Resoconto della seduta n.77 del 19/07/2022
SEDUTA N. 77 DEL 19 LUGLIO 2022
La seduta inizia alle ore 10,45
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 77 del 19 luglio 2022. Do per letto il processo verbale della seduta n. 76 del 12 luglio 2022, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento Interno.
Comunico che ha chiesto congedo per la seduta assembleare odierna la Consigliera Casini.
Prima di passare al punto all’ordine del giorno relativo agli atti ispettivi, in particolare alle interrogazioni, mi sia consentito augurare al Consigliere Putzu, che è diventato papà domenica scorsa, le felicitazioni di tutti i componenti dell’Assemblea.
Ritenendo di interpretare il pensiero degli stessi, di nuovo auguri al Consigliere, a sua moglie, al suo bambino ed alla sua famiglia.
Interrogazione n. 470
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Estensione Carta Tutto Treno Marche all'utilizzo dei treni Frecciargento”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 470 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Castelli.
Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. Do per conosciute le domande che vengono poste dagli interroganti ed entro subito in medias res. Innanzitutto cos’è la Carta Tutto Treno? E’ un titolo di viaggio disciplinato da Trenitalia sulla base di un format nazionale, che può essere rilasciato, a richiesta, in affiancamento ad un abbonamento annuale al servizio ferroviario regionale, quindi è un titolo che si aggiunge, che si appoggia sulla titolarità di un abbonamento e consente al titolare di viaggiare, oltre che sui treni regionali, anche su quelli di lunga percorrenza appartenenti alle tipologie Intercity e Frecciabianca.
Tra Regione e Trenitalia, allo stato, è in essere un accordo che prevede il rilascio del titolo per l'anno 2022 con eventuale possibilità di rinnovo per il 2023 (stabilito con la delibera di Giunta regionale n. 54 del 31 gennaio 2022) entro una spesa massima di 200 mila euro per ciascuna delle due annualità, a copertura della quota posta a carico della Regione.
La Carta Tutto Treno Marche ha validità annuale ed è venduta all'utenza al prezzo di 130 euro per distanze fino a 60 chilometri e di 150 euro per distanze superiori; trimestralmente poi, dietro presentazione di rendiconto, la Regione corrisponde a Trenitalia per ogni Carta emessa la differenza tra l'importo dell'abbonamento per la tratta interessata e il costo sostenuto dal viaggiatore per l'acquisto della Carta, più una quota riferita al costo dell'abbonamento posseduto. In base ai parametri definiti dall'accordo diciamo che è un tracciato codificato secondo termini posti da Trenitalia nei modi che ho ricordato.
Con l'introduzione in servizio dei Frecciargento sulla linea adriatica, nell'anno 2019, i titolari di Carta Tutto Treno Marche hanno avuto inizialmente accesso anche a tali treni, seppure transitoriamente e in via eccezionale, dietro corresponsione di un'integrazione tariffaria interamente a carico del bilancio regionale.
Tale possibilità è poi venuta meno giacché dall'anno 2021 Trenitalia non acconsente più che i titolari di Carta Tutto Treno Marche accedano ai treni Frecciargento; pertanto, il titolo di viaggio resta valido per i soli treni lntercity e Frecciabianca. Trenitalia si è mossa sulla falsariga di questa indicazione.
È chiaro quindi che l'inserimento del Frecciargento fra i treni utilizzabili con la Carta Tutto Treno Marche non è una scelta che dipende dalla Regione, ma attiene unicamente alle politiche di Trenitalia, che non ritiene conveniente, per ragioni di carattere commerciale, che i servizi ferroviari ad alta velocità, dei quali fanno parte le cosiddette "Frecce", siano ammessi nell'ambito dell'agevolazione in argomento.
Va anche detto che, trattandosi di un format applicato da Trenitalia su base nazionale, il quadro sopra delineato è analogo in tutte le Regioni italiane che rilasciano la Carta Tutto Treno o titolo analogo, ovvero Liguria, Toscana, Umbria, Piemonte, Puglia, Lazio, Abruzzo, Emilia-Romagna e Lombardia, nelle quali la validità del titolo di viaggio è limitata ai soli treni lntercity e Frecciabianca, senza estendersi alle restanti tipologie di "Frecce".
Come già visto, anche in Emilia-Romagna è in essere una soluzione del tutto sovrapponibile alla nostra Carta Tutto Treno, la quale prevede l'accesso ai soli treni lntercity, lntercity Notte e Frecciabianca, ma non ai Frecciargento.
Per l'utilizzo dei Frecciargento con contribuzione regionale la Regione Emilia-Romagna ha previsto invece una diversa misura, alla quale si fa richiamo nell'interrogazione consiliare: nello specifico, il presupposto per accedere a tale agevolazione è che l'utente residente nella regione acquisti in autonomia un abbonamento mensile "Alta Velocità con estensione regionale" dal costo maggiorato (del 5%); questo abbonamento per la tratta prescelta dà al titolare la possibilità di circolare sui Frecciargento (ma solo quelli transitanti lungo la linea convenzionale Rimini - Bologna - Milano), nonché su tutti gli altri treni regionali, lntercity e Frecciabianca.
A seguito dell'acquisto di tale tipologia d'abbonamento, sicuramente più costoso per l'utente rispetto a quello per treni regionali, la Regione Emilia-Romagna rimborsa direttamente all'utente una quota del prezzo pagato, variabile a seconda della lunghezza del percorso tra il 25% ed il 45% dell'importo.
Stante quanto sopra, anche recentemente abbiamo sentito Trenitalia, la cui posizione di diniego non è variata rispetto all'inserimento del Frecciargento tra i servizi fruibili con la Carta Tutto Treno Marche, al momento si ritiene che nella nostra Regione non sussistano le condizioni per attuare una ulteriore misura, analoga a quella emiliano-romagnola, dato anche il ridotto numero di treni Frecciargento che effettuano fermate nelle stazioni marchigiane.
Un eventuale diverso indirizzo dovrebbe necessariamente discendere dalla conoscenza circa la numerosità degli utenti, residenti nella regione realmente interessati ad una simile iniziativa, posto che questi dovrebbero sostenere a monte un costo maggiore per acquistare un abbonamento "alta velocita", che consenta poi di circolare su tutti i treni disponibili di categoria inferiore.
A ciò si aggiunge anche il fatto che un'eventuale iniziativa, simile a quella della Regione Emilia-Romagna, andrebbe addirittura a ridurre gli introiti derivanti dalla vendita degli abbonamenti al servizio ferroviario regionale, i quali non sarebbero più un presupposto necessario per il rilascio del titolo (come invece accade per la Carta Tutto Treno Marche), sempre dovendosi rammentare che i servizi ad alta velocità sono prestati totalmente a mercato da Trenitalia.
Diciamo che questa è la situazione che ad oggi impedisce l’inserimento dei Frecciargento nel novero dei treni che hanno la caratteristica di inclusione nella Carta Tutto Treno, quindi la soluzione proposta dalla Regione Emilia-Romagna appare ai nostri uffici densa di criticità che almeno per il momento non hanno indotto il decisore pubblico ad aderire e a fare propria quel tipo di soluzione. Differendo fondamentalmente la presenza dei Frecciargento in percorrenza tra la tratta emiliana e quella marchigiana, ad oggi ha indotto i nostri dirigenti a non considerare congruo ed appropriato quel tipo di misura di soluzione.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. La risposta dell’Assessore è stata completa ed ho trovato le risposte alle mie richieste.
Ovviamente non condivido la scelta di non percorrere la strada intrapresa dall’Emilia-Romagna anche perché nel 2019, come ha detto l’Assessore, quando si è cominciato a sostituire i Frecciabianca con i Frecciargento, eravamo riusciti a garantire la possibilità di salire sul Frecciargento ai pendolari. Dopodiché è successo quello che è successo, cioè che nel nostro territorio regionale in realtà i Frecciabianca non ci sono più, quindi abbiamo fatto un accordo, che è quello contenuto nella delibera di Giunta regionale n. 54 del 31 gennaio 2022, che dà la possibilità a chi ha un abbonamento annuale sui treni locali, regionali e interregionali di poter utilizzare i Frecciabianca e gli Intercity. Ma il tema è che i Frecciabianca non ci sono più, quindi abbiamo fatto un accordo che in realtà i pendolari non utilizzano perché non ci sono i treni.
E’ vero che i Frecciargento, come facevano già i Frecciabianca, non fermano in tutte le stazioni, ma solamente in alcune. Il realtà la tratta che veniva fatti dai Frecciabianca è stata sostituita dai Frecciargento e non ci sono modifiche rispetto alle fermate.
Quindi ritengo che Trenitalia abbia tolto un’opportunità perché continua a stipulare accordi con le Regioni e le Regioni li fanno perché magari qualcuno ancora c’è, ma effettivamente è un accordo che non esiste.
Io sono sensibile a questo argomento perché prendendo il treno per venire qui i pendolari mi sollecitano questa richiesta, soprattutto c’è un problema per quei cittadini che abitano nelle zone di confine perché chi abita a Rimini o Bologna e deve andare a Pesaro o ad Ancona comunque l’opportunità ce l’ha, può arrivare fino a Pesaro o Ancona, non deve fermarsi a Rimini se prende un treno Frecciargento, quindi c’è una disparità di trattamento tra i cittadini che abitano nell’Emilia-Romagna e quelli delle Marche e questa differenza è più forte per coloro che abitano al confine.
Ritengo che la mobilità sostenibile e il treno, che sicuramente è appieno un mezzo di mobilità sostenibile, vadano incentivati. Non è pensabile che una società seppur privata possa decidere liberamente, anche perché sappiamo che è privata fino ad un certo punto, se allargare o no questo tipo di abbonamenti, quindi chiedo un intervento forte della Regione, sentendo anche il Ministero, perché se dobbiamo incentivare la mobilità sostenibile, dobbiamo fare in modo che i cittadini possano utilizzare anche i treni veloci perché chi lavora ad 80/100 chilometri da casa ovviamente ha difficoltà ad utilizzare i treni regionali e molte volte è costretto ad utilizzare la propria auto. L’utilizzo dei treni veloci consentirebbe ai pendolari di utilizzare il treno rispetto all’autovettura, quindi ritengo che sia un percorso da portare avanti e penso che la Regione debba comunque valutare la possibilità, se non vuole adottare il sistema dell’Emilia-Romagna, di utilizzare un proprio sistema per fare in modo che venga garantito al pendolare la possibilità di utilizzare anche i treni Frecciargento, visto che i Frecciabianca che vanno da Pesaro a San Benedetto del Tronto non ci sono più, li hanno tolti tutti nel giro di due anni. Alla luce del fatto che li hanno sostituiti completamente, mi sembra che questo sia un argomento importante per modificare questo accordo. Grazie.
Interrogazione n. 475
ad iniziativa dei Consiglieri Marcozzi, Pasqui
“Nomina Revisore Unico Consorzio di Bonifica delle Marche”
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 475 dei Consiglieri Marcozzi, Pasqui.
Ha la parola la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Rinviamo l’interrogazione perché il Presidente non c’è, avevo chiesto la risposta scritta che non è stata data, quindi l’interrogazione è stata trasformata in orale, ma la rinviamo.
Interrogazione n. 518
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Biancani, Casini, Cesetti, Carancini, Mangialardi, Vitri
“Stato di attuazione L.R. 21/2019 'Istituzione del Parlamento degli studenti della regione Marche’”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 518 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Biancani, Casini, Cesetti, Carancini, Mangialardi, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Castelli.
Guido CASTELLI. Gli interroganti chiedono se la Giunta regionale ha intenzione di dare corso a questa scelta che risale ad una legge regionale. Ovviamente sì, nulla osta, anzi è utile e necessario che si possa procedere.
Si stava valutando con l’Assessore competente la possibilità di perfezionare e rivedere i meccanismi che sono stati stabiliti e normati dalla legge, ma in ogni caso, al netto di questa valutazione, si conferma l’interesse e la disponibilità, oltre la doverosità visto che c’è una norma di legge che lo prevede. Se non abbiamo proceduto sino adesso è perché era stata richiesta una valutazione circa gli aspetti relativi alla costituzione e selezione del Parlamentino.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Mi fa piacere che abbiate intenzione di dar seguito a questa legge che aveva creato grandi aspettative in particolar modo tra i giovani e nelle consulte studentesche.
Devo dire che la Presidenza del Consiglio e l’Ufficio di Presidenza nel 2020 avevano già deciso quali regole attuare per questo Parlamento dei giovani, si stava anche per attivare la convocazione dopodiché il Covid ci ha bloccato.
E’ evidente che questa legge non richiede un grande finanziamento, ma minimo e mi auguro che a questo punto possa essere già previsto nell’assestamento di bilancio 2023, così che nei prossimi mesi possa partire questo importante organismo di partecipazione dei giovani, che può darci anche dei contributi importanti per l’attività del Consiglio regionale. Grazie.
Interrogazione n. 498
ad iniziativa del Consigliere Cesetti
“Guardia medica Presidio di Sant'Elpidio - mancata copertura del servizio”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 498 del Consigliere Cesetti.
Ha la parola per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Come è noto il problema evidenziato nell’interrogazione riguarda la difficile copertura di alcuni servizi sanitari per la mancata programmazione e per la carenza dei medici, problema che conosciamo bene. Quindi, a seguito della carenza di questi medici disponibili nell’Area vasta 4, è stato avviato un percorso sperimentale con le associazioni rappresentative dei medici di medicina generale, sperimentazione che si è conclusa con una decisione assunta in sede di Comitato aziendale della medicina generale, nell'ultimo dei quali è stata adottata l’intesa dell'11 marzo 2022, che prevede che in quell'area si debbano garantire almeno tre postazioni: nord, centro e sud con degli incentivi specifici per il personale, si sta pure avviando una sperimentazione con la telemedicina, in particolare per le sedi di Montegiorgio, Sant’Elpidio a Mare e Montegranaro
In queste strutture sono presenti le cure intermedie, quindi per legge devono avere una copertura prioritaria da parte dei sanitari presenti.
Inoltre si sta valutando, sempre in via sperimentale, con i sanitari che aderiscono a queste associazioni, fortemente rappresentative della categoria, l’implementazione anche di nuove forme associate tra i medici, quindi studi associati, che possano prevedere la possibilità che in sede di associazione l’Asur possa mettere a disposizione una segreteria e anche una copertura infermieristica.
Diciamo che questo sviluppo nell’Area vasta 4 anticipa un po' l'attuazione del Pnrr che prevede appunto che in caso di assenza del personale la forma da privilegiare nella medicina primaria debba essere garantita dall’associazione dei medici di medicina generale e dei pediatri, in modo tale che le Aziende del servizio sanitario regionale possano aiutare queste forme di aggregazione mettendo a disposizione un infermiere e del personale di segreteria. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. L'assessore Saltamartini che solitamente è sempre puntuale nelle risposte e ci mette anche del suo, a differenza di altri, questa volta non ha risposto. Un intervento costellato di se, di ma, vedremo, faremo, valuteremo, però non c’è risposta sul tema specifico: quali provvedimenti si intendono adottare per ovviare con urgenza alla mancata copertura della guardia medica presso il presidio di Porto Sant’Elpidio.
E poco c’entra il tema di Montegiorgio, cure intermedie, o Montegranaro, in cui sono state trasferite quelle di Montegiorgio per i lavori di sistemazione dell'ospedale finanziato dalla precedente amministrazione, poco c’entra Sant’Elpidio a Mare, invece c’entra che lo stesso tema si ponga ad esempio a Porto San Giorgio, quindi lungo tutta la fascia costiera, Porto Sant’Elpidio-Porto San Giorgio, in cui nel periodo estivo la situazione è ancora più grave per l'enorme, fortunatamente, afflusso dei turisti che ci sono lungo il litorale di quella parte della costa adriatica.
Con l'estate la questione diventa di assoluta attualità per questo noi parliamo di guardie mediche e di risposta alle emergenze, anzi, siamo fuori tempo massimo perché questo tipo di intervento doveva essere semmai programmato prima. Non è che non si sapeva della carenza de medici, non è che non si sapeva che ci sarebbe stato un afflusso di turisti, quindi tutto questo doveva essere programmato.
Vorrei aggiungere che per quanto riguarda Porto San Giorgio, sul quale ho presentato recentemente un’interrogazione, il 14 luglio, cito l'allarme lanciato da un Consigliere di maggioranza di quel Comune, della Lega mi pare, in data 12 luglio 2022, che tra l’altro di professione fa il medico, il quale dice (ovviamente non cito il nome): “Nello scorso weekend non c'è stato il servizio di guardia medica perché non ci sono medici per coprire i turni, se una persona si sente male non c'è più nessuno a cui chiedere neanche un consulto telefonico, non mi sembra che la Regione, che dovrebbe gestire la sanità, stia facendo qualcosa per risolvere un problema così grave”, lo dice un Consigliere della Lega di Porto San Giorgio.
Questo è il tema, non lo dice il Consigliere Cesetti o il Sindaco di Porto Sant’Elpidio, lo dice un Consigliere di maggioranza di Porto San Giorgio che tra l’altro sta sul campo e fa il medico.
Tutto questo tra l’altro determina l'intasamento dei pronto soccorso, visto che ce n’è uno solo nell'Area vasta 4 di Fermo. Se non c’è il servizio di guardia medica il cittadino ricorre al pronto soccorso e lo intasa, se un cittadino ha un sospetto Covid e non trova il medico va al pronto soccorso, lo intasa e lo infetta, questo è il tema.
A distanza di due anni, tra l’altro, lo dico all’Assessore Saltamartini che sa che gode della mia stima personale, ma non politica, non si scorge il potenziamento sbandierato in campagna elettorale delle strutture mediche, invece si vedono bene i disservizi che vengono denunciati anche da esponenti del centro-destra; si vede il progressivo indebolimento della sanità territoriale con i suoi effetti sulle strutture ospedaliere perché poi si ricorre al pronto soccorso con tutti i problemi anche in termini di diffusione dei contagi.
Termino dicendo che capisco le difficoltà dell’Assessore Saltamartini, però so bene la carenza dei medici, ma siamo a due anni dall'insediamento di questa maggioranza, questa è la seconda estate, e va programmata per quanto riguarda la medicina, specialmente quando c'è il Covid. Anche il più sprovveduto degli osservatori percepisce che durante il periodo estivo nelle città di Porto Sant’Elpidio, di Porto San Giorgio, dal Lido di Fermo a Pedaso, per quanto riguarda l’Area vasta 4, c’è per fortuna un enorme afflusso di turisti esterni, ma anche interni, come chi come me vive in collina e d’estate si trasferisce a Porto San Giorgio. Queste cose dovevano essere programmate e oggi non c’è risposta e ciò è assolutamente grave e deve essere risolto.
Interrogazione n. 500
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Servizi di dialisi per pazienti provenienti da fuori regione”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 500 della Consigliera Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Per tener conto del fabbisogno di prestazioni che proviene da una regione turistica come la nostra, la Regione Marche ha stanziato 144.000 euro l'anno per garantire i trattamenti di prestazioni aggiuntive del personale, che potrà garantire questo tipo di servizi per le persone che hanno bisogno del trattamento di dialisi.
Infatti la delibera di Giunta regionale n. 544/2021, che ha approvato questo progetto regionale, prevede che gli enti possono chiedere al personale di svolgere prestazioni aggiuntive, che ricordo sono remunerate con 60 euro l’ora, per garantire questo tipo di trattamenti a persone che da fuori regione scelgono le Marche per trascorrere un periodo di vacanza.
Negli anni precedenti questo tipo di servizio era collocato nel periodo estivo, da giugno a settembre e noi l’abbiamo allargato dall’1 gennaio al 31 dicembre.
Nel dettaglio, per rispondere alla domanda della Consigliera Ruggeri che chiede in quali strutture marchigiane siano eventualmente già garantiti tali servizi ai non residenti, la risposta è che sono garantiti a Urbino, nei posti liberi, a Marche nord, a Pesaro e Fano con prestazioni aggiuntive, quelle di cui ho parlato poco fa; nell’Area vasta 2 questi servizi sono garantiti a Senigallia (a luglio ed agosto con prestazioni aggiuntive), a Jesi e a Fabriano (nei posti liberi), all’Inrca di Ancona (giugno e settembre con prestazioni aggiuntive); nell’Area vasta 3 questo servizio è garantito a Civitanova Marche con prestazioni aggiuntive, mentre a Macerata questo trattamento è previsto nei posti liberi, nell’Area vasta 4 il servizio dialisi per i turisti è previsto a Fermo nei posti liberi, nell’Area vasta 5 è previsto a San Benedetto del Tronto con prestazioni aggiuntive e ad Ascoli Piceno nei posti liberi. Quindi siamo in grado di garantire ai turisti che verranno dalle altre regioni o anche fuori dal nostro Paese quel servizio di continuità per questa patologia che richiede delle prestazioni continuative per garantire il supporto sanitario alle persone colpite da questa patologia. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore per la risposta, però c’è qualcosa che non torna perché da quello che dice lei se questo personale aggiuntivo è già in programma, se è disponibile dall’1 gennaio al 31 dicembre, non si capisce come mai proprio nella mia città sia successo questo incidente che è stato per giorni sui giornali. Persone che hanno la seconda casa a Fano, che vengono per mesi, sia durante le ferie invernali che quelle ferie estive, questa volta non hanno trovato il servizio. Quello che è successo a Fano è qualcosa di estremamente grave perché questa persona che ha una malattia cronica, ha bisogno di andare in dialisi due volte a settimana e pareva che non le fosse permessa la dialisi perché residente fuori regione. Con una telefonata invece si è scoperto che questo servizio nella vicina Rimini è garantito, per cui capiamo dove sta il problema della famosa mobilità passiva di cui parliamo sempre, parliamo tanto, e questo è un esempio: il cittadino che sta a Fano a Fano non trova il servizio, a Macerata Feltria non trova il servizio, se ne va per forza a Rimini se continua a scegliere Fano come meta turistica, altrimenti potrebbe anche pensare di andarsene altrove.
L'accoglienza delle persone con fragilità, con cronicità, è importantissima soprattutto per le città di mare come la nostra, che ha un turismo soprattutto di tipo familiare.
E’ un aspetto estremamente rilevante, prendo per buono quello che mi dice lei, anche se dalla lettura di quanto emerso sulla stampa c'è qualcosa che non mi torna, benché lei abbia dichiarato di aver preso a cuore anche questa situazione specifica e nell'immediato si è trovata una situazione tampone con viaggi ad Urbino…, insomma non una grande situazioni di comodità.
Quindi, spero che il prima possibile questo personale aggiuntivo entri in servizio, se non lo è già. Vorrei ricordare che negli anni passati quanto meno a Marche nord erano previsti dei turni serali in giornate diverse, distribuite durante la settimana proprio per permettere ai turisti di effettuare la dialisi. Grazie.
Mozione n. 254
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Adozione misure straordinarie per il reclutamento di medici per le attività di pronto soccorso”
Mozione n. 260
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Grave situazione in cui versa il pronto soccorso di Jesi”
Interrogazione n. 486
ad iniziativa della Consigliera Lupini
“Grave carenza di medici di emergenza-urgenza in servizio nell'Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Marche Nord anche a seguito di possibile assunzione a tempo indeterminato presso AUSL della Romagna”
Interrogazione n. 505
ad iniziativa dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Problematiche reparto pronto soccorso di San Benedetto del Tronto”
Interrogazione n. 506
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Situazione critica del pronto soccorso dell'ospedale di San Benedetto del Tronto”
(abbinate)
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le mozioni n. 254 della Consigliera Ruggeri, n. 260 del Consigliere Latini, le interrogazioni n. 486 della Consigliera Lupini, n. 505 dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri e n. 506 della Consigliera Ruggeri, abbinate.
Vista l’assenza giustificata della Consigliera Casini chiedo se il gruppo del Partito Democratico intende svolgere comunque l’interrogazione n. 505 oppure vuole estrapolarla e farla la prossima volta con la presenza della Consigliera Casini, va bene? Lasciando il resto abbinato ai sensi dell’articolo 144 del Regolamento Interno.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Siccome parliamo spessissimo del problema del personale che riguarda l'emergenza-urgenza, nel caso particolare il pronto soccorso, mi sono detta che forse, al di là di fare puntuali interrogazioni per sollecitare l'Assessore, si potrebbe provare, anche se sono all'opposizione, ad avanzare delle prospettive con delle proposte. Quindi come Movimento 5 Stelle ci siamo mossi. Naturalmente i problemi del pronto soccorso sappiamo perfettamente quali sono, ne parliamo da mesi e mesi, molte questioni sono risolvibili a livello centrale, ma hanno ricadute sulle Regioni su cui possiamo intervenire fino a un certo punto, parlo ad esempio del fatto che il personale del pronto soccorso non può fare la libera professione ed ha uno stipendio che non è commisurato allo sforzo, soprattutto per quello che sta mettendo in campo da due anni a questa parte per l'emergenza Covid. E’ in numero ridotto, non riesce a fare le ferie, non ha i riposi, c'è un livello di stress molto alto, tra l'altro, cosa che ripete sempre l'ordine dei medici, con il rischio di avere denunce per il primo errore commesso. La situazione è esplosiva, probabilmente entreranno a pieno regime le borse di studio, che maggioreranno il personale, ed anche la piccola riforma che è stata fatta per l'ingresso alle università di medicina, che dovrebbe aumentare il numero dei medici, non so se a sufficienza, però tutto questo, lo abbiamo detto tante volte, tra quattro, cinque, dieci anni, nel frattempo che si fa?
L'impegno che noi vorremmo che la Giunta regionale assumesse è quello di valutare l’opportunità di adottare in via del tutto straordinaria e transitoria, proprio per cercare di affrontare questa fase emergenziale, interventi quali: disporre che le aziende sanitarie e ospedaliere delle Marche, nelle procedure concorsuali per la copertura di posti a tempo indeterminato nei profili di dirigente di discipline di area medica affini e equipollenti a medicina emergenza e urgenza, prevedano l'assegnazione temporanea al pronto soccorso per un periodo non inferiore ai due anni, prorogabile, se c'è volontà degli interessati di continuare la permanenza in pronto soccorso. Tale intervento è volto a garantire la continuità assistenziale nei servizi di pronto soccorso e, nello stesso tempo, integra efficacemente la formazione del neoassunto nei primi cinque anni di servizio assicurando la fondamentale esperienza legata al trattamento del paziente acuto.
Naturalmente di questa proposta ne ho parlato con i sindacati, con l'ordine dei medici e con il personale del pronto soccorso e sinceramente ha avuto un'accoglienza favorevole, nel senso che la situazione è talmente delicata e preoccupante che accettano tutti di buon grado qualsiasi cosa possa provare a migliorarla. Non è una soluzione definitiva, è un tentativo che potremo provare a mettere in atto.
Il secondo punto del dispositivo chiede un intervento del Governo, quindi che la Giunta regionale si renda promotrice nell'ambito dei tavoli nazionali, con il Ministero della salute e il Ministero dell'economia e delle finanze, di iniziative tese a individuare strumenti e risorse nazionali per incentivare la scelta della scuola di specializzazione nella disciplina di medicina di emergenza e urgenza, nonché incrementare le risorse finanziarie utilizzabili per incentivare il personale che espleta la propria attività nell'ambito dei servizi di emergenza e urgenza. Grazie.
PRESIDENTE. Prendo qualche minuto per presentare la mozione n. 260 che parte da un fatto specifico, quindi non collegata ad una situazione generale, come l’altra mozione che è stata testé presentata dalla Consigliera Ruggeri, ed è relativa alla segnalazione che mi pervenuta nel periodo di aprile in merito al pronto soccorso dell’ospedale di Jesi, circa l’elevato numero di chiamate giunte alla centrale operativa 118 di Torrette a causa del disservizio del personale medico in servizio presso il pronto soccorso.
La mozione tende solo a segnalare la necessità di considerare questo aspetto rilevante perché l’ospedale di Jesi è uno dei principali motori del servizio di assistenza sanitaria ospedaliera di base per l’Area vasta 2, quindi per l’intera provincia di Ancona.
La mozione chiede che le problematiche dell’ospedale Carlo Urbani siano non solo coordinate con l’intera attività del servizio sanitario regionale, ma poste al centro di una risoluzione per quanto riguarda l’aspetto principale dell’emergenza, in particolar modo del pronto soccorso dell’ospedale stesso.
Ha la parola il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Rubo solo un minuto all’Aula per capire se a seguito di questo punto noi Consiglieri possiamo intervenire nella discussione.
PRESIDENTE. Certo, ora c’è la presentazione delle due mozioni, poi la risposta dell’Assessore alle due interrogazioni, quelle della Consigliera Lupini e della Consigliera Ruggeri, dopodiché si apre il dibattito sulle mozioni, che sono abbinate.
Ha la parola l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Rispondo all’interrogazione n. 486 relativamente alla grave carenza di medici in emergenza-urgenza in servizio presso l’Azienda ospedaliera Marche nord.
Come abbiamo già detto il tema dei pronto soccorso è molto delicato e riguarda sostanzialmente tutti i pronto soccorso della nostra regione, anche a livello nazionale. Ci sono state anche delle azioni piuttosto vigorose da parte di alcuni Presidenti di Regioni perché su tale aspetto impattano tre questioni fondamentali: la carenza dei medici, la scarsa appetibilità che quel servizio ha tra il personale sanitario ed infine il gravissimo problema che persiste nel nostro Paese da 17 anni, che è il blocco delle assunzioni in ragione del tetto di spesa che è fissato all'organico del 2004 meno l’1,4% dell'ammontare complessivo.
Immaginare che l’Italia possa affrontare l'emergenza sanitaria con il Covid, con l’aumento dei casi e delle liste d’attesa, con l'organico del 2004 meno l’1,4% è un miracolo che dobbiamo spiegare ai cittadini.
Sinceramente non sappiamo quali saranno le sorti del Governo nazionale, ma il fatto stesso che ci sia stato un Governo di solidarietà nazionale senza che questo tema sia stato minimamente affrontato o risolto è una questione che la politica ben difficilmente riuscirà a spiegare ai cittadini.
Tutto ciò premesso, le criticità e le lacune che si sono manifestate nel pronto soccorso di Marche nord hanno anticipato un po’ la crisi di tutti gli altri pronto soccorso perché si è manifestata all’inizio di quest’anno.
Come è stato affrontato il problema? La questione innanzitutto è di difficile soluzione proprio perché i bandi con cui l'Azienda ha cercato di reclutare il personale necessario sono andati deserti, persiste peraltro, in aggiunta a quello che ho già detto poco fa, una situazione strana per cui alcuni medici, che prestano servizio da anni senza avere la specializzazione, sono ancora convenzionati con il servizio pubblico, nei 118 e nei pronto soccorso. Perché non si ammette la loro inclusione nell'organico delle Aziende? Semplicemente perché non hanno la specializzazione, però in questo momento li lasciamo operare come se l'avessero e impediamo loro di entrare in organico nelle Aziende, anche questo è un caso italiano difficile da enucleare.
Detto questo, come sta affrontando l’emergenza l’Azienda ospedaliera Marche nord? Innanzitutto dobbiamo tener conto che quando si chiedono prestazioni aggiuntive al personale, personale stressato dopo anni di Covid, occorre valutare che esistono dei diritti dei lavoratori che sono rappresentati dalle loro organizzazioni sindacali, quindi qualunque atto organizzativo aziendale deve essere concertato con le organizzazioni sindacali. A Marche nord è stato avviato un tavolo di concertazione e si è stabilito che i medici con specializzazioni equipollenti alla medicina d’urgenza possono essere chiamati a prestare servizio nel pronto soccorso per sopperire alle carenze ed all’aumento dei pazienti, che dovessero sopraggiungere. Questo sistema pesarese, avviato all’inizio di quest'anno, è stato poi replicato con una delibera di Giunta in tutta la regione, ma contrariamente a quello che avviene attualmente a Pesaro, nei restanti pronto soccorso della regione c'è una scarsa disponibilità dei medici con disciplina equipollente a prestare servizio nel pronto soccorso. Valutiamo pure che queste prestazioni aggiuntive, ripeto, sono remunerate con 60 euro l’ora, che per un turno di 8 ore comporta una remunerazione adeguata. Il trattamento di un medico del pronto soccorso al netto delle imposte viaggia intorno ai 3.000/3.500 euro al mese.
Ciò detto, per il momento siamo stati in grado di fronteggiare questa evenienza nell'ospedale di Pesaro, negli altri pronto soccorso, in cui i medici non hanno aderito alle prestazioni aggiuntive, stiamo operando con ciò che si reperisce nel mercato, con le cooperative. Già prima della nostra elezione c’era una cooperativa che operava a Fermo nel pronto soccorso e nelle altre strutture, quindi in questo momento di carenza abbiamo allargato la possibilità, in assenza di altre risorse umane e professionali, di attingere dalle cooperative.
Per quanto concerne l’Azienda Marche nord non sembra sussistere in questo momento una patologia tale da prevedere crisi immediate, naturalmente risente, come tutte le altre Aziende, ripeto, di questa straordinaria carenza di medici che per il momento è stata fronteggiata con prestazioni aggiuntive di medici con specializzazioni equipollenti che prestano servizio negli altri reparti dell’ospedale di Marche nord. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Vorrei dire che, visto che spostiamo l’interrogazione della Consigliera Casini che è sullo stesso tema, sono disponibile a rinviare anche questa di modo che l'Assessore risponda ad entrambe la prossima volta.
PRESIDENTE. Bene, allora anche l’interrogazione n. 506 è rinviata e verrà abbinata alla n. 505.
Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, Consigliera Lupini.
Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Ringrazio anche l’Assessore che ha dato una risposta piuttosto chiara e dettagliata.
Quello che ho chiesto nell’interrogazione è la conseguenza di più segnalazioni, addirittura fuori dalla mia provincia, cosa che non è neanche abituale, proprio perché sette medici che scelgono di fuggire, passatemi il termine, è sicuramente una situazione preoccupante, un'emergenza nell'emergenza.
Sappiamo bene che la situazione dei 118 e dei pronto soccorso è grave un po’ dappertutto e non è tutta responsabilità o appannaggio della Regione e del potere che la Regione ha sulla sanità, però abbiamo urgenza di mettere mano a tutto il quadro del 118, tanto che siamo in attesa, approfitto oggi per ricordarlo all'Assessore, dell'istituzione del tavolo tecnico 118 SET, per cui abbiamo votato la mozione all'unanimità qualche settimana fa. Credo che sarebbe lo strumento migliore per dare delle vere risposte e non trovarci più in queste situazioni.
Lei è stato anche molto chiaro rispetto all'ipotesi e alla sua idea di trovare delle soluzioni esterne al servizio sanitario nazionale per reperire medici, questo chiaramente è una soluzione estrema, ma opinabile perché comunque comporta un depauperamento ulteriore del servizio pubblico, cosa che non è certo gradita, e soprattutto un aggravio dei costi a carico della sanità. Questa deve essere sicuramente una soluzione temporanea e secondo noi da tenere come estrema ratio, andrà invece potenziato quello che verrà fuori dal tavolo tecnico, che tutti attendiamo, un approccio multidimensionale e a 360° al problema di cui parliamo tutti, continuamente, ormai da tantissimo tempo. Ci aspettiamo che questo tavolo tecnico venga istituito quanto prima. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Da Consigliera regionale la ringrazio per aver depositato questa mozione che sottopone all'attenzione di questa Aula un tema importante, relativo alla disorganizzazione della sanità regionale e in particolare del pronto soccorso dell'ospedale Carlo Urbani di Jesi.
Fare la lista di tutte le segnalazioni pervenute, di tutti gli articoli di stampa, di tutti gli atti presentati in questo Consiglio regionale sarebbe oltremodo lungo, ci basterà notare come e quanto siano ripetuti, frequenti e gravi i casi di ambulanze in fila, in attesa di barelle, di mancanza di posti letto nei reparti ordinari e quanti siano i pazienti in attesa di interventi sanitari o financo quelli parcheggiati nel pronto soccorso, oltre a tanti altri disservizi.
Una situazione intollerabile che d’altronde non riguarda solo il Carlo Urbani, ma l'intera Area vasta 2, l'intero sistema sanitario regionale, che è destinata a peggiorare nei prossimi mesi a causa delle criticità del piano ferie, dei tagli, dei contratti non rinnovati e recentemente anche a causa delle dimissioni divenute operative solo quattro giorni fa del Direttore dell'Area vasta 2.
La Rsu dell’Area vasta 2 ha già minacciato lo sciopero, denunciando una carenza di personale così grave da mettere a rischio l'offerta sanitaria nel suo complesso, dichiarando che “con gli attuali organici si rischia di non poter più garantire i servizi ai cittadini”. La delegata Cisl afferma, leggo dal Corriere Adriatico di due giorni fa, che “i servizi di pronto soccorso sono allo stremo, uno dei motivi principali che hanno determinato questa situazione drammatica è il mancato rinnovo dei contratti a tempo determinato cessati nei mesi scorsi con scadenza nei mesi estivi. Parliamo di centinaia di unità di personale che sarebbero utilissime per la sanità regionale e che invece ci lasciamo scappare”. La Giunta regionale su questo non ha mosso un dito, non ha fatto nulla per stabilizzare il personale precario con 18 mesi di servizio, preferendo occuparsi di una riforma sanitaria che non dà alcuna risposta a questi problemi. A causa di questa inerzia abbiamo ormai pochissimi medici rimasti a lavorare al pronto soccorso di Jesi, oberati da turni doppi e tripli che operano in un contesto difficilissimo, visto l'elevato numero di accessi. E non vale, mi riferisco in particolare all'Assessore Saltamartini, evocare le borse di studio per i medici del futuro, i cui effetti si vedranno tra anni e anni, o giustificarsi mettendo avanti i presunti tagli del passato o rimandare tutto alle realizzazioni prossime e venture del Pnrr o della riforma sanitaria.
Questi problemi enormi, caro Assessore, sono sul tavolo adesso, ora, e vanno risolti tempestivamente, non basta dare la colpa a chi c’era prima o promettere che magari tra 5 anni forse ci sarà qualche medico in più.
