Resoconto della seduta n.67 del 26/04/2022
Seduta n. 67 del 26 aprile 2022
La seduta inizia alle ore 10,50
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 67 del 26 aprile 2022. Do per letto il processo verbale della seduta n. 66 del 14 aprile 2022, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento Interno.
A seguito di quanto è stato deciso nella Conferenza dei Presidenti di gruppo, sottopongo alla vostra attenzione la decisione di iscrivere all’ordine del giorno la mozione n. 251.
Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Prima dell’inserimento all’ordine del giorno Presidente, lei dovrebbe indicarci, secondo il Regolamento, le ragioni dell’urgenza perché quelle sono decise dal Presidente, i motivi dell’urgenza debbono essere forniti dal Presidente. Primo, saremmo grati se prima potessimo avere la mozione, secondo, le ragioni dell’urgenza da lei applicate.
PRESIDENTE. Le ragioni dell’urgenza per l’iscrizione della mozione n. 251 sono innanzitutto nella presentazione da parte di diversi gruppi per l’evento accaduto nei giorni scorsi, precisamente tra il 24 e il 25 aprile, portato all’attenzione di tutta l’opinione pubblica nazionale, che interessa un Consigliere della Regione Marche.
L’urgenza ricade nel fatto che ai sensi dell’articolo 143 l’argomento può essere, su parere degli uffici dell’Assemblea legislativa, trattato in questa sede. Quindi le ragioni dell’urgenza sono: l’avvenimento che è una questione di interesse nazionale; la mozione è stata proposta da diversi gruppi, per cui c’è una formalizzazione, infine, il motivo che ritengo più importante per quanto riguarda l’Assemblea legislativa e per le funzioni che rappresento pro tempore, è che la mozione sia discussa nel miglior modo in modo tale che il Consigliere interessato abbia tutta la possibilità e la garanzia di poter spiegare quanto è successo e la situazione che lo interessa ai fini anche dell’appartenenza e della valutazione del ruolo che ha come Consigliere dell’Assemblea legislativa regionale.
Su questo non c’è interlocuzione, dobbiamo cercare di regolarci altrimenti diventa un confronto fra me e lei e non è possibile.
Spiegate le ragioni, credo, proprio perché sono decisioni che riguardano la Presidenza, di averle tracciate in maniera abbastanza chiara, poi nell’ambito degli interventi sulla mozione potrà contestare tutto quello a cui ho appena accennato, però per procedura non possiamo interloquire io e lei su questa situazione.
Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Chiedo insieme agli altri capigruppo di inserire questa mozione all’ordine del giorno odierno in quanto riteniamo che vadano chiarite le affermazioni fatte. Dico che è bene farlo subito per evitare che magari passino 15 giorni discutendo di questo.
Quello che è successo è una cosa abbastanza anomala e secondo me anche molto grave, quindi, penso che sia opportuno anche per chiarire come stanno le cose.
Non è solo una condanna, certo da parte nostra ravvisiamo che qualcosa non funziona, però serve per parlarne. Ritengo che la cosa migliore sia parlarne e farlo il prima possibile, per questo noi siamo a favore dell’iscrizione d’urgenza della mozione.
PRESIDENTE. Ha la parola, oratore contro, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Esprimo la mia contrarietà all’inserimento di questa mozione perché, sebbene a termini di Regolamento potrebbe essere ammissibile, credo che andrebbe a costituire un precedente preoccupante ed esporrebbe ciascuno di noi ad atti politici di censura e di condanna.
Nel momento in cui questa mozione verrà dichiarata ammissibile, da domani, ciascuno di noi sarà autorizzato a presentare una mozione di condanna e di censura nei confronti di altri di noi in quest’Aula e questo è un precedente preoccupante.
Al di là del merito della questione, ne parleremo dopo, dico subito che il Consigliere Mangialardi ha sbagliato, ma finisce lì, ha sbagliato a fare quel post, è uno scivolone, ma, nel merito ne parleremo dopo, non c’è alcun messaggio di violenza nei confronti di chicchessia in quel post.
Prendo, se il mio gruppo mi fa terminare, le parole del capogruppo di Fratelli d’Italia Consigliere Ciccioli il quale ha detto: “Ho conosciuto il Consigliere Mangialardi in Consiglio e la mia impressione è che sia una persona pacifica, ha fatto uno scivolone”. Questo è il punto.
Al di là del merito, di cui dopo parleremo, il Consigliere Mangialardi ha spiegato ciò che voleva dire ed è stata una spiegazione credibile, plausibile, l’unica possibile a quel post, però ripeto che questo attiene al merito. Nel metodo quante volte ad esempio io stesso … Ricordo che il capogruppo Consigliere Ciccioli sulla sostituzione etnica ha espresso opinioni assolutamente non condivisibili dal mio punto di vista, ma ha espresso opinioni in quest’Aula, le ha espresse come Consigliere regionale.
Se stabiliamo il principio della censura in quest’Aula, fermo restando la possibilità che fuori, certo, è già stato espresso, è legittimo che ciascuno esprima quello che ritiene opportuno, ma la condanna politica si fa fuori da quest’Aula perché questa è una istituzione.
Sono contrario per questo motivo e se anche in senso stretto ai sensi dell’interpretazione del Regolamento la mozione è ammissibile, sarebbe un precedente grave perché esporrebbe ciascuno di noi ad atti di censura. Da domani su qualsiasi espressione che viene fatta sulla stampa, in un comunicato, in un post, posso dire che quella cosa secondo me esprime una comunicazione violenta, intollerante e di istigazione all’odio. Non è così, perché quella pubblicazione, è stato spiegato, non è violenta né intollerante né istiga all’odio, però domani chiunque la potrebbe interpretare in quel modo e fare atti di censura.
Presidente, una cosa di questo tipo esporrebbe ciascuno di noi e quest’Aula a censure, che tra l’altro contrastano con un altro principio, che il Consigliere regionale, e questo ce lo indica la Costituzione, non risponde dei voti dati e delle opinioni espresse nell’esercizio delle proprie funzioni e allora se c’è questa “immunità” costituzionalmente garantita, quindi questa incensurabilità da parte, ad esempio, della stessa autorità giudiziaria, ci mancherebbe altro che ci mettiamo noi a censurare, sarebbe un precedente grave.
PRESIDENTE. Non sono ammissibili altri interventi.
Iscrizione della mozione n. 251 (punto 01 dell’ordine del giorno odierno). La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)
PRESIDENTE. Sempre per quanto emerso dai lavori della Conferenza dei capigruppo, metto in votazione l’anticipazione del punto 5 relativo alle interrogazioni (al punto 02 dell’ordine del giorno, prima del punto 1 relativo alla proposta di legge n. 54), nel rispetto dei limiti temporali del Regolamento.
Anche in questo caso è previsto un intervento a favore ed uno contro. Nessuno chiede di intervenire.
Anticipazione delle interrogazioni (punto 02 dell’ordine del giorno). La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Commemorazione ex Consigliere regionale Aldo Tesei
Prima di dare il via all’ordine del giorno, vi chiedo un attimo per ricordare un Consigliere e Assessore regionale recentemente scomparso, mi riferisco alla figura di Aldo Tesei.
E’ stato Consigliere e Assessore regionale dal 1990 al 1995, una figura di spicco sia per l’impegno politico nel Partito di appartenenza sia soprattutto ed in particolare per l’impegno civico e associazionistico nell’ambito dell’associazione di categoria coltivatori diretti.
Un uomo che ha continuato anche dopo la partecipazione attiva ai lavori politici a seguire da vicino gli impegni riguardanti la sanità e la sua città, sempre attento ai problemi sanitari di Ancona e del suo hinterland.
Punto di riferimento anche per le voci di coloro che nell’ambito dei borghi della regione Marche avevano bisogno di aiuto e di collaborazione per i servizi che ritenevano essere carenti.
Vi chiedo un minuto di silenzio per la scomparsa di Aldo Tesei.
(L’Assemblea legislativa regionale osserva un minuto di silenzio)
Mozione n. 251
ad iniziativa dei Consiglieri Marinelli, Ciccioli, Marcozzi, Latini, Rossi
“Condanna per Consigliere regionale Maurizio Mangialardi”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 251 dei Consiglieri Marinelli, Ciccioli, Marcozzi, Latini, Rossi.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Passo alla lettura della mozione ed a qualche breve considerazione.
In data 25 aprile 2022 il capogruppo in Consiglio regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi, già candidato alla Presidenza della Regione per la coalizione di centrosinistra, ha pubblicato nei suoi social un post contenente una foto rovesciata che ritrae il Segretario nazionale della Lega e Marine Le Pen a testa in giù, aggiungendo alla foto il testo, anch'esso rovesciato, scritto dallo stesso Consigliere Mangialardi: "Salvini tifa ancora Le Pen e questo vuol dire che non è cambiato. Nonostante la prudenza Salvini è ancora uno dei principali sponsor di Vladimir Putin e avversario dell'Europa nel nostro Paese".
Tale post, con un chiaro intento allusivo, rappresenta un messaggio di violenza, di istigazione all'odio, di intolleranza e di ipocrisia considerato che solo poche ore prima lo stesso Consigliere Mangialardi ha sfilato per le strade di Perugia e Assisi alla marcia della pace.
A seguito di tale vergognoso post, non solo il capogruppo del Partito Democratico Maurizio Mangialardi non si è scusato ammettendo l'errore e l'inopportunità di tale pubblicazione, ma ha rincarato la dose fornendo spiegazioni imbarazzanti e prive di senso logico. Quindi, l’Assemblea legislativa delle Marche esprime la sua netta condanna per quanto pubblicato dal capogruppo del PD Maurizio Mangialardi, in quanto rappresenta una comunicazione violenta, intollerante, di istigazione all'odio verso l'avversario politico: invita il gruppo del Partito Democratico ad assumere i provvedimenti adeguati contro chi, nella Regione Marche, è il primo rappresentante del Partito, nonché candidato Governatore alle scorse elezioni regionali.
Quanto fatto dal capogruppo Consigliere Mangialardi ci sembra un atto grave, ieri mattina ho avuto modo di parlarci e non penso che lo abbia fatto pensando a qualcos’altro, però sicuramente il messaggio che ne è venuto fuori è da condannare, quindi, ci troviamo di fronte ad una situazione abnorme che crea scontento e confusione.
Si possono capire le intenzioni, quando ieri ci siamo sentiti ho detto che a me ricorda qualcun altro appeso a testa in giù, questa è la sensazione che ho avuto io e forse hanno avuto tanti altri, dunque un messaggio che voleva dire qualcos’altro, però questo gesto deve essere condannato come tutti gli altri che spesso compiamo.
I social forse cominciano ad avere troppa importanza, vogliamo essere presenti, vogliamo mettere la nostra immagine, però dovremmo essere tutti molto più attenti.
Noi non diciamo quello che si deve fare, ma non possiamo che condannare questo gesto, per il quale il Consigliere Mangialardi è stato sfortunato in quanto l’immagine è comparsa il 25 aprile, in un giorno poco appropriato nel quale si doveva essere uniti per ricordare una data importante per la nostra democrazia, che è stata macchiata da questo fatto. Sia i contenuti che il giorno erano poco appropriati.
Da parte mia esprimo una forte condanna all’accaduto, poi quelle che saranno le conseguenze non spettano a me, dico solo che è un fatto che ci ha turbato profondamente, quindi l’invito al Consigliere Mangialardi e a tutti noi è quello di essere molto più attenti per evitare queste cose che fanno male alla nostra democrazia. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Saluto il Presidente, gli Assessori e i colleghi. Anticipo, ovviamente, che non parteciperò al voto nel rispetto delle decisioni che assumerà questa Assise.
Non darò un taglio politico, ma cercherò di ricostruire i fatti, perché ha ragione il Consigliere Marinelli quando dice che dobbiamo essere tutti molto attenti e lo dobbiamo essere in qualsiasi contesto.
Penso alla mozione che è stata presentata, che non riporta né fatti né contesti. Intanto non era un post, era una storia, e cambia, perché la storia riguarda un momento, un fatto, ha una durata temporale e non era del 25 aprile. Potete immaginare quanto io possa tenere e quanto avrei non voluto sporcare questa data e su questo chiedo scusa perché la strumentalizzazione che c’è stata, il riverbero nazionale, il riverbero locale, dentro un contesto internazionale terribile, di guerra, di situazioni economiche che sono …, di profili di cui non conosciamo nemmeno il punto di caduta, di termine, ecco, noi abbiamo dato di sicuro una lettura di questo contesto e di questa azione non adeguata.
Chiedo scusa per aver sporcato il 25 aprile, non era mia intenzione, ma lo capirete, non aveva nessun tipo di attinenza perché è successo il 24 sera quando forse eravamo tutti davanti alla televisione. Ha ragione il Consigliere Marinelli, tornavo dalla marcia per la pace alla quale ho partecipato convintamente perché sposo per mia indole e per mie scelte politiche da decenni quei temi e ne sono anche sostenitore, ben oltre anche le scelte che qualche volta fa il governo. Quindi con atteggiamento convinto, dove il dialogo deve superare sempre il conflitto, dove il confronto è elemento determinante in qualsiasi contesto, mai e poi mai, forse mi conoscete, cerco lo scontro corpo a corpo, mai c’è istigazione a qualsiasi tipo di violenza, anche quella verbale.
Lo dico per gli estensori, forse sono stati tutti depistati, forse sono stati un po’ compulsivi, non era un post, era una storia che vedeva prima Macron, che aveva vinto, e immediatamente dopo …, basandomi su elementi oggettivi perché il programma continentale di Marine Le Pen può capovolgere l’Unione europea. Era un testo che riassumeva la posizione anche legittima del Segretario nazionale della Lega che aveva espresso in più occasioni nei talk-show, l’ultimo a Porta a Porta, dove rimarcava giustamente il sostegno convinto alle tesi della Le Pen e il capovolgimento del sistema europeo, ci stava.
Ecco che nella mia storia …, si dice scritto dallo stesso Mangialardi, no, il Consigliere Mangialardi non ha scritto nulla, quella frase riportata, vi invito ad andarla a vedere, era uno screenshot di una testata on line. Forse ha ragione in questo caso il Consigliere Cesetti quando parla del contesto, del fatto che venivo dalla marcia per la pace, il giorno dopo era il 25 aprile, c’era l’evento di Macron, quindi, l’Europa non è stata ribaltata, ma sono state ribaltate quelle tesi.
Nessuna attinenza con fatti che non riesco nemmeno a citare, che non appartengono al mio essere, che non appartengono alla mia cultura, che ritengo anche imbarazzanti qualche volta. Forse non c’era bisogno di questo clamore, tanto è vero che, di questo do atto al Consigliere Marinelli, ci siamo sentiti il giorno dopo, quando ero alle manifestazioni del 25 Aprile e non capivo perché mi riferiva di un post che forse avevo scritto male, non capivo, invece la storia era stata recuperata, ma non solo, era stato recuperato, quello sì, un post del Segretario nazionale della Lega che riportava, implicitamente dandomi del cretino, che non mi sembra una modalità stemperante, non ci sono quei contenuti lì dentro …, ma su questo non vi voglio influenzare perché forse l’ sapevamo che avremmo dato una ribalta nazionale a un fatto che decontestualizzato, ha ragione il Consigliere Cesetti, poteva sembrare superficiale e non opportuno. Contestualizzato aveva un suo significato, ed è quello che succede quando adoperiamo i social e non li deleghiamo in maniera impersonale, come fanno tanti che se li fanno scrivere con mostri più o meno adeguati. L’ho fatto da solo, però aveva quel tipo di significato.
Abbinare, per la nostra storia, per la nostra cultura, per il mio modo di essere, una storia che aveva tutt’altro significato ad eventi tragici, che hanno segnato questa nazione, penso che sia stato davvero inopportuno.
Mi dicono che non ho chiesto scusa, ma io chiedo scusa al 25 Aprile per averlo intercettato, ci sono state tante cose che quest’anno non hanno funzionato, anche manifestazioni di piazza che non hanno trovato un unico flato, manifestazioni parallele ed altre cose, poteva essere diluito lì in mezzo e ovviamente avremmo lasciato questa regione non sporcata, lo dico per me e per voi perché abbiamo tutt’altro tipo di problemi. Lo dico anche per il post di questa mattina del Presidente, forse ci dovremmo occupare più di noi, di cosa accade alla nostra economia, delle difficoltà che abbiamo, dei posti di lavoro che perdiamo, delle aziende che non riescono ad aprire e di quelle che chiudono, delle famiglie che sono preoccupate e dei commercianti che non vedono oggi futuro per eventi internazionali.
E poi un tema …, permettetemelo, come sempre, uomo di partito, rispondo solo ed esclusivamente al mio gruppo per il ruolo che ho, nessuno si può permettere, lo potete fare con chi ha un ruolo istituzionale, ma non lo potete fare con me perché io rispondo solo al mio gruppo e se devo rimettere un mandato lo faccio per loro e con loro, quindi se fate l’atto di censura sappiate che non ha l’oggetto, se invece ritenete che qualcuno deve prendere provvedimenti rispetto al non fatto, non lo può fare quest’Aula, lo deve fare come sempre chi mi ha dato la fiducia e chi mi ha dato il sostegno con il quale collaboro sistematicamente ogni giorno, come ha detto il Consigliere Cesetti, facendo anche degli errori perché siamo per fortuna il gruppo più preparato che abbiamo in quest’Aula, che ha grande competenza, grande capacità e dà a volte un contributo anche eccessivo per migliorare gli atti che arrivano. Lo facciamo con dedizione, con passione e con grande laicità ed io sono orgoglioso di essere il capogruppo di questo partito e qualsiasi provvedimento ovviamente verrà dalla decisione di questo gruppo, da coloro che mi hanno eletto ed individuato, sarà la nostra, responsabile e volta ad avere la maggiore compattezza e la maggiore proiezione esterna del grande lavoro che stiamo facendo.
Presidente, mi fermo qui, ho cercato di riassumere i fatti e vi assicuro che penso che tutti voi sappiate che non c’era nessun tipo di volontà, soprattutto non ci può essere quel tipo di abbinamento che qualcuno ha strumentalizzato e che forse volutamente serviva per centrare la mancata presenza a qualche iniziativa del 25 Aprile, quella sì magari è qualche volta fastidiosa o la ritenete inopportuna.
Per quei principi non mi sarei mai permesso di abbinare temi che hanno pesi specifici completamente diversi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Voglio intervenire cercando di mantenere un profilo di serenità, perché quando ci sono polemiche sui contenuti politici, ideologici mi infervero, ma quando ci sono le persone al centro della polemica bisogna essere sempre un po' più prudenti perché gli attacchi personali non fanno mai bene.
Detto questo, quello che mi inquieta di questa vicenda è la politica dei due pesi e delle due misure che pratica costantemente il PD. Il Partito Democratico pesa le cose non in funzione di come stanno, ma in funzione della distanza politica dalle vicende.
Un vecchio proverbio contadino dice: “a chi sputa per aria lo sputo gli ricade addosso” e questo è proprio il caso di scuola, come si dice, perché pochi mesi fa in quest'Aula il sottoscritto fu censurato in maniera molto aggressiva, non perché aveva attaccato le persone o aveva esposto come in questo caso delle foto che mostrano aggressività, ma perché aveva espresso delle tesi politiche sul concetto di genitorialità, che è un concetto molto complesso, un tema che presenta mille sfumature ed il gruppo del PD aveva chiesto la mia rimozione da capogruppo, questi sono i fatti.
A distanza di qualche mese la situazione si ripropone, non credo, e lo dico forte, che questo Consiglio regionale o altri organi possano decidere il nome del capogruppo del PD, il capogruppo del PD lo decide il PD, il capogruppo di Fratelli d’Italia lo decide Fratelli d’Italia, su questo non ci piove, c'è un'autonomia totale ed assoluta da questo punto di vista, però le valutazioni politiche sì.
Andiamo ad un caso similare, pensate a quando Orbàn vinse le elezioni in Ungheria se io avessi fatto un post con il Segretario nazionale del PD e la Presidente della Commissione europea a testa in giù! Ritengo che sarebbe stato un linciaggio, mai me lo sono sognato. Le competizioni elettorali sapete tutti come vanno, una volta vince uno, una volta vince l’altro e grazie a Dio i sentimenti, le emozioni, le decisioni degli elettori sono fluide. Certamente abbiamo di fronte cose diverse, però questo tema del PD …, secondo me il contenuto è grave e il Consigliere Mangialardi ha fatto una sciocchezza, può accadere a tutti, una sciocchezza pesantina perché il post è stato pubblicato il 24 aprile e il 25 aprile tutti sanno che è una data storicamente rilevante per l'Italia, tutti sanno che in quei giorni ci fu un episodio frutto della guerra civile, della spaccatura del Paese, in cui l’ex capo politico della Repubblica Sociale fu appeso a testa in giù. Pubblicare il 24 aprile una storia che dura 24 ore, quindi fino a tutto il 25 aprile, simbolicamente è stata una cosa dirompente, uno magari fa le cose e non se ne rende conto.
Anche una valutazione politica, la Le Pen ha preso 13 milioni di voti, il 42%, il che significa che su due francesi e mezzo uno ha votato per lei, più del risultato clamoroso del Movimento 5 Stelle che fu votato da un elettore italiano su tre nel 2018, poi non più ovviamente. Quindi, bisogna anche avere rispetto del parere delle persone e via di seguito.
Questa deformazione della verità del Partito Democratico è costante, delle volte ascolto delle dichiarazioni del Partito Democratico in questa Aula sulla sanità assolutamente imbarazzanti, al di fuori di qualsiasi veridicità. Sulla sanità, che è un tema complessissimo in cui le cose accadono per anni, cioè, non è che tu fai una cosa oggi e si realizza, c’è un trascinamento delle prassi organizzative, delle strutture, del personale che si porta dietro dichiarazioni estremamente aggressive e impattanti nei confronti magari dell’Assessore Saltamartini o delle decisioni della Giunta.
Credo che la stigmatizzazione oggi dev'essere su questo modo di fare in cui ci sono due pesi e due misure, quando si valuta se stessi è tutto semplice, si può dire tutto, la verità assoluta dentro le tasche, mentre gli altri dicono solo sciocchezza, non fanno le cose e soprattutto non possono dire perché delle volte ci sono degli attacchi talmente insostenibili nei confronti della politica regionale, dei nostri comportamenti, che spesso sono improntati, lo dico io che sono piuttosto radicale come stile, alla massima prudenza. Quando ci sono leggi, ma così anche gli altri Consiglieri ed Assessori, quando ci sono proposte del Partito Democratico, le osserviamo e le valutiamo con grande prudenza e ponderazione perché tutti possono portare un contributo, invece questo atteggiamento di dire: “Noi siamo il verbo e gli altri sono nessuno”, fa parte secondo me di radici culturali di intolleranza, che qui sono assolutamente vere, per cui una mozione di condanna …, qualche volta ridendo dico che gli ordini del giorno e le mozioni hanno un grande valore, una grande rilevanza politica, ma poi l'incidenza è modesta. Una stigmatizzazione di quello che è successo secondo me quest’Aula la deve dare.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Mi rivolgo a lei ed alla sua Segreteria stamattina.
Credo che sia veramente sbagliato fare un processo personale al Consigliere Maurizio Mangialardi attraverso l'introduzione di questa mozione. Le motivazioni urgenti a cui lei ha fatto riferimento, sono: fatto portato all'attenzione nazionale con ripercussioni sulla regione Marche, proposta fatta da una serie di gruppi, ruolo di Mangialardi in qualità di Consigliere regionale il quale può spiegare; trovo che non siano urgenti, Presidente, sono argomentazioni che possono entrare all'interno di una discussione politica, come poi nel merito dirò.
E’ un errore quello che lei ha fatto, è un errore la sua interpretazione e quella data all'interno della Conferenza, così come, Presidente, sono molto dispiaciuto perché quando noi Consiglieri presentiamo gli atti le persone che hanno competenze per controllarli sono di una precisione assoluta e allora quando si dice che questa è una mozione, Segretario, bisogna trovare la coerenza tra le parole e il Regolamento.
Il Regolamento, mi pare che l’articolo 143 sia sul contenuto della mozione, dice testualmente che la mozione è intesa a promuovere una deliberazione oppure a dettare indirizzi e direttive, lei mi deve spiegare nella parte dispositiva della mozione, che dice “esprime la sua netta condanna” o “invita il gruppo del Partito Democratico”, quale sia formalmente la promozione della deliberazione che non ha a che fare …, o se invece qui c’è un indirizzo o una direttiva. No, Presidente, questa è un’espressione politica e credo che in questo caso voi abbiate fatto peggio, molto peggio, di quello che in maniera molto puntuale fanno i funzionari quando noi andiamo a presentare gli atti.
Questo è inaccettabile, non perché …, una discussione politica di questo tipo fa piacere, ci mancherebbe, ma quando ci sono di mezzo le persone, questo è inaccettabile, Presidente. Mi dispiace lei sa quanto io la stimi al di là dell’aspetto personale, ma bisogna essere rigorosi quando si parla di persone e questa è una strumentalizzazione personale contro il Consigliere Maurizio Mangialardi per una questione di cui nel merito dirò dopo.
Questo anche per dire, Presidente, che il fatto formale è anche sostanziale, l’atto è inammissibile e finché si può si ponga rimedio a questa ingiustizia personale di un atto politico dentro il Consiglio regionale.
Andiamo nel merito, non è un fatto univocamente interpretabile, Presidente, io non so se il Consigliere Maurizio Mangialardi abbia sbagliato o no, non è corretto nel rapporto fra Consiglieri regionali attribuire un fatto di cui non vi è certezza perché, diciamoci la verità, la propaganda qui la possiamo fare tutti, ma attribuire ad un’espressione, non di lettere, ma di fotografia, un fatto univocamente correlabile è davvero scorretto, uso questo termine. Lo dico a maggior ragione perché il Consigliere Maurizio Mangialardi in questi 18 mesi ha tenuto una linea di correttezza istituzionale che i Consiglieri di maggioranza avrebbero dovuto apprezzare, ma nel momento in cui c’è un fatto, peraltro ambiguo, voi come avvoltoi siete saliti sul collo del capogruppo. Non mi sento di dare qui giudizi e in fondo nella retorica della politica, nella confusione fra persone e parole …, lo stesso Consigliere Ciccioli, che peraltro ancora una volta non dice la verità quando riferisce che abbiamo chiesto le sue dimissioni, ha poca memoria, io sono matto come lui dice, ma lui ha poca memoria e la poca memoria è peggio di uno che è matto. Io avevo chiesto al Consiglio regionale con una interrogazione se si riconosceva nelle sue parole, non ho fatto una mozione per condannare cose ben più gravi e univocamente interpretabili perché il Consiglio regionale ha un pavimento etico che dovrebbe rispettare.
E’ legittimo che vi possa essere un attacco nei confronti del Consigliere Maurizio Mangialardi per quello che ha scritto, non per quello che voi volete attribuirgli, perché è normale, avreste dovuto fare come ha fatto il Presidente Acquaroli che stamattina ha fatto un post in cui condanna, ma non attraverso un atto di questo genere.
Questa è la volontà di fare un processo personale al Consigliere Maurizio Mangialardi e da questo punto di vista voglio dire che è un fatto che va semmai combattuto politicamente, niente di più e niente di meno, non attraverso una mozione che tale non è, di cui si è chiesta l'urgenza per che cosa? Perché voi possiate affermare che il Consigliere Mangialardi è un non so che cosa. Ma ci rendiamo conto? Questa è la relazione istituzionale dentro un Consiglio regionale? Trovo indegno dal punto di vista istituzionale quello che è successo.
Abbiate la contezza di ritirare la mozione, non perché qualcuno ha ragione rispetto a questo, combattetelo dentro un rapporto politico perché, Presidente, da domani mattina non escludo che per ogni fatto nazionale di cui si occupa la Regione Marche, in cui entra in gioco la Regione Marche, magari ci saranno più gruppi di opposizione che diranno: “Lo chiediamo”, oppure addirittura per dire “Ma come no!” Se il Consigliere Ciccioli dirà che siamo sotto una battaglia etnica, scriveremo: “Diamo la parola a Ciccioli”.
Non è questo il modo di rapportarsi in un Consiglio regionale su un fatto non univocamente interpretabile, per questo dentro un'ottica di lealtà fra tutti chiedo ai sottoscrittori ed anche al Presidente Acquaroli di farsi parte attiva per ritirare questa mozione.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinangeli.
Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Vorrei portare il mio contributo nella discussione con toni pacati e rispettosi perché la figura del Consigliere Mangialardi va rispettata. Lo conosciamo come persona pacifica, che si confronta, quindi dobbiamo dividere, qui non c’è un processo al Consigliere regionale Mangialardi, qui c'è la censura di un atto che ha purtroppo tutte le caratteristiche per essere condannato, assolutamente poco opportuno, perché quelle immagini purtroppo ricordano un passato.
Noi che abbiamo una responsabilità che non è solo politica, una responsabilità anche negli atteggiamenti in una fase così complicata e delicata in cui ci sono problematiche importanti, economiche, di vita, sappiamo quello che stiamo vivendo come comunità, dovremmo e dobbiamo avere quell'atteggiamento di responsabilità che va oltre la nostra appartenenza partitica, va oltre le nostre posizioni ideologiche e che ci dovrebbe portare a riflettere e a ponderare qualsiasi cosa.
Ecco, il punto su cui dobbiamo essere tutti d'accordo è il gesto, l'atto è da condannare perché dimostra un'intolleranza, una istigazione, quell'immagine è gravissima e, ripeto, la persona, il Consigliere Mangialardi, per quello che ho conosciuto in questo anno e mezzo, secondo me non ha quelle caratteristiche etiche, morali, comportamentali per produrre un atto di questo tipo, che ha poi conseguenze molto gravi anche nell'opinione pubblica, nelle posizioni che i vari cittadini prendono, quindi, alimentiamo se non altro una polemica su un argomento molto complicato.
Per risponde al Consigliere Carancini, qui non c'è nessun processo al Consigliere Mangialardi, né tantomeno c'è strumentalizzazione, non possiamo semplificare questa situazione dicendo: “E’ stato un post, è finito lì, chiudiamo tutto, è tutto a posto”, purtroppo non è così.
Quello che mi sorprende nella difesa personale - che anch’io faccio al Consigliere Mangialardi, mi sento di difenderlo in quanto sono sicuro che il suo sia stato un scivolone – e che non condivido è che non possiamo giustificare l’atto dicendo che non era un post, ma era una storia, che la storia dura 24 ore e poi va via, non possiamo limitarci al fatto che la storia è stata pubblicata il 24 sera, rimane il gesto e le scuse che lei fa per aver sporcato il 25 Aprile secondo me andavano … Non voglio fare il professore perché sono stato l’ultimo ad entrare qui dentro, non mi sento di dare lezioni a nessuno e non lo farò mai, però credo che probabilmente tutto sarebbe rientrato in una piattaforma alla fine giustificabile con delle semplici scuse. Non possiamo giocare sul fatto che l’atto è inammissibile, sulla forma per cui oggi stiamo a discutere questa mozione, noi abbiamo un ruolo, di fronte all’opinione pubblica abbiamo una responsabilità, abbiamo anche l'onere di trasmettere delle indicazioni che possono essere delle influenze, comunque facciamo delle comunicazioni, e conseguentemente dall'altra parte ci recepiscono, in un modo o nell'altro, ed in questo caso penso che il recepimento sia stato negativo.
Bastava dire: “Ho fatto uno scivolone, sono stato superficiale, forse sono stato poco attento” e tutto sarebbe rientrato. Oggi quello che mi sorprende negativamente, ribadendo la qualità della persona, è il fatto che ci siano ancora delle scuse fuori posto e non ci sia una vera e propria ammissione di colpa, poi, ripeto, questa non è un’Aula di Tribunale, però sarebbe bastato a mio avviso dire: “Sì, effettivamente c’è stata una superficialità, chiedo scusa per quello che è accaduto”, non solo per aver sporcato il 25 Aprile. Questo è il contributo che volevo portare.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Ho avuto modo di dirlo anche alla Conferenza dei capigruppo, ma ovviamente lì non ci sono tutti i Consiglieri, quindi voglio ripeterlo e voglio essere in linea rispetto all’intervento del Consigliere Carancini, dal mio punto di vista è inaccettabile che questo atto sia stato iscritto all'ordine del giorno con urgenza, anche se secondo me non doveva essere proprio presentato. E’ inammissibile, se cominciamo a fare atti con i quali censuriamo oppure suggeriamo ai gruppi se mandare via o non mandare via il capogruppo …, ma di cosa stiamo parlando? Da domani mattina potremmo tutti presentare degli ordini del giorno o delle mozioni di questo tipo. Per me il fatto grave è che l’Aula oggi si occupi di questo.
Innanzitutto aver ammesso questo atto è un precedente gravissimo, vedremo poi come riusciremo a gestirlo. E’ inutile dire: “Il Consigliere Maurizio Mangialardi è bravo e sono convinto che non lo pensava” perché noi stiamo facendo un processo ad una persona, tra l’altro in quest’Aula, non siamo in una stanza chiusa a parlare tra amici, siamo all’interno di una Assemblea legislativa e tutti sappiamo che non era quella l'intenzione, il messaggio che il Consigliere Mangialardi voleva dare. Tutti lo sappiamo, ma facciamo finta di non saperlo e lo accusiamo di un post sapendo che l’intenzione era un’altra ed ha spiegato subito, appena si è accorto di quello che stava succedendo, che non era sua intenzione far riferimento al fatto grave avvenuto nel passato. Sarebbe stato grave, sì, se avesse fatto riferimento a quel fatto, ma lui si riferiva ad un’altra situazione.
Andare oggi a mettere alla gogna un Consigliere regionale, di cui tutti conosciamo la storia, il giorno prima è andato alla marcia per la pace, faticosa, alla quale non tutti partecipano, bisogna crederci ed avere le giuste motivazioni per farla e la sera uno che si fa a piedi Perugia/Assisi fa un post di quel tipo? Ma chi ci crede?
Il giorno dopo sono andato con i Consiglieri Baiocchi e Vitri alla manifestazione per il 25 Aprile, non so quanti qua dentro ci siano andati, quindi, ripeto, ritengo questo un attacco ad una persona di cui conosciamo la storia, di cui conosciamo il profilo. E’ un atto che non andava portato in Aula perché da oggi in poi tutti potremo andare a sindacare rispetto alle posizioni politiche, se cominciassimo a fare gli ordini del giorno rispetto a quello che diciamo sui giornali o sui post non ne usciremo più fuori!
L’attacco o comunque la precisazione andava fatta, il Presidente Acquaroli ha fatto il suo post, qualcun altro poteva farlo, qualcun altro poteva fare dichiarazioni alla stampa, o ai giornali o dove voleva, ma sicuramente è inopportuno aver portato in Aula una mozione che invita il gruppo del Partito Democratico ad assumere provvedimenti. E’ vero che portiamo ordini del giorno e mozioni che non sono di competenza del Consiglio regionale, ne ricordo almeno una decina con i quali si invitava la Giunta a fare cose che non poteva fare, quindi già c’è una contraddizione in termini, ma quando si tratta di questioni generali ci sta ed una mozione o un ordine del giorno non si nega a nessuno, ma quando si tratta di problemi politici fare una cosa del genere non ha né capo né coda e non ha un minimo di legittimità per essere portata all'interno di quest’Aula.
Sulle modalità con le quali il Consigliere Mangialardi ha spiegato, ha fatto bene, ha fatto male, non è che deve venire a spiegare in Aula una cosa che deve spiegare ai cittadini, l’ha spiegata. Ovviamente per coloro che avevano interpretato male ha fatto bene a chiarire che non c’era la minima intenzione, chiunque avesse visto quella storia avrebbe capito che l’intenzione non era quella se avesse seguito il dibattito della sera prima sulla stampa o in televisione. Quindi, è una mera speculazione politica che viene portata in Aula in maniera illegittima.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Cercherò di intervenire su due aspetti differenti, uno è la questione di merito e l'altra è la legittimità o meno di aver presentato questo atto in Consiglio regionale.
Parto dalla prima perché credo che sia quella forse più importante, cioè il fatto che un messaggio comunque di odio, violento, passi attraverso un esponente di spicco del Consiglio regionale e anche di un partito importante che dovrebbe avere una storia che professa il rispetto dell'altro, delle idee politiche ed anche della storia.
Passa questo messaggio perché non possiamo nasconderci dietro un dito, rappresentare esponenti della destra italiana o straniera girati a testa in giù è un chiaro, evidente, spesso utilizzato volutamente, richiamo a Piazzale Loreto. Non è nuovo quello che è successo con questo post, che cozza, e lo hanno detto diversi miei colleghi, con l'immagine che il Consigliere Mangialardi ha dato in questo anno e mezzo passato in Consiglio regionale, però è un messaggio che una certa sinistra violenta sta utilizzando sempre più spesso, che non deve passare come un messaggio utilizzabile o banalizzabile.
Ricordo solo un paio di anni fa, sempre a ridosso della ricorrenza del 25 Aprile, perché costantemente qualcuno cerca di farne una ricorrenza divisiva e di odio invece che di pacificazione, non penso sia il caso del Consigliere Mangialardi, la vicenda del Sindaco di Potenza Picena, che allora era anche in stato interessante, raffigurata con dei manifestini appesi a testa in giù o nelle librerie l’esposizione del libro della Presidente di Fratelli d’Italia a testa in giù, sono tutti messaggi violenti e intimidatori che faremo bene a condannare, dai quali prendere le distanze perché non diventino d'uso comune, così che quella violenza che oggi è veloce in un post di Facebook …, che ormai viene utilizzato senza nessun tipo di misura della realtà, come se su Facebook o sui social si potesse dire tutto in maniera libera, senza nessun tipo di conseguenza, invece è una parte della realtà che non possiamo scindere, altrimenti avremo continuamente gli odiatori che utilizzano questo filtro - spesso vigliaccamente perché la società non ha più il peso ed il coraggio di misurarsi - che dà a chi non ha strumenti ed una morale solida, purtroppo, l’appiglio per andare verso la violenza.
Ritengo che noi, l’ho detto tante volte in quest’Aula, ci dobbiamo rispettare, poi possiamo scontrarci e lo faremo sicuramente su posizioni, idee, visioni diverse, ma non dobbiamo mai trascendere verso il rispetto dell'altro anche e soprattutto se ha idee diverse dalle nostre.
In ultimo faccio un accenno alla legittimità di questo atto e fortunatamente non ho la memoria corta, il Consigliere Carancini non c'era, ma il Consigliere Biancani sì ed anche altri colleghi che hanno fatto parte della scorsa legislatura, che non possono non ricordare la mozione contro un Consigliere della Lega con la quale chiesero le sue dimissioni per un post su Facebook. Non lo possono scordare. E qui mi rifaccio a quello che è stato detto prima, non possiamo avere sempre due pesi e due misure, se era sconveniente utilizzare un ruolo istituzionale come quello, all’epoca la Vicepresidenza del Consiglio, non è da meno il ruolo del Consigliere regionale, non è che essere un Consigliere regionale e non essere nell’Ufficio di Presidenza può legittimare, anche involontariamente, una comunicazione che si presta, su questo dovete convenire tutti, a dare un messaggio di violenza, che invece va condannato, e allora la legittimità c’è.
Ripeto, credo che tutti in questa Assise non abbiamo trovato nel Consigliere Mangialardi una persona che esce generalmente dai toni e dalla legittimità della anima della dialettica politica, però bisogna stare attenti. Se fosse stato convinto che quel post andava bene, non l’avrebbe rimosso, … ah, non l’ha rimosso? Va bene, allora lei è convinto di aver fatto un post legittimo ma, come vede, non vorrei citare il suo collega che è intervenuto all'inizio, il Consigliere Cesetti, ma mi sembra che anche dal suo Partito qualche appunto rispetto al messaggio uscito ci sia stato.
Penso che oggi sia legittimo discutere perché noi non dobbiamo cadere o scivolare in nessun messaggio violento e purtroppo quella immagine lo ha richiamato e lo richiama perché alcuni ne fanno una voluta strumentalizzazione/attacco che spesso da chi legge e cerca un contesto d’odio viene utilizzato in maniera molto aggressiva. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Speravo di non dover intervenire, invece ora mi sento di dare la mia opinione perché sono rimasta stupita dall’improvvisa sensibilità della Consigliera Leonardi e degli altri Consiglieri di destra che, come se avessero un nervo scoperto, si sentono di commentare un post, ma sul 25 Aprile nessuno ha nulla da dire, sulla Resistenza nessuno ha scritto niente, sul valore del 25 Aprile, che quest'anno più che mai doveva essere ricordato, visto che abbiamo una guerra alle porte e tutti avrebbero dovuto parlare di resistenza, non solo gli esponenti di sinistra, nessuno ha avuto nulla da dire, ma su un equivocabile riferimento, che solo voi avete colto, a Piazzale Loreto sì, tutti gli altri lo hanno interpretato come un ribaltone perché il significato è quello, mentre per voi ha avuto un significato diverso, chissà perché? Sono rimasta stupida da questa improvvisa sensibilità.
Visto che per tanti anni mi sono occupata di comunicazione come giornalista, la prima cosa che ho pensato riguardo al post del Consigliere Mangialardi è stata quella del pollice verso, in giù, del ribaltone, perché quello c’era scritto, però avete voluto strumentalizzarlo. Vi consiglierei di occuparvi di altri messaggi, a partire ad esempio dalla legge regionale n. 35/2020 su cui la Giunta Acquaroli non ha ancora messo un euro, non c’è un euro per i Parchi della memoria. Sono andata a ricercare la disposizione voluta dalla mia collega, la Consigliera Casini, non è stata mai costituita la Commissione e al Presidente Acquaroli chiedo di ascoltare, visto che questa norma è valida e per la quale non è stato neanche disposto un euro in bilancio, l’articolo 1 prevede che “la Regione al fine di mantenere viva, approfondire e divulgare la memoria dei valori della Resistenza e dell'antifascismo, in adesione ai principi della Costituzione, promuove la valorizzazione dei luoghi della memoria storica della Resistenza attraverso l'individuazione e la perimetrazione di aree di rilevante interesse storico-culturale, denominate Parchi della memoria storica della Resistenza”. Su questo nessuno della maggioranza di destra ha avuto nulla dire, nessuno si è impegnato per costituire la Commissione, ma tutti invece oggi ritengono importante commentare un post, che parlava di un ribaltone, niente di più. L’avete voluto strumentalizzare, questo dimostra qual è la politica di questa maggioranza di destra e tutta questa improvvisa sensibilità … Addirittura la Consigliera Leonardi ha dichiarato che il post o la storia si presta a dare un messaggio di violenza, ma siete voi che volete continuare a leggere messaggi di violenza perché in realtà quella era una storia che commentava il risultato delle elezioni, niente di più, poi, se continuiamo a far passare il messaggio che la Resistenza non deve essere valorizzata, ma dobbiamo tutelare solo Piazzale Loreto continuate a fare strumentalizzazione …, ma impegnatevi anche per stanziare le risorse per la legge 35 del 2020, questo sì sarebbe un segnale importante.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bilò.
Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Non voglio far polemica perché credo che, come ha detto chi mi ha preceduto, in questa Aula dobbiamo parlare della realtà che riguarda i marchigiani, i tantissimi problemi che ogni giorno devono affrontare i nostri marchigiani: la situazione economica, il terremoto prima, la pandemia, la guerra in Ucraina.
Dico solo che conosco molto bene il Consigliere Mangialardi e mi viene solo un suggerimento da dargli: forse era meglio oggi non fare questa mozione e non parlare del post che ha fatto. Anch’io ho fatto un post su Facebook.
Ho ascoltato i tanti interventi e voglio solo dire che bene ha fatto a chiedere scusa qui in Aula, quindi penso che possa aver alleviato quelle persone che hanno visto quel post e gli hanno dato un’interpretazione sbagliata o non sbagliata. Gli do un consiglio, anche a me stesso, quando si fanno dei post di quel genere si rischia di andare anche a livello nazionale, non ritengo che lei cercasse questo tipo di visibilità.
Tornando al discorso del 25 Aprile, una giornata particolare per la quale lei dice che spesso non c’è partecipazione da parte di qualcuno, io ieri ero orgogliosamente al 25 Aprile, delegato dal Presidente Acquaroli e mi ha fatto molto piacere stare lì con tutti, c’era anche l’Anpi, ed ascoltare anche delle cose che non mi appartengono, ma che rispetto fino in fondo, anche partecipando ad un corteo in piazza in cui c’è stata una sorta di campagna elettorale da parte dell’Assessore del Comune di Ancona, più che un ricordo. Ci sta anche quello. Infatti un post del Vicepresidente del Senato su Facebook dice: “Il solito 25 Aprile, nulla di nuovo da sinistra” perché, il Corriere della Sera lo riporta, a Milano hanno contestato l’ex Segretario del Partito Democratico al corteo del 25 Aprile.
Reputo che sia utile evitare queste situazioni, pensiamo più ai problemi dei marchigiani, a quello che ci appartiene a livello di Consiglio regionale e lasciamo fare le politiche nazionali ed internazionali al nostro Governo. Ci auguriamo che le facciano bene e che ci facciano uscire da questa difficile situazione sia nazionale che internazionale.
Il mio intervento è solo per dire: evitiamo polemiche, andiamo avanti e guardiamo ai problemi dei marchigiani. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Sono basita perché ho sentito degli interventi, tutti, che sottolineano da un lato il dispiacere e la necessità di non fare polemiche, quindi dispiacere per la polemica, dall'altro il proliferare di Catone il censore e tutti dicono come ci si deve comportare sui social e ci invitano ad essere più tranquilli, più morigerati, riconoscendo le grandi qualità del nostro capogruppo che si è sempre comportato in maniera educata e mai ha detto una parola di troppo.
Ad ogni modo si sono dette alcune cose che sono inesatte e che mi preme evidenziare. La prima è che questo sia un unicum e che non abbia precedenti perché l’ex Consigliere della Lega era stato nominato nell’Ufficio di Presidenza, era Vicepresidente del Consiglio, quindi poteva, sì, essere tolto. Tutti noi come Consiglieri avevamo il potere di toglierlo dall’Ufficio di Presidenza, invece, mi dispiace, il Consigliere Mangialardi lo può togliere da capogruppo solo il suo gruppo, quindi il Partito Democratico, sullo scranno ce l’hanno messo i cittadini delle Marche e solo loro lo possono togliere e nessuno si può arrogare il diritto di dire se il Consigliere Mangialardi possa o no essere tolto dal suo ruolo.
Detto questo, la cosa che mi fa un po' pensare è che è strano, come ha detto la Consigliera Vitri, che si pensi a Piazzale Loreto quando era chiarissimo che si trattava di un riferimento al ribaltone, al ribalteremo tutto, che il Segretario nazionale della Lega diceva già da tempo, o al pollice verso. Mi viene da pensare che sia maligna questa interpretazione e che sia stata cavalcata in maniera maligna. Poi mi piacerebbe sapere quante delle persone che siedono in quest’Aula hanno partecipato in questi anni alle commemorazioni del 25 Aprile, del mio territorio quando sono stati costretti, ma volontariamente nessuno, tanto è vero che a Colle San Marco non c’era nessuno che siede in quest’Aula, tanto meno chi siede in quest’Aula, e ha avuto modo di dare la prima interpretazione del Piazzale Loreto, ha mai partecipato al 25 Aprile. Ed è la stessa persona che non ha mai nominato la Commissione della legge a cui ha fatto riferimento la Consigliera Vitri prima. Quindi, penso che se uno ci tiene tanto alla data del 25 Aprile …
Non ritengo che il Consigliere Mangialardi abbia sbagliato, credo che il suo atteggiamento sia stato strumentalizzato perché se solo avesse fatto due più due e pensato che quell’immagine potesse fare riferimento a Piazzale Loreto non l’avrebbe mai messa, e questo lo sappiamo tutti, anche quelli che hanno sottoscritto e deciso di portare al voto una mozione che tra l’altro è illegittima.
La vicenda dell’ex Consigliere della Lega era completamente diversa, lì c’era il potere dell’Aula di modificare la funzione, invece noi non abbiamo il potere di modificare nulla rispetto al Consigliere Mangialardi, sono due cose ben diverse, sostituire poi la parola censura con condanna assumendo questo ruolo di giudici etici di questa assise ...
Vorrei ricordare che qui siede il nostro Presidente della Regione che ha partecipato alla ricorrenza della marcia su Roma, ha partecipato con tanto di fotografie, tra l’altro mandate ai giornali dal fuoco amico – Consigliera Leonardi, ci sono le foto, il Presidente mi può denunciare se pensa che non sia vero - perché nel Piceno si sa chi ha mandato in giro le foto del Presidente, e per questo non mi pare ci sia stata nessuna condanna da questo punto di vista, come non c’è stata nessuna condanna di coloro che parlando hanno detto che “Bella ciao” era una canzone divisiva e che non bisognava cantarla.
Infine, vogliamo parlare di alcune cose che ha detto il leader della Lega? Durante il funerale di Azeglio Ciampi ha detto: “E’ uno dei traditori d'Italia, rispetto la sua morte, ma è meglio che scompaia”; sui migranti: “Bisogna scaricarli sulle spiagge con una bella pacca sulla spalla e un sacchetto di noccioline”; andiamo avanti perché sono cose che non sono affatto violente, sui campi rom: “Raderei al suolo i campi rom”; sul bambino di una coppia gay: “Se cresce con un genitore gay parte da un gradino sotto, parte con un handicap”; “Quando saremo al Governo Polizia e Carabinieri avranno mano libera per ripulire la città, la nostra sarà una pulizia etnica controllata, finalizzata e finanziata, la stessa che stanno subendo gli italiani oppressi dai clandestini” . Queste sono alcune delle cose del leader che si è tanto offeso, al quale tra l’altro il Consigliere Mangialardi ha telefonato, ma lui non ha risposto. Figuriamoci se si interessa del Consigliere Mangialardi, si interessa di lui solo quando ci può fare una speculazione politica.
Tra l'altro ho apprezzato che molti giornali abbiano perfettamente capito che si trattava di uno scivolone, quello sì, e vorrei sottolineare che il Consigliere Mangialardi non ha chiesto scusa per aver commesso un gesto infangante, ha chiesto scusa per tutta la polemica che è stata sollevata da chi non ha mai messo piede al 25 Aprile, quindi ci vorrebbe anche un po’ di vergogna perché il Piceno è medaglia d'oro al valor militare per attività partigiana, una alla città di Ascoli Piceno ed una alla Provincia di Ascoli Piceno, questo andrebbe detto.
Se si tiene a questi temi si portano avanti gli atti che sono già iniziati o se ne fanno altri sulla Resistenza e non si specula. Non ha sbagliato, secondo me sbaglia chi in maniera maligna legge Piazzale Loreto laddove c’è un pollice verso, come ha detto la Consigliera Vitri, e forse questa malignità è stata opportuna per rovinare, questo sì, il 25 Aprile da parte di chi se ne frega altamente e chiaramente non lo festeggia.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Senza ipocrisie voglio dire chiaramente che ritengo l'uscita del Consigliere Mangialardi infelice, cosa che può capitare purtroppo a tutti noi, che è capitata anche ai nostri leader, adesso ne abbiamo avuto una plastica dimostrazione dalla Consigliera Casini, e non è capitato solo ai leader di centro-destra, purtroppo. Quindi, noi che siamo esposti ed abbiamo un ruolo istituzionale dobbiamo stare sempre molto attenti, pensare più e più volte prima di pubblicare qualcosa perché una lettura che esce anche dalla nostra immaginazione o compressione in quell'attimo in cui pubblichiamo ci può essere e c'è stata in questo caso. Tant’è che da più di un'ora parliamo di questa cosa.
Chiarito questo aspetto, reputo che ci debba essere da parte nostra, di tutti, più responsabilità perché non possiamo stare qui a parlare dell'educazione dei ragazzi nelle scuole, dell’utilizzo dei social, di quello e di quell'altro e poi noi che siamo un esempio, che dobbiamo essere un esempio, non controlliamo ciò che pubblichiamo.
Detto questo, vorrei anche dire che presumere un collegamento diretto tra l'immagine postata dal Consigliere Mangialardi e ciò che accaduto a Piazzale Loreto è esagerato ed anche i toni della mozione a mio parere sono esagerati. Non ci leggo alcuna istigazione alla violenza, anzi, conoscendo il Consigliere Mangialardi ritengo una lettura un po’ strumentale, però non mi sorprende che oggi sia stata presentata questa mozione e che sia stata discussa in Aula, facciamo tutti politica da tanto ed era immaginabile che sarebbe andata a finire così.
Penso anche che non competa a noi dare un giudizio su quanto è successo e concordo anche su questo con la Consigliera Casini, il giudizio lo danno gli elettori quando si esprimono con il loro voto e in questo caso specifico il giudizio lo darà il Partito Democratico. Noi possiamo dire che dobbiamo stare più attenti, che c’è stato uno scivolone, il partito vedrà di mettere in pratica quello che ritiene più opportuno, lo stesso Consigliere Mangialardi potrebbe fare qualcosa se ritiene di avere esagerato.
Detto questo, mi trovo in imbarazzo a votare una mozione di questo tipo perché non credo che il tema sia da mozione, quindi, senza intervenire nuovamente vi dico che, come ho votato contro l'inserimento all'ordine del giorno di questo atto, cosa che faccio sempre quando ci sono dei testi fuori sacco, per quanto riguarda il merito mi asterrò perché non ritengo che siano state utilizzate parole consone, soprattutto che sia uno strumento utile da portare in Aula, rispondiamo con post, rispondiamo con comunicati stampa, ma addirittura un atto istituzionale mi sembra esagerato. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Menghi.
Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Molto brevemente, vorrei portare un contributo a questa discussione, prendendo un po’ le mosse dall'intervento di chi mi ha preceduto, da quello della Consigliera Ruggeri.
Innanzitutto voglio per primo testimoniare come in questo anno e mezzo con il Consigliere Mangialardi ci sia sempre stata, soprattutto, ma non solo in Commissione sanità, una capacità di dialogo, quindi riconosco quello che, mi pare, anche chi è intervenuto prima di me non ha potuto non ammettere, cioè la capacità di equilibrio del Consigliere Mangialardi e questo, ripeto, lo testimonio soprattutto in Commissione sanità.
Credo che questa discussione non sia inutile, tutti dobbiamo cogliere da quello che accade un insegnamento, ritengo che la politica italiana abbia un brutto vizio e noi nelle Marche non siamo da meno, anziché stimarci a vicenda, continuamente ci delegittimiamo reciprocamente. Io perlomeno cerco di non farlo, ma vi garantisco che molto spesso vengo indotta in tentazione e lo dico perché la Consigliera Casini nel suo intervento, seppur apprezzabile per alcuni versi, addirittura ha richiamato la questione della famosa cena del Presidente Acquaroli, che è passata al vaglio del corpo elettorale marchigiano. Ricordo a tutti che quella famosa cena, come ha detto la Consigliera Casini, presumibilmente resa pubblica dal fuoco amico, addirittura era stata considerata un motivo di non legittimazione o di non autorevolezza del Presidente Acquaroli a rappresentare la nostra regione per il centro-destra.
