Resoconto della seduta n.52 del 12/01/2022
SEDUTA N. 52 del 12 GENNAIO 2022

La seduta inizia alle ore 10,40

Presidenza del Presidente
Dino Latini

Commemorazione di David Sassoli, Presidente del Parlamento europeo

PRESIDENTE. Prima di iniziare la seduta odierna del Consiglio regionale dell'Assemblea legislativa della Regione Marche n. 52 del 12 gennaio 2022, ricorre il sentito obbligo di ricordare la figura del Presidente europeo David Sassoli, che nella notte tra il 10 e l’11 gennaio è venuto a mancare.
La Conferenza dei Presidenti dei gruppi ha deciso una modalità che possa ricordare nel senso pieno la partecipazione alla scomparsa, il dolore che vuole rappresentare l'Assemblea legislativa, con gli interventi del Presidente pro-tempore dell'Assemblea legislativa e dei Presidenti dei gruppi consiliari o loro delegati.
Innanzitutto vorrei ricordare il Presidente del Parlamento europeo per l'abnegazione ad essere un europeista non solo convinto, ma convincente, attraverso una trasposizione corporea di una coerenza nell'impegno e nella costanza affinché l'Europa sociale, l’Europa della nostra comunità, possa essere rappresentata attraverso gli organismi democratici, in primis il Parlamento europeo, nelle modalità più aperte ed ampie, nella possibilità che ogni singolo cittadino, ogni singolo marchigiano, ogni singolo cittadino dell'Unione Europea possa sentirsi sempre di più vivo e partecipe nelle iniziative e nelle scelte che vengono prese dal Parlamento stesso.
E’ stato questo un attestato di partecipazione, che non ne ha fatto il tratto saliente del suo ruolo, ma il tratto caratteristico del Parlamento europeo, tanto da identificare il Presidente Sassoli con la rivalutazione, il rilancio e la valorizzazione del Parlamento europeo.
Ne avevamo bisogno da sempre, soprattutto nell'ultimo decennio ed oggi ancora di più nell'ambito della pandemia, nel corso del quale non è mancata la posizione del Presidente verso il richiamo all'identità comune, al doversi sostenere a vicenda e lo stare insieme per affrontare davvero questa grande avventura, tragica e saliente per tutta la comunità mondiale, in particolare per la comunità europea, come è la pandemia che stiamo attraversando.
In questo contesto David Sassoli ha mostrato proprio i valori forti di quel cattolicesimo democratico da cui proviene, in cui la laicità permette di considerare gli altri dal punto di vista del dialogo come persone con cui confrontarsi e battersi.
Della diversità, non soltanto per gli ultimi, ma della diversità e della possibilità di elevare coloro che sono deboli a un punto irrinunciabile di ogni singola attività fosse grande o importante, è l'ultimo passaggio che ci ha lasciato il Presidente del Parlamento europeo David Sassoli e credo che la sintesi del suo discorso possano essere quel coraggio, cuore e ambizione con cui ha chiuso il primo discorso quando è stato insediato a Strasburgo. Cuore e ambizione che vuol dire non andare oltre l'eccesso e non demordere dai propri impegni, dalle proprie convinzioni, ciò lo può fare chi come lui ha creduto e crede fortemente nell’istituzione europea e nel ruolo della politica, di cui non ha mai rinunciato di farne parte e di elevarne la parte più nobile a modalità di trasmissione della Comunità tutta europea verso le ambizioni e le speranze di ogni singolo cittadino della stessa.
Sono andato troppo oltre con questo intervento perché vorrei lasciare anche a tutti gli altri, in particolare ai Presidenti dei gruppi, di tratteggiare, per quel che riguarda la posizione dell'Assemblea legislativa della Regione Marche, il ricordo anche personale del Presidente.
Posso però concludere con un attestato di ideale partecipazione nella continuità dell'Assemblea legislativa che ha visto protagonista il Presidente Sassoli per ben due volte: nel settembre 2016, quando è stato ricevuto presso il Palazzo delle Marche nell'ambito di un confronto sulle questioni sociali, tema particolarmente a lui caro, in quanto veniva dalla tradizione di padre David Maria Turoldo di Pietro Scoppola e della Rosa Bianca, e il 7 luglio 2020, quando ha inviato un video per la ricorrenza dei cinquant'anni dell’attività dell'Assemblea legislativa regionale.
Con questo lascio a voi Presidenti di gruppo la possibilità di prendere parola e di farlo a nome del Gruppo di appartenenza.
Il primo che si è prenotato per il Gruppo PD è il Consigliere Antonio Mastrovincenzo, già Presidente dell'Assemblea legislativa dal 2015 al 2020, a cui lascio la parola.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Basta un'immagine per comprendere chi è stato David Sassoli: l’omaggio spontaneo di una folla di parlamentari, collaboratori e dipendenti del Parlamento Europeo ieri davanti la sede di Bruxelles, raccolti nel ricordo di un uomo che ha rappresentato l’istituzione europea, incarnando i valori dei padri costituenti per un’Europa, baluardo dei diritti e delle opportunità contro chiusure, nazionalismi e sovranismi. Un’Europa che di fronte a una pandemia globale sa farsi scudo a difesa di ogni cittadino. E le parole commosse dei rappresentanti di tutte le forze politiche del Parlamento italiano lo confermano: la politica è servizio oltre alle divisioni, è rispetto e coerenza nell'affermare i propri valori. Con toni garbati, gentili, ma determinati. Come il suo ultimo messaggio di auguri di Natale che rappresenta un testamento morale per chi si impegna quotidianamente per il bene comune.
David Sassoli è stato un grande Presidente del Parlamento europeo, che si è battuto costantemente per un’Europa accogliente e solidale, per la giustizia sociale, per la tutela dell'ambiente. Tutti ideali che ha perseguito con grande perseveranza per tutta la sua vita. Sapeva sempre da che parte stare, anche nelle situazioni più scomode e controverse, senza finzioni né equilibrismi. Diceva che “i valori europei mettono paura perché le libertà consentono uguaglianza, giustizia, opportunità e pace. E se ciò è possibile in Europa, è possibile ovunque”. E’ stato sempre accanto a chi chiede più democrazia, un'informazione libera ed indipendente, alle donne che chiedono diritti e tutele. Era contro tutti i muri, quelli esistenti e quelli che si vorrebbero erigere. Per lui il dovere delle istituzioni era quello di proteggere i più deboli, i più fragili, superare le divisioni, combattere le ingiustizie e le povertà. Credeva in un Europa che abbandonasse l’indifferenza, per una nuova economia non basata sul profitto di pochi, ma sul benessere di tutti, in un’Europa più libera da vincoli e flessibile, in cui il valore della persona e la sua dignità sono il modo per misurare le politiche, in un’Europa in cui ragazze e ragazzi possono viaggiare, studiare e amare, così egli diceva, senza costrizione, in un’Europa casa comune e accogliente, di cui parlammo qui in Ancona con l'allora Presidente della Camera Laura Boldrini in un'iniziativa che avevamo organizzato come Consiglio regionale.
David Sassoli era una persona seria, corretta, trasparente. Un politico sempre disponibile, che sapeva ascoltare, attento ai problemi delle persone, che riconosceva con grande delicatezza e sensibilità.
In Europa ha rappresentato le Marche, che amava particolarmente e che definì, in occasione del cinquantesimo della nostra Regione, un sano esempio di federalismo solidale. Tante volte ha incontrato la nostra comunità e per i territori feriti dal sisma ha garantito il suo costante sostegno.
Per noi del Partito Democratico è stato un riferimento politico e valoriale fondamentale. Il suo sorriso, al di fuori del ruolo istituzionale ricoperto, per chi come me ha avuto il privilegio di frequentarlo in amicizia, continuerà a ricordare la persona straordinaria che è stata. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Signor Presidente, colleghi Consiglieri, nelle poche ore trascorse dalla scomparsa del Presidente del Parlamento europeo David Sassoli abbiamo visto confermato dal cordoglio sincero degli avversari e della gente comune, il valore di un uomo autentico e competente che ha vissuto la politica per quello che dovrebbe essere, ovvero: passione e servizio.
Lo abbiamo apprezzato come giornalista e come politico per il garbo con cui entrava nelle nostre case, da quello schermo che sempre più ci riversa addosso protagonismi di trascurabile spessore. Un garbo naturale frutto dell'indole, ma anche della sintesi delle capacità intellettuali, umani e professionali che fanno un fuoriclasse.
Sassoli ha avuto in dono un talento raro, l'ha saputo spendere bene e sempre con il sorriso sereno che gli ha illuminato gli occhi fino all'ultima sua apparizione.
Per noi che l’abbiamo conosciuto attraverso il filtro dello schermo quel sorriso è stato un marchio di autenticità, apposto sull’autorevolezza conquistata sul campo con la coerenza nei valori, la lealtà nelle azioni, l’eleganza nei modi.
Un marchio che certifica Sassoli come un fuoriclasse autentico del giornalismo e della politica: mente brillante, empatia naturale nell’approcciare i problemi e costruire rapporti, competenza, impegno e passione nel portare avanti idee e progetti per la comunità senza risparmiarsi.
Da italiani raccogliamo con fierezza il tributo che i grandi d’Europa riservano al Presidente italiano del Parlamento europeo perché è il tributo che l'Europa consegna come un marchio di qualità ai valori più autentici dell'italianità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. David Sassoli era una persona schietta, un cittadino attivo e un uomo delle istituzioni che aveva dimostrato il valore migliore della politica nella capacità di passare dalla professione in cui si era affermato, che era quella giornalistica, al campo politico e istituzionale del Parlamento europeo, in cui ha saputo interpretare in modo efficace e attuale gli ideali costituenti europei in un percorso di aggiornamento e riforma delle istituzioni, nel senso della partecipazione dei popoli, alla costruzione di una casa comune ancora non completamente concluso.
David Sassoli è passato dalla professione, alla politica, esprimendo sempre la stessa passione civile, il medesimo valore etico dell'impegno personale per il bene comune, con una generosità che, al di là delle appartenenze politiche, è il modello ideale di riferimento per quanti interpretano il mandato elettorale, che anche noi abbiamo ricevuto dai cittadini, come un servizio per migliorare, nelle funzioni di ciascuno, la nostra società politica regionale, nazionale o europea. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Abbiamo perso un uomo appassionato, un europeista convinto, un uomo al servizio delle istituzioni, un giornalista attento.
La perdita di David Sassoli lascia un vuoto incolmabile in ognuno di noi, al di là delle appartenenze politiche. Un profilo di altissimo livello umano prima ancora che istituzionale, crea un vuoto tra tutti coloro che hanno creduto e costruito e che continuano a farlo, un’Europa di pace e di diritti al servizio dei cittadini.
Un vanto per noi italiani, che oggi, popolo tra i primi in Europa, piangiamo la sua scomparsa. Sassoli ha saputo accompagnare, anziché guidare l'Europa, in una svolta decisiva per il suo futuro. Mi riferisco ai diritti civili e sociali, al dialogo franco e deciso con gli altri paesi non solo del Mediterraneo. Uomo simbolo di enorme equilibrio, generoso, umano, sempre disponibile e attento alle esigenze di ogni cittadino. Una grave perdita dell'Italia per l'Europa e per chiunque ne abbia potuto apprezzare le qualità umane ed istituzionali. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. A nome mio personale e del Gruppo consiliare che rappresento del civismo marchigiano, mi unisco al cordoglio per la scomparsa del Presidente del Parlamento europeo David Maria Sassoli, ricordandolo oltre che come figura istituzionale anche come figura umana, ricordandone la grande forza e la grande dignità con cui ha affrontato la sua malattia che lo ha portato, purtroppo, alla morte.
Rinnovo ancora a nome mio e a nome del Gruppo Civici Marche le nostre più sentite condoglianze. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Con grande rispetto ho preso atto della notizia del decesso di David Sassoli.
Rispetto molto il suo percorso di vita, una persona che si è impegnata nel Movimento Cattolico fin da giovanissimo, prima nel movimento degli scout poi negli universitari cattolici della FUCI e nell’associazionismo cattolico delle Acli, fino a diventare giornalista, passando attraverso esperienze diverse, anche di centrodestra (fu alla redazione del quotidiano “Il Tempo” di Roma), esperienze professionali come si fa solitamente all'inizio della carriera, fino ad approdare alla RAI.
Il suo tratto è sempre stato l’equilibrio, non ho mai ascoltato un telegiornale in cui ci fosse la notizia urlata o una particolare carica aggressiva. Questo me lo fa rispettare. Io direi che il tratto è proprio questo: il rispetto, l'equilibrio, la delicatezza.
Seguendo ovviamente la sua decisione politica, la sua scelta politica, ha fatto tre volte l'Europarlamentare per conto del Partito Democratico, nel quale aveva trovato le sue affinità culturali, spirituali e altro, con il quale è stato eletto, si è impegnato ed ha svolto come sempre un ruolo non esageratamente marcato rispetto alla sua linea, tant'è vero che fu eletto alla Presidenza del Parlamento europeo dopo, come sempre accade in questi casi, una serie di trattative di ipotesi all’interno di una maggioranza larga. La parabola di un uomo che rispetta la vita umana e che guarda sempre con apprezzamento e rispetto, qualunque siano le scelte.
La riflessione finale la voglio fare sulla caducità della vita umana, purtroppo. Lui qualche mese fa, prima dell'estate scorsa, era stato messo in una rosa ipotetica di possibili candidati alla Presidenza della Repubblica. Oltre al rappresentante del PD alla Commissione europea Gentiloni c'era anche il suo nome in quanto rappresentante istituzionale, Presidente del Parlamento europeo, accanto ad altri.
Solo qualche mese dopo la scoperta della malattia, una di quelle che non sono trattabili a cui a tutt'oggi la clinica, la scienza non dà risposte e, purtroppo, il decesso, anche qui con grande dignità.
A tutto questo come Gruppo di Fratelli d'Italia non solo guardiamo con rispetto, ma con ammirazione perché la storia di una vita quando è corretta ed esemplare va rispettata soprattutto dagli avversari, forse più da coloro che non hanno condiviso le sue scelte politiche, che dai sostenitori, dagli amici, verso i quali c’è stato anche un rapporto di affettività e altro, di comunanza di idee.
Da parte del nostro Gruppo condoglianze alla famiglia e a tutta l'area politica, al Partito Democratico di cui è stato espressione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Acquaroli.

Francesco ACQUAROLI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti. Devo dire che l’altro ieri la notizia del ricovero e nella giornata di ieri la notizia della scomparsa del Presidente Sassoli mi hanno colpito moltissimo.
Una figura di alto profilo istituzionale, soprattutto di alto riconosciuto profilo umano. Una persona che riusciva comunque ad unire, nonostante le diverse appartenenze, a dare un senso al dialogo, al confronto ed alle istituzioni. Una figura su cui credo che tutti oggi si riconoscono, non solo oggi, anche prima del drammatico evento, che ha colpito lui, la sua famiglia e la sua comunità.
In questo senso, quello che lui ha fatto nella sua vita professionale ed istituzionale penso che vada riconosciuto e va un grazie da parte di tutti per un contributo così alto e così importante in una società così complicata, come quella in cui viviamo noi, dove molto spesso è più facile dividersi piuttosto che unire, che cercare di dare collaborazione a chi è avversario. Penso che sia una grande testimonianza di rispetto istituzionale che il Presidente Sassoli aveva nei confronti delle istituzioni e della politica.
Con questo brevissimo saluto faccio le condoglianze alla sua comunità, alla sua famiglia a tutti quelli che lo conoscevano da parte mia e da parte della Giunta Regione Marche. Grazie.