Sono passati due anni dal vostro insediamento, non abbiamo ancora visto nulla di concreto se non un evidente peggioramento della qualità dei servizi sanitari testimoniato con chiarezza dai dati. Abbiamo ascoltato molte promesse, come quella relativa all'assunzione di ben 3.000 infermieri, un roboante annuncio fatto a fine 2020, e oggi dopo un anno e mezzo vi chiediamo dove sono queste 3.000 unità di personale che avrebbero potuto fornire un contributo determinante per la risoluzione delle carenze di organico della sanità marchigiana? Dove sono i fondi per i budget di spesa del personale, dove sono i medici? Dov’è un'idea organizzativa efficiente e funzionale per la sanità dell'Area vasta 2, che si si trova oggi nemmeno a navigare a vista, ma ad andare proprio a caso visto che è acefala, senza un direttore dedicato, con l’interim assunto dalla povera Dr.ssa XY, che è già Direttrice generale dell’Asur e che penso non potrà occuparsi a tempo pieno dell'Area vasta 2.
Mentre tutte queste risposte rimangono inevase in quest’Aula e mentre discutiamo in Commissione di una riforma sanitaria che non mette risorse, non fornisce soluzioni operative, ma dà luogo solo ed esclusivamente ad un incredibile poltronificio con la moltiplicazione dei ruoli dirigenziali corrispondenti alla moltiplicazione delle Ast, là fuori, nei nostri ospedali, nei nostri pronto soccorso, continuano i disagi per gli utenti e per gli operatori.
Spero che finalmente si voglia prendere atto della situazione e prevedere misure immediate e capaci di incidere nella carne di questi disagi. Se vorrete mettere in campo provvedimenti di questo tipo il Partito Democratico c'è, è disponibile ad un confronto, a mettersi a disposizione per trovare soluzioni, altrimenti purtroppo non potremo fare altro che continuare a denunciare l'incapacità di questa Giunta a mettere in atto quella rivoluzione sanitaria promessa e di cui, ahimè, si sono perse le tracce, mentre appare sempre più palese a tutti i cittadini marchigiani la deriva di un sistema che non riesce più a prendersi davvero cura dei marchigiani, a partire dai servizi di emergenza urgenza. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Voglio intervenire in relazione alla mozione n. 254 della Consigliera Ruggeri, che ringrazio per averla presentata anche perché riguarda un tema sicuramente molto caldo, una problematica scottante ormai da parecchi mesi.
Devo dire che più che le misure straordinarie mancano le misure ordinarie, nel senso che la situazione almeno per quanto riguarda il pronto soccorso dell’ospedale di Pesaro è veramente molto complicata. In questo momento se ne parla un po’ meno anche perché già molto è stato detto ed i concorsi che sono stati annunciati sono stati avviati, ma i risultati sono praticamente nulli. Sia i concorsi portati avanti a livello centrale, da parte di Asur, che quelli portati avanti da Marche nord non hanno dato risultati.
La proposta di utilizzare dei medici con specialità equipollenti, a cui ha fatto riferimento anche l’Assessore Saltamartini, era emersa alla fine dello scorso anno, è stata attivata ed ha cercato di ridurre l’emergenza, ma va anche detto che non so fino a che punto i medici saranno disponibili nel tempo. Il rischio è che anche i medici degli altri reparti decidano di lasciare gli ospedali marchigiani perché si trovano a non fare un’attività, ma a doverne fare due.
Oggi c’è un problema che è molto più grosso, che non riguarda solamente la mancanza di medici sul territorio da poter assumere, quindi di medici che partecipano ai concorsi, ma ci sono professionisti assunti a tempo indeterminato che decidono di lasciare le nostre strutture sanitarie e di andare a lavorare nelle regioni confinanti. Ciò non riguarda solamente il reparto del pronto soccorso ma, ad esempio, nella nostra realtà anche il reparto di psichiatria, in cui i medici si licenziano perché sanno di trovare condizioni organizzative sicuramente migliori. Questo deve comunque far riflettere.
Ad oggi la situazione è grave, come lo era mesi fa, mi auguro che si riesca a trovare una soluzione che a tutt’oggi purtroppo non è stata individuata.
Quella dei medici equipollenti a medio e lungo termine creerà difficoltà anche agli altri reparti perché non è che i medici nei reparti non hanno niente da fare, hanno il tempo per giocare a carte o hanno qualcos’altro da fare, quindi, visto che i medici sono carenti un po’ in tutti i reparti, se vanno al pronto soccorso lasciano indietro le attività del loro reparto, ma soprattutto c’è un carico di tensione e di lavoro che li porta a decidere di andare in altri territori.
Bene questa mozione, penso che se la strada è quella che è stata presa difficilmente ci saranno delle soluzioni perché i medici più che partecipare stanno andando via e si stanno licenziando. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Comprendo la situazione, sono medico, vengo dagli ospedali pubblici, una delle attività che ho fatto per molti anni è stata la consulenza al pronto soccorso, quindi ne ho vissuto le varie fasi. All’inizio della mia carriera di medico c’era la cosiddetta pletora medica, un numero di medici laureati molto superiore ai posti di lavoro disponibili, tanto è vero che nel tempo molti si erano industriati a fare attività mediche collaterali rispetto al servizio sanitario nazionale e alle strutture private accreditate, poi nel tempo c’è stata una programmazione - tutti i mali in genere partono dalle istituzioni europee - con una diminuzione progressiva del numero degli studenti che potevano avere accesso alla facoltà di medicina e di coloro che una volta laureati potevano accedere alle specializzazioni.
I tempi peggiori sono stati quelli del Governo Monti, me lo ricordo bene perché ero parlamentare ed ero in Commissione sanità, ero il Vicepresidente della Commissione sanità della Camera, quindi avevo un osservatorio privilegiato, si diminuì il numero delle persone che potevano entrare in questi percorsi di studio, per la facoltà di medicina decidevano il Miur ed il Ministero della sanità per quanto di sua competenza, e dopo 15 anni il risultato è sotto gli occhi di tutti.
La situazione oggettivamente è complessa, è difficile nella nostra regione Marche che ha una minore tensione sanitaria, ma è drammatica negli ospedali di Napoli, Roma e Milano. Ultimamente c’è stata una trasmissione interessante su Rai 2 sul Cardarelli di Napoli e sul suo pronto soccorso, con interviste a persone che erano da tre giorni sulle barelle perché non c'era personale sanitario e per la drastica riduzione dei posti letto negli ospedali, secondo tabelle e direttive partite dall'organizzazione della sanità a livello internazionale, poi scaricate sulle singole nazioni componenti la Comunità europea. C’è stato un momento in cui c’era la corsa alla riduzione dei posti letto ed era bravo l’Assessore alla sanità che ne riduceva di più, senza pensare che il problema non era semplicemente il posto letto statico, ma l’organizzazione dinamica.
E’ vero che ogni posto letto ha un costo medio, ma è anche vero che se tu non hai capacità di riserva prima o poi vai a sbattere, e questo è successo con il Covid e succede quotidianamente, Covid a parte, quando i medici del pronto soccorso devono trattenere per 2 o 3 giorni le persone nei corridoi o nei box perché non riescono a trovare un posto letto nel reparto dove andrebbero indirizzate, con conseguente aumento delle giornate di presenza all’interno delle strutture sanitarie mentre potrebbero essere accelerate varie serie di pratiche. Talvolta la presenza nel pronto soccorso viene ritardata per ore, giorni, qualche volta per più giorni, perché non ci sono i medici, non c’è possibilità di procedere con gli accertamenti strumentali radiologici, c'è ritardo nei laboratori, nell’avere il referto delle indagini siero-biologiche, è una catena che non si riesce a spezzare.
Si dice che nelle Marche la situazione sia drammatica, no, la situazione è un po’ meno grave rispetto ad alcune Regioni ed un po' più grave rispetto a Regioni che invece, e qui non sono favorevole, hanno dato più spazio ai privati perché le strutture private hanno una maggiore flessibilità, riescono ad adeguarsi e ad adattarsi più facilmente alle richieste del mercato, alle esigenze dei pazienti ed ai bisogni degli utenti.
Il problema non sta nelle Marche, se uno fosse fariseo direbbe che il problema sta nelle Giunte precedenti che hanno lasciato in eredità questa situazione, però in realtà non è così, è un percorso che viene da lontano, che viene dallo Stato con una serie di errori ripetuti, che ovviamente sono stati scaricati sulle Regioni, su quasi tutte le Regioni italiane. Quelle che stanno un po’ meglio sono quelle a bassissima densità abitativa. Ad esempio il Trentino Alto Adige, che è una Regione a Statuto speciale - per motivi di turismo mi capita spesso di andarci, anche in alto Veneto - ha maggiori fondi, quindi ha più possibilità di assunzioni, ha pure una parte di medicina specialistica dedicata, per esempio la traumatologia (incidenti di sci) ed ha quindi delle strutture che sono più misurate sulle esigenze della popolazione, che è scarsa. Quando ti trovi in un’area metropolitana italiana, Roma o Napoli o altre città minori del sud, non solo del sud, addirittura nell’Emilia-Romagna, a Rimini, regione governata dal centro-sinistra ... Un giorno mi sono trovato al pronto soccorso dell'ospedale di Rimini ed era una bolgia dantesca, ero là casualmente in quanto mi aveva chiamato un mio amico che aveva avuto un incidente stradale banale, però necessitava di andare al pronto soccorso, radiologia (una frattura modesta, non scomposta), una roba che credo di non aver mai visto nella nostra regione. Rimini, città che ormai ha 150.000 abitanti, quindi significativa, d'estate arriva a quasi un milione di abitanti per la sua zona turistica.
Questo è un problema centrale e lo Stato deve porsi l'obiettivo di aumentare almeno un po’ la spesa sanitaria, che in questo momento è di circa il 9% del bilancio dello Stato, la Germania ha addirittura il 13% sui servizi socio-sanitari, mi sembra che la Francia sia all'11% e altri Paesi europei (Belgio, Olanda e Lussemburgo) hanno da 1 a 3 punti in più dell’Italia, senza arrivare ai 4 punti in più della Germania.
C'è bisogno di maggiori risorse finanziarie. Più volte in sede di Conferenza Stato-Regioni, tutti, centro-destra e centro-sinistra, hanno chiesto al Governo centrale un aumento delle risorse in materia sanitaria, almeno l’1%, magari graduando, ma deve essere dato. Dobbiamo riuscire a poter avere più medici, ma non li avremo per i prossimi anni, l'aumento ci sarà perché ormai si è aperta la porta, la programmazione si è resa conto di aver fatto uno scivolone incredibile, però i risultati non sono per oggi.
Neanche la concorrenza tra Regioni dà risultati. Ad esempio il Veneto di centro-destra dà dei trattamenti aggiuntivi agli infermieri ed ai medici, che ovviamente richiama dalle Regioni circostanti, lo fa, però siamo sul filo del rasoio. Bisogna vedere qual è il contratto nazionale, come stanno le cose e via di seguito. I trattamenti aggiuntivi integrativi possono essere fatti, ma devono essere successivi alla contrattazione, quindi tutto è molto complicato.
Viviamo l'eredità di ciò che è stato sbagliato negli anni scorsi, ovviamente ognuno deve cercare di fare qualcosa di più, qualcosa di meglio, sicuramente l’Assessorato dovrà porsi il problema di fare qualcosa di più e qualcosa di meglio, ma è scarsamente soggetto, ma soprattutto oggetto delle politiche precedenti, questo è un dato, non per discolpare, ma perché le cose stanno oggettivamente così.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti, colleghi Consiglieri e colleghi della Giunta. Vi chiedo attenzione per un discorso complesso e articolato che porta ad un fine comune: i nostri cittadini.
A me dispiace che chi mi ha preceduto abbia citato le Giunte precedenti, il nostro gruppo ha la fortuna di essersi insediato in questo consesso il 19 ottobre 2020, ho preso il cartellino da Consigliere regionale, ho timbrato per la prima volta, essendo in aspettativa dall’ospedale, ed auspicavo in questa Assemblea azioni per il bene collettivo, così com’è il compito della buona politica.
Le istituzioni, compresa la nostra, hanno il dovere di vigilare e colmare il distacco che si è formato tra le rappresentanze istituzionali e i cittadini, ai quali dobbiamo una giusta dignità e a loro spetta la nostra attività di Consiglieri regionali.
Il 19 ottobre 2020 dissi: “Sono contento che il gruppo Rinasci Marche (i 17.285 elettori di Rinasci Marche) sia dalla parte di tanti cittadini, operatori, medici. Noi che rappresentiamo questi cittadini saremo dalla parte degli assistiti, della sanità pubblica e trasparente.
Ora mi rivolgo all’Assessore Saltamartini, dato che mi sono rimasti 5 minuti e 22 secondi, faccio una carrellata di azioni che sono state poste in essere dal nostro gruppo per sensibilizzare l’Assessore, l’Assessorato e gli illustrissimi Consiglieri sui temi della sanità.
Interrogazione n. 448 dell’aprile 2022, discussa dopo un paio di mesi, “Situazione di criticità del pronto soccorso dell’ospedale di Torrette”, a mia firma, nella quale riportavo che da mesi si assisteva alla grave situazione in cui operava il pronto soccorso dell’ospedale di Torrette, le criticità erano date dalla carenza di personale, sia medico che assistenziale. Il livello di sopportazione del personale era diventato insostenibile perché costretto a saltare il riposo e ad effettuare doppi turni, vi garantisco che fare i doppi turni, specialmente di notte, è veramente pesante. Il pronto soccorso di Torrette ha anche la gestione dei gravi traumi, come ha citato il collega in merito all’ospedale di Rimini, è dotato di elisoccorso, e ciò fa sì che i pazienti con codici bianchi, verdi ed altri siano in attesa per ore, corridoi pieni di barelle, pazienti parcheggiati per mancanza di posti sufficienti per accoglierli. Bisogna riconoscere che il personale del pronto soccorso con la propria dedizione non ha fatto naufragare il sistema.
Giustamente la nostra interrogazione era rivolta all’Assessore Saltamartini e alla Giunta per sapere quali azioni urgenti intendessero intraprendere nell'immediato per risolvere la carenza di personale nel pronto soccorso di Torrette.
Altra azione, questa purtroppo non discussa perché in questa Aula quando noi Consiglieri regionali ci prepariamo, lavoriamo …, magari su alcuni aspetti il mio intervento sarà un po’ un copia incolla della Consigliera del Partito Democratico, ma non ci siamo accordati, abbiamo lavorato nei nostri uffici in maniera riservata, non ci siamo aiutati, ma alcune azioni sono simili a quelle della collega.
Con questa mozione che il gruppo Rinasci Marche ha depositato maggio, siamo a fine luglio, non verrà discussa né oggi e forse neanche prima della proposta di legge n. 128, abbiamo fatto alla Giunta delle proposte di miglioramento del nostro sistema sanitario regionale, abbiamo cercato di impegnare la Giunta a promuovere una rimodulazione del servizio sanitario regionale con l’intento di rafforzare l'attuale sistema proprio per far crescere i bisogni della popolazione marchigiana.
A questo punto aspettiamo la legge, aspettiamo la discussione in Aula e il nostro gruppo ha l'energia e il fiato a sufficienza per parlare e parleremo sulla proposta di legge n. 128, avendo giustamente la pazienza e il dovere di ascoltare la fase delle audizioni.
C’è un'ulteriore mozione non discussa in questa Assise, depositata poco fa, di cui non ho chiesto l’urgenza, però credo che l’istituzione di un tavolo tecnico per migliorare il modello organizzativo relativamente alla figura dell’infermiere di famiglia, di comunità, e io dico anche di prossimità, sia il futuro dei nostri territori, in particolar modo di quelli che sono stati lasciati soli, di quelli che stanno sulla fascia appenninica. Anche su questo il nostro gruppo ha presentato un'interrogazione relativa al Comune di Arcevia perché chi vive nell'entroterra è un cittadino di serie C. Sappiamo benissimo che alcune azioni - non dico quelle dei grandi traumi perché lì ci sono i nostri elicotteri che sono bravissimi, sono funzionali e cercano di coprire - come quelle relative alla parte vascolare, neurologica, ad esempio la fibrinolisi va fatta, per chi ci capisce qualcosa e spero che alcuni neurologi mi stiano ascoltando almeno do forza anche al lavoro fatto per vent'anni, si giocano sui minuti. Ogni minuto il paziente perde dei neuroni e se non arriva velocemente sulla costa e viene sottoposto al trattamento specialistico ce lo giochiamo e avrà una disabilità permanente, che ha anche un costo sociale.
Un'ulteriore mozione è quella del febbraio 2021, qui non parliamo di giorni, qui non parliamo di mesi, qui parliamo di anni, una mozione con la quale chiedevamo la rimozione delle criticità organizzative e strutturali dell'ospedale di Senigallia, chi mi ha preceduto ha citato Rimini, io cito Senigallia, che ha 44.188 residenti, ma d'estate, in questo periodo di alta stagione, da adesso fino al 20 agosto, ha più di 200.000 persone e con il territorio che guarda ai nostri Appennini, compresa la valle del Misa e del Cesano, forse anche 400.000.
Noi abbiamo un dovere morale verso i nostri residenti, i nostri turisti, verso tutte le persone che afferiscono ad un'area, abbiamo la dignità di dire bene, togliamo la scritta “ospedale”, perché se c’è la scritta ospedale in quella struttura ci devono stare i medici, gli infermieri, in particolar modo nelle trincee. La prima trincea è il pronto soccorso. Appoggiarsi ad una cooperativa …, per chi sa in cosa consiste il lavoro, la cooperativa può andar bene in altri mondi, in altre attività, ma negli ospedali, nei servizi ad alta efficienza, specialistici, ci vogliono persone con esperienza. Anche il fatto di fare un'azione di forza e scrivere una lettera ai primari e dir loro: “Mandate i vostri colonnelli al pronto soccorso”, vuol dire mettere loro le scarpe di cartone. Le persone che hanno studiato un po’ la storia sanno cosa vuol dire la scarpa di cartone, che ha prodotto problemi al nostro paese. Oggi noi con quella scarpa di cartone mandiamo i nostri operatori, le persone più care in trincea, in prima linea?
Nei pronto soccorso si dà la salute, si cerca di curare le persone, ma lo stesso operatore può essere oggetto di non salute perché vi gravitano procedure complesse e, per chi conosce l’assistenza, ci possono essere malattie infettive che si contraggono. Gli operatori le contraggono a seguito di procedure. A questo punto noi abbiamo la dignità di fare delle azioni senza ipocrisia, anche nella legge che andremo a votare ad agosto mettiamoci tutti insieme, cerchiamo di studiarla, cerchiamo di dare una risposta seria, in particolar modo partendo da quei luoghi, come il pronto soccorso, in cui abbiamo le criticità più forti.
L’ultima del maggio 2021, in cui parlavo dell’Area vasta 2, che credo gridi vendetta, probabilmente perché ci abito, forse alcuni di noi la conoscono meglio di altri, che ha delle criticità non più rimandabili, vergognose, specialmente per chi sta nelle trincee. Tutti gli operatori dell'Area vasta 2 hanno mediamente un monte ore di straordinario imbarazzante, conosco dei capisala, io li chiamo così, non me ne vogliano, sono i coordinatori dei nostri reparti, il cuore del reparto è il caposala, ora si chiama coordinatore, mediamente hanno 250 ore di straordinario, mettiamoci una mano sulla coscienza perché le ferie servono a tutti, non solo a noi Consiglieri regionali che aspettiamo il 5 agosto come una specie di miraggio. Ma questa estate gli operatori salteranno le ferie, i coordinatori in certi reparti non andranno in ferie, prima con Covid e poi con il Covid, nel 2020, nel 2021 e nel 2022? Disorganizzazione.
“Stato della riorganizzazione dell'Area vasta 2, in questo caso per lo stabilimento ospedaliero di Senigallia”, l'interrogazione 197 l’ho fatta a maggio 2021.
Ultima l’interrogazione 342 “Prestazioni aggiuntive – recupero prestazioni specialistiche ambulatoriali a causa d'emergenza Covid 19”. Ai nostri medici, ai nostri infermieri, ai nostri operatori sanitari …, non siamo stati in grado, come ho scritto nell'introduzione, di gestire il tetto di spesa per il personale precario dell'Area vasta 2, oltre che gli straordinari corrisposti. Ci eravamo presi l’impegno di mettere in busta paga delle monetine.
Per tutto questo il mio intervento è stato articolato ed ho fatto la storia del gruppo Rinasci Marche in questi 20 mesi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Come sa non è mia consuetudine intervenire durante il dibattito generale, lo riservo sempre in dichiarazione di voto, in questo caso devo ringraziare le Consigliere Ruggeri e Lupini e lo stesso Presidente per gli atti che hanno presentato e che si aggiungono alla nostra interrogazione, che discuteremo, come è stato richiesto, nella prossima occasione.
Presidente, oggi nel dibattito io vedo la bandiera bianca, avete alzato la bandiera bianca sulla sanità, vi state arrendendo …
(interventi fuori microfono)
Maurizio MANGIALARDI. Consigliere Ciccioli, capisco che le piace la provocazione, le piace il protagonismo, ma tenga su l’asta con la bandiera e noi ci spingeremo il vento per farla sventolare in modo adeguato
Vi state arrendendo, lo dico con tanto rispetto nei confronti dell’Assessore che, è vero, è partito con la spinta che veniva da una campagna elettorale becera, strumentalizzando fatti e leggi, con testi che oggi dipingete in un altro modo, ma ci arrivo dopo.
L’Assessore era partito con il piglio che servivano 3.000 infermieri da assumere in pochissimo tempo, una riorganizzazione immediata, ospedali grandi da far diventare piccoli dappertutto, quelli piccoli che erano chiusi da riaprire in modo da rispondere ai vostri impegni di carattere elettorale. Poi piano piano tutti i vostri voli non hanno trovato una concretizzazione. Devo dire che nella prima fase era inevitabile che si attribuisse la responsabilità a chi c’era prima, vi veniva bene, avevate vinto per quello, avete vinto forse su l’unico tema, che era quello della sanità, della chiusura degli ospedali e di tutte le operazioni facili. Ahimè, ricordo una competizione in cui i soggetti dipingevano la soluzione come assolutamente fattibile: cosa ci vuole ad assumere personale? Cosa ci vuole a remunerarlo meglio? Cosa ci vuole ad abbattere le liste di attesa? Nulla, niente, facile, arriveremo noi e lo faremo. Invece alzate bandiera bianca perché l’Assessore subito dopo, lo dico con grande responsabilità, si è accorto che tutti gli impegni presi non erano per nulla percorribili. Nemmeno l’oppio della cancellazione - come impropriamente erano stati chiamati - degli ospedali unici ha avuto la sua contaminazione perché ha funzionato per poco, visto che gli ospedaletti che andrete a fare di mezzo livello, non di primo, non li vedremo che tra qualche decina di anni, ahimè, oggi ci accorgiamo e su questo …, l’ha detto in maniera molto responsabile l’Assessore Saltamartini, lo ha fatto ricordando anche le norme nazionali, che erano state improvvisamente tutte cancellate, valevano solo per quelli che c’erano prima, invece per voi sarebbe stato tutto più semplice, quando ha iniziato a raccontare le difficoltà ed oggi alzate bandiera bianca, sul pronto soccorso va alzata la bandiera bianca, non siete in grado.
Capisco che è difficile, non sono da recuperare gli esempi del Cardarelli, siamo qui nelle Marche, siamo qui con le nostre difficoltà, rimaniamo sulle nostre, non invochiamo un Governo che dovrebbe in maniera miracolosa risolvere i problemi, no, non siamo in quella condizione.
I temi sono questi e le tentate tutte, lo dico con grande imbarazzo se penso a cosa è successo al mio povero ospedale di Senigallia, dove ad un certo momento era rimasto un medico. In un ospedale per 45.000 abitanti solo un medico al pronto soccorso. Avete chiamato i medici della Marina militare e sono scappati, hanno visto che non erano in supplenza, erano messi nel turno e sono fuggiti; avete tentato di coinvolgere le cooperative con professionisti non adeguati e se ne sono andati anche loro. Parliamo di Senigallia, la prima città turistica delle Marche, almeno sul piano dei numeri. Sono fuggiti e non siete in grado …, forse era complicato anche prima, lo dico con la solita trasparenza, pensando all’Assessore Saltamartini allora Sindaco, quando insieme nell’Area vasta ci facevamo raccontare i problemi e cercavamo di trovare le soluzioni, che anche quella volta erano molto difficili e complicate. Adesso tocca a voi! Prima nel passaggio l’Assessore ha detto che la politica non può perdere la faccia, ma l’avete persa e sentire il capogruppo di Fratelli d’Italia che oggi invoca cambiamenti a livello nazionale e imputa ai provvedimenti da Monti in avanti le ricadute terribili. Ricadute che ci saranno inevitabilmente nei prossimi anni, saranno riconfermate e acuite di giorno in giorno perché le file al pronto soccorso, ha ragione il Consigliere Santarelli, sono interminabili e non occorre, lo dico alla Consigliera Ruggeri, il provvedimento straordinario, qui non gestiscono nemmeno l’apertura, per cui noi non dobbiamo dire che voteremo qualsiasi tipo di provvedimento.
Ritengo che nelle condizioni peggiori stiamo festeggiando i 30 anni del 118, penso che non lo potevamo fare nella maniera meno adeguata, peggio di così non si poteva. Parlate con tutti gli operatori, anche quelli che vi hanno fortemente sostenuti perché anche quelli pensavano che il decreto Balduzzi non esistesse e che tutto fosse possibile, anche tanti operatori sanitari erano convinti che si potessero fare cose diverse, anzi forse qualcuno è ancora convinto.
Con la bandiera bianca alzata concedetevi almeno l’onore delle armi, ritirate la proposta di legge n. 128, ritirate quella cosa perché non si può sempre mistificare, state confondendo ancora una volta i cittadini. Pensate di cambiare l'organizzazione del servizio sanitario, ma non andrà a risolvere i problemi del pronto soccorso, anzi non li tocca e saranno peggio di quelli che abbiamo oggi. Impegneremo il personale a mettere in campo una risorsa stolta, senza visione, senza prospettiva, solo per dire abbiamo fatto qualcosa. Occupatevi di questo che forse è meglio e forse quella bandiera bianca che sta sventolando potrebbe trovare un po’ meno vento, l’onore delle armi potrebbe essere concesso, ritirate la 128.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.
Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Ringrazio i proponenti per aver dato modo di sviscerare in Consiglio regionale la situazione dei pronto soccorso nelle Marche e visto il dibattito che si è creato credo che il PD sia senza vergogna perché tutto quello che abbiamo visto in questi anni è frutto di scelte purtroppo condivise dalla precedente maggioranza a traino PD e che noi oggi dobbiamo contrastare. Dopodiché è chiaro che dopo un anno e mezzo, passata la pandemia, tocca a noi sistemare i danni che in tutti questi anni avete fatto nella regione Marche e ci stiamo mettendo mano.
Sono stupito quando il capogruppo del PD chiede di ritirare la proposta di legge n. 128, che andrà a modificare il sistema sanitario marchigiano, una vera rivoluzione che questa Giunta e questa amministrazione Acquaroli stanno portando avanti con forza.
In questo mese in Commissione abbiamo fatto le audizioni, dopo quelle fatte dalla Giunta, per modificare un sistema che ha portato al depauperamento di tutti i servizi sanitari della nostra regione. Dovremmo migliorarli insieme, come si sta facendo, con tutte le associazioni di categoria del settore, insieme anche alle associazioni di volontariato, agli operatori, ai sindacati, a tutti coloro che ruotano all’interno della sanità.
Per quanto riguarda la situazione del pronto soccorso è vero che è difficile e ogni giorno vanno ringraziati gli operatori che sono sul campo. Due settimane fa sono andato al pronto soccorso di Fano, ho fatto 6 ore di fila ed ho visto con quanta pazienza gli infermieri, gli OSS, i medici, i medici specializzandi tengono in piedi i pronto soccorso della nostra regione, prendendosi anche gli insulti delle persone, che vedono i disservizi, le code, i tempi di attesa, che, mi rendo conto, da cittadino fanno arrabbiare gli utenti, ma ho visto anche la grande qualità, la grande umanità del personale che ci lavora e per questo lo dobbiamo ringraziare ed aiutare ascoltando le sue richieste, sapendo che effettivamente lo Stato, la parte governativa e la parte legislativa non ci aiutano. Queste persone vanno premiate e vanno incentivate nel fare questo lavoro, sapendo che, bisogna essere molto chiari, tra i medici, soprattutto i giovani, andare a lavorare al pronto soccorso non “tira” perché si vedono le situazioni in cui sono costretti a lavorare ed anche le condizioni economiche.
Credo che sia un sistema molto difficile e bene ha fatto l'Assessore, chi gestisce l’Azienda ospedaliera Marche Nord, chi gestisce le strutture sanitarie nel nostro territorio, ad allargare il più possibile, cercando di incentivare i giovani ad entrare nei pronto soccorso, ma abbiamo visto che i bandi di concorso sono andati tutti deserti e purtroppo dei politici del PD, anche di rilievo, invece di aiutare la difficile situazione del pronto soccorso hanno infuocato sui giornali, hanno messo anche zizzania all’interno del personale, il risultato qual è? Che qualcuno è andato fuori regione perché viene pagato di più, soprattutto in Emilia-Romagna, a nord delle Marche, qualcuno è stato assunto dalle cooperative perché viene pagato di più ed il risultato è che anche il personale interno dei pronto soccorso è in grande difficoltà.
Bene ha fatto l’Azienda ospedaliera Marche nord a cercare di coinvolgere anche gli altri reparti dell’Azienda ospedaliera stessa ed anche degli altri ospedali delle Marche, come ci ha comunicato l'Assessore, però sono situazioni tampone, quindi dovremmo cercare, secondo me, di rivedere e di parlare anche con gli operatori.
In questa situazione ho anche conosciuto il nuovo primario XY, che mi è sembrato un grande professionista, con voglia di fare e questo mi ha fatto molto piacere, anche se è una nomina temporanea che la direzione gli ha affidato. Parlando con lui mi ha espresso una soluzione, ovvero di separare i pronto soccorso in base agli ingressi, ad esempio l’aspetto chirurgico dall'aspetto di medicina interna, cosa che potrebbe snellire molte prestazioni ed invece di aspettare, il mio era un caso di medicina interna, 6 ore, dopo gli accertamenti fatti con i macchinari in 2 ore sarei potuto essere dimesso, come poi è stato.
Credo che vada fatta una riorganizzazione interna, anche ascoltando gli operatori, ma sappiamo che è difficile il complesso che abbiamo ereditato nelle Marche, anche in altre regioni la situazione dei pronto soccorso è analoga, però c'è una differenza, mentre alcune opposizioni di centro-destra non speculano sul pronto soccorso, sulla situazione dei medici che ci lavorano, qui abbiamo persone di rilievo del vostro partito che incentivano e fanno purtroppo politica dentro le strutture sanitarie. Noi la politica dentro la sanità la vogliamo togliere e la stiamo togliendo perché le nomine che sono state fatte non sono politiche, sono nomine fiduciarie in base a concorsi pubblici all'interno delle Aziende ospedaliere della sanità, e mi spiace che il Partito Democratico, che ci ha portato in questa condizione, oggi contrasti una riforma vera perché poi gli atti parlano e dovremmo spiegare quello che stiamo facendo con la proposta di legge n. 128, che andrà a modificare l'assetto istituzionale delle aziende della sanità della nostra regione da qui a qualche anno.
Noi siamo partiti dall’analisi dei fabbisogni, abbiamo modificato e stiamo modificando l'organizzazione sanitaria, dopodiché ci sarà il Piano socio-sanitario, che sarà un’altra sfida importante che relazionerà anche il pubblico con il privato, che fino ad oggi è stato favorito dalla Regione, dal PD, per fare alcune prestazioni ad alto rendimento, mentre quelle a basso rendimento sono state lasciate al pubblico. Questa secondo me è un’altra cosa che dentro il Piano socio-sanitario dovrà essere rivista.
Concludo dicendo grazie alla Giunta per il lavoro che sta facendo, grazie agli operatori dei pronto soccorso per quello che stanno facendo, continuiamo ad ascoltarli come abbiamo fatto anche la settimana scorsa, la Giunta l’ha fatto con gli operatori dell’Azienda Marche nord, ma dovrà essere fatto anche con gli operatori delle altre Aree vaste. Andiamo ad incontrare il personale perché le soluzioni ci sono.
Dopo aver approvato ad agosto la nuova riforma sanitaria si creeranno le Ast, le Aziende sanitarie territoriali, si modificherà il Piano socio-sanitario e se ci saranno delle persone che sono di nomina della Giunta, quindi Direttori generali che non sanno fare il loro lavoro, verranno mandate da un’altra parte.
Le soluzioni si possono trovare, si stanno trovando nonostante la situazione difficile che abbiamo ereditato, però da parte del PD mi aspetto più collaborazione e non sciacallaggio politico sui giornali. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Ci sono tre espressioni comuni negli interventi dei Consiglieri Serfilippi, Ciccioli e dell'Assessore Saltamartini, che davvero rappresentano un quadro coerente, tre facce sostanzialmente comuni.
Ho già detto in un’altra occasione che ho una simpatia personale, quasi spontanea nei confronti del Consigliere Serfilippi, che nel suo ultimo intervento ha detto sostanzialmente: “La colpa è la vostra che c’eravate prima, tutte le responsabilità vanno addossate a voi, noi ci siamo fatti carico di tutto questo e da questo punto di vista dobbiamo provare a risolvere”, a sostegno di questo ha aggiunto: “basta fare l’esempio dei bandi che sono andati deserti, quindi capite tutto”, poi: “ma perché voi del PD non ci date una mano?” Ed ovviamente giustifica e rafforza la sua tesi dicendo: “noi ci siamo trovati in mezzo alla pandemia e tutto ciò ci impedisce - non a 18 mesi, ma a 2 anni dal vostro insediamento - di incidere su questa vicenda”.
Questo intervento, su cui farò qualche considerazione, fa il paio con quello del Consigliere Ciccioli che credetemi fa tenerezza perché oggi 19 luglio, rispetto ai primi giorni di novembre quando in un Consiglio regionale insieme all'Assessore diceva: “Siete stati un disastro, noi risolveremo tutti i problemi”, la narrazione è completamente diversa. Mal comune mezzo gaudio perché noi nelle Marche siamo messi bene, infatti sono andato a Rimini, sono andato a Vigevano, sono andato a Canicattì e stanno tutti peggio.
La narrazione sul sistema sanitario, che ci viene raccontata in maniera più politica dal Consigliere Serfilippi e in maniera addirittura ipocrita politicamente dal Consigliere Ciccioli, ha davvero dell'incredibile, a questo aggiungo anche l’intervento dell'Assessore Saltamartini.
Al Consigliere Serfilippi e anche agli altri ricordo un gesto fondamentale del Sindaco di Cingoli, il quale venne davanti a questa istituzione, non so bene, con un camion di neve non immaginando che ci fosse una sanità regionale e un bene comune, ma rappresentando l'interesse piccolo di un Comune come quello di Cingoli, che ha piena dignità, ma certo sta dentro un sistema.
Le ha già citate il capogruppo, le dichiarazioni dell’Assessore Saltamartini sul sistema sanitario e sulla narrazione, parlo dei 3.000 dipendenti, dei 3 milioni di risorse per i tamponi rapidi che avrebbero salvato il mondo, parlo della produzione dei vaccini, della bufala dei monoclonali che avrebbero salvato il mondo, insomma la narrazione che è passata tra il 2020 e il 2022 è totalmente cambiata, è cambiato il registro, oggi non è più - almeno in parte rispetto a quello che dice il Consigliere Serfilippi - colpa di chi c'era prima, è colpa del sistema.
Mi chiedo, Assessore Saltamartini, penso che lei o il Presidente Acquaroli c’era, se tutto questo è vero, perché in occasione della Conferenza Stato-Regioni le Marche hanno approvato le linee del Pnrr sulla sanità territoriale e pur essendoci il tema del personale, di cui voi vi lamentate, a differenza del Presidente della Giunta regionale della Campania l’avete approvato. E’ un segno politico, vi lamentate del personale, ma all’atto pratico, di fronte alle decisioni da assumere, la Regione Marche ha una linea coerente col quadro nazionale, ma contraddittoria rispetto a quello che viene a dire in Consiglio.
Sarebbe interessante sapere, ma sono certo che non si risponderà, che cosa si è fatto degli aumenti di bilancio sanitario stabiliti per le Regioni a partire dal 2021, l'anno della vostra piena operatività, che, come voi sapete meglio di me, è aumentato di 4 miliardi su base nazionale rispetto a tutte le Regioni. Tenete conto che rispetto alle Marche il dato nazionale vale circa il 2,5-3%, sarebbe interessante capire dove sono stati destinati, quali priorità sono state assunte, tutto questo ovviamente riguarda il 2022 in cui sono stati finanziati 124 miliardi, circa 60 milioni di più.
La sostanza qual è? Consigliere Serfilippi e caro Assessore, in due anni, mi risparmio le osservazioni sulla proposta di legge n. 128, non siete stati capaci di impostare un lavoro. Per esempio, Consigliere Serfilippi mi rivolgo a lei, quando le risorse scarseggiano per chi amministra ci sono due strade: si mettono le risorse, ovviamente se le condizioni di priorità non sono le stesse si tolgono da dove si hanno meno priorità e le si sposta dove ce ne sono di più. La sanità è una priorità assoluta? Credo di sì. Il personale da assumere è una priorità assoluta? Si tolgono da altre parti e si mettono lì, la spesa corrente si mette lì.
La seconda alternativa è razionalizzare, cioè mettere mano all'efficienza della macchina amministrativa della Regione e comprendere dove c’è l’inefficienza e da lì ricavare le risorse per poter finanziare le priorità.
