Resoconto della seduta n.68 del 03/05/2022
SEDUTA N. 68 DEL 3 MAGGIO 2022

La seduta inizia alle ore 11,05

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 68 del 3 maggio 2022. Do per letto il processo verbale della seduta n. 67 del 26 aprile 2022, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento Interno.

Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. Passiamo alla richiesta di inserimento, al punto 01, della mozione n. 252.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti. Analogamente a quello che è accaduto la seduta scorsa, dove abbiamo inserito d’urgenza una mozione che non aveva nessuna attinenza con le necessità di risposta ai cittadini marchigiani …, invece è stata introdotta ed abbiamo dedicato un lungo dibattito, tra l’altro l’abbiamo anche approvata piena di inesattezze, di errori e forse anche di qualche bugia, però è stata oggetto di discussione.
Avevamo detto che quel fatto avrebbe rappresentato un elemento di particolare gravità che poteva essere riprodotto, quindi non ho dubbi che oggi, anche se la Conferenza dei Presidenti di gruppo l’ha respinta, la mozione presentata a prima firma della Consigliera Bora possa essere iscritta d’urgenza al punto 01 dell’ordine del giorno di questa seduta. Lo chiediamo perché riteniamo che ci sia necessità di un dibattito rispetto alle posizioni che il Direttore dell’Ufficio scolastico regionale ha assunto in occasione del 25 Aprile. Pensiamo che questa Aula se ne debba occupare, o meglio, forse non se ne sarebbe occupata se avessimo tenuto un atteggiamento ortodosso, come l’abbiamo avuto in questo anno e mezzo e non avessimo introdotto mozioni che non hanno attinenza. Crediamo che per il ruolo del Direttore generale e per l’incidenza non solo nell’organizzazione …

PRESIDENTE. Prego i Consiglieri di rimanere al posto ed in silenzio, come coloro che sono nell’emiciclo. Prego.

Maurizio MANGIALARDI. Sono sicuro che l’Aula analogamente a quello che abbiamo fatto l’altra volta voterà a favore, anche in distonia rispetto alla scelta che i capigruppo hanno espresso qualche minuto fa. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, oratore contro, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Comprendo lo stato d’animo del Consigliere Mangialardi che in una precedente seduta è stato censurato rispetto ad alcune dichiarazioni, ma ci trovavamo nell’ambito di una vicenda del Consiglio regionale e comunque di componenti del Consiglio regionale, anche se le espressioni sono state fatte al di fuori dell’attività dell’Aula.
Per quanto riguarda invece il Direttore dell'Ufficio scolastico regionale ci troviamo di fronte ad un funzionario dello Stato, sarebbe abnorme se in quest’Aula presentassimo una mozione per censurare, per esempio, il Prefetto, che è un altro funzionario dello Stato, o il responsabile dell’Agenzia delle entrate. Credo che eventuali censure per il Direttore dell’Ufficio scolastico regionale, che fa parte del Ministero della pubblica istruzione, del Miur, debbano venire eventualmente dagli organi dello Stato.
Detto questo, mi sento anche di non condividere il contesto sul quale il Consigliere Mangialardi ritiene di censurare il Direttore dell’Ufficio scolastico, quindi rappresentante della formazione, dello strumento educativo dello Stato, perché non ci sono le condizioni. Mi sembra che strumentalmente, da tempo, si stia facendo una campagna diffamatoria nei confronti di questa persona, che in genere fa lettere o interventi di natura educativa, di principio, mai entrando nel merito di contesti politici, valutazioni politiche e altro.
Giudizio assolutamente negativo sull'iscrizione di questa mozione all’ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Intervengo delegato espressamente dal gruppo perché conosco bene la questione. A me meraviglia la motivazione contraria del Consigliere capogruppo Ciccioli, tra l’altro solitamente non dice mai cose condivisibili dal mio punto di vista, però conosce i meccanismi, quindi le dice in modo articolato.
Come sarebbe a dire che questo consesso non può censurare il comportamento di un funzionario dello Stato, o meglio di un rappresentante del Governo sul territorio regionale, in una materia dove l'istituzione Regione ha specifiche competenze, in materia di istruzione, che se non vado errato dovrebbe essere materia concorrente? Non ho sotto mano la Costituzione, però dovrebbe essere materia concorrente. Come sarebbe a dire che non può farlo? Se addirittura la Regione Marche - è questo il punto, colleghi, se passa l’idea del Consigliere Ciccioli siamo finiti - può censurare una legge dello Stato, può impugnare ai sensi dell'articolo 127 della Costituzione una legge dello Stato che lede – ne parlavamo ieri se ricorda Consigliere Baiocchi – le sfere di competenza della Regione in modo diretto o anche se vogliamo indiretto, se la Regione Marche ha titolo per impugnare quella legge dinanzi alla Corte Costituzionale perché la processi, allora non si può in questa Aula censurare un provveditore scolastico? Ha detto il Consigliere Ciccioli che non si può censurare un Prefetto, ma stiamo scherzando? Tra l’altro il Prefetto si occupa dell'ordine e sicurezza pubblica, non c'è legislazione concorrente, ma è esclusiva, quindi lì ci potrebbe essere qualche problema, ma siccome ci sono correlazioni, come non possiamo farlo noi, se abbiamo approvato una mozione all'unanimità sulla sicurezza, in cui abbiamo chiesto al Governo di aumentare le forze dell'ordine? Non potremmo chiedere al Governo ad esempio di rimuovere un Prefetto incapace o inadempiente rispetto ai compiti attribuiti dallo Stato?
Ma questo consesso è un’istituzione della Repubblica italiana, non è il circolo di Fratelli d’Italia, è un’istituzione che ha il dovere di censurare specialmente in una materia concorrente, in cui un rappresentare del Governo nella regione emana un “editto”, un comunicato che contraddice l’insegnamento del Presidente della Repubblica italiana, questo è il tema. Quindi noi siamo per discutere questa mozione.

PRESIDENTE. Iscrizione della mozione n. 252 (punto 01). La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

PRESIDENTE. Ora mettiamo in votazione il rinvio della proposta di legge n. 83 in quanto la relatrice di maggioranza, la Consigliera Marcozzi, non è presente in Consiglio regionale e non può svolgere la sua relazione.
Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Ci mancherebbe altro, se la Consigliera Marcozzi non c’è, mi sembra che la richiesta di rinvio sia più che giustificata essendo la relatrice di maggioranza, quindi mi esprimo a favore del rinvio.
Colgo però l'occasione anche come membro della Commissione, appositamente autorizzato dal relatore di minoranza, ad invitare la maggioranza, in questo tempo che la separa dal ritorno della relatrice di maggioranza, a ripensare alla legge sull’Assam che grida vendetta. Non ne parliamo adesso, ma la prossima volta, spendete bene questo tempo, riflettete su questa norma e magari abbiate il buon senso ed anche il buon gusto di ritirarla o almeno di modificarla, come noi vi proporremo all'esito della discussione.

PRESIDENTE. Rinvio della proposta di legge n. 83. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 98
ad iniziativa della Giunta regionale
“Modifiche alla legge regionale 2 aprile 2012, n. 5 ‘Disposizioni regionali in materia di sport e tempo libero’”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 98 della Giunta regionale.
La discussione generale è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Si tratta di una legge di adeguamento, essendo stata modificata la normativa dello Stato sullo sport, in particolare è stata costituita presso il Ministero una società dal nome “Sport e Salute”, che vuole rafforzare l'intervento pubblico dello Stato sul sistema dello sport e della qualità della vita, quindi della salute.
Prende il posto di una società che precedentemente svolgeva questo ruolo anche se dal punto di vista normativo e giuridico era di natura diversa, società con servizi S.p.A., invece Sport e Salute S.p.A. è completamente partecipata dallo Stato, è una società di diritto privato ed è finalizzata alla promozione dello sport quale fattore che determina la salute.
La Regione Marche ovviamente deve recepire la normativa nazionale e quindi inserire nel Comitato per lo sport ed il tempo libero la collaborazione tra la Regione Marche e gli organismi rappresentativi del settore, quindi si tratta di un adeguamento.
Non è una grande legge, però è necessaria per migliorare la pratica sportiva. Tutti sanno che sono stati due anni difficilissimi per lo sport perché il Covid con le misure di distanziamento e di prevenzione ha abbattuto l’attività sportiva sia agonistica che non agonistica, soprattutto quella di aggregazione, di squadra, collettiva per evitare assembramenti e quindi la diffusione del virus.
Per due anni c’è stato un vuoto molto forte, la riduzione di tutte le attività ed hanno resistito, ma marginalmente, solo gli sport individuali, che si sono svolti – le palestre sono state chiuse per periodi anche prolungati - nelle abitazioni o nei propri luoghi.
Inserire i rappresentanti della Società sport e salute negli organismi della Regione Marche serve per rideterminare i piani annuali e pluriennali, per monitorare - questo è molto importante - gli impianti sportivi, adeguarli alle normative, e le attrezzature.
Un altro aspetto purtroppo che è sopravvenuto recentissimamente, che avrà un impatto negativo sullo sport, è l’aumento dei costi energetici conseguenti al conflitto in Ucraina, soprattutto le piscine, ma non solo. Tutti gli sport che prevedono consumo di energia, soprattutto nei mesi estivi, nelle palestre e nei palazzetti dello sport mettono in crisi le società private, la maggior parte senza scopo di lucro, nel portare avanti le attività e la promozione sportiva.
Questa legge è composta da pochissimi articoli e non comporta spese di bilancio, ma è necessaria perché da subito bisogna ripartire. Speriamo che la diffusione del virus e i dati incoraggianti che ci vengono …, incoraggianti non solo per la diminuzione del numero dei contagiati, ma anche per il numero dei decessi. L’ormai fortemente depotenziata l’attività del virus comporta la possibilità di socializzare, quindi di praticare in maniera comune e collettiva la maggior parte degli sport. Speriamo che l’estate sia favorevole da questo punto di vista ed il Tavolo permanente di consultazione e monitoraggio in materia di sport ed il Comitato tecnico per lo sport possano procedere con un ricco calendario di iniziative, di lavori, di sviluppo della pratica sportiva.
E’ una legge che ha trovato l'unanimità dei consensi, è stata innalzata, questo va detto quando voteremo gli articoli, la quota di sostegno dal 50% all’80% per permettere di migliorare gli investimenti in questo settore per quanto riguarda gli impianti, che spesso sono gestiti e realizzati attraverso i Comuni ed il territorio, talvolta associati, talvolta individuali, comunque attraverso queste iniziative, magari attraverso consorzi con le società sportive che consentono a tutti la pratica dello sport.
Esprimo un parere favorevole e credo che la proposta di legge raccoglierà l’unanimità del consenso all’interno di questo Consiglio.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Questa proposta di legge, che è stata presentata dalla Giunta, come ha detto il Consigliere Ciccioli, riguarda l’articolo 4 della legge regionale 5/2012 relativo al Comitato tecnico regionale per lo sport ed il tempo libero e gli articoli 8 e 9 relativi alle convenzioni ed ai rapporti di collaborazione istituzionale fra la Regione Marche e gli organismi rappresentativi di settore.
La proposta nasce principalmente dalla necessità di adeguare la composizione del Comitato tecnico regionale per lo sport ed il tempo libero al modello di governance del settore sportivo che di recente ha visto l’introduzione di un nuovo soggetto istituzionale, “Sport e Salute S.p.A.” istituito con legge di stabilità di bilancio del 2019.
Sport e Salute prende il posto di Coni Servizi S.p.A., quindi con la legge di bilancio del 2019 è stata disposta la nuova denominazione, è una struttura operativa che per conto del Governo e quindi del Ministero agisce sulle materie sportive.
L’adeguamento della normativa regionale di questa normativa si rende necessario anche per dare attuazione al Programma annuale degli interventi dello sport che, ricordo, è un settore che è stato duramente colpito sia dalla pandemia che, in ultimo, anche dai rincari legati ai costi dell’energia.
Per quanto ci riguarda, dal nostro punto di vista, sarà necessario trovare risorse per sostenere lo sport, qualcosa è stato fatto, ma molto è ancora da fare per quanto riguarda l’aumento del costo dell’energia.
L’articolo 1 di questa norma modifica l'articolo 4, comma 3, andando ad introdurre nell’elenco dei soggetti che possono comporre il Comitato regionale per lo sport ed il tempo libero anche un rappresentante di Sport e Salute, quindi dopo la lettera r) viene inserita la lettera r bis) con la quale si aggiunge il rappresentante di Sport e Salute all’interno del Comitato.
L’articolo 2 modifica l’articolo 8, commi 1 e 5 ed introduce tra i soggetti con i quali la Regione Marche può stipulare convenzioni anche Sport e Salute S.p.A., oltre a quelli già previsti che sono il Coni, il Cipe, gli enti locali e le varie associazioni sportive.
L’articolo 3 modifica l’articolo 9, comma 3, ed introduce Sport e Salute fra i soggetti con cui la Regione Marche può collaborare per la raccolta e l’aggiornamento dei dati relativi allo sport marchigiano, ma anche, questo è un aspetto importante, per quanto riguarda il monitoraggio delle attrezzature, delle attività e delle varie realtà sportive presenti nel nostro territorio regionale.
All'interno della Commissione, che conta al suo interno sia me che il Consigliere Cesetti, è stato trattato un emendamento che inserisce l'articolo 3 bis che modifica l'articolo 14, comma 5, e cioè la parte che riguarda i contributi per l’adeguamento degli impianti sportivi, in pratica il contributo finanziario della Regione passa dal 50% all’80%, questo aumento, di cui si è discusso in Commissione, potrebbe agevolare i piccoli Comuni anche se noi abbiamo evidenziato, sia io che il Consigliere Cesetti, la criticità dell’esiguità delle risorse. E’ bene dare la possibilità ai Comuni di poter partecipare alle varie associazioni ed arrivare fino all’80%, però questo potrebbe ridurre i soggetti beneficiari dei contributi, perché se abbiamo 1.000 euro e diamo il 50% lo diamo ad un tot di persone, se diamo l’80% gli stessi 1.000 euro li diamo a meno persone.
Condividiamo la modifica di portare il contributo fino a 80%, però riteniamo che sia importante che già dal 2023, perché ormai per il 2022 le risorse sono state previste, l’avevamo segnalato bene nella fase di approvazione del Piano pluriennale, siano implementate le risorse sia per quanto riguarda il sostegno alle iniziative sportive, sia per quanto riguarda lo sport legato alla disabilità, ma soprattutto per la manutenzione degli impianti.
Ricordo che negli ultimi cinque anni a livello marchigiano, tra le risorse arrivate dallo Stato e le risorse messe a disposizione dalla Regione, siamo riusciti a distribuire oltre 45 milioni di euro nel territorio, oggi parliamo di 3/4 milioni, quindi è importate riuscire ad aumentare i fondi, mi auguro che arriveranno anche quelli previsti dallo Stato, però la Regione è importante che faccia la propria parte.
Chiudo, dicendo che quella che avevamo fatto era una svolta epocale perché lo sport negli ultimi 20 non aveva quasi mai avuto le risorse, noi eravamo riusciti a rimettere lo sport al centro dell'attività di programma con azioni importanti dal punto di vista sia dell'attività sportiva legata al benessere che alla socializzazione. Ho visto che il Piano proposto dalla Giunta va nella stessa direzione e mi auguro che ci siano le risorse necessarie per fare in modo che questo Piano non rimanga sulla carta, ma ci siano delle azioni concrete. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Latini.

Giorgia LATINI. Grazie, Presidente. Voglio solamente ringraziare i relatori sia di maggioranza che di minoranza, che hanno recepito subito questa proposta della Giunta per colmare il vuoto di rappresentanza nella composizione del Comitato, che contribuisce a rafforzarne il ruolo inserendo Sport e Salute tra i soggetti con cui instaurare rapporti di collaborazione. Li ringrazio per la prontezza e la velocità del recepimento della proposta.
Vorrei poi fare anche un'osservazione in merito al cambiamento che è stato fatto inerente l'innalzamento del limite massimo della percentuale del contributo assegnabile dal 50% all'80% ai Comuni. E’ stato fatto, come hanno ricordato i relatori, per agevolare i Comuni più piccoli, che rischierebbero di rimanere esclusi dai bandi regionali. L’innalzamento è in linea con la visione della Regione che va incontro ai piccoli borghi e ai piccoli Comuni. E’ ovvio che le osservazioni del Consigliere Biancani sulle risorse possono essere condivisibili, però ricordo che dal 2017 non venivano più messe risorse a sostegno della riqualificazione del patrimonio dell’impiantistica sportiva, adesso invece stiamo iniziando una nuova fase in cui le risorse saranno strutturali negli anni, non saranno delle misure a spot, ma continuative negli anni.
Sicuramente riusciremo a valorizzare più Comuni possibili, facendo sì che gli impianti vengano messi a norma e riqualificati. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Abbiamo votato positivamente, come avete visto, tutti gli articoli ed ovviamente il nostro voto sarà favorevole.
Rispetto a quello che ha detto l’Assessore voglio ricordare che non è corretto quello che ha detto, che dal 2017 non sono state più previste risorse, anzi, noi abbiamo continuato a prevedere risorse ed abbiamo continuato a finanziare le graduatorie esistenti, tanto che, ad esempio, io ho i dati della mia provincia, nel corso di cinque anni abbiamo finanziato un Comune su due, cioè tutti i Comuni che avevano fatto richiesta, mentre quelli che non avevano fatto richiesta erano il 50%, quindi è stata fatta una grandissima operazione che mi auguro venga ripetuta anche da questa amministrazione.
Il nostro voto favorevole testimonia la volontà e la disponibilità a sostenere azioni che vanno in questa direzione, però le risorse che oggi sono previste, in base alle parole dell’Assessore che parlava di un’attività programmata anche per i prossimi anni, cosa sicuramente positiva, vedremo se saranno messe realmente a disposizione per finanziare questa legge.
Ripeto, negli ultimi 20 anni è stato riconosciuto da tutto il mondo sportivo che non era mai stato fatto un investimento importante come quello fatto nel corso della precedente legislatura, mi auguro che anche questa legislatura si possa contraddistinguere per investimenti nel mondo dello sport perché lo riteniamo importante. Noi abbiamo continuato ad investire sullo sport soprattutto su eventi sportivi nelle Marche a carattere mondiale ed internazionale per questa capacità e disponibilità della Regione a sostenere gli enti locali per quanto riguarda gli eventi principali. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Come relatore, innanzitutto per dire che sono felice che questa proposta sia votata all'umanità dal Consiglio, così come è stato detto.
E’ un adeguamento che però contiene anche degli aspetti di principio, legati all'innalzamento del tetto di spesa per il finanziamento ai Comuni. Devo evidenziare lo spirito costruttivo con cui la minoranza ha affrontato questo provvedimento di Giunta, che è stato ampiamente condiviso.
Vorrei sottolineare un ultimo aspetto positivo, la Giunta ha presentato questa proposta di legge in data 1 marzo, oggi siamo il 3 maggio e questa proposta di legge non solo è andata all’esame delle Commissioni, al parere del Cal e del Crel, ma viene approvata in Aula. 60 giorni dovrebbe essere il tempo oggettivamente corretto per cercare di portare a termine i provvedimenti. Capisco che questo è un atto più leggero rispetto ad altre leggi importanti, però il fatto che le istituzioni non solo facciano delle scelte efficaci, ma le facciano anche in tempi brevi, può accadere, quindi deve accadere non solo oggi, ma anche per altri testi e provvedimenti di legge che stiamo esaminando.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. La proposta di legge che ci apprestiamo a votare, oggetto di analisi ed approfondimento in I^ Commissione, di fatto modifica la normativa regionale in modo più moderno ed efficiente. Vengono introdotte novità che seppur piccole daranno grandi benefici allo sport regionale.
In primo luogo si prende atto della nascita di un nuovo soggetto istituzionale Sport e Salute e si adegua la composizione del Comitato regionale per lo sport ed il tempo libero al modello di governance del settore sportivo, in particolare aggiunge in seno al Comitato regionale per lo sport ed il tempo libero un rappresentante di Sport e Salute S.p.A. individuato prioritariamente nell’ambito della struttura territoriale della Regione Marche.
Inoltre con questa nuova legge la Regione potrà stipulare convenzioni per promuovere il coordinamento delle iniziative sul territorio regionale, proprio con gli enti locali, Sport e Salute S.p.A. e le associazioni sportive.
Questo non è banale, questo passaggio potrà consentire alla Regione ed alle società sportive di avere risorse importanti che serviranno per migliorare le strutture e finanziare progetti.
In Commissione abbiamo proceduto ad innalzare il concorso finanziario della Regione in conto capitale in misura non superiore all'80%, prima era del 50%, della spesa ritenuta ammissibile che servirà ai piccoli Comuni per sostenere le spese d'investimento per gli impianti sportivi.
Questa norma è molto importante e ve lo posso garantire io visto che per parecchi anni ho fatto il Sindaco in un piccolo Comune dell’entroterra.
Investire nell’entroterra significa in primo luogo investire nei servizi ed è molto importante che i piccoli Comuni possano creare progettualità sportive per i giovani migliorando così la qualità della vita delle comunità specialmente piccole e specialmente delle zone interne.
Riteniamo pertanto che questa legge migliori il nostro impianto normativo regionale e vada in favore dello sport che per questa maggioranza rappresenta un settore fondamentale.
Con questa norma mettiamo un tassello importante per la promozione e la valorizzazione dello sport nella nostra regione.
Come Presidente di Commissione vorrei ringraziare i relatori di maggioranza e di minoranza, siamo riusciti a lavorare insieme ai funzionari e all'Assessore per arrivare ad un testo condiviso, quindi è con grande soddisfazione che oggi abbiamo l’approvazione unanime di questo testo.
Grazie a tutti coloro che hanno collaborato e speriamo che questa proposta di legge abbia gli effetti desiderati.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. La mia posizione è a favore, come già espresso nella votazione dell’articolato, proprio perché lo sport è un settore assolutamente strategico se vogliamo parlare di promozione del benessere e non rincorrere sempre le emergenze o le difficoltà.
Sicuramente dovremmo essere attenti, come hanno già detto altri colleghi, ed osservare poi nella legge di bilancio gli opportuni investimenti perché le risorse chiaramente sono necessarie e fanno la differenza,
Ho sentito con piacere ricordare che i piccoli Comuni fanno molta fatica ad avere delle strutture adeguate, quindi hanno bisogno del sostegno della Regione nel rimettere in sesto, nel caso di piccoli paesi dell’entroterra anche per reinventare e costruire degli spazi, che non sono solo spazi per attività sportive, ma pensiamo a come il settore dello sport sia fondamentale se vogliamo parlare davvero di inclusione, se vogliamo utilizzare questo potente strumento educativo per i nostri giovani e offrire loro anche degli spazi d'aggregazione.
Lo spazio aggregativo non è necessario solo per i giovani ed i minori, ma tutti hanno bisogno dopo la pandemia di ricucire delle ferite molto profonde, non è la prima volta che in quest’Aula ricordo che le statistiche ci dicono che in particolare le donne hanno diminuito il loro investimento nella propria salute rispetto all'attività sportiva, quindi, mi auguro che questa modifica dia un nuovo impulso proprio in un'ottica di salute e che si pensi sia alle donne, sia a quei bambini che non hanno le possibilità perché sappiamo che non è solo una questione di possibilità economiche. Vi chiedo di prendere in considerazione questo tipo di fragilità, ma ci vuole anche la sensibilizzazione delle famiglie, soprattutto di quelle fragili o multiproblematiche, che magari non si rendono conto che l'investimento nell'attività sportiva dei figli può essere davvero di supporto per una crescita sana a livello psico-fisico. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Sarò breve. Durante il lavoro in Commissione, esercitato anche dal nostro gruppo consiliare Rinasci Marche, ci siamo resi conto che le modifiche alla legge regionale 5 del 2 aprile 2012 ‘Disposizione in materie di sport e tempo libero’ … Il lavoro che è stato portato a termine dalla Commissione si appoggia alla legislazione nazionale, quindi con questa proposta di legge n. 98 andiamo a votare un atto che darà un contributo a livello regionale – mi dispiace che non ci sia l’Assessore allo sport, ma vado avanti lo stesso con il mio intervento - alla promozione del benessere ed al sostegno ai piccoli Comuni, che spesso sono lasciati all'iniziativa privata o all’iniziativa benefica.
In tempo di Covid lo sport ci può portare in un certo senso a sostenere gli anziani, magari molti di loro praticano diversi sport, pensiamo alle bocce, all’interno delle bocciofile troviamo centinaia dei cosiddetti diversamente giovani, che praticano sport e che in tempo di Covid sono stati chiusi in casa.
Parliamo dei minori che all'interno di alcune associazioni e di alcune società sportive minori sono stati tenuti lontano dalla pratica sportiva, pensiamo ai disabili, pensiamo a tutte quelle attività sportive cosiddette di nicchia che non hanno una forza economica per sostenersi in maniera autonoma e spesso se vivono in piccoli Comuni non hanno la capacità di portare avanti una cosa così importante perché lo sport, come dice anche il riferimento nazionale Sport e Salute, è anche salute e chi lo pratica generalmente ha un livello di salute superiore rispetto a chi non lo pratica.
Il nostro gruppo voterà favorevolmente per il motivo che ha ricordato chi mi ha preceduto: è stato fatto un percorso nei tempi dovuti, nei tempi che danno dignità al lavoro dei Consiglieri regionali, quindi votiamo con responsabilità questa legge che sicuramente porterà all'interno dei nostri territori un piccolo contributo iniziale, questo è un primo passo, auspichiamo che si prosegua su questa strada e si migliori nella legge di bilancio tutte le lacune ancora esistenti. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 98. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Interrogazione n. 460 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri
“Grave mancanza di personale al Cup-Front Office dell’ospedale di Chiaravalle””
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 460 – a risposta immediata – dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Corrisponde a verità che il Cup dell’Ospedale di Chiaravalle ha avuto un carico di lavoro abnorme con risorse che sono risultate insufficienti a dare risposte adeguate agli utenti ed è per questa ragione che al fine di recuperare risorse umane, che possono ridurre i tempi di attesa della popolazione, in accordo con la Direzione amministrativa dell’Asur ed in attesa di un concorso per la categoria C, nei prossimi giorni l’Area vasta 2 procederà ad un avviso di mobilità per le categorie C e D, ad un avviso per tempo determinato per categoria C ed al ricorso al collegamento per categorie inferiori nel rispetto del Piano occupazionale previsto per l’anno 2022.
Si fa inoltre presente che sono state erogate prestazioni in modalità fisica e che è in corso anche mediante l’impiego delle risorse del Pnrr un adeguamento del sistema della digitalizzazione, fascicolo sanitario elettronico, per garantire che alcune prenotazioni possano essere effettuate insieme a dei pagamenti in modalità on line e home banking. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Ho sentito poco la seconda parte dell’intervento perché l’Assessore parlava piano e c’era rumore in Aula, però, per quello che ho, se poi mi farà la cortesia di darmi la risposta scritta, è evidente che è tempo di prendere provvedimenti rispetto a questa situazione che ha creato grossi problemi soprattutto ai cittadini, visto che c’è stato un decremento di personale nel corso degli ultimi anni, con file e code davanti al front office, che anche ieri erano rilevanti.
Ora è evidente che se le condizioni metereologiche fossero negative questo creerebbe ulteriori disagi oltre a rallentamenti e ritardi nelle prestazioni sanitarie che i cittadini attendono.
Credo che questo avviso di mobilità, che l’Assessore ci ha annunciato, rispetto alle categorie C e D sia assolutamente opportuno e mi auguro che vada in porto quanto prima, così come un rafforzamento complessivo del personale. Se partiamo dalle categorie C e D va bene, dopodiché, ripeto, non avendo sentito la seconda parte della risposta mi riservo poi di leggerla. Grazie.

