Resoconto della seduta n.36 del 01/03/2011
SEDUTA N. 36 DEL 1° MARZO 2011


La seduta inizia alle ore 10,30

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi


Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Do per letto il processo verbale della seduta n. 35 dell’8 febbraio 2011, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’art. 29 del Regolamento interno.
Sono state presentate le seguenti proposte di legge regionale:
- n. 70/11, in- data 4 febbraio 2011, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Attuazione della direttiva 2006/123/CE sui servizi nel mercato interno ed altre disposizioni per l’applicazione di norme dell’Unione europea e per la semplificazione dell’azione amministrativa - Legge comunitaria regionale 2011", assegnata alla VI Commissione in sede referente, al Consiglio delle autonomie locali per l’espressione del parere ai sensi dell’articolo 11, comma 2, lettera b) della legge regionale n. 4/2007, al Consiglio regionale dell’economia e del lavoro ai sensi dell’articolo 4, comma 1, lettera c), n. 2 della legge regionale n. 15/2008 e trasmessa alla III Commissione per l’eventuale richiesta di espressione di parere ai sensi dell’articolo 68 del Regolamento interno;
- n. 71/11, in data 10 febbraio 2011, ad iniziativa del Consigliere Latini, concernente: “Modifica articolo 31 della legge regionale n. 7 del 5 gennaio 1995 “Norme per la protezione della fauna selvatica e per la tutela dell’equilibrio ambientale e disciplina dell’attività venatoria” e modifica articolo 18 della legge regionale n. 20 del 28 dicembre 2010 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2011 e pluriennale 2011/2013 della Regione - legge finanziaria 2011”, assegnata alla III Commissione in sede referente e al Consiglio delle autonomie locali per l’espressione del parere ai sensi dell’articolo 11, comma 4 della legge regionale n. 4/2007;
- n. 72/11, in data 3 febbraio 2011, ad iniziativa del Consigliere Latini, concernente: “Norme per la partecipazione dei cittadini e delle loro organizzazioni alle scelte politiche regionali e locali”, assegnata alla I Commissione in sede referente, alla II Commissione per l’espressione del parere ai sensi dell’articolo 69 del Regolamento interno e al Consiglio delle autonomie locali per il parere ai sensi dell’articolo 11, comma 4 della legge regionale n. 4/2007;
- n. 73/11, in data 8 febbraio 2011, ad iniziativa del Consigliere Bucciarelli, concernente: “Norme per il sostegno dei gruppi d’acquisto solidale (GAS) e per la promozione dei prodotti alimentari da filiera corta e di qualità”, assegnata alla III Commissione in sede referente e al Consiglio delle autonomie locali per l’espressione del parere ai sensi dell’articolo 11, comma 4 della legge regionale n. 4/2007;
- n. 74/11, in data 8 febbraio 2011, ad iniziativa del Consigliere Massi, concernente: “Offensiva sulla Linea Gotica estate - autunno 1944: valorizzazione dei documenti e dei luoghi. Importanza storica della memoria della lotta di liberazione per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia”, assegnata alla I Commissione in sede referente e al Consiglio delle autonomie locali per l’espressione del parere ai sensi dell’articolo 11, comma 4 della legge regionale n. 4/2007;
- n. 75/11, in data 15 febbraio 2011, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Disposizioni per l’ottimizzazione dell’attività amministrativa e il contenimento della spesa della Regione e degli enti del Servizio sanitario regionale”, assegnata alla II Commissione in sede referente e trasmessa alla I e V Commissione per l’eventuale richiesta di espressione di parere ai sensi dell’articolo 68 del Regolamento interno;
- n. 76/11, in data 21 febbraio 2011, ad iniziativa del Consigliere Latini, concernente: “Trasporti sanitari di emergenza-urgenza e trasporti sanitari ordinari - Modifiche agli articoli 9 e 10 della legge regionale n. 36 del 30 ottobre 1998”, assegnata alla V Commissione in sede referente;
- n. 77/11, in data 17 febbraio 2011, ad iniziativa popolare, concernente: “Distacco della frazione di Marotta dal Comune di Fano e incorporazione nel Comune di Mondolfo. Mutamento delle rispettive circoscrizioni comunali”, assegnata alla I Commissione in sede referente e al Consiglio delle autonomie locali ai sensi dell’articolo 11, comma 4, della legge regionale n. 4/2007".
Sono state presentate le seguenti proposte di atto amministrativo:
- n. 23/11, in data 10 febbraio 2011, ad iniziativa del Consigliere Latini, concernente: “Modifica ed integrazioni alle norme tecniche di attuazione del piano energetico ambientale regionale - deliberazione del 16 febbraio 2005, n. 175”, assegnata alla III Commissione in sede referente, al Consiglio delle autonomie locali per l’espressione del parere ai sensi dell’articolo 11, comma 2 della legge regionale n. 4/2007, al Consiglio regionale dell’economia e del lavoro ai sensi dell’articolo 4, comma 1, lettera b) della legge regionale n. 15/2008 e trasmessa alla IV Commissione per l’eventuale richiesta di espressione di parere ai sensi dell’articolo 68 del Regolamento interno;
- n. 24/11, in data 15 febbraio 2011, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Legge regionale n. 4/10, articolo 7, Piano regionale per i beni e le attività culturale - Anni 2011 - 2013”, assegnata alla I Commissione in sede referente, al Consiglio delle autonomie locali per l’espressione del parere ai sensi dell’articolo 11, comma 2 della legge regionale n. 4/2007, al Consiglio regionale dell’economia e del lavoro ai sensi dell’articolo 4, comma 1, lettera b) della legge regionale n. 15/2008
E’ stato presentato il seguente rapporto:
- n. 3/2011, in data 4 febbraio 2011, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Relazione sullo stato di attuazione della legge regionale n. 46/95 concernente: Promozione e coordinamento delle politiche di intervento in favore dei giovani. Anno 2009”, assegnata alla I Commissione in sede referente.
Sono state presentate le seguenti mozioni:
- n. 107/11, in data 16 febbraio 2011, ad iniziativa del Consigliere Bucciarelli “Difesa della scuola statale contro la politica dei tagli del governo Berlusconi e intervento ad adiuvandum nel ricorso pendente al TAR Lazio”
- n. 108/11 del Consigliere Acquaroli “Modifica legge 45/1998 “Norme per il riordino del trasporto pubblico regionale e locale nelle Marche”;
- n. 109/11 dei Consiglieri Massi, Marinelli “Evidenti contraddizioni nella programmazione concernente la produzione dell’energia alternativa”.
Il Presidente della Giunta regionale ha promulgato, in data 16 febbraio 2011, i seguenti regolamenti:
- n. 1 “Ordinamento del sistema fieristico regionale, in attuazione del titolo VI della legge regionale 10 novembre 2009, n. 27 (Testo unico in materia di commercio)”;
- n. 2 “Disciplina della distribuzione dei carburanti per autotrazione, in attuazione del Titolo IV della legge regionale 10 novembre 2009, n. 27 (Testo unico in materia di commercio)”.
Il Presidente della Giunta regionale ha trasmettono le seguenti deliberazioni:
in data 1° febbraio:
- n. 99 “Art. 2 comma 1 lett. a) della l.r. n. 20/2010 - reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2011 di economie accertate relative a stanziamenti aventi specifica destinazione - Euro 13.938.602,38";
- n. 100 “Art. 2 comma 1 lett. a) della l.r. n. 20/2010 - reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2011 di economie accertate relative a stanziamenti aventi specifica destinazione Euro 31.564.246,35";
- n. 101 “Art. 2 comma 1 lett. a) della l.r. n. 20/2010 - reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2011 di economie accertate relative a stanziamenti aventi specifica destinazione - Euro 21.292.817,52";
- n. 102 “Art. 2 comma 1 lett. a) della l.r. n. 20/2010 - reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2011 di economie accertate relative a stanziamenti aventi specifica destinazione C 3.993.710,94";
- n. 103 “Art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 - Art. 25 comma 1 della l.r. n. 21/2010 - Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2011 di entrate derivanti da assegnazione di fondi da parte del Ministero della quota di fondo nazionale per le politiche sociali per l’anno 2010 e relative spese - Euro 5.037.953,97";
- n. 104 “Art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 - Art. 25 comma 1 della l.r. n. 21/2010 - Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2011 di entrate derivanti da assegnazione di fondi da parte dello stato delle risorse per il finanziamento delle funzioni di cui alla legge 210/92 - Indennizzi a favore di soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazioni di emoderivati e relative spese - Euro 4.220.530,90";
- n. 105 “Art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 - Art. 25 comma 1 della l.r. n. 21/2010 - Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2011 di entrate derivanti da assegnazione di fondi da parte dello stato vincolati a scopi specifici e delle relative spese - Euro 1.000.984,90";
- n. 106 “Art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 - Art. 25 comma 2 della l.r. n. 21/2010 - Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2011 di entrate derivanti da assegnazione di fondi da parte dell’Unione europea vincolati a scopi specifici e delle relative spese - progetto europeo GOES - Euro 44.250,00";
- n. 107 “Art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 - Art. 25 comma 1 e 2 della l.r. n. 21/2010 - Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2011 di entrate derivanti da assegnazione di fondi da parte dello Stato e della UE vincolati a scopi specifici e delle relative spese - Euro 73.409.410,95 - Modifica al POA 2011";
- n. 108 “Art. 29 comma 2 della l.r. n. 31/2001 - Variazione compensativa al POA 2011 approvato con d.g.r. n. 1844/2010 e sue successive modificazioni e integrazioni - Euro 20.000,00 - Modifica al POA 2011 “;
In data 7 febbraio:
- n. 135 “Art. 2 comma 1 lett. A) della l.r. n. 20/2010 - Reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2011 di economie relative a stanziamenti aventi specifica destinazione - Euro 17.929.443,11";
- n. 136 “Art. 2 comma 1 lett. A) della l.r. n. 20/2010 - Reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2011 di economie accertate relative a stanziamenti aventi specifica destinazione - Euro 42.788.096,67";
- n. 137 “Art. 2 comma 1 lett. A) della l.r. n. 20/2010 - Reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2011 di economie accertate relative a stanziamenti aventi specifica destinazione - Euro 2.891.620,45";
- n. 138 “Art. 2 comma 1 lett. A) della l.r. n. 20/20 10 - Reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2011 di economie accertate relative a stanziamenti aventi specifica destinazione - Euro 4.910.308,06";
- n. 139 “Art. 2 comma 1 lett. A) della l.r. n. 20/2010 - Reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2011 di economie accertate relative a stanziamenti aventi specifica destinazione - Euro 2.788.847,00";
- n. 140 “Art. 2 della l.r. n. 20/2010 - Reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2011 di maggiori entrate accertate nell’anno precedente e modificazioni tecniche al POA anno 2011 - Euro 3.428.360,37";
- n. 141 “Art. 2 comma 2 della l.r. n. 20/2010 - Variazione compensativa al POA 2011 approvato con d.g.r. n. 1844/2010 e sue successive modificazioni e integrazioni - spese di personale - Euro 10.727,00”;
- n. 142 “Art. 2 comma 2 della l.r. n. 20/2010 - Variazione compensativa al POA 2011 approvato con d.g.r. n. 1844/2010 e sue successive modificazioni e integrazioni - spese di personale - Euro 150.000,00”;
- n. 143 “Art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 - Art. 25 comma 1 della l.r. n. 21/2010 - Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2011 di entrate derivanti da assegnazione di fondi da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali per la realizzazione del progetto UP Tech - di sperimentazione di un sistema integrato di servizi nell’ambito della continuità assistenziale e relative spese - Euro 1.068.617,15";
- n. 144 “Art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 - Art. 25 comma 1 della l.r. n. 21/2010 - Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2011 di entrate derivanti da assegnazione di fondi da parte dello stato vincolati a scopi specifici e delle relative spese - Euro 3.149.800,68";
- n. 145 “Art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 - Art. 25 comma 1 della l.r. n. 21/2010 - Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2011 di entrate derivanti da assegnazione di fondi da parte dello stato vincolati a scopi specifici e delle relative spese - Euro 1.822.978,00";
- n. 146 “Art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 - Art. 25 comma 2 della l.r. n. 21/2010 - Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2011 di entrate derivanti da assegnazione di fondi da parte di soggetti terzi vincolati a scopi specifici e delle relative spese - Euro 10.450,00 - modifiche tecniche al POA 2011";
- n. 147 “Art. 29 comma 3 della l.r. n. 31/2001 - Art. 26 comma 1 della l.r. n. 21/2010 - Variazione compensativa al POA 2011 approvato con d.g.r. n. 1844/2010 e sue successive modificazioni e integrazioni - Euro 180.000,00”;
In data 14 febbraio:
- n. 176 “Art. 2 comma 1 lett. a) della l.r. n. 20/2010 - reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2011 di economie accertate relative a stanziamenti aventi specifica destinazione - Euro 121.287,65";
- n. 177 “Art. 2 comma 1 lett. a) della l.r. n. 20/2010 - reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2011 di economie accertate relative a stanziamenti aventi specifica destinazione - Euro 13.475.607,52";
- n. 178 “Art. 2 comma 1 lett. a) della l.r. n. 20/20 10 - reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2011 di economie accertate relative a stanziamenti aventi specifica destinazione - Euro 24.592.832,58";
- n. 179 “Art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 - Art. 25 comma 2 della l.r. n. 21/2010 - Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2011 di entrate derivanti da assegnazione di fondi da parte di soggetti terzi vincolati a scopi specifici e delle relative spese - Euro 1.496.581,00";
- n. 180 “Art. 2 della l.r. n. 20/2010 - reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2011 di maggiori entrate accertate nell’anno precedente e modificazioni tecniche al POA anno 2011 - Euro 13.155.286,38".
Hanno chiesto congedo il Presidente della Giunta Spacca e gli Assessori Luchetti e Marcolini.


Commemorazione in memoria del militare italiano caduto in Afghanistan e di tutti i caduti nella rivolta popolare in Libia.

PRESIDENTE. Ora purtroppo per l’ennesima volta - siamo alla trentasettesima vittima italiana dall’inizio dell’operazione di pace in Afghanistan, ma che definire di pace credo sia assai complesso, il nostro Paese continua infatti a perdere giovani vite - ci troviamo costretti in quest’Aula a ricordare un nostro connazionale di 37 anni caduto in Afghanistan, il tenente degli alpini Massimo Ranzani.
A nome di tutta l’Assemblea e dell’intera comunità marchigiana esprimo quindi sentimento di cordoglio e di vicinanza alla famiglia, oltre che naturalmente vicinanza agli altri militari rimasti feriti e ai quali auguriamo una pronta guarigione.
Vorrei però aggiungere che un pensiero va rivolto anche a ciò che sta succedendo in parti del mondo a noi vicine, penso alla Libia, dove anche lì per una causa di democrazia e di libertà in troppi stanno perdendo la vita.
Chiedo all’Assemblea legislativa di osservare un minuto di silenzio.


(L’Assemblea legislativa osserva
un minuto di silenzio)


Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha chiesto la parola il Consigliere D’Anna, ne ha facoltà.

Giancarlo D’ANNA. Presidente, ritengo opportuno chiarire una volta per tutte un discorso che riguarda l’ordine del giorno. Ossia, nel corso dell’attuale legislatura ci sono mie mozioni, ma anche di altri Consiglieri, che temporalmente sono state presentate prima di altre, ma che vengono sempre spostate negli ultimi punti all’ordine del giorno e di conseguenza non vengono mai trattate.
Chiedo che venga rispettato quel metodo che prevede la discussione delle mozioni in base all’ordine di presentazione, quindi al di là delle sollecitazioni che provengono dai Capigruppo o dai singoli Consiglieri, altrimenti ogni volta ci troviamo costretti a dover chiederne l’anticipo. Ad esempio alcune mozioni da me presentate sin dall’inizio legislatura si trovano in fondo all’ordine del giorno dopo altre presentate successivamente che però non hanno né una particolare un’urgenza né una differenza sostanziale rispetto, appunto, a quelle da me presentate.
Tutto ciò premesso chiedo, Presidente, l’anticipo della discussione della mozione n. 12 che si trova al punto 14) dell’ordine del giorno.

PRESIDENTE. Consigliere, lei è la prova vivente del perché accade ciò che lei ha detto. E’ evidente che noi nella compilazione dell’ordine del giorno rispettiamo pedissequamente l’ordine di presentazione dei vari atti, siano essi ispettivi (interrogazioni e interpellanze), siano essi mozioni. L’ordine può essere cambiato solo attraverso una decisione della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi quando questi chiedono priorità di trattazione, appunto, di una interrogazione, di una interpellanza o di una mozione, oppure quando ne viene espressa richiesta in Aula, di questo lei ne è la prova vivente. Quindi non è un capriccio della Presidenza scrivere l’ordine del giorno nel modo in cui vedete bensì scaturisce dal confronto dell’Ufficio di Presidenza e dalle richieste dell’Aula.
Detto questo pongo in votazione la sua proposta, su cui non ho nulla in contrario, di anticipare la mozione n. 12. Però dove la mettiamo? Mi pare ci fosse l’impegno dell’Assemblea di trattare prima i punti 4), 5) e 6). La poniamo come punto 6 bis)? Qual è la proposta? (…) Quindi al primo posto, al 3 bis)? (…) No?

Giancarlo D’ANNA. Scusi, Presidente, visto che l’altra volta si era preso l’impegno di discutere le mozioni che sono state iscritte ai primi punti magari mettiamola a seguire.

PRESIDENTE. Mi pare l’impegno ci fosse per la Wafer Zoo, quindi la mettiamo come punto 4 bis).

Giancarlo D’ANNA. Perfetto, grazie Presidente.

PRESIDENTE. Pongo in votazione la proposta di anticipare la mozione n. 12 al punto 4 bis).

(L’Assemblea legislativa approva)


Interrogazione n. 258
del Consigliere Binci
“Trasporto sanitario d’emergenza e programmato nelle Marche – modifica l.r. 36/1998 e 13/2008 sul trasporto sanitario”

Interrogazione n. 135
del Consigliere Acacia Scarpetti
“Trasporti sanitari gestiti dalla Regione Marche e dall’ASUR di Pesaro”

Interrogazione n. 252
del Consigliere Pieroni
“Modalità di gestione del trasporto sanitario”

Interrogazione n. 254
dei Consiglieri Zinni, Acquaroli
“La normativa riguardante il trasporto sanitario d’emergenza e programmato nella Regione Marche”

Interrogazione n. 255
dei Consiglieri Marinelli, Massi
“Criticità inerenti alla modifica della gestione del trasporto sanitario di cui alla legge regionale 30 ottobre 1998, n. 36”

(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 258 del Consigliere Binci, l’interrogazione n. 135 del Consigliere Acacia Scarpetti, l’interrogazione n. 252 del Consigliere Pieroni, l’interrogazione n. 254 dei Consiglieri Zinni, Acquaroli, l’interrogazione n. 255 dei Consiglieri Marinelli, Massi, abbinate.
Ha la parola l’Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Le interrogazioni sono diverse, come ha detto il Presidente, ad una di queste era già stato risposto, inoltre c’è la mozione del Consigliere Massi approvata e che quindi impegna la Giunta.
Provo ora ad elencare le varie sfaccettature del problema e quindi ciò che si chiede nelle interrogazioni.

PRESIDENTE. Scusate, Consiglieri, ma c’è già un clima in Aula che non permette di sentire la risposta dell’Assessore. Per favore, un po’ di silenzio.

