Resoconto della seduta n.4 del 17/11/2020
SEDUTA N. 4 DEL 17 NOVEMBRE 2020

La seduta inizia alle ore 10,30

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 4 del 17 novembre 2020. Do per letto il processo verbale della seduta n. 3 del 9 novembre 2020, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.

Proposta di deliberazione n. 1
ad iniziativa dell’Ufficio di Presidenza
“Costituzione del Comitato per il controllo e la valutazione delle politiche”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di deliberazione n. 1 dell’Ufficio di Presidenza.
Ha la parola il relatore Consigliere Pasqui.

Gianluca PASQUI. Grazie Presidente. Buongiorno Assessori, buongiorno Consiglieri. L'articolo 34 bis dello Statuto regionale dispone che l'Assemblea legislativa regionale istituisce un Comitato al fine dell'esercizio delle funzioni assembleari previste dall'articolo 21, comma secondo, lettera n) e n bis) dello stesso Statuto e nella fattispecie la funzione di controllo sull'attuazione delle leggi e di valutazione degli effetti delle politiche regionali, al fine di verificarne i risultati, anche nell'ottica del controllo della spesa, nonché sull'attuazione del programma di governo regionale e sull'operato della Giunta regionale.
Il medesimo articolo 34 bis rinvia poi, sia alla legge regionale per la disciplina delle attività proprie del Comitato e degli effetti del controllo e della valutazione, sia al regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell'Assemblea legislativa regionale delle Marche, per la definizione delle modalità di composizione, costituzione e funzionamento dell'organismo.
In attuazione del dettato statutario, quindi, l'articolo 37 del Regolamento interno prevede che all'inizio di ogni legislatura, ed entro 30 giorni dalla prima seduta, l'Assemblea su proposta dell'Ufficio di Presidenza, costituisce il Comitato per il controllo e la valutazione delle politiche, il quale deve essere composto da 8 Consiglieri, 4 della maggioranza e 4 delle minoranze. Gli 8 componenti devono essere scelti in modo da garantire, di norma, la rappresentanza di ciascuna Commissione permanente e dell'Ufficio di Presidenza, nonché la presenza di entrambi i generi, comma secondo; lo stesso articolo stabilisce inoltre che non possono far parte del comitato, il Presidente della Giunta nonché i Consiglieri nominati presso gli enti, agenzie, aziende dipendenti o vigilati e le società partecipate dalla Regione, comma terzo; è da disapplicare, invece, la disposizione regolamentare di cui al comma terzo del medesimo articolo 37, che estende il divieto di far parte del Comitato anche agli Assessori regionali, a decorrere dall'attuale XI legislatura, infatti, si applica il comma secondo bis, dell'articolo 3 bis, della legge regionale 16 dicembre 2004, n. 27 “Norme per l'elezione del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale”, il quale ha introdotto l'incompatibilità dell'esercizio delle funzioni di Assessore con quelle di Consigliere, stabilendo che il Consigliere nominato Assessore è sospeso dalla carica e temporaneamente sostituito dal candidato che nella stessa lista e nella stessa circoscrizione segue immediatamente l'ultimo eletto al quale viene affidata la supplenza per l'esercizio delle funzioni di Consigliere.
Pertanto, non coincidendo più le due funzioni, di Assessore e di Consigliere, viene meno la ratio dell'esclusione dell'Assessore dalla composizione del Comitato.
Assolti i primi adempimenti successivi all'insediamento della nuova Assemblea legislativa regionale, costituzione dei gruppi assembleari e composizione delle Commissioni assembleari permanenti, ai Presidenti dei gruppi assembleari è stato chiesto di indicare i nominativi dei Consiglieri da designare quali componenti del Comitato in rappresentanza rispettivamente degli schieramenti politici di maggioranza e delle minoranze.
In risposta i gruppi assembleari Lega Marche per Salvini Premier, Fratelli d'Italia, Forza Italia e Civitas Civici hanno congiuntamente comunicato i nominativi dei 4 Consiglieri in rappresentanza del proprio schieramento politico di maggioranza: Anna Menghi, Andrea Assenti, Jessica Marcozzi e Giacomo Rossi; mentre i gruppi assembleari Rinasci Marche, Movimento 5 Stelle e Partito Democratico hanno ciascuno comunicato i nominativi di Consiglieri appartenenti ai rispettivi gruppi, per cui comunque 4 risultano i Consiglieri indicati quali componenti del Comitato in rappresentanza dello schieramento politico delle minoranze e nella fattispecie: Luca Santarelli, Simona Lupini, Manuela Bora e Anna Casini.
Esaminate le designazioni pervenute l'Ufficio di Presidenza con determinazione a verbale 15 del 3 novembre 2000 20, preso atto che in seno al Comitato le 4 Commissioni assembleari permanenti sono tutte quante rappresentate e che è garantita la presenza di entrambi i generi e valutato non indispensabile, invece, che sia presente anche un componente dell'Ufficio di Presidenza, ha approvato la proposta di deliberazione di competenza dell'Assemblea legislativa regionale concernente la costituzione del Comitato per il controllo e la valutazione delle politiche di cui all'allegato A, da sottoporre all'approvazione ovviamente dell'Assemblea medesima. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di deliberazione n. 1. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Nomina

Elezione di n. 3 Consiglieri regionali quali componenti effettivi nel Consiglio dei marchigiani all’estero
(articolo 4, comma 1, lettera l) della l.r. 30 giugno 1997, n. 39) - Voto limitato a 2 garantendo l’equilibrio di genere

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’elezione di n. 3 Consiglieri regionali quali componenti effettivi nel Consiglio dei marchigiani all’estero. Voto limitato a 2 garantendo l’equilibrio di genere.
Prego distribuire le schede.

(Il Consigliere segretario Luca Serfilippi effettua la chiamata)

PRESIDENTE. Comunico i risultati della votazione:

Votanti n. 30
Schede bianche n. 1
Schede nulle n. 1
Schede valide n. 28

Hanno ricevuto voti:
Bilò Mirko n. 19,
Leonardi Elena n. 19,
Carancini Romano n. 9,
Bora Manuela n. 4,
Casini Anna n. 1.

Proclamo eletti quali componenti effettivi nel Consiglio dei marchigiani all’estero i Consiglieri Bilò Mirko, Leonardi Elena e Carancini Romano.

Nomina

Elezione di n. 3 Consiglieri regionali quali componenti supplenti nel Consiglio dei marchigiani all’estero
(articolo 4, comma 1, lettera l) della l.r. 30 giugno 1997, n. 39) - Voto limitato a 2 garantendo l’equilibrio di genere

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’elezione di n. 3 Consiglieri regionali quali componenti supplenti nel Consiglio dei marchigiani all’estero. Voto limitato a 2 garantendo l’equilibrio di genere.
Prego distribuire le schede.

(Il Consigliere segretario Luca Serfilippi effettua la chiamata)

PRESIDENTE. Comunico i risultati della votazione:

Votanti n. 31
Schede bianche n. 2
Schede nulle n. 0
Schede valide n. 29

Hanno ricevuto voti:
Biondi Chiara n. 20,
Putzu Andrea n. 20,
Mangialardi Maurizio n. 9,
Bora Manuela n. 7.

Proclamo eletti quali componenti supplenti nel Consiglio dei marchigiani all’estero i Consiglieri Biondi Chiara, Putzu Andrea e Mangialardi Maurizio.

Nomina

Elezione di n. 3 Consiglieri regionali, di cui uno di minoranza, nella Consulta regionale sull’immigrazione
(articolo 3, comma 2, lettera b) della l.r. 26 maggio 2009, n. 13) - Voto limitato a 2

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’elezione di n. 3 Consiglieri regionali, di cui uno di minoranza, nella Consulta regionale sull’immigrazione. Voto limitato a 2.
Prego distribuire le schede.

(Il Consigliere segretario Luca Serfilippi effettua la chiamata)

PRESIDENTE. Comunico i risultati della votazione:

Votanti n. 31
Schede bianche n. 2
Schede nulle n. 0
Schede valide n. 29

Hanno ricevuto voti:
Menghi Anna n. 20,
Pasqui Gianluca n. 20,
Mastrovincenzo Antonio n. 9,
Casini Anna n. 1.

Proclamo eletti nella Consulta regionale sull’immigrazione i Consiglieri Menghi Anna, Pasqui Gianluca e Mastrovincenzo Antonio.

Nomina

Elezione di n. 5 Consiglieri regionali nella Commissione per il conferimento della onorificenza denominata “Picchio d’oro”
(articolo 2, comma 3, della l.r. 1 dicembre 2005, n. 26) - Voto limitato a 3

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’elezione di n. 5 Consiglieri regionali nella Commissione per il conferimento della onorificenza denominata “Picchio d’oro”. Voto limitato a 3.
Prego distribuire le schede.

(Il Consigliere segretario Luca Serfilippi effettua la chiamata)

PRESIDENTE. Comunico i risultati della votazione:

Votanti n. 30
Schede bianche n. 2
Schede nulle n. 0
Schede valide n. 28

Hanno ricevuto voti:
Marinelli Renzo n. 19,
Rossi Giacomo n. 19,
Ciccioli Carlo n. 19,
Vitri Micaela n. 8,
Mangialardi Maurizio n. 1,
Carancini Romano n. 1,
Mastrovincenzo Antonio n. 1,
Casini Anna n. 1.

Proclamo eletti nella Consulta regionale sull’immigrazione i Consiglieri Marinelli Renzo, Rossi Giacomo, Ciccioli Carlo, Vitri Micaela.
Dobbiamo procedere al ballottaggio, cosa più unica che rara, tutti i Consiglieri parteciperanno alla votazione, però i candidati al ballottaggio su cui ogni Consigliere potrà esprimere il voto sono: Maurizio Mangialardi, Romano Carancini, Antonio Mastrovincenzo e Anna Casini, non su altri, altrimenti il voto dovrà essere considerato nullo. E’ la prima volta che facciamo il ballottaggio in Aula, quindi dovremmo espletarlo nel miglior modo possibile.
Ripeto, i candidati sono i Consiglieri Maurizio Mangialardi, Romano Carancini, Antonio Mastrovincenzo e Anna Casini.
Prego, ridistribuite le schede per la votazione.
I candidati sono quelli che vi ho indicato perché hanno ricevuto ugual numero di voti ciascuno, non c’è la disposizione del Regolamento che prevede a parità di voti la preferenza per chi è più giovane, per chi è più anziano, per chi ha preso più voti, sono esattamente alla pari, quindi dobbiamo eleggere l’ultimo Consigliere che farà parte della Commissione per il conferimento della onorificenza denominata “Picchio d’oro”.
Prego distribuire le schede.


(Il Consigliere segretario Luca Serfilippi effettua la chiamata)

PRESIDENTE. Comunico i risultati della votazione:

Votanti n. 27
Schede bianche n. 16
Schede nulle n. 1
Schede valide n. 10

Hanno ricevuto voti:
Carancini Romano n. 9,
Mangialardi Maurizio n. 1.

Proclamo eletto nella Consulta regionale sull’immigrazione il Consigliere Carancini Romano, oltre ai Consiglieri Marinelli, Rossi, Ciccioli, Vitri.
Nomina

Elezione di n. 2 Consiglieri regionali, di cui uno di maggioranza e uno di minoranza, quali componenti effettivi nel Forum permanente contro le molestie e la violenza di genere
(articolo 3 della l.r. 11 novembre 2008, n. 32 - d.g.r. 23 maggio 2016, n. 483 ) - Voto limitato a 1

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’elezione di n. 2 Consiglieri regionali, di cui uno di maggioranza e uno di minoranza, quali componenti effettivi nel Forum permanente contro le molestie e la violenza di genere. Voto limitato a 1.
Prego distribuire le schede.

(Il Consigliere segretario Luca Serfilippi effettua la chiamata)

PRESIDENTE. Comunico i risultati della votazione:

Votanti n. 29
Schede bianche n. 0
Schede nulle n. 0
Schede valide n. 29

Hanno ricevuto voti:
Biondi Chiara n. 17,
Bora Manuela n. 9,
Lupini Simona n. 2,
Marcozzi Jessica n. 1.

Proclamo elette componenti effettivi nel Forum permanente contro le molestie e la violenza di genere le Consigliere Biondi Chiara e Bora Manuela.

Nomina

Elezione di n. 2 Consiglieri regionali, di cui uno di maggioranza e uno di minoranza, quali componenti supplenti nel Forum permanente contro le molestie e la violenza di genere
(articolo 3 della l.r. 11 novembre 2008, n. 32 - d.g.r. 23 maggio 2016, n. 483) - Voto limitato a 1

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’elezione di n. 2 Consiglieri regionali, di cui uno di maggioranza e uno di minoranza, quali componenti supplenti nel Forum permanente contro le molestie e la violenza di genere. Voto limitato a 1.
Prego distribuire le schede.

(Il Consigliere segretario Luca Serfilippi effettua la chiamata)

PRESIDENTE. Comunico i risultati della votazione:

Votanti n. 28
Schede bianche n. 1
Schede nulle n. 0
Schede valide n. 27

Hanno ricevuto voti:
Marcozzi Jessica n. 18,
Casini Anna n. 8,
Lupini Simona n. 1.

Proclamo elette componenti supplenti nel Forum permanente contro le molestie e la violenza di genere le Consigliere Marcozzi Jessica e Casini Anna.

Nomina

Elezione di n. 1 Consigliere regionale nell’Assemblea dei soci dell’Associazione “Università per la pace” (con sede ad Ascoli Piceno)
(articolo 15, comma 5 della l.r. 18 giugno 2002, n. 9 - articolo 8, comma 2 dello Statuto Ente - deliberazioni amministrative nn. 125/2009 e 23/2011) - Voto limitato a 1

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’elezione di n. 1 Consigliere regionale nell’Assemblea dei soci dell’Associazione “Università per la pace” (con sede ad Ascoli Piceno). Voto limitato a 1.
Prego distribuire le schede.

(Il Consigliere segretario Luca Serfilippi effettua la chiamata)

PRESIDENTE. Comunico i risultati della votazione:

Votanti n. 28
Schede bianche n. 2
Schede nulle n. 0
Schede valide n. 26

Hanno ricevuto voti:
Leonardi Elena n. 17,
Casini Anna n. 9.

Proclamo eletta nell’Assemblea dei soci dell’Associazione “Università per la pace” la Consigliera Leonardi Elena.

Nomina

Elezione di n. 2 Consiglieri regionali nel Consiglio direttivo dell’Associazione “Università per la pace”
(articolo 15, comma 5 della l.r. 18 giugno 2002, n. 9 - articolo 12 dello Statuto Ente - deliberazioni amministrative nn. 23/2011 e 36/2011) - Voto limitato a 1

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’elezione di n. 2 Consiglieri regionali nel Consiglio direttivo dell’Associazione “Università per la pace”. Voto limitato a 1.
Prego distribuire le schede.

(Il Consigliere segretario Luca Serfilippi effettua la chiamata)

PRESIDENTE. Comunico i risultati della votazione:

Votanti n. 27
Schede bianche n. 2
Schede nulle n. 0
Schede valide n. 25

Hanno ricevuto voti:
Biondi Chiara n. 17,
Casini Anna n. 8.

Proclamo elette nel Consiglio direttivo dell’Associazione “Università per la pace” le Consigliere Biondi Chiara e Casini Anna.

Interrogazione n. 12 - a risposta immediata
ad iniziativa della Consigliera Lupini
“Situazione ricoveri RP Santa Caterina in Fabriano”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 12 - a risposta immediata - della Consigliera Lupini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La struttura denominata "RP Vittorio Emanuele II", sita in Fabriano in via S. Caterina n. 13 è una Residenza Protetta per Anziani con un nucleo di 71 posti letto autorizzati dalla Regione Marche.
A seguito della estensione della malattia ad alcuni ospiti della struttura la direzione dell’Asur ha fatto intervenire i medici di famiglia dell’Usca e sono stati impiegati gli specialisti del Distretto del territorio, con l’intervento di geriatri e nutrizionisti e sono pure intervenuti i medici del 118 e l'internista geriatra dell'Ospedale di Fabriano, è stato garantito pertanto a ciascun ospite, rispetto al quadro clinico, un setting assistenziale particolarmente appropriato.
Un paziente negativo è stato trasferito nella RSA, 6 pazienti sono stati ricoverati presso l'Ospedale di Fabriano, per i restanti viene mantenuta l'adeguata assistenza presso la R.P. Vittorio Emanuele II di Fabriano, anche con il supporto dell'assistenza infermieristica del Distretto.
Ad oggi la situazione clinico assistenziale della RP Vittorio Emanuele II Fabriano è la seguente:
36 ospiti presenti di cui 33 positivi e 3 negativi;
nessuno con febbre;
i 2 casi con diarrea sono risolti;
nessuno in ossigenoterapia;
2 ospiti trattati con antibiotico per infezione urinaria; terapia cortisonica gradualmente in riduzione;
continua il monitoraggio dei laboratori;
terapia infusionale in riduzione è pure mantenuta;
domani saranno eseguiti tamponi di controllo a tutti gli ospiti;
assistenza medica continuamente garantita dai medici USCA.
Naturalmente, il quadro che è stato delineato viene seguito particolarmente sia dall'Assessorato che dall’Asur e in questo momento possiamo affermare che la garanzia di un setting assistenziale appropriato per queste persone è assolutamente garantito. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Grazie all'Assessore che mi ha puntualmente risposto. Siamo chiaramente aggiornati sui numeri e sulla situazione, la mia proposta era finalizzata a riflettere sulla presa in carico immediata e tempestiva perché con un cluster così importante il sistema è andato di fatto in affanno, con un disagio da parte di tutti. Quindi delle linee-guida per contenere immediatamente i focolai nelle strutture, che non sono solo le strutture protette per anziani, ma anche per disabili, e ne abbiamo diverse …, era più un dire che dobbiamo forse riflettere su una presa in carico immediata in cui tutto il sistema sa chi deve fare che cosa per evitare altre situazioni come questa. Grazie.

Interrogazione n.- 14 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Cesetti, Carancini, Vitri, Casini, Mangialardi
“Numero posti letto in terapia intensiva e numero ricoverati per Covid 19 nella nostra regione”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 14 - a risposta immediata - dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Cesetti, Carancini, Vitri, Casini, Mangialardi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie Presidente. Gli interroganti Mastrovincenzo, Bora, Cesetti, Carancini, Vitri, Casini e Mangialardi hanno chiesto perché l'Assessore abbia omesso la comunicazione sull'aumento del numero dei posti letto in terapia intensiva disponibili sulla modifica poi avvenuta sabato 14 novembre riguardo la nuova classificazione per i pazienti che sono in osservazioni al pronto soccorso finora inseriti sotto la voce “ricoverati”.
Il motivo è il seguente: la scelta di modificare il report quotidiano del servizio sanità è stata effettuata al fine di dare evidenza dei pazienti effettivamente ricoverati nelle strutture ospedaliere, rilevando in una tabella a parte il numero delle persone che sono in pronto soccorso, di cui non si conosce l'esito.
In altre parole, le persone che sono portate al pronto soccorso sono poste in osservazione e a seguito di questa valutazione, se è richiesto il ricovero in terapia intensiva, vengono riportate nel numero relativo delle persone ricoverate in terapia intensiva. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Assessore non mi ha risposto, non ha risposto perché le domande erano sostanzialmente due. Sulla prima richiesta lei non ha detto nulla, avevamo chiesto esplicitamente perché è aumentato il numero dei posti di terapia intensiva disponibili quando lunedì scorso in Aula ha dichiarato che erano 126 e appena 5 giorni dopo sono diventati magicamente 164, rispetto a un comunicato che è uscito dopo l'incontro tra la Giunta e i dirigenti sanitari della nostra regione. Questo è un dato che non ha assolutamente chiarito, in Aula la scorsa settimana siamo stati accusati, come coalizione di centro-sinistra della precedente legislatura, di non aver predisposto un numero adeguato di posti di terapia intensiva e dopo cinque giorni ci sono inspiegabilmente, dopo l'inserimento delle Marche nella zona arancione, 38 posti in più.
Così come la nuova classificazione dei pazienti che sono in osservazione al pronto soccorso che finora erano inseriti tra i ricoverati, improvvisamente non lo sono più e questa è una cosa molto sospetta perché avviene, guarda caso, all'indomani dell'inserimento delle Marche nella zona arancione.
Dico anche che c'è un altro dato che francamente sarà oggetto di nostra attenzione nei prossimi giorni, anche con atti ispettivi, un dato riportato nella tabella del Ministero della salute e dell'Istituto superiore di sanità, le Marche hanno appena 198 casi identificati di attività di screening contro gli oltre 10.000 dell'Abruzzo e gli oltre 13.000 dell'Umbria, regioni a noi vicine come numero di contagi, è evidente che questa voce è un po' falsata dal fatto che non sono segnalati sotto questa voce tutti gli screening relativi, ad esempio, a coloro che sono positivi e asintomatici, mi riferisco ai contatti in setting domestico, ai contatti stretti di casi positivi.
Credo che sui dati serva maggiore chiarezza, che per ora non c’è, vengono modificati di giorno in giorno inspiegabilmente, ma ribadisco che il dato sul numero dei posti di terapia intensiva è assolutamente ingiustificabile e fra l'altro non ha motivato questo incremento improvviso in 5 giorni. Grazie.

PRESIDENTE. Il Consigliere ha chiesto una precisazione, credo che non costituisca una prassi da ripetere, se l'Assessore vuole fornire una precisazione sulla parte dell’interrogazione a cui ha ritenuto di non rispondere, se l’ha saltata bene, altrimenti fermiamo qua la risposta.
Ha la parola per una precisazione, non è una contro replica, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Il numero dei posti che ho citato nella seduta di Consiglio era quello che risultava agli atti della Regione, dopo abbiamo aperto il Covid di Civitanova Marche ed è evidente che sono aumentati i posti di terapia intensiva.

Interrogazione n. 13 - a risposta immediata
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Istruttoria per l’istituzione dell’area marina protetta ‘Costa del Monte Conero’”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 13 - a risposta immediata - della Consigliera Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Grazie al Consigliere che pone questa interrogazione su qualcosa di cui si sta discutendo da tempo, pensi, Consigliere, che la prima missiva con cui si è iniziata questa procedura risale al 29 maggio 1998, quindi sono 20 anni che si parla effettivamente di questa situazione. Non conosco con esattezza tutte le situazioni così come si sono svolte e discusse in passato, so che il 5 novembre 2020 è arrivata una nota dal Ministero dell'ambiente che chiede un parere alla Regione Marche sulla questione dell'area marina protetta del Conero, entro 15 giorni, quindi entro il 20 novembre.
Cosa abbiamo fatto immediatamente come ufficio e come Assessore? Ho incontrato tutti gli uffici regionali che in questi anni hanno seguito un po' queste pratiche per fare con loro il punto della situazione, per conoscere come si erano svolti in passato questi confronti e come si era evoluta la situazione, poi proprio ieri ho incontrato i Sindaci interessati di Sirolo, Numana e Ancona.
Cosa è emerso? Nell’incontro tecnico con i nostri funzionari mi sono state fatte presenti una serie di perplessità che nel tempo erano emerse ed erano ascritte anche agli atti, ad esempio, di alcune associazioni della pesca, preoccupate per le difficoltà che avrebbero eventualmente trovato una volta istituita l’area, e di quelle dell'allevamento di mitili che in egual misura sembravano essere coinvolte all'interno delle aree, ma non è così ben specificato nelle normative, poi le eventuali limitazioni alla balneazione, ma soprattutto alla pesca sportiva e alle opere di ripascimento delle spiagge, perché sono iniziative che in qualche modo parrebbero possibili ma per ognuna c’è un richiamo ad una autorizzazione, sono possibili se autorizzate, come dire: autorizzate, ma cosa autorizziamo e chi deve autorizzare? E’ il Ministero? E’ un susseguirsi di situazioni.
Queste sono un po' le ipotesi e le perplessità che nel tempo sono maturate in parte anche dagli uffici stessi, tant'è che ci sono due ipotesi di aree, una estesa a quello che è l'attuale comune di Ancona e una ampliata rispetto ai Comuni limitrofi.
Leggendo i verbali nei giorni scorsi avevo notato una netta contrarietà, perlomeno in passato, dei Sindaci e delle amministrazioni di Sirolo e di Numana, e una maggiore disponibilità del Comune di Ancona e del Sindaco. Nell’incontro che c’è stato ieri è stata ribadita da parte dei Sindaci di Numana e di Sirolo una netta contrarietà per tutte le perplessità che ho elencato anche da parte degli uffici, quello che sinceramente mi ha un po’ più colpito, e non mi aspettavo, secondo quello che avevo letto precedentemente, è la forte contrarietà del comune di Ancona e del Sindaco, che l’ha motivata facendo un po' la storia della sua carriera politica ed ha detto che nel 2013 si era candidata per la prima volta e la sua maggioranza all'epoca aveva inserito nel programma di governo anche l'area marina protetta, poi durante il suo quinquennio questa cosa non ha avuto modo di proseguire, non si è evoluta, non si è conclusa, ma nel frattempo sono emerse una serie di perplessità anche interne alla sua maggioranza e quando si è ripresentata due anni fa nel suo programma non era più prevista l’area protetta ed oggi sostiene il fatto che non è opportuno proseguire con questa iniziativa ed ha elencato una serie di perplessità più o meno legate alle questioni che ho detto prima.
Dopo aver visto quella lettera mi sono immediatamente attivato con questi due incontri, svoltesi il 12 e il 26 di questo mese ed ho attuato questa strategia: ieri finita la riunione ho scritto ai tre Sindaci chiedendo loro un parere scritto, perché se c’è da dare un parere al Ministero va dato, non tanto e solo da parte della Regione, ma anche dei Sindaci interessati, attendo quindi da loro quanto mi vorranno scrivere, comunque già anticipato verbalmente, nel frattempo, per essere puntuali entro il 20 novembre, la Regione invierà una lettera al Ministero in cui si dirà che abbiamo intrapreso nuovamente questo percorso, che non so come e perché si era fermato precedentemente, riporteremo le stesse cose che sto dicendo a voi e cioè che abbiamo fatto degli incontri con i Sindaci, ai quali abbiamo chiesto un parere che ancora non è pervenuto e non arriverà per il 20, deduco, visto che è tra due giorni, ribadiremo una serie di richieste di chiarimenti per capire meglio quali tipi di attività si potranno e non si potranno svolgere all'interno dell’area protette, tipo: pesca sportiva, ripascimento, difesa della costa, soprattutto allevamento di mitili e altro, oltre alle problematiche legate alla pesca più classica, quella delle vongolare.
Sotto questo punto di vista risponderemo al Ministero, ribadendo la necessità di un minuto di tempo per avere un riscontro scritto da parte dei Comuni, chiediamo un ulteriore chiarimento che può aiutarci anche per un parere definitivo.
Le voglio semplicemente dire un attimo il mio pensiero, anche personale, ieri ho aperto la seduta con i Sindaci dicendo che non ho preclusioni né in un senso né nell'altro, ci tengo molto a capire le varie sfaccettature e quello che pensano anche gli altri, e se devo dire una cosa, credo che in questa fase per il Ministero, visto i problemi che ci sono a livello mondiale, a livello economico, a livello di salute, dare 15 giorni di tempo alla Regione per decidere su una situazione così delicata che va parzialmente e indubbiamente anche a compromettere o comunque a complicare le attività strettamente economiche, turistiche, ricettive legate anche alla pesca e all'allevamento che su quell'area insistono … Ritengo che forse ci siano priorità maggiori in questo momento da dover affrontare. C’è poi anche un'altra cosa che voglio dire come pensiero personale, il Ministero fa presto a dare questa indicazione, nomina un direttore, lo paga e tutte le altre spese e le altre cose sono a carico degli enti locali, delle Regioni e di chi poi deve affrontare queste realtà, quindi è sempre bene guardare tutte le sfaccettature di queste situazione senza darle per scontato solo per questioni di principio, questo è il mio pensiero in attesa della risposta per iscritto dei Sindaci che poi gireremo al Ministero.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. La cosa che mi preoccupa di più non è certamente l'approccio che ha dimostrato l'Assessore Aguzzi, che giustamente è arrivato da poco e vuol comprendere bene com’è la situazione e valutarla nella sua complessità, ma abbiamo trovato comunicati dell'attuale Sindaco di Ancona, datati 2014, entusiasti di questo progetto, nei quali si diceva che andavano coinvolti più Comuni, andava velocizzato l'iter, per cui è sorprendente questo cambio di passo ed è questo il punto che mi lascia più perplessa, che ci lascia più perplessi, mentre la posizione dei Sindaci di Numana e di Sirolo erano già agli atti, quindi vedremo su vostra sollecitazione che cosa succederà.
Quello che possiamo dire è che in una situazione di difficoltà come quella che stiamo vivendo, chiederemo, tramite i nostri portavoce, che il Ministero vi conceda la proroga di cui avete bisogno per effettuare tutte le verifiche e penso che nell'ottica di una collaborazione che è stata richiesta possa essere gradita da voi.
E’ vero che ideologicamente siamo convinti che la tutela dell'ambiente sia anche un'ottima occasione di sviluppo, quindi non nego il fatto che saremo molto contenti se questa area protetta venisse istituita davanti alla costa di Ancona. Grazie.

