Resoconto della seduta n.67 del 17/01/2012
SEDUTA N. 67 DEL 17 GENNAIO 2012


La seduta inizia alle ore 10,30

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi


Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Do per letti i processi verbali delle sedute n. 63 del 16 dicembre 2011, n. 64 del 19 dicembre 2011 e nn. 65, 66 del 20 dicembre 2011 i quali, ove non vi siano obiezioni, si intendono approvati ai sensi dell’art. 29 del Regolamento Interno.
Sono state presentate le seguenti proposte di legge:
- n. 163 in data 22 dicembre, ad iniziativa dei Consiglieri Camela, Perazzoli, concernente: “Istituzione dell’Azienda ospedaliera ‘Ospedali Riuniti Marche Sud’ ”, assegnata alla V Commissione in sede referente e trasmessa al Consiglio delle Autonomie Locali per l’espressione del parere di cui all’art. 11, comma 5 della legge regionale 10 aprile 2007, n. 4 e al Consiglio regionale dell’Economia e del Lavoro per il parere di cui all’articolo 4, comma 2 della legge regionale 26 giugno 2008, n. 15;
- n. 164 in data 21 dicembre, ad iniziativa del Consigliere Natali concernente: “Istituzione azienda ospedaliera ‘Ospedali Riuniti Marche Sud’”, assegnata alla V Commissione in sede referente e trasmessa al Consiglio delle Autonomie Locali per l’espressione del parere di cui all’art. 11, comma 5 della legge regionale 10 aprile 2007, n. 4 e al Consiglio regionale dell’Economia e del Lavoro per il parere di cui all’articolo 4, comma 2 della legge regionale 26 giugno 2008, n. 15;
- n. 165 in data 1 dicembre, ad iniziativa del Consigliere Marinelli, concernente: “Modifica alla legge regionale 24 dicembre 1998, n. 45 ‘Norme per il riordino del trasporto pubblico regionale e locale’”, assegnata alla IV Commissione in sede referente e alla II Commissione per l’espressione del parere ai sensi dell’art. 69 del Regolamento interno;
- n. 166 in data 6 dicembre, ad iniziativa dei Consiglieri Zinni, Acquaroli, Bugaro, Carloni, Foschi, Massi, Natali concernente: “Attività della Regione Marche per l’affermazione dei valori del ricordo del martirio e dell’esodo Giuliano-Dalmata-Istriano”, assegnata alla I Commissione in sede referente e alla II Commissione per l’espressione del parere ai sensi dell’art. 69 del Regolamento Interno;
- n. 167 in data 13 dicembre, ad iniziativa dei Consiglieri Bucciarelli, Marinelli, Traversini, Camela, Comi, concernente: “Riconoscimento e disciplina di esercizio delle medicine complementari”, assegnata alla V Commissione in sede referente e alla II Commissione per l’espressione del parere ai sensi dell’art. 69 del Regolamento Interno;
- n. 168 in data 14 dicembre, ad iniziativa del Consigliere Latini, concernente: “Disciplina dell'affidamento familiare in situazioni di emergenza e di pronto intervento”, assegnata alla V Commissione in sede referente, alla II Commissione per l’espressione del parere ai sensi dell’art. 69 del Regolamento Interno e trasmessa al Consiglio delle Autonomie Locali per l’espressione del parere di cui all’art. 11, comma 4 della legge regionale 10 aprile 2007, n. 4.
Sono state presentate le seguenti proposte di atto amministrativo:
- n. 38 in data 12 dicembre 2011, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Definizione dei criteri e delle modalità di attuazione degli interventi previsti dalla l.r. 4 giugno 1996, n. 18 e s.m.i per gli anni 2012 e 2013”, assegnata alla V Commissione in sede referente, alla II Commissione per l’espressione del parere ai sensi dell’art. 69 del Regolamento Interno, trasmessa alla I e alla III Commissione per l'eventuale richiesta di espressione di parere ai sensi dell'articolo 68 del Regolamento Interno e trasmessa al Consiglio delle autonomie locali per l’espressione del parere di cui all’art. 11, comma 4 della legge regionale 10 aprile 2007, n. 4;
- n. 39 in data 5 gennaio 2012, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “D.A. n. 30 del 26 luglio 2011 - Programmazione rete scolastica per l'anno scolastico 2012 – 2013”, assegnata alla I Commissione in sede referente, al Consiglio delle autonomie locali per l’espressione del parere di cui all’art. 11, comma 2 della legge regionale 10 aprile 2007, n. 4 e al Consiglio regionale dell’economia e del lavoro per il parere di cui all’articolo 4, comma 1 della legge regionale 26 giugno 2008, n. 15;
- n. 40 in data 5 gennaio 2012, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “L.r. 11 luglio 2006, n. 9 - Piano regionale triennale di promozione turistica 2012/2014”, assegnata alla III Commissione in sede referente, al Consiglio delle Autonomie Locali per l’espressione del parere di cui all’art. 11, comma 2 della legge regionale 10 aprile 2007, n. 4 e al Consiglio regionale dell’Economia e del Lavoro per il parere di cui all’articolo 4, comma 1 della legge regionale 26 giugno 2008, n. 15.

E’ stata presentata la seguente proposta di deliberazione:
- n. 8 in data 5 gennaio 2012, ad iniziativa del Consigliere Latini, concernente: “Proposta di legge alle Camere concernente ‘Norme sul diritto dei cittadini di associarsi liberamente in partiti, sulla democrazia interna ai partiti, in attuazione dell'articolo 49 della Costituzione all’articolo 4, comma 1 della legge regionale 26 giugno 2008, n. 15’”, assegnata alla I Commissione in sede referente.
E’ stata presentata la seguente petizione:
- n. 2/11 in data 16 dicembre 2011, ad iniziativa di Casaccia Goffreda ed altri, concernente: “Permanenza del Comune di Serra Sant’Abbondio nell’attuale distretto sanitario di Pergola-Mondavio e nel progetto di riordino territoriale in quello di Fano”, assegnata alla V Commissione ai sensi dell’art. 167 del Regolamento Interno.
Sono state presentate le seguenti mozioni:
- n. 236 del Consigliere Latini “Posizione degli Assessori regionali all'agricoltura a supporto dell'azione ministeriale nel negoziato sulle proposte legislative avanzate dalla Commissione europea sulla ‘Riforma della Pac’ problematiche inerenti il sistema interporti”;
- n. 237 del Consigliere Latini “Impianto stoccaggio Gas - Comune di San Benedetto del Tronto”;
- n. 238 del Consigliere Marangoni “Massacri di cristiani in Nigeria ed emergenza sfollati”;
- n. 239 del Consigliere Latini “Organizzazione della pesca dei molluschi bivalvi”;
- n. 240 del Consigliere Bucciarelli “Situazione Fincantieri”;
- n. 241 del Consigliere Zaffini “Treni-mobilitazione”.
Il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le seguenti leggi regionali:
- n. 26 in data 13 dicembre 2011 “Ulteriore proroga degli organi degli ERSU”;
- n. 27 in data 23 dicembre 2011 “Modifiche alla legge regionale 13 marzo 1995, n. 23: “Disposizioni in materia di trattamento indennitario dei Consiglieri regionali”;
- n. 28 in data 28 dicembre 2011 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2012 e pluriennale 2012-2014 della Regione Marche (Legge finanziaria 2012)”;
- n. 29 in data 28 dicembre 2011 “Bilancio di previsione per l’anno 2012 ed adozione del bilancio pluriennale per il triennio 2012-2014”;
- n. 30 in data 28 dicembre 2011 “Disposizioni in materia di risorse idriche e di servizio idrico integrato”.
Il Presidente della Giunta regionale ha promulgato il seguente regolamento regionale:
- n. 7 in data 16 dicembre 2011 “Modifica del regolamento regionale 27 gennaio 2009, n. 2 (Attuazione della l.r. n. 5/2008, in materia di riordino delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (IPAB) e disciplina delle aziende pubbliche dei servizi alla persona)”.
Ha chiesto congedo il Consigliere Zinni.


Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffini.

Roberto ZAFFINI. Vorrei proporre all'Assemblea di discutere la mia mozione n. 241, poc'anzi comunicata, riguardante la mobilitazione per il taglio effettuato nella nostra regione da Trenitalia.
A seguito di un incontro svoltosi a Pesaro ed organizzato dalla Camera di commercio, a cui erano presenti tutti i Sindaci della provincia, il Presidente della Provincia, l'Università e tutti gli enti interessati, è stato deciso di fare a Pesaro il 26 gennaio una manifestazione di protesta.
Ecco, io propongo un'adesione a tale mobilitazione, da estendere anche in quelle altre città che da Trenitalia hanno avuto tagli evidenti, ad esempio Senigallia e San Benedetto del Tronto.
Chiedo dunque l'iscrizione all'ordine del giorno di questa urgente mozione, il 26 gennaio è vicino.


PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ciriaci.

Graziella CIRIACI. Chiedo la messa in discussione della mozione n. 204 riguardante le misure d'urgenza sulla prevenzione in agricoltura. Questa mozione è urgente in quanto i tempi sono importantissimi per poter affrontare il problema.
Chiedo, se possibile, Presidente, di discuterla oggi in base all'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Certo, è infatti la prima fra le mozioni, quindi la discuteremo.


PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Chiedo l'iscrizione di una mozione, da me presentata insieme ai Consiglieri Giancarli ed Eusebi, relativa alla necessità di instaurare un tavolo di confronto con le Province. Dato atto, partendo dalla Provincia di Ancona, che il prossimo maggio non si voterà. Crediamo ci sia bisogno di ridefinire competenze, funzioni e sopratutto la soluzione relativa al personale.

PRESIDENTE. Però gli uffici mi stanno dicendo che questa mozione non è ancora pervenuta, è in fase di raccolta delle firme dei Consiglieri. (...) E' per trattarla oggi o nella prossima seduta? (…) Va bene, Consigliere Bucciarelli. E vista l'importanza del tema trattato la possiamo anche mettere al primo posto.

Ora, se non ci sono altre richieste, pongo in votazione l'iscrizione all'ordine del giorno come punto 5 bis) della mozione n. 241 del Consigliere Zaffini.

(L'Assemblea legislativa approva)

Interrogazione n. 454
della Consigliera Malaspina
“ASUR - Acquisizione in locazione immobile ed uso ambulatori per servizi distrettuali di base sito in comune di Pedaso”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L'interrogazione n. 454 della Consigliera Malaspina viene rinviata su richiesta della proponente stessa.


Interrogazione n. 319
del consigliere Latini
“Situazione INRCA - posti letto tagliati - accorpamento reparti”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l’interrogazione n. 319 del Consigliere Latini. Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Rispetto a questa interrogazione vengono fornite le osservazioni fatte dal direttore dell'INRCA.
L'accorpamento delle aree di degenza è stato previsto dalla Direzione medica del Presidio ospedaliero INRCA di Ancona in data 24 gennaio 2011 ed è stato reso operativo dal 7 marzo 2011.
L'accorpamento ha riguardato due aree di degenza (Piede diabetico e Urologia-Dermatologia) che sono state accorpate in modo da garantire un recupero di risorse infermieristiche ed assistenziali da destinarsi ad altre aree di degenza che necessitavano di una aumentata disponibilità di personale di assistenza.
La disponibilità di posti letto per le varie funzioni accorpate consente il mantenimento del numero di casi trattati registrato nei periodi precedenti.
L'accorpamento è stato fatto dopo un confronto con i Dipartimenti e le Unità operative interessate e con le rappresentanze sindacali del comparto che ha coinvolto la Direzione generale sanitaria ed amministrativa dell'Istituto.
L'accorpamento è coerente con le indicazioni della dgr 17/2011 e con la dgr 288/2011 relative rispettivamente al processo di riorganizzazione dei servizi sanitari della Regione Marche e alle disposizioni in materia di personale dipendente del SSR.
Nel piano assunzioni 2011 e nel budget 2011 l'Istituto ha incluso gli altri interventi necessari al mantenimento e potenziamento delle attività di assistenza e ricerca nel settore dell'invecchiamento.
Per quanto riguarda la specifica operatività della Unità operativa Piede diabetico l'attenzione dell'Istituto è confermata dal completamento in atto del percorso di individuazione del Responsabile di struttura complessa.
Sulla base di quanto sopra riportato si può quindi ricavare come l'Istituto abbia operato in linea con le indicazioni di razionalizzazione e qualificazione dell'assistenza socio-sanitaria che la Regione Marche sta perseguendo nel rispetto delle indicazioni fornite a sua volta dal livello centrale nazionale.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Latini.