PRESIDENTE. Chiedo un minuto di silenzio in onore e per commemorare la morte del Presidente del Parlamento europeo David Sassoli.

(L’Assemblea legislativa regionale osserva un minuto di silenzio)

PRESIDENTE. Introduciamo ora i lavori della seduta n. 52 del 12 gennaio 2022 del Consiglio regionale dell’Assemblea legislativa della Regione Marche. Do per letto il processo verbale della seduta n. 51 del 29 dicembre 2021, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.

Designazione dei tre delegati che partecipano all’elezione del Presidente della Repubblica.
(articolo 83, secondo comma, della Costituzione e articolo 67, comma 3, del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa delle Marche) – Voto limitato ad uno.

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la designazione dei tre delegati che partecipano alla elezione del Presidente della Repubblica.
Devo fare una premessa, vi sono oggi alcuni Consiglieri assenti per vari motivi, ovviamente per impedimenti del tutto oggettivi che li costringono a non partecipare alla seduta, per questo, nell’ambito della Conferenza dei Presidenti dei gruppi si è deciso di effettuare questa seduta del Consiglio, almeno per quanto riguarda questo primo punto all’ordine del giorno, in forma mista, con possibilità di collegamento da parte dei Consiglieri che sono assenti, che possono così partecipare alla votazione dei tre delegati che parteciperanno all’elezione del Presidente della Repubblica.
Per fare questo dovremo tutti votare con il sistema telematico, con l’utilizzo del telefonino o del tablet in modo tale di avere un’unica modalità di votazione per evitare la possibilità di riconoscimento del voto e per rendere quindi, massima legittimità e trasparenza alla votazione stessa.
Vi dico fin d’ora che vi arriverà (vi prego di utilizzare il vostro telefonino o il vostro tablet nell’ambito della mail istituzionale di ciascun Consigliere) un link con oggetto: “Designazione dei tre delegati che parteciperanno all’elezione”, dovremo tutti quanti andare sulla parte che prevede l’indicazione della nostra e-mail, riscrivere la e-mail, dopodiché, quando entreremo nell’ambito della votazione, dando conferma alla e-mail, comparirà sul telefonino anche un numero, l’OTP, che dobbiamo trascrivere ciascuno nella casella dell’OTP.
A quel punto si aprirà l’urna su cui dovremo scrivere, ciascuno di noi, il candidato, cioè la persona che vogliamo indicare come delegato per l’elezione del Presidente della Repubblica per conto della Regione Marche.
Lo ripeterò ancora se ce ne sarà bisogno, ma sono le stesse modalità che abbiamo utilizzato nel corso del 2021 per alcune votazioni, soprattutto nella primavera scorsa, quando abbiamo utilizzato il sistema misto di votazione.
Detto questo, devo comunicarvi le modalità stesse per quanto riguarda la designazione dei tre delegati che partecipano all’elezione del Presidente della Repubblica, il riferimento normativo è l’articolo 83, secondo comma, della Costituzione e l’articolo 67, terzo comma, del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa delle Marche.
Innanzitutto il voto è limitato ad uno, ciascuno di noi potrà scrivere soltanto il nome e cognome di una persona sia Consigliere regionale, sia esterno al Consiglio regionale.
Informo che ai sensi dell’articolo 83 della Costituzione all’elezione del Presidente della Repubblica partecipano tre delegati per ogni Regione eletti dal Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze.
Ai sensi del comma 3 dell’articolo 67 del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell’Assemblea legislativa regionale delle Marche, per la designazione dei tre delegati che partecipano all’elezione del Presidente della Repubblica a norma del secondo comma dell’articolo 83 della Costituzione citato, ogni Consigliere vota scrivendo sulla scheda un solo nome, si intendono le generalità: nome e cognome, ai sensi del comma 2 dell’articolo 67 del Regolamento interno, inoltre si intendono eletti i tre soggetti che al primo scrutinio ottengono il maggior numero di voti. Nel caso di conseguimento di uguale numero di voti si procede al ballottaggio. In caso di ulteriore parità risulta eletto il più giovane di età.
Segnalo inoltre che secondo quanto comunicato dal Presidente della Camera dei Deputati con nota del 4 gennaio 2022, l’accesso alle sedi della Camera è consentito esclusivamente a coloro che esibiscono una valida certificazione verde Covid 19.
La votazione è a scrutinio segreto e in modalità telematica.
Chi vuole presentare delle candidature lo può fare, sulle candidature, come abbiamo concordato, non si apre il dibattito, si presentano soltanto. La candidatura non necessariamente deve essere presentata.
Ora diamo il tempo a chi collabora per l’organizzazione del voto telematico di inserirsi e quindi vi prego di aggiornare la vostra e-mail per il link che vi sta arrivando o che vi è stato inviato. Nel frattempo chi vuole può presentare la candidatura di persone che saranno delegate all’elezione del Presidente della Repubblica. Prego.
Le persone che sono alle spalle dei Consiglieri non possono in questo momento stare sulle poltrone, devono uscire perché possono vedere al momento del voto il nome che viene scritto. In questo momento devono andare nell’anticamera dell’Aula, c’è lo schermo per visualizzare, ma non possono stare dietro ai Consiglieri in questa fase delicata.
Ugualmente le persone che si trovano su in alto devono spostarsi perché c’è il rischio di inficiare la votazione che deve rimanere segreta.
Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Vorrei semplicemente sapere se uno vota indipendentemente dalla presentazione della candidatura o se le candidature devono essere presentate obbligatoriamente? Il punto di vista procedurale. Grazie.

PRESIDENTE. Mi scusi, volevo rispondere, ma ho interloquito con l'Assessore.
Dunque, come ho già detto prima, la designazione dei delegati può passare attraverso la presentazione di una candidatura o senza alcuna presentazione, ovviamente, con l’espressione del voto, quindi il risultato dello scrutinio che si determinerà fra poco.
Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Parlo a nome del Partito Democratico, presento la nostra candidatura, che è quella del nostro Capogruppo Mangialardi. Tutti lo conosciamo, è stato il nostro candidato Presidente nelle ultime elezioni regionali e la sua candidatura è stata sottoscritta da circa 100 Sindaci della Regione Marche.
E’ stato prima Assessore e poi Sindaco della città di Senigallia, è stato coordinatore nazionale dell’Anci e coordinatore dell’Anci terremoto per le quattro Regioni terremotate, è stato scelto anche per questo, rappresenta la sintesi istituzionale alla quale è pervenuto il Partito Democratico. Grazie.

PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi per le proposizioni delle candidature, prima di iniziare la parte dedicata alla votazione comunico che in sostituzione della Consigliera Micaela Vitri assente fungerà da Consigliere Segretario il Vice Presidente Andrea Biancani, che si coadiuverà con l’altro Consigliere Segretario Gianluca Serfilippi.
Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. A nome del mio Gruppo propongo la candidatura del Presidente della Giunta regionale Francesco Acquaroli. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. A nome del mio Gruppo presento la candidatura del Presidente del Consiglio Dino Latini. Grazie.

PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi, dichiaro chiusa questa fase.
Ricordo che sono assenti per impossibilità oggettiva tre Consiglieri: Gianluca Pasqui, Luca Santarelli e Micaela Vitri, che hanno la possibilità, collegandosi da dove si trovano, quindi da casa, di poter votare insieme a noi utilizzando il sistema telematico, come vi ho accennato prima.
Adesso apriamo la votazione, dobbiamo farlo con calma per permettere a tutti di poter esprimere il voto. Se ci sono problemi abbiamo i collaboratori della società esterna che collabora con l’Assemblea legislativa per questa specifica finalità per poter ottenere il miglior risultato possibile.
Apriamo la votazione per la designazione dei tre delegati che partecipano all’elezione del Presidente della Repubblica.
Comunico a tutti i Consiglieri che dovreste aver ricevuto, per chi ha votato, un messaggio sul cellulare di certificazione di avvenuta votazione, questo è il riscontro che il voto è stato assunto nel sistema.
Bene, tutti hanno votato, adesso attendiamo l’esito della votazione, che è stata chiusa in questo istante, e poi ve la comunicherò.

PRESIDENTE. Vi comunico il risultato per la designazione dei tre delegati che partecipano all’elezione del Presidente della repubblica.

Consiglieri regionali presenti n. 30
Votanti n. 29
Schede valide n. 29
Schede bianche n. 0
Schede nulle n. 0
Non partecipazione al voto n. 1

Hanno ricevuto voti:
Francesco Acquaroli (gruppo Fratelli d’Italia) n. 12,
Dino Latini (gruppo UDC Popolari Marche) n. 9,
Maurizio Mangialardi (gruppo Partito Democratico) n. 8.

Proclamo eletti delegati della Regione Marche per partecipare all’elezione del Presidente della Repubblica i Consiglieri Francesco Acquaroli, Dino Latini e Maurizio Mangialardi.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Voglio ringraziare il Gruppo del Partito Democratico, quello di Rinasci Marche, anche il Gruppo assembleare del Movimento 5 Stelle e tutta l'Assemblea per questa designazione.
Per me, Presidente, sarà un grande onore rappresentare le Marche insieme al Presidente Acquaroli e a lei Presidente Latini, nelle sedute che ci vedranno impegnati nell’elezione del Presidente della Repubblica.
Si tratta di un passaggio istituzionale particolarmente delicato - Presidente, ci andremo insieme – ed anche decisivo per il nostro futuro perché siamo ancora in piena situazione pandemica ma, nonostante questo, ci si accinge a riprogrammare la ripresa post Covid per rilanciare l'economia, il lavoro, la sanità, delineando anche nuovi modelli di sviluppo sostenibile, sia dal punto di vista sociale che ambientale.
La nostra delegazione partirà con presupposti diversi, come impone la democrazia, ma auspico che la volontà comune di fare il bene dell'Italia e delle nostre Marche ci possa permettere di convergere tutti su un solo nome del nuovo Presidente.
Grazie davvero all'Assemblea, siamo tutti onorati di questa scelta. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie a lei. Anche da parte mia voglio ringraziare tutta l'Assemblea legislativa, coloro che in particolare mi hanno indicato come candidato delegato alla votazione per la nomina del nuovo Presidente della Repubblica. Cercherò di svolgere con estrema serietà il grave compito e la delicata funzione che mi avete attribuito, lo farò per cercare di rappresentare al meglio la nostra Regione Marche, come compito dei delegati, senza venir meno a quelli che sono gli indirizzi e le indicazioni di natura politica e istituzionale. Grazie di nuovo a tutti voi.
Ha la parola il Presidente Acquaroli.

Francesco ACQUAROLI. Grazie, Presidente. Grazie per il voto che il Consiglio regionale ha espresso, si tratta di un ruolo importantissimo, di un onore immenso quello di rappresentare la nostra Regione nell’elezione del nuovo Presidente della Repubblica.
E’ una fase della storia repubblicana complicata, appesantita fortemente da una crisi pandemica sanitaria, che purtroppo ha stravolto la nostra vita, la nostra quotidianità, l'economia e la socialità negli ultimi due anni.
Il voto del nuovo Presidente della Repubblica rappresenta una tappa fondamentale anche per riuscire a dare risposte importanti a tutte le comunità regionali, alla comunità nazionale e a dare risposte utili in questa fase anche a livello politico nei territori.
Credo e spero che il nostro Paese, la nostra Regione, da questa grande opportunità sappia trovare energia e determinazione per potersi rialzare velocemente dagli strascichi di questa pandemia. Grazie.

Interrogazione n. 310
ad iniziativa delle Consigliere Ruggeri, Lupini
“Unità speciali di continuità assistenziale - USCA - Verifica stato di operatività nella Regione Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 310 delle Consigliere Ruggeri e Lupini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Questo non è un riconoscimento politico dettato da una convenienza particolare, ancora una volta l’interrogazione coglie nel segno del fabbisogno di servizi sanitari specifici in questa fase pandemica e in particolare sul servizio garantito dagli USCA nella nostra Regione.
Nel nostro Paese il servizio è stato istituito con il decreto-legge 34 per garantire un'assistenza di prossimità domiciliare, di fronte al bisogno di assicurare cure domiciliari ai pazienti Covid ed evitare le ospedalizzazioni.
Il servizio USCA viene rimodulato nella nostra Regione secondo le esigenze operative pandemiche. Di fronte ad una previsione dello scorso anno di un numero di USCA, in rapporto alla popolazione di 30 unità, nel massimo della pandemia, il numero degli equipaggi USCA era giunto a 34 unità. Con l'approssimarsi dell'estate questo numero era calato per il venir meno dei contagi e dell'assistenza domiciliare ed è ripartito nelle ultime settimane, secondo le esigenze garantite dai dipartimenti di prevenzione.
In questo momento ne abbiamo 22, ma sono in via di potenziamento. Qual è il problema che dobbiamo affrontare e che più volte abbiamo affrontato in quest'Aula? E’ costituito dal fatto che gli equipaggi USCA sono coordinati dai medici di medicina generale, ma sono composti da giovani medici che nello stesso tempo, parimenti, sono chiamati a garantire il servizio di continuità assistenziale e il servizio di vaccinazione negli hub vaccinali. Di fatto, i servizi di prevenzione spostano l'attività tra gli USCA e la continuità assistenziale secondo le esigenze dei territori. Si tenga anche conto del fatto che lo scorso anno il decreto-legge 34 aveva stanziato 2,7 milioni per il pagamento delle USCA e la Regione ne ha spesi 9.939.000 euro, quindi abbiamo cofinanziato a livello regionale questo servizio, attualmente la legge finanziaria ha stanziato una risorsa molto inferiore fino a giugno, questo lo voglio dire per chiarire esattamente la portata dell'intervento a cui siamo stati chiamati ad adempiere. Tuttavia, è interesse dell'Asur e delle Aziende garantire il più alto numero possibile di USCA, quindi, mi permetto di approfittare di questa interrogazione per evidenziare, possibilmente a tutti coloro che hanno fatto delle battaglie sulla continuità assistenziale, che maggiori equipaggi USCA sono in servizio sul territorio e maggiori possibilità vi sono di curare a livello domiciliare le persone malate di Covid, tanto più che le USCA sono in grado di proporre ai medici specialisti ospedalieri la somministrazione di anticorpi monoclonali e nella scorsa settimana siamo stati la seconda Regione per numero di anticorpi monoclonali somministrati, dopo la Liguria. Sappiamo che l'anticorpo monoclonale è in grado di guarire dal Covid.
In conclusione, in questo momento abbiamo 22 equipaggi che sono in via di potenziamento, il numero di equipaggi USCA sono in rapporto ai medici di continuità assistenziale e ai servizi garantiti nei Comuni. Sappiamo per esempio che nell'Area Vasta 1, nel pesarese, c'è una situazione di particolare carenza, cionondimeno siamo in grado, in questo momento, di esprimere, se mi è consentito, da parte dell'Assessorato e delle Aziende, il ringraziamento a questi giovani ragazzi che con grande coraggio hanno dimostrato di affrontare la pandemia, andando nelle abitazioni, nei domicili delle persone a visitare soggetti che avevano palesi sintomi da Covid.
Non per ultimo ricordo che i nostri equipaggi sono dotati di scanner per le ecografie polmonari, che sono in grado di evitare le ospedalizzazioni e gli esami radiologici in ospedale, quindi riusciamo a trasferire a livello domiciliare tutta una serie di prestazioni che prima venivano eseguite solamente in ospedale. Grazie.

