Resoconto della seduta n.63 del 22/03/2022
SEDUTA N. 63 DEL 22 MARZO 2022

La seduta inizia alle ore 10,35

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 63 del 22 marzo 2022. Do per letto il processo verbale della seduta n. 62 del 15 marzo 2022, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.


Comunicazioni del Presidente.

PRESIDENTE. Entro nell'ordine del giorno della seduta. 63 con delle indicazioni che riguardano le votazioni che dobbiamo fare per l'iscrizione della proposta di legge n.101 e per la modifica dell'ordine del giorno.
Per quanto riguarda la proposta di legge n.101, la Giunta aveva chiesto la dichiarazione d’urgenza ai sensi dell'articolo 88, quindi la riduzione dei tempi per l'esame in Commissione, la Conferenza dei Capigruppo, che si è svolta la scorsa settimana, ha assunto la decisione ...
Prego chi è in Aula di rimanere in silenzio e di prendere posto perché sono comunicazioni a mio avviso, non perché le faccio io, importanti ai fini dello svolgimento dei lavori della seduta in modo puntuale, legittimo e soprattutto funzionale ai lavori stessi e alle decisioni sui provvedimenti che dobbiamo assumere.
Detto questo, dopo l'esito della Conferenza dei Presidenti di Gruppo svoltasi nella giornata di venerdì, ai sensi dell'articolo 88 ho assunto la decisione di prevedere l'inserimento nella seduta odierna della proposta di legge n.101.
Ha parola, oratore a favore, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Parlo a favore di questa proposta che più o meno è stata condivisa all'interno della Conferenza dei Presidenti dei gruppi.
Credo che sia una proposta operativa, fattibile, che ci consente di lavorare e affrontare gli argomenti nel migliore dei modi, se viene confermata questa valutazione positiva, tenendo anche presente di favorire i lavori del Consiglio perché è stato chiesto di chiudere i lavori alle 15,00. Più riusciamo essere fluidi e più produciamo come Assemblea. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, oratore contro, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Buongiorno, Presidente, saluto i componenti della Giunta, i colleghi, tutti i cittadini, quei pochi che ci seguono ed auguro buon lavoro ai nostri collaboratori.
Presidente, il voto è contrario non per il merito della proposta n.101, perché sappiamo che è determinante per le sorti del bilancio della nostra Regione, quindi per le risposte che vorremmo dare alle nostre imprese, ai nostri concittadini e concittadine.
E’ un voto contrario, se così lo posso esprimere, Presidente, perché se non fosse per la sua disponibilità ed in forza dell'articolo 88, meglio ancora dell’articolo n. 32, se non vado errato, comma 5, che permette, a differenza di quello che ha detto il Consigliere Ciccioli prima, l'iscrizione all'ordine del giorno di questa importante proposta, dopo che il parere della Conferenza dei Presidenti non ha raggiunto la maggioranza qualificata dei 2/3. E’ stata bocciata e lei si è assunto questa notevole responsabilità.
Voglio ringraziare invece i colleghi che erano con me nella Conferenza dei Capigruppo venerdì, una situazione quantomai precaria se non rocambolesca, la Consigliera Ruggeri ha partecipato da remoto, non dando l’adesione ad una rilevante iniziativa della Confartigiano, come la Consigliera Lupini, mentre il Consigliere Santarelli era con me e con tanti altri, compreso il Presidente e i componenti di questa Giunta. Nessuno si è fatto carico del problema enorme che si stava determinando. Eravamo convinti di liquidarla in un minuto ed invece io - lo dico chiedendo scusa non a voi, ma al Presidente nazionale di Confartigianato, ai nostri regionali, ho dovuto disertare dopo 10 secondi l’iniziativa e non è nemmeno la mia modalità, passando in mezzo a tutti, perché lei ha convocato la Conferenza dei Presidenti per dare un parere su cosa? Su un percorso raffazzonato, non condiviso e banalizzato e lo dico con grande dispiacere rispetto all'Assessore che era lì con noi.
Ci siamo trovati davanti ad un provvedimento che sembrava legittimo invece è arrivato d’urgenza, senza nessun tipo di condivisione e se non fosse stato per il Presidente Latini, che si è assunto questa determinante responsabilità, rischiavamo di mandare in default il bilancio della Regione.
E’ la seconda volta che capita, una riguardava il bilancio e li potevamo andare ben oltre, ed oggi è arrivata la pezza del Presidente.
Penso che questo sia un atteggiamento irrispettoso, c'erano i Consiglieri che erano in platea che si collegavano, sentivamo gli applausi durante la Conferenza dei Presidenti e noi invece in maniera responsabile lì a garantire un percorso, ma soprattutto a mettere in fila un dibattito che è stato per tutti imbarazzante.
Come sa, Presidente, i componenti della Commissione, a iniziare dal relatore il Consigliere Cesetti, hanno dato il loro contributo migliorativo, come sempre, nonostante questo non ci mettete nemmeno nelle condizioni di essere rispettosi di questa Assemblea, dei nostri concittadini, delle nostre imprese, rischiando addirittura di compromettere i loro bilanci.
Mi sento di condannare fermamente questo tipo di modalità, che non trova nessuna giustificazione nel provvedimento ministeriale perché è stata inserita dentro la legge di bilancio, avevamo tutto il tempo per rimodulare le fasce Irpef con tutte le simulazioni, ma soprattutto come hanno fatto le altre Regioni potevate coinvolgere il Consiglio con una tempistica opportuna, non per noi, ma per chi ci guarda che presuppone che noi affrontiamo i temi in modo serio, strutturato e non raffazzonato. Grazie.

PRESIDENTE. Iscrizione proposta di legge n. 101 (al punto 4 bis). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)

Altra votazione per modificare l'ordine del giorno, dopo la proposta di legge n.74, si chiede l’anticipazione delle interrogazioni a risposta immediata, delle interrogazioni ed a seguire l’interpellanza n. 7 e la proposta di legge n. 101 (punto 4 bis).
La scaletta diventa: proposta di legge n. 74, interrogazioni a risposta immediata, interrogazioni, interpellanza n. 7, proposta di legge n. 101. Chi chiede di intervenire, uno a favore e uno contro, su questa proposta? Nessuno.

Anticipazione delle interrogazioni a risposta immediata e delle interrogazioni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Per ultimo, il termine per la presentazione degli emendamenti alla proposta di legge n.101, indicato dalla Conferenza dei Presidenti di gruppo, scade alle ore 11, 30. Tutti i Consiglieri che vorranno presentare gli emendamenti potranno farlo fino alle 11.30. Dopodiché la Commissione competente si riunirà per l'esame degli stessi, poi si discuterà, si approverà o si respingerà.

Proposta di legge n. 74
ad iniziativa dei Consiglieri Marinelli, Menghi, Cancellieri, Antonini, Serfilippi, Marinangeli, Biondi, Bilò
“Tutela, valorizzazione e promozione delle infiorate artistiche quale espressione del patrimonio culturale immateriale della regione Marche”.
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 74 ad iniziativa dei Consiglieri Marinelli, Menghi, Cancellieri, Antonini, Serfilippi, Marinangeli, Biondi, Bilò.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Presidente, Colleghi Consiglieri, la discussione della legge per la valorizzazione e la promozione delle infiorate artistiche, che mi vede primo firmatario e relatore, ci offre la possibilità di mettere un altro tassello di una strategia precisa con un doppio obiettivo: tutelare il patrimonio identitario di tutta la comunità marchigiana e trasformare la nostra identità in uno strumento di promozione turistica.
Le infiorate sono l'espressione di una tradizione secolare, molto sentita nel nostro territorio, che affonda le sue radici nella cultura cattolica e popolare. Un momento nel quale arte, sacralità, folclore e natura, si uniscono per dare forma a bellissimi quadri che ricoprono di fiori multicolori e profumatissimi le vie e le piazze dei nostri borghi più antichi, valorizzandoli come opere d'arte a cielo aperto.
L'etimologia della parola tradizione discende da tradére, che vuol dire trasmettere. Ed infatti le infiorate sono proprio una tradizione trasmessa da diverse generazioni e che vede una convivenza tra giovani ed anziani, tra padri e figli.
Le infiorate sono una tradizione che abbraccia tutto il territorio regionale, interessando le cinque province, solo per citarne alcune penso alle infiorate di Fabriano, Fermignano, Servigliano, Montefiore dell'Aso, Piobbico. Ciascuno di noi avrà certamente avuto l'occasione di ammirare almeno una volta per la festa del Corpus Domini le composizioni floreali che ogni anno attirano l'attenzione di turisti e curiosi, giunti nelle nostre località per vedere all'opera i maestri del disegno. Consideriamo, infatti, che le infiorate sono un laboratorio artistico a cielo aperto che
valorizza gli interpreti del disegno a terra e coinvolge una fitta rete di attori, che va dalle istituzioni alle associazioni, come Proloco e confraternite, coinvolgendo in diversi casi l'intera comunità, in particolare: le scolaresche, i giovani degli oratori che si trovano in una rete per uno scopo. Sono proprio loro i custodi di questi luoghi che rischiano di spopolarsi sempre di più e di tradizioni che corrono il pericolo di andare perdute. Ragioni per le quali riteniamo fondamentale procedere alla valorizzazione della tradizione attraverso una legge pensata per garantire la prosecuzione di tutte le manifestazioni, mettendo a disposizione finanziamenti che possano consentire anche di dare nuovo slancio a zone spesso lontane dai circuiti sociali, economici e turistici, nel rispetto delle peculiarità del territorio.
Consapevoli delle potenzialità e dell'importanza della tradizione, intendiamo con questa legge promuoverla e tutelarla nella cornice di una più ampia strategia di valorizzazione dei borghi dell'entroterra e della costa, che abbiamo già intrapreso, con il doppio obiettivo di tutelare la memoria e di rilanciare il sistema turistico-ricettivo e socio-economico della Regione, con una offerta che punti anche alla destagionalizzazione dei flussi turistici.
Le infiorate rappresentano l'occasione per far scoprire i nostri borghi e le piccole realtà dell'entroterra e portare il turista alla scoperta del territorio in maniera diversa, immersiva, nell'ottica di un circuito esperienziale che tocca tutte le eccellenze delle Marche: dalla bellezza dei borghi ai musei, dall'enogastronomia all'artigianato artistico, fino agli outlet, con ricadute positive che abbracciano diversi settori del sistema economico.
Sul turismo esperienziale, in forte crescita nel paese, questa Giunta regionale ha scelto di scommettere in modo deciso e siamo sicuri che questa legge si muove in questa direzione.
La strategia è chiara e passa attraverso l'approvazione della legge per la valorizzazione dei borghi, per la legge sull'enoturismo, per la creazione dell'Agenzia per il Turismo, per la legge sul saltarello, per il festival Marche storie. Tutti tasselli, piccoli e gradi, di un unico mosaico fatto di tradizione, bellezza ed innovazione. Uno potrebbe chiedersi il perché della legge e perché abbiamo scelto di attribuire questa promozione per legge. Attraverso una legge vogliamo dare la continuità nel tempo, vogliamo offrire la certezza di considerazione nella fase programmatica degli eventi regionali e vogliamo farlo con omogeneità e non discrezionalità nei finanziamenti che verranno concessi ai diversi territori.
Insomma un percorso di trasparenza che siamo convinti sia imprescindibile in ogni situazione.
Colleghi e colleghe, con onestà intellettuale tutti converrete con noi che una legge è sinonimo proprio di questo : continuità, certezza e trasparenza.
Passando all’articolato della legge questa si costituisce di 6 articoli:
- l’articolo 1 definisce le finalità della proposta di legge, ovvero quelle di promuovere e sostenere le infiorate artistiche e le iniziative connesse in ciascun territorio;
- l'articolo 2 prevede la predisposizione di un calendario regionale annuale, da pubblicare nel sito istituzionale della Regione, con le informazioni utili a promuovere gli eventi tematici che saranno realizzati nel territorio regionale. In questo senso, tramite questo articolo si vuole proprio valorizzare la fase programmatoria a fini turistici;
- l'articolo 3 elenca gli interventi che si intendono realizzare, ovvero iniziative, in Italia e all'estero, che creino condivisione e scambi culturali con altri soggetti promotori di infiorate artistiche, di sensibilizzazione e coinvolgimento delle giovani generazioni, ma anche studi, pubblicazioni e materiali multimediali sulla tradizione delle infiorate artistiche. Indica inoltre la concessione di contributi alle manifestazioni che garantiranno una continuità di svolgimento nel tempo, di almeno dieci anni, con premialità a quelle con origine più remota, maggiori dimensioni e continuità di svolgimento;
- l'articolo 4 demanda alla Giunta regionale i criteri e le modalità per la concessione dei contributi previo il parere della Commissione consiliare competente per materia;
- l’articolo 5 contiene una norma transitoria relativa ai tempi di definizione dei criteri e delle modalità di attuazione degli interventi;
- l’articolo 6 prevede le disposizioni finanziarie e stabilisce che a decorrere dal 2023 l'autorizzazione della spesa è rinviata alle leggi regionali di approvazione dei rispettivi bilanci. Per il 2022 mettiamo a disposizione risorse per 50 mila euro.
Sono pertanto orgoglioso di presentare questa proposta legislativa, che riscopre e capitalizza in maniera concreta il patrimonio identitario e l'anima popolare della comunità marchigiana.
Oggi scriviamo un altro capitolo del grande libro che mette a sistema cultura, tradizioni, turismo, economia e bellezze paesaggistiche e che racconta le Marche che noi amiamo.
Vorrei fare solo delle considerazioni dicendo che da quando è stata approvata in Commissione sono stato contatto da molte persone delle città delle infiorate, avendo avuto un grande apprezzamento c'è anche la volontà di costituire un'associazione marchigiana di infioratori, così come c’è l’associazione infioritalia che raccoglie tutte le Proloco d’Italia e le città delle infiorate, in cui sono raccolti i Comuni che partecipano con le infiorate.
Penso che sia una legge che promuove i nostri territori e soprattutto mette all’attenzione le nostre tradizioni e la nostra cultura. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Biancani (in collegamento da remoto)

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. La legge si rivolge al patrimonio culturale delle infiorate artistiche e con questo atto si intende tutelare, valorizzare, promuovere l’antica tradizione delle infiorate, un rito che dà vita a dei quadri, a dei tappeti di fiori realizzati a terra, delle vere opere d’arte.
Le infiorate rappresentano anche un’opportunità per costruire un momento di coinvolgimento dell’intera comunità nelle realtà dove vengono realizzate. Tra le più belle si ricordano quelle di Castelraimondo, Caldarola, Corridonia, Montefiore, Servigliano, nella mia provincia nel comune di Fermignano e di Piobbico.
E’ una legge fatta di pochi articoli. L’articolo 1 individua le finalità e dice che la Regione intende promuovere e sostenere le infiorate; l’articolo 2 individua la Giunta come colei che deve predisporre annualmente un calendario delle infiorate artistiche; l’articolo 3 riguarda gli interventi. E’ evidente che in maniera chiara la Regione intende annualmente concedere i contributi per quelle infiorate che hanno almeno 10 anni di storia. Da questo punto di vista voglio evidenziare che il Crel ha proposto di togliere i 10 anni, ritenendo che questa previsione potesse scoraggiare nuove iniziative, mentre all’interno della Commissione si è invece deciso di mantenere questo termine; l’articolo 4 individua i compiti della Giunta.
E’ stato aggiunto un articolo che si inserisce all’interno della legge 29/2018, che avevamo fatto nella precedente legislatura con l'obiettivo di valorizzare e sostenere le rievocazioni storiche, con la quale si era previsto di sostenere quelle rievocazioni che avevano almeno 30 anni, mentre questo articolo stabilisce che per le infiorate bastano 10 anni.
La disposizione finanziaria prevede 50 mila euro di investimenti per l’anno 2022.
Leggendo la scheda analisi tecnico normativa allegata alla presente proposta di legge si evidenzia quello che io ed il Consigliere Cesetti abbiamo sostenuto in Commissione, anche altri l’hanno detto, che sarebbe importante un maggior coordinamento con le normative già esistenti, in particolar modo con la legge 4/2010, che si occupa di beni e attività culturali, e con la legge 9/2006, relativa al turismo. Queste iniziative possono rientrare tra quelle previste dalle leggi sulla cultura e sul turismo.
Sono iniziative che potrebbero essere sostenute con i vari bandi che vengono fatti con queste leggi, basterebbe un inserimento, come abbiamo già fatto per l’arte contemporanea all’interno del Piano della cultura, per cui annualmente il Piano della cultura prevede la possibilità di sostenere le attività legale all’arte contemporanea.
La voglia di fare nuove leggi senza che ci sia un coordinamento crea un’eccessiva frammentazione della normativa, per cui dal nostro punto di vista abbiamo delle grandi perplessità.
L’indicazione è quella di cercare di fare un testo unico e di riportarvi tutte le normative che riguardano la cultura al fine di evitare questa continua frammentazione normativa, inserire queste necessità che valorizzano le opportunità del nostro territorio all’interno di pianificazioni e di schemi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Mi voglio unire anch'io all'orgoglio del primo firmatario di questa proposta di legge che riguarda una manifestazione stupenda perché il valore e la bellezza di queste infiorate è impagabile ed è un grande vanto per tutti quei Comuni in cui vengono realizzate. Un vanto per Castelraimondo a cui è stata riconosciuta la più bella infiorata della Regione, ma è un vanto anche per il mio Comune che fa l’infiorata da più di vent'anni e viene considerata la più bella della nostra provincia.
E’ un grande momento di aggregazione fra i cittadini che lavorano, tra l'altro, giorno e notte inginocchiati e con la schiena piegata. Un momento di aggregazione molto forte. Alla fine però, dopo la grande fatica, vedere realizzati questi straordinari quadri, che sono vere e proprie opere, è una grandissima soddisfazione e vorresti che rimanessero sempre lì, tutto l’anno, in maniera perenne a decorare quella via o quella strada.
Da noi si fa in un corso piuttosto lungo, nel centro storico, l’infiorata viene fatta in occasione del Corpus domini e nella processione, per cercare di risparmiare quell’infiorata a terra, solo il parroco può camminare su quei quadri viventi, mentre tutti gli altri devono camminare di lato per mantenere l’infiorata viva per qualche giorno.
Le spese vengono sostenute almeno parzialmente dai Comuni e nel nostro caso l'Associazione Avis offre … per cortesia!

PRESIDENTE. Vi prego di fare silenzio, soprattutto nelle vicinanze del Consigliere che sta parlando.

