediamo l’approvazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Noi su questo ci asteniamo, essendo stato bocciato il nostro, questo costituisce un leggero miglioramento rispetto al testo vigente, non tale però da indurci a votare favorevolmente, quindi ci asteniamo. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 1/12. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 1/13 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri: “Al comma 4 dell’articolo 1 le parole: ‘Alla società si applicano’ sono sostituite dalle seguenti: ‘Per tutto quanto non previsto dalla presente legge si applicano’”.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Su questo c'è il via libera del relatore Consigliere Baiocchi, che voglio ringraziare sul punto, perché questo può sembrare un emendamento di riforma, ma non lo è, secondo me. Mentre prima si diceva che alla società si applicano e non le norme del codice civile, ora per tutto quanto non previsto dalla presente legge si applicano, la cosa è un po' diversa. Come si dice, rientra tutto, passatemi l'espressione poco elegante, nell'ambaradan e credo che questo sia a migliore garanzia. Voteremo favorevolmente.

PRESIDENTE. Emendamento 1/13. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 1, così come emendato. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Nonostante l'accoglimento di alcuni emendamenti ed altri siano stati ritirati, restano sostanziali e non dirimili delle differenze, quindi noi voteremo contro. Grazie.


PRESIDENTE. Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 1 bis (articolo aggiuntivo)
Emendamento 1 bis/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri, prevede l’inserimento dell’articolo 1 bis dopo l’articolo 1, siccome è molto lungo, credo che il Consigliere Cesetti, che è il primo firmatario, vorrà esporlo. Se siete d’accordo lascio a lui l’esposizione piuttosto che la lettura.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Tanto lo diamo per letto, ha fatto bene. Queste sono linee di indirizzo.
Questo emendamento non è esattamente un copia incolla, ma è molto simile alla legge dell'Emilia-Romagna. D’altra parte anche gli uffici quando presentano le leggi fanno il copia incolla, anzi ritengo che sia un'abile attività di recepimento di atti e di disposizioni, è un esercizio virtuoso perché nasce dall'esperienza di altre realtà, che magari hanno misurato sul campo la capacità di quelle disposizione normative. Non è esattamente un copia incolla, ma per alcuni aspetti è molto simile alla legge dell’’Emilia-Romagna. Si tratta di un indirizzo, che cosa stabiliamo? Che nell'ambito degli strumenti di programmazione strategica, economica e finanziaria l’Assemblea legislativa, quindi noi, approva, su proposta della Giunta, le linee di indirizzo relative agli ambiti di attività della società con cui definisce gli indirizzi strategici da imprimere alla società, anche ai fini del suo posizionamento nel settore di riferimento, da proporre per la condivisione con gli altri eventuali soci. Tutto il resto ve lo risparmio perché è una conseguenza,
Si tratta dell'approvazione di linee di indirizzo da parte dell'Assemblea legislativa perché non possiamo dare una delega in bianco alla Giunta e poi, a sua volta, una delega in bianco alla società in house.
Credo che l'Assemblea legislativa in ultima analisi sia quella che ha il potere e il dovere non solo legislativo, di approvare gli atti di programmazione strategica, ma abbia la sua parola.
Questo è il concetto in sintesi dell’emendamento che potete leggere perché, anche qui, Presidente, è declinato anche troppo, se vogliamo, nel dettaglio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Il diniego, come ho detto precedentemente, non deriva dal copia incolla della legge regionale, che magari è fatto benissimo, ma per uno stravolgimento delle linee di indirizzo che vengono previste dalla legge come uscita dalla Giunta e riformulata all’interno della nostra Commissione, il nostro voto sarà negativo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. In modo telegrafico, Presidente.
Al relatore di maggioranza voglio dire ad esempio che al comma 4 “La Regione vigila sull’attuazione delle linee di indirizzo … In particolare, l'Assemblea legislativa, anche in occasione della rendicontazione del documento di economia e finanza regionale (DEFR), verifica la realizzazione degli orientamenti strategici e di indirizzo gestionale”. Credo che questa sia una garanzia assoluta per tutti, in ultima analisi per noi stessi che protempore rappresentiamo il popolo sovrano, che è quello che poi sostiene l'onere anche di questa attività. Comunque insisto per il voto favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 1 bis/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 2.
Emendamento 2/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri: “Al comma 1 dell’articolo 2 le parole ‘in aderenza alle’ sono sostituite dalle seguenti: ‘’per il conseguimento delle’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Sull’emendamento 2/1 c’è l’accoglimento della maggioranza. Grazie.

Emendamento 2/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 2/2 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri: “Al comma 1 dell’articolo 2 la parola ‘prevalentemente’ è soppressa”.

PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Può sembrare che si toglie solo una parola, invece questo è un emendamento di sostanza. Si vuole dire che cosa? Per il conseguimento delle finalità dell’articolo 2 (Oggetto sociale), il testo dice che “consiste prevalentemente nell'erogazione di servizi strettamente necessari al perseguimento delle finalità istituzionali”, se non si toglie la parola “prevalentemente”, cosa che vogliamo fare noi, significa che si può fare anche altro. E questo non va bene, significa che si può ampliare a dismisura l'oggetto sociale è qui, scusate l'espressione, casca l’asino o è la prova del nove della delega in bianco. Se lasciamo “prevalentemente”, domani andranno nell’oggetto sociale come meglio credono. Secondo me questo è un emendamento di straordinaria rilevanza, che va nella sostanza, quindi insistiamo per il voto favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha La parola il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Proprio perché è un elemento di sostanza questa maggioranza non concorda con l'esposizione del Consigliere Cesetti ed il voto sarà negativo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Per cercare di sottolineare come nell’ambito di uno statuto sociale pubblico, in realtà lo dovrebbe essere per tutti gli statuti, la parola “prevalentemente”, l’indefinito oggetto, ha due limiti, quello tecnico, che credo un notaio vi farà eliminare, e quello politico perché in questo modo emerge, credo, la possibilità che voi pensiate ad altro e se pensate ad altro dovete dichiararlo chiaramente.
Prevalentemente significa che lasciate indefinito l'oggetto sociale di una società pubblica e questo nei limiti della mia piccola competenza non è assolutamente possibile. Non lo è, sia sotto il profilo tecnico civilistico che, a maggior ragione, sotto il profilo politico. Non esiste che una società lasci nell’oscurità potenzialità di attività senza dichiararle. E’ di una gravità assoluta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. Volevo intervenire su questo punto perché in realtà c'è un misunderstanding, nel senso che le finalità sono quelle dell’articolo 1 e la prescrizione normativa è che nell’alveo di quelle finalità il prevalentemente deve essere concepito.
La parola “prevalentemente” in realtà si riconduce a quella che è la partizione delle attività potenzialmente esercitabili da una società in house che, come è noto, nell'ambito e nella misura del 20% può essere chiamato svolgimento di attività di natura più strettamente di servizi commerciali, per così dire, e di vendita.
Ripeto, qui è perfettamente coerente con la concessione della società in house, che rimane in questo caso una società di capitali che opera nel mercato come se fosse un soggetto pubblico, quindi, soggetta al controllo analogo, con dei precisi obblighi di erogazione di servizi in favore dei soci. Da questo punto di vista “prevalentemente” è un avverbio perfettamente corrispondente alle dinamiche delle società in house. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Per noi il fatto che la SVEM faccia servizi anche per terzi, in quella percentuale, come ha detto prima l'Assessore, che è compresa all'interno dell’atto non è vista negativamente, quindi voteremo contro l'emendamento del Partito Democratico. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. In riferimento a quello che ha detto l’Assessore Castelli nulla c’entra, proprio nulla. Capisco che deve difendere, però “prevalentemente”, è anche una tecnica legislativa, non si scrive in una legge, che uno statuto sociale consiste prevalentemente, non si scrive in una legge, anche sotto l'aspetto estetico non va bene.
Insistiamo per l'approvazione dell’emendamento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Mi rivolgo all’Assessore Castelli, non ho ben compreso quando riferisce del 20%, l’house providing rispetto al 20% non si riferisce ai servizi, ma alla partecipazione dei privati, quindi ai soggetti. Peraltro è un'indicazione europea, non è una norma, lo ribadisco per cercare di dare un contributo serio perché in questo momento non incidiamo sulla scelta di un'attività piuttosto che un’altra.
Non si può all'interno di uno statuto indicare la prevalenza rispetto al niente, da questo punto di vista il voto è favorevole, sarebbe buona norma eliminare quell'avverbio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Assenti.

Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Per cercare di dare un senso a quello che ha detto il Consigliere Carancini. Lo faccio con un esempio, la società partecipata al 100% in house nel Comune di San Benedetto del Tronto, la società Multiservizi, nella quota del 20% prevista dallo statuto può lavorare conto terzi per altri Comuni. Quindi, in questa ottica viene gestita la percentuale del “prevalentemente”, solo come possibilità in più che si può fare fuori statuto perché da statuto si è vincolati al 100% con la società, ma la quota minoritaria del 20% prevede contratti esterni con società che nulla hanno a che fare con lo statuto della compagine societaria. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2/2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/3 a firma dei Consiglieri, Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri: “Al comma 1 dell’articolo 2 è aggiunta infine la seguente ‘pubblici’”.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Rinuncio all’intervento, c’è l’accoglimento.

Emendamento 2/3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 2/4 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri: “Al comma 2 dell’articolo 2 la parola ‘anche’ è sostituita dalle seguenti parole ‘le seguenti’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Anche questo è un emendamento di sostanza legato a quello di prima, che è stato bocciato, relativo all'eliminazione della parola “prevalentemente”.
Dire che la società svolge anche le seguenti attività, significa che ne può svolgere altre. Noi dobbiamo dire che la società svolge le seguenti attività ed il legislatore le deve indicare, deve dare alla società un contorno di attività ben delineato. Questo lo deve fare, non può dire “anche”, quindi, può fare tutto il resto.
Ho detto prima all’Assessore Castelli, con il quale insieme ai Consiglieri Baiocchi e Marinelli abbiamo fatto questo lavoro che ci aiuta molto, quantomeno a guadagnare tempo e anche a chiarirci, che capisco che si vuole attaccare un vagone a questo carrozzone, come l’ho definito prima, però neanche definito. Capisco che si vogliono attaccare altri vagoni a questo carrozzone, ma almeno diteci quali, non possiamo lasciarli in modo indefinito.
Questo è un emendamento di sostanza e io ne raccomando l'approvazione. Grazie.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Sentir dire che noi vogliamo aggiungere altri vagoni al carrozzone mi fa un po' sorridere, comunque l’emendamento, per i motivi di cui abbiamo già parlato in precedenza, non può essere accoglibile. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2/4. lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/5 a firma dei Consiglieri Bora e Cesetti: “All’articolo 2, comma 2, lettera a) le parole ‘di interventi a sostegno dello sviluppo dell’innovazione anche a livello internazionale’ sono sostituite dalle parole ‘attività di supporto tecnico alla struttura regionale competente in materia di sviluppo dell’innovazione anche a livello internazionale’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Come specificato anche nella relazione illustrativa la proposta di legge n. 65 amplia il campo di azione della società, con riferimento alle attività che possono essere svolte a favore della Regione e questo in un momento in cui si sta riorganizzando e rafforzando la macchina organizzativa regionale, anche attraverso i concorsi per il reclutamento di nuovo personale. Da un lato si amplia l’organico regionale, dall’altro, contemporaneamente, si delegano alcune attività aggiuntive a SVEM. Si tratta tra l’altro di attività che attengono a funzioni di programmazione e di indirizzo politico e come tali devono essere svolte dalla Giunta regionale e dal Consiglio regionale.
Se l’emendamento fosse respinto …, ne approfitto invece per rivolgere un appello all’Aula affinché sia accolto, non è chiaro ad esempio chi nella nostra regione si dovrebbe occupare di internazionalizzazione, SVEM, ATIM poi capiremo anche che cosa faranno l’ATIM, la Camera di Commercio, oppure la PF internazionalizzazione.
Ci si dimentica con questo comma che esiste già una struttura organizzativa della Regione a doc deputata e nominata, che è la PF innovazione, ricerca e internazionalizzazione, ed in ogni caso questa attività andrebbe anche a sovrapporsi con quella dell’ATIM, qualcuno magari potrà dire che sono funzioni diverse, allora spiegateci adesso che la stiamo approvando, in che cosa differiscono e se c’è un disegno strategico. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Non ci sarà nessuna sovrapposizione di funzioni e riteniamo sia limitativa l’espunzione con l’emendamento proposto dalla Consigliera Bora, per questo il nostro voto sarà negativo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Per noi questo emendamento è accoglibile e voteremo a favore. Grazie.

PRRESIDENTE. Emendamento 2/5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/6 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri: “Alla lettera a) del comma 2 dell’articolo 2 le parole ‘anche a livello internazionale’ sono soppresse”.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Questo emendamento lo ritiro perché, essendo stato bocciato l'emendamento 1/9 che faceva riferimento a livello internazionale, personalmente lo ritengo precluso.
Approfitto dell’occasione, volevo intervenire prima sull'emendamento della Consigliera Bora, per sottolineare, e voglio che resti a verbale, che era pertinente e intelligente, Consigliere Baiocchi. Perché? L’ho detto nell'intervento generale, il pericolo di questa società è che vada ad esautorare le strutture regionali competenti. Questo è il rischio. La società non si può sostituire alle strutture, va scongiurato questo pericolo, non si può sostituire ad esse perché sono loro che per legge hanno il compito di conseguire gli obiettivi in materia di sviluppo dell'innovazione, anche a livello internazionale, non può essere la SVIM.
Un conto è dire, come è scritto nel testo, “iniziative, nonché interventi a sostegno dell’innovazione”, la società deve supportare la struttura regolare competente nell’esercizio di queste attività, specialmente, come ha detto la Consigliera Bora e come ho detto anch’io poc'anzi, dopo che abbiamo fatto una riorganizzazione in cui si prevede un livello dirigenziale in più e addirittura le strutture complesse. Era un emendamento molto pertinente, Presidente.
Il 2/6 è ritirato. Grazie.

PRESIDENTE. Sul 2/6 chiedo ai Consiglieri, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri se sono d'accordo. Perfetto, viene ritirato.
Emendamento 2/6. Ritirato.

Emendamento 2/7 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri: “Alla lettera b) del comma 2 dell’articolo 2 la parola ‘economica’ è soppressa”.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Rinuncio perché c’è l’accoglimento da parte della maggioranza.
Anche questo emendamento sembra di una sola parola, ma è molto importante, quindi rinuncio.

