Resoconto della seduta n.80 del 03/08/2022
SEDUTA N. 80 DEL 3 AGOSTO 2022

La seduta inizia alle ore 11,30

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 80 del 3 agosto 2022. Comunico che il processo verbale della seduta n. 79 del 2 agosto sarà distribuito insieme a quello odierno ed entrambi saranno sottoposti all’approvazione dell’Assemblea legislativa regionale nella prossima seduta assembleare.

Proposta di legge n. 128
ad iniziativa della Giunta regionale
“Organizzazione del Servizio sanitario regionale”
(Votazione)

PRESIDENTE. Come sapete ieri è terminata la discussione della proposta di legge n. 128, da questo momento si passa all’esame dell’articolato ed ovviamente dei relativi emendamenti, che sono in numero abbastanza elevato.
A questo proposito, dopo un’attenta analisi e una valutazione con il Segretario generale e con i componenti del suo ufficio, l’applicazione e l’interpretazione dell’articolo 101 del Regolamento interno prevede che gli emendamenti su un medesimo articolo possono essere illustrati, ma l’intervento per ogni Consigliere è unico, uno solo per tutti gli emendamenti dell’articolo, quindi se all'articolo 1 ci sono 100 emendamenti od 1 il Consigliere può fare un solo intervento e dovrà anche prendere posizione per quanto riguarda la dichiarazione di voto.
Sull’articolo ciascun Consigliere potrà esprimere la propria dichiarazione di voto, sull’articolo, non sull’emendamento.
Sono stato chiaro? Vorrei ripeterlo. Sugli emendamenti di ogni articolo l’intervento per ogni Consigliere sarà unico, in base all’articolo 101, poi ciascuno su ogni articolo emendato potrà fare una dichiarazione di voto e non una per gruppo.
Questa è l’interpretazione che abbiamo ricavato da una attenta valutazione dell’articolo 101 del Regolamento interno.