Giorgio CANCELLIERI. L’infiorata tendenzialmente viene sostenuta dal punto di vista economico, almeno parzialmente, dal Comune, dall'amministrazione comunale e l’Avis fermignanese offre il ristoro mattutino ai partecipanti ed agli operatori.
Chi l’organizza? Da noi, come ha detto il Capogruppo Marinelli, ex Sindaco di Castelraimondo, le confraternite sono attori principali, da noi c’è la confraternita del Gonfalone, la parrocchia poi lavora molto e ci sono tanti volontari che se ne occupano.
Voglio ringraziare il Consigliere Marinelli per aver proposto questa legge che nel contempo riduce da 30 a 10 anni il riconoscimento delle manifestazioni storiche laddove ci sono le infiorate, e allo stesso tempo valorizza e riconosce le infiorate che nei Comuni sono fatte da più di 10 anni.
Mi pare un bel contributo per valorizzare tutte quelle forme di identità storiche, di radice, di cultura e tradizione locale, che è sempre stato uno dei temi e dei campi di battaglia che il nostro Partito ha saputo promuovere in tutti questi decenni di politica. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Biondi.

Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. La presente proposta di legge intende valorizzare e tutelare una tradizione secolare, quella delle infiorate artistiche che rappresentano il connubio perfetto tra cultura, arte e religione. Un'usanza tutta italiana, che qui vede ancora oggi le espressioni migliori.
Le prime decorazioni floreali, infatti, a sfondo religioso affondano le loro radici nel XVII secolo, segnatamente nel 1625 quando Benedetto Drei, responsabile della Floreria Vaticana, e di suo figlio Pietro, iniziarono a comporre ogni anno per ricordare la morte di SS. Pietro e Paolo un mosaico di fiori davanti alle loro tombe. Alla morte di Benedetto Drei, a succedergli fu il grande Gian Lorenzo Bernini, che divenne il principale artefice di feste barocche; grazie al quale quest'arte si divulgò da Roma alle località dei Castelli Romani e da lì si diffusero soprattutto in centro e al sud Italia.
Nel mese di giugno, quando la natura è nel pieno della sua espressione e si dipinge di mille colori, i nostri borghi sono ravvivati da tappeti floreali che illuminano le piazze e le vie dei centri storici. Giugno è il mese delle infiorate che in occasione delle celebrazioni del Corpus Domini, ma non solo, costituiscono un'occasione unica per visitare nuovi posti e scoprire le usanze del luogo.
Le infiorate artistiche sono manifestazioni che richiamano ogni anno migliaia di maestri e di turisti e curiosi per vedere all'opera i maestri del disegno artistico a terra che fanno a gara per organizzare le opere d'arte più belle, realizzate esclusivamente con elementi naturali come fiori, sabbie e legni.
Dobbiamo essere orgogliosi delle nostre tradizioni tanto che le infiorate artistiche, come vere e proprie opere d'arte, sono presenti in ogni angolo del mondo, tanto da essere riconosciute molto spesso di interesse culturale dai governi locali.
Grazie alla maestria, all'inventiva e alla manualità dei mastri infioratori radicati nella nostra regione, il visitatore che passeggia per le vie dei nostri bellissimi borghi, trasformati in veri e propri musei all'aria aperta, rimane affascinato dal tripudio di colori ed inebriato dalle fragranze emanate dalla molteplicità delle variegate specie floreali.
Le infiorate costituiscono anche un momento di aggregazione sociale che coinvolge molto spesso anche gli abitanti del posto, che offrono il proprio aiuto nella realizzazione dell'opera e quindi è un'occasione di festa.
Sono convinta che questa proposta di legge contribuisca al rilancio e alla valorizzazione delle tradizioni e della storia marchigiana.
Si possono quindi sintetizzare i tre pilastri d’azione di questa proposta di legge: la conservazione e la valorizzazione delle nostre tradizioni; un volano per un turismo lento e diffuso che pone l’attenzione sui dettagli e accompagna il turista attraverso un viaggio alla scoperta di luoghi nascosti, da ultimo, ma non meno importante anche alla luce della pandemia, una rinnovata socialità.
La realizzazione delle infiorate artistiche vede molto spesso, come ho detto, il coinvolgimento non solo degli abitanti del luogo, ma anche dei turisti che partecipano fattivamente a tutte le fasi necessarie per la realizzazione delle infiorate, dalla stesura del bozzetto su carta fino alla composizione dell’opera.
Mi auguro che questa proposta di legge verrà approvata all’unanimità essendo indiscusso che le infiorate artistiche rappresentano un patrimonio della nostra regione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Per favorire questa iniziativa del Consigliere Marinelli, come movimento identitario regionalista non possiamo che plaudire a questa iniziativa.
ossiamo avere lo specchio nella città di Spello che ha preso il nome, nonostante la sua bellezza, da questa manifestazione. Bisogna far tesoro da quello che questa città ha fatto e con questa legge si può promuovere tutti i nostri territori che praticano questa tradizione.
Il Consigliere Cancellieri ha citato la bellissima infiorata di Fermignano, nel suo Comune, l’infiorata di Piobbico ed io vorrei citare anche quella del mio Paese, Apecchio, e quella di Sant'Angelo in Vado, che sono addirittura secolari.
Plaudo anche al fatto che è stato dato il termine dei 10 anni, che incoraggia a portare avanti queste iniziative, io l'avrei fatto a vent'anni, però secondo me è un limite fatto bene che dà valore a quelle manifestazioni che andiamo a premiare e a promuovere. Spero che con questa legge si possa favorire la promozione turistica di questi eventi.
Un plauso al Consigliere Marinelli e a tutti i colleghi che hanno lavorato a questa iniziativa legislativa. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Come ho avuto modo di dire nella competente I^ Commissione, indubbiamente è condivisibile l'obiettivo di riconoscere e valorizzare la tradizione delle infiorate artistiche quale espressione del nostro patrimonio culturale, però lo strumento legislativo, o meglio ancora, le modalità di esercizio dello strumento legislativo secondo noi non sono appropriate perché non possiamo legiferare sull'universo mondo. Non si può fare ogni volta una proposta e regolamentare con legge qualsiasi tipo di evento. E’ un errore, è sbagliato, si dovrebbe fare con atto amministrativo. come sono ad esempio i piani e i programmi culturali, oppure con lo strumento legislativo, ma all'interno di un testo unico, oppure all’interno di leggi, che ci sono, in tema di valorizzazione dei beni culturali, nelle quali dedicare specifici articoli all’importante obiettivo di tutelare e valorizzare le infiorate artistiche, che potrebbero avere la loro dignità legislativa in un provvedimento più ampio. Qualora così fosse un provvedimento di questo tipo avrebbe di sicuro il mio voto favorevole.
E’ una questione di metodo perché facendo così è indubbio che noi sviliamo la nostra funzione legislativa e se la sviliamo, mortifichiamo anche gli obiettivi che con essa vogliamo perseguire. Questo l’ho detto più volte in Commissione, in quest'Aula e anche qui ho voluto ripeterlo.
Nel merito l'obiettivo è sicuramente condivisibile, però anche questa legge, per certi versi, all'interno di una contestualizzazione più ampia poteva essere anche migliorata, se vogliamo.
E’ vero che noi possiamo legiferare in siffatta materia perché correttamente nella scheda della proposta di legge viene richiamata addirittura la sentenza della Corte costituzionale n. 94 del 2003 che, pronunciandosi su un rilievo del Governo ad una legge della Regione Lazio, respingeva l'eccezione del Governo, dicendo che le Regioni possono legiferare in materia come proprio ambito di valorizzazione dei beni culturali perché tale facoltà viene consentita dal primo comma dell'articolo 152 del decreto legislativo 112/1998. Non possono farlo, invece, quando si tratta di tutela dei beni culturali perché la riserva per Costituzione - articolo 117, secondo comma, lettera s) - è riservata allo Stato. Questo è possibile in questa direzione, però, ad esempio, qui c'è una prima particolarità, la Corte costituzionale consente alle Regioni, nel rispetto dei principi individuati dalla legislazione statale, di identificare gli aspetti del proprio patrimonio identitario intangibile da valorizzare, leggo testualmente quello che c'è scritto nella scheda, che non trova pieno riscontro nell'articolato perché, ad esempio, all'articolo 1, comma 1, si parla di “espressione del patrimonio culturale immateriale delle comunità residenti nel proprio territorio”. Allora, non va bene legiferare per un patrimonio culturale delle comunità residenti nel proprio territorio, era più opportuno dire riconosce e valorizza la tradizione delle infiorate artistiche quali espressione del proprio patrimonio identitario, intangibile da valorizzare, appunto perché noi non parliamo, Presidente Marinelli, soltanto di una delle infiorate artistiche, ma di un complesso di infiorate artistiche che come tale deve essere parte del nostro patrimonio identitario intangibile da valorizzare, non quello delle comunità residenti del territorio, che è cosa diversa, quindi, deve essere nostro.
Qui la prima incongruenza che secondo me poteva e doveva essere corretta. Mi scuso con il Consigliere Marinelli non l’ho detto prima in Commissione perché stamattina ho notato questo particolare leggendo la sentenza della Corte costituzionale che è stata richiamata nell'articolato.
L'altro aspetto, e mi avvio alla conclusione, è quello che ha detto poc'anzi il Consigliere Biancani e che ha rilevato anche il Crel, va bene, secondo me, la premialità alle infiorate di origine più remota, sicuramente va bene, ma è un errore precludere la concessione dei contributi a quelle che non hanno una continuità di svolgimento di 10 anni perché così facendo non si premiano le nuove iniziative, contraddicendo con ciò la finalità stessa della legge. L'articolo 1, comma 2, ci dice che la Regione, in particolare, promuove, sostiene le infiorate artistiche, nonché le iniziative connesse. Se noi sosteniamo giustamente le iniziative delle infiorate artistiche, non si capisce perché dobbiamo escludere quelle che non hanno una continuità di svolgimento di almeno 10 anni. E’ una contraddizione in termini perché facendo così andiamo a precludere nuove iniziative e con ciò, ripeto, contraddiciamo l'articolo 1, comma 2, ma soprattutto la sostanza perché se vogliamo valorizzare le infiorate artistiche come patrimonio culturale immateriale della Regione Marche va da sé che dobbiamo creare le condizioni perché ci possano essere ulteriori e maggiori iniziative, magari, in questa direzione. Questo è un fatto umano.
Un’altra contraddizione qual è? Mi rivolgo al Consigliere Marinelli, prevedere che abbiano continuità di svolgimento di almeno 10 anni per poter accedere ai contributi è un errore in sé, contraddice la legge, ma contraddice anche la modifica apportata dalla Commissione, si dice che il termine dei trent'anni per le manifestazioni storiche, se non vado errato, viene ridotto a 10 per le infiorate artistiche allora perché precludiamo allo stesso tempo a quelle inferiori a 10? Se c'è una riduzione, addirittura, la possibilità di accedere a finanziamenti non dovrebbe essere preclusa, ad esempio, a coloro ... Pensiamo ad una realtà, ad un Comune, all'unione dei Comuni, alla comunità, al singolo Comune che vuole avviare questo percorso perché dobbiamo precludere queste possibilità? È un errore, una contraddizione anche all'interno dell'articolato.
So che non lo farà, però chiedo al Consigliere Marinelli di valutare nel merito dell’iniziativa, che è sostenibile ed apprezzabile, però queste correzioni le metterei in campo e soprattutto inserirei questa proposta di legge all'interno di altri provvedimenti che ci sono. Non voglio scomodare perché ci vorrebbe più tempo il testo unico, però si può prendere la legge sulla valorizzazione dei beni culturali, fare una modifica per inserirvi al proprio interno questo articolato, magari migliorandolo con i rilievi che poc'anzi ho fatto, qualora siano condivisibili. Se così sarà avrà il mio voto favorevole, se non sarà così non potrò votare favorevolmente perché ci sono queste incongruenze che comunque dovrebbero essere superate. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Comincio ringraziando il promotore della proposta di legge n. 74, il Consigliere Martinelli. E’ vero che qualcuno mi accusa di fare sempre le verifiche professionali, però, lo devo sottolineare, il Consigliere Martinelli è caratterizzato da semplicità, buon senso, non fa mai clamore ed ha, a mio parere, un profondo radicamento nelle sue radici, nella sua comunità, che è un po’ una caratteristica per la verità di tutti Sindaci, chi ha fatto l'esperienza di Sindaco in genere è molto attaccato al proprio territorio.
Queste cose l'hanno portato a promuovere insieme al suo gruppo la proposta di legge e vorrei anche qui sottolineare lo stile con cui è stata portata avanti, è stata rinviata più volte in Commissione ed anche in Aula, non ha mai esagerato nello spingere con clamore, l’ha difesa sempre, invece, dalle critiche motivate, e qui entro nel merito.
Qual è lo scopo sociale della legge? Valorizzare una identità delle Marche perché le infiorate sono una tradizione che viene da molto lontano. Oggi si gioca molto tra la contrapposizione globale, la globalizzazione è una cosa che nessuno può fermare, e l'identità locale. Quando tutto diventa uguale, le persone vanno alla ricerca della propria identità, dei criteri distintivi e tra i criteri distintivi ci sono le tradizioni. Mi sembra che non ci sia niente di …, addirittura è un percorso naturale questo, quando uno si perde, si annacqua nel tutti uguali la persona, la comunità, il territorio cercano un riferimento per identificarsi, è una cosa che accade ovunque.
C'è stata in passato una polemica sulla leggina, così si dice, del saltarello, che dal punto di vista della struttura giuridica della nostra Regione è una legge minore, ma simbolicamente molto importante. Pensiamo ad un'altra regione, alla Puglia, pensate l'identità regionale della Puglia sulla Taranta e a quante cose girano intorno a questa tradizione, quante persone si muovono per partecipare a queste manifestazioni. Quanta cultura artistica di canto c’è intorno alla Taranta, migliaia e migliaia di persone trasferiscono a generazioni quella tradizione e quanto appartiene a quella terra che si identifica con questo.
Le infiorate fanno parte della storia antica della nostra regione, soprattutto dell'entroterra, è una tradizione. Pensiamo ad un'altra piccola tradizione che identifica una comunità, lo dico perché qui abbiamo il Presidente del Consiglio regionale, il Consigliere Latini, la Festa del Covo, che è una tradizione forte in quel territorio e muove l'emozione e il richiamo di quelle persone pur essendo una tradizione molto limitata, minore, appartenente alla fascia rurale, ma che vede associazioni confrontarsi all'interno. Perché non possiamo valorizzare tutto questo?
Il motivo di una legge singola, e qui lo dico al Consigliere Cesetti, è per sottolineare e dare rilievo a questo, non è che tutto deve essere omogeneizzato, c'è una legge quadro che prende tutte le tradizioni, che sono tutte uguali, eccetera. Quando uno vuole sottolineare una tradizione ne fa un provvedimento specifico, è un tratto distintivo che non è solo da cogliere sugli aspetti giuridici. Se questa tradizione, siccome parliamo di infiorate uso il termine “rifiorisce” e si espande anche ad altre comunità locali non è una cosa negativa, è una cosa positiva che diventa un tratto distintivo della comunità regionale, perlomeno di certe aree delle comunità regionali.
Cosa significano le regole? Le regole devono cercare, nella vita delle persone, di migliorare la convivenza, la comunicazione sociale, di promuovere i rapporti sociali. Le regole vanno codificate nelle leggi. Qui c'è una tradizione con una serie di regole e di comportamenti che viene codificata in una legge che prende atto e recepisce. Le norme migliori sono quelle che recepiscono le tendenze, non sono eterne e immutabili, ma vengono modificate secondo le esigenze dei comportamenti sociali e dei cambiamenti delle persone. Pensiamo ai tratti distintivi di una comunità, che poi sono motivo di forte richiamo, di aggregazione, di aspetti emotivi, ma anche sociali ed economici. Pensiamo alle feste in Irlanda o in Scozia, alla Loira o alle Fiandre. Quest’ultima ha una tradizione popolare molto forte che viene protetta dalle leggi, così come la Scozia. Se poi andiamo in giro per il mondo pensiamo al Tibet, alle Ande, anche a Cuba. Se una comunità si identifica con dei comportamenti sociali, aggregativi, artistici e culturali perché non proteggerli, non stimolarli e non prenderli in considerazione attraverso delle norme?
Oggi parliamo dell'infiorata, potrebbero esserci altre cose, ma non sono tantissime quelle delle nostre comunità.
Noi facciamo una cosa che è molto sentita dalle persone, anche se poi è ben poca cosa se pensiamo alla sanità e a quanto è importante per la vita delle persone, come una buona qualità delle infrastrutture. Parliamo di cose molto forti, però anche queste sono il sale dell'esistenza delle persone.
Ringrazio il Consigliere Marinelli ed anche gli altri Consiglieri che l’hanno sostenuto. Siamo d'accordo, alcuni vivono - ascoltando gli interventi dei Consiglieri Cancellieri e Rossi - queste cose come un tratto distintivo di una personalità, di una comunità e credo che abbiano ragione.
Sono nato ad Ancona, ho vissuto tutta la vita ad Ancona, ma vengo da un paese dell'entroterra maceratese, da Petriolo, e tuttora ho la casa storica e ci andiamo in determinate circostanze. Lì c'è la tradizione delle cantinette, che si svolge a novembre, come c'è la festa dell’uva a Cupramontana, che è un tratto distintivo ed aggregativo di quelle comunità.
Questa Regione non è può fare una legge per ogni cosa, ma su qualcosa deve farla per accentuare questi caratteri, queste cose che mantengono la nostra identità regionale e dal punto di vista della salute psicologica delle persone sono molto importanti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Ringrazio il mio Capogruppo che è stato il promotore di questa proposta di legge, condivisa da tutti i componenti del gruppo Lega.
Due veloci considerazioni, anzitutto mi fa piacere che il Consigliere Ciccioli, che l'altra volta aveva un po' di perplessità, ricordo bene, sulla proposta di legge sul saltarello, in cui parlai delle funzioni anche turistiche che poteva avere quella norma, facendo riferimento alla Puglia e alla Taranta, abbia colto questo aspetto. L’altra volta era stato inizialmente abbastanza critico verso la legge, mi fa piacere perché vuol dire che non ci siamo confrontati invano nella precedente occasione.
Facendo riferimento all’atto odierno, dopo la norma sul saltarello e sulla fisarmonica, se certamente come dice il Consigliere Cesetti …, e fu detto anche in toni diversi, mi fa molto piacere perché oggi non siamo nella situazione dell'ultima discussione in cui, mi ricordo, ci fu un po' di esaltazione post elettorale, era il giorno – lunedì - dei risultati delle amministrative in cui il centro-sinistra aveva avuto un sussulto, e presi probabilmente da quell'esaltazione i toni erano totalmente diversi.
Mi fa molto piacere che siamo tornati ad un confronto più pacato e costruttivo, come dovrebbe essere ogni consesso che ci riguarda, in cui ci confrontiamo tra Consiglieri. In quella occasione con toni diversi fu detto che quelle leggi minori, certamente minori, dovevano essere magari riunite in un corpus normativo unico. Questa era la proposta, la posizione da parte ... con posizione condivisibile. Comunque c'è anche questa ipotesi, questa veduta che non va, come ha sottolineato il Consigliere Cesetti, ad inficiare la bontà della proposta, ma riguarda solamente il livello organizzativo.
Dico in difesa della scelta odierna e anche delle precedenti che queste proposte vanno, come ha sottolineato il Consigliere Ciccioli e gli altri, a valorizzare anche quel patrimonio di tradizioni che in questa regione conserviamo e dobbiamo anche sottolineare l'importanza, la portata simbolica e di riconoscibilità dell'elemento che andiamo a valorizzare.
Mi spiego meglio …, è più il tempo che impieghiamo a discuterla che quello che impieghiamo nel formularla negli uffici perché sono atti molto semplici che nel giro di un'ora, un'ora e mezza sono elaborati. Invece è fondamentale l’attenzione che noi diamo ad un mondo, ad una serie di comunità, di associazioni di persone, e sono tante le persone che sono coinvolte nella memoria della nostra tradizione. Noi andiamo ad assolvere a diverse funzioni, da un punto di vista culturale è un'attività rilevante perché andiamo a rintracciare un percorso, un sentiero che è quello della nostra memoria, dei nostri avi ed è fondamentale perché è un’operazione culturale con la C maiuscola, che ha anche una funzione sociale.
Quando pensiamo alle infiorate pensiamo ad altri fenomeni legati alle feste e alle tradizioni, legati alle campagne, alle piccole comunità che trovano una loro coesione nel momento in cui condividono materialmente ed idealmente una iniziativa che qualifica il loro mondo, quello che hanno avuto e quello che possono tramandare. Da un punto di vista sociale sono delle attenzioni fondamentali le nostre. Poi c’è anche l'aspetto turistico, se elevate con attenzioni e con investimenti giusti per alcune zone, nelle quali magari non ci sono tante possibilità, non ci sono monumenti, festival e grandissime iniziative, le infiorate rappresentano dei momenti importanti di attrazione turistica, che hanno però la loro validità proprio perché attingono alla storia, al passato, dando anche quel valore di continuità, di eredità fondamentale legata al percorso della comunità. A queste iniziative bisogna dare il valore che meritano, anche con una riconoscibilità e dignità di legge. Non c'è nulla di male, si perde un'ora in più, non bisogna lavorarci e fare Commissioni che ci stanno mesi sopra. Alla fin fine non facciamo nulla di male, anzi, creiamo un'attenzione particolare da cui tutto il territorio può guadagnare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Come sempre ascolto con grande attenzione gli interventi del Consigliere Antonini ed in questi mesi li ho sempre trovati molto equilibrati.
L’intervento del Consigliere Antonini anche su una legge solo apparentemente insignificante, porta in sé un valore rilevante sulla tutela, valorizzazione, promozione delle infiorate artistiche quale espressione del patrimonio.
Il Consigliere Antonini con grande capacità mette insieme quello che avrebbe dovuto essere una legge come questa, che non è il senso di questa legge, e quello che oggi ci troviamo ad approvare. Fa una serie di considerazioni e dice: “Sarebbe stato meglio fare in quella maniera piuttosto che con questa legge, avremmo potuto inserirla in quel contesto, invece non l’abbiamo fatto, ma va bene, è uguale”. Quindi, da questo punto di vista l'intervento in sè contraddice e minimizza il valore di questa legge, e provo a sintetizzare.
Il primo elemento è quello relativo al significato, è una domanda che in Consiglio regionale ci dovremmo porre: “Che cos'è una legge?” La legge si può sempre approvare, è a prescindere uno strumento utilizzabile? Noi, l’ha spiegato molto bene il Consigliere Cesetti nel proprio intervento, crediamo di no. La legge è un sistema di norme che disciplina, modifica, revoca, programma, per dirlo semplicemente è un atto profondo che non può essere confuso con la gestione. Chi è stato amministratore sa bene qual è la differenza fra un atto amministrativo, un atto di gestione, e un atto di programmazione, di indirizzo profondo. Ovviamente noi possiamo raccontare tutto quello che ci pare, ma il senso è questo e la domanda è: “E’ giusto che noi trasformiamo un atto di gestione in una legge? Io penso di no, ma basta leggere la norma, credo che venga mortificato non il contenuto, non si mette in discussione il valore e il merito che un'iniziativa come le infiorate merita e deve essere attenzionata e valorizzata, ma la dignità di una Giunta. Volete sapere quali sono i contenuti di questa legge? La Giunta predispone il calendario sulla base della segnalazione delle associazioni e poi, da questo punto di vista, altri elementi vengono indicati in questa legge: la pubblicazione sul sito e la concessione di un contributo per almeno 10 anni. E’ un errore, a meno che non ci sia qualcosa nel retroscena di questo errore, come se quelli che iniziano da uno, due anni non lo meritassero, ma non entro nel merito.
La Giunta in questa legge approva le modalità dei contributi. 50 mila euro sono una mortificazione nei confronti di un organo esecutivo, di un’Assemblea legislativa e mi permetto di dire anche della stessa Giunta. E’ una eccessiva burocratizzazione, è davvero la trasformazione della dignità di un'Assemblea legislativa in un ente che gestisce. Ritengo che sia sbagliato, ha ragione il Consigliere Cesetti quando dice: “Ma come si fa a fare una legge sulle infiorate, a farne una sul saltarello”, perché no sulle cantinette? Se aveste conosciuto la storia vera … Mi sa che il Consigliere Ciccioli va a Petriolo ogni passata di Papa perché le cantinette a causa del sisma sono state chiuse e lì non si può intervenire e sarebbe stato logico, per esempio, andare incontro a quelle iniziative che purtroppo non si possono realizzare più in quei contesti o si potrebbero realizzare in altre modalità.
Consigliere Antonini, mi rivolgo a lei, l'altra domanda che faccio è: “A che serve l’Atim?” Non è lo strumento che avete individuato con la funzione di programmare, coordinare, rendere efficaci gli interventi e la valorizzazione dell'immagine e delle risorse territoriali e culturali. Ci avete messo 825 mila euro nel 2022. Io dico che un approccio di natura legislativa sarebbe stato quello di prendere il tempo necessario, individuare in un’ottica programmatoria, non di orticello, quelle che sono considerabili in via dinamica le iniziative culturali e identitarie e si sarebbe dovuto semmai programmare dentro quello … Far inserire l’Atim, questo è il tema.
In realtà voi fate una scelta diversa e la pochezza, basta guardarla, è investire in una legge 50 mila euro. Ci sono 14 infiorate nella regione Marche, sapete quanto fa 50 mila euro diviso 14? 3.571 euro. Mi chiedo se questo non sia una vergogna e rispetto a ciò mi sembra sbagliato, ma non per i soldi che l’infiorata di Castelraimondo merita, lo so bene che la merita, ma non va fatto così perché, e lo dico al Consigliere Cesetti, questa volta gliela do io la risposta, questo è il metodo dell’orticello con il quale si tenta di accontentare pezzetti di Consiglio regionale, ed è sbagliato.
Una maggioranza che ha una propria forza, una capacità e, mi viene a dire, un minimo di coraggio in più avrebbe certamente immaginato una legge più profonda, più seria che avrebbe messo insieme gli eventi per natura, anche più grandi.
Facciamo una legge sull’infiorata e non abbiamo una legge sui più importanti enti …, sulla musica dal vivo dell'opera lirica della Regione Marche e non è solo Macerata, c’è Pesaro, Jesi. Questo è quello che davvero non capisco: ma perché vi ostinate a curare il piccolo orticello? Il fatto che avete vinto vi fa pensare che abbiate il diritto e la presunzione di far sempre giusto, penso che sia sbagliato. Avrete ragione fra tre anni, quattro anni, però dal punto di vista dell’onestà intellettuale politica curare l’orticello piuttosto che programmare è un errore.
Non si cura l'orticello, anzi, si mortifica il senso della legge, l'iniziativa stessa, perché se si crede che l’infiorata sia un’identità come la Taranta, con tutto il rispetto, credo che avrebbe meritato 150 mila euro.
Nello stesso tempo la cura dell’orticello si vede in una differenza piccola, il Consiglio regionale si è impegnato a celebrare i 500 anni della battaglia del Pian perduto, evento unico, la mozione l’abbiamo approvata tutti insieme, ed in sede di bilancio a quella iniziativa si è votato contro ed allora uno si chiede: come mai? La risposta è semplice, questa è presentata da un Consigliere di maggioranza e a prescindere va votata, peraltro dentro un contesto sbagliato, quella era stata presentata da un Consigliere d'opposizione. E’ sbagliato! Questa è la mortificazione del valore dell'Assemblea legislativa regionale, è la mortificazione di un senso di programmazione della legge sulle identità culturali della regione, è la mortificazione di tutti gli altri eventi perché tutto questo legittimerebbe a preparare una legge per tutte le altre identità che questa regione plurale sa esprimere, sarebbe stato meglio e più serio farle tutte insieme. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Latini.