Interpellanza n. 8
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Biancani, Casini, Cesetti, Mangialardi, Vitri
“Politiche regionali sulla gestione dei rifiuti”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interpellanza n. 8 dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Biancani, Casini, Cesetti, Mangialardi, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Questa interpellanza nasce dall’ascolto delle parole pronunciate dall'Assessore ai rifiuti Stefano Aguzzi nel corso della seduta n. 59 del Consiglio regionale del 22 febbraio 2022, si discuteva, lo ricorderete, la mozione n. 181 del 2021, firmatari i Consiglieri Rossi e Baiocchi, dal titolo “Contrarietà alla realizzazione di esercizi di impianti di trattamento integrato anaerobico/aerobico nel comune di Terre Roveresche – Municipio di Barchi - Località Ca’ Rafaneto e nel Comune di Vallefoglia in Località Talacchio in provincia di Pesaro-Urbino”.
In quella seduta l'Assessore ha affermato che la nostra è – cito – una delle Regioni più retrograde in Italia, che noi abbiamo estremamente bisogno di un'impiantistica che chiuda il ciclo di riutilizzo dei rifiuti, che è quasi completamente assente nelle Marche, citando contestualmente come esempio della carenza di impiantistica la mancata realizzazione di un biodigestore a Fano da parte di Aset.
Insieme ad altri Consiglieri del Partito Democratico ci siamo chiesti e chiediamo all’Assessore innanzitutto cosa ha fatto in questo anno e mezzo di governo per porre riparo a questa presunta grave carenza di impianti per il trattamento dei rifiuti.
Lei, Assessore Aguzzi, aveva annunciato più di un anno fa, nel febbraio 2021 per la precisione, l’avvio di un percorso di aggiornamento del Piano regionale dei rifiuti, non abbiamo più avuto notizie del nuovo Piano regionale dei rifiuti, che fine ha fatto dopo tutto questo tempo? Ci sono stati incontri? C’è una bozza? Si è aperta una consultazione nei territori delle amministrazioni provinciali, dei Sindaci? Sono stati coinvolti i Consiglieri regionali, almeno quelli della Commissione competente?
Non vorrei che si trattasse, come al solito d’altronde, del perpetuarsi del consueto metodo di questa maggioranza fatto da tanti annunci, tante promesse, tante parole, ma quando poi vengono le cose difficili, le scelte complicate, preferisce rinviare tutto.
Inoltre l’interpellanza chiede lumi circa la strategia complessiva di questa amministrazione regionale sulla gestione dei rifiuti, quella della precedente Giunta era molto chiara, abbiamo cercato di perseguirla in tutti i modi. La nostra intenzione era ridurre il più possibile la produzione dei rifiuti, accompagnando con impianti necessari il trattamento della differenziata, che abbiamo cercato di aumentare al massimo rispetto alla indifferenziata, anche con buoni risultati.
A me sembra, ma sono veramente curiosa di ascoltare su questo la risposta dell'Assessore, che questa amministrazione sia in preda alla confusione più totale, in quanto avverto una polarizzazione tra due estremi contraddittori ed entrambi sbagliati.
La maggioranza mi sembra infatti oscillare tra due posizioni antiquate e dannose per il territorio, da una parte abbiamo i Consiglieri regionali della Lega, di Fratelli d’Italia e dei Civici che presentano un giorno si e l’altro pure mozioni ed atti ispettivi per chiedere di non realizzare questo o quell’impianto, dall’altra parte abbiamo l’Assessore Aguzzi che in quasi dorata solitudine sostiene non solo e non tanto l’opportunità di realizzare quegli impianti, ma adombra addirittura la possibilità che venga costruito un termovalorizzatore.
E’ proprio questa la terza richiesta di chiarimenti formulata nell'interpellanza, ovvero sapere se l’estremo bisogno di impiantistica rilevato dall’Assessore sia relativo solo ed esclusivamente ad eventuali impianti di biodigestione o si riferisca anche a possibili impianti di termovalorizzazione.
Penso che l'Assessore farebbe bene a sciogliere una volta per tutte questo nodo e pronunciare parole di definitiva chiarezza. Assessore, ritiene che sia opportuna, giusta, necessaria, ci dica lei, la realizzazione di un termovalorizzatore? Oppure la ritiene una scelta sbagliata? E nel caso in cui la ritenesse una scelta giusta, ci deve dire anche dove andrebbe realizzato o almeno in quale provincia.
Le dirò la mia di posizione con tutta la nettezza possibile, io sono contraria all’ipotesi di realizzare termovalorizzatori nella nostra regione, non solo e non tanto per gli eventuali rischi di salute, sappiamo che i termovalorizzatori di nuova generazione hanno un impatto ridotto anche se non nullo rispetto a quelli che abbiamo conosciuto nel passato, ma al di là dell'inquinamento sono contraria per una ragione di fondo: l’impostazione del problema dei rifiuti soprattutto perché, per fortuna aggiungo, a differenza di quanto accade in altri territori, in altre Regioni, in altri capoluoghi, noi non siamo in una situazione di emergenza, abbiamo tutti i presupposti per trovare delle soluzioni alternative. Quello che le dicevo è che io lo contesto per una ragione di fondo e di impostazione perché nei territori dove sussistono i termovalorizzatori si vincola fortemente la produzione dei rifiuti e non si stimola, anzi si blocca proprio, la riduzione degli stessi. Se c’è una discarica questa prima o poi andrà in saturazione, quindi in teoria si lavora per farla durare il più possibile, si tratta di una filosofia che incentiva la produzione dei rifiuti, evitando il conferimento in discarica, ed io credo che dovremo scommettere su questa cultura che è diversa.
Penso invece che la via giusta sia quella mediana, quella su cui non si trovano a quanto pare né l’Assessore né la maggioranza consiliare, ma quella in cui ci siamo impegnati nella precedente consiliatura: bisogna realizzare più impiantistica, ma in realtà un’impiantistica che non sia contraddittoria rispetto alla nuova visione ecologica del riutilizzo dell'economia circolare e della sostenibilità, che sono invece i valori che dovrebbero orientare le nostre scelte, valori che non coincidono con la sindrome nimby, cioè non nel mio giardino di casa, e nemmeno con quella faciloneria di risolvere tutto tramite un maxi impianto di termovalorizzazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. L’attuale Piano regionale dei rifiuti è stato approvato il 14 aprile 2015, da quella approvazione le cinque Ata provinciali avevano un anno di tempo per redigere i Piani Ata delle varie province e programmare quanto quel Piano prevedeva.
Quel piano stabiliva come punto di riferimento, secondo me giusto all'epoca, oggi abbastanza superato, una raccolta differenziata al 70% e questo è quello che più o meno è stato effettivamente raggiunto, ma su questa cosa poi ci torno, ma prevedeva anche la realizzazione di impianti in questa regione che avrebbero dovuto effettivamente riutilizzare e rimettere in circuito il provento della raccolta differenziata, cioè la differenziazione di quegli elementi che dovevano essere poi lavorati, riutilizzati e trasformati all'interno della nostra regione. Prevedeva un'impiantistica di recupero del Forsu, quindi dell’organico, per 114.000/116.000 tonnellate stimate annue, un'impiantistica di recupero di rifiuto verde per 100.000/104.000 tonnellate annue, un'impiantistica di valorizzazione e recupero di frazioni secche provenienti dalla raccolta differenziata (carta, vetro, plastica, metalli) per 209.000/215.000 tonnellate, prevedeva un'impiantistica di recupero dei rifiuti ingombranti intercettati con la raccolta differenziata per un flusso di rifiuti annui di 17.000 tonnellate stimate, un'impiantistica di valorizzazione e recupero dei rifiuti delle terre da spazzamento strade con recupero di materiali inerti per un flusso di rifiuti annui di 32.000 tonnellate stimate, questo è quello che prevedeva il Piano nel 2015.
Ora siamo nel 2022, nella regione Marche non c'è nessun impianto di recupero spazzamento e non c'è nessun impianto funzionante di TMB, non c’è nessun impianto funzionante di biodigestione anaerobica, nessuna di questa impiantistica è stata realizzata nelle Marche in questi sei anni, quasi sette.
Il 20% della raccolta differenziata di quel 70%, dopo essere raccolta in maniera differenziata viene trasportata per essere lavorata in impianti fuori della regione perché nelle Marche non c'è nessun impianto che lavora vetro, plastica o qualsiasi cosa che provenga dalla raccolta differenziata. Il 20% di quel 70% che viene raccolto viene poi riportato nelle Marche per essere smaltito nelle discariche perché non essendo di dovuta qualità non è sufficiente per essere riciclato e riutilizzato.
Quindi noi raccogliamo il 70%, quel 70% viene portato con i camion in impianti fuori regione, di quel 70% il 20% rientra con i camion nella nostra regione e viene smaltito in discarica triplicando i costi, che sono: i costi di raccolta differenziata, i costi di trasporto per portarla fuori, i costi di trasporto per riportarla nelle Marche, il costo del trasporto per smaltirla in discarica.
Tutto questo, ripeto, è avvenuto nella completa latitanza delle Ata provinciali che non hanno mai approvato i Piani, così come erano previsti nel Piano dei rifiuti del 2015.
Per essere più precisi, nell’ultimo anno, dopo che ho chiamato più volte i Presidenti ed i Direttori delle Ata e li ho minacciati di commissariare le Ata, tutte e cinque hanno approvato la bozza del loro Piano dei rifiuti provinciali, però su alcuni abbiamo avuto delle situazioni da far presente, quindi ad oggi definitivamente approvato come Piano di ambito c’è solo quello di Ancona, per il resto abbiamo evidenziato delle situazioni da rivedere a quello di Pesaro ed anche ad altri. Di conseguenza siamo nelle procedure di Via e di Vas per l’approvazione definitiva di quei Piani, però nell’ultimo anno si è data una fortissima accelerazione, quella che non c’è stata nei cinque anni precedenti.
Capiamoci, un nuovo Piano dei rifiuti regionale parte allo studio se i Piani Ata nel frattempo sono stati approvati hanno messo in campo il vecchio Piano dei rifiuti, altrimenti da dove si parte se non c'è un Piano che all'epoca è stato approvato, ma non è stato mai messo in campo?
L’approvazione dei Piano d’ambito territoriali sono propedeutici al nuovo Piano regionale dei rifiuti, ma su questo ci siamo finalmente arrivati grazie a questa amministrazione e grazie al lavoro nell’ultimo anno di questo Assessorato.
Oggi il 50% dei rifiuti speciali prodotti dalle aziende marchigiane sono smaltiti fuori regione, e di questo 50% il 27% all’estero, tendenzialmente in Germania, non so se ci rendiamo conto per le aziende marchigiane qual è il costo di portare i loro rifiuti in Germania, siamo a questo livello, per questo dico che è un Piano fatto bene all’epoca, mai messo in campo ed oggi fortemente dannoso per l'economia di questa regione.
Detto questo, veniamo a quello che mi viene effettivamente richiesto punto per punto.
Punto 1) quale sia l’intendimento politico-programmatico di questa amministrazione.
Il nuovo Piano dei rifiuti deve prevedere quello che oggi la legge indica, che entro il 2035 solamente il 10% dei rifiuti dovrà andare nelle discariche di indifferenziato, quindi il nuovo Piano regionale dei rifiuti dovrà vertere verso questo obiettivo, entro il 2035 il 10% solamente dei rifiuti indifferenziati dovrà andare in discarica, questo sarà l’obiettivo.
Punto 2) qual è l’estremo bisogno di impiantistica.
Vi dico, questo Piano dei rifiuti, alla fine rispondo con molta chiarezza a questa cosa, queste sono le dritte che noi abbiamo dato e daremo alla società che studierà e realizzerà questo nuovo Piano: minor produzione di rifiuti, quindi prevenire a monte la produzione di rifiuti e ci sono tantissimi modi per questo. Ultimamente abbiamo parlato dello spreco alimentare con una delibera che ho portato in Giunta la settimana scorsa, ma non è ovviamente solo questo, quindi, minor produzione di rifiuti; maggior differenziata in percentuale, ma soprattutto in qualità, in modo che non vada in giro per l'Italia per poi tornare nelle nostre discariche come sta avvenendo oggi; realizzazione di almeno un biodigestore per ogni provincia e un trattamento TMB per ogni provincia in modo che tutto venga in qualche modo riciclato al massimo all'interno del nostro territorio, una discarica per ogni provincia perché oggi ci sono province che hanno tre discariche ed è chiaro che è un enorme spreco di risorse mantenerle nella stessa provincia, questo riguarda il pesarese in particolar modo, il tutto per arrivare al 2035 con solo il 10% di rifiuti che andranno nelle nostre discariche.
Ad oggi, approvati i Piani Ata, così come è avvenuto nell'ultimo anno, stiamo redigendo gli ultimi dettagli in questo periodo, che sono propedeutici a realizzare il nuovo Piano dei rifiuti,che sarà redatto da una Società che ad oggi ha partecipato ad una gara ed è in fase di assegnazione. Sono tre le società che hanno partecipato e c'è la Commissione e la dirigenza che stanno guardando quella che sarà poi l’assegnataria dell'incarico, quindi è stato concluso il bando e la ricerca. Tutto questo per arrivare a quel famoso 10% ed evitare nelle Marche la realizzazione di un termovalorizzatore, di cui non solo non ho mai parlato, ma sono fermamente contrario a prenderlo in considerazione, Questo Piano regionale dei rifiuti nelle Marche non lo prevede, ovviamente con la premessa che quel Piano deve essere capace di arrivare al 10% per il 2035, perché se non sarà capace da qui ai prossimi anni di arrivare al 10% per il 2035 le scelte saranno altre. Ma il Piano che oggi redigiamo non prevede alcun termovalorizzatore perché definisce la messa in campo di tutte quelle attività che ho appena elencato per giungere agli obiettivi di norma, ma anche di opportunità per la tutela del nostro territorio, quindi non c'è nessun termovalorizzatore nei Piani di questa amministrazione regionale.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Mi consenta una battuta: alla fine l’Assessore dice che è contrario al termovalorizzatore, però se non raggiungiamo l’obiettivo il termovalorizzatore lo faremo lo stesso. E’ una risposta che fa parte di quel modus operandi della vecchia parte politica a cui lei prima ha fatto riferimento.
Passo alle questioni di merito prima di esprimere risposta positiva o negativa.
Lei è partito dal 2015, io c’ero, quindi la memoria per fortuna non mi inganna e ricordo meglio di lei quello che è stato fatto. Assessore, lei deve smetterla di dire: “Quello che è stato fatto prima”, adesso voi avete vinto le elezioni, in un anno e mezzo lei non ha fatto un bel niente e rimanda agli Ata. Prima dice che aver mobilitato un po’ questa situazione è merito dell'attuale maggioranza, però in realtà lei mi insegna che sono le amministrazioni provinciali che fanno i Piani, quindi il merito non è assolutamente vostro, eventualmente è delle amministrazioni provinciali ed a partire da Ancona sono certa che provvederanno al più presto ad approvarlo.
Poi il 10% dei rifiuti si può comunque raggiungere differenziando il 90%, spingendo più da questo punto di vista, un biodigestore ed un TMB per ogni provincia è quello che lei ha detto, ne prendiamo atto, però non posso non farle presente che la maggioranza fa continuamente mozioni contro questi impianti.
Comunque, al di là di queste premesse, mi ritengo parzialmente soddisfatta della risposta, almeno per quanto dichiarato dall’Assessore, seppure a modo suo, circa la contrarietà alla costruzione di un termovalorizzatore nella nostra regione. Vi sono già, a proposito di quello che lei ha detto, impianti di spazzamento, lei dovrebbe sapere meglio di me che, ad esempio, a Montemarciano è già stato approvato e ad Ostra c’è un biodigestore, che è in fase di realizzazione.
Rimaniamo ovviamente in attesa della presentazione dell'aggiornamento del Piano regionale dei rifiuti per andare a discutere nel concreto le strategie e le misure da adottare per rendere la nostra regione più sostenibile, più green, sempre più in grado di porsi all'avanguardia nel sostegno all'economia circolare, che già nella precedente legislatura avevamo fortemente incentivato, ma è soprattutto importante, Assessore, che le parole dette oggi non rimangano affermazioni vuote, ma che trovino dei riscontri concreti nella redazione di nuovo Piano, rispetto al quale chiedo e spero che ci sia un coinvolgimento vero dei portatori di interessi, del Consiglio regionale e dei territori. Procediamo da subito ad un confronto leale per individuare le soluzioni più idonee. Grazie.

