Resoconto della seduta n.40 del 05/10/2021
78SEDUTA N. 40 DEL 5 OTTOBRE 2021

La seduta inizia alle ore 11,00

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 40 del 5 ottobre 2021. Do per letto il processo verbale della seduta n. 39 del 28 settembre 2021, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Prima di iniziare i lavori previsti dall’ordine del giorno della seduta odierna vi comunico che all’interno dell’Aula si deve rimanere sempre con la mascherina, sia seduti che in piedi. Quanto all’intervento è facoltà di chi prende la parola farlo da seduto o in piedi. Questa è una facoltà, si può fare l’intervento anche alzandosi in piedi con la mascherina sul viso.

Proposta di legge n. 33
ad iniziativa delle Consigliere Lupini, Ruggeri
“Modifiche alla legge regionale 17 giugno 2013 n. 13 ‘Riordino degli interventi in materia di bonifica e di irrigazione. Costituzione del Consorzio di bonifica delle Marche e fusione dei Consorzi di bonifica del Foglia, Metauro e Cesano, del Musone, Potenza, Chienti, Asola e Alto Nera, dell’Aso, del Tenna e del Tronto’”
(iscritta ai sensi dell’articolo 86, comma 13, del Regolamento interno)
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 33 ad iniziativa delle Consigliere Lupini, Ruggeri.
Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Innanzitutto ringrazio le Consigliere Lupini e Ruggeri per questa proposta di legge. Visto che già la stiamo discutendo in Commissione, insieme al Consigliere Rossi che voglio ringraziare per l’impegno su questo argomento, chiedo all’Aula di rinviarla in Commissione, in modo da trovare un iter insieme per cercare la soluzione migliore, per dare una risposta importante a questo tema, qual è il Consorzio di bonifica. Quindi chiedo il rinvio in Commissione.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Solo due parole per ringraziare anche il Presidente Putzu di cui conosciamo le capacità di mediazione.
Sono sicura che dopo questo pungolo da parte nostra la Commissione discuterà in modo ampio, costruttivo e sinergico l’importante questione del Consorzio di bonifica. Quindi accetto di poterla discutere in Commissione di cui purtroppo non faccio parte, ma verrò per fare un lavoro di concerto, raccogliendo tutti gli stimoli di tutte le forze politiche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Vorrei ringraziare la Consigliera Lupini per aver accettato questo rinvio che vuole solo rafforzare la proposta di legge che è in Commissione, anche perché i punti proposti dalla Consigliera sono molto validi e quindi possono essere integrati ed inseriti all’interno della proposta in discussione.
La ringrazio e anch’io auspico che l’esame continui in maniera celere all’interno della Commissione, dove è iniziato qualche settimana fa. Grazie

PRESIDENTE. Rinvio in Commissione della proposta di legge n. 33. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 99
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Mastrovincenzo, Bora, Carancini, Casini, Biancani, Cesetti, Vitri
“Elica S.p.A. – proposta istituzione Zona logistica semplificata rafforzata”

Mozione n. 145
ad iniziativa del Consigliere Ciccioli
“Vertenza Elica”

Interrogazione n. 141
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Bora, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri
“Situazione occupazionale Elica SpA”
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 99 dei Consiglieri Mangialardi, Mastrovincenzo, Bora, Carancini, Casini, Biancani, Cesetti, Vitri, la mozione n. 145 del Consigliere Ciccioli, e l’interrogazione n. 141 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Bora, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri, abbinate.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente, Buongiorno a tutti. Grazie, Presidente, per averci dato la possibilità di alzarci in piedi nel rispetto di questa assise e del nostro lavoro.
Volevo salutare il Presidente Acquaroli, ma non è presente anche se ritengo che l’argomento della mozione, analogamente a quella presentata qualche giorno fa dal Consigliere Ciccioli, meritava la presenza del nostro Presidente.
La mozione che è stata presentata dal gruppo del Partito Democratico il 17 giugno non è, come spesso accade, superata dai tempi, purtroppo è quanto mai attuale perché la vertenza che si è aperta la scorsa primavera agli stabilimenti di Elica SpA di Cerreto D‘Esi e di Mergo, ahimè, ad oggi non ha trovato ancora una soluzione, al di là della solidarietà che è stata portata, delle manifestazioni che ci sono state.
Devo ringraziare il sindacato per aver tenuto sempre alta l’attenzione su questo tema perché parliamo di 400 ulteriori famiglie del nostro territorio che vedono compromesso il loro futuro, non per la crisi del bianco, non per le difficoltà infrastrutturali di un territorio, non per la crisi del mercato che è avvenuta a seguito di un evento, no, per una scelta poco opportuna, se non scriteriata, per il nostro territorio da parte di un’impresa che per opportunità e opportunismo decide di delocalizzare l’impianto in aree all’interno dell’Unione Europea, dove il costo del lavoro è decisamente inferiore, andando ad aumentare il reddito e la speculazione di quella realtà.
Questa scelta terribile ricade nel nostro territorio con conseguenze che si vanno a stratificare rispetto a situazioni decisamente compromesse nell’ultimo decennio.
Il Partito Democratico si è fatto subito carico della vicenda, oltre, ripeto, ad essere a fianco dei lavoratori e delle famiglie, a fianco del sindacato, cercando di tenere alta l’attenzione e di coinvolgere il più possibile i nostri parlamentari, tant’è che oggi approda in Aula una proposta che riteniamo meriti non solo la piena considerazione di questa assise, ma io spero pure un voto unanime perché al di là della gestione degli esuberi, al di là della tutela che può essere messa in campo all’interno di quel percorso, noi dobbiamo cercare di guardare oltre e di avanzare una proposta.
Dal gruppo parlamentare del Partito Democratico, anche fortemente sostenuta dalla nostra deputata, è stata avanzata l’ipotesi che può trovare una concretizzazione dell’istituzione della Zona logistica semplificata rafforzata, un provvedimento che non c’è bisogno di descrivere, che sta all’interno delle opzioni che sono pervenute anche dall’ultima finanziaria, che permetterebbe ad un territorio, non solo per la vicenda di Elica, ma Elica come elemento di propulsione, di trovare una prospettiva ed un ancoraggio. Un ancoraggio che è quello del porto di Ancona come prevede la zona logistica semplificata rafforzata e le due braccia potrebbero essere l’area compresa tra le strade 76 e 77, quindi tutto quel territorio, ritenendo che questo percorso possa essere una grande opportunità per il fabrianese ed un’opportunità vera per la nostra regione.
Occorre però una presa di posizione chiara e ferma da parte del Governo regionale perché sul piano istituzionale, ovviamente, ci deve essere una richiesta della Regione al Presidente del Consiglio dei Ministri per l’istituzione della Zona logistica semplificata rafforzata.
Ritengo che dentro questo percorso, per le sorti del nostro territorio, inquadrandolo anche in un ambito di opportunità molto più articolate, come quelle che ovviamente ci vengono messe a disposizione da un’importante messe di risorse europee, ci deve essere un’occasione.
L’incontro al Mise, ahimè, è stato posticipato ulteriormente, si doveva tenere in questi giorni, poi magari l’Assessore potrà essere più preciso se gli sono stati comunicati i motivi per i quali è traslato, ma un conto è presentarsi con l’idea di gestire gli esuberi, un altro è avere una proposta come quella che il Partito Democratico mette a disposizione di questo Consiglio, che ritengo possa essere, anche guardando le azioni che i vari gruppi hanno messo in campo in questo periodo, fortemente sostenuta e l’elemento che non solo aiuta e può aiutare un percorso di ripensamento da parte di Elica, ma può dare una prospettiva vera al nostro territorio.
Pertanto invito tutti a un approfondimento, invito tutti a sostenere la proposta che il gruppo assembleare del Partito Democratico mette a disposizione dell’Assemblea e sono convinto che senza alchimie, senza articolazioni, perché oggi non è più il tempo di dire: “Il Ministro ha garantito la Zes”, non è il momento di dire: “Abbiamo già avviato percorsi per”, dobbiamo fare atti precisi e se dovessero seguire atti di maggiore opportunità ed anche di ampliamento del territorio sarebbero ben accetti, ma il tassello determinante parte da una posizione assunta da questo Consiglio.
Sono convinto che con atto di responsabilità, di lungimiranza e di prospettiva lo possiamo fare con un voto che può tener conto anche del contributo che è arrivato in questi giorni con la mozione che ha come primo firmatario il Consigliere Ciccioli, che potrebbe metterci anche nella condizione di arrivare ad un documento unitario, che mette al centro l’idea della Zona logistica semplificata rafforzata che il Partito Democratico ha avanzato in quest’Aula. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui

PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Innanzitutto vorrei subito sgombrare il campo da un problema, la mancata presenza del Presidente Acquaroli questa mattina è dovuta ad un impegno, la comunicazione ufficiale è stata data in precedenza, è a Fano con il vertice nazionale della Coltivatori diretti, con il Presidente e il Segretario generale, perché il tema dell’agricoltura è importante per la nostra regione.
L’argomento di questa mozione, di cui personalmente ho chiesto l’iscrizione d’urgenza, su cui hanno convenuto il Presidente del gruppo PD Consigliere Mangialardi e gli altri, è gestita da sempre dall’Assessore Aguzzi, che è l’Assessore delegato al lavoro. Venendo lui stesso dal mondo del lavoro ha gestito la questione in questi mesi con impegno e grande passione, anzi mi sento di ringraziarlo dell’attività svolta, che ovviamente è incompleta non per colpa della Regione, che ha un ruolo secondario, di mediazione, ma perché il lavoro principale deve essere svolto dal Mise, dal Ministero, è lì che c’è il tavolo degli incontri, è lì che si deve fare la differenza.
A me la vicenda Elica mi ha toccato e mi tocca molto, perché è stata un’azienda rampante della nostra regione, in particolare della provincia di Ancona dove vivo. Ne ho seguito spesso le vicende, anche la crescita esponenziale, è una sorta di gioiello del nostro territorio e perderlo è una cosa terribile. Dietro quel gioiello ci sono i lavoratori, sono 509, ci sono le famiglie, qualche migliaio di persone e c’è l’indotto. Per una azienda pilota che se ne va, per un’azienda capofila, si smantellano tutti i manutentori, tutte le aziende collaterali, tutte le aziende subappaltatrici e tutto il resto. Per questo la vicenda Elica è particolarmente delicata. Mi sento di dire che assomiglia alla vicenda iGuzzini, la nomino perché credo che nei prossimi giorni questo Consiglio si dovrà esprimere, sulla quale ci sono già due mozioni, penso che ce ne saranno anche altre, perché, diciamolo ad alta voce - si dice: la destra populista, sovranista, che fa schifo - la globalizzazione è una grande fregatura, una grande porcata che permette ad alcuni di globalizzare il mondo della finanza, delle aziende, delle imprese e distruggono il tessuto sociale.
Quando la sinistra si fa alfiere di questa globalizzazione: siamo tutti in ogni parte del mondo, in realtà fa un male terribile ai popoli del mondo. Certo, la finanza si muove bene e con grande disinvoltura, sta tra Londra, New York, Los Angeles, poi si sposta in Olanda dove le aliquote fiscali sono più basse. Il caso della Fiat che fa scuola, ha spostato dall’Italia all’Olanda la sede legale perché il fisco costa meno e fa l’azienda capofila negli Stati Uniti dove ha comprato un’azienda fallita con i soldi del Governo americano, all’epoca di Obama, un’operazione strategica. Marchionne è una persona che va ricordata come un grande italo/canadese, con una grande capacità e strategia, però dal punto di vista dell’Italia, ahimè, la Fiat non è più centrale in quella strategia lì, in quella famiglia e gruppo.
La globalizzazione è una fregatura, non c’è niente da fare. In questo caso, ieri l’Elica ed oggi iGuzzini, le aziende che cosa fanno? Portano via, riducono, licenziano. L’azienda iGuzzini manda via tutto il centro direzionale, l’Elica gran parte della produzione, 509 esuberi su 560 dipendenti, attraverso pressioni incredibili, anche sul piano personale da parte nostra. Adesso il Ministero allunga il brodo, prima l’incontro con il tavolo tecnico era per il 28 settembre, poi per l’1 ottobre, adesso siamo al 19 ottobre. C’è stata una riduzione di circa 150 esuberi, salutiamo con grande piacere il recupero di 150 persone, 150 famiglie, anche dell’indotto che c’è intorno, forse gli esuberi dai primitivi 409 sono arrivati a circa 280, ma non ci basta perché gli ammortizzatori sociali non arrivano a coprire tutto; si possono fare dei prepensionamenti, le solite cose. Ricordo la gestione del gruppo Antonio Merloni, non è possibile che ci siano 10 anni di cassa integrazione e di ammortizzatori sociali, è il lavoro vero quello che conta! Il lavoro è anche un principio di salute mentale, detto da me sembra che sono fissato con queste cose, no, il lavoro è salute mentale per la persona, chi non lavora, anche se molto ricco, si ammala. Non è solo un problema economico/sociale, è qualcosa di più, il lavoro è la relazione tra la persona, il singolo e il mondo, la relazione tra la persona e la sua famiglia, quindi, noi dobbiamo tutelare il lavoro, che deve essere un faro maestro, un riferimento prima del capitale, prima della finanza. Tutti sanno che non sono marxista, anzi sono lontano mille miglia da quel pensiero, però sono a favore della persona, del radicamento sociale, sono a favore della funzione sociale della persona.
Perché questa mozione, con la quale la Regione deve essere presente, deve essere forte e spregiudicata? Perché deve inchiodare chi ha le responsabilità, cominciando dal Governo, che è quello che ha la leva più forte. Il Mise, il Ministero dello sviluppo economico ha la leva più forte. Se chiudessimo del tutto lo stabilimento di Cerreto d’Esi sarebbe un dramma per la città di Cerreto d’Esi, è l’attività economica/sociale più importante di quella città, ma anche per Mergo con la riduzione parziale dell’attività.
In questa operazione della globalizzazione le aziende vengono vendute a fondi che poi fanno quello che vogliono, che hanno una missione: quella di remunerare gli investitori, tutto il resto non interessa, per cui se io riduco le spese di un terzo o della metà portando lo stabilimento in Polonia, come nel caso dell’Elica, è corretto, faccio un’operazione economica dal punto di vista finanziario corretta, il costo del lavoro si dimezza portando lo stabilimento altrove. Oggi è la Polonia, che ha da parte dell’Unione europea, questo va detto, delle misure di agevolazione, quindi ci facciamo concorrenza anche all’interno dell’Unione europea, Ci sono alcuni Paesi che hanno una protezione sociale/economica più forte, conviene andare là, rimanendo all’interno del quadro europeo. E’ il caso della Polonia ma non solo, altre imprese in passato si sono localizzate in altri Paesi dell’est o dove conveniva, se ricordate quando l’Europa era piccola andavano in Portogallo.
Concludo dicendo che mi affido con fiducia all’Assessore Aguzzi, che è stato sempre sul pezzo, nel proseguo di queste trattative.
La mozione n. 99, quella che ha come primo firmatario il Consigliere Mangialardi, per l’istituzione della Zona logistica semplificata rafforzata, è sbagliata, tecnicamente sbagliata perché noi siamo una Regione in transizione. Qui c’è scritto molto bene e chiaro che ci agganciamo alle Regioni del nord, non è assolutamente vero, come Regione in transizione non dobbiamo agganciarci alle Regioni del nord, dobbiamo fare una Zes che coinvolga quest’area, quali sono le problematiche? E qui la gente studia poco, la problematica è che la nostra Regione può mettere a disposizione in tutta la regione, attraverso l’hub del porto di Ancona, dalla zona di Ascoli Piceno e del fermano fino a Pesaro, 2.200 ettari, che devono essere identificati da noi a macchia di leopardo nelle zone più …, parliamo di Zes che è superiore alla zona logistica rafforzata. Noi dobbiamo chirurgicamente identificare quali sono le aree di crisi che, con capofila il porto di Ancona, possono essere comprese nei 2.200 ettari. E’ un’operazione – mi rivolgo all’Assessore Castelli – che va fatta con grande saggezza, con grande buon senso, capire dove possiamo arrivare per mettere quelle aree in competizione agevolata rispetto alla Polonia, per esempio, dico la Polonia per il caso Elica, ma potremmo pensare anche ad altri Paesi che sono dell’area dell’est Adriatico che ci fanno una concorrenza terribile.
E’ un progetto serio, non c’è da fare polemica politica, c’è da salvare i lavoratori della nostra regione e la localizzazione delle imprese nel nostro territorio.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Rispetto a questa discussione, che ci trova un po’ in prima linea specialmente dopo l’evento che abbiamo costruito per creare un tavolo di discussione su questa tematica così calda e così importante per i nostri territori, abbiamo ripetuto molte volte in quest’Aula che le Marche sono in un momento di stallo nel sviluppo e abbiamo anche proposto degli interventi di tipo strutturale, discussi qualche settimana fa con una mozione,
Noi siamo a favore di tutte le proposte che possono essere illuminate e che possono portare un vantaggio nello sviluppo economico della nostra regione, che ha tanto bisogno di un discorso costruttivo per ripartire.
Chiaramente siamo in contatto con il Mise, con la Viceministro che è venuta anche a Fabriano a giugno, ci sono incontri preparatori che cercano delle soluzioni concrete ed il tavolo è stato rimandato proprio per questo motivo, per non continuare a fare incontri vuoti di contenuto, ma arrivare ad una soluzione.
Abbiamo il dovere di dare delle risposte concrete ed efficaci alle persone, non possiamo solo dirci molto preoccupati, come tutti sicuramente siamo, soprattutto non possiamo affrontare le questioni come Elica come un caso isolato, dobbiamo prendere atto che qualcosa si è rotto nelle traiettorie di sviluppo delle Marche e impostare tutti insieme un nuovo modello di sviluppo e un nuovo quadro di incentivi. Dobbiamo lavorare insieme al Governo e la Regione è molto utile perché ha delle competenze nelle politiche attive che possono fare la differenza, lavorare su concetti di reshoring, di misure che vanno ad evitare gli esuberi o i prepensionamenti, incentivi che non siano assistenzialismo puro, come visto nel passato, come è stato anche citato dai colleghi in Aula.
Noi siamo a favore anche della proposta di Zona rafforzata perché bisogna cominciare a mettere insieme le idee e trovare una svolta, quindi la mozione troverà il nostro sostegno, così come è stata sostenuta la nostra proposta di sgravi fiscali e incentivi per le Marche nelle settimane precedenti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Mi riservo di intervenire poi sulla risposta che attendo da parte dell’Assessore sull’interrogazione che ho presentato, intanto faccio un breve intervento sulla mozione che il gruppo del Partito Democratico ha presentato.
La mozione non è sbagliata, come ha detto il Consigliere Ciccioli, che peraltro ha detto diverse imprecisioni di carattere tecnico e amministrativo, invece rappresenta una grande opportunità che noi come Consiglio regionale dovremmo saper cogliere, in particolar modo la Giunta regionale.
La scelta di Elica di lasciare il territorio marchigiano è sbagliata e ingiustificabile, troppo spesso la spinta a lasciare l’Italia da parte delle aziende è dovuta alla ricerca di minori costi fiscali e ridotti vincoli burocratici, questa proposta permetterebbe di ottenere sul territorio sensibili sconti fiscali e una semplificazione amministrativa molto rilevante, garantirebbe la tutela del nostro tessuto produttivo e dei livelli occupazionali.
Noi crediamo che l’istituzione di una Zona logistica semplificata rafforzata possa costituire una vera svolta per la nostra regione.
La perimetrazione della Zona speciale può essere peraltro estesa non solo alla provincia di Ancona, lo sottolineava il Consigliere Mangialardi, ma anche ad altre province, fino alla zona del sisma, come peraltro ha fatto l’Emilia-Romagna, dove sono state coinvolte otto Province, dodici Comuni e tantissime aree produttive e logistiche del territorio.
Si tratterebbe di una scelta fondamentale per le Marche e insieme alle risorse per le imprese previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza potremmo rilanciare lo sviluppo economico della nostra regione grazie a questa prospettiva.
Su questo chiediamo l’impegno del Presidente Acquaroli e di tutta la Giunta, un impegno attivo da parte del Presidente per dare seguito a questa mozione, un impegno attivo anche nelle trattative, nella vertenza, nella quale, devo dire, non si è visto finora se non nella primissima fase, dopodiché la sua la presenza non è stata più percepita. E questo credo che sia un fatto censurabile perché rispetto a una situazione così drammatica, che rischia di vedere centinaia di lavoratori perdere il proprio posto di lavoro, la presenza del Presidente della Regione dovrebbe costituire un presupposto basilare e sarebbe anche importante dal punto di vista della solidarietà ai lavoratori. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. Colgo l’occasione per affrontare la questione della Zona logistica semplificata rafforzata per poi cedere la parola all’Assessore Aguzzi che entrerà nel merito, anche per ragioni di competenza, sulla vicenda Elica e più in generale sulla crisi del fabrianese.
Le zone economiche speciali vengono istituite e formalizzate nel nostro Paese con il Decreto sud del 2017, che stabilisce il principio che, sulla base del diritto comunitario, si adattano ai territori che nella codifica europea sono del cosiddetto centro nord, mentre lo strumento previsto dalla codifica comunitaria delle Zes si adatta alle regioni del sud e in transizione. Tanto è vero che l’Abruzzo ha potuto promuovere sulla base del decreto sud la richiesta di Zes.
Perché concordo con quello che ha detto il Consigliere Ciccioli per quanto riguarda l’inadeguatezza della proposta che viene fatta dal gruppo del Partito Democratico? In realtà con il nuovo accordo di partenariato, che darà avvio alla nuova programmazione comunitaria 2021/2027 saremo classificati, è ufficiale, come regione in transizione e potremo/dovremo reclamare e richiedere una forma più intensa, più significativa, più importante, che è rappresentata per l’appunto dalla Zes in luogo della Zls. Sarebbe come rinunciare a una possibilità che invece va sicuramente perseguita e sulla quale stiamo lavorando anche d’intesa con l’Assessore Aguzzi, su mandato del Presidente Acquaroli.
Qual è la procedura che si deve seguire per l’istituzione di una Zes? Le Marche innanzitutto scontano una problematica non secondaria, ovvero, quella che ha visto l’Autorità portuale, circa due anni fa, assegnare l’area del porto di Ancona alla Zes dell’Abruzzo. Faccio riferimento al porto - mi scuso per chi queste cose le conosce – perché tutte le strumentazioni comunitarie sono concepite come sviluppo delle aree retroportuali e in particolare si può chiedere una Zls o una Zes, a seconda se si è in transizione o meno, se si fa riferimento a un porto che ha una caratteristica particolare, ovvero fa parte della rete trans-europea di trasporto (TEN-T), che è la rete dei corridoi transfrontalieri. Ancona è tra questi porti, quindi, ci siamo peritati di chiedere al Ministro della coesione, molto disponibile, di capire quale fosse il regime giuridico per poter attivare una Zes in una regione il cui porto TEN-T è stato già riconosciuto come punto di riferimento e hub di un’altra Zes.
I tecnici del Ministero per la coesione ci hanno detto che lo sviluppo più chiaro e lineare per poter tempestivamente ottenere una Zes è quello di chiedere un estendimento della Zes Abruzzo, in maniera tale che in condizioni di autonomia rispetto agli aiuti, ai favori e alle franchigie fiscali che porta con sé la Zs, si possa ottenere con un dpcm una procedura più tempestiva.
Non è escluso che si possa anche attivare una Zes Marche autonoma, ma visto che il suggerimento strategico del Ministero è stato questo, abbiamo cominciato a ragionare in questi termini, chiedendo al Presidente della Regione Abruzzo la disponibilità all’estendimento della Zes. Pari considerazione è stata anche formulata dal Presidente della Regione Umbria che si trova nelle stesse condizioni delle Marche. C’è stato un incontro recentemente tra il Presidente Acquaroli e la Presidente della Regione Umbria e si è valutata la possibilità di arrivare ad una Zes del centro Italia che, ripeto, farebbe godere a ciascuna Regione del regime e delle intensità di aiuti analoghi a quelli di cui godono le Regioni che autonomamente promuovono una Zes.
Qual è il tema della Zes su cui questo Consiglio si dovrà poi confrontare? E’ l’area da ammettere ai benefici perché, vedete, possono essere ammessi ai benefici della Zes, così come delle Zls, gli ambiti che sono sottoposti a delle condizioni giuridiche particolari, la prima verifica è quella, ma lo stiamo facendo, di annettere solo territori che sono ricompresi nella cosiddetta carta degli aiuti ad intensità regionale. E’ una carta che viene sviluppata ogni sette anni in corrispondenza della nuova programmazione. Proprio oggi in Commissione affari europei abbiamo approvato una mappa che riguarda la Regione Marche e per effetto dello scivolamento in transizione, pensate, la nostra Regione passerà da una popolazione eleggibile della carta di aiuti ad intensità regionale, che è la carta che individua i territori che possono andare in deroga rispetto alla regola del divieto degli aiuti di Stato, di 200.000 abitanti a 728.000 per effetto di quello scivolamento.
All’interno delle aree che sono inserite nella carta noi ci approssimiamo a fare una proposta alla Giunta ed al Consiglio in cui quelle 728.000 persone marchigiane siano quelle residenti nelle aree di crisi complessa e non complessa e nell’area sisma. Questa è la prima proposta programmatica. Nella carta degli aiuti siamo dell’avviso che vadano inserite tutte le popolazioni delle aree di crisi complessa e parte di quelle delle crisi non complesse, in particolare delle zone del pesarese, perché abbiamo la possibilità di farlo, e in più alcune aree strategiche più ridotte della nostra regione. Stiamo valutando ad esempio la proposta di inserire aree, come ad esempio quella dell’interporto.
Attenzione non è finita qui, all’interno di queste aree dovremo individuare un territorio molto ridotto di 2.200 ettari da ammettere all’intensità di aiuto maggiore. L’intensità di aiuto maggiore è quello che prevede sgravi in termini di Ires e Irap, molto impegnativi, e lì ci dovremo cimentare per individuare quali sono i luoghi, le zone industriali, gli ambiti, dove concentrare gli aiuti. E’ un lavoro che spetterà al nostro Consiglio, dovremo lavorarci, studiare da questo punto di vista, tenendo conto di una cosa, che l’ultima grande battaglia che dovremo fare è quella che ha trovato un sostegno importante da parte del Ministro dello sviluppo economico, che abbiamo incontrato con il Presidente ed il Vicepresidente al salone Micam di Milano, facendo riferimento alla assoluta necessità di estendere alle Marche la decontribuzione del 30% del costo del lavoro, che è una cosa diversa ed ulteriore rispetto alla Zes, ma è decisiva perché noi scontiamo nelle aree del fabrianese e non solo, del calzaturiero, dell’ascolano, di tutte le aree di crisi, una situazione che in questi ultimi 10 secondi vi descrivo per capire dov’è il grande problema delle Marche. Fra le altre cose noi abbiamo un costo medio orario del lavoro di 25 euro, quando in Polonia è 8 euro, in Messico di 4,20, in Cina 4, in Tunisia 2,30, in India 2,20.
Il fatto che, e non ce ne inorgogliamo, siamo scivolati nella transizione e ci deve consentire di aprire una vertenza con lo Stato diretta a chiedere che anche nelle Marche si applichi il principio della decontribuzione del 30% del costo del lavoro perché le nostre aziende devono subire una competizione e un ramping di fatto di carattere normativo che vede a sud del Tronto le aziende poter usufruire di questa “scontistica” che rischia di determinare fra regioni in transizione una grave sperequazione.
Spero che il Governo dia una risposta positiva, stiamo lavorando alla Zes, proporrei di aggiungere, ma credo che questo sia motivo di condivisione da parte di tutti, la richiesta che una volta approvato l’accordo di partenariato darà l’avvio a questa nuova classifica europea, così che a Fabriano, come nelle altre aree in crisi della nostra regione, si possa godere della decontribuzione.