Articolo 1. Esame degli emendamenti all’articolo 1.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Va bene anche l'interpretazione dell'articolo 101 perché noi non abbiamo interesse ovviamente ad allungare i tempi, ma vogliamo discutere nel merito gli emendamenti, che comunque restano consacrati nel loro deposito agli atti. Parlano da soli forse meglio di noi.
Oggi finisce il tempo della propaganda e dell'azione, quindi adesso entriamo nel merito, come ha detto ieri sera il Presidente. Ad esempio l'unico emendamento presentato all'articolo 1 (Principi) è per superare le disuguaglianze sociali e territoriali, perché questa legge si rifà nei suoi principi alla Costituzione e allo Statuto e questo emendamento ai principi della legge per consacrare in essa il principio di universalità e di uguaglianza, che devono essere garantiti dal Servizio sanitario regionale attraverso l’azione del modello organizzativo.
Sono i principi di cui agli articoli 3 e 32 della Costituzione, che non possono non essere richiamati nei principi di una legge regionale che premette di uniformarsi, e non potrebbe fare diversamente, alla nostra Costituzione. L’ho detto anche ieri, detti principi costituiscono il presupposto indefettibile per assicurare la coesione sociale del Paese e della regione ed anche per contrastare le conseguenze sulla salute, frutto delle disuguaglianze sociali derivanti dalle diverse condizioni socio-economiche dei singoli territori, infatti è per superare le disuguaglianze sociali e territoriali.
Lo sviluppo del principio di uguaglianza si dispiega in tre diversi ambiti in cui il corollario dell'equità deve trovare concreta realizzazione: l'accesso alle prestazioni ed ai servizi sanitari per ognuno in condizioni di pari dignità e di pari opportunità, i risultati di salute in capo ai singoli soggetti, l'allocazione delle risorse e dei servizi secondo i reali bisogni.
Noi riteniamo che all'articolo 1 di questa legge tra i principi, laddove si dice che il Servizio sanitario regionale in coerenza con i principi ed i valori della Costituzione e dello Statuto regionale conforma la propria attività ai seguenti principi …, e li elenca tutti, Presidente Acquaroli. E quando noi vediamo alla lettera e) adeguatezza dell'assetto organizzativo ed erogazione dei servizi, nel rispetto delle peculiarità e dell'identità territoriale delle zone montane, delle zone disagiate e di confine, per fare che cosa? Per superare le disuguaglianze sociali e territoriali in ogni parte della regione, in ogni angolo del territorio, perché tutti siano uguali, abbiano le stesse opportunità di accesso e siano garantite a tutti le identiche prestazioni, e questo deve essere consacrato nei principi perché il modello organizzativo che voi volete mettere in campo con questa riforma, che noi non condividiamo, ma che è legittimo da parte vostra fare, sappia fin d'ora, dalla legge, che deve rispettare e che si deve attenere a quei principi di uguaglianza e di universalità, che non solo sono consacrati nella nostra Carta Costituzionale, che voi richiamate, ma sono richiamati anche dal Servizio sanitario nazionale e lo guidano.
Quindi raccomando l’approvazione di questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Buongiorno, Presidente. Buongiorno al Presidente Acquaroli, alla sua Giunta, ai colleghi Consiglieri e in particolar modo a tutti i dipendenti della Regione Marche che con sacrificio hanno permesso oggi di iniziare questo lavoro importante, nel quale noi Consiglieri possiamo portare delle modifiche rilevanti per la realizzazione di un progetto della sanità regionale che riguardi, io dico, prima di tutto tutti noi.
Il primo emendamento che noi presentiamo è all'articolo 1: dopo le parole ‘parti sociali’, all'articolo 1, comma 3, lettera i) vengono aggiunte le parole “e dai rappresentanti delle professioni, delle associazioni sia di categoria che sindacali”.
Ho già sottolineato che le audizioni sono state fatte in maniera frettolosa e con una accelerazione che poteva essere rimandata al mese di ottobre, magari anche dopo la campagna elettorale, in un momento più concreto in cui potevamo affrontare questa legge in modo più responsabile.
Questo emendamento é fondamentale, quindi chiedo la sua approvazione perchè all'interno di questo consesso noi consideriamo i rappresentanti delle professioni sanitarie, coloro che con il loro lavoro quotidiano fanno funzionare l'intero sistema, anche nel periodo del Covid, i nostri eroi e non possiamo dimenticarlo.
Guardo il Presidente Acquaroli, il primo emendamento dell'articolo 1 è rilevante, come la sua approvazione perché andiamo a toccare i rappresentanti delle professioni, delle associazioni, sia di categoria che sindacali.
La loro professionalità indiscussa unita alla loro esperienza sul campo non può che aggiungere un valore di pregio, il pregio oggi sta nei 25.000 operatori che sono all'interno della nostra regione, noi operatori. Alcuni di noi che siedono in questa Aula sono degli operatori, guardo il Dr. Cancellieri ed il Dr. Ciccioli, quindi la responsabilità è doppia perché hanno vissuto all'intero del sistema, sanno le sue criticità ed hanno potuto elaborare delle soluzioni e delle modifiche ed io con questi emendamenti porto delle modifiche che sono frutto anche di un’esperienza trentennale.
Nell’articolo 1 i principi sono sacrosanti: la centralità e la partecipazione della persona, l'universalità, la garanzia dei livelli uniformi ed essenziali di assistenza (LEA), l'efficienza, l'imparzialità, la pubblicità, la trasparenza e l'accessibilità.
Si è parlato tanto della mobilità passiva, di chi va al di fuori della nostra regione, il rischio con questa legge è che la mobilità sia all'interno della regione e che si crei la cosiddetta guerra tra poveri. Infatti ieri chi mi ha preceduto ha parlato di una competizione tra un’Azienda territoriale ed un'altra per fare una cataratta, ci sarà una competizione tra direttori.
Questo emendamento noi lo reputiamo fondamentale perché va ad aggiungere un valore e un pregio ai nostri rappresentanti, ai rappresentanti delle professioni, ai rappresentanti di categoria, ai rappresentanti sindacali, che sono i rappresentanti di tutti gli operatori sanitari. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Ringraziamo per il contributo che sta arrivando, che è arrivato anche copioso da parte dei rappresentanti dei vari gruppi consiliari.
Entro velocemente nel merito dei due emendamenti che sono stati illustrati. Per quanto riguarda l’1/1 la posizione è quella di non accoglierlo semplicemente perché i principi già fissati dalla Costituzione, dallo Statuto regionale e dalle leggi dello Stato sono sanciti al comma 1 dell'articolo 1, quindi sarebbe ridondante aggiungerne di ulteriori.
Per quanto riguarda l’emendamento 1/2 del Consigliere Santarelli la posizione è quella di non accoglierlo, il perché l’abbiamo approfondito anche ieri in Commissione in quanto c’era una posizione analoga, non ricordo se del Crel o del Cal, e c’è stato chiarito tecnicamente che delle “parti sociali” è un concetto che ricomprende il più ampio possibile ventaglio dei soggetti, quindi sono già in qualche modo ripresi senza dettagliare specificamente alcuni soggetti ed altri no, che rischierebbero di essere tagliati fuori, sono già ricompresi nella dicitura “parti sociali”.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Intervengo per una premessa di ordine generale. Questa è una legge che, come voi sapete, ha la caratteristica della generalità e dell’astrattezza. In molti emendamenti sono richiamate norme della Costituzione o principi generali del diritto che evidentemente sono principi cogenti proprio perché sono nell’ordinamento giuridico, addirittura nella scala della gerarchia in una posizione che viene prima della legge regionale.
Ora ci saranno dei vostri emendamenti che saranno accolti perché eliminano dei richiami incongrui. C’è ad esempio un emendamento del Consigliere Carancini, che poi verrà accolto, almeno il parere della Giunta è per l’accoglimento, in cui si elimina il comma in cui si dice che i Sindaci adottano i provvedimenti previsti dalla legge contingibili e urgenti, non è necessario che la legge regionale richiami il potere già attribuito da altre disposizioni.
Rispondo anche al Consigliere Santarelli, verranno accolti degli emendamenti in cui si sottolinea la partecipazione delle organizzazioni sindacali, che è allocata nelle disposizioni della partecipazione, quindi possiamo dire che se materialmente questo emendamento non viene in questo momento approvato, formalmente avverrà negli articoli successivi.
Il parere della Giunta sui due emendamenti è contrario.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Intanto ringrazio l'Assessore Saltamartini per l'impostazione, mi fa piacere perché si prende atto che ha letto gli emendamenti, non è scontato.
Voglio dire alla Consigliera Leonardi, che trasmette il pensiero di rigettarlo, poi ne parleremo nel secondo emendamento, che l'emendamento del Consigliere Cesetti non vuol essere un rafforzamento della Costituzione. Egli parte da un presupposto diverso, lo dico anche ai Consiglieri e prego anche l'Assessore se è possibile di ascoltare, che è emerso ieri in Consiglio regionale e che ha fatto gridare al Presidente Acquaroli che noi avevamo fatto un autogol, ma noi da questo punto di vista siamo onesti intellettualmente, diciamo qual è il punto di partenza, poi lo dimostreremo con alcuni dati, rispetto alle disuguaglianze sui territori.
Il Consigliere Cesetti teorizza, con l'emendamento su questa legge sull'organizzazione, un ripristino delle disuguaglianze che ci sono rispetto al sistema Marche. Attenzione non è un emendamento astratto che riporta la Costituzione, forse si capirà meglio quando daremo alcuni dati, ma dice che c'è una situazione di disuguaglianza. Ieri ho citato tre dati, ve ne potremmo dire altri, abbiamo fatto su questo un approfondimento, e lui dice di inserirlo in questa legge perché il punto di partenza oggi nelle Marche, nei territori, è di disuguaglianza.
Non è, lo dico alla Presidente Leonardi, un emendamento che tende a ricamare o ad essere sovrabbondante, è sostanziale e peraltro troverà una connessione con l'articolo 2.
Spero di aver interpretato correttamente il pensiero del Consigliere Cesetti. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 1/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 1/2 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 1. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Noi avremmo votato a favore perché sono principi condivisibili, ma non sufficienti, e mi rivolgo al Presidente che ieri ha compreso, ma gli altri evidentemente non vogliono comprendere.
Non è ridondante, Presidente Leonardi, questo emendamento, sapete perché non lo è? Perché l'articolo 3 della Costituzione, che voi richiamate, stabilisce che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che di fatto limitano la libertà e l'uguaglianza dei cittadini e nulla come un problema di salute limita la libertà e l'uguaglianza, mentre l'articolo 32 della Costituzione prevede che la Repubblica tuteli la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Ieri il Presidente correttamente ha riconosciuto che nel nostro territorio ci sono delle disuguaglianze sociali e territoriali per quanto riguarda la sanità, ancorché lui le addebiti alle precedenti amministrazioni, addirittura ci propone questo modello organizzativo con l'obiettivo di superare quelle disuguaglianze sociali e territoriali.
Assessore Saltamartini, visto che ha citato la Costituzione, questo non va messo tra i principi di questa legge? Il Servizio sanitario regionale, lo dite voi, in coerenza con i principi ed i valori della Costituzione e dello Statuto regionale conforma la propria attività ai seguenti principi, ma non deve conformare l’attività per superare le disuguaglianze sociali e territoriali? Dov’è la ridondanza Consigliera Leonardi, se quelle disuguaglianze sociali e territoriali ce le ha dette il suo Presidente ieri? Come fate a non mettere questo principio? Se non lo mettete esponete questa legge, come ho scritto ieri in un ordine del giorno che non era ostruzionistico perché andrà al Governo, alla violazione della Costituzione, degli articoli 3 e 32 perché vi dovete uniformare, questo è il punto! Per l’adeguatezza non basta rispettare le peculiarità e le identità territoriali, ma bisogna superare le disuguaglianze sociali e territoriali.
Voteremo contro perché non avete voluto accogliere un emendamento che migliorava questo testo intorno a principi fondamentali, che voi avete declinato attraverso il Presidente in questa Aula.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Per sottolineare che già dal primo articolo il buongiorno si vede dal mattino.
Capisco l’Assessore Saltamartini che sottolinea che questo nostro emendamento è stato inserito negli articoli successivi, ma noi riteniamo fondamentale considerare i rappresentanti delle professioni, coloro che svolgono il proprio lavoro e che fanno funzionare il sistema. Il pregio di questi operatori è scritto anche negli altri emendamenti evidenziati con veemenza dal Consigliere Cesetti, noi lo rileviamo sempre con un atteggiamento costruttivo, che guarda anche al futuro, quindi ogni emendamento avrà questa azione, l'azione di far capire a questa Aula che noi lavoriamo nell'interesse del bene pubblico, nell'interesse dei 25.000 operatori.
Il nostro era un semplice emendamento, ma rafforzava il lavoro fatto dall'opposizione, un'opposizione costruttiva, la nostra, che guarda al futuro, associata anche all’opposizione del Partito Democratico che ha forse degli strumenti più forti dei nostri, con i quali giustamente riesce ad andare in profondità, anche perché loro sono otto Consiglieri regionali, per cui si sono divisi la legge e sono andati in profondità nelle loro azioni, come ha detto il Consigliere Cesetti, quindi nei loro emendamenti la disposizione è il diritto delle persone all’interno della collettività, sui principi fondamentali. Se fossero stati accolti gli emendamenti della minoranza già dal primo articolo sarebbe stata una legge migliore che guardava al futuro. Per questo motivo il nostro voto sarà contrario.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Vorrei dire ai colleghi che nessuno di noi mette in dubbio ciò che è previsto dalla Costituzione. Il secondo comma dell'articolo 3, che ha richiamato il Consigliere Cesetti, scritto da Lelio Basso, è una norma che è stata copiata in altre Costituzioni, tipo quella spagnola, è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto libertà ed uguaglianza, impediscono la piena realizzazione della persona umana e la partecipazione dei lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Questa disposizione non solo non la possiamo mettere in discussione, ma è il cardine fondamentale dello stato sociale, è il cardine ed il principio attraverso cui l'Italia ha sviluppato il suo sistema di welfare state. A questo dobbiamo aggiungere anche l’economia sociale di mercato, che è uno dei principi fondamentali dell’Unione europea.
In una legge regionale, nel richiamare tutti questi principi, si potrebbe incorrere nel problema di non richiamarne alcuni fondamentali. Questi sono immanenti nel sistema, chi li mette in discussione.
Vorrei dire che questo dibattito franco e aperto apprezzo molto l’intervento del Consigliere Cesetti, noi lo apprezziamo molto, però non vorrei che andassimo a districarci su un principio rispetto ad un altro perché i principi dell'ordinamento sono immanenti, sono i principi che fondano lo Stato di diritto, quindi se voi volete invece mettere la parolina che richiama un qualcosa …, lo sapete perfettamente, qui ci sono anche degli avvocati, nel diritto ogni parola ha un suo significato, quindi quando si richiama la Costituzione, basta, si richiama tutto.
Andare a specificare in questa fase la partecipazione … Lo dico al Consigliere Santarelli, la partecipazione l’abbiamo messa in altri articoli, poi ritornerò, le parti sociali sono richiamate all’articolo 2 della Costituzione nonché dagli articoli 39 e 40, che cita i partiti e i sindacati. Noi dobbiamo dire nella legge regionale che i sindacati sono parti sociali, quando hanno il diritto di contrattazione collettiva di partecipazione, eccetera?
Noi l’abbiamo rimesso in adesione ad alcuni emendamenti che voi avete presentarlo, però non c'è discussione su questo. Vi prego di considerare che la quando si dice che la Costituzione italiana è la più bella del mondo, probabilmente sulla base dell’articolo 2 scritto da Lelio Basso, che era un comunista, quindi noi l'abbiamo …

(interventi fuori microfono)

Filippo SALTAMARTINI. Sto parlando per me stesso, non voglio fare il professore. Grazie.

Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Ci sono 33 emendamenti. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Credo che questo sia un passaggio importante. Presidente, Assessore, vi garantisco che non c’è nessuna preclusione al ragionamento e questo, mi pare, uno degli emendamenti che trasmettono intanto il significato del precedente.
Dall'analisi che abbiamo fatto, rapportando i costi del personale per ogni territorio, quindi le Aree vaste 1 e 2 più le aziende e le Aree vaste 3 e 4, eccetera, risultano questi dati: sull’Area vasta 1 per ogni abitante si scaricano dal punto di vista del costo 684 euro, nell'Area vasta 2 963 euro, nell'Area vasta 3 624 euro, nell'Area vasta 4 524 euro e nell'Area vasta 5 703 euro, perché dò questi dati che dimostrano le disuguaglianze, cercando di andare indietro a questo? Lo dico perché il senso principale del mio emendamento è l’incremento della spesa del personale, questi sono dati dal consuntivo 2021, è la spesa del personale che riguarda il 2021. Il dato dimostra sostanzialmente una disuguaglianza.
Allora noi che cosa proponiamo e lo proponiamo nella misura del 3%? Presidente, Assessori e Consiglieri di maggioranza, non ho preclusioni anche ad abbassare questa percentuale, noi chiediamo che nei bilanci 2023/2024/2025 il dato che complessivamente porta a 2,7 miliardi, spesa personale, venga fin da questo momento, nell'ambito della riforma organizzativa, aumentato percentualmente, indichiamo il 3%, che varrebbe 80 milioni l'anno, se l’aumentassimo dell’1% varrebbe circa 30 milioni l’anno.
A mio modesto parere, Presidente ed Assessore, è un segno forte che noi trasmettiamo al personale della sanità per dimostrare che nei prossimi bilanci ci saranno risorse che si potranno utilizzare per riequilibrare queste differenze. Questo era il senso del ragionamento di ieri.
Ci sembra responsabile, serio e siccome ci preoccupiamo, perché non siamo populisti, siccome non si trovano sotto casa 80 milioni di euro, però 30 milioni in un quadro complessivo di 2,7 miliardi di euro, penso che una razionalizzazione, questa è una mia convinzione in generale, si possa fare.
La prova è che l'emendamento del Consigliere Cesetti prima partiva da questa condizione, dicendo che le Marche stanno in questo sistema, rafforziamolo nell’articolo 2.
Oggi noi vi chiediamo di approvare questo emendamento, che è, ripeto, molto simbolico, ma anche concreto, è uno dei segni che ci aspettiamo, ovviamente ce ne potranno essere altri. A noi sembra davvero molto importante e, lo dico anche, non è destinato a figure secondarie del sistema sanitario, è una previsione percentuale che destiniamo al personale, ecco perché vi chiediamo un senso di responsabilità. Ieri ho ascoltato con grande attenzione la Consigliera Leonardi, la quale nel suo intervento da relatrice di maggioranza il primo cenno l’ha fatto al personale, oggi ci troviamo di fronte alla possibilità che questa Aula di concerto riconosca, attraverso questo valore simbolico, dovrebbe essere di più, un incremento, quindi un tasso incrementale per quanto riguarda la spesa destinata al personale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. In base a quanto ci siamo detti prima in questo intervento presento tutti e tre gli emendamenti.
Innanzitutto vorrei dire che come Movimento 5 Stelle, pur non facendo parte della IV Commissione, abbiamo partecipato a tutte le sedute della Commissiona che riguardavano questo atto, comprese le audizioni, e abbiamo presentato in quella sede 16 emendamenti di cui 3 sono stati approvati.
Il primo emendamento approvato è in questo articolo al comma 4, lettera b) in cui siamo riusciti a far togliere le parole “all'unanimità” in riferimento alla parità di diritti e doveri tra soggetti pubblici e privati convenzionati. Di questo siamo particolarmente contenti, però è rimasto in sospeso un altro passaggio, un emendamento che comunque ho presentato in Commissione, ma è stato respinto e che riguarda sempre il comma 4, lettera c) in cui si fa riferimento alla collaborazione dei soggetti pubblici e privati per quanto riguarda l'innovazione tecnologica ed organizzativa per il miglioramento e la continuità delle cure. A nostro avviso non c'è nessun motivo per mettere questa frase all'interno dell'oggetto e finalità, quindi chiediamo con l’emendamento 2/8 che sia rimosso, il che non vuol dire che non ci possa essere collaborazione, la collaborazione tra soggetti pubblici e privati ci può essere a prescindere, ma togliamo dalle finalità questo riferimento, che può creare incomprensioni e soprattutto non vorremmo, noi su questo siamo sempre molto attenti, che possa rappresentare il presupposto per un'ulteriore politica di privatizzazione della sanità regionale.
Gli altri due emendamenti riguardano sempre il comma 4 lettera n), questo è un tema che era rimasto sospeso fin dalla Commissione in cui avevamo presentato un emendamento, come il 2/20, ed era stato respinto, ma sono stata invitata a ripresentarlo in Aula perché la maggioranza aveva bisogno di un approfondimento, così ho fatto perché vorrei che si inserisse alla fine di questo comma la dicitura: “il rispetto per le scelte individuali nella fase terminale della vita”. Qui stiamo parlando in particolare delle cure palliative, questo perché tra le finalità dovremmo inserire il rispetto per le fasi terminali della vita, anche e soprattutto alla luce di quanto è successo recentemente della nostra comunità con vari casi, compreso quello di Mario, per citarne uno solo.
La prima versione dell'emendamento, che, ripeto, è già stato presentato in Commissione e purtroppo respinto, prevedeva che il riferimento alle scelte individuali nella fase terminale della vita fosse aggiunto in coda all'attuale formulazione della lettera n), mentre ne abbiamo fatto una seconda versione, sempre sullo stesso tema , che non abbiamo presentato in Commissione e che vi sottoponiamo qui in Aula, che collega il riferimento alle scelte individuali in maniera più specifica all'integrazione delle cure palliative, quindi utilizzando un connettivo. La stessa formulazione abbiamo visto che si avvicina a quella proposta dal Crel, quindi un emendamento esclude l’altro, però abbiamo proposto 2 formule diverse. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Parlo nel complesso di questi emendamenti, poi casomai interverrò su ognuno per spiegarli.

PRESIDENTE. No, li deve spiegare in questo intervento.

Fabrizio CESETTI. Li spiego nel complesso, ma poi quando li votiamo posso specificarli, non posso fare la dichiarazione di voto?

PRESIDENTE. Può fare la dichiarazione di voto solo sull’articolo, una per tutti nella votazione dell’articolo.

Fabrizio CESETTI. Per ogni emendamento si può parlare una sola volta? Cercherò di stare nei tempi.
Voglio essere chiaro, questi emendamenti sono la conseguenza di quel corollario, di quel principio che volevo mettere, ma quello non ha bisogno né di interpretazione autentica né del principio costituzionale, come dice l’Assessore Saltamartini. Ma stiamo scherzando!
Assessore Saltamartini, il tema sa qual è? Ho l'impressione che la maggioranza questa legge non l’abbia letta fino in fondo, ed io nell'interesse dei cittadini, dopo la pausa estiva, sono pronto ad un confronto sui territori con il Presidente, con l’Assessore e con la Consigliera Leonardi. Andiamo sui territori e parliamo di questa legge nelle cinque province, confrontiamoci, così almeno la studiate! Non l’avete letta! Perché quando qui si dice, e l’avete scritto voi, che il Servizio sanitario regionale conforma la propria attività sui seguenti principi …, Assessore Saltamartini, Presidente Acquaroli, sono gli enti del servizio sanitario regionale ai quali voi volete conferire personalità giuridica, allora, dopo le parole del Presidente che ieri ha detto …

(interventi fuori microfono)