PRESIDENTE. Colgo l’occasione, e chiedo scusa per non averlo fatto prima, per evidenziare che è stato deciso nella Conferenza dei Presidenti dei gruppi che i Consiglieri nel momento in cui prendono la parola se rimangono seduti possono parlare anche senza mascherina, coloro che si alzano in piedi devono tenerla.
Nella prossima seduta della Conferenza dei Presidenti dei gruppi decideremo in generale sulle modalità di sicurezza in Aula e negli ambienti all’interno in relazione al Covid 19.
Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Assessore, la ringrazio intanto per aver ricostruito il percorso, ma ha fatto un passaggio un po’ sfumato rispetto ad un grande obiettivo che si è raggiunto nel quinquennio 2015/2020, dopo l'approvazione della legge regionale, perché noi eravamo una delle realtà territoriali fanalino di coda rispetto alla raccolta differenziata e, sono contento che lei lo abbia ammesso, per le politiche messe in campo dall'amministrazione precedente siamo diventati una delle regioni più virtuose, con il raggiungimento delle indicazioni europee del 65% e poi del 70% su scala regionale, con picchi importantissimi ed anche molto virtuosi che si sono registrati in tanti Comuni o aggregazione di essi.
Questo è un elemento sul quale si è lavorato tanto, lo dico anche per esperienza diretta, c’era un lavoro sinergico tra le indicazioni che arrivavano dalla Giunta regionale e la collaborazione con l’Anci e i Comuni che hanno prodotto questo risultato difficile che ci mette oggi, e su questo sono d’accordo, nella condizione di riaggiornarci perché il mondo è cambiato e dobbiamo mettere in campo le indicazioni che erano contenute nel Piano, riviste in funzione, uno, di un altro grande obiettivo che ci dobbiamo porre, quello della riduzione della produzione dei rifiuti, sia domestica che industriale, due, tenendo conto delle nuove tecniche di gestione che possono produrre risultati molto importanti.
Oggi lei dice che siamo ripartiti e che siamo nelle condizioni di poter raggiungere gli obiettivi che erano contenuti nel Piano. Assessore, l’aspettiamo qui, perché è il momento delle scelte perché l’impiantistica, che - è vero - è il grande limite di questa regione, deve essere realizzata e lo dico guardando le indicazioni che arrivano in cui non c’è mai un sito, un percorso, un impianto individuato, anzi c’è un’azione qualche volta di privati. La Consigliera Bora prima ha citato l’impianto tanto vituperato di Casine di Ostra qualche periodo fa, oggi si sta realizzando, nessuno dice niente, ma è un impianto per il trattamento della Forsu e diventerà uno dei più importanti di questa regione.
Siamo qui ad attendere perché fare le scelte dei luoghi …, anche se un solo biodigestore non basterà per territorio, non basterà un impianto di trattamento di TMB per provincia e vedremo perché le indicazioni che sono sempre arrivate dalla maggioranza sono: “Lì no”, “Dopo”, “E’ la fase più complicata”. Non si potrà scaricare sulle Province, nè sulle Ata, dovrà essere la Regione a farsi carico di una regia unica e complessiva, un’assunzione di responsabilità rispetto alle scelte che dovranno essere fatte. Quindi, noi attendiamo con fiducia, ovvio che nella mente del nostro gruppo il tema del termovalorizzatore, a prescindere dal raggiungimento o meno del 10%, che è l’obiettivo del prodotto non differenziato, non è da prendere nemmeno in considerazione, anzi facciamo così, non lo citiamo per niente, lo cancelliamo perché questa regione ha già dato esempio di percorsi virtuosi quando è stato chiuso l’inceneritore in provincia di Macerata. Sicuramente non possiamo tornare indietro perché non ci sono il numero e le condizioni economiche, ma quelle le mettiamo da parte, non ci sono quelle sostenibili, quindi il tema nemmeno si può porre. Grazie.

Interrogazione n. 461 – a risposta immediata
ad iniziativa del Consigliere Santarelli
“Nuovo ospedale S. S. Salvatore di Tolentino”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 461 – a risposta immediata – del Consigliere Santarelli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La struttura del nuovo ospedale di Tolentino è composta da due piani fuori terra ed un piano seminterrato. La struttura è stata colpita dal sisma per cui c’è una scheda Ades ed un finanziamento per la ricostruzione.
Devo aggiungere a questo riguardo che su questo profilo c’è stata un'ampia compartecipazione dell'amministrazione comunale di Tolentino ed in specie del Sindaco, che insieme alla struttura dell’edilizia sanitaria si è attivato per una celere ispezione dei danni che l’ospedale ha subìto dal sisma e anche per l'individuazione del relativo finanziamento.
Per quanto riguarda la struttura, al piano terra sono previsti 16 posti letto con la dialisi di cui 4 suddivisi in due stanze per il trattamento dialitico in isolamento, dotato di servizio igienico con impianto a pressione controllato e accesso direttamente dall’esterno.
All’interno della struttura collocata al piano terra saranno erogate le prestazioni di diagnostica per immagini, quindi: la radiologia, la mammografia, la Tac e l’ecografia.
Il primo piano ospiterà 40 posti letto di cure intermedie divisi in due moduli, oltre a questa offerta sanitaria il 22 aprile è stato espresso parere favorevole di compatibilità alla richiesta di autorizzazione per la realizzazione di 40 posti detto in regime residenziale, quindi è stata data l’autorizzazione per la realizzazione di 40 posti letto.
Inoltre sempre con provvedimento n. 64 del 12 aprile è stato espresso un parere di compatibilità positiva all’erogazione di alcune prestazioni di ambulatorio e poliambulatorio oltre ad altre misure territoriali.
Nella nuova struttura di Tolentino è previsto un ammodernamento tecnologico e la collocazione di tecnologie importanti, come un mammografo, un sistema di radiologia digitale ed altri apparati che riguardano l’odontoiatria.
Attraverso l’introduzione di nuove tecnologie si ritiene di dare attuazione al Piano socio-sanitario che prevedeva una revisione delle funzioni degli ospedali di comunità, in particolare dell’importante ospedale di comunità di Tolentino. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Eravamo come gruppo regionale Rinasci Marche in possesso del decreto del Dirigere del settore autorizzazione ed accreditamenti n. 64 del 12 aprile 2022, in possesso anche dell’Assessore.
La risposta è stata in parte soddisfacente, ma noi sottolineiamo che non è stata richiesta all’Ars (Agenzia regionale sanitaria) la verifica di compatibilità in rapporto al fabbisogno complessivo ed alla localizzazione territoriale delle strutture presenti in ambito regionale, in quanto non sussiste in data odierna un atto di programmazione regionale che definisca il fabbisogno delle strutture che erogano, ad esempio, prestazioni di specialistica ambulatoriale.
Ci sono alcune perplessità che in parte sono state riferite dall’Assessore, però nel caso dell'Ospedale di Tolentino noi dobbiamo far presente che il territorio è ampio con una popolazione che si trova ad avere l'ospedale di riferimento lontano, come quello di Macerata. Quindi è auspicabile che in futuro venga posta attenzione soprattutto per la garanzia dei posti letto, come chiedevamo all’interno dell’interrogazione, con la quale chiedevamo anche di conoscere l'esatta quantificazione dei posti letto previsti nel nuovo Ospedale San Salvatore differenziati per patologia con adeguate risorse umane e strumentali. Grazie.

Interrogazione n. 462 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Vitri
“Disservizi registrati a livello regionale nella prenotazione della quarta dose di vaccino anti-covid (secondo booster)”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 462 – a risposta immediata – dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Come è noto il processo di vaccinazione nella nostra regione, che ha comportato la somministrazione di 3.600.000 dosi, si è valso sin dalla sua origine del sistema Poste, una piattaforma informatica che all’inizio serviva solamente alcune Regioni.
Con l'ampliamento e l'estensione di questo servizio si sono verificate una serie di problematiche che hanno determinato alcuni disservizi ed anche dei disagi nella popolazione e nei cittadini che andavano a prenotarsi.
Più volte sono stati corretti questi errori poiché la piattaforma è stata implementata tenendo conto delle diverse e molteplici modalità con cui si è addivenuti alla vaccinazione: le scadenze dei farmaci, il processo di vaccinazione, che si spalmava sui punti di vaccinazione (nelle palestre, negli ospedali, dai medici di medicina generale, dai pediatri di libera scelta).
Da ultimo si sono verificate, come illustra l’interrogante, delle problematiche relative a persone che avevano prenotato, ma che poi hanno trovato la sede vaccinale addirittura chiusa.
Poste ha riconosciuto questo problema ed è intervenuta dichiarando che le problematiche erano state superate.
Tenuto conto che questi disagi si sono verificati più volte su vari fronti, l’Assessorato ha impartito un preciso indirizzo al Dipartimento sanità e all’Asur affinché due funzionari si occupassero ogni giorno di verificare che vi era congruenza tra le prenotazioni e l'apertura dei siti vaccinali, quindi ci dovranno essere due dirigenti chiamati a rispondere nell'eventualità che questi disservizi si dovessero reiterare.
Siamo in attesa di conoscere se sarà opportuno e necessario procedere alla vaccinazione con una seconda dose booster, di questo stanno discutendo le agenzie nazionali, sicché la corretta manutenzione, il corretto funzionamento della piattaforma Poste è elemento essenziale, se fosse, e necessario per procedere alla somministrazione di 1.200.000 dosi della seconda dose booster, se sarà necessario in primavera.
Ringrazio gli interroganti e speriamo di poter correggere insieme al sistema Poste tutti gli errori che si sono verificati, chiedo scusa anche ai cittadini per il disagio che è stato arrecato loro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Fa ovviamente piacere sapere che il disservizio è stato risolto, ma non posso che essere insoddisfatta perché ormai è passato un anno e mezzo dall’arrivo dei vaccini e questa Giunta regionale ancora una volta si è dimostrata incapace di organizzare in modo adeguato la prevenzione e la campagna vaccinale anti-Covid.
Ricordiamo tutti i ritardi, i disservizi, lo scarsissimo numero di hub vaccinali predisposti quando all’inizio dell’anno scorso la Giunta Acquaroli si trovò a dover gestire la somministrazione della prima dose.
Siamo arrivati alla quarta, ma nulla è cambiato, nessuna lezione è stata appresa e si continuano a registrare difficoltà nelle prenotazioni e centri vaccinali chiusi in orari di apertura da cui derivano com'è ovvio risultati pessimi se confrontati con quelli delle altre Regioni. D’altronde sappiamo che questa Giunta non ha mai creduto nell'efficacia dei vaccini sostenendo posizioni antiscientifiche, penso all’Assessore Latini che ha paragonato il vaccino ad un veleno, e non è un caso se risultiamo penultimi nella classifica delle vaccinazioni in fascia pediatrica 5/11 anni e se non si fa tutto il necessario per promuovere e permettere il secondo booster che si rivolge, sarà bene ricordarlo, ad ultraottantenni e categorie fragili, quelle persone che rischiano la pelle con il Covid, situazioni rispetto alle quali ci dovrebbe essere la massima sensibilità ed attenzione.
Iniziano a fioccare le testimonianze di chi non riesce a fare la quarta dose ed ha paura di prendere il virus e di prenderlo in forma grave. E’ una paura legittima, è davvero una questione di vita o di morte per queste persone vaccinarsi e non sono tollerabili ritardi o disservizi.
Spero dunque che queste segnalazioni che ho voluto riportare anche qui in Aula servano da monito e da sollecito per la Giunta a risolvere le criticità.
Una campagna per il secondo booster capillare può salvare tante vite umane e questa deve essere ancora una volta una priorità sia per l'Assessore sia per la struttura ed anche per tutta la Giunta. Grazie.

Interrogazione n. 463 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Mastrovincenzo, Vitri
“Indennità di malattie infettive prevista dall’articolo 86, comma 6, lettera c) del CCNL del comparto sanità 2016-2018”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 463 – a risposta immediata – dei Consiglieri Cesetti, Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. In via preliminare dobbiamo sottolineare che dall’1 gennaio 2022 il riferimento per il pagamento di questi trattamenti è quello previsto dall’articolo 86 del Contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto sanità triennio 2016/2018, che testualmente prevede indennità per particolari condizioni di lavoro (comma 6): “al personale infermieristico competono altresì le seguenti indennità per ogni giornata di effettivo servizio prestato”, quindi la risposta è che l’Area vasta procederà al pagamento dell'indennità di cui stiamo discutendo entro il prossimo mese di maggio, per i primi tre mesi dell'anno corrente.
Tenuto conto del protrarsi dello stato di pandemia sino al 31 marzo 2022 è stata effettuata la ricognizione del personale infermieristico che ha titolo al riconoscimento del beneficio economico in parola e l'argomento sarà trattato anche in un confronto con le rappresentanze sindacali unitarie e con i sindacati rappresentativi del comparto, quindi la risposta è che il trattamento viene erogato.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Non dovrebbe arrivare in questa Aula, il problema dovrebbe essere risolto nei territori ed evitare che chi sta facendo un lavoro impegnativo, come lei ben conosce, non venga vessato ed anche se può sembrare banale, ma non lo è, una cifra di 5,16 euro a prestazione. Tutto questo pesa mediamente 100 euro al mese per ogni operatore sanitario e questa indennità è stabilita dalla legge, quindi deve essere erogata.
Lei sa bene, perché ne abbiamo parlato più volte, che la situazione del Piceno è oltretutto molto critica perché nella struttura Madonna del Soccorso non abbiamo un reparto destinato al Covid, come ad esempio c’è ad Ascoli Piceno, quindi i 13 pazienti che sono ricoverati a San Benedetto del Tronto, al netto di quelli del pronto soccorso che non risultano ricoverati, come lei ben sa perché non hanno un vero e proprio ricovero, si aggiungono a quelli dell’ospedale Mazzoni, per un totale di circa 40 pazienti Covid ricoverati all'interno delle due strutture di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto.
E’ chiaro che c’è uno sforzo enorme perché se è vero che questi non sono ricoverati in rianimazione, sono però ricoverati in reparti che sono dedicati come ad Ascoli Piceno o non dedicati come a San Benedetto del Tronto e ciò comporta uno sforzo enorme degli operatori che deve assolutamente essere riconosciuto.
Sono contenta che verrà riconosciuta l'indennità del comma 6 dell'articolo 86 del Contratto collettivo nazionale perché è giusto che tutti i lavoratori vengano pagati, in particolare loro e voglio ricordare che il Covid continua ad esserci.
Assessore, le faccio un appello, faccia anche lei degli appelli a chi deve fare la quarta dose si vaccini perché credo che questa Giunta non stia affatto promuovendo l'azione della quarta dose, che sarà molto importante anche subito dopo l'estate.

Interrogazione 464 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Cesetti, Carancini, Mastrovincenzo, Vitri
“Nomina direttore UOC Cure Tutelari AV5”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 464 – a risposta immediata – dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Cesetti, Carancini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L’interrogazione in argomento ha per oggetto la richiesta di informazioni in merito alla nomina del Direttore dell’Unità operativa complessa cure tutelari dell’Area vasta 5.
La risposta è la seguente: il 24 febbraio 2022 il Direttore dell’Area vasta 5 ha provveduto ad emettere un apposito avviso interno finalizzato all’individuazione del Direttore sanitario sostituto della UOC cure tutelari dell’Area vasta 5.
Con determina 285 del 16 marzo 2022 si procedeva all'adozione del nuovo Regolamento aziendale in materia di sostituti dei Direttori delle Unità operative complesse.
A seguito della valutazione effettuata dalla Commissione individuata ai fini della valutazione di istanze pervenute da parte dei dirigenti interessati, è in fase di attuazione l’atto di nomina del Dirigente sanitario sostituto proposto dalla Commissione.
Il Direttore di Area vasta nelle more della definizione della procedura finalizzata alla nomina del Dirigente sostituto dell’Unità operativa complessa cure tutelari ha provveduto alla diretta sottoscrizione di atti indispensabili ed a quant’altro sia stato ritenuto necessario per tale surrogazione e a questo riguardo si deve aggiungere che il procedimento in fieri sarà concluso nelle prossime settimane. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Questo è un altro di quei temi che non avrei voluto sollecitarle perché non è un argomento di ordine politico, ma di organizzazione.
Mi chiedo e le chiedo: se si sapeva che sarebbe andato in pensione il Direttore della UOC cure tutelari dell’Area vasta 5 a febbraio perché nessuno ha pensato di attivare le procedure? Se si sapeva che la sostituta del primario, questa cosa a lei non è stata scritta, ma gliela dico io, sarebbe andata in pensione dopo 20 giorni, per quale motivo stiamo aspettando con disagi enormi? Vede, noi parliamo di un reparto ed oltre al consultorio, che prevede sia l'ospedale di Ascoli Piceno che quello San Benedetto del Tronto nell’organizzazione, c'è anche la posizione organizzativa dell’Umee e dell’Umea e la neuropsichiatria infantile, ci sono tutti i rapporti con le famiglie, in particolare quelle disagiate, ed anche con il Tribunale dei minori.
Gli operatori sono stati lasciati da soli, Assessore, e questo non va bene perché non è neanche vero che il Direttore abbia sopperito alle esigenze del reparto, è impossibile sopperire alle emergenze, ed è poco importante se le emergenze sono le ferie, è fondamentale per l’operatore, ma non è rilevante per i cittadini.
Lì l'organizzazione è molto complessa perché riguarda, ripeto, anche degli aspetti socio-sanitari che sono determinanti e importantissimi e secondo me è stato scellerato lasciare da solo per così tanto tempo un reparto che in realtà è molto complesso e delicato. Penso alle tante questioni ostetrico-ginecologiche, penso a tutti i problemi sociali, tutto questo è stato lasciato in abbandono e questo non è corretto né giusto.

Interrogazione n. 465 – a risposta immediata
ad iniziativa della Consigliera Lupini
“Iniziative per incremento tasso di copertura vaccinale con quarta dose per cittadini over 80, fragili età 60-79, immunocompromessi e ospiti RSA”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 465 – a risposta immediata – della Consigliera Lupini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La Consigliera Lupini con questa interrogazione introduce un tema di particolare rilievo, il fatto che una fetta della popolazione del nostro territorio sia stata chiamata a sottoporsi alla somministrazione della seconda dose booster, quarta dose vaccinale, soprattutto persone con più di ottant'anni e persone immunodepresse.
Dall’avvio di questo procedimento di somministrazione, infatti, si registra una sensibilità inferiore alla media nazionale, come è stato illustrato nell’interrogazione correttamente. Dai dati ricavabili del 26 aprile si rileva che la popolazione con queste caratteristiche che si è sottoposta a vaccinazione è dell'8,5%, mentre in Italia è del 13,1%. Quindi chiede l’interrogante quali misure possono essere adottate per incentivare l'estensione della vaccinazione.
C’è da tener conto che le misure che sono state adottate, anche a livello governativo, sono state dirette a sottolineare l'efficacia della vaccinazione che c’è stata nel nostro Paese, che ci consente di lenire le misure che sono state adottate, quali distanziamenti, mascherine, luoghi aperti, pubblici e così via.
Ritengo utile che la vaccinazione prosegua per tutte le persone non solo che hanno queste caratteristiche, ma per tutte quelle che hanno anche delle comorbilità o altre patologie, quindi la vaccinazione è rimessa alla valutazione prognostica soggettiva delle persone, per quanto noi continueremo come Assessorato a promuove ogni azione diretta a garantire l'esercizio di questo diritto, anche con pubblicità adeguata, senza sottacere che c'è un calo dei contagi, c’è un approccio, una valutazione diversa nell’ambito e nella discrezionalità dei cittadini che non può essere forzata con iniziative pubbliche perché si tratta del diritto ai trattamenti sanitari che sono decisi dai cittadini.
In questo credo di poter dire che si identifichi la cornice costituzionale, che sia in Italia con l’articolo 32, sia in Germania con l’articolo 1 della Grundgesetz, delimita il limite ai trattamenti sanitari obbligatori.
Invito tutte le persone con comorbilità a vaccinarsi, il sistema sanitario è pronto ad eseguire la vaccinazione e speriamo che tutto quello che abbiamo fatto serva per evitare che l'epidemia possa ancora espandersi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore per la risposta.
E’ vero che questa interrogazione pone un tema che va dibattuto perché se è vero che si stanno contenendo le misure di protezione della diffusione del virus, è altrettanto vero che non possiamo abbassare la guardia perché abbiamo visto che comunque sia la diffusione è ancora molto alta e i dati che abbiamo potuto vedere ci dicono che la nostra regione è di parecchio sotto la media nazionale. Quindi ci auguriamo di vedere un'opportuna sensibilizzazione, un’opportuna informazione, soprattutto per i cittadini considerati dalle misure governative più fragile e più bisognosi.
Abbiamo espresso questa preoccupazione perché se durante l'estate possiamo tirare un po’ il fiato, dobbiamo agire d'anticipo e organizzare un piano con lungimiranza dato che in autunno potremmo, ci auguriamo tutti che non sia così, ma sappiamo che i dati non ci danno garanzie, trovarci di nuovo di fronte al problema ed il nostro sistema sanitario, che ormai deve aver imparato qualcosa dai due anni che abbiamo passato, deve essere sempre di più pronto ed efficiente per non collassare di nuovo in quanto non possiamo permetterci davvero un'ulteriore pressione né sanitaria nè sociale sul sistema. Grazie.

Interrogazione n. 466 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Contributi alle famiglie con persone affette da disturbi dello spettro autistico con domande in scadenza il prossimo 10 maggio”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 466 – a risposta immediata – dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La Giunta regionale con la delibera n. 309/2022 ha approvato i criteri per la concessione di contributi alle famiglie che hanno persone con disturbi dello spettro autistico.
Al riguardo la Commissione consiliare ha espresso un parere il 2 marzo 2022 condizionato dalle seguenti modifiche: “E’ necessario incrementare compatibilmente con le disponibilità del bilancio lo stanziamento previsto per l'anno 2022 finalizzato all'aumento del tetto di spesa massimo ammissibile per ogni utente”.
La stessa cosa ha fatto il Consiglio delle autonomie locali con il parere dell’1 marzo 2022 che dice: “Si ritiene auspicabile prevedere e stanziare ulteriori finanziamenti per rafforzare la rete dei servizi socio-sanitari territoriali ed extra ospedalieri”.
Ad oggi sono state stanziate tutte le risorse disponibili che ammontano a 246.695 euro e per questi interventi si procederà alla loro erogazione, si ricorda che nella precedente programmazione, l’annualità 2021, le risorse di partenza erano 248.000 euro ed erano state incrementate in fase di assestamento di bilancio di ulteriori 200.000 euro.
Ad oggi, quindi, le risorse che sono state stanziate e previste dal bilancio della Regione Marche …, anche da parte mia c’è l’auspicio di vedere in incremento di questi investimenti perché questo tipo di disturbi è in crescente aumento e le famiglie che devono sopperire alla necessità di curare ed assistere le persone con disturbi dello spettro autistico crescono sempre di più.
Credo che questa misura sia assolutamente necessaria e indispensabile e a tal riguardo anche nella Conferenza delle Regioni gli altri Assessori si sono resi promotori di una richiesta di aumento del finanziamento statale in materia. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Prendo atto della risposta dell’Assessore. In effetti nel corso degli anni le persone assistite sono più che triplicate perché in base ai dati a mia disposizione siamo passati da 131 nel 2016 a 453 nel 2021, quindi è più che triplicata l'esigenza di assistenza da parte soprattutto delle famiglie perché ricordiamo che garantire l’assistenza migliora la qualità della vita delle persone direttamente coinvolte, ma migliora anche la qualità della vita delle famiglie.
Attualmente le risorse a disposizione coprirebbero solamente circa il 20-25% rispetto a quelle che sono le spese familiari, riuscire ad aumentare le risorse almeno come lo scorso anno consentirebbe di portare il contributo pubblico a circa il 45% rispetto alle spese sostenute dalle famiglie.
Dalla sua risposta ho percepito la volontà, la forza, la disponibilità ad aumentare queste risorse e per quanto ci riguarda saremo a verificare sulla variazione di bilancio affinché vengano realmente previste perché queste sono le classiche spese alle quali non si può dire di no ed è compito della politica riuscire a dare risposte, soprattutto alle famiglie che hanno questo tipo di problema. Grazie.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Abbiamo terminato le interrogazioni a risposta immediata.
Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Apprendo con sorpresa in questo momento che sono state tagliate le ultime due interrogazioni a risposta immediata, lo trovo assolutamente incomprensibile, si chiamano interrogazione a risposta immediata proprio perché è connaturata l'urgenza delle stesse.
Tagliarle, non so con quale criterio e per quali ragioni. Mi sembra davvero un atto arbitrario nei confronti in questo caso delle opposizioni, tra l'altro la natura di atto urgente …, guarda caso sono due argomenti molto delicati per quanto riguarda i nostri territori, sinceramente il rinvio mi vede contrario, quindi le sarei grato se spiegasse per quale ragione e se ovviamente in ogni caso consentisse la discussione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Intervengo come Vicepresidente perché ritengo, come abbiamo già segnalato altre volte, che le interrogazioni, qualora non sia presente l’Assessore assegnatario, devono essere date ad altri Assessori.
Ovviamente non all’Assessore Saltamartini, lo dico con il sorriso, perché è sempre presente, però gli altri Assessori o il Presidente bisogna che si fanno carico delle risposte.
Se l’interrogazione è a risposta immediata la risposta va data oggi, non è pensabile che in assenza dell’Assessore si continui a non dare risposte alle interrogazioni.
Questo vale tanto più per le interrogazioni a risposta immediata, ma a mio avviso vale anche per quelle ordinarie iscritte all’ordine del giorno.
Quindi, quello che le chiedo è che l’Ufficio di Presidenza solleciti la Giunta e qualora un Assessore non ci sia individuare il giorno prima delegare un altro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Voglio chiedere, Presidente, perché anche l’interrogazione n. 458 è rimasta fuori da questo elenco, stesso discorso che ha fatto il Consigliere Carancini, quali sono le motivazioni?

