Resoconto della seduta n.75 del 17/04/2012
SEDUTA N. 75 DEL 17 APRILE 2012

La seduta inizia alle ore 10,20

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi


Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Do per letto il processo verbale della seduta n. 74 del 3 aprile 2012, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’art. 29 del Regolamento Interno.
Sono state presentate le seguenti proposte di legge:
- n. 190 in data 30 marzo, ad iniziativa del Consigliere Latini, concernente: “Nuova organizzazione degli enti di gestione degli enti parco regionali e modifiche alla l.r. 28 aprile 1994 n. 15”, assegnata alla IV Commissione in sede referente;
- n. 191 in data 30 marzo, ad iniziativa dei Consiglieri Silvetti, Giancarli, concernente: “Sostegno alla Fondazione Chiaravalle Montessori per la valorizzazione del pensiero dell'opera di Maria Montessori”, assegnata alla I Commissione in sede referente ed alla II Commissione per l’espressione del parere ai sensi dell’art. 69 del Regolamento Interno;
- n. 192 in data 13 aprile, ad iniziativa del Consigliere Pieroni, concernente: “Modifiche alla legge regionale 10 novembre 2009, n. 27 ‘Testo unico in materia di commercio’”, assegnata alla III Commissione in sede referente, al Consiglio delle Autonomie Locali per l’espressione del parere di cui all’art. 11, comma 2, lett. b) della legge regionale 10 aprile 2007, n. 4 e trasmessa al Consiglio regionale dell’Economia e del Lavoro per il parere di cui all’articolo 4, comma 2 della legge regionale 26 giugno 2008, n. 15;
- n. 193 in data 13 aprile, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Modifiche alla legge regionale 15 ottobre 2001 n. 20 (Norme in materia di organizzazione e di personale della Regione)”, assegnata alla II Commissione in sede referente ed alla I Commissione per l’espressione del parere ai sensi dell’art. 68 del Regolamento Interno;
- n. 194 in data 13 aprile, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Modifica alla legge regionale 3 giugno 2003 n. 11 (norme per l'incremento e la tutela della fauna ittica e disciplina della pesca nelle acque interne)”, assegnata alla III Commissione in sede referente;
- n. 195 in data 13 aprile, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Modifiche alla legge regionale 1 dicembre 1997 n. 71 (Norme per la disciplina delle attività estrattive)”, assegnata alla IV Commissione in sede referente e trasmessa al Consiglio delle Autonomie Locali per l’espressione del parere di cui all’art. 11, comma 4, della legge regionale 10 aprile 2007, n. 4.
Sono state presentate le seguenti proposte di deliberazioni:
- n. 9 in data 13 aprile, ad iniziativa della Giunta Regionale, concernente: “Proposta di legge alle Camere ‘Modifiche alla legge 5 febbraio 1992 n. 91 (Nuove norme sulla cittadinanza)'”, assegnata alla I Commissione in sede referente e trasmessa al Consiglio delle Autonomie Locali per l’espressione del parere di cui all’art. 11, comma 4, della legge regionale 10 aprile 2007, n. 4 e al Consiglio regionale dell’Economia e del Lavoro per il parere di cui all’articolo 4, comma 2 della legge regionale 26 giugno 2008, n. 15;
- n. 10 in data 16 aprile, ad iniziativa dell’Ufficio di Presidenza, concernente: “Ulteriore proroga della commissione consiliare d'inchiesta tendente ad esaminare le vicende relative alla 'Realizzazione dell'interporto delle Marche dalla costituzione della società CE.M.I.M. agli attuali sviluppi' istituita con deliberazione assembleare n. 25 del 19 aprile 2011 e prorogata con successiva deliberazione assembleare n. 33 del 8/11/2011”.
Sono state presentate le seguenti mozioni:
- n. 308 del Consigliere Latini “Fermo al caro prezzi della benzina”;
- n. 309 del Consigliere Acacia Scarpetti “Elettrodotto Fano-Teramo”;
- n. 310 dei Consiglieri Giorgi, Eusebi, Acacia Scarpetti “Articolo 18”.
Il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le seguenti leggi regionali:
- n. 3 in data 26 marzo 2012 “Disciplina regionale della valutazione di impatto ambientale (VIA)”;
- n. 4 in data 26 marzo 2012 “Modifiche alle leggi regionali: 12 ottobre 2009, n. 24 “Disciplina regionale in materia di gestione integrata dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati”, 25 ottobre 2011, n. 18 concernente: “Attribuzione delle funzioni in materia di servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani e modifiche alla l.r. 24/2009” e 15 novembre 2010, n. 16: “Assestamento del bilancio 2010”;
- n. 5 in data 2 aprile 2012 “Disposizioni regionali in materia di sport e tempo libero”.
Il Presidente della Giunta regionale ha trasmesso le seguenti deliberazioni:
- n. 323 del 19.03.2012 concernente: art. 2 comma 1 - lettera a) - della l.r. 28 dicembre 2011, n. 28 - Reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2012 di economie accertate relative a stanziamenti aventi specifica destinazione - euro 30.241.349,43;
- n. 324 del 19.03.2012 concernente: art. 2 comma 1 - lettera a) - della l.r. 28 dicembre 2011, n. 28 - Reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2012 di maggiori entrate relative a stanziamenti aventi specifica destinazione - euro 1.235.311,95;
- n. 325 del 19.03.2012 concernente: art. 2 comma 1 - lettera a) - della l.r. 28 dicembre 2011, n. 28 - Reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2012 di economie accertate relative a stanziamenti aventi specifica destinazione - euro 872.553,11. Modifica al Programma operativo annuale per l’anno 2012;
- n. 326 del 19.03.2012 concernente: art. 2 comma 2 - lettera a) - della l.r. 28 dicembre 2011 n. 28 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2012 approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1746 del 22 dicembre 2011 e sue successive modificazioni ed integrazioni - Spese di personale - Importo di euro 25.000,00;
- n. 327 del 19.03.2012 concernente: art. 2 comma 2 - lettera a) - della l.r. 28 dicembre 2011 n. 28 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2012 approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1746 del 22 dicembre 2011 e sue successive modificazioni ed integrazioni - Restituzione spese di personale - Importo di euro 21.963,02;
- n. 328 del 19.03.2012 concernente: art. 20, comma 3, della l.r. n. 31 dell’11 dicembre 2001 - Prelevamento dal fondo di riserva per le Spese Obbligatorie per l’integrazione dello stanziamento di capitoli compresi nell’elenco n. 1 “Spese obbligatorie” del bilancio 2012 - euro 10.000,00;
- n. 329 del 19.03.2012 concernente: art. 2 della l.r. 28.12.2011, n. 28 - Reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2012 di maggiori entrate accertate nell’anno precedente e modificazioni tecniche al Programma operativo annuale per l’anno 2012. euro 1.214.875,28;
- n. 330 del 19.03.2012 concernente: art. 29, comma 2, della l.r. n. 31 dell’11 dicembre 2001 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2012 approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1746 del 22 dicembre 2011 e sue successive modificazioni ed integrazioni - euro 10.000,00;
- n. 331 del 19.03.2012 concernente: art. 29, comma 2, della l.r. n. 31 dell’11 dicembre 2001 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2012 approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1746 del 22 dicembre 2011 e sue successive modificazioni ed integrazioni - euro 447.305,00;
- n. 332 del 19.03.2012 concernente: art. 29, comma 2, della l.r. n. 31 dell’11 dicembre 2001 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2012 approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1746 del 22 dicembre 2011 e sue successive modificazioni ed integrazioni - euro 15.000,00;
- n. 333 del 19.03.2012 concernente: art. 29, comma 2, della l.r. n. 31 dell’11 dicembre 2001 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2012 approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1746 del 22 dicembre 2011 e sue successive modificazioni ed integrazioni - euro 50.000,00. Modifica al Programma operativo annuale 2012 approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1746 del 22 dicembre 2011;
- n. 334 del 19.03.2012 concernente: art. 29, comma 3, della l.r. n. 31/2001 - Art. 26, comma 1, della l.r. n. 29/2011 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2012 approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1746 del 22 dicembre 2011 - euro 74.117,62. Modifica al Programma operativo annuale 2012 approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1746 del 22 dicembre 2011;
- n. 335 del 19.03.2012 concernente: art. 2 comma 1 - lettera a) - della l.r. 28 dicembre 2011, n. 28 - Reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2012 di economie accertate relative a stanziamenti aventi specifica destinazione - euro 190.000,00;
- n. 336 del 19.03.2012 concernente: art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 - Art. 25 comma 1 della l.r. 29/2011 - Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2012 di entrate derivanti da assegnazione di fondi da parte dello Stato vincolati a scopi spcifici e delle relative spese - euro 991.673,74;
- n. 337 del 19.03.2012 concernente: art. 29, comma 3, della l.r. n. 31/2001 - Art. 26, comma 1, della l.r. n. 29/2011 - art. 4 comma 4 della l.r. 28/2011 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2012 approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1746 del 22 dicembre 2011 - euro 1.370.202,80;
- n. 338 del 19.03.2012 concernente: art. 29, comma 2, della l.r. n. 31 dell’11 dicembre 2001 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2012 approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1746 del 22 dicembre 2011 e sue successive modificazioni ed integrazioni - euro 40.000,00
- n. 339 del 19.03.2012 concernente: art. 25 della l.r. 28.12.2011, n. 29 - Iscrizione nel Bilancio di Previsione per l’anno 2012 di entrate derivanti da prelevamento delle disponibilità detenute nei depositi bancari - art. 35 del D.L. 01/2012 e relativi impieghi. Euro 323.100.000,00;
- n. 340 del 19.03.2012 concernente: art. 20, comma 3, della l.r. n. 31 dell’11 dicembre 2001 - Prelevamento dal fondo di riserva per le Spese Obbligatorie per l’integrazione dello stanziamento di capitoli compresi nell’elenco n. 1 “Spese obbligatorie” del bilancio 2012 - euro 223.532,88;
- n. 381 del 26.03.2012 concernente: art. 29, comma 2, della l.r. n. 31 dell’11 dicembre 2001 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2012 approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1746 del 22 dicembre 2011 e sue successive modificazioni ed integrazioni - euro 2.020.000,00;
- n. 382 del 26.03.2012 concernente: art. 29, comma 2, della l.r. n. 31 dell’11 dicembre 2001 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2012 approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1746 del 22 dicembre 2011 e sue successive modificazioni ed integrazioni - euro 30.000,00;
- n. 383 del 26.03.2012 concernente: art. 29, comma 2, della l.r. n. 31 dell’11 dicembre 2001 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2012 approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1746 del 22 dicembre 2011 e sue successive modificazioni ed integrazioni - euro 800,00;
- n. 384 del 26.03.2012 concernente: art. 2 comma 1 - lettera a) - della l.r. 28 dicembre 2011, n. 28 - Reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2012 di maggiori entrate relative a stanziamenti aventi specifica destinazione - euro 70.394,56;
- n. 385 del 26.03.2012 concernente: art. 2 comma 1 - lettera a) - della l.r. 28 dicembre 2011, n. 28 - Reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2012 di economie accertate relative a stanziamenti aventi specifica destinazione - euro 8.469.206,07;
- n. 386 del 26.03.2012 concernente: art. 29 comma 1 della l.r. 31/2001 - Art. 25 comma 1 della LR 29/2011 - Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2012 di entrate derivanti da assegnazione di fondi dallo Stato vincolati a scopi specifici e delle relative spese - euro 20.333.000,00;
- n. 387 del 26.03.2012 concernente: art. 29 comma 1 della l.r. 31/2001 - Art. 25 comma 2 della LR 29/2011 - Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2012 di entrate derivanti da assegnazione di fondi da parte dell’Unione Europea, da Enti e da soggetti terzi vincolati a scopi specifici e delle relative spese - spese di personale - importo euro 480.000,00;
- n. 388 del 26.03.2012 concernente: art. 29, comma 2, della l.r. n. 31 dell’11 dicembre 2001 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2012 approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1746 del 22 dicembre 2011 e sue successive modificazioni ed integrazioni - Importo euro 416.729,78;
- n. 389 del 26.03.2012 concernente: art. 29, comma 2, della l.r. n. 31 dell’11 dicembre 2001 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2012 approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1746 del 22 dicembre 2011 e sue successive modificazioni ed integrazioni - Importo euro 150.000,00;
- n. 390 del 26.03.2012 concernente: art. 2 comma 1 - lettera a) - della l.r. 28 dicembre 2011, n. 28 - Reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2012 di economie accertate relative a stanziamenti aventi specifica destinazione - euro 3.279.875,03;
- n. 391 del 26.03.2012 concernente: art. 2 comma 1 - lettera a) - della l.r. 28 dicembre 2011, n. 28 - Reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2012 di economie relative a stanziamenti aventi specifica destinazione - euro 1.454.870,85;
- n. 392 del 26.03.2012 concernente: art. 2 comma 1 - lettera a) - della l.r. 28 dicembre 2011, n. 28 - Reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2012 di recuperi accertati relativi a stanziamenti aventi specifica destinazione - euro 861,35;
- n. 393 del 26.03.2012 concernente: art. 2, comma 2 - lettera a) della l.r. 28 dicembre 2011, n. 28 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2012 approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1746 del 22 dicembre 2011 e sue successive modificazioni ed integrazioni - Spese di personale - Importo euro 180.000,00;
- n. 394 del 26.03.2012 concernente: art. 2, comma 2, lettera d) della l.r. n. 28 del 28 dicembre 2011 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2012 approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1746 del 22 dicembre 2011 e sue successive modificazioni ed integrazioni - PAR FAS 2007/2013 - euro 121.512.049,64;
- n. 395 del 26.03.2012 concernente: modifica al Programma operativo annuale 2012 approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1746 del 22 dicembre 2011;
- n. 396 del 26.03.2012 concernente: art. 29 comma 1 della l.r. 31/2001 - Art. 25 comma 1 della LR 29/2011 - Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2012 di entrate derivanti da assegnazione di fondi dallo Stato vincolati a scopi specifici e delle relative spese - euro 39.655,40;
- n. 456 del 02.04.2012 concernente: art. 29 comma 2 l.r. n. 31 dell’11 dicembre 2001 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2012 approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1746 del 22 dicembre 2011 e sue successive modificazioni ed integrazioni - euro 29.516,85;
- n. 457 del 02.04.2012 concernente: art. 2 comma 1 - lettera a) - della l.r. 28 dicembre 2011, n. 28 - Reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2012 di maggiori entrate accertate relative a stanziamenti aventi specifica destinazione - euro 72.547,38;
- n. 458 del 02.04.2012 concernente: art. 29 comma 2 l.r. n. 31 dell’11 dicembre 2001 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2012 approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1746 del 22 dicembre 2011 e sue successive modificazioni ed integrazioni - euro 72.547,38;
- n. 459 del 02.04.2012 concernente: art. 29 comma 2 l.r. n. 31 dell’11 dicembre 2001 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2012 approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1746 del 22 dicembre 2011 e sue successive modificazioni ed integrazioni - euro 2.000,00;
- n. 460 del 02.04.2012 concernente: art. 29 comma 2 l.r. n. 31 dell’11 dicembre 2001 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2012 approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1746 del 22 dicembre 2011 e sue successive modificazioni ed integrazioni - euro 19.470,03;
- n. 461 del 02.04.2012 concernente: art. 2 comma 1 - lettera a) - della l.r. 28 dicembre 2011, n. 28 - Reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2012 di economie relative a stanziamenti aventi specifica destinazione - euro 51.500,00;
- n. 462 del 02.04.2012 concernente: art. 2 comma 1 - lettera a) - della l.r. 28 dicembre 2011, n. 28 - Reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2012 di recuperi accertati relativi a stanziamenti aventi specifica destinazione - euro 17.112,97;
- n. 463 del 02.04.2012 concernente: art. 2 comma 2 - lettera a) - l.r. 28 dicembre 2011 n. 28 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2012 approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1746 del 22 dicembre 2011 e sue successive modificazioni ed integrazioni - spese di personale - euro 5.159,70;
- n. 464 del 02.04.2012 concernente: art. 29 comma 2 l.r. n. 31 dell’11 dicembre 2001 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2012 approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1746 del 22 dicembre 2011 e sue successive modificazioni ed integrazioni - euro 1.079.000,00;
- n. 465 del 02.04.2012 concernente: art. 2 comma 1 - lettera a) - della l.r. 28 dicembre 2011, n. 28 - Reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2012 di economie accertate relative a stanziamenti aventi specifica destinazione - euro 60.681.014,46.
Ha chiesto congedo il Consigliere Busilacchi.


Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha chiesto la parola il Consigliere Giorgi, ne ha facoltà.

Paola GIORGI. Chiedo di inserire, se possibile, come punto 2 bis), la proposta di deliberazione n. 10, ad iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, riguardante la proroga della Commissione d'inchiesta sul CE.M.I.M.

PRESIDENTE. A tal proposito riferisco all'Aula che in sede di Conferenza dei Presidenti di Gruppo abbiamo stabilito che l'ordine dei lavori, per diverse esigenze, potrebbe essere modificato nel seguente modo. Potremmo partire con il punto 3) relativo alla proposta di atto amministrativo n. 40, poi passare a: punto 2) proposta di legge n. 166, punto 2 bis) proposta di deliberazione n. 10, testè richiamata dalla Vicepresidente Giorgi, punto 12) mozione n. 33 e interrogazioni n. 18, 93, 194, punto 4) proposta di atto amministrativo n. 41, punto 6) proposta di legge n. 179, punto 5) proposta di legge n. 152, infine proseguire dal punto 7) in avanti.
Se non ci sono particolari richieste do per approvata questa modifica dell'ordine dei lavori.


Proposta di atto amministrativo n. 40
ad iniziativa della Giunta regionale
“Programma regionale triennale di promozione turistica 2012/2014 - Legge regionale 11 luglio 2006, n. 9”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 40 ad iniziativa della Giunta regionale Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Perazzoli.

