Resoconto della seduta n.55 del 01/02/2022
SEDUTA N. 55 DELL’1 FEBBRAIO 2022
La seduta inizia alle ore 12,45
Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 55 dell’1 febbraio 2022. Do per letti i processi verbali delle sedute n. 53 e n. 54 rispettivamente del 18 e 19 gennaio 2022, i quali, ove non vi siano opposizioni, si intendono approvati ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. All’ultimo momento venerdì pomeriggio sono stati inseriti due emendamenti tecnici, la Commissione non li ha esaminati. Questa è una legge che stata approvata all’unanimità in Commissione, propongo, quindi, l'anticipazione del punto 3 dell’ordine del giorno, la proposta di legge n. 62, in modo da permettere alla Commissione di esaminare i due emendamenti ed eventualmente condividerli.
In pratica il punto 2 diventa 3 e il punto 3, che è stato istruito compiutamente, diventa il punto 2.
PRESIDENTE. Ha la parola, oratore contro, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente, saluto il Presidente Acquaroli, la Giunta e tutti i colleghi.
Sono contrario alla proposta che viene messa a disposizione di questa Assise.
Consigliere Ciccioli, siamo stati in Conferenza dei Presidenti dei gruppi e il tema non è stato posto.
Abbiamo voluto accelerare perché la norma arrivasse in Consiglio al più presto, se c’era la necessità, che viene palesata tra l’altro anche con un emendamento a sua firma, potevamo farlo in Commissione e condividerlo con un approfondimento adeguato. Quindi, da parte nostra il voto contrario, lo dico pure per tutto il lavoro che abbiamo fatto insieme su questa proposta, con le audizioni ed i passaggi che la Presidente ha incardinato. Chiedere oggi di non affrontarla subito, dico anche in maniera imbarazzata da parte del relatore, mi sembra quanto mai inopportuna.
Quindi, voto contrario da parte del gruppo consiliare del PD.
PRESIDENTE. Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Solo per spiegare meglio, la legge non viene rinviata, si dà modo con mezz'ora, un’ora, quello che serve, di esaminare l'emendamento, tutto qui, per condividerlo, perché è stato presentato venerdì sera ed è stato riscritto lunedì mattina dall'ufficio legislativo. E’ una cosa tecnica, non c’è dietro nessun retro pensiero politico, l’atto verrà fatto questa mattina, è una precedenza nell’iscrizione, tutto qui.
PRESIDENTE. Inversione dell’ordine del giorno: anticipazione della proposta di legge n. 72, la proposta di legge n. 57 dal punto 2 slitterà al punto 3. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Astenuta.
PRESIDENTE. Benissimo, la Consigliera Vitri, quindi, …
Proposta di legge n. 62
ad iniziativa della Giunta regionale
“Rafforzamento innovativo delle filiere e dell’ecosistema regionale dell’innovazione nelle Marche”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 62 della Giunta regionale.
La discussione generale è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Bilò.
Mirko BILO’. Grazie Presidente, colleghe e colleghi, vorrei, prima di illustrare la proposta di legge, fare un piccolo quadro introduttivo per ricostruire il quadro economico su cui questa legge ha intenzione di agire.
Le Marche hanno vissuto una stagione di declino economico caratterizzata dal calo del prodotto interno lordo, dall'aumento della disoccupazione, specialmente quella giovanile, da un tasso di mortalità di imprese superiore rispetto al passato, per la prima volta sono state classificate tra le Regioni in transizione a seguito delle difficoltà incontrate dal sistema economico e produttivo dell'ultimo decennio.
Una classificazione certamente causata da fattori congiunturali come il terremoto e la crisi economica, ma anche dal fatto che le Marche non hanno saputo interpretare i cambiamenti sempre più repentini e dinamici della società e del sistema economico.
La proposta di legge che discutiamo oggi si inserisce in questo contesto visto che la programmazione dei fondi europei per il periodo 2021/2027 si caratterizza, per la prima volta, proprio per il passaggio della Regione Marche tra le Regioni in transizione.
È il momento di guardare avanti verso nuovi orizzonti e nuove sfide, soprattutto alla luce del periodo che abbiamo vissuto a causa della pandemia.
Il sistema imprenditoriale marchigiano deve ritrovare la sua forza endogena intorno alle proprie imprese ed attraverso la mobilitazione di tutte le risorse pubbliche e private, in particolar modo quelle rivolte all'innovazione. Non solo questa è la condizione indispensabile per la sopravvivenza di tante piccole e micro imprese, ma è anche lo strumento necessario per la crescita di leadership industriali. Per mantenere quelle esistenti e penetrare in nuovi mercati, possibilmente internazionali, le Marche hanno bisogno di far nascere nuove imprese, di attrarre investimenti, di rafforzare la capacità di sviluppare nuovi prodotti e nuove tecnologie. Una delle fondamenta più solide su cui questa Giunta ed in particolare l'Assessore alle attività economiche arloni intendono costruire una strategia di crescita e di ripresa, è basata sul favorire il sistema imprenditoriale marchigiano attraverso la nascita, la crescita, il rafforzamento ed il sostegno alle sue filiere strategiche. Il punto di partenza non può che essere la ricerca, lo sviluppo e l'innovazione.
Per questa ragione sì è ritenuta necessaria la definizione di una nuova strategia per l'innovazione, favorendo e sostenendo concretamente la nascita di sinergie tra le PMI, le Università e i Centri di ricerca. Si tratta quindi di sostenere e consolidare un ecosistema orientato al cambiamento, che trova il suo punto di forza nei rapporti di collaborazione tra tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nei processi di innovazione, vale a dire le Università e i Centri di ricerca nonché i Centri dedicati al trasferimento tecnologico che questa legge vuole definire.
Lo scopo della proposta di legge è valorizzare e incanalare tutte le risorse della ricerca e della conoscenza presenti nella regione per creare un sistema orientato alla innovazione dei prodotti e dei processi produttivi, nella consapevolezza che lo sviluppo e la stessa sopravvivenza di tante piccole e microimprese sono condizionate proprio dalla loro capacità di innovazione in una sorta di continuo rinnovarsi nel principio darwiniano in cui "non è la specie più forte che sopravvive, ma quella che risponde meglio ai cambiamenti".
L'innovazione e la trasformazione tecnologica sono gli strumenti più efficaci per promuovere la nascita di nuove attività, per attrarre investimenti e anche per rafforzare lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi, in grado di posizionarsi sul mercato, anche su scala europea e internazionale. Allo stesso tempo il sistema produttivo marchigiano deve essere capace di intercettare le nuove frontiere della trasformazione tecnologica, coniugandole con le capacità imprenditoriali e di innovazione già presenti al suo interno.
Un altro significativo obiettivo è necessariamente quello di moltiplicare le opportunità di impiego dei giovani laureati nelle Università marchigiane, che dovranno essere protagonisti di questa nuova "comunità regionale" dell'innovazione.
Contrastare l'emigrazione giovanile significa creare opportunità e per questo dobbiamo porci l'obiettivo di offrire a coloro che studiano nelle nostre Università l'occasione di mettere in luce il proprio talento.
In questo contesto può essere inserita l'elaborazione della nuova Strategia regionale di specializzazione intelligente che, sulla base delle linee guida definite a livello europeo, individuerà gli ambiti produttivi strategici della regione e le opportunità di innovazione legate all'incontro tra le competenze produttive e le conoscenze tecnologiche presenti nel sistema della ricerca.
Voglio sottolineare con apprezzamento il lavoro fatto nei mesi scorsi dall'Assessore Carloni per il lavoro fatto con l'Osservatorio sulla specializzazione intelligente, ha riunito in una serie di tavoli tematici tutti gli stakeholders del sistema produttivo per avviare un dialogo, una riflessione e una progettazione con la volontà di delineare insieme strategie e priorità del futuro dell'economia regionale.
Un ultimo aspetto, anch'esso fondamentale, è anche quello relativo alla "governance" del sistema delle filiere, che dovrà incoraggiare il coinvolgimento di tutte le imprese interessate, anche delle più piccole, favorendo occasioni di confronto e di massima collaborazione.
Va infine sottolineato che tutti gli aspetti presi in esame dalla proposta potranno essere oggetto della nuova programmazione dei fondi europei per il 2021/2027, così come specificato negli obiettivi riguardanti la crescita e la competitività delle PMI contenuti nell'Accordo di partenariato del 17 gennaio 2022.
Illustro infine ai colleghi in Aula brevemente il contenuto della proposta di legge in oggetto che si articola in 17 articoli di seguito brevemente esposti.
L'articolo 1 dichiara le finalità della legge.
L'articolo 2 elenca le definizioni chiave oggetto degli interventi della legge.
L'articolo 3 definisce le caratteristiche e le finalità delle organizzazioni di filiera che saranno impegnate e coinvolte nello sviluppo di azioni e strategie di rafforzamento delle filiere produttive.
L'articolo 4 definisce le caratteristiche delle strutture pubbliche e private che potranno far parte della rete regionale per la ricerca industriale e il trasferimento delle conoscenze tecnologiche e descrive le loro finalità.
L'articolo 5 delinea le tipologie di interventi che possono essere promossi per il rafforzamento competitivo delle filiere, attraverso progetti realizzati da reti di imprese per lo sviluppo congiunto di progetti per lo sviluppo dì funzioni aziendali critiche e strategiche per la competitività.
L'articolo 6 illustra l'insieme degli interventi riguardanti la ricerca, l'innovazione e il trasferimento tecnologico, evidenziando l'approccio sistemico che viene seguito dalla Regione e la sua finalizzazione all'innovazione delle imprese.
L'articolo 7 definisce le modalità di intervento per favorire gli investimenti e le iniziative di ricerca e sviluppo delle imprese, nel quale si evidenzia che oltre al progetto in sé assumeranno rilevanza il coinvolgimento di giovani laureati, la collaborazione con il sistema della ricerca, il raggiungimento dell'obiettivo del prototipo.
L'articolo 8 illustra una modalità di intervento semplificata a favore dell'innovazione e della diversificazione di prodotto o servizio specificamente rivolta alle PMI, con l'obiettivo di aprire anche le PMI verso il mondo della ricerca e della consulenza qualificata per l'innovazione.
L'articolo 9 si sofferma sulle modalità di intervento per lo sviluppo di progetti strategici di ricerca a favore delle filiere produttive. Tali progetti devono essere proposti dai protagonisti della ricerca industriale, avendo valutato le necessità e le potenzialità delle imprese. I progetti di ricerca devono concludersi con la realizzazione di laboratori dimostrativi ove effettuare attività divulgative sui risultati, elaborati studi di prefattibilità industriale, e avviata attività di commercializzazione dei risultati stessi.
L'articolo 10 stabilisce la possibilità di avviare interventi specifici a sostegno del trasferimento e della diffusione delle conoscenze tecnologiche e dei risultati della ricerca.
L'articolo 11 definisce le caratteristiche principali degli interventi regionali in termini di procedure, regimi di aiuto e beneficiari.
L'articolo 12 descrive le modalità di funzionamento del Comitato di valutazione e delle procedure di valutazione dei progetti.
L'articolo 13 puntualizza la necessità della consultazione con il partenariato economico e sociale e della ricerca.
L'articolo 14 contiene la clausola valutativa.
L'articolo 15 contiene la norma finanziaria.
L'articolo 16 abroga la legge regionale 26 giugno 2008, n. 16 "Valutazione degli interventi di ricerca, sviluppo, innovazione e trasferimento tecnologico".
L'articolo 17 riguarda la norma transitoria.
Questa legge, Presidente e colleghi, si inserisce in un contesto e in una strategia chiara messa in campo da questa Giunta. Una strategia che ha permesso di approvare la legge sulle start-up come primo provvedimento di questa legislatura, di approvare una legge sull'artigianato, una legge sul commercio, la riforma di Svim. Il nostro obiettivo è quello di far ripartire le Marche, di incentivare gli investimenti, rinnovare il desiderio di imprenditorialità che ha sempre fatto parte del DNA dei marchigiani, ridare fiducia e speranza ai giovani creando opportunità.
Siamo convinti che i cambiamenti legislativi che stiamo realizzando invertiranno questa tendenza, valorizzando la creatività, il talento e l'intelligenza dei nuovi protagonisti dell'economia regionale.
Questa è la sfida che abbiamo davanti e siamo convinti di essere nella giusta direzione. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Andrea Biancani
PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Grazie anche al Segretario generale per aver avvisato l’Assessore Carloni che la discussione della sua proposta di legge è iniziata. Credo che il Consigliere Bilò meritasse di essere ascoltato sin dall’inizio della sua interessante esposizione.
Con la proposta di legge 62/2021 ci troviamo di fronte, ancora una volta, all'ennesima proposta di legge che, nella pretesa di "far nascere nuove imprese, attrarre nuovi investimenti, rafforzare la capacità di sviluppare nuovi prodotti e nuove tecnologie per penetrare nuove nicchie di mercato, possibilmente a scala globale", in realtà non fa altro che generare confusione normativa, andandosi ad aggiungere ad altre leggi di recente approvazione, che si sovrappongono tra loro sia per funzioni che per attività previste.
Penso che non sia questa la modalità giusta per stimolare l'innovazione nel tessuto produttivo marchigiano e per favorire il rafforzamento delle sinergie tra imprese e sistema della ricerca.
Al contrario, suppongo che con questo proliferare di leggi e di soggetti potenzialmente finanziabili, o che nasceranno ex novo per sfruttare le opportunità della proposta di legge, si creino soltanto nuovi carrozzoni le cui spese andranno a gravare pesantemente e inevitabilmente anche sul settore pubblico.
Inoltre, la proposta di "organizzazioni di filiera", al di là delle questioni terminologiche, sembra sovrapporsi con l'attività di altri soggetti già operanti nel territorio marchigiano, in particolare con quella dei cluster regionali.
Ritengo, quindi, che emerga ancora una volta l'assenza di un disegno chiaro e di visone futura e che le varie leggi approvate da questa Assemblea legislativa nel corso degli ultimi mesi nel settore dello sviluppo economico rischino seriamente di ingolfare il sistema e di disperdere risorse importanti.
La mancanza di visione e di analisi economica, in particolare, emergono nella mancata chiarezza ed esplicitazione di quelle che saranno le funzioni delle filiere rispetto alle funzioni attualmente svolte dai cluster e dalle piattaforme.
Ci si chiede: quali sono le specificità di queste "organizzazioni di filiera" e soprattutto, quali saranno le interrelazioni tra queste e le diverse strutture e i diversi attori che già operano nel territorio nell'ambito dell'innovazione?
Nel dossier di presentazione della proposta di legge viene evidenziato che “bisogna costruire un ecosistema innovativo in grado di generare in modo continuo rapporti di collaborazione tra tutti i soggetti che contribuiscono ai processi di innovazione insieme alle imprese, a partire dalle Università e dai centri di ricerca, nonché dai centri dedicati al trasferimento tecnologico”. Ma si dimentica, forse, che un ecosistema si costruisce e può contribuire a rendere continuo e sistematico il processo di generazione dell'innovazione solo se il decisore politico ha chiaro il ruolo delle diverse strutture, il modello organizzativo ed in particolare le funzioni e le interrelazioni fra i diversi attori dell'innovazione perché occorre una strategia e soprattutto unità di intenti, obiettivi comuni ed azioni sinergiche.
Una particolare analisi riguarda poi, entrando nello specifico, il ruolo che le Università ricopriranno nelle organizzazioni di filiera (come rilevato anche dal professore dell'Università di Urbino).
Nel testo della proposta di legge, all'articolo 3, comma 5, punto c) si fa riferimento a centri di ricerca e trasferimento tecnologico e specificatamente a "organismi di ricerca, infrastrutture di ricerca, infrastrutture tecnologiche, anche facenti parte delle Università e degli enti di ricerca" (articolo 3, comma 5, punto c).
Sappiamo bene, come è anche stato segnalato, che di fatto le Università marchigiane non dispongono di strutture di questo tipo e crearle, per Atenei di piccole e medie dimensioni come quelli marchigiani, è molto difficile.
Ne consegue che le Università marchigiane rischiano seriamente di essere escluse dalle organizzazioni di filiera e quindi dall'ecosistema regionale dell'innovazione ... un'assurdità!
È vero che la legge prevede che le Università possano essere coinvolte dalle imprese o partecipare ai partenariati di progetti di ricerca e/o di trasferimento tecnologico, ma questa non è una novità, è stato sempre possibile, anche nelle passate legislature. Ed è anche altrettanto vero che la maggior parte dei Dipartimenti universitari non è in grado di gestire il trasferimento dei risultati della ricerca.
Ma non è pensabile che si possa uscire da questa situazione incentivando la nascita di spin off di ricerca o di centri di ricerca dedicati perché, ci tengo a ribadirlo di nuovo, assisteremmo soltanto al proliferare di strutture finanziate dal settore pubblico senza che questo porti un effettivo beneficio all'ecosistema tecnologico marchigiano.
Senza considerare che, se è vero che le Università non posseggono queste specifiche competenze, ancor meno le hanno le organizzazioni imprenditoriali, gli studi professionali e i singoli professionisti, gli istituti tecnici, eccetera, che invece possono far parte delle organizzazioni di filiera.
Tutto quanto appena evidenziato va poi letto anche in relazione a quanto previsto nel successivo articolo 5, progetti in rete per il rafforzamento delle filiere, sembrerebbe in pratica che non facendo parte delle filiere, le Università e i loro Dipartimenti non possano di fatto usufruire dei finanziamenti messi a disposizione dalla Regione Marche, mentre di contro possono partecipare ai benefici del successivo articolo 6 qualora realizzino progetti con le imprese.
Reputo infine eccessivo quanto previsto dall'articolo 3 comma 3: "Le organizzazioni hanno un ruolo determinante nell'attuazione e revisione della Strategia". Affermando questo, il ruolo del partenariato, di cui le organizzazioni potranno far parte, viene di fatto annullato dando a tutto l'impianto una connotazione eccessivamente dirigistica e burocratizzata.
Altra osservazione puntuale riguarda l'articolo 4, comma 8 che recita: "Le strutture, per rimanere nella rete, sono impegnate a realizzare annualmente almeno il 20% del proprio volume di attività o fatturato direttamente a favore delle imprese". Ecco, mi sembra una percentuale estremamente bassa anche in relazione alla finalità della legge, che promuove la creazione di organizzazioni di filiera allo scopo di "supportare i processi di innovazione nelle filiere produttive regionali, intercettando le traiettorie tecnologiche globali e sviluppando soluzioni innovative per migliorare la competitività e rispondere ai temi della sostenibilità ambientale, del benessere umano, dell'innovazione sociale". E se soltanto il 20% del volume di attività o fatturato dovrà essere realizzato a favore delle imprese, il resto del fatturato, ovvero ben l'80%, come verrà generato? Quali altre attività potranno svolgere questi soggetti e a favore di chi?
Queste sono solo alcune delle osservazioni che ho condiviso nelle scorse settimane con il relatore di maggioranza, Consigliere Bilò, che ringrazio per la disponibilità.
Mi dispiace non poter approvare questa legge all’unanimità ,come invece abbiamo fatto in passato per altre norme, spero che ci sarà occasione nel corso del resto della legislatura. Se ci fossero stati i presupposti per emendarla lo avremo fatto e sono sicura che avrebbe fatto di tutto per convincere la Giunta ad accoglierli, ma in questo caso è proprio l’impostazione intera della legge a non essere condivisibile, per questo il voto del gruppo del Partito Democratico sarà contrario.
Alcuni, tuttavia, potrebbero obiettare: ecco le solite ragioni di chi fa parte del gruppo di opposizione, ma ho invece constatato con soddisfazione che anche i pareri forniti dagli organismi autonomi, pur non deliberando parere contrario, contengono al loro interno molti rilievi critici, che condivido e che credo debbano far riflettere, e molto, la maggioranza.
In particolare, nella relazione contenuta nell'allegato A del parere Crel, si nota come questa proposta di legge sia di fatto "poco precisa per quel che riguarda il modo concreto in cui si intendono realizzare gli obiettivi che ci si propone, in particolare sul versante delle modalità di governance previste e sul volume complessivo della dotazione finanziaria". Il parere si riferisce qui ad una dotazione di 5 milioni, che era quella iniziale, poi ridotta nell'ultima modifica a 4,1 milioni, dunque, a maggior ragione, dobbiamo dedurre e ribadire che le risorse sono ampiamente insufficienti.
Inoltre, si obietta, ed a ragione, che invece di una selva pletorica di innumerevoli proposte di legge sarebbe stato meglio, cosa che noi ribadiamo da mesi, prevedere uno strumento normativo di raccordo, un testo unico. Ci si riempie spesso la bocca, lo ha fatto anche lei Assessore, con parole come "semplificazione", "sburocratizzazione", ma certo non si perseguono queste linee di indirizzo con una sempre nuova e maggiore proliferazione di testi normativi.
Infine, si critica l’abrogazione della legge regionale 25/2018 su Impresa 4.0 che riconosceva un ruolo centrale ai Digital Innovation Hub, ruolo che non sembra invece essere adeguatamente riconosciuto nella proposta di legge in esame. Sarebbe al contrario opportuno, afferma ancora la relatrice del Crel, che la Regione possa proseguire nell’attività di promozione e supporto a favore dei Digital Innovation Hub, magari attraverso la costituzione di una struttura unitaria.
A ciò seguono altre numerose e circostanziate critiche, ma queste le ho trovate particolarmente centrate. Non vorrei che, per smania di apparire e di dare un segno di originalità, questa maggioranza non stia affastellando di testi sostanzialmente inutili il quadro normativo generale e non stia gettando alle ortiche idee e iniziative del passato che si sono rivelate in realtà buone pratiche.
Non vorrei nemmeno che, in fin dei conti, il senso ultimo di questa proposta di legge sia quello di celare, dietro a parole magniloquenti e a una enunciazione di principi tanto condivisibili quando in sostanza vuoti, un mero stratagemma attraverso il quale vengono permessi finanziamenti diretti a società consortili e centri tecnologici magari diretti da persone che in campagna elettorale si sono candidati con l’attuale maggioranza, il tutto, come sempre, a danno dei cittadini e dell'intera comunità marchigiana.
Queste cose le voglio dire qui, formalmente le lascio a verbale e nel dichiarare il voto contrario del gruppo del Partito Democratico anticipo la richiesta del voto nominale a nome dei Consiglieri Cesetti, Mastrovincenzo e Bora. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Carloni.
Mirco CARLONI. Sono abbastanza scioccato dalle parole della Consigliera Bora che trovo quanto meno fuori luogo e soprattutto assolutamente lontane dalla realtà. Spero non ci siano altre ragioni per cui oggi si innesca un clima così fuori contesto.
Questa legge è stata depositata agli atti del Consiglio tanti mesi fa, non c’è stata né nessuna fretta, né nessuna volontà di escludere la discussione in Commissione o con i Consiglieri di minoranza perché, come abbiamo fatto finora e che su questo il Consigliere Bilò può darmi ragione, la discussione è stata edificante e c'è stata la volontà di far scrivere ad ognuno dei Consiglieri una pagina di una legge ed è stato, credo, il prodotto di un lavoro fatto insieme, condiviso.
Nessuno di noi ha escluso eventuali modifiche o ha tentato di togliere la parola all'opposizione su questa legge sulla quale l’ultimo giorno ci fa sapere che non la vota. Penso che sia più il tentativo di ricavarsi un ruolo al negativo piuttosto che al positivo, visto che finora mi pare che il clima era ben diverso.
In ogni caso le sue osservazioni non solo sono fuori luogo nella forma, ma anche nella sostanza perché se voleva fare le modifiche ha avuto mesi e mesi per farle, quindi davvero rasenta il ridicolo quello che ha detto, così come rasentano il ridicolo alcune illazioni che ha fatto e la invito anche a stare più attenta quando parla perché questa è un’Aula e se dice delle cose gravi non rimangono solo qui, lo capisce bene.
Non capisco tutta questa tensione perché, ripeto, è una legge sulla quale i Consiglieri hanno detto che ci voleva del tempo ed è stato dato alle Commissioni per dare tutto il supporto alle modifiche che poteva essere dato. Quindi, se un Consigliere, anziché fare questa sceneggiata anche un po' fuori luogo, voleva dare un contributo, poteva darlo.
Non c’è nessuna volontà di camuffare niente, nessun retro pensiero, nessuna dietrologia, è veramente il tentativo, come abbiamo fatto su altre materie, di creare una proposta che discutesse sul futuro dell'economia marchigiana.
In più occasioni ho ascoltato tante relazioni tecniche che parlavano del sottodimensionamento, della debolezza, del poco dinamismo del nostro sistema imprenditoriale e questa legge che mette al centro le filiere produttive e gli ecosistemi era la risposta, semplicemente questo.
E non solo, abbiamo avuto ragione nel senso di proporla, non perché doveva essere di una parte, ma perché il Governo e anche le Università hanno appena emanato un bando che riguarda proprio gli ecosistemi innovativi. Probabilmente la Consigliera Bora non è aggiornata e se ha una visione strategica ferma alla programmazione del 2014 la invito ad informarsi ed a documentarsi di più, a studiare un po' di più, perché nell’attuale programmazione il Ministero dell'università e della ricerca ha emanato un bando sull'innovazione digitale in filiera ed una programmazione strategica del Recovery. E’ la filiera digitale, la filiera innovativa, su cui noi non solo stiamo partecipando come Regione, ma c’è un tavolo permanente con le Regioni Abruzzo e Umbria, con nove Università e tutti insieme stiamo preparando un progetto che ha al centro la filiera.
Lo dico a tutti i Consiglieri, se voi credete che noi stiamo sbagliando siete liberi ovviamente di dire quello che credete e quello che pensate, tuttavia state attenti perché anche la direzione su cui va il governo è proprio questa. Infatti, ci hanno presentato una progettualità interregionale che va verso le filiere e questo termine, che noi abbiamo messo nero su bianco mesi e mesi fa, trova riscontro non solo nella realtà perché è una strategia economica, ma nella programmazione strategica del sistema Paese.
Dire che siamo fuori di testa perché stiamo facendo questa cosa e che dobbiamo ancora imparare tanto dal passato …, per carità, accetto anche le lezioni come quella che ci ha dato prima la Consigliera Bora, però la invito ad un po’ più di umiltà perché non siamo tutti quanti sprovveduti e non veniamo qui a farci dare lezioni, siamo qui a fare insieme una legge e nessuno di noi, me per primo, si è mai permesso in Aula di dare lezioni come ha fatto prima la Consigliera Bora perché riteniamo che c’è sempre da imparare, soprattutto dal dibattito. Per questo dico che avete perso un’occasione oggi.
Nelle precedenti leggi la Commissione ha fatto, anche su suggerimento dell’opposizione, delle modifiche che sono state importanti e noi le abbiamo raccolte con molta umiltà perché c’è sempre da imparare dal confronto, anche dagli errori, però quello che è inaccettabile dopo mesi che questa legge giace in Consiglio …, oggi tutta questa dichiarazione avversa non riesco a capirla. Chiedo scusa, ma non trovo le ragioni per questa avversità, giacché tutti i mercati per competere ci impongono di avere una logistica, una progettazione, una forza che riesca ad essere competitiva e siccome il modello marchigiano è un'impresa piccola, a volte frammentata, e le filiere produttive sono state più volte anteposte a dei progetti ben diversi, il focus che noi volevamo dare con questa legge, che vi chiediamo di approvare, è quello di mettere al centro le filiere. Che siamo nella direzione giusta, come ho già detto, lo dimostra il fatto che il primo grande bando a cui la Regione Marche parteciperà insieme ad altre è proprio sulle filiere innovative, faremo un progetto su questo, così come vorremmo fare dei bandi, ovviamente di dimensione molto più piccola, dando la massima trasparenza, Consigliera Bora, come abbiamo fatto finora, a chi vuole organizzarsi nelle filiere.
La dotazione finanziaria che voi vedete nella proposta di legge è poca, non lo nascondo ma, come sa bene il Consigliere Cesetti, quando si fa il bilancio in programmazione iniziale si fa sempre fatica ad allocare risorse e qualora venisse approvata, e questa è la volontà anche del Consiglio, i prossimi bandi, sfondando anche l'attuale normativa con quella del Por che è stato autorizzato … Vi do la notizia che ieri la Giunta ha approvato la programmazione intelligente, la smart specialisation, che è stata autorizzata dall’Europa. Anche questo è il motivo per cui ci serviva una norma che sovrintendesse la strategia, noi la strategia l’abbiamo già fatta, l’abbiamo fatta con la programmazione europea, con questa legge si permette semplicemente di dare un rafforzativo normativo. Lo dico con dispiacere anche al Consigliere Cesetti, avrei voluto che fosse di tutto il Consiglio perché ci sono stati mesi e mesi in cui se si voleva modificare qualcosa si poteva fare tranquillamente, nessuno ha mai detto che non si accettavano modifiche, almeno da parte mia, ma ritendo che nessuno dei Consiglieri abbia mai vietato il supporto della minoranza.
In tal senso noi crediamo che questa norma serva per centrare anche le strategie che hanno le imprese, che abbiamo ascoltato attentamente per mesi, le abbiamo raccontate ed abbiamo raccolto anche delle modifiche dalle imprese, così come dalle Università e la più importante progettualità è già partita di fatto.
Mi fa piacere che oggi l’Aula approvi la legge perché partiremo con un progetto interregionale con nove Università, tutte quelle del centro Italia, Umbria, Abruzzo e Marche, tutte insieme per dare un segnale di forza e presentarsi al Ministero dell’innovazione e della ricerca su un progetto di trasferimento tecnologico attraverso la filiera innovativa.
Ecco questa legge è esattamente ciò che serve a creare i contenuti economici, sociali e politici alla programmazione europea ed ai progetti che noi abbiamo davanti, tra cui questo di cui vi sto parlando.
Ripeto, penso che costruiremo oggi le condizioni migliori affinché anche le imprese sappiano qual è il destino su cui vogliamo puntare per questa regione: evitare il frazionamento, evitare la debolezza e sfruttare nelle filiere quel rafforzamento competitivo che hanno, non solo in termini di competitività, ma anche in termini di attrazione di investimenti, perché se so che in una determinata parte della regione c’è una filiera produttiva molto competitiva, riesco lì a collocare degli investitori che vogliono magari sfruttare quella filiera matura della …
Lo dico per l’ultima volta, magari c'è anche un ripensamento, se c’è qualche modifica siamo ancora in Aula e si può fare. Se la Consigliera Bora ha dei contributi da dare li riceviamo volentieri, ma mi dispiace che si perda l’occasione di approvare tutti insieme una norma che magari per qualcuno può essere inutile, mentre credo che sia molto importante perché va nella direzione auspicata dalle imprese e dal sistema Paese. Grazie.
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. La voglio fare breve perché parlare con queste mascherine è veramente un esercizio per me quasi impossibile.
Vicepresidente Carloni, innanzitutto lo dico con la consueta amicizia, la Consigliera Bora in quest’Aula può dire tutto quello che vuole, casomai sono gli Assessori che talvolta dovrebbero essere più prudenti, perché, questo deve essere chiaro a tutti i colleghi, ogni Consigliere regionale in Aula nell’intervenire può esprimere qualsiasi giudizio e può dire qualsiasi cosa, può sì essere richiamato dal Presidente, ma come sappiamo, lo voglio dire, siamo schermati dalla cosiddetta “immunità costituzionale”, ci mancherebbe altro che non potessimo esprimere le nostre opinioni e dare i voti che riteniamo e di questi non rispondiamo. Questo deve essere chiaro a tutti affinché nessuno si possa sentire non dico intimorito, ma magari indotto alla cautela, perché così non è.
Su questa legge il Vicepresidente lamenta che l'opposizione - anch’io sono contrario ovviamente e condivido tutto ciò che ha detto la Consigliera Bora - poteva dare un contributo per migliorarla, è proprio questo, Assessore Carloni, per quel che mi riguarda - parlo personalmente perché faccio parte della II^ Commissione oltre che della I^, sono l’unico, mi pare, del gruppo PD a far parte di due Commissioni - come sapete e come sanno i colleghi, ho sempre cercato di dare un contributo. Cito la legge sulle dimore storiche approvata con 21 miei emendamenti accolti all’unanimità e quella sui borghi.
Il Consigliere Marinelli ad esempio sa che in Commissione ho fatto tante proposte ed emendamenti, che sono stati condivisi, votati all’unanimità, che poi in quest’Aula sono stati cancellati, stravolti, cassati, soppressi, ripeto, emendamenti approvati all'unanimità in Commissione. Pensiamo a quello famoso sulla caccia con l’arco, che grida vendetta al cospetto del buonsenso, ci presenterò una mozione nei prossimi giorni, approvato all’unanimità con il plauso del capogruppo di Fratelli d'Italia, poi cassato in quest’Aula, così come tanti altri emendamenti, non li elenco per brevità espositiva.