Dino LATINI. Ringrazio l'Assessore per la sintetica e chiara risposta a questa interrogazione.
Questa mia interrogazione tendeva ad inquadrare la valutazione dell'attività dell'INRCA per il prossimo futuro, in particolar modo per la trasformazione, se così la possiamo chiamare, in soggetto interessante l'attività scientifica a livello nazionale.
La domanda poneva cioè la necessità di valutare se la razionalizzazione nell'ambito di un programma stabilito necessariamente anche di criteri economici e finanziari del fondo sanitario nazionale, fosse in linea con la predisposizione di quella attività che dovrebbe essere contenuta nella nuova struttura INRCA-Ospedale di Rete della bassa Valle del Musone, in funzione anche degli impegni dell'Agenzia nazionale.
Questa situazione, se è tutelabile, tutelata e se tutelerà quegli impegni, va a rispetto del sistema di inquadramento economico finanziario della situazione attuale, ma sopratutto si proietta in un ambito di natura scientifica sanitaria estremamente elevata a livello nazionale e internazionale, che comporta delle carenze per quanto riguarda proprio quell'impegno che tutto il sistema sanitario regionale assume come eccellenza qualificante l'attività rivolta sopratutto agli assistiti oltre i 65 anni di età e quindi il particolare aspetto della longevità che caratterizza la popolazione del nostro territorio.
Prendo atto e ringrazio dei sette punti che inquadrano le sette indicazioni poste dall'interrogazione. Confermo che l'aspetto fondamentale della razionalizzazione non va a detrimento degli impegni futuri che l'INRCA attuale e la nuova struttura, e quindi il nuovo percorso sanitario scientifico, determinerà una volta realizzata la struttura stessa.


Interrogazione n. 481
del Consigliere Silvetti
“Stato di attuazione del nuovo ospedale di rete di Osimo e accorpamento delle specialità di pneumologia e urologia”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l’interrogazione n. 481 del Consigliere Silvetti. Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. In relazione all'interrogazione in oggetto si trasmette quanto dichiarato dalla Direzione dell'INRCA, anche alla luce di un confronto avutosi con la Direzione dell'Area vasta 2.
“Per quanto riguarda lo stato dell'arte del Protocollo d'intesa Osimo-INRCA (Protocollo d'Intesa tra Asur e INRCA per lo sviluppo delle attività assistenziali tra il presidio ospedaliero di Osimo e l'INRCA del 2010) è stato istituito formalmente da parte della Direzione generale INRCA e della Direzione zonale della ex ZT7 un tavolo tecnico permanete misto (nota prot. 82451 del 23 novembre 2010 e prot. 10641 del 9 febrbaio 2011) con capofila le direzioni mediche delle due strutture ospedaliere che hanno effettuato diversi incontri al fine di verificare e facilitare l'integrazione (e non l'accorpamento) delle attività dei professionisti delle varie disciplini comuni.
Le due unità operative che per prime hanno iniziato a sviluppare protocolli condivisi sono state le UU.00. di Urologia dei due Presidi che dall'11 aprile 2011, data della prima seduta operatoria con équipe mista, hanno effettuato diverse sedute operatorie (n. 9 presso l'Ospedale di Osimo e n.3 presso l'INRCA) dirette come primo operatore dal Dr. Marco Della Bella direttore della UO complessa Urologia INRCA. Si è inoltre proceduto ad un idoneo training degli strumentisti sulle tecniche chirurgiche ed interventistiche, ad incontri con i medici di Medicina generale della ex ZT7 ed alla differenziazione tra le due sedi di alcune linee di attività chirurgica (incontinenza urinaria ad Osimo, calcolosi urinaria complessa presso l'INRCA).
Seppur con notevoli difficoltà di personale medico e di supporto nei due presidi per i collocamenti a riposo e l'elevato turnover, l'integrazione a tutt'oggi risulta una esperienza estremamente positiva.
Le UU.00. di Pneumologia dei due Presidi hanno effettuato il primo incontro mercoledì 23 marzo 2011 presso INRCA e nel mese di luglio presso il presidio Osimano. Tale integrazione risulta ancora nelle fasi iniziali ed è stato reso più difficoltoso dal collocamento a riposo del Responsabile dell'Unità operativa semplice dipartimentale delI'INRCA, ma si stanno valutando nuove modalità di ripresa di tale percorso.
Durante gli incontri del tavolo tecnico è stato ritenuto opportuno valutare in via sperimentale l'eventuale integrazione di altre linee produttive afferenti alle disciplini di: Gastroenterologia, Medicina di laboratorio analisi, Diagnostica per immagini, Medicina e Chirurgia d'accettazione ed urgenza.
Di recente è stato riattivato il confronto con la Direzione dell'Area vasta 2 per dare nuova spinta e continuità al percorso di integrazione”.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Silvetti.

Daniele SILVETTI. Da quanto ho ascoltato ho capito che il protocollo d'intesa ad oggi ha solo prodotto l'istituzione di un tavolo tecnico. Tavolo nel quale si sta valutando l'accorpamento dal punto di vista tecnico sanitario, mentre dal punto di vista logistico mi sembra si sia un po' lontani.
Ricordo di aver letto delle dichiarazioni, sue Assessore e del Presidente Spacca, con cui si garantiva il completamento e l'operatività di questo ospedale di rete entro il 2014. Dunque una data piuttosto vicina.
Mi fa piacere che lei abbia sottolineato un aspetto che riguarda il settore dell'urologia ed in modo particolare della pneumologia, sono infatti settori che stanno vivendo momenti di grande difficoltà dal punto di vista del personale. E qui mi aggancio anche ad un'altra interrogazione, da me depositata qualche tempo fa, ove si registra che oggi siamo in una situazione di sottorganico piuttosto evidente e gravoso. Tanto che la Regione stessa rendendosi conto di questa situazione a settembre dello scorso anno aveva previsto un bando proprio per poter integrare la situazione di sottorganico della pneumologia di Osimo. Un bando, però, che non ha avuto seguito. Perché, da quello che mi risulta, alla commissione competente manca ancora un commissario di nomina da parte della Regione. Per cui questa commissione non si può riunire, e quindi non si può rispettare il bando e tornare alle quattro unità.
E' dunque una situazione che crea non pochi disagi sia dal punto di vista del servizio sia per quanto riguarda l'organizzazione del personale.
Ritengo la situazione piuttosto preoccupante. Penso sin da subito sia reso conto che la situazione in questo momento è stagnante per ciò che riguarda la realizzazione di questo ospedale di rete.
Pertanto il sottoscritto continuerà a monitorare semestralmente per verificare a che punto è un'opera ritenuta fondamentale; anche chi vi parla la ritiene fondamentale. E sopratutto è ritenuta fondamentale nel riordino del piano socio-sanitario.
Per cui valuto non ancora soddisfacente tale risposta, essa purtroppo non ha riscontro con dei fatti concreti. L'istituzione di un tavolo tecnico ritengo sia decisamente poco rispetto invece alla risposta che pretende il territorio.


Interrogazione n. 491
dei Consiglieri Busilacchi, Badiali, Giancarli
“Futuro della manifestazione Fiera della Pesca”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l’interrogazione n. 491 dei Consiglieri Busilacchi, Badiali, Giancarli. Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Canzian.

Antonio CANZIAN. La Regione Marche ha inteso, come noto, valorizzare il sistema legato all'organizzazione delle manifestazioni fieristiche finalizzate alla promozione dell'immagine delle Marche, delle sue imprese e dei suoi prodotti. Questa è stata la ratio che ci ha guidato.
La Regione Marche con la l.r. n. 14 del 25 ottobre 2010 ha soppresso l'Ente regionale per le manifestazioni fieristiche (ERF) ed è subentrata nell'esercizio delle funzioni e della gestione delle attività già programmate per il 2011.
In seguito alla soppressione la Regione Marche ha acquisito le consistenze patrimoniali dell'ex ERF nonché i marchi e le manifestazioni fieristiche.
L'art. 2, comma 1, della citata legge regionale, prevede la possibilità per la Regione Marche di partecipare ad una società promossa e costituita da soggetti pubblici e privati che abbia per scopo l'esercizio unitario dell'attività di organizzazione di manifestazioni fieristiche finalizzate alla promozione dell'immagine delle Marche.
Nel mese dello scorso april è stata costituita ufficialmente la società per azioni denominata "Fiere delle Marche SpA"., la quale, utilizzando l'esperienza della Fiera di Pesaro, si propone di realizzare un nuovo sistema fieristico delle Marche e dell'Adriatico.
La società è stata costituita a capitale pubblico e privato, detenuto, in maggioranza, dalla Camera di Commercio di Pesaro Urbino e per il resto da un partner privato.
Con lettera del 29 giugno 2011 il presidente della società Fiere delle Marche ha rappresentato l'urgenza di delineare il calendario fieristico regionale per l'anno 2012, così da realizzare una rete di manifestazioni ed eventi per l'intero territorio regionale, coinvolgendo le realtà economiche marchigiane, volte a valorizzare il sistema produttivo regionale.
A tal fine ha chiesto la cessione dei marchi e delle attività del disciolto ERF, attraverso apposite convenzioni, nonché la disponibilità della struttura immobiliare già di proprietà dell’ente predetto.
La Giunta regionale con dgr 1306/2011 ha deliberato, a titolo oneroso, la concessione dei marchi e delle attività fieristiche a favore di Fiera delle Marche con l'obbligo alla società di concludere rapporti di collaborazione con gli enti locali interessati all’attività fieristica cui il marchio si riferisce, anche in ordine alla localizzazione della manifestazione medesima.
L'Assessorato regionale alle Fiere si è fatto promotore di una serie di incontri con: il Comune di Civitanova Marche per la realtà che lo riguarda; il Comune di Ancona, la Camera di Commercio e l'Autorità portuale (nuova proprietaria dei quartieri fieristici), finalizzato ad una comune gestione delle manifestazioni fieristiche, in particolare della Fiera Internazionale della Pesca che dovrà necessariamente essere realizzata anche per il 2012 presso i quartieri del Porto, previa convenzione con la stessa Autorità portuale.
Il lavoro di concertazione è ancora in corso; tra qualche giorno avremo un incontro con i soggetti di cui ho fatto riferimento poc’anzi. E’ finalizzato al mantenimento e alla realizzazione di questo importante appuntamento fieristico della città di Ancona che è territorio regionale. Ed ovviamente appena questo percorso - che, ripeto, è ancora in progress - si sarà concluso all’Assemblea regionale verranno fornite le informazioni necessarie sul risultato.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Ringrazio l'Assessore per la sua puntuale risposta, che, tra l’altro, ci ha permesso di ricordare i vari passaggi.
Voglio ricordare che il nostro Gruppo ha condiviso, all'interno delle operazioni di snellimento della macchina burocratica, la legge 14 sullo scioglimento dell'ERF.
Ma il punto non è questo. L'enfasi non è su tutta l'operazione bensì sulla questione della Fiera della Pesca di Ancona.
Come lei ha ricordato, Assessore, la cessione dei marchi, che è stata richiesta da Fiera delle Marche SpA, è avvenuta da parte della Regione, per cui abbiamo una particolare attenzione affinchè in tutto questo passaggio vengano coinvolti gli enti locali.
La Fiera della Pesca di Ancona, come sappiamo, è l'unica Fiera internazionale nel nostro territorio regionale. E’ una Fiera legata alla città capoluogo di regione sin dal 1938.
Quindi, ecco, c'è una particolare attenzione da parte degli interroganti acchè questa operazione veda un pieno coinvolgimento degli enti locali, e che questa Fiera rimanga su questo territorio, perché è una cosa particolarmente importante, fa parte dell'identità del territorio del capoluogo di regione.

Presidenza della Vicepresidente
Paola Giorgi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Anch'io voglio ringraziare l'Assessore Canzian. Ma in particolare voglio sottolineare un fatto. Noi interroganti abbiamo firmato questa interrogazione senza però perdere di vista un dato consolidato. Stiamo parlando della Fiera internazionale della pesca e stiamo parlando del capoluogo di regione. Noi vogliamo che questa regione abbia un capoluogo. Una regione senza un capoluogo penso non serva a nessuno. E quindi una manifestazione come questa, tra l'altro promossa dal Ministero a rassegna di riferimento per le attrezzature della filiera ittica, rappresenta e contribuisce a mantenere vivo il confronto, il dibattito. Approfondendo in particolare leggi e normative, e cioè i fondamenti ispiratori di un rapporto con le risorse naturali ed economiche del mare. Ha riaffermato negli anni la necessità di attuare pratiche di pesca responsabili. Ha assicurato un'effettiva conservazione, gestione e sviluppo delle risorse acquatiche viventi, con il dovuto rispetto per l'ecosistema e la biodiversità. La Fiera ha sottolineato più volte che la pesca non è solo un'attività economica, ma molto spesso è anche un modo di mettere in comunicazione, in maniera fruttuosa e pacifica, paesi e civiltà diverse, sicchè un'educazione alla collaborazione e al rispetto di quell'universo affascinante e fragile come il mare, con quelle sue ricchezze che vogliamo valorizzare insieme alle tante eccellenze culturali, ambientali ed economiche.
Ecco perché quando parliamo di questa Fiera, Assessore, parliamo di un appuntamento strategico per il rilancio economico del comparto ittico e che allo stesso tempo è un'occasione straordinaria di integrazione fra le diverse identità culturali delle stesse regioni marittime.
Voglio inoltre ricordare che la Marineria dorica è la terza in Italia per numero di imbarcazioni ed è la prima nella regione.
La Fiera è sicuramente un'occasione di divulgazione dei risultati raggiunti, come pure un momento fondamentale di allargamento di molti orizzonti.
Perché ho fatto questa considerazione, Assessore Canzian? Sappiamo del suo impegno, di quello della Regione, conosciamo la legge 14, però ciò che chiediamo, proprio per quella importanza per la regione, per il capoluogo di questa regione, per la filiera ittica e la filiera del mare, è che ci si può limitare soltanto a concertare e poi magari a prendere atto che alla fine ci sono delle difficoltà.
Questa Fiera va realizzata in Ancona, perché è la Fiera che serve sì alle Marche ma perché è anche una fiera internazionale.
Per cui dobbiamo fare in modo che la concertazione se serve sia anche forzata. Perché il risultato ci deve essere. La Fiera deve essere fatta e fatta bene.


