Resoconto della seduta n.7 del 15/06/2010
SEDUTA N. 7 DEL 15 GIUGNO 2010



La seduta inizia alle ore 10,10


Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi


Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Do per letto il processo verbale della seduta n. 6 dell’8 giugno 2010, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’articolo 29 del Regolamento interno.
E’ stata presentata la seguente proposta di legge regionale:
- n. 6/2010, in data 9 giugno 2010, presentata dai Consiglieri Bugaro, Massi, Acquaroli, Zinni, Silvetti, Marinelli, Ciriaci, Natali, Foschi, concernente: “Iniziative a favore delle donne lavoratrici, per la promozione delle pari opportunità e per la tutela della maternità. Istituzione del fondo regionale per la maternità”, assegnata alla III Commissione in sede referente e alla II Commissione per il parere ai sensi dell’articolo 69 del Regolamento interno.
Sono state presentate le seguenti proposte di atto amministrativo:
- n. 6/2010, in data 10 giugno 2010, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Modifica dei termini di realizzazione degli interventi e del pagamento degli aiuti previsti dalla deliberazione n. 101/08 Reg. CE 320/06. Programma nazionale di ristrutturazione del settore bieticolo-saccarifero. Piano d’azione regionale”, assegnata alla III Commissione in sede referente;
- n. 7/2010, in data 10 giugno 2010, ad iniziativa dell’Ufficio di Presidenza, concernente “Convalida della elezione dei Consiglieri regionali eletti a seguito della consultazione svoltasi il 28 e 29 marzo 2010 e verifica delle eventuali cause di incompatibilità” (Iscritta all’ordine del giorno della seduta odierna);
- n. 8/2010, in data 9 giugno 2010, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Programma turistico regionale - anno 2010”, assegnata alla III Commissione in sede referente, alla II Commissione per il parere ai sensi dell’articolo 69 del Regolamento Interno, al Consiglio delle autonomie locali per l’espressione del parere di cui all’articolo 11, comma 2, lett. c) della legge regionale n. 4/2007 e al Consiglio dell’economia e del lavoro per il parere di cui all’articolo 4, comma 1, lettera b) n. 2 della legge regionale n. 15/2008;
- n. 9/2010, in data 9 giugno 2010, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Programma degli interventi per l’anno 2010. Criteri e modalità per la concessione dei contributi ai sensi dell’art. 2, della l.r. n. 51/1997. Norme per il sostegno dell’informazione e dell’editoria locale”, assegnata alla I Commissione in sede referente e alla II Commissione per il parere ai sensi dell’articolo 69 del Regolamento interno.
Sono state presentate le seguenti mozioni:
- n. 28/2010, dei Consiglieri Camela, Malaspina “Crisi occupazione ed economica nel Piceno”;
- n. 29/2010, del Consigliere Bugaro “Ricollocazione dell’ERF”;
- n. 30/2010, dei Consiglieri Marinelli, Massi, Acquaroli “Disservizi del servizio ferroviario nella provincia di Macerata”;
- n. 31/2010 dei Consiglieri Silvetti, Zinni, Bugaro “Mancato versamento accise al Comune di Falconara Marittima”;
- n. 32/2010, dei Consiglieri Acacia Scarpetti, Giorgi, Eusebi “Applicazione del regolamento CE n. 852/2004 del paramento europeo e del Consiglio sull’igiene dei prodotti alimentari”;
- n. 33/2010, del Consigliere Acquaroli “Comune di Appignano contrada Monte Bove apertura discarica privata”.
Il Presidente della Giunta ha trasmesso le seguenti deliberazioni in data 31 maggio 2010:
- n. 895 “Art. 26 della l.r. n. 32/2009 – iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2010 di entrate derivanti da assegnazioni per la realizzazione del Progetto nazionale di promozione dell’attività motoria e relativi impieghi e modificazioni tecniche al POA anno 2010 - € 45.000,00”;
- n. 896 “Art. 26 della l.r. n. 32/2009 – iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2010 di entrate derivanti da assegnazioni da parte del comune di Genova per l’attuazione del progetto ministeriale “Affidamento familiare e solidarietà sociale” e relativi impieghi - € 7.000,00”;
- n. 897 “Art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 – art. 26 comma 2 della l.r. 32/2009 – iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2010 di entrate derivanti da assegnazione di fondi da parte di soggetti terzi per recuperi e iscrizioni della relativa spesa - € 9.601,54";
- n. 898 “Art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 – art. 26 comma 1 della l.r. 32/2009 – iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2010 di entrate derivanti da assegnazione di fondi da parte dello Stato vincolati a scopi specifici e delle relative spese - € 3.327.785,09";
- n. 899 “Art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 – art. 26 comma 1 della l.r. 32/2009 – iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2010 di entrate derivanti da assegnazione di fondi da parte dello Stato vincolati a scopi specifici e delle relative spese - € 2.127.990,78";
- n. 900 “Art. 29 comma 2 della l.r. n. 31/2001 – variazione compensativa al POA 2010 approvato con d.g.r. n. 2191/2009 e sue successive modificazioni ed integrazioni – € 70.543,36”;
- n. 901 “Art. 29 comma 2 della l.r. n. 31/2001 – variazione compensativa al POA 2010 approvato con d.g.r. n. 2191/2009 e sue successive modificazioni ed integrazioni – € 11.584,28”;
- n. 902 “Art. 29 comma 2 della l.r. n. 31/2001 – variazione compensativa al POA 2010 approvato con d.g.r. n. 2191/2009 e sue successive modificazioni ed integrazioni – € 242.701,36”;
- n. 903 “Art. 29 comma 2 della l.r. n. 31/2001 – variazione compensativa al POA 2010 approvato con d.g.r. n. 2191/2009 e sue successive modificazioni ed integrazioni – € 3.520.170,24”;
- n. 904 “Art. 6 comma 2 della l.r. n. 31/2009 – variazione compensativa al POA 2010 approvato con d.g.r. n. 2191/2009 e sue successive modificazioni ed integrazioni – restituzione risorse non utilizzate per spese di personale importo - € 6.362,75”;
- n. 905 “Art. 6 comma 2 della l.r. n. 31/2009 – variazione compensativa al POA 2010 approvato con d.g.r. n. 2191/2009 e sue successive modificazioni ed integrazioni – spese di personale importo - € 1.710,41”;
- n. 906 “Art. 6 comma 2 della l.r. n. 31/2009 – variazione compensativa al POA 2010 approvato con d.g.r. n. 2191/2009 e sue successive modificazioni ed integrazioni – spese di personale importo - € 27.000,00”;
- n. 907 “Aggiornamento del codice assessore di riferimento dei capitoli dello stato di previsione della spesa – 19° codice – modifica al POA 2010 approvato con d.g.r. n. 2191/2009 e sue successive modificazioni”.
Hanno chiesto congedo il Presidente della Giunta Spacca e gli Assessori Luchetti, Mezzolani, Viventi.


Sull’ordine del giorno (di cui un punto riferito alle nomine iscritte)

PRESIDENTE. Prima di iniziare la trattazione dell’ordine del giorno informo l’Aula che in merito al punto 4) riguardante le nomine di una serie di agenzie, enti e società, in relazione alla manovra finanziaria in atto e in relazione anche al proposito della Giunta regionale, c’è la volontà di rivalutare gli aspetti, appunto, delle nomine di cui all’oggetto; come peraltro è accaduto anche nella legislatura scorsa quando si pose mano ad una serie di modifiche, penso alla soppressione di alcuni enti, alla riduzione dei componenti dei consigli di amministrazione, al numero dei sindaci revisori.
La volontà di rinviare questo punto per effettuare un’ulteriore valutazione da parte dell’Esecutivo regionale mi è stata chiesta dal Presidente della Giunta, quindi lo comunico a tutti voi.
Ora se non ci saranno obiezioni procederemo trattando gli altri punti all’ordine del giorno, altrimenti dovrò mettere in votazione la proposta. In ogni caso, anche non si dovesse discutere di questo punto sulle nomine, direi che i lavori odierni potranno concludersi alle ore 13,30.


PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Come ho anticipato alla Conferenza dei Presidenti dei gruppi, chiedo l’anticipo della discussione e votazione della mozione n. 23 sulla pace in Medioriente.

PRESIDENTE. Pongo in votazione la richiesta di anticipare la mozione n. 23 subito dopo la trattazione del punto 5) dell’ordine del giorno.

(L’Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Presidente, riferendomi alla richiesta di rinvio delle nomine degli enti, annuncio che condivido la proposta della Giunta. Anche perché il mio Gruppo e la stessa maggioranza aveva già affrontato qualche giorno fa questa discussione. Consapevoli di un fatto, che nella precedente tornata legislativa era stato già attivato il processo di riforma degli enti strumentali, che quindi va completato anche alla luce dei problemi nazionali, della finanziaria, della necessità di verificare se questi enti sono funzionali, efficaci, efficienti rispetto alle esigenze della Regione.
Per cui oggi procedere con quel percorso interrotto per il termine della legislatura sarebbe un errore di carattere politico e strategico.
Ritengo quindi giusto questo rinvio. Sono peraltro soddisfatto di questa impostazione data dalla Giunta, lo dico al nome del PD e anche a nome dei Capigruppo della maggioranza che con me hanno condiviso questo percorso.
Quindi oggi il rinvio ha questo tenore. Peraltro se non fosse così la maggioranza sarebbe stata tranquillamente in grado di votare oggi ogni singolo ente perché l’accordo fra noi sui nomi comunque c’è.
Ripeto, cogliamo questa indicazione con favore, convinti che la Giunta poi saprà nelle prossime settimane proporre le proposte di legge di riforma degli enti strumentali, come già anticipato in maggioranza.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Presidente, comunico il ritiro della mia interrogazione n. 38, che ripresenterò con delle integrazioni.

PRESIDENTE. Bene, Consigliere Binci. Ha ora la parola il Consigliera Romagnoli.

Franca ROMAGNOLI. Solo per una precisazione sul rinvio delle nomine.
Naturalmente siamo d’accordissimo per quanto riguarda la razionalizzazione, quindi speriamo, visto che in passato dall’intento buono è stato partorito molto meno di un topolino, in una semplificazione vera. In passato si doveva riorganizzare però poi la razionalizzazione si è ridotta a ben poco, solo un paio di enti ma che diventarono monopersonali, magari anche con la soppressione di quei Consiglieri che rappresentavano la minoranza.
Per cui speriamo, ripeto, che oggi possa esserci questa razionalizzazione, però ora voglio chiedermi questo. Le candidature presentate decadranno tutte oppure rimarranno in piedi qualora questi enti verranno ritoccati? Si vedrà. In ogni caso la conseguenza automatica e certa del rinvio di oggi è che si passerà ai poteri di surroga e quindi non sarà più l’Assemblea legislativa ad effettuare le nomine di questi rappresentanti. Allora, si riapriranno i termini?! Altrimenti potremmo avere una razionalizzazione sparuta poi per il resto un accentramento di nomine sottratte all’Assemblea legislativa.
Quindi vorremmo sapere se ci saranno riaperture tout court di tutti i termini, perché alcuni organismi potranno essere toccati altri no, ma legittimamente tutti hanno ora presentato le loro candidature.