Interrogazione n. 15 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Carancini, Bora, Vitri
“DGR 1371/2020. Conferimento dell’incarico di Segretario generale della Giunta regionale”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 15 - a risposta immediata - dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Carancini, Bora, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. L’interrogazione riguarda un atto importante e significativo che è riportato dalla delibera di Giunta n. 1.371, come ha detto in premessa il Presidente Latini, con la quale è stato assegnato il ruolo di Segretario generale della Giunta regionale.
Al di là di quello che leggerò posso dire che ci sono due aspetti di questa interrogazione, un aspetto è quello che fa riferimento a valutazioni di tipo politico, della storia della regione, e rispetto a quelle considerazioni legittime ovviamente non darò risposta, nel senso che rimane diritto, facoltà e autonomia di ciascuno ipotizzare le ragioni per le quali si è giunti, da un punto di vista più strettamente generale, all'individuazione di un professionista serio, prepararlo, di assoluta garanzia, mentre invece mi sembra necessario e doveroso far chiarezza sugli altri aspetti che non sono di contenuto eminentemente politico, ma che invece ipotizzano, secondo quanto valutato e ricostruito dagli interroganti, degli aspetti di asserita illegittimità degli atti.
Su questo mi intratterrò visto che c'è un pezzo della interrogazione, cari colleghi Consiglieri, abbastanza impegnativo da un punto di vista giuridico perché si legge nell'interrogazione che il conferimento dell'incarico è intervenuto in aperta violazione della legge regionale 20/2001, quindi questo è un aspetto che necessita, anzi impone, di chiarire perché per le ragioni che dirò, suffragate dalla delibazione, dal giudizio degli organi tecnici, confuta ampliamente questa considerazione.
Dicono gli interroganti, mi permetto di citarlo anche perché l’argomento è importante e significativo dal punto di vista generale, “non vi è chi non veda - dicono gli interroganti - come le funzioni asseritamente svolte dal Dott. XY come ruolo di capo di gabinetto presso la Regione Marche (dal 2007 al 2015), abbiano costituito l'esercizio diretto di quelle funzioni di indirizzo politico-amministrativo proprie degli organi di Governo e come tali siano del tutto insufficienti per giustificare e legittimare la nomina a Segretario generale, in quanto detta figura apicale della struttura organizzativa dell'ente deve tra l'altro sovraintendere e prioritariamente garantire la ripartizione di competenze e responsabilità tra organi politici e burocratici”. L'espressione è sufficientemente chiara, non deve essere interpretata, sostanzialmente, la presunta illegittimità fa riferimento a quelle che sono proprio le competenze e le dotazioni professionali, i requisiti, il curriculum. Secondo gli interroganti, nell'ambito del suo decennio come capo di gabinetto di una precedente Giunta ha svolto funzioni di indirizzo politico/amministrativo e non avrebbe invece cumulato competenze e responsabilità tra quelle che ai sensi dell'articolo 20 giustificano la figura del Segretario generale della Giunta.
Dette affermazioni confliggono con le reali attribuzioni svolte dal Dott. XY presso la Regione Marche in quel periodo, durante infatti l’VIII e la IX legislatura, la persona interessata è quella che ha svolto le funzioni di capo di gabinetto del Presidente. Oltre alle funzioni politico/istituzionali attribuite dall'articolo 12 della legge regionale 20/2001, ha svolto, e gli competevano, specifiche funzioni gestionali e di direzione amministrativa che si esplicavano in tutti gli ambiti strategici dell'amministrazione, comportando la responsabilità diretta di indirizzo, di gestione e di controllo di risorse umane, finanziarie e strumentali, specificamente assegnate alla figura, il ruolo è stato svolto con continuità nell’arco di due legislature, raggiungendo i massimi risultati e conseguendo gli obiettivi strategici assegnati.
Viene riferito che quel tipo di incarico annetteva competenze e caratteristiche proprie che evocavano indirizzo, gestione e controllo di risorse umane e strumentali, quindi, sufficienti ad essere computate, il periodo poi richiesto lo vedremo all’articolo interessato della legge 20 per poter occupare il ruolo, per poter svolgere il ruolo di Segretario generale della Giunta.
Durante l'incarico di capo di gabinetto il Dott. XY si è occupato tra l’altro di molteplici attività gestionali, ha intrattenuto rapporti politico-istituzionali con le categorie economiche e con le parti sociali, il Governo nazionale, il Parlamento, la Commissione UE, la Conferenza dei Presidenti, la Conferenza Stato-Regioni unificata, i media e la comunicazione integrale.
In particolare con la delibera di Giunta regionale n. 78 del 2014 sono state ridefinite le competenze del capo di gabinetto, già in parte assegnate con le delibere precedenti 108 e 109, come appresso riportato e qui, ahimè, risulterò noioso perché c'è una sfilza di attribuzioni che però mi tocca leggere, compitare e narrare proprio per dare sostanza al ragionamento svolto con il suffragio positivo e aderente delle strutture tecniche, alla valutazione fatta dalla Giunta.
Materie riservate al capo di gabinetto: rapporti politico/istituzionali del Presidente con il Consiglio regionale, con le parti sociali e altri soggetti esterni all'amministrazione, strutture regionali di rappresentanza a Roma, assistenza al Vicepresidente, attuazione del programma di Governo, cerimoniale, informazione e comunicazione istituzionale, ufficio stampa, relazioni con i mezzi di comunicazione, con il Corecom (l'Autorità per la garanzia nelle comunicazioni), elaborazione dell'immagine della Regione costituita da segni grafici, simboli, format e linguaggi coordinati, proposte concernenti gli obiettivi e le direttive generali per l'attività amministrativa e per la gestione relativa al Gabinetto del Presidente, proposte di istituzione di posizioni dirigenziali di progetto e di funzione - questo molto rilevante anche per gli esiti complessivi della valutazione fatta dalla Giunta - rapporti con il Segretario generale, Consiglieremento tra le strutture regionali e gli uffici delle istituzioni comunitarie a Bruxelles, coordinamento delle attività relative alla Macroregione Adriatico-Ionica.
Il Dott. XY ha rivestito anche la posizione di funzione affari generali, nel senso che ha coordinato questo tipo di attività: patrocinio regionale, nomine, affari generali, iniziative e manifestazioni d'interesse regionale, contributi relativi all'affermazione dei valori della resistenza dell'antifascismo, i principi della Costituzione.
Posizione di funzione relazioni con gli enti locali, continuo ad elencare queste attività: rapporti con il Consiglio delle autonomie locali e con il Consiglio regionale dell'economia e del lavoro, rapporti con le istituzioni locali, comitato d'intesa, riparto del fondo unico relativo alle funzioni conferite, riordino territoriale, gestione associata di funzioni e servizi, istituzione di nuovi Comuni, modifiche delle circoscrizioni e denominazioni, atti di indirizzo e coordinamento relativo agli enti locali.
Posizione di funzione sistemi informativi statici statistici e di controllo di gestione: sistema informativo statistico, controllo di gestione.
Nell'ambito del dipartimento per le politiche integrate di sicurezza e per la protezione civile: attività di raccordo del sistema, gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali della protezione civile, formazione ed informazione alla popolazione, politiche integrate di sicurezza, Polizia locale, avvenimenti di massa e grandi eventi.
Posizione di funzione attività tecniche di protezione civile: acquisizione di beni e dei servizi per lo svolgimento delle attività di protezione civile, predisposizione delle attività di pianificazione e supporto agli enti locali e agli altri soggetti per l'elaborazione dei piani, volontariato di protezione civile, salute e sicurezza degli operatori professionali e volontari, attività a rischio di incidenti rilevanti, Centro funzionale multirischi per la meteorologia, l'idrologia, la sismologia, emergenze, Sala operativa unificata e Centro operativo regionale, sistemi di trasmissioni dedicate alla sicurezza ed al soccorso, raccordo del sistema di soccorso sanitario con i soggetti competenti in materia di sicurezza e soccorso pubblico, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi, logistica e funzionalità delle sedi di protezione civile, impiego dei materiali essenziali e di pronto intervento.
Tutte tali funzioni concretizzavano l'espletamento di un'attività di direzione tecnica del tutto paritaria rispetto a quella espletata dal resto dei dirigenti apicali della Regione con gestione di un cospicuo numero di risorse umane superiore alle cento unità, comprese alcune figure dirigenziali di PF e di adeguate risorse finanziarie.
Questo è il succo del nostro ragionamento, che depone a favore della piena legittimità della designazione.
Tutto ciò risulta sufficiente ad affermare senza tema di smentita che il Dott. XY ha svolto nel periodo considerato funzioni dirigenziali del tutto equiparabili a quelle svolte dai dirigenti apicali, al riguardo anche il contratto individuale di lavoro del Dott. XY risulta egualmente esplicito nel definire la funzione, infatti, all'articolo 1, comma 2, recita che per effetto dell'incarico conferito il Dott. XY assumeva in prima persona la responsabilità risultante dall'esercizio in seno alla struttura affidatagli di tutte le attribuzioni dirigenziali attinenti il ruolo, compreso l'esercizio di tutte le attribuzioni demandate dalla legge regionale n. 20/2001, specificamente al capo di gabinetto e, precisamente, di quelle di cui all'articolo 12, comma 2 della stessa legge 20, di quelle previste dalla medesima legge regionale per i dirigenti del servizio. Ecco, questo è il passaggio fondamentale, di quelle previste dalla medesima legge 20 per i dirigenti di servizio, nonché di quelle specifiche che verranno individuate direttamente dal Presidente, oltre a quelle individuate da qualsiasi altra pertinente norma legislativa o regolamentare.
Risulta quindi destituita di fondamento l'affermazione che non sia rinvenibile in capo al nominato Segretario generale il possesso dell'ulteriore indispensabile requisito dell'esperienza acquisita per almeno un quinquennio in funzioni dirigenziali, non potendo ritenersi tali, secondo asseritamente quello che opinano i nostri interroganti, le funzioni di Capo di gabinetto della Giunta, non essendo riconducibile e comunque sovrapponibile con la funzione dirigenziale.
La legge regionale 20, legge ordinamentale della Regione Marche, risulta articolata in diversi capi e prevede al suo interno la disciplina dell'organizzazione regionale, articolando in diversi ruoli e funzioni la struttura amministrativa, riconoscendo ad alcuni ruoli il livello dirigenziale, diversamente da altri, e in tale prima categoria, singolarmente considerati risultano: il Segretario generale (articolo 27), i dirigenti di servizio (articolo 16), i dirigenti di PF (articolo 16 bis), e il Capo di gabinetto (articolo 12), nonché altre figure a cui è riconosciuto ruolo e trattamento dirigenziale, sia pure a livello iniziale in riferimento agli esperti del Presidente, secondo quanto stabilito dall'articolo 21. L’incarico di cui trattasi, per legge, può essere conferito a dirigenti regionali …

PRESIDENTE. Assessore bisogna che concludiamo perché siamo fuori tempo. Poi farò una mozione d’ordine, ora concluda il ragionamento sulla risposta che credo che sia di interesse degli interroganti e ringrazio per l’attenzione che dedica l’Aula.

Guido CASTELLI. Do per letto quello che prevede, anche perché il Consigliere Cesetti conosce a menadito le possibilità che l'articolo interessato contempla per il ruolo, quello che in qualche misura a noi interessa invece ricordare è che la possibilità di nomina è riferita anche a soggetti interni o esterni di particolare e comprovata qualificazione professionale non rinvenibile tra i dirigenti dell'amministrazione, che siano in possesso di laurea e abbiano svolto attività in organismi ed enti pubblici o privati, ovvero aziende pubbliche o private con esperienza acquisita per almeno un quinquennio di funzioni dirigenziali, questa è l’espressione importante.
La norma quindi facoltizza la scelta del Segretario generale anche al di fuori della dirigenza regionale e/o di altre amministrazioni pubbliche e richiede, non a caso, in quest'ultima ipotesi, il mero requisito dello svolgimento di funzioni dirigenziali per almeno cinque anni, requisito che il Dott. XY ampiamente possiede come sopra dimostrato.
Da ultima la stessa Corte dei Conti Marche indica questa figura come dirigenziale, al riguardo, credo che questo sia uno stralcio importante da ricordare della relazione annessa alla decisione di parifica del rendiconto generale della Regione per l'esercizio 2018 “alcune figure dirigenziali e in particolare i dirigenti delle strutture apicali sono beneficiarie di un trattamento economico onnicomprensivo che è interamente a carico del bilancio e assorbe anche l'importo dell'indennità di posizione”, quindi in sede di parifica la Corte dei Conti ha detto che ci sono delle figure che beneficiano di un trattamento economico onnicomprensivo che è interamente a carico del bilancio e assorbe anche l'importo dell'indennità di posizione, quali sono? Il Segretario generale e il capo di Gabinetto del Presidente della Giunta.
Riguardo all'assunta carenza di motivazione dell'atto, l'affermazione contraddice quanto esplicitamente emerge dal documento istruttorio a supporto della delibera di che trattasi, ove si esplicita: “da quanto sopra illustrato, emerge che il Segretario generale, rappresenta il vertice dell'amministrazione, funge da raccordo tra apparato politico e apparato amministrativo, le competenze attribuite al Segretario generale rendono manifesta l'esistenza di un rapporto fiduciario con l’apparato politico che si traduce in una funzione di costante supporto al Presidente e alla Giunta anche nell'attività di alta amministrazione. Pertanto, alla luce del carattere fiduciario dell'incarico, ma sempre sulla base di un curriculum adeguato e comunque corrispondente a quanto richiesto dalla legge, la nomina è sottratta alla mera applicazione di principi valevoli per il reclutamento della dirigenza della pubblica amministrazione. Ne consegue che, come emerge dagli articoli 27 e 28 della legge 20, i provvedimenti di incarico di Segretario generale sono adottati senza necessità di attivare una procedura concorsuale, né valutazioni comparative, fermo restando il rispetto di quanto disposto dal comma 2 dell'articolo 27 della citata legge regionale 20/2001.
La motivazione è bensì chiaramente espressa e basa essenzialmente il suo presupposto sulla scelta fiduciaria che necessariamente deve esistere tra il vertice politico e il vertice amministrativo dell'ente territoriale, al pari di quanto avviene per le varie Amministrazioni dello Stato tra i vertici ministeriali e i diretti collaboratori scelti intuitu personae, ai sensi l'articolo 14 del decreto 165/2001 e altresì tra Sindaci e Presidenti di Provincia e rispettivi segretari comunali e provinciali, scelti con meccanismi del tutto analoghi, ex articolo 99 del D.Lgs. 267 testo unico degli enti locali.
Nel caso di specie a tali valutazioni si affianca anche la valutazione dell'ottimo curriculum vitae prodotto dal Dott. XY in cui si alternano e compendiano funzioni dirigenziali esercitate nel settore pubblico e nel settore privato, che costituiscono un indubbio arricchimento professionale di cui l'amministrazione regionale ha inteso avvalersi. Mi scuso per la lunghezza e mi taccio.

PRESIDENTE. Ringrazio gli interroganti per aver consentito questa lunga precisazione, immagino che il tema sia delicato per i proponenti e per tutti. Vorrei però ricordare a tutti voi e a me stesso che le interrogazioni a risposta immediata sono previste all’articolo 5, commi 1 e 3 del Regolamento interno, quindi dobbiamo regolarci con i tempi, ovviamente le deroghe sono sempre ammesse e ringrazio soprattutto per la comprensione, però dobbiamo regolarci, altrimenti rischiamo di fare una deregulation continua sull'attività del Consiglio, in particolar modo per queste interrogazioni che devono avere il carattere della chiarezza per chi le propone e per la risposta che non deve essere solo immediata e concisa, ma permettere la contestualità del problema. Quindi, grazie a voi, grazie all’Assessore Castelli che ha dovuto esplicitare la scelta fatta dall'amministrazione regionale e ha dato tutte le informazioni che ritengo necessarie.
Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. L'argomento meritava il tempo, spero che vorrà fare altrettanto con me, perché lo merita anche il mio intervento.
L'Assessore Castelli, che è uomo di grande esperienza, di grande conoscenza, gliel’ho sempre riconosciuto, nonché un valido avvocato, sa bene che tecnicamente in un'Aula di Tribunale la sua corposa risposta avrebbe costituito la confessione del reo e capisco il suo disagio, abituato a vincere in questa veste ci si trova male.
Assessore Castelli, interverrò con ulteriori atti su questa grave vicenda, non finisce qui, anche alla luce di questa risposta, che spero mi vorrà far consegnare e la ringrazio.
E’ evidente che in questo non c'è nulla, assolutamente nulla, nei confronti del Dott. XY, che è persona di esperienza, di valore, io l’ho incontrato tanti anni fa, appunto, nella veste di Capo di gabinetto di esperienza e di valore ed io Presidente della Provincia, però non aveva e non ha i titoli e le caratteristiche per essere nominato Segretario generale di un ente importante come la Regione Marche.
Non li ha e a me quasi infastidisce sotto il profilo istituzionale l'atteggiamento sprezzante nei confronti dell'istituzione Regione quando si calca la mano, come detto tra l’altro nella delibera, nel carattere esclusivamente fiduciario di questa figura. Non è così, fiduciaria è la figura del Capo di gabinetto che ha citato l'Assessore Castelli, ci ha citato l'articolo 12, quello si che è un incarico fiduciario, tant'è che il Gabinetto del Presidente della Giunta regionale oltre a svolgere specifici compiti ad esso assegnati dal Presidente, è individuato tra le persone anche estranee all'amministrazione. Non c'è bisogno che abbia svolto incarichi dirigenziali o funzioni dirigenziali, può essere individuato chiunque purché sappia leggere e scrivere, com'è giusto che sia, ma è proprio questo il punto, perché la funzione del Capo di gabinetto è politica, il dirigente è funzione diversa, è funzione di gestione.
Qui vedo anche l'Assessore Saltamartini, che sicuramente mi potrà comprendere come l’Assessore Castelli, come il Presidente del Consiglio, il Segretario generale di un'istituzione come la Regione, colleghi Consiglieri, è la figura di vertice, la più alta insieme al Presidente della Regione, non parliamo del Consiglio, una della struttura organizzativa, il Segretario generale, l'altra della struttura politica, del Governo politico, come lo è nel Consiglio il Presidente e il Segretario generale del Consiglio.
Questo è fondamentale perché l'articolo 4 del D.Lgs. 165/2001, qui vedo tanti Sindaci, ci dice che gli organi di governo esercitano funzioni di indirizzo politico-amministrativo definendo gli obiettivi ed i programmi e lo fanno anche attraverso il Capo di gabinetto, tant’è che partecipa al comitato di direzione nella veste di proiezione dell'organo politico, deve essere sentito nelle nomine, nell’assegnazione degli obiettivi, perché è diretta promanazione dell'organo politico, quindi l'articolo 4 ci dice che gli organi di Governo esercitano funzioni di indirizzo politico-amministrativo definendo gli obiettivi dei programmi, e che ai dirgenti, ed a maggior ragione al Segretario generale, che ne coordina l'attività e può addirittura esercitare e deve esercitare su di essi i poteri sostitutivi qualora non provvedano a conseguire gli obiettivi, spetta l'adozione degli atti e dei provvedimenti amministrativi che impegnano l'amministrazione verso l'esterno.
Vedete allora che è principio alto, che è principio di legalità la distinzione tra indirizzo e controllo da un lato e attuazione e gestione dall'altro, che attiene al principio di legalità dell'azione amministrativa.
Allora, se così è, e non può essere revocato in dubbio, il tema è un altro, questa distinzione del ruolo è fondamentale perché la norma ci dice che anche le Amministrazioni pubbliche, i cui organi di vertice non siano direttamente espressione di rappresentanza politica, devono adeguare i loro ordinamenti al principio della distinzione tra indirizzo e controllo da una parte e attuazione e gestione dall'altra.
Non è stare in un’Aula di Tribunale, siamo in un'Aula istituzionale, Presidente, e nell'istituzione, nella gestione, è fondamentale questo principio di legalità.
Per questo il nominato Segretario generale, in qualità di Capo di gabinetto del Presidente di una Giunta regionale precedente non può aver svolto funzioni dirigenziali, che come tali competono alla dirigenza e sono funzioni di gestione amministrativa, sia pure a livello apicale, e se le ha svolte, è proprio questo il punto Assessore Castelli e gliel’ho scritto nell'interrogazione, come asserito, lo ha fatto impropriamente ed illegittimamente anche allora, se lo ha fatto lo ha fatto in modo improprio ed in modo illegittimo, determinando un'indebita e illecita commistione tra funzioni di indirizzo di controllo politico proprie del Capo di gabinetto e funzioni di gestione amministrativa proprie della dirigenza e questa separazione è posta dalla legge regionale 20/2001, come ci ricordava l’Assessore Castelli, che all'articolo 12 disciplina il Capo di gabinetto, all'articolo 27 il Segretario generale e poi i dirigenti. La struttura organizzativa è costituita dal Segretario generale, dai dirigenti dei servizi e dai dirigenti delle posizioni individuali e di funzione, dalla legge statale 165/2001, Assessore Castelli, che viene esplicitamente richiamata dalla legge 20/2001, la quale all'articolo 1, se non vado errato, la richiama e dice che la legge viene adottata per uniformare la legislazione regionale a quella nazionale, e non potrebbe essere diversamente perché il principio della separazione è previsto dalla legge regionale, quindi, dalla legge nazionale, ma è previsto nella Costituzione della Repubblica italiana a salvaguardia di che cosa? Del principio di legalità, del buon andamento e dell'imparzialità della pubblica amministrazione.
Quell'imparzialità che si perfeziona, che vive e prospera, appunto, nella separazione tra la politica che di per sé è parziale, è scelta, e l’amministrazione che si proietta all'esterno e proietta all'esterno l'istituzione che invece deve essere imparziale, giusta, imperniata al principio di legalità, in questo anche l'azione politica.
Questo è ed è fondamentale. Per questo diciamo che è aberrante quello che avete posto in essere ed io, Assessore Castelli, glielo chiedo, lei sa benissimo che tra me e lei in politica c'è una distanza di anni luce, ma io le ho sempre riconosciuto capacità, onestà, serietà, impegno, sebbene su sponde diametralmente opposte, abbia il coraggio di convincere il Presidente e di convincere la Giunta a portare un atto che revochi la nomina del Segretario generale, perché, lo dico, torneremo altre volte qua e questo è un principio fondamentale e non darò tregua fino a quando quella nomina non verrà revocata, in un modo o in un altro non darò tregua perché questo è un principio fondamentale per una istituzione. C’è poi anche un ulteriore elemento, così cerco di non prendere tutto il tempo, ma ci torneremo sopra, ed è questo: non c’erano i titoli, ma se qualora si volessero ritenere sussistenti i titoli in capo al nominato Segretario generale, è stato violato lo stesso l'articolo 27 e questa è la cosiddetta ipotesi, se vogliamo, subordinata per proclamare l'innocenza della legalità che però non può avvenire con formula dubitativa. Il comma 2 dell'articolo 27 ci dice che l'incarico di Segretario generale deve essere conferito ai dirigenti regionali o ai dirigenti delle pubbliche Amministrazioni di cui al D.Lgs. 165/2001 e soltanto qualora la particolare e comprovata qualificazione professionale non fosse rinvenibile in capo ai dirigenti - laddove si presume in capo ad essi, questo è il punto, perché si presume, perché c’è stato un concorso pubblico, perché nella pubblica amministrazione si accede per concorso, questo ce lo dice la Carta costituzionale - si può ricorrere all'esterno, ma capite che questo comporta …, giusto perché sono stato attizzato circa le Aule di tribunale, capite che quando l’Assessore Castelli mi insegna che per superare una presunzione ci vuole uno sforzo ulteriore, perché quella presunzione deve essere superata, come si supera la presunzione della qualifica, l'alta qualifica professionale in capo al dirigente regionale? Si supera con i fatti, ma soprattutto con il principio della motivazione che non può essere invertito e la motivazione non può essere sulle qualità del nominato, del Dott. XY in questo caso, che tra l'altro non le possiede, ma la motivazione deve essere sulla mancanza di qualità di quelli che ci sono e che hanno manifestato l'interesse e nella delibera non c'è la traccia di una virgola di motivazione.
Quindi, come ho scritto, da una parte non si scorge la motivazione, dall'altra, si vede bene l'arbitrio di una scelta e lo si vede nel momento in cui ci dice un'ulteriore requisito, che si può andare all'esterno solo quando si sia svolta l'attività per un quinquennio in funzioni dirigenziali, non di funzioni dirigenziali, è diversa la cosa, non di funzioni dirigenziali ma in funzioni dirigenziali, significa che bisognava essere dirigente, non averle svolte di fatto, ammesso che si possano svolgere, e andremo a vedere anche se gli atti assunti allora nel Governo Spacca siano stati regolari, faremo altre interrogazioni su questo.
Concludo dicendo perché dovete revocare, per non esporre l'amministrazione a ipotetici danni, perché - o c’è il ricorso di qualcuno - qualora questa nomina fosse illegittima, come lo è secondo me, e domani non solo produrrebbe la nullità degli atti, ma c'è un punto che potrebbe determinare e determina un danno erariale ed anche in questo è stata violata la legge che ci dice di ricorrere agli interni per risparmiare risorse e in questo caso il corrispettivo di questa partita è circa 200 mila euro all'anno e laddove la nomina fosse illegittima costituirebbe un danno erariale. Torneremo anche successivamente nel merito, perché il vertice di un'istituzione, signori Consiglieri, non può essere ridotto in modo dispregiativo a corrispettivo sinallagmatico di un accordo politico, non può essere questo, Vicepresidente Carloni che ricorderà quello che diceva l'allora suo capogruppo in quest'Aula del Consiglio regionale. Ci torneremo Presidente.