La legge sui borghi noi l’abbiamo migliorata, c’è stata una particolare attenzione e disponibilità del Presidente della Commissione Putzu. Allora, che succede con questa legge che con il bilancio anziché incrementare le risorse sono state tolte?
Parlo per me, su questa norma da subito ho detto che avrei votato contro. Voterò contro le proposte della Giunta e lungi da me dall’attivarmi per migliorarle, come ho cercato di fare, dato che da un lato vengo giustamente rimproverato dalla mia parte politica e dall'altro quando non va bene, quando quel miglioramento non è funzionale alla maggioranza viene puntualmente cassato in Aula ed a questo gioco non ci sto più, me ne guardo bene. In Commissione ascolto le audizioni, partecipo al dibattito, ma da questo momento in avanti mi guarderò bene di tentare percorsi emendativi che possono migliorare le leggi, non ci penso minimamente, caso mai ci vediamo in quest’Aula.
Il punto qual è? Che questa legge per migliorarla, ammesso che fossero state accolte le nostre indicazioni, meritava almeno 200, 300 emendamenti e vi dico perché.
Il motivo per cui noi siamo contrari, lo ha detto la Consigliera Bora ed io non starò qui a ripeterlo …, voglio soltanto dire che la proposta di organizzazione di filiera, al di là delle questioni terminologiche, sembra sovrapporsi all'attività di cluster regionali, più in generale non è chiaro il disegno complessivo della Regione nelle iniziative di collegamento tra enti di ricerca e imprese per agevolare il trasferimento delle innovazioni, in particolare quali saranno le funzioni di filiera, cluster e piattaforme e quali saranno i loro confini, anche perché la proposta di legge specifica che non sono consentite più organizzazioni che afferiscono alle stesse filiere. In mancanza di chiarimenti sulla visione d’insieme appare forte il rischio che la legge porti alla creazione di una sovrastruttura che ostacoli il processo innovativo.
Quest’ultima frase, quest'ultimo mio intervento, non è mio, ho letto fedelmente le osservazioni sotto forma di questioni generali dell'Università degli studi di Urbino Carlo Bo, quindi non le dice il Consigliere Cesetti, le dice l’Università degli studi di Urbino, segno evidente che quando vengo in Commissione leggo e studio anche se non faccio emendamenti. Questo è il punto e per questo ci volevano qualche un centinaio di emendamenti.
Tra l’altro, l’ho detto ieri anche I^ Commissione, mi dite come si fa a fare una legge del genere che sembra l’intervento ad un convegno? Non è una legge, l’articolato legislativo ha dei criteri, ha dei canoni, non contiene mai, ad esempio, considerazioni, impressioni, buone intenzioni, non è così. Andate a leggere, ma dove sta scritto! Se prendete l’articolo 2 (Definizioni), sotto la voce finalità, c’è un elenco che addirittura va dalla lettera a) alla lettera n) e ogni lettera è un documento programmatico. Ma questa è la legge? Mi meraviglio, non c’è un comitato di legislazione in questa Regione, che possa fare le pulci ad una cosa di questo tipo? Questa è tecnica legislativa? Noi siamo legislatori? Questi sono argomenti di una mozione, ogni punto è una mozione. Che significa: “una infrastruttura tecnologica è una entità fisica rappresentata dall’insieme delle strutture, degli impianti, della capacità e dei relativi esercizi di sostegno”, ma che cos’è l’infrastruttura tecnologica? Basta andare su internet e digitare, non c’è bisogno di scrivere una legge. Non può essere e qui bisogna mettere un po’ d'ordine anche sotto il profilo procedurale perché io non ci sto, mi sento in difficoltà, ma questo è un dato oggettivo, perché è scritto qua, difficilmente posso essere smentito e se qualcuno mi dimostra che le leggi si scrivono così, va bene, allora mi taccio, però credo che su questo una riflessione vada fatta.
In più che cosa c’è? Ripeto, queste osservazioni le fa l’Università degli studi, quindi, l’ennesima legge manifesto, dove non si concedono opportunità, ma si vendono illusioni. Ancora una volta si fa una norma per dire che l’abbiamo fatta, per dire a quel settore che c’è attenzione, ma finisce lì, come la legge sui borghi, bellissima, che noi abbiamo migliorato e votato, poi arriviamo al bilancio e anziché mettere le risorse le togliamo.
Anche questo provvedimento legislativo, lo riconosce anche l’Assessore Carloni, è privo di risorse, tant’è che ci si chiede la copertura finanziaria …, perché si chiede secondo voi la copertura finanziaria per una legge? Altrimenti non esiste, perché di per sè produce effetti e qui non ci sono le risorse, vi pare possibile?
Ad esempio qui c’è qualche riferimento …, lo dico al relatore di maggioranza, riguarderà anche aspetti relativi all’internazionalizzazione, immagino di si, e allora qual è il rapporto con l’Atim, che anche quella è una sovrastruttura? Qual è il rapporto con la Svem, di cui avete nominato recentemente il Presidente e il CdA? La Svem l’avete ridisegnata, tra l’altro diversamente dall’Assam, come ente pubblico economico. Manca tutto questo, perciò noi votiamo convintamente contro perché è solo un attestato di buone intenzioni, che però produce soltanto una infinità di illusioni rispetto alle quali noi siamo rotti.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. A differenza del Partito Democratico come gruppo condividiamo questa proposta di legge e dirò anche perché.
Siamo una Regione in transizione a causa della crisi economica produttiva, non possiamo mai dimenticare questo, ecco perché questo atto si muove nell’ottica di un rafforzamento delle filiere, dell’ecosistema regionale, con la parola d'ordine “innovazione” ed ha il virtuoso obiettivo di avviare una fase di ricostruzione e di rilancio dell'economia con una gestione attenta e puntuale delle risorse.
Condivido anche quanto già detto dall’Assessore Carloni, tutti i mercati ci impongono logistica, progettazione per essere competitivi e con questa legge si mettono al centro le filiere. Qualsiasi atto teso all'ottimizzazione dei fondi, alla promozione a sostegno del tessuto produttivo e imprenditoriale marchigiano ad ogni livello e proiettato nel mondo, ci trova favorevoli.
E’ ormai innegabile che l'innovazione sia una condizione imprescindibile per rilanciarsi nell'economia non solo locale, ma globale, necessaria anche per definire precise strategie con un ecosistema innovativo, appunto, che funga da acceleratore e che stimoli la ricerca vocata allo sviluppo. Una governance dunque, la cabina di regia, ottimale per favorire questi nuovi processi.
L'obiettivo di questa proposta di legge è quello di consolidare i rapporti di collaborazione, aumentare l'impegno complessivo nella ricerca e sviluppo, aumentare le opportunità di lavoro per i giovani formati presso le imprese o altre organizzazioni sul territorio regionale al fine di crescere nel contesto dell’ecosistema.
Quindi, questa proposta di legge, a cui noi come gruppo di Forza Italia diciamo sì, rafforza la competitività, per cui siamo assolutamente favorevoli.
PRESIDENTE. Ha la parola, da remoto, il Consigliere Marinangeli.
Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Saluto tutti i colleghi Consiglieri, purtroppo oggi le condizioni fisiche non mi hanno consentito di essere in presenza, ma comunque posso partecipare e ascoltare i vari interventi.
Volevo porre l'attenzione su quanto esposto dalla Consigliera Bora, di cui rispetto la visione e valutazione di questa proposta di legge, ma non mi trova d’accordo nel merito per una serie di motivazioni che dirò.
Sono più che altro dispiaciuto per il fatto che in Commissione c’era la possibilità di fare un confronto, di andare ad integrare e modificare quello che si riteneva sbagliato, invece questo non è avvenuto. Sono rammaricato di questa mancanza di confronto e anche di sentire il Consigliere Cesetti dire che d’ora in poi non voterà più nulla che arriva dalla Giunta e lo discuterà solo in Consiglio.
Credo che le Commissioni siano importanti per filtrare, per elaborare al meglio l’attività legislativa e saltare questo passaggio lo trovo non corretto.
Detto questo, diversamente da quello che denuncia la Consigliera Bora, che parla di confusione normativa, di una legge che non stimola l’innovazione, noi crediamo esattamente il contrario. Non è una norma che si sovrappone all'attività di altri attori che già operano, al contrario, c'è una visione molto chiara, una visione concreta e non stiamo vendendo illusioni come dice il Consigliere Cesetti. Penso che questa amministrazione in questo anno abbia dimostrato se non altro un aspetto determinante che è all’opposto dell’illusione, cioè l’assoluta concretezza e ne sono testimonianza le leggi che abbiamo partorito sul commercio, sull’artigianato, sulle start up, provvedimenti che vanno nella direzione di creare condizioni, di creare strumenti, di creare opportunità per poter generare lo sviluppo, perché questo è quello che dobbiamo ed è quello che noi possiamo fare. Non ci possiamo sostituire agli imprenditori, che giustamente intraprendono, ma noi abbiamo l’obbligo di creare quelle opportunità, quelle condizioni che possono poi generare lo sviluppo.
E’ quello che stiamo facendo da un anno a questa parte, anzi colgo l’occasione per ringraziare il nostro Assessore Carloni che sta proponendo leggi che forse mancavano, che forse non erano così forti ed adeguate da creare l’impulso. Non a caso, purtroppo e non è una colpa questa, non sto dando responsabilità a nessuno, oggi facciamo i conti con una Regione in transizione, facciamo i conti con una Regione di serie B, probabilmente le azioni che sono state messe in campo negli ultimi 10 anni se non altro dovevano e potevano essere migliori. Questo non è avvenuto, noi stiamo provando ad invertire la rotta, lo stiamo facendo con efficacia, lo stiamo facendo con passione, soprattutto con il confronto con gli operatori perché quello che abbiamo partorito non è solo una nostra visione, ma è la conseguenza, la sintesi, di un confronto che quotidianamente abbiamo con tutte le categorie e la legge delle filiere risponde a questa prerogativa.
Tra l’altro questa norma prevede anche il ricorso all’istituto della rete, peraltro istituita nel 2009, ma di fatto mai così utilizzata. Come Regione siamo un po’ indietro mentre ci sono altre Regioni d’Italia che usano questo strumento in maniera molto più efficace, penso ad esempio al Lazio, alla Lombardia ed al Veneto, che ricorrono molto all’ufficio della rete. Ecco, anche qui dobbiamo accelerare perché la tendenza del ricorso al contratto di rete, fortunatamente dico io, va in questa direzione ed abbiamo avuto un incremento di aziende che si sono messe in rete nell’ordine del 13,30%, ho dei dati sottomano che dicono che nel dicembre 2020 erano 6.656 le imprese in rete, oggi sono 7.541, con un incremento importante. Questa legge va in questa direzione.
In estrema sintesi cerchiamo di trovare il modo, la maniera per rendere le nostre aziende più moderne, più innovative, più digitalizzate, più competitive con i mercati, lo facciamo in maniera convinta, lo facciamo con tutte le problematiche che possono esserci dietro una nuova legge. Probabilmente qui siamo un po’ tutti d’accordo, forse questo è il punto più concreto su cui poter riflettere, cioè i 4,1 milioni che in questa fase non sono abbastanza per dare forza e impulso, ma sicuramente è una partenza e l’amministrazione regionale sarà attenta affinché altre risorse possano essere destinate a questa proposta di legge sulle filiere.
Chiudo salutando tutti e ribadendo che il nostro obiettivo è quello di stimolare l’imprenditoria e creare nuove opportunità. Andiamo avanti così per proporre strumenti, per dare soluzioni ad una Regione purtroppo oggi in transizione che quanto mai ha bisogno di queste leggi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie Presidente. Mi stupisce molto che si sia meravigliato l’Assessore Carloni che è persona, di solito, molto concreta.
Questa non è una legge, ma non lo dice Anna Casini, perché non è scritta come una legge. Guardo per esempio il comma 3 dell'articolo 1, che il Consigliere Cesetti ha detto che è come I Promessi Sposi, in realtà è scritta peggio, non solo, c’è l’articolo 2 in cui ci sono le definizioni, Assessore, davvero pericolose. Immagino che lei avesse un'idea, ma chi ha redatto fisicamente questa legge non si è reso conto che ci sono delle definizioni molto pericolose. Non credo che sia necessario mettere in una legge per esempio che cos’è la ricerca industriale perché basta prendere la Treccani, un vocabolario qualunque, o andare su Wikipedia e possiamo saperlo tutti, invece diventa pericoloso scrivere infrastruttura tecnologica, diventa pericoloso scrivere che l'organismo di ricerca è un'entità e definirla, è molto pericoloso specificare che cos’è un appalto precommerciale, è molto pericoloso specificare cos’è uno studio di fattibilità oppure un'organizzazione di filiera perché queste definizioni sono contenute in norme che sono state emanate già da molti anni dalla Comunità europea e che sono state recepite dal nostro Governo italiano e dal Parlamento, quindi penso che questo sia non solo inutile, ma quanto mai pericoloso, infatti non leggo, perlomeno a me non è stata data, la relazione sulla costruzione dell'atto.
Detto questo, ritengo che sia risibile e vi leggo il comma 3 dell’articolo 1: “Le disposizioni di questa legge intendono contribuire all’attuazione della Strategia di Specializzazione Intelligente nell’ambito del Quadro strategico regionale per la programmazione 2021/2027 di cui agli strumenti del Quadro finanziario pluriennale (COM(2018) 321 final (Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni. Un bilancio moderno al servizio di un'Unione che protegge, che dà forza, che difende. Quadro finanziario pluriennale 2021/2027), e del Next Generation EU (COM(2020) 456 final (Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni. Il momento dell'Europa: riparare i danni e preparare il futuro per la prossima generazione”.
Se questa è una legge io sono Miss Italia e siccome ho perfetta contezza di non poter essere Miss Italia, di non esserla stata neanche a vent'anni, questa non è una norma. Ho fatto una battuta scherzosa perché sono veramente basita, e guardo quelli che sono degli avvocati, per esempio il Consigliere Assenti, che è un mio vicino di casa, ma non lo dico perché …, probabilmente l'obiettivo ha tutta la mia fiducia, il mio interesse, però non è così che si scrive, assolutamente.
Detto questo, trovo che chi l’ha scritto …, potrei dire che è qualcuno, e magari posso anche capire chi è, che ha la coda di paglia perché scrive che devono essere rispettati …, una cosa che viene sempre scritta, che tutti i benefici saranno consentiti nel rispetto delle leggi comunitarie, ci mancherebbe altro! Penso che sia pleonastico e oltretutto si parla degli aiuti di Stato e si dice che tutto quello che faremo non sarà aiuto di Stato.
Ora l’aiuto di Stato si definisce di volta in volta e ricordo a chi ha scritto questa legge che l'aiuto di Stato dipende anche da ogni singola azienda o filiera e da quante risorse ha già ricevuto, quindi non può essere stabilito da una legge se è un aiuto di Stato o non lo è perché c'è una legge comunitaria che stabilisce che cos'è l'aiuto di Stato a seconda della tipologia di azienda e filiera. Quindi, scriverlo qui oltre che pleonastico diventa anche pericoloso.
Credo che probabilmente l'obiettivo sia molto interessante, ma chi ha scritto questa legge, mi permetto di dire, l’ha scritta con i piedi, ci ha inserito pezzi di relazioni.
Il Consigliere Putzu si segna le cose che dico, invece di farlo lo invito ad andarsi a leggere il comma 3 dell’articolo 1, o le definizioni dell’articolo 2 perché sarebbe con molta probabilità d'accordo con me nello stabilire che non è necessario dire che le organizzazioni hanno orientamenti e traiettorie di ricerca e di innovazione, perché non è una norma. Che significa? Significa che devono stabilire i fabbisogni di competenze tecniche e devono avere profili tecnico professionali e valutare le altre criticità del mercato del lavoro, che competenza è? Io non mi rendo conto …Tra l’altro alla fine mi sono chiesta chi saranno i beneficiari? Ogni legge ha un beneficiario, ha dei beneficiari e sono scritti all’articolo 11, comma 3 e sono strutture di ricerca appartenenti alla rete, università. I contributi vengono dati in coerenza …, sono questi i beneficiari delle modalità di intervento della Regione, che sono stabiliti all'articolo 11, perché negli altri articoli che scritta quella che è una relazione.
Il nostro voto è dovuto al fatto , come già è stato spiegato dai colleghi, dei quali condivido gli interventi, poi magari lo spiegherà più compiutamente il nostro capogruppo, che questa è una legge priva, mi pare cacofonico doverlo dire, di norme. Non esiste nulla che sia ordinatorio né perentorio, quindi non ha nessun significato, Non so come si potrà applicare una legge che è fatta soltanto di definizioni, che, ripeto, tra l'altro sono in contrasto con altre che sono perentorie e che sono stabilite dalla normativa già vigente da tempo. Penso per esempio al D.Lgs. 50/2016 sugli appalti che definisce le questioni precontrattuali e postcontrattuali, oppure gli aiuti di Stato stabiliti per legge che sono diversi per ogni fattispecie, che non possono essere certo normati da una legge come questa che per altro è …
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Signori Consiglieri, Assessore, Vicepresidente della Regione Carloni, mi lasci dire preliminarmente che resto sorpreso dalle osservazioni nel suo intervento rispetto alla Consigliera Bora, che non ha certo bisogno delle mie difese. Certo, lasciando da parte il contesto e la critica che lei fa personalmente sulla necessità di ricavarsi un ruolo di Consigliere regionale, ricordo a lei che noi siamo qua per poter esprimere opinioni, per poter formulare critiche ed è evidente che se lei attribuisce a noi, in questo caso alla Consigliera regionale Bora, la necessità di un protagonismo fine a se stesso, leggendo questa legge mi fa immaginare che probabilmente questa accusa le ritorna ingigantita. Lo trovo privo di stile quando lei fa riferimento e in una qualche maniera velatamente minaccia la Consigliera Bora sull'attenzione alle parole, io l’ho ascoltata attentamente, dura, chiara, puntuale nelle critiche, che certo non può accettare una minaccia velata rispetto all'attenzione alle parole. Sono state parole pienamente espresse nell'ambito del contesto politico e va pure bene, fino a un certo punto, il fatto che lei accusi la Consigliera Bora di sceneggiata. Da questo punto di vista credo che il suo ruolo, anche la sua storia, io ho imparato a conoscerla da poco tempo, non faccia onore rispetto a tutto ciò.
L’opposizione con molta correttezza e lealtà, quando è necessario anche con durezza, esprime critiche, la Consigliera Bora lo ha fatto.
Aggancio questa prima parte all'intervento del Consigliere Marinangeli, voglio ricordargli che - in relazione a quanto riferito dal Consigliere Cesetti, circa il fatto che ha espresso un disagio dell'opposizione rispetto a quello che sta avvenendo - fra un po’ discuteremo un'altra legge che per certi versi può essere assimilata. Ricordo al Consigliere Marinangeli, se vogliamo essere chiari e schietti, che occorre che la maggioranza si ponga un problema di relazione con la minoranza perché non si può essere splendidi attribuendo a noi il valore negativo di non discutere e di non approvare le leggi. Rammento al Consigliere Marinangeli, so che lui è onesto intellettualmente, che noi abbiamo presentato su tante leggi tantissimi emendamenti costruttivi e abbiamo ricevuto in sede di commento, perché questo è un Parlamento regionale, l'umiliazione di non avere neppure un'argomentazione. Guardate, è un valore immateriale, Consigliere Marinangeli, e quando il Consigliere Cesetti dimostra concretamente, ed io penso l’intero gruppo consiliare, rispetto ad interventi propositivi … Certo, talvolta non condivisibili da voi e questo è chiaro, ma farci oggi una lezione o criticare il fatto che noi non voteremo leggi inutili o inapplicabili o inattuabili o generiche …, ritengo che si sia detto tutto.
Un secondo punto, Vicepresidente, io l’ho ascoltata come faccio sempre, lei non ha dato risposte alle domande che la Consigliera Bora ha fatto nella sua relazione, domande molto chiare, che avrebbero secondo me imposto un approfondimento, un ascolto critico, nel senso che se non condivideva alcune argomentazioni ed alcuni temi avrebbe dovuto, secondo me, esporre argomenti.
Ma c'è un quadro in questa legge, che davvero a me pare capovolta rispetto ai fondamentali del rapporto di un ente come la Regione Marche rispetto al sistema di ricerca e di impresa che esiste all'interno di una comunità, definita come in questo caso Regione. Assessore, qui non c'è un'analisi puntuale, analitica di uno studio di approfondimento di dati rispetto al DNA della Regione Marche, non c’è un approfondimento da cui si parte come fonte per poter arrivare a questa elaborazione legislativa. Mi viene da dire, ma questa può essere un'opinion ed io non sono un economista, che quello che viene individuato attraverso questa legge è un vero e proprio metodo dirigista perché pone nell'ambito di un rapporto naturale, mi viene da dire liberale dal punto di vista imprenditoriale, un capovolgimento, un’impostazione completamente diversa.
Assessore, lo dico anche ai Consiglieri, questo non vuol dire che nel passato si è fatto sempre bene, ma oggi siamo qua e vi leggo questo passaggio che la dice tutta su come complessivamente, tutti insieme, dobbiamo cambiare. C’è un passaggio della relazione illustrativa, che molto spesso aiuta a capire, che testualmente dice: “La legge predispone un sistema di governance dell’ecosistema e delle filiere e definisce gli strumenti fondamentali per agire su più livelli a sostegno dei processi di innovazione, dalla progettualità innovativa delle imprese fino alla ricerca industriale di carattere strategico”. Non so se qui approfondendo e leggendo dei rapporti con le imprese e le università ci si comprenda qualcosa e prosegue: “L'obiettivo di fondo è quello di consolidare i rapporti di collaborazione, incrementare l'impegno complessivo nella ricerca e sviluppo, aumentare le opportunità di lavoro per i giovani altamente formati presso le imprese o le altre organizzazioni sul territorio regionale, al fine di far crescere nel contesto dell'ecosistema una comunità dell’innovazione”, ma cosa diciamo? Non diciamo nulla, dice bene il Consigliere Cesetti quando fa un'espressione critica alla tecnica legislativa, c'è in realtà una burocratizzazione del rapporto tra la Regione, il sistema di ricerca e il sistema imprenditoriale. Avremmo dovuto fare esattamente l'opposto, individuare dati e analisi macroeconomiche individuando i geni economici, macroeconomici della Regione Marche. Indirizzare, individuare, non creare sovrastrutture organizzative non chiare, generiche, tra l’altro dentro delle contraddizioni. Non so se l’osservazione che le farò può esserle utile per capire, in questa Aula abbiamo presentato, Vicepresidente, come gruppo Partito Democratico una serie di emendamenti, peraltro ispirati dal tema della sanità e della ricerca, che tendevano a far sì che si potesse effettuare un rapporto diretto fra la Regione Marche e le due Università di Camerino e di Urbino, teso all'approfondimento della ricerca sul sistema farmacologico in un’ottica strumentale ed integrativa rispetto alla questione sanitaria e a quello che ci sarà.
Quindi, se capisco bene, ma può essere evidentemente anche un mio limite, perfettamente dentro questa linea, la filiera della ricerca connessa alle caratteristiche delle nostre Università avrebbe imposto … Senza avere meriti particolari, non abbiamo bisogno di medaglie, governerete per i prossimi quattro anni, quindi siamo qui con uno spirito costruttivo, bene, l’avete bocciata tre volte, allora io chiedo: c’è una contraddizione? Si, perché voi negate gli stessi principi che proponiamo, perché lo avete fatto? Perché sul sistema della ricerca farmacologica in rapporto a quella sanitaria non c'è un riconoscimento della filiera e del rapporto con le Università?
Può darsi che mi sbagli o abbia letto male, non l’ho approfondito, ma vado a leggere la questione relativa alla norma finanziaria e voi finanziate, se non vado errato, e se sbaglio alzerò la mano, 4,1 milioni nel 2023, sbaglio? Perché nel 2023 e non nel 2022? Fatemi capire, c’è qualche impedimento? Se lei stesso stamattina ha detto che avete già avviato i progetti finanziati, eccetera, perché nel 2023? Se capisco bene, posso anche sbagliarmi, c’è una netta discrasia temporale, un differente spazio temporale che non si giustifica rispetto alla necessità di poter applicare questa legge.
Chiudo, Presidente, dicendo che le argomentazioni utilizzate, le domande della Consigliera Bora, a cui purtroppo lei non ha dato risposta, almeno secondo me, le ragioni indicate e anche gli altri interventi dei colleghi, dimostrano che vi è un fondamento serio rispetto alla legge che viene proposta in un’ottica, le assicuro, contributiva, che non presuppone necessariamente ogni volta approvare leggi, purtroppo come questa, che saranno totalmente inefficaci.
PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, l’Assessore Carloni, le chiedo di precisare quali sono i contenuti della sua richiesta.
Mirco CARLONI. Il Consigliere Carancini mi ha attribuito delle minacce alla Consigliera Bora, vorrei replicare.
PRESIDENTE. Le concedo la parola per chiarire questa situazione, poi la Consigliera Bora, se vorrà, potrà replicare nei termini.
Mirco CARLONI. Vorrei replicare al Consigliere Carancini perché, al di là di quello che diciamo qua dentro e delle opinioni legittimamente espresse, personalmente, ad esempio, non sono d’accordo su niente di quello che ha detto, tuttavia riconosco in modo assoluto la libertà di farlo e se ho dato l’impressione di aver minacciato la Consigliera Bora me ne scuso, non avevo alcuna intenzione di farlo, peraltro non è neanche nel mio stile, come lei sa.
Sono qua dentro da più tempo di tutti quanti voi e ho un grande rispetto del ruolo del Consiglio regionale e mi è dispiaciuto, l’ho detto sinceramente perché ero sorpreso dell'atteggiamento della Bora, il livore che secondo me non era consono all’argomento, peraltro dopo mesi in cui si poteva discutere.
Al di là delle opinioni legittime, anche quelle duramente contro l'amministrazione, non ritengo che nelle mie parole possa essersi mai stata letta una minaccia o una limitazione alla libertà dei Consiglieri.
PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Guardi, non so se è un fatto personale, in realtà cercavo di dare lo spunto al Vicepresidente Carloni per rettificare il tiro perché all’inizio del suo intervento ha esplicitamente detto alla Consigliera Bora: “Attenzione alle parole”, tanto che ho utilizzato “velata minaccia”, perché è evidente che quando uno mi dice: “Stai attento alle parole …”. A me è capitato con l’Assessore Saltamartini che un giorno mi ha detto: “Domani mattina vado in Procura e denuncio quello che ha detto”, io non so se c’è andato, però la invito a non confondere l’espressione di critica, talvolta anche dura, con l'atteggiamento. Ognuno di noi, come lei sa e mi insegna, ha un proprio modo di relazionarsi, c’è chi è più appassionato, chi lo è di meno, chi è più tecnico, chi è più essenziale, chi è più lungo. Quindi da questo punto di vista penso che non sia un atteggiamento e lei sbaglia quando evidenzia, per l’intervento della Consigliera Bora, la sorpresa per il suo atteggiamento e per il suo livore. La Consigliera Bora ha espresso una posizione politica, tra l’altro ben articolata, non c'è neanche il problema di chiedere scusa. Ripeto, sono rimasto sorpreso, glielo ho detto solamente perché finisce qui, non c’è nessuna acrimonia, non c'è nessuna voglia di aprire polemiche, però anche nella relazione rispetto ai nostri interventi si può essere duri, ma non si può trasformare la critica dura con la pretestuosità, la ricerca ad ogni costo della sceneggiata. Credo che siamo qui con la nostra coscienza e la volontà di apportare contributi, era solo per questo e ritengo che si sia chiarito.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ausili.
Marco AUSILI. Grazie, Presidente. Intervengo brevemente in quanto componente della II^ Commissione per esprimere la mia delusione per quello che ho sentito dire poc'anzi da alcuni membri della minoranza.
Parlare di umiliazione nelle relazioni tra Consiglieri trovo che non sia corretto perché siamo tutti componenti, lo dico a chi ne fa parte, della II^ Commissione, che ha lavorato in questi mesi in maniera condivisa, concertata, e riprova di questo è il fatto che alla fine siamo arrivati a votare all'unanimità diversi atti.
La II^ Commissione, ma più in generale questa maggioranza, ha sempre ricercato la collaborazione ed ha costruito tutti i suoi atti, compreso questo, attraverso un lungo percorso di elaborazione condivisa tra i vari portatori di interesse, oltre che con quest'Assemblea, quindi dispiace ascoltare dire le parole che ho sentito.
L’approfondimento, signori Consiglieri, c’è stato, è evidente, ed è l'approfondimento iniziale che ci porta a dire che uno dei mali di questa Regione, forse il peggiore, è quello della frammentazione. Viviamo in una regione che da decenni vive una frammentazione che le tarpa le ali e questo è dovuto all’indifferenza sul tema da parte della politica che l’ha governata. E’ dovuta anche a delle scelte politiche che hanno portato ad una sperequazione tra i territori.
L’intento e la visione di questa maggioranza, come ormai ben sappiamo, sono quelli invece di arrivare ad un riequilibrio, ad un bilanciamento tra i territori e se parliamo di superamento della frammentazione, quello che viene in mente subitamente è quello della filiera, il concetto di filiera, che è il perfetto opposto di questo male che affligge la nostra regione.
In questa legge si mette al centro il rilancio delle filiere, io qui vedo parlare di organizzazione di filiera, di reti per la ricerca industriale e il trasferimento di conoscenze tecnologiche, sento parlare di come investite risorse su progetti di queste reti, sento parlare di interventi regionali per promuovere la ricerca e l'innovazione.
Mi pare che in questa norma ci sia tanto e non ritengo che sia scissa dal resto dell'operato di questa maggioranza, c'è una forte integrazione con gli altri vari interventi promossi dal Vicepresidente Carloni, penso ad esempio alla proposta di legge di promozione degli investimenti, al sostegno alle start up, a quello che è stato fatto sull’artigianato e sul commercio. Vedo anche una forte integrazione con il resto dell'operato di questa maggioranza di governo, penso ad esempio alle infrastrutture, a quello che sta accadendo nel campo infrastrutturale, che servirà a superare quella frammentazione che dicevamo prima. Vediamo una perequazione tra mare ed entroterra, tra nord e sud della regione, tra città grandi e piccoli borghi, ricordando quello che è stato fatto sui borghi, vediamo un grande impegno sul turismo come leva strategica economica per il futuro di tutta la regione presa nella sua interezza.
Dispiace avere consumato questa occasione, che oltretutto poteva essere l’ennesima per arrivare a una condivisione, una elaborazione di modifiche, peraltro dispiace averla consumata parlando lunghi minuti di forma scritta, facendo l’analisi grammaticale di un testo, dimenticando che ogni testo viene elaborato da chi la tecnica legislativa la pone come materia e come scelta di vita e dispiace che si parli di minacce personali. Parlare di forma scritta e parlare di minacce avute sono spesso i contenuti di chi nel merito purtroppo non ha molto da dire.
Tuttavia credo che il lavoro della II^ Commissione, come di tutte le altre, continuerà, se vogliamo, e sarà ancora più predisposto verso quella condivisione con tutti i componenti.
Penso che con il Presidente siamo i primi a voler migliorare questo aspetto.
Ringrazio il Presidente e tutta la Commissione, ringrazio per il grande lavoro che c’è stato a monte di questa proposta di legge, un’attività che ha messo insieme imprese, associazioni di categoria, Università e tutti i portatori di interesse. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Innanzitutto voglio esprimere un ringraziamento ai relatori di maggioranza e di minoranza, il Consigliere Bilò e la Consigliera Bora, per aver lavorato su questa proposta di legge che viene dalla Giunta. E’ vero, però, come sempre, nella nostra Commissione c’è stato un dibattito importante, molto spesso ci sono delle proposte ed io come Presidente non posso che essere contento e orgoglioso per il lavoro che tutta la Commissione fa.
Abbiamo licenziato moltissimi atti, molti all’unanimità, questo significa che a prescindere dall’appartenenza politica la Commissione riesce ad elaborare questioni che sono le più condivise.
Quello che in questo momento dispiace è che chi non fa parte della Commissione si è messo a pontificare sulle questioni legali, non mi riferisco ai Consiglieri che ne fanno parte, che come sempre hanno dato un contributo ed hanno cercato di trovare una soluzione.
Ricordo che onestamente i Consiglieri di minoranza hanno detto: “Ci asteniamo in Commissione, però voteremo in Aula” è giusto e lecito, è normale, è il gioco della politica in cui ovviamente vedo sempre attivi i Consiglieri della Commissione, però, come ho detto prima, mi dispiace sentire pontificare i colleghi che non ne fanno parte. Credetemi, non ne faccio una questione di Commissione, ma di rispetto nei confronti di tutti noi che siamo in Commissione a lavorare, a cercare di trovare una soluzione, a parlare, a cercare una sintesi su una legge che può piacere o meno.