Emendamento 2/7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 2/8 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri: “Dopo la lettera b) del comma 2 dell’articolo 2 è inserita la seguente: ‘b bis) alla progettazione e attuazione dei programmi e progetti comunitari di interesse regionale’”.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. C’è l’accoglimento dal relatore di maggioranza, quindi rinuncio all’intervento. Grazie.

Emendamento 2/8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 2/9 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri: “Dopo la lettera b) del comma 2 dell’articolo 2 è inserita la seguente ‘b bis) alla consulenza e assistenza per la programmazione in materia di incentivi alle imprese, monitoraggio e valutazione’”.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Rinuncio all'intervento, spero anche su questo ci sia l’accoglimento da parte …, no è il contrario? Rinuncio comunque all’intervento perché il Presidente l’ha letto ed è chiarissimo. Non c'è bisogno di esporlo. Insisto per l’approvazione. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2/9. lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/9 bis a firma dei Consiglieri Bora e Cesetti: “All’articolo 2 comma 3 le parole ‘c) lo sviluppo di azione per la promozione di investimenti, anche esteri, nel territorio regionale, con riferimento, in particolare, alla ricerca di finanziamenti e all’assistenza agli investitori’ sono cancellate”.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. In questa proposta di legge sono tantissime le contraddizioni tra le funzioni che dovrebbero svolgere la SVIM, l’ATIM o la PF della Regione o, addirittura, la Camera di Commercio. Ad esempio la più eclatante è la proposta di legge n. 37, quella di istituzione dell’ATIM, che all’articolo 2 comma 4 lettera a) recita: “L’agenzia promuove l’attrazione degli investimenti nazionali ed esteri nel territorio”. C'è quindi una sovrapposizione di attività con il reale rischio di creare confusione, specie nel campo dell’internazionalizzazione, anche se spero che questa parte verrà emendata in sede di approvazione della proposta di legge n. 37 che immagino avverrà nel prossimo autunno.
Ancora una volta emerge quanto sia disorganico l'intervento legislativo della nuova Giunta che anziché proporre un nuovo testo organico e unico sullo sviluppo e sull’attività economica presenta una serie di leggine, siamo già a 6/7, che tendono a sovrapporsi le une con le altre. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Noi riteniamo che non ci sia nulla di disorganico, questi enti lavoreranno senza una sovrapposizione e solo nell'interesse esclusivo della Regione Marche. Il nostro voto sarà negativo. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2/9 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/10 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri: “Alla lettera e) del comma 3 dell’articolo 2, le parole ‘e giuridico-amministrativo’ sono soppresse”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Evidenzio l'importanza di questo emendamento, Presidente, perché le attività devono essere limitate, coerentemente con gli emendamenti che abbiamo presentato prima, al supporto tecnico progettuale, mentre il supporto giuridico amministrativo deve restare in capo alle strutture regionali competenti perché una società in house è una s.r.l. e non può dare un supporto giuridico amministrativo, che, ripeto, deve stare in capo alle strutture competenti che devono emettere i pareri di regolarità tecnica e di legittimità. Ben che meno lo può fare la società per gli atti di programmazione e pianificazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Non solo mi unisco a quando detto dal Consigliere Cesetti, ma lo ringrazio perché mi dà l'opportunità di sottolineare, senza nessun trionfalismo, tutti gli accordi sottoscritti o attivati dalla precedente Giunta, senza il supporto di SVIM.
Penso a quanto ha fatto il Consigliere Cesetti o la Consigliera Casini per gli accordi di programma con il MISE e anche con gli altri Ministeri ad esempio per la crisi della Merloni, la crisi del legno, del mobile, per l’area di crisi complessa del Piceno e anche per l’area di crisi complessa del distretto delle calzature del fermano maceratese. Penso ai tanti accordi di programma per l’innovazione, 16 ne sono stati sottoscritti e avviati, ricordo l'accordo di programma su cui tanto si è spesa la Consigliera Casini per la Sabelli. Progetti di portata strategica, non solo per l’innovazione tecnologica, ma anche per l’impatto economico sociale ed occupazionale. Verrebbe quindi da chiedere, Presidente, dal momento che il Consigliere Baiocchi dice, e io continuo a nutrire i miei dubbi, che non c’è sovrapposizione, se forse l’amministrazione regionale non è in grado di svolgere queste attività in cui tanto si è tanto distinta la precedente Giunta? Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. La maggioranza non intente approvare questo emendamento. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2/10. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/11 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri: “Al comma 4 dell’articolo 2 sono aggiunte infine le seguenti parole ‘ed in tal caso dandone tempestiva comunicazione alla Regione stessa’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Anche questo è un emendamento importante. Qual è il punto? Poi magari non lo ripeto più, lo dico al relatore di maggioranza, voi state creando una società di dimensioni stratosferiche, con poteri enormi, senza alcuna responsabilità e senza alcun controllo.
Noi diciamo di togliere il supporto giuridico amministrativo che deve restare in capo alle strutture regionali, che sono nominate da voi come maggioranza, mica le nominiamo noi ed in tal caso, con l’emendamento, dandone tempestiva comunicazione alla Regione stessa. E’ ovvio che deve dare tempestiva comunicazione, Consigliere Baiocchi, perché la Regione se del caso può intervenire per stoppare determinate attività. D’altra parte è una comunicazione, ma questo si fa sempre, si fa anche, come si dice, nelle nostre famiglie e in questo momento la Regione siete voi perché siete al governo della Regione.
Queste proposte emendative non le faccio certamente mica per noi, quindi, anche su questo vi invito a fare una riflessione, e termino.
Voi state creando una società mastodontica, di poteri enormi che verranno esercitati al di fuori di ogni controllo, a me questo francamente spaventa, lo dico per voi. Insisto per il voto favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Qui non c'è nessuna volontà di creare una società mastodontica, senza controllo, anzi, ci saranno controlli stabiliti dalla legge. Sicuramente abbiamo anche l'idea dell’autonomia di questa società nell’ottica di designare gli amministratori più competenti di quelli che li hanno preceduti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Capisco, sembra che facciamo una piccolissima polemica, la vostra necessità, Consigliere Marinelli, di insediare amministratori in quella realtà, avete un'esigenza, d’altra parte l'avete garantita da tempo. Posso scrivere su un biglietto chi è e chi andrà a fare l’amministratore unico, chi andrà in consiglio di amministrazione, se vogliamo scommettere io lo scrivo.
Non vi sarà difficile, questo è vero, relatore di maggioranza, insediare qualcuno più competente di quelli che ci sono stati, non penso che sarà difficile, tant'è vero che io non ce li volevo mettere, lo dicevo stamattina, non vi sarà difficile, però è evidente la necessità, che io capisco, l’avete promesso da tempo, ve lo siete spartiti da tempo e anche questo ci sta perché avete vinto le elezioni, ma vi dico anche di non dare tutto questo potere, datemi retta, noi siamo i legislatori, perché vi si ritorcerà contro. Lo dico per il bene vostro, ripeto, noi siamo l'opposizione, non è che ci possiamo fare nulla, però dei limiti li metterei.
Insisto per il voto favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2/11. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/12 a firma Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri: “Al comma 5 dell’articolo 2, dopo le parole ‘Giunta regionale’, sono aggiunte le seguenti ‘sentita la competente Commissione assembleare’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Consigliere Baiocchi, anche qui che cosa diciamo? Diciamo che la società, ci mancherebbe altro, deve essere autorizzata dalla Giunta regionale, aggiungiamo, sentita la competente Commissione assembleare. Questo si fa sempre quando si fa una legge, non si deve rendere conto ai legislatori?
Sentita la Commissione assembleare, mica sentito il Partito Democratico, mica il Movimento 5 Stelle, ma la Commissione competente. La maggioranza ce l’avete voi, il Presidente della Commissione è vostro, lo diciamo per voi perché noi al più possiamo fare opposizione, ma questa è un’opportunità di un confronto democratico anche all'interno della dialettica che può essere di maggioranza, tra esecutivo e legislativo, oltre che un'attività di informazione per la minoranza attraverso la Commissione.
Sappiate una cosa, se si sente la Commissione la minoranza viene informata, ma se non viene messa al corrente attraverso questo meccanismo si mette a fare le interrogazioni ed è ancora peggio perché la Commissione viene esautorata.
Credo che questo sia un fatto perché alla Svem verranno trasferite le risorse e come si fa a dire - anche qui c’è un emendamento soppressivo – che la società assume la partecipazione in società di capitali, in cooperative, le può costituire, previa autorizzazione della Giunta - ci mancherebbe altro - e non sente la Commissione? Ma come, la società assume la partecipazione in Interporto, in Aerdorica, alla Fiat, all’Ilva di Taranto, faccio un esempio, e la Commissione non deve essere sentita? Io non capisco che ci stanno a fare il Presidente Putzu, il Consigliere Marinelli.
Questo è fondamentale perché quando si costituisce la società o quando questa assume la partecipazione ci sono risorse pubbliche connesse con dei programmi regionali, su tutti il bilancio di previsione, il rendiconto, ma come fa a non sentire la Commissione? Che fa, prima lo fa e dopo lo dice?
L’informazione non è per noi, noi faremo le interrogazioni, ma questo è un passaggio fondamentale e lo dico anche a vantaggio della maggioranza e della dialettica democratica al suo interno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Chiaramente non c'è nessuna volontà di esautorare nessuno, nè gli organi di maggioranza nè di minoranza all’interno delle Commissioni, ma solamente rendere snella ed operativa una società in ordine alla sua operatività. Quindi, non possiamo che essere contrari a questo emendamento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Partendo dal presupposto che il Gruppo Rinasci Marche non è stato coinvolto dal Partito Democratico nella stesura degli emendamenti della SVEM, abbiamo studiato la legge e in alcuni passaggi siamo stati presenti in Commissione.
Su questo emendamento le parole del Consigliere Cesetti sono sante, nel senso che l’esperienza e la maturità di un amministratore che ha, secondo la mia opinione, ben governato questa Regione lo portano a sottolineare nel comma 5 dell'articolo 2 che la Commissione ha un ruolo.
Il nostro gruppo sin dal primo Consiglio regionale ha dichiarato che avrebbe esercitato le proprie disposizioni e regolato l’attività all'interno del Consiglio, garantendo il pieno rispetto e la dignità del Gruppo Rinasci Marche, con un'impronta etica, con responsabilità e forte senso delle istituzioni. Nell'istituzione Commissione il gruppo Rinasci Marche non partecipa al voto perché è presente nella III^ Commissione e nel Comitato per la valutazione delle politiche, ma credo che le parole del Consigliere Cesetti possano essere ben accolte dalla maggioranza.
Da quello che ho capito l’emendamento verrà bocciato, però invito i colleghi della maggioranza a favorire la partecipazione perché noi siamo sentinelle di minoranza. Come ha detto il Consigliere Cesetti, all'interno della Commissione consiliare è normale che la SVEM porti le azioni, anche perché il Governo regionale lo conduce la maggioranza, ma un passaggio in Commissione è giusto e democratico per informare anche la minoranza di questa Regione che, ricordo, ha avuto 273.000 voti, quindi esiste e c'è sin dall'inizio.
La SVEM è una partecipata importante, con funzioni rilevanti ed il fatto che i passaggi non avvengano in Commissione consiliare …, come Rinasci Marche possiamo partecipare, parlare, portare emendamenti, credo che sia un passaggio dovuto, quindi invito il Consigliere Baiocchi a parlare con i suoi e a far sì che almeno questo emendamento venga approvato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Molto velocemente, le parole del Consigliere Baiocchi un po' preoccupano perché dice che questa società può assumere partecipazioni in altri enti senza il passaggio in Consiglio regionale e quindi nelle Commissioni.
Non so se il Segretario può essere d'aiuto, ma qualora ci sia la partecipazione in un'eventuale società con l'acquisizione di patrimonio, quindi con un impegno economico, credo che debba necessariamente passare in Consiglio regionale, o sto interpretando male la norma? Può la società autonomamente, indipendentemente, assumere la decisione di acquisire il patrimonio di un’altra società, con un esborso economico, un impegno economico, senza passare per il Consiglio regionale e quindi in Commissione? E’ una domanda tecnica che faccio perché credo che non sia possibile, se mi sbaglio magari lei sarà in grado di aiutarmi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Noi apprezziamo tutte le proposte che vanno nella direzione di aumentare la partecipazione e la trasparenza, quindi, voteremo a favore di questo emendamento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Intanto, per chiedere al Segretario di rispondere al quesito posto dal Consigliere Carancini, però un appello lo faccio al relatore perché non si chiede l'approvazione dell’atto in Assemblea, ma un passaggio in Commissione, che penso sia dovuto per una società a cui state costruendo un’opzione immensa ed anche per evitare, l’ha detto bene il Consigliere Cesetti prima, interrogazioni continue per capire.
Lo dico alla Presidente Leonardi, ci siamo trovati di fronte a situazioni alle quali la Commissione ha dato un bel contributo e è diventata quasi un’informativa. Penso che sia un vantaggio per tutti, lo dico come opposizione, che inevitabilmente in Commissione diventa soccombente rispetto a qualsiasi tipo di proposta, ma è una fase opportuna che non intralcia nulla, non crea nemmeno difficoltà nella costruzione dei percorsi anche perché viene poi votato il bilancio consolidato.
Secondo me facilita, vi invito a ragionarci, non crea nessuna difficoltà alla maggioranza, anzi penso che, come spesso capita, in Commissione un approfondimento possa facilitare le scelte che la maggioranza stessa mette in campo perché è un passaggio quasi informativo.
Non vedo le difficoltà ad accettare un emendamento che va nel binario della partecipazione e della fase conoscitiva che per il nostro ruolo dovrebbe essere quasi sostenuto più dalla maggioranza che dall'opposizione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Spero che vogliate riconsiderare questo aspetto che è centrale perché è la dialettica dei rapporti istituzionali.
Lo dico al Consigliere Baiocchi, siamo costretti periodicamente, una volta alla settimana, a fare delle interrogazioni con le quali chiedere se la Giunta ha autorizzato a, b, c, e, in questo modo ci rimettono la Giunta e la dialettica. Non è ostruzionismo, è attività informativa, noi una volta alla settimana facciamo un’interrogazione. Se è vero che, vista la legge, visto l'articolo che prevede che la Giunta regionale autorizzi la società SVEM a costituire, partecipare, ecc., ogni settimana faremo un ciclostile.
Non capisco dov'è il problema, Consigliere Baiocchi, vi chiedo di riconsiderare ed approvare questo emendamento che facilita la vita istituzionale di tutti, ci mancherebbe. Per il resto noi viviamo lo stesso, grazie a Dio. Grazie.