PRESIDENTE. Per il futuro dobbiamo attenerci al Regolamento, quindi, la forchetta dei 30 secondi di anticipo o il minuto successivo alla chiusura prevista va bene, però non possiamo più consentire, al di là dell'importanza dell'oggetto della discussione, sforamenti importanti.
Vi ringrazio di aver rispettato dall'una e dall'altra parte la possibilità di dare spiegazioni e repliche dovute di natura ovviamente di posizione, però io devo attenermi, ci dobbiamo attenere al Regolamento, quindi chi risponde della Giunta ha un tempo di tre minuti, certo, per chiudere il discorso e la spiegazione può arrivare a quattro minuti, chi replica ha due minuti, non possiamo più consentire di andare oltre questi termini, perché questo è lo strumento del question time, non è neanche un'interrogazione, è qualcosa di più veloce e concisa, ovviamente, non voglio insegnare nulla a nessuno, vi chiedo scusa, però dobbiamo attenerci a un metodo di lavoro, quindi, cerchiamo di dare risposte e repliche nei termini, tre minuti per chi risponde, due minuti per chi replica per questo tipo di interrogazione.
Passo alla successiva e vi chiedo scusa di questo intervento, di questo richiamo all'attività dell'ordine.

Interrogazione n. 16 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri
“Tamponi rapidi antigenici anche per il personale scolastico e gli studenti”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione a risposta immediata n. 16 dei Consiglieri Biancani, Vitri. Ha la parola per la risposta l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. I Consiglieri Biancani e Vitri chiedono di sapere se siano in uso i tamponi rapidi antigienici per il personale scolastico e gli studenti coinvolti nelle attività educative. La risposta è la seguente: si, è affermativo per questo personale già la circolare del Ministero della salute n. 31400 del 29 settembre 2020 prevede l’impiego dei tamponi rapidi antigenici e l’Asur ha dato disposizione con una sua nota del 30 settembre ed ha assegnato alle Aree vaste una quantità idonea di questi presidi farmaceutici per la gestione dei cluster in ambito scolastico. Se ci sono delle incongruenze su questa direttiva naturalmente l'Assessorato è a disposizione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Grazie Assessore per la risposta. Sarò brevissimo, in realtà da quello che mi risulta non è così, nel senso che questi tamponi rapidi antigenici non vengono utilizzati per tracciare le persone potenzialmente positive, non vengono tracciati gli insegnanti né gli studenti che a tutt'oggi, anzi, sono costretti ad andare in quarantena e a perdere ulteriori giorni di scuola, sto parlando ovviamente della scuola primaria.
Non so, gli uffici dell’Asur le hanno dato una risposta, probabilmente questi tamponi ci sono, ma in realtà sono in numero nettamente insufficiente rispetto a quelle che sono le necessità, tant’è che gli studenti non vengono sottoposti ad oggi a tamponi rapidi antigenici.
Ricordo che le Regioni Liguria, Veneto, Lazio ed Emilia-Romagna stanno già utilizzando centinaia di migliaia di questi tamponi con buoni risultati, ovviamente la mia interrogazione è in senso positivo, invito l'Assessorato ad accelerare da questo punto di vista perché potrebbe essere una modalità per un tracciamento più veloce, più efficace, per riuscire anche a verificare quali sono stati i reali contatti delle persone. Attualmente il tracciamento sta diventando molto complicato perché i soggetti coinvolti sono tanti e riuscire a richiamare tutti in tempi rapidi è molto complicato. Quindi l'invito che faccio è di fare i tamponi, visto che ad oggi non sono utilizzati per gli studenti, potrebbe essere un’ulteriore opportunità per ridurre i contagi. Grazie.

Interrogazione n. 17 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani
“Attivazione Intesa con le farmacie Assofarma e Federfarma per test sierologici rapidi disponibili negli esercizi aderenti”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 17 - a risposta immediata - dei Consiglieri Vitri, Biancani.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Il 27 ottobre, su mia iniziativa, abbiamo avuto un incontro con le organizzazioni rappresentative di questa categoria, in particolare con le associazioni che aderisco a Federfarma per le farmacie private, e Confservizi, Assofarma Marche per le farmacie pubbliche, al fine di valutare la possibilità di stipulare un accordo regionale per effettuare test sierologici anche di massa.
L'incontro ha avuto un esito positivo, sennonché si sta valutando da parte degli uffici l'intervento per la protezione dei dati sensibili che, lo ricordo, sulla base della direttiva dell’Unione Europea, poi recepita dal nostro ordinamento, vede la protezione di questi dati anche da parte di operatori privati, quali sono le farmacie.
Pertanto c'è un interesse della Regione a far sì che le farmacie possano eseguire questi test sierologici per l'accertamento della positività da Covid 19 e conseguentemente ho intenzione di proporre alla Giunta una deliberazione per far partire questi test nelle farmacie, naturalmente per i cittadini, in modo assolutamente rapido. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Sono soddisfatta di questa risposta, perché è proprio quello che speravamo. Vivo in una zona di confine con l'Emilia-Romagna, quindi posso toccare con mano cosa significa avere l'opportunità di fare questi test rapidi in farmacia, perché molti dalla mia zona si spostano per effettuare il test nelle farmacie dell'Emilia-Romagna, dove è già possibile farlo da oltre un mese.
Ho preso la parola per mettere in evidenza anche un'altra priorità, abbiamo visto ieri, poco dopo la presentazione della mia interrogazione, che il Veneto ha presentato una nuova sperimentazione, la saponetta di un tampone ultra rapido da effettuare sempre nelle farmacie, ovviamente, non ne ho parlato nella mia interrogazione perché la notizia è di ieri pomeriggio, ma potrebbe essere interessante valutare anche questa possibilità che è ancora in fase di sperimentazione perché manca ancora il consenso, il parere e la validazione dell'Istituto superiore di sanità, ma può essere un'ulteriore possibilità per coinvolgere le farmacie e renderle parte attiva in questa fase di screening che, come abbiamo già visto tutti, è davvero in grande affanno.
Mi auguro che al più presto si possa procedere, rendendo tutte le farmacie del nostro territorio, almeno quelle che aderiranno all'accordo, protagoniste di questa difficile fase di screening. Grazie.

Interrogazione n. 18 - a risposta immediata
ad iniziativa della Consigliera Casini
“Situazione pandemia da Covid 19 in AV5 e applicazione del Piano pandemico”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 18 - a risposta immediata - della Consigliera Casini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La risposta per la Consigliera Casini richiede un po’ più dei tre minuti canonici, perché è molto articolata, quindi, Presidente, cercherò di compendiare ma l'argomento è sviluppato con un'articolata risposta da parte del direttore dell’Area vasta 5.
Il tema è come affrontare l'emergenza epidemica in rapidissimo sviluppo in questi giorni. Noi ci siamo trovati ad affrontare tre fasi, la prima fase in cui erano stati individuati solamente tre centri, Marche Nord, Torrette e Fermo, una seconda in cui c'era la possibilità di mettere in campo tutte le risorse e i plessi ospedalieri a disposizione ed una terza fase in cui, in base al numero delle persone presenti al pronto soccorso, si poteva dare corso al ricovero dei pazienti.
L'analisi e il documento che viene presentato dal direttore dell'Area vasta è articolato sui punti ed ha specificato quali sono stati i reparti che sono stati unificati, i servizi che sono garantiti, se la Consigliera si ritiene soddisfatta da questo documento, bene, altrimenti lo svilupperemo in un incontro tra di noi o con tutti gli strumenti del sindacato ispettivo, che naturalmente sono a disposizione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Avrei preferito che lei mi avesse risposto con un semplice si, viene applicato il piano pandemico, viene applicato il Peimaf. Il problema è che il Peimaf, le assicuro, non è stato applicato e di questo le chiederò anche nei prossimi incontri, non so se lei sa che il reparto di medicina donne oggi verrà chiuso, verosimilmente perché sono stati lasciati dei pazienti Covid non trasferiti a San Benedetto del Tronto. Le funzioni non sono state separate, stanotte nella Murg di Ascoli Piceno sono morte tre persone, ovviamente di Covid e sono stati lasciati due Covid intubati nella Murg di Ascoli Piceno.
Voi avete adottato la delibera relativa all'adeguamento del Piano pandemico il 30 ottobre di quest’anno, l'avete pubblicata in maniera un po' strana l’11 novembre, quindi dopo la seduta del Consiglio sulla sanità che si è tenuta il 9, però fondamentalmente l'avete riproposto tale e quale.
La domanda che le feci l'altra volta, e che oggi le rifaccio e che poi le rifarò per iscritto …, nel caso di specie sappiamo che l'oncologia doveva essere spostata ad Ascoli Piceno insieme ad altri reparti in cui ci sono le prese in carico ed i pazienti più fragili, immunodepressi, che devono essere tutelati, non è una questione di campanilismo, anche perché avrei potuto accettare anche il contrario, ovvero che fosse Ascoli Piceno Covid e San Benedetto del Tronto non Covid, per me sarebbe stato identico, però spostare quel reparto in un piano diverso, lasciando tutta la diagnostica in comune, è stato un atto scellerato, come tanti parti del Peimaf non applicate, che poi è stato redatto dall'Area vasta 5 in data 1 ottobre 2020, come lei saprà il Peimaf deve essere una declinazione del piano pandemico, non può essere una modifica dello stesso.
La ringrazio, se mi vorrà dare il documento scritto lo accetterò con favore e poi farò un’interrogazione magari più complessa rispetto alla precedente. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alle interrogazioni, chi risponde ha cinque minuti di tempo, chi replica tre.

Interrogazione n. 3
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri
“Riattivazione posti letto presso la RSA di Mombaroccio”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 3 dei Consiglieri Biancani e Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. I Consiglieri Biancani e Vitri chiedono che cosa stiamo facendo per la riattivazione dei posti letto presso la RSA di Mombaroccio. La risposta è positiva, perché a metà dicembre verrà riaperta la struttura che è stata interessata da interventi legati alla sua vulnerabilità sismica, alla verifica statica della struttura e a un sistema nuovo di smaltimento delle acque meteoriche. L'intervento quindi ha riguardato il rifacimento del sistema di regimazione delle acque, di sistemazione delle pareti interne, che presentavano fessurazioni, e delle velette delle finestre delle camere di degenza.
Come ho già detto i lavori verranno terminati entro il 15 dicembre, quindi la struttura potrà ritornare in funzione, così come lo era precedentemente.
Tuttavia, è necessario far rilevare che la parte vecchia della struttura necessita di interventi molto corposi, che sono stati stimati nell'ordine di 4 milioni di euro, che non sono stati inseriti nella programmazione degli interventi di edilizia ospedaliera, quindi occorrerà vedere se nel prossimo documento di bilancio sarà possibile includere questo intervento che è particolarmente costoso. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore per la risposta in parte positiva, nel senso che è buona la conferma che da metà dicembre le 19 persone potranno tornare presso la RSA di Mombaroccio, è una grande opportunità per quel territorio avere questa struttura aperta, soprattutto per l'abitato di Mombaroccio.
Dall'altra parte, non sapevo dei 4 milioni di euro, è una cifra importante, quello che voglio chiederle è nei prossimi mesi di fare attenzione a questa struttura, che è una risorsa importante per l'intero territorio, quanto più oggi col tema della pandemia, e riuscire ad attivare anche gli altri posti letto. Questa struttura ha ormai più della metà dei posti letto convenzionati e autorizzati che non vengono utilizzati per il fatto che deve essere ristrutturata, se riuscissimo a trovare le risorse sarebbe rilevante dare piena attuazione e poter utilizzare tutti i posti letto che sono previsti.
Grazie per la risposta e mi auguro che nei prossimi mesi ci sarà l’impegno, che da quello che ho capito ci sarà, di individuare le risorse per poter recuperare l'intera struttura.

Interrogazione n. 8
ad iniziativa del Consigliere Rossi
“Situazione postazioni 118 zone interneAArea vasta 1. Criteri di economicità disattesi”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 8 del Consigliere Rossi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Anche in questo caso l'interrogazione verte intorno alla struttura organizzativa del Sistema sanitario nazionale, in particolare al decreto ministeriale 70/2015 che struttura la risposta territoriale con tre strumenti operativi che sono: 38 mezzi di soccorso avanzato, 15 mezzi di soccorso con infermiere, 54 mezzi di soccorso base. Teniamo conto che il decreto ministeriale 70 e le successive integrazioni e modificazioni prevedono che l'intervento debba essere svolto entro 20 minuti in strada extraurbana.
Più dettagliatamente il Consigliere Rossi pone una serie di punti che adesso sviluppo, sperando di essere nei tempi previsti.
Chiede se l'attivazione corrisponde al d.p.c.m. 12 gennaio 2017. La risposta è che l'organizzazione di tutto il soccorso sanitario in Italia è basato sull'integrazione fra mezzi avanzati e mezzi di base, le centrali operative gestiscono le postazioni del soccorso, le ambulanze medicalizzate, le ambulanze di base con personale soccorritore certificato. In Area vasta 2 la disponibilità dei mezzi di soccorso di base si ritiene congruente con le misure ministeriali.
Secondo quesito: se e quanto in via di attivazione corrisponde all’articolo 37 d.p.c.m. 12 gennaio 2017. La risposta è che l'articolo 37 dello stesso d.p.c.m. riguarda le prestazioni da svolgere presso il pronto soccorso e, quindi, la fattispecie non si applica al caso concreto.
Il terzo punto: corrisponde all'articolo 2 dell’allegato alla DGR 301/2017 laddove si stabilisce che i trasporti urgenti e primari vengono svolti di norma con mezzi e personale del Sistema territoriale del soccorso. La risposta è che il personale e i mezzi di soccorso delle associazioni di volontariato concorrono al sistema complessivo del soccorso territoriale. La delibera di Giunta regionale n. 301/2017 afferma che il concorso tende a garantire l'efficienza del servizio, l'appropriatezza, quindi, leggendo anche il resto del comma 2 della norma che ho richiamato, si comprende che la disposizione riguarda la possibilità alternativa di utilizzare per il soccorso territoriale anche mezzi e personale del sistema ospedaliero di emergenza.
Sul punto 4, enunciato dal Consigliere Rossi, se non risulta più conveniente l'attivazione dell'identica tipologia di servizio tramite ambulanza dell'Asur Marche costituita da un autista e un soccorritore, la risposta è così costituita: poiché l'ipotesi di un servizio svolto con orario aggiuntivo di personale già impiegato presso le Potes viene trattata al quesito 6, si può ipotizzare che questa domanda riguardi l'attivazione di una postazione infermieristica con personale a ciò dedicato.
Venendo alla domanda e quindi alla risposta del punto 6, se non sia più opportuno attivare l’ambulanza prevista a Frontone con autisti e infermieri che stanno attualmente garantendo la reperibilità diurna a Cagli e a Fossombrone, tramite un progetto annuale, garantendo così funzionamento H12 un’ambulanza infermieristica MSI, la risposta è che tutta la struttura del soccorso in quell'area deve essere reinserita nella revisione del piano socio-sanitario, quindi dobbiamo rivalutare insieme tutti gli interventi necessari alla struttura, che sia compatibile con l'appropriatezza e l'efficienza del sistema complessivo.
Infine al punto 7 chiede di valutare lo spostamento del mezzo di soccorso con infermiere presso la Potes di Cagli in modo da ottimizzare l'impiego medico del 118 già esistente. La risposta è che tenuto conto che i LEA prevedono i tempi di intervento massimi per il primo mezzo che giunge sul luogo dell'intervento, l'approccio generale relativo alla distribuzione delle ambulanze non può non tener conto delle esigenze di quel territorio, che è un territorio montano, che ha bisogno di interventi particolarmente significativi. Anche in questo senso l'Assessorato è a disposizione per rivedere con tutti gli stakeholders sociali ed istituzionali del posto la revisione del piano e un sistema efficiente di soccorso territoriale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie Presidente. Grazie, Assessore. Innanzitutto rinnovo il mio ringraziamento per il lavoro che sta svolgendo all'interno di questa pandemia e questa interrogazione era volta per porre l'attenzione su quello che è stato fatto dall’Area vasta 1, sull'utilizzo di queste ambulanze e delle modalità.
Riprendo brevemente, visto che ho ancora due minuti, il punto 4 della mia interrogazione, dove chiedo se non risulta più conveniente per la collettività marchigiana l'attivazione dell'identica tipologia di servizio tramite l'ambulanza Asur Marche, quindi pubblica. Qui va fatto un ragionamento generale, bisogna capire se questi automezzi di società di fatto private, che chiamiamo poi volontarie, siano più convenienti e più funzionali degli automezzi pubblici. Io qui, Assessore, le ho fatto, poi gliela consegno, una piccola valutazione, che tra l'altro mi è stata suggerita anche dai professionisti del settore, sull'utilizzo e sull'economicità di queste operazioni che chiaramente non sono state fatte da lei, ma dai dirigenti dell’Area vasta 1, avallate dal precedente Assessorato alla sanità. Conviene usare in questo contesto delle autoambulanze private con personale non formato come il personale pubblico, che non può in molti casi nemmeno somministrare i farmaci, a 180 mila euro annui o conviene utilizzare il pubblico ad un costo di 166 mila euro all'anno? Come ho evidenziato in questo prospetto che poi le invierò.
Mi rimetto alla revisione del piano socio-sanitario, affinché anche tutto questo sistema del soccorso sia chiaramente rivisto. Grazie.

Mozione n.1
ad iniziativa del Consigliere Rossi
“Riconoscimento della Repubblica dell’Artsakn da parte delle Autorità italiane e richiesta di cessare il fuco”.
(Ritiro)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 1 a firma del Consigliere Rossi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Questa mozione l’ha ritiro anche perché c'è stata un'evoluzione della situazione, tengo a specificare non certo per le pressioni turcomane, ottomane che ci sono state in questi frangenti, anche con uno spam fastidioso nei confronti dei Consiglieri regionali.
La mia vicinanza alla Repubblica del Nagorno Karabakh è evidente, come la solidarietà al popolo cristiano armeno che sta continuando a subire, come nei secoli precedenti, continue vessazioni, sia territoriali che etiche.
Ritiro questa mozione con l'auspicio che tutto il Consiglio regionale possa iniziare a valutare queste vicende internazionali.
Tutti quanti siamo stati interessati alla questione in seguito della sollecitazione di un parlamentare armeno, quindi potremmo iniziare a valutare e ad esprimere la nostra solidarietà nei confronti del popolo armeno e di questa situazione.
E’ giusto che anche le istituzioni locali e regionali si interessino anche di questioni che riguardano i popoli martoriati. Grazie.

Mozione n.2
ad iniziativa del Consigliere Rossi
“Necessità di ulteriore automedica del 118 nella “bassa Val Musone” al fine di un'efficace tutela della salute dei cittadini - ampio bacino di utenza per i comuni di Osimo e Loreto”.
(Ritiro)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n.2, a firma del Consigliere Rossi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Anche questa mozione viene ritirata in virtù di una revisione futura del piano socio-sanitario, esprimendo comunque la necessità dei contenuti della mozione e delle richieste. Grazie.

Mozione n.3
ad iniziativa del Consigliere Rossi
“Commissariamento urgente del Comitato di gestione dell’ ATC PS1”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 3 a firma del Consigliere Rossi.
Ha la parola l’Assessore Carloni.

Mirco CARLONI. Grazie, Presidente. In merito alla mozione n. 3 del Consigliere Rossi vorrei essere sincero, l’atto è stato di grande aiuto per aprire un focus su un tema che conosciamo e che in qualche modo ci vede già impegnati da tre settimane in un'analisi e in un potenziale riordino dell'ambito territoriale di caccia n. 1, le chiederei la gentilezza di rinviare questa mozione perché il Servizio regionale competente ha attivato la procedura del controllo di cui all'articolo 2, comma 7, della legge regionale 7 del 1995 per acquisire il verbale della riunione dell'Assemblea dell'ATC da lei citata in questa mozione. Verificheremo i presupposti per un eventuale intervento sostitutivo da parte dell'amministrazione regionale.
Le vorrei chiedere la possibilità di avere del tempo perché stiamo avviando anche una discussione con quella ATC e vorremmo vedere quali equilibri potranno nascere da una nostra verifica, non abbiamo ancora ricevuto la documentazione, la stiamo aspettando, e vorrei risponderle quando abbiamo maggiori particolari. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Ritiro la mozione con l'impegno che mi ha proposto l'Assessore, di chiedere nel minor tempo possibile anche le dimissioni del Comitato di gestione e il relativo rinvio delle procedure di bando in essere all'interno di dell'ATC 1.
Questa è una cosa richiesta da tutte le associazioni di categoria agricole, venatorie e ambientaliste all'interno dell'ATC 1, come da noi.
Dal momento che l'Assessore Carloni si è impegnato a chiarire la questione nel minor tempo possibile, speriamo che tutto si risolva al meglio. Io qui ho argomentato le considerazioni per le quali chiediamo nell'impegno il Commissariamento.
Ho portato questo sacco di farina di mais quarantino, autoctono dell’Appennino Arceviese che è stato piantato da un amico agricoltore del Montefeltro, lui in questa ATC ha piantato 4 ettari di questo mais, ne avrebbe dovuto raccogliere 100 quintali e invece ne ha raccolti 23, è andato perduto il 78% del raccolto perché ATC sta svolgendo il controllo della fauna in maniera pessima. A fine seduta regalo a tutti i colleghi Consiglieri una busta di questo ottimo mais antico del Montefeltro. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, Consigliere, per il cadeau, anche a nome di tutti gli altri Consiglieri.

Mozione n. 4
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Cesetti, Carancini, Casini, Mangialardi, Vitri, Biancani
“Lettera choc del Direttore dell'Ufficio scolastico regionale agli studenti marchigiani”.
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 4 a firma dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Cesetti, Carancini, Casini, Mangialardi, Vitri e Biancani.
Ha la parola, per l’illustrazione la Consigliera Bora.