PRESIDENTE. Quello che accade oggi è accaduto anche altre volte. Ossia, da un punto di vista formale e normativo nel momento in cui scadono i termini delle nomine entro cui l’Assemblea legislativa può provvedere, subentra il potere di surroga da parte del Presidente che deve essere esercitato entro quarantacinque giorni. In questo periodo tutte le candidature rimangono perfettamente in piedi ma sarà appunto il Presidente a provvedere alle nomine. E questo avverrà solo nel caso non intervenga un provvedimento, che può essere solo di tipo legislativo, che modifichi la sostanza su cui vanno ad incidere le nomine.
Quindi in attesa che la volontà da parte della Giunta di rivisitare gli enti, le società, ecc. non si appalesi in un provvedimento legislativo, rimarrà tutto così com’è. Quindi ad oggi le candidature permangono, così come permane il potere e direi il dovere del Presidente di provvedere alla nomina entro i quarantacinque giorni dalla scadenza, che cade dunque il giorno 19, oggi infatti era l’ultima seduta assembleare utile per provvedere.
Quindi, ripeto, solo se interverrà un provvedimento legislativo ci si porrà il tema di rivedere tutto (riaprire i termini, fare le candidature ecc.), altrimenti esiste solo il potere surrogatorio del Presidente.
Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Per riprendere le considerazioni fatte dalla Consigliera Romagnoli. Secondo me non ci sono motivi per non andare avanti con le nomine, non vedo per quale motivo la potestà dell’Assemblea legislativa debba essere surrogata. Quindi chiedo che si proceda con le nomine. Se eventualmente da parte della Giunta e della maggioranza ci saranno intenzioni di accorpamento o di ristrutturazioni di alcuni enti magari si andrà ad un rinvio mirato.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Prendo spunto proprio da quello che ha appena detto il Consigliere Binci, con il quale ogni tanto ci troviamo d’accordo, per dire che questa situazione mi sembra molto strana. Peraltro questa è una seduta che era stata prevista quasi esclusivamente per effettuare le nomine.
Dire all’ultimo minuto che c’è in atto una ristrutturazione o una rivisitazione certamente ci può anche stare, ma allo stesso tempo è significativa di qualche mancanza di accordi che all’interno della maggioranza non sono stati rispettati e che quindi portano a questo rinvio. Rinvio che si potrebbe benissimo votare, poi man mano che si troveranno le soluzioni e situazioni diverse se ne prende atto e si modifica quanto modificabile.
Quindi al di là di tutto questo rinvio mi sembra pretestuoso e significativo di difficoltà all’interno della maggioranza di trovare la quadratura del cerchio, si prende spunto dal discorso della riduzione, della riorganizzazione, del taglio dei costi per poter fare alla fine una scelta di questo genere.
E’ pertanto una mossa squisitamente politica che non ha niente a che vedere con l’aspetto tecnico.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI. Presidente, abbiamo preso atto della sua comunicazione, ma ritengo che sarebbe stata comunque necessaria una comunicazione da parte della Giunta
Aggiungo poco alle riflessioni fatte dal collega D’Anna. Ribadisco, come ho già detto alla Conferenza dei Capigruppo, che siamo assolutamente d’accordo nel ridimensionamento di nomine e cariche, peraltro qua dentro sono da anni che diciamo che ci sono forti margini per risparmiare. Però voglio ribadire anche un concetto a noi particolarmente caro, ovvero, attenzione a ridimensionare gli organismi di controllo. Ossia non accada che in alcuni enti e istituzioni o in centri di spesa importanti dove vengono spesi milioni del nostro bilancio, si ridimensionano magari i revisori dei conti poi si fa il revisore unico però messo dalla maggioranza!
Attenzione, perché l’esperienza amministrativa ci insegna che il risparmio si fa soprattutto con il controllo della spesa. E sapete bene come funziona quel meccanismo che fa sì che anche quelli che devono controllare passano attraverso un filtro politico. Quindi non pensate di ridimensionare organismi in cui il controllore viene nominato dal controllato. Questo aspetto ci sta particolarmente a cuore.
Per quanto riguarda gli amministratori, le auto blu, i segretari, i consulenti, noi siamo qui a dare la massima responsabilità per i tagli e i risparmi, ma non tagliate gli spazi di controllo, perché soprattutto se controllore e controllato coincidono noi non siamo d’accordo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Presidente, prendiamo atto della sua richiesta, però vorrei ribadire che sarebbe stato più decoroso e sicuramente più corretto sul piano istituzionale che fosse stata la Giunta a fare la proposta all’intera Assemblea legislativa. Non perché lei non ne abbia la facoltà ma per un fatto di rispetto delle competenze e dei ruoli.
Riorganizzare i servizi, tagliare dove c’è da tagliare, fare economie, è giusto, vista la situazione nazionale è legittimo, è doveroso. Ma vi sembra corretto e rispettoso dell’Assemblea legislativa e delle prerogative dei Consiglieri apprendere le notizie dalla stampa anziché discuterle qui?! Vi sembra corretto far chiedere al Presidente dell’Assemblea legislativa un rinvio che a sua volta chiede il Presidente della Giunta?! Ma che venga qua lo chieda e lo motivi! E’ più corretto.
Il rispetto delle regole è...(...) No, è autoreferenzialità. Il Presidente della Giunta parla con il Presidente dell’Assemblea legislativa in una maggioranza, quando poi l’Assemblea legislativa è composta da maggioranze e minoranze! (...) No, no, in un Assemblea legislativa c’è maggioranza e minoranza! Quindi le proposte si devono fare in Aula e le fa chi deve e chi ha necessità di farle. Ed in questo caso deve essere il Presidente della Giunta regionale e non il Presidente dell’Assemblea legislativa in quanto rappresentante... (…) Assessore, posso continuare?!

PRESIDENTE. Consigliere prosegua pure. Comunque ha chiesto di intervenire anche il Vicepresidente Petrini a cui concederò la parola alla fine di tutti gli interventi. Voglio però chiedervi di essere stringati perché non possiamo aprire un lungo dibattito su questo. (…) Consigliere D’Anna, la prego! Consigliere Binci, lei ha già parlato, faccia finire il Consigliere Bucciarelli! Ripeto, c’è stata una richiesta di rinvio da mettere ai voti, ma se si vuole comunque aprire un dibattito vi chiedo almeno di essere stringati, altrimenti non procediamo con i lavori. Prego Consigliere.

Raffaele BUCCIARELLI. Bene, il numero degli interventi e direi anche il calore con cui si sono manifestati dimostra che tutto sommato la mia richiesta di rispetto delle prerogative dei Consiglieri regionali non è peregrina.
Il mio intervento aveva solo questo senso, ossia quello di chiedere al Presidente della Giunta regionale di rispettare le competenze e le prerogative di tutti i Consiglieri, in particolare della minoranza. Perché una maggioranza ha i numeri, ma è tanto più forte quanto più tutela la minoranza.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bugaro.

Giacomo BUGARO. Mi associo anch’io alle riflessioni fatte da alcuni colleghi.
Qui spesso si parla di tagli del Governo, di costi, ecc., allora vorrei chiedere all’Assessore Marcolini, che sta preparando la manovra di bilancio, di considerare anche l’impatto economico che avrà nei conti la nomina di diversi Assessori esterni rispetto alla precedente legislatura. Oggi abbiamo avuto modo di leggere numeri spropositati sulle auto blu, sulle auto grigie, sulle auto bianche, sulla stampa ecc. ecc., allora, Assessore, le chiedo quanto la Giunta regionale neo insediata costa in più rispetto a quella uscita. Perché? Perché sono stati nominati assessori non eletti e che pertanto hanno un impatto nei costi propri dell’Assemblea legislativa di una certa importanza, sono diverse centinaia di migliaia di euro.
Allora nel computo dei costi totali cerchiamo di considerare anche queste scelte prodotte dalla Giunta regionale. Scelte che, se mi permettete, sono anche impopolari, visto che i maggiori beneficiari di questa carica non hanno trovato riscontro presso i cittadini, proprio perché non essendo stati eletti sono stati bocciati dagli elettori.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. Come Lega Nord condividiamo gli interventi di alcuni colleghi. La prima condivisione riguarda il fatto che si vuole seguire una procedura sicuramente anomala e per certi aspetti anche pericolosa, non vorremmo costituisse un precedente.
La Giunta non può sostituirsi alle prerogative dell’Assemblea legislativa, sarebbe stato opportuno discuterne qui con un intervento a livello assembleare. Il fatto che il Presidente della Giunta lancia un messaggio al Presidente dell’Assemblea legislativa significa stravolgere completamente quelle che sono le priorità e le giuste competenze di questa Assemblea. E’ un comportamento che non ci piace, non vorremmo, ripeto, che costituisse un precedente.
Ci associamo anche ai colleghi che hanno parlato di contenimento dei costi della spesa pubblica. Noi di questo ne siamo sicuramente i paladini, quindi tutto quello che andrà verso il necessario contenimento della spesa come della trasparenza ci vedrà sempre favorevoli. Quindi apprezziamo la considerazione di quel collega che si è riferito alla necessità di dare alla minoranza, laddove si vada verso l’unificazione di enti, il controllore, e quindi il revisore o altre forme di controllo. Cioè quando c’è il revisore unico direi che deve essere della minoranza, è un fatto di correttezza, altrimenti la minoranza cosa ci sta a fare! Il controllore non può essere emanazione della stessa parte politica del controllato, quindi quando si va verso il revisore unico deve esserci, a nostro avviso, la possibilità da parte delle minoranze di esprimere questa figura.
Invece sul piano tecnico, pratico, operativo di oggi chiediamo che si proceda comunque alle nomine per quanto riguarda gli enti o le associazioni non oggetto di eventuali accorpamenti. Cioè si può almeno andare avanti, tenendo conto dell’anomalia della procedura di cui ho parlato prima, dove non c’è nessun progetto di accorpamento, di unificazione, di contenimento della spesa pubblica.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Perazzoli.

Paolo PERAZZOLI. Io sul vociare dei costi della politica ho un sospetto antico. Già fin da ragazzo sentivo parlare dei costi della politica, argomento di solito usato dalla destra, dai benestanti.
Qui si parla sempre delle indennità del Sindaco o del Consigliere regionale, senza però andare ad esaminare se quella certa politica o quel certo ente funziona oppure no.
Per cui tutto questo vociare in questo momento, ecco il mio sospetto, a me sembra voglia mettere sotto accusa proprio quell’istituzione molto vicina alla gente e che forse in Italia è quella più efficiente, ovvero sia il Comune. Come se il risparmio dei costi della politica dipendesse solo dalle indennità e dai gettoni di presenza dei consiglieri comunali. Siamo veramente al ridicolo!
In dieci-quindici anni abbiamo cambiato un sacco di volte le indennità e i gettoni di presenza dei consigli comunali, abbiamo allargato, ristretto, non siamo un Paese serio!.
Spesso legiferiamo in base alla emotività o alle polemiche giornalistiche. Ritengo invece che dovremmo ragionare in modo rigoroso e serio e senza attenerci al gioco della parti. Le parti riescono a recitarle solo i grandi attori, noi invece che siamo modesti mestieranti il più delle volte non riusciamo neppure ad essere credibili. Perché? Perché magari quando qui siamo all’opposizione rivendichiamo il controllo a piè spinto, poi invece a livello nazionale vogliamo che la protezione civile organizzi anche le manifestazioni per i centenari, per i bicentenari, ecc., cose che sono al di fuori di ogni controllo! Quindi attenzione!
Seppure io sia un nuovo Consigliere regionale ho avvertito che ci sono tempi troppo stretti soprattutto per quelle nomine che hanno scadenza all’inizio di legislatura. Se uno volesse ragionare sull’efficacia degli enti e sulle funzioni che obiettivamente svolgono il tempo non c’è. Quindi credo occorra riflettere sul fatto di allungare il periodo e quindi permettere alla nuova Assemblea legislativa di ragionare su enti che hanno una funzione importante.
Pertanto secondo me non dovremmo ragionare sulla riduzione o meno dei componenti dei consigli di amministrazione, sarebbe ridicolo, significherebbe andare dietro alle mode, e le mode passano, dovremmo invece ragionare su una cosa molto più consistente, ovvero sull’efficacia e sulle funzioni che svolgono questi organismi, se cioè alla luce dell’esperienza vissuta in questi anni servono oppure se vanno modificati.
E’ questo il ragionamento che dovremmo fare, un ragionamento però che ha bisogno dei suoi tempi, ha bisogno di tempo per poter mettere a confronto, ha bisogno di tempo per non fare anche qui di ogni erba un fascio.
Quindi su questo la Giunta deve poter riflettere. Io sono per una politica di meno annunci, più confronto e poi decisioni, ma per fa questo c’è bisogno dei tempi necessari. I frutti bisogna raccoglierli non quando sono acerbi bensì quando sono maturi, altrimenti non sono buoni.

PRESIDENTE. Ha ora la parola l’Assessore Marcolini, poi chiuderà il dibattito, visto che non ho altre richieste di intervento, il Vicepresidente Petrini.

Pietro MARCOLINI. In considerazione della necessità di chiudere il dibattito in tempi brevi, faccio solo due considerazioni.
Per rispondere intanto all’osservazione, credo sincera, fatta dal Consigliere Bucciarelli, voglio chiarire quale fosse l’intento della comunicazione che il Presidente della Giunta ha avanzato ieri al Presidente dell’Assemblea legislativa. Era cioè un tramite per sottolineare esattamente quel rapporto che lo stesso Consigliere Bucciarelli ha voluto intendere, pertanto nè per bypassare nè tanto meno per umiliare il ruolo dell’Assemblea legislativa. Quella di un annuncio fatto a mezzo stampa sarebbe stata una procedura diversa e del tutto irriguardosa.
Mentre la necessità, ed è la seconda osservazione, è quella di prendere atto che rispetto alla manovra finanziaria del Governo c’è un prima e un dopo che deve vederci tutti impegnati, al di là dell’appartenenza politica, nell’assunzione dei nuovi limiti che la manovra finanziaria, appunto, direttamente o indirettamente impone. Perché quello che è in discussione è proprio il ruolo delle Regioni così come l’abbiamo conosciuto negli ultimi trentacinque anni.
La profondità e la vastità della manovra comporta un azzeramento del dibattito del federalismo fiscale e una riconduzione alle funzioni precedenti il decentramento amministrativo. Sono affermazioni molto gravi che riguardano le Regioni. Tutte-le-Regioni! Stamattina è stato consegnato un nuovo documento al Parlamento: Formigoni, Polverini, Spacca, Errani la pensano tutti quanti nello stesso modo.
Quindi se verrà mantenuta la manovra, così come è stata congegnata, noi avremo un apparato sì pronto a lavorare – come ci siamo abituati a lavorare negli ultimi quindici anni –, ma che dovrà farlo con risorse finanziarie ridotte ad un terzo.
Condivido anche l’osservazione fatta sui tempi, che sono obiettivamente molto stretti, ma sono in relazione all’esecutività. Trattasi infatti di un decreto che dal Parlamento va convertito in legge entro sessanta giorni. Quindi ragionevolmente entro la fine di giugno il decreto sarà legge, a quel punto avremo un apparato pronto a lavorare per cento ma che avrà soltanto trenta a disposizione.
Allora sui rapporti di efficienza e di efficacia delle singole branche amministrative interverrà anche un rapporto sproporzionato tra un apparato pensato per fare cento che però dovrà fare trenta.
In questo senso Ersu, Ato, Erap, ecc., ecc., obiettivamente entreranno in crisi drammatica, al di là della differenza di una situazione da una parte e dell’efficienza di una considerazione dall’altra, su cui penso che l’Assemblea legislativa, sulla scorta delle proposte che farà la Giunta, sia pienamente legittimata. E sono convinto che darà un contributo per ricondurre ad unità, per chiudere questo iato drammatico. Altrimenti avremo anche il doppio spreco di mantenere una struttura dimensionata per sostenere lo sviluppo economico locale, i servizi sociali, il welfare come l’abbiamo concepito, ma senza avere le risorse per farlo. E quindi una sorta di mantenimento in vita di un apparato che non ha più ragione di esistere per ampiezza, per ricchezza e anche per vastità di impegno.
Per cui la situazione è al primo annuncio. Fortunatamente dopodomani il Presidente della II Commissione ha convocato una riunione per approfondire la situazione finanziaria, di cui siamo contenti di poter riferire immediatamente in Assemblea legislativa, mentre oggi pomeriggio ci sarà una riunione istituzionale con Anci, Upi e Uncem per discutere della profondità e della vastità della manovra.
Penso che l’Assemblea legislativa debba al più presto farsi un’opinione e, legandosi anche al dibattito che si sta sviluppando nel Paese, avanzare delle proposte correttive di ripristino delle funzioni, seppur selettive, eliminando i tagli lineari e dicendo a ogni Regione, contesto per contesto, quello che è sopra soglia e quello che è sotto soglia, un po’ come per la logica dei costi standard di cui si discute nella sanità. Altrimenti ci avvieremmo su un triste e declinante percorso volto semplicemente ad amministrare un ufficio stralcio della pubblica amministrazione.