Giorgia LATINI. Grazie, Presidente. Un breve intervento per ringraziare intanto il primo firmatario, il Consigliere Marinelli e gli altri Consiglieri per questa proposta di legge che va in linea con la strategia regionale della Giunta, che è quella di valorizzare il nostro patrimonio culturale identitario.
Questa legge, come voi avete più volte citato, interessa numerosi Comuni, significa che la tradizione è ben radicata nella regione Marche ed è bene porre l’attenzione sul nostro patrimonio immateriale culturale.
La Regione è stata la prima che ha stipulato un protocollo con l'Istituto centrale per il patrimonio immateriale del Ministero della cultura, proprio per tutelare, valorizzare il più possibile il patrimonio culturale immateriale marchigiano.
Queste leggi, che il Consigliere Carancini definisce settoriali, pongono l'attenzione sulle nostre tradizioni ed è importante che ci siano degli interventi in tal senso proprio per tutelarle. Ovvio che vanno tutte quante coordinate e messe in rete insieme, valorizzate, sostenute e che la quota può essere bassa, ma ricordiamo anche che ci sarà l’assestamento di bilancio e le risorse se non sono sufficienti si potranno trovare.
Andiamo avanti in questo senso, abbiamo da poco inaugurato la mostra di Fabriano che porta avanti la tradizione della carta, un’altra nostra eccellenza identitaria, con la legge che è stata approvata sul “Riconoscimento di Fabriano come città della carta e della filigrana e di Ascoli Piceno e Pioraco come città della carta”, Tutte norme, come quella del saltarello, che vogliono tutelare le nostre identità, raccordarle anche attraverso una visione più ampia con la collaborazione che abbiamo con il Ministero dei beni culturali in vista della sottoscrizione del protocollo con l'Istituto centrale per il patrimonio immateriale.
Ringrazio il Consiglio regionale per questo intervento, accolgo con favore la proposta. Grazie.

PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi. Ha la parola il relatore di maggioranza Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Innanzitutto per ringraziare tutti coloro che hanno espresso un parere favorevole all’iniziativa.
E’ vero che è una leggina, ma secondo me, rispetto alle leggine fatte da coloro che ci hanno preceduto, è molto più rilevante. Mi rivolgo soprattutto al Consigliere Cesetti che queste leggi le ha vissute, il Consigliere Carancini magari non le ha viste, non le sa, ma quello che voglio dirgli è che se volevamo costruire l’orticello non mettevamo 50 mila euro, ne mettevamo 200 mila.
Noi vogliamo far sì che i valori e le tradizioni della nostra regione siano portati all'attenzione e riscoperti e con 50 mila euro facciamo questo.
Magari in questi anni avessimo avuto 50 mila euro, perché è stato sempre un qualcosa di dimenticato, forse servono anche a risarcire coloro che hanno lavorato in silenzio, ma questo non è importante.
Vorrei ricordare che negli ultimi 4/5 anni abbiamo avuto le seguenti leggi:
- n. 7 del 5 marzo 2020 “Riconoscimento e valorizzazione di Serra San Quirico come Comune di riferimento regionale del ‘Teatro educazione’”;
- n. 33 del 23 luglio 2020 “Celebrazione del V centenario di Sisto V”:
- n. 4 del 20 febbraio 2019 “Valorizzazione dei mulini storici ad acqua delle Marche”;
- n. 22 del 29 luglio 2019 “Valorizzazione delle arti visive e figurative e dell’attività del Museo archivio del manifesto” - penso che siano tutte norme di un certo spessore;
- n. 34 del 3 ottobre 2019 “Interventi di sostegno e di valorizzazione del cinema documentario nella regione Marche”,
- n. 35 del 21 ottobre 2019 “Concorso della Regione alla valorizzazione del Festival internazionale del folclore ‘Terranostra’” - tutte di ampie vedute;
- n. 15 del 17 maggio 2018 “Interventi di sostegno e di valorizzazione della cultura fotografica nel territorio regionale e agli autori marchigiani o comunque di rilevanza nazionale legati al territorio marchigiano”;
- n. 18 del 15 maggio del 2017 “Promozione di interventi di sostegno e valorizzazione della cultura e della tradizione motoristica nella regione Marche”;
- n. 22 del 30 settembre 2016 “Circuito storico, culturale, artistico, musicale e produttivo della fisarmonica”, e tante altre.
Quello che poteva essere fatto doveva essere fatto anche prima, secondo me è un risarcimento nei confronti di coloro che in tutti questi anni sono stati abbandonati dalla Regione. Lì si cercava di costruire l’orticello.
Abbiamo fatto una legge che ha un respiro internazionale, nazionale e locale, riguarda tutte le province. Non sono i fondi che fanno la differenza. Credo che sia una legge che va a valorizzare le nostre peculiarità, i nostri borghi e le nostre bellezze.
Vorrei concludere con una frase che estraggo dalla conclusione di una lettera mandata dal Presidente della Pro-loco del mio Comune che ha realizzato l’infiorata per trent'anni. Anzi, prima vorrei parlare dei 10 anni, perché 10 anni e perché 30 per le rievocazioni storiche? La legge fatta qualche anno fa sulle rievocazioni storiche riconosce come storiche quelle che hanno almeno una durata di 30 anni. Forse è ancora peggio dei 10 anni, che sta a significare che tutti possono arrivare a 10 anni ed è lo stimolo per poter andare avanti, come quelle che già lo fanno. Poi ognuno può vederla in un modo o nell’altro, secondo me ci vorrebbe un po' più di rispetto.
Concludo riportando quello che scrive il Presidente della Pro-loco che per 30 anni ha fatto le infiorate, dal quale si evince quello che può essere il valore vero: “L'occasione dell’infiorata sia come sempre un motivo per scoprire e ammirare le bellezze storiche, artistiche, paesaggistiche dell’alto maceratese, terra ferita della regione Marche, affinché dai fiori e dai profumi della natura si possano trovare concreti stimoli di ripresa e di sviluppo”. Questo è il senso della legge, l'infiorata si svolge nel periodo che va da fine maggio ai primi di giugno, il periodo della ripartenza delle attività turistiche e questa legge va nella direzione di valorizzare queste iniziative.
Grazie Presidente e grazie a tutti coloro della Commissione che hanno contribuito a fare questa norma. Come sempre, si può fare di meglio? Vero, però l'abbiamo fatta e assicuro che non è per costruire l’orticello, ma per dare valore a coloro che stanno due o tre giorni piegati lì, intere popolazioni che vivono con sentimenti religiosi ed affettivi delle iniziative che forse in altre situazione non ci sono. Grazie.

PRESIDENTE. Il Consigliere Biancani mi ha fatto presente che non intende replicare come relatore di minoranza.
Comunico anche che sono chiusi i termini per la presentazione degli emendamenti alla proposta di legge n. 101, che saranno valutati dalla Commissione permanente.
Articolo 1. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Per rispondere al Consigliere Marinelli, credo che meriti il rispetto, da parte mia mi pare che ci sia stato, è stato riconosciuto anche dal Consigliere Antonini.
Ribadisco che per quanto riguarda il merito nessuna difficoltà a riconoscere la bontà della proposta, per il resto, ho visto che il Consigliere Marinelli si è documentato, è vero che nel passato ci sono state delle leggi puntuali, che indubbiamente e per certi versi hanno costituito anche un errore, però non è che eventuali errori fatti nel passato possono assolvere le azioni vostre odierne, anche perché, l'avete detto più volte, voi siete qui per il vostro cambiamento. Allo stato attuale non mi pare che questo cambiamento si intraveda laddove voi stessi per giustificare le vostre azioni politiche e istituzionali fate riferimento a precedenti atti nostri. Allora è vero quello che vado dicendo, che ci volete anche copiare, però copiarci in quelli che voi ritenete errori non è un bell'esercizio.
Questo l'ho voluto dire al Consigliere Marinelli e questa era l'occasione all'interno di un provvedimento organico - se avesse racchiuso in sè tutti gli obiettivi per la valorizzazione del nostro patrimonio culturale - da non perdere.
Tornando all'articolo 1, non posso essere favorevole anche perché qui, l'ho detto prima nel mio intervento, quando si parla che riconosce e valorizza la tradizione dell'infiorata artistica quale espressione del patrimonio culturale immateriale delle comunità residenti nel proprio territorio, bisognava scrivere: “espressione del proprio patrimonio identitario intangibile da valorizzare”, tra l'altro come viene indicato nella stessa relazione che vi prego di leggere del dettato normativo. Grazie.

PRESIDENTE. Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Ribadisco, è un errore precludere a coloro che hanno meno di 10 anni la possibilità di accedere ai contributi, l’ho detto prima, è una contraddizione dell'articolato. Contraddice l'articolo 1, comma 2, tra l'altro questo aspetto è stato oggetto di una specifica osservazione da parte del Crel regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5. Soppresso.