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Di questo argomento si è parlato più volte in quest’Aula, sono state depositate questa interrogazione e le successive mozioni che giacciono da tempo. Ne avremmo già dovuto parlare, anche se dobbiamo ammettere che il confronto, per quel che riguarda la trattativa diretta, da quando è seguito direttamente dal Ministero, non dico che è andato a rilento, dico che ci sono state una serie di interlocuzioni, di tappe un po’ diluite nel tempo. Anche l’incontro che doveva esserci nei giorni scorsi è stato spostato al 19 ottobre, non so ancora se in presenza o on line (se in presenza mi recherò a Roma, se è on line lo faremo da qui).
Non c’è alcun dubbio sul fatto che come Assessorato e come amministrazione regionale seguiamo passo passo l’evolversi di questa situazione e ogni tanto cogliamo qualche sfumatura anche inedita su questioni che parrebbero vedere il rientro in Italia di alcune attività, che precedentemente erano state spostate in Polonia. Nello stesso momento l’azienda ribadisce il fatto che vuol proseguire con le attività di delocalizzazione che erano state precedentemente presentate. La situazione è un po’ ondivaga.
Sinceramente non so più di tanto come il Ministero la stia affrontando, perché anche il Sottosegretario, con il quale ho interloquito in qualche momento, vuole proseguire questo confronto ma non ha oggi una risposta.
C’è un impegno da parte governativa a valutare il fatto di incoraggiare l’azienda a mantenere qui le produzioni con quanto le normative nazionali prevedono per andare incontro alle esigenze di questa azienda, così come la Regione Marche pone a disposizione i propri strumenti che in questo caso, essendo una grande azienda non una piccola impresa, possono essere finalizzati tendenzialmente all’accrescimento delle competenze interne, quindi alla formazione o poco altro.
Quando dico poco altro parliamo di cose importanti, certo non possiamo come Regione intervenire finanziariamente a sostegno dell’azienda, direttamente, non abbiamo possibilità di questo genere.
Lo Stato, magari fruendo di alcune normative, di alcune legislazioni, potrebbe anche farlo, però su questo occorre capire fino in fondo la vera volontà dell’azienda perché aiutare un’azienda a delocalizzare credo che non sia il massimo da avvallare, anzi, tutt’altro. Io sono per agevolare al massimo qualsiasi aiuto ad una azienda che vuole consolidarsi qui e mantenere qui le proprie produzioni.
La nostra massima attenzione è rivolta ai lavoratori, che devono assolutamente mantenere il loro posto di lavoro ed al fatto che un’azienda di primaria importanza, storica, per quel che riguarda i nostri territori, debba mantenere qui le proprie attività o perlomeno le attività più qualificanti, più diffuse. Se altre aziende nella globalità dell’economia di oggi vogliono fare una parte di produzione in un’altra area, in un’altra zona, in un altro paese mi scandalizza fino ad un certo punto, purché il cuore e la sostanza rimangano in questo territorio.
Più volte ho detto all’azienda di non pensare solo al fatto che la manodopera costa di meno perché non troverebbe la stessa motivazione, la stessa capacità, lo stesso spirito di collaborazione che mettono i dipendenti del fabrianese che da anni operano per lei al suo fianco. Non è uguale, perché la senti come qualcosa di tuo, farlo solo perché hai uno stipendio alla fine del mese non è uguale. Nell’immediatezza si potrebbe avere anche un ristoro per quel che riguarda l’economia, ma nel medio periodo probabilmente non si troverebbero le stesse capacità, forza e passione che mettono da decenni i dipendenti dell’azienda coinvolti direttamente sul loro territorio.
Questo è lo spirito con il quale noi ci sediamo a quel tavolo, nel quale continueremo a portare avanti con forza e attenzione queste istanze.
Venendo alle mozioni penso una cosa, non sto a ripetere né le motivazioni portate dall’esponente del PD, né quelle del Consigliere Ciccioli e neanche quelle riprese dall’Assessore Castelli che sono state abbastanza chiare, su iniziative di questo genere più questo Consiglio regionale è unito in una proposta e più potrebbe avere accoglimento benevolo anche in sedi superiori ministeriali. Conseguentemente credo che, con tutta la buona volontà del gruppo PD, su questo ci metto solo la buona fede, la loro proposta sia un po’ arzigogolata e direi anche un po’ superata rispetto a quello che noi potremmo portare a casa con il lavoro che stiamo facendo.
Ci siamo recati più volte sia il Presidente che l’Assessore Castelli che io, oltretutto anche accompagnato dalla Consigliera Marcozzi, se non altro per una conoscenza diretta che abbiamo per una appartenenza nostra di partito, dal Ministro per il sud e la coesione territoriale, più volte, e c’è la massima disponibilità, ovviamente con le normative che possono consentire questo percorso, ad ampliare la Zes della Regione Abruzzo a parte della Regione Marche. Su questo ci sarà un dibattito anche approfondito in quest’Aula perché, come ha detto giustamente l’Assessore Castelli, la disponibilità per l’ampliamento è stata molto chiara, ed io confido molto, quando si dice che può essere attuata su 750.000 abitanti della nostra regione, sì, è vero, prendendo parte territoriale della regione dove abitano 750.000 abitanti, ma in questo caso uno potrebbe dire che mezza regione diventa Zes, no, all’interno di quell’area di 750.000 abitanti noi dovremmo essere capaci, bravi, e non sarà semplice, di individuare le zone di maggiore esigenza, pari a poco più di 2.000 ettari, che sappiamo essere poca cosa rispetto ad un tessuto molto ampio che presenta sul territorio attività, imprese piccole o grandi, zone industriali, tendenzialmente diffuse su gran parte delle nostre vallate dei nostri territori.
Sarà una scelta non semplice, che non riuscirà a garantire tutte le cose che ognuno di noi magari vorrebbe, ma se ben mirata e ben calibrata può dare una bella mano a tante nostre imprese, alle nostre zone industriali, ovviamente dobbiamo essere bravi anche ad inserire le aree interessate dalla società Elica che grazie a questo potrebbe essere incoraggiata a mantenere qui le proprie istanze e attività.
Mi sento di fare una proposta di questo genere, senza votare si o no alle mozioni, perché non facciamo una risoluzione unica. Non me ne voglia il PD, quella del Consigliere Ciccioli secondo me dice cose molto tranquille, ovvie, che pensiamo tutti, serene, se in quella aggiungiamo una frase, un passaggio, che dice che è importante estendere la Zes anche alle attività nelle Marche - inquadratela voi - firmata da tutti i capigruppo, credo che faremo qualcosa di molto utile alla nostra economia, alla nostra regione ed alle attività che stiamo portando avanti.
Mi sentirei di fare una cosa di questo genere, arricchire la mozione del Consigliere Ciccioli con un passaggio sulla estensione della Zes nelle Marche, così come le normative prevedono, firmata da tutti i capigruppo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Solo per accogliere immediatamente l’invito dell’Assessore Aguzzi, che ovviamente deve essere sostenuto e rafforzato nel contesto della trattativa. Noi abbiamo bisogno di un documento pesante del Consiglio regionale. Innanzitutto ho presentato la mozione alcuni giorni fa e non potevo sapere che la riunione sarebbe stata rinviata dall’1 al 19 ottobre, quindi abbiamo qualche giorno per presentare i documenti. Se riuscissimo a mettere insieme un dispositivo in cui impegniamo in questa decisione l’intera Assemblea, credo che da parte dell’opposizione non ci dovrebbero essere appunti o resistenze perché rafforzerebbe l’intera Regione Marche, non la Giunta o la maggioranza.
Come proponente dico che va bene la modifica del testo che ho presentato, viceversa il testo della mozione del PD appare limitativo per i motivi che abbiamo detto prima. Essendo una regione in transizione dobbiamo scegliere lo strumento più forte, che ci mette a disposizione la normativa rispetto ad uno strumento più leggero che è quello delle Regioni del nord, che sono le uniche considerate dall’Unione europea forti e che non hanno i vantaggi della defiscalizzazione e di tutti gli strumenti che sono stati citati.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Sarò breve, quello che ha proposto l’Assessore Aguzzi credo che sia condivisibile, un documento unitario che impegni tutta l’Aula. Questo della Zes, così come hanno spiegato gli Assessori Castelli e Aguzzi, è un tema importante, un toccasana per le Marche.
Abbiamo più volte chiesto al Ministro del sud di estendere anche alle Marche la Zona economica speciale, purtroppo parliamo di 2.200 ettari su tutto il territorio e dobbiamo qui, ahimè, fare in fretta ad individuare le varie aree. Dobbiamo essere bravi, nel fermano l’abbiamo fatto. Ieri abbiamo avuto un incontro che il Presidente della Provincia ha indetto convocando gli Assessori, io ero presente. Tutti condividono il fatto che la Zes sia importante per rilanciare le aree di crisi, tanti sono i vantaggi, ma dobbiamo essere bravi e non litigare sulle aree ed individuarle.
Il documento condivisibile in pieno è quello del Consigliere Ciccioli, su cui credo che possa esserci l’accordo di tutti. Naturalmente cercheremo di aggiungere anche qualcosa che arriva dall’opposizione per fare un documento unitario, questo sarebbe importante perché daremo un segnale rilevante ai nostri cittadini, che siamo uniti nella stessa direzione, verso questa azienda che crea disagi ai lavoratori, quindi, facendo un documento unitario mostriamo solidarietà a tutti quei lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Il nostro gruppo consiliare, dopo aver ascoltato con attenzione quanto detto sulle mozioni n. 99 e n. 145, gli approfondimenti e soprattutto gli interventi fatti dagli Assessori Castelli e Aguzzi, che ringraziamo, voglio ricordare che la zona semplificata proposta dall’Onorevole del PD, che prende suggerimenti anche dalla legge di bilancio 2020, ha previsto per le zone logistiche semplificate una semplificazione burocratica, agevolazioni fiscali per investimenti produttivi anche fino a 100 milioni di euro, la riduzione dell’Ires al 50%, la riduzione dei costi di trasporto, la costituzione della zona franca del porto di Ancona da estendere non solo alla provincia di Ancona, ma a tutte le province marchigiane. E’ stato anche costituito un fondo di 200 milioni per la prosecuzione delle attività, quindi, come gruppo consiliare siamo vicini ai lavoratori di Elica, siamo vicini alle loro famiglie e spero che il nostro impegno possa aiutarli.
Per questo motivo bene un documento unitario, bene il dispositivo che rafforza la Regione in transizione Zes, che trova la sintesi tra queste due mozioni, bene ai vantaggi e alla defiscalizzazione. Quindi, il nostro gruppo consiliare vede con grande favore il dispositivo unitario che fa la sintesi tra le due mozioni, questo per dare vantaggi ai lavoratori di Elica ed alle loro famiglie, che vedono la nostra azione a loro sostegno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Sono in linea con quanto detto dall’Assessore Aguzzi per quanto riguarda la proposta di fare un documento unico che dia più forza a quello che proponiamo come Consiglio.
Stare vicino ai lavoratori dell’Elica è fondamentale, però ogni mese avremo un’emergenza, oggi parliamo di Elica, quindi questo deve essere un documento rivolto a tutte quelle realtà che si verranno a creare, già parliamo di iGuzzini e fra qualche giorno magari ci sarà qualche altra situazione determinata dalla crisi economica, anche dal passaggio di una azienda da un titolare ad un altro o altre vicende.
Per quanto riguarda la Zes direi di stare molto attenti, siamo d’accordo che è importante, nell’individuare le zone, le modalità, altrimenti si rischia di creare un contrasto tra aziende dei nostri territori dove alcune hanno agevolazioni ed altre no, creando disparità che possono portare alla chiusura delle nostre imprese perché è vero che ne salviamo qualcuna, ma creiamo concorrenza, oggi ce l’abbiamo con la Polonia, dopo rischiamo di averla fra campanili.
Nell’individuazione della Zes bisogna stare attenti, avere dei principi che siano omogenei, se ognuno vuole sistemare quello che ha intorno poi rischia di creare danni ad altri. Deve essere una valutazione fatta in modo tecnico. Quando ero Sindaco insieme ad altri del cratere era stata presentata la Zes per le aree del sisma e lì c’era una situazione di criticità e di disagio, ma ci sono altre situazioni di crisi e nella circoscrizione delle aree di crisi - a 10 chilometri uno ha i benefici di defiscalizzazione, magari del 30%, ed altri non ce l’hanno - piuttosto che dare dei vantaggi alle nostre imprese, mettiamo chi non può usufruirne in difficoltà, mettendolo nella condizione di chiudere.
Bene questo documento, bene la creazione di agevolazioni fiscali, al momento la Zes sembra la più appropriata, però stiamo attenti a non creare una concorrenza interna, una concorrenza tra poveri, che sicuramente non ci farà bene.
L’invito che faccio è che nella valutazione delle aree ci sia moltissima attenzione, evitando di creare difficoltà.
Per quanto riguarda il documento come gruppo Lega siamo d’accordo con quanto detto dall’Assessore Aguzzi con delle integrazioni al testo del Consigliere Ciccioli. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Sarò breve. Approfitto e ringrazio per l’attenzione l’Assessore, testimoniata anche dalla sua presenza lo stesso giorno di Pasqua al primo sit in dei lavoratori. Credo che questo sia stato il primo segnale rilevante dell’attenzione della maggioranza nei confronti di questa vertenza.
Bene il documento per le agevolazioni, però secondo me va fatto un ragionamento più globale, che si inizino a sollecitare i partiti nazionali, anche di Governo, ai piani superiori, a fare un ragionamento sulla delocalizzazione in generale, sennò è un serpente che si mangia la coda. Dovremmo iniziare a sollecitare anche un dibattito nazionale sulla delocalizzazione, basta con le aziende, basta con i padroni che prendono i soldi pubblici o li hanno presi per una vita e poi se ne vanno, è ora di mettere un freno perché se non lo facciamo andremo sempre a tappare le buche.
Va fatta una riflessione a livello nazionale e invito tutti i colleghi che sono rappresentanti di partiti nazionali ad iniziare a stimolare questa riflessione, sennò siamo sempre allo stesso punto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Credo che come punto di riferimento occorra partire certamente dalle mozioni che sono state presentate. A questo proposito ricordo al Consigliere Ciccioli che in realtà lui è venuto dietro ad una mozione presentata dal gruppo del Partito Democratico a giugno 2021, infatti ne ha presentata un’altra il 24 settembre 2021, questo per la precisione.
Credo che, condividendo i passaggi degli altri Consiglieri anche di maggioranza, questo sia il momento di trovare una condivisione politica e debbo dire che ho ascoltato con interesse l’illustrazione dell’Assessore Castelli rispetto all’articolazione delle opportunità politiche, normative che sono giunte e che penso ci debbano imporre di trovare una sintesi.
Ora sforzandomi, Assessore Aguzzi, visto che lei ha un po’ imbeccato questa considerazione, di leggere le due mozioni con il rispetto che si deve ad ogni posizione, mi pare che la mozione del Consigliere Ciccioli sia abbastanza larga, non c’è una indicazione di carattere politico/amministrativo, un’azione esecutiva ben precisa.
L’Assessore Castelli oggi ci dice che bisogna essere attenti perché la Zes rafforzata potrebbe dare alla luce una serie di considerazioni su opportunità diverse, ne prendiamo atto, è evidente che la differenza, come credo lei sappia più di altri, è che nella Zls, Zona logistica semplificata, mancherebbe rispetto alla Zes il credito di imposta per le aziende, ma le successive modifiche, penso al ferro bonus e ad altri interventi, devono far osservare in maniera obiettiva il sistema complessivo delle opportunità.
A me pare che la mozione del gruppo del Partito Democratico abbia in sè una asetticità di contenuti perché ha un linguaggio e una articolazione estremamente tecnica, quindi, da questo punto di vista credo che si possa partire da quella, aggiungendo, ovviamente dal suo ruolo di preminenza ed anche di indirizzo insieme all’Assessore Castelli, la parte relativa al contesto della Zes, le opportunità e le possibilità che oggi l’Assessore Castelli ci ha spiegato, ci ha illustrato, ci ha argomentato, un quadro abbastanza fluido sulla base delle interlocuzioni con il Ministero e le altre Regioni.
Dico che partendo dai contenuti in premessa della mozione del Partito Democratico, possiamo integrare la parte dispositiva del documento indicando l’opportunità della Zes ed eventualmente tutto ciò che consegue, le argomentazioni alla Zes rafforzata ed alle possibili correlazioni con le altre Regioni.
A me pare necessario, Assessore Castelli ed Assessore Aguzzi, indispensabile, che a breve, molto a breve, si possa discutere insieme, in Consiglio regionale, un documento che riguardi le politiche industriali, soprattutto le opportunità rispetto ai vari settori perché quello può essere l’elemento di avvio di un confronto, di uno scambio di opinioni, rispetto a quella che dovrà essere o avrebbe dovuto essere la politica industriale della Regione già in questa fase.
Per quanto mi riguarda credo che sia naturale provare a sintetizzare, ma è chiaro che non può essere, o comunque potremmo anche aggiungerla, la parte dispositiva della mozione del Consigliere Ciccioli, che ovviamente non individua in maniera precisa, anzi per niente, gli strumenti tecnici e su questo con onestà intellettuale trovare formule che possano richiamarsi anche ai suggerimenti venuti dall’Assessore Castelli. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Sono già intervenuto sulla nostra mozione, ma devo intervenire per replica alla risposta dell’Assessore sull’interrogazione che avevamo presentato.
Non vedo l’Assessore in Aula, ma di fatto non ha risposto all’interrogazione, che era datata 1 aprile, quindi sei mesi fa, ovviamente ormai superata nel tempo. Ma siccome si chiedeva quali fossero le azioni che intendesse intraprendere la Giunta regionale ed il Presidente per sollecitare l’azienda a rivedere le proprie scelte per salvaguardare i livelli occupazionali, la risposta non è stata soddisfacente perché io continuo, noi continuiamo a vedere una scarsa presenza attiva perché non basta la presenza, serve una presenza attiva da parte dell’amministrazione regionale sui tavoli, nei confronti del Ministero e delle aziende. Peraltro l’Assessore nel suo intervento sposava un po’ quelle che erano le indicazioni della mozione presentata dal Consigliere Ciccioli e in quella mozione è contenuta la parola “esuberi” ed è una prospettiva sbagliata, noi dobbiamo pensare al rilancio di quel territorio, non solo a contenere gli esuberi. Rilanciare quel territorio e in questo senso, in questa direzione, in questa prospettiva va la nostra mozione che, ribadisco, credo debba essere presa a riferimento per un testo base poi eventualmente da sottoscrivere da parte di tutti i gruppi consiliari.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Penso che l’intento anche del Consigliere Ciccioli sia quello di arrivare a una risoluzione rispetto alle due mozioni che sono giunte tempisticamente con un percorso diverso, anche alla luce degli elementi che sono stati messi a disposizione dell’Aula dai due Assessori, con valutazioni e con preoccupazioni non sincrone e lo dimostra la mozione che ha presentato il Consigliere Ciccioli che impegna la Giunta ad attivarsi presso il Mise per individuare un percorso possibile e risolutivo fuori dalla contrattazione.
Ritengo, lo dico per il Presidente Latini, che ci siano le condizioni, la nostra è una mozione molto dettagliata, approfondita, studiata, di grande competenza, che deve essere aggiornata rispetto al dibattito emerso e alle interlocuzioni che sono state attivate, che hanno bisogno di un sostegno da parte del Consiglio.
Ritengo che dalle due proposte, una troppo asciutta e l’altra particolarmente studiata e dettagliata, possa venir fuori un documento che necessariamente dovremmo votare all’unanimità, evitando posizioni di carattere temporale o inseguimenti quanto mai inopportuni, e da parte del gruppo Partito Democratico anche sollecitate.
Ho apprezzato molto l’intervento della Consigliera Lupini perché l’unica cosa che non possiamo fare è non lasciare traccia delle nostre parole e lo riconferma il documento del Consigliere Ciccioli che, mentre l’Assessore dice: abbiamo attivato una serie di relazioni, abbiamo fatto iniziative ed abbiamo guardato insieme con il Sottosegretario, prevede di iniziare a concretizzare un atto. Penso che dalla proposta del gruppo del Partito Democratico, allargata, ci siano le condizioni per arrivare ad un documento, siamo disponibili a confrontarci, tenendo conto della proposta e anche dell’evoluzione che l’Assessore Castelli ci ha indicato, che possono essere citate in modo da mettere il Presidente nella condizione di muoversi con un peso specifico, che non è quello semplice dell’interlocuzione diretta, ma di atti formali che questa Assise produce e che abbisognano, come ha ricordato il Consigliere Carancini, di essere condivisi e aggiornati attraverso il passaggio assembleare perché dai documenti giunti non c’è piena consapevolezza delle attività che sono state svolte dalla Giunta, soprattutto c’è la preoccupazione, che diventa l’elemento portante delle nostre proposte, che è emersa dall’Assessore Aguzzi, per le date di convocazione al Mise che slittano.
Le soluzioni che vengono avanzate non possono che essere, come ha detto il Consigliere Mastrovincenzo prima, riassunte e certificate in un documento che andiamo ad approvare, in cui prendiamo atto della necessità della ricollocazione degli esuberi perché significa certificare che quel percorso che l’Assessore Castelli diceva non trova una concretizzazione immediata, ma potrebbe rimanere solo una discussione tra soggetti,
Da parte nostra, Presidente, la disponibilità a concretizzare in un documento le modalità che lei riterrà opportune, forse anche con la sospensione dei lavori dell’Aula per qualche minuto per consentire la verifica di questo percorso.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Dopo questa discussione in Aula la nostra riflessione si è concretizzata in un ulteriore contributo con un ordine del giorno sulla questione dell’intervento del Mise, sulla collaborazione tra il Mise e la Regione Marche, visto che, come poc’anzi ho detto, la Regione, il Ministero allo sviluppo, le parti sociali e l’azienda sono impegnate in serrate e continue trattative per arrivare ad una revisione del piano strategico aziendale e ad una contestuale riduzione dell’impatto negativo sull’economia e sull’occupazione del territorio.
Risulta necessario in attesa delle decisioni conseguenti a questi tavoli, quelli formali, che stiamo attendendo, effettuare un monitoraggio sul territorio interessato per facilitare le successive misure in materia di politiche attive.
Il nostro ordine del giorno vorrebbe impegnare la Giunta ad effettuare un monitoraggio sul territorio interessato dalla crisi aziendale di Elica, volto ad individuare sia il fabbisogno di manodopera, sia le strutture pubbliche e private utili e disponibili ad ospitare eventuali investimenti economici. Quindi, inviare tale monitoraggio al Mise in modo da contribuire in modo concreto all’individuazione delle migliori e più opportune misure di politiche attive e politiche industriali tarate sul territorio di cui stiamo parlando qui da diverso tempo.
Depositiamo l’ordine del giorno, auspicando che sia un ulteriore contributo alla risoluzione che si comincia a vedere in Aula, ritenendolo l’atteggiamento più giusto e costruttivo di fronte ad un problema così importante. Grazie.

