Resoconto della seduta n.64 del 29/03/2022
SEDUTA N. 64 DEL 29 MARZO 2022

La seduta inizia alle ore 12,00

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 64 del 29 marzo 2022. Do per letto il processo verbale della seduta n. 63 del 22 marzo 2022, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite, mediante invio di posta elettronica, con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Il primo punto all’ordine del giorno è l’eventuale approvazione di atti di indirizzo inerenti l’argomento trattato nella seduta assembleare aperta dedicata al Dr. Carlo Urbani. A questo proposito è stata presentata una proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri, Marinelli, Rossi, Santarelli, Lupini, Ruggeri, Ciccioli, avente ad oggetto “Seduta aperta: Giornata Carlo Urbani 29 marzo 2022”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Questa proposta di risoluzione ha come oggetto la legge regionale approvata nell’agosto 2020 n. 42, che oggi è stato ricordata in Aula, la quale promuove la conoscenza, la divulgazione dell’opera e della vita di Carlo Urbani. Era stata approvata all’unanimità dall’Aula in quell’occasione ed erano state stanziate risorse affinché fosse operativa.
La legge prevede che durante la Giornata Carlo Urbani, che oggi celebriamo, siano previste iniziative ed incontri sul territorio in memoria della figura del medico marchigiano, trattando alcuni temi specifici, quelli che abbiamo sentito oggi, tra cui quello relativo alle misure per garantire la parità di accesso ai farmaci, alle cure mediche, con specifico riferimento alle aree a basse risorse, ai modelli di sviluppo che contrastino la diffusione di epidemie, alle buone pratiche adottate per garantire l’accesso alla salute da parte delle popolazioni sfavorite.
Questa legge puntava proprio alla diffusione della storia della vita e dell’opera di Carlo Urbani, ma non solo in un’Aula consiliare, come oggi abbiamo fatto, comunque è bene celebrare anche fuori da quest’Aula, nelle scuole, nei territori, con i giovani e con i ragazzi.
Per fare una adeguata opera di divulgazione sul territorio marchigiano sono indispensabili risorse anche come segno importante di attenzione alla figura di Carlo Urbani, ma soprattutto di attenzione ai giovani della nostra regione.
Quindi, questa risoluzione chiede alla Giunta di provvedere al più presto a rifinanziare adeguatamente la legge 42 del 3 agosto 2020. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Ho ascoltato ciò che ha detto ora il Consigliere Mastrovincenzo e poiché siamo alla vigilia del ventennale, credo che sia corretto che per il ventennale ci sia un impegno anche finanziario della Regione per permettere una celebrazione che possa essere significativa nell’ambito delle attività regionali, non solo come aspetto onorifico, ma anche come contenuto per il messaggio che Carlo Urbani ha saputo dare nel mondo della medicina, della clinica ed anche della scienza, perché alcune sue intuizioni successivamente sono state utilizzate da altri operatori in occasione di circostanze endemiche e pandemiche.
Credo che questa sia una cosa condivisibile e corretta su cui non c’è nessuna opposizione da parte del mio partito, ma credo di tutta la coalizione di maggioranza.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Ho sottoscritto anch’io questa risoluzione e vorrei ringraziare il Consigliere Mastrovincenzo e ribadire che è giusto prevedere più risorse anche per il ventennale e, come ha accennato prima il Presidente Latini, anche sulla base della richiesta mia e della Consigliera Vitri, che la celebrazione di Carlo Urbani venga fatta anche all’interno delle scuole.
Era un cittadino marchigiano di cui noi tutti dobbiamo essere orgogliosi, quindi bene che venga raccontata la sua storia, il valore della sua figura anche a livello internazionale per quello che ha fatto, soprattutto in un momento come questo di post pandemia Covid. Abbiamo una figura talmente importante e di valore che è giusto portarla nelle scuole organizzando una serie di eventi come Consiglio regionale.
Voterò a favore di questa risoluzione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Per confermare quanto detto anche dagli altri, come gruppo siamo favorevoli, anzi siamo disponibili a sottoscrivere la proposta di risoluzione e magari emendarla relativamente al ventennale, che ricorrerà il prossimo anno aggiungendolo al dispositivo.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Il gruppo di Forza Italia è in linea con quanti mi hanno preceduto, quindi sottoscrivere la risoluzione ed impegnare risorse per il prossimo anno in occasione della ricorrenza del ventennale di Carlo Urbani.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Ringrazio per il lavoro fatto, per la proposta di risoluzione del Consigliere Mastrovincenzo e del Partito Democratico, che si è preso cura di mettere in campo un atto che vede il favore del gruppo Rinasci Marche in tutti i suoi punti, considerato anche il fatto che il ventennale porterà visibilità e capillarità all’interno delle scuole, per ricordare un medico marchigiano che a livello mondiale è riuscito ad intercettare ed a salvare migliaia di vite.
E’ opportuno che questa risoluzione venga portata avanti con forza e con un’adeguata copertura economica. Quindi, siamo favorevoli al voto e, se possibile, alla firma di questa risoluzione.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Voglio ringraziare il gruppo del PD e soprattutto il primo firmatario Consigliere Mastrovincenzo per avere proposto questo atto, che non solo voterò favorevolmente, ma visto che anche altri colleghi hanno chiesto la sottoscrizione, mi unisco a questa richiesta perché mi sembra doveroso prevedere adeguate risorse in vista soprattutto del prossimo ventennale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente, intanto per la bella giornata di oggi, le testimonianze che ci sono state, quelle del figlio Luca, i contributi che ci hanno disegnato non solo l’aspetto medico, ma anche quello umano, quello della competenza, quello del dedicarsi agli altri, che Carlo Urbani ha avuto modo di trasferire nel mondo non solo con i riconoscimenti, quelli formali, ma soprattutto con la gente che l’ha conosciuto, le persone che ha salvato e l’esempio di vita che ha messo a disposizione.
Ringrazio il Consigliere Mastrovincenzo che già da Presidente aveva un rapporto antico con tante iniziative messe in campo, fatte senza la legge, poi ad agosto del 2020 è stata promulgata questa norma. Ci sono state anche delle polemiche e sono contento che oggi le azzeriamo.
C’è piena condivisione, avete visto che non c’era nessuna strumentalizzazione quando vi chiedevamo di mettere le risorse, cade il ventennale ed è questo l’evento straordinario.
Noi dobbiamo alimentare quel messaggio di accoglienza, di pace, di missioni fatte in ogni luogo, che deve coinvolgere, attraverso la proposta arrivata dall’Ufficio di Presidenza, le scuole perché è lì che possiamo incidere perché un medico si dimentica, una persona no, ed il suo esempio per noi è stato determinante. Quindi, saluto con grande favore l’adesione, ovviamente da parte del nostro gruppo la disponibilità ad ampliare le firme per la sottoscrizione ed un ringraziamento a tutta l’Assemblea anche per la sensibilità mostrata. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Apprezzo molto questa iniziativa, mi unisco ai ringraziamenti e sottolineo come questo sia un ottimo modo di celebrare una figura così altamente simbolica, con delle ricadute concrete, per far sì che effettivamente le ricadute siano sempre più visibili e fruibili da parte dei cittadini e delle cittadine. Sicuramente rifinanziare la legge diventa prioritario, ma sembra evidente che su questo tutta l’Aula concordi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Ringrazio i Consiglieri di tutti i gruppi per aver deciso di sottoscrivere questa risoluzione. Come anche segnalato dal Consigliere Marinelli, propongo un emendamento rispetto al ventennale dalla morte di Carlo Urbani, se siete d’accordo ho previsto uno stanziamento di risorse concrete per il 2023, proprio per celebrare degnamente questo anniversario. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento alla proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri, Rossi, Lupini, Santarelli, Ruggeri, Marinelli, Ciccioli: “Nel dispositivo sono aggiunte infine le seguenti parole: ‘, in particolare prevedendo lo stanziamento di almeno 30.000 euro in occasione del ventennale della morte di Carlo Urbani che ricorre nel 2023’”. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di risoluzione, così come emendata. Vi leggo il dispositivo: “Impegna la Giunta regionale a provvedere nel più breve tempo possibile a rifinanziare adeguatamente la legge regionale 42 del 3 agosto 2020, in particolare prevedendo lo stanziamento di almeno 30.000 euro in occasione del ventennale della morte di Carlo Urbani che ricorre nel 2023". La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 92
ad iniziativa della Giunta regionale
“Ulteriori modifiche alla legge regionale 14 novembre 2011, n. 21 (Disposizioni regionali in materia di multifunzionalità dell'azienda agricola e diversificazione in agricoltura)”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 92 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Voglio ringraziare in primis la Commissione per il lavoro svolto in merito a questo atto.
La proposta di legge che stiamo per discutere introduce alcune modifiche alla legge regionale n. 21 del 2011, che costituisce il quadro normativo di riferimento in materia di multifunzionalità dell’azienda agricola e di diversificazione in agricoltura.
Le modifiche proposte riguardano, in particolare, il complesso delle attività riconducibili all’agriturismo, che costituisce la principale occasione di diversificazione dell’attività agricola tradizionale.
I servizi di ristorazione e di ricettività in una azienda agricola rappresentano da anni anche nelle Marche l’occasione per trascorrere del tempo libero a contatto con la natura e per conoscere territori, soprattutto nelle aree più interne della regione, a rischio di marginalità sociale ed economica.
La scelta di modificare il testo legislativo del 2011 risponde, da un lato, alla scelta di modernizzare il settore, attraverso l’introduzione di nuove opportunità di accoglienza, anche sulla base delle richieste manifestate da quanti intendono trascorrere le proprie ferie o anche un fine settimana in una azienda agricola. Dall’altro si è colta l’occasione di semplificare alcuni aspetti amministrativi, al fine di ridurne l’impatto sulle imprese.
Tra le finalità declinate all’articolo 1 si propone di inserire l’ospitalità di animali tra i servizi offerti dall’agricoltore, allo scopo di intercettare nuove tipologie di turismo che cominciano ad essere diffuse anche nella nostra regione, quale il turismo equestre. Per consolidare il rapporto con l’azienda agricola che offre ospitalità, all’articolo 42 bis, introdotto dall’articolo 21 di questa proposta, si specifica che le materie prime per la produzione delle razioni alimentari devono essere di prevalente origine animale.
L’articolo 2 modifica l’articolo 3 della legge 21 del 2011, integrando le attività agrituristiche con la possibilità di mettere a disposizione degli ospiti delle aree per il picnic; si prevede inoltre la possibilità di organizzare, anche al di fuori dei beni aziendali ed eventualmente stipulando convenzioni con gli enti locali, alcune attività ricreative volte a promuovere il benessere psico-fisico della persona, anche nell’ottica di favorire la crescita dell’offerta turistica regionale nel suo complesso.
Con l’articolo 3, che sostituisce l’articolo 4 della legge regionale n. 21 del 2011 in materia di rapporto di connessione, viene introdotta la deroga all’obbligo della continuità dei due ettari in area montana per poter effettuare attività agrituristiche con rapporto di connessione presunto. Si tratta di una modifica che va incontro alle realtà delle aree interne, caratterizzata da un alto grado di frammentazione dei terreni destinati all’attività agricola in connessione con quella agrituristica.
L’articolo 4 riguarda l’ospitalità. Viene eliminato il limite dei 40 posti letto e viene introdotto come unico parametro per stabilire la capacità ricettiva il rapporto di connessione con il fondo. Per quanto riguarda l’ospitalità in alloggi si sostituisce l’unità di misura del numero di posti letto con il numero delle presenze, come riportate nella Scia: ciò aumenta la flessibilità nello svolgimento dell’attività da parte dell’esercente l’attività di agriturismo. Inoltre nel caso di ospitalità in aree di sosta viene introdotta la deroga per le aree montane sulla contiguità dei tre ettari minimi. Vengono introdotte nuove forme di agriturismo definito “esperienziale”, quale il “glamping”, vale a dire delle particolari forme di alloggio “esperienziale”, ospitato in case sugli alberi, botti, tende, a condizione che le strutture non siano stabilmente collegate al terreno e siano di facile rimozione.
Al pari dell’articolo 4, anche l’articolo 5 della proposta di legge sostituisce la disciplina della legge regionale n. 21 del 2011 in merito ai parametri per la somministrazione di alimenti e bevande; si prevede, anche in questo caso, il solo rapporto di connessione quale limite per stabilire il numero fisso di posti a tavola. Per quanto riguarda le percentuali di autoapprovvigionamento si introduce una ulteriore opzione, dando la possibilità di effettuare acquisti anche in Comuni contigui di regioni limitrofe per tenere conto delle naturali continuità territoriali e tradizionali delle aree di confine. Si mantiene inoltre il servizio di asporto e di consegna a domicilio, con ciò fissando nella norma esigenze emerse nel periodo delle restrizioni contro il Covid 19, nel corso delle quali molti agriturismi hanno contribuito a garantire l’approvvigionamento alimentare.
L’articolo 6 sostituisce l’articolo 7 della legge regionale n. 21 del 2011 in materia di degustazioni e eventi promozionali.
L’articolo 7 integra, migliorandolo, l’articolo 8 della legge regionale n. 21 del 2011 includendo nella legge alcune attività di carattere culturale, ricreativo e sociale che potranno essere inserite tra i servizi offerti dall’azienda agrituristica.
L’articolo 8 introduce nella legge regionale n. 21 del 2011 l’articolo 8 bis per la disciplina dettagliata di quanto previsto dalla lettera f del comma 2 dell’articolo 3, ossia la possibilità di usare aree per picnic e spazi attrezzati per il lavoro a distanza.
L’articolo 9 precisa che le attività dei cosiddetti servizi complementari, riguardanti la messa a disposizione ad uso esclusivo degli ospiti che soggiornano nella struttura di saune, bagni turchi, vasche idromassaggio non è subordinata alla presentazione di una Scia autonoma, anche qui si punta molto alla semplificazione e questo crediamo sia importante per dare una risposta al turismo nelle aree rurali.
L’articolo 10 prevede la soppressione di una parte del comma 2 dell'articolo 11 della legge regionale n. 21 del 2011, con ciò eliminando un limite che, comprimendo l’entità del personale impiegato nelle attività connesse, rischiava di limitare la crescita relativa dell’attività agricola principale, dato l’obbligo del mantenimento del rapporto di connessione. Viceversa, togliendo questo limite l’eventuale crescita dell’attività connessa spinge la crescita, più che proporzionale, dell’attività agricola principale.
Gli articoli 11, 12 e 13 introducono alcune modifiche di coordinamento con le altre disposizioni di modifica della disciplina vigente, oltre a prevedere alcune semplificazioni procedurali per quanto riguarda l’iscrizione nell’elenco regionale degli operatori agrituristici.
L’articolo 14 modifica l’articolo 16 della legge regionale n. 21 del 2011, eliminando la regola secondo cui possono essere utilizzati a scopo agrituristico i fabbricati edificati da almeno dieci anni. In conformità a quanto previsto dall’articolo 3 della legge 96/2006, viene inoltre esplicitato che l’esercizio dell’attività agrituristica non comporta il cambio di destinazione d’uso dei locali e dei manufatti aziendali impiegati.
L’articolo 15 sostituisce l’articolo 18 della legge regionale n. 21 del 2011 con ciò conformando la normativa sull’agriturismo alla più generale normativa sul turismo per quanto riguarda l’eliminazione delle barriere architettoniche.
Con l’integrazione del comma 1 dell’articolo 20 della legge regionale n. 21 del 2011 apportata con l’articolo 16 si adegua l’attività di formazione prevedendo che questa oltre che direttamente dalla Regione possa essere svolta anche dagli enti di formazione accreditati secondo lo schema ampiamente utilizzato anche in attuazione delle normative europee sullo sviluppo rurale.
L’articolo 17 prevede l’introduzione dell’articolo 20 bis nella legge regionale n. 21 del 2011 al fine di prevedere la programmazione integrata di attività promozionali nel settore agrituristico, andando ad includere l’agriturismo nella formazione del Piano regionale per il turismo. Ciò consentirà, in particolare, di includere le attività agrituristiche regionali nelle attività promozionali regionali a livello nazionale ed internazionale del turismo marchigiano.
L’articolo 18 sopprime la lettera d bis) del comma 4 dell'articolo 23 della legge regionale n. 21 del 2011, con ciò uniformando le modalità di applicazione delle sanzioni con altre norme recentemente approvate.
L’articolo 19 modifica l’articolo 37 della legge regionale n. 21 del 2011, introducendo la previsione del consumo sul posto. Inoltre, per quanto riguarda la vendita di prodotti acquistati da terzi, si aggiunge il riferimento all’articolo 4 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228.
L’articolo 20 integra il comma 3 dell'articolo 38 della legge regionale n. 21 del 2011, facendo riferimento alla normativa fiscale oltre che genericamente alla normativa di settore.
L’articolo 21 disciplina in modo puntuale l’ospitalità di animali.
L’articolo 22 prevede l’invarianza finanziaria ossia che la proposta di legge ha carattere ordinamentale e pertanto dalla sua applicazione non derivano oneri a carico del bilancio regionale.
Ho voluto illustrarla punto per punto, abbiamo avuto modo di fare la Commissione per proporre un emendamento su cui siamo stati tutti d’accordo perché sono certo che con questa proposta di legge andiamo a dare delle risposte ad un settore che le attendeva da tempo.
Abbiamo avuto modo di confrontarci con le associazioni di categoria che hanno dato un grande contributo a questa legge.
Soprattutto la Commissione ha dimostrato grande responsabilità, avendo votato unanimemente perché crede che questo settore abbia bisogno di un rilancio importante e questa Commissione, di cui ho l’onore di essere Presidente, insieme a tutti i colleghi di maggioranza ed opposizione, ancora una volta ha dato una risposta univoca per dare anche un’opportunità agli agriturismi, ma soprattutto al settore del turismo rurale che in questo momento è fondamentale rilanciare.
Sono certo che l’Aula saprà apprezzare votando unanimemente questa proposta di legge. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Ha detto molto il Consigliere Putzu, con questa proposta di legge si apportano ulteriori modifiche alla legge regionale n. 21/2011 che riguardano soprattutto il Capo I, quello dedicato all’agriturismo.
La proposta nasce principalmente dalla necessità di fornire agli operatori uno strumento legislativo che risulti aggiornato ai mutamenti intervenuti negli ultimi anni, soprattutto a seguito dell’emergenza sanitaria da Covid 19, in una logica di semplificazione amministrativa burocratica, ma anche di naturale evoluzione dell’agriturismo sulla base delle nuove richieste formulate da tutti quegli ospiti che scelgono di passare il proprio tempo libero in una azienda agricola.
La proposta di legge si compone di 22 articoli ed introduce nell’elenco delle attività previste nell’ambito di applicazione della legge sulla multifunzionalità anche l’ospitalità di animali, viene adeguato l’elenco delle attività agrituristiche all’evoluzione delle esigenze degli utenti dell’agriturismo, contemporaneamente si concede la possibilità alle aziende agricole-agrituristiche di utilizzare al meglio le loro peculiarità per scopi turistici.
Si introduce una semplificazione all’attività di ospitalità eliminando il limite di 40 posti letto e stabilendo l’unico limite da rispettare nel rapporto di connessione.
Vengono previste inoltre nuove forme di agriturismo esperienziale quale il glamping, la casa sugli alberi, l’alloggio in botti, a condizione che le strutture non siano stabilmente collegate al terreno e siano di facile rimozione.
Vengono apportati poi miglioramenti all’attività di somministrazione di alimenti e bevande, principalmente in quanto si introduce quale unico riferimento per il limite massimo, in luogo del limite fisso di 70 posti a tavola, il numero di pasti che garantisce il rispetto del rapporto di connessione, così come indicato nella Scia.
Viene previsto inoltre il servizio di asporto e di consegna a domicilio dando risposta alle esigenze emerse nel periodo delle restrizioni contro il Covid 19 nel corso delle quali molti agriturismi hanno contribuito a garantire l’approvvigionamento alimentare.
Per quanto riguarda le attività ricreative, sportive e divulgative/culturali si includono nella legge gli sviluppi delle esigenze sociali ampliando l’attività agrituristica con la possibilità di effettuare accanto alle degustazioni eventi promozionali, attività ricreative volte a promuovere il benessere psico/fisico della persona ed anche l’introduzione di spazi attrezzati per picnic e lo svolgimento del lavoro a distanza.
Si adeguano alla generale normativa sul turismo le modalità di comunicazione dei prezzi massimi, viene eliminata la regola secondo cui possono essere utilizzati a scopo agrituristico i fabbricati edificati da almeno 10 anni e viene esplicitato che l’esercizio dell’attività agrituristica non comporta il cambio di destinazione d’uso dei locali e dei manufatti aziendali impiegati.
Si conforma la normativa sull’agriturismo alla più generale normativa sul turismo per quanto riguarda l’eliminazione delle barriere architettoniche, questo sicuramente un fatto importante.
Si adegua l’attività di formazione prevedendo che questa oltre che direttamente dalla Regione possa essere svolta anche dagli enti di formazione accreditati come di solito accade.
Al fine di prevedere la programmazione integrata delle attività promozionali nel settore agrituristico viene incluso l’agriturismo nella formazione del Piano regionale per il turismo, ciò consentirà di includere le attività agrituristiche regionali nelle attività promozionali regionali a livello nazionale e internazionale del turismo.
Si prevede, come già detto, l’invarianza finanziaria. All’attuazione di questa legge si provvederà con le risorse umane, strumentali e finanziarie previste dalla legislazione vigente.
Su questa proposta di legge sono state audite le associazioni interessate che hanno espresso un parere sostanzialmente positivo e come Commissione abbiamo poi accolto anche una delle osservazioni proposte dal Crel.
La legge, anche se non cambia in modo significativo il quadro normativo, sicuramente lo migliora parzialmente ed il mio giudizio come relatore è comunque complessivamente positivo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Ritengo doveroso intervenire perché in qualità di membro della II^ Commissione ho partecipato al varo di questo provvedimento.
Noi voteremo a favore di questo provvedimento, come ha anticipato il relatore Consigliere Mastrovincenzo, che risponde alle mutate esigenze di determinate attività.
Quindi, una legge sulla quale siamo d’accordo, però il mio intervento è solo in questa direzione: per invitare il Presidente della Commissione, anche me stesso se vogliamo, una Commissione che tra l’altro lavora in modo abbastanza proficuo, ad adottare un provvedimento di coordinamento in questa materia perché è evidente che queste disposizioni incidono con altre, talvolta c’è anche una ripetizione delle norme, una sovrapposizione, pensiamo che questo atto che va a modificare la n. 21/2011 tra sostituzioni e modifiche riguarda un’infinità di articoli di quella legge, gli articoli 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 10, 11, 12, 13, 15, 16, 18, 20, 23, di fatto è, se vogliamo, una reiscrizione di quella disposizione legislativa, giusta per carità.
Pensiamo a come, ad esempio, questa legge va ad incidere e si va a relazionare con la legge 28 che abbiamo approvato l’11 novembre 2021 sull’esercizio dell’attività enoturistica delle Marche, c’è una stretta relazione con questo provvedimento, tant’è che lo stesso Crel nel dare parere ci dà delle indicazioni in questa direzione perché non vadano a collidere i vari dispositivi.
O che dire ad esempio di come questa disposizione, che parla di modifiche alla legge regionale 21/2011, che incide molto oltre che sull’enoturismo, anche sulla legge urbanistica; pensiamo ad esempio come sia importante questa legge che va a relazionarsi con quella che abbiamo approvato sui borghi, voi direte che c’entra? C’entra perché si dà atto che per l’esercizio delle attività agroturistiche si possano utilizzare sia i fabbricati a destinazione abitativa, esclusi quelli di categoria di lusso, sia i fabbricati strumentali dell’attività edificati da almeno 10 anni. Per determinare la data eccetera …
Quindi c’è una relazione fra tutti questi provvedimenti, quindi, ripeto, non la faccio lunga, che noi dovremmo trovare un momento ed anche l’occasione per un coordinamento. Penso all’incidenza che ovviamente ha, è stato ricordato, questa legge sul turismo, oppure sull’assetto del territorio, sulla vivibilità stessa del territorio ed anche dei nostri beni culturali, se vogliamo, perché comunque è un’occasione per ospitare i tanti che possono venire, e speriamo vengano nella nostra regione a viverla ed a visitarla.
Quindi, questa dovrebbe essere l’occasione per riflettere un attimo se non sia magari il caso di dotarsi di un testo unico che finalmente raccolga ... Ieri il Consigliere Ciccioli ha detto che è la stessa Europa che ci raccomanda l’adozione di testi unici e allora credo che l’adozione di un testo unico in questa materia sia un’occasione che non dobbiamo perdere in questi momenti di grande trasformazione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie Presidente. Per dire che questa legge conferma quanto sia importante e quanto sia strategico il settore agricolo per la regione Marche, e in questo caso parliamo di attività di agriturismo.
E’ una norma che si va ad innestare con un filone che ha un senso logico, che ha una proiezione, una traiettoria che fa il paio con leggi che abbiamo già prodotto in quest’Aula, le ha citate Consigliere Cesetti: le leggi sui borghi, sull’enoturismo, quindi, questa si va ad innestare in quella direzione.
Con questo atto cosa facciamo? Rendiamo più funzionale, multifunzionale l’attività degli agriturismi, andando a consentire una serie di servizi che fino ad oggi non erano previsti, penso ad esempio all’ospitalità degli animali, che non sono solo domestici, immagino ad esempio cavalli e a quanto sia in crescita quello che oggi viene definito il turismo equestre, le ippovie; penso ad esempio alla possibilità di poter offrire all’utenza, ai nostri ospiti, la possibilità di utilizzare spazi all’aperto per motivi ricreativi (spazi tecnicamente chiamati picnic), e per attività di smart working; penso alla possibilità che possano essere attuati degli eventi promozionali, attività ricreative, attività didattiche culturali, in una parola ampliamo, questo stiamo facendo, l’offerta qualitativa e di servizi che possiamo offrire ai nostri utenti, ai nostri visitatori.
Quindi, uno strumento legislativo aggiornato con le diverse innovazioni introdotte e tutto questo avviene attraverso un principio che è stato sposato e condiviso dagli stessi operatori, che è quello della semplificazione amministrativa, della sburocratizzazione, questo deve essere il principio attraverso il quale favorire alcuni investimenti e qualificare e migliorare l’offerta turistica.
Colgo l’occasione per ringraziare i componenti della II^ Commissione per la qualità del lavoro svolto e per il confronto che abbiamo avuto con le categorie che ci hanno confermato il fatto che questo possa essere per loro uno strumento importante e decisivo, quindi una legge che è stata totalmente condivisa da tutti gli attori in campo e questo non può che farci piacere.
Poi l’altro elemento rilevante è anche il fatto di “vincolare” ed incentivare l’uso di prodotti agricoli delle Marche, questo va nella direzione di tutela e di incentivo della filiera agricola commerciale.
Per ribadire la bontà di questa legge che va nella direzione di valorizzare la tradizione, di conservare un po’ di quella ruralità che ha caratterizzato le Marche e che oggi torna a caratterizzarla, se pensiamo, ad esempio, al più grande distretto biologico che deve essere per noi motivo di orgoglio a livello nazionale e un modo per incrementare e per migliorare l’offerta turistica perché sappiamo che oggi i visitatori, i turisti, vanno anche nella direzione di quel turismo esperienziale in cui noi dobbiamo essere pronti, dobbiamo essere attrezzati perché non avendo la regione Marche i cosiddetti grandi attrattori, uno degli elementi su cui dobbiamo lavorare insistentemente è creare quelle esperienze da poter offrire ai nostri visitatori e possibilità in questa direzione ne abbiamo tantissime.
Ringrazio la Commissione e i Consiglieri che riterranno di sostenere ed approvare questa legge. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ausili.