Interrogazione n. 516
del Consigliere Marangoni
“Variante al Piano Regolatore generale di Recanati; uso dello strumento della perequazione urbanistica anche attraverso le aree soggette a vincolistica del Colle dell'Infinito”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l’interrogazione n. 516 del Consigliere Marangoni. Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Viventi.

Luigi VIVENTI. Le questioni poste dal consigliere Marangoni fanno riferimento a temi di natura urbanistica riconducibili, però, alla tutela del paesaggio nel Comune di Recanati.
Nel merito l'interrogante chiede quali azioni si ritengono mettere in atto innanzitutto per tutelare i paesaggi di "leopardiana memoria", inoltre per l'esatta applicazione delle prescrizioni permanenti del Piano paesaggistico ambientale regionale nella strumentazione urbanistica del Comune interessato, infine per addivenire al riconoscimento delle peculiarità culturali, architettoniche e paesaggistiche della città di Recanati.
L'interrogante pone l'accento, in particolare, su alcune previsioni del vigente Piano regolatore generale di Recanati e di una variante allo stesso Piano, nonché di un Piano particolareggiato attualmente all'esame della Commissione Urbanistica dello stesso Comune.
L'interrogazione evidenzia, nello specifico, che il suddetto Piano particolareggiato, denominato "Risanamento e conservazione per l'assetto paesaggistico del versante sud-ovest a valle della città storica", interesserebbe un'area riconducibile al luogo letterario leopardiano conosciuto come "Colle dell'Infinito", e che su tale area, oggetto della perequazione urbanistica introdotta con la variante al PRG di cui sopra, lo stesso Piano particolareggiato in itinere prevede la realizzazione di una consistente edificazione.
Occorre ricordare che la legge regionale n. 34/1992 ha attribuito alle Province le competenze specifiche in materia di esame dei Piani regolatori comunali (art. 3) e ai Comuni l'approvazione dei Piani particolareggiati conformi agli strumenti urbanistici generali (art. 4 della l.r. 34/1992).
Pertanto, in relazione a tale attribuzione di competenze, la strumentazione urbanistica comunale, generale e attuativa, non è soggetta ad alcun esame o parere da parte della Regione, alla quale i Comuni e le Province non inviano alcuna documentazione in merito.
In relazione pertanto a quanto sopra il Servizio territorio e ambiente non possiede informazioni di alcun genere in merito agli strumenti urbanistici, vigenti o in corso di adozione, del Comune di Recanati e sulle problematiche sollevate dal Consigliere Marangoni.
Ad ogni buon conto gli uffici hanno richiesto al Comune di Recanati e alla Provincia di Macerata, per quanto di loro competenza, di trasmettere le informazioni necessarie per conoscere ed eventualmente fare una valutazione sulla situazione esistente.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. Quindi, Assessore, la Regione, se ho capito bene, se ne lava le mani perché non è competente. Bastava dire questo! La Regione non c’entra nulla…Posso intervenire?

luigi VIVENTI. Sì, scusi, solo un'informazione. C'è una legge regionale che stabilisce che la competenza e l'approvazione è delle Province.

PRESIDENTE. Grazie Assessore. Prego Marangoni.

Enzo MARANGONI. Grazie per il chiarimento. Quindi ci sta dicendo, ribadisco, che la Regione non è competente, se ne lava le mani, bisogna rivolgersi alla Provincia. Allora...(…)

PRESIDENTE. Assessore Marconi!

Enzo MARANGONI. Presidente, lei ha qualcosa da dire su queste parole che dice un Assessore…!

PRESIDENTE. Consigliere Marangoni, la prego di replicare all'interrogazione!

Enzo MARANGONI. Che è incompetente perché non è tenuto a parlare. Ha parlato il suo collega peraltro di partito. Quindi non capisco! Incompetente e tra l’altro doppiamente ignorante, poi le spiego perché!
Dunque la Regione se ne lava le mani perché, ci ha detto, Assessore, che non è competente. Allora mi chiedo: che senso ha non ricordare certe cose? Cioè, la perequazione urbanistica non significa spostare disinvoltamente 130 mila metri cubi da un posto all'altro. E' inutile che facciamo finta di tutelare l'immenso patrimonio leopardiano dell'ermo colle e poi attorno ad esso costruiamo 130 mila metri cubi di edificabile. Questa si chiama conurbazione intensiva circostante.
Sul tema, tra l’altro, ci sono stati interventi da parte di alcuni quotidiani nazionali. A titolo di esempio ne cito uno. Il Giornale: “La sinistra cancella l'ermo colle di Leopardi”. E ci sono state anche interrogazioni alla Camera dei Deputati, mi pare le abbia presentate l'On. Ciccioli.
Ricordo, inoltre, che come Regione Marche avete scelto Recanati per fare la Giornata delle Marche. Dunque proprio per ricordare l'importanza di questa città e di Leopardi che di per se è il nostro testimonial più valido per promuovere la regione Marche nel mondo. E qui mi rivolgo anche all'Assessore al turismo Moroder, che adesso è distratta. Ritengo che Leopardi sia il maggior testimonial nel mondo della regione Marche, non ha bisogno di grandi presentazioni, a differenza di altre cose che vengono fatte in questa regione. Dico solo che negli Stati Uniti, che è una nazione dove si legge molto, diversamente dell'Italia, fanno una classifica mensile dei libri più venduti e nel mese di novembre al sesto posto c'era proprio un libro su Leopardi.
Quindi noi da un lato ricordiamo Leopardi, l'ermo colle, l'importanza del paesaggio, di questo grande poeta che il mondo ci invidia, dall'altro però gli costruiamo tutt'intorno 130 mila metri cubi di cemento.
E questo conferma che dietro certe scelte ci sono attività di business enormi, ci sono comitati di affari e di interessi enormi.
Allora mi viene proprio da ridere quando si dice che la Regione non c'entra niente. E’ per tutta una serie di motivi.
Ricordo che la Giunta regionale nel marzo 2009 ha approvato una delibera con la quale richiede che la città di Recanati sia inclusa come patrimonio dell'umanità nella lista dei beni italiani tutelati dall'Unesco. Dunque noi andiamo a chiedere che Recanati faccia parte del patrimonio dell'umanità, però poi, ripeto, gli costruiamo intorno 130 mila metri cubi di cemento. E poi diciamo che non siamo competenti, che se ne occupa la Provincia. Bèh, mi viene proprio da ridere!
Non posso quindi che dichiararmi assolutamente insoddisfatto di questa presa di posizione da Ponzio Pilato dell'Assessore Viventi e del suo collega di partito recanatese che, tra l’altro, non conosce neanche la buona educazione.


Interrogazione n. 537
del Consigliere Zaffini
“Chiarimenti sulla situazione dei fanghi inquinati scaricati nella zona di pregio 'Passetto' di Ancona”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l’interrogazione n. 537 del Consigliere Zaffini. Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Donati.

Sandro DONATI. Premesso:
che nell'ambito del procedimento di cui all'oggetto la Regione Marche è Ente concedente con il compito di autorizzare, ai sensi dell'art. 21 della legge 179/2002, l'autorizzazione allo scarico dei sedimenti dragati;
che con decreto n. 110/POP del 22 Settembre 2009 della P.F. difesa della costa è stato autorizzato: il dragaggio ed il deposito in cassa di colmata dei sedimenti provenienti dal dragaggio dei 50 cm superficiali dell'area individuata per la realizzazione di due pontili su pali e di una banchina di riva su massi pilonati;
che lo spostamento di sedimenti in ambiente sommerso, previsto dal paragrafo 3.6 delle linee guida approvate con dgr n. 255/2009 per i sedimenti provenienti dal dragaggio sottostante i 50 cm superficiali della stessa area di cui sopra;
che nel procedimento in esame l'Autorità portuale di Ancona è Ente procedente con le funzioni di Responsabile unico del procedimento; che i lavori si sono svolti in due fasi distinte. La prima fase, eseguita dal 9 agosto 2010, è consistita nel dragaggio e conferimento di circa 760 mc di materiale di cui al punto 1. del citato decreto regionale, presso la vasca di colmata, impermeabilizzata sul fondo e sui lati, esistente in corrispondenza del vecchio specchio acqueo dell'ex porto turistico di Ancona. Per l'esecuzione dei lavori della seconda fase, di cui al punto 2) del decreto di autorizzazione, l'Autorità portuale di Ancona ha informato la Regione dell'imminente esecuzione delle operazioni di spostamento dei sedimenti marini in ambiente sommerso di cui al punto 2) del decreto 110/2009, richiedendo l'individuazione del sito disponibile per il conferimento dei suddetti sedimenti.
che la P.F. difesa della costa ha confermato l'area informalmente proposta dall'Autorità portuale in prossimità del Cantiere navale di Ancona in cui vige permanentemente il divieto di balneazione in quanto area portuale ed in considerazione dello specifico periodo in cui si intende eseguire le operazioni di dragaggio e conferimento. Detta area dista oltre 2 km dalla zona del Passetto ed è in prossimità del sito (circa 1,3 Km) dove sono in fase di imminente inizio i lavori di costruzione del nuovo molo foraneo del porto di Ancona che comporta la movimentazione di oltre 2 milioni di tonnellate di materiale lapideo;
che in data 4 agosto 2011 l'Impresa esecutrice ha comunicato all'Autorità portuale di Ancona l'esecuzione dei lavori tra il 22 ed il 27 agosto. Nessuna comunicazione al riguardo è stata inoltrata alla Regione (contrariamente a quanto accaduto nella prima fase);
che la competente struttura regionale ha preso conoscenza dell'avvio dei lavori in data 23 agosto alle ore 10,30, ora in cui è stata informata dai funzionari del NOE, ed alle ore 14,08 ha emesso una disposizione di sospensione dei lavori, comunicata via fax, per motivi precauzionale ed in attesa delle analisi del materiale prelevato alle ore 12,00 a cura di Arpam;
che successivamente, presa conoscenza che i lavori di escavo della seconda fase non erano ricompresi nel decreto di autorizzazione n. 110/2009, il Dirigente della P.F. difesa della costa sospendeva definitivamente i lavori.
In conclusione nessuna autorizzazione è stata rilasciata dalla Regione Marche in ordine a lavori diversi da quelli di escavo di materiale di fondazione per la realizzazione di una banchina portuale il cui primo strato (inquinato) doveva essere conferito in cassa di colmata ed il secondo strato più profondo in ambiente marittimo sommerso in quanto si tratta di sabbia non inquinata.
La struttura competente al rilascio dell'autorizzazione non è stata informata sull'inizio dei lavori (iniziati il 22 agosto) e nella mattinata del 23 agosto ha subito disposto senza indugio la sospensione dei lavori che venivano effettuati sotto la responsabilità dell'Autorità portuale.
Dalla lettura della dgr 255/2009 che regola le attività di dragaggio la competenza di sospendere i lavori si ritrova solamente al punto 3.4 con la possibilità al condizionale.
L'ordine di sospensione inviato a sole quattro ore di distanza dalla notizia di dragaggio di fanghi in luogo di sabbie conferma l'attenzione al delicato problema ambientale che costituisce comunque un grande rischio.
Infatti la determinazione dei possibili inquinanti viene fatta sulla base di sondaggi puntuali (di media uno ogni ettaro), mentre i volumi scavati sono di ben più grandi dimensioni (migliaia di metri cubi).
Il controllo in opera deve essere effettuato dalla direzione dei lavori e i tempi di risposta ufficiali di eventuali prelievi è di almeno tre giorni.
Si ritiene quindi che le strutture regionali abbiano messo in atto le dovute forme di controllo possibili.
L'Assessore competente è stato prontamente informato sullo scarico.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Zaffini.

