Resoconto della seduta n.70 del 28/02/2012
SEDUTA N. 70 DEL 28 FEBBRAIO 2012


La seduta inizia alle ore 10,30

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi


Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Do per letto il processo verbale delle seduta n. 69 del 21 febbraio 2012, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’art. 29 del Regolamento Interno.
Sono state presentate le seguenti mozioni:
- n. 281 del Consigliere Zaffini “Contrarietà all'introduzione dello ‘Ius Soli’”;
- n. 282 del Consigliere Latini “Chiusura del Dipartimento Militare Marittimo di Ancona”;
- n. 283 del Consigliere Latini “Problematiche legate alla grave ondata di maltempo nel territorio marchigiano”;
- n. 284 del Consigliere Camela “Reimpiego lavoratori licenziati da datori di lavoro non imprenditori”;
- n. 285 del Consigliere Cardogna “Contro l’acquisto dei cacciabombardieri F35”.
Hanno chiesto congedo il Presidente della Giunta Spacca e l'Assessore Mezzolani.

Diamo inizio alla seduta, non prima però di aver rivolto, a nome mio personale e dell'intera Assemblea legislativa, un saluto agli alunni e agli insegnanti del Liceo Fazzini Mercantini di Ripatransone, classi I e II A e I e II B. Diamo loro il benvenuto. Vi auguro di poter assistere per lo meno ad una parte dei nostri lavori.

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha chiesto la parola il Consigliere Bucciarelli, ne ha facoltà.

Raffaele BUCCIARELLI. Chiedo che venga inserita all'ordine del giorno e discussa oggi la mozione n. 258, da me presentata in data 1° febbraio, relativa all'applicazione dell'IMU alle imprese agricole della regione Marche.
E’ una mozione alquanto importante. Importanza peraltro aggravata dagli ultimi eventi atmosferici.
Quindi chiedo che venga iscritta, discussa e votata.

PRESIDENTE. Va bene. Ne era stata data comunicazione anche dal Consigliere Cardogna. La proposta è di iscriverla al punto 4 bis).


Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha chiesto parola il Consigliere Ricci, ne ha facoltà.

Mirco RICCI. Come già detto alla Conferenza dei Capigruppo, chiedo, se avremo in Aula l'Assessore Viventi, altrimenti non avrà significato, l'anticipo della mozione n. 186 relativa alle compensazione delle opere accessorie per la terza corsia autostradale nel territorio pesarese.
E' di nuovo tornata ad essere una questione urgente, il dibattito non si è concluso e rischiamo di rimanere con un nulla di fatto. Sì, perché se non decidiamo l'autostrada fa quello che deve fare e se ne va.

PRESIDENTE. In sede di Conferenza dei Capigruppo questo abbiamo ipotizzato di inserirlo come punto 4 ter).
Ha chiesto la parola il Consigliere Marinelli, ne ha facoltà.

Erminio MARINELLI. Come d'accordo nella Conferenza dei Capigruppo, chiedo di anticipare il punto 13) riguardante mozioni e interrogazioni sulla discarica di Appignano.

PRESIDENTE. Sempre in sede di Conferenza dei Presidenti dei Gruppi questo argomento abbiamo ipotizzato di inserirlo al punto 4 quater).
Ha chiesto la parola il Consigliere D'Anna, ne ha facoltà.

Giancarlo D'ANNA. Sempre sul tema rifiuti, Presidente, è notizia di ieri la procedura di infrazione della Comunità europea per discariche non conformi. Vista la presenza dell'Assessore Donati, chiedo, se possibile, una relazione su ciò che la Comunità europea rimprovera alla Regione Marche relativamente al mancato controllo delle discariche. Non si è capito molto bene ciò che è accaduto in merito alla procedura di infrazione.

PRESIDENTE. In questo caso non posso che sollecitare l'Assessore Donati a farlo oggi oppure prevederlo, in base alla sua disponibilità, nella prossima seduta. Poi magari vi sentite tra voi.

Comunicazione ai sensi dell’art. 35, VI comma, Regolamento interno.
Padre Mario Bartolini, rientro in Italia.

PRESIDENTE. Ha chiesto la parola la Consigliera Ortenzi, ne ha facoltà

Rosalba ORTENZI. E’ per esprimere, e credo possa essere condiviso dai colleghi e da lei, Presidente, la soddisfazione per il rientro – come avrete senz’altro letto negli organi di stampa -, nella nostra regione, precisamente a Roccafluvione, di Padre Mario Bartolini, un missionario passionista accusato di essere un sobillatore, ma che in realtà per tanti anni ha lavorato in aiuto delle popolazioni indigene di una zona del Perù.
Anche noi come Regione l'anno scorso abbiamo votato una mozione in suo favore, un contributo che ritengo sia stato significativo.
E il fatto che sia stato scagionato dalle accuse è un grande risultato per il quale ci dobbiamo compiacere.

PRESIDENTE. Grazie Consigliera Ortenzi. Anche noi certamente esprimiamo il nostro compiacimento. Poi vedremo di farlo a nome dell'intera Assemblea magari in modo concreto.


Interrogazione n. 427
del Consigliere Natali
“Autorizzazioni Ditta Texon”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l’interrogazione n. 427 del Consigliere Natali. Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Donati.