Presidenza del Presidente
Andrea Biancani

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore per la risposta.
Mi sembra di aver capito che ci sono 22 unità operative ed oggi che siamo in piena quarta ondata, e lei lo sa meglio di me, sono assolutamente insufficienti.
Basta aprire qualsiasi giornale in questi giorni per capire che ci sono tante persone che non hanno assistenza in questo momento. Oggi un quotidiano locale elencava il vademecum per il positivo o la persona in quarantena: basta rivolgersi al medico di famiglia. Ma il problema è che noi siamo sottoposti ad un sacco di stimoli da parte di cittadini disperati perché i medici famiglia non hanno più neanche la possibilità di rispondere al telefono per dire quali sono le direttive da seguire.
Ci sono un sacco di problematiche, sicuramente si poteva prevedere questa ondata e si doveva provvedere prima affinché non ci ritrovassimo di nuovo in questo stato di cose.
C'è una grande confusione e disorientamento da parte della popolazione in tutti gli ambiti, non si sa bene che cosa fare, non c'è la raccolta differenziata per i positivi, e lei sa che non viene svolta rispettando la normativa.
Gli screening per la popolazione, che sono stati aumentati, continuano ad avere difficoltà perché ci sono code, da nord a sud delle Marche, risse, interventi dei Carabinieri, insomma c’è qualcosa che non va, ci è sfuggito qualcosa e a mio parere, è facile dirlo, forse perché sono all'opposizione, dopo due anni di pandemia trovarci ancora così è sinceramente intollerabile.
Le persone sono stanche, io le chiedo anche, visto che il tema è quello della sanità, di verificare se sia utile, e penso di sì, aprire i famosi Covid Hotel per i quarantenati o il Covid Hospital, per il quale come Regione abbiamo speso un sacco di soldi. E’ un casermone purtroppo chiuso e la pressione sugli ospedali … Anche oggi c’è un bell’articolo sul Corriere Adriatico, è evidente, che tutto è spostato sul nord delle Marche, se ne fa carico per oltre il 40% Marche nord, che è diventato un Covid Hospital senza avere tutte le risorse che servirebbero.
Vengono contratte le possibilità per fare interventi chirurgici di altro tipo, viene contratta la prevenzione, senza parlare poi, mi rivolgo all’Assessore, del fatto che le scuole, i presidi e gli insegnanti sono diventati un'appendice dell'Asur, più che pensare ad insegnare ed alla didattica, pensano al tracciamento, a tutte le direttive, che tra l'altro creano molta confusione, che derivano dal piano nazionale.
Mi rendo conto che in questa situazione non è facile, però voi rendetevi conto di cosa può voler dire per chi è in prima linea, e ci metto tutti gli operatori sanitari, gli insegnanti, i presidi, gli studenti, le famiglie. Un paese che si sta bloccando per metà, nonostante si dica che dobbiamo andare avanti.
Sono d'accordo sul fatto che le scuole devono rimanere aperte e dobbiamo cercare di condurre una vita più normale possibile, ma all'interno di un'organizzazione che dia sicurezza ai cittadini. Purtroppo non è così, non ci sono informazioni coerenti, basta vedere le e-mail e gli allegati che arrivano dalle scuole, 4, 5, 6 allegati e uno dice il contrario di quello che dice l’altro. Occorrerebbe il massimo dell’attenzione, dell'impegno, soprattutto per rassicurare i cittadini su come devono muoversi e su cosa devono fare.
Saluto con piacere il fatto che si potrà uscire dalla quarantena finalmente con i test rapidi fatti in farmacia, però vi voglio anche dire che non è facile neanche prenotarli perché i contagi ormai sono talmente fuori controllo che si fa fatica. Ve lo assicuro perché sta capitando anche a me, quindi è un'esperienza personale. E’ difficile trovare posto nelle farmacie, anche a pagamento, quando in altre Regioni questi test non si pagano neanche.
Dopo due anni è disarmante trovarsi ancora così, come se la pandemia fosse scoppiata oggi. Abbiamo due anni di esperienza e ci saremmo dovuti preparare per gestirla molto meglio. Grazie.

Interrogazione n. 315
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Finanziamento dei corsi di orientamento musicale, in attuazione della l.r. 21/1992”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 315 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Mi viene richiesto se la Regione Marche ritiene utile lo svolgimento di corsi musicali dedicati alle bande cittadine e se si intende finanziarli per l'anno in corso ed anche per il futuro.
Questa interrogazione è datata perché nel frattempo ci sono state anche altre iniziative approvate da questo Consiglio regionale, ma su questo voglio fare un breve excursus.
E’ chiaro che la Regione Marche ed io personalmente riteniamo molto importante questo tipo di attività, avendo fatto il Sindaco per 14 anni della mia vita in Comuni diversi, nei quali c'erano bande cittadine molto organizzate, sia a Fano che a Colle Metauro.
Credo che i corsi siano utili, anche molto utilizzati nel territorio per eventi, manifestazioni, oltre che artistiche, culturali e di grande socializzazione.
C'è un grande affetto dei cittadini intorno a questo tipo di attività, quindi è chiaro che vanno salvaguardate e valorizzate ed è quello che intendiamo fare. Faccio questo esempio: durante il periodo Covid sono state sospese per un periodo questo tipo di attività, dal 3 marzo al 6 aprile 2021 e successivamente anche diversi corsi, per questo lo scorso anno, il 5 luglio, con una delibera di Giunta ho prorogato i termini affinché le associazioni bandistiche marchigiane potessero richiedere fondi alla Regione Marche in attesa della ripresa dell’attività post Covid, in alcuni casi quei fondi non erano stati neanche richiesti, dando per scontata la mancata proroga. Ho spostato i termini e quelle bande cittadine che non avevano fatto la domanda hanno partecipato e sono potute rientrare nei regolari finanziamenti.
I corsi dell'anno scolastico 2020/2021, che si sono conclusi, sono stati finanziati con risorse stanziate ed impegnate nell'annualità 2022, pari a 350.000 euro, che abbiamo messo lo scorso anno a bilancio.
Per finanziare i corsi dell’anno scolastico 2021/2022 - ed è a questo immagino che si riferisca l’interrogazione - c’è stata una difficoltà iniziale di reperimento fondi, così come c’è stata in molti settori, una complicanza per i tempi, una drammatica situazione sanitaria, che ha spostato su quel settore gran parte dell'interesse anche economico delle attività regionali.
Un’iniziale difficoltà c’è stata, non a caso è nata anche questo tipo di interrogazione, ma è stata superata perché il Consiglio regionale nella seduta di approvazione del bilancio preventivo ha accolto le insistenti richieste proveniente dal mio Assessorato ed è stata approvata la cifra di 350.000 euro per l'anno 2022 per poter finanziare i corsi avviati nell’annualità 2021/2022. I corsi fatti fino ad ora sono stati regolarmente finanziati, quelli in corso saranno finanziati perché il Consiglio regionale così ha approvato nella seduta di fine anno.
Per quel che riguarda il proseguo, è chiaro che c’è il pieno impegno di questo Assessorato di mantenere anche negli anni successivi la cifra necessaria, tendenzialmente sui 350.000 euro, che andrà a finanziare i corsi per i prossimi anni.
Su questo non ho alcun dubbio, anche se quest'anno abbiamo avuto in un primo momento delle difficoltà nell'individuazione dei fondi per i corsi che si stanno attualmente svolgendo e qualora non si fossero trovati, non voleva dire che non sarebbero stati finanziati, perché potevamo benissimo mettere i fondi sul prossimo anno - come abbiamo fatto quest’anno per quelli dell’anno scorso - per l’anno successivo finanziare quelli di quest’anno. L’abbiamo evitato grazie alla decisione del Consiglio regionale di votare ed approvare un emendamento.
Sotto questo punto di vista mi ritengo soddisfatto del lavoro portato avanti fin qui dall'Assessorato per le bande musicali e dal Consiglio regionale che ogni anno concorda nel sostenere questo tipo di attività. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. In questo caso mi trovo in duplice veste di interrogante e di Presidente dell’Aula.
Sono soddisfatto della risposta e voglio anche ricordare che nella stesura del bilancio le risorse previste per l'anno in corso 2021/2022, come lei ha evidenziato, non erano previste. Anche l’atto approvato in Commissione non aveva questo tipo di disponibilità ed ho presentato un’interrogazione i primi di dicembre per sollecitare la Giunta a prevedere i finanziamenti in fase di bilancio, ma probabilmente la Giunta non è riuscita ad inserirli. Con l’approvazione del bilancio in Aula, il 29 dicembre 2021, sono state inserite le risorse grazie ad un emendamento che la maggioranza ha presentato ed anche a seguito dell'emendamento che ho presentato e sottoscritto. Quello che a me interessa - al di là del fatto che sia stato approvato il mio emendamento o quello del Consigliere Marinelli- è che le risorse siano state previste, l’importante come sempre è il risultato.
Mi fa piacere l'impegno che l'Assessore ha preso nel riconoscere e garantire risorse anche per le prossime annualità perché le bande ed i cori non fanno solamente parte della tradizione musicale nel nostro territorio regionale ma, in molti casi, sono uno dei pochi baluardi presenti nei piccoli Comuni, in cui i ragazzi possono fare attività musicale e culturale. Coinvolgono centinaia di volontari che mettono a disposizione il proprio tempo per la comunità ed anche per i giovani del proprio territorio. Riuscire ad avere un Consiglio regionale sensibile nei confronti di queste realtà penso che sia importante.
Nei cinque anni precedenti ho sempre cercato di garantire annualmente, insieme all'Assessore Bravi e a tutto il Consiglio regionale, le risorse ed era importante farlo anche quest’anno.
Mi auguro che con il prossimo assestamento di bilancio vengano previste da subito le risorse anche perché un conto è prevederle a corsi terminati, un conto è prevederle in anticipo anche per dare una sorta di garanzia a chi li organizza, che sa di averle o meno. Il rischio è, dandole a corso finito, che il corso potrebbe anche non partire, se non c’è la sicurezza che venga finanziato.
La ringrazio per la risposta e anche per l’oggettività del suo intervento. Grazie.

Interrogazione n. 322
ad iniziativa delle Consigliere Lupini, Ruggeri
“Mancata individuazione da parte Regione Marche dei ‘Siti Orfani’ da riqualificare in funzione degli interventi previsti nel Pnrr”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 322 delle Consigliere Lupini e Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Con questa interrogazione i Consiglieri mi chiedono se la Regione è a conoscenza del fatto che attraverso il Pnrr si stanno finanziando il risanamento dei siti inquinati e perché nelle Marche non abbiamo fatto la richiesta per questo tipo di finanziamenti, per i cosiddetti siti orfani individuabili eventualmente nella nostra Regione?
Su questo occorre fare una serie di chiarimenti perché non è che non ci siano le richieste, non abbiamo siti orfani nella nostra Regione, ma non voglio anticipare la risposta finale.
Per sito orfano si intende un sito potenzialmente contaminato, inquinato, in cui non è stato avviato o comunque concluso un procedimento di bonifica e caratterizzazione, per il quale il responsabile dell'inquinamento non è individuabile o non provvede, qualora individuato, agli adempimenti previsti. In questo caso il sito è definito orfano, un sito dove nessuno sta intervenendo, rischiando l’aggravamento.
Il sito è sempre detto orfano anche nel caso in cui i soggetti sono individuati - questo in parte l'avevo già premesso - ma non hanno avviato le procedure previste né le hanno concluse con gli interventi necessari. In questo caso può subentrare anche l'ente pubblico qualora il sito fosse privato. Questi sono i cosiddetti siti orfani.
E’ importante precisare che dai finanziamenti della misura ministeriale M2 C4 del Pnrr, che va a finanziare ulteriormente questi siti orfani, vanno esclusi i siti dove sono già previste attività e finanziamenti già stanziati, sono sì siti orfani, ma sui quali c'è già un'attività in corso ed in questo caso sono esclusi da questa nuova misura e sono esclusi anche gli interventi in corso di esecuzione per i quali sono già individuate e destinate fonti di finanziamento.
I cosiddetti siti orfani sono quelli in cui ad oggi non c'è in corso un'attività effettiva di bonifica.
Come si opera nelle Marche? Ovviamente così come nelle altre Regioni, si individuano i siti – questa è una vicenda che può avere mille risvolti, ed i fondi, e la legge n. 15 del 1997 disciplina che il gettito del tributo vada ad affluire in un apposito fondo, di cui una quota è destinata anche nelle Marche a realizzare la bonifica dei siti inquinati.
Alla luce di ciò, la Regione ha costantemente stanziato fondi per la bonifica dei siti contaminati di interesse pubblico. Ogni anno, infatti, gli uffici competenti emanano un decreto con il quale vengono individuati i siti di interesse pubblico, nonché un indice di priorità in relazione a livelli di rischio valutati con l’Arpam. Questa è un'attività che regolarmente viene svolta anche nelle Marche. In base a ciò si è dato corso a specifici finanziamenti nelle varie fasi di bonifica attuate dai Comuni. A ciò si aggiungono le attività inserite all'interno del sito di interesse nazionale di Falconara Marittima, gestite e finanziate attraverso uno specifico accordo con il Ministero della transizione ecologica.
Nelle Marche i siti esistenti che potrebbero essere accumunati ai siti orfani, qualora non avessero questo tipo di attività, sono seguiti regolarmente dalla Regione attraverso questi canali, sia di finanziamento che di attività (poi ho anche un elenco che posso allegare).
C'è solo un sito che non rientra esattamente in questa condizione, il quale, qualora non ci fossero altre attività che adesso vado ad elencare, potrebbe essere inserito nell'attenzione di questa nuova attività attraverso il Pnrr.
Tutti i siti orfani di interesse pubblico che via via si sono aggiunti hanno avuto un finanziamento per procedere con le varie attività man mano necessarie.
L'unico sito che al momento della pubblicazione di questo decreto aveva le caratteristiche definite nell'attuale azione del Pnrr riguarda il Comune di Fermo, che però è stato finanziato con un fondo messo a disposizione con il decreto ministeriale n. 269 del 2020, rappresenta un altro tipo di finanziamento, non attraverso il fondo delle discariche, però egualmente operativo.
Come ho già anticipato, ad oggi i siti cosiddetti orfani che possono rientrare in quel tipo di finanziamento stanziato dal Pnrr nelle Marche non ci sono e non ci sono misure amministrative da poter applicare attraverso la cosiddetta misura ministeriale M2 C4 del Pnrr. In un certo senso meglio così perché vuol dire che le cose che sono riscontrate sono già seguite e i cosiddetti siti orfani non sono in stato “di abbandono” o di incuria, ovvero non presi in carico dalla amministrazione pubblica.
Su questo ho un elenco che vi posso lasciare, c’è una serie di deliberazioni dal 2015 in poi a dimostrazione che sono sempre stati seguiti da chi si è succeduto nelle fasi amministrative.
Per quel che riguarda la mia attività posso citare, ad esempio, una delibera, un decreto regionale dello scorso anno per un importo complessivo di 251.147 euro che sono andati ai Comuni di Porto Recanati, Macerata, Falconara Marittima, Camerano, Montegranaro, Civitanova Marche, Fabriano. Mentre per il famoso sito di cui parlavo prima, quello di Fermo, la dicitura è diversa e attinge ad una entità diversa di finanziamento. Lo scorso anno è stato approvato un finanziamento di 1.148.000 euro, è una situazione un po’ più grave e più ampia.
Ad oggi nelle Marche i siti segnalati e non seguiti fortunatamente non ce ne sono e per questo motivo non abbiamo fatto richiesta per quel tipo di finanziamento perché non si possono prendere in considerazione siti per i quali c’è già un’azione messa in campo con finanziamenti derivanti da altri tipi di attività. Non si potevano sommare quelli sui quali c’erano già finanziamenti regionali e statali approvati e azioni già messe in campo, non potevamo fare richiesta di ulteriori fondi del Pnrr.
In conclusione, il punto vero è questo: sui siti già individuati, sui quali c'è già un'azione, anche di finanziamento, non si può fare richiesta espressa per i nuovi fondi legati al Pnrr. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore per la risposta, solo che mi ha mandano in confusione. Lei è stato molto chiaro, ma io avevo già fatto un approfondimento con gli appositi uffici ed ho visto nell'elenco delle Regioni che la Regione Marche era l'unica a non aver fatto richiesta rispetto ai fondi del Pnrr.
Ho chiesto come funziona, perché non sono un’esperta, però ho approfondito accuratamente, e la risposta degli uffici è stata molto differente dalla sua. Questo mi lascia confusa, magari approfondiremo la sua risposta che è stata chiara, solo che mi risulta che ci sono dei siti orfani - non mi è stato detto che non ci sono - e la scelta è stata più tecnica perché si sarebbe rischiato di non rientrare nei tempi del Pnrr rispetto a quegli interventi che si dovrebbero fare entro il 2026. Questo è quanto mi è stato spiegato, sicuramente ci sarà molto utile poter visionare l'elenco e ciò che lei può produrre.
E’ un argomento che interessa molti cittadini e cittadine marchigiane e rappresenta un motivo per confrontarci perché c'è sicuramente chi è più esperto di me e questa non è una questione di poco conto.
Se non si volesse accedere ai fondi del Pnrr perché le scadenze non ci consentono di essere sicuri di poter fare l'intervento nei tempi consentiti, comunque terremo in considerazione le proposte dell'Assessore rispetto agli interventi che la Regione con i suoi mezzi vorrà fare o a già messo in atto.
Questa parte della risposta l’ho trattenuta e sarà molto utile averla scritta per un opportuno confronto, anche se questa confusione mi rimane perché una scelta tecnica o politica credo che faccia la differenza. Grazie.