Fabrizio CESETTI. Consigliere Cancellieri, non credo che ci sia il controllo dei decibel. Altrimenti non mi concentro, io devo sopportare l’aria condizionata, voi la mia voce possente, sennò fa lo stesso e non mi offendo.
Il tema è questo, tra questi principi a cui si devono conformare gli enti del servizio sanitario, c’è o no il superamento delle disuguaglianze sociali e territoriali di cui ha parlato ieri il Presidente? Altrimenti per cosa gli date la personalità giuridica?
Questo è, Assessore Saltamartini. Lasciamo perdere la Costituzione, che conosciamo, chi scrive un principio della Costituzione qui, ci mancherebbe altro, ma è un indirizzo tra i principi generali che diamo agli enti del Servizio sanitario. Questo è. Non c'è bisogno di un’interpretazione autentica, è scritto lì, si interpreta da sola. Quindi questo è il tema, questi emendamenti, che sono molti, sono un corollario.
Il primo, voi scrivete all’articolo 2 che questa legge “disciplina, nel rispetto della normativa statale vigente, l'organizzazione del servizio sanitario regionale, al fine di assicurare i livelli uniformi ed essenziali di assistenza sanitaria, nonché eventuali ulteriori livelli integrativi di assistenza sanitaria in rapporto alle risorse a disposizioni in ambito regionale, ma stiamo scherzando? Voi non dovete garantire i livelli di assistenza in rapporto alle risorse a disposizione, voi li dovete garantire e basta perché devono essere obbligatoriamente garantiti e non possono essere subordinati alla garanzia delle risorse disponibili”, ma stiamo scherzando? Ma l’avete letta ?
Voi dovete garantire questo e scrivete questo? Io voglio vedere gli uffici del Governo, gli uffici del Ministero che cosa diranno, questa volta ci vado personalmente, ma come si fa a scrivere che garantite questo in rapporto alle risorse a disposizione in ambito regionale, ma stiamo scherzando? Li dovete garantire e basta e se non avete le risorse o non sono sufficienti avete l’obbligo di trovarle, ma che scherziamo?
Per questo il principio che volevo mettere prima, ma questo è fondamentale, a me non deve rispondermi, tanto è scritto qui.
Il seguente emendamento dice che il Servizio sanitario regionale è costituito dal complesso delle funzioni delle strutture e dei servizi, e non citiamo le risorse umane? Non citiamo gli uomini e le donne del servizio sanitario regionale dopo quello che hanno fatto specialmente in pandemia? L’emendamento vuole inserire che il servizio sanitario regionale è costituito dal complesso delle risorse umane.
Gli altri emendamenti si leggono da soli e li spiego in dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Vorrei presentare i tre emendamenti all’articolo 2, che ho presentato sperando possano accogliere anche il favore dei Consiglieri di maggioranza perché in questa legge ho notato una grande assente: la medicina di genere. Visto che qua ci sono dei medici, i Consiglieri Cancellieri e Ciccioli, che conoscono benissimo la materia, spero possano essere favorevoli a questo emendamento perché oggi più che mai è importante parlare di medicina di genere e mi stupisce che non sia nominata nei 50 articoli.
I dati epidemiologi, clinici e sperimentali indicano infatti l’esistenza di differenze rilevanti nell'insorgenza, nella progressione e nelle manifestazioni cliniche delle malattie comuni a uomini e donne, nonché nella risposta associata ai trattamenti terapeutici.
L’organizzazione mondiale della sanità introduce il concetto di medicina di genere definendolo come lo studio dell'influenza delle differenze biologiche (definite dal sesso) e socio-economiche e culturali (definite dal genere) sullo stato di salute e di malattia di ogni persona.
A questo proposito in Italia il 13 giugno 2019 il Ministero della salute ha approvato formalmente il piano per l'applicazione e la diffusione della medicina di genere nel nostro territorio nazionale, firmando un decreto attuativo relativo alla legge 3, che era stata approvata il 31 gennaio 2018. L’articolo 3 di questa legge è intitolato “Applicazione e diffusione della medicina di genere nel servizio sanitario nazionale” e richiede la predisposizione di “un piano volto alla diffusione della medicina di genere mediante divulgazione, formazione e indicazione di pratiche sanitarie, che nella ricerca, nella prevenzione, nella diagnosi e nella cura tengano conto delle differenze derivanti dal genere, al fine di garantire la qualità e l’appropriatezza delle prestazioni erogate dal Servizio nazionale in modo omogeneo sul territorio nazionale”.
Il fine ultimo è infatti quello di migliorare la salute di tutti attraverso una medicina realmente personalizzata, auspicabile, quindi più efficace ed economica ed è per questo che credo che parlare di medicina di genere debba essere una priorità anche nelle Marche, quanto meno deve essere inserita questa intenzione all'articolo 2.
I miei tre emendamenti nel dettaglio sono: al comma 4, dopo la lettera b) chiedo di aggiungere il rafforzamento del concetto di centralità della paziente e della personalizzazione delle cure attraverso l’approccio innovativo della medicina di genere; al comma 4, lettera d), dopo le parole “complessità delle casistiche” chiedo di aggiungere le parole “anche alla luce del nuovo livello di analisi rappresentato dalla medicina di genere”; al comma 4, lettera q), dopo le parole “empowerment del cittadino”, chiedo di aggiungere “e della cittadina attraverso una adeguata attenzione alla formazione e una nuova progettazione in tutte le aree della medicina già esistente sulla medicina di genere.
Ho visto poco fa che è arrivato un subemendamento firmato dal Consigliere Ciccioli in cui, da quanto ho capito, chiede semplicemente di sostituire la parola “empowerment” con “consapevolezza”, ha una sfumatura leggermente diversa rispetto alla parola inglese, però per me questo non rappresenta un problema perché ciò che chiedo io può essere integrato alla lettera q) e segue la parte del cittadino, per cui per me non fa differenza se viene approvato anche quello del Consigliere Ciccioli.
Chiedo all'Assessore Saltamartini di valutarli perché mi sembra un contributo importante ed anche una sensibilità nei confronti del mondo femminile, che richiede da tempo interventi precisi nella medicina di genere, quindi, sarebbe importante da parte di questa Giunta avere questa sensibilità.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Dovrò esporre in quasi 5 minuti 12 emendamenti? Chiedo venia a quest’Aula se non altro per i 20 mesi che sono stato seduto ed ho ascoltato con attenzione, dico di più, sono stato anche formato da quest’Aula perché chi la frequenta in maniera seria ha in maniera gratuita una formazione.
Ringrazio per questi 12 emendamenti tutti i cittadini, gli infermieri, i medici, gli OSS, gli operatori sanitari che mi hanno permesso di lavorare su questo articolo, che è uno degli articoli chiave, intitolato oggetto e finalità. Ringrazio anche il coordinatore del gruppo, il Dott. XX, ed il Dott. YY che hanno avuto pazienza perché per scrivere questi 12 emendamenti ci abbiamo messo settimane. Adesso io li espongo e portate pazienza.
Alla lettera b) dopo la parola “fragilità” togliere le seguenti: “in un’ottica di parità di diritti e doveri tra soggetti pubblici e privati convenzionati”. In Commissione lo stesso emendamento non è piaciuto, la parità tra soggetti pubblici e privati. Al primo posto, come ho già detto e sottolineato, la sanità con la S maiuscola, quindi il sistema pubblico è ufficiale ed il privato è sussidiario, utile, ma sempre sussidiario.
L’altro emendamento alla lettera f), “dopo le parole ‘anche attraverso lo sviluppo della medicina di genere’ aggiungere le parole ‘e con una nuova organizzazione della medicina di base territoriale’”. Questa considerazione parte dal principio che i nostri pronto soccorso sono affollati di codici bianchi, ovvero di accessi impropri, occorre caldeggiare al più presto una nuova organizzazione della medicina territoriale di base in stretta collaborazione con le guardie mediche. Sul pronto soccorso ho un intervento robusto, ma lo farò più avanti, lo tengo per il momento in cui in quest’Aula ci sarà la massima attenzione.
Lettera i), le parole ‘e la collaborazione’ sono sostituite dalle parole ‘e la condivisione del sistema produttivo del servizio sanitario regionale’, l’emendamento si propone a garanzia del sistema sanitario regionale pubblico perché se non specificato bene si potrebbe anche intendere il sistema produttivo privato. Nulla contro tale sistema, ma spesso assistiamo che, ad esempio, nelle RSA il minutaggio per l'assistenza degli anziani è gravemente insufficiente, non è paragonabile a quello della struttura pubblica. Se pensiamo che un anziano, quindi i nostri genitori, i nostri zii, le nostre persone care, che tutta la vita ci hanno dato, noi lo deleghiamo a queste strutture e se non è autosufficiente in una struttura privata ha diritto a 100 minuti di assistenza al giorno. Io ho fatto questo lavoro, cari Consiglieri, 100 minuti al giorno sono imbarazzanti, è un tempo insufficiente a garantire la dignità della persona, sottolineo la dignità alla persona, perché noi non possiamo dare 100 minuti al giorno, quindi non approvare questo emendamento è una cosa molto imbarazzante.
Lettera m), dopo le parole ‘l’incentivazione alla realizzazione, all'interno delle strutture sanitarie e socio-sanitarie, di percorsi di accoglienza’ sono sostituite dalle seguenti ‘incentivazione alla realizzazione all'interno delle strutture sanitarie e socio-sanitarie di percorsi di accoglienza e presa in carico per la realizzazione di trattamenti clinico-assistenziali-riabilitativi rivolti alle persone con disabilità’. Qui sottolineo che è fondamentale creare dei percorsi, non solo medici ma assistenziali, riabilitativi, poiché rappresentano una grande fetta dei bisogni dei cittadini, soprattutto nel territorio, pensando alle cronicità ed all'invecchiamento. Questa mattina è arrivato il report che doveva arrivare ai Consiglieri un mese fa, non oggi. Quindi, un paziente affetto da demenza, sottolineo demenza, oggi c’è un indice molto alto di questa necessità, ha bisogno di figure come l’infermiere, l’educatore, il fisioterapista, l’OSS, il logopedista, figure che hanno un valore chiave.

PRESIDENTE. Consigliere, la prego di concludere.

Luca SANTARELLI. Alla lettera n) “dopo le parole ‘a fine vita’ aggiungere: ‘nel rispetto della dignità umana e in accordo con le scelte individuali, anche in accordo con la sentenza della Corte Costituzionale n. 242 del 2019 e dell’eventuale norma statale in materia’”. Questo argomento completa il concetto di fine vita. Questo emendamento mette come primo punto la decisione del paziente, individuale, la sentenza della Corte Costituzionale del 22 novembre 2019 e il vuoto legislativo che si è creato da questa sentenza.


PRESIDENTE. Consigliere, siamo fuori tempo.

Luca SANTARELLI. Alla lettera p) si aggiungono le parole “riconoscendo il ruolo della farmacia e dei servizi come presidio di prima istanza per il cittadino in piena sintonia con le altre componenti del Servizio sanitario regionale”.


PRESIDENTE. Si deve fermare, Consigliere.

Luca SANTARELLI Le farmacie, che ci hanno difeso durante il Covid e la pandemia, oggi non le mettiamo più al centro per il cittadino, dopo che hanno soccorso tutti i cittadini durante la pandemia.

PRESIDENTE. Consigliere, ascolti. Consigliere la richiamo.

Luca SANTARELLI. Lettera p) “dopo le parole ‘dei tempi di attesa’ aggiungere le parole ‘e l’ottimizzazione dell’utilizzo delle attrezzature diagnostiche in base alle casistiche del loro impiego istituzionale”.