Quella storia dovremmo avercela già dimenticata, Consigliera Casini, perché è passata al vaglio del corpo elettorale marchigiano con una vittoria schiacciante, che forse per certi versi ci ha montato un po’ la testa, ma noi siamo marchigiani e cerchiamo di rimanere con i piedi per terra. Ve lo dico perché so e sto imparando a conoscere il Presidente Acquaroli ed io ho lo stesso temperamento.
Voglio dirvi che questo è un consesso politico, quindi non voglio neanche prendere in considerazione l'ipotesi che il Presidente Latini o il Segretario generale abbia fatto forzature o abbia fatto cose non fattibili e non possibili perché quelle sì hanno un sentore di minaccia.
Ho apprezzato molto l’intervento del Consigliere Mangialardi che ha ammesso una leggerezza, la stessa leggerezza che ha riconosciuto nell'intervento iniziale il Consigliere Cesetti. Dico semplicemente che ci sono forze politiche che stanno governando insieme, il momento è delicato, l’ha ricordato il Consigliere Mangialardi nel suo intervento, è stato uno scivolone che andava stigmatizzato in questa Aula, stigmatizzato, non altro, andava semplicemente sottolineato in questa situazione perché, vede, Consigliere Mangialardi, oggi sbaglia lei, domani posso sbagliare io e se sbaglio voglio essere ripresa perché noi abbiamo, l’ha detto la Consigliera Ruggeri, un ruolo ed una responsabilità molto importanti. Forse dovremmo molto di più occuparci delle questioni dei marchigiani, come cerchiamo dal nostro punto di vista e come maggioranza di occuparcene, lo faremo bene, potremo farlo meglio, sicuramente nessuno è perfetto, però è necessario che inizi una fase nuova.
Prendo questa come l'occasione perché sia la maggioranza che l'opposizione la piantino di delegittimarsi reciprocamente, e questo ripeto è un vizio tutto italiano.
Voi capite che in consesso come quello regionale il fatto di un Partito Democratico …, vede, Consigliere Mangialardi, non è un attacco personale a lei, ci mancherebbe che mettessimo bocca su quello che decide il gruppo, se deve o no continuare, è un atto meramente politico, è un atto di stigmatizzazione politica, che andava necessariamente fatto e forse gli interventi nel tentativo di volerla “difendere” hanno peggiorato la situazione, apprendo dall'intervento della Consigliera Casini che lei ha chiamato il Segretario della Lega che non le ha risposto, questi sono fatti che sono stati detti, ma che non servivano.
Dico che è una sottolineatura che questa maggioranza ha voluto fare nei confronti del Partito Democratico che, ricordo, in questo momento è al Governo, un Governo di unità nazionale in cui, purtroppo per il Partito Democratico, governa con un Partito che si chiama Lega, il cui leader, finché la Lega lo deciderà, si chiama …
Questo andava assolutamente stigmatizzato, non è un fatto personale, per me la politica non è mai un fatto personale, Consigliere Mangialardi, e sono convinta che altrettanto lo sia per lei. Voglio dire semplicemente che chi la voleva difendere non ha reso questo servizio.
Ho apprezzato l'intervento del Consigliere Cesetti che ha tentato di stoppare il passaggio di questa mozione in Aula e apprezzerò se così sarà il suo silenzio. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.
Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Se mi fossi limitato ad ascoltare gli interventi dei Consiglieri Mangialardi e Cesetti avrei sicuramente evitato di intervenire perché secondo me rappresentano bene quello che in realtà è successo.
Penso che nessuno di noi sia immune ed esente da errori e riconoscerli, a mio parere, è sempre un grandissimo segno di maturità, anche se l’errore è derivato da una leggerezza, magari da un momento di distrazione.
Noi abbiamo un ruolo talmente importante che dovremo sempre cercare di essere molto attenti a questo, ma lungi da me, con l’esperienza che ha il Consigliere Mangialardi, di dare dei consigli, però sinceramente ciò che non riesco a tollerare - un po' come dice la Consigliera Menghi - processualmente parlando, è il tentativo di difesa. E’ stato maldestro sostenere una tesi indifendibile, nel senso che se si fosse sottoposta quell’immagine a 10 persone, tutte, a mio avviso, avrebbero avuto la stessa idea, che è quella che ho io.
Prima nel parcheggio ho parlato con il Consigliere Mangialardi che mi ha spiegato questa vicenda, adesso addirittura cercare di ribaltare la vicenda andando ad inserire elementi che non hanno nulla a che vedere, minimamente, con l’oggetto di questa mozione …, come sollevare polemiche sul 25 Aprile, sulla presenza o meno di alcune persone. La frase della Consigliera Vitri è stata questa e sinceramente sono rimasto abbastanza esterrefatto: “Se volete continuare a far passare il messaggio che la Resistenza non deve essere valorizzata, ma vogliamo tutelare solo Piazzale Loreto, allora continuate con questa mistificazione”.
Qual è il nesso di inserire questa frase in un contesto che non ha nulla a che vedere con l'oggetto di questa mozione? Qui stiamo ragionando su un errore commesso da un Consigliere e secondo me anche l'idea di voler rappresentare sempre …, come ha detto il Consigliere Biancani, e ci posso anche credere, era scontato che l’interpretazione che il Consigliere Mangialardi volesse dare era quella, ma allora perché quando affermazioni sono state fatte, ad esempio dal Consigliere Ciccioli, è stato letteralmente massacrato in quest’Aula? Bisogna avere sempre due pesi e due misure, o capire l’interpretazione e quello che un Consigliere vuole dire vale per uno? Deve valere veramente per tutti, sennò secondo me così non va. Ricordo benissimo quando fu attaccata l’Assessore Latini e nessuno di voi espresse una parola in merito, soprattutto le donne del gruppo, a parte la Consigliera Ruggeri. Lo ricordo benissimo e ricordo benissimo anche quando avete proposto una mozione per condannare una frase fatta da un militante del mio partito, una persona che era vicina a me, un errore chiaramente anche quello, ammesso, riconosciuto, condannato dal Partito di appartenenza. Fu presentata anche una mozione in questo Consiglio, relativa all’On. XY, solamente per condannare questo tesserato che era vicino al sottoscritto. Ricordatevi e smettete di fare sempre le cose a senso unico, è questo l’oggetto vero di questo intervento.
Riconosco che sono assolutamente comprensibili le parole del Consigliere Mangialardi, però smettetela di fare sempre due pesi e due misure perché la verità in tasca non ce l’ha nessuno e voi non siete sicuramente esenti da errori, purtroppo. Come ha detto la Consigliera Menghi, sbagliamo tutti e potrebbe capitare sicuramente anche a noi. Se aveste fatto una difesa limitandovi a dire: “E’ successo un errore, abbiate pazienza, scusateci, non ricapiterà”, l’effetto sarebbe stato diverso che non con una difesa così maldestra. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Dico alla Consigliera Menghi che spero apprezzi anche in questo caso, come ha apprezzato l’intervento di prima, quello che dirò. Farebbe piacere se ci fosse anche il Presidente della Regione perché vorrei chiedergli una cosa e spero che mi possa sentire.
Consigliere Baiocchi, la ringrazio per il complimento sulla mia difesa al Consigliere Mangialardi, ma non era una difesa soltanto del capogruppo Mangialardi, ma se vogliamo di tutti noi perché, ribadisco, mettere ai voti un atto del genere costituisce un precedente che non fa bene.
Vi prego di ascoltarmi e lo dico anche ai capigruppo, a quest’Aula, non fa bene a ciascuno di noi perché costituisce un precedente che ci potrà esporre nel futuro, quando magari qualcuno non condividerà quello che noi diciamo, che altri ci possano censurare, così non va bene.
Fatta questa premessa, Consigliere Baiocchi, difenderei il Consigliere Mangialardi se fossi in un’Aula di Tribunale, ma lo faccio anche qui sotto il profilo soggettivo. Oggettivamente il fatto c’è ed è un errore perché agli avversari politici o a coloro che noi critichiamo possiamo indicare il pollice verso, ma non dobbiamo e non possiamo metterli a testa in giù, mai, non si fa. Gli uomini e le donne mai a testa in giù, questo è il dato oggettivo. Però il Consigliere Mangialardi ha chiarito ancor prima che in questa Aula, da subito, e la sua spiegazione è stata, ed è plausibile, convincente, nonché riscontrata da fatti oggettivi, con quel post voleva esprimere e dare una risposta politica ad un evento che si era verificato, politico, come le elezioni di Macron, un evento diverso da quanto auspicato dal leader della Lega.
Quindi quello del Consigliere Mangialardi è stato per quel dato oggettivo …, come dice il Consigliere Ciccioli: “Il Consigliere Mangialardi è persona pacifica”, l’avete detto tutti voi, guarda caso fa il capogruppo, forse se nel Partito Democratico c’è una persona che si fa meno degli altri trasportare dall’agone politico è il Consigliere Mangialardi, anche il suo modo di approcciare, quando interviene saluta sempre il Presidente della Giunta, suo antagonista politico, il Presidente del Consiglio, quindi questo approccio se vogliamo gentile, se fossi in un’Aula di Tribunale servirebbe a corroborare l’assenza del cosiddetto elemento soggettivo. Questa è la prova che lui non voleva indicare nulla di più di quello che ha detto, c'era un giudizio, ok, espresso male, come sempre succede con questi marchingegni.
Questo è, è stato un errore, uno scivolone, ma nel metodo non nel merito, perché nel merito non c’è stato alcun errore, il suo era soltanto un giudizio politico, non c'è traccia di odio, di violenza in quel post, come non c'è nel Consigliere Mangialardi, mentre si vede bene la scivolata anche se evocativa nel post all’ingiù.
L’avete detto tutti voi e il Consigliere Mangialardi ha chiarito. Qualcuno ha detto: “Se fosse stato fatto prima non sarebbe stato un problema e forse non avremmo fatto questo atto”, bene, termino dicendo: comunque è stato fatto e questa spiegazione è stata da voi ritenuta convincente, allora, per questo ho chiesto la presenza del Presidente della Regione Marche, mi permetto di chiedere ai capigruppo ed anche al Presidente della Giunta regionale ed ai Consiglieri della sua maggioranza di ritirare quest’atto perché il Consigliere Mangialardi ha chiarito, voi avete ben compreso, l’avete dimostrato anche con la correttezza dei vostri interventi, che però non possono contrastare con il voto di un atto che di fatto contraddice quanto avete detto. Gli interventi della Consigliera Menghi, che ho apprezzato, e dei Consiglieri Baiocchi, Bilò, Marinelli e dello stesso Ciccioli, stridono, capite, con il votare quest’atto.
La discussione c’è stata, il chiarimento c’è stato, c’è anche un tema di metodo, quindi chiedo di ritirare questa mozione, perché se vogliamo, utilizzando il termine processuale del Consigliere Baiocchi, il Consigliere Mangialardi è stato assolto dai vostri interventi ed anche da quanto riportato dalla stampa, c’è stato un giudizio ed allora io dico: perché non essere coerenti?
Ritirate questo atto perché, ripeto, costituirebbe diversamente un precedente che non farebbe bene a quest’Aula e non farebbe bene a ciascuno di noi.
Chiedo al Presidente Acquaroli di intervenire nei confronti dei capigruppo e chiedere di ritirare quest’atto, sarebbe un gesto che va anche nella direzione di una auspicabile correttezza nei rapporti tra maggioranza ed opposizione, una correttezza che credo il Consigliere Mangialardi in questo anno e mezzo abbia ben interpretato.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ausili.
Marco AUSILI. Grazie, Presidente. Noi riteniamo che questo spazio che ci siamo presi questa mattina sia importante ed interessante, quindi penso che abbiamo fatto bene a presentare questo atto ed a portare in Aula questa discussione, non tanto per mettere al centro una persona, piuttosto per conditio sine qua non, per realizzare una vita e una convivenza assembleare dignitosa, qual è questa condizione che non può mancare? Il rispetto per l'avversario politico.
Non stiamo colpevolizzando una persona, però vogliamo mettere a tema quello che in molti casi abbiamo visto a sinistra, cioè la demonizzazione dell'avversario.
Una venatura che riscontriamo molto spesso a sinistra, sinistra che sente, percepisce dentro di sè quella sorta di superiorità politica, superiorità morale, superiorità storica, che le consente di mettere in pratica quella reductio ad Hitlerum di cui da Leo Strauss poi si parla, cioè il tentativo di ridurre l'avversario a qualcosa di impresentabile, a qualcosa da demonizzare, da allontanare dal quadro della discussione democratica.
Prendiamocelo un po' di tempo, un paio d'ore in questa Aula per tornare a riflettere su quanto un atteggiamento del genere sia distruttivo rispetto alla possibilità di condurre in qualsiasi tipo di Assemblea, dal Comune, alla Regione al Parlamento, un tentativo di collaborazione positiva.
Dispiace aver sentito da parte del centro-sinistra un atteggiamento diviso al suo interno, non c’è stata chiarezza. Apprezzo molto il Consigliere Cesetti che ha parlato chiaramente di un errore, l'errore di realizzare anche qua in quest'Assemblea la venatura tendente alla demonizzazione dell'avversario.
Non tutti l'hanno fatto con chiarezza, ma è la verità. In questo dialogo che abbiamo scambiato non c'è stato un riconoscimento pieno e concreto da parte di tutti dell'errore, non ci si è scusati neanche con appropriatezza, perché scusarsi nei confronti del 25 Aprile e non scusarsi nei confronti dell'avversario politico pensiamo che sia fuori luogo, che sia inopportuno.
Si è sprecata un'occasione per riconoscere la gravità dell'atteggiamento volto a demonizzare l'avversario, non si è riconosciuto l'errore da parte di chi l’avversario l’ha demonizzato, perché l’ha demonizzato. Adesso questo tentativo sperticato di provare a narrare diversamente l’accaduto è davvero risibile perché purtroppo la moda di appendere l'avversario, a sinistra, c'è sempre stata; ricordiamo quando sono apparse le immagini della Presidente di Fratelli d’Italia, ricordiamo quello che da decenni si sente dire a sinistra dato che qualche soggetto deve essere appeso. E’ cosa abbastanza nota, quindi o è stato un atto voluto o è stato un lapsus ideologico della propria appartenenza politica, comunque c'è stato, quindi, è un atto che richiama chiaramente quel tipo di demonizzazione dell’avversario.
Proviamo a prendere pienamente tutti le distanze da un modo di fare del genere, proviamo a prendere tutti le distanze anche da un modo di svilire il dibattito in quest’Aula parlando ad esempio delle Marche come di un lazzaretto a cielo aperto, e questa è un'altra affermazione che abbiamo sentito. Affermazioni del genere sono profondamente sleali nei confronti della comunità marchigiana perché la dipingono in modo del tutto negativo producendo delle conseguenze reali sul territorio. Ebbene, quel modo così violento di intervenire, sleale nei confronti del territorio, questo modo di far scadere il dibattito tra avversari politici è qualcosa di davvero deprimente ed io ripeto che abbiamo fatto bene a prenderci un paio d’ore per riflettere su questo, che è la conditio sine qua non di una convivenza costruttiva nell'Assemblea, però mi pare proprio di vedere che questa occasione l’abbiamo sprecata dietro a delle scusanti abbastanza risibili e l'abbiamo sprecata a causa di qualcuno che a differenza di altri colleghi del suo partito ha deciso di non dire di aver sbagliato. Peccato!
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Credo invece che queste due ore siano state inutili, assolutamente sprecate, perché questa è una discussione surreale. Lo hanno già detto i miei colleghi, non era un atto da portare in Aula e, come ha ricordato la Consigliera Leonardi, vorrei precisare alcuni aspetti della vicenda del Vicepresidente della Lega della scora legislatura. Io ero Presidente del Consiglio ed in quell'occasione fu votato un atto per sfiduciare il Vicepresidente del Consiglio regionale che rappresentava, in quanto componente dell’Ufficio di Presidenza, l'intero Consiglio regionale. Era evidente che un esponente politico, un Consigliere regionale che rappresentava l'Ufficio di Presidenza non poteva fare quelle affermazioni, come avvenne in quell’occasione.
In questo caso invece si è trattato, come è stato detto, di uno scivolone, una leggerezza, un errore di valutazione. L’ha detto il Consigliere Marinelli, il Consigliere Mangialardi è stato sfortunato perché questo post, questa storia, l’ha postata il giorno prima del 25 Aprile.
Questo indica chiaramente che anche il gruppo della Lega non crede alla possibilità che quel post fosse messo con intenzioni negative, che tutti quanti avremmo giudicato negativamente. Invece in questo caso, a differenza della frase dell’allora Vicepresidente Zaffiri dove c’era la scelta nel pronunciare quelle frasi con dolo, si tratta, se volete, di una colpa, pur sempre una colpa e non di una scelta nello scrivere parole o postare fotografie che in altro senso avrebbero avuto effettivamente un significato pesante.
Così come scelte volute in quest’Aula ne abbiamo avute tante, le frasi pronunciate in passato dal Consigliere Ciccioli, ad esempio, sulla sostituzione etnica, le frasi pronunciate dall’Assessore Latini strizzando l’occhio ai no vax, quando la comunità scientifica, il Governo nazionale, di cui anche la Lega fa parte, e questa Giunta regionale hanno sempre sostenuto la campagna vaccinale e in nessuno di questi casi il gruppo del PD, pur essendo frasi volute, scelte, decise freddamente da coloro che le hanno pronunciate, ha proposto mozioni di qualsiasi genere.
Credo che sia assurdo che il Consiglio regionale si pronunci con una mozione di condanna su un errore di valutazione, un atto colposo, ma la parola condanna è assolutamente spropositata e ritengo che la seconda frase dell’impegno: “l’invito al gruppo del Partito Democratico ad assumere i provvedimenti adeguati contro chi nella Regione Marche è il primo rappresentante del partito, nonché candidato governatore alle scorse elezioni regionali” non sia ammissibile, quindi mi meraviglio che il Presidente abbia ritenuto ammissibile una mozione che impegna l’Aula ad invitare un gruppo nella sua autonomia a fare delle scelte, è una cosa assolutamente sbagliata nel merito e nel metodo. Per questo secondo me questa mozione non doveva essere presentata.
Ritengo molto gravi anche le frasi relative all'istigazione all'odio verso l’avversario politico perché in quest’Aula tutti hanno riconosciuto che è stato un errore, un errore di valutazione, uno scivolone, nessuno ha accusato il Consigliere Mangialardi di voler affermare quanto presuntivamente si poteva lontanamente capire da quel post.
Mi associo all’invito che hanno già fatto i miei colleghi Carancini e Cesetti a ritirare questa mozione, sicuramente deve essere stralciata l’ultima parte perché ritengo che non sia ammissibile, almeno modificare quelle frasi forti e violente inserite nel deliberato che sono assolutamente fuori luogo e fuori contesto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Il gruppo Rinasci Marche ha già parlato durante la Conferenza dei capigruppo, quindi tutto quello che ha detto è a verbale, in cui ha posto un tema molto concreto. In passato al sottoscritto è stata negata la possibilità di iscrivere d’urgenza nel Consiglio regionale una mozione che era contro gli armamenti, dall’1,4 all’2%, che poi è stata discussa in maniera tardiva. Non c'è stata tutta questa fretta trattare, come in questo caso, in Consiglio regionale un argomento che per quanto mi compete riguarda una storia su Instagram, una storia che si polverizza dopo 24 ore.
Credo che un gruppo consiliare come il mio ed altri minori facciano fatica a portare delle interrogazioni, io ne ho una giacente sulle criticità del pronto soccorso di Torrette, piuttosto che altre azioni politiche. Oggi si dà il privilegio ad una storia che poi evapora e non si dà spazio alla discussione di mozioni molto robuste che riguardano tutti i marchigiani.
Bene la politica, riconosco che in questa Regione il centro-destra ha ricevuto un consenso importante, ha vinto con 363.000 consensi, il centro-sinistra ha avuto 270.000 consensi, quindi chi governa ha la possibilità di decidere e di fare, però come gruppo consiliare vorrei in questa fase storica così complessa dedicarmi alle azioni concrete, a tutte quelle leggi che vengono portate velocemente, votate velocemente, ed anche alla discussione di mozioni che da mesi cerchiamo di trattare in Consiglio regionale, che invece vengono messe in subordine. Si dà il privilegio ad una mozione politica, giustamente nella Conferenza dei Capigruppo avete votato a maggioranza, quindi sta anche al nostro gruppo ascoltare ed io ho ascoltato anche con passione, anche se non sono stato completamente all’interno del Consiglio, però nell’intervento del Consigliere Cesetti ci potrebbe essere in un certo senso una soluzione, perché molti Consiglieri che sono intervenuti hanno dato una soluzione al capogruppo del partito maggiore che nella regione Marche ha avuto il consenso maggiore e magari perdonare anche una superficialità, dopo che ha ammesso con delle scuse di aver fatto quel percorso in maniera superficiale, avendo capito l'errore.
Noi abbiamo un calendario da rispettare, molto importante, con impegni presi con i marchigiani. Questo calendario non viene rispettato, sono le 12,49 e stiamo discutendo di questa cosa, io ho ancora tre minuti ed oggi me li voglio prendere tutti parlando a braccio perché credo che ognuno di noi rappresenti 60.000 persone, rappresenti un territorio, uno spazio all’interno della regione. Molti cittadini se ascoltassero questo dibattito cambierebbero canale, come si dice in televisione, oggi invece siamo qui, il canale non lo cambiamo, discutiamo, usciamo da questo contesto anche un po’ a testa alta con il ritiro della mozione, che porterebbe a dire che ci siamo confrontati, ne abbiamo parlato anche da un punto di vista politico, però non è opportuno votarla.
Ci sono mozioni molto più importanti da votare per il futuro, ci sono interrogazioni sulle quali vorremmo ascoltare il pensiero della Giunta e molte di queste sono sulla sanità e sul bene salute. Forse da questo punto di vista sarò anche logorroico, però la sanità e il bene salute, lo abbiamo visto durante il Covid, è il bene dei beni, senza la salute non c’è lavoro, non c’è economia, anche il bene lavoro è importante perché poi porta benessere e salute, però noi organizziamo il nostro lavoro in Consiglio regionale su questi temi: la salute, il lavoro, anche su altri argomenti come la legge sullo sport ed il tempo libero, o la legge sull’Assam. Noi tutti abbiamo interesse affinché queste leggi portino lavoro e benessere al nostro territorio.
Secondo me di questa mozione oggi ne abbiamo parlato, sono quasi le 13,00, penso che dovrebbe essere la prima ed ultima volta che dedichiamo tempo a queste cose perché, come hanno detto alcuni colleghi che mi hanno preceduto, se apriamo un fronte personale poi può essere riproposto decine di volte e noi non possiamo permetterci in questa legislatura di usare il tempo prezioso per decine di volte per temi anche personali e non solo politici. Sottolineo il fatto che questa mozione debba essere ritirata ed il nostro gruppo manterrà questo genere di linea. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Mai pensavo di dover discutere una mozione relativa alla persona del Consigliere Maurizio Mangialardi che politicamente è riuscito a fare il giorno prima del 25 Aprile, con il social Instagram … Anch’io ho avuto modo di vedere la storia e mi sono dispiaciuto perché non penso che appartenga al suo stile, questo lo devo dire pubblicamente. Non mi è mai piaciuto fare della politica una questione personale perché tutti potremmo avere qualcuno che ci dice qualcosa di personale, però secondo me, da quello che leggo dalla mozione dei colleghi, non è una questione personale, è una questione legata alla politica, ad una caduta di stile.
Credo che in questo momento così importante, con il conflitto bellico tra Russia ed Ucraina, Russia ed Europa, Russia e Nato, con un conflitto mondiale, alla vigilia della ricorrenza del 25 Aprile, vedere una foto con due esponenti politici a testa in giù non ha fatto piacere ai diretti interessati, tra cui il Segretario nazionale della Lega a cui va la mia solidarietà, né agli elettori che hanno sostenuto il Consigliere Mangialardi alle elezioni regionali.
Il Consigliere Mangialardi non è un singolo Consigliere regionale, che come me ha dovuto fare una battaglia sulle preferenze, lui è stato il candidato Presidente di un mondo di sinistra moderato. Ho avuto modo di vedere qualche commento sui social ed ho visto che alcune persone che l’hanno votato non erano contente perché di fatto si è creato un precedente, che non mi aspettavo, però capisco che a volte l’uso dei social se non è fatto bene può creare dei boomerang clamorosi, come in questo caso.
Così come capisco i Consiglieri della Lega che hanno voluto fare questa mozione, anche noi di Fratelli d’Italia ci siamo trovati a dover difendere posizioni politiche, ad esempio del nostro capogruppo Ciccioli che di certo non aveva sbagliato. Ricordo le accuse fatte in Aula da lei, che insinuava chissà che cosa, cercando di sparare a zero contro il nostro capogruppo ed oggi si trova in questa situazione. Questo per farle capire come è strana la politica, simile ad una ruota che gira: oggi gira per me, domani gira per lei e proprio su questo mi vorrei soffermare. Il valore dell’azione politica che noi stessi facciamo a volte si ritorce contro, oggi purtroppo mi sembra di stare in un’Aula di Tribunale anche se qui nessuno vuole fare un processo al Consigliere Maurizio Mangialardi, io per primo, seppure ho studiato giurisprudenza, ma non faccio l'avvocato, e non mi sento in grado di accusare né di difendere nessuno a livello personale, ma a livello politico il Consigliere Mangialardi si trova nella stessa condizione in cui si è trovato più volte il Consigliere Ciccioli e questo fa capire che cosa significa trovarsi oggi nella stessa posizione del Consigliere Ciccioli, che di certo non aveva fatto post inneggiante a qualcosa, aveva espresso la sua opinione, tra l’altro in una conferenza stampa, non in una storia su Instagram, ed in una conferenza stampa quando uno parla può dire molto e magari un giornalista può estrapolare determinate frasi con conseguenze diverse. Ho visto manifestazioni di piazza, ho visto di tutto nei confronti del Consigliere Ciccioli.
Oggi qui non sto a chiedere le dimissioni del Consigliere Mangialardi perché non appartiene al mio stile, è stato votato dai cittadini marchigiani, non sono io che devo chiederle perché i cittadini marchigiani hanno già espresso un giudizio chiaro.
Su questa cosa importante è necessario riflettere, ho ascoltato nel suo intervento una disponibilità a lasciare il posto di capogruppo, neanche questo compete a noi, compete al suo gruppo, al suo partito, che sono certo prenderà decisioni per il bene del gruppo.
Ringrazio inoltre i capigruppo, ne abbiamo parlato prima, per aver accolto la richiesta del Consigliere Mastrovincenzo, che chiedeva di togliere almeno l’ultima frase del dispositivo, cosa di cui abbiamo già parlato, un emendamento in questo senso a prima firma del Consigliere Marinelli, c’è anche la firma del Consigliere Ciccioli e sono contento di questo perché di certo a noi questo non compete, compete a voi e sono certo che ci sarà un cambio di passo nel Partito Democratico, anche se a noi dispiacerebbe vedere il Consigliere Mangialardi lasciare il suo posto perché per noi è un portafortuna, una persona che fino a quando rimarrà capogruppo ci farà stare tranquilli, parlo dal punto di vista politico, perché il suo modo di fare politica ci avvantaggia, l’ho detto più volte, non mi vergogno ….
(intervento fuori microfono)
Andrea PUTZU. Vedo che la Consigliera Casini è salita in cattedra indossando le vesti di avvocato, questo mi dispiace perché ogni volta deve difendere il Consigliere Mangialardi, pensate a che punto siamo arrivati, però ci può stare.
In più le do un consiglio: i social creano problemi ed in questo caso non hanno rispecchiato la sua persona, ne sono sicuro, però ad una certa età, non è più un ragazzino, i social bisogna saperli usare perché con questa storia ha creato un danno a lei, che di certo non lo meritava, lo dico a livello personale, ed ha creato un danno politico a tutto il suo gruppo consiliare di cui fino ad oggi è capogruppo, forse non lo sarà più, ma questa è una questione vostra.
Chiedo scusa se ho sforato il tempo, ringrazio il Presidente per i secondi in più che mi ha dato, per dire che oggi si è trovato nella stessa condizione del Consigliere Ciccioli e su questo lei ed il suo partito dovreste fare una riflessione perché domani può capitare a lei, può capitare ad un altro.
Voglio ringraziare i capigruppo che hanno tolto il secondo paragrafo perché crediamo sia importante che il Partito Democratico possa decidere in piena libertà se tenere il Consigliere Mangialardi come capogruppo o meno. Grazie.
PRESIDENTE. E’ stato presentato un emendamento (moz. 251/1) a firma dei Consiglieri Marinelli, Ciccioli, Marcozzi, Latini, Rossi.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Come ha già annunciato il Consigliere Putzu, nella seconda parte del dispositivo le parole “invita il Gruppo del Partito Democratico ad assumere i provvedimenti adeguati contro chi nella Regione Marche è il primo rappresentante del partito nonché candidato Governatore nelle scorse elezioni regionali” vengono soppresse, lasciando nel dispositivo solo che l’Assemblea esprime la sua netta condanna per quanto pubblicato dal capogruppo del PD Maurizio Mangialardi in quanto rappresenta una comunicazione violenta e intollerante di istigazione all’odio verso l’avversario politico. Grazie.
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Il gruppo voterà contro questo emendamento, è un ulteriore atto di ipocrisia che viene dalla maggioranza e che fa seguito a tutta una serie di interventi che hanno lo stesso sapore e che naturalmente non possono essere accettati.
Ribadisco all’Aula ed anche al Presidente che questo atto non ha le caratteristiche ed i presupposti per essere una mozione, ritengo che l'indifferenza rispetto a queste argomentazioni non sia un fatto apprezzabile, sarebbe utile e direi funzionale capire se ogni mozione può esprimere condanne. Il contenuto formale dell’atto è in netto contrasto con la norma del regolamento.
Invito il Presidente ed ancora una volta il Segretario su questo a precisare, a contrastare le argomentazioni; nel merito continuo ad immaginare che sono davvero difficili da accettare l'ipocrisia, i tanti Consiglieri regionali che da un lato elogiano il comportamento del Consigliere Mangialardi, dicendo che è il migliore del mondo, e dall’altro non credono alle parole che ha detto. E’ un comportamento inaccettabile. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Voglio citare l’articolo 143 del Regolamento …, insisto sempre, a maggior ragione dopo questo atto opportuno per minimo, che è un atto di rispetto nei confronti del gruppo consiliare del Partito Democratico perché invitare il gruppo del Partito Democratico ad assumere provvedimenti …, è un atto di rispetto aver tolto questa parte dal dispositivo.
Noi non possiamo essere d’accordo, ha ragione il Consigliere Carancini, l’ho detto anch’io all’inizio, la mozione è un atto - leggo articolo 143 – “inteso a promuovere una deliberazione dell'Assemblea su un determinato argomento di interesse”, qui si esprime una condanna su quanto pubblicato e già presuppone un giudizio su quella pubblicazione che contraddice quello che voi stessi avete detto perché - dando atto al Consigliere Mangialardi di un atteggiamento sempre signorile, non violento, mai incitante all’odio, io dico neanche alla contrapposizione, come talvolta ad esempio faccio io ed altri - è evidente che quel giudizio interpretativo del post relativo alla fotografia rovesciata non può essere un'interpretazione di un atto incitante all’odio ed alla violenza, ma è l'interpretazione che il Consigliere Mangialardi ha dato prima in quest’Aula, pur scusandosi per l’inopportunità, l’errore, lo scivolone in un momento che si poteva prestare a strumentalizzazioni, come poi è avvenuto, ma questo è.
E se è così, allora non credo che sia il caso di esprimere una condanna perché l’atto rappresenta una comunicazione violenta e intollerante, non è così, siete voi stessi che lo avete detto, è un errore e va trattato come tale.
Ancora insisto e persisto altrimenti, ripeto, creiamo un precedente grave perché da domani mattina ognuno di noi può presentare un atto nei confronti di qualcun altro interpretandolo a modo suo. Quanti post si fanno? Quanti comunicati, quanti atteggiamenti? Magari anche il più normale uno lo può interpretare come vuole e che facciamo un atto di censura?
Tutto si può dire meno che il Segretario della Lega nord anche con qualche abilità, talvolta si è fatto male, non abbia usato termini forti, evocazioni forti. Avete mai visto in Parlamento, al Senato della Repubblica, dove lui siede una mozione o un atto di censura nei suoi confronti? Questo è il nostro Parlamento, non fate un atto del genere, ritiratelo, perché l’intervento del Consigliere Mangialardi, credo, l’avete detto voi, ha chiarito appieno, quindi, penso che questo sia sufficiente a farvi ritirare la mozione. Insisto con il Presidente della Giunta, so che è impegnato per motivi istituzionali, però spero che mi senta perché voglio invitarvi a ritirarla.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Menghi.
Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Innanzitutto per puntualizzare in merito. Mi pare che anche in questa occasione si insista sull’ammissibilità di questo atto.
Ricordo la mozione che il Partito Democratico presentò e che il Presidente e Segretario ammisero alla discussione, a cui ha fatto riferimento il Consigliere Baiocchi, che chiedeva al Presidente e alla Giunta regionale di prendere le distanze e dissociarsi formalmente dai toni e dai contenuti delle gravi offese rivolte all'onorevole del PD. Le regole sono le stesse e valgono per tutti, se era ammissibile quella mozione non vedo perché non possa esserlo questa, tanto per ricordare a chi forse ha una memoria troppo corta.
Chiudo dicendo che questo emendamento è una puntualizzazione non necessaria, ma opportuna. E’ chiaro che noi non avevamo nessuna intenzione di imporre niente a nessuno, quindi al Partito Democratico di avere il capogruppo che vuole, questo lo do abbastanza per scontato, dico semplicemente che è un emendamento non necessario, ma opportuno in un'ottica di reciproca necessità di riconoscimento politico. Deve essere oggi una sorta di discrimine, da oggi in poi cambiare un po' passo, dove lezioni noi non ne vogliamo dare a nessuno, ma è necessario stigmatizzare questo fatto, che non è un fatto personale di condanna nei confronti del Consigliere Mangialardi e forse, lo dico al Consigliere Cesetti, quando a fare lo scivolone è qualcuno che non ci ha abituati ad uno stile di attacco, ma di equilibrio, con il ruolo di capogruppo del Partito Democratico, l'eco è maggiore e ripeto questa maggioranza non poteva sicuramente far finta di nulla.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Molto brevemente per dire che intervengo sull'emendamento soppressivo, l’ho già sostenuto nella discussione generale, le valutazioni interne del gruppo del Partito Democratico in Regione non possono essere oggetto di osservazioni da parte degli altri gruppi, sono valutazioni politiche, il Partito Democratico le farà al suo interno.
Viceversa sento il tono imbarazzato, in particolare del Consigliere Cesetti, ma anche di altri, che quest'Assemblea sanzioni un atto politico, che non è irrilevante perché molto spesso le immagini, anche nei telegiornali, anche sulla carta stampata, sui social, sono addirittura più importanti delle dichiarazioni.
L’immagine è immediata e dà in maniera subitale i contorni di un fatto, mettere un leader di partito, il Segretario della Lega - che tra l’altro è un vostro alleato di Governo, questo lo vorrei sottolineare, in questo momento è al governo con il Partito Democratico, non sono i poveri rappresentanti di Fratelli d’Italia che sono all’opposizione, siete alleati di Governo - a testa in giù insieme alla Le Pen …, che tra l’altro nel dibattito che c'è a destra in Francia è accusata di svolta moderata e nel flusso dei suoi voti al primo turno ha preso il 23%, al secondo turno il 42%, ebbene, oltre il 10-12% nel passaggio da 23 a 42 viene da elettori di sinistra, gli altri sono elettori di altri candidati minori di destra, il 7% di un partito strutturato ed un altro 2% da un altro partito di destra, sono voti aggiuntivi che vengono dallo stesso ambiente politico, ma ben il 12% viene da sinistra.
Questa cosa è stata deflagrante, ovviamente non possiamo come maggioranza e come coalizione politica non sottolineare questo, in questo momento mi sento molto vicino alla Lega e al suo leader nel gridare lo sdegno.
Ha avuto ragione L’Assessore Latini che è stata un’altra crocefissa come me in particolari circostanze dai vostri interventi per valutazioni di tipo politico, senza aver aggredito persone o messo immagini, abbiamo fatto delle dichiarazioni, che possono essere discutibili, però rientrano nel nostro diritto di pensare, che noi riteniamo opportuno.
Anche se in maniera molto delicata, lo sottolineo, sono stato tra quelli che sulla richiesta dei giornalisti di una dichiarazione ho cercato di sfumare la posizione personale del capogruppo del Partito Democratico Consigliere Mangialardi, ho fatto dichiarazioni leggere, se vogliamo, ma il fatto politico è un'altra cosa! Un conto è il comportamento delle persone, i giudizi sulle persone, eccetera, un altro è quello politico che non può passare.
Mi sento di votare questo documento condiviso perché sottoscritto dal capogruppo Marinelli, da me, dai Consiglieri Rossi e Marcozzi, non è che per gli altri dobbiamo sempre passarci sopra e per noi c’è sempre la legge del taglione, questo non va bene.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Non credo sia accettabile, soprattutto perché le premesse narrative riportano una realtà che non è quella vera, infatti riferendosi al post si scrive che ha un chiaro intento allusivo, cosa che, invece, è stata testimoniata da tutti gli interventi della maggioranza che si sono succeduti, non c'è stato qualcuno che abbia detto: “Siamo convinti che il Consigliere Mangialardi avesse l'intenzione di evocare Piazzale Loreto”.
Detto questo, ha poco senso che la premessa sia così dura, si parla di un messaggio di violenza, quando poi in realtà tutti dicono, parlo della maggioranza, non di noi, che saremo e siamo certamente di parte e partigiani, che è una persona di modi gentili, lontanissima dalla violenza, che la sua storia personale e politica è specchiata da questo punto di vista, quindi violenza, istigazione all'odio, all'intolleranza e all'ipocrisia solo perché poche ore prima il Consigliere Mangialardi ha sfilato per le strade tra Perugia ed Assisi.
Penso che non sia vero che sia un fatto politico, è un fatto personale, da questo punto di vista non è disgiunto quello che è stato fatto, tra l’altro su un profilo che non a caso si chiama “personale” in una storia. Delle due l’una, o il Consigliere Mangialardi è una persona assolutamente contraria alla violenza, come ha dimostrato e come è stato detto e rappresentato, oppure non ha luogo di esistere questa mozione perché è ipocrita.
Rispetto alla questione dell’Onorevole del PD, un po' mi dispiace che sia stata la Consigliera Menghi a sottolineare questa cosa perché l’onorevole fu oggetto di insulti sessisti pesanti e non sono stati fatti da un Consigliere regionale, quindi non c’è stata una censura verso un Consigliere regionale e non c'erano dubbi, come in questo caso. sulla volontarietà del gesto, in quel caso erano offese ed insulti sessisti fatti ad una donna, che in ogni caso andavano censurati e credo che abbiamo fatto bene.
Per questa motivazione, perché le premesse narrative sono durissime e perché ritengo che il nostro capogruppo non abbia fatto nessun gesto allusivo e che il suo post non avesse un chiaro intento allusivo nè tantomeno rappresentasse un messaggio di violenza ed istigazione, perché questa è stata un'interpretazione tra l'altro di parte, ritengo che, come ha già anticipato il Consigliere Carancini, noi voteremo contro questo atto, ricordando che è anche un atto pericoloso, come ha detto il Consigliere Cesetti, ed è la prima volta che succede in questa Aula.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Solo per intervenire in merito a questa questione perché vedo che qualche Consigliere del Partito Democratico difende il proprio capogruppo, quindi siamo certi che non verrà rimosso e noi di questo siamo sicuri e contenti.
Qualora, cara Consigliera Casini, doveste rimuovere il Consigliere Mangialardi tornereste in Aula dicendo che aveva sbagliato, che avevamo ragione noi della maggioranza. Scusi, Consigliera Casini?
(intervento fuori microfono)
Andrea PUTZU. No, verreste in Aula chiedendoci scusa pubblicamente e chi è intervenuto potrebbe dire: “Avevate ragione, abbiamo cacciato il Consigliere Mangialardi da capogruppo per questa vicenda”.
E’ una riflessione che farete voi internamente, l’ha già detto nel suo intervento il Consigliere Mangialardi: chi mi deve cacciare da capogruppo non siete voi, ma il mio partito.
Voi lo difendete in Aula il che significa che non lo caccerete e proprio in questo senso va il mio intervento, però ricordo al Consigliere Mangialardi le sue affermazioni contro il Consigliere Ciccioli definendolo persona pericolosa alla democrazia in un post di Facebook del 24 febbraio 2021. Glielo ricordo in modo tale che lo possa rivedere magari quando non sarà più capogruppo ed avrà più tempo per leggere i post. Ha detto del Consigliere Ciccioli che è un personaggio pericoloso per la democrazia e noi che cosa avremmo dovuto pensare dopo aver visto due persone messe a testa in giù? Che lei è un pacifista? Abbiamo cercato di vedere la sua persona, ma vede qual è la differenza tra noi e qualcuno di voi, non tutti? Che noi alla fine abbiamo capito dov’era il problema e ci siamo resi conto che non bisognava fare un processo alla persona, voi invece potete sparare a zero sulla persona, e questo non è bello.
Oggi l’ho tirato fuori perché è importante che lei con calma possa rileggere tutto, se in questo momento tutta l’Aula, tutta la maggioranza fosse intervenuta contro di lei dicendole che era pericoloso per la democrazia, a lei avrebbe fatto piacere? No, perché lei è stato eletto democraticamente. Il Consigliere Ciccioli a differenza sua ha preso le preferenze, la gente ha scritto “Ciccioli”. Lei è stato fortunato perché trainato da tutti loro, ma noi non abbiamo detto che è pericoloso per la democrazia, però non ci ha fatto piacere quel gesto.
E’ proprio per questo …, ora apprendo che il Partito Democratico non la caccerà da capogruppo, questo ci fa molto piacere, ci mancherebbe altro, non a caso ringrazio i capigruppo per aver tolto quella frase in modo che i provvedimenti non vengano presi, ma le ricordo che la prossima volta prima di dire che qualcuno di questa maggioranza è pericoloso per la democrazia si sciacqui la bocca con la varechina perché, come diceva mio nonno, è meglio.
PRESIDENTE. Emendamento 251/1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Come ho già detto prima, anticipo il voto negativo perché non ci riconosciamo e assolutamente non riconosciamo l’atteggiamento che viene attribuito al nostro capogruppo, soprattutto nelle premesse narrative.
Riteniamo altresì che l'atto non sia conforme al Regolamento perché il nostro capogruppo non ha alcun ruolo istituzionale dal quale può essere rimosso da questa Aula né da organismi di questa Regione, ma soltanto dai cittadini o dai membri del suo gruppo, per cui voteremo contro.
PRESIDENTE. Mozione n. 251, così come emendata. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Sull’ordine dei lavori
PRESIDENTE. Comunico che l'Assessore Aguzzi è giustificato perché impegnato a livello istituzionale, quindi non può essere presente in Aula, così come l’Assessore Saltamartini che ha una riunione a Jesi.
Interrogazione n. 389
ad iniziativa della Consigliera Lupini
“Misure straordinarie di contrasto alla peste suina”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 389 della Consigliera Lupini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Carloni.
Mirco CARLONI. Abbiamo seguito sin dall’inizio, dal primo caso rilevato di peste suina africana e su mia richiesta è stato costituito, con delibera di Giunta regionale n. 16 del 24 gennaio 2022, il "Nucleo di coordinamento regionale per la prevenzione e la sorveglianza della peste suina africana" poiché la problematica interessa principalmente il settore sanità/veterinaria, il settore della caccia, il settore ambiente e agricoltura in modo particolare.
Il Governo nel frattempo ha nominato il Commissario per l'emergenza e ogni intervento viene concertato con l'Istituto zooprofilattico sperimentale Umbria e Marche quale centro di referenza nazionale per la peste suina, quindi noi abbiamo un ruolo primario su questa vicenda perché l’Istituto scientifico che viene usato per l’analisi delle carcasse in tutta Italia è il nostro Centro sperimentale, che condividiamo con l’Umbria.
E' stata attivata una campagna di informazione sul sito della Regione Marche che spiega quali sono le cose da fare ed anche gli studi che ci sono in proposito fino a questo punto.
Riguardo al punto 1) dell'interrogazione "se si intende sostenere gli sforzi dei territori oggetto di restrizioni stanziando possibili risorse straordinarie per la biosicurezza degli allevamenti”, si ricorda che la Regione Marche non è ancora oggetto di restrizioni ma che comunque si è provveduto a prevedere una modifica al Programma di sviluppo rurale inserendo un nuovo intervento nella sottomisura 5.1 Operazione B "Interventi per la prevenzione e mitigazione del rischio biotico". Abbiamo preferito inserirlo in quella misura per poter dare delle risorse ulteriori.
Nello specifico la nuova azione B è destinata a favorire investimenti per azioni di prevenzione a livello territoriale contro la diffusione della peste suina africana finanziando investimenti atti ad accrescere la biosicurezza degli allevamenti suini evitando ai maiali e suini allevati di entrare in contatto con il virus della peste suina african,a che può essere veicolata sia dal contatto diretto con i cinghiali infetti che con materiali contaminati.
I beneficiari della sottomisura sono le aziende zootecniche regionali con allevamenti di suini e/o suidi, viene assegnata priorità agli allevamenti di tipo brado e semibrado perché più a rischio. Il sostegno è pari all'80% del costo dell'investimento ammissibile e il contributo massimo concedibile per azienda è pari a 50.000 euro. Si è prevista una dotazione di 5 milioni di euro.
La Regione Marche è la prima in Italia ad aver attivato un'azione specifica per la prevenzione della diffusione della peste suina africana.
Per quanto riguarda l'iter di approvazione, il nuovo testo del PSR contenente questa modifica è stato approvato dalla Giunta il 7 marzo scorso ed abbiamo chiesto il parere alla II^ Commissione competente che si è espressa favorevolmente il 10 marzo 2022 e quindi, come da regole comunitarie, la modifica al PSR è stata inoltrata alla Commissione europea l'11 marzo 2022, in tempi molto rapidi, ed attualmente è al vaglio della Commissione europea che dovrebbe approvare entro primi di maggio in modo che si possa procedere con un bando per dare questo beneficio.
Riguardo al punto 2) "se si intenda stabilire eventuali finanziamenti specifici per gli allevamenti allo stato brado”, come ho detto prima c’è una priorità prevista per gli allevamenti allo stato brado/semibrado.
Riguardo al punto 3) "se e quali misure si intende intraprendere per implementare nuovi piani di contenimento …” Abbiamo chiesto un Piano di contenimento straordinario al Governo in più occasioni, la raccolta delle carcasse ed il controllo in modo straordinario, ma mi dispiace dirlo, magari gli interroganti non lo sanno, la richiesta che noi abbiamo fatto soprattutto nella conversione del decreto, su proposta del Movimento 5 Stelle, PD e LEU … E’ stata modificata una norma ed è stato introdotto come controllo un metodo che deve essere ecosostenibile. Lei capisce che l’attesa che noi tutti avevamo (tutte le Regioni) era quella di avere una autorizzazione straordinaria per prorogare la caccia imbracata, che è quella che dà maggiori risultati nel contenimento della specie e purtroppo questo ci è stato negato perché qualcuno ha deciso di introdurre l’obbligatorietà di avere un metodo ecosostenibile, che in un caso come quello delle Marche è davvero difficile da sostenere e anche da considerare credibile.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.
Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta.
Questa interrogazione risale a metà febbraio, data in cui ho raccolto le preoccupazioni soprattutto degli allevatori, degli agricoltori e di tutti coloro che vivono e lavorano nell'indotto.
Credo che sia importante dare delle risposte a questo mondo raccogliendo anche la grande paura per le notizie di una diffusione in alcune regioni. Sembra lontano, ma abbiamo imparato in questi anni che bisogna agire d'anticipo, quindi l’interrogazione …, pur sapendo quanto sia difficile gestire tutto, avendo anche seguito l'iter della legge a livello nazionale, che vede la recente approvazione alla Camera dopo l’approvazione al Senato non più di qualche settimana fa.
So quanto sia complesso l'argomento e quanto riguardi diverse competenze, tra l'agricoltura, la sanità, la caccia. Sappiamo che non è di facile soluzione e gestione, però agire d'anticipo sicuramente è utile e penso che rassicurare chi ci ascolta sia uno dei nostri doveri.
Seguiremo come sempre tutti i lavori rispetto a questo cercando di dare risposte certe e in tempo, anche se l'interrogazione risale a febbraio.
Oggi in molti abbiano avuto alcune risposte dall’Assessore, tra l’altro ho visto che ha dei dati ed una risposta scritta, chiedo se posso averli, così da guardare meglio gli aspetti tecnici su cui sicuramente non ho una competenza così specifica. Grazie.
PRESIDENTE. Per il momento sospendiamo il punto 02) e lo riprendiamo quanto ci sarà l’opportunità di avere le risposte dagli Assessori competenti, passiamo al punto 1), proposta di legge n. 54.
Considerata l’assenza della Giunta sospendo la seduta per 10 minuti.
La seduta è sospesa alle ore 13,40
La seduta riprende alle ore 13,55
Sull’ordine dei lavori
PRESIDENTE. Prego i Consiglieri di riprendere posto in Aula.
Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. In qualità di Vicepresidente vorrei evidenziare la gravità di quello che sta avvenendo, sono qui ormai da 7 anni e non è mai successo che si sia dovuto interrompere il Consiglio regionale per la totale assenza della Giunta. Penso che ci voglia più rispetto da parte della Giunta nei confronti del Consiglio regionale, ci sono Assessori fuori che non sono rientrati anche se richiamati, questo è un fatto molto grave.
Ritengo anche che sia sbagliato convocare da parte della Giunta conferenze stampa il giorno del Consiglio regionale, sapendo che la Giunta deve garantire almeno la presenza di un Assessore, bisogna che si organizzi, non è possibile che uno mangi, l’altro è in conferenza stampa ed il Consiglio è costretto a fermarsi.
Chiedo di fare una nota ufficiale alla Giunta in cui si evidenzi questa mancanza di rispetto intollerabile. Grazie.
PRESIDENTE. Prendo atto delle sue parole.
Proposta di legge n. 54
ad iniziativa delle Consigliere Ruggeri, Lupini
“Promozione e disciplina degli Ecomusei”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 54 delle Consigliere Ruggeri, Lupini.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Baiocchi.
Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. La mia sarà una relazione meno illustrativa nello specifico dei singoli articoli, della composizione di questa proposta di legge perché è stata presentata e redatta dalla Consigliera Ruggeri, quindi mi sembra opportuno e corretto che la stessa possa fare un'esposizione differente e più precisa rispetto al sottoscritto.
Questo è un provvedimento che va a disciplinare un tema, che ancora non era stato normato dalla Regione Marche, anche se esiste la legge 9 febbraio 2010 n. 4 che favorisce la promozione degli ecomusei.
Nella relazione si evidenzia che nelle Marche esistono 4 ecomusei, per ora conosciuti, ed il loro scopo è quello di recuperare, conservare, valorizzare il patrimonio identitario culturale del nostro territorio,
La maggioranza ha preso a cuore questo atto perché va nella direzione di favorire il nostro territorio, di conservare la nostra identità culturale, possiamo definirlo come una sorta di museo diffuso, non solo un edificio o un sito, ma esteso ad un territorio caratterizzato.
E’ stato un lavoro importante quello fatto dalla I^ Commissione e sono certo che anche la Consigliera Ruggeri apprezzerà lo sforzo della maggioranza, non solamente sul lato economico perché rispetto alla proposta di legge presentata abbiamo raddoppiato il quantum degli stanziamenti, ma anche e soprattutto in ragione del contributo dei singoli Consiglieri e di tutta la Commissione per migliorare questo testo. Sono stati previsti elementi molto importanti del regolamento di attuazione, del Comitato tecnico scientifico. Quindi, a nostro parere una proposta di legge completa, organica che va nella stessa direzione dei provvedimenti presi da questa Giunta sia in ambito culturale che turistico/culturale.
Penso che la mia relazione possa essere sufficiente, ora lascerei la parola alla relatrice di minoranza Consigliera Ruggeri per la sua relazione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Sono soddisfatta che oggi questa proposta di legge ad oggetto “Promozione e disciplina degli ecomusei”, di cui sono l’estenditrice e la prima firmataria, giunga in Aula per la sua approvazione.
Voglio ringraziare il Presidente ed i Consiglieri componenti tutti della I^ Commissione, anche la Dirigente del servizio per il lavoro svolto e per l'ottimo, a mio parere, risultato ottenuto.
Vorrei anche ringraziare i Consiglieri che non fanno propriamente parte della I^ Commissione, ma hanno partecipato attivamente alle Commissioni, in particolare il Consigliere di maggioranza Serfilippi e la Consigliera di minoranza Vitri, che insieme al gruppo del Partito Democratico ha presentato in Commissione degli emendamenti che, nel limite del possibile, abbiamo recepito ed integrato all’interno del testo.
Vorrei ricordare che abbiamo fatto anche delle audizioni con l’Anci e con le Pro Loco regionali, audizioni che sono andate bene, abbiamo recepito un interesse nei confronti di questa proposta di legge ed anche qualche complimento, sono stati positivi anche i pareri espressi dal Cal e dal Crel, il Crel in particolare ha fatto delle osservazioni che riguardano la clausola valutativa, osservazioni che abbiamo accettato ed integrato all’interno del testo.
Come ha detto il Consigliere Baiocchi questa è una norma che vuole disciplinare e dare un maggiore impulso alla creazione di nuovi ecomusei per favorire lo sviluppo socio-economico dei territori marginali, attraverso la valorizzazione e la messa in rete delle dinamiche culturali locali, la creazione di sinergie con il comparto turistico ed economico, l'attenzione all'ambiente e la promozione delle logiche di sostenibilità, anche con il coinvolgimento di enti pubblici, associazioni culturali e delle stesse comunità che vi risiedono.
Sinteticamente, come ha detto giustamente il Consigliere Baiocchi, che ringrazio per la relazione, un ecomuseo viene associato al concetto di "museo diffuso" e si differenzia da un "normale museo" in quanto non è limitato ad un solo edificio o sito museale, ma si intende esteso ad un territorio caratterizzato da ambienti di vita tradizionali, che costituiscono un patrimonio naturalistico e storico-artistico particolarmente rilevante e degno di tutela e valorizzazione.
L'ecomuseo può contribuire alla formazione dei cittadini, come attori e agenti dello sviluppo e del cambiamento sociale. Così facendo esso può trasformare una popolazione di individui in comunità. Naturalmente è necessaria la cooperazione dei diversi detentori e delle diverse parti in causa del patrimonio comune. Si tratta di una risorsa condivisa, di cui la comunità è al contempo proprietaria e utilizzatrice. Essa deve pertanto tutelare questo tesoro ereditato, arricchirlo e gestirlo per il futuro. Si tratta di conservare e trasformare, ma allo stesso tempo anche di creare patrimonio nuovo.
