Resoconto della seduta n.37 del 14/09/2021

SEDUTA N. 37 DEL 14 SETTEMBRE 2021

La seduta inizia alle ore 10,35

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Buongiorno a tutti, do per letto i processi verbali delle sedute n. 35 e n. 36 rispettivamente del 3 e 4 agosto 2021, i quali ove non vi siano opposizioni si intendono approvati ai sensi dell'articolo 53, 4 comma, del Regolamento interno. Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 stesso articolo, l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.

Proposta di legge n. 60
ad iniziativa dei Consiglieri Bilò, Ciccioli, Latini, Biondi, Ausili, Cancellieri, Rossi, Baiocchi, Serfilippi
“Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 30 settembre 2016, n. 22 (Interventi di sostegno e di valorizzazione della cultura musicale, della tradizione e della produzione della fisarmonica)”.
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 60 ad iniziativa dei Consiglieri Bilò, Ciccioli, Latini, Biondi, Ausili, Cancellieri, Rossi, Baiocchi, Serfilippi.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Una piccola citazione: “Ascolti la fisarmonica amico lettore e vedrà con quale dolente nostalgia si stringe il cuore”, Gabriel Garcia Márquez, da “Scritti costieri”, maggio 1948.
Signor Presidente, colleghi Consiglieri, Gabriel Garcia Márquez, premio Nobel per la letteratura, scrive nel suo libro “Scritti costieri: ‘Non so cosa abbia di tanto comunicativo la fisarmonica, che quando la sentiamo ci si stringe il cuore. Personalmente farei innalzare una statua a questo mantice nostalgico amaramente umano’”.
Noi marchigiani come il grande scrittore sudamericano abbiamo la fisarmonica nel cuore, appartiene al nostro vissuto di ieri e di oggi, l'anima vibrante dei territori che ha raggiunto la sua massima espressione artistico costruttiva.
Con la legge che presentiamo oggi a quest’Aula vogliamo che la fisarmonica sia riconosciuta come certe statue leggendarie, testimoni della storia, capaci di lanciare un richiamo prepotente nel presente e nel futuro.
L'obiettivo della proposta di modifica alla legge regionale n. 22 del 2016 è dunque quello di creare un vero e proprio circuito storico, culturale, musicale, produttivo della fisarmonica che veda protagonisti i principali luoghi testimoni di questa tradizione.
La legge regionale vigente attribuisce un ruolo centrale a Castelfidardo, fulcro di una rete di Comuni che hanno la fisarmonica nel loro DNA, socio imprenditoriale e sinonimo nel mondo di fisarmoniche di qualità. Prevede anche la valorizzazione del “Museo internazionale della fisarmonica”. Viene inoltre specificato che per la legge la definizione fisarmonica comprende anche quella diatonica, una che comunemente viene definita organetto.
Il ventaglio degli interventi previsti dalla legge vigente viene ampliato anche attraverso il coinvolgimento delle associazioni dei marchigiani nel mondo, la sensibilizzazione delle giovani generazioni e il sostegno all'innovazione e alla sperimentazione da parte delle imprese operanti nel settore.
La proposta prevede anche l'istituzione della Giornata regionale della fisarmonica da celebrarsi con cadenza annuale al fine di mantenere viva e promuovere la tradizione.
Un intervento legislativo, quindi, che vuole valorizzare a tutto tondo uno strumento espressione del nostro patrimonio culturale, materiale e immateriale che continua a raccontare la sua incredibile storia.
La proposta porta in dote un finanziamento di 50.000 euro per il 2021 ed ha avuto i pareri favorevoli di Crel e Cal, da quest'ultimo viene definita lodevole in quanto migliorativa della legge regionale attualmente vigente.
Concludo, ringraziando i colleghi con cui ho lavorato per questa proposta, che mi vede primo firmatario, i componenti e il Presidente della I Commissione Consigliere Marinelli. Un ringraziamento particolare va inoltre al Consigliere Ciccioli, con cui ho condiviso l'ideazione e la redazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. La storia della fisarmonica italiana inizia nel 1863 a Castelfidardo, in provincia di Ancona, grazie allo straordinario ingegno di Paolo Soprani, considerato il padre di questo strumento in Italia. Soprani con la sua opera ha innescato una trasformazione culturale ed economica di questa zona delle Marche, creando le basi per uno sviluppo artigianale ed industriale di un'economia che per secoli era rimasta legata solo all'agricoltura. Ancora oggi le fisarmoniche sono prodotte quasi come 150 anni fa, con molta lavorazione manuale, competenze artigianali, che si tramandano di padre in figlio, dove reparto fondamentale rimane la falegnameria.
Con la presentazione di questa proposta di legge, che interviene a modificare la legge regionale del 30 settembre 2016 n. 22 ad oggetto: “Gli interventi di sostegno e di valorizzazione della cultura musicale della tradizione e della produzione della fisarmonica”, si vuole aumentare l'impegno della Regione per sostenere, valorizzare la storia, la tradizione e la cultura della fisarmonica, quale elemento caratteristico di un territorio, che contribuisce a pieno titolo a definire l'identità regionale. Progetto questo che trova il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle pienamente favorevole.
Con questa modifica legislativa in particolare si vuole creare una rete tematica dei luoghi legati alla storia e alla tradizione di questo caratteristico strumento musicale con lo scopo di valorizzarli ed attrarre turismo anche dall'estero, compositivo contributo alla crescita economica della nostra regione.
Faccio un breve riassunto dell'articolato normativo.
Con l’articolo 1 si sostituisce il titolo con la seguente nuova denominazione: “Circuito storico culturale, artistico musicale e produttivo della fisarmonica”.
L'articolo 2 modifica l'articolo 1 della legge regionale n. 22 del 2016, riconoscendo e valorizzando il Comune di Castelfidardo quale città della fisarmonica ed i Comuni di Camerano, Loreto, Mondolfo, Numana, Osimo e Recanati, quali luoghi legati alla storia, cultura, tradizione e produzione di questo strumento musicale.
L'articolo 3 disciplina gli interventi ammessi a finanziamento regionale, prevedendo:
- con la lettera f bis) la creazione di una rete tematica dei luoghi che valorizzi le peculiarità di quei territori legati alla storia, alla cultura e alla tradizione della fisarmonica;
- con le successive lettere f ter) ed f quater) la valorizzazione della cultura artigianale della produzione della fisarmonica, sia in Italia che all'estero, anche in collaborazione con i Comuni e le associazioni dei marchigiani nel mondo;
- con la lettera f quinques) la realizzazione di mostre, esposizioni, convegni, manifestazioni dedicate alla fisarmonica, nonché personaggi, artigiani ed aziende che si sono distinti nel corso della storia a livello artigianale, imprenditoriale, culturale nella fabbricazione o nello studio della fisarmonica;
- con le lettere f sexies) e f septies) si è previsto il congiungimento delle giovani generazioni nonché il potenziamento dell'uso di prodotti multimediali ed interattivi.
Il successivo articolo 4 introduce l'artico 2 bis che disciplina l'istituzione della Giornata della fisarmonica; l'articolo 5 modifica l'articolo 4 della legge, la Regione non solo sostiene, ma riconosce come eccellenza regionale il premio internazionale della fisarmonica. A questo riguardo evidenzio che in I Commissione è stata bocciata la proposta del Cal di destinare a questo evento almeno il 50% delle risorse previste annualmente per finanziare la legge. Auspico che tale richiesta sia tenuta in considerazione nella predisposizione dei programmi annuali.
Con l'articolo 6 si introducono modifiche all'articolo 5, che disciplina il programma annuale degli interventi, che sarà adottato dalla Giunta regionale previo parere della competente Commissione consiliare, sentiti sia il Comune di Castelfidardo che i Comuni di Camerano, Loreto, Mondolfo Numana, Osimo, Recanati, che hanno, come già sottolineato, un passato legato alla tradizione della fisarmonica. Il comma 1 bis introdotto nel medesimo articolo 5 specifica che gli incentivi regionali saranno concessi solo a quei Comuni elencati nell'articolo 1, che sono intimamente legati alla storia ed alla tradizione della produzione della fisarmonica, con esclusione di altre realtà territoriali. Allargare l'ambito degli interventi sarebbe stato fuorviante ed in parte in contraddizione con l'intento di questa proposta di legge. Per tale motivo mi sono impegnata in I Commissione affinché il testo fosse modificato in questo senso.
L’articolo 7 prevede che la Giunta regionale adegui il programma annuale 2020/21 alle disposizioni di questa legge.
Infine l'articolo 8 autorizza un incremento di spesa pari a 50.000 euro. A tale riguardo, sottolineo ed auspico quanto espresso anche dal Consiglio delle autonomie locali, che questo maggiore stanziamento possa essere confermato anche per le annualità future.
Alla fine della relazione auspico un voto positivo e unanime di questo Consiglio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Sono firmatario insieme al Consigliere Bilò, che per primo ha avuto la sensibilità di proporre questo articolato di legge. Intervengo per dire che l'orientamento della nuova amministrazione è quello di valorizzare tutte le specificità del nostro territorio, il nostro valore. La nostra ricchezza risiede in ciò che è avvenuto nei secoli nel nostro territorio, come memoria culturale, luoghi, eventi, quindi, crediamo che questo sia, come si dice oggi, il nostro petrolio, la nostra possibilità di valorizzazione. Come è accaduto anche in altre in altre Regioni: il Veneto l’ho seguito particolarmente per alcune iniziative, la Regione Lazio con i Castelli romani ha fatto delle cose molto belle, anche la Toscana con tutte le vicende che si articolano intorno alla grandezza di Firenze e non solo.
Qui ci troviamo di fronte alla valorizzazione di uno strumento musicale che appartiene alla nostra cultura, che è profondamente radicato nelle nostre campagne. L’uso della fisarmonica nelle campagne è stato per lunghi anni la tradizione, che purtroppo si sta in parte perdendo. Questo è il senso anche di tante altre cose, di altre iniziative, Marche Storie per esempio è la valorizzazione dei luoghi e degli eventi particolari. Sono stato domenica scorsa, due giorni fa, a Mergo, che è un piccolo paese in provincia di Ancona, di solo un migliaio di abitanti, ci sono state 3/4 rievocazioni di vicende del paese, con la partecipazione di un gruppo folcloristico della provincia Macerata, con la fisarmonica, con la ricostruzione di episodi, anche di contrapposizioni in epoca medievale con Comuni vicini. Hanno richiamato nel paese tanta gente, soprattutto ha fatto sentire orgogliosi gli abitanti, che oggettivamente sono pochi, anche quelli che sono andati ad abitare altrove, nei luoghi circostanti, si sono ritrovati.
Credo che questo sia il senso importante di questa legge e di altre che ci apprestiamo a presentare. Ieri in Commissione abbiamo discusso quella sulla valorizzazione delle ville antiche, delle dimore storiche, dei castelli della nostra regione, che hanno fatto la fortuna della Loira e dello champagne della regione francese.
Sono particolarmente convinto di questa legge, ringrazio, ha dato un parere favorevole, anche la relatrice di minoranza Consigliera Ruggeri. Credo che ci sia l’adesione di tutto il Consiglio regionale su questa proposta, che non è dotata di grandissime risorse finanziarie, ma sono quelle indispensabili per tener viva la tradizione e per valorizzare i musei. Per esempio mi sono accorto che a Camerano, che non è il cuore della fabbricazione della fisarmonica, ma è confinante, c'è stata una delle prime fabbriche, antica, migliore e qualche giorno fa in un incontro è stato detto che questa è una cosa da valorizzare, da riscoprire anche per il nostro paese.
Penso che su questo non ci possano essere contrapposizioni, scontri e altro e spero che la proposta di legge sia votata dall'intero Consiglio regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Condivido in pieno questa proposta di legge e quanto ha già detto chi mi ha preceduto. Il Consigliere Bilò, che ringrazio in quanto primo firmatario, ha detto una frase che mi ha colpito: “La fisarmonica come statua leggendaria”. La fisarmonica è un'eccellenza, è un simbolo della nostra regione, è uno strumento al plurale, come le nostre Marche. Per la sua complessità e ricchezza armonica non si può non apprezzare qualsiasi iniziativa che la valorizzi per cosa ha rappresentato e continua a rappresentare per il nostro territorio e per l'indiscussa proiezione che ha su scala mondiale. Dalla realizzazione di veri e propri tesori musicali e artistici alle note che si sprigionano sotto le abili mani di sapienti musicisti che sanno valorizzare al meglio le creature nate dalle mani di sapienti artigiani, figli di una conoscenza secolare. Vedete quanto questo sia un valore alto per la nostra regione perché la fisarmonica marchigiana ha un apprezzamento a livello internazionale, che ne ha fatto un simbolo.
Non è solo giusto, ma a dir poco doveroso che la politica favorisca la conoscenza di questo straordinario mondo, che coniuga alla perfezione artigianato, che diventa arte, e l’arte a sua volta diventa armonia. Bene farlo con dei percorsi culturali e perché no, anche didattici, quindi è bene istituire una Giornata regionale ad hoc, bene riconoscere alla capitale della fisarmonica e ai suoi più grandi musicisti il giusto merito, valorizzando al contempo i luoghi simbolo di questa tradizione musicale così influente nelle nostre tradizioni.
E’ lodevole il fatto che il tutto rientri in una rete culturale, che faccia un unicum la non dispersione delle conoscenze su più fronti e livelli è essenziale per mantenere viva la tradizione cresciuta nei secoli e che si è diffusa dalle Marche in tutto il mondo. Questo rende più facile penetrare e sensibilizzare gli animi delle nuove generazioni che vanno erudite sul fatto che la fisarmonica non è uno strumento passato, ma è uno strumento vivissimo permeato di storia, tradizioni e sapienza che può, anzi deve, rappresentare il pentagramma delle Marche di domani. Quindi, bene questa proposta di legge e noi come gruppo Forza Italia voteremo favorevolmente, sperando in un voto unanime dell'Aula. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Non ripeto le considerazioni giustamente fatte dai colleghi che mi hanno preceduto, ma mi limito a ringraziare soprattutto il Consigliere Bilò che ha lavorato bene a questa legge. Prima stavamo ironizzando sul fatto che poi ci eseguirà un pezzo di Astor Piazzolla.
Al di là di questo, ha colto l'importanza di questo simbolo che probabilmente è anche più importante del Picchio; per noi marchigiani probabilmente è il simbolo di maggior rappresentanza delle Marche nel mondo, sia per la fabbricazione della fisarmonica, sia per la grande tradizione musicale ad essa legata, che la nostra regione esprime.
Ho colto questa importanza qualche settimana fa a Mosca dove ho incontrato una fisarmonicista di fama internazionale, che conosceva Castelfidardo, ma non si rendeva conto che era nelle Marche. Questo la dice lunga. La legge è importante per tutta la nostra regione, come legare questo strumento universale, che fa parte della tradizione musicale di tutto il mondo, alle nostre Marche.
E’ uno strumento molto importante, come ha colto il Consigliere Bilò, di questa cosa lo ringraziamo, abbiamo sottoscritto questa norma quindi, è un'altra buona legge che esce da quest'Aula. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Semplicemente per dire due curiosità. La mia è una famiglia in cui la tradizione della fisarmonica è stata grande. Io ho avuto un nonno, uno zio ed ho ancora due nipoti che hanno suonato e suonano questo strumento. Ricordo che da ragazzino mio nonno mi portava a Castelfidardo a comprare una nuova fisarmonica. Pensate che tradizione familiare ho io, quindi, sono stato molto contento ed orgoglioso quando il Consigliere Bilò mi ha chiesto di cofirmare questa legge. Grazie, grazie davvero Consigliere Bilò, che mi ha coinvolto nel cofirmare, ripeto, una cosa, sulla quale lei hai speso e dato molto, perché la modifica di questa importante legge riconosce e valorizza tutto quel mondo e tutti quei Comuni, Castelfidardo in primis, vicini a questo strumento che per noi è un'eccellenza, un simbolo, un'icona ed è un grande emblema della nostra regione. Grazie ancora per quello che ha fatto su questa legge Consigliere Bilò. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, il relatore di maggioranza Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. C'è poco da aggiungere, ma ringrazio i Consiglieri per le bellissime parole che hanno espresso nei miei confronti, ma non solo a me, ai Consiglieri della I Commissione ed a quelli che voteranno questa legge importante di modifica, che effettivamente dà un lancio ancora maggiore all'immagine di questa icona, di questo strumento a livello mondiale, che fa riconoscere le nostre Marche all'estero e nel mondo.
Sono soddisfatto e mi auguro che l'Assemblea possa condividere questa modifica di legge e possa metterla in pratica. Sono orgoglioso e fiero per la nostra comunità marchigiana, per i nostri Comuni, per la città di Castelfidardo, che naturalmente ha sempre tenuto alto questo strumento dandogli la giusta visibilità ed il giusto riconoscimento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per relica, la relatrice di minoranza Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Solo per rimarcare che mi auguro che nei piani annuali si terrà conto delle indicazioni del Cal, che in Commissione tutti abbiamo ritenuto importanti, poi, per motivi più vari, abbiamo deciso di non assorbirle in questa proposta di legge, però, ricordiamoci dei due importanti suggerimenti che ci danno: uno relativo al premio e l'altro al fatto che questo stanziamento maggiore di 50.000 euro non sia una tantum, ma perduri nel tempo. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Il gruppo del Partito Democratico, io ed il Consigliere Cesetti siamo in I Commissione, ha deciso di votare favorevolmente questa proposta di legge perché riconosce la fisarmonica come una eccellenza a livello regionale, di cui dobbiamo andare tutti orgogliosi.
Questa è una modifica ad una legge che era stata presentata nel 2016, va ad integrare le località in cui la fisarmonica ha avuto ed ha un ruolo ormai consolidato.
Il nostro invito è che, come ha detto anche la Consigliera Ruggeri, questi finanziamenti vengano portati avanti anche nei prossimi anni.
La nostra regione ha una serie di leggi specifiche per le attività culturali, che purtroppo si fa difficoltà a finanziare. Anche questo anno, poi ci sarà un’interrogazione, non siamo riusciti a finanziare alcune delle leggi specifiche a livello culturale. Mi auguro che ci sia da parte della maggioranza la voglia e la volontà di finanziarle per i prossimi anni perché rappresentano un'eccellenza unica, la fisarmonica come altre di cui dobbiamo andare orgogliosi.
Annuncio il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico, sperando che questa non sia una legge elettorale visto il momento, ma che sia una norma alla quale il centrodestra, che è l’attuale maggioranza, tiene, decidendo di investire non solamente per il 2021, ma anche per i prossimi anni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Come anticipato nella discussione generale il gruppo di Fratelli d'Italia voterà convintamente questa legge.
Certo, uno non può pensare che questa sia una grande norma che cambierà le cose, è una legge specifica per valorizzare un aspetto particolare, ha una dotazione finanziaria specifica, ha una sua dotazione finanziaria che sarà riproposta annualmente e su questo c'è l'impegno di questa legislatura. Speriamo che ci siano anche occasioni ed eventi per valorizzarla.
Il Comune capofila nella gestione della legge è Castelfidardo in cui per tradizione e storia è nato lo strumento, con intorno altri Comuni che hanno avuto lo stesso una tradizione che si è affermata a livello internazionale, soprattutto nel nord dell’America del sud, senza trascurare altri paesi del nord Europa.
Credo che possa essere, anche se di nicchia, un settore di riferimento, di trascinamento per il rilancio del turismo marchigiano, articolato non solo su quello tradizionale, la balneazione, ma anche su aspetti culturali e di tradizione, che secondo me sono le prospettive del futuro.
Ringrazio perché ho sentito del parere favorevole di tutta l'Assemblea, è un dato positivo che su alcune cose ci sia l’unanimità di tutti i gruppi per migliorare e valorizzare la nostra regione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Come ho già detto nel mio intervento siamo favorevoli a questa proposta di legge. Ho ringraziato anche il Consigliere Bilò, primo firmatario, perché la fisarmonica è un simbolo della nostra regione, è un’eccellenza e come tale va valorizzata, dobbiamo favorire la conoscenza di questo straordinario mondo, quindi, siamo favorevoli. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Per confermare il voto favorevole del nostro gruppo. Vorrei ringraziare i componenti della Commissione ed il relatore di maggioranza Consigliere Bilò per aver portato avanti questa legge. Siamo stati tutti uniti nell’apportare delle modifiche, quindi l’approvazione all'unanimità è importante. E’ stato fatto un buon lavoro, dobbiamo ringraziare per la collaborazione tutti i componenti della Commissione.
E’ una legge rilevante in quanto valorizza una delle nostre eccellenze regionali, come altre che abbiamo, quindi, il nostro voto è favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Ringrazio il primo firmatario che ha lavorato su questo progetto di legge, il relatore di maggioranza Consigliere Bilò e la relatrice di minoranza Consigliera Ruggeri, perché le leggi che andiamo a scrivere, anche se non hanno un impatto finanziario, lo hanno sulle nostre radici.
Leggevo l’altro giorno i dati sui marchigiani all’estero, metà stanno in Argentina e calcolando i residenti oggi nelle Marche ci troviamo ad avere un 15% di marchigiani in Paesi stranieri. Valorizzare le nostre radici, in questo caso gli strumenti che vengono usati anche al di fuori del confine nazionale, ci mette nelle condizioni di essere in un certo senso anche orgogliosi delle nostre radici, anche grazie al lavoro fatto dalla Commissione ed al voto unanime dell’Aula.
Una legge che ha una piccola dotazione finanziaria, però ha un impatto culturale su quelle che sono le nostre radici. Bene il lavoro fatto dai Consiglieri che hanno avuto l'interesse ad approfondire questa legge, che noi voteremo con convinzione. Il nostro voto è favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Latini.

Giorgia LATINI. Grazie, Presidente. Anch'io vorrei ringraziare il primo firmatario Consigliere Bilò e tutti gli altri Consiglieri che hanno portato questo atto in Aula.
Una legge molto importante che valorizza le nostre eccellenze, come la fisarmonica, e la visione politica che va nella direzione di riconoscere la tradizione e le nostre radici. Per esempio questa estate abbiamo promosso il Festival dei borghi “Marche Storie” nelle piazze più importanti della nostra regione, sul palco questo strumento è stato sempre presente perché rappresenta la nostra identità, non solo di Castelfidardo, ma tutta l'identità marchigiana. Come Regione e come Giunta siamo pronti a sostenere questa legge che è un nostro simbolo identitario. Ringrazio ancora i Consiglieri per il lavoro fatto. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 60. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Interrogazione n. 261 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Vigilanza sull’accesso nelle sedi scolastiche tramite green pass”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 261 - a risposta immediata - dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Latini.