Sandro DONATI. In riferimento all'interrogazione in oggetto, relativa all'impianto a biomasse della Soc. Texon Italia, autorizzato dalla scrivente struttura regionale con decreto n. 239/EFR del 24 dicembre 2009 ai sensi dell'art. 12 del decreto legislativo 387/2003, si forniscono i seguenti elementi di risposta a quanto esposto nelle premesse dell'interrogazione.
Punto 1. Si conferma che i comuni di Montefiore dell'Aso e Massignano, limitrofi al comune di Ripatransone dove l'impianto è stato realizzato, hanno impugnato dinanzi al TAR Marche l'atto autorizzativo senza chiedere la sospensiva; gli stessi ricorrenti hanno altresì impugnato l'autorizzazione della provincia di Ascoli Piceno relativa alle emissioni gassose in atmosfera.
Punti 2 e 3. L'Assessore Donati, nell'incontro del 14 giugno 2010, si è impegnato ad effettuare un ulteriore esame ed approfondimento sulla regolarità del procedimento autorizzativo; detto impegno è stato esperito da parte del dirigente preposto alla struttura energia confermando la validità del procedimento amministrativo seguito per l'emissione del suddetto atto autorizzativo.
Punto 4. Su questa questione lo scrivente non può dare alcun elemento non essendo stato interessato; da verificare se l'ufficio legale ha fornito elementi di valutazione.
Punto 5. L'autorizzazione rilasciata in data 24 dicembre 2009 è conseguente ad una fase istruttoria iniziata tempo prima al comune di Ripatransone e successivamente svolta anche dalla competente struttura regionale che ha acquisito il parere favorevole del Comune in sede di conferenza e il parere favorevole della provincia di Ascoli Piceno in forma scritta; l'atto risulta pertanto giuridicamente valido in quanto emanato nel rispetto delle leggi vigenti alla data di approvazione tempus regit actum.
Essendo l'impianto già autorizzato alla data di entrata in vigore dell'art. 57 della l.r. 31/2009, che introduceva l'obbligo della verifica ambientale, non è di conseguenza possibile imporre, ora per allora, l'assoggettamento ad alcun tipo di verifica ambientale.
Relativamente alla altre emissioni gassose già presenti nel sito industriale è da considerare che parte di esse, proprio per l'entrata in funzione dell'impianto che è di tipo cogenerativo, saranno eliminate in quanto non più necessarie alla produzione del calore; tenuto conto comunque che alcune emissioni permarranno anche con la presenza del nuovo impianto, l'amministrazione provinciale, competente al rilascio delle autorizzazioni per le emissioni gassose, ha provveduto al rilascio di nuova autorizzazione, come comunicato con nota del 9 giugno 2010, fissando alcuni valori limiti inferiori a quelli indicati dalla ditta all'atto della richiesta dell'autorizzazione. Detti valori più restrittivi sono stati pertanto comunicati all'azienda Texon con nota regionale del 29 luglio 2010.
Per quanto riguarda la posizione dell’Ufficio legale va precisato che il Presidente della Giunta ha sollecitato il riesame del procedimento. Nel corso del riesame non sono emersi elementi tali da consigliare il ricorso all’autotutela. Nel frattempo sono stati notificati i ricorsi al Tar delle Marche da parte degli enti locali che hanno ritenuto lesiva l’autorizzazione regionale. Ciò ha modificato l’ordine delle priorità sulla questione tenendo in piena evidenza la difesa dell’amministrazione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Assessore, intanto le chiedo di avere copia della relazione, anche perché la mia interrogazione risale a molti mesi fa e quindi ho necessità di interfacciarmi con la sua risposta, peraltro si è anche sentita poco perché in Aula non c’è molta calma.
Quello che fa paura – mi ascolti, Assessore. Mi dispiace che non ci sia il Presidente. E mi rivolgo sopratutto all'Italia dei Valori che è sempre legalista, e non credo che lo sia ad ore – è che siamo di fronte a un voler consentire a chi vuole strumentalizzare di avere le carte in regola per strumentalizzare. Perché le dico questo? Il comitato ha chiesto di essere sentito, è stato sentito da voi, e ha chiesto di riverificare ciò che era successo. E lei mi dice, o meglio, le fanno dire che tutto era regolare, che la legge è stata rispettata. Ecco, è un modo un po' semplice il suo.
Noi qui partiamo da un'urgenza, ma non da neve, un'urgenza che qualcuno può tranquillamente auto crearsi. Perché dire che il 18 dicembre si deve riunire la Conferenza dei servizi perché improvvisamente qualcuno ha presentato un progetto alla fine di novembre (non mesi prima) e che l'urgenza c'è perché scadono dei finanziamenti... Però, Assessore, io mi fermo, se lei non mi sente...(...) Però, ecco, se quello che io dico lei lo sa la cosa addirittura aggrava la sua posizione. L'aggrava molto! Perché l'urgenza che uno si auto crea dovrebbe essere stigmatizzata, dovrebbe essere massacrata, e qui invece viene tutelata!
E la cosa più bella, Consigliere Bucciarelli – mi rivolgo a lei che forse mi sente con un altro orecchio – è che questa Regione fa una Conferenza dei servizi e chi convoca? Convoca la ditta proponente, ci mancherebbe altro, convoca il Comune di Ripatransone, e questo insediamento è nel comune di Ripatransone che però ricade su altri tre Comuni che non vengono chiamati, ma la cosa più bella è che a questa Conferenza dei sevizi partecipano – se vuole le do la copia – due personaggi, due rappresentanti della BNL.
Noi non sappiamo come avvengono le Conferenze dei servizi in Regione, il suo dirigente ce lo dovrebbe spiegare! A che titolo in una Conferenza dei servizi per un'autorizzazione di una centrale a biomasse partecipano dei rappresentanti degli istituti di credito? Di che devono essere garantiti? Di che cosa? Che il finanziamento a loro richiesto passi in un certo momento, passi in un certo modo. Ecco, queste cose non sono consentibili a nessuno.
Assessore, noi ci conosciamo da tempo, si figuri se io ce l'ho con lei, semmai ce l’ho con lei perché non interviene. Lei non è l'autore di certe cose, però ha una dirigenza che su queste cose deve muoversi. Perché poi chi vuole strumentalizzare ha tutte le carte in regola per mettere in discussione quello che voi fate.
Perchè dico questo? Perchè dire che ci sono dei ricorsi al TAR dei comitati, dei Comuni e dire che non hanno neanche chiesto la sospensiva, è come se questo autorizzerebbe la Regione, che è coinvolta in una situazione del genere, a non agire in autotutela.
Questa concessione risale addirittura al 29 dicembre 2009 – e poi si dice che le amministrazioni non funzionano! Pure il 29 dicembre funzionano! Urgenze strane! – C'era una scadenza il 31 dicembre, perché dal 31 quell'autorizzazione doveva essere sottoposta a VIA. E perché mai una ditta così pulita, così in buona fede, così onesta intellettualmente, non chiede proprio, per non avere problemi, per non dar modo a nessuno di strumentalizzare, di far sottoporre a VIA questo progetto? Ecco, non lo chiede perché alla Conferenza dei servizi del 18 dicembre non partecipa il Sindaco di Massignano o i coinvolti, ma partecipano i rappresentanti della BNL. Ma come mai?
Chiedo dunque a lei, Assessore, di intervenire su queste cose. Le chiedo di verificare perché partecipano rappresentanti della BNL. Sono diventati funzionari regionali? Sono quelli che tutelano l'ambiente nella regione Marche?
Sappiamo bene che le banche ormai dominano, hanno la presidenza del Consiglio, hanno tutto, sono gli unici istituti che non saranno liberalizzati. Liberalizziamo i tassisti, gli avvocati, ma le banche no. Ma non che addirittura partecipassero anche alle Conferenze dei servizi che coinvolgono la salute.
Chi si è mosso contro queste cose è perché teme che l'attività di cui si parla non dia le necessarie garanzie di salute, e si vedono tirare avanti questo.
La cosa più importante, tra l'altro, è che nelle rilevazioni che sono state fatte si prende un punto di questo insediamento, cioè ci sono sette punti di emissione e se ne prende uno, e si dice che quel punto è all'interno dei limiti. Peccato che non stiamo parlando di un'area di 10 chilometri, ma stiamo parlando di un capannone di circa 400 mq.. I sette punti intorno non vengono valutati per cui è chiaro che l'unico è nei limiti.
Questa è la sua dirigenza. E’ a queste cose la sua dirigenza deve rispondere.
Per ultimo, ma non per importanza, non si può non evidenziare che è stato chiesto al Sindaco di Ripatransone di muoversi anche per i rumori che fa questo insediamento. L'Arpam ha chiesto, su istanza della comunità, che deve essere il Sindaco di Ripatransone a verificare la rumorosità. Quel comitato si pone tra l'altro sulle spalle il fatto che nel momento in cui si dovesse verificare una rumorosità accettabile le spese sarebbero inflitte al comitato stesso, in caso contrario all'amministrazione comunale. E’ passato un anno ma il Sindaco di Ripatransone non l'ha fatto.
Qual è allora la vostra capacità di intervenire su queste cose? Non dite “non possiamo fare niente”, sono cose ridicole, le racconti a qualcun altro.
E su tutto questo ci torneremo. Ma non ci tornerò solo io, perché, sia chiaro, questa non è una battaglia politica, qui non si fa strumentalizzazione perché il Sindaco è di una parte o di un'altra. Il comitato è composto da cittadini di tutte le parti politiche, e questa gente deve essere tutelata.
Io non sono contro le iniziative che provocano un risparmio energetico o altro, dovremmo però prima sapere quanto risparmio energetico provocano queste iniziative.
E comunque, Assessore, verifichi sulla presenza dei rappresentanti della BNL. Voi siete stati degli anticipatori, Monti non era ancora arrivato, ecco, forse in questo modo lo avete anticipato.


Interrogazione n. 454
della Consigliera Malaspina
“ASUR - Acquisizione in locazione immobile ed uso ambulatori per servizi distrettuali di base sito in comune di Pedaso”
(Decadenza)

PRESIDENTE. L'interrogazione n. 454 della Consigliera Malaspina decade per assenza dell'interrogante. (v. specifica a pag. 12)

Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. E’ relativamente all'interrogazione del collega Natali. Sullo stesso argomento ho infatti presentato una interrogazione urgente a risposta scritta, ma purtroppo, come ormai da consuetudine, la risposta avviene con larghissimo ritardo rispetto ai tempi previsti dal regolamento.
Colgo pertanto l'occasione per chiedere al Presidente dell'Assemblea legislativa di invitare il Governo regionale a rispettare i regolamenti. E colgo anche l'occasione per dire all'Assessore che mi auguro, siccome l'interrogazione verte tutta sulle procedure seguite per l'autorizzazione, che la risposta non dica che la legge è stata rispettata, perché penso sia ovvio, ma che invece chieda più solerzia agli uffici non tanto a far contattare il Consigliere che ha presentato l'interrogazione quanto a rispondere nero su bianco con tanto di firma.

PRESIDENTE. Grazie, Consigliere Bucciarelli. Devo dire che già in diverse occasioni abbiamo sollecitato gli Assessori per i tempi, che talvolta sono comprensibilmente lunghi mentre a volte lo sono esageratamente. Però oltre che fare queste sollecitazioni altro è difficile.
Lo faccio formalmente oggi in Aula, pregando gli Assessori di relazionarsi con i propri dirigenti affinché le risposte non arrivino quando rischiano di diventare inutili rispetto al dibattito su un tema o rispetto all'informativa o quant'altro. È un diritto... (parte del pubblico presente esprime improvvisamente forme di protesta)...No, no! Le condizioni a cui si accede a quest'Aula è che il pubblico taccia! Altrimenti sono costretto, come ho fatto in altre occasioni, a mandarvi fuori! La democrazia vive del rispetto delle regole! Vive del rispetto delle regole! E la regola è che il pubblico non può prendere la parola! (…) Comprendo tutto e ribadisco anche che al sottoscritto in rappresentanza dell'Aula e ai Capigruppo può essere richiesto un incontro specifico sul tema, magari esco dall’Aula insieme ai Capigruppo che vorranno venire, ma in ogni caso non si possono creare le condizioni che vedo in questo momento.
Tornando alla sollecitazione del Consigliere Bucciarelli, che invece è di buon senso, stavo dicendo che gli Assessori devono chiedere assolutamente ai dirigenti di rispondere in tempo utile. Avere risposte in tempi plausibili rispetto agli atti ispettivi non è una prerogativa della minoranza, è una prerogativa dello status del Consigliere.
Più di questo non posso fare, finchè l'esasperazione non mi porterà a fare qualcosa di più eclatante. Però questo non lo voglio fare, perché è la sobrietà che dovrebbe caratterizzare i comportamenti.
In ogni caso il richiamo su questo è giusto, è evidente che non si possono dare risposte dopo mesi.
Non voglio dire che la colpa è dell'Assessore, capisco, la giornata è fatta di mille impegni, però una delle pochissime prerogative che ha il Consigliere, che sia di maggioranza o di minoranza, è proprio quella di poter presentare atti ispettivi, che dunque meritano il rispetto.
Voglio aggiungere che riguardo i punti all’ordine del giorno così come modificati dalle richieste poc’anzi avanzate, ecco, non ho fatto seguire con un voto dell’Aula sia le iscrizioni sia al posizionamento perché avendo visto che non c'era alcun segno di dissenso ho dato tutto per approvato.


Interrogazione n. 645
del Consigliere Natali
“Progressioni verticali ex ZT 13 sentenza Consiglio di Stato”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L'interrogazione n. 645 del Consigliere Natali viene rinviata per assenza dell'Assessore competente.


Interrogazione n. 266
della Consigliera Foschi
“Riequilibrio delle risorse per il trasporto pubblico locale (TPL) in provincia di Pesaro Urbino”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l’interrogazione n. 266 della Consigliera Foschi. Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Viventi.