PRESIDENTE. Quindi, voto favorevole all’emendamento.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Ringrazio il Consigliere Cesetti perché mi ha ricordato l'inizio della mia militanza. Del ciclostile ho un ricordo leggero, magari lui ne ha fatto di più, ma anch’io ne ho fatto un po'. Chi sa cos’è il ciclostile, sa che la dialettica della politica è questa, quindi, il Gruppo Rinasci Marche invita il Consigliere Baiocchi a rivedere questo punto. Gli faccio già presente che negli anni non faremo sconti se verrà votata questa legge e portato avanti questo punto. Anche noi autonomamente rispetto al Partito Democratico, come ho detto non siamo stati coinvolti nel firmare gli emendamenti, porteremo delle interrogazioni e delle azioni perché la Commissione consiliare è il luogo, la base della democrazia all'interno …

PRESIDENTE. Chiedo silenzio sulla dichiarazione di voto del Capogruppo, vi prego di fare silenzio in Aula, prego continui da dove è stato interrotto, le chiedo scusa a nome di tutti.

Luca SANTARELLI. E’ una questione di rispetto. La base del mio ragionamento è che, partendo da un assist del Consigliere Cesetti, partendo dal ciclostile, anche noi faremo il ciclostile e negli anni in Commissione consiliare chiederemo conto di quello che accadrà a SVEM, che è una società importante, che questa maggioranza ha voluto implementare, rafforzare, però, si rafforzerebbe anche attraverso lo strumento democratico.
L’emendamento del Partito Democratico è puntuale, mette la Commissione nella condizione di avere delle informazioni e di conseguenza di dare anche un giudizio, fermo restando che, come ha detto il Consigliere Cesetti, quello della minoranza sarà sempre minoritario. Una maggioranza che firma una legge, che non ha problemi, che è serena, può sostenere e votare questo emendamento perché alla fine la Commissione è il luogo dove avvengono le azioni politiche. Noi siamo per votarlo favorevolmente e portare nei prossimi quattro anni e mezzo, qualora non venisse accolto, interrogazioni, azioni e chiarimenti rispetto alla SVEM s.r.l. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. Solo per tranquillizzare gli esponenti della maggioranza e tutti i Consiglieri regionali perché voglio ricordare, forse questo aspetto è stato trascurato, che le azioni della SVEM saranno predeterminate da un piano strategico triennale sulle attività, approvato dalla Giunta preventivamente. Com’è noto ai sensi dell'articolo 5, comma 3, per effetto del cosiddetto controllo analogo, l’Assemblea sarà periodicamente informata attraverso una relazione, di cui abbiamo fatto cenno al comma 3, entro novanta giorni dal bilancio di esercizio, su tutto ciò che riguarderà questa struttura.
Lungi da noi voler essere meno che trasparenti, democratici, partecipati, anzi, ci chiediamo per quale motivo il coinvolgimento della Commissione dovrebbe riguardare solo la decisione di costituire, assumere partecipazioni in società di capitali, cooperative o altro. Mi spiego, sarebbe anche riduttivo limitare l'espressione consultiva della Commissione rispetto ad un’azione che è una delle tante che riguarda la SVEM.
Detto questo, è ovvio che la pubblicazione di delibere di approvazione del piano strategico e i successivi adempimenti, senza comportare un ingessamento esagerato, può essere ritenuta corrispondente all’obbligo di informazione che c'è, senza tuttavia pregiudicare la dinamica e l'operatività di una società che, non lo dimentichiamo, opera e può operare nel mercato. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2/12. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)


Emendamento 2/13 a firma Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri: “Al comma 5 dell’articolo 2, le parole ‘costituire o’ sono soppresse”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Se fosse stato accolto l'altro emendamento questo l’avrei ritirato perché c'era l’informativa alla Commissione assembleare. Anche qui si dice che la società, previa autorizzazione della Giunta, può addirittura costituire, non solo, assumere la partecipazione in società di capitali cooperativi e consorzi, ma può costituire ex novo. Consigliere Baiocchi, si dà un potere enorme. Quando va a costituire un'altra società, una società di capitali, cooperativa, consorzio, è ovvio che deve essere autorizzata dalla Giunta, sennò non lo può fare, ma almeno si vuole sentire, non dico mica acquisire il parere, la Commissione competente? Ho messo “sentita”, non ho voluto ingessare con un parere formale, niente, questo è il minimo che si dovrebbe fare.
Non è il tema della trasparenza di cui parla l’Assessore Castelli, non è che la Giunta non è trasparente, anzi, proponendo questi emendamenti noi vogliamo dare una mano alla Giunta e alla maggioranza perché, ripeto, la maggioranza della Commissione ce l’avete voi, in Giunta ci siete voi. Non mi preoccupo della trasparenza dell’Assessore Castelli, di cui sono sicuro perché ha interesse ad essere trasparente con gli altri, sono sicuro, mi preoccupo della trasparenza della società, questo è il punto. Le si dà un enorme potere, Cristo, può costituire un’altra società, addirittura può assumere partecipazioni, e noi che stiamo qui perché facciamo la legge, Consigliere Assenti?
Con questo emendamento eliminiamo la possibilità, passatemi il bisticcio di parole, che possa costituire addirittura nuove società. Le diamo anche il potere, non solo di essere un carrozzone di cui non si capisce con quanti vagoni, ma di costituire ulteriori carrozzoni. Abbiate pazienza, con le finalità di cui all’articolo 1, si può creare per assurdo …
Consigliere Putzu, converrà con me che queste cose sono centrali, mentre noi volevamo ridurre i poteri della SVIM voi li ampliate a dismisura. Addirittura potrebbe costituire altre società che andranno ad operare. Io non chiedo tanto, almeno informiamo l’Assemblea legislativa attraverso la competente Commissione. Quindi, insisto per il voto favorevole sull’emendamento, Presidente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. I poteri di controllo e l'attività di conoscenza che sarà operata a favore di questa Assemblea l'ha spiegata in maniera molto chiara l'Assessore Castelli. Ricordo che la possibilità di costituire è nella parte precedente del comma dove è prevista “previa autorizzazione della Giunta regionale”. Quindi, non abbiamo nessun problema a rigettare questo tipo di emendamento da voi proposto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Anche su questo emendamento la parola “costituire” dà molto l'idea, come ha ben spiegato il Consigliere Cesetti, di creare delle scatole cinesi.
Noi siamo qui a votare una proposta che viene dalla Giunta, bene, perché l'attività del Consigliere regionale è quella di legiferare, quindi, invito anche il Consigliere Putzu ad ascoltare quando parlano quelli più grandi.
Durante l’esame della proposta di legge n. 52, quando abbiamo fatto mezzanotte, del Consigliere Cesetti ho apprezzato la lucidità, la sua capacità di analisi fino a tarda ora. Sono anche invidioso perché chi regge con lucidità fino a tarda sera vuol dire che ha il physic du role dei politici di una volta. Quando parla un collega, fare gesti così, dato che tra noi c’è un bel rapporto, anche di rispetto …, la invito a non fare tante azioni dimostrative.
Credo che questa parola sia molto pesante per noi che andiamo a votare questa legge, anche questi punti. Anche a me spaventa l'idea che andiamo a costituire una società a cui come legislatori diamo la cosiddetta delega in bianco. Andiamo a porre in essere altrettante società o azioni che verranno costituite dalla SVEM Srl. Quindi, anche su questo punto invito i Consigliere di maggioranza a capire e a votare l'emendamento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. Non per rientrare nel discorso di merito, vorrei solo ricordare che sul punto la nostra proposta non innova rispetto al vigente statuto della SVIM. Diciamo che la motivazione per la quale abbiamo voluto, sottoponendo all’autorizzazione della Giunta, determinare questo tipo di modalità è la stessa per cui quando è stato introdotto l’in house anche il collega Cesetti ha proposto lo stesso modello.
Lo dico con rispetto, l'aggravamento della procedura non ha nulla a che fare con la partecipazione che deve essere immensa, totale, incontrastata, incondizionata, come non può non essere una società soggetta al controllo analogo. Un controllo analogo a quello che sulla struttura e sulla sua operatività può esercitare un ente pubblico rispetto alle proprie articolazioni interne, quindi siamo nell'ambito della ..., per carità abbiamo dato per buono quello che anche la precedente Giunta aveva proposto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Insisto, l'Assessore Castelli, con il quale ci siamo confrontati anche prima in modo costruttivo, non può prendere quello che ha fatto il Consigliere Cesetti quando gli fa comodo perché il Consigliere Cesetti non può essere sezionato, si prende tutto oppure si lascia perdere. Lei non può prendere le parti migliori di me, e sono molte, si dispiegano con efficacia ed efficienza perché, me lo dico solo, Consigliere Bilò, guai a coloro che non hanno consapevolezza di loro stessi perché in quel caso non sanno correggersi e non sanno badare a loro stessi e chi non sa badare a se stesso non può badare agli altri. Non è un gioco di parole.
Assessore Castelli, sul punto non innova, ma questa legge rispetto alla SVIM che c'era hai voglia quanto innova. Lei capisce che se ampliamo a dismisura i poteri e le possibilità di intervento, dobbiamo anche ampliare, anche se di poco, il sistema dei controlli, mi pare evidente.
Non penso che con tutti gli impegni che ha avrà tempo di andare a vedere quello che ho fatto io, probabilmente qualcuno le suggerisce, ma è comprensibile, lo facevano anche con me. Faccia questa considerazione, la legge sulla SVIM …

(interventi fuori microfono)

Fabrizio CESETTI. La legge sulla SVIM, il Consigliere Baiocchi l’ha vista, è un po’ diversa rispetto a questa. Ripeto, ampliare i poteri, la possibilità di intervento, le prerogative e tutto quello che vogliamo, anche i controlli.
Adesso arrivo all’emendamento, così, Presidente, non prendo la parola dopo, che vuole sopprimere la possibilità, addirittura, di costituire o assumere la partecipazione in società miste, anche straniere, e non vogliamo sentire la Commissione? Questa è la necessità, quindi, Presidente, raccomando l’approvazione di questo emendamento, di quello successivo ed anche di quello successivo ancora, che verrà accolto, così non parlo e guadagniamo tempo. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2/13. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/14 a firma Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri: “Al comma 5 dell’articolo 2, le parole ‘società miste anche straniere’ sono soppresse”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Chiedo il voto favorevole per quanto ho detto prima. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2/14. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/15 a firma Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri: “Al comma 5 dell’articolo 2, le parole ‘di interesse pubblico per il contesto economico regionale’ sono sostituite dalle seguenti ‘di cui all’articolo 1’”.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. C’è accoglimento, quindi, rinuncio all’intervento. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2/15. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 2/16 a firma Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri: “Dopo il comma 8 dell’articolo 2, è inserito il seguente: ‘8 bis. Ai fini del contenimento della spesa pubblica, qualora non sussistono conflitti di interesse neppure potenziali, la SVEM S.r..l. nell’esercizio della propria attività, si avvale delle strutture organizzative della Giunta regionale e in particolare del patrocinio della consulenza dell’Avvocatura regionale’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Anche qui, all’attento Assessore Castelli non sarà sfuggito che questo emendamento replica quanto era scritto nella legge regionale delle Marche n. 17 del 1999. Questa volta che c'è qualcosa di buono non viene raccolto. Spero che ci ripensiate.
E’ nella legge 17/99 delle Marche, articolo 2 comma 2 bis, se non vado errato, ed è previsto nella legge regionale della Toscana, è una cosa molto simile che ho studiato, tra l’altro è coerente con le nostre azioni, Presidente, perché vorrei ricordare che, se non vado errato, abbiamo fatto un emendamento alla proposta di legge n. 52 con il quale volevamo inserire un articolo ad hoc per il Dipartimento avvocatura regionale che, ricorderete, avete respinto in quella maratona. Noi volevamo prevedere un dipartimento ad hoc per l’Avvocatura regionale perché ritenevamo e riteniamo che debba essere autonoma, non l’avete accolto, rispetto alla segreteria generale e ad altri dipartimenti. Un dipartimento autonomo per la particolare funzione che svolge e perché dà anche dei pareri. Il Consigliere Baiocchi fa l'avvocato, l’Assessore Castelli fa l'avvocato, sanno bene che l'avvocato ha bisogno di autonomia perché difende in giudizio la Regione. Immagino che l’Avvocatura li abbia dati su questa proposta di legge, li dà, quindi, deve avere una sua autonomia e se li deve dare su un superiore gerarchico magari ci pensa due volte. Deve avere l’autonomia.
Tra i vari compiti nell’emendamento della settimana scorsa, se lo andate a prendere, lo ricordo bene, l’Avvocatura doveva assumere la difesa ed il patrocinio degli enti della Regione, degli enti dipendenti, strumentali, società in house come queste. Anche lì c’è bisogno di autonomia, in questo caso si rende ancor più necessario perché se la SVIM si deve avvalere delle strutture della Giunta regionale per il patrocinio e le consulenze, l'Avvocatura regionale ha un duplice profilo - Presidente, prendo un secondo in più e poi rinuncio - innanzitutto per il contenimento della spesa pubblica, dei costi.
Immaginate la SVIM che dà incarichi esterni con delle parcelle stratosferiche, lo immagino perché anch’io faccio l’avvocato ed ho avuto incarichi non di enti pubblici, ma di persone, faccio il penale, se va bene gli enti pubblici devono rimborsare. Quindi, non solo per il contenimento dei costi e della spesa pubblica, ma sapete perché? Su questo ascoltatemi, se l’Avvocatura regionale assume il patrocinio della difesa oltre a contenere la spesa ha anche una funzione di controllo su quella struttura, per questo è fondamentale questo emendamento, di cui raccomando l’approvazione. Presidente, mi pare che ho rinunciato ad abbastanza tempo. Grazie.

PRESIDENTE. E’ un mio dovere richiamarla.
Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Onore alle armi al Consigliere Cesetti perché quando interviene, come in questo caso, interpreta un po’ anche quella che è la mission del nostro gruppo consiliare, che si ispira al ragionamento del buon padre di famiglia. Cos'è il buon padre di famiglia? E’ un politico che adotta delle azioni di economia domestica, quella che ha appena detto il Consigliere Cesetti, cioè l'Avvocatura della Regione Marche che è un po’ …

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Vi prego di fare silenzio, sennò il Consigliere non riesce ad andare avanti ed a concentrarsi.