Giorgia LATINI. Grazie, Presidente. Come sapete la Regione Marche è stata tra le prime ad attivarsi per un rientro in sicurezza, basti pensare all'avviso per impianti di ventilazione meccanica, che ha visto 170 domande per una platea di 24.000 studenti, oppure al bando dedicato agli impianti di pianificazione dell'area, in chiusura il 20 settembre, con tantissime domande arrivate, per un totale di 625 dispositivi richiesti.
Complessivamente parliamo di un investimento di 9 milioni di euro. Penso che siamo stati la prima Regione in Italia ad investire sulla sicurezza in aula dei nostri ragazzi, è stata una delle prime iniziative che abbiamo posto in essere per riaprire in sicurezza a settembre. Domani riaprono le nostre scuole, noi ci siamo adoperati per tempo perché vogliamo evitare il più possibile che si ripeta come nel passato la didattica a distanza, sapendo l'importanza fondamentale che ha la relazione umana tra gli studenti e l'insegnante.
Sulla base del piano di monitoraggio la nostra Regione si è inoltre attivata per svolgere test negli istituti scolastici delle cinque province, suddividendo la campagna in quattro sezioni, grazie anche al lavoro dell'Ufficio scolastico regionale. Abbiamo individuato le scuole sentinella, che sono le primarie e secondarie di primo grado, che eseguiranno i test salivari e molecolari per mappare la diffusione del Covid nelle fasce di età 6/12 anni e 14/12 anni. Le sessioni di somministrazione saranno quindicinali e prevederanno il coinvolgimento di personale sanitario Asur. Compiremo ogni 15 giorni un campione su 852 alunni per la scuola primaria e 536 per la scuola secondaria di primo grado. Speriamo anche che i tamponi salivari rapidi vengano presto validati perché sarebbero uno strumento molto efficace per il monitoraggio, vista la loro attendibilità dichiarata sulla rivista scientifica Nature, pubblicata a febbraio. L'importante è che ci sia una risposta veloce, anche qui, da parte del Governo.
E’ stato un lavoro organizzativo svolto in pochissimi giorni che ha visto la nostra Regione in prima fila per dare una risposta tempestiva, efficiente e per non gravare sul lavoro già difficile dei dirigenti scolastici, degli studenti e delle famiglie. Inoltre, considerata la necessità di assicurare il più efficace ed efficiente processo di verifica del possesso delle certificazioni del green pass nell'ambito scolastico statale, ai sensi di quanto previsto dal decreto legge n. 111, sono state impartite dal Ministero dell'istruzione indicazioni organizzative ed operative che dovranno essere adottare dai dirigenti scolastici. Tali indicazioni sono state comunicate dall'Ufficio scolastico regionale a tutte le scuole marchigiane di ogni ordine e grado. Per la verifica delle certificazioni verdi è disponibile, nell'ambito del sistema informativo dell'istruzione, una specifica funzionalità che permette ai dirigenti scolastici di accertare istantaneamente, mediante un'interazione tra sistema informativo dell’istruzione e la piattaforma nazionale, la validità del green pass per il personale docente ed Ata a tempo indeterminato e determinato in servizio presso ogni singola istituzione scolastica statale. Alla soluzione descritta si affianca l'utilizzo dell'applicazione del Ministero della salute, la quale rimane una modalità accettata ed un'opzione percorribile dalle istituzioni scolastiche per adempiere nell'ambito della propria autonomia agli obblighi di legge.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Giorgia LATINI. Gli esiti delle verifiche sullo stato di validità del green pass non vengono conservati in alcun modo nel Sidi.
Ho concluso perché le informazioni più importanti le ho date, poi avevo una relazione più dettagliata, ma queste sono le informazioni più rilevanti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Saluto i colleghi di Giunta.
Assessore, mi spiace perché lei ha fatto una relazione che non è attinente all’interrogazione a risposta rapida che le avevamo sottoposto. La capiamo però, devo dire che è molto coerente rispetto alle sue dichiarazioni, alla sua posizione e alle sue modalità, ma noi avevamo chiesto quali erano i provvedimenti che avreste messo in campo per vigilare, aiutare le nostre scuole rispetto all'accesso con il green pass. Rispetto a questo non c’è stata risposta perché è sviata su percorsi alternativi, che lei di solito sollecita. Rispetto tutto, dopo che siete tornati indietro sul green pass in aula. Ci umiliamo a livello nazionale rispetto alle decisioni che assumiamo, che hanno anche una rilevanza e torniamo indietro.
Non mi indigna più nulla, però non era quello che avevamo chiesto, noi avevamo chiesto qual era il percorso per garantire l'accesso con il green pass nelle nostre scuole. Lei invece ci ha ricordato provvedimenti che avete sottolineato addirittura nella fase di bilancio, quel bilancio che non abbiamo ancora visto, la modifica sostanziale. Ci avevate detto che avreste portato una variazione adeguata per i primi di aprile, siamo ai primi di settembre, ora dobbiamo rifare il bilancio di previsione e tutto andrà a finire lì dentro, anche gli strumenti per la sanificazione.
Le ricordo che il bando finisce il 20 settembre, a scuola iniziata, il secondo il 20 ottobre, cose che avete bandito a gennaio, che hanno avuto un risalto nazionale perché avete messo 2 milioni di euro per sanificare le nostre scuole, le nostre aule che, come noi avevamo sottolineato, sanificatori che arriveranno l'anno scolastico successivo e se va bene entreranno in funzione nell'anno solare prossimo, quindi, stiamo nei termini della richiesta, Assessore.
Per il resto continuiamo a sostenere percorsi che non hanno ancora un riconoscimento scientifico, parliamo dei tamponi salivari ma, come lei ha giustamente sottolineato, attendiamo che ci siano protocolli certificati perché le sperimentazioni che mettiamo in campo non sono adeguate come numero e sicuramente non fanno una casistica scientifica, come si suol dire, perché potrebbero essere completamente modificati i protocolli, creando situazioni imbarazzanti perché quando sperimentiamo e non lo facciamo con modalità certificate rischiamo di mettere...

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Maurizio MANGIALARDI. Mi scusi, Presidente, rimango sempre nei tempi.
Assessore, siamo insoddisfatti della risposta perché l’ha completamente sviata rispetto all'interrogazione che abbiamo fatto, ma la capisco, la capiamo, devo dire che è molto coerente con l'occhio sempre ammiccante ai no vax, in contrasto formale e sostanziale con le misure che arrivano con le vaccinazioni, che sono le uniche che possono salvare il futuro delle nostre generazioni. Grazie.

Interrogazione n. 264 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Casini, Mastrovincenzo, Vitri
“Emanazione urgente bandi per l’anno 2021 nel settore della cultura”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 264 - a risposta immediata - dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Latini.

Giorgia LATINI. Grazie, Presidente. La Regione nell’annualità in corso, come ben sapete, ha avuto come obiettivo prioritario quello di sostenere tutto il settore della cultura duramente messo alla prova a seguito dell'emergenza pandemica. Per tale motivo si è provveduto con celerità a reperire le risorse che fossero in grado di sostenere il settore culturale. In tal senso sono andate le misure adottate con il primo stralcio del piano cultura 2021, sul quale la Commissione competente ha espresso il parere favorevole, oltre alle misure e alle risorse stanziate con il piano straordinario, con la delibera n. 776 del 2021, pari a 2 milioni di euro a sostegno dei settori dello spettacolo dal vivo delle attività culturali. A ciò si vanno ad affiancare le misure di ristoro stanziate con l'altra delibera del 26 luglio a sostegno dei lavoratori dello spettacolo, dei professionisti e delle imprese danneggiati dall'emergenza, pari a 589 mila euro a seguito di riprogrammazione delle risorse stanziate con la legge n. 20 del 2020.
In linea con gli interventi sopra descritti e in previsione del prossimo assestamento di bilancio si sta operando per individuare ulteriori risorse finanziarie che nel solco, secondo gli indirizzi tracciati dal piano triennale della cultura, interverranno nei seguenti specifici settori:
- sostegno ai soggetti di primario interesse regionale ed altri soggetti regionali finanziati dal fondo unico per lo spettacolo attraverso lo stanziamento del cofinanziamento regionale loro spettante per il 2021. Tale forma di sostegno intende affiancarsi all'ulteriore stanziamento di risorse a favore di ulteriori progetti speciali realizzati dai soggetti Pir;
- lo scorrimento delle graduatorie relative agli avvisi riservato ed aperto - disposti con delibera n. 776/2021 - a favore dei soggetti utilmente classificati in graduatoria, ma non finanziati per esaurimento delle risorse disponibili, così da sostenere ulteriormente i soggetti che realizzano attività culturali del territorio regionale;
- lo stanziamento di risorse specifiche - da assegnare attraverso un bando - a sostegno di settori cruciali come cinema, spettacolo dal vivo, arti contemporanee, secondo le indicazioni che già conoscete del piano triennale della cultura;
- il sostegno a specifiche leggi di settore in linea con la programmazione regionale e secondo le previsioni in esso contenute a particolari progetti già previsti nella programmazione triennale approvata per il settore cultura.
Ricordo anche i bandi che sono stati fatti per i festival regionali, sia quelli nuovi che quelli storici.
Sono state fatte anche delle misure per incentivare il lavoro degli artisti e nel periodo di chiusura abbiamo dato dei fondi per far fare loro spettacoli dal vivo, che dopo sono andati in streaming, oltre ai ristori. Quindi, lo spettacolo dal vivo è stato attenzionato al massimo e avrà ulteriori risorse anche nell'assestamento di bilancio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Ho deciso di fare questa interrogazione a risposta immediata urgente perché in realtà i tempi sono quasi scaduti. Quando abbiamo fatto il Piano triennale della cultura e quando abbiamo discusso il Piano annuale noi abbiamo votato contro, non perché fossimo contrari al Piano in sé, ma perché sostenevamo che il Piano non fosse finanziato. Ad oggi mancano circa 3 milioni di euro rispetto a quello che viene finanziato normalmente e questo comporta che numerosi bandi e leggi specifiche non sono state finanziate. Prima abbiamo votato la legge sulla fisarmonica, ma ci sono tante leggi che nel corso del 2021 non sono state sostenute. Mi riferisco in particolar modo alla legge sulla fotografia, ai bandi per lo spettacolo dal vivo, il teatro, il cinema e le iniziative legate all'arte contemporanea. Lei oggi, Assessore, ci dice che verranno messe risorse nell’assestamento ed i nostri interventi hanno un unico obiettivo, che è quello di fare in modo che l’Assessore Castelli i soldi li metta davvero, ad oggi non ci sono, quindi, non c'è la possibilità di partire con i bandi. Per finanziare le iniziative del 2021 occorre che i bandi comincino ad uscire, al massimo entro qualche settimana. O si trova un modo per far uscire i bandi, magari finanziandoli con risorse limitate, poi con l'assestamento se ne aggiungeranno altre, altrimenti tutte le varie realtà associative che hanno fatto iniziative nel corso del 2021, che facevano conto su queste risorse, si ritroveranno a non avere il sostegno della Regione. Su tutti i bandi sono circa 58 le associazioni, gli enti che non sono stati finanziati, poi c’è un'altra realtà regionale che non ha partecipato perché sta aspettando i bandi dedicati. Parliamo di centinaia di realtà culturali che non hanno visto una risposta da parte della Regione.
Noi aspettiamo fiduciosi, anche se, ripeto, siamo ormai a metà settembre, e se oggi i soldi non ci sono, se i bandi non escono entro una settimana, dieci giorni, sarà difficile che la Regione riesca a finanziare con i soldi del 2022 le iniziative fatte nel corso del 2021. Bisogna che si acceleri perché ci sono centinaia e centinaia di realtà che dovevamo essere aiutate nel corso dell’anno, hanno avuto un aumento dei costi per l’iniziativa ed anche una riduzione delle entrate legata al fatto che i posti sono stati contingentati. Il nostro vuole essere uno stimolo e mi auguro che si riesca a trovare una soluzione in tempi rapidi perché lo spettacolo dal vivo, il cinema, il teatro, la fotografia e tante altre realtà culturali, ad oggi non hanno avuto risposta. Grazie.

Interrogazione n. 259 - a risposta immediata
ad iniziativa delle Consigliere Ruggeri, Lupini
“Ripristino dei livelli ordinari delle prestazioni sanitarie di prevenzione e cura, diminuiti per effetto dell’emergenza pandemica”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 259 - a risposta immediata - delle Consigliere Ruggeri e Lupini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Queste interrogazioni a risposta immediata richiedono un tempo maggiore per acquisire tutti i dati, per fornire una risposta compiuta all'Assemblea e agli interroganti.
Per quanto riguarda le misure che sono state adottate per recuperare le liste di attesa, che in presenza di un fenomeno così esteso nel tempo per il Covid 19 meritavano un approfondimento, posso rispondere che è stato incrementato il monte ore previsto per l'assistenza specialistica ambulatoriale, che sono stati utilizzati tutti i fondi previsti dal decreto-legge 34 dell'anno scorso e stiamo anche impiegando tutti i fondi previsti dal decreto Balduzzi per intervenire a recupero delle liste d’attesa.
C'è anche un piano per le procedure di presa in carico che mi riservo di produrre agli interroganti.
Il recupero dei ritardi naturalmente poggia sulla possibilità che abbiamo in questo momento di frenare il fenomeno della diffusione del virus, che vede oggi ricoverati in terapia intensiva 23 persone, con una riduzione dei ricoveri in area medica.
L'elevato numero delle persone vaccinate nella nostra regione, poi risponderò ad una analoga interrogazione, fa sì che si possa esprimere una prognosi positiva sul futuro e naturalmente, se questo dovesse avvenire, ci troveremo nella possibilità di recuperare per intero le liste d’attesa che si sono accumulate nel corso dei mesi precedenti, soprattutto per patologie che determinano effetti infausti, com’è stato sollevato, sollecitato nell'interrogazione, patologie oncologiche cardiopatiche o neurologiche.
Ma c'è di più, nel senso che è in corso la predisposizione, anche con l'intervento e la modifica dei trattamenti previsti dai contratti collettivi nazionali di lavoro, per aumentare il numero delle ore di impiego delle macchine elettromedicali per le prestazioni diagnostiche in modo tale che si possano triplicare i turni di intervento sulle prestazioni diagnostiche capaci di garantire anche il ripristino delle misure di prevenzione su alcune patologie, tra cui quelle più infauste sono quelle neoplastiche e quelle di natura oncologica. Detto questo, ho chiesto agli uffici un rapporto dettagliato su tutte le prestazioni che devono essere recuperate e quelle già recuperate che mi riservo di fornirvi nei prossimi giorni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore per la risposta, mi auguro di ricevere questa relazione perché purtroppo devo segnalare che in diversi casi mi è stato detto che mi sarebbe stata fornita la risposta scritta a completamento dell'interrogazione oppure la relazione e poi in soldoni non ho ricevuto nulla. Questo tema è importantissimo, mi auguro di ricevere quanto ci serve per capire se abbiamo come Regione attivato tutto ciò che potevamo fare per recuperare questo deficit, che può avere nel tempo delle conseguenze infauste.
Quando ho letto il report della GCIL mi sono spaventata perché la diagnosi di prevenzione è ridotta quasi della metà rispetto all'anno precedente ed anche molti interventi urgenti, neoplastici e cardiochirurgici, sono stati, non dico dimezzati, ma ridotti di 1/3 e a volte di 1/4. Quali saranno i risultati di questo impatto lo sapremo solo nei prossimi anni, ma dobbiamo correre il prima possibile al riparo e soprattutto non avere dubbi nel proporre una campagna vaccinale che coinvolga più marchigiani possibili.
Quindi, bando ai tentennamenti ci vuole una campagna che parli di numeri, che rassicuri le persone che hanno paure spesso infondate perché le notizie che circolano sul web si rivelano fasulle, però la democrazia dei social ci ha dimostrato che è difficile per chi li utilizza capire qual è la verità e qual è la falsa notizia. In una situazione emergenziale come questa sono tanti gli aspetti che dobbiamo tenere sotto controllo e dirimere. Grazie.

Interrogazione n. 260 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini
“Urgente necessità di riduzione dei tempi delle liste d’attesa”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 260 - a risposta immediata - dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini.
Ha la parola, per la risposta l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La risposta è la stessa che ho espresso sull’interrogazione precedente, il tempo non ha consentito agli uffici di dare una risposta.
Posso semplicemente dire quali misure e quali iniziative ha adottato l'Assessorato, quali indirizzi sono stati impartiti. Li ripeto, aumentare il volume delle prese in carico delle persone per le prestazioni diagnostiche sulle macchine elettromedicali.
Sarò in grado di darvi esattamente i numeri del recupero che abbiamo attivato sin dal primo settembre.
C'è da aggiunge alla risposta precedente che tutte le misure che sono state adottate a livello finanziario dal Governo con il decreto-legge 34 sono state spese per recuperare le liste di attesa.
Per quanto concerne i numeri specifici, l’interrogazione mi è stata comunicata ieri o l’altro giorno e gli uffici non sono stati in grado di fornire una risposta soddisfattiva delle esigenze degli interroganti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Grazie, per la risposta, Assessore. Ho seguito quanto dichiarato poco fa sulla precedente interrogazione, che era simile, in realtà sono molto delusa perché mi sembra quasi di assistere ad uno scaricabarile in cui le responsabilità sono solo dei dirigenti e dei funzionari.
Mi aspettavo che oggi lei rispondesse a questa interrogazione dicendo apertamente quali sono le vostre intenzioni, quale sarà la linea da seguire per ridurre le liste d’attesa e far fronte alla pandemia.
Assistiamo continuamente a messaggi contrastanti, una vera e propria spaccatura all’interno della maggioranza in cui un Assessore invita a vaccinarsi e l’altro dice che non è indispensabile. Si parla di sostanze tossiche da non iniettare nel corpo. Quindi, i messaggi sono davvero forvianti e contrastanti ed intanto le liste d’attesa si allungano a causa della pandemia.
Oggi non abbiamo avuto nessuna risposta a parte questo piano di presa in carico al quale lei ha fatto riferimento e che ha annunciato ci farà avere, di cui io non so nulla, mentre è necessario un intervento chiaro, deciso e incisivo a partire dal Cup. Prenotare una visita medica è una via crucis, che con la pandemia è diventata insostenibile.
Avete fatto tanti proclami, tanti annunci, ma dopo un anno dalle elezioni non abbiamo visto ancora nulla, per cui davvero mi spiace dover esprimere la mia delusione. Grazie.

Interrogazione n. 262 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Pubblicazione report vaccini”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 262 - a risposta immediata - dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo e Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La situazione della vaccinazione nella nostra regione relativa a cinque minuti fa, quando ho rilevato i dati presenti sulla piattaforma delle Poste: sono vaccinati con la prima dose 1.100.000 persone, quindi mancano al richiamo solamente 23.000 persone. Diciamo che abbiamo già superato la soglia di 1.000.000 e siamo arrivati a 1.100.000 vaccini. Il sistema Poste non registra più prenotazioni per cui la vaccinazione viene fatta attraverso un open day offerto da alcuni ospedali tra cui quello regionale di Torrette con l'impiego di cinque camper che finora hanno viaggiato nei Comuni a più bassa incidenza vaccinale e che riscuotono un discreto successo.
Nella cabina di regia di ieri abbiamo deciso il raddoppio di questi camper, di portarli almeno a 10 in quanto riscuotono successo, nel senso che molte persone che non si erano prenotate ed erano contrarie con questo strumento si sono poi vaccinate.
Rispondendo nel merito all’interrogazione c'è da dire che l'Osservatorio regionale pubblica nelle e-mail il numero delle vaccinazioni che non hanno più una prenotazione, ma si realizzano semplicemente con la presenza dei camper, degli uffici, e di persone che si presentano per la vaccinazione, senza alcuna prenotazione. Il report settimanale misura i vaccini che sono somministrati senza prenotazione nella settimana a cui si riferisce. C'è da aggiungere in proposito che giovedì avremo un incontro con i medici di medicina generale, un forum regionale, a cui chiederemo ancora una volta di contattare le persone che sono a rischio in ragione della loro età, chi ha compiuto 70 anni e non ha ricevuto la vaccinazione. Sempre per verificare lo standard di qualità degli interventi, che a livello di vaccinazione abbiamo predisposto.
Si è concluso venerdì scorso un test con mille telefonate a cittadini marchigiani per chiedere se si ritenevano soddisfatti dell'organizzazione e comunque per sollecitare l'eventuale vaccinazione. Da questo test è risultato che le persone che hanno risposto positivamente all'organizzazione regionale è un numero molto elevato, che supera il 95%. Quindi, stiamo predisponendo una serie di misure dirette a garantire non solo le prestazioni vaccinali per chi vuole vaccinarsi, ma anche la predisposizione di un meccanismo mediante il quale possono essere somministrati gli anticorpi monoclonali per la cura domiciliare alle persone.
Sappiamo che la nostra regione è stata la prima, a novembre, a munirsi degli anticorpi monoclonali e attualmente abbiamo l'esigenza che vi sia un più stretto rapporto tra i medici di medicina generale, che riescono a rilevare la presenza dei sintomi da Covid 19 nelle prime fasi, e i medici ospedalieri che somministrano gli anticorpi monoclonali negli ospedali. Quindi: riunione con i medici di medicina generale e sollecitazione per l'uso degli anticorpi monoclonali per le cure domiciliari, infine l’impiego con un piano preordinato di specialisti nelle cure domiciliari.
Stiamo cercando di innovare il sistema delle terapie domiciliari, prevedendo che nel domicilio non siano garantite solo le cure dei medici di medicina generale o degli equipaggi Usca, ma anche di specialisti che sono necessari ad evitare l’ospedalizzazione, se questa può essere evitata.

PRESIDENTE. La prego di concludere Assessore.