Interrogazione n. 270
ad iniziativa del Consigliere Cesetti
“Medici specialisti ospedalieri nell’Area Vasta 4 per potenziare le cure domiciliari ai malati Covid”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 270 del Consigliere Cesetti.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Sul solco di una attività di rappresentanza di un territorio molto importante della nostra regione, il Consigliere Cesetti chiede informazioni sul motivo per cui nell'Area vasta 4 la delibera di Giunta regionale n. 1129 del 2021 avrebbe individuato un numero di specialisti, solo 7, chiamato ad esprimere il parere ai medici di medicina generale sulle patologie Covid, rivendicando il diritto di quel territorio ad avere un numero di specialisti in proporzione a quelli che sono stati individuati nelle altre Aree vaste.
La domanda dell'interrogante la ritengo molto pertinente e le ragioni per cui sono stati individuati 7 medici a Fermo sono le seguenti: si tratta di specialisti ospedalieri presenti negli ospedali di ciascuna Area vasta, che sono chiamati ad esprimere in teleconferenza il parere alle esigenze di medici di medicina generale o delle USCA; il numero di 7 specialisti dell’area di Fermo è stato tratto dall'organico presente nell'Area vasta 4 di Fermo e in particolare l'Asur riferisce di non essere in grado di aumentare il numero di specialisti, in particolare: di 3 internisti, 2 neurologi e 2 cardiologi, altrimenti l'Area vasta non ne avrebbe più la disponibilità.
Questo pone in luce un problema che riguarda, per esempio, i punti di emergenza-urgenza nel territorio, il numero delle continuità assistenziali e dobbiamo, secondo me, rivedere questa ripartizione. Lo potremo fare nella legge n. 13 che dovremo approvare in questa Assemblea nei prossimi mesi, conto di portarla per aprile.
In merito al procedimento di riforma, a mio parere, non si può ragionare rigidamente sul numero di Aree vaste perché accade, per esempio, che ci sono dei punti di continuità assistenziali che coprono l’territorio di una provincia e poi lasciano scoperti al confine altri territori a causa della ripartizione dell'Area vasta.
In conclusione, a Fermo ci sono 7 specialisti ambulatoriali perché tra l'Ospedale di Fermo e quello di Amandola non vi sono altre figure professionali così necessarie.
Ritengo che la rigida ripartizione sulla base delle Aree vaste debba essere superata e che l’individuazione di figure, che possono essere a disposizione dei servizi territoriali, non debba essere legata obbligatoriamente alla ripartizione amministrativa delle nostre aziende.
Il secondo punto che pone l’interrogante è il piano di investimento per nuove tecnologie dell'Ospedale Campiglione di Fermo e in particolare il tema del “robot”.
Il Consigliere Cesetti è stato uno dei propugnatori del finanziamento per la realizzazione del nuovo ospedale di Fermo e l'attenzione che pone su questi temi è coerente con l'obiettivo che ha perseguito anche quando era componente della precedente consigliatura.
Ho già risposto su tale argomento ad una precedente interrogazione ed intendo confermare che l'Asur ha il mandato di acquistare o di prendere a noleggio il robot da affidare agli specialisti dell'Area vasta 4 di Fermo perché lì ci sono degli specialisti di altissima professionalità che sanno ben utilizzare questo strumento. L’Asur riferisce di non essere stata in grado di garantire l'acquisto o l'uso in affitto della strumentazione a seguito di una procedura poi annullata dall’Anac per violazione delle norme ad evidenza pubblica.
E’ iniziato il nuovo anno, risolleciterò di nuovo l’Azienda e mi pongo insieme al Consigliare Cesetti a seguire questo procedimento in modo tale che questo robot sia garantito non solo all’Area vasta 4, ma anche all’Area vasta 3, a Macerata e all’Area vasta 5, a San Benedetto del Tronto, Ancona ne ha già il possesso.
Nel programma di investimento, che si farà, la struttura garantirà questa tecnologia a Macerata - Area vasta 3, a Fermo - Area vasta 4 ed all’Area vasta 5, il tutto, secondo quanto mi viene riferito dall'Asur, mediante il noleggio o l’affitto della tecnologia. Grazie.

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Il robot chirurgico era a margine, comunque, ringrazio l’Assessore Saltamartini per avermi risposto.
Prendo atto del suo impegno, quindi, della conferma che il robot chirurgico comunque sarà nell’Area vasta 4 di Fermo. Chiedo all’Assessore Saltamartini di invitare l’Asur ad attivare prima possibile questa importante strumentazione.
La questione dell'interrogazione era più specifica, il tema che lo stesso Assessore Saltamartini ha definito pertinente, cioè l’assegnazione all'Area vasta di Fermo di medici specialistici che dovrebbero collaborare con i medici di medicina generale. L’Assessore Saltamartini dà atto che a Fermo sono insufficienti, occorre implementare, spero che vada in questa direzione. Sono anche d'accordo che questa implementazione, in assenza di personale, avvenga attraverso una rimodulazione del personale delle altre Aree vaste, però, questo deve essere fatto.
Più in generale, vediamo che anche questa ulteriore ondata pandemica, Assessore, ha reso chiaro a tutti che il potenziamento della medicina del territorio rappresenta il modello organizzativo più efficace per contrastare l'emergenza sanitaria, evitando l'ospedalizzazione di cittadini contagiati e, allo stesso tempo, offrendo loro servizi efficienti di qualità a domicilio, questo per evitare che negli ospedali non ci sia la possibilità di fare altri interventi in sanità. L’ospedale di Fermo, se vogliamo, ne è la dimostrazione perché era diventato di fatto un ospedale Covid e vediamo anche come soffre in questa circostanza e vediamo anche come soffrono i cittadini che non vengono curati per altre patologie.
Noi avevamo salutato con soddisfazione il decreto della Giunta regionale n. 1129 che deliberava, integrando il decreto di Giunta regionale n. 410, di dare mandato agli enti del Servizio sanitario di procedere a concludere la sottoscrizione entro l’1 ottobre e la successiva applicazione di un protocollo d'intesa per regolamentare quelle forme di collaborazione tra medici ospedalieri e medici delle cure primarie.
Questo protocollo, Assessore, non è stato fatto, lei me lo conferma, la ringrazio per la sua onestà intellettuale, non è stato fatto perché l’1 ottobre l’Asur con protocollo 34/138 ha dato solo le indicazioni operative per la gestione domiciliare del paziente acuto, “disposizioni per strutturare le modalità di collaborazione” e rinviando la definizione ad un momento successivo. Il protocollo non è stato fatto, quindi, il tema non è soltanto di Fermo - non è una consolazione - ma di tutto il territorio regionale.
E’ necessario, Assessore Saltamartini, che la Giunta pretenda l'applicazione e l'attuazione delle sue decisioni perché alla data dell’1 ottobre, e neanche oggi, il protocollo di intesa non è stato fatto, non è stata data attuazione a una decisione da voi assunta, condivisibile ed opportuna dal mio punto di vista, che doveva integrare Fermo perché era insufficiente.
L’interrogazione nasceva da questo, ma oggi c'è un tema più generale, ripeto, non è stato fatto ancora questo protocollo. L’Assessore Saltamartini sa quanto sia necessario, specialmente in questo momento, lo abbiamo detto prima nell’interrogazione delle Consigliere del Movimento 5 Stelle, la gente non riesce più ad avere …

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Fabrizio CESETTI. Ho concluso Presidente perché il tempo è tiranno.

Interrogazione n. 311
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“’Caso Mario’ - Approvazione del protocollo per poter procedere, previo parere del comitato etico, alla prescrizione del farmaco per l’accesso alla cosiddetta morte assistita”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 311 dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Questa interrogazione del Consigliere Mangialardi rinnova il famoso tema assurto agli oneri della cronaca, non solo nazionale, ma anche legislativa, sul trattamento di fine vita per i pazienti nelle condizioni di Mario.
Prima di poter dare l'ultima precisazione in merito alle domande che l’interrogante pone, è necessario brevemente riepilogare il procedimento che ha portato allo stato dei fatti di cui stiamo discutendo.
Il caso inizia il 15 febbraio 2021, allorquando questo paziente della provincia di Ancona, definito Mario dalle cronache, presenta un ricorso d'urgenza, ex articolo 700, al giudice del Tribunale di Ancona. Sappiamo perfettamente che il giudice ordinario, il giudice dei diritti, con la procedura ex articolo 700 codice procedura civile, può richiedere un provvedimento immediato che potrebbe essere anche la sostituzione di un atto avente con forza di legge.
In prima analisi il Tribunale di Ancona ha rigettato il ricorso, sostenendo che non vi erano i motivi per ritenere che in questo momento il provvedimento potesse essere adottato. Il ricorrente, tramite i suoi procuratori, ha insistito sulla domanda presentando reclamo al collegio e in sede di reclamo il giudice ordinario ha ritenuto di ordinare all’amministrazione sanitaria l'accertamento dei tre requisiti previsti dalla sentenza costituzionale, la famosa sentenza “DJ Fabo”, in base ai quali nel nostro sistema la Corte Costituzionale non ritiene penalmente punibile l'aiuto al suicidio. I quattro requisiti sono così individuati: se il paziente è alimentato da trattamenti di sostegno e se la patologia è reversibile, se il paziente è capace di intendere e di volere; in ultima analisi con quali modalità e metodica sia possibile somministrare 20 grammi di tritopentitone, non so se laleggo bene, sarebbe la sostanza che viene utilizzata negli Stati Uniti per l'esecuzione di pene capitali. Lo stesso tribunale ordinava all'Asur di costituire un comitato etico chiamato a dare queste risposte, che in data 9 novembre 2011 esprimeva il parere richiesto ai quesiti ordinati dal Tribunale e riteneva di poter affermare che la patologia era grave e irreversibile, che il paziente richiedente era in grado di intendere e di volere, ma si asteneva dall'ultimo punto, il punto c) ritenendo di non essere competente a stabilire se la somministrazione della porzione letale fosse idonea a garantirne il decesso. L’istante interveniva nuovamente con una domanda, un'istanza alla stessa Asur e in merito il comitato etico con nota del 3 dicembre rispondeva chiarendo, che (leggo letteralmente): “Il comitato ha già risposto estesamente ai quesiti sottoposti alla sua attenzione, tra i quali vi era anche il quesito in merito al farmaco in precedenza citato, alla quale considerazione si rimanda non ritenendo necessario modificare o integrare quanto espresso”. Il comitato etico rinnova il rifiuto ad esprimersi sull'idoneità della porzione letale ad assicurare il decesso del paziente. Questa è la ricostruzione di fatto e dei provvedimenti giurisdizionali.
In merito alle domande, non so, Presidente, se posso avere qualche minuto, altrimenti un caso così complesso non sono in grado di trattarlo. Procedo poi qualcuno mi interromperà.

PRESIDENTE. Prego, prego continui, così concludiamo la risposta.

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Non è d’accordo, il tema è veramente delicato.

Filippo SALTAMARTINI. Premesso il fatto, le posizioni dal punto di vista giuridico sono le seguenti: sia la Corte costituzionale italiana che la Corte europea dei diritti dell'uomo hanno stabilito che non vi è un diritto del cittadino a richiedere ad un'amministrazione in Italia un trattamento di fine vita, un trattamento esiziale, che comporti la morte.
Il caso di cui stiamo parlando si ricava dalla sentenza alla Corte costituzionale, la quale ha affermato che l'aiuto al suicidio in quelle condizioni non costituisce reato.
In questo momento sappiamo che è stato avviato il procedimento legislativo per normare l'attività in questione e sappiamo anche che impegni parlamentari (l’approvazione della legge di bilancio, il rinnovo del Presidente della Repubblica e altri decreti legge in scadenza) hanno impedito la calendarizzazione del provvedimento.
La risposta conclusiva è la seguente: nel nostro ordinamento ancora non c'è l’obbligo dei sanitari di somministrare porzioni letali ad una persona che si trova in queste condizioni, ma vige il principio generale per cui l'aiuto al suicidio, quando sussistono quei presupposti, non costituisce reato.
C'è bisogno di una legge perché l'aiuto al suicidio non sussiste reato se prevede una causa di giustificazione. In questo momento l’aiuto al suicidio comporta l’incriminazione e l'assoggettamento a un processo, nel corso del quale il giudice valuterà se c'è la scriminante per il diritto costituzionale. Quindi, è necessario che su un tema così delicato come il trattamento di fine vita ci possa essere da parte del Parlamento la capacità di legiferare in materia perché la questione non può essere affrontata con un atto amministrativo delegato al comitato etico dell'Azienda sanitaria regionale.
Ritengo che dal punto di vista generale ci dobbiamo dolere che nel nostro Paese non esista una previsione normativa, anche alla luce della sentenza la Corte costituzionale, che possa trarre con norme generali e astratte la previsione su questo tema. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Assessore, ha ricostruito ancora una volta il percorso, il fatto è che il dolore, le sofferenze e l’insopportabilità di Mario rimangono le stesse, togliendogli anche l'elemento che lo aiutava e lo spingeva, la speranza. Gli abbiamo tolto la speranza perché se oggi il comitato etico si rifiuta di ponderare la dose adeguata, non ci rimane che attendere un'ulteriore sentenza da una parte, dall'altra l’auspicio è che ci sia un'azione di dignità di questo Parlamento che metta nelle condizioni di avere una norma, che consenta a questa nazione di essere vicina soprattutto a Mario, ma a tanti altri casi analoghi e non costringere il nostro caro Mario ad andare in Svizzera perché la sentenza non lo mette nelle condizioni - lo dico con grande dolore, può immaginare - di avere una speranza di porre fine alle enormi sofferenze.
Non nascondo la delusione sul piano politico, Assessore, sembra che noi non possiamo incidere su nulla e non ci sia la possibilità di dar seguito alla sentenza della Corte costituzionale e metterci nelle condizioni, visto che i tre requisiti sembravano assolti, di procedere con celerità.
Dobbiamo intraprendere una duplice azione, penso che inevitabilmente ci saranno denunce ulteriori, altre sentenze ed anche un'azione che dovrà aiutare nel percorso politico i nostri parlamentari.
Noi presenteremo un’ulteriore mozione per far sì che ci sia un pronunciamento da parte di questo Consiglio, che metta nelle condizioni il Presidente e la Giunta di spingere nella direzione che possa permettere a tanti casi Mario in questa nazione di trovare almeno il percorso che li riporti alla serenità, dopo che gli è stato tolto tutto per ragioni diverse. E noi per un impedimento normativo togliamo loro anche la speranza di decidere della propria vita fatta di sofferenze e atrocità e per 1.000 ragioni, ancora una volta, non riusciamo a dare una risposta. Grazie.