Almerino MEZZOLANI. Nelle interrogazioni, dicevo, si chiede: in ordine alle circostanze, denunciate dalla Croce Rossa Italiana, relative al bando pubblico per l’affidamento del servizio trasporti sanitari presso l’Area vasta n. 1 di Pesaro; le motivazioni che hanno indotto la Giunta a procedere alla modifica dell’articolo 10 bis della legge regionale n. 36/98 con l’inserimento di un emendamento alla legge finanziaria 2011 (l.r. 20/2010); le infrazioni rilevate dalla Commissione europea che hanno determinato la modifica dell’articolo 10 bis citato; le modalità di affidamento e costi del servizio trasporti sanitari regionale derivanti dall’applicazione dell’articolo 15 della legge finanziaria 2011; se esiste la possibilità di individuare, nel rispetto delle direttive comunitarie, modalità tali da garantire al volontariato l’affidamento di servizi di trasporto sanitario senza che le relative associazioni debbano vedere stravolta la propria natura giuridica di Onlus, come quella legge di fatto prevedeva, ed erano i princìpi su cui abbiamo basato quella legge.
Invece con la mozione n. 98 del Consigliere Massi ed altri, approvata, che proponeva all’Assemblea legislativa la modifica dell’articolo 15 in modo tale da non disperdere il volontariato sanitario e lo spirito delle Onlus, si impegna la Giunta a relazionare in Aula sulle rilevazioni fatte dalla Corte di Giustizia in merito ai commi 2 e 3 dell’art. 10 bis della l.r. 36/1998 non modificati dall’art. 15 della l.r. 20/2010 e a non apportare modifiche in merito alle norme regionali con le leggi finanziarie.
Al primo quesito avevamo già risposto, relativamente alla gara per l’affidamento del servizio trasporti sanitari presso l’Area vasta n. 1.
Per il resto si precisa quanto segue.
In riferimento al punto 2) per corrispondere adeguatamente agli interroganti credo sia necessario illustrare in maniera dettagliata i fatti fin dall’inizio.
La Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per il Coordinamento delle Politiche Comunitarie - comunicava che la Commissione europea aveva richiesto informazioni “... in merito all’affidamento diretto del servizio di trasporto sanitario a soggetti accreditati, ai sensi dell’art. 10 bis della legge regionale Marche 36/1998...”. Vorrei ricordare che quella legge proposta da alcuni Consiglieri incarnava la difesa dello spirito di principio con il quale si tendeva a salvaguardare proprio quel grande patrimonio del volontariato che è in larga parte di questa regione.
Rispetto alla questione che ci è stata posta il Servizio Salute ha provveduto, di conseguenza, a corrispondere in modo ampio e puntuale alle informazioni richieste.
Successivamente e sempre su richiesta della Commissione europea, il Dipartimento per le Politiche Comunitarie richiedeva i casi di affidamento tramite scheda di committenza, di servizi di trasporto non strettamente sanitario ed il valore economico degli stessi dal 1° febbraio 2006.
Vi ricordo che quella legge era tra quelle all’avanguardia nel nostro Paese. La precedente era della Regione Toscana, alla quale si guardava con interesse, che fu impugnata dal Governo di fronte alla Commissione europea, mentre quella nostra non venne impugnata dal Governo bensì da una Croce privata, e quindi ci siamo trovati dentro questo percorso.
Pertanto successivamente a questa nuova richiesta veniva data puntuale risposta dal Servizio Salute mettendo bene in evidenza come nel periodo preso in considerazione fossero stati affidati con schede di committenza (affidamento diretto) servizi di trasporto non strettamente sanitario per circa 276.000 euro per tutto il territorio regionale con una media di circa 17.000 euro per ogni struttura sanitaria (le due Aziende ospedaliere, l’Inrca, le 13 Zone territoriali).
Infine la Regione Marche è stata convocata presso il Dipartimento per il Coordinamento delle Politiche Comunitarie il giorno 14 ottobre 2010 per incontrare i rappresentanti della Commissione europea. In questa sede, nonostante il rappresentante della Regione avesse ribadito quanto già espresso nelle note citate e soprattutto che i servizi di trasporti non strettamente sanitari (sangue, organi, campioni biologici, ecc.) non sarebbero più stati affidati mediante schede di committenza, vista anche l’ordinanza del Tar Marche n. 527 del 17 settembre 2009, la Commissione europea è stata irremovibile nella propria posizione di aprire la procedura di infrazione nel caso la Regione Marche non si fosse adeguata alle direttive comunitarie modificando l’art. 10 bis della legge regionale 36/1998.
Anzi, di più, i Commissari europei erano tanto decisi che hanno richiesto precisi impegni da parte del Presidente della Giunta da onorare, tra l’altro, nel più breve tempo possibile.
Presa quindi la decisione di evitare la procedura di infrazione vista la giurisprudenza in merito della Corte di Giustizia europea e, per conseguenza, l’alto rischio di soccombenza, si è provveduto alla modifica del più volte citato articolo 10 bis.
La decisione di inserire detta modifica nella legge finanziaria 2011, pertanto, fa riferimento ai tempi brevi richiesti dalla Commissione europea e non certo quindi, come si è detto da qualche parte, ad una mancanza di rispetto nei confronti di questa Assemblea legislativa e le sua prerogative.
Voglio qui ritornare a quel principio che ispirò quella legge e voglio pertanto ricordare che nel momento in cui inserimmo nella finanziaria la modifica di quell’articolo aprimmo da subito, consapevoli che si andavano ad intaccare quei principi su cui avevamo costruito la legge, il tavolo per andare a ragionare su quella modifica, su cui oggi ci si sta esercitando in forma congiunta insieme alla V Commissione assembleare e quindi con il coinvolgimento di tutto il consesso. Devo dunque ringraziare il Presidente Comi e il Vicepresidente D’Anna per aver allargato quell’interlocuzione che avevamo aperto e che oggi ritengo sia indispensabile per cercare di salvaguardare i princìpi; poi vi aggiornerò sulle ultime questioni per cercare appunto di salvaguardare quei soggetti che in qualche modo fino adesso ci hanno aiutato a sostenere l’emergenza del servizio sanitario.
Quindi, dicevo, c’è stato questo, ossia nessuna mancanza di rispetto nello scavalcamento delle prerogative di questo consesso.
Relativamente al punto 3), nonostante si sia già accennato alle infrazioni rilevate dalla Commissione europea, appare opportuna un’ampia esplicitazione dei fatti.
Come è noto, infatti, l’art. 10 bis della legge regionale 36/1998 recitava testualmente “2. Il trasporto sanitario... è assicurato dalle Aziende sanitarie e dall’Inrca avvalendosi di mezzi e personale propri. Ove ciò non sia possibile il trasporto sanitario è affidato ai soggetti accreditati ai sensi dell’articolo 26 bis sulla base dei seguenti principi: a) in via prioritaria, è assicurato l’affidamento di tutti i servizi del trasporto sanitario a carico del servizio sanitario regionale alle associazioni di volontariato, alla CRI ed agli altri enti pubblici accreditati, al fine di garantire l’espletamento del servizio di interesse generale in condizioni di equilibrio economico per il bilancio regionale. I rapporti con i soggetti suindicati sono regolati da convenzioni; b) l’affidamento del trasporto sanitario ai soggetti diversi da quelli indicati alla lettera a) è effettuato nel rispetto della normativa vigente in materia di contratti pubblici di servizi e forniture. A tal fine i bandi di gara nelle procedure aperte contengono i requisiti prescritti per l’autorizzazione e l’accreditamento ed indicano un termine non inferiore a novanta giorni entro cui, comunque, gli interessati debbono munirsi del provvedimento di autorizzazione e accreditamento.”.
A fronte della suddetta previsione normativa la Commissione europea rilevava testualmente: “Secondo l’art. 10 bis, par. 2, punto a, della legge regionale Marche 36/1998, nell’ipotesi in cui le Aziende sanitarie non siano in grado di prestare servizi di trasporto sanitario autonomamente, esse possono procedere all’affidamento diretto a soggetti accreditati, come, tra l’altro, le associazioni di volontariato. Tale accreditamento non sembra implicare una procedura in cui una messa in concorrenza è assicurata tra i potenziali offerenti. In base a tale disposizione, la Regione Marche ha adottato la Deliberazione della Giunta 1004 del 15 giugno 2009, in cui ha deciso l’affidamento diretto ad alcune associazioni di volontariato di servizi di trasporto sanitario. ... Al fine di valutare la compatibilità degli affidamenti in questione con le disposizioni di diritto comunitario applicabili, in particolare con la Direttiva 2004/18/EC, è necessario...”.
In pratica la Regione assicura in via prioritaria l’affidamento diretto dei servizi di trasporto sanitario alle associazioni di volontariato, alla CRI e agli altri enti pubblici accreditati (lettera a, punto 2, art. 10 bis della legge regionale 36/98); diversamente per tutti gli altri soggetti, purché accreditati, l’affidamento degli stessi servizi è dato solo attraverso bandi di gara (lettera b, punto 2, art. 10 bis della legge regionale 36/98).
Tale modo di operare ha suscitato i rilievi della Commissione europea, anche nella considerazione che l’accreditamento resta una condizione necessaria e indispensabile sia per i soggetti di cui alla lettera a) sia per i soggetti di cui alla lettera b).
In relazione al punto 4) si precisa che l’applicazione rigida dell’art. 15 della legge finanziaria 2011 vorrebbe che i servizi di trasporto sanitario siano affidati nel rispetto della normativa vigente in materia di contratti pubblici di servizi e di forniture.
Ciò comunque non è del tutto vero se il Tar Marche con l’ordinanza 257 citata ha già operato una netta distinzione tra servizi di trasporto strettamente sanitario e non, facendo intravedere la possibilità di affidamenti diretti per i primi ed il ricorso a procedure di evidenza pubblica per i secondi. Tale orientamento è stato confermato anche dal Consiglio di Stato.
Inoltre si attendono le motivazioni di una sentenza della Corte di Giustizia europea, che dovrebbe essere imminente, che dovrebbe indicare quali servizi di trasporto rientrano tra quelli strettamente sanitari e quali no.
Comunque il Servizio Salute si è già attivato in tal senso.
In tale contesto è difficile prevedere i costi del servizio di trasporto sanitario, si può però affermare che le cifre che si sono lette non corrispondono assolutamente al vero in quanto mancano di parametri di riferimento certi e significativi.
Riguardo al punto 5) si rileva che il sottoscritto è stato da subito, dal momento in cui abbiamo cambiato attraverso quell’articolo in finanziaria, fortemente impegnato in tal senso, avendo già convocato più riunioni con le associazioni di volontariato, la CRI e le Misericordie, al fine di trovare insieme modalità e soluzioni condivise e tali da non stravolgere la natura giuridica delle Onlus. E questo lavoro è stato subito esteso, su sollecitazione del suo Presidente e del suo Vicepresidente, a tutta la V Commissione, ed è su questo che ci stiamo esercitando.
Relativamente infine alla mozione 98 si precisa che la Giunta regionale è consapevole dell’opera, da sempre apprezzata, del volontariato e della CRI che si è particolarmente distinta proprio nell’ambito dei trasporti sanitari. Per ricordarlo vorrei semplicemente dire che non avremmo potuto varare una legge che corrispondesse a quei princìpi che vi ho già sottolineato. La Giunta inoltre ribadisce l’imprescindibile ruolo svolto, la loro opera meritoria e il loro radicamento nel tessuto sociale e socio-sanitario marchigiano.
Quindi, proprio perché consapevoli di tutto questo, come già detto, abbiamo incontrato i rappresentanti dell’ANPAS, della CRI, delle Misericordie e di altre croci per individuare percorsi e procedure che permettano di continuare a lavorare insieme come fatto fino ad ora nel rispetto della legge e delle direttive comunitarie. E non sono previsti altri atti finché non si troverà una soluzione soddisfacente.
Pertanto c’è un impegno nella ricerca di tutte le soluzioni possibili. Siamo inoltre fermamente intenzionati a continuare quel rapporto con il mondo del volontariato e si farà ogni sforzo affinché questa collaborazione non abbia a cessare.
La Giunta regionale, ricordo ancora, aveva salutato positivamente l’iniziativa del Presidente e del Vicepresidente della V Commissione assembleare volta ad un incontro con il Coordinatore del Dipartimento per le Politiche Comunitarie presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri finalizzato alla ricerca di possibili soluzioni. Questa cosa è stata poi aggiornata, infatti una delegazioni mista Giunta-Assemblea legislativa, composta dal Presidente Comi e dal Vicepresidente D’Anna, ha incontrato in data 9 febbraio 2011 il Coordinatore del Dipartimento per le Politiche Comunitarie presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Prof. Roberto Adam, il quale, ascoltate le ragioni della Regione Marche così come esposte dal Presidente della V Commissione, ha consigliato di predisporre, tenendo conto delle sue indicazioni, una bozza di legge da sottoporre all’esame preventivo della Commissione europea.
Nello stesso giorno, tramite gli uffici del Dipartimento, venne fissato l’incontro con la Commissione europea, avvenuto poi il giorno 17 febbraio 2011 a Bruxelles.
Preparata quindi la bozza di legge secondo le indicazioni avute, la stessa delegazione Giunta-Assemblea legislativa ha incontrato la Commissione europea dove era presente anche il Prof. Adam.
La Commissione, puntualizzati tutti gli aspetti della bozza e indicato alcune modifiche, ha sostanzialmente approvato il testo che prevede l’affidamento diretto dei servizi di trasporto prettamente sanitari e il ricorso a gare di evidenza pubblica per i servizi di trasporto non strettamente sanitari, quindi la separazione dei due servizi. La conseguente proposta di legge è stata già posta all’ordine del giorno della V Commissione.
Di tale percorso e delle relative conclusioni sono stati informati con appositi incontri tutti i soggetti interessati al trasporto sanitario, quindi le associazioni di volontariato, CRI, Anpas e soggetti privati.
Nel frattempo è stato costituito un gruppo tecnico di lavoro, composto da rappresentanti di Giunta, dell’Assemblea legislativa, delle Aziende ospedaliere e quindi anche dell’Inrca, con il compito di entrare dentro i dettagli di quali siano i trasporti strettamente sanitari e quelli che invece non lo sono.
Il gruppo tecnico di lavoro ha già iniziato l’attività, ovviamente terrà informati, come ha fatto fin qui, tutti i soggetti interessati come sopra elencati e condividerà con gli stessi i criteri e i risultati, cercando di mantenere quell’equilibrio che stava dentro la legge che avevamo approvato.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Ringrazio l’Assessore per l’articolata risposta con cui ci ha presentato lo stato dell’arte del percorso riguardo la regolazione del trasporto sanitario d’emergenza e programmato nelle Marche.
Voglio però subito dire che non condivido l’affermazione di quando dice che non c’è stata mancanza di rispetto nei confronti dell’Assemblea legislativa. Questo non può essere accettato per il modo in cui la proposta di legge di modifica del trasporto sanitario è stata inserita all’interno della finanziaria.
In sostanza, infatti, quella legge venne presentata mezz’ora prima dell’inizio della discussione della finanziaria, senza essere evidenziata da nessuno dei componenti della Giunta e poi posta in votazione soltanto con il semplice numero dell’emendamento; sfido chiunque a riuscire a comprendere il significato di un emendamento di quel genere! Quindi senz’altro quel passaggio si è dimostrato lesivo dei diritti e della dignità dei Consiglieri regionali, è infatti mancato di trasparenza e di informazione e addirittura di annuncio. Pertanto è stato un livello di presentazione di una proposta di legge sicuramente non accettabile.
Un’ulteriore questione che riguarda la mia contestazione è il fatto che non si può intervenire con una legge emergenziale quando il problema era già noto da tempo, ossia quando il confronto con le associazioni era in piedi da mesi.
E’ quindi necessario che chi delibera l’organizzazione del trasporto sanitario a livello regionale – ma questo vale per tutto gli argomenti – affronti le questioni in atto senza intervenire con logiche emergenziali quando la discussione è già aperta da mesi.
Questi rilievi erano già noti. Inoltre a quel rilievo che dice di spaccare tutto ciò che riguarda il mondo associativo di volontariato, ovvero quel mondo che per un secolo sul territorio regionale ha retto in maniera gratuita tutto quel tessuto di solidarietà e di assistenza, bisogna saper rispondere non senza aver prima approfondito e cercato delle soluzioni. Ovvero quelle soluzioni che ora di fatto si sono trovate. Vedi ad esempio il confronto con il Consiglio dei Ministri nel Dipartimento rapporti con la Comunità Europea, che ha ora precisato quali erano i termini dell’incompatibilità della legge con le norme europee (Bolkestein e norme sugli appalti e sulla libera concorrenza), come pure quel confronto diretto con la Comunità europea; i dirigenti del Servizio agricoltura - qui c’è l’Assessore Petrini - in questi cinque-sei anni hanno infatti avuto un’interlocuzione diretta con la Comunità europea.
Pertanto non si capisce perché non si sia fatto per una questione che ha una rilevanza grandissima sia sul tessuto dell’associazionismo, sia sulla struttura di una legge così importante all’interno dell’assistenza sanitaria, come appunto quella del trasporto sanitario. Una legge che ha una rilevante importanza anche a livello di bilancio, perché se si fosse andati nella direzione della gara per tutti i tipi di trasporto sanitario ciò avrebbe comportato un aumento dei costi per la sanità regionale stimato in 80-90 milioni di euro annui. E qui l’Assessore ci dice che questi dati non sono veri, quando invece questi dati vengono desunti dall’unica gara che c’è stata, quella cioè della provincia di Pesaro.
Quindi la mancanza di rispetto per l’Assemblea legislativa si è manifestata addirittura anche nei contenuti della proposta di legge presentata nella finanziaria, una proposta che di fatto avrebbe fatto aumentare i costi per decine di milioni di euro – al di là dell’importo preciso di 80-90 milioni di euro stimato dalle associazioni e per il quale l’Assessore, ripeto, dice che non è reale -, insomma ci sarebbe stato uno sforamento di costi all’interno della legge di bilancio, che invece prevede che qualsiasi aumento di spesa debba essere compensato da una pari diminuzione. Quindi è avvenuta una cosa gravissima.
L’altra questione che mi preme evidenziare è l’aspetto positivo della funzione compiuta in maniera condivisa, maggioranza e opposizione, dalla Commissione sanità ed il ruolo svolto dall’Assemblea legislativa. Qui si parla sempre di un’Assemblea legislativa svuotata, in questa situazione si vedono vediamo invece quali sono i suoi ruoli, ovvero quelli di essere andata a confrontarsi direttamente; spesso infatti chi amministra, come la Giunta e i suoi dirigenti, essendo presi da centomila questioni poi in realtà non va ad approfondire le soluzioni o le alternative.
Complimenti quindi al Presidente della V Commissione Comi e al Vicepresidente D’Anna. Complimenti all’Assemblea, ai Consiglieri che hanno preso in mano la questione e che hanno detto chiaramente che il trasporto sanitario deve rimanere in mano alle associazioni, ovviamente dove ci sono, in quanto riescono a svolgere quel servizio attraverso un principio di solidarietà e di partecipazione nei confronti dei cittadini e inoltre ad un costo minore, insomma con una qualità veramente eccezionale.
Speriamo pertanto che la soluzione proposta riesca a mantenere insieme tutti questi aspetti e dunque a valorizzare il ruolo delle associazioni di volontariato.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Devo dire che l’Assessore Mezzolani dal punto di vista umano mi sta molto simpatico, è una persona anche molto garbata, però ora mi sento di fargli un antipatico attacco politico.
Ritengo che qui la storia si sia consumata dietro due atteggiamenti possibili. Il primo è che lei, o chi per lei in Giunta, ha avuto un timore reverenziale nei confronti della procedura di infrazione (che vorrei ricordare era stata semplicemente iscritta e partita, non era ad un corso accelerato di sanzionamento per la Regione Marche). Quindi lei o ha avuto un timore reverenziale tale che... (...) No, no, Assessore, io non dico che non è seria la cosa, dico che lei o ha detto: “Mamma mia, mamma mia, porto in Aula con il bilancio una pesante variazione normativa” e poi questa cosa ha dato uno scossone a tutta l’Assemblea legislativa; tant’è che in Commissione regolamento si sta parlando di non portare variazioni normative con gli atti di bilancio, tant’è che il Presidente dell’Assemblea legislativa sia è autotutelato perché giustamente ha detto che non sta qui a fare il vigile urbano e quindi ha posto il paletto che certe variazioni normative con atti economici non ci devono essere più. Insomma, voglio dire, non è che lei ha fatto una cosa di ordinaria gestione dell’Assemblea, lei all’ultimo minuto ha portato una pesante variazione normativa. Quindi o lei ha avuto un timore reverenziale, oppure, glielo dico molto francamente, ha fatto la scelta politica di andare incontro a reclami di quei soggetti di capitale privato che operano nel trasporto sanitario, e quindi molto semplicemente ha detto: “adesso vado a ricalibrare attraverso le osservazioni dell’Unione europea il rapporto fra le Anpas, Croci e Misericordie e questi soggetti di diritto privato”.
Queste sono le due opzioni, altrimenti non si spiega il perché ci sia stata un’accelerazione che non ha coinvolto l’Assemblea legislativa. Non ha coinvolto l’Assemblea legislativa!
Vede, quando lei ringrazia i Consiglieri Comi e D’Anna, si rende anche conto che la Commissione sanità ha messo una pezza incredibile nei rapporti con questi soggetti? E meno male che la Commissione si sia assunta la responsabilità di fare una breve istruttoria e umilmente di andare a parlare con chi poteva dare delucidazioni tecniche su quello che si può fare e non si può fare!
Per cui l’esito finale della sua risposta è la scoperta dell’acqua calda! Possibile cioè che il suo Assessorato, che la sua persona, che la sua maggioranza, non fossero in grado già da prima di capire che la partita si giocava sulla differenziazione dei servizi, quelli a carattere prevalentemente sanitario con quelli non a carattere prevalentemente sanitario?
Certo, fermo restando che non tutte le colpe sono sue o della sua maggioranza, perché in Italia c’è comunque un problema di modello di gestione del trasporto sanitario molto differente da altri Paesi europei.
Vorrei però arrivare al dunque. Signori Consiglieri, non cantiamo vittoria, non raccontiamoci che abbiamo già approvato la nuova legge che tutela tutti. Seppure io confidi molto nell’impostazione data dal Presidente Comi della Commissione sanità, sono molto soddisfatto dell’impegno. Un impegno che è anche di tutta l’Assemblea legislativa che sicuramente non può stare a guardare e commentare come se fosse un talk show, bisogna che l’Assemblea legislativa si assuma delle responsabilità ben precise laddove una normativa decide o non decide. Quindi, ripeto, è molto positivo che la Commissione sanità sia scesa in campo perché questo responsabilizza tutti noi.
Però, Assessore, qualunque cosa accada lei ha comunque delle responsabilità politiche, glielo dico con tutto il rispetto del caso. Quello che è accaduto, infatti, non è grave nei confronti solo dei lavori dell’Assemblea legislativa, ma è grave soprattutto nei confronti di tutti quei soggetti che hanno avuto, diciamoci la verità, la forza di fare pressione psicologica su questa Assemblea legislativa. Ossia, se le Anpas non fossero venute qui, se le Misericordie non fossero venute qui, se la Croce Rossa Italiana non avesse sollecitato le sue perplessità, non so se questa Assemblea legislativa avrebbe dato tutta questa disponibilità a rivedere quello che si è dimostrato essere un pessimo modo di legiferare. Quello che è accaduto in occasione di seduta di bilancio è stato infatti un pessimo modo di legiferare, perché essendo le nostre funzioni di programmazione e di legislazione, quindi non solo di copertura, in quella occasione si è fatta sostanzialmente una variazione normativa che annullava un po’ tutto, bloccava un po’ tutto, e dava un segnale, ripeto, o di ossequio per il timore reverenziale che l’inflazione dell’Unione europea andasse avanti, oppure era un segnale per quei soggetti che operano nel privato. Soggetti che, certo, hanno anche dei legittimi diritti da rivendicare, non possiamo andare a sindacare se un soggetto nell’ambito della legalità può lavorare o meno, però anche lì forse si è fatta una scelta politica.
Io credo allora che l’Assessore abbia scelto politicamente di dare un segnale a certi soggetti, mentre la maggioranza ha pensato diversamente - e meno male! - dall’impostazione originale dell’Assessore, perché appunto l’Assemblea legislativa si è responsabilizzata.
Noi del Popolo della Libertà ci siamo assunti la responsabilità, magari sbagliando, sin dall’inizio, ossia quella di dire chiaramente da che parte della barricata stavamo. E noi stiamo dalla parte della barricata delle Anpas, delle Misericordie e della Croce Rossa Italiana, fermo restando il rispetto per chi non appartiene a queste categorie ma che per legge ha diritto a lavorare.
Dunque spero che questa Commissione licenzi il testo il prima possibile. Pertanto ora per il bene dell’Istituzione mi sento di dare, come tanti altri Consiglieri del nostro Gruppo, la mia umile disponibilità a collaborare a questo disegno.
Assessore Mezzolani, fossi in lei valuterei attentamente un passo indietro personale dal punto di vista politico. Perché, diciamoci la verità, lei ci ha provato a fare una scelta politica diversa ma non ci è riuscito, quindi la Commissione sanità ci ha dovuto mettere una pezza; francamente non si capisce ancora il perché questo provvedimento sia dovuto venire insieme al bilancio di previsione che non c’azzeccava nulla.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Latini.

Dino LATINI. Vorrei portare il mio contributo al fine di chiarire l’aspetto che ha preceduto l’approvazione di questo emendamento, perché a differenza di quanto ha detto il Consigliere Binci quell’emendamento è stato visto, valutato e soppesato dalla Commissione bilancio. Quindi non è vero che è stato presentato all’ultimo momento la stessa mattina della votazione della legge di stabilità, è stato visionato e valutato due volte dai componenti della Commissione e poi su di esso c’è stato anche un voto.
Quindi la prima tematica urgente da affrontare, in quanto i dirigenti avevano sollevato la questione nell’ambito dell’approvazione della legge di stabilità finanziaria, economica e gestionale, fu proprio la necessità – e qui è la congruenza con la legge di stabilità - di evitare non soltanto la procedura di preinfrazione ma anche quella sanzione che di fatto avviene automaticamente a seguito della dichiarazione di infrazione, su cui non ci si può più mettere becco, bisogna soltanto adempiere al pagamento della sanzione stessa. Sanzione che in questo caso sarebbe stata di alcuni milioni di euro, tenendo conto che per una semplice dimenticanza del regime di privatezza sono stati sborsati 200 mila euro.
Quindi l’emendamento è stato portato con cognizione di causa e nei tempi giusti. Infatti da metà ottobre in una riunione tenutasi a Roma la Regione Marche era già a conoscenza di questa situazione e dell’adempimento che doveva essere svolto entro il 31 dicembre 2010. La Regione Marche era inoltre a conoscenza – lo sapete, ce lo ha accennato l’Assessore Mezzolani – della sentenza del Consiglio di Stato che in materia ha stabilito proprio la necessità di una regolazione concorsuale per quanto riguarda l’assegnazione di questi servizi. Così come la Regione Marche sa benissimo dell’altissimo valore delle iniziative di volontariato svolto dalle varie Croci, non soltanto quelle che aderiscono all’Anpas, non soltanto le Croci Rosse, ma anche di tutte le altre che svolgono attività di pubblica assistenza.
Pertanto con l’approvazione di questo emendamento nella legge si conosceva il rischio di dover incontrare, come quell’adempimento immediato che ha posto in essere prima di tutto l’Assessorato alla sanità e poi giustamente la V Commissione, quello cioè di trovare le modalità più adeguate per risolvere il problema.
Molti in quest’Aula hanno richiamato la legge varata in Toscana, certo, anch’essa ha subito l’infrazione della Commissione europea, però quella legge non ha avuto una sanzione economica perché vi era l’indeterminatezza del contenuto, essendo più una legge di princìpi e di valori anziché una legge normativa sulla questione. Cosa che su questo tema la Regione Marche dovrà fare a mo’ di pilota, esclusa la vecchia legge della Regione Piemonte che qualche anno fa aveva regolamentato in maniera puntuale su questo aspetto.
Il mio contributo - e lo voglio dire in modo chiaro così svilisco alcune polemiche, perché essendo Presidente della Commissione sono stato firmatario di questo emendamento - è stato quello di apportare una proposta di legge affinché il lunghissimo, importantissimo e laborioso lavoro della V Commissione abbia anche l’effettivo contributo di un Consigliere regionale proprio nell’enunciazione dal punto di vista normativo degli aspetti più determinanti della suddivisione del trasporto sanitario, come enunciato dall’Assessore.
L’altro dato che voglio rilevare riguarda il futuro. Pensare che la legge che verrà presentata prossimamente potrà risolvere l’aspetto di tutto il volontariato è un’affermazione che non mi sento di sottoscrivere. Perché se dividiamo il trasporto fra urgenza-emergenza e il trasporto sanitario ordinario vedremo che l’affidamento attraverso una base concorsuale, al di là della scelta sulla procedura concorsuale, ci dovrà comunque essere per quanto riguarda il trasporto sanitario ordinario.
Quindi la questione non è quella di salvare tutto il possibile bensì di normare a livello legislativo regionale una funzione vitale, come appunto quella del volontariato, inserendola in apposite convenzioni per alcune tipologie di trasporti, dopodiché lasciare alle norme del trattato europeo (in questo caso è l’articolo 90, secondo comma) e alle leggi nazionali. Tenendo conto che vi sono qualità di trattamento e condizioni possibili per tutti e che soprattutto non vi è una penalizzazione in partenza per quanto riguarda le Croci e l’Anpas. Dobbiamo peraltro tenere conto che le 86 postazioni è vero che danno diritto a 400 lavoratori e a 400 posti di lavoro, ma dietro ci sono oltre 3 mila persone che svolgono attività volontariamente. Quindi vi è un panorama molto vasto di cui non solo ne dobbiamo tenere conto ma che ovviamente dobbiamo anche salvaguardare.
Concludo dicendo che la sistemazione di tale tematica consentirà anche di determinare quei segnali importanti per l’accreditamento dei servizi di volontariato per la pubblica assistenza e per il volontariato in genere, e soprattutto consentirà di stabilire una volta per tutte gli affidamenti e le esecuzioni in conto terzi su questi aspetti specifici distinguendoli da quelle che in realtà sono invece semplice attività di volontariato. Sicché significa configurare il volontariato, e quindi i servizi deputati allo svolgimento delle sue specifiche mansioni, nel senso globale e specifico del termine.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI. Salto la parte di merito perché i colleghi che mi hanno preceduto hanno illustrato bene la situazione. Come Gruppo PdL possiamo confermare, con la delega politica che abbiamo fatto alla V Commissione attraverso i nostri componenti, di voler mettere mano a questa normativa. Faccio quindi solo un accenno sì polemico ma che allo stesso tempo è di incoraggiamento alla chiarezza.
Tralasciando la vicenda del blitz dell’emendamento dell’ultimo minuto, dico solo, Assessore, che di fronte a questa situazione si rinnova un po’ un rito ormai abbastanza stanco dell’andamento della Giunta Spacca: una volta siete liberali, una volta siete protezionisti, socialisti, nazionalisti, una volta ambientalisti, una volta imprenditori. Quindi permettetemi di dire che per chi vi osserva c’è molta confusione. Tutto qua. Una volta siete garantisti dell’unione europea, una volta protezionisti dell’economia nazionale, una volta a favore della libera iniziativa, una volta contro la libera iniziativa. Ecco, è un modo di ondeggiare, certo, capisco che in politica ci sta, però c’è assolutamente bisogno di chiarezza.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pieroni.