Filippo SALTAMARTINI. Ciò premesso, i dati di cui parliamo possono essere pubblicati a livello settimanale, tenendo conto delle considerazioni che ho precedentemente svolto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. La Consigliera Vitri ha detto prima che era delusa, io invece sono molto preoccupata perché lei non ha risposto alla domanda che le abbiamo fatto. Quindi, non esiste un monitoraggio per fasce di età e per territori per verificare dove e quali fasce d'età siano state o meno coinvolte nella vaccinazione e dove sarebbe opportuno intervenire.
Mi fa sorridere il fatto che abbia speso tempo e denaro per fare una verifica di gradimento delle vaccinazioni e dell'organizzazione delle stesse perché, tra l’altro, i riscontri c'erano ed erano stati anche positivi, grazie al grande lavoro che è stato fatto. Verosimilmente sentendo mille persone, dalle proporzioni che abbiamo, si arriva certamente ad una percentuale intorno al 90%, tra chi non le risponde affatto e chi le risponde a caso perché probabilmente è anziano, quindi, con molta probabilità la percentuale è apprezzabile.
Il problema è che non aiuta il fatto che in questo Consiglio non siamo di esempio con il green pass, non aiuta la schizofrenia della Giunta che da un lato, come lei, si impegna ad aumentare il livello di vaccinazione e dall'altro ammicca ai no vax. Questo non è un atteggiamento serio perché noi dobbiamo tenere come stella polare la scienza e quello che dicono i nostri medici.
Detto questo, lei mi dice che i ricoveri sono diminuiti, in realtà nel report nel Gores di ieri c'è un ricovero in più, consideriamo che ieri era lunedì ed i dati non sono aggiornati perché si riferiscono alla domenica. O lei ha notizie diverse rispetto a quelle che vengono pubblicate su Telegram oppure le posso dire che abbiamo avuto un ricoverato in più e sono 84 i ricoverati nelle Marche, non sono pochi.
Per quello che riguarda le cure domiciliari e gli anticorpi monoclonali è come se io le avessi chiesto come si chiama e lei mi avesse risposto che cosa ha mangiato a pranzo, sono due cose completamente diverse, che vengono confuse. Lei le spiega in maniera dettagliata e le separa, ma alcuni suoi colleghi ne parlano come se fossero sostitutive. Noi parliamo di persone che devono fare il vaccino e di persone che sono malate, parliamo di due cose completamente diverse e sono preoccupata per la vostra comunicazione che è schizofrenica e crea nei cittadini un'ansia che dovrebbe essere, invece, ridotta grazie ad una comunicazione chiara e netta, che mi aspettavo fosse messa in campo già da tempo. Ma è evidente se una parte della Giunta pensa che sia giusto vaccinarsi e un’altra - che non viene gestita dal Presidente della Regione Veneto, che dice che il green pass Italia è libertà - probabilmente dai Segretari nazionali di Fratelli d’Italia e della Lega. È chiaro che ogni volta che loro cambiano idea la cambiate anche voi e questo non è giusto, non è serio, soprattutto non è efficace per i cittadini delle Marche e per la loro salute. Grazie.

Interrogazione n. 263 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo Vitri
“Assunzioni di infermieri in Area Vasta 3”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 263 - a risposta immediata - dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo e Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Non sono in grado di rispondere perché non ho i dati per la natura stessa dell’interrogazione, che è stata consegnata. Gli uffici non sono stati in grado di rispondere. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Assessore, mi aspettavo una risposta di inganno politico, mentre quello che ha detto è drammatico. Mi viene spontaneamente da dire: Assessore, lasci perdere, dia le dimissioni. Lei il 3 settembre ha fatto a tutti i giornali una dichiarazione sulla protesta di una cittadina della provincia di Macerata in merito all'accesso al pronto soccorso. L’Assessore Saltamartini aveva detto testualmente: “C’è carenza di personale? Rispondo di si. Stiamo facendo qualcosa? Si, da lunedì in Area Vasta 3 assumeremo nuovi infermieri” ed ha indicato il numero di 15. Oggi in Consiglio regionale su questa vicenda, nonostante abbia dichiarato di sapere cosa avverrà, ci viene a dire che non sa nulla, che non gli è stata fatta la comunicazione dagli uffici. Le cose sono due, o lei è un bugiardo ed allora non avrebbe dovuto fare quella dichiarazione alla stampa e a tutti i giornali regionali, oppure c’è qualcosa che non funziona e si rifiuta di rispondere.
Gradirei, Presidente, che l'Assessore … capisco che è indifferente alle sue bugie. Ancora una volta, Assessore Saltamartini, lei inganna i cittadini della sua regione, racconta fischi per fiaschi. Glielo dico io perché lei non è in grado di rispondere, lei ha raccontato un'altra bugia, non ci sono 15 nuovi infermieri, non ci sono stati lunedì 6 settembre nuovi infermieri al lavoro.
Nulla di quello che lei ha dichiarato corrisponde alla realtà e oggi di fronte al Consiglio regionale dice di non conoscere questa vicenda.
Chiedo ai componenti della maggioranza: vi pare una cosa normale? Sta scritto su tutti i giornali, non mi sto inventando niente. Lei ha dichiarato che il lunedì successivo ci sarebbero stati 15 nuovi infermieri e oggi dice che non ne sa nulla. Io non so se è normale, se per voi sta nella normalità …

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Romano CARANCINI. Ho finito. Lasci perdere, non inganni più i cittadini, non racconti più le fandonie che da un anno sta raccontando.
Ha fatto cenno agli anticorpi monoclonali, Assessore, è una bugia, la prima Regione a partire è stata la Toscana, bugiardo! Naturalmente tornerò a chiedere con una nuova interrogazione se è vero quello che lei ha dichiarato testualmente a tutti i cittadini della regione rispetto all’Area Vasta 3. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Vorrei solamente dire che trovo scorretto il comportamento dell’Assessore, che non è mai stato ad ascoltare le repliche dei Consiglieri del Gruppo del Partito Democratico. Continua in questo comportamento, chiederei a lei Presidente di intervenire, perché penso che sia un comportamento gravemente scorretto. Grazie.

PRESIDENTE. Posso richiamare al silenzio tutti coloro che sono in Aula, non posso interferire sulle repliche o sulle dichiarazioni dei Consiglieri che intervengono o sugli Assessori che rispondono.

Interrogazione n. 159
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Rinnovo di concessioni, progetti di messa in produzione di pozzi e di perforazione, sia su piattaforma sia onshore nelle Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 159 dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Carloni.

Mirco CARLONI. Grazie, Presidente. In riferimento al primo punto dell'interrogazione n. 159: “i progetti di messa di produzione di pozzi e di perforazioni nel mare Adriatico”, i relativi provvedimenti sono di competenza statale senza alcun coinvolgimento della Giunta regionale, che non ha alcun ruolo al riguardo. Solamente nei procedimenti di valutazione di impatto ambientale, sempre di competenza statale, viene coinvolto l’ufficio regionale, la posizione organizzativa “Valutazioni, autorizzazioni ambientali, qualità dell'aria naturalistica”, ai sensi dell’articolo 24 del decreto legislativo 152 del 2006. In questo caso e solo in quella sede il nostro ufficio rende il proprio parere, che non è vincolante.
Per quanto riguarda il punto 2 dell'interrogazione il progetto di perforazione del pozzo Calypso 5, nell'ambito della concessione di coltivazione di idrocarburi liquidi gassosi, è stato sottoposto alla procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA) di competenza statale, ai sensi dell’articolo 25 del citato 152 del 2006.
In tale procedimento ha preso parte anche l'Ufficio regionale competente in materia di valutazione e autorizzazione ambientale, trasmettendo le proprie osservazioni al Ministero dell'ambiente, della tutela del territorio e del mare, con decreto del dirigente n. 86 del 22 maggio 2020. Il Ministero ha concluso, faccio notare che è un decreto che afferisce ad un periodo in cui non eravamo in carica, il procedimento di VIA con decreto 122 dell’1 aprile 2021. Analogamente il progetto di concessione e coltivazione idrocarburi gassosi pozzo Donata 4, che è l’oggetto dell'interrogazione, è stato sottoposto alle procedure di valutazione di impatto ambientale ed è stato espresso il parere, in questo caso n. 193 del 16 ottobre 2019. Il Ministero della transizione ecologica in questo caso ha concluso il procedimento di VIA con decreto n. 97 del 13 marzo 2021.
I pareri espressi dalla Regione Marche nell'ambito dei procedimenti di VIA statale, sono stati resi ai sensi dell’articolo 24 del decreto legislativo n. 152 e rappresentano osservazioni tecniche non vincolanti e sono stati espressi nei temi e nei modi previsti dalle procedure amministrative vigenti. Di entrambi i procedimenti per quanto di competenza regionale è stata data adeguata informazione al pubblico, come prevista dalla normativa. I pareri sono altresì finalizzati a ridurre il rischio di impatto ambientale significativo anche attraverso le misure di monitoraggio ambientale.
Per quanto riguarda la contraddizione tra il progetto in oggetto, con gli ambiti di tradizione ecologica, e gli impegni nell'ambito degli accordi di Parigi, si fa presente che tali aspetti hanno una valenza programmatica su scala nazionale e necessitano di essere esaminati da una scala di pianificazione strategica e non possono essere esaminati nell'ambito di un procedimento di VIA. Si fa presente che è stata recentemente svolta la fase di consultazione preliminare su un rapporto ambientale del piano di transizione energetica sostenibile delle aree idonee. Nell’ambito di questo procedimento la valutazione ambientale strategica è di competenza statale, la Regione Marche ha trasmesso le proprie osservazioni in qualità di soggetto con competenze ambientali coinvolto nel procedimento.
Per quanto riguarda il punto 3, la decarbonizzazione di tutti i settori economici, questo è uno degli obiettivi politici principali della Regione Marche, come testimoniano le seguenti attività svolte dall'amministrazione, sia a livello di pianificazione che di programmazione e di indirizzo, sia a livello finanziario: strategia regionale di sviluppo sostenibile, che è in linea con la strategia nazionale di sviluppo sostenibile, questa strategia è un documento di indirizzo che garantisce l'unitarietà dell'attività di pianificazione, si ricorda, con la programmazione unitaria le politiche di coesione e garantisce la coerenza con le politiche regionali; il piano energetico ambientale regionale, con delibera di Giunta regionale abbiamo stabilito la necessità di procedere all'aggiornamento degli scenari degli obiettivi del piano energetico ambientale, il Pear, al fine di adeguare quanto stabilito nel piano nazionale integrato in vista della dell'accordo del 2030.
Le linee di indirizzo che la Giunta ha dato sul Pear, che è forse lo strumento più idoneo a chiarire quali sono le scelte politiche di questa amministrazione, con quella delibera si sono stabilite: il conseguimento dell'autosufficienza energetica coniugata dall'autoconsumo, il proseguimento della transizione verso un futuro al 100% rinnovabile e in questo contesto l’energia solare quale fonte prioritaria, l’ottimizzazione dello sfruttamento dell'energia eolica; lo sfruttamento delle bioenergie strettamente collegate all’integrazione e in modo particolare complementarietà con l'agricoltura com’è evidente e auspicabile; opportune modifiche infrastrutturali del contesto energetico; l'efficienza energetica nell’edilizia; il miglioramento dell'efficienza energetica dell'industria; l'efficienza energetica dei trasporti per il ciclo dei rifiuti, dove abbiamo auspicato il ricorso del modello dell’economia circolare attraverso il Forsu. Andranno garantiti e sostenuti miglioramenti dell’approvvigionamento di energia. Inoltre, il protocollo Itaca, che è stato reintrodotto e in qualche modo ripotenziato, il ricorso a risorse finanziarie per potenziare e stabilire interventi a favore dell'efficienza energetica, sono stati stanziati fondi regionali per circa 11 milioni di euro per favorire l’energia rinnovabile nel settore dell’edilizia delle imprese.
Abbiamo per la prima volta, lo dico agli interroganti, costituito un comitato consultivo per le politiche energetiche, coinvolgendo tutti i massimi esperti nella nostra regione, sia dal punto di vista accademico, ma anche dal punto di vista aziendale. Abbiamo fatto questo comitato che ci ha dato un contributo sulle competenze in ambito energetico, che magari dentro l’amministrazione mancavano, ci siamo fatti assistere. Il comitato ha fatto almeno tre riunioni e ci ha dato ottimi spunti di indirizzo sulle politiche energetiche. Inoltre, come sapete, perché l’ha approvata il Consiglio regionale, è stata fatta una legge, la n. 10 del 2021, che ha istituito le comunità energetiche, gruppi di consumo collettivo di energia rinnovabile.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Mirco CARLONI. Mi scusi, Presidente. Anche questo credo che vada nell'indirizzo auspicato dagli interroganti.
E’ stato proprio il Consiglio a darci questa forte propulsione, poi ci sono una serie di interventi che sarebbero troppo lunghi da raccontare, sul Recovery, che abbiamo presentato al Ministero per la transizione ecologica.
Per quanto non sono riuscito a spiegare sono a disposizione e consegno la relazione agli interroganti per migliori chiarimenti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Devo dire, Assessore mi perdoni, che non sono per nulla soddisfatto perché le domande erano molto precise. Non le chiedevo il quadro entro il quale ci stavamo muovendo e non le chiedevo del protocollo Itaca, del quale abbiamo perso la Presidenza, strutturata da anni sulla figura dell’ex Assessore Casini, che è andata a favore del Vicepresidente di allora del Veneto. Lei l’ha citata e mi ha costretto a rimarcare anche questo percorso.
Noi abbiamo chiesto, Vicepresidente, quale fosse la posizione della Giunta regionale rispetto a scelte che oggi il Governo, che tra l’altro noi sosteniamo, sta facendo rispetto al rinnovo di concessioni per progetti di messa in produzione di pozzi di perforazione nel mare Adriatico. Era una posizione politica, dopodiché la valutazione tecnica e gli strumenti che abbiamo messo in campo sul piano energetico ambientale regionale li conoscevamo tutti, ognuno dato per ruoli attuali o in passato per ottimi contributi. Noi volevamo capire rispetto a questo, poi tra qualche giorno arriverà la posizione rispetto al nucleare.
Ci sono scelte che si stanno facendo e non basta dire che noi non c'entriamo nulla, facciamo solo la VIA e gli altri decidono perché sul nostro territorio non funziona così, non può funzionare in questo modo, anche se l’atto concessorio finale è in capo al Ministero, però la posizione politica della Giunta rispetto a una fase in cui il Ministero della transizione ecologica …, le risorse nazionali, gli obiettivi europei e mondiali e le azioni che mettiamo in campo devono collimare.
Dalla sua risposta Vicepresidente non ho capito, non è un'accusa, qual è la posizione politica. Uno potrebbe dire: noi contrasteremo nell'ambito delle nostre competenze qualsiasi tipo di intervento, che non veda protagonista l'energia rinnovabile in questo territorio. E’ una scelta, non può andare sempre a buon fine, non può essere sempre raggiunta, però la posizione politica si capisce, oppure il contrario.
Noi siamo convinti che la transizione ecologica si faccia con le modalità che hanno devastato il pianeta in questo secolo appena passato, andiamo a reiterare, non è condivisibile, ma una è una posizione.
Lei oggi non ha risposto a quello che le avevamo chiesto, ci ha dato una serie di dati. Prendo con favore la relazione che ci metterà a disposizione ma, mi spiace, la posizione della Giunta non era quella che noi volevamo.
Continueremo a lavorare sia in quest’Assise che rispetto all’incidenza sul Parlamento perché quei provvedimenti …, comprese le nuove concessioni, che non sono secondo noi allineate rispetto ad obiettivi di sostenibilità, che invece questo pianeta deve raggiungere rapidamente anche con modalità immediate. Noi continueremo la nostra azione, saremo attenti e vigili rispetto alle posizioni oggi non espresse della nostra Giunta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Vorrei sottolineare soltanto un aspetto, oltre a quello di Itaca di cui abbiamo perso la Presidenza come Regione Marche, che è un fatto secondo me molto grave, in Conferenza delle Regioni evidentemente è sfuggito, che esisteva un tavolo di tutti i Presidenti e gli Assessori delle Regioni del medio e basso Adriatico, che si riuniva proprio per discutere delle questioni politiche relative agli aspetti di cui stiamo trattando. Un tavolo capeggiato dal Presidente della Regione Puglia, non solo, c’erano tutte le Regioni ed interloquiva sulla questione politica con il Ministro e con il Ministero. Non so, visto che sono cambiati molti soggetti politici e molti amministratori all'interno, che fine abbia fatto, ma credo che sia molto importante ricordare che è vero che sono pareri tecnici, ma è anche vero che è compito della politica dare dei segnali forti, come noi demmo 5 anni fa manifestando la nostra contrarietà a che si toccasse il mare Adriatico. Quindi, da un lato c'è la parte tecnica che dà un parere tecnico, e lei non ci ha detto se è un parere favorevole o negativo, tra l'altro non è entrato nel merito …

(interrompe l’Assessore Carloni)

Anna CASINI. Ho capito, le è stato chiesto e ce lo poteva dire. Noi eravamo assolutamente contrari. Questa contrarietà è stata espressa con forza, quindi bisognerebbe sapere che fine ha fatto questo tavolo perché stava studiando delle modifiche a quello che lei ha citato più volte, il testo unico ambientale dell'ambiente. Grazie.

Interrogazione n. 188
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Cesetti
“Disparità di quantità dei vaccini anti-Covid somministrati nelle province marchigiane”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 188 dei Consiglieri Carancini, Cesetti.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Questa interrogazione è completamente pretestuosa, anzi tende a disseminare il dibattito di quest'Aula con una serie di frasi e con un linguaggio che credo non siano affatto consoni a questo Consiglio regionale, tipico di alcuni Consigli regionali.
Con questa interrogazione si chiede di conoscere sulla disparità dei vaccini, senza che gli interroganti conoscano come si accede alla vaccinazione, cioè attraverso la prenotazione dei vaccini sul sistema Poste e quindi la conseguente somministrazione.
Gli interroganti, peraltro, non conoscono neppure i dati che sono pubblicati giornalmente sul sito non solo della Regione Marche, ma sul sistema Poste.
Non c'è alcuna disparità di trattamento, i cittadini delle Marche sono trattati allo stesso modo, come in tutte le altre regioni d'Italia. Questo è un tipico modo di fare opposizione che di fatto danneggia il corretto equilibrio e i rapporti che esistono tra la maggioranza e l’opposizione, tanto più il fatto che in questa seduta ci sono una serie di interrogazioni che chiedono dei dati che riguardano il Servizio sanitario regionale, che già si trova ad affrontare una pandemia, una serie di incombenze su atti e provvedimenti che riguardano le quattro aziende ospedaliere e le cinque Aree Vaste.
Non c'è stata nessuna disparità, c'è solo un elemento di vaccinazione che riguarda 1.100.000 persone. Con l'apporto dei camper abbiamo raggiunto circa 300.000 persone che si sono vaccinate senza prenotazione.
Concludo, Presidente, con il fatto che il sindacato ispettivo è una cosa molto seria che tende a controllare gli atti dell'amministrazione, ma quando viene espletato con domande fuorvianti, atti che sono alla portata e alla conoscenza di tutti completamente infondati, la dice lunga sul modo in cui il PD ha perso le elezioni dopo 25 anni, …

PRESIDENTE. Per favore, vi prego di fare silenzio in Aula.

Filippo SALTAMARTINI. destabilizzando la sanità della nostra regione. Abbiamo ereditato una sanità, che per rimediarla richiederà anni e anni di interventi. Questo è il metodo del Partito Democratico che sceglie attraverso le interrogazioni di scambiare i fichi con i fatti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Capisco che l’Assessore Saltamartini sia scosso dalle legittime critiche del Consigliere Carancini, segno evidente che le stesse hanno colto nel segno, che hanno fatto male, altrimenti non ci sarebbe stata questa reazione rispetto a questa interrogazione.
Non è vero, Assessore, che scambiamo fatti per fischi, i fatti sono argomenti testardi. Guardi la stampa del 16 maggio, noi ci siamo attivati all'esito ed in particolare ho sollecitato questa cosa. Ringrazio poi il Consigliere Carancini di averla stilata e firmata insieme a me. La stampa riportava questo: “Fermo, ultima per vaccini nelle Marche, meno dosi di altre provincie” e proseguiva: “Tra i tanti numeri importanti c’è quello della percentuale della popolazione vaccinata. Nel fermano è stato vaccinato il 30,7%, ad Ascoli Piceno il 35,1%”, poi Macerata, Ascoli Piceno è ultima e Macerata penultima. Sempre la stampa ci dice, e non credo che sia parziale o sia arrabbiata perché ha perso le elezioni, come lei vorrebbe dire a noi, che Fermo e il suo circondario è la provincia a più basso livello di vaccinazione, che è rallentato nelle ultime settimane. Basta guardare il dato della fascia … Per fortuna i Sindaci dei Comuni lontani da Fermo hanno aperto i centri vaccinali, hanno cominciato a rendersene conto, alzando con forza la voce durante l’incontro con la Direttrice dell’area vasta 4. Addirittura i Sindaci l’hanno detto alla direttrice! Ad Ancona la percentuale raggiunge il 38% rispetto al 30% di Fermo, al 35% di Pesaro e Macerata non brilla a sua volta con il 31,3%. Qualcosa deve cambiare, le dosi devono arrivare in ugual misura in ogni provincia della Regione, evitando spostamenti impropri ed improvvisi di fiale che poi costringono il sistema a rincorrere. Questo sarebbe uno dei compiti principali del nuovo Direttore generale dell’area vasta 4, ma deve essere anche quello delle politiche fermane e di chi rappresenta il territorio in Regione e lei Assessore è il massimo rappresentate politico istituzionale della sanità regionale. Queste cose le hanno dette i Sindaci che sono anch’essi rappresentanti istituzionali con compiti specifici e le ha riportate la stampa. Quindi, caro Assessore, mi dispiace dirglielo, io nei suoi confronti non ho mai usato toni accesi anche per la lunga conoscenza e perché no, per la stima personale che penso ci leghi, però lei fa queste affermazioni non le fanno onore. Capisco che le abbia fatte perché colpito nel segno dal Consigliere Carancini, però non le fanno onore perché quelli che declino io sono fatti riportati da un articolo del 16 maggio 2021, quanto meno l’Assessore alla sanità dovrebbe essere attento, lui personalmente o i suoi collaboratori, a seguire la stampa e magari replicare.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Fabrizio CESETTI. Concludo, Presidente. Sa perché Assessore? Per fortuna noi abbiamo fatto l’interrogazione perché quando c’è un articolo di questo genere, se non è vero quello che c’è scritto, come lei vorrebbe dire, lei aveva il dovere di replicare, perché quando si dice, questo si è scritto, che c’è un 8% in meno, un 10% in meno, che non arrivano le fiale, si determina la sfiducia della popolazione. Talvolta paura e sfiducia nelle istituzioni.
Noi abbiamo fatto il nostro dovere facendo questa interrogazione e non l’abbiamo fatta perché volevamo colpire questa maggioranza o lei. Modestamente passatemi l’espressione a me di questo non interessa nulla, ci mancherebbe!