PRESIDENTE. Mi dispiace, ma sono costretto a toglierle la parola, è la prima volta che lo faccio, ma dobbiamo darci tutti quanti il rispetto dei tempi. Non possiamo ridurre ad una situazione particolare.
Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Interverrò molto brevemente per stare nei tempi, partendo da quegli emendamenti, al di là di quelli che sono stati recepiti all’interno della Commissione, che possono essere recepiti in accordo e confronto anche con l'Assessore. Sono: l'emendamento 2/3 concernente l’inserimento del concetto delle risorse umane, che poteva essere già ricompreso, ma reputiamo che possa essere riespresso e formalizzato; l’emendamento 2/7, voglio però dire alla Consigliera Vitri, forse le è sfuggito, che nei 50 articoli la medicina di genere c'è, all’articolo 2, lettera f), diciamo “anche attraverso lo sviluppo della medicina di genere, al fine di garantire …”, pur essendo il concetto espresso, consideriamo che possa essere accolto; l’emendamento 2/17 è accoglibile, è quello che inserisce e rimarca il concetto relativo alle organizzazioni sindacali.
Do brevemente alcune risposte in merito ad altri emendamenti, partendo dal 2/1, che è stato illustrato, per chiarire anche il concetto, l’articolo 2 prevede che la legge “disciplina, nel rispetto della normativa statale vigente, l'organizzazione del servizio sanitario regionale, al fine di assicurare i livelli uniformi ed essenziali di assistenza sanitaria, nonché eventuali ulteriori livelli integrativi di assistenza sanitaria, questo in rapporto alle risorse a disposizioni in ambito regionale”. Quindi, oltre a non poter essere accoglibile, se il Consigliere Cesetti va a Roma piuttosto che un’impugnativa potrebbe eventualmente caldeggiare delle risorse aggiuntive, credo che sarebbe più corretto.
Stessa cosa vale per l'emendamento illustrato 2/2 relativo alle risorse aggiuntive del 3%, voglio ricordare innanzitutto che il potenziamento delle risorse dovrebbe introdurre una copertura di spesa all'interno della legge, soprattutto che la spesa per il personale è soggetta ai limiti che sono stati richiamati. Per queste motivazioni l'emendamento non è accoglibile né pertinente, ripeto, pur con i principi che sono concordi rispetto alla valorizzazione del personale stesso.
Ripercorro velocemente altri emendamenti, alcuni sono stati illustrati, il concetto della medicina di genere espresso dal Consigliere Santarelli, in parte è contenuto nell'emendamento Vitri che viene accolto.
Molti di questi emendamenti hanno un carattere più gestionale, quindi non afferiscono propriamente alla legge, ma ad altri tipi di normative. Il concetto che condividiamo, ad esempio l’ultimo che ha espresso il Consigliere Santarelli, rispetto alle farmacie, è inserito nella lettera cc) sempre dell'articolo 2, che in questo momento è in discussione, che parla proprio della valorizzazione delle farmacie nel sistema di rete dei servizi alla persona.
Sto scorrendo i 33 emendamenti per vedere se in qualcuno si può entrare più nel merito. Alcuni concetti - nel minor tempo possibile - non sono legislativi, quindi non possono essere inseriti, magari nella tematica ci può essere una volontà positiva, ma poi non hanno o non afferiscono ad un carattere specifico normativo. Questa in linea di principio sono le considerazioni sui vari emendamenti.
Infine, non si possono inserire le sentenze della Corte in legge, non vanno inserite in una legge, come in genere i richiami a sentenze specifiche.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La Giunta esprime, come già detto, parere favorevole sull’emendamento 2/3 del Consigliere Cesetti inserendo “risorse umane”, che è il punto principale del sistema sanitario regionale, accoglie l’emendamento 2/7 della Consigliera Vitri sulla rilevanza della medicina di genere, tenendo conto che questo è un principio già previsto all’articolo 2, comma 4, lettera f), poi accoglie l’emendamento 2/17 del Consigliere Cesetti sulle organizzazioni sindacali.
Voglio precisare una cosa, e la dico al Consigliere Cesetti, questa legge non è stata redatta dagli uffici, è stata scritta nell’ambito di un concerto in cui ognuno di noi conosce la virgola e la parola perché nel diritto ogni parola ha un preciso significato. Non è che noi non l’abbiamo letta, l’abbiamo letta, l’abbiamo portata in Giunta e l'abbiamo inviata al Consiglio ed alle Commissioni, parola per parola. Potete dire quello che volete, ma questa è la verità di cui ci assumiamo la responsabilità.
Sulle questioni più generali, che sono state evocate qui, ogni giorno sulla mia scrivania c’è questo grafico in cui c’è scritto per l’Area vasta 1 le prestazioni che non sono garantite e quelle che sono garantite, quindi quelle che voi chiamate “disuguaglianze” sono prestazioni che noi con la riorganizzazione dobbiamo garantire. Questa mattina, per esempio, fa testo l’Area vasta 2 che ieri non è riuscita ad assicurare ben 156 prestazioni di livello B, quelle brevi che dovrebbero essere fatte in 10 giorni. Che cosa significa questo? Che il trasferimento delle risorse dovrà garantire la riorganizzazione sulla base della domanda, le teste o l'equo ...
C'è un altro emendamento che dice “equo”, equo significa tante cose, noi dobbiamo garantire queste prestazioni sul territorio, perché che cosa succede? Con l’Azienda sanitaria unica il cittadino di Pesaro che chiede una prestazione può essere dirottato a San Benedetto del Tronto, o da San Benedetto del Tronto può essere dirottato a Macerata, questo significa che ogni Azienda dovrà garantire la riorganizzazione e noi dobbiamo darle le risorse, quindi ci dovremo misurare sulla riorganizzazione, sull’atto aziendale, sul Piano socio-sanitario. Questo noi dobbiamo garantire, i marchigiani hanno il diritto di avere prestazioni immediate ed adeguate dove si trovano, e questa è la sfida per noi.
Vedete che il tema non è tanto parlare di trasferimenti, di teste o di criteri, si tratta di organizzare il sistema sanitario, cosa di cui noi ci assumiamo la responsabilità, in modo tale che sia appropriato ed efficiente e quando io ho richiamato la Costituzione … La Costituzione è una norma programmatica, dopodichè lo Stato la applica con i livelli essenziali delle prestazioni e prevede che il 90% delle prestazioni devono essere garantite entro X giorni e c'è un controllo sulla verifica di questo.
Sulla questione del personale o sulle risorse è principio evidentemente della finanza pubblica che noi dobbiamo rispettare, non possiamo immaginare che non ci sia un tetto di spesa, che è quello definito dalle risorse di finanza pubblica. Se scrivessimo il contrario allora sì che effettivamente invaderemo la sfera di attribuzione delle competenze statali e peraltro violeremo anche i principi previsti dall’articolo 11 del 117, primo comma sui trattati internazionali, sui trattati istitutivi dell’Unione europea. Quello che non possiamo fare è invadere le attribuzione statali, noi possiamo mettere quello che vogliamo, ma non possiamo invadere. A quel punto il Consigliere Cesetti può chiedere allo Stato di impugnare questa legge di fronte alla Corte Costituzionale, però lo voglio dire in un rapporto di franchezza che ci contraddistingue, il vostro segretario del PD dice che questa legge è anticostituzionale e che farete un’impugnativa, che farete, voi lo proponete, poi ci sarà il Governo, ci sarà l’Avvocatura dello Stato, che cosa impugnate voi?
Noi stiamo esercitando un potere legittimo, che è quello legislativo, che delibera una maggioranza eletta dai cittadini, poi se ci dite quali sono le invasioni della sfera di attribuzione allo Stato, noi le valutremo, ma non si possono immaginare queste minacce. Il vostro coordinatore dice: “l’impugneremo di fronte alla Corte”, “io vado a Roma”, ma che tipo di ragionamento possiamo aprire, che tipo di confronto dialettico possiamo aprire in questi termini?
Se voi ci dite: “Guardate, questa norma XY viola questa disposizione della Costituzione” noi siamo qui per valutarla, non per fare i grandi strateghi. Grazie.

PRESIDENTE. Prima di mettere in votazione gli emendamenti e poi l'articolo, voglio precisare che l’attivazione dell’articolo 57 è stata per me l’ultima ratio per mantenere il del rispetto del 101 del Regolamento, quello che è stato detto prima. Quindi nulla di discriminante o di irrispettoso nei confronti del collega, ma necessario per garantire l'andamento dei lavori secondo il Regolamento interno.
Ricordo che in relazione agli emendamenti ed agli articoli che stiamo discutendo, ciascuno di noi ha a disposizione circa sette ore per esprimere le proprie idee su questa proposta di legge, un tempo che ritengo ragionevolmente sufficiente per dire tutte le cose che si vuole ed in questo arco di tempo si ha la possibilità di esprimere i propri concetti.
Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Solo per dire che la rimostranza che ha fatto il Consigliere Santarelli mi pare non seria, più che seria, perché è evidente che anche il dato che dà lei, il fatto delle sette ore … C'è una legge, ci sono degli articoli e degli emendamenti, se dobbiamo discutere 10 emendamenti è un conto, se ne dobbiamo discutere 100 è un altro, se ne dobbiamo discutere 500 è un altro ancora.
C’è un diritto su questo, quindi il dato assoluto conta relativamente, ma la domanda che faccio è proprio perché non so: perché le altre leggi le abbiamo discusse in modo diverso, perché cambia la scelta stamattina? Solo per capire.
E’ evidente che per un Consigliere, che ha preparato 12 emendamenti e deve presentarli in cinque minuti, è una mortificazione del lavoro, non solo c’è una compressione a monte, ma c'è anche qui.
Francamente non avevo esperienze, quindi posso anche sbagliare, però oggettivamente non avevo compreso che non si potesse intervenire, ribadisco che a me pare che questo sia una mortificazione del diritto del Consigliere di parlare.
Mi chiedo perché nel passato su altre leggi abbiamo fatto in maniera diversa.

PRESIDENTE. Per chiarire in maniera definitiva e non rientrare più sull’applicazione del Regolamento. Chiariamo tutti i dubbi che ci possono essere o che non sono condivisi in questo momento, dopodiché non torneremo più sulla quesitone del Regolamento, almeno sull’attuazione dell’articolo 101.
Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Ho avuto la fortuna, dato che non lavoravo più, di venire in Regione e dall’1 al 18 ottobre non avevo nulla da fare, quindi mi sono studiato questo volumetto in cui c'è lo Statuto della Regione Marche ed il Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell'Assemblea legislativa regionale delle Marche. Sono 20 mesi che sono qui e ricordo ai Consiglieri, a chi non l’ha letto, che nell’articolo 101(Discussione sugli articoli e sugli emendamenti) ci sono cinque commi, io li ho letti e so molto bene cosa c’è scritto, c’è solo il problema perché noi abbiamo impegnato mesi per lavorare e rappresentare i cittadini e venire in Aula per discutere della legge che parla del bene salute …
Cari Consiglieri, il bene salute è il bene più importante, magari se non c’è il lavoro si perde anche la salute, però il bene salute è il bene salute.
Il gruppo consiliare, ho già ringraziato tutti quelli che hanno collaborato perché questo lavoro non è solo frutto mio, ma di un lavoro di gruppo, può esporre i 12 emendamenti, ma ha solo cinque minuti per farlo. Questa è una mortificazione, allora al riguardo su tutte le leggi dirò la mia e parlerò su tutti gli articoli di legge. Vi ricordo che staremo insieme ancora per 40 mesi, per questo mi scuso con i collaboratori e con il coordinatore del gruppo che mi sopportano 5 giorni su 7, e questo significa più di 200 Consigli regionali, quindi tante leggi, tante azioni, oggi mi è stata tolta la parola, l’articolo 101 l’ho studiato e ne prendo atto. Grazie.