PRESIDENTE. Propongo di non sospendere l’attività dell’Aula che già è cominciata in ritardo rispetto all’orario di apertura dei lavori. I proponenti delle mozioni nn. 99 e 145 unitamente a tutti gli altri capigruppo o Consiglieri interessati si possono incontrare per stilare e redigere una risoluzione che contenga i propositi positivi e congiunti delle mozioni e dell’ordine del giorno del gruppo del Movimento 5 Stelle.
Direi di continuare i lavori con il punto 3 e che i proponenti delle mozione n. 99 e n. 145 e dell’ordine del giorno, le Consigliere del gruppo Movimento 5 Stelle, si riuniscano fuori dall’emiciclo in modo da definire una risoluzione congiunta, una volta fatta verrà presentata in Aula e posta in votazione.

Interrogazione n. 272 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Urgente reintegrazione delle unità multidisciplinari costituite ai sensi dell’articolo 9 della l.r. 18/96, nell’area di Pesaro, con la figura professionale dello psicologo”
(Svolgimento)


PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 272 - a risposta immediata - dei Consiglieri Biancani, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente, rispondo richiamando una nota del Direttore generale dell’Area vasta 1, il quale fa riferimento nel documento che ci ha trasmesso al fatto che è in corso uno specifico accordo finalizzato ad acquisire una figura professionale di psicologo nell’Area vasta di riferimento affinché vi sia continuità nell’erogazione delle prestazioni da parte dell’Unità multidisciplinare senza incorrere in disagi per l’utenza.
Questo è il succo della risposta che tuttavia ha una premessa di cui vorrei far cenno nella misura in cui il Direttore dell’Area vasta 1 si dichiara ben consapevole dell’importanza delle Unità multidisciplinari sia dell'età evolutiva che di quella adulta, con particolare riferimento alla presa in carico dei soggetti portatori di disabilità, all’attività di informazione, educazione sanitaria e all’attività di prevenzione legate a tale scopo.
E’ convinzione del Direttore dell’Area vasta 1 ed anche mia che le Unità valutative siano un presidio di assoluta rilevanza per la gestione di tutte quelle vicende che attengono alle fragilità ed alle disabilità
Per ciò che concerne il servizio Umee dell'Area vasta il Dirigente ci riferisce che questo servizio comprende, oltre la consulenza e il sostegno anche psicologico della famiglia, la collaborazione con enti ed istituzioni per interventi di cura e riabilitazione precoce della persona in condizione di disabilità, la collaborazione con gli operatori della scuola e i genitori prevista dal mansionario per l'elaborazione del profilo dinamico funzionale.
Diciamo che si passa in rassegna la funzione delle Umee e si riconosce che la problematica sollevata nell’interrogazione, relativa alla prossima carenza della figura di uno psicologo presso l’Umea di Pesaro, è elemento e tema importante, significativo e noto alla Direzione dell’Area vasta, che tramite i propri uffici competenti ha già dato avvio al percorso finalizzato al reclutamento di una figura di psicologo, nel rispetto delle disposizioni di legge attualmente vigenti in materia di assunzione di personale presso le pubbliche amministrazioni, che prevedono l’utilizzo di graduatorie, se presenti, per procedere alla costituzione di un rapporto di lavoro.
Nella premessa ho fatto riferimento all’accordo con un’altra amministrazione è perché l’Area vasta 1 sta praticando questa possibilità, questa scelta, e si ritiene che l’acquisizione dello psicologo da mettere in campo possa avvenire già dall’1 novembre 2021, un termine che dovrebbe essere compatibile con i giusti auspici che gli interroganti esprimono nell’interrogazione n. 272.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Devo dire che sono soddisfatto rispetto alla risposta. Ringrazio l’Assessore Saltamartini per conto dell’Assessore Castelli che oggi si è occupato di darmi la risposta, mi sembra una notizia importante anche perché queste Unità multidisciplinari sono molto importanti, soprattutto per quanto riguarda le Umee che si occupano dei ragazzi disabili minorenni, soprattutto importanti per l’inserimento scolastico. Queste unità hanno bisogno di tutte le figure professionali previste, lo psicologo è una figura centrale e la sua assenza avrebbe creato disagio sia per i ragazzi che alle loro famiglie. Sono circa 280 i ragazzi seguiti da queste unità e apprendere che è stata avviata la procedura per l’assunzione mi fa piacere.
Chiedo all’Assessore se gentilmente mi può dare copia della risposta per poterla leggere con più calma. Grazie.

Interrogazione n. 273 - a risposta immediata
ad iniziativa delle Consigliere Lupini, Ruggeri
“Test molecolari su campione salivare in individui fragili (anziani in RSA, disabili, persone con disturbi dello spettro autistico)”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 273 - a risposta immediata - delle Consigliere Lupini, Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Ringrazio gli interroganti che ci consentono di soffermarci sulla funzionalità e sull’utilizzo dei tamponi salivari, non solo nell’ambito scolastico, di cui si è recentemente molto parlato, ma anche per quanto riguarda la possibilità di utilizzare questa metodica nei soggetti fragili che hanno una scarsa capacità di collaborazione.
Diciamo che nella nostra regione l’Asur già utilizza questa procedura chiaramente nell’ambito della disponibilità di tamponi e soprattutto delle apparecchiature necessarie per processare i campioni. Infatti, la caratteristica dei test salivari è che richiedono comunque un sistema di processamento, attraverso specifiche apparecchiature, che non prevede una lettura nell’immediatezza. Un metodo più complesso che richiede specifiche apparecchiature con capacità limitate.
L’impiego dei test salivari, che sicuramente è necessario e condivisibile per pazienti o persone che hanno scarsa collaborazione per ragioni date, richiede un numero più elevato di passaggi e tempistiche più lunghe per il processamento dei campioni, come si diceva.
Credo che l’interesse dell’interrogante sia capire e comprendere se vi è interesse e se si ritiene di dover potenziare questa attività. La risposta è si, nel senso che l'utilizzo di questi tamponi molecolari nell’ambito di specie, diciamo in una prima fase di avviamento (come indica il Ministero della sanità), potrà essere considerato un'opzione alternativa ai tamponi classici, ma esclusivamente nelle categorie indicate nella circolare ministeriale del 24 settembre, che veniva citata dalla Consigliera Lupini, quindi, individui fragili con scarsa capacità di collaborazione, operatori sanitari e socio-sanitari nel contesto degli screening programmati in ambito lavorativo, per lo screening dei contatti in caso di bambini.
Questo è l’elenco dei destinatari potenziali, quindi, in questa prima fase dell’avviamento si ritiene doverosamente di attivare queste procedure.
Si fa presente che attualmente i tamponi molecolari salivari vengono utilizzati per l'attività di monitoraggio in ambito scolastico, con le modalità stabilite dal Commissario per l'emergenza Covid 19 e dall'Istituto superiore di sanità.
Detto questo, mi corre l’obbligo di evidenziare come il test molecolare su campione respiratorio nasofaringeo e orofaringeo resta tuttora il gold standard internazionale per la diagnosi di Covid 19 in termini di sensibilità e specificità.
Considerato che la Regione Marche è stata una delle prime in Italia ad impiegare i test salivari molecolari, la risposta è quella di dover sicuramente assecondare questo processo anche per quanto riguarda i fragili.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta da cui emerge chiara la volontà di procedere con urgenza.
Noi abbiamo raccolto semplicemente le tantissime segnalazioni, prima che il Ministero emanasse la circolare, di pazienti con delle difficoltà comportamentali perché comunque il tampone, che rimane ed è stato sempre il gold standard, richiede un po’ di collaborazione da parte del paziente che vi è sottoposto. Soprattutto le famiglie delle persone con una qualche disabilità o qualche disturbo psichico, anziani in Rsa, che devono fare un tampone ogni 15 giorni, erano fortemente in difficoltà, quindi ben venga che il Ministero abbia pensato anche a questa utenza più particolare e fragile dal punto di vista della collaborazione e della compliance a questo tipo di tecnica, che risulta lievemente invasiva, ancor meglio che la Regione la applichi in modo urgente.
Noi seguiremo sicuramente l’applicazione di questa circolare e credo che tutte le famiglie delle persone che utilizzano le strutture, devo dire che con grande rammarico ho sentito che evitavano di mandare i propri parenti presso i centri diurni per evitare la grande fatica di fare ogni 15 giorni un tampone, adesso potranno tirare un sospiro di sollievo ed utilizzare questi importantissimi servizi con maggior serenità. Grazie.