Interrogazione n. 325
ad iniziativa dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Utilizzo fondo complementare Pnrr sisma”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 325 dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo e Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. Rispondo all’interrogazione posta dai colleghi del PD, è tutta scritta, poi se è necessario integro oralmente.
Nelle settimane successive alla delibera della Cabina di coordinamento integrata il 30 settembre 2021 che ha visto l'approvazione e la contestuale trasmissione al MEF dell'atto di “Individuazione e approvazione dei Programmi unitari di intervento, previsti dal Piano complementare per i territori colpiti dal sisma del 2009 e del 2016 …”, evito di citare tutti i dettagli normativi, si è svolta una complessa e approfondita istruttoria ai fini della compiuta individuazione dei programmi e dei progetti, delle procedure di attuazione, nonché dei primi atti di affidamento in coerenza con il previsto milestone del 31 dicembre 2021. E’ stato un lavoro complesso, complicato, sottoposto a questa milestone, che prevedeva l'adozione delle ordinanze riferite alla misura A che riguarda la parte pubblica del fondo complementare sisma.
La selezione degli interventi, che sono oggetto della interrogazione, riguardano due sub-misure, che nell'ambito della parte dedicata ai finanziamenti destinati al pubblico sono state devolute alla valutazione ed alla proposta della Regione.
La selezione degli interventi a valere sulla sub-misura A2.1 del Fondo complementare sismi della Regione Marche ha preso in esame i 130 progetti per un valore di oltre 900 milioni di euro, pervenuti dagli enti locali in occasione del Contratto istituzionale di sviluppo per le aree sisma, CIS, finalizzato a sostenere la crescita economica delle aree colpite dal sisma del 2016.
La prima scelta che ha guidato la nostra mano e che ha ispirato la selezione è stata quella condivisa ampiamente anche con i Sindaci, che avevano lamentato che i famosi 160 milioni erano appena sufficienti a sostenere progettualità importanti. Lì il Presidente Acquaroli prese l’impegno di utilizzare ulteriori forme e possibilità di finanziamento per alimentare la progettualità (parco progetti di cubatura superiore ai 900 milioni). In particolare le aree di interventi individuate dal CIS erano cinque e su queste si erano sviluppate le seguenti istruttorie: una prima istruttoria interna svolta dal Nucleo di valutazione, coordinamento e assistenza tecnica sui criteri definiti dalla delibera di Giunta regionale; una seconda istruttoria interna condotta al Nucleo di valutazione, come richiesto dall'Agenzia per la coesione territoriale una volta esaminati i 130 progetti messi a disposizione (è accaduto la scorsa estate), al fine di individuare progetti finanziabili nella loro interezza, vado sbrigativamente perché temo che il tempo non sia sufficiente (poi c’è la risposta scritta); una terza istruttoria il cui esito è stato comunicato dal Capo Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri condotta secondo i criteri condivisi dal Ministro ed esplicitati con la nota del 19 maggio 2021, che osserva il vincolo delle risorse finanziarie allocate dalla legge di bilancio e tiene conto di un tetto di importo secondo il criterio di riparto del danno per ciascuna Regione.
Considerando gli obiettivi del CIS per le aree del sisma assimilabili a quelli del Fondo complementare sismi 2009/2016 e considerando l’importante valore, in qualità e in quantità, del parco progetti pervenuto alla Regione Marche ancora da completare e sviluppare, nella selezione degli interventi a valere sulla sub-misura A2.1 la Regione ha voluto dar seguito all'impegno assunto con i Sindaci, rispettando anche i tempi stringenti dettati dal Governo nella definizione degli interventi.
Nel procedere in applicazione del criterio di cui sopra, si è seguito l'ordine di priorità definito sui cinque ambiti escludendo i Comuni che si sono già visti assegnare nel CIS interventi per un valore superiore a 2,5 milioni di euro. Quindi, si sono estrapolate le azioni riconducibili a sub-misura in oggetto, in particolare quella parte di progetti che prevedevano la rifunzionalizzazione dei beni pubblici, perché questa era la finalità della sub-misura.
A seguito di una call-conference indetta dal Commissario straordinario alla ricostruzione alle 17 del 30 dicembre 2021 e che ha visto presenti oltre al Commissario il Sindaco di Montefortino e l'Assessore alla ricostruzione (il sottoscritto), si è evidenziata la necessità di ulteriori approfondimenti riguardanti una specifica istanza del Comune di Montefortino, che aveva per oggetto “Riqualificazione e recupero di un borgo da destinare a struttura ricettiva”.
Considerato che il giorno 30 dicembre 2021 era il termine ultimo per comunicare le liste degli interventi da inserire nella sub-misura A2.1 con i relativi codici Cup, si sono analizzate le progettualità pervenute nel CIS di importi superiori 3,5 milioni di euro dei singoli enti non ancora beneficiari dei fondi relativi alle sub misure A2.1 e A3.3, verificando le istanze in grado di rendere efficiente ed efficace l'opera anche in correlazione degli interventi inseriti nella misura A del Fondo complementare. All'ultimo momento il Commissario straordinario ci ha chiesto un approfondimento su uno specifico progetto, che astrattamente poteva non avere le caratteristiche richieste per la cosiddetta rifunzionalizzazione pubblica, allora si è operato, attraverso il novantesimo minuto, un aggiornamento della proposta e si è individuato l'intervento di riqualificazione dell’infrastruttura pubblica tramite la realizzazione del sottopasso ferroviario e degli interventi connessi in via Roma a Macerata, proposto dallo stesso Comune per un importo di 4,5 milioni di euro. Tuttavia, il Dirigente titolare del Dipartimento delle infrastrutture, per effetto di una verifica da lui condotta, ha avviato un confronto con RFI per una stima aggiornata del progetto e conseguentemente si è accolta l'indicazione economica di Rete ferroviaria italiana, pari ad una quantificazione di 7 milioni di euro.
Con la nota del 30 dicembre 2021, mia, la Regione Marche ha proposto di sostituire l'intervento esaminato con quello di riqualificazione dell’infrastruttura pubblica tramite la realizzazione del sottopasso in via Roma a Macerata. Gli elenchi sono consultabili nell'ordinanza.
Sostanzialmente si sono presi i progetti CIS, si è rispettata la graduatoria e si sono esclusi quei Comuni che avevano più di 2,5 milioni di intervento, si è solo evidenziata quest'ultima esigenza che è stata gestita mettendo in una fase di riserva l'intervento di Montefortino, sostituendolo con quello del sottopasso di via Roma. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Non sono affatto soddisfatta, innanzitutto non si è risposto alle domande perché si è parlato di tanto, di tante procedure, si sono fatti nomi e cognomi, come di solito fa l’Assessore, si è parlato dei criteri, ma non si è spiegato quali sono stati presi per la redazione dell’elenco inviato.
L’elenco di progetti conteneva come priorità quelli selezionati dal CIS, questo lo sappiamo perché lo dice il Commissario nel documento che ha presentato a Roma il 15 dicembre 2021: “Le Marche hanno fornito un elenco indicativo dei progetti”, c’è scritto poi che “le priorità saranno date ai progetti finanziati con il CIS”.
Questo significa, già sappiamo, che ci sono stati dei criteri che sono entrati in vigore dopo che erano stati presentati i progetti del CIS, i 900 milioni, non ricordo quanti fossero, comunque prima della selezione, dopo che sono arrivati i progetti, non tramite una delibera, ma con una comunicazione di Giunta, che è una cosa completamente diversa, l'Assessore ha modificato i criteri, è stata fatta una selezione e su questi finanziamenti si è detto che la parte non coperta dal CIS sarebbe stata coperta con finanziamenti del Pnrr, di fatto mettendo una prelazione per quei Comuni che avevano già ottenuto i finanziamenti del CIS.
Da questo punto di vista non mi è stato risposto e non ho avuto risposta neanche in merito ai processi decisionali partecipati mediante i quali sarebbero stati individuati insieme alle comunità locali gli interventi da finanziare, anche per evitare discriminazioni sulle diverse proposte progettuali presentate. Siccome il Pnrr ed il CIS sono due finanziamenti una tantum, che in tempi non brevi saranno utilizzabili dalle nostre comunità, mi sarebbe piaciuto sapere quali consultazioni e come ci si era accordati sui criteri ed anche sulla tipologia degli interventi. Questo non è stato fatto, chiedo, per cortesia, se posso avere la risposta dell'Assessore in forma scritta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Anch'io voglio sottolineare la puntualità della replica della Consigliera Casini, aggiungendo e mettendo in rilievo due elementi della risposta fornita dall'Assessore Castelli. La prima riguarda il ricordo, la memoria chiara dell'illegittimità del percorso del CIS. Vi era una data per la consegna dei progetti che era il 9 luglio 2021, ma si sono raccolti progetti fino al 15 luglio e successivamente con una nota ad personam dell'Assessore Castelli, sulla base di una serie di rilievi della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sono stati modificati i criteri con un provvedimento una tantum personale dell’Assessore Castelli. Di fatto e concretamente sono venuti meno una serie di diritti dei Comuni che non avevano presentato alcun progetto o addirittura di Comuni che avrebbero potuto presentare progetti diversi da quelli preordinati dal bando.
Qualcuno si domanderà: ma come mai tutto ciò non è venuto fuori? Non è venuto fuori perché è evidente che il tema sostanziale delle risorse che sono arrivate e che arriveranno non hanno indotto i Comuni, sulla base delle promesse, che pure erano stati pregiudicati, di inserirsi in un percorso di impugnazione di legittimità.
Ritengo che le regole vadano rispettate, credo che a futura memoria vada ricordato questo atto di arbitrio da parte dell'amministrazione regionale, che penso abbia un proprio senso.
L'altro elemento che voglio sottolineare, il secondo, riguarda questo cambiamento, questo switch, si direbbe oggi modernamente.
Noi abbiamo destinato al Pnrr, al fondo complementare sisma Pnrr, che in parte era destinato anche alle Marche, abbiamo spostato alcuni progetti CIS. E’ un fatto piuttosto grave perché in concreto l'incapacità di prevedere, far programmare, far progettare in relazione al fondo Pnrr sisma, quindi a quelle specifiche modalità e soprattutto funzioni, significa ridurre la possibilità degli enti territoriali di presentare progetti che avrebbero potuto, di fatto, ampliare la platea delle risorse e dei Comuni finanziati.
Il silenzio su questo è abbondante per le ragioni che ho detto prima.
Solo un minuto, Presidente, per aggiungere che quando ci sono tantissime risorse e queste vengono riversate anche senza un'appropriatezza rispetto alle funzioni di ogni singola fonte - chi ha vissuto negli anni tra il 2010 e il 2020 il ruolo di ente territoriale, di Sindaco, sa bene che per il patto di stabilità non c'erano neppure le risorse per fare i marciapiedi - in maniera quasi sconcertante per i Comuni, il rischio purtroppo è, se già non è stato fatto, che vengano sprecate.
Ritengo che la scelta di spostare alcuni progetti del CIS sul Pnrr sisma significa di fatto non rispettare le regole e restringere i diritti dei vari enti territoriali che sulla funzione Pnrr sisma avrebbero potuto progettare altre opere. Grazie.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Nel frattempo comunico che l'interrogazione n. 281 dei Consiglieri Bora, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo e Vitri “L.r. 22/2021 - Disciplina dell'attività commerciale nella regione Marche. Stato datazione della legge” è rinviata d'accordo fra la prima firmataria, la Consigliera Bora, e l’Assessore Carloni, che doveva rispondere. Verrà messa come primo punto delle interrogazioni la prossima seduta di Consiglio.