PRESIDENTE. Consigliere Binci, le concedo ancora di parlare, ma non può richiedere di parlare ripetutamente!

Massimo BINCI. Siccome dovremmo esprimerci con un voto sul rinvio, volevo annunciare che il mio voto sarà favorevole solo se la ristrutturazione degli enti di cui si parla verrà portata in discussione dell’Assemblea legislativa o perlomeno in Commissione. Su questo chiedo una risposta al Vicepresidente Petrini.

PRESIDENTE. Certo, Consigliere Binci, tanto andrà fatta con un provvedimento legislativo, e le leggi vengono approvate dall’Assemblea legislativa non dalla Giunta! Per cui, Consigliere Binci, mi consenta di dirle che può votare tranquillamente a favore!
Ha la parola il Vicepresidente Petrini.

Paolo PETRINI. Sì, sotto questo profilo il Consigliere Binci è assolutamente tranquillizzabile, non vi è un’alternativa a questa modalità da lei auspicata, Presidente. Per forza di cose...(...) Consigliere, se fosse solo una bega all’interno della maggioranza, una questione del tutto estranea al significato della discussione odierna, non avremmo impostato in questo modo. Maggioranza che tra l’altro per le principali nomine ha già da tempo indicato le persone che dovevano occupare quei posti. Quindi capite che la situazione non è questa è un’altra.
E’ l’intenzione della Giunta regionale, manifestata oggi attraverso il suo Presidente, peraltro come fatto anche nell’illustrazione della sua mozione programmatica oltre che in diverse comunicazioni di Giunta, di esprimersi in ordine alla riorganizzazione di molti degli enti dipendenti e controllati della Regione Marche.
Ed oggi questa riflessione assume – mi sembra assolutamente oggettiva la comprensione del tema in campo – una accelerazione. Una accelerazione, tra l’altro, Consigliere Perazzoli, che non sarà solo finalizzata, com’era precedentemente, a rendere queste strutture più efficaci e più efficienti. Perché? Perché la profondità di questa manovra per forze di cose ci farà perdere se non efficienza perlomeno efficacia. Infatti le riforme di questi enti andranno a toccare aspetti che vanno anche al di là della possibilità di raggiungere risultati nel modo migliore possibile, che era l’intento autentico e originario che questa Giunta si proponeva.
Gli enti erano già stati indicati, a questi si affiancano l’Assam o la Svim, così come altri presenti all’ordine del giorno odierno e dove non appare che ci siano questioni molto particolari su cui riflettere, ma su cui non chiudiamo la riflessione visto il compito che abbiamo di fronte.
E se il compito che abbiamo di fronte è quello non solo di mettere in efficienza la macchina amministrativa, come era in origine, ma anche quello di recuperare risorse per destinarle alla comunità marchigiana, certamente dovremo farlo con un’attenzione che va al di là di un approccio normale.
Pertanto quello che è avvenuto ieri, cioè il fatto che il Presidente della Giunta ha invitato, in Giunta, il Presidente dell’Assemblea legislativa a rappresentare e quindi a far accogliere all’Assemblea legislativa una intenzione, che è quella che ho appena descritto, per poter rispondere in maniera adeguata e appropriata a quelle che saranno le esigenze che poi dovremo soddisfare per la comunità marchigiana, chiedendo pertanto una comune assunzione di responsabilità, non vedo proprio come possa apparire uno spossessamento dei poteri e delle prerogative dell’Assemblea legislativa.
Oggi noi chiediamo solo un rinvio a cui seguiranno dei provvedimenti della Giunta che approderanno in Assemblea legislativa. E se non vi saranno i tempi necessari per poter raggiungere la funzionalità di quegli enti con la pienezza degli organi, opereremo con dei commissariamenti per far sì che tutto possa andare in porto in maniera veloce e molto piana.
Certo, per quel che riguarda le funzioni di controllo siamo ben lungi dal pensare che queste debbano venir meno, ma viviamo in tempi molto particolari e straordinari, per cui se dovessimo restringere anche i collegi dei revisori dei conti lo faremo. Certamente concordando insieme a voi le modalità per le quali l’Assemblea legislativa potrà comunque mantenere il controllo su questi enti, cercando anche di comprendere le prerogative della minoranza di questa Assemblea legislativa.
Quindi quello che si chiede è un’assunzione di responsabilità in relazione ad una situazione dal carattere assolutamente straordinario.
Quello che ha detto poco fa l’Assessore Marcolini è esattamente quello che ci consegna questa manovra. Cioè il ritorno della Regione alla situazione giuridico formale che aveva nel 1975-1976, ovvero quando le funzioni e i poteri erano di tutt’altra natura e soprattutto di tutt’altra dimensione.
A questa sollecitazione dovremo rispondere velocemente. E se non vogliamo fare tagli lineari, così come ha fatto il Governo, ma fare scelte politiche più attente alle esigenze vere dei cittadini, e quindi mantenere la coesione sociale in maniera coerente al nostro spirito e alla nostra mozione programmatica, dovremo certamente agire prioritariamente sull’organizzazione dell’ente, sul personale e sui costi della politica. E solo successivamente capire dove operare i principali tagli in relazione a quelli che sono, invece, i provvedimenti che normalmente la Giunta mette in campo.
Quindi sono qui a ribadire la richiesta di rinvio di questo punto all’ordine del giorno per poterlo trattare in misura coerente alla straordinarietà della situazione che stiamo vivendo.

PRESIDENTE. Ha chiesto la parola il Consigliere Massi per un chiarimento tecnico.(…) Consigliere Binci, la prego, se vogliamo appellarci proprio al Regolamento allora le dico che su una proposta di rinvio ci possono svolgere solo due interventi, uno a favore e uno contro. E’ vero che in questa occasione abbiamo aperto il dibattito, ma non possiamo esaurire la mattinata solo per parlare di una cosa che comunque si farà.(...) Va bene, Consigliere Binci! Prego, Consigliere Massi.

Francesco MASSI. L’eccezione che fa il Consigliere Binci secondo me è giusta, comunque non entro nel merito, voglio solo cercare di capire un aspetto.
Oggi la Giunta ha chiesto di rinviare quelle nomine che riguardano ad esempio enti come gli Ersu, su cui è probabile ci sarà un provvedimento per l’accorpamento o il ridimensionamento, e fin qui siamo d’accordo, ma questo cosa significa, che andremo in prorogatio oppure sarà l’Ufficio di Presidenza che farà le nomine? Questa è la prima questione.
Seconda questione. Ci sono nomine che non riguardano atti che deve fare la Giunta, Assessore Marcolini, per cui le nomine nelle Cooperative di garanzia le potremo fare noi, Qui chiedo scusa al Capogruppo del PD che prima mi aveva posto questo problema, ma forse non ci siamo chiariti bene. Io ho detto che sono d’accordo ad un rinvio per le nomine che riguardano enti sui quali ci dovrebbe essere l’intenzione della Giunta, che è anche nostra, a fare un provvedimento di ridimensionamento e di taglio, ma quelle su cui la Regione deve solo nominare un componente facciamole, non rimandiamole all’Ufficio di Presidenza. Voglio dire che per questi enti le prerogative dell’Assemblea legislativa rimangono, per cui, ripeto, facciamole. Chiedo quindi al Presidente se può chiarire.

PRESIDENTE. Questa cosa io l’ho già chiarita prima, ho detto che non c’è nulla di nuovo rispetto a quello già accaduto in precedenza, ossia quando l’Assemblea legislativa entro una determinata data di scadenza non riesce ad effettuare le nomine subentra il potere surrogatorio da parte del Presidente.
Se mi chiede, invece, che cosa farà il Presidente le dico che siccome questa richiesta proviene dalla Giunta e che la stessa ne dà una motivazione, quella cioè di provvedere ad una riorganizzazione, il sottoscritto non intende utilizzare questo potere sostitutivo provvedendo a fare subito le nomine, ma per farle attenderà il maggior tempo possibile, in attesa cioè che intervenga un provvedimento legislativo da parte della Giunta. Per cui non è che domattina o fra due giorni farò le nomine. Siccome, ripeto, la richiesta da parte della Giunta è motivata, e per la quale credo ci sia la necessità di dare un termine entro cui poter fare la proposta, il potere sostitutivo verrà esercitato solo laddove si dovesse prendere atto che questo provvedimento non c’è, o semmai solo per quella parte che non verrà toccata dal provvedimento stesso.
Questo fatto mi sembra di una chiarezza estrema.(…) No, Consigliere Binci, lei ha parlato già tre volte, quindi questa volta non le do la parola! Ha chiesto la parola il Consigliere Marangoni, ne ha facoltà. (…) Consigliere Binci, le ho detto che non le do la parola, punto! Lei ha parlato già tante volte, non siamo al bar né al circolo ricreativo! (…) Bene, lei mi chiede la parola ed io le dico che non può! Prego, Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. Chiedo al Presidente se ci dà la possibilità di votare sulle nomine effettivamente e concretamente votabili, per esempio le cooperative di garanzia. Prendendo per buona la richiesta della Giunta, anche se non la condividiamo, ossia fermo restando gli enti dove è opportuno e necessario un accorpamento, come ad esempio Erap, Ersu e altri, chiediamo almeno di votare per le nomine degli enti fuori discussione, su cui penso si possa procedere senza alcun problema.

PRESIDENTE. Bene, Consiglieri, a questo punto posso fare una proposta. Visto che questa richiesta è pervenuta dalla Giunta e visto che molti Consiglieri richiedono che alcune nomine siano fatte salve dalla richiesta di rinvio, nel mentre proseguiamo i lavori – tra l’altro abbiamo le interrogazioni a cui sono interessati soprattutto coloro che le effettuano e chi è tenuto a rispondere – i Capigruppo insieme ad un rappresentante della Giunta, che in questo caso può essere il Vicepresidente, si riuniscano il tempo necessario per valutare la richiesta venuta appunto da molti Consiglieri.
Quindi propongo di sospendere per un attimo il punto di cui alla richiesta di rinvio, e mentre noi proseguiamo con le interrogazioni invito i Capigruppo e il Vicepresidente Petrini ad incontrarsi per stabilire. Dopodiché quando avranno raggiunto l’accordo questa Presidenza sarà in grado di recepire le loro conclusioni. E’ l’unica cosa che posso fare.(…) Perfetto. Quindi nell’invitare a fare quanto detto proseguiamo con l’ordine del giorno. Inoltre invito il Consigliere Binci a leggersi l’art. 38 del Regolamento interno!


Interrogazione n. 24
del Consigliere Bucciarelli
“Progetto di realizzazione di molo foraneo e porto canale nel comune di San Benedetto del Tronto”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 24 del Consigliere Bucciarelli. Ha la parola l’Assessore Donati.