Paolo PERAZZOLI. La questione riguardante il turismo è abbastanza sentita, direi che è un po' come la nazionale di calcio, ci sentiamo tutti esperti. Ma non sempre è così, anzi, spesso non è così. Nel mio percorso politico a volte mi è capitato di incontrare assessori comunali neo nominati che il giorno dopo dichiarandosi già esperti di turismo davano lezioni a chi invece da molti anni opera in questo settore.
Voglio dire, cioè, che non sempre in questo settore ci si capisce. Quindi bene ha fatto la Regione Marche ad individuare un consulente dal curriculum eccellente e che nella sua carriera ha raggiunto successi significativi.
In una strategia di piano che traccia gli indirizzi è importante si capiscano le tendenze per poi poterne sviluppare in tempo reale la promozione e l'organizzazione, che però non sempre si concilia con i tempi istituzionali.
Per la ricerca e la confezione delle vacanze lo strumento principale è internet. Infatti più del 60% delle persone costruisce la propria vacanza non più tramite una agenzia bensì personalmente o attraverso amici oppure utilizzando appunto internet.
Sicchè assume sempre maggiore importanza il servizio e la qualità del prodotto turismo, o meglio ancora, dei turismi segmentati (sport, arte, ambiente, religioso).
Sempre di più pesa il passaparola mentre sempre meno pesa il cosiddetto marketing. Gli aspetti fondamentali sono le vacanze brevi e un'accoglienza decisiva. Però su di essi nel dibattito si concentra poco l'attenzione, spesso infatti si parla di promozione in quanto tutto sommato è la cosa più semplice da fare.
Decisivo è il ruolo dei privati che fanno sì che la clientela non solo ritorni ma che aumenti anche numericamente, e che ci sia un'accoglienza decisiva. Come pure importante è la promo commercializzazione.
Gli arrivi tramite le agenzie hanno sempre minore importanza. Nelle Marche è soltanto di circa il 10%.
Sempre meno importanti sono anche le fiere, compresa la BIT. Qualche Regione ha già deciso di non parteciparvi, mentre la Regione Marche ha ridotto nel corso degli anni la sua presenza. Io a volte ho anche ipotizzato di sperimentare per un paio di anno a non andarci e di utilizzare i risparmi che ne derivano in altre direzioni.
Un bacino fondamentale è l'Europa centro-settentrionale e l'Est, è lì, come si dice nel Piano, che bisogna concentrare eventi, fiere, voli, bus e treni.
Nella promozione occorre un'attenzione riguardo sia ai voli che alla destinazione; negli incontri con le associazioni di categoria è venuta questa indicazione. Nel nostro aeroporto, che è uno degli strumenti fondamentali per lo sviluppo del turismo, si registra che il traffico aereo principale dei passeggeri per i paesi stranieri è Londra, ma poi vediamo che dall’Inghilterra i turisti che arrivano da noi sono pochi. Ossia c’è un altro tipo di traffico aereo, è cioè quello più verso l’Inghilterra che per venire nelle Marche.
Inoltre ci sono pochi voli o addirittura nessuno per i principali luoghi di provenienza turistica, come l'Olanda, la Repubblica Ceca, la Russia e la Polonia.
Nella nostra regione abbiamo una prevalenza di turisti italiani: 84% contro il 75% dell’intero territorio italiano. E su questo ovviamente conta anche la collocazione geografica; è chiaro che un turista tedesco o austriaco che si muove in macchina arriva prima in Veneto che nelle Marche.
Ai fini però della analisi non bisogna guardare solo le percentuali ma anche alle cifre assolute. Ad esempio nei segmenti turistici di nicchia aumentare del 20% può significare un aumento solo di qualche unità, mentre nel turismo balneare, ove si registrano milioni di presenze, l'incremento o il decremento solo dello zero virgola può rappresentare migliaia di turisti in più o in meno.
Da noi la stragrande maggioranza dei turisti provengono dall’Europa. Mentre le presenze dei turisti provenienti dagli Usa, Canada, Cina e Brasile sono sì in crescita ma ancora si mantengono in termini molto bassi.
I turisti italiani che arrivano nella nostra regione provengono principalmente dalle regioni Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna e dalle città di Roma, Milano, Perugia e Bologna.
Le nostre due città maggiormente turistiche sono San Benedetto e Senigallia.
Qual è l’obiettivo che si prefigge il Piano? Raggiungere un incremento anno – seppure la situazione economica in cui versa l'Italia e l'Europa, che sono appunto i principali bacini di utenza del nostro turismo, qualche dubbio ce lo crea – dallo 0,9% all'1,9% per gli arrivi e dall'1% all'1,5% per le presenze. Sono certamente obiettivi ambiziosi perché in tre anni significa puntare ad un aumento dal 3% al 5%.
Come arrivare a questo obiettivo?
Orientamento alla clientela, qualità, diversificazione dei prodotti e mercati.
Ampliare i collegamenti aerei verso le regioni. Ma il nostro interesse è anche verso i collegamenti ferroviari – in diverse manifestazioni lo stesso Presidente Spacca ha evidenziato la problematica dei treni che c’è nella nostra regione -, infatti una quota non certo insignificante di turisti si muove in treno; del resto anche il continuo aumento del costo della benzina e del gasolio spinge sempre più a muoversi con mezzi di trasporto collettivi.
Ed occorre soprattutto un legame con la promo commercializzazione. Le iniziative devono cioè essere sempre raccordate con l'esigenza di vendere il prodotto turismo.
Importante è dunque capire quali sono le motivazioni principali per cui un turistica viene nelle Marche. Sono il relax, il distacco dalla vita frenetica, come quella che si conduce quotidianamente in grandi città come Milano o Roma, inoltre la balneazione. Altra motivazione può essere anche quella di voler far visite a parenti o amici (su questo sarebbe interessante approfondire meglio quanto incidono nella analisi delle motivazioni le origini, ossia se i turisti sono parenti o figli di emigranti che appunto ritornano nelle nostre zone).
Inoltre cresce il turismo nelle città d'arte, il turismo religioso e il turismo della natura.
I mercati principali sono: ovviamente l'Italia, con una quota, come dicevo poc’anzi, oltre all'80%, poi la Germania, il Regno Unito, la Francia, che sono tutti Paesi in crescita da cui, appunto, possiamo avere grandi soddisfazioni. Oppure pensiamo ai Paesi dell'ex blocco dell'Est (Russia, Polonia, Repubblica Ceca) che prendono iniziative orientate al c.d. turismo commerciale, ovvero quello di chi viene in Italia per comprare. La Repubblica Ceca e l'Olanda, che dopo la Germania sono i paesi principali per il turismo, seppure siano piccoli per dimensione per noi rappresentano comunque una quota importante di turismo, però spesso non vi è il collegamento aereo diretto, ecc.. Quindi per questi paesi nel Piano giustamente si dice che è lì che bisogna concentrare principalmente le iniziative.
Poi abbiamo un turismo familiare, che sembra quasi un’ovvietà, ma così non è. Ci sono realtà dove incide di più il turismo d'affari (ad esempio a Milano, che è una delle principali località turistiche italiane, non è che uno ci va perché ci sono bellezze), mentre in una città come Pesaro il turismo è principalmente legato ad eventi culturali. Voglio dire, insomma, che ci sono modalità diverse di produrre turismo.
Tornando al turismo familiare, se consideriamo le famiglie larghe e le coppie (che sono anch’esse famiglie) arriviamo quasi al 70% di presenza turistica nelle Marche, con un'età di questo segmento che va oltre i 45 anni.
Un'altra quota importante è espressa dalla cosiddetta popolazione attiva, ovvero quella sopra i 30 anni, segmento molto significativo su cui dobbiamo puntare, perché è un turismo prodotto da chi appunto si trova nel pieno della vita.
Andando alla suddivisione dei prodotti turistici della regione Marche, il turismo balneare è di gran lunga il principale, è quello che dà i grandi numeri. Oltre l'80% delle presenze sono infatti concentrate nel periodo estivo. E' vero che è un turismo, diciamo, maturo, ma non può essere considerato un turismo di serie B. Perché se dovesse venire meno questo tipo di turismo verrebbero meno anche i numeri, e teniamo conto di quello che si muove intorno al turismo balneare. Seppure, certo, va meglio organizzato, va reso più efficiente e anche capace di adeguarsi alle esigenze che cambiano.
Uno dei turismi su cui abbiamo deciso di puntare è quello dei congressi, per la vicinanza, per la capacità di essere raggiunti e per la tranquillità che offre.
Altro turismo importante, su cui vanno accelerati progetti mirati, è quello legato allo shopping. All'inizio degli anni ‘90 abbiamo visto un’esplosione quasi spontanea, poi è crollato, quindi ora si tratta di organizzarlo meglio. Ad esempio nel settore della moda si produce dalle scarpe all'abbigliamento e quant’altro, quindi organizzare, sopratutto nei confronti della Russia, pacchetti turistici legati alla possibilità di acquistare prodotti nelle nostre aziende è un mercato fondamentale.
Come pure importanti sono il turismo enogastronomico e il turismo legato agli sport. Noi siamo una regione da un milione e mezzo di abitanti, però di impianti sportivi ne avremo dieci volte più della città di Milano anch’essa di un milione e mezzo di abitanti. Certamente non bastano (seppure ci sia una tendenza alla crescita), ma comunque rappresentano, ad esempio per la Repubblica Ceca, per la Svezia o per i Paesi del Nord, la possibilità per le squadre sportive dilettantistiche e non solo di venire a fare gli allenamenti nelle nostre zone in periodi che magari per noi sono ancora considerati freddi mentre per loro sono già di temperature miti.
Strategia di promozione. Il 70% degli sforzi sono dedicati al marketing non convenzionale e online, solo il 30% al marketing classico o di massa.
È giusto puntare a iniziative di pubblicità che si rivolgono a tutti (ad esempio tramite i mass media, pensiamo a Dustin Hoffman), alla generalità, ad un pubblico indifferenziato, quindi sia a quello che viaggia sulla rete sia a quello che si muove attraverso percorsi individuali.
Sicchè bisogna puntare più alla clientela che ai tour operator.
Trasporto aereo, traffico low cost. In una riunione della terza Commissione abbiamo posto alcune questioni al direttore dell'aeroporto, ma la risposta non è stata esaustiva. Abbiamo cioè evidenziato la carenza di voli per Praga, Amsterdam, ecc.. Però lì ci sono problemi di rapporti con la Ryanair, e quindi si tratterà di vedere come sviluppare tutto questo.
Il turismo intermediato, come dicevo poc’anzi, è solo il 10%. Non va eliminato, certo, però lo scopo è quello di utilizzare questo tipo turismo soprattutto per aprire nuovi mercati ove siamo poco presenti. Più che puntare sul turismo individuale con alcune agenzie, con i tour operator, possiamo ottenere nuovi mercati.
Turismo sostenibile (marchi di qualità), turismo accessibile. Ma qui è importante la qualificazione delle strutture ricettive. Ci sono state esperienze positive e meno positive. E' certo uno degli obiettivi, compatibilmente con le risorse finanziarie, però dobbiamo farlo di più in collaborazione con le organizzazioni di categoria, con i loro CAT, rivolgendoci inoltre ad una pluralità di banche, abbiamo infatti visto che l'esperienza fatta con una sola banca non ha dato frutti positivi, perché ha avuto un atteggiamento più burocratico dei burocrati pubblici.
Altri obiettivi sono: formazione e semplificazione. Parliamo sempre di semplificazione, ma poi il più delle volte complichiamo solo le cose. Oggi per fare un qualunque intervento in uno stabilimento balneare occorrono sei-sette permessi e quindi per fare un lavoro, la cui esecuzione potrebbe occupare solo una settimana, occorre magari un anno di tempo.
Voglio cioè dire che bisogna semplificare veramente, non quindi semplificare sulla carta per poi complicare come appunto spesso capita.
Progetti regionali e interregionali.
Inoltre l'Osservatorio va reso più rapido e i dati vanno socializzati. Se infatti i dati vengono forniti in tempi rapidi poi da essi si possono studiare e scegliere le strategie da modificare.
Comunicazione e promozione a supporto della vendita.
Promo commercializzazione: eventi e presentazione delle Marche, sviluppo con l'intermediazione.
Inoltre vi è l'obiettivo di contenere e ottimizzare la presenza alle fiere, in quanto, riepto, è uno strumento che ha sempre meno incidenza.
Sui sistemi turistici locali si dice poco, però un qualche ripensamento va fatto su questa struttura, che dovrebbe essere il momento di collaborazione tra il pubblico e il privato per valorizzare il territorio.
L'ultima questione, che ritengo sia quella decisiva, è l'accoglienza, che non è solo un insieme di manifestazioni e di iniziative, ma è di come il territorio nel suo insieme riesce a mettere il turista al centro del sistema.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Marinelli.

Erminio MARINELLI. Il Piano regionale triennale è stato introdotto con una modifica del testo unico nell'assestamento di bilancio 2011: la Giunta regionale entro il 30 maggio deve approvarlo, dopodiché arriva in Aula ed infine diventa attuativo.
Il lato positivo è che non è il piano triennale 2013-2015 bensì 2012-2014, ossia, per vari motivi è venuto in Aula in ritardo, ma adesso è comunque operativo da quest'anno.
Invece il Piano annuale rimane sempre un po' la Cenerentola. Sono anni che non arriva nei tempi debiti. Nel 2010 con la giustificazione delle elezioni, nel 2011 ci fu il papocchio fra Marche Charme e Dustin Hoffman, con tutta quella progettualità vista dall'Assessore pregresso Moroder che poi venne sbugiardata una settimana prima della BIT. Anche quest'anno quindi si arriva con il solito ritardo per questi motivi. Domani ne discuteremo in Commissione però poi non dovrà più andare in Assemblea legislativa, che secondo me è un male. E peraltro arriva in Commissione proprio per un emendamento presentato dal sottoscritto.
L'Assemblea con il Piano triennale deve ratificare di fatto l'ovvio e quindi: programmazione, interventi, volontà, desideri, prospettive.
Dico l'ovvio in quanto ovviamente non ci sono le risorse economiche, se non quelle spese alla BIT e quelle per quel professore chiamato guru dal nostro Presidente Spacca.
In questo Piano triennale del turismo ritengo ci sia poca attenzione e volontà di attivare una connessione tra cultura e turismo. Se non fosse così non si farebbe una discussione vuota nei contenuti, con la solita scarsa attenzione, con il solito scarso impegno per una persona che dovrà sostituire l'Assessore precedente e che possa quindi far credere si voglia veramente potenziare una realtà economica così importante.
Il Piano triennale non è a costo zero, infatti la Four Turism di Torino di Josep Ejarque ha vinto la gara per 100 mila euro. Il Presidente Spacca, ripeto, definisce questa persona un guru. In effetti è un personaggio importante per le strategie, per quelle che dovranno essere le iniziative per vendere il prodotto turismo in una regione piccola ma di qualità come le Marche.
Però io mi domando: i nostri guru nostrani non ci sono? I nostri dirigenti, quelle persone che dovrebbero essere all'altezza di esprimere un input, tenendo anche conto che alla fine ricevono sempre degli appannaggi economici per il raggiungimento degli obiettivi, non ci sono? Oppure non sono all'altezza?
Quello di cui parliamo è un grande personaggio che deve essere certamente apprezzato per quello che ha fatto, e speriamo per quello che farà, però io il problema comunque me lo pongo.
Peraltro nel 2006 è stato istituito l'Osservatorio regionale del turismo proprio per la programmazione e lo sviluppo della politica turistica regionale. Ma purtroppo è solo di facciata. Allora, serve solamente per gratificare qualcuno oppure dovrebbe essere qualche cosa di importante che deve servire a dare le linee di indirizzo del settore turistico?
Insomma, c'è una notevole incongruenza, se teniamo conto dei 100 mila euro per l’Osservatorio, e dei dirigenti, giustamente pagati, ma non utilizzati per la loro capacità ed efficienza. Sì, perché secondo me i nostri dirigenti sono all'altezza di programmare, essi peraltro nel corso degli anni, esaminando la realtà dinamica del turismo e delle cose che cambiano, hanno maturato anche una certa esperienza.
I veri protagonisti del Programma triennale sono finalmente i sistemi online. Dico finalmente perché già dall'inizio del terzo millennio ormai non si può fare a meno dei sistemi online, e non soltanto per propagandare il prodotto turistico, ma anche per stabilire un rapporto diretto e stretto con il turista.
Il Presidente Spacca dice che grazie a You Tube lo spot di Dustin Hoffman ha girato tutto il mondo. E certamente è vero, però bisogna anche considerare tutte le altre tante pagine di You Tube cariche di commenti che dovrebbero far riflettere sulla promozione turistica e sugli incarichi dati.
Quindi, ecco, cerchiamo di guardare internet nella giusta maniera, sia quando parla in modo positivo che non.
Il relatore Perazzoli ha parlato di alcune particolarità, io invece vorrei sottolineare cosa non c'è oppure cosa è carente. Un po' è per il mio ruolo, ma lo dico comunque in maniera critica propositiva; io vivo in questa regione, vivo in una città che si sta affacciando prepotentemente nel settore turistico, ecco, io credo che da determinati errori o decisioni inadeguate si possa crescere modificandoli.
Intanto è carente di dati riguardo il movimento turistico. Ci sono soltanto quelli del 2010 fino ad agosto 2011. Se vogliamo fare un discorso più generale i dati devono risalire ad un numero di anni maggiore.
Non ci sono i numeri di posti letto divisi per categoria. E' proprio di questi giorni la preoccupazione per la manifestazione del 14-17 giugno, dato che abbiamo un solo albergo a cinque stelle.
Non si parla del fatturato globale, del numero delle persone impiegate nel settore, della necessità di veicolarlo per incrementarne il numero.
Non si parla delle concessioni demaniali. Ci si può chiedere: ma che cosa centra con il turismo? Lo diceva anche il collega Perazzoli poc’anzi, l'80% dei turisti vanno al mare. Ecco, non si può lavorare a compartimenti stagni, si va avanti ancora con la Bolkestein, con le difficoltà, con le interrogazioni, le mozioni, con gli interventi dei vari partiti che si fanno forti dei loro rappresentanti, però qui non c'è un rigo che parla di un impegno adeguato e forte, che parla delle nostre piccole e grandi realtà ovvero dei nostri esercenti balneari.
Il problema dell'accessibilità, richiamato mordi e fuggi dal relatore Perazzoli, è un problema basilare: si arriva con le macchine, con il treno e con gli aerei.
Del treno ne ha già parlato il relatore Perazzoli. Anzi, faccio presente all’Assessore Viventi che ci sono tantissime interrogazioni e mozioni proprio sulla questione dei treni. Io credo, o meglio, ne sono convinto, che la responsabilità non sia della Regione e che l'impegno del suo assessorato, Assessore, sia enorme, però vorrei chiederle di farsi carico in una prossima seduta assembleare di relazionare su questo, in modo tale da eliminare tanti equivoci, tante difficoltà e anche tanti attacchi che voi ricevete magari anche per una non conoscenza. E dico questo perché appunto i treni arrivano in modo non adeguato e l'alta velocità è stata bypassata dall'altra parte.
Il sistema autostradale con la terza corsia sta certamente migliorando.
Mentre l’aeroporto pur essendo una struttura nuova che si sta impegnando molto – e di questo dobbiamo ringraziare l'Aerdorica e il Presidente – sta comunque in una difficoltà estrema.
Dovete sapere che il nostro aeroporto è tra quei diciotto che devono dimostrare la loro capacità economica nei prossimi tre anni.
Dovete sapere che delle diciassette città inserite nel Piano triennale affinché si possano raggiungere a livello turistico è partita solo Stoccolma.
Dovete sapere, inoltre, che l'anno scorso i voli settimanali da mercati interessati al turismo sono stati: 42 per le Marche, 58 per Pescara, 60 per Rimini.
Tutti dati che ci devono far riflettere e sui quali bisogna lavorare.
L'Aerdorica ha dei crediti non indifferenti, ma ha anche dei debiti pari ai crediti. Ha cioè ereditato un grande debito, che è stato rinegoziato, ma ora per questo debito deve pagare un mutuo oneroso.
Ci sono dei creditori in difficoltà perché pur avendo fatto lavori importanti, come il rifacimento delle piste, non ricevono il dovuto.
Non voglio ora addentrarmi sui vari collegamenti, sul fatto che siamo isolati, dico solo, a livello di battuta, che con Dustin Hoffman siamo arrivati a far conoscere la nostra regione a milioni di americani, ma questi americani come arrivano? Io nelle nostre città, nei nostri borghi medievali, nelle nostre città d'arte, non ho visto un americano. E' impossibile arrivare nelle Marche!
Certamente l'impegno non è semplice, me ne rendo conto, ma il nostro isolamento aeroportuale è evidente, per cui se non ci sarà un adeguato supporto con l'attività aeroportuale non potremo neppure incrementare l'attività turistica internazionale.
Quindi l'impegno sul Piano triennale è doveroso, ma anche a livello pratico manca la possibilità di agganciare il sistema turistico internazionale.
L'obiettivo strategico del Piano è quello di incrementare gli arrivi di circa il 3%. E questo lo si dice.
C'è uno scenario minimo, uno scenario ottimale. Però a qualcuno è forse sfuggito che nel 2010 questo grande guru Ejarque nella rivista Destinations & Tourism ha detto: “Non è più sufficiente il classico indice del numero di arrivi turistici per valutare la validità delle azioni e delle operazioni di promozione. In parte perché questi dati son falsati e poi perché quasi sempre arrivano molto in ritardo”.
Quindi la Regione punta sull'aumento degli arrivi e il suo guru dice questo. Ecco, io un momento di difficoltà nel capire la connessione l'ho avuto.
Le linee strategiche sono evidenti e sono condivisibili. Debbo dare atto che c'è un’inversione di volontà della Regione. Mentre prima l'80% degli sforzi erano orientati ad azioni di marketing e di promozione classica ed il 20% in azioni di marketing online, adesso il 70% è online. Ecco perché all'inizio ho detto che i sistemi online sono un po’ quelli che in questo Piano triennale hanno vinto.
Buona è l'opportunità che deriva dal Trattato di Lisbona, infatti è forse possibile intercettare nuove risorse finanziarie. Come pure l'accordo con il Dipartimento turistico.
C'è certamente molto da lavorare. Altre considerazioni le farò al momento della dichiarazione di voto. Però ora, a conclusione di questa mia relazione, vorrei invitare il Presidente Spacca ad avere la volontà di seguire in prima persona, credendoci veramente, il sistema turistico, come ha fatto l'Assessore Marcolini con la cultura, altrimenti sarebbe solo un peso, una non volontà, come è capitato anche tanti anni or sono quando la cultura era seguita dall’allora Presidente D'Ambrosio che l'aveva poi delegata a un professore di scuola media. Quindi, Presidente Spacca, se se ne farà carico, credendoci, insieme alla cultura riuscirà a fare grande cose, se invece avrà difficoltà, perché per il suo ruolo non potrà seguire questo settore, dovrà darlo a una persona forte.
Il turismo insieme alla cultura può ovviare alla situazione di carenza economica in cui si trova la nostra regione.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola la Consigliera Ortenzi.