La domanda è: che cosa avete fatto in 24 mesi? Zero, non avete messo in piedi un'azione strategica di questo tipo, che sarebbe stata apprezzata, avremmo compreso tutti che si tentava di andare …, ma fatevi una domanda, Consigliere Serfilippi, perché i bandi vanno deserti? Perché nella struttura privata i medici non se ne vanno? Si faccia una domanda e si dia una risposta marzulliana. Questo le dà la risposta rispetto a questi temi e quando noi offriamo disponibilità, quando in questa Aula rispetto ad altre leggi abbiamo dato proposizione non preconcetta, lo sa cosa è successo? Che in più di una discussione neppure un Consigliere regionale di maggioranza si è alzato per dire che stavamo dicendo una sciocchezza. Non è questa la collaborazione che si chiede, è chiaro? Questo è il sistema del rapporto maggioranza/opposizione.
Torno al bilancio, bisogna scegliere, chi amministra ha il dovere di scegliere e non buttare sempre la colpa sugli altri, come purtroppo da due anni state facendo.
Presidenza del Vicepresidente
Andrea Biancani
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.
Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Quando ascolto questo che io definisco il teatrino della politica, da uomo pratico, che fa questo mestiere, che forse capisce un po’ di più del quadro, insieme al Consigliere Ciccioli, di cui ho condiviso il suo intervento, non so se allargare le braccia o dire: “Torno a casa, vado a fare il mio mestiere perché sono sicuramente più utile”.
In questo teatrino sono due anni che si mettono in piedi interrogazioni e mozioni sulla sanità, molto spesso su temi che non si conoscono veramente. Allora, a questi signori vorrei ricordare che …, al di là dell’Assessore che ha preso in mano una situazione che definire il deserto dei tartari è dire poco, a cui bisognerà dare un premio, fare un busto da qualche parte per aver preso su di sé questa vicenda. La vicenda sanitaria di questa regione si riflette in una situazione sanitaria nazionale, per scelte che questi signori che parlano hanno fatto per 20 anni sulle spalle della sanità, quindi sulle spalle dei cittadini italiani, ed oggi pretendono che noi in due anni risolviamo il problema del personale. Personale medico che è stato demolito dal decreto del numero chiuso partito nell'87 - io mi ero laureato da qualche anno - che è stato convertito in legge nel ’99, fatto e propinato soprattutto seguendo l'Europa. Sapete che la sinistra segue sempre l’Europa, la sinistra si fa grande seguendolo l’Europa, pensando che dall’Europa arrivino soluzioni formidabili e inoppugnabili. Dal numero chiuso, da quella situazione non mancano solo i medici del pronto soccorso e delle Potes e del 118. Come ha detto il Consigliere Serfilippi, sono mestieri estremamente duri, che i giovani medici fanno una grande fatica a fare perché in un attimo, quando arriva un paziente, che non si è mai visto, occorre, certo attraverso anche la tecnologia, fare delle diagnosi difficilissime. Tu non hai mai visto il paziente che arriva al pronto soccorso, ti avvali certamente della tecnologia e devi fare una diagnosi, e per un giovane medico non è facile fare una diagnosi magari con un'esperienza limitata negli anni. Sarebbe molto più facile se nei pronto soccorso ci fossero i medici anziani, ma il problema è un altro, non mancano solo i medici nel 118, nelle Potes, nei pronto soccorso, l’emergenza sanitaria è stata demolita negli anni, certamente non dall’amministrazione Acquaroli e dall'Assessore Saltamartini. Oggi in questo Paese mancano i medici a tutti i livelli, abbiamo chiuso le guardie mediche turistiche, che una volta davano respiro ai giovani medici per lavorare, perché non abbiamo chi ci va.
I medici di base sono in esaurimento. Sapete quante zone carenti ci sono nelle Marche che non riusciamo a riempire? Questa situazione c'è anche a livello nazionale, vi porterei con me qualche giorno a fare ambulatorio. Nei nostri ambulatori troverete una situazione delirante per le richieste di prestazioni sanitarie. Ci sono due grandi questioni di sanità, se vogliamo parlarne, da una parte c’è l'invecchiamento della popolazione, che fa sì che aumentino le richieste, e dall'altra parte c’è un’allerta sanitaria da parte della popolazione che è elevatissima. Questo determina che tutte le strutture sanitarie siano largamente sotto pressione e i medici manchino anche nei reparti. Se i pronto soccorso, come ha detto prima il Consigliere Serfilippi, non riescono a scaricare i pazienti nei reparti e barellano 9/10 persone, che stanno lì ad aspettare, è perché nei reparti sono stati tolti i posti letto e non li ha tolti l’Assessore Saltamartini, li ha tolti il decreto Balduzzi, partito molti anni fa.
Come ha detto prima il Consigliere Ciccioli, giustamente, questo Paese non può continuare ad investire l’8,8% del Pil, deve investire molto di più, almeno tre punti percentuali in più. Non possiamo più stare dietro, Assessore, ai tetti di spesa se vogliamo fare sanità di una certa qualità. Non è possibile che questi parlano e propinano una legge in Parlamento che aumenta di appena il 10% le iscrizioni alla facoltà di medicina, ma cosa si risolve se è dall’87 che c’è il numero chiuso, se il personale non c'è? Però se voi ci date una soluzione a questi problemi spiccioli, di medici che non troviamo nei pronto soccorso, dei medici di base, eccetera, noi vi ascoltiamo, vi veniamo dietro, dateci dei consigli, dateci magari anche qualche soluzione, visto che l'avete demolita voi in 20 anni la sanità pubblica. Adesso dateci qualche soluzione e noi la sposeremo, sennò domani venite con me, vi faccio toccare la sanità di tutti i giorni, vi faccio vedere cosa succede nei presidi sanitari, quanto è alta la richiesta di sanità in questo periodo storico in cui c’è l’invecchiamento della popolazione ed una percezione della malattia molto elevata, grazie ai mass media e a tante cose che impauriscono la popolazione che si riversa, chiedendo risposte, nelle strutture sanitarie, che sono tremendamente intasate a tutti i livelli.
Il problema non è del 118, è di tutta la sanità pubblica in genere, stramazzata da una mancanza cronica di personale, che già mancava prima del Covid, nei reparti mancava ben prima. Il Covid ha finito fisicamente il personale sanitario e oggi siamo allo stremo, ma se voi avete delle soluzioni, benissimo, vi ascoltiamo.
Abbiamo fatto invece delle cose secondo me interessanti, come quella di investire sull'aumento delle borse di studio per le scuole di specialità, che non è una cosa da poco. La Regione mette un sacco di soldi, 5 milioni compreso il numero di borse per i medici di medicina generale, se ne prendevano 6 in un anno … Le risorse per queste borse di studio le mette a disposizione la Regione, non sono dell’Università, sono della Regione, è già una bella risposta, ma il problema, Assessore, sa dov’è? Che il numero attuale dei laureati a disposizione è inesistente, sono troppo pochi per rispondere alle curve di pensionamento che invece sono molto elevate e lo saranno fino al 2026.
Allora, di cosa parliamo? Noi non vogliamo, Consigliere Mangialardi, alzare bandiera bianca e non la alzeremo mai, per temperamento, per convinzione politica, per idealità, siamo fatti così, non la alzeremo mai, ma il tema è durissimo e dare soluzioni è altrettanto duro senza purtroppo la possibilità di poter accedere a nuovo personale, a nuovi medici.
Sarei contento di non sentire sempre questo pianto greco, che da due anni sento sulla questione della sanità. Stiamo mettendo in piedi una riforma importante che creerà l'ossatura, l'impalcatura della sanità regionale, in un modo che speriamo ci dia dei risultati. Per esempio, Assessore, le case di comunità daranno la possibilità ai pochi medici di base rimasti di poter lavorare insieme, magari insieme ad un amministrativo, ad un'infermiera, alla tecnologia (un ecografo, un elettrocardiografo, quello che ci vorrete dare) e saranno un fronte fondamentale per ridurre la richiesta di pronto soccorso che mette paura, perché quelle persone spaventate che vanno nei pronto soccorso, devono passare nelle case di comunità, nelle medicine di gruppo, dai medici di base. Questa è una formula che nel tempo potrà dare delle risposte.
Noi facciamo tutto quello che possiamo, certamente, però a me dà fastidio sentire questo lamento e questo pianto del coccodrillo quando avete difeso anche ultimamente la legge in Parlamento che aumenta di niente i medici, che aumenta il numero di iscritti alla facoltà di medicina, i cui benefici li vedremo fra 10 anni.
Basta con questo pianto di coccodrillo, basta con questa ipocrisia, basta parlare perché uno deve farlo. Grazie.
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Non volevo intervenire poi mi ha chiamato all'intervento il Consigliere Serfilippi e sono contento di essermi prenotato anche perché quanto detto dal Consigliere Cancellieri mi stimola ulteriormente.
Il Consigliere Cancellieri, tra l’altro professionista di grande competenza, evoca principi consolidati, giusti, che però collidono con i fatti. Fatti che sono costituiti dall'operare di questo Governo regionale perché questa maggioranza, questo Governo regionale si è candidato, ha promesso, e sulla base di quelle promesse ha vinto le elezioni, di cambiare la sanità che secondo voi non andava. Questo è.
A distanza di due anni credo che non ci sia sul territorio regionale qualcuno che possa dire che la situazione è migliorata, anzi è peggiorata e di molto, vuoi per la carenza dei medici, vuoi per la mancanza di risorse, io dico forse anche per l'incapacità di organizzare una risposta alle emergenze che in questi due anni si sono protratte e per certi versi acuite.
Il pronto soccorso è il tema dei temi perché è la prima linea e quando si è in guerra la prima linea, per essere efficace ed efficiente, deve essere protetta dalle retrovie, ma se per paura si ammassano a ridosso della prima linea, questa non riesce a combattere adeguatamente.
La questione è quella che ho detto prima discutendo dell’interrogazione con l’Assessore Saltamartini, l’ha detta anche il Consigliere Cancellieri, è la medicina territoriale e quando non c'è la medicina territoriale, quando non ci sono le guardie mediche, quando c'è carenza dei medici di base, quando non funzionano le case di comunità, le persone si riversano nei pronto soccorso, anche quando non hanno bisogno di andarci e spesso sono i medici, impossibilitati a dare una risposta immediata, ad inviarvi i loro pazienti perché magari impauriti anche da un’eventuale responsabilità.
Questo è il tema e spesso il ricorso al pronto soccorso è quasi sempre la conseguenza della paura della mancata risposta sul territorio, della paura della responsabilità. Questo è il tema, allora è lì che bisogna intervenire innanzitutto, prima ancora che sul personale del pronto soccorso, che pure è insufficiente.
Noi dobbiamo intervenire sugli accessi al pronto soccorso per evitare che vi acceda chi non ha bisogno, ma questo deve essere organizzato sul territorio e dopo due anni non è possibile che non ci sia stata questa organizzazione.
Consigliere Cancellieri, lei ne è testimone, ci sono gli atti che parlano, non ho mai fatto né pianti di coccodrillo, né invettive, anzi, credo di essere stato uno dei pochi a “comprendere” politicamente l'Assessore Saltamartini, le difficoltà che ha dovuto affrontare e fronteggiare, troppo spesso lasciato solo anche a livello di immagine fisica. Ad esempio, ve lo voglio dire con amicizia, voi come gruppo politico dovreste pretendere che quando parla l'Assessore Saltamartini e risponde alle interrogazioni - è quello che in questa Aula ci sta e ci sta all’80-90% - tutta la Giunta dovrebbe essere lì a sostenerlo, presente, silente magari, in Aula a sostenerlo fisicamente perché la politica è anche questo.
Quando il precedente Presidente rispondeva sulla sanità io non mi muovevo da quella sedia, perché? Perché dovevo ascoltare quello che diceva? E che non lo sapevo? Ma perché con la mia presenza volevo dare il segno evidente della coesione, della forza, questo innanzitutto si deve fare ed è per questo, Consigliere Serfilippi - ci arrivo per arrivare a lei - che ci vuole la politica e non si può togliere la politica dalla sanità come dice lei, la politica deve salire sul ponte di comando della sanità. La Regione ha, come tutte le altre, tra le prioritarie competenze quella della sanità, che è una priorità ed una competenza per la gestione, ma per i diritti che sovraintende, il diritto alla salute, il diritto alla sicurezza, perché senza quel diritto non si dispiegano neanche gli altri. Se non c’è salute, non c’è diritto al lavoro, non c'è diritto alla libertà, non c'è diritto alla professione, non c'è diritto alla coesione, non c'è nulla e lo sappiamo. Dove c'è un bilancio, che è l'85% del bilancio regionale, la politica deve salire sul ponte di comando, questo è il punto e questo è necessario.
Il Consigliere Serfilippi parla della proposta di legge n. 128, certo, la pdl 128 è la prova - e lo diremo, avremmo occasione in quest’Aula e dirò la mia, ma sempre in modo costruttivo - come dice il Consigliere Mangialardi, della bandiera bianca issata sul quel ponte di comando. E’ quella la bandiera bianca issata.
Consigliere Cancellieri, l’ho ascoltata con attenzione, lei ha detto che non c’è stato messo un euro in più in sanità, c’erano anche i vostri Governi, allora si può fare una riforma, la n. 128, all'esito di due anni di Covid 19 che ha cambiato il mondo? Non solo il mondo della sanità, ma soprattutto il mondo della sanità e ha dimostrato le carenze e le difficoltà di un Paese che pure può vantare un’organizzazione sanitaria abbastanza efficiente rispetto ad altri Paesi. Ha cambiato il mondo. Si può fare all'esito del Covid 19, che ancora imperversa e morde, una riforma di quelle dimensioni, dove alcuni aspetti, lo dirò, io li guardo con molta attenzione, sono ad invarianza finanziaria, Consigliere Cancellieri? Non si può fare ad invarianza finanziaria, è lì la bandiera bianca, Consigliere Serfilippi, perché quella riforma vuole dare personalità giuridica ai territori, ci potrebbe anche stare la personalità giuridica, ma deve essere effettiva e non lo è se non c’è autonomia patrimoniale, economica, finanziaria, organizzativa, anche perché tutto questo significa risorse, significa personale, e come si può fare ad invarianza finanziaria, dopo il Covid, se manca il personale? Come si può? E’ impossibile.
Questa riforma vuole fare semplicemente questo, ma ne parleremo - guardatela, specialmente lei Consigliere Cancellieri che, ripeto, rispetto a me ha delle competenze notevoli, perché le vive, le sperimenta e le fronteggia sul campo per i suoi pazienti - non vuole trasferire ai territori l’autonomia, questa riforma vuole trasferire ai territori la responsabilità. E’ semplice. Non si può fare una riforma come quella della proposta di legge n. 128 - ne parleremo, non è questa l’occasione, non ho tempo - ad invarianza finanziaria perché nessuna riforma può garantire l'autonomia dei territori se nel contempo non si garantisce un equilibrio, un'equità tra i territori stessi. I territori devono essere riequilibrati in termini di risorse, di strumentazioni, di personale, di reti cliniche e questo costa e allora non si può fare una riforma ad invarianza finanziaria. Soprattutto non si può fare su un altro punto sul quale le chiedo di riflettere, l’ha detto il Consigliere Serfilippi, non si può fare prima una riforma di questo tipo e poi il Piano socio sanitario, no, prima si fa il Piano socio sanitario, si vedono le esigenze del territorio nel suo complesso e poi si fa la riforma. Questo si deve fare, ragionateci, ma avremo tempo per affrontare questa discussione, però dopo due anni, Consigliere Cancellieri, era ora che questo Governo regionale battesse un colpo anziché difendersi con lo scudo, anche se non può fare altro. Come fa l'Assessore Saltamartini, ripeto, da solo e lasciato solo - l’ho sempre detto, lo dicevo due anni fa - a fronteggiare la più grande emergenza di questo secolo e forse anche del secolo passato.
PRESIDENTE. Ricordo che il tema di cui stiamo discutendo è: misure straordinarie per il pronto soccorso, vi prego di contenervi nei tempi stabiliti dal Regolamento.
Ha la parola la Consigliera Menghi.
Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Capisco il suo richiamo, ma la mozione presentata dalla Consigliera Ruggeri, che ringrazio, ci impone e ci dà l'opportunità di fare una riflessione sulla sanità alla luce anche della riforma che ci stiamo apprestando a varare, quindi è un’occasione probabilmente troppo ghiotta per l'opposizione, ma anche per noi Consiglieri di maggioranza per far capire che a volte siamo silenti, ma siamo presenti.
In questo senso spero che il mio intervento non sia polemico, ma costruttivo, come è mia abitudine, anche per essere stata per vent'anni all'opposizione nelle amministrazioni di sinistra a Macerata e nei primi 10 anni, il Consigliere Carancini si ricorderà, ho proposto questioni sulla sanità che venivano votate dalla maggioranza, una volta ricordo che feci una mozione che cedetti per la presentazione al Consigliere Carancini, che era il rappresentante del partito di maggioranza relativa.
Credo che lo spirito che ci deve contraddistinguere sulla sanità non sia di parte, ma di grande responsabilità legata ad un diritto, come quello alla salute, sul quale non credo che possiamo assolutamente scherzare. Questo lo sa bene il Consigliere Santarelli, che è anche un operatore sanitario.
Io in sanità ho operato da un punto di vista amministrativo negli ultimi vent'anni. Quando ho dimostrato alla politica che non ero ubbidiente, sono stata mandata in ospedale, dopo l'ufficio legale, e lì ho capito ed ho parlato spesso con molti sanitari che mi hanno insegnato come funzionava la politica in sanità ed io ho insegnato loro come funzionava quell’altra politica. Questo mi ha portato per lunghi anni ad occuparmi di sanità dall'opposizione in Consiglio comunale.
Ma torniamo ai fatti del Consiglio regionale, era chiaro ed evidente fin dall'inizio di questa consiliatura lo spirito che animava l'opposizione, in particolare quella del Partito Democratico, che era protesa ad una narrazione che voleva fare della sanità …, se da un lato il punto di vittoria di questa amministrazione regionale, dall'altro di rottura per il Partito Democratico. E’ stato evidente fin da subito. Ricordo il Consiglio regionale che facemmo da remoto sulla pandemia, a pochissimo tempo dall'insediamento, in cui la narrazione del Partito Democratico, che sostanzialmente è rimasta la stessa, faceva della sanità - a mio avviso con grandissima mancanza di responsabilità - il vulnus di questa amministrazione, il punto di debolezza.
Lo dico guardando l'Assessore, quando uno mi liscia tanto mi preoccupo sempre, lo dico simpaticamente al Consigliere Cesetti, adesso mi dispiace che siano usciti tutti o quasi gli esponenti del Partito Democratico che hanno parlato, che ha detto che lei sta lì e noi non la difendiamo. Questo mi fa un po’ sorridere perché ricordo che il Direttore dell’Area vasta … Scusate se alzo il tono, tanto per far capire al Consigliere Mangialardi che noi non molliamo, come ha detto il Consigliere Cancellieri, ce ne guardiamo bene, non siamo persone che mollano, pensate se dopo 20 anni di Consiglio di opposizione alla sinistra a Macerata mi ritrovo in Consiglio regionale e mollo. La vedo un po’ dura.
Ricordo il giorno del Consiglio regionale da remoto sulla pandemia voluto dal Partito Democratico, l’allora Direttore dell'Area vasta di Fermo scrisse sulla stampa: “Ha fallito il sistema, il sistema è crollato” ed io dissi semplicemente questo: “Scusi, Consigliere Cesetti – che aveva parlato lui prima di me, come oggi - ma chi l’ha fatto il sistema, noi o voi?
Ma ne dico un’altra al Consigliere Cesetti, che vedo rientrare e che ringrazio, stia tranquillo noi non vogliamo togliere la politica dalla sanità, nel senso di governo del sistema della sanità, ma non vogliamo – credo di interpretare le parole del Consigliere Serfilippi - caro Consigliere Cesetti, una politica che metta bocca nei concorsi, sa perché? Perché io per un bel po’ di tempo in Consiglio comunale a Macerata ho portato un esempio che afferiva proprio al suo territorio, è assolutamente casuale, è quello che conosco meglio, e riguardava il concorso di un mio amico medico maceratese che per caso si trovò a fare un concorso nell’Area vasta 4 - Assessore, la prego di ascoltare attentamente perché questa è una storia simpatica - per il profilo di una determinata specialità chirurgica, il bando era costruito sul profilo chirurgico e vinse un primario che non aveva affatto quel profilo. Ma questo ci può stare perché la Commissione nella sua autonomia decide quello che le pare. Il primario che vinse - ed uno poteva pensare che non aveva il profilo chirurgico, può succedere, ma che comunque avrebbe operato - fece la convenzione con il primario dell’Area vasta di Macerata perché operasse a Fermo. Ed io in Consiglio comunale dissi: “Scusate, ma che li facciamo a fare i concorsi da primario?”
Cerco di andare alla conclusione di questo intervento per dire che cosa? Che la narrazione del Partito Democratico si fonda su un elemento totalmente sbagliato, che noi molliamo e l'avvicendamento democratico che più o meno nella regione Marche non è avvenuto mai, siamo alla prima prova di governo regionale di centro-destra, fa dire al capogruppo del Partito Democratico che molleremo. Per carità, abbiamo i nostri difetti e i nostri problemi non li neghiamo, non abbiamo mai governato, non neghiamo nemmeno questo, ma stiamo cambiando il sistema, riportando le decisioni e le responsabilità sul territorio perché il coinvolgimento dei Sindaci è una chiamata alla responsabilità, cosa che il Partito Democratico non sta dimostrando in questi non 24 mesi perché ancora non ci siamo, il 19 ottobre saranno 24 mesi. Io ad esempio ho finito 60 anni ed ho 60 anni, non è che già ne ho 61. Quello che voglio dire è che noi stiamo cambiando il sistema.
Sapete un’altra cosa? Noi siamo rispettosi delle responsabilità, noi rispettiamo chi ha un ruolo di responsabilità nel sistema sanitario, ma sappiate che poi vedremo le carte. E’ come quando si gioca a poker, arriva il momento in cui le carte si calano, si calano perché il sistema si fa e si cambia con persone che dimostrano di essere all’altezza di gestire le nuove strutture che noi ci apprestiamo ad affrontare.
La faccia noi ce la mettiamo, ma insieme a noi ce la mettono gli operatori sanitari, che ringrazio anch’io, ce la mettono quelli che ogni giorno sanno che la bacchetta magica non ce l’abbiamo. E’ un lavoro di squadra che stiamo facendo con gli operatori, con chi ha responsabilità nel sistema sanitario di oggi, ma soprattutto con quello di domani.
Chiudo con una battuta al Consigliere Carancini sulla storia della neve che ha scaricato il nostro Assessore. La sinistra - figuriamoci, un Sindaco che era stato Senatore - si divertiva a sfruculiare, a non dare risposte, addirittura non rispondeva nemmeno alle chiamate e chiaramente alle provocazioni il Sindaco/Senatore di Cingoli rispondeva con una simpatica provocazione, che credo possa essere ormai archiviata perché sta diventando ridicolo richiamarla continuamente.
Chiudo dicendo che noi siamo disponibili ad accettare le soluzioni, ad accettare le proposte, come ha detto il Consigliere Cancellieri, ma che siano serie per favore, non ci fate perdere tempo perché sono i marchigiani che non si possono permettere di perdere tempo dato che la sanità per noi è una cosa seria. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Vorrei riprendere da questo invito lanciato adesso dalla Consigliera Menghi e dall’appello di poco fa del Consigliere Cancellieri. Entrambi hanno detto: “Dateci soluzioni, accettiamo soluzioni”, penso che dopo quasi due anni al governo della Regione le soluzioni avreste già dovuto averle, visto che in campagna elettorale le sbandieravate tanto. Dopo due anni chiedete soluzioni a noi, ad ogni modo proveremo a darle lo stesso perché il Consigliere Cancellieri ha parlato persino di 20 anni di sfacelo della sanità.
A proposito di soluzioni, mi permetto di porre l’attenzione su uno dei tanti temi in primo piano in questo periodo. La legge che il Consigliere Cancellieri ha depositato e che chiede di togliere il numero chiuso alla facoltà di medicina, non è una soluzione. Ha dichiarato che purtroppo tutto sta andando malissimo e che questa potrebbe essere secondo lui la soluzione, ma vorrei ricordargli che proprio l'ordine dei medici non ha dato il proprio consenso a questa norma. Io sto alle dichiarazioni ufficiali e a quello che leggo sui giornali e due giorni fa l'ordine dei medici di Pesaro e Urbino è intervenuto sulla stampa dicendo che la soluzione non è togliere il numero chiuso a medicina, anzi il problema è un altro, è l’imbuto che si crea dopo la specializzazione.
Stando a quello che leggo e vedo so che negli ultimi anni il Ministro della sanità ha triplicato le borse di studio delle specializzazioni, quindi probabilmente avrete la fortuna di vedere anche il problema attenuarsi tra qualche anno perché i giovani che ora sono impegnati con la specializzazione, grazie alle borse di studio triplicate dal Ministro, entreranno in servizio, quindi tra qualche anno avrete ed avremo la fortuna, mi auguro, di vedere la situazione leggermente migliorata.
Questa non è la soluzione, visto che ce le chiedete, anche se siete voi al governo e dovreste trovarle voi, ad ogni modo dopo due anni la situazione è questa.
La Consigliera Menghi ha appena detto: “Noi stiamo cambiando sistema”, è vero, lo state cambiando, due anni fa c’erano le guardie mediche ovunque ed ora non ci sono quasi più. Parlate di medicina territoriale e i primi presidi di medicina territoriale sono proprio le guardie mediche, che avete chiuso. Spesso ho messo in evidenza quali potevano essere le soluzioni che altre Regioni hanno adottato, ma non le Marche.
Parlate di medicina territoriale e dite che state cambiando il sistema? Ma anche il 118 non ha quasi più i medici nelle ambulanze. Parlate di medicina territoriale? Non avete riattivato nemmeno le Usca e con i casi Covid in aumento esponenziale non abbiamo più nemmeno le unità che vanno a fare le visite domiciliari ai malati, ciò significa che i pensionati a casa malati di Covid non hanno il medico, con l’Usca, che può andare a visitarli.
Chiuse le guardie mediche, chiuse le Usca e depotenziato il 118, così state cambiando il sistema?
Non solo, visto che la mozione parla del pronto soccorso, in particolare di Marche nord, richiamandomi sempre a ciò che hanno dichiarato i Consiglieri Menghi e Serfilippi, che hanno fatto riferimento a persone all’altezza di gestire la situazione, il problema è questo: non sono morte tutte le guardie mediche in due anni o sono andate tutte in pensione, non sono morti o andati in pensione tutti i medici del pronto soccorso, sono scappati! Quindi fatevi due domande! Qualcuno è andato in pensione e gli altri in due anni sono scappati quasi tutti e se, come è scritto anche nella mozione della Consigliera Lupini, sette sono andati in Romagna, vi siete chiesti il perché?
Negli ultimi due anni la situazione è degenerata ed in questi mesi nella psichiatria di Pesaro hanno dato le dimissioni altri psichiatri, ma vi chiedete il motivo o tappate le orecchie e gli occhi? Ma chi la deve trovare la soluzione, noi dell’opposizione?
Dimettetevi se non siete in grado di trovare soluzioni, andate a fare il calcolo delle dimissioni avute in questi due anni. Ci sono persone che soffrono di patologie legate alla salute mentale, dai disturbi alimentari ad altri generi di patologie, che non hanno più lo psichiatra di riferimento nella provincia di Pesaro e Urbino a causa delle dimissioni. Quei medici non sono in pensione né sono morti, chiedetevi perché si sono dimessi e trovate la soluzione, se non siete in grado di trovarle diteci che dobbiamo occuparcene noi.
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.
Ha la parola per replica, in quanto presentatrice della mozione, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Sarò velocissima, volevo solo chiarire che questa mozione non parla in nessun punto esplicitamente di Marche nord, è un atto molto più generico, che prova a lanciare una soluzione, cosa che credo competa anche all'opposizione. Io almeno sono sempre stata all'opposizione, anche in Consiglio comunale, e mi sono sempre fatta carico di fare delle proposte, che penso rientrino anche nel ruolo dell'opposizione. Proposte che poi naturalmente spetta al Consiglio accettare o meno ed io accetterò le risultanze e ne trarrò le dovute conseguenze.
Comunque sia mi spiace anche che questo dibattito, che voleva essere su un tema specifico, sia stato stritolato come al solito dalle polemiche tra PD e centro-destra. Sinceramente è un brutto modo di fare politica perché forse potremmo tutti elevarci un attimo e discutere senza polemiche strumentali, a volte un po' meno a volte un po' di più, sulle vere problematiche della nostra regione, della sanità della nostra regione, senza stare qui a colpevolizzare gli uni e gli altri perché a mio parere in questa fase serve a poco, serve trovare risposte.
La nostra è una probabile risposta, sarà, se accolta, anche risolutiva? Non credo perché i problemi sono veramente seri, non si trovano addirittura neanche le cooperative, nel mio territorio addirittura hanno dovuto aumentare le risultanze economiche (stipendi) e quello che era previsto per i singoli turni, si è passati da 1.000 euro a 1.500 euro, ed il bando è andato deserto.
Il problema è serio, dobbiamo farcene carico spogliandoci a volte anche dei ruoli che abbiamo perché siamo appena stati eletti, il clima per le prossime elezioni è lontano, ci sarà tempo per fare campagna elettorale.
Il problema, come è stato detto bene da alcuni colleghi, riguarda tutti i pronto soccorso, non solo quelli di Jesi, di Marche nord, di Senigallia, ci sono anche quelli di Ancona e di San Benedetto del Tronto, ne parleremo la prossima volta, quindi, questa vuole essere una proposta di più ampio respiro rispetto alla tematica specifica che riguarda magari un solo ospedale. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. In questo periodo in cui mi è stata affidata la responsabilità di Assessore ho cercato sempre di rispondere alle interrogazioni, al dibattito, senza avviare conflitti polemici perché ritengo che chi governa abbia la responsabilità di dare delle risposte.
In realtà dobbiamo tener conto del fatto che nei sistemi democratici il popolo elegge le maggioranze, che adottano poi le decisioni, le quali al termine dei percorsi istituzionali poi saranno valutate dal popolo. Quindi tengo sempre in grande considerazione quello che viene detto dall'opposizione, ma mi piacerebbe ricordare che questo è un Parlamento, un organo con funzione legislativa, non è un Consiglio comunale, non è un'Assemblea elettorale, non è un bar.
Comprendo perfettamente che ci sono dei Consiglieri che devono dare soddisfazione ai propri elettori, ai loro corpi elettorali, che per forza di cose cercano di ammiccarsi, però certe volte se il dibattito è basso rischiamo di danneggiare anche la dignità degli organi costituzionali e istituzionali, in questo caso dell’Assemblea ed anche la nostra di Consiglieri regionali.
Vedete, lo dico al Consigliere Santarelli, con cui ho avuto sempre un dialogo molto franco, quando dice nel Consiglio regionale che il personale dei pronto soccorso non può andare in ferie mentre noi ci andiamo, dà un’informazione distorta, cioè si dice che chi rappresenta il popolo … La questione per cui noi siamo i politici ed i politici sono negativi in tutti i sensi è assolutamente destabilizzante per il sistema perché i problemi sono complessi, non c'è una soluzione semplice. Io in questo periodo non ho mai detto: “La colpa è …”, noi abbiamo fatto una scelta, ci siamo presentati al corpo elettorale e abbiamo detto: “Siamo contrari agli ospedali unici, vogliamo gli ospedali di prossimità, manteniamo in vita i presidi di area vasta”. E’ una scelta politica che stiamo portando avanti, ci siamo occupati poi della pandemia e siamo riusciti ad essere una Regione tra le più efficienti a livello nazionale per i vaccini consegnati e somministrati, siamo stati una tra le Regioni più virtuose per l’uso di anticorpi monoclonali, abbiamo chiuso il Pnrr come una delle Regioni …, per cui al di là delle critiche dei mesi precedenti ci siamo occupati di investimenti del Pnrr, li abbiamo conclusi nei tempi prestabiliti, stiamo discutendo della riforma sanitaria e ci stiamo occupando di governare con i poteri della maggioranza.
Quindi, la mia richiesta non è che l’opposizione deve fornire le risposte alla maggioranza, noi siamo assolutamente consapevoli di saper governare e governeremo questa Regione e non solo per questa consiliatura perché non siamo degli sprovveduti e non siamo arrivati qui per caso. Ognuno di noi è arrivato qua a seguito di un percorso di esperienze in cui non è mai stato bocciato. Lo dico al Consigliere Carancini, quando abbiamo portato la neve in Regione è perché avevano chiuso il nostro ospedale da sei mesi e dicevano che non sapevano se l’avrebbero riaperto. Non è successo perché mancava un infermiere o un OSS, ma a seguito di interlocuzioni a cui non seguivano risposte, poi è chiaro che i territori, non solo il Sindaco, portano la neve ed in Regione sono venute 4.000 persone a manifestare.
Dicendo questo rassereno tutti sul fatto che siamo in grado di affrontare questi problemi perché abbiamo nel nostro DNA la capacità di proporre le soluzioni e lo abbiamo dimostrato in una vita, nelle amministrazioni pubbliche, da parlamentari, da Sindaci. Non vi preoccupate della nostra capacità di non saper affrontare i problemi, piuttosto mi preoccupo che - lo dico con sincerità, stimo la maggior parte di voi, con voi ho lavorato, con i Consiglieri Mangialardi, Cesetti, con tutti voi - sia uno spreco di risorse intellettuali e di capacità se l’opposizione non ci aiuta a trovare le soluzioni possibili, perché se voi venite qui e imputate alla Regione o all’Assessore delle decisioni che competono al Governo nazionale, in fatto di LEA, in fatto di tetto di spesa (che riguarda la materia della finanza pubblica), in fatto di personale (che riguarda i contratti collettivi nazionali di lavoro), non ci aiutate. Noi adotteremo lo stesso le decisioni, voi potete proseguire in questa direzione, ma credo che sia uno spreco di risorse intellettuali, quindi rinnovo a tutti voi l'apertura a tutte le vostre proposte.
Devo concludere dicendo che con la Consigliera Ruggeri mi trovo in perfetta consonanza perché ogni volta che lei ha portato una soluzione che era accettabile, noi l’abbiamo accolta, la stessa cosa è successa con il Consigliere Cesetti, in alcune situazioni con il Consigliere Mangialardi, quindi voi proseguite secondo i vostri criteri a fare opposizione perché riguarda il vostro partito, ma questo è un Parlamento e credo che se gli restituiamo la dignità, che non passa attraverso le critiche becere, gli insulti alle persone, ma attraverso le proposte concrete, riusciremo a soddisfare sia le esigenze dei partiti sia la difesa della dignità delle istituzioni.
Quindi da parte della maggioranza c’è ampia disponibilità ad ascoltare, ma noi adotteremo le nostre decisioni come un treno ed alla fine sono convinto che i marchigiani non disdegneranno le nostre soluzioni perché sarebbe ben grave e ben difficile fare peggio di quello che successo fino al 2020. Sarebbe un’offesa alle nostre intelligenze riuscire a fare peggio di quello che è stato fatto fino al 2020. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Ho ascoltato quasi tutti gli interventi, sono uscito solo pochi minuti dall’Aula per un piccolo colloquio.
Innanzitutto, uno di fronte ad un dibattito cerca di trovare i termini per le conclusioni, la sanità è un tema caldo, sul tappeto, forse addirittura incandescente per una serie di vicende. Una specie di congestione di problemi che si è creata recentemente, un ingorgo negli ultimi due anni legato a questioni imprevedibili, come il Covid, e largamente prevedibili, come la programmazione sanitaria, il numero degli operatori assumibili, insieme alle risorse disponibili, il famoso tetto di spesa che negli anni ha frenato il ricambio dei sanitari e la formazione degli stessi, sia per quanto riguarda il corso di laurea che il corso di specializzazione.
In questi due anni l’amministrazione entrante si è dovuta ristrutturare - a tutt'oggi abbiamo dei vertici nominati dalla precedente amministrazione - avendo ereditato alcune visioni che non corrispondono al proprio progetto sanitario. Credo però che in qualsiasi Assemblea occorra evitare il ridicolo, ho ascoltato, ascolto sempre perché cerco sempre di capire, penso sempre che qualcuno possa dire qualcosa di illuminante anche per me, ma alcune cose non si possono sentire, come quando il capogruppo del Partito Democratico dice: “Avete alzato bandiera bianca” e “La sanità è in macerie”. Allora mi sento di dire che la stessa persona è stata 10 anni Sindaco di Senigallia, ha influenzato le scelte nella nostra provincia come Sindaco e come importante esponente del Partito Democratico al punto che è stato scelto per essere il candidato antagonista al Presidente Francesco Acquaroli, il Presidente eletto. Una persona che aveva capacità di influenza nei progetti, nelle spese e nelle valutazioni che ora dice che ospedale di Senigallia è ridotto allo stremo e in tristi condizioni e che la colpa non è sempre di quelli che c’erano prima. Dico che l’eredità in qualsiasi famiglia è ciò che hanno costruito i padri e magari anche i nonni, se ci si ritrova male, a partire da zero o anche da sottozero, in qualche caso anche da sottozero, la colpa non è degli eredi, su questo non ci piove, quindi ciascuno si prenda le proprie responsabilità.
Noi stiamo per presentare una risoluzione rispetto alle mozioni che sono state presentate, che prende atto della grave crisi e delle difficoltà che si sono create nella gestione della sanità in Italia e nelle Marche - a noi interessa ovviamente la nostra regione, ma la crisi è globale - nel reperimento del personale. Non c'è personale disponibile, tanto è vero che ogni bando, ogni concorso che viene indetto, porta alla escussione totale di tutti gli idonei in graduatoria e sono sempre insufficienti rispetto ai posti da ricoprire. Addirittura si è rovesciava la condizione, benché abbiamo un tetto di spesa limitante, molto spesso non si riesce neanche ad assumere personale per i posti che vengono resi disponibili. Ci troviamo di fronte ad una problematica di grandissima complicazione, noi siamo alla coda del problema e cerchiamo di risolverlo.