Marco AUSILI. Grazie, Presidente. Non voglio assolutamente ripetere quello che già è stato detto molto bene dai Consiglieri, ma come componente della II^ Commissione ho piacere di significare questo aspetto, cioè il fatto che questa modifica di legge sia attesa da anni e da tanta parte del mondo degli operatori economici della nostra regione. Un provvedimento atteso dalle associazioni agricole, dagli operatori agrituristici, da tutti coloro che hanno a che fare con il turismo e con il patrimonio di questa regione.
Quello che è accaduto in Commissione testimonia un lungo lavoro di concertazione che c’è stato, a cui si è affiancata la concertazione operata dal nostro Assessore Carloni e ciò ha portato a creare un atto altamente condiviso, che risponde ad un’attesa generale durata molto tempo ed espressa con grande energia.
Arriviamo quindi all’aggiornamento della 21/2011 andando incontro a due principi che noi riteniamo essere sempre fondamentali: quello della semplificazione e quello dell’attenzione all’andamento dei tempi e quindi alla necessaria evoluzione che deve intraprendere la nostra regione. Una semplificazione, come già detto, che tocca vari aspetti, penso ad esempio a questa deroga alla contiguità dei due ettari per l’attivazione dell’attività, al venir meno del limite dei 40 posti letto, al venir meno del limite dei 70 posti a tavola, penso, ad esempio, alla possibilità di approvvigionamento anche nei Comuni contigui delle regioni limitrofe, penso alla deroga alla Scia per l’apertura di saune e bagni turchi e simili, penso a quello che si propone sul personale in questo senso, penso, ad esempio, all’eliminazione di quel minimo di 10 anni dei fabbricati che poi possono essere utilizzati per finalità agrituristiche. L’evoluzione deve seguire il passo dei tempi e quindi le nuove modalità come il glamping, le case sugli alberi, l’alloggio in botti, quello che il turismo e le persone domandano alla nostra accoglienza marchigiana. Penso inoltre all’asporto, alla consegna a domicilio, alla possibilità di organizzare degustazioni, promozioni, attività volte al benessere psicofisico delle persone.
Accolgo con piacere il voto unanime di quest’Aula oggi e voglio sottolineare l’importanza, la bellezza e la giustezza di un atteggiamento del genere che forse stona con alcune prese di posizione sulla stampa, laddove si fa la voce grossa cercando di liquidare l’attività di questa Giunta in poche parole, come a definire l’intera attività dell’esecutivo un lavoro concentrato solamente su temi minori.
Spiace osservare il comportamento di qualcuno che fa la voce grossa sulla stampa e poi si trova a dover venire in Aula, come tante volte è accaduto, e votare all’unanimità provvedimenti di questa Giunta, che evidentemente sono fatti bene e che servono a questa regione perché portano in loro una visione. Questo è un tassello della visione che la Giunta regionale ha portato nel governo di questo territorio, e la visione è quella di sfruttare al massimo e fare leva sullo straordinario patrimonio culturale, artistico, ambientale, umano che abbiamo intorno a noi.
E’ ovvio che questa Giunta abbia portato anche altro, il superamento della frammentazione che abbiamo trovato in questa regione, la proposta di una serie di strumenti per superare la debolezza che nel corso degli anni a livello economico questa Regione ha sofferto, strumenti vari, penso ad esempio alla legge sulle star up, a quella sugli investimenti, all’aggiornamento della legge di riferimento sul commercio, a quella sull’artigianato, alla legge sull’enoturismo, inoltre, alla ristrutturazione della macchina reginale, penso a quello che si sta facendo a proposito delle infrastrutture, alle leggi sui borghi, sull’edilizia ospedaliera, sulla ricostruzione, a quello che si sta facendo in difesa e nella valorizzazione del patrimonio immateriale, delle tradizioni; penso al sostegno al credito, all’areazione meccanica nelle scuole. Voglio ripetere queste cose perché tentare goffamente di sminuire tutto ciò, facendo la voce grossa sulla stampa, non fa onore a chi prende queste posizioni, preferisco vedere quelle stesse persone, che vedo venire qui, collaborare con questa maggioranza nel tentativo di migliorare gli atti proposti e votare insieme a noi le giuste leggi che questa Giunta fa.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Una proposta di legge importante, un adeguamento normativo doveroso e sicuramente utile per regolamentare al meglio soprattutto il settore dell’agriturismo.
La proposta di legge nasce proprio dalla necessità di dare agli operatori di settore uno strumento non solo normativo, ma un vero e proprio punto di riferimento per condurre al meglio e senza sbavature la loro attività lavorativa anche e soprattutto dopo l’emergenza sanitaria.