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Il Consigliere Biancani dava una spiegazione, ovviamente tenderei a comprendere le ragioni, tra l'altro quella del Consigliere Cancellieri era la prima nell'elenco, se lei cortesemente può spiegarci in modo tale da poter fare una valutazione.

PRESIDENTE. Le tre interrogazioni nn. 458, 467 e 468 prevedono la risposta dell’Assessore Carloni, che è assente per motivi istituzionali, quindi, non essendoci e non avendo delegato nessuno non possiamo come Consiglio né come Presidente imporre che la risposta venga da parte di altri, a meno che non ci sia una delega, che non è compito del Consiglio regionale imporre ai componenti della Giunta.
Tengo a precisare un altro aspetto, voi vedete che non sono censurante, le interrogazioni a risposta immediata hanno un termine di tempo per il loro espletamento di 30 minuti, noi qui già eravamo oltre, ma la lascio solo come seconda ipotesi di natura formale e formalistica, eravamo oltre 45 minuti di impegno per quanto riguarda gli atti ispettivi a risposta immediata.
In ogni caso ad oggi se gli Assessori non sono presenti purtroppo non possiamo impegnare in maniera prescrittiva e obbligatoria altri Assessori a rispondere per conto di chi ha la delega.
Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Mi perdoni, però non è possibile, lei ha spiegato le motivazioni ed io dico che questo è un facile comportamento per eludere le risposte alle opposizioni ed in questo caso anche alla maggioranza.
Non può essere una giustificazione che l’Assessore non c’è, io so che è al Cibus a Parma, tra salumi e formaggi, fregandosene del Consiglio regionale e del diritto di opposizione. Vuol dire che non ha risposte.
Io voglio esercitare il mio diritto e voglio intervenire in sua assenza o alla sua non risposta, non può essere!
Lei lo comprende bene dal punto di vista di garante di questo Consiglio regionale, non è accettabile che l'assenza dell'Assessore .. Ho spesso criticato l’Assessore Saltamartini, ma è sempre presente.
E’ legittimo che l’Assessore Carloni vada per i fatti suoi fregandosene del Consiglio regionale, però io ho diritto di esprimere il mio pensiero su un tema che è urgente. Non a caso ieri è stato emanato un decreto-legge sul tema delle aziende che rischiano di uscire e l’Assessore Carloni va a spasso per i fatti suoi.
Io ho diritto di intervenire, Presidente, quindi le chiedo di farmi rispondere rispetto all'assenza ed alla non risposta dell’Assessore Carloni.

PRESIDENTE. Io ho già dato la risposta, non voglio tacciare chi chiede di intervenire, però torno a sottolineare che la procedura che è stata organizzata ed è all’applicazione di questa Assemblea prevede questa situazione, le modalità con cui ho prima indicato lo svolgimento degli atti ispettivi e delle interrogazioni. Se ci fermiamo solo a censurare l’applicazione del Regolamento, che è del tutto legittima, mi permetto di dire in termini di applicazione dello stesso, dobbiamo tenere conto che è una polemica che esce fuori dall’ambito dei lavori del Consiglio regionale.
Giustissima e corretta è invece la richiesta del perché avessi deciso di non far svolgere la prima interrogazione a risposta immediata e le ultime due, come ha chiesto il Consigliere Carancini, a cui penso di aver dato una risposta se non completa, esauriente, convincente, quanto meno legittima dal punto di vista dei termini.
Ora lascio la parola ai Consiglieri che l’hanno chiesta, Vitri e Mangialardi, se però è l'esplosione di una situazione, di una procedura che, ripeto, ad oggi è del tutto legittima, ritengo che sia fuori luogo, se invece è una mozione d’ordine che riguarda anche altri aspetti dei punti all’ordine del giorno sono ovviamente a disposizione per cercare di rispondere e di migliorare nel caso ci fossero delle deficienze che riguardano lo svolgimento dei lavori dell'Assemblea legislativa, in particolare del Consiglio regionale.
Ha la parola la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Capisco le motivazioni, la sua posizione, ma non possiamo tacere perché è già la seconda volta che accade in un mese. Ad una mia interrogazione l'Assessore Carloni, essendo al Vinitaly dal 10 al 13 aprile, non ha dato risposta ed oggi poco meno di due settimane dopo è ancora assente perché in missione in un’altra fiera. 20 giorni fa era al Vinitaly ed ora è al Cibus, nuovamente senza dare risposta ad una interrogazione.
Questa è mancanza di rispetto non solo nei miei confronti, ma di tutti i cittadini, di tutte le piccole e medie imprese che sono interessate ad un suo chiarimento, ad una sua risposta all’interrogazione che riguarda il caro bollette. A maggior ragione in questo periodo.
Essendo una interrogazione a risposta immediata, come ha evidenziato il Consigliere Carancini, la risposta doveva esserci oggi e visto che stiamo parlando di Regolamento io non nulla contro le missioni dell’Assessore Carloni, ma spetta a lui interessarsi e dare la risposta da un suo collega.
E’ sempre presente l’Assessore Saltamartini, ma di tutti gli altri purtroppo c’è poca traccia ed è la seconda volta, lo voglio sottolineare e ribadire, che l’Assessore Carloni in meno di un mese non risponde alle interrogazioni. Una mancanza di rispetto verso le piccole e medie imprese che invece attendono chiarimenti.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALRDI. Per mozione d’ordine perché, come abbiamo avuto modo di approfondire il problema che è stato posto dal sottoscritto in Conferenza dei Presidenti, dobbiamo trovare una modalità. Se da parte sua c’è disponibilità ad utilizzare un tempo diverso da quello previsto dal Regolamento, dei 30 minuti, quindi ci permette di arrivare agli atti ispettivi che mettiamo a disposizione di questa Assise, ma soprattutto delle nostre imprese e dei nostri concittadini ….
Guardi, questa è la platea che ci si presenta ogni volta. Posso capire l’assenza del Presidente alla quale ormai siamo abituati, ma non possiamo mai avere risposte perché ci sono iniziative istituzionali. No, il Cibus come il Vinitaly, come altre iniziative si svolgono in diversi giorni, quindi l’Assessore poteva avere rispetto, non dico per noi perché sarebbe deontologico, no, lo deve avere per le nostre imprese che attendono a cui non bastano sicuramente i 30 centesimi che opportunamente il Governo ieri ha messo in campo, i provvedimenti che stanno attuando, poi quando tocca alla Regione lo spettacolo che si presenta, ahimè, è questo: non c’è nessuno.
Non so nemmeno che tipo di atto possiamo fare perché l’Assessore non c’è, non possiamo chiedere nemmeno che ci venga data la risposta perché non l’ha costruita, preferisce stare a tarallucci e vino, con tanto rispetto dei nostri produttori, ma forse tanti altri avrebbero meritato una risposta e soprattutto attenzione.

PRESIDENTE. Sarà mia sottolineatura segnalare questa situazione ai componenti della Giunta. Consigliere è la terza volta, che le devo dire? Non può essere …, altrimenti …

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. No, non è che non me ne importa, sono costretto …

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. La replica è sulla risposta, se la risposta non c’è come possiamo dire che replica?

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Non è che ha rinunciato, è impossibilitato, è questa la situazione. L’interpretazione che dà lei è di rinuncia, l’interpretazione …

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Guardate, non si può neanche imporre una linea unilaterale soltanto per una determinazione politica.
Il Regolamento è abbastanza chiaro, lo possiamo migliorare in fase di votazione di modifiche regolamentari che saranno portate quanto prima all’attenzione, ma oggi siamo costretti a fare in questo modo.

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Certamente, su questo ha ragione, gliel’ho già detto e lo sottolineo che le risposte immediate ….

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Scusate, ma mi fermo qua, sospendo il Consiglio perché non può essere che ogni volta in una situazione si innesca un motivo di polemica artefatta, perché questa è una polemica artefatta ed aver concesso un quarto d’ora in più …

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Voi discutete in termini e in modi ancora maggiori di quelli previsti dal Regolamento, anche il fatto che oggi sia stato destinato un quarto d’ora in più ed avviene sempre ….
Lei mi deve lasciar parlare altrimenti sono costretto a prendere provvedimenti …

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Sto parlando solo io perché ho purtroppo la facoltà di parlare per regolare i lavori. In Aula 30 minuti sono destinati alle risposte immediate, le risposte sono terminate dopo 45 minuti, non c’è l’Assessore competente, ma si è andati comunque oltre il termine previsto per gli atti ispettivi a risposta immediata, desidero e confermo che è necessario passare al punto successivo.
Questo è il dato di fondo, oltre non posso andare in questo momento e non voglio nemmeno intervenire ed essere trascinato in una polemica che non fa onore all’applicazione del Regolamento.
Lei giustamente ha richiamato una situazione in cui le risposte immediate, per quanto riguarda gli atti ispettivi a risposta immediata, richiedono l’intervento della Giunta, quindi può rispondere l’Assessore Carloni o altri. Io ho risposto che l’Assessore Carloni non ha delegato nessuno a rispondere, non posso chiamare nessuno a rispondere su questa situazione, più chiaro di così non posso essere. Però non possiamo forzare la realtà perché significa …

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Non è una rinuncia, lei la interpreta come una rinuncia, io no.
Comunque prendo atto di questa situazione e credo che il livello non possa scendere oltre, sospendo la seduta per 10 minuti.

La seduta è sospesa alle ore 13,10

La seduta riprende alle ore 13,20

Presidenza del Presidente
Dino Latini

Interrogazione n. 385
ad iniziativa delle Consigliere Ruggeri, Lupini
“Ruolo e organizzazione delle Guardie Ecologiche Volontarie (GEV)”

Interrogazione n. 420
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Mastrovincenzo, Carancini
“Vigilanza ecologica regionale – Richiesta di finanziamento ai sensi della legge regionale 29/1992”
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 385 delle Consigliere Ruggeri, Lupini e l’interrogazione n. 420 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Mastrovincenzo, Carancini, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Le questioni poste dalle due interrogazioni sono molto variegate, è difficile entrare nel merito con esattezza di tutto. Vi darò alcuni punti di vista e poi vi dirò quello che penso di questa questione nella fase finale.
Le guardie ecologiche volontarie sono una figura di volontariato particolare, istituita con legge regionale n. 29/1992 e dipendono direttamente dalle amministrazioni provinciali, così come le altre associazioni che operano in ugual misura in questo settore, non è l’unica associazione di volontariato, ce ne sono tante.
Per il suo stretto legame con la pubblica amministrazione la guardia ecologica volontaria è assimilabile a un dipendente provinciale onorario, a differenza di altre forme di volontariato la GEV non fa quindi capo ad una associazione di privati cittadini, ma ha come riferimento funzionari e strutture provinciali e come norme statutarie di servizio il Regolamento regionale.
Compito principale delle GEV è diffondere capillarmente informazioni e conoscenze relative all'ambiente con finalità culturali ed educative anche in un'ottica di una reale validità preventiva.
Obiettivo di fondo della loro azione sul territorio è contribuire a migliorare il rapporto uomo/ambiente specie nelle circostanze in cui questo rapporto è mediato da una apposita normativa.
Il servizio reso dalle GEV è volontario e gratuito, non dà luogo a costituzione di rapporto di lavoro né può rappresentare titolo preferenziale nell'ambito di concorsi, così al pari di tutte le altre associazione di volontariato del settore.
Pur prestando servizio di tipo volontario la guardia è tenuta ad operare secondo quanto disposto dalle amministrazioni provinciali che coordinano l'intera attività delle guardie e fornisce materiale adeguato allo svolgimento del servizio stesso.
Quindi ogni qual volta la guardia ecologica volontaria è disponibile a compiere l'attività di servizio, pur trattandosi di un servizio non legato a vincoli di orario, è tenuta a comunicarlo preventivamente all’amministrazione provinciale, specificando la data e la località dove avverrà il servizio stesso.
Tutto questo per dirvi che quanto è richiesto in queste interrogazioni, ma più che altro da varie e ripetute richieste che ho avuto da questa associazione di volontari, che ho anche incontrato … C’è oggi una richiesta che punta ad essere integrati in un servizio non più seguito dalle Province, ma seguito e finanziato direttamente dalla Regione Marche.
Questa è una grossa idiozia perché, ditemi voi, come dalla centralità di una Regione si possa programmare l'attività di vigilanza territoriale ambientale faunistico venatoria in giro nei territori variegati della nostra regione. Le attività sono e secondo me devono rimanere in capo delle Province, le guardie ecologiche volontarie e le altre associazioni devono rimanere a contatto, a disposizione e sotto l'egida delle Province.
Un'altra cosa sono i finanziamenti perché le Province da molti anni non finanziano né le GEV né altre associazioni di volontariato, finanziavano a volte fruendo di fondi regionali, su questo si può ragionare nell'ambito e nelle possibilità dei nostri bilanci. E’ un impegno questo che cercherò di prendere per quanto sarà possibile, di poter fornire alle Province alcune possibilità di spese da parte della Regione che poi potrebbero essere riversate a mo’ di rimborso spese, eccetera, a favore dell'associazionismo e del volontariato che opera a beneficio dell'ambiente nelle province, quindi non tanto alle GEV, ma alle associazioni diffuse di volontariato che operano in questo senso.
Un impegno che potrei prendermi è quello di dire: “Verifichiamo nel bilancio attuale e in quelli futuri se qualche soldo possiamo reperirlo, dopo molti anni che questo non viene fatto, da almeno 5 o 6 anni, a favore delle Province, per dare delle somme che vengano poi eventualmente riversare verso le associazioni di volontariato”.
Quindi il tentativo di togliere alle Province la responsabilità sulla vigilanza ambientale, ripeto, è una grossa idiozia perché nessuno dalla centralità di una Regione potrà poi vigilare attentamente in tutte le particolarità dei territori delle nostre cinque province, sarebbe di fatto smantellare un servizio che è in auge da tanto tempo e che più o meno, ovviamente con tutti i limiti, funziona.
Se questo fosse vocato a legittimare un corso di formazione, che è stato redatto verso le GEV della Provincia di Pesaro-Urbino dall’Università di Urbino, deduco che sia questo uno dei motivi per cui mi ponete questa questione, a suo tempo voluto dalla Regione Marche, quel corso è compiuto, è chiuso. Il problema è che le guardie per poter espletare le loro funzioni devono essere autorizzate dalla Provincia e la Provincia di Pesaro non può autorizzarle, non avendo loro espletato i corsi.
Voi adesso pensate che la Regione debba fare una legge che si riappropri del servizio in modo che in maniera retroattiva possa garantire il servizio di quelle guardie che due anni e mezzo fa hanno fatto un corso voluto dalla Regione, che non può essere riconosciuto dalla Provincia perché non lo ha fatto la Provincia. L’errore è stato farlo fare dalla Regione quando avrebbe dovuto farlo la Provincia. Qualora noi decidessimo di fare una legge non potrebbe essere retroattiva, ma non penso di proporla perché sarebbe una cavolata enorme portare la vigilanza all’interno della struttura regionale, quando invece deve ed è giusto che rimanga a favore delle Province che operano più capillarmente e precisamente sui territori.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. L'Assessore Aguzzi ha sottolineato quelli che sono i due aspetti che ci hanno portato, ormai i primi di febbraio, a presentare questa interrogazione come Movimento 5 Stelle.
I due punti sono fondamentalmente questi: da oltre 10 anni non ci sono finanziamenti che vanno a sostegno delle GEV, e non sto a ripetere quanto ha già detto l’Assessore rispetto ai servizi utili che fanno come volontari, tant’è che recentemente, a marzo, il coordinatore regionale delle guardie ecologiche ha dovuto fare un appello alla cittadinanza per la contribuzione del 5×1000 perché non hanno nemmeno i soldi per mettere la benzina per le macchine che utilizzano per fare i servizi.
C'è un problema di ordine economico e mi fa piacere che l'Assessore Aguzzi abbia preso in quest’Aula l'impegno di trovare delle risorse, che non vanno certo solo alle GEV, ma in generale a chi fa volontariato.
I servizi in questo articolo a cui ho fatto riferimento, comparso sul Resto del Carlino a firma del giornalista XY, sono stati tantissimi nel 2021.
L’altro problema fondamentale riguarda coloro, oltre una ventina di persone, che hanno fatto quel corso dell'Università di Urbino, fatto dalla Regione, che ad oggi non possono essere nominate dalla Provincia proprio per quel cavillo burocratico.
Questa è una problematica seria, invito l'Assessore non a risolverlo in questa maniera, ma quanto meno a sedersi ad un tavolo per cercare una soluzione con la Provincia, questo sì. Non credo che non ci possano essere soluzioni, sinceramente faccio fatica a individuare quali, visto che l'Assessore dice che questo cambiamento della legge non è percorribile o almeno lui non lo vuole percorrere, però sicuramente è stato fatto un pasticcio e se possibile bisognerebbe intervenire per sanarlo.
L’Assessore ha detto che la Regione ha fatto un pasticcio e adesso risulta non solo che le guardie ecologiche che hanno fatto quel corso potrebbero essere nominate e non lo sono, ma è tutta la serie di servizi importanti che svolgono, che verranno privati dalla disponibilità di persone formate, quindi è tutta la collettività che ci perde.
Su questo penso che l'Assessore possa essere d'accordo con me, sono in servizio troppe poche persone e potrebbe essere una boccata d'ossigeno usufruire di figure formate.
Sinceramente mi sento soddisfatta a metà. Assessore, mi aspettavo e speravo che visto che l'interrogazione è un po’ datata oggi potesse avanzare qualche soluzione, cosa che invece purtroppo non è arrivata.
Nella prossima variazione di bilancio mi auguro di vedere una cifra, che è quella che lei ha annunciato, per andare in aiuto non solo delle guardie ecologiche, ma al mondo del volontariato, verificheremo che questo sia fatto.
Per l'altra questione sinceramente non sono per nulla soddisfatta perché questo problema pare che sia lontano dall'essere risolto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Assessore, la ringrazio per la risposta, però non mi considero affatto soddisfatta anche perché la mia interrogazione era molto più articolata, ci sono sette quesiti e forse è stata data risposta ad appena due.
Vorrei riprendere una sua dichiarazione, mi fa piacere che si sia preso l’impegno di prevedere nel prossimo bilancio delle risorse non solo per le guardie ecologiche volontarie, ma per tutte le associazioni diffuse di volontariato, ad ogni modo non vorrei che appaia come un gesto magnanimo e quasi di beneficenza perché in realtà la legge a cui lei ha fatto riferimento, la legge regionale del 19 luglio 1992 n. 29 all'articolo 14 stabilisce al comma 1 che “ai fini della concessione di finanziamenti le Province devono trasmettere alla Giunta regionale entro il 31 gennaio di ciascun anno, un programma di attività da realizzare nell'anno in corso, con l’indicazione delle spese da sostenere per la realizzazione di eventuali progetti”, non solo, al comma 2 si prevede che “entro 60 giorni dal ricevimento del programma venga erogato alle Province un acconto del 30% delle spese preventivate e poi entro il 31 marzo dell'anno successivo l'erogazione del saldo”, quindi ci sono degli adempimenti precisi che spettano alla Regione, e le dirò di più, ci sono vari articoli, il 5, il 6 ed il 9, che individuano le competenze specifiche rispettivamente della Regione e della Provincia.
E’ vero che da circa 10 anni alle guardie ecologiche volontarie non è arrivato nessun contributo, ma credo anche che non si debba guardare ciò che è mancato, ma provvedere a fare meglio, soprattutto considerare il valore delle guardie ecologiche volontarie perché in uno dei miei sette quesiti le chiedevo proprio questo: se intende riconoscerne il valore. Mi pare importante ricordare che nel 2020 hanno percorso 9.305 chilometri, hanno notificato 17 verbali amministrativi ed hanno effettuato complessivamente 911 servizi, per un totale di 1.581 ore, sono stati presenti in molti punti di vaccinazione, come assistenza a supporto del personale, non solo, sono state inviate 6 comunicazioni di reato, 14 segnalazioni ufficiali agli enti competenti, tutto soltanto con un contributo minimo che arriva loro dai privati che continuano a sostenerli con i 5x1000 al punto che, come ha detto la Consigliera Ruggeri, non possono più permettersi nemmeno la benzina dei propri automezzi. A questo proposito evidenzio anche che in una delle mie domande chiedevo se la Regione intende contribuire al sovvenzionamento dei mezzi.
Mi auguro che si torni sul tema sostenendo le guardie ecologiche volontarie perché effettivamente la sua risposta era incompleta. Grazie.