Quali sono i due canali di soluzione? L'Assessore Saltamartini li ha esposti, ma voglio sottolinearli di nuovo: formazione del personale, siamo passati da sei borse di studio regionali …, quindi non solo quelle ordinarie citate dal Ministero, decise a livello nazionali, non tanto del Ministro della sanità quanto del Miur, perché è il Miur che dà le borse di formazione non il Ministro alla sanità, quindi c'è un errore concettuale, ma chi non è dentro i sistemi sanitari può non saperlo, per ignoranza, cioè scarsa conoscenza. Le borse di formazione vengono decise dal Miur, dal Ministero dell’istruzione, università e ricerca scientifica, non dal Ministro alla sanità, il Miur le ha aumentate, ma in maniera assolutamente insufficiente. La Regione Marche è passata dalle sei borse di studio per la formazione nelle specializzazioni della Giunta precedente a circa 150, con un incremento, da 6 a 150, incredibile, che però darà i suoi risultati dopo quattro, cinque anni a seconda dei corsi di specializzazione.
E’ intervenuta la legge nazionale che ha stabilito che negli ultimi due anni, sui cinque di formazione, si possono creare contratti di lavoro, si possono assumere le persone dal quarto al quinto anno presso le strutture sanitarie, mantengono la formazione e possono lavorare già direttamente in supplenza degli specialisti che non ci sono, questo per quanto attiene al personale.
Il secondo punto è la legge di riorganizzazione che stiamo affrontando in questi giorni in Commissione e che voteremo in questo Consiglio entro il mese di agosto, spero entro la prima settimana, se necessario entro la seconda settimana di agosto.
Noi porteremo a casa una legge di revisione che ci permetterà di affrontare in maniera più puntuale i problemi che sorgono nei territori. Qual è la richiesta dei territori? E’ di avere una sanità puntuale nel proprio ambito, questo chiedono i Sindaci, di destra e di sinistra, questo chiedono i cittadini, questo chiedono le associazioni, questo chiedono i medici e gli operatori sanitari e questo vogliamo fare, ovviamente vedremo se c'è possibilità di aggiustare il testo che ha presentato la Giunta, se ci sono ulteriori miglioramenti le porte sono aperte e le finestre spalancate, però questa è la direzione e questo abbiamo fatto in questi due anni di grande epidemia Covid.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Il voto del gruppo Rinasci Marche sarà di astensione, sottolineando anche, per diritto di cronaca, che i rapporti con l’Assessore Saltamartini sono sempre stati civili, soprattutto il gruppo Rinasci Marche ha visto il suo intervento sul territorio con un'azione non solo capace, ma anche con interventi eleganti nelle inaugurazioni e nei momenti non politici, anche conviviali.
Quello è un momento in cui la Regione arriva nei territori, inaugura un centro, visita un reparto, sono azioni comuni a tutti i Consiglieri, poi c’è la parte politica, la parte di lavoro, la parte con la quale attraverso le mozioni noi chiediamo degli impegni, che non sono stati corrisposti. Il nostro gruppo non è stato mai ricevuto nell’Assessorato alla sanità, nella stanza dell'Assessore Saltamartini il gruppo Rinasci Marche non è mai entrato e quel confronto che …
(interventi fuori microfono)
Luca SANTARELLI. Vorrei esprimere un mio pensiero libero ed anche complesso perché alla fine non ho un canovaccio da seguire.
Il ragionamento è molto semplice, noi facciamo politica all'interno di questa Aula, dalla parte dell’opposizione, il governo Acquaroli ha composto una Giunta e quindi governa il territorio, è nostro compito fare opposizione, io dico anche costruttiva. Quando ci sono dei momenti comuni, una cosa che abbiamo sottolineato spesso, anche nelle varie Commissioni, i Consiglieri regionali non vengono invitati sul territorio, invece andrebbero invitati tutti i Consiglieri perché tutti possono dare una mano ed un contributo.
Ho sentito parlare l'Assessore Saltamartini in certe occasioni e la stima del nostro gruppo è per le parole che ha usato sul territorio, parole ed azioni che l’Assessorato aveva in mente per il futuro ed oggi, dopo 20 mesi, alcune di queste azioni noi le andiamo a riscontrare negativamente.
Il Consigliere Cancellieri ha detto che i gruppi di opposizione devono portare soluzioni costruttive, io gli dico che l’opposizione, gli undici Consiglieri che stanno da questa parte, hanno avuto poche possibilità di avere un riscontro. Nel caso nostro, di Rinasci Marche, non abbiamo neanche l'ansia da prestazione perché non abbiamo un gruppo nazionale, non dobbiamo fare campagne elettorali, ci adeguiamo ai lavori.
Spesso le mozioni non vengono trattate, oggi sono in discussione e noi come gruppo Rinasci Marche abbiamo fatto una carrellata di tutto quello che è successo in questi 20 mesi.
Le due mozioni abbinate alle interrogazioni e questa discussione hanno portato a un ragionamento complesso che ci vede dare un voto di astensione perché anche oggi la montagna ha partorito il topolino.
Siamo stati qui, abbiamo discusso, abbiamo parlato, uno degli interventi fatti a titolo è quello del capogruppo Consigliere Mangialardi che ha chiesto di ritirare la proposta di legge 128, di portarla a settembre, di dare più spazio per costruire e per lavorare.
Il nostro gruppo, che è un piccolo, a fatica cerca di interpretare questa nuova proposta di legge, la n. 128, a fatica cerca di seguire tutte le audizioni, a fatica cerca di capire se la montagna partorirà il topolino o se partorirà una legge utile a tutti i cittadini marchigiani. Quindi, vado a sottolineare il mio intervento con un voto di astensione, con un ragionamento complesso che spero arrivi a tutti, anche con il disturbo che c’è quando un Consigliere parla. Questo non mi sembra corretto, io di solito sono abbastanza rispettoso, se ho altre cose da fare o se devo telefonare esco dall’Aula, non sto qui ad interloquire o a fare, questo per me è l’abc all’interno di un Consiglio regionale e non solo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Serfilippi.
Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Ringrazio il mio capogruppo Consigliere Marinelli che mi ha delegato ad esprimere la nostra posizione. Sta circolando una proposta di risoluzione e direi, appena i tecnici finiranno di scriverla, di sospendere un attimo i lavori per vedere se riusciamo a presentare una soluzione che possa trovare l’unanimità del Consiglio regionale.
Credo che il dibattito che si è sviluppato sia stato importante anche per far luce su tutto quello che si sta facendo, che si è fatto e non si è fatto in questo anno e mezzo. Noi ce la siamo presa un po’ con il PD perché prendere lezioni da chi …, non loro direttamente, anzi, penso che le elezioni abbiano dato un chiaro segnale su chi potesse rappresentare al meglio quella parte sconfitta, quindi gli scontenti dell’area del PD, ma ognuno guarda in casa sua.
Dico che noi stiamo cercando di mettere mano alla riforma della legge sanitaria e questo è un cambio importante che ci vedrà da qui a un mese ad approvare questa fondamentale proposta di legge, che è una nuova visione della sanità.
Per quanto riguarda i pronto soccorso oggetto della mozione della Consigliera Ruggeri, sulla quale tenteremo di fare una proposta di risoluzione, ci sono alcune cose che condividiamo e che quindi dobbiamo supportare perché l’Assessore Saltamartini nel tavolo delle Regioni sta portando avanti da tanti mesi insieme agli altri Assessore regionali, di tutti i partiti …, perché di fatto finché lo Stato non modificherà la legge tutta l'Italia ed anche i nostri pronto soccorso si troveranno in questa difficoltà, quindi credo che oggi potremo dare un segnale ancora più forte, che già sta dando l’Assessore Saltamartini in Conferenza Stato-Regioni, con l’avallo di una proposta di risoluzione che mi auguro venga accolta da tutti e anche modificata, migliorata, per dare ancora più impulso all'attività che l’Assessore Saltamartini sta facendo in questo tavolo; prendere atto anche di scelte che questa Giunta, questa amministrazione, ha portato avanti, come l’aumento delle borse di specializzazione che sono un fatto concreto, soldi veri che la Giunta regionale ha messo per formare giovani medici ed aumentare le borse di specializzazione.
Sappiamo, senza entrare nella critica della Consigliera Vitri sul numero chiuso, che c’è una proposta di legge, non la vediamo tutti allo stesso modo per cui direi che le cose che ci dividono non le inseriamo e mettiamo quelle che ci uniscono per dare forza anche all’attività dell’Assessore Saltamartini che ha fatto un ottimo lavoro fino ad oggi, cercando di accontentare e di aiutare tutte le persone, tutti noi Consiglieri regionali, che in questi mesi abbiamo sollevato delle problematiche, chi in modo un po' più strumentale chi meno. Molte proposte che sono arrivate anche dai banchi dell’opposizione sono state accolte.
Quindi a nome del gruppo Lega chiederei di sospendere i lavori del Consiglio regionale per vedere se si riesce ad arrivare a un testo unico condiviso, come proposto anche dal Consigliere Ciccioli, e poi metterlo in votazione. Grazie.
PRESIDENTE. Prima di passare la parola al capogruppo del Partito Democratico per Regolamento dobbiamo fare in questo modo: votare le due mozioni separatamente poi ci fermiamo, come richiesto dal Consigliere Serfilippi, per addivenire ad una situazione che sia la più unitaria possibile, che esca dal dibattito emerso nel corso della discussione.
Le mozioni sono su punti specifici, mentre la risoluzione è sul più grande settore sanità, dividerle in modo tale che ci sia una valutazione da parte del Consiglio sulle mozioni, nello stesso tempo su quanto è emerso dal dibattito e su quanto viene proposto da coloro che presentano la risoluzione, ovviamente prendendo il tempo necessario e quindi sospendendo per almeno 5/10 minuti, poi vediamo, l’attività del Consiglio.
Adesso direi di completare le dichiarazioni di voto sulla mozione della Consigliera Ruggeri, andare al voto, poi fare l’altra mozione, dopodichè sospendiamo l’attività del Consiglio per concludere bene la proposta di risoluzione.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Per anticipare il voto di astensione da parte del nostro gruppo, anche all’esito del dibattito che c’è stato perché da parte vostra ogni tipo di intervento viene letto come polemico, anche quando si sottolineano le cose che vedono tutti i cittadini, rispetto alle quali siamo obbligati a farcene carico e lo facciamo in supplenza vostra che invece questa operazione non la contemplate.
Oggi abbiamo fatto delle ricostruzioni che portano a decidere anche rispetto a quel voto, ricostruzioni assolutamente anomale. Ho sentito la conclusione dell’Assessore Saltamartini che ripreso da compulsione ancora una volta elettorale è tornato a dire: “Dobbiamo rimediare alle tragedie che avete commesso voi”, quasi non identificandole, sono le nostre, dell’ultima Giunta o sono quelle del decreto Balduzzi, che invece il Consigliere Cancellieri ha sottolineato non ricordando, lo dico senza polemica ma solo per fare un richiamo banale di memoria, che Balduzzi era un Ministro del governo sostenuto anche dalla Lega, forse anche organico, ma sostenuto dalla Lega, quindi il decreto Balduzzi l’avete votato voi perché eravate in quel governo. Se non c’è stata l’espressione di voto diretta, che vi appartiene perchè di solito fate il gioco: questo mi piace, quell’altro lo strumentalizzo, ma il Governo Monti era anche il vostro, lo dico per tutti …
(interventi fuori microfono)
Maurizio MANGIALARDI. … c’è un pezzo qui dietro, non cambia nulla nella sostanza, soprattutto facciamo difficoltà ed invece di trovare le risposte ai temi, che giustamente oggi la Consigliera Ruggeri pone, avviamo sempre percorsi depistanti.
Non entriamo assolutamente nel merito della proposta di legge 128 perché non è il caso, però l’organizzazione, prima l’ha detto bene il Consigliere Cesetti, di un sistema che non pensa al territorio sarà devastante, ma avremo modo di riparlarne, avremo modo di riconfrontarci. Vi chiedo, perché l’appello lo fate sempre a noi, di non leggere qualsiasi tipo di passaggio e di stigmatizzazione come una polemica fine a se stessa, perché non l’abbiamo fatto mai. L’abbiamo fatto durante la pandemia, penso a mozioni che riguardavano lo sport, la scuola, i punti di vaccinazione, le modalità, che poi puntualmente avete adottato, magari respingendo i nostri atti, ma siete stati costretti anche perché noi …, mi sembra strano, qui ci sono soggetti che hanno grandissima esperienza, competenza sanitaria anche se non fanno il medico. Però ringrazio per la presenza il Consigliere Cancellieri, che è da ausilio a tanti di noi sul piano professionale per cui mi associo alle valutazioni che ha fatto il Consigliere Cesetti. I temi sono sempre quelli volti ai cittadini e alle cittadine di questa regione, ogni volta che c'è un intervento … Capisco pure e hanno detto bene: guardate i banchi ancora una volta, Assessore non ce ne voglia, ma c’è solo lei, sempre, per forza di cose può capitare anche questa modalità …, però i nostri sono sempre interventi puntuali, precisi che hanno solo bisogno di tempo per essere verificati e sulla sanità, ahimè, non era complicato, come ha giustamente ricordato l’Assessore Saltamartini, non sono temi complicati e banalizzati qua dentro, erano complicati prima, lo sono sempre stati per ragioni diverse: tetti di spesa, crisi economica di questa nazione, difficoltà a rientrare nei rapporti tra Pil e deficit.
La sanità ovviamente ne ha pagato le conseguenze perché è un centro di costo importante, un centro di prestazioni determinante, così è stato ed ovviamente noi siamo a verificare quotidianamente le proposte e qui di visione, ahimè, non ce n’è. Ci sono, e l’Assessore lo sottolinea sempre, impegni elettorali che sono quelli del consenso, ma non vuol dire che siano la soluzione, quindi continueremo a fare con grandissima tranquillità con studi e approfondimento ...
PRESIDENTE. La prego di chiudere.
Maurizio MANGIALARDI. Si, grazie, Presidente. Anzi mi perdoni per lo sforamento.
Voto di astensione da parte nostra.Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 254. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 260. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Ora sospendiamo l’attività per 5 minuti in modo tale da completare la proposta di risoluzione.
La seduta è sospesa alle ore 13,50
La seduta riprende alle ore 14,00
Presiede il Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Prego di riprendere posto in Aula, la sospensione dell’attività del Consiglio regionale è terminata.
C’è una proposta di risoluzione sulla mozione n. 260, dopo la discussione appena conclusa relativa alle mozioni nn. 254 e 260, a firma dei Consiglieri Ciccioli, Assenti, Marinelli, Borroni, Rossi, Marinangeli, Latini D., Bilò, Pasqui, Putzu, Cancellieri, Marcozzi, Leonardi, Serfilippi, Baiocchi, Biondi, Menghi, Ausili, Antonini, che recita in questo modo: “L’Assemblea legislativa delle Marche, preso atto della disastrosa situazione sanitaria in Italia e nelle Marche determinata da gravi errori di programmazione nella formazione dei medici e di specialisti, determinata dal numero chiuso in ingresso assolutamente insufficiente all’ordinario turn-over del personale per pensionamenti e trasferimenti; della grave condizione delle strutture edilizie ospedaliere determinatasi negli anni da mancati interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria e nuove costruzioni; approva l’operato della Giunta regionale ed in particolare: il passaggio da 6 a circa 150 borse di studio regionali in più per le scuole di specializzazione presso la Facoltà di medicina dell'Università Politecnica delle Marche e di formazione per i medici di medicina generale; la proposta di legge di riforma dell'organizzazione sanitaria regionale in discussione presso la competente Commissione assembleare, la cui approvazione è prevista entro il prossimo mese di agosto.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.
xxxCarlo CICCIOLI. Questa è una risoluzione concordata con tutti i gruppi della maggioranza, che prende atto positivamente dell'operato della Giunta, ovviamente prende atto purtroppo anche dei problemi sul campo commessi in precedenza, che hanno paternità molto ampie, quindi locali, regionale e nazionali, e va nella direzione di dare soluzione ai problemi: l'aumento delle borse di studio per la formazione dei medici di medicina generale; la proposta di legge di riforma dell’organizzazione sanitaria regionale che attualmente è in Commissione e che prevedibilmente verrà approvata entro l’inizio di agosto.
Su questa risoluzione esprimo parere favorevole.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Per confermare anche la nostra volontà di approvare questo atto importante e vorrei aggiungere a quanto detto dal Consigliere Ciccioli che sono delle soluzioni che stiamo portando avanti, però prima di qualche anno non avremo gli effetti, e di questo ce ne dispiace, forse dovevano essere date prima.
Oggi stiamo rincorrendo qualcosa che è irraggiungibile, quindi la strada è tortuosa, è difficile, però ormai ci siamo e cerchiamo di portarla avanti nel miglior modo possibile, il problema è che per quello che stiamo facendo i risultati non li avremo nell’immediato.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Il primo è un chiarimento, Presidente, la mozione n. 260 è una delle mozioni votate in precedenza?
PRESIDENTE. Si, è stata già votata, è una risoluzione, come ho già spiegato prima, sull’intero dibattito svolto sulle due mozioni, la 254 e la n. 260, la risoluzione è a sè e non sostituisce la 260.
Romano CARANCINI. Per comprendere la procedura: si approvano delle mozioni e contestualmente si possono presentare delle risoluzioni. Va bene, è evidente che c’è una contraddizione, addirittura qui si pone all'approvazione la proposta di legge sulla riorganizzazione sanitaria, che ancora deve essere discussa. Si approva una proposta di legge che hanno preparato loro. Si parlava di ridicolo, insomma a me pare che davvero lo sia.
Si tenga conto che non si fa altro che suggellare scelte che sono state fatte, il primo dei due intendimenti riguarda il passaggio da 6 a circa 150 borse di studio, che è stato fatto, se c'è bisogno di un ulteriore atto per confermare davvero siamo al ridicolo.
Voglio dire una cosa a proposito di questo argomento al Consigliere Cancellieri, che non c’è, io non so se si può attribuire a quest'Assemblea legislativa o ad una parte di essa, come ci ha redarguito: a questi qui che oggi parlano a proposito delle problematiche, una legge approvata nel 1987, esattamente quarant'anni fa, che prevedeva il numero limitato per la Facoltà di medicina e tutto ciò che ne conseguiva.
Siamo totalmente d'accordo, credo che da questo punto di vista l'approccio alla questione della crisi e delle problematiche sanitarie non sia questo, ribadisco che per prendere delle decisioni sulla sanità occorre fare scelte prioritarie, mettendoci le risorse, aggiungendole a quelle esistenti o razionalizzando il bilancio esistente.
Questo non è avvenuto nonostante siano trascorsi 24 o 20 mesi, credo che la sostanza cambi poco, non so se sventolerete bandiera bianca, sta di fatto che ad oggi tutto quello che avevate promesso ancora non l'avete portato casa. Ripeto, addirittura la necessità di approvare una mozione in cui già dite sì alla proposta di legge 128 che è ancora in discussione in Commissione, davvero sa di farsa.
Ovviamente voteremo contro questa risoluzione, almeno per quanto mi riguarda. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Vedo il secondo punto come una forzatura perché la discussione è vero che è stata anticipata nel dibattito delle mozioni presentate precedentemente, però ancora deve essere conclusa la fase delle audizioni, devono pervenire gli emendamenti, bisognerà votare l'articolato, gli emendamenti, sia in Commissione che in Aula, sinceramente questa approvazione mi sembra una forzatura, quindi non sono assolutamente d'accordo.
L’aumento delle borse di studio, per carità, è un'operazione utile e forse anche doverosa, per cui sinceramente non capisco l'impostazione di questa risoluzione, soprattutto perché non crea l'unanimità, che forse prima è stata annunciata al microfono, ma determina una spaccatura con il PD, che già ha detto che voterà contro ed io ho delle riserve. Penso che quantomeno mi asterrò. Non so se forse è il caso di fermare un attimo il Consiglio e rifletterci sopra per trovare una formula che sia accettata e condivisa da tutti.
Sulla proposta di legge di riforma ci sarà modo di parlarne a lungo in Aula ad agosto e questa approvazione preventiva non so che senso abbia. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Visto quello che abbiamo sostenuto nell’intervento precedente, vista l’astensione dalle mozioni e anche il lavoro che a fatica stiamo facendo all’interno delle Commissione, approvare l'operato della Giunta regionale, in particolare il passaggio da 6 a circa 150 borse di studio regionali in più per le scuole di specializzazione presso la Facoltà di medicina dell’Università Politecnica delle Marche e di formazione per i medici di medicina generale, e addirittura la proposta di legge di riforma dell'organizzazione sanitaria regionale in discussione nella competente Commissione assembleare, la cui approvazione è prevista entro il prossimo mese di agosto, gridano vendetta.
Concordo con la Consigliera Ruggeri nel trovare una soluzione, magari fermarci 10 minuti e rivedere la proposta, rivedere la condivisione con tutti i gruppi consiliari, perchè se rimane così, in questa maniera, il nostro gruppo consiliare voterà convintamente contro, fatto salvo che questa Aula si fermi un attimo, trovi una soluzione che a questo punto è indispensabile visto la fretta con la quale ci chiamano a votare. Grazie.
PRESIDENTE. Consigliere Mangialardi, per dichiarazione di voto può intervenire se è contrario alla posizione espressa dal Consigliere Carancini. Per mozione d’ordine, prego.
Maurizio MANGIALARDI. Noi ci accingiamo ad approvare una risoluzione su due mozioni, se non ho capito male, sulle quali abbiamo già espresso il voto, va bene, ma nessuna delle due conteneva l’approvazione della proposta di legge n. 128.
Non so se questa vuole essere una provocazione, il Consigliere Carancini ha detto che è ridicolo, ma buttata qui, con la fase di difficile confronto in Commissione, con i tempi che sono folli, se non ridicoli, viene proposta …, penso che o vi siete sbagliati o la ritenete una modalità per provocarci, quindi il mio è un voto di rigetto e vi invito a ritirare non solo la proposta di legge n. 128, ma anche la risoluzione che è arrivata in Aula.
PRESIDENTE. Chiede la parola il Consigliere Cesetti, ma ricordo che la dichiarazione per il PD l’ha fatta il Consigliere Carancini.
Sulla questione procedurale che ha posto il Consigliere Mangialardi darò risposta appena conclusa. Se fa un intervento di natura procedurale bene, sennò la posizione del suo partito è già stata espressa a meno che lei non sia d’accordo.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Sono assolutamente d’accordo con la dichiarazione di voto che ha fatto il Consigliere Carancini, che ha interpretato bene oltre che il pensiero del gruppo anche il mio. Ne condivido tutte le motivazioni che lui ha addotto, però mi sento in dovere di intervenire sul metodo o sulla ammissibilità di questo atto, Presidente, e le spiego perché, e non è un modo surrettizio per intervenire laddove non posso.
Perché è inammissibile questa risoluzione? Perché esprime un giudizio nei confronti di altre Regioni del nostro Paese e non credo che un Consiglio regionale, un’Assemblea legislativa di una Regione d’Italia possa essere autorizzata ad esprimere un’opinione nei confronti di un’altra istituzione regionale della Repubblica italiana, quando si dice: “Preso atto della disastrosa situazione sanitaria in Italia e nelle Marche determinata da gravi errori”. A parte che voi prendete atto della disastrosa situazione nelle Marche che governate già da due anni, quindi va bene, questa è un’autocritica e ci sta, ma esprimete un giudizio nei confronti della situazione sanitaria in Italia laddove l’Italia è costituita dalle Regioni e la sanità è una prioritaria competenza regionale, quindi voi - Consigliere Ciccioli - date un giudizio sulla Giunta della Regione Abruzzo, che è di Fratelli d’Italia, sulla Giunta regionale della Sicilia, che è di Fratelli d’Italia, sulla Giunta del Veneto, che è della Lega, sulla Giunta della Lombardia, che è della Lega, sul Piemonte, centro-destra, sulla Liguria, sull’Umbria, sulla Calabria, sono loro che gestiscono la sanità in Italia. Prendete atto di questa disastrosa situazione in Italia, ma il Governatore del Veneto non è da due anni, come voi, che gestisce la sanità, ma da 15, la Lombardia è da una vita che la gestite, allora è possibile, Presidente, mettere ai voti un atto del genere in cui si esprime un giudizio di fatto su altre Regioni?
Chiedo il ritiro e che lei non passi al voto di questa Regione, poi c’è un altro aspetto, Presidente …
PRESIDENTE. No, abbiamo concluso e siamo fuori tempo. La quesitone procedurale l’ho compresa.
Fabrizio CESETTI. Guardi, non è che l’ha compresa perché glielo ha detto il Consigliere Putzu …
PRESIDENTE. No, l’ho compresa perché me l’ha spiegata lei
Fabrizio CESETTI. Se Consigliere Putzu dice quello, quando viene da me in Commissione lo faccio ballare …
PRESIDENTE. Le ho concesso il termine di tre minuti per spiegare la questione procedurale e penso di averla compresa.
Fabrizio CESETTI. Va bene, come approva la proposta di legge che deve venire all’esame dell’Aula! Questo è il senso delle istituzioni!
PRESIDENTE. Questo è stato segnalato già da un altro Consigliere, anzi da due, i Consiglieri Mangialardi e Ruggeri, a cui intendo rispondere, sottolineato anche dal Consigliere Santarelli, quindi, sulla quesitone procedurale siamo stati perfettamente resi edotti dalle vostre eccezioni, di cui terrò conto nel momento in cui andrò a rispondere.
Siamo sempre sulla questione procedurale di eccezione perché la dichiarazione di voto l’ha fatta il capogruppo Consigliere Ciccioli, altrimenti andiamo alla conclusione.
Ha la parola il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Sono andato dal Presidente per chiedere se anch’io potevo intervenire, visto che c’era una questione procedurale in corso, per estrema correttezza, come sempre quando faccio anche il Presidente della Commissione. Essendo nuovo in quest’Aula, Consigliere Cesetti, ho chiesto al Presidente qual era la possibilità per intervenire, così come ha fatto lei.
Sono dispiaciuto perché mi conosce bene, i ricatti non mi piacciono, possiamo ballare quando vogliamo, io ho 38 anni, lei ha superato già un’età e per il ballo potrei essere allenato più di lei, quindi non è questo il problema e non ho mai avuto paura di queste questioni.
A prescindere da questo, sono dispiaciuto perché piuttosto che fare demagogia politica avrei preferito che si riflettesse insieme su questo tema e si potesse trovare una convergenza, anche perché nel paragrafo della risoluzione: “la disastrosa situazione sanitaria in Italia e nelle Marche determinata da gravi errori di programmazione nella formazione di medici e di specialisti, determinata dal numero chiuso in ingresso assolutamente insufficiente all’ordinario turn-over del personale per pensionamenti e trasferimenti”, non si critica il Presidente della Regione Calabria o della Regione Veneto, mi meraviglio che lei faccia questi errori politici.
(interventi fuori microfoni)
Andrea PUTZU. Chiedo di non essere interrotto e di avere gli stessi diritti del Consigliere Cesetti di esprimere quello che si può.
Mi dispiace perché il Consigliere Cesetti, persona intelligente, che stimo, non è riuscito a capire la proposta di risoluzione, in cui non si criticano i Governatori, neanche quelli del PD, si critica la gestione sanitaria politica del Ministero della sanità e di certo dal 2013, purtroppo, come centro-destra non abbiamo più governato. Su questo, se fossi il Consigliere Cesetti, piuttosto che fare demagogia politica manderei una lettera al Ministero della sanità ed al Ministro, vicino alla vostra parte politica, per trovare una soluzione insieme, ma soprattutto per risolvere i problemi annosi che noi abbiamo sulla sanità delle Marche e in Italia.
Il problema dei medici ce l’abbiamo tutti in Italia, quindi su questo mi aspettavo che si facesse una battaglia comune, in cui noi come Regione Marche potevamo dimostrare, invece di insultarci a vicenda, che si poteva trovare per entrambi (noi come maggioranza in Consiglio regionale, come Giunta regionale e voi come opposizione che governate questo Ministero dal 2013) una soluzione condivisa perché su questo i marchigiani vogliono delle risposte.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Non entro assolutamente nel merito, la invito a guardare l’articolo 146 del Regolamento, la risoluzione è un atto che viene approvato in Aula sulle comunicazioni della Giunta, nell’ambito della discussione di mozioni, mentre la terza fattispecie fa riferimento, mi pare, alle Commissioni.
L’atto è chiaramente di risoluzione, cioè tende ad intervenire e ad indirizzare per cercare di rendere unite eventuali mozioni. Non è l’atto con il quale a seguito della discussione … Se non mi ascolta non fa niente, era solo per interloquire con lei.
PRESIDENTE. Ha ragione. Le chiedo scusa.
Romano CARANCINI. Non è polemica, ma si apre un varco abbastanza pericoloso.
Stavo dicendo che in realtà la risoluzione, anche in termine letterale, risolve una discussione fra mozioni che tendono ad unirsi, ora questa non è la fattispecie di cui parliamo, perché oggi abbiamo esaminato due mozioni che sono state trattate ed approvate, ora la necessità, secondo chi l’ha presentata, deriverebbe dal fatto che nella discussione si sia parlato anche d’altro.
Penso che se qui parliamo delle mozioni e delle discussioni, parliamo dei massimi sistemi, ognuno fa il proprio intervento, fa sponda su qualche argomento, ma consentire una risoluzione su due mozioni già votate ed approvate … Questo non vuol dire che ... Questo testo può essere presentato per il successivo Consiglio o quando sarà, e consente la prossima volta di presentare mozioni, votarle o non votarle, approvarle o non approvarle, e presentare un minuto dopo in Aula, seduta stante, la mozione.
A me pare che lo spirito dell’articolo 146 del Regolamento interno sia totalmente diverso perché apre una voragine. Lei comprende bene che diventa arbitrario, se poi ci mettiamo a sindacare sugli interventi … Ovviamente ognuno nei propri interventi, gliel’ho detto un’altra volta, ragiona, argomenta e sottolinea quello che vuole, come chi ha fatto riferimento alla proposta di legge 128 perché se ne sta discutendo. Non entro nel merito, secondo me è un vulnus e non c’è nessuna polemica su questo.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Si entra con argomenti assolutamente impropri. L’ordine del giorno della seduta n. 77, di questa mattina, indica al punto 2 una discussione che riguarda due mozioni, una della Consigliera Ruggeri e l’altra del Consigliere Latini, e tre interrogazioni della Consigliera Lupini e del gruppo del PD (Casini, Mangialardi, Biancani, eccetera), sul pronto soccorso in generale, sulla grave situazione del pronto soccorso di Jesi, sulla grave carenza dei medici di emergenza-urgenza di Marche nord e sulla situazione del pronto soccorso di San Benedetto.
Il punto 2 dell’ordine del giorno si sviluppa su 5 documenti, 2 mozioni e 3 interrogazioni, una discussione generale. La risoluzione, collegata alla mozione n. 260, è sulla discussione generale relativa ai 5 argomenti all’ordine del giorno.
PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi. Sui tre punti che sono stati sollevati dal punto di vista della procedura, il primo: l’ammissibilità della risoluzione. Giustamente, come ha accennato il Consigliere Carancini, il punto di riferimento è l’articolo 146 ed in particolare il punto da discutere e da risolvere è se la risoluzione può essere applicata anche quando non sostituisce una mozione.
Il secondo comma non ci dice che le risoluzioni che nascono dalle comunicazioni della Giunta o sulle mozioni, ovvero dalle Commissioni, debbano per forza sostituire l’atto presentato, quindi la mozione. Questo permette e consente di valutare la funzione delle risoluzioni, che è quella di - come dice lo stesso articolo - promuovere una deliberazione dell’Assemblea che rappresenti la sintesi delle posizioni scaturite dal dibattito che è stato svolto. In questo senso chi era in Aula ed era presente si ricorderà che pochi minuti fa, circa un’ora fa, ho richiamato ad attenersi il più possibile nella discussione alle due mozioni, che riguardavano la questione del pronto soccorso, mentre tutto il dibattito si è incentrato sull’intera sanità. Questo a verbale lo vedrete perché si è partiti dall’esposizione delle due mozioni e poi la discussione si è incentrata sull’intera sanità.
Giustamente i gruppi presenti in Aula hanno voluto rivendicare, in una delle poche occasioni, o in una delle occasioni, la posizione sulla situazione della sanità attuale, per cui sull’ammissibilità il secondo comma dell’articolo 146 ci permette di ritenere, e mi permette di ritenere, che la risoluzione che nasce a seguito della discussione e del dibattito in Aula sia ammissibile.
Il secondo punto è la critica aperta sulla premessa della risoluzione relativa alla situazione sanitaria in Italia. Anche questo è un fatto su cui come Presidente pro-tempore del Consiglio regionale non posso entrare. Se qualcuno ha in qualche modo interesse a rendere evidente una situazione e porta all’esame e all’approvazione dell’Assemblea un fatto che non riguarda solo la nostra Regione, ma l’intera comunità nazionale, è una scelta di natura politica che non tocca l’aspetto regolamentare e non prevede nemmeno una valutazione di chi parla come Presidente pro tempore dell’Assemblea legislativa.
La terza critica è relativa alla proposta di legge di riforma dell’organizzazione sanitaria. L’appello, che è stato avanzato dai Consiglieri Santarelli e Ruggeri e in parte anche dal Consigliere Mangialardi, di rivedere la risoluzione per farla approvare, credo stralciando questa parte, non ha trovato accoglimento dei promotori della stessa, che ovviamente dovevano essere d’accordo, per cui la risoluzione viene presentata in questo modo, tenendo conto che nell’ambito del dispositivo, quando si approva la prossima presentazione della legge di riforma, non si intende in modo molto chiaro che si approva oggi la proposta di legge n. 128, ma si sostiene politicamente che il percorso dell’atto, che si discuterà in Aula fra pochi giorni, è considerato uno dei passaggi fondamentali per risolvere i problemi che sono stati indicati essere esistenti nell’ambito della premessa.
Detto questo, credo che le dichiarazioni di voto ci siano state e che sia arrivato il momento di passare alla votazione perché su questo punto non ci sono altri aspetti da verificare o qualche passaggio che ho saltato.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. La rettifica della nostra posizione a seguito delle sue precisazioni perché noi riteniamo che la risoluzione sia illegittima in quanto si basa sul dibattito che non attiene alle mozioni che sono state portate e votate, quindi noi non parteciperemo al voto, per cui rettifico la nostra posizione. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie per la sua rettifica che tiene conto di una posizione espressa prima e che adesso viene modificata.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti (in dissenso dal gruppo di appartenenza).
Fabrizio CESETTI. Sono in disaccordo con il capogruppo e ovviamente implicitamente autorizzato a questo disaccordo.
Io parteciperò al voto e voterò contro. All’esito politicamente trasmetterò questa risoluzione a tutti i Presidenti delle Regioni d’Italia, a tutti gli Assessori alla sanità d’Italia - i collaboratori che mi stanno ascoltando la preparino - e a tutti i Consiglieri regionali d’Italia perché questa risoluzione esprime un giudizio sull’operato di quelle autonome istituzioni, quando dice ad esempio: “preso atto della grave condizione delle strutture edilizie ospedaliere determinatasi negli anni da mancati interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e nuove costruzioni”.
Vediamo che cosa dicono di questo giudizio i Presidenti delle Regioni Veneto, Lombardia, Umbria, Calabria e via dicendo. Voglio vedere che dicono, sono loro che devono provvedere, non il Ministero della salute.
(intervento fuori microfono)
Fabrizio CESETTI. Benissimo, la invierò a tutti, però questo Consiglio regionale non ci farà bella figura perché questo non è accettabile, al di là delle considerazioni giuste del Consigliere Carancini sull’ammissibilità di questo documento, che è inammissibile perché si esprime un giudizio su altri e non è corretto sotto il profilo istituzionale.
Infine, voto contro perché voglio che resti a verbale questa mia dichiarazione. Addirittura si approva la proposta di legge di riforma dell’organizzazione sanitaria, ma questo è grave, ci può stare la via d’uscita del Presidente del Consiglio, ma nel momento in cui i Consiglieri di maggioranza votano questo atto potranno poi all’esito del dibattito rivedere la loro posizione? E con questa approvazione i Consiglieri di maggioranza non autodeterminano una lesione della loro autonomia, che resterà immutata fino all’atto finale dell’espressione del voto? Espressione che può essere sempre modificata, lo vedete adesso, io fino all’atto finale ho detto che ero d’accordo con il voto contrario, il mio capogruppo ha detto che non parteciperemo al voto ed io dissento. Potranno domani magari esprimere all’esito di quel dibattito un dissenso dopo che oggi vengono con un atto di maggioranza indotti a votare questo giudizio preventivo? A che servirà tutto il dibattito che farete in Commissione e che faremo in Aula? A che saranno servite tutte le audizioni, quelle che avete fatto e quello che farete se voi già decidete con questo atto di approvare quella proposta di legge? E’ una autolesione dell’autonomia, qui mi rendo conto che il Consigliere Ciccioli nella sua abilità ha un concetto molto singolare delle istituzioni, però non subite ogni cosa che vi viene propinata e propalata dal capogruppo nella sua indiscussa abilità, gli sto facendo un complimento, che però non può essere riconvertita in danno vostro.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di risoluzione. La pongo in votazione (per appello nominale ai sensi del combinato disposto dell’articolo 69, comma 1 e dell’articolo 66, comma 2, lett. c) del Regolamento interno).
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Cesetti, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Nessuno.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Con questa votazione si conclude l’attività del Consiglio regionale di oggi, ringrazio tutti voi per la partecipazione, l’attenzione e la passione e quanto altro avete posto in essere per svolgere la vostra attività e le vostre funzioni di Consiglieri regionali. Grazie a tutti, buon pomeriggio.