Rosalba ORTENZI. Il turismo ritengo sia l'asse portante della nostra economia. Negli ultimi tempi si è anche registrato un trend in aumento, ne siamo molti soddisfatti. Significa peraltro che si può operare un salto di qualità del sistema turistico delle Marche e che si intende, come è giusto e doveroso, agganciare la ripresa. Una ripresa che si sta già manifestando in alcune zone del nostro territorio, come ad esempio, parlando per esperienza diretta, sta avvenendo sia nella provincia di Fermo sia in quella di Ascoli Piceno.
Questo documento di indirizzi e di programmazione oggi in discussione intende mettere in campo azioni positive per implementare quelle opportunità che permettano poi di far conoscere meglio il territorio della nostra bella regione.

PRESIDENTE. Mi scusi, Consigliera Ortenzi, ma in Aula abbiamo proprio superato il livello di guardia! Non c'è nessuno che sta a sentire e la stragrande maggioranza parla! Non è possibile, Consiglieri, magari uscite fuori! Prego, Consigliera, continui pure.

Rosalba ORTENZI. La ringrazio, Presidente. Io ho ascoltato con attenzione le relazioni dei due relatori, però ora vorrei aggiungere una questione che mi sta particolarmente a cuore e che avevo rappresentato anche in occasione del precedente piano turistico (non ricordo se fosse 2008 o 2009) .
Il turismo nella nostra regione, se ben organizzato, se ben implementato, può rappresentare il fiore all'occhiello dei nostri territori. Quindi potremmo rafforzare l'immagine del prodotto Marche, che abbiamo comunque ben diffuso, infatti è stata registrata un'attenzione particolare per la regione Marche. Ecco, un aspetto che secondo me non è stato preso molto in considerazione, che invece ritengo, parlando anche come ex insegnante, potrebbe essere un nuovo prodotto turistico, è il turismo scolastico, che in fin dei conti sia in termini di sostegno economico sia nella sua organizzazione non dovrebbe preoccupare troppo.
Credo che sia un aspetto del turismo – e mi rivolgo in modo particolare all’Assessore alla pubblica istruzione – che possa essere preso in considerazione. Tutti sappiamo che i viaggi o le gite di istruzione hanno un grande valore formativo per i ragazzi sia della scuola primaria che delle superiori, sono momenti di arricchimento umano, culturale, conoscitivo.
La nostra regione è ricca di siti o di luoghi che i giovani non conoscono, e magari ne sono invece a conoscenza i turisti che vengono da altre parti d'Italia o dall'estero. Da sondaggi fatti risulta infatti che i giovani delle Marche non conoscono la loro regione.
Quindi se potessimo riuscire a mettere a sistema delle opportunità che potremmo creare attraverso una filiera istituzionale (Regione, Province, Comuni) sicuramente faremmo una bella cosa.
Nella nostra regione ci sono tantissimi luoghi da riscoprire dall’eccezionale bellezza storica, culturale, architettonica, paesaggistica. Penso ad esempio alla via più piccola d'Italia sita a Ripatransone, un centro storico bellissimo, oppure al sito ellenico di Monterinaldo del II sec. a.C., ecco, nel territorio della mia provincia, ad esempio, si potrebbe partire da questo sito per arrivare a Servigliano dove c'è un ex campo di concentramento.
Ritengo sia anche questo un modo per istruire i nostri giovani, si potrebbero far conoscere le tradizioni, i valori, le identità di luoghi e di siti che appunto i nostri giovani, ripeto, non conoscono.
Però, come fare? Io sinceramente non saprei come promuovere questa filiera, questa sinergia, certo è che se riuscissimo ad organizzare una modalità opportuna e idonea faremmo una buona cosa per il settore del turismo. Anzi, aggiungo anche questo ultimo pensiero. I nostri giovani conoscendo i bellissimi centri storici, i parchi, il meraviglioso paesaggio della nostra regione, se dovessero poi andare a studiare in università lontane o addirittura all'estero potrebbero a quel punto ben rappresentare queste loro conoscenze, questo amore per la propria terra.
Se dunque riuscissimo a far riemergere l'amore per i luoghi in cui viviamo, per i nostri paesaggi, per i nostri paesi medievali, rinascimentali, per quei siti bellissimi che ci fanno ripercorrere la storia antica che abbiamo, probabilmente potremmo implementare un turismo che non sia solo quello del web, bensì un turismo più accessibile, più adatto, più alla portata di tutti, perché, appunto, come dire, ce l'abbiamo proprio sotto casa.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Vorrei intanto partire da una lamentela. La regione Marche è una bella regione, ha tantissimi prodotti da offrire, ma poi propone una pessima accoglienza.
In qualsiasi città degna di questo nome - io sono stato in Francia, in Inghilterra e in Spagna - c'è un punto di informazione turistica. Nelle Marche i punti di informazione turistica sono passati dalla Regione alle Province, di fatto non esistono o non si sa dove siano, non si sa infatti con che criterio sono distribuiti sul territorio.
Allora mi sento di fare una proposta molto semplice, ovvero diamo i punti di informazione turistica ai sistemi turistici locali, quindi agli operatori pubblici e privati responsabili dei progetti di accoglienza.
Altrimenti qui non si riesce a fare proprio niente!
Altra questione. In qualsiasi territorio ove si voglia puntare sul turismo c'è trasparenza sui prezzi, mentre nelle Marche per la qualità che offriamo i prezzi sono alti. Inoltre c'è collaborazione tra i vari operatori turistici, nelle Marche, che per la maggior parte ha un turismo balneare, se un turista capita in un albergo sul mare rimane isolato lì, neanche chi gestiste l’albergo stesso pensa di mettere dei depliant o di consigliare delle opportunità turistiche per fare in modo che il turista possa visitare qualcosa di carino oltre che stare sempre sotto l'ombrellone.
Il problema grosso è quindi l'accoglienza turistica in tutte le sue forme.
Ho parlato dei punti di informazione e della qualità del servizio, ma oltre a questo bisogna parlare anche della formazione degli operatori. Gli operatori turistici delle Marche dovrebbero rendersi conto che la migliore pubblicità è quella del turista che tornato a casa poi dice che nelle Marche si sta bene, che c'è tanto da vedere e che si mangia ottimamente.
Ma chi per primo dovrebbe fare questo ragionamento è la Regione Marche. In questo Piano turistico si ripropongono invece le stesse cose che c’erano già sette anni fa - anzi, dieci anni, quando io nel 2002 ero Assessore al turismo della Provincia di Ancona -. C'è l'elenco delle attività da fare e ancora si parla del web. Ma se andate sul web potrete vedere che ci sono 120 siti, uno per Comune, uno per albergo, uno per Provincia e uno della Regione, che però non dialogano tra loro, che è un grosso errore. Perché ce ne possono anche essere 120 ma tra loro devono saper dialogare. Ed è la Regione che deve garantire che su questi siti il turista abbia informazioni sul sistema sanitario, sul sistema dei trasporti e quanto costa, come ci si può muovere, su che cosa si può visitare dal punto in cui ci si trova. Come pure informazioni anche sui diritti del turista; è vero che c'è un numero verde, ma alla fine il turista che prende una fregatura nelle Marche poi non sa neppure come muoversi proprio perché l’informazione è molto parcellizzata.
Insomma, le cose che si dovrebbero fare sono tutto sommato semplicissime.
Altre due cose riguardano i trasporti. In un precedente intervento sono state elencate le nazioni che hanno il maggior numero di turisti che vengono nelle Marche. Allora cerchiamo di coordinare i voli dell'aeroporto Raffaello Sanzio con quelle nazioni affinchè si convoglino i cittadini che appunto vogliono venire nelle Marche. Noi abbiamo il volo per Barcellona, per carità, è una bella città, anch’io ci sono andato, però da Barcellona i turisti non vengono nelle Marche, benché, certo, sia un volo pieno e quindi è giusto tenere. Secondo me, visto che la Regione Marche investe sulla gestione e sulle rotte dell'aeroporto è bene che quei soldi siano finalizzati a voli che non sarebbero sostenibili, almeno inizialmente, da un punto di vista economico per il numero di viaggiatori, ma possono portare gente che è disposta a venire a fare turismo nelle Marche, parlo di quelle rotte già menzionate, ovvero Olanda, Cecoslovacchia e Russia. Questo è però uno studio che dovrà essere fatto, non voglio indicarlo io, ma sicuramente, ripeto, quei soldi che la Regione dà all'aeroporto dovrebbero essere finalizzati a individuare nuove rotte di incoming e non di outcoming.
Un’altra cosa la voglio dire sempre riguardo ai trasporti. Ad esempio a Barcellona danno un biglietto che ha dieci corse e che può essere utilizzato da dieci persone diverse, in più ci si può prendere qualsiasi tipo di trasporto all'interno della città. Nelle Marche - e qui parlo all'Assessore al turismo – a questo ci arriveremo tra mille anni. Mille anni! Noi stiamo ancora sperimentando la bigliettazione automatica, stiamo ancora buttando soldi pubblici in sperimentazioni per l’utilizzo di un biglietto ferro-gomma o trasporto urbano e trasporto interurbano, quando sono già cose obbligatorie all'interno degli stessi bandi di gara del servizio trasporto, ma la politica non ha la forza di imporlo perché la politica sta anche nei consigli di amministrazione delle aziende.
Quindi diminuiamo per un attimo le risorse frammentate su tante cose e focalizziamo sull'accoglienza turistica, perché attualmente è questo il deficit che ha la regione Marche.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Colleghi Consiglieri, oggi discutiamo di un provvedimento importante, relativo a quello che il Presidente Spacca ha chiamato il terzo pilastro dell'economia regionale, e lo facciamo in una situazione anomala...Scusi Presidente Spacca se la disturbo! Io so che non viene reputato molto importante quello che dicono i Consiglieri, sopratutto di minoranza, però almeno salvare un po' d'immagine!
Noi oggi discutiamo, dicevo, di uno provvedimento...Veramente, non so di cosa si tratti, se di educazione, se di rispetto delle Istituzioni, non so! Però, va bene, questo è. Stiamo parlando, dicevo, di un provvedimento importante riguardo un settore che il Presidente Spacca ha chiamato il terzo pilastro dell'economia regionale. E lo facciamo nel momento stesso in cui tutto il mondo del turismo è mobilitato, è impegnato a programmare per la stagione estiva. Tutto il mondo del turismo, meno il Governo regionale il quale non ha neanche l'Assessore al turismo, tanto è vero che il Presidente oggi è presente proprio per questo.
Cioè nel momento in cui c'è più bisogno, anche per la struttura interna, di avere il referente politico presente, l'Assessore non c'è, e già questo mi sembra un'anomalia.
Dopodiché intendo qui ringraziare, perché li abbiamo accolti in Commissione, il dirigente e i funzionari che ancora una volta hanno dimostrato non solo dedizione, che è ovvia, ma anche competenza e conoscenza del settore. E hanno anche dimostrato la capacità di saper lavorare in assenza di una programmazione politica di questo settore, o questo almeno è il mio giudizio.
Noi stiamo parlando di una piccola regione che però è inserita in progetti molto importanti, penso alla Macroregione Adriatica, penso al sistema dell'Adriatico e dello Jonio, penso al Mediterraneo.
Come pure penso al bisogno che abbiamo di riposizionare questa regione in un sistema nazionale avendo presente il mondo. Prima si parlava di internet. Io non sono un esperto del turismo come il Consigliere Perazzoli, quindi non entro nel merito, ma credo che quando si parla di turismo ci sia bisogno di questo respiro. Ebbene, non c'è niente!
Quando si parla del turismo si parla di cultura, di storia, di paesaggi, di ambiente, di agricoltura, si parla di tutto quello che un territorio può mettere a disposizione di coloro che sono, così ci dicono gli esperti, sempre meno turisti e sempre più viaggiatori curiosi di conoscere la storia, le tradizioni, di vedere i monumenti in quanto testimoni di una storia realizzata su quel territorio.
Quindi abbiamo bisogno di mobilitare tutti i soggetti che su quel territorio hanno vissuto, vivono ed operano oggi.
A me però non sembra che questo sia avvenuto. Tanto è vero che il cosiddetto Piano - che io non reputo tale - non è nient'altro che un elenco di cose, un esame della situazione, è una proposta, ma non ci sono tempi, non ci sono risorse, non c'è indicazione di niente. Quindi non è un Piano, perché in politica il Piano deve rispondere a certi requisiti.
Per cui a questo provvedimento io non posso dare un giudizio favorevole.
Ci sono interi comparti del nostro territorio che sono invidiabili per la loro ricchezza di cultura, di storia, di fascino ambientale, di fascino culturale, ma che non sono neanche quasi citati nella volontà politica, almeno così come espressa in Commissione, dal rappresentante del Governo. E mi riferisco sopratutto alla parte della montagna, alla parte dell'alto maceratese, dell'alto fermano, dell'alto ascolano, cioè tutta quella parte che riguarda i Monti Sibillini e che appunto nella proposta non vede una sua presenza né vede una sua giusta collocazione.
Però poi ci si interessa di internet, ci si interessa dei contributi dati ai bus slovacchi che arrivano nelle Marche, come faceva l'ex Assessore Santelli in Provincia di Ancona nel 1975, ecco, per molti aspetti siamo ancora fermi a quello.
Mentre proponiamo con successo, Presidente, le nostre colline e il nostro entroterra sul piano dell'immagine - ed una delle iniziative più sane e più utile è stata quella di Dustin Hoffman -, poi nei fatti nel programma non esiste niente di tutto questo.
Facciamo bene a fare le conferenze stampa sui soldi che diamo per il recupero dei beni religiosi, artistici e non solo, però dobbiamo anche sapere che se giriamo l'entroterra marchigiano le nostre chiese per la stragrande maggioranza non sono fruibili, sopratutto nei giorni di festa, perché sono chiuse.
Quindi, vedete, sono tutte piccole cose che hanno bisogno di una cura quotidiana, non hanno bisogno di provvedimenti straordinari. Né tanto meno hanno bisogno di essere discusse in assenza del referente politico di turno. So che gli Assessori vengono nominati dal Presidente, ma non vorrei che il Presidente Spacca, anzi, non glielo auguro, pensi di diventare come il Padreterno che riesce a fare di tutto, perché poi alla fine si scoppia.
Questa Regione ha quindi bisogno di un Assessore al turismo. E sarebbe stato meglio discutere di questo provvedimento in presenza del titolare dell'assessorato.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffini.

Roberto ZAFFINI. Intanto vorrei rispondere alla Consigliera Ortenzi di quando dice che i nostri giovani delle Marche conoscono ben poco. Ma forse questo sta nella pluralità del territorio, che per certi aspetti è un vantaggio mentre per altri è un problema. Questa identità plurale non ha un'identità comune e quindi un comune senso dell'appartenenza, che appunto potrebbe essere un fattore di analisi anche da un punto di vista turistico.
Questo Piano sicuramente presenta un'analisi attenta, accurata e aggiornata, da cui ho appreso tante informazioni che sono sicuramente utili. Ma questo è dimostrato anche dal fatto all'interno dell'Osservatorio regionale del turismo ci sono delle professionalità che hanno la capacità di esprimere e proporre dei piani e delle analisi. E questo ancora di più sta ad indicare che la Svim è proprio un ente inutile, perché ugualmente riusciamo ad ottenere studi, statistiche, dati e progetti.
Riguardo al Piano prendiamo per buoni i dati che ci fornite e che dicono che l’effetto Dustin Hoffman sta funzionando. I dati dicono che il 7,9% dei turisti, ovvero 160.000 sono stati influenzati dalla pubblicità.
Io non sono fra quelli che criticano questa spesa. Vengo dal mondo della pubblicità e quindi so che le operazioni di marketing hanno un costo e che devono essere fatte da gente del mestiere; il Consigliere Marinelli provenendo dall'ambito medico forse non ha la capacità mentale, come pure i tanti avvocati qui presenti, di capire che la pubblicità è uno strumento molto delicato, bisogna essere veramente preparati, non si può improvvisare con personale interno alla Regione, a meno che qualcuno non provenga da quel mondo.
Quindi, dicevo, non ho assolutamente niente da criticare sulla spesa e per aver voluto investire su Dustin Hoffman, se questi risultati che ci dite sono veri, cioè che abbiamo un aumento della presenza degli Stati Uniti addirittura del 29% in più, del Canada del 32%, della Cina – ma poi lì c'è il Presidente Spacca che è bravissimo! –, del Brasile del 140%. Ecco, se questi sono i dati sono sicuramente positivi.
Però ciò che salta agli occhi è questo. Prima non avevamo un'immagine ed ora Dustin Hoffman ce l'ha data con i suoi spot, però non vorrei che ora quell’immagine sia priva di contenuto. Nel senso che siamo ancora quelli di prima, molto fumo e poco arrosto.
Vediamo ad esempio gli alberghi, quelli aperti tutti l’anno sono pochi, la destagionalizzazione è ancora una ipotesi irrealizzata e soprattutto il collegamento, il dialogo, gli interscambi fra costa ed entroterra riguardo le iniziative è alquanto scarso. Quindi su questo bisogna lavorare molto molto meglio.
Ma il vero handicap, come accennato anche da altri Consiglieri, è l'isolamento delle Marche. La costa Adriatica sembra essere veramente esclusa dalla mente di Moretti e delle Ferrovie dello Stato.
Però non possiamo neppure pensare alle Marche come meta da raggiungere solo con l'auto.
Per cui se finanziamo tratte aeree per portare 400 persone alla settimana dal nord Europa, non possiamo non mettere un centesimo per aumentare il collegamento con il nord Italia che muove migliaia e migliaia di persone alla settimana. Nei week end estivi le persone si accalcano tanto da produrre quasi situazioni di panico. Io l'anno scorso sono stato testimone un paio di volte di scene di persone rimaste a terra con le valigie, di urla e interventi della polizia ferroviaria. Insomma, questo è un disagio che non possiamo più solo annunciarlo, bisogna ci si metta mano anche con i soldi.
Noi finanziamo, come è stato detto prima, una tratta da Barcellona che probabilmente ci porta via più turisti di quelli che ci fa arrivare, e poi trascuriamo il contatto con il nord Italia; abbiamo visto che i lombardi, gli emiliani, i piemontesi ecc. vengono nella nostra regione, però se ci fossero anche dei treni adeguati potremmo essere maggiormente avvantaggiati da questo turismo.
La Provincia di Rimini si sta organizzando per cofinanziare un frecciarossa per avere in poco più di due ore i milanesi nei ristoranti e in tutta la costa. Quindi anche noi dobbiamo darci da fare allo stesso modo.
Anche i collegamenti interni a disposizione dei turisti che non vengono con le auto sono quasi inesistenti, ossia chi arriva nella nostra regione a piedi è lasciato a se stesso, come diceva il Consigliere Binci, non ci sono iniziative di nessun tipo. Altre regioni hanno invece tante proposte, organizzano dei country tour che portano i turisti dalla costa all'entroterra per far loro vedere i borghi e le tradizioni.
Anche queste sono tutte cose semplici ma ancora il tutto è lasciato al fai da te.
Una cosa che riguarda il mio territorio è la famosa ferrovia Fano-Urbino, di cui si stanno addirittura interessando i russi. Al nostro capitano Spacca, dato che va in giro per la Cina e in Arabia a procacciare i turisti, voglio allora dire che quelli che abbiamo in casa facciamo finta di non vederli. Ossia, qui abbiamo i russi che sono veramente interessati in quanto hanno una doppia funzionalità, sono esportatori dei nostri prodotti nei loro ristoranti di Mosca e San Pietroburgo e quindi sono interessati a incrementare questo connubio tra gastronomia e turismo, inoltre con questa tratta sono interessati alla possibilità di allacciare un rapporto anche di collaborazione finanziaria.
Inoltre abbiamo delle contraddizioni. Abbiamo esaltato con lo spot di Dustin Hoffman il nostro territorio però poi ci accorgiamo che la sua bellezza è stata ferita dalla collocazione di impianti fotovoltaici.
Ed io vedo anche una ferita ancora più forte che riguarda la mia provincia, le città di Pesaro e Fano, è una ferita veramente pazzesca. Ovvero l'ospedale unico costruito a 300 metri dalla costa, in una zona appunto vocata al turismo, dove probabilmente verranno imposti dei vincoli acustici che impediranno di svolgere attività di intrattenimento sulla costa. Questo ospedale sulla costa è un'aberrazione! Prima esaltiamo la nostra pluralità, il valore delle nostre colline, il valore del relax e della tranquillità, ma al contempo c'è chi parla di città metropolitana tra Fano e Pesaro.
Questo è un vero scempio, è un processo antistorico, che se avete ancora intenzione di andare avanti vi penalizzerà anche elettoralmente.
E purtroppo sappiamo che dietro ci sono i compagni delle coop e i compagni delle opere che copulano insieme per portare avanti una grandissima speculazione edilizia che riguarda le due città.
Ecco, tutto questo non è certo per il bene del turismo, è soltanto una vergogna!