Mozione n. 175
ad iniziativa dei Consiglieri Lupini, Ruggeri, Santarelli
“Istituzione Tavolo Tecnico in tema di malattie rare”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 175 dei Consiglieri Lupini, Ruggeri e Santarelli.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Tengo particolarmente a questa mozione che, tra l'altro, avevamo tentato di presentare in quest’Aula nella giornata istituita per celebrare la disabilità, proprio perché una delle forme di disabilità riguarda quelle che chiamiamo malattie rare, un elenco molto lungo e complesso di disturbi e patologie che vanno ad inficiare la normalità della vita delle persone che ne sono affette.
Noi abbiamo raccolto la richiesta di diverse associazioni delle famiglie di malati di malattie rare che chiedono, alla stregua di quanto è stato istituito presso il Ministero della salute, che anche la Regione Marche provveda ad istituire un Tavolo tecnico in tema di malattie rare. Questo ci sembra un riconoscimento di questa fetta di utenti della nostra sanità, di questa forma di disabilità piuttosto complessa anche se rara, che comunque chiede di essere presa in seria considerazione, di essere ascoltata. Ritengo che l'istituzione di un tavolo tecnico possa essere una prima risposta di ascolto, anche perché sappiamo che il Parlamento a novembre 2021 ha approvato il testo unico sulle malattie rare.
La giornata sulla disabilità, che è stata ai primi di dicembre, ci era sembrata l'occasione più opportuna per poter fare da eco al nazionale e poter riconoscere nella nostra Regione questo tavolo tecnico per un opportuno confronto e per accogliere non solo le istanze, ma per creare una rete di presa in carico, di cura e soprattutto di accoglienza per chi soffre di queste malattie rare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Il tema delle malattie rare è molto complesso perché non sono un unicum, ma un insieme di situazioni cliniche molto distanti anche tra di loro, per cui i percorsi di cura spesso non ci sono. Di frequente si tratta di malattie genetiche e comunque di percorsi di assistenza molto variegati. Ci sono malattie rare in cui l'obiettivo è la convivenza con la patologia, altre purtroppo che a tutt'oggi hanno un destino compiuto in cui non ci sono possibilità, se non la sopravvivenza, l'allungamento della prospettiva di vita.
Non è un tema consolidato e anche i cultori delle singole malattie rare di discipline diverse tra di loro talvolta hanno diverse interpretazioni. Stiamo approvando in questi giorni su due malattie, una meno rara denominata fibromialgia, che però ha ancora degli aspetti molto sconosciuti, l'altra, la sensibilità multipla chimica che, grazie a Dio, colpisce un numero molto limitato, limitatissimo di persone e il parere degli esperti sono contraddittori sulle cure da seguire. E’ un tema in cui ci si muove con molta circospezione.
L'idea di un tavolo tecnico, a mio parere, è ampiamente accettabile come luogo di incontro e di discussione non precostituito, questo è evidente, è una iniziativa che all'interno dell'Assessorato è accettabile, non prevede spesa e rappresenta un luogo di confronto.
Generalmente negli ultimi tempi sono le società scientifiche di settore che se ne occupano. Nei programmi che mi arrivano dall’Ordine dei medici, dalle università, dalla facoltà di medicina emerge che le malattie rare si sono molto complicate con la presenza del Covid e l'attenzione che tutti abbiamo nei confronti della pandemia ha un po' appannato anche le ricerche.
In questo momento la maggior parte delle persone si occupa di altro, ho letto recentemente un paio di articoli pubblicati su l'impatto che il Covid ha su alcune singole malattie rare di tipo neurologico, non psichiatrico, sembra che ci sia un’interferenza, mi riferisco soprattutto alle neuropatie (Parkinson, eccetera). Sembrerebbe che ci siano delle interazioni, ma ancora siamo nel campo dello sconosciuto, quindi, attendo vivamente di ascoltare anche il parere dell'Assessore che è competente per materia, però, trattandosi di un aspetto conoscitivo credo che non ci siano grandi difficoltà. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Ringrazio i presentatori della mozione perché ci danno l'occasione per parlare di un tema molto importante come quello delle malattie rare, che sta crescendo enormemente nel nostro Paese, sul quale c'è ancora molto da fare, soprattutto in termini di approfondimento terapeutico, di cura e di alleggerimento dei percorsi che i malati devono affrontare.
Mi sono documentata, conoscevo un po' la questione da ex dipendente, oggi in aspettativa, ed ho chiesto alle persone che so ne fanno parte e devo informare l'Aula che con un decreto del dirigente dell'ARS del 13 ottobre 2021 è stato aggiornato il Tavolo che già esiste, costituito con una delibera di Giunta del dicembre 2013, istituito poi nel 2014. Questo lo voglio dire anche con una sorta di orgoglio come cittadina marchigiana perché, noi che oggi abbiamo la responsabilità di governare, dobbiamo dire anche le cose che questa Regione ha fatto.
Da tempo e con una serie di atti il Tavolo è stato costituito, ci sono anche i rappresentanti delle associazioni, in particolare dell'associazione rete malattie rare e dell’AIDEL 22 onlus. Lo voglio dire perché non dobbiamo disconoscere quanto finora è stato fatto e viene da lontano. E’ un lavoro che va implementato, che va ripreso perché con il periodo Covid anche questo Tavolo non si è più riunito. Dico però che esiste, è stato recentemente aggiornato e se ci sono da fare degli aggiustamenti o delle integrazioni credo sarà cura dell'Assessore e del Dirigente del Servizio sanità occuparsene, ma il tavolo esiste. Dovremo riprendere il nostro lavoro di approfondimento, ma possiamo capire che adesso tutto il comparto sanità ha una priorità, che è quella della pandemia. Non abbiamo bisogno di dircelo.
Il Tavolo esiste, è stato aggiornato e mi auguro potrà essere integrato.
Penso che, al di fuori della discussione dell’Aula, l’Assessore abbia tutta la volontà di collaborare anche con i proponenti, se ci sono da fare delle integrazioni per le associazioni che già sono presenti e per riattivare il prima possibile la ripresa del lavoro di una Commissione che già esiste e che ha fatto molto, ma ancora molto ha da fare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Per dare un piccolo contributo a questa mozione, sulla quale non si può non essere d'accordo, annuncio anche la mia posizione personale su questo tema.
Che cos’è una malattia rara? Di malattie rare ce ne sono circa 7/8.000, è un gruppo eterogeneo di patologie umane che hanno una bassa diffusione nella popolazione e colpiscono non oltre le 5 unità rispetto ai 10.000 abitanti (dato dell’Unione europea) e coinvolgono milioni di persone, anche perché non sono belle da vedere ed io purtroppo per professione sono costretto a vederle, molto spesso coinvolgono non solo il paziente, ma anche le loro famiglie. L'80% sono patologie genetiche, il 20% multifattoriali, in questo 20% insistono anche fattori ambientali e alimentari; alcune possono manifestarsi in fase prenatale, altre alla nascita, altre durante l'infanzia ed altre addirittura in età adulta e non ci sono cure risolutive in tal senso.
In Italia dal 2001 è stata istituita una rete nazionale dedicata alla prevenzione, sorveglianza, diagnosi e terapia di queste malattie raccolte in un registro nazionale, contenente un elenco di malattie rare, per le quali è riconosciuto il diritto all'esenzione da ticket (sono state incluse nei livelli LEA), di fatto i pazienti sono tutti esentati.
Un’altra piccola considerazione che voglio fare è quella delle terapie orfane, purtroppo le case farmaceutiche non sono molto interessate a produrre farmaci che possono dare sollievo e aiuti a queste patologie perché l'investimento dal punto di vista commerciale non è favorevole. Non è conveniente investire in terapie o farmaci che possono invece dare un sollievo al paziente affetto da queste malattie. Anche questo fatto rappresenta un problema, tant'è vero che l'Unione europea, gli Stati Uniti, l’Australia e il Giappone hanno fatto apposite leggi che favoriscono da un punto di vista fiscale e commerciale quelle aziende che producono i tipi di medicinali per queste forme di patologie.
Sono d'accordo sull’istituzione di un tavolo tecnico o per migliorare quello che già esiste ed inserire i rappresentanti delle varie associazioni, ciò che la Consigliera Lupini ha espresso nella sua mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La posizione della Giunta è quella espressa dalla Consigliera Menghi, nel senso che la Commissione esiste, però non ritengo che in questa fase ci possa essere un diverso orientamento, se si vuole fare una Commissione non credo che ci siano problemi.
La Giunta è disponibile per addivenire a una qualunque soluzione purché ci sia una convergenza da parte di tutto il Consiglio regionale, tenendo conto che la materia è molto delicata e questo atto è importante perché rafforza l'esigenza di approfondire la casistica delle patologie rare, che sono in aumento esponenziale.
Il fatto che vi sia una fotografia dal punto di vista politico ed un interessamento del Consiglio regionale dimostra l’alta sensibilità che la nostra Assemblea legislativa regionale ha in questa materia. Noi siamo disponibili sia a mantenere o a convocare al più presto la Commissione esistente, oppure ad una diversa soluzione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Penso che l'indirizzo dell'Assessore Saltamartini sia quello giusto, di ascolto. Non si tratta di una Commissione, che è cosa diversa, guidata in questo caso dalla Presidente Leonardi, una Commissione politica nella quale gli approfondimenti tecnici si fanno solo con le audizioni. Qui si tratta di un tavolo di discussione tecnica, più che altro, e la Commissione per alcuni aspetti e l'Assessorato per altri dovrebbero recepire gli orientamenti. Io non mischierei l'aspetto politico delle malattie rare e della individualizzazione dei percorsi organizzativi con l'approfondimento tecnico.
A nome del gruppo di Fratelli d’Italia esprimo parere favorevole all'approvazione di questo documento, sarà poi l'Assessorato, che dovrà convocare il tavolo più che la Commissione. Un Tavolo tecnico di lavoro dell'Assessorato, che coinvolgerà i dirigenti competenti che seguono il caso, che successivamente elaborerà un documento che dovrà essere sottoposto all'attenzione dell'Assessorato, della Commissione e delle aziende strumentali che abbiamo nella nostra Regione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Vorrei che il voto favorevole tenesse conto del decreto di integrazione del Dirigente del territorio dell’ARS n. 20 del 13 ottobre 2021, a conferma che esiste già un tavolo tecnico, un tavolo di coordinamento sulle malattie rare, quindi, valutare la necessità di verificare a seguito di questa mozione se fare un'integrazione e riprendere i lavori appena sarà possibile, quando la pandemia ce lo consentirà, ma partiamo da quello che già esiste. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Vorrei precisare che approvando questa mozione bisognerà coordinare un po' tutte le attività, tenendo conto che c’è la legge n. 175 che è stata approvata il 10 novembre scorso.
Penso che non ci siano problemi considerato che i principi sono dettati dallo Stato e noi, sulla base del rapporto previsto dall’articolo 117 della Costituzione in materia di sanità, possiamo definire tutta la normativa, le disposizioni ed i dettagli. I principi sono stabiliti con legge statale.
Sappiamo perfettamente qual è il campo di azione dell'attività amministrativa e legislativa delle Marche, stabilita dall’articolo 117 della Costituzione. Lo Stato detta i principi, le Regioni la normativa e i dettagli. Conseguentemente a ciò, si affianca l'attività amministrativa nel cui alveo si colloca l'eventuale istituzione di Commissione, di comitati o attività di consulenza.
Il quadro è disciplinato dalla legge statale, noi vediamo che cosa possiamo aggiungere a quello che lo Stato ha delineato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Aggiungo solo un ringraziamento a tutta l’Aula per l'attenzione e la sensibilità dimostrata su questo tema. Chiaramente l’istituzione di un tavolo tecnico non è di immediata soluzione, però chiedo a tutti, all’Assessore ed alla Commissione sanità, di cui sono Vicepresidente, di lavorarci quanto prima.
La nostra proposta che non ho letto nel dettaglio è di coinvolgere tra gli altri i rappresentanti delle associazioni dei pazienti e della società civile, gli esperti clinici, gli accademici, i rappresentanti istituzionali, i rappresentanti dell’Asur e del dipartimento regionale alla salute e del dipartimento regionale delle politiche sociali, oltre ai referenti del centro di coordinamento regionale delle malattie rare. Questa sarebbe la composizione più ampia che andrebbe a dare voce a tutti coloro che a vario titolo si occupano delle malattie rare.
Intanto ringrazio per la buona disponibilità di cui le associazioni, che ci hanno chiesto attenzione, beneficeranno e saranno soddisfatte del nostro impegno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Intervengo solo per dichiarare il voto favorevole del nostro gruppo. Grazie.

PRESIDENTE. Mozione n.175. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola per una mozione d’ordine la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Voglio segnalare, guardando il report, che la votazione di prima ha una portata politica importante, sicuramente di più rispetto ad altre votazioni che abbiamo fatto recentemente.
E’ capitato di nuovo - era successo in un’occasione precedente, però lì non eravamo intervenute perché non ci sembrava così rilevante politicamente - che non sono state conteggiate le schede bianche. Guardando il report risultano zero schede bianche, mentre io e la mia collega abbiamo cliccato sul pulsante scheda bianca, ed anche questa volta ci è arrivato il segnale verde che segnala che la votazione è andata a buon fine. Entrambe abbiamo avuto un SMS, la mia collega ne ha avuti addirittura due e io uno a conferma che la votazione era andata a buon fine, però dal report non risultano le schede bianche, non ci sono proprio, non ce n'è neanche una. Quindi, chiedo per favore un riconteggio, una verifica da fare da qui alle prossime ore per portare chiarezza anche perché questo incidente è già due volte che capita, quindi, o si sistema la faccenda, oppure sconsiglio di ricorrere alle votazioni on line per le prossime votazioni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. La cosa secondo me è un po' grave, guardando le votazioni: voi in maggioranza siete 20 e facendo il calcolo e conteggiando 12 voti per il Presidente Acquaroli e 9 per il Presidente Latini i voti ottenuti sono 21. Se eravamo 29 a votare, noi siamo 8 e 8 siamo rimasti, ma i voti delle rappresentanti del Movimento 5 Stelle, se non sono schede bianche, dove sono finiti? Uno forse è finito in maggioranza? Questo potrebbe essere.
A noi non importa perché non cambia nulla, ai fini del risultato non cambia assolutamente nulla, però in altre occasioni l’astensione o la scheda bianca, che sono due cose differenti, potrebbe essere importante. A noi non ci cambia nulla perché 8 eravamo e 8 siamo rimasti, va bene così, non sarebbe cambiato neanche il voto di differenza a lei piuttosto che al Presidente, anche perché è stata una votazione che alla fine è stata decisa prima di arrivare, quasi per tutti.
Il fatto che ci sia questo voto ballerino …, se fossero risultati assenti dal voto forse sarebbe stato assimilabile alla scheda bianca, ma in questo caso può essere imbarazzante per loro non per noi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Io partirei dall'ultima parola pronunciata dalla Consigliera Casini: imbarazzante. Il voto è segreto ed è imbarazzante l'approfondimento dei singoli voti. Ovviamente ognuno fa le considerazioni politiche che ritiene opportune.
I Consiglieri regionali sono 31, 30 più il Presidente, questa è matematica, non ne usciamo, non so quanti non hanno votato, i voti espressi sono stati 29, poi sulla valutazione e su come sono stati espressi i voti direi che sarebbe molto grave se questo Consiglio entrasse nel merito, sarebbe oggetto di censura.
Ognuno fa le proprie considerazioni ed ha i propri retropensieri. Questo va bene, per carità di Dio, il pensiero non è censurabile.
I Consiglieri sono 31, i voti espressi sono 29, 2 non si sono espressi, quindi in qualche modo hanno deciso di non esprimersi, tutto il resto è commento politico, sui giornali, nei gruppi e nei comunicati stampa. Che l'Aula quale sede istituzionale proceda con un processo di questo tipo …, veramente siamo fuori. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Tante volte il Consigliere Ciccioli mi meraviglia perché non capisce dei ragionamenti molto semplici. Una cosa è la segretezza del voto, una cosa è l'applicazione della regola che consente il voto, sia esso segreto o palese.
In questo caso non l’ha detto la Consigliera Casini, non l’ha detto neanche un partito, l’hanno detto le rappresentanti del Movimento 5 Stelle che hanno votato scheda bianca e le schede bianche non risultano, anzi risulterebbe un voto in più per voi, che il Partito Democratico non l’ha dato perché siamo 8, gli altri erano assenti …

(interventi fuori microfono)

Anna CASINI. Guardate, non riesco a capire perché … Stiamo facendo un ragionamento squisitamente di regole. Non c’entra niente! Io sono basita, Presidente …

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Chiedo un attimo di silenzio.

Anna CASINI. Io sono basita dalla bassezza del livello culturale ed a volte di educazione di quest’Aula.
Stiamo parlando di un fatto che è stato evidenziato non dal Partito Democratico, ma dalle Consigliere del Movimento 5 Stelle che hanno detto: “Noi in maniera democratica, Consigliere Ciccioli, volevamo votare scheda bianca e le schede bianche non ci sono, come mai?” Il sistema non ha funzionato!
Se prende un voto in più il Presidente Acquaroli o uno in più o uno in meno il Consigliere Mangialardi, non è questo il tema, ma chi se ne frega. Il tema è che non ha funzionato il sistema ed il sacrosanto diritto democratico di voto delle Consigliere del Movimento 5 Stelle non è stato rispettato. Quest'Aula non ha consentito loro di esprimere democraticamente il proprio voto. Io l’ho detto in italiano, non c’è l’Assessore Castelli, sennò l’avrebbe tradotto in latino direttamente a braccio e magari si capiva meglio.
Sintetizzando, il problema delle Consigliere del Movimento 5 Stelle andrebbe chiarito perché per la seconda volta - ha detto la capogruppo Consigliera Ruggeri - in quest’Aula non è stato consentito di votare scheda bianca e non mi pare una cosa democratica, anche se non è colpa di nessuno, tanto meno dei Consiglieri, è un sistema che va controllato, oppure si dovrebbe consentire loro …, ma non si può più fare ormai.
Sul fatto del voto palese è chiaro che il voto è segreto, ma in Parlamento, dove lei era seduto, non è affatto non palese ed è evidente chi vota e chi non vota, perché chi è presente al voto viene indicato in cartellone. Non è l’essenza del voto che interessa, è la modalità di espressione del voto che non ha consentito l’espressione democratica. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Mi scusi, Presidente, se intervengo, però mi diverte un po' questo dibattito importantissimo che la Consigliera Casini sta scatenando in quest’Aula, che interesserà moltissimo i cittadini marchigiani.
Voglio fare un attimo chiarezza, Consigliera Casini, perché non so se tutto questo sia scatenato … Prima parlando con il Consigliere Carancini gli ho fatto i complimenti per il coraggio che ha avuto nell'esternare quello che è successo all'interno del suo partito, nel quale lei stessa ha creato una spaccatura. Parla molto della politica delle donne ed ha impallinato una donna sua collega, per farle capire quanto è brava nell'essere coerente.
Ovviamente non sta a noi dire chi ha votato e chi non ha votato.
Dispiace che quando le cose non funzionano, come dice la Consigliera Casini o qualcun’altro, la colpa sia della maggioranza o del Movimento 5 Stelle, addirittura questa volta è del sistema elettronico …, si parla di scheda bianca, si parla del voto del Presidente Acquaroli.
Per quanto riguarda il voto segreto, credo che sia consuetudine, lei lo sa benissimo Consigliera Casini, è un po' più grande … Non si preoccupi, lei si deve rendere conto che purtroppo sta scatenando un dibattito, credo ridicolo perché …

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Non le sento, prego continui, Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Io non ho interrotto nessuno.
Pensavo che la Consigliera Casini volesse andare avanti con le mozioni, visto che per lei è una priorità importante dare le risposte ai marchigiani, invece oggi mette in dubbio addirittura il voto elettronico e su questo noi tutti non possiamo farci nulla.
Il voto elettronico è stato espresso regolarmente da tutti e mi meraviglia che la Consigliera Casini inizi a dire balle e dirò di più, invece di offendere le persone con i gesti dovrebbe rendersi conto che, nel suo modo di fare da insegnante in Aula, purtroppo non siamo tutti alunni, siamo persone che come lei sono in un Consiglio regionale e se uno non la pensa come lei, non ha il cervello cucito, ma lo ha addirittura più grande e può stare a posto con la coscienza.
Concludo dicendo che mi dispiace ancora una volta che lei abbia sollevato un problema di questo tipo, ma la democrazia è sovrana, mi dispiace dirlo, purtroppo è andata così e la prossima volta se reagisse diversamente forse sarebbe meglio. Grazie.