In questo caso non c’è stata condivisione in Commissione. E’ giusto e scontato che l’opposizione faccia la sua battaglia, le sue proposte.
Mi dispiace che non ci sia la Consigliera Casini, che sfortunatamente è uscita dall’Aula, ma spero che possa rientrare perché mi farebbe molto piacere anche ascoltare ciò che ne pensa lei, perché ha detto che questa legge è stata scritta con i piedi”, no e dico pure perché. Mi meraviglio che lo dica un ex Assessore perché questa legge è stata scritta dal funzionario che la precedente Giunta aveva portato dall’Emilia-Romagna proprio qui nelle Marche, una persona competente, che stimo, quindi mi rammarico che per coloro che lo hanno portato nelle Marche - riconfermato da questa Giunta come dirigente all’artigianato - prima era il più bravo … Chi è nella pubblica amministrazione sa che quando io porto un dirigente da una Regione ad un’altra o da un Comune ad un altro è perchè ritengo che possa essere utile alla comunità e in questo caso mi dispiace che la Consigliera Casini si sia permessa di dire che questa legge è stata fatta con i piedi perché non credo sia accettabile e giusto criticare il funzionario.
Ma quello che a me rincresce è che le critiche che vengono fatte a livello personale, perché, e concludo …, non mi addentro nella legge, è già stato detto troppo e l’Assessore ha spiegato alcune questioni, la Consigliera Bora ha il diritto come noi tutti di fare delle proposte, di fare delle critiche, però, ripeto, sono rimasto deluso e dispiaciuto dall’atteggiamento degli altri Consiglieri, che non fanno parte della II^ Commissione, nel criticare e nel dire ad esempio che le definizioni non si sa dove siano, ma sappiamo che le definizioni vengono riportate dalla normativa comunitaria, come tutte le leggi vengono indicate, ad esempio la questione legata all’attacco sull’aspetto di bilancio, lo capisco, quello è giusto … Chi fa parte della Commissione questo lo sa, abbiamo dovuto rinviare dal 2021 al 2022 questa legge, se vi ricordate bene è stata approvata in Commissione a fine dicembre, poco dopo il bilancio, perché durante la sessione di bilancio purtroppo non si possono portare atti che prevedono una variazione finanziaria che potrebbe creare problemi all’ossatura al Regolamento delle Commissioni e del Consiglio, quindi, abbiamo deciso di portarla dopo l’approvazione del bilancio per cui c’è stato uno scostamento che abbiamo dovuto fare.
Ringrazio anche la I^ Commissione che come sempre è veloce a dare pareri, con grande competenza, ma credo, Consigliere Carancini … e questo glielo dico senza polemica, anzi la ringrazio per aver fatto questa critica giusta dato che se uno fa una legge e vede che ci sono i soldi per il 2023 e non per il 2022 ovviamente si chiede perché. In questo caso penso che i fondi verranno inseriti anche per il 2022, ma c’è la sfida delle politiche comunitarie, dei fondi Fesr con i quali la Regione Marche andrà ad improntare anche qualcosa di utile per dare una risposta su questa legge, come è normale ed è giusto che sia.
Concludo ringraziando ancora i relatori di maggioranza e minoranza per aver dato un grande contributo, i colleghi della Commissione e, ripeto, dico a chi non ne fa parte che piuttosto che criticare può di informarsi un po’ di più; quando si fa una critica ritengo che debba essere sensata e in questo caso, mi dispiace dirlo, quando viene criticato un dirigente un po’ mi preoccupo perché vuol dire che l’aspetto politico non ha sbagliato proprio tutto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Presidente, c’è la richiesta a nome mio e di tutto il gruppo del Partito Democratico, ai sensi dell'articolo 100, di rinvio dell’atto in Commissione e spiego perché.
In questa sede è emerso evidente un aspetto, innanzitutto che questa proposta di legge non ha le caratteristiche tipiche di un articolato normativo, ma di un atto amministrativo, del programma, della mozione, dell’ordine del giorno. Avete visto com’è discorsivo? Secondo me non ha queste caratteristiche e questo crea un problema serio.
L’altra questione è la copertura finanziaria, che è stata sottolineata dal Consigliere Carancini e che è stata ammessa anche dallo stesso Assessore e Vicepresidente. Nella norma finanziaria all’articolo 15 si fa un generico riferimento a risorse statali, regionali ed europee e questo è in evidente contrasto con “l’obbligo” della copertura finanziaria, tra l'altro le risorse vengono solo previste, come ha detto il Consigliere Carancini, nell’annualità 2023, tanto che lo stesso Vicepresidente ammette l’insufficienza delle risorse.
Prendiamo atto delle dichiarazioni dell'Assessore che auspica un fattivo contributo della minoranza, dichiarando di acconsentire a modifiche, cosa che non abbiamo fatto prima perché quando le facciamo poi in Aula vengono cassate. Infine non vi è alcun riferimento nella proposta di legge alle funzioni della Svem e dell’Atim ed appare necessario, quindi, un coordinamento normativo tra la proposta di legge in argomento e le leggi istitutive di Svem e di Atim che pure hanno una funzione in questo senso, anche rispetto tra l'altro all’interazione con le risorse.
Noi chiediamo il rinvio dell’atto in II^ Commissione, d’altra parte è un po’ che giace, per asciugarlo sotto il profilo normativo, con una tecnica legislativa molto più incisiva, come deve essere fatta, cioè la generalità, l’astrattezza, l’imperatività, la disciplina di casi concreti, non richiami, ripeto, a definizioni che stanno su Wikipedia. Quindi, il rinvio dell’atto in Commissione e noi ci dichiariamo ben disposti, se c’è questa disponibilità dell’Assessore, a lavorare in Commissione per sistemare, con l’aiuto dei tecnici ovviamente, l’articolato ed all’esito di questo percorso, se le osservazioni che sono state fatte in particolare dalla relatrice di minoranza Consigliera Bora verranno accolte, credo che il Partito Democratico, senza voler anticipare nulla da parte del gruppo, come sempre sarà disponibile a votare a favore.
PRESIDENTE. L’articolo 100 prevede la presentazione della richiesta, che ha fatto testé il Consigliere Cesetti. Il Presidente può sospendere la discussione e può stabilire che ci sia un intervento pro ed uno contro prima di mettere in votazione il rinvio in Commissione della proposta di legge.
Il Consigliere Cesetti ha fatto il suo intervento a favore, ha la parola, come oratore contro, il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Esprimo parere contrario, essendo anche un po’ arrabbiato con il Consigliere Cesetti perché avremmo dovuto approfondire questa proposta di legge, come ogni atto, nella nostra Commissione, come voi fate sempre con grande passione.
Avrei preferito magari una discussione più lunga in Commissione perché tutti eravamo consapevoli che sarebbe andata in Aula, tutti abbiamo votato, valutato e visto quel testo e proprio per questo ritengo che la sua proposta sia solo quella di rallentare l’iter dell’atto, giustamente è una prerogativa dei Consiglieri, in questo caso di opposizione. Proprio per questo è giusto che l’opposizione esprima non solo le sue idee, ma faccia atti concreti.
Un atto concreto penso che sia quello di votare contrariamente a questa proposta.
Andiamo avanti tranquillamente, noi saremo favorevoli, voi sarete contrari anche perché credo che non dobbiamo unirci su tutti i temi, altrimenti non saremmo più neanche maggioranza ed opposizione, quindi è giusto, normale, scontato che ognuno faccia le proprie battaglie. Anch’io avrei fatto la stessa cosa al posto vostro, dell’opposizione, magari avrei fatto anche qualche emendamento o proposta.
Voglio ancora ringraziare tutti i colleghi della Commissione per il lavoro che viene fatto ogni settimana in merito alle proposte di legge, non solo ad iniziativa della Giunta ma anche dei Consiglieri, a volte discutiamo tutti insieme. Quindi, il voto nostro e della maggioranza è contrario.
PRESIDENTE. Rinvio della proposta di legge n. 62, ex articolo 100 del Regolamento. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
PRESIDENTE. La richiesta viene respinta.
E’ stata presentata una proposta di ordine del giorno, ai sensi dell’articolo 99 del Regolamento, a firma dei Consiglieri Cesetti, Bora, Mastrovincenzo, Mangialardi, Carancini.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Presidente, l’ho dovuto fare perché prevedevo il voto contrario rispetto al rinvio in Commissione ed essendo oramai preveggente ho presentato la richiesta di non passaggio agli articoli.
Dico al Consigliere Putzu che ho spiegato prima per quale motivo in Commissione ho dichiarato subito di essere contrario aprioristicamente, ho detto prima il motivo. Una volta correggevamo le cose, facevamo gli emendamenti che poi in Aula venivano stravolti, come è successo in occasione del bilancio.
Qui abbiamo preso atto della disponibilità del Vicepresidente ad acconsentire a dei miglioramenti, per questo abbiamo chiesto il rinvio dell’atto in Commissione, apportati quei miglioramenti potremmo votare a favore. Tutto qui, per votare a favore, per dare una mano, anche perché questo è un tema al quale la Consigliera Bora ha prestato sempre una straordinaria attenzione nel corso del suo mandato, quindi, noi vogliamo dare una mano vera per fare una disposizione legislativa he sia efficace, efficiente, che possa essere definita legge e mentre la Consigliera Casini, secondo me, avrebbe tutti i titoli per poter partecipare a Miss Italia nonostante l’età, questa norma non passerebbe mai la preselezione per diventare una legge, non ha i requisiti minimi.
Presidente, siccome è stato rinviato, per le stesse considerazioni che ho fatto prima, perché questa legge è in contrasto e in contraddizione con i caratteri essenziali della norma giuridica, che la devono distinguere da altre tipologie di atti, mi meraviglio che anche il nostro Governo, la funzione pubblica …, non so cosa stanno a fare lassù, ma le vogliono guardare queste leggi? Boh!
Rispetto ad altri atti amministrativi, programmi, progetti, mozioni, questo è questa legge, non c’è la copertura finanziaria perché si fa un generico riferimento a norme statali, regionali e comunitarie e con i riferimenti tutti sono capaci di trovare la copertura. Si mette la copertura soltanto nel 2023, ma non si può mettere solo nel 2023 perché, che significa? Significa che questa legge prima dell’1 gennaio 2023 non potrà essere attuata, e allora dove sta l’urgenza di approvarla?
Voi avete scritto nella norma finanziaria che le risorse ci sono nel 2023, delle due l’una, o questa legge è senza copertura finanziaria, oppure è una legge ad efficacia differita e la copertura è un fatto che la Presidenza dovrebbe anche valutare perché o è efficace differita oppure non c’è l’urgenza ed allora non c’è la copertura. Per questi motivi noi chiediamo il non passaggio agli articoli, ho fatto perché questa proposta di ordine del giorno resti agli atti.
PRESIDENTE. Anche in questo caso è previsto un intervento pro ed uno contro. Se non c’è nessun intervento metto in votazione la proposta del Consigliere Cesetti ed altri di non procedere alla discussione degli articoli e degli emendamenti. Votazione aperta.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
PRESIDENTE. La proposta ex articolo 99 del Regolamento interno del Consiglio regionale proposta dal Consigliere Cesetti non è accolta.
Ha la parola, per replica, il relatore di maggioranza il Consigliere Bilò.
Mirco BILO’. Grazie, Presidente. Dopo aver ascoltato gli interventi dei colleghi Consiglieri sia di Commissione che di Aula, soprattutto l’intervento dell’Assessore Carloni e del Presidente della Commissione Putzu, che bene ha illustrato i passaggi che condivido anch'io, quello che mi rammarica un po’ da relatore di maggioranza è non aver trovato una intesa ed una collaborazione come di solito accade in II^ Commissione, tra di noi. Sono rimasto in silenzio ed ho ascoltato tutti senza entrare singolarmente nella discussione, ma lo faccio adesso come relatore di maggioranza, dicendo che credo che sia una buona opportunità accelerare questa legge per i motivi che l’Assessore Carloni ci ha illustrato, come la necessità di dare questa spinta, questa forza e poter avere la disponibilità anche dei fondi europei. Poi ci si lamenta magari che non siamo pronti con i progetti, o con le leggi, o con altro per poter recepire anche finanziamenti europei a favore delle aziende.
Per questi motivi ritengo che la legge debba essere approvata oggi e mi auguro che anche da parte dei colleghi di Commissione ci sia un voto favorevole o quanto meno di astensione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, la relatrice di minoranza la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Mi consenta di ripartire dal fatto personale, così come eravamo rimasti d’accordo, da un lato per ringraziare il Consigliere Carancini per la solidarietà e dall’altro mi fa piacere che l’Assessore Carloni abbia meglio precisato il suo intervento perché francamente quelle parole le avevo prese come minacce, nemmeno troppo velate. Diciamo che, per riprendere una sua espressione, erano minacce fuori contesto, anche perché non ho certamente bisogno dei suoi buoni consigli per essere difesa, so farlo discretamente bene da sola, d’altronde le mie erano semplicemente critiche di tipo politico. Sto svolgendo il ruolo di opposizione senza aver offeso nessuno.
Il principio è certamente condivisibile, d’altronde non è altro che ciò che la precedente Giunta ha fatto con grande soddisfazione, sono però le modalità che contesto, così come condivido anche le critiche del Crel - le ha riprese anche il Consigliere Cesetti - che non ha alcun interesse politico ed è un organismo indipendente.
Se l’Assessore Carloni è davvero umile come sostiene, forse avrebbe dovuto riflettere di più su quelle critiche, se non accetta quelle della sottoscritta e rispetto al funzionario, ora non c’è e mi dispiace, ne approfitto per formulargli i migliori auguri per il lieto evento. Quando ero l’Assessore, l’Assessore ero io e non il dirigente, che per quanto bravo faceva quello che l’Assessore gli diceva. La colpa di quello che si porta in Aula non può essere del dirigente, se c’è un Assessore, che esiste ed esplica nel migliore dei modi, come dovrebbe, il suo ruolo. Quindi non si può dire che la colpa sia del dirigente se l'Assessore sa far bene il proprio lavoro e se non condivide quello che il dirigente fa e dice, prende la penna e lo corregge. Io ed il dirigente non siamo stati d’accordo su tante cose, gliel’ho detto anche recentemente quando mi sono confrontata su questa proposta di legge, questo magari è anche un modello che funziona bene in Emilia-Romagna, ma nella nostra regione secondo me funziona poco, per non dire male. Con il dirigente più volte mi sono trovata non in perfetta sintonia, ma non è stato un problema perché faceva quello che la politica gli chiedeva. Come non accetto sempre da parte dell’Assessore Carloni le strumentalizzazioni sul lavoro della II^ Commissione. Consigliere Putzu, le riconosco grandi capacità, grande dialogo con l’opposizione e non posso che parlar bene della sua Commissione, credo che sia una di quelle che lavora di più, ci sono tantissime proposte di legge che vengono discusse. L’unica Commissione a cui non ho partecipato ero in aereo, verso la fine dell’anno scorso, ero in missione istituzionale, mi ricordo che mi sono addirittura collegata ad una Commissione mentre festeggiavo il mio anniversario di matrimonio, questo per dirle che non sono mai venuti meno - a differenza anche di attuali membri della Giunta che facevano parte di Commissioni - il nostro impegno e la nostra partecipazione.
Quello che ho sempre detto e l’ho ribadito anche nel mio intervento iniziale è che non condivido l’impostazione, quindi, non condividendola faccio francamente fatica a fare degli emendamenti.
Siamo tutte quante persone adulte e se qualcuno di noi, magari, perché no, anche qualcuno dei colleghi che non fanno parte della II Commissione in questa Aula, fa delle propose che la Commissione non ha valutato, non si può dire: “Ah! Perché non è venuto fuori in Commissione?” Non abbiamo un nostro pensiero autonomo? Non siamo in grado, forse qui a maggior ragione visto che, mi sembra, l’urgenza non c’è, di poter approfondire la discussione per il bene della nostra comunità? Ritengo che questo sia il senso dell’intervento del Consigliere Cesetti. Era un’opportunità in più che si dava all’Aula e mi dispiace che l’Assessore Carloni abbia parlato di livore come se una donna che con determinazione, con estrema convinzione, dichiara ciò che pensa, in qualche modo deve essere livorosa, questo lo dico ha tratti anche del sessismo, mi dispiace molto. Io non ho nessun livore nei confronti del pensiero della maggioranza rispetto a questa proposta di legge, non mi si dica che sono livorosa, io sono così, dico quello che penso, ne sono convinta, se ne faccia una ragione.
Non voglio tediarvi molto però perdono, anzi assolvo il Consigliere Marinangeli che non c’era nella legislatura precedente, ed anche il Consigliere Ausili di aver detto cose che non sono esatte. Ho tirato giù una serie di comunicati stampa dove si dà evidenza di un grande finanziamento che c'è stato nei confronti delle reti di impresa …, se non c'è tempo perché è scaduto non voglio infrangere le regole, ne approfitterò per darne notizia in II^ Commissione giovedì, chiederò che venga messa agli atti, così darò la possibilità a molti che non c’erano di sapere e di scoprire che il sostegno alle reti nasce ancora prima della precedente Giunta, d'altronde le piattaforme non sono forse reti di impresa? C’era l’Assessore Carloni a Jesi insieme a me quando abbiamo inaugurato la piattaforma 4.0. Avrei tanto voluto parlare dei risultati straordinari che abbiamo raggiunto con le risorse aggiuntive del sisma, parlo dei 15 milioni di euro che abbiamo dato proprio, pensate, per le piccole e medie imprese e le aggregazioni di impresa, abbiamo finanziato anche tante nuove assunzioni, lo condividerò in II^ Commissione.
Dispiace anche a me di non essere arrivati al voto unanime, non è certamente colpa del Consigliere Bilò che, devo dire, fino all'ultimo ha insistito affinché ci potesse essere un’apertura, ma questa è una legge che non ci convince. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Consigliere Putzu non si spazientisca perché la cosa mi potrebbe far piacere ed il suo dissenso per me costituisce uno stimolo, almeno questo.
Articolo 1 (Finalità), quando prima ho fatto riferimento al necessario coordinamento con altre leggi, ad esempio con quella istitutiva dell’Atim o della Svem, o con altre che noi abbiamo fatto, come quelle sul commercio, perché no, per dire che se uno si mette a lavorare qui e dice tu fai gli emendamenti sembra che uno li faccia per dispetto, ma ce ne vogliono centinaia solo su questo articolo, a parte che è discorsivo, ma se andate su Wikipedia leggete quali sono le caratteristiche della norma giuridica. Ogni norma giuridica possiede caratteristiche peculiari che consentono di distinguerla da altre tipologie di norma, ad esempio quelle religiose e quelle morali. Tra le principali ricordiamo: la generalità, la norma non è dettata per singoli individui, ma per un numero potenzialmente indeterminato di soggetti, ossia tutti coloro che si trovano nella situazione di chiamata, l’astrattezza, la positività, la coattività, eccetera per non farla lunga. Ad esempio qui si dice che la Regione promuove alla lettera a) l’aumento dell’impegno delle imprese nella ricerca e sviluppo e nell’innovazione, al fine di ampliare le opportunità di risposta al mercato, acquisire nuovi vantaggi competitivi, affrontare le sfide della sostenibilità e della trasformazione digitale; cito soltanto la lettera a) dell’articolo 1, qui ci vuole una sinergia con altre disposizioni, ad esempio queste attività immagino che dovrà farle la Svem, immagino che dovrà farle l’Atim, allora com’è possibile che una proposta di legge non preveda all’articolo 1 un riferimento ad altre leggi che questo Consiglio ha adottato, non 10 anni fa, qualche settimana fa? Vedete, qui c’è la necessità di un coordinamento.
Quando noi parliamo in Commissione dei testi unici - il Consigliere Marinelli annuisce perché anche lui ravvisa questa necessità - che vadano a disciplinare tutto … Se ho finito il tempo continuo dopo, su questo siamo contrari.
PRESIDENTE. Articolo 1. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinelli, Menghi Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Astenuti: Lupini.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Intervengo, Presidente, perché voglio che resti agli atti, non lo leggerà nessuno, per carità, però le imprese devono sapere perché voto contro.
Voto contro per la chiusura della maggioranza, nonostante le aperture del Vicepresidente Carloni, perché, ripeto e lo dirò anche dopo, questa legge o non ha la copertura finanziaria o se ce l’ha voi la prevedete per il 2023. Non si è mai visto una legge ad efficacia differita. Voi capite che una legge per poter dispiegare i suoi effetti immediatamente ha bisogno della copertura, anche soltanto per una minima attuazione, quindi significa che su questa legge non si muove paglia fino all’1 gennaio 2023, esattamente tra 11 mesi.
Voi capite che se l’avessimo rimandata in Commissione, visto che non può trovare applicazione prima di 11 mesi, avremmo fatto una buona legge.
Articolo 2 (Definizioni) – l’ha detto prima la Consigliera Casini – “1. Ai fini di questa legge: a) ricerca industriale è la ricerca applicata diretta ad acquisire nuove conoscenze e capacità, da utilizzare per sviluppare nuove soluzioni in grado di generare nuovi prodotti, processi o servizi”, ma si può dire una cosa diversa? Non si può dire, quindi che lo diciamo a fare? Sappiamo cos’è la ricerca industriale, quindi, basta semplicemente mettere: questa legge promuove la ricerca industriale, lo sviluppo sperimentale, e via dicendo. Non è possibile una cosa di questo tipo, che tra l’altro ci dice cos’è la ricerca industriale, lo sviluppo sperimentale. Mica potrebbe dire una cosa diversa, la Regione Marche, anche volendo, non può dare una definizione diversa di ricerca industriale. Poi il trasferimento delle conoscenze, pensate, e via dicendo, fino alla lettera n) si danno definizioni.
Questo non solo è un fatto estetico della legge, ma tutto questo la renderà difficilmente applicabile e sa perché, Presidente? Perché domani tutte queste definizioni di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, tutto questo scritto consente, rispetto ad un bando in cui uno non viene ammesso, non so quanti ricorsi al Tar e con quanti motivi. Questo è il punto! Per questo la legge deve innanzitutto disciplinare con chiarezza e sinteticità il caso concreto, non una cosa di questo tipo con cui ci vanno solo a spasso gli avvocati. Voto contro, Presidente.
PRESIDENTE. Articolo 2. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Consigliere Putzu, lei non si è beccato 300, 400 emendamenti su questa legge per migliorarla perché lei si comporta bene come Presidente di Commissione, ma non si spazientisca in Aula in quanto quello che sto dicendo non è una cosa di poco conto.
Anche qui, guardate come viene declinato l’articolo 3 “1. La Regione, in accordo con le organizzazioni imprenditoriali e sindacali, promuove lo sviluppo di aggregazioni di imprese che rappresentano le filiere di maggiore rilevanza economica, tecnologica e occupazionale, anche a partire dalle esperienze esistenti sotto la definizione di “cluster”, prioritariamente coincidenti o rientranti negli ambiti produttivi della Strategia di Specializzazione Intelligente, con l’obiettivo di rafforzarne la competitività e la capacità di innovazione. 2. Tali organizzazioni possono assumere la forma di associazioni o fondazioni (ma come? Perché la forma di associazioni e di fondazioni?), devono avere una rilevanza di livello regionale, carattere inclusivo e massimizzare il grado di integrazione tra le imprese e i comparti produttivi e di servizio legati – ma come si fa a scrivere una cosa del genere? - alle stesse tematiche tecnologico-produttive. Esse possono anche essere aperte a collaborazioni interregionali, sia in termini di prossimità geografica, sia in termini di complementarità di tipo produttivo o tecnologico, anche su scala europea o internazionale. La Regione riconosce le organizzazioni sulla base di manifestazioni di interesse. La Giunta regionale stabilisce i requisiti essenziali per le manifestazioni di interesse” Io dico se si può scrivere così!
Ora mi rivolgo al Presidente dell’Assemblea, lui ci può far poco, me ne rendo conto, però è un avvocato, si è mai vista una cosa del genere? Non si scrive su una legge una cosa del genere. Si dice che le organizzazioni sono fondazioni o associazioni. Punto!
Quando la Regione Marche ha riordinato le ex Ipab, cosa ha stabilito con legge regionale? Che le ex Ipab diventassero aziende di servizi pubbliche, oppure fondazioni di diritto privato ed infatti ci sono le fondazioni, ci sono a Senigallia, a Francavilla, a Macerata c’è l’Ircr che è un’azienda pubblica. Dice quello, punto! Poi aggiunge che l’azienda pubblica la controlla direttamente (articolo 19) mentre per le Fondazioni (articolo 20) c’è il codice civile. Questo si fa, questo si scrive.
Voto contro Presidente.
PRESIDENTE. Articolo 3. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Latini, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Anche qui “Sviluppo di una rete di strutture di ricerca industriale e trasferimento di conoscenze tecnologiche”, come si fa a non coordinare questo articolo con la legge istitutiva della Svem? Non dico dell’Atim, ma la Svem che l’avete fatta a fare? L’avete riordinata tutta, avete nominato il Presidente della Svem, non dice niente su queste cose qua? Non potrà dire niente? Non era necessario probabilmente qualche riferimento? Ad esempio qui poteva essere opportuno dire: “1. Al fine di costruire una rete dei soggetti dell’ecosistema regionale dell’innovazione, la Regione – poteva dire - anche attraverso i suoi enti strumentali, attraverso la Svem o l’Atim …”. Se non lo mettete ci dovrete tornare sopra, se non viene inserito e non viene coordinato poi non lo potrà fare.
Non è pensabile fare tutto questo popò di roba, scusate l’espressione, senza il coinvolgimento della Svem, che in modo sbagliato voi avete voluto, anche perché, respingendo un emendamento presentato da noi, l’avete individuata come ente pubblico economico. Un ente pubblico economico a differenza dell’Assam, di cui stiamo discutendo in I^ Commissione, che su espressa volontà della Giunta, e questo io lo condivido, sarà un ente pubblico non economico, con la conseguenza ad esempio che il personale diventerà personale pubblico, di diritto pubblico, con il 165, a differenza di oggi che è privato, sebbene assunto con tutte le garanzie e questo consentirà ad esempio di trasferire il personale.
Allora ad esempio se la Svem fa questo tipo di attività, potrà essere trasferito il personale? No, allora vedete qual è la necessità di interagire? Ma le leggete le proposte di legge quando le fate? Voto contro.
PRESIDENTE. Articolo 4. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Mi rivolgo al relatore di maggioranza, il tema è questo: le cose che io dico, e lei lo sa bene, non sono strumentali perché lei non potrà mai sostenere … Mi rivolgo a lei perché gli altri sono in modalità chiusura perché sanno che ho ragione, è normale, l’impatto della ragione è forse più forte del sentimento e quando uno non ce la fa a resistere cosa fa? Si chiude aprioristicamente, non si apre alla forza della ragione perché non riuscirebbe a resistere. Questo è il concetto, non lo fanno apposta, non perché non sono generosi, ma perché sono consapevoli di non riuscire a resistere alla forza della ragione, si chiudono, si schermano, si blindano, quindi, mi rivolgo a lei perché sa che è come dico io, sa che non ci può non essere una interazione con la Svem ad esempio, allora ci doveva essere questo coordinamento e siccome lei è sempre molto attento e appassionato bisogna fare qualche sforzo in più di ascolto. Io non ho voglia di parlare, però non è possibile …, ad esempio fatevi fare le relazioni sulle propose di legge da coloro che non le hanno scritte, altrimenti se la cantano e se la suonano, potete fare questo: fatevi fare la relazione da coloro che non hanno redatto la legge, perché dico questo? Perché può essere un’opportunità, magari quell’occhio non é “viziato” perché è difficile che uno faccia una relazione e poi colga qualcosa che non va, ha la presunzione di aver scritto bene, magari fatela fare ad un soggetto diverso che può cogliere, come avrebbe intuito in questo caso, come ho fatto io, queste necessità perché poi ci dovrete tornare, tra l’altro facendo così il sistema non funziona. Voto contrario.
PRESIDENTE. Articolo 5. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Cesetti, Santarelli.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 6. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. … oltre che per le considerazioni che facevo prima, molto brevemente, perché manca anche qui il minimo coordinamento: “1. Per le finalità di cui all’articolo 1, la Giunta regionale promuove, inoltre, in accordo con le organizzazioni imprenditoriali, professionali e sindacali, nonché con le istituzioni della ricerca e dell’alta formazione, in primis le Università, programmi e iniziative per favorire il rafforzamento dell’ecosistema e della competitività”, come si fa a non fare un riferimento alla Svem? Poi mica lo potrà fare, quindi, anche qui, Presidente, voto in modo contrario perché la legge oltre che troppo discorsiva è assolutamente insufficiente in quanto manca il minimo coordinamento che è assolutamente necessario con altre disposizioni di legge regionali.
PRESIDENTE. Articolo 6. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 7. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Anche su questo, Presidente, avrei voluto trovare un articolo per votare a favore, ma è impossibile, anche qui manca il minimo coordinamento, come si fa a non dire “anche per il tramite della Svem” a tutti questi tipi di attività “1. … operanti negli ambiti produttivi definiti dalla Strategia regionale …”, non lo so, capisco che chi magari l’ha scritta non conosceva altre disposizioni regionali, però a me francamente mi sembra che questa legge non potrà conseguire nessuno dei suoi effetti. Siamo contrari.
PRESIDENTE. Articolo 7. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 8. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Questo richiama l’articolo 6, comma 1, lettera b) progetti per l’innovazione e la diversificazione di prodotto o servizio delle piccole e medie imprese, udite, siccome immagino che vi costringano a votarlo, ma non lo avete letto, ve lo leggo io: “1. La Regione sostiene, inoltre, ai sensi della lettera b) del comma 1 dell’articolo 6, la realizzazione di progetti per l’innovazione di prodotto o di servizio da parte delle piccole e medie imprese e delle microimprese, volti a favorire la diversificazione produttiva, anche attraverso l’utilizzo di risorse e competenze esterne e servizi nel campo delle tecnologie applicate, delle tecnologie digitali, dell’ingegneria, del design e delle discipline artistiche, del marketing e della comunicazione, delle scienze sociali” e qui c’è il punto che dice: “anche attraverso l’utilizzo di risorse e competenze esterne”, io non so quali possano essere le risorse esterne, in ogni caso anche questo andrebbe disciplinato, forse qui è svelato l’arcano, forse anche qui si vuole ricorrere all’esterno, forse aveva ragione il Consigliere Carancini, forse ha ragione l’Università di Urbino Carlo Bo, non io, quando dice che qui si crea un’ulteriore sovrastruttura, quindi un carrozzone.
Anche qui, vedete, il coordinamento con la legge istitutiva della Svem era il minimo dovuto, sembra che si parli della Svem in contumacia perché svolgerà questo tipo di attività, però qui non c’è traccia. Siamo contrari, Presidente.
PRESIDENTE. Articolo 8. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 9. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. “Per promuovere un avanzamento delle conoscenze”, le conoscenze o ci sono o non ci sono, che significa un avanzamento delle conoscenze? Nuove traiettorie di sviluppo? Siamo contrari, Presidente, perché anche qui …, oltre questo modo discorsivo che dice tutto e il contrario di tutto, “per promuovere un avanzamento delle conoscenze, la connessione con le principali traiettorie di innovazione tecnologica a livello internazionale”. Mi spiegate come non sia necessario almeno un riferimento, non dico alla Svem, ma all’Atim, che è l’agenzia per l’internazionalizzazione. L’innovazione tecnologica a livello internazionale è per le imprese, Consigliera Bora, anche per le imprese del turismo o no?
Se abbiamo fatto l’Agenzia del turismo e dell’internazionalizzazione, com’è pensabile che non ci sia un coordinamento tra queste norme e quelle che vanno ad istituire quelle strutture? Siamo contrari.
PRESIDENTE. Articolo 9. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 10. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Anche qui: “1. Per accelerare la circolazione delle conoscenze e la consapevolezza delle opportunità tecnologiche e di innovazione, specialmente alle piccole e medie imprese e alle microimprese, la Regione promuove, ai sensi della lettera d) del comma 1 dell’articolo 6, iniziative finalizzate alla familiarizzazione con le soluzioni tecnologiche applicabili all’attività delle imprese, a partire da quelle sviluppate con i progetti di cui all’articolo 9 o con altri progetti di ricerca. In particolare, le conoscenze e le possibili soluzioni applicabili possono afferire …”, Consigliere Marinelli, lei è il Presidente della I^ Commissione, ma converrà con me che non si può scrivere un articolato di questo tipo. Questa è una lettera che il dirigente fa ad un insieme di imprese in cui dice quali sono gli interventi a sostegno della circolazione e della diffusione. Allora io dico all’impresa tal dei Tali, XYZ, che questa struttura regionale per accelerare la circolazione delle conoscenze, la consapevolezza e l’opportunità della sua impresa intende assumere questa iniziativa, questa è una lettera, un attestato di buone intenzioni, non è una norma. La legge ti dice quello che devi fare, quello che puoi fare, come lo devi fare, come lo potrai fare, possibilmente come lo devi fare e la sanzione nel caso tu contravvenga a quel percorso, in questo caso potrebbe essere l’esclusione. Una legge non si scrive così e poi attraverso chi lo fa questo? E se la Svem e l’Atim non fanno questo, che fanno? Che le avete riorganizzate a fare? Se non mettiamo qui questo coordinamento domani lo potranno fare? Secondo me no, quindi, ripeto, per questo votiamo contro, convintamente contro, perché questa è una legge che non potrà avere, tra l’altro, la minima attuazione, è un attestato di buone intenzioni, è peggio della legge sul saltarello e sulle infiorate, almeno in quelle gli obiettivi sono giusti e potranno essere perseguiti, qui non sono giusti gli obiettivi perché sono generici e non è la strada per poterli conseguire, anche perché non sono neanche individuati. Siamo contrari.