Sandro DONATI. Il Piano regionale dei porti, adottato dalla Giunta regionale delle Marche con deliberazione n. 1907 del 22 dicembre 2008, non contempla progettazioni e realizzazioni di ulteriori infrastrutture per la nautica quale il “porto canale” nel territorio del Comune di San Benedetto del Tronto. L’opera non è infatti stata prevista dal Piano del porto di San Benedetto del Tronto in quanto infrastruttura per la nautica aggjuntiva a quella già esistente e non suo ampliamento.
Con riferimento a quanto richiesto al punto 1) dell’interrogazione si rappresenta che il Comune di San Benedetto non ha trasmesso alcun progetto recante “Realizzazione di molo foraneo e porto canale nel comune di San Benedetto del Tronto”.
In data 27 maggio è pervenuto all’Ufficio ambiente della Regione Marche il progetto di armatura della foce del torrente Albula, rientrante nel progetto “Miglioramento delle condizioni ambientali del litorale Nord di San Benedetto del Tronto”. II progetto è visibile e consultabile da tutti i soggetti interessati per permettere, nei tempi previsti da legge, la presentazione di tutte le dovute osservazioni.
Non sussistendo il progetto di “porto canale”, come pure indicato dall’interrogante, una valutazione nei termini comparativi richiesti non è ovviamente possibile. Lo potrà eventualmente essere per la parte relativa al così detto “molo foraneo”.
Si ritiene a tal fine utile evidenziare che le casse di laminazione e le opere idrauliche, previste lungo il torrente Albula e da realizzarsi secondo la progettazione definitiva riguardante i “lavori di messa in sicurezza idraulica del torrente Albula”, mitigano le condizioni di rischio idraulico.
Dato che gli elaborati della progettazione “Miglioramento delle condizioni ambientali del litorale Nord di San Benedetto del Tronto” (e non del porto canale) sono attualmente in fase di analisi, non è possibile al momento neppure stabilire l’eventuale interazione idraulica tra i due progetti inoltrati in Regione.
Quanto al punto 3), il progetto “Miglioramento delle condizioni ambientali del litorale Nord di San Benedetto del Tronto” contiene uno studio di dinamica costiera che sarà valutato all’interno del procedimento stesso.
Quanto al punto 4), viene è ribadito che non esiste un progetto di realizzazione di porto canale. Va da sé che manca perciò anche la quantificazione dei costi relativi. In ogni caso il costo di piano di manutenzione non è richiesto nella documentazione da sottoporre alla verifica di compatibilità.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Prendo atto della risposta e la cosa positiva è sicuramente che si può tranquillizzare la popolazione locale, o almeno coloro che erano preoccupati, sul fatto che non sarà costruito un porto canale.
Colgo l’occasione per ricordare all’Assessore all’ambiente che qualsiasi problema dovesse presentarsi sia lungo la costa sia alla foce dei fiumi ovviamente – come ci dicono tutti i tecnici e tutti gli esperti – non si risolvono alla foce bensì in montagna.
A questo proposito voglio ricordare che nell’ultima finanziaria, quando cioè lei, Assessore, aveva lo stesso incarico, venne approvato un articolo in merito al Progetto Appennino. Dunque la sollecito a presentare un progetto che prevenga certi problemi, tipo quello della costruzione di vasche di laminazione, che se risolvono il problema lo risolvono, come ho detto, facendo comunque danni a valle, dove tra l’altro i terreni sono più fertili.


Interrogazione n. 19
della consigliera Romagnoli
“Concorso ASUR assunzione 61 amministrativi”

Interrogazione n. 30
del consigliere Bugaro
“Concorso ASUR Marche – Responsabile sicurezza ASUR”

(abbinate)
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’interrogazione n. 19 della Consigliera Romagnoli e l’interrogazione n. 30 del Consigliere Bugaro sono rinviate per assenza dell’Assessore competente.


Interrogazione n. 26
della Consigliera Giorgi
“Un posto Direttore ASUR Zona 8”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’’interrogazione n. 26 della Consigliera Giorgi è rinviata per assenza dell’Assessore competente.


Interrogazione n. 28
della Consigliera Romagnoli
“Proprietà del marchio Matteo Ricci”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 28 della Consigliera Romagnoli. Ha la parola l’Assessore Marcolini.
Pietro MARCOLINI. In relazione all’interrogazione vorrei sottolineare come la registrazione dei marchi può essere di tre tipi: nazionale, comunitaria, internazionale.
La registrazione di un marchio nazionale può essere fatta da una società, ma anche da una persona fisica, e viene disciplinata dal Codice della proprietà industriale istituito con d.lgs. n. 30/2005, nonché dal Regolamento di attuazione del Codice della proprietà industriale istituito con d.lgs. n. 33/2010.
La registrazione di un marchio comunitario viene disciplinata dal Regolamento (CE) n. 40/94 del Consiglio del 20 dicembre 1993.
Il Marchio comunitario è un marchio unico valido sull’intero territorio dell’Unione Europea e la procedura unica di registrazione è entrata in vigore dal 1° gennaio 1996. Il titolare del marchio registrato acquisisce un diritto di esclusiva in tutti gli Stati membri dell’Unione europea.
La registrazione di un marchio internazionale è regolamentata da due normative: l’Accordo di Madrid del 1891 e successive modifiche e il Protocollo di Madrid del 1989, rivisto negli anni 2006 e 2007.
Ci sono Stati che aderiscono solo all’Accordo e Stati che aderiscono solo al Protocollo, mentre altri Stati, tra cui l’Italia (dal 17 Aprile 2000) o ad esempio la Cina (adesione all’Accordo 4 ottobre 1989 - adesione al Protocollo 1 dicembre 1995), aderiscono ad entrambi.
Le due normative sono tra loro piuttosto diverse. Una delle differenze più rilevanti è che l’Accordo prevede che si possa ottenere un marchio internazionale solo sulla base di un marchio registrato nel paese di origine, mentre il Protocollo prevede che si possa fare anche sulla base di una semplice domanda. Altra differenza è che secondo l’Accordo la procedura deve essere seguita in lingua francese, mentre secondo il Protocollo, o Accordo e Protocollo insieme, può essere trattata sia in inglese che in francese.
Ciò premesso, la Regione Marche non è titolare di alcun marchio registrato, “Matteo Ricci” o similare, come dimostra anche l’analisi condotta dall’Ufficio brevetti e marchi della Camera di Commercio di Ancona; in allegato vorrei consegnare alla Consigliera la visura che dimostra la titolarità terza dei marchi “Matteo Ricci” depositati presso i registri di competenza.
Ne consegue che la Regione Marche non ha mai autorizzato nessuno, ne mai avrebbe potuto farlo, alla diffusione di tale marchio, né in Italia né all’estero, né ha alcun nesso con le attività di commercializzazione del marchio in questione.
Da verifiche effettuate presso l’Ufficio marchi e brevetti della Camera di Commercio di Ancona, per quello che riguarda il marchio attualmente utilizzato in Cina, vi possono essere tre ipotesi, come ci segnalano, appunto in via ipotetica, gli uffici:
- un marchio di fatto, quindi una denominazione mai depositata ufficialmente presso un organismo competente, ma comunque di fatto utilizzata da un’azienda operante in Cina. Come spesso accade c’è un marchio da un effetto traino e che viene utilizzato in via fattuale;
- un marchio depositato direttamente e solo in Cina (in questo caso non risulterebbe dalle visure allegate, ossia quelle fatte presso gli uffici che ho citato, in quanto non abbiamo accesso alla banca dati di marchi nazionali cinesi);
- il marchio MC2005C379 – e questa, previa verifica, è l’ipotesi più probabile – depositato inizialmente dalla società “Direzionale 2000 srl”, ed oggetto successivamente di alcune cessioni rispettivamente a “Calzaturificio R.D.B. srl” e, in ultimo, a “Designers Promotion S.A.”. Proprio quest’ultima società, con sede in Lussemburgo, risulta essere la società che ha proceduto all’estensione del marchio “Matteo Ricci” a livello internazionale e più precisamente in Cina e Federazione Russa (dalla visura risulta questa estensione alla Federazione Russa). E’ ipotizzabile quindi che potrebbe trattarsi proprio di questa società che fra le diverse classi ha depositato il marchio per la classe 25 comprendente abbigliamento, calzature, ecc.
Ripeto, ho qui con me la visura allegata che la Consigliera potrà pertanto valutare direttamente.

Presidenza della Vicepresidente
Paola Giorgi

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Romagnoli.

Franca ROMAGNOLI. A me fa piacere aver provocato l’approfondimento – prenderò poi atto anche delle visure –, l’intento infatti di questa mia interrogazione era proprio quello di sapere. Le interrogazioni sono atti ispettivi, ma qui più che ispezionare si voleva proprio sapere perché più imprese calzaturiere marchigiane, locali, del fermano, mi segnalavano un certo fatto, su cui appunto bisognava riflettere. Presso le stesse si era cioè ingenerata una convinzione ben precisa o per lo meno il dubbio ci fosse una titolarità regionale di questo marchio. Cosa che appunto doveva far riflettere sulla sua gestione.
Marchio che appartiene sì alla società 2000 – la relazione sui marchi e sull’aspetto giuridico fatto dall’Assessore Marcolini è decisamente esaustiva – però la stessa presenza di funzionari della Regione a più riunioni presso calzaturieri locali aveva convinto gli stessi che la gestione di questo marchio “Matteo Ricci”, di cui appunto la Regione si rendeva sponsorizzatrice, fosse pubblica.
Come mai allora, se tanto è l’interesse per questo marchio Matteo Ricci, con il quale si producono e commercializzano in Cina prodotti delle nostre imprese e la cui titolarità, ripeto, appariva della Regione, di fatto poi la gestione avviene da parte di un cinese? (…) Però evidentemente, Assessore, una paternità da parte vostra appariva, visto appunto questo estremo coinvolgimento con la presenza di funzionari.
Tra l’altro, visto che le riunioni erano con questo o con quell’altro calzaturiero, con questa confindustria e con quell’altra no, hanno lamentato anche il fatto che alcuni sono stati contattati da questo soggetto, che oggi scopro essere titolare, e quindi hanno potuto commercializzare i loro prodotti in Cina, mentre altri sono rimasti all’oscuro. Allora, se pubblico è, chiedevano, che ci sia la possibilità di partecipare con bando pubblico.
Prendo atto che la Regione non c’entra niente, però comunque una cosa me la chiedo, Assessore. Ossia, nella pagina regionale mi è stato segnalato che c’era un sito – che dopo la mia interrogazione non ho più trovato – che parlava proprio di questo marchio con estrema precisione. Io non sono un hacker quindi non riesco a rinvenire un sito che è scomparso, quindi farò in modo che gli informatici mi riaprano quella pagina, perché in questo sito regionale tutto era inserito piuttosto che nella titolarità di questo cinese. Da qui le lagnanze di chi si sentiva giustamente leso nel diritto di par conditio e quindi nell’uguale diritto di poter esporre i propri prodotti in Cina.


Interrogazione n. 22
del Consigliere Bugaro
“Dimissioni presentate dal presidente dell’ERF”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 22 del Consigliere Bugaro. Ha la parola l’Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Rispondo in collaborazione con il titolare del commercio, collega Antonio Canzian.
I provvedimenti che l’interrogazione sollecita sono in relazione alle dimissioni presentate e poi ritrattate in qualità di presidente dell’ERF, e alla passività manifestata nei confronti dell’Ente di cui è presidente Dante Merlonghi.
In relazione a queste due principali preoccupazioni, relativamente al primo punto vogliamo sottolineare che il presidente dell’ERF con nota del 3 marzo 2010 ha rassegnato le proprie dimissioni da presidente dell’ERF nel rispetto della legge che prevede l’ineleggibilità tra cariche istituzionali.
Il presidente dell’ERF con nota del 31 marzo 2010 ha revocato le proprie dimissioni da Presidente dell’ERF Marche.
Detto questo, stante la competenza sull’accoglimento della revoca in capo agli organi dell’ente stesso, e non di quelli di controllo o quelli politici regionali, il segretario dell’ERF ha comunicato che avrebbe convocato, in base allo statuto dell’ente, la giunta esecutiva per il giorno 9 aprile con il seguente ordine del giorno: Adempimenti conseguenti alle dimissioni del presidente.
Dalla comunicazione verbale con l’ente non risulta essere stato inserito all’ordine del giorno della giunta esecutiva il tema della revoca o meno delle dimissioni del presidente. Si è comunque in attesa di ricevere copia del verbale del 9 aprile 2010.
Gli uffici regionali competenti hanno preso solo atto della revoca delle dimissioni non ritenendo allo stato attuale di procedere ed istituire tecnicamente un procedimento in base alle seguenti considerazioni: il rinnovo dell’Assemblea legislativa determina la conseguente decadenza dell’incarico da presidente del signor Dante Merlonghi; l’inizio da parte degli uffici regionali delle procedure amministrative per la nomina del nuovo presidente ERF è stato avviato, rientra infatti nel pacchetto delle nomine per il quale abbiamo rinviato oggi l’esecuzione.
Relativamente al secondo punto, quello delle passività, si fa presente che l’ERF non ha ancora trasmesso il conto consuntivo 2009, pertanto non si è in grado di verificare eventuali passività e comunque i risultati conseguiti. Appena in possesso del consuntivo gli uffici regionali predisporranno un documento di valutazione che sarà messo a disposizione dell’interrogante e dell’Assemblea legislativa.
Gli uffici regionali competenti alla vigilanza hanno comunque segnalato ed evidenziato all’ERF, relativamente alla previsione di bilancio 2010, una serie di elementi a cui attenersi, contenuti nella nota allegata che è parte sostanziale della presente risposta, e che l’interrogante potrà valutare, che fa riferimento a delle procedure da rispettare per la corretta amministrazione degli enti delegati dell’Assemblea legislativa.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Bugaro.