PRESIDENTE. La prego di concludere siamo due minuti oltre…

Fabrizio CESETTI. Noi ci preoccupiamo invece del benessere dei cittadini. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Ascoltare la risposta dell'Assessore Saltamartini, secondo cui noi con questa interrogazione volevamo colpire qualcuno, dopo che esplicitamente in 10 secondi ha detto che non era in grado di confermare le dichiarazioni fatte 10 giorni fa sull'assunzione di 15 persone, lascia davvero esterrefatti.
Questa è una interrogazione del 18 maggio 2021, assolutamente tranquilla. Ricordo a tutti, all'Assessore e anche ai cittadini, che gli atti di sindacato ispettivo sono forse semplici, ma importanti e significativi per segnare la credibilità delle persone a risposte semplici. Qui non c'era una polemica, c'era solo una segnalazione rispetto ai vaccini distribuiti. L’Assessore, piuttosto che non rispondere ancora una volta, avrebbe potuto dire che in realtà, con i dati alla mano, quello che veniva scritto a quella data non era vero, oppure era vero e aggiornare la risposta alla data odierna. Questo avrebbe dovuto fare l’Assessore alla sanità della Regione, degno del ruolo che ricopre, invece la butta in caciara, incapace di rispondere e assolutamente offensivo non dal punto di vista politico. Oggi abbiamo ascoltato che per riformare la sanità marchigiana ci vorranno anni e anni. In campagna elettorale lui e la sua maggioranza hanno detto che avrebbero risolto tutti i problemi, è passato un anno e l’Assessore Saltamartini ci ha abituato alle fandonie, dalla cura del Covid con l’idrossiclorichina, alla cura con l’ozono con una soluzione determinante, spendendo milioni di euro per tamponi rapidi, assolutamente inesistenti, alla fandonia che si sarebbe dovuta realizzare la produzione di farmaci in questa regione, vi cito quelle più grandi, poi ce ne sono anche altre.
Oggi addirittura l'Assessore Saltamartini, a cui abbiamo detto: “Scusi, il 3 settembre ha dichiarato che avreste assunto 15 nuovi infermieri”, risponde a questo Consiglio regionale dicendo che non sa niente, allora mi chiedo se è normale, è normale? Assessore abbia un rigurgito di dignità, lasci perdere, torni a casa, lei sta rovinando la sanità.

PRESIDENTE. La prego di concludere, è fuori tempo.

Romano CARANCINI. Lo dico all’intera Giunta, lei è inadeguato ed un bugiardo politico seriale. Grazie.

Interrogazione n. 193
ad iniziativa delle Consigliere Lupini, Ruggeri
“Misure di potenziamento per la Unità Operativa di Pediatria dell'Ospedale di Fabriano”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 193 delle Consigliere Lupini e Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Il nuovo modello organizzativo della pediatria di Fabriano pianificato dalla Direzione sanitaria dell’Asur a decorrere da marzo 2019 prevede attività ambulatoriale diurna, con orario 8/14 dal lunedì al venerdì.
Questa attività viene garantita da un dirigente medico di pediatria ed è correlata anche al venir meno della necessità di proseguire con la continuità assistenziale dopo la chiusura del punto nascita, che è avvenuta in applicazione dell'accordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2010.
La carenza a livello nazionale regionale dei medici specialisti in pediatria ha reso molto difficile il reclutamento, malgrado siano stati banditi avvisi di selezione a tempo determinato e concorsi per la copertura di posti a tempo indeterminato. L'Azienda tuttavia ha garantito la presenza con orario 8/14 e ha assicurato con un pediatra assegnato a Fabriano e con dei medici della pediatria dell'ospedale di Jesi la continuità assistenziale per sei ore.
La seconda domanda è: se si intende intraprendere opportune iniziative per l'assunzione di un adeguato numero di pediatri necessari a garantire attività assistenziale h24. La risposta è la seguente: considerata l'assenza del punto di nascita nella città di Fabriano oggetto, come sappiamo, di revisione anche con il nuovo decreto ministeriale Balduzzi di cui anche in quest'Assemblea regionale si è discusso per rivendicarne la riapertura; in attesa della revisione del piano socio-sanitario che dovrebbe avvenire nei prossimi mesi, tutta la problematica verrà affrontata in quella sede e contestualmente le strutture attuali provenienti dall'ospedale di Jesi e dalla pediatria locale tenderanno a garantire tutti i servizi che sono in questo momento necessari ad assicurare il servizio di continuità per questo importante servizio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta. Da un lato capisco e accolgo, dall'altro chiedo di tenere alta l'attenzione su questo tipo di servizio perché sei ore per una città come Fabriano, che è posizionata geograficamente in modo particolare … Tutti sappiamo quale sia la condizione delle strade che ogni giorno percorriamo per raggiungere altri ospedali.
Chiedo a nome di tutti, di tutte le famiglie, dei bambini e delle bambine, di tenere alta l'attenzione, non dimentichiamoci perché ricevo continuamente segnalazioni anche di genitori di bambini gravemente disabili, costretti a girare per ospedali per avere magari una prestazione che prima, anche con un servizio h12, potevano tranquillamente avere nell'ospedale territoriale, che risolveva tanti problemi. La rassicurazione che ci dà sarà motivo di nostra massima attenzione e collaborazione al fine di riportare un servizio così importante in un territorio che ne ha davvero necessità. Grazie.

Interrogazione n.197
ad iniziativa del Consigliere Santarelli
“Stato della riorganizzazione dell’assetto aziendale ASUR in Area Vasta 2 per lo stabilimento ospedaliero di Senigallia”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 197 del Consigliere Santarelli.
Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Anche per questa interrogazione, non potendo dare indicazioni come in quella precedente relativa agli infermieri, sulla quale non ho detto che non so esattamente che cosa succede, ma ho detto che la Giunta non ha acquisito i documenti necessari per dare una risposta adeguata, mi avvalgo dell'articolo 134, comma 4, del Regolamento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Buongiorno, Presidente, un saluto ai colleghi e ai funzionari della Regione che ci stanno ascoltando, ai cittadini in diretta streaming, ai cittadini e alle cittadine presenti.
Assessore, sono imbarazzato, di solito uso dei toni pacati, mi vorrei alzare in piedi come ha fatto il Consigliere Carancini.
Come gruppo consiliare di minoranza abbiamo iniziato a lavorare per dare un contributo propositivo sull'ospedale di Senigallia. Il 23 febbraio abbiamo presentato una mozione con la quale chiedevamo a questa Aula “di rivedere tempestivamente tutte le disposizioni organizzative dirigenziali, che pongono l'ospedale di Senigallia nell'impossibilità di lavorare in piena efficienza e sicurezza per la tutela dei pazienti, degli operatori e di tutti coloro che per qualsiasi attività sanitaria ricevono servizi dalla struttura; di ripristinare nella sede principale di Senigallia quota parte delle strutture organizzative attualmente decentrate, operando scelte connotate da un maggior senso di equilibrio, guidate dalla demografia del territorio”. Presidente, signori Consiglieri, l'Assessore a febbraio ci rispose: “Il fatto che si denunciano - queste sono le parole che ha usato - le carenze e le disfunzioni pone all'attuale maggioranza una responsabilità piuttosto rilevante”.
Da gruppo di minoranza abbiamo questa responsabilità, Senigallia, e mi rivolgo anche al Consigliere Mangialardi che vedo che sta facendo altre cose, è la nostra città ed oggi dal punto di vista organizzativo è in grande difficoltà, è terminata l'estate e per fortuna è andato tutto bene, ma la prossima estate 100/150.000 persone torneranno e avere una sanità in queste condizioni è pericoloso anche da un punto di vista turistico. Se fossi un turista che ha dei cari nella città di Senigallia sarei profondamente preoccupato perché non c’è il cardiologo di notte, non ci sono quelle garanzie, anche al pronto soccorso, tali da rispondere a un sistema sanitario civile.
Il sistema degli infermieri a Senigallia è carente, come in tutta l’area vasta 2, oggi sono stati messi in discussione anche il coordinamento del personale infermieristico, io le chiamo caposala perché il più semplice coordinatore è riduttivo.
Chi si occupa dei nostri cari, non direttamente, ma indirettamente come assistenza …, quindi la parte del coordinamento è molto forte e oggi noi lasciamo in balia delle onde l’area vasta 2 perché non sappiamo come gestire il nostro, per così dire, cuore. Quando uno entra dentro un ospedale la prima figura che vede spesso è la caposala, il coordinatore, che ha a cuore tutta l'assistenza, e quando noi chiediamo la rimozione di criticità organizzative è perché tutto quel sistema può essere identificato come il software di un’azienda.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Volevo solo sottolineare le parole usate dall'Assessore a febbraio quando ha detto che si sarebbe fatto carico con una maggiore responsabilità, ma questa responsabilità in capo alla Giunta oggi noi non l’abbiamo vista. Grazie.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Solo per chiedere i termini regolamentari perché è la seconda volta che l'Assessore non risponde. Ha fatto riferimento all'articolo 134, comma 4, evidentemente qualcuno glielo ha suggerito, però l’articolo riguarda le interrogazioni, non le interrogazioni a risposta immediata. Quel comma dice che l'interrogazione sarà poi trattata nella seduta successiva. E’ evidente che vale per l’interrogazione ma non può valere, secondo me, per un’interrogazione a risposta immediata perché si perderebbe il senso. Se continuiamo così è inutile che presentiamo le interrogazioni a risposta immediata.

PRESIDENTE. Per quanto riguarda l’interrogazione n. 263 a risposta immediata dei Consiglieri Carancini, Mangialardi ed altri sugli infermieri in area vasta 3, l’Assessore ha dato la risposta che ha ritenuto dare nel momento in cui aveva le informazioni per rispondere. Per quanto riguarda l’interrogazione n. 197 verrà riscritta. Volevo fermare il Consigliere Santarelli per la replica in modo tale da poterla discutere nel merito la prossima seduta. Questa è l’indicazione della Presidenza.

Interrogazione n. 232
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri
“Lavori per il ripristino della piena funzionalità del Dipartimento materno-infantile presso il presidio ospedaliero San Salvatore di Pesaro”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 232 dei Consiglieri Biancani e Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Questa interrogazione riprende altri atti analoghi che sono stati discussi in quest'Aula. Al riguardo si deve innanzitutto precisare che tutta l’organizzazione per il trattamento Covid, quindi la soppressione o diminuzione di alcuni servizi nell'azienda ospedaliera Marche Nord, fu decisa con la delibera di Giunta regionale n. 523 del 2020. Tutto il sistema ha ruotato intorno alla necessità di garantire, attraverso l'utilizzo della cosiddetta palazzina F del presidio ospedaliero San Salvatore, tutte le attività necessarie ad affrontare il tema della pandemia. In questo momento, in previsione di una probabile e verosimile ondata di pandemia, tenendo conto che lo stato di emergenza è stato prorogato fino alla fine dell'anno, in relazione anche agli impegni che la Regione ha assunto con il Commissario della salute ed il Commissario Covid, tutte le attività di programmazione sono slittate al termine della necessità di utilizzare la palazzina F quale struttura Covid. Attualmente nella palazzina F sono ricoverati tre pazienti in terapia intensiva e per quanto riguarda la riattivazione di questi servizi, di cui vi è previsione e domanda nell'interrogazione, si deve rilevare che i tempi di completa riattivazione dei servizi precedentemente erogati saranno garantiti a conclusione della cessazione degli effetti pandemici. In questo momento volendo essere, diciamo così, ottimisti, tenuto conto che non appaiono delle emergenze capaci di modificare il percorso di immunizzazione nella nostra regione, quindi il conseguente risultato positivo per frenare il fenomeno Covid, dobbiamo semplicemente aggiungere come risposta a questa interrogazione che se il fenomeno dovesse cessare nei prossimi mesi l'amministrazione regionale e l'Azienda Marche Nord avranno interesse a riattivare la piena funzionalità dei servizi che si svolgono all’interno della palazzina F, individuata a suo tempo quale centro per gli interventi Covid. Voglio anche aggiungere che nella palazzina F sono stati fatti importanti investimenti, come prevede la legge n. 34, ad esempio l'attivazione di posti letto di terapia intensiva, quindi è una struttura che in questo momento risponde alle esigenze pandemiche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore per la risposta, in realtà ho fatto questa interrogazione insieme alla Consigliera Vitri anche perché ero rimasto agli impegni presi in occasione di atti portati in discussione in Consiglio regionale. Ricordo l'interrogazione n. 62 abbinata alla mozione n. 47 con la quale si era preso l’impegno di ripristinare il reparto qualora si fosse raggiunto il milione di vaccinazioni. La Regione Marche ha raggiunto un milione di vaccinazioni e ritengo che grazie al vaccino probabilmente non avremo più bisogno di strutture come queste per l'emergenza, quindi volevo capire se i lavori che si stanno facendo erano legati alla riapertura, anche perché sono lavori rilevanti, ma da quello che ho capito non vanno nella direzione di aprire il reparto di cui stiamo parlando.
Anche se questa scelta è stata fatta nel corso del 2020, nel corso del tempo andava comunque rivista perché parliamo del secondo ospedale delle Marche, che riguarda la città di Pesaro e tutti sappiamo a che bacino di popolazione fa riferimento questo reparto, lasciarlo ancora scoperto per altri mesi, senza avere dei tempi ben definiti, secondo me è un errore e può essere anche “pericoloso”.
Le volte scorse avevo già evidenziato che il presidio di Fano non è in grado di risolvere e di affrontare determinate emergenze e in specifiche situazioni c’è un via vai fra Pesaro e Fano, sia per quanto riguarda le partorienti che gli stessi bambini. Dal nostro punto di vista questo reparto va riaperto quanto prima.
Penso che sia una scelta che vada rivista, Marche Nord non può continuare ad essere l’unico riferimento di pediatria a livello regionale, anche perché i numeri fortunatamente sono talmente ridotti che lasciare bloccata una struttura come questa, seppur importante, lo ritengo un errore, anche perché questo reparto richiederà lavori importanti di recupero e di ripristino per ricreare le condizioni. Attualmente si stanno facendo dei lavori per renderlo accessibile alle persone malate di Covid, mi sembra una scelta che non rispecchia il momento che stiamo vivendo. Se mi sbaglio non è un problema per me, ma lo è per tutti. Visti i numeri delle vaccinazioni mi aspettavo che ci fosse in tempi rapidi una modifica e che questo reparto potesse tornare alla propria funzione originale. Grazie.

Interrogazione n. 235
ad iniziativa dei Consiglieri Marcozzi, Pasqui
“Attivazione a Civitanova Marche del Centro regionale di oncofertilità femminile (CROF)”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 235 dei Consiglieri Marcozzi e Pasqui.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L'interrogazione, che è alla nostra attenzione, pone in luce una lacuna gravissima che noi abbiamo ereditato dalla gestione sanitaria della nostra regione, il ritardo delle Marche nelle politiche dirette a sostenere percorsi di fecondazione assistita adeguati per garantire anche l’oncofertilità.
In questo momento nelle Marche è attualmente in funzione solo il centro di Torrette e un sanitario garantisce anche la funzionalità della struttura di Pesaro. Per questa ragione molti marchigiani usufruiscono di tali prestazioni sanitarie in altre Aziende, favorendo l'erogazione di risorse finanziarie verso altre regioni.
Nel 2015 il piano nazionale di fertilità aveva fornito delle indicazioni precise alla Regione Marche per attuare una seria politica di fertilità e l'accordo delle Regioni del 21 febbraio 2019 aveva descritto anche il percorso diagnostico terapeutico assistenziale. Facendo seguito a quanto è stato deciso a livello nazionale, il centro di oncofertilità non deve essere considerato una mera banca del seme, attualmente abbiamo predisposto un apposito tavolo di lavoro per garantire all'interno dell'unità di medicina e chirurgia della fertilità degli interventi e delle alternative terapeutiche per preservare la fertilità.
Abbiamo avviato dei percorsi per l'assunzione di nuovi primari presso l'ospedale di Marche Nord su questo tema e stiamo valutando la possibilità di avviare dei percorsi di primo livello per garantire la fecondazione assistita anche nell'area vasta 3, naturalmente se ci sono e se ci saranno le risorse questo verrà garantito anche nell'ospedale di Civitanova Marche, altrimenti l’area vasta 3 sarà interessata da un percorso per mettere in funzione un centro che garantisca questo servizio.
Sulla materia della fecondazione medicalmente assistita e l’oncofertilità siamo partiti con grandi gap e stiamo recuperando con iniziative messe in campo dall'attuale Giunta regionale per raggiungere degli obiettivi molto importanti a garanzia di molti cittadini marchigiani. Quindi, ringrazio gli interroganti, i Consiglieri Marcozzi e Pasqui per aver messo in luce questa carenza e per aver garantito attraverso questa sollecitazione alla Giunta regionale e alle Aziende sanitarie di operare un intervento capace di mettere da parte la vecchia gestione della sanità o quella delle precedenti amministrazioni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore Saltamartini perché la Regione sta valutando di avviare percorsi di primo livello nell'area vasta 3, poi a Civitanova Marche se ci saranno le risorse. Voi avete ereditato una lacuna e state prendendo dei provvedimenti.
L'avvio del centro in questione, al di là dell'importanza sanitaria, rappresenterebbe un gesto di civiltà e attenzione a sostegno del mondo femminile perché il centro in questione rappresenterebbe una vera eccellenza non solo per le Marche, ma per il centro Italia e naturalmente tutelerebbe la potenzialità riproduttiva delle donne, anche giovani, che hanno subito purtroppo cure oncologiche.
Bene l'attenzione della Regione, ma soprattutto sopperire a questa lacuna che, direi, è importante.
Assessore la ringrazio per la risposta e mi auguro che questo tavolo possa essere fatto subito, ma soprattutto attivarlo nell'immediato perché ne abbiamo bisogno. Grazie.

Interrogazione n. 201
ad iniziativa delle Consigliere Ruggeri, Lupini
“Verifica stato di attuazione legge regionale 6 agosto 2018, n. 32. Disciplina degli interventi regionali di carattere educativo per la prevenzione ed il contrasto dei fenomeni del bullismo, del cyberbullismo, del sexting e della cyberpedofilia’”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 201 delle Consigliere Lupini e Ruggeri.
Occorre rinviare l’interrogazione n. 201 al prossimo Consiglio perché c’è stata una valutazione da parte degli uffici di non competenza dell’Assessore Latini. Dobbiamo verificare la fondatezza o meglio verificare che sia così.
L’interrogazione non è stata assegnata all’Assessore, quindi vi chiedo se è possibile di rinviarla alla prossima volta, in modo tale che l'Assessorato di competenza possa provvedere a rispondere.
Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Non ho capito niente di quello che ha detto, questa interrogazione è del 3 giugno, sono passati un sacco di mesi, che problema c’è stato per cui oggi non posso avere la risposta? Sono tre domande semplici, semplici.