PRESIDENTE. Non vorrei aprire una discussione, regoliamoci sulle modalità di intervento avendo concesso questa deroga per una situazione delicata che riguarda il gruppo del Movimento 5 Stelle, per discutere della problematica evidenziata dalla capogruppo Consigliera Ruggeri.
Cerchiamo di mantenerci dentro questa tematica, altrimenti sviliamo anche la portata e la valenza del voto espresso, dopodiché traiamo le conclusioni.
Facciamo un intervento a testa, adesso concedo la parola alla Consigliera Ruggeri, ma da qui in avanti, se c’è qualche puntata di stile ricevuta da qualcuno, non ne possiamo fare un dramma, non scaturiamo nel fatto personale, mi auguro davvero che non succeda.
Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Forse non mi sono spiegata bene o qualcuno non era in Aula e non mi ha ascoltato, dico che qui c'è un dato politico che emerge, quindi questo tentativo di ridurre tutto a una sterile polemica è proprio fuori luogo, e mi rivolgo a lei, Consigliere Putzu. Il caso non l’ha sollevato la Consigliera Casini, ma la Consigliera Ruggeri, capogruppo del Movimento 5 Stelle, e se mi permette è una questione che a me sta a cuore perché sono due volte che le nostre schede bianche, entrambe, non risultano dal sistema.
Per voi non è importante? Certo che non lo è, sapevamo tutti che oggi sarebbero state elette le persone che andranno a votare il Presidente della Repubblica, e mi congratulo in questo momento con tutti e tre, non ci sono sorprese sui nomi che sono stati scelti, ma sono stupita sul fatto che mancano due schede bianche per la seconda volta. A questo punto o escono fuori le due schede bianche oppure, non so che cosa si può fare, lo chiedo come Consigliera regionale, la mia collega è libera di decidere, io con questa modalità di voto non voterò di certo mai più perché non è affidabile.
Non volevo arrivare a far polemica così, in maniera eccessiva, però, scusate sono due volte che le schede bianche non risultano. L’altra volta era un’elezione di minore impatto politico, questa volta invece l'impatto politico è importante e voglio sapere chi ha votato e dove sono le schede bianche perché se non posso assicurare che erano due, perché una l’ha votata la mia collega, lei lo sa, la mia di certo deve esserci.
Adesso interverrà la Consigliera Lupini e chiarirà la sua posizione perché io non posso parlare a nome di tutti.
E’ un dato politico importante, Consigliere Putzu, perché noi per scegliere di votare scheda bianca ci abbiamo ragionato ed abbiamo deciso di non appoggiare nessuno e di rimanere neutrali, come abbiamo fatto sempre, in tutte le nomine, e lo sapete perché ci siamo sempre regolate così. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. La ringrazio per avermi dato la parola, però credo che su questo tema ognuno abbia diritto di intervenire.
Ho una breve premessa, il voto che abbiamo espresso è di straordinaria importanza. Noi votiamo ai sensi dell'articolo 83, comma secondo, della nostra Costituzione, una facoltà che ci attribuisce la Costituzione, che nello stesso tempo è un dovere e un diritto, per indicare i delegati, i cosiddetti grandi elettori per la Presidenza della Repubblica, la più alta carica dello Stato.
Fatta questa premessa, non è in discussione il risultato, che è chiarissimo, qualsiasi errore non andrebbe a sovvertire l'ordine delle cose, così come è stato delineato dal risultato. Questo è fuori discussione, come fuori discussione è che dovrebbe essere evitata qualsiasi ricostruzione o qualsiasi dibattito che porti alla ricostruzione del voto perché, qui ha ragione il Consigliere Ciccioli, il voto è segreto e come tale noi ci dobbiamo attenere a tutto ciò. Invece la discussione va fatta quando si deduce un errore nella votazione. Questo è il tema, come ha sollevato la Consigliera Ruggeri che ha detto: “Noi abbiamo votato scheda bianca - loro l’hanno detto e questo è un fatto politico - e vogliamo che risulti quel voto come noi l’abbiamo espresso”. Questo è il tema, non è tanto scoprire “il voto segreto”, ma verificare ed accertare la corrispondenza tra quanto votato – e l’hanno detto loro - e quanto risulta, e questo è un fatto politicamente molto rilevante. Per me è importante perché dal mio punto di vista, ad esempio, le Consigliere del Movimento 5 Stelle potevano e dovevano votare, è un’opinione, il nostro capogruppo. Questo è un atto politico, come è un fatto politico che la maggioranza abbia preso, e termino, un voto in più, è matematica. E’ un voto in più perché voi siete 20, 12 voti li ha presi il Presidente Acquroli, 9 il Presidente Latini, sono 21, ed i votanti sono 29, il Consigliere Mangialardi ne ha presi 8, quindi fino a prova contraria sono i nostri. Qualcuno casomai dovrebbe dedurre se far diventare questa prova contraria un fatto politico, anche questo è un fatto politico perché c'è un esponente della minoranza, che a questo punto non è del PD, che ha votato legittimamente, e non voglio sapere neanche chi è perché a me non interessa, il centro-destra. Però, qual è il tema?
Termino, Presidente, la ringrazio e mi scuso, va accertato questo, le Consigliere del Movimento 5 Stelle hanno detto che hanno votato scheda bianca e questo non risulta, non c’è, questo è un fatto, invece deve risultare perché è un fatto politico dopo che loro l’hanno dichiarato.
Ripeto, non cambia l’ordine delle cose, neanche l’ordine della votazione, è del tutto irrilevante sotto l'aspetto della regolarità del voto, ma è fondamentale invece sotto l'aspetto politico perché anch’io come Consigliere ho interesse, una volta che le Consigliere del Movimento 5 Stelle hanno dichiarato che hanno votato scheda bianca, che quel voto risulti. E’ un fatto politico di straordinaria importanza, come è di straordinaria importanza che in Lombardia il centro-destra abbia fatto eleggere un rappresentante del Movimento 5 Stelle, anziché uno del PD. Il centro-destra, la maggioranza, è intervenuto nelle questioni della minoranza e ha determinato chi della minoranza dovesse rappresentare la Regione come grande elettore.
Questa cosa che dice il Movimento 5 Stelle va accertata, magari possiamo farlo anche in altra sede, ma credo che sia assolutamente importante che risulti agli atti almeno quello che loro hanno votato e dichiarato. Anche se, non penso che si possa fare, sarebbe inutile anche ripetere la votazione perché il risultato non cambierebbe, ma questa cosa va verificata.
Penso che sia possibile perché loro hanno detto che hanno votato scheda bianca e addirittura hanno ricevuto la conferma per SMS, vediamo che cosa è successo. Non ho motivo di non credere alle colleghe …

PRESIDENTE. Va bene, compreso.
L’ultimo intervento è del Consigliere Carancini dopodichè traiamo le conclusioni, altrimenti ci aggiriamo in un tema che non è il nostro.
Scusi, Consigliere, abbiamo già disposto le verifiche del caso per quello che è lo spazio, prima di raggiungere una conclusione circa le modalità e il risultato delle votazioni che ci sono stati.
Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Credo che speculare politicamente su questa vicenda sia sbagliato. Penso che i Consiglieri regionali - io sicuramente - abbiano il dovere di sapere tecnicamente - non è un fatto politico, ma un fatto tecnico - lei ha indicato i voti dei candidati, quante persone hanno partecipato al voto, chi non ha partecipato, quante schede bianche ci sono state. Questi sono tre elementi non politici, ma tecnici, che sono già stati fotografati e cristallizzati attraverso la struttura tecnologica. Io non sono d'accordo a rinviare, mi rivolgo a lei che ha il dovere di fare chiarezza.
In questo consesso siamo 31 persone e noi abbiamo il diritto di sapere chi non ha partecipato al voto, considerato che ci sono Consiglieri che hanno partecipato da remoto. Lei ha indicato quanti voti ha preso il Presidente Acquaroli, lei ed il Consigliere Mangialardi, dobbiamo pertanto sapere se ci sono state o non ci sono state schede bianche e le chiedo che questo dato venga immediatamente fornito.
Non possiamo rinviare per conoscere questo dato perché rinviare significa insinuare, instillare un dubbio sulle modalità di voto promiscuo tra presenza e remoto.
Ogni altro ragionamento è inutile, poi ognuno può rispondere, per quel che mi riguarda mi limito a quello che è un diritto di noi Consiglieri, voglio sapere questi dati e penso di poterli pretendere immediatamente perché se non fossimo in grado di averli subito, diciamo che qualche dubbio sulla regolarità … Ritengo che sia una questione anche abbastanza semplice. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Vorrei ribadire che la legge garantisce la segretezza del voto, il verbale c’è obbligatoriamente, ogni seduta è caratterizzata dal verbale che viene approvato nella seduta successiva. Questa è la prassi e la regola, quindi, dal punto di vista tecnologico il verbale deve recepire questa cosa.
Chiederò ai Presidenti dei gruppi di non ricorrere più al voto telematico, questa sarà la mia richiesta, così il problema non si pone e concludo dicendo che questa sorta di processo politico in corso è inaccettabile. Se andiamo ai precedenti storici voglio ricordare i 101 voti che mancarono al Presidente Prodi per essere eletto Presidente della Repubblica, non fu fatta un'inchiesta tecnica o una Commissione d'inchiesta in Parlamento, è solo un dato politico in cui ognuno di noi può fare le proprie osservazioni e valutazioni, ma la segretezza del voto non può essere toccata. Questo prevede la legge, in caso contrario, sarò uno di quelli che presenterà un esposto giudiziario. Grazie.

PRESIDENTE. Vorrei concludere in questo modo, almeno in questa prima fase. Intanto rispondo al Consigliere Carancini: i Consiglieri aventi diritto al voto sono 31, presenti al voto 30, le schede votate 29, questo è un dato oggettivo; seconda notizia: abbiamo chiesto alla ditta esterna, che da alcuni anni segue le attività dell'Assemblea legislativa, di girarci il riscontro ai dubbi ed ai quesiti che sono stati sollevati dalla capogruppo del Movimento 5 Stelle. Li attendiamo, intanto andiamo avanti con l’attività dell’Aula e quando li avremo, nel corso di questa seduta, li comunicheremo, dopodiché se ci sarà bisogno faremo una sospensione per una riunione dei Presidenti dei gruppi; terza considerazione che mi sento di fare: il gruppo del Movimento 5 Stelle ha espresso la sua posizione di voto e lo ha fatto in maniera pubblica, anche se il voto era segreto, ciò non toglie che il voto segreto è “segreto” e chiunque può aver votato in un certo modo. La tematica del gruppo é: “La mia scheda era bianca, deve risultare la presenza di due schede bianche”. Questo è l'aspetto che ci tocca, su tutto il resto sono d'accordo con il Consigliere Ciccioli e il Consigliere Cesetti che dicono, proprio perché siamo nell'ambito del voto segreto, che i votanti possono essere tutti e nessuno. Chi sostiene di aver votato diverso da quanto risulta è giusto abbia dei dubbi.
Io cercherei di non svilire la votazione di tre delegati, non perché mi riguarda personalmente, ma per l'alto valore che l'Aula o meglio il Consiglio regionale esprime, quindi, in questo caso, cercare di tenere alto il fatto che il voto che abbiamo espresso è decisamente un voto valido sotto l’aspetto della posizione politica.
Il gruppo del Movimento 5 Stelle, attraverso la sua capogruppo, ha espresso la propria posizione molto chiara, che rimane agli atti dei verbali e delle dichiarazioni e per quanto riguarda la questione di natura tecnica cercheremo adesso di appurarla con la società esterna. In attesa di avere quest'ultima risposta andiamo avanti con il punto quattro all’ordine del giorno.

Mozione n. 182
ad iniziativa dei Consiglieri Lupini, Ruggeri, Santarelli
“Integrazione scolastica: incremento educatori professionali”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 182 dei Consiglieri Lupini Ruggeri e Santarelli.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Non è il clima giusto per iniziare.