Giacomo BUGARO. Mi dispiace che in Aula non ci sia il Capogruppo dell’Italia dei Valori, egli il giorno dell’insediamento di questa Assemblea legislativa ha detto che l’Italia dei Valori è per le regole.
Posto che Dante Merlonghi è autorevole esponente dell’Italia dei Valori – non da oggi, fu anche segretario regionale – penso che il comportamento messo in atto da questa persona sia non solo disinvolto ma addirittura è una sorta di buffonata, mi assumo la responsabilità di ciò che dico.
Dico questo perché il signor Merlonghi era ineleggibile proprio perché non si era dimesso nei termini. Infatti la nuova legge elettorale regionale prevede che ci si deve dimettere ex ante la presentazione delle candidature e non in corso d’opera, ovvero a campagna elettorale iniziata solo quando il sottoscritto rilevò questo fatto.
Il fatto peraltro che le dimissioni tardive siano state depositate e dopo un mese ritirate, denota un comportamento abbastanza disinvolto, come dicevo prima, e guascone di questa persona. Una persona che ha una responsabilità importante posto che è a capo di un ente che dovrebbe gestire la promozione del made in Marche.
Se andate anche a vedere le note spese relative ai suoi viaggi – posso documentarlo –, sia dentro la regione che all’estero, esse riguardano una cifra abbastanza rilevante.
Perché ho voluto aggiungere questi elementi di riflessione? Perché è vero che l’ente è in via di rinnovo, ma è anche vero, vivendo la vita politica quotidianamente, che c’è l’intenzione di rinnovare nella carica Dante Merlonghi.
Io la ritengo una scelta non oculata. Faccio soltanto presente che nonostante l’importante responsabilità ha riunito sino al 2010 una sola volta la giunta esecutiva. Tant’è che cinque membri della giunta esecutiva in data 11 maggio 2005 inviarono al presidente (ex articolo 12 dello Statuto dell’ERF) un telegramma richiedendo, appunto, la convocazione urgente della giunta. Questo sta a significare come sia utilizzata la carica in maniera disinvolta, ovvero nella fattispecie come non sia esercitata.
Assessore Marcolini, lei è persona perbene ed è persona influente nelle dinamiche che si svolgono all’interno della sala della Giunta regionale, allora se ne guardi bene di riconfermare questa persona che, ripeto, ha dimostrato di non avere le capacità gestionali, come pure di correttezza nella guida di una così importante istituzione, interpretando di fatto le norme a suo piacimento.
Non abbiamo bisogno che la politica si perpetui utilizzando queste figure.


Interrogazione n. 32
del Consigliere Bucciarelli
“Situazione della manifattura tabacchi di Chiaravalle”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’’interrogazione n. 32 del Consigliere Bucciarelli è rinviata per assenza dell’Assessore competente.


Interrogazione n. 29
del Consigliere Silvetti
“Situazione Aerdorica”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’’interrogazione n. 29 del Consigliere Silvetti è rinviata per assenza dell’Assessore competente.


Interrogazione n. 31
dei Consiglieri D’Anna, Natali
“Nomina direttore sanitario ASUR”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’’interrogazione n. 31 dei Consiglieri D’Anna e Natali è rinviata per assenza dell’Assessore competente.


Interrogazione n. 33
del consigliere Zinni
“Incompatibilità del neo nominato Direttore generale ASUR”

Interrogazione n. 42
del Consigliere Marinelli
“Concorso indetto dall’ASUR – Zona territoriale 8 – Civitanova Marche – per il conferimento di un incarico di Direttore della U.O.C. di Chirurgia generale presidio ospedaliero unificato”

(abbinate)
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’interrogazione n. 33 del Consigliere Zinni e l’interrogazione n. 42 del Consigliere Marinelli, abbinate, sono rinviate per assenza dell’Assessore competente.

Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Essendo firmatario di alcune interrogazioni relative al discorso della sanità, voglio denunciare l’assenza dell’Assessore Mezzolani. Vorremmo sapere quali sono i motivi che lo hanno portato lontano da quest’Aula. Peraltro siamo in un momento molto delicato della sanità marchigiana, sono state nominate delle terne, c’è un movimento abbastanza consistente, ci sono delle interrogazioni su cui vogliono chiarire alcuni aspetti. Ma l’Assessore non c’è!
Quindi vorremmo sapere qual è la motivazione che ha impedito l’Assessore Mezzolani di essere quest’oggi presente in Aula, altrimenti ne daremo un’interpretazione del tutto politica, cioè che da parte dell’Assessore non c’è la volontà di discutere di questi importanti argomenti, che tra l’altro sono stati previsti e poi rinviati anche in altri momenti.
Credo pertanto sia doveroso che la Giunta ci dica quali siano le motivazioni che hanno portato l’Assessore Mezzolani a non essere oggi presente, considerato peraltro che l’ordine del giorno è stato stilato nei giorni scorsi.
Questi sono argomenti di fondamentale importanza in una Regione proprio perché la parte del leone dal punto di vista economico è occupata proprio dalla sanità. Pertanto non credo sia opportuno non dare delle risposte ad una popolazione ovviamente molto attenta al problema della sanità, su cui vediamo, infatti, che sono state depositate diverse interrogazioni.
Quindi protestiamo vivacemente per l’assenza dell’Assessore Mezzolani. Peraltro, visto che le risposte alle interrogazioni vengono predisposte in forma scritta, avrebbe potuto rispondere benissimo qualche altro esponente della Giunta. Seppur veda ancora una volta i banchi della Giunta completamente vuoti.

PRESIDENTE. Vorrei precisare che per le ultime tre interrogazioni all’ordine del giorno, la n. 31, la n. 33 e la n. 42, c’è una comunicazione da parte dell’Assessore Mezzolani che chiede ulteriore tempo per poter meglio istruire le pratiche.
Ha chiesto la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Presidente, mi scusi, ma è solo per dire che sono profondamente offeso e imbarazzato da questo atteggiamento, quindi vorrei far notare a lei, in quanto rappresentante dell’Assemblea legislativa delle Marche nei confronti della Giunta, che la mia interrogazione, che trattava di un tema tecnicamente semplice, l’incompatibilità, dal Presidente Spacca ha avuto risposta di tipo politico sui giornali, questo pochi giorni dopo la mia presentazione, ossia circa venticinque giorni fa. Inoltre nella precedente seduta assembleare era stata rinviata perché bisognava dare tempo, così era stato detto, per formulare una risposta tecnica scritta.
Vorrei però far presente che fra tre giorni le terne proposte da questo direttore, quello che io asserisco magari anche sbagliando che è incompatibile, verranno approvate.
Quindi ritengo sia molto grave istituzionalmente che la Giunta dica che ha bisogno di tempo per formulare una risposta. Peraltro se il Presidente Spacca me l’ha data politicamente venti giorni sui giornali non capisco perché non ci sia nessun esponente della Giunta in grado di dareora una risposta tecnica.
Per cui, Presidente, non solo protesto per questo atteggiamento, ma credo anche sia una condotta che svilisce e mortifica completamente l’Assemblea legislativa delle Marche.
Spero che lei, al di là del fatto che appartiene a questa maggioranza, abbia il coraggio, insieme al Presidente Solazzi e agli altri componenti dell’Ufficio di Presidenza, di protestare vivacemente per un atteggiamento istituzionalmente scorretto ed offensivo.

PRESIDENTE. Grazie, Consigliere Zinni, solleciteremo sicuramente le risposte da parte dell’Assessore.


Interpellanza n. 2
del Consigliere Latini
“Rinnovo comandi presso Uffici Giudice di pace di Osimo, Recanati, Macerata e Civitanova Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interpellanza n. 2 del Consigliere Latini, che ha la parola per illustrarla.

Dino LATINI. Questa interpellanza tende a sottolineare la grave carenza di personale che c’è negli uffici giudiziari, in particolare negli uffici giudiziari di ordine primario, ovvero quelli dei Giudici di pace
Il tentativo che era stato messo in atto da parte degli enti locali di ogni ordine e specie non soltanto nella regione Marche, per favorire il comando o comunque la possibilità di portare personale degli enti locali a sostegno dell’attività evasa dagli uffici dei giudici di pace, ha avuto, per quanto riguarda alcuni casi particolare che sono di mia conoscenza, la difficoltà successiva nell’assegnazione dei funzionari competenti di cui alle disposizioni giudiziarie delle varie Corti di Appello, in questo caso della Corte di Appello di Ancona.
Quindi il rischio è che alcuni Giudici di pace, già sottostruttura per quanto riguarda gli aspetti di servizio e delle risorse umane, si trovino ancor di più a non poter svolgere il lavoro, e pertanto a dover dirimere i contenziosi di ordine penale e civile, per l’assenza appunto di personale o per l’assenza di personale comandato.
Ciò ha determinato dunque la presentazione di questa mia interpellanza.
Mi riferisco a casi specifici da me personalmente conosciuti, ma che comunque inquadra un fenomeno esteso su tutta la regione. La cui difficoltà non riguarda carenze di ordine strutturale della Regione, ma deve essere vista come valutazione generale e quindi con la possibilità di una legge regionale in materia, pari a quella che è stata emanata recentemente dal Trentino Alto Adige. Legge che da un verso possa razionalizzare e inquadrare la tematica dell’organizzazione degli uffici dei giudici di pace, dall’altro contribuisca, in termini di federalismo fiscale, a riservare proprio alla Regione il contributo unificato avendo appunto disciplinato la materia specifica.
Quindi il senso propositivo di questa interpellanza è proprio per delineare un quadro di intervento di natura legislativa regionale di inquadramento e di sottolineatura di quelle che sono le difficoltà degli uffici dei giudici di pace.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Canzian per la replica.

Antonio CANZIAN. Accolgo positivamente le sollecitazioni contenute nell’interpellanza del Consigliere Latini.
Dalle informazioni che abbiamo assunto occorre precisare, però, che riguardo alla individuazione dei Comuni effettivamente interessati al problema sollevato dal Consigliere, risulta che riguarda in realtà solo il Comune di Osimo, in quanto tale Comune a suo tempo assegnò tre funzionari cat. D, mentre la richiesta era per figure corrispondenti di cat. C.
Ora il Ministero, come noto, non intende più avallare un costo superiore per dette figure professionali, per cui un funzionario è rientrato il 1° giugno, un altro rientrerà a fine agosto ed il terzo a fine novembre.
E’ chiaro comunque che le questioni contenute nell’interpellanza sono certamente meritevoli di attenzione, in considerazione soprattutto dell’importanza che riveste il tema del buon funzionamento della giustizia nel nostro Paese e, in particolare, nella nostra Regione.
Va peraltro sottolineato il fatto che per il caso in questione non sono al momento ipotizzabili specifici atti o provvedimenti della Giunta regionale direttamente in grado di ovviare alle difficoltà segnalate nell’interpellanza.
In tale contesto possiamo certamente sollecitare l’Amministrazione della giustizia a farsene carico, in modo da offrire soluzioni ragionevoli ai problemi stessi nell’interesse non solo delle amministrazioni locali coinvolte, ma dell’intera comunità regionale.
Conseguentemente da questa Amministrazione regionale sarà assunta ogni iniziativa e saranno esperiti tutti i tentativi presso il Ministero della giustizia per cercare di risolvere i problemi posti dal Consigliere Latini, compresa la richiesta di ampliare i budget assegnati ai tribunali per l’utilizzo del personale comandato presso tali uffici.

PRESIDENTE. Il Consigliere Latini rinuncia alla replica


Interpellanza n. 3
della Consigliera Foschi
“Prospettive ERSU Urbino”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’interpellanza n. 3 della Consigliera Foschi è rinviata per assenza dell’Assessore competente.


Interpellanza n. 4
della Consigliera Ciriaci
“Crisi agricoltura marchigiana”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interpellanza n. 4 della Consigliera Ciriaci, che ha la parola per illustrarla.

Graziella CIRIACI. Al di là del fatto che siamo stati informati a sufficienza, anzi, direi forse anche oltre la sufficienza per quello che sta succedendo nell’agricoltura, con questa occasione vorrei chiedere all’Assessorato, e a tutti coloro che possono contribuire per una svolta decisiva, un sostegno che si dimostra assolutamente importante a causa di questo stato di crisi.
Di risoluzioni ce ne possono essere molte, ad esempio interferendo nelle decisioni per quanto riguarda quelle risorse che oggi già ci sono. Quindi non vogliano chiedere ulteriori risorse economiche, tutti siamo infatti consapevoli che dobbiamo tirare la cinghia; questa mattina ho ascoltato attentamente gli interventi degli Assessori, come ho letto l’intervento del Presidente Spacca sulla stampa, abbiamo la Regione che rimbalza allo Stato, lo Stato alla Regione, le Regioni alle Province, insomma, il problema è di tutti.
Pertanto non dovremmo oggi affrontare un discorso politico bensì un discorso reale e risolutivo. Andiamo cioè a vedere quali sono le poche risorse, o tante che siano, a nostra disposizione e poi facciamo in modo che diventino efficaci nel settore, appunto, dell’agricoltura.
Un settore che non solo è importante, ma è anche di assoluta primaria necessità in quanto è primaria l’evoluzione stessa del prodotto. E’ un settore che ci permette – anzi, ci permetteva, perché oggi purtroppo non è più così – di avere un’economicità e un PIL stabile all’interno della nostra economia.
E’ peraltro anche un settore che riflette su tutti gli altri settori, e sappiamo bene che la nostra identità e il nostro modo di essere lo comunichiamo attraverso ciò che produciamo.
Quindi mi permetto, Assessore, con la modestia di un Consigliere di minoranza, di chiederle una revisione di quelle poche risorse che abbiamo a disposizione. Inoltre occorre sapere tutto ciò che spendiamo ad esempio per la comunicazione, per la promozione. Insomma un’analisi ben precisa, magari condivisa anche con la terza Commissione, in modo possano esserci risultati immediati, come pure speranze per chi vi lavora affinché possa avere quell’entusiasmo per continuare a produrre.
Un’altra cosa importantissima sulla quale mi voglio soffermare riguarda la produzione e l’utilizzo dei prodotti all’interno delle strutture regionali. Dobbiamo cioè renderci conto di quanto sia importante inserire il consumo dei nostri prodotti all’interno, significherebbe meno spese di trasporti, una filiera corta, ecc., oltretutto significherebbe dare anche al consumatore la garanzia e la tutela del prodotto.
Quindi, Assessore, ripeto, con la modestia di un Consigliere di minoranza, ma con l’assoluta determinazione di chi in questo settore ci vive, le chiedo, io come tantissimi altri, una risposta dignitosa.

Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Petrini.

Paolo PETRINI. Ho capito molto bene il tema ora rappresentato dalla Consigliera Ciriaci. Peraltro è di tutta evidenza anche nelle cronache recenti, dove appunto gli agricoltori hanno giustamente rappresentato il loro disagio e la loro sofferenza in relazione alla grave depressione dei prezzi che ha investito quasi tutte le produzioni agricole.
Dunque questo l’ho capito molto bene, però, devo essere sincero, non ho capito molto bene cosa dovremmo cambiare nella nostra politica, se non il fatto legato alla valorizzazione delle produzioni marchigiane attraverso un loro più grande utilizzo all’interno della ristorazione collettiva, in particolare per quello che riguarda le strutture regionali, immagino siano le mense regionali o quelle degli ospedali.
Al di là di questo voglio comunque precisare alcune questioni, che tra l’altro sono state oggetto di innumerevoli confronti con il mondo agricolo, a cui a volte era presente anche la Consigliera Ciriaci.
Noi siamo vittime di una dinamica di mercato che investe non solo le Marche, purtroppo, ma tutta Europa come pure altri Stati.
Il prezzo dei cereali, che ha subìto una flessione che ha portato il reddito degli agricoltori ad essere di fatto negativo, dipende da una modalità legata a speculazioni internazionali e nazionali, dove noi abbiamo da tempo chiesto di intervenire. E quando dico noi non mi riferisco alla Regione Marche ma alla Conferenza delle Regioni, in particolare al Coordinamento degli Assessori all’agricoltura.
La dinamica dei prezzi non possiamo certamente controllarla, perché interviene sul mercato di Chicago dove il grano viene scambiato 32 volte per il suo valore, ma certamente potremmo intervenire su quelle che sono le borse merci nazionali. Che ad oggi sono in qualche modo soggette all’intervento di piccole e grandi lobby fatte da pochi soggetti che riescono, attraverso accordi di cartello, a determinare poi i prezzi a seconda dei loro vantaggi e dei loro tornaconto. Ma al di là di questa questione, legata al mercato, legata alle dinamiche di formazione dei prezzi, su cui in parte lo Stato nazionale può intervenire, noi abbiamo gli strumenti, che dobbiamo far funzionare al meglio, per quella che è la nostra condizione di Regione anche sotto il profilo giuridico.
Questo cerchiamo di farlo al meglio attraverso il raggiungimento dei risultati, che molto spesso possono essere misurati immediatamente, altre volte vengono invece valutati da apposite commissioni composte da esperti valutatori, come ci impone ad esempio la Commissione europea per il Programma di sviluppo rurale.
Abbiamo anche una dinamica di cambiamento delle priorità di questi strumenti che tendono a rispondere in maniera sempre più rapida ai cambiamenti nei problemi, nelle esigenze, nelle modalità dove poi un determinato mercato funziona.
Ho dichiarato più volte che sono assolutamente disponibile a un confronto con la terza Commissione, così come chiede la Consigliera Ciriaci, per eventualmente anche modificare alcune di quelle priorità e strategie che stiamo portando avanti con il Programma di sviluppo rurale. Ma a dire il vero nessuno nel mondo agricolo attualmente mi sta chiedendo questo, anzi, mi stanno chiedendo di rendere ancor più forti le strategie che stiamo portando avanti. Come ad esempio le strategie di filiera che in questo momento stanno avendo attuazione anche attraverso quella buona risposta che il mondo agricolo sta dando a questi bandi.
Se però vi sono questioni che nel corso del tempo meritano una diversa attenzione ovviamente la Giunta è qui. Oggi di fronte ad un mondo che cambia in maniera così imprevedibile dare risposte rapide è una delle prerogative di cui si deve dotare un’amministrazione pubblica, e noi certo per il settore agricolo non ci sottrarremmo a questo.
Nel settore agricolo stiamo elaborando dei piani per cercare di mettere a sistema una serie di provvedimenti che, al di là di quello che è il Programma di sviluppo rurale, possano rispondere a quella che purtroppo non è una congiuntura, ma una fase che credo sia abbastanza strutturale per quanto riguarda, appunto, il mondo agricolo.
Pertanto su questi piani, così come sulle eventuali indicazioni che vorranno provenire dall’Assemblea legislativa, la Giunta sarà assolutamente disponibile a confrontarsi.
Poi vi sono anche altri aspetti che non possono, io credo, essere dimenticati.
Oggi abbiamo il Programma di sviluppo rurale che per la Regione Marche, dopo l’ulteriore aggiunta con l’Health Check e la PAC, ammonta a quasi 490 milioni di euro, risorse ormai impegnate per larga parte. Inoltre abbiamo le risorse del Fondo unico nazionale che subiranno una contrazione fino ad essere ridotte ad un terzo.
Quindi al taglio che già è stato fatto durante la gestione Zaia del Ministero dell’agricoltura, avremo circa altri 300 milioni che si sommeranno, appunto, agli 800 milioni già tagliati. Quindi avremo 1 miliardo e 100 milioni in meno per l’agricoltura nazionale. A fronte invece di altre nazioni che, anche forzando un po’ le direttive e i regolamenti comunitari, hanno stanziato 1 miliardo e 650 milioni, vedi la Francia.
Capisco che non siamo nelle stesse condizioni della Francia, però credo che la logica dei tagli lineari sia da abbandonare, per fare finalmente delle scelte politiche che in mezzo a una crisi che comunque è generalizzata riescano ad individuare chi oggi sta peggio. E chi oggi sta peggio nel mondo produttivo sono sicuramente gli agricoltori. E siccome questo è un mondo produttivo che si interseca anche con molte dinamiche di sviluppo di altri settori, il Governo dovrebbe avere maggiore attenzione.
Quell’attenzione, dunque, che gli abbiamo chiesto più volte e che gli chiederemo anche domani, quando cioè cercheremo di fargli migliorare almeno le performance di Agea, che ci sta rallentando molto la spesa e che pertanto sta allungando i tempi di pagamento per quanto riguarda una delle questioni più sentite dagli agricoltori.
Sicché la Regione può sì fare molto, ma se non ci sarà un piano strutturale che trovi un supporto anche a livello nazionale, ad oggi non potrà farlo proprio perché le risorse a disposizione sono quelle che sono.
Risorse che noi certamente concentreremo comunque laddove ce n’è un maggior bisogno. Quindi per l’agricoltura le concentreremo in particolare per rispondere alla crisi del settore cerealico che appunto ha la maggior sofferenza.
A differenza di ciò che accade nelle altre regioni, noi abbiamo un 60 per cento della superficie agricola utilizzata in cereali, contro il 35 per cento in media delle altre regioni. Quindi è lì che concentreremo le nostre risorse, è lì che concentreremo i nostri sforzi. Come è lì che concentreremo anche alcuni provvedimenti, credo a costo zero, che in qualche modo possano rispondere in misura più adeguata ad una situazione – su questo concordo assolutamente – che è di una gravità che probabilmente il resto della comunità fatica a comprendere.

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Per la replica ha la parola la Consigliera Ciriaci.

Graziella CIRIACI. Stavo facendo notare prima all’Assessore, che comunque ringrazio, insieme abbiamo condiviso in tante occasioni l’attenzione per questo settore, che la crisi attuale del settore cerealicolo è dovuta al fatto che le produzioni riguardano proprio un ambito che può avere una estrema soluzione. Ossia chi ha deciso di togliere alcune tipologie di produzione si è comunque riversato sulle colture estensive, date poi a terzisti per non lasciare incolto il terreno. Assessore, stiamo aiutando l’ultima spiaggia! Sa benissimo, infatti, che il prossimo anno ci saranno comunque centinaia e centinaia di ettari incolti.
Assessore, non possiamo ricominciare a creare la filiera per prendere i contributi! Oggi l’agricoltore non vuole approfittare del PSR, oggi l’agricoltore vuole riacquistare dignità del suo prodotto, vuole creare valore, vuole fare mercato. Cosa che non è stata più fatta. All’agricoltore, infatti, non abbiamo più dato la possibilità di fare mercato, di creare un prezzo e di confrontarsi.
Certamente, Assessore, non mi sto rivolgendo a lei per incolparla, sto solo utilizzando il termine “noi” proprio in un senso globale, su questo argomento non ne faccio neppure una posizione politica.
La cosa che invece le chiedo con forza e con assiduità è che questo settore non vuole... Assessore, se ha un momento, altrimenti smetto! Stavo dicendo, Assessore, che questo non è un settore che vuole comunque essere tutelato attraverso fondi perduti, a cui dunque dobbiamo dare contributi con il Piano di sviluppo rurale, gli agricoltori lei li ha sentiti insieme a me, li abbiamo accolti in terza Commissione, ci siamo confrontati con loro, quindi sappiamo benissimo che questi contributi a fondo perduto l’agricoltura non li vuole più. Non li vuole più! E’ un qualcosa che crea ulteriori problemi. Le rate di mutuo che devono essere pagate per un finanziamento preso, non avendo più produttività sono ormai solo un peso ed un rischio per l’imprenditore agricolo.
Quindi dobbiamo fare – Assessore, glielo chiedo, come ho fatto poc’anzi, in modo assiduo e assolutamente determinato, e non vorrei essere assolutamente snobbata su questa mia proposizione – una forte promozione del nostro prodotto, dobbiamo specificare al consumatore cosa proponiamo.
Questa è la risoluzione, Assessore, non è dare il fondo perduto! Oggi l’agricoltura, ripeto, non vuole più i finanziamenti a fondo perduto, essi hanno creato un buco che l’agricoltore non riesce più sostenere. Questo l’ha sentito lei così come l’abbiamo sentito noi.
Ed in ogni caso, lo ripeto ancora una volta, stiamo sicuramente penalizzando anche il consumatore.


Proposta di atto amministrativo n 7
ad iniziativa dell’Ufficio di Presidenza
“Convalida della elezione dei Consiglieri regionali eletti a seguito della Consultazione svoltasi il 28 e 29 marzo 2010 e verifica delle eventuali cause di incompatibilità”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 7, ad iniziativa dell’Ufficio di Presidenza. Ha la parola la relatrice Consigliera Giorgi.

Paola GIORGI. Questo atto amministrativo è la proposta di convalida dei Consiglieri regionali eletti.
Secondo la documentazione presentata dai Consiglieri interessati e secondo la normativa vigente, al momento dell’incarico ottenuto non sussistevano cause di incandidabilità ed ineleggibilità alla carica di Consigliere regionale.
Sono state invece rimosse le cause di incompatibilità che al momento della proclamazione degli eletti sussistevano da parte di tre Consiglieri.
Specificatamente: il Consigliere Acacia Scarpetti Luca era incompatibile in quanto componente, designato dal Sindaco del Comune di Pesaro, del Consiglio direttivo, nonché Presidente dell’Ente Parco San Bartolo, egli ha espressamente rinunciato all’incarico suddetto; il Consigliere Malaspina Maura, Sindaco del Comune di Ortezzano, ha espresso la propria opzione per la carica di Consigliere regionale, il Consiglio comunale del Comune di Ortezzano ne ha dichiarato la decadenza dalla carica di Sindaco con deliberazione del n. 7 dell’8 maggio 2010; il Consigliere Pieroni Moreno, Sindaco del Comune di Loreto, ha espresso la propria opzione per la carica di Consigliere regionale, il Consiglio comunale del Comune di Loreto ne ha dichiarato la decadenza dalla carica di Sindaco con deliberazione n. 79 dell’8 giugno 2010.
Quindi alla data odierna non esistono più cause di incompatibilità. Pertanto si chiede di convalidare l’elezione dei Consiglieri regionali, che di seguito elencherò, compreso il Presidente della Giunta regionale.
- ACACIA SCARPETTI Luca
- ACQUAROLI Francesco
- BADIALI Fabio
- BINCI Massimo
- BUCCIARELLI Raffaele
- BUGARO Giacomo
- BUSILACCHI Gianluca
- CAMELA Valeriano
- CANZIAN Antonio
- CARDOGNA Adriano
- CARLONI Mirco
- CIRIACI Graziella
- COMI Francesco
- D’ANNA Giancarlo
- DONATI Sandro
- EUSEBI Paolo
- FOSCHI Elisabetta
- GIANCARLI Enzo
- GIANNINI Sara
- GIORGI Paola
- LATINI Dino
- LUCHETTI Marco
- MALASPINA Maura
- MARANGONI Enzo
- MARCONI Luca
- MARINELLI Erminio
- MASSI GENTILONI SILVERI Francesco
- MEZZOLANI Almerino
- NATALI Giulio
- ORTENZI Rosalba
- PERAZZOLI Paolo
- PETRINI Paolo
- PIERONI Moreno
- RICCI Mirco
- ROMAGNOLI Franca
- SCIAPICHETTI Angelo
- SILVETTI Daniele
- SOLAZZI Vittoriano
- SPACCA Gian Mario
- TRAVERSINI Gino
- TRENTA Umberto
- ZAFFINI Roberto
- ZINNI Giovanni

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Intervengo in merito all’incompatibilità, risolta, del Consigliere dell’IdV Acacia Scarpetti. Da quello che so si è dimesso, però poi è stato rinominato dalla Giunta. Quindi non capisco! Ossia, se c’è una dimissione per incompatibilità non capisco perché debba rientrare dalla porta ciò che non è permesso che entri dalla finestra! QNon capisco Questa soluzione mi sembra strana.