Emanuela BORA. Grazie, Presidente. Il Partito Democratico ha ritenuto opportuno presentare questa mozione in seguito a una lettera che il Direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale, in occasione della giornata del 4 novembre, giornata dell'unità nazionale delle Forze armate, ha indirizzato a tutti gli studenti delle scuole superiori marchigiane, su carta intestata del Ministero dell'istruzione, che così recita: “In questo giorno il nostro reverente pensiero va a tutti i figli d'Italia che dettero la loro vita per la Patria, una gioventù che andò al Fronte e la vi rimase. Una gioventù lontana dai prudenti da pavidi coloro che scendono in strada a cose fatte per dire “io c'ero”. Giovani che vollero essere altro, non con le declamazioni, ma con le opere, con l'esempio consapevole che ‘un uomo è vero uomo se è martire delle sue idee. Non solo le confessa e le professa, ma le attesta, le trova e le realizza’. Combatterono per dare un senso alla vita, alla vita di tutti, comunque essi la pensino. Per questo quello che siamo e saremo lo dobbiamo anche a loro, e per questo ricordando i loro nomi sentiamo rispondere, come nelle trincee della Grande Guerra all'appello serale del Comandante: presente”.
Considerato che il tono enfatico e i contenuti della lettera paiono ispirati ad un elogio della guerra in quanto esempio virtuoso del sacrificio di giovani vite nei teatri bellici del conflitto armato, come possibilità di senso esistenziale; il rito dell'appello il cui Direttore dell'Ufficio scolastico regionale fa riferimento con il richiamo al ‘presente’ scandito dai soldati nelle trincee della Grande Guerra fa parte della più tipica liturgia fascista, come testimoniato dalla voce ‘Appello fascista’ presente nel ‘Dizionario di politica’ pubblicato dal Partito Nazionale fascista nel 1940.
Visto che la Costituzione della nostra Repubblica, lontana da ogni retorica guerrafondaia, è nata sulle macerie di un'altra terribile guerra (la seconda Guerra mondiale), all'articolo 11 così recita: “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo” La Costituzione della nostra Repubblica vieta la riorganizzazione sotto qualsiasi forma del disciolto Partito Fascista. La legge 20 giugno del 1952 n. 645, la legge Scelba, in attuazione della medesima disposizione, all'articolo 5 prevede sanzioni per ‘chiunque con parole, gesti o in qualunque altro modo compie pubblicamente manifestazioni usuali al disciolto partito fascista’; la prima guerra mondiale, la cui fine e non l’inizio viene celebrata dal nostro Paese ogni 4 novembre, in ricordo dell'armistizio di Villa Giusti, venne definita dal Papa dell'epoca Benedetto XV una inutile strage.
Preso atto che molte autorevoli associazioni hanno condannato le parole del Direttore, tra di esse troviamo il Coordinamento regionale dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia, che ha espresso sconcerto per l'utilizzo di una retorica bellicista, intrisa di nazionalismo che nulla ha a che fare con l'esigenza di stimolare e sollecitare una conoscenza critica della storia nazionale indispensabile alle giovani generazioni perché siano messe nelle condizioni di riflettere sui costi morali e materiali che le guerre, tutte, comportano per i popoli che vi vengono trascinati.
I sindacati confederali, CGIL, CISL e UIL, hanno espresso disapprovazione e profondo sconcerto, descrivendo come inaccettabile e profondamente deludente che nel suo ruolo il Direttore intenda così educare le giovani generazioni marchigiane, un conto è – proseguono - il doveroso omaggio ricordo commosso di vite spezzate dalla guerra e del loro sacrificio, ben altro è esaltare la guerra stessa, invece di incentivare l'impegno per la pace e la fraternità, su cui si fonda la nostra storia, su cui deve sempre più fondarsi anche il nostro futuro di Nazione libera e democratica. Preoccupa altresì che l'Assessore regionale all'istruzione, non solo non abbia colto la gravità di ciò che ha scritto il Direttore, ma ritenga il suo un bel messaggio (comunicato congiunto in data 6 novembre 2020).
Il sindacato Cobas scuola ha espresso sdegno per un comunicato intriso del più becero nazionalismo e per la condotta di un Direttore generale che evidenzia rispetto del ruolo rivestito un profondo spregio verso valori che caratterizzano la nostra carta costituzionale (comunicato congiunto in data 6 novembre 2020).
In un articolato e dettagliato intervento pubblico, nel quale vengono ricordati altri disdicevoli episodi di cui il Direttore si è reso protagonista, dodici professori universitari e quattro Istituti di storia hanno evidenziato come sia del tutto fuori luogo ogni retorica della bella morte di Fronte ad una tragedia pagata con la perdita di circa 10 milioni di giovani, con un numero ancora maggiore di feriti, con milioni di mutilati e centinaia di migliaia di giovani impazziti o sfigurati. Una lunga lista di docenti nelle scuole della nostra Regione si sono dissociati dalla lettera in oggetto, segnalando in particolare come questo tipo di retorica e quei discutibili riferimenti storici ideologici sono estranei ai compiti di tipo educativo da realizzarsi nella professione di insegnante.
Molte amministrazioni locali hanno condannato la lettera in oggetto, a titolo di esempio citiamo qui solamente il Comune di Castelbellino il quale ha espresso sconcerto per le parole indirizzate agli studenti marchigiani dal Direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale delle Marche in occasione del 4 novembre, commemorazione intesa ancora come una visione trionfalistica della prima guerra mondiale, che invece fu più di ogni altra sofferenza, privazione e vite spezzate.
La mozione impegna il Presidente e la Giunta regionale a prendere le distanze, dissociarsi formalmente dai toni e dai contenuti della lettera inviata in data 4 novembre 2020 dal Direttore generale dell'Ufficio scolastico delle Marche agli studenti di tutte le scuole marchigiane e ad inoltrare al Ministro dell'istruzione università e ricerca questa mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Antonini.

Andrea Maria Antonini. Grazie, Presidente. “La Festa delle Forze Armate è una celebrazione che vediamo innanzitutto come occasione di rinnovato omaggio alla memoria di 600 mila italiani che caddero bruciati in quella spaventosa fornace bellica, verso di essi la Nazione italiana ha un debito inestinguibile, che dobbiamo continuare sempre a onorare. l'Italia uscì in questo senso dalla prova del 1917/18 cambiata moralmente, forte di un'acquisita comunanza di destino più che di uno status di grande potenza, riunita con la liberazione di Trento e Trieste entro i confini sognati dai patrioti del Risorgimento.
Celebrare la vittoria del 4 novembre ed esaltare i sacrifici degli eroismi che la prepararono e la forgiarono non significa nemmeno per un momento edulcorare le atrocità della guerra, le sofferenze subite, l'immenso prezzo di vite umane pagato. Non fu annullato il prezioso frutto di una nuova coscienza nata tra gli italiani, l'essere parte, tutti, di una collettività nazionale, il riconoscersi nel valore dell'unità nazionale e questo. E questo è un retaggio che dobbiamo aver caro, un retaggio identificabile con quello amor di Patria e quel senso della dignità nazionale che sorresse i nostri combattenti ad El Alamein.
Non c'è più spazio né per il militarismo, né per antimilitarismo. E’ sancita una cultura della pace, di cui è parte l'attaccamento alla Patria in dovere di difenderla. A questi pensieri, solo apparentemente così lontani dalla lezione di quegli avvenimenti, ci induce la celebrazione della conclusione vittoriosa della prima guerra mondiale. Pensieri di pace, di amor di Patria, di responsabilità e un'unità nazionale. Viva Vittorio Veneto! Viva le Forze Armate! Viva l'Italia!”
Cari colleghi, questa dichiarazione dai toni enfatici e discretamente retorici non è un pensiero originale del sottoscritto, tantomeno un dispaccio inviato dall'onorevole Borghezio alla sede della Lega di Varese, ma è il discorso ufficiale del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, a Vittorio Veneto, in occasione della ricorrenza del 4 novembre del 2008.
Continuo: “Non è un caso se la ricorrenza di Vittorio Veneto, Giornata delle Forze Armate, sia dedicata a voi soldati d'Italia, a coloro che vi precedettero a quanti, domani, saranno chiamati ad assolvere quel dovere che, unico tra tutti, la Costituzione ha chiamato sacro.
La vittoria che il nostro esercito conquistò con disperata tenacia e offrì alla Nazione intera resta infatti, nonostante tutto, la più generosa affermazione che l'Italia abbia espresso nel corso della sua storia unitaria.
Per la prima volta dopo molti secoli, fu il nostro popolo unito a difendere vittoriosamente la sua terra, grazie al sacrificio di un'intera generazione accorsa con slancio generoso, sotto le bandiere da ogni città e da ogni contrada d'Italia. L'esercito italiano fece eroicamente il suo dovere allora in difesa della Patria, soldati d'Italia salutiamo con affetto ed ammirazione questi nostri ragazzi che ricordiamo con gratitudine sacrifici e sofferenze imposte da un'alta e nobile missione”. Qui ci manca solamente il ‘presente’ finale, dopodiché siamo all'apoteosi dell'enfasi e della retorica. “Sacrificio di un'intera generazione, accorsa con slancio generoso …” “L’Esercito Italiano fece eroicamente il suo dovere in difesa della Patria, soldati d'Italia, salutiamo con affetto ed ammirazione questi nostri ragazzi e ricordiamo con gratitudine sacrifici e sofferenze imposte da un’alta nobile missione”. Consiglieri Antonini, Putzu, Lucentini non l’abbiamo scritta noi? Noi, Pino Rauti, Giorgio Almirante, per chi lo ricorda, col tocco finale di Francesco Storace? Neanche, semplicemente un altro Presidente della Repubblica, e quale Presidente …, Sandro Pertini, sempre un 4 novembre, questa volta siamo nel 1983. Credo che commentare può risultare ampiamente superfluo.
Se la lettera del Direttore dell'Ufficio scolastico, che neanche so come è fatto fisicamente, è intrisa di enfasi e retorica, la mozione del Partito Democratico regionale è intrisa di ipocrisia. Se i Consiglieri del Partito Democratico ci promettono che presentano una mozione di condanna per la retorica del Presidente Napolitano e della buonanima del Presidente Pertini, gli assicuriamo che voteremo favorevolmente entrambe le mozioni: questa in discussione e la prossima che presenterete. Viceversa, noi tutti di questa maggioranza, parlo per delega del Capogruppo a nome della Lega, respingiamo fermamente il maleodorante esercizio di ipocrisia e accogliamo con maggior benevolenza l’esercizio inodore della retorica, ma profumatissimo di quell'amor di Patria, di quel sacro dovere di difendere la Patria, sancito dall'articolo 52 della Costituzione, se dobbiamo citare gli articoli della Costituzione citiamoli tutti, che i Presidenti Napolitano e Pertini hanno voluto così scolpire nelle memorie per le generazioni future. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Sarò telegrafico tra l'altro ho già espresso la mia solidarietà al Direttore dell'Ufficio scolastico regionale per questi attacchi.
Ho anche letto la mozione dei Consiglieri del Partito Democratico, in cui si dice che avrebbe usato il termine “presente”. Attenzione, colleghi, se i microfoni non vanno e vi chiamano all'appello e dite presente siete fascisti, la parola ‘presente’ per il Partito Democratico diventa da non nominare perché evoca oramai i tempi passati. State attenti poi a non rispondere con il braccio destro perché poi si continua su questi discorsi, quindi, non si può più dire presente. Questo mi sembra una cosa assurda, tra l'altro qui la retorica guerrafondaia non c'entra nulla, il dirigente ha richiamato il sacrificio di questi ragazzi, un sacrificio volontario e anche non volontario perché molte persone, loro malgrado, furono mandate in guerra. Un sacrificio volontario che va riconosciuto, va preso d’ esempio, come ha fatto il dirigente scolastico.
Io ho riletto più volte quella lettera e non ho trovato nulla di così assurdo, niente di fascista nei toni, niente da guerrafondaio, mi pare una cosa assurda e tra l'altro vorrei dire alla Consigliera Bora che il nazionalismo, così come il civismo, è un valore, non una cosa della quale vergognarsi, quindi, quando dice che la lettera è condita di retorica nazionalistica, ben venga, è un valore l'identità e il nazionalismo.
Voterò contro questa mozione perché la trovo assurda nelle considerazioni, sarebbe ora che ci occupassimo di questioni anche serie all'interno del mondo della scuola, mentre andiamo a rompere le scatole alla lettera legittima di un Direttore dell’Ufficio scolastico che ha usato chissà quali toni. E’ una cosa assurda!
Questo è un invito ai colleghi del Partito Democratico, basta con queste storielle, anche con le storielle del fascismo, oramai hanno rotto le scatole, ci perdete fior fiore di elezioni, se continuate con queste storielle, con le cene, perderete le elezioni. Non si può dire nemmeno presente perché è una cosa fascista? Speriamo che i microfoni funzioni sempre perché se si fa l’appello e dobbiamo rispondere presenti ci prendono per fascisti. Ragazzi, ma stiamo scherzando! Quest’Aula dovrebbe stare dietro a delle questioni serie, la gente fuori è in difficoltà economica, ci sono delle scuole che sono in difficoltà strutturale, occupiamoci di questioni serie, avete il diritto di iniziativa come tutti, però, torniamo un po' alla realtà, basta sognare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ausili.

Marco AUSILI. Grazie, Presidente. Vedere questa mozione del Partito Democratico, quella sequela davvero parossistica di rimostranze che si sono elevate in seguito alla pubblicazione di questa lettera sbigottisce, sbigottisce ancor di più se si pensa a quello che è il contesto socio-culturale nel quale si inserisce tutto ciò, un contesto ben evidente, in cui l'individualismo la fa da padrona, chiude gli individui dentro se stessi esaurendo ogni tipo di appartenenza ad un territorio ed a una comunità; vengono meno le memorie storiche, i valori condivisi e in questa situazione noi vediamo queste rimostranze, che oltre che sbigottire preoccupano anche perché non è possibile che ogni volta che una persona si pone al di fuori del tracciato del pensiero unico venga puntualmente criticata con asprezza.
A noi sembra piuttosto che il Direttore generale abbia fatto quello che è il lavoro autentico dell'insegnante, che sa che deve da una parte istruire i propri ragazzi e contemporaneamente educarli. Il Direttore con questa lettera in qualche modo istruisce perché ricorda qual è il senso del 4 novembre, senso che talvolta viene perduto o sopra il quale si passa con indifferenza, specie le nuove generazioni, ricorda anche quanto decisivo fu quel passaggio della prima guerra mondiale, che per gran parte della storiografia viene riconosciuta come IV guerra di indipendenza.
Noi ci richiamiamo giustamente, giorno per giorno, a quanto bella e fondamentale sia la nostra Costituzione, che esiste perché esiste uno Stato e se questo Stato esiste è anche perché si è passati attraverso quei passaggi storici decisivi, come ad esempio quello della prima guerra mondiale.
L'insegnante, in questo caso il Direttore generale, sa che deve anche educare al contempo e da quella lettera emergono dei tentativi di educare i ragazzi, li si spinge in qualche modo a migliorarsi, considerando degli esempi, dei valori positivi, si cerca di tirare fuori da loro il senso di appartenenza a qualcosa di più ampio della propria individualità, l'appartenenza a un territorio, ad una storia, ad una tradizione, ad una comunità e per fortuna questo non l'abbiamo capito solo noi, ma l’hanno capito anche tanti insegnanti e dirigenti perché, come saprete, è in corso una bella petizione in favore di questa comunicazione del Direttore generale, che sta già riscuotendo un notevole successo tra dirigenti e insegnanti.
Chiudo dicendo questo, potrebbe anche essere comprensibile una critica mossa ad una singola persona, in questo caso ad un direttore di una certa parte politica, ma ormai pare evidente che questa retorica dell'antifascismo, in assenza di fascismo, sta davvero calpestando, e questo lo sottolineo con forza, il rispetto che noi invece dovremmo attribuire a chi in quell'occasione si è sacrificato, ma in questa maniera state calpestando l'identità di questa Nazione, la storia di questa Nazione, e questo è più grave rispetto alla critica comprensibile e giusta che si può fare all'interno di una dialettica politica. Ci rincuora sapere che non vincerete perché l'identità di questa Nazione, la storia di questa Nazione potrà essere criticata da voi, ma rimarrà nelle pietre dei nostri monumenti, nella nostra letteratura e di sicuro nel cuore e nelle menti di tante persone e tanti italiani, che mi auguro sempre più giovani. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Ho ascoltato con attenzione la Consigliera Bora in merito a questa mozione molto importante per la grave crisi pandemica ed economica che i cittadini marchigiani stanno affrontando. Capisco e mi fa molto piacere che la priorità del Partito Democratico sia portare una mozione su un messaggio del Direttore generale, a cui va il mio apprezzamento non solo per quello che ha scritto, ma per il lavoro che svolge, un uomo di Stato, delle istituzioni, un dirigente di grande rilievo all'interno del Ministero dell’istruzione, è stato Direttore generale del Ministero dell'istruzione, ma guarda caso la cosa bella che ho ascoltato, non in quest'Aula, ma da Senatori e Deputati del Partito Democratico, è la richiesta di dimissioni quando è stato nominato Direttore generale delle Marche, il 16 dicembre 2015, dall’allora Ministro del Partito Democratico, questo per farvi capire quando i vostri amici e colleghi sono bravi, addirittura un Ministro del PD l’ha nominato nelle Marche ed oggi voi del PD chiedete le dimissioni, siamo proprio alla follia totale, qui bisogna anche leggere le carte.
Qualcuno ha citato l'ANPI (Associazione nazionale partigiani italiani), stimo moltissimo i partigiani, coloro che hanno fatto la guerra, le tante persone che per visioni opposte si sono scontrate, questa è stata sempre una ferita della nostra Nazione, ad esempio credo che nel 25 aprile l'Associazione nazionale partigiani esalti la guerra. Molti giovani si riconoscono nell'ANPI, ma nessuno di questi sa che cosa sia la guerra, come non lo sappiamo noi, grazie a Dio, nessuno di noi l’ha mai fatta, ma magari utilizzano queste sigle per insultare l'avversario politico, questo noi non lo abbiamo mai fatto ed oggi ci troviamo a discutere di un cosiddetto messaggio fascista.
Prima ho ascoltato con attenzione il Consigliere Antonini che citava dei fascisti storici, come Napolitano e Pertini ed io ne dico un altro. Noi tutti avremmo dovuto chiedere le dimissioni di questi grandi fascisti che esaltavano la guerra, come dite voi. Cito il messaggio del 4 novembre 2018, più attuale, del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, non riesco a leggerlo tutto altrimenti perderei del tempo per discutere con voi di questa questione, che dice: “Commemoriamo oggi il centenario della conclusione del primo conflitto mondiale, la raggiunta unità d'Italia, meta di un lungo percorso risorgimentale. La Giornata dedicata alla Festa dell'Unità nazionale ricorda la vittoria – ovviamente c’è stata una guerra - una forte intesa contrapposta agli imperi centrali, una guerra dalle distruzioni e devastazioni tali da gettare per lunghi anni l'intero continente europeo nell'abisso più profondo, come mai era accaduto prima nella lunga storia dell'umanità. Cento anni orsono le battaglie del Piave, fiume divenuto tale per il sacrificio di tanti concittadini segnalano la volontà di risposte di uomini duramente provati negli anni trascorsi nelle trincee, oppure decisi a prevalere in quella che era avvertita come la quarta guerra di indipendenza, Quando tutto sembrava perduto il Paese trovò sulla trincea e sul Fronte interno le energie per riprendersi e capovolgere le sorti del conflitto”. Vorrei andare avanti, ma perderemo del tempo, era solo per far capire che anche il camerata Mattarella ha elogiato i militari che sono andati in guerra, però capisco che se lo scrive un Dirigente scolastico che non fa parte della cultura comunista non va bene, ma magari delle citazioni che inneggiano ai tanti giovani caduti, che oggi ricordiamo …
Qualcuno di voi è stato Sindaco, Consigliere comunale, il Consigliere Mangialardi quando era Sindaco andava a deporre una corona di fiori ai caduti della prima guerra mondiale, so che in moltissimi Comuni ci sono vie intitolare ai caduti eroi della prima guerra mondiale, anche nel mio, a Porto Sant’Elpidio, come in altri c’è un monumento ai caduti della prima guerra mondiale, per farvi capire qual è l'importanza per tutti noi, sinistra, destra, centro, 5 Stelle, ricordare quell’evento, ma non l'abbiamo fatto noi o il Dirigente scolastico ad inventare questo messaggio. Vorrei sottolineare che il fascismo è nato dopo la prima guerra mondiale e non riesco a capire che cosa troviate qui di fascismo, forse la scritta “presente”, ma se andate a Redipuglia troverete un monumento in cui c’è scritto ‘presente’ per ogni morto.
Ricordo che anche la ex Presidente della Regione Friuli del PD andò ad omaggiare quel monumento, dove c’è scritto presente e non credo che sia una fascista di primo ordine.
Vorrei rassicurare i Consiglieri del Partito Democratico che non c'è alcun pericolo di fascismo perché credo che un Direttore scolastico debba avere la libertà di espressione nel rispetto della Costituzione, ci mancherebbe altro! Non credo che in quel messaggio ci sia qualcosa di fascista, capisco anche l'interpretazione politica che viene data in merito, ma era per spronare i giovani a fare di più, a credere in quello che hanno davanti, per ricordare chi è morto per noi, per la democrazia tanto sbandierata da voi.
Io vedo libertà di espressione e non ci vedo nulla di male, anche perché uno deve essere libero di esprimere la propria idea, nei limiti del rispetto della Costituzione, non leggo né ‘Viva il Duce, né viva le camicie nere’, non leggo nulla di strano, magari anche noi avremmo chiesto le dimissioni per non aver rispettato la democrazia, ma questi messaggi, come sono stati dati dai Presidenti Napolitano, Pertini, Mattarella.

PRESIDENTE. Consigliere la invito a concludere.

Andrea PUTZU. Propongo un emendamento provocatorio, se volete potrei anche chiedere le dimissioni e dissociarmi dal Dirigente scolastico, ma voi dovete dissociarvi dalle parole di Mattarella, Napolitano e Pertini, in modo da vedere che sono tre fascisti, poi ci accordiamo tutti per chiedere le dimissioni di Mattarella perchè magari ha fatto un discorso fascista nel quale ha inserito i militari della prima guerra mondiale che sono morti per noi. Grazie.