PRESIDENTE. Chiedo di fare silenzio in Aula! Non è questo il modo … Consiglieri, sono costretto a sospendere la seduta.

La seduta è sospesa alle ore 13,00

La seduta riprende alle ore 13,05

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta. Prego tutti i Consiglieri di prendere posto in Aula, chi deve parlare esca, chi deve conferire per decidere azioni, prese di posizione o altro deve uscire, altrimenti chi parla è infastidito e non può portare a termine il proprio intervento nel modo migliore. Chi rimane in Aula deve stare in silenzio, è un dovere che dobbiamo a noi stessi per rispetto del nostro compito e delle nostre funzioni, chi deve e vuole parlare per favore esca dall’Aula.
Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Un adeguamento normativo doveroso e sicuramente utile per regolamentare al meglio e soprattutto il settore dell’agriturismo.
Questa proposta di legge nasce infatti dalla necessità di dare agli operatori del settore uno strumento non solo normativo, ma un vero e proprio punto di riferimento per condurre al meglio e senza sbavature la loro attività lavorativa anche e soprattutto dopo l’emergenza sanitaria.
Si punta oltretutto ad una semplificazione normativa e burocratica, quella semplificazione che tutti chiedono ormai, da tutte le categorie produttive, ma che in questo caso vede la pressione legittima anche di coloro che usufruiscono delle strutture ricettive delle aziende agricole. Non dimentichiamoci che proprio le aziende agricole, soprattutto quelle che risiedono in zone marginali, hanno l’assoluto diritto di godere di un’adeguata opportunità di sviluppo. Ricordiamo che virtuosamente vengono anche introdotte nuove forme di agriturismo esperienziale, come il glamping, le case sugli alberi o l’alloggio in botti.
La modifica è fortemente migliorativa in quanto include nella legge gli sviluppi delle preferenze degli utenti, dunque una norma che si pone al passo con i tempi e con le sempre nuove richieste dei clienti per uno sviluppo nelle Marche che guardi al futuro.
Ricordo a questa Assise che comunque altre proposte sono state fatte in questa direzione.
Ringrazio anche l’Assessore Carloni per questa proposta di legge, che noi come gruppo di Forza Italia voteremo a favore, auspico che tutta l’Aula possa votare a favore nonostante la diatriba che si è creata in questo momento che non dà una bella immagine del Consiglio perché si può andare a discutere fuori dall’Aula. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Non volevo intervenire però questa legge credo che sia molto importante, quindi è giusto dare attenzione ad una norma che proviene dalla Giunta, dall’Assessore Carloni, che mi auguro verrà approvata all’unanimità perché punta al futuro delle aziende agricole, degli agriturismo della nostra regione, dando uno sviluppo fondamentale a questo settore dato che le Marche rispetto ad altre Regioni sono indietro su tante leggi relative al turismo.
E’ fondamentale che la Giunta regionale in questo anno e mezzo abbia legiferato su tutti gli ambiti ed i settori che riguardano il commercio, il turismo, gli agriturismo e questa è una delle ultime leggi che arriva dalla Giunta, ma ne abbiamo veramente deliberate tante che favoriscono le attività turistiche nella nostra regione.
In questo caso l’atto riguarda le aziende agricole, ma da poco abbiamo approvato anche la legge 28 sull’enoturismo che rappresenta uno sviluppo rilevante per la nostra regione perché quello che vogliono i turisti e i marchigiani è un servizio di qualità e di efficienza dal settore perché purtroppo troppo spesso anche tutte queste innovazioni che vediamo nella legge non si trovano nella nostra regione ed anche i marchigiani sono costretti ad andare fuori o all’estero.
Quindi, permettere alle aziende agricole di fare agriturismo, di accogliere nei nostri borghi, nel nostro entroterra centinaia di migliaia di turisti che cercano questo servizio, che in questo momento non c’è o c’è in minima parte perché abbiamo una legislazione complessa e noi con questa sburocratizzazione, con questa semplificazione, con l’innovazione che abbiamo messo nella legge …, che sono felice di votare favorevolmente e anche se non faccio parte della Commissione ho comunque seguito l’iter e tutte le audizioni delle associazioni di categoria, dei rappresentanti del settore.
Non aggiungo altro, se non i ringraziamenti alla Giunta, al Presidente Acquaroli, all’Assessore Carloni, ai componenti della Commissione per aver fatto un ottimo lavoro, tutti quanti, sia maggioranza che opposizione.
Migliorare il servizio che offriamo ai turisti nella nostra regione è fondamentale, come aiutare le aziende agricole che intendono portare avanti un agriturismo, quindi è importante un servizio turistico e noi dobbiamo aiutare coloro che vogliono investire nella nostra regione.
Penso che questa legge regionale sia un tassello rilevante insieme alle tante leggi che abbiamo portato sul turismo, sul commercio, sulle attività economiche per favorire il loro insediamento ed il loro potenziamento in tutta la nostra regione Marche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Ho approfondito molto questa proposta sia come Commissario della II^ Commissione che come operatore agrituristico da oltre 20 anni e trovo fondamentalmente un atto che migliori l’offerta ed offra più possibilità agli operatori anche in virtù delle nuove richieste del mercato, quindi possiamo solo che plauderla.
A tal proposito ho voluto inserire anche degli emendamenti che sono stati recepiti dalla II^ Commissione, che ringrazio, in cui si parla delle degustazioni, degli eventi promozionali, ivi inclusa la mescita di vino.
Ho voluto inserire anche la parte relativa alla birra ed ai distillati prodotti in regione e a tal proposito, visto che siamo in argomento, chiederei all’Assessore Carloni di recepire le indicazioni pervenute dai Commissari di maggioranza della II^ Commissione nelle sedute del 7 dicembre e del 21 febbraio relative alla necessità di modificare il regolamento regionale, inserendo la birra marchigiana tra gli alimenti obbligatori, con particolare attenzione a quella agricola.
Sollecito di nuovo questa modifica al regolamento così da poter inserire la nostra birra agricola marchigiana tra i prodotti obbligatori, così come avviene per il vino e l’olio marchigiano, eccetera, parte fondamentale di questa produzione.
Quindi un plauso alla legge, al lavoro fatto dai Commissari ed all’approfondimento che c’è stato con le associazioni di categoria. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Noi come al solito ci poniamo in maniera proattiva quando arrivano proposte che meritano un’attenzione, che hanno avuto già un percorso, che hanno necessità di essere riaggiornate rispetto ai quadri che sono mutati e alle sollecitazioni che sono pervenute.
Guardiamo la proposta, sono certo, l’ha già anticipato il Consigliere Mastrovincenzo, che abbiamo dato il nostro contributo, guardando, leggendo, approfondendo, confrontandoci con le associazioni, con gli operatori di questo ambito agricolo e agrituristico ed eravamo nelle condizioni, come ha anticipato il relatore di minoranza, convintamente, per il contributo che abbiamo dato, di votare a favore di questa proposta.
Poi i fatti in politica contano, mi spiace molto per il Presidente Putzu, lo devo ringraziare per il lavoro di cesello e di disponibilità orientato a risolvere il problema, questa è una peculiarità che riscontro anche se non sono in Commissione. Presidente, mi dispiace per lei e mi dispiace anche per l’Assessore che non c’è, ma noi non possiamo più votare questa proposta, quindi usciremo dall’Aula, almeno che non ci siano le scuse formali perché non ci si pone in questo modo. Noi non mettiamo medaglie sul lavoro che fanno gli altri e bavagli alle nostre idee, non ci permettiamo mai, capisco l’ingenuità, l’approccio compulsivo, ma non può essere questa la modalità! Ma come si permette!
Noi ci attribuiamo qui dentro il lavoro e fuori andiamo a tenere una posizione critica, molto più critica di quella …, sui temi che poi non finiscono. L’opposizione ha l’obbligo di sostenere quando ci sono percorsi possibili e stigmatizzare quando si commettono errori clamorosi e penso che vi possa essere d’aiuto. Se poi facciamo riferimento ad Amazon forse ci dovremmo anche pensare, c’era un’interrogazione nostra di novembre, con la quale davamo qualche consiglio sotto traccia perché avevamo capito il pericolo di quel tipo di interferenza, ma nemmeno quella avete apprezzato.
Quindi, siccome fate i muscolari, votatela, vi mettete la medaglia, scrivete poi ai nostri imprenditori che avete fatto la legge anche prima dell’uscita dei bandi, poi scrivete che ci sono le risorse, poi prima che vengano stilate le graduatorie scrivete loro un’altra volta per dire che sono pronte e quando arrivano i soldi firmate che siete stati voi, bravi, fate così. In un momento come questo con la guerra, con le risorse che dovrebbero essere ripartite pensando a quelle difficoltà, mettetevi la medaglia e suonatevela e cantatevela da voi, ovviamente senza saltarelli di riferimento.

PRESIDENTE. Conclusa la discussione generale, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Dal punto di vista della legge non posso che essere soddisfatto degli interventi che sono stati fatti in quest’Aula, tra l’altro c’è stato un bellissimo lavoro della Commissione di cui sono orgoglioso.
Sono dispiaciuto dalle parole del capogruppo Mangialardi, che magari cerca di sviare dalla legge su questioni politiche.
Il Consigliere Ausili, giustamente, come qualsiasi altro Consigliere regionale in quest’Aula, ha diritto di parola, ha diritto di replica, ha diritto di critica, ha diritto come tutti noi e tutti voi di dire ciò che pensa nel rispetto della legge. Non credo che abbia fatto riferimento a questa norma, anzi, da quello che ho potuto capire, è giusto che abbia avuto un risentimento personale ed anche dal punto di vista politico a seguito di questi giorni e dei tantissimi attacchi da parte del capogruppo Mangialardi, come è normale che faccia qualsiasi opposizione.
Capisco anche la risposta del Consigliere Mangialardi che prende la palla al balzo per non votar la legge, però posso dire tranquillamente che nulla c’entra il lavoro che è stato fatto dalla Commissione tutta, maggioranza e opposizione, per portare a casa una legge che fosse la più condivisa possibile dalle associazioni di categoria e dalle parti politiche.
Il dibattito politico che il Consigliere Ausili ha fatto in Aula è relativo alle continue critiche che si leggono sulla stampa, quando si sta cercando di lavorare su altri temi che nulla c’entrano con questa legge, mescolando un po’ tutto come un minestrone fatto male, poi pero io mi trovo in difficoltà, non io, perché politicamente questa maggioranza voterà la proposta di legge.
Ho già ringraziato il Vicepresidente della Commissione e relatore di minoranza che ha dato un grande contributo in Commissione insieme ai Consiglieri Bora e Cesetti, che sono stati determinanti anche insieme agli altri.
Sono dispiaciuto perché non vorrei che gli effetti di questa proposta di legge ed il lavoro fatto in Commissione vengano sviliti da parte di una opposizione che vuole uscire dall’Aula per questioni che nulla c’entrano con questo atto, questo è chiaro. Per questo vi invito a votarlo favorevolmente anche perché gli stessi interlocutori con cui voi avete parlato vi chiederanno perché non avete votato a favore della legge, che avevate condiviso con noi tutti quanti insieme. Parliamo delle associazioni di categoria con cui sia noi che voi abbiamo avuto discussioni importanti, parliamo dello stesso Crel che ha fatto un emendamento che abbiamo presentato come Commissione e che andremo ad approvare, quindi diciamo che tutto il lavoro svolto dal Partito Democratico andrà in mare, disperdendosi con l’uscita dall’Aula in quanto non credo che voi dovreste votare contro. Uscite dall’Aula e metterete in difficoltà il Consigliere Mastrovincenzo, che stimo, che spero voterà a favore o non so quello che farà, ma di fatto ha fatto un gran lavoro insieme ai Consiglieri Bora e Cesetti, per questo sono molto dispiaciuto.
Ve lo dico chiaramente, le questioni politiche che non riguardano questa legge si possono dibattere tranquillamente in Aula ed io sono uno dei primi ad intervenire a gamba tesa, politicamente parlando, quando si tratta di questioni politiche, però qui si tratta di una legge sugli agriturismo nelle Marche per dar loro una grande opportunità. Mi auguro, Consigliere Mangialardi, che voi non la perdiate perché è vero che noi ce la voteremo, ma dovremmo spiegare perché voi non l’avete votata, magari andrete a dire che la legge è fatta bene, ma non l’avete votata e ancora una volta vi troverete in contraddizione con gli imprenditori agricoli e i cittadini marchigiani, però la scelta è vostra, ognuno fa quello che vuole e sceglie di morire politicamente come vuole.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Non ho altro da aggiungere nel merito della relazione che ho fatto prima, ribadisco il giudizio positivo sulla legge e sul lavoro fatto.
Ringrazio anch’io per la collaborazione e per il lavoro svolto da tutti i componenti della Commissione, ho dato un giudizio positivo e lo ribadisco, quindi non rinnego quello che ho detto prima, credo che però qui, oggi, sia successo un fatto che riteniamo provocatorio, una vera e propria provocazione che non possiamo accettare perché non era proprio il caso - sia per quello che è successo prima con la Giornata Carlo Urbani e la risoluzione approvata, che nella discussione di questa legge, avvenuta in un clima sereno - di lanciare una provocazione inaccettabile, quindi condivido la scelta fatta dal mio gruppo.
Alle associazioni non avremo alcun problema a spiegare qual era la nostra posizione di condivisione, abbiamo fatto il possibile per far inserire degli emendamenti che erano stati proposti dal Crel; aggiungo che magari le associazioni si potrebbero chiedere come mai, se la legge è così importante, è assente dall’Aula l’Assessore competente, questo è un fatto grave che sottolineeremo personalmente alle associazioni.
Per quanto riguarda la nostra posizione è già stata espressa dal capogruppo Consigliere Mangialardi. Grazie.