Moreno PIERONI. Credo che su questo importantissimo argomento per la vita socio-sanitaria della regione Marche e per tantissimi cittadini che fruiscono di questi trasporti, di questi servizi, si sia fatta oggi abbastanza chiarezza.
C’è stato un grande lavoro portato avanti dalla Commissione tutta, in particolar modo dal Presidente e dal Vicepresidente che hanno cercato di trovare le giuste soluzioni per un argomento così grave ed importante.
E’ indubbio che al momento dell’approvazione di quell’emendamento nella finanziaria c’è stato uno sbandamento da parte della politica regionale, perché le sollecitazioni e gli atteggiamenti che la Comunità europea riservava alla Regione Marche erano molto, molto difficili da sostenere. Ma credo che oggi siamo in grado, come Assemblea legislativa, come Amministrazione regionale, proprio grazie ad un lavoro bipartisan, di poter dare una risposta a mio avviso chiarificatrice, una risposta che in prospettiva potrà risolvere le problematiche legate al mondo del volontariato e delle varie Croci.
Quando io all’epoca, era il 19 gennaio, presentai l’interrogazione al fine di sollevare quelle preoccupazioni che stavano nascendo dalle varie Croci della regione Marche, ero sì abbastanza preoccupato però comunque consapevole che sia l’Amministrazione ed in particolar modo l’Assemblea legislativa non hanno assolutamente voluto creare né disagio né sopratutto criticità per i nostri concittadini.
Penso che da qui a breve risolveremo questo problema. Lo risolveremo tutelando sicuramente le Croci e con la garanzia per l’Amministrazione regionale di poter rispettare tutte le normative europee e nazionali.
Voglio pertanto plaudire in particolar modo il lavoro bipartisan, che è la vera dimostrazione che quando c’è la consapevolezza e la volontà di risolvere i problemi i risultati poi si ottengono.


Interrogazione n. 74
dei Consiglieri Comi, Giancarli
“Futuro della scuola di Scienze mediche veterinarie dell’Università degli studi di Camerino”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 74 dei Consiglieri Comi, Giancarli. Ha la parola l’Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. I Consiglieri Comi e Giancarli hanno presentato questa interrogazione in quanto preoccupati per il futuro della Scuola di scienze mediche veterinarie presso l’Università degli Studi di Camerino.
Brevemente vorrei premettere che la Giunta regionale, così come esplicitato nelle premesse dell’interrogazione dagli stessi interroganti, si è già attivata in tal senso presso il Ministero dell’istruzione, università e ricerca, e allo stesso modo intende insistere al fine di verificare ogni concreta possibilità di dare attuazione alla convenzione di cui alla deliberazione n. 2067 del 7 dicembre 2009.
Ciò detto, proprio nell’intento di concretizzare gli impegni presi, si sta provvedendo ad una progettualità finalizzata all’istituzione di alcune borse di studio biennali destinate a neolaureati in Medicina veterinaria aventi come obiettivo la possibilità di estendere l’attività clinica anche nelle ore notturne, consentendo così l’attivazione del c.d. H24.
Si precisa a tal fine che la Giunta regionale si è resa disponibile ad un contributo pari a 100,000,00 euro da erogare alla Facoltà di Medicina veterinaria dell’Università degli Studi di Camerino per l’istituzione delle suddette borse di studio.
Tutte le azioni suddette indicano chiaramente la volontà di confermare la presenza della Facoltà di Veterinaria a Camerino e di esperire, tra l’altro, ogni utile azione e pressione presso il Ministero dell’istruzione, università e ricerca.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Ringrazio la Giunta e lei Assessore per ciò che la Regione sta facendo per questa Facoltà.
Credo di poter dire che in Italia dalla mucca pazza alla aviaria tutto è stato tenuto sotto controllo. Il sistema veterinario nazionale, articolato in tutto il territorio e strutturato nei dipartimenti di prevenzione, ha dimostrato efficienza, tempestività, capacità di controllo.
Tra l’altro non molti giorni fa il Parlamento italiano ha approvato una legge in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari. Speriamo che una legge con tali caratteristiche diventi anche un atto del Parlamento europeo. Perché sono provvedimenti che non soltanto danno benefici al sistema agroalimentare marchigiano, a garanzia in qualche modo dell’italianità del prodotto, ma assicurano ai consumatori anche una completa e corretta informazione sulle caratteristiche dei prodotti alimentari commercializzati, dei prodotti trasformati parzialmente, trasformati o non trasformati. Addirittura per i prodotti trasformati dovranno essere indicati i luoghi dove è avvenuta l’ultima trasformazione sostanziale, il luogo di coltivazione o l’allevamento della materia prima utilizzata.
Ecco, di fronte a questi provvedimenti del Paese e spero dell’Europa, vediamo quanto il Servizio veterinario, quanto la Facoltà di veterinaria, assumono sempre più un’importanza fondamentale. Ed oltre al valore scientifico di questa Facoltà voglio sottolineare non da ultimo anche l’importanza del luogo, la città di Camerino, le zone interne della nostra regione.
Grazie ancora, Assessore.


Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro


Interrogazione n. 238
del Consigliere Natali
“Bando per progressione verticali nell’ambito ZT 13"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 238 del Consigliere Natali. Ha la parola l’Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. In merito ai punti dell’interrogazione faccio riferimento all’informativa data dal Direttore dell’Asur ovviamente fatta in collaborazione con gli uffici legali sia dell’Azienda sanitaria regionale che della Regione, perché questo pare abbia poi risvolti di carattere legale. Pertanto si risponde come segue.
Accanto alla normativa nazionale in materia concorsuale, in particolare l’art. 8 del d.lgs. 29/1993 e le successive circolari della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che prevede in maniera generica l’incompatibilità tra i componenti di commissioni concorsuali e coloro che ricoprono cariche politiche, si ritiene doveroso ricordare alcune sentenze del Consiglio di Stato che definiscono in maniera dettagliata sia il campo applicativo di tale norma sia la ratio del legislatore.
In particolare nelle sentenze nn. 405/02, 652/03, 4056/02 e 3461/10 viene evidenziato che il divieto in esame è posto al fine di rispettare i due principi generali di “imparzialità dell’azione amministrativa” e della “possibilità di accesso a tutti i cittadini agli uffici pubblici”. L’ente nel quale si riveste la carica pubblica, quindi, per essere ostativo alle funzioni ed ai principi di cui sopra, deve avere una qualche incidenza sull’attività dell’ente che indice il concorso.
Nel caso di specie la Comunità montana dei Sibillini è un ente territoriale distinto e separato dall’Azienda sanitaria regionale. Come ben noto, con l’aziendalizzazione del SSN avvenuta già nel 1992 con d.lgs. 502/92 è avvenuto un progressivo allontanamento degli enti locali dalla gestione diretta della sanità e di conseguenza una forte regionalizzazione del settore.
Mentre le aziende sanitarie locali, nate dalla fusione delle vecchie USL e dotate di personalità giuridica pubblica con autonomia gestionale e finanziaria, sono enti strumentali della Regione e non più degli enti territoriali, le Comunità Montane svolgono funzioni rivolte allo sviluppo socio-economico del territorio, specialmente al fine della valorizzazione delle zone montane per l’esercizio di funzioni proprie finalizzate alla collaborazione ed all’associazione degli enti comunali disagiati.
L’effettivo allontanamento degli enti territoriali dalla sanità in particolare in questa Regione è stata ulteriormente consolidata con la l.r. 17/2010, che modifica la l.r. 13/2003 di riordino del SSR, che addirittura esclude la necessità della consultazione della Conferenza dei sindaci per la nomina dei direttori di Zona.
Ciò non di meno, va ricordato che a seguito della costituzione della Provincia di Fermo, otto degli undici Comuni facenti parte della Comunità montana dei Sibillini non afferiscono più al territorio provinciale di Ascoli Piceno bensì alla nuova Provincia.
Tale particolarità, come ricordato anche nella sentenza del Consiglio di Stato n. 6526/03, legittima ulteriormente la compatibilità delle due cariche in quanto nella decisione espressa in situazioni similari si ribadisce il concetto secondo cui “deve escludersi che sussista un elemento di collegamento tra il potere esercitatile da un assessore di un comune rispetto all’attività di altro comune, atteso che ogni assessore comunale esercita il proprio potere esclusivamente nel proprio ambito territoriale”.
Tutto ciò premesso, valutato, anche alla luce delle numerose sentenze del Consiglio di Stato, che il dott. Cesare Milani, all’epoca dirigente della Zona territoriale n. 13, aveva le caratteristiche professionalmente richieste per lo svolgimento dell’incarico di presidente di commissione per la selezione interna di n. 8 collaboratori amministrativi cat. D, si è ritenuto di non dover assumere alcun provvedimento modificativo della richiamata determina n. 409/2010 assunta dal precedente direttore di Zona.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Assessore, prima il Consigliere Zinni replicando sul trasporto sanitario le esternava la stima e la simpatia nei suoi confronti. Allora io non capisco, ribadendo la simpatia e la stima nei suoi confronti, perché lei si presti a coprire delle cose che sa bene essere illegittime e che non sono altro – vedo una Giunta al completo, vedo un’Assemblea legislativa al completo, quindi…– che delle marchette - anzi, direi marcacce - di pessimo gusto e di basso livello.
Vede, Assessore, di irregolarità in quelle progressioni verticali ce ne sono state moltissime ed il bello è che voi ve ne siete accorti e come Giunta avete quindi chiesto chiarimenti non più tardi del dicembre scorso. Dopodiché avete avuto dei chiarimenti bellissimi dal Direttore generale dell’Asur che in quel momento era il Commissario della Zona territoriale n. 13, cioè si autodava i chiarimenti e poi li dava a voi. (…) Controllore e controllato, non diciamo altro, ma la politica, come sa, Consigliere Binci, non c’entra.
L’incompatibilità del signore che lei nominava – io non lo nomino affatto – deriva non dal fatto che è Presidente della Comunità montana dei Sibillini, quanto dal fatto che è Consigliere comunale, e non potrebbe essere Presidente della Comunità montana dei Sibillini se non fosse Consigliere comunale.
Le sentenze da lei richiamate, un po’ datate, direi, si scontrano con tante altre sentenze che da questo punto di vista, Assessore, sgombrano il campo da equivoci; lei saprà che ci sono ricorsi al Tar con sospensive richieste in questi giorni, per cui la risposta che lei ha letto, fornita non so se dall’attuale Direttore generale dell’Asur in nome e per conto del suo fare da Commissario della Zona territoriale 13, la potrebbe esporre a delle smentite solari e indiscutibili, perché quelle sentenze che a lei hanno ficcato dentro quel testo potrebbero essere superate da altre.
Ma la cosa bella è che questo non è altro che l’ennesimo atto di vilipendio ad ogni norma che nella Zona territoriale 13 si consuma. E si consuma nella vostra perfetta consapevolezza. Perché, chiariamoci, la persona di cui parliamo, e non è una cosa che non sapete, se non sbaglio è attualmente la persona che ha avuto per tanto tempo la responsabilità del Cuat.
Andando indietro nel tempo voglio ricordare - per chi si è interessato un po’ della sanità nella Zona territoriale 13 lo sa - che nel 2001 quella particolare posizione, che in quel determinato momento all’apice vedeva una persona che non era ancora in età pensionabile, riuscì a percepire una buona buonuscita (parliamo all’epoca di 157 milioni, che abbiamo pagato tutti). La motivazione che si dette di tutto questo fu che per la soppressione di quel posto ci sarebbe stato un risparmio. Ma dopo un anno e mezzo il posto rifiorì per magia di chi comandava allora nella provincia marchigiana la sanità, una persona di vostra conoscenza, e quindi questo signore ha continuato ad espletare quel ruolo. Riuscendo anche - come lei ricorderà, Assessore, perché portato alla sua attenzione - a firmare famose determine su quelle mobilità strane, ossia con passaggi dalla Provincia alla Zona territoriale 13, all’Asur Marche, di persone che non potevano avere il nulla osta della Provincia perché non erano state ancora stabilizzate. Stiamo parlando sempre delle stesse persone, èh! Giriamo sempre intorno alle stesse persone.
Il mio stupore, quindi, non è più nel meravigliarmi di come si comportano certe persone, ma che queste certe persone non hanno neanche l’accortezza di non mettersi in prima fila. Perché quelle stesse cose si potevano benissimo fare - purtroppo, dico! - non apparendo, invece hanno la sfrontatezza di farvi fare queste figure - in primis a lei e a chi bene o male sta dalla loro parte -, imponendo la propria presenza come presidente di commissione.
E sappiamo tutti che è una incompatibilità che viene non solo da norma giuridica, ma anche da norme di buonsenso, cioè, una persona che riveste quei ruoli non può essere presidente di una commissione d’esame.
Questo dovrebbe essere un parlare chiaro tra noi, allora mi giro verso i giustizialisti delle Assemblee comunali, provinciali, regionali, che al governo si comportano con un determinato rigore nei confronti del Governo e di chiunque, e fanno anche bene in certe occasioni, ma poi si scordano di questo loro modo di agire nelle cose che gli passano davanti tranquillamente.
Allora, Assessore, io la prego di prendere le dovute informazioni da parte di chi ha diretto la Zona territoriale 13 come Commissario, da parte di chi la dirige adesso, da parte di chi frequenta la Zona territoriale 13, dai suoi colleghi di Giunta, da chi conosce certi aspetti, per impedire almeno che formalmente si facciano certi strazi rispetto al buonsenso e alla norma. Anche perché ne va di mezzo la credibilità di tutti voi - anzi, potrei dire di tutti noi come classe politica -, questo perché non vi rendete conto, voi, della necessità di annullare un concorso che è presieduto da un politico.
Se dovessimo fare un discorso strumentale potremmo anche essere contentissimi del vostro fare, ma siccome siamo tra quelli che ritengono che la politica non debba essere il bunga bunga ma qualcos’altro, allora di questa cosa ne siamo dispiaciuti.


Proposta di atto amministrativo n. 20
della Giunta regionale
“Programma promozione turistica anno 2011”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 20 ad iniziativa della Giunta regionale.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Badiali.

Fabio BADIALI. Oggi in quest’Aula ci troviamo ad approvare il programma annuale di promozione turistica per l’anno 2011. Come previsto infatti dal testo unico del 2008 ogni anno questo atto deve vedere un passaggio in Aula assembleare in quanto è un programma che individua la promozione per l’anno corrente.
Quest’anno posso dire che è la prima volta che arriva nel mese di febbraio, il che significa che è stato fatto un buon lavoro. Il programma è stato presentato dalla Giunta entro il 31 ottobre, come appunto prevede il testo unico del 2008, successivamente è stata apportata anche una correzione. Infatti la delibera del 29 novembre è stata modificata, è stato cioè valutato l’impatto positivo che ha prodotto la campagna promozionale fatta attraverso Dustin Hoffman. Campagna conclusasi alla fine del 2010 con ottimi risultati dal punto di vista mediatico e che quindi definisce un ritorno di immagine per le Marche nel suo complesso. Pertanto si è deciso di proseguire la campagna pubblicitaria “Marche, le scoprirai all’infinito”. Inoltre si è ricontattata l’agenzia, lo staff di Dustin Hoffman, per cercare di acquisire i diritti al fine di riprogrammare anche nel 2011 – e speriamo pure per il 2012 – un simile percorso.
E’ infatti stato un percorso, un brand, una comunicazione vincente che ha portato turisti nella nostra regione in percentuale molto più elevata che nelle altre regioni italiane, se non sbaglio abbiamo visto un aumento del 3-4% tra stranieri e italiani. Dunque significa che è stata fatta una promozione eccellente e che quindi bisogna proseguire, perché quando un marchio va bene deve poter essere continuativo.
E tutto questo ha funzionato bene per un periodo di tempo anche con la vecchia promozione “Marche, l’Italia in una regione”, però poi è giusto cambiare, è giusto che ci sia un’evoluzione, che si individuino stili nuovi di crescita, di promozione e quant’altro.
Per quanto riguarda invece la promozione “Marche di charme: turismo a cinque sensi”, che è stato un primo tentativo per promuovere le Marche, non è che sia stata eliminata, è rimasta come appendice delle “Marche, le scoprirai all’infinito”, viene cioè diramata in altri settori. Cosa dunque altrettanto importante in quanto si tiene conto dei vari turismi e delle varie specificità. Inoltre si tiene conto anche del turismo destagionalizzato. Perché, come è stato più volte ribadito dal Governo regionale – lo condivido appieno –, il turismo, insieme alla cultura e all’internazionalizzazione, deve essere il secondo motore di sviluppo della regione. Noi siamo al primo posto in Italia e al quinto in Europa per il manifatturiero, ma oltre a queste potenzialità e specificità dobbiamo anche diversificare. Quindi il turismo, insieme alla green economy, alla cultura e all’internazionalizzazione, è un settore importantissimo che dobbiamo dunque valorizzare.
Riuscire a dare risposte in un arco di dodici mesi, per cui non soltanto nei mesi estivi, ritengo sia una cosa importantissima. Occorre valorizzare e riscoprire la nostra entroterra, un tratto di 70 km che va dalla costa alla montagna in cui ci sono delle eccellenze che neanche noi, purtroppo, a volte conosciamo, bellezze che vanno rivalutate e messe in evidenza in modo che poi i cittadini ne possano usufruire.
Sicché dobbiamo lavorare su questa valorizzazione, ma dobbiamo farlo come? Dobbiamo ovvero lavorare in sinergia, la Regione con gli Enti locali, Province e Comuni, e i sistemi turistici locali, dobbiamo lavorare con le associazioni di categoria. E’ importante definire una sinergia tra tutti gli attori del territorio che nella promozione, nell’accoglienza, nel turismo hanno voce in capitolo.
Ma dobbiamo soprattutto mettere risorse a disposizione, e questo piano prevede oltre 10 milioni di interventi. Certo, tutti sappiamo benissimo che c’è in atto una crisi economica drammatica che si ripercuote sulle famiglie e in tutti i settori, però dobbiamo cercare di dare comunque sostegno e di incentivare. Dobbiamo mettere a disposizione, proprio perché c’è crisi, delle risorse per gli imprenditori in modo possano intraprendere interventi nel settore del turismo per ristrutturare, per ammodernare, insomma, per rendere più accoglienti le strutture ricettive. Abbiamo cioè bisogno di strutture ricettive in grado di dare risposte ai nuovi turismi che stanno emergendo. Vediamo ad esempio quello americano, vi è una grande rivista americana, che arriva a 36 milioni di famiglie americane, che ritiene le Marche siano una regione eccellente per un turismo di qualità, un turismo intelligente, un turismo culturale, un turismo rilassante. Dunque, dicevo, dobbiamo dare saper dare risposte anche dal punto di vista dell’accoglienza, mettendo a disposizione tutte le risorse necessarie.
In un momento di crisi come questo aver reperito 10 milioni di euro per il turismo è secondo me un fatto molto significativo ed importante. Si è infatti ritenuto di non tagliare risorse per i settori dell’industria e del lavoro, del turismo e della cultura, della green economy e del sociale, tutti settori dove occorre investire.
Capisco che potrebbe essere una contraddizione, i tagli arrivano dal Governo nazionale e di conseguenza anche noi siamo costretti a tagliare, ma vogliamo tagliare in settori meno produttivi, spostando le risorse nelle parti che invece pensiamo lo siano di più.
Dunque il settore turismo è per noi considerato importantissimo e produttivo, pertanto abbiamo messo risorse per 1 milione e 700 mila euro per fare promozione e comunicazione. E questo è importantissimo, perché se non faremo promozione e comunicazione non andremo da nessuna parte.
Inoltre bisogna saper distinguere i ruoli. La promozione deve essere fatta da un ente unico, deve farla la Regione, non può essere fatta dai singoli Enti locali sui territori, sarebbero risorse sprecate. Dopodiché ognuno deve avere la sua specificità e i propri ruoli, alla Regione, come dicevo, va il compito di fare promozione, mentre alle Province spetta l’accoglienza in area vasta, che è importantissima, infine ai Comuni spetta la promozione dei servizi e degli eventi in ambito locale. I turisti quando vengono nelle Marche, attraverso la promozione fatta dalla Regione, devono trovare accoglienza in area vasta all’interno della provincia, ma soprattutto devono trovare quei servizi e quegli eventi in ambito locale che permetteranno loro di poter godere appieno le proprie vacanze.
Ci sono inoltre per l’accoglienza ulteriori risorse per oltre 900 mila euro e circa 1 milione di contributi per spese di investimento, altro dato significativo e molto importante, perché significa abbattere il conto interessi, significa dare un respiro alle imprese che vogliono innovare, che vogliono investire, che vogliono creare nuovi posti per ospitare i turisti.
Ci sono risorse anche per quanto riguarda la manutenzione degli IAT, che è un altro punto di riferimento, perché il turista quando arriva in una regione vuole trovare centri di accoglienza efficaci, punti di riferimento che gli facciano dire che in questa regione il turismo funziona davvero.
Ci sono poi 900 mila euro per il sistema informativo del turista. Perché il turista che arriva nella regione Marche, che sia da nord o da sud oppure da ovest o da est, deve poter subito trovare un qualcosa che gli spieghi quali sono le eccellenze, le particolarità, quale posto visitare, dove ci sono gli eventi culturali, dove ci sono particolarità e così via. Insomma il turista è tramite la comunicazione (settore oggi all’avanguardia e che quindi deve essere sviluppato) che potrà trovare immediatamente tutte le risposte di cui ha bisogno.
L’ultima questione riguarda il fondo del Ministero del turismo per i progetti di eccellenza delle Regioni. Un fondo che il Ministero mette a disposizione a seguito di una legge del 2006 del Governo Prodi, poi ripresa dal Governo Berlusconi. Per cui oggi sembra che queste risorse per fortuna stiano arrivando. Alla Regione Marche compete circa il 2,8% delle risorse nazionali, per un totale di 3,7 milioni, più un 10% di parte regionale, circa 300 mila euro.
Questi progetti speciali dovranno essere valutati e concertati, come è stato detto, insieme agli gli Enti locali, Province e Comuni, per quelle strutture di eccellenza che sono in via di completamento, che magari sono state ristrutturate anche grazie ai soldi del terremoto, molte delle quali sono anche di proprietà regionale. E all’interno delle strutture di eccellenza trovare punti di riferimento su cui poi investirvi. Dopodiché la gestione non dovrà essere regionale - la Regione, ripeto, deve programmare deve progettare -, ma dovrà essere data ai privati.
Il turismo è dunque per la nostra regione una parte importantissima, dobbiamo sempre più valorizzarlo, incentivarlo, dobbiamo sempre di più rapportarci con tutti i soggetti attori del territorio. Potremo anche sbagliare qualche cosa, ma l’importante è ricredersi, l’importante è individuare l’errore e saper ripartire con il piede giusto.
Se vogliamo veramente rilanciare, se vogliamo veramente dare speranza ai nostri giovani, ai tutti i nostri cittadini uomini e donne, un settore importantissimo da individuare ritengo sia proprio quello del turismo, ovviamente insieme alla cultura, all’internazionalizzazione, all’enogastronomia, insieme ai prodotti tipici regionali e all’artigianato artistico, una nostra eccellenza regionale che non si riscontra in nessun’altra regione se non in Umbria o in Toscana.
E’ su questi settori che dobbiamo sempre più investire e sui quali dobbiamo soprattutto crederci. Pertanto ritengo che con questo Piano possiamo dare veramente l’idea concreta che ci crediamo e che, avendoci messo le risorse, ci vogliamo investire.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Marinelli.