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Per annunciare il nostro voto di astensione.
Vorrei approfittare di questo passaggio per un ragionamento che abbiamo fatto diverse volte in Conferenza dei Presidenti, questa è una Nazione che produce qualcosa come 188 mila leggi, parliamo sempre di semplificazione, in passato abbiamo avuto Ministri che sono stati individuati per raggiungere questo obiettivo, invece a tutti i livelli creiamo articolazioni, confusione, complicazione ai nostri cittadini, alle nostre imprese che si trovano sempre di più in una ipertrofica produzione di norme che, a seconda delle esigenze – lo dico guardando il Consigliere Marinelli - temporanee e legittime …, in questo caso lo guardo ricordando un rapporto antico tra i nostri due Comuni, l’infiorata della sua Pro-loco venne ad inaugurare una delle piazze più belle delle Marche dando valore a quella tradizione, a quella manualità, a quell’importanza storica, culturale, religiosa che ha bisogno di trovare una sua collocazione e valorizzazione.
Penso che eravamo orientati ad un altro tipo di percorso, ogni volta perdiamo un'occasione perché siamo sempre pronti a guardare quello che è accaduto. Dobbiamo avere la capacità di avere una visione prospettica e di grande slancio. Siete stati chiamati dagli elettori anche per questo.
Ritengo che il voto di astensione vada in questa direzione, dovremmo produrre un testo unico delle identità del nostro territorio e provare, partendo dall’elenco che è stato sottoposto, a dargli un'anima, che non vuol dire un semplice elenco, ma connessione, condivisione, valorizzazione, sostegno e promozione a tutti i livelli.
Il Consigliere Marinelli oggi giustamente sottopone al giudizio del Consiglio una legge e lo fa con il legame a quell'evento, a quel territorio e a quel contesto.
Noi siamo chiamati a mettere in campo un'operazione diversa che parte da quella specificità, segno che quella specifica necessità, doveva trovare un altro tipo percorso. Spero che potremmo farlo anche noi, non è che l'iniziativa di riorganizzazione normativa spetti solo alla maggioranza, ma anche a noi Consiglieri. Ci dovremmo far carico di un riassetto complessivo e non solo norme di testimonianza, e questa lo è, come sono state altre in passato, che avevano la sollecitazione di chi sedeva in uno scranno e magari aveva un po' più di forza per proporle e farle approvare.
Non è questo il nostro obiettivo, noi abbiamo bisogno di rendere protagonista il territorio e non lo si fa con dei piccoli tasselli, ma con una visione articolata, con una prospettiva adeguata al valore che vogliamo dare alla nostra terra e alla nostra tradizione.
C'è un voto di astensione del Partito Democratico, anticipiamo pure un'iniziativa legislativa volta alla riorganizzazione delle proposte, che abbia come elemento la semplificazione, la riorganizzazione e la visione per trovare non solo testimonianza ma anche l’adeguato sostegno economico, che nella frantumazione non può essere così rimarcato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Borroni.

Pierpaolo BORRONI. Grazie, Presidente. Annuncio fin da ora che il gruppo di Fratelli d’Italia è estremamente solidale con la proposta fatta dal Capogruppo primo firmatario della Lega, Consigliere Marinelli. Pensiamo che questo sia l'ennesimo tassello di un percorso della Giunta, che il Presidente Acquaroli ha dato a questa amministrazione regionale, per cui andiamo a valorizzare tutte quelle realtà specifiche e caratteristiche della nostra terra, che sono peculiari.
Non abbiamo, come già ormai assodato, una Firenze, una grande città attrattiva per il mondo turistico, vanno valorizzati i piccoli borghi, le nostre caratteristiche, le nostre specificità. E’ un grande passo in avanti per quel che riguarda la vita amministrativa e politica della nostra Regione.
Questa è una legge nuova, che viene finanziata con solo 50 mila euro, ma prima di questa norma non c’era nulla e di solito le Pro-loco, che vanno a fare queste infiorate, tra l’altro una ne abbiamo vista proprio nella mia città, a Civitanova Marche, lavorano con delle somme che sono esigue e l’importo di 50 mila euro previsto dalla legge è un tassello importante per dare un cambiamento alla direzione amministrativa e politica della nostra Regione. Quindi, un voto convinto in favore di questa legge. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Il gruppo Lega, firmatario con il Capogruppo e proponente Consigliere Marinelli, vota favorevole la propria proposta, rimarcandone la validità attraverso due considerazioni. La prima di ordine pratico, che si aggiunge a quella precedente che ho descritto nel mio intervento, finalmente si va a normare una situazione che esisteva – tanti nelle Marche e non solo hanno a che fare con le infiorate nei vari Comuni - però non si conosceva l'evento, non c'era una organizzazione dal punto di vista normativo che in qualche modo desse una regola. Finalmente diamo una regola all'attribuzione dei contributi, mi sembra che non venga più lasciata al caso e all’iniziativa di un singolo, di un assessorato o di una singola associazione che si muove in maniera autonoma.
Adesso finalmente, anche rispettando quel giusto strumento di trasparenza che deve contraddistinguere l'attività amministrativa e normativa di noi Consiglieri e della Giunta, diamo la possibilità di regolamentare e accedere, attraverso il rispetto delle normative che non andiamo ad indicare proprio per ottenere i contributi.
Tra l'altro, questi 50 mila euro, che vengono quasi denigrati come una somma insufficiente, anche nella ripartizione che il Consigliere Carancini poco fa ha fatto, sono più di quanto fino adesso per ogni singolo evento di infiorata veniva finanziato come contributo. Mediamente l'intervento della Regione Marche è superiore a quanto prima, in maniera occasionale, personale, discrezionale, veniva finanziata l’infiorata di un singolo Comune, quindi principio di trasparenza e distribuzione equa delle risorse regionali.
Questo per sottolineare non solo quanto detto in precedenza dal punto di vista simbolico, il valore di un'azione, di una legge, ma ribadisco secondo noi l'importanza, anche al di là di un corpus normativo unico, che è una visione rispettabile e anche condivisibile sotto certi aspetti, di dare rilievo e di valorizzare un’iniziativa, che precedentemente si muoveva in maniera sparsa, anche dal punto di vista pratico ed oggettivo, attraverso questa legge vedremo anche una dignità normativa.
Il voto è favorevole, anzi ancora più convinto dopo la discussione di questa mattina. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Come gruppo di Forza Italia riteniamo che questa proposta di legge vada nella giusta direzione di tutelare, promuovere e valorizzare la suggestiva e antica tradizione delle infiorate artistiche.
Inoltre riteniamo che l’infiorata, che vede protagonisti molti Comuni, sia importante per conoscere un territorio, le sue peculiarità e tradizioni.
Il voto di Forza Italia è favorevole, ringraziamo anche il gruppo Lega per aver presentato questa proposta di legge. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 74. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva).

PRESIDENTE. Da remoto il Consigliere Biancani ha comunicato che nelle precedenti votazioni precedenti, su ogni articolo, si è astenuto, come si è astenuto sulla votazione finale.

Interrogazione n. 405 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo
“Orari apertura centro vaccinale ex circoscrizione San Francesco (ex Zannoni) – Jesi”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 405 - a risposta immediata - dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L’interrogazione è piuttosto datata e chiede di verificare l’incongruenza che si era registrata in ordine alla chiusura del centro in alcuni giorni in cui alcune persone erano programmate per la vaccinazione.
Il problema è stato risolto, dipendeva dal fatto che la programmazione delle prenotazioni era gestita dal sito delle Poste italiane e si sono verificate delle incongruenze tra la prenotazione effettuata e gli orari che erano stati rideterminanti dall'Azienda sanitaria regionale in relazione al venir meno del numero delle persone che dovevano vaccinarsi.
Sappiamo che questo tema si era presentato in modo particolarmente critico a gennaio di quest'anno, il problema si è verificato in relazione al fatto che il Ministero della salute aveva comunicato che la vaccinazione, seconda dose, non aveva più la scadenza di sei mesi, ma era stata riportata prima a cinque mesi e poi a quattro, quindi, dal 10 gennaio alla fine di gennaio le Aziende sanitarie si sono trovate a dover vaccinare mezzo milione di persone.
Questo è avvenuto ed è una delle ragioni per cui l'epidemia in questo momento sta arretrando.
In merito ai casi che si sono verificati, segnalati dall'interrogante, dalla Consigliera Bora, l'Azienda ha comunicato che comunque sono stati molto limitati. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Questa interrogazione riguarda un fatto che mi è personalmente accaduto, ma purtroppo non sono stata l’unica a subire queste gravi disorganizzazioni del sistema sanitario regionale ed è un ulteriore prova per quanto mi riguarda del caos in cui versa la sanità regionale e di come a pagarne le conseguenze siano sempre i cittadini marchigiani.
Sebbene sappiamo che l’arma principale contro il Covid è la vaccinazione di massa, sembra che ci stiamo trovando in una fase di regressione pandemica, cosa che ci fa ben sperare in un imminente ritorno alla normalità, vaccinarsi però risulta ancora un problema nella nostra Regione. Si stanno registrando ancora sgradevoli e, a questo punto, dopo due anni di gestione della pandemia, incomprensibili disservizi, come quello oggetto della presente interrogazione. Non sono stata l’unica ad averlo riscontrato, ci sono state tantissime segnalazioni sia prima che dopo e quello che è successo è surreale perché mi sono recata presso il l’hub vaccinale ed era chiuso.
Tra l’altro, mi era stato detto che in realtà erano previste due mezze giornate di apertura senza prenotazione, viene da chiedersi oltretutto, con il numero di dosi che sono somministrate in continuo calo, come possa essere conteggiato il numero di vaccini che il centro deve avere in disponibilità nella giornata per evitare inutili sprechi.
Tutto questo dà la sensazione di una grande disorganizzazione, che non fa altro che alimentare critiche rispetto ad una campagna vaccinale che, sappiamo bene, è stata caratterizzata da non poche polemiche.
Ho terminato il tempo, però la mia non può essere che una posizione di estrema insoddisfazione, il problema è stato risolto, speriamo che non accada più, non doveva succedere e comunque quello che è accaduto ha creato notevoli problemi ai nostri cittadini. Grazie.

Interrogazione n. 408 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Mastrovincenzo, Vitri
“Sospensione del Servizio di ambulanza medicalizzata h 12 presso l’ospedale di San Severino Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 408 - a risposta immediata - dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Nell'ospedale di San Severino Marche fino al 2 marzo era presente un mezzo di soccorso avanzato con medico 12 ore in ora notturna, a causa del trasferimento di due medici in altre Aree vaste questo servizio non è stato possibile ripristinarlo fino ad oggi.
E’ il solito problema del 118, dal 2016 fino al 2022 sono stati banditi quattro corsi e nell’Area vasta 3 sono stati assunti dal 2016 solo due medici e attualmente c’è una carenza di 70 medici su 180.
La questione è stata anche affrontata mercoledì scorso in un incontro tra tutti gli Assessori regionali ed il Ministro della sanità a Roma. Il tema è quello di aumentare i trattamenti remunerativi perché molti medici del 118 anche della nostra regione hanno scelto di lasciare questo tipo di professione per assumere, per esempio, studi di convenzionamento in qualità di medici di medicina generale. Il Governo ha dichiarato la sua disponibilità ad affrontare il problema con le università in sede di contrattazione collettiva.
Per quanto riguarda l’interrogazione su San Severino Marche noi proseguiamo a cercare il medico per poter disporre dell'automedicalizzata, tuttavia il servizio è garantito perché nei mezzi di soccorso avanzato dell'ospedale di Camerino, Matelica, Tolentino e anche di San Severino Marche è in funzione un'automedica che può servire all'occorrenza.
C'è una notizia di poco fa, sembrerebbe che due medici provenienti da una regione del sud siano interessati ad assumere il posto presso l'ospedale di San Severino Marche, quindi, stiamo valutando giorno per giorno la soluzione di questo problema. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Non è che mi aspettassi molto di più, però faccio queste considerazioni.
Questa è una scelta simbolo, piccolo, Assessore Saltamartini, un simbolo di 18 mesi di Governo della sanità. Mi verrebbe da dire che il titolo più appropriato sarebbe: “Voi eravate venuti per aggiungere e non riuscite a mantenere ciò che abbiamo”. Glielo ricordo per far comprendere alle persone che ascoltano qual è la situazione attuale.
Avevate promesso che avreste riaperto gli ospedali, non ne è stato riaperto uno e non se ne riaprirà uno; avevate promesso 3 mila infermieri e non se ne vedono, addirittura lei il 4 settembre aveva promesso 15 infermieri al pronto soccorso di Macerata e ancora li stanno aspettando a porte aperte, ma non è arrivato nessuno.
La giustificazione è sempre la stessa: la colpa è degli altri. Le chiedo con fare costruttivo di lasciar perdere la campagna elettorale, non si va in piazza a manifestare contro se stessi, lei è andato in piazza a manifestare con i sindacati contro se stesso. Non può esserci l’Assessore Saltamartini che va in piazza a contestare l’Assessore Saltamartini.
Conosciamo tutte le problematiche e questo ragionamento serio è connesso ad un'insufficiente programmazione, ma la domanda è: questo è arrivato con lei? No, c'era già. Le problematiche riconducibili al personale erano già presenti, allora un ragionamento serio sarebbe chiedersi se c’è qualcosa che in questa fase, temporaneamente, almeno in via di transizione, possa attenuare questa problematica? Gliene dico quattro: promuovere la stabilizzazione del personale medico in servizio presso i servizi di pronto soccorso, che non ha ancora un contratto a tempo indeterminato; i posti vacanti possono essere assegnati a personale medico che opera nei pronto soccorso senza la specializzazione, consentendo la formazione pratica nello stesso luogo di lavoro; definire e attuare il passaggio alle dipendenze del personale medico; rimodulazioni della dotazione organica del 118, delle automediche e delle postazioni ambulanze medicalizzate.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Romano CARANCINI. Ho finito, Presidente. C’è un’ultima cosa che le chiedo per poter affrontare il tema dell'emergenza di 118 e del personale, occorrono risorse. Questa Giunta deve avere il coraggio di spostare risorse per investire sul personale medico, non si può sempre ricorrere o dare responsabilità agli altri.
Questo è un contributo serio, non polemico e spero anche utile. Grazie.

Interrogazione n. 374
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti e Casini
“Riorganizzazione e potenziamento dei reparti di ostetricia e ginecologia nei nosocomi della provincia di Pesaro-Urbino a causa dell’aumento di pazienti positive in gravidanza”;

Interrogazione n. 395
ad iniziativa del Consigliere Baiocchi
“Ripristino del Dipartimento Materno-Infantile presso il Presidio ospedaliero San Salvatore di Pesaro”.

Interrogazione n. 397
ad iniziativa dei Consiglieri Serfilippi, Cancellieri, Bilò, Antonini, Marinelli, Marinangeli, Biondi, Menghi
“Gestione dell’emergenza in occasione dell’aumento delle pazienti positive nei reparti di ostetricia e ginecologia negli ospedali della provincia di Pesaro-Urbino”.

Interrogazione n. 411
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Ripristino della piena funzionalità del Dipartimento Materno-Infantile presso il presidio ospedaliero San Salvatore di Pesaro”
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 374 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti e Casini, l’interrogazione n. 395 del Consigliere Baiocchi, l’interrogazione n. 397 dei Consiglieri Serfilippi, Cancellieri, Bilò, Antonini, Marinelli, Marinangeli, Biondi, Menghi e l’interrogazione n. 411 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Il tema è costituito dal fatto che quando è scoppiata la pandemia Covid nel piano di riorganizzazione del sistema ed in particolare nella predisposizione della locazione dei posti letto di terapia intensiva, previsti dal decreto-legge 34 del 2020, 41 posti erano assegnati al presidio di Marche Nord.
In quel contesto, con lo stesso atto di allocazione delle risorse, fu deciso il trasferimento del presidio materno infantile nell'ospedale di Fano. Ora è un problema risolto perché, a seguito del completamento dei lavori al terzo piano dell'ospedale di Pesaro, il reparto verrà ritrasferito da Fano a Pesaro. Il problema evidenziato con queste molteplici interrogazioni è risolto.
C'era poi un’altra domanda: se si intende riconoscere l’ospedale di Urbino come ospedale Covid. Questo è superato, l’ospedale di Urbino non è mai stato riconosciuto ospedale Covid, vi è stata la permanenza nella cosiddetta area grigia, in quanto si trattava di eseguire le operazioni di tamponamento, soprattutto l'esecuzione di tamponi molecolari. Il tempo per verificare l'eventuale positività era di 24 ore, le persone permanevano in questa area grigia per l'accertamento della positività o meno.
La risposta complessiva alle quattro interrogazioni è che il reparto materno infantile, che oggi è locato a Fano, verrà riportato a Pesaro, i tempi sono quelli del termine dei lavori, che sono appena iniziati, vedremo quali saranno necessari. I lavori sono iniziati in questo periodo e si dice che verranno completati entro la fine del mese di settembre, immagino che questo termine possa essere rispettato, quello dell’1 ottobre 2022. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore Saltamartini per la risposta che, come ha messo in evidenza, in effetti riguarda un problema parzialmente risolto, anche perché la mia interrogazione è stata presentata il 3 febbraio in piena pandemia.
In realtà ha contribuito a risolvere il problema il miglioramento della situazione sanitaria, anche perché sia il reparto pesarese che quello di Urbino hanno subìto conseguenze pesanti.
Io la invito nuovamente, come avevo già fatto qualche mese fa, a verificare i registri dell’ospedale di Urbino per capire esattamente quanti sono stati i casi di partorienti Covid in quel reparto. Non si sono mai fermati per ventiquattr'ore, quotidianamente ci sono state donne ricoverate poi, visto il protrarsi del virus, anche per più giorni dopo la gestazione. Tutto questo ha messo sotto pressione il reparto per diversi mesi. Per fortuna ora la situazione sta migliorando e, come lei ha detto, il materno infantile tornerà a Pesaro, dopo la pandemia e al termine dei lavori, a fine settembre.
Ciò che mi preme ora evidenziare, visto l’evolversi della situazione, è un altro tema, quello dell'inaugurazione del reparto di chirurgia al San Salvatore di Pesaro, l’annuncio è apparso quasi come un dono, una grazia, riguardo al ritorno del materno infantile a Pesaro. Non è così, Assessore, perché fin dall’inizio del piano pandemico è sempre stato detto, anche dalla precedente Giunta, che il reparto sarebbe tornato a Pesaro dopo la pandemia. A me sembra che i tempi siano stati quasi superati e chiederei di fare in modo che almeno entro l’estate, nell’immediato, si possa ripristinare il punto di pronto soccorso pediatrico, che non richiede lavori strutturali ingenti, come sta avvenendo nella palazzina F.
Ci sono dei tempi che purtroppo dobbiamo rispettare per ciò che riguarda i lavori di ristrutturazione, per fortuna a fine settembre dovrebbero terminare e ci auguriamo che tutto il punto materno infantile torni a Pesaro.
Intanto le chiedo: sarà possibile entro l’estate riavere almeno il pronto soccorso pediatrico? Noi l’anno scorso avevamo organizzato a giugno una manifestazione, un sit-in, per mettere in evidenza l’appello di tanti cittadini.
Questa non è una richiesta che interessa solo Pesaro, anche perché d’estate deve rispondere alle esigenze di numerosi turisti, ma arriva da tutta la vallata e da tutto l’entroterra e le famiglie, che dovessero avere dei problemi con un bambino, che improvvisamente avverte un malore, non hanno nemmeno la guardia medica e quindi devono andare ad aggravare il pronto soccorso pediatrico di Fano. Gabicce, Valle Foglia fino a Montelabbate, Tavullia, tutti saranno su Fano per tutta l’estate, turisti compresi.
Le chiedo di valutare l’apertura del pronto soccorso pediatrico a Pesaro entro l’estate in attesa che a settembre torni tutto il materno infantile. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Non avevo dubbi, neanche in questa circostanza, di fronte a una risposta chiara, esaustiva, giusta, interessante per la nostra città, per l'intera provincia – correttamente, come dice - la Consigliera Vitri è per una volta contenta e ha fatto i complimenti a questa amministrazione.
La Consigliera dice una cosa palesamene falsa quando afferma che la precedente amministrazione era favorevole alla riapertura. Sappiamo tutti che l'Assessore Bravi, è agli atti di questo Consiglio, durante l'interrogazione fatta, se ricordo bene, dal Consigliere Biancani espresse palesemente la volontà di quella amministrazione di non riaprire il reparto materno infantile. Quello che dice è palesemente falso.
Assessore, io la ringrazio per l'impegno e per la parola mantenuta. Abbiamo fatto una mozione di maggioranza e il Consiglio regionale l’ha votata all’unanimità, prevedeva la riapertura del reparto materno infantile, un reparto fondamentale per la seconda città delle Marche, Pesaro, ed anche per l'intera provincia. Un reparto d'eccellenza, la cui chiusura era stata stabilita dalla precedente amministrazione in ordine all'emergenza Covid, giusta o sbagliata questa era la decisione che era stata presa e questa amministrazione ha scientemente deciso di riaprire quel reparto importantissimo per la nostra città, anche perché c'è tutto un problema legato alla mobilità passiva verso l'ospedale di Rimini.
Ringraziamo l'ospedale di Fano per l'impegno che ha profuso in questo periodo, ma è ora, con i tempi previsti e con l'impegno da parte dell'Assessorato alla salute, di riaprirlo, fondamentale per la città di Pesaro.
Assessore, a differenza di chi mi ha preceduto, la ringrazio, ringrazio lei e la Giunta per questo impegno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani (in collegamento da remoto).