PRESIDENTE. Prima di passare alla votazione ci tengo a sottolineare che l’assenza dell’Assessore Carloni è dovuta ad impedimento giustificato, nel senso che rappresenta la Regione Marche a Dubai per iniziative strettamente collegate all’attività regionale. Quindi non è presente non perché non voglia esserlo o perché considera di poca importanza la sua presenza quale Assessore competente nella discussione della proposta di legge di cui stiamo trattando, ma perché c’è stata una contingenza necessitata dalla sua presenza in altro luogo, non vicino, e dall’impossibilità dettata dalle norme del regolamento di poter prendere parola da remoto.
In questo caso vi chiedo di tener conto di questa giustificazione e di non farne un caso di discussione e polemica.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Coerentemente con le decisioni del gruppo anch’io lascerò l’Aula anche se a me non piace questo, però lo devo fare perché ritengo giustificata la decisione del mio gruppo, dopo che il Presidente Putzu, come spesso gli capita, aveva tessuto con pazienza il percorso che porta all’approvazione all’unanimità di questa legge, senza la presentazione di emendamenti, che io avevo pronti per migliorarla ancora di più, ma non li ho presentati, perché complessivamente l’articolato è positivo e corrisponde alle esigenze delle associazioni.
C’era stata da parte mia la raccomandazione di venire un domani ad un testo unico più organico, dopo tutto questo l’intervento del Consigliere Ausili, che tra l’altro più volte ho avuto modo di apprezzare, non c’entrava nulla, non è stato fatto contro il Partito Democratico o contro qualcuno del Partito Democratico che legittimamente … dell’Aula interviene sulla stampa. E’ stato un intervento contro questo provvedimento, perché non è che noi veniamo qui, con tutta la buona volontà di collaborare, solo a votare i provvedimenti della maggioranza, ma veniamo qui a votare i provvedimenti che riteniamo giusti e che rispondono alle esigenze della nostra comunità e quando li presenta la maggioranza noi li votiamo, responsabilmente li votiamo!
Quando il Presidente di Commissione, relatore di maggioranza, ed il relatore di minoranza, in questo caso il Consigliere Mastrovincenzo, costruiscono un percorso positivo, e dovrebbe accadere più spesso, perché non dovremmo votare un provvedimento?
D’altra parte non abbiamo mai detto che tutte le cose che fa la maggioranza sono sbagliate, allora, dico che a me dispiace abbandonare l’Aula, però, ripeto, lo faccio con convinzione perché ritengo assolutamente giustificate e fondate le ragioni che hanno indotto il mio gruppo a non partecipare a questa votazione.

(I Consiglieri regionali del gruppo del Partito Democratico abbandonano l’Aula)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7.
Emendamento 7/1 a firma del Presidente della II^ Commissione: “Al comma 1 dell’articolo 8 della legge regionale 21/2011, come modificato dall’articolo 7 della proposta di legge 92 dopo le parole ‘di ippoturismo, promozionali’” sono aggiunte le parole ‘che favoriscono la crescita turistica e culturale’”. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Articolo 7, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.
Il Consigliere Pasqui non riesce ad esprimere il proprio voto, quindi, il voto del Consigliere Pasqui è da aggiungere. Lo rifacciamo? Mi serve l’esito della votazione dell’articolo 9.
Ripetiamo la votazione

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 11. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 12. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 13. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 14. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 15. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 16. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 17. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 18. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 19. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 20. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 21. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 22. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Gentili colleghi e colleghe, l'approvazione di questa proposta di legge è un ulteriore importante tassello della strategia regionale di sviluppo congiunto di settori con alte possibilità di crescita, come l'agricoltura e il turismo, che noi riteniamo di vitale importanza per la crescita della nostra economia.
In questi mesi abbiamo approvato la legge sui borghi e quella sull’enoturismo, abbiamo dato vita al distretto biologico unico regionale, abbiamo lavorato con forza, e per questo ringrazio il Vicepresidente Carloni per dare risorse, opportunità, bandi, semplificazione, velocità al mondo agricolo.
Abbiamo chiara la direzione in cui stiamo andando che si basa sull'integrazione di bellezza del territorio, turismo, agricoltura.
Questa proposta di legge è in linea con questa logica.
La multifunzionalità delle aziende agrituristiche è strategica rispetto agli obiettivi che ho specificato. Era necessario adeguarsi all'evoluzione delle esigenze degli utenti dell'agriturismo dando contemporaneamente la possibilità alle aziende agricole che esercitano agriturismo di utilizzare al meglio le loro peculiarità per scopi turistici.
Il turismo sta cambiando forma e accanto alle forme consolidate di turismo balneare, montano e culturale se ne aggiungono di nuove, legate ad una diversificazione sempre più ampia di motivazioni, mete, tempi e modalità di fruizione, la personalizzazione di una esperienza calata su esigenze e desideri.
Il Covid 19 ha accelerato ulteriormente i mutamenti degli ultimi anni.
Con questa legge puntiamo a favorire gli investimenti. Il superamento dei limiti di ricettività favorirà infatti investimenti dedicati all'implementazione dell'offerta di servizi tesi ad intercettare proprio le nuove modalità di turismo sempre più integrato con la natura e con il territorio.
Si è alla ricerca sempre più di un "turismo alternativo", vedi le nuove forme di agriturismo esperienziale come il glamping, la casa sugli alberi o l'alloggio in botte che noi vogliamo incentivare e favorire con questa proposta di legge fortemente migliorativa rispetto all'esistente.
Con questa norma puntiamo all'ampliamento dell'attività agrituristica con la possibilità di effettuare eventi promozionali ed attività ricreative dedicate al benessere psicofisico della persona con l'attivazione di particolari attività, come saune, bagni turchi e simili, snellendo tutte le procedure burocratiche.
Con questa legge puntiamo a soddisfare le esigenze nate a seguito della pandemia e abbiamo introdotto gli spazi per picnic, richiesti da tempo da molti agrituristi che trovano nelle aziende agricole gli spazi idonei.
Con questa legge promuoviamo le nostre radici enogastronomiche visto che l'attività di somministrazione di alimenti e bevande dovrà fare riferimento prevalentemente alla tradizione e tipicità della cucina rurale marchigiana, con la garanzia che una certa percentuale della materia prima utilizzata provenga da produzione aziendale e da acquisti effettuati presso artigiani alimentari della zona o presso aziende operanti nel territorio regionale.
Con questa legge vogliamo dare impulso ed opportunità per rafforzare molte aziende agricole legate al turismo anche delle zone montane, duramente colpite sia dal terremoto che dalla pandemia.
Presidente, colleghi, sono fermamente convinto che la strategia regionale che vuole trasformare la bellezza di un territorio in opportunità e crescita economica per le nostre imprese sia la giusta direzione dove andare.
Sono fermamente convinto che attuando questa strategia le Marche non saranno più solo luoghi da vedere, ma un'esperienza da vivere a stretto contatto con la vita quotidiana dei territori visitati, andando a scavare nella bellezza, nelle tradizioni, negli usi e nei costumi della nostra stupenda regione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Questo lungo confronto, che doveva portare ad un voto all’unanimità, si è trasformato in altro, però credo che sia opportuno sottolineare il buon lavoro della Commissione che, come evidenziato da tutti quanti, è stato sinergico e proattivo da parte delle minoranze, quindi non vedo perché non valorizzarlo.
Credo che le questioni politiche che sono emerse oggi possano danneggiare il lavoro dell’Aula, quindi rimango convinta della bontà di questa proposta di legge come avevamo anche detto all’inizio confrontandoci tutti insieme.
Ritengo che le imprese agricole siano un patrimonio di competenza, che può e deve essere sfruttato nella nostra regione proprio per rafforzare tutto il sistema economico. Provvedimenti che favoriscono una presenza più capillare della filiera agricola nel settore turistico, un’innovazione dell’offerta nello stesso settore, nonché una maggiore attrattività del settore agricolo come destinazione di investimenti e start up, sono sicuramente un’occasione da sostenere al di là di qualunque bandiera.
Le Marche sono una delle Regioni migliori per il turismo naturalistico e quello che si chiama turismo slow. Offrire nuovi strumenti alle imprese agricole per posizionarsi su questi segmenti significa rendere più competitiva tutta la nostra regione.
Inoltre queste opportunità sono uno strumento utile per il sostegno al reddito delle imprese agricole e di consolidamento della loro forza, pertanto il voto del gruppo Misto sarà favorevole.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Dico subito che siamo molto soddisfatti di questa legge, non solo perché il Consigliere Putzu, Presidente della Commissione, l’ha portata avanti con convinzione, ma perché è una norma che è stata richiesta a più voci dalle associazioni di categoria del mondo agricolo, del mondo commerciale (associazioni molto diverse tra loro come orientamento politico), da singoli, da piccole aziende, quindi cerchiamo di metterci al passo, anzi, il problema è il ritardo con cui ci stiamo mettendo al passo che non dipende da noi, perché noi stiamo cercando di rivedere tutte le leggi di settore in tutti i settori, ci vuole un certo tempo per mettere insieme, raccogliere le opinioni, gli indirizzi da parte di quelli che vivono sul campo, e l’obiettivo è quello di attuare un’economia alternativa a quella che è in declino, il manifatturiero.
Noi stiamo cercando occasioni di lavoro, occasioni di introiti economici sussidiari alle attività. Tutti sanno che, ahimè, l’Europa ci paga per non coltivare, grazie purtroppo alla vicenda Ucraina sono stati sbloccati migliaia di ettari di terra incolta, il 5% delle terre italiane non venivano coltivate perché l’Unione europea ci pagava per non farlo, per mantenere determinati equilibri, grazie a Dio è saltato questo meccanismo almeno in parte.
Noi vogliamo valorizzare ciò che abbiamo: la natura, il paesaggio, il cibo, le specie agricole. Le Marche hanno un numero infinito di specie biologiche e l’Italia in generale ha un numero infinito di specie biologiche e le associazioni di valorizzazione dei cibi italiani (Slow food, eccetera) valorizzano proprio queste peculiarità, le cose migliori, le cose genuine che talvolta, come succede adesso per la crescia di Urbino, l’Europa mette in discussione perché appone alla crescia, al formaggio ed al prosciutto il bollino rosso, che individua questi prodotti come altamente tossici, cosa incredibile! Questo è l’obiettivo.
Sul piano politico invece mi sento di dire – non ero in Aula nel momento in cui è successo l’incidente – che noi ci troviamo un Partito Democratico permaloso, non voglio infierire perché sarebbe brutto, userei la frase di Ettore Fieramosca: “Tu uccidi un uomo morto”. Il PD è messo male, non infieriamo, sarebbe veramente di cattivo gusto, però dico che raccolgo insulti e valutazioni sul mio conto personale dai Consiglieri Carancini, Casini, eccetera, e rimango imperturbabile, non batto ciglio, anzi qualche volta sorrido, qualche volta mi arrabbio anche, e lo dico, ma di passaggio, non è possibile che ci si scomponga per così poco in politica.
Non voglio citare la famosa frase del Ministro socialista che diceva :“Cos’è la politica?”, non lo dico perché sarebbero parole poco conce, la politica è sangue e qualche altra cosa, non lo dico, però spesso … E’ vero, faccio ammenda, abbiamo presentato alcune leggine (il saltarello, l’infiorata) ma almeno è qualcosa di fronte al vuoto che c’è stato negli anni precedenti, poi facciamo le grandi leggi importanti come questa e come tante altre che abbiamo fatto, ma c’è lì il vecchio proverbio della donna un po’ attempata che dice: “E’ meglio piuttosto che niente”. Qui sono meglio le cose che facciamo, quelle che produciamo sono importanti, questa norma a lungo attesa in materia di disposizioni regionali sull’utilizzo sussidiario delle aziende agricole e delle diversificazioni in agricoltura è una grande legge, non è una leggina piccola, di cui siamo molto soddisfatti.
Il gruppo di Fratelli d’Italia che l’ha sostenuta e portata avanti, così come tutta la coalizione, è orgoglioso, l’approviamo e credo che soprattutto saranno contenti gli operatori marchigiani, quindi voto favorevole a cuore aperto.

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 92, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

(I Consiglieri regionali del gruppo PD rientrano in Aula)

PRESIDENTE. Prima di passare al prossimo punto all’ordine del giorno, chiedo scusa al capogruppo del Movimento 5 Stelle per non averlo fatto prima, do lettura della nota al Presidente della Giunta in merito alla questione Amazon con richiesta al Presidente di relazionare quanto prima all’Assemblea legislativa in merito allo stato delle trattative.
Leggo la richiesta che diventa comunicazione del Presidente: “Sono preoccupanti le notizie apparse sulla stampa in questi ultimi giorni in merito allo stallo delle trattative tra la Società Interporto Marche SpA e la statunitense Scan per la realizzazione di un hub logistico a servizio di Amazon presso l’attuale Interporto di Jesi. La mancata firma del contratto proposto da Interporto Marche SpA alla controparte lascia dubbi sulla possibilità di portare a termine un’operazione di indubbio interesse economico e strategico per l’intera regione, con ricadute occupazionali positive. La Regione Marche attraverso la Svem SpA esercita un ruolo di indirizzo, coordinamento e controllo sull’Interporto Marche SpA oltre ad avere investito in quella società risorse pubbliche ingenti. La stessa Regione Marche esercita le funzioni istituzionali di promozione dello sviluppo economico ed infrastrutturale del territorio. Per i suddetti motivi ha un’importante voce in capitolo e precise responsabilità nella vicenda. Ritengo urgente che lei Presidente della Giunta regionale Francesco Acquaroli relazioni quanto prima all’Assemblea legislativa in merito allo stato delle trattative e i presumibili esiti di questa rilevante vicenda. Per tali motivi la invito a chiedere al Presidente dell’Assemblea legislativa, ai sensi dell’articolo 62 del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento della stessa, di iscrivere al primo punto dell’ordine del giorno le sue comunicazioni in merito nella prossima seduta consiliare, come ivi previsto proprio per fatti di particolare rilevanza ed urgenza. Nel ringraziarla per l’attenzione, invio i migliori saluti”.
Bene, questa è la comunicazione ufficiale e fatto questo passiamo al punto successivo all’ordine del giorno.

Proposta di deliberazione n. 8
ad iniziativa dell’Ufficio di Presidenza
“Sostituzione componente del Comitato per il controllo e la valutazione delle politiche”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di deliberazione n. 8 dell’Ufficio di Presidenza.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore Consigliere Pasqui.