Erminio MARINELLI. Mi riallaccio alle ultime affermazioni fatte dal Presidente della terza Commissione, ovvero al fatto che il turismo debba rappresentare un veicolo economico. Questo lo diciamo da anni in tutte le occasioni, in tutti i convegni, in tutti gli incontri, quindi è ora che dalle parole si passi ai fatti. E’ ora cioè che cominciamo a fare un percorso condiviso, condiviso anche con la minoranza in senso critico e propositivo, perché, come diceva il Presidente Badiali, si può sbagliare e quindi si può anche tornare indietro, è nella logica delle cose, non è che la maggioranza è il verbo impera e la minoranza non lo è o viceversa.
Però credo che bisogna fare un po’ il punto della situazione, per gli amici Consiglieri, i cittadini, per la stampa, sulle modalità con cui il programma è arrivato in Assemblea. E’ stato già detto dal Presidente Badiali, ma un po’ a volo d’uccello, invece secondo me bisogna meglio sottolineare alcuni passaggi.
Voglio dire innanzitutto che io come Consigliere mi sono sentito estremamente preso in giro, perché prima si vota una cosa e poi si va alla BIT con un’altra, dopodiché, alla chiusura della BIT, si rivota un’altra cosa ancora. E’ inconcepibile, è inconciliabile. Mi spiego.
Il 29 novembre la Giunta delibera “Marche di charme: turismo a cinque sensi”, il 12 gennaio l’atto va in Commissione, era presente l’Assessore, viene svolto un ampio dibattito, ovviamente anche con critiche su questo progetto. La Commissione licenzia l’atto il 12 gennaio con l’astensione della minoranza. Poi dal giorno successivo vi fu un’ecatombe di interventi sulla stampa secondo me fuori luogo ed eccessivi, in cui si è messo in evidenza che questa regione è veramente al plurale. Ma tanto al plurale, troppo al plurale! Il Presidente della Provincia di Pesaro, il Presidente della Provincia di Fermo, il Presidente della Provincia di Ancona erano tutti contro questa promozione “Marche di charme”, chi era a favore di Dustin Hoffman, poi è uscito fuori il nome di Valentino Rossi, ultimamente anche Gualazzi di Urbino che ha vinto a Sanremo. Insomma, ogni giorno si individuava un personaggio che potesse essere in grado di rappresentare l’eccellenza della nostra regione.
Allora in una situazione del genere mi viene da dire: “ma questo “Marche di charme” la Giunta non l’aveva studiato e approvato?” Perché allora questo ripensamento dopo il 12 gennaio? Perché questo periodo che va dal 29 novembre al 12 gennaio? L’Assessore Moroder ha fatto tutto di testa sua, non ha concertato nulla?
Nel programma si legge chiaramente che le linee di indirizzo in esso contenute tengono conto delle proposte degli enti locali e delle associazioni, dei servizi alberghieri, degli istituti professionali, allora mi chiedo: è stato fatto? Non è stato fatto? Perché utilizzare la stampa? Perché non utilizzare invece la Commissione cercando di lavare i nostri panni negli spazi istituzionali?
Credo che in tutto questo ci sia stata una battaglia politica, ma non lo voglio sapere, oppure la voglia da parte di qualcuno di occupare il posto di qualche assessorato. Perché non è possibile, è fuori luogo, che una volta che si sia chiuso un pacchetto il giorno dopo lo si riapra.
Nei suoi interventi il Presidente Spacca, ritengo con grande soddisfazione, ha dimostrato, visti i risultati, come questo investimento milionario fatto su Dustin Hoffman - indipendentemente se sia stato giusto o no, non voglio aprire ora questa polemica – si sia rilevato positivo e che quindi bisogna continuare su questa strada.
L’aumento degli arrivi e delle presenze è certo importante, però è anche importante considerare se c’è stato un aumento del PIL. Quindi bisogna fare un’analisi più approfondita, una analisi fatta non solo di numeri (quei numeri che quanto prima, credo, verranno resi noti per l’anno 2010).
Allora il tutto è stata una brutta cosa. E noi della Commissione, Presidente Badiali, non ci abbiamo fatto una bella figura. Io mi sono proprio sentito preso in giro, perché, ripeto, il giorno dopo la chiusura della BIT il programma è stato portato con un altro indirizzo della Giunta. Non è nella logica delle cose, quindi si è dimostrato chiaramente che vi è stata una mancanza di regia politica, di strategia, di volontà di utilizzare un certo canale, giusto o sbagliato che sia.
Quindi secondo me, poi chiudo la parentesi, è stato un modo schizofrenico di gestire il progetto turistico nella regione Marche, al di là delle tante belle parole che si dicono e che ancora sentiremo.
Vado ora al programma. Io faccio i complimenti ai dirigenti perché sono stati veramente bravi e capaci di scrivere tutto, è scritto molto bene, è stato fatto con tanto calore, è stato fatto con tutti i cinque sensi – anzi, secondo me con sette sensi -, perché ci hanno messo tutto quello che c’era da inserire, ma a mio parere c’era la necessità, tenendo conto che abbiamo davanti altri quattro anni di legislatura, di mettere in evidenza anche le priorità, con quali risorse, con che impegni. Cercare cioè di diversificare, di non mettere in questo calderone tutto. Perché dico questo? Perché un programma turistico deve prevedere, appunto, anche i modi, i tempi e gli strumenti organizzativi.
Io ho visto in questo programma parecchie negatività. Ma le mie vogliono essere delle critiche costruttive, che certamente possono essere recepite o meno, ma dalle quali dovreste prendere lo spunto perché provengono da chi modestamente nel proprio territorio per il ruolo che ha ricoperto ha vissuto le difficoltà di una città che pur essendo commerciale o industriale ha cercato comunque di aprirsi al turismo. Voglio dire che non dovete vederci una dietrologia o chissà cosa altro.
La BIT di Milano. La BIT di Milano è una bella vetrina, ma oggi cominciano a comparire interventi in cui si dice che non serve, che è ridotta solo a una passerella. Io non credo sia così, credo sia stato fatto un grande sforzo dell’Amministrazione per cercare di propagandare il prodotto Marche, aumentando i metri quadrati, però sono anche aumentate le spese, infatti la serata del 16 febbraio, con l’inaugurazione e la conduzione dello stand con Neri Marcorè, credo sia costata una bella cifra. E qui stiamo sempre nel campo dell’opinabile, ognuno fa le proprie scelte, ma secondo me fra Marcorè e Sgarbi la bella cifra di 30 mila euro circa poteva benissimo essere utilizzata diversamente.
La struttura di questo programma vede secondo me tre positività.
Soprattutto vi è una implementazione dell’uso del web. Si sa che il 43% dei turisti utilizza questa via di accesso. Per cui aver posto più attenzione al web sicuramente mostra l’intelligenza di chi vuol puntare su un settore in crescita.
Poi vi è un’interconnessione con la cultura. Oggi l’Assessore Marcolini si trova a Macerata a parlare di Sferisterio, egli secondo me è la persona adatta per avere la delega alla cultura, non potrebbe essere diversamente, è lui che ha i cordoni della borsa, vedo tra l’altro che si sta muovendo anche con una certa forza e sinergia.
Secondo me questo binomio turismo-cultura deve essere realizzato con un matrimonio tale affinché questi settori insieme possano rappresentare una valenza economica al pari delle tante attività industriali della nostra regione.
La terza positività che si riscontra è un’attenzione sui marchi di qualità: bandiere blu, bandiere arancioni, borghi d’Italia, turismo sostenibile.
Insomma, tutte situazioni che sono da tenere in giusta considerazione.
Delle risorse ne ha parlato ampiamente il Presidente Badiali per cui su questo aspetto non mi dilungo. Dico solo che certamente occorreva dare di più rispetto al 2009 che è stato proprio un anno catastrofico, se non sbaglio di trattava di 3 milioni di euro. Il 2009 è stato anche un anno particolare, ci sono state le elezioni e quindi tutto è stato fatto in ritardo. Per cui investire 10 milioni – nella prima bozza erano 12 – è stato un grande impegno. Però dobbiamo anche sottolineare, visto che si dice sempre che il Governo nazionale è ladro, che manda sempre difficoltà a più non posso, che per questo progetto ha stanziato 4 milioni; ora non so, se consideriamo che il progetto Charme è stato messo in seconda linea, se questi 4 milioni verranno utilizzati per questo progetto oppure diversificati, ma per questo eventualmente vedremo se l’Assessore se ci dirà qualche cosa.
Si parla inoltre di promozione, di pubblicità, di commercializzazione, tutte attività proposte dalla legge, ma ci chiediamo: con che tempi?
Ecco allora qual è la vera critica, è il fatto che, seppure sia stato fatto un grosso sforzo conoscitivo, didattico e analitico dell’ufficio preposto al turismo, non ci sia alcuna modalità di intervento.
Pertanto mi aspetto, Presidente, si dica che entro quest’anno si individueranno determinate difficoltà, che si faranno determinati passi e che quindi per il prossimo anno, dopo aver fatto una sintesi, si potrà fare un ulteriore passo in avanti. Perché qui questo non c’è, dire tutto e di più senza individuare un preciso intervento secondo me è piuttosto superficiale.
Assessore, in certi punti questo atto è un libro utopistico, un libro dei sogni, è un libro fatto sì con il cuore che però non troverà realizzazione, perché se addirittura ci si prende per i capelli per chi deve portare avanti il brand Marche credo che vedremo solo enormi difficoltà.
Anche l’Osservatorio è un punto di negatività. Sapete benissimo che l’Osservatorio è uno strumento di analisi fondamentale, e qui si dice che deve essere potenziato lo staff, che deve essere potenziata la sua capacità. Però io anche questa mattina mi sono collegato con il sito dell’Osservatorio, si dice che è operativo ma è ancora in corso di aggiornamento. E’ da mesi che è così! Qui si parla di operatività dell’Osservatorio ma poi vediamo che il sito stesso non funziona. Allora questa situazione dovrebbe far scaturire un input per chi di dovere ad intervenire in maniera decisa. Altrimenti tutte le buone intenzioni di poter arrivare via web dappertutto troverà riscontro solo con una realtà negativa, come appunto questa che vi ho ora richiamato.
Le negatività in parte le ho elencate, come ad esempio la mancanza di una strategia, di una volontà di governare con forza un settore trainante, però un altro elemento di disappunto, Presidente Badiali, è la mancanza dei criteri per l’allocazione dei finanziamenti. Il 12 gennaio si era detto di inserirli, perché nel 2010 c’erano, la legge regionale lo prevede. Ma qui non ci sono! Verranno fatti successivamente dalla Giunta, ma questo non è corretto, perché il loro inserimento, ripeto, è previsto dalla legge.
Quindi se possibile invito l’Assessore a fare un emendamento per prevedere questo, perché, ribadisco ancora, nel 2010 c’era, la legge regionale prevede l’inserimento dei criteri per l’erogazione dei contributi in questo programma di promozione turistica. Sono indignato perché questa cosa era stata detta il 12 gennaio dagli amici della Commissione, sta scritto agli atti, Presidente Badiali, ma purtroppo non sono stati ascoltati.
Si dà ampia enfasi al byMarche, ma già nel 1980 era stato fatto per tre-quattro anni. Secondo me è una cosa positiva. E’ in tutte e cinque le province? Credo di sì. Ma in che modo? Con che modalità? Tenendo conto che siamo già ai primi di marzo credo che queste cose debbano essere dette non dico nel programma ma almeno soprattutto qui in Aula o in Commissione, per capire, appunto, in che modo e come si interverrà in questa promozione.
Un’altra cosa negativa di cui si è parlato in Commissione sono i troppi siti internet. C’è quello regionale, ci sono quelli provinciali e comunali, c’è quello delle associazioni Proloco oppure quello delle varie iniziative. Insomma, c’è confusione totale, non si riesce a navigare perché non c’è un’identità precisa, ci si confonde tra la Regione e la piccola associazione o la piccola iniziativa pur importante di una certa realtà. I siti internet sono quindi quanto mai confusionari.
Inoltre non ho trovato gli incentivi che c’erano nel 2010 per i vettori bus, 80 mila euro e 180 mila euro per le iniziative dirette, che secondo me era comunque un piccolo modo per incentivare i turisti a venire nella nostra regione.
Vi voglio ora sintetizzare in pochi secondi la storia della governance del turismo qui in Regione; una confusione totale anche a livello nazionale. Negli anni settanta-ottanta c’erano il Ministero, l’Enit, la Regione, gli Enti provinciali e le Aziende autonome, poi si è realizzata l’Aptr regionale (Azienda di promozione turistica regionale), trasformata in Iat (Uffici di accoglienza turistica), poi è stata soppressa l’Aptr regionale e gli Iat sono passati alla Regione, ora la Regione li ha trasferiti alle Province, le Province li ha trasferiti ai Comuni e quindi in essi vanno cercando spazi. Sono poi nati i Sistemi turistici, ma non in tutte le province. In una situazione del genere, dove ci sono Regioni che hanno creato agenzie mentre altre non ce l’hanno, dove ci sono Regioni che hanno riconosciuto i Sistemi turistici mentre altre no, anche il Governo ha la sua parte, il Ministero è stato soppresso e poi è stato riconosciuto.
Allora è chiaro che in questo bailamme di siti internet, tra governance che non si sa più dove siano, c’è da mettere ordine, c’è da semplificare molto, occorre dare linearità agli interventi.
La nostra regione è bella, è una regione propositiva, una regione che ha delle eccellenze in tutti i sensi, quindi possiamo diversificare quando vogliamo – quest’anno abbiamo anche il turismo religioso che ci darà una mano -, però secondo me occorre un coordinamento, serve la volontà di dire meno parole e fare più fatti.
Sottolineo ora un’altra positività di questa promozione, ossia l’emendamento presentato dalla Commissione per la provincia di Macerata che non ha un Sistema turistico. Si dice che la Provincia di Macerata in unione con almeno dieci Comuni – il CAL dice anche con le associazioni di categoria – potrà intervenire al pari delle altre Province. E questo secondo me è un dato positivo, altrimenti sarebbe stata penalizzata.
Chiedo dunque al Presidente Spacca e al Vicepresidente Petrini, che rappresentano l’apice della Giunta, una maggiore governance, una maggiore attenzione, meno confusione, una strategia, una regia che può essere di qualsiasi tipo, con Dustin Hoffman, con Valentino Rossi o con qualsiasi personaggio, ma che deve essere univoca e diretta. Cercando così di dare concretezza e spazio alle tante eccellenze, cercando di dare possibilità di crescita alle tante aziende, ai tanti imprenditori, alle tante persone che lavorano in questo settore.
Questo è l’unico modo per iniziare ad avviare un po’ la nostra economia.
Voglio inoltre aggiungere che l’85% dei turisti che vengono nelle nostre Marche sono italiani, di cui l’80% pratica il turismo balneare, quindi dobbiamo puntare su questo mercato, senza ovviamente trascurare quello straniero che è del 15%. Tutte considerazioni di cui dobbiamo tenere conto.
E soprattutto dobbiamo evitare polemiche o brutte figure attraverso la stampa, perché abbiamo i nostri spazi istituzionali in cui discutere. Inoltre non dobbiamo rigettare il giorno dopo quello che solo poco prima avevamo acconsentito.

Presidenza del Vicepresidente
Paola Giorgi

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere Malaspina.

Maura MALASPINA. Siamo oggi chiamati ad esprimere il nostro parere, in modo responsabile e ragionato, sul Piano del turismo per il corrente anno.
Nelle ultime settimane abbiamo assistito ad un rincorrersi di polemiche, spesso sterili e pretestuose, che hanno alimentato solo confusione, distogliendo l’attenzione dai problemi veri che il settore attraversa in questa delicata fase economica.
Noi tutti infatti conosciamo le difficoltà che il nostro Paese vive e gli effetti negativi che la congiuntura economica e finanziaria internazionale ha riversato, in particolare, sull’attività turistica, con una sensibile e generalizzata diminuzione degli arrivi e delle presenze.
Sappiamo altresì (anche se per il momento non sono dati ufficiali ma solo ufficiosi) che la nostra regione nel 2010 ha registrato una tendenza diversa rispetto allo sconfortante quadro nazionale, e ciò anche per effetto di scelte oculate e sollecite, come si è rivelato investimento sul brand Marche compiuto sul finire del 2009 che ha inciso in modo significativo sull’andamento stagionale e che ha fatto conoscere le Marche, con il testimonial Dustin Hoffman, in Italia ed all’estero.
Da una lettura attenta e da una verifica sui programmi appare subito evidente che il Piano del turismo per l’anno 2011 ribadisce, con forza, la scelta operata dal Governo regionale, ed in primis dal Presidente Spacca, di puntare decisamente sul turismo e sulla cultura come Asse portante del secondo volano di sviluppo economico della nostra regione.
Una scelta coraggiosa, impegnativa, lungimirante. Una scelta che coraggiosamente guarda in avanti e prefigura scenari assolutamente nuovi per la nostra comunità e per le dinamiche economiche e sociali che la caratterizzano.
Se l’obiettivo strategico è stato ben individuato (inserendo tra i quattro Assi portanti dello sviluppo regionale il turismo e la cultura), altrettanto coerenti sono state le scelte operate dal Governo regionale con il bilancio 2011 che destina ai due settori risorse finanziarie crescenti rispetto al passato.
E questo dato è un elemento in controtendenza rispetto al quadro nazionale.
Oltre a questo aspetto, le scelte positive che registriamo dal Piano del Turismo 2011 riguardano:
- l’interazione tra il turismo e gli altri settori (quali ad esempio la cultura, l’ambiente, il territorio, i prodotti tipici, ecc.) e le politiche per l’internazionalizzazione;
- la valorizzazione del territorio e delle sue eccellenze. Non si parla più di turismo, ma di turismi, e non ci si limita più al solo concetto del turismo stagionale e balneare, ma si punta decisamente verso un’offerta destagionalizzata, capace di allargare il periodo di presenza dei visitatori nel territorio marchigiano e che ha come destinazione finale l’intero territorio;
- la cooperazione con le istituzioni del territorio (dalle Province ai Comuni, ai GAL, alle Comunità montane) e con le categorie economiche, sia rispetto ai programmi che ai singoli progetti, con un coinvolgimento reale nelle decisioni e nelle scelte;
- lo sviluppo dei servizi turistici verso i territori collinari e montani, programmi in corso di elaborazione che per la loro realizzazione beneficeranno dei fondi dei progetti di eccellenza co-finanziati dal Ministero e dalla Regione;
- l’innovazione, perseguita attraverso l’introduzione di nuovi strumenti di comunicazione e di informazione, di vasto e generalizzato utilizzo e con la revisione generale del portale del turismo regionale capace di integrarsi a sistema con il territorio e con i soggetti che in esso operano;
- la convinta e condivisa azione di promozione del brand Marche, rivolta non più soltanto al mercato italiano, ma ad una qualificata domanda internazionale, che abbia come destinatari finali i Paesi verso i quali l’Italia esercita una forte attrazione (Europa centrale, Paesi anglosassoni e scandinavi, Mosca, il nord America, fino a giungere alle nuove frontiere della Cina e del Giappone, itinerari, quest’ultimi, che la Regione sta battendo con determinazione e da quanto conosciamo anche da primi iniziali e positivi riscontri);
- la ricerca di una maggiore utenza internazionale mediante l’utilizzo di una più accurata politica di sviluppo dei collegamenti aerei internazionali, prima fonte di crescita dei flussi turistici;
- il miglioramento della ricettività alberghiera e delle strutture in genere, per le quali sono previste risorse importanti e in grado di soddisfare l’esigenza di riqualificare le strutture rispetto agli standard internazionali.
Non ci dispiace nemmeno sottolineare l’importanza assunta dalla decisione del Presidente Spacca e della Giunta Regionale, di concentrare in un unico Servizio regionale i settori del turismo, della cultura, del commercio, dell’internazionalizzazione. Per la prima volta registriamo di come l’attività della Regione sia divenuta realmente “di sistema” e di come maggiori risultati possono essere colti facendo interagire questi settori divenuti ormai strategici e decisivi nel quadro dell’attività regionale.
Quindi il giudizio che il gruppo consiliare dell’UdC dà sul Piano del turismo 2011 e sull’attività regionale del settore, condotta con passione e competenza dall’Assessore Moroder, è largamente positivo. Lo diciamo in modo convinto e senza metafore.
I recenti risultati conseguiti dalla Regione Marche alla Borsa Internazionale del turismo di Milano sono eloquenti e lo testimoniano.
Aggiungo che non poteva esserci migliore risposta di questa alle polemiche che hanno preceduto ed hanno accompagnato la BIT.
A Milano abbiamo constatato come una piccola Regione, se vuole, lavorando di squadra, con impegno ed intelligenza, può effettivamente proporsi all’attenzione mondiale creando i presupposti per un giusto rilancio.
Qualcuno ha dichiarato che in questo settore le Marche sono ad un bivio; basta ormai poco per diventare una regione di moda e basta altrettanto poco per continuare a restare nel cono d’ombra, come ebbe a definire questa situazione il Presidente Spacca.
A noi sembra che l’attività del Governo regionale, sia per le scelte programmatiche compiute, sia per i progetti e per le iniziative realizzati o da realizzare, vada nella giusta direzione.
Si respira un’aria nuova, c’è una diversa consapevolezza sia delle opportunità del mercato sia delle potenzialità del nostro territorio. E se la politica sarà capace di accompagnare questo percorso in modo virtuoso ed intelligente, eliminando le polemiche sterili e spesso gratuite, rafforzando l’impegno di quanti operano nel settore, riusciremo a conseguire ben presto nuovi e significativi risultati.
Per queste ragioni dichiaro sin d’ora il voto favorevole e convinto del mio Gruppo assembleare al Piano del turismo 2011.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. Ma! Che dire? Dopo l’intervento del neo Assessore al turismo, non so se è il terzo dell’UdC, oppure qualcuno dei due deve cambiare. Certo, è giusto fare i complimenti al Presidente Spacca, complimenti per la sua analisi, Consigliera Malaspina. Però io sono molto pratico, allora dico questo. L’Assessore Moroder Serenella può stare tranquilla, perché io ho guardato le cose con una certa attenzione, le ho guardate con il solito distacco che compete a un Consigliere di opposizione, che può semplicemente dire se le cose vanno più o meno bene oppure più o meno male.
Il problema del turismo fortunatamente non dipende dalle scelte politiche. Le Marche, regione al plurale, le Marche di charme, oppure Dustin Hoffman, e qui ripeto sempre quell’aneddoto di quando mi trovai involontario ospite, perché pensavo di partecipare a uno sketch simpatico del Dustin Hoffman che parlava di Leopardi in maniera simpatica – in America la cultura è diversa –, ma poi mi resi conto che anche lì ero comparsa come sono comparsa come Consigliere di minoranza in quest’Aula.
Però all’Assessore voglio dire una cosa. Ossia, lei, Assessore, non può essere sfuggita a tutti, ha sempre condiviso e concertato con enti, quindi ha fatto un lavoro intelligente, forse anche poco reclamizzato. Perché magari altri Assessori di spesa - e che spesa! - riescono a dare qualcosa di molto più roboante sulla carta che realmente sui contenuti amministrativi. Lei invece ha lavorato bene. Ed io questo l’ho percepito da un incontro casuale – dico casuale, ma quando un Consigliere gira per il territorio gli capita di incontrare i personaggi più disparati – con un personaggio con il quale condivisi proprio la scelta sul turismo e su quella zonizzazione che compete all’intelligenza e al pensiero giusto di chi capisce che le Marche sono al centro di una Europa importante.
Le Marche quindi dovrebbero condividere con gli altri enti e le associazioni di categoria, ma questo lei lo sta facendo puntualmente, per cui è un riconoscimento al sacrificio, messo in difficoltà a volte proprio dalla sua stessa maggioranza. Però le Marche sono di tutti, quindi dobbiamo essere vicini a chi vuole impostare un lavoro di condivisione.
Io dico sempre “concertare e condividere”. Ed è un po’ il senso del lavoro della VI Commissione; allora qui mi auguro, lo dico tra parentesi, che poi il mio Presidente intervenga e che spieghi bene quello che stiamo facendo all’interno di quella Commissione. Una Commissione che è residuale, è sempre stato così sin dall’inizio, ossia sin dal 2000 quando venne istituita, alla quale partecipava l’allora insipiente Consigliere regionale Sandro Donati, oggi autorevole Assessore. Una Commissione, la VI, dove ci si mette quelli che magari sono arrivati qui per caso - io divido sempre gli amministratori bravi, più o meno bravi e quelli capitati qui per caso -, ma che sicuramente non sono Consiglieri distratti.
Quindi io, Assessore, che non sono distratto guardo il lavoro che lei sta facendo, perché ritengo che il turismo sia una chiave di lettura moderna di quel bilancio che dovremo andare ad affrontare.
E per questo faccio allora una proposta sfacciata all’onnipresente Assessore al bilancio Marcolini - che mi sta ascoltando con interesse! -, ossia gli chiedo che mettesse un investimento maggiore, una risorsa importante per il nostro aeroporto. Perché il turismo di oggi passa attraverso quel coniugare di andare e venire, ma soprattutto attraverso il fatto che la regione Marche deve andare nei Paesi del nord Europa che sono attratti da questa nostra regione proprio per sua particolarità. La regione Marche è infatti una regione completa, ringraziando Iddio senza l’intervento amministrativo, lo è già per il suo patrimonio geografico e culturale. Non a caso il suo aeroporto è intitolato a Raffaello Sanzio, che già di per sé credo sua una figura internazionalmente riconosciuta.
E’ dunque per questo che dico all’Assessore Marcolini di investire con qualche milione di euro in più su quello che si sta razionalizzando su quell’aeroporto. E non è una polemica, basta solo citare le assicurazioni e le sub assicurazioni che erano in quel tipo di appalto, che poi, guarda caso, ha fatto sfuggire qualche investitore privato. Cioè il capitale sociale di quell’aeroporto dovrebbe farci capire che c’è qualcuno che crede nel lavoro che sta affrontando l’Assessorato al turismo, ma l’Assessorato al turismo meriterebbe più rispetto da questa maggioranza e da questa Giunta con investimenti propri, contenuti magari in un milione, un milione e mezzo di euro.
Lei su questo sta vincendo non dico una battaglia, dico che sta lavorando bene, Assessore. Quindi non si preoccupi, dia retta a me. Io parlo sempre a braccio, se dovessi scrivere un articolo forse sarei più puntuale, ma non metterei allo stesso modo il cuore e l’anima, non avrei riconosciuto il suo lavoro, il suo lavoro in tutte queste difficoltà di bilancio.
L’Assessore Mezzolani ormai vola nei quartieri alti, però pure a lui dico - a lui che è l’Assessore che ci assorbe l’85% di risorse di bilancio - che sta lavorando bene, avendo rinunciato anche agli autisti e alle macchine blu. Però qualcuno mi dovrebbe dire – e lo chiedo al Presidente Spacca. Attentissimo come oggi! Presente come sempre! – quanto ci costa quel discorso sugli autisti?
Ecco cosa significa turismo, il turismo degli Assessori a Roma non sempre nella Conferenza Stato-Regioni dà un risultato apprezzabile.
Quello allora che oggi coniuga nel mondo è il turismo, che passa anche attraverso le università, che lei ha ben centrato. Nella Macroregione Adriatico-Ionica, Assessore Serenella Moroder, lei convochi – mi capisca bene - Marco Bellardi - che era famoso nel 2000, allora si diceva: “Marco Bellardi esiste, Dio forse”! -, perché è una persona che si muove bene nell’ambito amministrativo. E questo significherebbe che sta facendo un lavoro importante per quel che riguarda proprio il turismo nella Macroregione Adriatico-Ionica. Noi siamo naturalmente un baricentro. Noi nella VI Commissione, e me ne può dare atto il Presidente Cardogna, stiamo portando avanti una proposta che è “limes, territori di confine”, che si basa proprio su quel principio che lei ha già messo in pratica, ossia la condivisione, progetti condivisi e cofinanziati.
Noi attraverso una sinergia di flussi finanziari con l’Europa riusciremo a dare, anche attraverso il turismo, la giusta rilevanza alla regione Marche. Avremo così investito bene i nostri soldi. Partecipare alla BIT, dove poi ognuno dice una cosa ed un altro il contrario, oppure se serve politicamente la si dice in un’altra maniera ancora, no, io sono molto diverso, e Lei sta lavorando bene, continui così, perché con il lavoro della condivisione lei avrà sempre chi l’apprezza o per lo meno da chi attentamente apprezza il lavoro amministrativo in questa Regione. E rinunci, come sta facendo, al campanile. Il campanile non esiste, il campanile ha una funzione temporanea, è una tattica, non è una strategia. La strategia è programmazione. Io la risposta sul territorio la riscontro ed è positiva. Dobbiamo alzare l’accoglienza, perché portare qui un flusso di 1 milione di presenze in più significa poi accoglierle secondo quegli usi e quei costumi. Ecco allora perché deve riprendere vela la politica della Regione Marche negli aeroporti, in quegli Stati in cui vogliamo andare a carpire il flusso turistico.
Il futuro è difficile, a meno che la sintesi dia priorità a progetti dal turismo, verso il turismo. E’ questa la pluralità, come la regione Marche, è in questa definizione, ossia dal turismo ai turismi, canalizzando sul filone le risorse e ottimizzando.
Dunque per questo deve esserci un lavoro di equilibrio all’interno della sua Giunta. Buon lavoro, Assessore.