Interrogazione n. 274 - a risposta immediata
ad iniziativa delle Consigliere Ruggeri, Lupini
“Concorso pubblico per la copertura di n. 107 posti di lavoro nei centri dell’impiego delle Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 274 - a risposta immediata - delle Consigliere Ruggeri, Lupini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Con la delibera di Giunta regionale n. 576/2021 è stato deliberato il Piano occupazionale per il 2021, per il quale abbiamo anche tenuto in considerazione le esigenze specifiche dei Centri per l'impiego, in attuazione del "Piano regionale per l'attuazione del programma straordinario di potenziamento dei Centri per l'impiego" approvato dalla precedente amministrazione. Quindi, delibera di Giunta regionale n. 576/2021 in cui traduciamo e mettiamo in pratica quanto già previsto nel Piano regionale per l’attuazione del programma straordinario.
La pianificazione è stata adottata in attuazione di quella congèrie di provvedimenti nazionali che prevedeva anche deroghe espresse sia ai limiti assunzionali che finanziari che per tanti anni hanno accompagnato la possibilità di attivare concorsi pubblici per le pubbliche amministrazioni. Sappiamo che si è aperta circa un paio di anni fa questa stagione finalizzata all’irrobustimento dei Centri per l’impiego.
Il programma che abbiamo deliberato con la DGR 576 prevede per l'anno 2021 l'assunzione di 44 unità di categoria D_LF mediante concorso, però come ci arriviamo al reclutamento? In una maniera articolata perché abbiamo anche ritenuto utile utilizzare graduatorie in essere secondo questa scansione: 16 unità sono state già assunte a tempo indeterminato con decorrenza 1 ottobre, quindi qualche giorno fa, mediante scorrimento della graduatoria del concorso bandito nell’ottobre del 2019. La graduatoria è esaurita, quindi per fare presto e bene nel rispetto delle procedure pubbliche abbiamo ritenuto di prendere 16 unità facendo scorrere la graduatoria.
Il programma, quello della DGR 576, prevede anche l'assunzione di n. 20 unità di categoria C mediante concorso. Di queste 18 unità risultano assunte a tempo indeterminato con decorrenza 1 ottobre e le restanti 2 unità saranno assunte mediante scorrimento della graduatoria di un altro concorso che era stato bandito per 36 posti di categoria C, che è in fase di conclusione, dalla quale saranno altresì assunte 11 unità di categoria C_AF già previste nel piano occupazionale 2021.
Quindi, 44 più 20 secondo questa distinzione: 18 assunti dal 1 ottobre e 2 attraverso scorrimento ulteriore, poi questo labirinto di indicazioni concorsuali sarà dettagliato nella risposta che consegnerò all’interrogante.
Un nuovo concorso sarà avviato per l'assunzione delle necessarie 28 unità di categoria D_LF che residuano e che non è possibile reclutare attraverso graduatorie disponibili perché esaurite in questa stagione che, ringraziando Dio, prevede una grande possibilità di rafforzare le competenze professionali della pubblica amministrazione.
Nel rispetto delle previsioni delle disposizioni in materia di accesso all'impiego regionale approvate nel 2020 da un’altra delibera di Giunta regionale, il servizio prestato con contratto di lavoro dipendente presso l'Anpal è valutabile nel quadro dell'articolo 19 relativo alla valutazione dei titoli di servizio (che prevede diversi punteggi a seconda della categoria di inquadramento).
Quanto alle preferenze, possono essere applicate solo quelle previste espressamente dall'articolo 5 del DPR n. 487/1994. Cosa vogliamo dire? Che sostanzialmente nel reclutamento e nelle procedure concorsuali terremo conto di quanto previsto dalle normative specifiche e di settore che hanno anche considerato di valorizzare il periodo trascorso all’Anpal, come veniva, immagino, richiesto e auspicato da una disposizione di legge.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Come al solito le risposte degli Assessori sono molto dettagliate all’inizio, poi le ultime due parole sono la risposta che aspettiamo Spero di aver capito che lei oggi cortesemente mi fornirà la risposta.
Ha detto a questi microfoni che sarà valorizzato il periodo trascorso all’Anpal da parte di questi 36 navigator, che mi sembra siano ancora in servizio, come però non ce lo dice. Noi cercavamo di capire se oggi c’è la preferenza a parità di punteggio, un punteggio aggiuntivo e di quanto sarebbe e se, come chiedono queste persone, si può prevedere. Questa è una cosa che dovete verificare voi, addirittura un percorso riservato, io non so se questo è possibile, Assessore, però ci sarebbe piaciuta una riflessione anche su questo.
Nonostante tutte le polemiche che ci sono state in quest’Aula possiamo riconoscere che il lavoro svolto da queste persone, che mediamente hanno un’età di 35 anni, hanno una laurea con 107 su 110 di voto, che in meno di due anni, in piena pandemia, hanno incontrato nella nostra regione, e ci tengo a dirlo, 25.000 percettori di reddito di cittadinanza, ha reso disponibili più di 80.000 opportunità di lavoro e formative. Sono entrate in contatto con più di 6.000 imprese del territorio, questi sono i dati aggiornati della Corte dei Conti, che vanno dal luglio 2019 a febbraio 2021. Oggi probabilmente sarebbero anche maggiori.
Queste persone hanno fatto una mole di lavoro enorme che a loro permesso di acquisire una professionalità fondamentale che giustamente non possiamo disperdere, mi manca di capire cosa metterete in campo perché si avveri.
Sinceramente la risposta su questo punto è stata un po’ elusiva. Grazie.

Interrogazione n. 275 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mastrovincenzo, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Vitri
“Procedura licenziamenti iGuzzini illuminazione”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 275 - a risposta immediata - dei Consiglieri Carancini, Mastrovincenzo, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Grazie anche a chi propone questo tema, che indubbiamente è sotto la massima attenzione anche perché nelle Marche diciamo di aver avuto dal punto di vista economico/lavorativo in questi mesi un buon rimbalzo, usiamo questo termine, da parte dell’economia diffusa legata al turismo, ma non solo. Rimbalzo legato particolarmente al turismo, vista anche la stagione estiva che ha caratterizzato le settimane scorse e non solo.
Ci sono molti settori che si sono messi fortemente in movimento, anzi, una delle cose che sta avvenendo in questa fase, soprattutto in alcuni settori, vedi l’edilizia, è la difficoltà a mettere in campo tutto quanto può servire per attivare una serie di iniziative che stanno andando avanti, dalla ricostruzione al 110%.
Ci sono criticità all’interno dei Comuni, da parte degli uffici, per dare la giusta attenzione alle tante richieste che arrivano, c’è il problema delle aziende a reperire addirittura i materiali per procedere alle attività, a volte anche il personale per portarle avanti.
Quindi un buon rimbalzo di cui si è parlato parecchio e devo dire che c’è una buona risposta complessiva, questo, ahinoi, non ci mette comunque al riparo da una situazione che è più storicizzata, che riguarda più l’economia generale, non legata all’emergenza pandemica che ha caratterizzato questi mesi. Una fase storica che ha visto le Marche purtroppo non recuperare mai il gap che si era accumulato nella crisi del 2009/2010/2011, che ha contraddistinto l’economia complessiva del nostro Paese. Altre Regioni avevano recuperato abbastanza fino a un paio di anni fa, fino a prima della crisi pandemica, è chiaro che le Marche hanno subìto nel frattempo anche un terremoto che certo non ha aiutato sotto questo punto di vista. Tutta questa fase purtroppo ha creato una serie di problematiche che persistono tuttora ed oggi si riscontra un’altra crisi che indubbiamente pone un grosso interrogativo su come poter affrontare al meglio queste situazioni anche in prospettiva.
Parlavamo prima di Elica, oggi parliamo di un’altra azienda, che è leader indubbiamente indiscussa in questa regione ed in questo territorio, a livello internazionale conosciutissima, che caratterizza - non uso il termine caratterizzava, ci mancherebbe altro - l’economia della nostra regione anche se ha avuto in questi anni trasformazioni da impresa strettamente legata al territorio ad impresa internazionale, in mano a gruppi internazionali ed ha perso le caratteristiche di impresa delle Marche, però è fortemente caratterizzata su questo territorio e dà lavoro a tante persone della nostra regione.
Ora avviene qualcosa che in questa interrogazione viene detta come imprevista ed imprevedibile, sinceramente c’era un po’ di rumors intorno a questa vicenda che potevano far presagire anche un esito problematico, la lettera arrivata alcuni giorni fa da parte dell’azienda, che effettivamente pone una questione molto seria perché mette in discussione la permanenza al lavoro di oltre 100 persone. In queste ore ho dato immediatamente la disponibilità anche pubblicamente a convocare le parti per approfondire le tematiche, però giustamente ho sentito informalmente alcune parti, sia sindacali che aziendali, per capire come si stava ponendo la discussione dal punto di vista delle normative vigenti, cioè come si devono affrontare queste crisi, anche il Sindaco di Recanati. Ho convenuto sul fatto che essendo in questo momento convocato, credo per dopodomani, un incontro nella sede di Confindustria tra l’azienda, l’amministratore delegato e le parti sindacali, la Regione in questa fase preferisce valutare come le trattative nella maniera più naturale avvengano tra le parti in causa, seguire passo passo l’evoluzione di questa situazione e qualora ci fosse una richiesta delle parti di convocazione sarebbe immediata la risposta, ma non escludo anche una convocazione nostra, unilaterale per dire: vediamo, scopriamo le carte su cosa sta avvenendo.
In queste ore non abbiamo voluto mettere in atto questa iniziativa perché la naturalità delle cose vede un confronto tra azienda e sindacato dopo l’avviso dell’azienda in merito all’iniziativa che intende mettere in campo.
Noi ne seguiamo l’evoluzione, è chiaro che ci sarà da parte nostra non solo la massima attenzione, ma altrettanta preoccupazione e cura nel seguire la vicenda perché, ripeto, in un momento di ripresa vedere queste crisi strutturali ci preoccupa non poco. Seguiremo con la massima attenzione e scrupolo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Assessore, ovviamente rispetto ad un’interrogazione a risposta immediata di questo tipo, soprattutto per il tema che stiamo toccando, credo che non ci siano conclusioni che possano portare a dire che uno è soddisfatto o insoddisfatto.
Naturalmente l’ho ascoltata, mi pare che il sunto del suo intervento di 5 minuti sia stiamo alla finestra e aspettiamo l’incontro fra sindacati e azienda. Credo che sia una posizione sbagliata, penso che la Regione immediatamente dopo aver ricevuto la lettera dell’azienda avrebbe dovuto convocarla in prima battuta e comprendere le ragioni della scelta.
Restare alla finestra può trasmettere un messaggio assolutamente negativo, accanto alla immediata convocazione dell’azienda, che lei dice non essere più del territorio, è del territorio perché lì lavorano 800 persone e le assicuro che l’azienda la fanno gli operai, le persone che lì dentro mettono il loro lavoro, soprattutto la loro creatività in relazione al tipo di azienda. IGuzzini è un’eccellenza a livello mondiale dal punto di vista della creatività e del design.
Ritengo che sia sbagliato restare alla finestra e attendere, di fronte a questo l’argomentazione che porterei è proprio quella di convocare l’azienda e comprendere le ragioni e dico anche che in seconda battuta, azione certamente indispensabile, convocare insieme azienda e sindacati.
Lei non ha fatto cenno per nulla al coinvolgimento del Mise, penso che un’azione preventiva sarebbe stata necessaria, anche avvertire il Mise di un’altra ferita così importante.
Assessore, anche con Elica nel precedente passaggio – non stamattina – non era stato in grado di spiegare le ragioni, quando ci si incontra si comprendono le motivazioni di azioni così devastanti, che portano al dramma di famiglie che magari hanno solo uno stipendio all’interno di quella azienda. Aggiungo che capire le ragioni di questa azione così forte può aiutare la Regione a comprendere come intervenire rispetto al ruolo.
Ecco perché le dico, Assessore, ovviamente nel rispetto della vostra scelta, che il coordinamento, l’impulso, la capacità di indirizzare il rapporto con aziende così importanti, ma non solo, deve indurre ad avere una posizione attiva, non supina, non passiva e sostanzialmente incapace di difendere, al di là delle dichiarazioni pubbliche. Con le dichiarazioni pubbliche e con le parole, Assessore, possiamo riempire i fossi, possiamo mandare l’acqua all’insù, le dichiarazioni pubbliche contano zero rispetto alle azioni concrete, al fatto che qualcuno, che ha responsabilità politiche come la sua in un settore così importante, faccia, si muova, incontri, capisca e proponga. Grazie.

Interrogazione n. 212
ad iniziativa delle Consigliere Lupini, Ruggeri
“Aggiornamento del Prezzario regionale lavori pubblici Regione Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 212 delle Consigliere Lupini, Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Baldelli.

Francesco BALDELLI. Grazie, Presidente. Grazie anche alle Consigliere Lupini e Ruggeri per questa interrogazione che centra un tema che è di nostra grande preoccupazione, quello dei prezziari, non solo della Regione Marche, ma anche delle altre Regioni italiane, di fronte a quella che può essere definita una bolla speculativa, dovuta ad una serie di congiunture purtroppo sfavorevoli, che vedono la nostra Nazione in grave difficoltà nella determinazione di prezzi rispetto a materie prime i cui costi sono lievitati ed a volte anche raddoppiati. Molte materie prime per l’edilizia provenienti da Cina, Corea, Stati Uniti, ma al tempo stesso sono diminuite le forniture.
La crisi pandemica ha solo accentuato un problema che nasce da molto lontano e dipende soprattutto dal processo di deindustrializzazione che ha caratterizzato l’Italia negli ultimi decenni, un processo che ha reso la nostra Nazione dipendente dall’estero per molti materiali. Di conseguenza fornitori e molte imprese bloccano purtroppo la firma di nuovi contratti, sono a rischio anche le forniture di molti cantieri aperti e questo mette in difficoltà non solo il privato, ma molto spesso anche appalti della pubblica amministrazione. Le imprese sono in forte sofferenza perché tali incrementi eccezionali ed imprevedibili si aggiungono alle ingenti sofferenze dovute già alla crisi pandemica.
La normativa nazionale attuale non prevede adeguati meccanismi di revisione prezzi, e questo l’ho sottolineato più volte, in tale contesto spesso i contratti non risultano economicamente sostenibili con il rischio che si debbano bloccare non solo le attività di più ridotte dimensione ma anche, come dicevamo prima, i cantieri delle opere pubbliche.
Le categorie economiche dei costruttori, come ad esempio l’Ance di Confindustria, CNA e Confartigianato, sono intervenute più volte – mi sembra che lo citate nella vostra interrogazione – per sollecitare i Ministeri competenti ad un intervento normativo urgente attraverso il quale riconoscere gli incrementi straordinari di prezzo. L’attuale codice degli appalti non prevede infatti adeguati e veloci meccanismi di revisione dei prezzi. In tale contesto alcuni contratti non risultano essere più economicamente sostenibili con il conseguente rischio di un blocco generalizzato degli appalti.
In questo quadro di grave preoccupazione il prezziario regionale dei lavori pubblici è chiamato a svolgere un ruolo strategico, sia per la componente pubblica che per i privati, ma deve adeguarsi ad una situazione profondamente cambiata che va affrontata con un metodo ed una tempistica diversi rispetto al passato.
Per tali motivi l’Assessorato alle infrastrutture e ai lavori pubblici si è impegnato ad aggiornare il prezziario entro il 31dicembre di ogni anno, interrompendo una prassi di dilazione dei tempi in uso in passato, che non condividiamo, sempre nel rispetto delle proroghe concesse dal Governo nazionale.
L’Assessorato ha dato incarico inoltre agli uffici di sollecitare nelle sedi competenti l’adozione di sistemi e meccanismi flessibili di adeguamento dei prezzi.
La velocità della valutazione delle modifiche dei prezzi consentirebbe di rendere coerente il prezziario con i valore di mercato, sia in caso di aumento che di diminuzione, senza il rischio di sopravalutare il costo delle opere pubbliche in caso di normalizzazione dei costi delle materie prime.
Con questa finalità l’Assessorato partecipa al gruppo di lavoro interregionale promosso da Itaca che ha investito la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome del problema, particolarmente attive sono le Marche, l’Umbria, la Toscana perché è un problema realmente serio e condivisibile quello che lei pone e che pongono le categorie.
La stessa Conferenza nella seduta del 4 maggio 2021 ha adottato e promosso la costituzione di un tavolo tecnico nazionale per l’analisi e la valutazione di impatto dell’aumento dei prezzi dei prodotti da costruzione utilizzati nei cantieri di opere pubbliche in corso, proponendo altresì la costituzione di un fondo speciale nazionale per far fronte ad aumenti dei prezzi accertati dalle stazioni appaltanti anche attraverso il collegio consultivo tecnico di cui all’articolo 6 della legge 120 del 2020.
A tal proposito la Regione Marche con delibera n. 1554 dell’1 dicembre 2020 ha già istituito un elenco aperto per l’iscrizione di soggetti qualificati a costituire il collegio consultivo tecnico.
Infine, l’Assessorato ha deciso di costituire gruppi di lavoro composti da rappresentanti esperti nominati da Ance, Confartigianato, CNA e ordini professionali delle rispettive materie di competenza, coinvolgendo decine di esperti che stanno provvedendo ad una rivisitazione dei contenuti del prezziario anche tramite l’utilizzo di un apposito questionario. Questo perché, per la prima volta dopo molti anni, vogliamo finalmente adottare un preziario per il 2022 che sia approvato entro dicembre 2021, non come accadeva in passato con una prassi che portava ad approvare nei mesi successivi il prezziario. Gli ultimi tre anni hanno visto il prezziario adottato in media nel mese di giugno rispetto all’anno in cui si doveva fare.
Concludo sottolineando come queste iniziative dell’Assessorato rientrino nella strategia di forte collaborazione con i rappresentanti delle imprese e degli ordini professionali delle Marche attraverso un confronto continuo ed un coinvolgimento concreto a tutti i livelli sulle principali questioni che riguardano le infrastrutture in senso complessivo; infrastrutture che consideriamo la precondizione allo sviluppo della nostra regione e lavori pubblici che ad esse conseguenti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore che ci ha dato una risposta molto dettagliata. Vedo che il tema è sotto la vostra attenzione e credo sotto l’attenzione di tutta l’Aula.
Anche dalla gestione di questo prezziario dipenderà la ripresa dell’edilizia. Se vogliamo vedere lo slancio che si cerca di dare anche a questo aspetto del mondo del lavoro dobbiamo tarare i prezzi di mercato, in modo che si possa anche beneficiare degli importanti bonus e incentivi sia per quanto riguarda l’edilizia pubblica, che privata, ma lei ha spiegato tutto talmente bene che non mi dilungo.
Al di là delle polemiche di come si faceva prima e di come si farà, noi siamo qui a monitorare e a stimolare laddove fosse necessario. Lei ci ha parlato del 31 dicembre per la revisione che sarà fatta ogni anno, quindi attendiamo e saremo molto attenti a ricordarglielo se così non fosse, ma so che è un tema di interesse comune e se in quest’Aula diciamo 31 dicembre siamo sicuri che la data verrà rispettata. Grazie.