Gianluca PASQUI. Grazie, Presidente. Buongiorno colleghi.
L'articolo 34 bis dello Statuto regionale dispone che l'Assemblea legislativa regionale istituisce un Comitato al fine dell'esercizio delle funzioni assembleari previste dall'articolo 21, comma 2, lettere n) e n bis), dello stesso Statuto e, nella fattispecie: funzione di controllo sull'attuazione delle leggi e di valutazione degli effetti delle politiche regionali, al fine di verificarne i risultati anche nell'ottica del controllo della spesa, nonché sull'attuazione del programma di governo regionale e sull'operato della Giunta regionale.
In attuazione dell'articolo 37 del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell'Assemblea legislativa regionale delle Marche, il Consiglio regionale, su proposta dell'Ufficio di Presidenza (deliberazione n. 6/3 del 3 novembre 2020), con deliberazione n. 1/4 del 17 novembre 2020 ha costituito il Comitato per il controllo e la valutazione delle politiche con la seguente composizione: Andrea Assenti, Manuela Bora, Anna Casini, Simona Lupini, Jessica Marcozzi, Anna Menghi, Giacomo Rossi, Luca Santarelli.
Il 21 ottobre 2021 il Consigliere regionale Giacomo Rossi, appartenente ad un gruppo di maggioranza, ha rassegnato le proprie dimissioni dal predetto Comitato "per incompatibilità con i propri impegni istituzionali in qualità di componente della II^ e III^ Commissione assembleare permanente" (nota acquisita agli atti con prot. 6348 di pari data).
L'Ufficio di Presidenza, con determinazione a verbale n. 392/44 del 27 ottobre 2021, prendendo atto delle dimissioni del Consigliere Rossi, sulla base del comma 2, dell'articolo 37 del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell'Assemblea legislativa regionale delle Marche, ha deciso di acquisire dai capigruppo di maggioranza dell'Assemblea legislativa una proposta di candidatura (nota acquisita agli atti con prot. 6592 del 2 novembre 2021).
Successivamente, l'Ufficio di Presidenza, esaminata la designazione pervenuta dai Presidenti dei Gruppi assembleari di maggioranza (nota acquisita agli atti con prot. 1717 del 15 marzo 2022), con propria determinazione a verbale n. 514/62 del 15 marzo 2022, ha deciso di approvare la proposta di deliberazione da sottoporre all'approvazione dell'Assemblea legislativa regionale che prevede la sostituzione del Consigliere dimissionario Giacomo Rossi con la Consigliera Chiara Biondi; tale sostituzione garantisce quanto stabilito dall'articolo 37, comma 2 del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell'Assemblea legislativa regionale delle Marche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Come Presidente del Comitato per il controllo e la valutazione vorrei ringraziare il Consigliere Rossi per il lavoro svolto fino a questo momento e do il benvenuto alla Consigliera Biondi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Mi associo alla Consigliera Marcozzi per ringraziare il Consigliere Rossi perché chi ha un gruppo piccolo spesso si trova da solo e non riesce a seguire tutti i lavori. Lui ha due Commissioni, io ne ho una, quindi lo capisco e comprendo le sue dimissioni che comunque sono un atto anche di responsabilità perché spesso chi troppo vuol fare poco fa, quindi lui si concentra sulle Commissioni ed ha deciso di dimettersi dal Comitato.
Accetto ed apprezzo questo suo gesto, voglio salutarlo perché abbiamo ben lavorato nel Comitato valutazione per le politiche. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di deliberazione n. 8. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Interrogazione n. 370
ad iniziativa delle Consigliere Ruggeri, Lupini
“Gestione delle discariche dei rifiuti nella provincia di Pesaro e Urbino e Piano Territoriale d’Ambito dell’ATO1-Pesaro e Urbino”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 370 delle Consigliere Ruggeri, Lupini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Il tema posto dalle Consigliere Ruggeri e Lupini è una questione che ho approfondito, che conosco abbastanza bene e che è in auge anche in questo momento perché gli Ambiti hanno approvato i mesi scorsi per la prima volta, dopo anni di ritardo, i Piani di Ambito. Stiamo approfondendo le valutazioni di impatto ambientale, le autorizzazioni varie che dovranno ottenere e in alcuni casi abbiamo sollevato alcune situazioni di chiarimento e di approfondimento, quindi le situazioni poste dalle Consigliere Ruggeri e Lupini sono in approfondimento anche da parte del mio Assessorato.
Per quel che riguarda la richiesta posta dall’interrogazione e se questa amministrazione regionale intende continuare a “tollerare” - queste sono parole sue - questa palese violazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti da parte dell’ATA 1 Pesaro e Urbino, consentita fin dal 2017 con la delibera della Provincia di Pesaro e Urbino. Ripeto, queste sono parole sue, io non uso le stesse parole, però devo dire che è vero che nel 2017 la Regione Marche all’epoca aveva già sollevato queste situazioni nel momento in cui l’Ata aveva presentato il Piano di gestione dei rifiuti che riguardava quella provincia. Quindi la situazione era già stata sollevata nel 2017, altrettanto vero che poi l’Ata non ha risposto a quelle deduzioni, che all’epoca aveva portato avanti la Regione Marche, e di fatto non ha mai approvato, così come non hanno mai approvato neanche le altre quattro province, per onestà, il Piano rifiuti. Non ha risposto ai chiarimenti che all’epoca la Regione aveva posto e nello stesso momento non ha neanche proseguito con l’approvazione del Piano nel 2017.
E’ altrettanto vero, come le Consigliere richiedenti dicono, che la Provincia ha autorizzato un utilizzo di queste discariche, come noi lo vediamo nel documento, a seguito delle suddette indicazioni. All’epoca la Provincia di Pesaro in data 31 marzo 2017 ha stipulato tra Ata 1, Provincia, Unione montana, Comune di Tavullia, Comune di Pesaro e Urbino, Unione montana Val Metauro e Marche Multiservizi un accordo di programma sulla gestione, trattamento e smaltimento dei rifiuti che prevede lo sfruttamento intensivo e la conseguente chiusura accelerata delle discariche di Urbino, Ca Luce e Tavullia Cà Asprete, utilizzando tutte le volumetrie autorizzate anche per lo smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi con provenienza senza limiti di ambito ed in deroga al limite del 50% dei rifiuti solidi urbani previsto dal Piano regionale di gestione dei rifiuti.
Effettivamente nel 2017, quando fu presentato quel Piano che prevedeva un eccesso di rifiuti provenienti anche dall’esterno della nostra regione, al di fuori di quello che il Piano regionale dei rifiuti prevedeva, la Regione fece eccezione, l’Ata di Pesaro Urbino non approvò quel Piano e poi stipulò quell’accordo che di fatto come Provincia consentiva l’utilizzo di quella discarica anche al di fuori delle previsioni del Piano regionale dei rifiuti.
La motivazione addotta a suo tempo era che quel surplus di risorse, che sarebbero entrate in questo caso all’Azienda gestore dei rifiuti su quel territorio, sarebbero dovuti essere investiti nella realizzazione di un impianto di TMB (trattamento meccanico biologico dei rifiuti).
Questo è avvenuto all’epoca, poi si proseguì per diversi anni fin quando noi non abbiamo riportato in auge la questione chiedendo alle Ata, lo scorso anno, di approvare i Piani di Ambito che ci danno la possibilità di proseguire con lo studio del nuovo Piano regionale dei rifiuti.
E’ altrettanto vero che l’ultimo Piano dei rifiuti, che ci ha presentato qualche mese fa l’Ata di Pesaro Urbino, non solo consente ulteriormente tra le righe di proseguire con questa accelerazione nel riempimento delle suddette discariche con rifiuti, che vanno anche al di là del 50% di quelli previsti dal Piano regionale, ma non prevede più nemmeno su quelle discariche la realizzazione dell’impianto di TMB e la cosiddetta motivazione che sosteneva un introito maggiore non è più considerata.
Allora cosa è successo? Che noi abbiamo inviato delle prescrizioni a quel Piano d’ambito alla Provincia di Pesaro Urbino e all’Ata, sono molto articolate, ma ne cito una, in cui diciamo che le volumetrie utili delle tre discariche vanno pertanto rideterminate e contestualmente, per ognuna, definiti i flussi, distinguendo tra rifiuti urbani e rifiuti speciali - così come non era chiaro nel Piano d’Ambito presentato qualche mese fa - in conseguenza di tali previsioni andranno adeguate le vigenti autorizzazioni degli impianti e se dovessero variare dovranno dirci anche che la progettualità di quelle discariche va cambiata.
Oltretutto aggiungiamo che la necessità di un ampliamento delle discariche esistenti e nello specifico di quella in Comune di Fano, in località Monteschiantello, al momento non è giustificata e si pone ben oltre lo stesso orizzonte del Piano, così come presentato, cioè facciamo presente che quel Piano d’Ata non è sufficientemente chiaro e motivato nel consentire un arrivo di flussi così consistenti che vanno oltre il 50% di quello che il Piano regionale prevede, oltretutto diciamo anche che è ingiustificato su quel Piano prevedere l’ampliamento della discarica di Fano perché le altre sarebbero esaurite, quando invece con un normale afflusso, così come previsto dal Piano regionale, quelle discariche durerebbero entrambe almeno una decina di anni.
Detto questo, ho già convocato il Presidente della Provincia di Pesaro e il Direttore, che è anche il Presidente dell’Ata Pesaro 1, per venerdì mattina a mezzogiorno, per capire come mai non hanno ancora risposto a quelle note e prescrizioni, che noi abbiamo mandato da diverse settimane, quindi, stiamo affrontando questa situazione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta. All’inizio mi ha lasciata molto perplessa perché non riuscivo a capire come mai mi facesse la cronistoria che poi tra l’altro nelle tempistiche non era neanche puntualissima, mi permetta di dire che nelle date non era proprio puntualissima, comunque, tralasciando questi aspetti che sono marginali, la cosa che lei ha detto a fine interrogazione mi fa piacere perché dimostra che non solo è perfettamente cosciente di quale sia il problema, ma nello stesso tempo si è anche attivato per cercare di risolverlo.
Per semplificare, in questi anni, dal 2017, si è fatto cassa facendo arrivare rifiuti speciali da fuori ambito, anche da fuori regione, ad esempio, abbiamo triplicato quelli che arrivano da San Marino, oltre la quota che il Piano regionale dei rifiuti permette, che è quella del 50%, come lei ha ricordato prima. L’abbiamo fatto perché nell’accordo di programma c’era scritto che questi proventi in più sarebbero dovuti servire per la realizzazione dell’impianto di TMB che si sarebbe dovuto realizzare a Tavullia, cosa che invece è sparita dai radar perché nel nuovo Piano d’Ambito si dice che verrà rivalutato nel 2025, che forse sarà fatto a Monteschiantello di Fano nel caso ci fosse necessità di costruire questo impianto.
Questo perché? Perché Marche Multiservizi nel frattempo ha cambiato idea, invece di realizzare l’impianto di TMB preferisce buttarsi in un altro investimento che prevede anche ingenti risorse statali. che è quello del biodigestore, però resta questo problema e cioè che noi stiamo continuando a prendere rifiuti oltre soglia da fuori Ambito e stiamo rimpinzando le discariche ancora esistenti e lo saranno per molto poco, come lei dice, se continuiamo di questo passo e l’unica discarica che potrà essere attiva un po’ più a lungo sarà quella di Monteschiantello, ma ha bisogno di un ampiamento che, lei mi dice, in queste osservazioni che avete inviato non è giustificato.
Quindi le chiedo, se c’è bisogno farò un accesso agli atti, glielo chiedo anche qui in Aula che avrei molto piacere di leggere questo documento perché sono questioni tecniche che devono essere sicuramente approfondite.
Oltre a voler avere la possibilità di leggere queste prescrizioni che avete mandato, mi farebbe anche molto piacere sapere l’esito di questo incontro che lei avrà venerdì a mezzogiorno perché l’argomento è molto sentito da tutta la nostra comunità. Grazie.

Interrogazione n. 345
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Mastrovincenzo, Vitri
“Gestione della presenza su tutto il territorio regionale di esemplari di lupo”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 345 dei Consiglieri Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. La questione del lupo è stata sollevata in quest’Aula anche in altri momenti ed è una presenza sinceramente sempre più pressante che va monitorata.
Posso dire alcune cose in questo senso, intanto che l’incremento della presenza del lupo e lo spostamento verso zone più antropizzate, come quelle della costa, hanno un po’ seguito sia l’andamento di questa maggiore e consistente presenza, quindi l’espansione del proprio areale di presenza, che lo spostamento delle prede, come cinghiali, caprioli, che si sono enormemente diffuse.
Io dico che questo è comunque sintomo di buona tenuta del nostro territorio da un punto di vista ambientale, quindi prendo positivamente questa espansione complessiva della fauna presente nei nostri territori, però lo spostamento verso la costa di altri tipi di animali selvatici, sinceramente anche in sovrannumero, soprattutto cinghiali, ha fatto sì che anche il lupo seguisse un po’ questa transumanza, questa espansione, e si è spostato anche lungo le coste e verso i luoghi abitati, creando in qualche momento anche un po’ di timore oltre che danni laddove magari interviene su greggi, a volte anche su animali domestici.
Un’altra delle motivazioni che sembra quasi buttata lì, ma di fatto è reale, è che noi in generale (ad esempio chi opera in agricoltura, chi opera nell’allevamento) abbiamo investito molto nell’ultimo decennio nella prevenzione, recinti elettrificati, e questo ha fatto sì che si impedisse, soprattutto nelle aree montane, alla specie lupo di predare greggi o animali domestici, ma il lupo si è spostato laddove questi dissuasori non ci sono, avvicinandosi anche alle zone più abitate.
C’è un ampliamento complessivo di tutta questa situazione, è una specie protetta, sulla quale non si può attualmente intervenire – ma non credo si potrà in futuro - con abbattimenti o selezioni, a meno che, aggiungo solo una cosa, non si faccia uno studio approfondito che preveda il lupo, che è una specie autoctona, e alcune specie ibride (lupi accoppiati con cani), in questo caso potrebbe esserci una visione un po’ diversa perché se lo studio dimostrasse che non si tratta di lupo specie protetta, ma di un ibrido che potrebbe essere anche regolato …, però questo è un mio umile pensiero, non c’è qualcosa di scientifico o legislativo che è stato proposto in tal senso.
Tornando alla richiesta dell’interrogazione, valuto positivamente, come viene sollevata dai richiedenti, l’opportunità di proseguire un programma che era già stato avviato nel 2010, in tempi ancora lontani dall’attuale situazione, per favorire l’attivazione di un tavolo tecnico regionale con una serie di strutture competenti che coinvolga anche altri servizi pubblici, come Unioni montane, Enti Parchi, Istituto Zooprofilattico e altre associazioni di categoria, comprese quelle degli allevatori e agricoltori, tramite il quale affrontare in maniera pratica e/o scientifica il modo per poter contenere o gestire questa cosa, che è indubbiamente dannosa in quanto nuoce agli allevamenti ed all’agricoltura. Comincia ad essere pericoloso in alcuni casi anche per gli animali domestici, nel senso che sappiamo bene quanti attacchi siano avvenuti a cani e gatti, avvengono ormai con regolarità. L’altra volta in occasione di una precedente interrogazione, ho portato l’esempio di una aggressione avvenuta vicino a casa mia, la settimana scorsa sempre vicino a casa mia durante la notte hanno mangiato un cane dentro un recinto scavando una trincea sotto la rete, probabilmente è stato un lupo che ho anche avvistato in pieno giorno mentre stavo coltivando il mio campo, io ho una azienda agricola. Mi sono preoccupato in quel momento per i miei cani sciolti, ma erano da un’altra parte, a cento metri da casa mia, è un caso, ma entrambe le volte che avete presentato un’interrogazione ho avuto un avvistamento personale, quasi sembra che lo faccia apposta.
Detto questo, è chiaro che la situazione va monitorata e valutata, ovviamente il richiamo è anche al sostegno alle imprese a cui vengono arrecati dei danni ed un modo per stiepidire un po’ la tensione ed anche quella di dare ristori a chi effettivamente subisce dei danni. e la puntualità su questo può rasserenare anche il clima.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Assessore. Mi dichiaro soddisfatto per l’approccio, il grado di approfondimento e la modalità. Non siamo nella fase compulsiva dove assecondiamo paure ed atteggiamenti.
Vedo che ha accolto favorevolmente la nostra proposta del tavolo tecnico regionale aperto ai vari soggetti interessati, stakeholders, comprese le associazioni animaliste, è una modalità che ci permette di affrontare un tema in modo consapevole, con l’evoluzione che indubbiamente c’è stata e che per alcuni aspetti può risultare preoccupante e difficile da gestire quando non si conosce e quando ci sono elementi che, come lei ha dichiarato, lei vuol mettere a disposizione per aumentare il grado di competenza, di conoscenza e di modalità di gestione, noi questo lo apprezziamo molto,
Quindi guarderemo con grande favore l’attivazione del tavolo e d’altra parte il tema dei ristori, che riguarda non solo gli eventi legati al lupo, penso che sia una modalità opportuna.
Assessore, ogni volta ci porta un esempio, speriamo di non fare più interrogazioni altrimenti la prossima volta li avrà dentro casa, evitiamolo, ma la ringrazio davvero per l’approccio.
Mi dispiace perché abbiamo altri temi molto più importanti, la nostra interrogazione è un po’ datata, ma senza dubbio la modalità che ha messo in campo la ritengo condivisibile e troviamo il modo per confrontarci ed aggiornarci rispetto al tavolo tecnico che mi sembra indispensabile. Grazie.