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI. Sarò brevissimo, toccherò soltanto un punto. Ogni volta qui dentro e anche fuori comunichiamo, ci autoconvinciamo, ci autosollecitiamo per dirci che abbiamo un grande patrimonio di tutti i tipi: storico, culturale, architettonico, ambientale, agroalimentare. Ma di questo non dobbiamo convincerci, è la constatazione. Il problema è che insieme a questo abbiamo voluto sempre affrontare due cose, primo, le infrastrutture e i servizi al turismo, quindi porti, aeroporti, trasporti, ecc., e poi il modo con cui vendere.
Allora qui voglio dire all'Assessore pro-tempore, nonché Governatore, una cosa - che mi permetto dirla in quanto avendo vissuto anche nelle amministrazioni degli enti locali l’ho costatata personalmente -, ossia, che noi, rispetto ad altre zone d'Italia e d'Europa, abbiamo carenza nell'organizzazione o nel sostegno del management.
Chiarisco meglio. Noi propagandiamo bene ciò che abbiamo, mentre all’estero, mi pare che lo accennasse il Consigliere Binci, puntano anche su quello che va oltre la realtà, vogliono cioè colpire un po' quello che è immaginazione, sogno e direi anche utopia. Quante volte vediamo all'estero indicazioni e enfatizzazioni di siti archeologici, ma poi uno va lì e trova tre colonne, che è la milionesima parte di ciò che sta a Urbisaglia, a Castelleone di Suasa o a Matelica.
Perché allora penso che noi spesso non riusciamo a vendere? Perché del patrimonio non sappiamo comunicare oltre quello che abbiamo, parlo cioè di suggestioni.
Ebbene, come si fa a costruire tutto questo? Ne abbiamo parlato tante volte all'inaugurazione degli anni accademici delle Accademie, ove diciamo che dovremmo utilizzare i giovani anche per presentare, per rinnovare la linea del prodotto e della comunicazione.
Ecco, Presidente, all'estero investono di più sul management, cioè su quelli che sanno vendere, mentre noi su questo siamo carenti. Invece i privati, le agenzie turistiche, tour operator ce l'hanno sicuramente.
Noi i management o non li abbiamo oppure ne abbiamo pochi per i nostri enti locali. Parliamoci chiaro, quanti sono i grossi comuni della costa che mancano di dirigenza in questo settore?
Vi ricordo che questa discussione la facemmo – la cosa era condita anche di polemica politica ma sicuramente erano altri tempi – anche quando Silenzi, allora Assessore al turismo, soppresse le tradizionali e gloriose aziende di cura, soggiorno e turismo, unificò tutto in una grande azienda che poi attraverso un management portato allora dalla Regione Trentino Alto Adige sapesse vendere più di noi. Ecco, il sistema – questa fu la polemica - fu accentrato in un management che però produsse poco sul piano territoriale e noi sopprimemmo invece quelli che, parlo sopratutto delle aziende costiere, erano riusciti negli anni gloriosi del boom a portare tanti turisti (soprattutto austriaci e tedeschi) sulla nostra costa.
Certo, i tempi sono cambiati, e non bisogna sicuramente non riconoscere di come si sia qualificata l'offerta – un comune costiero ove ho lavorato, ad esempio, ha fatto tantissimo per riqualificare il piano spiaggia, il piano dell'offerta turistica dei servizi balneari, come è stato fatto tantissimo da San Benedetto a Gabicce -, il problema però è che la nostra carenza è quella, credo, del management.
Ne parliamo spesso ai convegni con gli imprenditori, ne parliamo con le università, con le accademie, quindi dove collocare questo tipo di know how attraverso le professioni dovremmo individuarlo meglio, cioè chi sa organizzare la comunicazione, il pacchetto, inoltre, come dicevo poc’anzi, andare anche oltre la realtà, quello che abbiamo lo sappiamo comunicare, dovremmo saper comunicare la suggestione. All'estero ci riescono anche a costo di far scoprire un bluff (che purtroppo succede spessissimo anche nella nostra Europa), mentre noi su questo siamo forse troppo modesti e troppo umili.

Presidenza della Vicepresidente
Paola Giorgi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. Parto in maniera del tutto estemporanea da un documento che proprio oggi ci è stato recapitato. “Ai signori Consiglieri regionali, loro sedi. Oggetto: Regione Marche, programma promozionale regionale CE per l'anno 2012. Trasmissione elenco manifestazioni previste in Italia e all'estero. Trasmissione testo unificato dei criteri per lo svolgimento delle missioni da parte dei Consiglieri regionali”. E questo arriva in concomitanza con il documento di cui si sta parlando, ovvero del Programma annuale di promozione turistica anno 2012, articolo 3, legge regionale 9/2006. Parere 93/12, che appunto assegna alla Commissione predisposta il parere di competenza, deliberazione della Giunta, ecc. ecc..
In questo documento cartaceo c'è scritto: il programma comprende le iniziative che la Regione direttamente o in collaborazione con altri enti organizza per il 2012 in Italia e all'estero per la promozione dei prodotti marchigiani relativamente ai settori industria, artigianato, agroalimentare, pesca, turismo, cultura, cooperazione internazionale.
Io capisco l'ilarità del Presidente per l'intervento del Consigliere Zaffini, e penso anche di poterne anticipare la risposta, perché non era certo un sorriso di compiacimento bensì un sorriso che dovrebbe far riflettere il Consigliere Zaffini, perché in effetti il Presidente, pur avendo questa delega importante, intende svolgere o applicare un concetto, come posso dire, di turismo di ultima generazione.
Quindi, ecco, è facile entrare nella bega della botta e risposta sul discorso delle deleghe, sull'Assessore c'è, sull'Assessore non c'è.
Però io nell'intervento del Consigliere Bucciarelli ho colto comunque un aspetto importante del ruolo del Consigliere regionale come testimonial nella sua completezza di quella carica elettiva nell'ambito di una conoscenza specifica di tutta la regione; il Consigliere regionale, infatti, seppure nelle diverse parti, nelle diverse longitudini di appartenenza - cioè noi siamo il nord dell'Abruzzo mentre Zaffini è il sud dell'Emilia Romagna, deve aprirsi a tutto il complesso .
Presidente, ritengo che sul turismo sia stato fatto un buon lavoro, come interpretazione generale del concetto. Ed io condivido anche la scelta di Dustin Hoffman; seppure un giorno mi ritrovai al teatro Ventidio Basso convinto di poter...invece no, ci hanno detto che noi dovevamo far vedere il teatro pieno, quindi ci capitati, ma ci capitai con affetto e simpatia, per carità, un’iniziativa deve andare in quella direzione, che appunto è una direzione alta.
La nostra capacità deve essere quella di riuscire a far capire agli imprenditori che beneficiano di cifre importanti; il documento istruttorio parla del bilancio regionale indicando delle cifre corrispondenti, ci sono degli atti, bilancio 2012 (diciassette iniziative) per un totale di 8 milioni 761 mila 839,67.
E qui, Presidente, allego quelle che sono le iniziative, i viaggi di promozione, a cui noi come Consiglieri dovremmo partecipare.
Per cui, ecco, su questi viaggi il Consigliere regionale - e tanti dicono: “ma, sai, perché…” e qua e la “lei fa bene ad andare in Cina, lei fa bene ad andare dovunque va il Presidente della Regione” -, o per lo meno il Consigliere Trenta, come concetto estensivo, ritiene di dover sostenere queste iniziative importanti. Sono infatti iniziative che svolgono un ruolo ben preciso, ovvero quello di promuovere all'estero abbigliamento, accessori, calzature, pelletterie, meccanica, mobile, arredo e complementi, strumenti musicali, regalo, gioielleria, artigianato, artigianato artistico, green economy, innovazione tecnologica, edilizia plurisettoriale, fiere specialistiche, agroalimentare.
E qui leggo della situazione internazionale. Nella sesta Commissione, che riguarda proprio l'internazionalizzazione, è scritto che se ci rivolgiamo bene al mercato mondiale, e parlo della Macroregione Ionico-Adriatica, dovremmo anche parlare della Macroregione Mediterranea nella sua interezza.
Ecco, il ruolo strategico della Regione Marche è questo, Presidente. Quindi io non ho difficoltà a sostenere che per promuovere il nostro territorio lei debba destinare iniziative e sopratutto sostenere in maniera importante somme congrue per la promozione del sistema Marche.
Il sistema Marche è vivo e vegeto. E forse, Presidente, la risposta si potrebbe trovare anche qui, è cioè il settore privato, che poi è il beneficiario di tutte le iniziative di promozione, che dovrebbe dare una risposta parametrata allo sforzo istituzionale del Presidente della Regione Marche, che somma i lavori dell’Assemblea legislativa regionale nella sua interezza, destinato al beneficio di una regione che egli amministra.
Io nelle altre regioni non vedo iniziative di questa importanza. Seppure la Regione Lazio con la capitale d'Italia che si chiama Roma non ha bisogno di essere veicolata, si veicola da sé. Roma caput mundi. Abbiamo fatto una legge nazionale Roma capitale d'Italia, il che significa, tradotto in milioni di euro, un grosso sacrificio per le casse nazionali.
Quindi, Presidente, lei mi trova d'accordo, come Consigliere d'opposizione non è che devo dire no a prescindere. Il percorso da lei tracciato è importante, lo sostenga, cercando di ottimizzare anche una risposta di accoglienza. Perché quando parliamo di accoglienza parliamo anche di mettere a sistema l'industria, l'artigianato, l'agroalimentare, la pesca, il turismo, la cultura e la cooperazione internazionale, o meglio, attraverso la cooperazione internazionale, dando anche quella giusta informazione, che dovrebbe essere il beneficiario finale ovvero l'imprenditore privato.
E su questo secondo me potremmo - come sta facendo perché di iniziative se ne fanno tante -, coordinare meglio il sapere disponibile per la disponibilità di tutti.
Ritengo quindi, Presidente, che sia un buon lavoro. E penso, auspico, che lei queste cose, con la professionalità di sempre e anche con il gravame di chi deve dirigere una Regione con l'incombenza notevole di una nuova delega, sicuramente le riuscirà a cogliere.

PRESIDENTE. Bene, non ci sono più iscritti a parlare. Do quindi la parola al Presidente Spacca.

Gian Mario SPACCA. Intanto voglio subito ringraziare tutti coloro che sono intervenuti, e i membri della Commissione che non l'hanno fatto, per il contributo offerto nell'elaborazione di questo testo.
Sono stati puntualizzati alcuni argomenti, ritengo opportuno riprenderli affinché tra noi accresca la comprensione rispetto a una strategia particolarmente importante, come tante volte abbiamo detto e scritto nel nostro programma di governo. Ovvero che il tema del turismo, collegato a quello della cultura e alla valorizzazione dell'ambiente, è importante per il nostro futuro, è su di esso, infatti, che si baserà la crescita della nostra regione in un processo molto profondo di diversificazione.
La storia della nostra comunità affonda le sue origini nelle tradizioni agricole. Nel censimento del 1961 avevamo il 62% di addetti nell'agricoltura, in quello di quest'anno probabilmente la percentuale sarà del 4%. Però nel frattempo ci siamo tutti quanti dedicati alle attività produttive, dall'artigianato all'industria. Quindi c'è stato un esodo biblico dall'agricoltura verso l'industria.
E adesso se ne sta registrando un altro, dalle attività produttive, dove noi abbiamo la più alta percentuale italiana di addetti (oggi su tutta la popolazione attiva gli addetti alle attività secondarie sono quasi del 40%), probabilmente andremo verso le attività del terziario. E tra le attività di servizi sicuramente quelle più importanti per il sostegno alla nostra economia riguardano questo intreccio virtuoso tra turismo, cultura e ambiente. E noi ci puntiamo molto, tanto che abbiamo definito dovessero essere il secondo motore di crescita accanto a quello manifatturiero, dove, ripeto, oggi abbiamo quasi il 40% di addetti che si impegnano e vi lavorano.
Ma per fare questo il percorso che dobbiamo realizzare non può compiersi in un mattino. E' un percorso come gli altri, il passaggio dall'agricoltura all'industria, il passaggio dall'industria verso i servizi, il passaggio dal sistema manifatturiero al sistema orientato al turismo, di nuovo all'agricoltura in una valorizzazione diversa, all'ambiente, al territorio, alla cultura. Occorre costruire, come diceva il Consigliere Massi, un sistema direzionale fatto di valori manageriali molto forti, seppure profondamente diversi da quello del sistema manifatturiero, perché fare turismo è molto diverso dal fare una fabbrica che produce cose materiali, richiede una sensibilità diversa, richiede capacità a saper mettere insieme tanti fattori complicati. Insomma, è un mix di esperienze che non si inventa dalla sera alla mattina, che sicuramente è il problema principale su cui stiamo lavorando, e lo facciamo anche attraverso la costruzione di percorsi formativi adeguati, in collaborazione con la nostra università e con i centri di formazione più avanzati che ci sono nella nostra regione.
Ma il fatto più stringente che viene definito in questo programma, se questo è lo scenario, è quello di affrontare ancora una volta il dramma che stiamo vivendo, ovvero quello della recessione.
Ho già detto che quest’anno sopratutto per l'Italia e l'Europa sarà un anno terribile, sarà peggiore anche di quello appena terminato, con un decremento dell'attività economica nel nostro Paese del 2,2% programmato e 1,8% nella nostra regione, il che significa che nel nostro Paese cadranno tutte le attività e quindi anche l'attività turistica.
E per le Marche questo è particolarmente grave. La caduta della domanda interna nell'attività turistica della nostra regione peserà in modo molto forte in quanto il nostro turismo, per retaggio storico, è ancora profondamente ancorato alla domanda interna dell'Italia e molto poco alla domanda internazionale che, viceversa, sta crescendo.
Allora la strategia che ci si propone è quella di compensare la caduta dei flussi turistici nazionali e tradizionali europei con i nuovi flussi turistici che vengono dalle realtà in forte espansione, in forte crescita, dove appunto si formano nuovi consumatori e nuove fasce di reddito.
Quindi guardare al mondo come area di riferimento, facendo una scelta di selezione, perché il mondo è grande, ossia noi possiamo rivolgerci soltanto a quei segmenti di mercato coerenti con le caratteristiche della nostra regione, con quelle articolate forme di turismo che essa presenta.
Da questo punto di vista c'è una scelta molto forte orientata a nuovi modelli organizzativi sia sul piano della comunicazione che sul piano dell'intercettazione dei consumatori. E una scelta forte è quella che si riferisce al web marketing. Nel senso che il mondo viene definito come un unico grande mercato e questo mercato viene colto, attraverso gli strumenti che la tecnologia ci offre, in maniera molto mirata sui segmenti che possono gradire l'offerta turistica della nostra regione, con una molteplicità di valori, quindi ambiente, enogastronomia, turismo culturale, turismo di meditazione, percorsi della spiritualità, oltre, naturalmente, alla tradizionale forma più sostanziosa, quella cioè del turismo balneare e marittimo.
Pertanto ci si avvia su un piano di apertura alle dinamiche del mercato internazionale. Su cui noi, peraltro, ci siamo già incamminati. Ed ecco perché prima, Consigliere Zaffini, sorridevo, lei prima parlava della Russia, ma la Russia è venuta in questa regione quando lei non c'era, e venuta molto prima della Cina. Cioè, io le prime accuse in questo Consiglio regionale le ho ricevute sulla Russia, era perché si andava troppo in Russia e perché eravamo troppo attenti al mercato russo. Ma se noi non fossimo stati così attenti al mercato russo probabilmente oggi non avremmo più avuto il distretto delle calzature e il Vicepresidente della regione di San Pietroburgo non verrebbe residenzialmente a trascorrere le sue vacanze nella zona di Pesaro.
Quindi, ecco, anche allora ci furono attacchi come quelli che lei fa oggi in relazione alla Cina, Consigliere Zaffini, ma a differenza di allora oggi già intravediamo i benefici che dalla Cina arrivano, sia per il nostro distretto delle calzature, sia per il turismo che registra quegli incrementi già avuti e che molti più ce ne saranno per il futuro, e non soltanto da quel Paese ma da tutta l'area del Far East, che appunto è quella, come sappiamo, che cresce di più.
E per rivolgersi a loro bisogna utilizzare quegli strumenti che dicevo. Quindi, meno viaggi – mi dispiace, Consigliere Trenta, ma nel quadro generale che abbiamo definito ci saranno meno promozioni fatte fisicamente con missioni – e più trasferimenti di informazioni via web, inoltre ci sarà molto più incoming, cioè chiameremo molto di più gli operatori turistici, ma anche quelli economici in senso più generale, a venire nelle Marche per scoprirle.
Anche perché nel frattempo la nostra strategia di conoscenza si è incrementata. Oggi le Marche sono molto più conosciute. Sono molto più conosciute grazie a Dustin Hoffman, ma anche per Padre Matteo Ricci. Non dobbiamo dimenticare che abbiamo due testimonial per le due parti del mondo che sono al pari importanti. Per il mondo anglosassone americano è importante Dustin Hoffman, ma altrettanto importante è Padre Matteo Ricci che è un vero passaporto per tutto l'Oriente, che noi stiamo appunto utilizzando come testimonial della nostra regione alla stessa stregua dell'altro.
Per fare incoming, come giustamente diceva il Consigliere Binci, bisogna avere la possibilità di creare dinamiche positive verso le Marche, quindi anche rotte aeree. Ed è proprio a questo che dedichiamo le risorse che diamo alla società Aerdorica, chiediamo loro di aprire nuove rotte per fare incoming e non outcoming. E su questo è nato anche il discorso con Stoccolma che ha creato dei flussi molti interessanti dalla Scandinavia verso le Marche, dall'Olanda verso le Marche. Inoltre stiamo lavorando anche su Berlino, Amsterdam, oltrechè rafforzare Mosca dove, peraltro, ci sono già voli da molto tempo in modo alternato a seconda delle disponibilità che potevamo mettere in campo.
Questa è dunque una strategia di brend Marche che cerca di superare la frammentazione del nostro articolato sistema di promozione e di presentazione. Ma non perché si vuole mortificare la valenza dei singoli territori, anzi, è proprio per esaltarne la valenza inserendo i territori stessi in un pacchetto complessivo molto articolato e differenziato che appunto presenta offerte di natura diversa al mercato internazionale.
Da questo punto di vista sicuramente l'accoglienza è un tema critico, però, ripeto, lo dobbiamo valutare in quella logica di onda lunga di cui dicevo prima. Noi abbiamo una cultura imprenditoriale legata alla manifattura, però stiamo lavorando per costruire una cultura imprenditoriale basata sul turismo e sulla valorizzazione del territorio.
Abbiamo avuto un'esperienza non molto positiva, abbiamo cioè fatto un'operazione con la Banca Europea degli Investimenti per mettere a disposizione del nostro sistema imprenditoriale delle risorse, ma queste risorse non sono state pienamente utilizzate. E questo dimostra proprio quello che sottolineava il Consigliere Massi, ovvero la necessità di rinforzare, di rilanciare la capacità manageriale e imprenditoriale dei nostri marchigiani.
Ma da questo punto di vista c'è un elemento di debolezza, uno è sicuramente quello che deriva dalla povertà della nostra regione. Non dimentichiamoci che noi siamo una regione che basa tutta la sua crescita sul lavoro, sul sacrificio della gente, sulla disponibilità a lavorare, però non abbiamo dotazioni di capitali, come invece hanno altre realtà territoriali. Noi non abbiamo materie prime come ad esempio la Basilicata che estrae il petrolio e quindi ha opportunità di fare investimenti. E non abbiamo neanche accumulazioni finanziarie che derivano da periodi brillanti della nostra storia. La nostra unica dotazione è il lavoro della nostra gente. Ma per fare turismo, come pure turismo a livello internazionale, occorre invece avere anche finanziamenti e capitale, oltre alla preparazione manageriale.
L'ultima sfida che abbiamo lanciato, che parte adesso ma che dovrà trovare altre tappe, è quella di invitare qui degli operatori turistici internazionali di primo livello. Ma non tanto per invitarli a una gara di cavalli, che a noi interessa fino a un certo punto, quanto perchè servirà comunque per far conoscere le Marche, per valorizzare il Conero. Affinchè cioè questi operatori turistici vedendo le bellezze della nostra regione possano poi collegarsi ad imprenditori della nostra regione e realizzare joint venture per fare quegli investimenti che necessitano per migliorare l’accoglienza. E sto parlando naturalmente dell'Endurance che si svolgerà nella metà di giugno. Tra l'altro proprio ieri abbiamo ricevuto la notizia che il primo ministro arabo ha confermato la sua prenotazione in un albergo della nostra regione. E questo significa che se in fondo siamo in grado di ospitare una persona che è considerata essere tra le cinque economicamente più potenti del pianeta, ecco, forse siamo in grado di poter ospitare qualsiasi turista voglia venire nelle Marche.
Quindi direi di non fasciarci la testa, siamo sì in una situazione complicata, ma noi siamo abituati ad affrontare situazioni complicate, quindi lavoreremo con pazienza, tenacia e continuità per costruire il progetto che abbiamo lanciato, ovvero il turismo come secondo motore di sviluppo della nostra regione, il suo intreccio con la cultura, l'ambiente, l'agricoltura e il territorio. Lo facciamo con tenacia. E questo piano va nella direzione che auspichiamo.
Non risolveremo tutti i problemi, probabilmente ritorneremo a parlare delle singole questioni, della frammentazione del nostro programma promozionale, perché sicuramente ci saranno delle tensioni della camera di commercio o di qualche municipalità, ci saranno tensioni sotto il profilo dell'accoglienza o sotto tanti altri profili, ma quello che conta è la traiettoria che stiamo seguendo, una traiettoria che è particolarmente importante perché ci porta nel futuro della nostra regione.
Quindi grazie a tutti per aver compreso questo percorso e per il contributo che è stato offerto, a partire dai due relatori di maggioranza e minoranza, Consiglieri Perazzoli e Marinelli. Perché credo che con questo piano stiamo facendo una cosa positiva per la nostra regione.