Interrogazione n. 244
ad iniziativa delle Consigliere Ruggeri, Lupini
“Moratoria su autorizzazioni impianti per il trattamento della FORSU”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 244 delle Consigliere Ruggeri, Lupini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Siamo intervenuti in diverse occasioni, in maniera abbastanza simile a questa, su diverse tematiche che riguardano sia le questioni ambientali che altre perché ci sono alcune situazioni che possono essere direttamente governate dagli Ambiti regionali ed altre realtà che, non dico che li scavalcano, ma non possono che avere dagli Ambiti regionali delle linee di indirizzo, ma non la facoltà di essere o non essere applicabili a seconda delle questioni che si stanno affrontando.
Qual è questo caso? Gli impianti di gestione della Forsu, la parte organica del rifiuto che giustamente e fortunatamente anche nella nostra regione viene fortemente applicata con l’attività della raccolta differenziata, spesso porta a porta, o con altro tipo di iniziative … Il punto qual è? E’ che nella regione Marche, nonostante ci sia un obiettivo colto in questi anni di differenziare il rifiuto, di raccoglierlo in maniera differenziata, manca l’impiantistica per poter chiudere il cerchio del riciclo, del riutilizzo. Non ci sono gli impianti necessari.
Alcune parti di raccolta di rifiuti riguardano direttamente la gestione pubblica, altre più la gestione attraverso l’iniziativa del privato. Sappiamo benissimo che la raccolta del rifiuto urbano è portata avanti dal pubblico attraverso la gestione di discariche, eccetera, mentre quando si parla ad esempio di rifiuti speciali c’è anche l’iniziativa privata che pone le prerogative esclusivamente o quasi a favore del privato, non esclusivamente ma anche a favore del privato.
In questo caso questo tipo di impiantistica, per trattare il rifiuto organico, detto Forsu, non ha un regime di privativa pubblica, ma può essere benissimo posto dal pubblico, comunque sempre mediante gara, non direttamente, oppure su proposta del privato e la Regione non può impedire una iniziativa di questo genere o osteggiarla, deve solamente valutarne le caratteristiche a garanzia delle normative di legge e della tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini e altro.
Quando c’è una richiesta di attivare una procedura di trattamento di questi rifiuti, si applicano i tavoli di concertazione e le conferenze di servizi e attraverso le conferenze di servizi vengono portate avanti o meno le misure a seconda di quanto viene richiesto e delle situazioni che devono essere affrontate e sviscerate.
Viene detto in questa interrogazione che a causa del ritardo dell’approvazione dei Piani di Ambito provinciali c’è la proliferazione di richieste da parte di privati, probabilmente è vero, nel senso che se le Ata avessero approvato per tempo, ormai da diversi anni, la previsione di un’impiantistica diffusa e necessaria alla nostra Regione si sarebbe potuto scoraggiare l’arrivo di tante proposte da parte di privati, ma non impedirle.
In questo caso ho cercato di far portare avanti nel più breve tempo possibile l’approvazione da parte delle Ata dei Piani d’ambito, che sta avvenendo in varie province, e nel momento in cui tutte le province li avranno approvati non è detto che non potranno permanere o arrivare ulteriori, eventuali e potenziali richieste da parte di privati.
Sotto questo punto di vista non possiamo impedire la richiesta legittima da parte di società private di installare o richiedere l’installazione di impiantistiche sui nostri territori, noi dobbiamo seguirle con tutte le attenzioni necessarie previste dalla normativa di legge ed è quello che stiamo regolarmente facendo.
Porre una moratoria dal punto di vista politico/amministrativo può essere una mozione tipo quella che è passata qui l’ultima volta presentata dal Consigliere Rossi, sulla potenziale discarica di Macerata Feltria. In quell’occasione ho detto: “Per carità, approviamola pure come linea di principio perché denota e fa denotare una preoccupazione del Consiglio regionale per una attività che potrebbe essere in parte invadente, impattante e magari non auspicabile su quel tipo di territorio, ma di fatto non la potrebbe impedire”, questo vale esattamente anche per questo tipo di impiantistica. Se oggi dovessimo approvare un documento che prevede di non installare questo tipo di impianti nei nostri territori avrebbe una mera potenzialità di indirizzo politico, ma non un potenziale percorso che impedirebbe l’attività.
Sappiamo che è così, viene citata una moratoria storica, non so che tipo di moratorie all’epoca facessero, non so se le normative erano quelle di oggi, non so se sono state scavalcate da altre, probabilmente si, ma oggi non possiamo porre con un vincolo uno stop a questo tipo di attività, possiamo essere molto scrupolosi, questo sì, nel valutarle per poter eventualmente rilasciare o non rilasciare le necessarie autorizzazioni.
I Piani d’ambito approvati e il nuovo Piano dei rifiuti regionale, per il quale stiamo dando l’incarico in queste ore ad una società specializzata, possono aiutarci in questo indirizzo, ma, ripeto, non impedire a priori questo tipo di attività. Quindi, porre una moratoria le dico che di fatto è impossibile, non è nelle facoltà di un Consiglio regionale da questo punto di vista.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Due cose al volo, noi abbiamo scelto la formula dell’interrogazione e non della mozione proprio per quello che lei ha detto prima, che è inutile impegnare questa assise a fare qualcosa su cui non può intervenire.
Attraverso questa interrogazione chiediamo ciò che hanno chiesto ben 24 comitati cittadini ed associazioni delle Marche, rendiamoci conto di che scompiglio sta creando questa situazione all’interno della nostra regione, attraverso delle azioni di protesta, che di fatto ci sia una moratoria, proprio perché abbiamo un precedente del 2012 in cui venne disposta una moratoria per gli impianti a biogas in attesa che la legge regionale disciplinasse i criteri per il loro insediamento. Quindi la nostra domanda è: si può fare una cosa simile in questa assise? Lei ha risposto di no, non è di nostra competenza, il problema però è un altro …

(interrompe l’Assessore Aguzzi)

Marta RUGGERI. Lo possiamo fare, però sarebbe solo una indicazione politica e non vincolante. Io questo l’ho capito.
Il problema è che ad oggi abbiamo 7 biodigestori in corso di autorizzazione nelle province di Pesaro-Urbino, Fermo, Macerata ed Ascoli Piceno, con una capacità stimata di lavorazione di 420.000 tonnellate, mentre ad oggi noi portiamo fuori regione 70.000, quindi, ben 6 volte maggiore rispetto al nostro fabbisogno.
Tutti noi aspettavamo che fossero adottati i Piani d’ambito, e lei lo sa benissimo, perché a nostro avviso è necessaria una programmazione pubblica. Parlo del Piano d’ambito della nostra provincia, siamo della stessa provincia, lei sa perfettamente di cosa parlo, in quel Piano d’ambito la programmazione pubblica è sparita ed è lasciato tutto in mano al privato. Secondo noi questo è un vulnus pericoloso e quello che ci chiediamo come Movimento politico è come si può intervenire. Nel sistema è stata buttata la possibilità di accedere a questi finanziamenti che arrivano dallo Stato, che ha gonfiato le esigenze di molte ditte private, quindi avremo, se tutto va come sembra che si voglia fare andare, un surplus di impianti che ci imporrà di prendere rifiuti da fuori regione. Questo secondo noi non è accettabile e non ho capito se lo è per voi o se non lo è. Bisogna trovare assolutamente, magari anche insieme, un modo per fermare questa cosa. Grazie.

Interrogazione n. 240
ad iniziativa del Consigliere Santarelli
“Nomina urgente dei rappresentanti del comitato tecnico regionale sulla prevenzione e cura dell’insufficienza renale, stato d’attuazione della DGR 785/19 relativa al trasporto dei malati”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 240 del Consigliere Santarelli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Ringraziando il Consigliere Santarelli, riferisco che dalla ricognizione svolta in merito nelle cinque Aree vaste dell’Asur risulta che la gestione dei rimborsi delle spese di trasporto sostenute dai pazienti nefropatici in dialisi, che non fruiscono del servizio di trasporto sanitario assicurato dal servizio sanitario regionale, viene regolarmente effettuata prevalentemente a cadenza trimestrale nel rispetto delle disposizioni impartite con delibera di Giunta regionale 785/2021 di cui all’articolo 3 del dispositivo.
In particolare si evidenzia che i relativi pagamenti dei rimborsi vengono regolarmente effettuati in prevalenza a cadenza trimestrale e che in tutte le Aree vaste le relative somme sono state erogate a tutto il primo semestre 2021.
Si precisa altresì che sono in corso le procedure per uniformare a livello Asur la modulistica da utilizzare in materia e mi permetto di evidenziare l’importanza soprattutto di questa procedura tendente all’uniformazione delle procedure perché diciamo che da questo punto di vista l’Asur deve impegnarsi nel rendere quanto più possibile corrispondente ai medesimi standard queste attività relative nel caso di specie al trasporto dei nefropatici.
Per quanto riguarda le iniziative che l’Assessore competente intende adottare sulla nomina del Comitato tecnico regionale, l’articolo 6 della legge 30 dicembre ’98 prevede la nomina con decreto del Presidente della Regione del Comitato, che è composto dall’Assessore alla sanità, che lo presiede, da due Consiglieri regionali della competente Commissione, dai rappresentanti delle direzioni dei servizi nefrodialitici degli enti del servizio sanitario regionale e dai funzionari amministrativi, si aggiunge anche il rappresentante dell’Aned con durata di mandato quinquennale.
Il suddetto Comitato è stato aggiornato ed integrato con decreto n. 69 del Presidente della Giunta regionale del febbraio 2019 a seguito delle modifiche avvenute relativamente alle cariche ricoperte. In seno al Consiglio regionale si sono avviate le procedure per la ricostituzione del suddetto Comitato nelle more della revisione dell’organizzazione dell’ordinamento del personale, quindi c’è l’avvio di queste procedure.
L’impatto della pandemia Covid nell’ambito dei servizi sanitari regionali e la mancata segnalazione di specifiche criticità nell’assistenza ai pazienti in nefrodialisi, che ha visto inoltre l’attivazione di attività di nefrodialisi anche per i turisti della regione Marche, non hanno reso urgente la convocazione del suddetto Comitato.
In ogni caso il servizio sanitario e l’Agenzia regionale sanitaria si sono sempre dimostrati attenti alle esigenze specifiche del settore, come dimostrato anche dalle relazioni con il Segretario regionale dell’Aned.
Al punto 2 l’interrogante chiede quali azioni sono state poste in essere dall’Asur e dalla Regione relativamente alle modalità di rimborso delle spese di trasporto, ho in precedenza risposto, quindi faccio riferimento alla prima parte della risposta all’interrogazione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Mi complimento con l’Assessore Castelli per la capacità di azione al di là del suo Assessorato, ma come gruppo consiliare noi stiamo aspettando una interlocuzione con l’Assessore Saltamartini da mesi. Oggi sono arrivate due risposte all’interrogazione che avevamo posto in essere, per le quali in parte siamo soddisfatti.
In merito alla nomina del Comitato tecnico regionale, la prima domanda, bene, ma questa deve avvenire con una certa celerità, l’unica scusante è il Covid che non ha permesso un’azione immediata e più veloce.
Il Comitato può mettere insieme una serie di azioni per una malattia così importante che vede la cronicità e l’interessamento di centinaia di famiglie marchigiane e, come sottolineava l’Assessore, riguarda anche una parte dei turisti perche alcuni pazienti da fuori regione si recano nella nostra e a volte siamo stati anche un’eccellenza nel creare le condizioni per dar loro un servizio di dialisi turistica. Questo bene.
Nella seconda domanda riguardante i rimborsi del trasporto sanitario a me, Assessore, non risulta che tutte le famiglie siano coperte e su questa cosa farei un ulteriore approfondimento.
Non abbiamo voluto impegnare l’Assessorato con una mozione, ma l’abbiamo fatto attraverso una interrogazione per dare tempo e anche azione di lavoro per verificare la disponibilità al 100% nel rimborsare tutte le famiglie che necessitano del trasporto sanitario. Grazie.

Interrogazione n. 256
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Intitolazione a Gino Strada della sede di Pesaro del corso di laurea in infermieristica, ubicata presso il presidio ospedaliero di Muraglia dell’AO ‘Ospedali Riuniti Marche Nord’”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 256 dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Ringrazio gli interroganti. Da questo punto di vista la risposta è politica e mi impegna a livello più personale ed individuale che non politico.
E’ evidente che le procedure dirette all’intitolazione di ambienti pubblici a personalità devono essere rimesse alla prudente valutazione degli organismi consiliari, questo è vero sempre, in particolar modo quando si parla di figure che sono, mi prendo la responsabilità di quello che dico, anche profondamente ideologizzate.
La figura di Gino Strada non è rimasta neutra rispetto a quelle che sono le passioni e le sofferenze della politica.
Dicevano gli antichi che oltre il rogo non vige ira nemica, sarebbe a dire che dopo la morte, e Gino Strada è mancato qualche mese fa, non si devono fare polemiche e non ne faccio, però diciamo che la decisione di intitolare uno spazio pubblico è valutazione che deve essere fatta tenendo conto di quelle che sono state anche le posizioni politiche, molto radicali e dure, prese dal dr. Gino Strada.
Personalmente, nel pantheon dei miei riferimenti, non apprezzo particolarmente ad esempio il fatto che fosse membro del Servizio di vigilanza del Movimento studentesco nella Milano degli anni di piombo, secondo me quella non è stata una delle parti più commendevoli, lo penso, lo dico, si parlava dei katanghesi, si parlava dell’hazet 36, della chiave inglese che spesso e volentieri veniva precipitata sul cervello dei ragazzi come Sergio Ramelli, che è stato un militante del Fronte della Gioventù ammazzato non da Gino Strada evidentemente, ma dal servizio d’ordine.
Questo cosa vuol dire? Che rispetto alle passioni, al fatto che quando si parlava dei decreti sicurezza Gino Strada considerava poco più che nazisti i segretari di Fratelli d’Italia e della Lega, ognuno è titolato a esprimere nei limiti del possibile e di quello che la Costituzione consente tutto ciò che pensa, però se qualcuno mi dicesse a chi intitoli un ambiente pubblico, personalmente avrei più di una perplessità a intitolarlo a Gino Strada, non per quello che ha fatto con la sua Ong, sicuramente avrà fatto molto bene, io sono credente, sono convinto che gliene sarà reso merito nell’aldilà, ma da questo punto di vista, se devo essere sincero, come si impone ad ogni amministratore della sfera pubblica, dico che a Gino Strada non intitolerei quel padiglione.
Ovviamente se il Consiglio regionale autonomamente, nell’esercizio dell’attività democratica ritenesse di farlo, accetterei la cosa, ma la risposta è politica ed io penso esattamente questo. E’ un uomo che ad esempio ha sempre fortemente criticato il personale in divisa nelle molte circostanze che hanno visto i nostri militari presenti nei teatri di guerra, io invece, diversamente da quello che pensano gli interroganti, rigengo che i nostri militari, che hanno dato anche la vita nei teatri internazionali di guerra per portare pace in Medio Oriente, siano da ritenere ammirevoli servitori dello Stato, ma questa è una mia opinione, che dico senza enfasi, ma con la schiettezza che si impone quando si parla di fare intitolazioni, che necessariamente esigono una riflessione su quelli che sono stati i costumi, le dedizioni e le caratteristiche di una vita, in questo caso di Gino Strada, che chiaramente piangiamo per la sua scomparsa, ma ciò non ci rende immuni dal diritto/dovere di esprimere anche delle valutazioni sulle posizioni ideologizzate fortemente, che lo hanno legittimamente connotato nel suo esercizio dell’attività professionale.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Devo dire la verità, non so cosa rispondere, nel senso che rimango stupido, sorpreso dalle parole dell’Assessore Castelli.
Penso che la figura di Gino Strada sia riconosciuta a livello internazionale e mondiale per quello che ha rappresentato. Non so cosa facesse da ragazzo, anzi lo so, ma non è questo il punto, ha rappresentato un modello di medico che è riuscito con grande spessore dal punto di vista etico ad occuparsi nel corso degli ultimi decenni degli ultimi, delle persone più fragili, andando ad intervenire grazie ad Emergency in tutte le situazioni di guerra sulle quali, probabilmente, in tanti giravano la testa, anche chi aveva ruoli istituzionali diversi con lo scopo di occuparsi di questi ultimi, ma non lo faceva.
Gino Strada secondo me è una figura che va oltre rispetto a tutto quello che ha detto l’Assessore Castelli, che ovviamente non condivido, anzi, può rappresentare dal mio punto di vista un esempio per i tanti giovani che devono affacciarsi ad una professione che alla base di tutto dovrebbe avere la voglia di occuparsi degli altri, la voglia di stare vicino alle persone che hanno bisogno e secondo me Gino Strada rappresenta tutto questo.
Andare a tirar fuori certi temi …, veramente faccio difficoltà anche a rispondere, ho capito che la risposta da parte della Giunta è negativa, la cosa mi lascia amareggiato anche perché è una proposta bipartisan, che nella città di Pesaro è stata avanzata anche da altre forze politiche, in particolare da un Consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, che voglio ricordare, ed io mi sono fatto carico di portare questa richiesta all’interno dell’Aula del Consiglio regionale.
Secondo me è un’occasione persa anche per quello che era stato il dibattito in città da parte dei ragazzi, degli studenti e delle forze politiche con le quali mi sono confrontato. C’era la voglia e l’onore di voler intitolare questa sede a Gino Strada.
Addirittura mi ha chiamato l’ordine degli infermieri nazionali complimentandosi per questa proposta perché la ritenevano di alto profilo. Oggi abbiamo una Giunta regionale che invece comincia a rivangare questioni che secondo me non hanno niente a che fare con la dedica di uno spazio sanitario ad una figura che a livello mondiale ha portato in alto il nome dell’Italia per la sua attività. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Non ci si finisce mai di stupire ascoltando l’Assessore Castelli; probabilmente non ha neppure letto l’interrogazione che mira esclusivamente a valorizzare la figura di Gino Strada per la sua attività sanitaria riconosciuta in tutto il mondo.
La sua anima fascista viene fuori in maniera forsennata, non riesce a trattenersi, è evidente questo, perché si marchia, si etichetta e in una qualche maniera si uccidono tutte le persone che non hanno fatto parte di quella storia, addirittura l’Assessore Castelli richiama la storia di Ramelli.
Credo che esplicitazione più grave sia questa, non per la morte di Ramelli …

(interventi fuori microfono)

Romano CARANCINI. Consigliere Ciccioli mi faccia parlare e stia zitto …

PRESIDENTE. No, non deve essere interrotto, però non può ordinare ed impartire il silenzio agli altri. Lo faccio io per suo conto. Ha ragione, lei continui e silenzio in Aula perché siamo nella replica.