Interrogazione n. 365
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri
“Sicurezza operatori trasporto pubblico”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 365 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. Grazie ai Consiglieri interroganti che pongono all’attenzione di questo Assessorato tematiche connesse alla "Sicurezza degli operatori del trasporto pubblico", anche in riferimento alla recente vicenda pandemica che ha sicuramente reso ancora più complesso il ruolo e la prestazione professionale dei nostri autisti, i quali sono chiamati ad operare in condizioni oggettivamente complesse, soprattutto in ragione delle più recenti vicende pandemiche, ma non solo. Quindi gli interroganti chiedono se sono state previste risorse per l’installazione di dispositivi di sicurezza.
Da questo punto di vista possiamo sicuramente confermare che l’impegno dei lavoratori del trasporto pubblico locale, soprattutto nell’ultimo periodo, è ben noto alla Giunta regionale che lo ha sempre riconosciuto perché, come ho detto prima, nel momento pandemico l’esigenza di guidare e di operare si aggiungeva e si mescolava con quella di curare con la massima sollecitudine il rispetto, anche se questo direttamente non era un compito del guidatore, del coefficiente di riempimento dei nostri bus, soprattutto quelli riservati al trasporto scolastico. Sappiamo che è stata una stagione complicata e complessa.
Problemi di sicurezza preesistevano, la pandemia sicuramente ha reso più complicato il ruolo degli operatori del trasporto pubblico.
Quando si parla di sicurezza e quando si parla di vicende di questo genere occorre distinguere tra ciò che è di competenza del Ministero degli interni, dei soggetti chiamati ad esercitare funzioni di ordine e sicurezza pubblica, da quelle che sono più precipuamente le competenze e le attribuzioni della Regione, che in ogni caso, per rimanere anche se solo per un secondo sulla questione della pandemia, solo nel secondo semestre del 2021 ha riconosciuto circa 700.000 euro di contributi alle imprese di trasporto proprio per potenziare il personale dedicato ai controlli delle norme anti contagio, che è una questione diversa, ma che va tenuta in considerazione proprio per visualizzare complessivamente le condizioni entro le quali gli autisti esercitano il loro lavoro e svolgono la loro prestazione professionale.
Per quanto riguarda più strettamente i compiti regionali rispetto alle condizioni di sicurezza noi abbiamo una continua interlocuzione con le organizzazioni sindacali che si sono più volte, anche interloquendo con il sottoscritto ed anche con il Servizio, soffermate sulla necessità di implementare tecnologie e dotazioni di sicurezza all’interno dei bus atte a preservare il lavoratore dai rischi che sono stati evidenziati nella stessa interrogazione.
Rispetto a quest’ultimo argomento in particolare ci siamo incontrati per discutere insieme alle Segreterie regionali degli autoferrotranvieri questi temi che giustamente venivano messi a presidio di una serie di richieste sviluppate in relazione ad una delibera, che poi è stata adottata nel successivo mese di ottobre 2021, che ha stabilito le regole su cui sviluppare il piano degli investimenti che, com’è noto, nei primi tre anni, 2020/2023, consentirà, credo, la sostituzione dei mezzi pubblici per una cifra di poco inferiore ai 50 milioni di euro
Le soluzioni, le prospettazioni che sono emerse anche da questo tipo di confronto sono riportate nella delibera di Giunta regionale n. 1233 del 18 ottobre 2021 che, varando il Piano regionale degli investimenti, ha previsto come requisito obbligatorio per tutti i nuovi mezzi, che saranno acquistati sulla base di questa provvista, la cabina di protezione dell’autista stesso.
In pratica queste soluzioni e queste indicazioni formeranno le indicazioni per i provvedimenti attuativi del Piano che in maniera esplicita prescriverà la presenza della cabina di protezione su tutti i nuovi mezzi, a prescindere dai luoghi di erogazione del servizio di trasporto, che si aggiungeranno ad altre misure di sicurezza che sono state confermate come obbligatorie: l’impianto di videosorveglianza a circuito chiuso che copre tutta la lunghezza del veicolo; i dispositivi satellitari con dialogo continuo con la centrale operativa aziendale; le dotazioni di bordo per la validazione elettronica interoperabili con il sistema di bigliettazione elettronica regionale che stiamo costruendo.
E’ chiaro che anche il contesto nazionale soccorre da questo punto di vista nel senso che è in discussione un protocollo per la promozione della sicurezza del processo di sviluppo del trasporto pubblico che vede presente tutte le sigle, tutti i rappresentanti. Da questo punto di vista è stato l’Osservatorio per le politiche del trasporto pubblico locale individuato come luogo deputato del confronto fra le parti sindacali e le istituzioni a verificare l’implementazione di queste strumentazioni e comunque a garantire che, come auspicato dagli interroganti, la sicurezza degli operatori del trasporto pubblico sia considerata una priorità per il sistema Regione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Rispetto alla risposta dell’Assessore voglio solamente precisare che sul tema delle risorse non mi è chiaro se sono state stanziate o se ne saranno stanziate altre al di là delle previsioni delle cose che si dovranno fare rispetto a modalità e strumenti. Quelli indicati sono sicuramente buoni, ma è evidente che servono maggiori risorse e a tal fine se non si hanno le risorse qui, in Regione, si possono richiedere a viva voce al Ministero competente, fatto salvo che sono chiare le differenti competenze tra amministrazione statale e amministrazione regionale. Grazie.

Interrogazione n. 339
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Biancani, Vitri
“’Spazio nursery’ istituito presso il Palazzo Leopardi della Regione Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 339 dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Biancani, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. Anche in questo caso colgo l’occasione per ringraziare il gruppo dei proponenti l’interrogazione, che in particolare sollecita un chiarimento rispetto alle eventuali ipotizzate iniziative di esclusione dello "Spazio nursery", individuato all’interno della Regione, che attualmente è disponibile alla stanza n. 81, al primo piano di questo palazzo.
Successivamente all'approvazione della delibera, per la diffusione di tale strumento vennero anche affissi appositi cartelli informativi nei vari palazzi regionali di Ancona, tutt'oggi presenti.
Con nota del 13 ottobre 2017 furono date disposizioni al personale addetto alle portinerie dei palazzi regionali, ancora oggi vigenti, circa le modalità di accesso e utilizzo di tale spazio, richiamando in particolare alcuni paragrafi della stessa delibera.
Allo stato attuale lo "Spazio nursery", istituito nel 2017, non ha subito alcuna modifica o limitazione nell'utilizzo, né tantomeno sono mai state valutate ipotesi di smantellamento.
Tuttavia si evidenzia che tale spazio, al netto del periodo pandemico, è risultato ora come allora, pressoché inutilizzato a causa della mancanza di richiesta da parte dell'utenza; le uniche e sporadiche fruizioni furono da parte della prima firmataria dell'interrogazione in oggetto che ne aveva promosso la realizzazione.
In conclusione, non c'è alcuna iniziativa da parte dell'amministrazione regionale e delle strutture regionali competenti volta a smantellare tale spazio, di cui riconfermiamo l’importanza, la necessità e la fruibilità, quindi i timori risultano infondati; oltre ai cartelli presenti nei vari palazzi regionali si procederà nei prossimi giorni all'invio di una email a tutti i dipendenti regionali al fine di ricordare tale opportunità che mi sembra sicuramente esprimere una attenzione necessaria, assolutamente prioritaria, verso le tipologie di utilizzo che speriamo siano sempre più frequenti, siano sempre più vicine alle esigenze sia degli amministratori, ma soprattutto dei nostri dipendenti.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Vorrei esordire in questo mio intervento con lo spiegare le motivazioni che mi hanno portata prima a volere lo "Spazio nursery" all’interno dei locali della regione Marche ed in secondo luogo a presentare questa interrogazione.
Lo vorrei spiegare proprio a questa Assemblea legislativa e a tutta la Giunta regionale composta da 37 membri in totale di cui ahimè soltanto 10 donne, con una rappresentanza femminile totale pari al 27% e forse proprio per questo motivo, per la palese disparità di genere, che non si riesce ad afferrare il vero significato che la realizzazione e la conservazione di questo spazio portano con loro.
Innanzitutto per sostenere, come tra l’altro anche sancito dalla direttiva n. 141 della Commissione del 22 dicembre 2006, la promozione e la protezione dell’allattamento al seno, una pratica meravigliosa, ma che talvolta diventa un’esperienza estremamente difficile a causa di stress ed ansia per l’assenza di luoghi e contesti adatti da mettere a disposizione sia della mamma che del bambino in cui entrambi si possano sentire a proprio agio nel momento dell’allattamento e del cambio del pannolino.
Anche l’Unicef Italia nell’ambito del programma “Insieme per l’allattamento” si pone come obiettivo di realizzarne su tutto il territorio italiano a cominciare dalle proprie sedi locali, perché ci dicono che allattare non è solo compito delle donne, caro Assessore Castelli, e perché funzioni davvero occorre una rete fatta da Governi, famiglie, comunità locali, luoghi di lavoro e sistemi sanitari.
L’altra motivazione che mi ha spinto a creare questo spazio è stata quella di fare un primo passo verso quella conciliazione dei tempi di vita e di lavoro di cui tutti si fanno paladini, ma che poi all’atto pratico non viene mai agevolata e, visto che sono necessarie idee concrete per permettere a tutti di lavorare nel modo più flessibile possibile, ho realmente pensato che questa idea di nursery, di baby pit-stop avesse potuto rappresentare un punto di partenza nemmeno troppo simbolico da cui la Giunta entrante potesse partire.
Ora, prendo atto favorevolmente che le notizie relative allo smantellamento dello "Spazio nursery" sono infondate e che quindi viene mantenuto, un segnale di sensibilità e vicinanza seppure in parte simbolico, che lascia intendere la volontà della Regione Marche di sostenere le donne nelle continue difficoltà che si incontrano nel mondo del lavoro.
Quindi, sono soddisfatta nell’apprendere che non verrà smantellato, spero e credo, forse, di avere interpretato male le parole dell’Assessore Castelli quando ha lasciato intendere che l’avessi utilizzato io. Vede, Assessore, quando facevo parte della Giunta, mio figlio lo portavo in Giunta (sono tornata al lavoro dopo 13 giorni dal parto), lo portavo nel mio ufficio ed è vero che ho utilizzato quello spazio, paradossalmente quando ho perso le elezioni, da Consigliera regionale, perché evidentemente mi rimaneva più comodo utilizzarlo e quando l’abbiamo realizzato, a costo zero, non l’avevo certamente pensato per me ed il fatto che oggi non venga utilizzato, come avremmo tutti quanti sperato, significa forse che dovremo fare di più per promuoverlo, per incentivarlo e l’auspicio è che quantomeno sia un segnale di civiltà, che in nessun modo e nessuna amministrazione regionale possa mai permettersi di mettere in discussione. Grazie.