Luca SANTARELLI. Nel caso della proposta di legge n. 52 è un emendamento che ho sostenuto, è stata bocciata l'autonomia di quel dipartimento a servizio anche di noi Consiglieri regionali e di tutto l'ente Regione. Un dipartimento autonomo che mette in essere quelle corde che sono proprie dell'autonomia su un tema così delicato come quello delle azioni legali che, come ha detto poc'anzi il Consigliere Cesetti, hanno spesso delle parcelle importanti, dei costi importanti.
Precedentemente nella SVIM Srl, in Commissione ho chiesto di approfondire i bilanci, ci sono state tante consulenze, tante azioni. Questo nuovo ente, la SVEM, mette in condizione l'amministratore unico di avere autonomia nel distribuire all'esterno della Regione consulenze di carattere legale, quando la Regione ha un proprio ufficio, un dipartimento, una struttura. Penso che non sia una cosa buona.
Questo emendamento è stato scritto con criterio, intelligenza, con il criterio del buon padre di famiglia, il gruppo Rinasci Marche lo voterà con forza perché crede in una gestione, lo dico di nuovo, domestica perché alla fine i nostri avvocati, la nostra Avvocatura è forte, competente e credo potrà supportare con forza anche la SVEM S.r.l.. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Castelli.

Giudo CASTELLI. Grazie, Presidente. Per precisare una cosa, c'è un'inversione logica nella ricostruzione che i Consiglieri Cesetti e Santarelli hanno fatto.
La SVEM serve per essere servente e dare una mano alla struttura regionale, soprattutto per alcune attività che vedono la Regione in difficoltà, non il contrario. Se la Regione alimenta, sostiene e svolge la propria attività in supporto alla SVEM non avremmo conseguito il nostro obiettivo.
Detto questo, nulla esclude che i servizi legali, una cosa largamente praticata tra gli enti, possano essere effettuati tramite convenzione fra l’Avvocatura della Regione e la SVEM, però l'emendamento non coglie l'elemento centrale del perché facciamo la SVEM, che è quello di alleggerire le attività della Regione, non il contrario, sennò si giustificherebbe difficilmente. Ripeto, io e tutta la maggioranza non abbiamo voluto fare raffronti e paragoni con quello che è accaduto fino adesso nella SVIM perché il dibattito si sta sviluppando, diciamo, in maniera sobria, però ultimamente il contenimento dei costi in capo alla SVEM e a SVIM è stato fortemente compromesso, o meglio potrebbe essere compromesso, speriamo che non sia così, per effetto dell'attribuzione delle attività connesse al numero 112. Voi pensate che la SVIM, che ha tre dipendenti, ha fatto assunzioni per 40/44 unità un mese e mezzo fa, questo per dire che non dobbiamo, secondo me, elencare la galleria degli orrori, diciamo che la preoccupazione, che è implicita nell'emendamento, è quella del contenimento dei costi ed è ampiamente esaurita e assorbita dalla norma che successivamente abbiamo introdotto per quanto riguarda l’invarianza finanziaria perché il limite, che giustamente è stato evidenziato come necessario e doveroso rispetto all’estendersi della spesa pubblica, è quello dell’articolo 7, che chiarisce che è lungi da noi fare carrozzoni e vagoncini. Su questo so la sensibilità del Consigliere Cesetti ed ancora di più del Consigliere Santarelli, è evidente, perché conoscono bene le dinamiche che fino adesso hanno riguardato la SVIM, so che sono sinceri nel continuare questa sollecitazione affinché non ci siano divagazioni finanziarie che noi ora annunciamo, che non avranno diritto di cittadinanza nella maggioranza che attualmente guida la Regione. State sicuri, non per questo compromettiamo la fisiologia della nuova struttura. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Insisto ed in modo telegrafico dico all'Assessore Castelli che non può prendermi a pezzettini, ed anche se lo fa sulla SVIM ho qui davanti, siccome immaginavo le sue obiezioni, la delibera n. 987 del 7 agosto 2019, relatore Assessore Cesetti, e la n. 988 di pari data sul piano delle attività di SVIM, approvazione degli indirizzi e degli obiettivi strategici.
Il sottoscritto in qualità di Assessore ha sempre posto dei freni abbastanza corposi alla SVEM, volevano assumere 12 persone, nelle delibere c'è scritto che massimo ne potevano assumere 4. Sulla politica ed il contenimento dei costi ci sono raccomandazioni a iosa. Le assunzioni le ha fatte per il 112, se non vado errato, per il numero dell'emergenza ed il sottoscritto, lo voglio dire, ripeto, anche se si fosse macchiato di qualche "nefandezza”, ma credetemi neanche una, non assolverebbe l’attuale Giunta.
Ho spiegato le ragioni per le quali sarebbe opportuno che l'Avvocatura regionale assumesse la difesa e il patrocinio della SVIM, per contenere i costi ed anche per una funzione di controllo. D'altra parte lo stesso Assessore Castelli non l’esclude e non capisco per quale motivo non possiamo metterlo nel deliberato normativo, visto che c'era già nella precedente legge regionale e c’è nella legge della Toscana. Non c'è nulla di male, neanche lui lo esclude, quindi, insisto per l'approvazione, Presidente. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2/16. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 2, così come emendato. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Il nostro voto è contrario, Presidente. Pur essendo sono stati accolti alcuni emendamenti, altri dirimenti per quello che abbiamo detto sono stati respinti dalla maggioranza.

Articolo 2, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3.
Emendamento 3/1a firma Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri: “Prima del comma 1) dell’articolo 3 è inserito il seguente: ‘01. L’amministrazione ed il controllo regionale della Società Sviluppo Europa Marche s.r.l. sono disciplinate dallo Statuto della Società stessa, soggetto a preventiva approvazione della Giunta regionale, previo conforme parere della Commissione consiliare competente’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente, l’ha letto lei, quindi lo do per illustrato.
La necessità di questo emendamento è coerente con gli altri respinti. Si dice che lo statuto della società, che è l'architrave, che è la casa comune della società, è soggetto all’approvazione della Giunta e questo mi sembra un'ovvietà, però, previo conforme parere della Commissione consiliare competente, perché? Se l'Assemblea legislativa autorizza la costituzione della società SVEM, concependo prima e partorendo poi questo mostro, al limite vogliamo dare un parere sullo statuto attraverso la Commissione consiliare, che è la proiezione di questa Assemblea legislativa, per snellire il passaggio?
Credo che la necessità sia evidente anche al più sprovveduto degli osservatori.
Presidente, rinuncio fin d’ora alla dichiarazione di voto, però mi raccomando l'approvazione. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 3/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 3/2 a firma Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri: “Il primo capoverso del comma 1 dell’articolo 3 è sostituito dal seguente: ‘Lo Statuto della Società si conforma alle indicazioni contenute nella presente legge e prevede che:’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Su questo c’è l'accoglimento, quindi, rinuncio all'intervento, però colgo l'occasione per dire perché verrà approvato. Perché la società si conforma alle indicazioni di questa legge, ma sullo statuto, che si conforma alle indicazioni di questa legge, che viene approvato dalla Giunta, non ci deve essere anche il parere della Commissione che così verifica se in effetti è conforme alle norme? Vedete qual è la chiusura del sistema?
Gli emendamenti non li ho fatti in modo estemporaneo, per divertirmi, hanno una logica razionale. Lo scrivete voi e lo accogliete, giustamente si conforma a questa legge, ma chi lo verifica questo? Lo deve fare questa Assemblea legislativa attraverso la sua proiezione, che è la Commissione, per questo l’emendamento di prima doveva essere accolto.
Ne raccomando l’approvazione, Presidente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Assenti.

Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Una battuta al Consigliere Cesetti, ogni volta che c'è stato il passaggio in Commissione, anche di natura legislativa, che l’atto è stato licenziato ed è venuto in Aula, più e più volte ha sempre lamentato il vizio di legittimità costituzionale. A questo punto credo che il parere in Commissione serva realmente a poco perché le ultime tre leggi le ha battagliate e argomentate a più non posso.
In questo momento lei sta dicendo esattamente il contrario ed il parere della Commissione alla fine diventa consultivo e basta. Effettivamente rispetto a quello che lei dice nelle ultime tre leggi ha sempre lamentato la violazione della legittimità costituzionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Soltanto per dire al Consigliere Marinelli di spiegare al Consigliere Assenti che quello che ha detto non ci azzecca niente con il mio intervento. Grazie.

PRESIDENTE. Voto favorevole per il Gruppo del Partito Democratico a nome del Consigliere Cesetti.

Emendamento 3/2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 3/3 a firma delle Consigliere Ruggeri, Lupini: “Al primo comma dell'articolo 3 sono soppresse le parole ‘soggetto a preventiva approvazione da parte della Giunta regionale’”.
L’approvazione dell’emendamento 3/2 lo fa decadere.
Emendamento 3/3. Decaduto.

Emendamento 3/4 a firma Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri: “Alla lettera b) del comma 1 dell’articolo 3, le parole ‘ovvero per specificare ragioni di adeguatezza organizzativa e tenendo conto delle esigenze di contenimento dei costi, da un consiglio di amministrazione composto da tre membri di cui almeno uno a rappresentanza del socio maggioritario’ sono soppresse”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. E’ evidente che, in una logica di contenimento dei costi, attraverso questa soppressione si vuole stabilire che l’organo di amministrazione sia costituito solo da un amministratore unico. Questo è nella logica del contenimento dei costi, è più snello, si individua meglio la catena di comando, è più controllabile da parte della Regione, si evitano liti. Se c’è un Consiglio di amministrazione qualcuno sarà espressione di qualche ente, qualcuno c’è l’avrà e qualcun altro no. Si eviteranno liti, quindi pensiamo che questo emendamento sia importante.
Comprendiamo che questo sia uno di quegli emendamenti che ci divide fortemente, capisco l'esigenza di un Consiglio di amministrazione composto da tre membri, Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, mi sa che rimarrà a casa il suo partito Presidente, l’UDC, non c'è spazio, forse le troveranno un buco nel collegio dei revisori.
Capisco questa esigenza, però converrete con me che non la posso condividere, vi comprendo, nonostante questo insisto sul voto all'emendamento, almeno, Consigliere Santarelli, ci mettiamo a posto la nostra coscienza. Noi ve l’abbiamo detto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Grazie Consigliere per la comprensione, sicuramente questo è motivo di divisione importante perché è una facoltà che viene concessa, quella dell’amministratore unico o di un Consiglio di amministrazione composto da tre membri, e deve essere lasciata alla Giunta, per questo siamo contrari. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 3/4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionali non approva)

Emendamento 3/5 a firma delle Consigliere Lupini e Ruggeri: “Al primo comma dell’articolo 3, lettera c) sono soppresse le parole ‘nominato ai sensi della legge regionale 5 agosto 1996 n. 34 (Norme per le nomine e designazioni di spettanza della Regione)’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Come ho detto nell’intervento in Aula secondo noi c'è un mancato coordinamento con il decreto legislativo 175 del 2016, che è il Testo unico delle società partecipate, che dispone che allo statuto delle società partecipate pubbliche si applichi la disciplina dettata dal codice civile, ove non diversamente disciplinato dallo stesso decreto legislativo 175 del 2016. Quindi, a nostro parere, l'organo di controllo ai sensi del codice civile deve essere nominato dall’Assemblea dei soci, per cui invitiamo alla soppressione di quelle parole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Prima di rendere definitiva questa proposta di legge sono stati fatti degli approfondimenti sia dagli uffici del Consiglio che dagli uffici legislativi, che ci hanno avvalorato la legittimità di questa norma, quindi, confermiamo il testo uscito dalla Commissione oggi in Aula e non possiamo che rigettare l’emendamento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Il Gruppo del Partito Democratico è contrario in quanto l'emendamento, pur avendo una sua logica, lascia inalterata la possibilità di insediare un organo collegiale rispetto al quale noi siamo contrari, quindi votiamo contro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Torno a dire che siamo preoccupati perché voi state trattando in questa legge la SVEM come se fosse un ente strumentale, mentre è una società partecipata e siccome abbiamo approfondito anche noi le cose non voteremo contro la legge, ma ci riserviamo di votare contro questo articolo perché riteniamo che ci sia qualcosa che andava approfondito meglio e andava fatto in Commissione perché, purtroppo, non è vero che in Commissione su questo testo abbiamo lavorato bene. Abbiamo lavorato in velocità, dicendo che ne avremmo discusso in Aula, poi qui non si entra nel merito delle questioni e si continua a rimandare. Gli uffici hanno detto che va bene, quindi va bene, invece noi abbiamo dei dubbi seri e ve l'abbiamo detto in più occasioni. Speriamo che abbiate ragione, per carità, però noi vogliamo formalizzare questi dubbi con un voto di astensione e di contrarietà nei confronti di questo articolo. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 3/5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 3/6 a firma Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri: “Alla lettera c) del comma 1 dell’articolo 3, le parole ‘o’, in caso di collegio sindacale, da tre membri, in possesso dei requisiti di cui all’articolo 2397 del codice civile’ sono soppresse”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Per la necessità del contenimento di costi ed anche per una logica di maggior controllo, anche se il revisore ha una sua assoluta e marcata autonomia, noi riteniamo che l’organo di “controllo” debba essere costituito da un revisore monocratico e non da un organismo collegiale. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 3/6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva).

Emendamento 3/7 a firma delle Consigliere Ruggeri, Lupini: “Il secondo comma dell’articolo 3 è soppresso”.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Questo emendamento è in linea con l’altro quindi immagino che verrà bocciato ugualmente, comunque torno a dire che secondo noi l’organo amministrativo, ai sensi del codice civile, che dovrebbe disciplinarlo, dovrebbe essere nominato dall'Assemblea dei soci o in proporzione delle quote possedute, non dalla Giunta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Il Partito Democratico si astiene su questo emendamento. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 3/7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 3/8 a firma Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri: “Al comma 2 dell’articolo 3, le parole ‘La Giunta regionale’ sono sostituite dalle seguenti ‘Il Presidente della Giunta regionale’”.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. L’emendamento è ritirato, Presidente, dopo un confronto con l'Assessore e con i Consiglieri Baiocchi e Marinelli, che hanno ritenuto che doveva restare la Giunta regionale, per noi non è un problema, anzi, è un organo collegiale e garantisce ancora di più. Grazie.

PRESIDENTE. Chiedo conferma anche agli altri sottoscrittori? Non ci sono opposizioni.
Emendamento 3/8. Ritirato.