Interrogazione n. 391
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri
“Criticità ospedale Carlo Urbani di Jesi”

Interrogazione n. 410
ad iniziativa dei Consiglieri Bilò, Biondi, Marinelli, Antonini, Cancellieri, Marinangeli, Menghi, Serfilippi
“Potenziamento rete sanitaria e assistenziale di Jesi”

Interrogazione n. 452
ad iniziativa della Consigliera Lupini
“Ospedale di Jesi: situazione Pronto Soccorso, carenza posti letto reparti ordinari e assunzione personale sanitario”

Interrogazione n. 454
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Intasamento al Pronto Soccorso dell’Ospedale Urbani di Jesi”
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 391 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri, l’interrogazione n. 410 dei Consiglieri Bilò, Biondi, Marinelli, Antonini, Cancellieri, Marinangeli, Menghi, Serfilippi, l’interrogazione n. 452 della Consigliera Lupini e l’interrogazione n. 454 dei Consiglieri Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Queste interrogazioni pongono in luce ancora una volta le carenze ed i disagi che negli ultimi mesi si sono avvertiti nei pronto soccorso dei nostri ospedali territoriali.
I motivi per cui questi disagi si sono verificati sono stati oggetto di trattazione in questa Aula consiliare più volte, derivano dal fatto che per esigenze di finanza pubblica, lo ricordo, e per i trattati internazionali dal 2012 in poi, in particolare con l’approvazione della legge costituzionale 1/2012, sono state compresse per ragioni di spending review larghe fette di finanziamento del servizio sanitario regionale e in conseguenza di questo pendono ancora oggi delle misure limitative sulle capacità assunzionali delle Regioni e delle Aziende sanitarie, pende anche il problema della mancata programmazione nella formazione del personale sanitario, in particolare nel pronto soccorso. C’è questa scarsissima vocazione dei nuovi laureati in medicina per la specializzazione in medicina d'urgenza, le cause sono anche di aspettative professionali e di trattamento remunerativo.
Premesso tutto questo, dovendo noi della maggioranza e le Aziende dare una risposta, si è ritenuto di agire con delle misure che verranno portate, con un atto di Giunta, all'esecuzione in tutti i pronto soccorso e in tutti gli ospedali delle Marche, partendo da Jesi.
Le misure che sono state individuate sono le seguenti: innanzitutto viene individuata una figura di un bed manager per ogni pronto soccorso, attualmente per esempio nell’Area vasta 2 per il presidio unico Senigallia, Jesi e Fabriano la figura del bed manager è unica, quindi ci sarà tale figura per ogni plesso ospedaliero, non una unica per tre ospedali; la seconda misura che è stata adottata è che nelle astanterie, negli spazi dedicati all’attesa dei pazienti che devono essere esaminati prima del triage, verranno predisposte delle persone (infermieri, medici o personale amministrativo) chiamate ad informare i cittadini delle attese e dell'andamento del processo di esame.
L’altra criticità che veniva individuata era la sosta nei pronto soccorso e l’attesa nelle barelle, questo problema era determinato anche dalla necessità di sottoposizione ai tamponi molecolari che determinavano addirittura la sosta di un giorno in attesa dell'accertamento; questo problema è stato superato mediante le indicazioni del Ministero della sanità e delle Agenzie sanitarie regionali e con una direttiva del Dipartimento sanità l'accertamento della positività al Covid viene accertata con tamponi antigenici rapidi di ultima generazione, quindi anche questo tempo è stato abbattuto.
La terza misura che è stata adottata è quella di una attivazione di percorsi di fast track, se c’è un problema di ortopedia o un problema di cardiologia lo specialista del reparto scende al pronto soccorso e fornisce immediatamente la consulenza necessaria di specializzazione.
La presenza lungo le corsie del pronto soccorso delle barelle è dovuta all’assenza di posti letto nei reparti e deriva dal fatto che il ricovero di persone positive al Covid e l’aumento del distanziamento tra i letti ha diminuito la capacità di posti letto nei nostri presidi ospedalieri. Questo problema nell’ospedale di Jesi e conseguentemente anche in quello di Senigallia e negli altri presidi ospedalieri viene risolto prevedendo che ogni reparto metta a disposizione del pronto soccorso dei posti liberi, nel caso di Jesi vengono messi a disposizione 13 posti totali, di cui 6 in area medica, 4 in attività specialistica medica, 2 in area chirurgica ed 1 in area specialistica chirurgica, sostanzialmente 24 posti letto.
Non per ultimo questo procedimento dovrà prevedere che, nell'ipotesi in cui vi sia un aumento abnorme di persone, comunque oltre i limiti di attesa nelle astanterie, nei pronto soccorso potranno essere chiamate a prestare servizio le specializzazione equipollenti dei reparti.
Questo è il sistema che è stato delineato e che è partito da qualche giorno all’ospedale di Jesi e che in via sperimentale misureremo fino a settembre in modo tale da garantire anche l'effettuazione delle ferie del personale dopo i due anni di Covid.
Nella successiva risposta all’interrogazione su Senigallia espliciterò ulteriori dettagli di questo Piano.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Non mi dichiaro soddisfatto per il semplice fatto che la mia interrogazione verte parzialmente sul tema del pronto soccorso, non so chi le ha fornito la risposta, Assessore, però è evidente che non ha letto né la mia né l’interrogazione del Consigliere Bilò, perché entrambe fanno riferimento all’ospedale Carlo Urbani nella sua interezza ed al potenziamento della rete sanitaria assistenziale di Jesi, mentre le interrogazioni della Consigliera Lupini e del Consigliere Mangialardi fanno riferimento più specificatamente al pronto soccorso.
Non sono in grado di dirmi soddisfatto perché si parla solo del pronto soccorso nella risposta dell’Assessore, mentre avevo evidenziato tutta una serie di problemi dell’ospedale Carlo Urbani, dai lavoratori di urologia, al reparto di pneumologia, di medicina, al taglio dei posti letto, alla diminuzione dell’organico complessivo, Una serie di criticità che non hanno visto risposta.
Chiederei, senza dilungarmi oltre, magari anche con la garanzia del Presidente del Consiglio, che mi venga fornita almeno una risposta scritta per quanto riguarda tutti gli altri aspetti che oggi non sono stati minimamente trattati. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Vorrei approfittarne per ringraziare il Consigliere Mastrovincenzo per aver presentato questa interrogazione e per ribadire che la situazione del pronto soccorso dell’ospedale Carlo Urbani di Jesi è ormai assolutamente insostenibile.
Ripeto un concetto già annunciato più volte oltretutto in questa Aula dai colleghi ed anche nelle interrogazioni, ma non si può non prendere atto del fatto che ci sono file di ambulanze fuori dall'ospedale Carlo Urbani di Jesi. I disagi che subiscono i pazienti per le lunghissime attese a cui sono sottoposti, che hanno una diretta influenza negativa anche sulle prestazioni e sulla tempestività delle cure necessarie, è un fatto dirimente per la cura.
Il pronto soccorso di Jesi non ce la fa più sia come organico sia come spazi, mancano i medici, gli infermieri e mancano anche dei luoghi adeguati.
La città di Jesi e l'intera Vallesina non possono aspettare la realizzazione di un ospedale di comunità tutto da pensare, da progettare e da costruire, è passato un anno e mezzo dal vostro insediamento e non vale più la giustificazione: “chi c’era prima ha fatto questo o non ha fatto quest’altro”.
Mai nel passato il pronto soccorso aveva raggiunto questi livelli di intasamento, questa pressione asfissiante che mette in difficoltà il funzionamento del servizio stesso. Si tratta di uno scenario inedito rispetto al quale non si vedono nemmeno in lontananza ipotesi di soluzioni immediate, che sono invece quelle che servono.
Sarebbe necessaria una risposta a breve termine alla domanda sanitaria che i territori formulano, attraverso assunzione di personale e ampliando gli spazi del pronto soccorso, ovvero, è urgente investire sull'esistente e non solo procedere con nuove costruzioni che sappiamo benissimo richiederanno molto tempo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Assessore. In effetti abbiamo due interrogazioni che si completano perché la n. 391 mette al centro le problematiche della struttura ospedaliera Carlo Urbani nella sua interezza, mentre, come lei ha risposto, il tema del pronto soccorso è estendibile all’Area vasta 2. Poi sappiamo che non possiamo parlare dell’ospedale di Jesi, di Senigallia e di Fabriano perché sono presidi in un unico ospedale.
Assessore, continuo a dire che l’insoddisfazione sia la sua perché si rende conto che in questo momento siamo all’implosione del sistema del soccorso e indubbiamente, nonostante la grande competenza, dedizione, passione, che ci sta mettendo tutto il personale sanitario nell’ambito della medicina d'urgenza, oggi siamo in una situazione ormai insopportabile e penso che non sia solo relativa alle tante complicazioni determinate dal Covid.
Sono convinto che questo tentativo, questo schema, questa sperimentazione, come lei l’ha appellata, di un bed manager, di un’accoglienza più adeguata, reperimento di posti letto all'interno della struttura e non quelle che fanno riferimento al pronto soccorso, con un fast track che può funzionare meglio, non andrà a buon fine. Ahimè, ci troveremo di fronte alla stagione estiva con il tentativo almeno di riaprire le guardie mediche sulla costa, parliamo dell’Area vasta 2, penso in modo particolare a quella di Senigallia, perché la situazione oggi è al collasso, come al pronto soccorso del Carlo Urbani di Jesi. Non parlo per troppa competenza di quello di Senigallia perché lei sa benissimo che ad un certo momento siamo rimasti con un solo medico al pronto soccorso con file chilometriche e la disperazione del personale.
Assessore, apprezzo sempre la sua ricostruzione ed oggi anche un approccio meno elettoralistico che da qualche banco ancora si sente, imputando alle scelte della Giunta precedente …, ormai abbiamo capito che il reperimento del personale aveva dei limiti prima e li ha ancora di più adesso, che i tetti di spesa c’erano prima e ci sono ora, il 71 non va nella direzione di dare risposte, quindi c’è la necessità di riorganizzare il sistema.
Dico pure, rimanendo nell’interrogazione del Consigliere Mastrovincenzo, che da quello che abbiamo capito le scelte che state facendo - ancora il Piano socio-sanitario e la modifica della legge 13 non li abbiamo visti da nessuna parte, né in Commissione se non qualche pennellata sui giornali - non aiuteranno e forse, Assessore, anche la Missione 6 non ci aiuterà perché avremo tanti contenitori distribuiti qualche volta bene, qualche volta senza nessun criterio, ma richiedono personale, quel personale che noi non abbiamo e le scelte che state mettendo in campo non aiuteranno per una ottimizzazione, per una specializzazione e competenza adeguata.
Quindi non sono soddisfatto, non lo sono io e non lo è il gruppo del Partito Democratico, ma soprattutto penso che non lo siano i tanti cittadini che oggi si presentano al pronto soccorso di Senigallia, di Jesi e di Fabriano e trovano delle non risposte e, come ha detto la Consigliera Bora prima, non era mai capitato per tempi e per attese, che sono ormai impressionanti, soprattutto lo scoramento del cittadino.
Non siamo soddisfatti, ma penso che ormai non lo sia l’intera comunità.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Ho ascoltato molto attentamente la risposta dell'Assessore e valuteremo nel dettaglio tutto quanto rappresentato, però mi viene da dire, aggiungendomi a tutte le considerazioni ed anche alle segnalazioni che hanno già fatto i colleghi, che lei conosce bene la situazione dell'ospedale di Jesi ed in particolare del pronto soccorso, direi che la considerazione più opportuna da fare è che il mondo dell'emergenza/urgenza e dei pronto soccorso sta chiedendo a gran voce aiuto, se abbiamo tutte queste interrogazioni abbinate.
Allora, prendiamo seriamente in considerazione l'idea di fare una discussione più ampia e lei è qui, disponibile, a raccontarci come state lavorando e noi vorremmo tutti dare un opportuno contributo, che credo sia prezioso ed importante, a questo mondo dell'emergenza/urgenza tutto, che da più parti sta rappresentando le criticità, ma sta anche proponendo delle soluzioni.
Rispetto al pronto soccorso di Jesi sottolineo di nuovo, e non è la prima volta che lo diciamo, vi ho anche fatto un sopralluogo e vi ho passato una giornata proprio per capire di cosa le persone mi parlavano, per vederlo con i miei occhi e capire la situazione, che servono spazi, ma servono anche dei raccordi, una modalità di comunicazione e d'interscambio più fluida con i reparti ospedalieri.
Questo ce l’hanno rappresentato da tutte le parti, ci tengo a sottolinearlo, così come ricordo all’Aula che abbiamo celebrato da poco il trentennale del 118, che doveva essere l'occasione per rilanciare una discussione, raccogliere le criticità e soprattutto le proposte di miglioramento.
Abbiamo in elenco due mozioni, non solo la mia, ma anche una proveniente dalla maggioranza, per il riordino e la riorganizzazione del settore emergenza/urgenza del 118, quindi sono sicura che l’Assessore vorrà discutere anche in questa sede, così che i cittadini e le cittadine possano capire in che direzione andremo, ed occuparci quanto prima di una opportuna riforma che a gran voce tutti quanti ci chiedono.

PRESIDENTE. In merito alla replica del Consigliere Mastrovincenzo, la richiesta in forma scritta riguarda la risposta alle domande che sono contenute nelle interrogazioni ad esclusione della questione del pronto soccorso, a cui ha risposto l’Assessore Saltamartini.
La richiesta di risposta scritta riguarda gli altri punti, in particolare quelli relativi agli ambulatori di urologia, di pneumologia, di medicina e agli altri reparti in merito alla situazione del taglio dei posti letto.
Questa è la richiesta che ufficialmente passo all’Assessore Saltamartini, che ha la possibilità di dare una risposta scritta al Consigliere interessato che non ha ricevuto una risposta inquadrabile nelle tante interrogazioni presentate sulla questione, che non ha ricevuto una risposta sui punti specifici indicati nell’interrogazione stessa.

Interrogazione n. 361
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri
“Conciliazione/Transazione Asur – Medico area vasta 5”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 361 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Se posso intervengo sull’ordine dei lavori, se in uno spazio di quattro minuti si concentrano cinque interrogazioni ed è del tutto evidente che sono atti di una vastità enorme … Credo che ci sia la necessità di dare dignità a quest’Aula ed esercitare il dovere dell’organo dell’amministrazione che governa di dare tutte le spiegazioni necessarie alle opposizioni ed ai cittadini diventa veramente difficile.
Le interrogazioni sono formulate su piani molto vasti, quindi fornirò al Consigliere Mastrovincenzo tutta la documentazione di cui sono in possesso, però, anche stamani sulle interrogazioni a risposta immediata, in due minuti, stringendo i tempi per non superarli, diventa tutto molto complicato.
Se ci sarà una revisione del sistema, è mia intenzione dare la massima contezza perché, al di là dell’esercizio dei diritti delle minoranze, c'è un interesse anche della maggioranza a correggere gli eventuali errori in cui la maggioranza o l’azione di governo può incorrere, quindi c’è un interesse per quanto mi riguarda ad ascoltare quello che dicono le opposizioni.
Il tema dell’interrogazione n. 361 è racchiuso nel fatto che nell’Area vasta 5, Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto, un dirigente medico era stato incaricato con un provvedimento del 2013 di predisporre entro il 30 novembre 2013 un Piano riorganizzativo del dipartimento funzionale farmaceutico. Successivamente con provvedimento dell'8 novembre 2013 veniva istituito il Dipartimento funzionale del farmaco nell’Area vasta 5 e nel 2014, esattamente il 5 maggio, si procedeva alla prosecuzione della sperimentazione del riassetto del dipartimento.
Cosa è accaduto successivamente? Che il Dirigente farmaceutico ha rivendicato la corresponsione della retribuzione annuale di posizione variabile aziendale, che avrebbe avuto titolo a percepire in relazione alle superiori funzioni svolte.
Si tenga conto che sempre nella zona territoriale 12 San Benedetto del Tronto, già il 16 maggio 2011 ci fu una prima conciliazione con lo stesso Dirigente farmaceutico, che portò alla corresponsione di 6.500 euro annue per l'attività precedentemente svolta.
Il contenzioso davanti agli organi giurisdizionali ha portato alla condanna dell'amministrazione dell’Asur e alla liquidazione del trattamento previsto per quel tipo di prestazioni, poi lascerò la documentazione al Consigliere Cesetti perché sono queste tecniche abbastanza complesse da sviluppare in pochi minuti.
Lui chiedeva quale fosse il Dipartimento dell’Area vasta 5 interessato. Il Dipartimento interessato è quello funzionale del farmaco dell’Area vasta 5. Chiedeva altresì la data del provvedimento di conferimento dell’incarico di Direttore del suddetto Dipartimento ed i motivi per i quali non erano state corrisposte le indennità retributive spettanti.
L’azienda dice che l’incarico di Direttore del Dipartimento funzionale del farmaco dell’Area vasta 5 risulta essere stato attribuito in modo formale il 5 maggio 2014 e l'aggravio retributivo al suddetto dirigente è stato calcolato in 5.000 euro a titolo di retribuzione di risultato.
Sul terzo quesito: “in assenza di un formale provvedimento di incarico da chi e per quale motivo sia stato consentito lo svolgimento delle funzioni di fatto”, l’Asur risponde che le funzioni sono state svolte sulla base di incarico formale e non di fatto, poiché tale incarico è stato attribuito con provvedimento del 5 maggio 2014, n. 478.
Sul quarto quesito: “per quale motivo si sia attesa la promozione di un giudizio e oltre cinque anni dalla cessazione delle funzioni per stipulare la conciliazione/transazione”, l’amministrazione risponde che è stato necessario tutto questo periodo per giungere ad una definizione giurisdizionale del contenzioso.
Sul quesito numero cinque: “se nel caso di che trattasi possano ravvisarsi delle responsabilità per l’esborso della non modica somma di 70.000 euro”, l’Azienda dice che la somma è stata attribuita per prestazioni rese, cionondimeno ho chiesto un approfondimento perché è evidente che l'attribuzione di funzione deve passare attraverso la regola costituzionale del concorso e non attraverso lo svolgimento di funzioni di fatto, sarebbe troppo facile giustificare questa cosa con le parole usate dall’amministrazione.
Ritengo tuttavia sulla base di una valutazione degli atti che mi sono stati sottoposti che non vi sia responsabilità poiché la condotta della colpa grave, che presuppone la volontarietà dell’evento, non sussiste, nel senso che probabilmente ci poteva essere una previsione dello svolgimento di fatto, ma non c'è stata da quello che emerge la volontarietà di garantire un vantaggio indebito a questa persona con conseguente danno all’amministrazione.
Conclusivamente, rimetto all’interrogante gli atti per un eventuale approfondimento, per quanto mi riguarda ho sollecitato le Aziende ospedaliere a far sì che questi fenomeni non si verifichino perché la via maestra è il concorso e l’attribuzione di incarichi secondo procedura ad evidenza pubblica e non di fatto o sulla base di provvedimenti poi carenti dal punto di vista della trasparenza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Do atto che l’Assessore Saltamartini ha la delega più pesante, oltre l’85% del bilancio regionale, non so quante migliaia di dipendenti, le strutture organizzative, la sanità specialmente in questi tempi, è ovvio che racchiuda in sè responsabilità che valgono lui solo tutto il resto della Giunta, eppure lui sta sempre qua, risponde, qualche volta non in modo soddisfacente, ovviamente non per responsabilità sua perché è quello che gli preparano, però ci mette anche del suo, come adesso ad esempio. Io non sono soddisfatto della risposta tecnica, sono invece molto soddisfatto dell’aggiunta politica dell’Assessore, quando dice: “Io ho disposto ulteriori approfondimenti perché queste cose comunque non devono succedere”. A me questo interessa dall’Assessore, non il resto, il resto non mi soddisfa, però l’Assessore Saltamartini sta sempre qua, non è che lo devo difendere, poi non condivido nulla di quello che fa, però è uno che fa e sta qua.
Ad esempio c’è il collega, il mio amico Assessore Mirco Carloni che non c’è mai, non risponde e questo è un problema, la Giunta non c’è mai, l’Assessore Saltamartini che ha la delega più pesante, con tutte le problematiche della sanità, sta sempre qua.
Questa considerazione …, lasciamo perdere i buoni rapporti tra me e l’Assessore Saltamartini, che non c’entrano nulla, ma è un fatto politico in questo Consiglio e questo dovrebbe indurre gli altri componenti della Giunta ad un analogo comportamento per quanto riguarda almeno le loro deleghe perché è anche un atto di rispetto nei confronti di questo Consiglio.
Quindi, Assessore Saltamartini, sono soddisfatto dell'approfondimento che spero sia in corso e ci sarà.
Ringrazio per la risposta, però la risposta tecnica non va bene, perché da una parte c’è un ricorso all’autorità giudiziaria di un medico che vuole il riconoscimento delle funzioni di Direttore del Dipartimento svolte dal 2004 al 2016, dall'altra c’è l’Asur che gli riconosce 70.000 euro a questo titolo con una transazione ed in mezzo c’è la tutela dell'interesse pubblico e delle risorse pubbliche, quelle a cui si riferisce l’Assessore Saltamartini, che dice che l’incarico è stato conferito formalmente. Ma se l’incarico è stato conferito formalmente, questo come poteva chiedere l’attribuzione per farsi riconoscere il ruolo di direttore se già c’era? Già c’era, era stato attribuito, perché ha fatto causa per farselo riconoscere? Se gli era stato attribuito formalmente perché non gli sono state corrisposte le relative indennità? Forse quella delibera di attribuzione non comportava o non aveva il correlato impegno di spesa? Com’è possibile tutto questo?
Non va bene per niente, Assessore Saltamartini, fa bene a fare approfondimenti perché anch’io vado fino in fondo su questa storia, perché non va bene, perché è troppo comodo, e l’Assessore Saltamartini c’è arrivato, fare una transazione in sede giudiziale per mettersi al riparo da eventuali responsabilità di ordine erariale. E’ troppo comodo, è un giochetto che conosciamo bene, io lo conosco bene come avvocato, non l’ho mai praticato per la verità, né come avvocato né come amministratore, ma è un giochetto che conosciamo bene. Non dico che sia questo il caso, tu mi fai un ricorso in tribunale io rispondo, facciamo una transazione davanti al giudice, a posto, non si persegue la responsabilità e c’è la copertura politica.
Questo non va bene, non può essere perché su questa cosa c'è un punto che dovete comprendere, dice l’Assessore Saltamartini che l’incarico è stato conferito formalmente, ma se così è, come è possibile che questo ottiene il riconoscimento di quel ruolo? Come è possibile che gli è stato pagato? Sono 70.000 euro!
Poco fa, e sembra che l’Assessore Saltamartini su questo si sia impegnato, abbiamo discusso una nostra interrogazione, lo ha fatto la Consigliera Casini, sulla mancata corresponsione di indennità delle malattie infettive, 5 euro per quelli che hanno lavorato sotto pandemia, lì non si corrispondono i 5 euro, dopo si daranno perché si è impegnato l’Assessore Saltamartini, per fortuna, e noi diamo 70.000 euro ad uno che chiede il riconoscimento di un ruolo che gli è stato conferito formalmente! Non va bene e non c’entra nulla, anche qui, Assessore, nessuno parla di colpe, questo lo vedremo, la responsabilità di cui io parlo è la responsabilità politica, quella responsabilità in relazione alla quale anche l'Assessore Saltamartini ha ravvisato la necessità di un approfondimento perché probabilmente anche a suo avviso quella responsabilità ci potrebbe essere, noi di quella parliamo, qui non siamo in un’Aula di Tribunale, a noi non interessa né l’abuso d'ufficio né la responsabilità erariale, noi non facciamo le denunce, noi facciamo politica, però vogliamo sapere quello che è avvenuto.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Condivido pienamente la prima ed anche la seconda parte dell'intervento del Consigliere Cesetti perché secondo me è veramente imbarazzante, poco costituzionale e poco rispettoso, Presidente Latini, che non ci sia nessun membro di Giunta, se non uno che sta qui per fare presenza o il povero Assessore Saltamartini – dico povero con tutto il rispetto possibile – perché è l'unico che sta qui e ci mette la faccia.
Nella precedente legislatura noi eravamo sempre tutti presenti, era raro che uno di noi fosse assente, eppure abbiamo avuto il terremoto, il Covid, tutte le catastrofi, ma vede, Presidente, io a Cibus non ci sono mai andata perché non ho avuto modo, né sono andata due volte a Dubai in un mese.
Bisogna che lei parli con il Presidente Acquaroli, del quale vediamo raramente la presenza e sentiamo quasi mai la voce neanche quando ci sono deleghe di sua competenza, occorre che lui si renda conto che questa è l’Assemblea legislativa delle Marche, non ci fa una cortesia a venire qui, è un suo preciso dovere, dovere non tanto per l’opposizione quanto per la maggioranza; tra l’altro lascia da soli gli Assessori. Prima discutevamo di una questione che riguardava lo sport e l’Assessore competente si è alzata ed è andata via. Queste sono cose poco rispettose, ripeto, della democrazia.
Assessore, rispetto all’incarico formalmente assunto dal Dirigente, mi chiedo: se era un incarico formalmente ottenuto perché lo ha accettato? O l’ha formalmente assunto …, quindi ne era consapevole e sapeva che era non pagato o scarsamente pagato. Io non lo voglio sapere, non è un mio interesse, ma mi chiedo: se l’incarico è stato dato formalmente perché lui ha detto sì sapendo che non era adeguatamente retribuito?
Allora tutti questi dubbi …, io non conoscevo questa storia di cui sono venuta a conoscenza dal racconto del Consigliere Cesetti, ma mi fa pensare che quando c’è un incarico c’è un contratto, l’incarico viene comunicato al dipendente, che può accettare o non accettare a meno che non sia un ordine di servizio. Quindi, o ha ricevuto un ordine di servizio gratuito, ma presumo per un tempo limitato, oppure mi pare che siano contrastanti le dichiarazioni che lei ci ha riportato e che le chiedo di approfondire, magari anche se ci sono state le liquidazioni agli avvocati di parte, lei lo può controllare questo.