Luigi VIVENTI. L'interrogante solleva un problema effettivo ed esistente e del quale ho preso visione lo scorso anno quando sono diventato Assessore ai trasporti.
Evito di leggere la risposta tecnica, che poi le posso anche consegnare, perché credo di essere più incisivo se le parlo direttamente.
Questo problema esiste per la provincia di Pesaro come pure per la provincia di Fermo.
Noi abbiamo ereditato una situazione ove queste contribuzioni venivano stabilite dallo Stato, e quindi venivano fatte non tenendo conto di certi parametri. Nel corso degli anni le Regioni qualcosa hanno modificato, ma non in maniera tale da realizzare un equilibrio effettivo. Quindi ritengo che su questo argomento bisogna metterci le mani.
Siccome per il trasporto abbiamo dovuto affrontare un anno terribile, non abbiamo avuto mai la certezza delle risorse, prima sulla gomma e poi sul ferro, allora ci siamo dedicati innanzitutto a salvare una situazione che rischiavamo veramente potesse esploderci nelle mani.
Riguardo al trasporto su ferro al 99% siamo riusciti a risolverne i problemi, e parlo ovviamente delle tratte regionali. Su gomma invece abbiamo una piccola mancanza, però abbiamo chiesto un lavoro di efficientizzazione dell'ordine del 5%. Partirà dal 1° marzo, non è una grande cosa, ma è comunque un modo per rispondere a quelle che sono effettivamente le risorse a nostra disposizione e anche per realizzare un ragionamento serio di efficienza sul servizio.
Dal prossimo mese è mia intenzione – ne abbiamo parlato in Giunta e credo non possa non incontrare anche il favore dei componenti dell'Assemblea legislativa – proporre un lavoro di riorganizzazione totale del servizio. E per questo uscirà anche un bando, perché d'intesa con le organizzazioni sindacali, con i titolari delle aziende, con le Province e i Comuni, abbiamo ritenuto che fosse una cosa buona che un soggetto terzo verificasse una situazione per il riordino generale.
All'interno di questo ragionamento della riorganizzazione generale del servizio su gomma e integrato ferro-gomma, poi inseriremo anche il ragionamento che lei fa con questa interrogazione per quanto riguarda i contributi, i chilometri, ecc..
E' chiaro che il tutto va visto in un quadro d'insieme. Non possiamo andare a prendere un provvedimento singolo rispetto a tutta una situazione che va rivista.
Come amministratore ne sono molto convinto, ed io parlo al di là di ogni possibile schema politico-ideologico, parlo come amministratore e basta, e i conti devono portare in questo senso. Noi abbiamo un’assoluta necessità di fare questo lavoro. Sono convinto che da questo lavoro possano venire situazioni di maggior giustizia nei comportamenti generali, ma anche un po' più di efficienza che in un momento come questo è necessaria.
Quindi dobbiamo affrontare il quadro e all'interno di questo ragionamento, dovremo prendere atto delle differenze che ci sono a livello di trasporto urbano o trasporto extraurbano nei vari bacini di traffico.
Sicuramente il problema che lei evidenzia per la provincia di Pesaro è alla nostra attenzione e quindi verrà considerato.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Foschi.

Elisabetta FOSCHI. Posso ritenermi soddisfatta dal momento in cui l'Assessore Viventi, così come aveva al tempo della presentazione dell'interrogazione, che risale ad oltre un anno fa, riconosce come reale la problematica sottoposta. Sono invece meno soddisfatta relativamente alla tempistica.
Apprezzo l'impegno ma vorrei vedere dei cambiamenti reali, perché la sproporzione sull'urbano è fortissima. Ancona assorbe da sola oltre la metà dei finanziamenti a livello regionale concessi alle altre province, alle altre regioni.
E’ uno squilibrio che va assolutamente corretto. La differenza tra Pesaro e Ancona in termini di abitanti non è poi così rilevante, quindi non è possibile una sproporzione di questo livello per quanto riguarda i contributi.
Pertanto aspetto un provvedimento di correzione che faccia seguito alle parole.


Interrogazione n. 498
del Consigliere Sciapichetti
“Acquisizione quote società ACOM da parte della Regione Marche e relativo rischio chiusura PET Ospedale di Macerata”

Interrogazione n. 357
dei Consiglieri Marinelli, Massi, Acquaroli
“Acquisizione delle quote pubbliche della ACOM S.p.A. di Montecosaro da parte della Regione Marche”

(abbinate)
(Rinvio)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l’interrogazione n. 498 del Consigliere Sciapichetti - (…) prima ho fatto decadere quella della Consigliera Malaspina perché erano minimo dieci sedute che dovevamo rinviarla; io di solito per rispetto dei Consiglieri non faccio mai decadere immediatamente, però stamattina, dopo molte sedute, in quel momento la Consigliera Malaspina non era presente e quindi quella interrogazione l’ho fatta decadere. Invece in questo caso mi pare sia la prima volta che trattiamo l’interrogazione del Consigliere Sciapichetti - e l’interrogazione n. 357 dei Consiglieri Marinelli, Massi, Acquaroli, abbinate. Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Presidente, è una risposta che abbiamo concordato con il collega Mezzolani, che però purtroppo oggi è malato e quindi mi ha chiesto, appunto, di poterla discutere insieme nella prossima seduta.

PRESIDENTE. Bene, rinviata.
Passiamo ora all’interrogazione n. 352. Il Consigliere Zinni è presente in Aula? (…) Bèh, allora adesso faccio un richiamo formale! I Consiglieri che hanno iscritte le interrogazioni che almeno stessero in Aula! Come pure stiano in Aula gli Assessori che non hanno chiesto congedo! Altrimenti chiudiamo baracche e burattini e sciogliamo tutto! Non è possibile che devo mettermi a rincorrere i Consiglieri!


Interrogazione n. 352
del Consigliere Zinni
“Riconferma del dr. XY all'incarico di direttore amministrativo ARPAM”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l’interrogazione n. 352 del Consigliere Zinni. Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Con riferimento all'interrogazione dalle informazioni che abbiamo assunto presso i competenti uffici dell'Agenzia regionale per la Protezione dell'Ambiente delle Marche risulta che a carico del direttore amministrativo non sono state sino ad oggi pronunciate sentenze di condanna, né risultano emessi da parte degli organi giudiziari provvedimenti cautelari di interdizione temporanea dai pubblici uffici.
Si ritiene pertanto di dover attendere la conclusione dell'iter processuale, facendo riserva di adottare gli eventuali provvedimenti conseguenti, anche a tutela dell'Agenzia stessa e della sua immagine.
Occorre aggiungere, in ogni caso, che il dirigente di cui trattasi nei precedenti anni di servizio ha sempre raggiunto gli obiettivi che gli erano stati assegnati, sia per quanto riguarda le attività di amministrazione, sia per quanto concerne la gestione finanziaria.
Si coglie comunque l'occasione per comunicare che con provvedimento del 28 ottobre 2010 è stato conferito l'incarico di direzione della struttura complessa "ufficio personale" al dott. Alberto Caiozzo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Ovviamente lo spirito garantista mi impone una profonda prudenza con questa interrogazione, perché sarebbe assai sbagliato e ingiusto che noi politicamente condannassimo la gente ancor prima che lo facciano i dovuti uffici.
Trovo la risposta dell'Assessore Marcolini sostanzialmente corretta da un punto di vista istituzionale e di rapporti con il personale. L'unica raccomandazione che mi sento di fare è questa. Non mi va di fare il demagogo però voglio lasciare agli atti, come atto dovuto da parte di un Consigliere di minoranza, un atto ispettivo del genere. Invito la Giunta, qualora vi fossero provvedimenti chiari e certi da parte dell'autorità giudiziaria, a rimuoverlo prontamente dall'incarico, poichè questo è ciò che si aspetta il personale e immagino di chiunque abbia a cuore l'istituto della Regione.
Pertanto è un atto ispettivo che è servito oggi semplicemente a ricordarci quelli che sono i nostri doveri. Dopodichè ci “risentiremo” quando ci saranno sviluppi.


Interrogazione n. 394
dei Consiglieri Marinelli, Acquaroli
“Centrale biomasse - Civitanova Marche località Santa Maria Apparente”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l’interrogazione n. 394 dei Consiglieri Marinelli, Acquaroli. Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Donati.