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 14,35.
La seduta inizia alle ore 10,45
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 77 del 19 luglio 2022. Do per letto il processo verbale della seduta n. 76 del 12 luglio 2022, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento Interno.
Comunico che ha chiesto congedo per la seduta assembleare odierna la Consigliera Casini.
Prima di passare al punto all’ordine del giorno relativo agli atti ispettivi, in particolare alle interrogazioni, mi sia consentito augurare al Consigliere Putzu, che è diventato papà domenica scorsa, le felicitazioni di tutti i componenti dell’Assemblea.
Ritenendo di interpretare il pensiero degli stessi, di nuovo auguri al Consigliere, a sua moglie, al suo bambino ed alla sua famiglia.
Interrogazione n. 470
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Estensione Carta Tutto Treno Marche all'utilizzo dei treni Frecciargento”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 470 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Castelli.
Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. Do per conosciute le domande che vengono poste dagli interroganti ed entro subito in medias res. Innanzitutto cos’è la Carta Tutto Treno? E’ un titolo di viaggio disciplinato da Trenitalia sulla base di un format nazionale, che può essere rilasciato, a richiesta, in affiancamento ad un abbonamento annuale al servizio ferroviario regionale, quindi è un titolo che si aggiunge, che si appoggia sulla titolarità di un abbonamento e consente al titolare di viaggiare, oltre che sui treni regionali, anche su quelli di lunga percorrenza appartenenti alle tipologie Intercity e Frecciabianca.
Tra Regione e Trenitalia, allo stato, è in essere un accordo che prevede il rilascio del titolo per l'anno 2022 con eventuale possibilità di rinnovo per il 2023 (stabilito con la delibera di Giunta regionale n. 54 del 31 gennaio 2022) entro una spesa massima di 200 mila euro per ciascuna delle due annualità, a copertura della quota posta a carico della Regione.
La Carta Tutto Treno Marche ha validità annuale ed è venduta all'utenza al prezzo di 130 euro per distanze fino a 60 chilometri e di 150 euro per distanze superiori; trimestralmente poi, dietro presentazione di rendiconto, la Regione corrisponde a Trenitalia per ogni Carta emessa la differenza tra l'importo dell'abbonamento per la tratta interessata e il costo sostenuto dal viaggiatore per l'acquisto della Carta, più una quota riferita al costo dell'abbonamento posseduto. In base ai parametri definiti dall'accordo diciamo che è un tracciato codificato secondo termini posti da Trenitalia nei modi che ho ricordato.
Con l'introduzione in servizio dei Frecciargento sulla linea adriatica, nell'anno 2019, i titolari di Carta Tutto Treno Marche hanno avuto inizialmente accesso anche a tali treni, seppure transitoriamente e in via eccezionale, dietro corresponsione di un'integrazione tariffaria interamente a carico del bilancio regionale.
Tale possibilità è poi venuta meno giacché dall'anno 2021 Trenitalia non acconsente più che i titolari di Carta Tutto Treno Marche accedano ai treni Frecciargento; pertanto, il titolo di viaggio resta valido per i soli treni lntercity e Frecciabianca. Trenitalia si è mossa sulla falsariga di questa indicazione.
È chiaro quindi che l'inserimento del Frecciargento fra i treni utilizzabili con la Carta Tutto Treno Marche non è una scelta che dipende dalla Regione, ma attiene unicamente alle politiche di Trenitalia, che non ritiene conveniente, per ragioni di carattere commerciale, che i servizi ferroviari ad alta velocità, dei quali fanno parte le cosiddette "Frecce", siano ammessi nell'ambito dell'agevolazione in argomento.
Va anche detto che, trattandosi di un format applicato da Trenitalia su base nazionale, il quadro sopra delineato è analogo in tutte le Regioni italiane che rilasciano la Carta Tutto Treno o titolo analogo, ovvero Liguria, Toscana, Umbria, Piemonte, Puglia, Lazio, Abruzzo, Emilia-Romagna e Lombardia, nelle quali la validità del titolo di viaggio è limitata ai soli treni lntercity e Frecciabianca, senza estendersi alle restanti tipologie di "Frecce".
Come già visto, anche in Emilia-Romagna è in essere una soluzione del tutto sovrapponibile alla nostra Carta Tutto Treno, la quale prevede l'accesso ai soli treni lntercity, lntercity Notte e Frecciabianca, ma non ai Frecciargento.
Per l'utilizzo dei Frecciargento con contribuzione regionale la Regione Emilia-Romagna ha previsto invece una diversa misura, alla quale si fa richiamo nell'interrogazione consiliare: nello specifico, il presupposto per accedere a tale agevolazione è che l'utente residente nella regione acquisti in autonomia un abbonamento mensile "Alta Velocità con estensione regionale" dal costo maggiorato (del 5%); questo abbonamento per la tratta prescelta dà al titolare la possibilità di circolare sui Frecciargento (ma solo quelli transitanti lungo la linea convenzionale Rimini - Bologna - Milano), nonché su tutti gli altri treni regionali, lntercity e Frecciabianca.
A seguito dell'acquisto di tale tipologia d'abbonamento, sicuramente più costoso per l'utente rispetto a quello per treni regionali, la Regione Emilia-Romagna rimborsa direttamente all'utente una quota del prezzo pagato, variabile a seconda della lunghezza del percorso tra il 25% ed il 45% dell'importo.
Stante quanto sopra, anche recentemente abbiamo sentito Trenitalia, la cui posizione di diniego non è variata rispetto all'inserimento del Frecciargento tra i servizi fruibili con la Carta Tutto Treno Marche, al momento si ritiene che nella nostra Regione non sussistano le condizioni per attuare una ulteriore misura, analoga a quella emiliano-romagnola, dato anche il ridotto numero di treni Frecciargento che effettuano fermate nelle stazioni marchigiane.
Un eventuale diverso indirizzo dovrebbe necessariamente discendere dalla conoscenza circa la numerosità degli utenti, residenti nella regione realmente interessati ad una simile iniziativa, posto che questi dovrebbero sostenere a monte un costo maggiore per acquistare un abbonamento "alta velocita", che consenta poi di circolare su tutti i treni disponibili di categoria inferiore.
A ciò si aggiunge anche il fatto che un'eventuale iniziativa, simile a quella della Regione Emilia-Romagna, andrebbe addirittura a ridurre gli introiti derivanti dalla vendita degli abbonamenti al servizio ferroviario regionale, i quali non sarebbero più un presupposto necessario per il rilascio del titolo (come invece accade per la Carta Tutto Treno Marche), sempre dovendosi rammentare che i servizi ad alta velocità sono prestati totalmente a mercato da Trenitalia.
Diciamo che questa è la situazione che ad oggi impedisce l’inserimento dei Frecciargento nel novero dei treni che hanno la caratteristica di inclusione nella Carta Tutto Treno, quindi la soluzione proposta dalla Regione Emilia-Romagna appare ai nostri uffici densa di criticità che almeno per il momento non hanno indotto il decisore pubblico ad aderire e a fare propria quel tipo di soluzione. Differendo fondamentalmente la presenza dei Frecciargento in percorrenza tra la tratta emiliana e quella marchigiana, ad oggi ha indotto i nostri dirigenti a non considerare congruo ed appropriato quel tipo di misura di soluzione.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. La risposta dell’Assessore è stata completa ed ho trovato le risposte alle mie richieste.
Ovviamente non condivido la scelta di non percorrere la strada intrapresa dall’Emilia-Romagna anche perché nel 2019, come ha detto l’Assessore, quando si è cominciato a sostituire i Frecciabianca con i Frecciargento, eravamo riusciti a garantire la possibilità di salire sul Frecciargento ai pendolari. Dopodiché è successo quello che è successo, cioè che nel nostro territorio regionale in realtà i Frecciabianca non ci sono più, quindi abbiamo fatto un accordo, che è quello contenuto nella delibera di Giunta regionale n. 54 del 31 gennaio 2022, che dà la possibilità a chi ha un abbonamento annuale sui treni locali, regionali e interregionali di poter utilizzare i Frecciabianca e gli Intercity. Ma il tema è che i Frecciabianca non ci sono più, quindi abbiamo fatto un accordo che in realtà i pendolari non utilizzano perché non ci sono i treni.
E’ vero che i Frecciargento, come facevano già i Frecciabianca, non fermano in tutte le stazioni, ma solamente in alcune. Il realtà la tratta che veniva fatti dai Frecciabianca è stata sostituita dai Frecciargento e non ci sono modifiche rispetto alle fermate.
Quindi ritengo che Trenitalia abbia tolto un’opportunità perché continua a stipulare accordi con le Regioni e le Regioni li fanno perché magari qualcuno ancora c’è, ma effettivamente è un accordo che non esiste.
Io sono sensibile a questo argomento perché prendendo il treno per venire qui i pendolari mi sollecitano questa richiesta, soprattutto c’è un problema per quei cittadini che abitano nelle zone di confine perché chi abita a Rimini o Bologna e deve andare a Pesaro o ad Ancona comunque l’opportunità ce l’ha, può arrivare fino a Pesaro o Ancona, non deve fermarsi a Rimini se prende un treno Frecciargento, quindi c’è una disparità di trattamento tra i cittadini che abitano nell’Emilia-Romagna e quelli delle Marche e questa differenza è più forte per coloro che abitano al confine.
Ritengo che la mobilità sostenibile e il treno, che sicuramente è appieno un mezzo di mobilità sostenibile, vadano incentivati. Non è pensabile che una società seppur privata possa decidere liberamente, anche perché sappiamo che è privata fino ad un certo punto, se allargare o no questo tipo di abbonamenti, quindi chiedo un intervento forte della Regione, sentendo anche il Ministero, perché se dobbiamo incentivare la mobilità sostenibile, dobbiamo fare in modo che i cittadini possano utilizzare anche i treni veloci perché chi lavora ad 80/100 chilometri da casa ovviamente ha difficoltà ad utilizzare i treni regionali e molte volte è costretto ad utilizzare la propria auto. L’utilizzo dei treni veloci consentirebbe ai pendolari di utilizzare il treno rispetto all’autovettura, quindi ritengo che sia un percorso da portare avanti e penso che la Regione debba comunque valutare la possibilità, se non vuole adottare il sistema dell’Emilia-Romagna, di utilizzare un proprio sistema per fare in modo che venga garantito al pendolare la possibilità di utilizzare anche i treni Frecciargento, visto che i Frecciabianca che vanno da Pesaro a San Benedetto del Tronto non ci sono più, li hanno tolti tutti nel giro di due anni. Alla luce del fatto che li hanno sostituiti completamente, mi sembra che questo sia un argomento importante per modificare questo accordo. Grazie.
Interrogazione n. 475
ad iniziativa dei Consiglieri Marcozzi, Pasqui
“Nomina Revisore Unico Consorzio di Bonifica delle Marche”
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 475 dei Consiglieri Marcozzi, Pasqui.
Ha la parola la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Rinviamo l’interrogazione perché il Presidente non c’è, avevo chiesto la risposta scritta che non è stata data, quindi l’interrogazione è stata trasformata in orale, ma la rinviamo.
Interrogazione n. 518
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Biancani, Casini, Cesetti, Carancini, Mangialardi, Vitri
“Stato di attuazione L.R. 21/2019 'Istituzione del Parlamento degli studenti della regione Marche’”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 518 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Biancani, Casini, Cesetti, Carancini, Mangialardi, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Castelli.
Guido CASTELLI. Gli interroganti chiedono se la Giunta regionale ha intenzione di dare corso a questa scelta che risale ad una legge regionale. Ovviamente sì, nulla osta, anzi è utile e necessario che si possa procedere.
Si stava valutando con l’Assessore competente la possibilità di perfezionare e rivedere i meccanismi che sono stati stabiliti e normati dalla legge, ma in ogni caso, al netto di questa valutazione, si conferma l’interesse e la disponibilità, oltre la doverosità visto che c’è una norma di legge che lo prevede. Se non abbiamo proceduto sino adesso è perché era stata richiesta una valutazione circa gli aspetti relativi alla costituzione e selezione del Parlamentino.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Mi fa piacere che abbiate intenzione di dar seguito a questa legge che aveva creato grandi aspettative in particolar modo tra i giovani e nelle consulte studentesche.
Devo dire che la Presidenza del Consiglio e l’Ufficio di Presidenza nel 2020 avevano già deciso quali regole attuare per questo Parlamento dei giovani, si stava anche per attivare la convocazione dopodiché il Covid ci ha bloccato.
E’ evidente che questa legge non richiede un grande finanziamento, ma minimo e mi auguro che a questo punto possa essere già previsto nell’assestamento di bilancio 2023, così che nei prossimi mesi possa partire questo importante organismo di partecipazione dei giovani, che può darci anche dei contributi importanti per l’attività del Consiglio regionale. Grazie.
Interrogazione n. 498
ad iniziativa del Consigliere Cesetti
“Guardia medica Presidio di Sant'Elpidio - mancata copertura del servizio”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 498 del Consigliere Cesetti.
Ha la parola per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Come è noto il problema evidenziato nell’interrogazione riguarda la difficile copertura di alcuni servizi sanitari per la mancata programmazione e per la carenza dei medici, problema che conosciamo bene. Quindi, a seguito della carenza di questi medici disponibili nell’Area vasta 4, è stato avviato un percorso sperimentale con le associazioni rappresentative dei medici di medicina generale, sperimentazione che si è conclusa con una decisione assunta in sede di Comitato aziendale della medicina generale, nell'ultimo dei quali è stata adottata l’intesa dell'11 marzo 2022, che prevede che in quell'area si debbano garantire almeno tre postazioni: nord, centro e sud con degli incentivi specifici per il personale, si sta pure avviando una sperimentazione con la telemedicina, in particolare per le sedi di Montegiorgio, Sant’Elpidio a Mare e Montegranaro
In queste strutture sono presenti le cure intermedie, quindi per legge devono avere una copertura prioritaria da parte dei sanitari presenti.
Inoltre si sta valutando, sempre in via sperimentale, con i sanitari che aderiscono a queste associazioni, fortemente rappresentative della categoria, l’implementazione anche di nuove forme associate tra i medici, quindi studi associati, che possano prevedere la possibilità che in sede di associazione l’Asur possa mettere a disposizione una segreteria e anche una copertura infermieristica.
Diciamo che questo sviluppo nell’Area vasta 4 anticipa un po' l'attuazione del Pnrr che prevede appunto che in caso di assenza del personale la forma da privilegiare nella medicina primaria debba essere garantita dall’associazione dei medici di medicina generale e dei pediatri, in modo tale che le Aziende del servizio sanitario regionale possano aiutare queste forme di aggregazione mettendo a disposizione un infermiere e del personale di segreteria. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. L'assessore Saltamartini che solitamente è sempre puntuale nelle risposte e ci mette anche del suo, a differenza di altri, questa volta non ha risposto. Un intervento costellato di se, di ma, vedremo, faremo, valuteremo, però non c’è risposta sul tema specifico: quali provvedimenti si intendono adottare per ovviare con urgenza alla mancata copertura della guardia medica presso il presidio di Porto Sant’Elpidio.
E poco c’entra il tema di Montegiorgio, cure intermedie, o Montegranaro, in cui sono state trasferite quelle di Montegiorgio per i lavori di sistemazione dell'ospedale finanziato dalla precedente amministrazione, poco c’entra Sant’Elpidio a Mare, invece c’entra che lo stesso tema si ponga ad esempio a Porto San Giorgio, quindi lungo tutta la fascia costiera, Porto Sant’Elpidio-Porto San Giorgio, in cui nel periodo estivo la situazione è ancora più grave per l'enorme, fortunatamente, afflusso dei turisti che ci sono lungo il litorale di quella parte della costa adriatica.
Con l'estate la questione diventa di assoluta attualità per questo noi parliamo di guardie mediche e di risposta alle emergenze, anzi, siamo fuori tempo massimo perché questo tipo di intervento doveva essere semmai programmato prima. Non è che non si sapeva della carenza de medici, non è che non si sapeva che ci sarebbe stato un afflusso di turisti, quindi tutto questo doveva essere programmato.
Vorrei aggiungere che per quanto riguarda Porto San Giorgio, sul quale ho presentato recentemente un’interrogazione, il 14 luglio, cito l'allarme lanciato da un Consigliere di maggioranza di quel Comune, della Lega mi pare, in data 12 luglio 2022, che tra l’altro di professione fa il medico, il quale dice (ovviamente non cito il nome): “Nello scorso weekend non c'è stato il servizio di guardia medica perché non ci sono medici per coprire i turni, se una persona si sente male non c'è più nessuno a cui chiedere neanche un consulto telefonico, non mi sembra che la Regione, che dovrebbe gestire la sanità, stia facendo qualcosa per risolvere un problema così grave”, lo dice un Consigliere della Lega di Porto San Giorgio.
Questo è il tema, non lo dice il Consigliere Cesetti o il Sindaco di Porto Sant’Elpidio, lo dice un Consigliere di maggioranza di Porto San Giorgio che tra l’altro sta sul campo e fa il medico.
Tutto questo tra l’altro determina l'intasamento dei pronto soccorso, visto che ce n’è uno solo nell'Area vasta 4 di Fermo. Se non c’è il servizio di guardia medica il cittadino ricorre al pronto soccorso e lo intasa, se un cittadino ha un sospetto Covid e non trova il medico va al pronto soccorso, lo intasa e lo infetta, questo è il tema.
A distanza di due anni, tra l’altro, lo dico all’Assessore Saltamartini che sa che gode della mia stima personale, ma non politica, non si scorge il potenziamento sbandierato in campagna elettorale delle strutture mediche, invece si vedono bene i disservizi che vengono denunciati anche da esponenti del centro-destra; si vede il progressivo indebolimento della sanità territoriale con i suoi effetti sulle strutture ospedaliere perché poi si ricorre al pronto soccorso con tutti i problemi anche in termini di diffusione dei contagi.
Termino dicendo che capisco le difficoltà dell’Assessore Saltamartini, però so bene la carenza dei medici, ma siamo a due anni dall'insediamento di questa maggioranza, questa è la seconda estate, e va programmata per quanto riguarda la medicina, specialmente quando c'è il Covid. Anche il più sprovveduto degli osservatori percepisce che durante il periodo estivo nelle città di Porto Sant’Elpidio, di Porto San Giorgio, dal Lido di Fermo a Pedaso, per quanto riguarda l’Area vasta 4, c’è per fortuna un enorme afflusso di turisti esterni, ma anche interni, come chi come me vive in collina e d’estate si trasferisce a Porto San Giorgio. Queste cose dovevano essere programmate e oggi non c’è risposta e ciò è assolutamente grave e deve essere risolto.
Interrogazione n. 500
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Servizi di dialisi per pazienti provenienti da fuori regione”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 500 della Consigliera Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Per tener conto del fabbisogno di prestazioni che proviene da una regione turistica come la nostra, la Regione Marche ha stanziato 144.000 euro l'anno per garantire i trattamenti di prestazioni aggiuntive del personale, che potrà garantire questo tipo di servizi per le persone che hanno bisogno del trattamento di dialisi.
Infatti la delibera di Giunta regionale n. 544/2021, che ha approvato questo progetto regionale, prevede che gli enti possono chiedere al personale di svolgere prestazioni aggiuntive, che ricordo sono remunerate con 60 euro l’ora, per garantire questo tipo di trattamenti a persone che da fuori regione scelgono le Marche per trascorrere un periodo di vacanza.
Negli anni precedenti questo tipo di servizio era collocato nel periodo estivo, da giugno a settembre e noi l’abbiamo allargato dall’1 gennaio al 31 dicembre.
Nel dettaglio, per rispondere alla domanda della Consigliera Ruggeri che chiede in quali strutture marchigiane siano eventualmente già garantiti tali servizi ai non residenti, la risposta è che sono garantiti a Urbino, nei posti liberi, a Marche nord, a Pesaro e Fano con prestazioni aggiuntive, quelle di cui ho parlato poco fa; nell’Area vasta 2 questi servizi sono garantiti a Senigallia (a luglio ed agosto con prestazioni aggiuntive), a Jesi e a Fabriano (nei posti liberi), all’Inrca di Ancona (giugno e settembre con prestazioni aggiuntive); nell’Area vasta 3 questo servizio è garantito a Civitanova Marche con prestazioni aggiuntive, mentre a Macerata questo trattamento è previsto nei posti liberi, nell’Area vasta 4 il servizio dialisi per i turisti è previsto a Fermo nei posti liberi, nell’Area vasta 5 è previsto a San Benedetto del Tronto con prestazioni aggiuntive e ad Ascoli Piceno nei posti liberi. Quindi siamo in grado di garantire ai turisti che verranno dalle altre regioni o anche fuori dal nostro Paese quel servizio di continuità per questa patologia che richiede delle prestazioni continuative per garantire il supporto sanitario alle persone colpite da questa patologia. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore per la risposta, però c’è qualcosa che non torna perché da quello che dice lei se questo personale aggiuntivo è già in programma, se è disponibile dall’1 gennaio al 31 dicembre, non si capisce come mai proprio nella mia città sia successo questo incidente che è stato per giorni sui giornali. Persone che hanno la seconda casa a Fano, che vengono per mesi, sia durante le ferie invernali che quelle ferie estive, questa volta non hanno trovato il servizio. Quello che è successo a Fano è qualcosa di estremamente grave perché questa persona che ha una malattia cronica, ha bisogno di andare in dialisi due volte a settimana e pareva che non le fosse permessa la dialisi perché residente fuori regione. Con una telefonata invece si è scoperto che questo servizio nella vicina Rimini è garantito, per cui capiamo dove sta il problema della famosa mobilità passiva di cui parliamo sempre, parliamo tanto, e questo è un esempio: il cittadino che sta a Fano a Fano non trova il servizio, a Macerata Feltria non trova il servizio, se ne va per forza a Rimini se continua a scegliere Fano come meta turistica, altrimenti potrebbe anche pensare di andarsene altrove.
L'accoglienza delle persone con fragilità, con cronicità, è importantissima soprattutto per le città di mare come la nostra, che ha un turismo soprattutto di tipo familiare.
E’ un aspetto estremamente rilevante, prendo per buono quello che mi dice lei, anche se dalla lettura di quanto emerso sulla stampa c'è qualcosa che non mi torna, benché lei abbia dichiarato di aver preso a cuore anche questa situazione specifica e nell'immediato si è trovata una situazione tampone con viaggi ad Urbino…, insomma non una grande situazioni di comodità.
Quindi, spero che il prima possibile questo personale aggiuntivo entri in servizio, se non lo è già. Vorrei ricordare che negli anni passati quanto meno a Marche nord erano previsti dei turni serali in giornate diverse, distribuite durante la settimana proprio per permettere ai turisti di effettuare la dialisi. Grazie.
Mozione n. 254
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Adozione misure straordinarie per il reclutamento di medici per le attività di pronto soccorso”
Mozione n. 260
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Grave situazione in cui versa il pronto soccorso di Jesi”
Interrogazione n. 486
ad iniziativa della Consigliera Lupini
“Grave carenza di medici di emergenza-urgenza in servizio nell'Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Marche Nord anche a seguito di possibile assunzione a tempo indeterminato presso AUSL della Romagna”
Interrogazione n. 505
ad iniziativa dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Problematiche reparto pronto soccorso di San Benedetto del Tronto”
Interrogazione n. 506
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Situazione critica del pronto soccorso dell'ospedale di San Benedetto del Tronto”
(abbinate)
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le mozioni n. 254 della Consigliera Ruggeri, n. 260 del Consigliere Latini, le interrogazioni n. 486 della Consigliera Lupini, n. 505 dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri e n. 506 della Consigliera Ruggeri, abbinate.
Vista l’assenza giustificata della Consigliera Casini chiedo se il gruppo del Partito Democratico intende svolgere comunque l’interrogazione n. 505 oppure vuole estrapolarla e farla la prossima volta con la presenza della Consigliera Casini, va bene? Lasciando il resto abbinato ai sensi dell’articolo 144 del Regolamento Interno.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Siccome parliamo spessissimo del problema del personale che riguarda l'emergenza-urgenza, nel caso particolare il pronto soccorso, mi sono detta che forse, al di là di fare puntuali interrogazioni per sollecitare l'Assessore, si potrebbe provare, anche se sono all'opposizione, ad avanzare delle prospettive con delle proposte. Quindi come Movimento 5 Stelle ci siamo mossi. Naturalmente i problemi del pronto soccorso sappiamo perfettamente quali sono, ne parliamo da mesi e mesi, molte questioni sono risolvibili a livello centrale, ma hanno ricadute sulle Regioni su cui possiamo intervenire fino a un certo punto, parlo ad esempio del fatto che il personale del pronto soccorso non può fare la libera professione ed ha uno stipendio che non è commisurato allo sforzo, soprattutto per quello che sta mettendo in campo da due anni a questa parte per l'emergenza Covid. E’ in numero ridotto, non riesce a fare le ferie, non ha i riposi, c'è un livello di stress molto alto, tra l'altro, cosa che ripete sempre l'ordine dei medici, con il rischio di avere denunce per il primo errore commesso. La situazione è esplosiva, probabilmente entreranno a pieno regime le borse di studio, che maggioreranno il personale, ed anche la piccola riforma che è stata fatta per l'ingresso alle università di medicina, che dovrebbe aumentare il numero dei medici, non so se a sufficienza, però tutto questo, lo abbiamo detto tante volte, tra quattro, cinque, dieci anni, nel frattempo che si fa?
L'impegno che noi vorremmo che la Giunta regionale assumesse è quello di valutare l’opportunità di adottare in via del tutto straordinaria e transitoria, proprio per cercare di affrontare questa fase emergenziale, interventi quali: disporre che le aziende sanitarie e ospedaliere delle Marche, nelle procedure concorsuali per la copertura di posti a tempo indeterminato nei profili di dirigente di discipline di area medica affini e equipollenti a medicina emergenza e urgenza, prevedano l'assegnazione temporanea al pronto soccorso per un periodo non inferiore ai due anni, prorogabile, se c'è volontà degli interessati di continuare la permanenza in pronto soccorso. Tale intervento è volto a garantire la continuità assistenziale nei servizi di pronto soccorso e, nello stesso tempo, integra efficacemente la formazione del neoassunto nei primi cinque anni di servizio assicurando la fondamentale esperienza legata al trattamento del paziente acuto.
Naturalmente di questa proposta ne ho parlato con i sindacati, con l'ordine dei medici e con il personale del pronto soccorso e sinceramente ha avuto un'accoglienza favorevole, nel senso che la situazione è talmente delicata e preoccupante che accettano tutti di buon grado qualsiasi cosa possa provare a migliorarla. Non è una soluzione definitiva, è un tentativo che potremo provare a mettere in atto.
Il secondo punto del dispositivo chiede un intervento del Governo, quindi che la Giunta regionale si renda promotrice nell'ambito dei tavoli nazionali, con il Ministero della salute e il Ministero dell'economia e delle finanze, di iniziative tese a individuare strumenti e risorse nazionali per incentivare la scelta della scuola di specializzazione nella disciplina di medicina di emergenza e urgenza, nonché incrementare le risorse finanziarie utilizzabili per incentivare il personale che espleta la propria attività nell'ambito dei servizi di emergenza e urgenza. Grazie.
PRESIDENTE. Prendo qualche minuto per presentare la mozione n. 260 che parte da un fatto specifico, quindi non collegata ad una situazione generale, come l’altra mozione che è stata testé presentata dalla Consigliera Ruggeri, ed è relativa alla segnalazione che mi pervenuta nel periodo di aprile in merito al pronto soccorso dell’ospedale di Jesi, circa l’elevato numero di chiamate giunte alla centrale operativa 118 di Torrette a causa del disservizio del personale medico in servizio presso il pronto soccorso.
La mozione tende solo a segnalare la necessità di considerare questo aspetto rilevante perché l’ospedale di Jesi è uno dei principali motori del servizio di assistenza sanitaria ospedaliera di base per l’Area vasta 2, quindi per l’intera provincia di Ancona.
La mozione chiede che le problematiche dell’ospedale Carlo Urbani siano non solo coordinate con l’intera attività del servizio sanitario regionale, ma poste al centro di una risoluzione per quanto riguarda l’aspetto principale dell’emergenza, in particolar modo del pronto soccorso dell’ospedale stesso.
Ha la parola il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Rubo solo un minuto all’Aula per capire se a seguito di questo punto noi Consiglieri possiamo intervenire nella discussione.
PRESIDENTE. Certo, ora c’è la presentazione delle due mozioni, poi la risposta dell’Assessore alle due interrogazioni, quelle della Consigliera Lupini e della Consigliera Ruggeri, dopodiché si apre il dibattito sulle mozioni, che sono abbinate.
Ha la parola l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Rispondo all’interrogazione n. 486 relativamente alla grave carenza di medici in emergenza-urgenza in servizio presso l’Azienda ospedaliera Marche nord.
Come abbiamo già detto il tema dei pronto soccorso è molto delicato e riguarda sostanzialmente tutti i pronto soccorso della nostra regione, anche a livello nazionale. Ci sono state anche delle azioni piuttosto vigorose da parte di alcuni Presidenti di Regioni perché su tale aspetto impattano tre questioni fondamentali: la carenza dei medici, la scarsa appetibilità che quel servizio ha tra il personale sanitario ed infine il gravissimo problema che persiste nel nostro Paese da 17 anni, che è il blocco delle assunzioni in ragione del tetto di spesa che è fissato all'organico del 2004 meno l’1,4% dell'ammontare complessivo.
Immaginare che l’Italia possa affrontare l'emergenza sanitaria con il Covid, con l’aumento dei casi e delle liste d’attesa, con l'organico del 2004 meno l’1,4% è un miracolo che dobbiamo spiegare ai cittadini.
Sinceramente non sappiamo quali saranno le sorti del Governo nazionale, ma il fatto stesso che ci sia stato un Governo di solidarietà nazionale senza che questo tema sia stato minimamente affrontato o risolto è una questione che la politica ben difficilmente riuscirà a spiegare ai cittadini.
Tutto ciò premesso, le criticità e le lacune che si sono manifestate nel pronto soccorso di Marche nord hanno anticipato un po’ la crisi di tutti gli altri pronto soccorso perché si è manifestata all’inizio di quest’anno.
Come è stato affrontato il problema? La questione innanzitutto è di difficile soluzione proprio perché i bandi con cui l'Azienda ha cercato di reclutare il personale necessario sono andati deserti, persiste peraltro, in aggiunta a quello che ho già detto poco fa, una situazione strana per cui alcuni medici, che prestano servizio da anni senza avere la specializzazione, sono ancora convenzionati con il servizio pubblico, nei 118 e nei pronto soccorso. Perché non si ammette la loro inclusione nell'organico delle Aziende? Semplicemente perché non hanno la specializzazione, però in questo momento li lasciamo operare come se l'avessero e impediamo loro di entrare in organico nelle Aziende, anche questo è un caso italiano difficile da enucleare.
Detto questo, come sta affrontando l’emergenza l’Azienda ospedaliera Marche nord? Innanzitutto dobbiamo tener conto che quando si chiedono prestazioni aggiuntive al personale, personale stressato dopo anni di Covid, occorre valutare che esistono dei diritti dei lavoratori che sono rappresentati dalle loro organizzazioni sindacali, quindi qualunque atto organizzativo aziendale deve essere concertato con le organizzazioni sindacali. A Marche nord è stato avviato un tavolo di concertazione e si è stabilito che i medici con specializzazioni equipollenti alla medicina d’urgenza possono essere chiamati a prestare servizio nel pronto soccorso per sopperire alle carenze ed all’aumento dei pazienti, che dovessero sopraggiungere. Questo sistema pesarese, avviato all’inizio di quest'anno, è stato poi replicato con una delibera di Giunta in tutta la regione, ma contrariamente a quello che avviene attualmente a Pesaro, nei restanti pronto soccorso della regione c'è una scarsa disponibilità dei medici con disciplina equipollente a prestare servizio nel pronto soccorso. Valutiamo pure che queste prestazioni aggiuntive, ripeto, sono remunerate con 60 euro l’ora, che per un turno di 8 ore comporta una remunerazione adeguata. Il trattamento di un medico del pronto soccorso al netto delle imposte viaggia intorno ai 3.000/3.500 euro al mese.
Ciò detto, per il momento siamo stati in grado di fronteggiare questa evenienza nell'ospedale di Pesaro, negli altri pronto soccorso, in cui i medici non hanno aderito alle prestazioni aggiuntive, stiamo operando con ciò che si reperisce nel mercato, con le cooperative. Già prima della nostra elezione c’era una cooperativa che operava a Fermo nel pronto soccorso e nelle altre strutture, quindi in questo momento di carenza abbiamo allargato la possibilità, in assenza di altre risorse umane e professionali, di attingere dalle cooperative.
Per quanto concerne l’Azienda Marche nord non sembra sussistere in questo momento una patologia tale da prevedere crisi immediate, naturalmente risente, come tutte le altre Aziende, ripeto, di questa straordinaria carenza di medici che per il momento è stata fronteggiata con prestazioni aggiuntive di medici con specializzazioni equipollenti che prestano servizio negli altri reparti dell’ospedale di Marche nord. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Vorrei dire che, visto che spostiamo l’interrogazione della Consigliera Casini che è sullo stesso tema, sono disponibile a rinviare anche questa di modo che l'Assessore risponda ad entrambe la prossima volta.
PRESIDENTE. Bene, allora anche l’interrogazione n. 506 è rinviata e verrà abbinata alla n. 505.
Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, Consigliera Lupini.
Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Ringrazio anche l’Assessore che ha dato una risposta piuttosto chiara e dettagliata.
Quello che ho chiesto nell’interrogazione è la conseguenza di più segnalazioni, addirittura fuori dalla mia provincia, cosa che non è neanche abituale, proprio perché sette medici che scelgono di fuggire, passatemi il termine, è sicuramente una situazione preoccupante, un'emergenza nell'emergenza.
Sappiamo bene che la situazione dei 118 e dei pronto soccorso è grave un po’ dappertutto e non è tutta responsabilità o appannaggio della Regione e del potere che la Regione ha sulla sanità, però abbiamo urgenza di mettere mano a tutto il quadro del 118, tanto che siamo in attesa, approfitto oggi per ricordarlo all'Assessore, dell'istituzione del tavolo tecnico 118 SET, per cui abbiamo votato la mozione all'unanimità qualche settimana fa. Credo che sarebbe lo strumento migliore per dare delle vere risposte e non trovarci più in queste situazioni.
Lei è stato anche molto chiaro rispetto all'ipotesi e alla sua idea di trovare delle soluzioni esterne al servizio sanitario nazionale per reperire medici, questo chiaramente è una soluzione estrema, ma opinabile perché comunque comporta un depauperamento ulteriore del servizio pubblico, cosa che non è certo gradita, e soprattutto un aggravio dei costi a carico della sanità. Questa deve essere sicuramente una soluzione temporanea e secondo noi da tenere come estrema ratio, andrà invece potenziato quello che verrà fuori dal tavolo tecnico, che tutti attendiamo, un approccio multidimensionale e a 360° al problema di cui parliamo tutti, continuamente, ormai da tantissimo tempo. Ci aspettiamo che questo tavolo tecnico venga istituito quanto prima. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Da Consigliera regionale la ringrazio per aver depositato questa mozione che sottopone all'attenzione di questa Aula un tema importante, relativo alla disorganizzazione della sanità regionale e in particolare del pronto soccorso dell'ospedale Carlo Urbani di Jesi.
Fare la lista di tutte le segnalazioni pervenute, di tutti gli articoli di stampa, di tutti gli atti presentati in questo Consiglio regionale sarebbe oltremodo lungo, ci basterà notare come e quanto siano ripetuti, frequenti e gravi i casi di ambulanze in fila, in attesa di barelle, di mancanza di posti letto nei reparti ordinari e quanti siano i pazienti in attesa di interventi sanitari o financo quelli parcheggiati nel pronto soccorso, oltre a tanti altri disservizi.
Una situazione intollerabile che d’altronde non riguarda solo il Carlo Urbani, ma l'intera Area vasta 2, l'intero sistema sanitario regionale, che è destinata a peggiorare nei prossimi mesi a causa delle criticità del piano ferie, dei tagli, dei contratti non rinnovati e recentemente anche a causa delle dimissioni divenute operative solo quattro giorni fa del Direttore dell'Area vasta 2.
La Rsu dell’Area vasta 2 ha già minacciato lo sciopero, denunciando una carenza di personale così grave da mettere a rischio l'offerta sanitaria nel suo complesso, dichiarando che “con gli attuali organici si rischia di non poter più garantire i servizi ai cittadini”. La delegata Cisl afferma, leggo dal Corriere Adriatico di due giorni fa, che “i servizi di pronto soccorso sono allo stremo, uno dei motivi principali che hanno determinato questa situazione drammatica è il mancato rinnovo dei contratti a tempo determinato cessati nei mesi scorsi con scadenza nei mesi estivi. Parliamo di centinaia di unità di personale che sarebbero utilissime per la sanità regionale e che invece ci lasciamo scappare”. La Giunta regionale su questo non ha mosso un dito, non ha fatto nulla per stabilizzare il personale precario con 18 mesi di servizio, preferendo occuparsi di una riforma sanitaria che non dà alcuna risposta a questi problemi. A causa di questa inerzia abbiamo ormai pochissimi medici rimasti a lavorare al pronto soccorso di Jesi, oberati da turni doppi e tripli che operano in un contesto difficilissimo, visto l'elevato numero di accessi. E non vale, mi riferisco in particolare all'Assessore Saltamartini, evocare le borse di studio per i medici del futuro, i cui effetti si vedranno tra anni e anni, o giustificarsi mettendo avanti i presunti tagli del passato o rimandare tutto alle realizzazioni prossime e venture del Pnrr o della riforma sanitaria.
Questi problemi enormi, caro Assessore, sono sul tavolo adesso, ora, e vanno risolti tempestivamente, non basta dare la colpa a chi c’era prima o promettere che magari tra 5 anni forse ci sarà qualche medico in più.