Emendamento 3/9 a firma Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri: “Al comma 2 dell’articolo 3, dopo la parola ‘nomina’ sono aggiunte le seguenti: ‘e revoca’”.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Rinuncio all'intervento perché c'è l'accoglimento da parte della maggioranza. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 3/9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

L’emendamento 3/10 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri: “Al comma 2 dell'articolo 3, le parole “ovvero designa i rappresentanti della Regione nell'organo di amministrazione di cui alla lettera b) del comma 1 con le modalità di quella legge regionale 34/96’ sono soppresse”.
L’emendamento 3/4 non essendo stato approvato ha fatto decadere l'emendamento 3/10.
Emendamento 3/10. Decaduto

Emendamento 3/11 a firma delle Consigliere Ruggeri e Lupini: “si aggiunge all’articolo 3 il seguente comma 2 bis. ‘L'organo amministrativo e l’organo di controllo sono nominati dall'Assemblea dei soci ai sensi di disposizioni di codice civile. Le candidature proposte dalla Regione sono deliberate ai sensi del primo comma dell’articolo 2 della legge regionale 34/1996’”. E’ stato bocciato l'emendamento 3/7 delle Consigliere Ruggeri e Lupini, quello in cui si proponeva che il 2 comma dell'articolo 3 fosse soppresso, che di fatto ha fatto decadere l'emendamento 3/11.
Emendamento 3/11. Decaduto.

Emendamento 3/12 a firma Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri: “Dopo il comma 2 dell’articolo 3, è aggiunto il seguente: ‘2 bis. L’Amministratore è nominato tra soggetti di età non superiore a sessantacinque anni, in possesso di idonea laurea magistrale, o equivalente, e di comprovata esperienza manageriale almeno quinquennale o, in alternativa, con documentata esperienza almeno quinquennale di direzione amministrativa, tecnica o gestionale in strutture pubbliche o private equiparabili alla Società per entità di bilancio e complessità organizzativa’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. L’ha fatto lei leggendolo, l'emendamento parla da sé, attiene ai requisiti che deve avere l'amministratore. Verrà di sicuro bocciato, non verrà accolto dalla maggioranza, che vuole avere le mani libere, può darsi pure che quelli a cui ha promesso non hanno i requisiti, quindi, come fanno ad accoglierlo? Anche qui viene persa un’occasione perché noi riteniamo che una società con questi poteri enormi, con queste competenze così ampliate, al di fuori di un sistema di controlli, debba avere un amministratore unico altamente qualificato, però ci rendiamo conto che il potere di nominarlo è vostro.
Io farei un subemendamento, dopo la bocciatura dell’emendamento soppressivo dell'organo collegiale, per stabilire questi requisiti, però me lo risparmiamo perché tanto verrà bocciato. Con l'occasione voglio ribadire che questi requisiti, che verranno bocciati, dovrebbero essere indicati anche per l'organismo collegiale.
Raccomando l’approvazione, Presidente, anche se so bene che questa mia esortazione cadrà nel vuoto. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 3/12. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 3/13 a firma Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri: “Dopo il comma 2 dell’articolo 3, è aggiunto il seguente: ‘2 bis. L’incarico di amministratore unico è disciplinato con contratto di diritto privato, ha carattere di esclusività e, per i dipendenti pubblici, è subordinato al collocamento in aspettativa o fuori ruolo’”.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Rinuncio all’intervento perché c’è l’accoglimento. Questo tra l’altro l’ho tratto dalla legge regionale della Toscana, come il precedente che è stato bocciato, tratto da un esame della legge regionale della Toscana, segno evidente che non mi sono inventato nulla. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 3/13. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 3/14 a firma Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri: “Il comma 3 dell’articolo 3 è soppresso”.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Questo emendamento è ritirato per una ragione semplice, in conseguenza della bocciatura degli emendamenti nn. 3/4 e 3/6, soppressivi della possibilità di istituire organi collegiali, è evidente che c’è la soppressione di questo e nel momento in cui sono stati bocciati il comma 3 deve sopravvivere in quanto prevede che per 1/3 ci sia la presenza di genere.
Vista la bocciatura dei due emendamenti l’ho ritiro perché è giusto che a questo punto in mezzo a tanto male politico resti uno spruzzo di bene che rende meno triste questa vicenda. Grazie.

PRESIDENTE. Bene, c’è il ritiro e gli altri sottoscrittori dell’emendamento non si oppongono.
Emendamento 3/14. Ritirato.

Articolo 3, così come emendato. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Il nostro voto è contrario perché su questo articolo sono stati bocciati degli emendamenti decisivi per la nostra idea di società, i cui poteri sono stati ampliati a dismisura, e come doveva essere gestita. Pensiamo soltanto alla previsione dell'organismo collegiale di direzione e controllo e a tutti gli altri emendamenti che sono stati bocciati, quindi il nostro voto è contrario. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Anche noi voteremo contro questo articolo perché le risposte tautologiche ci convincono sempre molto poco e i nostri dubbi non sono stati a sufficienza fugati per cui ci esprimiamo con un voto contrario. Grazie.

Articolo 3, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4.
Ha la parola, per dichiarazioni di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. E’ evidente che il voto del Partito Democratico, dopo il tema dell’affidamento in house a questa società al di fuori di questo sistema di controlli, con poteri così ampliati e dopo che sono stati respinti i nostri emendamenti dirimenti in questa direzione, non può che essere contrario. Grazie.

PRESIDENTE. Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5
Emendamento 5/1 a firma Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri: “Al comma 1 dell’articolo 5, le parole ‘sui propri servizi’ sono sostituite dalle seguenti parole: ‘sulle proprie strutture’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Questa è la dimostrazione e su questo rinuncio all’intervento perché c’è il via libera della maggioranza, però questo emendamento così semplice è la dimostrazione che il Gruppo del Partito Democratico, se vogliamo, è attento e studia bene gli atti.
Vedete, qui c'è un refuso, l’articolo 5 dice: “La Regione esercita un controllo sull’attività sociale analogo a quello esercitato sui propri servizi”. I servizi li avete soppressi l’altro giorno con la proposta di legge n. 52, non ci sono più, ci sono i dipartimenti, le direzioni ed i settori. Noi abbiamo messo ‘sulle proprie strutture’ così rendiamo il testo di sicuro più accettabile, coerente con quella pessima legge che avete varato l’altro giorno.
Mi raccomando l'approvazione, ma c’è il via favorevole della maggioranza. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 5/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 5/2 a firma Consiglieri Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri: “Al comma 1 dell’articolo 5, dopo le parole ‘dalla Giunta regionale’ sono inserite le seguenti: ‘; previo parere della competente Commissione consiliare’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Anche questo emendamento è in linea con quelli che ha presentato il Consigliere Cesetti. E’ una dicitura che era già presente nella precedente legge, che poi non è stata riportata. E’ stato presentato anche in Commissione, la quale aveva detto che si sarebbe riservata sulla votazione da fare in Aula.
L’articolo prevede che i criteri di controllo siano definiti dalla Giunta regionale, l’emendamento aggiunge: previo parere della Commissione consiliare. Mi sembra il minimo perché si tratta di un'attività di controllo e mi sembra importante che anche la Commissione possa verificare e vedere di che cosa si tratta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Il PD vota favorevolmente l’emendamento del Consigliere Biancani per le ragioni esposte. Previo parere della Commissione è coerente con tutta l'impostazione che abbiamo dato in precedenza e che purtroppo è stata bocciata con la votazione contraria ai nostri emendamenti. Il voto è favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Anche noi voteremo favorevolmente questo emendamento. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 5/2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 5/3 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri: “Al comma 1 dell’articolo 5, sono aggiunte in fine le seguenti parole: ‘, mediante l’emanazione di specifiche disposizioni regolamentari, direttive e linee guida’”.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Sebbene questo emendamento sia stato tratto dalla legge regionale delle Marche n. 6 del 2017, articolo 5, comma 2, lo ritiro in conseguenza delle precedenti bocciature.
Un'eventuale approvazione non ci sarebbe comunque, però renderebbe il testo incoerente con le bocciature stesse e siccome noi ci impegniamo ad essere coerenti, lo ritiriamo, costretti, Presidente, come si dice, dalla tirannia dei numeri. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 5/3 è ritirato, gli altri sottoscrittori sono d’accordo.
Emendamento 5/3. Ritirato.

Emendamento 5/4 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri: “Dopo il comma 2 dell’articolo 5 è aggiunto il seguente ‘2 bis: L’amministratore unico è tenuto a fornire debita informativa alla Giunta regionale relativa a qualsiasi operazione intrapresa dalla SVEM s.r.l’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Ha letto anche questo emendamento, quindi lo do per spiegato, parla da solo e rischia di parlarsi addosso, però pazienza.
Questo emendamento tra l’altro è tratto dalla legge regionale n. 6 del 2017, l’articolo 5, comma 5.
Assessore Castelli, devo accelerare e non vorrei disturbare il Presidente Putzu che ha altri impegni. Presidente, stiamo per terminare, al di là della battuta.
Questa è la dimostrazione che l’Assessore Castelli non può prendere solo quello che fa comodo. Questo è contenuto nella legge n. 6 del 2017, la considerazione è molto semplice, semplifichiamola. Noi diciamo che l’Amministratore unico deve tenere informata la Giunta regionale – mi sembra che sia un principio elementare, almeno questo - e che il conduttore di questo carrozzone informi del percorso il proprietario del mezzo, che è la Giunta regionale. Il conducente di questo carrozzone la informi, carrozzone di cui non si capisce i vagoni, però neanche questo verrà … e non capisco perché, tra l’altro, così facendo non diamo potere al PD o alla minoranza.
L’amministratore unico è tenuto a fornire debita informativa alla Giunta regionale relativa a qualsiasi operazione intrapresa dalla SVEM, la informa, non ci vuole molto.
Caro Presidente della Giunta, caro Assessore Castelli ho in animo di fare questo o di fare quell'altro, credo che questo si faccia nelle migliori famiglie, in qualsiasi società, alla Giunta regionale mica a noi. Noi diamo una facoltà alla Giunta, mi raccomando l’approvazione, Presidente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Per i motivi che abbiamo già ampiamente esposto in almeno 4 o 5 emendamenti similari, con gli stessi principi, non possiamo accogliere questo emendamento. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 5/4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislatura regionale non approva)

Emendamento 5/5 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri: “Dopo il comma 3 dell’articolo 5 è aggiunto il seguente ‘3 bis. La Giunta regionale in qualsiasi momento può disporre ispezioni e controlli presso la sede della Società Sviluppo Europa Marche s.r.l.’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Lei l’ha letto, l’emendamento parla da solo, anche questo, immagino, rischia di parlarsi addosso, però, anche se è stato respinto quello precedente, credo che questo dovrebbe essere accolto perché si dà il potere alla Giunta di disporre ispezioni e verifiche nella società.
Tra l’altro, termino, non mi sono inventato nulla perché anche questa norma è tratta dalla legge regionale della Toscana, articolo 5 comma 7.
Ripeto, non mi sono inventato nulla, ho studiato le leggi e le ritenute valide e coerenti con quello che abbiamo detto prima. Se da una parte non volete essere informati sulle attività, almeno prevedete la facoltà di poter controllare quello che si fa all'interno di questo carrozzone, nel quale, immagino, si faranno delle orge politiche, ipotizzando già chi lo dirigerà, non lo so. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Solo per dire al bravo Consigliere Cesetti che continuamente fa riferimento alle leggi regionali della Toscana o di altre Regioni, come fosse un esempio importante da seguire.
Vorrei ricordare che in un'altra occasione, ovvero nell'approvazione della proposta della legge sugli alloggi popolari, più volte abbiamo dichiarato di fare riferimento non solo ad una legge regionale, ma a più leggi provenienti da diverse Regioni, tra cui la Toscana, la Campania, l’Abruzzo, la Lombardia, la Liguria e in quell'occasione fu sottolineato il fatto che la provenienza da un'altra Regione non aveva alcun significato, importanza. Solamente per evidenziare che se non va bene una volta poi non può andare bene in un’altra o viceversa. Ci vuole coerenza di pensiero e analisi, che dovrebbero essere validi in tutti i casi.
Abbiamo perfettamente capito la provenienza e l’importanza di leggi che già funzionano in altri ambiti regionali, però vorrei ricordare che in una recente occasione, 20 giorni fa, questa cosa non aveva per voi lo stesso valore. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Solo per dire due parole al Consigliere Antonini perché mi pare che quella dichiarazione provenisse da me. Io interpreto così, ho compreso dalle parole del Consigliere Cesetti che dentro uno spirito di chiarezza e di lealtà, rispetto alla fonte di quella precisazione, si richiamasse la legge, della Toscana o piuttosto la legge dell’Emilia Romagna. Credo che, almeno secondo il mio parere, vada rivendicata in ogni caso la possibilità di prendere spunti da una Regione o di non condividerli. Da questo punto di vista penso che il riferimento alla Regione, fonte di provenienza della modifica, non sia stata fatto per indurvi a votare favorevolmente, era solamente un'indicazione di trasparenza. Ritengo che sia corretto non copiare le brutte cose, come è avvenuto per la legge sull’Erap, indipendentemente se siano Regioni di sinistra, non è che le Giunte di sinistra o di centro-sinistra facciano tutte le cose per bene, così come avviene per le Giunte di centro-destra. Ecco perché qualche volta sarebbe bello riuscire a diventare noi modello rispetto ad alcune leggi, piuttosto che attingere dalle altre, fare uno sforzo di elaborazione meno sussidiario rispetto alle altre Regioni, abbiamo le capacità, dico, in maniera diffusa per fare meglio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Telegrafico, siamo alla fine. Dico al Consigliere Antonini che l'osservazione ci sta, però non è pertinente per quello che ha detto il Consigliere Carancini. Quando ho citato la legge della Toscana o dell’Emilia Romagna, l’ho fatto anche l’altra volta, come ha detto il Consigliere Carancini, l’ho fatto innanzitutto per correttezza nei confronti di quei legislatori perché io faccio un’attività di studio, però, è evidente che quando prendo un emendamento da un testo legislativo e lo porto qua per correttezza lo devo dire ed ovviamente lo condivido. Quando non lo dico è perché l’emendamento l’ho costruito con i miei collaboratori.
C’è anche un altro aspetto, da un lato la correttezza, dall’altro, l’ha detto il Consigliere Carancini, le leggi che cito sono esempi vissuti, come gli uomini possono vivere, vivere male o sopravvivere.
Noi non possiamo “attenerci” o “copiare” una legge vissuta male o che vive male, possiamo e dobbiamo farlo quando quella legge vive bene. Nel caso di specie ritengo che le leggi della Toscana e dell'Emilia-Romagna siano esempi di norme ben vissute, come non lo era, quindi dissento da quell’esempio di legge vissuta molto male, quella dell’Erap, nella quale si richiamava la Regione Lazio o non so quale altra, sebbene amministrata dal centrosinistra. A me non interessa perché anche gli uomini e le donne del centrosinistra qualche volta sbagliano, purtroppo più di una volta, in questo caso noi lo condividiamo e lo diciamo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, Il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Per me finiamo la piccola questione, che chiudo in 20 secondi per dire che il richiamo alle Regioni non è una formale citazione normativa, piuttosto una sorta di garanzia, come ha detto nella seconda parte rispetto alla prima, del funzionamento, proprio perché funziona in altre Regioni.
Nominare e citare una legge regionale va bene, ma quando la citiamo noi non va più bene.
Voglio aggiungere, rispetto a quello che ha appena detto il Consigliere Carancini, che sono d'accordassimo sull'autenticità di leggi che provengono dalla Regione, in quel caso, se si ricorda bene, i riferimenti erano per dare una garanzia di costituzionalità alle norme stesse, giusto per specificare la cosa. Quindi, noi votiamo contro questo emendamento. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 5/5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislatura regionale non approva).