PRESIDENTE. Esatto. Richiamo ad un attimo di attenzione ed invito al silenzio gli altri colleghi, prego.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. La mia capogruppo si è espressa ampiamente, cercheremo di concentrarci su questa mozione che mi sembra degna di tutta la nostra attenzione.
Si tratta di integrazione scolastica, qualcosa di cui mi sono occupata per tanti anni per professione e per percorso politico, per cui ci tenevo particolarmente a presentarla nella giornata dedicata alla disabilità, è per questo che ci sono tre mozioni consecutive a mia firma ed a firma della capogruppo Ruggeri proprio perché in quella giornata ci sembrava il momento più opportuno ed adeguato per dare voce a questo mondo che ne ha bisogno.
Abbiamo ancora tanto da fare, come ha detto prima la Consigliera Menghi, rispetto all'integrazione scolastica, utilizzando le figure degli educatori professionali e credo che quest’Aula possa prendere una posizione netta, un impegno preciso, cosa che non è stata fatta durante il Consiglio sul bilancio. Avevamo proposto un emendamento al bilancio che è stato rigettato, ma io oggi sono qui a chiedere di nuovo che quest’Aula si impegni rispetto all’incremento delle ore a disposizione degli alunni ed alunne disabili di educatori professionali. La scuola si avvantaggia dell’utilizzo di queste figure, che sono altamente preparate a dare supporto sia alla classe che al corpo insegnanti che agli alunni a cui sono dedicate.
Penso che sia un argomento che oggi ci deve vedere uniti nel trovare le risorse, per dare uno strumento in più non solo alle famiglie dei disabili, ma anche al mondo della scuola e a tutto il mondo del sociale.
Ad inizio anno, per chi non dovesse sapere come funziona, ogni ambito territoriale, ogni azienda di servizi alla persona si incontra con i dirigenti delle diverse scuole per discutere sul bisogno e sulle richieste. Le richieste sono sempre tante, immaginiamo dopo due anni di pandemia, la ricaduta di tutto questo sugli alunni e sulle alunne disabili delle nostre scuole.
Durante il primo lockdown abbiamo utilizzato anche gli strumenti video per non far sentire abbandonati famiglie e alunni a casa, però non è la stessa cosa che essere in presenza e avere un educatore al proprio fianco, che magari sostiene l'attenzione, provvede a tutti i bisogni personali ed educativi di quell'individuo.
Ritengo che non sia così impensabile andare ad incrementare una voce di bilancio che è già esistente, credo che sia invece doveroso nei confronti di chi si occupa di figli e figlie disabili e di chi vive il mondo della scuola tutti i giorni, conoscendo bene quali sono le mancanze delle ore di sostegno scolastico. Non lasciamo da soli questi alunni e queste alunne e di conseguenza gli insegnanti e le loro famiglie e diamo maggiori strumenti al sociale per sostenere questo tipo di realtà.
Il bilancio si è chiuso purtroppo da poche settimane e io sono qui oggi a discutere questa mozione, chiedendo che già dalla prossima occasione utile si possa prevedere una modifica dell’apposita voce di bilancio e prevedere un numero adeguato e non esiguo, come oggi, di ore di educatore per alunno, così che non dobbiamo più assistere a quel calcolo un po' impietoso in cui ogni anno il Comune toglie un'ora all'uno e un’ora all'altro. Le famiglie si disperano, i ragazzini vedono un turnover di figure che non va nella direzione di accogliere i loro bisogni di salute a tutto tondo, anche la continuità è fondamentale. Dobbiamo mettere queste figure nella condizione di lavorare adeguatamente, con un congruo numero di ore perché questo intervento sia efficace.
Ritengo personalmente che un numero troppo esiguo di ore diventi chiaramente inefficace per quanto l'educatore possa essere preparato, efficiente e volenteroso, chiaramente non viene messo nelle condizioni di avere un tempo disponibile che abbia un senso, ovvero un numero di ore significativo, e non andiamo incontro alla richiesta del disabile. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Mi sembra di aver capito da quello che ho ascoltato, poiché il bilancio è stato approvato nella scorsa seduta, che ritirate il testo e lo riproporrete in funzione della prossima misura di bilancio. Questo mi è sembrato di capire. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Al massimo posso modificare una parola della mozione o la devo proprio ritirare … Non è mia intenzione ritirarla, semplicemente il focus va alla prossima variazione di bilancio.

(intervento fuori microfono)

Simona LUPINI. Qui c’è scritto: “a prevedere già dal prossimo bilancio regionale 2020/2022 uno stanziamento di congrue risorse economiche”. Se devo andare a modificare questa parola possiamo prevedere un mio emendamento.

PRESIDENTE. Si certo.

Simona LUPINI. Immaginavo di dover fare questo, ma non l’ho espresso chiaramente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Il bilancio è stato votato a dicembre, come prevede la legge, entro il 31 dicembre. A questo punto un subemendamento della proponente è possibilissimo dal punto di vista procedurale, bisognerebbe inserirlo nel prossimo assestamento di bilancio regionale. La prossima misura è l'assestamento che quest’anno spero, non c'è l’Assessore Castelli, sia entro il 30 aprile, che in genere è la data ordinaria dell’assestamento e in quella occasione inserirlo.
E’ una questione che rientra nel tema generale della risoluzione, che tutti i gruppi hanno approvato e che interessa la salute mentale e il disagio più in generale. Credo che siamo tutti d'accordo sulla problematica degli educatori, una figura che è stata normata recentemente. Era un corso universitario anche dell'Università di Ancona, poi sospeso. E’ stato fatto recentemente dall'Asur un concorso sugli educatori, c'è una graduatoria aperta dalla quale si potrebbe attingere. C'è il problema che pone sempre l'Assessore, che è quello del tetto di spesa perché quello poi è ineludibile, a meno che non si entri nel meccanismo dello sforamento del tetto di spesa, che può presupporre anche il commissariamento della sanità. Siamo tra Scilla e Cariddi e noi dobbiamo navigare in mezzo a due scogli, tra la necessità assoluta di avere personale sanitario socio-sanitario maggiore e la necessità assoluta di non superare il tetto di spesa e di non incorrere in sanzioni di bilancio previste dalla legge di stabilità per lo sforamento.
In questo ambito, che rappresenta uno spazio di manovra in cui possono essere fatte scelte discrezionali, privilegiare discipline mediche, discipline socio-sanitarie rispetto ad altre, il tema degli educatori è un tema sensibile, particolarmente in questa fase di Covid.
Molti insegnanti e presidi mi hanno posto proprio in questi giorni, in seguito alle misure un po’ contraddittorie del Governo, argomento di cui si è parlato anche l'autunno scorso, la necessità di disporre di personale dedicato da parte delle strutture socio-sanitarie per ragazzi adolescenti che si trovano in una situazione di grave crisi, che non sono già sanitarizzati e che non hanno avuto una specifica diagnosi sanitaria. Poi, tutti quelli che sono competenti in materia sanno che in genere fino alla fine dell’adolescenza non si fanno diagnosi. La diagnosi è liquida, non abbiamo neanche il cosiddetto fabbisogno. Il fabbisogno è stabilire quali sono i dati di disagio e in base a quelli …, se è un disagio fluido che può essere superato, recuperato, oppure un disagio che si aggrava.
Il tema dell'educatore professionale è territorialmente molto importante nella scuola e non solo, anche nelle famiglie.
Un parere favorevole nell’impostazione e nell'integrazione scolastica in questo caso, però come farlo è competenza dell'Assessorato, dei dirigenti dei servizi, delle Aziende dedicate, dell’Asur in particolare e su questo si apre un dibattito che dal punto di vista culturale e della conoscenza è ancora in fieri.
Il mio punto di vista, è scontato e non c’è neanche bisogno di dichiararlo, è ampiamente favorevole a questa impostazione, tenendo conto anche dell'impegno dell'Assessore al bilancio che dovrebbe esprimersi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Anch'io come il Consigliere Ciccioli ritengo che sia opportuno il rinvio di questa mozione, se non altro perché è datata rispetto all'approvazione del bilancio.
Vorrei approfittare per fare una riflessione e riprendere un po' il gergo utilizzato dal Ministro per la disabilità, che è intervenuta nel nostro Consiglio regionale aperto sulla disabilità, che ha parlato di disabilità al plurale, le disabilità.
Vede, Consigliera Lupini, purtroppo di disabilità mi sono occupata in questi anni con impegno associativo di lungo corso, ritengo di aver capito dalla sua mozione che ci riferiamo un po' al tema della salute mentale, a cui faceva riferimento … Fa cenno di no con la testa, dobbiamo essere chiari tra di noi, se parliamo di integrazione scolastica e di integrazione dei ragazzi e delle ragazze disabili in senso ampio o in senso lato, parliamo di assistenti per esempio, una figura che credo venga utilizzata un po’ dappertutto ed in gran parte da cooperative sociali che svolgono sul territorio questo servizio. Sappiamo le difficoltà della scuola, le difficoltà degli insegnanti di sostegno, ne abbiamo discusso anche in quest'Aula, quando insieme abbiamo votato una mozione che riguardava la previsione e il corso di laurea degli insegnanti di sostegno. Andrebbe implementata e favorita una sorta di insegnanti professionalmente competenti, come sta sfornando il corso di laurea all’Università di Macerata e nel frattempo anche la necessità di una sorta di stabilizzazione di queste figure competenti.
Sappiamo bene che ci sono anche insegnanti di sostegno non preparati, non competenti, perché questo Paese sulla disabilità purtroppo ha un'arretratezza culturale, che per fortuna recentemente sta cercando di recuperare, ma la strada da fare è ancora lunga.
Vorrei capire di che cosa parliamo. Se parliamo di fondi - sappiamo che i Comuni e di conseguenza gli ambiti molto spesso sono in difficoltà perché la carenza di insegnanti di sostegno tende ad essere compensata dagli assistenti ai ragazzi e alle ragazze disabili - è un conto, quindi parliamo di risorse che lei ha chiesto di inserire nel bilancio per cui dovremmo necessariamente rimandare all'assestamento o ad una prossima variazione di bilancio quando, secondo me, avremo un po' più chiara la situazione - glielo dico perché penso che ad ognuno di noi qua dentro …, a me non interessa proprio per formazione perché la disabilità purtroppo è una condizione che vivo - anche del gap economico che i Comuni ed il nostro territorio regionale stanno affrontando.
Se è questo perché dai cenni che vedo è più questo rispetto…
Sono contenta di avere centrato l'argomento, altrimenti se parliamo di educatori è un’altra storia, non c'entra niente, quelli sono gli educatori della salute mentale a cui ha fatto riferimento il Consigliere Ciccioli, ma lì è tutt'altra faccenda e ci sono le assunzioni che l'Asur dovrà fare per implementare i servizi della salute mentale e del disagio più in generale.
Sono contenta e la invito, sperando che sia condiviso, a rimandare, con l’impegno, immagino, di tutti, perché non abbiamo fatto un Consiglio regionale aperto per fregiarci di qualcosa, il Presidente Acquaroli all'atto del suo insediamento ha avuto la sensibilità di parlare di disabilità, e perché credo che ci sia una maggioranza ed un partito come la Lega che ha sostenuto ed ha voluto - nel 2014 ho iniziato a guardare con interesse la Lega – rimettere nell'agenda politica nazionale il tema della disabilità, quando, scusatemi, era uscito dall'agenda politica nazionale senza colpo ferire. Questo lo dico perché sono più di trent'anni del mio percorso associativo.
Non abbiamo celebrato la giornata del 3 dicembre per fregiarci di un titolo, ma per impegnarci e l’invito è, Consigliere Ciccioli, di rinviare, che è un po' quello che lei aveva sostenuto, all’assestamento o ad una variazione di bilancio, quando tra l'altro avremo più chiara la situazione del gap economico che come ogni anno i Comuni marchigiani hanno in questo settore, anche perché sappiamo che è un problema di cui soffrono naturalmente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Vorrei chiarire che ho parlato degli educatori professionali scolastici. L’educativa scolastica fa capo a dei fondi del sociale, non del sanitario.
Condivido pienamente il bisogno anche di educatori della salute mentale e, se parliamo di educatori, sarebbe anche opportuno occuparci di queste figure così preziose che vanno anche al domicilio dei minori a rischio, tema che sapete mi è particolarmente caro.
Andrebbe un po' rivista tutta la situazione delle ore di educativa domiciliare rispetto alla scolastica, alla disabilità, alle famiglie multiproblematiche e ai minori a rischio, potremmo stare qui per molte ore, a dirci, e credo che saremo tutti d'accordo, quanto siano preziosi questi strumenti che lavorano anche un po' nell'ombra perché vivono dentro le famiglie e condividono interi pomeriggi con le persone che vivono un disagio.
Oggi con molta semplicità possiamo prendere l'impegno di trovare altre risorse. Questa è una mozione che è già stata rinviata ad oggi proprio perché non c'è stato modo di trattarla prima della chiusura del bilancio. Ho preparato un emendamento con il quale sostituisco le parole “bilancio regionale 2022” - ho chiesto e ringrazio chi mi ha aiutato – con le parole “al prossimo assestamento di bilancio” proprio perché è un impegno che ci prendiamo oggi, se incontrerà il favore dell’Aula, per andare a studiare il bilancio che non è certo una competenza dell’opposizione, poi nella prossima occasione, che dovrebbe essere entro il 30 aprile, anche prima della fine dell'anno scolastico.
Propongo questo emendamento, che adesso firmeremo entrambi, se lo volete accogliere potremmo già prenderci un impegno oggi per poi riproporre il tema nei pressi dell'assestamento di bilancio. Grazie.

PRESIDENTE. La mozione continua il suo percorso con l’emendamento che presentano le due Consigliere del gruppo Movimento 5 Stelle. Possiamo anche leggerlo.
Siccome la mozione è firmata anche dal Consigliere Santarelli, così risulta, bisogna avere anche la sua approvazione. Considerato che siamo in modalità mista proviamo a sentirlo e vediamo che cosa possiamo definire per quanto riguarda la legittimità dell'emendamento presentato, che verrà distribuito a tutti i Consiglieri.
L’emendamento è questo. “Nel primo punto del dispositivo le parole ‘bilancio regionale 2022’ sono sostituite dalle seguenti: ‘assestamento di bilancio”. L’ha già esposto la Consigliera, adesso verrà distribuito.
Non ci sono altri interventi, dichiaro chiusa la discussione, rimaniamo in attesa della distribuzione dell'emendamento, che è davvero molto semplice ed è stato spiegato in maniera molto chiara dalla proponente la Consigliera Lupini, sostanzialmente si chiede di prevedere le necessarie risorse finanziarie nell’assestamento di bilancio 2022.

Emendamento a firma dei Consiglieri Lupini, Ruggeri e Santarelli. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 182, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Adesso dobbiamo tornare al punto di prima, sulla votazione dei delegati per il Presidente della Repubblica, abbiamo i dati da parte del sistema.
Chiederei, se siete d'accordo, di sospendere per cinque minuti, fare una riunione con tutti i Presidenti dei gruppi, che invito nella stanza nell'Aula dedicata, per esporre la situazione, dopodiché prendere una decisione e tornare in Aula. Sono le 14.07, alle 14.17 ci vediamo qui.

La seduta è sospesa alle ore 14,07

La seduta riprende alle ore 14,50

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Consiglieri, vi prego di prendere posto perché dobbiamo riprendere i lavori dopo la sospensione per la riunione della Conferenza dei Presidenti dei gruppi, che ho indetto per la questione sollevata dal gruppo Movimento 5 Stelle, nella persona della sua Presidente Consigliera Ruggeri.
A seguito della Conferenza dei Presidenti dei gruppi, comunico che la votazione per i tre delegati per l'elezione del Presidente della Repubblica rimane ed è quella di cui all'esito dato subito dopo la chiusura della votazione e lo scrutinio della stessa: 31 sono i Consiglieri ad aver diritto di voto; 30 erano presenti, 29 hanno espresso il proprio voto per i tre candidati, che sono stati poi eletti quali delegati dell'Assemblea legislativa della Regione Marche.
Si chiude la situazione in questo modo, ovviamente avendo fatto un riscontro didattico documentale del sistema che abbiamo adottato, che è il sistema da remoto, per permettere a tutti i Consiglieri di poter partecipare alla votazione.
Per quanto riguarda gli interventi che si sono succeduti sulla questione procedurale sollevata dalla capogruppo la Consigliera Ruggeri, mi dispiace di aver visto alcuni atteggiamenti o qualcos'altro che in qualche modo non fanno parte del contesto e non devono far parte del contesto degli interventi, a cui ovviamente richiamo per il futuro, a me l’attenzione maggiore, ma eravamo proprio presi a superare questa situazione di particolare valutazione e nello stesso tempo, lo dico qui, anche se ormai a dichiarazioni avvenute, che non possono far parte del comportamento dei Consiglieri dell'Assemblea legislativa regionale delle Marche.
Detto ciò, nella Conferenza dei Presidenti dei gruppi di questa mattina si era deciso di chiudere con i lavori, anche tenendo conto della questione pandemica, intorno alle 15.00, in questo momento dichiaro chiusi i lavori, per questo vi ringrazio per la partecipazione e per l’impegno che avete profuso in questa seduta del Consiglio regionale.
Comunico che le prossime sedute saranno martedì 18 e mercoledì 19 gennaio, mentre la seduta già prevista per il giorno 25 gennaio non ci sarà e tutto quello che è previsto per quella seduta, innanzitutto la seduta aperta con la Giornata della Memoria, traslerà all’1 febbraio, salvo altre modificazioni che nel tempo valuteremo, se necessario fare.
Grazie a tutti, buon pomeriggio e buon proseguimento.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 14,52