Sandro DONATI. In riferimento all'interrogazione in oggetto riguardante alcuni impianti di produzione di energia elettrica a biomasse (olio vegetale), da realizzare nel territorio del comune di Civitanova Marche, si forniscono i seguenti elementi di risposta:
In data 22 aprile 2011 sono state presentate in Regione n. 5 istanze di Autorizzazione Unica (art. 12 d.lgs. 387/2003) per realizzare altrettanti impianti di produzione di energia elettrica, di potenza pari a 925 KWe ciascuno alimentati ad olio vegetale, da ubicare nel territorio del Comune di Civitanova Marche - zona industriale "A" tutti ricadenti in una stessa particella (part n. 857 fg 31).
I cinque progetti, tutti presentati dallo studio tecnico Ing. Molinari, risultano intestati alle seguenti società : Gold Energia s.r.l. Macerata; Cogen s.r.l.. Macerata; Energetica s.r.l. Macerata; Energia Bio s.r.l. Macerata; Genera s.r.l. Macerata.
In data 9 giugno 2011 si è tenuta la Conferenza dei Servizi, convocata dalla struttura regionale competente P.F. Rete elettrica regionale, autorizzazioni energetiche, gas ed idrocarburi. Nell'ambito della Conferenza dei Servizi il Comune di Civitanova, rappresentato dal Sindaco, ha espresso parere contrario depositando agli atti della Conferenza la dgc n. 275 del 6 giugno 2011.
La Conferenza dei Servizi sopra indicata si è chiusa con la sospensione del procedimento, in attesa degli esiti della Verifica di assoggettabilità a Valutazione d'Impatto Ambientale, ai sensi del combinato disposto dell'art.20 del d.lgs. 152/2006 e dell'art.6 della l.r. 7/2004, di competenza della Provincia di Macerata.
Al prot. n. 35061 del 27 aprile 2011 della Provincia di Macerata è stata acquisita l'istanza presentata dalla Ditta Molinari Progetti s.r.l. di Macerata per l'avvio della procedura di Verifica di assoggettabilità dell'intero progetto per una potenza complessiva di 4.625 KWe; da notare che il sig. Molinari risulta amministratore delegato di tutte le cinque società proponenti.
Il procedimento di verifica, di competenza provinciale, si è concluso con l'emanazione del provvedimento di cui alla determinazione dirigenziale n. 287 - 12° dell’1 agosto 2011 con la quale è stato disposto, ai sensi dell'art.6 , comma 7, lettera c) della l.r. 7/2004, di assoggettare alla procedura di VIA il progetto de quo.
La Provincia di Macerata ha comunicato l'avvenuta conclusione del procedimento e i relativi esiti alla Regione Marche - Servizio Territorio, Ambiente ed Energia P.F. Rete elettrica regionale, autorizzazioni energetiche, gas ed idrocarburi" con nota prot. n. 63659 del 5 agosto 2011.
Alla data odierna risulta che il soggetto proponente non ha ancora presentato la documentazione necessaria per l'attivazione della procedura di VIA.
L'eventuale danneggiamento della falda acquifera dall'olio vegetale, contenuto nelle apposite cisterne, è stato valutato in fase di progettazione ed è stato preso in considerazione nella suddetta Conferenza, specificando che possono essere previste opportune prescrizioni da rispettare come peraltro avviene in tutte le cisterne che contengono prodotti petroliferi sia nei depositi che nei distributori di prodotti petroliferi (gasolio, benzina ecc.);
Sugli aspetti relativi alle emissioni in atmosfera, tra cui le polveri sottili e della possibilità di installare centraline di monitoraggio, si fa presente che tutta la problematica in questione sarà valutata dalla Valutazione d'impatto Ambientale nonché nel rispetto delle indicazioni già impartite con dgr 1304 del 3 ottobre 2011 sulla riduzione delle concentrazione degli inquinanti in atmosfera.
La richiesta di verifica ambientale, presentata come unico progetto, risulta conforme alla normativa ambientale vigente in quanto per i cinque impianti si verifica il cosiddetto "effetto cumulo", e pertanto sono da valutare nel loro insieme; d'altra parte la richiesta avanzata dall'Ing. Molinari, che tra l'altro è amministratore delegato di tutte le società, non inficia l'esame ambientale dei cinque progetti proprio per il sopracitato "effetto cumulo".
Le azioni da intraprendere saranno valutate sulla base della procedura di VIA per la quale al momento non risulta ancora depositata la relativa istanza di avvio.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Marinelli.

Erminio MARINELLI. Indipendentemente dall'excursus sui vari numeri e sulle varie delibere, in definitiva c'è stata, Assessore, una Conferenza dei servizi il 9 giugno 2011 che non ha fatto altro che dire: vediamo cosa dice la Provincia tenendo conto della procedura di verifica e di assoggettabilità a VIA.
Ecco in sintesi questo è tutto quello che è stato fatto su una situazione che, secondo me, sta perdendo tempo e su cui sta guadagnando tempo solamente chi vuole realizzare queste centrali a biomasse. Perché? Perché la Regione finora non ha fatto niente, sta aspettando delle risposte. La Provincia ha dato la VIA, Molinari non presenta i documenti. Invece ci sono alcune argomentazioni interessanti e di qualità fatte dal Comune di Civitanova con la delibera n. 275 del 6 giugno 2011.
Perché c'è stato un parere contrario? Credo che la Regione non possa solamente passare le carte e pensare che altri intervengono sulla questione in maniera precisa. La Regione, che è la massima assise istituzionale regionale, deve intervenire indipendentemente dal problema di VIA e dei documenti di Molinari.
Perché dico questo? Perché nel piano energetico ambientale comunale c'è scritto precisamente che la produzione di energia elettrica da biomassa deve venire da terreni vicini nell'ordine di circa 70 chilometri (la filiera corta).
Riguardo il PEAR, il piano energetico ambientale regionale, anche qui si parla di evitare una filiera lunga di cui non si certifica la tracciabilità, ove non si riesce a capire da dove provengono questi oli.
Di conseguenza questa centrale a biomasse ha la necessità di utilizzare prodotti vicini per dare una certa risposta. Ma questo non è possibile perché è una centrale formata da cinque impianti per 4.625 kilowatt. E’ una centrale che lavora 24 ore su 24 solo con un fermo di trenta giorni all'anno. E’ una centrale sulla quale non potrà essere chiarita in maniera esplicativa la provenienza degli oli. E’ una situazione che va a contrastare anche una zona fortemente inquinata e ricca di polveri sottili.
Credo che queste considerazioni debbano essere valutate indipendentemente dai documenti che la ditta deve presentare e dal problema della Provincia, altrimenti non faremo altro che mantenere in vita determinate aspettative senza intervenire nello specifico.
Ritengo ci siano già elementi sufficienti ed importanti affinché l’Assessorato possa dire la sua in maniera specifica.
Noi non siamo contro a niente, volevo solo mettere in evidenza le difficoltà che questa grande centrale può provocare in quella zona, tenendo conto che va contro agli orientamenti del PEAR e del PEC.
Mi auguro dunque una maggiore incisività.


Interrogazione n. 342
del Consigliere Latini
“Fenomeno della moria di pesci mare Adriatico - costa marchigiana”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l’interrogazione n. 342 del Consigliere Latini. Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Donati.

Sandro DONATI. In merito ai contenuti dell'interrogazione l'ufficio competente ha contattato gli Istituiti scientifici della Regione Marche, precisamente il CNR - ISMAR (Istituto di Scienze marine) nella persona del direttore dott. Mauro Marini, ed il Laboratorio di Biologia Marina e Pesca dell'Università di Bologna, in Fano, nella persona del direttore prof. Corrado Piccinetti.
Entrambi le autorità hanno chiarito che tali fenomeni si verificano per la concorrenza di situazioni naturali sfavorevoli: la presenza di branchi di alacce lungo le coste adriatiche, anche quelle della Regione Marche, e la formazione di correnti d'acqua particolarmente fredde (temperature attorno ai 50 - 8° gradi celsius) che talvolta "ingabbiano" lungo la costa questi branchi, determinando uno stress termico che ne comporta la quasi totale moria, con successivo deposito sul fondo marino (attorno alla batimetrica di 5 - 10 m) o addirittura allo spiaggiamento, se in presenza di moti ondosi tali da determinare questa condizione.
Pertanto il fenomeno è del tutto naturale dipende dalla presenza di questa specie ittica lungo le coste adriatiche (perché più calde) e alla concomitante situazione meteorologica del bacino dell'alto e medio Adriatico che nel periodo invernale o primaverile può comportare abbassamenti repentini della temperatura, sia dell'aria che degli strati superficiali delle acque marine (entro la batimetrica dei 10 m), o alla condizione di risalita di acque particolarmente fredde provenienti dagli strati profondi dell'Adriatico (per effetto delle correnti).
A sostegno di quanto affermato si evidenzia che una analoga situazione si è verificata, e segnalata dall'ARPAM in occasione dei monitoraggi delle acque marino costiere, nel periodo di febbraio 2010 (in merito è disponibile una specifica relazione).
E' difficile, anzi impossibile, prevenire e gestire tali fenomeni naturali come quello degli abbassamenti repentini e consistenti della temperatura delle acque marine costiere, per cui nessun provvedimento potrebbe essere preso per una sua eventuale risoluzione; questo fenomeno fa parte dei processi naturali che accadono nel bacino dell'Adriatico.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Latini.

Dino LATINI. Solo una brevissima replica perché la risposta di natura prettamente tecnica non è contrastabile e non è nemmeno intenzione del sottoscritto farlo.
Resta però la segnalazione di questo nuovo fenomeno, perché pur essendo un fenomeno naturale non è catalogato, come indicato dall'Istituto marino di biologia di Bologna e da altri in un recente passato.
Come la risposta dell'Assessore Donati ha confermato, vi è in atto un fenomeno di sommovimento dell'aspetto climatico che interessa non soltanto la terraferma ma anche il clima marino, in particolare il clima di un mare tranquillo come appunto l’Adriatico.
In una fase di interventi occorre programmare qualcosa che possa riequilibrare questa situazione, però la ripetitività sempre maggiore di questo fenomeno ci induce a valutare che in un prossimo futuro questa moria di pesci determinerà un diverso modo di concepire l'habitat marino, con ripercussioni sulla pesca marittima, sui pescatori, su tutti quelli che in qualche modo usufruiscono dei servizi dell’attività del mare.
Ringrazio l'Assessore della puntuale risposta, con l'invito magari di iniziare un percorso di valutazione scientifica in previsione di una determinazione futura diversa di tutto il nostro clima, che interessa non solo la fascia adriatica marchigiana ma anche tutta la fascia che bagna l’intera penisola italiana e dall’altra parte la Bosnia e la Croazia.
Una valutazione scientifica che potrebbe permettere, se iniziata dalla Regione Marche, con il supporto dei vari istituti ed in particolar modo di quello marchigiano, di valutare anche i fenomeni relativi ai parchi marini, che sono oggetto di polemiche e che invece potrebbero intervenire in futuro per salvaguardare non soltanto quegli aspetti già messi in rilievo dai vari piani ma anche questo nuovo fenomeno.


Interrogazione n. 230
del Consigliere Latini
“Falconara Marittima - scogliere e ripascimento”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l’interrogazione n. 230 del Consigliere Latini. Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Donati.