PRESIDENTE. Articolo 10. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Astenuti: Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 11. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Anche qui: “Modalità di intervento della Regione”, e ci siamo, “1. La Regione, per l’attuazione degli strumenti di sostegno alle imprese e alle strutture di ricerca industriale e trasferimento tecnologico di cui a questa legge, opera attraverso procedure valutative a graduatoria o a sportello. La procedura valutativa, nei casi di progetti di particolare rilevanza e impatto economico territoriale, può essere seguita, per i progetti selezionati, da una fase negoziale, secondo le modalità stabilite dalla Giunta regionale. I progetti di cui all’articolo 9 possono essere realizzati anche attraverso il ricorso allo strumento degli appalti pre-commerciali”. Ma stiamo scherzando? Ma dov’è stata copiata una cosa del genere? Come si fa anche qui a non coinvolgere e quindi a non prevedere il coordinamento con l’Atim e con la Svem? Poi continua: “2. I contributi vengono concessi in coerenza con la disciplina europea vigente per gli aiuti di Stato a seconda dei progetti e con il vigente regolamento de minimis”. Questo non c’è bisogno di scriverlo, è inutile, ci mancherebbe che i contributi non siano coerenti con la disciplina vigente europea sugli aiuti di Stato, sennò mica sarebbe possibile. C’è bisogno di scriverlo? Questa è una excusatio non petita però è una excusatio non petita accusatio manifesta, dicevano i latini. Poi continua: “3. Beneficiari degli interventi regionali possono essere imprese, strutture di ricerca appartenenti alla rete di cui all’articolo 4, Università e centri di ricerca, digital innovation hubs, le organizzazioni di filiera di cui all’articolo 3”. Come si fa a non mettere tra i beneficiari degli interventi regionali, ad esempio, l’Atim o la Svem, lo avete detto voi che si finanziano con le risorse regionali, statali ed europee, e qui non ce lo mettete? Se non ce lo mettete mica lo potete fare dopo, perché poi potrebbe arrivare qualche altra struttura di ricerca o qualche altra Università che, se voi coinvolgete la Svem o l’Atim, può dire no, tu questo non si può fare, anche questo aspetto andava chiarito. Siamo contrari.
PRESIDENTE. Articolo 11. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Astenuti: Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 12. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. “(Comitato di valutazione) 1. La selezione dei progetti finanziabili è effettuata da un Comitato di valutazione - come si fa a dire che un progetto è finanziabile se poi la selezione la deve fare …, un progetto è finanziabile dopo che ha fatto la selezione o no? Quando si sa se un progetto è finanziabile o meno? Dopo che è stata fatta la valutazione, allora non si può dire prima che è finanziabile, chi lo dice? - composto, nel rispetto del principio di parità di genere, da un massimo di cinque membri in maggioranza esterni e di comprovata competenza ed esperienza scientifica, tecnologica e industriale e in carica di norma per tre anni. Almeno due dei membri, tra cui il Presidente, devono rientrare nell’elenco dei valutatori accreditati dal Ministero dell’università e della ricerca o nell’elenco dei valutatori dei progetti europei”, diamo qualche altro incarico, sono poltrone, d’altra parte questa diventa altro che Poltrone e Sofà! Siamo contrari Presidente.
PRESIDENTE. Articolo 12. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Astenuti: Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 13. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Più generica di questa: “La Giunta regionale, nell’applicazione delle misure previste da questa legge, attiva le opportune consultazioni con il partenariato economico e sociale e della ricerca, nelle forme previste dalla normativa regionale o, a seconda delle fonti finanziarie attivate, nell’ambito degli organismi previsti dai vari programmi”. Questa non serve a niente, serve solo per una cosa semplice, per far fare qualche ricorso a qualche avvocato se domani tu escludi uno da un finanziamento.
E’ talmente generica che possono appellarsi a tutto dicendo che è stato fatto in modo inadeguato, in modo non sufficiente e ti sparano un ricorso. Serve solo a questo, non serve a niente, è come se dicessi che per espletare il mio mandato, ahimè, devo relazionarmi con voi sotto il profilo istituzionale, per il personale sono contento, ci mancherebbe altro, però il resto … Siamo contrari.
PRESIDENTE. Articolo 13. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 14. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. “1. Il Consiglio-Assemblea legislativa regionale controlla l’attuazione di questa legge e valuta i risultati ottenuti dalle azioni intraprese - mi spiegate come potrà farlo? Questa norma è efficace - per le finalità di cui al comma 1, la Giunta regionale, con cadenza biennale, presenta al Consiglio-Assemblea legislativa regionale una relazione che descrive e documenta le azioni e gli interventi attivati, indicando i progetti approvati, i beneficiari, le risorse …” ma questa legge, lo dite voi, non potrà avere attuazione prima dell’1 gennaio 2023 perché non c’è la copertura finanziaria! E la cadenza biennale, se non la può avere prima dell’1 gennaio 2024, scade l’1 gennaio 2026 quando, tra l’altro, ci sarà un altro Consiglio. Come si fa a scrivere una cosa del genere? Deve fare una valutazione di che? Poi andiamo sulle norme finanziarie.
Una legge che non può trovare attuazione prima dell’1 gennaio 2024, tra due anni, non può tornare in Commissione per una settimana per essere migliorata e magari per trovare la copertura finanziaria minima di qualche centinaia di migliaia di euro perché possa essere attuata da subito? E’ una presa in giro nei confronti delle imprese e noi non ci stiamo a questa presa in giro perché, l’avete scritto voi, questo è una presa in giro! Io capisco che non frega niente a nessuno in questa regione, ma noi su questo ci dovremmo fare i manifesti e appiccicarli su ogni porta d’impresa per dire dove sta la presa in giro inaccettabile, perché una legge, che è una presa in giro, non è soltanto una presa in giro per il mondo delle imprese, per i cittadini, ma è una presa in giro anche per me, anche se voto contro.
Io non ci sto a fare questa fatica per essere preso in giro, questo è il punto. Non poteva tornare in Commissione? Dove sta l’urgenza se prima dell’1 gennaio non potrà essere attuata? Dove sta la coerenza di questo articolo 14 che prevede la valutazione e la relazione dopo due anni? Ma le leggete queste cose? Voto contro.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Avrei preferito continuare ad ascoltare le dichiarazioni del Consigliere Cesetti, che vedo molto attivo in quest’Aula, comportamento forse utile per la diretta streaming, non so per quale motivo.
Sono anche arrabbiato perché io condivido tutto e come sa a volte ci troviamo in sintonia, ma alzare i toni in questo momento credo che sia controproducente per lei perché giustamente i colleghi di maggioranza della Lega mi hanno detto: “Ma questi c’erano in Commissione? Che avete fatto?”
Posso giustificare la Consigliera Bora che addirittura si è collegata da remoto, in quanto relatrice, ma lei dove stava Consigliere Cesetti? Se vuole fare dei manifesti, li faccia, a noi fa molto piacere perché più manifesti fate, dicendo che questa maggioranza vuole fare leggi per dare un impulso alle imprese …, senza però dire quello che lei ha proposto perché se nei manifesti ci metterà gli emendamenti che ha fatto, vedrà che rimarranno vuoti, ci potrà mettere il simbolo del PD, ma dei suoi emendamenti e delle sue proposte non ci sarà traccia.
Quello che mi dispiace, Consigliere Cesetti, è che finora da lei ho ascoltato solo critiche, mi creda avrei preferito che avesse fatto 300 emendamenti perché li avremmo discussi e ci saremmo scontrati, ma in questo momento sentirla attaccare così ferocemente una maggioranza …
Su questo tema possiamo dibattere, ho persino ascoltato il suo ormai ex capogruppo dire: “Facciamoci i manifesti”. Penso che non sia bello, ma lo dico per voi perché noi siamo contentissimi. Se voi criticate questa legge magari i cittadini potranno dire che una parte dell’opposizione critica la maggioranza per le leggi che fa, però a noi non serve fare i manifesti perché è importante portare gli atti in Aula e ritengo che questo sia per tutti noi il manifesto migliore, ovvero fare le leggi. Si può migliorare? Sicuramente. Si possono fare proposte sulla valutazione finanziaria? Ci mancherebbe altro, è giusto, ma andare allo scontro così ferocemente in Aula non lo trovo giusto. Mi perdoni, Consigliere Cesetti, glielo dico con il gran rispetto e stima che ho nei suoi confronti.
Il voto di Fratelli d’Italia è favorevole.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto il Consigliere Bilò.
Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Non volevo intervenire, ho ascoltato gli interventi di tutti, ho fatto la mia relazione, che ritenevo un intervento abbastanza completo ed esaustivo, sicuramente si può fare meglio, però faccio fatica a sostenere oggi qui gli interventi e le affermazioni del Consigliere Cesetti in merito agli articoli. Magari in alcuni casi li posso anche capire e sostenere, ma mi dispiace addirittura essere arrivati ai manifesti perché, come ha detto il Presidente Putzu, mi avrebbe fatto piacere un confronto in Commissione o in Aula, con degli emendamenti da discutere uno per uno, con fatica, magari trovando in qualche emendamento qualche giusta considerazione da sostenere, ma così, in questi termini, c’è una chiusura.
Ci siamo chiariti all’inizio che non c’era margine perché tutta la struttura della legge non andava condivisa, era fuori luogo, non era eccepibile in nessun caso, e adesso - magari con la giusta intelligente apertura dell’Assessore Carloni, anche nostra in Commissione, che non è che non siamo aperti - fare tutta questa discussione arrivando pure ai manifesti mi fa dispiace.
Non dico altro, andiamo avanti, ritendo che sia una buona legge, tutto è perfettibile e migliorabile, ma sicuramente avremmo fatto un buon lavoro se avessimo ragionato in Commissione arrivando qua con una discussione e tanti emendamenti. Non è la paura del lavoro o dei tempi, è questo modo di agire, il metodo, il modo è sbagliato, Consigliere Cesetti, glielo dico in amicizia, come fa tante volte lei.
Penso che questa legge possa dare un contributo importante alle nostre aziende, alle nostre imprese ed ai giovani ed in questo momento non possiamo perdere tempo.
Lei dice che non ci sono finanziamenti, credo che l’Assessore, la Giunta ed il Presidente Acquaroli non siano così sprovveduti e non abbiamo pensato di finanziarla, anche perché arriveranno i finanziamenti europei.
A volte ho pensato tra me e me, ma prendiamo proprio per sprovveduti i funzionari delle Commissioni, della Giunta, l’Assessore, il Vicepresidente, anche noi stessi? Ci ha dato degli ignoranti e questo mi dispiace, ignoranti in senso legislativo. Grazie.
PRESIDENTE. Articolo 14. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 15. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Parto dall’ultima affermazione del relatore di maggioranza Consigliere Bilò, non possiamo perdere tempo. Il contenuto di questo articolo dimostra che quello che voi dite non è assolutamente vero perché, come è già stato detto in sede di discussione, il vostro stanziamento di 4.100.000 euro è per il 2023, ma c’è di più rispetto a questo articolo. La prima versione, che voi avete depositato, lo dico alla maggioranza, parlava di uno stanziamento di 1.000.000 nel 2021, allora mi chiedo: siccome oggi questa previsione è stata modificata, dove sono finite quelle risorse? Perché il milione previsto nel 2021 non è stato previsto nel 2022? E’ una esemplificazione di quello che è un po’ il significato, la dimostrazione plastica che in realtà non vi è all’interno di questa legge una vera e propria programmazione.
In sede di discussione abbiamo detto quali sono i dati che consistono, che fanno da fondamento, da ponte per l’emissione di una legge come questa? Non esistono, perché 4.100.000 e non 2.400.000, piuttosto che 14.200.000. 4.100.000 è una cifra messa lì sulla base, almeno dai documenti messi a disposizione, assolutamente inesistente, non c’è la necessità …
(interventi fuori microfono)
Romano CARANCINI. Quindi, quello che si vuol dire è che in sostanza quello che voi sostenete, quindi, la necessità di un intervento immediato, questa ansia, non è vero, altrimenti avreste stanziato le risorse nel 2022.
A questa domanda semplice, Consiglieri Bilò e Putzu, non avete risposto, avete detto: “Prenderemo i finanziamenti dall’Europa”, ma perché non utilizzate le risorse che avevate peraltro già previsto nel 2021? E’ una legge bandiera.
Quando il Consigliere Cesetti interviene cerca di farvi capire - voi dite: “Perché non siete venuti con gli emendamenti? – che questa è una legge inapplicabile, sta tentando di rappresentarvi che il contenuto … La legge è la capacità di raccordare un indirizzo alla capacità di scaricare a terra quel principio, voi pensate che qui ci sia? Non esiste, non c’è.
Quando dite: “Dovevate venire con gli emendamenti”, a me verrebbe da dire che questa è una legge inutile, primo perché l’Europa, qualora si volessero utilizzare quelle risorse, ci avrebbe consentito di fare, è una legge dirigistica perché alcune norme, l’articolo 4 ed anche altre citate, fanno sì che la Regione diventi addirittura la complicazione degli affari semplici, quello che una volta si chiava l’Ucas (Ufficio Complicazioni Affari Semplici). Organizzazione, reti, sovrastrutture che complicano e le aziende non vogliono questo! L’assenza di una possibilità di collegamento libero con le Università, ecco perché abbiamo tentato di dirvi riguardiamola, perché è una legge inutile.
Da questo punto di vista penso che non vi sia una visione organica e non vi sia la capacità di poterla applicare concretamente in maniera liberale verso tutte le nostre aziende e le nostre Università.
PRESIDENTE. Articolo 15. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 16. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Vede, Consigliere Bilò, mi sono sempre rivolto a lei come relatore, poi che lei sia anche un amico è fuori discussione, le duole sa perché? Non per il mio atteggiamento, ma perché sa che quello che dico risponde al vero.
Ho già detto e lo ripeto in quest’Aula, in II^ Commissione, tant’è che ho chiesto l’autorizzazione al Consigliere Mastrovincenzo di votare contro su un provvedimento rispetto al quale loro si erano astenuti, ho sempre detto che avrei votato contro gli atti della Giunta, non avrei mai più presentato emendamenti ed avrei avuto un atteggiamento diverso rispetto agli atti presentati dal Presidente della Commissione o dai colleghi Commissari, anche di maggioranza.
In Commissione non ho detto nulla e questo sarà sempre il mio atteggiamento da ora in avanti e faccio questo perché la Giunta si è sempre dichiarata sorda alle nostre richieste, non solo, ma quando noi in Commissione, come prima ad esempio, abbiamo condiviso degli emendamenti nostri, approvati all’unanimità, poi in quest’Aula sono stati cassati.
Quindi parlo in Aula, su questo però, anche qui, c’era la disponibilità ed ho presentato la richiesta di rinvio dell’atto in Commissione ed ho motivato il perché sulla base di quelle cose che avevo detto. Perché l’ho fatto oggi? Dopo l’apertura dell’Assessore Carloni, che si è dimostrato disponibile a dei miglioramenti, io ho detto subito: “Rinviamo l’atto in Commissione, torniamo lì, ci mettiamo a lavorare, apportiamo degli aggiustamenti, li concordiamo e il PD vota a favore”. Questo abbiamo detto! Allora, come fate a dire che noi siamo chiusi, voi siete chiusi!
Di fronte a queste considerazioni, lo dico al relatore di maggioranza, si poteva fare perché non c’è tutta questa urgenza e se voi differite l’applicazione della legge minimo al 2023/2024 ci stava il tempo per una settimana o quindici giorni in Commissione. La vedevamo, l’aggiustavamo e noi avremmo votato a favore di questa legge perché le finalità sono giuste, però non potranno essere conseguite con una norma scritta in questo modo!
Ed i giovani di cui parlate li illudete con questa …, ed i manifesti … - noi non abbiamo le risorse, per questo mi rivolgo al mio capogruppo perché su una iniziativa politica decide lui - certo che sarebbero da fare i manifesti, ma è un atto politico il manifesto, per dire che cosa? Che è una legge che non potrà essere mai applicata? Che non potrà mai conseguire alcun effetto? Che non ha la copertura finanziaria, che c’è un’efficacia differita? Che nonostante il tempo, da qui all’efficacia, non è stato concesso di fare un lavoro migliorativo all’interno della Commissione. E’ così, Consigliere Bilò, e voi non potete dire che queste mie considerazioni sono offensive, assolutamente, non dico e non penso in alcun modo che voi “siete ignoranti” anzi, tante cose ho da imparare da voi, dico semplicemente che questa legge magari non l’avete letta fino in fondo, come capita a me tante volte, anche a me capita di non leggere le norme perché mica possiamo arrivare a tutto. Dico senza difficoltà che questa legge sotto il profilo della tecnica legislativa dal mio punto di vista è stata scritta con i piedi. Tutto qui.
PRESIDENTE. Articolo 16. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 17. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Questo articolo dice: “Ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore di questa legge continuano ad applicarsi le norme previgenti”. Significa che ad un procedimento nuovo, da domani mattina, si applica che cosa? Questa legge? Ma come potrà applicarsi se non ha efficacia perché la copertura parte dal 2023? Capite la rilevanza della norma transitoria? Ma per capire questo non bisogna essere un cultore del diritto, ed io sicuramente non lo sono perché faccio politica specialmente qua dentro e basta, però va da sé. “Ai procedimenti in corso si applicano le norme previgenti”, significa che ad un procedimento nuovo si applica questa legge, come potrà applicarsi una legge che è inapplicabile perché non ha la copertura finanziaria? Ditemelo voi!
Queste sono osservazioni che ovviamente il Ministero competente, quando valuterà se impugnarle o meno …, lo so che non guardano niente, perché se le guardassero dovrebbero dire quanto meno di apportare dei correttivi. Questa è una cosa che grida vendetta sulla disposizione transitoria, è la prova del nove che purtroppo, ahimè, ha ragione il Consigliere Cesetti su quello che ha detto finora! Voto contro.
PRESIDENTE. Articolo 17. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Borroni, Cancellieri, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Credo che in questa lunga discussione siano già state ampiamente motivate le ragioni che portano il gruppo del Partito Democratico ad un voto, ahimè, contrario.
Prima di tornare brevemente su queste motivazioni vorrei però dire, visto che più volte da parte della maggioranza è stata invocata una pseudo maggiore necessità di confrontarsi in Commissione, volontà che però non può essere ad intermittenza, che in II^ Commissione è un piacere confrontarsi, però io ed anche altre colleghe di opposizione, penso alla Consigliera Lupini, abbiamo dovuto chiedere, anzi sollecitare più volte ad altre Commissioni l’avvio del confronto. Ho proposte di legge che addirittura ho presentato oltre 6 mesi fa e ancora devo capire chi sono i relatori. Quindi, a me fa molto piacere che oggi si riscopra il piacere di confrontarsi in Commissione, però questo deve valere per tutte le proposte di legge. Dopodiché ho messaggi inviati al relatore di maggioranza, che ringrazio per la sua disponibilità, di oltre un mese fa e se oggi non si è arrivati, lo ripeto per l’ennesima volta, al voto unanime, non è certo per colpa sua. Se noi rileggessimo quei messaggi vedremo che non c’erano i presupposti per arrivare ad un voto favorevole, quindi non si può certo attribuire la colpa del voto non favorevole a pseudo mancati confronti in Commissione.
Concludo dicendo che questo vuoto si riferisce al metodo e non certo al contenuto anche perché in tutti gli interventi attivati dalla precedente Giunta, l’aggregazione è stata una delle priorità trasversali che ci si era posti per far fronte alle criticità legate alla ridotta dimensione aziendale, che spesso non consente alle imprese di disporre, ad esempio, delle economie di scala necessarie per attivare i progetti di ammodernamento e di innovazione, anche per attingere al mercato di capitali e per affrontare i mercati internazionali.
Sempre in quest’ottica sono stati incentivati l’aggregazione fra imprese e il sistema della ricerca e dell’innovazione, cioè tra Università e enti di ricerca e di innovazione, al fine di facilitare una contaminazione fra competenze tecniche e scientifiche e rendere più veloce il trasferimento dei risultati della ricerca al mercato.
Si sono privilegiate le reti e le filiere non solo verticali, cioè quelle tra impresa leader committente e impresa della subfornitura e della componentistica, ma soprattutto le cosiddette filiere orizzontali che hanno permesso di ibridare le competenze anche di settori ed ambiti diversi, mi riferisco ad esempio alle imprese manifatturiere che appartengono a settori diversi, come: meccanica, calzature, tecnology providers, imprese di servizi.
Al 31 dicembre 2019 è l’ultima fotografia che ho potuto portare con me perché, come sapete, la legislatura si è interrotta prima della fine dell’anno successivo, ma i risultati positivi si sono dispiegati anche successivamente. Basti pensare ad esempio al comunicato stampa di ieri dell’Assessore Carloni, con il quale si fregia di questi 4,5 milioni per l'artigianato tradizionale ed artistico, pensate che ci riferiamo ad una delibera del 4 ottobre 2021, con una copertura di bilancio 2020/2022 approvata dalla precedente Giunta, con ogni probabilità anche le risorse 2021 non impegnate.
Ricordo per il settore artigianato il Fondo regionale stanziato dalla precedente Giunta, i cui risultati si stanno dipanando ancora oggi, 6.130.000 euro anno 2020, 5.166.000 euro anno 2021, 4.400.000 euro per l’anno 2022, per un totale di circa 15.700.000 euro, ogni annualità ha una copertura superiore a quella che prevede la presente legge, però, tornando al 31 dicembre 2019, sono state finanziate, lo dico ai Consiglieri di maggioranza che non c’erano nella precedente legislatura, 111 filiere che coinvolgono 529 imprese, 58 organismi di ricerca e 15 strutture del sistema socio-sanitario. Le filiere si concentrano prevalentemente nell’ambito del made in Italy ed hanno come obiettivo la crescita della competitività delle imprese, soprattutto nei mercati internazionali.
Al secondo posto poi si sono collocate anche le filiere di ricerca e sviluppo, che hanno attivato reti molto lunghe, a volte anche transregionali. Quando parliamo di rete, ad esempio, mi vengono in mente anche gli accordi per l’innovazione che abbiamo finanziato, lo dicevo, che sarà oggetto, me lo consentirà il Presidente Putzu, della prossima Commissione e lo dico non solo per onor del vero ma perché spero che questa Giunta possa fare meglio, viste le maggiori risorse di cui potrà disporre.
Ribadisco il voto contrario del Partito Democratico e chiedo l’appello nominale a nome della sottoscritta e dei Consiglieri Cesetti e Mastrovincenzo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Il gruppo Lega è favorevole a questa legge, che ha il merito di essere strategica in quanto va in una direzione precisa: investire sul talento, sull’innovazione e sulla ricerca. E’ una norma che ha il merito di scommettere sulla nascita e l’intensificazione delle sinergie tra la piccola e media impresa, le Università e i Centri di ricerca, che sono anche i luoghi dove i giovani possono mettere a frutto le loro capacità; ha anche il merito di voler massimizzare gli sforzi economici e la conoscenza tentando di incanalare tutte le risorse per creare un sistema competitivo, dinamico e innovativo.
Le nostre imprese hanno bisogno oggi più che mai della vicinanza della Regione e della Giunta regionale e questo è quello che stiamo facendo, quindi mi sento di ringraziare sia il Vicepresidente Carloni, tutta la Giunta, tutti i Consiglieri ed i componenti della Commissione che hanno lavorato su questo testo. Poi quello che è successo nella discussione odierna ci sta un po’ di tutto, si è parlato di Promessi Sposi, si è parlato di Miss Italia, non lo so forse sono problemi che agli imprenditori o alle filiere non interessano più di tanto, forse si è cercato di arraffare un po’ la discussione, confondere le idee, non concentrarsi sul fatto che c’è attenzione verso le imprese. E’ vero che le risorse non sono tante, ma speriamo di poterne aggiungere, se più non ce ne sono dipende dal momento, dalla situazione attuale. Tutti noi avremmo voluto mettere più risorse e metterle già da oggi, però sicuramente va nella direzione di fare sinergia e le aziende hanno bisogno della vicinanza della Regione Marche, hanno bisogno di fare sinergia, di colloquiare, di lavorare insieme alle Università ed ai Centri di ricerca. Penso che questo sia fondamentale.
Capisco che alla minoranza qualche volta può anche far male che certe leggi vengano approvate, che vadano ad incidere sul tessuto economico e diano dei benefici alle nostre aziende ed ai nostri cittadini, però mi sembra che alcune critiche siano state un po’ esagerate e sul fatto della collaborazione, non collaborazione da parte anche di qualche componente delle minoranze, non ho capito bene qual è la sua posizione, si è capita, ma in modo non molto chiaro.
Quindi, dico che è stato fatto un buon lavoro che potrà essere migliorato, su questo siamo tutti d’accordo, non siamo perfetti, però il risultato è sicuramente buono e andremo avanti su questa strada.
Grazie a coloro che ci hanno lavorato, al Vicepresidente Carloni e a tutta la Giunta, come ho detto all’inizio il voto della Lega è convintamente favorevole a questa proposta di legge.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Brevemente per fare la dichiarazione di voto a nome di Fratelli d’Italia.
Ovviamente voglio ringraziare tutti i Consiglieri per aver portato un contributo importante su questo tema, in particolare i Consiglieri relatori di maggioranza e di minoranza, ricordo anche per correttezza che la Consigliera Bora aveva già fatto delle osservazioni prima di venire in Aula, lo ricordo benissimo.
Mi è dispiaciuto invece ascoltare da qualche altro Consigliere delle critiche a volte strumentali, però credo che anche in questa Aula sia fondamentale il confronto, ascoltare le critiche per poi renderle attrattive nei confronti di chi le ha fatta, ma soprattutto per attuarle e migliorare le leggi.
Ringrazio l’Assessore Carloni che è tornato per il voto e che ha dato un contributo anche rilevante, ci ha supportato ed aiutato
Non posso che esprimere soddisfazione, quello che chiedo ai colleghi della Commissione è di poter fare anche delle proposte in quella sede e per onestà intellettuale ricordo, l’avevo già detto, che il Partito Democratico non solo per correttezza aveva fatto attenzione, ma aveva già avvisato il sottoscritto di una battaglia in Aula, aveva avvisato di un voto contrario, l’ho detto prima per correttezza ed onestà intellettuale.
Quello che dico però è che grazie a questi momenti dovremmo sempre guardare il bicchiere mezzo pieno perché le varie critiche che sono state fatte, i vari interventi anche del Consigliere Cesetti, al quale ovviamente riconosco passione, studio e competenza su alcuni temi …
Sono certo che troveremo delle soluzioni su altre proposte ad iniziativa della Giunta, ma sono certo che con questa proposta di legge - ringrazio quindi il Vicepresidente Carloni e gli uffici - potremo dare delle risposte alle imprese per innovare, per trovare delle soluzioni, per colmare quel gap che precedentemente a volte c’era. Mi auguro ovviamente che un domani l’opposizione possa ricredersi nel dire: in effetti abbiamo criticato questa legge, in effetti volevamo migliorarla. Spero che da qui a 4/5 anni questa norma possa dimostrare che la maggioranza aveva ragione, che l’Assessore Carloni aveva ragione e certo non è stata scritta con i piedi, questo mi preme dirlo, mi preme confermarlo.
Su questa legge dichiaro quindi il voto favorevole del gruppo Fratelli d’Italia.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Carloni.
Mirco CARLONI. Grazie, Presidente. Voglio ringraziare il Consiglio, soprattutto il Presidente della Commissione attività produttive Consigliere Putzu ed il Consigliere Bilò che hanno difeso e sostenuto tra gli altri l’iniziativa. Mi scuso anche per essermi assentato, ma era in corso la Conferenza delle Regioni ed io presiedo il tavolo delle attività produttive, quindi avevo una responsabilità ed avevamo diverse delibere importanti nella Commissione attività produttive della Conferenza Stato-Regioni. Presiedendola non potevo esimermi, quindi ho pensato che alle 14,00 la legge fosse stata già approvata, invece non lo era, quindi mi scuso se per un periodo non ho potuto partecipare ai lavori.
Ho sentito alcune critiche secondo me davvero pretestuose e infondate, ma non voglio fare polemica ed a conclusione sono fortemente convinto che stiamo facendo una legge importante, con significati strategici, con una visione non solo illuminata, ma coerente con i tempi che viviamo.
Proprio oggi pomeriggio nella riunione di tutti gli Assessori alle attività produttive si è discusso del Tavolo sulle filiere che sarà proprio il focus di tutto il Recovery e di gran parte delle risorse messe a disposizione nella prossima programmazione.
Mi dispiace che questo non sia stato compreso, ma noi cerchiamo di fare quello che pensiamo sia giusto per la nostra economia e per i nostri cittadini.
Le filiere saranno il soggetto beneficiario di tanti contributi per il sostegno e la crescita del sistema produttivo per una ragione molto semplice, in quanto tutti sappiamo che una delle nostre grandi criticità è la dimensione aziendale, è la sottocapitalizzazione, è la frammentazione della logistica, della produzione, della competenza, del trasferimento tecnologico. Questo frazionamento, che nelle Marche è moltiplicato perché siamo divisi ulteriormente in vallate, si può colmare soltanto se si ha una visione aggregativa e in questa visione aggregativa del sistema produttivo, per evitare quel dirigismo di cui parlava il Consigliere Carancini prima, non possiamo permetterci di fare una economia imponendola dall’alto, ma possiamo favorire l'aggregazione, possiamo favorire la crescita del sistema che sa mettere insieme la supply chain, il sistema formativo, che sa mettere insieme ed efficientare la logistica e sa mettere a fattore comune la ricerca quando viene migliorato un prodotto, quando viene migliorato un processo produttivo. Questo messo a filiera crea valore sociale non solo di una azienda, ma di una intera filiera produttiva e siccome noi ne abbiamo diverse crediamo e riteniamo che questa sia una legge strategica, la difenderemo. Sappiamo esattamente che l'Europa ma soprattutto il sistema Paese …, quello che ho provato a dire all’inizio per cui un po’ mi sono stranito delle reazioni della minoranza, evidentemente non siamo stati in grado di spiegarlo bene. Mi stranisco del fatto che gran parte della discussione di tutte le Regioni italiane stia sui progetti strategici delle filiere, per altro verso non solo regionali, ma interregionali, quindi, figuriamoci se avessimo mai voluto fare una legge che era vanità o che era un favoreggiamento, come è stato detto più volte dall’opposizione.
Stiamo facendo una legge, è chiaro, del tutto generica, che deve creare dei presupposti culturali, sociali ed economici e deve sovrintendere ad una strategia che verrà calata concretamente con le risorse Por Fesr, con le risorse Recovery. Il Consigliere Cesetti giustamente dice che non ci sono risorse economiche, certo, lui lo sa bene avendo fatto leggi con 100.000 euro di copertura, ma oggi se lo dimentica ed io che nutro affetto e stima per lui non glielo ricordo mai.
Abbiamo fatto un quadro normativo, la parte finanziaria e il sostegno economico arriveranno con i fondi europei. Ripeto che ieri la Giunta ha approvato la delibera sulla specializzazione intelligente, per esempio, lì dentro vorremmo rafforzare le filiere, quindi era necessario che il Consiglio regionale facesse una legge perché deve decidere qual è la strategia per evitare che sia l’Assessore a farla.
E’ una strategia condivisa e ricordatevi che quando una strategia è condivisa diventa cultura e siccome noi dobbiamo anche ripristinare una certa cultura industriale e anche produttiva, credo che questa legge sia davvero importante, lo dico sinceramente, così come tutte le altre leggi e mi dispiace, ribadisco, che non venga approvata all’unanimità. Però capisco e ringrazio coloro che la voteranno e che daranno un ulteriore sostegno a questa amministrazione per andare nel segno auspicato dal nostro programma di governo, soprattutto dove il sistema Paese sta andando anche con risorse strategiche straordinarie come quelle del Recovery.
Quindi, grazie al Consiglio regionale, sono sicuro che riusciremo ancora meglio a far capire ai cittadini quello che stiamo facendo.