Sono passati due anni dal vostro insediamento, non abbiamo ancora visto nulla di concreto se non un evidente peggioramento della qualità dei servizi sanitari testimoniato con chiarezza dai dati. Abbiamo ascoltato molte promesse, come quella relativa all'assunzione di ben 3.000 infermieri, un roboante annuncio fatto a fine 2020, e oggi dopo un anno e mezzo vi chiediamo dove sono queste 3.000 unità di personale che avrebbero potuto fornire un contributo determinante per la risoluzione delle carenze di organico della sanità marchigiana? Dove sono i fondi per i budget di spesa del personale, dove sono i medici? Dov’è un'idea organizzativa efficiente e funzionale per la sanità dell'Area vasta 2, che si si trova oggi nemmeno a navigare a vista, ma ad andare proprio a caso visto che è acefala, senza un direttore dedicato, con l’interim assunto dalla povera Dr.ssa XY, che è già Direttrice generale dell’Asur e che penso non potrà occuparsi a tempo pieno dell'Area vasta 2.
Mentre tutte queste risposte rimangono inevase in quest’Aula e mentre discutiamo in Commissione di una riforma sanitaria che non mette risorse, non fornisce soluzioni operative, ma dà luogo solo ed esclusivamente ad un incredibile poltronificio con la moltiplicazione dei ruoli dirigenziali corrispondenti alla moltiplicazione delle Ast, là fuori, nei nostri ospedali, nei nostri pronto soccorso, continuano i disagi per gli utenti e per gli operatori.
Spero che finalmente si voglia prendere atto della situazione e prevedere misure immediate e capaci di incidere nella carne di questi disagi. Se vorrete mettere in campo provvedimenti di questo tipo il Partito Democratico c'è, è disponibile ad un confronto, a mettersi a disposizione per trovare soluzioni, altrimenti purtroppo non potremo fare altro che continuare a denunciare l'incapacità di questa Giunta a mettere in atto quella rivoluzione sanitaria promessa e di cui, ahimè, si sono perse le tracce, mentre appare sempre più palese a tutti i cittadini marchigiani la deriva di un sistema che non riesce più a prendersi davvero cura dei marchigiani, a partire dai servizi di emergenza urgenza. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Voglio intervenire in relazione alla mozione n. 254 della Consigliera Ruggeri, che ringrazio per averla presentata anche perché riguarda un tema sicuramente molto caldo, una problematica scottante ormai da parecchi mesi.
Devo dire che più che le misure straordinarie mancano le misure ordinarie, nel senso che la situazione almeno per quanto riguarda il pronto soccorso dell’ospedale di Pesaro è veramente molto complicata. In questo momento se ne parla un po’ meno anche perché già molto è stato detto ed i concorsi che sono stati annunciati sono stati avviati, ma i risultati sono praticamente nulli. Sia i concorsi portati avanti a livello centrale, da parte di Asur, che quelli portati avanti da Marche nord non hanno dato risultati.
La proposta di utilizzare dei medici con specialità equipollenti, a cui ha fatto riferimento anche l’Assessore Saltamartini, era emersa alla fine dello scorso anno, è stata attivata ed ha cercato di ridurre l’emergenza, ma va anche detto che non so fino a che punto i medici saranno disponibili nel tempo. Il rischio è che anche i medici degli altri reparti decidano di lasciare gli ospedali marchigiani perché si trovano a non fare un’attività, ma a doverne fare due.
Oggi c’è un problema che è molto più grosso, che non riguarda solamente la mancanza di medici sul territorio da poter assumere, quindi di medici che partecipano ai concorsi, ma ci sono professionisti assunti a tempo indeterminato che decidono di lasciare le nostre strutture sanitarie e di andare a lavorare nelle regioni confinanti. Ciò non riguarda solamente il reparto del pronto soccorso ma, ad esempio, nella nostra realtà anche il reparto di psichiatria, in cui i medici si licenziano perché sanno di trovare condizioni organizzative sicuramente migliori. Questo deve comunque far riflettere.
Ad oggi la situazione è grave, come lo era mesi fa, mi auguro che si riesca a trovare una soluzione che a tutt’oggi purtroppo non è stata individuata.
Quella dei medici equipollenti a medio e lungo termine creerà difficoltà anche agli altri reparti perché non è che i medici nei reparti non hanno niente da fare, hanno il tempo per giocare a carte o hanno qualcos’altro da fare, quindi, visto che i medici sono carenti un po’ in tutti i reparti, se vanno al pronto soccorso lasciano indietro le attività del loro reparto, ma soprattutto c’è un carico di tensione e di lavoro che li porta a decidere di andare in altri territori.
Bene questa mozione, penso che se la strada è quella che è stata presa difficilmente ci saranno delle soluzioni perché i medici più che partecipare stanno andando via e si stanno licenziando. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Comprendo la situazione, sono medico, vengo dagli ospedali pubblici, una delle attività che ho fatto per molti anni è stata la consulenza al pronto soccorso, quindi ne ho vissuto le varie fasi. All’inizio della mia carriera di medico c’era la cosiddetta pletora medica, un numero di medici laureati molto superiore ai posti di lavoro disponibili, tanto è vero che nel tempo molti si erano industriati a fare attività mediche collaterali rispetto al servizio sanitario nazionale e alle strutture private accreditate, poi nel tempo c’è stata una programmazione - tutti i mali in genere partono dalle istituzioni europee - con una diminuzione progressiva del numero degli studenti che potevano avere accesso alla facoltà di medicina e di coloro che una volta laureati potevano accedere alle specializzazioni.
I tempi peggiori sono stati quelli del Governo Monti, me lo ricordo bene perché ero parlamentare ed ero in Commissione sanità, ero il Vicepresidente della Commissione sanità della Camera, quindi avevo un osservatorio privilegiato, si diminuì il numero delle persone che potevano entrare in questi percorsi di studio, per la facoltà di medicina decidevano il Miur ed il Ministero della sanità per quanto di sua competenza, e dopo 15 anni il risultato è sotto gli occhi di tutti.
La situazione oggettivamente è complessa, è difficile nella nostra regione Marche che ha una minore tensione sanitaria, ma è drammatica negli ospedali di Napoli, Roma e Milano. Ultimamente c’è stata una trasmissione interessante su Rai 2 sul Cardarelli di Napoli e sul suo pronto soccorso, con interviste a persone che erano da tre giorni sulle barelle perché non c'era personale sanitario e per la drastica riduzione dei posti letto negli ospedali, secondo tabelle e direttive partite dall'organizzazione della sanità a livello internazionale, poi scaricate sulle singole nazioni componenti la Comunità europea. C’è stato un momento in cui c’era la corsa alla riduzione dei posti letto ed era bravo l’Assessore alla sanità che ne riduceva di più, senza pensare che il problema non era semplicemente il posto letto statico, ma l’organizzazione dinamica.
E’ vero che ogni posto letto ha un costo medio, ma è anche vero che se tu non hai capacità di riserva prima o poi vai a sbattere, e questo è successo con il Covid e succede quotidianamente, Covid a parte, quando i medici del pronto soccorso devono trattenere per 2 o 3 giorni le persone nei corridoi o nei box perché non riescono a trovare un posto letto nel reparto dove andrebbero indirizzate, con conseguente aumento delle giornate di presenza all’interno delle strutture sanitarie mentre potrebbero essere accelerate varie serie di pratiche. Talvolta la presenza nel pronto soccorso viene ritardata per ore, giorni, qualche volta per più giorni, perché non ci sono i medici, non c’è possibilità di procedere con gli accertamenti strumentali radiologici, c'è ritardo nei laboratori, nell’avere il referto delle indagini siero-biologiche, è una catena che non si riesce a spezzare.
Si dice che nelle Marche la situazione sia drammatica, no, la situazione è un po’ meno grave rispetto ad alcune Regioni ed un po' più grave rispetto a Regioni che invece, e qui non sono favorevole, hanno dato più spazio ai privati perché le strutture private hanno una maggiore flessibilità, riescono ad adeguarsi e ad adattarsi più facilmente alle richieste del mercato, alle esigenze dei pazienti ed ai bisogni degli utenti.
Il problema non sta nelle Marche, se uno fosse fariseo direbbe che il problema sta nelle Giunte precedenti che hanno lasciato in eredità questa situazione, però in realtà non è così, è un percorso che viene da lontano, che viene dallo Stato con una serie di errori ripetuti, che ovviamente sono stati scaricati sulle Regioni, su quasi tutte le Regioni italiane. Quelle che stanno un po’ meglio sono quelle a bassissima densità abitativa. Ad esempio il Trentino Alto Adige, che è una Regione a Statuto speciale - per motivi di turismo mi capita spesso di andarci, anche in alto Veneto - ha maggiori fondi, quindi ha più possibilità di assunzioni, ha pure una parte di medicina specialistica dedicata, per esempio la traumatologia (incidenti di sci) ed ha quindi delle strutture che sono più misurate sulle esigenze della popolazione, che è scarsa. Quando ti trovi in un’area metropolitana italiana, Roma o Napoli o altre città minori del sud, non solo del sud, addirittura nell’Emilia-Romagna, a Rimini, regione governata dal centro-sinistra ... Un giorno mi sono trovato al pronto soccorso dell'ospedale di Rimini ed era una bolgia dantesca, ero là casualmente in quanto mi aveva chiamato un mio amico che aveva avuto un incidente stradale banale, però necessitava di andare al pronto soccorso, radiologia (una frattura modesta, non scomposta), una roba che credo di non aver mai visto nella nostra regione. Rimini, città che ormai ha 150.000 abitanti, quindi significativa, d'estate arriva a quasi un milione di abitanti per la sua zona turistica.
Questo è un problema centrale e lo Stato deve porsi l'obiettivo di aumentare almeno un po’ la spesa sanitaria, che in questo momento è di circa il 9% del bilancio dello Stato, la Germania ha addirittura il 13% sui servizi socio-sanitari, mi sembra che la Francia sia all'11% e altri Paesi europei (Belgio, Olanda e Lussemburgo) hanno da 1 a 3 punti in più dell’Italia, senza arrivare ai 4 punti in più della Germania.
C'è bisogno di maggiori risorse finanziarie. Più volte in sede di Conferenza Stato-Regioni, tutti, centro-destra e centro-sinistra, hanno chiesto al Governo centrale un aumento delle risorse in materia sanitaria, almeno l’1%, magari graduando, ma deve essere dato. Dobbiamo riuscire a poter avere più medici, ma non li avremo per i prossimi anni, l'aumento ci sarà perché ormai si è aperta la porta, la programmazione si è resa conto di aver fatto uno scivolone incredibile, però i risultati non sono per oggi.
Neanche la concorrenza tra Regioni dà risultati. Ad esempio il Veneto di centro-destra dà dei trattamenti aggiuntivi agli infermieri ed ai medici, che ovviamente richiama dalle Regioni circostanti, lo fa, però siamo sul filo del rasoio. Bisogna vedere qual è il contratto nazionale, come stanno le cose e via di seguito. I trattamenti aggiuntivi integrativi possono essere fatti, ma devono essere successivi alla contrattazione, quindi tutto è molto complicato.
Viviamo l'eredità di ciò che è stato sbagliato negli anni scorsi, ovviamente ognuno deve cercare di fare qualcosa di più, qualcosa di meglio, sicuramente l’Assessorato dovrà porsi il problema di fare qualcosa di più e qualcosa di meglio, ma è scarsamente soggetto, ma soprattutto oggetto delle politiche precedenti, questo è un dato, non per discolpare, ma perché le cose stanno oggettivamente così.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti, colleghi Consiglieri e colleghi della Giunta. Vi chiedo attenzione per un discorso complesso e articolato che porta ad un fine comune: i nostri cittadini.
A me dispiace che chi mi ha preceduto abbia citato le Giunte precedenti, il nostro gruppo ha la fortuna di essersi insediato in questo consesso il 19 ottobre 2020, ho preso il cartellino da Consigliere regionale, ho timbrato per la prima volta, essendo in aspettativa dall’ospedale, ed auspicavo in questa Assemblea azioni per il bene collettivo, così com’è il compito della buona politica.
Le istituzioni, compresa la nostra, hanno il dovere di vigilare e colmare il distacco che si è formato tra le rappresentanze istituzionali e i cittadini, ai quali dobbiamo una giusta dignità e a loro spetta la nostra attività di Consiglieri regionali.
Il 19 ottobre 2020 dissi: “Sono contento che il gruppo Rinasci Marche (i 17.285 elettori di Rinasci Marche) sia dalla parte di tanti cittadini, operatori, medici. Noi che rappresentiamo questi cittadini saremo dalla parte degli assistiti, della sanità pubblica e trasparente.
Ora mi rivolgo all’Assessore Saltamartini, dato che mi sono rimasti 5 minuti e 22 secondi, faccio una carrellata di azioni che sono state poste in essere dal nostro gruppo per sensibilizzare l’Assessore, l’Assessorato e gli illustrissimi Consiglieri sui temi della sanità.
Interrogazione n. 448 dell’aprile 2022, discussa dopo un paio di mesi, “Situazione di criticità del pronto soccorso dell’ospedale di Torrette”, a mia firma, nella quale riportavo che da mesi si assisteva alla grave situazione in cui operava il pronto soccorso dell’ospedale di Torrette, le criticità erano date dalla carenza di personale, sia medico che assistenziale. Il livello di sopportazione del personale era diventato insostenibile perché costretto a saltare il riposo e ad effettuare doppi turni, vi garantisco che fare i doppi turni, specialmente di notte, è veramente pesante. Il pronto soccorso di Torrette ha anche la gestione dei gravi traumi, come ha citato il collega in merito all’ospedale di Rimini, è dotato di elisoccorso, e ciò fa sì che i pazienti con codici bianchi, verdi ed altri siano in attesa per ore, corridoi pieni di barelle, pazienti parcheggiati per mancanza di posti sufficienti per accoglierli. Bisogna riconoscere che il personale del pronto soccorso con la propria dedizione non ha fatto naufragare il sistema.
Giustamente la nostra interrogazione era rivolta all’Assessore Saltamartini e alla Giunta per sapere quali azioni urgenti intendessero intraprendere nell'immediato per risolvere la carenza di personale nel pronto soccorso di Torrette.
Altra azione, questa purtroppo non discussa perché in questa Aula quando noi Consiglieri regionali ci prepariamo, lavoriamo …, magari su alcuni aspetti il mio intervento sarà un po’ un copia incolla della Consigliera del Partito Democratico, ma non ci siamo accordati, abbiamo lavorato nei nostri uffici in maniera riservata, non ci siamo aiutati, ma alcune azioni sono simili a quelle della collega.
Con questa mozione che il gruppo Rinasci Marche ha depositato maggio, siamo a fine luglio, non verrà discussa né oggi e forse neanche prima della proposta di legge n. 128, abbiamo fatto alla Giunta delle proposte di miglioramento del nostro sistema sanitario regionale, abbiamo cercato di impegnare la Giunta a promuovere una rimodulazione del servizio sanitario regionale con l’intento di rafforzare l'attuale sistema proprio per far crescere i bisogni della popolazione marchigiana.
A questo punto aspettiamo la legge, aspettiamo la discussione in Aula e il nostro gruppo ha l'energia e il fiato a sufficienza per parlare e parleremo sulla proposta di legge n. 128, avendo giustamente la pazienza e il dovere di ascoltare la fase delle audizioni.
C’è un'ulteriore mozione non discussa in questa Assise, depositata poco fa, di cui non ho chiesto l’urgenza, però credo che l’istituzione di un tavolo tecnico per migliorare il modello organizzativo relativamente alla figura dell’infermiere di famiglia, di comunità, e io dico anche di prossimità, sia il futuro dei nostri territori, in particolar modo di quelli che sono stati lasciati soli, di quelli che stanno sulla fascia appenninica. Anche su questo il nostro gruppo ha presentato un'interrogazione relativa al Comune di Arcevia perché chi vive nell'entroterra è un cittadino di serie C. Sappiamo benissimo che alcune azioni - non dico quelle dei grandi traumi perché lì ci sono i nostri elicotteri che sono bravissimi, sono funzionali e cercano di coprire - come quelle relative alla parte vascolare, neurologica, ad esempio la fibrinolisi va fatta, per chi ci capisce qualcosa e spero che alcuni neurologi mi stiano ascoltando almeno do forza anche al lavoro fatto per vent'anni, si giocano sui minuti. Ogni minuto il paziente perde dei neuroni e se non arriva velocemente sulla costa e viene sottoposto al trattamento specialistico ce lo giochiamo e avrà una disabilità permanente, che ha anche un costo sociale.
Un'ulteriore mozione è quella del febbraio 2021, qui non parliamo di giorni, qui non parliamo di mesi, qui parliamo di anni, una mozione con la quale chiedevamo la rimozione delle criticità organizzative e strutturali dell'ospedale di Senigallia, chi mi ha preceduto ha citato Rimini, io cito Senigallia, che ha 44.188 residenti, ma d'estate, in questo periodo di alta stagione, da adesso fino al 20 agosto, ha più di 200.000 persone e con il territorio che guarda ai nostri Appennini, compresa la valle del Misa e del Cesano, forse anche 400.000.
Noi abbiamo un dovere morale verso i nostri residenti, i nostri turisti, verso tutte le persone che afferiscono ad un'area, abbiamo la dignità di dire bene, togliamo la scritta “ospedale”, perché se c’è la scritta ospedale in quella struttura ci devono stare i medici, gli infermieri, in particolar modo nelle trincee. La prima trincea è il pronto soccorso. Appoggiarsi ad una cooperativa …, per chi sa in cosa consiste il lavoro, la cooperativa può andar bene in altri mondi, in altre attività, ma negli ospedali, nei servizi ad alta efficienza, specialistici, ci vogliono persone con esperienza. Anche il fatto di fare un'azione di forza e scrivere una lettera ai primari e dir loro: “Mandate i vostri colonnelli al pronto soccorso”, vuol dire mettere loro le scarpe di cartone. Le persone che hanno studiato un po’ la storia sanno cosa vuol dire la scarpa di cartone, che ha prodotto problemi al nostro paese. Oggi noi con quella scarpa di cartone mandiamo i nostri operatori, le persone più care in trincea, in prima linea?
Nei pronto soccorso si dà la salute, si cerca di curare le persone, ma lo stesso operatore può essere oggetto di non salute perché vi gravitano procedure complesse e, per chi conosce l’assistenza, ci possono essere malattie infettive che si contraggono. Gli operatori le contraggono a seguito di procedure. A questo punto noi abbiamo la dignità di fare delle azioni senza ipocrisia, anche nella legge che andremo a votare ad agosto mettiamoci tutti insieme, cerchiamo di studiarla, cerchiamo di dare una risposta seria, in particolar modo partendo da quei luoghi, come il pronto soccorso, in cui abbiamo le criticità più forti.
L’ultima del maggio 2021, in cui parlavo dell’Area vasta 2, che credo gridi vendetta, probabilmente perché ci abito, forse alcuni di noi la conoscono meglio di altri, che ha delle criticità non più rimandabili, vergognose, specialmente per chi sta nelle trincee. Tutti gli operatori dell'Area vasta 2 hanno mediamente un monte ore di straordinario imbarazzante, conosco dei capisala, io li chiamo così, non me ne vogliano, sono i coordinatori dei nostri reparti, il cuore del reparto è il caposala, ora si chiama coordinatore, mediamente hanno 250 ore di straordinario, mettiamoci una mano sulla coscienza perché le ferie servono a tutti, non solo a noi Consiglieri regionali che aspettiamo il 5 agosto come una specie di miraggio. Ma questa estate gli operatori salteranno le ferie, i coordinatori in certi reparti non andranno in ferie, prima con Covid e poi con il Covid, nel 2020, nel 2021 e nel 2022? Disorganizzazione.
“Stato della riorganizzazione dell'Area vasta 2, in questo caso per lo stabilimento ospedaliero di Senigallia”, l'interrogazione 197 l’ho fatta a maggio 2021.
Ultima l’interrogazione 342 “Prestazioni aggiuntive – recupero prestazioni specialistiche ambulatoriali a causa d'emergenza Covid 19”. Ai nostri medici, ai nostri infermieri, ai nostri operatori sanitari …, non siamo stati in grado, come ho scritto nell'introduzione, di gestire il tetto di spesa per il personale precario dell'Area vasta 2, oltre che gli straordinari corrisposti. Ci eravamo presi l’impegno di mettere in busta paga delle monetine.
Per tutto questo il mio intervento è stato articolato ed ho fatto la storia del gruppo Rinasci Marche in questi 20 mesi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Come sa non è mia consuetudine intervenire durante il dibattito generale, lo riservo sempre in dichiarazione di voto, in questo caso devo ringraziare le Consigliere Ruggeri e Lupini e lo stesso Presidente per gli atti che hanno presentato e che si aggiungono alla nostra interrogazione, che discuteremo, come è stato richiesto, nella prossima occasione.
Presidente, oggi nel dibattito io vedo la bandiera bianca, avete alzato la bandiera bianca sulla sanità, vi state arrendendo …
(interventi fuori microfono)
Maurizio MANGIALARDI. Consigliere Ciccioli, capisco che le piace la provocazione, le piace il protagonismo, ma tenga su l’asta con la bandiera e noi ci spingeremo il vento per farla sventolare in modo adeguato
Vi state arrendendo, lo dico con tanto rispetto nei confronti dell’Assessore che, è vero, è partito con la spinta che veniva da una campagna elettorale becera, strumentalizzando fatti e leggi, con testi che oggi dipingete in un altro modo, ma ci arrivo dopo.
L’Assessore era partito con il piglio che servivano 3.000 infermieri da assumere in pochissimo tempo, una riorganizzazione immediata, ospedali grandi da far diventare piccoli dappertutto, quelli piccoli che erano chiusi da riaprire in modo da rispondere ai vostri impegni di carattere elettorale. Poi piano piano tutti i vostri voli non hanno trovato una concretizzazione. Devo dire che nella prima fase era inevitabile che si attribuisse la responsabilità a chi c’era prima, vi veniva bene, avevate vinto per quello, avete vinto forse su l’unico tema, che era quello della sanità, della chiusura degli ospedali e di tutte le operazioni facili. Ahimè, ricordo una competizione in cui i soggetti dipingevano la soluzione come assolutamente fattibile: cosa ci vuole ad assumere personale? Cosa ci vuole a remunerarlo meglio? Cosa ci vuole ad abbattere le liste di attesa? Nulla, niente, facile, arriveremo noi e lo faremo. Invece alzate bandiera bianca perché l’Assessore subito dopo, lo dico con grande responsabilità, si è accorto che tutti gli impegni presi non erano per nulla percorribili. Nemmeno l’oppio della cancellazione - come impropriamente erano stati chiamati - degli ospedali unici ha avuto la sua contaminazione perché ha funzionato per poco, visto che gli ospedaletti che andrete a fare di mezzo livello, non di primo, non li vedremo che tra qualche decina di anni, ahimè, oggi ci accorgiamo e su questo …, l’ha detto in maniera molto responsabile l’Assessore Saltamartini, lo ha fatto ricordando anche le norme nazionali, che erano state improvvisamente tutte cancellate, valevano solo per quelli che c’erano prima, invece per voi sarebbe stato tutto più semplice, quando ha iniziato a raccontare le difficoltà ed oggi alzate bandiera bianca, sul pronto soccorso va alzata la bandiera bianca, non siete in grado.
Capisco che è difficile, non sono da recuperare gli esempi del Cardarelli, siamo qui nelle Marche, siamo qui con le nostre difficoltà, rimaniamo sulle nostre, non invochiamo un Governo che dovrebbe in maniera miracolosa risolvere i problemi, no, non siamo in quella condizione.
I temi sono questi e le tentate tutte, lo dico con grande imbarazzo se penso a cosa è successo al mio povero ospedale di Senigallia, dove ad un certo momento era rimasto un medico. In un ospedale per 45.000 abitanti solo un medico al pronto soccorso. Avete chiamato i medici della Marina militare e sono scappati, hanno visto che non erano in supplenza, erano messi nel turno e sono fuggiti; avete tentato di coinvolgere le cooperative con professionisti non adeguati e se ne sono andati anche loro. Parliamo di Senigallia, la prima città turistica delle Marche, almeno sul piano dei numeri. Sono fuggiti e non siete in grado …, forse era complicato anche prima, lo dico con la solita trasparenza, pensando all’Assessore Saltamartini allora Sindaco, quando insieme nell’Area vasta ci facevamo raccontare i problemi e cercavamo di trovare le soluzioni, che anche quella volta erano molto difficili e complicate. Adesso tocca a voi! Prima nel passaggio l’Assessore ha detto che la politica non può perdere la faccia, ma l’avete persa e sentire il capogruppo di Fratelli d’Italia che oggi invoca cambiamenti a livello nazionale e imputa ai provvedimenti da Monti in avanti le ricadute terribili. Ricadute che ci saranno inevitabilmente nei prossimi anni, saranno riconfermate e acuite di giorno in giorno perché le file al pronto soccorso, ha ragione il Consigliere Santarelli, sono interminabili e non occorre, lo dico alla Consigliera Ruggeri, il provvedimento straordinario, qui non gestiscono nemmeno l’apertura, per cui noi non dobbiamo dire che voteremo qualsiasi tipo di provvedimento.
Ritengo che nelle condizioni peggiori stiamo festeggiando i 30 anni del 118, penso che non lo potevamo fare nella maniera meno adeguata, peggio di così non si poteva. Parlate con tutti gli operatori, anche quelli che vi hanno fortemente sostenuti perché anche quelli pensavano che il decreto Balduzzi non esistesse e che tutto fosse possibile, anche tanti operatori sanitari erano convinti che si potessero fare cose diverse, anzi forse qualcuno è ancora convinto.
Con la bandiera bianca alzata concedetevi almeno l’onore delle armi, ritirate la proposta di legge n. 128, ritirate quella cosa perché non si può sempre mistificare, state confondendo ancora una volta i cittadini. Pensate di cambiare l'organizzazione del servizio sanitario, ma non andrà a risolvere i problemi del pronto soccorso, anzi non li tocca e saranno peggio di quelli che abbiamo oggi. Impegneremo il personale a mettere in campo una risorsa stolta, senza visione, senza prospettiva, solo per dire abbiamo fatto qualcosa. Occupatevi di questo che forse è meglio e forse quella bandiera bianca che sta sventolando potrebbe trovare un po’ meno vento, l’onore delle armi potrebbe essere concesso, ritirate la 128.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.
Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Ringrazio i proponenti per aver dato modo di sviscerare in Consiglio regionale la situazione dei pronto soccorso nelle Marche e visto il dibattito che si è creato credo che il PD sia senza vergogna perché tutto quello che abbiamo visto in questi anni è frutto di scelte purtroppo condivise dalla precedente maggioranza a traino PD e che noi oggi dobbiamo contrastare. Dopodiché è chiaro che dopo un anno e mezzo, passata la pandemia, tocca a noi sistemare i danni che in tutti questi anni avete fatto nella regione Marche e ci stiamo mettendo mano.
Sono stupito quando il capogruppo del PD chiede di ritirare la proposta di legge n. 128, che andrà a modificare il sistema sanitario marchigiano, una vera rivoluzione che questa Giunta e questa amministrazione Acquaroli stanno portando avanti con forza.
In questo mese in Commissione abbiamo fatto le audizioni, dopo quelle fatte dalla Giunta, per modificare un sistema che ha portato al depauperamento di tutti i servizi sanitari della nostra regione. Dovremmo migliorarli insieme, come si sta facendo, con tutte le associazioni di categoria del settore, insieme anche alle associazioni di volontariato, agli operatori, ai sindacati, a tutti coloro che ruotano all’interno della sanità.
Per quanto riguarda la situazione del pronto soccorso è vero che è difficile e ogni giorno vanno ringraziati gli operatori che sono sul campo. Due settimane fa sono andato al pronto soccorso di Fano, ho fatto 6 ore di fila ed ho visto con quanta pazienza gli infermieri, gli OSS, i medici, i medici specializzandi tengono in piedi i pronto soccorso della nostra regione, prendendosi anche gli insulti delle persone, che vedono i disservizi, le code, i tempi di attesa, che, mi rendo conto, da cittadino fanno arrabbiare gli utenti, ma ho visto anche la grande qualità, la grande umanità del personale che ci lavora e per questo lo dobbiamo ringraziare ed aiutare ascoltando le sue richieste, sapendo che effettivamente lo Stato, la parte governativa e la parte legislativa non ci aiutano. Queste persone vanno premiate e vanno incentivate nel fare questo lavoro, sapendo che, bisogna essere molto chiari, tra i medici, soprattutto i giovani, andare a lavorare al pronto soccorso non “tira” perché si vedono le situazioni in cui sono costretti a lavorare ed anche le condizioni economiche.
Credo che sia un sistema molto difficile e bene ha fatto l'Assessore, chi gestisce l’Azienda ospedaliera Marche Nord, chi gestisce le strutture sanitarie nel nostro territorio, ad allargare il più possibile, cercando di incentivare i giovani ad entrare nei pronto soccorso, ma abbiamo visto che i bandi di concorso sono andati tutti deserti e purtroppo dei politici del PD, anche di rilievo, invece di aiutare la difficile situazione del pronto soccorso hanno infuocato sui giornali, hanno messo anche zizzania all’interno del personale, il risultato qual è? Che qualcuno è andato fuori regione perché viene pagato di più, soprattutto in Emilia-Romagna, a nord delle Marche, qualcuno è stato assunto dalle cooperative perché viene pagato di più ed il risultato è che anche il personale interno dei pronto soccorso è in grande difficoltà.
Bene ha fatto l’Azienda ospedaliera Marche nord a cercare di coinvolgere anche gli altri reparti dell’Azienda ospedaliera stessa ed anche degli altri ospedali delle Marche, come ci ha comunicato l'Assessore, però sono situazioni tampone, quindi dovremmo cercare, secondo me, di rivedere e di parlare anche con gli operatori.
In questa situazione ho anche conosciuto il nuovo primario XY, che mi è sembrato un grande professionista, con voglia di fare e questo mi ha fatto molto piacere, anche se è una nomina temporanea che la direzione gli ha affidato. Parlando con lui mi ha espresso una soluzione, ovvero di separare i pronto soccorso in base agli ingressi, ad esempio l’aspetto chirurgico dall'aspetto di medicina interna, cosa che potrebbe snellire molte prestazioni ed invece di aspettare, il mio era un caso di medicina interna, 6 ore, dopo gli accertamenti fatti con i macchinari in 2 ore sarei potuto essere dimesso, come poi è stato.
Credo che vada fatta una riorganizzazione interna, anche ascoltando gli operatori, ma sappiamo che è difficile il complesso che abbiamo ereditato nelle Marche, anche in altre regioni la situazione dei pronto soccorso è analoga, però c'è una differenza, mentre alcune opposizioni di centro-destra non speculano sul pronto soccorso, sulla situazione dei medici che ci lavorano, qui abbiamo persone di rilievo del vostro partito che incentivano e fanno purtroppo politica dentro le strutture sanitarie. Noi la politica dentro la sanità la vogliamo togliere e la stiamo togliendo perché le nomine che sono state fatte non sono politiche, sono nomine fiduciarie in base a concorsi pubblici all'interno delle Aziende ospedaliere della sanità, e mi spiace che il Partito Democratico, che ci ha portato in questa condizione, oggi contrasti una riforma vera perché poi gli atti parlano e dovremmo spiegare quello che stiamo facendo con la proposta di legge n. 128, che andrà a modificare l'assetto istituzionale delle aziende della sanità della nostra regione da qui a qualche anno.
Noi siamo partiti dall’analisi dei fabbisogni, abbiamo modificato e stiamo modificando l'organizzazione sanitaria, dopodiché ci sarà il Piano socio-sanitario, che sarà un’altra sfida importante che relazionerà anche il pubblico con il privato, che fino ad oggi è stato favorito dalla Regione, dal PD, per fare alcune prestazioni ad alto rendimento, mentre quelle a basso rendimento sono state lasciate al pubblico. Questa secondo me è un’altra cosa che dentro il Piano socio-sanitario dovrà essere rivista.
Concludo dicendo grazie alla Giunta per il lavoro che sta facendo, grazie agli operatori dei pronto soccorso per quello che stanno facendo, continuiamo ad ascoltarli come abbiamo fatto anche la settimana scorsa, la Giunta l’ha fatto con gli operatori dell’Azienda Marche nord, ma dovrà essere fatto anche con gli operatori delle altre Aree vaste. Andiamo ad incontrare il personale perché le soluzioni ci sono.
Dopo aver approvato ad agosto la nuova riforma sanitaria si creeranno le Ast, le Aziende sanitarie territoriali, si modificherà il Piano socio-sanitario e se ci saranno delle persone che sono di nomina della Giunta, quindi Direttori generali che non sanno fare il loro lavoro, verranno mandate da un’altra parte.
Le soluzioni si possono trovare, si stanno trovando nonostante la situazione difficile che abbiamo ereditato, però da parte del PD mi aspetto più collaborazione e non sciacallaggio politico sui giornali. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Ci sono tre espressioni comuni negli interventi dei Consiglieri Serfilippi, Ciccioli e dell'Assessore Saltamartini, che davvero rappresentano un quadro coerente, tre facce sostanzialmente comuni.
Ho già detto in un’altra occasione che ho una simpatia personale, quasi spontanea nei confronti del Consigliere Serfilippi, che nel suo ultimo intervento ha detto sostanzialmente: “La colpa è la vostra che c’eravate prima, tutte le responsabilità vanno addossate a voi, noi ci siamo fatti carico di tutto questo e da questo punto di vista dobbiamo provare a risolvere”, a sostegno di questo ha aggiunto: “basta fare l’esempio dei bandi che sono andati deserti, quindi capite tutto”, poi: “ma perché voi del PD non ci date una mano?” Ed ovviamente giustifica e rafforza la sua tesi dicendo: “noi ci siamo trovati in mezzo alla pandemia e tutto ciò ci impedisce - non a 18 mesi, ma a 2 anni dal vostro insediamento - di incidere su questa vicenda”.
Questo intervento, su cui farò qualche considerazione, fa il paio con quello del Consigliere Ciccioli che credetemi fa tenerezza perché oggi 19 luglio, rispetto ai primi giorni di novembre quando in un Consiglio regionale insieme all'Assessore diceva: “Siete stati un disastro, noi risolveremo tutti i problemi”, la narrazione è completamente diversa. Mal comune mezzo gaudio perché noi nelle Marche siamo messi bene, infatti sono andato a Rimini, sono andato a Vigevano, sono andato a Canicattì e stanno tutti peggio.
La narrazione sul sistema sanitario, che ci viene raccontata in maniera più politica dal Consigliere Serfilippi e in maniera addirittura ipocrita politicamente dal Consigliere Ciccioli, ha davvero dell'incredibile, a questo aggiungo anche l’intervento dell'Assessore Saltamartini.
Al Consigliere Serfilippi e anche agli altri ricordo un gesto fondamentale del Sindaco di Cingoli, il quale venne davanti a questa istituzione, non so bene, con un camion di neve non immaginando che ci fosse una sanità regionale e un bene comune, ma rappresentando l'interesse piccolo di un Comune come quello di Cingoli, che ha piena dignità, ma certo sta dentro un sistema.
Le ha già citate il capogruppo, le dichiarazioni dell’Assessore Saltamartini sul sistema sanitario e sulla narrazione, parlo dei 3.000 dipendenti, dei 3 milioni di risorse per i tamponi rapidi che avrebbero salvato il mondo, parlo della produzione dei vaccini, della bufala dei monoclonali che avrebbero salvato il mondo, insomma la narrazione che è passata tra il 2020 e il 2022 è totalmente cambiata, è cambiato il registro, oggi non è più - almeno in parte rispetto a quello che dice il Consigliere Serfilippi - colpa di chi c'era prima, è colpa del sistema.
Mi chiedo, Assessore Saltamartini, penso che lei o il Presidente Acquaroli c’era, se tutto questo è vero, perché in occasione della Conferenza Stato-Regioni le Marche hanno approvato le linee del Pnrr sulla sanità territoriale e pur essendoci il tema del personale, di cui voi vi lamentate, a differenza del Presidente della Giunta regionale della Campania l’avete approvato. E’ un segno politico, vi lamentate del personale, ma all’atto pratico, di fronte alle decisioni da assumere, la Regione Marche ha una linea coerente col quadro nazionale, ma contraddittoria rispetto a quello che viene a dire in Consiglio.
Sarebbe interessante sapere, ma sono certo che non si risponderà, che cosa si è fatto degli aumenti di bilancio sanitario stabiliti per le Regioni a partire dal 2021, l'anno della vostra piena operatività, che, come voi sapete meglio di me, è aumentato di 4 miliardi su base nazionale rispetto a tutte le Regioni. Tenete conto che rispetto alle Marche il dato nazionale vale circa il 2,5-3%, sarebbe interessante capire dove sono stati destinati, quali priorità sono state assunte, tutto questo ovviamente riguarda il 2022 in cui sono stati finanziati 124 miliardi, circa 60 milioni di più.
La sostanza qual è? Consigliere Serfilippi e caro Assessore, in due anni, mi risparmio le osservazioni sulla proposta di legge n. 128, non siete stati capaci di impostare un lavoro. Per esempio, Consigliere Serfilippi mi rivolgo a lei, quando le risorse scarseggiano per chi amministra ci sono due strade: si mettono le risorse, ovviamente se le condizioni di priorità non sono le stesse si tolgono da dove si hanno meno priorità e le si sposta dove ce ne sono di più. La sanità è una priorità assoluta? Credo di sì. Il personale da assumere è una priorità assoluta? Si tolgono da altre parti e si mettono lì, la spesa corrente si mette lì.
La seconda alternativa è razionalizzare, cioè mettere mano all'efficienza della macchina amministrativa della Regione e comprendere dove c’è l’inefficienza e da lì ricavare le risorse per poter finanziare le priorità.