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cardogna.

Adriano CARDOGNA. Nel piano del turismo 2011 il Gruppo Verdi apprezza l’incremento delle risorse finanziarie e l’attenzione al valore, sempre crescente, delle numerose proposte di turismo verde. E’ evidente che non prenderò in considerazione nel suo insieme tutto il documento, ma solo su quegli aspetti dove ritengo andrebbero valorizzate alcune sensibilità.
Dalla stesura originaria del trinomio ambiente, cultura, turismo noto un passo in avanti. Infatti nei precedenti documenti dell’assestamento al bilancio 2010 e nel bilancio 2011 questo trinomio aveva perso un pezzo, aveva cioè tralasciato l’ambiente, tant’è che anche gli interventi che mi hanno preceduto hanno fatto riferimento a cultura e turismo.
L’integrazione tra ambiente, cultura e turismo è quindi il secondo motore di sviluppo regionale, pertanto il Gruppo Verdi richiama la Giunta regionale a sostenere con particolare vigore gli investimenti turistici nelle aree montane e rurali che maggiormente in questo momento stanno soffrendo la crisi dell’industria manifatturiera, ma che comunque contengono gran parte delle nostre risorse.
Insieme a questo raccomandiamo per il proseguo un’attenzione anche verso gli investimenti di valorizzazione di queste aree. Il turismo che questo documento lascia intravedere come obiettivo ha bisogno anche di essere circondato da bellezza, ossia da quella cura del territorio che non viene da sé ma da quelle pratiche dell’uomo che si sviluppano nei secoli. Però è indubbio che oggi sono quelle attività che soffrono maggiormente proprio per mancanza di risorse, ecc..
Il secondo motore dello sviluppo marchigiano guarda alle istituzioni culturali, ai musei, ai teatri, agli archivi, alle biblioteche, alle università, alle scuole, alle accademie, ai centri di ricerca e formazione. Ma c’è anche quello straordinario tessuto - e il documento lo richiama – dei parchi e delle riserve, dei centri di educazione ambientale, degli ecomusei, degli agriturismi, delle fattorie didattiche, come pure del patrimonio immateriale di saperi e tradizioni agricole, artigianali, enogastronomiche ed in generale di tutte quelle forme di espressione artistica che sanno raccontare l’identità marchigiana nel suo divenire storico e contemporaneo.
Ed in questo panorama il turismo non è soltanto uno spazio economico di mercato, ritengo che il turismo sia anche una palestra che misura l’efficacia della governance di questo sistema, del suo patrimonio ambientale, culturale e immateriale, della qualità nell’offerta complessiva dei servizi alla cittadinanza e al territorio. Un turismo come cartina tornasole di un sistema che funziona e che per il raggiungimento dell’obiettivo mette insieme tutti gli attori.
Il secondo vettore dello sviluppo marchigiano, mi preme dirlo, offre anche un’opportunità, ancora tutta da esplorare e da perseguire, per la tutela e la promozione del mercato del lavoro, soprattutto nei confronti delle categorie che maggiormente stanno subendo gli effetti negativi dell’attuale crisi di sistema: giovani, anche con alto profilo professionale, e lavoratori espulsi o in cassa integrazione.
Penso inoltre al micro turismo, come quello negli alberghi diffusi e nei borghi rurali, capace di garantire il giusto rapporto qualità-prezzo, portando così reddito ai territori marginali.
La Regione Marche deve impegnarsi a creare una rete regionale di alberghi diffusi, ben organizzata e visibile sui mercati attraverso il web. Internet, come propone il documento, è infatti la prima agenzia viaggi del mondo. Per cui la Regione Marche ha molto da lavorare nell’implementazione delle numerose potenzialità offerte dalle tecniche di web marketing e dai social network. Lo stesso sito turistico regionale nella sua struttura non è ancora propriamente adeguato a quello a cui ci richiama il documento.
Chiediamo inoltre alla Giunta di prestare maggiore attenzione a quanto sta accadendo in questo momento - visto che il documento lo richiama - nella gestione di uno dei siti turistici strategici della regione Marche, le Grotte di Fracassi. L’attuale stato di agitazione del personale, e per la verità la storica sua gestione, appare solo l’ultimo segnale di allarme di una costante difficoltà gestionale che interessa il Consorzio Grotte di Frasassi. Ciò al fine di quell’attenzione che merita e di cui necessita un territorio montano così strategico, visto che parte di quel progetto turistico che abbiamo poggia anche su questa eccellenza.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Tre flash considerato che su questo atto il relatore di minoranza Marinelli ha ampliamente illustrato le posizioni del Popolo della Libertà.
Il primo flash è sul piano del metodo e sulla necessità di dotare gli operatori del settore di strumenti in tempi rapidi.
Il relatore di maggioranza Badiali diceva che se tutti sono d’accordo vuol dire che le cose le devono fare i privati. Io dico di più, credo che la Regione debba veramente fare solo un lavoro di ausilio e semmai di raccordo di queste esperienze, perché solamente applicando la sussidiarietà orizzontale potremo avere qualche risultato tangibile in più nell’ambito del mercato del turismo.
Vorrei ricordare a questo proposito che il Popolo della Libertà ha avuto una condotta esemplare, che rivendichiamo, nel cercare di portare il prima possibile in Aula questo provvedimento. Provvedimento che, non dimentichiamo, è stato licenziato con una doppia lettura sia della Commissione competente in materia sia della Commissione bilancio in merito alla coerenza e congruità della copertura finanziaria. Ed aggiungo che in Commissione bilancio più volte il Popolo della Libertà ha dato un segnale di disponibilità all’Assessore al fine di riuscire a portare in Aula il provvedimento il prima possibile. Tant’è che essendo noi quelli che dovevano esprimere il primo parere rispetto alla Commissione di merito ci siamo astenuti per non inquinare il dibattito, appunto della Commissione competente, limitandoci a constatare la legittimità tecnica dell’atto.
E questo mi sento di rivendicarlo perché se lungaggini si sono verificate – e qui vado al secondo punto – il problema è stato prettamente politico della maggioranza. L’opposizione, ripeto, non ha fatto alcun tipo di ostruzionismo a quest’atto, anzi, ha messo nelle condizioni la maggioranza di poterselo spendere in Aula quando voleva.
Per cui se da un lato il nostro messaggio è quello di dire che comunque sono gli operatori quelli che devono trarre i benefici della nostra programmazione, al contempo non possiamo far finta che la politica non esista. Io credo che sia non solo imbarazzante ma anche profondamente debole come messaggio vedere un Assessore che costruisce un’impalcatura di progetto attinente a cioè che doveva essere il brand, il leitmotiv, chiamatelo come vi pare, cioè il messaggio complessivo della politica turistica della Regione, però poi la stessa impalcatura la Commissione e la politica la demolisce nell’ottica di una non meglio precisata, come posso dire, coerenza di programmazione. Cioè, siccome precedentemente la Giunta aveva adottato e puntato tutto su Dustin Hoffman, allora si dice che bisogna portare avanti questo con coerenza.
Pertanto a questo punto le parole del collega Badiali vengono smentite dai fatti. Il Consigliere Badiali dice che sono gli operatori che devono operare e la Regione deve essere di ausilio, ma poi quell’incastrarsi politicamente sulla coerenza di Dustin Hoffman automaticamente uccide un simile principio. Siamo infatti arrivati a un punto di scontro all’interno della maggioranza che ha visto soccombente l’Assessore. Per cui di fatto tutta questa polemica non solo ha rallentato l’arrivo in Aula dell’atto, ma sostanzialmente non ha esaudito nessuna aspettativa di chi opera.
Vado infine al terzo punto. Io ho la convinzione - e non perché abbia la presunzione, cari colleghi, di essere un esperto di turismo, tutt’altro - che la grande partita del turismo non sia tanto sul contenuto che si offre quanto sulla capacità di venderselo. Che le Marche sia una regione meravigliosamente turistica è un dato di fatto, lo è da un punto di vista morfologico, da un punto di vista di professionalità degli operatori del settore oppure da un punto di vista delle possibilità di ampliamento delle attività ecc.; il Consigliere Badiali citava giustamente il turismo artigianale, bèh, allora mi sento di rispondergli “fatelo!”, visto che le organizzazioni di categoria artigianali da anni presentano progetti in merito a percorsi turistici artigianali che però mai sono stati finanziati o sostenuti. Quindi Badiali ha ragione io però dico “fatelo!”, non annunciatelo solo, mettete anche nelle condizioni le associazioni di categoria artigianali di poter realizzare tali progetti. Progetti che tra l’altro, vorrei ricordare, non hanno mai richiesto cifre astronomiche. Rammento ad esempio che la Confartigianato ha presentato già da due o tre anni un progetto in tal senso. Quindi forse è il caso di passare a una fase esecutiva.
Sicché la morale del mio piccolo ragionamento non è tanto entrare nel merito di quello che hanno predisposto gli uffici tecnici della Regione - che mi sento di ringraziare come Consigliere perché stanno comunque svolgendo un lavoro di supporto di servizio -, ma visto che noi siamo l’organismo politico, cioè coloro che scelgono il metodo, allora, se veramente vogliamo amplificare la sussidiarietà orizzontale, iniziamo a ragionare seriamente sul come investire questi soldi. Per fare che cosa? Per poter vendere il nostro turismo al di fuori delle Marche, vale a dire, cioè, mettersi in rete.
Insomma, la nostra capacità non deve essere quella di stare dalla mattina alla sera a fare sofismi se è meglio Marche di charme o Dustin Hoffman, bensì quella di iniziare a ragionare seriamente su come mettere in rete quella serie di esperienze professionali che esistono e che ora forse sono costrette a vivere esclusivamente sulle proprie spalle per cercare di avere più risultati.
Per noi dunque qual è il paradosso? E’ che Dustin Hoffman ci avrebbe dovuto far uscire dai nostri confini ed invece è diventato un triste ghetto per la politica turistica di questa Assemblea legislativa regionale.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ortenzi.

Rosalba ORTENZI. Intanto, partendo dalle ultime parole del Collega Zinni – ma non per volerlo smentire a tutti i costi -, non mi sembra che attraverso la promozione con Dustin Hoffman si sia peccato, anzi, è proprio attraverso questo, come pure per la lodevole fantasia con cui quest’anno si è implementato questo programma (già presentato alla BIT), che si è verificato il contrario. Ovvero, quello che si sta facendo per l’anno in corso, che penso sia un viatico intelligente anche per i prossimi anni, ritengo sia veramente una carta di identità per la nostra regione, che sicuramente, ripeto, potrà offrire tanti spunti per il futuro come pure tanti vantaggi.
Io ho partecipato alla BIT e ieri sono andata all’inaugurazione della mostra di Lorenzo Lotto alle Scuderie del Quirinale; qui mi sento di consigliare i colleghi che vogliono ritemprarsi con una bevuta di colore e di bellezza di andare a visitare la mostra di questo eccezionale artista. Insomma, è per dire che mi pare che stiamo affrontando la questione turismo collegato alla cultura in maniera intelligente, perché, anche appunto per il grande riscontro che si è avuto alla BIT, peraltro non soltanto con il solito andirivieni di persone italiane bensì con tanti stranieri, di operatori, di giornalisti, sì è avuta l’impressione di aver dato sostanza ai nostri programmi, a ciò che offre la Regione Marche.
E’ ormai chiaro e luogo comune che la nostra regione non si potrà più avvalere del solo turismo balneare, di un turismo mordi e fuggi, di un turismo di massa, quindi stiamo andando verso la ricerca di una dimensione più emozionale – in fondo è quello che si vuole indicare con “le Marche a cinque sensi” – e culturale che sicuramente darà grandi frutti.
E questo a maggior ragione proprio perché la nostra è una piccola regione e quindi dovrà saper sfruttare bene le sue eccellenze. Anche questo è ormai un luogo comune che comunque dobbiamo ribadire perché è un concetto che si riferisce alle nostre ricchezze.
Dunque coniugare tutte le energie, così come indicato nel programma 2011, significa fare sistema. Ma già la nostra è una regione di sistema, le energie delle sue eccellenze, le occasioni e tutto quello che è nel suo dna, nel dna delle nostre comunità, è già ben individuato, sappiamo quello che vogliamo fare e che in parte è già stato fatto. Ovvero quell’identità che abbiamo già dimostrato alla BIT e che con questo programma sarà ancor più implementata. Credo che questa sia la nostra carta vincente.
Come ho detto poc’anzi la nostra è una piccola regione, il suo territorio, anche per la sua geografica collocazione, seppure abbia tanti luoghi, è possibile visitarlo in poco tempo. Quindi l’aver sollecitato e stimolato le curiosità è stata un’ottima intuizione; io ho visto il nostro stand quindi posso dire che era particolarmente bello, per cui ringrazio l’Assessore Moroder e l’Assessore Marcolini per aver fatto sistema, per aver appunto intuito in tempo che turismo, cultura e tutto il resto possono…(…) Prego? (...) Sì, certo, anche l’Assessore Petrini, insomma, diciamo tutta la Giunta, ma era solo per rimarcare l’intuizione veramente intelligente che si è avuta in tutto questo.
Non voglio certo raccontare com’era allestito tutto lo stand delle Marche, ma la scelta di attraversare con i cinque sensi, il colore, il gusto, tutto il percorso che è stato attivato lungo lo stand ha dato sicuramente l’idea di ciò che in sintesi è la nostra regione. La Regione Marche è stata presentata in un panorama turistico non solo nazionale, ma, visti gli ospiti stranieri, anche internazionale. Le immagini offerte della nostra regione sono riuscite a rappresentare un territorio dove è possibile rintracciare la molteplicità dei fattori attrattivi, come il paesaggio o i nostri borghi.
In quanto delegata dall’Assessore Marcolini mi permetto di dire due parole per rappresentare il programma culturale. Programma che è un investimento e che la Regione Marche quest’anno nel bilancio, lo voglio ricordare con forza ai colleghi, va in controtendenza rispetto alle altre Regioni italiane. Sappiamo bene, infatti, che sono stati tagliati tutti i fondi per la cultura, per lo spettacolo, insomma tutto quello che, invece, dovrebbe essere implementato in maniera consistente al fine di poter sviluppare e mantenere alta la cultura dei nostri giovani e tutto quello che l’Italia rappresenta nel mondo. Nel nostro bilancio, invece, sono state fatte scelte forti ed investimenti più consistenti. E aver fatto sintesi fra turismo e cultura sta già dando grandi risultati. Voglio ricordare, ad esempio, che quest’anno ci sarà la possibilità di risistemare alcune case natali, vedi quella di Osvaldo Licini a Monte Vidon Corrado dove verrà allestita una mostra sia di questo grande pittore del Novecento sia del grande artista Giorgio Morandi. Ciò al fine di poter arrivare anche in quei luoghi talvolta sconosciuti alla maggioranza dei cittadini marchigiani.
Tutto questo è sicuramente un punto a favore di una programmazione oculata e che ha saputo guardare in avanti.
Riguardo al fatto che Sgarbi e Neri Marcorè siano costati troppo – mi sembra sia stato il Consigliere Zinni a sollevarlo -, io non so con precisione quanto siano costati, ma, insomma, diamoci un po’ anche una regolata. Io sicuramente non è che sempre apprezzi Sgarbi, però in quell’occasione l’ho apprezzato moltissimo perché ha offerto un’immagine delle Marche veramente eccezionale e straordinaria. Sgarbi è comunque un grande critico d’arte per cui se è costato qualche lira non credo sia stato fatto un peccato enorme.
Voglio infine segnalare – e lo dico da tempo, anche quando facevo parte della terza Commissione - che dobbiamo sostenere fortemente il turismo scolastico. I nostri luoghi, le nostre aree vaste, le nostre province, i nostri territori possono essere studiati, visitati, girati e vissuti, perché, come dico sempre, sono dei libri aperti con cui appunto potremo fare insegnamento scolastico. Pensando alla mia provincia potremmo far lezione ai ragazzi, già sin dalle scuole elementari, portando loro a visitare magari il tempietto ellenico di Monterinaldo e arrivare poi al campo di concentramento di Servigliano.
Pertanto anche il turismo scolastico deve essere aiutato, in quanto i fondi alle scuole per questo tipo di attività, interessantissima e importantissima per la maturazione, l’educazione e la formazione culturale dei nostri giovani, non arrivano più.
Ritengo che fare una puntualizzazione su questo segmento delle attività turistico-culturali possa sicuramente vedere un ritorno, ma non tanto in termini di immagine, quanto per il fatto che i nostri giovani potranno vestirsi dei nostri paesaggi, di ciò che attiene alla loro formazione, alla loro vita, che appunto è rappresentata dai luoghi in cui vivono, dalla conoscenza dei borghi, delle meraviglie del paesaggio. Ma in particolar modo è per una loro acculturazione, aspetto particolarmente importante soprattutto ora che la cultura dall’attuale Governo nazionale è stata messa sotto i piedi.

PRESIDENTE. Faccio presente che gli iscritti a parlare sono i Consiglieri D’Anna, Bucciarelli, Zaffini, Binci, Massi, Perazzoli, Pieroni, Ciriaci. Dichiaro chiuse le iscrizioni a parlare.
Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Come ogni anno ci troviamo di fronte ad un dibattito sulla programmazione turistica della nostra Regione e come ogni anno si ripetono molte dichiarazioni d’intenti, che però nel corso degli anni sarebbe stato auspicabile non leggere più in forma di auspicio bensì come provvedimento preso.
Sicuramente una novità di quest’anno che abbiamo molto apprezzato è il fatto che la Regione, attraverso l’Assessore, ha preso atto di una delle manifestazioni più importanti della nostra regione, il Carnevale di Fano, un salto positivo che sicuramente apprezziamo. Ci si è resi conto, anche dai risultati che si stanno ottenendo in questi giorni da tale manifestazione, che è un potente volano di promozione del nostro territorio. Che sicuramente costa molto meno di alcune di quelle iniziative qui apprezzate, la battuta, cioè, è che con 12-13 mila euro ci voleva pure che Sgarbi parlasse male della nostra regione! Se uno si prende un cachet di quel livello è persino scontato che poi parli bene, in questo caso, della nostra regione.
Scorrendo la proposta mi sono segnato alcuni punti, quindi seguo pagina per pagina quello che viene proposto.
Si parla del futuro turistico che si gioca sulla qualità. Ma ormai anche questo è un termine che viene molto spesso abusato. Secondo me la qualità deriva innanzitutto dalla qualità della vita. Ossia, se i cittadini marchigiani vivono bene nella nostra regione questo è il primo momento di promozione, perché è evidente che poi l’accoglienza usufruirà di questo sentirsi bene.
C’è chi parla di “provincia della felicità”, come il Presidente della Provincia di Pesaro Urbino, ma dire che questa è una provincia felice, una regione felice o comunque una regione che offre dei servizi di qualità cozza poi con quella continua nascita di comitati spontanei, che riguardano sia la costa che l’entroterra sia la montagna che la collina, che denunciano i forti disagi proprio su tutte quelle qualità dove poi si dovrebbe giocare il turismo. E questo dunque ci fa capire che l’immagine data in questo depliant non corrisponde a quello che realmente dovremmo offrire ai turisti.
Nel punto secondo, dove si parla di mercato di riferimento, si continua a comunicare che l’80% delle presenze viene garantito dai turisti italiani. Si cita il famoso articolo dell’associazione dei pensionati americani. Però a tutt’oggi il risultato, anche quello dato attraverso della promozione con Dustin Hoffman, mi sembra sia molto marginale. Scorrendo tutto il documento ci rendiamo ben conto che questo grande feedback in fin dei conti non c’è stato o comunque è molto limitato rispetto a quello che viene continuamente evidenziato.
Nel punto in cui si tratta della governance regionale si parla di ambiente. E l’ambiente è uno degli elementi fondamentali per dare un’offerta turistica di un certo tipo. Infatti negli ultimi anni, al di là del turismo tradizionale, ossia quello culturale o religioso, è nato proprio un turismo che vede nell’ambiente un punto di forza e di eccellenza. Leggere allora che la Regione Marche, dopo anni di sollecitazione, anche del sottoscritto, ha oggi un’attenzione particolare per il territorio, non solo per l’inquinamento causato – più tardi tratteremo con una mozione anche l’argomento della centrale a biomasse o inceneritore di Schieppe –, ma anche riguardo al discorso visivo come quello che riguarda il fotovoltaico, è francamente una presa in giro. Del fotovoltaico la Regione se ne è altamente fregata per tanti anni e poi ha chiuso la stalla quando il danno era ormai fatto. Un danno addirittura ufficializzato da un servizio del Tg1 in prima serata nel quale imprenditori inglesi e olandesi – ossia quei famosi stranieri che dovrebbero venire nella nostra regione perché vi è quell’ambiente valorizzato come nello spot di Dustin Hoffman – hanno denunciato che sono venuti dall’estero a investire in un territorio nel quale credevano ma dove poi sono stati circondati da impianti fotovoltaici; impianti che non hanno ragione di esistere a terra perché ci sono localizzazioni più corrette ed adeguate.
Francamente, ripeto, vederlo scritto qua è una doppia presa in giro, perché quello che era stato segnalato come un futuro problema è ora diventato un problema attuale addirittura ufficializzato dal Tg1 in prima serata.
Pertanto su questo la Regione non solo dovrebbe fare un mea culpa, ma anche rivedere quella legge per porre ulteriori paletti… (…) Lo so, ma guardi, Consigliere, io sono stato di recente in Trentino e pur essendoci degli spazi che potevano essere utilizzati per il fotovoltaico tu poi lo trovi sulle stalle, sui parcheggi, insomma, dappertutto fuorché a terra. Noi dunque abbiamo dato un esempio scandaloso proprio di quello che non si deve fare. Abbiamo concesso a investitori stranieri di venire a deturpare il nostro territorio prendendo per il collo quegli agricoltori che la stessa Comunità europea troppo spesso ha messo in difficoltà, e qualche volta messi in difficoltà anche per l’incapacità delle Regioni di porre attenzione alle esigenze dell’agricoltura. Oggi vediamo letteralmente sputtanare un territorio attraverso una serie di specchi, che certamente non vengono messi negli spot di Dustin Hoffman, ma che sono senz’altro un elemento negativo per chi vorrebbe scegliere di venire nella nostra regione.
Per quanto riguarda lo sport, Assessore, credo sia arrivato il momento, al di là dell’importanza anche turisticamente parlando, di fare una scelta importante, che in prospettiva potrebbe essere quella di fare un investimento per i giochi presenti a cadenza lungo il Mediterraneo, o altri giochi internazionali simili, come si fa per quelli delle Olimpiadi. Avanziamo una proposta per far sì che nella nostra regione vengano ospitati fra cinque, dieci, quindici, venti anni, ora la tempistica… (…) Ma ho cominciato adesso, Presidente!