Romano CARANCINI. Volevo solo dire che il richiamo a Ramelli collegato a Gino Strada è una vergogna, perché Ramelli è un uomo morto come sono morti tanti altri giovani in un periodo in cui l’Italia purtroppo era ubriaca di violenza e di estremismi, ovviamente molti di più da una parte, ma quando ci sono di mezzo le persone che muoiono, soprattutto giovani, è grave. E’ l’accostamento della vicenda di Ramelli a Gino Strada la vergogna di un fascista che non riesce a trattenere il suo animo.
Assessore Castelli, che ci dice dell’europarlamentare di Fratelli d’Italia, e dei suoi accoliti? Dica una parola istituzionale! Non è riuscito ad essere equilibrato, ha messo un muro di fronte ad una figura riconosciuta non in Italia, ma nel mondo. Una persona che ha salvato vite senza guardare di che parte fossero.
Mi chiedo se lei non abbia bisogno di chiedere scusa per questa cosa perché è veramente grave, una sorpresa. Oddio, dopo quello che ha combinato con i contratti istituzionali sul sisma non sono più sorpreso di niente, ma verrà anche il tempo di quello!
Una risposta rispetto alla quale chiedo che la Giunta dica qualcosa di più preciso: Gino Strada deve essere emarginato o addirittura bollato in maniera negativa perché ha fatto parte del Movimento studentesco o di altro?
Assessore Castelli non sia fascista come le viene naturale …

PRESIDENTE. No, la prego non continuiamo con queste cose …

Romano CARANCINI. Penso che la risposta sia assolutamente grave. Grazie.

PRESIDENTE. L’Assessore Castelli mi chiede la parola per fatto personale, qual è il fatto personale?

Guido CASTELLI. Il Consigliere Carancini nella sua furia e nella sua ossessione mi ha definito tre volte fascista.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Lo faccio con molta tranquillità. Non solo non ritratto niente perché io so che la geografia è lo sport nazionale e quindi bisogna solennizzare tutti coloro che in qualche maniera il maestrin definisce.
La violenza dell’attacco di cui sono stato destinatario da parte del Consigliere Carancini, la violenza verbale che usa, la minacciosità e i tentativi di intimidire, in realtà a me fanno ridere per il semplice motivo che io ho ricordato, posto che è competenza dell’Aula e dei Consigli quella di presentare proposte di intitolazione, ed ho risposto con una riflessione che, e l’ho premessa, riguarda me e mi impegna nel profondo delle mie convinzioni.
Ripeto, quando si tratta di intitolare uno spazio pubblico ad una figura bisogna esaminare quella figura nella sua interezza. Quando il dr. Gino Strada definiva nazisti i Segretari nazionali di Fratelli d’italia e della Lega faceva e diceva cose talmente gravi e con una tale virulenza che la sua figura a mio modo di vedere non va considerata sufficiente e idonea ad intitolazioni, lo ripeto e lo dico.
Il servizio d’ordine del Movimento studentesco è …

PRESIDENTE. Rimaniamo sul fatto dell’epiteto fascista.

Guido CASTELLI. Al di là di quello che ha fatto Gino Strada, che non fece sicuramente parte del commando che ammazzò Sergio Ramelli, che fu ucciso dal servizio d’ordine dei Katanghesi ed è una vergogna che solo dopo 30 anni siano stati scoperti gli omicidi perché la vera verità in questa nazione è la verità di morti che sono stati, anche dopo aver perso la vita, ulteriormente ammazzati dall’oblio solo per il fatto che si trattava di ragazzi di destra.
Da questo punto di vista, Consigliere Carancini, respingo al mittente tutte le sue accuse e le sue intimidazioni. Non ci fa paura ed è tempo che le Marche aprano gli occhi, come hanno già fatto, perché non è attraverso le icone del progressismo maceratese che si può pensare di voler imporre il pensiero unico a questa maggioranza.
Ripeto totalmente quello che ho detto, se il Consiglio regionale vorrà come icona Gino Strada, a cui intitolare un padiglione, lo deciderà, io la penso in questa maniera.

PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Ho parlato di anima fascista, Presidente. Ho detto che ha un’anima fascista che viene fuori. Voglio anche dire all’Assessore Castelli che io non intimidisco, forse per lui questo è un elemento che serve per difendersi, ma non intimidisco, ovviamente gli dico cosa penso, per esempio non interrompo mai come sta facendo …

(interrompe l’Assessore Castelli)

PRESIDENTE. No, la prego di fare silenzio. Continui Consigliere.

Romano CARANCINI. Quando ha detto un sacco di sciocchezze sono stato zitto ed ho aspettato democraticamente. Da questo punto di vista non ho affatto intimidito nessuno, ovviamente la tranquillizzo, Assessore. Forse governerà per cinque anni ma già si vede cosa sta succedendo in questo Paese e quindi tornerà da dove è venuto. Anche lì, non si sa da dove è venuto perché il suo trasformismo politico in questi anni è stato proverbiale, è passato da un posto ad un altro a seconda di dove le poteva far comodo e questa è una cosa che ci può stare, quindi da questo punto di vista stia sereno, Assessore Castelli.

PRESIDENTE. L’Assessore Castelli mi chiede la parola per fatto personale, qual è il fatto personale?

Guido CASTELLI. Il fatto personale è che in maniera del tutto impropria, a testimonianza dello stato di disordine e di confusione mentale del Consigliere Carancini, ha fatto riferimento, senza che fosse stato richiesto, alle mie personali scelte politiche. Lo tranquillizzo perché a 15 anni mi sono iscritto al Movimento Sociale italiano, sono stato Presidente del Fronte della Gioventù. Mi onoro di avere iniziato, svolto e sviluppato sempre la mia carriera nella destra italiana, da questo punto di vista non c’è linearità maggiore della mia vita, ne sono orgoglioso ed ho imparato tantissimo.
Sono stato a scuola di democrazia nelle file della destra perché essere di destra è una sfida e voleva dire essere capace di tutelare le libertà e i diritti.

PRESIDENTE. Assessore, la prego di fermarsi perché l’articolo 61 del Regolamento interno prevede che si spieghi il motivo per cui si chiede la parola per fatto personale e il Presidente, se ne riconosce la sussistenza la concede. Ha fatto senza soluzione di continuità, ritenendo che la mia fosse l’accettazione della sua indicazione. Per questo, torno a dire che in futuro il fatto personale deve essere composto da quattro tempi: la richiesta, la riconoscenza della sussistenza del fatto personale, l’intervento e la replica di chi ha provocato il fatto personale. Ora se vuole concludere il suo intervento per fatto personale le do la parola.

Guido CASTELLI. Mi sono dilungato nel precisare le ragioni del fatto personale, però non ho detto se c’è fatto personale, dico che una delle cose che ho imparato militando nella destra è difendere le opinioni di tutti, anche quando sono opinioni in cui non mi riconosco, quindi difenderò anche quelle del Consigliere Carancini se necessario, anche se certe volte fa di tutto per rendere quasi impossibile questa missione democratica.

PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Prendo pochi secondi e non chiederò il fatto personale perché ancora una volta mi si taccia del fatto che sono matto, ormai è diventato un ritornello, me lo dice il Consigliere Ciccioli ed anche l’Assessore Castelli.
Non mi sento neanche offeso … Se sono matto o se parla del mio disordine mentale, penso che possa essere considerato un’offesa, ma non chiedo il fatto personale, però gli do un consiglio a lui che cita a più riprese, talvolta sbagliando. Io vengo da Ficana e leggo solo qualcosa, c’è un bel libro, lo legga, intitolato “I matti del Duce” di Matteo Petracci, una pubblicazione bellissima nella quale si racconta come una volta si dava del matto e si consideravano ed etichettavano malati mentali o disordinati mentali, come è stato detto a me, a coloro che ovviamente non la pensavano come il Duce. Grazie.

PRESIDENTE. Consigliere Ciccioli, lei non ha il fatto personale.

Carlo CICCIOLI. Volevo sollevare il problema di caso personale di gruppo.

PRESIDENTE. No, non c’è caso personale di gruppo. Il caso personale è personale, perché la responsabilità è personale.

Carlo CICCIOLI. Presidente, mi appello alla sua sensibilità, non possiamo vivere in tutte le sedute le provocazioni del Consigliere Carancini. La diagnosi è discontrollo emotivo in questo momento, quindi è un’altra cosa, poi in altri momenti la diagnosi cambia, adesso è discontrollo emotivo. Così abbassiamo il livello del Consiglio, mi appello a lei, Presidente onorabile di questa Assemblea, per evitare questa cosa che continua, continua, continua e non va bene.

PRESIDENTE. Prima di lasciare la parola al Consigliere Carancini, che vorrà chiedere il fatto personale, vorrei dire a tutti noi questa cosa. Se non è per fatto personale non posso più procedere in questo modo perché andiamo in una deriva che non conviene a chi dirige l’Aula in questo momento, ma a tutti noi.
Mi appello a che tutti noi andiamo a leggere l’articolo 72, comma 1 del Regolamento interno, in cui si impone di non usare parole o frasi sconvenienti in Aula, senza fare nessuna valutazione perché la discrezionalità soggettiva è personale, ma è altrettanto certo che nell’ambito del comune parlare, sentire, anche in termini di espressioni politiche colorite, dobbiamo contenerci nella logica.
Consigliere Carancini chiede la parola per fatto personale?

Romano CARANCINI. No.

PRESIDENTE. Allora fermiamoci.

Romano CARANCINI. Mi scusi, Presidente, ha lasciato dire al Consigliere Ciccioli che sono matto ancora una volta!

PRESIDENTE. Allora chieda di intervenire per fatto personale perché questa è la situazione.
Io ho chiesto al Consigliere Ciccioli se aveva un fatto personale ritenendolo …

Romano CARANCINI. Però ha parlato!

PRESIDENTE. Si, ha parlato perché ha chiesto il richiamo all’articolo 72, che io ho rivolto a tutta l’Aula, compreso il Consigliere Ciccioli, e lo rifaccio di nuovo.
Se nel parlare il Consigliere Ciccioli ha pronunciato delle parole che per lei sono offensive, mi dice quali sono ed io se lo ritengo le do la parola per fatto personale, così lei si esprime nel modo che ritiene migliore. Non c’è altra modalità.

Romano CARANCINI. No, non posso dare la soddisfazione al Consigliere Ciccioli. Quando un Consigliere dà del matto ad un altro Consigliere credo che sia una cosa grave. Non penso di aver usato parole …, perché dire anima fascista o trasformista è evidentemente una valutazione politica, qualcuno potrà dirmi che l’Assessore Castelli ha fatto parte del Fronte della Gioventù, ma per esempio è stato in Forza Italia quando gli faceva comodo stare lì, ma questo non è un tema.
Dico che quando si dà del matto ad un’altra persona, non sto neanche a dire, credo che la Presidenza del Consiglio debba imporsi perché non è pensabile … Io non mi sento offeso dalle povere parole del Consigliere Ciccioli, uomo la cui storia la conosciamo tutti …

PRESIDENTE. Dobbiamo fermarla qua, altrimenti diventa una tavola politica partitica che a me non interessa, prendendo anche spunto dalla sua richiesta cercherò di essere più attento per l’applicazione delle sanzioni disciplinari - ha perfettamente ragione, era il termine che lei mi ha detto - per evitare frasi o parole sconvenienti da ciascuno nei confronti di altri o di altri Consiglieri che intervengono nell’ambito dell’argomento.
Consigliere, la prego di non intervenire più perché abbiamo accolto la sua richiesta dell’articolo 72.
Ha la parola, per replica all’interrogazione n. 256, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Mi ero riproposto, considerato che la mia interrogazione è stata rinviata, di non intervenire in questa seduta perché l’hanno fatto e bene i Consiglieri del mio gruppo, però lo devo fare su questa interrogazione brevemente all’esito di questo dibattito.
Ritengo, Consigliere Ciccioli, che l’Assessore Castelli abbia svilito il dibattito in quest’Aula perché la nostra interrogazione a prima firma del Consigliere Biancani, parte dal decesso, purtroppo, di Gino Strada fondatore di Emergency, associazione umanitaria nata nel 1994, unanimemente riconosciuta nell’attività di soccorso e sostegno alle vittime civili delle guerre, delle povertà. Credo che questo sia riconosciuto da tutti.
E’ in discussione il valore di un medico, di un professionista sanitario preparato e attento, mosso da un grande spirito solidaristico, questo è in discussione, non la sua gioventù o il suo pensiero politico, è in discussione il suo valore di uomo e di professionista sanitario.
Si è fatto interprete il Vicepresidente Biancani, insieme a noi che abbiamo sottoscritto l’interrogazione, di un sentimento diffuso anche nel mondo della medicina dove l’interlocuzione tra l’altro non è soltanto un riconoscimento a Gino Strada, che pure è un valore, ma un riconoscimento alle sue azioni, quelle azioni che, se vogliamo, di sicuro hanno anche emendato eventuali errori. Dal raccogliere questo sentimento diffuso nasce questa interrogazione.
Bastava dire semplicemente che non lo si riteneva opportuno, non c’era bisogno di metterla sotto il profilo ideologico, sotto il profilo politico, non c’entrava nulla tutto questo. Ripeto, è stata persa un’ottima occasione.
Vorrei dire, senza voler prendere le difese del Consigliere Carancini che non ne ha bisogno, che quando lui parla di pulsioni fasciste esprime un giudizio politico in quest’Aula. Vorrei ricordare all’Assessore Castelli che è Assessore e non è Consigliere regionale, che è cosa diversa nell’esprimere opinioni. Questo ce lo potrà insegnare il Presidente del Consiglio regionale.
In occasione di una delle ultime sedute l’Assessore Castelli , più volte si è rivolto a me, quello sì con un insulto per me è grave, anche se talvolta in modo scherzoso, ma è anche peggio, paragonandomi al Ministro della propaganda nazista, che venne definito storpio nel fisico come storpio nella mente. Mi paragonò a quel Ministro di cui non voglio pronunciare il nome.

PRESIDENTE. L’Assessore Castelli immagino per fatto personale.

Guido CASTELLI. Devo dire perché? Credo non sia necessario.

PRESIDENTE. Mi deve dire in che cosa consiste.

Guido CASTELLI. Chiedo il fatto personale perché il Consigliere Cesetti mi ha accusato falsamente di averlo tacciato, paragonato a Goebbels e di averlo insultato.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. In realtà non è così. Nel corso della discussione della legge 18 dove reiteratamente, mi verrebbe da dire ossessivamente, il Consigliere Cesetti definiva la proposta, che poi è stata approvata, come illegittima costituzionalmente e afflitta da errori catastrofici e inemendabili, di fronte alla reiterazione continua di questa valutazione, ricordai ciò che diceva Goebbels, ovvero che una bugia ripetuta più volte diventa una mezza verità, ho citato una frase, un aforisma, non ho detto che il Consigliere Cesetti è Goebbels. Ho detto che il Consigliere Cesetti continuava a dire bugie e faceva come indicava il Ministro più feroce probabilmente del governo nazista, che era Goebbels.
Oggi questa cosa la posso dire ancora più convintamente, perché comunico ufficialmente che il Governo italiano ha omesso di impugnare la legge di riorganizzazione di questa Regione dimostrando che tutti quei vizi invocati falsamente, surrettiziamente e strumentalmente dal Consigliere Cesetti erano tali.

PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Vorrei ricordare all’Assessore Castelli - lei Presidente me lo insegnerà - che se fossimo in un’aula di Tribunale, ma non lo siamo per fortuna, in un processo per diffamazione o qualcos’altro, le sue dichiarazioni sarebbero confessorie, lui me lo può rammentare come avvocato.
Per quanto riguarda le bugie, il fatto che il Governo non abbia impugnato quel provvedimento poco conta, perché sa bene l’Assessore Castelli che eventuali vizi di illegittimità possono essere fatti valere in via incidentale anche dinanzi all’autorità giudiziaria o dinanzi alla Corte dei Conti ad esempio nei giudizi di parifica.

PRESIDENTE. Passiamo al punto n. 5 con la mozione n. 119.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Come avevamo concordato chiedo il rinvio della mozione.

PRESIDENTE. Prima di passare al punto n. 6, premetto che le interrogazioni n. 247 e n. 254, sono rinviate alla prossima seduta assembleare.