Sandro DONATI. Premesso che:
- negli ultimi dieci anni sono stati effettuati interventi di manutenzione delle opere di difesa costiera nel Comune di Falconara Marittima, e precisamente nel biennio 2005/2006 è stato eseguito in intervento di rifiorimento della barriera di undici scogliere emerse poste a protezione del tratto di costa prospiciente l'area urbanizzata di Rocca Priora, del costo complessivo di euro 660.000,00;
- la legge regionale per la difesa della costa prevede che il finanziamento degli interventi di difesa costiera per la parte regionale sia programmato con la relativa legge annuale di approvazione del bilancio; di fatto quindi il bilancio regionale prevede anno per anno uno stanziamento per la spesa relativa all'attuazione del Piano di Gestione Integrata delle Aree, Costiere (PGIAC), approvato dal Consiglio regionale con delibera n. 169/2005;
- per l'anno 2011 il bilancio regionale al cap. 42204401 “Spese per l'esecuzione di lavori di somma urgenza per la difesa della costa e ripascimento degli arenili e per il miglioramento delle condizioni di sicurezza per la fruibilità dei litorali” relativo a “trasferimenti in conto capitale a Comuni ammontanti”, disponeva di euro 2.289.822,65, da utilizzarsi sia per l'attuazione degli interventi di piano che per le emergenze derivanti da eventi meteo marini estremi; . .
- il codice SIOPE assegnato al suddetto capitolo imponeva che i finanziamenti venissero concessi ai Comuni interessati, che dovevano poi attuare direttamente gli interventi.
Valutate le richieste di intervento da parte dei Comuni costieri e considerato che l'ammontare delle stesse era superiore alla disponibilità di bilancio, si è reso necessario stabilire i criteri di ripartizione delle risorse finanziarie (dgr 419/2011).
Quindi, sulla base delle esigenze per attuare gli interventi urgenti a seguito degli eventi straordinari meteo-marini del dicembre 2010 e gennaio 2011, si è proposta la ripartizione finanziaria:
- per opere di difesa strutturali euro 1.689. 822,65;
- per opere di manutenzione euro 600.000,00;
con i seguenti criteri in ordine di priorità e di importanza:
- interventi a difesa di edifici di civile abitazione;
- interventi a difesa di infrastrutture pubbliche;
- interventi con partecipazione finanziaria dei Comuni superiore al 50%;
- interventi con partecipazione finanziaria dei Comuni inferiore al 25%.
Si è proposto inoltre che l'importo finanziato di un singolo intervento non possa superare il 50% delle risorse disponibili al cap. 42204401.
Tutti gli interventi finanziati debbono essere conformi al suddetto Piano, con esclusione di ogni tipologia di difesa passiva (scogliere radenti).
Si è inoltre escluso dalla ripartizione finanziaria i Comuni oggetto di intervento già finanziato e non ancora attuato o con lavori in corso per il tratto di costa interessato.
II Consiglio delle autonomie locali nella seduta del 3 febbraio 2010, ai sensi degli artt. 11 e 12 della l.r. n. 4/2007, ha espresso sulla dgr n. 128/2010, sopra citata, parere favorevole.
Relativamente al quesito posto con l'interrogazione di cui all'oggetto si rappresenta quanto segue.
Su richiesta del Comune di Falconara Marittima dell'8 aprile 2011 lo stesso Comune, che ha garantito una compartecipazione finanziaria del 25%, è stato ammesso a finanziamento con decreto n. 39 del 15 aprile 2011 per un importo di euro 407.305,00 relativamente ad un intervento di manutenzione delle scogliere esistenti in località Villanova e Palombina Vecchia, zone esplicitamente citate nell'interrogazione cui si risponde.
La competente struttura regionale (PF Difesa della Costa) è in attesa del progetto definitivo da parte dell'Amministrazione comunale per l'approvazione e la concessione del finanziamento assegnato.
Si comunica, inoltre, che è in fase di predisposizione un progetto da parte dell'Autorità Portuale di Ancona, con il supporto della Regione Marche, che prevede l'escavo per adeguamento dei fondali antistanti una nuova banchina ed il contestuale ripascimento di alcuni tratti di costa appartenenti anche al Comune di Falconara Marittima.
Si conclude, quindi, che al Comune di Falconara Marittima è stato assegnato un finanziamento utile a risolvere le problematiche segnalate ed è in corso di attuazione un intervento per la ricostruzione della spiaggia.
La struttura regionale competente resta a disposizione del Comune per addivenire ad una rapida esecuzione dell'intervento.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Latini.

Dino LATINI. Ringrazio l’Assessore per l'analitica risposta data in merito a questo intervento. Un intervento necessario, come in tutte le città lungo la costa, per rompere le difficoltà create dagli eventi naturali del mare e per predisporre i successivi interventi, come è nei programmi della Regione, per avanzare dal punto di vista territoriale e sopratutto in termini di difesa.
In futuro, come lo stesso Comune di Ancona ha fatto presente recentemente, credo ci sia la necessità di predisporre dal punto di vista urbanistico una sorta di piano delle spiagge. Questa ritengo sia la migliore modalità di coniugare l'aspetto del finanziamento con gli interventi, in modo tale che gli stessi, quali quelli appunto importanti segnalati dall’Assessore, non siano soltanto delle punte avanzate ma costituiscano effettivamente un programma adeguato e pluriennale a difesa di tutta la costa marchigiana.


Interrogazione n. 350
dei Consiglieri Massi, Marinelli, Acquaroli
“Ricostruzione ponte sul fiume Fiastra”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l’interrogazione n. 350 dei Consiglieri Marinelli, Acquaroli. Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Viventi.

Luigi VIVENTI. L'Amministrazione regionale è consapevole dell'importanza del ponte sul fiume Piastra. Per cui, anche da notizie reperite presso la Provincia di Macerata, si è potuto appurare quanto segue.
La Provincia di Macerata con il contributo del Comune di Corridonia ha realizzato un attraversamento carrabile provvisorio (guado) del costo di circa 300 mila euro.
Tale guado è stato realizzato con n. 54 tubi in calcestruzzo del diametro di circa 80/100 cm, attualmente quindi il transito è garantito.
In caso di condizioni meteorologiche avverse tale guado non potrà consentire l'attraversamento in condizioni di sicurezza dei fiume Fiastra.
La Provincia di Macerata ha predisposto due proposte di progetto preliminare, una relativa al ripristino del vecchio ponte ed una per la realizzazione di un nuovo manufatto, al fine di valutare la fattibilità reale dell'intervento.
La conoscenza della tempistica e dei costi, e quindi la scelta dell'intervento da realizzare, si baserà sulla relativa valutazione di fattibilità.
La Regione Marche con nota del Presidente Gian Mario Spacca ha sollecitato l'emanazione dell'ordinanza della protezione civile ed ha richiesto al Presidente del Consiglio dei Ministri di fissare un incontro per individuare le misure idonee per eseguire gli interventi post-emergenziali conseguenti al drammatico evento.
La Giunta provinciale con delibera n. 144 del 19 ottobre 2011 ha approvato in linea tecnica il progetto preliminare di un nuovo ponte del costo previsto di 2 milioni e 700 mila euro (3 milioni di euro computando anche la passerella pedonale prevista in progetto ma esclusa dal computo). L'intervento ad oggi non ha copertura finanziaria. E' tuttora funzionante il guado provvisorio.
Onestamente non ho altre notizie da dare.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Massi.

Francesco MASSI. Intervengo anche a nome dei colleghi Acquaroli e Marinelli. Ringrazio l'Assessore Viventi della risposta, che effettivamente è realistica e veritiera, e quindi è una ricognizione opportuna.
Il problema che ribadiamo è che, sì, non c'è copertura finanziaria, ma quella è un'opera assolutamente determinante nella viabilità maceratese.
Tra l'altro la viabilità sul ponte è stata interrotta in questi giorni anche della parte di emergenza, perché la piena del fiume conseguente allo scioglimento della neve ha indotto la Provincia a bloccare la circolazione.
Sappiamo bene le vicende dell'alluvione, delle mancanze dello Stato, che io ho sempre sottolineato, siamo contenti della sentenza della Corte Costituzionale, ma la sostanza è che di soldi freschi per l'investimento al momento non se ne vedono, Assessore.
Quindi siamo qui a sollecitare una priorità per il territorio maceratese, ma che diventi priorità anche per la regione, perché, parliamoci chiaro, non credo che la Provincia di Macerata possa avere a breve le risorse per l'intervento. Siamo tutti e due scettici, e questo è doveroso, allora posso solo, a nome dei colleghi, sollecitare che la Regione consideri e metta nelle proprie priorità quest'opera.
E poi, se possibile, una sinergia Provincia-Regione, ma anche dei Comuni, perché lì c'è la confluenza di tre Comuni importanti, Corridonia, Macerata e Tolentino, addirittura è al servizio di tre zone industriali, c'è anche il traffico pesante.
Per cui chiedo all'Assessore e quindi alla Regione di annoverare quest'opera nelle urgenze e nelle priorità.


Interrogazione n. 501
del Consigliere Massi
“Sanità: ricognizione dei posti letto per acuti anno 2010”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L'interrogazione n. 501 del Consigliere Massi è rinviata per assenza dell'Assessore competente.


Interrogazione n. 539
dei Consiglieri Giancarli, Badiali, Busilacchi
“Voli aerei dall'Aeroporto di Falconara Marittima”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l’interrogazione n. 539 dei Consiglieri Giancarli, Badiali, Busilacchi. Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Viventi.