PRESIDENTE. Grazie Presidente. Passiamo ora alla votazione.
Emendamento n. 1 del Consigliere Marangoni:
Dopo il capoverso iniziante con la frase “Il potenziamento delle direttrici viarie Nord-Sud diventa strategico”, la frase “anche il superamento delle difficoltà per la completa realizzazione degli assi stradali trasversali che miglioreranno il collegamento tra l'Adriatico ed il Tirreno” va modificata nella maniera seguente: “Improcrastinabile e di altrettanta pari importanza strategica è la completa realizzazione degli assi stradali trasversali che miglioreranno il collegamento tra l'Adriatico e il Tirreno, la quale”.
Ha la parola il Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. Sul turismo avrei avuto tante cose da dire, ma ho scelto volutamente di non fare l’intervento, come giustamente hanno scelto di fare anche altri colleghi. Mi sono limitato a presentare otto emendamenti molto concreti e propositivi, dunque in un’ottica di collaborazione.
E vedo che nonostante il tema sia molto importante, perché appunto parliamo del terzo pilastro dell’economia regionale, oltre ai miei non ci sono altri emendamenti. Quindi avrò, spero, anche un po’ di tempo per illustrarli.
Questo primo emendamento è molto concreto, riguarda gli assi stradali trasversali. Con esso si intende dare importanza non solo agli assi stradali nord-sud, ma anche est-ovest. E’ fondamentale migliorare il collegamento tra l’Adriatico e il Tirreno. Questo è l’obiettivo di questo emendamento.
Ripeto, tutti gli emendamenti da me presentati sono in un’ottica di miglioramento rispetto al Piano presentato.

PRESIDENTE. Emendamento n. 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 2 del Consigliere Marangoni:
Dopo l'ultimo capoverso recitante “Uno degli obiettivi del presente Piano è il sostegno alla strategia di individuazione di nuove tratte verso i mercati ritenuti strategici o prioritari che scaturiranno in seguito all'analisi sui mercati indicati come interessanti per la crescita del turismo delle Marche” aggiungere il seguente capoverso: “Ulteriore profusione di energie e sostegno da parte della Regione Marche, vanno forniti alla politica di tutela dello scalo aereo marchigiano di Falconara, disincentivando quelle politiche di adesione e di acquisto di quote azionarie di Società che gestiscono aeroporti situati in regioni confinanti con la nostra, da parte di enti locali marchigiani.”.
Se non passa decade l’emendamento n. 3.
Ha la parola il Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. Ringrazio per l’apprezzamento al miglioramento insito nella votazione precedente!
In questo emendamento parliamo dello scalo aereo marchigiano di Falconara. L’obiettivo è quello di incrementare, come è stato detto in alcuni casi, lo scalo aereo marchigiano e in particolare quello di disincentivare quelle politiche di adesione e di acquisto di quote azionarie di società che gestiscono aeroporti situati in regioni confinanti con la nostra – capite che mi riferisco a Rimini – da parte di enti locali marchigiani, come mi risulta abbia fatto la Provincia di Pesaro. Quindi la volontà della Regione di evidenziare la negatività di comportamenti che fanno danno allo scalo regionale di Falconara.

PRESIDENTE. Emendamento n. 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 3 del Consigliere Marangoni. Decaduto.

Emendamento n. 4 del Consigliere Marangoni:
Nella Parte II del Piano Regionale Triennale, Al paragrafo 1.3 "Gli assi", dopo il punto recante la frase: “Ampliare i collegamenti aerei verso la regione e attrarre maggiori investimenti nel settore per aumentare. i flussi turistici” aggiungere il seguente punto: “invertire il fenomeno della diminuzione di treni e percorrenze ferroviarie sia lungo la direttrice adriatica sia lungo l'asse est-ovest della penisola, che interessa il transito o l'arrivo di viaggiatori. Molti di questi sono turisti che preferiscono lo spostamento tramite ferrovia e che utilizzerebbero anche le tratte oggi depotenziate o a rischio chiusura per una modalità di turismo di "tipo slow/dolce”.
Ha la parola il Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. Intanto ringrazio la maggioranza per il voto precedente di contrarietà a prescindere, mi fa piacere questa apertura mentale, complimenti!
In questo emendamento si pone enfasi al trasporto ferroviario e si aggiunge: invertire il fenomeno della diminuzione di treni e percorrenze ferroviarie sia lungo la direttrice adriatica sia lungo l'asse est-ovest della penisola, che interessa il transito o l'arrivo di viaggiatori. Molti di questi sono turisti che preferiscono lo spostamento tramite ferrovia e che utilizzerebbero anche le tratte oggi depotenziate o a rischio chiusura per una modalità di turismo di tipo slow ovvero dolce.
L’obiettivo quindi è dare più sostegno al trasporto ferroviario, perché anche questo può essere fonte di sviluppo del turismo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Ritengo questo emendamento condivisibile. E’ infatti legato alla possibilità di venire a fare turismo nelle Marche fruendo del trasporto ferroviario.
Ci sono state diverse azioni da parte di tutti i Gruppi consiliari, della Giunta e dei diversi Assessori ai trasporti che si sono succeduti proprio per protestare contro la diminuzione delle fermate. Quindi direi che da un punto di vista infrastrutturale questo emendamento coglie quella che è una fragilità rispetto alla fruizione turistica della regione Marche.
Mi sembra un emendamento di buonsenso.

PRESIDENTE. Emendamento n. 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 5 del Consigliere Marangoni:
Nella parte II del Piano Regionale Triennale, al paragrafo 2.2 "Strategia di posizionamento" la frase: “Tre sono le principali azioni da sostenere:” va sostituita con: “quattro sono le principali azioni da sostenere:”.
Se non passa decade l’emendamento n. 6.
Ha la parola il Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. Allora se l’emendamento n. 6 decade, Presidente, è un motivo in più per illustrarlo. Questo è forse l’emendamento più importante. Perché? Nell’emendamento n. 6 parliamo dell’odiosa tassa di soggiorno. Sono stati fatti tanti bei discorsi negli interventi precedenti, da parte dei relatori, da parte dei Consiglieri. Il Presidente Spacca ha detto giustamente di guardare al mondo come area di riferimento. Io sono d’accordissimo
L’emendamento chiede un indirizzo della Regione per disincentivare l’utilizzo da parte degli enti locali, visto che ne hanno la facoltà e non l’obbligo, della cosiddetta tassa di soggiorno. Una tassa che io ritengo assolutamente inadatta alle realtà turistiche marchigiane in quanto penalizza sicuramente l’incentivazione alla permanenza e alla visita per più di una giornata nelle nostre piccole e medie realtà di provincia. Mi riferisco in particolar modo al turismo culturale, artistico, religioso.
Se mettiamo anche questa tassetta di soggiorno, questo ulteriore balzello, credo che ci facciamo del male da soli.
L’emendamento è un’indicazione della Regione ad invitare gli enti locali a non applicarla.
C’è anche un intervento sulla stampa di ieri del Presidente del settore turismo della Confindustria provincia di Macerata, tra l’altro recanatese, che dice: “guardate che su più di 8 mila Comuni in Italia quelli così intelligenti – questo lo dico io perché mi piace l’ironia – da applicarla sono stati ben 479”, cioè soltanto il 5%. Nelle Marche il più “intelligente” di tutti, che ha dato il cattivo esempio, è proprio Ancona, che appunto è partita per prima, poi in second’ordine di “intelligenza” abbiamo Recanati.
Quindi l’obiettivo di questo emendamento è di dare un’indicazione forte, se vogliamo sviluppare il turismo, ai nostri enti locali di non introdurre la tassa di soggiorno.

PRESIDENTE. Emendamento n. 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 6 del Consigliere Marangoni. Decaduto.

Emendamento n. 7 del Consigliere Marangoni:
Nella Parte Il del Piano Regionale Triennale, al paragrafo 2.7 "Sostenibilità Qualità e Sostegno alle Strutture Ricettive", dopo il sotto paragrafo 2.7.3 (Marchio di Qualità) è inserito il paragrafo:
“2.7.3 bis Turismo della cultura letteraria e dei luoghi leopardiani.
La strategia di promozione turistica delle Marche a livello internazionale si basa sullo spot dell'attore Dustin Hoffman, il quale, durante la durata del messaggio promozionale, recita i versi de "1'Infinito", una delle poesie più conosciute al mondo.
La XX Giornata del F.A.I. di Primavera ha visto quest'anno come città protagonista proprio Recanati con la visita ai piani nobili di Palazzo Leopardi, di Palazzo Venieri, del Museo "Beniamino Gigli" e del Teatro Persiani.
E' di strategica importanza ricordarsi di Recanati non soltanto per un giorno durante l'anno, tramite la celebrazione della Giornata delle Marche, ma con azioni volte a strutturare un progetto che miri al potenziamento dell'accoglienza tramite la valorizzazione di eventi e di attività. E' necessaria pertanto una maggior attenzione da parte della politica relativa alle strategie a livello turistico della Regione Marche.
Occorre, per le annualità oggetto del presente Piano canalizzare ulteriori risorse che fungano da volano per l'intera economia turistica regionale. Si ricorda, un esempio lampante e significativo, che la città di Recanati ospita l'Antica Bottega Amanuense, conosciuta forse di più in tutto il resto del mondo che dalle nostre parti. Essa invece raccoglie straordinarie pergamene e sono, a livello educativo e formativo, un importante risorsa per diffondere l'arte della calligrafia, che deve essere tutelata, valorizzata e considerata una risorsa di eccellenza.
Non ultimo infine l'aspetto paesaggistico e del luogo della memoria storica legato al Colle dell'Infinito che meriterebbe maggior attenzione nella salvaguardia, nella riqualificazione ambientalmente sostenibile e in un relativo adeguato sostegno finanziario.”.
Ha la parola il Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. Visto che non ci sono altri emendamenti, se non il mio successivo, posso permettermi il lusso di illustrali.
Ci riempiamo la bocca di forme alternative, giustamente. Il turismo balneare ci impegna, quando va bene, soltanto per quaranta giorni l’anno e comunque rappresenta l’80% del turismo marchigiano, bèh, allora questo emendamento introduce e sviluppa meglio il turismo della cultura letteraria e dei luoghi leopardiani.
Non possiamo pensare soltanto a Dustin Hoffman che recita l’Infinito, che va benissimo, ma dobbiamo fare anche qualcosa di più per affermare nel mondo l’importanza della cultura letteraria e dei luoghi leopardiani.
Il Presidente Spacca diceva prima che abbiamo due testimonial, Dustin Hoffman e Padre Matteo Ricci. Sì, in parte, perché il vero testimonial della regione Marche è Giacomo Leopardi. E dovremmo ricordarcene non solo nella Giornata delle Marche una volta l’anno, come è accaduto quest’anno, non solo nella XX Giornata del FAI dove sono stati aperti i piani nobili del Palazzo Leopardi, del Palazzo Venieri, del Museo Beniamino Gigli e del Palazzo Persiani, dovremmo ricordarcene tutto l’anno.
Inoltre Recanati ha anche una cosa unica al mondo, l’Antica Bottega Amanuense, cioè un luogo dove si scrivono ancora a mano, come facevano i monaci del Medioevo, i documenti.
Quindi nel Piano introduco un paragrafo di venti righe dal titolo “Turismo della cultura letteraria e dei luoghi leopardiani”, proprio per dare importanza a questo aspetto.
E mi permetto di introdurre anche un altro concetto. Sempre a Recanati c’è un progetto assolutamente innovativo, che di fatto è fermo da anni, o meglio, sta andando avanti ma molto lentamente, e che ha già trovato sponsor privati importanti, che però la Regione sta ignorando. Come pure il Comune. Forse l’attuale amministrazione qualche segnale di attenzione lo ha dato (la precedente no), ma siamo ancora molto deboli. Qui per dargli sviluppo ci vorrebbe una partnership pubblico-privata. E mi riferisco al progetto di outlet city - che potrebbe essere il primo in Italia e il secondo in Europa -, cioè outlet all’interno del centro storico per rivalutare 80 negozi sfitti, 80 negozi in vendita. E questo sarebbe veramente interessante per portare non 20 mila persone all’anno, come accade oggi a Recanati, ma milioni di persone. C’è un caso interessante a Metz, in Germania, una città più o meno analoga a Recanati di 20 mila abitanti, sconosciuta per tanti motivi fino a qualche anno fa. Ecco, lì hanno fatto una cosa del genere, ossia un outlet dentro il centro storico, ripartendo i punti vendita nei negozi abbandonati, chiusi, e hanno milioni di visitatori. Questo è il vero turismo commerciale.
L’invito che faccio è quello di guardare un po’ avanti. Visto che alcuni colleghi dicevano nei loro interventi che questo Piano è una riproposizione del vecchio. Ecco, questa è una novità di cui, però, non vedo nessuna traccia nel programma triennale.
Comunque, al di là di questo, auspico che i Servizi della Regione Marche si interessino di questo progetto, perché la sensibilità finanziaria ed economica dei privati c’è, ma non basta, ci vuole anche l’interesse del pubblico. E chi se non la Regione, prima ancora dei limitatissimi mezzi economici del Comune? Quindi un auspicio ad affrontare questo progetto.
Comunque l’emendamento, ripeto, è l’inserimento di un paragrafo di venti righe, parla di turismo della cultura letteraria e dei luoghi leopardiani.

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Emendamento n. 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

(…) Come? (…) Possiamo ripetere, ma a chi non ha preso il voto, siete solo in due? Lei come ha votato Consigliera Foschi? (…) A favore. Lei Consigliere? (…) Quindi l’esito rimane inalterato.

Massimo BINCI. Però, Presidente, che senso ha chiedere. Il voto va espresso con le modalità, quindi o per alzata di mano o in modo elettronico, non può esserci una votazione mista!

PRESIDENTE. Consigliere Binci, lei è sempre molto originale, ma siccome…

Massimo BINCI. No, non sono originale, sono razionale.

PRESIDENTE. Non mi pare proprio, lei vuole perdere tempo mentre io no! Quindi, d’accordo, rivotiamo. Comunque è stato fatto altre volte. Se il voto è segreto è un conto, ma qui il voto è palese, per cui è evidente che chiedo ai due a cui non ha funzionato il meccanismo come avrebbero votato. Però, guardi, non voglio perdere tempo, quindi, rivotiamo.
Emendamento n. 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 8 del Consigliere Marangoni:
Nella Parte II del Piano Regionale Triennale, al paragrafo 2.7 "Sostenibilità Qualità e Sostegno alle Strutture Ricettive", dopo il sotto paragrafo 2.7.3 (Marchio di Qualità) è inserito il paragrafo:
”2.7.3 ter. Turismo della fede e culturale religioso.
La presenza di uno dei più importanti santuari Mariani del Mondo non va certo dimenticata all'interno delle strategie del presente Piano Triennale. L'afflusso annuo di oltre tre milioni e mezzo di visitatori, la presenza di pellegrini e di trasporto di malati tramite i cosiddetti "treni bianchi" dell'Unitalsi, arricchiscono culturalmente, spiritualmente e anche economicamente l'intera regione e non solo la Città mariana. L'apporto della realtà lauretana deve essere, come è sempre stato, considerato un valore aggiunto per il settore turismo e per la redditività per l'economia dell'intera regione Marche. Loreto non è, se questo non potesse bastare, solo il Santuario e la sua ricchezza dovuta alla Santa Casa, alle opere d'arte della Basilica ma è anche il Museo del Palazzo Apostolico e le sue 28 sale ricche di dipinti, sculture, arazzi e maioliche che vanno da autori come il Lorenzo Lotto, il Raffaello e il Giambologna, per citarne alcuni soltanto. "La connotazione architettonica più singolare del Santuario della Santa Casa è il suo aspetto di tempio-fortilizio e la nota peculiare del nucleo urbano più antico di Loreto è la sua configurazione di «città murata»" come recita una brochure, ed i camminamenti di ronda denominati "le rocchette" sono un ulteriore valore aggiunto turistico locale. Occorre pertanto rafforzare, poiché nel tempo è venuta meno, la gestione strategica di questo importante Santuario riportandolo ai fasti di un tempo e nell'ambito dei circuiti della Fede al fine di un nuovo incremento e richiamo di investimenti che portino benessere all'intero comparto economico locale e regionale.”.
Ha la parola il Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. E’ l’ultimo emendamento, riguarda lo sviluppo del turismo della fede e del turismo culturale religioso, che secondo me nel programma triennale non è stato abbastanza evidenziato. Non dimentichiamoci che a Loreto abbiamo circa 4 milioni di persone che vengono ogni anno, e quindi è una risorsa molto importante che non possiamo non evidenziare, non valorizzare di più di quello che c’è.
E’ un turismo molto di passaggio, purtroppo, dobbiamo invece incentivarlo.
Abbiamo uno dei più importanti santuari mariani del mondo e quindi nel programma triennale non possiamo non dare enfasi a Loreto, non solo per il valore di fede e religioso, ma anche per la ricchezza artistica delle opere d’arte della Basilica e del Museo del Palazzo Apostolico.
Quindi chiedo con questo emendamento di inserire un nuovo paragrafo, anche questo di venti righe: “Turismo della fede e culturale religioso”. E’ per dare maggiore dignità e maggior peso a questo aspetto.
Sono sicuro che l’apertura mentale della maggioranza questa volta non mancherà. Vi guardo con interesse.

PRESIDENTE. Emendamento n. 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Passiamo alle dichiarazioni di voto. Ha chiesto la parola al Consigliere Marinelli, ne ha facoltà.