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Voglio ringraziare l'Assessore Saltamartini per la risposta.
Nel corso di questo anno e mezzo abbiamo fatto quattro interrogazioni più la mozione di cui ha parlato il Consigliere Baiocchi.
Devo dire che è un’esigenza che la città di Pesaro ha, ma non solamente Pesaro, tutto il territorio, mi riferisco alle realtà che su Pesaro fanno riferimento, come ho detta la Consigliera Vitri, Vallefoglia, Montelabbate, Montecalvo in Foglia, Tavullia, Gabicce, Gradara. E’ rilevante ripristinare il reparto.
Con le altre interrogazioni avevamo evidenziato anche la necessità di attivare quanto prima un pronto soccorso pediatrico, condivido questa richiesta, c’è la necessità di attivarlo per la stagione estiva perché ci sono migliaia di turisti che fanno riferimento al nostro territorio.
Mi auguro che i tempi che ha dato l’Assessore vengano rispettati e non ho motivo di pensare il contrario.
Da quello che ho capito i primi di ottobre dovrebbe riaprire il reparto, una battaglia che è stata fatta in questo Consiglio regionale, sia dalla maggioranza, ma voglio che venga riconosciuto anche il nostro ruolo, che dall’opposizione con le quattro interrogazioni presentate.
Quello che voglio evidenziare è la necessità del personale perché oggi, oltre all'ospedale di Urbino, i reparti sono concentrati tutti a Fano, occorrerà suddividerlo tra Pesaro e Fano e mi auguro che ci siano anche gli spazi per prevedere ulteriore personale e garantire l’apertura di tutti e due i presidi.
Il presidio di Pesaro nel corso degli anni è stato sempre considerato un’eccellenza. Ricordo che ci sono 23 posti letto, 4 sale parto, la vasca di travaglio in acqua, la cromoterapia, 2 sale operatorie attigue, il nido interno e ad oggi è l’unica struttura, qualora ci siano delle complicanze, in grado di garantire risposte tempestive, ma soprattutto multidisciplinari.
Questa apertura, che ci auguriamo, è molto importante perché ridà vita ad un presidio come quello dell’ospedale di Pesaro che, come seconda città delle Marche, merita ampiamente.
I motivi della chiusura sono già stati detti sia dall’Assessore che da chi è intervenuto, eravamo in un momento di emergenza, occorreva individuare dei posti letto per le terapie intensive e sub-intensive ed era stato chiesto di spostare il reparto di ginecologia, pediatria e ostetricia. A questa scelta faccio un plauso, anche per aver rispettato gli impegni che erano stati assunti.
Grazie, verificheremo i tempi rispetto a quelli dichiarati. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Tengo a ringraziare l'Assessore per l'impegno che si è preso insieme a tutti i tecnici, ai funzionari, anche agli operatori che in questi anni hanno messo il cuore oltre l'ostacolo e hanno fatto sì che riuscissimo a garantire un servizio fondamentale per il nostro territorio.
Mi fa piacere che entro ottobre riaprirà il presidio materno infantile a Pesaro e do per scontato che rimanga anche quello di Fano, credo che sia la base di partenza.
Personalmente avrei molto da ridire sulla precedente amministrazione, che ha deciso di chiudere il presidio materno infantile a Pesaro, facendo sì che molti pesaresi andassero a partorire fuori regione, creando mobilità passiva.
Senza entrare nel merito, voi specularmente avete fatto dei sit-in durante un momento di difficoltà, durante la pandemia ed è grave che un partito politico ... Noi all'inizio della pandemia non abbiamo cavalcato la situazione di emergenza, invece voi, in modo molto brutale, avete comunque insistito su una decisione, che tra l'altro avevate preso voi. Dispiace vedere che un partito speculi su questa cosa.
Riconosco alla Giunta Acquaroli, all’Assessore Saltamartini e al Consigliere Baiocchi di aver sostenuto la riapertura del presidio materno infantile e nosocomio di Pesaro.
Credo che vada tarato bene il personale sia sulle strutture di Fano che di Pesaro perché ci sono i numeri per dare un servizio d'eccellenza ai nostri concittadini.
Sono due presidi importanti, fondamentali e con la riorganizzazione della legge e del Piano socio-sanitario dovremmo trovare il modo per garantire efficienza ed efficacia ad entrambi.
Non aggiungo nient'altro, se non ringraziare l'Assessore per aver ancora una volta risolto questa problematica e ci auguriamo che il PD non continui a fare speculazioni su queste tematiche. Grazie.

Interrogazione n. 372
ad iniziativa dei Consiglieri Ciccioli, Leonardi, Borroni
“Relazioni riguardanti i rapporti lavorativi tra il personale del Comparto dell'Area vasta 3 ed il Direttore delle Professioni Sanitarie”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 372 dei Consiglieri Ciccioli, Leonardi, Borroni.
Ha la parola per la risposta l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Con l'interrogazione in argomento viene chiesto se l'Assessorato alla sanità sia a conoscenza di alcuni fatti che riguardano il comportamento di un Dirigente dell’Area vasta 3 e se sono state assunte delle determinazioni al riguardo.
Trattandosi di fatti che attengono all'esercizio dell'attività professionale questa valutazione esula dal giudizio dell'Assessore.
In ogni caso, il 18 febbraio 2022 è stata istituita un'apposita Commissione che ha evidenziato una serie di comportamenti che rilevano un’accentuata conflittualità interna ed esterna all'amministrazione da parte di questo dirigente.
Gli accertamenti non sono stati completati con la conseguenza che tali comportamenti dovranno essere valutati ai fini di accertare l'eventuale responsabilità dirigenziale o disciplinare e quanto ciò potrà afferire al rapporto di lavoro.
Con questa risposta l'Assessorato seguirà l'evoluzione di tutti gli atti che sono di pertinenza dei dirigenti, essendo questi comportamenti segnalati afferenti al contenuto del rapporto di lavoro, c’è la riserva di riferire sui provvedimenti che verranno adottati. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Borroni.

Pierpaolo BORRONI. Grazie, Presidente. Sarà una replica veloce, anche perché fino da adesso mi dichiaro soddisfatto della risposta.
So bene che l'Assessore ha il ruolo probabilmente più difficile e delicato di tutta la Giunta Acquaroli, quello di riuscire a cambiare un sistema incancrenito, probabilmente. Non è un lavoro facile come portata e impegno.
Sta di fatto che nell'Area vasta 3 il Direttore delle Professioni sanitarie si è caratterizzato per azioni che devono essere stigmatizzate e riprese in maniera forte e senza esitazioni: assegnazioni di dipendenti ad attività lavorative non correlate alle limitazioni stabilite dal medico competente; richieste della Direzione dell'Area vasta 3 che non vengono circostanziate e dettagliate a dovere; diniego ad un dipendente dimissionario della concessione di ferie dovute, la qual cosa ha ingenerato tra l’altro una diatriba legale con l'Azienda; interventi legali richiesti da dipendenti dell’Area vasta 3, a cui non viene istruita nessuna pratica e non viene data nessuna risposta; richieste di mobilità a cui non viene data nessuna risposta vengono lasciate lì nel cassetto e nessuno fa nulla.
Devo dire dei veri e propri metodi dispotici, per cui un dipendente che chiede di essere avvicinato all’ospedale di Civitanova Marche, causa legge 104, viene trasferito a Camerino e contemporaneamente i dipendenti di Camerino e San Severino Marche vengono trasferiti a Civitanova Marche e Macerata in spregio ad una logicità di comportamento.
Questo è solo un campionario di quello che abbiamo letto su quella relazione, atteggiamenti che non devono essere più tollerati all'interno dell’Area vasta 3. Non sono tollerabili questo tipo di comportamenti.
Un metodo di porsi che non sia propositivo, ma che sfoci sempre nell'aggressività, non può più essere assunto nei confronti dei dipendenti che chiedono interventi rispetto alla loro destinazione lavorativa.
La completa inottemperanza delle direttive date dalla Direzione dell'Area vasta 3 non può essere più tollerata e non deve più verificarsi.
So bene che questo è un lavoro importante, deve essere un lavoro corale.
Rinnovo ancora la bontà della risposta dell'Assessore e sono convinto che tutti insieme riusciremo a raddrizzare questa situazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Condivido quanto detto dal Consigliere Borroni, che il mestiere dell'Assessore alla sanità è sempre molto delicato, particolarmente in questa fase del Covid che, con le tensioni legate alle sue conseguenze, ha moltiplicato situazioni difficili, come le liste di attesa, sia per interventi chirurgici che per le visite specialistiche, e l'insieme della struttura sanitaria, una sorta di combinato disposto tra il crollo delle possibilità di reclutamento di personale medico per via delle conseguenze nefaste del numero chiuso degli anni scorsi e i tetti di spesa che sono dilatati estremamente nella fase di pandemia.
Detto questo, non mi può sfuggire di notare che all'interno degli oltre 20 mila dipendenti del servizio pubblico, mi sembra, 18/19 mila sono a tempo indeterminato e ci sono 2/3 mila precari, parliamo di oltre 22 mila persone, poi ci sono quelli delle strutture convenzionate. L’Asur, l’Azienda ospedaliera è la più grande azienda della Regione nel suo insieme, al cui interno purtroppo negli anni si sono verificate una serie di situazioni che vanno da una sorta di caporalato al nepotismo, alla costruzione di cerchi magici. Sottolineo, Assessore, cerchi magici, per cui le semplici progressioni di carriera, anche a livello di base, di infermieri, oss, il minimo del minimo fino ai vertici, gli incarichi di strutture semplici ed operative complesse, non sono stati assegnati sulla base di una trasparente meritocrazia, qualità e impegno, ma su una serie di equilibri dettati spesso dalla politica, talvolta neppure dalla politica, ma da criteri di altro tipo.
Deve esserci un'azione di bonifica, la dobbiamo a tutti cittadini, mentre alcuni problemi della Regione, prendiamo l’agricoltura, l'industria, sono fondamentali per la nostra economia ed interessano settori importantissimi della nostra popolazione marchigiana, la sanità interessa tutti, ricchi, poveri, persone in buona salute o che transitoriamente, occasionalmente stanno male o soffrono di patologie croniche in un contesto in cui, grazie a Dio, dobbiamo essere contenti, l'aumento della vita media della nostra regione è fortissimo.
Negli ultimi incontri che sono stati fatti a livello di demografia, la piramide si sta rovesciando, prima i giovani e la popolazione intermedia adulta erano molti numerosi e al vertice c’erano gli ultraottantenni, ultranovantenni, adesso si è rovesciato tutto.
Non può esistere questo sistema, purtroppo lo devo rilevare, molto spesso le decisioni non vengono assunte dalla politica, questo lo dico a me stesso, vengono assunte da burocrazie sanitarie che applicano e governano il sistema. Chiedo su questo una forte spinta per rivedere i criteri per andare avanti.
Il caso di Macerata è un caso di scuola, all'inizio avevo 3/4 segnalazioni, ora sono arrivato a 17 segnalazioni personali, che giustamente devono essere valutate dalla Commissione, disciplina, da una Commissione interna, ma che non possono esistere perché può sempre accadere un disguido, qualcosa che non va, ma addirittura che il peso ponderale della remunerazione di quelli che erano chiamati caposala, dei coordinatori, venga pesato in funzione di criteri molto diversi dal merito è una cosa che non si guarda. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Sarò breve, hanno detto tutti i miei colleghi.
Ringrazio l’Assessore Saltamartini per la risposta, che abbiamo già detto ci soddisfa.
E’ evidente che dal lavoro fatto dalla Commissione, che ha analizzato 25 segnalazioni, sono emerse purtroppo delle conferme rispetto alle denunce fatte dal personale, addirittura si dice che ne sono emerse di ulteriori.
Per questo reputiamo che sia importante far emergere le situazioni critiche perché l'ambiente di lavoro ed il rispetto dei diritti dei lavoratori è qualcosa che va garantito e tutelato anche e soprattutto all'interno dell'ambiente sanitario e ospedaliero.
Per questo riteniamo che aver dato uno spazio, anche di discussione, ad una serie di criticità, che venivano lamentate e che poi hanno trovato riscontro dalla Commissione competente, sia un modo non solo per migliorare il clima all'interno delle nostre strutture ospedaliere, ma per rilanciare una sanità più trasparente e una capacità di collaborazione maggiore, essenziale per la buona riuscita della sanità stessa. Grazie.

Interrogazione n. 369
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Ampliamento delle attività di rilevamento dei contagi da Sars-Cov-2”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’Interrogazione n. 369 della Consigliera Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L'interrogante Consigliera Ruggeri chiede con questa interrogazione, datata nella fase apicale della pandemia, comunque può essere esplicitata anche ora, circa la somministrazione degli antigenici rapidi, dei tamponi per accertamento della positività da Covid 19, non solo nelle farmacie ma anche nelle parafarmacie.
La risposta a questa interrogazione è che la Regione nella fase pandemica, quando aveva dovuto far ricorso a tutte le strutture necessarie per abbassare la curva pandemica, con un suo provvedimento aveva autorizzato le parafarmacie alla somministrazione di questi tamponi. In conseguenza di questo atto le farmacie avevano chiesto l'annullamento di quella delibera in via di autotutela, palesandosi vizi di eccesso di potere e di violazione di legge, poiché la normativa attuale non prevede che le parafarmacie possano svolgere le stesse attività delle farmacie, nonostante abbiano dei laureati in farmacia a gestire le strutture.
La Regione ha dovuto revocare in via di autotutela l'atto e contro questa revoca sono insorte le parafarmacie, le quali hanno impugnato l'atto di fronte al giudice amministrativo, il quale, ravvisando profili di non costituzionalità, ha rinviato gli atti alla Corte costituzionale. L'accertamento da parte del giudice amministrativo della lesione di una norma per violazione dell’articolo 3 della Costituzione sottolinea come vi sia una lacuna normativa, che non parifica le parafarmacie alle farmacie. L'atto di giudizio di fronte alla Consulta è stato incardinato e siamo in attesa di conoscere quale sarà il pronunciamento della Corte costituzionale.
Il tema coinvolge da molti anni la funzione delle parafarmacie e la vicenda del loro ordinamento nel nostro Paese va avanti, almeno per mia cognizione personale, da una decina di anni, almeno dal 2010, vedremo cosa succederà di fronte alla Corte costituzionale.
Vero è che un'eventuale revisione dell'ordinamento in materia di funzione delle parafarmacie dovrà essere recepita dal legislatore parlamentare, tanto più per il fatto che da un punto di vista prognostico appare difficile come la Corte, anche attraverso la sua attività creativa, le sentenze interpretative di accoglimento, possa allargare la sfera di attribuzione delle parafarmacie. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Ringrazio anche l'Assessore, però non mi ritengo soddisfatta della risposta perché io chiedevo la posizione della Regione, visto anche l’iter che avete fatto e che ho riportato nelle premesse di questa interrogazione, che è abbastanza corposa.
Mi sembra che tutti i passaggi li abbiamo esplicitati nel giusto modo, però la mia domanda era se il Presidente della Regione e lei Assessore intendevate attivarvi per chiedere una modifica legislativa della legge n. 178 del 2020, questo è il punto fondamentale.
Una mozione che va in questo senso è stata approvata in Lombardia, sempre proposta dal Movimento 5 Stelle, ed in Lazio. L'unico luogo in cui è possibile che le farmacie facciano i tamponi rapidi per l'uscita dall'isolamento è la Provincia autonoma di Trento e di Bolzano, che ha una situazione differente dalla nostra, però anche Regioni a guida centro-destra hanno approvato atti che vanno in questo senso.
Ho scelto di non fare una mozione perché già come Regione vi eravate mossi, ho preferito fare un'interrogazione, però la risposta chiara purtroppo non è arrivata e mi avrebbe invece fatto piacere capire se questo stato di cose alla Regione Marche va bene, visto che gli emendamenti presentati in Senato dai Consiglieri del Movimento 5 Stelle e anche da alcuni Consiglieri di LeU sono tutti naufragati, come sapete bene.
Vi leggo un po’ di dati: nell’ultimo anno i tamponi hanno garantito alle farmacie entrate per 140 milioni di euro, 143 milioni è stata la spesa per guanti, mascherine ed altri dispositivi di protezione. Questo solo per dare un dato a livello nazionale di qual è stato l’introito per le farmacie. A questo fa da contraltare il disagio per i cittadini, quello ci deve interessare, perché lei ha fatto benissimo a ricordare che questa interrogazione nasce nel clou della quarta ondata, quando c'erano grosse difficoltà sia per le Aree vaste che per le farmacie, che dopo sono state abilitate a fare i tamponi.
E’ anche vero, primo, che non sappiamo come andrà a finire questa faccenda perché anche l'anno scorso, se si ricorda più o meno in questa epoca, vedevamo rosa e poi siamo tornati a rivedere nero. Non sappiamo quale sarà lo sviluppo purtroppo di questo virus.
Ricordo che i contagi e le ospedalizzazioni sono in aumento anche nella nostra regione, anche se per fortuna non nelle terapie intensive, comunque persone che hanno bisogno di fare questi tipi di test per uscire dall'isolamento ne abbiamo tante.
Potrebbe essere un vantaggio oltre che un riconoscimento alle parafarmacie, come lei ha detto, della professionalità dei farmacisti che ci lavorano, il problema è che anche il Ministro ha sollevato il fatto che non sono collegate con le piattaforme nazionali, ma è un falso problema, il Ministro si è dimenticato che non è così, sono collegate tanto che ogni sera inseriscono i dati in quelle piattaforme anche dalle parafarmacie i farmacisti che ci lavorano.
Ci tengo a dire che quando ho presentato questa interrogazione ho avuto una risposta molto forte da parte della cittadinanza perché questa era avvertita come un'esigenza, come qualcosa che avrebbe potuto risolvere i problemi dei cittadini, e noi di questo ci dobbiamo fare carico, però nello stesso tempo ci sono state pressioni, chiamiamole così, da parte di alcune lobby che non vogliono vedersi privati di diritti acquisiti, che forse non dobbiamo garantire noi come classe politica, che dobbiamo avere sempre come faro il benessere dei cittadini e di lavorare per loro.
Non mi trovo soddisfatta della risposta e chissà quando arriverà il giudizio della Corte costituzionale. Grazie.