PRESIDENTE. Il tema è che gli uffici competenti non hanno assegnato l’interrogazione all'Assessore Latini, ritenendo che non fosse di sua competenza.
Noi come Assemblea legislativa abbiamo chiesto la risposta agli uffici della Giunta per verificare di quale ufficio si tratti, quindi, in attesa che la Giunta ci dia una risposta e si chiarisca di chi sia la competenza e ci sia la risposta in Aula, le chiedo di rinviare alla prossima volta perché non c’è in questo momento, altrimenti rischia di avere una risposta senza la valutazione dell’interrogazione. Le chiedo questa cortesia.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. A me spiace questa situazione, a parte il fatto che siamo solo in due e potendo presentare un'interrogazione a Consiglio ogni volta che rimandiamo per noi è accumulare lavoro che non viene mai smaltito. E’ la seconda volta che mi capita con l'Assessore Latini una situazione analoga. Ricordo l'interrogazione sull’Amat e non so per quante sedute è stata rinviata.
Questa viene rinviata e adesso mi dite che è stato un problema di assegnazione, mi sembra strano perché è abbastanza evidente che tratta di questioni che hanno, c'è scritto, un carattere educativo, quindi più che a quell'Assessorato dubito che si potesse pensare di inviarla da qualche altra parte. Comunque, non posso che prendere atto di quello che avete detto, aspetterò il prossimo Consiglio per avere la risposta un po' disturbata da tutta questa questione, comunque dovevo sottolinearla. Grazie.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Grazie della sua comprensione. Adesso entriamo nella fase delle mozioni. Come concordato questa mattina e come valutato dalla Conferenza dei Capigruppo, sottopongo alla vostra attenzione l'inserimento al punto 3 bis delle mozioni n. 128 e n. 127 (abbinate), riguardanti la situazione in Afghanistan. La mozione n. 128 è del sottoscritto, del Consigliere Latini ed altri, la n. 127 del Gruppo consiliare del PD, entrambe relative alla solidarietà nei confronti delle persone che sono fuggite dall’Afghanistan per la conquista dei territori da parte dei Talebani. Le sottopongo alla vostra attenzione per il voto, ma se c'è qualcuno che vuole esprimere una posizione contraria o favorevole a questa iscrizione si prenoti. Non c'è nessuno.
Iscrizione delle mozioni nn. 127 e n. 128, ricordo che ci vuole la maggioranza assoluta dei votanti. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)

PRESIDENTE. Altra richiesta della Conferenza dei Capigruppo: anticipo al punto 3 ter della mozione n. 100, che è al punto 12 dell'ordine del giorno, dei Consiglieri Rossi, Ciccioli, Marcozzi, Latini, Marinelli, “Grave carenza organica negli uffici marchigiani della Direzione Territoriale dell’Agenzia delle Accise Dogane e Monopoli (ADM) – Richiesta costituzione Direzione Territoriale Autonoma”. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 128
ad iniziativa dei Consiglieri Latini, Ciccioli, Marinelli, Marcozzi, Santarelli, Ruggeri,
“Drammatica crisi dell'Afghanistan”

Mozione n. 127
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Mangialardi, Vitri, Biancani
“Accoglienza rifugiati provenienti dall’Afghanistan”
(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 128 dei Consiglieri Latini, Ciccioli, Marinelli, Marcozzi, Santarelli, Ruggeri e la mozione n. 127 dei Consiglieri Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Mangialardi, abbinate.
Lascerei la parola al Capogruppo Mangialardi, essendo Presidente, in modo che possa esporre la sua posizione sulla mozione, o chi per lui. C’è l'intento di raggiungere una risoluzione ed avere una posizione congiunta su questo delicatissimo tema di carattere internazionale che tocca anche la nostra Regione, come tutte le altre.
Per quanto mi riguarda posso soltanto dire che la proposta di mozione, prima di depositarla l’ho fatta presente a tutti i Capogruppo di maggioranza e di opposizione, nasce dal contesto drammatico e urgente che dalla metà di luglio, soprattutto nel periodo di metà agosto, quando il Consiglio regionale non svolgeva l’attività ordinaria, era "chiuso” per la pausa estiva, si è trovato a vivere come la più grande tragedia storica dell'ultimo periodo, quella che abbiamo visto soltanto, per chi ha qualche anno in più, verificarsi con la resa di Saigon, meglio, l'immagine relativa all'Ambasciata di Saigon in Vietnam del sud nel 1975.
Il più grande ponte areo della storia che si ricordi per portare in salvo non soltanto le forze che svolgevano servizio per la Nato, per le nazioni europee, per Stati Uniti d'America in l'Afghanistan, ma anche, questa è la cosa che più interessa con la mozione che ho presentato, i collaboratori di tutte queste forze, che per vent'anni hanno occupato l'Afghanistan nel tentativo di imporre la democrazia sullo stile occidentale.
Si tratta di persone che hanno alle spalle famiglie, storie, che hanno svolto attività tese a favorire, nel senso più ampio possibile, in quella parte del territorio che vive in tribù, un concetto che per noi è molto difficile comprendere, un sistema democratico di sviluppo della partecipazione all'attività amministrativa, politica e istituzionale. Queste persone si sono trovate dalla sera alla mattina con la rapida avanzata dei Talebani …, in qualche modo non prevista, soprattutto con la resa di coloro che dovevano consentire l’abbandono del paese o la messa in sicurezza in termini di tempo più ampi, di quelle persone, delle loro famiglie e degli altri che svolgevano attività in favore delle forze Nato, delle forze occidentali. Questo ha determinato e purtroppo sta ancora determinando la caccia ai collaboratori, che sono migliaia, che non hanno avuto la possibilità di entrare nell'aeroporto, di riuscire a prendere gli ultimi aerei del ponte aereo che si era organizzato, che ha avuto termine il 31 agosto e che ha lasciato sul campo migliaia di fuggitivi. Alcuni sono riusciti a raggiungere i paesi vicini ed a mettersi in sicurezza. Se ascoltiamo i resoconti giornalistici dei pochi inviati speciali, che ancora riescono ad avere notizie dall’Afghanistan o si trovano nelle immediate circostanze, possiamo notare una situazione di terribile paura, di terrore per una vendetta che viene giorno dopo giorno portata avanti dai Talebani.
La mozione tende a dare il senso del più alto principio che l'Unione Europea vuole e ha voluto salvaguardare nei suoi statuti, nelle sue convenzioni, in tutto quello che è stata l'organizzazione di quella che oggi è Unione Europea, cioè il principio della solidarietà tra popoli. Questo principio deve essere ancora di più elevato a una vocazione che come europei dobbiamo avere, non soltanto di origine religiosa, ma soprattutto di civiltà, che ci impone di tendere la mano a chi si trova in difficoltà, ancora di più nel momento in cui a provocare quelle difficoltà, direttamente o indirettamente, senza colpa o con previsione, sono stati anche i Paesi dell'Unione Europea, oppure le forze atlantiche.
Per questo ho presentato questa mozione, che è un grido di dolore, che vuole significare l'attenzione e la sensibilità dell'Assemblea legislativa regionale al problema degli afghani, persone, donne soprattutto, uomini che si trovano, si sono trovati e si troveranno purtroppo per tantissimo tempo in condizioni di pericolo di vita, in ogni momento, in ogni situazione in cui verrà messa in discussione l’attività che hanno svolto nei vent'anni precedenti al 16 agosto 2021.
Questo è il senso della mozione che ho presentato, spero di non aver creato polemiche di ordine politico perché ha soltanto una finalità di ordine solidale e solidaristico.
Detto questo, non credo di aver superato il termine anche se non ho guardato il cronometro, lascio la parola sulla mozione n. 127 a chi la vuole presentare.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Accolgo con grande favore la disponibilità dell'Aula avendo lavorato alla redazione della mozione. Spero nell’approvazione di una risoluzione perché credo che sia importante che tutta l’Assemblea legislativa delle Marche prenda una posizione, che va oltre, a mio avviso, la solidarietà che va dimostrata al popolo afghano.
In questo senso la mozione del Partito Democratico, oltre a ribadire quello che lei ha già detto, fa un passo in più e credo che su questo aspetto tutta l’Aula debba essere unita nel chiedere un impegno specifico per la creazione di un vero e proprio corridoio umanitario anche nell’attività di accoglienza dei rifugiati.
L’Italia è il Paese che da agosto ne ha accolti di più, è vero, e sono tantissimi i problemi che ci troviamo a gestire nel voler accogliere tutti i profughi, il cui numero è stimato in circa 3.300 unità, se non erro.
La mozione del Partito Democratico ha come obiettivo quello di tenere alta l’attenzione su quanto sta succedendo in Afghanistan, sostenendo le iniziative di solidarietà, accoglienza e concreta vicinanza al popolo afghano a tutti i livelli.
La Conferenza delle donne del Partito Democratico sta organizzando non solo una serie di manifestazioni, ma una vera e propria rete di accoglienza per far sì che si vada ben oltre la dimostrazione di solidarietà, che è un atto, direi, più che dovuto in questa situazione.
Inoltre la mozione del Partito Democratico prevede che l’Italia e l’Europa si impegnino per un'evacuazione immediata, senza esclusione, di tutti coloro che sono in pericolo, con particolare riguardo alle donne single o sole con figli, le ragazze e le persone del GBT, le attiviste e gli attivisti per i diritti umani, coloro che sono politicamente esposti, le giornaliste e i giornalisti, gli insegnanti, gli studenti, le operatrici e gli operatori sanitari sociali, chi ha lavorato in programmi umanitari e di sviluppo con le organizzazioni internazionali.
Impegna altresì l’Aula a chiedere l'attivazione di corridoi umanitari nei confronti dei rifugiati provenienti dall’Afghanistan; promuovere il mantenimento di un presidio diplomatico dell’Italia per facilitare le richieste di asilo dei cittadini e delle cittadine afghane; a coinvolgere le comunità locali nel percorso di consapevolezza, conoscenza, accoglienza in forza dell’evolversi della situazione sostenendo la richiesta formulata dall’ANCI nella persona del Sindaco di Prato di prevedere un ampliamento della rete di accoglienza pubblica SAI, che stima di poter disporre di posti aggiuntivi agli esistenti presso cui accogliere le cittadine e i cittadini afghani, evitando di trovarsi impreparati e procedere con un'adeguata programmazione; attivarsi concretamente per gestire da subito l’accoglienza, la cura, il sostentamento, l’assistenza della quota di profughi che sarà assegnata alla nostra Regione, provvedendo in seguito ad attivare anche percorsi di inclusione lavorativa, formativa, culturale che possano permettere una facile integrazione all'interno del tessuto sociale della nostra Regione; inviare, infine, la presente mozione al Presidente della Repubblica, alla Presidente del Senato della Repubblica, al Presidente della Camera dei Deputati, al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Presidenti delle Commissioni per gli affari esteri di Camera e Senato.
Credo che in questo momento la cosa più importante da fare, oltre a ribadire, ci mancherebbe altro, solidarietà, è aiutare la creazione di questi veri e propri corridoi.
Non credo che sia questa la sede per dilungarci in analisi politiche, che sono comunque utili, interessanti da fare.
Mi consenta, Presidente, di esprimere da donna il mio personale sgomento o dramma nel vedere la situazione di grave pericolo che stanno attraversando in particolar modo le donne afghane e questo deve essere anche per noi un monito perché i diritti che vengono conquistati vanno difesi ogni singolo giorno. Dispiace che ancora oggi, nel 2021, anche nel nostro Paese, purtroppo anche nella nostra Regione, anziché impegnarsi insieme per fare passi in avanti ci troviamo purtroppo a fare battaglie di retroguardia. Quindi, tutta la mia solidarietà e tutto il mio sostegno e vicinanza da donna va soprattutto a loro, speriamo non solo di aiutarli a difendere la loro vita, ma a riappropriarsi di quei diritti inalienabili che non possiamo accettare che vengano calpestati in questo modo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Nel ringraziare la Consigliera Bora per questo bell’intervento, segnalo che non è presente in Aula, da diversi minuti, nessun componente della Giunta, ancora una volta su un tema così delicato e drammatico.
Non abbiamo più parole! Non rispondono alle interrogazioni, sono costantemente assenti, utilizzano scuse banali per non rispondere alle interrogazioni.
Io le rivolgo ancora l'invito per un intervento chiaro e deciso. Grazie.

PRESIDENTE. Sono d'accordo con lei. Sospendiamo la seduta del Consiglio finché non sarà presente un componente della Giunta.

La seduta è sospesa alle ore 13,00

La seduta riprende alle ore 13,12

Presiede il Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Bene, possiamo riprendere la seduta, non so se il Consigliere Mastrovincenzo voleva intervenire nel merito. No, perfetto.
Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Intanto voglio ringraziare in particolar modo lei e la Consigliera Bora per il lavoro di composizione, cucitura e sintesi sul tema dell'Afghanistan.
Prima di fare delle brevissime considerazioni su questo argomento, Presidente, non posso non fare una breve osservazione su quello che è accaduto in Consiglio regionale in questo momento. Lei, Presidente, è stato costretto a sospendere la seduta per l'assenza totale della Giunta regionale, all'improvviso tutti se ne sono andati, lei ci insegna che, lo diciamo a chi ascolta queste parole, senza la presenza di almeno un Assessore il Consiglio regionale viene sospeso. Credo che questo atteggiamento non sia nuovo, è uno schiaffo a tutti i Consiglieri regionali, a tutti, noi lo sottolineiamo non certo perché c'è una battaglia politica da fare, ma è il senso del rispetto delle istituzioni. La prima ad essere offesa è l'istituzione della Presidenza del Consiglio regionale. Può avvenire che accadano queste situazioni, nell'ambito amministrativo può succedere che un fatto improvviso, imprevisto e urgente costringa la Giunta a lasciare il Consiglio regionale, ma si fa in maniera diversa, ci si alza in piedi, si ha rispetto del Presidente del Consiglio regionale, si ha rispetto di tutti i Consiglieri e delle persone che qui stanno e si chiede una breve sospensione con la motivazione di un fatto urgente, imprevisto, che porta tutti gli Assessori regionali, unitamente al Presidente a sospendere il Consiglio regionale. Non ho esperienza di quest'Aula, ma le assicuro che questo non avviene neppure nel più piccolo Consiglio comunale del più piccolo Comune di questo Paese. Non è retorica, c’è il senso dell'educazione e del rispetto delle istituzioni. Se su questo lei si sente indifferente a me dispiace perché interpreto il suo ruolo e anche quello di noi Consiglieri regionali, possiamo essere considerati meri soldatini o meri esecutori, ma credo che la dignità di chi siede in questo Consiglio debba essere rispettata.
Voglio evidenziare, Signor Presidente, la presentazione della risoluzione e soprattutto i contenuti molto approfonditi del lavoro fatto dalla Consigliera Bora, non certo per appartenenza politica, che nell'ambito del suo documento ricostruisce analiticamente e attraverso il suo intervento integra quell'ottimo lavoro.
Dico ai Consiglieri regionali, alla Giunta totalmente indifferente, come se l'Afghanistan, le donne, le persone e la politica estera fosse una cosa altra da noi …, voi ci insegnate che la politica estera è la misura della grandezza di un paese, e in una discussione solo apparentemente astratta come questa non c’è il Presidente della Regione Marche a testimoniare il senso dell'istituzione Regione rispetto alla politica estera, a quello che sta accadendo. Credo che sia una cosa che non avviene, ribadisco, neppure nelle discussioni al bar.
Penso che un intervento politico unitario, che ci metta insieme rispetto a ciò che sta accadendo in un Paese in cui siamo stati per vent'anni a portare l’accoglienza, la dignità, la forza umana di questo Paese e di tanti marchigiani, avrebbe imposto un intervento della Giunta regionale. Allungo sperando che raccolgano la palla al balzo in un rigurgito di dignità.
Ribadisco, Presidente, che la politica estera è un passaggio determinante, riuscire a trasmettere da questa Assise un messaggio forte, significherebbe, Signor Presidente e Signori Consiglieri, anche …

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Prego di tornare ciascuno ai propri posti. Consiglieri Borroni, Antonini, Ciccioli, Marinelli.


Romano CARANCINI. Non importa, Presidente, la maleducazione dell’Assessore regionale è oramai riconosciuta, capisco.

PRESIDENTE. Consiglieri Ausili, Marcozzi, ciascuno al proprio posto.