PRESIDENTE. Voi comprenderete che il Regolamento è la nostra spina dorsale per garantirci una democrazia interna e il rispetto delle regole, dando a tutti la possibilità di poter esprimere i propri concetti.
Per quanto riguarda l’articolo 101, l’attuazione è sempre avvenuta, il problema è che noi la vediamo in diverse sfumature o diversi profili quando ci sono tanti emendamenti che fanno emergere di più la sua applicazione.
Se c’è stata qualche deroga è stata all’inverso, quando le leggi avevano pochi emendamenti c’è stata la possibilità di fare un intervento per dichiarazione di voto sull'emendamento, ma è una deroga rispetto all’articolo 101, che invece è sempre intervenuto sull’impianto fondamentale della modalità di svolgimento dei lavori in Aula.
Credo che la cosa migliore da fare, guardando sempre in maniera propositiva per chi non ritiene giusto questo articolo del Regolamento, sia avanzare una proposta di modifica del Regolamento e prevedere che la discussione sia portata nella Giunta per il Regolamento, in modo tale che si possa discutere e modificare. Oggi però abbiamo questo, il quale ci consente di far sì che ogni Consigliere, non l’intero Consiglio regionale, abbia a disposizione 7 ore per esporre le proprie ragioni in Aula, un termine che ritengo, a mio avviso personale, sufficiente.
Passiamo alla votazione degli emendamenti.

Emendamento 2/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/2 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/3 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 2/4 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/5 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/6 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/7 a firma dei Consiglieri Vitri, Casini, Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Carancini, Cesetti. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 2/8 a firma della Consigliera Ruggeri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/9 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Decaduto.

Emendamento 2/10 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/11 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/12 a firma dei Consiglieri Vitri, Casini, Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Carancini, Cesetti. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/13 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento n. 2/14 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/15 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/16 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/17 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 2/18 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/19 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/20 a firma della Consigliera Ruggeri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/21 a firma della Consigliera Ruggeri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/22 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/23 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Decaduto.

Emendamento 2/24 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/25 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Sub emendamento 2/26/1/1 a firma della Consigliera Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Sub emendamento 2/26/1 (sostitutivo) a firma del Consigliere Ciccioli. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 2/26 a firma dei Consiglieri Vitri, Casini, Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Carancini. Cesetti. Decaduto.

Emendamento 2/27 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/28 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/29 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/30 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/31 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/32 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/33 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 2, così come emendato. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Intervengo all’inizio perché poi esco fuori e vado ad ascoltare il Consiglio in televisione dato che mi dà fastidio l’aria condizionata, non perché voglio parlare per primo, potrei parlare anche per ultimo, anzi avrei l’opportunità di ascoltare gli altri.
Con la massima considerazione dell’Assessore Saltamartini, che sa che ho nei suoi confronti, come uomo innanzitutto, vorrei ricordargli che la potestà legislativa che lui rivendica giustamente è esercitata dalle Regioni nel rispetto della Costituzione. Quindi quando dico che vado a Roma per sollecitare, magari non fisicamente, l’impugnativa di una legge che ritengo incostituzionale, essendo un legislatore, non faccio altro che il mio dovere. In questo caso l’Assessore Saltamartini si è spogliato delle funzioni di legislatore ed ha assunto quelle di Assessore regionale, che è cosa diversa, però io sono un legislatore, quindi ho il dovere che la nostra legislazione sia conforme alla Costituzione.
Le questioni dell’Assessore Saltamartini le ho declinate ieri nell’ordine del giorno di non passaggio agli articoli, in cui ci sono tutti i rilievi di ordine costituzionale che ho fatto, quindi potrà leggerli tranquillamente.
Solitamente quando parlo sono conseguente, in questo caso prima sono stato conseguente e poi ho parlato, perché giustamente ieri ha detto, Presidente, che oggi saremo entrati nel merito, quello che sto facendo, quindi non ci torniamo più sopra, quei rilievi sono lì e li ho fatti per poi trasmetterli al Governo, se non lo farà, pazienza, dico anche che, ad esempio, le norme possono essere impugnate anche dalla Corte dei Conti.
Su questa legge avete bocciato degli emendamenti, tra le altre cose, che avete sottoscritto voi, a parte l’adempimento delle disposizioni della sentenza della Corte Costituzionale, in merito alla quale voglio dire alla Consigliera Leonardi che una sentenza della Corte Costituzionale non è interpretativa, è applicativa, quindi l'integrazione l’avete scritta voi nella legge. Lo dico all’Assessore Saltamartini, la lettera n) prevede “l'integrazione di cure palliative nei percorsi assistenziali per garantire continuità e appropriatezza delle cure a malati inguaribili e a fine vita”, se si fa questo per i malati inguaribili e a fine vita perché non devono esserci l’adempimento e la disposizione della sentenza Corte Costituzionale n. 142, che attiene ugualmente al fine vita?
L’altro emendamento bocciato è relativo alla lettera t bis) ‘servizi innovativi per facilitare il monitoraggio delle condizioni di salute delle persone con età superiore ai 75 anni’, questa è una disposizione che è stata approvata su indicazione del Presidente, tra l’altro, nella legge sui borghi, che avete votato anche voi, io l’ho trascritta qui e guarda caso l’avete bocciata smentendo voi stessi.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Sono profondamente rammaricata per come è andata questa votazione nel merito e anche per il metodo che è stato utilizzato. Ripeto, ho partecipato a tutte le Commissioni, ho presentato lì gli emendamenti, su questo emendamento specifico il PD, per esempio, in Commissione aveva votato favorevolmente e qui si è astenuto, comunque la maggioranza mi aveva chiesto di ripresentarlo in Aula perché voleva fare degli approfondimenti, mentre in Commissione il tema è stato bypassato, ma è stato bypassato anche in Aula. Mi sarei aspettata un riferimento su questa tematica così importante da parte della Presidente di Commissione oppure dell’Assessore, invece nel loro intervento non ne hanno fatto menzione, il che da cittadina marchigiana, visto il quadro di attualità in cui ci stiamo muovendo, è una grossa delusione.
Questo per quanto riguarda il metodo, ma per quanto riguarda il merito abbiate pazienza, adesso abbiamo delle finalità che parlano di collaborazione tra soggetti pubblici e privati e non abbiamo una parola sul fine vita, io queste finalità non le condivido e voterò contro. E mi dispiace perché l'impostazione di questa legge come Movimento 5 Stelle, l'abbiamo già dichiarato, non la vediamo male: l’abolizione dell’Asur, la fusione per incorporazione di Marche Nord dentro l’Ast. I punti cardine di questa proposta non li combattiamo e mi dispiace tantissimo non poter nemmeno in questo caso esprimere un voto favorevole o quantomeno di astensione sulle finalità, questo lo trovo veramente grave e nel mio intervento breve lo voglio rimarcare a tutta l’Aula. Grazie

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Il voto del gruppo Rinasci Marche su questo articolo sarà contrario perché sull’oggetto e le finalità c’erano degli emendamenti che ci sono stati bocciati. Quindi proseguo nel far capire all’Aula, ai cittadini ed alle cittadine che ci stanno ascoltando che l'ottimizzazione dell'utilizzo delle attrezzature diagnostiche, lettera p), in base a casistiche del loro impiego istituzionale, avrebbe permesso di osservare in maniera attenta le liste d’attesa. In certi casi abbiamo attrezzature di livello che sono sottoutilizzate, in altri sono al collasso, occorre riequilibrare il tempo di utilizzo a beneficio dei cittadini.
Alla lettera s) aggiungere le parole “a chiunque interessato”, qui si parlava di trasparenza dei dati relativi alle offerte dei servizi. La trasparenza è un sistema anglosassone evoluto, allora se con questa legge noi vogliamo progredire, vogliamo fare un sistema avanzato, dobbiamo mettere al centro la trasparenza.
Lettera u) “verrà garantita attraverso accordi con i medici di medicina generale e con i medici pediatri di libera scelta al fine di eliminare le code nei pronto soccorso ospedalieri”, anche qui, i pronto soccorso ospedalieri, i pronto soccorso delle Marche stanno scoppiando, le file sono lunghissime, le attese ormai non sono più quelle di un paese civile, c'è l'apocalisse non di qualche giorno, non di qualche mese, ma è l’anormalità di tutti i giorni, l’ho sottolineato fino allo sfinimento. Sono un infermiere, conosco benissimo queste realtà, le ho vissute per trent'anni, mai ci siamo trovati in queste situazioni con periodi così lunghi.
Vorrei portarvi con me a vivere per un giorno dentro qualsiasi pronto soccorso marchigiano, so che l’ha fatto l’Assessore Saltamartini, chi ha già fatto questa esperienza, magari per un familiare, per un parente, per un amico, si è reso conto del clima, dell’enorme difficoltà, di come si muovono i medici, come gli infermieri, il personale. Ruota tutto attorno al pronto soccorso, siamo in emergenza, quali azioni questa legge intende mettere in atto, quali azioni urgenti? Lo chiedo perché in questo emendamento che mi avete bocciato, come più volte ha auspicato l'Assessore Saltamartini, c’era la garanzia della continuità, che tradotto significa essere in relazione H24 con i servizi di guardia medica, filtrare i bisogni di cura altrimenti i nostri pronto soccorso scoppiano.
Lettera v) “le rappresentanze del terzo settore, le rappresentanze degli enti gestori dei servizi residenziali e semiresidenziali”, mi preme considerare che i rappresentanti del terzo settore auditi in IV Commissione rappresentano i loro enti in un servizio ausiliario, ma fondamentale del nostro servizio sanitario, li abbiamo auditi, ma se voi non avete approvato questo emendamento … Hanno detto nell’audizione in Commissione che questa legge sul sistema sanitario regionale deve tener conto del contesto …,

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Luca SANTARELLI. … deve tener conto dell'invecchiamento della popolazione e deve tener conto che gli enti gestori delle Marche sono 160, strutture che ospitano i nostri anziani, in cui ci stanno 16.000 persone e 10.000 dipendenti. Signori Consiglieri, nell’articolo dd), che abbiamo scritto di pugno, abbiamo previsto che “verranno aggiornati i criteri di appropriatezza per gli accessi al pronto soccorso ospedaliero, al fine di evitare affollamenti e disagi al cittadino bisognoso di cure immediate”.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Luca SANTARELLI. “I servizi di guardia medica territoriale in contatto con i medici di medicina generale verranno altresì dotati di attrezzature diagnostiche sufficienti ad accogliere tutti quei cittadini bisognosi di cure minori, bene,

PRESIDENTE. La prego di concludere ...