Questo provvedimento nasce dal fatto che già 12 Regioni hanno una legge sugli ecomusei, la prima è quella del Piemonte risalente alla metà degli anni ’90, quindi abbiamo studiato le leggi in vigore, le abbiamo collazionate scegliendo quelle che a nostro parere erano le parti più rilevanti e naturalmente con l’aiuto della Commissione, come ho detto prima, queste parti sono state anche integrate e sicuramente migliorate.
Nel nostro territorio regionale ci sono, attualmente, diversi ecomusei; ne cito alcuni a titolo di esempio:
- l'ecomuseo della Valle dell'Aso, che si sviluppa al centro del Piceno;
- l'ecomuseo delle case di terra, che si trova a Villaficana, su un pendio collinare della periferia di Macerata;
- l'ecomuseo "Orto di Mare", che si trova a Metaurilia;
- l'ecomuseo Vissuti e Saperi dei Monti Sibillini.
Passando più nel dettaglio all'esame del testo normativo, questa proposta di legge è composta da 9 articoli.
Il primo articolo definisce l’oggetto e pertanto definisce l'ecomuseo come forma museale mirante a conservare, comunicare e rinnovare l'identità culturale di una comunità. In particolare si evidenzia che gli ecomusei hanno lo scopo di ricostruire, testimoniare, valorizzare, con il coinvolgimento attivo degli abitanti, la memoria storica, la vita, i patrimoni materiali e immateriali, le forme con cui sono state usate e rappresentate le risorse ambientali, i paesaggi che ne sono derivati, i saperi e le pratiche delle popolazioni locali e le loro trasformazioni nel tempo.
L'articolo 2 individua le varie finalità di cui già in parte ho appena detto.
In particolare, con l'istituzione dell'ecomuseo si vuole anche:
- rafforzare il senso di appartenenza e la consapevolezza delle identità locali;
- promuovere il corretto recupero di spazi, luoghi e beni immobili caratteristici, identitari e storici;
- ricostruire e riattivare ambienti di vita e di lavoro tradizionali;
- favorire la partecipazione e il coinvolgimento degli abitanti promuovendo ad esempio laboratori di cittadinanza attiva;
- individuare e definire percorsi nel territorio dell'ecomuseo, anche ciclo pedonali.
Con il successivo articolo 3 si dà atto che gli ecomusei riconosciuti dalla Regione sono iscritti in un apposito elenco e con l'articolo 4 si disciplina il relativo regolamento di attuazione, che dovrà definire modalità e criteri di gestione degli ecomusei.
Il regolamento sarà approvato dall'Assemblea legislativa, su proposta della Giunta, previo parere del Comitato tecnico-scientifico.
Ai fini del riconoscimento regionale e dell'iscrizione nel relativo elenco, gli ecomusei devono avere un'esperienza locale documentabile, attivata da almeno due anni sul territorio in cui sono collocati, e devono essere gestiti da uno o più dei seguenti soggetti:
- enti locali e altri enti pubblici;
- associazioni, fondazioni culturali e ambientaliste e altri organismi senza scopo di lucro;
- enti di gestione delle aree naturali protette.
L'articolo 4 bis ad oggetto "Contributi", prevede che la Regione conceda, annualmente, ai soggetti riconosciuti ed iscritti nel relativo elenco, in qualità di ecomuseo, contributi entro il limite massimo del 50% della spesa sostenuta dall'ente proprietario o gestore. Criteri e modalità di assegnazione di questi contributi sono definiti dalla Giunta, sentita la Commissione consiliare competente.
Il Comitato tecnico scientifico, istituito presso la struttura regionale competente in materia di cultura, è disciplinato dall'articolo 5 e prevede 10 soggetti scelti fra esperti, di cui due designati dall’Assemblea legislativa, quattro designati dalle Università, due dal Consiglio delle Autonomie Locali, uno dall'Osservatorio per la cultura ed uno designato dalle Associazioni regionali di categoria del turismo.
All’articolo 6 abbiamo la clausola valutativa che è stata integrata con le indicazioni pervenute dal Crel dove si immagina che la Giunta trasmetta alla Commissione competente ed al Comitato per il controllo e la valutazione delle politiche una relazione che sintetizzi lo stato di attuazione della presente legge. A nostro avviso questo è importante anche perché valutando il suo impatto nei territori potremmo in futuro – me lo auguro - pensare di finanziarla in maniera più consistente anche se, naturalmente, come già anticipato dal Consigliere Baiocchi, devo ringraziare la maggioranza, nella persona del Presidente Acquaroli, per aver accettato di raddoppiare la cifra che io avevo immaginato come primo finanziamento, in origine erano previsti 30.000 euro invece la Commissione ha deciso di stanziarne 60.000 come prima applicazione.
Tornando alla descrizione degli articoli, tutte le informazioni, soprattutto la relazione di cui parlavo prima, saranno, come richiesto dal Crel, pubblicate sul sito istituzionale dell’Assemblea legislativa.
L'articolo 7 prevede una spesa complessiva pari a 60.000 euro per l'anno 2022 e questo stanziamento è un ottimo punto di partenza a mio avviso, però dovremo provare a pensare ad un finanziamento maggiore. A titolo esemplificativo vi dico che in prima applicazione il Piemonte ha previsto 250.000 euro e per gli anni successivi la legge sugli ecomusei viene finanziata con 500.000 euro.
Poi abbiamo le disposizioni transitorie e finali che regolamentano la prima applicazione di questa legge dettando la tempistica per la sua completa attuazione.
Concludo ringraziando ancora una volta tutte le Consigliere e tutti i Consiglieri regionali per l'approvazione di questa normativa, che mi auguro avvenga all’unanimità, e ne parleremo dopo.
Come primo firmatario il Consigliere Cesetti con il PD ha presentato cinque emendamenti per cui posso anticipare che i primi tre sono formali, non incidono nella sostanza della legge, mentre gli ultimi due incidono in maniera più consistente, quindi pregherei il gruppo del Partito Democratico di valutare l’opportunità di ritirarli. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Per dire che questa proposta di legge, che è stata approvata all’unanimità in Commissione, va nella giusta direzione di normare gli ecomusei. Non abbiamo una norma sugli ecomusei mentre, come ha già detto la Consigliera Ruggeri, 12 Regioni ce l’hanno e la prima è stata il Piemonte.
Gli ecomusei concepiti nel loro valore assoluto in termini di valorizzazione dei territori e di rilancio delle ricchezze locali possono rivestire un ruolo fondamentale per le Marche e per i suoi stessi territori.
Con questa proposta di legge andiamo a regolamentare una valorizzazione normativa dei nostri territori che, ad esempio, nel Fermano, come ha già detto la Consigliera Ruggeri, prevede degli ecomusei in una delle vallate più ricche e produttive, la Val d’Aso partendo dalla spiaggia di Altidona, Pedaso e Campofilone.
Quindi, bene questo provvedimento perché potenziare la tutela dei territori con gli ecomusei e codificarne le bellezze non può che rappresentare un valore aggiunto per la popolazione, il tessuto produttivo, l'indotto, il turismo e l'economia, con un plusvalore per l'intera regione.
Il nostro voto come Forza Italia sarà favorevole, così come abbiamo votato in Commissione, e ringrazio tutta la Commissione, in particolare la presentatrice perché, ripeto, va nella giusta direzione di normare gli ecomusei dato che non abbiamo una legge in merito.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Vorrei anch’io ringraziare la Consigliera Ruggeri per questa legge che effettivamente era necessaria anche nel nostro territorio visto che in altre 12 Regioni italiane c'era già una norma sulla costituzione degli ecomusei.
Si tratta effettivamente di normare anche molte situazioni già esistenti o in fase di costituzione. Per questo ho apprezzato il fatto che è stato anche chiesto un parere alla III^ Commissione di cui faccio parte e quando l'abbiamo analizzata mi sono accorta che c’erano alcuni punti che potevano essere ulteriormente migliorabili, anche valutando il confronto con le altre 12 Regioni, e mi avrebbe fatto piacere se oggi il lavoro propositivo che abbiamo portato avanti anche come gruppo PD fosse riconosciuto, anche perché lo stanziamento iniziale di 30.000 euro è stato subito messo in discussione con alcuni emendamenti che io stessa ho presentato come prima firmataria. Devo ringraziare il Presidente della Commissione Consigliere Marinelli che quando sono intervenuta in I^ Commissione per illustrare i miei emendamenti, ne ha accolti due su quattro, in particolare quello relativo alla richiesta di aumento delle risorse, altrimenti questa legge probabilmente sarebbe uscita così come formulata dal Movimento 5 Stelle con solo 30.000 euro di stanziamento. Se oggi siamo arrivati a 60.000 probabilmente è anche grazie alla mia proposta, al mio emendamento che è stato accolto dal Presidente Marinelli.
L'altro emendamento che mi fa piacere sottolineare sia stato accolto, riguarda la composizione della Commissione, in particolare avevo chiesto che, avendo l’ecomuseo un ruolo importante anche di promozione turistica, di rilancio di alcuni territori molto spesso trascurati o abbandonati, ne facesse parte anche un rappresentante designato dalle associazioni regionali di categoria del turismo maggiormente rappresentative, così all’articolo 5, comma 2, c'è l'accoglimento di questa proposta, che spero possa dare un contributo importante a tutto il nostro territorio regionale e in quello che saranno e diventeranno gli ecomusei.
Per questo ringrazio ancora la Consigliera Ruggeri per la proposta di legge che personalmente avrei anche firmato ritenendola necessaria; ringrazio il Presidente Marinelli in particolare per aver accolto le mie proposte, altrimenti questa norma sarebbe stata solo carta e magari senza progetti da realizzare.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Quando mi approccio ad esaminare come Consigliere regionale e ad approvare o non approvare una proposta di legge, sia in Commissione che in Aula, cerco sempre di farlo non per partito preso o per qualche convinzione personale, ma cercando di entrare nel merito e vedere se l’atto, che ci apprestiamo ad esaminare e ad approvare, possa essere coerente con le esigenze della comunità regionale.
E questa lo è, per questo motivo voterò a favore, il gruppo PD voterà a favore.
E’ una provvedimento legislativo che va bene, però sconta il difetto della mancanza di una disciplina organica regionale in materia culturale che riordini, raccolga e coordini i contenuti delle disposizioni legislative regionali concernenti le politiche regionali in materia culturale, ne sono tante, troppe, devono essere coordinate e riordinate tra di loro.
Invero, come già più volte ho avuto modo di rappresentare, questo è necessario anche per coerenza logica, giuridica e sistematica della normativa, quindi ordinare e raccogliere in corpus unitario tutte le predisposizioni legislative regionali in questa materia, per evitare sovrapposizioni, confusione, incertezza applicativa, anche perché stesse azioni o tipologie di intervento sono contemplate in diverse leggi, pensiamo ad esempio alla relazione che c'è tra questa, lo dico alla Consigliera Ruggeri nonché presentatrice, con la legge sui borghi, o con quella sulle dimore storiche e via dicendo, ne potrei citare altre.
Quindi, è evidente che c'è questa necessità, tra l'altro l'articolo 32, comma 1, dello Statuto regionale prevede l'approvazione da parte del Consiglio regionale di “testi unici - leggo testualmente - per riordinare e coordinare le norme regionali relative a settori organici”, ce lo dice anche il nostro Statuto, ma soprattutto occorre finanziare dette disposizioni regionali che diversamente restano norme manifesto, come spesso è avvenuto finora.
In occasione della recente discussione in Commissione per il parere sullo schema di deliberazione concernente “Approvazione del programma annuale cultura 2022, primo stralcio”, la maggioranza è stata costretta a gettare la maschera e ha dovuto constatare che non solo non sono state finanziate le leggi manifesto in materia di cultura, ma non è stato neanche adeguatamente finanziato lo stesso programma, tanto è vero che la Commissione ha invitato la Giunta a mettere in atto diverse azioni ed a finanziarne altre. La Commissione, la maggioranza l’hanno dovuto invitare l'esecutivo, perché noi abbiamo visto che c'è questo un limite che è quello delle risorse.
La proposta di legge costituisce comunque un discreto e utile esercizio, veniva ricordato correttamente dalla Consigliera Ruggeri, di collage di diverse leggi regionali e questo è positivo perché, badate bene, quando dico che andiamo a copiare leggi regionali – lo faccio io stesso – non c'è nulla di male, anzi, noi traiamo da quell'esperienza, magari sul campo, elementi utili e quando quelli sono condivisibili e sovrapponibili è giusto che li prendiamo.
Veniva ricordato dalla Consigliera Ruggeri che questa proposta di legge raccoglie diverse disposizioni: la legge regionale 13/2018 del Piemonte (articolo 1, comma 3, secondo periodo, e comma 4, articolo 5 e articolo 10); la legge regionale 30/2012 del Veneto (articolo 1, comma 3, articolo 2 lettera c); la legge regionale 3/2017 del Lazio e la legge regionale 34/2007 dell’Umbria.
Gli emendamenti che ho presentarlo, che abbiamo presentato come gruppo, lo dico ora così non intervengo dopo, non sono formali perché dire che “dopo le parole ‘enti locali’ sono inserite le parole ‘in forma singola o associata’” è una cosa diversa, un conto è dire ente locale o anche in forma singola o associata, questo tra l’altro risponde anche all’idea e all’esigenza che ci sia un coordinamento, una collaborazione anche attraverso vari enti locali e tra l'altro questa disposizione è presa dalle leggi delle Regioni Piemonte e Lazio, dove c’è ugualmente.
Prendiamo poi l'emendamento 2 – li espongo adesso, Presidente, così evito di intervenire poi - anche qui si dice “gli enti pubblici in forma singola o associata”, questa tra l'altro è una richiesta del Parco museo minerario delle miniere di zolfo delle Marche e dell’Emilia-Romagna, una richiesta in questo senso.
Prendiamo l'altro emendamento quello alla lettera b) del comma 1 bis dell’articolo 4 che dice: “b) associazioni, fondazioni ed altre istituzioni di natura pubblica o privata senza scopo di lucro che operano nell'ambito territoriale dell’ecomuseo”. Credo che questa specificazione sia importante perché circoscrive l’ambito applicativo e tra l'altro è tratta, anche qui ho fatto un esercizio di sintesi, dalla Regione Veneto, dalla legge regionale 30/2012 articolo 3, lettera b).
Il quarto emendamento, sul quale la Consigliera Ruggeri dice di non essere d'accordo, è preso dalla legge 3/2017 della Regione Lazio, articolo 2 lettera c), dove sostanzialmente diciamo “alla lettera c) dopo il comma 1 bis dell’articolo 4, che dice enti di gestione delle aree naturali protette, io ho aggiunto “protette regionali nel cui territorio ricade l’ecomuseo”. Per me è opportuna questa specificazione, però se si ritiene che io debba ritirare questo emendamento, non c'è nessuna difficoltà, per me è un'opportunità.
L'ultimo emendamento, lo dico alla Consigliera Vitri ed al Consigliere Biancani, che mi aveva sollecitato in tal senso, già venerdì scorso ho detto alla Consigliera Ruggeri, che potrà confermare, che avevo presentato questo emendamento come coordinamento nel testo, che però qualora fosse stato utile allo scopo l’avrei ritirato. Quindi, dico subito, e confermo, che ritiro questo emendamento però voglio dire perché l’ho presentato, non è che noi presentiamo emendamenti così, non ci sarebbe motivo. L’ho presentato per questa ragione: quando si dice sui contributi che “la Regione concede annualmente ai soggetti indicati al comma 1 contributi per la realizzazione e lo sviluppo degli ecomusei entro il limite massimo del 50% della spesa sostenuta dall’ente proprietario e gestore anche per gli interventi e per opere edilizie su beni immobili di proprietà pubblica e per l'acquisto di beni e attrezzature” non dice “o per l’acquisto di beni e attrezzature” nel dire “e per l'acquisto di beni e attrezzature” è evidente, secondo me, che i beni sono beni mobili e attrezzature relative ai beni immobili di proprietà pubblica dei quali autorizza l'intervento, mi pare che sia evidente, altrimenti bisognava mettere un “o”, quindi per renderlo coerente ho fatto l’emendamento.
C'è un altro aspetto sul perché l’ho fatto, prevedere l'acquisto e non specificare che sono beni mobili, che quindi si può finanziare anche l'acquisto di beni immobili, ci pone un problema di copertura finanziaria, perché già è stato uno sforzo, e l’ha detto la Consigliera Vitri, da 30.000 arrivare a 60.000 euro, ma è evidente che se noi prevediamo la possibilità di acquistare anche beni immobili oltre che gli interventi in beni immobili di proprietà pubblica, quindi già c'è una proprietà a monte, l’intervento potrà essere anche di qualche migliaio di euro, ma per acquistare un bene immobile da adibire ad ecomuseo sappiamo che ci vogliono decine e forse centinaia di migliaia di euro e allora a quel punto si porrebbe un problema di copertura finanziaria.
Per questa ragione io ho fatto l'emendamento specificando “beni mobili”, però ripeto fin d’ora che l'emendamento viene ritirato e non ho nessuna difficoltà a farlo sapendo che ritirando questo emendamento l’articolato normativo si espone ad un leggero vulnus che poteva essere colmato.
L’ho fatto per questo motivo perché fortunatamente sono animato da altre passioni e pulsioni oltre a quelle emendative.
PRESIDENTE. Segnalo che la II^ Commissione si deve riunire per la valutazione degli emendamenti sulla proposta di legge n. 84.
Non ci sono altri interventi, quindi, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Baiocchi.
Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Sarò brevissimo perché la discussione è stata chiara ed esaustiva, è un tema che è stato trattato in maniera molto approfondita in Commissione, quindi penso che sia sufficiente.
Voglio solamente precisare che se da un lato, come sempre, sono consapevole e contento della collaborazione che è venuta in Commissione, da un altro sentir dire che l'aumento dello stanziamento dei soldi è merito di un emendamento della Consigliera Vitri …, questo è assolutamente falso. Diciamo che c’è stata collaborazione, che ci hanno lavorato tutti, Consiglieri di minoranza e Consiglieri di maggioranza, non è stato approvato l’emendamento della Consigliera Vitri, ne è stato fatto uno del Presidente della Commissione che ha raddoppiato lo stanziamento. Se vogliamo continuare sempre a prenderci meriti per cose fatte dagli altri, continuate pure, ma la verità è assolutamente un’altra. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Questa cosa non l’accetto, ho presentato un emendamento scritto, a cui ha risposto il Presidente Marinelli. Se al Consigliere Baiocchi non sta bene mi dispiace, poteva presentare lui un emendamento uguale al mio.
Il Presidente Marinelli è stato correttissimo, ha valutato il mio emendamento ed ha risposto, forse lei quel giorno non era presente in Commissione ed io ero da remoto, ma non l’accetto, vada a rileggersi gli emendamenti e studi prima di intervenire.
Ripeto, il Presidente Marinelli è stato corretto in Commissione a valutare la mia proposta, anzi lui stesso ha aggiunto altri 10.000 euro, se fosse stato per lei probabilmente non ci sarebbero stati, altrimenti mi faccia vedere la sua proposta scritta, la mia è scritta ed è a verbale.
PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, il Consigliere Baiocchi.
Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Tecnicamente non è stato approvato un emendamento della Consigliera Vitri, che poi lei l’abbia proposto e pensi che solamente lei sia in grado di aumentare i soldi per lo stanziamento in una legge …
Non è stato aumentato per merito suo, è stato merito del Presidente della Commissione che insieme alla maggioranza ha deciso di stanziare una somma maggiore, quindi smettiamola di dire cose non vere, se lei si vuol prendere il merito lo dica pure ai suoi amici, non lo dica in un’Aula consiliare. Io ero presente in quella Commissione e dico che non è possibile.
PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. In Commissione abbiamo lavorato per oltre 11 mesi, questa proposta è del maggio dell'anno scorso, abbiamo lavorato con un clima di grande collaborazione, sono rimasta stupita nel vedere quanti Consiglieri non della I^ Commissione si collegassero e partecipassero quando c'era all'ordine del giorno questa proposta di legge, a dimostrazione del fatto che quantomeno ha interessato tutti i movimenti politici ed i partiti politici che fanno parte di questo Consiglio.
Abbiamo lavorato mi sembra in modo sereno, trasversale, per centrare l'obiettivo. io stessa che sono la promotrice non ho mai fatto fretta per portarla in Aula, ho sempre chiesto che si lavorasse bene perché secondo me è fondamentale che quando si fa una norma sia fatta nel migliore dei modi, quindi, benissimo i contributi di tutti e non mi sono dimenticata di ringraziare nessuno nella mia relazione iniziale perché ho fatto nomi e cognomi di tutti quelli che hanno partecipato, maggioranza ed opposizione, quindi mi sento su questo di essere quantomeno a posto. Però mi ha stupito, ve lo devo proprio dire, vedere questi ulteriori emendamenti che sono arrivati alla fine della scorsa settimana perché avendo lavorato così a lungo in Commissione mi sarei aspettata che queste proposte arrivassero come erano arrivate le altre. La Commissione è il luogo del lavoro, è lì che abbiamo anche i dirigenti, i tecnici che ci possono dare una mano e possiamo valutare insieme le cose, così come abbiamo fatto con il testo che è arrivato oggi in Aula, tant’è che io stessa ho letto gli emendamenti e poi mi sono dovuta rivolgere al legislativo per capire il tipo di contributo. Ho anche parlato, ed in effetti questo è assolutamente vero, con il Consigliere Cesetti per capire la ratio di alcune sue proposte, però lavorare in Aula o lavorare in Commissione, vorrei sottolinearlo, è molto diverso, qui si tenta di mettersi in mostra, dire che si è più bravi degli altri, in Commissione per fortuna questo clima non c’è e si fanno le cose che vanno fatte pensando semplicemente al bene comune ed ai nostri concittadini.
Spero che questo dibattito così piccato ritrovi toni più sereni, mi sembrava una proposta di legge che metteva d'accordo un po’ tutti visto il clima che c’era stato in Commissione.
Oltre a questo non ho altro da aggiungere se non che ho cercato di approfondire, anche se eravamo a ridosso tra l’altro delle festività e tutto, gli emendamenti anche da un punto di vista tecnico e mi è stato assicurato che i primi tre non incidono sul testo, mentre gli altri due hanno invece una portata di tipo contenutistico. Ringrazio comunque il Consigliere Cesetti per le proposte che ha avanzato, lo ringrazio soprattutto, visto che un po’ si può restringere il campo di questo atto, per il fatto che ha dichiarato anche al microfono che ritirerà l’emendamento anche perché secondo me conviene lasciare una proposta di legge ampia. Adesso le risorse non sono tantissime, però in futuro potrebbero essere maggiori, quindi non vedo perché negarci l'opportunità di utilizzarle, per esempio, per acquistare beni immobili, quindi quell'emendamento non mi vede di certo favorevole.
Detto questo mi fermo, ringrazio tutti e se dopo devo intervenire nel merito degli emendamenti naturalmente lo farò volentieri. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Noi votiamo a favore, però voglio dire alla Consigliera Ruggeri che non è un atto di lesa maestà presentare emendamenti in questa Aula, né in questa Aula faccio emendamenti per cercare di apparire più bravo, mi basto talmente tanto che mi avanzo, figuriamoci se sono qui per prendere il vostro apprezzamento, che pure fa piacere.
Sono qui, lo voglio dire ancora una volta, perché quando faccio il legislatore lo voglio fare bene e penso di farlo bene. Mi occupo di tante cose in varie Commissioni, ad onore della sua legge, questo sia chiaro una volta per tutte, mi sono studiato anche tutte le altre leggi regionali relative a questo argomento e la presentazione di questi emendamenti non è un atto di lesa maestà, non siamo a scuola, li ho presentati perché rendono il testo coerente e li presento in Aula all’esito del lavoro della Commissione rispetto alla quale non posso presentare tutto. Questo sia chiaro perché so che c’è stata anche una polemica in giro ed ho spiegato anche come.
Questo è il luogo per eccellenza nel quale noi dobbiamo affrontare le situazioni e ho già detto che questi emendamenti sono, e non c'è bisogno che me lo dica l’ufficio legislativo, identici a quelle disposizioni che sono state giustamente ed opportunamente recepite, questo voglio dirlo sennò sembra che uno …
Voto a favore di questa legge, però cerco di migliorarla e questi secondo me vanno nella direzione di migliorarla, come l’ultimo che secondo l’idea della relatrice, secondo la mia no, è un “ostacolo” all’attuazione di questa legge, io pur non condividendo mi fido e lo ritiro, tutto qui, ma questo lo facciamo in quest’Aula, non lo dobbiamo fare per forza in Commissione.
PRESIDENTE. Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4.
Emendamento 4/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Brevemente, su questo emendamento vorrei ringraziare il Consigliere Cesetti perché è importante che anche gli enti in forma associata, mi viene in mente nel mio territorio l’Unione dei Comuni di Pian del Bruscolo, possano unirsi e creare un ecomuseo, dove ci sono tutte le potenzialità per farlo.
E’ una piccolissima modifica, ma sostanziale, che altrimenti taglierebbe fuori enti come l’Unione dei Comuni, per questo prego tutti di votarlo perché mi sembra un emendamento sensato e necessario.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Telegraficamente aggiungo, Presidente, a quanto detto dalla Consigliera Vitri che questo emendamento ripristina il testo della legge regionale 13/2018 della Regione Piemonte articolo 3 e della legge regionale 3/2017 articolo 2 della Regione Lazio, per quelle motivazioni, pensiamo alle Unioni dei Comuni.
Tra l’altro c’è un altro aspetto, non solo quelli esistenti, ma prevedere gli enti locali in forma singola ed associata significa, anche questo è importante, lo voglio dire alla relatrice di minoranza, che si possono costituire in forma associata allo scopo, cioè due, tre, quattro Comuni potrebbero dire: noi facciamo un'associazione ai fini dell’ecomuseo e ciò dà un valore importante, per questo non è formale l’emendamento, perché non guarda solo a quelli già associati, come Pian del Bruscolo o quelli della Val d’Aso, ma ad alcuni si potrebbero costituire allo scopo. Ad esempio nella zona del cappello i Comuni di Massa, Montappone e Montevidone, si potrebbero associare – non lo sono ad oggi – per gestire il famoso museo del cappello, quindi l’emendamento va in questa direzione e ne raccomando l’approvazione.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Solo per chiarire al Consigliere che io non mi risento, anzi lo ringrazio sempre quando fa emendamenti, l'ultimo che ha fatto sulla mozione che ho presentato sul disegno di legge concorrenza era fondamentale, l’ho riconosciuto e l'ho ringraziato.
Quello che dicevo della Commissione è che lì ci sono i tecnici, lei è un avvocato, io ho studiato latino, quindi a volte mi serve un tecnico con cui confrontarmi. Il confronto l’ho fatto lo stesso anche se non eravamo in Commissione, anche se, ripeto, eravamo a ridosso delle festività e mi è stato assicurato che scrivere “enti locali o altri enti pubblici” - sono molto simili i due emendamenti, il primo e il secondo, quindi li tratto insieme - mettere o non mettere in forma singola o associata in riferimento a questa dicitura non cambia nulla. Mi è stato assicurato che è così perché si possono associare comunque, non è limitante la formula che abbiamo utilizzato noi, usa meno parole. Questo mi è stato detto per cui non trovandoli rilevanti si possono votare, si possono non votare, mi è stato detto che il testo non cambia. Questo è quello che mi sento di dire all'Assemblea. Grazie.
PRESIDENTE. 4/2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Emendamento 4/2 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Ovviamente il voto contrario non ci impedirà di votare a favore della legge.
Ancora una volta è stata persa una buona occasione perché gli uffici possono dire tutto quello che vogliono, un conto è scrivere “enti locali o altri enti pubblici”, un conto è dire “in forma singola o associata”, è una cosa diversa. Mi rendo conto che scrivere in forma singola potrebbe essere pleonastico, è evidente che l'ente locale è singolo, ma in forma associata dev'essere scritto, altrimenti non possono essere considerati soggetti, se non è previsto in forma associata, perché si parla di enti locali e l’ente locale è il Comune.
La nostra Costituzione all’articolo 114 prevede che la Repubblica è costituita dallo Stato, dalla Regione, dalla Provincia e dai Comuni e dalle città metropolitane. C’è lo Stato, l’ente Regione, l’ente locale Provincia e l’ente locale Comune, l’ente locale in forma associata, che non è previsto dal 114, ad esempio è l’Unione dei Comuni, sono le associazioni, sono associazioni ad esempio utili allo scopo, questo in forma associata. All'occorrenza, lo dico alla Consigliera Ruggeri perché così svilite la legge, diversi Comuni si possono associare per la gestione di un ecomuseo. Pensiamo alla zona del cappello con i tre Comuni, se invece c’è soltanto l’ente locale, chi fa la domanda? Chi è il soggetto? Il Comune di Massa, di Montappone o di Montevidone? Invece in forma associata i Comuni di Massa, Montappone e Montevidone possono fare l’associazione del cappello, questa è la differenza.
Dopo gli uffici legittimamente dicono quello che vogliono, però non è che … poi quando diciamo che facciamo quello che dicono gli uffici, parlo per la mia pregressa esperienza da Assessore …, magari all’autorità non basta.
Per chiudere il cerchio, se questa cosa dell’emendamento l’hanno scritta la Regione Piemonte e la Regione Lazio, che l’hanno ritenuto necessaria, credo che sia a sostegno della nostra idea e della bontà degli emendamenti, però non è un problema, anche di questo ne raccomando l’approvazione, ma il problema è vostro.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Ritengo che l'emendamento sia molto importante. Faccio un esempio pratico, il bando di Marchestorie è un avviso di manifestazione di interesse per i Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti. Non c'è la possibilità per i Comuni di mettersi in rete e non è possibile rispondere al bando come proponenti se non si è un Comune singolo, ma i Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti non riescono a partecipare al bando in quanto non hanno le capacità tecniche per predisporre gli atti. In questo momento c'è una grandissima protesta, non so se ne siete a conoscenza, ma a me arrivano molte lamentele soprattutto dai Comuni più piccoli ed in particolare da quelli delle aree interne, che dicono che hanno sempre partecipato unendosi tra Comuni mentre questa volta il bando lo impedisce, individuando delle fattispecie che agevolano quelli con popolazione superiore a 5.000 abitanti. Un bando che dovrebbe aiutare e tutelare i Comuni più piccoli di fatto impedisce loro di essere in rete in maniera esplicita e non consente loro in realtà di utilizzare le risorse.
Quando gli uffici dicono delle cose in generale sono vere, quando la norma viene scritta dipende anche da come vengono redatti i bandi perché in questo caso il bando di Marchestorie non consente ai Comuni piccoli di partecipare, quindi l’obiettivo che la Giunta aveva previsto e che aveva individuato o era un falso obiettivo o certamente non è stato centrato.
PRESIDENTE. Emendamento 4/2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Emendamento 4/3 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Anche qui, Presidente, l’emendamento è stato tratto dalla Regione Veneto, lo dico alla maggioranza, il Presidente della Regione Veneto è della Lega, c'è il centrodestra, legge regionale 30/2012 articolo 3, lettera b), cosa si dice in più? Se mettiamo associazioni, fondazioni e altre istituzioni di natura pubblica o privata senza scopo di lucro che operano nell’ambito del territorio dell’ecomuseo …, questo credo che sia dovuto anche perché poco fa, lo dico anche alla Consigliera Casini che è opportunamente intervenuta, nel respingere l’emendamento 4/2, tratto da una richiesta del Parco museo minerario delle miniere di zolfo delle Marche e dell'Emilia-Romagna, il quale dice che questo parco è istituito e perché voi volete? Un ecomuseo in forma associata, loro lo chiedevano, fattispecie …, diversamente avendo bocciato quell’emendamento questi non possono attingere, allora approvate questo, però, ripeto, non è un problema.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Anche qui, se posso torno un attimo indietro. Quando diciamo enti locali o altri enti pubblici intendiamo anche le forme associate, mentre nel bando di cui parlava la Consigliera Casini c’è scritto Comuni, qui non c’è scritto Comuni, ma enti locali o enti pubblici e mi è stato assicurato, con tanto di articolo alla mano, che possono anche essere in forma associata, questo per chiarire l’astensione di prima.
Invece per quanto riguarda questo emendamento che aggiunge “enti di gestione delle aree naturali protette regionali nel cui territorio ricade l’ecomuseo” c'è scritto anche sopra perché parliamo di riconoscimenti regionali sia nel comma 1 che nel comma 1 bis, sul territorio in cui sono collocati, che deve essere quello regionale per forza.
Anche questo mi sembra superfluo, ripeterlo o non ripeterlo non so se incida tanto, chiedo aiuto al relatore di maggioranza se vuole dire qualcosa. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.
Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Noi abbiamo fatto una analisi ed una valutazione di questi emendamenti, ritenendo che il testo sia completo ed esaustivo e queste indicazioni, seppur corrette, non vanno a modificare sostanzialmente i concetti che sono stati già espressi in maniera chiara nel testo di legge, per questo abbiamo votato contro e voteremo contro all’emendamento.
PRESIDENTE. Emendamento 4/3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Emendamento 4/4 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Anche qui, è una conseguenza di quello che avete bocciato in precedenza, anche questo, lo dico al Consigliere Baiocchi, ripeto, è tratto dalla legge regionale del Lazio 3/2017, perché cito queste leggi? Perché questo testo, e secondo me opportunamente, è un collage di diverse disposizioni e di diverse leggi regionali ed avete fatto bene a prenderle. Se noi prendiamo la legge regionale del Veneto che è operativa da 10 anni, è una garanzia, se prendiamo quella del Lazio che è operativa da 5 anni, è una garanzia, e allora perché non ci mettiamo queste specificazioni che in quelle leggi ci sono? Tutto qui, nient’altro. Non sono una mia invenzione questi emendamenti, sono per rendere coerente il testo con leggi regionali che voi avete ripreso e che sono state sperimentate sul campo da 10 anni, in Regioni tra l’altro amministrate dal centro-destra. Quando parliamo di singoli e associati, questa è la legge del Veneto, anche qui l’avrà scritta qualcuno: “associazioni o istituzioni o altri organismi di natura pubblico privata senza scopo di lucro appositamente costituite …, che operano nell’ambito del territorio dell’ecomuseo,” è scritto qua, quindi avrà un significato operativo.
Termino, lo dico alla Consigliera Ruggeri perché so che ci tiene all’operatività di questa legge e lo dico anche ai Consiglieri Biancani e Vitri che pure ci tengono molto, se non si mette enti locali singoli e associati, anche qui lo dice la Regione Veneto, domani quando andremo a finanziarli, se c’è scritto enti locali e presentano la richiesta di finanziamento il Comune A e l’associazione BCED come fate a finanziare l’associazione di Comuni se non l’avete previsto a dispetto di quello A. Non so come fate.
C’è anche il Consigliere Marinelli che ha fatto il Sindaco, ma Marinelli Sindaco di quella singola realtà magari dice: “No, tu non puoi finanziare la forma associata perché la legge l’ha esclusa”, il Veneto l’ha prevista, il Lazio pure, c’era anche l’emendamento del gruppo del PD che andava in quella direzione e voi l’avete bocciato. Allora non volete finanziare quelli in forma associata. Avete capito perché funziona così? Non funziona come dite voi!
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Condivido quello che dice il Consigliere Cesetti a tal punto da ritenere anche non priva, anzi interessante dal punto di vista del fondamento la questione degli enti di gestione delle aree naturali protette, che sono tante e vanno dalle Sic alle Zps, ai Parchi regionali, alle Riserve regionali, ai parchi nazionali, quindi non è indifferente che si faccia riferimento all’ambito territoriale di appartenenza, anzi mi sembra assurdo che non venga scritta questa cosa insieme all’associazione.
Credo che nel mondo delle filiere, nel mondo delle associazioni dei Comuni, nel mondo della collaborazione, noi facciamo uno spezzatino che non ha alcun senso e, ripeto, questa è la legge, poi quando viene declinata in bandi ... ed io mi riferivo, lo dico alla Consigliera Ruggeri, a un bando che nasce da una norma, è chiaro che se c’è scritto enti poi si potrà fare una cernita del tipo di ente, se siano essi Comuni o Province, che non possono essere in forma associata. Rispetto a questo quando si parla di aree naturali protette ci si riferisce all'intero mondo? O ci si riferisce, come immagino, e andrebbe scritto, a quelle regionali di competenza regionale? Non ritengo che i Sibillini o i Monti della Laga possano o debbano rientrare in questo articolo, sarebbe preferibile dire quelli territoriali, sennò per assurdo il Parco dei Sibillini potrebbe entrare nel merito di quello che succede nel Parco del Conero e mi pare una cosa che non ha molto senso togliendo la territorialità, però se voi pensate che funzioni così fatelo e andate avanti, è soltanto un suggerimento.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. In riferimento a questo quarto emendamento la cosa che a me non convince è il fatto che sia sparita la dicitura “culturali e ambientaliste” riferita alle fondazioni perché anche questa è una specifica molto importante. Se non ho dubbi che le aree naturali protette devono essere nel territorio regionale, non ho alcun dubbio, e il PD ci tiene a chiarirlo mettendolo, nello stesso tempo che per le fondazioni non può essere una dicitura così generica. Se è una fondazione che si occupa di sanità? Faccio un esempio che magari è anche eccessivo, però lasciare culturali e ambientaliste, secondo me è molto importante.
L’altra questione è la parola “organismi” che sicuramente ha un senso più ampio rispetto a “istituzioni”, anche qui è un po' più limitante, quindi riflettiamoci bene, questi sono i dubbi che ho avuto io. Grazie.
PRESIDENTE. Emendamento 4/4. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Articolo 4. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Noi voteremo favorevolmente nonostante gli emendamenti respinti. Sul testo siamo favorevoli.
PRESIDENTE. Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Articolo 4 bis.
Emendamento 4 bis/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Questo emendamento, come ho promesso alla Consigliera Ruggeri prima e ai Consiglieri Biancani e Vitri dopo, lo ritiro.
Nonostante siano stati respinti gli emendamenti noi abbiamo votato a favore dell’articolo, a dimostrazione che con i nostri emendamenti volevamo dare un’opportunità, tutto qui.
Questo emendamento lo ritiro, voglio ribadire e che sia chiara una cosa: io lo ritiro perché c’è stata questa richiesta, ma che non si dica che con questa norma si possono acquistare beni immobili, con questa norma si possono realizzare interventi per opere edilizie su beni immobili di proprietà pubblica, come dice la legge, ovviamente si possono acquistare dagli enti locali immobili pubblici o anche privati da destinare a fini pubblici, per questo motivo sarebbe stato opportuno dire in forma associata anche perché, lo dico alla Consigliera Ruggeri, l'occasione che avete perso, la possibilità di associarsi per gli enti locali avrebbe reso più facile e più praticabile l'acquisto di beni immobili, va da sé specialmente per i piccoli Comuni che non hanno la possibilità economica di acquistare beni, ad esempio, privati per poi destinarli a fini pubblici, invece potrebbero farlo in forma associata, però voi l’avete escluso e se non è previsto dalla legge dubito che poi lo si possa fare.
Qui c’è l’indicazione ‘e’, la congiunzione, quindi l'acquisto dei beni potrà essere soltanto, da come è scritta la norma, di beni mobili, anche perché tra l'altro per i beni immobili non c'è la cosiddetta copertura finanziaria. Certo, uno potrà dire: “Ce la metteremo successivamente”, però intanto questa disposizione non sarà operativa fino a quando queste risorse non ci saranno, invece tutto si sarebbe legato se si prevedeva la possibilità della forma associata, quella avrebbe reso più agevole l'eventuale acquisto di beni immobili da parte dei Comuni.
Ho preso due minuti di tempo in più perché volevo chiarire che non era un emendamento buttato là per caso, questo non era copiato da nessuna parte, comunque lo ritiro con il consenso degli altri firmatari.
PRESIDENTE. Emendamento 4 bis/1. Ritirato.
Articolo 4 bis. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Favorevoli.
PRESIDENTE. Articolo 5. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 6. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 7. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 8. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 9. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Il nostro voto, come abbiamo già anticipato, sarà favorevole per cui ringrazio la Consigliera Ruggeri per aver proposto questa legge che, ribadisco, era necessaria in questo momento anche nel nostro territorio, così come già in altre 12 Regioni, visto che ci sono anche dei progetti già avviati che la Regione dovrà sostenere. E’ importante che dopo questa norma la Giunta possa stanziare le risorse necessarie, non solo questi 60.000 euro previsti già dal 2022.
Ci sono tanti progetti già in essere che necessitano di trovare concretezza, ma ce ne sono anche tanti altri che potranno trovare forme di realizzazione diverse, per questo sarà fondamentale anche vigilare sul Comitato scientifico. Ribadisco che con un mio emendamento ho cercato di dare un piccolo contributo chiedendo di aggiungere un componente rappresentante delle associazioni più rappresentative della categoria del turismo. Abbiamo visto proprio negli ultimi giorni quanto sia fondamentale l'immagine che diamo anche del settore culturale del nostro territorio, per cui il nostro voto sarà favorevole.
Ripeto nuovamente che lo stanziamento previsto è stato raddoppiato passando da 30.000 euro a 60.000 euro grazie alla nostra proposta, l’unica in tutta l’Aula che è stata messa nero su bianco, con cui avevamo chiesto di aumentare lo stanziamento previsto dalla legge sugli ecomusei. Una forma di valorizzazione delle nostre radici culturali perché posso ipotizzare ecomusei diversi, che possono riguardare la nostra storia, ad esempio sulla linea gotica fino ai prodotti tipici, come i musei del cavolo tardivo di Metaurilia di Fano, con progetti già in itinere.
Ringrazio nuovamente la prima firmataria del provvedimento ed annuncio il voto positivo da parte di tutto il gruppo del Partito Democratico. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Grazie Presidente. La discussione sulla proposta di legge per la promozione e disciplina degli ecomusei delle colleghe Ruggeri e Lupini ci offre l'occasione per tutelare in maniera innovativa il patrimonio identitario della comunità marchigiana.
A differenza dei musei tradizionali, caratterizzati da allestimenti presenti all'interno di edifici, gli ecomusei si identificano con il territorio, si rivolgono a turisti e comunità locali, facendosi promotori di usi e saperi collettivi in modo tale da evitarne la dispersione e garantire l'esistenza della diversità di stili di vita e culture, che rischiano di scomparire, di cui la nostra regione abbonda. Elementi innovativi che riteniamo utili alla promozione del territorio.
Siamo convinti che le Marche, grazie alle ricchezze storico-culturali presenti sul territorio, ben rappresentate da borghi, città d'arte, artigianato e antichi mestieri, grazie al patrimonio socio-culturale costituito da tradizioni popolari, enogastronomia, festività, usi e costumi, e grazie anche al patrimonio ambientale e paesaggistico unico, possano trovare negli ecomusei un ulteriore strumento di valorizzazione territoriale e di promozione turistica.
I beni non sono rappresentati solo da arte e patrimonio storico, "oggetti" di questi musei sono anche paesaggi, architettura, saper fare, testimonianze della tradizione, elementi in stretta relazione con le comunità locali, custodi di una identità storica che viene messa a disposizione anche attraverso attività didattiche e ambienti di apprendimento interattivi. Un modo per coinvolgere i giovani nella conoscenza delle loro radici. Quella stessa conoscenza e partecipazione che stiamo cercando di stimolare con tante iniziative, come il Piano per lo sport e i bandi per i giovani fatti dall'Assessore Latini.
Obiettivi che intersecano la nostra azione politica di valorizzazione omogenea del territorio, dalla costa all'entroterra. Pensiamo quindi che questo strumento si possa integrare nella strategia regionale di rilancio turistico e socio-economico delle Marche, che abbiamo avviato con la legge che amplia e rivoluziona l'attività degli agriturismi, con le leggi sull'enoturismo, la valorizzazione della fisarmonica, dei borghi, con il Festival Marchestorie, provvedimenti che valorizzano il patrimonio materiale e immateriale delle Marche.
Vorrei ringraziare come Presidente della Commissione i relatori, i proponenti, i funzionari e tutti coloro che hanno contribuito affinché questo atto … come ha detto la Consigliera Ruggeri, dopo parecchi mesi siamo riusciti a mettere insieme le aspettative di tutti, cercando di andare incontro alle esigenze di tutti.
Relativamente alle risorse finanziarie c’è stata la volontà da parte di tutti di metterne di ulteriori oltre a quelle presenti anche perché occorreva distinguere tra le spese in conto capitale e le spese correnti. E’ stata fatta una ridistribuzione ed una assegnazione di fondi, quindi secondo me mettere le bandierine su questo …, sicuramente se la maggioranza avesse votato contro i fondi non ci sarebbero stati. Penso che sia da valutare anche la disponibilità e l’apprezzamento di coloro che hanno l’onore ed il dovere di amministrare questa Regione, di portare avanti, anche grazie alla proposta delle Consigliere Ruggeri e Lupini.. E’ un qualcosa che si va ad integrare con le leggi che questa amministrazione sta portando avanti, la valorizzazione dei borghi, dei musei, della nostra cultura, delle nostre tradizioni, che ci ha visto d’accordo ed il gruppo Lega vota convintamente questa proposta di legge.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Come già anticipato nel mio intervento precedente annuncio il voto favorevole a questa proposta di legge e ringrazio le Consigliere Ruggeri e Lupini per averla presentata perché mancava una legislazione in merito agli ecomusei quando invece 12 Regioni italiane ce l’hanno e come ha già detto la Consigliera Ruggeri la prima è stata il Piemonte.
Ribadisco che potenziare la tutela dei territori con gli ecomusei e codificarne le bellezze non può che rappresentare un valore aggiunto per la popolazione, per il tessuto produttivo, per l’indotto, per il turismo e l'economia con un plusvalore per l’intera regione, quindi il nostro è sicuramente favorevole.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Baiocchi.
Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Sarò molto breve per i motivi che abbiamo già ampiamente esposto nella relazione iniziale.
Possiamo confermare il nostro voto positivo, senza tornare alla polemica con la Consigliera Vitri, ora noi Consiglieri di maggioranza se dovessimo avere bisogno di aumentare il plafond delle nostre leggi sappiamo benissimo a chi chiedere, invece di chiederlo all’Assessore al bilancio o al Presidente della Regione, lo chiederemo alla Consigliera Vitri e saremo sicuramente accontentati. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Sono contenta che le risorse siano state raddoppiate, però allo stesso tempo vorrei ricordare a tutti che spero che questo non sia un punto di arrivo, ma di inizio perché siamo tutti coscienti che 60.000 euro non sono sufficienti, c'è poco da sventolare troppa soddisfazione.
Abbiamo inserito una clausola valutativa per avere, come ho detto prima, il termometro di quello che succederà appena verrà applicata questa legge, quindi ci sarà una serie di adempimenti, che spero utile, per capire se vale la pena, e mi auguro che sia così, di aumentare il finanziamento.
Vorrei ricordare che adesso gli adempimenti sono quasi tutti della Giunta e che questi 60.000 euro possono essere spesi entro l'anno, e questo mi sta particolarmente a cuore. Vorrei ricordare a tutti che entro 30 giorni dall'approvazione della norma, gli ecomusei interessati possono presentare la richiesta all'ufficio cultura, dopodiché il Presidente della Giunta regionale costituirà il Comitato tecnico scientifico ed entro 30 giorni dall'entrata in vigore della legge la Giunta regionale presenterà al Consiglio la proposta di regolamento entro 60 giorni dalla costituzione del Comitato tecnico scientifico e dovrà determinare i criteri e le modalità per l'assegnazione dei contributi previsti entro il 15 settembre 2022.
Quindi la prossima tappa …, ed io ci ho tenuto particolarmente che non fosse solo la Giunta a fare tutto, ma ci fosse un'ulteriore passaggio in Consiglio, pur conscia del fatto che avremmo un po’ allungato i tempi, ma questo dà garanzia a tutti noi Consiglieri di poter intervenire sui criteri e le modalità che l’esecutivo sceglierà ed eventualmente dare dei suggerimenti. Tutti lo potremo fare di nuovo, spero insieme e con lo stesso clima di serenità e di collaborazione, quindi ci rivedremo entro il 15 settembre 2022. I tempi sono stretti, lo sapevamo, con il Presidente Martinelli ce lo siamo detti, ma la legge è finanziata con questi soldi e adesso cerchiamo di spenderli entro l'anno, poi vedremo che ricadute ci saranno e se varrà la pena di finanziare questa legge con ulteriori risorse, Intanto voglio ringraziare tutti voi. Grazie.
PRESIDENTE. Proposta di legge n. 54. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Interrogazione n. 398
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Procedure e tempi di progettazione e realizzazione del nuovo ospedale di Pesaro”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 398 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Baldelli.
Francesco BALDELLI. Grazie, Presidente. Grazie, Consiglieri, per questa interrogazione che ci permette di fare il punto sull’evoluzione della procedura amministrativa per la realizzazione del nuovo ospedale di Pesaro.
L’interrogazione dei Consiglieri proponenti vede otto quesiti, cercherò di rispondere sinteticamente visto il tempo limitato. Innanzitutto i Consiglieri chiedono se è confermata la disponibilità di circa 105 milioni di euro (ex articolo 20 della legge 67/1988).
La disponibilità di 104.901.558,52 euro di provenienza statale, ex articolo 20 legge 67/1988, assegnati con delibera Cipe 51/2019 alla Regione Marche, è confermata e non vi è alcun termine di scadenza per l’utilizzo di tale finanziamento dello Stato.
L’amministrazione regionale, successivamente alla sottoscrizione dell'accordo di programma con il Comune di Pesaro, Asur Marche, Azienda ospedaliera riunita Marche Nord, destinerà formalmente tali risorse alla realizzazione del nuovo ospedale di Pesaro.
Secondo quesito: se la riduzione di 3 milioni di euro di cofinanziamento regionale comporti una riduzione del finanziamento complessivo, quello indicato dall'articolo 20.
La stipula dell'accordo per il settore degli investimenti sanitari, ex articolo 20 della legge 11 marzo 1988 n. 67, prevede un cofinanziamento non inferiore al 5% dell'importo complessivo dell'intervento, le risorse regionali previste sono ampiamente superiori a quelle minime richieste, circostanza che non comporta riduzione di finanziamenti statali destinati all’edilizia sanitaria ospedaliera, alla realizzazione del nuovo ospedale di Pesaro.
Terzo quesito: se tale finanziamento statale è attualmente previsto ed accertato nel bilancio di previsione della Regione Marche; quarto quesito: se per il suo utilizzo sono necessari ulteriori atti bilaterali Ministero/Regione o atti unilaterali del Ministero.
Il finanziamento statale, in precedenza mai formalmente destinato dal Ministero della salute per l'intervento de quo, verrà accertato nel bilancio di previsione della Regione Marche, come indicato nella risposta al primo quesito, a seguito della sottoscrizione dell'accordo di programma già trasmesso al Comune di Pesaro, all’Asur, all’Azienda ospedaliera ospedali riuniti Marche Nord, nonché dopo la stipula del relativo accordo con lo stesso Ministero.
Quinto quesito: se e dove verranno riferiti gli ulteriori 32 milioni di euro.
La definizione delle risorse necessarie alla realizzazione del nuovo ospedale di Pesaro, completati i passaggi indicati nelle risposte precedenti, verrà perfezionata con le ulteriori risorse ex articolo 20 della legge 67/1988 o col programma operativo regionale.
Le ulteriori richieste ai punti 6, 7, 8 e 9: se è stato avviato l’iter di progettazione del nuovo ospedale in caso di affidamento della progettazione a soggetti esterni all’amministrazione regionale, se sono disponibili risorse finanziarie per sostenere la spesa, qual è il cronoprogramma che la Giunta regionale ritiene di attuare per la progettazione preliminare ed esecutiva.
L’iter per la realizzazione del nuovo ospedale di Pesaro è già formalmente avviato con la sottoscrizione in data 30 marzo 2022 dell'accordo con l'Azienda sanitaria ospedali riuniti Marche Nord (repertorio interno 1264 della Regione Marche) per lo svolgimento dell'attività di interesse comune ai sensi dell'articolo 15 della legge n. 241/1990 e successive modificazioni e integrazioni, accordo precedentemente approvato con delibera di Giunta regionale n. 314 del 21 marzo 2022.
Come indicato nelle risposte precedenti, per velocizzare le procedure amministrative è stato predisposto ed inviato agli enti interessati, un'ulteriore accordo di programma per coordinare le azioni necessarie e le modalità di interazione tra i diversi soggetti pubblici coinvolti al fine di addivenire alla realizzazione della nuova struttura sanitaria.
La Regione rimane in attesa delle sottoscrizioni di competenza non ancora pervenute da parte del Comune di Pesaro, Asur Marche e Azienda ospedaliera ospedali riuniti Marche Nord, per l'avvio delle successive fasi di progettazione e realizzazione delle opere che ovviamente sono finanziate. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Non so se l’Assessore Baldelli mi fa la cortesia di darmi copia della risposta perché ci sono tantissime date e non è stato semplice in questo momento seguire tutto.
Quello che voglio evidenziare è che ad ottobre 2021 la Regione ufficialmente ha approvato gli atti con cui è stato annullato il project. L’altra data importante è quella del febbraio 2022 quando la Regione a seguito di ulteriori accertamenti ed anche attraverso la costituzione di un tavolo tecnico ha confermato che il nuovo ospedale sarà fatto a Muraglia e non a Casebruciate, poi il 30 marzo 2022 si è definito che la progettazione, attraverso un accordo, verrà fatta tra la Regione Marche e Marche Nord.
Ad oggi, come ho capito, la convenzione non è ancora stata sottoscritta da tutti i soggetti, quindi la progettazione deve ancora iniziare.
Per quanto riguarda le risorse ho compreso che i 105 milioni saranno disponibili una volta firmata la convenzione, quindi quando sarà pronto il progetto perché senza progetto la convenzione difficilmente sarà possibile firmarla. I 3 milioni in meno a bilancio relativi alle risorse regionali non influiscono sul cofinanziamento perché la diminuzione dell’importo di 3 milioni non intacca i 104, in quanto si parla di un investimento di 240 milioni di euro e, se ho capito bene, gli ulteriori 32 milioni nel bilancio regionale non ci sono, ma verranno garantiti nel momento in cui sarà pronta la progettazione e quando sarà ora di fare la gara.
Mi sarei aspettato anche un cronoprogramma, quasi un anno e mezzo fa avevamo dei tempi ben definiti, oggi diciamo il progetto verrà portato avanti, ma ancora dobbiamo avviare una vera e propria progettazione e non abbiamo ancora definiti i tempi sia per quanto riguarda la progettazione esecutiva che per capire quando realmente i lavori potranno cominciare.
Le chiedo di accelerare il più possibile anche perché c’è bisogno di una nuova struttura. Attualmente la situazione sia dei pazienti che degli stessi operatori è insostenibile.
Ovviamente non condivido la scelta di voler mantenere due ospedali di primo livello, uguali, a 12 chilometri l’uno dall’altro, con il tempo uno dei due dovrà fare a meno di tanti reparti perché la carenza di personale non garantirà la possibilità di mantenere aperti due ospedali di primo livello così vicini, se non andando ad influire negativamente sugli ospedali dell’entroterra, mi riferisco in particolare alla struttura di Urbino ed anche a quella di Pergola. Grazie.