Luigi VIVENTI. In riferimento all'interrogazione in oggetto, sentita l'Aerdorica S.p.A., si precisa quanto segue.
Il collegamento tra Roma e l'aeroporto di Falconara è operato dalla CAI-Alitalia con tre voli al giorno per sette giorni la settimana ed il servizio sarà mantenuto anche nei prossimi mesi.
A tale volo sono adibiti gli aeromobili di ultima generazione messi a disposizione dalla compagnia aerea.
In base alle strategie dell'Alitalia talvolta la tipologia di aeromobile può cambiare. Al momento volano con un Embraer 190 da cento posti.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Intervengo anche a nome dei colleghi Badiali e Busilacchi. Ringrazio l'Assessore Viventi. La risposta è soddisfacente, perché il servizio verrà mantenuto anche nei prossimi mesi e siamo in presenza di mezzi di ultima generazione.
Credo però che non dobbiamo assolutamente far venire meno l'attenzione, dobbiamo monitorare. Stiamo parlando dell'aeroporto delle Marche e quindi non dobbiamo ignorarne la dimensione, che non può che essere regionale. Non dobbiamo perdere di vista questo aspetto.
So che c'è un impegno da sempre della Regione Marche. Conosco il fatto che tutte le Province marchigiane – allora quattro non cinque di oggi – sono entrate nell'Aerdorica. Quindi una dimensione regionale rafforzata dalla presenza nella società delle istituzioni sia regionale che di area vasta.
So che un aeroporto contribuisce notevolmente alla crescita turistica, a quella industriale ed artigianale di una regione, ed è anche in qualche modo una misura della qualità della vita, perché la possibilità di spostarsi nel mondo e dal mondo per le Marche è sicuramente un indice di qualità.
Oltre però alla dimensione economica e sociale di una infrastruttura di queste dimensioni, non dobbiamo non essere profondamente attenti sui voli interni, in particolare per Roma e per Milano.
Questa interrogazione sta dunque a testimoniare che dobbiamo garantire un impegno, un'attenzione, un monitoraggio anche per il futuro, da Falconara per l'Europa e il mondo ma sopratutto da Falconara per Roma e Milano.


Interrogazione n. 365
della Consigliera Foschi
“Convenzione Società Fisiosport”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L'’interrogazione n. 365 della Consigliera Foschi è rinviata per assenza dell'Assessore competente.


Interpellanza n. 28
dei Consiglieri Marinelli, Massi, Acquaroli
“Riduzione aperture uffici postali”

Interpellanza n. 31
della Consigliera Ciriaci
“Riduzione apertura uffici postali”

(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l’interpellanza n. 28 dei Consiglieri Marinelli, Massi, Acquaroli e l’interpellanza n. 31 della Consigliera Foschi, abbinate. Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Canzian.

Antonio CANZIAN. La graduale diminuzione dell'offerta dei servizi postali erogati da Poste Italiane nel nostro entroterra rappresenta, di fatto, una parziale limitazione del diritto ad accedere a significative prestazioni fondamentali per i cittadini che risiedono in aree territoriali svantaggiate.
Rispetto a tale problematica la Regione ha cercato, almeno negli ultimi anni, di intraprendere tutte le iniziative possibili al fine di superare la tendenza a ridurre l'orario di apertura al pubblico degli sportelli.
In particolare, negli scorsi anni numerose sono state le riunioni di carattere istituzionale con i rappresentanti di Poste Italiane, indette per cercare di individuare soluzioni utili al fine di garantire quel minimo di continuità del servizio che è fondamentale ai fini della qualità della vita delle popolazioni in oggetto.
Purtroppo alla tendenza allo spopolamento si aggiunge, come noto, la progressività dello smantellamento dei servizi fondamentali, per cui si rendono necessarie azioni in linea con la gravità di quanto segnalato.
Le interpellanze sul punto segnalano un problema reale di non facile soluzione con contributi regionali o con nuove iniziative politiche, seppur condivise.
In questi giorni stiamo esaminando, insieme agli uffici regionali, il recente decreto-legge del Governo in materia di liberalizzazioni, è per valutare se alcuni servizi postali possano essere garantiti con modalità alternative, e forse meno costose per la collettività rispetto alle attuali.
Infine ritengo utile attivare uno specifico confronto, anche in sede tecnica, al fine di affrontare tale problematica in riferimento alle difficoltà che le popolazioni dell’entroterra regionale stanno affrontando.
Sul risultato di questo confronto mi impegno a breve a riferire in Aula.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Marinelli.

Erminio MARINELLI. Lo spunto di questa interpellanza deriva dal fatto che la riduzione dell'apertura degli uffici postali è una cosa tragica soprattutto per comunità molto piccole e di montagna.
L'Assessore in maniera molto precisa e chiara ha parlato delle difficoltà, delle preoccupazioni, di cosa significhi ridurre o limitare l'apertura di uffici postali, che rappresentano l'unico punto di riferimento e forse anche l'unica presenza dello Stato in realtà, appunto, che non hanno ulteriori punti di riferimento.
E' dunque una disamina a cuore aperto, una conoscenza per tutti i Consiglieri regionali e all'Assessore, che ha capito il nocciolo del problema, di come la montagna vada incontro ad uno spopolamento. I giovani se ne vanno, non ci sono possibilità di lavoro, aumentano gli anziani, gli uffici postali si riducono, la possibilità di una viabilità migliore è un’utopia – già vediamo le difficoltà viarie o anche ferroviarie che abbiamo sulla costa –, in queste zone ci si arriva infatti con estrema difficoltà.
Ecco, in zone di rilievo e di qualità ci sono sempre meno servizi e quindi sono penalizzate. Pensiamo ad esempio anche ai servizi ospedalieri, alla riorganizzazione delle aree vaste, di come cioè la montagna paghi un contributo eccessivo a causa delle difficoltà economiche della nostra regione, dell’Italia, dell’Europa.
Credo che di fronte a una situazione del genere la Regione, la Giunta regionale, attraverso l'Assessore, debba farsi garante delle difficoltà di queste piccole comunità, che forse non danno tanti voti, ma che comunque hanno lo stesso diritto delle realtà costiere.
Insomma, più anziani, meno giovani, meno lavoro, meno uffici postali, difficoltà viarie, difficoltà dei servizi sanitari, penalizzeranno in maniera tombale le nostre ricche realtà montane.
Dunque cerchiamo di adoperarci, come lei ha detto poc'anzi, Assessore, per un impegno sociale, non creando diversità, perché è giusto che queste realtà abbiano i servizi al pari di altre zone.

Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, la Consigliera Ciriaci.

Graziella CIRIACI. Ringrazio l'Assessore Canzian per essersi adoperato a dare almeno un minimo di risposta su questo problema.
Voglio integrare l'intervento del collega Marinelli dicendo che sul territorio fermano ci sono paesi scoperti da qualsiasi tipo di servizio, come i servizi bancari, i servizi di riscossione e di pagamento, e altro ancora. Vorrei qui richiamare proprio quei paesi che in questi ultimi giorni sono stati maggiormente penalizzati: Monterinaldo, Monte Vidon Combatte, Moresco, Smerillo, Monsanpietro Morico, Montefalcone. Tutti paesi completamente al di fuori di ogni collegamento serio e concreto per quanto riguarda operazioni bancarie.
Pertanto sollecito un tavolo di confronto. Io peraltro credo che la nostra realtà marchigiana, anche quella abitativa, sia assolutamente diversa dal resto del territorio nazionale. Quindi sollecitare questo problema e far sì che l'indipendenza di queste piccole comunità possa rimanere integra è anche una questione economica. La maggior parte della gente che vive in questi territori sono persone autonome, sono persone che creano benessere, sono persone che hanno piccole attività produttive. Non possiamo permetterci in un momento come questo di perdere tali capacità.
Quindi, Assessore, le chiedo, in modo territoriale per quanto riguarda i comuni che ho elencato, ma che è assolutamente importante per l’intero territorio marchigiano, che venga fatto un tavolo di confronto, che venga messa in evidenza nella sua specificità la realtà marchigiana.

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Così come avevo preannunciato in sede di Conferenza dei Presidenti dei Gruppi comunico che per circa le ore 11.30 è fissato un incontro con i sindacati Cgil, Cisl e Uil dei lavoratori del commercio, turismo e servizi. E’ su un tema di grande attualità, la cosiddetta legge “salva Italia”, che ha suscitato e sta suscitando una grande discussione per quanto riguarda la liberalizzazione del commercio, degli orari, e che mette in apprensione i dipendenti. Pertanto ho ritenuto di dover fissare un incontro presso la sala Europa alla mia presenza, con i Capigruppo, che hanno tutti convenuto con questa scelta, insieme alla rappresentanza dei lavoratori.
Di loro è presente un’ampia rappresentanza quindi per ragioni logistiche non tutti potranno partecipare all'incontro, però posso intanto tranquillizzare che questa Assemblea è particolarmente sensibile alle richieste, pur nella consapevolezza del quadro di riferimento che ci sta davanti. Quindi faremo tutto quanto è nella nostra possibilità e quanto meno comprendere e condividere le vostre ragioni.
Invito i Capigruppo che ritengono di aderire di partecipare a questo incontro con la rappresentanza dei lavoratori del commercio, turismo e servizi.
Ha chiesto la parola il Consigliere D'Anna, ne ha facoltà.

Giancarlo D'ANNA. Considerata l'importanza di questo incontro propongo, Presidente, di sospendere la seduta per un quarto d'ora venti minuti, insomma per il tempo necessario per parlare, altrimenti avremo Capigruppo qui in Aula che rimarranno a discutere delle mozioni mentre altri che non potranno essere presenti e quindi partecipare.

PRESIDENTE. Ha chiesto la parola il Consigliere Binci, ne ha facoltà.