Mozione n. 67
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Mangialardi, Vitri, Cesetti, Casini, Carancini
“Revoca DGR n. 311/2021”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 67 dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Mangialardi, Vitri, Cesetti, Casini, Carancini.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Premesso che la Giunta regionale con deliberazione n. 435 del 15 aprile 2021, ha revocato un suo precedente atto: la deliberazione n. 311 del 22 marzo 2021, concernente “Formazione elenco di advisors per il supporto allo sviluppo di piani di reindustrializzazione e ristrutturazione nei casi di crisi aziendale ai fini della salvaguardia occupazionale”, invocando l’articolo 21 quinquies, comma 1 della legge n. 241 del 7 agosto 1990.
Rilevato che per dare attuazione alle decisioni di cui alla citata delibera di Giunta regionale n. 311/2021 sono state investite risorse umane e finanziarie (predisposizione e adozione dell’Avviso, messa a punto di un programma telematico per la presentazione delle domande, predisposizione di istruzioni per i possibili candidati, comunicati stampa, ecc,), distogliendole da altre attività che possono risultare più utili e proficue per la comunità marchigiana.
Considerato che una riflessione più oculata avrebbe fatto rilevare, da subito, l’inopportunità di un elenco “di advisors”, suscettibile di generare concorrenza sleale tra professionisti e ordini professionali oltre che confusione nel sistema produttivo regionale, invero, a motivazione della revoca si assume che “A seguito di ulteriore interlocuzione con le parti sociali si è convenuto che, per una maggiore efficacia delle possibili azioni a supporto delle crisi aziendali, possa essere necessario un più ampio e organico coinvolgimento di tutti gli ordini professionali maggiormente coinvolti, da realizzarsi con la definizione di forme di collaborazione di volta in volta concordate tra le parti convenute”.
Si impegna il Presidente e la Giunta regionale ad esaminare e a ponderare con maggiore oculatezza i documenti istruttori e le proposte di delibere di Giunta regionale prima procedere alla adozione; consultare propedeuticamente le rappresentanze organizzate dei soggetti per i quali le decisioni regionali potrebbero sviluppare effetti; pubblicizzare attraverso la stampa la decisione della revoca dell’elenco, similmente a quanto fatto per il suo lancio, dal momento che la nota inserita sulla pagina informativa del sito regionale appare insufficiente ad informare tutte le categorie interessate.
Come lei sa, Presidente, la mozione è di oltre quattro mesi, ovviamente questo era un invito che aveva ancor più validità all’epoca, ma questa vicenda si commenta da sè, perché l’Assessore Aguzzi invece di atteggiarsi con arroganza in Aula farebbe meglio a prestare più attenzione agli atti che firma onde non incorrere in figuracce come quella che ho appena esposto e che l’ha visto prima deliberare e poi revocare una delibera di Giunta regionale.
E’ un fatto questo che qualifica da sè la capacità amministrativa dell’Assessore, che abbiamo avuto modo di apprezzare sia nella veste di Sindaco, a cui ovviamente auguriamo di migliorare, che di Assessore, speriamo che per il futuro sappia essere più vigile sulle delibere che firma. Si potrà affinare ad esempio con lo studio della predisposizione di questi atti, cosa che noi abbiamo sempre fatto con grande solerzia e questo perché Assessore i suoi errori non sono solo gravi e antiestetici, ma arrecano purtroppo grande confusione e danno ai soggetti interessati al bando. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Non ho problemi ad intervenire in questa discussione, oltretutto è anche tardiva, anche se speravo di parlarne mentre i fatti si svolgevano. Non c’è nulla da dibattere in questo senso o da dover chissà come approfondire, anche perché, vede, se c’è una cosa che mi contraddistingue oltre alla presunta arroganza di cui vengo tacciato questa mattina, nonché dell’ignoranza e del fatto che non sono andato all’Università, così come alcune Consigliere qui presenti hanno fatto nella loro vita, è la dote dell’umiltà, che a volte porta anche buoni consigli. Quando si fanno decine di atti amministrativi, e questo l’ho fatto da Sindaco, l’ho fatto in altre vesti e lo sto facendo anche qui in Regione, in alcuni casi ci si può anche accorgere di aver fatto magari degli atti, ovviamente motivati da grande buona fede e volontà di fare, che hanno creato alcune situazioni di difficile comunicabilità e non di perfetto effetto, così come volevano essere nelle buone intenzioni al momento della proposta.
Approvata quella delibera, che qui viene ricordata - con tutta la buona volontà sia mia che degli uffici che non hanno lavorato mesi, hanno dedicato il tempo necessario a predisporre gli atti, ho anche confrontato questo percorso con alcune associazioni di categoria prima di approvare la proposta - mi è arrivata - questo è vero e non ho difficoltà ad esporlo in quest’Aula perché è la naturalità delle cose - una lamentela per non aver coinvolto alcune associazioni di categoria.
Nell’immediatezza della situazione ho ritenuto opportuno, nella mia predisposizione all’ascolto e all’umiltà verso gli altri, di revocare quell’atto in accordo con i miei uffici e con il Presidente Acquaroli, con il quale ho parlato di questa situazione, successivamente abbiamo riaperto la discussione con le parti interessate, che comunque operano in questo senso (associazioni di categoria, sindacati e altro) e ne ho dato anche pubblicità sulla stampa, lo si è visto negli articoli. Questa mozione, oltre che datata, è superata dai fatti nel senso che articoli di stampa sono usciti, nei quali ho dichiarato più o meno le cose che sto dicendo in questo momento.
Gli articoli sono anche rintracciabili, non ho problemi a dire che è stata revocata questa iniziativa che avevo prima immaginato, pensato, confrontato con la mia dirigenza e dopo una riflessione successiva ho ritenuto che in quella fase potesse essere più utile e più saggio superare quel tipo di iniziativa. Non c’è alcunchè e nessun problema da parte mia ad ammettere una visione, magari non perfettamente approfondita, che ha portato a questa scelta.
Credo che possa capitare a tutti nella vita di fare mezzo passo indietro, a volte anche due di fila perché magari si sbatte il naso da qualche parte, questo lo so anche se non ho studiato.
Chiedo di non approvare questa mozione perché la ritengo del tutto superata, anche nei fatti in quanto chiede di dare pubblicità sulla stampa, come è già stato fatto, della revoca così come dell’approvazione.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie Presidente. Vorrei parlare per ultima, quindi, se si è prenotata la Consigliera Marcozzi …

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Non volevo intervenire perché l’Assessore è stato molto esaustivo, ma voglio ricordare che erano usciti già gli articoli di stampa che spiegavano perché la delibera di Giunta regionale era stata revocata. Però mi permetto di dire che a volte dai banchi della minoranza c’è troppa arroganza.
C’è una qualità dell’Assessore che dovrebbe essere da esempio per la minoranza ed è l’umiltà. Dire all’Assessore che non ha studiato, è prepotente. Ma ragazzi, stiamo scherzando? Ha fatto per 10 anni il Sindaco, ha studiato perché è andato a scuola e si è diplomato, e dai banchi dell’opposizione non tutti hanno la laurea, ma c’è una cosa, ha esperienza lavorativa e non tutti i politici ce l’hanno, magari molti hanno studiato, ma se manca l’esperienza lavorativa si vede e si nota.
Devo dire che in quest’Aula purtroppo manca molto l’educazione perché parliamo a livello politico, ma molto spesso si va sul personale, cercando sempre di offendere e questo non ci fa onore o non vi fa onore.
Quindi, mi auguro, Presidente, che prossimamente il linguaggio sia meno colorito, ma soprattutto un po’ meno arroganza e prepotenza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Dalla mozione ci siamo discostati perché non mi pare che si sia parlato nel merito e siccome mi pare di essere stata evocata come il comitato di pietra in più occasioni, voglio ribadire quello che si può ascoltare, per fortuna, dalle registrazioni del Consiglio su youtube.
Basta andare su youtube e verificare il fatto che io non ho mai detto all’Assessore Aguzzi, e non ho mai giudicato il fatto che fosse o non fosse diplomato, laureato/senza nessun titolo di studio perché non mi interessa, non mi è mai interessato, non penso che un politico debba necessariamente essere laureato.
La mia storia, ho 61 anni, dimostra quello che dico, perché questo è un modus che non ho mai adoperato nella mia vita. Gli ho ricordato invece un’altra cosa, che in questo Consiglio siamo tutti Consiglieri e Consigliere le donne, perché siamo state elette e ci teniamo ad essere chiamate Consigliere. Oggi mi ha chiamato signora Consigliera, non mi sento assolutamente offesa per questo anche perché, ripeto, ho un’età per cui sono piuttosto abituata a questi sgarbi istituzionali da parte di taluni uomini, ne ho subiti molti, diciamo che sono abituata. Vorrei però che questi sgarbi istituzionali non dovessero subirli le nuove generazioni, come per esempio la Consigliera Bora, perché non mi pare giusto.
In questa Assemblea noi siamo Consiglieri e ho ribadito un concetto che torno a sottolineare oggi, che probabilmente l’Assessore Aguzzi - che non è stato eletto dai cittadini, che non è Consigliere perché pur essendosi candidato non è stato eletto, ma è stato nominato, cosa legittima peraltro - non essendo Consigliere non comprende il significato e l’attaccamento alla rappresentanza al quale tutti noi seduti in questi scranni presumo teniamo.
Tutto questo l’ho detto senza offendere nessuno, non ho detto che l’Assessore Aguzzi è un incompetente, non ho detto che è un ladro, non ho detto che è un delinquente, non ho detto nessuna parola offensiva, ho detto semplicemente che avrebbe potuto chiamare la Consigliera Bora con una forbice che andava dalla Consigliera al nome di battesimo oppure, visto che è laureata alla Bocconi ed è iscritta all’ordine dei commercialisti … Questo fino a prova contraria non è un reato perché non possiamo entrare nel meccanismo che se un rappresentante ha un titolo di studio diventa una cosa negativa rispetto a chi non ce l’ha, sarà un valore aggiunto. Secondo me una giovane donna che ha studiato e che parla correttamente tre lingue mi pare che sia una persona che ha maggior valore dal punto di vista in generale delle possibilità rispetto ad altri.
Detto questo, quello che conta, ribadisco alla Consigliera Marcozzi, è l’educazione ed è anche quello che decidono i cittadini in maniera democratica, quindi se noi donne siamo sedute qui tutte dovremmo essere convinte di farci chiamare come la norma e la legge stabiliscono, cioè Consigliere, e dovremmo offenderci quando veniamo chiamate signore perché signore possiamo essere chiamate nella vita quotidiana, al bar, a cena, anche nei corridoi del Consiglio, ma non quando siamo sedute qui perché nessuno di noi si permette di chiamare i colleghi signori o signore. Anche lei che nella vita svolge un lavoro per il quale ha studiato perché si deve sentire diversa o inferiore rispetto ad un altro? Lungi da me l’idea di offendere l’Assessore Aguzzi, non l’ho fatto, non intendevo farlo e se uno sente la registrazione certamente non l’ho fatto.
Ripeto, il titolo di studio per me non è un problema, come non è un problema neanche chi ha destinato tutta la sua vita alla politica e non ha lavorato, pur avendo io lavorato per oltre 30 anni. Non faccio questa differenza perché credo che per fare bene la politica ed amministrare ci si debba dedicare e chi ci si dedica può anche svolgere soltanto quella funzione nella vita, senza dover lavorare. Anche questo è un aspetto della democrazia, perché se mi posso permettere di fare politica senza lavorare e ho un reddito che me lo consente, posso essere avvantaggiato rispetto a chi un reddito non ce l’ha, quindi ritengo che anche questo aspetto possa essere sottolineato.
Per chiarire una volta per tutte perché i falsi vittimismi e il mettere in bocca parole che non sono state dette, è un giochetto che … Consigliera, che l’opposizione sia sempre maleducata, quando il Consiglio è stato sospeso dal Presidente Latini per due o tre volte non certo per causa nostra, lascia pensare.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Visto che non ho avuto la facoltà la settimana scorsa voglio ringraziare qui pubblicamente la Consigliera Casini per aver giustamente a mio avviso posto il tema sull’appellativo che ha voluto riservare l’Assessore Aguzzi ad una donna, che giustamente va chiamata Consigliere e non signora. Non credo che si rivolga ad esempio al Presidente Acquaroli chiamandolo Signor Acquaroli, è una cosa grave e mi ha fatto molto piacere – lo dico non solo da collega, ma anche da donna - che la Consigliera Casini abbia giustamente sottolineato anche questo aspetto.
Entrando nel merito della mozione, se è datata non è certo per colpa dei proponenti. Noi l’abbiamo presentata per tempo, poi capisco – lo dico in senso ironico – che anche prima della pausa estiva si sia voluto dare la priorità ad atti della maggioranza e non agli atti ispettivi dell’opposizione, ma che si voglia rimproverare i proponenti del fatto che la mozione è datata la ritengo una cosa inaccettabile.
Più della volontà di fare a me sembra, non solo l’atteggiamento dell’Assessore Aguzzi, ma un po’ tutto quello della maggioranza, la volontà di apparire. Ad un anno dalle elezioni non si è visto un risultato concreto, dico uno, se non quello che avete ereditato dalla precedente Giunta.
L’ascolto, mi permetto di sottolinearlo, va praticato prima di deliberare, non dopo, è questo ciò che è grave di quanto è avvenuto. Comunque prendo atto, Assessore Aguzzi, del bagno di umiltà che ha fatto, che sia di buono auspicio non solo per il suo futuro, ma anche quello dei suoi colleghi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. E’ una dichiarazione molto stringata, noi recepiamo la richiesta dell’Assessore Aguzzi - io consiglierei il non passaggio al voto – di bocciare la mozione.
Esprimo fin da adesso voto contrario perché a me pare che una serie di documenti, che vengono qui presentati, anche tutte le considerazioni del Consigliere Carancini, siano speciosi, uso questo termine, che non è aggressivo, a menare il can per l’aia. A che serve tutto questo?
E’ una cosa che è stata fatta, bandita, pubblicizzata, ritirata, pubblicizzato il ritiro della determina, a questo punto se vogliamo trovare pretesti per parlare ok, però non serve. Quindi, noi voteremo contro, meglio sarebbe che la Consigliera Bora ritirasse il documento per evitare la bocciatura in Aula, niente di più.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Ovviamente faccio la dichiarazione di voto a nome di tutto il gruppo del Partito Democratico, riteniamo giusto mantenere questo impegno, che non è altro che un invito a studiare, nel senso di approfondire, tutti gli atti prima di presentarli in Giunta e proprio perché il Consigliere Ciccioli è il primo che si diletta nel dare il voto agli altri, è bene che questa mozione rimanga agli atti, quindi noi vogliamo votarla. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Noi voteremo contro questa mozione.
Per quanto riguarda le affermazioni che arrivano dai banchi della minoranza sul fatto che non si è visto nulla di questa maggioranza, mi sembra che avete fatto anche una mozione che abbiamo votato tutti insieme, quella sulla Zes, sulla quale l’Assessore Castelli ha spiegato molto bene che il Ministro ha dato l’ok. Credo che questo sia un risultato non eccellente, di più. Già siamo a buon punto, è una grandissima soddisfazione per questa maggioranza perché moltissime aziende - ieri eravamo al tavolo del lavoro in Provincia - emigrano in Abruzzo. Ottenendo questo risultato evitiamo una emorragia e questo è un risultato di questa Giunta, di questa maggioranza.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Semplicemente per dire che anche il gruppo Lega voterà contro, come gli altri gruppi di maggioranza, come da indicazioni dell’Assessore Aguzzi. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 67. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Mozione n. 77
ad iniziativa delle Consigliere Lupini, Ruggeri
“Sostegno della Giunta regionale al riconoscimento giuridico e professionale della figura di Autista Soccorritore”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 77 delle Consigliere Lupini, Ruggeri.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Stavamo concertando insieme sulla risoluzione delle mozioni precedenti.
Rimetto in ordine le idee, quello che noi chiediamo con questa mozione è che la Giunta regionale dia un supporto affinché la figura dell’autista soccorritore possa essere finalmente riconosciuta.
Tutti sappiamo quanto sia importante questo tipo di operatore, quindi, chiedo a questo Consiglio, anche a seguito di una discussione a cui abbiamo assistito, che ci ha visti un po’ divisi, forse questo è un buon momento per ritrovare un equilibrio e un atteggiamento più costruttivo, di fare asse con il Governo in modo da portare dei risultati sulla nostra sanità e poi in ultimo, che è la ricaduta più importante, sul servizio ai nostri cittadini e cittadine. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Semplicemente per dire che questa figura professionale ho purtroppo occasione di vederla quasi giornalmente con la chiamata al 118, oppure nell’assistenza in termini di emergenza/urgenza.
L’autista di ambulanze o autista soccorritore è un esperto nella guida dei veicoli per il trasporto d’urgenza e per i mezzi di soccorso, tipicamente ambulanze o auto mediche, ma è anche, soprattutto nelle prime fasi del soccorso, per esempio all’arrivo dell’ambulanza a casa del paziente, uno dei veri soccorritori, è anche lui un soccorritore, aiuta il medico quando l’ambulanza è medicalizzata, aiuta il primo soccorritore quando l’ambulanza non è medicalizzata.
Attualmente questa figura professionale è riconosciuta da due leggi regionali, una del Veneto ed una della Valle d’Aosta, ma è arrivato il momento di riconoscerla con una legge nazionale.
La figura dell’autista soccorritore, da impegnare a supporto nell’attività di soccorso e formazione erogata da enti pubblici e privati, potrebbe avere quindi diverse funzioni.
Il percorso formativo deve essere unico da Regione a Regione, ciò che oggi non è.
Assolutamente d’accordo con questa mozione presentata dalla Consigliera Lupini, per dire anche che il gruppo Lega la voterà favorevolmente in quanto impegna la Giunta ad iniziative finalizzate al riconoscimento giuridico e professionale della figura di autista soccorritore, ed a sostenere tutto questo nelle apposite sedi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Sono anni che la decisione su questa figura viene rinviata a livello nazionale. Questa figura professionale è assente dal punto di vista giuridico e professionale, ma invece è molto presente nel nostro vivere quotidiano, in tutta Italia, nell’affrontare decine di migliaia di missioni di soccorso e di attività di assistenza e di trasporto di persone inferme.
Nonostante l’autista soccorritore sia di fatto presente all’interno dell’organizzazione dei servizi di emergenza, nulla è stato fatto per il suo riconoscimento normativo e allora occorre colmare questa lacuna che è presente nel nostro ordinamento.
Il riconoscimento della figura professionale di autista soccorritore risponderebbe anche ad una richiesta proveniente dal cittadino utente, il quale domanda sempre più una maggior qualità del servizio offerto, in particolar modo per le figure che operano nell’ambito sanitario.
Occorre allora introdurre all’interno delle professioni sanitarie anche questa figura, andando a definire profilo, condizione di accesso, finalità, attività da svolgere, contesti operativi oltre ad una formazione adeguata ed uniforme su tutto il territorio nazionale.
Per questo annuncio fin d’ora il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. Per esprimere la posizione della Giunta. Come è noto oggi sostituisco l’Assessore Saltamartini e mi permetto di farlo anche in relazione a questa importante problematica, che merita il giusto inquadramento perché il riconoscimento giuridico e professionale di questa figura richiede alcuni passaggi normativi che è bene tenere a mente così da poter raggiungere e conseguire l’obiettivo.
La legge 251 del 2000 organizza in quattro aree le professioni sanitarie e sono: professioni sanitarie infermieristiche e professione sanitaria ostetrica; professioni sanitarie riabilitative; professioni tecnico sanitarie e professioni tecniche della prevenzione.
La legge 43 del 2006 partendo da queste aree, che prima ho citato, stabilendo l’istituzione degli Albi e degli Ordini professionali per tutte le professioni sanitarie regolamentati esistenti e di nuova configurazione, ha introdotto uno specifico procedimento per l’individuazione delle nuove professioni sanitarie. Si tratta di affrontare questo procedimento, che viene auspicato da tutti, che richiede un parere tecnico scientifico del Consiglio superiore della sanità tramite alcuni accordi sanciti dalla Conferenza permanente Stato-Regioni.
La figura dell’autista soccorritore non è attualmente considerata nell’ordinamento italiano come una specifica professione, quindi, si richiede di attivare proprio questa procedura. E’ vero che in sede parlamentare, tuttavia, esistono alcuni disegni di legge che vanno nel senso auspicato anche dalla mozione, potrei passarli in rassegna, ma per amore di brevità consegnerò poi alle presentatrici se del caso questa nota.
Nell’ambito della Commissione salute della Conferenza della Regioni è attivo un gruppo tecnico deputato alla definizione di questo profilo. Quindi, le cose si stanno muovendo giustamente e correttamente.
Rispetto alla sede contrattuale, che dovrà poi recepire questo inquadramento, ci sono già degli espliciti riferimenti all’autista soccorritore nell’articolo 23, comma 7, del contratto collettivo nazionale del comparto del personale del servizio sanitario, che richiama quanto stabilito nell’accordo del 22 maggio 2003 tra il Ministro della Salute, le Regioni e le Province autonome.
L’articolo 12 del contratto collettivo nazionale del comparto sanità, sottoscritto nel 2018, ha previsto l’istituzione presso l’Aran, con la partecipazione di rappresentanti designati dal Comitato di settore, di una specifica Commissione paritetica tra Aran e parti firmatarie, alla quale è affidato tra gli altri il compito di verificare la possibilità di prevedere, in conseguenza dell’evoluzione normativa e del riordino delle professioni nell’ambito del servizio sanitario nazionale, l’individuazione di eventuali nuovi profili non sanitari, come ad esempio gli autisti soccorritori.
Quindi, si condivide l’impostazione e l’obiettivo della mozione.
L’organizzazione delle professioni sanitarie per quanto riguarda le nuove aree, le nuove figure presuppone un procedimento rispetto al quale la Regione Marche si vuole rendere parte attiva. Esistono in sede contrattuale tutte le disponibilità giuridiche dal punto di vista contrattuale per ospitare questa nuova figura professionale, ovvero questa professione che esiste già nei fatti, ma che va riconosciuta da un punto di vista formale.
La posizione della Giunta è quella di assecondare per quanto possibile questo processo che si spera possa raggiungere rapidamente una definizione ritenuta da tutti come giusta e auspicabile.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Per preannunciare il voto favorevole del gruppo di Fratelli d’Italia a questo documento, in cui ci riconosciamo, per l’attivazione e l’individuazione di un percorso che secondo noi è estremamente positivo, il riconoscimento di una figura che nei fatti è nell’ordine del giorno di tutta l’attività quotidiana dei sanitari.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Non solo per esprimere il voto favorevole del Partito Democratico, ma anche per chiedere l’appello nominale a nome dei Consiglieri Cesetti, Bora e Mastrovincenzo. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 77. La pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Bora, Cesetti, Mastrovincenzo.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Biancani, Bilò, Biondi, Bora, Borroni, Cancellieri, Cesetti, Ciccioli, Latini, Leonardi, Lupini, Mangialardi, Marinangeli, Marinelli, Mastrovincenzo, Ruggeri, Vitri.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 78
ad iniziativa delle Consigliere Lupini, Ruggeri
“Informazione e trasparenza attività Consiglio regionale tramite canale istituzionale Telegram”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 78 delle Consigliere Lupini, Ruggeri.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Questa è una mozione che vuole essere uno stimolo e una riflessione sull’attività del Consiglio. Sappiamo che la Giunta e i Consiglieri vivono l’attività politica in due palazzi separati, però esiste un unico canale Telegram della Regione Marche che, come tutti sanno, è attivo. Tramite esso vengono in modo molto opportuno, secondo noi, diffuse agli iscritti le informazioni istituzionali riguardanti l’attività di tipo politico amministrativo particolarmente rilevanti per tutto l’ambito regionale che però, per ora a quanto ci risulta, riguardano soltanto l’attività della Giunta.
Considerato che ci sembra uno strumento utile, atto a fornire una informazione puntuale, un canale che è fruibile da tutti e tutte, molto semplice e intuitivo, ci farebbe piacere che l’Aula potesse riflettere sull’opportunità di fornire, con le stesse modalità, tramite lo stesso canale Telegram istituzionale od uno costruito ad hoc per il Consiglio, anche informazioni frequenti, più di quanto lo siano quelle che emergono dal sito istituzionale, concernenti le attività e gli atti più rilevanti approvati dal Consiglio regionale, quindi da tutti i Consiglieri sia di maggioranza che di minoranza.
L’impegno che chiediamo al Presidente ed all’Assessore competente è di attivare le procedure atte a comunicare tramite il canale Telegram istituzionale le informazioni concernenti attività, gli atti più rilevanti approvati dal Consiglio, con cadenza almeno settimanale, con il rinvio ad apposito link sul sito del Consiglio regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Vorrei esprimere il mio favore per questa proposta che mi sembra davvero di buon senso, molto interessante anche perché Telegram sta diventando un importante canale di comunicazione. Ieri abbiamo avuto la dimostrazione quando tutti i sistemi sono andati in tilt a livello mondiale, sono saltati WhatsApp, Facebook, Instagram, l’unico a funzionare era Telegram.
Avendo sempre più utenti, mi spiace notare che sia ora un canale univoco della Giunta, che rischia di far passare un’informazione a volte anche parziale o di parte, mentre sarebbe giusto, almeno come scritto nella mozione, fare in modo che vengano comunicati gli atti principali, le decisioni principali assunte dal Consiglio, non tutto ovviamente, ma ci sono leggi che vengono approvate e che vanno comunicate. Mi vengono in mente ad esempio quella sulla riforma dell’edilizia residenziale pubblica o altre, il supporto negli istituti scolastici per l’assistenza psicologica, ci sono tante iniziative legislative che vanno comunicate anche attraverso questo canale, oltretutto mi permetto di evidenziare che non ha nemmeno costi dispendiosi, si tratta semplicemente di avere la volontà di farlo e di promuoverlo al più presto possibile, per cui complimenti per l’iniziativa alla quale sono favorevolissima.