Proposta di legge n. 84
ad iniziativa dei Consiglieri Rossi, Marinelli, Latini, Ciccioli, Marcozzi
“Tutela e valorizzazione del cavallo del Catria”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 84 dei Consiglieri Rossi, Marinelli, Latini, Ciccioli, Marcozzi.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Questa norma “Tutela e valorizzazione del cavallo del Catria” è piccola, ma importante, nasce per dare una specifica tutela e valorizzazione all'unica razza equina marchigiana riconosciuta, che è appunto la razza del cavallo del Catria, che prende il nome dal massiccio del Monte Catria.
Nonostante ci sia una lunghissima tradizione sull’allevamento del cavallo nella zona, e l’ho messo anche nella relazione illustrativa, i programmi di selezione e miglioramento di questa razza sono avvenuti grazie all’Azienda speciale consorziale del Catria che nel 1974 creò la prima stazione di monta con la collaborazione scientifica di alcune Università. Poi è stata riconosciuta a livello nazionale questa razza che in tutto il territorio conta circa 870 capi e nella regione Marche è distribuita prevalentemente nella zona di origine, in quella del massiccio del Catria e del Nerone ed anche in tutta la dorsale appenninica marchigiana. Questa non è una legge che va a beneficio solo di una piccola zona, ma di tutto il territorio marchigiano perché è una razza equina unica, marchigiana ed è distribuita su tutto il territorio.
La norma concede risorse per la promozione e la valorizzazione, che potranno essere impiegate anche nella Fiera del cavallo che si tiene a Chiaserna di Cantiano e che quest'anno torna in versione primaverile il 30 aprile ed l’1 maggio, dopo due anni di stop.
Credo che sia importante poter valorizzare questa razza anche in funzione del fatto che il cavallo è un animale universalmente riconosciuto, amato e diffuso, legarlo alla nostra regione è anche un viatico importante dal punto di vista della promozione, quindi un discorso non solo legato al cavallo fine a se stesso.
Una disposizione che secondo me dà un riconoscimento a tutti quegli allevatori che in questo tempo hanno sostenuto ed hanno lavorato al miglioramento della razza del Catria, una norma che rende anche onore e riconoscimento alla grande tradizione equestre marchigiana, nello specifico a quella del Ducato di Urbino, che si è sviluppata nel tempo con le grandi cavallerie ducali, da Bernardino della … a Federico da Montefeltro, anche con i lavori tradizionali della montagna in cui il cavallo e la sua succursale, il mulo, ne erano protagonisti e tutt’oggi sono protagonisti all’interno di pratiche sostenibili di forestazione.
Questa legge si aggiunge alle altre azioni di sostegno che l’Assessorato all'agricoltura sta predisponendo a favore della nostra razza equina regionale, è composta da articoli semplici, si parla anche di promozione dell’ippoturismo e dell’ippoterapia, viene costituito un Centro di monitoraggio del cavallo del Catria con sede a Cantiano. Ho voluto legare Cantiano con questa razza perché è anche il centro in cui la razza nasce. E’ un ulteriore strumento per legare il nostro territorio a questa razza che speriamo si diffonda sempre di più anche oltre regione, come sta avvenendo, grazie anche alla Associazione allevatori cavalli del Catria, che ringrazio nella figura del Presidente, che mi anche sostenuto con un confronto propositivo nello stilare questo atto insieme all'amica agronoma XY.
Vorrei ringraziare tra l’altro i tecnici regionali, i colleghi della II^ Commissione, il Presidente Consigliere Putzu, che tanto ci ha sostenuto nel fare in modo che la legge potesse essere portata a casa; ringrazio l’Assessorato, il Comune di Cantiano e anche i firmatari della proposta, i capigruppo di maggioranza Consiglieri Ciccioli, Latini, Marcozzi e Marinelli.
Non vi rubo altro tempo, come vedete sono abbastanza sintetico perché poi ci si ripete o si vuole nascondere qualcosa in più dentro la conversazione. Non ho nient’altro da dire, sono a disposizione per qualsiasi altro chiarimento che comunque è stato fatto bene all'interno della coalizione.
Ribadisco l’importanza anche delle disposizioni finanziarie, 12.000 euro che vengono messe a disposizione per la promozione di questo cavallo, sono tanti, sono pochi, sono i soldi necessari per fare una buona fiera del cavallo ed anche per promuovere altre fiere equine nazionali.
Molte volte non c’è bisogno di chissà quante risorse anche perché sono soldi pubblici. Questa è una risorsa iniziale che dà per la prima volta una risposta sia agli allevatori che all'associazione ed al Comune di Cantiamo che da tanti anni lavorano per la predisposizione di questa importante festa a Cantiamo.
Ci tengo a precisare che dal Comune di Cantiamo ed anche dall’Associazione degli allevatori cavallo del Catria è arrivato via Pec il plauso a questa proposta di legge, credo anche che grazie al vostro contributo ed al vostro voto possa essere un punto positivo che possiamo mettere tutti insieme nel cassetto come Regione Marche. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Andrea Biancani
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Questa proposta di legge nasce per dare specifica tutela all'unica razza equina marchigiana riconosciuta, tipica di una particolare area del territorio marchigiano, cioè il massiccio del Monte Catria, dal quale il cavallo trae il nome.
Attualmente il cavallo del Catria conta sul territorio nazionale circa 870 capi e nella regione Marche è prevalentemente distribuito nella zona di origine, ovvero nel Comune di Cantiano e nell'Unione montana del Catria e del Nerone.
La norma oggi in discussione si propone quindi di mantenere e potenziare l'attuale consistenza numerica della razza, proseguendo nelle attività di tutela e valorizzazione.
Il cavallo del Catria è iscritto nel registro anagrafico delle popolazioni equine riconducibili a gruppi etnici locali ed è da tempo largamente promosso ed incentivato dalla "Associazione allevatori del cavallo del Catria", come mi sembra abbia già specificato il Consigliere Rossi.
La proposta di legge è molto breve ed è composta di 6 articoli.
L'articolo 1 descrive le finalità e gli obiettivi e vede l'istituzione di un Centro per il monitoraggio e la valorizzazione delle popolazioni del cavallo del Catria.
L'articolo 2 prevede che la Regione promuova azioni volte alla conservazione e alla diffusione del cavallo del Catria, prevedendo un confronto con le associazioni di allevatori della razza e con le organizzazioni professionali agricole; questo è frutto di un emendamento in Commissione.
L'articolo 3 riguarda la programmazione regionale. La presente proposta di legge si coordina con gli interventi previsti dal Piano settoriale di intervento di cui alla legge regionale del 3 giugno 2003, n. 12, con il Piano triennale del turismo, laddove la Regione può prevedere adeguati interventi a sostegno dell'ippoturismo, alla realizzazione di ippovie e delle attività sportive equestri finalizzate ad impiegare il cavallo del Catria. Inoltre l'articolo prevede che la Giunta regionale approvi il programma annuale per le iniziative concernenti la promozione e valorizzazione del cavallo del Catria.
L'articolo 4 prevede interventi a favore delle persone con disabilità, in particolare per le attività di ippoterapia, e questo è sicuramente un aspetto molto positivo.
L'articolo 5 definisce le modalità di promozione dell'immagine del cavallo del Catria.
L'articolo 6 detta le disposizioni finanziarie, ne ha parlato il Consigliere Rossi, la spesa complessiva prevista per il 2022 è di 12.000 euro ed ai finanziamenti degli interventi di questa norma concorrono risorse regionali, statali ed europee.
E' sicuramente innegabile l'importanza e la valorizzazione dell'unica razza equide regionale con ricadute economiche sull'intero comprensorio del Monte Catria, così come è rilevante lo strumento di tutela e manutenzione naturale del paesaggio montano, costituito da boschi e prati, che trovano appunto naturale manutenzione durante il periodo di pascolo allo stato brado.
Riteniamo però che questa sia l'ennesima piccola legge volta a promuovere un'eccellenza della nostra regione, ma al di fuori di un quadro d'assieme di valorizzazione e promozione delle tante e importanti eccellenze che le Marche possono vantare. Continuando così finiremmo per approvare decine di leggi che contraddicono, invece, una auspicabile prospettiva di semplificazione normativa e di riduzione di proposte di legge per ogni singolo prodotto tipico o eccellenza della nostra regione.
Per di più, esistendo già la legge regionale n. 12 del 2003, che prima ho citato, che tutela le risorse genetiche animali e vegetali del territorio regionale, questa proposta di legge rischia di creare precedenti o comunque di dar vita a "percorsi privilegiati" che sono sicuramente da evitare. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.
Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Semplicemente per dire che questa è un'ottima legge.
Voglio ringraziare il Consigliere Rossi per la sensibilità territoriale che manifesta sempre in ogni sua proposta.
Qualche giorno fa mi trovavo in un percorso in cui un agriturismo di Fermignano utilizza i cavalli del Catria per attività sportive ed equestri, quindi anche nel nostro territorio, nel mio Comune si allevano cavalli del Catria, che sono alti e robusti tra l’altro, robusti, come tutti i cavalli di montagna. Questo cavallo ha anche un taglio piuttosto alto e vedendolo da vicino si vede la struttura importante della razza.
Ben venga questa legge, particolarmente interessante l'articolo 4 che sostiene l’ippoterapia, che risulta molto utile in diverse patologie, in diverse disabilità, come ad esempio la sindrome di Down, l'autismo, l’anoressia e la paralisi cerebrale infantile. Quindi, uniamo questioni legate alla ricettività del territorio ad una razza equina estremamente rilevante della nostra regione, alla promozione del territorio, alle valorizzazioni culturali, anche con aspetti anche di tipo sanitario.
Sono particolarmente contento che questa legge vada in porto, ringrazio la II^ Commissione e ringrazio il Consigliere Rossi e tutti quelli che ci hanno lavorato. Grazie.
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Come gruppo Forza Italia condividiamo questa proposta di legge e ringraziamo il Consigliere Rossi per averla presentata.
Una ricchezza, una tutela attenta all’unica razza equina che le Marche possono vantare, il cavallo del Catria, che ha reso celebre in tutto il mondo il monte che gli ha dato il nome.
Questa particolare razza è anche portatrice di un retaggio storico di notevole importanza per le Marche, che attinge le sue origini a 1000 anni fa e celebrarla con una legge specifica anche il valore aggiunto di tutelarne oltre che la natura biologica e zoologica anche la storia che la circonda.
Purtroppo oggi possiamo contare solo relativamente su pochi esemplari, tutelandoli possiamo fare del cavallo del Catria anche un sicuro volano per esportare il nome della nostra regione in tutto il mondo, a partire dalla vicina Francia in cui le nostre razze equine sono amate ed apprezzate, creando pragmaticamente un filo conduttore tra il Comune di Cantiamo, l'Unione montana del Catria e del Nerone, Chiaserna di Cantiamo e l'Europa a beneficio di tutte le nostre Marche. Quindi, grazie Consigliere per averla presentata.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinangeli.
Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Brevemente per ribadire la bontà dell’iniziativa a firma del Consigliere Rossi e di tutti gli altri firmatari in quanto con questa legge si va a valorizzare l’unica razza equina delle Marche, come giustamente ha sottolineato il Consigliere Rossi, che prende spunto da un'area geografica ben identificata, ma il cavallo è presente un po’ in tutta la rete appenninica, quindi è qualcosa che riguarda tutta la regione.
E’ un modo per evidenziare e mantenere a galla le nostre tradizioni popolari, la nostra entità, le nostre tradizioni culturali e tutto questo all'interno, ci tengo a dirlo, di scelte politiche che abbiamo fatto e che vanno anche nella direzione della valorizzazione delle aree interne. L’abbiamo fatto con la legge sui borghi, soprattutto sotto l'aspetto di offrire alla nostra utenza turistica una delle tante forme di turismo esperienziale che i cavalli possono esprimere.
Approfitto anche per dire che abbiamo presentato recentemente una proposta di legge sulle ippovie, sull’ippoturismo, che può rappresentare un’occasione ulteriore per rendere attrattivo il nostro territorio.
Ricordiamo sempre che non avendo grandi attrattori, che gli altri possono vantare, noi abbiamo la possibilità di far vivere ai nostri utenti, ai nostri turisti delle esperienze interessanti, belle, e questa può essere una, quindi votiamo convintamente la proposta della legge sul cavallo del Catria. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Solo per ringraziare il Consigliere Rossi per questa iniziativa legislativa importante sulla razza del cavallo del Catria; voglio ringraziare l’Assessore Carloni per essersi messo a disposizioni e l’intera Commissione per aver valutato i miei due emendamenti, che danno un tocco in più.
Il coinvolgimento delle varie associazioni agricole e dell’Associazione del cavallo del Catria è stato fondamentale, anche grazie alla richiesta del Consigliere Rossi, quindi voglio ringraziarlo pubblicamente e auspico che su questo tema, visto che non é legato alla campagna elettorale, ma al territorio ed a qualcosa di utile per esso, ci possa essere un voto favorevole ed unanime dell’Aula consiliare. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Ho seguito con grande attenzione le relazioni di maggioranza e di opposizione in cui si sono evidenziate le peculiarità di questa legge ed anche l'opportunità per valorizzare l’unica razza equina della nostra regione e, come è stato detto, soddisfiamo tutti: gli amministratori, le associazioni, i progetti, le opportunità che la valorizzazione di questa razza mette in campo.
Mi permetto di dire che dal punto di vista metodologico è sbagliato - poi noi voteremo a favore - ormai ha preso la piega che per ogni evento, per ogni contesto, per ogni iniziativa si debba fare una legge, sembra che questa sia ogni volta la modalità adeguata per mettere in evidenza un tema.
Spero che se ne sia parlato, lo ha fatto con puntualità il Consigliere Mastrovincenzo, noi abbiamo la legge n. 12/2003 che ci mette nelle condizioni di avere – ringrazio il legislatore di allora, sono passati 20 anni, non so nemmeno chi era e non ho voluto approfondire per non fare il gioco delle parti – una visione, la valorizzazione delle risorse genetiche animali e vegetali, tutte quelle che abbiamo sul nostro territorio, costituendo una anagrafe e non mettendo già l'elenco all'interno della norma, costituendo una Commissione in grado di integrarla per mettere in campo progetti di valorizzazione e risorse.
Capisco che il cavallo del Catria dentro questa modalità, ma è come se si fosse perso, invece no, sarebbe stato molto più utile, poi tra l’altro vi si confà, fare la manutenzione delle norme così avete anche la possibilità di rintestarvele. Questa forse era l'opportunità vera, si doveva riguardare quella legge e mettere le risorse necessarie, non 12.000 euro per fare poco o nulla, però tutti trovano grande giovamento, sono contenti i Sindaci, gli amministratori, le associazioni, così pensiamo di aver fatto un progetto adeguato.
Non è così, vi invito a recuperare il libretto che l’Assam aveva fatto nel lontano 2003, molto interessante.
Potremmo, lo dico per i colleghi, se volessimo, tirar fuori 100 leggi - mi viene in mente la cicerchia di Serra de’ Conti – e considerato che siamo una regione con una biodiversità marcata, forse non sarebbero nemmeno 100, forse 200 e potremmo fare una legge ad hoc, ogni volta potremmo cantare la stessa identica musica, lo stesso identico approccio, magari con una modalità molto simile alla valorizzazione del cavallo, come in questo caso, ed anche dei Consiglieri dello stesso territorio.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Biondi.
Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. La presente proposta di legge è finalizzata alla salvaguardia della diversità genetica, nonché alla diminuzione o all'azzeramento del rischio di estinzione dell'unica razza equina autoctona delle Marche, il cavallo del Catria, una tradizione mantenuta in vita nei secoli e arrivata fino ai nostri giorni, conservata caparbiamente dall’Associazione nazionale allevatori a partire dagli anni ‘80.
Una razza forte, rustica, formata da fattrici abituate agli scarsi pascoli d'alta montagna, cavalli dal piede forte capaci di inerpicarsi per gli stretti tratturi tra i boschi. Una razza che, negli anni, dall'iniziale uso per il trasporto del legname, si è evoluta, attraverso vari incroci, verso la sella e il turismo equestre.
La diversità genetica rappresenta infatti una risorsa che deve essere preservata per le generazioni future.
Proprio ai fini della tutela del patrimonio genetico, il cavallo del Catria è iscritto sia nel Repertorio regionale della biodiversità agraria, sia nel Registro anagrafico delle popolazioni equine riconducibili a gruppi etnici locali.
Per preservare tale razza dal rischio di erosione genetica, anche attraverso un sostegno concreto, la Regione Marche, attraverso il proprio Programma di sviluppo rurale ha emanato un bando per la concessione di contributi finalizzati al recupero e alla conservazione delle razze locali autoctone minacciate d'abbandono e prevedendo così un incentivo all'economia locale nel mantenere o migliorare la qualità del territorio, nell'ottica della transizione equa e giusta verso un'economia sostenibile e con impatto ambientale zero.
Si va in tal modo ad aggiungere così un ulteriore tassello nel percorso relativo al brand unico "Made in Marche", iniziato lo scorso anno con l'Assessore Carloni con la nascita del "Distretto biologico Marche" il cui comune denominatore è appunto la biodiversità.
Nel rispetto del cavallo, l'equiturismo in maniera particolare rappresenta uno strumento di eccellenza per promuovere la riscoperta di un turismo lento, capace di sinergie strategiche che permettono di puntare anche alla "destagionalizzazione", cioè al prolungamento della stagionalità e della frequentazione delle destinazioni turistiche marchigiane.
Può essere praticato da tutti con grande soddisfazione e consente a grandi e piccini di sperimentare il rapporto che ha legato quotidianamente uomini e cavalli per migliaia di anni, prima della creazione dell'automobile e dei moderni mezzi di trasporto. Spostarsi a cavallo è un modo fantastico per esplorare le innumerevoli località green presenti nella regione; chi ha la passione per i cavalli sa benissimo che questo animale è uno straordinario compagno di avventura che consente di poter esplorare la natura in modo rispettoso per l'ambiente e di cogliere i tanti motivi di interesse e le emozioni che offre la terra. Ed è questo uno dei motivi che ha spinto il gruppo Lega a depositare una proposta di legge sul turismo equestre e sulla valorizzazione delle attività con gli equidi.
La realizzazione di itinerari, lo sviluppo di ippovie combinate alle altre leggi già approvate da questo Consiglio, come ad esempio quella sulla valorizzazione dei borghi, sull'enoturismo, sull'agriturismo, sulle dimore storiche, sulle infiorate artistiche, sul saltarello, consentirà oltre a tutelare e valorizzare le tradizioni e l'identità regionale anche a diversificare e destagionalizzare le attività turistiche rispetto ai tradizionali filoni del turismo, di scoprire e valorizzare nuove destinazioni spesso non adeguatamente conosciute e apprezzate, ma che possiedono in molti casi specificità e caratteristiche paesaggistiche, storico-culturali, artistiche ed enogastronomiche di elevata qualità, ampliando così la frequentazione turistica anche nell'entroterra, facendo emergere mete di particolare pregio che attualmente sono solo marginali rispetto ai principali circuiti turistici.
Quindi, concludendo, un particolare ringraziamento va sicuramente all'Associazione nazionale cavallo del Catria nell'essersi attivata in quest'opera di conservazione, miglioramento genetico e diffusione di questa razza, consentendo così non solo di tutelare, ma anche di far conoscere questa unicità marchigiana; un merito particolare, infine, va riconosciuto anche al Consigliere Rossi per aver richiamato l'attenzione su questa particolare e straordinaria risorsa di cui dispone la nostra regione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Ad Ascoli Piceno si direbbe “è come lu tè non fa male non fa bè”, tradotto: questa legge è come il tè non fa male e non fa bene, nel senso che è un insieme di cose già esistenti e se vogliamo pleonastiche.
L’articolo 1 (Finalità e obiettivi) “la Regione tutela e valorizza il cavallo del Catria”, già lo fa con la più volte evocata ed anche richiamata legge 12/2003, che riguarda la biodiversità. Le Marche sono la regione più biodiversa d’Italia e siccome l’Italia è la nazione più biodiversa del mondo, verosimilmente le Marche sono il luogo più biodiverso del mondo, quindi è vero che si può fare, c’è un repertorio, ma il repertorio è immenso e la Regione ha sempre tutelato e continua a tutelare le razze, in particolare quella del Catria, che nasce come un cavallo molto tozzo, utilizzato nelle campagne per il trasporto, eccetera, e man mano è diventato …, grazie all'impegno della regione Marche, ma non della Giunta della quale ho fatto parte, grazie ad un impegno che è iniziato molti anni fa, grazie anche agli allevatori, agli amministratori locali, ai Sindaci, soprattutto a quello di Cantiano.
Tutti insieme hanno contribuito ad un'evoluzione per cui il cavallo del Catria è un cavallo di cui si mangiano le carni, viene utilizzato per i lavori in campagna e viene anche montato, quindi c’è stata una serie di modifiche genetiche del cavallo, che è censito e monitorato da organismi che già esistono in Regione. La conservazione e la diffusione del cavallo del Catria sono già fatte dalla Regione Marche, mi meraviglio che questo non si sappia.
Quali sono i finanziamenti lo dice l'articolo 3, le misure sono quelle contenute nella legge, che ho citato poco fa, quella del 2003 e soprattutto, come ha detto prima la Consigliera Biondi, le misure del Piano di sviluppo rurale, che hanno sempre finanziato sia la parte genetica che quella di valorizzazione, tanto è vero che si tiene a Cantiamo una iniziativa che ha un grandissimo riscontro dal punto di vista turistico, ma non solo, anche dal punto di vista enogastronomico, dove si può apprezzare tutto quello che riguarda il mondo del cavallo del Catria.
Interventi a favore delle persone con disabilità, la Regione promuove l'attività di ippoterapia nelle aree e negli allevamenti della razza del cavallo del Catria, ora ci sono alcuni Consiglieri che ne sanno molto più di me per questioni familiari, io ne so di meno, però certamente è una dichiarazione pleonastica visto che la Regione questo già lo fa.
La promozione dell'immagine, ripeto, è già contenuta all'interno sia della legge che del Piano di sviluppo rurale e per l’attuazione degli interventi previsti 12.000 euro circa è il costo che normalmente la Regione Marche spende per sostenere quello che abbiamo appena detto con la Missione 16 del Piano di sviluppo rurale, che riguarda anche l'innovazione, quindi molto è stato fatto con la Misura 16, che è di grande importanza perché mette insieme sia gli allevatori e le Università che soggetti diversi che creano dei progetti di innovazioni rispetto a determinati ambiti, questo è sempre stato fatto ed è molto importante.
Quindi cosa dire? Posso dire che va bene con le stesse riserve che ha il nostro capogruppo, che ha detto che essendo noi la regione più biodiversa del mondo, verosimilmente, fare una norma ad hoc per ogni aspetto della biodiversità delle Marche non è forse il processo più snello e più semplice, probabilmente bisognerebbe rivedere la legge del 2003, aggiornarla e magari integrarla con la progettazione e la pianificazione dei fondi comunitari, dei quali però non si ha contezza perché non c’è stato neanche detto a che punto sia la programmazione dei fondi del Piano di sviluppo rurale, magari lì vedere se le misure rimarranno le stesse e cercare di integrare. Questo ci piacerebbe vedere, un'integrazione di quella legge con gli obiettivi specifici che possono essere tranquillamente raggiunti, come quelli di questa legge, con una Misura del Piano oppure con un banale bando. Basta fare un bando per mettere quello che c'è in questa legge, quindi si torna al solito discorso che si fanno delle leggine che sono volgarmente dette “marchette”, che inserite.
Possiamo essere contrari? In questo caso certo che no perché il cavallo del Catria ha una tradizione insieme alle visciole di Cantiano, c’è tutto un mondo di biodiversità, come il pane. Quella è una zona nella quale tanto c'è ancora da valorizzare e sviluppare e quindi ridurla al solo cavallo è un po' poco, anche perché pare che si cominci oggi con questa legge, in realtà tanto lavoro era stato fatto perché anche dal punto di vista estetico del cavallo c'è un'evoluzione enorme. C’è stato un lavoro di grande passione, c'è stato un lavoro di genetica rilevante e questo andrebbe quantomeno riconosciuto a chi l’ha fatto.
Sul cavallo del Catria non si parte da oggi, si dice grazie a chi ci ha lavorato prima, in particolare gli allevatori e gli amministratori locali, poi certo se lo vogliamo valorizzare si possono utilizzare le stesse risorse e gli stessi canali di finanziamento che sono stati usati fino ad oggi.
Quindi la legge è utile? No, è una legge senza la quale si sarebbero fatte le stesse azioni che si stanno facendo. E’ una legge che noi condividiamo? Certo, come facciamo a non condividerla nel merito? Sicuramente sì.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Lupini.
Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Il mio è un contributo piuttosto concreto nel senso che è vero che forse era sufficiente un bando per attribuire dei fondi, ma mi auguro, anzi questo è un auspicio che condivido con tutti voi, che questa legge di valorizzazione di una razza autoctona importante come quella del cavallo del Catria sia una spinta alla creazione di una sinergia tra associazioni, non solo di allevatori, ma di tutto ciò che riguarda la valorizzazione del territorio molto variegato, che può dare un grande contributo al turismo, alla salute, al benessere dei cittadini, non sono degli animali. Dobbiamo fare un lavoro di impulso ad una collaborazione che veda un coordinamento forte da parte di chi è molto esperto della razza del cavallo del Catria, le cui caratteristiche sono già state bene elencate da chi mi ha preceduto.
Credo che sia una legge condivisibile, non si può non condividerla nel merito, ma deve essere l'inizio di un percorso che veda sia l’ente locale, quindi l’amministrazione, che le associazioni, nonché il centro ippico, che è sicuramente un’eccellenza del settore, valorizzare non solo la razza del cavallo, ma tutto l'indotto che può muovere una risorsa del genere.
Sottolineo anche come la pandemia abbia davvero dato un grosso impulso, forse anche imprevedibile rispetto all'utilizzo di queste risorse che la natura ci mette a disposizione. C'è stato un aumento dell’utilizzo e di acquisto di cavalli, un aumento anche del consumo di carne di questo animale, come ha ricordato qualcuna delle mie colleghe, quindi ritengo che possa essere un buon punto di partenza.
Non è la prima volta che oggi diciamo che una legge può essere non un punto d'arrivo, ma un punto di partenza e questa, al di là delle polemiche, mi sembra davvero un'opportunità per rilanciare un territorio e anche una modalità di turismo e di approccio alle nostre terre, che a volte sono anche molto complesse da gestire, ma sicuramente ricchissime di risorse e di stimoli, proprio per un'idea di benessere che sia a 360° delle persone con bisogni particolari o con delle disabilità che tanto si possono avvantaggiare dal contatto con la natura e con questo tipo di animali che tutti sanno essere particolarmente utilizzati nelle terapie e nell'approccio a persone con delle disabilità particolari. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Mi dispiace che gli amici del PD non abbiano capito le finalità della legge, è stata paragonata l'importanza di questa razza equina alla cicerchia, o addirittura al tè, ma se tutte queste cose c'erano già, come dice la Consigliera Casini, probabilmente non aveva nemmeno senso l'apprezzamento fatto, come ho già detto, sia dal Comune di Cantiano che dall’Associazione allevatori del cavallo del Catria, che hanno comunicato il loro pieno sostegno e la massima condivisione alla proposta di legge n. 84, tra l'altro proviene anche da un’amministrazione PD, quindi a maggior ragione la validità di questa legge.
Voglio ringraziare i colleghi per le parole di apprezzamento ed anche le colleghe Biondi e Lupini, che sono delle note cavallerizze esperte di cavalli, che mi hanno dato alcuni spunti, ci siamo confrontati su alcune cose e le ringrazio.
Purtroppo registrato queste prese di posizione oramai fuori luogo, probabilmente non si è ben capita l'importanza del cavallo anche come prodotto promozionale, ripeto, è stato paragonato ad un tè di cicerchia, per dirla completa, purtroppo me ne rammarico e ne prendo atto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Confermo che il nostro sarà un voto favorevole, le critiche le abbiamo esposte un po’ tutti, penso che siano ammissibili visto che qualche riserva ce l’abbiamo e le abbiamo esposte anche su altre leggi simili, ciò non toglie che c'è sicuramente una valenza positiva da valorizzare e il nostro voto sarà favorevole.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1.
Emendamento n. 1/1 a firma del Presidente della II^ Commissione.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Siamo d'accordo. Intervengo adesso, non l’ho fatto nella discussione generale per guadagnare tempo, solo telegraficamente per dire al Consigliere Rossi che ad esempio noi voteremo a favore di questo emendamento che è importante perché coinvolgere le associazioni di allevatori e le organizzazioni professionali agricole.
Questo è il coinvolgimento che ad uno come me ha fatto cambiare idea perché il Consigliere Rossi sa che inizialmente ero contrario a questo provvedimento, non nel merito, ma perché non possiamo legiferare sull'universo mondo. Ad esempio la valorizzazione e tutela del cavallo del Catria ritenevo potesse trovare ospitalità all'interno di atti di programmazione generali, atti amministrativi, o al limite all'interno di disposizioni legislative, pensiamo alla valorizzazione del turismo equestre, quindi una legge organica sul turismo che raccogliesse il tutto, per questo ritenevo che una legge fosse un po' esagerata per questo provvedimento, poi discutendo anche con il Consigliere Rossi ed a seguito delle audizioni che abbiamo fatto, abbiamo verificato che c’è stata una spinta forte da parte del territorio in questa direzione, da parte degli amministratori, degli operatori, degli allevatori, delle associazioni agricole, di cui il Consigliere Rossi si è fatto carico ed ha fatto bene, quindi abbiamo cambiato idea perché nella sostanza la legge è opportuna, per questo ha un valore, quindi abbiamo deciso di votare favorevolmente. Però su questo qualche critica di metodo, come hanno fatto i colleghi, Consigliere Rossi ce la lasci fare perché, ripeto, noi votiamo a favore poiché in effetti lei non ha fatto altro che raccogliere una spinta che veniva dai territori ed in questo caso credo che non ci sia nulla di male che la legge si faccia carico di questa esigenza, fermo restando che un domani potrebbe confluire anche in un provvedimento più organico che racchiuda il tutto.
Tra l’altro leggevo qualche tempo fa un articolo che parlava della valorizzazione della razza equina italiana e l’ho visto come momento di valorizzazione non soltanto di questa razza, ma anche di quello che comporta in termini di valorizzazione del territorio dove questa razza vive e viene allevata.
Noi siamo favorevoli e questi emendamenti vanno nella direzione di un maggiore coinvolgimento, però qualche critica lasciatecela fare, oltretutto mi pare che gli apprezzamenti per l’operato del Consigliere Rossi siano stati maggiori delle critiche.
PRESIDENTE. Emendamento 1/1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 1, così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3.
Emendamento 3/1 a firma del Presidente della II^ Commissione. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3, così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 6. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Ha la parola, per dichiarazioni di voto, il Consigliere Bilò.
Mirco BILO’. Grazie, Presidente. Ringrazio il capogruppo per avermi dato la opportunità di fare la dichiarazione di voto in quanto componente della Commissione, per dire grazie a tutta l'Assemblea. Siamo arrivati al voto unanime, nonostante le diverse posizioni, in cui qualcuno giustamente ha riconosciuto anche il valore di leggi fatte.
In particolare voglio ringraziare il Consigliere Rossi perché, come ha detto giustamente il Consigliere Cesetti, coinvolgere le associazioni degli allevatori, dare un'attenzione e anche un sostegno economico per la promozione e la valorizzazione del cavallo del Catria è un fatto positivo. Quindi il gruppo Lega vota favorevolmente questa legge ed in maniera soddisfatta e contenta.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Come abbiamo anticipato ci sarà un voto favorevole del vostro gruppo anche se, come ha detto la Consigliera Casini, non aggiunge nulla alla legge 12 che invito tutti i Consiglieri a riesumare per leggerla ed approfondirla.
Anticipo che con il voto favorevole, lo dico per il Consigliere Rossi, noi ci faremo promotori, partendo proprio dalla legge 12, visto che funziona con questa modalità, di chiamare gli agricoltori, gli amministratori … Personalmente sono legato alla cicerchia di Serra de’ Conti, che è un presidio slow food importante, viene dall’antico Egitto, recuperata solo una decina di anni, merita una particolare attenzione insieme con tutte le biodiversità (contenute ed indicate nelle modalità della legge 12), che potrebbero metterci nella condizione di avere migliaia di leggi di valorizzazione, che è l’esatto contrario di quello che dovremmo fare in quanto dovremmo avere la capacità con umiltà di guardare quello che di buono è stato fatto in passato e soprattutto metterci i finanziamenti in grado di sostenere le iniziative.
Non è sicuramente per denigrare il cavallo del Catria perché anch’io ho parlato con le associazioni, con il Sindaco, anche con i nostri amministratori e ho anticipato che avremmo votato favorevolmente anche se il contenuto poteva essere strutturato con un altro tipo di provvedimento, più adeguato perché ricondotto dentro un perimetro ed una visione complessiva.
Quindi voto favorevole rispetto alla proposta, ringraziando i relatori ed il proponente.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Sarò brevissimo solo per ringraziare il Consigliere Rossi ed i Consiglieri di opposizione – i colleghi del Partito Democratico – che voteranno favorevolmente, anche questo è un segnale importante.
Dichiaro il voto favorevole del gruppo Fratelli d’Italia.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Lupini.
Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Il voto è, come anticipato, favorevole, in particolare dopo l'approvazione dell'Aula degli emendamenti che aprono ancora di più al confronto ed al coinvolgimento di tutti gli attori di questa legge e degli esperti veri di questa razza equina, che oggi stiamo valorizzando anche solo parlandone. Che non rimanga solo il finanziamento di una fiera perché ci aspettiamo un lavoro molto più ampio e capillare che porti dei risultati stabili nel tempo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Il nostro gruppo voterà favorevolmente la legge che vede come primo firmatario il Consigliere Rossi, che ringraziamo insieme agli altri firmatari della legge.
Certo che all’interno del nostro territorio abbiamo tante biodiversità, delle quali potremo in futuro farci carico. Giustamente il Consigliere Rossi e gli altri Consiglieri di maggioranza hanno il vantaggio di avere i numeri per poter portare a compimento leggi o pensieri di miglioramento del territorio, auspichiamo che in futuro quando questi pensieri li avranno i gruppi di minoranza l’attuale maggioranza si faccia carico delle biodiversità o anche di altre peculiarità del territorio. Come ha detto il Consigliere Mangialardi, la cicerchia di Serra de’ Conti è un presidio slow food che conosco molto bene, lì abbiamo fatto diversi investimenti in passato, c'è un territorio di agricoltori custodi che è un po’ il futuro, anche in tempo Covid, con persone che vanno a ricercare certi territori ed anche la residenza. In seguito al Covid oggi molti cercano di risiedere in territori più periferici o decentrati dalle grandi città.
Quindi, bene Cantiano, bene quel territorio, bene il cavallo del Catria, voteremo con convinzione perché è l'ennesima azione buona che possiamo fare per il territorio, però, come ha sottolineato chi mi ha preceduto, che non sia solo una legge legata al momento della fiera, al momento peculiare di quel periodo, ma sia un’azione che viene fatta di concerto con tutti gli agricoltori e con tutte le associazioni che insistono in quel territorio e non solo.
Grazie di nuovo al Consigliere Rossi.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Sarò breve perché ho già detto nel mio precedente intervento che il gruppo regionale di Forza Italia voterà favorevolmente questa legge.
Per questa proposta di legge ringraziamo il Consigliere Rossi perché è molto attento al territorio, quindi bene che tutta l’Aula voti favorevolmente questa proposta di legge.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Voglio ringraziare il promotore di questa proposta di legge, il Consigliere Rossi, e annunciare che voteremo in modo positivo la proposta di legge. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Telegrafico, solo per ringraziare tutti e dire che nel mio intervento ho commesso un refuso, il Presidente dell'associazione è XX e non YY, l’ho confuso, quindi, un ringraziamento sia al Presidente che al Vicepresidente, ho fatto un mix un po’ come il tè di cicerchia. Grazie.
PRESIDENTE. Proposta di legge n. 84, così come emendata. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di deliberazione n. 3
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri
“Proposta di legge alle Camere, concernente: ‘Modifiche ai commi 75-ter e 75-quater dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2019, n. 160 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022)’”
Nuova titolazione: “Modifiche ai commi 75-octies, 75-novies, 75-duodevicies e 75-
vicies ter dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2019, n. 160 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022)”
(Articolo 12, secondo comma, della Costituzione, articolo 121 del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa)
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di deliberazione n. 3 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
La discussione generale è aperta, ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. La proposta di legge da presentare alle Camere modifica i commi 75-octies e 75-novies dell'articolo 1 della legge n. 160/2019, per tutelare maggiormente il conducente dei monopattini e tutti gli utenti stradali, modifica anche i commi 75-duodevicies e 75-vicies ter per le modifiche di coordinamento tecnico.
Voglio ringraziare i Consiglieri di minoranza che hanno presentato questa proposta alle Camere, che ritengo importante per la sicurezza, come ho già detto, dei conducenti dei monopattini e anche degli utenti stradali.
Questa forma di mobilità sostenibile, alternativa, rappresenta una svolta green ed un impatto positivo sull'ambiente, riducendo da un lato l'inquinamento e dall'altro il traffico. Ricordiamo che i monopattini elettrici stanno conquistando tutte le città, visto che sono un indiscusso mezzo di trasporto alternativo, soprattutto ad impatto ambientale zero.
La loro maggior diffusione è avvenuta anche grazie al bonus mobilità concesso dal Governo nell'ambito delle misure per far ripartire il Paese dopo il lockdown dovuto alla pandemia da Coronavirus, ma dobbiamo dire che i monopattini da un lato hanno un impatto positivo sull'ambiente, dall’altro c'è il problema della sicurezza e proprio nei primi otto mesi del 2021 sono state otto le vittime dei monopattini, mentre i sinistri gravi ammontano a 131 di cui 41 con feriti ricoverati in prognosi riservata. Dobbiamo ricordare che nel 2020 si contò un unico decesso a Bologna, quindi è necessario rafforzare le misure di sicurezza nella circolazione dei monopattini e, ripeto, bene che la minoranza abbia presentato questa proposta di legge alle Camere perché, uno, abbiamo l'esigenza di innalzare l'età minima per la conduzione dei monopattini elettrici, e questo è il primo punto cruciale; due, prevedere l'obbligo di assicurazione di responsabilità civile; tre, prevedere l'obbligo del casco protettivo.
La modifica che si propone al comma 75-octies prevede l’obbligo dell'assicurazione di responsabilità civile per tutelare conducente e terzi in caso di incidenti, inoltre sempre allo stesso comma si innalza a 16 anni l'età minima degli utilizzatori per la conduzione dei monopattini a propulsione prevalentemente elettrica e prevede anche una sanzione che va da 500 euro a 1.500 euro in caso di mancato rispetto dell'obbligo dell'assicurazione di responsabilità civile; inoltre la modifica si propone al comma 75-novies di prevedere l'obbligo per tutti i conducenti di monopattini elettrici di indossare idoneo casco, che è previsto anche per coloro che hanno un'età inferiore ai 18 anni, quindi tutti devono utilizzare il casco.
Con l'articolo 2 della presente proposta di legge alle Camere si specifica che le modifiche introdotte all'articolo 1 trovano applicazione dalla data di entrata in vigore della medesima proposta di legge; all'articolo 3 la disposizione di invarianza finanziaria.
Ritengo che questa proposta alle Camere sia importante, come ho già detto in precedenza, per tutelare i conducenti dei monopattini, visto e considerato che troppi incidenti mortali si sono riscontrati nei primi otto mesi del 2021.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. In primo luogo voglio ringraziare la relatrice di maggioranza, Consigliera Marcozzi, che oltretutto è stata puntuale nel declinare l’articolato, il Presidente della Commissione Marinelli ed il Consigliere Ciccioli perché con l’approccio positivo sin dall’inizio su questa importante proposta di deliberazione di cui dirò, ovviamente hanno dato il via, da una parte la relatrice, dall’altra il Presidente della Commissione, poi il capogruppo Consigliere Ciccioli, rappresentanti tra l’altro delle forze politiche di maggioranza, ad un approccio positivo con questa legge e presumibilmente, forse, arriveremo all’approvazione definitiva.
E’ una proposta di legge alle Camere, poi dirò perché è a procedura rinforzata, lo dirò alla fine perché è rilevante.
Con la presente proposta di legge alle Camere abbiamo chiesto modifiche alla legge nazionale per garantire la sicurezza dei cittadini e della circolazione stradale: innalzamento dell'età minima per la conduzione da 14 a 16 anni, copertura assicurativa e obbligo del casco anche per i maggiorenni.
Molte persone, sia conducenti che pedoni, sono risultate coinvolte in sinistri con monopattini e troppe addirittura decedute.
E’ evidente, dunque, che c'è necessità di un forte intervento normativo per garantire la sicurezza dei cittadini e della circolazione stradale.
Se da un lato non c'è dubbio che questi veicoli, il cui acquisto è stato incentivato anche dallo Stato con fondi specifici al fine di sostenere la mobilità sostenibile, forniscano un contributo importante nel contrastare l'inquinamento atmosferico che soffoca le nostre città, dall'altro è pur vero che le regole riguardanti la loro circolazione su strada appaiono insufficienti ad evitare pericoli per l'incolumità dei conducenti e dei pedoni. Inoltre, la normativa vigente non prevede l'obbligo dell'assicurazione di responsabilità civile.
Un uso non corretto del mezzo, come la mancanza di tutele per le sue conseguenze - entrambi insufficientemente disciplinati dalla normativa statale - compromettono diritti che pure devono essere garantiti attraverso l'esercizio delle competenze regionali, quali ad esempio:
- tutela e sicurezza del lavoro, se pensiamo ai tanti che utilizzano questo mezzo nuovo per recarsi al lavoro ed i rischi connessi ad eventuali infortuni in itinere. Voglio evidenziare quante persone scendono dal treno e poi con i monopattini si recano al lavoro. Questo è positivo, ma deve avvenire in sicurezza perché se non avviene in sicurezza …, ad esempio se non portano il casco, che non è obbligatorio, ed hanno un incidente con il monopattino quello è un infortunio in itinere e ci sono conseguenze per quella persona, per la comunità che supporta i costi di quell’infortunio, per la sanità e per la gestione della sanità con i costi relativi, e questo interagisce, dopo lo dirò, con diritti ai quali deve sovraintendere anche la Regione con le sue leggi, tra queste appunto la tutela e la sicurezza del lavoro;
- tutela della salute, se pensiamo alle conseguenze per i costi della sanità regionale in caso di incidente senza copertura assicurativa, per questo è importante la copertura assicurativa, e/o alle conseguenze di incidenti che potrebbero essere evitate e/o attenuate con l'utilizzo di strumenti di protezione. Pensiamo alla persona che va con il monopattino che causa un incidente ad un terzo con lesioni per il terzo e con lesioni per se stesso, non c’è la copertura assicurativa, la collettività sopporta il costo della sanità, che in quel caso non può essere recuperato dall’assicurazione, ma non solo, pensiamo alla persona che viene investita, chi paga il danno? Se non c’è l’assicurazione non c’è neanche il fondo vittime della strada e se quella persona che investe è un nulla tenente come potrà essere risarcito e da chi? Da nessuno, oppure se quella persona ad esempio è un minorenne quel costo grava sulla famiglia, per questo è importante la copertura assicurativa e l’uso del casco e per questo dobbiamo dire la nostra.
Nella proposta che abbiamo avanzato puntiamo a intervenire su alcuni punti che riteniamo dirimenti: l'innalzamento dell'età minima per la conduzione dei monopattini elettrici, portandola da 14 a 16 anni; l'introduzione dell'obbligo di assicurazione di responsabilità civile a tutela dei terzi e dello stesso conducente in caso di incidenti; l'estensione dell'obbligo di utilizzo del casco protettivo a tutti i conducenti, laddove oggi è previsto solo per i minori di 18 anni.
Inoltre, nelle modifiche proposte prevediamo l'applicazione di una sanzione amministrativa da 500 a 1.500 euro per chiunque circoli senza copertura assicurativa e con applicazione, per quanto compatibili, delle disposizioni dell'articolo 193 del Codice della strada che prevedono, tra l'altro, la confisca amministrativa nel caso di circolazione con documenti assicurativi falsi o contraffatti.
Voglio dirlo, talune di queste disposizioni sono mutuate dalla legge fatta dalla Regione Lombardia.
Tali modifiche non hanno alcun intento punitivo, ma rappresentano correttivi di buon senso affinché la diffusione della micromobilità elettrica, che durante la fase della pandemia ha subito una significativa impennata soprattutto tra le giovani generazioni, avvenga in maniera ordinata, consapevole e rispettosa del codice della strada.
La presente proposta concerne, quindi, una proposta di legge da presentare alle Camere nella consapevolezza che la sicurezza della circolazione stradale attiene alla materia ordine pubblico e sicurezza di competenza statale ex articolo 117, comma 2 lett. h) della Costituzione, competenza ribadita con sentenza n. 428/2004 dalla Corte Costituzionale.
Questa proposta, qualora approvata, avrà una particolare forza perché è evidente che le norme statali che si vogliono modificare e/o integrare interagiscono anche con le competenze regionali quali, ad esempio, la tutela e la sicurezza del lavoro e la tutela della salute, queste sono competenze anche nostre. E qualora le Camere non intendessero approvare la pdl, in caso di modifiche successive che neanche tenessero conto di queste indicazioni, la Regione all'occorrenza potrebbe far valere la prerogativa di cui all'articolo 127, comma secondo della Costituzione, lo stesso principio dell’emendamento alla mozione Ruggeri sul dl concorrenza.
E’ evidente che la circolazione è normativa statale, quindi i monopattini li deve regolare lo Stato, ma siccome interagisce con diritti di “competenza regionale”, quali la tutela del lavoro, della salute, eccetera, è evidente che se lo Stato non fa una normativa adeguata che non mi metta al riparo dai costi ingenti in materia di salute, perché se uno si rompe la testa senza casco la Regione ed il Servizio sanitario regionale pagano, nel momento in cui fai quella norma io Regione, Presidente della Regione, in questo caso Acquaroli, te la impugno dinnanzi alla Corte Costituzionale e su questo c’è ugualmente giurisprudenza costituzionale in questa direzione. Addirittura potremmo anche, secondo me, verificare nel futuro se poter adottare qualche provvedimento. Pensiamo ad esempio in materia ambientale, è vero che quella è una materia esclusiva dello Stato, ma è evidente che la Regione ha anche una competenza “residuale”.
In definitiva, pur spettando allo Stato la competenza della materia sicurezza e circolazione stradale, non può essere revocata in dubbio la competenza regionale alla cura di interessi funzionalmente collegati a questa competenza. Anche da questo la forza istituzionale di questa proposta di legge alle Camere della quale raccomando l’approvazione.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Questa proposta di deliberazione è la prova plastica che se c'è una proposta che non proviene dai banchi della maggioranza, ma dell'opposizione ed è corretta e va nella direzione degli interessi dei cittadini non passa.
Il Consigliere Cesetti l’ha riconosciuto ed io lo confermo, c’è stata una proposta in materia di sicurezza, c’è stato un momento in cui è sembrato che monopattini, biciclette e quant'altro risolvessero i problemi della circolazione, quindi investimenti sulle piste ciclabili, opportuni sicuramente, però non risolutivi, i monopattini in città sono un alleggerimento del traffico cittadino, ma anche essi presentano delle criticità.
Andare nella direzione di richiedere allo Stato di prendere provvedimenti che rientrano nell’ambito della sicurezza della persona dal punto di vista giuridico e dal punto di vista assicurativo sono orientamenti secondo me più che fondati.
Certamente ci sono stati dei casi gravissimi di persone, purtroppo, che utilizzando questo mezzo sono state vittime di gravi incidenti, qualche volta la responsabilità è anche del fruitore del mezzo stesso. Tutti avranno visto in rete le registrazioni in cui il guidatore del monopattino superava i 70 chilometri orari sul raccordo anulare di Roma e in altre zone. E’ un atteggiamento irresponsabile prima di tutto verso la propria persona. Quindi, normare un campo come tutte le cose nuove che accadono. Ricordo quando uscirono le prime radio libere e ci furono le prime radiofrequenze era un far west la possibilità di accesso alle onde, così la novità dell'uso del monopattino in aree urbane, nella circolazione urbana, all'inizio ha comportato problemi, ad esempio con i monopattini parcheggiati sui marciapiedi, in tutti i luoghi più improbabili, oggettivamente c’è bisogno di norme, il Governo già qualcuna ne ha presa, a mio parere sono ancora insufficienti e deve essere ulteriormente normato.
La richiesta della Regione è un percorso istituzionale, la competenza è del Ministero dei trasporti nell’ambito della cosiddetta motorizzazione civile, noi crediamo che sia una proposta di legge alle Camere utile, che deve essere appoggiata e che va nel miglioramento della convivenza nel settore della mobilità e della sicurezza delle persone. Per questo il parere ovviamente è favorevole, c’è stato un dibattito in Commissione e su questo ci siamo orientati.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Come già anticipato in Commissione il mio voto sarà contrario a questa proposta che s'intende fare al Parlamento, che non tiene conto delle regole che sono state da poco adottate dal nostro Parlamento.
L'intervento legislativo si riferisce al decreto-legge 121 del 2021 convertito in legge 156 nel 2021 ed è in vigore dal 10 novembre 2021 e già a mio parere e per il Movimento a cui appartengo interviene compiutamente sulla disciplina dei monopattini e garantisce a sufficienza la sicurezza sulle strade, senza pregiudicare lo sviluppo della mobilità sostenibile, esigenza che oggi è da considerare con attenzione anche per le note problematiche internazionali sull'approvvigionamento di combustibili fossili oltre che per i motivi ambientali.
La circolazione dei monopattini elettrici, per effetto dell'equiparazione ai velocipedi, non è soggetta a particolari prescrizioni relative all’omologazione, approvazione, immatricolazione, targatura, copertura assicurativa. Per circolare su strada, però, i monopattini elettrici devono rispondere a specifiche caratteristiche:
1. avere un motore elettrico di potenza nominale continuativa non superiore a 500 watt;
2. non essere dotati di posto a sedere;
3. essere dotati di limitatore di velocità;
4. essere dotati di campanello per le segnalazioni acustiche;
5. avere i componenti specifici per i monopattini elettrici;
6. da mezz'ora dopo il tramonto, durante tutto il periodo dell'oscurità, e di giorno, qualora le condizioni atmosferiche richiedano l'illuminazione, devono essere equipaggiati con luci bianche o gialle anteriori e con luci rosse posteriori per le segnalazioni visive ed in mancanza non possono essere utilizzati, ma solamente condotti o trasportati a mano.
Con questo atto invece si prevede per i titolari dei monopattini elettrici l'obbligo dell'assicurazione di responsabilità civile per tutelare conducente e terzi in caso di incidenti, con l’applicazione di sanzione amministrativa in caso di mancato rispetto; innalzare da 14 anni a 16 anni l’età minima per gli utilizzatori e prevedere, da ultimo, l'obbligo per tutti i conducenti di indossare idoneo casco protettivo, già previsto per i conducenti di età inferiore ai 18 anni. Tutto ciò mi trova in disaccordo.
Sono misure queste che ritengo vadano ad indebolire un mercato in costante crescita, che ha attivato in poco tempo migliaia di posti di lavoro e che sta ridisegnando le nostre città che puntano sulla sostenibilità, contribuendo ad abbattere l'inquinamento.
Da tempo la maggior parte dei Paesi europei si sta impegnando nella lotta al cambiamento climatico e nella diminuzione dell'inquinamento dell'aria tipico delle grandi città. Tra le soluzioni adottate rientrano la sostituzione di mezzi di trasporto a motore termico con quelli elettrici, ma anche l'introduzione del car sharing, del by sharing e dei monopattini elettrici.
Se si introducesse l'obbligo del casco per tutti allora, a mio parere, andrebbe esteso anche alle e-bike con ulteriori conseguenze disastrose non solo per la mobilità sostenibile, ma per tutto il comparto della bicicletta.
Per concludere, ritengo che le regole vigenti adottate in Italia negli ultimi due anni possano assicurare un livello di sicurezza adeguato, in linea con gli standard di molti altri Paesi europei, senza compromettere la diffusione di questo mezzo di trasporto che riscuote successo nei cittadini e contribuisce, in qualche misura, ad alleviare il traffico nei centri urbani, a preservare l'ambiente e, per ultimo, a diminuire il fabbisogno di combustibili fossili.
Tra l’altro ho tirato giù anche tutti i dati che riguardano gli incidenti fatti sia con i monopattini che con le e-bike e sinceramente mi sento di affermare che un’emergenza monopattini non c’è, qualora ci fosse vi assicuro che gli incidenti con le e-bike sono sicuramente maggiori, quindi in caso bisognerebbe intervenire su entrambi i velocipedi. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
Marta Ruggeri. Scusi, non riesco a votare, non mi prende il voto.
PRESIDENTE. Rifacciamo la votazione sull’articolo 1.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
C’è una comunicazione di servizio: sulla mozione n. 251 non è stato preso il voto contrario della Consigliera Vitri, quindi, prego di metterlo a verbale.
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Relazione illustrativa. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Relazione tecnico finanziaria. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Molto rapidamente per ringraziare i due relatori e il proponente che ha firmato con noi, il primo firmatario Consigliere Cesetti.
Diamo un bel contributo ad un tema che è stato di prospettiva, l’ha detto la Consigliera Ruggeri, la mobilità sostenibile, la mobilità leggera è un argomento determinante per lo sviluppo delle nostre città. Sono state messe in campo anche operazioni molto intelligenti che ci hanno permesso di conoscere, di utilizzare, di allargare e di tirarle fuori dall'angolo della peculiarità.
I monopattini sono diventati dei mezzi comuni, ce li hanno in tanti ed è indispensabile, però, una regolamentazione adeguata per quanto riguarda la sicurezza perché paradossalmente sono mezzi potenti, che devono rispettare il codice della strada e devono avere tutte le tutele per il conduttore e per gli altri utenti della strada e delle piste ciclabili in modo da mettere tutti in sicurezza.
Si, è vero, si sono un po’ sovrapposte le norme, ma noi siamo partiti con grande anticipo e penso che sia un bel contributo ed il Parlamento dovrebbe avere la capacità di cogliere questa proposta che spero venga votata all’unanimità da questa Assemblea. Grazie.
PRESIDENTE. Proposta di deliberazione n. 3. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Sull’ordine dei lavori
Ricordo che la mozione n. 235 è rinviata in attesa della definizione della questione che è stata sottoposta all’Assessore Castelli. Passiamo al punto 7.
Renzo MARINELLI. Vedo che parecchi Consiglieri se ne stanno andando, anch’io devo lasciare l’Aula, non so se vogliamo interrompere qui o proseguire, se siamo d’accordo per me si potrebbe concludere qui.
PRESIDENTE. Pongo in votazione, per alzata di mano, la conclusione dei lavori.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 17,05.