Interrogazione n. 399
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Bora, Biancani, Carancini, Casini
“Criticità pronto soccorso Ospedale di Senigallia”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 399 Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Bora, Biancani, Carancini, Casini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L’interrogazione in argomento è sostanzialmente pedissequa a quella relativa al pronto soccorso di Jesi. Come ho avuto modo di sottolineare rispondendo alle interrogazioni di Jesi, c’è una situazione di grandissima criticità in tutti i pronto soccorso. Lo scorso mese abbiamo affrontato il problema del pronto soccorso di Pesaro, ma c’è in tutti i plessi ospedalieri e questo aumento dei pazienti deriva da molteplici fattori tra i quali si annovera, come ho già detto, la carenza di medici con specializzazione in medicina d'urgenza. Valutiamo solo che tra gli specializzandi nella nostra Università ce ne sono solo 12 in medicina d’urgenza.
Naturalmente le opposizioni fanno correttamente e bene il loro lavoro e, come ho già detto prima, le segnalazioni che pervengono non solo sulla stampa, ma anche dalle interrogazioni, servono per calibrare e per cercare di dare le risposte necessarie che i cittadini si attendono da noi.
Al di là di ciò che in queste risposte si può esplicitare non vi è dubbio che le maggioranze che governano le amministrazione dovranno rispondere con i fatti, non tanto con le dichiarazioni e questo sarà un giudizio inappellabile che verrà dal corpo elettorale, cionondimeno non posso sottrarmi dall'esigenza di mettere in rilievo che tutta la situazione della sanità nel nostro Paese risponde a un problema di finanziamento pubblico, ancora persiste il limite del tetto di spesa all’assunzione del personale, che è vincolato dal 2004 al -1,5%, quindi, chi è contrario ad aumentare il numero dei medici che prestano servizio nei nostri ospedali, ma c’è un tetto di spesa derivante dalla compressione dei processi inflazionistici che limita l'aumento dei trattamenti salariali, dai contratti collettivi nazionali di lavoro e anche in questo caso ritengo che questo personale, che lavora di notte, la domenica, in situazioni di disagio, abbia diritto a trattamenti migliori, che evidentemente non sono riconosciuti dai problemi di finanza pubblica.
In proposito devo rilevare che la spesa sanitaria risulta oggi fortemente compressa, è stata portata da 114 miliardi degli anni precedenti a 124 miliardi, ma non sono assolutamente soddisfacenti per accontentare tutti i bisogni collettivi, tanto più per il fatto che il peso sul pronto soccorso deriva anche dall'impossibilità di dare risposte sulle cronicità, sulle patologie delle persone immunodepresse, e così via. C'è un ricorso abnorme ai pronto soccorso anche per le carenze della medicina territoriale.
Ecco, tutti questi problemi esistono, io non posso sottacerli, ma non posso neppure dimenticare che quando si governa si devono dare delle risposte, le risposte che noi abbiamo cercato di offrire alla organizzazione, con tutti i deficit che ho esplicitato, sono quelle di individuare delle persone che nell’astanteria dei pronto soccorso diano delle informazioni. Abbiamo dato la direttiva di predisporre dei display elettronici che possano indicare il numero dei pazienti in trattazione suddivisi per codici. In alcuni pronto soccorso è stata data l’indicazione di dividere il flusso dei codici bianchi e verdi rispetto agli arancioni ed ai rossi facendoli trattare da medici di medicina generale convenzionati o da medici USCA che all’uopo sono impiegati nei pronto soccorso, poi la risposta in via sperimentale è quella di sopperire alle carenze degli specializzandi o degli specializzati in medicina d'urgenza con le specializzazioni equipollenti provenienti dai reparti.
E’ chiaro che questo determina una compressione non solo sul pronto soccorso, ma su tutto il sistema ospedaliero.
Per quanto riguarda poi la necessità di non trattenere persone nelle barelle nel pronto soccorso, come ho già detto, il sistema deve respirare cercando di riorganizzare la materia, prevedendo che le deospedalizzazioni siano indirizzate verso gli ospedali di comunità, verso le riabilitazioni, verso le cure intermedie, a questo processo il Governo ha indirizzato le risorse importanti del Pnrr, ma gli effetti del Pnrr potremmo constatarli fra qualche mese.
Insieme alle opposizioni ed insieme ai Consiglieri avremo la possibilità di misurarci nel merito, per chi lo vorrà, del Piano socio-sanitario. I tempi che in Giunta ci siamo dati sono quelli di portare sia la riforma della legge 13 sia la riforma del Piano socio-sanitario prima dell'estate, quindi tutti coloro che vorranno dare un contributo nel merito della riorganizzazione sulla base delle risorse esistenti lo potranno fare.
Non si può sottacere che i problemi della sanità risentono del problema italiano dell’enorme debito pubblico, della necessità di rientrare con la spesa pubblica, del fabbisogno aggravato con la guerra, che ci sia un aumento del prodotto interno lordo, quindi, diciamo che in realtà questi problemi saranno durissimi per chi amministra, per le maggioranze parlamentari e per le maggioranze regionali a cui dovremo dare idonea risposta perché siamo sotto il giudizio evidente del corpo elettorale e dei cittadini. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Intanto ringrazio il Consigliere Mastrovincenzo quale primo firmatario di questa interrogazione che si abbina di fatto a quelle precedenti, Assessore.
Capisco, lei è stanco fisicamente, è qui, è rimasto presente, non si è mai mosso, da solo, una tristezza unica, in quei banchi non c’è nessuno, magari qualche suo collega, tra salami, prosciutti, selfie, è in altri luoghi, sicuramente più ameni ed anche elettoralmente più efficaci, invece lei è qui e tenta di rispondere.
Vede, Assessore, quando eravamo insieme, con la stessa casacca, mi si attribuiva, a differenza di qualcuno che pensa e ipotizza che posso mettere persone a testa in giù, che ero poco incidente ed efficace nei confronti della Giunta di allora perché non battevo i pugni - questo era il termine che utilizzava il mio successore, prima Presidente del Comitato per la difesa dell’ospedale - in maniera efficace sulla scrivania dell'Assessore per ottenere l’efficienza e l’adeguata risposta per l’ospedale di Senigallia.
Ora gliela faccio io la domanda: quante volte sono venuti a sbattere i pugni? Il risultato, Assessore, è quello contenuto nell’interrogazione! L’Unità operativa complessa della medicina d’urgenza di Senigallia dovrebbe avere 15 medici più 1, come ha sottolineato il Consigliere Mastrovincenzo, oggi sono 6 più il primario. Avete provato a coinvolgere i medici della Marina militare ma sono scappati, letteralmente scappati, perché si sono resi conto che avrebbero dovuto assumere responsabilità che erano oltre la prestazione di supporto e diventavano sostanziali. Nemmeno le cooperative si sono avvicinate, quindi i 5 che dovevano arrivare …, sa benissimo che 2 sono già presenti ed altri 2 andranno a sostituire i 2 che scapperanno da quel pronto soccorso, ha ragione lei, come si avvicinano e trovano altre soluzioni, è già capitato, vanno in altri ospedali o in altre specialistiche.
La situazione è terribile, sono convinto, ma apprezzo il tentativo, che nemmeno la riorganizzazione né l’accoglienza sarà efficace, perché oggi si va avanti nell’ospedale di Senigallia con ordini di servizio che vengono emessi nei confronti di colleghi dei reparti che sono già in grande difficoltà. Penso alla gastroenterologia o alla cardiologia, quindi il suo approccio molto pacato e molto serio lo invito a rivolgerlo anche all’esterno con questa modalità, così almeno capisce quanto è difficile quando si ha un ruolo e non si può speculare e non si può pensare di utilizzare la bacchetta magica che, ahimè, oggi è a salve.
Sono convinto che nemmeno la rivisitazione della legge regionale 13 e tantomeno il nuovo Piano socio-sanitario abbinato, come dicevamo prima, alle indicazioni della Missione 6, saranno in grado di alleggerire almeno per i prossimi 4/5 anni la situazione terribile che si sta determinando.
Sono certo che come lo ha detto qui avrà modo di raccontarlo anche all’esterno per avere ogni tanto, ahimè, soddisfazione sul fatto che tutti abbiamo fatto e messo in campo il possibile alle condizioni date, quelle che lei ha ricordato. Norme nazionali che sono molto stringenti e che non possono essere derogate, anche se da altri banchi le suggeriscono di aggirarle, le norme non si aggirano, si affrontano e si rispettano, si possono modificare, ma purtroppo la 71 non va in questa direzione e, ahimè, l’ospedale di Senigallia ed il suo pronto soccorso sono fortemente in difficoltà oggi, lo saranno ancora di più tra qualche giorno quando la città sarà piena di turisti, come tutti auspichiamo, e le prestazioni non saranno adeguate e, rispetto anche alle interrogazioni precedenti, ne risentirà l’intera Area vasta.

Interrogazione n. 400
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Casini
“Richiesta urgente di chiarimenti su esternalizzazione dei servizi negli ospedali di Urbino e Pergola”

Interrogazione n. 401
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Privatizzazione dei servizi sanitari di assistenza medica all’interno di alcuni ospedali pubblici della Regione Marche”
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 400 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Casini e l’interrogazione n. 401 della Consigliera Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Con queste due interrogazioni si chiede di conoscere se sia vera la notizia apparsa sui giornali di una privatizzazione di alcuni servizi negli ospedali di Urbino e di Pergola.
Naturalmente la notizia non c’è, nel senso che non è stato esternalizzato alcun servizio, né privatizzato. Il tema è quello di garantire i servizi necessari sia nell’ospedale di Pergola, che in quello di Urbino e la carenza di dirigenti medici impedisce, come è stato sottolineato in più interrogazioni, l’erogazione dei servizi necessari ed indispensabili ai cittadini, anche per abbattere liste d’attesa e prestazioni che si rendono necessarie dopo due anni di Covid, periodo in cui molti cittadini hanno compresso i loro bisogni sanitari.
Quindi l'indicazione che viene fornita alle Aziende è quella di dare delle risposte, così come previsto dal Servizio sanitario nazionale e come previsto dai principi del Ministero della salute in fatto di erogazione dei servizi sanitari.
Si tenga rendo conto che la materia “diritto alla salute”, che è di competenza delle Regioni, è una competenza concorrente, nel senso che è lo Stato che detta i principi e verifica i tre binari del rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni e del rispetto delle norme di finanza pubblica, quindi, sia da un punto di vista economico e finanziario sia dal punto di vista dell’erogazione dei servizi, le Regioni sono sottoposte ad un vaglio di funzionalità piuttosto intenso e rilevante che finora non ha portato il Ministero della salute ad esprimere giudizi negativi sull'andamento della sanità della nostra Regione perché la situazione relativa alla carenza dei medici, alla lunghezza delle liste d’attesa è un problema nazionale, tant’è che il Governo è intervenuto più volte, da ultimo con un decreto legge che ha attribuito alla nostra Regione circa 12 milioni per evitare e per dirimere le liste d’attesa che si sono accumulate nei due anni di Covid.
Ciò premesso, negli ospedali di Urbino e di Pergola le Aziende sono autorizzate a ricercare tutte le professionalità mediche in qualunque direzione, non solo attraverso la pubblicazione di bandi e di avvisi pubblici per l'assunzione di personale, ma anche facendo ricorso alle cooperative che possono aggiudicarsi l’esercizio di alcune prestazioni.
Se nel nostro Paese dopo il Covid si sono resi necessari dei provvedimenti normativi che non sono di natura regionale, ma parlamentare, per cui è stato richiamato in servizio personale in pensione ed è stata prolungata l'età pensionabile, evidentemente questo è un problema connesso a quello che abbiamo detto più volte nel corso del dibattito in questa Aula, cioè la mancata programmazione nella formazione del personale sanitario, che per essere chiari riguarda non solo l'Italia, ma anche molti Paesi dell'Unione europea e la cui causa, lo voglio ripetere ancora oggi, è legata alla necessità del nostro Paese di restituire o di limitare la spesa pubblica in relazione al disavanzo pubblico che ci porta ad essere uno dei Paesi più indebitati al mondo, avendo un deficit del 160% sul Pil.
Ricordo a me stesso che le norme dei trattati internazionali, che vincolano l'Italia, prevedono che il deficit massimo dei Paesi dell’Unione europea sia del 60% del Pil, quindi non già 2.600 miliardi, qual è il livello attuale, ma 1.200 miliardi e gli stessi trattati che impongono all’Italia la risposta al deficit pubblico prevedono la riduzione di un ventesimo l’anno del deficit pubblico, tra il 60% e il 120% dove è arrivato oggi.
Tutto quello che siamo in grado di fare, lo possiamo fare esclusivamente sotto la stretta vigilanza del Ministero dell’economia e delle finanze e del Ministero della salute, non c’è la libertà della Regione di aumentare il disavanzo o di finanziare la sanità con risorse proprie, salvo che non siano investimenti e spese per investimenti.
Tutto ciò detto, dovendo noi garantire (l’Asur, la Regione, l’attuale maggioranza) i servizi necessari alla qualità della tutela della salute nella nostra regione, si farà ricorso, se necessario, anche alle prestazioni delle cooperative, il cui finanziamento non incide sul tetto di spesa. Per l'assunzione diretta del personale c'è un limite al tetto di spesa misurato con la cifra finanziaria della spesa del 2004 -1,5%, se invece c’è il ricorso ad appalti esterni e l'impiego delle cooperative questo tetto di spesa non viene toccato.
Quindi, per garantire tutti i servizi necessari agli ospedali di Urbino e Pergola, ricordo presidi montani di sede disagiata, noi ricorreremo anche all’uso dei servizi che sono espletati dalle cooperative in mancanza di personale da poter assumere con i bandi pubblici, i concorsi pubblici e gli avvisi pubblici. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Assessore. Ho apprezzato la sua risposta anche se in realtà mi pare molto generica e mi permetto di dire anche poco puntuale perché io chiedevo esattamente se è stato siglato già l’accordo con le cooperative dopo il bando che era stato annunciato l’11 febbraio in una nota Asur. Bando che aveva destato anche parecchio allarme perché non si trattava semplicemente di ricorrere all'aiuto di una cooperativa, come già avveniva da tempo all'ospedale di Urbino, visto che c'era già una cooperativa della Calabria che sopperiva ai vuoti di alcuni turni al pronto soccorso e provvedeva anche ad altre attività sanitarie, ma prevedeva l’esternazione di cinque particolari comparti: pronto soccorso, punto nascita, un aiuto nel reparto di chirurgia, ortopedia, lungodegenza più degenza infermieristica, cinque reparti vitali dell'ospedale di Urbino ed oltre a questi anche l’esternazione del servizio ad una equipe privata nel punto di primo intervento e nel blocco operatorio all'ospedale di Pergola
Avremmo voluto con questa interrogazione una risposta puntuale, l’esternazione dei servizi e per quanto tempo. Io sono rimasta alla nota dell’Asur che prevedeva un bando di gara per tre anni, da lì non ci sono state più comunicazioni, che i cittadini si aspettano ufficialmente di avere.
Mi chiedo anche cosa ne è del Piano socio-sanitario che lei aveva annunciato a settembre, siamo arrivati a maggio e siamo rimasti a tante dichiarazioni estemporanee: la Provincia di Pesaro-Urbino doveva essere gestita tutta dalla stessa Area vasta, poi invece dall’Azienda ospedaliera Marche Nord, ora sembra che l’Azienda ospedaliera Marche Nord sia inglobata dall’Area vasta, che assume personalità giuridica. Una serie di dichiarazioni che si susseguono senza avere mai la conferma. L’unica certezza che abbiamo ad oggi è che gli ospedali di polo non sono stati riaperti nonostante le tante promesse del Presidente Acquaroli in campagna elettorale, che le guardie mediche sono state chiuse, 8 nella provincia di Pesaro-Urbino in cinque mesi, e che la maggior parte dei servizi ora sono privatizzati con esternalizzazione alle cooperative, queste sono le uniche certezze che abbiamo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Vorrei fare un discorso politico un po’ più generale, Assessore, più che della singola determina. Il ricorso alle cooperative non è iniziato con voi, è iniziato con la precedente Giunta, che addirittura è arrivata nell'Area vasta 4 ad impiegare al pronto soccorso su 17 medici in organico 14 privati e 3 pubblici.
Noi eravamo critici prima e lo siamo anche adesso. “Il ricorso alle cooperative si rende necessario, è un male necessario” diceva l’ex Presidente della Giunta e mi sembra che lo diciate adesso anche voi: “Ci sono dei problemi che non riusciamo a risolvere, quindi o si chiudono i servizi o si ricorre alle cooperative”, o si fanno, come ha detto prima il Consigliere Mangialardi, gli ordini di servizio, questo l’abbiamo visto e per quanto riguarda nel mio territorio, l’ospedale Marche Nord, porta ad un eccessivo lavoro sui medici che lavorano negli ospedali e alla lunga non si può certo utilizzare questo criterio.
Detto questo, sinceramente come Movimento 5 Stelle vorremmo che fossero superate tutte quelle problematiche a livello nazionale che ci portano adesso ad essere in questa situazione perché, Assessore, il limite della privatizzazione della sanità è emerso in maniera lampante con l'emergenza Covid e l'abbiamo visto ad esempio in Lombardia, anche se qui stiamo parlando di esternalizzazione dei servizi e di ricorso alle cooperative.
Mi auguro che sia per una fase unicamente transitoria e quello che potremo fare, visto che siamo tutti al governo, è spingere sui nostri rappresentanti nazionali affinché quei problemi che abbiamo e che ricadono sui nostri territori da Roma siano risolti. Nel mio piccolo l’ho fatto, la settimana scorsa ho incontrato insieme agli altri Consiglieri regionali il Sottosegretario XY ed abbiamo parlato di queste problematiche e chiesto che ci siano degli interventi per la risoluzione perché mi sembra che ci diciamo in questa Aula sempre le stesse cose. Sono due ore che presentiamo interrogazioni che ruotano tutte intorno allo stesso più o meno argomento: la mancanza del personale, la contrazione della risposta alla salute dei nostri concittadini, cosa che non è più ammissibile, e nello stesso tempo si sta portando avanti una gestione della sanità che è molto simile a quella precedente, anzi rischia semplicemente di peggiorare, quindi anche tutte le promesse che il centro-destra ha fatto ai concittadini per il momento sono messe tra parentesi e per questo noi rimarremo a sottolineare e pungolare perché si agisca in maniera differente, soprattutto per dare risposte concrete ai nostri concittadini.
Mi fermo qui, dicendo che sinceramente siamo contrari a queste politiche anche se capiamo quali siano le problematiche, però forse dovremo intervenire in maniera completamente diversa partendo dal nazionale. Grazie.

Interrogazione n. 412
ad iniziativa della Consigliera Lupini
“Attuazione mozione n. 77 approvata in data 5 ottobre 2021 avente ad oggetto ‘Sostegno della Giunta regionale al riconoscimento giuridico e professionale della figura di Autista Soccorritore’”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 412 della Consigliera Lupini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L'interrogazione presentata dalla Consigliera Lupini chiede quali iniziative siano state intraprese per rispettare gli impegni assunti con la mozione n. 77 approvata all’unanimità dal Consiglio regionale.
Che cosa chiedeva la mozione 77? Chiedeva il riconoscimento giuridico professionale della figura di Autista Soccorritore.
Si tenga presente in proposito che la legge 1 febbraio 2006 n. 43, che disciplina la materia degli Albi e degli Ordini professionali in tutte le professioni sanitarie, prevede che per l'istituzione di una nuova figura professionale sanitaria ci debba essere un parere dell’Istituto superiore di sanità, un'intesa nella Conferenza Stato/Regioni e poi un provvedimento di natura statale, quindi la materia è rimessa alla legislazione parlamentare, non è nelle mani della legislazione concorrente della Regione.
Cosa ha fatto la Regione Marche? Ha chiesto nel gruppo tecnico interregionale istituito all’interno della Conferenza delle Regioni di procedere a questo riconoscimento, in realtà le altre Regioni non si sono ancora espresse, non ci hanno sostenuto, ma la nostra iniziativa proseguirà, ho preso un impegno in quest’Aula, quindi, nella Conferenza delle Regioni sosterrò questa esigenza, pur tuttavia, per accelerare i tempi, per dare questo riconoscimento a queste persone, si deve tener conto che in materia parlamentare ci sono tre disegni di legge, però dobbiamo essere chiari, negli ultimi vent'anni nessun disegno di legge parlamentare, che io ricordi, è stato approvato e tutte le leggi approvate a livello parlamentare derivavano da decreti legge o da provvedimenti collegati alle leggi di bilancio. Sebbene siano stati presentati 3 disegni di legge parlamentari che modificano ed integrano la legge sulle professioni sanitarie non so quale potrà essere la fruttuosità di queste azioni.
Invito i colleghi che condividono questa iniziativa a promuovere e sostenere con i propri parlamentari la calendarizzazione della riforma sulle professioni sanitarie.
Per quanto riguarda la Regione Marche, trattandosi di un'obbligazione per fatto di terzi e quindi non surrogabile dal punto di vista pubblicistico, trattandosi appunto della richiesta di agire per far sì che il Parlamento approvi la legge, noi tutto l’armamentario politico, istituzionale e cooperativo con la Conferenza delle Regioni lo abbiamo esplicitato, ora proseguiremo su quella strada, ma la via maestra è quella dell’integrazione della normativa statale tramite una legge parlamentare.
Non so se posso suggerire alla Consigliera Lupini, se i colleghi sono d’accordo, l’approvazione eventuale di un disegno di legge parlamentare su iniziativa del Consiglio regionale, potrebbe essere questa una via sollecitatoria alla definizione di questo problema. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Grazie Assessore per la risposta ed anche per l’impegno.
So che la Regione Marche è stata in prima linea a sostegno di questa categoria, come dico sempre, composta da persone che ci stanno vicino e ci soccorrono nel momento del bisogno, quando stiamo male ed abbiamo molta paura. Penso sempre ai genitori che affidano un bambino in un momento critico a queste persone, che sono preziose e stanno aspettando da tanto la spinta della Regione.
E’ chiaro che la competenza riguarda il Parlamento, ove ho seguito in diverse occasioni l’iter di questi disegni di legge e sono effettivamente anche oggi in discussione, però la spinta di una Regione, le Marche in questo si sono sicuramente spese, può essere importante, anzi l’auspicio è che anche le altre Regioni si affianchino, anche se lei ci ha appena rappresentato una situazione che non va proprio in questa direzione.
Credo che comunque parlarne anche oggi in questa Aula dia voce ad una categoria che davvero sta aspettando da troppo tempo e ci auguriamo che abbia la risposta che merita, anche prima del Covid ed in particolare dopo i due anni di pandemia che ha visto tutti i sanitari e gli operatori socio-sanitari ed i soccorritori più che in prima linea, quindi mi sembra importante continuare a parlarne, non abbassare il livello di attenzione.
La ringrazio per la premessa di continuare a spendersi, vede che di nuovo stiamo parlando di emergenza/urgenza, è proprio evidente la necessità di porre rimedio a delle criticità che ci mettono davvero in pericolo ed in difficoltà. Grazie.