Luca SANTARELLI. come già detto, l’organizzazione che prevede che il medico e il pediatra di famiglia entrino in comunicazione con i servizi di guardia medica, questo emendamento si può valere anche della potenzialità della …

PRESIDENTE. Credo che sia giusto il rispetto del Regolamento anche per rispetto per gli altri, lo dico in maniera molto chiara.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Mi rivolgo prima di tutto all'Assessore Saltamartini. Assessore, lei è un docente di diritto costituzionale, lo scrive nel suo curriculum, se mi fossi presentato all’esame di diritto costituzionale e avessi detto, come lei, che la Costituzione è una norma programmatica mi avrebbe dato un calcio in culo e mi avrebbero mandato a casa perché la Costituzione non porta norme programmatiche, porta una tavola di principi, norme di principio.
Presidente Leonardi, io posso accettare tutto, ma non di essere portato in giro, quando lei parla di tetti di spesa, sa meglio di me che restano tali, ma se lei è in grado di fare, come dovrebbe fare l'Assessore e non ha fatto in due anni, una razionalizzazione delle spese, 30 milioni ogni anno su 3 miliardi, sa quanto vale? Non è che noi chiediamo di metterci i soldi, abbiamo chiesto di razionalizzare 30.000 euro ogni anno per il personale, quindi, non racconti sciocchezze, non è una sciocca, lei facendo quella dichiarazione dice delle bugie ai cittadini perché l'1% su 3 miliardi, facendo una razionalizzazione, ovviamente non sfora i tetti di spesa.
Ma io non ce l’ho con voi, mi rivolgo al Presidente Acquaroli, che ieri è venuto in Aula a raccontarci, facendo la moina e cercando di fare il patriarca, in un detto popolare si sarebbe detto “piagne …” e altro.
Oggi questo articolo dimostra che non ve ne frega niente degli emendamenti, il tema della partecipazione, della collaborazione – “Vi vogliamo bene, vedrete che li guarderemo uno per uno” - in realtà non c’è. Io sono curioso, spero di essere smentico, spero che l'Assessore Saltamartini o il Presidente Acquaroli alla fine della discussione dicano: “Il Consigliere Carancini ha detto un sacco di sciocchezze o altro, perché vi abbiamo approvato qualche emendamento” di peso, non quelli che fanno “contenti e cojonati”, si dice a Macerata.
Questa è la sostanza … ma io lo sapevo, però nel Presidente, nonostante pensi il contrario, ho fiducia perché ho stima della persona, però se lui viene in Consiglio regionale e dice: “Guardate noi siamo pronti” o addirittura racconta le sciocchezze sui tetti di spesa, 30.000 euro su 3 miliardi, quanto fa in percentuale? Allora dico che bisogna essere seri perché, come dice l’Assessore Saltamartini, ci prendiamo la responsabilità, però non raccontateci, non venite qui a dirci quello che il giorno dopo non siete in grado di mantenere. Avevate detto che avreste riaperto 13 ospedali, stanno tutti lì, anzi li tenete fermi, questa è la realtà. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. La prima cosa che voglio dire e che esula un po’ dal discorso è che questa mattina c'è arrivato il report di cui ha parlato ieri il Presidente e c'è stato consegnato a valle del percorso di partecipazione della legge, quindi questo è, secondo il Presidente, noi lo leggeremo perché non lo abbiamo letto, la stella polare che è stata seguita, l'analisi di contesto sulla quale ci si è basati per poter costruire la legge. Non mi pare corretto che i Consiglieri, ma non soltanto …, qui ci sono le pari opportunità, perché non soltanto i Consiglieri di minoranza non hanno ricevuto il report, ma anche altri colleghi che mi hanno detto di non averlo, quindi questa partecipazione, e nella legge c’è addirittura un capitolo dedicato alla partecipazione, non è stata efficace se tutto quello che ha le basi … Per esempio non sapevo che avessimo delle aziende di secondo livello nelle Marche, non credo che ci siano in Italia, ma il Presidente ne ha parlato ieri ed io sono sicura che noi avremo le aziende di secondo livello, perché non credere a queste affermazioni? Probabilmente troveremo dentro al report le spiegazioni di quello che c'è stato detto.
Allora perché votare contro questo articolo e perché non votare a favore degli emendamenti che erano tutti di buon senso? Per esempio perché non dire che con le risorse disponibili si deve organizzare il sistema. Le risorse sono date e il livello di assistenza che deve essere erogato è obbligatorio, quindi a quel punto bisognerà fare delle scelte che devono centralizzare, cosa che noi avevamo proposto, alcuni livelli di assistenza. Il principio del riequilibrio territoriale perché non dev'essere accolto, soprattutto per evitare delle disuguaglianze esistenti? Per esempio gli stipendi degli infermieri dell'Area vasta 5, non solo degli infermieri, ma anche degli operatori, sono oggettivamente più bassi e ci sono anche delle difformità contrattuali.
Il rafforzamento della centralità del paziente, il monitoraggio delle condizioni di salute per le persone di età superiore a 75 anni, perché dovrebbe essere in contrasto con il report del quale parlava ieri il Presidente, che diceva proprio che c’era una grande attenzione per gli anziani? Poi stiamo ancora aspettando, Presidente, i report del Sant'Anna di Pisa e della Bicocca di Milano perché non li abbiamo ancora visti, dubitiamo dell'esistenza.
L'inserimento delle organizzazioni sindacali e della medicina di genere, ci mancherebbe altro che non fosse stato accolto. Se della medicina di genere già si parlava all'interno della norma, trovo pleonastico l'accoglimento da parte di questa maggioranza dell'emendamento proposto dalla Consigliera Vitri. Poi una chiosa su equo, equo significa che è conforme alla giustizia nel suo ampio principio come valore morale, basta leggerlo, viene da equss, latino, lei lo saprà benissimo e significa giusto.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. L’applicazione dell'articolo 101 ci permettere di spaziare, quindi lei non condiziona l’intervento sempre e solo al merito dell’articolo, rispetto al quale ci sarà un voto negativo da parte del nostro gruppo perché, lo dico guardando tutti noi che abbiamo fatto un grande lavoro, in modo particolare il relatore di minoranza Consigliere Carancini, con il supporto del Consigliere Cesetti, questo tentativo sempre estremo di migliorare norme scritte qualche volta non con i piedi, ma volutamente con un obiettivo, noi abbiamo fatto uno sforzo vero. Abbiamo messo a disposizione contributi che guardano ai temi della nostra sanità, l’ha detto il Consigliere Carancini prima, 30 milioni di euro rispetto a 3 miliardi avrebbero inciso veramente poco e quello che a me non sorprende, dato che avrei fatto anche un altro tipo di percorso, è che venga brandito il decreto Balduzzi per impedire qualsiasi movimentazione, che adesso è vigente mentre un paio di anni fa era facilmente eludibile, come qualche volta anche in quest’Aula abbiamo sentito: dovevamo aggirare le norme, eludere le norme, invece non vengono accolti gli emendamenti, solo quelli di lessico e di facciata, che dovrebbero anche far meditare sul lavoro che abbiamo fatto in queste settimane, ascoltando tutti, raccogliendo istanze, cercando i dare un contributo importante.
Lo dico con grande imbarazzo perché anche qui abbiamo voluto, Assessore, dare una mano inserendo al comma nn) dell’articolo 2 l’adempimento relativo alla disposizione della sentenza della Corte Costituzionale 242/2019. Invece avete anche qui brandito l’impossibilità di inserirla, quindi un ulteriore ostracismo nei confronti della sofferenza, del dolore e una aberrazione nei confronti dei diritti che si riverberano inevitabilmente in ricorsi, in denunce, che poi ricadranno sulla testa dei dirigenti. Potevate con grande eleganza cogliere questa opportunità, che era per voi, per la difesa dei diritti e per l’attenuazione delle sofferenze alle quali invece siete assolutamente indifferenti.