La seduta inizia alle ore 10,50
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 67 del 26 aprile 2022. Do per letto il processo verbale della seduta n. 66 del 14 aprile 2022, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento Interno.
A seguito di quanto è stato deciso nella Conferenza dei Presidenti di gruppo, sottopongo alla vostra attenzione la decisione di iscrivere all’ordine del giorno la mozione n. 251.
Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Prima dell’inserimento all’ordine del giorno Presidente, lei dovrebbe indicarci, secondo il Regolamento, le ragioni dell’urgenza perché quelle sono decise dal Presidente, i motivi dell’urgenza debbono essere forniti dal Presidente. Primo, saremmo grati se prima potessimo avere la mozione, secondo, le ragioni dell’urgenza da lei applicate.
PRESIDENTE. Le ragioni dell’urgenza per l’iscrizione della mozione n. 251 sono innanzitutto nella presentazione da parte di diversi gruppi per l’evento accaduto nei giorni scorsi, precisamente tra il 24 e il 25 aprile, portato all’attenzione di tutta l’opinione pubblica nazionale, che interessa un Consigliere della Regione Marche.
L’urgenza ricade nel fatto che ai sensi dell’articolo 143 l’argomento può essere, su parere degli uffici dell’Assemblea legislativa, trattato in questa sede. Quindi le ragioni dell’urgenza sono: l’avvenimento che è una questione di interesse nazionale; la mozione è stata proposta da diversi gruppi, per cui c’è una formalizzazione, infine, il motivo che ritengo più importante per quanto riguarda l’Assemblea legislativa e per le funzioni che rappresento pro tempore, è che la mozione sia discussa nel miglior modo in modo tale che il Consigliere interessato abbia tutta la possibilità e la garanzia di poter spiegare quanto è successo e la situazione che lo interessa ai fini anche dell’appartenenza e della valutazione del ruolo che ha come Consigliere dell’Assemblea legislativa regionale.
Su questo non c’è interlocuzione, dobbiamo cercare di regolarci altrimenti diventa un confronto fra me e lei e non è possibile.
Spiegate le ragioni, credo, proprio perché sono decisioni che riguardano la Presidenza, di averle tracciate in maniera abbastanza chiara, poi nell’ambito degli interventi sulla mozione potrà contestare tutto quello a cui ho appena accennato, però per procedura non possiamo interloquire io e lei su questa situazione.
Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Chiedo insieme agli altri capigruppo di inserire questa mozione all’ordine del giorno odierno in quanto riteniamo che vadano chiarite le affermazioni fatte. Dico che è bene farlo subito per evitare che magari passino 15 giorni discutendo di questo.
Quello che è successo è una cosa abbastanza anomala e secondo me anche molto grave, quindi, penso che sia opportuno anche per chiarire come stanno le cose.
Non è solo una condanna, certo da parte nostra ravvisiamo che qualcosa non funziona, però serve per parlarne. Ritengo che la cosa migliore sia parlarne e farlo il prima possibile, per questo noi siamo a favore dell’iscrizione d’urgenza della mozione.
PRESIDENTE. Ha la parola, oratore contro, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Esprimo la mia contrarietà all’inserimento di questa mozione perché, sebbene a termini di Regolamento potrebbe essere ammissibile, credo che andrebbe a costituire un precedente preoccupante ed esporrebbe ciascuno di noi ad atti politici di censura e di condanna.
Nel momento in cui questa mozione verrà dichiarata ammissibile, da domani, ciascuno di noi sarà autorizzato a presentare una mozione di condanna e di censura nei confronti di altri di noi in quest’Aula e questo è un precedente preoccupante.
Al di là del merito della questione, ne parleremo dopo, dico subito che il Consigliere Mangialardi ha sbagliato, ma finisce lì, ha sbagliato a fare quel post, è uno scivolone, ma, nel merito ne parleremo dopo, non c’è alcun messaggio di violenza nei confronti di chicchessia in quel post.
Prendo, se il mio gruppo mi fa terminare, le parole del capogruppo di Fratelli d’Italia Consigliere Ciccioli il quale ha detto: “Ho conosciuto il Consigliere Mangialardi in Consiglio e la mia impressione è che sia una persona pacifica, ha fatto uno scivolone”. Questo è il punto.
Al di là del merito, di cui dopo parleremo, il Consigliere Mangialardi ha spiegato ciò che voleva dire ed è stata una spiegazione credibile, plausibile, l’unica possibile a quel post, però ripeto che questo attiene al merito. Nel metodo quante volte ad esempio io stesso … Ricordo che il capogruppo Consigliere Ciccioli sulla sostituzione etnica ha espresso opinioni assolutamente non condivisibili dal mio punto di vista, ma ha espresso opinioni in quest’Aula, le ha espresse come Consigliere regionale.
Se stabiliamo il principio della censura in quest’Aula, fermo restando la possibilità che fuori, certo, è già stato espresso, è legittimo che ciascuno esprima quello che ritiene opportuno, ma la condanna politica si fa fuori da quest’Aula perché questa è una istituzione.
Sono contrario per questo motivo e se anche in senso stretto ai sensi dell’interpretazione del Regolamento la mozione è ammissibile, sarebbe un precedente grave perché esporrebbe ciascuno di noi ad atti di censura. Da domani su qualsiasi espressione che viene fatta sulla stampa, in un comunicato, in un post, posso dire che quella cosa secondo me esprime una comunicazione violenta, intollerante e di istigazione all’odio. Non è così, perché quella pubblicazione, è stato spiegato, non è violenta né intollerante né istiga all’odio, però domani chiunque la potrebbe interpretare in quel modo e fare atti di censura.
Presidente, una cosa di questo tipo esporrebbe ciascuno di noi e quest’Aula a censure, che tra l’altro contrastano con un altro principio, che il Consigliere regionale, e questo ce lo indica la Costituzione, non risponde dei voti dati e delle opinioni espresse nell’esercizio delle proprie funzioni e allora se c’è questa “immunità” costituzionalmente garantita, quindi questa incensurabilità da parte, ad esempio, della stessa autorità giudiziaria, ci mancherebbe altro che ci mettiamo noi a censurare, sarebbe un precedente grave.
PRESIDENTE. Non sono ammissibili altri interventi.
Iscrizione della mozione n. 251 (punto 01 dell’ordine del giorno odierno). La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)
PRESIDENTE. Sempre per quanto emerso dai lavori della Conferenza dei capigruppo, metto in votazione l’anticipazione del punto 5 relativo alle interrogazioni (al punto 02 dell’ordine del giorno, prima del punto 1 relativo alla proposta di legge n. 54), nel rispetto dei limiti temporali del Regolamento.
Anche in questo caso è previsto un intervento a favore ed uno contro. Nessuno chiede di intervenire.
Anticipazione delle interrogazioni (punto 02 dell’ordine del giorno). La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Commemorazione ex Consigliere regionale Aldo Tesei
Prima di dare il via all’ordine del giorno, vi chiedo un attimo per ricordare un Consigliere e Assessore regionale recentemente scomparso, mi riferisco alla figura di Aldo Tesei.
E’ stato Consigliere e Assessore regionale dal 1990 al 1995, una figura di spicco sia per l’impegno politico nel Partito di appartenenza sia soprattutto ed in particolare per l’impegno civico e associazionistico nell’ambito dell’associazione di categoria coltivatori diretti.
Un uomo che ha continuato anche dopo la partecipazione attiva ai lavori politici a seguire da vicino gli impegni riguardanti la sanità e la sua città, sempre attento ai problemi sanitari di Ancona e del suo hinterland.
Punto di riferimento anche per le voci di coloro che nell’ambito dei borghi della regione Marche avevano bisogno di aiuto e di collaborazione per i servizi che ritenevano essere carenti.
Vi chiedo un minuto di silenzio per la scomparsa di Aldo Tesei.
(L’Assemblea legislativa regionale osserva un minuto di silenzio)
Mozione n. 251
ad iniziativa dei Consiglieri Marinelli, Ciccioli, Marcozzi, Latini, Rossi
“Condanna per Consigliere regionale Maurizio Mangialardi”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 251 dei Consiglieri Marinelli, Ciccioli, Marcozzi, Latini, Rossi.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Passo alla lettura della mozione ed a qualche breve considerazione.
In data 25 aprile 2022 il capogruppo in Consiglio regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi, già candidato alla Presidenza della Regione per la coalizione di centrosinistra, ha pubblicato nei suoi social un post contenente una foto rovesciata che ritrae il Segretario nazionale della Lega e Marine Le Pen a testa in giù, aggiungendo alla foto il testo, anch'esso rovesciato, scritto dallo stesso Consigliere Mangialardi: "Salvini tifa ancora Le Pen e questo vuol dire che non è cambiato. Nonostante la prudenza Salvini è ancora uno dei principali sponsor di Vladimir Putin e avversario dell'Europa nel nostro Paese".
Tale post, con un chiaro intento allusivo, rappresenta un messaggio di violenza, di istigazione all'odio, di intolleranza e di ipocrisia considerato che solo poche ore prima lo stesso Consigliere Mangialardi ha sfilato per le strade di Perugia e Assisi alla marcia della pace.
A seguito di tale vergognoso post, non solo il capogruppo del Partito Democratico Maurizio Mangialardi non si è scusato ammettendo l'errore e l'inopportunità di tale pubblicazione, ma ha rincarato la dose fornendo spiegazioni imbarazzanti e prive di senso logico. Quindi, l’Assemblea legislativa delle Marche esprime la sua netta condanna per quanto pubblicato dal capogruppo del PD Maurizio Mangialardi, in quanto rappresenta una comunicazione violenta, intollerante, di istigazione all'odio verso l'avversario politico: invita il gruppo del Partito Democratico ad assumere i provvedimenti adeguati contro chi, nella Regione Marche, è il primo rappresentante del Partito, nonché candidato Governatore alle scorse elezioni regionali.
Quanto fatto dal capogruppo Consigliere Mangialardi ci sembra un atto grave, ieri mattina ho avuto modo di parlarci e non penso che lo abbia fatto pensando a qualcos’altro, però sicuramente il messaggio che ne è venuto fuori è da condannare, quindi, ci troviamo di fronte ad una situazione abnorme che crea scontento e confusione.
Si possono capire le intenzioni, quando ieri ci siamo sentiti ho detto che a me ricorda qualcun altro appeso a testa in giù, questa è la sensazione che ho avuto io e forse hanno avuto tanti altri, dunque un messaggio che voleva dire qualcos’altro, però questo gesto deve essere condannato come tutti gli altri che spesso compiamo.
I social forse cominciano ad avere troppa importanza, vogliamo essere presenti, vogliamo mettere la nostra immagine, però dovremmo essere tutti molto più attenti.
Noi non diciamo quello che si deve fare, ma non possiamo che condannare questo gesto, per il quale il Consigliere Mangialardi è stato sfortunato in quanto l’immagine è comparsa il 25 aprile, in un giorno poco appropriato nel quale si doveva essere uniti per ricordare una data importante per la nostra democrazia, che è stata macchiata da questo fatto. Sia i contenuti che il giorno erano poco appropriati.
Da parte mia esprimo una forte condanna all’accaduto, poi quelle che saranno le conseguenze non spettano a me, dico solo che è un fatto che ci ha turbato profondamente, quindi l’invito al Consigliere Mangialardi e a tutti noi è quello di essere molto più attenti per evitare queste cose che fanno male alla nostra democrazia. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Saluto il Presidente, gli Assessori e i colleghi. Anticipo, ovviamente, che non parteciperò al voto nel rispetto delle decisioni che assumerà questa Assise.
Non darò un taglio politico, ma cercherò di ricostruire i fatti, perché ha ragione il Consigliere Marinelli quando dice che dobbiamo essere tutti molto attenti e lo dobbiamo essere in qualsiasi contesto.
Penso alla mozione che è stata presentata, che non riporta né fatti né contesti. Intanto non era un post, era una storia, e cambia, perché la storia riguarda un momento, un fatto, ha una durata temporale e non era del 25 aprile. Potete immaginare quanto io possa tenere e quanto avrei non voluto sporcare questa data e su questo chiedo scusa perché la strumentalizzazione che c’è stata, il riverbero nazionale, il riverbero locale, dentro un contesto internazionale terribile, di guerra, di situazioni economiche che sono …, di profili di cui non conosciamo nemmeno il punto di caduta, di termine, ecco, noi abbiamo dato di sicuro una lettura di questo contesto e di questa azione non adeguata.
Chiedo scusa per aver sporcato il 25 aprile, non era mia intenzione, ma lo capirete, non aveva nessun tipo di attinenza perché è successo il 24 sera quando forse eravamo tutti davanti alla televisione. Ha ragione il Consigliere Marinelli, tornavo dalla marcia per la pace alla quale ho partecipato convintamente perché sposo per mia indole e per mie scelte politiche da decenni quei temi e ne sono anche sostenitore, ben oltre anche le scelte che qualche volta fa il governo. Quindi con atteggiamento convinto, dove il dialogo deve superare sempre il conflitto, dove il confronto è elemento determinante in qualsiasi contesto, mai e poi mai, forse mi conoscete, cerco lo scontro corpo a corpo, mai c’è istigazione a qualsiasi tipo di violenza, anche quella verbale.
Lo dico per gli estensori, forse sono stati tutti depistati, forse sono stati un po’ compulsivi, non era un post, era una storia che vedeva prima Macron, che aveva vinto, e immediatamente dopo …, basandomi su elementi oggettivi perché il programma continentale di Marine Le Pen può capovolgere l’Unione europea. Era un testo che riassumeva la posizione anche legittima del Segretario nazionale della Lega che aveva espresso in più occasioni nei talk-show, l’ultimo a Porta a Porta, dove rimarcava giustamente il sostegno convinto alle tesi della Le Pen e il capovolgimento del sistema europeo, ci stava.
Ecco che nella mia storia …, si dice scritto dallo stesso Mangialardi, no, il Consigliere Mangialardi non ha scritto nulla, quella frase riportata, vi invito ad andarla a vedere, era uno screenshot di una testata on line. Forse ha ragione in questo caso il Consigliere Cesetti quando parla del contesto, del fatto che venivo dalla marcia per la pace, il giorno dopo era il 25 aprile, c’era l’evento di Macron, quindi, l’Europa non è stata ribaltata, ma sono state ribaltate quelle tesi.
Nessuna attinenza con fatti che non riesco nemmeno a citare, che non appartengono al mio essere, che non appartengono alla mia cultura, che ritengo anche imbarazzanti qualche volta. Forse non c’era bisogno di questo clamore, tanto è vero che, di questo do atto al Consigliere Marinelli, ci siamo sentiti il giorno dopo, quando ero alle manifestazioni del 25 Aprile e non capivo perché mi riferiva di un post che forse avevo scritto male, non capivo, invece la storia era stata recuperata, ma non solo, era stato recuperato, quello sì, un post del Segretario nazionale della Lega che riportava, implicitamente dandomi del cretino, che non mi sembra una modalità stemperante, non ci sono quei contenuti lì dentro …, ma su questo non vi voglio influenzare perché forse l’ sapevamo che avremmo dato una ribalta nazionale a un fatto che decontestualizzato, ha ragione il Consigliere Cesetti, poteva sembrare superficiale e non opportuno. Contestualizzato aveva un suo significato, ed è quello che succede quando adoperiamo i social e non li deleghiamo in maniera impersonale, come fanno tanti che se li fanno scrivere con mostri più o meno adeguati. L’ho fatto da solo, però aveva quel tipo di significato.
Abbinare, per la nostra storia, per la nostra cultura, per il mio modo di essere, una storia che aveva tutt’altro significato ad eventi tragici, che hanno segnato questa nazione, penso che sia stato davvero inopportuno.
Mi dicono che non ho chiesto scusa, ma io chiedo scusa al 25 Aprile per averlo intercettato, ci sono state tante cose che quest’anno non hanno funzionato, anche manifestazioni di piazza che non hanno trovato un unico flato, manifestazioni parallele ed altre cose, poteva essere diluito lì in mezzo e ovviamente avremmo lasciato questa regione non sporcata, lo dico per me e per voi perché abbiamo tutt’altro tipo di problemi. Lo dico anche per il post di questa mattina del Presidente, forse ci dovremmo occupare più di noi, di cosa accade alla nostra economia, delle difficoltà che abbiamo, dei posti di lavoro che perdiamo, delle aziende che non riescono ad aprire e di quelle che chiudono, delle famiglie che sono preoccupate e dei commercianti che non vedono oggi futuro per eventi internazionali.
E poi un tema …, permettetemelo, come sempre, uomo di partito, rispondo solo ed esclusivamente al mio gruppo per il ruolo che ho, nessuno si può permettere, lo potete fare con chi ha un ruolo istituzionale, ma non lo potete fare con me perché io rispondo solo al mio gruppo e se devo rimettere un mandato lo faccio per loro e con loro, quindi se fate l’atto di censura sappiate che non ha l’oggetto, se invece ritenete che qualcuno deve prendere provvedimenti rispetto al non fatto, non lo può fare quest’Aula, lo deve fare come sempre chi mi ha dato la fiducia e chi mi ha dato il sostegno con il quale collaboro sistematicamente ogni giorno, come ha detto il Consigliere Cesetti, facendo anche degli errori perché siamo per fortuna il gruppo più preparato che abbiamo in quest’Aula, che ha grande competenza, grande capacità e dà a volte un contributo anche eccessivo per migliorare gli atti che arrivano. Lo facciamo con dedizione, con passione e con grande laicità ed io sono orgoglioso di essere il capogruppo di questo partito e qualsiasi provvedimento ovviamente verrà dalla decisione di questo gruppo, da coloro che mi hanno eletto ed individuato, sarà la nostra, responsabile e volta ad avere la maggiore compattezza e la maggiore proiezione esterna del grande lavoro che stiamo facendo.
Presidente, mi fermo qui, ho cercato di riassumere i fatti e vi assicuro che penso che tutti voi sappiate che non c’era nessun tipo di volontà, soprattutto non ci può essere quel tipo di abbinamento che qualcuno ha strumentalizzato e che forse volutamente serviva per centrare la mancata presenza a qualche iniziativa del 25 Aprile, quella sì magari è qualche volta fastidiosa o la ritenete inopportuna.
Per quei principi non mi sarei mai permesso di abbinare temi che hanno pesi specifici completamente diversi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Voglio intervenire cercando di mantenere un profilo di serenità, perché quando ci sono polemiche sui contenuti politici, ideologici mi infervero, ma quando ci sono le persone al centro della polemica bisogna essere sempre un po' più prudenti perché gli attacchi personali non fanno mai bene.
Detto questo, quello che mi inquieta di questa vicenda è la politica dei due pesi e delle due misure che pratica costantemente il PD. Il Partito Democratico pesa le cose non in funzione di come stanno, ma in funzione della distanza politica dalle vicende.
Un vecchio proverbio contadino dice: “a chi sputa per aria lo sputo gli ricade addosso” e questo è proprio il caso di scuola, come si dice, perché pochi mesi fa in quest'Aula il sottoscritto fu censurato in maniera molto aggressiva, non perché aveva attaccato le persone o aveva esposto come in questo caso delle foto che mostrano aggressività, ma perché aveva espresso delle tesi politiche sul concetto di genitorialità, che è un concetto molto complesso, un tema che presenta mille sfumature ed il gruppo del PD aveva chiesto la mia rimozione da capogruppo, questi sono i fatti.
A distanza di qualche mese la situazione si ripropone, non credo, e lo dico forte, che questo Consiglio regionale o altri organi possano decidere il nome del capogruppo del PD, il capogruppo del PD lo decide il PD, il capogruppo di Fratelli d’Italia lo decide Fratelli d’Italia, su questo non ci piove, c'è un'autonomia totale ed assoluta da questo punto di vista, però le valutazioni politiche sì.
Andiamo ad un caso similare, pensate a quando Orbàn vinse le elezioni in Ungheria se io avessi fatto un post con il Segretario nazionale del PD e la Presidente della Commissione europea a testa in giù! Ritengo che sarebbe stato un linciaggio, mai me lo sono sognato. Le competizioni elettorali sapete tutti come vanno, una volta vince uno, una volta vince l’altro e grazie a Dio i sentimenti, le emozioni, le decisioni degli elettori sono fluide. Certamente abbiamo di fronte cose diverse, però questo tema del PD …, secondo me il contenuto è grave e il Consigliere Mangialardi ha fatto una sciocchezza, può accadere a tutti, una sciocchezza pesantina perché il post è stato pubblicato il 24 aprile e il 25 aprile tutti sanno che è una data storicamente rilevante per l'Italia, tutti sanno che in quei giorni ci fu un episodio frutto della guerra civile, della spaccatura del Paese, in cui l’ex capo politico della Repubblica Sociale fu appeso a testa in giù. Pubblicare il 24 aprile una storia che dura 24 ore, quindi fino a tutto il 25 aprile, simbolicamente è stata una cosa dirompente, uno magari fa le cose e non se ne rende conto.
Anche una valutazione politica, la Le Pen ha preso 13 milioni di voti, il 42%, il che significa che su due francesi e mezzo uno ha votato per lei, più del risultato clamoroso del Movimento 5 Stelle che fu votato da un elettore italiano su tre nel 2018, poi non più ovviamente. Quindi, bisogna anche avere rispetto del parere delle persone e via di seguito.
Questa deformazione della verità del Partito Democratico è costante, delle volte ascolto delle dichiarazioni del Partito Democratico in questa Aula sulla sanità assolutamente imbarazzanti, al di fuori di qualsiasi veridicità. Sulla sanità, che è un tema complessissimo in cui le cose accadono per anni, cioè, non è che tu fai una cosa oggi e si realizza, c’è un trascinamento delle prassi organizzative, delle strutture, del personale che si porta dietro dichiarazioni estremamente aggressive e impattanti nei confronti magari dell’Assessore Saltamartini o delle decisioni della Giunta.
Credo che la stigmatizzazione oggi dev'essere su questo modo di fare in cui ci sono due pesi e due misure, quando si valuta se stessi è tutto semplice, si può dire tutto, la verità assoluta dentro le tasche, mentre gli altri dicono solo sciocchezza, non fanno le cose e soprattutto non possono dire perché delle volte ci sono degli attacchi talmente insostenibili nei confronti della politica regionale, dei nostri comportamenti, che spesso sono improntati, lo dico io che sono piuttosto radicale come stile, alla massima prudenza. Quando ci sono leggi, ma così anche gli altri Consiglieri ed Assessori, quando ci sono proposte del Partito Democratico, le osserviamo e le valutiamo con grande prudenza e ponderazione perché tutti possono portare un contributo, invece questo atteggiamento di dire: “Noi siamo il verbo e gli altri sono nessuno”, fa parte secondo me di radici culturali di intolleranza, che qui sono assolutamente vere, per cui una mozione di condanna …, qualche volta ridendo dico che gli ordini del giorno e le mozioni hanno un grande valore, una grande rilevanza politica, ma poi l'incidenza è modesta. Una stigmatizzazione di quello che è successo secondo me quest’Aula la deve dare.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Mi rivolgo a lei ed alla sua Segreteria stamattina.
Credo che sia veramente sbagliato fare un processo personale al Consigliere Maurizio Mangialardi attraverso l'introduzione di questa mozione. Le motivazioni urgenti a cui lei ha fatto riferimento, sono: fatto portato all'attenzione nazionale con ripercussioni sulla regione Marche, proposta fatta da una serie di gruppi, ruolo di Mangialardi in qualità di Consigliere regionale il quale può spiegare; trovo che non siano urgenti, Presidente, sono argomentazioni che possono entrare all'interno di una discussione politica, come poi nel merito dirò.
E’ un errore quello che lei ha fatto, è un errore la sua interpretazione e quella data all'interno della Conferenza, così come, Presidente, sono molto dispiaciuto perché quando noi Consiglieri presentiamo gli atti le persone che hanno competenze per controllarli sono di una precisione assoluta e allora quando si dice che questa è una mozione, Segretario, bisogna trovare la coerenza tra le parole e il Regolamento.
Il Regolamento, mi pare che l’articolo 143 sia sul contenuto della mozione, dice testualmente che la mozione è intesa a promuovere una deliberazione oppure a dettare indirizzi e direttive, lei mi deve spiegare nella parte dispositiva della mozione, che dice “esprime la sua netta condanna” o “invita il gruppo del Partito Democratico”, quale sia formalmente la promozione della deliberazione che non ha a che fare …, o se invece qui c’è un indirizzo o una direttiva. No, Presidente, questa è un’espressione politica e credo che in questo caso voi abbiate fatto peggio, molto peggio, di quello che in maniera molto puntuale fanno i funzionari quando noi andiamo a presentare gli atti.
Questo è inaccettabile, non perché …, una discussione politica di questo tipo fa piacere, ci mancherebbe, ma quando ci sono di mezzo le persone, questo è inaccettabile, Presidente. Mi dispiace lei sa quanto io la stimi al di là dell’aspetto personale, ma bisogna essere rigorosi quando si parla di persone e questa è una strumentalizzazione personale contro il Consigliere Maurizio Mangialardi per una questione di cui nel merito dirò dopo.
Questo anche per dire, Presidente, che il fatto formale è anche sostanziale, l’atto è inammissibile e finché si può si ponga rimedio a questa ingiustizia personale di un atto politico dentro il Consiglio regionale.
Andiamo nel merito, non è un fatto univocamente interpretabile, Presidente, io non so se il Consigliere Maurizio Mangialardi abbia sbagliato o no, non è corretto nel rapporto fra Consiglieri regionali attribuire un fatto di cui non vi è certezza perché, diciamoci la verità, la propaganda qui la possiamo fare tutti, ma attribuire ad un’espressione, non di lettere, ma di fotografia, un fatto univocamente correlabile è davvero scorretto, uso questo termine. Lo dico a maggior ragione perché il Consigliere Maurizio Mangialardi in questi 18 mesi ha tenuto una linea di correttezza istituzionale che i Consiglieri di maggioranza avrebbero dovuto apprezzare, ma nel momento in cui c’è un fatto, peraltro ambiguo, voi come avvoltoi siete saliti sul collo del capogruppo. Non mi sento di dare qui giudizi e in fondo nella retorica della politica, nella confusione fra persone e parole …, lo stesso Consigliere Ciccioli, che peraltro ancora una volta non dice la verità quando riferisce che abbiamo chiesto le sue dimissioni, ha poca memoria, io sono matto come lui dice, ma lui ha poca memoria e la poca memoria è peggio di uno che è matto. Io avevo chiesto al Consiglio regionale con una interrogazione se si riconosceva nelle sue parole, non ho fatto una mozione per condannare cose ben più gravi e univocamente interpretabili perché il Consiglio regionale ha un pavimento etico che dovrebbe rispettare.
E’ legittimo che vi possa essere un attacco nei confronti del Consigliere Maurizio Mangialardi per quello che ha scritto, non per quello che voi volete attribuirgli, perché è normale, avreste dovuto fare come ha fatto il Presidente Acquaroli che stamattina ha fatto un post in cui condanna, ma non attraverso un atto di questo genere.
Questa è la volontà di fare un processo personale al Consigliere Maurizio Mangialardi e da questo punto di vista voglio dire che è un fatto che va semmai combattuto politicamente, niente di più e niente di meno, non attraverso una mozione che tale non è, di cui si è chiesta l'urgenza per che cosa? Perché voi possiate affermare che il Consigliere Mangialardi è un non so che cosa. Ma ci rendiamo conto? Questa è la relazione istituzionale dentro un Consiglio regionale? Trovo indegno dal punto di vista istituzionale quello che è successo.
Abbiate la contezza di ritirare la mozione, non perché qualcuno ha ragione rispetto a questo, combattetelo dentro un rapporto politico perché, Presidente, da domani mattina non escludo che per ogni fatto nazionale di cui si occupa la Regione Marche, in cui entra in gioco la Regione Marche, magari ci saranno più gruppi di opposizione che diranno: “Lo chiediamo”, oppure addirittura per dire “Ma come no!” Se il Consigliere Ciccioli dirà che siamo sotto una battaglia etnica, scriveremo: “Diamo la parola a Ciccioli”.
Non è questo il modo di rapportarsi in un Consiglio regionale su un fatto non univocamente interpretabile, per questo dentro un'ottica di lealtà fra tutti chiedo ai sottoscrittori ed anche al Presidente Acquaroli di farsi parte attiva per ritirare questa mozione.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinangeli.
Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Vorrei portare il mio contributo nella discussione con toni pacati e rispettosi perché la figura del Consigliere Mangialardi va rispettata. Lo conosciamo come persona pacifica, che si confronta, quindi dobbiamo dividere, qui non c’è un processo al Consigliere regionale Mangialardi, qui c'è la censura di un atto che ha purtroppo tutte le caratteristiche per essere condannato, assolutamente poco opportuno, perché quelle immagini purtroppo ricordano un passato.
Noi che abbiamo una responsabilità che non è solo politica, una responsabilità anche negli atteggiamenti in una fase così complicata e delicata in cui ci sono problematiche importanti, economiche, di vita, sappiamo quello che stiamo vivendo come comunità, dovremmo e dobbiamo avere quell'atteggiamento di responsabilità che va oltre la nostra appartenenza partitica, va oltre le nostre posizioni ideologiche e che ci dovrebbe portare a riflettere e a ponderare qualsiasi cosa.
Ecco, il punto su cui dobbiamo essere tutti d'accordo è il gesto, l'atto è da condannare perché dimostra un'intolleranza, una istigazione, quell'immagine è gravissima e, ripeto, la persona, il Consigliere Mangialardi, per quello che ho conosciuto in questo anno e mezzo, secondo me non ha quelle caratteristiche etiche, morali, comportamentali per produrre un atto di questo tipo, che ha poi conseguenze molto gravi anche nell'opinione pubblica, nelle posizioni che i vari cittadini prendono, quindi, alimentiamo se non altro una polemica su un argomento molto complicato.
Per risponde al Consigliere Carancini, qui non c'è nessun processo al Consigliere Mangialardi, né tantomeno c'è strumentalizzazione, non possiamo semplificare questa situazione dicendo: “E’ stato un post, è finito lì, chiudiamo tutto, è tutto a posto”, purtroppo non è così.
Quello che mi sorprende nella difesa personale - che anch’io faccio al Consigliere Mangialardi, mi sento di difenderlo in quanto sono sicuro che il suo sia stato un scivolone – e che non condivido è che non possiamo giustificare l’atto dicendo che non era un post, ma era una storia, che la storia dura 24 ore e poi va via, non possiamo limitarci al fatto che la storia è stata pubblicata il 24 sera, rimane il gesto e le scuse che lei fa per aver sporcato il 25 Aprile secondo me andavano … Non voglio fare il professore perché sono stato l’ultimo ad entrare qui dentro, non mi sento di dare lezioni a nessuno e non lo farò mai, però credo che probabilmente tutto sarebbe rientrato in una piattaforma alla fine giustificabile con delle semplici scuse. Non possiamo giocare sul fatto che l’atto è inammissibile, sulla forma per cui oggi stiamo a discutere questa mozione, noi abbiamo un ruolo, di fronte all’opinione pubblica abbiamo una responsabilità, abbiamo anche l'onere di trasmettere delle indicazioni che possono essere delle influenze, comunque facciamo delle comunicazioni, e conseguentemente dall'altra parte ci recepiscono, in un modo o nell'altro, ed in questo caso penso che il recepimento sia stato negativo.
Bastava dire: “Ho fatto uno scivolone, sono stato superficiale, forse sono stato poco attento” e tutto sarebbe rientrato. Oggi quello che mi sorprende negativamente, ribadendo la qualità della persona, è il fatto che ci siano ancora delle scuse fuori posto e non ci sia una vera e propria ammissione di colpa, poi, ripeto, questa non è un’Aula di Tribunale, però sarebbe bastato a mio avviso dire: “Sì, effettivamente c’è stata una superficialità, chiedo scusa per quello che è accaduto”, non solo per aver sporcato il 25 Aprile. Questo è il contributo che volevo portare.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Ho avuto modo di dirlo anche alla Conferenza dei capigruppo, ma ovviamente lì non ci sono tutti i Consiglieri, quindi voglio ripeterlo e voglio essere in linea rispetto all’intervento del Consigliere Carancini, dal mio punto di vista è inaccettabile che questo atto sia stato iscritto all'ordine del giorno con urgenza, anche se secondo me non doveva essere proprio presentato. E’ inammissibile, se cominciamo a fare atti con i quali censuriamo oppure suggeriamo ai gruppi se mandare via o non mandare via il capogruppo …, ma di cosa stiamo parlando? Da domani mattina potremmo tutti presentare degli ordini del giorno o delle mozioni di questo tipo. Per me il fatto grave è che l’Aula oggi si occupi di questo.
Innanzitutto aver ammesso questo atto è un precedente gravissimo, vedremo poi come riusciremo a gestirlo. E’ inutile dire: “Il Consigliere Maurizio Mangialardi è bravo e sono convinto che non lo pensava” perché noi stiamo facendo un processo ad una persona, tra l’altro in quest’Aula, non siamo in una stanza chiusa a parlare tra amici, siamo all’interno di una Assemblea legislativa e tutti sappiamo che non era quella l'intenzione, il messaggio che il Consigliere Mangialardi voleva dare. Tutti lo sappiamo, ma facciamo finta di non saperlo e lo accusiamo di un post sapendo che l’intenzione era un’altra ed ha spiegato subito, appena si è accorto di quello che stava succedendo, che non era sua intenzione far riferimento al fatto grave avvenuto nel passato. Sarebbe stato grave, sì, se avesse fatto riferimento a quel fatto, ma lui si riferiva ad un’altra situazione.
Andare oggi a mettere alla gogna un Consigliere regionale, di cui tutti conosciamo la storia, il giorno prima è andato alla marcia per la pace, faticosa, alla quale non tutti partecipano, bisogna crederci ed avere le giuste motivazioni per farla e la sera uno che si fa a piedi Perugia/Assisi fa un post di quel tipo? Ma chi ci crede?
Il giorno dopo sono andato con i Consiglieri Baiocchi e Vitri alla manifestazione per il 25 Aprile, non so quanti qua dentro ci siano andati, quindi, ripeto, ritengo questo un attacco ad una persona di cui conosciamo la storia, di cui conosciamo il profilo. E’ un atto che non andava portato in Aula perché da oggi in poi tutti potremo andare a sindacare rispetto alle posizioni politiche, se cominciassimo a fare gli ordini del giorno rispetto a quello che diciamo sui giornali o sui post non ne usciremo più fuori!
L’attacco o comunque la precisazione andava fatta, il Presidente Acquaroli ha fatto il suo post, qualcun altro poteva farlo, qualcun altro poteva fare dichiarazioni alla stampa, o ai giornali o dove voleva, ma sicuramente è inopportuno aver portato in Aula una mozione che invita il gruppo del Partito Democratico ad assumere provvedimenti. E’ vero che portiamo ordini del giorno e mozioni che non sono di competenza del Consiglio regionale, ne ricordo almeno una decina con i quali si invitava la Giunta a fare cose che non poteva fare, quindi già c’è una contraddizione in termini, ma quando si tratta di questioni generali ci sta ed una mozione o un ordine del giorno non si nega a nessuno, ma quando si tratta di problemi politici fare una cosa del genere non ha né capo né coda e non ha un minimo di legittimità per essere portata all'interno di quest’Aula.
Sulle modalità con le quali il Consigliere Mangialardi ha spiegato, ha fatto bene, ha fatto male, non è che deve venire a spiegare in Aula una cosa che deve spiegare ai cittadini, l’ha spiegata. Ovviamente per coloro che avevano interpretato male ha fatto bene a chiarire che non c’era la minima intenzione, chiunque avesse visto quella storia avrebbe capito che l’intenzione non era quella se avesse seguito il dibattito della sera prima sulla stampa o in televisione. Quindi, è una mera speculazione politica che viene portata in Aula in maniera illegittima.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Cercherò di intervenire su due aspetti differenti, uno è la questione di merito e l'altra è la legittimità o meno di aver presentato questo atto in Consiglio regionale.
Parto dalla prima perché credo che sia quella forse più importante, cioè il fatto che un messaggio comunque di odio, violento, passi attraverso un esponente di spicco del Consiglio regionale e anche di un partito importante che dovrebbe avere una storia che professa il rispetto dell'altro, delle idee politiche ed anche della storia.
Passa questo messaggio perché non possiamo nasconderci dietro un dito, rappresentare esponenti della destra italiana o straniera girati a testa in giù è un chiaro, evidente, spesso utilizzato volutamente, richiamo a Piazzale Loreto. Non è nuovo quello che è successo con questo post, che cozza, e lo hanno detto diversi miei colleghi, con l'immagine che il Consigliere Mangialardi ha dato in questo anno e mezzo passato in Consiglio regionale, però è un messaggio che una certa sinistra violenta sta utilizzando sempre più spesso, che non deve passare come un messaggio utilizzabile o banalizzabile.
Ricordo solo un paio di anni fa, sempre a ridosso della ricorrenza del 25 Aprile, perché costantemente qualcuno cerca di farne una ricorrenza divisiva e di odio invece che di pacificazione, non penso sia il caso del Consigliere Mangialardi, la vicenda del Sindaco di Potenza Picena, che allora era anche in stato interessante, raffigurata con dei manifestini appesi a testa in giù o nelle librerie l’esposizione del libro della Presidente di Fratelli d’Italia a testa in giù, sono tutti messaggi violenti e intimidatori che faremo bene a condannare, dai quali prendere le distanze perché non diventino d'uso comune, così che quella violenza che oggi è veloce in un post di Facebook …, che ormai viene utilizzato senza nessun tipo di misura della realtà, come se su Facebook o sui social si potesse dire tutto in maniera libera, senza nessun tipo di conseguenza, invece è una parte della realtà che non possiamo scindere, altrimenti avremo continuamente gli odiatori che utilizzano questo filtro - spesso vigliaccamente perché la società non ha più il peso ed il coraggio di misurarsi - che dà a chi non ha strumenti ed una morale solida, purtroppo, l’appiglio per andare verso la violenza.
Ritengo che noi, l’ho detto tante volte in quest’Aula, ci dobbiamo rispettare, poi possiamo scontrarci e lo faremo sicuramente su posizioni, idee, visioni diverse, ma non dobbiamo mai trascendere verso il rispetto dell'altro anche e soprattutto se ha idee diverse dalle nostre.
In ultimo faccio un accenno alla legittimità di questo atto e fortunatamente non ho la memoria corta, il Consigliere Carancini non c'era, ma il Consigliere Biancani sì ed anche altri colleghi che hanno fatto parte della scorsa legislatura, che non possono non ricordare la mozione contro un Consigliere della Lega con la quale chiesero le sue dimissioni per un post su Facebook. Non lo possono scordare. E qui mi rifaccio a quello che è stato detto prima, non possiamo avere sempre due pesi e due misure, se era sconveniente utilizzare un ruolo istituzionale come quello, all’epoca la Vicepresidenza del Consiglio, non è da meno il ruolo del Consigliere regionale, non è che essere un Consigliere regionale e non essere nell’Ufficio di Presidenza può legittimare, anche involontariamente, una comunicazione che si presta, su questo dovete convenire tutti, a dare un messaggio di violenza, che invece va condannato, e allora la legittimità c’è.
Ripeto, credo che tutti in questa Assise non abbiamo trovato nel Consigliere Mangialardi una persona che esce generalmente dai toni e dalla legittimità della anima della dialettica politica, però bisogna stare attenti. Se fosse stato convinto che quel post andava bene, non l’avrebbe rimosso, … ah, non l’ha rimosso? Va bene, allora lei è convinto di aver fatto un post legittimo ma, come vede, non vorrei citare il suo collega che è intervenuto all'inizio, il Consigliere Cesetti, ma mi sembra che anche dal suo Partito qualche appunto rispetto al messaggio uscito ci sia stato.
Penso che oggi sia legittimo discutere perché noi non dobbiamo cadere o scivolare in nessun messaggio violento e purtroppo quella immagine lo ha richiamato e lo richiama perché alcuni ne fanno una voluta strumentalizzazione/attacco che spesso da chi legge e cerca un contesto d’odio viene utilizzato in maniera molto aggressiva. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Speravo di non dover intervenire, invece ora mi sento di dare la mia opinione perché sono rimasta stupita dall’improvvisa sensibilità della Consigliera Leonardi e degli altri Consiglieri di destra che, come se avessero un nervo scoperto, si sentono di commentare un post, ma sul 25 Aprile nessuno ha nulla da dire, sulla Resistenza nessuno ha scritto niente, sul valore del 25 Aprile, che quest'anno più che mai doveva essere ricordato, visto che abbiamo una guerra alle porte e tutti avrebbero dovuto parlare di resistenza, non solo gli esponenti di sinistra, nessuno ha avuto nulla da dire, ma su un equivocabile riferimento, che solo voi avete colto, a Piazzale Loreto sì, tutti gli altri lo hanno interpretato come un ribaltone perché il significato è quello, mentre per voi ha avuto un significato diverso, chissà perché? Sono rimasta stupida da questa improvvisa sensibilità.
Visto che per tanti anni mi sono occupata di comunicazione come giornalista, la prima cosa che ho pensato riguardo al post del Consigliere Mangialardi è stata quella del pollice verso, in giù, del ribaltone, perché quello c’era scritto, però avete voluto strumentalizzarlo. Vi consiglierei di occuparvi di altri messaggi, a partire ad esempio dalla legge regionale n. 35/2020 su cui la Giunta Acquaroli non ha ancora messo un euro, non c’è un euro per i Parchi della memoria. Sono andata a ricercare la disposizione voluta dalla mia collega, la Consigliera Casini, non è stata mai costituita la Commissione e al Presidente Acquaroli chiedo di ascoltare, visto che questa norma è valida e per la quale non è stato neanche disposto un euro in bilancio, l’articolo 1 prevede che “la Regione al fine di mantenere viva, approfondire e divulgare la memoria dei valori della Resistenza e dell'antifascismo, in adesione ai principi della Costituzione, promuove la valorizzazione dei luoghi della memoria storica della Resistenza attraverso l'individuazione e la perimetrazione di aree di rilevante interesse storico-culturale, denominate Parchi della memoria storica della Resistenza”. Su questo nessuno della maggioranza di destra ha avuto nulla dire, nessuno si è impegnato per costituire la Commissione, ma tutti invece oggi ritengono importante commentare un post, che parlava di un ribaltone, niente di più. L’avete voluto strumentalizzare, questo dimostra qual è la politica di questa maggioranza di destra e tutta questa improvvisa sensibilità … Addirittura la Consigliera Leonardi ha dichiarato che il post o la storia si presta a dare un messaggio di violenza, ma siete voi che volete continuare a leggere messaggi di violenza perché in realtà quella era una storia che commentava il risultato delle elezioni, niente di più, poi, se continuiamo a far passare il messaggio che la Resistenza non deve essere valorizzata, ma dobbiamo tutelare solo Piazzale Loreto continuate a fare strumentalizzazione …, ma impegnatevi anche per stanziare le risorse per la legge 35 del 2020, questo sì sarebbe un segnale importante.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bilò.
Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Non voglio far polemica perché credo che, come ha detto chi mi ha preceduto, in questa Aula dobbiamo parlare della realtà che riguarda i marchigiani, i tantissimi problemi che ogni giorno devono affrontare i nostri marchigiani: la situazione economica, il terremoto prima, la pandemia, la guerra in Ucraina.
Dico solo che conosco molto bene il Consigliere Mangialardi e mi viene solo un suggerimento da dargli: forse era meglio oggi non fare questa mozione e non parlare del post che ha fatto. Anch’io ho fatto un post su Facebook.
Ho ascoltato i tanti interventi e voglio solo dire che bene ha fatto a chiedere scusa qui in Aula, quindi penso che possa aver alleviato quelle persone che hanno visto quel post e gli hanno dato un’interpretazione sbagliata o non sbagliata. Gli do un consiglio, anche a me stesso, quando si fanno dei post di quel genere si rischia di andare anche a livello nazionale, non ritengo che lei cercasse questo tipo di visibilità.
Tornando al discorso del 25 Aprile, una giornata particolare per la quale lei dice che spesso non c’è partecipazione da parte di qualcuno, io ieri ero orgogliosamente al 25 Aprile, delegato dal Presidente Acquaroli e mi ha fatto molto piacere stare lì con tutti, c’era anche l’Anpi, ed ascoltare anche delle cose che non mi appartengono, ma che rispetto fino in fondo, anche partecipando ad un corteo in piazza in cui c’è stata una sorta di campagna elettorale da parte dell’Assessore del Comune di Ancona, più che un ricordo. Ci sta anche quello. Infatti un post del Vicepresidente del Senato su Facebook dice: “Il solito 25 Aprile, nulla di nuovo da sinistra” perché, il Corriere della Sera lo riporta, a Milano hanno contestato l’ex Segretario del Partito Democratico al corteo del 25 Aprile.
Reputo che sia utile evitare queste situazioni, pensiamo più ai problemi dei marchigiani, a quello che ci appartiene a livello di Consiglio regionale e lasciamo fare le politiche nazionali ed internazionali al nostro Governo. Ci auguriamo che le facciano bene e che ci facciano uscire da questa difficile situazione sia nazionale che internazionale.
Il mio intervento è solo per dire: evitiamo polemiche, andiamo avanti e guardiamo ai problemi dei marchigiani. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Sono basita perché ho sentito degli interventi, tutti, che sottolineano da un lato il dispiacere e la necessità di non fare polemiche, quindi dispiacere per la polemica, dall'altro il proliferare di Catone il censore e tutti dicono come ci si deve comportare sui social e ci invitano ad essere più tranquilli, più morigerati, riconoscendo le grandi qualità del nostro capogruppo che si è sempre comportato in maniera educata e mai ha detto una parola di troppo.
Ad ogni modo si sono dette alcune cose che sono inesatte e che mi preme evidenziare. La prima è che questo sia un unicum e che non abbia precedenti perché l’ex Consigliere della Lega era stato nominato nell’Ufficio di Presidenza, era Vicepresidente del Consiglio, quindi poteva, sì, essere tolto. Tutti noi come Consiglieri avevamo il potere di toglierlo dall’Ufficio di Presidenza, invece, mi dispiace, il Consigliere Mangialardi lo può togliere da capogruppo solo il suo gruppo, quindi il Partito Democratico, sullo scranno ce l’hanno messo i cittadini delle Marche e solo loro lo possono togliere e nessuno si può arrogare il diritto di dire se il Consigliere Mangialardi possa o no essere tolto dal suo ruolo.
Detto questo, la cosa che mi fa un po' pensare è che è strano, come ha detto la Consigliera Vitri, che si pensi a Piazzale Loreto quando era chiarissimo che si trattava di un riferimento al ribaltone, al ribalteremo tutto, che il Segretario nazionale della Lega diceva già da tempo, o al pollice verso. Mi viene da pensare che sia maligna questa interpretazione e che sia stata cavalcata in maniera maligna. Poi mi piacerebbe sapere quante delle persone che siedono in quest’Aula hanno partecipato in questi anni alle commemorazioni del 25 Aprile, del mio territorio quando sono stati costretti, ma volontariamente nessuno, tanto è vero che a Colle San Marco non c’era nessuno che siede in quest’Aula, tanto meno chi siede in quest’Aula, e ha avuto modo di dare la prima interpretazione del Piazzale Loreto, ha mai partecipato al 25 Aprile. Ed è la stessa persona che non ha mai nominato la Commissione della legge a cui ha fatto riferimento la Consigliera Vitri prima. Quindi, penso che se uno ci tiene tanto alla data del 25 Aprile …
Non ritengo che il Consigliere Mangialardi abbia sbagliato, credo che il suo atteggiamento sia stato strumentalizzato perché se solo avesse fatto due più due e pensato che quell’immagine potesse fare riferimento a Piazzale Loreto non l’avrebbe mai messa, e questo lo sappiamo tutti, anche quelli che hanno sottoscritto e deciso di portare al voto una mozione che tra l’altro è illegittima.
La vicenda dell’ex Consigliere della Lega era completamente diversa, lì c’era il potere dell’Aula di modificare la funzione, invece noi non abbiamo il potere di modificare nulla rispetto al Consigliere Mangialardi, sono due cose ben diverse, sostituire poi la parola censura con condanna assumendo questo ruolo di giudici etici di questa assise ...
Vorrei ricordare che qui siede il nostro Presidente della Regione che ha partecipato alla ricorrenza della marcia su Roma, ha partecipato con tanto di fotografie, tra l’altro mandate ai giornali dal fuoco amico – Consigliera Leonardi, ci sono le foto, il Presidente mi può denunciare se pensa che non sia vero - perché nel Piceno si sa chi ha mandato in giro le foto del Presidente, e per questo non mi pare ci sia stata nessuna condanna da questo punto di vista, come non c’è stata nessuna condanna di coloro che parlando hanno detto che “Bella ciao” era una canzone divisiva e che non bisognava cantarla.
Infine, vogliamo parlare di alcune cose che ha detto il leader della Lega? Durante il funerale di Azeglio Ciampi ha detto: “E’ uno dei traditori d'Italia, rispetto la sua morte, ma è meglio che scompaia”; sui migranti: “Bisogna scaricarli sulle spiagge con una bella pacca sulla spalla e un sacchetto di noccioline”; andiamo avanti perché sono cose che non sono affatto violente, sui campi rom: “Raderei al suolo i campi rom”; sul bambino di una coppia gay: “Se cresce con un genitore gay parte da un gradino sotto, parte con un handicap”; “Quando saremo al Governo Polizia e Carabinieri avranno mano libera per ripulire la città, la nostra sarà una pulizia etnica controllata, finalizzata e finanziata, la stessa che stanno subendo gli italiani oppressi dai clandestini” . Queste sono alcune delle cose del leader che si è tanto offeso, al quale tra l’altro il Consigliere Mangialardi ha telefonato, ma lui non ha risposto. Figuriamoci se si interessa del Consigliere Mangialardi, si interessa di lui solo quando ci può fare una speculazione politica.
Tra l'altro ho apprezzato che molti giornali abbiano perfettamente capito che si trattava di uno scivolone, quello sì, e vorrei sottolineare che il Consigliere Mangialardi non ha chiesto scusa per aver commesso un gesto infangante, ha chiesto scusa per tutta la polemica che è stata sollevata da chi non ha mai messo piede al 25 Aprile, quindi ci vorrebbe anche un po’ di vergogna perché il Piceno è medaglia d'oro al valor militare per attività partigiana, una alla città di Ascoli Piceno ed una alla Provincia di Ascoli Piceno, questo andrebbe detto.
Se si tiene a questi temi si portano avanti gli atti che sono già iniziati o se ne fanno altri sulla Resistenza e non si specula. Non ha sbagliato, secondo me sbaglia chi in maniera maligna legge Piazzale Loreto laddove c’è un pollice verso, come ha detto la Consigliera Vitri, e forse questa malignità è stata opportuna per rovinare, questo sì, il 25 Aprile da parte di chi se ne frega altamente e chiaramente non lo festeggia.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Senza ipocrisie voglio dire chiaramente che ritengo l'uscita del Consigliere Mangialardi infelice, cosa che può capitare purtroppo a tutti noi, che è capitata anche ai nostri leader, adesso ne abbiamo avuto una plastica dimostrazione dalla Consigliera Casini, e non è capitato solo ai leader di centro-destra, purtroppo. Quindi, noi che siamo esposti ed abbiamo un ruolo istituzionale dobbiamo stare sempre molto attenti, pensare più e più volte prima di pubblicare qualcosa perché una lettura che esce anche dalla nostra immaginazione o compressione in quell'attimo in cui pubblichiamo ci può essere e c'è stata in questo caso. Tant’è che da più di un'ora parliamo di questa cosa.
Chiarito questo aspetto, reputo che ci debba essere da parte nostra, di tutti, più responsabilità perché non possiamo stare qui a parlare dell'educazione dei ragazzi nelle scuole, dell’utilizzo dei social, di quello e di quell'altro e poi noi che siamo un esempio, che dobbiamo essere un esempio, non controlliamo ciò che pubblichiamo.
Detto questo, vorrei anche dire che presumere un collegamento diretto tra l'immagine postata dal Consigliere Mangialardi e ciò che accaduto a Piazzale Loreto è esagerato ed anche i toni della mozione a mio parere sono esagerati. Non ci leggo alcuna istigazione alla violenza, anzi, conoscendo il Consigliere Mangialardi ritengo una lettura un po’ strumentale, però non mi sorprende che oggi sia stata presentata questa mozione e che sia stata discussa in Aula, facciamo tutti politica da tanto ed era immaginabile che sarebbe andata a finire così.
Penso anche che non competa a noi dare un giudizio su quanto è successo e concordo anche su questo con la Consigliera Casini, il giudizio lo danno gli elettori quando si esprimono con il loro voto e in questo caso specifico il giudizio lo darà il Partito Democratico. Noi possiamo dire che dobbiamo stare più attenti, che c’è stato uno scivolone, il partito vedrà di mettere in pratica quello che ritiene più opportuno, lo stesso Consigliere Mangialardi potrebbe fare qualcosa se ritiene di avere esagerato.
Detto questo, mi trovo in imbarazzo a votare una mozione di questo tipo perché non credo che il tema sia da mozione, quindi, senza intervenire nuovamente vi dico che, come ho votato contro l'inserimento all'ordine del giorno di questo atto, cosa che faccio sempre quando ci sono dei testi fuori sacco, per quanto riguarda il merito mi asterrò perché non ritengo che siano state utilizzate parole consone, soprattutto che sia uno strumento utile da portare in Aula, rispondiamo con post, rispondiamo con comunicati stampa, ma addirittura un atto istituzionale mi sembra esagerato. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Menghi.
Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Molto brevemente, vorrei portare un contributo a questa discussione, prendendo un po’ le mosse dall'intervento di chi mi ha preceduto, da quello della Consigliera Ruggeri.
Innanzitutto voglio per primo testimoniare come in questo anno e mezzo con il Consigliere Mangialardi ci sia sempre stata, soprattutto, ma non solo in Commissione sanità, una capacità di dialogo, quindi riconosco quello che, mi pare, anche chi è intervenuto prima di me non ha potuto non ammettere, cioè la capacità di equilibrio del Consigliere Mangialardi e questo, ripeto, lo testimonio soprattutto in Commissione sanità.
Credo che questa discussione non sia inutile, tutti dobbiamo cogliere da quello che accade un insegnamento, ritengo che la politica italiana abbia un brutto vizio e noi nelle Marche non siamo da meno, anziché stimarci a vicenda, continuamente ci delegittimiamo reciprocamente. Io perlomeno cerco di non farlo, ma vi garantisco che molto spesso vengo indotta in tentazione e lo dico perché la Consigliera Casini nel suo intervento, seppur apprezzabile per alcuni versi, addirittura ha richiamato la questione della famosa cena del Presidente Acquaroli, che è passata al vaglio del corpo elettorale marchigiano. Ricordo a tutti che quella famosa cena, come ha detto la Consigliera Casini, presumibilmente resa pubblica dal fuoco amico, addirittura era stata considerata un motivo di non legittimazione o di non autorevolezza del Presidente Acquaroli a rappresentare la nostra regione per il centro-destra.