PRESIDENTE. Consigliere Binci, su questo che lei dice io non so darle una risposta, sarà oggetto di verifica, però non è inerente a questo punto all’ordine del giorno visto che l’incompatibilità è stata rimossa. (…) A me questa cosa non risulta, Consigliere, ma provvederò, ripeto, a far verificare le cose che ha detto. (…) Ma non mi risulta! (…) Consigliere, sarà magari una mia carenza, ma mi assumo la responsabilità di quello che dico, non-mi-risulta, chiaro!

Massimo BINCI. Il Consigliere Acacia Scarpetti si è dimesso da presidente del Parco del San Bartolo, dopodiché è stato rinominato nello stesso consiglio di amministrazione dall’Assessore Donati. Volevo verificare questo, Presidente. Perché se uno non può stare lì e quindi si dimette, poi non è che può ritornare!

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Su questa eventuale causa di incompatibilità credo si debba fare chiarezza prima di andare a votare. Peraltro se ci fosse l’interessato forse ci potrebbe chiarire. (…) Ripeto, siccome dobbiamo votare vorrei sapere con chiarezza se è stato verificato. (…) Sì, ma qua di logico non c’è niente!

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bugaro.

Giacomo BUGARO. Io sostengo che noi oggi possiamo votare questo atto. Perché? Perché il Consigliere Acacia Scarpetti, d’intesa con l’Assessore Donati e il suo partito, l’Italia dei Valori, ha usato il più normale e tradizionale metodo italico della furbizia! E vero, infatti, che non c’è nessuna incompatibilità, perché l’incompatibilità è stata rimossa, però poi lo strumento della politica, caro collega D’Anna, ha fatto sì che lui ristia lì delegato dall’Assessore Donati, quindi è rientrato dall’abbaino. Questa è l’Italia dei Valori!

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Eusebi.

Paolo EUSEBI. Non riesco veramente a capire la concezione che ha della politica il collega e amico Giacomo Bugaro. (…) Consigliere, io l’ho ascoltata silenziosamente, sarò veloce, quindi la prego!
L’incompatibilità è stata sanata, come ha detto correttamente il Consigliere Bugaro, dopodiché l’Assessore, che in quell’ente ha la potestà di nominare suoi delegati, ha deciso di mandarci la persona più esperta, quella riconosciuta essere la più competente. Quindi la legge lo consentiva, va bene! (…) Consigliere, lì ci sta come rappresentante dell’Assessore, e la persona più competente che l’Assessore potesse indicare era il Consigliere Acacia. Quindi la prego, Consigliere Bugaro, di risparmiarsi tutte quelle manfrine che ha fatto sull’Italia dei Valori, che invece, a differenza di quanto lei asserisce, è sempre coerente.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Romagnoli.

Franca ROMAGNOLI. Concordo con quanto detto dal Vicepresidente Bugaro, quindi presumo che l’atto sia votabile, effettivamente la causa è stata rimossa per cui formalmente siamo in regola. Però mi meraviglia come qualcuno possa difendere una cosa simile, che noi non conoscevamo, ma nel momento in cui ne siamo venuti a conoscenza l’abbiamo considerata di una assoluta gravità politica e sostanziale e non più dunque solo formale e giuridica. Tanto più perpetuata da un partito che si vanta di valori che, stiamo apprendendo, sono altri rispetto a quelli a cui ritenevamo si riferisse.
Speriamo che ciò non sia vero o per lo meno che questa delega non si ripeta in futuro. Perché se esiste una incompatibilità per la quale vengono richieste le dimissioni vuol dire che in capo alle due cariche si può ipotizzare un potenziale conflitto di interesse, quindi la persona che riveste a titolo ics o a titolo ipsilon quel ruolo di fatto incorre nuovamente in questa problematica.
Pertanto se vogliamo applicare in maniera sostanziale i nostri valori e vogliamo non far ridere la gente che sta fuori del nostro modo di fare politica, è un conto, se invece vogliamo limitarci al cavillo e al bizantinismo giuridico siamo tutti contenti, fette di prosciutto sugli occhi ed oggi votiamo l’atto! Certo, come lo voteremo, ma spero che il Consigliere, dato che è in Aula, ci dichiari che questa delega, se l’ha esercitata, non la eserciterà più per il futuro. Come mi auguro che l’Assessore Donati non gliela conferisca più.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Acacia Scarpetti.

Luca ACACIA SCARPETTI. E’ la prima volta che prendo la parola in questa Assemblea legislativa, vengo da due mandati in Consiglio comunale, ma sinceramente pensavo di trovare in quest’Aula, sono sincero, un livello un po’ più alto.
La norma è stata scritta nel 1981 poi la Regione nel 1996 ha fatto un’altra norma per decidere come gestire meglio questa partita. Quindi se il rispetto della norma dà fastidio ad alcuni Consiglieri regionali è una cosa gravissima, è solo vostra.
Io vi assicuro che è dal 18 aprile, come dice la legge, che non prendo più il compenso, ma continuerò, continueremo, all’interno dell’ente, in questo periodo di tagli, a fare quello che ho e che abbiamo sempre fatto. Vi prego di andare a verificare la qualità amministrativa che abbiamo espresso.
Quindi, Consigliere Bugaro, mi deve dire dov’è il problema se una serie di dirigenti rispetta la legge. Dov’è il problema! Qui bisogna solo produrre qualità amministrativa, efficienza, efficacia e rispettare le norme.
In un’Assemblea legislativa regionale perdiamo tempo su questa cosa? Mah! Poi, certo, ognuno si farà carico di ciò che dice nei propri interventi.
Pertanto con grande serenità, Presidente Solazzi, io continuerò a rispettare la legge e a produrre qualità amministrativa.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. Qui siamo di fronte ad un caso che non è di incompatibilità formale bensì di incompatibilità sostanziale, ossia, si è aggirata furbescamente una norma per riproporre subito dopo la medesima incompatibilità, perché ciò che conta è la sostanza e non la forma!
Quali sono allora i valori che difendete? E mi rivolgo al partito dell’Assessore che ha nominato e al nominato, cioè al Consigliere che ha parlato poc’anzi. Sono valori poltronari, è questa l’evidenza! E’ questa la conclusione alla quale siamo costretti ad arrivare. Altro che valori! I vostri sono i valori una volta bollati adesso poltronari, questa è la verità, punto e basta!
Anch’io, caro amico Consigliere Scarpetti, vengo dai Consigli provinciali e comunali, quindi anch’io pensavo, come lei, di trovare un livello ben più alto, ma il livello basso non sta in ciò che diciamo – anzi, fortuna che lo diciamo! –, sta nel vostro comportamento, quindi nel suo e in quello dell’Assessore Donati che l’ha nominato.
Peraltro mi complimento con l’Assessore Donati che non ha nemmeno il buongusto di essere in questo momento presente. Colgo l’occasione anche per complimentarmi con l’intera Giunta, presente in questo momento con una sola eccezione, questo è il rispetto che ha di questa Assemblea legislativa!
Allora mi chiedo, ma dov’è la dignità politica che vorremmo avere?! Dov’è la dignità umana, come in questo caso personale, caro Consigliere?! Noi parliamo sempre di trasparenza, di contenimento dei costi della politica, di immagine doverosa che dobbiamo dare al Paese, al popolo, alla gente che ci ha eletto, poi queste sono le dimostrazioni che diamo?! Ossia facciamo rientrare un Consigliere incompatibile in modo furbesco, violando le norme, o meglio, rispettandole formalmente ma non...(…)

PRESIDENTE. No, no! Consigliere Acacia Scarpetti, non è possibile interrompere un Consigliere che parla. (…) Non è possibile!

Enzo MARANGONI. Grazie Presidente. Ripeto ciò che ho detto, ossia, l’Assessore, la Giunta ha violato una norma reintroducendo formalmente quel medesimo Consigliere che si trovava in un vizio di incompatibilità. Questo è molto grave, stiamo scrivendo una pessima pagina della politica. Non va bene, questa è la vera incompatibilità, questa è un’immagine pessima che diamo al popolo che ci sta guardando. Altro che dibattito sui costi della politica!
L’importante invece è lavorare bene, è lavorare dando prova e rispetto del mandato che ci hanno dato. I vostri sono solo esempi pessimi di una mala politica. Complimenti al partito dai valori poltronari!

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Francamente non capisco perché si devono accendere i toni, noi siamo qua anche per poter valutare gli atti. Ed in questo caso è una proposta di atto amministrativo che ha ad oggetto: “Convalida dell’elezione dei Consiglieri regionali eletti a seguito della consultazione svoltasi il 28 e 29 marzo 2010 e verifica delle eventuali cause di incompatibilità”. Su cui ci sono stati alcuni Consiglieri che hanno sollevato un caso, quindi abbiamo chiesto, Consigliere Scarpetti, se questa verifica era stata fatta, dopodiché ognuno di noi può esprimere la propria opinione.
Consigliere Scarpetti, io sono d’accordo con lei quando dici che si aspettava un livello più alto, ma se mi permette, io me l’aspetterei complessivamente parlando, ad esempio lei è sei stato fuori dall’Aula quasi due ore ed è rientrato solo quando si trattava di lei! Allora prima di offendere gli altri avrebbe dovuto guardare meglio il suo comportamento! (…) Non vuole essere una polemica, ma uno non può arrivare solo quando viene chiamato in causa e poi permettersi di sparare a raffica sugli altri! Ritengo che vada detto per correttezza.
In ogni caso, visto che ci sono uffici competenti per verificare se esiste o meno questa incompatibilità, credo che sia comunque lecito fare delle domande. Quindi non c’è bisogno di arrabbiarsi tanto o di saltare addosso agli altri. Le chiedo un maggiore rispetto dei suoi colleghi. In quest’Aula ci sono persone per fare un certo tipo di lavoro, sicché anche quello di controllare. Ed in questo caso nel controllare sono sorti dei dubbi, per cui ovviamente si è chiesta una verifica. Dopodiché ognuno di noi è libero di accettare o meno le risposte che vengono date, ma il rispetto si identifica comunque nei riguardi del lavoro degli altri. Come pure nella presenza in Aula, perché, ripeto, non si può stare fuori e tornare dentro, sgridare gli altri, poi quando finisce l’argomento che ci interessa tornare di nuovo fuori.
Tale verifica, quindi, è doverosa nei confronti dell’Aula proprio per potersi accertare se questa incompatibilità ci sarà o meno. Prima di votare un atto di cui si ipotizza un vizio lo si deve assolutamente verificare.
In questo caso non credo si tratti di una polemica personale, ma sicuramente questo modo di fare, ossia il fatto di dichiarare qualcuno incompatibile e poi rimetterlo scegliendo un’altra formula, è significativo di un certo sistema, che magari noi conosciamo, ma che all’esterno non viene compreso nel modo giusto.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Intervengo dopo aver ascoltato l’autodifesa, del tutto disinteressata, immagino, del collega Acacia Scarpetti, che ha parlato di un livello più alto – quasi quasi verrebbe il desiderio di dire al Consigliere D’Anna di ritirare le interpellanze, perché così come un Consigliere regionale non ha bisogno di autodifendersi, non ha bisogno neppure di spiegare, tutti lo sappiamo, che un “coltello” può essere sì uno strumento di lavoro ma può essere anche uno strumento di offesa –. Allora un Assessore – di cui conosciamo tutti da anni la coerenza politica che l’ha nominato – sicuramente eleverebbe il livello di coerenza, di trasparenza, di stile politico, di opportunità politica di questa Assemblea legislativa.
Credo veramente, cari colleghi, che abbiamo di che pensare! E soprattutto di quali valori parlare.
Io sono in quest’Aula per la seconda mia legislatura, credo veramente che non mi sia mai accaduto di assistere ad un dibattito di un così basso livello!
Qui non si tratta di legittimità o di rispetto delle regole, quanto di opportunità, di stile. E lo stile, la forma è sostanza, è valore. E lo è soprattutto quando ci rapportiamo con quelle istituzioni che dovremmo servire e che non possono essere come i saloon dei film western, dunque con le porte in automatico da cui si entra e si esce come e quando ognuno personalmente vuole, oppure quando lo vogliono i nostri partiti.

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi do la parola alla relatrice Consigliera Giorgi che è in grado di aggiornarci sulle questioni sollevate da alcuni interventi.

Paola GIORGI. Per superare un po’ la polemica e la demagogia che è stata fatta, do lettura dell’articolo 5 della legge 23 aprile 1981... (…) Consigliere D’Anna, mi scusi, sto parlando!

PRESIDENTE. Consigliere D’Anna, la smetta, non può interrompere in questo modo! Se non è d’accordo sulla demagogia di cui parla la Consigliera Giorgi eventualmente chiederà la parola. Se si potesse interrompere ogni volta che qualcuno dice qualcosa che secondo il proprio pensiero non va bene, sarebbe il caos! E questa regola vale per tutti. Prego, Consigliera, continui pure.