Emendamento 5/6 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri: “Dopo il comma 3 dell’articolo 5, è aggiunto il seguente: ‘3 bis. Nell’ambito dell’attività di controllo analogo la Regione Marche esercita le proprie funzioni di indirizzo ed opera per la valorizzazione del ruolo e delle professionalità dei lavoratori delle società in house providing, quale elemento qualificante per il perseguimento degli obiettivi della presente legge’”.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Questo emendamento lo ritiro perché la finalità la ritengo assorbita dall'emendamento del Presidente Marinelli 6/2 sul quale preannuncio il voto favorevole perché richiama i principi dell'articolo 35 del decreto legislativo n.165 del 2001, che tante volte ho evocato nella discussione della proposta di legge n.52.
Ripeto, le finalità le ritengo assorbite, quindi, lo ritiro e preannuncio il voto favorevole sull'emendamento 6/2. Grazie.

PRESIDENTE. Confermo per quanto riguarda gli altri sottoscrittori che in merito al ritiro non ci sono opposizioni esplicite,
Emendamento 5/6. Ritirato.

Articolo 5, così come emendato. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Noi siamo contrari perché, essendo stati respinti tutti gli emendamenti sugli altri articoli, sarebbe incoerente un voto diverso. Grazie.

PRESIDENTE. Articolo 5, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6
Emendamento 6/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri: “Al comma 1 dell’articolo 6, dopo le parole ‘dotazione organica,’ si aggiungono le seguenti ‘previa autorizzazione della Giunta regionale e’”.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Rinuncio perché qui c'è l’accoglimento, anzi, con l'occasione voglio ringraziare, anche se nel complesso è poca cosa, l’Assessore Castelli per aver dato via libera a questo emendamento che in sostanza prevede che quando la SVIM farà la dotazione organica dovrà avere la preventiva autorizzazione della Giunta regionale. Su questo ho sempre insistito, anche nel corso della mia attività.
Ritengo l'accoglimento di questo emendamento, almeno per quanto riguarda la dotazione organica, molto significativo e importante. Quindi, voto favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Sulla questione del personale voglio intervenire perché con questo articolo e con ciò che ad esso è connesso si testimonia che il personale attualmente in servizio presso la SVIM non ha i numeri.
I tre dipendenti sono un numero troppo esiguo, probabilmente non hanno nemmeno le professionalità e l’esperienza per svolgere quelle attività che si intendono affidare con la proposta di legge che è oggetto di discussione oggi.
L’incremento della dotazione organica della società in relazione all’ampliamento dell’attività comporta anche ad un notevole aumento dei costi, come bene ha specificato prima il Consigliere Cesetti, quindi, anche rispetto a questo aspetto mi sembra giusto invitare tutta l’Aula ad una maggiore attenzione. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 6/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 6/2 a firma della I^ Commissione: “Nel comma 2 dell’articolo 6 le parole ‘in conformità con quanto disposto dalla vigente normativa statale’ sono sostituite dalle seguenti: ‘e dei principi di cui all’articolo 35 del D.Lgs.30/03/2001 n.165’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Questo in parte è già stato illustrato dal Consigliere Cesetti nell’intervento che ha fatto due minuti fa.
E’ un emendamento proposto dalla Commissione in quanto c'erano delle perplessità sia da parte del Consiglieri Cesetti che del Consigliere Ciccioli e di altri, quindi si è arrivati a questa formulazione, per cui ne chiediamo l'approvazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Per quanto detto prima, il PD esprime voto favorevole a questo emendamento, che ha giustificato il ritiro di quello precedente. Preannuncio anche il ritiro dell'emendamento successivo, il 6/3, che ritengo assorbito da questo, Presidente, così guadagniamo tempo. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 6/2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 6/3 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Si conferma il ritiro dell’emendamento 6/3 anche da parte degli altri sottoscrittori? Non c’è nessuna esposizione esplicita, quindi viene ritirato.
Emendamento 6/3. Ritirato.

Articolo 6, così come emendato. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliere Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Su questo articolo, che va a disciplinare il personale ed anche il personale aggiuntivo, rilevo alcune contraddizioni con l’articolo 4, quello che riguarda l'affidamento in house. Prima non sono intervenuta, ma ne approfitto ora, visto che la questione è assolutamente pertinente, per dire che al comma 2 dell’articolo 4, quello che prevede che la Regione decide di affidare l’assistenza tecnica alla società, la scelta è adeguatamente immotivata sulla base di valutazioni economiche ed organizzative. Credo che ...

PRESIDENTE. Scusate, chiedo silenzio ed il rispetto della mascherina perché siamo in dichiarazione di voto, una fase molto importante per chi la fa perché esplicita il proprio voto. Massimo silenzio e mascherina indossata.

Manuela BORA. Giusto richiamo, Presidente. Dicevo che a mio avviso le motivazioni non devono limitarsi ad aspetti meramente economici, specie quando SVEM va ha gestire attività importanti e strategiche per l’ente Regione come quelle che sono oggetto della presente proposta di legge. Mi spiego meglio, se noi volessimo scegliere i migliori che ci sono sul mercato non lo potremmo fare, altrimenti saremmo costretti anche a giustificarlo? Le funzioni sono talmente tanto strategiche che a mio avviso vincolare in questo modo anche l’esercizio al personale di SVEM …, che in questo momento non può avere le competenze perché sono tre unità a tempo determinato più altri collaboratori, che non hanno nè le competenze né le esperienze per poterlo svolgere.
Sono anche molto preoccupata dal monopolio che con questa proposta di legge la SVEM avrà in materia di assistenza tecnica, in materia di programmi comunitari, mi riferisco alla politica di coesione, allo sviluppo rurale, alla cooperazione territoriale, allo sviluppo ed anche ad altri programmi, ad esempio alla pesca, quindi al Feamp.
La lettera a) comma 3 dell’articolo 2 prevede che nel caso in cui la Giunta decida di non affidare l’assistenza tecnica alla suddetta società, come dicevo prima, dovrà motivarlo dal punto di vista economico ed amministrativo.
Ora non ci sono preclusioni, si affidano da parte della Commissione europea affidamenti diretti dell’attività di assistenza tecnica a società in house, quali SVIM. Prima ha fatto bene il Consigliere Cesetti, per esempio, ha riferirsi a quando accade nella Regione Emilia Romagna dove questo viene svolto da società in house, che però hanno caratteristiche molte diverse da SVEM, per cui credo che sia un errore far gestire tutta l’assistenza tecnica a SVEM anche perché parliamo di attività che cubano milioni di euro. Se venisse affidata totalmente a SVEM farebbe di questo ente un grande centro di potere dove sono sicura graviteranno personaggi della cricca XY & Co e, come ben ha detto anche il Consigliere Cesetti, le finalità sembrano davvero essere molto meno nobili di quelle che si vuol far apparire. Grazie.

Articolo 6, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Sono contrario perché dire che da questa legge non derivano e non possono derivare nuovi maggiori oneri per il bilancio regionale è una cosa non vera. Votiamo contro. Grazie.

PRESIDENTE. Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 8. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Il nostro volto è contrario a questo articolo vista la reiezione di tutti i precedenti emendamenti presentati dal nostro Gruppo, che avrebbero di sicuro migliorato il testo della legge. Grazie.

PRESIDENTE. Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 8 bis (articolo aggiuntivo)
Emendamento 8 bis/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri: “Dopo l’articolo 8 è inserito il seguente: ‘8 bis (Monitoraggio). 1. L’Assemblea legislativa esercita il controllo sull’attuazione della presente legge e ne valuta i risultati ottenuti. A tal fine, entro 18 mesi dalla sua entrata in vigore, la Giunta regionale presenta alla competente Commissione assembleare un rapporto sullo stato di attuazione della presente legge con particolare riferimento al nuovo assetto organizzativo’”.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Questo emendamento lo ritiro perché il monitoraggio è relativo all'articolo 5, comma 3, se non vado errato. Era un emendamento tratto anche questo, in parte, non integralmente, da un esame della legge dell’Emilia-Romagna, sebbene non in modo dettagliato, però è compreso nell'articolo 5, comma 3, quindi, lo ritengo sufficiente, pertanto l'emendamento è ritirato.

PRESIDENTE. Chiedo conferma dell’assenza di opposizione da parte degli altri sottoscrittori dell'emendamento.
Emendamento 8 bis/1. Ritirato.

Articolo 9. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliere Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Noi con questo articolo conclusivo di fatto rimediamo a quello che abbiamo ascoltato già dalle prime settimane dell’inizio legislatura, che la SVIM sarebbe stata chiusa. In realtà oggi con questa proposta di legge ne rafforziamo le funzioni e l’attività in modo sproporzionato.
Questa riforma è molto dannosa non solo per la Regione, ma anche per le attività che in modo non corretto verranno attribuite a questa società, che di fatto rispetto alla precedente varia di una vocale. E’ evidente che l’impostazione anche se rafforzata viene apprezzata perché oggi di fatto andiamo ad ampliare una società che era stata tanto vituperata da parte di questa maggioranza. Come abbiamo visto l’articolo 6 (Personale) prevede la possibilità di procedere ad una revisione della dotazione organica con una grave lievitazione dei costi, anche perché si dovrebbero reperire sul mercato figure professionali di alto livello, con un’ampia gamma di competenze, che vanno dalla pesca allo sviluppo rurale, dalla formazione alle politiche attive del lavoro, allo sviluppo socio economico, all’innovazione, oltre a competenze giuridiche e finanziarie che richiedono una profonda conoscenza della normativa comunitaria.
Attualmente in tutta Italia sono diverse le società che svolgono attività di assistenza tecnica a sostegno dei programmi comunitari, con gruppi di lavoro di almeno dieci, quindici persone molto qualificate. Sono società accreditate a livello nazionale, che hanno maturato una notevole esperienza in materia, quindi esprimiamo perplessità circa la capacità della società SVEM di attivare in tempi brevi, in un momento così strategico per la nostra Regione, che si troverà a dover gestire miliardi di risorse, un team di personale qualificato in grado di svolgere le attività di cui ai regolamenti che abbiamo testè commentato.
Infine vorrei anche aggiungere che frammentare le competenze e le attività relative allo sviluppo economico in mille rivoli, senza una visione d’insieme, provoca contraddizioni e storture oltre a creare inefficienze. Presentare sei, sette leggine, come dicevo prima, anziché ad esempio un testo unico sullo sviluppo economico è fuorviante e di sicuro non è quello che l'Europa si aspetta.
Ho voluto fare questo intervento per mettere a verbale che questo grande carrozzone non renderà certamente più efficiente e più agile l'utilizzo dei fondi europei, che devono rappresentare una grande opportunità per i marchigiani e per le nostre imprese. Grazie.

PRESIDENTE. Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Su questa legge che richiedeva tempo non ce ne abbiamo messo molto, grazie ad un minimo, come ho detto prima, di lealtà nel confronto tra maggioranza e opposizione.
Abbiamo esaminato insieme, fuori da quest'Aula, gli emendamenti, alcuni sono stati accolti, altri sono stati ritirati. Pensiamo che complessivamente abbiano migliorato il testo che comunque resta pessimo sotto il profilo sostanziale.
Restano le divergenze di fondo tra l'idea che noi abbiamo della Regione e l'idea che avete voi. Ripeto, per carità, è un'idea del tutto legittima, però consentiteci di non condividerla. La vostra è un'idea sbagliata perché con questa legge alla SVEM vengono assegnate, come ho detto prima, delle deleghe in bianco. Ho solo due minuti, Presidente?

PRESIDENTE. Lei è in dichiarazione di voto, prego continui, stia tranquillo e la completi.