Erminio MARINELLI. Per annunciare il voto contrario del PdL su questo Piano triennale. E votiamo contro a maggior ragione non per una posizione di minoranza bensì dopo aver ascoltato l’intervento del Presidente Spacca.
Tante buone intenzioni, tanta volontà, insomma, si parla sempre delle stesse cose. L’unico dato positivo rispetto all’anno scorso è il fatto che c’è una maggior attenzione dei sistemi online.
Si sente sempre dire che l’aeroporto sicuramente migliorerà, ma delle diciassette città solamente Stoccolma è partita.
Non si possono ripetere in maniera pedissequa sempre le stesse cose, bisogna passare dalle parole ai fatti e dare un taglio forte a quelle che finora sono state le deficienze.
Votiamo contro perché non c’è attenzione alle attività demaniali. Il prodotto turistico per l’80% è il mare, allora insieme, attraverso il nostro Governo, dovremmo far partire un’azione politica forte a livello europeo, perché la direttiva Bolkestein è penalizzante per i tanti operatori che in recessione non fanno più investimenti. E la peculiarità del nostro mare è proprio la bellezza di quei servizi che vengono dati dai nostri esercenti balneari.
Votiamo contro perché non si è parlato minimamente dei sistemi turistici provinciali. Macerata non ne ha Le Province che fine faranno? I sistemi turistici che rappresentano la spina dorsale del turismo nelle varie province non sono stati tenuti minimamente in considerazione.
Faccio anche un altro esempio della confusione che finora c’è stata nel settore turistico. Il Piano annuale 2011 prevedeva la concessione di contributi agli operatori per la commercializzazione del prodotto Marche. L’annuale è stato approvato a marzo 2011, i criteri sono stati approvati dalla Giunta il 7 dicembre. 7 dicembre! E i bandi sono stati chiusi il 20 dicembre 2011 per iniziative già espletate.
Ecco, questo dimostra la poca attenzione che c’è.
Votiamo contro perché ogni anno c’è sempre un qualcosa di sconveniente per il turismo. Marche Charme e Dustin Hoffman l’anno scorso, quest’anno il papocchio dell’Assessore. Per carità, il Presidente può cambiare l’Assessore quando vuole, ma non nel momento della BIT e della discussione di un Piano triennale che dovrebbe dare forza alla nostra attività turistica, culturale ed economica.
Il Crel ha dato parere positivo però con alcune prescrizioni che non sono state, per lo meno a livello di dibattito, prese in considerazione.
Inoltre, iniziative di sostegno al credito e alla riqualificazione delle imprese turistiche, un’attività aeroportuale deficitaria, il problema dell’Osservatorio che non viene preso in considerazione mettendo esperti esterni, la razionalizzazione dei sistemi turistici. Internet va bene ma numerosi comuni della nostra regione non hanno la connessione veloce a banda larga.
Ecco, su queste considerazioni bisogna porvi attenzione, altrimenti non andremo molto lontano.
Il sistema turistico non è solamente il prodotto mare, c’è anche un prodotto rurale, ci sono le città d’arte, c’è il turismo di montagna, naturalistico, enogastronomico, sportivo, congressuale, religioso. Tutte cose che non sono state minimamente messe in giusto rilievo.
Per questi motivi voteremo contro.

Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cardogna.

Adriano CARDOGNA. Il voto favorevole dei Verdi a questo Piano triennale di promozione turistica è motivato, sinteticamente, dalla considerazione che in esso abbiamo trovato un’analisi realmente innovativa.
Ed ovviamente non è qui che possiamo valutare gli effetti futuri di quelle analisi che pure hanno scaturito delle proposte a nostro giudizio interessanti.
Siamo inoltre particolarmente convinti di come viene declinato il secondo motore di sviluppo delle Marche, cioè turismo-cultura-ambiente.
A me piace contestualizzare le considerazioni che faccio, o almeno ci provo, allora voglio dire, con onestà intellettuale, che lo scenario descritto dal Presidente Spacca mi convince. Nel momento in cui stiamo discutendo questo atto egli ci ha fatto presente che stiamo vivendo una situazione di generale e perdurante recessione che ci impone un’attenzione particolare, come in questo caso - ma non dovrebbe essere soltanto in questo, sappiamo infatti che i partiti di maggioranza hanno aperto una riflessione a tutto campo su questa recessione che purtroppo è destinata a durare –, e quindi affinché ad ognuna delle tre componenti, turismo, cultura e ambiente, venga assegnata una funzione assolutamente anticiclica, che possa appunto aiutare la nostra comunità marchigiana ad affrontare i periodi futuri.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Questo Piano triennale regionale di promozione turistica non mi convince. Primo perché di fatto ricalca quelli precedenti. Secondo perché la situazione del turismo nelle Marche non è come auspica debba essere il Presidente Spacca. Infatti il turismo come secondo volano dello sviluppo delle Marche ancora non è neanche nei pii desideri.
Il turista che viene nelle Marche è isolato, è senza stimoli a visitare questa regione.
E l’accoglienza, come ho detto prima, va intesa nella sua qualità, ossia, trasparenza ed equità dei prezzi, offerta di trasporti specifica per i periodi turistici, prezzi accessibili per musei ed eventi culturali.
Secondo me all’interno della creazione di un sistema turistico manca il ruolo specifico della Regione. Sembra quasi che l’impegno della Regione debba andare in tutte le direzioni ma poi non si sa bene quale siano le priorità.
Le risorse sono limitate, al 90% vanno verso interventi di promozione. Il Presidente ha detto che un po’ si ridurranno i viaggi, bene, però le risorse sono ugualmente limitate e quindi vanno focalizzate su alcune cose.
Secondo me la focalizzazione deve andare sull’accoglienza, sia come formazione degli operatori, sia come impegno della Regione almeno riguardo le sue competenze, e quindi riguardo i trasporti, la cultura e i punti di informazione turistica .
La parte che riguarda il web è stata sì potenziata, ma anche su questo non si dice quali siano le priorità, dove debbano andare le risorse regionali, e tra tutti gli operatori quali funzione svolge la Regione Marche per organizzare meglio.
Mi sento quindi di dire che questo programma non porterà a un miglioramento dei servizi rivolti al turismo da parte della Regione Marche né ad un’azione di coordinamento verso gli altri enti locali e verso i privati. Purtroppo, infatti, in questa regione c’è ancora una separazione di ruoli, di funzioni, non c’è un momento di coordinamento unitario che individui quelle priorità che servono a far crescere il turismo, che servono a far star meglio il turista che viene nelle Marche.
In sostanza siamo ancora nella preistoria del turismo. Quindi solo se realmente cambierà qualcosa si potrà votare a favore di un Piano promozionale turistico.

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Per dichiarazione di voto su questo Piano parlerò a nome di Azione Marche, ossia del coordinamento che raccoglie il gruppo FLI, il gruppo Popolo e Territorio del Consigliere Marangoni e il Gruppo Misto.
Nella scorsa legislatura sono stato relatore e francamente non noto quel passo in avanti che era auspicabile già qualche anno fa. Sembra un po’ un copia incolla di quello che è stato già detto e programmato negli scorsi anni e molto spesso mai attuato.
Anche i numerosissimi viaggi, se vuoi utili, che vengono fatti all’estero a poco sono serviti per impostare il discorso in modo diverso.
Il problema dell’accoglienza va valutato con molta attenzione. Negli scorsi anni non siamo stati capaci di adeguare o contribuire a far adeguare in modo sostanziale le nostre strutture. Paragonare alcune nostre strutture con quello che sta avvenendo ad esempio all’estero diventa molto difficile, soprattutto in un mercato in cui c’è una concorrenza spietata rispetto al passato.
Non possiamo continuare a credere che avendo a disposizione il 70% del patrimonio storico-culturale del mondo (e quindi una buona fetta è anche nella nostra regione) siamo garantiti nell’afflusso dei turisti. I turisti oggi si aspettano un servizio a volte completamente diverso da quello che abbiamo.
Ed anche quei provvedimenti che sono necessari a far sì che la nostra regione sia accogliente e funzionale poi non vengono adottati. Mi riferisco ad esempio all’erosione marina, un problema che in quest’Aula è stato dibattuto tante volte. A fronte di investimenti notevoli da parte di privati per valorizzare le spiagge, ecco, molto spesso ci si trova di fronte a spiagge che non esistono più.
Di fronte all’impegno economico della Regione Marche, in questo caso, per la costruzione di infrastrutture importanti, vedi il porto di Fano, ancora non siamo riusciti a trovare una soluzione per far sì che quel porto venga messo in condizione di funzionare. Nelle prossime settimane avremo il Fano Yacht Festival, un’iniziativa che sicuramente ha dato prestigio all’intera regione, ma lo facciamo in condizioni di estrema difficoltà. A questo punto, Presidente Spacca, penso che la questione del porto di Fano vada chiarita una volta per tutte, ossia va chiarito se quell’imboccatura fatta qualche anno fa corrisponde alle caratteristiche di una vera imboccatura di porto. A me risulta che l’allungamento dei due moli sia stato fatto non sulla base di piloni inseriti al di sotto del mare bensì appoggiandosi sugli scogli. E’ evidente che fare delle escavazioni più profonde di quelle che si stanno facendo potrebbe comportare il cedimento delle banchine. Quindi su questo chiedo ai tecnici di fornirci delle informazioni su come è stato costruito quel porto. Altrimenti non si spiega perché non si riesce a fare un dragaggio a un’imboccatura che consenta di entrare e uscire in sicurezza.
In passato questo ha creato enormi problemi. C’era la disponibilità di un operatore di creare una iniziativa che consentisse di trasportare i turisti dal fanese e dal pesarese in Croazia, ma la presenza di questi fanghi non dragati ha fatto sì che tale operazione non funzionasse.
Ma ci sono anche altre iniziative che riguardano l’intero territorio delle Marche.
Questo territorio, attraverso la partecipazione onerosissima di Dustin Hoffman, lo si è voluto rappresentare come una terra idilliaca dalle verdi colline, ma poi anche attraverso quel ritardo con cui è stata approvata la normativa sul fotovoltaico è successo un processo inverso. E non è un caso che l’anno scorso in prima serata sul TG1 ci siamo presi una romanzina da un gruppo di inglesi che aveva investito sul nostro territorio, che appunto si lamentavano di aver investito su un territorio per il quale se ne prometteva la salvaguardia, ma poi non è avvenuto.
E anche sulla questione di Dustin Hoffman, Presidente, vorrei riuscire a capire – lo chiedo ufficialmente, ma se non avrò la risposta magari lo farò con un’interrogazione - in quali reti televisive americane sono stati proiettati gli spot. Io da parte di mia madre negli Stati Uniti ho parenti che compongono quasi una decina di famiglie, ma nessuno mi ha mai detto di aver visto questi spot sulle varie reti televisive che guardano quotidianamente. Sarà un mini sondaggio, ma se questo fosse vero è comprensibile capire il riscontro numerico dei cittadini americani che sono venuti nelle Marche grazie a questo grosso investimento.
Anche dai numerosi viaggi fatti in Cina ci saremmo aspettati un ritorno. La Cina come pure l’India sono nazioni a cui per una prospettiva futura si guarda con molto interesse, perché è cresciuta e continua a crescere una classe media e medio-alta che ha una disponibilità notevole. Però, ecco, anche da questo punto di vista non abbiamo avuto riscontri che ci consentono di dire che quello è un mercato potenziale nel quale ci siamo inseriti, che si sta sviluppando ecc. ecc.. Anche perché una volta che quello parte ci saranno anche delle esigenze da tenere conto, perché quel tipo di turismo ha delle necessità completamente diverse da quello tradizionale. Seppure l’occidentalizzazione si è diffusa un po’ dappertutto è comunque altrettanto vero che le esigenze di coloro che provengono da determinate nazioni, dai paesi arabi, dall’India o dalla Cina, sono in parte diverse. Quindi anche le strutture si dovrebbero adeguare a questo nuovo mercato.
E’ necessario un investimento anche sulla formazione del personale, che deve andare di pari passo con l’adeguamento delle strutture. Ma anche su questo in molti casi ritengo ci sia una improvvisazione.
Anche la gestione della tassa di soggiorno credo abbia inciso in modo negativo. Ossia, se si voleva far sì che questa tassa di soggiorno, che in parte è anche giustificabile, entrasse in vigore, forse la Regione avrebbe dovuto coordinare meglio tutti i Comuni per fare in modo che eventuali proventi fossero condivisi e presi allo stesso modo in tutta la regione, evitando di mettere in una sorta di competizione, al rialzo o al ribasso, le varie località.
Rimane quindi il punto fermo di partenza di questo mio intervento, ossia che al di là delle intenzioni fattivamente quelle cose che potrebbero far fare un salto di qualità nella programmazione e nella promozione turistica ancora una volta non ci sono state. E’ una grossa delusione e soprattutto penso che la delusione sia di chi nel turismo opera e che per esso magari ha speso una vita.
Il voto sarà dunque contrario.

PRESIDENTE. Proposta di atto amministrativo n. 40. La pongo in votazione. (…) Va bene, rivotiamo, ma vi prego di premere con energia l’apposito tasto. Dichiaro aperta la votazione. Dichiaro chiusa la votazione. (…) Non prende? (…) Bene, allora aboliamo e procediamo per alzata di mano. Prego i Consiglieri segretari di contare le mani alzate.

(L’Assemblea legislativa approva)


Proposta di legge regionale n. 166
ad iniziativa dei Consiglieri Zinni, Acquaroli, Bugaro, Carloni, Foschi, Massi, Natali
“Attività della Regione Marche per l'affermazione dei valori del ricordo del martirio e dell'esodo Giuliano-Dalmata-Istriano”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 166 ad iniziativa dei Consiglieri Zinni, Acquaroli, Bugaro, Carloni, Foschi, Massi, Natali. Ha la parola la relatrice di maggioranza Giorgi.

Paola GIORGI. Oggi arriviamo alla discussine di questa proposta di legge, di cui auspico l'approvazione condivisa da parte dei colleghi Consiglieri, con un po’ di ritardo rispetto ai tempi che ci eravamo prefissi, i motivi non dipendono dalla nostra volontà bensì dall’evento nevoso prima e poi dall’assenza per malattia della collega Romagnoli.
E’ una proposta di legge che rappresenta un'occasione di approfondimento della conoscenza di una parte della storia recente, e per questo di notevole importanza, del nostro Paese. Una parte della storia che, oggettivamente, è stata ovviata.
Parliamo di memoria. Memoria del martirio e dell'esodo giuliano-dalmata-istriano, che si è consumato in un lasso di tempo compreso tra il ’43 e il ’56 e che ha interessato alcune migliaia di donne e uomini perseguitati a causa di essere cittadini italiani.
Nel 2004 il Parlamento nazionale ha istituito con la legge 92 la "Giornata del ricordo a memoria delle vittime delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale e concessione di un riconoscimento ai congiunti degli infoibati”.
Faccio una digressione. Ho citato le foibe. Fino a poco tempo fa al termine foiba veniva dato il significato di formazione carsica, una depressione del terreno tipica delle zone friulane. Ultimamente il significato è stato completato con la spiegazione di quanto accaduto all'interno delle foibe, dove, nel periodo storico di cui stiamo parlando, vennero gettate, vive o morte, centinaia di persone appunto colpevoli di essere italiani, i cosiddetti infoibati.
La Regione con questa proposta di legge intende valorizzare, promuovere e sostenere le attività dirette alla conoscenza e alla diffusione della memoria del martirio ed esodo giuliano-dalmata.
Le attività della legge sono particolarmente finalizzate a promuovere nei giovani la conoscenza e la memoria dei fatti e la valorizzazione dei principi sanciti dalla Costituzione: libertà, democrazia, unità nazionale.
Per le attività previste dalla legge la Regione eroga contributi ai Comitati marchigiani dell’associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, inoltre ad enti e associazioni operanti in materia.
Ricordo che l’associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia è stata fondata nel 1947, è la più antica ed è la maggiore rappresentante sul territorio nazionale di italiani fuggiti dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia al termine della seconda Guerra Mondiale, dal ’43 in poi.
Nelle Marche l’associazione presenta un comitato in Ancona, uno a Pesaro e una delegazione a Fermo, che anche nel nostro territorio operano da diversi anni.
La legge prevede inoltre la commemorazione della Giornata del Ricordo con una manifestazione organizzata dall’Ufficio di Presidenza. La Giornata del Ricordo è stabilita il 10 febbraio di ogni anno. Quest’anno volevamo approvare questa proposta di legge in occasione di questa data, però, come ho detto poc’anzi, una serie di eventi l’hanno fatta slittare in avanti.
Volevo ricordare che anche in assenza della legge l’Ufficio di Presidenza ha patrocinato la mostra “Il confine più lungo”, allestita alla Mole Vanvitelliana di Ancona, curata dall’associazione Giuliano Dalmata, ed ha avuto un notevolissimo successo.
La legge è molto semplice, sono tre articoli. Rinnovo la richiesta all’Aula di un’approvazione condivisa e totale.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Romagnoli.

Franca ROMAGNOLI. Mi associo a quanto detto dalla relatrice Giorgi. Nonchè mi scuso perché effettivamente l’approvazione di questa legge è slittata anche a causa della mia assenza a un paio di sedute.
Questa legge, è per questo che ringrazio i promotori dell’iniziativa, ritengo faccia onore alla nostra Assemblea legislativa regionale. Fa seguito a quanto già la nostra comunità italiana, nel più alto consesso del Parlamento, fece nel 2004 quando venne appunto istituita la Giornata del Ricordo, ma soprattutto venne approvata la legge 30 marzo 2004, n. 92 nel ricordo proprio di questi nostri connazionali, del loro sacrificio.
E’ nell’ottica di una memoria condivisa che non può venir meno e che non sarà tale finché non ricorderemo in egual misura tutti i martiri che in nome dell’Italia, la nostra Patria, hanno perso la vita. In questo caso sono stati trucidati ed uccisi barbaramente dai comunisti di Tito, in altri casi morti per la barbaria di altri regimi, di altre dittature e in nome di altre ideologie.
Credo che questo, ripeto, sia un atto dovuto che fa onore alla nostra comunità marchigiana. Comunità che non a caso vuol ricordare queste popolazioni e questi nostri connazionali. Le Marche, infatti, sono state tra le maggiori regioni ad ospitare l’esodo di queste popolazioni. E’ notoriamente una regione di accoglienza. Quindi è giusto che siamo tra i primi a fare una legge regionale in questa direzione, proprio nel riconoscimento di questa nostra caratteristica di accoglienza e di ospitalità.
Un atto dovuto, un atto di grande civiltà, di grande giustizia perché nell’ottica della costruzione di una memoria condivisa vuol porre fine ad una scientifica opera storiografica di rimozione di questo periodo e soprattutto di rimozione delle cause delle vittime istriano-dalmate e dei nostri connazionali. E quindi, come diceva giustamente la Consigliera Giorgi, di quello che questa tragedia ha rappresentato per l’Italia.
Una rimozione sistematica ad opera di una certa cultura, di una certa politica e di una certa storiografia, troppo spesso scritta dai vinti e anche sommariamente, che è durata troppo. Eravamo in pochissimi a dire che insieme a tanti altri eccidi era avvenuto anche questo verificatosi in prossimità della fine della seconda Guerra Mondiale. E’ durato a lungo, dicevo, infatti le cose si sono protratte fino al 1954, quindi a grande distanza rispetto agli episodi bellici. Sappiamo perché, sappiamo del Trattato di Osimo, sappiamo quali lacerazioni questa comunità nazionale patriottica abbia vissuto. Ripeto, per troppo tempo c’è stata una rimozione.
Quindi si va a compiere un atto di ripristino della verità, di ripristino di una memoria condivisa, di ripristino soprattutto di amor patrio.
Ecco, spero sia questo il senso principale, lo scopo, ed anche, come dire, ciò che questa legge va a favorire con i pochi fondi che avrà in senso pratico. Sì la comunità giuliano-dalmata deve essere la principale artefice delle iniziative e quindi questa associazione che da sempre, e per troppi anni inascoltata, ha tenuto alta questa bandiera e questo vessillo. Sì le associazioni che comunque si rifanno. Ma soprattutto, mi permetto di dare un senso educativo alla nostra legge, spero sia veicolo di formazione patria, di favorire il patriottismo, di favorire il senso della italianità, nel ricordo, ripeto, soprattutto di questi martiri.
Spero anche che la sensibilità, che andrà sicuramente a migliorare e ad aumentare con questa legge – già le Marche erano sensibili, le iniziative sia della Presidenza che della Giunta, sia personali dei Gruppi e dei partiti, in tal senso erano tante – cresca, e che cresca anche nella direzione di una forte condanna di tutti quei rigurgiti, che ancora purtroppo permangono, negazionisti delle foibe. Abbiamo visto tutti in prima serata qualche mese fa in televisione ospite da Bruno Vespa la cosiddetta storica Kersevan che ancora va dicendo che le foibe non sono esistite. Questa è una pura invenzione, una cosa penosa, una cosa che si classifica da sola. Però spero che attraverso la sensibilizzazione che da questa legge dovrà aumentare si tenga alta la guardia contro tutti i negazionismi e contro le possibilità di recrudescenza acchè le foibe siano di nuovo relegate non solo nel dimenticatoio ma fatte oggetto, come dire, di un oltraggio. Perché dopo che l’Italia ha reagito con una legge nazionale perseverare indica davvero il livello abietto di chi prova a farlo. Ma comunque la politica, la cultura e il nostro interesse nazionale devono tenere alta la guardia.
Faccio un appunto marginale. A me non piace chiamare esodati i lavoratori di oggi, con tutti i problemi e tutto quello che purtroppo succede. Però i termini hanno una loro funzione, non solo lessicale ma anche sentimentale, storica. Allora, ecco, i veri esodati sono quelli che ricordiamo oggi e di fronte i quali dobbiamo inchinarci. La solidarietà per tutti, però, ecco, che ci sia una sorta di attenzione anche linguistica, altrimenti si rischia di sminuire fenomeni e tragedie che invece dobbiamo tenere ben presenti.
Un’ultima considerazione. La regione Marche, dicevo, fu terra di accoglienza, che allora continui ad esserlo con tutti i possibili discriminati e ultimi di oggi, ed accolga il più possibile, perché, insomma, fa parte della sua tradizione, anche fortemente cattolica, e della nostra natura.
Questa legge credo si ponga davvero in un testo comunitario perfetto. Quindi ringrazio nuovamente i colleghi promotori.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Innanzitutto mi sento di ringraziare i relatori che in maniera piuttosto dettagliata hanno esplicato la storia che sta alle spalle di questa proposta di legge.
Mi sento di ringraziare profondamente anche la Presidente Ortenzi per la celerità con la quale ha portato ad esprimere il parere in Commissione, ma che poi per altre vicissitudini non è potuto venire in Aula.
Quando ho redatto questa proposta di legge unitamente ai miei colleghi c’eravamo prefissati di cogliere due obiettivi molto semplici.
Il primo è quello di utilizzare una proposta di legge per stabilizzare un aiuto a delle attività informative, perché questo ha dimostrato (con tanto di statistiche fatte nel corso degli anni dal Parlamento) che più manifestazioni si fanno per far conoscere il fenomeno e più la legge del 10 febbraio viene vissuta.
C’era quindi la necessità di dare una sponda istituzionale a una ricorrenza di Stato già riconosciuta – quindi grazi è un dato acquisito –, ma c’era anche la volontà di amplificare le attività nel territorio. E questo con l’Associazione nazionale Venezia Giulia Dalmazia che nella fattispecie marchigiana insieme all’Aves, che è un'altra associazione, è l’unica depositaria di una discendenza diretta fra gli infoibati e gli esuli.
Come seconda Commissione abbiamo in particolare presentato un emendamento per chiarire che è bene che gli unici depositari diretti della proposta di legge siano le associazioni nazionali Venezia Giulia Dalmazia e di esuli istriani, perché in tempi di ristrettezze economiche non ci saranno grandissimi fondi da poter dare, e quindi qualunque altra associazione o ente locale voglia partecipare basta si metta in contatto con loro e potrà operare in questo senso.
Infine, sono molto contento che con una legge abbiamo stabilito che verrà fatta la cerimonia in Aula dell’Assemblea legislativa il 10 febbraio. Ritengo sia un atto importante e doveroso per una Istituzione dare l’esempio. In un momento in cui la politica non gode di grande stima, in un momento in cui spesso assistiamo a cose che appartengono molto poco alla sfera della politica, se quarantatrè Consiglieri regionali con il proprio Governatore danno l’esempio di praticare le cerimonie commemorative, forse riusciremo a dare un segnale migliore a chi ci osserva.
Spero che la legge venga accolta. Esprimo viva soddisfazione anche perché probabilmente sarà l’unica legge che in cinque anni riuscirò a contribuire a far approvare senza essere stravolta. Però io non ho inventato niente, ho semplicemente portato all’attenzione dell’Aula un tema, come del resto è stato fatto da qualche altra Regione con leggi analoghe.
Quindi, ecco, dalla legge del 10 febbraio divulgare nel territorio la verità attraverso anche le testimonianze mi sembra il modo migliore di costruire una memoria non solo condivisa ma anche riconosciuta.