PRESIDENTE. Proposta di legge n. 62. La pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Lupini.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 16,10
La seduta inizia alle ore 12,45
Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 55 dell’1 febbraio 2022. Do per letti i processi verbali delle sedute n. 53 e n. 54 rispettivamente del 18 e 19 gennaio 2022, i quali, ove non vi siano opposizioni, si intendono approvati ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. All’ultimo momento venerdì pomeriggio sono stati inseriti due emendamenti tecnici, la Commissione non li ha esaminati. Questa è una legge che stata approvata all’unanimità in Commissione, propongo, quindi, l'anticipazione del punto 3 dell’ordine del giorno, la proposta di legge n. 62, in modo da permettere alla Commissione di esaminare i due emendamenti ed eventualmente condividerli.
In pratica il punto 2 diventa 3 e il punto 3, che è stato istruito compiutamente, diventa il punto 2.
PRESIDENTE. Ha la parola, oratore contro, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente, saluto il Presidente Acquaroli, la Giunta e tutti i colleghi.
Sono contrario alla proposta che viene messa a disposizione di questa Assise.
Consigliere Ciccioli, siamo stati in Conferenza dei Presidenti dei gruppi e il tema non è stato posto.
Abbiamo voluto accelerare perché la norma arrivasse in Consiglio al più presto, se c’era la necessità, che viene palesata tra l’altro anche con un emendamento a sua firma, potevamo farlo in Commissione e condividerlo con un approfondimento adeguato. Quindi, da parte nostra il voto contrario, lo dico pure per tutto il lavoro che abbiamo fatto insieme su questa proposta, con le audizioni ed i passaggi che la Presidente ha incardinato. Chiedere oggi di non affrontarla subito, dico anche in maniera imbarazzata da parte del relatore, mi sembra quanto mai inopportuna.
Quindi, voto contrario da parte del gruppo consiliare del PD.
PRESIDENTE. Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Solo per spiegare meglio, la legge non viene rinviata, si dà modo con mezz'ora, un’ora, quello che serve, di esaminare l'emendamento, tutto qui, per condividerlo, perché è stato presentato venerdì sera ed è stato riscritto lunedì mattina dall'ufficio legislativo. E’ una cosa tecnica, non c’è dietro nessun retro pensiero politico, l’atto verrà fatto questa mattina, è una precedenza nell’iscrizione, tutto qui.
PRESIDENTE. Inversione dell’ordine del giorno: anticipazione della proposta di legge n. 72, la proposta di legge n. 57 dal punto 2 slitterà al punto 3. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Astenuta.
PRESIDENTE. Benissimo, la Consigliera Vitri, quindi, …
Proposta di legge n. 62
ad iniziativa della Giunta regionale
“Rafforzamento innovativo delle filiere e dell’ecosistema regionale dell’innovazione nelle Marche”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 62 della Giunta regionale.
La discussione generale è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Bilò.
Mirko BILO’. Grazie Presidente, colleghe e colleghi, vorrei, prima di illustrare la proposta di legge, fare un piccolo quadro introduttivo per ricostruire il quadro economico su cui questa legge ha intenzione di agire.
Le Marche hanno vissuto una stagione di declino economico caratterizzata dal calo del prodotto interno lordo, dall'aumento della disoccupazione, specialmente quella giovanile, da un tasso di mortalità di imprese superiore rispetto al passato, per la prima volta sono state classificate tra le Regioni in transizione a seguito delle difficoltà incontrate dal sistema economico e produttivo dell'ultimo decennio.
Una classificazione certamente causata da fattori congiunturali come il terremoto e la crisi economica, ma anche dal fatto che le Marche non hanno saputo interpretare i cambiamenti sempre più repentini e dinamici della società e del sistema economico.
La proposta di legge che discutiamo oggi si inserisce in questo contesto visto che la programmazione dei fondi europei per il periodo 2021/2027 si caratterizza, per la prima volta, proprio per il passaggio della Regione Marche tra le Regioni in transizione.
È il momento di guardare avanti verso nuovi orizzonti e nuove sfide, soprattutto alla luce del periodo che abbiamo vissuto a causa della pandemia.
Il sistema imprenditoriale marchigiano deve ritrovare la sua forza endogena intorno alle proprie imprese ed attraverso la mobilitazione di tutte le risorse pubbliche e private, in particolar modo quelle rivolte all'innovazione. Non solo questa è la condizione indispensabile per la sopravvivenza di tante piccole e micro imprese, ma è anche lo strumento necessario per la crescita di leadership industriali. Per mantenere quelle esistenti e penetrare in nuovi mercati, possibilmente internazionali, le Marche hanno bisogno di far nascere nuove imprese, di attrarre investimenti, di rafforzare la capacità di sviluppare nuovi prodotti e nuove tecnologie. Una delle fondamenta più solide su cui questa Giunta ed in particolare l'Assessore alle attività economiche arloni intendono costruire una strategia di crescita e di ripresa, è basata sul favorire il sistema imprenditoriale marchigiano attraverso la nascita, la crescita, il rafforzamento ed il sostegno alle sue filiere strategiche. Il punto di partenza non può che essere la ricerca, lo sviluppo e l'innovazione.
Per questa ragione sì è ritenuta necessaria la definizione di una nuova strategia per l'innovazione, favorendo e sostenendo concretamente la nascita di sinergie tra le PMI, le Università e i Centri di ricerca. Si tratta quindi di sostenere e consolidare un ecosistema orientato al cambiamento, che trova il suo punto di forza nei rapporti di collaborazione tra tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nei processi di innovazione, vale a dire le Università e i Centri di ricerca nonché i Centri dedicati al trasferimento tecnologico che questa legge vuole definire.
Lo scopo della proposta di legge è valorizzare e incanalare tutte le risorse della ricerca e della conoscenza presenti nella regione per creare un sistema orientato alla innovazione dei prodotti e dei processi produttivi, nella consapevolezza che lo sviluppo e la stessa sopravvivenza di tante piccole e microimprese sono condizionate proprio dalla loro capacità di innovazione in una sorta di continuo rinnovarsi nel principio darwiniano in cui "non è la specie più forte che sopravvive, ma quella che risponde meglio ai cambiamenti".
L'innovazione e la trasformazione tecnologica sono gli strumenti più efficaci per promuovere la nascita di nuove attività, per attrarre investimenti e anche per rafforzare lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi, in grado di posizionarsi sul mercato, anche su scala europea e internazionale. Allo stesso tempo il sistema produttivo marchigiano deve essere capace di intercettare le nuove frontiere della trasformazione tecnologica, coniugandole con le capacità imprenditoriali e di innovazione già presenti al suo interno.
Un altro significativo obiettivo è necessariamente quello di moltiplicare le opportunità di impiego dei giovani laureati nelle Università marchigiane, che dovranno essere protagonisti di questa nuova "comunità regionale" dell'innovazione.
Contrastare l'emigrazione giovanile significa creare opportunità e per questo dobbiamo porci l'obiettivo di offrire a coloro che studiano nelle nostre Università l'occasione di mettere in luce il proprio talento.
In questo contesto può essere inserita l'elaborazione della nuova Strategia regionale di specializzazione intelligente che, sulla base delle linee guida definite a livello europeo, individuerà gli ambiti produttivi strategici della regione e le opportunità di innovazione legate all'incontro tra le competenze produttive e le conoscenze tecnologiche presenti nel sistema della ricerca.
Voglio sottolineare con apprezzamento il lavoro fatto nei mesi scorsi dall'Assessore Carloni per il lavoro fatto con l'Osservatorio sulla specializzazione intelligente, ha riunito in una serie di tavoli tematici tutti gli stakeholders del sistema produttivo per avviare un dialogo, una riflessione e una progettazione con la volontà di delineare insieme strategie e priorità del futuro dell'economia regionale.
Un ultimo aspetto, anch'esso fondamentale, è anche quello relativo alla "governance" del sistema delle filiere, che dovrà incoraggiare il coinvolgimento di tutte le imprese interessate, anche delle più piccole, favorendo occasioni di confronto e di massima collaborazione.
Va infine sottolineato che tutti gli aspetti presi in esame dalla proposta potranno essere oggetto della nuova programmazione dei fondi europei per il 2021/2027, così come specificato negli obiettivi riguardanti la crescita e la competitività delle PMI contenuti nell'Accordo di partenariato del 17 gennaio 2022.
Illustro infine ai colleghi in Aula brevemente il contenuto della proposta di legge in oggetto che si articola in 17 articoli di seguito brevemente esposti.
L'articolo 1 dichiara le finalità della legge.
L'articolo 2 elenca le definizioni chiave oggetto degli interventi della legge.
L'articolo 3 definisce le caratteristiche e le finalità delle organizzazioni di filiera che saranno impegnate e coinvolte nello sviluppo di azioni e strategie di rafforzamento delle filiere produttive.
L'articolo 4 definisce le caratteristiche delle strutture pubbliche e private che potranno far parte della rete regionale per la ricerca industriale e il trasferimento delle conoscenze tecnologiche e descrive le loro finalità.
L'articolo 5 delinea le tipologie di interventi che possono essere promossi per il rafforzamento competitivo delle filiere, attraverso progetti realizzati da reti di imprese per lo sviluppo congiunto di progetti per lo sviluppo dì funzioni aziendali critiche e strategiche per la competitività.
L'articolo 6 illustra l'insieme degli interventi riguardanti la ricerca, l'innovazione e il trasferimento tecnologico, evidenziando l'approccio sistemico che viene seguito dalla Regione e la sua finalizzazione all'innovazione delle imprese.
L'articolo 7 definisce le modalità di intervento per favorire gli investimenti e le iniziative di ricerca e sviluppo delle imprese, nel quale si evidenzia che oltre al progetto in sé assumeranno rilevanza il coinvolgimento di giovani laureati, la collaborazione con il sistema della ricerca, il raggiungimento dell'obiettivo del prototipo.
L'articolo 8 illustra una modalità di intervento semplificata a favore dell'innovazione e della diversificazione di prodotto o servizio specificamente rivolta alle PMI, con l'obiettivo di aprire anche le PMI verso il mondo della ricerca e della consulenza qualificata per l'innovazione.
L'articolo 9 si sofferma sulle modalità di intervento per lo sviluppo di progetti strategici di ricerca a favore delle filiere produttive. Tali progetti devono essere proposti dai protagonisti della ricerca industriale, avendo valutato le necessità e le potenzialità delle imprese. I progetti di ricerca devono concludersi con la realizzazione di laboratori dimostrativi ove effettuare attività divulgative sui risultati, elaborati studi di prefattibilità industriale, e avviata attività di commercializzazione dei risultati stessi.
L'articolo 10 stabilisce la possibilità di avviare interventi specifici a sostegno del trasferimento e della diffusione delle conoscenze tecnologiche e dei risultati della ricerca.
L'articolo 11 definisce le caratteristiche principali degli interventi regionali in termini di procedure, regimi di aiuto e beneficiari.
L'articolo 12 descrive le modalità di funzionamento del Comitato di valutazione e delle procedure di valutazione dei progetti.
L'articolo 13 puntualizza la necessità della consultazione con il partenariato economico e sociale e della ricerca.
L'articolo 14 contiene la clausola valutativa.
L'articolo 15 contiene la norma finanziaria.
L'articolo 16 abroga la legge regionale 26 giugno 2008, n. 16 "Valutazione degli interventi di ricerca, sviluppo, innovazione e trasferimento tecnologico".
L'articolo 17 riguarda la norma transitoria.
Questa legge, Presidente e colleghi, si inserisce in un contesto e in una strategia chiara messa in campo da questa Giunta. Una strategia che ha permesso di approvare la legge sulle start-up come primo provvedimento di questa legislatura, di approvare una legge sull'artigianato, una legge sul commercio, la riforma di Svim. Il nostro obiettivo è quello di far ripartire le Marche, di incentivare gli investimenti, rinnovare il desiderio di imprenditorialità che ha sempre fatto parte del DNA dei marchigiani, ridare fiducia e speranza ai giovani creando opportunità.
Siamo convinti che i cambiamenti legislativi che stiamo realizzando invertiranno questa tendenza, valorizzando la creatività, il talento e l'intelligenza dei nuovi protagonisti dell'economia regionale.
Questa è la sfida che abbiamo davanti e siamo convinti di essere nella giusta direzione. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Andrea Biancani
PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Grazie anche al Segretario generale per aver avvisato l’Assessore Carloni che la discussione della sua proposta di legge è iniziata. Credo che il Consigliere Bilò meritasse di essere ascoltato sin dall’inizio della sua interessante esposizione.
Con la proposta di legge 62/2021 ci troviamo di fronte, ancora una volta, all'ennesima proposta di legge che, nella pretesa di "far nascere nuove imprese, attrarre nuovi investimenti, rafforzare la capacità di sviluppare nuovi prodotti e nuove tecnologie per penetrare nuove nicchie di mercato, possibilmente a scala globale", in realtà non fa altro che generare confusione normativa, andandosi ad aggiungere ad altre leggi di recente approvazione, che si sovrappongono tra loro sia per funzioni che per attività previste.
Penso che non sia questa la modalità giusta per stimolare l'innovazione nel tessuto produttivo marchigiano e per favorire il rafforzamento delle sinergie tra imprese e sistema della ricerca.
Al contrario, suppongo che con questo proliferare di leggi e di soggetti potenzialmente finanziabili, o che nasceranno ex novo per sfruttare le opportunità della proposta di legge, si creino soltanto nuovi carrozzoni le cui spese andranno a gravare pesantemente e inevitabilmente anche sul settore pubblico.
Inoltre, la proposta di "organizzazioni di filiera", al di là delle questioni terminologiche, sembra sovrapporsi con l'attività di altri soggetti già operanti nel territorio marchigiano, in particolare con quella dei cluster regionali.
Ritengo, quindi, che emerga ancora una volta l'assenza di un disegno chiaro e di visone futura e che le varie leggi approvate da questa Assemblea legislativa nel corso degli ultimi mesi nel settore dello sviluppo economico rischino seriamente di ingolfare il sistema e di disperdere risorse importanti.
La mancanza di visione e di analisi economica, in particolare, emergono nella mancata chiarezza ed esplicitazione di quelle che saranno le funzioni delle filiere rispetto alle funzioni attualmente svolte dai cluster e dalle piattaforme.
Ci si chiede: quali sono le specificità di queste "organizzazioni di filiera" e soprattutto, quali saranno le interrelazioni tra queste e le diverse strutture e i diversi attori che già operano nel territorio nell'ambito dell'innovazione?
Nel dossier di presentazione della proposta di legge viene evidenziato che “bisogna costruire un ecosistema innovativo in grado di generare in modo continuo rapporti di collaborazione tra tutti i soggetti che contribuiscono ai processi di innovazione insieme alle imprese, a partire dalle Università e dai centri di ricerca, nonché dai centri dedicati al trasferimento tecnologico”. Ma si dimentica, forse, che un ecosistema si costruisce e può contribuire a rendere continuo e sistematico il processo di generazione dell'innovazione solo se il decisore politico ha chiaro il ruolo delle diverse strutture, il modello organizzativo ed in particolare le funzioni e le interrelazioni fra i diversi attori dell'innovazione perché occorre una strategia e soprattutto unità di intenti, obiettivi comuni ed azioni sinergiche.
Una particolare analisi riguarda poi, entrando nello specifico, il ruolo che le Università ricopriranno nelle organizzazioni di filiera (come rilevato anche dal professore dell'Università di Urbino).
Nel testo della proposta di legge, all'articolo 3, comma 5, punto c) si fa riferimento a centri di ricerca e trasferimento tecnologico e specificatamente a "organismi di ricerca, infrastrutture di ricerca, infrastrutture tecnologiche, anche facenti parte delle Università e degli enti di ricerca" (articolo 3, comma 5, punto c).
Sappiamo bene, come è anche stato segnalato, che di fatto le Università marchigiane non dispongono di strutture di questo tipo e crearle, per Atenei di piccole e medie dimensioni come quelli marchigiani, è molto difficile.
Ne consegue che le Università marchigiane rischiano seriamente di essere escluse dalle organizzazioni di filiera e quindi dall'ecosistema regionale dell'innovazione ... un'assurdità!
È vero che la legge prevede che le Università possano essere coinvolte dalle imprese o partecipare ai partenariati di progetti di ricerca e/o di trasferimento tecnologico, ma questa non è una novità, è stato sempre possibile, anche nelle passate legislature. Ed è anche altrettanto vero che la maggior parte dei Dipartimenti universitari non è in grado di gestire il trasferimento dei risultati della ricerca.
Ma non è pensabile che si possa uscire da questa situazione incentivando la nascita di spin off di ricerca o di centri di ricerca dedicati perché, ci tengo a ribadirlo di nuovo, assisteremmo soltanto al proliferare di strutture finanziate dal settore pubblico senza che questo porti un effettivo beneficio all'ecosistema tecnologico marchigiano.
Senza considerare che, se è vero che le Università non posseggono queste specifiche competenze, ancor meno le hanno le organizzazioni imprenditoriali, gli studi professionali e i singoli professionisti, gli istituti tecnici, eccetera, che invece possono far parte delle organizzazioni di filiera.
Tutto quanto appena evidenziato va poi letto anche in relazione a quanto previsto nel successivo articolo 5, progetti in rete per il rafforzamento delle filiere, sembrerebbe in pratica che non facendo parte delle filiere, le Università e i loro Dipartimenti non possano di fatto usufruire dei finanziamenti messi a disposizione dalla Regione Marche, mentre di contro possono partecipare ai benefici del successivo articolo 6 qualora realizzino progetti con le imprese.
Reputo infine eccessivo quanto previsto dall'articolo 3 comma 3: "Le organizzazioni hanno un ruolo determinante nell'attuazione e revisione della Strategia". Affermando questo, il ruolo del partenariato, di cui le organizzazioni potranno far parte, viene di fatto annullato dando a tutto l'impianto una connotazione eccessivamente dirigistica e burocratizzata.
Altra osservazione puntuale riguarda l'articolo 4, comma 8 che recita: "Le strutture, per rimanere nella rete, sono impegnate a realizzare annualmente almeno il 20% del proprio volume di attività o fatturato direttamente a favore delle imprese". Ecco, mi sembra una percentuale estremamente bassa anche in relazione alla finalità della legge, che promuove la creazione di organizzazioni di filiera allo scopo di "supportare i processi di innovazione nelle filiere produttive regionali, intercettando le traiettorie tecnologiche globali e sviluppando soluzioni innovative per migliorare la competitività e rispondere ai temi della sostenibilità ambientale, del benessere umano, dell'innovazione sociale". E se soltanto il 20% del volume di attività o fatturato dovrà essere realizzato a favore delle imprese, il resto del fatturato, ovvero ben l'80%, come verrà generato? Quali altre attività potranno svolgere questi soggetti e a favore di chi?
Queste sono solo alcune delle osservazioni che ho condiviso nelle scorse settimane con il relatore di maggioranza, Consigliere Bilò, che ringrazio per la disponibilità.
Mi dispiace non poter approvare questa legge all’unanimità ,come invece abbiamo fatto in passato per altre norme, spero che ci sarà occasione nel corso del resto della legislatura. Se ci fossero stati i presupposti per emendarla lo avremo fatto e sono sicura che avrebbe fatto di tutto per convincere la Giunta ad accoglierli, ma in questo caso è proprio l’impostazione intera della legge a non essere condivisibile, per questo il voto del gruppo del Partito Democratico sarà contrario.
Alcuni, tuttavia, potrebbero obiettare: ecco le solite ragioni di chi fa parte del gruppo di opposizione, ma ho invece constatato con soddisfazione che anche i pareri forniti dagli organismi autonomi, pur non deliberando parere contrario, contengono al loro interno molti rilievi critici, che condivido e che credo debbano far riflettere, e molto, la maggioranza.
In particolare, nella relazione contenuta nell'allegato A del parere Crel, si nota come questa proposta di legge sia di fatto "poco precisa per quel che riguarda il modo concreto in cui si intendono realizzare gli obiettivi che ci si propone, in particolare sul versante delle modalità di governance previste e sul volume complessivo della dotazione finanziaria". Il parere si riferisce qui ad una dotazione di 5 milioni, che era quella iniziale, poi ridotta nell'ultima modifica a 4,1 milioni, dunque, a maggior ragione, dobbiamo dedurre e ribadire che le risorse sono ampiamente insufficienti.
Inoltre, si obietta, ed a ragione, che invece di una selva pletorica di innumerevoli proposte di legge sarebbe stato meglio, cosa che noi ribadiamo da mesi, prevedere uno strumento normativo di raccordo, un testo unico. Ci si riempie spesso la bocca, lo ha fatto anche lei Assessore, con parole come "semplificazione", "sburocratizzazione", ma certo non si perseguono queste linee di indirizzo con una sempre nuova e maggiore proliferazione di testi normativi.
Infine, si critica l’abrogazione della legge regionale 25/2018 su Impresa 4.0 che riconosceva un ruolo centrale ai Digital Innovation Hub, ruolo che non sembra invece essere adeguatamente riconosciuto nella proposta di legge in esame. Sarebbe al contrario opportuno, afferma ancora la relatrice del Crel, che la Regione possa proseguire nell’attività di promozione e supporto a favore dei Digital Innovation Hub, magari attraverso la costituzione di una struttura unitaria.
A ciò seguono altre numerose e circostanziate critiche, ma queste le ho trovate particolarmente centrate. Non vorrei che, per smania di apparire e di dare un segno di originalità, questa maggioranza non stia affastellando di testi sostanzialmente inutili il quadro normativo generale e non stia gettando alle ortiche idee e iniziative del passato che si sono rivelate in realtà buone pratiche.
Non vorrei nemmeno che, in fin dei conti, il senso ultimo di questa proposta di legge sia quello di celare, dietro a parole magniloquenti e a una enunciazione di principi tanto condivisibili quando in sostanza vuoti, un mero stratagemma attraverso il quale vengono permessi finanziamenti diretti a società consortili e centri tecnologici magari diretti da persone che in campagna elettorale si sono candidati con l’attuale maggioranza, il tutto, come sempre, a danno dei cittadini e dell'intera comunità marchigiana.
Queste cose le voglio dire qui, formalmente le lascio a verbale e nel dichiarare il voto contrario del gruppo del Partito Democratico anticipo la richiesta del voto nominale a nome dei Consiglieri Cesetti, Mastrovincenzo e Bora. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Carloni.
Mirco CARLONI. Sono abbastanza scioccato dalle parole della Consigliera Bora che trovo quanto meno fuori luogo e soprattutto assolutamente lontane dalla realtà. Spero non ci siano altre ragioni per cui oggi si innesca un clima così fuori contesto.
Questa legge è stata depositata agli atti del Consiglio tanti mesi fa, non c’è stata né nessuna fretta, né nessuna volontà di escludere la discussione in Commissione o con i Consiglieri di minoranza perché, come abbiamo fatto finora e che su questo il Consigliere Bilò può darmi ragione, la discussione è stata edificante e c'è stata la volontà di far scrivere ad ognuno dei Consiglieri una pagina di una legge ed è stato, credo, il prodotto di un lavoro fatto insieme, condiviso.
Nessuno di noi ha escluso eventuali modifiche o ha tentato di togliere la parola all'opposizione su questa legge sulla quale l’ultimo giorno ci fa sapere che non la vota. Penso che sia più il tentativo di ricavarsi un ruolo al negativo piuttosto che al positivo, visto che finora mi pare che il clima era ben diverso.
In ogni caso le sue osservazioni non solo sono fuori luogo nella forma, ma anche nella sostanza perché se voleva fare le modifiche ha avuto mesi e mesi per farle, quindi davvero rasenta il ridicolo quello che ha detto, così come rasentano il ridicolo alcune illazioni che ha fatto e la invito anche a stare più attenta quando parla perché questa è un’Aula e se dice delle cose gravi non rimangono solo qui, lo capisce bene.
Non capisco tutta questa tensione perché, ripeto, è una legge sulla quale i Consiglieri hanno detto che ci voleva del tempo ed è stato dato alle Commissioni per dare tutto il supporto alle modifiche che poteva essere dato. Quindi, se un Consigliere, anziché fare questa sceneggiata anche un po' fuori luogo, voleva dare un contributo, poteva darlo.
Non c’è nessuna volontà di camuffare niente, nessun retro pensiero, nessuna dietrologia, è veramente il tentativo, come abbiamo fatto su altre materie, di creare una proposta che discutesse sul futuro dell'economia marchigiana.
In più occasioni ho ascoltato tante relazioni tecniche che parlavano del sottodimensionamento, della debolezza, del poco dinamismo del nostro sistema imprenditoriale e questa legge che mette al centro le filiere produttive e gli ecosistemi era la risposta, semplicemente questo.
E non solo, abbiamo avuto ragione nel senso di proporla, non perché doveva essere di una parte, ma perché il Governo e anche le Università hanno appena emanato un bando che riguarda proprio gli ecosistemi innovativi. Probabilmente la Consigliera Bora non è aggiornata e se ha una visione strategica ferma alla programmazione del 2014 la invito ad informarsi ed a documentarsi di più, a studiare un po' di più, perché nell’attuale programmazione il Ministero dell'università e della ricerca ha emanato un bando sull'innovazione digitale in filiera ed una programmazione strategica del Recovery. E’ la filiera digitale, la filiera innovativa, su cui noi non solo stiamo partecipando come Regione, ma c’è un tavolo permanente con le Regioni Abruzzo e Umbria, con nove Università e tutti insieme stiamo preparando un progetto che ha al centro la filiera.
Lo dico a tutti i Consiglieri, se voi credete che noi stiamo sbagliando siete liberi ovviamente di dire quello che credete e quello che pensate, tuttavia state attenti perché anche la direzione su cui va il governo è proprio questa. Infatti, ci hanno presentato una progettualità interregionale che va verso le filiere e questo termine, che noi abbiamo messo nero su bianco mesi e mesi fa, trova riscontro non solo nella realtà perché è una strategia economica, ma nella programmazione strategica del sistema Paese.
Dire che siamo fuori di testa perché stiamo facendo questa cosa e che dobbiamo ancora imparare tanto dal passato …, per carità, accetto anche le lezioni come quella che ci ha dato prima la Consigliera Bora, però la invito ad un po’ più di umiltà perché non siamo tutti quanti sprovveduti e non veniamo qui a farci dare lezioni, siamo qui a fare insieme una legge e nessuno di noi, me per primo, si è mai permesso in Aula di dare lezioni come ha fatto prima la Consigliera Bora perché riteniamo che c’è sempre da imparare, soprattutto dal dibattito. Per questo dico che avete perso un’occasione oggi.
Nelle precedenti leggi la Commissione ha fatto, anche su suggerimento dell’opposizione, delle modifiche che sono state importanti e noi le abbiamo raccolte con molta umiltà perché c’è sempre da imparare dal confronto, anche dagli errori, però quello che è inaccettabile dopo mesi che questa legge giace in Consiglio …, oggi tutta questa dichiarazione avversa non riesco a capirla. Chiedo scusa, ma non trovo le ragioni per questa avversità, giacché tutti i mercati per competere ci impongono di avere una logistica, una progettazione, una forza che riesca ad essere competitiva e siccome il modello marchigiano è un'impresa piccola, a volte frammentata, e le filiere produttive sono state più volte anteposte a dei progetti ben diversi, il focus che noi volevamo dare con questa legge, che vi chiediamo di approvare, è quello di mettere al centro le filiere. Che siamo nella direzione giusta, come ho già detto, lo dimostra il fatto che il primo grande bando a cui la Regione Marche parteciperà insieme ad altre è proprio sulle filiere innovative, faremo un progetto su questo, così come vorremmo fare dei bandi, ovviamente di dimensione molto più piccola, dando la massima trasparenza, Consigliera Bora, come abbiamo fatto finora, a chi vuole organizzarsi nelle filiere.
La dotazione finanziaria che voi vedete nella proposta di legge è poca, non lo nascondo ma, come sa bene il Consigliere Cesetti, quando si fa il bilancio in programmazione iniziale si fa sempre fatica ad allocare risorse e qualora venisse approvata, e questa è la volontà anche del Consiglio, i prossimi bandi, sfondando anche l'attuale normativa con quella del Por che è stato autorizzato … Vi do la notizia che ieri la Giunta ha approvato la programmazione intelligente, la smart specialisation, che è stata autorizzata dall’Europa. Anche questo è il motivo per cui ci serviva una norma che sovrintendesse la strategia, noi la strategia l’abbiamo già fatta, l’abbiamo fatta con la programmazione europea, con questa legge si permette semplicemente di dare un rafforzativo normativo. Lo dico con dispiacere anche al Consigliere Cesetti, avrei voluto che fosse di tutto il Consiglio perché ci sono stati mesi e mesi in cui se si voleva modificare qualcosa si poteva fare tranquillamente, nessuno ha mai detto che non si accettavano modifiche, almeno da parte mia, ma ritendo che nessuno dei Consiglieri abbia mai vietato il supporto della minoranza.
In tal senso noi crediamo che questa norma serva per centrare anche le strategie che hanno le imprese, che abbiamo ascoltato attentamente per mesi, le abbiamo raccontate ed abbiamo raccolto anche delle modifiche dalle imprese, così come dalle Università e la più importante progettualità è già partita di fatto.
Mi fa piacere che oggi l’Aula approvi la legge perché partiremo con un progetto interregionale con nove Università, tutte quelle del centro Italia, Umbria, Abruzzo e Marche, tutte insieme per dare un segnale di forza e presentarsi al Ministero dell’innovazione e della ricerca su un progetto di trasferimento tecnologico attraverso la filiera innovativa.
Ecco questa legge è esattamente ciò che serve a creare i contenuti economici, sociali e politici alla programmazione europea ed ai progetti che noi abbiamo davanti, tra cui questo di cui vi sto parlando.
Ripeto, penso che costruiremo oggi le condizioni migliori affinché anche le imprese sappiano qual è il destino su cui vogliamo puntare per questa regione: evitare il frazionamento, evitare la debolezza e sfruttare nelle filiere quel rafforzamento competitivo che hanno, non solo in termini di competitività, ma anche in termini di attrazione di investimenti, perché se so che in una determinata parte della regione c’è una filiera produttiva molto competitiva, riesco lì a collocare degli investitori che vogliono magari sfruttare quella filiera matura della …
Lo dico per l’ultima volta, magari c'è anche un ripensamento, se c’è qualche modifica siamo ancora in Aula e si può fare. Se la Consigliera Bora ha dei contributi da dare li riceviamo volentieri, ma mi dispiace che si perda l’occasione di approvare tutti insieme una norma che magari per qualcuno può essere inutile, mentre credo che sia molto importante perché va nella direzione auspicata dalle imprese e dal sistema Paese. Grazie.
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. La voglio fare breve perché parlare con queste mascherine è veramente un esercizio per me quasi impossibile.
Vicepresidente Carloni, innanzitutto lo dico con la consueta amicizia, la Consigliera Bora in quest’Aula può dire tutto quello che vuole, casomai sono gli Assessori che talvolta dovrebbero essere più prudenti, perché, questo deve essere chiaro a tutti i colleghi, ogni Consigliere regionale in Aula nell’intervenire può esprimere qualsiasi giudizio e può dire qualsiasi cosa, può sì essere richiamato dal Presidente, ma come sappiamo, lo voglio dire, siamo schermati dalla cosiddetta “immunità costituzionale”, ci mancherebbe altro che non potessimo esprimere le nostre opinioni e dare i voti che riteniamo e di questi non rispondiamo. Questo deve essere chiaro a tutti affinché nessuno si possa sentire non dico intimorito, ma magari indotto alla cautela, perché così non è.
Su questa legge il Vicepresidente lamenta che l'opposizione - anch’io sono contrario ovviamente e condivido tutto ciò che ha detto la Consigliera Bora - poteva dare un contributo per migliorarla, è proprio questo, Assessore Carloni, per quel che mi riguarda - parlo personalmente perché faccio parte della II^ Commissione oltre che della I^, sono l’unico, mi pare, del gruppo PD a far parte di due Commissioni - come sapete e come sanno i colleghi, ho sempre cercato di dare un contributo. Cito la legge sulle dimore storiche approvata con 21 miei emendamenti accolti all’unanimità e quella sui borghi.
Il Consigliere Marinelli ad esempio sa che in Commissione ho fatto tante proposte ed emendamenti, che sono stati condivisi, votati all’unanimità, che poi in quest’Aula sono stati cancellati, stravolti, cassati, soppressi, ripeto, emendamenti approvati all'unanimità in Commissione. Pensiamo a quello famoso sulla caccia con l’arco, che grida vendetta al cospetto del buonsenso, ci presenterò una mozione nei prossimi giorni, approvato all’unanimità con il plauso del capogruppo di Fratelli d'Italia, poi cassato in quest’Aula, così come tanti altri emendamenti, non li elenco per brevità espositiva.