Massimo BINCI. Sono anch’io d’accordo con la richiesta di interrompere i lavori assembleari. Siamo arrivati al punto delle mozioni quindi tutti vogliamo partecipare alla loro discussione per poi prendere posizione. Inoltre, Presidente, se decidiamo per l'interruzione credo potremmo utilizzare anche l’Aula. (applausi dei lavoratori). Interrompendo i lavori quest'Aula, in sostituzione della sala Europa, può diventare tranquillamente – perché di fatto è un’audizione - la sede ove appunto ascoltare gli interventi delle rappresentanze sindacali.

PRESIDENTE. Capisco, Consigliere Binci, che, come dire, la demagogia è sempre qualcosa che ci appaga molto, specialmente quando ci sono più di tre persone che ascoltano!
La procedura che adottiamo sempre è questa. Quando i sindacati ci chiedono un incontro io invito i Capigruppo, per far comunque andare avanti i lavori dell'Assemblea, di ascoltare le ragioni e di confrontarci in una riunione ristretta, che peraltro è anche più produttiva.
Se vogliamo fare gli show si può far tutto, se invece vogliamo fare una riunione produttiva è bene che sia ristretta. Pero, guardate, siccome mi interessa il tema non voglio determinare le condizioni per creare un bailamme che, come spesso accade, non ci porta da nessuna parte.
Per cui sono anche disponibile a fare intervenire in Aula la rappresentanza sindacale, a patto, pur registrando, che sugli interventi non si apra un dibattito. Innanzitutto perchè non lo abbiamo fatto mai in nessuna circostanza, tranne nel caso di aziende, crisi, licenziamenti, ecc.. Su un tema, che peraltro è una legge dello Stato e non regionale, il compito è di ascoltare le rimostranze, farsene carico, confrontarsi.
Ritengo pertanto che il modo più produttivo sia quello della rappresentanza, perché dà la possibilità di scambiarsi fuori da quella spettacolarizzazione che spesso prende ognuno di noi, però, ripeto, se vogliamo far esporre ai sindacati le loro ragioni in Aula, va bene, ma a patto non si apra un dibattito. Si potrebbe altrimenti rischiare di esacerbare un clima di cui i lavoratori non hanno certo bisogno. Loro perseguono un obiettivo che non ha bisogno né della demagogia né di interventi strappa applausi.
Quindi, se l'Aula è d'accordo, invito la rappresentanza dei sindacati Filcams/Cgil, Fisascat/Cisl e Uiltucs/Uil ad entrare in Aula per fare gli interventi.

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La seduta è sospesa alle ore 12,00
Incontro in Aula con le rappresentanze sindacali Cgil, Cisl, Uil
dei lavoratori del commercio e turismo

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Saluto a nome dell’Aula la rappresentanza delle tre sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil dei lavoratori del commercio e turismo.
Per dare la possibilità ai vostri iscritti di assistere abbiamo concordato di ascoltarvi in Aula, con la preghiera, come prevede il regolamento, di astenervi da commenti o altro.
Il tempo per esporre il vostro intervento dovrebbe essere contenuto in un massimo di dieci minuti.
Non possiamo aprire un dibattito perché l’Aula dovrà continuare i propri lavori, però a conclusione con un numero un po’ più ristretto, con la disponibilità dell’Assessore Canzian e i Capigruppo che lo vorranno fare, per approfondire ed entrare un po’ più nel particolare ci si può riunire nella sala Europa. Ecco, questa modalità ritengo possa essere da tutti condivisa.
Ora nel prendere la parola vi prego di dichiarare l’appartenenza alla sigla, il nome e la responsabilità, affinchè tutto rimarrà agli atti. Prego.

Claudio DI PIETRO (Segretario Filcams/Cgil). Grazie Presidente e grazie anche all’Assemblea legislativa delle Marche. A mio fianco c’è Serena Soleggiati della Fisascat e Marco Bolognini della Uiltucs Marche.
Questa iniziativa - come vedete è presente una piccola rappresentanza dei lavoratori del commercio - è per significare la nostra contrarietà rispetto alle liberalizzazioni che il Governo ha fatto con il decreto “salva Italia”.
Con tutto il parlare sulle liberalizzazioni, si è parlato di tassisti e di farmacie, questa del commercio non ha fatto eco sulla stampa. Quando invece riteniamo che potrà avere un effetto devastante nel tessuto commerciale e sulle condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori.
La contrarietà non è solo per l’apertura domenicale, ma perché il lavoro della domenica, per le aziende soprattutto della grande distribuzione, viene interpretato come una opportunità di maggiori incassi, cosa che invece in una situazione di recessione come quella in cui ci troviamo oggi non è possibile.
Quindi è stata utilizzata una falsità. Sarà un effetto solo di cannibalismo tra imprese per ritagliarsi una piccola fetta del mercato. Ma i Consiglieri e il Presidente penso sappiano, l’Assessore sicuramente sì, che nella regione Marche l’offerta dei centri commerciali è sovrabbondante, il rapporto è già spropositato.
Per cui il fatto che ci sia un calo dei consumi questa azione di liberalizzazione non farà altro che premiare la grande distribuzione, le grandi aziende, e penalizzare le piccole.
Quindi chiediamo, primo, che la Regione Marche faccia ricorso alla Corte Costituzionale per l’attribuzione dei poteri dettati dal Titolo V della Costituzione, riteniamo infatti che il commercio sia materia esclusiva della Regione, secondo, che ci sia una regolamentazione di legge che imponga alle imprese una concertazione, ossia una programmazione con i Sindaci del territorio riguardo le aperture domenicali, come è già previsto nella legge regionale.
Ecco, questo è il senso che volevo evidenziarvi. Se ora il Presidente permetterà di fare una replica anche ai colleghi completeremo il panorama della nostra posizione. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro

Serena SOLEGGIATI (Segretario Fisascat/Cisl Marche). Solo una sottolineatura. Noi chiediamo alla Regione di sottoporre alla verifica della legittimità costituzionale questo provvedimento, ma lo facciamo anche in virtù del fatto che come cittadini abbiamo plaudito un provvedimento che andasse verso il decentramento, e il commercio ha trovato la sua normativa a livello regionale con un equilibrio anche delle varie amministrazioni comunali. Ebbene, riteniamo che l’articolo 117 della Costituzione vada rispettato, questa è potestà legislativa piena della Regione.
La Corte Costituzionale si è più volte espressa, esistono già dei pareri che hanno verificato che non ci sono neanche problemi rispetto al trattato funzionale dell’Unione europea in merito alla concorrenza, perché si ritiene che gli orari commerciali non possono mettere in concorrenza gli Stati membri della Comunità europea.
Quindi non ci sono né vincoli né motivi che ostino ad un ricorso in Corte Costituzionale.
Sottolineo anche che la liberalizzazione non significherà in alcun modo incremento dell’occupazione. Questo ve lo rappresentiamo con forza, ve lo rappresentano i lavoratori. Anzi, vista la crisi pesante che ha intaccato anche questo importante settore dell’economia, c’è già stato un taglio di quella occupazione che veniva creata ad hoc proprio per le domeniche.
Cinquantadue aperture non significheranno un aumento di fatturato, probabilmente verranno risparmiati i consumi lungo la settimana, ci sarà invece un aumento di costi e presumibilmente un ulteriore sovraccarico dei lavoratori a tempo indeterminato che dovranno prestare la loro attività anche la domenica e durante le festività.

Marco BOLOGNINI (Segretario Uiltucs/Uil Marche). Al di là di quello che abbiamo evidenziato e quindi quello che compete l’aspetto giuridico e le competenze, oggi vogliamo soprattutto sottolineare che qualcuno sta deliberatamente facendo circolare ciò che non rispecchia la realtà. E’ falso dire che liberalizzare gli orari e quindi tenere indiscriminatamente aperto tutte le domeniche e tutte le festività dell’anno genera occupazione. Questo non è vero, in realtà stiamo già assistendo ad una traslazione degli di acquisti dalla settimana al fine settimana.
Inoltre c’è da dire che non genera occupazione in quanto le aziende stanno contattando i propri dipendenti proponendo loro di sottoscrivere un orario diverso da ciò che è stato condiviso in fase di assunzione, garantendo in questo modo i presìdi sulle giornate di apertura festive.
Ecco perché in maniera forte e decisa sosteniamo che questo vada ad impattare fortemente sulla vita dei lavoratori e delle lavoratrici, che già durante la settimana stanno lontano da casa e dai figli. Insomma, c’è proprio un aspetto umano su cui impatta fortemente questa liberalizzazione. Non avere nemmeno la possibilità di poter contare sulla famiglia e di stare con i figli nei fine settimana lo riteniamo discriminante nei confronti di quei lavoratori che, appunto, devono rispondere alle chiamate da parte delle proprie aziende.
E’ questo l’aspetto che ci fa a gran voce sostenere l’illegittimità e la non compatibilità di questo decreto legislativo rispetto alla vita dei lavoratori che operano nel settore del commercio.
Peraltro vorrei ricordare che le tre sigle sindacali che siedono oggi a questo tavolo, congiuntamente alle associazioni datoriali e all’ente Regione Marche, hanno lavorato tre anni e otto mesi per definire un testo unico sul commercio che ha normato questo settore in ogni sua forma, sia il commercio in sede fissa che ambulante, e dove si sono stabilite anche delle regole. Ovvero siamo andati a normare alcune frange del commercio che in passato non erano mai state regolamentate. La regione Marche è stata la prima in Italia. Ecco, questo decreto butta completamente all’aria tutto quello che abbiamo fatto.
Dunque chiediamo alla Regione che si riappropri del suo diritto sacrosanto di definire gli orari e le aperture degli esercizi commerciali all’interno dei confini regionali. Dopodichè questo dovrà trovare applicazione su tutti i Comuni della nostra regione.
Noi riteniamo che soltanto in questo modo si potrà creare uniformità sul territorio, e non condannare, perché di questo si tratta, tutti gli esercizi commerciali.
In quel lungo lavoro fatto per tre anni e otto mesi abbiamo anche inserito tutta una serie di capitoli che vanno a salvaguardare i cosiddetti esercizi di vicinato, cioè tutti quei negozi prevalentemente ubicati nei centri storici. Questo darà la possibilità ai Comuni di poter contare su una presenza turistica nei centri storici e agli esercizi di vicinato di poter contare su una nicchia di clientela.
Ma tutto questo oggi, ripeto, viene buttato completamente all’aria. Grazie.