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2.
Emendamento n. 2/1 dei Consiglieri Carloni, Latini, Ricci, Sciapichetti, Zaffini, Zinni:
Al comma 1 le parole “nonché ad enti o associazioni operanti nelle materie della presente legge” sono sostituite dalle parole: “e ad associazioni di esuli giuliano-istriano,dalmati operanti nella regione, anche in collaborazione con gli enti locali, nelle materie della presente legge”.
Ha la parola la Consigliera Giorgi.

Parola GIORGI. Direi di accogliere l’emendamento per le motivazioni che ha specificato il collega Zinni, ma anche per la storicità dell’Associazione nazionale giuliano dalmata. E’ importante che vigili in tutte le iniziative che vengono organizzate proprio in occasione della Giornata del Ricordo.

PRESIDENTE. Emendamento n. 2/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 166, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)


Proposta di deliberazione n. 10
ad iniziativa dell'Ufficio di Presidenza
"Ulteriore proroga della Commissione assembleare d'inchiesta tendente ad esaminare le vicende relative alla realizzazione dell'interporto delle Marche dalla costituzione della Società CE.M.I.M. agli attuali sviluppi, istituita con deliberazione assembleare n. 25 del 19 aprile 2011 e prorogata con successiva deliberazione assembleare n. 33 dell'8 novembre 2011”
(Votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di deliberazione n. 10 ad iniziativa dell'Ufficio di Presidenza. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)



Mozione n. 33
del Consigliere Acquaroli
“Comune di Appignano Contrada Monte Bove apertura discarica privata”

Interrogazione n. 18
dei Consiglieri Acquaroli, Massi, Marinelli
“Comune di Appignano - zona Campo di Bove. Autorizzazione apertura discarica”

Interrogazione n. 93
del Consigliere Latini
“Discarica per rifiuti urbani non pericolosi in località Campo di Bove Comune di Appignano (MC)”

Interrogazione n. 194
del Consigliere Bucciarelli
“Realizzazione di una discarica nel territorio del comune di Appignano (MC)”

(abbinate)
(Discussione)
Vedi votazione a pag. 67

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 33 del Consigliere Acquaroli, l’interrogazione n. 18 dei Consiglieri Acquaroli, Massi, Marinelli, l’interrogazione n. 93 del Consigliere Latini, l’interrogazione n. 194 del Consigliere Bucciarelli, abbinate.
Suggerisco di far prima rispondere alle interrogazioni l’Assessore Donati, poi proseguiremo con la discussione e la votazione della la mozione n. 33.
Ha la parola l’Assessore Donati.

Sandro DONATI. Visto che non c’è in Aula il Consigliere Latini inizio dando la risposta all’interrogazione n. 18 dei Consiglieri Acquaroli, Massi, Marinelli.
Premesso: che nell’ottobre dello scorso anno 2009 la Regione Marche ha approvato la l.r. 24/2009 “Disciplina regionale in materia di gestione integrata dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati”, con voto contrario della PdL, nella quale avocava a se le decisioni di concedere o no autorizzazioni all’apertura di discariche se individuate a meno di tremila metri dai confini interprovinciali;
che contestualmente alla pubblicazione di detta legge regionale, una società privata, creata pochi giorni prima dell’approvazione dell’atto, chiedeva di essere autorizzata alla apertura di una discarica per rifiuti non pericolosi nel Comune di Appignano, a pochi metri dal confine tra le province di Macerata ed Ancona.
Considerato che il Comune di Appignano ha approvato all’unanimità un documento in Consiglio comunale che esprime l’estrema contrarietà e il rifiuto totale alla individuazione nel sul territorio di una discarica.
Sottolineato: che il Comune di Appignano risulta ai vertici provinciali nella raccolta differenziata e viene regolarmente premiato per il suo impegno;
che la zona, in cui risulta individuata la discarica in via di autorizzazione, è già oggetto di progetti della Provincia di Ancona a Filottrano e della Provincia di Macerata a Cingoli per la costruzione di discariche di appoggio agli ambiti provinciali di gestione dei rifiuti urbani.
Rimarcando che la vallata in oggetto vede tre discariche individuate in meno di quattromila metri in linea d’aria e che nella stessa zona insistono attività turistiche e commerciali di notevole importanza.
Per quanto premesso interrogano il Presidente della Giunta regionale per conoscere:
1) se ritiene opportuno permettere l’autorizzazione alla apertura di una discarica privata per rifiuti non pericolosi in Zona Campo di Bove, Comune di Appignano (MC);
2) se ritiene opportuno non coinvolgere minimamente la popolazione interessata;
3) il parere espresso dalla Conferenza dei servizi in merito alla richiesta di una nuova discarica…
(…) Sì, infatti stavo leggendo tutta l’interrogazione, cerco allora un attimo la risposta…

PRESIDENTE. Assessore, passiamo magari intanto fare il punto 5)?

Sandro DONATI. Presidente, io qui potrei rispondere sia alla mozione che alle interrogazioni anche senza leggere.
Sulla discarica di Appignano è stato dato parere negativo dagli uffici tecnici, quindi praticamente il parere è chiuso. La politica non può entrare in merito su questo argomento.
Attualmente è in corso un ricorso da parte della ditta riguardo appunto al parere negativo dato dagli uffici tecnici, e quindi stiamo attendendo.
Non c’è altro da fare, né si può chiedere un impegno alla Giunta di intervenire per vedere qualcosa, perché tutto si è svolto dal punto di vista tecnico…(…) Difatti la politica non può intervenire sulla tecnica.
Quello che è stato fatto è pertanto un parere prettamente tecnico.

PRESIDENTE. Nessun interrogante chiede di intervenire per dichiarare la soddisfazione o meno di questa risposta. Passiamo quindi alla mozione n. 33, che, se siete d’accordo, metterei subito in votazione. Siete d’accordo? Pongo dunque in votazione la mozione n. 33 del Consigliere Acquaroli dal titolo “Comune di Appignano Contrada Monte Bove apertura discarica privata”. (…) Per quale motivo non si può votare? (…) Bèh, questo può essere un tema, anche perché nessuno ci obbliga a votare in un certo modo. (…) Scusate un attimo, Consiglieri, devo chiedere dei chiarimenti …(il Presidente si consulta con gi uffici)… Ecco, il tema è esattamente questo. Qui c’è una mozione datata, è del giugno 2010, quindi è più di un anno e mezzo fa. Il dispositivo della mozione riporta: “Si impegna il Presidente della Regione Marche e la Giunta regionale a non concedere una autorizzazione all’apertura di una discarica per rifiuti non pericolosi in Contrada Campo di Bove, comune di Appignano, provincia di Macerata”. Quindi chiedere o no alla Giunta un impegno è un problema politico. Altro fatto è se la Giunta ha già ottemperato a questa richiesta e cioè che abbia negato l’autorizzazione. Per cui nel caso in cui la Giunta abbia già negato l’autorizzazione è chiaro che il tutto diventa pleonastico. E quindi la mozione essendo superata va ritirata. (…) Certo, però siccome io non lo so perché non faccio parte della Giunta, mi chiedo: quello che il Consigliere Acquaroli chiedeva come impegno è superato dal fatto che la Giunta ha già negato l’autorizzazione? (…) Sì, però, un attimo solo. Intanto do la parola alla Consigliera Giorgi che me lo ha chiesto.

Paola GIORGI. La mozione chiede al Presidente della Giunta regionale a non concedere l’autorizzazione. L’autorizzazione è stata negata. Tra l’altro, a seguito della negazione dell’autorizzazione ci sono tre ricorsi al TAR. Quindi siamo proprio oltre.
Per cui questa mozione non è proprio votabile. Parliamo di una cosa avvenuta. Certo, è stata porta in ritardo, il 10 giugno 2010 aveva un senso, ma oggi no, perché appunto il procedimento tecnico è concluso, adesso c’è un'altra fase. Ripeto, in merito a questa vicenda ci sono tre ricorsi al TAR.
Quindi credo non sia assolutamente votabile.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Acquaroli.

Francesco ACQUAROLI. Precedentemente abbiamo sollecitato la discussione di questa mozione più volte, e oggi, senza chiedere nulla, la troviamo giustamente inserita all’ordine del giorno. Allora mi chiedo: o l’ufficio di Presidenza quando inserisce le mozioni non le legge oppure se l’ha letta e messa all’ordine del giorno va votata. (…) Sì, esatto, ma oggi l’hanno messa all’ordine del giorno e quindi potevano dire che era decaduta. Adesso proprio nel momento che il Presidente la mette in votazione ci dicono che non possiamo voltarla perché il parere è stato già espresso…(…) Io mi rimetto alla Presidenza...

PRESIDENTE. Scusate, scusate, un attimo solo. Le mozioni che sono iscritte all’ordine del giorno io per forza debbo dare per scontato che sono ammissibili, non guardo io l’ammissibilità, la guardano gli uffici. Però va detta una cosa. La sollecitazione a portarla in discussione oggi è avvenuta in sede di Conferenza dei Presidenti di gruppo, mi pare fosse il Presidente della quarta Commissione Giancarli. Quindi non essendoci stata alcuna obiezione da parte dei Presidenti abbiamo aderito.
Certo, la mozione così come concepita è difficile poterla dichiarare ammissibile. Lei però, Consigliere Acquaroli, ha questa possibilità. Una è che io la dichiari inammissibile - così diverrà inammissibile davvero -, perché l’autorizzazione è stata già negata. Oppure potrebbe fare - ed io gliene darò il tempo, perché comprendo che purtroppo la discussione in ritardo pregiudica anche quel dibattito che lei voleva sollecitare – un emendamento alla mozione con il quale cambiare il dispositivo rendendolo compatibile a ciò che è avvenuto. Se vuole, ripeto, le do il tempo per farlo. Magari ci ritorniamo dopo e intanto andiamo avanti con l’ordine del giorno. (…) Assessore Donati, questo atteggiamento mi sembra comunque una correttezza.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giancarli, ne ha facoltà.

Enzo GIANCARLI. Chiedo scusa all’Assemblea, la ringrazio, Presidente, ringrazio i colleghi.
Quando parlo di rifiuti vorrei usare questi aggettivi: efficienza, trasparenza, chiarezza. Quindi o c’è una filiera che consente l’uso di questi aggettivi, oppure, Assessore, se dobbiamo rinviare questo punto rinviamo allora anche il punto 4), perché, sempre, ma tanto più quando parlo di rifiuti, ripeto, voglio ci sia chiarezza e etica.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Marconi.

Luca MARCONI. Presidente, solo per capire più da Consigliere che da Assessore.
La sollecitazione era su un argomento estremamente sensibile, e che mi sono permesso di seguire anch’io, un anno e mezzo fa. Però ora se l’organo competente in sede regionale ad emanare quel provvedimento è un organo tecnico, ecco, non ha senso in termini giuridici che l’Assemblea legislativa regionale impegni la Giunta. Perché andremo contro la Bassanini e contro il principio di separazione fra le competenze politico-amministrative e quelle tecnico-amministrative. Quindi già siamo fuori.
La sensibilizzazione politica che l’Assemblea voleva promuovere ha un senso, certo, ma ce l’ha magari attraverso un’interrogazione con cui l’Assessore informa relativamente a quello che gli organi tecnici stanno facendo.
Quindi questo è il primo presupposto per cui in teoria la mozione doveva essere esclusa in partenza.
Seconda condizione: l’organo tecnico ha addirittura preso un provvedimento.
Terza condizione: addirittura ha preso un provvedimento, se non sbaglio, conforme a quello che era la richiesta.
Quindi quello che dovremmo far qui, invece di portarla per le lunghe, è gioire del fatto che si è scongiurato un pericolo che in molti paventavamo.
Per cui addirittura con tre argomenti, non uno, non abbiamo ragione di andare avanti su questa discussione. Perché, veramente, se io fossi un cittadino e dall’esterno vengo a sapere che per mezz’ora o tre quarti l’Assemblea legislativa regionale ha discusso di una cosa che è superata da un anno e mezzo, bèh, avrei qualche perplessità rispetto alla nostra capacità di efficienza.

PRESIDENTE. Ha chiesto la parola il Consigliere Acquaroli, ne ha facoltà.

Francesco ACQUAROLI. Presidente, cercherò entro qualche minuto di mettere mano alla mozione emendandola e quindi cercando di correggerla. Però non vedo il problema, Assessore Marconi, del voto a questa mozione.
All’inizio della discussione del punto c’era una serenità e una pacatezza che addirittura ha consentito di non polemizzare anche rispetto all’errore dell’Assessore Donati riguardo la lettura dell’interrogazione. Perché veramente, ripeto, c’era una assoluta tranquillità su questo punto. Ora sta invece emergendo un clima che davvero non riesco a comprendere.
Tra l’altro il voto su questa mozione sarebbe un rafforzativo politico a una scelta che dal punto di vista tecnico degli uffici già c’è stata.
Io quindi non vedo scandalo, non vedo la preoccupazione, né vedo in questo rafforzativo un voler negare chiarezza e trasparenza, che, come diceva anche il Presidente Giancarli, ci deve sempre essere.
Quindi entro qualche minuto predisporrò un emendamento per renderla compatibile con i tempi e con le modalità che oggi quest’Aula ci richiede, ma in ogni caso non riesco a comprendere l’agitazione e il fermento che c’è.

PRESIDENTE. Allora, guardate, considerato tutto quanto si è detto, il fatto che l’atto è datato, ecc., ed in attesa che il proponente Consigliere Acquaroli predisponga, se vuole, un emendamento per aggiornarla e poi passare alla votazione, io nel frattempo passerei a trattare il punto 4).


Proposta di atto amministrativo n. 41
ad iniziativa della Giunta regionale
“Criteri per la redazione del Piano straordinario d'ambito per la gestione integrata dei rifiuti. Legge regionale 25 ottobre 2011, n. 18, articolo 6, comma 1”
(Relazioni maggioranza e minoranza e votazione)