Roberto ZAFFINI. E’ difficile rispondere a una relazione molto tecnica letta così velocemente. Ritengo cioè di non aver avuto una risposta alla mia interrogazione formulata in modo, come posso dire, più dialogante. Per cui non sono soddisfatto.
Sopratutto noi cittadini di Fano ci sentiamo presi in giro. Sono vent'anni che aspettiamo un dragaggio fatto come si deve di 3 mila metri cubi di porto, e poi vediamo che in altre zone si può fare, magari con sotterfugi, di tutto e di più. Ecco, mi auguro non si debba pagare il pizzo per vedere dragare il nostro porto!
Per questo conferimento in un'area di pregio come il Passetto ci sono nove persone indagate. Ma qui forse stiamo un pò sottotono. Ed invece la cosa è veramente grave. La stampa in varie uscite ne ha dato la giusta notizia, però qui è tutto sottaciuto.
Quindi io chiedevo qualcosa in più, però, come sempre, le risposte alle interrogazioni hanno quasi, come dire, una sorta di mistero, sono insufficienti. Ora me la rileggerò con calma, ma in ogni caso chiedevo qualcosa di più definitivo.
E' una situazione, ribadisco, molto molto grave. I dragaggi dei porti sono sicuramente fasi importanti per chi opera nel settore marino, come appunto Fano. Quindi ci sentiamo presi in giro per questo comportamento differenziato. Fano e la provincia di Pesaro Urbino come sempre vengono trattate in un’altra maniera.
Io seguirò ancora questa situazione. Voglio capire bene. I funzionari regionali non possono avere le mani libere a poter fare queste cose.
Oltretutto si tratta anche di un danno all'ambiente, ove mi aspettavo almeno un sostegno dalla parte ambientalista della coalizione di centro sinistra. Invece vedo che solo la Lega, su un tema così delicato, ha messo il dito sulla piaga.


Interrogazione n. 533
del Consigliere Marangoni
“Master universitario di II livello dei direttori generali del Servizio sanitario regionale. Convenzione tra Università Politecnica marchigiana e la Regione Marche e Master in diritto sanitario organizzato e svolto dalle Università di Camerino e Macerata: impiego di risorse regionali per attivazione di corsi già esistenti e assenza di coordinazione nella spesa per l'alta formazione manageriale pubblica marchigiana”

Interrogazione n. 565
del Consigliere Massi
“Razionalizzazione offerta formativa universitaria: master universitari ai sensi dell’articolo 7 del d.p.r. 484/97”

(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l’interrogazione n. 533 del Consigliere Marangoni e l’interrogazione n. 565 del Consigliere Massi, abbinate. Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Rispetto a queste interrogazioni si precisa quanto segue.
La dgr 295 del 8 marzo 2011, che dà avvio alla scuola di formazione manageriale ai sensi dell'Accordo Stato-Regioni del luglio 2003, mette a sistema il livello formativo per la dirigenza in ambito sanitario di cui agli artt. 15 e 16 quinquies del d.lgs. n. 502/92, colmando una precisa lacuna della Regione Marche in tal senso.
In realtà, nel territorio regionale erano già state avviate e realizzate tre successive edizioni di un Master universitario di II livello in “Strategia e organizzazione a rete in sanità" presso la Facoltà di Economia G. Fuà di Ancona, a seguito di un preciso accordo di collaborazione tra I'Asur Marche (per le prime due edizioni del maggio 2005 e del settembre 2006) e tra l'Agenzia sanitaria regionale (per la terza edizione dei giugno 2009) con l'Università Politecnica delle Marche.
L'obiettivo generale dei Master era quello di modellare i nuovi operatori del Servizio sanitario regionale, facendo acquisire loro le competenze necessarie per ricoprire la posizione organizzativa di responsabile di struttura nell'ambito di un sistema sanitario a rete in continua evoluzione e cambiamento.
Il Master trasferiva a tali figure professionali competenze che riguardavano l'organizzazione aziendale e la gestione delle reti sanitarie, il marketing operativo e la comunicazione aziendale, la concertazione e l'uso di strumenti giuridici pubblicistici e privatistici, nonché una precisa ed articolata formazione nell'ambito dei processi di programmazione, controllo e bilancio aziendale.
Di conseguenza le tre edizioni del Master costituiscono un processo di prima sperimentazione di una formazione manageriale specifica per gli assetti a rete della sanità marchigiana. Tale formazione è stata realizzata con I'Ateneo che conta al proprio interno non solo indiscusse e riconosciute competenze di livello nazionale e internazionale in ambito sanitario ed economico-aziendale, ma è anche l'unica Facoltà di Medicina con la quale il percorso di formazione manageriale è stato e sarà ancor più gestito in modo unitario. Né tale sperimentazione ha mai escluso il coinvolgimento di competenze professionali specifiche provenienti dagli altre atenei marchigiani.
In tale ottica, dunque, la dgr dell’8 marzo 2011 dà seguito ad un percorso di formazione già sperimentato con successo e che viene a costituire la base sostanziale della odierna formazione manageriale.
Né il Master in Diritto sanitario di secondo livello avviato dall'Università degli Studi di Camerino, di Macerata e del Consorzio per I'Alta Formazione e lo Sviluppo della Ricerca Scientifica in Diritto amministrativo con sede in Osimo, per l’anno 2009/2010 (ripresentato per la seconda edizione nel 2011) può ritenersi esplicitamente e sostanzialmente finalizzato alla formazione manageriale, essendo votato alla creazione di competenze di carattere maggiormente istituzionale e giuridico.
Per quanto attiene il finanziamento si precisa che la dgr 295 prevede che l'iscrizione al Master e ai singoli moduli del Master ai fini della Formazione manageriale sia interamente a carico di chi vorrà frequentare i suddetti corsi. La dgr esplicita, infatti, che “che la tassa di iscrizione resta a carico dei singoli partecipanti secondo le modalità e le quote stabilite dal protocollo d'intesa con l'Università Politecnica delle Marche di cui sopra".
Solo a tutela della copertura delle spese, nel caso non fossero coperte dalle quote di iscrizione, si prevede un onere "per la realizzazione della scuola di formazione manageriale per dirigenti sanitari, fino alla concorrenza di euro 150.000,00..." . Tale assunto è contenuto all'art. 4 dello schema di convenzione approvato con dgr 809 del 6 giugno 2011 che recita: "la Regione Marche si impegna a coprire i costi fino alla concorrenza di euro 150.000,00 per la scuola di formazione/master per la parte non garantita dalle quote di iscrizione versate dai candidati ammessi nell'ambito dei posti riservata alla stessa."
Si precisa, inoltre, che la Regione Marche come tutte le Regioni, stipula idonee convenzioni con soggetti proponenti. Per quanto attiene la collaborazione con l'Università Politecnica delle Marche esiste un protocollo d'intesa, deliberato con dgr n. 1035/2004, che disciplina tutta una serie di rapporti e che mette in luce, per quanto attiene la sanità, un innegabile punto di contatto privilegiato, essendo la stessa sede della Facoltà di Medicina e Chirurgia, nonché la sede della Facoltà di Economia con la quale erano già stati avviati i rapporti formali di collaborazioni per il management sanitario sopra ricordati.
Sono pertanto evidenti le sinergie operative derivanti dalla collaborazione con l'Università Politecnica delle Marche e le sue Facoltà.
Non vi è infine alcuna disparità di trattamento economico, in quanto si tratta di libere iniziative degli Atenei che programmano in piena autonomia i loro corsi formativi, che in particolare per il segmento dei master seguono logiche concorrenziali di mercato, non essendo questi percorsi formativi attivati automaticamente ogni anno e non costituendo per i singoli Atenei costi aggiuntivi in termini di organici docenti richiesti.
Pertanto gli utenti-studenti sono liberi di scegliere tra due offerte formative diverse, essendo quella di Macerata-Camerino caratterizzata dal Diritto amministrativo (non a caso contribuisce il Consorzio che si occupa statutariamente di Diritto amministrativo) e quella di Ancona più centrata sugli aspetti gestionali-manageriali (non a caso svolta presso la più grande Facoltà di Economia) fin dalla sua prima edizione che risale all'anno 2005. Infine, in merito al riconoscimento di titoli già acquisiti da personale dipendente e non la Commissione prevista nella convenzione con l'Università Politecnica delle Marche, valuterà, di volte in volta, le richieste che perverranno per il riconoscimento di Master e scuole di formazione che abbiano contenuti similari.
Sembra precoce valutare il riconoscimento di titoli quando non si è ancora avviata la scuola di formazione ed a tutt'oggi non sono state ufficialmente presentate istanze di riconoscimento dei titoli.
Nulla vieta comunque tale riconoscimento dei titoli acquisiti presso altre realtà regionali e nazionali che risultassero equivalenti in termini di contenuti e crediti formativi.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. Assessore, lei non mi ha convinto per niente. I problemi qui sono due: il finanziamento e i contenuti.
Come si fa a dire che le due Università sono su un piano di parità, quando al master in diritto sanitario organizzato ad Ancona gli si dà 150 mila euro mentre a quello di Macerata e Camerino non vengono dati questi soldi? Tra l'altro il master di Ancona costa quasi 6 mila euro.
Quindi, se parità davvero ci fosse stata si sarebbero dovuti dare 150 mila euro anche alle Università di Macerata e Camerino. Questa è parità. Altrimenti faremo solo il gioco delle tre carte.
Lei mi dice che i 150 mila euro vengono dati nel caso in cui i costi non siano coperti dalle iscrizioni. Allora questo ragionamento si sarebbe potuto fare anche per le altre Università.
Per cui ancora una volta si dimostra che in questa regione ci sono figli e figliastri. Ancora una volta si dimostra che questa regione è anconacentrica.
Un master che nasce prima, e che tra l'altro è più qualificato – ora ne spiego il perché –, quello di Macerata e Camerino, con la collaborazione della Scuola di Alta formazione di Osimo, viene invece penalizzato. Entrambi hanno un costo, che naturalmente determinano autonomamente, 5.500-6.000 euro, o quelli che sono, di quota d'iscrizione, ma a quello di Ancona gli si dà una borsa notevole di 150 mila euro nel caso, lei dice, non bastassero. Ma perché allora non l'avete fatto anche con quei “provinciali” di Macerata e Camerino?
Quindi il primo aspetto è che c’è disparità.
Secondo aspetto: i contenuti. Io ho letto dettagliatamente i moduli di entrambi i master. Lei dice che quello di Ancona ha un taglio giuridico mentre l’altro un taglio gestionale e manageriale. Non è vero! Quello di Ancona ha un taglio prevalentemente sociologico, mentre quello precedente di Macerata e Camerino ha l'unico taglio che conta veramente, il resto è contorno, qui la sociologia è contorno.
L'unico taglio che è veramente importante è quello giuridico, per le responsabilità, per i conflitti giuridici che ci sono dietro. E quello giuridico ce l'ha proprio il master di Macerata e Camerino, perché ha dei moduli che riguardano: diritto amministrativo, esercitazioni pratiche di diritto amministrativo, organizzazione sanitaria, diritto comunitario, politiche del personale, risk management, quality management dei servizi sanitari, salute e sicurezza, utenza dei servizi sanitari, diritti e tutela, responsabilità penale degli operatori, responsabilità civile degli operatori, comunicazione marketing – quindi ci sono anche aspetti gestionali, organizzativi – economica aziendale, informatizzazione sanitaria, bilancio, programmazione, controllo e contabilità, controllo di gestione, attività contrattuale, ecc..
Quindi dal punto di vista dei contenuti e dei moduli, a mio avviso, ma lo hanno dimostrato anche i partecipanti, è certamente più qualificato quello di Macerata e Camerino, però, guarda caso, si è finanziato quello di Ancona.
Per cui c’è un’evidente disparità di trattamento a fronte di contenuti assolutamente diversi.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Massi.

Francesco MASSI. Il collega Marangoni è entrato nel dettaglio, quindi mi risparmia di ritornarci, condivido le osservazioni che ha fatto. Mi limito solo a fare un appello all'Assessore alla sanità ed in particolar modo all'Assessore alla ricerca.
Quello che è avvenuto è un caso emblematico, il provvedimento della Giunta ha creato un assoluto sconcerto nei rettori e nei docenti delle Università di Macerata e Camerino.
Noi diciamo che la prima mossa strategica che deve fare l'Esecutivo in un momento come questo è quella di essere meno autoreferenziale, di fare meno proclami e meno promesse, dobbiamo stare fuori da quel clima di qualche anno fa che consentiva tutto questo.
Ebbene, allora qui lo sconcerto emerge proprio. Perché? Pochi giorni prima di questo atto di Giunta, assolutamente iniquo, sbagliato dal punto di vista strategico, assolutamente ingiusto nei confronti degli Atenei di Macerata e Camerino, una volta il Presidente Spacca, una volta qualche altro Assessore, hanno proclamato quel fatidico concetto che vi fa brillare moltissimo di fronte agli occhi dei marchigiani, e che qualche volta, tuttavia, provoca anche un sussulto nelle classifiche di gradimento del governatore della nostra Regione.
Insomma, la parola magica è fare sistema. Bèh, voi qui non avete fatto sistema, anzi, avete distrutto il sistema. Voi sempre vantate le quattro Università, le origini storiche, le tradizioni delle nostre università, dicendo che ci vuole l'innovazione, che bisogna fare sistema, dicendo che bisogna contemperare le diverse opzioni e le professionalità acquisite sul campo, ma poi ventiquattro ore dopo fate un atto diametralmente opposto. Un atto sul quale, tra l'altro, non c'è giustificazione. Perché quando su un capitolo si impegna la somma di 140 mila euro, a fronte di un corso che già c'è, che è specializzato nelle linee dettagliate che ha illustrato il Consigliere Marangoni, un corso che funziona, che ha gli utenti, e che questi si pagano, per cui è a costo zero per quanto riguarda la Regione, ecco, andate a cercare il modo di spendere. Credo che 140 mila euro per il Politecnico delle Marche sia un caffè, un aperitivo, però getta comunque sconcerto e squilibrio nelle politiche di programmazione.
Che cosa allora vi chiedo? Di stare un po' più con i piedi per terra. Di rapportarvi di più anche con la conferenza dei rettori, nella quale spero abbiano tutti pari dignità. Di fare inoltre meno promesse roboanti, perché quando si parla di sistema dovete anche dimostrare di crederci veramente. E sistema significa cercare di far crescere tutti senza partire con i pregiudizi territoriali e con la penalizzazione di realtà che hanno avuto meriti acquisiti sul campo.
Ve lo dico con il cuore in mano, quella delibera è stata vissuta in maniera veramente sofferta dai territori, dai sindacati, dai lavoratori, dai docenti, dai rettori. Pensateci bene!