La legge sui borghi noi l’abbiamo migliorata, c’è stata una particolare attenzione e disponibilità del Presidente della Commissione Putzu. Allora, che succede con questa legge che con il bilancio anziché incrementare le risorse sono state tolte?
Parlo per me, su questa norma da subito ho detto che avrei votato contro. Voterò contro le proposte della Giunta e lungi da me dall’attivarmi per migliorarle, come ho cercato di fare, dato che da un lato vengo giustamente rimproverato dalla mia parte politica e dall'altro quando non va bene, quando quel miglioramento non è funzionale alla maggioranza viene puntualmente cassato in Aula ed a questo gioco non ci sto più, me ne guardo bene. In Commissione ascolto le audizioni, partecipo al dibattito, ma da questo momento in avanti mi guarderò bene di tentare percorsi emendativi che possono migliorare le leggi, non ci penso minimamente, caso mai ci vediamo in quest’Aula.
Il punto qual è? Che questa legge per migliorarla, ammesso che fossero state accolte le nostre indicazioni, meritava almeno 200, 300 emendamenti e vi dico perché.
Il motivo per cui noi siamo contrari, lo ha detto la Consigliera Bora ed io non starò qui a ripeterlo …, voglio soltanto dire che la proposta di organizzazione di filiera, al di là delle questioni terminologiche, sembra sovrapporsi all'attività di cluster regionali, più in generale non è chiaro il disegno complessivo della Regione nelle iniziative di collegamento tra enti di ricerca e imprese per agevolare il trasferimento delle innovazioni, in particolare quali saranno le funzioni di filiera, cluster e piattaforme e quali saranno i loro confini, anche perché la proposta di legge specifica che non sono consentite più organizzazioni che afferiscono alle stesse filiere. In mancanza di chiarimenti sulla visione d’insieme appare forte il rischio che la legge porti alla creazione di una sovrastruttura che ostacoli il processo innovativo.
Quest’ultima frase, quest'ultimo mio intervento, non è mio, ho letto fedelmente le osservazioni sotto forma di questioni generali dell'Università degli studi di Urbino Carlo Bo, quindi non le dice il Consigliere Cesetti, le dice l’Università degli studi di Urbino, segno evidente che quando vengo in Commissione leggo e studio anche se non faccio emendamenti. Questo è il punto e per questo ci volevano qualche un centinaio di emendamenti.
Tra l’altro, l’ho detto ieri anche I^ Commissione, mi dite come si fa a fare una legge del genere che sembra l’intervento ad un convegno? Non è una legge, l’articolato legislativo ha dei criteri, ha dei canoni, non contiene mai, ad esempio, considerazioni, impressioni, buone intenzioni, non è così. Andate a leggere, ma dove sta scritto! Se prendete l’articolo 2 (Definizioni), sotto la voce finalità, c’è un elenco che addirittura va dalla lettera a) alla lettera n) e ogni lettera è un documento programmatico. Ma questa è la legge? Mi meraviglio, non c’è un comitato di legislazione in questa Regione, che possa fare le pulci ad una cosa di questo tipo? Questa è tecnica legislativa? Noi siamo legislatori? Questi sono argomenti di una mozione, ogni punto è una mozione. Che significa: “una infrastruttura tecnologica è una entità fisica rappresentata dall’insieme delle strutture, degli impianti, della capacità e dei relativi esercizi di sostegno”, ma che cos’è l’infrastruttura tecnologica? Basta andare su internet e digitare, non c’è bisogno di scrivere una legge. Non può essere e qui bisogna mettere un po’ d'ordine anche sotto il profilo procedurale perché io non ci sto, mi sento in difficoltà, ma questo è un dato oggettivo, perché è scritto qua, difficilmente posso essere smentito e se qualcuno mi dimostra che le leggi si scrivono così, va bene, allora mi taccio, però credo che su questo una riflessione vada fatta.
In più che cosa c’è? Ripeto, queste osservazioni le fa l’Università degli studi, quindi, l’ennesima legge manifesto, dove non si concedono opportunità, ma si vendono illusioni. Ancora una volta si fa una norma per dire che l’abbiamo fatta, per dire a quel settore che c’è attenzione, ma finisce lì, come la legge sui borghi, bellissima, che noi abbiamo migliorato e votato, poi arriviamo al bilancio e anziché mettere le risorse le togliamo.
Anche questo provvedimento legislativo, lo riconosce anche l’Assessore Carloni, è privo di risorse, tant’è che ci si chiede la copertura finanziaria …, perché si chiede secondo voi la copertura finanziaria per una legge? Altrimenti non esiste, perché di per sè produce effetti e qui non ci sono le risorse, vi pare possibile?
Ad esempio qui c’è qualche riferimento …, lo dico al relatore di maggioranza, riguarderà anche aspetti relativi all’internazionalizzazione, immagino di si, e allora qual è il rapporto con l’Atim, che anche quella è una sovrastruttura? Qual è il rapporto con la Svem, di cui avete nominato recentemente il Presidente e il CdA? La Svem l’avete ridisegnata, tra l’altro diversamente dall’Assam, come ente pubblico economico. Manca tutto questo, perciò noi votiamo convintamente contro perché è solo un attestato di buone intenzioni, che però produce soltanto una infinità di illusioni rispetto alle quali noi siamo rotti.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. A differenza del Partito Democratico come gruppo condividiamo questa proposta di legge e dirò anche perché.
Siamo una Regione in transizione a causa della crisi economica produttiva, non possiamo mai dimenticare questo, ecco perché questo atto si muove nell’ottica di un rafforzamento delle filiere, dell’ecosistema regionale, con la parola d'ordine “innovazione” ed ha il virtuoso obiettivo di avviare una fase di ricostruzione e di rilancio dell'economia con una gestione attenta e puntuale delle risorse.
Condivido anche quanto già detto dall’Assessore Carloni, tutti i mercati ci impongono logistica, progettazione per essere competitivi e con questa legge si mettono al centro le filiere. Qualsiasi atto teso all'ottimizzazione dei fondi, alla promozione a sostegno del tessuto produttivo e imprenditoriale marchigiano ad ogni livello e proiettato nel mondo, ci trova favorevoli.
E’ ormai innegabile che l'innovazione sia una condizione imprescindibile per rilanciarsi nell'economia non solo locale, ma globale, necessaria anche per definire precise strategie con un ecosistema innovativo, appunto, che funga da acceleratore e che stimoli la ricerca vocata allo sviluppo. Una governance dunque, la cabina di regia, ottimale per favorire questi nuovi processi.
L'obiettivo di questa proposta di legge è quello di consolidare i rapporti di collaborazione, aumentare l'impegno complessivo nella ricerca e sviluppo, aumentare le opportunità di lavoro per i giovani formati presso le imprese o altre organizzazioni sul territorio regionale al fine di crescere nel contesto dell’ecosistema.
Quindi, questa proposta di legge, a cui noi come gruppo di Forza Italia diciamo sì, rafforza la competitività, per cui siamo assolutamente favorevoli.
PRESIDENTE. Ha la parola, da remoto, il Consigliere Marinangeli.
Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Saluto tutti i colleghi Consiglieri, purtroppo oggi le condizioni fisiche non mi hanno consentito di essere in presenza, ma comunque posso partecipare e ascoltare i vari interventi.
Volevo porre l'attenzione su quanto esposto dalla Consigliera Bora, di cui rispetto la visione e valutazione di questa proposta di legge, ma non mi trova d’accordo nel merito per una serie di motivazioni che dirò.
Sono più che altro dispiaciuto per il fatto che in Commissione c’era la possibilità di fare un confronto, di andare ad integrare e modificare quello che si riteneva sbagliato, invece questo non è avvenuto. Sono rammaricato di questa mancanza di confronto e anche di sentire il Consigliere Cesetti dire che d’ora in poi non voterà più nulla che arriva dalla Giunta e lo discuterà solo in Consiglio.
Credo che le Commissioni siano importanti per filtrare, per elaborare al meglio l’attività legislativa e saltare questo passaggio lo trovo non corretto.
Detto questo, diversamente da quello che denuncia la Consigliera Bora, che parla di confusione normativa, di una legge che non stimola l’innovazione, noi crediamo esattamente il contrario. Non è una norma che si sovrappone all'attività di altri attori che già operano, al contrario, c'è una visione molto chiara, una visione concreta e non stiamo vendendo illusioni come dice il Consigliere Cesetti. Penso che questa amministrazione in questo anno abbia dimostrato se non altro un aspetto determinante che è all’opposto dell’illusione, cioè l’assoluta concretezza e ne sono testimonianza le leggi che abbiamo partorito sul commercio, sull’artigianato, sulle start up, provvedimenti che vanno nella direzione di creare condizioni, di creare strumenti, di creare opportunità per poter generare lo sviluppo, perché questo è quello che dobbiamo ed è quello che noi possiamo fare. Non ci possiamo sostituire agli imprenditori, che giustamente intraprendono, ma noi abbiamo l’obbligo di creare quelle opportunità, quelle condizioni che possono poi generare lo sviluppo.
E’ quello che stiamo facendo da un anno a questa parte, anzi colgo l’occasione per ringraziare il nostro Assessore Carloni che sta proponendo leggi che forse mancavano, che forse non erano così forti ed adeguate da creare l’impulso. Non a caso, purtroppo e non è una colpa questa, non sto dando responsabilità a nessuno, oggi facciamo i conti con una Regione in transizione, facciamo i conti con una Regione di serie B, probabilmente le azioni che sono state messe in campo negli ultimi 10 anni se non altro dovevano e potevano essere migliori. Questo non è avvenuto, noi stiamo provando ad invertire la rotta, lo stiamo facendo con efficacia, lo stiamo facendo con passione, soprattutto con il confronto con gli operatori perché quello che abbiamo partorito non è solo una nostra visione, ma è la conseguenza, la sintesi, di un confronto che quotidianamente abbiamo con tutte le categorie e la legge delle filiere risponde a questa prerogativa.
Tra l’altro questa norma prevede anche il ricorso all’istituto della rete, peraltro istituita nel 2009, ma di fatto mai così utilizzata. Come Regione siamo un po’ indietro mentre ci sono altre Regioni d’Italia che usano questo strumento in maniera molto più efficace, penso ad esempio al Lazio, alla Lombardia ed al Veneto, che ricorrono molto all’ufficio della rete. Ecco, anche qui dobbiamo accelerare perché la tendenza del ricorso al contratto di rete, fortunatamente dico io, va in questa direzione ed abbiamo avuto un incremento di aziende che si sono messe in rete nell’ordine del 13,30%, ho dei dati sottomano che dicono che nel dicembre 2020 erano 6.656 le imprese in rete, oggi sono 7.541, con un incremento importante. Questa legge va in questa direzione.
In estrema sintesi cerchiamo di trovare il modo, la maniera per rendere le nostre aziende più moderne, più innovative, più digitalizzate, più competitive con i mercati, lo facciamo in maniera convinta, lo facciamo con tutte le problematiche che possono esserci dietro una nuova legge. Probabilmente qui siamo un po’ tutti d’accordo, forse questo è il punto più concreto su cui poter riflettere, cioè i 4,1 milioni che in questa fase non sono abbastanza per dare forza e impulso, ma sicuramente è una partenza e l’amministrazione regionale sarà attenta affinché altre risorse possano essere destinate a questa proposta di legge sulle filiere.
Chiudo salutando tutti e ribadendo che il nostro obiettivo è quello di stimolare l’imprenditoria e creare nuove opportunità. Andiamo avanti così per proporre strumenti, per dare soluzioni ad una Regione purtroppo oggi in transizione che quanto mai ha bisogno di queste leggi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie Presidente. Mi stupisce molto che si sia meravigliato l’Assessore Carloni che è persona, di solito, molto concreta.
Questa non è una legge, ma non lo dice Anna Casini, perché non è scritta come una legge. Guardo per esempio il comma 3 dell'articolo 1, che il Consigliere Cesetti ha detto che è come I Promessi Sposi, in realtà è scritta peggio, non solo, c’è l’articolo 2 in cui ci sono le definizioni, Assessore, davvero pericolose. Immagino che lei avesse un'idea, ma chi ha redatto fisicamente questa legge non si è reso conto che ci sono delle definizioni molto pericolose. Non credo che sia necessario mettere in una legge per esempio che cos’è la ricerca industriale perché basta prendere la Treccani, un vocabolario qualunque, o andare su Wikipedia e possiamo saperlo tutti, invece diventa pericoloso scrivere infrastruttura tecnologica, diventa pericoloso scrivere che l'organismo di ricerca è un'entità e definirla, è molto pericoloso specificare che cos’è un appalto precommerciale, è molto pericoloso specificare cos’è uno studio di fattibilità oppure un'organizzazione di filiera perché queste definizioni sono contenute in norme che sono state emanate già da molti anni dalla Comunità europea e che sono state recepite dal nostro Governo italiano e dal Parlamento, quindi penso che questo sia non solo inutile, ma quanto mai pericoloso, infatti non leggo, perlomeno a me non è stata data, la relazione sulla costruzione dell'atto.
Detto questo, ritengo che sia risibile e vi leggo il comma 3 dell’articolo 1: “Le disposizioni di questa legge intendono contribuire all’attuazione della Strategia di Specializzazione Intelligente nell’ambito del Quadro strategico regionale per la programmazione 2021/2027 di cui agli strumenti del Quadro finanziario pluriennale (COM(2018) 321 final (Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni. Un bilancio moderno al servizio di un'Unione che protegge, che dà forza, che difende. Quadro finanziario pluriennale 2021/2027), e del Next Generation EU (COM(2020) 456 final (Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni. Il momento dell'Europa: riparare i danni e preparare il futuro per la prossima generazione”.
Se questa è una legge io sono Miss Italia e siccome ho perfetta contezza di non poter essere Miss Italia, di non esserla stata neanche a vent'anni, questa non è una norma. Ho fatto una battuta scherzosa perché sono veramente basita, e guardo quelli che sono degli avvocati, per esempio il Consigliere Assenti, che è un mio vicino di casa, ma non lo dico perché …, probabilmente l'obiettivo ha tutta la mia fiducia, il mio interesse, però non è così che si scrive, assolutamente.
Detto questo, trovo che chi l’ha scritto …, potrei dire che è qualcuno, e magari posso anche capire chi è, che ha la coda di paglia perché scrive che devono essere rispettati …, una cosa che viene sempre scritta, che tutti i benefici saranno consentiti nel rispetto delle leggi comunitarie, ci mancherebbe altro! Penso che sia pleonastico e oltretutto si parla degli aiuti di Stato e si dice che tutto quello che faremo non sarà aiuto di Stato.
Ora l’aiuto di Stato si definisce di volta in volta e ricordo a chi ha scritto questa legge che l'aiuto di Stato dipende anche da ogni singola azienda o filiera e da quante risorse ha già ricevuto, quindi non può essere stabilito da una legge se è un aiuto di Stato o non lo è perché c'è una legge comunitaria che stabilisce che cos'è l'aiuto di Stato a seconda della tipologia di azienda e filiera. Quindi, scriverlo qui oltre che pleonastico diventa anche pericoloso.
Credo che probabilmente l'obiettivo sia molto interessante, ma chi ha scritto questa legge, mi permetto di dire, l’ha scritta con i piedi, ci ha inserito pezzi di relazioni.
Il Consigliere Putzu si segna le cose che dico, invece di farlo lo invito ad andarsi a leggere il comma 3 dell’articolo 1, o le definizioni dell’articolo 2 perché sarebbe con molta probabilità d'accordo con me nello stabilire che non è necessario dire che le organizzazioni hanno orientamenti e traiettorie di ricerca e di innovazione, perché non è una norma. Che significa? Significa che devono stabilire i fabbisogni di competenze tecniche e devono avere profili tecnico professionali e valutare le altre criticità del mercato del lavoro, che competenza è? Io non mi rendo conto …Tra l’altro alla fine mi sono chiesta chi saranno i beneficiari? Ogni legge ha un beneficiario, ha dei beneficiari e sono scritti all’articolo 11, comma 3 e sono strutture di ricerca appartenenti alla rete, università. I contributi vengono dati in coerenza …, sono questi i beneficiari delle modalità di intervento della Regione, che sono stabiliti all'articolo 11, perché negli altri articoli che scritta quella che è una relazione.
Il nostro voto è dovuto al fatto , come già è stato spiegato dai colleghi, dei quali condivido gli interventi, poi magari lo spiegherà più compiutamente il nostro capogruppo, che questa è una legge priva, mi pare cacofonico doverlo dire, di norme. Non esiste nulla che sia ordinatorio né perentorio, quindi non ha nessun significato, Non so come si potrà applicare una legge che è fatta soltanto di definizioni, che, ripeto, tra l'altro sono in contrasto con altre che sono perentorie e che sono stabilite dalla normativa già vigente da tempo. Penso per esempio al D.Lgs. 50/2016 sugli appalti che definisce le questioni precontrattuali e postcontrattuali, oppure gli aiuti di Stato stabiliti per legge che sono diversi per ogni fattispecie, che non possono essere certo normati da una legge come questa che per altro è …
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Signori Consiglieri, Assessore, Vicepresidente della Regione Carloni, mi lasci dire preliminarmente che resto sorpreso dalle osservazioni nel suo intervento rispetto alla Consigliera Bora, che non ha certo bisogno delle mie difese. Certo, lasciando da parte il contesto e la critica che lei fa personalmente sulla necessità di ricavarsi un ruolo di Consigliere regionale, ricordo a lei che noi siamo qua per poter esprimere opinioni, per poter formulare critiche ed è evidente che se lei attribuisce a noi, in questo caso alla Consigliera regionale Bora, la necessità di un protagonismo fine a se stesso, leggendo questa legge mi fa immaginare che probabilmente questa accusa le ritorna ingigantita. Lo trovo privo di stile quando lei fa riferimento e in una qualche maniera velatamente minaccia la Consigliera Bora sull'attenzione alle parole, io l’ho ascoltata attentamente, dura, chiara, puntuale nelle critiche, che certo non può accettare una minaccia velata rispetto all'attenzione alle parole. Sono state parole pienamente espresse nell'ambito del contesto politico e va pure bene, fino a un certo punto, il fatto che lei accusi la Consigliera Bora di sceneggiata. Da questo punto di vista credo che il suo ruolo, anche la sua storia, io ho imparato a conoscerla da poco tempo, non faccia onore rispetto a tutto ciò.
L’opposizione con molta correttezza e lealtà, quando è necessario anche con durezza, esprime critiche, la Consigliera Bora lo ha fatto.
Aggancio questa prima parte all'intervento del Consigliere Marinangeli, voglio ricordargli che - in relazione a quanto riferito dal Consigliere Cesetti, circa il fatto che ha espresso un disagio dell'opposizione rispetto a quello che sta avvenendo - fra un po’ discuteremo un'altra legge che per certi versi può essere assimilata. Ricordo al Consigliere Marinangeli, se vogliamo essere chiari e schietti, che occorre che la maggioranza si ponga un problema di relazione con la minoranza perché non si può essere splendidi attribuendo a noi il valore negativo di non discutere e di non approvare le leggi. Rammento al Consigliere Marinangeli, so che lui è onesto intellettualmente, che noi abbiamo presentato su tante leggi tantissimi emendamenti costruttivi e abbiamo ricevuto in sede di commento, perché questo è un Parlamento regionale, l'umiliazione di non avere neppure un'argomentazione. Guardate, è un valore immateriale, Consigliere Marinangeli, e quando il Consigliere Cesetti dimostra concretamente, ed io penso l’intero gruppo consiliare, rispetto ad interventi propositivi … Certo, talvolta non condivisibili da voi e questo è chiaro, ma farci oggi una lezione o criticare il fatto che noi non voteremo leggi inutili o inapplicabili o inattuabili o generiche …, ritengo che si sia detto tutto.
Un secondo punto, Vicepresidente, io l’ho ascoltata come faccio sempre, lei non ha dato risposte alle domande che la Consigliera Bora ha fatto nella sua relazione, domande molto chiare, che avrebbero secondo me imposto un approfondimento, un ascolto critico, nel senso che se non condivideva alcune argomentazioni ed alcuni temi avrebbe dovuto, secondo me, esporre argomenti.
Ma c'è un quadro in questa legge, che davvero a me pare capovolta rispetto ai fondamentali del rapporto di un ente come la Regione Marche rispetto al sistema di ricerca e di impresa che esiste all'interno di una comunità, definita come in questo caso Regione. Assessore, qui non c'è un'analisi puntuale, analitica di uno studio di approfondimento di dati rispetto al DNA della Regione Marche, non c’è un approfondimento da cui si parte come fonte per poter arrivare a questa elaborazione legislativa. Mi viene da dire, ma questa può essere un'opinion ed io non sono un economista, che quello che viene individuato attraverso questa legge è un vero e proprio metodo dirigista perché pone nell'ambito di un rapporto naturale, mi viene da dire liberale dal punto di vista imprenditoriale, un capovolgimento, un’impostazione completamente diversa.
Assessore, lo dico anche ai Consiglieri, questo non vuol dire che nel passato si è fatto sempre bene, ma oggi siamo qua e vi leggo questo passaggio che la dice tutta su come complessivamente, tutti insieme, dobbiamo cambiare. C’è un passaggio della relazione illustrativa, che molto spesso aiuta a capire, che testualmente dice: “La legge predispone un sistema di governance dell’ecosistema e delle filiere e definisce gli strumenti fondamentali per agire su più livelli a sostegno dei processi di innovazione, dalla progettualità innovativa delle imprese fino alla ricerca industriale di carattere strategico”. Non so se qui approfondendo e leggendo dei rapporti con le imprese e le università ci si comprenda qualcosa e prosegue: “L'obiettivo di fondo è quello di consolidare i rapporti di collaborazione, incrementare l'impegno complessivo nella ricerca e sviluppo, aumentare le opportunità di lavoro per i giovani altamente formati presso le imprese o le altre organizzazioni sul territorio regionale, al fine di far crescere nel contesto dell'ecosistema una comunità dell’innovazione”, ma cosa diciamo? Non diciamo nulla, dice bene il Consigliere Cesetti quando fa un'espressione critica alla tecnica legislativa, c'è in realtà una burocratizzazione del rapporto tra la Regione, il sistema di ricerca e il sistema imprenditoriale. Avremmo dovuto fare esattamente l'opposto, individuare dati e analisi macroeconomiche individuando i geni economici, macroeconomici della Regione Marche. Indirizzare, individuare, non creare sovrastrutture organizzative non chiare, generiche, tra l’altro dentro delle contraddizioni. Non so se l’osservazione che le farò può esserle utile per capire, in questa Aula abbiamo presentato, Vicepresidente, come gruppo Partito Democratico una serie di emendamenti, peraltro ispirati dal tema della sanità e della ricerca, che tendevano a far sì che si potesse effettuare un rapporto diretto fra la Regione Marche e le due Università di Camerino e di Urbino, teso all'approfondimento della ricerca sul sistema farmacologico in un’ottica strumentale ed integrativa rispetto alla questione sanitaria e a quello che ci sarà.
Quindi, se capisco bene, ma può essere evidentemente anche un mio limite, perfettamente dentro questa linea, la filiera della ricerca connessa alle caratteristiche delle nostre Università avrebbe imposto … Senza avere meriti particolari, non abbiamo bisogno di medaglie, governerete per i prossimi quattro anni, quindi siamo qui con uno spirito costruttivo, bene, l’avete bocciata tre volte, allora io chiedo: c’è una contraddizione? Si, perché voi negate gli stessi principi che proponiamo, perché lo avete fatto? Perché sul sistema della ricerca farmacologica in rapporto a quella sanitaria non c'è un riconoscimento della filiera e del rapporto con le Università?
Può darsi che mi sbagli o abbia letto male, non l’ho approfondito, ma vado a leggere la questione relativa alla norma finanziaria e voi finanziate, se non vado errato, e se sbaglio alzerò la mano, 4,1 milioni nel 2023, sbaglio? Perché nel 2023 e non nel 2022? Fatemi capire, c’è qualche impedimento? Se lei stesso stamattina ha detto che avete già avviato i progetti finanziati, eccetera, perché nel 2023? Se capisco bene, posso anche sbagliarmi, c’è una netta discrasia temporale, un differente spazio temporale che non si giustifica rispetto alla necessità di poter applicare questa legge.
Chiudo, Presidente, dicendo che le argomentazioni utilizzate, le domande della Consigliera Bora, a cui purtroppo lei non ha dato risposta, almeno secondo me, le ragioni indicate e anche gli altri interventi dei colleghi, dimostrano che vi è un fondamento serio rispetto alla legge che viene proposta in un’ottica, le assicuro, contributiva, che non presuppone necessariamente ogni volta approvare leggi, purtroppo come questa, che saranno totalmente inefficaci.
PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, l’Assessore Carloni, le chiedo di precisare quali sono i contenuti della sua richiesta.
Mirco CARLONI. Il Consigliere Carancini mi ha attribuito delle minacce alla Consigliera Bora, vorrei replicare.
PRESIDENTE. Le concedo la parola per chiarire questa situazione, poi la Consigliera Bora, se vorrà, potrà replicare nei termini.
Mirco CARLONI. Vorrei replicare al Consigliere Carancini perché, al di là di quello che diciamo qua dentro e delle opinioni legittimamente espresse, personalmente, ad esempio, non sono d’accordo su niente di quello che ha detto, tuttavia riconosco in modo assoluto la libertà di farlo e se ho dato l’impressione di aver minacciato la Consigliera Bora me ne scuso, non avevo alcuna intenzione di farlo, peraltro non è neanche nel mio stile, come lei sa.
Sono qua dentro da più tempo di tutti quanti voi e ho un grande rispetto del ruolo del Consiglio regionale e mi è dispiaciuto, l’ho detto sinceramente perché ero sorpreso dell'atteggiamento della Bora, il livore che secondo me non era consono all’argomento, peraltro dopo mesi in cui si poteva discutere.
Al di là delle opinioni legittime, anche quelle duramente contro l'amministrazione, non ritengo che nelle mie parole possa essersi mai stata letta una minaccia o una limitazione alla libertà dei Consiglieri.
PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Guardi, non so se è un fatto personale, in realtà cercavo di dare lo spunto al Vicepresidente Carloni per rettificare il tiro perché all’inizio del suo intervento ha esplicitamente detto alla Consigliera Bora: “Attenzione alle parole”, tanto che ho utilizzato “velata minaccia”, perché è evidente che quando uno mi dice: “Stai attento alle parole …”. A me è capitato con l’Assessore Saltamartini che un giorno mi ha detto: “Domani mattina vado in Procura e denuncio quello che ha detto”, io non so se c’è andato, però la invito a non confondere l’espressione di critica, talvolta anche dura, con l'atteggiamento. Ognuno di noi, come lei sa e mi insegna, ha un proprio modo di relazionarsi, c’è chi è più appassionato, chi lo è di meno, chi è più tecnico, chi è più essenziale, chi è più lungo. Quindi da questo punto di vista penso che non sia un atteggiamento e lei sbaglia quando evidenzia, per l’intervento della Consigliera Bora, la sorpresa per il suo atteggiamento e per il suo livore. La Consigliera Bora ha espresso una posizione politica, tra l’altro ben articolata, non c'è neanche il problema di chiedere scusa. Ripeto, sono rimasto sorpreso, glielo ho detto solamente perché finisce qui, non c’è nessuna acrimonia, non c'è nessuna voglia di aprire polemiche, però anche nella relazione rispetto ai nostri interventi si può essere duri, ma non si può trasformare la critica dura con la pretestuosità, la ricerca ad ogni costo della sceneggiata. Credo che siamo qui con la nostra coscienza e la volontà di apportare contributi, era solo per questo e ritengo che si sia chiarito.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ausili.
Marco AUSILI. Grazie, Presidente. Intervengo brevemente in quanto componente della II^ Commissione per esprimere la mia delusione per quello che ho sentito dire poc'anzi da alcuni membri della minoranza.
Parlare di umiliazione nelle relazioni tra Consiglieri trovo che non sia corretto perché siamo tutti componenti, lo dico a chi ne fa parte, della II^ Commissione, che ha lavorato in questi mesi in maniera condivisa, concertata, e riprova di questo è il fatto che alla fine siamo arrivati a votare all'unanimità diversi atti.
La II^ Commissione, ma più in generale questa maggioranza, ha sempre ricercato la collaborazione ed ha costruito tutti i suoi atti, compreso questo, attraverso un lungo percorso di elaborazione condivisa tra i vari portatori di interesse, oltre che con quest'Assemblea, quindi dispiace ascoltare dire le parole che ho sentito.
L’approfondimento, signori Consiglieri, c’è stato, è evidente, ed è l'approfondimento iniziale che ci porta a dire che uno dei mali di questa Regione, forse il peggiore, è quello della frammentazione. Viviamo in una regione che da decenni vive una frammentazione che le tarpa le ali e questo è dovuto all’indifferenza sul tema da parte della politica che l’ha governata. E’ dovuta anche a delle scelte politiche che hanno portato ad una sperequazione tra i territori.
L’intento e la visione di questa maggioranza, come ormai ben sappiamo, sono quelli invece di arrivare ad un riequilibrio, ad un bilanciamento tra i territori e se parliamo di superamento della frammentazione, quello che viene in mente subitamente è quello della filiera, il concetto di filiera, che è il perfetto opposto di questo male che affligge la nostra regione.
In questa legge si mette al centro il rilancio delle filiere, io qui vedo parlare di organizzazione di filiera, di reti per la ricerca industriale e il trasferimento di conoscenze tecnologiche, sento parlare di come investite risorse su progetti di queste reti, sento parlare di interventi regionali per promuovere la ricerca e l'innovazione.
Mi pare che in questa norma ci sia tanto e non ritengo che sia scissa dal resto dell'operato di questa maggioranza, c'è una forte integrazione con gli altri vari interventi promossi dal Vicepresidente Carloni, penso ad esempio alla proposta di legge di promozione degli investimenti, al sostegno alle start up, a quello che è stato fatto sull’artigianato e sul commercio. Vedo anche una forte integrazione con il resto dell'operato di questa maggioranza di governo, penso ad esempio alle infrastrutture, a quello che sta accadendo nel campo infrastrutturale, che servirà a superare quella frammentazione che dicevamo prima. Vediamo una perequazione tra mare ed entroterra, tra nord e sud della regione, tra città grandi e piccoli borghi, ricordando quello che è stato fatto sui borghi, vediamo un grande impegno sul turismo come leva strategica economica per il futuro di tutta la regione presa nella sua interezza.
Dispiace avere consumato questa occasione, che oltretutto poteva essere l’ennesima per arrivare a una condivisione, una elaborazione di modifiche, peraltro dispiace averla consumata parlando lunghi minuti di forma scritta, facendo l’analisi grammaticale di un testo, dimenticando che ogni testo viene elaborato da chi la tecnica legislativa la pone come materia e come scelta di vita e dispiace che si parli di minacce personali. Parlare di forma scritta e parlare di minacce avute sono spesso i contenuti di chi nel merito purtroppo non ha molto da dire.
Tuttavia credo che il lavoro della II^ Commissione, come di tutte le altre, continuerà, se vogliamo, e sarà ancora più predisposto verso quella condivisione con tutti i componenti.
Penso che con il Presidente siamo i primi a voler migliorare questo aspetto.
Ringrazio il Presidente e tutta la Commissione, ringrazio per il grande lavoro che c’è stato a monte di questa proposta di legge, un’attività che ha messo insieme imprese, associazioni di categoria, Università e tutti i portatori di interesse. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Innanzitutto voglio esprimere un ringraziamento ai relatori di maggioranza e di minoranza, il Consigliere Bilò e la Consigliera Bora, per aver lavorato su questa proposta di legge che viene dalla Giunta. E’ vero, però, come sempre, nella nostra Commissione c’è stato un dibattito importante, molto spesso ci sono delle proposte ed io come Presidente non posso che essere contento e orgoglioso per il lavoro che tutta la Commissione fa.
Abbiamo licenziato moltissimi atti, molti all’unanimità, questo significa che a prescindere dall’appartenenza politica la Commissione riesce ad elaborare questioni che sono le più condivise.
Quello che in questo momento dispiace è che chi non fa parte della Commissione si è messo a pontificare sulle questioni legali, non mi riferisco ai Consiglieri che ne fanno parte, che come sempre hanno dato un contributo ed hanno cercato di trovare una soluzione.
Ricordo che onestamente i Consiglieri di minoranza hanno detto: “Ci asteniamo in Commissione, però voteremo in Aula” è giusto e lecito, è normale, è il gioco della politica in cui ovviamente vedo sempre attivi i Consiglieri della Commissione, però, come ho detto prima, mi dispiace sentire pontificare i colleghi che non ne fanno parte. Credetemi, non ne faccio una questione di Commissione, ma di rispetto nei confronti di tutti noi che siamo in Commissione a lavorare, a cercare di trovare una soluzione, a parlare, a cercare una sintesi su una legge che può piacere o meno.
In questo caso non c’è stata condivisione in Commissione. E’ giusto e scontato che l’opposizione faccia la sua battaglia, le sue proposte.