La domanda è: che cosa avete fatto in 24 mesi? Zero, non avete messo in piedi un'azione strategica di questo tipo, che sarebbe stata apprezzata, avremmo compreso tutti che si tentava di andare …, ma fatevi una domanda, Consigliere Serfilippi, perché i bandi vanno deserti? Perché nella struttura privata i medici non se ne vanno? Si faccia una domanda e si dia una risposta marzulliana. Questo le dà la risposta rispetto a questi temi e quando noi offriamo disponibilità, quando in questa Aula rispetto ad altre leggi abbiamo dato proposizione non preconcetta, lo sa cosa è successo? Che in più di una discussione neppure un Consigliere regionale di maggioranza si è alzato per dire che stavamo dicendo una sciocchezza. Non è questa la collaborazione che si chiede, è chiaro? Questo è il sistema del rapporto maggioranza/opposizione.
Torno al bilancio, bisogna scegliere, chi amministra ha il dovere di scegliere e non buttare sempre la colpa sugli altri, come purtroppo da due anni state facendo.
Presidenza del Vicepresidente
Andrea Biancani
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.
Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Quando ascolto questo che io definisco il teatrino della politica, da uomo pratico, che fa questo mestiere, che forse capisce un po’ di più del quadro, insieme al Consigliere Ciccioli, di cui ho condiviso il suo intervento, non so se allargare le braccia o dire: “Torno a casa, vado a fare il mio mestiere perché sono sicuramente più utile”.
In questo teatrino sono due anni che si mettono in piedi interrogazioni e mozioni sulla sanità, molto spesso su temi che non si conoscono veramente. Allora, a questi signori vorrei ricordare che …, al di là dell’Assessore che ha preso in mano una situazione che definire il deserto dei tartari è dire poco, a cui bisognerà dare un premio, fare un busto da qualche parte per aver preso su di sé questa vicenda. La vicenda sanitaria di questa regione si riflette in una situazione sanitaria nazionale, per scelte che questi signori che parlano hanno fatto per 20 anni sulle spalle della sanità, quindi sulle spalle dei cittadini italiani, ed oggi pretendono che noi in due anni risolviamo il problema del personale. Personale medico che è stato demolito dal decreto del numero chiuso partito nell'87 - io mi ero laureato da qualche anno - che è stato convertito in legge nel ’99, fatto e propinato soprattutto seguendo l'Europa. Sapete che la sinistra segue sempre l’Europa, la sinistra si fa grande seguendolo l’Europa, pensando che dall’Europa arrivino soluzioni formidabili e inoppugnabili. Dal numero chiuso, da quella situazione non mancano solo i medici del pronto soccorso e delle Potes e del 118. Come ha detto il Consigliere Serfilippi, sono mestieri estremamente duri, che i giovani medici fanno una grande fatica a fare perché in un attimo, quando arriva un paziente, che non si è mai visto, occorre, certo attraverso anche la tecnologia, fare delle diagnosi difficilissime. Tu non hai mai visto il paziente che arriva al pronto soccorso, ti avvali certamente della tecnologia e devi fare una diagnosi, e per un giovane medico non è facile fare una diagnosi magari con un'esperienza limitata negli anni. Sarebbe molto più facile se nei pronto soccorso ci fossero i medici anziani, ma il problema è un altro, non mancano solo i medici nel 118, nelle Potes, nei pronto soccorso, l’emergenza sanitaria è stata demolita negli anni, certamente non dall’amministrazione Acquaroli e dall'Assessore Saltamartini. Oggi in questo Paese mancano i medici a tutti i livelli, abbiamo chiuso le guardie mediche turistiche, che una volta davano respiro ai giovani medici per lavorare, perché non abbiamo chi ci va.
I medici di base sono in esaurimento. Sapete quante zone carenti ci sono nelle Marche che non riusciamo a riempire? Questa situazione c'è anche a livello nazionale, vi porterei con me qualche giorno a fare ambulatorio. Nei nostri ambulatori troverete una situazione delirante per le richieste di prestazioni sanitarie. Ci sono due grandi questioni di sanità, se vogliamo parlarne, da una parte c’è l'invecchiamento della popolazione, che fa sì che aumentino le richieste, e dall'altra parte c’è un’allerta sanitaria da parte della popolazione che è elevatissima. Questo determina che tutte le strutture sanitarie siano largamente sotto pressione e i medici manchino anche nei reparti. Se i pronto soccorso, come ha detto prima il Consigliere Serfilippi, non riescono a scaricare i pazienti nei reparti e barellano 9/10 persone, che stanno lì ad aspettare, è perché nei reparti sono stati tolti i posti letto e non li ha tolti l’Assessore Saltamartini, li ha tolti il decreto Balduzzi, partito molti anni fa.
Come ha detto prima il Consigliere Ciccioli, giustamente, questo Paese non può continuare ad investire l’8,8% del Pil, deve investire molto di più, almeno tre punti percentuali in più. Non possiamo più stare dietro, Assessore, ai tetti di spesa se vogliamo fare sanità di una certa qualità. Non è possibile che questi parlano e propinano una legge in Parlamento che aumenta di appena il 10% le iscrizioni alla facoltà di medicina, ma cosa si risolve se è dall’87 che c’è il numero chiuso, se il personale non c'è? Però se voi ci date una soluzione a questi problemi spiccioli, di medici che non troviamo nei pronto soccorso, dei medici di base, eccetera, noi vi ascoltiamo, vi veniamo dietro, dateci dei consigli, dateci magari anche qualche soluzione, visto che l'avete demolita voi in 20 anni la sanità pubblica. Adesso dateci qualche soluzione e noi la sposeremo, sennò domani venite con me, vi faccio toccare la sanità di tutti i giorni, vi faccio vedere cosa succede nei presidi sanitari, quanto è alta la richiesta di sanità in questo periodo storico in cui c’è l’invecchiamento della popolazione ed una percezione della malattia molto elevata, grazie ai mass media e a tante cose che impauriscono la popolazione che si riversa, chiedendo risposte, nelle strutture sanitarie, che sono tremendamente intasate a tutti i livelli.
Il problema non è del 118, è di tutta la sanità pubblica in genere, stramazzata da una mancanza cronica di personale, che già mancava prima del Covid, nei reparti mancava ben prima. Il Covid ha finito fisicamente il personale sanitario e oggi siamo allo stremo, ma se voi avete delle soluzioni, benissimo, vi ascoltiamo.
Abbiamo fatto invece delle cose secondo me interessanti, come quella di investire sull'aumento delle borse di studio per le scuole di specialità, che non è una cosa da poco. La Regione mette un sacco di soldi, 5 milioni compreso il numero di borse per i medici di medicina generale, se ne prendevano 6 in un anno … Le risorse per queste borse di studio le mette a disposizione la Regione, non sono dell’Università, sono della Regione, è già una bella risposta, ma il problema, Assessore, sa dov’è? Che il numero attuale dei laureati a disposizione è inesistente, sono troppo pochi per rispondere alle curve di pensionamento che invece sono molto elevate e lo saranno fino al 2026.
Allora, di cosa parliamo? Noi non vogliamo, Consigliere Mangialardi, alzare bandiera bianca e non la alzeremo mai, per temperamento, per convinzione politica, per idealità, siamo fatti così, non la alzeremo mai, ma il tema è durissimo e dare soluzioni è altrettanto duro senza purtroppo la possibilità di poter accedere a nuovo personale, a nuovi medici.
Sarei contento di non sentire sempre questo pianto greco, che da due anni sento sulla questione della sanità. Stiamo mettendo in piedi una riforma importante che creerà l'ossatura, l'impalcatura della sanità regionale, in un modo che speriamo ci dia dei risultati. Per esempio, Assessore, le case di comunità daranno la possibilità ai pochi medici di base rimasti di poter lavorare insieme, magari insieme ad un amministrativo, ad un'infermiera, alla tecnologia (un ecografo, un elettrocardiografo, quello che ci vorrete dare) e saranno un fronte fondamentale per ridurre la richiesta di pronto soccorso che mette paura, perché quelle persone spaventate che vanno nei pronto soccorso, devono passare nelle case di comunità, nelle medicine di gruppo, dai medici di base. Questa è una formula che nel tempo potrà dare delle risposte.
Noi facciamo tutto quello che possiamo, certamente, però a me dà fastidio sentire questo lamento e questo pianto del coccodrillo quando avete difeso anche ultimamente la legge in Parlamento che aumenta di niente i medici, che aumenta il numero di iscritti alla facoltà di medicina, i cui benefici li vedremo fra 10 anni.
Basta con questo pianto di coccodrillo, basta con questa ipocrisia, basta parlare perché uno deve farlo. Grazie.
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Non volevo intervenire poi mi ha chiamato all'intervento il Consigliere Serfilippi e sono contento di essermi prenotato anche perché quanto detto dal Consigliere Cancellieri mi stimola ulteriormente.
Il Consigliere Cancellieri, tra l’altro professionista di grande competenza, evoca principi consolidati, giusti, che però collidono con i fatti. Fatti che sono costituiti dall'operare di questo Governo regionale perché questa maggioranza, questo Governo regionale si è candidato, ha promesso, e sulla base di quelle promesse ha vinto le elezioni, di cambiare la sanità che secondo voi non andava. Questo è.
A distanza di due anni credo che non ci sia sul territorio regionale qualcuno che possa dire che la situazione è migliorata, anzi è peggiorata e di molto, vuoi per la carenza dei medici, vuoi per la mancanza di risorse, io dico forse anche per l'incapacità di organizzare una risposta alle emergenze che in questi due anni si sono protratte e per certi versi acuite.
Il pronto soccorso è il tema dei temi perché è la prima linea e quando si è in guerra la prima linea, per essere efficace ed efficiente, deve essere protetta dalle retrovie, ma se per paura si ammassano a ridosso della prima linea, questa non riesce a combattere adeguatamente.
La questione è quella che ho detto prima discutendo dell’interrogazione con l’Assessore Saltamartini, l’ha detta anche il Consigliere Cancellieri, è la medicina territoriale e quando non c'è la medicina territoriale, quando non ci sono le guardie mediche, quando c'è carenza dei medici di base, quando non funzionano le case di comunità, le persone si riversano nei pronto soccorso, anche quando non hanno bisogno di andarci e spesso sono i medici, impossibilitati a dare una risposta immediata, ad inviarvi i loro pazienti perché magari impauriti anche da un’eventuale responsabilità.
Questo è il tema e spesso il ricorso al pronto soccorso è quasi sempre la conseguenza della paura della mancata risposta sul territorio, della paura della responsabilità. Questo è il tema, allora è lì che bisogna intervenire innanzitutto, prima ancora che sul personale del pronto soccorso, che pure è insufficiente.
Noi dobbiamo intervenire sugli accessi al pronto soccorso per evitare che vi acceda chi non ha bisogno, ma questo deve essere organizzato sul territorio e dopo due anni non è possibile che non ci sia stata questa organizzazione.
Consigliere Cancellieri, lei ne è testimone, ci sono gli atti che parlano, non ho mai fatto né pianti di coccodrillo, né invettive, anzi, credo di essere stato uno dei pochi a “comprendere” politicamente l'Assessore Saltamartini, le difficoltà che ha dovuto affrontare e fronteggiare, troppo spesso lasciato solo anche a livello di immagine fisica. Ad esempio, ve lo voglio dire con amicizia, voi come gruppo politico dovreste pretendere che quando parla l'Assessore Saltamartini e risponde alle interrogazioni - è quello che in questa Aula ci sta e ci sta all’80-90% - tutta la Giunta dovrebbe essere lì a sostenerlo, presente, silente magari, in Aula a sostenerlo fisicamente perché la politica è anche questo.
Quando il precedente Presidente rispondeva sulla sanità io non mi muovevo da quella sedia, perché? Perché dovevo ascoltare quello che diceva? E che non lo sapevo? Ma perché con la mia presenza volevo dare il segno evidente della coesione, della forza, questo innanzitutto si deve fare ed è per questo, Consigliere Serfilippi - ci arrivo per arrivare a lei - che ci vuole la politica e non si può togliere la politica dalla sanità come dice lei, la politica deve salire sul ponte di comando della sanità. La Regione ha, come tutte le altre, tra le prioritarie competenze quella della sanità, che è una priorità ed una competenza per la gestione, ma per i diritti che sovraintende, il diritto alla salute, il diritto alla sicurezza, perché senza quel diritto non si dispiegano neanche gli altri. Se non c’è salute, non c’è diritto al lavoro, non c'è diritto alla libertà, non c'è diritto alla professione, non c'è diritto alla coesione, non c'è nulla e lo sappiamo. Dove c'è un bilancio, che è l'85% del bilancio regionale, la politica deve salire sul ponte di comando, questo è il punto e questo è necessario.
Il Consigliere Serfilippi parla della proposta di legge n. 128, certo, la pdl 128 è la prova - e lo diremo, avremmo occasione in quest’Aula e dirò la mia, ma sempre in modo costruttivo - come dice il Consigliere Mangialardi, della bandiera bianca issata sul quel ponte di comando. E’ quella la bandiera bianca issata.
Consigliere Cancellieri, l’ho ascoltata con attenzione, lei ha detto che non c’è stato messo un euro in più in sanità, c’erano anche i vostri Governi, allora si può fare una riforma, la n. 128, all'esito di due anni di Covid 19 che ha cambiato il mondo? Non solo il mondo della sanità, ma soprattutto il mondo della sanità e ha dimostrato le carenze e le difficoltà di un Paese che pure può vantare un’organizzazione sanitaria abbastanza efficiente rispetto ad altri Paesi. Ha cambiato il mondo. Si può fare all'esito del Covid 19, che ancora imperversa e morde, una riforma di quelle dimensioni, dove alcuni aspetti, lo dirò, io li guardo con molta attenzione, sono ad invarianza finanziaria, Consigliere Cancellieri? Non si può fare ad invarianza finanziaria, è lì la bandiera bianca, Consigliere Serfilippi, perché quella riforma vuole dare personalità giuridica ai territori, ci potrebbe anche stare la personalità giuridica, ma deve essere effettiva e non lo è se non c’è autonomia patrimoniale, economica, finanziaria, organizzativa, anche perché tutto questo significa risorse, significa personale, e come si può fare ad invarianza finanziaria, dopo il Covid, se manca il personale? Come si può? E’ impossibile.
Questa riforma vuole fare semplicemente questo, ma ne parleremo - guardatela, specialmente lei Consigliere Cancellieri che, ripeto, rispetto a me ha delle competenze notevoli, perché le vive, le sperimenta e le fronteggia sul campo per i suoi pazienti - non vuole trasferire ai territori l’autonomia, questa riforma vuole trasferire ai territori la responsabilità. E’ semplice. Non si può fare una riforma come quella della proposta di legge n. 128 - ne parleremo, non è questa l’occasione, non ho tempo - ad invarianza finanziaria perché nessuna riforma può garantire l'autonomia dei territori se nel contempo non si garantisce un equilibrio, un'equità tra i territori stessi. I territori devono essere riequilibrati in termini di risorse, di strumentazioni, di personale, di reti cliniche e questo costa e allora non si può fare una riforma ad invarianza finanziaria. Soprattutto non si può fare su un altro punto sul quale le chiedo di riflettere, l’ha detto il Consigliere Serfilippi, non si può fare prima una riforma di questo tipo e poi il Piano socio sanitario, no, prima si fa il Piano socio sanitario, si vedono le esigenze del territorio nel suo complesso e poi si fa la riforma. Questo si deve fare, ragionateci, ma avremo tempo per affrontare questa discussione, però dopo due anni, Consigliere Cancellieri, era ora che questo Governo regionale battesse un colpo anziché difendersi con lo scudo, anche se non può fare altro. Come fa l'Assessore Saltamartini, ripeto, da solo e lasciato solo - l’ho sempre detto, lo dicevo due anni fa - a fronteggiare la più grande emergenza di questo secolo e forse anche del secolo passato.
PRESIDENTE. Ricordo che il tema di cui stiamo discutendo è: misure straordinarie per il pronto soccorso, vi prego di contenervi nei tempi stabiliti dal Regolamento.
Ha la parola la Consigliera Menghi.
Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Capisco il suo richiamo, ma la mozione presentata dalla Consigliera Ruggeri, che ringrazio, ci impone e ci dà l'opportunità di fare una riflessione sulla sanità alla luce anche della riforma che ci stiamo apprestando a varare, quindi è un’occasione probabilmente troppo ghiotta per l'opposizione, ma anche per noi Consiglieri di maggioranza per far capire che a volte siamo silenti, ma siamo presenti.
In questo senso spero che il mio intervento non sia polemico, ma costruttivo, come è mia abitudine, anche per essere stata per vent'anni all'opposizione nelle amministrazioni di sinistra a Macerata e nei primi 10 anni, il Consigliere Carancini si ricorderà, ho proposto questioni sulla sanità che venivano votate dalla maggioranza, una volta ricordo che feci una mozione che cedetti per la presentazione al Consigliere Carancini, che era il rappresentante del partito di maggioranza relativa.
Credo che lo spirito che ci deve contraddistinguere sulla sanità non sia di parte, ma di grande responsabilità legata ad un diritto, come quello alla salute, sul quale non credo che possiamo assolutamente scherzare. Questo lo sa bene il Consigliere Santarelli, che è anche un operatore sanitario.
Io in sanità ho operato da un punto di vista amministrativo negli ultimi vent'anni. Quando ho dimostrato alla politica che non ero ubbidiente, sono stata mandata in ospedale, dopo l'ufficio legale, e lì ho capito ed ho parlato spesso con molti sanitari che mi hanno insegnato come funzionava la politica in sanità ed io ho insegnato loro come funzionava quell’altra politica. Questo mi ha portato per lunghi anni ad occuparmi di sanità dall'opposizione in Consiglio comunale.
Ma torniamo ai fatti del Consiglio regionale, era chiaro ed evidente fin dall'inizio di questa consiliatura lo spirito che animava l'opposizione, in particolare quella del Partito Democratico, che era protesa ad una narrazione che voleva fare della sanità …, se da un lato il punto di vittoria di questa amministrazione regionale, dall'altro di rottura per il Partito Democratico. E’ stato evidente fin da subito. Ricordo il Consiglio regionale che facemmo da remoto sulla pandemia, a pochissimo tempo dall'insediamento, in cui la narrazione del Partito Democratico, che sostanzialmente è rimasta la stessa, faceva della sanità - a mio avviso con grandissima mancanza di responsabilità - il vulnus di questa amministrazione, il punto di debolezza.
Lo dico guardando l'Assessore, quando uno mi liscia tanto mi preoccupo sempre, lo dico simpaticamente al Consigliere Cesetti, adesso mi dispiace che siano usciti tutti o quasi gli esponenti del Partito Democratico che hanno parlato, che ha detto che lei sta lì e noi non la difendiamo. Questo mi fa un po’ sorridere perché ricordo che il Direttore dell’Area vasta … Scusate se alzo il tono, tanto per far capire al Consigliere Mangialardi che noi non molliamo, come ha detto il Consigliere Cancellieri, ce ne guardiamo bene, non siamo persone che mollano, pensate se dopo 20 anni di Consiglio di opposizione alla sinistra a Macerata mi ritrovo in Consiglio regionale e mollo. La vedo un po’ dura.
Ricordo il giorno del Consiglio regionale da remoto sulla pandemia voluto dal Partito Democratico, l’allora Direttore dell'Area vasta di Fermo scrisse sulla stampa: “Ha fallito il sistema, il sistema è crollato” ed io dissi semplicemente questo: “Scusi, Consigliere Cesetti – che aveva parlato lui prima di me, come oggi - ma chi l’ha fatto il sistema, noi o voi?
Ma ne dico un’altra al Consigliere Cesetti, che vedo rientrare e che ringrazio, stia tranquillo noi non vogliamo togliere la politica dalla sanità, nel senso di governo del sistema della sanità, ma non vogliamo – credo di interpretare le parole del Consigliere Serfilippi - caro Consigliere Cesetti, una politica che metta bocca nei concorsi, sa perché? Perché io per un bel po’ di tempo in Consiglio comunale a Macerata ho portato un esempio che afferiva proprio al suo territorio, è assolutamente casuale, è quello che conosco meglio, e riguardava il concorso di un mio amico medico maceratese che per caso si trovò a fare un concorso nell’Area vasta 4 - Assessore, la prego di ascoltare attentamente perché questa è una storia simpatica - per il profilo di una determinata specialità chirurgica, il bando era costruito sul profilo chirurgico e vinse un primario che non aveva affatto quel profilo. Ma questo ci può stare perché la Commissione nella sua autonomia decide quello che le pare. Il primario che vinse - ed uno poteva pensare che non aveva il profilo chirurgico, può succedere, ma che comunque avrebbe operato - fece la convenzione con il primario dell’Area vasta di Macerata perché operasse a Fermo. Ed io in Consiglio comunale dissi: “Scusate, ma che li facciamo a fare i concorsi da primario?”
Cerco di andare alla conclusione di questo intervento per dire che cosa? Che la narrazione del Partito Democratico si fonda su un elemento totalmente sbagliato, che noi molliamo e l'avvicendamento democratico che più o meno nella regione Marche non è avvenuto mai, siamo alla prima prova di governo regionale di centro-destra, fa dire al capogruppo del Partito Democratico che molleremo. Per carità, abbiamo i nostri difetti e i nostri problemi non li neghiamo, non abbiamo mai governato, non neghiamo nemmeno questo, ma stiamo cambiando il sistema, riportando le decisioni e le responsabilità sul territorio perché il coinvolgimento dei Sindaci è una chiamata alla responsabilità, cosa che il Partito Democratico non sta dimostrando in questi non 24 mesi perché ancora non ci siamo, il 19 ottobre saranno 24 mesi. Io ad esempio ho finito 60 anni ed ho 60 anni, non è che già ne ho 61. Quello che voglio dire è che noi stiamo cambiando il sistema.
Sapete un’altra cosa? Noi siamo rispettosi delle responsabilità, noi rispettiamo chi ha un ruolo di responsabilità nel sistema sanitario, ma sappiate che poi vedremo le carte. E’ come quando si gioca a poker, arriva il momento in cui le carte si calano, si calano perché il sistema si fa e si cambia con persone che dimostrano di essere all’altezza di gestire le nuove strutture che noi ci apprestiamo ad affrontare.
La faccia noi ce la mettiamo, ma insieme a noi ce la mettono gli operatori sanitari, che ringrazio anch’io, ce la mettono quelli che ogni giorno sanno che la bacchetta magica non ce l’abbiamo. E’ un lavoro di squadra che stiamo facendo con gli operatori, con chi ha responsabilità nel sistema sanitario di oggi, ma soprattutto con quello di domani.
Chiudo con una battuta al Consigliere Carancini sulla storia della neve che ha scaricato il nostro Assessore. La sinistra - figuriamoci, un Sindaco che era stato Senatore - si divertiva a sfruculiare, a non dare risposte, addirittura non rispondeva nemmeno alle chiamate e chiaramente alle provocazioni il Sindaco/Senatore di Cingoli rispondeva con una simpatica provocazione, che credo possa essere ormai archiviata perché sta diventando ridicolo richiamarla continuamente.
Chiudo dicendo che noi siamo disponibili ad accettare le soluzioni, ad accettare le proposte, come ha detto il Consigliere Cancellieri, ma che siano serie per favore, non ci fate perdere tempo perché sono i marchigiani che non si possono permettere di perdere tempo dato che la sanità per noi è una cosa seria. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Vorrei riprendere da questo invito lanciato adesso dalla Consigliera Menghi e dall’appello di poco fa del Consigliere Cancellieri. Entrambi hanno detto: “Dateci soluzioni, accettiamo soluzioni”, penso che dopo quasi due anni al governo della Regione le soluzioni avreste già dovuto averle, visto che in campagna elettorale le sbandieravate tanto. Dopo due anni chiedete soluzioni a noi, ad ogni modo proveremo a darle lo stesso perché il Consigliere Cancellieri ha parlato persino di 20 anni di sfacelo della sanità.
A proposito di soluzioni, mi permetto di porre l’attenzione su uno dei tanti temi in primo piano in questo periodo. La legge che il Consigliere Cancellieri ha depositato e che chiede di togliere il numero chiuso alla facoltà di medicina, non è una soluzione. Ha dichiarato che purtroppo tutto sta andando malissimo e che questa potrebbe essere secondo lui la soluzione, ma vorrei ricordargli che proprio l'ordine dei medici non ha dato il proprio consenso a questa norma. Io sto alle dichiarazioni ufficiali e a quello che leggo sui giornali e due giorni fa l'ordine dei medici di Pesaro e Urbino è intervenuto sulla stampa dicendo che la soluzione non è togliere il numero chiuso a medicina, anzi il problema è un altro, è l’imbuto che si crea dopo la specializzazione.
Stando a quello che leggo e vedo so che negli ultimi anni il Ministro della sanità ha triplicato le borse di studio delle specializzazioni, quindi probabilmente avrete la fortuna di vedere anche il problema attenuarsi tra qualche anno perché i giovani che ora sono impegnati con la specializzazione, grazie alle borse di studio triplicate dal Ministro, entreranno in servizio, quindi tra qualche anno avrete ed avremo la fortuna, mi auguro, di vedere la situazione leggermente migliorata.
Questa non è la soluzione, visto che ce le chiedete, anche se siete voi al governo e dovreste trovarle voi, ad ogni modo dopo due anni la situazione è questa.
La Consigliera Menghi ha appena detto: “Noi stiamo cambiando sistema”, è vero, lo state cambiando, due anni fa c’erano le guardie mediche ovunque ed ora non ci sono quasi più. Parlate di medicina territoriale e i primi presidi di medicina territoriale sono proprio le guardie mediche, che avete chiuso. Spesso ho messo in evidenza quali potevano essere le soluzioni che altre Regioni hanno adottato, ma non le Marche.
Parlate di medicina territoriale e dite che state cambiando il sistema? Ma anche il 118 non ha quasi più i medici nelle ambulanze. Parlate di medicina territoriale? Non avete riattivato nemmeno le Usca e con i casi Covid in aumento esponenziale non abbiamo più nemmeno le unità che vanno a fare le visite domiciliari ai malati, ciò significa che i pensionati a casa malati di Covid non hanno il medico, con l’Usca, che può andare a visitarli.
Chiuse le guardie mediche, chiuse le Usca e depotenziato il 118, così state cambiando il sistema?
Non solo, visto che la mozione parla del pronto soccorso, in particolare di Marche nord, richiamandomi sempre a ciò che hanno dichiarato i Consiglieri Menghi e Serfilippi, che hanno fatto riferimento a persone all’altezza di gestire la situazione, il problema è questo: non sono morte tutte le guardie mediche in due anni o sono andate tutte in pensione, non sono morti o andati in pensione tutti i medici del pronto soccorso, sono scappati! Quindi fatevi due domande! Qualcuno è andato in pensione e gli altri in due anni sono scappati quasi tutti e se, come è scritto anche nella mozione della Consigliera Lupini, sette sono andati in Romagna, vi siete chiesti il perché?
Negli ultimi due anni la situazione è degenerata ed in questi mesi nella psichiatria di Pesaro hanno dato le dimissioni altri psichiatri, ma vi chiedete il motivo o tappate le orecchie e gli occhi? Ma chi la deve trovare la soluzione, noi dell’opposizione?
Dimettetevi se non siete in grado di trovare soluzioni, andate a fare il calcolo delle dimissioni avute in questi due anni. Ci sono persone che soffrono di patologie legate alla salute mentale, dai disturbi alimentari ad altri generi di patologie, che non hanno più lo psichiatra di riferimento nella provincia di Pesaro e Urbino a causa delle dimissioni. Quei medici non sono in pensione né sono morti, chiedetevi perché si sono dimessi e trovate la soluzione, se non siete in grado di trovarle diteci che dobbiamo occuparcene noi.
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.
Ha la parola per replica, in quanto presentatrice della mozione, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Sarò velocissima, volevo solo chiarire che questa mozione non parla in nessun punto esplicitamente di Marche nord, è un atto molto più generico, che prova a lanciare una soluzione, cosa che credo competa anche all'opposizione. Io almeno sono sempre stata all'opposizione, anche in Consiglio comunale, e mi sono sempre fatta carico di fare delle proposte, che penso rientrino anche nel ruolo dell'opposizione. Proposte che poi naturalmente spetta al Consiglio accettare o meno ed io accetterò le risultanze e ne trarrò le dovute conseguenze.
Comunque sia mi spiace anche che questo dibattito, che voleva essere su un tema specifico, sia stato stritolato come al solito dalle polemiche tra PD e centro-destra. Sinceramente è un brutto modo di fare politica perché forse potremmo tutti elevarci un attimo e discutere senza polemiche strumentali, a volte un po' meno a volte un po' di più, sulle vere problematiche della nostra regione, della sanità della nostra regione, senza stare qui a colpevolizzare gli uni e gli altri perché a mio parere in questa fase serve a poco, serve trovare risposte.
La nostra è una probabile risposta, sarà, se accolta, anche risolutiva? Non credo perché i problemi sono veramente seri, non si trovano addirittura neanche le cooperative, nel mio territorio addirittura hanno dovuto aumentare le risultanze economiche (stipendi) e quello che era previsto per i singoli turni, si è passati da 1.000 euro a 1.500 euro, ed il bando è andato deserto.
Il problema è serio, dobbiamo farcene carico spogliandoci a volte anche dei ruoli che abbiamo perché siamo appena stati eletti, il clima per le prossime elezioni è lontano, ci sarà tempo per fare campagna elettorale.
Il problema, come è stato detto bene da alcuni colleghi, riguarda tutti i pronto soccorso, non solo quelli di Jesi, di Marche nord, di Senigallia, ci sono anche quelli di Ancona e di San Benedetto del Tronto, ne parleremo la prossima volta, quindi, questa vuole essere una proposta di più ampio respiro rispetto alla tematica specifica che riguarda magari un solo ospedale. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. In questo periodo in cui mi è stata affidata la responsabilità di Assessore ho cercato sempre di rispondere alle interrogazioni, al dibattito, senza avviare conflitti polemici perché ritengo che chi governa abbia la responsabilità di dare delle risposte.
In realtà dobbiamo tener conto del fatto che nei sistemi democratici il popolo elegge le maggioranze, che adottano poi le decisioni, le quali al termine dei percorsi istituzionali poi saranno valutate dal popolo. Quindi tengo sempre in grande considerazione quello che viene detto dall'opposizione, ma mi piacerebbe ricordare che questo è un Parlamento, un organo con funzione legislativa, non è un Consiglio comunale, non è un'Assemblea elettorale, non è un bar.
Comprendo perfettamente che ci sono dei Consiglieri che devono dare soddisfazione ai propri elettori, ai loro corpi elettorali, che per forza di cose cercano di ammiccarsi, però certe volte se il dibattito è basso rischiamo di danneggiare anche la dignità degli organi costituzionali e istituzionali, in questo caso dell’Assemblea ed anche la nostra di Consiglieri regionali.
Vedete, lo dico al Consigliere Santarelli, con cui ho avuto sempre un dialogo molto franco, quando dice nel Consiglio regionale che il personale dei pronto soccorso non può andare in ferie mentre noi ci andiamo, dà un’informazione distorta, cioè si dice che chi rappresenta il popolo … La questione per cui noi siamo i politici ed i politici sono negativi in tutti i sensi è assolutamente destabilizzante per il sistema perché i problemi sono complessi, non c'è una soluzione semplice. Io in questo periodo non ho mai detto: “La colpa è …”, noi abbiamo fatto una scelta, ci siamo presentati al corpo elettorale e abbiamo detto: “Siamo contrari agli ospedali unici, vogliamo gli ospedali di prossimità, manteniamo in vita i presidi di area vasta”. E’ una scelta politica che stiamo portando avanti, ci siamo occupati poi della pandemia e siamo riusciti ad essere una Regione tra le più efficienti a livello nazionale per i vaccini consegnati e somministrati, siamo stati una tra le Regioni più virtuose per l’uso di anticorpi monoclonali, abbiamo chiuso il Pnrr come una delle Regioni …, per cui al di là delle critiche dei mesi precedenti ci siamo occupati di investimenti del Pnrr, li abbiamo conclusi nei tempi prestabiliti, stiamo discutendo della riforma sanitaria e ci stiamo occupando di governare con i poteri della maggioranza.
Quindi, la mia richiesta non è che l’opposizione deve fornire le risposte alla maggioranza, noi siamo assolutamente consapevoli di saper governare e governeremo questa Regione e non solo per questa consiliatura perché non siamo degli sprovveduti e non siamo arrivati qui per caso. Ognuno di noi è arrivato qua a seguito di un percorso di esperienze in cui non è mai stato bocciato. Lo dico al Consigliere Carancini, quando abbiamo portato la neve in Regione è perché avevano chiuso il nostro ospedale da sei mesi e dicevano che non sapevano se l’avrebbero riaperto. Non è successo perché mancava un infermiere o un OSS, ma a seguito di interlocuzioni a cui non seguivano risposte, poi è chiaro che i territori, non solo il Sindaco, portano la neve ed in Regione sono venute 4.000 persone a manifestare.
Dicendo questo rassereno tutti sul fatto che siamo in grado di affrontare questi problemi perché abbiamo nel nostro DNA la capacità di proporre le soluzioni e lo abbiamo dimostrato in una vita, nelle amministrazioni pubbliche, da parlamentari, da Sindaci. Non vi preoccupate della nostra capacità di non saper affrontare i problemi, piuttosto mi preoccupo che - lo dico con sincerità, stimo la maggior parte di voi, con voi ho lavorato, con i Consiglieri Mangialardi, Cesetti, con tutti voi - sia uno spreco di risorse intellettuali e di capacità se l’opposizione non ci aiuta a trovare le soluzioni possibili, perché se voi venite qui e imputate alla Regione o all’Assessore delle decisioni che competono al Governo nazionale, in fatto di LEA, in fatto di tetto di spesa (che riguarda la materia della finanza pubblica), in fatto di personale (che riguarda i contratti collettivi nazionali di lavoro), non ci aiutate. Noi adotteremo lo stesso le decisioni, voi potete proseguire in questa direzione, ma credo che sia uno spreco di risorse intellettuali, quindi rinnovo a tutti voi l'apertura a tutte le vostre proposte.
Devo concludere dicendo che con la Consigliera Ruggeri mi trovo in perfetta consonanza perché ogni volta che lei ha portato una soluzione che era accettabile, noi l’abbiamo accolta, la stessa cosa è successa con il Consigliere Cesetti, in alcune situazioni con il Consigliere Mangialardi, quindi voi proseguite secondo i vostri criteri a fare opposizione perché riguarda il vostro partito, ma questo è un Parlamento e credo che se gli restituiamo la dignità, che non passa attraverso le critiche becere, gli insulti alle persone, ma attraverso le proposte concrete, riusciremo a soddisfare sia le esigenze dei partiti sia la difesa della dignità delle istituzioni.
Quindi da parte della maggioranza c’è ampia disponibilità ad ascoltare, ma noi adotteremo le nostre decisioni come un treno ed alla fine sono convinto che i marchigiani non disdegneranno le nostre soluzioni perché sarebbe ben grave e ben difficile fare peggio di quello che successo fino al 2020. Sarebbe un’offesa alle nostre intelligenze riuscire a fare peggio di quello che è stato fatto fino al 2020. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Ho ascoltato quasi tutti gli interventi, sono uscito solo pochi minuti dall’Aula per un piccolo colloquio.
Innanzitutto, uno di fronte ad un dibattito cerca di trovare i termini per le conclusioni, la sanità è un tema caldo, sul tappeto, forse addirittura incandescente per una serie di vicende. Una specie di congestione di problemi che si è creata recentemente, un ingorgo negli ultimi due anni legato a questioni imprevedibili, come il Covid, e largamente prevedibili, come la programmazione sanitaria, il numero degli operatori assumibili, insieme alle risorse disponibili, il famoso tetto di spesa che negli anni ha frenato il ricambio dei sanitari e la formazione degli stessi, sia per quanto riguarda il corso di laurea che il corso di specializzazione.
In questi due anni l’amministrazione entrante si è dovuta ristrutturare - a tutt'oggi abbiamo dei vertici nominati dalla precedente amministrazione - avendo ereditato alcune visioni che non corrispondono al proprio progetto sanitario. Credo però che in qualsiasi Assemblea occorra evitare il ridicolo, ho ascoltato, ascolto sempre perché cerco sempre di capire, penso sempre che qualcuno possa dire qualcosa di illuminante anche per me, ma alcune cose non si possono sentire, come quando il capogruppo del Partito Democratico dice: “Avete alzato bandiera bianca” e “La sanità è in macerie”. Allora mi sento di dire che la stessa persona è stata 10 anni Sindaco di Senigallia, ha influenzato le scelte nella nostra provincia come Sindaco e come importante esponente del Partito Democratico al punto che è stato scelto per essere il candidato antagonista al Presidente Francesco Acquaroli, il Presidente eletto. Una persona che aveva capacità di influenza nei progetti, nelle spese e nelle valutazioni che ora dice che ospedale di Senigallia è ridotto allo stremo e in tristi condizioni e che la colpa non è sempre di quelli che c’erano prima. Dico che l’eredità in qualsiasi famiglia è ciò che hanno costruito i padri e magari anche i nonni, se ci si ritrova male, a partire da zero o anche da sottozero, in qualche caso anche da sottozero, la colpa non è degli eredi, su questo non ci piove, quindi ciascuno si prenda le proprie responsabilità.
Noi stiamo per presentare una risoluzione rispetto alle mozioni che sono state presentate, che prende atto della grave crisi e delle difficoltà che si sono create nella gestione della sanità in Italia e nelle Marche - a noi interessa ovviamente la nostra regione, ma la crisi è globale - nel reperimento del personale. Non c'è personale disponibile, tanto è vero che ogni bando, ogni concorso che viene indetto, porta alla escussione totale di tutti gli idonei in graduatoria e sono sempre insufficienti rispetto ai posti da ricoprire. Addirittura si è rovesciava la condizione, benché abbiamo un tetto di spesa limitante, molto spesso non si riesce neanche ad assumere personale per i posti che vengono resi disponibili. Ci troviamo di fronte ad una problematica di grandissima complicazione, noi siamo alla coda del problema e cerchiamo di risolverlo.