Quella storia dovremmo avercela già dimenticata, Consigliera Casini, perché è passata al vaglio del corpo elettorale marchigiano con una vittoria schiacciante, che forse per certi versi ci ha montato un po’ la testa, ma noi siamo marchigiani e cerchiamo di rimanere con i piedi per terra. Ve lo dico perché so e sto imparando a conoscere il Presidente Acquaroli ed io ho lo stesso temperamento.
Voglio dirvi che questo è un consesso politico, quindi non voglio neanche prendere in considerazione l'ipotesi che il Presidente Latini o il Segretario generale abbia fatto forzature o abbia fatto cose non fattibili e non possibili perché quelle sì hanno un sentore di minaccia.
Ho apprezzato molto l’intervento del Consigliere Mangialardi che ha ammesso una leggerezza, la stessa leggerezza che ha riconosciuto nell'intervento iniziale il Consigliere Cesetti. Dico semplicemente che ci sono forze politiche che stanno governando insieme, il momento è delicato, l’ha ricordato il Consigliere Mangialardi nel suo intervento, è stato uno scivolone che andava stigmatizzato in questa Aula, stigmatizzato, non altro, andava semplicemente sottolineato in questa situazione perché, vede, Consigliere Mangialardi, oggi sbaglia lei, domani posso sbagliare io e se sbaglio voglio essere ripresa perché noi abbiamo, l’ha detto la Consigliera Ruggeri, un ruolo ed una responsabilità molto importanti. Forse dovremmo molto di più occuparci delle questioni dei marchigiani, come cerchiamo dal nostro punto di vista e come maggioranza di occuparcene, lo faremo bene, potremo farlo meglio, sicuramente nessuno è perfetto, però è necessario che inizi una fase nuova.
Prendo questa come l'occasione perché sia la maggioranza che l'opposizione la piantino di delegittimarsi reciprocamente, e questo ripeto è un vizio tutto italiano.
Voi capite che in consesso come quello regionale il fatto di un Partito Democratico …, vede, Consigliere Mangialardi, non è un attacco personale a lei, ci mancherebbe che mettessimo bocca su quello che decide il gruppo, se deve o no continuare, è un atto meramente politico, è un atto di stigmatizzazione politica, che andava necessariamente fatto e forse gli interventi nel tentativo di volerla “difendere” hanno peggiorato la situazione, apprendo dall'intervento della Consigliera Casini che lei ha chiamato il Segretario della Lega che non le ha risposto, questi sono fatti che sono stati detti, ma che non servivano.
Dico che è una sottolineatura che questa maggioranza ha voluto fare nei confronti del Partito Democratico che, ricordo, in questo momento è al Governo, un Governo di unità nazionale in cui, purtroppo per il Partito Democratico, governa con un Partito che si chiama Lega, il cui leader, finché la Lega lo deciderà, si chiama …
Questo andava assolutamente stigmatizzato, non è un fatto personale, per me la politica non è mai un fatto personale, Consigliere Mangialardi, e sono convinta che altrettanto lo sia per lei. Voglio dire semplicemente che chi la voleva difendere non ha reso questo servizio.
Ho apprezzato l'intervento del Consigliere Cesetti che ha tentato di stoppare il passaggio di questa mozione in Aula e apprezzerò se così sarà il suo silenzio. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.
Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Se mi fossi limitato ad ascoltare gli interventi dei Consiglieri Mangialardi e Cesetti avrei sicuramente evitato di intervenire perché secondo me rappresentano bene quello che in realtà è successo.
Penso che nessuno di noi sia immune ed esente da errori e riconoscerli, a mio parere, è sempre un grandissimo segno di maturità, anche se l’errore è derivato da una leggerezza, magari da un momento di distrazione.
Noi abbiamo un ruolo talmente importante che dovremo sempre cercare di essere molto attenti a questo, ma lungi da me, con l’esperienza che ha il Consigliere Mangialardi, di dare dei consigli, però sinceramente ciò che non riesco a tollerare - un po' come dice la Consigliera Menghi - processualmente parlando, è il tentativo di difesa. E’ stato maldestro sostenere una tesi indifendibile, nel senso che se si fosse sottoposta quell’immagine a 10 persone, tutte, a mio avviso, avrebbero avuto la stessa idea, che è quella che ho io.
Prima nel parcheggio ho parlato con il Consigliere Mangialardi che mi ha spiegato questa vicenda, adesso addirittura cercare di ribaltare la vicenda andando ad inserire elementi che non hanno nulla a che vedere, minimamente, con l’oggetto di questa mozione …, come sollevare polemiche sul 25 Aprile, sulla presenza o meno di alcune persone. La frase della Consigliera Vitri è stata questa e sinceramente sono rimasto abbastanza esterrefatto: “Se volete continuare a far passare il messaggio che la Resistenza non deve essere valorizzata, ma vogliamo tutelare solo Piazzale Loreto, allora continuate con questa mistificazione”.
Qual è il nesso di inserire questa frase in un contesto che non ha nulla a che vedere con l'oggetto di questa mozione? Qui stiamo ragionando su un errore commesso da un Consigliere e secondo me anche l'idea di voler rappresentare sempre …, come ha detto il Consigliere Biancani, e ci posso anche credere, era scontato che l’interpretazione che il Consigliere Mangialardi volesse dare era quella, ma allora perché quando affermazioni sono state fatte, ad esempio dal Consigliere Ciccioli, è stato letteralmente massacrato in quest’Aula? Bisogna avere sempre due pesi e due misure, o capire l’interpretazione e quello che un Consigliere vuole dire vale per uno? Deve valere veramente per tutti, sennò secondo me così non va. Ricordo benissimo quando fu attaccata l’Assessore Latini e nessuno di voi espresse una parola in merito, soprattutto le donne del gruppo, a parte la Consigliera Ruggeri. Lo ricordo benissimo e ricordo benissimo anche quando avete proposto una mozione per condannare una frase fatta da un militante del mio partito, una persona che era vicina a me, un errore chiaramente anche quello, ammesso, riconosciuto, condannato dal Partito di appartenenza. Fu presentata anche una mozione in questo Consiglio, relativa all’On. XY, solamente per condannare questo tesserato che era vicino al sottoscritto. Ricordatevi e smettete di fare sempre le cose a senso unico, è questo l’oggetto vero di questo intervento.
Riconosco che sono assolutamente comprensibili le parole del Consigliere Mangialardi, però smettetela di fare sempre due pesi e due misure perché la verità in tasca non ce l’ha nessuno e voi non siete sicuramente esenti da errori, purtroppo. Come ha detto la Consigliera Menghi, sbagliamo tutti e potrebbe capitare sicuramente anche a noi. Se aveste fatto una difesa limitandovi a dire: “E’ successo un errore, abbiate pazienza, scusateci, non ricapiterà”, l’effetto sarebbe stato diverso che non con una difesa così maldestra. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Dico alla Consigliera Menghi che spero apprezzi anche in questo caso, come ha apprezzato l’intervento di prima, quello che dirò. Farebbe piacere se ci fosse anche il Presidente della Regione perché vorrei chiedergli una cosa e spero che mi possa sentire.
Consigliere Baiocchi, la ringrazio per il complimento sulla mia difesa al Consigliere Mangialardi, ma non era una difesa soltanto del capogruppo Mangialardi, ma se vogliamo di tutti noi perché, ribadisco, mettere ai voti un atto del genere costituisce un precedente che non fa bene.
Vi prego di ascoltarmi e lo dico anche ai capigruppo, a quest’Aula, non fa bene a ciascuno di noi perché costituisce un precedente che ci potrà esporre nel futuro, quando magari qualcuno non condividerà quello che noi diciamo, che altri ci possano censurare, così non va bene.
Fatta questa premessa, Consigliere Baiocchi, difenderei il Consigliere Mangialardi se fossi in un’Aula di Tribunale, ma lo faccio anche qui sotto il profilo soggettivo. Oggettivamente il fatto c’è ed è un errore perché agli avversari politici o a coloro che noi critichiamo possiamo indicare il pollice verso, ma non dobbiamo e non possiamo metterli a testa in giù, mai, non si fa. Gli uomini e le donne mai a testa in giù, questo è il dato oggettivo. Però il Consigliere Mangialardi ha chiarito ancor prima che in questa Aula, da subito, e la sua spiegazione è stata, ed è plausibile, convincente, nonché riscontrata da fatti oggettivi, con quel post voleva esprimere e dare una risposta politica ad un evento che si era verificato, politico, come le elezioni di Macron, un evento diverso da quanto auspicato dal leader della Lega.
Quindi quello del Consigliere Mangialardi è stato per quel dato oggettivo …, come dice il Consigliere Ciccioli: “Il Consigliere Mangialardi è persona pacifica”, l’avete detto tutti voi, guarda caso fa il capogruppo, forse se nel Partito Democratico c’è una persona che si fa meno degli altri trasportare dall’agone politico è il Consigliere Mangialardi, anche il suo modo di approcciare, quando interviene saluta sempre il Presidente della Giunta, suo antagonista politico, il Presidente del Consiglio, quindi questo approccio se vogliamo gentile, se fossi in un’Aula di Tribunale servirebbe a corroborare l’assenza del cosiddetto elemento soggettivo. Questa è la prova che lui non voleva indicare nulla di più di quello che ha detto, c'era un giudizio, ok, espresso male, come sempre succede con questi marchingegni.
Questo è, è stato un errore, uno scivolone, ma nel metodo non nel merito, perché nel merito non c’è stato alcun errore, il suo era soltanto un giudizio politico, non c'è traccia di odio, di violenza in quel post, come non c'è nel Consigliere Mangialardi, mentre si vede bene la scivolata anche se evocativa nel post all’ingiù.
L’avete detto tutti voi e il Consigliere Mangialardi ha chiarito. Qualcuno ha detto: “Se fosse stato fatto prima non sarebbe stato un problema e forse non avremmo fatto questo atto”, bene, termino dicendo: comunque è stato fatto e questa spiegazione è stata da voi ritenuta convincente, allora, per questo ho chiesto la presenza del Presidente della Regione Marche, mi permetto di chiedere ai capigruppo ed anche al Presidente della Giunta regionale ed ai Consiglieri della sua maggioranza di ritirare quest’atto perché il Consigliere Mangialardi ha chiarito, voi avete ben compreso, l’avete dimostrato anche con la correttezza dei vostri interventi, che però non possono contrastare con il voto di un atto che di fatto contraddice quanto avete detto. Gli interventi della Consigliera Menghi, che ho apprezzato, e dei Consiglieri Baiocchi, Bilò, Marinelli e dello stesso Ciccioli, stridono, capite, con il votare quest’atto.
La discussione c’è stata, il chiarimento c’è stato, c’è anche un tema di metodo, quindi chiedo di ritirare questa mozione, perché se vogliamo, utilizzando il termine processuale del Consigliere Baiocchi, il Consigliere Mangialardi è stato assolto dai vostri interventi ed anche da quanto riportato dalla stampa, c’è stato un giudizio ed allora io dico: perché non essere coerenti?
Ritirate questo atto perché, ripeto, costituirebbe diversamente un precedente che non farebbe bene a quest’Aula e non farebbe bene a ciascuno di noi.
Chiedo al Presidente Acquaroli di intervenire nei confronti dei capigruppo e chiedere di ritirare quest’atto, sarebbe un gesto che va anche nella direzione di una auspicabile correttezza nei rapporti tra maggioranza ed opposizione, una correttezza che credo il Consigliere Mangialardi in questo anno e mezzo abbia ben interpretato.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ausili.
Marco AUSILI. Grazie, Presidente. Noi riteniamo che questo spazio che ci siamo presi questa mattina sia importante ed interessante, quindi penso che abbiamo fatto bene a presentare questo atto ed a portare in Aula questa discussione, non tanto per mettere al centro una persona, piuttosto per conditio sine qua non, per realizzare una vita e una convivenza assembleare dignitosa, qual è questa condizione che non può mancare? Il rispetto per l'avversario politico.
Non stiamo colpevolizzando una persona, però vogliamo mettere a tema quello che in molti casi abbiamo visto a sinistra, cioè la demonizzazione dell'avversario.
Una venatura che riscontriamo molto spesso a sinistra, sinistra che sente, percepisce dentro di sè quella sorta di superiorità politica, superiorità morale, superiorità storica, che le consente di mettere in pratica quella reductio ad Hitlerum di cui da Leo Strauss poi si parla, cioè il tentativo di ridurre l'avversario a qualcosa di impresentabile, a qualcosa da demonizzare, da allontanare dal quadro della discussione democratica.
Prendiamocelo un po' di tempo, un paio d'ore in questa Aula per tornare a riflettere su quanto un atteggiamento del genere sia distruttivo rispetto alla possibilità di condurre in qualsiasi tipo di Assemblea, dal Comune, alla Regione al Parlamento, un tentativo di collaborazione positiva.
Dispiace aver sentito da parte del centro-sinistra un atteggiamento diviso al suo interno, non c’è stata chiarezza. Apprezzo molto il Consigliere Cesetti che ha parlato chiaramente di un errore, l'errore di realizzare anche qua in quest'Assemblea la venatura tendente alla demonizzazione dell'avversario.
Non tutti l'hanno fatto con chiarezza, ma è la verità. In questo dialogo che abbiamo scambiato non c'è stato un riconoscimento pieno e concreto da parte di tutti dell'errore, non ci si è scusati neanche con appropriatezza, perché scusarsi nei confronti del 25 Aprile e non scusarsi nei confronti dell'avversario politico pensiamo che sia fuori luogo, che sia inopportuno.
Si è sprecata un'occasione per riconoscere la gravità dell'atteggiamento volto a demonizzare l'avversario, non si è riconosciuto l'errore da parte di chi l’avversario l’ha demonizzato, perché l’ha demonizzato. Adesso questo tentativo sperticato di provare a narrare diversamente l’accaduto è davvero risibile perché purtroppo la moda di appendere l'avversario, a sinistra, c'è sempre stata; ricordiamo quando sono apparse le immagini della Presidente di Fratelli d’Italia, ricordiamo quello che da decenni si sente dire a sinistra dato che qualche soggetto deve essere appeso. E’ cosa abbastanza nota, quindi o è stato un atto voluto o è stato un lapsus ideologico della propria appartenenza politica, comunque c'è stato, quindi, è un atto che richiama chiaramente quel tipo di demonizzazione dell’avversario.
Proviamo a prendere pienamente tutti le distanze da un modo di fare del genere, proviamo a prendere tutti le distanze anche da un modo di svilire il dibattito in quest’Aula parlando ad esempio delle Marche come di un lazzaretto a cielo aperto, e questa è un'altra affermazione che abbiamo sentito. Affermazioni del genere sono profondamente sleali nei confronti della comunità marchigiana perché la dipingono in modo del tutto negativo producendo delle conseguenze reali sul territorio. Ebbene, quel modo così violento di intervenire, sleale nei confronti del territorio, questo modo di far scadere il dibattito tra avversari politici è qualcosa di davvero deprimente ed io ripeto che abbiamo fatto bene a prenderci un paio d’ore per riflettere su questo, che è la conditio sine qua non di una convivenza costruttiva nell'Assemblea, però mi pare proprio di vedere che questa occasione l’abbiamo sprecata dietro a delle scusanti abbastanza risibili e l'abbiamo sprecata a causa di qualcuno che a differenza di altri colleghi del suo partito ha deciso di non dire di aver sbagliato. Peccato!
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Credo invece che queste due ore siano state inutili, assolutamente sprecate, perché questa è una discussione surreale. Lo hanno già detto i miei colleghi, non era un atto da portare in Aula e, come ha ricordato la Consigliera Leonardi, vorrei precisare alcuni aspetti della vicenda del Vicepresidente della Lega della scora legislatura. Io ero Presidente del Consiglio ed in quell'occasione fu votato un atto per sfiduciare il Vicepresidente del Consiglio regionale che rappresentava, in quanto componente dell’Ufficio di Presidenza, l'intero Consiglio regionale. Era evidente che un esponente politico, un Consigliere regionale che rappresentava l'Ufficio di Presidenza non poteva fare quelle affermazioni, come avvenne in quell’occasione.
In questo caso invece si è trattato, come è stato detto, di uno scivolone, una leggerezza, un errore di valutazione. L’ha detto il Consigliere Marinelli, il Consigliere Mangialardi è stato sfortunato perché questo post, questa storia, l’ha postata il giorno prima del 25 Aprile.
Questo indica chiaramente che anche il gruppo della Lega non crede alla possibilità che quel post fosse messo con intenzioni negative, che tutti quanti avremmo giudicato negativamente. Invece in questo caso, a differenza della frase dell’allora Vicepresidente Zaffiri dove c’era la scelta nel pronunciare quelle frasi con dolo, si tratta, se volete, di una colpa, pur sempre una colpa e non di una scelta nello scrivere parole o postare fotografie che in altro senso avrebbero avuto effettivamente un significato pesante.
Così come scelte volute in quest’Aula ne abbiamo avute tante, le frasi pronunciate in passato dal Consigliere Ciccioli, ad esempio, sulla sostituzione etnica, le frasi pronunciate dall’Assessore Latini strizzando l’occhio ai no vax, quando la comunità scientifica, il Governo nazionale, di cui anche la Lega fa parte, e questa Giunta regionale hanno sempre sostenuto la campagna vaccinale e in nessuno di questi casi il gruppo del PD, pur essendo frasi volute, scelte, decise freddamente da coloro che le hanno pronunciate, ha proposto mozioni di qualsiasi genere.
Credo che sia assurdo che il Consiglio regionale si pronunci con una mozione di condanna su un errore di valutazione, un atto colposo, ma la parola condanna è assolutamente spropositata e ritengo che la seconda frase dell’impegno: “l’invito al gruppo del Partito Democratico ad assumere i provvedimenti adeguati contro chi nella Regione Marche è il primo rappresentante del partito, nonché candidato governatore alle scorse elezioni regionali” non sia ammissibile, quindi mi meraviglio che il Presidente abbia ritenuto ammissibile una mozione che impegna l’Aula ad invitare un gruppo nella sua autonomia a fare delle scelte, è una cosa assolutamente sbagliata nel merito e nel metodo. Per questo secondo me questa mozione non doveva essere presentata.
Ritengo molto gravi anche le frasi relative all'istigazione all'odio verso l’avversario politico perché in quest’Aula tutti hanno riconosciuto che è stato un errore, un errore di valutazione, uno scivolone, nessuno ha accusato il Consigliere Mangialardi di voler affermare quanto presuntivamente si poteva lontanamente capire da quel post.
Mi associo all’invito che hanno già fatto i miei colleghi Carancini e Cesetti a ritirare questa mozione, sicuramente deve essere stralciata l’ultima parte perché ritengo che non sia ammissibile, almeno modificare quelle frasi forti e violente inserite nel deliberato che sono assolutamente fuori luogo e fuori contesto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Il gruppo Rinasci Marche ha già parlato durante la Conferenza dei capigruppo, quindi tutto quello che ha detto è a verbale, in cui ha posto un tema molto concreto. In passato al sottoscritto è stata negata la possibilità di iscrivere d’urgenza nel Consiglio regionale una mozione che era contro gli armamenti, dall’1,4 all’2%, che poi è stata discussa in maniera tardiva. Non c'è stata tutta questa fretta trattare, come in questo caso, in Consiglio regionale un argomento che per quanto mi compete riguarda una storia su Instagram, una storia che si polverizza dopo 24 ore.
Credo che un gruppo consiliare come il mio ed altri minori facciano fatica a portare delle interrogazioni, io ne ho una giacente sulle criticità del pronto soccorso di Torrette, piuttosto che altre azioni politiche. Oggi si dà il privilegio ad una storia che poi evapora e non si dà spazio alla discussione di mozioni molto robuste che riguardano tutti i marchigiani.
Bene la politica, riconosco che in questa Regione il centro-destra ha ricevuto un consenso importante, ha vinto con 363.000 consensi, il centro-sinistra ha avuto 270.000 consensi, quindi chi governa ha la possibilità di decidere e di fare, però come gruppo consiliare vorrei in questa fase storica così complessa dedicarmi alle azioni concrete, a tutte quelle leggi che vengono portate velocemente, votate velocemente, ed anche alla discussione di mozioni che da mesi cerchiamo di trattare in Consiglio regionale, che invece vengono messe in subordine. Si dà il privilegio ad una mozione politica, giustamente nella Conferenza dei Capigruppo avete votato a maggioranza, quindi sta anche al nostro gruppo ascoltare ed io ho ascoltato anche con passione, anche se non sono stato completamente all’interno del Consiglio, però nell’intervento del Consigliere Cesetti ci potrebbe essere in un certo senso una soluzione, perché molti Consiglieri che sono intervenuti hanno dato una soluzione al capogruppo del partito maggiore che nella regione Marche ha avuto il consenso maggiore e magari perdonare anche una superficialità, dopo che ha ammesso con delle scuse di aver fatto quel percorso in maniera superficiale, avendo capito l'errore.
Noi abbiamo un calendario da rispettare, molto importante, con impegni presi con i marchigiani. Questo calendario non viene rispettato, sono le 12,49 e stiamo discutendo di questa cosa, io ho ancora tre minuti ed oggi me li voglio prendere tutti parlando a braccio perché credo che ognuno di noi rappresenti 60.000 persone, rappresenti un territorio, uno spazio all’interno della regione. Molti cittadini se ascoltassero questo dibattito cambierebbero canale, come si dice in televisione, oggi invece siamo qui, il canale non lo cambiamo, discutiamo, usciamo da questo contesto anche un po’ a testa alta con il ritiro della mozione, che porterebbe a dire che ci siamo confrontati, ne abbiamo parlato anche da un punto di vista politico, però non è opportuno votarla.
Ci sono mozioni molto più importanti da votare per il futuro, ci sono interrogazioni sulle quali vorremmo ascoltare il pensiero della Giunta e molte di queste sono sulla sanità e sul bene salute. Forse da questo punto di vista sarò anche logorroico, però la sanità e il bene salute, lo abbiamo visto durante il Covid, è il bene dei beni, senza la salute non c’è lavoro, non c’è economia, anche il bene lavoro è importante perché poi porta benessere e salute, però noi organizziamo il nostro lavoro in Consiglio regionale su questi temi: la salute, il lavoro, anche su altri argomenti come la legge sullo sport ed il tempo libero, o la legge sull’Assam. Noi tutti abbiamo interesse affinché queste leggi portino lavoro e benessere al nostro territorio.
Secondo me di questa mozione oggi ne abbiamo parlato, sono quasi le 13,00, penso che dovrebbe essere la prima ed ultima volta che dedichiamo tempo a queste cose perché, come hanno detto alcuni colleghi che mi hanno preceduto, se apriamo un fronte personale poi può essere riproposto decine di volte e noi non possiamo permetterci in questa legislatura di usare il tempo prezioso per decine di volte per temi anche personali e non solo politici. Sottolineo il fatto che questa mozione debba essere ritirata ed il nostro gruppo manterrà questo genere di linea. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Mai pensavo di dover discutere una mozione relativa alla persona del Consigliere Maurizio Mangialardi che politicamente è riuscito a fare il giorno prima del 25 Aprile, con il social Instagram … Anch’io ho avuto modo di vedere la storia e mi sono dispiaciuto perché non penso che appartenga al suo stile, questo lo devo dire pubblicamente. Non mi è mai piaciuto fare della politica una questione personale perché tutti potremmo avere qualcuno che ci dice qualcosa di personale, però secondo me, da quello che leggo dalla mozione dei colleghi, non è una questione personale, è una questione legata alla politica, ad una caduta di stile.
Credo che in questo momento così importante, con il conflitto bellico tra Russia ed Ucraina, Russia ed Europa, Russia e Nato, con un conflitto mondiale, alla vigilia della ricorrenza del 25 Aprile, vedere una foto con due esponenti politici a testa in giù non ha fatto piacere ai diretti interessati, tra cui il Segretario nazionale della Lega a cui va la mia solidarietà, né agli elettori che hanno sostenuto il Consigliere Mangialardi alle elezioni regionali.
Il Consigliere Mangialardi non è un singolo Consigliere regionale, che come me ha dovuto fare una battaglia sulle preferenze, lui è stato il candidato Presidente di un mondo di sinistra moderato. Ho avuto modo di vedere qualche commento sui social ed ho visto che alcune persone che l’hanno votato non erano contente perché di fatto si è creato un precedente, che non mi aspettavo, però capisco che a volte l’uso dei social se non è fatto bene può creare dei boomerang clamorosi, come in questo caso.
Così come capisco i Consiglieri della Lega che hanno voluto fare questa mozione, anche noi di Fratelli d’Italia ci siamo trovati a dover difendere posizioni politiche, ad esempio del nostro capogruppo Ciccioli che di certo non aveva sbagliato. Ricordo le accuse fatte in Aula da lei, che insinuava chissà che cosa, cercando di sparare a zero contro il nostro capogruppo ed oggi si trova in questa situazione. Questo per farle capire come è strana la politica, simile ad una ruota che gira: oggi gira per me, domani gira per lei e proprio su questo mi vorrei soffermare. Il valore dell’azione politica che noi stessi facciamo a volte si ritorce contro, oggi purtroppo mi sembra di stare in un’Aula di Tribunale anche se qui nessuno vuole fare un processo al Consigliere Maurizio Mangialardi, io per primo, seppure ho studiato giurisprudenza, ma non faccio l'avvocato, e non mi sento in grado di accusare né di difendere nessuno a livello personale, ma a livello politico il Consigliere Mangialardi si trova nella stessa condizione in cui si è trovato più volte il Consigliere Ciccioli e questo fa capire che cosa significa trovarsi oggi nella stessa posizione del Consigliere Ciccioli, che di certo non aveva fatto post inneggiante a qualcosa, aveva espresso la sua opinione, tra l’altro in una conferenza stampa, non in una storia su Instagram, ed in una conferenza stampa quando uno parla può dire molto e magari un giornalista può estrapolare determinate frasi con conseguenze diverse. Ho visto manifestazioni di piazza, ho visto di tutto nei confronti del Consigliere Ciccioli.
Oggi qui non sto a chiedere le dimissioni del Consigliere Mangialardi perché non appartiene al mio stile, è stato votato dai cittadini marchigiani, non sono io che devo chiederle perché i cittadini marchigiani hanno già espresso un giudizio chiaro.
Su questa cosa importante è necessario riflettere, ho ascoltato nel suo intervento una disponibilità a lasciare il posto di capogruppo, neanche questo compete a noi, compete al suo gruppo, al suo partito, che sono certo prenderà decisioni per il bene del gruppo.
Ringrazio inoltre i capigruppo, ne abbiamo parlato prima, per aver accolto la richiesta del Consigliere Mastrovincenzo, che chiedeva di togliere almeno l’ultima frase del dispositivo, cosa di cui abbiamo già parlato, un emendamento in questo senso a prima firma del Consigliere Marinelli, c’è anche la firma del Consigliere Ciccioli e sono contento di questo perché di certo a noi questo non compete, compete a voi e sono certo che ci sarà un cambio di passo nel Partito Democratico, anche se a noi dispiacerebbe vedere il Consigliere Mangialardi lasciare il suo posto perché per noi è un portafortuna, una persona che fino a quando rimarrà capogruppo ci farà stare tranquilli, parlo dal punto di vista politico, perché il suo modo di fare politica ci avvantaggia, l’ho detto più volte, non mi vergogno ….
(intervento fuori microfono)
Andrea PUTZU. Vedo che la Consigliera Casini è salita in cattedra indossando le vesti di avvocato, questo mi dispiace perché ogni volta deve difendere il Consigliere Mangialardi, pensate a che punto siamo arrivati, però ci può stare.
In più le do un consiglio: i social creano problemi ed in questo caso non hanno rispecchiato la sua persona, ne sono sicuro, però ad una certa età, non è più un ragazzino, i social bisogna saperli usare perché con questa storia ha creato un danno a lei, che di certo non lo meritava, lo dico a livello personale, ed ha creato un danno politico a tutto il suo gruppo consiliare di cui fino ad oggi è capogruppo, forse non lo sarà più, ma questa è una questione vostra.
Chiedo scusa se ho sforato il tempo, ringrazio il Presidente per i secondi in più che mi ha dato, per dire che oggi si è trovato nella stessa condizione del Consigliere Ciccioli e su questo lei ed il suo partito dovreste fare una riflessione perché domani può capitare a lei, può capitare ad un altro.
Voglio ringraziare i capigruppo che hanno tolto il secondo paragrafo perché crediamo sia importante che il Partito Democratico possa decidere in piena libertà se tenere il Consigliere Mangialardi come capogruppo o meno. Grazie.
PRESIDENTE. E’ stato presentato un emendamento (moz. 251/1) a firma dei Consiglieri Marinelli, Ciccioli, Marcozzi, Latini, Rossi.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Come ha già annunciato il Consigliere Putzu, nella seconda parte del dispositivo le parole “invita il Gruppo del Partito Democratico ad assumere i provvedimenti adeguati contro chi nella Regione Marche è il primo rappresentante del partito nonché candidato Governatore nelle scorse elezioni regionali” vengono soppresse, lasciando nel dispositivo solo che l’Assemblea esprime la sua netta condanna per quanto pubblicato dal capogruppo del PD Maurizio Mangialardi in quanto rappresenta una comunicazione violenta e intollerante di istigazione all’odio verso l’avversario politico. Grazie.
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Il gruppo voterà contro questo emendamento, è un ulteriore atto di ipocrisia che viene dalla maggioranza e che fa seguito a tutta una serie di interventi che hanno lo stesso sapore e che naturalmente non possono essere accettati.
Ribadisco all’Aula ed anche al Presidente che questo atto non ha le caratteristiche ed i presupposti per essere una mozione, ritengo che l'indifferenza rispetto a queste argomentazioni non sia un fatto apprezzabile, sarebbe utile e direi funzionale capire se ogni mozione può esprimere condanne. Il contenuto formale dell’atto è in netto contrasto con la norma del regolamento.
Invito il Presidente ed ancora una volta il Segretario su questo a precisare, a contrastare le argomentazioni; nel merito continuo ad immaginare che sono davvero difficili da accettare l'ipocrisia, i tanti Consiglieri regionali che da un lato elogiano il comportamento del Consigliere Mangialardi, dicendo che è il migliore del mondo, e dall’altro non credono alle parole che ha detto. E’ un comportamento inaccettabile. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Voglio citare l’articolo 143 del Regolamento …, insisto sempre, a maggior ragione dopo questo atto opportuno per minimo, che è un atto di rispetto nei confronti del gruppo consiliare del Partito Democratico perché invitare il gruppo del Partito Democratico ad assumere provvedimenti …, è un atto di rispetto aver tolto questa parte dal dispositivo.
Noi non possiamo essere d’accordo, ha ragione il Consigliere Carancini, l’ho detto anch’io all’inizio, la mozione è un atto - leggo articolo 143 – “inteso a promuovere una deliberazione dell'Assemblea su un determinato argomento di interesse”, qui si esprime una condanna su quanto pubblicato e già presuppone un giudizio su quella pubblicazione che contraddice quello che voi stessi avete detto perché - dando atto al Consigliere Mangialardi di un atteggiamento sempre signorile, non violento, mai incitante all’odio, io dico neanche alla contrapposizione, come talvolta ad esempio faccio io ed altri - è evidente che quel giudizio interpretativo del post relativo alla fotografia rovesciata non può essere un'interpretazione di un atto incitante all’odio ed alla violenza, ma è l'interpretazione che il Consigliere Mangialardi ha dato prima in quest’Aula, pur scusandosi per l’inopportunità, l’errore, lo scivolone in un momento che si poteva prestare a strumentalizzazioni, come poi è avvenuto, ma questo è.
E se è così, allora non credo che sia il caso di esprimere una condanna perché l’atto rappresenta una comunicazione violenta e intollerante, non è così, siete voi stessi che lo avete detto, è un errore e va trattato come tale.
Ancora insisto e persisto altrimenti, ripeto, creiamo un precedente grave perché da domani mattina ognuno di noi può presentare un atto nei confronti di qualcun altro interpretandolo a modo suo. Quanti post si fanno? Quanti comunicati, quanti atteggiamenti? Magari anche il più normale uno lo può interpretare come vuole e che facciamo un atto di censura?
Tutto si può dire meno che il Segretario della Lega nord anche con qualche abilità, talvolta si è fatto male, non abbia usato termini forti, evocazioni forti. Avete mai visto in Parlamento, al Senato della Repubblica, dove lui siede una mozione o un atto di censura nei suoi confronti? Questo è il nostro Parlamento, non fate un atto del genere, ritiratelo, perché l’intervento del Consigliere Mangialardi, credo, l’avete detto voi, ha chiarito appieno, quindi, penso che questo sia sufficiente a farvi ritirare la mozione. Insisto con il Presidente della Giunta, so che è impegnato per motivi istituzionali, però spero che mi senta perché voglio invitarvi a ritirarla.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Menghi.
Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Innanzitutto per puntualizzare in merito. Mi pare che anche in questa occasione si insista sull’ammissibilità di questo atto.
Ricordo la mozione che il Partito Democratico presentò e che il Presidente e Segretario ammisero alla discussione, a cui ha fatto riferimento il Consigliere Baiocchi, che chiedeva al Presidente e alla Giunta regionale di prendere le distanze e dissociarsi formalmente dai toni e dai contenuti delle gravi offese rivolte all'onorevole del PD. Le regole sono le stesse e valgono per tutti, se era ammissibile quella mozione non vedo perché non possa esserlo questa, tanto per ricordare a chi forse ha una memoria troppo corta.
Chiudo dicendo che questo emendamento è una puntualizzazione non necessaria, ma opportuna. E’ chiaro che noi non avevamo nessuna intenzione di imporre niente a nessuno, quindi al Partito Democratico di avere il capogruppo che vuole, questo lo do abbastanza per scontato, dico semplicemente che è un emendamento non necessario, ma opportuno in un'ottica di reciproca necessità di riconoscimento politico. Deve essere oggi una sorta di discrimine, da oggi in poi cambiare un po' passo, dove lezioni noi non ne vogliamo dare a nessuno, ma è necessario stigmatizzare questo fatto, che non è un fatto personale di condanna nei confronti del Consigliere Mangialardi e forse, lo dico al Consigliere Cesetti, quando a fare lo scivolone è qualcuno che non ci ha abituati ad uno stile di attacco, ma di equilibrio, con il ruolo di capogruppo del Partito Democratico, l'eco è maggiore e ripeto questa maggioranza non poteva sicuramente far finta di nulla.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Molto brevemente per dire che intervengo sull'emendamento soppressivo, l’ho già sostenuto nella discussione generale, le valutazioni interne del gruppo del Partito Democratico in Regione non possono essere oggetto di osservazioni da parte degli altri gruppi, sono valutazioni politiche, il Partito Democratico le farà al suo interno.
Viceversa sento il tono imbarazzato, in particolare del Consigliere Cesetti, ma anche di altri, che quest'Assemblea sanzioni un atto politico, che non è irrilevante perché molto spesso le immagini, anche nei telegiornali, anche sulla carta stampata, sui social, sono addirittura più importanti delle dichiarazioni.
L’immagine è immediata e dà in maniera subitale i contorni di un fatto, mettere un leader di partito, il Segretario della Lega - che tra l’altro è un vostro alleato di Governo, questo lo vorrei sottolineare, in questo momento è al governo con il Partito Democratico, non sono i poveri rappresentanti di Fratelli d’Italia che sono all’opposizione, siete alleati di Governo - a testa in giù insieme alla Le Pen …, che tra l’altro nel dibattito che c'è a destra in Francia è accusata di svolta moderata e nel flusso dei suoi voti al primo turno ha preso il 23%, al secondo turno il 42%, ebbene, oltre il 10-12% nel passaggio da 23 a 42 viene da elettori di sinistra, gli altri sono elettori di altri candidati minori di destra, il 7% di un partito strutturato ed un altro 2% da un altro partito di destra, sono voti aggiuntivi che vengono dallo stesso ambiente politico, ma ben il 12% viene da sinistra.
Questa cosa è stata deflagrante, ovviamente non possiamo come maggioranza e come coalizione politica non sottolineare questo, in questo momento mi sento molto vicino alla Lega e al suo leader nel gridare lo sdegno.
Ha avuto ragione L’Assessore Latini che è stata un’altra crocefissa come me in particolari circostanze dai vostri interventi per valutazioni di tipo politico, senza aver aggredito persone o messo immagini, abbiamo fatto delle dichiarazioni, che possono essere discutibili, però rientrano nel nostro diritto di pensare, che noi riteniamo opportuno.
Anche se in maniera molto delicata, lo sottolineo, sono stato tra quelli che sulla richiesta dei giornalisti di una dichiarazione ho cercato di sfumare la posizione personale del capogruppo del Partito Democratico Consigliere Mangialardi, ho fatto dichiarazioni leggere, se vogliamo, ma il fatto politico è un'altra cosa! Un conto è il comportamento delle persone, i giudizi sulle persone, eccetera, un altro è quello politico che non può passare.
Mi sento di votare questo documento condiviso perché sottoscritto dal capogruppo Marinelli, da me, dai Consiglieri Rossi e Marcozzi, non è che per gli altri dobbiamo sempre passarci sopra e per noi c’è sempre la legge del taglione, questo non va bene.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Non credo sia accettabile, soprattutto perché le premesse narrative riportano una realtà che non è quella vera, infatti riferendosi al post si scrive che ha un chiaro intento allusivo, cosa che, invece, è stata testimoniata da tutti gli interventi della maggioranza che si sono succeduti, non c'è stato qualcuno che abbia detto: “Siamo convinti che il Consigliere Mangialardi avesse l'intenzione di evocare Piazzale Loreto”.
Detto questo, ha poco senso che la premessa sia così dura, si parla di un messaggio di violenza, quando poi in realtà tutti dicono, parlo della maggioranza, non di noi, che saremo e siamo certamente di parte e partigiani, che è una persona di modi gentili, lontanissima dalla violenza, che la sua storia personale e politica è specchiata da questo punto di vista, quindi violenza, istigazione all'odio, all'intolleranza e all'ipocrisia solo perché poche ore prima il Consigliere Mangialardi ha sfilato per le strade tra Perugia ed Assisi.
Penso che non sia vero che sia un fatto politico, è un fatto personale, da questo punto di vista non è disgiunto quello che è stato fatto, tra l’altro su un profilo che non a caso si chiama “personale” in una storia. Delle due l’una, o il Consigliere Mangialardi è una persona assolutamente contraria alla violenza, come ha dimostrato e come è stato detto e rappresentato, oppure non ha luogo di esistere questa mozione perché è ipocrita.
Rispetto alla questione dell’Onorevole del PD, un po' mi dispiace che sia stata la Consigliera Menghi a sottolineare questa cosa perché l’onorevole fu oggetto di insulti sessisti pesanti e non sono stati fatti da un Consigliere regionale, quindi non c’è stata una censura verso un Consigliere regionale e non c'erano dubbi, come in questo caso. sulla volontarietà del gesto, in quel caso erano offese ed insulti sessisti fatti ad una donna, che in ogni caso andavano censurati e credo che abbiamo fatto bene.
Per questa motivazione, perché le premesse narrative sono durissime e perché ritengo che il nostro capogruppo non abbia fatto nessun gesto allusivo e che il suo post non avesse un chiaro intento allusivo nè tantomeno rappresentasse un messaggio di violenza ed istigazione, perché questa è stata un'interpretazione tra l'altro di parte, ritengo che, come ha già anticipato il Consigliere Carancini, noi voteremo contro questo atto, ricordando che è anche un atto pericoloso, come ha detto il Consigliere Cesetti, ed è la prima volta che succede in questa Aula.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Solo per intervenire in merito a questa questione perché vedo che qualche Consigliere del Partito Democratico difende il proprio capogruppo, quindi siamo certi che non verrà rimosso e noi di questo siamo sicuri e contenti.
Qualora, cara Consigliera Casini, doveste rimuovere il Consigliere Mangialardi tornereste in Aula dicendo che aveva sbagliato, che avevamo ragione noi della maggioranza. Scusi, Consigliera Casini?
(intervento fuori microfono)
Andrea PUTZU. No, verreste in Aula chiedendoci scusa pubblicamente e chi è intervenuto potrebbe dire: “Avevate ragione, abbiamo cacciato il Consigliere Mangialardi da capogruppo per questa vicenda”.
E’ una riflessione che farete voi internamente, l’ha già detto nel suo intervento il Consigliere Mangialardi: chi mi deve cacciare da capogruppo non siete voi, ma il mio partito.
Voi lo difendete in Aula il che significa che non lo caccerete e proprio in questo senso va il mio intervento, però ricordo al Consigliere Mangialardi le sue affermazioni contro il Consigliere Ciccioli definendolo persona pericolosa alla democrazia in un post di Facebook del 24 febbraio 2021. Glielo ricordo in modo tale che lo possa rivedere magari quando non sarà più capogruppo ed avrà più tempo per leggere i post. Ha detto del Consigliere Ciccioli che è un personaggio pericoloso per la democrazia e noi che cosa avremmo dovuto pensare dopo aver visto due persone messe a testa in giù? Che lei è un pacifista? Abbiamo cercato di vedere la sua persona, ma vede qual è la differenza tra noi e qualcuno di voi, non tutti? Che noi alla fine abbiamo capito dov’era il problema e ci siamo resi conto che non bisognava fare un processo alla persona, voi invece potete sparare a zero sulla persona, e questo non è bello.
Oggi l’ho tirato fuori perché è importante che lei con calma possa rileggere tutto, se in questo momento tutta l’Aula, tutta la maggioranza fosse intervenuta contro di lei dicendole che era pericoloso per la democrazia, a lei avrebbe fatto piacere? No, perché lei è stato eletto democraticamente. Il Consigliere Ciccioli a differenza sua ha preso le preferenze, la gente ha scritto “Ciccioli”. Lei è stato fortunato perché trainato da tutti loro, ma noi non abbiamo detto che è pericoloso per la democrazia, però non ci ha fatto piacere quel gesto.
E’ proprio per questo …, ora apprendo che il Partito Democratico non la caccerà da capogruppo, questo ci fa molto piacere, ci mancherebbe altro, non a caso ringrazio i capigruppo per aver tolto quella frase in modo che i provvedimenti non vengano presi, ma le ricordo che la prossima volta prima di dire che qualcuno di questa maggioranza è pericoloso per la democrazia si sciacqui la bocca con la varechina perché, come diceva mio nonno, è meglio.
PRESIDENTE. Emendamento 251/1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Come ho già detto prima, anticipo il voto negativo perché non ci riconosciamo e assolutamente non riconosciamo l’atteggiamento che viene attribuito al nostro capogruppo, soprattutto nelle premesse narrative.
Riteniamo altresì che l'atto non sia conforme al Regolamento perché il nostro capogruppo non ha alcun ruolo istituzionale dal quale può essere rimosso da questa Aula né da organismi di questa Regione, ma soltanto dai cittadini o dai membri del suo gruppo, per cui voteremo contro.
PRESIDENTE. Mozione n. 251, così come emendata. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Sull’ordine dei lavori
PRESIDENTE. Comunico che l'Assessore Aguzzi è giustificato perché impegnato a livello istituzionale, quindi non può essere presente in Aula, così come l’Assessore Saltamartini che ha una riunione a Jesi.
Interrogazione n. 389
ad iniziativa della Consigliera Lupini
“Misure straordinarie di contrasto alla peste suina”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 389 della Consigliera Lupini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Carloni.
Mirco CARLONI. Abbiamo seguito sin dall’inizio, dal primo caso rilevato di peste suina africana e su mia richiesta è stato costituito, con delibera di Giunta regionale n. 16 del 24 gennaio 2022, il "Nucleo di coordinamento regionale per la prevenzione e la sorveglianza della peste suina africana" poiché la problematica interessa principalmente il settore sanità/veterinaria, il settore della caccia, il settore ambiente e agricoltura in modo particolare.
Il Governo nel frattempo ha nominato il Commissario per l'emergenza e ogni intervento viene concertato con l'Istituto zooprofilattico sperimentale Umbria e Marche quale centro di referenza nazionale per la peste suina, quindi noi abbiamo un ruolo primario su questa vicenda perché l’Istituto scientifico che viene usato per l’analisi delle carcasse in tutta Italia è il nostro Centro sperimentale, che condividiamo con l’Umbria.
E' stata attivata una campagna di informazione sul sito della Regione Marche che spiega quali sono le cose da fare ed anche gli studi che ci sono in proposito fino a questo punto.
Riguardo al punto 1) dell'interrogazione "se si intende sostenere gli sforzi dei territori oggetto di restrizioni stanziando possibili risorse straordinarie per la biosicurezza degli allevamenti”, si ricorda che la Regione Marche non è ancora oggetto di restrizioni ma che comunque si è provveduto a prevedere una modifica al Programma di sviluppo rurale inserendo un nuovo intervento nella sottomisura 5.1 Operazione B "Interventi per la prevenzione e mitigazione del rischio biotico". Abbiamo preferito inserirlo in quella misura per poter dare delle risorse ulteriori.
Nello specifico la nuova azione B è destinata a favorire investimenti per azioni di prevenzione a livello territoriale contro la diffusione della peste suina africana finanziando investimenti atti ad accrescere la biosicurezza degli allevamenti suini evitando ai maiali e suini allevati di entrare in contatto con il virus della peste suina african,a che può essere veicolata sia dal contatto diretto con i cinghiali infetti che con materiali contaminati.
I beneficiari della sottomisura sono le aziende zootecniche regionali con allevamenti di suini e/o suidi, viene assegnata priorità agli allevamenti di tipo brado e semibrado perché più a rischio. Il sostegno è pari all'80% del costo dell'investimento ammissibile e il contributo massimo concedibile per azienda è pari a 50.000 euro. Si è prevista una dotazione di 5 milioni di euro.
La Regione Marche è la prima in Italia ad aver attivato un'azione specifica per la prevenzione della diffusione della peste suina africana.
Per quanto riguarda l'iter di approvazione, il nuovo testo del PSR contenente questa modifica è stato approvato dalla Giunta il 7 marzo scorso ed abbiamo chiesto il parere alla II^ Commissione competente che si è espressa favorevolmente il 10 marzo 2022 e quindi, come da regole comunitarie, la modifica al PSR è stata inoltrata alla Commissione europea l'11 marzo 2022, in tempi molto rapidi, ed attualmente è al vaglio della Commissione europea che dovrebbe approvare entro primi di maggio in modo che si possa procedere con un bando per dare questo beneficio.
Riguardo al punto 2) "se si intenda stabilire eventuali finanziamenti specifici per gli allevamenti allo stato brado”, come ho detto prima c’è una priorità prevista per gli allevamenti allo stato brado/semibrado.
Riguardo al punto 3) "se e quali misure si intende intraprendere per implementare nuovi piani di contenimento …” Abbiamo chiesto un Piano di contenimento straordinario al Governo in più occasioni, la raccolta delle carcasse ed il controllo in modo straordinario, ma mi dispiace dirlo, magari gli interroganti non lo sanno, la richiesta che noi abbiamo fatto soprattutto nella conversione del decreto, su proposta del Movimento 5 Stelle, PD e LEU … E’ stata modificata una norma ed è stato introdotto come controllo un metodo che deve essere ecosostenibile. Lei capisce che l’attesa che noi tutti avevamo (tutte le Regioni) era quella di avere una autorizzazione straordinaria per prorogare la caccia imbracata, che è quella che dà maggiori risultati nel contenimento della specie e purtroppo questo ci è stato negato perché qualcuno ha deciso di introdurre l’obbligatorietà di avere un metodo ecosostenibile, che in un caso come quello delle Marche è davvero difficile da sostenere e anche da considerare credibile.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.
Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta.
Questa interrogazione risale a metà febbraio, data in cui ho raccolto le preoccupazioni soprattutto degli allevatori, degli agricoltori e di tutti coloro che vivono e lavorano nell'indotto.
Credo che sia importante dare delle risposte a questo mondo raccogliendo anche la grande paura per le notizie di una diffusione in alcune regioni. Sembra lontano, ma abbiamo imparato in questi anni che bisogna agire d'anticipo, quindi l’interrogazione …, pur sapendo quanto sia difficile gestire tutto, avendo anche seguito l'iter della legge a livello nazionale, che vede la recente approvazione alla Camera dopo l’approvazione al Senato non più di qualche settimana fa.
So quanto sia complesso l'argomento e quanto riguardi diverse competenze, tra l'agricoltura, la sanità, la caccia. Sappiamo che non è di facile soluzione e gestione, però agire d'anticipo sicuramente è utile e penso che rassicurare chi ci ascolta sia uno dei nostri doveri.
Seguiremo come sempre tutti i lavori rispetto a questo cercando di dare risposte certe e in tempo, anche se l'interrogazione risale a febbraio.
Oggi in molti abbiano avuto alcune risposte dall’Assessore, tra l’altro ho visto che ha dei dati ed una risposta scritta, chiedo se posso averli, così da guardare meglio gli aspetti tecnici su cui sicuramente non ho una competenza così specifica. Grazie.
PRESIDENTE. Per il momento sospendiamo il punto 02) e lo riprendiamo quanto ci sarà l’opportunità di avere le risposte dagli Assessori competenti, passiamo al punto 1), proposta di legge n. 54.
Considerata l’assenza della Giunta sospendo la seduta per 10 minuti.
La seduta è sospesa alle ore 13,40
La seduta riprende alle ore 13,55
Sull’ordine dei lavori
PRESIDENTE. Prego i Consiglieri di riprendere posto in Aula.
Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. In qualità di Vicepresidente vorrei evidenziare la gravità di quello che sta avvenendo, sono qui ormai da 7 anni e non è mai successo che si sia dovuto interrompere il Consiglio regionale per la totale assenza della Giunta. Penso che ci voglia più rispetto da parte della Giunta nei confronti del Consiglio regionale, ci sono Assessori fuori che non sono rientrati anche se richiamati, questo è un fatto molto grave.
Ritengo anche che sia sbagliato convocare da parte della Giunta conferenze stampa il giorno del Consiglio regionale, sapendo che la Giunta deve garantire almeno la presenza di un Assessore, bisogna che si organizzi, non è possibile che uno mangi, l’altro è in conferenza stampa ed il Consiglio è costretto a fermarsi.
Chiedo di fare una nota ufficiale alla Giunta in cui si evidenzi questa mancanza di rispetto intollerabile. Grazie.
PRESIDENTE. Prendo atto delle sue parole.
Proposta di legge n. 54
ad iniziativa delle Consigliere Ruggeri, Lupini
“Promozione e disciplina degli Ecomusei”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 54 delle Consigliere Ruggeri, Lupini.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Baiocchi.
Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. La mia sarà una relazione meno illustrativa nello specifico dei singoli articoli, della composizione di questa proposta di legge perché è stata presentata e redatta dalla Consigliera Ruggeri, quindi mi sembra opportuno e corretto che la stessa possa fare un'esposizione differente e più precisa rispetto al sottoscritto.
Questo è un provvedimento che va a disciplinare un tema, che ancora non era stato normato dalla Regione Marche, anche se esiste la legge 9 febbraio 2010 n. 4 che favorisce la promozione degli ecomusei.
Nella relazione si evidenzia che nelle Marche esistono 4 ecomusei, per ora conosciuti, ed il loro scopo è quello di recuperare, conservare, valorizzare il patrimonio identitario culturale del nostro territorio,
La maggioranza ha preso a cuore questo atto perché va nella direzione di favorire il nostro territorio, di conservare la nostra identità culturale, possiamo definirlo come una sorta di museo diffuso, non solo un edificio o un sito, ma esteso ad un territorio caratterizzato.
E’ stato un lavoro importante quello fatto dalla I^ Commissione e sono certo che anche la Consigliera Ruggeri apprezzerà lo sforzo della maggioranza, non solamente sul lato economico perché rispetto alla proposta di legge presentata abbiamo raddoppiato il quantum degli stanziamenti, ma anche e soprattutto in ragione del contributo dei singoli Consiglieri e di tutta la Commissione per migliorare questo testo. Sono stati previsti elementi molto importanti del regolamento di attuazione, del Comitato tecnico scientifico. Quindi, a nostro parere una proposta di legge completa, organica che va nella stessa direzione dei provvedimenti presi da questa Giunta sia in ambito culturale che turistico/culturale.
Penso che la mia relazione possa essere sufficiente, ora lascerei la parola alla relatrice di minoranza Consigliera Ruggeri per la sua relazione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Sono soddisfatta che oggi questa proposta di legge ad oggetto “Promozione e disciplina degli ecomusei”, di cui sono l’estenditrice e la prima firmataria, giunga in Aula per la sua approvazione.
Voglio ringraziare il Presidente ed i Consiglieri componenti tutti della I^ Commissione, anche la Dirigente del servizio per il lavoro svolto e per l'ottimo, a mio parere, risultato ottenuto.
Vorrei anche ringraziare i Consiglieri che non fanno propriamente parte della I^ Commissione, ma hanno partecipato attivamente alle Commissioni, in particolare il Consigliere di maggioranza Serfilippi e la Consigliera di minoranza Vitri, che insieme al gruppo del Partito Democratico ha presentato in Commissione degli emendamenti che, nel limite del possibile, abbiamo recepito ed integrato all’interno del testo.
Vorrei ricordare che abbiamo fatto anche delle audizioni con l’Anci e con le Pro Loco regionali, audizioni che sono andate bene, abbiamo recepito un interesse nei confronti di questa proposta di legge ed anche qualche complimento, sono stati positivi anche i pareri espressi dal Cal e dal Crel, il Crel in particolare ha fatto delle osservazioni che riguardano la clausola valutativa, osservazioni che abbiamo accettato ed integrato all’interno del testo.
Come ha detto il Consigliere Baiocchi questa è una norma che vuole disciplinare e dare un maggiore impulso alla creazione di nuovi ecomusei per favorire lo sviluppo socio-economico dei territori marginali, attraverso la valorizzazione e la messa in rete delle dinamiche culturali locali, la creazione di sinergie con il comparto turistico ed economico, l'attenzione all'ambiente e la promozione delle logiche di sostenibilità, anche con il coinvolgimento di enti pubblici, associazioni culturali e delle stesse comunità che vi risiedono.
Sinteticamente, come ha detto giustamente il Consigliere Baiocchi, che ringrazio per la relazione, un ecomuseo viene associato al concetto di "museo diffuso" e si differenzia da un "normale museo" in quanto non è limitato ad un solo edificio o sito museale, ma si intende esteso ad un territorio caratterizzato da ambienti di vita tradizionali, che costituiscono un patrimonio naturalistico e storico-artistico particolarmente rilevante e degno di tutela e valorizzazione.
L'ecomuseo può contribuire alla formazione dei cittadini, come attori e agenti dello sviluppo e del cambiamento sociale. Così facendo esso può trasformare una popolazione di individui in comunità. Naturalmente è necessaria la cooperazione dei diversi detentori e delle diverse parti in causa del patrimonio comune. Si tratta di una risorsa condivisa, di cui la comunità è al contempo proprietaria e utilizzatrice. Essa deve pertanto tutelare questo tesoro ereditato, arricchirlo e gestirlo per il futuro. Si tratta di conservare e trasformare, ma allo stesso tempo anche di creare patrimonio nuovo.