PRESIDENTE. Le sarà sembrato, come dice una famosa barzelletta. Io ho l’orologio!

Giancarlo D’ANNA. Di che marca è quell’orologio, magari cambi le pile!

PRESIDENTE. Era arrivato alle infrastrutture, Consigliere! Prego!

Giancarlo D’ANNA. Per quanto riguarda le infrastrutture è inutile tornare ancora una volta sul discorso annoso delle varie strade che dovrebbero attraversare l’Appennino. Io credo che sia stata data una priorità al sud delle Marche, continuando a tenere in standby il discorso della Fano-Grosseto, quando invece dovrebbe essere affrontato in modo definitivo, ed ognuno per la sua competenza, non c’è ombra di dubbio.
Anche per il discorso delle ferrovie non è possibile che una regione, nella quale si spendono milioni di euro per il trasporto locale, non riesca a mettere sulla bilancia il peso di questa cifra importante e fondamentale con cui la Regione Marche contribuisce ogni anno. Non è possibile avere quotidianamente uno stillicidio di mancanza di fermate. Non è possibile che un’opera infrastrutturale come la Fano-Urbino, che è entrata nell’accordo di programma Stato-Regioni come uno degli interventi importanti da fare, non venga ripristinata nel senso della sostenibilità che qui viene citata.
Demanio marittimo. Non si può fare turismo, Assessore, se continuiamo a perdere pezzi del nostro mare e delle nostre attività balneari.
Per quanto riguarda il mercato straniero ho già espresso i miei dubbi su quello che succede con il turismo americano.
Qui si dice che si auspica vengano creata una serie di servizi specializzati relativi alle attività sportive più diffuse, cicloturismo ecc. ecc. Cioè, si auspica! Per quanto riguarda le ciclabili, il trekking, ecc. ci hanno scavalcato pure i croati e noi nel 2011 ancora auspichiamo! (…) Assessore, lo so, lei è arrivato adesso, ma siccome io sento parlare di questi auspici da diversi anni credo sia ora che dall’auspicio si passi alla fattibilità, altrimenti di volta in volta prendiamo in giro i cittadini, gli operatori e i Consiglieri che arrivano qui per rivestire questo ruolo.
(…) Finisco Presidente - visto che mi vuol far concludere! - richiamando un qualcosa che è scritto a pag. 23 dell’atto (e non mi riferisco solo allo spot di Dustin Hoffman), ovvero quando dite “la notorietà è buona ma non è sufficiente a generare domanda, quindi da un lato il fatto di avere visibilità non necessariamente significa notorietà e notorietà non significa avere più turisti”. Ecco, alla conclusione ci siete arrivati da soli. Ossia, se le criticità che ho evidenziato, e che per ragioni di tempo non ho finito di elencare, non verranno rimosse andremo avanti altri dieci, quindici, vent’anni “auspicando che” mentre gli altri faranno, portandosi così a casa non solo i turisti, non solo la notorietà, ma anche quelle indispensabili risorse per sopperire alla crisi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Quando all’indomani dell’approvazione da parte della Commissione della proposta di piano il Presidente Badiali fece una dichiarazione poi apparsa sulla stampa, qualificando questo atto come frutto della grande attenzione della Giunta, ho subito augurato alla regione Marche che l’attenzione della Giunta calasse perché altrimenti in Commissione avremmo rischiato di avere un piano al mese, visto come eravamo partiti. Perché veramente si è perso oltre un mese di tempo. Alla Commissione è stato proposto un piano che ordinatamente e in modo disciplinato la maggioranza ha approvato, dopodiché un mese dopo si dice “scusate, ci siamo sbagliati” come se le Marche non fossero più affascinanti o quanto meno non ci fosse più quel fascino marchigiano che è all’ordine del giorno. Peraltro non si è cambiato solo nel nome, ma c’è stata anche una rimodulazione dei fondi.
Quindi non capisco quale film politico abbiano visto quei Consiglieri che intervenendo qui danno un giudizio su questo piano come se fosse lo strumento che sana tutti i mali turistici della nostra regione. Non è così! Tanto meno possiamo valutare questo piano sulla base di quanto realizzato in forma eccellente alla BIT di Milano, parlando di come è stato organizzato lo stand, i colori, di chi era presente, ecc.. E questo è un avvenimento dovuto alla capacità, alla sapienza, alle competenze dell’ufficio, è un atto che riguarda esclusivamente i tecnici su cui mai nessuno ha avuto dei dubbi. Infatti in Commissione tutti all’unanimità abbiamo fatto i complimenti ai dirigenti. Dirigenti che devo dire sono apparsi anche in numero consistente all’audizione. Quindi lo stacco tra le competenze e i saperi dei tecnici con la vacanza, l’assenza totale della politica era evidente, si toccava con mano, come si tocca anche oggi.
E, guardate, anche riascoltando la relazione fatta dal relatore di maggioranza questo si evidenzia ancora di più, tanto è vero – certo, gioco forza che difenda il piano, che lo edulcori bene – che lo presenta come tanti tasselli di un mosaico di cui manca il disegno e la cornice.
Il Consigliere Marinelli parlava di confusione, io invece direi che è più una mancanza di idee, manca cioè un quadro generale. Non c’è la politica, l’unico elemento di respiro politico che abbiamo avuto in Commissione è quando il dirigente ci ha inserito il piano collocandolo in una visione internazionale dove trovavano finalmente possibilità di stare insieme tutte le eccellenze marchigiane, dall’artigianato al manifatturiero, dai beni culturali all’ambiente e turismo. Questo è stato l’unico momento in cui abbiamo sentito parlare di politica, ma non da chi politica dovrebbe fare, evidentemente non è in grado di farla.
E’ stato riproposto Hoffman, l’uomo della speranza, questo significa il suo cognome, quindi speriamo bene.
Abbiamo perso, dicevo, almeno un mese di tempo, ma credo che ancora siamo carenti su tantissime cose. Giorni fa il Presidente Spacca parlava della Macroregione Adriatica e della richiesta che viene fatta all’Unione europea per il riconoscimento di questo importante strumento. Ma se continuiamo di questo passo, anche per quanto riguarda il settore del turismo, la Macroregione Adriatica sarebbe solo una scatola vuota, perché non ci si sta lavorando, quando invece occorrerebbe lavorarci da oggi. Perché anche qualora ci fosse il riconoscimento, anche qualora dovessimo avere finanziamenti approvati, noi potremmo utilizzare quei finanziamenti ma con iniziative sporadiche, improvvisate, casuali, cioè caso per caso.
Quindi manca, ripeto, la politica, anche in questo piano manca la progettualità politica.
La partecipazione. Un piano che vuole, come giustamente viene detto, promuovere tutto il nostro territorio dall’Appennino alla costa, avrebbe dovuto essere preceduto nella sua prima edizione da incontri con l’Unione delle Province italiane, con l’Associazione dei Comuni italiani, con i Gal, come abbiamo detto anche durante la seduta del primo piano. Certo, questo è avvenuto, ma dopo, e l’ultimo incontro giovedì scorso su sei Gal ne erano presenti due, di cui uno era portatore di delega di tutti. Questo la dice lunga sulla credibilità politica di chi deve realizzare e fare proposte politiche di sviluppo.
Io stesso ho telefonato all’Upi (Unione delle province italiane) e non risulta mai nessuna riunione ufficialmente richiesta da parte dell’Assessorato. Idem con i Comuni.
Quindi come meravigliarsi che dopo a delle uscite estemporanee e simili a mine vaganti come Marche Charme ci sia chi protesta? Certo, ormai la politica è spettacolo e lo si fa anche per apparire, per avere visibilità, ormai sono tutti rottamatori di tutto, però comunque la sostanza è che manca un coordinamento, manca la partecipazione, manca il coinvolgimento degli enti locali, in un progetto che invece viene proposto come il non plus ultra e fortemente innovativo. E poi in Commissione ci viene detto il contrario.
Per cui, vedete, non si ha neanche l’umiltà politica di contattare chi a livello internazionale, oltre alla struttura interna, già da mesi lavora sul campo del turismo, mi riferisco al Forum del turismo del Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello Ionio, ovvero 36 città che hanno finanziato e stanno realizzando da anni un progetto turistico. Cosa significa il report dell’Adriatico e dello Ionio? Non c’è una minima traccia su questi progetti! Perché non c’è, non dico volontà, per carità, ma non c’è capacità, non c’è voglia.
I Comunisti pertanto voteranno contro questo piano. E ringraziano la struttura tecnica, perché per fortuna ci sono i tecnici e gli operatori turistici, altrimenti, credetemi, e non lo dico con piacere, secondo me se non ci fossero questi pilastri in questa regione fare turismo sarebbe come andare a funghi ma di notte.

Presidenza del Vicepresidente
Paola Giorgi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffini.

Roberto ZAFFINI. Noi consideriamo questo progetto del turismo con alcune note anche positive, non è tutto da buttare, però stando all’opposizione dobbiamo far notare quello che secondo noi è da modificare.
Sicuramente positivo è il fatto che è stato raddoppiato l’investimento finanziario, Come consideriamo positivo il riconoscimento del Carnevale di Fano, era da tempo che su questo aspettavamo quasi un risarcimento per quello che ci è stato tolto in tutti questi anni. Quindi ringraziamo e ci complimentiamo per la volontà di aver liberato risorse.
Faccio ora un breve excursus su quelle che per noi sono le mancanze.
Dopo il quinto senso noi pensiamo ce ne sia un sesto da sviluppare, quello cioè della mentalità turistica che deriva dall’accoglienza.
Vediamo inoltre dimenticata la viabilità ferroviaria. Parliamo sempre di green economy quindi questo è un impegno che l’Assessore deve cercare di sviluppare.
C’è poi la questione dell’immagine, la lunga diatriba a cui abbiamo assistito. E per finire c’è un qualcosa che non compete direttamente a questo Assessorato, l’erosione marina, ma visto che l’80% del turismo è sulla costa se ci verrà a mancare la spiaggia addio turismo marino.
Voglio però maggiormente puntare sul concetto di quella mentalità turistica che manca al marchigiano. E’ qui che dobbiamo investire tanto, secondo noi è alla base di tutto, tutte le altre cose sono belle ma vengono dopo.
L’accoglienza dovrebbe essere sviluppata da tutti, dagli uffici di informazione competenti, dagli operatori commerciali, come pure dagli stessi cittadini. Ognuno di noi deve avere la consapevolezza che può essere promotore del proprio territorio.
Ma questo ci manca. Ad esempio nella mia zona il turista viene chiamato el furestiero (il forestiero). Dunque la grave pecca di noi marchigiani è quella di non capire la rilevanza politica del turismo. Quindi su questo bisogna lavorare sodo. Rispetto alla nostra vicina Romagna siamo sicuramente indietro, spesso infatti piuttosto che andare verso Ancona molti di noi vanno verso Rimini, e lì vediamo come il cittadino stesso ha la consapevolezza di far parte di quel meccanismo che nel turismo crea poi ricchezza.
Pertanto su questo per la nostra regione dobbiamo fare molto di più.
Si parla di qualità, allora anche qui voglio ribadire che l’elemento umano è uno degli aspetti più importanti, è quello che fa la differenza, è quello che deve rappresentare uno degli obiettivi fondamentali. Quindi quando parliamo di qualità si deve parlare anche dell’elemento umano.
Noi abbiamo le scuole alberghiere, abbiamo tanti giovani che vogliono sviluppare un lavoro nell’ambito turistico, alberghiero, di ristorazione, però poi in questi settori ci troviamo – ma non è solo un problema marchigiano – pieni di extracomunitari. Per carità, nessuno li vuole buttare fuori, ma per lo meno che siano indottrinati, che siano consapevoli del territorio in cui vogliono esplicare il loro lavoro. Non si può avere il barista tunisino o magari il cameriere marocchino senza che abbia la minima conoscenza del territorio. Altrimenti se ne va proprio il concetto di territorialità, che è proprio quell’elemento che farà tornare il turista in un certo territorio.
Pertanto se parliamo di senso del turismo dobbiamo creare anche cittadini capaci di dare accoglienza.
Quindi il discorso dell’accoglienza per noi è assolutamente prioritario. Ci saremmo allora aspettati iniziative come ad esempio la creazione di un kit di accoglienza, in modo che ogni esercente, ogni luogo connesso al turismo possa avere a disposizione un pacchetto o del materiale. Quindi non solo l’esistenza degli Iat. Peraltro molto spesso gli Iat sono localizzati in posti veramente introvabili, sicché anche la collocazione delle agenzie del turismo deve essere idonea, devono essere pubblicizzate, devono essere il fulcro di quella azione politica che intende sviluppare la Regione.
Poi ci saremmo aspettati delle giornate dedicate all’accoglienza turistica, come vengono da tempo organizzate in alcuni paesi con attività originarie e innovative.
Altra cosa fondamentale è un’azione strategica unitaria in tutta regione. Come ha detto il Consigliere D’Anna abbiamo un Presidente della Provincia che vanta di far parte di una provincia felice. Allora qui mi viene da fare una critica politica, cioè come possono essere felici i comunisti visto che sono particolarmente astiosi e soprattutto invidiosi. Quindi è fuori luogo quel modo di esprimere una provincia con l’aggettivo felice.
Pertanto l’importanza del sesto senso è proprio la mentalità turistica, una modalità che dobbiamo rifondare nella nostra regione in quanto è completamente assente.
Voglio ora parlare brevemente delle infrastrutture e della mobilità interna. Noi sappiamo che il turismo, soprattutto nel weekend, è un mordi e fuggi, ma nel weekend la mobilità interna delle Marche è fantasma. Se ad esempio vogliamo andare a Urbino o in qualsiasi altro posto dell’entroterra marchigiana non ci sono i mezzi, ne siamo veramente sprovvisti. Durante le giornate feriali bene o male qualcosina c’è, ma durante le giornate festive città importanti come appunto Urbino sono completamente ignorate dai mezzi pubblici.
Quindi per le località turistiche una mobilità interna va sicuramente studiata.
Anch’io allora sono a favore della ferrovia Fano-Urbino. Urbino è infatti una città che sta morendo, oltre all’Università non c’è niente, sta perdendo ogni importanza dal punto di vista turistico, di collocazione di mostre o di altre cose importanti. Per quelle che sono le sue potenzialità è veramente indietro.
Ribadisco dunque l’importanza di inserire con celerità un progetto nelle Marche per l’alta velocità, l’Assessore dovrebbe mettersi attorno ad un tavolo per fare questo. Pochi mesi fa io ho creato un tavolo tra tecnici degli assessorati delle Regioni Marche, Romagna e Abruzzo, a cui abbiamo consegnato un progetto fatto da esperti ingegneri nell’ambito delle comunicazioni ferroviarie, un progetto che è stato apprezzato, però ci vuole anche una sponda forte politica di tutti e tre gli assessorati.
Attualmente è possibile raggiungere Napoli e i suoi dintorni, come la costa amalfitana, in sole quattro ore da Milano, mentre per raggiungere Senigallia ci si impiega cinque ore. E’ ovvio allora che uno preferisce andare nella costa amalfitana visto che ci può andare con minor tempo, senza cambi, senza avere preoccupazioni.
Insomma, se non interveniamo perderemo l’appeal della nostra bella terra. Allora qui voglio concludere parlando proprio di questo famoso “charme”, che per carità non contesto, ma penso che allo charme ci arriveremo non prima di dieci anni. Mi piace la creatività, mi piace la scossa che voleva dare l’Assessore, però forse ha voluto correre troppo, secondo me ancora non siamo a quel livello, bisogna prima studiare, lavorare e dare i mezzi per poterci arrivare. Io certamente sarò uno dei suoi sostenitori per avere le Marche di charme, però ancora siamo in alto mare. Come le dicevo in Commissione, la nostra è una terra genuina, ruspante, e certamente anche questo è un fascino, però credo che la parola charme non possa essere abbinata al maiale. Sappiamo bene, ad esempio, che una delle feste più partecipate nella provincia di Pesaro è la Festa del Nino, che è il porco, e come slogan ha “vieni a fare il porco con noi”. Sicuramente quando le è arrivato l’invito c’era scritto “Signora Moroder, venga a fare la porca con noi”, che rivolto a lei non mi sembra proprio sia una cosa che abbia molto a che fare con lo charme.
Questo è il clima che c’è nelle Marche per il turismo, ci arriveremo allo charme, però prima bisogna investire in quelle che sono ora le cose attuali.
Chiaramente voteremo contro questo atto perché siamo all’opposizione, però, ripeto, quello che secondo noi è importante è quella base che dobbiamo ricostruire, ovvero la mentalità turistica dei marchigiani, che però per poterla raggiungere devono anche essere instradati.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Innanzitutto faccio un’osservazione propedeutica. Noi ogni anno abbiamo il programma di promozione turistica però di fatto quello che manca è una programmazione turistica di lungo periodo.
I problemi del turismo nelle Marche sono la scarsa ricettività per i grandi gruppi e i prezzi troppo alti. E la parte importante per verificare tali problemi è, guarda caso, proprio nella relazione introduttiva alla legge dove si dice: “sarebbe opportuno attivare sinergie e indurre percorsi collaborativi tra il mondo bancario e la Regione Marche”, infatti uno dei problemi degli operatori è proprio l’accesso la credito, “andrebbe garantita una particolare attenzione al nostro entroterra regionale…”, con il verbo al condizionale vengono indicati i bisogni del nostro settore turistico “…in grado di essere complementare alla predominante offerta turistica prettamente balneare”.
Pertanto per riuscire ad allungare il periodo dell’offerta dovremmo lavorare con misure reali. Una delle proposte possibili è quella fatta dal Consigliere Cardogna riguardo la ricettività diffusa, prevedendo cioè nei nostri borghi e paesini delle zone poco abitate la possibilità di creare alberghi diffusi.
Un’altra questione fondamentale è l’accoglienza. Attualmente, anche per il passaggio dagli Iat regionali a quelli provinciali, siamo in assenza totale dell’informazione e dell’accoglienza turistica.
Qui si parla di indirizzare la formazione per incentivare l’innovazione di processo e di prodotto, però secondo me dovrebbe essere indirizzata anche per formare operatori di accoglienza. Verso il turista che arriva nelle Marche in realtà non abbiamo né una adeguata mentalità di accoglienza né una politica di accoglienza. Il turista nella nostra regione è solo, ha come unico punto di riferimento il posto dove alloggia, oltre quel luogo non sa dove andare.
Tra l’altro si dice che abbiamo le permanenze lunghe. Certo, perché chi viene nelle Marche è costretto a stare una settimana sempre nello stesso posto. Allora, perché non passa quell’informazione turistica di tutti quei bei luoghi che ci sarebbero da visitare attorno agli alberghi dove il turista soggiorna? Perché d’istinto l’operatore turistico tende a non far allontanare il turista, ha quasi difficoltà a perdere un pasto se magari sempre il turista vuole andare a visitare, se si trova lungo la costa, una località dell’entroterra.
Tutto questo, pertanto, si potrebbe modificare soltanto valorizzando i sistemi turistici, valorizzando l’Osservatorio regionale del turismo, una cabina di regia che disegni una politica regionale complessiva sul turismo.
Sulle linee di intervento si parla di sviluppare un sistema informativo per il turista, potenziando l’utilizzo delle nuove tecnologie, anche se con modalità operative da definire. Cioè, il sistema informativo per il turista è considerato importante in questo programma, ma le modalità operative con cui informare il turista sono ancora da definire.
Sempre in riferimento alla valorizzazione del territorio si dice che “il passaggio degli Iat alle Province ha in alcuni casi creato delle frammentazioni nella fondamentale attività di accoglienza, che andrebbero corrette e riviste al fine di garantire una uniforme accoglienza e informazione turistica su tutto il territorio regionale”. Pertanto è lo stesso documento di programma annuale che indica che non c’è accoglienza, non c’è nessuna struttura che fa accoglienza.
Inoltre si dice “Per quanto concerne il ruolo delle Province e i sistemi turistici auspichiamo che una forte attenzione venga rivolta alla promozione, all’innovazione tecnologica dei centri di informazione e di accoglienza turistica e alla formazione del prodotto turistico”. Addirittura il prodotto turistico, seppure vengono delineate in maniera chiara quelle che potrebbero essere le potenzialità del nostro territorio, è demandato ai sistemi turistici, e ci si augura che lo facciano, però intanto al momento è demandato al singolo operatore.
Quindi non c’è unitarietà e dunque non ci può essere valorizzazione e sviluppo del nostro progetto turistico.
Queste sono le difficoltà del nostro turismo.
Secondo me l’analisi che viene fatta in questo programma e la descrizione delle potenzialità del nostro territorio è giusta, però mancano sia gli interventi sia una cabina di regia. Cabina di regia che qui viene indicata nell’Osservatorio regionale per il turismo, che secondo me deve essere promossa dall’Assessorato al turismo, congiuntamente con gli altri Assessorati interessati, in un’azione sinergica che però non può essere separata tra operatori, enti locali, Assessorato, Regione.
Le risorse sono poche, bene allora si è fatto mantenendole unite, ossia concentrandole per quanto riguarda la promozione turistica, la partecipazione alle fiere e la promozione all’estero da parte della Regione. Però per ottenere risultati di miglioramento del nostro sistema turistico altrettanto si dovrebbe fare sul piano della programmazione degli interventi.
Quindi, e concludo, bisogna aumentare la ricettività all’interno, aumentare la produzione di prodotti turistici omogenei, rendere effettiva l’accoglienza e l’informazione turistica. Tutti obiettivi, questi, che secondo me dovrebbero essere portati avanti – non sono neppure molti -, altrimenti tutte le risorse che abbiamo attivato, dal finanziamento agli interventi di miglioramento nelle strutture ricettive, dagli interventi fatti nell’agricoltura con i fondi europei per la filiera corta, per l’agriturismo, ecc., sino a tutto il discorso che riguarda il commercio, la tipicità, ecc., non avrà la possibilità di produrre effetti.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI. Solo qualche riflessione in più rispetto a quanto detto dal relatore di minoranza Erminio Marinelli e dai colleghi del PdL che sono intervenuti, con cui mi ritrovo totalmente d’accordo. Riflessioni su cui chiedo all’Assessore, per quanto possibile, di far seguito nelle sedi possibili e competenti.
Primo concetto. Se crediamo nella sussidiarietà la Regione accompagna, non fa turismo. E la nostra fortuna è che il turismo c’è stato anche senza Regione! Quando diciamo che nei nostri agriturismi vengono turisti dal nord Europa, sappiamo benissimo che quelli che hanno allestito agriturismi, ristrutturato, costruito, utilizzando il nostro paesaggio e le nostre qualità sul territorio, l’hanno fatto a prescindere dalla Regione, lo hanno fatto solo con internet. Dobbiamo stare con i piedi per terra!
Negli anni ’70-’80-’90 erano gli stessi albergatori - io sono stato segretario del Comune di Porto San Giorgio e mi stupivo del fatto che il Comune non avesse nessun dirigente, nessun impiegato che si occupasse di turismo, alla richiesta: “ma qui il turismo chi lo segue?” si rispondeva: “gli albergatori” - che andavano a Stoccarda, offrivano il pacchetto… (…)

PRESIDENTE. Consigliere Perazzoli, lei poi avrà la possibilità di intervenire, quindi, la prego!