Interrogazione n. 509
del Consigliere Binci
“Ricevimento organizzato dalla Regione Marche a Roma per la promozione dei prodotti tipici trasmesso nella puntata di “Presa diretta” del 16.10.2011”

Interrogazione n. 510
del Consigliere Eusebi
“Evento le Marche in vetrina del 13 luglio 2011”

(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l’interrogazione n. 509 del Consigliere Binci e l’interrogazione n. 510 del Consigliere Eusebi, abbinate. Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Guarna Moroder.

Serenella GUARNA MORODER. Con dgr 648/2011 è stato approvato il Programma esecutivo annuale degli interventi di internazionalizzazione e di promozione nei settori di competenza regionale per l'anno 2011, che prevede, tra l'altro, la possibilità di realizzare attività complementari e connesse agli interventi previsti dal programma stesso.
Nel rispetto di quanto previsto dalla succitata dgr 648/2011 ed in attuazione di quanto previsto con deliberazione amministrativa n. 20/2011, con dgr n. 726 del 24 maggio 2011, è stato approvato il Piano delle attività di promozione, comunicazione, accoglienza e valorizzazione della Regione Marche in Italia ed all'estero. Ponendo in evidenza come sia di fondamentale importanza proseguire l'attività di promozione territoriale intrapresa già nel corso del 2010, al fine di consolidare l'immagine del Brand Marche in stretta continuità con gli interventi attuati nel corso dello scorso anno e puntando su messaggi forti e riconoscibili al fine di incrementare la percezione della qualità dell'offerta della Regione, con conseguente incremento dei flussi turistici in ingresso, della valorizzazione del territorio e delle eccellenze produttive regionali.
Tutta l'attività di valorizzazione regionale, quindi, è indirizzata alla presentazione delle molteplici eccellenze delle Marche, che ruotano comunque intorno all'unico fattore di coesione, ovvero il Brand Marche presentato attraverso il concept "Marche. Le scoprirai all'infinito", già utilizzato nel corso del 2010 mediante lo spot che ha avuto come protagonista Dustin Hoffman. Lo stesso concept è stato quindi sviluppato mediante la realizzazione di una nuova campagna fotografica che ha visto come testimonial ancora l'attore Dustin Hoffman e come protagonisti i "cinque sensi", fondamentali per la fruizione di tutto il territorio regionale.
La stessa dgr 726/2011 prevedeva, quindi, all'asse A (Governance delle attività di comunicazione, Azione A1), la realizzazione di due eventi di particolare rilevanza, da attuare al fine di lanciare la nuova campagna di comunicazione sia in ambito nazionale che in ambito internazionale, uno da realizzare a Milano, alla presenza di giornalisti americani ed italiani, nel mese di giugno 2011, l'altro a Roma, alla presenza della stampa nazionale, nel mese di luglio 2011.
In particolare, per quanto riguarda l'evento romano, si è proceduto alla verifica di tutti gli eventi che si sarebbero tenuti nella capitale nel periodo prescelto e che potessero garantire una adeguata rilevanza alla presentazione della campagna "Marche. Le Scoprirai all'infinito", in una cornice che fosse particolarmente adatta al lustro che la Regione Marche intende dare a questo evento.
Tra le iniziative di inizio estate un ruolo di sicuro rilievo è ricoperto dall'evento ideato e progettato da Confcommercio - Imprese per I'Italia - Provincia di Ancona e da CIA-Confederazione italiana agricoltori delle Marche, che, per quanto riguarda ogni aspetto puramente tecnico e organizzativo, si sono avvalse dei supporto di CAT Sri - Centro Assistenza Tecnica Imprese Commerciali di Ancona, Società della Confcommercio della Provincia di Ancona.
L'evento, denominato "Le Marche in Vetrina", da diversi anni è organizzato dalla società di servizi gestita da Miro Riga, che si svolge nella prestigiosa location di Casina di Macchia Madama, con il sostegno finanziario della Regione Marche.
La Regione ha pertanto preso atto della proposta, pervenuta dalla Confcommercio e dalla CIA, di compartecipazione alle spese di realizzazione dell'evento.
La Regione ha nel contempo chiesto che lo stesso fosse adeguato sia alle esigenze di comunicazione che di valorizzazione delle eccellenze marchigiane, al fine di dare spazio e visibilità alle grandi risorse del territorio marchigiano, partendo dal turismo e passando per la cultura, l'enogastronomia la moda e le eccellenze della produzione manifatturiera, alla presenza di un pubblico selezionato rappresentativo sia del mondo politico istituzionale che del mondo economico nazionale, culturale e diplomatico.
In particolare, dopo la presentazione alla stampa a Milano il 7 giugno della nuova campagna pubblicitaria con protagonista Dustin Hoffman ritratto da Bryan Adams, risultava strategico realizzare il concept comunicativo della serata in linea con la suddetta campagna per rafforzare l'immagine complessiva delle Marche. La serata, pertanto, in accordo con gli organizzatori e gli enti promotori, ha rappresentato un'occasione per proporre nella capitale le eccellenze delle Marche e l'invito a visitare la regione grazie alla proiezione del video di Dustin Hoffman "Marche le scoprirai all'infinito", alla personalizzazione della regia della serata, dove più volte sono state proiettate in modo mirato le immagini della nuova campagna. Erano presenti rappresentanti della stampa e della TV nazionali e alcuni fra i massimi dirigenti del Dipartimento per il turismo.
Il programma è consistito in una serata di gala tutta dedicata alle Marche, attraverso una narrazione delle bellezze del territorio ha visto la presentazione delle eccellenze manifatturiere ed enogastronomiche, culminante nella sfilata di moda con le migliori griffe marchigiane di abbigliamento uomo-donna, calzature, accessori e gioielli prodotti esclusivamente nelle Marche.
La partecipazione della Regione Marche ad un evento già programmato e rispondente alle attività promozionali, programmate in seno alle già citate dgr 648/2011 e 726/2011, è risultata sicuramente più vantaggiosa, riguardo alle risorse impiegate, rispetto all'organizzazione di un evento ex novo.
Il concorso alle spese è stato di complessivi euro 70 mila, più IVA, di cui euro 30 mila a carico del capitolo 20821102 e euro 40 mila a carico del capitolo 31607101.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Questa interrogazione l’ho presentata non per puntare sul gossip, ma perché in un servizio che ho visto del programma Presadiretta ho colto un concept comunicativo nettamente opposto a quello che si dovrebbe raggiungere con soldi pubblici.
È stato giustamente detto che è all'interno di un programma di promozione dei prodotti tipici per lanciare il brand Marche, pero io penso che con quella presentazione nel servizio del programma Presadiretta il brand delle Marche sia stato un cattivo brand, lì è semplicemente emersa una serata tra vip, oltretutto presentata come fossero presenti solo nani e ballerine, fuori dunque dallo stile molto concreto della regione Marche.
Negli interventi di promozione e internazionalizzazione ci sono certamente le campagne di comunicazione, che vanno fatte con la stampa, però ritengo che una simile iniziativa abbia danneggiato in generale il brand Marche, vanificando quindi tutto lo sforzo fatto con le campagne promozionali di comunicazione.
Peraltro noi non facciamo molto al di fuori della nostra regione, se non all'interno di eventi fieristici, per lavorare con la stampa nazionale e internazionale abbiamo non più di uno o due possibilità, e quest’ultima l'abbiamo sbagliata.
Dunque è questa la preoccupazione che ha mosso la mia interrogazione.
Avrei quindi voluto che l'Assessore avesse definito la posizione della Regione Marche rispetto ad eventi di questo tipo e se si ripeteranno. Perché mi sembra evidente che dal punto di vista comunicativo questo tipo di eventi non sono gestibili dalla nostra Regione. Bisognerà invece fare in modo che la partecipazione sia per eventi più sobri e che quindi si utilizzino meglio le risorse che provengono dalla tassazione generale.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Eusebi.

Paolo EUSEBI. Collega Binci, ritengo che l'Assessore ci abbia risposto. Ci ha detto che è importante proseguire nell'opera di promozione e che questa manifestazione è risultata vantaggiosa rispetto ad un'iniziativa ex novo. Quindi ha risposto! Ha detto che questa è la strada che si intende perseguire.
“Non sapendo come spendere le tasse scucite ai suoi abitanti la Regione Marche pensa bene di sponsorizzare un gran banchetto per la società dei magnaccioni”, e non è il solito volgare e irrispettoso Eusebi che parla, bensì il titolo che abbiamo visto in quella trasmissione di Persadiretta dal blog Dagospia, “Un'abbuffata all'insegna dei prodotti tipici pasta: formaggi, vini e cozze!”. Tra l'altro commettendo un errore gravissimo. Perché? Perchè se c'erano le cozze bisognerebbe allora cacciare qualche funzionario della Regione Marche, se invece si sono sbagliati a non promuovere il mosciolo di Portonovo, va bene, è un peccato veniale, invitiamo l'Assessorato e quant'altri a fare in modo che quando si parla di cose serie, come appunto il mosciolo di Portonovo, ecco, che questo venga ribadito. Ma questo è un piccolissimo inciso.
Abbiamo scoperto, sperando che sia vero, che questo grosso danno all'immagine delle Marche è costato 70 mila euro ai contribuenti marchigiani, e adesso dalla risposta dell'Assessore scopriamo che questa è la strada che si intende perseguire, perché, si dice, è importante proseguire nell'opera di promozione ecc. ecc..
Ecco, io penso che chi ha scritto questa cosa abbia visto un altro film! Quanta differenza c'è tra il garbo e l'eleganza dello spot di Dustin Hoffman e questa porcheria a cui hanno partecipato veramente nani e ballerine, come diceva il Consigliere Binci!
Altri titoli di quel servizio: “Una spruzzata di nucleare sulle cozze ci sta bene: ed ecco a voi testa di chicco”; “Oh di sorpresa nel rivedere, dal vivo, Jimmy Fontana, più tintone di Berlusconi”; Il più assediato della serata di gala? Il mitologico e romanissimo Minzolini - persona qualificante per l'immagine delle Marche! - (latitante il più celebre marchigiano che abbiamo davanti alla porta: Della Valle – mica è scemo, a queste cose non ci va certo! –“.
Sono pertanto completamente insoddisfatto della risposta dell'Assessore, sono completamente insoddisfatto dell'operato di quel servizio, che invito a vigilare, affinchè cose di questo tipo non abbiano più a ripetersi.