Interpellanza n. 7
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri
“Politiche per la famiglia - Attuazione normativa regionale in materia di Consultori familiari”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interpellanza n. 7 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Nella nostra Regione c'è stato un incremento delle problematiche riguardanti le famiglie, donne e minori.
Nel 1975 con la legge 405 sono stati istituiti in Italia i consultori familiari che fanno parte del nostro sistema sanitario nazionale, che devono garantire alle famiglie (donne, minori e coppie) la fruizione di molti servizi. Ne ricordo solo alcuni; educazione e consulenza per la maternità e paternità responsabile; somministrazione dei mezzi necessari per la procreazione responsabile; tutela della salute della donna; assistenza alla donna in stato di gravidanza e tutela della salute del nascituro, consulenza, supporto psicologico e assistenza per interruzione volontaria della gravidanza e rilascio certificazioni; consulenza e assistenza psicologica per problemi individuali e di coppia; consulenza e assistenza a favore degli adolescenti, anche in collaborazione con le istituzioni scolastiche; prevenzione, valutazione, assistenza e supporto psicologico ai minori in situazioni di disagio, di abbandono, o vittime di maltrattamenti e di abusi; supporto psicologico e sociale ai nuclei familiari in condizioni di disagio; e tanti altri servizi.
La deliberazione amministrativa n. 202 del 1998 della Regione Marche prevede anche le singole figure professionali che devono essere presenti nei consultori: l'assistente sociale, il ginecologo, l'ostetrica, il pediatra, lo psicologo, oltre ad altri consulenti; prevede anche la presenza di un consultorio familiare ogni 10 mila abitanti e anche un orario settimanale ben definito.
I consultori della nostra regione sono purtroppo fortemente sottodimensionati rispetto ai parametri previsti dalla normativa; l'organico così ridotto rende difficile garantire le azioni e gli interventi a favore di donne, minori e famiglie.
La situazione sociale, peraltro, negli ultimi anni si è profondamente modificata a causa dell'incremento della popolazione straniera, della diminuzione delle nascite, dell'aumento delle criticità in ambito familiare e delle maggiori problematiche anche connesse ai minori, quindi i parametri di quella deliberazione probabilmente andrebbero aggiornati.
Con questa interpellanza chiediamo al Presidente e alla Giunta regionale di conoscere qual è la politica del Governo regionale in ordine all'organizzazione dei consultori familiari presenti nella Regione; se intendono elaborare una mappatura dei consultori familiari pubblici della Regione Marche al fine di verificare quanti di questi possono definirsi completi di tutte le figure che sono previste nella deliberazione amministrativa del 1998; se intendono garantire le figure professionali previste dall'attuale normativa, dando mandato agli uffici amministrativi dell’Asur Marche di bandire i necessari concorsi per l'assunzione a tempo indeterminato di figure specialistiche, ad esempio: ginecologi non ospedalieri, psicologi psicoterapeuti, assistenti sociali ed altri, infine, se intendono aggiornare i parametri organizzativi previsti dalla deliberazione amministrativa n. 202 del 1998. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La politica della Giunta regionale, politica condivisa anche dai Consiglieri di maggioranza, è orientata a rilanciare la funzione del consultorio familiare come luogo privilegiato per l’integrazione di percorsi di cura, maternità infanzia e adolescenza.
Come ben ha sottolineato il Consigliere Mastrovincenzo purtroppo nella nostra regione la deliberazione n. 202 del 1998 ha trovato scarsissima applicazione e nei primi 16 mesi di Governo della nuova Giunta regionale, in presenza del Covid, non si è potuto addivenire ad un potenziamento di questo servizio.
Come ha ricordato il Consigliere Mastrovincenzo, i consultori dovrebbero essere previsti ogni 10 mila abitanti e l'organico così ridotto rende difficile questo servizio.
Importanti sono le figure professionali previste che dovrebbero operare nel settore: assistenti sociali, ginecologi, ostetrici, pediatri, psicologi.
Questo tema da parte della nostra Regione è stato portato anche sul tavolo delle recenti consultazioni, concertazioni, in merito all'applicazione delle risorse sul piano PNRR e si è valutato se queste strutture potessero essere inserite all'interno delle Case di comunità e di ospedali di comunità. Questa discussione è ancora in piedi nell'ambito della Conferenza Stato-Regioni, e ne verificheremo presto le conseguenti determinazioni.
Voglio registrare conclusivamente che è giacente presso la IV^ Commissione il progetto di legge n. 19, a firma dei Consiglieri Latini, Rossi, Marcozzi, Pasqui, che è stato presentato l'11 febbraio 2021 ed è rubricato “Norme in materia di consultori familiari”. Questa proposta di legge, all’articolo 2, richiama la legge regionale n. 13 del 2003, la quale, com'è noto, è in fase di revisione/integrazione.
Conto di portare la revisione della legge 13/2003, che si occupa dell'organizzazione sanitaria della nostra Regione, non più lontano di qualche mese.
Questo tema lo riprenderemo presto, gli aspetti sono due: in che forme e termini interverremo in Regione e probabilmente occorrerà valutare in che forma e in che termini la soluzione di questo problema verrà inserita nell'ambito di applicazione delle norme relative alla realizzazione delle nuove Case di comunità e di ospedali comunità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore Saltamartini.
Ho sottoscritto convintamente l’interpellanza presentata dal nostro gruppo, con primo firmatario il Consigliere Mastrovincenzo, che ringrazio.
La rete consultoriale è in affanno nella nostra Regione: mancano addetti, figure professionali, mancano gli spazi, le risorse a fronte di un aumento della domanda di molti servizi, che i consultori dovrebbero garantire, da parte della popolazione.
Nell’interpellanza si chiede di dare piena attuazione alla normativa regionale, si sollecita un impegno concreto in termini di investimento e di politiche per rende effettivo tutto ciò che viene previsto dalla deliberazione amministrativa n. 202 del 1998.
La richiesta è rivolta alla Giunta regionale e sarebbe già un risultato notevole se si prendessero tutti i provvedimenti amministrativi necessari per la mappatura dei bisogni, per le assunzioni, per l'assegnazione di risorse aggiuntive.
Già il quadro normativo attuale, voglio sottolinearlo, lo permette e c’è una carenza solo nella volontà politica della Giunta Acquaroli di muoversi in questa direzione.
Questa interpellanza, poi, segnala anche un altro tema, questa volta di pertinenza anche e soprattutto del Consiglio, che riguarda la possibile modifica dei parametri organizzativi della rete dei consultori familiari e su questo il ruolo di noi Consiglieri e Consigliere può essere molto importante, mentre sui fondi e sulle assunzioni possiamo fare poco in quanto l’ultima parola sui provvedimenti conseguenti è quello della Giunta.
Voglio qui evidenziare, ancora una volta, come vi siano ben due, Assessore, proposte di legge giacenti in IV^ Commissione sui consultori. La prima presentata in ordine di tempo è quella del Partito Democratico, di cui peraltro sono prima firmataria, mi riferisco alla proposta di legge n. 16 del 25 febbraio 2021 concernente: “Riforma dei consultori familiari”. Solo in seguito, me lo lasci dire, e peggiorandola altri Consiglieri di maggioranza hanno presentato una proposta di legge, la n. 19 del 11 febbraio, dal titolo “Norme in materia di consultori familiari”.
Credo che sarebbe positivo accompagnare una risposta in termini amministrativi a questa interpellanza con un aumento delle risorse, delle assunzioni ed anche con l’avvio di un iter in Commissione di una revisione normativa che rafforzi il ruolo dei consultori pubblici e ne ridisegni con chiarezza le funzioni, anche rispetto a novità normative nel frattempo intervenute, penso, ad esempio, alla possibilità di somministrazione della pillola RU 486.
Faccio appello alla Presidente della IV^ Commissione Consigliera Leonardi affinché, dopo più di un anno dal deposito, vengano finalmente nominati i relatori e dato il via ad un confronto approfondito su questa parte più strettamente innovativa.
Mi ricordo e apprezzavo la Consigliera Leonardi quando stava all’opposizione, invitava la maggioranza ad essere impeccabile, che ci abbia messo più di un anno, adesso che lei è la Presidente della Commissione consiliare più importante, francamente devo dire che mi delude molto rispetto al suo modo di fare e di gestire anche i lavori dell’Aula.
Un confronto potrà avvalersi dei contributi di tutti e di tutte le Consigliere regionali, tra le quali annoveriamo profili di indubbia professionalità, penso ad esempio alla Consigliera Lupini, che da psicologa ha lavorato e conosce a fondo le questioni legate ai consultori; inoltre andranno uditi anche gli operatori e le associazioni qualificate, tra le quali spero non saranno incluse le associazioni cosiddette “pro-life” che io definisco chiamare “no-choice”, che invece la Consigliera Leonardi ha già audito, non si sa a quale titolo, in occasione di un’altra proposta di legge, la cosiddetta norma a sostegno della famiglia, in realtà un modello di famiglia che a me fa letteralmente accapponare la pelle.
Assessore, sono molto preoccupata, sinceramente, dalle posizione prese e dichiarate dalla Giunta Acquaroli in passato, noi Consiglieri non ci tireremo indietro nel fare il nostro lavoro, lei ha detto che una revisione verrà fatta al più presto, noi ci saremo per dare il nostro contributo, vigileremo e ci mobiliteremo se il consultorio nella nostra regione non dovesse essere più pubblico e libero. Grazie.

PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi, dichiaro chiusa la fase dell'interpellanza.
A questo punto è passato un'ora esatta dal momento in cui abbiamo iniziato gli atti ispettivi, quindi, non essendo in Aula altri interroganti, dichiaro chiusa l’ora dedicata alle interrogazioni e, considerato che dobbiamo attendere il completamento dei lavori della I^ Commissione per discutere la proposta di legge n. 101, prevista al punto 4 bis, sospendo i lavori del Consiglio, dalle 13.20 alle 13.45. Ci rivediamo fra circa 25 minuti, a dopo.