Francesco MASSI. Voglio dire al Consigliere Perazzoli che da uomo dell’entroterra conosco bene i primati di San Benedetto, e lo dico non solo con ammirazione ma anche con un po’ d’invidia. (…) Esatto, quindi conosciamo bene sia i meriti che le capacità.
Le Marche sono dunque cresciute nel turismo a prescindere. Poi c’è stata la valanga della fine anni novanta e primi anni duemila. Quando cioè l’Assessore Silenzi pensò di destrutturare il vecchio sistema, di incaricare per la nostra Regione un dirigente che veniva dal Trentino Alto Adige. Dunque sparpagliando sul territorio quelle che invece erano capacità organizzative di governance che poco e nobilmente non c’erano state, non solo a San Benedetto ma anche in località dell’entroterra. Sicché vi fu un caos della governance, di cui prima il collega Marinelli ha parlato molto bene, quindi non ci ritorno.
Su Dustin Hoffman dico solo una cosa, secondo me sapete qual è il problema? E’ che si è spostato il dibattito su quello e si è abbandonato su tanti altri contenuti. Lasciamo perdere la spesa, anzi, dico solo una cosa, Assessore Moroder e colleghi del PD. A parti invertite – sapete che uso sempre questa espressione affinché ci si capisca – se in questa Regione avesse incaricato Dustin Hoffman un uomo di Berlusconi di sceneggiate voi ne avreste dette e fatte tante. Quindi lasciamo stare, a parti invertite non l’avreste accettato. Per cui lasciamo stare! Voi a parte invertite non l’avreste accettato. Noi l’accettiamo però, ripeto, i limiti sono che si è spostato il dibattito su questo argomento di facciata e non invece sui contenuti.
L’emergenza è il turismo in montagna e nelle zone dell’entroterra. Ci sono i mezzi in questo piano? Non lo so. Io penso a una governance speciale, a un’agenzia speciale, a un sostegno - e vado all’ultimo punto - delle capacità umane e delle risorse manageriali che c’abbiamo, e che talvolta abbiamo anche nei piccoli Comuni e nei territori meno frequentati.
Di cosa parlo? Di un argomento che collego certamente ad altri settori, che però qui il problema non ha mai trovato risposta - abbiamo cercato di parlarne anche con l’Assessore Luchetti, che, per carità, è in carica nella sua funzione da solo un anno -, ossia, formazione, scuola, economia nella nostra regione.
Per riassumere. Alla vigilia dell’elezione del 2010 il Governatore Spacca diceva che le Marche erano un’isola felice per quanto riguarda l’occupazione. La nostra tesi era: “a quale occupazione si riferisce?”. Se si riferisce a quella manovale è vero, stiamo meglio che in altre regioni, ma non certo è così per quella intellettuale (diplomati e laureati), la cui situazione nelle Marche è drammatica - come è stato evidenziato - più che nelle altre regioni.
Perché parlo di questo? Formazione, università, istituti che sfornano diplomati e laureati anche per il turismo, poi chi li assorbe? Quando lo vogliamo affrontare questo argomento? Chi li assorbe! Mi direte dalle scuole alberghiere, sì, per fortuna, ne abbiamo parlato, come pure dalla formazione, cuochi, baristi, pizzaioli e barman trovano occupazione. E’ vero, ne siamo orgogliosi, ne abbiamo parlato a lungo anche in quest’Aula. Ma quelli di livello superiore, cioè quelli che organizzano, quelli che creano il pacchetto, quelli che viaggiano per vendere e per farci conoscere, chi li assorbe? Strutture pubbliche? Quasi niente!
La proposta, allora, è che basterebbe associare i Comuni nel poter dare un contratto (annuale o biennale) a un laureato che sa vendere il pacchetto dell’entroterra; parlo guardando il collega Perazzoli e pensando alle zone dell’entroterra, dove è più difficile vendere il pacchetto, dove, lo dico al collega Binci, non basta il paesaggio. Ecco, chi lo fa? Ne abbiamo parlato ieri quando c’è stata l’inaugurazione dell’anno dell’Accademia delle belle arti di Macerata. Quei giovani chi li prende? C’è un Comune che li assume per costruire un marchio, una brochure, un depliant, un manifesto, un sito web? Chi li assume? C’è la spinta della Regione per far lavorare questi cervelli, queste capacità? E prima di tutto per farli lavorare nel turismo, perché prima che nell’economia è quello il settore in cui devi vendere certi pacchetti.
Allora con un po’ di malinconia dico che parte delle somme che vengono investite potrebbero essere dirottate, con poco, per far lavorare persone che hanno tutto, l’abbiamo detto cento volte, parlano tre lingue, hanno la laurea in economia, in economia del turismo, patente internazionale del computer, che però poi vanno nelle nostre aziende (lasciamo perdere i nostri Comuni!), presentano il curriculum e la risposta è “a me basta il ragioniere che mette dentro le bolle”.
Questo discorso l’ho voluto ripetere, come ho fatto già tante volte, perché con la Giunta regionale, permettetemi, questo dialogo si è interrotto da tempo, ossia su come incentivare piccole strutture, piccoli soggetti e con pochi soldi far lavorare quelli per i quali alle università e alle scuole diciamo di formare, di diplomare e di laureare personale. Tanto non c’è alternativa, la sussidiarietà cammina da sola, e forse su questo, per fortuna, ha superato anche la Regione e i nostri Enti. Ma se vogliamo dare una spinta bisogna incentivare a far lavorare quei cervelli e quelle capacità, soprattutto giovanili, che possono portare qualcosa di innovativo. Del resto come vale per l’innovazione di processo e di prodotto nelle aziende private, almeno stando agli imprenditori che dicono che nelle Marche assumono laureati di tutti i tipi. Ma, ahimè, non è così! Lo dico agli imprenditori che sfarzosamente fanno questi proclami. Non ci prendano in giro, non è così! Perché i laureati in filosofia, in sociologia, in lettere non li assumono. Non li assumono! Quindi figuriamoci in questo settore dove purtroppo, permettetemi, la Regione è molto assente.

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Perazzoli.

Paolo PERAZZOLI. Probabilmente neanche io mi sottrarrò alla convalida del detto che quando si parla di turismo è come quando si parla della nazionale di calcio, siamo tutti commissari tecnici, siamo tutti esperti di turismo, e la qualcosa, ovviamente, non può essere vera.
Per quanto mi riguarda nell’affrontare tale questione io presento un curriculum che mi ha visto impegnato per parecchi anni sia come Sindaco di San Benedetto sia come direttore regionale di un’associazione di categoria.
Il turismo, come qualcuno ha detto, si può fare, può resistere se ci sono gli imprenditori che lo fanno. Il turismo nelle Marche iniziò ad avere una base dopo la seconda guerra mondiale, prima nessun ente, nessun Comune, nessuna Provincia – la Regione non esisteva – aveva un assessorato al turismo. Lo stesso Comune di San Benedetto, che è un comune con più presenza turistica, lo ha introdotto nel 1976 con il Sindaco Gregori. Quindi prima era un fenomeno spontaneo, dovuto all’intraprendenza degli imprenditori aiutati dalle aziende di soggiorno e dagli enti provinciali per il turismo.
Quando un imprenditore fa l’investimento? Lo fa se ha fiducia nel futuro e se pensa di guadagnare. Infatti negli anni novanta, periodo in cui la fiducia di guadagnare non c’era, si disinvestiva, si smantellavano le strutture ricettive, non si guadagnava o per lo meno non guadagnavano certe strutture.
Il turismo è una tipologia di micro investimenti, si basa molto sul super sfruttamento familiare. Infatti le aziende che hanno retto sono proprio queste, perché quelle che hanno provato ad avere una certa dimensione hanno trovato difficoltà e quindi non hanno retto il mercato.
Pertanto quando affrontiamo la questione sul turismo intanto dovremmo cambiare la legge. Quella che si fa è una discussione ridondante, ogni anno l’Assemblea legislativa affronta una trafila che dura mesi e che ci porta, come in questo caso, ad approvare il piano di promozione turistica per il 2011 praticamente quando inizia la stagione turistica estiva, che è la stagione turistica principale; fra un mese sarà Pasqua e di fatto il mese di aprile è l’inizio della stagione turistica estiva.
Ritengo invece dovremmo prevedere una discussione profonda su un piano triennale che detti le linee, gli indirizzi, che esamini le modifiche delle tendenze sul piano internazionale e nazionale, le aspettative, i gusti, le domande che arrivano dai vari tipi di turismo. Dopodiché la gestione annuale sarà di competenza della Giunta che si raffronterà con i portatori di interessi primari, ovvero con gli imprenditori, quelli cioè che conoscono meglio di noi ciò che ogni anno cambia, certo, se sanno fare bene il loro mestiere.
Tra l’altro nelle Marche abbiamo un altissimo tasso di fedeltà, cioè di turisti che tornano ogni anno nel nostro territorio. Allora quando parliamo degli imprenditori e della qualità dell’accoglienza andiamoci piano. Perché la gente torna solo se ci si trova bene. E la qualità non si riferisce solo al marchio delle cinque stelle, qualità significa che quello che io prometto poi lo devo mantenere nei servizi. Quindi una organizzazione ricettiva basata sul rapporto familiare è una qualità che evidentemente trova il consenso dei turisti che vengono nel nostro territorio.
Prima dicevo che tutti siamo esperti di turismo, perché, secondo voi, i turisti chi sono, siamo tutti noi quando andiamo in vacanza, quindi tutti bene o male sappiamo che cosa vogliamo.
Però poi andiamo a vedere che la tendenza di tutti gli enti è quella di non svolgere il proprio compiuto, per i Comuni e le Province è quello ad esempio di lavorare sul prodotto, sull’accoglienza, sull’organizzazione del territorio, tutti vogliono fare invece la promozione perché in fin dei conti è la cosa più semplice da fare. Allora io forse anche con un po’ di malizia dico che anziché voler promuovere il turismo si vuole far turismo a spese della collettività; perché quando uno spesso va in vacanza in posti dove non c’è ritorno è lui che va a fare turismo non è che lo va a promuovere!
Noi dovremmo lavorare sul fatto che il turismo è un prodotto ed è l’unico prodotto che si consuma sul posto, non è esportabile. E questo prodotto è un insieme di cose che sarebbe anche lungo spiegarle tutte, ci sono quelle legate all’accoglienza, all’organizzazione della città, l’ambiente, il calore, la professionalità. Pertanto è sull’insieme di tutti questi fattori che dobbiamo lavorare. Io invece trovo che c’è troppa attenzione su un sistema di promozione datato, su un sistema che non tiene conto che oggi le notizie viaggiano soprattutto su internet, per andare in vacanza sempre di meno la gente si rivolge alle agenzie, i più se la costituiscono per conto proprio.
Allora noi insieme ai nostri Comuni e alle nostre Province, insomma, al territorio, dobbiamo lavorare per migliorare questo prodotto, sapendo che partiamo comunque da una buona base. Ad esempio per il turismo balneare, che in fin dei conti è l’80% del complesso del nostro turismo, hanno contato le decine di milioni di euro che la collettività e i Comuni hanno investito per poter avere depuratori efficienti. Altrimenti che turismo balneare puoi ottenere se il turista trova il mare non fruibile! Voglio dire che essere riusciti ad avere tante bandiere blu ha sicuramente significato migliorare l’offerta turistica. Ci sono ad esempio città che hanno curato molto l’arredo. Qui guardo l’Assessore Petrini che è stato un bravo sindaco, ha fatto diventare una città di scarpari in una città che punta al turismo, facendo nel lungomare una politica di arredo invidiabile. E così hanno fatto tanti altri Comuni, le varie bandiere ottenute significano che è stato fatto un investimento per migliorare la qualità urbana, che è uno degli elementi più importanti per i nostri prodotti turistici.
Occorre quindi, come dicevo poc’anzi, una procedura più semplificata, che ogni anno l’Assemblea legislativa debba approvare il piano di promozione mi pare inutile, sarebbe più utile approvare un programma triennale.
Per il futuro se per esempio non andassimo più alla BIT secondo me non faremmo una lira di danno, è una fiera ormai diventata autoreferenziale; penso che la stragrande maggioranza di chi vi si reca sono consiglieri regionali, assessori regionali, consiglieri comunali, assessori comunali, funzionari.
Bisogna invece lavorare maggiormente sul miglioramento del nostro prodotto turistico, sull’accoglienza oppure sugli incentivi da dare. In questi anni la politica per esempio ha avuto successo dando contributi in conto interesse per ammodernare le strutture ricettive datate. E questo dimostra che abbiamo una classe imprenditoriale turistica che ha fiducia, che vuole investire, perché questi non è che sono soldi a fondo perduto, sono contributi sugli interessi che si pagano su mutui che hanno dovuto fare per ammodernare le loro strutture.
Quindi per migliorare continuamente dobbiamo insistere su questo.
Dovremmo concentrare di più l’attenzione su una strategia che ci permetta di penetrare di più nel mercato europeo e dell’est europeo, paesi in crescita che possono più facilmente venire da noi. Certo, dall’India può venire qualcuno, ma prima di arrivare a visitare le Marche andrà sicuramente a vedere Roma, Venezia, Firenze. Chi invece è magari di Praga o di Bratislava può più facilmente venire nei nostri territori, abbiamo tipi di turismo che per loro possono essere affascinanti, da quello sportivo a quello religioso. Insomma, bisogna lavorare anche su questi prodotti.
Concludo dicendo che in quest’Aula abbiamo votato due volte un ordine del giorno che impegnava a discutere dell’attuazione del piano integrato di difesa della costa. Sono passati mesi ma ancora non l’abbiamo fatto. Credo invece dovremmo farlo, altrimenti con la prossima mareggiata ci ritroveremo a litigare con qualche altro ordine del giorno. Siccome in questi anni è stato fatto parecchio, ritengo che anche questo sia un elemento importante per il turismo. Pertanto sollecito il Presidente e la Presidenza affinché si faccia questa benedetta relazione sull’attuazione del piano di difesa integrata della costa.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pieroni.

Moreno PIERONI. Naturalmente io non sono tra quei “tifosi” italiani che conosce bene la materia del turismo, però fino a pochi mesi fa ero Sindaco di una realtà che sicuramente per le Marche, e non solo, è un’eccellenza dal punto di vista religioso.
Ritengo che il piano turistico programmatico che oggi ci accingiamo ad approvare sia un tassello importante in quanto delinea una serie di indirizzi e linee guida che poi dovranno essere perseguite e attuate dall’Amministrazione regionale.
Il turismo, in particolar modo nelle Marche, crea chiaramente tutta una serie di iniziative, di servizi ed ha un indotto molto forte sia per quanto riguarda l’occupazione sia per tutti quei servizi in cui ruotano varie realtà.
Pertanto un turismo con un percorso, un programma forte e serio è sinonimo anche di grande qualità della vita. Al turismo sono infatti collegati interventi che riguardano la cultura, l’ambiente, insomma, tutta una serie di iniziative che dobbiamo offrire a chi viene nelle Marche.
I turisti e i pellegrini che vengono nelle Marche devono essere intanto incentivati a venire nel nostro territorio e poi accolti con una certa qualità. Quella qualità che secondo me oggi gli imprenditori privati già danno e che la politica, in questo caso regionale, deve ulteriormente arricchire.
Io sono convinto che gli indirizzi proposti in questo progetto del turismo marchigiano sono sicuramente importanti dal punto di vista delle progettualità, si parla di riqualificazione ambientale, si parla di riqualificazione legata alla ricettività della nostra regione e si parla anche di accoglienza.
Riguardo all’accoglienza vorrei lanciare un invito all’Amministrazione, all’Assessore, alla Giunta regionale e alla terza Commissione, ovvero quello di tenere conto nei fondi previsti per l’accoglienza di una ripartizione che possa incentivare anche le amministrazioni locali. Cioè dire che di questi fondi il 50% vada ai sistemi turistici già esistenti e l’altro 50% alle amministrazioni, agli enti locali, che aggregandosi creeranno eccellenze.
Se infatti riuscissimo a far aggregare gli enti locali, in questo caso i Comuni, e in particolar modo quelli che hanno una serie di eccellenze, questi fondi potranno permettere a queste amministrazioni locali - che non dimentichiamo hanno oggi difficoltà a chiudere i propri bilanci e soprattutto ad individuare finanziamenti mirati per la progettualità turistica dei propri territori - di fare accoglienza turistica di qualità.
Questo è un appello che faccio all’Assessore, che sono certo coglierà, alla Commissione e alla Giunta tutta.
Vado alle problematiche del turismo. Come ricordava ora nella parte finale del suo intervento il Consigliere Perazzoli - che ringrazio in quanto come esperto ha dato un po’ il quadro complessivo degli obiettivi che dobbiamo raggiungere –, non possiamo scindere gli interventi chiari, ovvero la programmazione turistica che qui è definita, dagli obiettivi del recupero delle nostre coste. Non possiamo infatti dimenticare che il turista viene in un territorio se trova, oltre un’accoglienza importante, anche una buona qualità ambientale, come appunto spiagge idonee; quelle spiagge però che non soltanto devono essere mantenute e curate dagli operatori turistici dei territori costieri, ma che possano garantire al turista tutte quelle insite opportunità naturali.
Quindi, nel riprendere l’appello fatto dal Consigliere Perazzoli, per quanto riguarda il recupero delle nostre coste che si possa svolgere un dibattito importante e che ci possa essere un progetto serio. Non è pensabile che ogniqualvolta ci sono delle mareggiate nel nostro territorio in alcune realtà spariscono le spiagge o peggio ancora si creano forti problemi sino ad arrivare alle abitazioni.
Ritengo pertanto non si possa scindere una qualità turistica importante da quella qualità ambientale che tutti insieme dobbiamo impegnarci a dare.
Concludo dicendo che noi del Partito Socialista voteremo questo programma turistico 2011, certi che nelle norme attuative verranno tenute in considerazione anche le sollecitazioni che vengono da questa Assemblea legislativa.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciriaci.

Graziella CIRIACI. Visto l’orario e sentiti anche gli attenti interventi - alcuni li ho condivisi mentre di altri ho preso degli appunti - sarò molto concisa.
Vorrei subito richiamare l’ultimo intervento del Consigliere Pieroni che ha parlato delle mareggiate, anch’io infatti ritengo che non si possa fare turismo o accogliere turisti nel proprio territorio se questo poi non è in ordine. Quindi occorre valutare bene tutto il discorso sulle mareggiate, occorre arrivare ad una adeguata e soprattutto preventiva protezione delle coste. Dico sopratutto preventiva perché è inutile fare continuamente solo interventi emergenziali.
Un’altra osservazione la voglio fare in merito al miglioramento della nostra accoglienza; a questo proposito dico innanzitutto che sono grata nei confronti di chi vi sta lavorando, e mi riferisco sia alla parte politica sia proprio all’imprenditoria, allo stesso operatore. Il migliorare l’accoglienza fa parte della nostra cultura, della nostra ospitalità, seppure noi marchigiani, per il nostro carattere forse un po’ chiuso, siamo stati sempre definiti poco accoglienti. Oggi quindi, proprio grazie, come dicevo, a quella educazione che ci è stata data e che viene continuamente sollecitata, ci siamo evoluti. Per cui non dobbiamo sentirci l’ultima regione del mondo, anzi, dobbiamo sentirci assolutamente orgogliosi di essere cittadini di questo bellissimo territorio.
Voglio ora soffermarmi sulla differenza tra un piano e un programma. Ossia, ogni anno non si possono rimettere in discussione tutti i punti salienti di un piano, si deve bensì fare un programma che in più anni possa essere certo modificato ma non sconvolto. E l’Assessore - che qui ringrazio anche per la sua presenza in terza Commissione dove ha fatto in modo che tutti noi ricevessimo delle delucidazioni più approfondite sul contenuto di questo piano - effettivamente è riuscita a non stravolgere completamente tutto quello che era già stato fatto. Pertanto oggi vediamo che si vuole perseguire nell’educare verso quella cultura orientata all’ospitalità.
Però ora, in maniera sintetica, vorrei richiedere tre-quattro punti per me essenziali.
Innanzitutto ritengo occorra dare accoglienza anche attraverso la qualità delle nostre strutture. Ad esempio la collega Ortenzi prima ha richiamato la risistemazione delle case natali delle nostre eccellenze. Nel comune di Ortezzano abbiamo un’eccellenza particolare che è conosciuta da tutte le parti, Francesco Tarcisio Carboni, nato e vissuto a Ortezzano; in Germania l’anno scorso è stata ristampata la nuova edizione del suo vocabolario di latino. Io più volte, Assessore, anche nel mio precedente mandato, ho chiesto un finanziamento, magari attraverso un piccolo aggiustamento nel bilancio annuale preventivo e consuntivo, per poter intervenire e quindi proteggere il tetto della sua abitazione. Le assicuro, Assessore, che all’interno di quella casa, dove erano custoditi i manoscritti, dove c’era la biblioteca, dove c’era tutto ciò che raccontava l’evoluzione culturale di questo personaggio così importante e determinante – tutti noi di quel vocabolario blu dalle medie in poi ne abbiamo aperto le pagine – oggi non c’è più nulla, il tetto è addirittura crollato. Inoltre la sua tomba sta in una chiesa dove vi piove dentro, non si riesce più neppure a riconoscerne la collocazione precisa.
Cerchiamo allora di prendere coscienza di queste eccellenze, andiamo ad analizzare anche all’interno di questi piccoli luoghi che cosa significa quella eccellenza. Sono queste le eccellenze che dobbiamo proporre, non le sviolinate che poi magari rimangono sospese nel nulla e che sono solo aleatorie. Consolidiamoci su qualcosa che è cultura in senso vasto e determinato.
Vado ora ad un’altra mia osservazione che ritengo importante sottolineare. Abbiamo parlato della protezione dei nostri centri storici, quindi facciamo in modo che venga messo uno stop ai pennelli fotovoltaici a terra, tuteliamoli da questo, non mettiamoli ad una distanza ridotta da questi luoghi preziosi. Non possiamo assolutamente affacciarci da una terrazza antica dalla quale però vedremo aprirsi sul quel magnifico territorio distese immense di pannelli fotovoltaici a terra.
Questo aspetto del nostro territorio mi preme sottolinearlo con forza, ci tengo in modo particolare. E secondo me è un aspetto che riguarda anche l’integrazione del nostro Pil, del nostro dare lavoro, del nostro essere concreti. Sopratutto del nostro essere amministratori propositivi dal punto di vista politico, perché questa non è una politica di destra o di sinistra, è una politica che deve essere assolutamente in grado di governare un territorio che ha tutta la dignità di essere tutelato.
Nel suo intervento la collega Ortenzi diceva che bisogna far partecipare i giovani e le scuole a tutto quello che è cultura di conoscenza e di attività produttiva, ossia, i giovani devono conoscere la nostra storia territoriale, perché è dai giovani e da quella cultura che passa sin dalla scuola primaria che poi si formerà l’individuo del futuro.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carloni.