Romano CARANCINI. Dico che il senso dell’unità onorerebbe anche il Presidente della Repubblica che su questo tema pochi giorni fa, senza formalismi e con una efficacia mostruosa e incredibile, ha richiamato il Paese, non c'è in questa risoluzione, ad una riflessione ulteriore, di cui indico solo il titolo.
Mi viene da dire che l'Europa oggi ha necessità di una politica estera integrata, di una politica di sicurezza integrata e fin quando non saremo in grado di poter spenderci e per certi aspetti rinunciare a tracce di nazionalismo, a tracce di autodeterminazione o di autosufficienza, l'Europa non decollerà e la vicenda della pandemia ce lo ha dimostrato. Per fare questo, e ho chiuso, Signor Presidente, mi scuso se ho preso qualche secondo, non può essere solo il Presidente della Repubblica che con un accorato appello richiama il Paese, le persone, le associazioni, le istituzioni, la politica. C'è bisogno di un impegno diretto delle istituzioni, delle Regioni, dei Comuni. Ricordo a tutti che i Comuni grazie ad ANCI si sono fatti carico di accogliere bambini, donne e rifugiati. Dove stiamo come istituzione Regione? Perché siamo lontani? Perché siamo silenti? Perché siamo distratti?
Presidente, riconosco a lei e alla forza politica che lei rappresenta una sensibilità diversa rispetto ad altre forze politiche, che pure governano questo Paese, siate capaci di far comprendere alle altre forze politiche che cosa vuol dire il concetto di umanità legato all'Europa e ad una prospettiva migliore di quella odierna. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Mi sento di fare un intervento a sostegno ed onore delle donne afghane, che sono non solo i soggetti più a rischio in quelle comunità ormai in mano ai Talebani e ai fondamentalisti islamici, ma sono anche quelle che hanno dimostrato il maggiore coraggio perché, abbiamo visto le immagini, sanno di essere, purtroppo, il bersaglio più facile per uccisioni e bottino di guerra per chi ha riconquistato Kabul e quei territori. Quindi, schiave, umiliate, trattate come esseri inferiori, non degne spesso di vivere, di avere tutto quello che fortunatamente la maggior parte delle donne occidentali ha, che non comprende come la libertà sia la vera battaglia dell'eguaglianza reale, non con politiche che io reputo futili, come ho detto in altre situazioni in questo Consiglio. In altre realtà ci stanno dimostrando quale sia il dramma delle donne in un Paese che dovrebbe essere nel 2021 civilizzato, lo era e rischia oggi ancora più concretamente di scivolare nel medioevo ed in una situazione inaccettabile.
Questo purtroppo non è un tema che afferisce a questo nostro Consiglio se non in termini di sensibilizzazione, di presa di posizione, di forte condanna rispetto a queste politiche di umiliazione che vogliono la donna culturalmente inferiore, non degna neanche di avere il proprio volto scoperto, di camminare a fianco dell'uomo, di guidare e di fare tutto quello che per noi oggi è normale, come garantire l’istruzione alle bambine.
Su questo dobbiamo impegnarci fortemente, senza battaglie politiche inutili, sterili, senza trasformare un dramma che stanno vivendo a poche centinaia di chilometri di distanza da noi - il mondo ormai in questa globalizzazione è raggiungibilissimo in pochissimo tempo - quelle donne e quelle madri che gettavano, l’abbiamo visto, i bambini all'aeroporto nelle braccia dei militari per salvarli da un futuro che loro vedono nerissimo. Vedono un futuro di morte, ne avevano sperato uno migliore per i propri figli. Questo purtroppo, dobbiamo dircelo, è anche frutto di una non politica comunitaria europea ed anche di scelte che dovrebbero essere fatte in maniera unitaria nei confronti di quegli Stati che strizzano l’occhio agli Stati fondamentalisti per situazioni di natura economica, che nulla c’entrano, dimenticandoci che per i fondamentalisti i diritti delle donne e delle persone più deboli vengono annullati. Su questo chiederei senza falsa retorica un impegno collettivo e collegiale a tutti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Questo problema dell'Afghanistan viene percepito più o meno con la stessa sensibilità da tutte le forze politiche. E’ un motivo di grande riflessione perché vent'anni dopo l'intervento armato degli Stati Uniti e di tutti i Paesi alleati ci ritroviamo ad una conclusione della vicenda che è mortificante per tutto l'Occidente.
Quando c'è un fallimento credo che delle riflessioni siano doverose, sensibilità diverse, però riflessioni doverose.
Questo ci fa ripensare a tante cose, la prima delle quali è come mai la forza armata regolare dello Stato afghano di 300 mila uomini non riesca ad opporsi a una forza armata di 75 mila Talebani. C'è un rapporto di uno a cinque, la forza militare dello Stato riconosciuto rispetto a quello di Talebani è quasi cinque volte superiore. C'è qualcosa che non funziona nel meccanismo culturale e ideologico, nelle radici della popolazione e di coloro che in qualche modo fanno parte delle istituzioni.
Una riflessione, e la faccio con la massima onestà intellettuale, va fatta sul ruolo che fu dell'Unione Sovietica. Ricordo che anche da noi, a destra, il termine kabulista indicava una sopraffazione, una repressione molto dura. Forse le vicende di allora, viste con gli occhi di oggi, andavano interpretate in maniera diversa, così come l'intervento militare, che è stato anche massiccio. Vorrei ricordare che gli Stati Uniti hanno speso oltre 2 mila miliardi di dollari, il bilancio dello Stato italiano non arriva a 1.000 miliardi, mi sembra sia di 900 miliardi l’anno. Sono morte tante persone, 53 militari italiani in un attentato in particolare ed anche in distinte operazioni, 2.300 militari americani e un altro centinaio di altri Paesi alleati, una cosa colossale che si conclude in maniera ingestibile, che fa parte del quadro della nuova amministrazione americana. La riflessione però è di tutti.
Chiedeva prima il Consigliere Carancini: che cosa fa la Regione Marche? Rispondo: che può fare la Regione Marche, cosa possono fare le altre Regioni italiane? Ma anche i lander tedeschi o le Regioni francesi? Assai poco, se una risposta decente non l’hanno saputa dare le Cancellerie degli Stati europei e degli altri Stati del mondo. Quello che si può fare è dare quel minimo di solidarietà, di accoglienza, che in parte è stata fatta. Mi riferiva l'Assessore Aguzzi, che ha la delega alla Protezione Civile, dell'accoglienza che c'è stata e che ci sarà ancora e della disponibilità, che abbiamo, molto complicata.
In fondo l'Italia rispetto ad altri paesi occidentali se l’è cavata meglio. Abbiamo chiuso per primi l'Ambasciata, però, devo dire, il nostro Console che è marchigiano, di Camerino, è rimasto fino all'ultimo, è stato l'ultimo a partire e ha fatto anche il mediatore per delle persone che avevano collaborato (interpreti, personale di segreteria delle Forze armate italiane), e che sono state portate in salvo. Mi sembra che più di 2 mila persone siano state dei collaboratori dell’Italia e sono già nel nostro Paese.
Alcune cose sono state fatte, però, e qui concludo il mio intervento, alla base di tutto c'è un deficit culturale che non è tanto dell'Afghanistan, in cui indubbiamente qualcosa che non funziona c'è, se c'è stata una leva così forte di militanti islamici fondamentalisti rispetto all’adesione ad un progetto di libertà venuto dall'Occidente e rispetto all'incapacità culturale dell'Occidente nel suo insieme di gestire la situazione di crisi. Credo che la cosa vada individuata nella perdita dell'orgoglio culturale dell'Occidente rispetto a dinamiche e culture che riconosce, ma che non riesce a comprendere, come quella dell'Islam. Il meccanismo di moltiplicazione della popolazione avrà un peso molto forte in Europa nei prossimi anni, nei prossimi decenni. Forse nel prossimo secolo dovremmo fare i conti all'interno dell'Europa con una presenza culturale islamica e se riusciremo ad assimilare i nostri valori, le nostre tendenze, ci porterà, a mio parere, ad una regressione molto forte delle conquiste di civiltà che ci sono state in Occidente. Nella storia del mondo possiamo pensare alle vicende della controriforma, ai tribunali della controriforma, che alcuni secoli fa ha conosciuto anche l’Occidente, però, dopo 4, 5, 6 secoli le cose cambiano, dalla repressione anticristiana dell'impero di Roma sono passati 2000 anni. Oggi ci sono altre condizioni di maturazione, però l'Occidente non riesce a comprendere i fenomeni che gli sono estranei e questo è un limite culturale ed ideologico molto forte. Credo che la rinascita dell'Occidente partirà dalla consapevolezza della sua cultura, delle sue radici, della sua storia, della sua memoria, delle sue tradizioni. Negli Stati Uniti, che sono la spremuta dell'Occidente (irlandesi, inglesi, soprattutto italiani), cittadini di tutta Europa si sono trasferiti un paio di secoli fa, portatori di una cultura, oggi accade che vengono distrutte le statue di Cristoforo Colombo perché l'Occidente rinuncia alla propria storia, e questo è di una gravità incredibile. Alla fine degli anni ’90 per la mia storia politica alterna, andai ad inaugurare a San Francisco il monumento a Cristoforo Colombo, dove c'era il ringraziamento all’Italia, partecipai con l'allora sindaco di San Francisco e con un Assessore di quella Giunta, un italo-americano, che mi aveva invitato in rappresentanza del Consiglio regionale delle Marche. Questo Assessore, che adesso ha ottant'anni, è tornato in Italia e mi ha detto che per salvare la statua è stata smontata e messa in una magazzino del deposito pubblico di San Francisco. C'è qualcosa che non funziona, dall’Afghanistan alla città di San Francisco.
Ovviamente sono favorevole a una risoluzione molto aperta che tiene conto delle possibilità reali che ci sono da parte nostra di interagire. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. L'11 settembre di quest'anno ci siamo ritrovati a commemorare le vittime dell'attentato alle Torri gemelle, con immutata amarezza e cresciuto sconcerto. Meno di un mese fa i Talebani hanno riconquistato Kabul, vanificando gli anni di sforzi dell'Occidente per consentire all'Afghanistan di avviare riforme e darsi un Governo democratico. Ci stiamo ancora chiedendo perché le truppe americane si siano ritirate così in fretta e perché è stato così facile per i Talebani riprendere il potere. Non so se avremo mai una risposta.
L’Italia ha dimostrato ancora una volta che la sua forza sta nella testa e nel cuore che si muovono all'unisono quando le cose si fanno complicate e difficili. Lo ha confermato al mondo intero, senza bisogno di parole, la foto di un ragazzo che ha dedicato fino all'ultimo secondo della propria permanenza in città a salvare i bambini, mamme disperate al punto di lanciare oltre il filo spinato i propri figli per dare loro una speranza di vita. Quel ragazzo è il Console italiano, marchigiano, originario del nostro Appennino, nel Comune di Camerino, dove più o meno negli stessi venti anni in cui l’Afghanistan si liberava dalle catene del fanatismo, due terremoti hanno seminato devastazione e bombardamenti. L'immagine del Console racconta di quanta solidarietà e di quale senso del dovere siamo capaci, soprattutto nei momenti più estremi. E’ l'emblema di un'Italia generosa in prima linea, solidarietà e senso del dovere sono incisi nel nostro DNA, persone dal cuore grande e dalle maniche rimboccate al minimo bisogno. Per questo, insieme all’Aula chiederemo al Governo di muoversi per mostrare il cuore degli italiani, ben collegato alla testa.
Condividiamo quanto dice il segretario della Lega, fugando ogni dubbio sulla nostra posizione riguardo ai rifugiati: chi fugge dalla guerra è un mio fratello. L’Italia garantisca l’accoglienza agli afghani, ma resti vigile nel contrastare trafficanti di uomini, di armi e di terrore.
Apriamo il cuore senza abbassare la guardia, solo così potremmo tutelare la democrazia e tutti quei valori di civiltà condivisi al di sopra di ogni schieramento politico. Solo così non ci saranno altri ragazzi nati tra le nostre montagne, costretti a sfoderare ogni grammo di coraggio per dire si alla vita e no al fanatismo religioso, che oscura cieli e coscienza in nome di un Dio che non lo vuole.
Come ha detto il Consigliere Ciccioli, anche noi vorremmo arrivare ad una soluzione condivisa.
Vorrei ricordare i 53 militari italiani che hanno lasciato la vita in tutti questi anni, anzi potremmo in qualche modo ricordarli. Voglio portare all'attenzione di quest’Assise che l'unico parco in Italia dove vengono ricordati tutti i 53 militari italiani caduti nelle missioni in Afghanistan lo abbiamo nelle Marche. Potrebbe essere un'occasione di commemorazione, per incontrare quelle famiglie, io ho avuto il modo di incontrarle parecchie volte e di trasmettere loro la nostra solidarietà, il pieno apprezzamento per quello che hanno fatto. Questo parco si trova a Castel Raimondo, abbiamo avuto l'occasione di avere ospiti molti familiari provenienti da tutte le parti d'Italia, sicuramente per loro sarebbe un gesto importante e grande il riconoscimento della Regione Marche nel ricordare i loro figli ed il coraggio che hanno avuto per la nostra nazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Mi sento di intervenire perché sono stato come Assessore alla Protezione Civile direttamente investito da questa situazione ed alcune cose le voglio dire. Come voglio anche esprimere un piccolo pensiero, più in generale, per quanto difficile, e complicato possa essere esprimersi su temi di questo genere, nel senso che dovremmo riflettere un po' tutti sulla presunzione che a volte magari come occidentali abbiamo avuto di esportare democrazia o modelli, che non è detto che siano esattamente esportabili in altre parti del mondo. Mi riferisco alle cosiddette “Primavere arabe”, che abbiamo tanto spinto, sponsorizzato pochissimi anni fa, oggi ne vediamo i risultati, un contesto completamente disomogeneo in tutto il nord Africa, che ha portato ad un impoverimento materiale e di democrazia, per quanto sia difficile parlare di democrazia quando si tratta di quei Paesi, arretrati su molti diritti, su molte situazioni.
Sull'Afghanistan forse ancora più complicato. Dispiace vedere che negli anni 70 in Afghanistan le donne giravano in minigonna nel centro di Kabul, poi il fondamentalismo islamico in qualche modo ha preso forza in quei territori. C’erano ancora i blocchi contrapposti est-ovest, la Nato, il Patto di Varsavia e di conseguenza l'intervento sovietico era simile a quello che abbiamo fatto noi in questi ultimi anni per difendere un Governo dal loro punto di vista vicino e contro il fondamentalismo. L’Occidente ha armato il fondamentalismo perché andava contro ad una determinata parte del mondo. Non sto parteggiando né per l’uno né per l’altro, dico quanto sia complicato a volte affrontare queste situazioni. Vent'anni dopo, trent'anni dopo, a parti inverse, dopo la situazione delle Torri gemelle, abbiamo tentato di “rimettere” ordine in quel Paese. Sicuramente le intenzioni erano buone e magari dei risultati ci sono stati perché abbiamo rivisto nelle città afghane persone girare con una certa libertà. Le donne potevano andare a scuola, al lavoro, potevano girare senza velo, senza essere forzatamente coperte, ma in un attimo tutto è ritornato come prima, se non peggio.
Questa è una situazione sulla quale è difficilissimo poter esprimere con serenità un giudizio o avere una certezza. Quando Kabul è ricaduta sotto i Talebani nel giro di pochissime ore, inaspettatamente, secondo quanto eravamo abituati a ragionare, pensare, ho scritto una cosa su Facebook che è stata equivocata. In quelle ore si parlava di rifugiati e di poter evacuare più gente possibile, io ho scritto che dovevamo pensare a chi veniva evacuato, ma soprattutto aiutare chi rimaneva lì. Sono stato subito equivocato, mi è stato detto che ero il solito razzista, che non voleva l'integrazione. Non era questo il senso delle mie parole. Ho detto che per quanto potevamo evacuare persone e metterle in salvo, quelli che avevano collaborato con noi rischiavano la vita ed erano i primi ad essere esposti, quindi facevamo bene a dare una mano per evacuarli, comunque, per quanto si possano portar via mille, 2 mila, 5 mila, 20 mila persone, lì rimangono 16 milioni di afghani. E’ un dramma che va interpretato, seguito e anche aiutato, facile da dirsi, difficile da farsi. La situazione è complicata ed indirizzare oggi con un documento le giuste misure o i giusti interventi è difficilissimo.
Ho guardato questa mozione, riporto alle cose nostre che ci riguardano direttamente, anche come Regione Marche, credo che sia una giusta sintesi da poter sostenere serenamente. Se fossi un Consigliere la voterei tranquillamente perché di fatto mette in evidenza un'attenzione che noi dobbiamo avere verso un Paese disastrato, in difficoltà, verso diritti negati, soprattutto delle donne, ma non solo. Occorre un’attenzione verso chi, soprattutto ma non solo, da quel Paese se ne sta uscendo, anche perché l'uscita dall'Afghanistan fino ad oggi è stata gestita tramite corridoi umanitari, con i nostri mezzi, i nostri aerei, che li hanno evacuati.
E’ una immigrazione “regolare”, motivata, seguita e più che mai affrontata, quella è l'immigrazione di cui dovremmo parlare e farci carico, quando ci sono delle vere motivazioni, soprattutto quando c'è un flusso che in qualche modo è regolato, poi si può parlare di integrazione, oltre alla immigrazione.
Conseguentemente le Marche hanno risposto immediatamente, e qui concludo, secondo le richieste del Ministero della Difesa e del Dipartimento nazionale di Protezione Civile. Abbiamo avuto i primi giorni una richiesta, come Protezione Civile, di posti per accogliere persone in quarantena. Non possiamo inventare dei percorsi, dobbiamo seguire i percorsi che ci ha indicato il Ministero, che ci ha chiesto disponibilità di posti per persone in quarantena, perché mano a mano che queste persone arrivavano dall'Afghanistan con aerei occidentali dovevano essere subito verificate anche dal punto di vista Covid e messe in quarantena. Di primo acchito, come il dirigente della Protezione Civile ha posto la questione gli ho detto che avevamo ancora il Covid Hotel in attività ed ho chiesto a che punto fosse la situazione. Di 42 stanze solo 13 erano occupate da “pazienti” in quarantena Covid. Abbiamo dato immediatamente la disponibilità di 20 stanze e sono state inviate 20 persone, che sono risultate negative al Covid, hanno fatto solo otto giorni di permanenza all'interno di queste stanze, non le hanno neanche occupate tutte perché c’erano anche nuclei familiari che sono stati nella stessa stanza. Conseguentemente abbiamo, oltre che ospitato coloro che ci sono stati inviati su nostra disponibilità, dato un’ulteriore disponibilità con altre stanze vuote: se servono per altre 20 persone purché siano un nucleo familiare ci possono stare tutti. Questa esigenza non c’è stata nell’immediatezza, c’è stata quando abbiamo liberato quelle stanze. Quando il Ministero ha trovato un’altra soluzione per questi ospiti, noi abbiamo dato ospitalità per altre 20 persone e ci è giunta la notizia il giorno dopo che le avrebbero inviate, tant’è che abbiamo predisposto le nuove stanze al Covid Hotel, invece, il giorno stesso dell'arrivo, ci hanno comunicato dal Ministero che non sarebbero più arrivate, che avevano trovato altre soluzioni.
Rimane la nostra piena disponibilità ad ospitare in caso di esigenza queste persone, siamo a disposizione del Ministero, del Dipartimento nazionale della protezione civile per seguire il regolare e normale flusso che dovesse essere eventualmente inviato verso le Marche. Ad oggi non sono arrivati altri tipi di richieste ed io penso che un flusso enorme dall'Afghanistan, gestito dall'Occidente, non ci sarà. Se dovessero opporsi si porrebbero questioni di altro tipo, di immigrazione non supportata, ma immigrazione spontanea sulla quale non sto qui a dare risposte perché dovremmo capire cosa succederà e in quale modo questa eventuale accoglienza dovrà svolgersi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. La questione dell’Afghanistan è l’ennesima dimostrazione dell’inutilità, oltre che della tragedia della guerra. Se analizziamo che cosa è avvenuto negli ultimi 30 anni ci troviamo di fronte alla disfatta di chi ha pensato di fare guerre umanitarie per esportare democrazia. Purtroppo l'Italia ha partecipato a tutte queste guerre in palese violazione dell'articolo 11 della Costituzione in quanto nessuna di queste guerre aveva il mandato ONU, che per statuto non può fare guerre, ma semmai interposizioni umanitarie. A volte è bene ricordare la storia, quindi vi farò brevissimo excursus su quanto è avvenuto negli ultimi trent'anni, io l’ho trovato interessante e spero che possa interessare anche voi.
1991 in Iraq Saddam Hussein, sebbene sconfitto rimase al potere, l’embargo imposto all’Iraq provocò conseguenze gravissime per la popolazione. Migliaia di vittime, soprattutto bambini e malati rimasero senza medicine.
1992, Somalia. Soldati italiani accusati di avere stuprato donne somale, torturato i somali, risultato di quella guerra oggi la Somalia è il paese più insicuro al mondo in mano a bande di ogni genere, percepito fra i Paesi più poveri al mondo, continua fonte di terroristi, che lì si addestrano e poi vanno ad uccidere.
2001, Afghanistan. Dopo avere finanziato e armato i Talebani come funzione antisovietica, che nel 1979 aveva invaso il Paese alla caduta del muro di Berlino nel 1989, i russi si ritirano dal Paese che precipita in mano ai Talebani. Dopo la caduta delle due Torri a New York dell'11 settembre 2001 Bush lancia la guerra all'Afghanistan, 10 anni dopo viene ucciso Osama Bin Laden per decenni alleato di Bush negli affari con petrolio e armi. L'Italia interviene a fianco degli americani in una guerra che ha causato decine di migliaia di morti civili.
2003/2011, Iraq. Guerra preventiva per esportare la democrazia, uccisione di Saddam Hussein, che era stato per anni finanziato e armato da noi occidentali. Tony Blair si è scusato per questa guerra perché non era vero quello per cui era stata fatta, cioè che l'Iraq aveva armi di distruzione di massa e sosteneva Al Qaida. Dopo questa guerra Al Qaida si diffonde a macchia d'olio, i morti in Iraq delle due guerre Usa-Saddam Hussein sono stati circa di 1 milione. L’Isis comincia a diffondersi anche in Iraq e si rafforza in tutto il medio Oriente.
2011, dopo questa guerra, a cui anche l'Italia ha partecipato sperando di dividersi il controllo dei giacimenti petroliferi e di gas, la Libia è diventata la patria dei trafficanti di esseri umani, è uno dei luoghi di cultura e di crescita del terrorismo internazionale.
Questa è la storia, che ci piaccia o meno.
Noi del Movimento 5 Stelle siamo nati con l'idea che le spese militari vadano diminuite per far posto alle spese sociali. Siamo sempre stati contrari agli interventi militari per esportare democrazia, siamo sempre stati contrari a cacciabombardieri F35, il cui costo di acquisto, gestione e dismissione è superiore ai 55 miliardi di euro. Non so quanti dei presenti in questa Assise, non personalmente, naturalmente, ma in quanto facenti parte di partiti possono affermare la stessa cosa.
Poi è vero che quando non si ha la maggioranza assoluta occorre partecipare a Governi di coalizione, occorre a volte accettare compromessi laceranti, difficili, ma questa abbiamo scoperto sulla nostra pelle è la politica.
Di fronte a questa drammatica crisi, anche umanitaria, non possiamo che convergere sull'impegno di assicurare accoglienza a coloro che scappano, sicurezza a coloro che restano, diritti umani per tutti, specialmente per donne e bambini.
Spero che abbiamo imparato che con la guerra tutto è perduto, tutto è possibile con il negoziato. Mi auguro che non ci sia mai più la partecipazione militare italiana nelle guerre e che l'articolo 11 della Costituzione non si tocchi.
Proponemmo a suo tempo Gino Strada come Presidente della Repubblica, oggi tutti ne parlano, dopo aver fatto politiche opposte a quanto questo grande uomo ha detto e fatto nel corso della sua vita.
Ringrazio il Presidente Latini per averci proposto nel periodo di ferie, perché eravamo a ridosso mi sembra del ferragosto, la sottoscrizione di questa mozione e sono rimasta sorpresa quando ho visto che non era stata sottoscritta dal Capogruppo del Partito Democratico. Comunque apprezzo il fatto che si sia arrivati anche con loro ad una mediazione, quindi, oggi si andrà a votare una risoluzione che spero sarà approvata all'unanimità, però, come Movimento 5 Stelle non indietreggeremo di un metro rispetto al no assoluto alla guerra come soluzione delle controversie istituzionali perché dall'elenco che vi ho appena fatto è evidente che è un sistema che non funziona. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Ringrazio il Presidente Latini per questo documento importante. E’ bene che anche la nostra Regione esprima solidarietà nei confronti di queste persone.
Ho avuto modo di toccare con mano la situazione e ho creduto opportuno accogliere insieme a dei rappresentanti del mio Comune dei profughi afghani, che sono stati dislocati nel mio piccolo paese. Ho sentito il dovere morale e istituzionale di dare il benvenuto a queste persone, al di là di quello che ognuno può pensare su questa grande crisi internazionale, sulla gestione di questi cittadini cooperanti con noi, esiste un senso di umanità che è alla base della nostra cultura, che va comunque onorato.
Anch'io sono dell’idea che la solidarietà va portata avanti, c'è anche da controllare come queste persone vivono qua, com’è gestita l'accoglienza, dove andranno a finire, perché adesso c'è un inizio di umanità, che deve continuare anche durante e dopo. Va controllato la gestione di queste persone, alle quali va la mia solidarietà rinnovata, anche qui, in questa sede istituzionale.
Non sto a commentare, come ho detto prima, la fuga dell'Occidente dall'Afghanistan, l'ennesimo disastro di un Occidente a firma Nato sul quale oramai bisognerebbe iniziare a fare anche delle riflessioni perché si continuano a ripetere gli stessi errori e noi in un certa maniera, come paese del Mediterraneo dobbiamo ripagare in primis questi errori, se così si può dire, ripagare.
Molte volte l’accoglienza è sulle nostre spalle, vedasi “Primavere Arabe”, Libia, Siria e quant'altro. Sarebbe bene che iniziassero anche da parte dei partiti delle riflessioni sul nostro Occidente, anche sull'appartenenza all’alleanza militare e imperialistica, che oramai secondo me ha poco senso. Grazie.

PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi. C’è la proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Latini, Ciccioli, Marinelli, Marcozzi, Santarelli, Ruggeri, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Vitri, Pasqui e Rossi, che rappresenta la sintesi delle mozioni nn. 127 e 128. Se siete d'accordo leggerei soltanto la parte dispositiva su cui il Consiglio Assemblea legislativa deve esprimersi e deve fare la propria parte: “Impegna il Presidente e la Giunta regionale: a prendere una netta posizione rispetto alla situazione che si è verificata in Afghanistan, affermando con forza la necessità della tutela dei diritti umani; a mettersi a disposizione per offrire tutto il supporto possibile alla popolazione afghana, con azioni concrete di sostegno e accoglienza per i profughi e profughe afghane ed integrandosi con le realtà locali e nazionale che si stanno organizzando per attivare una rete di solidarietà; a chiedere l'attivazione di corridoi umanitari nei confronti dei rifugiati provieniti dall’Afghanistan; a promuovere il mantenimento di un presidio diplomatico dell'Italia per facilitare le richieste di asilo dei cittadini e delle cittadine afghane; a coinvolgere le comunità locali nel percorso di consapevolezza, conoscenza ed accoglienza in forza dell'evolversi della situazione; ad attivarsi concretamente, anche come ribadito dall'Anci, per gestire da subito l'accoglienza, la cura, il sostentamento, l’assistenza della quota di profughi che sarà assegnata alla nostra Regione, provvedendo in seguito ad attivare anche percorsi di inclusione lavorativa, formativa, culturale, che possano permettere una felice integrazione all'interno del tessuto sociale della nostra regione; ad inviare la presente risoluzione al Presidente della Repubblica, alla Presidente del Senato della Repubblica, al Presidente della Camera dei Deputati, al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Presidente delle Commissioni per gli affari esterni di Camera e Senato”.
Questa è la risoluzione firmata, come ho detto, da tutti i sottoscrittori delle due mozioni. Prima di dare la parola al Capogruppo del PD, il Consigliere Rossi ha chiesto di sottoscriverla, previo assenso di tutti coloro che hanno già sottoscritto le due mozioni, chi si oppone prenda parola. Non si oppone nessuno. Invito il Consigliere Rossi a sottoscrivere la risoluzione, ringraziandolo della sua adesione.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Non possiamo non farci carico della situazione internazionale che ha oggettivamente ricadute importanti sui nostri territori. Sono quelle ricadute morali di cui siamo oggettivamente responsabili.
Il mondo Occidentale è la causa di gran parte delle realtà che si determinano nell'altra parte del mondo. Abbiamo cercato di governare processi, abbiamo colonizzato, invaso, imposto con le conseguenze logiche che abbiamo un po' ricostruito oggi, anche, come si dice, per parti separate. Ognuno si ricorda un pezzo di dove siamo stati. L’obiettivo era il tentativo di costruire democrazia, invece abbiamo lasciato tragedie ed oggi dobbiamo farcene carico e le possiamo sintetizzare nella mamma che lancia il proprio figlio al di là del filo spinato, che ci impone di salvare il bambino e di aprire corridoi umanitari per quella popolazione oppressa e dilaniata, senza paletti, senza limiti, senza troppe regole.
Sono molto contento, lo devo dire, del percorso che è stato fatto. Ringrazio, lo faccio formalmente, il Presidente, che immediatamente ha proposto ai Capigruppo una mozione rispetto alla quale anche il Partito Democratico si era mosso. Oggi arriviamo a un documento rilevante che fa un grande scatto in avanti anche rispetto alle posizioni politiche rimarcate, anche in maniera imbarazzante, da qualche rappresentante importante dei partiti che sono al governo o all'opposizione. Non cambia, qualcuno è al governo, ma è come se fosse all’opposizione, qualcun altro è all’opposizione e saluta la costruzione di barriere, di fili spinati, ma da quei fili spinati ci lanciano i bambini.
Ribadiamo posizioni molto importanti, le recuperiamo tutte nella nostra risoluzione. Penso, Presidente, che insieme abbiamo fatto un lavoro adeguato per le ricadute che ci possono essere su ogni piano, su quello sociale, politico, umano e quello della nostra coscienza che non deve essere mai abbandonato. Non lo dico con polemica, forse questo è l'atto più importante di oggi perché non siamo un pezzo di mondo protetto, tutelabile, senza tener conto delle vicende che accadono all’esterno, senza nemmeno richiamare il Covid, non serve, forse lì non abbiamo responsabilità, qui si. E’ l'atto più importante che abbiamo fatto, forse meritava grande attenzione, che non c'è stata, se non per i bei contributi che sono venuti da tutti, soprattutto per il testo finale che mette in discussione anche atteggiamenti di discontinuità, disomogeneità rispetto a quelli che i partiti assumono a livello nazionale, che questa volta renderà onore al lavoro fatto da questa Assise. Grazie.