Interrogazione n. 437
del Consigliere D'Anna
“Presunti terreni su cui si dice di voler edificare l'Ospedale Unico”

Interrogazione n. 443
del Consigliere Latini
“Provincia di Pesaro Urbino Ospedale unico a Fosso Sejore”

Interrogazione n 461
del Consigliere D'Anna
“Individuazione di un'area per la costruzione dell'Ospedale unico in provincia di Pesaro Urbino”

(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l’interrogazione n. 437 del Consigliere D’Anna, l’interrogazione n. 443 del Consigliere Latini, l’interrogazione n. 461 del Consigliere D’Anna, abbinate. Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Ovviamente le tre interrogazioni si intrecciano. Voglio qui ripercorrere il percorso che abbiamo fatto, partendo dalla riposta al collega Latini, ma poi andrò anche ai quesiti posti dal Consigliere D'Anna.
Abbiamo seguito qui, come da qualunque altra parte, le stesse modalità e gli stessi percorsi tecnici per arrivare all'individuazione del terreno su cui collocare la struttura del nuovo ospedale tra Pesaro e Fano.
Il 10 febbraio 2011, nel momento in cui avevamo indicato questo possibile progetto, sul quale eravamo in fase avanzata, all'integrazione nell'azienda unica ecc. ecc., il Comune di Mombaroccio invia al Presidente della Regione la proposta di localizzazione su quel comune, mettendo a disposizione un pezzo del suo territorio.
Con nota successiva del 25 maggio 2011 la Provincia di Pesaro-Urbino, a firma del suo Presidente, trasmette a questa Regione un'analisi comparativa tra tutti i siti che lì erano stati consegnati; è del tutto evidente che la Provincia deve inserire nel proprio PTC l'area di competenza su cui inserire il progetto.
Nella relazione venivano presi in considerazione sei siti che i Comuni avevano trasmesso, di cui quattro nel comune di Pesaro, tra cui Fosso Sejore, Muraglia, Montelabbate, Case Bruciate, uno nel Comune di Mombaroccio ed uno a Fano che aveva proposto una sua località, Chiaruccia, fuori da Fosso Sejore.
Nella stessa relazione veniva detto che le proposte sono state avanzate dal Comune di Mombaroccio, dal Comune di Pesaro e dal Comune di Fano.
Inoltre si chiariva che i Sindaci dei comuni di Barchi, Cartoceto, Fano, Fossombrone, Fratterosa, Frontone, Isola del Piano, Mombaroccio, Mondavio, Montefelciono, Montemaggiore al Metauro, Monte Porzio, Orciano di Pesaro, Pergola, 'Piagge, Saltara, San Costanzo, San Giorgio di Pesaro, San Lorenzo in Campo, Sant'Ippolito, Serra Sant'Abbondio e Serrungherina, cioè tutti quei Comuni che fanno parte della Conferenza di Area vasta, hanno sottoscritto un protocollo di intesa che propone l'ubicazione della nuova struttura nell'area proposta dal Comune di Mombaroccio. Questa era una scelta che non aveva un presupposto tecnico, però aveva questo sostegno dei Comuni.
Con delibera n. 930 del 27 giugno 2011 la Giunta affida ad un comitato di indirizzo, composto dall'Assessore regionale, dal Direttore del Dipartimento per la salute, dal Direttore dell'ente del Servizio sanitario regionale competente, dal Dirigente attività normativa e legali delle Regione e dal Dirigente P.F. edilizia sanitaria ed ospedaliera dell'Azienda sanitaria regionale, il compito di redigere il terzo piano stralcio degli investimenti di edilizia sanitaria ai sensi dell'art. 20 della legge n. 67/88.
Inoltre la Giunta delibera di individuare i siti ove realizzare le nuove strutture ospedaliere (in quanto di propria competenza), sentiti il Comitato di indirizzo e gli enti locali interessati, e di individuare gli interventi a diretta realizzazione regionale.
In data 1° luglio il sottoscritto ha riunito il Comitato di indirizzo che, sentita la relazione del dott. Ruta in merito al nuovo ospedale dell'Azienda ospedaliera Marche Nord, data l'entità e la natura della realizzazione, evidenzia la necessità che l'intervento sia svolto dalla stessa Amministrazione regionale.
A questo fine, come per la realizzazione dei precedenti ospedali, viene nominato un gruppo tecnico per la fase iniziale di individuazione dell'area ove ubicare il nuovo complesso sulle proposte pervenute dai Sindaci del comprensorio.
Con nota del 4 luglio 2011 il sottoscritto chiede ai Comuni di Pesaro e Fano di avanzare le loro proposte dei siti individuati.
II Comune di Fano risponde alla richiesta con nota pervenuta in Regione il 14 luglio 2011, dove individua il sito ubicato nel Comune di Mombaroccio, oggetto del protocollo d'intesa tra i sindaci, e il sito in zona Chiaruccia indicata dal Comune di Fano, e a margine dichiara fattibile l'individuazione nella zona di Fosso Sejore nel Comune di Fano.
Ecco, perché abbiamo fatto questo? Per la semplice ragione che nell'elaborazione fatta dalla Provincia, per una serie di ragioni prettamente tecniche collegate a contenuti della viabilità, ecc., si indicava Fosso Sejore come l'area sulla quale era più facile ubicare questa struttura.
E a proposito di questo, visto che su Fosso Sejore avevamo solo la parte Pesaro, abbiamo chiesto noi a Fano di allargare anche la parte Fano, perché questo allargava lo spettro delle possibilità che avevamo davanti. Non voleva dire che doveva essere collocata là, ma semplicemente per avere una panoramica più vasta.
Questo è quello che abbiamo fatto.
Il Comune di Pesaro risponde alla richiesta individuando i quattro siti che vi dicevo prima e specificava che nella proposta di Fosso Sejore era anch'essa favorevole all'allargamento del perimetro, coinvolgendo anche le aree ricadenti nel comprensorio di Fano, per le ragioni appunto che ho elencato.
II Comune di Fano, su richiesta informale della Regione, integra in data 26 settembre 2011 la documentazione già inviata per i siti di Chiaruccia e Fosso Sejore.
II gruppo di lavoro regionale in data 8 agosto 2011 ha consegnato la relazione tecnica contenete l'elencazione dei siti ritenuti potenzialmente idonei per la realizzazione del nuovo complesso ospedaliero.
II 17 novembre 2011 il Comitato di indirizzo ha valutato la relazione redatta dal gruppo di lavoro ed ha deciso, prima di proporre di proporre alla Giunta l'individuazione del sito, di coinvolgere, come abbiamo fatto in ogni luogo, le Amministrazioni comunali locali e la Provincia di Pesaro-Urbino, convocando la Conferenza dei Sindaci per illustrare la relazione ed acquisire il relativo parere di competenza.
II 16 dicembre 2011 si è svolta presso la sala consiliare della Provincia di Pesaro-Urbino la Conferenza dei Sindaci che ha manifestato, a maggioranza degli intervenuti, il proprio parere favorevole per la realizzazione della nuova struttura sul sito di Fosso Sejore lato Pesaro. Perché nonostante fosse allargato a Fano le analisi tecniche, le determinazioni tecniche, i criteri hanno portato a scegliere, sopratutto per il fatto che è un'area più pianeggiante, l'area di fosso Sejore lato Pesaro. (…) Sì, per il parere deve andare in sede di Conferenza. La Conferenza ha quindi dato parere favorevole.
Recepito il lavoro che ha fatto la Provincia, fatte le nostre valutazioni nel gruppo tecnico, per una serie di ragioni (che sono cose visibili a tutti), indica in Fosso Sejore lato Pesaro l'ubicazione del terreno. Questo però deve avere il parere della Conferenza dei Sindaci. Sicchè l'abbiamo portato, abbiamo spiegato le ragioni. Quindi a larghissima maggioranza – c'è stato il solo Sindaco di Mombaroccio, che aveva il terreno, quindi secondo lui era meglio lì, pur accettando la discussione fatta – è stato dato parere favorevole all'indicazione di questo sito.
Quindi questo è il tragitto che è stato fatto.
Altra cosa sono le questioni sollevate dal Consigliere D'Anna.
Ci sono punti in cui si dice: a quale titolo le Fondazioni stanno trattando il terreno di Fano; se la Regione sapesse nulla; se la Regione ha partecipato alle trattative; chi ha condotto queste trattative e perché. Ebbene, noi non lo sappiamo, per la semplice ragione che non abbiamo dato né input a fare questa cosa né tanto meno abbiamo partecipato.
Inoltre, siccome si citano una serie di articoli, vorrei dire che sono stato io a dire che quella trattativa è stata, secondo me, motivata da un elemento nobile. Cioè, siccome sappiamo che la Provincia aveva indicato in Fosso Sejore l'indicazione in termini generici, prima ancora che andassimo a determinarla in maniera specifica, evidentemente le Fondazioni hanno preso contatti con il proprietario di quell'area con l'intento poi di dire: “vi metto a disposizione a titolo gratuito il terreno su cui andate…”.
Quindi da questo punto di vista presuppongo sia un intento nobile.
Sta di fatto che la trattativa, come ho avuto modo di dire anche attraverso la stampa, è del tutto intempestiva, per la semplice ragione che, a mio modo di vedere, non si va a trattare un terreno prima che questo venga indicato. La trattativa, tra l’altro, è avvenuta su un terreno che non è quello che la Commissione tecnica ha scelto, oggi, cioè, siamo andati dall’altra parte. Allora, una volta che la Giunta avrà fatto la delibera finale, si potrà andare eventualmente a trattare il terreno. Noi per parte nostra lo faremo, poi se qualcuno ci vuole regalare un terreno lo faccia. E' chiaro però – e qui c’è l'altra domanda posta dal Consigliere D'Anna – che quel terreno sarà intestato a noi come Servizio sanitario regionale - non può essere che qualcuno vada a costruire sul terreno di qualcun altro, ammesso che vogliano fare questo -.
Questo è dunque il percorso che abbiamo fatto. E siccome è lo stesso percorso che abbiamo fatto da altre parti arriveremo a concludere...(...) No, la delibera non c'è ancora. Deve esserci il verbale della Conferenza dei Sindaci con tutti i pareri e il confronto che c'è stato, ma si stanno ancora sbobinando gli interventi appunto per preparare il verbale. Quindi l'atto verrà fatto quando ci sarà tutto questo.
Altra cosa, invece, è il ragionamento sul finanziamento futuro, voi sapete quali sono le questioni.
Questa è la storia. Ripeto, voglio essere chiaro, non c'è stata da parte nostra né indicazione né partecipazione a nessuna trattativa di alcun genere, per la semplice ragione che non possiamo fare, e che non avremmo avallato né avremmo fatto né abbiamo mai fatto trattative su terreni che non abbiamo ancora scelto. La trattativa partirà nel momento in cui ci sarà l'atto amministrativo definitivo per arrivare alla scelta finale.

Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Latini.

Dino LATINI. Ringrazio l’Assessore per aver puntualizzato con questa sua risposta le tematiche evidenziate nella mia interrogazione n. 443.
Voglio segnalare, come è evidente dalle notizie di stampa e soprattutto dall’attività compiuta per questo specifico obiettivo di natura amministrativa-sanitaria, che l’attenzione è alta, sia a livello degli enti locali interessati e dell’Area vasta, sia per quanto riguarda l’impegno da parte della Giunta regionale, in particolar modo dell’Assessorato alla sanità, sia a livello dei movimenti e dei partiti politici interessati.
La finalità della mia interrogazione, su cui puntualmente l’Assessore ha dato risposta, tiene conto proprio di un metodo adottato a partire dal 2007 da parte della Giunta regionale. Metodo che credo vada riconfermato in tutte le sue finalità e in tutte le sue esplicazioni. Quindi ivi compreso ciò che a me interessa, ovvero l’applicazione dei criteri di efficienza, efficacia, economicità e trasparenza dell’azione amministrativa, in funzione di un’opera che è molto, molto importante, un’opera che è davvero straordinaria nel campo della realizzazione dei nosocomi. E’ un’opera, infatti, che va a chiudere un percorso di unione, così fortemente contrastato nella prima fase fra Fano e Pesaro, e la scelta di un'unica struttura, di una razionalizzazione, nell’ambito delle cose attuali e di quelle future, che deve avere la certezza, quanto meno sul piano della procedura, che ciò si realizzi.
Detto questo e detto anche del forte impatto polemico che continua ad esserci su una scelta, come sempre succede in casi come questi, voglio ringraziare l’Assessore per il ribadire l’impegno nell’applicazione di una procedura che dovrebbe essere, come posso dire, fatta non solo ad arte ma resa regolamentare. Affinchè in futuro gli altri interventi che potranno interessare il territorio della regione Marche, dall’azienda Marche sud a quanti altri, alle ipotesi di nuovi ospedali anche nel maceratese, possano tener conto di questi precedenti, che non sono più soltanto propedeutici ma effettivamente di natura normativa seppure secondaria.
Che cosa però preoccupa? Preoccupano i rischi e i pericoli insiti nella procedura stessa, evidenziati proprio dal gruppo tecnico. Ossia, non è tanto la scelta del terreno e le valutazioni di natura acquisitiva, cioè se intempestiva o meno la trattativa, quanto i paletti relativi agli aspetti urbanistici della valutazione di impatto ambientale, della valutazione della complessità dell’opera nel nuovo piano territoriale di coordinamento della provincia interessata. Sono aspetti e paletti che il gruppo tecnico ha evidenziato e che certamente hanno un valore non dico di pari grado ma comunque simile alla scelta dell’idoneità in sé del terreno.
Per cui la riflessione che pongo è del tutto positiva, ma va adeguata, tenendo conto, come diceva l’Assessore, che ancora non si è definita la delibera nel suo complesso. Vanno valutate con molta attenzione quelle che sono le necessità delle verifiche di natura ambientale e strategica e di impatto ambientale. Compreso l’aspetto delle scelte complessive del nuovo piano territoriale di coordinamento. Credo che su questo ci sia il rischio di intoppi preordinati da chi non vuole quella scelta di Fosso Sejore, come pure, oggettivamente, esigenze di rispetto della legittimità degli atti amministrativi che potrebbero procurare in futuro difficoltà e quindi rendere il percorso molto più lungo, simile a quello che purtroppo è una consuetudine, chiamata incompiuta, che nessuno di noi vuole e nessuno di noi agogna possa avvenire.
Quindi la chiarezza del gruppo di lavoro deve essere completa. A mio avviso un ritorno su quelle valutazioni è necessario per fugare i dubbi di risposta ad eventuali azioni giudiziarie amministrative che potrebbero puntare proprio su questi singoli aspetti.