Mirco CARLONI. Soltanto per dire che nella nostra regione fino ad oggi, secondo me, ci sono state molte sovrapposizioni di ruoli e anche un po’ di confusione sui compiti specifici che hanno svolto gli enti chiamati a fare turismo.
Tutti vogliono occuparsi, come è stato detto, di promozione e pochi, anzi, quasi nessuno fa accoglienza come andrebbe fatta.
Io credo che la fiducia che potremmo riporre in questo nuovo modo di affrontare il turismo posto in essere dall’Assessore Moroder va in questa direzione.
Assessore, io le chiedo di sintetizzare quella offerta promozionale fatta da tutto il territorio nella nostra regione, in modo qualche volta perfino scomposto. Perché? Perché vedere sul giornale una Provincia che promuove un brand, il territorio dandogli un altro nome, quello della felicità, e per il quale individua incarichi di consulenza ed esperti di felicità, oppure vedere l’appello accorato a un rettore universitario per creare sinergia sulla felicità, in questo momento è qualcosa di raccapricciante. Dovremmo invece pensare a come l’università potrebbe professionalizzare i profili di laurea per farli diventare utili al mondo del lavoro. Dovremmo capire come le Province possono fare l’accoglienza di questo sistema turistico e non quindi la promozione. Bisogna distinguere i ruoli, la Regione deve fare promozione, non ci possono più essere carrozzoni pubblici che vanno a fare promozione in giro per il mondo.
L’accoglienza, di cui siamo molto carenti, va fatta invece in un altro modo; e come è stato già detto molti imprenditori fino adesso se la sono fatta da soli. Forse sarebbe bene creare magari una migliore collaborazione direttamente con i privati. Infatti fare eccellenza non sempre significa inventarsi nuove agenzie o andare a vedere se il Comune o l’insieme dei Comuni creano un progetto intelligente, qualche volta converrebbe direttamente parlare con gli alberghi consorziati di un territorio oppure con gli imprenditori che hanno veramente concretezza riguardo al tipo di accoglienza che vogliono dare o capire quali sono le modalità con cui vogliono fare accoglienza e cambiare quindi la proposta di turismo nel nostro territorio.
Dunque un approccio meno assistenzialistico di quello che c’è stato in passato, più sussidiarietà, come diceva prima il Capogruppo Massi, che sicuramente potrà andare a beneficio del nostro territorio.
Territorio che, ripeto, ha come unica visione futura quella del turismo. Al di là di tutti gli sviluppi industriali o economici che possono nascere, sicuramente il turismo è qualcosa di storico, è nella nostra tradizione, sicché va sviluppato, purtroppo per tanto tempo non ci abbiamo creduto.
E questo noi della provincia di Pesaro Urbino lo abbiamo sentito ancora di più. Perché quando sette comuni vanno nell’Emilia Romagna lo fanno per una scelta ben più semplice di quella che pensiamo, è perché il modo di fare sinergia tra impresa, territorio e enti locali della mentalità romagnola è molto più forte di quello marchigiano. La mentalità marchigiana relega gli enti locali a fare tutt’altro, quindi gli imprenditori sentendosi isolati hanno fatto pressione affinché il passaggio in Romagna avvenisse il più velocemente possibile. Perché, ripeto, quel sistema funziona, perché c’è sinergia tra costa e entroterra, perché gli albergatori sono i primi a organizzare momenti di conoscenza e approfondimento dei castelli dell’entroterra. Quindi perdere dei Comuni e vederli andare in Emilia ci è costato sia storicamente che politicamente.
Il turismo è un settore trainante pertanto dovrebbe coordinare lo sforzo anche degli altri assessorati. Tutto va nella direzione del turismo, la portualità, le infrastrutture, l’istruzione, l’urbanistica; pensiamo a come potrebbero essere facilitativi i nuovi investimenti se per realizzare ampliamenti, o in molti casi magari quelle piscine che mancano nelle nostre strutture ricettive, si potesse vedere un cambiamento nelle norme urbanistiche.
Quindi secondo me, se veramente vogliamo competere con le altre regioni, che da molto tempo hanno realizzato brand e si sono fatte conoscere nel mondo, l’Assessorato al turismo deve tirare le fila di tutta una serie di cambiamenti.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Moroder.

Serenella GUARNA MORODER. Innanzitutto aprirei con una riflessione. Ascoltati i tanti interventi ritengo che ognuno susciti non soltanto una risposta immediata ma assolutamente anche una condivisione.
Che cosa è il turismo? E’ una materia, lo diceva prima il Consigliere Perazzoli, affascinante e complessissima e che tocca tantissimi altri ambiti. Deve riuscire a divenire, Consigliere Marinelli, un’impresa, quindi non rimanere soltanto in quel campo dell’effimero di cui tanto si parla ma con il quale poi poco si può produrre.
Il piano promozionale di quest’anno io l’ho licenziato l’anno scorso, quindi credo che questo già indichi una volontà di arrivare a delle concrete realizzazioni nel mondo del turismo e di quanto io sia determinata nel riuscire a trovare delle soluzioni il più possibile condivise con chi poi traduce i nostri desiderata in concrete realizzazioni di attività economiche.
Ma non dobbiamo soltanto parlare di turismo nell’accezione più vaga e poetica, dobbiamo parlare di turismo dando una lettura oggettiva di quello che è il nostro territorio, affinché si possa riuscire a finalizzare gli obiettivi. Ovvero obiettivi concertati – lo ridico in maniera convinta perché tanto è – con tutti gli attori che producono turismo, quindi gli enti locali, le associazioni di categoria, tutte le università – non penso sia stato mai fatto –, gli istituti professionali, insomma, tutti – tutti! - i soggetti che fanno parte di questo comparto.
Io non sono convinta, come dite voi, che un programma promozionale debba essere di respiro più lungo, perché il turismo è veramente una cosa in evoluzione costante e continua, sicché il fatto di avere un programma annuale ci consente di poter interagire con ciò che il mondo del turismo ci chiede di cambiare.
E pertanto un’indagine preventiva su questo argomento è stata necessaria. Abbiamo infatti voluto confrontarci senza timori - come voi tutti penso lo abbiate letto con molta attenzione nel programma – con le nuove opportunità di questo settore, per essere cioè pronti ad accettare le sfide, la competizione in termini di qualità e prezzo dei paesi, che sono dunque i nostri principali concorrenti: la richiesta crescente di un turismo sostenibile e accessibile, il cambiamento della domanda del turismo, dei gusti del turista, un turista che diventa anche un viaggiatore.
Il fatto che nella nostra regione la durata delle presenze sia più lunga non penso sia da leggere soltanto nell’accezione negativa, cioè che i turisti non hanno nulla da fare e quindi stanno qui tranquilli e beati, perché se così fosse – e non ne sono assolutamente convinta – allora daremmo loro la possibilità di riempire quei sette giorni di contenuti. E lo faremmo proprio attraverso quel progetto a cui io tengo moltissimo – penso che tutti voi lo abbiate capito perché non perdo occasione per rammentarlo –, cioè la veicolazione delle nostre opportunità sui cellulari. Per questo progetto ci sono stanziati 900 mila euro, è in via di definizione, ossia stiamo indagando, senza voler essere onniscienti, su quelle che possono essere le opportunità e le migliori metodologie per poi applicarle.
Abbiamo dunque individuato, dicevo, i problemi da affrontare. Abbiamo ad esempio letto il modo in cui è cambiato il periodo di vacanza, un periodo che si accorcia ma che ha anche il vantaggio di destagionalizzare.
Dunque fare un’analisi di mercato turistico in relazione a quelle che sono le possibilità di valorizzazione del brand Marche è stato molto importante.
Le linee di intervento per la comunicazione, la promozione, l’informatizzazione, sono altrettanto importanti. Come importate è la valorizzazione del territorio, il sostegno alla qualità, alla sostenibilità, e ciò anche nell’ambito della green economy. E importante è, come qualcuno ha detto, il potenziamento dell’Osservatorio.
E’ stata qui riposta molta attenzione alla promozione. Ringrazio quindi chi mi dà la possibilità di dire ancora una volta che la promozione è compito nostro e che l’accoglienza è compito del territorio, ma questo pensavo di averlo già detto fino allo sfinimento.
Anche andando a ciò che attiene lo slogan “Marche, le scoprirai all’infinito” voglio ribadire che questo progetto non è stato mai messo in discussione ne tanto meno accantonato. Vi rammento, per chi non lo ricordasse, che quando sono diventata Assessore mi sono immediatamente impegnata a far riprogrammare sui media lo spot di Dustin Hoffman, e questo proprio nell’ultimo periodo del contratto che tutti sapete si è concluso il 31 dicembre.
Poi sia i parametri positivi di valutazione che tale campagna promozionale ha avuto sul nostro turismo - resi noti alla BIT con i dati dell’Isnart che hanno evidenziato un 8% di aumento di presenze grazie appunto allo spot di Dustin Hoffman -, sia altri parametri di valutazione, hanno rafforzato la decisione di iniziare la trattativa per il rinnovo di questa stessa campagna promozionale. Quindi, anche se con altre modalità, per il 2011 stiamo per siglare l’accordo, però, visto che io dico sempre che non si può parlare prima di quello che si riuscirà ad avere, ne parleremo a tempo debito. Ma il voler fortemente il rinnovo di questa campagna ci consentirà di veicolare il messaggio promozionale con coerenza e continuità.
Dunque questi sono i fatti.
Andando ora a sviluppare il programma turistico, perché questa è la sede giusta e questi sono gli argomenti da affrontare, voglio ricordare che le linee di indirizzo hanno ottenuto il consenso delle Province, delle Associazioni di categoria, sono state ampiamente partecipate e discusse con tutti gli attori che vi ho elencato prima, quindi non lo ripeto.
Si è puntato e si continuerà a puntare sulle eccellenze, rappresentate dalle nostre città d’arte, nella specificità dei loro paesaggi e dei loro ambienti, dell’enogastronomia, e quindi dello stile di vita della nostra regione, unico e non ripetibile. Insomma, si punta e si punterà sempre di più sul sistema Marche.
I diversi turismi delle Marche, balneare, montano, ambientale, culturale, spirituale, enogastronomico, sportivo e scolastico, vengono messi in grado di proporre un’offerta turistica di livello competitivo con quelle regioni che noi riteniamo siano, giusto o sbagliato, le più avanzate.
E per queste finalità sono state previste azioni mirate promozionali. La partecipazione alle fiere e alle manifestazioni in Italia all’estero sono infatti una parte promo pubblicitaria importante e di informazione, rivolta sia ai rappresentanti della stampa che agli operatori del settore. Pertanto ci muoveremo andando a decidere con gli attori che dovranno promuovere il nostro territorio se fare o non fare quelle fiere per andare ad aggredire alcuni mercati.
Si organizzeranno anche degli educational tour con cui si potranno visitare direttamente le nostre località, tutte iniziative che potranno rafforzare ulteriormente le identità della nostra regione.
E’ inoltre partecipata, ovviamente, la convinzione che l’Osservatorio regionale debba avere un più ampio raggio d’azione, ci deve cioè servire ad immaginare anche gli sviluppi futuri, ad individuare delle strategie per i nostri operatori.
Pertanto alcuni degli aspetti che vanno assolutamente sottolineati sono il ruolo dell’Osservatorio e il coinvolgimento degli altri soggetti.
Il brand Marche, che ha assunto una identità da cui non si può prescindere e che è oggetto dei passaggi cruciali del programma di legislatura della Giunta regionale, ha la necessità di trasmettere e consolidare la percezione di esso tenendo conto dei differenti segmenti del turismo e delle esigenze del turista che vi elencavo prima.
Quindi “Marche, le scoprirai all’infinito” costituirà anche per il 2011 il messaggio da veicolare e il concept di riferimento dell’azione regionale; mi pare che a breve ci sia un’altra fiera dove sarà veicolato lo stesso messaggio e la stessa immagine.
Si promuoverà in maniera unitaria la regione nella sua interezza. Diffondere il brand e spalmarlo in tutte le sue declinazioni è fondamentale. A questo proposito vi ricordo che le risorse del cosiddetto progetto d’eccellenza saranno finalizzate alla realizzazione di progetti indirizzati proprio per il rilancio della competitività turistica. E tra i progetti pilota ci sarà da sviluppare proprio il tema crisma di Marche di charme. Perché se è vero, come è vero, che abbiamo necessità di innalzare il nostro livello di accoglienza è anche vero che dobbiamo individuare quelle aree montane che spesso hanno ancora dei luoghi suggestivi da poter proporre poi come luoghi di charme. Lo charme, infatti, non è una declinazione di lusso bensì una declinazione di emozioni.
Vado ora agli obiettivi, li conosciamo tutti però è bene rielencarli.
Principalmente c’è l’obiettivo di incrementare i flussi turistici, innalzare la qualità dell’accoglienza, sviluppare un turismo dinamico flessibile, sostenibile e accessibile, ampliare le tipologie dell’offerta, attivare i nuovi turismi, e quindi valorizzare l’entroterra e mantenere al contempo competitivo il turismo balneare, certamente affiancando gli operatori; tutti sapete che in questi giorni oltre al problema dell’erosione marittima c’è la direttiva Bolkestein, per cui tutti gli operatori balneari sono giustamente in fibrillazione per quanto riguarda la sua applicazione. Io sono mesi che sto cercando di fissare una data per riuscire a portare sul nostro territorio l’on. Tagliani e quindi per portarlo a parlare con gli operatori balneari di questo grave problema.
Di voler valorizzare le eccellenze lo diciamo sempre, ma se volete la BIT è stato un momento concreto di questo dire, niente campanili, niente province, niente comuni, solo le Marche, la nostra regione, all’interno della quale promuovere e sviluppare percorsi nei quali quello del turismo si intrecciava con tutti gli altri ambiti; c’era infatti l’Assessore Petrini, l’Assessore Giannini con la Consigliera Ortenzi e l’Assessore Marcolini. Insomma, il turismo come fil rouge di tanti altri settori della nostra regione, e che la nostra regione riesce ad avere come eccellenze, perché le nostre stagioni della lirica sono sicuramente ambite, perché le nostre eccellenze enogastronomiche sono riconosciute in tutto il mondo, perché la nostra capacità di produzione di manufatti porta i nomi dei brand più importanti al mondo.
E’ dunque previsto anche un piano di comunicazione integrato e strategico e che ovviamente coinvolge tante cose, dalla ristampa ai rapporti con i media, all’organizzazione, come dicevo prima, dei vari tour e conferenze stampa, come pure immaginare incontri mirati con quelle nostre comunità sparse in tutto il mondo.
La misura della promozione estera è quindi attuata tenendo conto proprio delle indicazioni degli operatori, dei dati dell’Osservatorio, di quello che l’Isnart ci suggerisce, con la consapevolezza che bisogna incentivare la promozione proprio in quei paesi da cui partono i voli diretti nel nostro aeroporto.
Concludo richiamando la vostra attenzione sul sistema informativo per il turista, in quanto credo sarà un’occasione unica per poter mettere in sinergia – altra parola abusatissima – tutti i comparti della nostra regione a funzione del turismo e non solo.

PRESIDENTE. Prima di votare l’atto vi do comunicazione della presentazione di un emendamento della terza Commissione:
All’Asse 9 – Valorizzazione del territorio – l’ultimo capoverso a pag. 41 è sostituito dal seguente: “I criteri e le modalità per la concessione dei contributi sono stabiliti dalla Giunta regionale, previo parere della competente Commissione assembleare”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Ha chiesto la parola la Consigliera Romagnoli per dichiarazione di voto, ne ha facoltà.

Franca ROMAGNOLI. Per annunciare su questo atto il voto contrario del Gruppo Futuro e Libertà. Condividiamo pienamente tutte le censure mosse su di esso, in particolare la mancanza di progettualità per l’altalenanza di cui parlavamo, per l’inefficacia a risolvere i problemi gravi, che invece la leva del turismo potrebbe rimuovere. Come probabilmente, aggiungo, la stessa titubanza che abbiamo visto e poi ritrovato nell’atto attraverso delle frasi cassate su charme o non charme, su sponsor o su come le cose siano avvenute, che dipende prevalentemente dal fatto che il vero sponsor del turismo nelle Marche è il Presidente Spacca. Un Presidente che da sempre fa e disfa a suo piacimento, è colui che cerca di promuovere, a modo suo e con estrema cura anche della propria immagine, l’immagine della regione. Quindi posso dire che nel tourbillon degli Assessori (da Rocchi ecc.) o delle Apt smantellate, come ricordava prima il Consigliere Massi, c’è stato sempre un centralismo personalista in avanzata, che forse un po' anche questo è causa di, e lo dico così quasi a discolpa di imbarazzi che anche l’Assessore mostrava, perché i cambiamenti di rotta sono stati talmente evidenti che non possono essere negati.
Concludo dicendo che se davvero nelle Marche il turismo è legato fortemente alla qualità della vita e all’aspetto paesaggistico allora raccogliamo anche quegli inviti – faccio mio quello della collega Ciriaci – verso una ulteriore delimitazione, restrizione sui pannelli ed una tutela ambientale forte, perché le due cose sono assolutamente collegate. Credo che senza questa cura e questa tutela non possiamo andare.
Ultima cosa. Il Consigliere Perazzoli faceva appello e chiamava in causa il Sindaco Petrini e altri Sindaci. E’ vero, molto spesso sono i Sindaci ad avere in mano il tesoretto del turismo, è troppo dipeso da loro valorizzare o meno il turismo della propria città. Un turismo che è quindi affidato a quello spontaneismo spesso positivo, spesso veramente di buona volontà appunto dei sindaci. Ma questo è proprio perché la programmazione sussidiaria – è verissimo quello che dice il collega Massi – della Regione è venuta meno.
Quindi, seppure ci siano città più o meno sviluppate turisticamente in quanto hanno avuto la fortuna di avere questo o quel Sindaco, il quadro generale regionale è stato comunque spesso carente.

PRESIDENTE. Proposta di atto amministrativo n. 20, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)


Mozione n. 97
della Consigliera Foschi
“Centrale Termoelettrica Wafer Zoo S.r.l.”
(Discussione e votazione mozione e risoluzione)

PRESIDENTE. Passiamo ora, visto che ci eravamo presi un impegno nella scorsa seduta, alla trattazione del punto 4) riguardo alla mozione n. 97 della Consigliera Foschi, dopodiché ci fermiamo. Anche perché mi pare che su tale mozione ci sia un atteggiamento bipartisan.
Ha chiesto la parola la Consigliera Foschi, ne ha facoltà.

Elisabetta FOSCHI. E’ per dirle, Presidente, che non c’è una risoluzione bipartisan, nel senso che io…

PRESIDENTE. Allora mi hanno informato male!

Elisabetta FOSCHI. No, Presidente, è così. Io ho certamente avuto modo di valutare la proposta di risoluzione avanzata dal collega Ricci, ma ritengo che sia più corretto attenersi, così come è stato fatto per la centrale Turbogas, a quanto i Sindaci hanno richiesto alla Regione con propri atti. E quindi non cambiare il dispositivo della mozione. Anche perché ciò che è compreso nella risoluzione Ricci di fatto è già in essere. Cioè i due procedimenti che la risoluzione Ricci chiede di chiudere sono stati già chiusi dalla Sovrintendenza, contro la quale la Regione Marche ha fatto ricorso al Tar e lo ha perso.
Pertanto ritengo si debba porre in votazione la mozione così come presentata. Dopodiché se il Capogruppo del PD vorrà porre in votazione anche la sua risoluzione, semmai voteremo entrambi gli atti in maniera distinta. Ma di fatto, ripeto, la risoluzione presentata chiede la chiusura di procedimenti che sono stati già chiusi dalla sentenza del Tar.

PRESIDENTE. Consigliere Ricci, su un argomento del genere auspicherei un voto possibilmente concordato. E’ una sollecitazione che faccio. Certo, se non è possibile ognuno indosserà la propria casacca, ma sicuramente non faremo in questo modo un servizio alla causa.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ricci, ne ha facoltà.

Mirco RICCI. Io ho cercato, Presidente, non solo da oggi ma sin dalla precedente seduta, nella discussione di questa mozione di trovare una soluzione bipartisan, perché il tema dell’inceneritore c.d. di Schieppe di Orciano è ampiamente da considerarsi alla fase conclusiva, per la sentenza del Tar, per una serie di procedure che hanno visto rallentato e poi bloccato definitivamente l’iter procedurale di questo impianto.
La mozione presentata dalla Consigliera Foschi, che vuole in qualche modo segnare un ulteriore passo verso la certezza che l’impianto non si faccia più, è del tutto condivisibile. Ma intanto voglio dire che il voto bipartisan comporta un approccio tale che ci si confronti e si trovi un documento comune, altrimenti è complicato andare a votare un documento firmato da altri. E’ un elemento di relazione tra maggioranza ed opposizione.
Inoltre nel dispositivo finale della mozione ci sono delle questioni che io non tratterei più. Tutto ciò che riguarda la produzione di foraggio potremmo escluderlo, è un’attività in essere e quindi sono autorizzati a farlo. Poi sino al punto 4) era sufficiente richiamare la sentenza del Tar che ha accolto le osservazioni della Sovrintendenza e si è opposta al giudizio degli uffici.
Pertanto ci sono alcune questioni che vanno rifilate, vanno messe in una situazione tale affinché ci sia più chiarezza, rispetto anche a quei percorsi che hanno fatto altri istituti, ultimo il Tribunale regionale.
Insomma, si trattava di ridefinire questo percorso.
Nel merito siamo completamente convinti che quella struttura non si realizzerà o quanto meno la politica ha posto dei vincoli definitivi.
La proposta di risoluzione è quindi il tentativo di trovare nel dispositivo finale un accordo fra maggioranza e opposizione.
A me sembra, insisto, che alcuni passaggi del dispositivo della mozione siano fuori luogo, perché tutto sommato ci sono dei diritti acquisiti da parte di alcuni imprenditori.
Inoltre sulla parte dove si parla di revoca noi abbiamo proposto alla Giunta di impegnarsi affinché vengano chiusi i procedimenti relativi alle autorizzazioni paesaggistiche. Cioè più che revoca, più che dichiarazione di autotutela di un percorso che è in fase conclusiva, abbiamo proposto di concludere con dinieghi i procedimenti e di chiudere i procedimenti relativi all’autorizzazione ambientale. Spingiamo cioè la Giunta affinché chiuda sulla base anche delle ultime sentenze.
Mi pare che la differenza sia davvero minima. Io ho posto delle piccole condizioni che potrebbero tranquillamente farci approvare insieme un documento finale.

PRESIDENTE. Ora però abbiamo sia la mozione sia una proposta di risoluzione.
Ha chiesto la parola la Consigliera Foschi, ne ha facoltà.

Elisabetta FOSCHI. Ribadisco, Presidente, che l’attività del mangimificio è garantita anche dalla mozione presentata dalla sottoscritta, ma quello che voglio chiarire è che il dispositivo della risoluzione Ricci praticamente chiede alla Regione e alla Giunta di chiudere dei procedimenti che sono già stati chiusi dalla Sovrintendenza, che appunto li ha annullati. Con quella risoluzione mi sembra si prenda atto che quei procedimenti siano ancora aperti, tanto che si dà disposizione alla Giunta di chiudere qualcosa che, a mio avviso, ripeto, è già stato chiuso dalla Sovrintendenza, contro cui la Regione Marche ha fatto ricorso al Tar e lo ha perso.
Io invece chiedo in via di autotutela la revoca di quelle autorizzazioni, consentendo comunque a chi fa l’attività di mangimificio di continuare a farla, altrimenti la volontà politica non avrà seguito nei fatti.
Chiedo inoltre che quanto dispone l’Assemblea legislativa venga poi mantenuto dalla Giunta.
Anche sulla questione della Turbogas avevamo votato un documento all’unanimità, avevamo dato una disposizione alla Giunta univoca, ma poi la Giunta ha fatto una cosa differente. Allora se l’Assemblea legislativa ha una sua autorevolezza chiedo che quando dispone una cosa - in quel caso era all’unanimità - la Giunta ne dia seguito esattamente e non faccia una risoluzione diversa.

PRESIDENTE. Ha chiesto la parola il Consigliere D’Anna, ne ha facoltà.

Giancarlo D’ANNA. Per dire che questa vicenda si sta trascinando ormai da troppi anni. Anche nella scorsa legislatura erano passate una serie di mozioni che andavano più o meno nella stessa direzione. Ma oggi ancora una volta ci troviamo a discutere di una mozione. Tra l’altro lo facciamo a chiusura del dibattito, quando invece sarebbe stato più opportuno discuterla quando si poteva vedere una maggiore partecipazione ed anche condivisione. Questo è infatti un argomento che ha preoccupato e continua a preoccupare una parte importante del nostro territorio, e che è in contraddizione con quello che è stato detto prima in merito al discorso dell’ambiente abbinato alla proposta turistica.
Consigliere Ricci, mi consenta di dire che, insomma, è ora che la maggioranza prenda una posizione definitiva su questa vicenda. Perché, mi scusi, noi eravamo qui anche nella scorsa legislatura, anche allora avevamo sottoscritto delle mozioni che andavano nella stessa direzione, ma oggi ancora una volta ci troviamo di fronte ad un tentativo con cui si dice: “no, non ci sta bene quella situazione”, però poi allo stesso tempo non ci si muove in quella direzione.
Pertanto, per quello che possono contare le mozioni, se non altro ci sia da parte vostra disponibilità a mettere una pietra sopra questa situazione. Una situazione che ha creato e continua a creare sul territorio un dibattito e una mobilitazione consistente. Tra l’altro ci sono stati incontri con esponenti della vostra maggioranza in cui si era garantita la chiusura definitiva di questa situazione, però poi in concreto vediamo che quando si tratta di andare a decidere di mettere la parola fine questo non accade.
Per tutto questo, pertanto, andiamo avanti con la mozione presentata dalla collega Foschi.

PRESIDENTE. Pongo quindi in votazione prima la mozione presentata dalla Consigliera Foschi e poi la proposta di risoluzione presentata dal Consigliere Ricci.
Mozione n. 97. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di risoluzione a firma Ricci:
Vista la mozione n. 97 concernente “Realizzazione della centrale termoelettrica Wafer Zoo Srl a Schieppe di Orciano”,
Impegna il Presidente della Giunta regionale a:
1) concludere con diniego i procedimenti di riesame e rinnovo AIA;
2) chiudere i procedimenti relativi alle autorizzazioni paesaggistiche di cui al decreto del dirigente della P.F. Valutazioni e autorizzazioni ambientali n. 4/VAA8 del 12/12/2006 e al decreto n. 45/VAA8 del 14/04/2008.
La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Come ho detto già ai Presidenti dei Gruppi vi informo che la prossima seduta del 15 marzo sarà interamente dedicata al 150° dell’Unità d’Italia.
La seduta è tolta.


La seduta termina alle ore 15,00