Quali sono i due canali di soluzione? L'Assessore Saltamartini li ha esposti, ma voglio sottolinearli di nuovo: formazione del personale, siamo passati da sei borse di studio regionali …, quindi non solo quelle ordinarie citate dal Ministero, decise a livello nazionali, non tanto del Ministro della sanità quanto del Miur, perché è il Miur che dà le borse di formazione non il Ministro alla sanità, quindi c'è un errore concettuale, ma chi non è dentro i sistemi sanitari può non saperlo, per ignoranza, cioè scarsa conoscenza. Le borse di formazione vengono decise dal Miur, dal Ministero dell’istruzione, università e ricerca scientifica, non dal Ministro alla sanità, il Miur le ha aumentate, ma in maniera assolutamente insufficiente. La Regione Marche è passata dalle sei borse di studio per la formazione nelle specializzazioni della Giunta precedente a circa 150, con un incremento, da 6 a 150, incredibile, che però darà i suoi risultati dopo quattro, cinque anni a seconda dei corsi di specializzazione.
E’ intervenuta la legge nazionale che ha stabilito che negli ultimi due anni, sui cinque di formazione, si possono creare contratti di lavoro, si possono assumere le persone dal quarto al quinto anno presso le strutture sanitarie, mantengono la formazione e possono lavorare già direttamente in supplenza degli specialisti che non ci sono, questo per quanto attiene al personale.
Il secondo punto è la legge di riorganizzazione che stiamo affrontando in questi giorni in Commissione e che voteremo in questo Consiglio entro il mese di agosto, spero entro la prima settimana, se necessario entro la seconda settimana di agosto.
Noi porteremo a casa una legge di revisione che ci permetterà di affrontare in maniera più puntuale i problemi che sorgono nei territori. Qual è la richiesta dei territori? E’ di avere una sanità puntuale nel proprio ambito, questo chiedono i Sindaci, di destra e di sinistra, questo chiedono i cittadini, questo chiedono le associazioni, questo chiedono i medici e gli operatori sanitari e questo vogliamo fare, ovviamente vedremo se c'è possibilità di aggiustare il testo che ha presentato la Giunta, se ci sono ulteriori miglioramenti le porte sono aperte e le finestre spalancate, però questa è la direzione e questo abbiamo fatto in questi due anni di grande epidemia Covid.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Il voto del gruppo Rinasci Marche sarà di astensione, sottolineando anche, per diritto di cronaca, che i rapporti con l’Assessore Saltamartini sono sempre stati civili, soprattutto il gruppo Rinasci Marche ha visto il suo intervento sul territorio con un'azione non solo capace, ma anche con interventi eleganti nelle inaugurazioni e nei momenti non politici, anche conviviali.
Quello è un momento in cui la Regione arriva nei territori, inaugura un centro, visita un reparto, sono azioni comuni a tutti i Consiglieri, poi c’è la parte politica, la parte di lavoro, la parte con la quale attraverso le mozioni noi chiediamo degli impegni, che non sono stati corrisposti. Il nostro gruppo non è stato mai ricevuto nell’Assessorato alla sanità, nella stanza dell'Assessore Saltamartini il gruppo Rinasci Marche non è mai entrato e quel confronto che …
(interventi fuori microfono)
Luca SANTARELLI. Vorrei esprimere un mio pensiero libero ed anche complesso perché alla fine non ho un canovaccio da seguire.
Il ragionamento è molto semplice, noi facciamo politica all'interno di questa Aula, dalla parte dell’opposizione, il governo Acquaroli ha composto una Giunta e quindi governa il territorio, è nostro compito fare opposizione, io dico anche costruttiva. Quando ci sono dei momenti comuni, una cosa che abbiamo sottolineato spesso, anche nelle varie Commissioni, i Consiglieri regionali non vengono invitati sul territorio, invece andrebbero invitati tutti i Consiglieri perché tutti possono dare una mano ed un contributo.
Ho sentito parlare l'Assessore Saltamartini in certe occasioni e la stima del nostro gruppo è per le parole che ha usato sul territorio, parole ed azioni che l’Assessorato aveva in mente per il futuro ed oggi, dopo 20 mesi, alcune di queste azioni noi le andiamo a riscontrare negativamente.
Il Consigliere Cancellieri ha detto che i gruppi di opposizione devono portare soluzioni costruttive, io gli dico che l’opposizione, gli undici Consiglieri che stanno da questa parte, hanno avuto poche possibilità di avere un riscontro. Nel caso nostro, di Rinasci Marche, non abbiamo neanche l'ansia da prestazione perché non abbiamo un gruppo nazionale, non dobbiamo fare campagne elettorali, ci adeguiamo ai lavori.
Spesso le mozioni non vengono trattate, oggi sono in discussione e noi come gruppo Rinasci Marche abbiamo fatto una carrellata di tutto quello che è successo in questi 20 mesi.
Le due mozioni abbinate alle interrogazioni e questa discussione hanno portato a un ragionamento complesso che ci vede dare un voto di astensione perché anche oggi la montagna ha partorito il topolino.
Siamo stati qui, abbiamo discusso, abbiamo parlato, uno degli interventi fatti a titolo è quello del capogruppo Consigliere Mangialardi che ha chiesto di ritirare la proposta di legge 128, di portarla a settembre, di dare più spazio per costruire e per lavorare.
Il nostro gruppo, che è un piccolo, a fatica cerca di interpretare questa nuova proposta di legge, la n. 128, a fatica cerca di seguire tutte le audizioni, a fatica cerca di capire se la montagna partorirà il topolino o se partorirà una legge utile a tutti i cittadini marchigiani. Quindi, vado a sottolineare il mio intervento con un voto di astensione, con un ragionamento complesso che spero arrivi a tutti, anche con il disturbo che c’è quando un Consigliere parla. Questo non mi sembra corretto, io di solito sono abbastanza rispettoso, se ho altre cose da fare o se devo telefonare esco dall’Aula, non sto qui ad interloquire o a fare, questo per me è l’abc all’interno di un Consiglio regionale e non solo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Serfilippi.
Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Ringrazio il mio capogruppo Consigliere Marinelli che mi ha delegato ad esprimere la nostra posizione. Sta circolando una proposta di risoluzione e direi, appena i tecnici finiranno di scriverla, di sospendere un attimo i lavori per vedere se riusciamo a presentare una soluzione che possa trovare l’unanimità del Consiglio regionale.
Credo che il dibattito che si è sviluppato sia stato importante anche per far luce su tutto quello che si sta facendo, che si è fatto e non si è fatto in questo anno e mezzo. Noi ce la siamo presa un po’ con il PD perché prendere lezioni da chi …, non loro direttamente, anzi, penso che le elezioni abbiano dato un chiaro segnale su chi potesse rappresentare al meglio quella parte sconfitta, quindi gli scontenti dell’area del PD, ma ognuno guarda in casa sua.
Dico che noi stiamo cercando di mettere mano alla riforma della legge sanitaria e questo è un cambio importante che ci vedrà da qui a un mese ad approvare questa fondamentale proposta di legge, che è una nuova visione della sanità.
Per quanto riguarda i pronto soccorso oggetto della mozione della Consigliera Ruggeri, sulla quale tenteremo di fare una proposta di risoluzione, ci sono alcune cose che condividiamo e che quindi dobbiamo supportare perché l’Assessore Saltamartini nel tavolo delle Regioni sta portando avanti da tanti mesi insieme agli altri Assessore regionali, di tutti i partiti …, perché di fatto finché lo Stato non modificherà la legge tutta l'Italia ed anche i nostri pronto soccorso si troveranno in questa difficoltà, quindi credo che oggi potremo dare un segnale ancora più forte, che già sta dando l’Assessore Saltamartini in Conferenza Stato-Regioni, con l’avallo di una proposta di risoluzione che mi auguro venga accolta da tutti e anche modificata, migliorata, per dare ancora più impulso all'attività che l’Assessore Saltamartini sta facendo in questo tavolo; prendere atto anche di scelte che questa Giunta, questa amministrazione, ha portato avanti, come l’aumento delle borse di specializzazione che sono un fatto concreto, soldi veri che la Giunta regionale ha messo per formare giovani medici ed aumentare le borse di specializzazione.
Sappiamo, senza entrare nella critica della Consigliera Vitri sul numero chiuso, che c’è una proposta di legge, non la vediamo tutti allo stesso modo per cui direi che le cose che ci dividono non le inseriamo e mettiamo quelle che ci uniscono per dare forza anche all’attività dell’Assessore Saltamartini che ha fatto un ottimo lavoro fino ad oggi, cercando di accontentare e di aiutare tutte le persone, tutti noi Consiglieri regionali, che in questi mesi abbiamo sollevato delle problematiche, chi in modo un po' più strumentale chi meno. Molte proposte che sono arrivate anche dai banchi dell’opposizione sono state accolte.
Quindi a nome del gruppo Lega chiederei di sospendere i lavori del Consiglio regionale per vedere se si riesce ad arrivare a un testo unico condiviso, come proposto anche dal Consigliere Ciccioli, e poi metterlo in votazione. Grazie.
PRESIDENTE. Prima di passare la parola al capogruppo del Partito Democratico per Regolamento dobbiamo fare in questo modo: votare le due mozioni separatamente poi ci fermiamo, come richiesto dal Consigliere Serfilippi, per addivenire ad una situazione che sia la più unitaria possibile, che esca dal dibattito emerso nel corso della discussione.
Le mozioni sono su punti specifici, mentre la risoluzione è sul più grande settore sanità, dividerle in modo tale che ci sia una valutazione da parte del Consiglio sulle mozioni, nello stesso tempo su quanto è emerso dal dibattito e su quanto viene proposto da coloro che presentano la risoluzione, ovviamente prendendo il tempo necessario e quindi sospendendo per almeno 5/10 minuti, poi vediamo, l’attività del Consiglio.
Adesso direi di completare le dichiarazioni di voto sulla mozione della Consigliera Ruggeri, andare al voto, poi fare l’altra mozione, dopodichè sospendiamo l’attività del Consiglio per concludere bene la proposta di risoluzione.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Per anticipare il voto di astensione da parte del nostro gruppo, anche all’esito del dibattito che c’è stato perché da parte vostra ogni tipo di intervento viene letto come polemico, anche quando si sottolineano le cose che vedono tutti i cittadini, rispetto alle quali siamo obbligati a farcene carico e lo facciamo in supplenza vostra che invece questa operazione non la contemplate.
Oggi abbiamo fatto delle ricostruzioni che portano a decidere anche rispetto a quel voto, ricostruzioni assolutamente anomale. Ho sentito la conclusione dell’Assessore Saltamartini che ripreso da compulsione ancora una volta elettorale è tornato a dire: “Dobbiamo rimediare alle tragedie che avete commesso voi”, quasi non identificandole, sono le nostre, dell’ultima Giunta o sono quelle del decreto Balduzzi, che invece il Consigliere Cancellieri ha sottolineato non ricordando, lo dico senza polemica ma solo per fare un richiamo banale di memoria, che Balduzzi era un Ministro del governo sostenuto anche dalla Lega, forse anche organico, ma sostenuto dalla Lega, quindi il decreto Balduzzi l’avete votato voi perché eravate in quel governo. Se non c’è stata l’espressione di voto diretta, che vi appartiene perchè di solito fate il gioco: questo mi piace, quell’altro lo strumentalizzo, ma il Governo Monti era anche il vostro, lo dico per tutti …
(interventi fuori microfono)
Maurizio MANGIALARDI. … c’è un pezzo qui dietro, non cambia nulla nella sostanza, soprattutto facciamo difficoltà ed invece di trovare le risposte ai temi, che giustamente oggi la Consigliera Ruggeri pone, avviamo sempre percorsi depistanti.
Non entriamo assolutamente nel merito della proposta di legge 128 perché non è il caso, però l’organizzazione, prima l’ha detto bene il Consigliere Cesetti, di un sistema che non pensa al territorio sarà devastante, ma avremo modo di riparlarne, avremo modo di riconfrontarci. Vi chiedo, perché l’appello lo fate sempre a noi, di non leggere qualsiasi tipo di passaggio e di stigmatizzazione come una polemica fine a se stessa, perché non l’abbiamo fatto mai. L’abbiamo fatto durante la pandemia, penso a mozioni che riguardavano lo sport, la scuola, i punti di vaccinazione, le modalità, che poi puntualmente avete adottato, magari respingendo i nostri atti, ma siete stati costretti anche perché noi …, mi sembra strano, qui ci sono soggetti che hanno grandissima esperienza, competenza sanitaria anche se non fanno il medico. Però ringrazio per la presenza il Consigliere Cancellieri, che è da ausilio a tanti di noi sul piano professionale per cui mi associo alle valutazioni che ha fatto il Consigliere Cesetti. I temi sono sempre quelli volti ai cittadini e alle cittadine di questa regione, ogni volta che c'è un intervento … Capisco pure e hanno detto bene: guardate i banchi ancora una volta, Assessore non ce ne voglia, ma c’è solo lei, sempre, per forza di cose può capitare anche questa modalità …, però i nostri sono sempre interventi puntuali, precisi che hanno solo bisogno di tempo per essere verificati e sulla sanità, ahimè, non era complicato, come ha giustamente ricordato l’Assessore Saltamartini, non sono temi complicati e banalizzati qua dentro, erano complicati prima, lo sono sempre stati per ragioni diverse: tetti di spesa, crisi economica di questa nazione, difficoltà a rientrare nei rapporti tra Pil e deficit.
La sanità ovviamente ne ha pagato le conseguenze perché è un centro di costo importante, un centro di prestazioni determinante, così è stato ed ovviamente noi siamo a verificare quotidianamente le proposte e qui di visione, ahimè, non ce n’è. Ci sono, e l’Assessore lo sottolinea sempre, impegni elettorali che sono quelli del consenso, ma non vuol dire che siano la soluzione, quindi continueremo a fare con grandissima tranquillità con studi e approfondimento ...
PRESIDENTE. La prego di chiudere.
Maurizio MANGIALARDI. Si, grazie, Presidente. Anzi mi perdoni per lo sforamento.
Voto di astensione da parte nostra.Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 254. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 260. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Ora sospendiamo l’attività per 5 minuti in modo tale da completare la proposta di risoluzione.
La seduta è sospesa alle ore 13,50
La seduta riprende alle ore 14,00
Presiede il Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Prego di riprendere posto in Aula, la sospensione dell’attività del Consiglio regionale è terminata.
C’è una proposta di risoluzione sulla mozione n. 260, dopo la discussione appena conclusa relativa alle mozioni nn. 254 e 260, a firma dei Consiglieri Ciccioli, Assenti, Marinelli, Borroni, Rossi, Marinangeli, Latini D., Bilò, Pasqui, Putzu, Cancellieri, Marcozzi, Leonardi, Serfilippi, Baiocchi, Biondi, Menghi, Ausili, Antonini, che recita in questo modo: “L’Assemblea legislativa delle Marche, preso atto della disastrosa situazione sanitaria in Italia e nelle Marche determinata da gravi errori di programmazione nella formazione dei medici e di specialisti, determinata dal numero chiuso in ingresso assolutamente insufficiente all’ordinario turn-over del personale per pensionamenti e trasferimenti; della grave condizione delle strutture edilizie ospedaliere determinatasi negli anni da mancati interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria e nuove costruzioni; approva l’operato della Giunta regionale ed in particolare: il passaggio da 6 a circa 150 borse di studio regionali in più per le scuole di specializzazione presso la Facoltà di medicina dell'Università Politecnica delle Marche e di formazione per i medici di medicina generale; la proposta di legge di riforma dell'organizzazione sanitaria regionale in discussione presso la competente Commissione assembleare, la cui approvazione è prevista entro il prossimo mese di agosto.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.
xxxCarlo CICCIOLI. Questa è una risoluzione concordata con tutti i gruppi della maggioranza, che prende atto positivamente dell'operato della Giunta, ovviamente prende atto purtroppo anche dei problemi sul campo commessi in precedenza, che hanno paternità molto ampie, quindi locali, regionale e nazionali, e va nella direzione di dare soluzione ai problemi: l'aumento delle borse di studio per la formazione dei medici di medicina generale; la proposta di legge di riforma dell’organizzazione sanitaria regionale che attualmente è in Commissione e che prevedibilmente verrà approvata entro l’inizio di agosto.
Su questa risoluzione esprimo parere favorevole.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Per confermare anche la nostra volontà di approvare questo atto importante e vorrei aggiungere a quanto detto dal Consigliere Ciccioli che sono delle soluzioni che stiamo portando avanti, però prima di qualche anno non avremo gli effetti, e di questo ce ne dispiace, forse dovevano essere date prima.
Oggi stiamo rincorrendo qualcosa che è irraggiungibile, quindi la strada è tortuosa, è difficile, però ormai ci siamo e cerchiamo di portarla avanti nel miglior modo possibile, il problema è che per quello che stiamo facendo i risultati non li avremo nell’immediato.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Il primo è un chiarimento, Presidente, la mozione n. 260 è una delle mozioni votate in precedenza?
PRESIDENTE. Si, è stata già votata, è una risoluzione, come ho già spiegato prima, sull’intero dibattito svolto sulle due mozioni, la 254 e la n. 260, la risoluzione è a sè e non sostituisce la 260.
Romano CARANCINI. Per comprendere la procedura: si approvano delle mozioni e contestualmente si possono presentare delle risoluzioni. Va bene, è evidente che c’è una contraddizione, addirittura qui si pone all'approvazione la proposta di legge sulla riorganizzazione sanitaria, che ancora deve essere discussa. Si approva una proposta di legge che hanno preparato loro. Si parlava di ridicolo, insomma a me pare che davvero lo sia.
Si tenga conto che non si fa altro che suggellare scelte che sono state fatte, il primo dei due intendimenti riguarda il passaggio da 6 a circa 150 borse di studio, che è stato fatto, se c'è bisogno di un ulteriore atto per confermare davvero siamo al ridicolo.
Voglio dire una cosa a proposito di questo argomento al Consigliere Cancellieri, che non c’è, io non so se si può attribuire a quest'Assemblea legislativa o ad una parte di essa, come ci ha redarguito: a questi qui che oggi parlano a proposito delle problematiche, una legge approvata nel 1987, esattamente quarant'anni fa, che prevedeva il numero limitato per la Facoltà di medicina e tutto ciò che ne conseguiva.
Siamo totalmente d'accordo, credo che da questo punto di vista l'approccio alla questione della crisi e delle problematiche sanitarie non sia questo, ribadisco che per prendere delle decisioni sulla sanità occorre fare scelte prioritarie, mettendoci le risorse, aggiungendole a quelle esistenti o razionalizzando il bilancio esistente.
Questo non è avvenuto nonostante siano trascorsi 24 o 20 mesi, credo che la sostanza cambi poco, non so se sventolerete bandiera bianca, sta di fatto che ad oggi tutto quello che avevate promesso ancora non l'avete portato casa. Ripeto, addirittura la necessità di approvare una mozione in cui già dite sì alla proposta di legge 128 che è ancora in discussione in Commissione, davvero sa di farsa.
Ovviamente voteremo contro questa risoluzione, almeno per quanto mi riguarda. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Vedo il secondo punto come una forzatura perché la discussione è vero che è stata anticipata nel dibattito delle mozioni presentate precedentemente, però ancora deve essere conclusa la fase delle audizioni, devono pervenire gli emendamenti, bisognerà votare l'articolato, gli emendamenti, sia in Commissione che in Aula, sinceramente questa approvazione mi sembra una forzatura, quindi non sono assolutamente d'accordo.
L’aumento delle borse di studio, per carità, è un'operazione utile e forse anche doverosa, per cui sinceramente non capisco l'impostazione di questa risoluzione, soprattutto perché non crea l'unanimità, che forse prima è stata annunciata al microfono, ma determina una spaccatura con il PD, che già ha detto che voterà contro ed io ho delle riserve. Penso che quantomeno mi asterrò. Non so se forse è il caso di fermare un attimo il Consiglio e rifletterci sopra per trovare una formula che sia accettata e condivisa da tutti.
Sulla proposta di legge di riforma ci sarà modo di parlarne a lungo in Aula ad agosto e questa approvazione preventiva non so che senso abbia. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Visto quello che abbiamo sostenuto nell’intervento precedente, vista l’astensione dalle mozioni e anche il lavoro che a fatica stiamo facendo all’interno delle Commissione, approvare l'operato della Giunta regionale, in particolare il passaggio da 6 a circa 150 borse di studio regionali in più per le scuole di specializzazione presso la Facoltà di medicina dell’Università Politecnica delle Marche e di formazione per i medici di medicina generale, e addirittura la proposta di legge di riforma dell'organizzazione sanitaria regionale in discussione nella competente Commissione assembleare, la cui approvazione è prevista entro il prossimo mese di agosto, gridano vendetta.
Concordo con la Consigliera Ruggeri nel trovare una soluzione, magari fermarci 10 minuti e rivedere la proposta, rivedere la condivisione con tutti i gruppi consiliari, perchè se rimane così, in questa maniera, il nostro gruppo consiliare voterà convintamente contro, fatto salvo che questa Aula si fermi un attimo, trovi una soluzione che a questo punto è indispensabile visto la fretta con la quale ci chiamano a votare. Grazie.
PRESIDENTE. Consigliere Mangialardi, per dichiarazione di voto può intervenire se è contrario alla posizione espressa dal Consigliere Carancini. Per mozione d’ordine, prego.
Maurizio MANGIALARDI. Noi ci accingiamo ad approvare una risoluzione su due mozioni, se non ho capito male, sulle quali abbiamo già espresso il voto, va bene, ma nessuna delle due conteneva l’approvazione della proposta di legge n. 128.
Non so se questa vuole essere una provocazione, il Consigliere Carancini ha detto che è ridicolo, ma buttata qui, con la fase di difficile confronto in Commissione, con i tempi che sono folli, se non ridicoli, viene proposta …, penso che o vi siete sbagliati o la ritenete una modalità per provocarci, quindi il mio è un voto di rigetto e vi invito a ritirare non solo la proposta di legge n. 128, ma anche la risoluzione che è arrivata in Aula.
PRESIDENTE. Chiede la parola il Consigliere Cesetti, ma ricordo che la dichiarazione per il PD l’ha fatta il Consigliere Carancini.
Sulla questione procedurale che ha posto il Consigliere Mangialardi darò risposta appena conclusa. Se fa un intervento di natura procedurale bene, sennò la posizione del suo partito è già stata espressa a meno che lei non sia d’accordo.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Sono assolutamente d’accordo con la dichiarazione di voto che ha fatto il Consigliere Carancini, che ha interpretato bene oltre che il pensiero del gruppo anche il mio. Ne condivido tutte le motivazioni che lui ha addotto, però mi sento in dovere di intervenire sul metodo o sulla ammissibilità di questo atto, Presidente, e le spiego perché, e non è un modo surrettizio per intervenire laddove non posso.
Perché è inammissibile questa risoluzione? Perché esprime un giudizio nei confronti di altre Regioni del nostro Paese e non credo che un Consiglio regionale, un’Assemblea legislativa di una Regione d’Italia possa essere autorizzata ad esprimere un’opinione nei confronti di un’altra istituzione regionale della Repubblica italiana, quando si dice: “Preso atto della disastrosa situazione sanitaria in Italia e nelle Marche determinata da gravi errori”. A parte che voi prendete atto della disastrosa situazione nelle Marche che governate già da due anni, quindi va bene, questa è un’autocritica e ci sta, ma esprimete un giudizio nei confronti della situazione sanitaria in Italia laddove l’Italia è costituita dalle Regioni e la sanità è una prioritaria competenza regionale, quindi voi - Consigliere Ciccioli - date un giudizio sulla Giunta della Regione Abruzzo, che è di Fratelli d’Italia, sulla Giunta regionale della Sicilia, che è di Fratelli d’Italia, sulla Giunta del Veneto, che è della Lega, sulla Giunta della Lombardia, che è della Lega, sul Piemonte, centro-destra, sulla Liguria, sull’Umbria, sulla Calabria, sono loro che gestiscono la sanità in Italia. Prendete atto di questa disastrosa situazione in Italia, ma il Governatore del Veneto non è da due anni, come voi, che gestisce la sanità, ma da 15, la Lombardia è da una vita che la gestite, allora è possibile, Presidente, mettere ai voti un atto del genere in cui si esprime un giudizio di fatto su altre Regioni?
Chiedo il ritiro e che lei non passi al voto di questa Regione, poi c’è un altro aspetto, Presidente …
PRESIDENTE. No, abbiamo concluso e siamo fuori tempo. La quesitone procedurale l’ho compresa.
Fabrizio CESETTI. Guardi, non è che l’ha compresa perché glielo ha detto il Consigliere Putzu …
PRESIDENTE. No, l’ho compresa perché me l’ha spiegata lei
Fabrizio CESETTI. Se Consigliere Putzu dice quello, quando viene da me in Commissione lo faccio ballare …
PRESIDENTE. Le ho concesso il termine di tre minuti per spiegare la questione procedurale e penso di averla compresa.
Fabrizio CESETTI. Va bene, come approva la proposta di legge che deve venire all’esame dell’Aula! Questo è il senso delle istituzioni!
PRESIDENTE. Questo è stato segnalato già da un altro Consigliere, anzi da due, i Consiglieri Mangialardi e Ruggeri, a cui intendo rispondere, sottolineato anche dal Consigliere Santarelli, quindi, sulla quesitone procedurale siamo stati perfettamente resi edotti dalle vostre eccezioni, di cui terrò conto nel momento in cui andrò a rispondere.
Siamo sempre sulla questione procedurale di eccezione perché la dichiarazione di voto l’ha fatta il capogruppo Consigliere Ciccioli, altrimenti andiamo alla conclusione.
Ha la parola il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Sono andato dal Presidente per chiedere se anch’io potevo intervenire, visto che c’era una questione procedurale in corso, per estrema correttezza, come sempre quando faccio anche il Presidente della Commissione. Essendo nuovo in quest’Aula, Consigliere Cesetti, ho chiesto al Presidente qual era la possibilità per intervenire, così come ha fatto lei.
Sono dispiaciuto perché mi conosce bene, i ricatti non mi piacciono, possiamo ballare quando vogliamo, io ho 38 anni, lei ha superato già un’età e per il ballo potrei essere allenato più di lei, quindi non è questo il problema e non ho mai avuto paura di queste questioni.
A prescindere da questo, sono dispiaciuto perché piuttosto che fare demagogia politica avrei preferito che si riflettesse insieme su questo tema e si potesse trovare una convergenza, anche perché nel paragrafo della risoluzione: “la disastrosa situazione sanitaria in Italia e nelle Marche determinata da gravi errori di programmazione nella formazione di medici e di specialisti, determinata dal numero chiuso in ingresso assolutamente insufficiente all’ordinario turn-over del personale per pensionamenti e trasferimenti”, non si critica il Presidente della Regione Calabria o della Regione Veneto, mi meraviglio che lei faccia questi errori politici.
(interventi fuori microfoni)
Andrea PUTZU. Chiedo di non essere interrotto e di avere gli stessi diritti del Consigliere Cesetti di esprimere quello che si può.
Mi dispiace perché il Consigliere Cesetti, persona intelligente, che stimo, non è riuscito a capire la proposta di risoluzione, in cui non si criticano i Governatori, neanche quelli del PD, si critica la gestione sanitaria politica del Ministero della sanità e di certo dal 2013, purtroppo, come centro-destra non abbiamo più governato. Su questo, se fossi il Consigliere Cesetti, piuttosto che fare demagogia politica manderei una lettera al Ministero della sanità ed al Ministro, vicino alla vostra parte politica, per trovare una soluzione insieme, ma soprattutto per risolvere i problemi annosi che noi abbiamo sulla sanità delle Marche e in Italia.
Il problema dei medici ce l’abbiamo tutti in Italia, quindi su questo mi aspettavo che si facesse una battaglia comune, in cui noi come Regione Marche potevamo dimostrare, invece di insultarci a vicenda, che si poteva trovare per entrambi (noi come maggioranza in Consiglio regionale, come Giunta regionale e voi come opposizione che governate questo Ministero dal 2013) una soluzione condivisa perché su questo i marchigiani vogliono delle risposte.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Non entro assolutamente nel merito, la invito a guardare l’articolo 146 del Regolamento, la risoluzione è un atto che viene approvato in Aula sulle comunicazioni della Giunta, nell’ambito della discussione di mozioni, mentre la terza fattispecie fa riferimento, mi pare, alle Commissioni.
L’atto è chiaramente di risoluzione, cioè tende ad intervenire e ad indirizzare per cercare di rendere unite eventuali mozioni. Non è l’atto con il quale a seguito della discussione … Se non mi ascolta non fa niente, era solo per interloquire con lei.
PRESIDENTE. Ha ragione. Le chiedo scusa.
Romano CARANCINI. Non è polemica, ma si apre un varco abbastanza pericoloso.
Stavo dicendo che in realtà la risoluzione, anche in termine letterale, risolve una discussione fra mozioni che tendono ad unirsi, ora questa non è la fattispecie di cui parliamo, perché oggi abbiamo esaminato due mozioni che sono state trattate ed approvate, ora la necessità, secondo chi l’ha presentata, deriverebbe dal fatto che nella discussione si sia parlato anche d’altro.
Penso che se qui parliamo delle mozioni e delle discussioni, parliamo dei massimi sistemi, ognuno fa il proprio intervento, fa sponda su qualche argomento, ma consentire una risoluzione su due mozioni già votate ed approvate … Questo non vuol dire che ... Questo testo può essere presentato per il successivo Consiglio o quando sarà, e consente la prossima volta di presentare mozioni, votarle o non votarle, approvarle o non approvarle, e presentare un minuto dopo in Aula, seduta stante, la mozione.
A me pare che lo spirito dell’articolo 146 del Regolamento interno sia totalmente diverso perché apre una voragine. Lei comprende bene che diventa arbitrario, se poi ci mettiamo a sindacare sugli interventi … Ovviamente ognuno nei propri interventi, gliel’ho detto un’altra volta, ragiona, argomenta e sottolinea quello che vuole, come chi ha fatto riferimento alla proposta di legge 128 perché se ne sta discutendo. Non entro nel merito, secondo me è un vulnus e non c’è nessuna polemica su questo.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Si entra con argomenti assolutamente impropri. L’ordine del giorno della seduta n. 77, di questa mattina, indica al punto 2 una discussione che riguarda due mozioni, una della Consigliera Ruggeri e l’altra del Consigliere Latini, e tre interrogazioni della Consigliera Lupini e del gruppo del PD (Casini, Mangialardi, Biancani, eccetera), sul pronto soccorso in generale, sulla grave situazione del pronto soccorso di Jesi, sulla grave carenza dei medici di emergenza-urgenza di Marche nord e sulla situazione del pronto soccorso di San Benedetto.
Il punto 2 dell’ordine del giorno si sviluppa su 5 documenti, 2 mozioni e 3 interrogazioni, una discussione generale. La risoluzione, collegata alla mozione n. 260, è sulla discussione generale relativa ai 5 argomenti all’ordine del giorno.
PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi. Sui tre punti che sono stati sollevati dal punto di vista della procedura, il primo: l’ammissibilità della risoluzione. Giustamente, come ha accennato il Consigliere Carancini, il punto di riferimento è l’articolo 146 ed in particolare il punto da discutere e da risolvere è se la risoluzione può essere applicata anche quando non sostituisce una mozione.
Il secondo comma non ci dice che le risoluzioni che nascono dalle comunicazioni della Giunta o sulle mozioni, ovvero dalle Commissioni, debbano per forza sostituire l’atto presentato, quindi la mozione. Questo permette e consente di valutare la funzione delle risoluzioni, che è quella di - come dice lo stesso articolo - promuovere una deliberazione dell’Assemblea che rappresenti la sintesi delle posizioni scaturite dal dibattito che è stato svolto. In questo senso chi era in Aula ed era presente si ricorderà che pochi minuti fa, circa un’ora fa, ho richiamato ad attenersi il più possibile nella discussione alle due mozioni, che riguardavano la questione del pronto soccorso, mentre tutto il dibattito si è incentrato sull’intera sanità. Questo a verbale lo vedrete perché si è partiti dall’esposizione delle due mozioni e poi la discussione si è incentrata sull’intera sanità.
Giustamente i gruppi presenti in Aula hanno voluto rivendicare, in una delle poche occasioni, o in una delle occasioni, la posizione sulla situazione della sanità attuale, per cui sull’ammissibilità il secondo comma dell’articolo 146 ci permette di ritenere, e mi permette di ritenere, che la risoluzione che nasce a seguito della discussione e del dibattito in Aula sia ammissibile.
Il secondo punto è la critica aperta sulla premessa della risoluzione relativa alla situazione sanitaria in Italia. Anche questo è un fatto su cui come Presidente pro-tempore del Consiglio regionale non posso entrare. Se qualcuno ha in qualche modo interesse a rendere evidente una situazione e porta all’esame e all’approvazione dell’Assemblea un fatto che non riguarda solo la nostra Regione, ma l’intera comunità nazionale, è una scelta di natura politica che non tocca l’aspetto regolamentare e non prevede nemmeno una valutazione di chi parla come Presidente pro tempore dell’Assemblea legislativa.
La terza critica è relativa alla proposta di legge di riforma dell’organizzazione sanitaria. L’appello, che è stato avanzato dai Consiglieri Santarelli e Ruggeri e in parte anche dal Consigliere Mangialardi, di rivedere la risoluzione per farla approvare, credo stralciando questa parte, non ha trovato accoglimento dei promotori della stessa, che ovviamente dovevano essere d’accordo, per cui la risoluzione viene presentata in questo modo, tenendo conto che nell’ambito del dispositivo, quando si approva la prossima presentazione della legge di riforma, non si intende in modo molto chiaro che si approva oggi la proposta di legge n. 128, ma si sostiene politicamente che il percorso dell’atto, che si discuterà in Aula fra pochi giorni, è considerato uno dei passaggi fondamentali per risolvere i problemi che sono stati indicati essere esistenti nell’ambito della premessa.
Detto questo, credo che le dichiarazioni di voto ci siano state e che sia arrivato il momento di passare alla votazione perché su questo punto non ci sono altri aspetti da verificare o qualche passaggio che ho saltato.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. La rettifica della nostra posizione a seguito delle sue precisazioni perché noi riteniamo che la risoluzione sia illegittima in quanto si basa sul dibattito che non attiene alle mozioni che sono state portate e votate, quindi noi non parteciperemo al voto, per cui rettifico la nostra posizione. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie per la sua rettifica che tiene conto di una posizione espressa prima e che adesso viene modificata.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti (in dissenso dal gruppo di appartenenza).
Fabrizio CESETTI. Sono in disaccordo con il capogruppo e ovviamente implicitamente autorizzato a questo disaccordo.
Io parteciperò al voto e voterò contro. All’esito politicamente trasmetterò questa risoluzione a tutti i Presidenti delle Regioni d’Italia, a tutti gli Assessori alla sanità d’Italia - i collaboratori che mi stanno ascoltando la preparino - e a tutti i Consiglieri regionali d’Italia perché questa risoluzione esprime un giudizio sull’operato di quelle autonome istituzioni, quando dice ad esempio: “preso atto della grave condizione delle strutture edilizie ospedaliere determinatasi negli anni da mancati interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e nuove costruzioni”.
Vediamo che cosa dicono di questo giudizio i Presidenti delle Regioni Veneto, Lombardia, Umbria, Calabria e via dicendo. Voglio vedere che dicono, sono loro che devono provvedere, non il Ministero della salute.
(intervento fuori microfono)
Fabrizio CESETTI. Benissimo, la invierò a tutti, però questo Consiglio regionale non ci farà bella figura perché questo non è accettabile, al di là delle considerazioni giuste del Consigliere Carancini sull’ammissibilità di questo documento, che è inammissibile perché si esprime un giudizio su altri e non è corretto sotto il profilo istituzionale.
Infine, voto contro perché voglio che resti a verbale questa mia dichiarazione. Addirittura si approva la proposta di legge di riforma dell’organizzazione sanitaria, ma questo è grave, ci può stare la via d’uscita del Presidente del Consiglio, ma nel momento in cui i Consiglieri di maggioranza votano questo atto potranno poi all’esito del dibattito rivedere la loro posizione? E con questa approvazione i Consiglieri di maggioranza non autodeterminano una lesione della loro autonomia, che resterà immutata fino all’atto finale dell’espressione del voto? Espressione che può essere sempre modificata, lo vedete adesso, io fino all’atto finale ho detto che ero d’accordo con il voto contrario, il mio capogruppo ha detto che non parteciperemo al voto ed io dissento. Potranno domani magari esprimere all’esito di quel dibattito un dissenso dopo che oggi vengono con un atto di maggioranza indotti a votare questo giudizio preventivo? A che servirà tutto il dibattito che farete in Commissione e che faremo in Aula? A che saranno servite tutte le audizioni, quelle che avete fatto e quello che farete se voi già decidete con questo atto di approvare quella proposta di legge? E’ una autolesione dell’autonomia, qui mi rendo conto che il Consigliere Ciccioli nella sua abilità ha un concetto molto singolare delle istituzioni, però non subite ogni cosa che vi viene propinata e propalata dal capogruppo nella sua indiscussa abilità, gli sto facendo un complimento, che però non può essere riconvertita in danno vostro.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di risoluzione. La pongo in votazione (per appello nominale ai sensi del combinato disposto dell’articolo 69, comma 1 e dell’articolo 66, comma 2, lett. c) del Regolamento interno).
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Cesetti, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Nessuno.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Con questa votazione si conclude l’attività del Consiglio regionale di oggi, ringrazio tutti voi per la partecipazione, l’attenzione e la passione e quanto altro avete posto in essere per svolgere la vostra attività e le vostre funzioni di Consiglieri regionali. Grazie a tutti, buon pomeriggio.
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 14,35.