Interrogazione n. 343
ad iniziativa del Consigliere Cesetti
“Emergenza sanitaria Regione Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 343 del Consigliere Cesetti.
Ha la parola per la risposta l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L’interrogazione in oggetto è piuttosto datata, è stata presentata il 30 dicembre, e chiedeva quali misure e quali provvedimenti la Regione volesse organizzare in relazione al tema dell’emergenza epidemica.
A questo punto posso certamente parlare dell’attualità nel senso che la nostra Regione a seguito di quell’emergenza è riuscita a vaccinare circa 1.200.000 marchigiani, tuttavia anche le misure che dall’1 aprile hanno mitigato il comportamento nei luoghi pubblici deve essere considerato alla stregua del fatto che il Covid non è scomparso né nella nostra regione né nella nostra Italia, quindi, per quanto riguarda l’Assessore alla sanità e la sanità in genere occorre tenere sempre quelle misure di precauzione necessarie: mascherina, distanziamento, soprattutto in presenza di persone fragili.
L’organizzazione non viene smantellata, ma è in corso in questo momento una riunione presso l’Assessorato con cui verrà ricalendarizzata l’apertura dei centri di vaccinazione, tenendo conto che non si conosce ancora se il sistema dovrà essere riformato. Si sa solo dai contatti che abbiamo avuto con l’Istituto superiore di sanità che probabilmente prima dell’autunno, se non ci sarà una recrudescenza o una mutazione del virus, chi ha già fatto il ciclo completo dei vaccini dovrà rifare un richiamo annuale.
Questo è quello di cui si sta discutendo ora e contemporaneamente credo di poter dire che il successo di queste politiche contro il Covid è stato determinato dalla vaccinazione, quindi invito tutte le persone che ancora non si sono vaccinate a valutare di ricevere la somministrazione del vaccino.
Quando è stata presentata l’interrogazione c’era un altro contesto, evidentemente non sono più attuali le domande che con grande pertinenza il Consigliere Cesetti aveva presentato, lo ringrazio e speriamo di verificare per il futuro come ragionare sulla necessità o possibilità di somministrare i vaccini anti Covid nelle prossime stagioni, che spero facciano cessare l’epidemia in corso.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. L’ha detto l’Assessore Saltamartini, l’interrogazione è datata, quindi è evidente che la risposta non può essere né attuale, né pertinente per cui non può essere in alcun modo soddisfacente.
Questo ci induce ad una riflessione, anche con il Presidente dell’Aula, sul tempo delle risposte alle interrogazioni e questo secondo me è un tema che andrebbe affrontato anche nella Conferenza dei capigruppo. Se la finalità di una interrogazione è quella di denunciare cose che non vanno o magari dare qualche indicazione o fare delle domande, è evidente che deve essere discussa nell’immediatezza, altrimenti perde la sua efficacia, perde il suo valore e quello che facciamo in Aula quando discutiamo le interrogazioni tardive diventa un esercizio inutile, come in questo caso e qui l’Assessore Saltamartini, come me, non porta alcuna responsabilità di questo perché sono passati esattamente 3 mesi.
Con l’occasione, mi rivolgo al Presidente ed ai Presidenti dei gruppi, faccio una proposta, perché non dedichiamo una o due sedute straordinarie per smaltire tutto l’arretrato previa rinuncia a qualche interrogazione? Ad esempio, sono sincero, non ci ho pensato, ma era opportuno a questo punto, vista la tardività, che rinunciassi perché così ho fatto perdere tempo all’Assessore Saltamartini e l’ho perso pure io.
Magari dedichiamo una o due sedute, quelle che servono, smaltiamo tutto l’arretrato e poi cerchiamo di stabilire dei tempi precisi, certo c’è il tema della risposta immediata, ma sappiamo che è relativa ad un punto, ad una sola domanda, oltre che di estrema attualità.
Ci sono le interrogazioni a risposta scritta, ad esempio ieri ne abbiamo parlato, il 14 dicembre avevo fatto una interrogazione a risposta scritta insieme al gruppo sulla vicenda Interporto, credo che se a quella interrogazione a risposta scritta – fatta così per la delicatezza del tema, a quel tempo non volevamo dare esposizione mediatica, ma poi ce l’ha avuto – fosse stata data risposta nell’immediato, sarebbe stata un’opportunità anche per la Giunta, probabilmente per tutti, perché ci sarebbe stato un momento di riflessione a ridosso del 14 dicembre, tre mesi fa, e può darsi che ne sarebbe venuto qualcosa di utile.
Dobbiamo trovare una modalità affinché le interrogazioni non si discutano dopo 3 o 4 mesi, ad oggi nessuno ne porta la responsabilità perché sono tante, eccetera, però cerchiamo di trovare un modo altrimenti sono prive di valore e di utilità, se non quella pure importante, per carità, di rendere edotta l’opinione pubblica di alcune questioni, questo è fuori discussione, oppure di essere una modalità per risolvere i problemi.
Su questa è inutile entrare nel merito perché sono passati tre mesi, però ho colto l’occasione per suggerire queste riflessioni al Presidente dell’Assemblea e ai Presidenti dei gruppi.

Interrogazione n. 362
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Casini, Mangialardi, Cesetti, Biancani, Mastrovincenzo, Carancini
“Richiesta di potenziamento urgentissimo dei punti di vaccinazione nelle Province di Pesaro e Urbino e Ascoli Piceno”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 362 dei Consiglieri Vitri, Casini, Mangialardi, Cesetti, Biancani, Mastrovincenzo, Carancini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Anche questa interrogazione presentata il 19 gennaio ha le stesse caratteristiche di quella precedente del Consigliere Cesetti.
Qui vorrei precisare una cosa, non per captatio benevolentiae, ma le interrogazioni che i gruppi all’opposizione hanno presentato nei mesti mesi sono servite a me, sono servite all’Assessorato, sono servite per verificare molto spesso come l’organizzazione avesse dei difetti e meritasse degli interventi.
Questo lo dico perché quello che è stato detto poco fa corrisponde al vero, nel senso che è giusto e legittimo che le opposizioni possano avere una risposta tempestiva, ma è pure giusto che gli organi amministrativi si rendano conto che sono oggetto di una verifica, di una attenzione, di un controllo, che è quello tipico delle Assemblee legislative a cui è attribuito il potere di sindacato ispettivo.
Rispondendo quindi all’interrogazione in oggetto “Richiesta di potenziamento urgentissimo dei punti di vaccinazione nelle Province di Pesaro e Urbino e Ascoli Piceno”, posso lasciare la relazione scritta di tutto ciò che è stato fatto in quel territorio. Aggiungo semplicemente che è in corso in questo momento una riunione presso l’Assessorato alla sanità in cui tutte e quattro le Aziende stanno prospettando l’organizzazione dei prossimi mesi, tenendo conto che la campagna vaccinale ha avuto un pieno successo, che residuano in questo momento poche persone che devono vaccinarsi e comunque che il processo di vaccinazione non si realizza più negli hub vaccinali, ma principalmente sono attivi i percorsi presso i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, le farmacie oltre che i distretti e gli ospedali per le persone che sono prese in carico per patologie ed acuzie varie.
Quindi, ritengo che la Conferenza dei capigruppo e gli organismi preposti all’organizzazione ed alla calendarizzazione dei lavori d’Aula potranno valutare quello che è stato detto, che mi trova assolutamente d’accordo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta. In particolare mi fa molto piacere che abbia appena evidenziato il valore di alcuni nostri atti, in particolare questo, come lei stesso ha dichiarato poco fa, che sono stati anche uno stimolo ad intervenire per risolvere alcune carenze e ad alcune problematiche, per cui mi fa piacere che lo abbia riconosciuto.
E’ vero, arriva molto in ritardo la risposta, due mesi e dieci giorni in questa fase ci fanno capire quanto possa essere cambiata la situazione, visto che tra le premesse di questa interrogazione avevo scritto che si chiedeva un’azione urgentissima alla luce della situazione relativa alla risalita dei contagi.
Ad ogni modo questo atto, voglio ricordarlo, partiva anche da una decisione presa dalla Giunta regionale qualche giorno prima, il 29 dicembre, che aveva stanziato nel corso di una seduta 1 milione di euro per adeguare, migliorare e potenziare i punti vaccinali per la popolazione di alcuni Comuni: Senigallia, Jesi, Fabriano, Civitanova Marche, Ancona e San Benedetto del Tronto, tagliando completamente fuori la provincia di Pesaro e Urbino ed anche la città di Ascoli Piceno, che invece necessitava un potenziamento in quel momento, due mesi fa.
Per questo avevo presentato l’interrogazione, perché c’era stata una totale disparità nell’intervento da parte della Giunta, non l’ho ritirata nonostante i tempi siano cambiati e ci sia stata una evoluzione perché temo che a settembre rischiamo di ritrovarci nella stessa identica situazione, invece vorrei che si possa imparare anche dagli errori, magari in alcuni territori, in cui gli hub vaccinali non risultavano sufficienti rispetto alla richiesta di vaccinazione della popolazione, una nuova ondata ci potrà trovare preparati (purtroppo c’è il rischio che il ritorno del Covid possa essere ciclico in base alle stagioni) anche per ciò che riguarda i punti di vaccinazione.
Per questo le chiedo, ci ha detto poco fa che è in corso una riunione con le Aziende sanitarie, di poter già prevedere eventuali hub vaccinali, oppure punti fissi anche solo settimanalmente nei diversi territori che risultavano scoperti e non solo per ciò che riguarda la vaccinazione anti Covid, ma ogni tipo di vaccinazione, magari sarebbe utile prendere in considerazione quali sono i territori scoperti, dove intervenire nei casi in cui i medici di medicina generale non possano provvedere autonomamente, come è avvenuto già in questa ondata di Covid nella stagione invernale appena trascorsa. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Assessore. Sì, diciamo che oggi l’interrogazione è un po’ anacronistica ma, come ha sottolineato la Consigliera Vitri, è molto importante perché rimane una fascia di popolazione, soprattutto quella più giovane e gli ultracinquantenni, che deve essere ancora vaccinata, quindi noi dobbiamo non solo spingere ancora sulle seconde e terze dosi, ma anche pensare a quello che succederà, come lei ha detto, quando l’Istituto superiore di sanità deciderà cosa si dovrà fare per la quarta dose. E’ quanto mai fondamentale anche per le vaccinazioni ordinarie stabilire degli hub permanenti e valutare una flessibilità di chi ci lavora in modo tale che non si arrivi ad ottobre. Noi tutti ci auguriamo che ad ottobre non servano gli hub, a nessuno, se non per il vaccino antinfluenzale tradizionale, però da quello che stiamo vedendo le varianti ci sono e continuano ad esserci, facciamoci trovare pronti soprattutto perché sappiamo quali carenze di personale abbiamo e quanta difficoltà c’è dal punto di vista logistico a trovare spazi adeguati.
Quindi questa interrogazione seppur tardiva purtroppo è ancora attuale.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Voglio ringraziare l’Assessore Saltamartini per un passaggio di onestà che lo caratterizza e che è stato messo a disposizione a differenza, qualche volta, di altri rappresentanti in questa Assise rispetto al contributo che noi possiamo dare, perché è vero ed inevitabile che abbiamo ruoli diversi, ci siamo anche scambiati nel tempo sottolineature puntuali, che contestualizzate possono essere individuate solo come polemica, invece così non è, abbiamo cercato sempre di dare un nostro contributo, di darlo qualche volta anche anticipando, capendo pure le difficoltà che ci potevano essere da parte non della politica, perché magari c’è una sensibilità sua adeguata, ma della struttura che deve tradurre l’incipit in un’azione ed in mezzo ci sono tanti passaggi e colli di bottiglia che possono impedire.
Riconoscere il ruolo e le azioni, penso alle tante mozioni, interrogazioni che anticipavano percorsi che poi avete adottato e inevitabilmente anche assunto, mi fa molto piacere, Assessore, glielo riconosco e dico pure che quando si prendono posizioni non sono sempre riconducibili nemmeno alla sua visione, uno è condizionato dagli impegni che qualche volta sono elettorali, qualche volta programmatici, qualche volta si sovrappongono, qualche volta sono temporanei e su questo le chiedo magari maggiore libertà perché forse guardandolo con occhio meno strutturato della sollecitazione temporanea, potremmo risolvere in futuro diversi problemi che inevitabilmente avremo davanti perché il problema del personale, Assessore, non è da ricondurre a scelte del passato, autoctone, le mancate programmazioni erano legate a norme che non sono …, ahimè, ho visto la posizione sul 71, non cambierà nulla, quindi la storia che tutto era sbagliato finirà, ci vuole anche questo tipo di approccio che oggi ho particolarmente apprezzato. Grazie.

Interrogazione n. 387
ad iniziativa del Consigliere Ciccioli
“Assegnazione al Consorzio Zenit dell’appalto per l’assistenza domiciliare dell’Area Vasta 5”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 387 del Consigliere Ciccioli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Questa interrogazione muove i suoi passi per chiedere informazioni in merito all’affidamento delle cure domiciliari dell’Area Vasta 5, la gara è del 21 gennaio 2019, in particolare perché un dirigente di una di queste cooperative rivestiva o aveva rivestito un ruolo importante anche a livello politico.
Sull’argomento devo rispondere attenendomi alla documentazione che è agli atti ed in particolare al fatto che il ricorso che ha riguardato l’affidamento di questo appalto è stato respinto sia in primo grado dal Tar delle Marche, sia in secondo grado dal Consiglio di Stato.
Il Giudice amministrativo ha riconosciuto la legittimità di quel procedimento, seppur si deve annoverare che in sede di gara ci sono delle incongruenze che il Giudice degli atti amministrativi ha ritenuto non rilevanti.
Tenuto conto però, che nel corso del giudizio sia di primo grado che di secondo grado, sono emerse diverse irregolarità che comunque non hanno portato il Giudice a dichiararne l’annullamento, sarà cura dell’Assessorato e degli uffici ispettivi indirizzare l’azione delle Aziende ad una maggiore pertinenza alle norme relative all’affidamento di appalti, di beni e di servizi e di lavori pubblici per evitare che questi contenziosi possano inficiare l’immagine di imparzialità, buon andamento e trasparenza delle Aziende sanitarie.
C’è sempre da fare uno sforzo maggiore per far sì che i concorrenti siano sempre garantiti da una pubblica amministrazione che non possa apparire e non solo non essere parziale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Il contenuto dell’interrogazione oggi come tanti altri è superato dai fatti. Ero intervenuto in questo Consiglio regionale per denunciare uno strano trapasso, persone che una volta siedono sul tavolo della politica e la volta dopo sono su un altro tavolo, quello delle attività che svolge la pubblica amministrazione attraverso terzi.
Poi cosa è successo? La persona in questione, nessun problema, nota ai giornali, ex Vicepresidente della Giunta regionale ed ex deputato del PD, si è dimessa, probabilmente per togliere dall’imbarazzo sia il suo partito che il consorzio stesso, ma di fatto il ragionamento nasce da un altro aspetto.
Forse molti qui non sanno che io ho una grandissima stima di Antonio Gramsci ed uno dei suoi scritti che mi è piaciuto di più dal punto di vista dell’analisi politica “Stato e società civile”, mette in relazione lo Stato e l’economia, la società civile e l’economia e ne deduce dei cambiamenti che sono quelli del ‘900, lui l’analisi la fa lì, ma è attuale, cioè uno può vincere le elezioni, quindi teoricamente dare un indirizzo, ma se il mondo di mezzo, termine brutto perché è il nome di una inchiesta giudiziaria a Roma, non cambia, di fatto non cambia niente, Quindi in questo caso la sanità marchigiana .. E’ vero, lo dico con stima e non formalmente, lei è un Assessore alla sanità stimato, stimabile ed anche tanto impegnato, forse una delle persone più impegnate nell’amministrazione – ore, ore, giorno, notte - ma se poi tutto ciò che c’è sotto è gestito da quelli che sono stati delegati a gestire dalla precedente amministrazione e non sono mutabili - non sono cambiabili i direttori generali, non sono cambiabili i capi del personale, non sono cambiabili i direttori dei distretti o dei vari settori dell’amministrazione della sanità – si continua a gestire le cose con il mandato precedente.
Questo è quello che mi sento di dire in quest’Aula, purtroppo la forza di inerzia vince sulla volontà di cambiamento decisa dagli elettori marchigiani.
Questo è uno dei casi in cui un ex amministratore importante, verso il quale non ho nulla, passa a gestire tutta la sanità delle cure domiciliari nel distretto di Ascoli Piceno/San Benedetto del Tronto, reclutando il personale, decidendo gli stili di lavoro, eccetera, che poi in imbarazzo si è dimesso, l’ho letto sui giornali. Però tutti sanno che la pubblica amministrazione contiene molte discrezionalità, quelli che sono esperti le sanno sapientemente utilizzare e decidono in base anche alle norme ed ai regolamenti. Quindi dal punto di vista etico esistono conflitti di interesse che non possono andare avanti, vedo troppi ex esponenti politici sedere in posti chiave della sanità pubblica e, aggiungo e sottolineo, privata, che ha reclutato legittimamente esponenti, amministratori, eletti, eccetera, che oggi svolgono ruoli direttivi lì dentro e questo inficia tutto un sistema di cambiamento.