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Purtroppo devo rilevare che trovo questa mozione miope, ingenerosa, distruttiva, disdicevole, tutto sommato becera. Vengo da un passato di militanza nel MSI, che era un partito fuori del sistema, si diceva fuori dall'arco costituzionale, quando serviva facevamo questo tipo mozioni, io ero in questo Consiglio regionale, poi non ci sono stato per parecchi anni, l’ho detto, dovevamo fare così, ma vedere il Partito Democratico regressivo impantanarsi a questi livelli è una cosa che mi sorprende.
Fino a poche settimane fa il Partito Democratico, che resta il partito del 20% circa dei marchigiani, quindi un grande partito, anche se siamo avversari bisogna prendere atto che presenta tanta gente, non può scadere in questa di battaglia.
Che cos'è il 4 novembre? E’ la festa dell'unità nazionale, il completamento dell'indipendenza nazionale, l'annessione all'Italia di due città, Trento e Trieste, italianissime, che fino ad allora erano governate dalla nazione austriaca, pur non essendo parte dello stesso popolo, quindi, è il popolo che ritrova la sua unità. Il 4 novembre è la festa delle Forze armate, di tutte, ed è anche la celebrazione di una vittoria che costò un sacrificio altissimo, la sconfitta di Caporetto, la resistenza del Piave, le trincee, sacrifici enormi per il nostro popolo. Ci sono stati anche episodi drammatici, tragici ed estremi, come in tutte le guerre furono milioni gli italiani, alcuni non volevano andare, che andarono volontariamente al Fronte, sacrificandosi, lasciandoci la vita. Ora, che le considerazioni su questa cosa possono essere oggetto di disquisizione questo ci sta, ma è un atteggiamento distruttivo ed io non riesco neanche ad attribuirlo al grande corpo del Partito Democratico, alle sue componenti.
Questa mozione appartiene al filone del pensiero di sinistra, che rifiuta l'identità, il multiculturalismo, lo spopolamento delle identità dei popoli, che è il più grande dramma della società moderna. Una volta la distanza era misurata dalla difficoltà di incontrarsi, per la mancanza delle vie di comunicazione, dei mezzi.
Ora faccio tre minuti lo psichiatra, cos'è la cosa più importante per una persona? L'identità. Chi non ha una sua identità è fragile, va in confusione, si smarrisce, sta male, spesso compie atti incongrui che non sono in linea con la sua identità. La tragedia dei migranti viene sempre sottolineata come quella di persone che perdono la vita per migrare, questa è una delle tragedie, ma la loro più grande tragedia è quella di perdere l'identità, di non avere più la propria persona, di non vedere più i propri luoghi, di perdere le relazioni familiari, di non mangiare più i propri cibi, questo scardinamento produce un disadattamento, per cui la malattia mentale nei migranti ha una percentuale altissima rispetto alla percentuale dei popoli locali. Gli studi dell'OMS dicono che i migranti soffrono di patologie psichiche in misura estremamente più alta, ma non più alta, dal 3 per mille al 3 per cento rispetto ad un altro tipo di popolazione perché l'identità è fondamentale per una persona. Se facciamo smarrire l'identità al popolo italiano è una tragedia perché è il senso dell'appartenenza, di unità, un destino comune a stare insieme, è il legame più forte che possa esistere per un individuo, il suo ambiente, alla sua popolazione.
Il Dirigente scolastico ha difeso il 4 novembre, ha esagerato con l’enfasi? Potrebbe essere nella sua sensibilità individuale troppo enfatico, ma le sue affermazioni non contengono nessun aspetto delittuoso, ha una carica emotiva molto forte, faccio l’esempio dei caduti perché questo è il tema centrale della lettera, l'apologia dei caduti, come quando si fa l'apologia dei caduti partigiani, del sacrificio della loro vita. La cosa più grande che può dare una persona, da qualunque parte si trovi, è la propria vita, in questo caso è l'apologia di coloro che si sono sacrificati per l'Italia, per l'unità d'Italia, per la ricomposizione del popolo italiano, una battaglia che parte da Dante Alighieri, che è il primo che parla dell'unità nazionale, il nostro Paese era diviso in tanti stati e esisteva solo la lingua come momento unificante. Questi caduti, migliaia di giovani, contadini, studenti universitari, diciottenni, diciannovenni, la leva del 1899, l'ultima leva, non possiamo non ricordarli con enfasi, con affetto, sono le nostre radici e la nostra identità. Questa mozione è disdicevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Sento parlare i toni enfatici di contenuti che paiono un elogio della guerra come esempio virtuoso del conflitto armato, come possibilità di senso esistenziale. Sento parlare di tipica liturgia fascista, ora volendo entrare nel merito della questione mi domando, rispettando le interpretazioni di tutti, se è legittimo dare anche un'altra lettura alla lettera oggetto di mozione, che non sia forse, colleghi Consiglieri, un accorato appello ai nostri giovani ad affrontare con animo e tenacia, senza scoraggiarsi, le avversità che oggi si presentano con sfiancante sistematicità. Che sia un invito passionale a perseguire i propri obiettivi senza farsi scoraggiare dalle avversità o, peggio ancora, cadendo in uno stato di inedia che le congiunture favoriscono inesorabilmente? Non abbiamo forse ripetuto che sono proprio i nostri ragazzi il motore di tutto, della società, dell'economia, della famiglia, della cultura? Ora cambia forse tutto? Certo che si ripudia la guerra, si ripudia ogni forma di violenza e di morte, tutti siamo apertamente contro ogni forma di violenza, senza se e senza ma, contro ogni guerra, ci mancherebbe altro. Allora concedetemi il dubbio, la riflessione, che magari sia da spunto. Non si è forse esagerato nel dare alla lettera una connotazione militaristico-fascista seppure il riferimento è la Grande Guerra? Si è addirittura condannata la sua vena nazionalista, non sarà che alla lettera si è data un'eccessiva risonanza, con altrettanta veemenza, con interventi, anche questi, intrisi di ideologie politiche e partitiche?
In questo momento così delicato della nostra società invito tutti a riflettere e a ridimensionare le polemiche e a celebrare ogni giorno quell'unità nazionale, che molti giovani con le loro vite prematuramente e tragicamente spezzate ci hanno donato e che noi oggi abbiamo l'obbligo morale, prima ancora che istituzionale, di rispettare e celebrare con pacatezza, sobrietà, serietà, proprio come quei giovani avrebbero voluto.
Consentitemi di dire che il Dirigente scolastico ha difeso il 4 novembre, non è da condannare e noi come gruppo di Forza Italia respingiamo questa mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Credo che i Consiglieri già lo sappiano, però lo ricordo, su stimolo di dodici Parlamentari del Movimento 5 Stelle delle Marche e di noi due Consigliere regionali la Ministra Azzolina ha chiesto formalmente una relazione per conoscere le spiegazioni relativamente al contenuto e alla finalità della lettera che il Direttore dell'Ufficio scolastico regionale delle Marche ha inviato agli studenti il 4 novembre.
Noi ci troviamo allineate alle mamme nel ritenere che quella lettera fosse inopportuna e chi ha ruoli così importanti e delicati dovrebbe usare toni più consoni ed evitare soprattutto richiami alla terminologia fascista. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Preciso al Consigliere Putzu che l'ex Ministro è di Forza Italia e non del Partito Democratico.

(interrompe il Consigliere Putzu)

Antonio MASTROVINCENZO. Assolutamente no. Detto ciò, credo che ciascuno di noi nel ricoprire dei ruoli, io come Presidente del Consiglio, altri come Consiglieri, Sindaci, Assessori, abbia celebrato giustamente il 4 novembre come giornata dell'Unità nazionale delle Forze Armate, rendendo onore a tutti coloro che hanno perso la vita per la nostra Patria nelle guerre.
Trovo grave ed inaccettabile le dichiarazioni del Dirigente dell’Ufficio scolastico regionale, ricordo che la nostra Costituzione sancisce l'articolo 11 prevede che l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà dei popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali e la XII disposizione transitoria della Costituzione vieta la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto Partito Fascista. Credo che questi due aspetti vadano ricordati in modo fermo anche a chi non li condivide, ma ricopre la carica di Dirigente pubblico, per cui deve rispettare questi sacrosanti principi costituzionali.
In questo caso il Direttore dell’Ufficio scolastico regionale non ha rispettato i principi sanciti dalla Costituzione. Un dirigente pubblico dovrebbe essere attento che le sue comunicazioni si collochino all'interno di un perimetro tracciato dalle norme e non fuoriescano, si tratta di rispetto verso le istituzioni che si rappresenta, verso i cittadini, l'istituzione non è di proprietà di chi la rappresenta e costui non può disporne a piacimento.
Il Direttore nel suo messaggio usa toni di esaltazione della guerra per ricordare i caduti della prima guerra mondiale, riprendendo un discorso di Mussolini del 1919 ed il grido ‘presente’ era tipico delle camicie nere quando salutavano i camerati caduti durante i saccheggi e le devastazioni squadriste.
Ricordo che negli ultimi cinque anni questo Consiglio regionale ha sempre celebrato con tutte le scuole delle Marche la Giornata della pace, declinandola sotto forma di varie parole, vari termini importanti: accoglienza, solidarietà, legalità, volontariato, sostenibilità, una Giornata della pace celebrata da tutte le forze politiche che erano presenti in quest'Aula. Credo che il ruolo delle istituzioni sia anche quello di sensibilizzare in particolar modo le giovani generazioni sui valori fondanti e fondativi della nostra carta costituzionale. Il ruolo dell'istituzione deve essere quello di esaltare la pace, la solidarietà e l'impegno civile e sociale dei giovani per la nostra comunità.
Non calpestiamo la nostra storia, Consigliere Ausili, la calpesta chi non rispetta la Costituzione e lo fa quotidianamente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Dovremmo essere tutti indignati se il Partito Democratico in questa Regione è costretto a presentare una mozione che ha un richiamo …, e se noi cogliamo solo l'aspetto del conflitto vuol dire che non abbiamo capito. Dovremmo essere tutti indignati dell’esempio che il Direttore generale, con tutto il rispetto, non il bidello, non il collaboratore, dà ai ragazzi in un momento come questo, in cui stiamo facendo dei sacrifici, vediamo la nostra libertà limitata, ci sono difficoltà e siamo carichi di tensioni.
Non voglio più richiami da parte di nessuno, noi facciamo l’opposizione come serve, come pensiamo sia utile, come partito rappresentiamo più di un terzo degli elettori marchigiani e se riteniamo che un Direttore generale dia indicazioni, e non lascio perdere la parte fascista del richiamo, non c’entra nemmeno … Noi siamo quelli che vogliamo festeggiare il 4 novembre perché quelle cose non accadano più, non vogliamo più conflitti e non vogliamo che i nostri giovani, come quelli che si sono sacrificati, possano ritrovarsi oggi in un percorso analogo, è quello che noi amministratori diciamo ogni volta il 4 novembre. Quei ragazzi meritano rispetto e quel sacrificio ha bisogno di essere ricordato perché quella cosa non accada più e un Direttore generale non si può permettere di richiamare quell’esempio.
Noi vogliamo giovani disponibili, retti, che abbiano amore per la Patria e nel loro serbo in maniera intrinseca l'idea dell'abbraccio, dell’inclusione, della risoluzione del conflitto attraverso il dialogo, la partecipazione, il confronto, questo è quello che mi sarei aspettato.
Abbiamo utilizzato qualche passaggio troppo enfatico, lo correggeremo, ma dovremo essere capaci di capire che la lettera del Direttore è una provocazione rispetto alla quale tutti in quest’Aula dovremo essere indignati, perché manca di rispetto ai giovani che sono morti, per quel sacrificio, e non dà l’esempio di quello che serve, di cui abbiamo bisogno e di quello che dovremmo fare.
Chi ha un ruolo, anche noi qui dentro, ha sempre la responsabilità dell’esempio e il Direttore scolastico si dovrebbe dimettere sua sponte, non dovremmo sollecitarlo noi, dovrebbe chiedere di essere assegnato ad altro incarico perché in questa regione ha dato un cattivo esempio alle nuove generazioni, ha disorientato gli insegnanti, che tutti i giorni cercano di far transitare l'idea della necessità di diminuire i conflitti, prendendo peer un'occasione importante, rispetto alla quale tutti noi siamo grati, a cui riconosciamo grande valore per l’unità di questa nazione, un esempio sbagliato, non ce lo dovremmo dimenticare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Assenti.

Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Dal tenore della lettera nulla traspare riguardo alla liceità o alla necessità della guerra come scelta di senso della vita. Il tono certamente enfatico della citata lettera ricalca piuttosto certa liturgia risorgimentale e post risorgimentale che ha celebrato la necessità delle insurrezioni nazionali contro il dominio austro-ungarico. Non a caso la prima guerra mondiale fu considerata alla stregua di una quarta guerra di indipendenza, oggi più volte ripetuto, al termine della quale l'Italia ottenne il risultato di liberarsi definitivamente del giogo austriaco.
Come la storia insegna il conflitto mondiale fu certamente un’inutile strage, come è stata definita da Papa Benedetto XV, ma ciò si potrebbe, a buon diritto, estendere ad ogni guerra, per quanto combattuta per nobili cause, poiché comporta perdite di giovani vite umane e distruzione.
La guerra del 15/18 è stata considerata la più sanguinosa della storia, ma è innegabile che il nostro popolo ha dimostrato uno straordinario eroismo. Avevano dato prova di coraggio e di patriottismo non solo moltissimi soldati, ufficiali e volontari di tutte le regioni della penisola, ma anche, come un serio revisionismo storico insegna e vorrebbe, vari sudditi austriaci, italiani di nascita e di sentimenti, che scelsero di combattere nelle nostre Forze armate.
A tutti questi giovani caduti è dedicato il ricordo della ricorrenza del 4 novembre, al loro esserci sul campo, al loro sacrificio eroico che non vogliamo rendere inutile, oscurandone la memoria e tacendone la gratitudine. Giovani che furono chiamati a sopportare le fatiche, i pericoli della guerra in trincea, sottoposti a una disciplina rigorosa e terribile, a immani privazioni e orrori indicibili, finanche la morte. A loro diciamo grazie per aver risposto alla chiamata alle armi, riuscendo a trovare un senso nella consapevolezza del morire per la Patria.
E’ stato scritto “Un uomo è vero uomo se è martire delle sue idee”, combattere per le proprie idee fino al martirio è cosa onorevole e degna di approvazione, considerata fin dall'antichità come metro di misura del valore dell’uomo, Socrate per tutti docet. Le generazioni passate hanno pagato con il sangue la coerenza e la fedeltà agli ideali dell'epoca e dei loro sacrifici siamo eredi forse immeritevoli.
L'auspicio per i nostri giovani è che possano riuscire ad essere presenti all'appello della vita e alla difesa dei valori non negoziabili che ad essa danno un senso.
In conclusione, non riteniamo possa qualificarsi come fascista, termine ormai che ricorre come un mantra, il tenore della lettera solo perché l’autore ha esortato gli studenti a non essere pavidi e a difendere con convinzione le proprie posizioni.
Come sappiamo la Costituzione ripudia la guerra, è stato più volte ripetuto, come strumento di offesa e di risoluzione delle controversie internazionali. Tuttavia l’articolo 52 della stessa Costituzione afferma che la difesa della Patria è sacro dovere del cittadino e sebbene il servizio militare non sia più obbligatorio, non deve considerarsi abolito, bensì sospeso poiché lo Stato italiano conserva la possibilità di reintrodurlo in caso di entrata in guerra o altri eventi eccezionali. Come si evince la Costituzione disciplina la difesa della Patria come sacro dovere morale e giuridico, pertanto ammette la possibilità teorica della guerra, sia pure difensiva.
Invitiamo, e con questo concludo, i signori dell'opposizione ad estrapolare lo spirito dello scritto incriminato, al di là dei toni più o meno enfatici utilizzati, che pure sono condivisibili, e ad avere un atteggiamento meno contrastivo ed a concentrarsi su proposte e spunti più significativi, al fine di evitare a questo Consiglio di disperdere risorse ed energie che potrebbero essere più utilmente impiegate. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Latini.

Giorgia LATINI. Grazie, Presidente. Ho ascoltato con attenzione il dibattito e sono dispiaciuta perché questa lettera è stata definita come una lettera shock e abbiamo avuto pure una mozione che ci riporta ad una divisione, mentre noi parliamo di unità nazionale, soprattutto in questo momento così difficile. Noi dovremo essere uniti ed affrontare i problemi importanti nell’emergenza straordinaria che la nostra Regione sta vivendo e mi dispiace che in questo Consiglio ci sia stato un dibattito che comunque comporta ancora delle divisioni legate al passato a delle ideologie politiche del passato, che secondo me sono ormai superate. Non è possibile che ogni volta si faccia ancora riferimento al fascismo e a queste ideologie, perché in questa lettera, come hanno spiegato molto bene i Consiglieri di maggioranza che si sono espressi, non c'era nessun invito alla guerra, alcun riferimento al fascismo.
Ho sentito il Direttore scolastico amareggiato perché il messaggio che voleva comunicare a queste nuove generazioni era quello di essere fedeli alle proprie idee, ai propri valori, lui aveva richiamato in questa lettera soprattutto questo messaggio, essere fedeli a sè stessi. Questa secondo me è la chiave per trasformare la società: rimanere fedeli a sè stessi.
Vorrei aggiungere un’altra cosa, sarei stata la prima a condannare questa lettera se ci fossero stati dei riferimenti al fascismo, alle ideologie del passato, perché, non so se lo sapete, mio nonno è stato impiccato dai tedeschi, quindi la mia famiglia ha subìto delle situazioni dolorose, che ne hanno cambiato la storia e il corso, per un errore si creò quella situazione.
Mi rivolgo al Consiglio affinché non ci siano più queste divisioni collegate al passato, ormai ce le siamo tutti quanti buttate alle spalle, iniziamo a fare una politica vera, sui contenuti.
Oggi mi trovo a sostenere il Direttore dell’Ufficio scolastico regionale, ma in passato ci siamo scontrati per temi di politica vera del territorio, come per esempio aumentare il numero delle classi nei territori del cratere diminuendo il numero degli alunni, questi sono i temi di scontro e non queste illazioni. Vengono visti questi fantasmi in una lettera che tutto poneva in essere tranne che questo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Resto stupito delle ultime parole dell'Assessore, dobbiamo essere uniti e dobbiamo lavorare per poter in una qualche maniera eliminare tutte queste divisioni ingiustificate. C'è però un termine inaffondabile, fondamentale, a cui bisogna sempre richiamarsi, che è quello della Costituzione, che quello di uno Stato antifascista, che è una pre-condizione e la condizione per poter vivere in pace, lo dico anche al Consigliere Rossi il quale esaltava il nazionalismo, che è il presupposto negativo della Costituzione, un valore assolutamente contrario.
Il Direttore dell’Ufficio scolastico regionale, uomo del 1956, le storie delle persone vanno raccontate perché ne segnano l'identità, ha militato nel Fronte della gioventù e nel 2009 è stato Sindaco nel bergamasco per appartenenza ad una coalizione Lega/PdL, per chi non lo sapesse è parente di un ex Ministro di Forza Italia e nel 2015 fu da lei nominato. E’ parente!

(interrompe il Consigliere Putzu)

Romano CARANCINI. Consigliere Putzu, io non l’ho interrotta quando ha detto un sacco di sciocchezze, mi faccia parlare.

PRESIDENTE. Prego Consigliere Carancini continui. Facciamo silenzio.

Romano CARANCINI. La storia delle persone anticipa e trovo quasi una bestemmia il paragone che fa il Consigliere Antonini fra il senso delle parole dei Presidenti della Repubblica Napolitano e Pertini e quelle del Direttore scolastico. Lei da persona intelligente sa meglio di me che le parole dei Presidenti della Repubblica esaltavano le eroiche gesta di tanti valorosi giovani, non esaltavano la guerra, c'è una sottile differenza fra quello che ha detto il Dirigente scolastico, parente di una deputata di Forza Italia e già militante nel Fronte della gioventù, con le parole dei Presidenti della Repubblica. Ripeto, è una bestemmia Consigliere Antonini e da persona intelligente come lei non me lo sarei aspettato.
Non è così normale quello che lui ha scritto, lo dico ai Consiglieri regionali, perché quel messaggio del 4 novembre non è stato mandato a tutti i ragazzi, è stato inviato solo ai ragazzi delle scuole superiori, si chieda perché Assessore Latini. Se fosse stato un messaggio positivo rispetto al valore del 4 novembre tutti ne sarebbero stati destinatari, non l’ha fatto per ragioni chiare, in quello scritto c'è il rito fascista della chiamata presente che, come ha spiegato il Consigliere Mastrovincenzo, era il rito dei gruppi fascisti che commemoravano i loro morti negli scontri. Negare questo significa negare l'evidenza e in un rigurgito di dignità per l’Assemblea prima di intervenire sarebbe stato necessario dire: “Io sono antifascista”, Consigliere Ciccioli, sarebbe stato gradito se si fosse alzato e avesse detto: “Io sono antifascista”, ma non avuto il coraggio di farlo. Ecco perché la mozione della Consigliera Bora non è inutile, Consigliere Rossi, non è inutile, tanto che gran parte dei suoi Consiglieri di maggioranza sono intervenuti, non è inutile perché i valori, le idee sono le condizioni fondamentali per poterci confrontare, quindi ogni occasione, nella quale, almeno secondo me, si può riaffermare i valori, i principi e si ricorda che con il sangue dei partigiani si è costruita la resistenza e la Costituzione, è utile perché bisogna negare e condannare ogni tentativo di rigurgito che c'è anche nel nostro Paese. Non raccontare cosa sta accadendo o cosa è avvenuto negli ultimi anni in Europa significa voler chiudere gli occhi e non ascoltare ciò che sta succedendo.
Fuori di qui ci sono persone che soffrono per ragioni socio-economiche, ma avrei potuto dire che lei ha presentato una mozione sull'Azerbaigian, potrei dire le stesse cose.
Va negato e condannato l'intervento del Direttore dell’Ufficio scolastico regionale, parente della deputata di Forza Italia, appartenente al Fronte della gioventù e vanno rimarcati e valorizzati i valori della Costituzione.
Voterò convintamente a favore alla mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Non c’è molto da aggiungere dopo gli interventi che abbiamo ascoltato, anzi direi che non c'è proprio niente da aggiungere perché, caro Presidente, mi aspettavo che oggi si cercasse di difendere l'indifendibile, arrampicandosi anche sugli specchi, ma siamo andati ben oltre. Non abbiamo solo difeso il Direttore dell’Ufficio scolastico regionale, ma l’abbiamo anche ringraziato per quello che ha detto e ha fatto, per aver difeso la Patria con toni passionali, per aver cercato di incoraggiare i nostri giovani, che certamente vanno incoraggiati e sostenuti, ma va fatto con altre parole, con altri termini.
Ho preso la parola perché non possiamo accettare che qui ci si dica che stiamo calpestando la storia di questa Nazione, queste accuse non solo le voglio rispedire al mittente, ma aggiungo guai, guai se questo Paese, proprio per rispettare questa storia, non inorridisse davanti a questi nefasti elogi alla guerra e ai toni fascisti.
Ha chi dice che il Partito Democratico sarebbe un filone della sinistra che rifiuta l’identità, rispondo che i migranti ci sono proprio perché il mondo è pieno di guerre, mentre noi dovremmo lavorare per la pace. C’è poco da aggiungere, anche dopo il bellissimo intervento del Consigliere Carancini che ben ha sottolineato la differenza dei toni e delle parole usate dai Presidenti Napolitano e Petrini, da quelli, invece, utilizzati dal Direttore dell’Ufficio scolastico regionale, loro parlavano di cultura, di pace, anche in funzione del nostro esercito, sono stati anche citati, come dire, fatti personali.
Vorrei aggiungere che sono infinitamente riconoscente alle Forze armate per quello che fanno, ho sposato un ufficiale dell'esercito e ne vado fiera, perché le Forze armate agiscono per la solidarietà, per l'inclusione e per la difesa della pace. L'esercito ha una funzione che è quella di difendere la Repubblica, infatti ora è sotto il Ministero della difesa, fino al 1947 era sotto il Ministero della guerra.
Concludo, siamo sicuri che siamo noi ad avere interpretato male quei toni e quelle parole? Allora, i tantissimi docenti universitari, i sindacati, l’ANPI, nessuno capisce niente, oppure non si vuole ascoltare? Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Putzu, vuole spiegare in che cosa consiste?

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Sarò breve. Innanzitutto vorrei ringraziare il famoso sapientologo Consigliere Carancini, sa tutto di tutti, laureato in sapientologia all'Università di Macerata, falsamente dice che …

PRESIDENTE. Entriamo in cosa consiste il fatto personale.

Andrea PUTZU. Sono stato accusato in merito alla questione della deputata di Forza Italia, che non ho detto; voglio anche dire un'altra cosa, sempre per fatto personale.
Dichiara che la deputata di Forza Italia è parente del Direttore dell’Ufficio scolastico regionale, tra l’altro non è parente, non so se lei, Consigliere Carancini, ha l'albero genealogico delle famiglie di entrambi, ma credo che abbia toppato alla grande, questo lo può verificare. Lui è stato nominato il 16 dicembre 2015 nelle Marche quando il Ministro all’Istruzione era del Partito Democratico, almeno lo sapete tutti e il sapientologo non rischia di fare figuracce.
Un'ultima cosa, sono dispiaciuto quando si cita, anche qui per fatto personale, la mia storia al Fronte della gioventù, come se fosse un partito fascista, il Movimento sociale era un partito riconosciuto nell'arco costituzionale, così come il Fronte della gioventù, in cui militavano giovani democratici che partecipano all'attività politica della nostra nazione, certo di idee diverse dal Consigliere Carancini, però la democrazia è anche questa.
Invito il caro sapientologo a darci ulteriori informazioni in merito alla parentela del Direttore dell’Ufficio scolastico regionale con l'ex Ministro di Forza Italia, avrà parenti che lavorano a Brescia all'interno dell'ufficio anagrafe e sono certo che in tempo reale ci potrà dimostrare questo, così come dovrà ricordarsi che chi l’ha nominato nelle Marche è il suo ex Ministro ed ora voi lo volete rimuovere.

PRESIDENTE. Per chiarire, il Consigliere Carancini è stato colui che ha ingenerato il fatto personale, nella confusione fra ex Ministri del Ministro della pubblica istruzione a causa della nomina del Direttore dell’Ufficio scolastico regionale, così è nell'allegazione che sono state fatte da entrambe le parti.
L'articolo di riferimento è il 61 del Regolamento interno, ha preso la parola il Consigliere Putzu, che ha chiarito, il Consigliere Carancini se vuole può replicare.
Ha la parola, per replica, il Consigliere Carancini

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. La prima domanda la faccio a lei, credo che debba esercitare un sindacato sul fatto personale, perché se l'intervento serve per rifare un altro intervento … Credo che lei dovrebbe chiedere, sono nuovo di quest'Aula, potrei anche sbagliare, qual è il fatto personale, io non ho parlato per niente del Consigliere Putzu, me ne sono infischiato, ho solo detto che il Direttore dell’Ufficio scolastico regionale è parente della deputata di Forza Italia, non ho offeso il Consigliere Putzu. Penso che il Presidente …

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Lasciamo terminare il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Credo che il Presidente del Consiglio regionale dovrebbe verificare perchè se ogni parola di chi interviene diventa fatto personale in questa Assise la situazione diventa insostenibile. Per qualsiasi intervento che non condivido potrei alzarmi e dire che è un fatto personale. Io non ho parlato del Consigliere Putzu, per niente, indifferente, mi sono rivolto a lui dicendogli che la deputata di Forza Italia è parente del Direttore dell’Ufficio scolastico regionale, non credo di aver offeso nessuno. Non mi importa delle sue offese, delle sue ironie, visto che è un uomo ironico lo lascio parlare, però credo che lei su questo debba verificare e giudicare, altrimenti c'è l'anarchia, se una persona ha inteso offendere, ai sensi della dell'articolo che disciplina il fatto personale. Grazie.