Questo provvedimento nasce dal fatto che già 12 Regioni hanno una legge sugli ecomusei, la prima è quella del Piemonte risalente alla metà degli anni ’90, quindi abbiamo studiato le leggi in vigore, le abbiamo collazionate scegliendo quelle che a nostro parere erano le parti più rilevanti e naturalmente con l’aiuto della Commissione, come ho detto prima, queste parti sono state anche integrate e sicuramente migliorate.
Nel nostro territorio regionale ci sono, attualmente, diversi ecomusei; ne cito alcuni a titolo di esempio:
- l'ecomuseo della Valle dell'Aso, che si sviluppa al centro del Piceno;
- l'ecomuseo delle case di terra, che si trova a Villaficana, su un pendio collinare della periferia di Macerata;
- l'ecomuseo "Orto di Mare", che si trova a Metaurilia;
- l'ecomuseo Vissuti e Saperi dei Monti Sibillini.
Passando più nel dettaglio all'esame del testo normativo, questa proposta di legge è composta da 9 articoli.
Il primo articolo definisce l’oggetto e pertanto definisce l'ecomuseo come forma museale mirante a conservare, comunicare e rinnovare l'identità culturale di una comunità. In particolare si evidenzia che gli ecomusei hanno lo scopo di ricostruire, testimoniare, valorizzare, con il coinvolgimento attivo degli abitanti, la memoria storica, la vita, i patrimoni materiali e immateriali, le forme con cui sono state usate e rappresentate le risorse ambientali, i paesaggi che ne sono derivati, i saperi e le pratiche delle popolazioni locali e le loro trasformazioni nel tempo.
L'articolo 2 individua le varie finalità di cui già in parte ho appena detto.
In particolare, con l'istituzione dell'ecomuseo si vuole anche:
- rafforzare il senso di appartenenza e la consapevolezza delle identità locali;
- promuovere il corretto recupero di spazi, luoghi e beni immobili caratteristici, identitari e storici;
- ricostruire e riattivare ambienti di vita e di lavoro tradizionali;
- favorire la partecipazione e il coinvolgimento degli abitanti promuovendo ad esempio laboratori di cittadinanza attiva;
- individuare e definire percorsi nel territorio dell'ecomuseo, anche ciclo pedonali.
Con il successivo articolo 3 si dà atto che gli ecomusei riconosciuti dalla Regione sono iscritti in un apposito elenco e con l'articolo 4 si disciplina il relativo regolamento di attuazione, che dovrà definire modalità e criteri di gestione degli ecomusei.
Il regolamento sarà approvato dall'Assemblea legislativa, su proposta della Giunta, previo parere del Comitato tecnico-scientifico.
Ai fini del riconoscimento regionale e dell'iscrizione nel relativo elenco, gli ecomusei devono avere un'esperienza locale documentabile, attivata da almeno due anni sul territorio in cui sono collocati, e devono essere gestiti da uno o più dei seguenti soggetti:
- enti locali e altri enti pubblici;
- associazioni, fondazioni culturali e ambientaliste e altri organismi senza scopo di lucro;
- enti di gestione delle aree naturali protette.
L'articolo 4 bis ad oggetto "Contributi", prevede che la Regione conceda, annualmente, ai soggetti riconosciuti ed iscritti nel relativo elenco, in qualità di ecomuseo, contributi entro il limite massimo del 50% della spesa sostenuta dall'ente proprietario o gestore. Criteri e modalità di assegnazione di questi contributi sono definiti dalla Giunta, sentita la Commissione consiliare competente.
Il Comitato tecnico scientifico, istituito presso la struttura regionale competente in materia di cultura, è disciplinato dall'articolo 5 e prevede 10 soggetti scelti fra esperti, di cui due designati dall’Assemblea legislativa, quattro designati dalle Università, due dal Consiglio delle Autonomie Locali, uno dall'Osservatorio per la cultura ed uno designato dalle Associazioni regionali di categoria del turismo.
All’articolo 6 abbiamo la clausola valutativa che è stata integrata con le indicazioni pervenute dal Crel dove si immagina che la Giunta trasmetta alla Commissione competente ed al Comitato per il controllo e la valutazione delle politiche una relazione che sintetizzi lo stato di attuazione della presente legge. A nostro avviso questo è importante anche perché valutando il suo impatto nei territori potremmo in futuro – me lo auguro - pensare di finanziarla in maniera più consistente anche se, naturalmente, come già anticipato dal Consigliere Baiocchi, devo ringraziare la maggioranza, nella persona del Presidente Acquaroli, per aver accettato di raddoppiare la cifra che io avevo immaginato come primo finanziamento, in origine erano previsti 30.000 euro invece la Commissione ha deciso di stanziarne 60.000 come prima applicazione.
Tornando alla descrizione degli articoli, tutte le informazioni, soprattutto la relazione di cui parlavo prima, saranno, come richiesto dal Crel, pubblicate sul sito istituzionale dell’Assemblea legislativa.
L'articolo 7 prevede una spesa complessiva pari a 60.000 euro per l'anno 2022 e questo stanziamento è un ottimo punto di partenza a mio avviso, però dovremo provare a pensare ad un finanziamento maggiore. A titolo esemplificativo vi dico che in prima applicazione il Piemonte ha previsto 250.000 euro e per gli anni successivi la legge sugli ecomusei viene finanziata con 500.000 euro.
Poi abbiamo le disposizioni transitorie e finali che regolamentano la prima applicazione di questa legge dettando la tempistica per la sua completa attuazione.
Concludo ringraziando ancora una volta tutte le Consigliere e tutti i Consiglieri regionali per l'approvazione di questa normativa, che mi auguro avvenga all’unanimità, e ne parleremo dopo.
Come primo firmatario il Consigliere Cesetti con il PD ha presentato cinque emendamenti per cui posso anticipare che i primi tre sono formali, non incidono nella sostanza della legge, mentre gli ultimi due incidono in maniera più consistente, quindi pregherei il gruppo del Partito Democratico di valutare l’opportunità di ritirarli. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Per dire che questa proposta di legge, che è stata approvata all’unanimità in Commissione, va nella giusta direzione di normare gli ecomusei. Non abbiamo una norma sugli ecomusei mentre, come ha già detto la Consigliera Ruggeri, 12 Regioni ce l’hanno e la prima è stata il Piemonte.
Gli ecomusei concepiti nel loro valore assoluto in termini di valorizzazione dei territori e di rilancio delle ricchezze locali possono rivestire un ruolo fondamentale per le Marche e per i suoi stessi territori.
Con questa proposta di legge andiamo a regolamentare una valorizzazione normativa dei nostri territori che, ad esempio, nel Fermano, come ha già detto la Consigliera Ruggeri, prevede degli ecomusei in una delle vallate più ricche e produttive, la Val d’Aso partendo dalla spiaggia di Altidona, Pedaso e Campofilone.
Quindi, bene questo provvedimento perché potenziare la tutela dei territori con gli ecomusei e codificarne le bellezze non può che rappresentare un valore aggiunto per la popolazione, il tessuto produttivo, l'indotto, il turismo e l'economia, con un plusvalore per l'intera regione.
Il nostro voto come Forza Italia sarà favorevole, così come abbiamo votato in Commissione, e ringrazio tutta la Commissione, in particolare la presentatrice perché, ripeto, va nella giusta direzione di normare gli ecomusei dato che non abbiamo una legge in merito.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Vorrei anch’io ringraziare la Consigliera Ruggeri per questa legge che effettivamente era necessaria anche nel nostro territorio visto che in altre 12 Regioni italiane c'era già una norma sulla costituzione degli ecomusei.
Si tratta effettivamente di normare anche molte situazioni già esistenti o in fase di costituzione. Per questo ho apprezzato il fatto che è stato anche chiesto un parere alla III^ Commissione di cui faccio parte e quando l'abbiamo analizzata mi sono accorta che c’erano alcuni punti che potevano essere ulteriormente migliorabili, anche valutando il confronto con le altre 12 Regioni, e mi avrebbe fatto piacere se oggi il lavoro propositivo che abbiamo portato avanti anche come gruppo PD fosse riconosciuto, anche perché lo stanziamento iniziale di 30.000 euro è stato subito messo in discussione con alcuni emendamenti che io stessa ho presentato come prima firmataria. Devo ringraziare il Presidente della Commissione Consigliere Marinelli che quando sono intervenuta in I^ Commissione per illustrare i miei emendamenti, ne ha accolti due su quattro, in particolare quello relativo alla richiesta di aumento delle risorse, altrimenti questa legge probabilmente sarebbe uscita così come formulata dal Movimento 5 Stelle con solo 30.000 euro di stanziamento. Se oggi siamo arrivati a 60.000 probabilmente è anche grazie alla mia proposta, al mio emendamento che è stato accolto dal Presidente Marinelli.
L'altro emendamento che mi fa piacere sottolineare sia stato accolto, riguarda la composizione della Commissione, in particolare avevo chiesto che, avendo l’ecomuseo un ruolo importante anche di promozione turistica, di rilancio di alcuni territori molto spesso trascurati o abbandonati, ne facesse parte anche un rappresentante designato dalle associazioni regionali di categoria del turismo maggiormente rappresentative, così all’articolo 5, comma 2, c'è l'accoglimento di questa proposta, che spero possa dare un contributo importante a tutto il nostro territorio regionale e in quello che saranno e diventeranno gli ecomusei.
Per questo ringrazio ancora la Consigliera Ruggeri per la proposta di legge che personalmente avrei anche firmato ritenendola necessaria; ringrazio il Presidente Marinelli in particolare per aver accolto le mie proposte, altrimenti questa norma sarebbe stata solo carta e magari senza progetti da realizzare.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Quando mi approccio ad esaminare come Consigliere regionale e ad approvare o non approvare una proposta di legge, sia in Commissione che in Aula, cerco sempre di farlo non per partito preso o per qualche convinzione personale, ma cercando di entrare nel merito e vedere se l’atto, che ci apprestiamo ad esaminare e ad approvare, possa essere coerente con le esigenze della comunità regionale.
E questa lo è, per questo motivo voterò a favore, il gruppo PD voterà a favore.
E’ una provvedimento legislativo che va bene, però sconta il difetto della mancanza di una disciplina organica regionale in materia culturale che riordini, raccolga e coordini i contenuti delle disposizioni legislative regionali concernenti le politiche regionali in materia culturale, ne sono tante, troppe, devono essere coordinate e riordinate tra di loro.
Invero, come già più volte ho avuto modo di rappresentare, questo è necessario anche per coerenza logica, giuridica e sistematica della normativa, quindi ordinare e raccogliere in corpus unitario tutte le predisposizioni legislative regionali in questa materia, per evitare sovrapposizioni, confusione, incertezza applicativa, anche perché stesse azioni o tipologie di intervento sono contemplate in diverse leggi, pensiamo ad esempio alla relazione che c'è tra questa, lo dico alla Consigliera Ruggeri nonché presentatrice, con la legge sui borghi, o con quella sulle dimore storiche e via dicendo, ne potrei citare altre.
Quindi, è evidente che c'è questa necessità, tra l'altro l'articolo 32, comma 1, dello Statuto regionale prevede l'approvazione da parte del Consiglio regionale di “testi unici - leggo testualmente - per riordinare e coordinare le norme regionali relative a settori organici”, ce lo dice anche il nostro Statuto, ma soprattutto occorre finanziare dette disposizioni regionali che diversamente restano norme manifesto, come spesso è avvenuto finora.
In occasione della recente discussione in Commissione per il parere sullo schema di deliberazione concernente “Approvazione del programma annuale cultura 2022, primo stralcio”, la maggioranza è stata costretta a gettare la maschera e ha dovuto constatare che non solo non sono state finanziate le leggi manifesto in materia di cultura, ma non è stato neanche adeguatamente finanziato lo stesso programma, tanto è vero che la Commissione ha invitato la Giunta a mettere in atto diverse azioni ed a finanziarne altre. La Commissione, la maggioranza l’hanno dovuto invitare l'esecutivo, perché noi abbiamo visto che c'è questo un limite che è quello delle risorse.
La proposta di legge costituisce comunque un discreto e utile esercizio, veniva ricordato correttamente dalla Consigliera Ruggeri, di collage di diverse leggi regionali e questo è positivo perché, badate bene, quando dico che andiamo a copiare leggi regionali – lo faccio io stesso – non c'è nulla di male, anzi, noi traiamo da quell'esperienza, magari sul campo, elementi utili e quando quelli sono condivisibili e sovrapponibili è giusto che li prendiamo.
Veniva ricordato dalla Consigliera Ruggeri che questa proposta di legge raccoglie diverse disposizioni: la legge regionale 13/2018 del Piemonte (articolo 1, comma 3, secondo periodo, e comma 4, articolo 5 e articolo 10); la legge regionale 30/2012 del Veneto (articolo 1, comma 3, articolo 2 lettera c); la legge regionale 3/2017 del Lazio e la legge regionale 34/2007 dell’Umbria.
Gli emendamenti che ho presentarlo, che abbiamo presentato come gruppo, lo dico ora così non intervengo dopo, non sono formali perché dire che “dopo le parole ‘enti locali’ sono inserite le parole ‘in forma singola o associata’” è una cosa diversa, un conto è dire ente locale o anche in forma singola o associata, questo tra l’altro risponde anche all’idea e all’esigenza che ci sia un coordinamento, una collaborazione anche attraverso vari enti locali e tra l'altro questa disposizione è presa dalle leggi delle Regioni Piemonte e Lazio, dove c’è ugualmente.
Prendiamo poi l'emendamento 2 – li espongo adesso, Presidente, così evito di intervenire poi - anche qui si dice “gli enti pubblici in forma singola o associata”, questa tra l'altro è una richiesta del Parco museo minerario delle miniere di zolfo delle Marche e dell’Emilia-Romagna, una richiesta in questo senso.
Prendiamo l'altro emendamento quello alla lettera b) del comma 1 bis dell’articolo 4 che dice: “b) associazioni, fondazioni ed altre istituzioni di natura pubblica o privata senza scopo di lucro che operano nell'ambito territoriale dell’ecomuseo”. Credo che questa specificazione sia importante perché circoscrive l’ambito applicativo e tra l'altro è tratta, anche qui ho fatto un esercizio di sintesi, dalla Regione Veneto, dalla legge regionale 30/2012 articolo 3, lettera b).
Il quarto emendamento, sul quale la Consigliera Ruggeri dice di non essere d'accordo, è preso dalla legge 3/2017 della Regione Lazio, articolo 2 lettera c), dove sostanzialmente diciamo “alla lettera c) dopo il comma 1 bis dell’articolo 4, che dice enti di gestione delle aree naturali protette, io ho aggiunto “protette regionali nel cui territorio ricade l’ecomuseo”. Per me è opportuna questa specificazione, però se si ritiene che io debba ritirare questo emendamento, non c'è nessuna difficoltà, per me è un'opportunità.
L'ultimo emendamento, lo dico alla Consigliera Vitri ed al Consigliere Biancani, che mi aveva sollecitato in tal senso, già venerdì scorso ho detto alla Consigliera Ruggeri, che potrà confermare, che avevo presentato questo emendamento come coordinamento nel testo, che però qualora fosse stato utile allo scopo l’avrei ritirato. Quindi, dico subito, e confermo, che ritiro questo emendamento però voglio dire perché l’ho presentato, non è che noi presentiamo emendamenti così, non ci sarebbe motivo. L’ho presentato per questa ragione: quando si dice sui contributi che “la Regione concede annualmente ai soggetti indicati al comma 1 contributi per la realizzazione e lo sviluppo degli ecomusei entro il limite massimo del 50% della spesa sostenuta dall’ente proprietario e gestore anche per gli interventi e per opere edilizie su beni immobili di proprietà pubblica e per l'acquisto di beni e attrezzature” non dice “o per l’acquisto di beni e attrezzature” nel dire “e per l'acquisto di beni e attrezzature” è evidente, secondo me, che i beni sono beni mobili e attrezzature relative ai beni immobili di proprietà pubblica dei quali autorizza l'intervento, mi pare che sia evidente, altrimenti bisognava mettere un “o”, quindi per renderlo coerente ho fatto l’emendamento.
C'è un altro aspetto sul perché l’ho fatto, prevedere l'acquisto e non specificare che sono beni mobili, che quindi si può finanziare anche l'acquisto di beni immobili, ci pone un problema di copertura finanziaria, perché già è stato uno sforzo, e l’ha detto la Consigliera Vitri, da 30.000 arrivare a 60.000 euro, ma è evidente che se noi prevediamo la possibilità di acquistare anche beni immobili oltre che gli interventi in beni immobili di proprietà pubblica, quindi già c'è una proprietà a monte, l’intervento potrà essere anche di qualche migliaio di euro, ma per acquistare un bene immobile da adibire ad ecomuseo sappiamo che ci vogliono decine e forse centinaia di migliaia di euro e allora a quel punto si porrebbe un problema di copertura finanziaria.
Per questa ragione io ho fatto l'emendamento specificando “beni mobili”, però ripeto fin d’ora che l'emendamento viene ritirato e non ho nessuna difficoltà a farlo sapendo che ritirando questo emendamento l’articolato normativo si espone ad un leggero vulnus che poteva essere colmato.
L’ho fatto per questo motivo perché fortunatamente sono animato da altre passioni e pulsioni oltre a quelle emendative.
PRESIDENTE. Segnalo che la II^ Commissione si deve riunire per la valutazione degli emendamenti sulla proposta di legge n. 84.
Non ci sono altri interventi, quindi, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Baiocchi.
Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Sarò brevissimo perché la discussione è stata chiara ed esaustiva, è un tema che è stato trattato in maniera molto approfondita in Commissione, quindi penso che sia sufficiente.
Voglio solamente precisare che se da un lato, come sempre, sono consapevole e contento della collaborazione che è venuta in Commissione, da un altro sentir dire che l'aumento dello stanziamento dei soldi è merito di un emendamento della Consigliera Vitri …, questo è assolutamente falso. Diciamo che c’è stata collaborazione, che ci hanno lavorato tutti, Consiglieri di minoranza e Consiglieri di maggioranza, non è stato approvato l’emendamento della Consigliera Vitri, ne è stato fatto uno del Presidente della Commissione che ha raddoppiato lo stanziamento. Se vogliamo continuare sempre a prenderci meriti per cose fatte dagli altri, continuate pure, ma la verità è assolutamente un’altra. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Questa cosa non l’accetto, ho presentato un emendamento scritto, a cui ha risposto il Presidente Marinelli. Se al Consigliere Baiocchi non sta bene mi dispiace, poteva presentare lui un emendamento uguale al mio.
Il Presidente Marinelli è stato correttissimo, ha valutato il mio emendamento ed ha risposto, forse lei quel giorno non era presente in Commissione ed io ero da remoto, ma non l’accetto, vada a rileggersi gli emendamenti e studi prima di intervenire.
Ripeto, il Presidente Marinelli è stato corretto in Commissione a valutare la mia proposta, anzi lui stesso ha aggiunto altri 10.000 euro, se fosse stato per lei probabilmente non ci sarebbero stati, altrimenti mi faccia vedere la sua proposta scritta, la mia è scritta ed è a verbale.
PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, il Consigliere Baiocchi.
Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Tecnicamente non è stato approvato un emendamento della Consigliera Vitri, che poi lei l’abbia proposto e pensi che solamente lei sia in grado di aumentare i soldi per lo stanziamento in una legge …
Non è stato aumentato per merito suo, è stato merito del Presidente della Commissione che insieme alla maggioranza ha deciso di stanziare una somma maggiore, quindi smettiamola di dire cose non vere, se lei si vuol prendere il merito lo dica pure ai suoi amici, non lo dica in un’Aula consiliare. Io ero presente in quella Commissione e dico che non è possibile.
PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. In Commissione abbiamo lavorato per oltre 11 mesi, questa proposta è del maggio dell'anno scorso, abbiamo lavorato con un clima di grande collaborazione, sono rimasta stupita nel vedere quanti Consiglieri non della I^ Commissione si collegassero e partecipassero quando c'era all'ordine del giorno questa proposta di legge, a dimostrazione del fatto che quantomeno ha interessato tutti i movimenti politici ed i partiti politici che fanno parte di questo Consiglio.
Abbiamo lavorato mi sembra in modo sereno, trasversale, per centrare l'obiettivo. io stessa che sono la promotrice non ho mai fatto fretta per portarla in Aula, ho sempre chiesto che si lavorasse bene perché secondo me è fondamentale che quando si fa una norma sia fatta nel migliore dei modi, quindi, benissimo i contributi di tutti e non mi sono dimenticata di ringraziare nessuno nella mia relazione iniziale perché ho fatto nomi e cognomi di tutti quelli che hanno partecipato, maggioranza ed opposizione, quindi mi sento su questo di essere quantomeno a posto. Però mi ha stupito, ve lo devo proprio dire, vedere questi ulteriori emendamenti che sono arrivati alla fine della scorsa settimana perché avendo lavorato così a lungo in Commissione mi sarei aspettata che queste proposte arrivassero come erano arrivate le altre. La Commissione è il luogo del lavoro, è lì che abbiamo anche i dirigenti, i tecnici che ci possono dare una mano e possiamo valutare insieme le cose, così come abbiamo fatto con il testo che è arrivato oggi in Aula, tant’è che io stessa ho letto gli emendamenti e poi mi sono dovuta rivolgere al legislativo per capire il tipo di contributo. Ho anche parlato, ed in effetti questo è assolutamente vero, con il Consigliere Cesetti per capire la ratio di alcune sue proposte, però lavorare in Aula o lavorare in Commissione, vorrei sottolinearlo, è molto diverso, qui si tenta di mettersi in mostra, dire che si è più bravi degli altri, in Commissione per fortuna questo clima non c’è e si fanno le cose che vanno fatte pensando semplicemente al bene comune ed ai nostri concittadini.
Spero che questo dibattito così piccato ritrovi toni più sereni, mi sembrava una proposta di legge che metteva d'accordo un po’ tutti visto il clima che c’era stato in Commissione.
Oltre a questo non ho altro da aggiungere se non che ho cercato di approfondire, anche se eravamo a ridosso tra l’altro delle festività e tutto, gli emendamenti anche da un punto di vista tecnico e mi è stato assicurato che i primi tre non incidono sul testo, mentre gli altri due hanno invece una portata di tipo contenutistico. Ringrazio comunque il Consigliere Cesetti per le proposte che ha avanzato, lo ringrazio soprattutto, visto che un po’ si può restringere il campo di questo atto, per il fatto che ha dichiarato anche al microfono che ritirerà l’emendamento anche perché secondo me conviene lasciare una proposta di legge ampia. Adesso le risorse non sono tantissime, però in futuro potrebbero essere maggiori, quindi non vedo perché negarci l'opportunità di utilizzarle, per esempio, per acquistare beni immobili, quindi quell'emendamento non mi vede di certo favorevole.
Detto questo mi fermo, ringrazio tutti e se dopo devo intervenire nel merito degli emendamenti naturalmente lo farò volentieri. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Noi votiamo a favore, però voglio dire alla Consigliera Ruggeri che non è un atto di lesa maestà presentare emendamenti in questa Aula, né in questa Aula faccio emendamenti per cercare di apparire più bravo, mi basto talmente tanto che mi avanzo, figuriamoci se sono qui per prendere il vostro apprezzamento, che pure fa piacere.
Sono qui, lo voglio dire ancora una volta, perché quando faccio il legislatore lo voglio fare bene e penso di farlo bene. Mi occupo di tante cose in varie Commissioni, ad onore della sua legge, questo sia chiaro una volta per tutte, mi sono studiato anche tutte le altre leggi regionali relative a questo argomento e la presentazione di questi emendamenti non è un atto di lesa maestà, non siamo a scuola, li ho presentati perché rendono il testo coerente e li presento in Aula all’esito del lavoro della Commissione rispetto alla quale non posso presentare tutto. Questo sia chiaro perché so che c’è stata anche una polemica in giro ed ho spiegato anche come.
Questo è il luogo per eccellenza nel quale noi dobbiamo affrontare le situazioni e ho già detto che questi emendamenti sono, e non c'è bisogno che me lo dica l’ufficio legislativo, identici a quelle disposizioni che sono state giustamente ed opportunamente recepite, questo voglio dirlo sennò sembra che uno …
Voto a favore di questa legge, però cerco di migliorarla e questi secondo me vanno nella direzione di migliorarla, come l’ultimo che secondo l’idea della relatrice, secondo la mia no, è un “ostacolo” all’attuazione di questa legge, io pur non condividendo mi fido e lo ritiro, tutto qui, ma questo lo facciamo in quest’Aula, non lo dobbiamo fare per forza in Commissione.
PRESIDENTE. Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4.
Emendamento 4/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Brevemente, su questo emendamento vorrei ringraziare il Consigliere Cesetti perché è importante che anche gli enti in forma associata, mi viene in mente nel mio territorio l’Unione dei Comuni di Pian del Bruscolo, possano unirsi e creare un ecomuseo, dove ci sono tutte le potenzialità per farlo.
E’ una piccolissima modifica, ma sostanziale, che altrimenti taglierebbe fuori enti come l’Unione dei Comuni, per questo prego tutti di votarlo perché mi sembra un emendamento sensato e necessario.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Telegraficamente aggiungo, Presidente, a quanto detto dalla Consigliera Vitri che questo emendamento ripristina il testo della legge regionale 13/2018 della Regione Piemonte articolo 3 e della legge regionale 3/2017 articolo 2 della Regione Lazio, per quelle motivazioni, pensiamo alle Unioni dei Comuni.
Tra l’altro c’è un altro aspetto, non solo quelli esistenti, ma prevedere gli enti locali in forma singola ed associata significa, anche questo è importante, lo voglio dire alla relatrice di minoranza, che si possono costituire in forma associata allo scopo, cioè due, tre, quattro Comuni potrebbero dire: noi facciamo un'associazione ai fini dell’ecomuseo e ciò dà un valore importante, per questo non è formale l’emendamento, perché non guarda solo a quelli già associati, come Pian del Bruscolo o quelli della Val d’Aso, ma ad alcuni si potrebbero costituire allo scopo. Ad esempio nella zona del cappello i Comuni di Massa, Montappone e Montevidone, si potrebbero associare – non lo sono ad oggi – per gestire il famoso museo del cappello, quindi l’emendamento va in questa direzione e ne raccomando l’approvazione.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Solo per chiarire al Consigliere che io non mi risento, anzi lo ringrazio sempre quando fa emendamenti, l'ultimo che ha fatto sulla mozione che ho presentato sul disegno di legge concorrenza era fondamentale, l’ho riconosciuto e l'ho ringraziato.
Quello che dicevo della Commissione è che lì ci sono i tecnici, lei è un avvocato, io ho studiato latino, quindi a volte mi serve un tecnico con cui confrontarmi. Il confronto l’ho fatto lo stesso anche se non eravamo in Commissione, anche se, ripeto, eravamo a ridosso delle festività e mi è stato assicurato che scrivere “enti locali o altri enti pubblici” - sono molto simili i due emendamenti, il primo e il secondo, quindi li tratto insieme - mettere o non mettere in forma singola o associata in riferimento a questa dicitura non cambia nulla. Mi è stato assicurato che è così perché si possono associare comunque, non è limitante la formula che abbiamo utilizzato noi, usa meno parole. Questo mi è stato detto per cui non trovandoli rilevanti si possono votare, si possono non votare, mi è stato detto che il testo non cambia. Questo è quello che mi sento di dire all'Assemblea. Grazie.
PRESIDENTE. 4/2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Emendamento 4/2 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Ovviamente il voto contrario non ci impedirà di votare a favore della legge.
Ancora una volta è stata persa una buona occasione perché gli uffici possono dire tutto quello che vogliono, un conto è scrivere “enti locali o altri enti pubblici”, un conto è dire “in forma singola o associata”, è una cosa diversa. Mi rendo conto che scrivere in forma singola potrebbe essere pleonastico, è evidente che l'ente locale è singolo, ma in forma associata dev'essere scritto, altrimenti non possono essere considerati soggetti, se non è previsto in forma associata, perché si parla di enti locali e l’ente locale è il Comune.
La nostra Costituzione all’articolo 114 prevede che la Repubblica è costituita dallo Stato, dalla Regione, dalla Provincia e dai Comuni e dalle città metropolitane. C’è lo Stato, l’ente Regione, l’ente locale Provincia e l’ente locale Comune, l’ente locale in forma associata, che non è previsto dal 114, ad esempio è l’Unione dei Comuni, sono le associazioni, sono associazioni ad esempio utili allo scopo, questo in forma associata. All'occorrenza, lo dico alla Consigliera Ruggeri perché così svilite la legge, diversi Comuni si possono associare per la gestione di un ecomuseo. Pensiamo alla zona del cappello con i tre Comuni, se invece c’è soltanto l’ente locale, chi fa la domanda? Chi è il soggetto? Il Comune di Massa, di Montappone o di Montevidone? Invece in forma associata i Comuni di Massa, Montappone e Montevidone possono fare l’associazione del cappello, questa è la differenza.
Dopo gli uffici legittimamente dicono quello che vogliono, però non è che … poi quando diciamo che facciamo quello che dicono gli uffici, parlo per la mia pregressa esperienza da Assessore …, magari all’autorità non basta.
Per chiudere il cerchio, se questa cosa dell’emendamento l’hanno scritta la Regione Piemonte e la Regione Lazio, che l’hanno ritenuto necessaria, credo che sia a sostegno della nostra idea e della bontà degli emendamenti, però non è un problema, anche di questo ne raccomando l’approvazione, ma il problema è vostro.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Ritengo che l'emendamento sia molto importante. Faccio un esempio pratico, il bando di Marchestorie è un avviso di manifestazione di interesse per i Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti. Non c'è la possibilità per i Comuni di mettersi in rete e non è possibile rispondere al bando come proponenti se non si è un Comune singolo, ma i Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti non riescono a partecipare al bando in quanto non hanno le capacità tecniche per predisporre gli atti. In questo momento c'è una grandissima protesta, non so se ne siete a conoscenza, ma a me arrivano molte lamentele soprattutto dai Comuni più piccoli ed in particolare da quelli delle aree interne, che dicono che hanno sempre partecipato unendosi tra Comuni mentre questa volta il bando lo impedisce, individuando delle fattispecie che agevolano quelli con popolazione superiore a 5.000 abitanti. Un bando che dovrebbe aiutare e tutelare i Comuni più piccoli di fatto impedisce loro di essere in rete in maniera esplicita e non consente loro in realtà di utilizzare le risorse.
Quando gli uffici dicono delle cose in generale sono vere, quando la norma viene scritta dipende anche da come vengono redatti i bandi perché in questo caso il bando di Marchestorie non consente ai Comuni piccoli di partecipare, quindi l’obiettivo che la Giunta aveva previsto e che aveva individuato o era un falso obiettivo o certamente non è stato centrato.
PRESIDENTE. Emendamento 4/2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Emendamento 4/3 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Anche qui, Presidente, l’emendamento è stato tratto dalla Regione Veneto, lo dico alla maggioranza, il Presidente della Regione Veneto è della Lega, c'è il centrodestra, legge regionale 30/2012 articolo 3, lettera b), cosa si dice in più? Se mettiamo associazioni, fondazioni e altre istituzioni di natura pubblica o privata senza scopo di lucro che operano nell’ambito del territorio dell’ecomuseo …, questo credo che sia dovuto anche perché poco fa, lo dico anche alla Consigliera Casini che è opportunamente intervenuta, nel respingere l’emendamento 4/2, tratto da una richiesta del Parco museo minerario delle miniere di zolfo delle Marche e dell'Emilia-Romagna, il quale dice che questo parco è istituito e perché voi volete? Un ecomuseo in forma associata, loro lo chiedevano, fattispecie …, diversamente avendo bocciato quell’emendamento questi non possono attingere, allora approvate questo, però, ripeto, non è un problema.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Anche qui, se posso torno un attimo indietro. Quando diciamo enti locali o altri enti pubblici intendiamo anche le forme associate, mentre nel bando di cui parlava la Consigliera Casini c’è scritto Comuni, qui non c’è scritto Comuni, ma enti locali o enti pubblici e mi è stato assicurato, con tanto di articolo alla mano, che possono anche essere in forma associata, questo per chiarire l’astensione di prima.
Invece per quanto riguarda questo emendamento che aggiunge “enti di gestione delle aree naturali protette regionali nel cui territorio ricade l’ecomuseo” c'è scritto anche sopra perché parliamo di riconoscimenti regionali sia nel comma 1 che nel comma 1 bis, sul territorio in cui sono collocati, che deve essere quello regionale per forza.
Anche questo mi sembra superfluo, ripeterlo o non ripeterlo non so se incida tanto, chiedo aiuto al relatore di maggioranza se vuole dire qualcosa. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.
Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Noi abbiamo fatto una analisi ed una valutazione di questi emendamenti, ritenendo che il testo sia completo ed esaustivo e queste indicazioni, seppur corrette, non vanno a modificare sostanzialmente i concetti che sono stati già espressi in maniera chiara nel testo di legge, per questo abbiamo votato contro e voteremo contro all’emendamento.
PRESIDENTE. Emendamento 4/3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Emendamento 4/4 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Anche qui, è una conseguenza di quello che avete bocciato in precedenza, anche questo, lo dico al Consigliere Baiocchi, ripeto, è tratto dalla legge regionale del Lazio 3/2017, perché cito queste leggi? Perché questo testo, e secondo me opportunamente, è un collage di diverse disposizioni e di diverse leggi regionali ed avete fatto bene a prenderle. Se noi prendiamo la legge regionale del Veneto che è operativa da 10 anni, è una garanzia, se prendiamo quella del Lazio che è operativa da 5 anni, è una garanzia, e allora perché non ci mettiamo queste specificazioni che in quelle leggi ci sono? Tutto qui, nient’altro. Non sono una mia invenzione questi emendamenti, sono per rendere coerente il testo con leggi regionali che voi avete ripreso e che sono state sperimentate sul campo da 10 anni, in Regioni tra l’altro amministrate dal centro-destra. Quando parliamo di singoli e associati, questa è la legge del Veneto, anche qui l’avrà scritta qualcuno: “associazioni o istituzioni o altri organismi di natura pubblico privata senza scopo di lucro appositamente costituite …, che operano nell’ambito del territorio dell’ecomuseo,” è scritto qua, quindi avrà un significato operativo.
Termino, lo dico alla Consigliera Ruggeri perché so che ci tiene all’operatività di questa legge e lo dico anche ai Consiglieri Biancani e Vitri che pure ci tengono molto, se non si mette enti locali singoli e associati, anche qui lo dice la Regione Veneto, domani quando andremo a finanziarli, se c’è scritto enti locali e presentano la richiesta di finanziamento il Comune A e l’associazione BCED come fate a finanziare l’associazione di Comuni se non l’avete previsto a dispetto di quello A. Non so come fate.
C’è anche il Consigliere Marinelli che ha fatto il Sindaco, ma Marinelli Sindaco di quella singola realtà magari dice: “No, tu non puoi finanziare la forma associata perché la legge l’ha esclusa”, il Veneto l’ha prevista, il Lazio pure, c’era anche l’emendamento del gruppo del PD che andava in quella direzione e voi l’avete bocciato. Allora non volete finanziare quelli in forma associata. Avete capito perché funziona così? Non funziona come dite voi!
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Condivido quello che dice il Consigliere Cesetti a tal punto da ritenere anche non priva, anzi interessante dal punto di vista del fondamento la questione degli enti di gestione delle aree naturali protette, che sono tante e vanno dalle Sic alle Zps, ai Parchi regionali, alle Riserve regionali, ai parchi nazionali, quindi non è indifferente che si faccia riferimento all’ambito territoriale di appartenenza, anzi mi sembra assurdo che non venga scritta questa cosa insieme all’associazione.
Credo che nel mondo delle filiere, nel mondo delle associazioni dei Comuni, nel mondo della collaborazione, noi facciamo uno spezzatino che non ha alcun senso e, ripeto, questa è la legge, poi quando viene declinata in bandi ... ed io mi riferivo, lo dico alla Consigliera Ruggeri, a un bando che nasce da una norma, è chiaro che se c’è scritto enti poi si potrà fare una cernita del tipo di ente, se siano essi Comuni o Province, che non possono essere in forma associata. Rispetto a questo quando si parla di aree naturali protette ci si riferisce all'intero mondo? O ci si riferisce, come immagino, e andrebbe scritto, a quelle regionali di competenza regionale? Non ritengo che i Sibillini o i Monti della Laga possano o debbano rientrare in questo articolo, sarebbe preferibile dire quelli territoriali, sennò per assurdo il Parco dei Sibillini potrebbe entrare nel merito di quello che succede nel Parco del Conero e mi pare una cosa che non ha molto senso togliendo la territorialità, però se voi pensate che funzioni così fatelo e andate avanti, è soltanto un suggerimento.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. In riferimento a questo quarto emendamento la cosa che a me non convince è il fatto che sia sparita la dicitura “culturali e ambientaliste” riferita alle fondazioni perché anche questa è una specifica molto importante. Se non ho dubbi che le aree naturali protette devono essere nel territorio regionale, non ho alcun dubbio, e il PD ci tiene a chiarirlo mettendolo, nello stesso tempo che per le fondazioni non può essere una dicitura così generica. Se è una fondazione che si occupa di sanità? Faccio un esempio che magari è anche eccessivo, però lasciare culturali e ambientaliste, secondo me è molto importante.
L’altra questione è la parola “organismi” che sicuramente ha un senso più ampio rispetto a “istituzioni”, anche qui è un po' più limitante, quindi riflettiamoci bene, questi sono i dubbi che ho avuto io. Grazie.
PRESIDENTE. Emendamento 4/4. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Articolo 4. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Noi voteremo favorevolmente nonostante gli emendamenti respinti. Sul testo siamo favorevoli.
PRESIDENTE. Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Articolo 4 bis.
Emendamento 4 bis/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Questo emendamento, come ho promesso alla Consigliera Ruggeri prima e ai Consiglieri Biancani e Vitri dopo, lo ritiro.
Nonostante siano stati respinti gli emendamenti noi abbiamo votato a favore dell’articolo, a dimostrazione che con i nostri emendamenti volevamo dare un’opportunità, tutto qui.
Questo emendamento lo ritiro, voglio ribadire e che sia chiara una cosa: io lo ritiro perché c’è stata questa richiesta, ma che non si dica che con questa norma si possono acquistare beni immobili, con questa norma si possono realizzare interventi per opere edilizie su beni immobili di proprietà pubblica, come dice la legge, ovviamente si possono acquistare dagli enti locali immobili pubblici o anche privati da destinare a fini pubblici, per questo motivo sarebbe stato opportuno dire in forma associata anche perché, lo dico alla Consigliera Ruggeri, l'occasione che avete perso, la possibilità di associarsi per gli enti locali avrebbe reso più facile e più praticabile l'acquisto di beni immobili, va da sé specialmente per i piccoli Comuni che non hanno la possibilità economica di acquistare beni, ad esempio, privati per poi destinarli a fini pubblici, invece potrebbero farlo in forma associata, però voi l’avete escluso e se non è previsto dalla legge dubito che poi lo si possa fare.
Qui c’è l’indicazione ‘e’, la congiunzione, quindi l'acquisto dei beni potrà essere soltanto, da come è scritta la norma, di beni mobili, anche perché tra l'altro per i beni immobili non c'è la cosiddetta copertura finanziaria. Certo, uno potrà dire: “Ce la metteremo successivamente”, però intanto questa disposizione non sarà operativa fino a quando queste risorse non ci saranno, invece tutto si sarebbe legato se si prevedeva la possibilità della forma associata, quella avrebbe reso più agevole l'eventuale acquisto di beni immobili da parte dei Comuni.
Ho preso due minuti di tempo in più perché volevo chiarire che non era un emendamento buttato là per caso, questo non era copiato da nessuna parte, comunque lo ritiro con il consenso degli altri firmatari.
PRESIDENTE. Emendamento 4 bis/1. Ritirato.
Articolo 4 bis. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Favorevoli.
PRESIDENTE. Articolo 5. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 6. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 7. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 8. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 9. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Il nostro voto, come abbiamo già anticipato, sarà favorevole per cui ringrazio la Consigliera Ruggeri per aver proposto questa legge che, ribadisco, era necessaria in questo momento anche nel nostro territorio, così come già in altre 12 Regioni, visto che ci sono anche dei progetti già avviati che la Regione dovrà sostenere. E’ importante che dopo questa norma la Giunta possa stanziare le risorse necessarie, non solo questi 60.000 euro previsti già dal 2022.
Ci sono tanti progetti già in essere che necessitano di trovare concretezza, ma ce ne sono anche tanti altri che potranno trovare forme di realizzazione diverse, per questo sarà fondamentale anche vigilare sul Comitato scientifico. Ribadisco che con un mio emendamento ho cercato di dare un piccolo contributo chiedendo di aggiungere un componente rappresentante delle associazioni più rappresentative della categoria del turismo. Abbiamo visto proprio negli ultimi giorni quanto sia fondamentale l'immagine che diamo anche del settore culturale del nostro territorio, per cui il nostro voto sarà favorevole.
Ripeto nuovamente che lo stanziamento previsto è stato raddoppiato passando da 30.000 euro a 60.000 euro grazie alla nostra proposta, l’unica in tutta l’Aula che è stata messa nero su bianco, con cui avevamo chiesto di aumentare lo stanziamento previsto dalla legge sugli ecomusei. Una forma di valorizzazione delle nostre radici culturali perché posso ipotizzare ecomusei diversi, che possono riguardare la nostra storia, ad esempio sulla linea gotica fino ai prodotti tipici, come i musei del cavolo tardivo di Metaurilia di Fano, con progetti già in itinere.
Ringrazio nuovamente la prima firmataria del provvedimento ed annuncio il voto positivo da parte di tutto il gruppo del Partito Democratico. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Grazie Presidente. La discussione sulla proposta di legge per la promozione e disciplina degli ecomusei delle colleghe Ruggeri e Lupini ci offre l'occasione per tutelare in maniera innovativa il patrimonio identitario della comunità marchigiana.
A differenza dei musei tradizionali, caratterizzati da allestimenti presenti all'interno di edifici, gli ecomusei si identificano con il territorio, si rivolgono a turisti e comunità locali, facendosi promotori di usi e saperi collettivi in modo tale da evitarne la dispersione e garantire l'esistenza della diversità di stili di vita e culture, che rischiano di scomparire, di cui la nostra regione abbonda. Elementi innovativi che riteniamo utili alla promozione del territorio.
Siamo convinti che le Marche, grazie alle ricchezze storico-culturali presenti sul territorio, ben rappresentate da borghi, città d'arte, artigianato e antichi mestieri, grazie al patrimonio socio-culturale costituito da tradizioni popolari, enogastronomia, festività, usi e costumi, e grazie anche al patrimonio ambientale e paesaggistico unico, possano trovare negli ecomusei un ulteriore strumento di valorizzazione territoriale e di promozione turistica.
I beni non sono rappresentati solo da arte e patrimonio storico, "oggetti" di questi musei sono anche paesaggi, architettura, saper fare, testimonianze della tradizione, elementi in stretta relazione con le comunità locali, custodi di una identità storica che viene messa a disposizione anche attraverso attività didattiche e ambienti di apprendimento interattivi. Un modo per coinvolgere i giovani nella conoscenza delle loro radici. Quella stessa conoscenza e partecipazione che stiamo cercando di stimolare con tante iniziative, come il Piano per lo sport e i bandi per i giovani fatti dall'Assessore Latini.
Obiettivi che intersecano la nostra azione politica di valorizzazione omogenea del territorio, dalla costa all'entroterra. Pensiamo quindi che questo strumento si possa integrare nella strategia regionale di rilancio turistico e socio-economico delle Marche, che abbiamo avviato con la legge che amplia e rivoluziona l'attività degli agriturismi, con le leggi sull'enoturismo, la valorizzazione della fisarmonica, dei borghi, con il Festival Marchestorie, provvedimenti che valorizzano il patrimonio materiale e immateriale delle Marche.
Vorrei ringraziare come Presidente della Commissione i relatori, i proponenti, i funzionari e tutti coloro che hanno contribuito affinché questo atto … come ha detto la Consigliera Ruggeri, dopo parecchi mesi siamo riusciti a mettere insieme le aspettative di tutti, cercando di andare incontro alle esigenze di tutti.
Relativamente alle risorse finanziarie c’è stata la volontà da parte di tutti di metterne di ulteriori oltre a quelle presenti anche perché occorreva distinguere tra le spese in conto capitale e le spese correnti. E’ stata fatta una ridistribuzione ed una assegnazione di fondi, quindi secondo me mettere le bandierine su questo …, sicuramente se la maggioranza avesse votato contro i fondi non ci sarebbero stati. Penso che sia da valutare anche la disponibilità e l’apprezzamento di coloro che hanno l’onore ed il dovere di amministrare questa Regione, di portare avanti, anche grazie alla proposta delle Consigliere Ruggeri e Lupini.. E’ un qualcosa che si va ad integrare con le leggi che questa amministrazione sta portando avanti, la valorizzazione dei borghi, dei musei, della nostra cultura, delle nostre tradizioni, che ci ha visto d’accordo ed il gruppo Lega vota convintamente questa proposta di legge.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Come già anticipato nel mio intervento precedente annuncio il voto favorevole a questa proposta di legge e ringrazio le Consigliere Ruggeri e Lupini per averla presentata perché mancava una legislazione in merito agli ecomusei quando invece 12 Regioni italiane ce l’hanno e come ha già detto la Consigliera Ruggeri la prima è stata il Piemonte.
Ribadisco che potenziare la tutela dei territori con gli ecomusei e codificarne le bellezze non può che rappresentare un valore aggiunto per la popolazione, per il tessuto produttivo, per l’indotto, per il turismo e l'economia con un plusvalore per l’intera regione, quindi il nostro è sicuramente favorevole.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Baiocchi.
Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Sarò molto breve per i motivi che abbiamo già ampiamente esposto nella relazione iniziale.
Possiamo confermare il nostro voto positivo, senza tornare alla polemica con la Consigliera Vitri, ora noi Consiglieri di maggioranza se dovessimo avere bisogno di aumentare il plafond delle nostre leggi sappiamo benissimo a chi chiedere, invece di chiederlo all’Assessore al bilancio o al Presidente della Regione, lo chiederemo alla Consigliera Vitri e saremo sicuramente accontentati. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Sono contenta che le risorse siano state raddoppiate, però allo stesso tempo vorrei ricordare a tutti che spero che questo non sia un punto di arrivo, ma di inizio perché siamo tutti coscienti che 60.000 euro non sono sufficienti, c'è poco da sventolare troppa soddisfazione.
Abbiamo inserito una clausola valutativa per avere, come ho detto prima, il termometro di quello che succederà appena verrà applicata questa legge, quindi ci sarà una serie di adempimenti, che spero utile, per capire se vale la pena, e mi auguro che sia così, di aumentare il finanziamento.
Vorrei ricordare che adesso gli adempimenti sono quasi tutti della Giunta e che questi 60.000 euro possono essere spesi entro l'anno, e questo mi sta particolarmente a cuore. Vorrei ricordare a tutti che entro 30 giorni dall'approvazione della norma, gli ecomusei interessati possono presentare la richiesta all'ufficio cultura, dopodiché il Presidente della Giunta regionale costituirà il Comitato tecnico scientifico ed entro 30 giorni dall'entrata in vigore della legge la Giunta regionale presenterà al Consiglio la proposta di regolamento entro 60 giorni dalla costituzione del Comitato tecnico scientifico e dovrà determinare i criteri e le modalità per l'assegnazione dei contributi previsti entro il 15 settembre 2022.
Quindi la prossima tappa …, ed io ci ho tenuto particolarmente che non fosse solo la Giunta a fare tutto, ma ci fosse un'ulteriore passaggio in Consiglio, pur conscia del fatto che avremmo un po’ allungato i tempi, ma questo dà garanzia a tutti noi Consiglieri di poter intervenire sui criteri e le modalità che l’esecutivo sceglierà ed eventualmente dare dei suggerimenti. Tutti lo potremo fare di nuovo, spero insieme e con lo stesso clima di serenità e di collaborazione, quindi ci rivedremo entro il 15 settembre 2022. I tempi sono stretti, lo sapevamo, con il Presidente Martinelli ce lo siamo detti, ma la legge è finanziata con questi soldi e adesso cerchiamo di spenderli entro l'anno, poi vedremo che ricadute ci saranno e se varrà la pena di finanziare questa legge con ulteriori risorse, Intanto voglio ringraziare tutti voi. Grazie.
PRESIDENTE. Proposta di legge n. 54. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Interrogazione n. 398
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Procedure e tempi di progettazione e realizzazione del nuovo ospedale di Pesaro”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 398 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Baldelli.
Francesco BALDELLI. Grazie, Presidente. Grazie, Consiglieri, per questa interrogazione che ci permette di fare il punto sull’evoluzione della procedura amministrativa per la realizzazione del nuovo ospedale di Pesaro.
L’interrogazione dei Consiglieri proponenti vede otto quesiti, cercherò di rispondere sinteticamente visto il tempo limitato. Innanzitutto i Consiglieri chiedono se è confermata la disponibilità di circa 105 milioni di euro (ex articolo 20 della legge 67/1988).
La disponibilità di 104.901.558,52 euro di provenienza statale, ex articolo 20 legge 67/1988, assegnati con delibera Cipe 51/2019 alla Regione Marche, è confermata e non vi è alcun termine di scadenza per l’utilizzo di tale finanziamento dello Stato.
L’amministrazione regionale, successivamente alla sottoscrizione dell'accordo di programma con il Comune di Pesaro, Asur Marche, Azienda ospedaliera riunita Marche Nord, destinerà formalmente tali risorse alla realizzazione del nuovo ospedale di Pesaro.
Secondo quesito: se la riduzione di 3 milioni di euro di cofinanziamento regionale comporti una riduzione del finanziamento complessivo, quello indicato dall'articolo 20.
La stipula dell'accordo per il settore degli investimenti sanitari, ex articolo 20 della legge 11 marzo 1988 n. 67, prevede un cofinanziamento non inferiore al 5% dell'importo complessivo dell'intervento, le risorse regionali previste sono ampiamente superiori a quelle minime richieste, circostanza che non comporta riduzione di finanziamenti statali destinati all’edilizia sanitaria ospedaliera, alla realizzazione del nuovo ospedale di Pesaro.
Terzo quesito: se tale finanziamento statale è attualmente previsto ed accertato nel bilancio di previsione della Regione Marche; quarto quesito: se per il suo utilizzo sono necessari ulteriori atti bilaterali Ministero/Regione o atti unilaterali del Ministero.
Il finanziamento statale, in precedenza mai formalmente destinato dal Ministero della salute per l'intervento de quo, verrà accertato nel bilancio di previsione della Regione Marche, come indicato nella risposta al primo quesito, a seguito della sottoscrizione dell'accordo di programma già trasmesso al Comune di Pesaro, all’Asur, all’Azienda ospedaliera ospedali riuniti Marche Nord, nonché dopo la stipula del relativo accordo con lo stesso Ministero.
Quinto quesito: se e dove verranno riferiti gli ulteriori 32 milioni di euro.
La definizione delle risorse necessarie alla realizzazione del nuovo ospedale di Pesaro, completati i passaggi indicati nelle risposte precedenti, verrà perfezionata con le ulteriori risorse ex articolo 20 della legge 67/1988 o col programma operativo regionale.
Le ulteriori richieste ai punti 6, 7, 8 e 9: se è stato avviato l’iter di progettazione del nuovo ospedale in caso di affidamento della progettazione a soggetti esterni all’amministrazione regionale, se sono disponibili risorse finanziarie per sostenere la spesa, qual è il cronoprogramma che la Giunta regionale ritiene di attuare per la progettazione preliminare ed esecutiva.
L’iter per la realizzazione del nuovo ospedale di Pesaro è già formalmente avviato con la sottoscrizione in data 30 marzo 2022 dell'accordo con l'Azienda sanitaria ospedali riuniti Marche Nord (repertorio interno 1264 della Regione Marche) per lo svolgimento dell'attività di interesse comune ai sensi dell'articolo 15 della legge n. 241/1990 e successive modificazioni e integrazioni, accordo precedentemente approvato con delibera di Giunta regionale n. 314 del 21 marzo 2022.
Come indicato nelle risposte precedenti, per velocizzare le procedure amministrative è stato predisposto ed inviato agli enti interessati, un'ulteriore accordo di programma per coordinare le azioni necessarie e le modalità di interazione tra i diversi soggetti pubblici coinvolti al fine di addivenire alla realizzazione della nuova struttura sanitaria.
La Regione rimane in attesa delle sottoscrizioni di competenza non ancora pervenute da parte del Comune di Pesaro, Asur Marche e Azienda ospedaliera ospedali riuniti Marche Nord, per l'avvio delle successive fasi di progettazione e realizzazione delle opere che ovviamente sono finanziate. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Non so se l’Assessore Baldelli mi fa la cortesia di darmi copia della risposta perché ci sono tantissime date e non è stato semplice in questo momento seguire tutto.
Quello che voglio evidenziare è che ad ottobre 2021 la Regione ufficialmente ha approvato gli atti con cui è stato annullato il project. L’altra data importante è quella del febbraio 2022 quando la Regione a seguito di ulteriori accertamenti ed anche attraverso la costituzione di un tavolo tecnico ha confermato che il nuovo ospedale sarà fatto a Muraglia e non a Casebruciate, poi il 30 marzo 2022 si è definito che la progettazione, attraverso un accordo, verrà fatta tra la Regione Marche e Marche Nord.
Ad oggi, come ho capito, la convenzione non è ancora stata sottoscritta da tutti i soggetti, quindi la progettazione deve ancora iniziare.
Per quanto riguarda le risorse ho compreso che i 105 milioni saranno disponibili una volta firmata la convenzione, quindi quando sarà pronto il progetto perché senza progetto la convenzione difficilmente sarà possibile firmarla. I 3 milioni in meno a bilancio relativi alle risorse regionali non influiscono sul cofinanziamento perché la diminuzione dell’importo di 3 milioni non intacca i 104, in quanto si parla di un investimento di 240 milioni di euro e, se ho capito bene, gli ulteriori 32 milioni nel bilancio regionale non ci sono, ma verranno garantiti nel momento in cui sarà pronta la progettazione e quando sarà ora di fare la gara.
Mi sarei aspettato anche un cronoprogramma, quasi un anno e mezzo fa avevamo dei tempi ben definiti, oggi diciamo il progetto verrà portato avanti, ma ancora dobbiamo avviare una vera e propria progettazione e non abbiamo ancora definiti i tempi sia per quanto riguarda la progettazione esecutiva che per capire quando realmente i lavori potranno cominciare.
Le chiedo di accelerare il più possibile anche perché c’è bisogno di una nuova struttura. Attualmente la situazione sia dei pazienti che degli stessi operatori è insostenibile.
Ovviamente non condivido la scelta di voler mantenere due ospedali di primo livello, uguali, a 12 chilometri l’uno dall’altro, con il tempo uno dei due dovrà fare a meno di tanti reparti perché la carenza di personale non garantirà la possibilità di mantenere aperti due ospedali di primo livello così vicini, se non andando ad influire negativamente sugli ospedali dell’entroterra, mi riferisco in particolare alla struttura di Urbino ed anche a quella di Pergola. Grazie.