Mi dispiace che non ci sia la Consigliera Casini, che sfortunatamente è uscita dall’Aula, ma spero che possa rientrare perché mi farebbe molto piacere anche ascoltare ciò che ne pensa lei, perché ha detto che questa legge è stata scritta con i piedi”, no e dico pure perché. Mi meraviglio che lo dica un ex Assessore perché questa legge è stata scritta dal funzionario che la precedente Giunta aveva portato dall’Emilia-Romagna proprio qui nelle Marche, una persona competente, che stimo, quindi mi rammarico che per coloro che lo hanno portato nelle Marche - riconfermato da questa Giunta come dirigente all’artigianato - prima era il più bravo … Chi è nella pubblica amministrazione sa che quando io porto un dirigente da una Regione ad un’altra o da un Comune ad un altro è perchè ritengo che possa essere utile alla comunità e in questo caso mi dispiace che la Consigliera Casini si sia permessa di dire che questa legge è stata fatta con i piedi perché non credo sia accettabile e giusto criticare il funzionario.
Ma quello che a me rincresce è che le critiche che vengono fatte a livello personale, perché, e concludo …, non mi addentro nella legge, è già stato detto troppo e l’Assessore ha spiegato alcune questioni, la Consigliera Bora ha il diritto come noi tutti di fare delle proposte, di fare delle critiche, però, ripeto, sono rimasto deluso e dispiaciuto dall’atteggiamento degli altri Consiglieri, che non fanno parte della II^ Commissione, nel criticare e nel dire ad esempio che le definizioni non si sa dove siano, ma sappiamo che le definizioni vengono riportate dalla normativa comunitaria, come tutte le leggi vengono indicate, ad esempio la questione legata all’attacco sull’aspetto di bilancio, lo capisco, quello è giusto … Chi fa parte della Commissione questo lo sa, abbiamo dovuto rinviare dal 2021 al 2022 questa legge, se vi ricordate bene è stata approvata in Commissione a fine dicembre, poco dopo il bilancio, perché durante la sessione di bilancio purtroppo non si possono portare atti che prevedono una variazione finanziaria che potrebbe creare problemi all’ossatura al Regolamento delle Commissioni e del Consiglio, quindi, abbiamo deciso di portarla dopo l’approvazione del bilancio per cui c’è stato uno scostamento che abbiamo dovuto fare.
Ringrazio anche la I^ Commissione che come sempre è veloce a dare pareri, con grande competenza, ma credo, Consigliere Carancini … e questo glielo dico senza polemica, anzi la ringrazio per aver fatto questa critica giusta dato che se uno fa una legge e vede che ci sono i soldi per il 2023 e non per il 2022 ovviamente si chiede perché. In questo caso penso che i fondi verranno inseriti anche per il 2022, ma c’è la sfida delle politiche comunitarie, dei fondi Fesr con i quali la Regione Marche andrà ad improntare anche qualcosa di utile per dare una risposta su questa legge, come è normale ed è giusto che sia.
Concludo ringraziando ancora i relatori di maggioranza e minoranza per aver dato un grande contributo, i colleghi della Commissione e, ripeto, dico a chi non ne fa parte che piuttosto che criticare può di informarsi un po’ di più; quando si fa una critica ritengo che debba essere sensata e in questo caso, mi dispiace dirlo, quando viene criticato un dirigente un po’ mi preoccupo perché vuol dire che l’aspetto politico non ha sbagliato proprio tutto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Presidente, c’è la richiesta a nome mio e di tutto il gruppo del Partito Democratico, ai sensi dell'articolo 100, di rinvio dell’atto in Commissione e spiego perché.
In questa sede è emerso evidente un aspetto, innanzitutto che questa proposta di legge non ha le caratteristiche tipiche di un articolato normativo, ma di un atto amministrativo, del programma, della mozione, dell’ordine del giorno. Avete visto com’è discorsivo? Secondo me non ha queste caratteristiche e questo crea un problema serio.
L’altra questione è la copertura finanziaria, che è stata sottolineata dal Consigliere Carancini e che è stata ammessa anche dallo stesso Assessore e Vicepresidente. Nella norma finanziaria all’articolo 15 si fa un generico riferimento a risorse statali, regionali ed europee e questo è in evidente contrasto con “l’obbligo” della copertura finanziaria, tra l'altro le risorse vengono solo previste, come ha detto il Consigliere Carancini, nell’annualità 2023, tanto che lo stesso Vicepresidente ammette l’insufficienza delle risorse.
Prendiamo atto delle dichiarazioni dell'Assessore che auspica un fattivo contributo della minoranza, dichiarando di acconsentire a modifiche, cosa che non abbiamo fatto prima perché quando le facciamo poi in Aula vengono cassate. Infine non vi è alcun riferimento nella proposta di legge alle funzioni della Svem e dell’Atim ed appare necessario, quindi, un coordinamento normativo tra la proposta di legge in argomento e le leggi istitutive di Svem e di Atim che pure hanno una funzione in questo senso, anche rispetto tra l'altro all’interazione con le risorse.
Noi chiediamo il rinvio dell’atto in II^ Commissione, d’altra parte è un po’ che giace, per asciugarlo sotto il profilo normativo, con una tecnica legislativa molto più incisiva, come deve essere fatta, cioè la generalità, l’astrattezza, l’imperatività, la disciplina di casi concreti, non richiami, ripeto, a definizioni che stanno su Wikipedia. Quindi, il rinvio dell’atto in Commissione e noi ci dichiariamo ben disposti, se c’è questa disponibilità dell’Assessore, a lavorare in Commissione per sistemare, con l’aiuto dei tecnici ovviamente, l’articolato ed all’esito di questo percorso, se le osservazioni che sono state fatte in particolare dalla relatrice di minoranza Consigliera Bora verranno accolte, credo che il Partito Democratico, senza voler anticipare nulla da parte del gruppo, come sempre sarà disponibile a votare a favore.
PRESIDENTE. L’articolo 100 prevede la presentazione della richiesta, che ha fatto testé il Consigliere Cesetti. Il Presidente può sospendere la discussione e può stabilire che ci sia un intervento pro ed uno contro prima di mettere in votazione il rinvio in Commissione della proposta di legge.
Il Consigliere Cesetti ha fatto il suo intervento a favore, ha la parola, come oratore contro, il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Esprimo parere contrario, essendo anche un po’ arrabbiato con il Consigliere Cesetti perché avremmo dovuto approfondire questa proposta di legge, come ogni atto, nella nostra Commissione, come voi fate sempre con grande passione.
Avrei preferito magari una discussione più lunga in Commissione perché tutti eravamo consapevoli che sarebbe andata in Aula, tutti abbiamo votato, valutato e visto quel testo e proprio per questo ritengo che la sua proposta sia solo quella di rallentare l’iter dell’atto, giustamente è una prerogativa dei Consiglieri, in questo caso di opposizione. Proprio per questo è giusto che l’opposizione esprima non solo le sue idee, ma faccia atti concreti.
Un atto concreto penso che sia quello di votare contrariamente a questa proposta.
Andiamo avanti tranquillamente, noi saremo favorevoli, voi sarete contrari anche perché credo che non dobbiamo unirci su tutti i temi, altrimenti non saremmo più neanche maggioranza ed opposizione, quindi è giusto, normale, scontato che ognuno faccia le proprie battaglie. Anch’io avrei fatto la stessa cosa al posto vostro, dell’opposizione, magari avrei fatto anche qualche emendamento o proposta.
Voglio ancora ringraziare tutti i colleghi della Commissione per il lavoro che viene fatto ogni settimana in merito alle proposte di legge, non solo ad iniziativa della Giunta ma anche dei Consiglieri, a volte discutiamo tutti insieme. Quindi, il voto nostro e della maggioranza è contrario.
PRESIDENTE. Rinvio della proposta di legge n. 62, ex articolo 100 del Regolamento. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
PRESIDENTE. La richiesta viene respinta.
E’ stata presentata una proposta di ordine del giorno, ai sensi dell’articolo 99 del Regolamento, a firma dei Consiglieri Cesetti, Bora, Mastrovincenzo, Mangialardi, Carancini.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Presidente, l’ho dovuto fare perché prevedevo il voto contrario rispetto al rinvio in Commissione ed essendo oramai preveggente ho presentato la richiesta di non passaggio agli articoli.
Dico al Consigliere Putzu che ho spiegato prima per quale motivo in Commissione ho dichiarato subito di essere contrario aprioristicamente, ho detto prima il motivo. Una volta correggevamo le cose, facevamo gli emendamenti che poi in Aula venivano stravolti, come è successo in occasione del bilancio.
Qui abbiamo preso atto della disponibilità del Vicepresidente ad acconsentire a dei miglioramenti, per questo abbiamo chiesto il rinvio dell’atto in Commissione, apportati quei miglioramenti potremmo votare a favore. Tutto qui, per votare a favore, per dare una mano, anche perché questo è un tema al quale la Consigliera Bora ha prestato sempre una straordinaria attenzione nel corso del suo mandato, quindi, noi vogliamo dare una mano vera per fare una disposizione legislativa he sia efficace, efficiente, che possa essere definita legge e mentre la Consigliera Casini, secondo me, avrebbe tutti i titoli per poter partecipare a Miss Italia nonostante l’età, questa norma non passerebbe mai la preselezione per diventare una legge, non ha i requisiti minimi.
Presidente, siccome è stato rinviato, per le stesse considerazioni che ho fatto prima, perché questa legge è in contrasto e in contraddizione con i caratteri essenziali della norma giuridica, che la devono distinguere da altre tipologie di atti, mi meraviglio che anche il nostro Governo, la funzione pubblica …, non so cosa stanno a fare lassù, ma le vogliono guardare queste leggi? Boh!
Rispetto ad altri atti amministrativi, programmi, progetti, mozioni, questo è questa legge, non c’è la copertura finanziaria perché si fa un generico riferimento a norme statali, regionali e comunitarie e con i riferimenti tutti sono capaci di trovare la copertura. Si mette la copertura soltanto nel 2023, ma non si può mettere solo nel 2023 perché, che significa? Significa che questa legge prima dell’1 gennaio 2023 non potrà essere attuata, e allora dove sta l’urgenza di approvarla?
Voi avete scritto nella norma finanziaria che le risorse ci sono nel 2023, delle due l’una, o questa legge è senza copertura finanziaria, oppure è una legge ad efficacia differita e la copertura è un fatto che la Presidenza dovrebbe anche valutare perché o è efficace differita oppure non c’è l’urgenza ed allora non c’è la copertura. Per questi motivi noi chiediamo il non passaggio agli articoli, ho fatto perché questa proposta di ordine del giorno resti agli atti.
PRESIDENTE. Anche in questo caso è previsto un intervento pro ed uno contro. Se non c’è nessun intervento metto in votazione la proposta del Consigliere Cesetti ed altri di non procedere alla discussione degli articoli e degli emendamenti. Votazione aperta.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
PRESIDENTE. La proposta ex articolo 99 del Regolamento interno del Consiglio regionale proposta dal Consigliere Cesetti non è accolta.
Ha la parola, per replica, il relatore di maggioranza il Consigliere Bilò.
Mirco BILO’. Grazie, Presidente. Dopo aver ascoltato gli interventi dei colleghi Consiglieri sia di Commissione che di Aula, soprattutto l’intervento dell’Assessore Carloni e del Presidente della Commissione Putzu, che bene ha illustrato i passaggi che condivido anch'io, quello che mi rammarica un po’ da relatore di maggioranza è non aver trovato una intesa ed una collaborazione come di solito accade in II^ Commissione, tra di noi. Sono rimasto in silenzio ed ho ascoltato tutti senza entrare singolarmente nella discussione, ma lo faccio adesso come relatore di maggioranza, dicendo che credo che sia una buona opportunità accelerare questa legge per i motivi che l’Assessore Carloni ci ha illustrato, come la necessità di dare questa spinta, questa forza e poter avere la disponibilità anche dei fondi europei. Poi ci si lamenta magari che non siamo pronti con i progetti, o con le leggi, o con altro per poter recepire anche finanziamenti europei a favore delle aziende.
Per questi motivi ritengo che la legge debba essere approvata oggi e mi auguro che anche da parte dei colleghi di Commissione ci sia un voto favorevole o quanto meno di astensione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, la relatrice di minoranza la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Mi consenta di ripartire dal fatto personale, così come eravamo rimasti d’accordo, da un lato per ringraziare il Consigliere Carancini per la solidarietà e dall’altro mi fa piacere che l’Assessore Carloni abbia meglio precisato il suo intervento perché francamente quelle parole le avevo prese come minacce, nemmeno troppo velate. Diciamo che, per riprendere una sua espressione, erano minacce fuori contesto, anche perché non ho certamente bisogno dei suoi buoni consigli per essere difesa, so farlo discretamente bene da sola, d’altronde le mie erano semplicemente critiche di tipo politico. Sto svolgendo il ruolo di opposizione senza aver offeso nessuno.
Il principio è certamente condivisibile, d’altronde non è altro che ciò che la precedente Giunta ha fatto con grande soddisfazione, sono però le modalità che contesto, così come condivido anche le critiche del Crel - le ha riprese anche il Consigliere Cesetti - che non ha alcun interesse politico ed è un organismo indipendente.
Se l’Assessore Carloni è davvero umile come sostiene, forse avrebbe dovuto riflettere di più su quelle critiche, se non accetta quelle della sottoscritta e rispetto al funzionario, ora non c’è e mi dispiace, ne approfitto per formulargli i migliori auguri per il lieto evento. Quando ero l’Assessore, l’Assessore ero io e non il dirigente, che per quanto bravo faceva quello che l’Assessore gli diceva. La colpa di quello che si porta in Aula non può essere del dirigente, se c’è un Assessore, che esiste ed esplica nel migliore dei modi, come dovrebbe, il suo ruolo. Quindi non si può dire che la colpa sia del dirigente se l'Assessore sa far bene il proprio lavoro e se non condivide quello che il dirigente fa e dice, prende la penna e lo corregge. Io ed il dirigente non siamo stati d’accordo su tante cose, gliel’ho detto anche recentemente quando mi sono confrontata su questa proposta di legge, questo magari è anche un modello che funziona bene in Emilia-Romagna, ma nella nostra regione secondo me funziona poco, per non dire male. Con il dirigente più volte mi sono trovata non in perfetta sintonia, ma non è stato un problema perché faceva quello che la politica gli chiedeva. Come non accetto sempre da parte dell’Assessore Carloni le strumentalizzazioni sul lavoro della II^ Commissione. Consigliere Putzu, le riconosco grandi capacità, grande dialogo con l’opposizione e non posso che parlar bene della sua Commissione, credo che sia una di quelle che lavora di più, ci sono tantissime proposte di legge che vengono discusse. L’unica Commissione a cui non ho partecipato ero in aereo, verso la fine dell’anno scorso, ero in missione istituzionale, mi ricordo che mi sono addirittura collegata ad una Commissione mentre festeggiavo il mio anniversario di matrimonio, questo per dirle che non sono mai venuti meno - a differenza anche di attuali membri della Giunta che facevano parte di Commissioni - il nostro impegno e la nostra partecipazione.
Quello che ho sempre detto e l’ho ribadito anche nel mio intervento iniziale è che non condivido l’impostazione, quindi, non condividendola faccio francamente fatica a fare degli emendamenti.
Siamo tutte quante persone adulte e se qualcuno di noi, magari, perché no, anche qualcuno dei colleghi che non fanno parte della II Commissione in questa Aula, fa delle propose che la Commissione non ha valutato, non si può dire: “Ah! Perché non è venuto fuori in Commissione?” Non abbiamo un nostro pensiero autonomo? Non siamo in grado, forse qui a maggior ragione visto che, mi sembra, l’urgenza non c’è, di poter approfondire la discussione per il bene della nostra comunità? Ritengo che questo sia il senso dell’intervento del Consigliere Cesetti. Era un’opportunità in più che si dava all’Aula e mi dispiace che l’Assessore Carloni abbia parlato di livore come se una donna che con determinazione, con estrema convinzione, dichiara ciò che pensa, in qualche modo deve essere livorosa, questo lo dico ha tratti anche del sessismo, mi dispiace molto. Io non ho nessun livore nei confronti del pensiero della maggioranza rispetto a questa proposta di legge, non mi si dica che sono livorosa, io sono così, dico quello che penso, ne sono convinta, se ne faccia una ragione.
Non voglio tediarvi molto però perdono, anzi assolvo il Consigliere Marinangeli che non c’era nella legislatura precedente, ed anche il Consigliere Ausili di aver detto cose che non sono esatte. Ho tirato giù una serie di comunicati stampa dove si dà evidenza di un grande finanziamento che c'è stato nei confronti delle reti di impresa …, se non c'è tempo perché è scaduto non voglio infrangere le regole, ne approfitterò per darne notizia in II^ Commissione giovedì, chiederò che venga messa agli atti, così darò la possibilità a molti che non c’erano di sapere e di scoprire che il sostegno alle reti nasce ancora prima della precedente Giunta, d'altronde le piattaforme non sono forse reti di impresa? C’era l’Assessore Carloni a Jesi insieme a me quando abbiamo inaugurato la piattaforma 4.0. Avrei tanto voluto parlare dei risultati straordinari che abbiamo raggiunto con le risorse aggiuntive del sisma, parlo dei 15 milioni di euro che abbiamo dato proprio, pensate, per le piccole e medie imprese e le aggregazioni di impresa, abbiamo finanziato anche tante nuove assunzioni, lo condividerò in II^ Commissione.
Dispiace anche a me di non essere arrivati al voto unanime, non è certamente colpa del Consigliere Bilò che, devo dire, fino all'ultimo ha insistito affinché ci potesse essere un’apertura, ma questa è una legge che non ci convince. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Consigliere Putzu non si spazientisca perché la cosa mi potrebbe far piacere ed il suo dissenso per me costituisce uno stimolo, almeno questo.
Articolo 1 (Finalità), quando prima ho fatto riferimento al necessario coordinamento con altre leggi, ad esempio con quella istitutiva dell’Atim o della Svem, o con altre che noi abbiamo fatto, come quelle sul commercio, perché no, per dire che se uno si mette a lavorare qui e dice tu fai gli emendamenti sembra che uno li faccia per dispetto, ma ce ne vogliono centinaia solo su questo articolo, a parte che è discorsivo, ma se andate su Wikipedia leggete quali sono le caratteristiche della norma giuridica. Ogni norma giuridica possiede caratteristiche peculiari che consentono di distinguerla da altre tipologie di norma, ad esempio quelle religiose e quelle morali. Tra le principali ricordiamo: la generalità, la norma non è dettata per singoli individui, ma per un numero potenzialmente indeterminato di soggetti, ossia tutti coloro che si trovano nella situazione di chiamata, l’astrattezza, la positività, la coattività, eccetera per non farla lunga. Ad esempio qui si dice che la Regione promuove alla lettera a) l’aumento dell’impegno delle imprese nella ricerca e sviluppo e nell’innovazione, al fine di ampliare le opportunità di risposta al mercato, acquisire nuovi vantaggi competitivi, affrontare le sfide della sostenibilità e della trasformazione digitale; cito soltanto la lettera a) dell’articolo 1, qui ci vuole una sinergia con altre disposizioni, ad esempio queste attività immagino che dovrà farle la Svem, immagino che dovrà farle l’Atim, allora com’è possibile che una proposta di legge non preveda all’articolo 1 un riferimento ad altre leggi che questo Consiglio ha adottato, non 10 anni fa, qualche settimana fa? Vedete, qui c’è la necessità di un coordinamento.
Quando noi parliamo in Commissione dei testi unici - il Consigliere Marinelli annuisce perché anche lui ravvisa questa necessità - che vadano a disciplinare tutto … Se ho finito il tempo continuo dopo, su questo siamo contrari.
PRESIDENTE. Articolo 1. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinelli, Menghi Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Astenuti: Lupini.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Intervengo, Presidente, perché voglio che resti agli atti, non lo leggerà nessuno, per carità, però le imprese devono sapere perché voto contro.
Voto contro per la chiusura della maggioranza, nonostante le aperture del Vicepresidente Carloni, perché, ripeto e lo dirò anche dopo, questa legge o non ha la copertura finanziaria o se ce l’ha voi la prevedete per il 2023. Non si è mai visto una legge ad efficacia differita. Voi capite che una legge per poter dispiegare i suoi effetti immediatamente ha bisogno della copertura, anche soltanto per una minima attuazione, quindi significa che su questa legge non si muove paglia fino all’1 gennaio 2023, esattamente tra 11 mesi.
Voi capite che se l’avessimo rimandata in Commissione, visto che non può trovare applicazione prima di 11 mesi, avremmo fatto una buona legge.
Articolo 2 (Definizioni) – l’ha detto prima la Consigliera Casini – “1. Ai fini di questa legge: a) ricerca industriale è la ricerca applicata diretta ad acquisire nuove conoscenze e capacità, da utilizzare per sviluppare nuove soluzioni in grado di generare nuovi prodotti, processi o servizi”, ma si può dire una cosa diversa? Non si può dire, quindi che lo diciamo a fare? Sappiamo cos’è la ricerca industriale, quindi, basta semplicemente mettere: questa legge promuove la ricerca industriale, lo sviluppo sperimentale, e via dicendo. Non è possibile una cosa di questo tipo, che tra l’altro ci dice cos’è la ricerca industriale, lo sviluppo sperimentale. Mica potrebbe dire una cosa diversa, la Regione Marche, anche volendo, non può dare una definizione diversa di ricerca industriale. Poi il trasferimento delle conoscenze, pensate, e via dicendo, fino alla lettera n) si danno definizioni.
Questo non solo è un fatto estetico della legge, ma tutto questo la renderà difficilmente applicabile e sa perché, Presidente? Perché domani tutte queste definizioni di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, tutto questo scritto consente, rispetto ad un bando in cui uno non viene ammesso, non so quanti ricorsi al Tar e con quanti motivi. Questo è il punto! Per questo la legge deve innanzitutto disciplinare con chiarezza e sinteticità il caso concreto, non una cosa di questo tipo con cui ci vanno solo a spasso gli avvocati. Voto contro, Presidente.
PRESIDENTE. Articolo 2. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Consigliere Putzu, lei non si è beccato 300, 400 emendamenti su questa legge per migliorarla perché lei si comporta bene come Presidente di Commissione, ma non si spazientisca in Aula in quanto quello che sto dicendo non è una cosa di poco conto.
Anche qui, guardate come viene declinato l’articolo 3 “1. La Regione, in accordo con le organizzazioni imprenditoriali e sindacali, promuove lo sviluppo di aggregazioni di imprese che rappresentano le filiere di maggiore rilevanza economica, tecnologica e occupazionale, anche a partire dalle esperienze esistenti sotto la definizione di “cluster”, prioritariamente coincidenti o rientranti negli ambiti produttivi della Strategia di Specializzazione Intelligente, con l’obiettivo di rafforzarne la competitività e la capacità di innovazione. 2. Tali organizzazioni possono assumere la forma di associazioni o fondazioni (ma come? Perché la forma di associazioni e di fondazioni?), devono avere una rilevanza di livello regionale, carattere inclusivo e massimizzare il grado di integrazione tra le imprese e i comparti produttivi e di servizio legati – ma come si fa a scrivere una cosa del genere? - alle stesse tematiche tecnologico-produttive. Esse possono anche essere aperte a collaborazioni interregionali, sia in termini di prossimità geografica, sia in termini di complementarità di tipo produttivo o tecnologico, anche su scala europea o internazionale. La Regione riconosce le organizzazioni sulla base di manifestazioni di interesse. La Giunta regionale stabilisce i requisiti essenziali per le manifestazioni di interesse” Io dico se si può scrivere così!
Ora mi rivolgo al Presidente dell’Assemblea, lui ci può far poco, me ne rendo conto, però è un avvocato, si è mai vista una cosa del genere? Non si scrive su una legge una cosa del genere. Si dice che le organizzazioni sono fondazioni o associazioni. Punto!
Quando la Regione Marche ha riordinato le ex Ipab, cosa ha stabilito con legge regionale? Che le ex Ipab diventassero aziende di servizi pubbliche, oppure fondazioni di diritto privato ed infatti ci sono le fondazioni, ci sono a Senigallia, a Francavilla, a Macerata c’è l’Ircr che è un’azienda pubblica. Dice quello, punto! Poi aggiunge che l’azienda pubblica la controlla direttamente (articolo 19) mentre per le Fondazioni (articolo 20) c’è il codice civile. Questo si fa, questo si scrive.
Voto contro Presidente.
PRESIDENTE. Articolo 3. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Latini, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Anche qui “Sviluppo di una rete di strutture di ricerca industriale e trasferimento di conoscenze tecnologiche”, come si fa a non coordinare questo articolo con la legge istitutiva della Svem? Non dico dell’Atim, ma la Svem che l’avete fatta a fare? L’avete riordinata tutta, avete nominato il Presidente della Svem, non dice niente su queste cose qua? Non potrà dire niente? Non era necessario probabilmente qualche riferimento? Ad esempio qui poteva essere opportuno dire: “1. Al fine di costruire una rete dei soggetti dell’ecosistema regionale dell’innovazione, la Regione – poteva dire - anche attraverso i suoi enti strumentali, attraverso la Svem o l’Atim …”. Se non lo mettete ci dovrete tornare sopra, se non viene inserito e non viene coordinato poi non lo potrà fare.
Non è pensabile fare tutto questo popò di roba, scusate l’espressione, senza il coinvolgimento della Svem, che in modo sbagliato voi avete voluto, anche perché, respingendo un emendamento presentato da noi, l’avete individuata come ente pubblico economico. Un ente pubblico economico a differenza dell’Assam, di cui stiamo discutendo in I^ Commissione, che su espressa volontà della Giunta, e questo io lo condivido, sarà un ente pubblico non economico, con la conseguenza ad esempio che il personale diventerà personale pubblico, di diritto pubblico, con il 165, a differenza di oggi che è privato, sebbene assunto con tutte le garanzie e questo consentirà ad esempio di trasferire il personale.
Allora ad esempio se la Svem fa questo tipo di attività, potrà essere trasferito il personale? No, allora vedete qual è la necessità di interagire? Ma le leggete le proposte di legge quando le fate? Voto contro.
PRESIDENTE. Articolo 4. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Mi rivolgo al relatore di maggioranza, il tema è questo: le cose che io dico, e lei lo sa bene, non sono strumentali perché lei non potrà mai sostenere … Mi rivolgo a lei perché gli altri sono in modalità chiusura perché sanno che ho ragione, è normale, l’impatto della ragione è forse più forte del sentimento e quando uno non ce la fa a resistere cosa fa? Si chiude aprioristicamente, non si apre alla forza della ragione perché non riuscirebbe a resistere. Questo è il concetto, non lo fanno apposta, non perché non sono generosi, ma perché sono consapevoli di non riuscire a resistere alla forza della ragione, si chiudono, si schermano, si blindano, quindi, mi rivolgo a lei perché sa che è come dico io, sa che non ci può non essere una interazione con la Svem ad esempio, allora ci doveva essere questo coordinamento e siccome lei è sempre molto attento e appassionato bisogna fare qualche sforzo in più di ascolto. Io non ho voglia di parlare, però non è possibile …, ad esempio fatevi fare le relazioni sulle propose di legge da coloro che non le hanno scritte, altrimenti se la cantano e se la suonano, potete fare questo: fatevi fare la relazione da coloro che non hanno redatto la legge, perché dico questo? Perché può essere un’opportunità, magari quell’occhio non é “viziato” perché è difficile che uno faccia una relazione e poi colga qualcosa che non va, ha la presunzione di aver scritto bene, magari fatela fare ad un soggetto diverso che può cogliere, come avrebbe intuito in questo caso, come ho fatto io, queste necessità perché poi ci dovrete tornare, tra l’altro facendo così il sistema non funziona. Voto contrario.
PRESIDENTE. Articolo 5. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Cesetti, Santarelli.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 6. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. … oltre che per le considerazioni che facevo prima, molto brevemente, perché manca anche qui il minimo coordinamento: “1. Per le finalità di cui all’articolo 1, la Giunta regionale promuove, inoltre, in accordo con le organizzazioni imprenditoriali, professionali e sindacali, nonché con le istituzioni della ricerca e dell’alta formazione, in primis le Università, programmi e iniziative per favorire il rafforzamento dell’ecosistema e della competitività”, come si fa a non fare un riferimento alla Svem? Poi mica lo potrà fare, quindi, anche qui, Presidente, voto in modo contrario perché la legge oltre che troppo discorsiva è assolutamente insufficiente in quanto manca il minimo coordinamento che è assolutamente necessario con altre disposizioni di legge regionali.
PRESIDENTE. Articolo 6. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 7. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Anche su questo, Presidente, avrei voluto trovare un articolo per votare a favore, ma è impossibile, anche qui manca il minimo coordinamento, come si fa a non dire “anche per il tramite della Svem” a tutti questi tipi di attività “1. … operanti negli ambiti produttivi definiti dalla Strategia regionale …”, non lo so, capisco che chi magari l’ha scritta non conosceva altre disposizioni regionali, però a me francamente mi sembra che questa legge non potrà conseguire nessuno dei suoi effetti. Siamo contrari.
PRESIDENTE. Articolo 7. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 8. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Questo richiama l’articolo 6, comma 1, lettera b) progetti per l’innovazione e la diversificazione di prodotto o servizio delle piccole e medie imprese, udite, siccome immagino che vi costringano a votarlo, ma non lo avete letto, ve lo leggo io: “1. La Regione sostiene, inoltre, ai sensi della lettera b) del comma 1 dell’articolo 6, la realizzazione di progetti per l’innovazione di prodotto o di servizio da parte delle piccole e medie imprese e delle microimprese, volti a favorire la diversificazione produttiva, anche attraverso l’utilizzo di risorse e competenze esterne e servizi nel campo delle tecnologie applicate, delle tecnologie digitali, dell’ingegneria, del design e delle discipline artistiche, del marketing e della comunicazione, delle scienze sociali” e qui c’è il punto che dice: “anche attraverso l’utilizzo di risorse e competenze esterne”, io non so quali possano essere le risorse esterne, in ogni caso anche questo andrebbe disciplinato, forse qui è svelato l’arcano, forse anche qui si vuole ricorrere all’esterno, forse aveva ragione il Consigliere Carancini, forse ha ragione l’Università di Urbino Carlo Bo, non io, quando dice che qui si crea un’ulteriore sovrastruttura, quindi un carrozzone.
Anche qui, vedete, il coordinamento con la legge istitutiva della Svem era il minimo dovuto, sembra che si parli della Svem in contumacia perché svolgerà questo tipo di attività, però qui non c’è traccia. Siamo contrari, Presidente.
PRESIDENTE. Articolo 8. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 9. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. “Per promuovere un avanzamento delle conoscenze”, le conoscenze o ci sono o non ci sono, che significa un avanzamento delle conoscenze? Nuove traiettorie di sviluppo? Siamo contrari, Presidente, perché anche qui …, oltre questo modo discorsivo che dice tutto e il contrario di tutto, “per promuovere un avanzamento delle conoscenze, la connessione con le principali traiettorie di innovazione tecnologica a livello internazionale”. Mi spiegate come non sia necessario almeno un riferimento, non dico alla Svem, ma all’Atim, che è l’agenzia per l’internazionalizzazione. L’innovazione tecnologica a livello internazionale è per le imprese, Consigliera Bora, anche per le imprese del turismo o no?
Se abbiamo fatto l’Agenzia del turismo e dell’internazionalizzazione, com’è pensabile che non ci sia un coordinamento tra queste norme e quelle che vanno ad istituire quelle strutture? Siamo contrari.
PRESIDENTE. Articolo 9. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 10. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Anche qui: “1. Per accelerare la circolazione delle conoscenze e la consapevolezza delle opportunità tecnologiche e di innovazione, specialmente alle piccole e medie imprese e alle microimprese, la Regione promuove, ai sensi della lettera d) del comma 1 dell’articolo 6, iniziative finalizzate alla familiarizzazione con le soluzioni tecnologiche applicabili all’attività delle imprese, a partire da quelle sviluppate con i progetti di cui all’articolo 9 o con altri progetti di ricerca. In particolare, le conoscenze e le possibili soluzioni applicabili possono afferire …”, Consigliere Marinelli, lei è il Presidente della I^ Commissione, ma converrà con me che non si può scrivere un articolato di questo tipo. Questa è una lettera che il dirigente fa ad un insieme di imprese in cui dice quali sono gli interventi a sostegno della circolazione e della diffusione. Allora io dico all’impresa tal dei Tali, XYZ, che questa struttura regionale per accelerare la circolazione delle conoscenze, la consapevolezza e l’opportunità della sua impresa intende assumere questa iniziativa, questa è una lettera, un attestato di buone intenzioni, non è una norma. La legge ti dice quello che devi fare, quello che puoi fare, come lo devi fare, come lo potrai fare, possibilmente come lo devi fare e la sanzione nel caso tu contravvenga a quel percorso, in questo caso potrebbe essere l’esclusione. Una legge non si scrive così e poi attraverso chi lo fa questo? E se la Svem e l’Atim non fanno questo, che fanno? Che le avete riorganizzate a fare? Se non mettiamo qui questo coordinamento domani lo potranno fare? Secondo me no, quindi, ripeto, per questo votiamo contro, convintamente contro, perché questa è una legge che non potrà avere, tra l’altro, la minima attuazione, è un attestato di buone intenzioni, è peggio della legge sul saltarello e sulle infiorate, almeno in quelle gli obiettivi sono giusti e potranno essere perseguiti, qui non sono giusti gli obiettivi perché sono generici e non è la strada per poterli conseguire, anche perché non sono neanche individuati. Siamo contrari.