Presidenza del Vicepresidente
Andrea Biancani

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. Rispetto a questa tematica la Giunta ricorda e pone all’attenzione del Consiglio questo tema. Giunta e Consiglio tradizionalmente, da sempre, sono dotati di uffici stampa autonomi, di siti web autonomi, quindi riteniamo che sia preferibile, nel renderci disponibili ad attivare questa misura, ricondurre la possibilità di utilizzare una messaggeria come quella di Telegram, ce ne sono anche altre, ma parliamo di Telegram, nell’alveo di quella che è la doppia funzione, il doppio canale istituzionale, anche per evitare ibridazioni che non rispettano questa autonomia, in particolare del Consiglio, che è stata concepita così.
La nostra posizione è questa, la struttura informatica della Regione è disponibilissima a far sì che si possa attivare un canale Telegram dell’Assemblea legislativa delle Marche per rimarcare e valorizzare questa doppia funzione dell’esecutivo e dell’Assemblea regionale, che risponde tradizionalmente, ma anche dal punto di vista democratico ed istituzionale, alla diversa funzione che gli organi esercitano nei confronti della comunità. Quindi, siamo favorevoli nel rispetto di questa distinzione che è nell’interesse dell’Assemblea mantenere.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Rapidamente per dire che questa mozione viene accolta, però la distinzione tra ruolo del Consiglio e della Giunta permane - bisogna integrare e modificare la mozione - e ci permette di fare una comunicazione sull’attività istituzionale dell’Assemblea, mentre la Giunta fa la sua attraverso le sue strutture. Non è una unificazione, ma gli atti che vengono resi pubblici passano su due canali diversi.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Credo che ci siamo intesi, la nostra è una mozione che lascia ampio spazio a decidere le modalità con cui rispettare questo impegno.
Noi chiediamo di attivare le procedure atte a comunicare tramite il canale Telegram istituzionale, che può essere disgiunto tra Regione Marche e Consiglio, non c’è nessun problema, l’ho detto nella presentazione.
Se ritenete necessario fare una modifica la valutiamo, però l’impegno è a maglie larghe, credo che non ce ne sia necessità, ci siamo intesi, credo che sia semplicemente dare voce anche alle minoranze, a tutti i Consiglieri, ognuno nel suo ruolo, ognuno con il contributo che può dare.
Penso che sia un bene per i marchigiani e le marchigiane che possono avere una informazione più puntuale.
Rimaniamo a disposizione per eventuali emendamenti, ma credo che ci siamo intesi in modo chiaro.

PRESIDENTE. Se ho bene intuito la volontà dell’Assessore Castelli ed anche del Consigliere Ciccioli è quella di definire bene che il canale Telegram è del Consiglio regionale.

(interrompe il Consigliere Ciccioli)

PRESIDENTE. Lo deve condividere con la Consigliera Lupini, in qualche modo provare ad aggiungere qualcosa al dispositivo che evidenzi questa differenziazione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Votarla, semplicemente si tratta di aggiustare una frase con l’Assessore delegato a questo problema, l’Assessore Castelli; si tratta di mezza riga. Se la proponente è d’accordo, la integriamo e poi la votiamo. Intanto sospendiamo un attimo.

PRESIDENTE. Si, diamo il tempo alla Consigliera Lupini di condividere una eventuale integrazione al dispositivo.

La seduta è sospesa alle ore 14,35

La seduta riprende alle ore 14,45

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.
Emendamento a firma delle Consigliere Lupini, Ruggeri: “Il dispositivo è sostituito dal seguente: ‘a cooperare con la struttura competente del Consiglio per istituire un canale Telegram dedicato e distinto da quello istituzionale della Giunta regionale per divulgare gli atti approvati in Consiglio”.
Dando per letta la parte delle premesse il dispositivo è quello che ho appena letto, sostituisce: “Impegna il Presidente e l’Assessore competente ad attivare le procedure atte a comunicare tramite il canale Telegram istituzionale le informazioni concernenti le attività e gli atti più rilevanti approvati in Consiglio regionale con cadenza almeno settimanale con il relativo ad apposito link sul sito del Consiglio regionale”. Questo dispositivo è sostituito da quello che vi ho prima.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Voto favorevole da parte del nostro gruppo con votazione per appello nominale.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento 78/1. Lo pongo in votazione per appello nominale a nome del capogruppo Consigliere Mangialardi.
Favorevoli: Antonini, Ausili, Baiocchi, Biancani, Bilò, Biondi, Bora, Borroni, Cancellieri, Carancini, Casini, Cesetti, Ciccioli, Latini, Leonardi, Lupini, Mangialardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Mastrovincenzo, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Intanto per ringraziare le proponenti. Penso che sia uno strumento moderno, efficace, utile per arrivare con maggiore determinazione ed anche con maggiore trasparenza ai cittadini. Quando avremo un canale dedicato al lavoro del Consiglio troveremo il modo di rendere maggiormente efficaci le nostre iniziative rispetto alle richieste dei cittadini.
Voto favorevole da parte del nostro gruppo e la richiesta del voto nominale.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 78, così come emendata. La pongo in votazione per appello nominale a nome del capogruppo Consigliere Mangialardi.
Favorevoli: Antonini, Ausili, Baiocchi, Biancani, Bilò, Biondi, Bora, Borroni, Cancellieri, Carancini, Casini, Cesetti, Ciccioli, Latini, Leonardi, Lupini, Mangialardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Mastrovincenzo, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Ruggeri, Vitri.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Per l’organizzazione dei lavori chiederei la sospensione del Consiglio per 10 minuti per verificare ulteriormente la possibilità di arrivare ad una risoluzione sulle mozioni e sull’ordine del giorno relativi alla crisi dell’Elica perché per noi è troppo importante che ci sia un voto unanime. Ritengo che lavorare in queste condizioni sia molto complicato, rischiamo di sfrangiarci. Quando lei riterrà opportuno, in funzione della calendarizzazione delle iniziative di oggi, concedere 10 minuti sarebbe cosa quanto mai efficace ed opportuna. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta accettata, Facciamo in questo modo: sono le 14,49 alle 15,00 esatte riprendiamo i lavori perché dobbiamo concludere con l’approvazione o comunque con la discussione, l’esame e la votazione di una mozione che c’è stata chiesta con urgenza, la n. 134. Un quarto d’ora di sospensione per definire la situazione sulle due mozioni Elica.

La seduta è sospesa alle ore 14,49

La seduta riprende alle ore 15,10

Presiede il Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Se siete d’accordo come mozione d’ordine sui lavori, direi di completare l’esame e la votazione delle due mozioni la n. 99 e la n. 145 sulla questione Elica.
In merito all’argomento trattato, è stata presentata ed acquisita agli atti una proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Ciccioli, Marinelli, Ruggeri, Mangialardi, Rossi, Santarelli, Latini, Mastrovincenzo, Bora, Carancini, Casini, Biancani, Cesetti, Vitri, Lupini: “Premesso che: negli ultimi anni la delocalizzazione delle imprese verso siti che garantiscono una fiscalità e costi del lavoro più vantaggiosi ha subito una accelerazione; anche nella nostra regione tale fenomeno ha impoverito il sistema produttivo territoriale depauperandolo di risorse umane ed economiche: la delocalizzazione non riguarda, paradossalmente, solo le imprese in difficoltà economica, ma anche quelle che mirano ad un abbassamento dei costi del lavoro che, spesso, si traduce in un decremento dei livelli salariali e delle protezioni sociali dei lavoratori.
Premesso inoltre che: in data 31 marzo 2021 l’Azienda Elica di Fabriano ha reso noti i contenuti del piano strategico 2021-2023 con i quali si prevedevano: 409 esuberi su 560 dipendenti complessivi del settore cooking operativi nel comprensorio fabrianese, delocalizzazioni del 70% di produzioni dall’Italia verso la Polonia e la chiusura dello stabilimento produttivo di Cerreto D’Esi. Immediate sono state le proteste dei lavoratori affiancati dai rappresentanti sindacali e dalla Giunta regionale, nelle persone del Presidente e dell’Assessore regionale con delega al lavoro, e da tutti i gruppi assembleari; la trattativa sindacale in sede locale, conclusasi lo scorso primo settembre, ha portato a passi in avanti importanti, ma non ancora sufficienti, vale a dire il rientro di alcune produzioni di alta gamma dalla Polonia nello stabilimento di Mergo, con il conseguente salvataggio di circa 145 posti di lavoro.
Tutto ciò premesso: impegna la Giunta regionale: ad attivare nell’area territoriale in questione gli strumenti agevolativi compatibili e coerenti con la normativa europea in materia di agevolazione fiscale ed amministrativa corrispondenti all’inquadramento delle Marche nella programmazione europea; ad effettuare un monitoraggio sul territorio interessato dalla crisi aziendale di Elica S.p.A., volto a individuare sia il fabbisogno di manodopera sia le strutture pubbliche e private utili e disponibili ad ospitare eventuali investimenti economici e a inviarlo al MISE in modo da contribuire concretamente alla individuazione delle migliori e più opportune misure di politiche attive e politiche industriali da utilizzare sul territorio”.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Anche se con qualche difficoltà alla fine siamo riusciti a realizzare un documento unitario. Credo che questo sia il bene principale a sostegno dell’attività che dovrà svolgere l’Assessore al lavoro Aguzzi che parteciperà.
Questo è l’intendimento che ho segnalato più volte e in parte è stato possibile mettendo insieme l’impegno di tutti, anche del Presidente Acquaroli, perché credo che questa sia una sentenza …, volevo dire vertenza, ma mi è uscito il termine sentenza, lapsus freudiano corretto. Se non riusciamo a dare una soluzione positiva a questa problematica ed iniziano ad aprirsi tutte le criticità …, la prossima di cui parleremo in quest’Aula sarà quella relativa a iGuzzini, un’azienda che va benissimo, che ha i numeri a posto, ma 100 persone verranno mandate via nell’area tecnico/amministrativa, la manodopera no, in questo caso si tocca un’altra area.
Faccio l’esempio che più mi ha colpito qualche tempo fa relativamente all’aeroporto di Falconara, che è stato comprato da un Fondo, che ovviamente ci tiene molto a rilanciarlo, ed uno degli amministratori, tra l’altro straniero, parlando mi ha detto: se le cose non vanno bene poi il fondo cosa risponde agli azionisti? Se tutte le nostre infrastrutture relative ai servizi, se tutte le attività economiche, se tutte le aziende …, diventeremo un Paese che può dare solo attività di servizi, cosa che in parte è accaduta in una economia avanzata come quella inglese. In Inghilterra non esiste quasi più attività produttiva, tutta la Gran Bretagna non produce, sono in pochissimi (Manchester, i porti, la cantieristica), ormai tutto viene prodotto altrove e lì viene fatto lo scambio, l’assemblaggio. Alla fine è una economia che si svuota, in cui c’è bassa manodopera, che è fatta soprattutto di stranieri, su circa 60 milioni di abitanti 10 milioni sono stranieri. Questo significa svuotare, cambiare, nel senso che ci sono servizi di base di bassissimo livello e poi tutte le attività di alto livello, con uno schiacciamento del ceto medio che in genere è la colonna sana e portante di una società. Questo non deve accadere anche in Italia, noi dobbiamo mantenere creatività, produzione, accoglienza, quindi, attività alimentari, agrituristiche, produzioni di qualità, non dobbiamo cambiare la natura della nostra storia.
Questa vertenza che diventa una sentenza è fondamentale, credo che il buon senso e l’unità di tutte le forze politiche (l’unità con i territori, l’unità con le associazioni di categoria, l’unità con i sindacati) siano essenziali in questo passaggio. Voglio cogliere l’aspetto positivo di tutte le forze politiche di dare, ciascuno come può e con la forza che ha, un grande contributo.

PRESIDENTE, Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Mai sospensione fu più opportuna perché rischiavamo di presentarci con le nostre mozioni. Magari la nostra, per il lavoro che il gruppo del Partito Democratico ha attivato, aveva un suo spessore ed anche una linea molto precisa rispetto alle indicazioni e agli impegni che davamo al Presidente in merito agli strumenti da mettere in campo.
Grazie anche al contributo di tutti, penso all’ordine del giorno del Movimento 5 Stelle, alla mozione presentata nei giorni scorsi dal Consigliere Ciccioli, abbiamo fatto un documento importante che dà sostegno all’azione di Governo, mette nelle condizioni il Consiglio tutto, convintamente, di esprimersi positivamente rispetto a questa risoluzione per individuare quello che oggi diventa l’elemento più importante: garantire il lavoro, non la ricollocazione, ma in moltiplicazione, tutte quelle occasioni che oggi per noi si chiamano Zona logistica semplificata rafforzata.
Abbiamo sentito dall’Assessore valutazioni rispetto all’opportunità della Zes che qualche periodo fa non era percorribile.
Sono strumenti che accompagnati anche da risorse importanti, che arriveranno dall’Europa, possono aprire un orizzonte, una prospettiva diversa. Quindi, la risoluzione non è semplicemente la presa d’atto di una crisi non comprensibile di un’impresa, di una scelta che un’azienda mette in campo e che contemporaneamente e direttamente produce 409 famiglie in grande difficoltà. Pensate solo come quel provvedimento può incidere sull’indotto di quel territorio, a fronte di un’attività che deve essere sempre attenzionata e rimarcata, sollecitata e garantita, c’è anche una prospettiva in cui penso che tutto il Consiglio possa ritrovarsi.
C’è il voto favorevole del nostro gruppo e chiedo il voto per appello nominale rispetto all’espressione su questo provvedimento.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Credo che questa risoluzione sia quanto di più opportuno di fronte ad una tematica così pesante, così delicata.
Il lavoro è la cosa fondamentale in questo momento su cui lavorare e ognuno di noi può dare il proprio contributo in base al ruolo ed alle competenze.
Penso che oggi sia stato fatto un grande lavoro di sinergia, che è una cosa a cui noi teniamo particolarmente, quindi non possiamo che esprimere un voto favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Per dire che anche il gruppo Lega è d’accordo su questa risoluzione perché avere attenzione ai posti di lavoro è importante, soprattutto in questo momento, anche riguardo alle aree interne, quelle maggiormente colpite.
Parlare di attività localizzate a Fabriano, Genga, Cerreto d’Esi vuol dire parlare di località in cui ci sono moltissime difficoltà in seguito al sisma. Trovare una soluzione, una condivisione su questa mozione è importante e dobbiamo essere tutti uniti a fronte di una situazione che nel tempo potrà vedere altre realtà di disagio.
Come gruppo abbiamo cercato di contribuire alla mediazione per far sì che si potesse giungere ad una risoluzione unitaria, quindi il gruppo Lega la vota convintamente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Apprezzo molto questa unità di intenti che il Consiglio ha raggiunto su una tematica così delicata, come prima avevo chiesto come Assessore.
Dimostra all’esterno, alle parti in causa, alle parti interessate, agli stessi lavoratori ed anche a chi deve portare avanti le trattative, penso all’azienda, che c’è sensibilità ed unità di intenti ed una attenzione da tutti ugualmente dimostrata.
Credo che non solo sarà utile nel portare avanti la trattativa, sarà utile nell’evoluzione della situazione, ma sarà utile anche a dare un’immagine alta della politica del fare e amministrare di questa Regione.
Quindi, apprezzo molto questa cosa che prima ho suggerito e che al di là della mia indicazione è stata portata avanti dall’intero Consiglio regionale.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di risoluzione sulle mozioni nn. 99 e 145. La pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome del Consigliere Mangialardi.
Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biancani, Bilò, Biondi, Bora, Borroni, Cancellieri, Carancini, Casini, Cesetti, Ciccioli, Latini, Leonardi, Lupini, Mangialardi, Marinelli, Mastrovincenzo, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Ruggeri, Santarelli, Serfilippi. Vitri.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 15,35