La seduta è sospesa alle ore 13,20

La seduta riprende alle ore 14,05

Presiede il Presidente
Dino Latini

Proposta di legge n. 101
ad iniziativa della Giunta regionale
“Disposizioni in materia di addizionale regionale all'Irpef”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 101 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Andiamo ad affrontare la proposta di legge n. 101, che è stata presentata da pochi giorni, l'invito è quello, se possibile, di presentare gli atti prima, anche se, al di là di questo, siamo riusciti nella settimana ad affrontarla nel modo più adeguato possibile, riuscendo ad arrivare a una soluzione che secondo me è di buonsenso da parte di tutti.
Con questa proposta di legge si interviene per adeguare la normativa regionale in materia di addizionale Irpef al fine di garantire la coerenza della disciplina regionale con la nuova articolazione degli scaglioni di imposta di reddito delle persone fisiche.
In sostanza si passa alla ridefinizione delle fasce, delle cinque fasce che c’erano precedentemente, la prima andava fino a 15 mila euro, la seconda da 15 mila a 28 mila euro, la terza da 28 mila euro a 55 mila euro, la quarta da 55 mila euro a 75 mila euro, la quinta oltre i 75 mila euro.
Con la proposta di esame di adeguamento ai nuovi scaglioni di reddito stabili per l’Irpef, a decorrere dall'anno 2022, per continuare ad assicurare la razionalità al sistema tributario, si passa a quattro aliquote.
La prima fascia è sempre fino a 15 mila euro, la seconda da 15 mila a 28 mila euro, la terza da 28 mila a 50 mila euro e la quarta oltre 50 mila euro. Possiamo dire che la proposta della Giunta tendeva ad andare in invarianza e a lasciare le entrate per quanto riguarda l'addizionale Irpef più invariate possibile. Su questo si è discusso molto al fine di fare in modo che non ci fossero minori entrate vista la situazione, da una parte c'è chi dice che dobbiamo aiutare chi ha bisogno, dall'altra dobbiamo diminuire le imposte. E’ una coperta corta e la decisione era quella di rimanere il più possibile vicino allo zero come variazione di imposte ed introiti.
La proposta della Giunta era di nessuna maggiorazione, l’aliquota di base restava a 1,23 senza nessuna maggiorazione fino a 15 mila euro, con una maggiorazione dello 0,30% per la fascia dai 15 mila euro ai 28 mila euro, una maggiorazione dello 0,47% dai 28 mila euro ai 50 mila euro e la proposta della Giunta in un primo momento prevedeva 0,49% oltre 50 mila euro. Questo portava ad uno discostamento che era di appena 62 mila euro ed il fatto di aver abbassato l'aliquota dallo 0,50% allo 0,49% era per non andare alle entrate che avevamo negli anni precedenti.
Su questo c'è stata una forte discussione sia all'interno della Commissione che con l'Assessore proprio per cercare di trovare delle soluzioni che potessero portare sia all'invarianza che al fatto (anche se di 1, 2, 3 euro) di avvantaggiare le fasce più alte dei contribuenti.
Si è cercato di trovare una soluzione che potesse essere idonea per far sì che l’invarianza rimanesse e che anche l'ultima fascia potesse avere una diminuzione delle imposte. Parliamo di cose minimali. Questo ci ha portato a fare dei calcoli e delle valutazioni che magari avremmo voluto portare anche prima, ma il Mef ha avuto delle difficoltà nel fornirci i dati su quelle che potevano essere le esenzioni.
Gli emendamenti che andremo ad esaminare sono stati presentati stamattina, il Consigliere Cesetti li ha presentati ieri, alcuni sono identici.
Si è parlato anche in Commissione di andare in questa direzione, penso che sia stato fatto un buon lavoro di squadra tra gli uffici, l'Assessore, la Giunta, la Commissione e i Consiglieri che compongono la Commissione.
Spero che la soluzione che andremo a proporre, quella di incrementare dello 0,30% le fasce dai 15 ai 28 mila euro, di 0,47% dai 28 mila ai 50 mila e oltre i 50 mila, che vedremo in modo più dettagliato, siamo sull’aliquota del 0,50% … e questo avrebbe comportato un aumento delle entrate di circa 120 mila euro.
Siamo intervenuti con degli emendamenti per far sì che da 0,49% la percentuale fosse portata a 0,30% e che il maggior introito fosse a vantaggio delle categorie fragili, in particolare di famiglie con ragazzi con handicap. C’è stata anche una modifica, si è passati da un minor introito di 62 mila euro a meno 158 mila euro e questo è quello che un po' riassume tutto il percorso.
Un percorso fatto in velocità, con pochi giorni, però alla fine siamo arrivati.
C’è stata una valutazione attenta della Giunta sulle nuove proposte, su come poter andare in invarianza per cercare di dare un segnale, perché poi non si parlava di grosse mutazioni sulle entrate e le uscite, ma dare un segnale e stare vicino alle persone in difficoltà.
Auspico che questa proposta di legge venga approvata, così come è stata vista in Commissione. Ringrazio anche il Consigliere Cesetti per il contributo che ha dato portando avanti questa norma, mi auguro che ci sia un'approvazione da parte di tutta l'Assemblea. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Confermo l'ottimo lavoro fatto all'interno della I^ Commissione, nonostante i tentativi di incrinarlo, magari per giustificare qualche retromarcia che è stata innescata.
Ringrazio i componenti della I^ Commissione, il Presidente Marinelli, ringrazio il mio gruppo con il quale, come ho già annunciato in Commissione, mi sono confrontato e alla fine ha condiviso la soluzione che ho prospettato in Commissione, ravvisata dallo stesso Consigliere Marinelli, quasi in contemporanea. Siamo arrivati ad una conclusione che verosimilmente all'esito della votazione sugli emendamenti vedrà il voto favorevole dell'Aula.
Questo lavoro è molto importante, è un obiettivo che riusciremo a conseguire, frutto di un confronto costruttivo, dialettico, qualche volta anche aspro, ma mai personale.
C’ è innanzitutto il tema del metodo e c'è un primo aspetto che voglio sottolineare come relatore di minoranza, ancora una volta si arriva all'ultimo minuto a dispetto, tra l'altro, dei rischi che si corrono qualora certi provvedimenti non vengano approvati nei tempi previsti. Questo l'ho ripetuto un’infinità di volte al Consigliere Marinelli, ciò deve finire per quanto riguarda la legislazione in senso lato.
Mi rendo conto delle difficoltà, è una materia complessa, ma dobbiamo trovare un modo ed evitare che si arrivi all'ultimo minuto. Dobbiamo trovarlo perché su questa materia il confronto, e lo dimostra questa circostanza, è di fondamentale importanza e non lo diciamo soltanto noi. Vi leggo quanto scrive il Crel, e credo che il relatore di maggioranza abbia il dovere di evidenziare questo, e dice: “con la consapevolezza che la proposta di legge in oggetto assume un'assoluta rilevanza, si è preso atto dell'impossibilità di formulare un parere che potesse rappresentare anche l'occasione per fornire un contributo di merito e propositivo. Tale condizione si è determinata non solo per l'inevitabile serrato calendario dei lavori, ma per l'oggettiva difficoltà di realizzare un comune e adeguato approfondimento da parte del Crel”. Figuriamoci, se vengono lese le prerogative del Crel quanto sono lese le prerogative dei Consiglieri regionali! Per questo vanno evitati tempi così ristretti, all'ultimo secondo utile e con reiterate iscrizioni di urgenza.
Mi permetto di rivolgermi anche al Presidente dell'Assemblea legislativa che si deve far carico di questo, perché se c'è questa iscrizione …, e non poteva essere diversamente, ha fatto bene il Presidente ad iscrivere questa proposta di legge perché non potevamo permetterci di non approvarla, però c'è voluto l’esercizio della prerogativa del Presidente per iscriverla, ma deve essere un fatto eccezionale, non può essere reiterato nel tempo e diventare un'abitudine perché a quel punto l'abitudine nell'esercizio di una prerogativa la riduce all'insulto dell'abuso. Una prerogativa diventa un abuso quando viene esercitata, anziché in via eccezionale, in modo reiterato.
Nel merito, l’ho detto prima e l’ha detto anche il Consigliere Marinelli, si delinea una soluzione sulla quale siamo d'accordo, noi dobbiamo partire … Tra l’altro sul metodo voglio prendere a prestito le parole del Capogruppo Consigliere Ciccioli che ha detto: “Questo è un fatto tecnico, è un adeguamento”. Sono d'accordo, ma se è un fatto tecnico perché si è arrivati così tardi? Perché si è arrivati all'ultimo momento? Invece abbiamo visto che non è soltanto un fatto tecnico, ma è un fatto politico perché si tratta innanzitutto dell'adeguamento della legislazione regionale in merito all'addizionale Irpef di competenza regionale agli scaglioni di reddito delineati dal Governo centrale, dal Parlamento, che passano da cinque a quattro. Mentre prima erano fino a 15 mila, poi da 15 mila a 28 mila, da 28 mila a 55 mila, da 55 mila a 75 mila e oltre i 75 mila euro, oggi sono fino a 15 mila, da 15 mila a 28 mila, da 28 mila a 50 mila ed oltre 50 mila, quindi, si tratta di adeguare questa legislazione da una parte e dall'altra.
In questo adeguamento devono essere rispettati terminati criteri, che sono quelli della progressività all'interno di un range che è già stabilito dalla legislazione nazionale. I numeri delle aliquote io neanche li conosco, però, se non sbaglio, la maggiorazione dovrebbe essere da 0,50 a 1, la quota fissa 1,23, 0,50 – 1, questo è il range. All'interno di questo c'è da dire subito che, come ho sottolineato ed è emerso in Commissione, nella Regione Marche, grazie all'attività delle precedenti amministrazioni, tutte, non soltanto quella di cui facevo parte, l'addizionale Irpef è più bassa, tant'è che la media di addizionale pro capite nelle Marche è di 320 euro contro i 410 euro della media nazionale. E’ una delle più basse, anche perché, tra l'altro c'è da dire una cosa, nelle Marche fino a 15 mila euro non è prevista alcuna maggiorazione, in altre Regioni è prevista una maggiorazione anche minimale, pensiamo all'Emilia-Romagna, che pure è un’amministrazione di centro-sinistra, di cui faccio parte. Nelle Marche nessuna maggiorazione fino a 15 mila, ed è anche una delle più basse nella seconda, terza e quarta fascia ed e anche in quella che era l'ultima.
Altre Regioni hanno fatto prima questo adeguamento, in Umbria, che è una Regione molto vicina a noi come confini e anche come dimensioni, c'è stata una diminuzione nel secondo e nel terzo scaglione, che sono 4, dello 0,01%, mentre sono rimasti invariati il primo e il quarto scaglione; in Emilia-Romagna sono rimasti invariati il primo, il secondo ed il terzo scaglione e c'è stata una riduzione nel quarto. Le capacità di intervento sono minimali, però danno il senso di quello che la politica vuol fare, ad esempio se vuole continuare nell'attività di graduale riduzione della pressione fiscale, nel mantenimento di una bassa pressione fiscale o nell’aumento.
In questa direzione la proposta della Giunta conteneva un primo errore dal nostro punto di vista, che abbiamo sottolineato, mentre non si interveniva sulla prima, seconda e terza fascia, non vado errato, c'era una diminuzione sull'ultima, dallo 0,50% allo 0,49%, e questo non poteva andar bene perché se è giusta l'idea di dare l'impressione di una Regione che vuole proseguire sulla scia di una riduzione della pressione fiscale non è giusto farlo a vantaggio “dei più ricchi”, anziché delle fasce meno garantite.
Riconosco anche qui che quel ragionamento, che per me non era condivisibile, aveva una sua dignità perché l’Assessore Castelli in Commissione ci ha detto che, avendo il Governo nazionale ridotto le aliquote nella seconda e terza fascia ed aumentato l’ultima, oltre i 50 mila euro, allo 0,43%, se non vado errato, ma è così, e volendo dare l'idea di ridurre la pressione, si è intervenuti in quella fascia, che era stata la meno garantita a livello nazionale. E’ giusto che sia stata la meno garantita in quanto guadagna di più e quindi deve pagare di più in ragione del principio di proporzionalità.
C'è stata una discussione, abbiamo cercato di porre rimedio presentando degli emendamenti che andavano nella direzione di ridurre dello 0,01% la seconda e la terza fascia e di riportare alla versione originaria, allo 0,50%, l'ultima fascia di reddito. Incidere sulle prime due significava un impatto di oltre 600 mila euro, alla fine ho avuto anche un confronto con il mio gruppo, che ringrazio, e si è deciso di ritirare quegli emendamenti per "trovare una soluzione concordata con la maggioranza”, previo assenso sull'emendamento nostro che ripristinava l'aliquota originaria per i redditi più alti dell'ultima fascia. Oltre a questo è evidente che la minore entrata sarebbe comunque andata a svantaggio di coloro che hanno bisogno, quindi, abbiamo deciso di ritirare quegli emendamenti e di lasciare soltanto quello che ripristina dallo 0,49% allo 0,50%. E’ un emendamento di giustizia che lascia inalterata una situazione che vede le Marche una delle Regioni più virtuose d'Italia dove l’addizionale Irpef è una delle minori e c'è un leggero aumento tra la fascia dei 50 mila e dei 55 mila, ma quella è la conseguenza della riduzione degli scaglioni di reddito da cinque a quattro.
Anche quella del Governo riduce la seconda e la terza, lascia inalterata la prima ed aumenta l'ultima, ma il piccolo, che non è uno scaglione, ma uno sbecco, non mi viene altro termine, tra i 50 mila e 55 mila, purtroppo, leggermente, non c'è da fare nulla, paga un po’ di più. Questa è la soluzione che si delinea con l'approvazione degli emendamenti.
Credo che sia stato fatto un buon lavoro, che ha ristabilito la verità e qual é? Non è il trionfalismo dell'Assessore Castelli: “Abbiamo diminuito le tasse”, non è quello, la verità è che la Regione Marche, la Giunta, grazie al lavoro fatto in Commissione, lascia inalterata una già bassa fiscalità di competenza regionale e questo è un bene e mi rendo conto che se la Giunta si fosse puntata probabilmente la Commissione non sarebbe addivenuta a questa soluzione. Ben vengano i virtuosi ripensamenti che ristabiliscono la verità, che è anche una verità di giustizia perché sarebbe stato ingiusto dare l'idea di una diminuzione della pressione fiscale a vantaggio delle categorie più forti, sarebbe stato profondamente ingiusto.
Spero che venga approvato il nostro emendamento, li abbiamo ritirati tutti ad eccezione di uno, quello che ristabilisce la giustizia, la verità, dallo 0,49% allo 0,50%, ce n'è uno identico del Presidente Marinelli, che insieme a me aveva ravvisato questa esigenza, per questo lo voglio ringraziare, ne ha presentati anche altri sui quali come relatore fin d'ora esprimo il mio parere favorevole, così non intervengo dopo se non c’è necessità di replica.
C'è un emendamento del Consigliere Marinelli molto importante – l’ha presentato lui, ma siamo d’accordo, anche di questo ne abbiamo parlato in Commissione - non solo non si aumenta la pressione fiscale, ma si prevede che: “A decorrere dall'anno di imposta 2022, la maggiorazione dell'aliquota dell’addizionale regionale all’Irpef non trova applicazione per i contribuenti con un reddito imponibile, ai fini dell’addizionale all’Irpef, fino a 50 mila euro con uno o più figli portatori di handicap, di cui all'articolo 3 della legge 104 del 1992, compresi i figli naturali riconosciuti, i figli adottivi o affidati, comunque a carico”. E’ un emendamento fondamentale perché dà un segnale rilevante verso il sociale e ce n'è veramente bisogno. E’ un emendamento che, tra l'altro, complessivamente ha un costo di 277 mila euro e derivano 119 mila euro dal ripristino dallo 0,49% allo 0,50% del mio emendamento e anche dell'emendamento del Consigliere Marinelli, per gli altri 150 mila c'è un ulteriore emendamento, se non vado errato, che dò copertura a questa differenza. Complessivamente sono 277 mila euro che in occasione di questo adeguamento vengono destinati per dare una mano a chi veramente ne ha più bisogno, verso il sociale. Anche questo è molto positivo, l’avevamo raccomandato in Commissione e su questo fin da ora come relatore esprimo il mio parere favole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. Solo qualche considerazione perché credo che sia utile, nel senso che è stato già più volte evidenziato come il nostro intervento odierno abbia unicamente l'obiettivo, secondo quello che è stato disposto dalla riforma sull'Irpef, di cui ampiamente è stato detto, di adattare l'incidenza della nostra addizionale regionale Irpef ai nuovi scaglioni.
Ci siamo lungamente intrattenuti su quelli che erano i possibili sistemi di modulazione delle aliquote, su una cosa la Giunta è stata sempre e comunque ferma, inflessibile, come sua consuetudine, in Italia si pagano troppe tasse e quindi anche di poco dovevamo dare un segno simbolico perché di simbolismi oggi parliamo e consiglio vivamente di diffidare da chi carica di enfasi quello che stiamo facendo perché parliamo di qualche centesimo in più e qualche centesimo in meno, che attengono però alla simbologia culturale, al discorso pubblico.
Due le ipotesi che abbiamo lungamente approfondito, una di natura puramente tecnica produceva un aumento del gettito complessivo dell’addizionale regionale all’Irpef di 100 mila euro e poco più, un’altra prevedeva e produceva una riduzione del gettito stesso. Nella sua interezza l’addizionale regionale all’Irpef, lo dico per dare contezza all'Assemblea di quello che stiamo trattando, cuba poco più di 31 mila di euro. Quali erano le simbologie verso le quali dovevamo orientare il nostro sguardo? La prima simbologia era di abbassare comunque anche di poco le tasse perché nessuno ha messo enfasi e ha fatto mai nessun tipo di particolare dichiarazione baldanzosa, quindi la prima scelta era: riduciamo di poco, ma riduciamo 62 mila euro; la seconda scelta era: aumentiamo, ma evitiamo un effetto collaterale simbolico della prima scelta. Qual era l'effetto simbolico collaterale che produceva la prima scelta e che oggi vediamo? Quella di produrre un miglioramento della condizione fiscale dei redditi più alti per 34 centesimi al mese - in Commissione il Consigliere Marinelli mi ha subito informato del fatto - anche se 34 centesimi al mese sono comunque un tema che in periodi difficili va evitato e su questo ci siamo subito confrontati perché la politica è fatta anche di simbologie. Rimaneva però l'esigenza assoluta di garantire che il risultato finale fosse quello di - ricchi o non ricchi - non aumentare di un euro la pressione complessiva perché siamo una Giunta di centro-destra e non abbiamo mai avuto Ministri della finanza che abbiano detto che pagare le tasse è bello e altre forme estetiche da cui siamo lontani mille miglia. Allora, abbiamo trovato un correttivo insieme, tant’è vero che l’ho studiato con il Consigliere Marinelli. Qual è il correttivo? Riportiamo a più 3 euro all'anno, perché è questo il significato del pur comprensibile e simbolico intervento del Consigliere Cesetti, il carico fiscale dei più ricchi, che si vedono non dissestare il capitale proprio perché 3 euro all'anno difficilmente, con la benzina che costa così tanto, sono un argomento da considerare un privilegio, aumenta, però cosa facciamo? E questo devo dire è l’obiettivo che l’emendamento del Consigliere Marinelli garantisce di aggiungere. Ciò che prendiamo e incassiamo in più da questo lieve ritocco lo riversiamo attraverso la previsione di una salvaguardia che riguarda la riduzione dell'Irpef, che torna all'aliquota base per tutte le famiglie che hanno redditi compresi nei primi tre scaglioni ed hanno un figlio o comunque un elemento titolare di disabilità riconosciuta dalla legge 104. Non sono, e guardo la Consigliera Menghi che sulla questione della disabilità è sempre attentissima, cifre incredibili perché bisogna anche stare attenti alle simbologie quando toccano interessi, ragioni e diritti. Non sono grandi cifre si parla di una riduzione mediamente per famiglia di 55 euro, abbiamo messo più risorse, rimane simbolica … La questione della disabilità rimane integralmente rimessa alle nostre valutazioni per quanto riguarda una maggior attenzione ed un rafforzamento dei servizi, ma ci è sembrato un giusto adattamento di quella che rimane, una leggina che non ha lo scopo di mortificare le relazioni fiscali, perché così non potrebbe mai essere, ma di mantenere il principio saldo delle tasse che non crescono e, come ha detto prima il Consigliere Cesetti, anche solo 34 centesimi al mese avrebbero potuto rappresentare una fastidiosa osservazione.
Credo che la cosa più importante sia che l'insieme del carico fiscale sui cittadini italiani sia finalmente ricondotto ad equità. È un momento di particolare difficoltà e ci rendiamo conto che la nostra idea, intenzione, che non è quella riversata nella legge di oggi, ma più generalmente nelle nostre politiche, sia quella di efficientare sempre più la spesa pubblica perché i marchigiani, nel nostro caso, che producono gettito, che è gestito da questo ente, possono comunque avere la certezza che quelle risorse siano spese bene.
L'obbligo che noi abbiamo nei confronti dei marchigiani è quello, al di là dell’addizionale all’Irpef, sono italiani e come tali pagano troppe tasse perché in Italia si pagano troppe tasse, di gestire bene i gettiti e le risorse che ci vengono assegnati per effetto della situazione fiscale.
Ringrazio tutta la Commissione, tutti i partecipanti, in particolare il Presidente Marinelli che con la sua consueta saggezza, che viene da una lunga militanza anche come Sindaco, ha trovato una soluzione che conserva interamente lo spirito che la Giunta regionale voleva dare a questo adattamento e lo migliora partendo da un principio di praticità che è sempre il segreto per superare ogni difficoltà. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Questo atto del Consiglio è cominciato con una sorta di tempesta, una convocazione della Conferenza dei Presidenti dei gruppi improvvisa e inaspettata, alle 10.30 in via telematica, per portare questo atto in Assemblea, l'impressione è che fosse una cosa molto grossa, un provvedimento imponente - era stata preparata da tempo e convocata da più di un mese per iscritto la Conferenza regionale della confcommercio, che rappresenta per le categorie del nostro territorio un'associazione molto importante, a cui partecipava il Presidente nazionale e le rappresentati di tutte le categorie dell'area del commercio – ho pensato che dietro ci fosse un provvedimento imponente dal punto di vista sia finanziario che degli effetti per coloro che versano i tributi, che avesse, quindi, un impatto molto forte. Invece, quando è passata la tempesta, ho avuto modo di leggere l’atto e mi sono reso conto che si tratta di un provvedimento tecnico, preparato per tempo, purtroppo arrivato alla fine perché è stata fatta la riflessione se e come intervenire. Riflessione che ha fatto perdere tempo, per cui siamo arrivati, come si usa dire, in limite mortis perché tra due giorni il Mef pretende le aliquote.
In realtà nel contenuto è un atto di continuità, alla fine è prevalsa l'idea della continuità. Le Marche sono tra le Regioni in cui la maggiorazione Irpef è tra le più basse d'Italia, è un atto diviso per fasce, che tiene presente quelle più disagiate. Alla fine la sintesi che è stata fatta in Commissione, devo dire, ha visto un po' tutti ragionare, riflettere, anche perché l’Assessore Castelli ha parlato di variazioni di pochi centesimi, in realtà è qualche euro che anche alle fasce più basse incide pochissimo nel complesso dei versamenti. In realtà quello che pesa sono le decisioni nazionali, la maggiorazione regionale è marginale.
Sembra che oggi si vada verso una decisione comune e condivisa. A mio parere è un atto di buon senso e forse non serviva l'agitazione che si è registrata nei giorni precedenti, che ha contagiato un po' tutti. Devo dire che, in maniera sprovveduta, ho pensato che si trattasse di chissà quale manovra sul bilancio, invece è un atto consequenziale ai regolamenti di spesa dello Stato e via di seguito.
Ciò che è stato fatto è una cosa buona, di buon senso, niente di straordinario, anche concordata. Sul dibattito politico sono sempre intransigente, mentre credo che quando si tratti di prendere dei provvedimenti operativi debba prevalere la saggezza e questa è una scelta saggia.
C'è un emendamento del Consigliere Marinelli, Presidente della I^ Commissione, sul quale avevamo discusso informalmente durante questi 3/4 giorni di dibattito, che è stato formalizzato, anche qui l'incidenza è minimale, come ha detto prima con una frase l'Assessore Castelli, sono quelle cose un po' di bandiera, però dare un segnale alle famiglie con disabilità ed invece di una sottrazione ci sia un minimo di garanzia, un qualcosa di più, anche se modesto, è un atto anche questo di saggezza lungimirante, che io ho condiviso appieno.
Mi permetto di dire che avevo pensato anche ad un atto del genere nei confronti delle famiglie numerose, quelle con più di tre figli che hanno difficoltà. Anche pochi spiccioli sono importanti, però anche questo era difficile da quantificare in termini brevissimi. Il Mef non è riuscito a darci i dati, ma ci sarà occasione per riconsiderarlo.
Tra un po' andremo verso l’approvazione di una legge sulla famiglia, un occhio particolare nei confronti delle famiglie numerose con più figli, perché la denatalità è fortissima. Quando ci sono persone che fanno la scelta di avere più figli il sistema sociale dovrebbe sostenerle, non dando soldi, ma evitando che ci siano tasse e balzelli vari che incidono sul bilancio familiare, che già è stretto. Su questo ci sarà modo di tornarci sopra quanto prima, non solo perché è stato richiesta dall'Associazione famiglie numerose che gravita nell'area cattolica, che crede in questo orientamento. Anch’io ritengo che sia una cosa sostanzialmente giusta e ci sarà modo di farla.
Ringrazio l'Assessore, i componenti della Commissione e anche l'opposizione per essersi posta, dopo chissà quali proteste, in un atteggiamento di collaborazione, di buon senso, che è per le Marche, non per la maggioranza che i voti ce li ha, però penso che sia giusto porsi così. Grazie.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. E’ stato detto ormai tutto, questa proposta di legge va ad adeguare gli scaglioni per quanto riguarda l’addizionale regionale che sono stati ridotti secondo la legge finanziaria del 2022 da cinque a quattro. Tante sono state le polemiche e nella Conferenza dei Presidenti di gruppo la sottoscritta anche a nome di tutti i Capigruppo ha chiesto scusa per il ritardo perché gli uffici hanno tantissimo lavoro, lo stesso l'Assessore con il PNRR, le scadenze e la pandemia. Le scadenze del PNRR hanno costretto gli uffici e l’Assessore a questo ritardo. Siamo obiettivi, abbiamo chiesto scusa, non accadrà più, ci sono stati dei ritardi non per colpa degli uffici o dell’Assessore, purtroppo per la mole di lavoro.
Andiamo ad adeguare gli scaglioni di reddito per l’addizionale regionale alla normativa statale e qui vorrei fare un inciso: è vero che in Italia, a livello nazionale, si pagano tantissime tasse, ma perché allineiamo l’addizionale regionale? L’adeguiamo perché, a mio avviso, qui lo dico e ci tengo, nei precedenti Consigli ho sentito attaccare l’esecutivo, il Governo ha fatto un lavoro lodevole e da cinque scaglioni siamo passati a quattro, con una riduzione delle aliquote, la seconda di due punti percentuali e la terza di tre punti percentuali.
Il Consigliere Cesetti ha detto che c'è un gap – vero - da 50 a 55 mila euro, ma incide al massimo 400 euro annue. Credo che la riduzione delle tasse non sia stata mai fatta come in questo momento con questo Governo ed è veramente un plauso che faccio perché da questi banchi ho sentito attaccare l’attuale Governo. Non dimentichiamoci che se andiamo ad adeguare le aliquote è perché quel Governo non solo ha ridotto gli scaglioni, ma anche la tassazione, si arriva addirittura a risparmiare mille euro l'anno.
Per quanto riguarda l’addizionale regionale, Consigliere Cesetti, purtroppo non potevamo ridurla perché nelle Marche è tra le più basse d’Italia e non dimentichiamo che il reddito pro-capite medio annuo dei marchigiani è al di sotto della media dei redditi nazionali, addirittura al di sotto della media dei redditi dell’Italia centrale. Questa è la realtà. Bene, ed è stato fatto, che l'ultimo scaglione, dallo 0,50% allo 0,49%, sia stato ripristinato così come era e quegli introiti andranno alle famiglie con redditi fino a 50 mila euro con figli portatori di handicap.
Penso che il lavoro fatto, anche se non c’è una riduzione della tassazione …, non potevamo proprio a livello regionale perché l’Irpef non è alta.
Il lavoro che è stato fatto è a livello nazionale, questo è sotto gli occhi di tutti, ed a cascata ha interessato anche noi, che abbiamo fatto quello che potevamo con l’esenzione della maggiorazione per i redditi fino a 50 mila euro con figli portatori di handicap.
Ritengo che questa sia un’ottima proposta di legge, ringrazio anche la minoranza che ha contribuito, un grazie all’Assessore e al Presidente della Commissione.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Non entro nel merito della questione che è stata già esaurientemente esposta sia dall’Assessore che dai relatori di maggioranza di minoranza, pure dalla Consigliera Marcozzi, però ci terrei a fare un ragionamento di ordine politico.
E’ vero che giovedì scorso è successo quello che è successo ai Capigruppo, siamo stati allarmati per una delibera che doveva passare con urgenza, che lì per lì sembrava innocua perché era semplicemente adeguare gli scaglioni agli scaglioni nazionali, che erano stati approvati con la finanziaria a fine dicembre dell’anno scorso. La mattina dopo però ci siamo svegliati, tutti noi marchigiani, con una bellissima sorpresa perché il giornale il Resto del Carlino riportava il titolo “Meno tasse per i marchigiani, l’Assessore al bilancio Castelli: la nuova addizionale Irpef alleggerisce la pressione fiscale. 60 mila euro su un totale di 32 milioni di euro è una riduzione simbolica, ma anche un messaggio politico e sociale in questo periodo storico”. Mi sono andata a leggere più volte l’articolo, non ho trovato da nessuna parte la dicitura che questo abbassamento delle tasse riguardava l’ultimo scaglione, chi aveva un reddito di oltre 75 mila euro. Come minimo l’opposizione in Commissione ha dovuto sottolineare queste cose e l’ha fatto anche a mezzo stampa in maniera compatta e il risultato è stato, a mio parere molto positivo ed oggi viene condiviso da tutti i Consiglieri. Un risultato che non era per nulla scontato perché andiamo a modificare con degli emendamenti quella che sembrava una delibera di Giunta che doveva essere approvata così com’era, in fretta e furia.
Il risultato politico è che la narrazione che voleva dare la Giunta: abbassiamo comunque anche se di poco le tasse, dimenticandosi di dire a chi andava ad abbassarle, oggi viene cambiata e simbolicamente aumentiamo di pochi centesimi, dice l’Assessore, le tasse ai più abbienti, però nello stesso tempo, con questi soldi pochi, per carità, andiamo ad aiutare le famiglie che hanno figli disabili a carico.
Secondo me questo è un bellissimo messaggio e sinceramente è la simbologia che gradisco e che il Consiglio regionale delle Marche porta fuori da quest’Aula. Mi fa piacere essere qui con voi, aver collaborato nel mio piccolo al raggiungimento di questo obiettivo, quindi, dichiaro fin da ora che voterò a favore sia della delibera che degli emendamenti che sono stati presentati. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Solo per ringraziare tutti i componenti della Commissione, l’Assessore e gli uffici per l’ottimo lavoro svolto, che ci porta – mi sembra - ad una soluzione di buonsenso, di cui in questo momento penso che ne abbiamo tutti bisogno. Grazie a tutti.