Interrogazione n. 495
del Consigliere Eusebi
“Richiesta chiarimenti circa i titoli posseduti dalla dott.ssa Capalbo Maria recentemente nominata responsabile Area vasta di Pesaro”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l’interrogazione n. 495 del Consigliere Eusebi. Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Il Consigliere Eusebi, in seguito alle nomine dei Direttori e in modo particolare della nomina della dott.ssa Capalbo Maria come Direttrice dell'Area Vasta 1 di Pesaro Urbino, ha interrogato il Presidente delle Giunta regionale per conoscere se i requisiti richiesti dalla legislazione vigente per accedere all'incarico di Direttore di Struttura Complessa Medica, e quindi propedeutici alla nomina stessa, erano all'epoca del concorso posseduti dalla dottoressa in oggetto. Inoltre per conoscere se è vero che tutti gli atti relativi alla vicenda sono stati oggetto di prelievo dall'autorità giudiziaria nel mese di maggio u.s. presso la Zona territoriale di Fano.
In merito si risponde con la relazione inviata dalla Direzione dell'ASUR con nota prot. n. 25162 dell’1 dicembre 2011.
Per quanto riguarda i titoli posseduti dalla dott.ssa Capalbo Maria al momento della partecipazione al concorso indetto per la struttura complessa di Direzione Medica di Presidio Ospedaliero, il Direttore generale dr. Piero Ciccarelli rappresenta quanto segue.
Premesso che è sufficiente leggere il curriculum vitae ed esaminare i titoli agli atti della Regione, presentati per concorrere all'iscrizione nell'elenco degli idonei a ricoprire gli incarichi di Direttore Generale/Zona/Area Vasta, per rendersi conto della sussistenza dei requisiti richiesti, ulteriori dettagli si possono ricavare dal Certificato di servizio datato 20 maggio 2008 prot. 334/8/08 (che si può allegare).
La dott.ssa Capalbo fu assunta in ruolo a tempo indeterminato in seguito a pubblico concorso per esami e titoli presso la AUSL di Reggio Emilia nel maggio del 2000, con la qualifica di Dirigente Medico di Direzione Medica di Presidio Ospedaliero, ed ivi restava in ruolo sino a luglio del 2002.
A luglio 2002, in seguito a sua richiesta di mobilità extraregionale in uscita, fu trasferita con la stessa disciplina e continuità di anzianità di servizio, presso l'ex ASL di Fano (poi ASUR ZT3) con la qualifica di Dirigente Medico di Direzione Medica di Presidio Ospedaliero.
Come risulta dal citato Certificato di servizio, la stessa professionista "... ha prestato i seguenti servizi alle dipendenze di questa Zona Territoriale n. 3 ... dall’1 luglio 2002 al 31 luglio 2007 a tempo indeterminato con rapporto di lavoro esclusivo Dirigente Medico Direzione Medica di Presidio Ospedaliero... ".
Successivamente, la stessa Zona Territoriale 3 di Fano conferiva alla dott.ssa Capalbo incarico dall’1 agosto 2007 al 31 gennaio 2009, ai sensi dell'art. 15 septies, comma 1, d.lgs. 502/92 e art. 62, comma 5, del CCNL 8 giugno 2000 area medica (determina del Direttore di zona n. 560 del 25 luglio 2007) di Coordinatore delle attività di Direzione Medica del Presidio Ospedaliero Unico della Zona Territoriale 3 di Fano e della Programmazione Sanitaria Zonale.
Ciò è sufficiente a fugare ogni dubbio in merito alla sussistenza dei requisiti richiesti dalla legislazione vigente per accedere all'incarico di Direttore di Struttura Complessa Medica all'epoca del concorso.
Come si legge nel decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, così come modificato ed integrato dal decreto legislativo 7 dicembre 1993, n. 517 e dal decreto legislativo 19 giugno 1999, n. 229, nonché nel decreto del Presidente della Repubblica 10 dicembre 1997, n. 484 e nella legge regionale Marche n. 15 del 6 novembre 2007, come modificata dalla legge regionale Marche n. 19 del 27 dicembre 2007, i requisiti specifici richiesti per partecipare all'Avviso pubblico, per titoli e colloquio, per il conferimento di un incarico quinquennale di struttura complessa di Direttore Medico di Direzione Medica di Presidio Ospedaliero sono "... anzianità di servizio di sette anni, di cui cinque nella disciplina o disciplina equipollente e specializzazione nella disciplina o in una disciplina equipollente... ".
Il requisito specifico per partecipare alla procedura concorsuale era, quindi, già soddisfatto molto prima della chiusura dei termini concorsuali afferenti il bando del 2008: da maggio 2000 al 20 maggio 2008, la dott.ssa Capalbo aveva, infatti, maturato una anzianità di servizio continuativa di ben 8 anni e 19 giorni nella stessa disciplina, ovvero Dirigente Medico di Direzione Medica di Presidio Ospedaliero.
Pertanto risulta errato quanto ipotizzato nell'interrogazione, circa il fatto che la dott.ssa Maria Capalbo, alla data del giugno 2008, scadenza del bando per la presentazione delle domande concorsuali avesse presentato un certificato di servizio in cui dichiarava cinque anni di attività presso la direzione medica ospedaliera.
Come risulta dagli atti concorsuali, il Certificato di servizio più volte citato, redatto dal Pubblico Ufficiale responsabile dell'Ufficio personale della ZT 3 di Fano, e non certo dalla stessa concorrente, attestava che la dott.ssa Maria Capalbo, come già sopra riportato, "...ha prestato i seguenti servizi alle dipendenze di questa Zona Territoriale n. 3 ... dall’1 luglio 2002 al 31 luglio 2007 a tempo indeterminato con rapporto di lavoro esclusivo Dirigente Medico Direzione Medica di Presidio Ospedaliero... ".
Questa anzianità di servizio, di più di cinque anni, unita all'anzianità di più di due anni maturata in Emilia Romagna e all'anzianità di un anno maturata, fino alla data del bando di concorso, in seguito al conferimento di incarico dall’1 agosto 2007 al 31 gennaio 2009, ai sensi dell'art. 15 septies, comma 1, d.lgs. 502/92 e art. 62, comma 5, del CCNL 8 giugno 2000 area medica soddisfa ampiamente quella richiesta dalla normativa di legge.
In conclusione, al momento della presentazione della domanda di concorso la dott.ssa Maria Capalbo aveva maturato una anzianità di servizio continuativa di 8 anni e 19 giorni nella stessa disciplina ovvero Dirigente Medico di Direzione Medica di Presidio Ospedaliero.
Del resto, la stessa dott.ssa Capalbo ha partecipato a procedure selettive, sempre per il conferimento di incarico quinquennale di Struttura Complessa, Direzione Medica di Presidio Ospedaliero, presso altre Pubbliche Amministrazioni ottenendo l'ammissione senza alcuna riserva; tra le altre basta citare la procedura concorsuale indetta dall'Azienda Ospedaliera San Salvatore nel febbraio del 2008, addirittura antecedente quella indetta dalla ZT 3 di Fano, nella quale la stessa è stata inclusa nella rosa dei candidati idonei all'incarico medesimo come si può leggere nella nota prot. 6735 del 15 aprile 2008 (che si allega).
Si precisa, inoltre, che al riguardo non risultano, ad oggi, rilievi da parte dell'Autorità Giudiziaria sia essa penale o amministrativa.
Infine, è assolutamente cristallino che la dott.ssa Capalbo aveva ed ha tuttora tutti i titoli necessari per ricoprire, come ricorda il Consigliere, gli "... importanti incarichi successivamente attribuiti... ".
Infatti, la nomina dei Direttori siano essi di Zona, ai sensi della l.r. 13/2003, ovvero di Area Vasta ai sensi della l.r. 17/2011, avviene ai sensi dell'art. 4 comma 6 delle predette leggi regionali, individuando i soggetti deputati ad essere nominati all'interno di un elenco approvato dalla Giunta regionale in seguito ad una procedura selettiva che ha quale criterio base la sussistenza dei requisiti di cui all'articolo 3 bis del d.lgs. 502/1992.
Le domande pervenute sono esaminate da una apposita commissione di esperti, istituita con delibera di Giunta regionale, che in seguito all'esame dei curricula e dei titoli posseduti dagli istanti verifica la sussistenza dei requisiti richiesti dalla legge per l'iscrizione nell'elenco degli idonei e propone l'elenco degli idonei alla Giunta regionale, per la successiva approvazione mediante delibera di Giunta regionale.
I requisiti richiesti dalla l.r. 13/2003 e smi che per la materia specifica si rifà al d.lgs. 502/1992, comma 3 dell'art. 3 bis sono i seguenti: "gli aspiranti devono essere in possesso dei seguenti requisiti: a) diploma di Laurea; b) esperienza almeno quinquennale di Direzione Tecnica o Amministrativa in enti, aziende, strutture pubbliche o private in posizione dirigenziale con autonomia gestionale e diretta responsabilità delle risorse umane, tecniche o finanziarie, svolte nei dieci anni precedenti alla pubblicazione dell'avviso... ".
La dott.ssa Maria Capalbo, proprio seguendo il predetto iter è stata inserita, in seguito all'esame dei titoli da parte della Commissione istituita dalla Giunta regionale, nell'elenco degli idonei approvata con d.g.r.m. n. 2160 del 21 dicembre 2009 ed è stata riconfermata in quella approvata con d.g.r.m. n. 76 del 24 gennaio 2011.
Pertanto sussiste la piena legittimità del Direttore Generale dell'ASUR a nominare la predetta dott.ssa Maria Capalbo prima quale Direttore di Zona e oggi, come avvenuto, alla Direzione di Area Vasta.
Si spera pertanto di aver fornito una risposta esaustiva alle osservazioni sollevate dal Consigliere Eusebi con la sua interrogazione

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Eusebi.

Paolo EUSEBI. Ringrazio l’Assessore Mezzolani per la risposta, però al momento non sono in grado di dire se sono soddisfatto, perché, come l’Assessore può ben immaginare, non sono in grado di poterla capire immediatamente, ho bisogno di studiarmela.
In ogni caso se l’Assessore è convinto che quello che dice il dott. Ciccarelli sia la verità io sono felicissimo che la cosa si sia chiarita. Seppure avrei preferito, e questo lo dico timidamente e da ignorante, che la risposta venisse dalla Regione, dall’Assessorato o dal Dipartimento.
Comunque ringrazio l’Assessore, studieremo le carte, se poi le conclusioni sono queste saremo veramente felicissimi di prenderne atto.


Sull’ordine dei lavori e sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha chiesto la parola, sull’ordine dei lavori, il Vicepresidente Petrini.

Paolo PETRINI. Presidente, chiedo il rinvio della proposta di legge n. 156, perché non abbiamo più termini così pressanti per la scadenza, mentre abbiamo la necessità di coordinarci in relazione alla necessità di riforma delle Comunità montane e delle Province.

PRESIDENTE. Mi scusi, Vicepresidente, quindi è un rinvio in Commissione per un ulteriore chiarimento e valutazione. Giusto?

Paolo PETRINI. Sì.

PRESIDENTE. D’accordo.
Ha chiesto la parola, sull’ordine del giorno, il Consigliere Latini.

Dino LATINI. Chiedo l’iscrizione d’urgenza, una volta terminato lo svolgimento delle interrogazioni e dell’interpellanza, della proposta di legge n. 169 concernente “Modifiche della l.r. 31 ottobre 2011, n. 20”, a seguito delle eccezioni di incostituzionalità sollevate dal Governo nei confronti di alcune parti dell’Assestamento, in particolare riguardo il fondo per le retribuzioni di risultato del personale sia della Giunta che dell’Assemblea legislativa.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l’iscrizione d’urgenza della proposta di legge n. 169, che eventualmente tratteremo dopo l’interpellanza. Faccio presente che in questo caso c’è la necessità del voto favorevole dei due terzi dei presenti.

(L’Assemblea legislativa approva)

Pongo ora in votazione la proposta di rinvio in Commissione, formulata dal Vicepresidente Petrini, della proposta di legge n. 156.

(L’Assemblea legislativa approva)


Interpellanza n. 27
del Consigliere Marangoni
“Attività messe in atto dalla Regione Marche per prevenire i rischi da dissesto idrogeologico del territorio regionale”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l’interpellanza n. 27 del Consigliere Marangoni. Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Donati.