PRESIDENTE. Ci sono altri interventi, altri Capigruppo vogliono intervenire? Se non c'è nessun altro aggiungo soltanto pochissime parole.
Quello che è stato detto adesso dal Capogruppo del Partito Democratico, sottolineando la valutazione di coscienza che dobbiamo fare come occidentali di fronte a queste situazioni, ci tocca come comunità europea.
La risposta migliore è affrontare i problemi che in qualche modo sono determinati dall’evoluzione storica del mondo di cui parliamo, ma che non conosciamo, in qualche modo determinati dagli interventi del mondo occidentale, voluti con l'intento di portare pace e sicurezza in quel mondo e nell'intero globo. Con dei risultati che in realtà sono deludenti e significativamente scarsi per quanto riguarda la tutela della persona umana.
Anche una piccola operazione a livello formale è la più grande - solidarietà e collaborazione nei confronti di coloro che corrono da noi per avere salva la vita – ed in qualche modo salviamo il mondo intero. Così io la penso e credo che buona parte dell’Assemblea sia in qualche modo d'accordo su questa situazione, lasciando ovviamente salve le sensibilità e le portate politiche di ciascuno di noi.
Non ci sono altri interventi.
Proposta di risoluzione sulle mozioni nn. 127 e 128. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Se siete d'accordo direi di chiudere qua il Consiglio regionale, visto la situazione che si è determinata in Aula. Vedo l'armonia su questo delicatissimo problema e ne sono contento.
Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Sono le 14.00, avevamo detto che la mozione sulle dogane l'avremmo fatta perché importante. Credo che trovi l'unanimità del Consiglio in quanto riguarda la ricostituzione delle dogane. L'abbiamo deciso alla Conferenza dei Presidenti dei gruppi.

PRESIDENTE. Procediamo all'esame, alla giusta velocità che occorre, della mozione n. 100 e poi chiudiamo il Consiglio.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Si, era solo per dire che alla riunione dei Capigruppo avevamo tutti concordato che avremmo chiuso il Consiglio alle 15,00.

PRESIDENTE. Vedrà che lo chiuderemo alle 15,00.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente.

Mozione n. 100
ad iniziativa dei Consiglieri Rossi, Ciccioli, Marcozzi, Latini, Marinelli
“Grave carenza organica degli uffici marchigiani della Direzione territoriale dell’Agenzia delle Accise Dogane e Monopoli (ADM) - Richiesta costituzione Direzione Territoriale Autonoma”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 100 dei Consiglieri Rossi, Ciccioli, Marcozzi, Latini, Marinelli.
Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Come avevamo stabilito, vorrei lasciare la parola al Consigliere Ciccioli perché è da tempo che segue la vicenda.
Abbiamo anche incontrato le rappresentanze sindacali.
Per dovere e per anzianità di approfondimento sul tema, vorrei lasciare prima la parola al Consigliere Ciccioli.

PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. C’è lo spirito di essere brevi, ma voglio ricordare due cose. La prima è un documento sindacale, condiviso da tutti i sindacati, che evidenzia che nella Regione Marche manca circa il 30% del personale delle dogane. Probabilmente molti lo sanno, però per notizia la dogana è un servizio molto importante, in genere un servizio di frontiera, che può essere anticipato anche nelle località interne.
La dogana del porto di Ancona è fondamentale perché il porto sviluppa un movimento di 200 mila autoveicoli l'anno (container, autocarri), adesso con il Covid è un po' diminuito, ma non sono mai stati sospesi i servizi. Alla raffineria Api di Falconara c’è un movimento di petrolio con relative tasse molto rilevante, le famose accise. In tutta la regione Marche c'è un'industrializzazione diffusa, che spesso viene esportata, calzature, ma non solo, cucine ad altro. Anni fa fu chiusa la sede regionale di Ancona e trasferito tutto il personale amministrativo a Bologna, tranne quello che era indispensabile sul luogo, furono creati degli accorpamenti che poi, si è visto, non hanno prodotto i risultati perché più o meno i costi sono rimasti gli stessi, mentre si sono verificate delle difficoltà, tra l’altro nell'attribuzione del personale. Il 27% era il dato sindacale, adesso è più del 30% anche se sono state assegnate persone provenienti da altre amministrazioni.
Dobbiamo anche sapere che quando c'è una tassa doganale il 20% rimane nella regione in cui viene sdoganata la merce. Quindi, se la sede del porto è nella regione Marche, il 20% delle aliquote delle dogane vengono attribuite al bilancio regionale. Il Consigliere Cesetti lo dovrebbe sapere abbastanza bene essendo stato Assessore, certo, non si tratta di cifre eccezionali, sono qualche milione di euro che vengono alla nostra Regione.
I porti del nord Europa (Rotterdam, Amburgo, Anversa), hanno fatto una fortuna, anche le regioni dei land tedeschi hanno fatto una fortuna sulle tasse doganali perché la maggior parte delle merci del mondo sono dirottate lì. Adesso per fortuna una parte si ferma nei nostri mari, qualcosa anche nei nostri aeroporti anche se il trasporto aereo non è così importante per le merci, soprattutto quelle ingombranti.
Il ritorno della dogana nella sede territoriale d'Ancona nelle Marche potrebbe essere anche interregionale. Per esempio la regione Umbria, che ha una scarsissima attività doganale, adesso è stata accorpata a Firenze, alla Toscana, ma avrebbe dei vantaggi ad essere con le Marche, vantaggi notevoli per vicinanza, anche per impatto, la stessa cosa con l'Abruzzo. L'Abruzzo è stato accorpato a Roma, alla regione Lazio, ma ha interesse a mantenere la dogana nel mare Adriatico, il porto di Ortona, in particolare, è quello più importante, anche se non è grande, poi c’è anche un’attività marittima a Pescara, un porto canale. Quindi, ci sono delle motivazioni per cui è fondamentale che si ricostituisca una sede territorialmente contigua a queste attività, sia per svilupparle che per migliorare i servizi. Se gli spedizionieri sanno che la dogana ad Ancona è lenta, intendo il porto di Ancona, ma potrebbe essere a San Benedetto del Tronto, a Civitanova Marche, dove ci sono degli uffici staccati, in automatico preferiscono altre sedi, magari il porto di Ravenna o di Trieste.
E’ interesse avere una dogana efficiente, che nell'ambito dell'organizzazione, chiudo con questa cosa, si sta ricreando là dove c’è necessità vera. La Sardegna, per esempio, era stata accorpata con le Regioni Piemonte e Liguria. Si è visto che il funzionamento della dogana comandato da un’altra Regione, visto che la Sardegna è un’isola, era complicatissimo e ha dato cattivi risultati, tant’è vero che è stato già deciso di restituire la sede autonoma delle dogane alla Sardegna. Cito la Sardegna, ma ci saranno anche altre Regioni. Sarebbe opportuno che anche la sede della regione adriatica, la chiamo così per semplicità, quindi le Marche, che ha il maggior porto dell'Adriatico e la zona degli scambi, probabilmente attraverso un disegno più razionale, sia assegnata a questa sede. E’ un'operazione in corso tra il Ministero delle Finanze e l'Agenzia delle Dogane, è questa la richiesta di velocità. E’ bene intervenire ora perché poi quando la decisione è presa è presa e chiaramente non ha più alcun peso.
Mi fermo qui, spero che questa mozione sia condivisa, se c'è qualche modifica da fare non c'è nessun problema, dall'intero Consiglio perché avrebbe più forza sia sul Governo che sull'Agenzia delle Accise Dogane e Monopoli. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Il Partito Democratico voterà questa mozione perché la condivide, tra l'altro fa seguito ad una specifica richiesta delle forze sindacali, Cgil-Cisl-Uil, che ci hanno inviato una lettera sensibilizzandoci sul punto.
Noi la condividiamo, la votiamo, non chiediamo una risoluzione perché voteremo la mozione presentata dalla maggioranza. Non c’è nulla di male, anzi, lo si deve fare quando si condivide.
Con l'occasione, Presidente, e mi rivolgo ai Capigruppo della maggioranza, voglio dire che quando un Consiglio regionale approva una mozione all’unanimità, come in questo caso, è un atto di una grande rilevanza politico istituzionale.
Chiedo, e mi rivolgo ai Capigruppo, che l'esecutivo dia seguito a questi impegni perché si impegna il Presidente della Giunta ad assumere ogni utile iniziativa nei confronti della Direzione generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per l'aumento dell'organico ed a valutare l'istituzione di una Direzione territoriale dei Monopoli, che sarebbe altrettanto importante. L’esecutivo, Consigliere Ciccioli, deve dar seguito a questi impegni con tutta la forza che può derivare da atti approvati all'unanimità. Faccio riferimento, ad esempio, al fatto che in precedenza abbiamo votato una risoluzione a firma mia e del Consigliere Marinelli, su una mia mozione che tra l’altro prevedeva l'aumento delle Forze dell'ordine - il Consigliere Marinelli annuisce perché si ricorda bene - in parte della Polizia Stradale di Fermo, ma più in generale di tutte le Forze dell’Ordine del territorio regionale, sia dell’arma dei Carabinieri che della Guardia di Finanza che della Polizia di Stato perché c’era una situazione di sotto organico che determinava problemi.
Allo Stato non mi risulta che quella risoluzione abbia sortito qualche effetto, tant'è che adesso ho presentato un ulteriore atto in cui la richiamo. Cosa voglio dire? Mentre da una parte registro con soddisfazione che talvolta sulle grandi questioni il Consiglio regionale riesce a produrre atti unanimi, come in questo caso, dall’altra vorrei segnalare ed invitare l'esecutivo a dar seguito a questi atti con tutta la forza che da essi ne deriva perché un Ministro, e termino, una Direzione generale non possono non tenere in debito conto un deliberato di un'Assemblea regionale, quanto meno dovrebbe rendere dotta quell'Assemblea dei motivi per cui non vuol dar seguito.
Con l'occasione, nel ribadire il nostro voto favorevole, vorrei che su questo ci fosse una maggiore determinazione da parte dell'esecutivo. Grazie.

PRESIDENTE. Dichiaro conclusa la discussione generale, ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Vorrei ringraziare i collaboratori per la stesura della mozione, i Consiglieri e soprattutto il Consigliere Ciccioli per l'approfondimento che è stato fatto. Tengo a precisare, tra l'altro, che l'Agenzia delle Dogane dei Monopoli ha competenze anche su ambiti strategici, molto importanti, quale il settore brassicolo, della birra e della distillazione in termini di controlli, piombature, permessi, quindi stimolare un maggior organico per aiutare questi settori. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Per confermare il voto favorevole del gruppo Lega a questa mozione, in quanto riteniamo utile poter riportare la Direzione nella regione Marche, che è fondamentale per portare avanti tutte le varie iniziative in sintonia, avendola più vicino, piuttosto che averla in altre Regioni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Questa mozione di fatto recepisce una sollecitazione che arrivata a tutti tramite una e-mail del 12 maggio, indirizzataci da Cgil-Cisl-Uil.
Siamo d'accordo, voteremo positivamente questo testo, ringraziamo gli estensori della mozione proponenti. Credo che anche in questo caso il Consiglio regionale si esprimerà favorevolmente e all’unanimità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Anch'io intervengo per confermare il voto favorevole del gruppo di Fratelli d'Italia. Un voto convinto. Non è una mozione così, sono completamente d'accordo con quanto dice il Consigliere Cesini.

PRESIDENTE. Cesetti.

Carlo CICCIOLI. Le chiedo scusa, non so perché ho detto Cesini, ho fuso Casini e Cesetti, succede, se uno segue mille cose succede. Visto che una volta gli do ragione che almeno sia apprezzata.
Questo documento deve avere un seguito, nel senso che la Giunta regionale lo deve inviare sia al Ministero che all'Agenzia delle Dogane e Monopoli. Su una cosa mi sento di spendere il mio impegno, è noto che sono perseverante, insistente, pesante, qualche volta, sarà mia cura insieme al Consigliere Rossi, che è il primo firmatario, che dal punto di vista tecnico ha esteso la mozione, che è stata modificata perché è stata integrata con altri porti, fare in modo che questa mozione abbia un senso e sia efficace. Se rimane un atto interno del Consiglio regionale non serve a niente, è una dichiarazione di intenti. Quando sarà approvata e ci saranno i verbali sarà mia cura far sì che la Presidenza della Giunta regionale la invii ufficialmente al Ministero e all'Agenzia, secondo me sono importanti anche gli enti locali, la Prefettura, nonché sostenerla e notificarla ai sindacati che ci tengono molto, Cgil-Cisl-Uil, ed anche al sindacato autonomo dei dirigenti, dei funzionari, dei dirigenti delle dogane che lo stesso aveva inviato un documento simile. C’è coralità nel sostegno, si tratta in questo caso di rompere le incrostazioni per far diventare volontà un atto operativo e poi ricostituire la dogana insieme all'arrivo di personale nuovo, perché sarebbe inutile costituire una struttura che non ha personale, non funzionerebbe, quindi, le due cose insieme dovrebbero dare una spinta favorevole alla Regione Marche, sia per gli introiti che per la funzionalità degli operatori, spedizionieri e doganali. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Per ribadire il nostro voto favorevole. Tra l'altro c'era stato un incontro con le organizzazioni sindacali al quale avevo partecipato ed avevo anche auspicato una mozione da parte di tutti i Capigruppo del Consiglio regionale, comunque è stata fatta ed anche se non firmata da tutti. Noi garantiamo il nostro voto. Grazie.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Solo 30 secondi sull’ordine dei lavori. Prendo spunto da quanto detto dal Capogruppo Ciccioli, che ringrazio, sul punto che bisogna dar seguito.
Vorrei chiedere a lei Presidente e alla Presidenza se non sia opportuno, lo chiedo anche ai Capigruppo, quando approviamo delle mozioni e delle risoluzioni, in cui si impegna il Presidente o l'Assessore ad intervenire presso determinate autorità (Ministro, Presidente del Consiglio), che la Presidenza del Consiglio trasmetta l'atto approvato a quell'autorità. In questo caso …

PRESIDENTE. Lo stiamo facendo, adesso però lei mi deve spiegare …, noi lo stiamo trasmettendo alle autorità terze. Se lei intende alla Giunta non lo trasferiamo perché …

Fabrizio CESETTI. No, no, certo.

PRESIDENTE. Parliamo della risoluzione di prima al Presidente della Repubblica, al Presidente del Senato, viene trasmessa, diciamo così, di principio e poi viene trasmessa anche a chi di competenza per quanto riguarda il rapporto in contraddittorio, se così vogliamo chiamarlo, con la Regione Marche. La verifica se poi il Ministero competente per le Dogane o chi di competenza interviene a riscontro della mozione che abbiamo approvato viene fatta dall'Assemblea legislativa …

Fabrizio CESETTI. Mi scusi, Presidente, questo atto che viene approvato adesso la Presidenza lo trasmette ad esempio alla Direzione generale delle Agenzie?

PRESIDENTE. Noi lo trasmettiamo alla Giunta Regione Marche perché questa è la nostra …

Fabrizio CESETTI. Le chiedo di valutare, perché non faccio parte dell'Ufficio di Presidenza, di trasmetterle noi quando approviamo le risoluzioni, le mozioni.

PRESIDENTE. Ho compreso. Spiego: tutte le mozioni, compresa quella di prima, sono dirette al Presidente della Giunta della Regione Marche e ai componenti della Giunta che vengono impegnati all'adozione di provvedimenti conseguenti. Quindi, noi dobbiamo chiedere conto, come giustamente ha fatto nel suo primo intervento, secondo me, alla Giunta per sapere se si sia attivata oppure no. Non possiamo fare un salto e andare …

Fabrizio CESETTI. Mi sono permesso di segnalarlo, poi per carità.

PRESIDENTE. Come Presidente dell’Assemblea legislativa pro-tempore interpreto in questo modo: sollecitare la Giunta periodicamente sullo stato dell'arte delle mozioni. Questo possiamo farlo bene, questo sì, su questo ha perfettamente ragione. Grazie.
Mozione n. 100. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 62
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Carenza insegnanti di sostegno nelle scuole di ogni ordine e grado dell’intero territorio marchigiano. Immediata attivazione del tirocinio formativo attivo per idonei soprannumerari del V Ciclo nelle Università degli Studi di Urbino e Macerata”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 62 dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Cerco di essere molto rapido visto che tanto tempo l’abbiamo impegnato a far sedimentare la mozione. Guardo la Consigliera Ruggeri, lo dicevamo stamattina nella Conferenza dei Presidenti. La mozione è del 9 aprile, dopo un po' di mesi arriviamo in Consiglio, tra l'altro lo facciamo con qualche segno di accelerazione che il Governo ha impresso rispetto all'assunzione dei precari in generale, che è un grande tema per chi conosce il mondo della scuola. Le assunzioni sono a tempo determinato e gli incarichi annuali sempre molto lunghi. C'è una partenza della scuola che è a scartamento ridotto, quest'anno qualche segnale almeno su questo fronte lo abbiamo avuto.
Un tema molto caro alla scuola rispetto ai circa 260 mila disabili che hanno bisogno degli insegnanti di sostegno, lì c’è una carenza sia come organico che come personale a tempo indeterminato, che crea una serie di difficoltà, e chi ha competenze specifiche sa quanto siano difficili da gestire, anche sul piano educativo-formativo.
Pensiamo che in Italia ci sono circa 60 mila insegnanti di sostegno, 1/3 di questi sono precari, non hanno i titoli di specializzazione, con una discontinuità formativa di grave entità. Il MIUR ha cercato di far fronte a questo tipo di problematica, predisponendo dei tirocini formativi attivi che però, ad oggi sono circa cinque anni che sono stati incardinati, hanno dei limiti rispetto alla possibilità di risposta dei soggetti che hanno i requisiti, che sono in una fascia adeguata per poter accedere al corso, che hanno superato le tre prove selettive. Il limite è dato poi dalla disponibilità dei posti presso le università che attivano i corsi, che determina oggettivamente una griglia di risposta non adeguata alle esigenze importanti che vengono da quel tipo di richiesta. Quindi, noi chiediamo un impegno sul piano squisitamente politico, un impegno del Presidente della Giunta per sollecitare il Ministero ad attivarsi per avviare i percorsi per gli insegnanti a tempo indeterminato e mettere nelle condizioni le università di attivare ulteriori corsi, così che ci sia una risposta dell'insegnante qualificato in modo numericamente significativo rispetto alle esigenze e alle carenze che sono emerse.
Capiamo che l'azione della Giunta regionale è solo su quel fronte, però ci siamo mossi, prima di presentare questa mozione, con le altre Regioni italiane, in diverse hanno approvato la mozione con un testo molto simile a questo. Ritengo che, sulla scorta delle sollecitazioni che ha fatto prima il Consigliere Cesetti, questi atti trasmessi possano incidere rispetto alle posizioni che un Consiglio regionale assume, in questo caso specifico ancor di più perché non è solo della nostra Regione.
Abbiamo messo in campo un'operazione di coordinamento che è partita dalle Marche con l'Umbria e con il Lazio, che ha interessato tutte le altre Regioni, che può produrre almeno una sensibilizzazione, se non un risultato efficace, rispetto a questa problematica che è particolarmente sentita all'interno del mondo della scuola. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Per fare delle considerazioni su questa mozione presentata dai Consiglieri del Partito Democratico, che mi trova d’accordo, precisando che gli insegnanti già specializzati sul sostegno hanno superato ben tre prove scritte e orali per accedere al percorso annuale e hanno sostenuto e superato ben 19 esami scritti più attività di laboratorio, tirocinio ed esame finale con tesi. Questo per chiarire cosa fa un insegnante di sostegno. Sarebbe auspicabile che tutti i docenti specializzati sul sostegno vengano inseriti nel percorso di reclutamento semplificato. In ambito educativo, dove si ha a che fare con situazioni complesse come la disabilità, occorrono saperi multidisciplinari, competenze comunicativo-relazionali, consapevolezza di sé e delle proprie interpretazioni che solo con tre annualità di servizio non si possono fare proprie, ma unitamente ad un corso, quali il tirocinio formativo, assolutamente sì.
Preciso e dico che alcuni insegnanti che fanno domande come insegnanti di sostegno ed anche per la propria materia non sono abilitati per il sostegno, anche quando vengono nominati. Il più delle volte nello stesso anno accademico vengono chiamati anche ad insegnare la loro materia, quindi lasciano il sostegno, creando disagi sia per l'ufficio scolastico, che deve rinominare l’insegnante, che per gli utenti che devono riabituarsi al nuovo docente, creando discontinuità educativa e didattica. A favore di questi tirocini formativi si cerchi di inserire più gente possibile perché abbiamo bisogno di insegnanti specializzati sul sostegno e non di sostituti, che non hanno fatto il corso specifico, o magari stanno lì tutto l'anno scolastico per non creare cambiamenti di docenti, che creano discontinuità educativa. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ausili.

Marco AUSILI. Grazie, Presidente. Solo per dire che, dopo aver letto questa mozione, noi riteniamo che la questione sia reale ed ha conseguenze negative nella scuola italiana. Mi sento anche di dire che è un problema strutturale storico, stratificato nel tempo, nazionale, del quale noi abbiamo contezza, come ce l’hanno i partiti che rappresentiamo in questa sede e a livello nazionale. E’ sicuramente utile aggiungere a questo lavoro, che già si sta facendo, questo interesse, questa attenzione che la mozione porta con sé. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Latini.