Proposta di legge n. 84
ad iniziativa dei Consiglieri Rossi, Marinelli, Latini, Ciccioli, Marcozzi
“Tutela e valorizzazione del cavallo del Catria”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 84 dei Consiglieri Rossi, Marinelli, Latini, Ciccioli, Marcozzi.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Questa norma “Tutela e valorizzazione del cavallo del Catria” è piccola, ma importante, nasce per dare una specifica tutela e valorizzazione all'unica razza equina marchigiana riconosciuta, che è appunto la razza del cavallo del Catria, che prende il nome dal massiccio del Monte Catria.
Nonostante ci sia una lunghissima tradizione sull’allevamento del cavallo nella zona, e l’ho messo anche nella relazione illustrativa, i programmi di selezione e miglioramento di questa razza sono avvenuti grazie all’Azienda speciale consorziale del Catria che nel 1974 creò la prima stazione di monta con la collaborazione scientifica di alcune Università. Poi è stata riconosciuta a livello nazionale questa razza che in tutto il territorio conta circa 870 capi e nella regione Marche è distribuita prevalentemente nella zona di origine, in quella del massiccio del Catria e del Nerone ed anche in tutta la dorsale appenninica marchigiana. Questa non è una legge che va a beneficio solo di una piccola zona, ma di tutto il territorio marchigiano perché è una razza equina unica, marchigiana ed è distribuita su tutto il territorio.
La norma concede risorse per la promozione e la valorizzazione, che potranno essere impiegate anche nella Fiera del cavallo che si tiene a Chiaserna di Cantiano e che quest'anno torna in versione primaverile il 30 aprile ed l’1 maggio, dopo due anni di stop.
Credo che sia importante poter valorizzare questa razza anche in funzione del fatto che il cavallo è un animale universalmente riconosciuto, amato e diffuso, legarlo alla nostra regione è anche un viatico importante dal punto di vista della promozione, quindi un discorso non solo legato al cavallo fine a se stesso.
Una disposizione che secondo me dà un riconoscimento a tutti quegli allevatori che in questo tempo hanno sostenuto ed hanno lavorato al miglioramento della razza del Catria, una norma che rende anche onore e riconoscimento alla grande tradizione equestre marchigiana, nello specifico a quella del Ducato di Urbino, che si è sviluppata nel tempo con le grandi cavallerie ducali, da Bernardino della … a Federico da Montefeltro, anche con i lavori tradizionali della montagna in cui il cavallo e la sua succursale, il mulo, ne erano protagonisti e tutt’oggi sono protagonisti all’interno di pratiche sostenibili di forestazione.
Questa legge si aggiunge alle altre azioni di sostegno che l’Assessorato all'agricoltura sta predisponendo a favore della nostra razza equina regionale, è composta da articoli semplici, si parla anche di promozione dell’ippoturismo e dell’ippoterapia, viene costituito un Centro di monitoraggio del cavallo del Catria con sede a Cantiano. Ho voluto legare Cantiano con questa razza perché è anche il centro in cui la razza nasce. E’ un ulteriore strumento per legare il nostro territorio a questa razza che speriamo si diffonda sempre di più anche oltre regione, come sta avvenendo, grazie anche alla Associazione allevatori cavalli del Catria, che ringrazio nella figura del Presidente, che mi anche sostenuto con un confronto propositivo nello stilare questo atto insieme all'amica agronoma XY.
Vorrei ringraziare tra l’altro i tecnici regionali, i colleghi della II^ Commissione, il Presidente Consigliere Putzu, che tanto ci ha sostenuto nel fare in modo che la legge potesse essere portata a casa; ringrazio l’Assessorato, il Comune di Cantiano e anche i firmatari della proposta, i capigruppo di maggioranza Consiglieri Ciccioli, Latini, Marcozzi e Marinelli.
Non vi rubo altro tempo, come vedete sono abbastanza sintetico perché poi ci si ripete o si vuole nascondere qualcosa in più dentro la conversazione. Non ho nient’altro da dire, sono a disposizione per qualsiasi altro chiarimento che comunque è stato fatto bene all'interno della coalizione.
Ribadisco l’importanza anche delle disposizioni finanziarie, 12.000 euro che vengono messe a disposizione per la promozione di questo cavallo, sono tanti, sono pochi, sono i soldi necessari per fare una buona fiera del cavallo ed anche per promuovere altre fiere equine nazionali.
Molte volte non c’è bisogno di chissà quante risorse anche perché sono soldi pubblici. Questa è una risorsa iniziale che dà per la prima volta una risposta sia agli allevatori che all'associazione ed al Comune di Cantiamo che da tanti anni lavorano per la predisposizione di questa importante festa a Cantiamo.
Ci tengo a precisare che dal Comune di Cantiamo ed anche dall’Associazione degli allevatori cavallo del Catria è arrivato via Pec il plauso a questa proposta di legge, credo anche che grazie al vostro contributo ed al vostro voto possa essere un punto positivo che possiamo mettere tutti insieme nel cassetto come Regione Marche. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Andrea Biancani
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Questa proposta di legge nasce per dare specifica tutela all'unica razza equina marchigiana riconosciuta, tipica di una particolare area del territorio marchigiano, cioè il massiccio del Monte Catria, dal quale il cavallo trae il nome.
Attualmente il cavallo del Catria conta sul territorio nazionale circa 870 capi e nella regione Marche è prevalentemente distribuito nella zona di origine, ovvero nel Comune di Cantiano e nell'Unione montana del Catria e del Nerone.
La norma oggi in discussione si propone quindi di mantenere e potenziare l'attuale consistenza numerica della razza, proseguendo nelle attività di tutela e valorizzazione.
Il cavallo del Catria è iscritto nel registro anagrafico delle popolazioni equine riconducibili a gruppi etnici locali ed è da tempo largamente promosso ed incentivato dalla "Associazione allevatori del cavallo del Catria", come mi sembra abbia già specificato il Consigliere Rossi.
La proposta di legge è molto breve ed è composta di 6 articoli.
L'articolo 1 descrive le finalità e gli obiettivi e vede l'istituzione di un Centro per il monitoraggio e la valorizzazione delle popolazioni del cavallo del Catria.
L'articolo 2 prevede che la Regione promuova azioni volte alla conservazione e alla diffusione del cavallo del Catria, prevedendo un confronto con le associazioni di allevatori della razza e con le organizzazioni professionali agricole; questo è frutto di un emendamento in Commissione.
L'articolo 3 riguarda la programmazione regionale. La presente proposta di legge si coordina con gli interventi previsti dal Piano settoriale di intervento di cui alla legge regionale del 3 giugno 2003, n. 12, con il Piano triennale del turismo, laddove la Regione può prevedere adeguati interventi a sostegno dell'ippoturismo, alla realizzazione di ippovie e delle attività sportive equestri finalizzate ad impiegare il cavallo del Catria. Inoltre l'articolo prevede che la Giunta regionale approvi il programma annuale per le iniziative concernenti la promozione e valorizzazione del cavallo del Catria.
L'articolo 4 prevede interventi a favore delle persone con disabilità, in particolare per le attività di ippoterapia, e questo è sicuramente un aspetto molto positivo.
L'articolo 5 definisce le modalità di promozione dell'immagine del cavallo del Catria.
L'articolo 6 detta le disposizioni finanziarie, ne ha parlato il Consigliere Rossi, la spesa complessiva prevista per il 2022 è di 12.000 euro ed ai finanziamenti degli interventi di questa norma concorrono risorse regionali, statali ed europee.
E' sicuramente innegabile l'importanza e la valorizzazione dell'unica razza equide regionale con ricadute economiche sull'intero comprensorio del Monte Catria, così come è rilevante lo strumento di tutela e manutenzione naturale del paesaggio montano, costituito da boschi e prati, che trovano appunto naturale manutenzione durante il periodo di pascolo allo stato brado.
Riteniamo però che questa sia l'ennesima piccola legge volta a promuovere un'eccellenza della nostra regione, ma al di fuori di un quadro d'assieme di valorizzazione e promozione delle tante e importanti eccellenze che le Marche possono vantare. Continuando così finiremmo per approvare decine di leggi che contraddicono, invece, una auspicabile prospettiva di semplificazione normativa e di riduzione di proposte di legge per ogni singolo prodotto tipico o eccellenza della nostra regione.
Per di più, esistendo già la legge regionale n. 12 del 2003, che prima ho citato, che tutela le risorse genetiche animali e vegetali del territorio regionale, questa proposta di legge rischia di creare precedenti o comunque di dar vita a "percorsi privilegiati" che sono sicuramente da evitare. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.
Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Semplicemente per dire che questa è un'ottima legge.
Voglio ringraziare il Consigliere Rossi per la sensibilità territoriale che manifesta sempre in ogni sua proposta.
Qualche giorno fa mi trovavo in un percorso in cui un agriturismo di Fermignano utilizza i cavalli del Catria per attività sportive ed equestri, quindi anche nel nostro territorio, nel mio Comune si allevano cavalli del Catria, che sono alti e robusti tra l’altro, robusti, come tutti i cavalli di montagna. Questo cavallo ha anche un taglio piuttosto alto e vedendolo da vicino si vede la struttura importante della razza.
Ben venga questa legge, particolarmente interessante l'articolo 4 che sostiene l’ippoterapia, che risulta molto utile in diverse patologie, in diverse disabilità, come ad esempio la sindrome di Down, l'autismo, l’anoressia e la paralisi cerebrale infantile. Quindi, uniamo questioni legate alla ricettività del territorio ad una razza equina estremamente rilevante della nostra regione, alla promozione del territorio, alle valorizzazioni culturali, anche con aspetti anche di tipo sanitario.
Sono particolarmente contento che questa legge vada in porto, ringrazio la II^ Commissione e ringrazio il Consigliere Rossi e tutti quelli che ci hanno lavorato. Grazie.
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Come gruppo Forza Italia condividiamo questa proposta di legge e ringraziamo il Consigliere Rossi per averla presentata.
Una ricchezza, una tutela attenta all’unica razza equina che le Marche possono vantare, il cavallo del Catria, che ha reso celebre in tutto il mondo il monte che gli ha dato il nome.
Questa particolare razza è anche portatrice di un retaggio storico di notevole importanza per le Marche, che attinge le sue origini a 1000 anni fa e celebrarla con una legge specifica anche il valore aggiunto di tutelarne oltre che la natura biologica e zoologica anche la storia che la circonda.
Purtroppo oggi possiamo contare solo relativamente su pochi esemplari, tutelandoli possiamo fare del cavallo del Catria anche un sicuro volano per esportare il nome della nostra regione in tutto il mondo, a partire dalla vicina Francia in cui le nostre razze equine sono amate ed apprezzate, creando pragmaticamente un filo conduttore tra il Comune di Cantiamo, l'Unione montana del Catria e del Nerone, Chiaserna di Cantiamo e l'Europa a beneficio di tutte le nostre Marche. Quindi, grazie Consigliere per averla presentata.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinangeli.
Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Brevemente per ribadire la bontà dell’iniziativa a firma del Consigliere Rossi e di tutti gli altri firmatari in quanto con questa legge si va a valorizzare l’unica razza equina delle Marche, come giustamente ha sottolineato il Consigliere Rossi, che prende spunto da un'area geografica ben identificata, ma il cavallo è presente un po’ in tutta la rete appenninica, quindi è qualcosa che riguarda tutta la regione.
E’ un modo per evidenziare e mantenere a galla le nostre tradizioni popolari, la nostra entità, le nostre tradizioni culturali e tutto questo all'interno, ci tengo a dirlo, di scelte politiche che abbiamo fatto e che vanno anche nella direzione della valorizzazione delle aree interne. L’abbiamo fatto con la legge sui borghi, soprattutto sotto l'aspetto di offrire alla nostra utenza turistica una delle tante forme di turismo esperienziale che i cavalli possono esprimere.
Approfitto anche per dire che abbiamo presentato recentemente una proposta di legge sulle ippovie, sull’ippoturismo, che può rappresentare un’occasione ulteriore per rendere attrattivo il nostro territorio.
Ricordiamo sempre che non avendo grandi attrattori, che gli altri possono vantare, noi abbiamo la possibilità di far vivere ai nostri utenti, ai nostri turisti delle esperienze interessanti, belle, e questa può essere una, quindi votiamo convintamente la proposta della legge sul cavallo del Catria. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Solo per ringraziare il Consigliere Rossi per questa iniziativa legislativa importante sulla razza del cavallo del Catria; voglio ringraziare l’Assessore Carloni per essersi messo a disposizioni e l’intera Commissione per aver valutato i miei due emendamenti, che danno un tocco in più.
Il coinvolgimento delle varie associazioni agricole e dell’Associazione del cavallo del Catria è stato fondamentale, anche grazie alla richiesta del Consigliere Rossi, quindi voglio ringraziarlo pubblicamente e auspico che su questo tema, visto che non é legato alla campagna elettorale, ma al territorio ed a qualcosa di utile per esso, ci possa essere un voto favorevole ed unanime dell’Aula consiliare. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Ho seguito con grande attenzione le relazioni di maggioranza e di opposizione in cui si sono evidenziate le peculiarità di questa legge ed anche l'opportunità per valorizzare l’unica razza equina della nostra regione e, come è stato detto, soddisfiamo tutti: gli amministratori, le associazioni, i progetti, le opportunità che la valorizzazione di questa razza mette in campo.
Mi permetto di dire che dal punto di vista metodologico è sbagliato - poi noi voteremo a favore - ormai ha preso la piega che per ogni evento, per ogni contesto, per ogni iniziativa si debba fare una legge, sembra che questa sia ogni volta la modalità adeguata per mettere in evidenza un tema.
Spero che se ne sia parlato, lo ha fatto con puntualità il Consigliere Mastrovincenzo, noi abbiamo la legge n. 12/2003 che ci mette nelle condizioni di avere – ringrazio il legislatore di allora, sono passati 20 anni, non so nemmeno chi era e non ho voluto approfondire per non fare il gioco delle parti – una visione, la valorizzazione delle risorse genetiche animali e vegetali, tutte quelle che abbiamo sul nostro territorio, costituendo una anagrafe e non mettendo già l'elenco all'interno della norma, costituendo una Commissione in grado di integrarla per mettere in campo progetti di valorizzazione e risorse.
Capisco che il cavallo del Catria dentro questa modalità, ma è come se si fosse perso, invece no, sarebbe stato molto più utile, poi tra l’altro vi si confà, fare la manutenzione delle norme così avete anche la possibilità di rintestarvele. Questa forse era l'opportunità vera, si doveva riguardare quella legge e mettere le risorse necessarie, non 12.000 euro per fare poco o nulla, però tutti trovano grande giovamento, sono contenti i Sindaci, gli amministratori, le associazioni, così pensiamo di aver fatto un progetto adeguato.
Non è così, vi invito a recuperare il libretto che l’Assam aveva fatto nel lontano 2003, molto interessante.
Potremmo, lo dico per i colleghi, se volessimo, tirar fuori 100 leggi - mi viene in mente la cicerchia di Serra de’ Conti – e considerato che siamo una regione con una biodiversità marcata, forse non sarebbero nemmeno 100, forse 200 e potremmo fare una legge ad hoc, ogni volta potremmo cantare la stessa identica musica, lo stesso identico approccio, magari con una modalità molto simile alla valorizzazione del cavallo, come in questo caso, ed anche dei Consiglieri dello stesso territorio.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Biondi.
Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. La presente proposta di legge è finalizzata alla salvaguardia della diversità genetica, nonché alla diminuzione o all'azzeramento del rischio di estinzione dell'unica razza equina autoctona delle Marche, il cavallo del Catria, una tradizione mantenuta in vita nei secoli e arrivata fino ai nostri giorni, conservata caparbiamente dall’Associazione nazionale allevatori a partire dagli anni ‘80.
Una razza forte, rustica, formata da fattrici abituate agli scarsi pascoli d'alta montagna, cavalli dal piede forte capaci di inerpicarsi per gli stretti tratturi tra i boschi. Una razza che, negli anni, dall'iniziale uso per il trasporto del legname, si è evoluta, attraverso vari incroci, verso la sella e il turismo equestre.
La diversità genetica rappresenta infatti una risorsa che deve essere preservata per le generazioni future.
Proprio ai fini della tutela del patrimonio genetico, il cavallo del Catria è iscritto sia nel Repertorio regionale della biodiversità agraria, sia nel Registro anagrafico delle popolazioni equine riconducibili a gruppi etnici locali.
Per preservare tale razza dal rischio di erosione genetica, anche attraverso un sostegno concreto, la Regione Marche, attraverso il proprio Programma di sviluppo rurale ha emanato un bando per la concessione di contributi finalizzati al recupero e alla conservazione delle razze locali autoctone minacciate d'abbandono e prevedendo così un incentivo all'economia locale nel mantenere o migliorare la qualità del territorio, nell'ottica della transizione equa e giusta verso un'economia sostenibile e con impatto ambientale zero.
Si va in tal modo ad aggiungere così un ulteriore tassello nel percorso relativo al brand unico "Made in Marche", iniziato lo scorso anno con l'Assessore Carloni con la nascita del "Distretto biologico Marche" il cui comune denominatore è appunto la biodiversità.
Nel rispetto del cavallo, l'equiturismo in maniera particolare rappresenta uno strumento di eccellenza per promuovere la riscoperta di un turismo lento, capace di sinergie strategiche che permettono di puntare anche alla "destagionalizzazione", cioè al prolungamento della stagionalità e della frequentazione delle destinazioni turistiche marchigiane.
Può essere praticato da tutti con grande soddisfazione e consente a grandi e piccini di sperimentare il rapporto che ha legato quotidianamente uomini e cavalli per migliaia di anni, prima della creazione dell'automobile e dei moderni mezzi di trasporto. Spostarsi a cavallo è un modo fantastico per esplorare le innumerevoli località green presenti nella regione; chi ha la passione per i cavalli sa benissimo che questo animale è uno straordinario compagno di avventura che consente di poter esplorare la natura in modo rispettoso per l'ambiente e di cogliere i tanti motivi di interesse e le emozioni che offre la terra. Ed è questo uno dei motivi che ha spinto il gruppo Lega a depositare una proposta di legge sul turismo equestre e sulla valorizzazione delle attività con gli equidi.
La realizzazione di itinerari, lo sviluppo di ippovie combinate alle altre leggi già approvate da questo Consiglio, come ad esempio quella sulla valorizzazione dei borghi, sull'enoturismo, sull'agriturismo, sulle dimore storiche, sulle infiorate artistiche, sul saltarello, consentirà oltre a tutelare e valorizzare le tradizioni e l'identità regionale anche a diversificare e destagionalizzare le attività turistiche rispetto ai tradizionali filoni del turismo, di scoprire e valorizzare nuove destinazioni spesso non adeguatamente conosciute e apprezzate, ma che possiedono in molti casi specificità e caratteristiche paesaggistiche, storico-culturali, artistiche ed enogastronomiche di elevata qualità, ampliando così la frequentazione turistica anche nell'entroterra, facendo emergere mete di particolare pregio che attualmente sono solo marginali rispetto ai principali circuiti turistici.
Quindi, concludendo, un particolare ringraziamento va sicuramente all'Associazione nazionale cavallo del Catria nell'essersi attivata in quest'opera di conservazione, miglioramento genetico e diffusione di questa razza, consentendo così non solo di tutelare, ma anche di far conoscere questa unicità marchigiana; un merito particolare, infine, va riconosciuto anche al Consigliere Rossi per aver richiamato l'attenzione su questa particolare e straordinaria risorsa di cui dispone la nostra regione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Ad Ascoli Piceno si direbbe “è come lu tè non fa male non fa bè”, tradotto: questa legge è come il tè non fa male e non fa bene, nel senso che è un insieme di cose già esistenti e se vogliamo pleonastiche.
L’articolo 1 (Finalità e obiettivi) “la Regione tutela e valorizza il cavallo del Catria”, già lo fa con la più volte evocata ed anche richiamata legge 12/2003, che riguarda la biodiversità. Le Marche sono la regione più biodiversa d’Italia e siccome l’Italia è la nazione più biodiversa del mondo, verosimilmente le Marche sono il luogo più biodiverso del mondo, quindi è vero che si può fare, c’è un repertorio, ma il repertorio è immenso e la Regione ha sempre tutelato e continua a tutelare le razze, in particolare quella del Catria, che nasce come un cavallo molto tozzo, utilizzato nelle campagne per il trasporto, eccetera, e man mano è diventato …, grazie all'impegno della regione Marche, ma non della Giunta della quale ho fatto parte, grazie ad un impegno che è iniziato molti anni fa, grazie anche agli allevatori, agli amministratori locali, ai Sindaci, soprattutto a quello di Cantiano.
Tutti insieme hanno contribuito ad un'evoluzione per cui il cavallo del Catria è un cavallo di cui si mangiano le carni, viene utilizzato per i lavori in campagna e viene anche montato, quindi c’è stata una serie di modifiche genetiche del cavallo, che è censito e monitorato da organismi che già esistono in Regione. La conservazione e la diffusione del cavallo del Catria sono già fatte dalla Regione Marche, mi meraviglio che questo non si sappia.
Quali sono i finanziamenti lo dice l'articolo 3, le misure sono quelle contenute nella legge, che ho citato poco fa, quella del 2003 e soprattutto, come ha detto prima la Consigliera Biondi, le misure del Piano di sviluppo rurale, che hanno sempre finanziato sia la parte genetica che quella di valorizzazione, tanto è vero che si tiene a Cantiamo una iniziativa che ha un grandissimo riscontro dal punto di vista turistico, ma non solo, anche dal punto di vista enogastronomico, dove si può apprezzare tutto quello che riguarda il mondo del cavallo del Catria.
Interventi a favore delle persone con disabilità, la Regione promuove l'attività di ippoterapia nelle aree e negli allevamenti della razza del cavallo del Catria, ora ci sono alcuni Consiglieri che ne sanno molto più di me per questioni familiari, io ne so di meno, però certamente è una dichiarazione pleonastica visto che la Regione questo già lo fa.
La promozione dell'immagine, ripeto, è già contenuta all'interno sia della legge che del Piano di sviluppo rurale e per l’attuazione degli interventi previsti 12.000 euro circa è il costo che normalmente la Regione Marche spende per sostenere quello che abbiamo appena detto con la Missione 16 del Piano di sviluppo rurale, che riguarda anche l'innovazione, quindi molto è stato fatto con la Misura 16, che è di grande importanza perché mette insieme sia gli allevatori e le Università che soggetti diversi che creano dei progetti di innovazioni rispetto a determinati ambiti, questo è sempre stato fatto ed è molto importante.
Quindi cosa dire? Posso dire che va bene con le stesse riserve che ha il nostro capogruppo, che ha detto che essendo noi la regione più biodiversa del mondo, verosimilmente, fare una norma ad hoc per ogni aspetto della biodiversità delle Marche non è forse il processo più snello e più semplice, probabilmente bisognerebbe rivedere la legge del 2003, aggiornarla e magari integrarla con la progettazione e la pianificazione dei fondi comunitari, dei quali però non si ha contezza perché non c’è stato neanche detto a che punto sia la programmazione dei fondi del Piano di sviluppo rurale, magari lì vedere se le misure rimarranno le stesse e cercare di integrare. Questo ci piacerebbe vedere, un'integrazione di quella legge con gli obiettivi specifici che possono essere tranquillamente raggiunti, come quelli di questa legge, con una Misura del Piano oppure con un banale bando. Basta fare un bando per mettere quello che c'è in questa legge, quindi si torna al solito discorso che si fanno delle leggine che sono volgarmente dette “marchette”, che inserite.
Possiamo essere contrari? In questo caso certo che no perché il cavallo del Catria ha una tradizione insieme alle visciole di Cantiano, c’è tutto un mondo di biodiversità, come il pane. Quella è una zona nella quale tanto c'è ancora da valorizzare e sviluppare e quindi ridurla al solo cavallo è un po' poco, anche perché pare che si cominci oggi con questa legge, in realtà tanto lavoro era stato fatto perché anche dal punto di vista estetico del cavallo c'è un'evoluzione enorme. C’è stato un lavoro di grande passione, c'è stato un lavoro di genetica rilevante e questo andrebbe quantomeno riconosciuto a chi l’ha fatto.
Sul cavallo del Catria non si parte da oggi, si dice grazie a chi ci ha lavorato prima, in particolare gli allevatori e gli amministratori locali, poi certo se lo vogliamo valorizzare si possono utilizzare le stesse risorse e gli stessi canali di finanziamento che sono stati usati fino ad oggi.
Quindi la legge è utile? No, è una legge senza la quale si sarebbero fatte le stesse azioni che si stanno facendo. E’ una legge che noi condividiamo? Certo, come facciamo a non condividerla nel merito? Sicuramente sì.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Lupini.
Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Il mio è un contributo piuttosto concreto nel senso che è vero che forse era sufficiente un bando per attribuire dei fondi, ma mi auguro, anzi questo è un auspicio che condivido con tutti voi, che questa legge di valorizzazione di una razza autoctona importante come quella del cavallo del Catria sia una spinta alla creazione di una sinergia tra associazioni, non solo di allevatori, ma di tutto ciò che riguarda la valorizzazione del territorio molto variegato, che può dare un grande contributo al turismo, alla salute, al benessere dei cittadini, non sono degli animali. Dobbiamo fare un lavoro di impulso ad una collaborazione che veda un coordinamento forte da parte di chi è molto esperto della razza del cavallo del Catria, le cui caratteristiche sono già state bene elencate da chi mi ha preceduto.
Credo che sia una legge condivisibile, non si può non condividerla nel merito, ma deve essere l'inizio di un percorso che veda sia l’ente locale, quindi l’amministrazione, che le associazioni, nonché il centro ippico, che è sicuramente un’eccellenza del settore, valorizzare non solo la razza del cavallo, ma tutto l'indotto che può muovere una risorsa del genere.
Sottolineo anche come la pandemia abbia davvero dato un grosso impulso, forse anche imprevedibile rispetto all'utilizzo di queste risorse che la natura ci mette a disposizione. C'è stato un aumento dell’utilizzo e di acquisto di cavalli, un aumento anche del consumo di carne di questo animale, come ha ricordato qualcuna delle mie colleghe, quindi ritengo che possa essere un buon punto di partenza.
Non è la prima volta che oggi diciamo che una legge può essere non un punto d'arrivo, ma un punto di partenza e questa, al di là delle polemiche, mi sembra davvero un'opportunità per rilanciare un territorio e anche una modalità di turismo e di approccio alle nostre terre, che a volte sono anche molto complesse da gestire, ma sicuramente ricchissime di risorse e di stimoli, proprio per un'idea di benessere che sia a 360° delle persone con bisogni particolari o con delle disabilità che tanto si possono avvantaggiare dal contatto con la natura e con questo tipo di animali che tutti sanno essere particolarmente utilizzati nelle terapie e nell'approccio a persone con delle disabilità particolari. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Mi dispiace che gli amici del PD non abbiano capito le finalità della legge, è stata paragonata l'importanza di questa razza equina alla cicerchia, o addirittura al tè, ma se tutte queste cose c'erano già, come dice la Consigliera Casini, probabilmente non aveva nemmeno senso l'apprezzamento fatto, come ho già detto, sia dal Comune di Cantiano che dall’Associazione allevatori del cavallo del Catria, che hanno comunicato il loro pieno sostegno e la massima condivisione alla proposta di legge n. 84, tra l'altro proviene anche da un’amministrazione PD, quindi a maggior ragione la validità di questa legge.
Voglio ringraziare i colleghi per le parole di apprezzamento ed anche le colleghe Biondi e Lupini, che sono delle note cavallerizze esperte di cavalli, che mi hanno dato alcuni spunti, ci siamo confrontati su alcune cose e le ringrazio.
Purtroppo registrato queste prese di posizione oramai fuori luogo, probabilmente non si è ben capita l'importanza del cavallo anche come prodotto promozionale, ripeto, è stato paragonato ad un tè di cicerchia, per dirla completa, purtroppo me ne rammarico e ne prendo atto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Confermo che il nostro sarà un voto favorevole, le critiche le abbiamo esposte un po’ tutti, penso che siano ammissibili visto che qualche riserva ce l’abbiamo e le abbiamo esposte anche su altre leggi simili, ciò non toglie che c'è sicuramente una valenza positiva da valorizzare e il nostro voto sarà favorevole.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1.
Emendamento n. 1/1 a firma del Presidente della II^ Commissione.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Siamo d'accordo. Intervengo adesso, non l’ho fatto nella discussione generale per guadagnare tempo, solo telegraficamente per dire al Consigliere Rossi che ad esempio noi voteremo a favore di questo emendamento che è importante perché coinvolgere le associazioni di allevatori e le organizzazioni professionali agricole.
Questo è il coinvolgimento che ad uno come me ha fatto cambiare idea perché il Consigliere Rossi sa che inizialmente ero contrario a questo provvedimento, non nel merito, ma perché non possiamo legiferare sull'universo mondo. Ad esempio la valorizzazione e tutela del cavallo del Catria ritenevo potesse trovare ospitalità all'interno di atti di programmazione generali, atti amministrativi, o al limite all'interno di disposizioni legislative, pensiamo alla valorizzazione del turismo equestre, quindi una legge organica sul turismo che raccogliesse il tutto, per questo ritenevo che una legge fosse un po' esagerata per questo provvedimento, poi discutendo anche con il Consigliere Rossi ed a seguito delle audizioni che abbiamo fatto, abbiamo verificato che c’è stata una spinta forte da parte del territorio in questa direzione, da parte degli amministratori, degli operatori, degli allevatori, delle associazioni agricole, di cui il Consigliere Rossi si è fatto carico ed ha fatto bene, quindi abbiamo cambiato idea perché nella sostanza la legge è opportuna, per questo ha un valore, quindi abbiamo deciso di votare favorevolmente. Però su questo qualche critica di metodo, come hanno fatto i colleghi, Consigliere Rossi ce la lasci fare perché, ripeto, noi votiamo a favore poiché in effetti lei non ha fatto altro che raccogliere una spinta che veniva dai territori ed in questo caso credo che non ci sia nulla di male che la legge si faccia carico di questa esigenza, fermo restando che un domani potrebbe confluire anche in un provvedimento più organico che racchiuda il tutto.
Tra l’altro leggevo qualche tempo fa un articolo che parlava della valorizzazione della razza equina italiana e l’ho visto come momento di valorizzazione non soltanto di questa razza, ma anche di quello che comporta in termini di valorizzazione del territorio dove questa razza vive e viene allevata.
Noi siamo favorevoli e questi emendamenti vanno nella direzione di un maggiore coinvolgimento, però qualche critica lasciatecela fare, oltretutto mi pare che gli apprezzamenti per l’operato del Consigliere Rossi siano stati maggiori delle critiche.
PRESIDENTE. Emendamento 1/1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 1, così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3.
Emendamento 3/1 a firma del Presidente della II^ Commissione. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3, così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 6. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Ha la parola, per dichiarazioni di voto, il Consigliere Bilò.
Mirco BILO’. Grazie, Presidente. Ringrazio il capogruppo per avermi dato la opportunità di fare la dichiarazione di voto in quanto componente della Commissione, per dire grazie a tutta l'Assemblea. Siamo arrivati al voto unanime, nonostante le diverse posizioni, in cui qualcuno giustamente ha riconosciuto anche il valore di leggi fatte.
In particolare voglio ringraziare il Consigliere Rossi perché, come ha detto giustamente il Consigliere Cesetti, coinvolgere le associazioni degli allevatori, dare un'attenzione e anche un sostegno economico per la promozione e la valorizzazione del cavallo del Catria è un fatto positivo. Quindi il gruppo Lega vota favorevolmente questa legge ed in maniera soddisfatta e contenta.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Come abbiamo anticipato ci sarà un voto favorevole del vostro gruppo anche se, come ha detto la Consigliera Casini, non aggiunge nulla alla legge 12 che invito tutti i Consiglieri a riesumare per leggerla ed approfondirla.
Anticipo che con il voto favorevole, lo dico per il Consigliere Rossi, noi ci faremo promotori, partendo proprio dalla legge 12, visto che funziona con questa modalità, di chiamare gli agricoltori, gli amministratori … Personalmente sono legato alla cicerchia di Serra de’ Conti, che è un presidio slow food importante, viene dall’antico Egitto, recuperata solo una decina di anni, merita una particolare attenzione insieme con tutte le biodiversità (contenute ed indicate nelle modalità della legge 12), che potrebbero metterci nella condizione di avere migliaia di leggi di valorizzazione, che è l’esatto contrario di quello che dovremmo fare in quanto dovremmo avere la capacità con umiltà di guardare quello che di buono è stato fatto in passato e soprattutto metterci i finanziamenti in grado di sostenere le iniziative.
Non è sicuramente per denigrare il cavallo del Catria perché anch’io ho parlato con le associazioni, con il Sindaco, anche con i nostri amministratori e ho anticipato che avremmo votato favorevolmente anche se il contenuto poteva essere strutturato con un altro tipo di provvedimento, più adeguato perché ricondotto dentro un perimetro ed una visione complessiva.
Quindi voto favorevole rispetto alla proposta, ringraziando i relatori ed il proponente.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Sarò brevissimo solo per ringraziare il Consigliere Rossi ed i Consiglieri di opposizione – i colleghi del Partito Democratico – che voteranno favorevolmente, anche questo è un segnale importante.
Dichiaro il voto favorevole del gruppo Fratelli d’Italia.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Lupini.
Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Il voto è, come anticipato, favorevole, in particolare dopo l'approvazione dell'Aula degli emendamenti che aprono ancora di più al confronto ed al coinvolgimento di tutti gli attori di questa legge e degli esperti veri di questa razza equina, che oggi stiamo valorizzando anche solo parlandone. Che non rimanga solo il finanziamento di una fiera perché ci aspettiamo un lavoro molto più ampio e capillare che porti dei risultati stabili nel tempo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Il nostro gruppo voterà favorevolmente la legge che vede come primo firmatario il Consigliere Rossi, che ringraziamo insieme agli altri firmatari della legge.
Certo che all’interno del nostro territorio abbiamo tante biodiversità, delle quali potremo in futuro farci carico. Giustamente il Consigliere Rossi e gli altri Consiglieri di maggioranza hanno il vantaggio di avere i numeri per poter portare a compimento leggi o pensieri di miglioramento del territorio, auspichiamo che in futuro quando questi pensieri li avranno i gruppi di minoranza l’attuale maggioranza si faccia carico delle biodiversità o anche di altre peculiarità del territorio. Come ha detto il Consigliere Mangialardi, la cicerchia di Serra de’ Conti è un presidio slow food che conosco molto bene, lì abbiamo fatto diversi investimenti in passato, c'è un territorio di agricoltori custodi che è un po’ il futuro, anche in tempo Covid, con persone che vanno a ricercare certi territori ed anche la residenza. In seguito al Covid oggi molti cercano di risiedere in territori più periferici o decentrati dalle grandi città.
Quindi, bene Cantiano, bene quel territorio, bene il cavallo del Catria, voteremo con convinzione perché è l'ennesima azione buona che possiamo fare per il territorio, però, come ha sottolineato chi mi ha preceduto, che non sia solo una legge legata al momento della fiera, al momento peculiare di quel periodo, ma sia un’azione che viene fatta di concerto con tutti gli agricoltori e con tutte le associazioni che insistono in quel territorio e non solo.
Grazie di nuovo al Consigliere Rossi.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Sarò breve perché ho già detto nel mio precedente intervento che il gruppo regionale di Forza Italia voterà favorevolmente questa legge.
Per questa proposta di legge ringraziamo il Consigliere Rossi perché è molto attento al territorio, quindi bene che tutta l’Aula voti favorevolmente questa proposta di legge.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Voglio ringraziare il promotore di questa proposta di legge, il Consigliere Rossi, e annunciare che voteremo in modo positivo la proposta di legge. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Telegrafico, solo per ringraziare tutti e dire che nel mio intervento ho commesso un refuso, il Presidente dell'associazione è XX e non YY, l’ho confuso, quindi, un ringraziamento sia al Presidente che al Vicepresidente, ho fatto un mix un po’ come il tè di cicerchia. Grazie.
PRESIDENTE. Proposta di legge n. 84, così come emendata. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di deliberazione n. 3
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri
“Proposta di legge alle Camere, concernente: ‘Modifiche ai commi 75-ter e 75-quater dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2019, n. 160 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022)’”
Nuova titolazione: “Modifiche ai commi 75-octies, 75-novies, 75-duodevicies e 75-
vicies ter dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2019, n. 160 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022)”
(Articolo 12, secondo comma, della Costituzione, articolo 121 del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa)
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di deliberazione n. 3 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
La discussione generale è aperta, ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. La proposta di legge da presentare alle Camere modifica i commi 75-octies e 75-novies dell'articolo 1 della legge n. 160/2019, per tutelare maggiormente il conducente dei monopattini e tutti gli utenti stradali, modifica anche i commi 75-duodevicies e 75-vicies ter per le modifiche di coordinamento tecnico.
Voglio ringraziare i Consiglieri di minoranza che hanno presentato questa proposta alle Camere, che ritengo importante per la sicurezza, come ho già detto, dei conducenti dei monopattini e anche degli utenti stradali.
Questa forma di mobilità sostenibile, alternativa, rappresenta una svolta green ed un impatto positivo sull'ambiente, riducendo da un lato l'inquinamento e dall'altro il traffico. Ricordiamo che i monopattini elettrici stanno conquistando tutte le città, visto che sono un indiscusso mezzo di trasporto alternativo, soprattutto ad impatto ambientale zero.
La loro maggior diffusione è avvenuta anche grazie al bonus mobilità concesso dal Governo nell'ambito delle misure per far ripartire il Paese dopo il lockdown dovuto alla pandemia da Coronavirus, ma dobbiamo dire che i monopattini da un lato hanno un impatto positivo sull'ambiente, dall’altro c'è il problema della sicurezza e proprio nei primi otto mesi del 2021 sono state otto le vittime dei monopattini, mentre i sinistri gravi ammontano a 131 di cui 41 con feriti ricoverati in prognosi riservata. Dobbiamo ricordare che nel 2020 si contò un unico decesso a Bologna, quindi è necessario rafforzare le misure di sicurezza nella circolazione dei monopattini e, ripeto, bene che la minoranza abbia presentato questa proposta di legge alle Camere perché, uno, abbiamo l'esigenza di innalzare l'età minima per la conduzione dei monopattini elettrici, e questo è il primo punto cruciale; due, prevedere l'obbligo di assicurazione di responsabilità civile; tre, prevedere l'obbligo del casco protettivo.
La modifica che si propone al comma 75-octies prevede l’obbligo dell'assicurazione di responsabilità civile per tutelare conducente e terzi in caso di incidenti, inoltre sempre allo stesso comma si innalza a 16 anni l'età minima degli utilizzatori per la conduzione dei monopattini a propulsione prevalentemente elettrica e prevede anche una sanzione che va da 500 euro a 1.500 euro in caso di mancato rispetto dell'obbligo dell'assicurazione di responsabilità civile; inoltre la modifica si propone al comma 75-novies di prevedere l'obbligo per tutti i conducenti di monopattini elettrici di indossare idoneo casco, che è previsto anche per coloro che hanno un'età inferiore ai 18 anni, quindi tutti devono utilizzare il casco.
Con l'articolo 2 della presente proposta di legge alle Camere si specifica che le modifiche introdotte all'articolo 1 trovano applicazione dalla data di entrata in vigore della medesima proposta di legge; all'articolo 3 la disposizione di invarianza finanziaria.
Ritengo che questa proposta alle Camere sia importante, come ho già detto in precedenza, per tutelare i conducenti dei monopattini, visto e considerato che troppi incidenti mortali si sono riscontrati nei primi otto mesi del 2021.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. In primo luogo voglio ringraziare la relatrice di maggioranza, Consigliera Marcozzi, che oltretutto è stata puntuale nel declinare l’articolato, il Presidente della Commissione Marinelli ed il Consigliere Ciccioli perché con l’approccio positivo sin dall’inizio su questa importante proposta di deliberazione di cui dirò, ovviamente hanno dato il via, da una parte la relatrice, dall’altra il Presidente della Commissione, poi il capogruppo Consigliere Ciccioli, rappresentanti tra l’altro delle forze politiche di maggioranza, ad un approccio positivo con questa legge e presumibilmente, forse, arriveremo all’approvazione definitiva.
E’ una proposta di legge alle Camere, poi dirò perché è a procedura rinforzata, lo dirò alla fine perché è rilevante.
Con la presente proposta di legge alle Camere abbiamo chiesto modifiche alla legge nazionale per garantire la sicurezza dei cittadini e della circolazione stradale: innalzamento dell'età minima per la conduzione da 14 a 16 anni, copertura assicurativa e obbligo del casco anche per i maggiorenni.
Molte persone, sia conducenti che pedoni, sono risultate coinvolte in sinistri con monopattini e troppe addirittura decedute.
E’ evidente, dunque, che c'è necessità di un forte intervento normativo per garantire la sicurezza dei cittadini e della circolazione stradale.
Se da un lato non c'è dubbio che questi veicoli, il cui acquisto è stato incentivato anche dallo Stato con fondi specifici al fine di sostenere la mobilità sostenibile, forniscano un contributo importante nel contrastare l'inquinamento atmosferico che soffoca le nostre città, dall'altro è pur vero che le regole riguardanti la loro circolazione su strada appaiono insufficienti ad evitare pericoli per l'incolumità dei conducenti e dei pedoni. Inoltre, la normativa vigente non prevede l'obbligo dell'assicurazione di responsabilità civile.
Un uso non corretto del mezzo, come la mancanza di tutele per le sue conseguenze - entrambi insufficientemente disciplinati dalla normativa statale - compromettono diritti che pure devono essere garantiti attraverso l'esercizio delle competenze regionali, quali ad esempio:
- tutela e sicurezza del lavoro, se pensiamo ai tanti che utilizzano questo mezzo nuovo per recarsi al lavoro ed i rischi connessi ad eventuali infortuni in itinere. Voglio evidenziare quante persone scendono dal treno e poi con i monopattini si recano al lavoro. Questo è positivo, ma deve avvenire in sicurezza perché se non avviene in sicurezza …, ad esempio se non portano il casco, che non è obbligatorio, ed hanno un incidente con il monopattino quello è un infortunio in itinere e ci sono conseguenze per quella persona, per la comunità che supporta i costi di quell’infortunio, per la sanità e per la gestione della sanità con i costi relativi, e questo interagisce, dopo lo dirò, con diritti ai quali deve sovraintendere anche la Regione con le sue leggi, tra queste appunto la tutela e la sicurezza del lavoro;
- tutela della salute, se pensiamo alle conseguenze per i costi della sanità regionale in caso di incidente senza copertura assicurativa, per questo è importante la copertura assicurativa, e/o alle conseguenze di incidenti che potrebbero essere evitate e/o attenuate con l'utilizzo di strumenti di protezione. Pensiamo alla persona che va con il monopattino che causa un incidente ad un terzo con lesioni per il terzo e con lesioni per se stesso, non c’è la copertura assicurativa, la collettività sopporta il costo della sanità, che in quel caso non può essere recuperato dall’assicurazione, ma non solo, pensiamo alla persona che viene investita, chi paga il danno? Se non c’è l’assicurazione non c’è neanche il fondo vittime della strada e se quella persona che investe è un nulla tenente come potrà essere risarcito e da chi? Da nessuno, oppure se quella persona ad esempio è un minorenne quel costo grava sulla famiglia, per questo è importante la copertura assicurativa e l’uso del casco e per questo dobbiamo dire la nostra.
Nella proposta che abbiamo avanzato puntiamo a intervenire su alcuni punti che riteniamo dirimenti: l'innalzamento dell'età minima per la conduzione dei monopattini elettrici, portandola da 14 a 16 anni; l'introduzione dell'obbligo di assicurazione di responsabilità civile a tutela dei terzi e dello stesso conducente in caso di incidenti; l'estensione dell'obbligo di utilizzo del casco protettivo a tutti i conducenti, laddove oggi è previsto solo per i minori di 18 anni.
Inoltre, nelle modifiche proposte prevediamo l'applicazione di una sanzione amministrativa da 500 a 1.500 euro per chiunque circoli senza copertura assicurativa e con applicazione, per quanto compatibili, delle disposizioni dell'articolo 193 del Codice della strada che prevedono, tra l'altro, la confisca amministrativa nel caso di circolazione con documenti assicurativi falsi o contraffatti.
Voglio dirlo, talune di queste disposizioni sono mutuate dalla legge fatta dalla Regione Lombardia.
Tali modifiche non hanno alcun intento punitivo, ma rappresentano correttivi di buon senso affinché la diffusione della micromobilità elettrica, che durante la fase della pandemia ha subito una significativa impennata soprattutto tra le giovani generazioni, avvenga in maniera ordinata, consapevole e rispettosa del codice della strada.
La presente proposta concerne, quindi, una proposta di legge da presentare alle Camere nella consapevolezza che la sicurezza della circolazione stradale attiene alla materia ordine pubblico e sicurezza di competenza statale ex articolo 117, comma 2 lett. h) della Costituzione, competenza ribadita con sentenza n. 428/2004 dalla Corte Costituzionale.
Questa proposta, qualora approvata, avrà una particolare forza perché è evidente che le norme statali che si vogliono modificare e/o integrare interagiscono anche con le competenze regionali quali, ad esempio, la tutela e la sicurezza del lavoro e la tutela della salute, queste sono competenze anche nostre. E qualora le Camere non intendessero approvare la pdl, in caso di modifiche successive che neanche tenessero conto di queste indicazioni, la Regione all'occorrenza potrebbe far valere la prerogativa di cui all'articolo 127, comma secondo della Costituzione, lo stesso principio dell’emendamento alla mozione Ruggeri sul dl concorrenza.
E’ evidente che la circolazione è normativa statale, quindi i monopattini li deve regolare lo Stato, ma siccome interagisce con diritti di “competenza regionale”, quali la tutela del lavoro, della salute, eccetera, è evidente che se lo Stato non fa una normativa adeguata che non mi metta al riparo dai costi ingenti in materia di salute, perché se uno si rompe la testa senza casco la Regione ed il Servizio sanitario regionale pagano, nel momento in cui fai quella norma io Regione, Presidente della Regione, in questo caso Acquaroli, te la impugno dinnanzi alla Corte Costituzionale e su questo c’è ugualmente giurisprudenza costituzionale in questa direzione. Addirittura potremmo anche, secondo me, verificare nel futuro se poter adottare qualche provvedimento. Pensiamo ad esempio in materia ambientale, è vero che quella è una materia esclusiva dello Stato, ma è evidente che la Regione ha anche una competenza “residuale”.
In definitiva, pur spettando allo Stato la competenza della materia sicurezza e circolazione stradale, non può essere revocata in dubbio la competenza regionale alla cura di interessi funzionalmente collegati a questa competenza. Anche da questo la forza istituzionale di questa proposta di legge alle Camere della quale raccomando l’approvazione.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Questa proposta di deliberazione è la prova plastica che se c'è una proposta che non proviene dai banchi della maggioranza, ma dell'opposizione ed è corretta e va nella direzione degli interessi dei cittadini non passa.
Il Consigliere Cesetti l’ha riconosciuto ed io lo confermo, c’è stata una proposta in materia di sicurezza, c’è stato un momento in cui è sembrato che monopattini, biciclette e quant'altro risolvessero i problemi della circolazione, quindi investimenti sulle piste ciclabili, opportuni sicuramente, però non risolutivi, i monopattini in città sono un alleggerimento del traffico cittadino, ma anche essi presentano delle criticità.
Andare nella direzione di richiedere allo Stato di prendere provvedimenti che rientrano nell’ambito della sicurezza della persona dal punto di vista giuridico e dal punto di vista assicurativo sono orientamenti secondo me più che fondati.
Certamente ci sono stati dei casi gravissimi di persone, purtroppo, che utilizzando questo mezzo sono state vittime di gravi incidenti, qualche volta la responsabilità è anche del fruitore del mezzo stesso. Tutti avranno visto in rete le registrazioni in cui il guidatore del monopattino superava i 70 chilometri orari sul raccordo anulare di Roma e in altre zone. E’ un atteggiamento irresponsabile prima di tutto verso la propria persona. Quindi, normare un campo come tutte le cose nuove che accadono. Ricordo quando uscirono le prime radio libere e ci furono le prime radiofrequenze era un far west la possibilità di accesso alle onde, così la novità dell'uso del monopattino in aree urbane, nella circolazione urbana, all'inizio ha comportato problemi, ad esempio con i monopattini parcheggiati sui marciapiedi, in tutti i luoghi più improbabili, oggettivamente c’è bisogno di norme, il Governo già qualcuna ne ha presa, a mio parere sono ancora insufficienti e deve essere ulteriormente normato.
La richiesta della Regione è un percorso istituzionale, la competenza è del Ministero dei trasporti nell’ambito della cosiddetta motorizzazione civile, noi crediamo che sia una proposta di legge alle Camere utile, che deve essere appoggiata e che va nel miglioramento della convivenza nel settore della mobilità e della sicurezza delle persone. Per questo il parere ovviamente è favorevole, c’è stato un dibattito in Commissione e su questo ci siamo orientati.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Come già anticipato in Commissione il mio voto sarà contrario a questa proposta che s'intende fare al Parlamento, che non tiene conto delle regole che sono state da poco adottate dal nostro Parlamento.
L'intervento legislativo si riferisce al decreto-legge 121 del 2021 convertito in legge 156 nel 2021 ed è in vigore dal 10 novembre 2021 e già a mio parere e per il Movimento a cui appartengo interviene compiutamente sulla disciplina dei monopattini e garantisce a sufficienza la sicurezza sulle strade, senza pregiudicare lo sviluppo della mobilità sostenibile, esigenza che oggi è da considerare con attenzione anche per le note problematiche internazionali sull'approvvigionamento di combustibili fossili oltre che per i motivi ambientali.
La circolazione dei monopattini elettrici, per effetto dell'equiparazione ai velocipedi, non è soggetta a particolari prescrizioni relative all’omologazione, approvazione, immatricolazione, targatura, copertura assicurativa. Per circolare su strada, però, i monopattini elettrici devono rispondere a specifiche caratteristiche:
1. avere un motore elettrico di potenza nominale continuativa non superiore a 500 watt;
2. non essere dotati di posto a sedere;
3. essere dotati di limitatore di velocità;
4. essere dotati di campanello per le segnalazioni acustiche;
5. avere i componenti specifici per i monopattini elettrici;
6. da mezz'ora dopo il tramonto, durante tutto il periodo dell'oscurità, e di giorno, qualora le condizioni atmosferiche richiedano l'illuminazione, devono essere equipaggiati con luci bianche o gialle anteriori e con luci rosse posteriori per le segnalazioni visive ed in mancanza non possono essere utilizzati, ma solamente condotti o trasportati a mano.
Con questo atto invece si prevede per i titolari dei monopattini elettrici l'obbligo dell'assicurazione di responsabilità civile per tutelare conducente e terzi in caso di incidenti, con l’applicazione di sanzione amministrativa in caso di mancato rispetto; innalzare da 14 anni a 16 anni l’età minima per gli utilizzatori e prevedere, da ultimo, l'obbligo per tutti i conducenti di indossare idoneo casco protettivo, già previsto per i conducenti di età inferiore ai 18 anni. Tutto ciò mi trova in disaccordo.
Sono misure queste che ritengo vadano ad indebolire un mercato in costante crescita, che ha attivato in poco tempo migliaia di posti di lavoro e che sta ridisegnando le nostre città che puntano sulla sostenibilità, contribuendo ad abbattere l'inquinamento.
Da tempo la maggior parte dei Paesi europei si sta impegnando nella lotta al cambiamento climatico e nella diminuzione dell'inquinamento dell'aria tipico delle grandi città. Tra le soluzioni adottate rientrano la sostituzione di mezzi di trasporto a motore termico con quelli elettrici, ma anche l'introduzione del car sharing, del by sharing e dei monopattini elettrici.
Se si introducesse l'obbligo del casco per tutti allora, a mio parere, andrebbe esteso anche alle e-bike con ulteriori conseguenze disastrose non solo per la mobilità sostenibile, ma per tutto il comparto della bicicletta.
Per concludere, ritengo che le regole vigenti adottate in Italia negli ultimi due anni possano assicurare un livello di sicurezza adeguato, in linea con gli standard di molti altri Paesi europei, senza compromettere la diffusione di questo mezzo di trasporto che riscuote successo nei cittadini e contribuisce, in qualche misura, ad alleviare il traffico nei centri urbani, a preservare l'ambiente e, per ultimo, a diminuire il fabbisogno di combustibili fossili.
Tra l’altro ho tirato giù anche tutti i dati che riguardano gli incidenti fatti sia con i monopattini che con le e-bike e sinceramente mi sento di affermare che un’emergenza monopattini non c’è, qualora ci fosse vi assicuro che gli incidenti con le e-bike sono sicuramente maggiori, quindi in caso bisognerebbe intervenire su entrambi i velocipedi. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
Marta Ruggeri. Scusi, non riesco a votare, non mi prende il voto.
PRESIDENTE. Rifacciamo la votazione sull’articolo 1.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
C’è una comunicazione di servizio: sulla mozione n. 251 non è stato preso il voto contrario della Consigliera Vitri, quindi, prego di metterlo a verbale.
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Relazione illustrativa. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Relazione tecnico finanziaria. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Molto rapidamente per ringraziare i due relatori e il proponente che ha firmato con noi, il primo firmatario Consigliere Cesetti.
Diamo un bel contributo ad un tema che è stato di prospettiva, l’ha detto la Consigliera Ruggeri, la mobilità sostenibile, la mobilità leggera è un argomento determinante per lo sviluppo delle nostre città. Sono state messe in campo anche operazioni molto intelligenti che ci hanno permesso di conoscere, di utilizzare, di allargare e di tirarle fuori dall'angolo della peculiarità.
I monopattini sono diventati dei mezzi comuni, ce li hanno in tanti ed è indispensabile, però, una regolamentazione adeguata per quanto riguarda la sicurezza perché paradossalmente sono mezzi potenti, che devono rispettare il codice della strada e devono avere tutte le tutele per il conduttore e per gli altri utenti della strada e delle piste ciclabili in modo da mettere tutti in sicurezza.
Si, è vero, si sono un po’ sovrapposte le norme, ma noi siamo partiti con grande anticipo e penso che sia un bel contributo ed il Parlamento dovrebbe avere la capacità di cogliere questa proposta che spero venga votata all’unanimità da questa Assemblea. Grazie.
PRESIDENTE. Proposta di deliberazione n. 3. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Sull’ordine dei lavori
Ricordo che la mozione n. 235 è rinviata in attesa della definizione della questione che è stata sottoposta all’Assessore Castelli. Passiamo al punto 7.
Renzo MARINELLI. Vedo che parecchi Consiglieri se ne stanno andando, anch’io devo lasciare l’Aula, non so se vogliamo interrompere qui o proseguire, se siamo d’accordo per me si potrebbe concludere qui.
PRESIDENTE. Pongo in votazione, per alzata di mano, la conclusione dei lavori.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 17,05.