PRESIDENTE. Il fatto personale è consistito in questo: il Consigliere Putzu ha richiamato la nomina del Direttore dell’Ufficio scolastico regionale all’ex Ministro del Partito Democratico, prima di lei anche altri interventi invece hanno confuso con l’ex Ministro di Forza Italia, quindi c’è stata l'attribuzione della stessa appartenenza allo schieramento politico.
Ho chiesto la conferma, prima di dare la parola al Consigliere Puztu e poi all'inizio del suo intervento, se questo era il fatto personale, cioè l'attribuzione di un fatto non è vero perché le parole del Consigliere Puztu, le abbiamo sentite tutti e le ha ripetute, riguardavano l’ex Ministro del PD, quindi, ha avuto la possibilità di replicare, questo è quanto ha ingenerato, senza volerlo, la posizione del fatto personale del Consigliere Putzu. Quindi, siamo all’interno dell’articolo 61 del Regolamento interno, chi ritiene che gli siano state attribuite delle dichiarazioni non vere o un fatto non vero, come in questo caso, al di là di chi ha nominato o meno il Direttore dell'Ufficio scolastico regionale, può in qualche modo sollevare la contestazione e chi ha generato il fatto personale può replicare, come lei ha fatto.
Per quanto riguarda il mio intervento, se avete cognizione della richiesta di fatto personale da parte del Consigliere Putzu, ho chiesto in che cosa consistesse, avendo immaginato, avendo sentito le sue parole, che si trattava della confusione tra cognomi simili, che ha creato difficoltà a tutti i Consiglieri, un'assoluta confusione in buona fede. Spero di aver chiarito questa situazione.
Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCOLI. Grazie, Presidente. Chiedo di intervenire per fatto personale, ma prima del voto credo ci debbano essere le dichiarazioni di voto, Farò un solo intervento, per fatto personale, che è brevissimo, e per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Il fatto personale in che cosa consiste?

Carlo CICCIOLI. Riguarda il Consigliere Carancini, che ha citato come cosa indegna la partecipazione al Fronte della gioventù. Io sono stato militante, Segretario provinciale di Ancona, Segretario regionale e Vicepresidente nazionale degli universitari del Fronte della gioventù, mi sento onorato della mia storia, adesso apprendo, e non lo sapevo, che il Direttore ha militato nel Fronte della gioventù, per me motivo di una medaglia.

PRESIDENTE. Questo non è un fatto personale.

Carlo CICCOLI. Mi offende sentir dire che è disdicevole aver militato negli anni ’70 nel Fronte della gioventù, che poi è entrato in un'altra organizzazione giovanile, sempre dell'area della destra e con la costituzione di Alleanza nazionale ha cambiato nome.
Se lui dice che è disdicevole mi offende, mi sono sentito offeso, mentre sono orgoglioso di avervi fatto parte, non è disdicevole fare il Sindaco della Lega, del PdL … mi fermo qui. Grazie.

PRESIDENTE. Stiamo andando fuori del tema fatto personale. Vorrei ricordare di nuovo a tutti, me compreso per primo, che fatto personale significa che vengono attribuiti dichiarazione non rese o fatti non veri collegati al punto che si discute. Questo è il fatto personale, cerchiamo di contenerlo ad una cosa eccezionale rispetto a posizioni che possono scaturire in posizioni critiche e di replica alle critiche ricevute, lo dobbiamo contenere in questa situazione.
La Consigliera Marcozzi come i Consiglieri Putzu e Ciccioli per fatto personale?

Jessica MARCOZZI. Per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Non siamo in dichiarazione di voto perché non è conclusa la discussione generale.

Jessica MARCOZZI. Volevo solo chiarire al Consigliere Carancini che non c’è nessuna parentela.

PRESIDENTE. No, no, sennò andiamo fuori e ha ragione poi il Consigliere Carancini che dice che non esercito a dovere il mio compito, mentre tento di farlo.
Ha la parola la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Intervengo e riprendo quanto detto dall'Assessore Latini ed anche le parole del Presidente Acquaroli quando all'insediamento di questa Giunta e di questa amministrazione fece un richiamo sulla distanza che l'ente Regione ha rispetto ai cittadini e ai problemi che vivono ogni giorno, una sorta di richiamo anche dell'Assessore Latini.
Qualche Consiglio fa il Consigliere Mangialardi ha detto: “Lasciateci fare l'opposizione come vogliamo”, ci mancherebbe, su questo nulla quaestio, ma credo che vada sottolineato che in un momento così difficile, così complicato, come quello che stiamo vivendo, abbiamo tutti la responsabilità di dare risposte all'emergenza Covid e non solo sull'emergenza economica.
Penso che sia irresponsabile fare un dibattito politico che potrebbe essere legittimamente portato fuori, ci mancherebbe, ci sono stati insegnanti che hanno protestato ed anche studenti.
Tra l'altro, l’ha ricordato e sottolineato il Consigliere Putzu, è stato un vostro Ministro a nominare il Direttore dell’Ufficio scolastico regionale, gli stessi Ministri che oggi sono al Governo di questo Paese. Credo che basti una telefonata per mandarlo a casa senza scomodare un intero Consiglio regionale, che potrebbe discutere di questioni molto più importanti. Chiudo dicendo che, a mio avviso, questa è l'ennesima conferma, se ce ne fosse bisogno, che c’è un Partito Democratico avulso dalla realtà, perché il Consigliere Carancini, quando era Sindaco e c'erano le proteste contro il convitto non ha preso posizione, come ha fatto l'onorevole Latini, con una interpellanza parlamentare contro il Direttore dell’Ufficio scolastico regionale, che si era scagliato ulteriormente nei confronti del convitto di Macerata. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Voterò questa mozione, la giornata del 4 novembre, che ho avuto l'onore di celebrare per tantissimi decenni da Sindaco, da Deputato, da Presidente della provincia, anche da Assessore regionale, se non vado errato, venne istituita nel 1919 come Giornata dell'unità nazionale delle Forze armate, dopo il 1922, dopo la marcia su Roma, venne tramutata, se non sbaglio, nel Giorno della vittoria o qualcosa del genere; con l'avvento della Costituzione, la fine della guerra, la ritrovata democrazia e la Repubblica venne ripristinato il 4 novembre nella sua finalità originaria, diventando la giornata dedicata alle Forze armate, nella quale si intende ricordare tutti coloro che, anche giovanissimi, hanno sacrificato il bene supremo della vita per un ideale di Patria e di attaccamento al dovere, valori immutati nel tempo per i militari di allora, come per quelli di oggi. Sono parole non mie, che ho letto, che condivido e nulla c'entrano le parole del Direttore scolastico, non c’entrano nulla e sono fuori luogo, fatevelo dire, le difese di questo signore, perché il tema del suo intervento è altro, è l’esaltazione, come ha detto bene la Consigliere Bora, della guerra, come esempio virtuoso, e dei giovani nei teatri bellici, che è una cosa completamente diversa. Il Direttore scolastico è del 1956 e io sono del 1957, mio nonno classe 1889 era a Vittorio Veneto, lasciò lì un polmone e sette costole e tornò con una medaglia. Era analfabeta, era colto la cultura della vita e quando il 4 novembre veniva chiamato - lo invitava il Sindaco di Monte Giorgio, all'epoca, ricordo, democristiano - io lo accompagnavo. Ero giovane a quel tempo, quando è morto avevo 17 anni, mi raccontava che il modo migliore per celebrare il 4 novembre era quello di leggere la nostra Costituzione, quell'articolo 11 che per lui era stato, prima ancora della medaglia ricevuta, prima ancora della pensione che prendeva, il riconoscimento più bello per il sacrificio che aveva fatto, ed era stato fortunato perché si era riportato indietro la vita. Mi diceva che nella guerra non c'era nulla di virtuoso e di glorioso, ma soltanto sacrificio e dolore, e le parole del Direttore scolastico sono parole di vergogna, che non dovrebbero essere pronunciate e che non possono essere tollerate per chi come noi, qualche volta direttamente altre indirettamente, giura sulla Costituzione repubblicana per servire il proprio Paese e la propria comunità.
Farebbe bene l'attuale Ministro, anche del mio Governo, passare dalle chiacchiere, che gli piacciono tanto, ai fatti ed adottare provvedimenti coerenti col dettato dell'articolo 11 della Costituzione, che impone quell’obbligo ai dirigenti pubblici innanzitutto con il rispetto ed anche con le parole. Il Ministro dovrebbe trarre le conseguenze su questo signore che svolge le sue funzioni nella nostra regione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Lucentini.

Mauro LUCENTINI. Grazie, Presidente. Non era previsto l'intervento perché il Consigliere Antonini, che ho delegato e lo ringrazio, l’ha fatto molto bene, riportando le parole di due ex Presidenti della Repubblica, uno per me è stato un grande Presidente, parlo di Pertini, non di Napolitano.
Devo dire che ho letto le parole del Direttore dell’Ufficio scolastico regionale, non l’ho mai conosciuto, l’ho sentito nominare quando l'onorevole Giorgia Latini fece delle interrogazioni sul comportamento e sui provvedimenti sui quali non era d'accordo. In quella occasione l’ho sentì nominare spesso, non sapevo neanche fosse iscritto al Fronte della gioventù, ma poco importa.
Ho letto le poche righe che si è permesso, ha osato, scrivere agli studenti delle scuole superiori, non ho trovato in queste parole una chiamata alle armi. Si chiede di affrontare la vita con energia, non ho visto un richiamo fascista. Approfittare oggi di questa Assise ed utilizzare una mozione per ripercorrere velocemente, anche in modo un po' anacronistico, la storia del fascismo, secondo alcuni è la cosa più sbagliata che potevate fare.
Questa mozione non la voteremo. Ho sentito parlare di esaltazione della guerra, rileggiamo la lettera e vediamo dov’è. La Consigliera Bora, che ha illustrato questa mozione, ha dichiarato che c’è l’immigrazione per colpa delle guerre, l'ultima guerra l’avete aperta voi, avete bombardato la Libia, avete bombardato tutta la costa nord dell'Africa, voi del Partito Democratico siete i più grandi guerrafondai dal dopoguerra ad oggi, voi del Partito Democratico, se vogliamo ripercorrere la storia.
Il rigurgito, Consigliere Carancini, mi viene quando sento certe affermazioni, non vorrei invocare, Consigliere Cesetti, l'intervento di un Ministro per prendere provvedimenti, ma per sapere se dobbiamo ancora parlare di banchi con le rotelle, se dobbiamo parlare di problemi reali della scuola, o se dobbiamo parlare di queste masturbazioni intellettuali, lasciatemi passare il termine. Queste sono, niente di più.
Non ho capito per quale motivo l’Assessore Latini doveva prendere una posizione contraria su un semplice e condivisibile messaggio del funzionario.
Noi vorremmo passare oltre, caro Presidente Latini, e chiudere questa storia una volta per tutte, vorremmo giudicare il Direttore dell’Ufficio scolastico regionale per quello che farà da qui in avanti e sui provvedimenti che metterà in atto, se sarà veloce, se saprà rispondere subito alle esigenze, se saprà mettersi al passo con i tempi in questo periodo di Covid, scuola/Covid, su questo vogliamo giudicarlo, non su quattro righe che ha scritto. Se dobbiamo tirar fuori quello che hanno scritto alcuni vostri compagni staremo qui giornate intere, gente che ha avuto e che ha dei ruoli a livello istituzionale, ma lasciamo stare, ognuno si tenga le sue quattro righe, andiamo avanti sui problemi reali che, come ha ricordato la Consigliera Menghi, attanagliano le famiglie, gli studenti, ai quali dobbiamo dare delle risposte veloci. Naturalmente il voto è contrario. Grazie.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Solo per ribadire il voto favorevole del gruppo Partito Democratico a questa mozione. A tal proposito chiedo la votazione per appello nominale a nome dei Consigliere Bora, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ricordo, infine, che oggi è la Giornata mondiale degli studenti, la ricorrenza che celebra il diritto allo studio, il diritto degli studenti ad esprimersi. Mi chiedo se oggi il Dirigente dell’Ufficio scolastico regionale abbia mandato loro un messaggio, non credo che l'abbia fatto perché questa data è stata scelta in quanto è l'anniversario degli eccidi compiuti dai nazisti nei confronti dei professori e degli studenti cecoslovacchi durante la guerra. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.

Mozione n. 4. La pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Latini, Leonardi, Lucentini, Marcozzi, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Mozione n. 5
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Revisione Allegato Aggiornamento Piano pandemico regionale di cui alla DGR 1371 del 26/11/2007, al fine di valutare l'opzione Covid free per la struttura di Fossombrone”.
(Ritiro)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n.5 della Consigliera Ruggeri, che ha la parola.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Questa mozione nasce da un'anomalia che ha già segnalato la Consigliera Casini prima. Abbiamo saputo mezzo stampa che la Giunta ha deliberato un nuovo Piano pandemico, ovvero è stato aggiornato in data 30 ottobre. Io ho presentato questa interrogazione l'11 novembre e di questo non si sapeva nulla, mentre qualche giorno dopo abbiamo appreso che la struttura di Fossombrone, come era avvenuto con il primo Piano pandemico, sarebbe rientrata tra quelle non Covid free e dovrà ospitare i pazienti post Covid, quindi, la mozione è superata, però vorrei utilizzare questi minuti che ho a disposizione per fare un appello alla maggioranza, soprattutto all'Assessore alla sanità, e chiedere di valutare delle alternative perché la situazione dell'ospedale di comunità di Fossombrone, per chi non la conosce, è abbastanza delicata, è l'unico hospice della nostra provincia, nonché uno dei pochi della nostra regione. E’ dal 2014 che chiede l'ampliamento dei posti letto per le cure palliative e attualmente ci sono i lavori all'interno della struttura, quindi la richiesta è che i lavori non vengano fermati e soprattutto che i servizi sanitari che vengono prestati siano mantenuti, a parte quelli che riguardano le cure intermedie e la riabilitazione perché sappiamo perfettamente che i pazienti saranno dimessi o trasferiti in altre strutture. Questa è la richiesta che rivolgo all'Assessore e ritiro la mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Non essendo in Aula l’Assessore Saltamartini, ci faremo carico di trasferire per quanto possibile l'appello che ha fatto la Consigliera Ruggeri.
Per quanto concerne la mozione n. 6 i Consiglieri Lucentini, Marcozzi, Ciccioli e Rossi l’hanno sottoscritta con l’adesione e il nullaosta della proponente

Mozione n. 6
ad iniziativa dei Consiglieri Ruggeri, Lucentini, Marcozzi, Ciccioli, Rossi
“Procedura relativa alla realizzazione e finanziamento della nuova struttura ospedaliera a servizio dell’Azienda Ospedaliera “Ospedali Riuniti Marche Nord” nel Comune di Pesaro, località Muraglia”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 6 a firma dei Consiglieri Ruggeri, Lucentini, Marcozzi, Ciccioli, Rossi.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Io non tornerei ad illustrare la mozione perché l’ho già fatto in maniera abbastanza ampia nella seduta scorsa, ritengo che non ci sia bisogno, però ricordo che abbiamo presentato anche un emendamento, quindi chiedo quando posso darne lettura o se ne dà lettura lei. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Lucentini.

Mauro LUCENTINI. Grazie Presidente. Noi abbiamo presentato un emendamento, che è stato accolto, in cui, rispetto alla mozione iniziale, abbiamo sostituito i punti 1 e 2 del dispositivo. Diamo mandato agli uffici interessati di verificare la possibilità di revocare le procedure relative alla realizzazione e al finanziamento, mediante lo strumento giuridico e finanziario del partenariato pubblico-privato, ex articolo 183, comma 15 del decreto legislativo n. 50 del 2016, della nuova struttura ospedaliera al servizio degli Ospedali riuniti Marche nord nel comune di Pesaro. Quindi, diamo mandato di valutare a livello generale. L’avevamo detto inizialmente, avevamo fatto insieme agli altri capigruppo nell’ultima seduta assembleare una risoluzione generale per modificare quello che abbiamo trovato, questo vale per il Covid, per le strutture sanitarie, per gli ospedali unici, per il piano sanitario generale delle Marche, quindi, con questo emendamento l’andiamo ad approvare. Grazie.