PRESIDENTE. Entrando sul primo articolo devo fare una precisazione necessaria, la I^ Commissione, esaminando gli emendamenti pervenuti entro il termine di scadenza, ha dato parere favorevole ai sensi dell’articolo 104 agli emendamenti 1/3, 1/4, 1/8. Gli altri sono stati ritirati dal Consigliere Cesetti …, se me lo conferma anche se nel suo intervento. L’aveva già detto però vorrei che lo confermasse.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Confermo che dei nostri emendamenti, del Gruppo PD, resta solo l’emendamento 1/3. Grazie.

PRESIDENTE. Che se viene approvato assorbe anche l’1/4.

Emendamento 1/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri. Ritirato.

Emendamento 1/2 a firma dei Consiglieri Cesetti, Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri. Ritirato.

Emendamento 1/3 a firma dei Consiglieri Cesetti, Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri: “All’Articolo 1, comma 1, lettera d) le parole ‘Maggiorazione dello 0,49%’ sono sostituite dalle parole ‘maggiorazione dello 0,50%’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Ne abbiamo parlato abbondantemente, c’è questo emendamento, ne raccomando l’approvazione, tant’è che poi c’è anche l’emendamento del Consigliere Marinelli che va nella stessa direzione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Ci tengo a ringraziare sia il Consigliere Cesetti perché da questo emendamento è nato, e lui già l’aveva annunciato in Commissione, tutto il ragionamento che è venuto dopo, che il Presidente della Commissione perché con questo atteggiamento di saggezza, cercando di trovare sempre una soluzione che sia la più condivisa possibile ci porta spesso a fare un buon lavoro.
Il voto all’emendamento è favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Questo è un emendamento che avevamo già in mente solo che ci è passato avanti il veloce Consigliere Cesetti, in quando lui non doveva prevedere la copertura, noi invece dovevamo far riportare i conti ed abbiamo presentato tutti gli emendamenti quando avevamo il quadro completo della situazione.
E’ lo stesso emendamento, potevamo presentarlo anche prima, ma non è questo che cambia, quello che è importante è che andiamo nella direzione di non aumentare le imposte della Regione Marche, che era il punto al quale puntavamo. Una volta che abbiamo avuto i conti su come potevamo intervenire sulle situazioni delle persone disagiate, abbiamo presentato gli emendamenti, facendo un tutt’uno.
La nostra è una valutazione favorevole all’emendamento che comprende anche l’emendamento presentato dalla Commissione e da me. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. Per precisare che il parere della Giunta, come già anticipato, è favorevole, ma solo nella misura in cui, come accadrà, perché è stato anticipato, c’è l’altro emendamento, perché questo è un emendamento che aumenta le tasse, piaccia o non piaccia. Le aumenta di due euro? Siamo sempre nei singoli, però va letto, e questa è stata la nostra opinione, secondo l’intervento davvero decisivo del Presidente Marinelli, il quale ci consente di poter dire, come avevo riferito al Resto del Carlino, che si tratta di questioni simboliche e da questo punto di vista la Consigliera Ruggeri deve stare tranquilla, nessuno ha fatto strombazzamenti. Se va a leggere l’articolo c’è scritto che parliamo di simbologie, poi, siccome tutto vive dei diapason che vibrano sulla comunicazione, anche su 0,19 centesimi al mese si fanno tanti discorsi.
Da questo punto di vista si vede confermata integralmente l’impostazione che ispirava fin dall’inizio la proposta di legge deliberata all’unanimità dalla Giunta, ovvero no all’aumento delle tasse nelle Marche. Questo è possibile solo nella misura in cui, come ripeto, all’approvazione dell’emendamento, che è solo di aumento delle tasse, si aggiunga quello successivo del Presidente Marinelli. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 1/3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 1/4 a firma del Consigliere Marinelli. Decaduto.

Emendamento 1/5 a firma del Consigliere Marinelli: “Dopo il comma 1 dell’articolo 1, è inserito il seguente: ‘1 bis. A decorrere dall’anno d’imposta 2022, la maggiorazione dell’aliquota all’addizionale regionale Irpef di cui al comma 1 non trova applicazione per i contribuenti con reddito imponibile, ai fini dell’addizionale regionale all’Irpef, fino a 50 mila euro con uno o più figli portatori di handicap di cui all’articolo tre legge del 5 febbraio 1992 n. 104 (Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate), compresi i figli naturali riconosciuti, i figli adottivi o affidati, comunque a carico ai sensi dell’articolo 12 comma 2 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986 n. 917 (Approvazione del Testo Unico delle imposte sui redditi). Qualora i figli siano a carico di più soggetti, la maggiorazione non si applica solo nel caso in cui la somma dei redditi imponibili ai fini dell’addizione regionale all’Irpef di tali soggetti non sia superiore a 50 mila euro”.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. L’ho detto prima, noi voteremo a favore di questo emendamento.
Voglio dire all’Assessore Castelli che non capisco perché si sia precipitato a dire parere favorevole perché c’è l’emendamento successivo che, forse non c’era, anche se è sempre presente, noi avevamo discusso anche in Commissione, come avevamo discusso del mio e di quello del Consigliere Marinelli, che lì li avevamo anticipati. Tant’è che avevo detto, come ricorda la Consigliera Ruggeri, che ne avrei parlato con il gruppo e all’esito mi riservavo di presentarlo, difatti l’ho fatto in anticipo, aderendo ad una specifica richiesta del capogruppo Ciccioli.
La differenza qual è? Ne avevamo parlato, l’aveva preannunciato il Consigliere Marinelli ed io gliel’ho lasciato fare e quello che avevo preannunciato vi siete precipitati a copiarlo, solo che siete arrivati tardi, come ha detto il Consigliere Marinelli.
Per quanto riguarda l’eventuale aumento di tasse, 119 mila euro, a parte che l’aveva anticipato il Consigliere Marinelli, ritengo che non ci sarebbe stato nulla di male se fossero gravate sulle fasce più ricche né se ne sarebbero dolse. Tra l’altro avevo presentato anche un emendamento, che poi ho ritirato, era esattamente l’ultimo, che prevedeva: “Ai periodi di imposta precedenti all’entrata in vigore della presente legge continua ad applicarsi la normativa previgente” ed avrebbe comportato una riduzione degli introiti, che avrebbe tra l’altro compensato l’aumento tra lo 0,49% e lo 0,50%, tant’è che dopo l’ho ritirato.
Importante invece è l'emendamento del Consigliere Marinelli, che voglio sottolineare, ha ben interpretato anche il dibattito in Commissione, credo che sia giusto e qualifica anche l’atto in questo particolare momento, come lo qualifica l'emendamento nostro perché sono emendamenti di giustizia e di equità. Favorevoli. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. Sapete quanto stimi e mi faccia piacere interloquire con il Consigliere Cesetti, che si esalta molto per questi 34 centesimi.
Ho detto che parliamo di adattamenti di tenore, livello, così tenue che dobbiamo solo evitare la sindrome della lumachella di Trilussa, se la ricorderà il Consigliere Cesetti, “La lumachella della vanagloria, ch’era strisciata sopra un obelisco, guardò la bava e disse: già capisco che lascerò l'impronta nella storia”. Questo non riguarda il Consigliere Cesetti, riguarda tutti noi, dobbiamo trattare con molta attenzione la materia fiscale perché è questione che brucia sulle carni vive della società.
Da questo punto di vista dico che abbiamo migliorato e il Consigliere Cesetti ha contribuito a migliorare, ma parliamo di simbologie.
Voglio dire che il complesso del contributo fornito dalla Commissione, tale per cui conferma l'impostazione della nostra Giunta e del nostro modo di vedere le cose, è che le tasse non devono aumentare. Questo era il tema, così non aumenteranno. Se fosse stato approvato l’emendamento del Consigliere Cesetti sarebbero aumentate sia pure di 2 euro, lungi da noi sembrare le lumachelle di Trilussa, bene così, ma con l’enfasi del caso perché stiamo operando un’attuazione e un adattamento tecnico. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Ringrazio di aver citato Trilussa, che era riferito al Consigliere Ciccioli, forse non era in Aula. E’ vecchia, raccontiamola così, la dedichiamo al Consigliere Ciccioli, tutti insieme appassionatamente, sono onorato che lei possa aver citato ...
Ho delle perplessità, l'intenzione sarebbe quella di astenersi, ma quello che chiedo al Consigliere Marinelli, che è l'autore di questo emendamento, è se sia possibile, alla luce - immagino io - degli impatti irrilevanti, che l’addizionale Irpef non si limiti ad applicarsi solo ai redditi fino a 50 mila euro rispetto all’handicap, ma riguardi tutti i redditi. Cosa voglio dire? Si vuol sostenere che fino a 50 mila euro una famiglia, che avrebbe diritto a questo azzeramento e non ce l’ha e quella che ha un reddito di 51 mila euro … Credo che sarebbe logico che questa Assemblea attraverso un subemendamento …, di cui non vorrei neppure la paternità che attribuirei al Consigliere Marinelli. Ho sottomano la stratificazione dei dati delle entrate per classi di reddito, Consigliere Marinelli, sopra i 50 mila ci sono circa 40 mila contribuenti in questa regione a fronte di una massa critica di 1.127.000 contribuenti, cioè parliamo di una massa critica, sopra i 50 mila euro, di 50 mila contribuenti che valgono in termini economici circa 50 milioni dei 275 milioni.
Penso, alla luce della scelta che si condivide, di azzerare l'aliquota l’addizionale Irpef per le famiglie fino a 50 mila euro con uno o più figli, che sarebbe logico, dato l'impatto quasi irrilevante, estenderla a tutti i percettori dei redditi, a tutte le famiglie che sopra ai 50 mila euro dovrebbero pagare l’addizionale. Se così fosse, io mi asterrei, se invece il Presidente Marinelli e la maggioranza aderissero a questa proposta mi farebbe piacere. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 1/5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 1/6 a firma dei Consiglieri Cesetti, Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri. Ritirato.

Emendamento 1/7 a firma del Consigliere Marinelli: “Al comma 2 dell’articolo 1, le parole: ‘in euro 62 mila’ sono sostituite dalle seguenti: ‘in euro 158 mila’”.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. L’ho detto prima, noi su questi siamo favorevoli perché danno copertura.
L’Assessore Castelli deve sempre ripassare sopra, a lui spetta la parola perché è l’Assessore, ma io devo rispondere al mio amico Assessore Castelli.
A parte i riferimenti alla storia, nella mia piccola esperienza di vita penso di essere passato un pochino alla storia, lo auguro anche a lui, fosse altro quando ho fatto la provincia di Fermo e mi sono preso metà della provincia di Ascoli Piceno. L’Assessore Castelli parla di storia, ma io non ho bisogno di segnare a mio nome un emendamento. Chi ha scritto la legge ed ha costruito un’istituzione della Repubblica, ritengo che un po' nella storia ci sia passato, se non altro come primo Presidente.
Al di là di questo, sia chiaro per i colleghi, non è questo lo spirito che mi anima nel presentare gli emendamenti e nella soddisfazione di quando vengono approvati perché giusti. A me, Assessore Castelli, mi esaltano la verità e la giustizia e la verità è una. Ho dato atto di averci ripensato perché il ripensamento è prerogativa delle persone intelligenti. È un dato oggettivo averci ripensato perché, l’ha detto la Consigliera Ruggeri, l’esaltazione … Non posso pensare che la maggioranza abbia voluto accontentare il PD, non ci posso pensare, non è così, sono autorizzato a pensare che la maggioranza in questo caso abbia voluto ristabilire un atto di giustizia e richiamare all'ordine, e non c'è nulla di male, l'Assessore Castelli. Grazie.

PRESIDENTE Emendamento 1/7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 1/8 a firma del Consigliere Marinelli: “Al comma 3 dell’articolo 1, dopo le parole ‘minore entrata’, sono inserite le seguenti: ‘di cui al comma 2’”. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 1/9 a firma dei Consiglieri Cesetti, Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri. Ritirato.

Articolo 1, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 1 bis (articolo aggiuntivo)
Emendamento 1 bis/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri. Ritirato.

Articolo 2 (dichiarazione d’urgenza). Ricordo che occorre la maggioranza assoluta dei componenti.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Per riconfermare il voto favorevole del nostro gruppo.
Non ritorno sulla ricostruzione dei percorsi perché ritengo che non serva, anche se non vanno banalizzati, perché se non avessimo votato l’inserimento all'ordine del giorno, attraverso un'assunzione di responsabilità straordinaria del Presidente, questo provvedimento avrebbe pesato qualcosa come 48 mila di euro per il bilancio regionale se non fosse stato pubblicato nel Bur entro il 29 marzo.
Il Consigliere Ciccioli ha detta che alla fine non è nulla o alla fine è tanto. E’ vero che non è nulla, anche se poi, come avete visto, tutte le volte immancabilmente devo ringraziare in modo particolare il Consigliere Cesetti per il lavoro adeguato, competente e, lo dico, anche fortemente tempestivo. Assessore, è il più veloce di tutti, non è colpa nostra, lui forse aveva già preparato l'emendamento a gennaio. Ci ha dato anche lezione di annessione di porzioni di province non in modo bellico. Lo dobbiamo ringraziare perché poi alla fine quello che sembrava banale è diventato un contributo sostanziale perché, mutuando il simbolismo a cui l'Assessore Castelli ci ha invitati, togliere una piccola porzione millesimale alla fascia più alta per distribuirla alle famiglie che hanno difficoltà con i disabili è un segnale importante e lo si deve al lavoro che abbiamo fatto, sperando …, Lo dico qui e ringrazio la Consigliera Marcozzi che ci ha chiesto scusa in Commissione. Si è resa conto della difficoltà nella quale si stava trovando la maggioranza, ma c’eravamo noi che abbiamo garantito non solo il contributo, sempre competente, ma anche la presenza fisica. Avremmo voluto essere da un'altra parte, anche per evitare figure non troppo ortodosse. Non solo accettiamo le scuse, ma ci mettiamo subito a disposizione per far sì che il contributo sia efficace e competente, non pensando solo al dibattito, ma alle soluzioni per le nostre imprese e le nostre famiglie. Un voto favorevole da parte nostra. Grazie.

PRESIDENTE. Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge 101, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 15,20