PRESIDENTE. Articolo 10. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Astenuti: Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 11. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Anche qui: “Modalità di intervento della Regione”, e ci siamo, “1. La Regione, per l’attuazione degli strumenti di sostegno alle imprese e alle strutture di ricerca industriale e trasferimento tecnologico di cui a questa legge, opera attraverso procedure valutative a graduatoria o a sportello. La procedura valutativa, nei casi di progetti di particolare rilevanza e impatto economico territoriale, può essere seguita, per i progetti selezionati, da una fase negoziale, secondo le modalità stabilite dalla Giunta regionale. I progetti di cui all’articolo 9 possono essere realizzati anche attraverso il ricorso allo strumento degli appalti pre-commerciali”. Ma stiamo scherzando? Ma dov’è stata copiata una cosa del genere? Come si fa anche qui a non coinvolgere e quindi a non prevedere il coordinamento con l’Atim e con la Svem? Poi continua: “2. I contributi vengono concessi in coerenza con la disciplina europea vigente per gli aiuti di Stato a seconda dei progetti e con il vigente regolamento de minimis”. Questo non c’è bisogno di scriverlo, è inutile, ci mancherebbe che i contributi non siano coerenti con la disciplina vigente europea sugli aiuti di Stato, sennò mica sarebbe possibile. C’è bisogno di scriverlo? Questa è una excusatio non petita però è una excusatio non petita accusatio manifesta, dicevano i latini. Poi continua: “3. Beneficiari degli interventi regionali possono essere imprese, strutture di ricerca appartenenti alla rete di cui all’articolo 4, Università e centri di ricerca, digital innovation hubs, le organizzazioni di filiera di cui all’articolo 3”. Come si fa a non mettere tra i beneficiari degli interventi regionali, ad esempio, l’Atim o la Svem, lo avete detto voi che si finanziano con le risorse regionali, statali ed europee, e qui non ce lo mettete? Se non ce lo mettete mica lo potete fare dopo, perché poi potrebbe arrivare qualche altra struttura di ricerca o qualche altra Università che, se voi coinvolgete la Svem o l’Atim, può dire no, tu questo non si può fare, anche questo aspetto andava chiarito. Siamo contrari.
PRESIDENTE. Articolo 11. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Astenuti: Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 12. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. “(Comitato di valutazione) 1. La selezione dei progetti finanziabili è effettuata da un Comitato di valutazione - come si fa a dire che un progetto è finanziabile se poi la selezione la deve fare …, un progetto è finanziabile dopo che ha fatto la selezione o no? Quando si sa se un progetto è finanziabile o meno? Dopo che è stata fatta la valutazione, allora non si può dire prima che è finanziabile, chi lo dice? - composto, nel rispetto del principio di parità di genere, da un massimo di cinque membri in maggioranza esterni e di comprovata competenza ed esperienza scientifica, tecnologica e industriale e in carica di norma per tre anni. Almeno due dei membri, tra cui il Presidente, devono rientrare nell’elenco dei valutatori accreditati dal Ministero dell’università e della ricerca o nell’elenco dei valutatori dei progetti europei”, diamo qualche altro incarico, sono poltrone, d’altra parte questa diventa altro che Poltrone e Sofà! Siamo contrari Presidente.
PRESIDENTE. Articolo 12. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Astenuti: Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 13. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Più generica di questa: “La Giunta regionale, nell’applicazione delle misure previste da questa legge, attiva le opportune consultazioni con il partenariato economico e sociale e della ricerca, nelle forme previste dalla normativa regionale o, a seconda delle fonti finanziarie attivate, nell’ambito degli organismi previsti dai vari programmi”. Questa non serve a niente, serve solo per una cosa semplice, per far fare qualche ricorso a qualche avvocato se domani tu escludi uno da un finanziamento.
E’ talmente generica che possono appellarsi a tutto dicendo che è stato fatto in modo inadeguato, in modo non sufficiente e ti sparano un ricorso. Serve solo a questo, non serve a niente, è come se dicessi che per espletare il mio mandato, ahimè, devo relazionarmi con voi sotto il profilo istituzionale, per il personale sono contento, ci mancherebbe altro, però il resto … Siamo contrari.
PRESIDENTE. Articolo 13. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 14. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. “1. Il Consiglio-Assemblea legislativa regionale controlla l’attuazione di questa legge e valuta i risultati ottenuti dalle azioni intraprese - mi spiegate come potrà farlo? Questa norma è efficace - per le finalità di cui al comma 1, la Giunta regionale, con cadenza biennale, presenta al Consiglio-Assemblea legislativa regionale una relazione che descrive e documenta le azioni e gli interventi attivati, indicando i progetti approvati, i beneficiari, le risorse …” ma questa legge, lo dite voi, non potrà avere attuazione prima dell’1 gennaio 2023 perché non c’è la copertura finanziaria! E la cadenza biennale, se non la può avere prima dell’1 gennaio 2024, scade l’1 gennaio 2026 quando, tra l’altro, ci sarà un altro Consiglio. Come si fa a scrivere una cosa del genere? Deve fare una valutazione di che? Poi andiamo sulle norme finanziarie.
Una legge che non può trovare attuazione prima dell’1 gennaio 2024, tra due anni, non può tornare in Commissione per una settimana per essere migliorata e magari per trovare la copertura finanziaria minima di qualche centinaia di migliaia di euro perché possa essere attuata da subito? E’ una presa in giro nei confronti delle imprese e noi non ci stiamo a questa presa in giro perché, l’avete scritto voi, questo è una presa in giro! Io capisco che non frega niente a nessuno in questa regione, ma noi su questo ci dovremmo fare i manifesti e appiccicarli su ogni porta d’impresa per dire dove sta la presa in giro inaccettabile, perché una legge, che è una presa in giro, non è soltanto una presa in giro per il mondo delle imprese, per i cittadini, ma è una presa in giro anche per me, anche se voto contro.
Io non ci sto a fare questa fatica per essere preso in giro, questo è il punto. Non poteva tornare in Commissione? Dove sta l’urgenza se prima dell’1 gennaio non potrà essere attuata? Dove sta la coerenza di questo articolo 14 che prevede la valutazione e la relazione dopo due anni? Ma le leggete queste cose? Voto contro.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Avrei preferito continuare ad ascoltare le dichiarazioni del Consigliere Cesetti, che vedo molto attivo in quest’Aula, comportamento forse utile per la diretta streaming, non so per quale motivo.
Sono anche arrabbiato perché io condivido tutto e come sa a volte ci troviamo in sintonia, ma alzare i toni in questo momento credo che sia controproducente per lei perché giustamente i colleghi di maggioranza della Lega mi hanno detto: “Ma questi c’erano in Commissione? Che avete fatto?”
Posso giustificare la Consigliera Bora che addirittura si è collegata da remoto, in quanto relatrice, ma lei dove stava Consigliere Cesetti? Se vuole fare dei manifesti, li faccia, a noi fa molto piacere perché più manifesti fate, dicendo che questa maggioranza vuole fare leggi per dare un impulso alle imprese …, senza però dire quello che lei ha proposto perché se nei manifesti ci metterà gli emendamenti che ha fatto, vedrà che rimarranno vuoti, ci potrà mettere il simbolo del PD, ma dei suoi emendamenti e delle sue proposte non ci sarà traccia.
Quello che mi dispiace, Consigliere Cesetti, è che finora da lei ho ascoltato solo critiche, mi creda avrei preferito che avesse fatto 300 emendamenti perché li avremmo discussi e ci saremmo scontrati, ma in questo momento sentirla attaccare così ferocemente una maggioranza …
Su questo tema possiamo dibattere, ho persino ascoltato il suo ormai ex capogruppo dire: “Facciamoci i manifesti”. Penso che non sia bello, ma lo dico per voi perché noi siamo contentissimi. Se voi criticate questa legge magari i cittadini potranno dire che una parte dell’opposizione critica la maggioranza per le leggi che fa, però a noi non serve fare i manifesti perché è importante portare gli atti in Aula e ritengo che questo sia per tutti noi il manifesto migliore, ovvero fare le leggi. Si può migliorare? Sicuramente. Si possono fare proposte sulla valutazione finanziaria? Ci mancherebbe altro, è giusto, ma andare allo scontro così ferocemente in Aula non lo trovo giusto. Mi perdoni, Consigliere Cesetti, glielo dico con il gran rispetto e stima che ho nei suoi confronti.
Il voto di Fratelli d’Italia è favorevole.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto il Consigliere Bilò.
Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Non volevo intervenire, ho ascoltato gli interventi di tutti, ho fatto la mia relazione, che ritenevo un intervento abbastanza completo ed esaustivo, sicuramente si può fare meglio, però faccio fatica a sostenere oggi qui gli interventi e le affermazioni del Consigliere Cesetti in merito agli articoli. Magari in alcuni casi li posso anche capire e sostenere, ma mi dispiace addirittura essere arrivati ai manifesti perché, come ha detto il Presidente Putzu, mi avrebbe fatto piacere un confronto in Commissione o in Aula, con degli emendamenti da discutere uno per uno, con fatica, magari trovando in qualche emendamento qualche giusta considerazione da sostenere, ma così, in questi termini, c’è una chiusura.
Ci siamo chiariti all’inizio che non c’era margine perché tutta la struttura della legge non andava condivisa, era fuori luogo, non era eccepibile in nessun caso, e adesso - magari con la giusta intelligente apertura dell’Assessore Carloni, anche nostra in Commissione, che non è che non siamo aperti - fare tutta questa discussione arrivando pure ai manifesti mi fa dispiace.
Non dico altro, andiamo avanti, ritendo che sia una buona legge, tutto è perfettibile e migliorabile, ma sicuramente avremmo fatto un buon lavoro se avessimo ragionato in Commissione arrivando qua con una discussione e tanti emendamenti. Non è la paura del lavoro o dei tempi, è questo modo di agire, il metodo, il modo è sbagliato, Consigliere Cesetti, glielo dico in amicizia, come fa tante volte lei.
Penso che questa legge possa dare un contributo importante alle nostre aziende, alle nostre imprese ed ai giovani ed in questo momento non possiamo perdere tempo.
Lei dice che non ci sono finanziamenti, credo che l’Assessore, la Giunta ed il Presidente Acquaroli non siano così sprovveduti e non abbiamo pensato di finanziarla, anche perché arriveranno i finanziamenti europei.
A volte ho pensato tra me e me, ma prendiamo proprio per sprovveduti i funzionari delle Commissioni, della Giunta, l’Assessore, il Vicepresidente, anche noi stessi? Ci ha dato degli ignoranti e questo mi dispiace, ignoranti in senso legislativo. Grazie.
PRESIDENTE. Articolo 14. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 15. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Parto dall’ultima affermazione del relatore di maggioranza Consigliere Bilò, non possiamo perdere tempo. Il contenuto di questo articolo dimostra che quello che voi dite non è assolutamente vero perché, come è già stato detto in sede di discussione, il vostro stanziamento di 4.100.000 euro è per il 2023, ma c’è di più rispetto a questo articolo. La prima versione, che voi avete depositato, lo dico alla maggioranza, parlava di uno stanziamento di 1.000.000 nel 2021, allora mi chiedo: siccome oggi questa previsione è stata modificata, dove sono finite quelle risorse? Perché il milione previsto nel 2021 non è stato previsto nel 2022? E’ una esemplificazione di quello che è un po’ il significato, la dimostrazione plastica che in realtà non vi è all’interno di questa legge una vera e propria programmazione.
In sede di discussione abbiamo detto quali sono i dati che consistono, che fanno da fondamento, da ponte per l’emissione di una legge come questa? Non esistono, perché 4.100.000 e non 2.400.000, piuttosto che 14.200.000. 4.100.000 è una cifra messa lì sulla base, almeno dai documenti messi a disposizione, assolutamente inesistente, non c’è la necessità …
(interventi fuori microfono)
Romano CARANCINI. Quindi, quello che si vuol dire è che in sostanza quello che voi sostenete, quindi, la necessità di un intervento immediato, questa ansia, non è vero, altrimenti avreste stanziato le risorse nel 2022.
A questa domanda semplice, Consiglieri Bilò e Putzu, non avete risposto, avete detto: “Prenderemo i finanziamenti dall’Europa”, ma perché non utilizzate le risorse che avevate peraltro già previsto nel 2021? E’ una legge bandiera.
Quando il Consigliere Cesetti interviene cerca di farvi capire - voi dite: “Perché non siete venuti con gli emendamenti? – che questa è una legge inapplicabile, sta tentando di rappresentarvi che il contenuto … La legge è la capacità di raccordare un indirizzo alla capacità di scaricare a terra quel principio, voi pensate che qui ci sia? Non esiste, non c’è.
Quando dite: “Dovevate venire con gli emendamenti”, a me verrebbe da dire che questa è una legge inutile, primo perché l’Europa, qualora si volessero utilizzare quelle risorse, ci avrebbe consentito di fare, è una legge dirigistica perché alcune norme, l’articolo 4 ed anche altre citate, fanno sì che la Regione diventi addirittura la complicazione degli affari semplici, quello che una volta si chiava l’Ucas (Ufficio Complicazioni Affari Semplici). Organizzazione, reti, sovrastrutture che complicano e le aziende non vogliono questo! L’assenza di una possibilità di collegamento libero con le Università, ecco perché abbiamo tentato di dirvi riguardiamola, perché è una legge inutile.
Da questo punto di vista penso che non vi sia una visione organica e non vi sia la capacità di poterla applicare concretamente in maniera liberale verso tutte le nostre aziende e le nostre Università.
PRESIDENTE. Articolo 15. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 16. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Vede, Consigliere Bilò, mi sono sempre rivolto a lei come relatore, poi che lei sia anche un amico è fuori discussione, le duole sa perché? Non per il mio atteggiamento, ma perché sa che quello che dico risponde al vero.
Ho già detto e lo ripeto in quest’Aula, in II^ Commissione, tant’è che ho chiesto l’autorizzazione al Consigliere Mastrovincenzo di votare contro su un provvedimento rispetto al quale loro si erano astenuti, ho sempre detto che avrei votato contro gli atti della Giunta, non avrei mai più presentato emendamenti ed avrei avuto un atteggiamento diverso rispetto agli atti presentati dal Presidente della Commissione o dai colleghi Commissari, anche di maggioranza.
In Commissione non ho detto nulla e questo sarà sempre il mio atteggiamento da ora in avanti e faccio questo perché la Giunta si è sempre dichiarata sorda alle nostre richieste, non solo, ma quando noi in Commissione, come prima ad esempio, abbiamo condiviso degli emendamenti nostri, approvati all’unanimità, poi in quest’Aula sono stati cassati.
Quindi parlo in Aula, su questo però, anche qui, c’era la disponibilità ed ho presentato la richiesta di rinvio dell’atto in Commissione ed ho motivato il perché sulla base di quelle cose che avevo detto. Perché l’ho fatto oggi? Dopo l’apertura dell’Assessore Carloni, che si è dimostrato disponibile a dei miglioramenti, io ho detto subito: “Rinviamo l’atto in Commissione, torniamo lì, ci mettiamo a lavorare, apportiamo degli aggiustamenti, li concordiamo e il PD vota a favore”. Questo abbiamo detto! Allora, come fate a dire che noi siamo chiusi, voi siete chiusi!
Di fronte a queste considerazioni, lo dico al relatore di maggioranza, si poteva fare perché non c’è tutta questa urgenza e se voi differite l’applicazione della legge minimo al 2023/2024 ci stava il tempo per una settimana o quindici giorni in Commissione. La vedevamo, l’aggiustavamo e noi avremmo votato a favore di questa legge perché le finalità sono giuste, però non potranno essere conseguite con una norma scritta in questo modo!
Ed i giovani di cui parlate li illudete con questa …, ed i manifesti … - noi non abbiamo le risorse, per questo mi rivolgo al mio capogruppo perché su una iniziativa politica decide lui - certo che sarebbero da fare i manifesti, ma è un atto politico il manifesto, per dire che cosa? Che è una legge che non potrà essere mai applicata? Che non potrà mai conseguire alcun effetto? Che non ha la copertura finanziaria, che c’è un’efficacia differita? Che nonostante il tempo, da qui all’efficacia, non è stato concesso di fare un lavoro migliorativo all’interno della Commissione. E’ così, Consigliere Bilò, e voi non potete dire che queste mie considerazioni sono offensive, assolutamente, non dico e non penso in alcun modo che voi “siete ignoranti” anzi, tante cose ho da imparare da voi, dico semplicemente che questa legge magari non l’avete letta fino in fondo, come capita a me tante volte, anche a me capita di non leggere le norme perché mica possiamo arrivare a tutto. Dico senza difficoltà che questa legge sotto il profilo della tecnica legislativa dal mio punto di vista è stata scritta con i piedi. Tutto qui.
PRESIDENTE. Articolo 16. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 17. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Questo articolo dice: “Ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore di questa legge continuano ad applicarsi le norme previgenti”. Significa che ad un procedimento nuovo, da domani mattina, si applica che cosa? Questa legge? Ma come potrà applicarsi se non ha efficacia perché la copertura parte dal 2023? Capite la rilevanza della norma transitoria? Ma per capire questo non bisogna essere un cultore del diritto, ed io sicuramente non lo sono perché faccio politica specialmente qua dentro e basta, però va da sé. “Ai procedimenti in corso si applicano le norme previgenti”, significa che ad un procedimento nuovo si applica questa legge, come potrà applicarsi una legge che è inapplicabile perché non ha la copertura finanziaria? Ditemelo voi!
Queste sono osservazioni che ovviamente il Ministero competente, quando valuterà se impugnarle o meno …, lo so che non guardano niente, perché se le guardassero dovrebbero dire quanto meno di apportare dei correttivi. Questa è una cosa che grida vendetta sulla disposizione transitoria, è la prova del nove che purtroppo, ahimè, ha ragione il Consigliere Cesetti su quello che ha detto finora! Voto contro.
PRESIDENTE. Articolo 17. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Borroni, Cancellieri, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Credo che in questa lunga discussione siano già state ampiamente motivate le ragioni che portano il gruppo del Partito Democratico ad un voto, ahimè, contrario.
Prima di tornare brevemente su queste motivazioni vorrei però dire, visto che più volte da parte della maggioranza è stata invocata una pseudo maggiore necessità di confrontarsi in Commissione, volontà che però non può essere ad intermittenza, che in II^ Commissione è un piacere confrontarsi, però io ed anche altre colleghe di opposizione, penso alla Consigliera Lupini, abbiamo dovuto chiedere, anzi sollecitare più volte ad altre Commissioni l’avvio del confronto. Ho proposte di legge che addirittura ho presentato oltre 6 mesi fa e ancora devo capire chi sono i relatori. Quindi, a me fa molto piacere che oggi si riscopra il piacere di confrontarsi in Commissione, però questo deve valere per tutte le proposte di legge. Dopodiché ho messaggi inviati al relatore di maggioranza, che ringrazio per la sua disponibilità, di oltre un mese fa e se oggi non si è arrivati, lo ripeto per l’ennesima volta, al voto unanime, non è certo per colpa sua. Se noi rileggessimo quei messaggi vedremo che non c’erano i presupposti per arrivare ad un voto favorevole, quindi non si può certo attribuire la colpa del voto non favorevole a pseudo mancati confronti in Commissione.
Concludo dicendo che questo vuoto si riferisce al metodo e non certo al contenuto anche perché in tutti gli interventi attivati dalla precedente Giunta, l’aggregazione è stata una delle priorità trasversali che ci si era posti per far fronte alle criticità legate alla ridotta dimensione aziendale, che spesso non consente alle imprese di disporre, ad esempio, delle economie di scala necessarie per attivare i progetti di ammodernamento e di innovazione, anche per attingere al mercato di capitali e per affrontare i mercati internazionali.
Sempre in quest’ottica sono stati incentivati l’aggregazione fra imprese e il sistema della ricerca e dell’innovazione, cioè tra Università e enti di ricerca e di innovazione, al fine di facilitare una contaminazione fra competenze tecniche e scientifiche e rendere più veloce il trasferimento dei risultati della ricerca al mercato.
Si sono privilegiate le reti e le filiere non solo verticali, cioè quelle tra impresa leader committente e impresa della subfornitura e della componentistica, ma soprattutto le cosiddette filiere orizzontali che hanno permesso di ibridare le competenze anche di settori ed ambiti diversi, mi riferisco ad esempio alle imprese manifatturiere che appartengono a settori diversi, come: meccanica, calzature, tecnology providers, imprese di servizi.
Al 31 dicembre 2019 è l’ultima fotografia che ho potuto portare con me perché, come sapete, la legislatura si è interrotta prima della fine dell’anno successivo, ma i risultati positivi si sono dispiegati anche successivamente. Basti pensare ad esempio al comunicato stampa di ieri dell’Assessore Carloni, con il quale si fregia di questi 4,5 milioni per l'artigianato tradizionale ed artistico, pensate che ci riferiamo ad una delibera del 4 ottobre 2021, con una copertura di bilancio 2020/2022 approvata dalla precedente Giunta, con ogni probabilità anche le risorse 2021 non impegnate.
Ricordo per il settore artigianato il Fondo regionale stanziato dalla precedente Giunta, i cui risultati si stanno dipanando ancora oggi, 6.130.000 euro anno 2020, 5.166.000 euro anno 2021, 4.400.000 euro per l’anno 2022, per un totale di circa 15.700.000 euro, ogni annualità ha una copertura superiore a quella che prevede la presente legge, però, tornando al 31 dicembre 2019, sono state finanziate, lo dico ai Consiglieri di maggioranza che non c’erano nella precedente legislatura, 111 filiere che coinvolgono 529 imprese, 58 organismi di ricerca e 15 strutture del sistema socio-sanitario. Le filiere si concentrano prevalentemente nell’ambito del made in Italy ed hanno come obiettivo la crescita della competitività delle imprese, soprattutto nei mercati internazionali.
Al secondo posto poi si sono collocate anche le filiere di ricerca e sviluppo, che hanno attivato reti molto lunghe, a volte anche transregionali. Quando parliamo di rete, ad esempio, mi vengono in mente anche gli accordi per l’innovazione che abbiamo finanziato, lo dicevo, che sarà oggetto, me lo consentirà il Presidente Putzu, della prossima Commissione e lo dico non solo per onor del vero ma perché spero che questa Giunta possa fare meglio, viste le maggiori risorse di cui potrà disporre.
Ribadisco il voto contrario del Partito Democratico e chiedo l’appello nominale a nome della sottoscritta e dei Consiglieri Cesetti e Mastrovincenzo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Il gruppo Lega è favorevole a questa legge, che ha il merito di essere strategica in quanto va in una direzione precisa: investire sul talento, sull’innovazione e sulla ricerca. E’ una norma che ha il merito di scommettere sulla nascita e l’intensificazione delle sinergie tra la piccola e media impresa, le Università e i Centri di ricerca, che sono anche i luoghi dove i giovani possono mettere a frutto le loro capacità; ha anche il merito di voler massimizzare gli sforzi economici e la conoscenza tentando di incanalare tutte le risorse per creare un sistema competitivo, dinamico e innovativo.
Le nostre imprese hanno bisogno oggi più che mai della vicinanza della Regione e della Giunta regionale e questo è quello che stiamo facendo, quindi mi sento di ringraziare sia il Vicepresidente Carloni, tutta la Giunta, tutti i Consiglieri ed i componenti della Commissione che hanno lavorato su questo testo. Poi quello che è successo nella discussione odierna ci sta un po’ di tutto, si è parlato di Promessi Sposi, si è parlato di Miss Italia, non lo so forse sono problemi che agli imprenditori o alle filiere non interessano più di tanto, forse si è cercato di arraffare un po’ la discussione, confondere le idee, non concentrarsi sul fatto che c’è attenzione verso le imprese. E’ vero che le risorse non sono tante, ma speriamo di poterne aggiungere, se più non ce ne sono dipende dal momento, dalla situazione attuale. Tutti noi avremmo voluto mettere più risorse e metterle già da oggi, però sicuramente va nella direzione di fare sinergia e le aziende hanno bisogno della vicinanza della Regione Marche, hanno bisogno di fare sinergia, di colloquiare, di lavorare insieme alle Università ed ai Centri di ricerca. Penso che questo sia fondamentale.
Capisco che alla minoranza qualche volta può anche far male che certe leggi vengano approvate, che vadano ad incidere sul tessuto economico e diano dei benefici alle nostre aziende ed ai nostri cittadini, però mi sembra che alcune critiche siano state un po’ esagerate e sul fatto della collaborazione, non collaborazione da parte anche di qualche componente delle minoranze, non ho capito bene qual è la sua posizione, si è capita, ma in modo non molto chiaro.
Quindi, dico che è stato fatto un buon lavoro che potrà essere migliorato, su questo siamo tutti d’accordo, non siamo perfetti, però il risultato è sicuramente buono e andremo avanti su questa strada.
Grazie a coloro che ci hanno lavorato, al Vicepresidente Carloni e a tutta la Giunta, come ho detto all’inizio il voto della Lega è convintamente favorevole a questa proposta di legge.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Brevemente per fare la dichiarazione di voto a nome di Fratelli d’Italia.
Ovviamente voglio ringraziare tutti i Consiglieri per aver portato un contributo importante su questo tema, in particolare i Consiglieri relatori di maggioranza e di minoranza, ricordo anche per correttezza che la Consigliera Bora aveva già fatto delle osservazioni prima di venire in Aula, lo ricordo benissimo.
Mi è dispiaciuto invece ascoltare da qualche altro Consigliere delle critiche a volte strumentali, però credo che anche in questa Aula sia fondamentale il confronto, ascoltare le critiche per poi renderle attrattive nei confronti di chi le ha fatta, ma soprattutto per attuarle e migliorare le leggi.
Ringrazio l’Assessore Carloni che è tornato per il voto e che ha dato un contributo anche rilevante, ci ha supportato ed aiutato
Non posso che esprimere soddisfazione, quello che chiedo ai colleghi della Commissione è di poter fare anche delle proposte in quella sede e per onestà intellettuale ricordo, l’avevo già detto, che il Partito Democratico non solo per correttezza aveva fatto attenzione, ma aveva già avvisato il sottoscritto di una battaglia in Aula, aveva avvisato di un voto contrario, l’ho detto prima per correttezza ed onestà intellettuale.
Quello che dico però è che grazie a questi momenti dovremmo sempre guardare il bicchiere mezzo pieno perché le varie critiche che sono state fatte, i vari interventi anche del Consigliere Cesetti, al quale ovviamente riconosco passione, studio e competenza su alcuni temi …
Sono certo che troveremo delle soluzioni su altre proposte ad iniziativa della Giunta, ma sono certo che con questa proposta di legge - ringrazio quindi il Vicepresidente Carloni e gli uffici - potremo dare delle risposte alle imprese per innovare, per trovare delle soluzioni, per colmare quel gap che precedentemente a volte c’era. Mi auguro ovviamente che un domani l’opposizione possa ricredersi nel dire: in effetti abbiamo criticato questa legge, in effetti volevamo migliorarla. Spero che da qui a 4/5 anni questa norma possa dimostrare che la maggioranza aveva ragione, che l’Assessore Carloni aveva ragione e certo non è stata scritta con i piedi, questo mi preme dirlo, mi preme confermarlo.
Su questa legge dichiaro quindi il voto favorevole del gruppo Fratelli d’Italia.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Carloni.
Mirco CARLONI. Grazie, Presidente. Voglio ringraziare il Consiglio, soprattutto il Presidente della Commissione attività produttive Consigliere Putzu ed il Consigliere Bilò che hanno difeso e sostenuto tra gli altri l’iniziativa. Mi scuso anche per essermi assentato, ma era in corso la Conferenza delle Regioni ed io presiedo il tavolo delle attività produttive, quindi avevo una responsabilità ed avevamo diverse delibere importanti nella Commissione attività produttive della Conferenza Stato-Regioni. Presiedendola non potevo esimermi, quindi ho pensato che alle 14,00 la legge fosse stata già approvata, invece non lo era, quindi mi scuso se per un periodo non ho potuto partecipare ai lavori.
Ho sentito alcune critiche secondo me davvero pretestuose e infondate, ma non voglio fare polemica ed a conclusione sono fortemente convinto che stiamo facendo una legge importante, con significati strategici, con una visione non solo illuminata, ma coerente con i tempi che viviamo.
Proprio oggi pomeriggio nella riunione di tutti gli Assessori alle attività produttive si è discusso del Tavolo sulle filiere che sarà proprio il focus di tutto il Recovery e di gran parte delle risorse messe a disposizione nella prossima programmazione.
Mi dispiace che questo non sia stato compreso, ma noi cerchiamo di fare quello che pensiamo sia giusto per la nostra economia e per i nostri cittadini.
Le filiere saranno il soggetto beneficiario di tanti contributi per il sostegno e la crescita del sistema produttivo per una ragione molto semplice, in quanto tutti sappiamo che una delle nostre grandi criticità è la dimensione aziendale, è la sottocapitalizzazione, è la frammentazione della logistica, della produzione, della competenza, del trasferimento tecnologico. Questo frazionamento, che nelle Marche è moltiplicato perché siamo divisi ulteriormente in vallate, si può colmare soltanto se si ha una visione aggregativa e in questa visione aggregativa del sistema produttivo, per evitare quel dirigismo di cui parlava il Consigliere Carancini prima, non possiamo permetterci di fare una economia imponendola dall’alto, ma possiamo favorire l'aggregazione, possiamo favorire la crescita del sistema che sa mettere insieme la supply chain, il sistema formativo, che sa mettere insieme ed efficientare la logistica e sa mettere a fattore comune la ricerca quando viene migliorato un prodotto, quando viene migliorato un processo produttivo. Questo messo a filiera crea valore sociale non solo di una azienda, ma di una intera filiera produttiva e siccome noi ne abbiamo diverse crediamo e riteniamo che questa sia una legge strategica, la difenderemo. Sappiamo esattamente che l'Europa ma soprattutto il sistema Paese …, quello che ho provato a dire all’inizio per cui un po’ mi sono stranito delle reazioni della minoranza, evidentemente non siamo stati in grado di spiegarlo bene. Mi stranisco del fatto che gran parte della discussione di tutte le Regioni italiane stia sui progetti strategici delle filiere, per altro verso non solo regionali, ma interregionali, quindi, figuriamoci se avessimo mai voluto fare una legge che era vanità o che era un favoreggiamento, come è stato detto più volte dall’opposizione.
Stiamo facendo una legge, è chiaro, del tutto generica, che deve creare dei presupposti culturali, sociali ed economici e deve sovrintendere ad una strategia che verrà calata concretamente con le risorse Por Fesr, con le risorse Recovery. Il Consigliere Cesetti giustamente dice che non ci sono risorse economiche, certo, lui lo sa bene avendo fatto leggi con 100.000 euro di copertura, ma oggi se lo dimentica ed io che nutro affetto e stima per lui non glielo ricordo mai.
Abbiamo fatto un quadro normativo, la parte finanziaria e il sostegno economico arriveranno con i fondi europei. Ripeto che ieri la Giunta ha approvato la delibera sulla specializzazione intelligente, per esempio, lì dentro vorremmo rafforzare le filiere, quindi era necessario che il Consiglio regionale facesse una legge perché deve decidere qual è la strategia per evitare che sia l’Assessore a farla.
E’ una strategia condivisa e ricordatevi che quando una strategia è condivisa diventa cultura e siccome noi dobbiamo anche ripristinare una certa cultura industriale e anche produttiva, credo che questa legge sia davvero importante, lo dico sinceramente, così come tutte le altre leggi e mi dispiace, ribadisco, che non venga approvata all’unanimità. Però capisco e ringrazio coloro che la voteranno e che daranno un ulteriore sostegno a questa amministrazione per andare nel segno auspicato dal nostro programma di governo, soprattutto dove il sistema Paese sta andando anche con risorse strategiche straordinarie come quelle del Recovery.
Quindi, grazie al Consiglio regionale, sono sicuro che riusciremo ancora meglio a far capire ai cittadini quello che stiamo facendo.
PRESIDENTE. Proposta di legge n. 62. La pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Lupini.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 16,10