PRESIDENTE. Il Consigliere Lucentini è entrato subito nel merito dell'emendamento a firma dei proponenti della mozione.
Come è stato chiesto anche dalla Consigliera Ruggeri, prima di dare la parola agli altri Consiglieri, vorrei dare lettura dell'emendamento alla mozione: “Dopo impegna la Giunta regionale, sostituire i punti 1 e 2 del dispositivo con la seguente dicitura: a dare mandato agli uffici interessati di verificare la possibilità di revocare la procedura relativa alla realizzazione finanziamento mediante lo strumento giuridico/finanziario del partenariato pubblico-privato, ex articolo 183, comma 15 del decreto legislativo n. 50 del 2016, della nuova struttura ospedaliera a servizio dell'Azienda Ospedali riuniti Marche nord nel comune di Pesaro; a riesaminare tutti gli atti pregressi tra i quali la DGR n. 84 del 28 gennaio 2019, la DGR n.100 del 3 febbraio 2020 e la DGR n. 1050 del 27 luglio 2020; a modificare la DGR 746 del 15 giugno 2020, eliminando la misura 7 ‘Emergenza epidemiologica Covid-19: realizzazione nuovo ospedale Marche nord”.
Il tema della mozione diventa, oltre la premessa, questo dispositivo che è stato proposto da tutti i proponenti della mozione.
Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Il mio intervento è per evidenziare l’inopportunità di votare oggi questa mozione anche perché la davo compresa nella risoluzione che abbiamo votato lo scorso Consiglio regionale, nel quale la maggioranza ha votato una risoluzione che prevedeva di sospendere tutti i provvedimenti in corso in tutti quei casi in cui era previsto un nuovo ospedale a livello provinciale e di rimandare la discussione in Commissione. Io ho votato in maniera contraria, oggi la Consigliera Ruggeri ripresenta la stessa mozione che ritenevo inserita nella risoluzione votata l'altra volta, con un'ulteriore precisazione, non solo si dice che in qualche modo … A parte che è stata rivista la prima scrittura di questa mozione, che prevedeva di non fare più questa nuova struttura sanitaria, adesso per riuscire a trovare la quadra con l’attuale maggioranza è stata in qualche modo smussata, io sono contento di questo anche se ritengo che in questo territorio, come in altri, sia importante la presenza di una nuova struttura.
Sulla stampa viene quasi continuamente giustificata l’eliminazione di questa nuova struttura perché andrebbe a togliere risorse agli ospedali dell'entroterra, noi non siamo d'accordo in quanto le strutture non sono in contrapposizione, le nuove strutture ospedaliere hanno la funzione di essere ospedali di eccellenza e di poter rispondere non solo, in questo caso, all'esigenza dei cittadini di Pesaro e di Fano, ma di tutta la provincia e di tutto il territorio regionale. Stiamo parlando di una struttura di secondo livello ad alta complessità che avrebbe l'obiettivo di ridurre la mobilità passiva, che ci costa all’anno decine di milioni di euro. E’ miope pensare di poter ristrutturare gli attuali ospedali di Pesaro e Fano che hanno oltre 100 anni e non rispondono alle esigenze di cui la sanità ha oggi bisogno. Al di là delle modalità con cui si farà il nuovo ospedale, la precedente amministrazione aveva individuato il project financing mentre l'attuale amministrazione vuole mettere le risorse, bene, andiamo avanti con un'operazione strategica di miglioramento e di garanzia della salute di tutti i cittadini.
Con questo emendamento viene eliminata la misura 7, io ho chiesto chiarimenti alla Consigliera, che mette a disposizione oltre ai 104 milioni di euro, che finanziava il CIPE, altri 16 milioni di euro finanziati dalla Regione Marche. Se si decidesse per l’ospedale nuovo i 16 milioni di euro servirebbero e non mi sembra opportuno andare a togliere da questo progetto questa cifra, che non sappiamo dove andrà a finire, magari entro pochi mesi andrà in un altro territorio. Presumo che qualche Consigliere, anche di altri territori, non veda l'ora di eliminare l'ospedale nuovo e non solo, anche di eliminare le risorse che la Regione aveva previsto per realizzare l’ospedale nuovo, che magari andranno in altri territori.
Chapeau, complementi per un'operazione da incorniciare, chi pagherà le conseguenze oltre al Consigliere Biancani - io vivo in questo territorio - saranno anche gli altri Consiglieri, ma soprattutto saranno i cittadini che hanno visto un percorso, che è durato anni, che si tenta di demolire in poche sedute, senza dare neanche lo spazio, com’era già previsto, all'interno della Commissione, con tutti gli approfondimenti che poteva decidere la maggioranza, che si sarebbe assunta la responsabilità del caso.
Un'altra cosa negativa che voglio evidenziare è lo scavalcare completamente il territorio, in questo iter i Sindaci e gli amministratori sono stati attivi, hanno fatto un percorso durato anni. Mi auguro che entro poco tempo la Giunta voglia convocare i Sindaci delle città di Pesaro e Fano, ma non solo, perché questa sarebbe una struttura nuova a servizio dell'intero territorio. Mi piacerebbe sapere anche cosa ne pensano i Sindaci dell'entroterra, perché molti sanno benissimo che questo tipo di strutture non saranno realizzabili nelle aree interne. Ci vuole qualcosa di diverso nell'entroterra, che va valorizzato, per il quale saranno necessari degli investimenti.
Mi sembra inopportuno mettere in contrapposizione le due strutture, quanto inopportuno è questo emendamento che prevede di togliere 16 milioni di euro per andare a metterli non si sa dove. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Il mio intervento sarà molto breve e va nella direzione opposta a quella del Consigliere Biancani, perché l’emendamento conferma quello che avevamo stabilito con la risoluzione presentata nel precedente Consiglio regionale. E’ una decisione politica forte, di cui questa Giunta, questo Consiglio si sono presi la responsabilità.
L’emendamento va solamente a specificare in maniera più chiara, che connessa all’eliminazione dell’ospedale unico, c’è un’operazione legata anche al project e a tutte le azioni consequenziali.
Vorrei rassicurare il Consigliere Biancani, come lui anch’io vivo a Pesaro e non è mia intenzione, ma neanche dei Consiglieri della provincia di Pesaro-Urbino e dell’intera Assise, eliminare, rimuovere, o togliere dei soldi alla nostra provincia. Quello che sarà necessario lo decideremo, lo deciderà la Giunta, il Consiglio, il Presidente, con un nuovo piano sanitario, come ci è stato detto in maniera molto chiara dall’Assessore Saltamartini e dall’Assessore Baldelli: vedere e valutare quali sono le strutture esistenti e quali interventi saranno necessari, con strumenti finanziari differenti, come sono i soldi pubblici. Sono certo che la Giunta e il Presidente troveranno dei soldi pubblici, se necessario, per fare il bene e l’interesse delle nostre comunità.
Capisco la preoccupazione, ma assicuro i Consiglieri della mia provincia che ci batteremo e sarà sicuramente un punto fermo perché la nostra provincia, come le altre, ha bisogno di vedere un complesso organico differente. Quindi, non vedo nulla di nuovo rispetto alla risoluzione generale che è stata approvata dal Consiglio la scorsa seduta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Oggi per me, che ho fatto di questa battaglia la mia forza, visto che sono dieci anni che mi dedico a questa questione, è una giornata storica, il raggiungimento di un obiettivo che in certi momenti ho pensato quasi irrealizzabile.
Sono fiera di aver proposto questa mozione e sono contenta che la maggioranza non solo abbia deciso di votarla, ma anche di sottoscriverla, perché vuol dire avere a cuore questa tematica, vuol dire avere a cuore le promesse che molti di noi, perché in diversi proveniamo dal pesarese, abbiamo fatto in campagna elettorale.
L’attacco che arriva dal Consigliere Biancani è abbastanza scontato perché all’indomani dell’approvazione di due importantissimi atti che sono passati nella scorsa seduta assembleare - il primo, la risoluzione approvata dalla maggioranza e dal Movimento 5 Stelle, che prevedeva la sospensione degli iter degli ospedali unici, il secondo, la mozione n. 5 della maggioranza, che è passata con i voti del Movimento 5 Stelle e che parlava della revoca dell’ospedale unico di Pagliare - sui giornali e anche sulle televisioni locali è partito un fuoco incrociato dei due Sindaci di Fano e di Pesaro e dell’ex Presidente della Giunta regionale, tutti e tre hanno urlato, come mai non si sa, che i soldi che avevano utilizzato e indirizzato per accendere il project financing per la parte pubblica sarebbero andati persi. Ditemi voi com’è possibile, dove possono andare a finire? Qui è stata fatta una forzatura bella e buona, vogliamo ricordarla anche in un luogo istituzionale, anziché a mezzo stampa? Stiamo parlando di 104, anzi di 105 milioni di euro che il CIPE con la delibera del 24 luglio 2019 aveva destinato, su richiesta del Ministero della salute, all’adeguamento degli ospedali regionali esistenti alla normativa di prevenzione antincendio, oltre che per il loro adeguamento sismico e per l’ammodernamento tecnologico. Questi soldi il CIPE li ha stanziati per tutta la regione e non per un servizio che riguarda solo la città di Pesaro, e per scopi ben precisi che sono stati bypassati ed oggi riportiamo un po’ di giustizia in questa Assise.
Gli altri 16 milioni di euro sono i contributi a fondo perduto destinati dalla legge regionale 20 del 2020, finalizzati ad alleviare la crisi economica determinata dalla pandemia di Covid 19. Ditemi voi che cosa c’entra tutto ciò con il capitolo inserito in una delibera di Giunta, la misura 7 - in merito alla quale chiediamo di valutare la ,possibilità di revocarla - dice: “Emergenza epidemiologica Covid 19: realizzazione del nuovo ospedale Marche Nord” che cosa centra? Adesso il Partito Democratico ce lo dovrebbe spiegare, anzi non ce n’è neanche più bisogno che ce lo spieghi perché neanche i cittadini l’hanno capito e noi siamo qui per fare quello che siamo stati chiamati a fare, ovvero dire no all’ospedale unico, no al project financing, siamo stati votati per questo, Consigliere, e stiamo facendo con coerenza e con coraggio ciò per cui siamo qui. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Credo che questo emendamento alla mozione n. 6 sia oltre che doveroso, in questo caso repetita iuvant, anche un atto di rafforzamento e di condivisione della maggioranza con un'altra forza politica nel dire no all’ospedale unico, no al precedente piano socio-sanitario regionale. Credo che questo sia anche un momento di maturità della maggioranza, che condivide le scelte giuste anche con altri proponenti.
Riguardo al discorso dell’ospedale unico, mi rivolgo a lei Consigliere Biancani, sa che la stimo, tra l’altro ho invitato i miei concittadini, qualora avessero deciso di votare il Partito Democratico, a sostenerla per le diverse attenzioni che ha dato al nostro territorio, ma qui non si parla di ospedale nuovo, ma di ospedale unico provinciale ed il significato è ben chiaro.
I territori hanno già dato una risposta con il voto, e noi lo stiamo attuando con questo emendamento e con l’atto che abbiamo approvato nella precedente seduta consiliare, stiamo facendo quello che i cittadini ci hanno chiesto e lo rafforziamo con questa mozione. Tra l’altro i Sindaci, che lei ora dice di voler coinvolgere, nella precedente legislatura si lamentavano della mancanza di partecipazione, quello che lei chiede ora prima non c’è stato, è giusto coinvolgerli, ma è bene fare un passo diverso.
Posso citare un documento che è stato approvato dai Sindaci della mia Unione montana del Catria e del Nerone, nel quale si lamenta la mancata condivisione delle scelte ed anche il dislocamento dell’ospedale unico, tanto difeso dalla precedente legislatura. Credo che stiamo facendo quello che i cittadini ci hanno chiesto, lo stiamo facendo bene e oggi lo andiamo a rafforzare, anche con una forza partitica diversa dalla nostra. Ben venga, è un atto di maturità da parte della maggioranza e secondo me, che sono uno dei proponenti dell’emendamento, più che positivo.
Quando si parla di bocciare quanto prevede il piano sanitario precedente, l’ospedale unico provinciale, che non è l’ospedale nuovo, io salto di gioia, per me è un sogno aver sottoscritto quel documento, un sogno che è stato condiviso da tanti cittadini. Basta andare a vedere la mia pagina facebook in cui ho postato quel documento per vedere le condivisioni e i termini di apprezzamento che ho avuto dalle persone di tutta la provincia di Pesaro e Urbino, non solo dall’entroterra, anche dai cittadini di Fano e di Pesaro che hanno tre ospedali in due città, che devono essere potenziati e rivitalizzati, così come quelli del nostro entroterra. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. La Consigliera Ruggeri l’ha definita una giornata storica, noi, con la risoluzione che abbiamo votato due settimane fa, con la mozione che approviamo oggi, con l’emendamento sottoscritto da tutti i capigruppo della maggioranza, anche dalla Lega insieme al Movimento 5 Stelle, diciamo una cosa molto semplice ai cittadini della nostra provincia, che dopo aver vinto le elezioni facciamo quello che abbiamo promesso in campagna elettorale.
Questo è un messaggio chiaro, perché troppo spesso nel passato abbiamo sentito parlare, parlo della mia città, di Fano, tanti cittadini che si sono candidati, hanno avuto anche ruoli importanti in questa Assise, che hanno detto di voler tutelare l'ospedale di Fano, ma poi l’abbiamo visto mano a mano depotenziato. Questo è il risultato di una città, di una vallata che chiede un riscatto importante a noi eletti in Consiglio regionale, alla Giunta e al Presidente della Giunta.
Dispiace sentire amministratori locali, i Sindaci di Pesaro e Fano, definire la Giunta anti Pesaro e dire che gli attuali Assessori stanno facendo troppi danni alla città di Fano. Questo non è il ruolo che i Sindaci dovrebbero avere, mi auguro che tornino sui loro passi, sulle loro dichiarazioni, perché qui non togliamo un euro alla sanità del nostro territorio, ma diciamo che il nostro obiettivo è quello di potenziare gli ospedali di Fano, Pesaro, quelli dell'entroterra e di redistribuire, perché purtroppo il Covid ha dimostrato all’entroterra ed anche alla costa … Purtroppo le inefficienze ci sono anche sulla costa e creano dei grandi disservizi alla popolazione.
Noi dovremmo rimettere mano al piano socio-sanitario, non dobbiamo correre troppo perché siamo in piena pandemia, attualmente gli sforzi del Servizio sanitario e dell'Assessore devono essere finalizzati a fronteggiare l'emergenza, a garantire i servizi ospedalieri, però oggi mettiamo un punto fermo alle tante promesse che abbiamo sentito in tutti questi anni da parte principalmente del Partito Democratico e non solo, anche di potenziamento delle strutture.
Ricordo, ero un giovane Assessore di 21 anni e si iniziava a parlare con l’allora Assessore alla sanità di ospedale unico tra Fano e Pesaro, abbiamo illuso i cittadini, questa è la verità, avete illuso i cittadini e oggi paghiamo purtroppo le conseguenze di queste decisioni non prese in tutti questi anni.
Sarà fondamentale che le operazioni sanitarie vengano svolte dal pubblico e non dal privato, quindi, con gli emendamenti che abbiamo approvato e che andremo ad approvare oggi metteremo un punto fermo. Anche su questo non cambieremo idea il giorno dopo delle elezioni, pertanto oggi, con questa mozione, andremo a ridefinire quello che abbiamo detto in campagna elettorale, dovranno seguire degli atti concreti da parte della Giunta e dei servizi sanitari, per me, da fanese, lo dico senza tanti giri di parole, sarà fondamentale che Santacroce di Fano, che proprio quest'anno cade il centesimo anno dalla nascita, venga tutelato, venga potenziato. Quando inizieremo a mettere mano al nuovo piano socio-sanitario sarà fondamentale riqualificare le strutture esistenti e, se possibile, potenziare altri presidi ospedalieri, concordando sempre e comunque con i Sindaci di tutto il territorio. In passato, purtroppo, la Conferenza dei Sindaci e la Conferenza di Area vasta è stata scavalcata, invece è determinante il ruolo che tutti i Sindaci di tutte le province della nostra Regione hanno, condividendo le scelte con loro e recependone le istanze saremo apprezzati da tutta la popolazione marchigiana. Quindi, insieme alla Commissione sanità, all'Assessorato, alla Giunta e al Consiglio sarà fondamentale la ridefinizione completa del piano socio-sanitario della nostra Regione.
Ci tenevo a fare questo intervento perché da fanese oggi finalmente scriviamo una storia nuova della nostra regione e della politica sanitaria. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Solo per ribadire quello che hanno detto prima di me i Consiglieri Baiocchi, Rossi, Serfilippi, e tutti gli uomini della nostra provincia, li ho citati tutti. Sono d'accordo con voi, sento parlare di ospedale unico provinciale dal lontano 2009, quando fui eletto Consigliere provinciale si dibatteva molto su questo tema, già fin da allora. Io continuo ad essere coerente a quell'idea, mi sono opposto a quell'ospedale unico provinciale perché temevo che tutte le risorse sarebbero state impiegate nell'edilizia sanitaria e per l'entroterra non sarebbe rimasto nulla. Vivo in maniera particolare le aree interne, conosco l'esigenza della popolazione che sta per esempio nel Montefeltro, vicino a Sasso Corvaro, che non ha servizi sanitari importanti sul territorio, non ha un punto di primo soccorso, come conosco le realtà di Pergola, c'è qui l'Assessore Baldelli l'ex Sindaco di Pergola che si è battuto per anni per potenziare il proprio ospedale o per lo meno per non far sfuggire quei servizi che aveva.
Noi uomini dell'entroterra conosciamo cosa è stato fatto all'ospedale di Cagli, di Fossombrone, depotenziati e semi-smantellati, con poca possibilità di dare servizi ai cittadini delle aree interne.
Ha ragione anche il Consigliere Serfilippi quando dice che bisogna riqualificare anche gli ospedali della costa, perché la mobilità passiva, come dice il Consigliere Biancani ed ha ragione, si crea in su due fronti: il primo, sulla medicina ordinaria quando non riesci neanche a fare le risonanze magnetiche nel tuo territorio o una visita specialistica qualunque, quindi la gente varca il confine e va in Emilia-Romagna, in Umbria, il secondo, le eccellenze, che noi dobbiamo trovare, tenere e fare anche a casa nostra. È evidente che un ospedale nuovo può essere dal punto di vista strutturale anche più semplice, però penso che prima di mettere dei soldi su un ospedale nuovo si debba avere una particolare attenzione a tutti gli ospedali, in primis quelli dell'entroterra, una riqualificazione dignitosa in modo che i cittadini delle aree interne abbiano risposte dignitose almeno come quelli della costa, dopodiché se si trovano i soldi per fare un ospedale nuovo … Non voglio chiamarlo ospedale unico, non esiste nella mia economia mentale, io ho sempre parlato di ridistribuzione dei servizi sanitari in maniera equa nel territorio, poi se qualcuno è bravo a trovare dei soldi pubblici per costruire anche un ospedale nuovo, che magari abbia una dislocazione migliore dal punto di vista urbanistico, ne discuteremo in Commissione sanità. Dobbiamo fare il prossimo piano socio-sanitario e sarà il consesso per discutere, anche in questo il Consiglio, di ciò che faremo della sanità di tutta la regione e della provincia di Pesaro.
Ben venga il riequilibrio tra costa ed entroterra, ma ricordiamoci di trattare i cittadini in egual modo, quelli che abitano al confine con l'Umbria, piuttosto che con la Toscana o con l'Emilia Romagna, in maniera dignitosa rispetto ai cittadini della costa. Attenzione a sottrarre energie, economie e soldi senza prima pensare ad investimenti che devono essere equamente distribuiti in tutta la provincia e in tutta la regione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Vorrei fare un intervento scevro dall'essere giudicato, dentro quel percorso che il Presidente Acquaroli ci ha chiesto rispetto al contesto attuale: la pandemia, le difficoltà ed il tentativo di collaborare insieme. Chiedo a tutti di non giudicare visto che siamo qui dentro, di essere un po’ meno tutti permalosi, perché se le cose non ce le raccontiamo può diventare molto più complicato trovare le soluzioni.
Vedere che rispetto alla pandemia e alla sanità si sta navigando a vista ormai è un elemento, non voglio sottolineare nulla, non voglio ricordare i passaggi dell'ultimo Consiglio, quando ci sono state raccontate delle cose e immediatamente dopo siamo stati sorpresi perché la Regione era stata individuata zona arancione, rispetto all'azione che da una parte andava ad individuare le mancanze delle nostre strutture e dall'altra le buone capacità di organizzazione. Siamo rimasti tutti basiti, sorpresi, forse non abbiamo trasmesso bene i dati, non so, non eravamo consapevoli delle rianimazioni che avevamo a disposizione, non mi è dato sapere, però il risulto è stato questo. C'è l'idea di navigare a vista, quando decidiamo che esiste un piano pandemico e lo andiamo a disattendere, perché non si fanno scelte. Se lo facciamo sulla viabilità, sulle infrastrutture possiamo solo procrastinare, ma non determinano ricadute reali, qui invece la nostra preoccupazione è che la mancanza di scelte, le scelte a metà o di pancia possono determinare la non gestione del processo, e l’abbiamo visto questi giorni.
Leggo adesso che forse non sono sufficienti nemmeno le restrizioni che sono previste dalla zona arancione, dobbiamo fare altre ordinanze per contenere gli assembramenti, poi magari, immediatamente dopo, con qualche difficoltà nella comunicazione, andiamo a dire che siamo stati sorpresi dal provvedimento che dovevamo condividere con il Ministero.
Dentro questo c’è anche la risoluzione di oggi, mi fa molto piacere sentire che siete molto felici della giornata esaltante per la sanità marchigiana, bene, navighiamo a vista, a pezzi, e lo dico per chi ha fatto la campagna elettorale, pezzo per pezzo, luogo per luogo, con grande preoccupazione. Qui parliamo di provvedimenti che prendiamo a pezzi e sono molto contento di questa nuova maggioranza che oggi formalmente si è costituita anche perché si sottoscrivono atti così importanti, che hanno visione politica, che per noi è assolutamente legittima. Tra l'altro, mi sento anche a mio agio perché mi ritrovo nella campagna elettorale e non è cambiato nulla, si diceva che si sarebbero riaperti i piccoli ospedali, si diceva basta con la sanità privata, si diceva che non sarebbero stati fatti gli ospedali moderni, si farà un'altra cosa. Vedo che questi atti sono consequenziali, manca solo di riaprire i punti nascita e avremo completato tutto. Delle due l’una, o abbiamo una grande fiducia nel Governo nazionale e sono molto contento, governo PD e Movimento 5 Stelle in cui questa maggioranza di centrodestra si ritrova anche molto fiduciosa, perché vuol dire che in questi atti avete immaginato che i provvedimenti normativi nazionali verranno mutati. Balduzzi cancellato. Io sono uno di quelli, guardo adesso l'Assessore, ci siamo trovati con ruoli diversi nell'Area vasta 2. Vuol dire che siete molto speranzosi, magari non dialogate rispetto al passaggio da zona gialla ad arancione, e venite sorpresi, invece avete aperto un canale importante, per far si che il decreto Balduzzi venga cancellato e che vi permetta di fare cose che sono assolutamente adeguate a una nuova sanità della quale abbiamo bisogno, però prima si cancella Balduzzi, si dice che i DEA di primo livello non devono avere più quelle caratteristiche, ma ne devono avere altre, che i punti nascita non hanno più bisogno di 1.000 nati ma di 300. Cambiate, avete questa forza, la Regione Marche così in sintonia, capace di avviare quel processo, altrimenti ci stiamo mettendo dentro un periglio complicato. Intanto azzeriamo tutto ed ha ragione Biancani quando dice che le nostre strutture non sono più a norma, non sono più adeguate, incastonate spesso dentro sistemi che non permettono loro di evolvere e di ammodernarsi, mentre i nostri cittadini, i nostri pazienti hanno bisogno di avere ospedali moderni, efficaci, capaci. Lo cancellate a pezzi? Fatelo, assumetevi questa responsabilità, nell'ultimo Consiglio è toccato ad Ascoli Piceno, oggi tocca a Pesaro, poi a Macerata - Consigliere Carancini so che interverrà anche su questo - mi sembra che il quadro sia chiaro, la non risposta per non avere visione, senza nemmeno la preoccupazione di capire che cosa la norma vi permette di fare.

PRESIDENTE. La prego di concludere, siamo un po' oltre, le chiedo scusa, comprendo la passione del suo intervento, però….

Maurizio MANGIALARDI. Chiudo, Presidente. Avremo modo di ritornarci, non come minaccia, e lo dico così nessuno si impermalosisce, quando tra tre anni non sarà accaduto nulla alle nostre strutture esistenti, non avremo adeguato i nostri nosocomi, non avremo fatto la medicina del territorio e le case della salute, avrete anche finito di raccontare che la responsabilità era del piano precedente perché nel giro di nulla l'avete cancellato e questa partita non si pone più.
Il Partito Democratico voterà contro, non solo e semplicemente per approccio romantico alle cose che avevamo fatto o al programma rispetto al quale i cittadini ci hanno detto che non andava bene, ma perché ritengo che sulla sanità occorre una visione, una pianificazione, dalla pandemia alla gestione di prospettiva che voi non avete e che immediatamente può continuare a portare consenso, ed ha ragione il Consigliere Rossi quando lo dice, perché magari a quello corrisponde l'idea di riaprire i piccoli ospedali, di togliere la sanità privata, quello fatelo! Fatelo!

PRESIDENTE. Le chiedo di chiudere l’intervento.

Maurizio MANGIALARDI. Assessore, cancellate le convenzioni. Cancellatele!

(interventi fuori microfono)

Maurizio MANGIALARDI. Certo, Consigliere Ciccioli, le abbiamo fatte noi, voi cancellatele, siate coerenti fino in fondo, per me è un pezzo importante del sistema sanitario, se per voi non lo è, cancellatele, perché nella non visione complessiva del sistema questo porta consenso, poi troveremo il momento per riconfrontarci e non ci dimenticheremo della giornata di oggi. Grazie.

PRESIDENTE. Siamo andati un po’ oltre, vi chiedo di stare nei tempi.
Ha la parola l’Assessore Baldelli.

Francesco BALDELLI. Grazie, Presidente. Voglio ringraziare per i loro interventi i Consiglieri di maggioranza e opposizione perché è sempre uno stimolo poter ascoltare i diversi punti di vedute. Proprio per questo dico che il nostro principale obiettivo, che parte da questo Consiglio regionale, è quello di poter lavorare insieme.
Ribadisco l'appello del Presidente Acquaroli fatto nel Consiglio di insediamento e nelle occasioni successive che abbiamo avuto, avendo tutti un unico obiettivo, che è quello della tutela degli assistiti, dei pazienti delle nostre strutture ospedaliere, dei nostri servizi territoriali, dei marchigiani che ci hanno affidato il compito, sia alla maggioranza che all'opposizione, di lavorare per riorganizzare il nostro sistema ospedaliero, il nostro sistema di assistenza territoriale, per un motivo molto semplice, abbiamo tutti vissuto l'emergenza Covid19, siamo nella seconda ondata e abbiamo notato come nella prima il nostro sistema territoriale e ospedaliero non è stato all'altezza nel garantire i servizi appropriati ai cittadini marchigiani. Proprio per questo abbiamo deciso di riscrivere insieme il piano socio-sanitario che dia risposte ai cittadini marchigiani, partendo anche dalle esperienze che abbiamo dovuto vivere durante la prima fase della pandemia.
In relazione a questa discussione vi ricostruisco, affinché ci si possa chiarire insieme le idee, il percorso che ha seguito la vicenda del cosiddetto ospedale unico Marche nord, che nulla ha a che fare con il potenziamento delle strutture esistenti, in una progressiva rivisitazione dei servizi offerti dalle altre strutture depotenziate, ovvero dalle strutture che sono state chiuse nel tempo, soprattutto in riferimento a quelle chiuse nel recente passato, nel 2015, con i tanti disagi che hanno subìto non solo i nostri concittadini marchigiani, ma con difficoltà operative che hanno vissuto gli operatori del settore all'interno delle strutture rimaste, che tra l'altro non sono state nemmeno potenziate per sopperire alla carenza dei servizi derivanti dalla chiusura delle strutture ospedaliere che avevamo sul territorio.
La Consigliera Ruggeri sollecita la discussione in questo Consiglio con la mozione che ci ha presentato e dobbiamo ricordare che con delibera del CIPE del 24 luglio 2019 sono stati assegnati alla Regione Marche euro 104.901.558,52 per la prosecuzione del programma pluriennale d’interventi in materia di ristrutturazione edilizia e ammodernamento tecnologico delle strutture esistenti sul suolo marchigiano. Con successiva delibera n. 1050 del 27 luglio 2020 la Giunta regionale ha proposto al Ministero della salute l'Accordo di Programma, destinando euro 104.901.000 quale contributo pubblico alla progettazione, costruzione e gestione del nuovo ospedale Marche Nord, mediante lo strumento giuridico e finanziario del project financing. Un ulteriore finanziamento di euro 16.395.441,48 è stato assegnato, per le medesime finalità, tramite la legge regionale n. 20 del 3 giugno 2020 e con la successiva delibera di Giunta regionale n. 746 del 15 giugno 2020, in coerenza con l'articolo 2 del decreto legge n. 34/2020.
In riferimento ai canoni annuali di disponibilità della struttura sanitaria e dei servizi non sanitari a carico della Regione previsti nel P.E.F. del project financing nel nuovo polo ospedaliero Marche nord, si evidenzia che la quota dell'investimento sarebbe stata pagata con canoni pari a euro 10.460.000 iniziali annui, mentre la restante componente del canone relativa ai servizi sarebbe stata a carico dell'Azienda sanitaria, che avrebbe dovuto procedere a risparmi di importo corrispondente.
Ascoltate bene questi passaggi perché sono risorse che vengono private al bilancio dell’Asur per la gestione delle restanti strutture.
In riferimento al procedimento di vigilanza dell'Autorità nazionale anticorruzione si rappresenta che l'ANAC, con nota acquisita al nostro protocollo n. 1155290 del 9 ottobre 2020, ha comunicato che nell'adunanza del 7 ottobre 2020 il Consiglio ha deliberato di archiviare il procedimento.
In data 5 novembre 2020 l'Assessore alla sanità e servizi sociali ha comunicato alla Giunta che, in considerazione del nuovo scenario derivante dall'emergenza epidemiologica da COVID19 in attuazione del Programma di governo, era necessario avviare il percorso per la redazione del nuovo piano regionale socio-sanitario 2021/2023.
La Giunta all'unanimità, condividendo la comunicazione dell’Assessore alla sanità e ai servizi sociali, ha dato mandato all'Assessore alla sanità e all'Assessore ai lavori pubblici per la revisione della programmazione della rete ospedaliera, per quanto riguarda la riclassificazione delle strutture e la costruzione di nuove, con particolare riferimento alle modalità di realizzazione.
Di conseguenza, in pari data, con nota protocollo n. 1266544 il dirigente del Servizio tutela gestione assetto del territorio unitamente al dirigente della posizione funzionale edilizia sanitaria ed ospedaliera hanno richiesto al Ministero della salute la sospensione, per le motivazioni di cui sopra, della valutazione della proposta di Accordo relativa alla delibera di Giunta regionale n. 1050 del 27 luglio 2020, attualmente all'esame del Nucleo di valutazione degli investimenti pubblici in sanità.
Tutto ciò premesso, in relazione agli esiti del nuovo piano socio-sanitario 2021/2023 e in particolare modo alla revisione della programmazione della rete ospedaliera per quanto riguarda la riclassificazione delle strutture e la costruzione di nuove, con particolare riferimento alle modalità di realizzazione delle stesse e al finanziamento, la Giunta regionale provvederà ad adottare gli atti conseguenti anche al procedimento relativo al nuovo Ospedale di Marche Nord.
Ecco perché vi chiedo e chiedo a tutto il Consiglio la piena collaborazione nella tutela delle esigenze di salute di tutto il nostro territorio, anche perché ho sentito tanti interventi con spirito polemico, non solo all'interno di questo Consiglio regionale, ma anche all'esterno.
Le competenze risiedono all'interno di questo Consiglio regionale nell'organizzazione della sanità del nostro territorio e lo ribadisce anche la Presidenza del Consiglio dei Ministri in una missiva dell’11 dicembre 2019 che ha fatto emergere, dietro l'interpello di un Comitato di cittadini, come non vi era stata da parte della Presidenza e del Governo alcun parere favorevole sulla costruzione di un ospedale unico mediante quello strumento finanziario ed addirittura sollevava alcuni punti di criticità su quel progetto e ricordava a questo Comitato che la titolarità nella pianificazione dell’organizzazione ospedaliera non sta a Roma, nel governo nazionale, ma in questa sede, ecco perché è importante che si dialoghi all'interno di questo consesso regionale, visto che la Presidenza del Consiglio dei Ministri ci invita a un atteggiamento responsabile nella pianificazione ospedaliera, responsabile soprattutto dopo l'emergenza COVID, che ha colpito pesantemente proprio la provincia di Pesaro e Urbino e ha mandato in sofferenza l’ospedale di Pesaro perché non c’erano filtri sul territorio.
Dobbiamo ragionare senza trionfalismi e senza polemiche sulla costruzione di un nuovo piano socio-sanitario che faccia esperienza anche degli errori compiuti in passato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Io direi che, senza un’eccessiva polemica, per avere una visione bisogna capire quale sarà il futuro. Io do un dato ridondante: fino ad oggi le popolazioni sono corse verso l'urbanizzazione. Se pensiamo che fino a 50 anni fa un milione di abitanti, grosso modo, viveva lungo la collina e nell'entroterra, cioè nella montagna, e poco più di mezzo milione lungo la costa, adesso abbiamo quasi un milione di popolazione marchigiana lungo la costa e poco più di cinquecentomila abitanti nell'entroterra, quindi collina e montagna. Questo processo che è durato molti anni, dal dopoguerra ad oggi, si sta invertendo. Do un dato, noi dobbiamo sempre guardare alle vicende degli altri Paesi per capire quello che succede anche da noi, perché negli ultimi decenni siamo arrivati dopo. La città di New York aveva raggiunto una popolazione di 8.500.000 abitanti, se si considerano i non iscritti si calcola che sia 8.800.000, nell'ultimo anno, in seguito alle vicende del Covid e all’inquinamento 600.000 persone, regolarmente residenti, hanno lasciato la città di New York per andare a vivere in quello che noi chiameremo l'entroterra, comunque in altre zone, in altre aree, poco densamente popolate, dove ci sono migliori condizioni di qualità della vita, anche se minori occasioni di benessere economico. Credo che sia in corso una ridistribuzione della popolazione e proprio questo ci deve far pensare che dobbiamo recuperare la funzione delle aree interne, metterci servizi e pensare, perché il piano sanitario è un luogo di pensiero oltre che un progetto tecnico, come potrebbero essere le Marche nei prossimi anni, come devono essere i servizi.
Il Covid è stata una grande bastonata per tutti, economica, di stress per la tenuta dei nostri servizi sanitari e quello che è stato pensato, l'aggregazione negli anni precedenti, ha fallito perché lo smantellamento della medicina territoriale, l’aggregazione dei distretti, dei poliambulatori e l'accentramento in grandi ospedali non è valido. Noi dovremmo fare un ragionamento che hanno fatto prima di noi i sociologi di sinistra, infatti oggi si gioca tutto sul glocal sociale e globale. Noi dovremo fare delle strutture che presentano grande qualità, non eccessivamente elefantiache, ed una struttura diffusa periferica a gradazione diversa, articolata in tipi di servizi diversi. Questo è quello che noi vogliamo dal nuovo piano sanitario, se posso dire, approvato in limine morti, proprio quando stava finendo la legislatura. E’ un piano pensato con visioni ormai retrograde, che non sono più quelle ed il Covid ha dimostrato quando quel progetto fosse con il fiato corto.
Noi dobbiamo approvare questo documento, che come tutti è stato assemblato, scritto a più mani, rivisto, però va nella direzione di rivedere il piano sanitario regionale, di ripensare come sarà la popolazione. Nella nostra regione tutti i settori produttivi (industria, commercio, artigianato) hanno perso addetti e l'agricoltura, che da decenni aveva una crisi occupazionale, è l'unico settore in cui c’è un incremento dell'8%, con i giovani. Ci sono persone anche laureate, con titoli di studio, che avevano altre prospettive occupazionali che hanno messo su imprese agricole, imprese polifunzionali, hanno l’accoglienza, l'agriturismo, il B&B, c’è questo spostamento. Allora, pensiamo ad un piano socio-sanitario del futuro per le Marche, anzi sarebbe costruttivo se l'opposizione in questo ci desse una mano.
Dirigendo un servizio della ASL, un centinaio di persone, ho recepito spesso pensieri di persone che avevano militato nella sinistra, che davano un contributo a quello che io dirigevo, e a volte ho evitato degli errori mutuando il pensiero degli altri su un'impostazione in cui credevo, un’impostazione di presa in carico della persona, in termini non ideologici, astratti, ma in termini molto pragmatici, operativi. Noi a questo dobbiamo arrivare, ad un nuovo piano sanitario che dia servizi alle periferie, che non devono essere abbandonate, i nostri borghi, le nostre aree periferiche devono avere i servizi, la gente deve poter rimanere, poi dovremo dare delle eccellenze in pochi punti, non possiamo metterle dappertutto.
Questo ordine del giorno va nella direzione di una ristrutturazione, c'è una nuova maggioranza qui dentro? Non mi sembra, è di gran lunga autosufficiente, siamo 20, però il contributo di un gruppo di opposizione, del Movimento 5 Stelle, che dà delle idee su cui si può tranquillamente discutere non la trovo una cosa disdicevole, vorrei che anche il gruppo del PD potesse dare un contributo al nostro orientamento, che ovviamente è quello della maggioranza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Raccolgo l'ultimo stimolo del Consigliere Ciccioli e voglio soffermarmi agli interessanti interventi dell'Assessore, che ringrazio, e del Consigliere Cancellieri, non prima però di sottolineare come questa mozione sia davvero un atto di violenza da parte del Movimento 5 Stelle, perché ritengo giusto quello che dice il Consigliere Ciccioli, quando afferma la necessità di lavorare insieme sul nuovo piano socio-sanitario. Sono tra quelli che ha criticato la precedente Giunta per il piano socio-sanitario, che non si doveva approvare a due mesi dalle elezioni, sono tra quelli che critica oramai da anni, purtroppo inascoltato, questo strabismo relativo alle Aree vaste e alle Aziende, inaccettabile. Sono pronto a una sfida sulla questione del piano socio-sanitario e dal punto di vista del metodo, come dice lei e lo stesso Assessore, va discusso insieme, si deve provare a trovare una visione comune, il contrario di questo principio è quello di entrare a gamba tesa, dando peraltro un calcio al principio di continuità amministrativa. Quelli del Movimento 5 stelle non sempre si ricordano che esiste un principio di continuità amministrativa, che vuol dire non affermare ad ogni costo o fermare ad ogni costo procedure in corso. Credo che sarebbe stato logico nel ripensamento del piano socio-sanitario discutere anche di edilizia sanitaria, che è un pezzetto piccolo.
Il ragionamento che voglio fare, che credo sia l'argomento principale in tema sanitario, riguarda il tentativo di contrapporre una norma, Assessore, del decreto ministeriale 70/2015, che in una qualche maniera delinea un quadro di regole, non c'è bisogno che lei dica, sono certo che lei le conoscerà meglio di me, ed afferma una serie di principi rispetto alla complessità crescente dell'offerta ospedaliera che, come sappiamo tutti, è ultimo pezzetto di un percorso e dentro quelle regole, che sono norme, mi sembra che l’accennasse il Consigliere Mangialardi, tutte le regioni che hanno altre competenze devono muoversi.
Credo che questo lo si voglia negare ai cittadini, perché quelle sono regole, fuori possiamo fare propaganda, qui non passiamo farla. Sappiamo che ci sono delle regole, si possono condividere o meno quelle del decreto ministeriale, ma quelle sono, quindi, si parla di ospedali di base, di primo livello, di secondo livello.
Detto questo, affermare oggi il principio assoluto che gli ospedali di primo livello …, non unici, vi chiedo di chiamarli correttamente, come la norma li definisce, non provinciali, non unici, ma ospedali di primo livello, ospedali di secondo livello, ospedali di base perché non credo che se li siano inventati istintivamente, ma dentro un'ottica di rispetto territoriale, di complessità delle reti cliniche.
E’ chiaro che nelle Aree vaste, 1, 2, 3, 4, 5 non possono esserci ospedali di secondo livello, com’è oggi Torrette, ma è diritto delle persone avere un'area territoriale dimensionata secondo una razionalità dal punto di vista della rete clinica e anche sociale, avere un'offerta clinica che sia all'altezza. Negare questo vuol dire negare la salute perché fino a quando le norme non saranno diverse, e se lo saranno alzeremo bandiera bianca, come si farà a dire che in ogni Area vasta non potranno esserci due ospedali di primo livello perché la legge non lo consente? Assessore, l'onestà intellettuale ci impone questo ragionamento, senza considerare qual è lo stato oggi dei nostri ospedali, io parlo per quello che conosco meglio di tutti, a Macerata c'è un ospedale che assorbe credo 500 mila euro ogni anno, che potrebbero essere destinate ad altri servizi, per la sicurezza dell'antincendio che non esiste. Da questo punto di vista è questo il ragionamento che secondo me va fatto perché queste sono le norme entro le quali ci possiamo muovere.
Lo dico al Consigliere Cancellieri, di cui spesso apprezzo il senso, ed anche al Consigliere Rossi, è sbagliato contrapporre questa impostazione alla negazione delle aree interne, si racconta una cosa sbagliata, non dico che non sia stato fatto, e qui ci sarebbe un errore, dico che è sbagliato trasmettere questo messaggio, l'ospedale di primo livello non vuol dire negare che nelle aree interne ci siano tutti quei servizi ed ospedali, adesso il Vicepresidente Pasqui è uscito, ma c'è il Sindaco di Castel Raimondo che può testimoniare un percorso che nell’Area vasta 3 abbiamo fatto all'unanimità. Tutti i Sindaci hanno detto di andare verso l'ospedale di primo livello, ma la condizione e il presupposto erano che venisse mantenuto nell’entroterra l'ospedale di Camerino, mi sto sbagliando? Questo era il ragionamento, ma non vuol dire che le aree interne… al contrario debbono continuare ad essere servite. Questo è il modello, non so quello che è avvenuto nei territori, ma è un'altra cosa. Per arrivare a quello non si nega il meglio e la possibilità di migliorare, su questo chiedo di riflettere.
Riteniamo che lo strumento del project sia inadeguato, sia contrario? Ma non neghiamo il diritto dei cittadini alla salute.
Chiudo facendo un ultimo esempio, l'esperienza Covid ci insegna che la rete ospedaliera è ciò che ci salva, al contrario, immaginate se ci fosse stato un ospedale di primo livello realizzato - mi commuove perché il primo livello si correla anche alle reti cliniche, al governo delle reti - immaginate se avesse avuto uno spazio, progettato, immaginato e pensato, che avesse potuto ospitare autonomamente, ma ovviamente in correlazione con tutte le unità operative complesse collegate alla malattia del Covid, immaginate se ci fossero stati spazi adeguati per le terapie intensive e sub-intensive, non si sarebbero sporcati tutti gli altri ospedali. La pandemia ci insegna quella soluzione, che dobbiamo avere il coraggio di investire in nuove strutture, che siano in grado in maniera crescente di curare la salute dei cittadini. Dobbiamo affrontare questo, non arrivare in maniera ideologica…