Fabrizio CESETTI. Vengono assegnate deleghe in bianco su tematiche quali lo sviluppo economico, territoriale e l’innovazione in un tempo difficile e strategico allo stesso tempo.
Veniamo da una crisi economica che sembra non finire mai, una crisi economica fortemente aggravata dalla pandemia, tuttora in atto, con la necessità, dopo un terremoto che ha devastato la nostra regione e dopo la crisi del credito che ugualmente ha devastato la nostra regione, di ricostruire anche la fiducia, la fiducia nelle istituzioni, se vogliamo, in un tempo in cui bisogna programmare.
Bisogna anche cogliere le grandi opportunità del nostro tempo, che sono quelle che derivano dalle risorse del Recovery Fund, del Piano di resilienza, risorse straordinarie per la nostra regione, che derivano dalla nuova programmazione comunitaria e da altri finanziamenti statali e regionali. C'è la necessità di fare tutto questo.
L’ho detto anche l'altra volta quando abbiamo parlato della proposta di legge n. 52, che ritengo legittimo e anche condivisibile che questa amministrazione regionale abbia previsto un livello dirigenziale in più. Pur all'interno degli stessi costi sono stati creati dipartimenti, che di per sé sono strutture complesse per definizione, che hanno sotto di loro le direzioni ed i cosiddetti settori, quindi altri due livelli dirigenziali.
Prevedere oggi una società con tanti e tali poteri e competenze non costituisce forse, ma di sicuro, una esautorazione dei compiti dei dipartimenti, non più dei servizi che avete abolito?
Se c'è l'esautorazione di quei poteri, di quelle competenze specifiche che la legge assegna ai dipartimenti, c’è l’esautorazione dell’istituzione Regione che attraverso di loro opera per il bene della nostra comunità.
Voi con questa legge attribuite a SVEM un potere oltre la Regione, che abdica a se stessa, in quanto sono saltati tutti i livelli e i limiti del controllo.
Non avete accolto neanche un emendamento che poteva essere migliorativo in questa direzione, per conseguire cosa? L'obiettivo, questo per carità, legittimo, di insediare in questa società, nella catena di comando personalità a voi vicine. Per carità, nessuno contesta questo potere, ma noi pensiamo che questo debba avvenire all'interno di un percorso di piena legittimità, di coerenza con la normativa regionale, nazionale, europea; debba avvenire all'interno di un insieme di controlli e non può essere che la Regione perda inevitabilmente il controllo di questa società.
Un’Assemblea legislativa che da una parte fa la legge per generarla e nello stesso tempo sembra che voglia abdicare al suo ruolo, lo voglia quasi rinnegare con assoluto disinteresse.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Fabrizio CESETTI. Concludo, Presidente. Non sono stati neanche accolti gli emendamenti che prevedevano che la Commissione consiliare competente venisse informata in alcune occasioni, come l'approvazione dello statuto, e potesse dare un parere conforme sull’approvazione dello stesso, che deve stabilire la vita della futura società.
Secondo me, è stata persa una grande e straordinaria occasione per ridare all'istituzione Regione la dignità che merita. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. È evidente che in un’Assemblea politica qual è il Consiglio regionale ognuno gioca la propria parte. Ho ascoltato con attenzione l’intervento del Consigliere Cesetti, che apprezzo. Mi dite sempre che sono l’uomo forte dell’Assemblea, della maggioranza, mi sento di dire che chi dà le carte dentro il Pd è il Consigliere Cesetti, quindi, massimo rispetto sia allo spessore dei contenuti che al ruolo che svolge. Lui non è soddisfatto, parlo a nome di Fratelli d’Italia e credo di poter esprimere il giudizio di tutta la maggioranza, ma noi siamo molto soddisfatti perché la SVIM è la trasformazione della Società sviluppo Marche, istituita con legge nel 1999.
La legge relativa alla Società regionale di sviluppo mi sembra che sia del 1999, poi è stata trasformata nel 2017, non ha funzionato molto, perché? Ho ascoltato l'intervento della Consigliera Bora che parla di carrozzone, addirittura il Consigliere Cesetti parla di orgia politica. Mi sono preso l’appunto: “un’orgia politica”, se questo lessico l’avessi usato credo che sarei stato crocifisso, invece uso termini un po' più semplici, che però rendono l'idea. Come si può dire carrozzone ad una società nuova, che è tutta da costruire, quando la SVIM con la grande operazione della gestione del 112 sta assumendo 44 persone. Questo sì che è un carrozzone politico. Il 112 avrebbe dovuto gestirlo l’Asur, visto che è il numero di soccorso e di emergenza, non la SVIM. Se il grande progetto di sviluppo della SVIM più grosso è l'assunzione di 44 persone, investendo denaro che viene dalla Regione stessa, questo sì che è un carrozzone politico. Invece, l'obiettivo è quello di intercettare i fondi europei perché la grande partita che noi ci giochiamo, dico noi, non la maggioranza, sicuramente la maggioranza come giudizio politico, è l'intercettazione dei fondi europei, 1,90 miliardi, che mi sembra verranno con il piano di rilancio e resilienza, ma anche dai fondi ordinari, dall'asset ordinario 2021/2027, lì ci sono i fondi veri, lì c'è una risorsa che la Regione Marche potrà utilizzare per decollare. Queste sono cifre vere, non quelle finte che si danno alla stampa.
Nel passato abbiamo utilizzato i fondi europei per il 40%, quindi il voto dato alla SVIM ed all'Assessorato della Consigliera Bora è 4, 4 con il 40%. Il 60% sarebbe stato 6, la sufficienza, noi vogliamo prendere almeno 7, vorremo prendere 10, però conosciamo le difficoltà per intercettare i fondi europei.
Tutta la polarizzazione dell’operazione SVEM è pensare ai fondi europei, che innanzitutto devono prenderli gli enti locali. Voi sapete che se una società privata, un'azienda, chiede di prendere i fondi europei ed ha come partner l'istituzione, l’ente locale, l’università, accede con più facilitazioni. Quindi, una società della Regione che aiuta gli enti locali, le società private, pubbliche, partecipate a cogliere le opportunità dei fondi europei è un’operazione di grande livello, nè carrozzone nè orgia politica, poi bisognerà vedere come sarà usata.
Per quanto riguarda la SVIM la richiesta che farò all'Assessore Castelli è che i 44 assunti per il 112, che sono esternalizzati dalla SVIM diventino interni all’Asur, che deve gestire il soccorso.
Cambiamo, voltiamo pagina, io voglio voltare pagina facendo bene con questa maggioranza. Noi vogliamo cogliere questa opportunità con progetti importanti e non con mini progetti come è stato in passato, riuscendo a essere assistenzialistici ed a prendere qualche fondo europeo, no, noi vogliamo lo sviluppo vero, questo è il nostro senso, quindi, andiamo in questa direzione, poi ci saranno, come sempre, aggiustamenti, non credo che tutto sarà perfetto.
Il Consigliere Cesetti ha posto dei problemi che secondo noi questa legge non creerà, ma se li creasse li vedremo in corso d’opera, cambieremo anche qualche norma della società che andiamo a costituire.
Siamo soddisfatti, con gioia il voto è favorevole a questa pagina nuova che abbiamo nella Marche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Con soddisfazione siamo qui ad approvare questa legge, che forse in Commissione è stata affrontata in modo veloce, però approfondito.
Devo ringraziare per il gran lavoro fatto il relatore di maggioranza Consigliere Baiocchi, per l'impegno, nonostante sia capitato in un momento che non era al massimo della salute, però, ha fatto un buon lavoro, come gli altri componenti della Commissione.
Con il Consigliere Cesetti abbiamo cercato di condividerla anche prima di questa seduta per risolvere al meglio le situazioni. Quindi, un grazie a tutti. Grazie ai funzionari e all'Assessore, che ci ha sempre supportato e ci è stato vicino.
Penso che sia una buona legge che noi approviamo con entusiasmo perché va nella direzione giusta, far sì che con la trasformazione di questa società, come ha detto il Consigliere Ciccioli, si possano intercettare i fondi europei e dare un aiuto agli enti a spenderli. Credo che sia una cosa importante.
In qualche modo vorrei rassicurare sia il Consigliere Cesetti che la Consigliera Bora, che parlano di carrozzoni, cricca, di fare attività in modo non corretto, dico che per fare questo bisogna essere pratici, bravi ed esperti, sicuramente voi lo sapete fare bene, cosa che per noi è un po’ più complicata e difficile non avendo la vostra esperienza, la vostra capacità nel saper fare i carrozzoni o le cricche. Forse lo faremo pure noi, ma sicuramente ci vorrà molto tempo perché non siamo …

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. La prego continui.

RENZO MARINELLI. Concludo, dicendo che approviamo questa legge con entusiasmo perché va nella direzione di rimettere in funzione una struttura che non stava funzionando, soprattutto per metterla al servizio degli enti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. Voglio ringraziare l'Assemblea tutta, ogni sua componente, perché mettiamo a frutto un altro tassello della strategia con la quale il Presidente Acquaroli sta sviluppando un'idea di Regione che sa essere capace di servire la comunità e il territorio nel modo migliore.
Fa parte della trasformazione della SVIM in SVEM questo set di azioni che stiamo portando avanti senza esitazioni, senza fretta, ma senza sosta per le ragioni che dirà anche il Presidente Acquaroli. Abbiamo, quindi, portato a frutto una delle trasformazioni importanti perché innanzitutto allinea e rende trasparente il meccanismo di assegnazione in house providing degli affidamenti che riguarderanno la SVIM.
C'erano state più leggi, non c'era un sufficiente nitore nell'insieme di disposizioni che regolavano e disciplinavano questa che rimane un'eccezione al principio del codice degli appalti. Prima ragione, quindi, mettere ordine normativamente rispetto ad una serie di definizioni che meritavano di essere meglio identificate.
Secondo tema, che è decisivo nel tornante della storia, che vede la comunità regionale candidarsi al percepimento di provvidenze europee senza precedenti, noi consentiamo alla SVIM di diventare, se i Comuni lo vorranno, una tecnostruttura a servizio della comunità dei Comuni. E’ una versione del federalismo regionale marchigiano che abbiamo voluto sostanziare attraverso questa possibilità che, diciamolo, anzitutto è libera e spontanea, ma che può consentire ai Comuni, anche ai piccolissimi, a quelli di 300/400/500 persone, di confidare, se vorranno, in una struttura capace di sostenerli e sussidiarli in quella che è la sfida più difficile: organizzare progettualità che siano munite di una competenza e di una adeguatezza tecnica e professionale fondamentale.
Non si cede sovranità, non si cede nulla che non sia assolutamente e incondizionatamente rimesso alla volontà politica di questa Assemblea, di questa Regione. E’ il principio del controllo analogo, su cui non spendo parole perché tutta la giurisprudenza e tutta la normativa europea sono univoche nel descrivere il controllo analogo come una forma di controllo talmente assorbente che è esattamente comparabile con quello che all'interno di un ente locale l'organo politico mantiene sull'organo gestionale. E’ esattamente una relazione gerarchica e di subordinazione, questo è, ecco perché non abbiamo approvato quella serie pleonastica di emendamenti che andavano a enfatizzare una situazione che già era chiara per tabula.
Mi ricordava giustamente il Consiglieri Assenti che non abbiamo voluto neanche sottrarre all’Assemblea legislativa la possibilità del controllo e della conoscenza pedissequa di quello che accadrà della SVEM, visto che all'articolo 5, comma 3, se non vado errato, si evocano tutti quei principi di informazione annuale che verranno dati alla Commissione consiliare perché non è nascondendosi, non è profilando foglie di fico, che si possono nascondere eventuali cedevolezze su cui è bene spendere solo un minuto una parola.
Il dibattito spesso è stato corretto, talvolta sobrio, qualche volta pirandelliano, perché sentire parlare gli esponenti del Partito Democratico del rischio che la dotazione di personale potesse essere aggravata mi ha fatto sobbalzare, come quando uno legge “Uno, nessuno e centomila”, visto che il 31 agosto 2020, quando erano stati convocati i comizi elettorali, i manifesti della Consigliera Bora e del Consigliere Cesetti già campeggiavano sui muri, sono stati promossi avvisi per l'assunzione di 44 dipendenti per il 112 e12 dipendenti per la SVIM stessa. Il Partito Democratico non più tardi di un mese fa ha fatto un’interrogazione perché voleva sapere se avessimo dato corso a quella assunzione, che era stata convocata secondo crismi - e mi prendo la responsabilità di quello che dico - che facevano pensare a quel vecchio adagio che praticava Achille Lauro a Napoli, secondo cui prima delle elezioni bisogna regalare la scarpa sinistra, salvo poi cedere la destra a elezioni avvenute, visto che gli esiti delle assunzioni delle 44 unità si sono conosciuti quattro giorni dopo, quando il Presidente Acquaroli era insediato da 36 ore.
Lo dico senza volontà offensive, però c'è un limite a tutto, e la comunità sa, vede e legge come …, ma non ci interessa perché è il passato, la SVIM è il passato.
Credo di interpretare anche la volontà, ma lo dirà lui, del Presidente Acquaroli perché noi abbiamo l'intenzione di fare le cose non solo seriamente, ma a servizio della comunità, partendo dal basso, dai Sindaci che, anche se di sinistra, ogni giorno ci incontrano e ci dicono: “State facendo bene, perché non ci sentiamo più sudditi, perché non ci sentiamo più obbligati, perché non vogliamo semplicemente dire signor sì, ma vogliamo competere”. L’ha fatto anche il Sindaco di Vallefoglia venerdì scorso in occasione di una bellissima iniziativa. 140 Sindaci ci hanno impegnati nella interlocuzione per la nuova programmazione europea.
Detto questo, invito tutti Consiglieri di maggioranza e minoranza ad esercitare tutte le forme di controllo possibili ed immaginabili perché non sono mai sufficienti, ma siamo convinti di essere andati nella strada più giusta e vedremo se i nostri auspici si tradurranno in realtà.
Abbiamo tanto da lavorare, la SVEM sarà uno degli strumenti a nostra disposizione, concepitela così perché questa è la volontà che ha guidato la nostra maggioranza nell’approvare l'articolato di oggi. Grazie.

PRESIDENTE. Il Consigliere Cesetti per fatto personale?

Fabrizio CESETTI. Direi di si, Presidente.

PRESIDENTE. Esponga il fatto.

Fabrizio CESETTI. Il fatto è semplice, abbinare le assunzioni alla SVIM con i manifesti elettorali miei e della Consigliera Bora, l’allusione dell’Assessore Castelli sarebbe un fatto.

PRESIDENTE. Bene, può intervenire per fatto personale.

Fabrizio CESETTI. L’allusione dell’Assessore Castelli sarebbe un fatto e se rispondesse al vero costituirebbe un reato, il famoso voto di scambio.
Con l’Assessore Castelli, è vero, ci conosciamo da una vita e penso di avere un buon rapporto, però se vuole conservarlo mi deve fare una cortesia, prima di parlare di me ed anche della Consigliera Bora, gli fornisco il dentifricio e lo spazzolino, va al bagno, si sciacqua la bocca e parla di me e della Consigliera Bora.

(interventi fuori microfono)

Fabrizio CESETTI. Così mentre si lava i denti con lo spazzolino, che le fornisco io, magari conta fino a dieci e spara meno fesserie perché lei non può dire queste cose, capito? Non le può dire perché prima le ho fatto leggere il piano di attività, che ho approvato e portato in Giunta, con il quale ho dato disposizioni di non assumere personale e le ho detto che l’Amministratore Unico di SVIM è stato insediato contro la mia volontà perché io non l’avrei mai messo lì, quindi lei non può ipotizzare, alludere al fatto che quelle assunzioni siano state fatte appiccati i manifesti elettori miei e della Consigliera Bora. Tra l’altro vorrei vedere quanti del mio territorio e collegio elettorale sono stati assunti.
Quindi, Assessore Castelli, mi dispiace, però se lei vuole conservare il discreto rapporto che penso di avere con lei e lei con me …, se non lo vuole pazienza, io ne prendo atto e a quel punto però ci regoliamo di conseguenza.
Ripeto, la prossima volta mi porto spazzolino e dentifricio e lei prima di parlare di me si sciacqua la bocca. Grazie.

PRESIDENTE. Secondo l’articolo 61 dobbiamo dare la parola, per replica, all'Assessore Castelli, poi interverrà la Consigliera Bora.
Ha la parola, per replica, l’Assessore Castelli.

Giudo CASTELLI. Grazie, Presidente. Non lo userò, Consigliere Cesetti, perché lei ha frainteso, e continuerò senza essere intimidito a ricordarle quello che ho detto perché lei è partito, ormai ha perso un po' di lucidità.
Io ho detto che il 31 agosto, quando sono stati banditi i concorsi, eravamo in campagna elettorale … La Consigliera Bora prende nota, può prenderla ed io in quello stesso momento …, è una sinoddoche, anzi una metonimia, una figura retorica, i manifesti elettorali erano già affissi o no? Il 31 agosto aveva i manifesti? E allora? E’ un modo di descrivere il tempo.