Sandro DONATI. Con la legge regionale 25 maggio 1999, n. 13, la Regione, recependo la normativa statale (legge 183/89), ha disciplinato la difesa del suolo ed ha istituito l'Autorità di bacino proprio per svolgere il ruolo e le funzioni richiamate nell'interpellanza; con legge regionale 18 maggio 1999, n. 10 la Regione aveva altresì definito I'insieme delle funzioni di competenza regionale da conferire agli enti locali, tra cui quelle in materia di difesa del suolo che dal 2 aprile 2002 sono state effettivamente esercitate da Province, Comuni e Comunità Montane.
I piani stralcio di bacino per l'Assetto Idrogeologico (PAI), approvati con specifici atti (d.p.c.m. e delibere amm.ve dell’Assemblea legislativa reigonale) per ciascuna delle quattro Autorità di bacino presenti nelle Marche (Nazionale del Tevere, Interregionali del Tronto e del Marecchia - Conca, regionale), sono lo strumento mediante il quale sono programmati gli interventi diretti alla conservazione, difesa e valorizzazione del suolo. I piani individuano le aree a rischio idrogeologico (versanti in dissesto, fasce a rischio idraulico, aree a rischio valanga) presenti nel territorio regionale ed il fabbisogno stimato per tali interventi, molto maggiore delle disponibilità reali.
Fin dalla fase di predisposizione dei PAI è stata prevista l'informatizzazione dei dati attraverso un sistema informativo territoriale, in genere consultabile anche tramite il sito internet delle Autorità di bacino. L'Autorità di bacino regionale ha provveduto alla costituzione di un sistema informatico di gestione relazionale del data base, acquisibile in formato vettoriale e talvolta utilizzato da liberi professionisti incaricati dalle amministrazioni pubbliche.
Successivamente all'entrata in vigore dei PAI, che contengono normative, indirizzi e linee guida per la pianificazione di livello locale, con strumenti normativi generali, sono stati definiti ed approvati (ancorché non in tutte le realtà amministrative) i piani di area vasta (PTC) e i piani locali (PRG in adeguamento) in linea con i Piani PAI.
Tuttavia, per le medesime ragioni evidenziate dal Consigliere Marangoni in ordine alle più recenti manifestazioni atmosferiche e ad esito dell'intenso e talvolta disordinato sviluppo edilizio, si è resa necessaria l'introduzione di ulteriori norme in materia urbanistica e di gestione dei corsi d'acqua:
- la recente approvazione della legge regionale (n. 22/2011) sul governo del territorio contiene precise indicazioni di principio (da dettagliare con il regolamento in corso di redazione) per la mitigazione dei rischi idrogeologici indotti sul territorio dall'edificazione;¬
- la proposta di legge della Giunta relativa alla gestione dei corsi d'acqua (PdL 90/2011) è ancora in discussione presso la quarta Commissione.
Tali iniziative di carattere regionale dovranno comunque essere coordinate all'interno delle azioni da poco avviate dalle Autorità di distretto idrografico in cui le Marche sono ricomprese (Autorità dell'Appennino Centrale e Autorità dell'Appennino Settentrionale) ai sensi del decreto ambientale 152/2006.
A tali Autorità (che stanno progressivamente sostituendo le previgenti Autorità di bacino, non più finanziate dal 2003) è affidato da norme statali il compito di redazione dei Piani di distretto attuativi delle direttive comunitarie 2000/60 (gestione delle risorse idriche) e 2007/60 (Direttiva alluvioni), cui la Regione parteciperà sotto il coordinamento delle medesime Autorità di Distretto.
In tale prospettiva, le norme di attuazione dei PAI saranno assorbite dal Piano di distretto attuativo della Direttiva alluvioni; tuttavia sono ancora in vigore le norme dei PAI a suo tempo approvati.
Tra questi, alcuni istituti normativi consentono che enti locali e soggetti privati possano presentare istanza, corredata da documentazione tecnica, per l'inserimento, la modifica parziale o l'eliminazione delle aree a rischio idrogeologico nei seguenti casi: realizzazione di interventi di messa in sicurezza delle aree a rischio; approfondimento del quadro conoscitivo della pericolosità delle aree a rischio; verificarsi di eventi naturali o nuovi dissesti.
È quindi consentito dalle norme dei PAI, approvate dall’Assemblea legislativa regionale, l'avvio di un procedimento di modifica delle singole perimetrazioni; per altro, si deve evidenziare che non solo le istanze non sono automaticamente accolte, ma che le approfondite istruttorie attivate consentono talvolta di correggere gli errori dichiaratamente considerati possibili all'epoca della predisposizione dei Piani, redatti in tempi assolutamente brevissimi dopo il decreto Soverato del 2000.
Infine, si rappresenta che la normativa regionale sulla difesa del suolo prevede già la possibilità che le funzioni di studio e di progettazione attinenti alla redazione dei piani di bacino di rilievo regionale possono essere affidate all'Arpam, all'Assam ed eventualmente ad istituzioni universitarie, liberi professionisti ed organizzazioni tecnico-professionali specializzate (art. 10, comma 9); tuttavia, come brevemente cennato sopra, le Autorità di bacino non sono più finanziate dallo Stato dal 2003, e le più recenti disposizioni statali e regionali sul contenimento della spesa non lasciano presagire la disponibilità di risorse da utilizzare per queste finalità.
Analoghe considerazioni devono essere espresse per quanto riguarda la disponibilità di personale interno presso le Province e i Comuni, preposti alle attività di controllo del territorio, al momento assolutamente non in grado di svolgere in modo strutturato e continuo tale fondamentale attività, in ordine alla quale si sta definendo con il Corpo forestale dello Stato un'intesa finalizzata proprio a tale controllo minuto e soprattutto costante.

Presidenza della Vicepresidente
Paola Giorgi

PRESIDENTE. Il Consigliere Marangoni rinuncia alla replica.


Proposta di legge n. 169
ad iniziativa dei Consiglieri Solazzi, Giorgi, Bugaro, Pieroni, Romagnoli
“Modifiche della l.r. 31 ottobre 2011, n. 20”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 169, poc’anzi iscritta d’urgenza, ad iniziativa dei Consiglieri Solazzi, Giorgi, Bugaro, Pieroni, Romagnoli. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Latini.

Dino LATINI. Farò una brevissima relazione tecnica. La modifica che proponiamo riguarda il comma 4 dell’articolo 26 della l.r. 20/2011 “Assestamento del bilancio 2011”.
La proposta è la seguente. Al primo periodo del comma 4 dell’articolo 26 dopo le parole: “del personale del comparto è rideterminato”, sono aggiunte le parole: "in riduzione rispetto all'importo stabilito dal comma 4 dell’articolo 12 della l.r. 16/2010,”.
Nel secondo periodo del comma 4 dell’articolo 26 dopo le parole: “del personale dirigente dell’Assemblea legislativa è rideterminato”, sono aggiunte le parole: "in riduzione rispetto all' importo stabilito dal comma 4 dell'articolo 12 della l.r. 16/2010,”.
Il presupposto di questa proposta di modifica della legge nasce dal fatto che il Governo ha impugnato presso la Corte costituzionale diverse disposizioni della legge regionale di assestamento del bilancio 2011 (l.r. 20/2011), tra le quali il comma 4 dell'articolo 26, che stabilisce l'ammontare massimo del fondo per il salario accessorio del personale del comparto e del fondo per le retribuzioni di posizione e di risultato del personale dirigenziale dell'Assemblea legislativa, sia del fondo di retribuzione nel suo complesso.
In particolare il Governo osserva che il legislatore regionale avrebbe prima aumentato tali fondi e successivamente ne avrebbe prevista una decurtazione in relazione alle cessazioni di personale ai sensi del d.l. 78/2010 convertito in legge 122/2010, con ciò perseguendo finalità e risultati elusivi della stessa normativa.
Il comma 2 bis dell'articolo 9 del d.l. 78/2010 convertito in legge 122/2010, infatti stabilisce che “A decorrere dal 1° gennaio 2011 e sino al 31 dicembre 2013 l'ammontare complessivo delle risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale, anche di livello dirigenziale di ciascuna delle amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165 non può superare il corrispondente importo dell'anno 2010 ed è, comunque, automaticamente ridotto in misura proporzionale alla riduzione del personale in servizio".
La censura mossa dal Governo in realtà è infondata. Infatti gli importi dei fondi del personale del comparto e dirigente del Consiglio, stabiliti dalla norma impugnata rispettivamente in € 1.095.543,65 e in € 364.153,20, sono inferiori a quelli stabiliti per l'anno 2010 dal comma 4, dell'art. 12, della l.r. 16/2010 (pari rispettivamente a € 1.128.444,39 e a € 395.943,11); a tali importi poi, secondo quanto previsto dalla norma regionale in questione, saranno applicate le ulteriori decurtazioni previste dal comma 2 bis dell'art. 9 del d.l. 78/ 2010 convertito in legge 122/2010, in relazione alla riduzione del personale in servizio.
Quindi vi è la fondatezza di quanto è stato indicato nell’Assestamento di bilancio 2011.
Con la presente proposta di legge si intende dunque esplicitare che gli importi fissati dalla norma impugnata sono in realtà inferiori a quelli determinati nell'anno 2010, evidenziando anche i riferimenti normativi dell'anno 2010 (comma 4 dell'articolo 12 della l.r. 16/2010), sulla base dei quali risulterà evidente l'operazione di riduzione; ciò al fine di favorire un eventuale ritiro del motivo di impugnazione da parte del Governo e la rapida erogazione degli emolumenti accessori al personale dell'Assemblea.
In sintesi si è trattato di chiarire quali sono i parametri di riferimento per l’attuazione della riduzione. Il confronto sui dati analitici relativi a questi due interventi fatti in maniera espressa consentirà al Governo di verificare la certezza e la veridicità di quanto compiuto dal Governo regionale per l’attuazione di ciò che è stabilito dal d.l. 78/2010 in materia di contenimento della spesa.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Zaffini.

Roberto ZAFFINI. E’ solo una presa d’atto quindi anche noi voteremo a favore. Seppure non fosse rilevamente apprezziamo comunque l’attenzione e il controllo che viene fatto sugli atti approvati dalle Regioni, in un momento storico così drammatico per l’economia del Paese.

PRESIDENTE. Se non ci sono richieste di intervento passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei componenti)

Proposta di legge n. 169. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)


Nomina:
Revisori del conto dell'Assemblea legislativa regionale - tre Consiglieri regionali (articolo 12 del R.I.)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la nomina di tre Consiglieri regionali quali Revisori del conto dell’Assemblea legislativa regionale. Il voto è limitato a uno.
Ricordo che i Consiglieri in carica sono Mirco Carloni, Dino Latini, Mirco Ricci, eletti nella seduta dell’11 gennaio 2011.
Prego distribuire le schede.

(segue votazione)

PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione. Votanti n. 31, schede valide n. 29, schede bianche n. 1, schede nulle n. 1. Hanno ricevuto voti: Dino Latini n. 4, Mirco Carloni n. 11, Mirco Ricci n. 14.
Dichiaro eletti i Consiglieri Mirco Ricci, Mirco Carloni, Dino Latini.


Nomina:
Commissione per la vigilanza della biblioteca dell'Assemblea legislativa regionale - tre Consiglieri regionali (articolo 13 del R.I.)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la nomina di tre Consiglieri regionali nella Commissione per la vigilanza della biblioteca dell’Assemblea legislativa regionale. Il voto è limitato a uno.
Ricordo che i Consiglieri in carica sono Gianluca Busilacchi, Maura Malaspina, Giovanni Zinni, eletti nella seduta dell’11 gennaio 2011.
Prego distribuire le schede.

(segue votazione)

PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione. Votanti n. 28, schede valide 27, schede bianche n. 1. Hanno ricevuto voti: Giancarlo D’Anna n. 2, Maura Malaspina n. 9, Gianluca Busilacchi n. 8, Giovanni Zinni n. 7, Sandro Donati n. 1.
Dichiaro eletti i Consiglieri Maura Malaspina, Gianluca Busilacchi, Giovanni Zinni.

Mozione n. 204
dei Consiglieri Ciriaci, Bugaro, Romagnoli, Massi
“Misure d'urgenza per la prevenzione, il controllo e l'eradicazione del cancro batterico dell'actinidia causato da Pseudomonas syringae actinidiae su impianti di kiwi nella regione Marche”
(Illustrazione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 204 dei Consiglieri Ciriaci, Bugaro, Romagnoli, Massi.
Ha la parola la Consigliera Ciriaci per illustrarla

Graziella CIRIACI. In modo molto sintetico. E’ infatti già stata illustrata più volte. L’Assessore sicuramente nella sua risposta saprà darci delucidazioni, in quanto il problema deve essere trattato immediatamente. Non è quindi una illustrazione né politica né tecnica ma assolutamente indispensabile.

PRESIDENTE. Nessuno chiede la parola. Pongo quindi in votazione la mozione n. 204.

(L’Assemblea legislativa approva)


Mozione n. 241
del Consigliere Zaffini
“Treni – mobilitazione”
(Illustrazione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 241 del Consigliere Zaffini, che ha la parola per illustrarla.

Roberto ZAFFINI. Molto velocemente perché il tema è conosciuto. Abbiamo tutti protestato per il taglio effettuato da Trenitalia. Oggi sul giornale ho visto che il PD ha preso una posizione ben definita. Dunque sarà una manifestazione senza bandiere, ma solo per tutelare i viaggiatori delle Marche sia dal punto di vista turistico che economico.
L’approvazione di questa mozione va nel senso di sensibilizzare anche altri Comuni per le tratte che dopo Pesaro sono state tagliate. E’ cioè un invito rivolto alla Giunta al fine di stimolare per il 26 l’estensione di questa manifestazione anche nella parte sud della regione Marche.

PRESIDENTE. Se non ci sono richieste di intervento pongo in votazione la mozione n. 241.

(L’Assemblea legislativa approva)


La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 13,00