Interrogazione n. 390
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Attuazione della legge regionale 25/2014 ‘Disposizioni in materia di disturbi dello spettro autistico’. Realizzazione del Centro dedicato alle persone con disturbi dello spettro autistico con sede a Pesaro”

Interrogazione n. 424
ad iniziativa del Consigliere Baiocchi
“Costruzione del nuovo Centro per l'autismo a Pesaro”
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 390 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo e l’interrogazione n. 424 del Consigliere Baiocchi, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Questa interrogazione è suddivisa in diverse domande all’amministrazione regionale, quindi cercherò di rispondere singolarmente ai dettagliati quesiti proposti dal Consigliere Biancani primo firmatario.
La prima domanda è: se risponde al vero che la Giunta regionale intende collocare la Centrale operativa Cot di Pesaro presso i locali di via Vatielli e Via Alfano a Pesaro.
La risposta è sì, nella ricognizione dei luoghi dove allocare la centrale operativa con il Piano Pnrr, studiato e predisposto dai tecnici delle Aziende sanitarie, si è deciso di individuare la Via Vatielli e Via Alfano dove allocare la Cot.
La seconda domanda è: se sia stato valutato il fatto che tale scelta non permetterebbe la demolizione e la ricostruzione del complesso e pregiudicherebbe la realizzazione del Centro per l’autismo.
La risposta a questa seconda domanda è che secondo lo schema predisposto questo non è pregiudicato poiché i tecnici hanno individuato che i tempi sono compatibili con la realizzazione di entrambe le cose. Aggiunge la nota scritta delle Aziende che: “sul punto preme specificare che qualora i tempi per la variante in Comune, la redazione del progetto di fattibilità tecnica per l’appalto dei servizi si estenda oltre l’anno 2024 sarà comunque possibile insediare la Cot ben prima del maggio 2024 con costi minimi in quanto allo stato attuale l’immobile risulta in buone condizioni”.
La terza domanda dell’interrogante è la seguente: “qualora si intendesse realizzare la Cot presso i locali di Via Vatielli e Via Alfano dove si prevede di allocare il Centro per l’autismo?”
La risposta è sempre la stessa, tenuto conto di quanto precedentemente esplicitato, si conferma che la sede è quella di Via Vatielli e Via Alfano.
La quarta domanda è: “se invece è confermata l’allocazione del Centro dedicato alle persone con disturbi dello spettro autistico a Pesaro in Via Vatielli/Via Alfano, a quale fase è arrivata la progettazione del Centro da parte dell’Asur, progettazione necessaria per consentire al Comune di Pesaro di approvare la variante urbanistica relativa all’utilizzazione di spazi già individuati”.
La risposta è che per la realizzazione del Centro in esame l’Azienda ha dato via all’iter finalizzato alla realizzazione della variante urbanistica ed è stata incaricata una società esterna di ingegneria e architettura di Pesaro.
La quinta domanda è: “se tale progettazione sia realizzata direttamente dall’Asur soggetti esterni”.
Ho già risposto, il progetto è stato affidato ad una società esterna di ingegneria ed architettura di Pesaro.
L’ultima domanda è: “se sia attualmente prevista nella programmazione regionale dei posti autorizzabili e convenzionabili nel distretto sanitario 1 la dotazione necessaria per avviare il progetto strategico relativo alla realizzazione del Centro dedicato a persone con disturbi dello spettro autistico di Pesaro, con funzioni di centro diurno, centro residenziale e di sollievo”.
La risposta è che nella programmazione regionale si prevede l’ampliamento dei posti del centro diurno Gabbiano dagli attuali 16 a 25, da utilizzare per soggetti autistici gravi (grado 2 o 3) con rete familiare presente, ma sottoposta allo stress del caregiver.
La settima domanda è: “se si ritiene possibile aumentare la percentuale massima dei soggetti affetti da disturbo dello spettro autistico da inserire in strutture per disabili psichici”.
La risposta è che nell’attività programmatoria sono previste due tipologie di interventi che si inseriscono nel quadro indicato dalla delibera di Giunta regionale n. 1693/2020, in particolare l’individuazione di una Coser che in fase di ristrutturazione ed evoluzione verso la tipologia RD3 possa essere autorizzata al passaggio dagli attuali 10 a 14 posti con riserva dei quattro subentranti a quattro utenti autistici di grado 3°; in seconda analisi la residenzialità di sollievo temporanea integrata con la struttura del centro diurno per utenti sia maggiorenni che minorenni affetti da disturbo dello spettro autistico in cui la rete assistenziale e familiare vada incontro a situazioni critiche non definitive, e qui si prevedono cinque posti letto con due operatori notturni di assistenza.
Con ciò ritengo di aver risposto alle interrogazioni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta. Voglio evidenziare che seguo questo tema dal 2017 quando come Regione Marche stanziammo 800.000 euro per la realizzazione di due centri, uno ad Ascoli Piceno ed uno a Pesaro.
A quel punto emerse la necessità, prima di iniziare la progettazione e la realizzazione del Centro, di verificare la sperimentazione che era in corso all’Azzeruolo di Jesi per capire che tipo di struttura mettere in piedi; successivamente e da lì nacque la delibera che prevede che non è opportuno realizzare una struttura completamente occupata da persone con autismo, che devono essere al massimo il 10-15% rispetto ai soggetti ricoverati all’interno di queste strutture o che comunque seguono questi servizi. E’ per questo che si è aspettato il 2020 prima di riuscire a definire come fare e dove fare questo servizio.
Nel corso degli anni, in particolare nel 2019, mi sono fatto carico, per il territorio di Pesaro, visto che l’Asur non individuava alcun punto, di visionare l’elenco delle proprietà dell’Asur o della Regione e con la mia Vespa ho girato tutto il territorio comunale per capire qual era la struttura più idonea per quel tipo di utilizzo.
A quel punto ho personalmente individuato la struttura dell’Asilo di Via Vatielli e avevo chiesto all’Asur di fare un sopralluogo, tanto che nel 2019 l’Asur scrisse alla Regione dicendo di aver individuato nell’ex Asilo la struttura che doveva essere utilizzata, che andava demolita per costruire un edificio nuovo perché la struttura è di circa 700 metri quadrati, mentre il servizio ha bisogno di almeno 1.200/1.300 metri quadrati.
Quando sono venuto sapere che si sarebbe realizzata la Cot nel Comune di Pesaro mi sono informato ed ho percepito da alcune indicazioni che sarebbe stata realizzata all’interno del centro di Via Vatielli, ho parlato anche con lei Assessore e le ho detto che secondo me era una scelta sbagliata perché se andiamo a spendere 173.000 euro per fare la manutenzione, per realizzare la Cot in un edificio che due anni dopo andrà demolito, le risorse pubbliche non vengono spese bene, nel senso che vengono spese in un edificio che poi dovrà essere demolito.
Mi auguravo che ci fosse un’altra soluzione, anche perché le avevo detto di chiamarmi e le avrei detto dove farla, ovviamente non mi ha chiamato nessuno e si è deciso di andare avanti e di realizzare una struttura in un posto in cui verrà realizzato un altro tipo di servizio non compatibile con una centrale operativa territoriale, che nel frattempo poteva essere individuata senza alcun lavoro da parte della Regione … perché, Assessore, le ricordo che all’ex manicomio di San Benedetto di circa 700 metri quadrati verranno ceduti alla Regione, con l’investimento di 15 milioni di euro della parte comunale, circa 600 metri per servizi sanitari, quindi entro il 2026 la Regione avrebbe potuto avere la propria Cot all’interno dell’ex manicomio, ma c’erano altri edifici in cui fare la manutenzione e realizzare la Cot, che è un ufficio che non ha bisogno di caratteristiche particolari.
Ha detto che i progetti sono in corso, mi auguro che sia così, verificherò, ovviamente non dubito della sua risposta, ma fino a qualche settimana fa non era stata data la progettazione a nessuno, ma se hanno dato l’incarico in questi giorni, sono solo contento. La variante urbanistica che deve essere portata in Consiglio comunale ovviamente non potrà essere portata fino a quando l’Asur non definirà il progetto. Il Comune si è già reso disponibile a portare avanti la variante ed aspettiamo il progetto.
Rimango perplesso rispetto alla scelta di utilizzare questo spazio, che era già stato individuato per realizzare il Centro per l’autismo, e per il fatto di utilizzare soldi pubblici in uno stabile che dovrà comunque essere demolito …, non vedo come faranno a rimanere quei 170 metri quadrati lì quando tutto il resto dovrà essere demolito.
Le do come sempre la mia disponibilità anche ad un confronto perché a volte per la fretta di fare, non sempre da parte sua, ma da parte di qualcuno, perché c’è la voglia di dare risposte quando le risposte che vengono proposte dalla politica sono risposte sbagliate.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Il mio intervento è profondamente diverso da quello del Consigliere che mi ha preceduto per un motivo molto semplice perché penso che la risposta sia stata molto esaustiva.
Riconosco al Consigliere Biancani la conoscenza del territorio e tutte le sue capacità di informarsi, ma ritengo che le decisioni su queste cose competono all’Assessorato alla sanità ed ai tecnici dell’Asur, non sicuramente a lui, neanche a me, più a loro visto che gestiscono queste situazioni.
Nessuno vuole togliere i meriti a di chi ha fatto partire questo progetto nel lontano 2014, però dobbiamo anche ricordare che queste cose vengono seguite non solamente da lei, ma anche da altre persone, quindi ben venga la collaborazione di tutti per il raggiungimento di questo risultato, però nessuno può negare e non ricordare che era un progetto fermo e per merito dell’Assessore Saltamartini, dei Consiglieri di Pesaro e Urbino che si sono interessati come me di questa vicenda, ha ripreso vigore e sta cercando di andare avanti il più possibile.
Non vedo quale possa essere il motivo per creare nei territori una sorta di terrorismo psicologico dicendo che la convivenza della Cot con la struttura non può esistere, anche perché questo è stato completamente smentito dagli ingegneri, non dal Consigliere Baiocchi né dall’Assessore Saltamartini. Penso che questo debba essere ricordato.
Bene così, Assessore, tante grazie, lei sa qual è la nostra attenzione verso questo tema, quindi proseguiamo in questo modo celere, sarà anche cura del sottoscritto, come suo Consigliere, controllare l’iter, la velocità e la variante urbanistica del Comune di Pesaro per arrivare ad un risultato condiviso.
Cerchiamo di apprezzare la ripartenza di un progetto che, come lei ben sa forse meglio di altri, era rimasto fermo per troppi anni, non per demerito suo, ma forse della Giunta alla quale lei partecipava nella precedente legislazione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Voglio ringraziare l’Assessore per la risposta e anche i Consiglieri per l’interrogazione sull’autismo.
Voglio dare la mia solidarietà all’Assessore Saltamartini che poco fa ha ricevuto un attacco ingiustificato perché accusarlo di mantenere gli stessi soggetti che c’erano nella scorsa amministrazione in sanità, sia dal punto di vista della dirigenza che dei servizi, significa non spiegare come funziona la pubblica amministrazione perché l’Assessore non sceglie chi gestisce i servizi, ci mancherebbe altro, dalla legge Merloni del ’94 ci sono gare d’appalto anche per i servizi, che vengono effettuate dalla Regione Marche o dall’Asur oppure dalla Suam, che è preposta a questa funzione, quindi sono esclusivamente gare d’appalto svolte dai tecnici e cambiare i gestori dei servizi al cambio di ogni amministrazione sarebbe un reato.
Detto questo, un’altra cosa della quale è stato accusato l’Assessore Saltamartini è di non aver cambiato chi dirige i vertici della sanità, cosa che tra l’altro non è vera perché l’Assessore l’ha fatto ed ha tutte le capacità, potenzialità e possibilità di continuare a farlo, evidentemente ha ritenuto di cambiare essendo lui l’Assessore competente, quindi può e decide di volerlo fare insieme alla Giunta, non è certo una competenza dei Consiglieri, ha cambiato quello che aveva intenzione di cambiare e così ha tenuto quelli che riteneva che fossero invece dei dirigenti.
Non si accettano lezioni di etica da nessuno, soprattutto da chi invece sta piazzando in partecipate nuove, nelle quali i Consigli di amministrazione vengono rifatti (Svem, Atim, Assam, Erap, Ancona Airport, Amat, Ufficio della ricostruzione, Cultura) persone che, guarda caso, in taluni casi si sono candidate in liste che appoggiavano il Presidente Acquaroli, quindi, credo che dal punto di vista etico non abbiamo niente da rimproverarci e niente da imparare da chi parla e si erge a tutore dell’etica.
Che sia chiaro questo messaggio, una volta per tutte, da noi nessuno ha mai usato armi e di questo siamo assolutamente fieri.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta, anche per le motivazioni del percorso che si sta mettendo in campo rispetto alla compatibilità delle due strutture.
Colgo l’occasione per evidenziare la sottolineatura che ha fatto il Consigliere Baiocchi prima, che ha quasi ritenuto, ma lo ha fatto in maniera seria, un’interferenza della politica sulla scelta, rilevando il tentativo di un collega competente, che conosce, di dare suggerimenti, cosa legittima che sta nella sfera della nostra azione.
Giustamente il Consigliere Baiocchi evidenzia che sono i tecnici che fanno le scelte basandosi sulle regole, dovremmo ricordarcelo, perché qui qualche volta, Assessore, non solo ci dicono quali sono le indicazioni di tipo politico, ma vogliono, l’ha detto prima la Consigliera Casini, plasmare il codice degli appalti in funzione delle necessità che sono di carattere politico, un’influenza non proprio ortodossa. Ci scandalizziamo perché una impresa, come lei ci ha ricordato, vince una gara - ci sono dei ricorsi pendenti che trovano invece la riconferma e giustamente lei ha detto: “Verificheremo con attenzione anche rispetto alle modalità in futuro” – e sottoponiamo a questa Assise una valutazione sul personale da questa assunto, è di una gravità inaudita!
Noi non possiamo fare valutazioni di quel tipo perché ognuno di noi ha una dignità, ha un percorso, ha un curriculum e quando le imprese assumono le persone lo fanno in funzione di quelli e delle finalità, altrimenti c’è la Severino che dice cosa dobbiamo fare e quando lo possiamo fare. Un Sindaco interdetto per due anni ha rapporti con i pubblici uffici, altre competenza, dico per fortuna, non lo sono e nella fattispecie abbiamo fatto nomi e cognomi, abbiamo chiamato XY, che non è più in questa Aula penso da almeno10 anni, che della propria vita fa quello che vuole e lo fa con competenza e non con un ombrato favoritismo, che qui è stato messo a disposizione. Dico che dovremmo stare molto attenti perché le cose si cambiano quando ci sono idee, quando ci sono visioni e non quando si pensa di fare tabula rasa perché la tabula rasa poi produce altre cose, quindi se si profilano, come qualcuno ha sottolineato, fallimenti nelle scelte politiche, non è che prima se la prende con l’Assessore, poi con i dirigenti, poi con i funzionari ed alla fine con le imprese perché hanno assunto qualcuno che in passato si era occupato dei porti di questa regione, mi sembra veramente un insulto, però ci sarà sempre modo di riparlarne. Sarebbe da verificare se questo tipo di interrogazioni sono ammissibili in quest’Aula.

PRESIDENTE. Con questa interrogazione terminano i lavori della seduta odierna del Consiglio regionale, ringrazio tutti voi per la partecipazione, la dedizione, gli interventi che avete fatto e che hanno reso l’attività del Consiglio onorevole, giusta e legittima.
Il prossimo appuntamento con il Consiglio regionale lo troverete sulle comunicazioni che vi arriveranno da parte della Presidenza del Consiglio. Grazie a tutti e buona serata.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 15,15