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Vi prego di rimanere in silenzio.

Guido CASTELLI. Se lei ha la coda di paglia …, lo so perché su quelle assunzioni c'è qualcosa che io le sottopongo.
Lei dice di essere stato contrario, però un mese fa con la Consigliera Bora ha sottoscritto un’interrogazione in cui mi invitava a farle. Che è successo nel frattempo? Si legga l’interrogazione che ha firmato, ho risposto io, è sua e della Consigliera Bora. Quindi da questo punto di vista vede che può succedere …, non serve il dentifricio, ma forse serve qualche pillola che rafforzi la memoria perché lei dice di essere stato contrario, ma poi ha fatto un’interrogazione in cui dice che bisognava farle.
Si decida, io le voglio bene, ma da questo punto di vista ho detto che il 31 agosto, e lo ridico, c’erano i manifesti elettorali in giro, o non si può dire, o la libertà è finita? Oppure pensate ancora di intimidire le persone? Dovete capirlo, non ci intimidiamo perché non diciamo nulla che non sia vero. C’erano i suoi manifesti, lei se la prende tanto e non capisco perché. Ho detto che lei ha fatto qualcosa? Non è un allusione.

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Consigliere Cesetti, la prego di rimanere in silenzio, facciamo terminare.

Giudo CASTELLI. Non deve scomodare Durbans, basta essere attenti a quello che uno dice. Durbans è il dentifricio, non è altro.

PRESIDENTE. Consigliera Bora, se è lo stesso fatto personale del Consigliere Cesetti abbiamo chiarito questa cosa.
Disponga il fatto personale.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Non è la prima volta, anche perché, per esempio, vorrei dire all’Assessore Castelli che il 31 ottobre avevo il secondo figlio in fasce e non mi ero neanche preoccupata di fare i manifesti, tanto per descrivere il tempo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Poi, Presidente, è la seconda o la terza volta che si fanno illazioni, che non sono nemmeno allusioni, si fanno anche in presenza del Presidente della Giunta.
Trovo gravissime queste affermazioni, anche perché chi adesso siede negli scranni della Giunta a tutti gli strumenti per andare alla Procura della Repubblica e fare ogni tipo di denuncia che ritiene … si, si, anche alla Corte dei Conti.
Quindi, se la faccia finita, se ha delle cose, se ha anche dei dubbi, prego, si accomodi alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti e faccia ogni tipo di esposto, ma se la smetta di fare affermazioni di questo tipo che respingo al mittente.
Infine, quell’interrogazione non era fatta per spingere SVIM, questo lo dice lei, excusatio non petita, accusatio manifesta.

(interventi fuori microfono)

Manuela BORA. Voi avete detto all’inizio della legislatura che avreste bloccato tutto ed in effetti lei le assunzioni le ha bloccate, volevamo capire, visto che era un po’ confuso e che lei non è l’unico in Giunta, se nel frattempo, considerato che amministra questa Regione, si era chiarito le idee. Per questo abbiamo fatto quell’interrogazione. Grazie.

PRESIDENTE. Assessore Castelli, se vuole, può replicare ai sensi dell’articolo 61 a queste affermazioni.
Ha la parola, per replica, l’Assessore Castelli.

Giudo CASTELLI. Grazie, Presidente. Con molta serenità perché non siamo educande, succede di essere conflittuali.
Ho sostenuto che di fronte alle raccomandazioni odierne del PD, di non aumentare la spesa del personale, la SVIM, regnante il PD, il 31 agosto aveva bandito assunzioni per 44 più 12 unità e questa è una manifesta contraddizione.
Quindi, nessuno ha fatto allusioni alla Procura della Repubblica, ho fatto allusione alla vostra profonda contraddittorietà perché siete virtuosi nel momento in cui governa il centrodestra, bandite concorsi quando invece siete al comando del vapore.
Io non vado alla Procura perché non ho nessun motivo di andarci, vado invece in Assemblea regionale a dire che non siete credibili perché voi cambiate opinione a seconda se siete in maggioranza o in minoranza.

PRESIDENTE. Non posso più concedere la parola al Consigliere Cesetti

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Per due volte è stato chiamato per fatto personale.

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Prego di fare silenzio, volevo fare il mio intervento alla fine, ma se devo farlo lo faccio adesso, prima di dare la parola al Presidente della Giunta e poi andare al voto.
Tutto quello che è successo fra di voi nelle dichiarazioni non è fatto personale e dalla prossima volta applicherò quello che, secondo l'interpretazione autentica di Presidente pro tempore, è il fatto personale.
Tutte queste situazioni sono invettive di natura politica, che scaturiscono da un dibattito politico e rimangono nel contesto dell’agone politico.
Il fatto personale è l'attribuzione di un fatto determinato o l'ipotesi di reato o l'attribuzione di un fatto non vero, quindi, di una condotta che non riveste quello che uno ha messo in atto, non vi è nulla. Vi sono delle affermazioni che nascono e muoiono nell'ambito di un'Aula consiliare regionale.
Questa è la mia interpretazione, ma avete visto che anche questa volta ho lasciato interpretare nel modo più ampio l’articolo 61, la prossima volta non lo farò più perché non è possibile che l'approvazione di atti importanti abbiano e contengano nella fase finale, o nella fase intermedia, o nella fase iniziale, delle situazioni che scaturiscono in questo modo, che non consentono di completare il nostro lavoro, di tutti, il suo per primo, che oggi che si è adoperato con tanti emendamenti
Dobbiamo tenere in considerazione che, giustamente, quando facciamo delle affermazioni di natura politica possiamo essere coinvolti in qualche replica della stessa natura, ma questo rimane nell'ambito di un'interpretazione di chi ci sta a sentire, dell'opinione pubblica, di natura politica, perché non c'è nessuna attribuzione, né da parte vostra …, perché cricca è stata adoperata per reati quando c'è stato un caso nel 2010, è un’affermazione, già passata all'esame della giurisprudenza, di natura lesiva della dignità, Carrozzone da poco è diventato un termine che si può adoperare senza risucchiarsi nell'invettiva di natura politica, quindi della diffamazione. Ugualmente, se qualcuno può dare adito ad un'interpretazione di deduzione di voto di scambio, non è l’affermazione che in qualche modo il Consigliere ha fatto. Non voglio svolgere un compito che mi è fuori perché salirei sull'altare e non voglio assolutamente farlo.
Dico che dobbiamo sempre contenerci in quello che siamo, siamo rappresentati istituzionali eletti dai cittadini, elettori marchigiani, in rappresentanza dei partiti politici. Se facciamo delle affermazioni possiamo avere delle vittorie per quello che facciamo o delle repliche. Ciò non ci impedisce, attraverso il nostro voto, di esprimere una consistenza, che è pari al voto che abbiamo ottenuto e per cui rappresentiamo i cittadini.
Detto questo, non le concedo la parola e le chiedo …

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Sull’ordine dei lavori può chiedere la parola in merito alla mia modalità,. Mi dica pure.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Le vorrei ricordare, che lei …, se mi ascolta!

PRESIDENTE. Prego, scusi.

Fabrizio CESETTI. Generalmente apprezzo il suo modo di condurre i lavori in Assemblea, però qualche volta anche lei, ma questo capita ad ognuno di noi, prende qualche cantonata.
Sul fatto personale le ricordo: “Articolo 61. E’ fatto personale essere censurato nella propria condotta, o sentirsi attribuire fatti non veri od opinioni contrarie a quelle espresse”. Bene, io poc’anzi in quest'Aula, citando delle delibere, ho detto che avevo dato disposizione a SVIM di non procedere all'assunzione del personale oltre le 4 unità, questo è un fatto. L’Assessore Castelli dice che SVIM ha assunto e ha fatto il bando per l'assunzione di 40 unità il 31 agosto, con i manifesti elettorali miei e della Consigliera Bora. Quindi, mi attribuisce un fatto e una condotta non vera, perché, Presidente? Non è una censura politica. Innanzitutto i bandi non li ho fatti io …

PRESIDENTE. Non rientra nell’ordine dei lavori …

Fabrizio CESETTI. Come no, non è un fatto non vero!

PRESIDENTE. No, no …

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Lei ha chiesto la parola sulle modalità della conduzione dei lavori, la prego di fermarsi perché rientra in una situazione in cui …

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Era già stata decisa la valutazione perché le è stato concesso il fatto personale, sia a lei che alla Consigliera Bora, oltre questo non posso andare

Fabrizio CESETTI. Non sono abituato a questi cavilli, però la sua interpretazione, Presidente, è sbagliata.
Sull’ordine dei lavori: chiedo al mio Capogruppo, al Vice Capogruppo ed al Vice Presidente di porre la questione sull’articolo 61 all’Ufficio di Presidenza.

PRESIDENTE. Lei lo può fare fuori di qui senza chiedere la parola perché è in violazione delle norme per la discussione e la votazione.
E’ andato oltre cercando di ottenere, diciamo così, un risultato e, come ben sappiamo, le è stato già concesso con l'attribuzione del fatto personale su un fatto che non è realmente personale.
Detto questo, le tolgo la parola per forza di cose, le chiedo scusa per questo fatto che non vorrei.
Ha la parola il Presidente Acquaroli.

Francesco ACQUAROLI. Grazie, Presidente. Vorrei ringraziare l’Aula, la Commissione e l’Assessore Castelli per il lavoro svolto nella giornata di oggi, che è importante. Sono stati approvati atti rilevanti e sono felice che questa sera, in chiusura, arriviamo alla votazione e l'approvazione di SVEM.
Una legge che riteniamo fondamentale per dare una svolta alle politiche anche del territorio, soprattutto, come ha detto bene l’Assessore Castelli, una legge che prefigura un contenitore che vuole mettere in rete la filiera istituzionale e coloro che vorranno dotarsi di uno strumento che potrà garantire a tutti, al di là delle dimensioni, delle collocazioni territoriali e di altre fattispecie variabili che sono presenti nel nostro territorio, delle opportunità economiche, che ogni ente avrà nel dotarsi di una consulenza che l’accompagnerà nel mondo della progettazione europea, delle politiche regionali, sovraregionali e anche statali, che molto spesso è precluso a tante realtà che non hanno la possibilità di accendervi.
Io ho fatto il Sindaco, come tanti di noi, tanti hanno fatto anche gli amministratori locali, abbiamo visto che tanti sportelli Europa hanno prodotto nell'arco della loro vita pochissimi risultati, con tante, tante risorse investite. Non è colpa delle amministrazioni che hanno puntato sullo sportello Europa, il fatto è che per una piccola realtà dotarsi delle professionalità e delle capacità necessarie per poter riuscire a progettare o costruire un percorso, che porti a risultati tangibili, è difficile. Oggettivamente c'è un ritardo, non è imputabile a nessuno, a cui noi vorremmo porre rimedio cercando di costruire un contenitore che sia in grado di dare un supporto specifico.
Ci sono tante politiche e tante opportunità che ci vengono poste davanti, credo che sia un ruolo specifico della Regione riuscire ad avvicinare, costruire dei percorsi che portino nella filiera istituzionale a sollevare una capacità di intraprendenza e anche di comprensione di dinamiche che non sono prettamente regionali, ma che devono diventare di pertinenza territoriale, regionale, statale ed europea perché su questa filiera si gioca il futuro sviluppo del nostro Paese, la competitività della nostra Regione. Su questa filiera noi vogliamo provare a investire.
Nessuno è obbligato a starci perché non si obbliga qualcuno a contribuire alla crescita e all’affermazione di questo contenitore, si dà un'opportunità a chi vorrà.
Noi siamo convinti che questo tipo di contenitore potrà essere raccolto anche come sfida da gran parte del territorio.
E’ anche una richiesta che ci viene posta perché si parla di progettazione, di programmazione, di interazione, di crescita delle politiche che molto spesso sono declinate occasionalmente, a volte durante le campagne elettorali, altre volte in occasioni particolari, ad esempio quando c'è la programmazione europea del settennio, poi, però, restano intangibili a tanti attori e restando intangibili non si riesce ad incidere, non solo sulla crescita di percorsi progettuali precisi, ma anche e soprattutto sulla cultura di certe politiche, che invece dovrebbe essere maggiormente sentita da tutti.
In questo senso credo che la SVEM sia un’intuizione lungimirante e come tutti i contenitori dipende dai contenuti che noi riusciremo a metterci e dagli indirizzi e dalla funzionalità che riusciremo a costruire intorno ad essa. Potrà essere criticata perché nulla rappresenta la verità, potrà essere anche oggetto di modifiche, ripensamenti, aggiustature, che non escludiamo oggi, ma bocciare l’idea in un territorio come quello marchigiano …, dove le politiche europee non hanno trovato mai un profondo radicamento, dove la maggior parte dei Comuni è sotto i 5.000 abitanti e per loro natura non riescono neanche lontanamente ad accedere a queste opportunità, dove la stragrande maggioranza delle imprese non vive, non riesce a dotarsi del supporto che possa dare informazioni giuste e pertinenti. Credo che non sia solo una cosa dovuta, quasi un gesto di civiltà che mette tutti sullo stesso piano, a pari livello.
In questo senso penso che sia un atto importante quello in discussione e ritengo che finalmente ci dotiamo di qualcosa che serve da tempo, che non è mai stato fatto. Come sarà strutturato nella definizione e come dovrà operare sarà un nostro compito altrettanto difficile, cercheremo di metterlo in campo in maniera funzionale, però non si può bocciare un'idea solo per una presunzione di colpevolezza.
A noi non piace questo modo di pensare, noi vogliamo pensare che intorno a questi strumenti si possano scrivere belle pagine di crescita e di competitività per tutto il sistema pubblico e privato della nostra regione, si possano finalmente utilizzare in maniera copiosa tutte le risorse che ci vengono messe a disposizione e si possano far crescere una cultura e una professionalità che sono indispensabili per portare la nostra Regione finalmente ad essere di nuovo in transizione verso lo sviluppo e non verso la decrescita.
Grazie, grazie a tutti per il contributo che avete dato su questa legge. Ci vedremo domani, ci sono altri appuntamenti rilevanti, sono orgoglioso che a 10 mesi dall'insediamento di questa Giunta un altro obiettivo importante e strategico è stato raggiunto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Il Partito Democratico esce dall’Aula per le vergognose parole utilizzate dall’Assessore Castelli, il quale si è rimangiato anche quello che aveva detto in precedenza, attaccando e dicendo chiaramente che il Partito Democratico, a cui appartengo, e due componenti della Giunta avevano realizzato un voto di scambio. Una roba che non si sente neanche nelle peggiori …

(I Consiglieri del Gruppo del Partito Democratico abbandonano l’Aula)

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 65, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 19,40.