PRESIDENTE. La prego di concludere Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Dico che questa mozione è sbagliata, chiedo ai Consiglieri del Movimento 5 Stelle di ritirarla, discutiamone in Commissione, perché bisogna essere coerenti quando si chiede la collaborazione e si è coerenti alle parole seguano i fatti. Se ci chiedete collaborazione noi ci misureremo, ma non a colpi di mozioni come sta avvenendo in questo caso. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Intendo intervenire perché, come voi sapete, la competenza sui plessi ospedalieri è divisa tra l'Assessore Baldelli, che si occupa di edilizia, e l'Assessorato alla sanità, che si occupa di programmazione.
In realtà cosa è successo su questa questione di cui si parla ormai da qualche settimana? Nella programmazione regionale e nella realizzazione dei nuovi plessi ospedalieri si era delineato un investimento di circa 1 miliardo di euro per l'ospedale di Pesaro e nella spesa complessiva, di cui stiamo parlando, 600 mila euro erano destinati alle spese, per 25 anni, per manutenzione, riscaldamento, raffrescamento, pulizia del lettereccio, e 400 milioni per la realizzazione dell'edificio, del plesso fisico ospedaliero. Il plesso non costa 400 milioni di euro, è stato stimato un costo di circa 220 milioni, ma si arriva ad un costo così elevato perché con le rate per il project bisogna remunerare il capitale iniziale con il 4-5% di interesse, il che fa si, e lo dico subito, in anticipo, che conviene costruire direttamente l'ospedale con un mutuo piuttosto che ricorrere a project financing.
C'è anche da aggiungere, anche su quello è stato detto dagli organi di stampa, che la somma di 104 milioni di euro che il Ministro della salute ha stanziato non è destinata all'ospedale di Pesaro, ma è destinata alla programmazione dell'edilizia ospedaliera dell'intera Regione Marche e solo per un atto di Giunta, approvato il 27 luglio 2020, l'intera somma è stata destinata al plesso di Pesaro.
E’ evidente che nel momento in cui decideremo insieme di riattivare il piano socio-sanitario potremmo verificare se la spesa di 600 milioni di euro per 25 anni possa essere congruente con la necessità del risparmio, di cui stiamo parlando, perché se è vero che il decreto Balduzzi prevede dei limiti alla realizzazione di ospedali DEA di primo e secondo livello, è altrettanto vero che noi non possiamo sfuggire dal rispetto dei trattati internazionali, in particolare il fiscal compact, ecc., che comunque comprimano la spesa pubblica nel nostro Paese.
Noi dobbiamo mettere insieme il decreto Balduzzi che struttura la riorganizzazione ospedaliera con la spesa pubblica nel nostro Paese ed è evidente a tutti che nel momento in cui parliamo di somme ingenti per la sanità regionale, possiamo verificare insieme come spendere questi soldi e se c'è la possibilità di risparmiare delle somme. Nessuno nega alla provincia più numerosa della nostra regione il diritto di avere un ospedale nuovo, tenendo conto che il San Salvatore è realizzato su un vecchio edificio, ma questo deve essere congruente anche con le altre esigenze del territorio.
I Consiglieri che sono qui presenti sanno che il primo progetto dell'ospedale di Pesaro lo allocava in località Fosso Sejore, quel progetto preliminare era stato presentato, ma né il Comune di Fano né quello di Pesaro autorizzarono la variante urbanistica necessaria per la realizzazione di quel plesso ospedaliero. Poi nel 2017/2018 due ditte diverse presentarono un project, delle due una Commissione regionale ne scelse uno, quello ritenuto più conveniente. Successivamente la Regione, a seguito dell'indicazione di spostare completamente la somma di 104 milioni sull'ospedale unico, ha costituito motivo di intervento del DIPE, che è il Dipartimento per la programmazione ed il coordinamento della politica economica, per la congruità dell'intervento stesso, quindi, non c'è stato nessun tipo di validazione in senso generale, ma nel rapporto tra Stato e Regione, la Regione nell'ambito dell'esercizio delle sue prerogative ha stabilito un'indicazione. Se noi dovessimo pervenire ad altra indicazione la stessa dovrà essere concordata, perché dovete sapere, colleghi Consiglieri, chela determinazione finale passa nella Conferenza Stato-Regioni e noi potremmo intervenire per poter utilizzare queste somme in processi e progetti alternativi.
Rassegno le mie conclusioni per dire che quando ho presentato alla Giunta regionale la proposta per la sospensione dell'iter del Dipe, che avrebbe dovuto dare disco verde sull'investimento e provocare l'accordo Stato-Regioni nella Conferenza Stato-Regioni per andare avanti con la progettazione e tutto quello che consegue, alle normative sul project financing, ho chiesto di interrompere questo procedimento, ma non il finanziamento e la realizzazione del nuovo plesso ospedaliero. Dobbiamo ragionare insieme se il numero del DEA di primo livello di Pesaro può essere congruente con il numero dei posti stabiliti in quel progetto, perché si può costruire anche un DEA di primo livello con un numero di posti più limitato e conseguentemente realizzare un nuovissimo ospedale, oppure ragionare se quei numeri sono congruenti con il sistema.
Mi pare, però, che in questa sede anche da parte di altri colleghi Consiglieri sia emerso il problema dell'ospedale di Fano, l’ospedale unico Fano-Pesaro di primo livello era stato congegnato lasciando a Fano una struttura privata, diciamolo con grande chiarezza, quando interverremo con il nuovo piano socio-sanitario dovremmo ascoltare tutti gli attori del territorio e verificare se il progetto può essere congruente, non solo com'è stato qui lucidamente espresso dai Consiglieri, ma dobbiamo tener conto che c'è anche un altro ospedale, che è quello di Urbino e tutti gli ospedali periferici, tra cui un ospedale in sede disagiata che è quello di Pergola.
Siamo qui, in questa fase, e credo che dobbiamo spendere bene le risorse che abbiamo a disposizione, non solo la programmazione sulla manutenzione e l'acquisto di nuovi strumenti, di nuovi macchinari e di nuove tecnologie, ma dobbiamo anche ragionare se il sistema complessivo e il numero dei posti letto possano essere così realizzati, mettendo a frutto quello che c’è nell'esistente dell’offerta ospedaliera sempre congruamente con le disposizioni del decreto Balduzzi, se non si possa valorizzare un post- acuzie in un ospedale che magari oggi non è stato utilizzato congruamente. In questa emergenza ci troviamo ad affrontare la necessità di avere dei posti letto per malati infettivi Covid e abbiamo cominciato a prendere in considerazione una serie di plessi ospedalieri che potrebbero ricevere i malati, il problema è che in questo momento non abbiamo il personale, soprattutto il personale specialistico (internisti, anestesisti, ecc.). Diciamo che la nostra Regione, per fortuna, ha un'offerta di plessi ospedalieri molto importanti e adesso si tratta sulla base dell'esperienza di questa emergenza di riuscire a calibrare bene che cosa ci serve, tenendo conto che le normative del decreto Balduzzi non impongono di fare una certa cosa piuttosto che un'altra, ma impone il rispetto del rapporto di congruenza tra i bisogni di una popolazione e i bisogni di una organizzazione sanitaria che prevede un DEA di primo livello o di secondo livello, gli ospedali di comunità ed anche il territorio perché ci sono anche post-acuzie, le RSA e le cure intermedie, in questo caso tutto il sistema della sanità territoriale.
Su questa materia ci confronteremo con puntualità, se è vero che questa maggioranza non viene per imporre feticci ideologici, noi siamo qui per realizzare un obiettivo che ci siamo dati in campagna elettorale, riuscire a fare una sanità migliore di quella che c'era, che è stata gestita dalla precedente amministrazione.
Noi riteniamo che ci siano gli spazi riorganizzativi e soprattutto le nuove tecnologie per garantire ai cittadini marchigiani una sanità di primo livello e vi anticipo subito che già nei prossimi giorni faremo delle misure che riguarderanno la riorganizzazione del CUP ed una serie di questioni relative a risposte che dobbiamo dare in tempi certi ai cittadini. In questo momento la sede delle risposte è emergenziale, l’avete visto dalle interrogazioni, riguarda la cura specifica delle persone.
Voglio anche aggiungere, se mi consentite, colleghi Consiglieri, che ieri abbiamo raggiunto un importantissimo accordo con le organizzazioni sindacali del personale del comparto sanità, due accordi fondamentali strategici, il primo liquida l’indennità di rischio, il secondo autorizza il personale ad aumentare le prestazioni lavorative oltre l'orario di lavoro, che potrà garantire l’aumento degli operatori sanitari necessari per i Covid center e per reparti infettivi.

PRESIDENTE. La prego di concludere, Assessore. Le chiedo scusa.

Filippo SALTAMARTINI. Presidente ha perfettamente ragione. Concludo subito ringraziando tutti i sanitari, i medici, i primari, gli infermieri, le operatrici sanitarie per questo sforzo che stanno facendo, sapendo che da parte nostra, penso di interpretare il sentimento di tutto il Consiglio regionale, ci saranno tutte le attenzioni necessarie per dare agli operatori sanitari gli strumenti per vincere questa guerra. Grazie.

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, come vedo, dichiaro chiusa la discussione sia sulla mozione che sull'emendamento.
Emendamento a firma dei Consiglieri Ruggeri, Lucentini, Marcozzi, Ciccioli, Rossi,
prima l’ho annunciato non c’è bisogno che lo rilegga, avete tutti quanti la copia.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie. Dichiaro il voto contrario, però vorrei evidenziare che negli interventi c’è parecchia confusione, qualcuno continua a parlare di ospedale unico e da anni non si parla di ospedale unico, ma di ospedale nuovo. A Fano rimarrebbe aperto un ospedale, come rimarrebbe a Pergola, ad Urbino. E’ un ospedale nuovo di primo livello per garantire l'eccellenza.
Mi sarei aspettato dai rappresentanti del mio territorio non l’eliminazione di questo percorso, ma la volontà di trovare le risorse necessarie, magari non il project, per poter mettere al top questo ospedale, che non è assolutamente in contrapposizione con la riqualificazione e i servizi che devono essere dati al nostro entroterra.
Il territorio fino a pochi giorni fa aveva 120 milioni di euro assegnati, oggi rischia di non avere assegnato nulla. Questa è la conclusione favolosa dell'operazione che siete riusciti a fare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Solo per chiarire che l'emendamento non è stato depotenziato nella sua portata, ma si sono fusi i due punti, diventando un punto unico, quello che a noi stava a cuore e che si parlasse di revoca ed infatti si parla di revocare, e speriamo presto, questa decisione che è tecnica, ma soprattutto politica.
Non dobbiamo prenderci in giro e non dobbiamo prendere in giro neanche i nostri concittadini marchigiani, è vero che negli atti avete cambiato la parola, nella prima bozza del piano socio-sanitario, che io lessi, si parlava di ospedale unico, poi i nostri Consiglieri ve lo fecero notare e magicamente la parolina è stata cambiata da unico a nuovo, ma i posti letto sono rimasti gli stessi. Se parliamo di un ospedale, torno a dire, di 612 posti letto più 41, quello è un ospedale unico, non può essere un ospedale nuovo e significa desertificare la sanità del nostro entroterra, questo non ce lo possiamo permettere, noi non vogliamo permetterlo e grazie a Dio la maggioranza ha avuto questa sensibilità.
Invito a votare sia l'emendamento che la mozione, così non intervengo dopo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Lucentini.

Mauro LUCENTINI. Grazie, Presidente. La mia dichiarazione di voto è favorevole. Ci siamo stancati di ascoltare questa storia degli ospedali unici, di primo livello, di un certo tipo, di un altro tipo, noi la raccontiamo come la sappiamo raccontare alle persone, un ospedale di 600 posti letto è di fatto un ospedale unico e dalle mie parti si dice: “Me nanni ma nu me addormi”, lo dico in dialetto, Consigliere Biancani, che ha ancora una sua autenticità.
Il fatto di fare un appello ai Consiglieri del territorio, come se si dovessero sentire in difetto, parlo per quelli di Pesano e di Fano, perché aderiscono a una cosa che noi abbiamo predicato in tutte le piazze, in tutti i banchetti, in tutte le manifestazioni, da tutti i palchi, non solo quando c'erano Salvini, Meloni e Tajani, anche quando c'erano le persone che venivano a sentire parlare di sanità …, noi abbiamo detto che noi vogliamo cambiare.
Il grande candidato Mangialardi in campagna elettorale l’ho sentito un po' distante dalla politica sanitaria che l’aveva preceduto nella scorsa legislatura.
Consigliere Mangialardi, quando parla mi piace, vedo che si muove bene e sa esporre bene, però il discorso è un altro, noi siamo stati votati perché abbiamo predicato una discontinuità, ma di cosa vi stupite se veniamo qui e diciamo che vogliamo cambiare tutto? Se uno del territorio di Ascoli Piceno, uno del territorio di Pesaro insieme agli altri vengono a rimarcare con più forza che cambieranno il prossimo piano sanitario, cosa che faremo, come dice l'Assessore, non vi dovete stupire, siamo stati votati per questo, altrimenti c’eravate ancora voi e invece non ci siete più. Avete perso 10/15 punti, vi siete chiesti perché la gente vi ha mandato a casa? Uno parla di legalità, uno parla di ospedale unico, la gente si è stancata delle balle che avete raccontato in questi cinque anni, avete raccontato solo balle, lo dico convintamente, basta vedere quello che avete creato con la sanità e dopo venti giorni che ci siamo insediati venite qua a darci consigli, come se fossimo il male del mondo, non è che facendo gli articoli a raffica sui giornali, io neanche vi ho risposto, diventate credibili, diventate dei pagliacci. Andare sulla stampa e dopo venti giorni accusare l'Assessore …, e qualche giornale complice spara contro l'Assessore solo dopo venti giorni, vi dovreste vergognare!

(interventi fuori microfono)

Mauro LUCENTINI. Io non vi ho interrotto. Da Macerata vi hanno cacciato, da Senigallia vi hanno cacciato, ovunque. Consigliere Carancini si dovrebbe fare una domanda e darsi una risposta su come avete ridotto i territori, non solo gli ospedali. Io sono cresciuto a Macerata e la conosco bene, quando andavo ai giardinetti non c'era tutto lo spaccio di droga e tutti i nigeriani, con cui lei ha riempito a Macerata, si dovrebbe vergognare…

PRESIDENTE. Consigliere Lucentini la prego …

Mauro LUCENTINI. Per questo siete andati a casa. Ve ne dovete fare una ragione, io non scappo, io sto a Roma e sto anche qui, tutti i Consigli regionali vengo qui a guardarla, io scappo via!
Se lei avesse fatto la mia strada e avesse la mia storia - a 15 anni ho cominciato a fare politica - allora potrebbe parlare. Prima di criticare la mia storia, si metta le mie scarpe e percorra la mia strada, facendo le belle cose e gli errori che ho fatto, poi potrà parlare, giudicare, ma se non mi conosce la prego di fare silenzio.

PRESIDENTE. Dichiarazione di voto finale.

Mauro LUCENTINI. Non so se si era capito che il voto è favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Dobbiamo ridurre le contumelie reciproche.

(interrompe il Consigliere Carancini)
PRESIDENTE. Sto dicendo che non dobbiamo uscire dal seminato, criticare, esprimere la propria posizione senza andare oltre con affermazioni che possono alludere alle persone o attribuire epiteti alle persone.
Ve lo chiedo per l’autorità che rivesto in questo momento, quindi va bene tutta la discussione, va bene la passione che mettiamo, che denota da parte di tutti l'impegno per la questione sanità in particolare, ma rimaniamo nel solco delle affermazioni critiche, di una critica che può essere accettata anche in un ambito politico come l'Aula legislativa.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Sarà una dichiarazione di voto molto veloce e positiva da parte del gruppo Fratelli d’Italia.
Userò un tono diverso, ma condivido in pieno le parole del Consigliere Lucentini anche perché adesso si cerca di cambiare le carte in tavola, di dimostrare che quello che è stato fatto e detto erano cose non vere. Addirittura abbiamo anche la pretesa di cambiare i termini da ospedale unico a ospedale a nuovo, che chiunque ha buona memoria sa benissimo che questa parola è stata usata per tantissimi anni. Anche cambiando il nome non cambiano i numeri, la struttura, il progetto.
Capisco la volontà del Consigliere Biancani di cercare in corsa di cambiare strategia, strumento, dicendo a qualche mese dal voto che non si tratta di un ospedale unico, ma di un ospedale nuovo, ma penso che le persone abbiano buona memoria e sappiano benissimo quello che è stato detto e fatto da voi, o meglio quello che non è stato fatto, quindi, ancora di più il gruppo Fratelli d’Italia sostiene questo emendamento e questa mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Non vedo altri interventi, c’erano due Consiglieri che si erano prenotati, ma per il PD ha già parlato il Consigliere Biancani. Ci sono interventi per fatto personale? Diffido a continuare su questa posizione, fare affermazioni che alludono ad attribuzioni negative alle persone che sono dentro in quest'Aula, fatto salvo il diritto di critica o di proposizione politica sugli argomenti che trattiamo.

Passiamo alla votazione.
Emendamento 6/1. Lo pongo in votazione.

(L’assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Chiedo la votazione per appello nominale.

Mozione n. 6 così come emendata, la pongo in votazione.
Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Lucentini, Lupini, Marcozzi, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Ruggeri, Santarelli, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Astenuti: Nessuno.

(L’assemblea legislativa regionale approva)


La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 17,05.