Mozione n. 235
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Cesetti, Casini, Carancini, Biancani, Bora, Mastrovincenzo, Vitri
“Nomina Commissario straordinario fondazione ‘Città di Senigallia’ – Revoca DGR n. 169/2022”
(Rinvio)

PRESIDENTE. Come per l’altro Consiglio in cui si era attesa la presenza dell’Assessore Castelli, che ne aveva fatta espressa richiesta trattandosi di un punto specifico da discutere, oggi chiedo di non trattare la mozione per l’assenza dell’Assessore Castelli. In questo caso vi posso dire che la giustificazione è la testimonianza in un processo, un dovere a cui ogni cittadino deve adempiere, l’ho già comunicato alla Conferenza dei Presidenti dei gruppi.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Non siamo nelle condizioni vista l’assenza dell’Assessore, capisco l’impegno, però c’è necessità di chiudere questo percorso perché, come abbiamo più volte messo a disposizione di quest’Aula prima con l’interrogazione oggi con la mozione, riteniamo che la delibera di Giunta regionale n. 169 del 28 febbraio sia illegittima. A febbraio scorso è stato nominato il Presidente della Fondazione Città di Senigallia e tutto il CdA, si sono dimessi tutti ad agosto 2021 ed è stato riconferito l’incarico come Commissario.
Una procedura non adeguata ed anomala, soprattutto con le motivazioni che sono state messe a disposizione, dal lavoro che abbiamo fatto come gruppo consiliare tutto è basato su una relazione che ha dei profili di illegittimità e dei numeri che non corrispondono alla reale situazione della gestione della Fondazione, soprattutto, lo dico per i Consiglieri, andate a verificare il patrimonio che era di 40 milioni di euro, che poi nella relazione che ha permesso la revoca del Consiglio e la nomina del Commissario sono diventati 19 milioni per poi ritornare a 40 milioni, votato dallo stesso Consiglio di amministrazione che si era dimesso.
Ritengo che ci siano dei profili di illegittimità dichiarata, compreso quello che avevamo già indicato nella nostra interrogazione: il Presidente per un impegno del regolamento della Fondazione non percepiva nessun tipo di indennità, invece con il commissariamento la Fondazione, che si è dichiarata in difficoltà finanziaria, elargisce al Commissario qualcosa come 20.000 euro.
Penso, quindi, che ne dobbiamo parlare con una certa premura perché riteniamo che tutti gli atti che vengono oggi sottoscritti dal Commissario straordinario non siano legittimi e la Fondazione per il valore che ha nella città di Senigallia e nel territorio non può permettersi una gestione approssimativa e non adeguata.
Iscriviamo la mozione la prossima volta, come abbiamo già detto nella Conferenza dei capigruppo, ed avremo modo di approfondirla insieme. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Per dire che purtroppo le circostanze talvolta imprevedibili rendono difficoltoso procedere all’approfondimento degli atti e francamente la mancanza dell’Assessore Castelli, che ha seguito con molta attenzione questa procedura, non rende possibile oggi il dibattito.
Sono d'accordo con il Consigliere Mangialardi di metterla al primo punto delle mozioni nella prossima seduta perché io l’ho approfondita con una quantità notevole di documenti, ho cercato di capire perché evidentemente c’è un retroterra dietro le dimissioni dell'intero Consiglio d'amministrazione, poi la nomina del Commissario, che ovviamente ha dei poteri straordinari superiori a quelli di un Consiglio d’amministrazione per quanto riguarda un tratto di strada, un periodo più o meno breve.
Su queste cose interverrò in Aula e mi dispiace che non sia oggi, sarà la prossima seduta o sarà quanto prima possibile, compatibilmente con le leggi che abbiamo da fare.
All’attenzione dei capigruppo ci è stato sottoposto un calendario di leggi che dovranno andare in Aula, però sicuramente nella prossima seduta non ci saranno le interrogazioni urgenti, quindi conto che il 10 maggio si possa affrontare questo argomento.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Visto che si parla del prossimo ordine del giorno, penso che sia utile ricordare che quest’Aula aveva trattato il tema del potenziamento della Questura di Ancona, che è inserito oggi all’ultimo punto dell’ordine del giorno. E’ un’esigenza emersa da diversi gruppi consiliari, il nostro, quello della Lega, e d’accordo con l’Assessore Saltamartini, che aveva risposto alla mia interrogazione sul tema, ed anche con il Presidente del Consiglio regionale avevamo detto che lo avremmo inserito nell’ordine del giorno.
Siccome è un tema di stretta attualità, penso che sia interesse di tutti, così come ribadito anche dall’Assessore Saltamartini in quell’occasione, ritengo sia utile trattarlo al più presto e non inserirlo sempre in fondo all’ordine del giorno. Grazie.

Mozione n. 109
ad iniziativa dei Consiglieri Lupini, Ruggeri, Santarelli
“Iniziative rivolte ai minorenni e alle famiglie per la sensibilizzazione e il contrasto all’abuso di bevande alcoliche”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 109 dei Consiglieri Lupini, Ruggeri, Santarelli.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Questa mozione attende di essere discussa dal 7 luglio 2021. Faccio riferimento a questa data perché durante l'estate dell'anno precedente a quello in corso sono stata contattata più e più volte da genitori nonché da operatori del settore socio-sanitario davvero preoccupati per una dilagante abitudine all'abuso d'alcol, in modo davvero importante, con ricoveri d'urgenza in ospedale per coma etilico, al di là di qualunque possibilità di previsione da parte dei servizi.
Genitori davvero sconvolti da questa nuova abitudine dei ragazzi, lo sottolineo a chi come me proviene dal mondo del disagio psichico, di una fascia d'età tragicamente precoce, parlo di ragazzine e ragazzini tra gli 11 ed i 13 anni in difficoltà.
Se un abuso di alcol così come di sostanze può essere inteso e deve essere inteso dal legislatore come un segnale forte di disagio, come un grido d'aiuto dei ragazzini che parla anche a nome del disagio delle famiglie, che hanno vissuto due anni davvero impegnativi dal punto di vista sociale e psicologico, credo che sia compito anche dell'ente Regione e di questa Aula in particolare farsi carico di questa sofferenza.
Da luglio è passato tanto tempo, abbiamo avuto un nuovo inverno con chiusure, riaperture e varie zone di colore diverso, se l'anno scorso i nostri ragazzi, e ripeto ragazzini tra gli 11 ed 1 13 anni, ci hanno costretti ad occuparci del loro disagio, credo che dobbiamo essere preparati ad una nuova ondata.
Una delle manifestazioni di disagio è l'abuso di bevande alcoliche, ma l'anno scorso ci ha colto impreparati con servizi depauperati, attività ancora a mezzo regime, credo che sia questa una buona opportunità, necessaria, che ci chiama anche ad una grande responsabilità di fronte ai nostri ragazzi e ragazze di mettere in campo tutte le idee, le proposte e le campagne di sensibilizzazione e informazione che possiamo pensare con gli strumenti a disposizione della Regione per essere non solo a fianco di questi ragazzi e ragazze, ma anche delle loro famiglie.
Vi assicuro che sono stata contattata da tantissime mamme e papà, ma anche nonne, nonni, educatrici colpiti e presi alla sprovvista da questa problematica che conoscevamo chiaramente, ma che è diventa l'allarme della fascia, forse una delle più fragili, tra gli 11 ed i 13 anni che sono, sappiamo, alle scuole medie.
Cosa possiamo fare? Io stessa mi sono confrontata con le associazioni di categoria che rappresentano i pubblici esercenti perché è una difficoltà su cui occorre fare squadra, tutti insieme. Sappiamo bene che la vendita di bevande alcoliche ha una normativa ben precisa, che viene rispettata, ma altrettanto bene le forze dell'ordine sanno che i ragazzi trovano altre modalità per manifestare il loro disagio, che sfuggono purtroppo al controllo degli esercizi pubblici.
Quindi, dobbiamo metterci tutti attorno ad un tavolo e farci carico del disagio dei ragazzi e con l'estate alle porte può essere davvero importante discuterne oggi per trovarci preparati a quest'estate che arriva e che vedrà delle nuove aperture, delle maglie un po' più larghe delle misure restrittive.
Come reagiscono i ragazzi non è del tutto prevedibile, dobbiamo essere lungimiranti e pronti, non solo rimpolpando i servizi socio-sanitari, che poi devono accogliere il disagio, ma andando anche alla prevenzione che so per mestiere essere stata sempre molto curata nella nostra regione, con le scuole in particolare, con gli ambiti territoriali, con i Comuni, con la sanità, ma credo che sia arrivato il momento anche di coinvolgere le forze dell'ordine, come già è stato fatto in alcuni momenti, le scuole, le famiglie e le associazioni di categoria, come ho detto prima, per non lasciarli poi in difficoltà di fronte a certe manifestazioni di disagio.
Credo che una sinergia sarebbe protettiva ed espleterebbe molto meglio di una presa in carico quando il problema effettivamente si è manifestato rispetto ai nostri giovani che ci hanno davvero chiesto aiuto lo scorso anno.
Siamo preparati e mi aspetto una sinergia anche istituzionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Innanzitutto ringrazio i Consiglieri Lupini, Ruggeri e Santarelli di questo documento che indubbiamente cerca di aprire una finestra su questo fenomeno.
Non solo come mia sensibilità professionale, ma anche come osservatore privilegiato dei comportamenti pubblici sia in passato che oggi come Consigliere regionale, dico che è un tema importantissimo da affrontare.
Il benessere è la salute fisica, tutte le politiche sanitarie sono soprattutto indirizzate alla salute organica del corpo, ma la salute psichica/psicologica delle persone è altrettanto rilevante ed è correlata agli stili di vita. Sempre di più, secondo me …, ma non è solo una riflessione che faccio io, ormai a questo punto c’è una serie di ricerche scientifiche anche molto approfondite che come sempre in genere ci vengono dai Paesi anglosassoni, che in qualche modo sono estensibili a tutti i Paesi occidentali. Il matrimonio tra salute fisica e salute psichica/psicologica e stile di vita diventa sempre più importante, sempre più si nota che il disagio psichico e psicologico conduce a stili di vita che poi si ripercuotono sulla salute fisica. Quindi, dobbiamo tenere presente tutto questo.
Voglio ricordare che qualche mese fa in questa Aula presentai, ci fu qualche polemica e qualche incomprensione, una mozione sulla salute mentale, che deve avere una attenzione ed anche una percentuale di spesa significativa nelle politiche sanitarie.
Devo dire che da allora qualcosa è successo perché nell’Asur e nelle Aziende ospedaliere - la salute mentale, la salute psichica/psicologica è soprattutto fatta dalle persone, quindi dal personale disponibile - ci sono state una serie di assunzioni e di questo ringrazio l'Assessore ed ovviamente il braccio operativo, che sono l’Asur e le Aziende, perché con un po' di personale in più … Sono stati fatti due concorsi, uno a Pesaro Area vasta 1, di cui tra a suo tempo ero stato componente della Commissione di concorso, ed un altro all’Azienda Ospedaliera di Torrette Umberto I e tutte e due le graduatorie sono state esaurite, benché i posti a concorso fossero pochi. Le graduatorie riguardavano una ventina di soggetti, una mi sembra addirittura 28, poi c’è stata qualche rinuncia, un’altra 19, sono stati quasi assunti tutti, quindi le graduatorie si sono esaurite. Attualmente sono in corso due concorsi all'Area vasta 5, uno per psicologhi e uno per psichiatri e questo è molto importante perché se c'è la risorsa personale disponibile poi si può incidere su queste cose.
L’altro aspetto, purtroppo noi abbiamo avuto questa fase, questa grande parentesi caratterizzata da due anni di Covid, che ha inciso molto sugli stili di vita, sul distanziamento e sulla desocializzazione.
La parola desocializzazione è ormai rilevata da alcuni indicatori statistici e cosa è emerso? E’ emerso il concetto di noia, la parola noia dal greco significa vuoto e questo vuoto viene riempito nell’adolescenza dall’alcool o da altre sostanze psicostimolanti, l’alcool in particolare, cosiddetta droga legale di facile accessibilità, costa poco, dalla cannabis, altrettanto diffusa e di facile accessibilità, o qualche volta addirittura da sostanze più pesanti e più potenti.
Aggiungo che il danno nell’adolescenza è moltiplicato rispetto all’uso delle stesse sostanze in altri periodi della vita, non per fare il saccente, però il nostro cervello frontale alla nascita, dove ci sono tutti i circuiti emozionali, è di circa 0,6 millimetri e diventa alla fine dell’adolescenza, verso i 18/20 anni, tra 1,2 e 1,5 centimetri e lì nella corteccia frontale c’è tutta la vita. Si formano i circuiti della valutazione, dell’emotività, del comportamento in quel piccolo spessore del cervello e se viene influenzato dall’alcool, dalle sostanze dette leggere, che leggere non sono, tipo la cannabis - il cannabinoide è una sostanza dal punto di vista psichico non leggera, ma molto influente - addirittura da droghe più pesanti, si formano dei circuiti neurali anomali che sono difficili da recuperare, mentre in età adulta danno meno distorsioni, nell’età dell’adolescenza, quindi tra i 12 e i 18/20 anni, hanno un impatto fortissimo.
Tutto ciò significa che dobbiamo avere personale e strutture socio-sanitarie che si occupano di questo ed è molto molto importante. Si devono sviluppare delle politiche, siamo tutti indietro rispetto ai fenomeni. I fenomeni di comportamento sia giovanili che non precedono a volte a lungo la comprensione da parte delle strutture pubbliche e anche del privato sociale, complessivamente della cultura di tutti.
Quindi credo che un progetto su questo, che coinvolga le scuole, le categorie, gli esercenti, coinvolga soprattutto i genitori e le famiglie perché l’aspetto più importante educativo e contenitivo deve essere svolto all’interno del nucleo familiare, poi fuori sì c’è tutto il resto … Quindi cercherei di spingermi in una azione, in un progetto fortemente educativo, fortemente diffuso nei confronti del ruolo dei genitori, del ruolo della agenzia più importante di formazione che è la scuola, che non può essere solo nozionistica, ma deve essere anche educativa, di tutti gli altri attori che sono le società sportive, i centri culturali, poi anche i Comuni e tutto il resto.
Con questa impostazione e questo spirito do sicuramente una valutazione favorevole a questo documento.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Ringrazio le Consigliere Ruggeri e Lupini per avermi dato la possibilità di lavorare su questo tema molto sentito e ringrazio per l’impegno del Presidente e della Giunta di intraprendere iniziative per la realizzazione di campagne rivolte ai minorenni, nonché alle famiglie, per la sensibilizzazione ed il contrasto all’abuso di sostanze alcoliche tra i minorenni, prevedendo tra le varie possibilità specifici accordi con le associazioni di categoria rappresentative dei pubblici esercenti.
Ora, come ha detto il Consigliere Ciccioli, la noia all’interno di queste comunità, la noia è il vero danno, la noia è quella che porta i ragazzi in un tunnel e il Covid li ha portati un certo senso a non essere più protagonisti di una vita attiva, che è la vita più bella perché all'interno di quel percorso, dell’adolescenza, i ragazzi esprimono tutte le loro emozioni e tutte quelle azioni che possono essere per il futuro la loro base perché in quel periodo della vita tutti i ragazzi hanno lo stesso start. Oggi la società mette loro a disposizione tante possibilità sia tecnologiche che economiche per arrivare dove possono arrivare un po’ tutti, però, come ha detto il Consigliere Ciccioli, l’abuso di queste sostanze può limitare dal punto di vista fisico il loro futuro, allora tutte quelle iniziative rivolte ai minorenni per il contrasto all’abuso di bevande alcoliche … Il consumo tra questi giovani adolescenti è un fenomeno che ci preoccupa molto, ci preoccupa sia come cittadini, come genitori, ma ci dovrebbe preoccupare come responsabili di una fetta di popolazione molto importante. Mi dispiace che il Presidente non sia attento perché anche lui è in un’età simile alla mia e si trova ad avere delle responsabilità non solo come Presidente, ma anche come genitore e come parte di una comunità.
Concordo pienamente sull’importanza di intraprendere queste iniziative perché le campagne sono volte alla sensibilizzazione sul problema. Ritengo che il ruolo che deve avere la scuola, attraverso riscontri sicuramente positivi su altri problemi, quali la droga, il bullismo, il fumo …, forse la problematica dell’alcool è rimasta un po’ nell’ombra rispetto al bullismo e al fumo.
Invito molti di voi, se avete la possibilità, ad andare al supermercato il sabato sera alle ore 19,00, prima della chiusura, dalle 19,00 alle 20,00 c'è un consumo pazzesco all’interno dei supermercati, che viene poi gestito da un minorenne, nel senso che il minorenne viene preso in carico da un maggiorenne. Il maggiorenne è quello che magari ha compiuto 18 anni da una settimana, un mese, quello diventa il pusher del gruppo e questo è un fenomeno preoccupante. Basterebbe solo essere presenti in tutti i supermercati della propria città, anche come Consiglieri regionali, in maniera semplice. Noi Consiglieri regionale potremmo prendere un caffè o un aperitivo davanti al supermercato e vedremo gruppi di giovani con le buste, quello che esce è maggiorenne e tutti i minorenni che aspettano fuori. E’ una cosa pazzesca, basterebbe fare un’indagine sociologica, basterebbe dedicare due ore del nostro tempo libero, dalle ore 19 alle ore 20/21, per vedere questo acquisto smisurato da parte di maggiorenni che poi viene condiviso con gli altri. E’ una cosa preoccupante, nasce da quello che ha detto il Consigliere Ciccioli, dalla noia.
La noia è veramente il male di questo tempo ed io credo che i nostri giovani interiorizzano e conoscano le conseguenze, ma l’abuso per loro è un momento di sregolatezza, è un momento visto come positivo, addirittura alcuni vengono enfatizzati come i più bravi, ma non capiscono che, come ha detto il Consigliere Ciccioli, ci sono dei danni irreversibili che precludono anche il loro futuro cognitivo. Il fenomeno non è preoccupante, è al di là della preoccupazione, queste misure devono essere deterrenti ed introdurre magari un bonus, questa può essere una proposta, visto che il Presidente è presente ed anche l’Assessore alla sanità, su delle bevande analcoliche per favorire gli esercenti, potrebbe essere anche un’azione di sostegno agli esercenti per dare un contributo forte alle bevande analcoliche e magari i nostri giovani sarebbero incentivati a consumare ad un prezzo ridotto alcune bevande prive di alcool, limitando così quelle alcooliche.
Ma soprattutto la funzione educativa, far entrare nelle scuole dei professionisti, non dei semplici cittadini, per dare un'indicazione sui danni precisi, in maniera puntuale, poi a quell’età i ragazzi sono già maturi e se uno gli mette davanti i danni precisi, magari l’esperienza la faranno, ma molto più limitata.
Credo che come Consiglio regionale dovremmo prendere in carico questa mozione, non solo votarla perché poi la votazione rimane tra di noi, ma dargli corso.
Sono contento se il Presidente si vorrà far carico di questo problema, siamo qui anche per dare un esempio, non solo con delle leggi o delle mozioni, ma con degli atti concreti, quindi, che il Consiglio regionale si faccia carico fuori da questo palazzo di sensibilizzare i nostri ragazzi, i nostri futuri Consiglieri, i nostri futuri lavoratori, i nostri futuri professori, con azioni concrete e vere, legate all’interno delle nostre scuole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Ho chiesto di intervenire perché ritengo che questa mozione abbia un’importanza significativa sui corretti stili di vita, soprattutto sui processi educativi non solo delle giovani generazioni, ma di tutta una parte della nostra popolazione che a mio giudizio deve essere posta di fronte alle conseguenze dell’abuso delle sostanze alcoliche.
Naturalmente non mi addentrerò sulle cause psicologiche che portano a questi stili di vita, è un’indagine che lasciamo al Consigliere Ciccioli, tuttavia non possiamo non sottolineare come la prevenzione di questo fenomeno passi attraverso percorsi culturali in ragione della crisi delle agenzie educatrici, che molto spesso, anche nei dibattiti che si svolgono all’interno di questo Consiglio generale, sembrano affidati esclusivamente alla scuola. La scuola è diventata la panacea che dovrebbe risolvere tutti i problemi psico-esistenziali delle persone.
Detto questo, ci dovremo ricordare di questa esigenza quando parleremo degli oratori, quando parleremo delle altre agenzie educatrici e ci dovremo ricordare anche di ciò che accade con le stragi del sabato sera, non solo degli effetti diretti nei riguardi di chi abusa di sostanze stupefacenti, ma anche degli effetti indiretti, ci sono numeri pazzeschi sulle stragi del sabato sera, nonostante i limiti e le leggi approvate negli ultimi anni.
Ritengo che si possa cominciare con un percorso diretto a mio giudizio a coinvolgere le scuole, istituendo ad esempio qualche borsa di studio, qualche percorso che porti gli stessi giovani a sviluppare ed approfondire questi temi. Credo che questa sia una iniziativa particolarmente rilevante ed importante proprio perché i corretti stili di vita hanno un'influenza, se mi permettete, non solo sul corretto sviluppo del ragazzo e delle persone, ma anche per l'incidenza che comportano per lo sviluppo e la piena realizzazione della persona umana, sui processi successivi di produttività, di studio e così via.
Riterrei, se la maggioranza è d'accordo, penso di sì, di consentire l’approvazione di questa mozione e poi sviluppare successivamente delle iniziative concrete che non possano risolversi in semplici manifesti da affiggere non so dove, ma verificare insieme quali coinvolgimenti dal punto di vista culturale possiamo fare con i giovani. Possiamo coinvolgere le scuole in un percorso di approfondimento delle conseguenze derivanti dall’uso e dall’abuso di sostanze stupefacenti, non per ultimo c’è il discorso delle famiglie perché qua è chiaro che le famiglie devono esercitare la loro funzione di educazione e di controllo dei figli e questo è un tema molto delicato perché coinvolge aspetti della modernizzazione e dell'assetto sociale e familiare che ha aspetti complicati. Consigliere Ciccioli lei è l’unico che può esprimere un giudizio sulle cause di questi fenomeni.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Signori, Consiglieri, credo che vada sottolineata l'importanza di questa mozione per le ragioni che anche chi mi ha preceduto ha ben illustrato. Penso peraltro che la sostanza, lo dico all'Assessore, di questo impegno, e sono preoccupato, resti sulla carta.
Ritengo che lei possa testimoniare o comunque possa essere a conoscenza di un percorso virtuoso da questo punto di vista, non solo a proposito delle bevande alcoliche, ma anche sul gioco d'azzardo e sulle sostanze stupefacenti, che l'Area vasta 3 attraverso il proprio dirigente ha effettuato in questi anni. Se vogliamo tradurre in maniera concreta questa mozione e vogliamo essere coerenti, sarebbe quasi sufficiente che la Regione, ovviamente nei limiti delle compatibilità possibili, destini delle risorse su questo, perché il tema è: abbiamo le strutture e le figure che possono incidere in maniera rilevante rispetto a questo grave problema?
Non so se lei o chi è intervenuto prima ha detto che è un fatto culturale, è certamente un fatto culturale, ovviamente accentuato dalle vicende che purtroppo in questi anni ci hanno coinvolto.
Un'indagine a Macerata ha dato luogo peraltro ad un'importante ordinanza rispetto al gioco d'azzardo ed ha ridotto gli orari nei quali i giovani e i giovanissimi possono accedere a queste situazioni, ha anche riconosciuto ed accertato una gravità particolare, non soltanto delle bevande alcoliche, ma anche delle sostanze stupefacenti, nell'accesso alle sostanze stupefacenti, l'età delle persone e dei ragazzi si è abbassata notevolmente, arrivando addirittura alle scuole primarie. Questa è un'indagine non estemporanea, ma scientifica fatta nel territorio che ci deve allarmare.
E’ evidente che la possibilità di influire o quanto meno di modificare nel tempo la cultura rispetto a queste vicende parte dalle risorse possibili. Cito per elogiare l'intervento non solo delle strutture di unità operativa complessa socio-sanitaria in Area vasta 3, ma soprattutto, per esempio, le forze dell'ordine che in questi anni, ovviamente porto la mia esperienza, hanno svolto un ruolo mi verrebbe da dire da terza missione. Una missione che si raccorda con i giovani, con le scuole in maniera organica e costante, attraverso iniziative e coinvolgimento che peraltro avviene anche nei confronti delle famiglie.
Ecco perché credo che, al di là delle spiegazioni scientifiche del perché, Assessore, noi abbiamo bisogno di scelte forti dal punto di vista dell'investimento perché capiamo e dovremo capire che, al di là del fatto che si percepisca direttamente, sono giovani, soprattutto giovani, mi verrebbe da dire quasi bambini.
Ribadisco, una delle indagini più preoccupanti del 2019 evidenziava che l'accesso alle sostanze stupefacenti partiva attorno ai 10/11 anni, ecco perché credo che la traduzione più seria, più coerente di questa mozione debba avere una risposta attraverso un investimento, che talvolta può essere molto più basso di quello di cui abbiamo bisogno - scrivere in un bilancio che possono essere destinati 50.000 euro per ogni Area vasta, dico 50.000 euro, è una cifra evidentemente bassa, può essere anche inferiore – ma può invece aiutare a costruire un percorso culturale e soprattutto a salvare moltissimi ragazzi. Per questo voteremo favorevolmente.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ausili.