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Credo di poter dire che questa Assemblea legislativa sta chiudendo l’intera filiera della materia rifiuti.
Insisto su quello che dicevo poc’anzi, quando si ha a che fare con una materia delicatissima come questa, al di là del fatto che, a mio avviso, deve essere una regola delle Istituzioni, non può che esserci semplificazione, trasparenza, sussidiarietà, efficienza, partecipazione, chiarezza.
E questi princìpi sono riassunti nelle leggi che l’Assemblea legislativa ha approvato da ottobre ad oggi. Siamo infatti andati al superamento dei consigli di amministrazione, dei consorzi obbligatori, abbiamo affidato la responsabilità piena ai Sindaci e ai Presidenti delle Province, che è dunque la sussidiarietà, abbiamo stabilito percorsi di partecipazione, abbiamo semplificato perché appunto abbiamo ridotto i livelli della decisione. E c’è efficienza perché con i criteri che oggi l’Assemblea potrebbe approvare chiudiamo, come dicevo, l’intero ciclo.
La Regione Marche ha costruito un modello sistema di gestione dei rifiuti, ovvero la gestione integrata, un tema di forte rilevanza pubblica e di forte impatto ambientale.
E rispetto alla complessità delle azioni fatte, Assessore, credo che possiamo dire qualcosa di più su una vicenda impegnativa come questa piuttosto che limitarci a un parere tecnico. Perché se è vero che questo percorso è stato impegnativo per l’Assemblea, è stato serio, è stato deciso, determinato, credo che una parola in più rispetto a vicende che toccano il territorio possa essere anche detta. Fermo restando che i tecnici fanno il loro lavoro, e che noi rispettiamo. Anzi, mi sento di dire che se questa filiera si chiude lo dobbiamo al lavoro non soltanto della Commissione, ma anche al lavoro serio e capace fatto a supporto dei lavori della Commissione e all’Assemblea. Voglio quindi ringraziare il dott. Piergiorgio Carrescia.
I provvedimenti che abbiamo adottato ci consentono di poter dire che siamo dentro il ciclo virtuoso dei rifiuti, anche come opportunità per costruire crescita e sviluppo. Tra l’altro c’è una direttiva europea che abbiamo rispettato in pieno e che ci aiuta, ovvero quella sulla cosiddetta gerarchia dei rifiuti. Sicchè ridurre, prepararci per il riutilizzo, il riciclaggio, il recupero di altro tipo, per esempio il recupero di energia, lo smaltimento. Insomma, significa chiudere con la stagione delle discariche, che a sua volta significa dare forza e spazio ai territori, dare tranquillità a quelle comunità che magari sono preoccupate. Chiudiamo cioè una stagione che ha prodotto a volte inquinamento, non soltanto del suolo ma anche dell’acqua, e a volte purtroppo anche rischi per la salute o momenti di peggioramento della qualità della vita delle nostre popolazioni.
Siamo dunque nelle condizioni di ridurre la produzione dei rifiuti, fermo restando alcune scelte di carattere generale a cui facevo riferimento, di riutilizzare i beni che possono avere ancora una funzione, riciclare i materiali, recuperare energia da ciò che resta di questi processi virtuosi.
E quindi far diventare davvero residuale il problema dello smaltimento degli scarti nelle varie lavorazioni.
Il sistema pianificatorio di regolazione, condizione di coerenza complessiva del sistema che rispettano appunto le gerarchie comunitarie per la gestione dei rifiuti. In una scala territoriale adeguata e nel nostro caso alle cinque assemblee territoriali d’ambito. E al tempo stesso con un’adeguata disponibilità impiantistica.
Voglio ricordare ancora una volta che nella nostra regione ci sono impianti di trattamento meccanico biologico ad Ascoli Piceno, a Fermo, a Macerata. Nella provincia di Ancona ci sono due impianti a Corinaldo e a Maiolati Spontini.
Quando in quest’Aula siamo stati sollecitati da qualche collega con un ordine del giorno a chiudere questa filiera la Commissione nel sul insieme ha detto: guardate, non abbiamo bisogno di sollecitazioni perché stiamo lavorando, grazie al supporto della struttura della Commissione, grazie ai dirigenti che si occupano di queste materie, vedrete che arriveremo presto.
E siamo arrivati presto, perché a ottobre in quest’Aula abbiamo approvato la legge, a febbraio abbiamo portato la modifica dando la personalità giuridica all’assemblea territoriale d’ambito e oggi siamo alla proposta dei criteri per l’impiantistica.
Quindi abbiamo fatto bene, abbiamo fatto bene con questo lavoro collegiale e il contributo di tantissime persone, di tantissime istituzioni e di tanti soggetti della partecipazione.
Oggi pertanto siamo nella condizione di approvare i criteri per la redazione del piano straordinario d’ambito per la gestione integrata dei rifiuti. E qui ci sono tutte le condizioni, a partire dagli obiettivi, dall’analisi, fattori di produzione, strategie, impianti da realizzare nell’Ato, attività oggetto dell’affidamento del servizio integrato d’ambito, il cronoprogramma.
E anche se non abbiamo voluto accettare sollecitazioni, perché appunto la Commissione, l’Assemblea legislativa era già impegnata su questo tema, non abbiamo difficoltà a riconoscere che in questo quadro generale della regione, come per esempio nella provincia di Ancona, se c’è possibilità di stare dentro l’autosufficienza, di stare dentro il ciclo virtuoso dei rifiuti, è perché ci sono state velocità differenziate, diverse. Anzi, non parlerei neppure di velocità, perché c’era chi camminava e c’era chi è stato fermo o chi non ha fatto nulla come il consorzio Conero Ambiente. Io non ho difficoltà a riconoscere queste cose. I colleghi che hanno sollecitato sappiano che quando non prendevamo una posizione dura non lo facevamo perché non volevamo scontrarci o assumerci delle responsabilità, bensì perché volevamo far prevalere come sempre il senso di responsabilità e i risultati. E credo che oggi la proposta di questo atto vada in questa direzione.
Prima citavo Ascoli Piceno, Macerata, Pesaro, Fermo, ossia, la visione è stata sicuramente regionale, anzi, forse l’Assessore con cui abbiamo avuto relazioni più forti e continue è stato l’Assessore all’ambiente della Provincia di Fermo. Quindi c’è stata sicuramente, ripeto, una visione regionale. Ma oggi sappiamo che è stato possibile raggiungere l’autosufficienza e di stare nel ciclo virtuoso dei rifiuti perché ci sono realtà come quelle di Corinaldo o di Maiolati Spontini e perché c’è stato un consorzio che ha veramente camminato in modo veloce.
Ma questo ormai appartiene al passato, oggi siamo alle assemblee d’ambito, siamo ad ogni realtà provinciale con l’insieme dei Comuni, siamo all’approvazione di questi criteri. E siamo anche in presenza di un atto della Giunta, quello della convenzione tipo.
Quindi è chiusa la partita dal punto di vista normativo, giuridico, legislativo, ed è chiusa anche la partita dal punto di vista tecnico.
Rispetto al resto, Assessore, gradirei un suo intervento organico perché credo ci aiuti a fare chiarezza e a rendere sicuramente meno nervosa l’Assemblea, alcuni di noi. In ogni caso voglio ringraziare i presentatori di quelle interrogazioni, di quelle mozioni, i Consiglieri Bucciarelli, Marinelli, Massi, Latini, Acquaroli, perché comunque anche quello è stato un momento di democrazia, di partecipazione, di trasparenza. Quando io parlo di lavoro collegiale, di uno sforzo di tutti, è uno sforzo reale, vero, non è solo una enunciazione.
Su questo tema siamo dunque in presenza di atti significativi per la comunità marchigiana. E credo che ad atti significativi debbano rispondere altrettanto prese di posizione politiche chiare e forti.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Silvetti.

Daniele SILVETTI. Alle considerazioni politiche svolte dal Presidente Giancarli, a cui mi associo integralmente, non aggiungerò molto altro.
L’approvazione di questo atto amministrativo è perfettamente nel solco tracciato dagli indirizzi della politica comunitaria, caratterizzati, appunto, dal principio della semplificazione e la ricerca dell’efficienza della struttura pubblica.
E’ un atto amministrativo che fissa i paletti entro cui le varie assemblee territoriali d’ambito dovranno redigere quello che si definisce il piano straordinario d’ambito. Un piano assolutamente eccezionale che, da subito, deve colmare un vuoto normativo, e che verrà sostituito solo successivamente dal cosiddetto piano ordinario che a sua volta sarà susseguente al piano regionale di cui questa Regione si dovrà dotare entro e non oltre il 12 dicembre 2013.
Ebbene, dovrà essere un piano che dovrà assolutamente svolgere una triplice funzione, quella della ricognizione patrimoniale – è importante avere cognizione di ciò che esiste sul territorio –, quella di svolgere un’analisi attenta delle criticità, come pure l’individuazione di quelle che dovranno essere le prime soluzioni, e ovviamente un’attenzione agli obiettivi di programmazione.
E’ dunque un piano straordinario che svolgerà una sorta di tragitto preparatorio ma che sarà indispensabile e ineludibile.
Dovrà tenere bene in considerazione l’ottimizzazione delle risorse, secondo quei princìpi che ho annunciato all’inizio dell’intervento, e contenere la cosiddetta frammentazione della gestione che purtroppo è facilmente registrabile sul territorio.
E’ un piano che dovrà tenere sempre in considerazione la qualità del servizio pubblico, laddove per gestione integrata si intenda appunto una gestione che dovrà essere un’attività di tipo economico diretta alla produzione di utilità, essere un’offerta indifferenziata e doverosa sempre e comunque al pubblico.
Ecco, con l’individuazione di questi criteri si potrà mantenere lo svolgimento di un servizio pubblico, anche attraverso la realizzazione di nuovi impianti pubblici di recupero, e soluzioni alternative di gestione.
In questo atto amministrativo vengono definiti anche i princìpi che dovranno caratterizzare il piano finanziario, attraverso l’elaborazione di un sistema tributario sì modulare, che dia agli enti locali la possibilità di individuare le fattispecie e le categorie a cui dare un certo tipo di risposta, però pur sempre all’interno di una logica e di un impianto unitario.
Giustamente prima il Presidente Giancarli ha fatto riferimento allo spezzatino, che abbiamo avuto modo di conoscere facendo una ricognizione con la Commissione, non solo nelle tipologie e modalità con cui veniva svolto un certo tipo di ciclo integrato, ma soprattutto nella gestione del territorio e ovviamente nell’aspetto finanziario.
Vista pertanto la squisita caratteristica tecnica di questo atto amministrativo in sede di votazione esprimeremo un voto favorevole.

PRESIDENTE. Non ci sono richieste di intervento quindi passiamo alla votazione.
Emendamento n. 1 della quarta Commissione:
Al punto 1.2.3.1 “Autosufficienza del sistema impiantistico dell'ATO”, al quinto capoverso, dopo le parole “D.L. 1/2012” aggiungere le seguenti: “convertito, con modificazioni, nella legge 24 marzo 2012, n. 27”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 2 della quarta Commissione:
Al punto 1.2.3.1 “Autosufficienza del sistema impiantistico dell'ATO”, dopo il quinto capoverso aggiungere il seguente:
“Il sistema impiantistico integrato deve garantire il trattamento di tutti i rifiuti indifferenziati quando non viene raggiunta la performance di 81 Kg per abitante annuo di RUB smaltibili in discarica.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 3 della quarta Commissione:
Al punto 1.2.3.3 “Mantenimento degli attuali livelli di servizio”, alla fine del secondo capoverso, dopo le parole “efficienza del sistema” aggiungere le seguenti: “, il quale deve assicurare prioritariamente la raccolta porta a porta, l'avvio alla valorizzazione delle frazioni recuperabili e un'efficiente filiera dell'organico.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 4 della quarta Commissione:
Al punto 1.2.3.9 “Finanziamento degli interventi”, nel sesto capoverso dopo le parole “gestione del servizio integrato” inserire le seguenti: “, comprese quelle per gli eventuali costi relativi alle attività di innovazione,”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 5 della quarta Commissione:
Al punto 1.2.3.10 “Riduzione della frammentazione delle gestioni”, il secondo capoverso è sostituito dal seguente: “Il Piano deve definire i tempi e le modalità per una progressiva riduzione delle gestioni esistenti.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 41, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)


Mozione n. 33
del Consigliere Acquaroli
“Comune di Appignano Contrada Monte Bove apertura discarica privata”
(Votazione)
Vedi discussione a pag. 56

PRESIDENTE. Il Consigliere Acquaroli, per aggiornare la mozione n. 33 alla data odierna, ha presentato due emendamenti.
Emendamento n. 1:
Nella premessa sopprimere il quarto capoverso dalle parole “Appurato che” alle parole “confini tra Province”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 2:
Il dispositivo è sostituito dal seguente: “Il Presidente della Regione Marche e la Giunta regionale si impegna ad assumere ogni iniziativa per contrastare l’apertura di una discarica per rifiuti non pericolosi in Contrada Campo di Bove, comune di Appignano, provincia di Macerata”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 33, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)



Proposta di legge regionale n. 179
ad iniziativa della Giunta regionale
“Modifiche alle leggi regionali: 20 gennaio 1997, n. 15 “Disciplina del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi” e 28 luglio 2009, n. 18 “Assestamento del Bilancio 2009”
(Relazioni di maggioranza e minoranza e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 179 ad iniziativa della Giunta regionale. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Latini.

Dino LATINI. Si tratta di una modifica di due leggi regionali, la n. 15 del 1997 concernente la Disciplina del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi, e la n. 18 del 2009 relativa all’inserimento dell’applicazione in materia di assestamento del bilancio 2009.
In sostanza si pratica di ridefinire i tributi per il conferimento in discarica.
Si propone di modificare il comma 1 dell’articolo 2 della l.r. 15/1997 con una serie di indicazioni per quanto riguarda l’applicazione delle varie tariffe ed in particolare per quanto riguarda gli inerti, esclusi quelli derivanti da operazioni di costruzione e demolizione, smaltiti in discarica, i rifiuti speciali non pericolosi, i rifiuti speciali a derivazione non pericolosa, i rifiuti speciali pericolosi, i rifiuti urbani e assimilati sempre in relazione alle due differenti ipotesi di rifiuti pericolosi e non pericolosi.
All’articolo 1 sono indicate le tariffe: 0,005 al punto a), 0,00517 al punto b), 0,010 al punto c), 0,010 al punto d), 0,022 al punto e), 0,20 al punto f), 0,025 al punto g).
Le altre sostituzioni che si propongono sono ai commi 2 e 3 dell’articolo 2 della l.r. 15/1997. In pratica si propone la sostituzione della “lettera e)” con la “lettera f)”. Sono le indicazioni dei rifiuti urbani e assimilati smaltiti in discarica per i rifiuti non pericolosi, che viene meglio inquadrato nella categoria f).
Un’altra modifica è all’articolo 2, che riguarda l’assestamento di bilancio, dove il comma 11 dell’articolo 30 della l.r. 17/2009 viene sostituito dal seguente: “In fase di prima applicazione e fino alla effettiva entrata in esercizio degli impianti di trattamento finalizzati all’assolvimento degli obblighi di cui all’articolo 7 del d.lgs. 13 gennaio 2003, n.36 (Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti)” per quanto riguarda le tariffe di cui sopra.
Questo è il testo che è stato proposto all’esame della Commissione, a cui è seguito il parere favorevole, e che ha ricevuto anche il parere favorevole del Consiglio delle autonomie locali nella seduta del 30 marzo 2012.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Zaffini.

Roberto ZAFFINI. Non ho molto da aggiungere. Si fa solo chiarezza, si indicano nello specifico i tributi per le categorie dei rifiuti inerti e dove conferire le rispettive tipologie di discarica.
E forse questo risolve quella difficoltà che si è realizzata fino ad ora. Sicuramente fa chiarezza su un tema abbastanza importante.
Quindi anche noi voteremo a favore.

PRESIDENTE. Non ci sono richieste di intervento quindi passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 3 (Dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva a maggioranza dei componenti assegnati)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 179. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)


Proposta di legge regionale n. 152
ad iniziativa della Giunta regionale
“Ulteriori modifiche alla legge regionale 23 febbraio 2005, n. 8 “Norme in materia di accertamento della regolarità contributiva delle imprese”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 152 ad iniziativa della Giunta regionale. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Badiali.

Fabio BADIALI. Questa proposta di legge riguarda alcune modifiche alla legge regionale n. 8/2005 con cui la Regione ha introdotto alcuni adempimenti riguardanti l’accertamento del versamento dei contributi previdenziali da parte delle imprese del settore dell’edilizia, così come previsto anche per il settore commercio ed altro.
Con questa proposta si affronta il tema dei lavoratori presenti presso un cantiere edile in virtù di un distacco contrattuale da un’impresa all’altra. Si prevede l’obbligo, sia per l’impresa distaccataria sia per quella distaccante da cui i lavoratori distaccati continuano a dipendere, di presentare il documento unico di regolarità contributiva, cosiddetto DURC, alla competente cassa edile, a garanzia dell’effettivo versamento dei contributi previdenziali.
L’emendamento oggi proposto dalla terza Commissione, adottato a seguito delle osservazioni del Crel, riporta il testo della proposta alla formulazione presentata dalla Giunta regionale.
C’è stata una condivisione totale da parte della Commissione.
Sappiamo che c’è una piccola forzatura, nel senso che siamo forse più espliciti e più attenti alle problematiche della contribuzione dei lavoratori della legge nazionale.
E’ un atto che dovevamo fare. Oltre ad una valenza legislativa ha anche una valenza politica. A volte nei cantieri edili lavorano dipendenti che non siamo in grado di identificare se sono stati pagati i contributi oppure no. Ecco, questo atto va in questa direzione. Quindi secondo me è un passo molto importante per cercare di eliminare il più possibile il lavoro nero.

PRESIDENTE. La relatrice di minoranza Consigliera Ciriaci non è presente in Aula. Quindi passiamo alla discussione. Ha la parola il Consigliere Latini.

Dino LATINI. Queste modifiche alla legge regionale 8/2005 sono veramente importanti per quanto rigaurda la materia di accertamento della regolarità contributiva delle imprese.
Esprimo pertanto la mia personale soddisfazione per l’attività compiuta e portata avanti nella Commissione.
Si parla molto della tutela sui luoghi di lavoro e dell’inquadramento del lavoratore in un’ottica di accertamento delle sue condizioni giuridiche, rispetto non solo all’aspetto prettamente normativo ed economico, ma anche per mettere le sue funzioni a favore del mondo del lavoro nelle migliori condizioni stabilite in prima istanza addirittura dalle leggi europee. Infatti si tratta sia dell’applicazione delle normative statali ma soprattutto europee, articolo 39 del decreto legge 112/2008 convertito nella legge 133/2008, il passaggio dal libro matricola al libro unico del lavoro.
Questa proposta di legge, composta da soli due articoli, incide fortemente sul discorso della garanzia, fa accertare all’impresa distaccante del lavoratore la possibilità della verifica contributiva del lavoratore stesso. E quindi l’impossibilità a richiedere il DURC da parte del committente quando questo non è inserito stabilmente nell’organizzazione dell’impresa per cui esegue il lavoro, cioè il distaccatario.
Segnalo inoltre l’importanza riguardo l’aggiramento delle percentuali previste per legge del subappalto, in quanto un certo numero di lavoratori non figura tra le forze lavoro presenti in cantiere. Quindi questa legge mette un freno per quanto riguarda la verifica della situazione.
O ancora, quello che generalmente oggi succede, la mancata iscrizione dei lavoratori alle casse edili abilitate al rilascio del DURC. I lavoratori per essere iscritti alle casse edili deve essere l’impresa distaccante, quindi, ecco, l’impossibilità di un controllo.
Un’altra problematica è la possibilità che in cantiere siano presenti lavoratori con contratti diversi dall’edilizia. Considerando che il distacco è giuridicamente configurabile con un accordo tra le imprese senza alcun obbligo di qualificazione.
Quindi la legge interviene su queste problematiche.
In particolar modo segnalo il comma 4 bis dell’articolo 1 che sulla specificazione dell’interpellanza proposta dal Ministero del lavoro nel 2009 ha posto un principio sacrosanto in tema di elusione contrattuale, cioè quello che per le imprese vale il discorso che senza il DURC convalidato da convenzioni bilaterali non si può lavorare.
Segnalo anche i commi 5 e 6, la necessità che i Comuni dove ci sono lavori dei privati richiedono il DURC, che vengono rilasciati in un momento successivo con la possibilità di una elusione che mette a rischio proprio la capacità dei lavoratori.
Oggi si tratta, con la situazione che viene recepita dalla proposta di legge, di avere una eccezionale banca dati futura controllabile in ogni momento sul lavoro privato, come pure di avere da parte della pubblica amministrazione quella verifica che tiene in costante controllo le imprese e che soprattutto tende a tutelare la regolarità del lavoro prestato. Mi riferisco ai tanti lavoratori extracomunitari, immigrati o addirittura provenienti da altre regioni d’Italia, in particolare dal sud, che si trovano, rispetto appunto all’accertamento della regolarità contributiva delle imprese a loro favore, in condizioni di assoluta inferiorità.
Pertanto questa legge va nell’ottica di colmare questa lacuna, anzi, di contrastare un fenomeno che possiamo definire una piaga sociale e che quindi si inquadra in quel fenomeno dell’evasione ed elusione che tutti noi conosciamo.
Per cui sul delicato tema della tutela dei luoghi di lavoro, degli infortuni, delle morti bianche, si fa veramente un passo avanti concreto. E questo è sicuramente, anche se in un’ottica soltanto economica, un passo notevole per l’attività che possiamo fare a favore dei lavoratori.

PRESIDENTE. Se non ci sono altre richieste di intervento passiamo alla votazione. (…) Consigliera Ciriaci, siamo già passati alla discussione, comunque, prego, parli pure.

Graziella CIRIACI. Chiedo scusa, Presidente, prima ero un attimo fuori dall’Aula.
Vorrei soltanto fare un piccolo appunto riguardo la legge regionale n. 8 del 23 febbraio 2005 concernente l’accertamento di regolarità contributiva delle imprese.
Ho ascoltato l’intervento del collega Latini in merito al DURC. Questo atto ci dà la possibilità di fare un po’ più di chiarezza, ma non una totale chiarezza, sappiamo infatti che la regolarità del rapporto non è ben definita, e tra l’altro non è di nostra competenza.
Gli accordi bilaterali vengono presi in considerazione, in questa proposta di legge ne parliamo in modo molto chiaro, però, ripeto, non ne parliamo in modo risolutivo, perché non è assolutamente incisiva per quanto riguarda i rapporti.
Entrando nei particolari, non possiamo che condividerla come orientamento politico, ma non esecutivo.
L’orientamento politico è rivolto soprattutto a una regolarità che diventa anche un equilibrio tra i lavoratori di diversa provenienza; in questo caso la provenienza di lavoratori che sono inquadrati in una nazione che non è legiferata dalla Comunità europea.
Abbiamo ritenuto opportuno analizzare e scendere nei particolari di questa proposta di legge perché comunque le regolarità sono state sostanziali per quanto riguarda una banca dati di tutti i lavoratori che si accumulava tra quelle risultanti ai Comuni, quindi chi dava eventualmente l’appalto, e quelle risultanti dalle casse edili.
Come Gruppo esprimeremo quindi un voto di astensione. Ripeto, l’enfasi, la proposta è assolutamente condivisibile, quindi la nostra astensione è per sollecitare il fatto che è sì un messaggio per i lavoratori e per tutti gli operatori del settore, ma è non certo una legge che dà una risoluzione seria.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 152. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)


Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Chiedo al Consigliere Badiali se possiamo trattare il punto 7) relativo alle proposte di regolamento n. 5 (testo base) e n . 4.

Fabio BADIALI. Presidente, chiedo il rinvio alla prossima seduta.

PRESIDENTE. Siamo in procinto della stagione estiva, quindi, ecco, dovremmo farlo al più presto.

Fabio BADIALI. Sì, martedì prossimo.

PRESIDENTE. Bene. Se siete d’accordo chiudiamo qui i nostri lavori. Vi do appuntamento a martedì 24. Buon pomeriggio a tutti.


La seduta termina alle ore 14,10