Giorgia LATINI. Grazie, Presidente. Stiamo già portando avanti una battaglia per risolvere questo problema ed insieme ci siamo già confrontati con il Sottosegretario della Lega.
Questo è un tema importante, quindi ringrazio che ci sia stata questa sollecitazione. Come Assessore alla cultura sensibilizzerò il Ministero, cosa che ho già fatto con il Sottosegretario su questo tema così delicato.
Un'altra tematica che purtroppo è sorta in questi giorni, per cui sono stata contattata dall’Ufficio regionale scolastico, è che le famiglie riscontrano la non continuità degli insegnanti di sostegno e questo è un problema gravissimo perché per un bambino, per un ragazzino che ha già dei problemi cambiare l’insegnante con cui ha stabilito una grande sintonia e un grande rapporto di fiducia è traumatico. Come accade in una classe normale quando il maestro cambia di anno in anno. Questo problema è ancora più enfatizzato e rilevante perché si parla di ragazzi che hanno bisogno del sostegno.
Vorrei ringraziare l’Ufficio regionale scolastico perché in alcuni casi si è riusciti a tamponare queste situazioni dato che la volontà di tutti è quella di garantire il benessere dell'alunno. Degli insegnanti hanno fatto delle scelte, a volte anche difficili, invece di avvicinarsi a casa hanno preferito la continuità didattica e questo è un loro grande merito.
Più in dettaglio, nel merito dei punti che sono stati sollevati, come Giunta ci adoperiamo: a chiedere che tutti gli abilitati dei TFA abbiano la cattedra, se questa è disponibile; a diminuire l'incidenza nelle cattedre di sostegno solo in organico di fatto, quindi, 1/3 che non è fisiologico, ad attivare corsi di formazione, mettendo a bando un numero di posti adeguato rispetto al fabbisogno delle scuole; a presentare, come abbiamo sempre fatto, emendamenti affinché venga assunto con le medesime modalità già previste nel decreto chi, pur in possesso del requisito relativo al servizio prestato, sia inserito in seconda fascia. Rispetto all'ultimo punto, chiederemo anche l'eliminazione del limite di partecipazione degli idonei ai citati corsi di specializzazione in modo da consentire la partecipazione a tutti gli aspiranti risultati idonei. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Il gruppo Rinasci Marche sulla mozione n. 62 presentata dal Partito Democratico darà un voto positivo perché il diritto allo studio va garantito a tutti gli studenti e quelli con disabilità dovrebbero essere maggiormente tutelati, soprattutto nel loro diritto alla continuità del progetto educativo didattico.
Voteremo sì perché ogni anno si assiste ad una drammatica situazione in cui le risorse a favore dei ragazzi sono insufficienti in termini di ore e di personale.
La carenza di insegnanti di sostegno specializzati è diventata emergenziale, infatti, da alcuni anni i posti di sostegno a livello nazionale sono spesso occupati da personale precario, qualcuno senza titolo, oppure senza la specializzazione a tutto svantaggio della continuità formativa, della quale la didattica e gli alunni con disabilità hanno bisogno.
Fondamentale pertanto è un celere piano di arruolamento di figure specializzate, soprattutto un ampliamento e un potenziamento dei corsi di formazione di specializzazione. Sottolineo l’ampliamento perché spesso il numero chiuso mette in difficoltà, come per il personale infermieristico, in quel caso gli ospedali in questo le scuole, quindi, aumentare e potenziare l’ampliamento, che sia finalizzato a colmare l'inadeguatezza del personale scolastico. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 62. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 74
ad iniziativa delle Consigliere Lupini e Ruggeri
“Sostegno a iniziative governative per l'estensione alle Marche dei benefici fiscali ed economici destinati alle nuove regioni comprese nella categoria ‘regioni in transizione’ in ambito di Unione Europea’”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 74 delle Consigliere Lupini e Ruggeri.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Questa mozione porta la data del 6 maggio 2021 e mi spiace molto doverla discutere dopo tanto tempo, ma ci tengo. Credo che dibattere in Aula in modo costruttivo sia un buon modo per portare all'attenzione dei cittadini e delle cittadine dei temi che sono di interesse comune.
E’ chiaro che le difficoltà economiche delle Marche sono evidenti a tutti e a certificarlo è anche la Commissione europea. Nella nuova programmazione dei fondi comunitari sia Marche che Umbria si sono candidate a passare dallo status di Regioni sviluppate a quello di Regioni in transizione, andando ad aggiungersi ad Abruzzo, Molise e Sardegna. Nei nuovi indici emessi a dicembre dalla Commissione, che andranno a costruire la base della programmazione del prossimo futuro, le due Regioni si collocano sotto la media europea rispetto al Pil pro capite, all'occupazione e alla disoccupazione. Particolarmente allarmanti sono anche i dati sulla disoccupazione giovanile e ci tengo a sottolineare da decenni il cedimento di questo pezzo della terza Italia con una forte vocazione manifatturiera e artigiana.
Le Marche sono state per anni una delle regioni più industrializzate d'Europa, quasi ai livelli della Germania, poi ci sono stati l'onda lunga della crisi del 2008 e 2009, con una caduta consistente del Pil, gravi crisi industriali e accentuati processi di delocalizzazione, con il distretto industriale di Fabriano nell’occhio del ciclone, con i casi di Ardo, Indesit, Whirlpool, Tecnowind, sentite com’è lunga la sequela di problematiche e di crisi industriali, con la più recente Elica che più volte è arrivata in questa legislatura anche all’attenzione di questa Assemblea, a questa situazione si sommano gli effetti devastanti del terremoto del 2016, il passaggio a Regione in transizione, la presa d’atto di una grave difficoltà, che dovremmo fare in modo che possa rivelarsi anche un’opportunità. Aumenteranno sensibilmente i fondi europei, ma sarà necessario anche adeguare il quadro italiano di aiuti. Attualmente le due Regioni a livello nazionale godono di alcune misure speciali di aiuto solo nel quadro del sisma. Misure come i fondi della politica di coesione, la decontribuzione del 30% sui dipendenti, gli sgravi rafforzati su gli assunti under 35 ed altre che devono vedere coinvolti anche noi.
Contrastare le delocalizzazioni e le crisi aziendali richiede misure specifiche per favorire la competitività delle imprese, la diversificazione dei mercati il reshoring di attività dall'estero o l’arrivo di nuovi investitori.
Su questo tema sono state presentate mozioni alla Camera ed è recentemente stato approvato un ordine del giorno che chiede al Governo di attivarsi in tal senso.
Questa mozione chiede alla Regione di attivarsi presso la Conferenza Stato-Regioni, il Governo e il Parlamento a sostegno di questa prospettiva. Il rischio è che il deteriorarsi delle condizioni economiche e sociali del territorio le disperda impedendo il rilancio di un territorio che ancora oggi esprime un grande know how.
Il dovere della Regione non è quello di limitarsi a reagire alle crisi, a rincorrere le crisi, come abbiamo detto anche in altre occasioni, ma programmare il futuro e creare le condizioni migliori per poter rilanciare i distretti industriali dei nostri territori. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Sarò breve perché ho parlato con il Capogruppo della Lega ed anche con la Consigliera Lupini in merito a questa mozione.
È vero, le Marche sono una Regione in transizione, ma già ci siamo attivati per attuare tutte quelle misure speciali d'aiuto, di cui già altre godono.
Ci siamo attivati sin da subito, da marzo, poco dopo l'insediamento del Governo Draghi e della Ministra per il Sud, ci siamo attivati come Consiglio regionale per far sì che la Zes, la zona economica speciale, di cui godono attualmente il Molise, la Sardegna, la Campania, la Sicilia, Regioni del sud, e anche l'Abruzzo, che ha ottenuto la Zes con il porto di Ancona a fine settembre 2018.
Voi capite che le Marche in questo modo non sono molto agevolate perché molte imprese migrano in Abruzzo, che ha la Zes. Che cosa abbiamo fatto? Abbiamo chiesto alla Ministra di attivare la Zes anche per le Marche ed a giugno quando è venuta ad Ascoli Piceno con l’Assessore Castelli, c’era anche il Presidente della Regione, ha dato l’ok alla zona economica speciale per le Marche. Ci stiamo attivando in tal senso, tanto che a settembre ci sarà l'accordo di partenariato dopichè individueremo le zone. Intanto, partiamo con la Zes, la zona economica speciale, che consentirà alle Marche misure importanti per le nostre imprese. Purtroppo questo non è un motivo di vanto perché, essendo una Regione in transizione, voi capite, i dati economici non sono così floridi, ma è bene utilizzare tutte le misure importanti che sono state già attuate ed attivate nelle Regioni del sud.
Noi ci siamo mossi in tal senso, ha dato l’ok il Ministro a giugno, quindi la Regione sta procedendo per fare in modo che anche le Marche possano avere la zona economica speciale.
Siamo favorevoli a questa mozione anche se è del 6 maggio, non dico che sia superata, siamo sulla buona strada per avere la zona economica speciale. Ripeto, la Regione sta facendo tutto l’iter per avere la zona economica come l’Abruzzo.
Noi siamo favorevoli, l'unica cosa che mi sento di dire alla Consigliera Lupini è che già il percorso si è attivato. Grazie.

PRESIDENTE Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. La Consigliera Marcozzi ha dato un assist ai gruppi di minoranza perché ha detto che questa mozione è stata presentata il 6 maggio. Le azioni dei gruppi di minoranza, in particolar modo quelli piccoli, come il nostro che è il più piccolo, poi c’è il Gruppo del Movimento 5 Stelle che ha un riferimento nazionale e riesce anche a produrre più azioni, spesso vengono per così dire depotenziate dal fatto che la discussione, come ha sottolineato la Consigliera Marcozzi, non dico che sono superate, ma quasi.
Sulla mozione delle Consigliere Lupini e Ruggeri daremo un voto positivo, per il sostegno a iniziative governative per l'estensione alle Marche di regione di transizione. Dall’1 luglio 2021, nell'ambito della nuova geografia di fondi europei a queste Regioni (Molise, Umbria, Abruzzo e Marche) vengano assegnati più fondi.
La politica di coesione è volta a garantire il rafforzamento della coesione economica, sociale, territoriale, a ridurre le disparità di sviluppo tra le Regioni e ad uguagliare le opportunità socio-economiche dei cittadini.
L'Italia ha una politica di coesione finanziata da risorse aggiuntive, comunitarie e nazionali provenienti dal bilancio europeo con fondi strutturali d’investimento. Il fondo per lo sviluppo di coesione (FSC) viene programmato attraverso assegnazioni finanziarie deliberate dal Comitato interministeriale e dal Comitato per la programmazione economica, il CIPE. I progetti possono essere diversi, ma coordinati tra loro, sia pubblici che privati.
Per tutti questi motivi e per l'azione che hanno messo in campo le Consigliere Lupini e Ruggeri la mozione vede il plauso del nostro gruppo, che la voterà favorevolmente. Grazie.

Presidenza del Vice Presidente
Gianluca Pasqui

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Vorrei ringraziare la Consigliera Lupini per aver presentato questa mozione e anche la Conferenza dei Presidenti dei gruppi per aver dato la possibilità di discuterla oggi. Ha aspettato fin troppo tempo l’esame dell’Aula.
Leggendo il dispositivo della mozione mi verrebbe da dire: chi può dire di essere in disaccordo rispetto alla richiesta alla Giunta Acquaroli di attivarsi presso il Governo per ottenere, cito testualmente, investimenti diretti a favore dei cittadini, aziende, territori? Credo che tutti quanti auspichiamo benefici economici e fiscali per la nostra Regione anche se poi su questo dirò qualcosa a cui dovremmo prestare tutti la massima attenzione.
Mi consenta Consigliera Lupini di fare delle piccolissime precisazioni. Innanzi tutto il secondo capoverso nel premesso non mi risulta molto comprensibile, nel senso che si parla in maniera generica di altre Regioni italiane, la terzultima riga, e di due Regioni che sarebbero in peggioramento nella penultima riga. Si fa riferimento poi al Pil pro-capite, credo marchigiano, da qua l’incomprensione perché prima si paragonano tre Regioni, poi due che sarebbero di molto inferiori alla media delle Regioni europee.
Sono andata a controllare prima della pausa estiva i dati Eurostat sul reddito pro capite nelle varie Regioni europee, gli ultimi dati disponibili sono riferiti all'anno 2019, che mi sembra descrivevano un quadro non così tanto preoccupante come quello delineato. Certo, non positivo, però leggermente diverso. Ponendo come valore 100 nella media europea di reddito pro capite calcolato in base al potere di acquisto le Marche si avvicinavano a questa media con valore calcolato in quota 90. Certo, non è un risultato entusiasmante, ben lontano però da altre Regioni italiane, in particolare da quelle del meridione, la Sicilia per esempio aveva come valore 58, la Calabria 56, la Campania 61. Certo la Calabria ha un reddito che è quasi la metà della media europea, si può dire che sia molto inferiore. Noi invece avevamo quota 90, questo solo per fare alcune precisazioni sui dati.
Ci tengo anche a far notare che dal 2015 al 2019 il reddito pro-capite marchigiano si è mantenuto stabile, passando da quota 91 del 2015 a quota 90 del 2019, mentre si era assistito, questo si, negli anni precedenti a un calo molto vistoso. La serie storica in effetti evidenzia come le Marche fossero sopra la media europea fino al 2009-2010, poi probabilmente, anche a causa della crisi finanziaria che ha pesantemente colpito la nostra Regione, mi riferisco a Banca Marche, tra il 2010 e il 2015 si è assistito ad un calo di ben 10 punti in cinque anni. Vorrei anche ricordare, sempre a proposito di indicatori economici, come il Pil delle Marche prima dell’irrompere del Covid abbia visto un balzo in avanti molto significativo. Lo ricordo molto bene, avvenne durante la fine dell'ultima legislatura, pensate che nella graduatoria Istat 2018 nella parte del report sui conti economici territoriali 2016-2018 la nostra Regione è risultata con il maggior incremento del Pil d'Italia, segnando, lo ricorderete, un lusinghiero +3%, un risultato eccellente che è stato purtroppo in seguito vanificato, ma solo in parte, come sappiamo, purtroppo dalla pandemia. Nuove speranze di ripresa ora provengono dai vaccini e dalla possibilità di far ripartire l'economia, oltre che preservare la salute dei nostri cittadini, nonostante certe sparate no vax dell'Assessore Latini, che fortunatamente non trovano sponda dell'Assessore Saltamartini, che almeno in questo ha dimostrato maggiore saggezza, provando a spingere, anche se forse non sempre a sufficienza, temo, sulla vaccinazione di massa che potrebbe permettere di far riprendere e marciare il PIL.
Detto questo, Consigliera Lupini mi scuso per questa piccola parentesi, è invece vero il passaggio della nostra Regione alla categoria in transizione da Regione in prima fascia, come eravamo in passato. Il perché e le motivazioni di questo slittamento sono molto complesse ed hanno a che vedere con quel drammatico calo di 10 punti a cui ho fatto prima riferimento, registratosi negli anni immediatamente successivi alla crisi finanziaria. Un crollo che si è stato almeno tamponato negli anni successivi, però secondo me è giusto, ed è questo il senso che voglio dare alla discussione della sua mozione Consigliera Lupini, cogliere il bicchiere mezzo vuoto di questa questione, le maggiori risorse che avremo permetteranno alle Marche di avere delle chance in più per la ripresa.
Ha avuto particolare riguardo all’occupazione dei giovani ed anche delle donne, che è stata compromessa negli ultimi mesi, in particolar modo mi riferisco agli effetti devastanti del Covid. Consigliera Lupini, mi piace pensare a questa situazione più come un’opportunità che come una sciagura perché avere 1.102.000.000 a disposizione dal fondo europeo di sviluppo regionale, fondo sociale europeo per il settennio 2021/2027, con un incremento di circa il 76% rispetto al settennio precedente, può, anzi, deve essere un volano di crescita se la destra saprà utilizzare queste risorse concretamente, invece di portare avanti sempre le politiche di euroscetticismo, antieuropeismo, come abbiamo purtroppo assistito tante volte.
Personalmente non sono d’accordo sulla parte del dispositivo in cui si chiede di rendere la nostra regione più competitiva dal punto di vista fiscale, perché credo che le Marche abbiano tutte le carte in regola per poterlo diventare …

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Manuela BORA. Noi dobbiamo essere più competitivi sul fronte dell'innovazione, sulla qualità dei nostri progetti, piuttosto che del lavoro.
Ci tenevo ad intervenire a nome e per conto del Partito Democratico per dare il nostro contributo al gruppo Movimento 5 Stelle. Grazie.

PRESIDENTE Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Anch’io a nome del gruppo di Fratelli d’Italia mi sento di ringraziare le Consigliere Lupini e Ruggeri per la mozione presentata, che indubbiamente sottolinea e ricorda a questo Consiglio regionale le nostre responsabilità. Responsabilità di cui siamo coscienti.
Chiedeva la Consigliera Bora, ho ascoltato con atteggiamento positivo e propositivo il suo intervento, ce la farà la destra? Sicuramente ce la farà.
Invece di rimanere sul generico ho cercato nei mesi scorsi, negli ultimi tempi …, purtroppo non è presente in Aula l'Assessore Castelli che segue questa cosa.
I tempi sono questi, è vero, la mozione è del 6 maggio 2021, siamo in ritardo, però le iniziative della Regione Marche in tema di Regione di transizione possono andare in onda non appena sarà sottoscritto l'accordo di partenariato tra l'Europa e lo Stato italiano, che in corso di negoziazione tra l'Europa e lo Stato, non le Regioni, che dovrebbe essere firmato ai primi di ottobre, tra l'inizio e metà ottobre, queste più o meno sono le date.
Noi siamo pienamente coscienti, le cifre me le sono andate a guardare e le ho chieste con umiltà, le Marche avranno un +76% di fondi europei, pari a 1,1 miliardi in più, dispiegati nel settennio, quindi dovranno essere spesi entro il 2027, ma di fatto, se tutto va bene, la progettazione sarà nel 2022 e nel quinquennio, tra il 2022 e il 2027, la spesa. Più 76 miliardi è quasi un raddoppio e 1,1 miliardi dall'Europa in più non li avevamo mai visti. Diciamo che da questo punto di vista nell'emergenza siamo fortunati, questo tra tutti due i fondi, sia i FSE che i fondi di sviluppo urbano.
Qual è uno dei temi più importanti da affrontare di cui dovremmo tenere conto? Il tema della Zes, zone economiche speciali, in cui la Regione Marche sarà chiamata a individuare un'area di circa 2 mila ettari, queste sono le cifre che ci hanno dato, in cui insediare la nostra zona di sviluppo economico speciale.
Non dovremmo tenere conto se a nord a sud, in quale campanile, dovremmo fare la scelta che serve all'intero territorio regionale, sarà l'unica zona speciale e sarà l'unica zona di servizio a tutta la Regione Marche. Quindi, dovremmo avere senso di responsabilità, mettere da parte qualsiasi campanilismo e qualsiasi atteggiamento legato al nostro collegamento corretto col territorio e cercare di dare una risposta.
Ottima questa mozione, non abbiamo nessuna difficoltà ad approvarla, è un documento del tutto interlocutorio, auspica che la Regione se ne occupi. Chi conosce l’Assessore Castelli sa che sta sul prezzo e qualche volta sta anche avanti, va già dove dovrebbe stare tra un po'. Si è già informato per rendersi conto. Su questa cosa ci giochiamo la legislatura, chiunque, maggioranza, opposizione, Province. I fari sono puntati, la tensione è altissima, la guardia deve essere alta sia da parte della Giunta che dell’intero Consiglio rispetto alla Giunta, qualunque sia la posizione.
Anticipo il voto favorevole a questa mozione da parte del Gruppo di Fratelli d’Italia. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Voterò a favore di questa mozione che costituisce un contributo politico importante per il rilancio delle opportunità nella nostra regione e ringrazio la Consigliera Lupini doppiamente, se penso che il Movimento 5 Stelle è stato il promotore di quell’obbrobrio del reddito di cittadinanza, che il PD difende per ragioni d’ufficio, sennò non lo dovrebbe difendere perché, il Consigliere Carancini non sarà d'accordo, quella è una misura scandalosa, poi dirò anche perché, ad esempio, nella nostra regione.
Questo è un contributo molto importante che va verso il recupero di quella penalizzazione oggettiva per la nostra regione. Ad esempio ricordo che quando ero Assessore al bilancio sulle aree di crisi, tra le altre cose, ho scritto e sono intervenuto presso il Governo, il mio Governo, quando ha adottato la misura sul costo del lavoro, cosiddetto di contribuzione estesa, ad esempio alla regione Abruzzo e sono state escluse le Marche. All’epoca sostenevo con atti scritti, come sostengo, che nella nostra regione abbiamo tre aree di crisi: la Piceno Val Vibrata, la Fermano Maceratese e la crisi del Bianco nel distretto di Fabriano, e se si fa la misura sul costo del lavoro in Abruzzo e no nelle Marche è evidente che gli imprenditori andranno ad investire in Abruzzo, lì era una misura specifica.
Questa mozione va in questa direzione, recupera questa distanza, se vogliamo. Poi è vero che c'è un altro tema, ad esempio quando parliamo di contribuzione del costo del lavoro, qui dovremmo fare una riflessione che anche nella nostra regione, anche nel manifatturiero, ci sono aziende che cercano la manodopera e non la trovano. Anche su questo dovremmo fare un ragionamento, i nostri imprenditori hanno maggiori difficoltà, nelle nostre realtà, nelle aree di crisi, quelli che stanno qua e resistono non trovano manodopera anche perché tanti, come risulta quotidianamente anche dagli organi di stampa, preferiscono, e lo ammettono, stare stravaccati sul divano di casa e percepire il reddito di cittadinanza e lavorare in nero. Io la penso in questo modo, da sempre la penso così.
Questa proposta volta ad estendere i benefici fiscali economici destinati dalla Regione del sud del Paese alle nuove Regioni in transizione, tra cui le Marche, è un indirizzo politico giusto. Se determinati benefici sono assegnati alla regione Abruzzo, che è confinante con noi, siccome non siamo messi meglio dell’Abruzzo, è evidente che c'è un dislivello, un solco, un fossato incolmabile tra queste due realtà per quanto riguarda l'economia. Questa distanza va recuperata e credo che questo sia un contributo che, come dicevamo prima, se votato all’unanimità, come immagino, è la volontà unanime di un'Assemblea legislativa che ha delle competenze in materia economica, tant’è che noi abbiamo tre aree di crisi.
Credo che si possa indurre il Governo italiano, che è anche il mio Governo, a rivedere alcune posizioni in merito a misure che non possono essere differenti rispetto a realtà molto simili tra di loro. Quindi, il mio voto sarà favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Per dire che anche il gruppo Lega è favorevole a questa mozione perché avere dei contributi o usufruire di benefici fiscali è indispensabile per la sopravvivenza delle nostre imprese, per farle crescere. La soluzione può essere la Zes, o i benefici per il sud, o la zona a fiscalità agevolata, su questo dovremo anche discutere per capire quale può essere il modo migliore per agire, per avere questi finanziamenti e su questo magari approfondire.
Sicuramente è indispensabile e fondamentale dare ossigeno alle nostre imprese altrimenti, come ha detto anche il Consigliere Cesetti, se chi ci è vicino ha dei benefici noi andiamo fuori mercato ed è la fine.
Dobbiamo in tutti modi cercare di ottenere il massimo dei contributi e delle agevolazioni che possiamo mettere a disposizione. Su questo ci dovremo battere tutti insieme per riuscire ad ottenere il massimo. In questo momento di pandemia, con la Regione in transizione, con molte aree che hanno subito il sisma, è quello che può farci rinascere e può darci sviluppo.
Siamo favorevoli, però su questo chiederei un approfondimento per capire quale possa essere la strada migliore per poter dare un contributo serio efficace alle nostre imprese. Grazie.

PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi, dichiaro chiusa la discussione sulla mozione. Nessuno chiede la parola per dichiarazione di voto.

Mozione n. 74. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 15,15