Paola GIORGI. Dicevo che la legge statale 23 aprile 1981, n. 154 “Norme in materia di ineleggibilità ed incompatibilità alle cariche di consigliere regionale, provinciale, comunale, circoscrizionale e in materia di incompatibilità degli addetti al Servizio sanitario nazionale” all’articolo 5 recita: “Non costituiscono cause di ineleggibilità o di incompatibilità gli incarichi e le funzioni conferite ad amministratori della regione, della provincia, del comune e della circoscrizione in virtù di una norma di legge, statuto o regolamento in connessione con il mandato elettivo.”.
Sicché la delibera di Giunta che ha istituito il Parco del San Bartolo prevede proprio la presenza di un elemento della Giunta, ossia di un Assessore o di un suo delegato. Quindi questo risolve assolutamente la causa di incompatibilità di cui stiamo parlando.

PRESIDENTE. Bene, la Consigliera Giorgi ha chiarito, ma vorrei specificare un aspetto.
Atteso la normativa letta dalla relatrice Giorgi, è evidente a tutti che non si può sollevare, ai fini della nostra votazione, una questione in grado di condizionare il voto sull’atto de quo. Stante infatti la normativa attuale, l’incompatibilità dal Consigliere Acacia Scarpetti, se non venisse delegato, si sposterebbe all’Assessore Donati. Ossia, visto che la norma prevede che di questo consiglio di amministrazione ne deve far parte l’Assessore competente o un suo delegato, se l’Assessore Donati dovesse revocare la delega ad Acacia Scarpetti a quel punto incorrerebbe lui in questa causa di incompatibilità.
E’ evidente pertanto che non c’è un problema tecnico-giuridico rispetto al voto che dobbiamo esprimere sulle cause di incompatibilità ed ineleggibilità, caso mai, come fatto da alcuni, può proporsi una questione attinente ad una valutazione politica e di opportunità. Quindi osservazioni tutte politiche che non sono inerenti – poiché ho sentito che qualcuno vuole chiedere la proroga dell’atto – a cause che ostano alla votazione di questo atto.
Detto questo procederei…(…) Consigliere D’Anna, mi scusi, non mi ero accorto che aveva chiesto di intervenire, prego, né ha facoltà.

Giancarlo D’ANNA. Siccome credo sia doveroso, come ho detto poc’anzi, che i Consiglieri debbono informarsi, è altrettanto doveroso che chi relaziona su un atto quando viene in Aula conosca bene anche le questioni. Quindi non ci sta che la relatrice prima dice una cosa, poi quando le si pone una domanda studia il compitino e poi fa pure la professoressa!
Quindi la nostra, caro Assessore…(…) mi scusi, volevo dire Consigliera relatrice – così dobbiamo prepararci tutti e due! –, non è demagogia, semmai è lei che è arrivata impreparata! Lei prima si studia il compitino e poi a noi che facciamo domande lecite ci viene a dire che utilizziamo la demagogia! Allora forse sarebbe opportuno che chi è il relatore di una proposta venga in Aula consapevole di quello che dice, sapendo dare, visto che siamo tacciati di demagogia, anche delle risposte immediate senza far perdere tempo all’Aula.

PRESIDENTE. Procediamo…(…) Bene, il Consigliere D’Anna ha provocato il fatto, quindi ora anche la Consigliera Giorgi chiede la parola, poi D’Anna la richiederà ancora e così via! Prego, Consigliera Giorgi.

Paola GIORGI. Mi scusi, Presidente, ma è solo per dire che sono venuta preparata, qui è stata sollevata una questione e quindi ho anche dato una risposta. E non sono Assessore ma Vicepresidente dell’Assemblea legislativa delle Marche!

PRESIDENTE. Se nessuno chiede la parola passiamo alla votazione. Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)


Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. Per quanto riguarda il punto 4) dell’ordine del giorno in merito alle nomine, faccio presente che l’incontro promosso fra un rappresentante della Giunta e i Presidenti dei Gruppi ha prodotto un accordo, ovvero si chiede il rinvio di tutte le nomine tranne – vi prego di ascoltare perché poi questa proposta la dovremo votare – quelle relative: all’Azienda speciale consorziale del Catria e Frontone, al Comitato per la cooperazione e la solidarietà internazionale, alla Consulta regionale per la cooperazione, alla Cooperativa artigiana di garanzia “Provincia di Ascoli Piceno”, all’Istituto Campana per l’istruzione permanente di Osimo.
Quindi la proposta che metto in votazione è di rinviare tutte le nomine escluse quelle che ho elencato.
Se è chiaro e non ci sono richieste di intervento metto ai voti questa proposta.

(L’Assemblea legislativa approva)


Nomina
Azienda speciale consorziale del Catria di Frontone. Un rappresentante nella Commissione amministratrice (Statuto Azienda, articolo 5)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la nomina di un rappresentante nella Commissione esaminatrice dell’Azienda speciale consorziale del Catria di Frontone. Prego distribuire le schede.

Presidenza del Vicepresidente
Paola Giorgi

(Segue votazione)

PRESIDENTE. Prima di comunicare l’esito della votazione faccio una dichiarazione che vale per tutte le votazioni che saranno effettuate questa mattina. Ossia che l’Assemblea legislativa nel votare ha preso atto delle risultanze istruttorie contenute nel parere della prima Commissione assembleare permanente e dell’accertamento relativo alle cause di ineleggibilità dei candidati.
Comunico il risultato della votazione. Votanti n. 38, schede bianche n. 2, schede nulle n. 15, schede valide n. 21. Ha ricevuto voti: Giuseppe Blasi n. 21.
Proclamo quindi eletto rappresentante nella Commissione esaminatrice dell’Azienda speciale consorziale del Catria di Frontone il signor Giuseppe Blasi.

Ha chiesto parola il Consigliere Marangoni, ne ha facoltà.

Enzo MARANGONI. Grazie, Vicepresidente dell’Assemblea legislativa delle Marche. Vorrei avere un chiarimento, sia per dare la giusta informazione a noi Consiglieri, sia ovviamente al popolo che ci ha eletto.
Visto che su questa nomina ci sono ben quindici schede nulle, non ritenendo ci sia l’incapacità dei Consiglieri di votare correttamente, le chiedo per cortesia se può scandirci bene che cosa è accaduto in queste schede, che so, se vi hanno fatto uno sgorbio sui nomi dei candidati, un disegno, oppure magari hanno scritto “Paolo Rossi” o qualsiasi altro nome non presente nella lista. Quindi le chiedo se per cortesia può dirci i nomi delle persone votate erroneamente.

PRESIDENTE. Sono state ritenute nulle le schede contenenti voti di persone la cui candadibilità non ha avuto parere favorevole dalla I Commissione, inoltre alcune di queste persone non sono state neppure presentate.
E ciò ai sensi della legge che determina tutto l’andamento delle nomine.

Enzo MARANGONI. Grazie, Vicepresidente, fin qui c’ero arrivato, però io vorrei proprio che leggesse i nomi delle persone votate, appunto, senza avere titolo, cioè quelle di cui esattamente stiamo parlando. Non si può?

PRESIDENTE. Se lei vuole accedere e controllare le schede può farlo.

Enzo MARANGONI. No, io vorrei, per rispetto della volontà popolare che noi qui rappresentiamo, che sia proprio lei a dirle.

PRESIDENTE. Non è questa la procedura, Consigliere, ma se lei vuole, ripeto, può controllarle.

Enzo MARANGONI. Bene, e posso leggerle anche al microfono oltre che controllarle?

PRESIDENTE. Non è prassi, non è procedura, altrimenti lo farei io, Consigliere. Ma lei, ripeto, le può comunque controllare.

Enzo MARANGONI. Posso venire adesso? E mi darà la parola dopo averle viste?

PRESIDENTE. Ora procediamo con le altre nomine, quando avremo concluso tutte le altre potrà vederle, sono qui.

Enzo MARANGONI. Bene, grazie, ora vengo a vederle.

PRESIDENTE. Al termine di tutte le votazioni potete accedere, grazie. Ha chiesto la parola il Consigliere Busilacchi, ne ha facoltà.

Gianluca BUSILACCHI. Presidente, chiedo il rispetto dei lavori dell’Assemblea! Prima abbiamo aperto un dibattito su un tema che non era di dibattito, il rinvio di un voto. Ora si sta procedendo a delle nomine, non deve esserci dibattito su questo tema!

PRESIDENTE. Grazie, Consigliere Busilacchi. Al termine delle nomine, se volete, potete consultare le schede dichiarate nulle. Procediamo con le altre nomine.

Nomina
Comitato per la cooperazione e la solidarietà internazionale. Tre esperti, di cui due della maggioranza ed uno della minoranza (l.r. 18 giugno 2002, n. 9 – articolo 12, lettera b)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la nomina tre esperti, di cui due della maggioranza e uno della minoranza del Comitato per la cooperazione e la solidarietà internazionale. Il voto è limitato a due. Prego distribuire le schede.

(Segue votazione)

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione. Votanti n. 37, schede bianche n. 2, schede nulle n. 1, schede valide n. 34. Hanno ricevuto voti: Maurizio Memè n. 16, Pierpaolo Ceciliani n. 16, Renato Novelli n. 15, Francesco Splendiani n. 3, Valeria Bochi n. 1.
Proclamo quindi eletti esperti nel Comitato per la cooperazione e la solidarietà internazionale i signori Maurizio Memè, Pierpaolo Ceciliani, Renato Novelli.


Nomina
Consulta regionale per la cooperazione. Tre esperti (l.r. 16 aprile 2003, n. 5 – articolo 10, comma 2, lettera e)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la nomina tre esperti nella Consulta regionale per la cooperazione. Il voto è limitato a due. Prego distribuire le schede.

(Segue votazione)

PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione. Votanti n. 38, schede bianche n. 4, schede nulle nessuna, schede valide n. 34. Hanno ricevuto voti: Luca Teatini n. 16, Michele Antonio Gianni n. 16, Angelo Causi n. 9, Letizia Bellabarba n. 8, Marco Poeta n. 1.
Proclamo quindi eletti nella Consulta regionale per la cooperazione i signori Luca Teatini, Michele Antonio Gianni, Angelo Causi.


Nomina
Cooperativa artigiana di garanzia “Provincia di Ascoli Piceno”. Due componenti nel Consiglio di amministrazione (Statuto Cooperativa, articolo 34)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la nomina di due componenti nel Consiglio di amministrazione della Cooperativa artigiana di garanzia “Provincia di Ascoli Piceno”. Il voto è limitato a uno. Prego distribuire le schede.

(Segue votazione)

PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione. Votanti n. 39, schede bianche n. 4, schede nulle nessuna, schede valide n. 35. Hanno ricevuto voti: Benedetta Principi n. 19, Pietro Infriccioli n. 15, Giandaniele Battilà n. 1.
Proclamo quindi eletti componenti nel Consiglio di amministrazione della Cooperativa artigiana di garanzia “Provincia di Ascoli Piceno” i signori Benedetta Principi e Pietro Infriccioli.


Nomina
Istituto Campana per l’istruzione permanente di Osimo. Un componente nel Consiglio di amministrazione (Statuto Istituto, articolo 7)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la nomina di un componente nel Consiglio di amministrazione dell’Istituto Campana per l’istruzione permanente di Osimo. Prego distribuire le schede.

(Segue votazione)

PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione. Votanti n. 36, schede bianche n. 3, schede nulle nessuna, schede valide n. 33. Hanno ricevuto voti: Matteo Biscarini n. 15, Lorenzo Giuliodori n. 14, Paolo Polenta n. 4.
Proclamo quindi eletto componente nel Consiglio di amministrazione dell’Istituto Campana per l’istruzione permanente di Osimo il signor Matteo Biscarini.


Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Consiglieri, sono le ore 13,30, e questa mattina avevamo deciso di chiudere a questo punto i lavori assembleari, però prima vorrei sapere, visto che all’inizio di seduta era stata approvata l’anticipazione della mozione n. 23 del Consigliere Bucciarelli sulla pace in Medioriente, se dichiarare chiusa la seduta oppure se vogliamo continuare.
Ha la parola il Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. Vorrei personalmente formulare le scuse come Lega Nord – non so se interpreto anche il pensiero di altri Consiglieri – nei confronti di un Consigliere, che ora però è uscito (!), di cui abbiamo messo in dubbio la dignità personale, morale e anche umana quando l’abbiamo accusato, ingiustamente, a mio avviso, di aver violato le norme dal punto di vista sostanziale, anche se formalmente andava tutto bene, in merito all’incompatibilità con il ruolo di Consigliere regionale (!).
A dimostrazione di questo profondo senso di colpa che provo (!) – e non so, ripeto, se interpreto anche il pensiero degli altri colleghi –, sulla nomina nell’ente del Catria di Frontone abbiamo votato per lui (!). Abbiamo cioè espresso quindici voti per Acacia Scarpetti (!). Anzi, quattordici voti, perché il quindicesimo è per colui che l’ha nominato, l’Assessore Donati (!).
Quindi questa Italia dei Valori poltronara l’abbiamo comunque premiata e l’abbiamo votata! Spero che questo sia un segno di scusa nei confronti di quel Consigliere che non ci ha neanche aspettato e che se ne è andato già!

PRESIDENTE. La seduta è tolta. Grazie e buona giornata.


La seduta termina alle ore 13,35