Marco AUSILI. Grazie, Presidente. Mi sento di tranquillizzare il Consigliere Carancini perché gli intenti espressi dall’Assessore Saltamartini non rimarranno di certo sulla carta perché si stanno già traducendo in atto e questa mozione ci spingerà tutti insieme a fare ancora meglio in questo campo.
La presente maggioranza ha profonda consapevolezza di quella che è la situazione, di quello che su più larga scala definiamo disagio giovanile, le cause e le concause sono le più disparate, le conosciamo: c'è una questione socio-culturale molto ampia, c'è un deterioramento ambientale dove i giovani si trovano a vivere, c'è l'indebolimento di quei presidi che tradizionalmente erano luogo di educazione, c'è poi un'emergenza sanitaria che ovviamente ha stravolto le vite di tutti e quello che noi insieme a voi notiamo è che questo disagio giovanile è presente in varie forme. Certo, quello della dipendenza da sostanze alcoliche, anche e soprattutto nei confronti di dipendenze più generali, dipendenze da tecnologia, ad esempio, ed assistiamo anche a fenomeni preoccupanti come quello del ritiro sociale, dell'isolamento sociale, tutti fenomeni di cui si ha consapevolezza e che si vogliono in qualche modo affrontare.
Non rimarranno sulla carta questi buoni intenti perché si sono già tradotti in atti, ricordo la legge regionale sulla psicologia scolastica che comunque è uno strumento che va in questa direzione.
Attualmente nelle scuole marchigiane, grazie alla legge regionale approvata all’unanimità da questo Consiglio, sono presenti psicologi formati in psicologia scolastica, che seguono situazioni particolari. Penso poi agli investimenti che questo Giunta sta facendo sullo sport, che ha un funzione sociale ben evidente, perché lo sport è socialità, è educazione, è compartecipazione alla vita del proprio territorio, della propria comunità. Uno su tutti l’investimento fatto dagli Assessori Saltamartini e Latini per introdurre nelle scuole marchigiane il tutor sportivo scolastico, 1.400.000 euro che permetterà l’ingresso nelle scuole marchigiane di laureati in scienze motorie e diplomati Isef che sosterranno l’attività degli insegnanti di base per avvicinare i bambini e bambine alla pratica sportiva.
Poi ricordo quello che sta facendo e che si farà sempre più con le risorse Pnrr in quanto formazione, quindi avvicinamento dei giovani all’offerta di lavoro; penso a quello che si sta facendo sul terzo settore con le importanti risorse statali in merito, sono già usciti e stanno uscendo importanti bandi rivolti anche all'associazionismo giovanile che stanno avendo notevole riscontro e successo sul nostro territorio, associazionismo giovanile che è il modo per mettere insieme ragazzo verso obiettivi positivi, penso ad esempio al sostegno alle attività dei nostri oratori che la Giunta ha approvato pochi mesi fa.
Certo, si può e si deve sempre fare di meglio e di più, sono quindi ben contento di vedere questa mozione.
Ringrazio i Consiglieri Lupini, Ruggeri e Santarelli perché è giusto mettere insieme il territorio, le scuole, le università, le famiglie, le categorie, le istituzioni, gli enti locali per fare sempre meglio su questo settore, i giovani hanno sempre scosso la storia, i giovani sono la base del futuro di una comunità e di un territorio, noi insieme possiamo e dobbiamo fare quanto è possibile per andare nella direzione della loro salute, della loro valorizzazione, dello stare bene insieme e della socializzazione. Quindi grazie a chi ha presentato questa mozione e grazie a chi la voterà favorevolmente.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Non sarei intervenuta se non avessi osservato alcuni fatti che onestamente mi dispiacciono e passerò anche da maestrina, come ormai vengo definita in questa Aula, ma quando si parla di rispetto istituzionale credo che il rispetto istituzionale sia anche come ci si comporta. E’ un bel dire che noi vogliamo ai nostri giovani dare degli esempi oppure che i giovani sono il futuro, i giovani sono il presente, non sono in futuro, vanno trattati da presente e non siamo certo noi che dobbiamo stabilire quale sarà il loro futuro, visto che noi non siamo stati capaci neanche di mantenere il nostro, basta guardarci intorno.
Trovo brutto il fatto che non ci sia la Giunta, ma trovo brutto che il Presidente sia stato per 45 minuti di orologio al telefono, mentre l’Assessore Saltamartini cercava di rispondere e c’era un dibattito molto interessante fatto da interventi autorevoli sia da Consiglieri di destra che di sinistra.
Trovo che sia di una maleducazione istituzionale, che non è ricordata in nessun ente, a cominciare dal Comune più piccolo della mia provincia, il Comune di Palmiano per finire al Parlamento. Io non ho mai visto stare al telefono il Presidente del Consiglio o un Sindaco, c’è oppure sta al telefono, sarebbe preferibile che uscisse e parlasse di questioni più importanti di quelle di cui discutiamo noi, e di questo non ho dubbi perché è certo e sono sicura che parla di cose più rilevanti delle nostre, e non lo dico in senso ironico, probabilmente ha dei temi fondamentali da dibattere, ma per questo ci rispetti e lo faccia in un altro posto, non qui, dove c’è chi discute di questioni che riguardano comunque i cittadini delle Marche.
Non mi ha sentito, non ha ascoltato nulla, se ci facesse la cortesia di dire qual è il suo pensiero rispetto al tema di specie, magari potrebbe recuperare, ma dubito che ne abbia contezza, visto che non parla neanche dei temi dei quali ha le deleghe, lasciando gli Assessori da soli a discutere. Un caposquadra che non c’è, io non ho mai visto un caposquadra che non c’è, non ho mai visto un allenatore che non sta in campo, mai, poi magari mi sbaglierò, ma certo non diamo un bello spettacolo. L’unica cosa è che i giovani verosimilmente fanno anche molto bene e non ci osservano.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Ringrazio tutti i miei colleghi e le colleghe, l'Assessore ed il Presidente per la sensibilità dimostrata, anche se alla fine di una seduta vedo che il tema ha comunque raccolto dei contributi importanti ed anche molto concreti. Vorrei ringraziare gli altri firmatari della mozione che hanno sostenuto questa necessità.
Credo che sia importante sottolineare un percorso che il Consigliere Carancini ha ricordato e voglio rinforzare dicendo che alcune buone prassi le abbiamo viste in questi anni, io per prima sono andata spesso nelle scuole insieme alle forze dell'ordine a fare interventi agli studenti per informazione e sensibilizzazione alla prevenzione dello sballo del sabato sera, una volta lo chiamavamo così, adesso può aver cambiato nome e soprattutto ha cambiato il target. Abbiamo visto che questa fascia d'età, 11/13 anni, quindi scuole medie, non era stata in passato mai investita in modo così importante dall'abuso di sostanze alcoliche. Non parliamo chiaramente di alcolisti, che è un altro concetto, ma di coloro che abusano una sera, ma abusando in modo così discontinuo e così importante … Mettiamoci nei panni dei sanitari, dei soccorritori o delle forze dell'ordine che devono girare per i giardini pubblici o nei locali all’aperto d'estate e si trovano di fronte a dodicenni in coma etilico, questo è veramente gravissimo e quest'estate in particolare, purtroppo in funzione dell'anno precedente trascorso in isolamento, nella confusione …
Dobbiamo pensare che ai ragazzi è venuto meno anche il punto di riferimento degli adulti, destabilizzati a loro volta. Nella categoria educatori mettiamo genitori, insegnanti, parenti, tutti gli adulti che dovrebbero essere da limite, da contenitore, il dominante se vogliamo ma, al di là di ogni idealismo, sappiamo che siamo stati tutti destabilizzati da un fenomeno come la pandemia ed ai ragazzi è venuto meno un punto di riferimento,
Credo che dobbiamo tornare ad esserlo, tenendo in forte considerazione che è una fascia d'età difficilmente raggiungibile quella degli 11/13 anni. Le buone prassi di cui parlava il mio collega rispetto al gioco d’azzardo patologico hanno comunque dato buoni frutti, documentati, evidenti, allora perché non replicarle nelle scuole medie, così come abbiamo fatto per il gambling con dei comunicatori, con gli ambiti territoriali, forse si può creare una sinergia elargendo risorse agli ambiti territoriali che poi mettono insieme questo tipo di interventi, come abbiamo già visto, forse è la strada più immediata.
Sottolineo come siamo di fronte ad una difficoltà ulteriore perché non solo sono cambiati gli stili di vita, i punti di riferimento, e l’abbiamo detto un po’ tutti in quest’Aula oggi, ma è cambiato anche il modo di somministrare le bevande alcoliche, parlo di un ricorso sempre più frequente a quello che si chiama l’home delivery, se uno ordina al telefono si fa fatica a chiedere la carta d’identità e capire quanti anni ha. Magari il diciottenne ordina per tutti e fa una festa a casa, è certo che può sfuggirci, quindi è un lavoro di prevenzione importante che deve essere capillare e fatto un po' da tutti gli stakeholders.
Dobbiamo immaginare anche che molto spesso i ragazzi fanno un cattivo uso dei distributori automatici, se ne può fare un buon uso, ed è quello che noi dobbiamo sostenere, ma anche un cattivo uso, chiunque di noi ha ricevuto le segnalazioni delle forze dell'ordine davanti a questi distributori automatici, aggiungo anche che non è solo il consumo e l'abuso di bevande alcoliche, ma anche l'abuso da parte di ragazzini delle medie di prodotti contenenti un alto tasso di taurina e caffeina, che comunque sia portano non ad una dipendenza, ma ad uno sballo, che sicuramente non è qualcosa da sostenere ed avallare.
Ho raccolto anche il disagio degli esercenti, degli esercizi pubblici, dei bar, dei supermercati, molti prima hanno sottolineato che c'è il divieto di somministrazione di bevande alcoliche al di sotto dei 18 anni, addirittura al di sotto dei 16 anni. Poi se dobbiamo controllare la carta d'identità a tutti, se abbiamo il diciottenne che acquista per tutti e per risparmiare, perché sappiamo che i giovanissimi non hanno molta disponibilità di risorse, acquistano magari ai distributori automatici o al supermercato, allora dobbiamo essere vicini non solo alle famiglie e ai giovani, ma anche ai commercianti che, ripeto, quest'estate si sono trovati davanti ad un fenomeno nuovo, che li ha messi in forte difficoltà.
La cronaca ci deve dare la giusta direzione e dobbiamo assolutamente agire di prevenzione, magari replicando rispetto all’abuso di sostanze alcoliche alcune buone prassi che abbiamo già sperimentato attraverso gli ambiti territoriali. Grazie.

PRESIDENTE. Non ci sono altre repliche sulla mozione, quindi, passiamo alla fase delle dichiarazioni di voto sulla mozione n. 109 dei Consiglieri Lupini, Ruggeri, Santarelli, dopo le premesse, impegna il Presidente e la Giunta regionale ad intraprendere iniziative per la realizzazione di campagne rivolte ai minorenni, nonché alle famiglie, per la sensibilizzazione e il contrasto all’abuso di sostanze alcoliche tra i minorenni, prevedendo, tra le varie possibilità, specifici accordi con le associazioni di categoria rappresentative dei pubblici esercenti.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Come è stato anticipato ci sarà il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico, con un ringraziamento agli estensori della mozione Consiglieri Lupini, Ruggeri e Santarelli, che hanno posto all’Aula un tema che è esploso nella sua reinterpretazione perché quello che abbiamo visto durante la prima stagione post Covid è stato terribile per una serie di elementi, intanto per le fasce d’età interessate, non erano più i 16/18 anni, lo dice uno che viene da una città turistica di riferimento per tutto il territorio, e ha verificato, confrontandosi con le forze dell'ordine e con le amministrazioni, fenomeni terribili per le questioni che abbiamo tutti posto.
Vorrei, come tutti, che la mozione trovasse una sua concretizzazione. Qualche volta non ci dobbiamo inventare nemmeno tanto, noi abbiamo gli ambiti territoriali che hanno messo in campo progetti che sono stati già citati e che sono stati particolarmente efficaci, penso alla ludopatia, fenomeno che abbiamo provato a contrastare guardando ai locali, poi ci siamo accorti che invece la rete era molto più efficace per chi voleva intercettarla ed utilizzarla.
Ahimè, anche oggi rispetto all’accesso all’alcool dobbiamo rileggere le situazioni, non basta l’accordo con gli esercenti perché i delivery fanno altre cose, on line si può fare tutto, ed è impossibile aprire un filtro di controllo in quei termini.
Come sempre funziona la rete fatta dalla famiglia, dai servizi sociali, dall’ambito, dalle forze dell’ordine che con progetti mirati di coinvolgimento, di sensibilizzazione, di educazione possono determinare almeno quello che è accaduto qua dentro, cioè la presa in carico del tema e la sensibilizzazione al problema perché spesso a tutti i livelli, da quello politico a quello di genitore, non siamo in grado nemmeno di intercettarli e di capirli.
Quindi cosa dire? Tanto entusiasmo per la mozione, l’ha ricordato il Consigliere Ciccioli abbiamo presentato una mozione simile sulla salute mentale, votata con grande entusiasmo per portare la spesa al 3,5% della spesa complessiva, penso che sia rimasta lettera morta, quindi, ritengo che su questo fronte mettere a disposizione maggiori risorse …, forse, lo dico per gli estensori, le dovevano indicare o comunque tenere sotto monitoraggio, sennò rimangono buoni intenti dove siamo tutti molto bravi ad analizzare e a dare i nostri contributi e poi ci ritroviamo a ringraziare gli educatori e gli insegnanti che come al solito a iso risorse si impegnano con efficacia, che però non è da ricondurre alla nostra mozione.
Votiamo convintamente la mozione con l'auspicio che poi, senza mettersi medaglie per provvedimenti che non attengono e non incidono rispetto al tema, possiamo mettere tutti nelle condizioni di affrontare la problematica in maniera seria, con risorse adeguate e progetti da condividere, con il voto favorevole del Partito Democratico. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. A nome del gruppo Lega e del Presidente Marinelli, che ringrazio, esprimo parere favorevole a questa mozione e colgo l'occasione per fare alcune brevissime considerazioni.
E’ un tema, come ha detto l'Assessore, molto importante, che non può non vederci tutti impegnati a considerare questa mozione che scaturisce dalla sensibilità della Consigliera Lupini, che dimostra molto spesso la sua competenza professionale su questi temi anche in Commissione.
Il nostro è un accoglimento per dire che su questi problemi noi ci siamo ma, come ha detto anche il Consigliere Ausili, abbiamo già fatto qualche iniziativa, buone prassi già sono state fatte, come ha ricordato anche il Consigliere Carancini.
Qui non ci sono ricette, purtroppo sono problematiche su cui ci interroghiamo tutti e ci devono vedere tutti indistintamente impegnati per dei giovani che sono in grandissima difficoltà dopo due anni di pandemia. I fronti sono tantissimi, quindi da un lato ci deve essere la filiera istituzionale, come ha ricordato il capogruppo del Partito Democratico, con gli organismi che lavorano già da tempo sul sostegno alla genitorialità, a tante iniziative, perché giovani fragili molto spesso, ma anche questa non è un'equazione perfetta, significa famiglie fragili, allora tutti dobbiamo essere impegnati con grande determinazione, con grande concretezza, a volte non con grandissime risorse, ma con una filiera istituzionale che deve continuare a portare avanti un impegno che non nasce oggi con noi e continuerà al di là di noi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente, Anche a nome di Fratelli d'Italia voglio esprimere quello che sarà un voto favorevole a questa mozione, ovviamente un impegno è d'obbligo, che sia trasversale rispetto ad un tema che riguarda le giovani generazioni e riguarda purtroppo sempre più bambini perché non possiamo neanche definirli ragazzi, sono veramente molto giovani.
Non nasce tutto oggi, nasce da tante situazioni di disagio, anche da una cultura dello sballo che viene per molti versi enfatizzata e per altri minimizzata. Fratelli d'Italia è sempre in prima linea nel contrasto anche concettuale a determinate forme di minimizzazione di problemi che riguardano quelle che poi possono diventare vere e proprie dipendenze, anche a carattere minorile.
Questa mozione, che denota sicuramente la sensibilità della proponente e la volontà di porre l'attenzione, viene non solo raccolta favorevolmente ma, come hanno detto alcuni colleghi prima di me, entra in un pacchetto di azioni che sono volte alla tutela dei minori, ma anche a un approccio culturale rispetto a determinate situazioni.
Consentitemi, quindi, a fianco del voto favorevole di fare un piccolo appunto, mi spiace doverlo fare, un minuto fa ho guardato nei banchi della minoranza ed ho visto la quasi totalità impegnata al cellulare, allora credo che quando trattiamo questi temi - siamo tutti Consiglieri regionali, chi ha la responsabilità di governo ha mille problemi - di non andare a puntualizzare cose che non c'entrano nulla, quando voi stessi come Consiglieri avete il cellulare e venite contattati. Venite a fare la morale su cose che non c'entrano, è un atteggiamento, me lo consenta Consigliera Casini, che svilisce: ogni volta la mascherina su, la mascherina giù, in piedi, seduti, i capelli, qualsiasi cosa, diventa veramente svilente soprattutto in questo momento in cui si parla di un tema, che mi sembra di capire sta raggiungendo la collegialità e la totalità dell’assise, quindi sviare da un argomento così importante per una cosa che non c'entra nulla, che è volutamente polemica, la trovo controproducente.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. E’ fatto personale aver detto delle cose che non erano attinenti, io ho parlato semplicemente di regole perché c'è una regola che è quella di portare le mascherine ed oggi si può parlare tirando giù la mascherina e ricordare una regola mi sembra il minimo, mi pare molto grave che ci sia chi non l’apprezzi.
Chiunque telefoni durante l’Assemblea è un maleducato, che sia esso seduto nei banchi dell'opposizione o della maggioranza, io per esempio non lo faccio, mi alzo sempre.
Chi telefona per 45 minuti, ed è il Presidente di questa Regione, è doppiamente maleducato ed io credo che sia un fatto grave che lei lo difenda perché è una questione di regole, di buona educazione e di rispetto delle istituzioni.
E’ soltanto una questione di educazione di base e se permette io la pretendo perché sono stata votata da 8.000 persone e le rappresento, va bene?

PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Mi permetto solo di ricordare che aveva alzato una polemica sull'utilizzo della mascherina FFP2 quando in realtà era venuto fuori che non era necessaria, per cui non mi venga ricordare a me che faccio del rispetto delle regole una questione di vita, ma è l’ennesima ricerca costante della polemica. Ognuno sceglie il modo di approccio che vuole tenere in Aula, io reputo che la ricerca costante, pedissequa, continua della polemica non sia utile ai lavori di questa Aula, quindi l'atteggiamento, se mi consente ed anche se non me lo consente, visto che sono un Consigliere reputo di poterlo ribadire, lo trovo non solo fuorviante ma – ripeto - inutile, soprattutto nel momento in cui stiamo discutendo un tema importante, su cui cercare la polemica a tutti i costi, sul finire di questo Consiglio, mi sembra personalmente una cosa inutile e deleteria, che svilisce anche l’argomento che ha posto la Consigliera Lupini, ed invece mi sembra - dal voto che mi auguro sarà e continuerà ad essere unanime - un errore voler innescare la polemica.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 109. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 15,55.