PRESIDENTE. Bene. Non ci sono altri iscritti a parlare. Ora la Giunta regionale, con l’Assessore Canzian, ha chiesto di poter continuare l’incontro nella sala Europa con le tre rappresentanze sindacali.
Vi ringraziamo della segnalazione del problema. Buona giornata.

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La seduta riprende alle ore 12,15


Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro


PRESIDENTE. Riprendiamo i nostri lavori con l’ordine del giorno così come stabilito.


Mozione n. 280
dei Consiglieri D'Anna, Marangoni, Ciriaci, Zinni, Zaffini, Natali, Marinelli, Romagnoli, Bugaro, Camela
“Impegno all'adozione di iniziative sulla drammatica situazione del Tibet in occasione del 53° anniversario dell'insurrezione di Lhasa, inclusa l'esposizione della bandiera del Tibet”
(Illustrazione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 280 dei Consiglieri D'Anna, Marangoni, Ciriaci, Zinni, Zaffini, Natali, Marinelli, Romagnoli, Bugaro, Camela.
Ha la parola, per l'illustrazione, il Consigliere D'Anna.

Giancarlo D'ANNA. Quest'Assemblea sin dal 2005 in più occasioni si è occupata di tale tematica, fino ad aderire all'Associazione nazionale di Comuni, Province, Regioni per il Tibet.
Questa stessa mozione, colleghi, è stata presentata in quasi tutte le Regioni d'Italia. In Abruzzo, Piemonte, Sardegna e Lazio e stata già approvata all'unanimità; informo, per chi fosse interessato, che il 9 marzo, ossia il giorno prima della ricorrenza della rivolta di Lhasa, ci sarà un incontro a Roma a cui possono partecipare anche i Consiglieri della Regione Marche.
Ritengo sia importante, perché, tra l’altro, negli ultimi mesi questo fenomeno, purtroppo, ha finalmente attirato anche l'attenzione dei media italiani, in particolare il Tg2 ha mandato in onda una serie di servizi relativi alle autoimmolazioni; sono già venticinque i monaci che si sono dati fuoco per protestare contro la repressione in atto in Cina.
E' un fenomeno drammatico che al di là dell'aspetto così fortemente umano è significativo di un problema grosso che si sta creando all’interno della Cina. Ossia, all'esterno il Governo cinese cerca in tutti i modi di bloccare le iniziative di pace del Dalai Lama, che, vorrei ricordare, è stato premiato col Premio Nobel, però poi all'interno della nazione questo comporta delle vere e proprie rivolte che in futuro potrebbero sfociare in qualcosa di veramente grave.
Credo pertanto sia doveroso che una nazione come l'Italia – il Parlamento Europeo si è già espresso nella stessa direzione – dia un segnale forte. Considerato peraltro che abbiamo una serie di rapporti commerciali importanti con la Cina, ecco, è bene chiarire che il rispetto dei diritti umani riguarda tutti nessuno escluso.
Illustro molto brevemente il percorso. Nel 1950 la Repubblica popolare cinese invade il Tibet, il 10 marzo 1959 la rivolta del Movimento del risorgimento tibetano, proprio in virtù della repressione cinese, porta alla drammatica fine di moltissime vite umane. Saltando tutto quello che è accaduto in mezzo siamo oggi arrivati al prossimo anniversario, 53 anni, ma ancora c’è gente che pur di portare avanti i valori della cultura e della tradizione tibetana e per protestare contro questa prevaricazione si dà fuoco.
Ecco, credo sia quanto mai doveroso dare un segnale forte. E’ doveroso trattare argomenti come questi, sopratutto in un mondo globalizzato nel quale quello che avviene tanto lontano molto spesso è proprio vicino a casa nostra, dai fatti che avvengono ne abbiamo la testimonianza proprio in questi giorni.
E’ un impegno, ripeto, che si sono prese anche altre Regioni, quindi lo possiamo fare anche noi, per dare appunto un segnale importante di attenzione nei confronti di un popolo che troppo spesso è stato dimenticato.

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi pongo in votazione la mozione n. 280.

(L'Assemblea legislativa approva)


Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Propongo di posticipare la mozione n. 252 presentata da tutti i Capigruppo, perché gli stessi sono all'incontro con i sindacati del commercio.


Mozione n. 258
del Consigliere Bucciarelli
“Applicazione dell'IMU alle imprese agricole”
(Illustrazione e votazione)

Mozione n. 269
del Consigliere Latini
“Questione IMU (Imposta municipale unica o propria)”

(Illustrazione e votazione)

(abbinate)


PRESIDENTE. Come d'accordo passiamo alle mozioni n. 258 del Consigliere Bucciarelli e n. 269 del Consigliere Latini, abbinate.
Ha la parola, per illustrare la mozione n. 258, il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Molto velocemente perché so che l'Assemblea legislativa si è già espressa, con modalità diverse nel dispositivo, nell'ultima seduta.
Ciò che si chiede è un impegno particolare al Presidente della Giunta regionale affinché venga posto il problema nella Conferenza Stato-Regioni e ai Parlamentari marchigiani per fare sinergia al fine di modificare il decreto legge che penalizza gli agricoltori. E' assurdo che chi utilizza come strumento di lavoro per esempio un fienile o un luogo-ricovero per attrezzi agricoli debba pagare l'IMU. Oltretutto in un momento in cui l'agricoltura italiana è fortemente penalizzata rispetto ad altre agricolture che non solo hanno una manodopera più bassa ma anche normative che non sempre rispondono ai requisiti previsti dall'Unione europea.
La Consigliera Vicepresidente Giorgi ha proposto un emendamento, che credo lei stessa illustrerà, su cui già da ora dichiaro la mia totale accondiscendenza. Quindi spero che l'Assemblea legislativa l'approvi.

PRESIDENTE. Alla mozione n. 258 è stato presentato un emendamento a firma dei Consiglieri Giorgi e Eusebi:
Nel dispositivo aggiungere il seguente punto:
3) il legislatore nazionale affinchè non sia applicata l’IMU ai terreni agricoli insistenti nelle zone montane.
Ha la parola, per illustrarlo, la Consigliera Giorgi

Paola GIORGI. La mozione del collega Bucciarelli è condivisibile in tutti i punti. Con questo emendamento si chiede un impegno ancora più forte nei confronti dei terreni agricoli che gravitano nelle zone montane.
Prima dell'introduzione dell'IMU questi terreni erano totalmente esonerati dal pagare l'ICI, oggi invece l'IMU viene purtroppo applicata anche sui beni strumentali, quindi, come ricordava il Consigliere Bucciarelli, ad esempio sulle serre, sul ricovero degli animali, insomma anche su cose che non danno reddito e che per gli agricoltori sono solo dei costi. Per cui tassarli è veramente assurdo.
Pertanto chiediamo che alla Conferenza Stato-Regioni venga chiesto l'esonero totale al pagamento dell'IMU per i terreni agricoli che si trovano nelle zone montane.
Dunque anch'io chiedo con l'approvazione delle mozioni l’impegno della Giunta. Dobbiamo salvaguardare la nostra agricoltura in quanto per la nostra regione può veramente essere un motore economico trainante.

PRESIDENTE. Non ci sono altri iscritti a parlare. Per cui ora, non essendo in Aula il Consigliere Latini ed essendo diverso il dispositivo della sua mozione, passiamo alla votazione separata delle due mozioni.
Mozione n. 258. Pongo in votazione l'emendamento dei Consiglieri Giorgi e Eusebi.

(L'Assemblea legislativa approva)

(…) Bene. Il voto del Consigliere Acquaroli sull’emendamento è favorevole. Quindi i voti favorevoli, rispetto al risultato, aumentano di uno.

Pongo in votazione la mozione n. 258, così come emendata.

(L'Assemblea legislativa approva)

Ha chiesto la parola il Consigliere Latini, che nel frattempo è arrivato, ne ha facoltà.

Dino LATINI. La mia mozione n. 269 impegna a rivedere il discorso dell'Imposta municipale unica che entrerà in funzione il prossimo maggio per quanto riguarda tutto il tema dei fabbricati rurali, di cui credo la Commissione attività produttive si stia già impegnando.
Dà notizie generali so che al Governo si sta rivedendo la situazione. Per cui se il Governo interverrà in termini legislativi sarà del tutto positivo proprio perché è un tema di carattere generale molto sentito.

PRESIDENTE. Pongo in votazione la mozione n. 269.

(L'Assemblea legislativa approva)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Colleghi, ora direi di sospendere la seduta in attesa che i Capigruppo rientrino, e poi passare, come previsto, al punto di cui alla mozione n. 252.

La seduta è sospesa alle ore 12,20


La seduta riprende alle ore 13,10

PRESIDENTE. Colleghi, riprendiamo i lavori.


Mozione n. 252
dei Consiglieri Cardogna, Pieroni, Eusebi, Ricci, Malaspina, Latini
“Crisi economico finanziaria”
(Votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 252 dei Consiglieri Cardogna, Pieroni, Eusebi, Ricci, Malaspina, Latini.
Se siete d'accordo la metterei subito in votazione e poi, come da accordi, chiudiamo la seduta.

Mozione n. 252. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

La seduta è aggiornata alla prossima settimana. Grazie e buona giornata.

La seduta termina alle ore 13,15.