PRESIDENTE. Articolo 2, così come emendato. Lo pongo in votazione.
Annulliamo la votazione e la rifacciamo, prego votare.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Ci sono gli emendamenti 3/1, 3/2 e 3/3. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Signori, Consiglieri, diciamo che l'emendamento appare piuttosto semplice di comprensione e direi anche di indirizzo, tende a sostituire il comma 1 perché in realtà i richiami che vengono fatti ai Comuni, agli enti del servizio sanitario regionale e anche all'agenzia a me sembrano inappropriati perché il titolo del Capo è: “Soggetti del servizio sanitario regionale” - Assetto istituzionale, a me sembra più corretto che a definire questo articolo sia esclusivamente la Regione, e spiego.
La Regione è soggetto competente in maniera concorrente con lo Stato e ovviamente in via esclusiva, davvero trovo strano i Comuni, perché non sono altro che soggetti che partecipano al processo di formazione delle decisioni, ma in realtà non hanno competenze decisionali, legislative. In realtà, come ha detto correttamente prima l’Assessore, il Sindaco ha delle competenze in materia sanitaria, non certo i Comuni, almeno secondo la mia opinione.
E’ un emendamento molto semplice e francamente non riesco a capire cosa c’entri l’Agenzia regionale sanitaria nell'assetto istituzionale, che è un’articolazione, seppur autonoma e con autonomia giuridica, che non c’entra niente nel quadro geografico della composizione della nuova legge, credo che il richiamo più semplice sia proprio alla Regione, non certo ad altri soggetti che a me sembrano inappropriati.
E’ un contributo ovviamente molto semplice. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Su questo chiedo l’attenzione dell’Assessore Saltamartini, oltre che della maggioranza, il quale conoscendo di più il tema mi potrà comprendere meglio degli altri.
Sulla Costituzione ha ragione sia il Consigliere Carancini, quando dice che la Costituzione attiene ai principi, ma anche l’Assessore Saltamartini, il quale non dice una scemenza, dice una cosa vera, perché, leggo testualmente, “la Costituzione della Repubblica italiana è la legge fondamentale dello Stato italiano e si posiziona al vertice della gerarchia delle fonti nell’ordinamento giuridico della Repubblica. Considerata una Costituzione scritta, rigida, lunga, votata, compromissoria, laica, democratica e tendenzialmente programmatica, è formata da 139 articoli e 18 disposizioni transitorie e finali”, quindi, l’Assessore Saltamartini non ha detto una sciocchezza, però poi deve essere conseguente. Perché è tendenzialmente programmatica? Perché consiste in un programma che le forze politiche hanno il compito di attuare in modo da farne una Costituzione sostanziale, che deve tendere all'applicazione di quei principi di cui ha parlato il Consigliere Carancini, per questo paradossalmente avete tutti e due ragione. Siccome è tendenzialmente programmatica, in questo caso l’Assessore Saltamartini, che ha detto una cosa esatta, deve essere conseguente nelle sue azioni. E’ tendenzialmente programmatica perché consegna alle forze politiche, alle istituzioni del Paese, ai legislatori nazionali e regionali un programma che devono attuare, che sono i principi della Costituzione stessa, per questo ho detto prima che doveva essere inserito e mi meraviglio che lei, Assessore Saltamartini, non abbia preteso l'inserimento di quello che non era un principio costituzionale, ma programmatico, al quale si dovevano attenere gli enti del servizio sanitario regionale. Faccia una riflessione perché ha la capacità e la cultura per farla e non potrà non darmi ragione.
C’entra con questo articolo perché o si accetta l’emendamento a prima firma del Consigliere Carancini, che ha presentato poc’anzi, quindi soltanto la Regione, come dice lui, senza citare i Comuni, oppure se mettete i Comuni dovete necessariamente mettere anche le Province proprio perché, Assessore Saltamartini, sono un’articolazione della Repubblica, articolo 114: la Repubblica è costituita dallo Stato, dalle Regioni, dalle Province e dai Comuni, anche dalle aree metropolitane, ma qui non ne abbiamo, e poco conta che con una scellerata legge fatta da un mio governo abbiano tentato di demolirle, ma sono ancora in Costituzione e non possiamo non metterle, anche perché, mi rivolgo al Presidente del Consiglio, hanno una competenza specifica. Poi c’è l’articolo 4 bis, che ho inserito, in cui declino, se ovviamente viene bocciato l’emendamento all’articolo 3 probabilmente diventa inammissibile, che le Province per quanto di competenza concorrono alla programmazione socio-sanitaria regionale, esprimendo i pareri sugli atti di programmazione, con particolare riferimento alle funzioni del Dipartimento di prevenzione di cui alle lettere a), b) e c) del comma 1 dell’articolo 7 ter del decreto legislativo 502/1992 perché il Governo nazionale quando ha cercato di abolire le Province ha dimenticato perfino le sue leggi, come il decreto legislativo 502, che prevede che esercitino le funzioni amministrative di polizia locale. Quella polizia locale, lo dico all’Assessore Saltamartini, che ha anche la delega sulla sicurezza, che oggi viene esercitata dalle Province perché per la Costituzione non la può esercitare la Regione, tant’è che c’è una legge regionale che alloca le funzioni presso le Province: polizia locale in materia di controlli ambientali e nel settore del servizio sanità di igiene e profilassi pubblica, come declinati dell'articolo 19, comma 1 del d.l. 267.
Assessore Saltamartini, siccome non costa nulla questo emendamento, la prego di chiedere alla sua maggioranza di inserire le Province proprio per quello che ci siamo detti, di modo che possiamo poi esaminare il 4 bis che secondo me va inserito, altrimenti questa legge è monca.

PRESIDENTE. Emendamento 3/1 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 3/2 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 3/3 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 3. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Noi voteremo contro perché di fatto non sono stati accolto gli emendamenti, quello sull'inserimento delle Province e quello sui soggetti privati convenzionati anziché accreditati, ma mi pare evidente, perché se noi lo diamo ai soggetti accreditati …, un conto è l’accredito un conto è il convenzionamento, però avete bocciato anche questo. Ma sulle Province è veramente incomprensibile.
Prima il Presidente non mi ha fatto finire perché il tempo era esaurito, per carità, anzi mi scuso, però dico all’Assessore Saltamartini che bisogna essere conseguenti per quelle parole che ha detto: Costituzione tendenzialmente programmatica, che innanzitutto deve attuare se stessa, deve pretendere l’attuazione di se stessa.
L’articolazione della Repubblica è lo Stato, le Regioni, le Province e i Comuni, qui non abbiamo aree metropolitane, istituzioni della Repubblica che hanno la stessa dignità costituzionale sebbene con ruoli e funzioni diverse. Quando si parla di assetto istituzionale come fate a non prevedere una istituzione della Repubblica? Qui soggiungono i principi di cui ha parlato il Consigliere Carancini. Probabilmente se lei non ha fatto votare questo emendamento, evidentemente quando ha detto “programmatica” intendeva un’altra cosa, programma, in quel caso, è vero, se così fosse l’avrebbero bocciata all’esame di diritto costituzionale. Lei deve essere conseguente, lei non può fare una affermazione corretta, che la Costituzione è programmatica, e poi non essere conseguente nelle sue azioni, si deve mettere d’accordo, lo dico con rispetto, con se stesso.
Voi parlate di assetto istituzionale, le cose sono due, o togliete tutto, toglie i Comuni, quindi doveva essere accolto l’emendamento del Consigliere Carancini che diceva “la Regione provvede ad assumere la responsabilità dello svolgimento delle funzioni istituzionali in materia di sanità”, punto. Siccome è una materia concorrente, articolo 117 della Costituzione, il Consigliere Carancini giustamente dice che lo fa la Regione, che c’entrano i Comuni? Se voi invece dite che c’entrano i Comuni, e posso anche essere d’accordo, allora ci dovete mettere le Province. Questo va da sé.
Assessore Saltamartini, non vi potete chiudere in voi stessi perché vi fate male, Ad esempio le funzioni, le attività di rilevante interesse nel settore sociale e sportivo, nel settore sociale, i centri per l’impiego dove sono allocati? Sono allocati presso le Province, sono regionali, ma presso le Province, io l’ho fatta la legge 13, l’ho attuata. La Polizia locale, i controlli ambientali chi li fa? La prevenzione chi la fa? Allora perché non avete messo le Province? O toglievate tutto, come ha detto il Consigliere Carancini, o mettevate le Province, come ho detto io.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Voglio aggiungere un ulteriore elemento all'intervento che ha fatto adesso il Consigliere Cesetti e ricordare che dopo la riforma Delrio le Province hanno anche un'altra funzione, che è una delle quattro rimaste, che è quella dell'ambiente. Pensiamo soltanto alle matrici ambientali, le più banali, che sono acqua, suolo, sottosuolo e salute pubblica, una matrice ambientale che è in tutte le valutazioni di impatto ambientale, in tutte le autorizzazioni uniche ambientali.
Le Province rilasciano le AUA , che sono autorizzazione ambientali per lo scarico delle acque, per il cui rilascio sono necessari i pareri obbligatori dell'Arpam e della struttura sanitaria competente dell'Area vasta, quindi è una autorizzazione che ha necessità di pareri, per cui escludere le Province è veramente…, non soltanto per tutto quello che ha detto molto meglio di me il Consigliere Cesetti, ma anche perché nelle matrici di competenza delle Province c’è anche la salute pubblica, oltre la sicurezza sui luoghi del lavoro, che è un’altra competenza condivisa.
Sull’accreditato e convenzionato che non ci si racconti più la favoletta che noi abbiamo incentivato i privati perché qui dentro, in queste due parole, c’è una bella differenza tra accreditato e convenzionato. Il fatto che non abbiate voluto sostituire convenzionato con accreditato si capisce, forse il cittadino comune non lo capirà subito, durante questi interventi, purtroppo lo capirà più tardi e questo noi temiamo.
Per quello che riguarda l'ultimo emendamento, quello che prevedeva di ridistribuire le differenze salariali, che vanno sanate, ripeterò fino alla fine che nell'Area vasta 5 ci sono differenze di salario enormi rispetto alle altre, quindi vanno ridistribuite e sanate. Non capisco perché questo pensiero non possa essere condiviso, è un concetto di buon senso, non è di destra né di sinistra e riguarda i lavoratori e la giustizia sociale e sanitaria. Anche perché quando uno guadagna meno non so se sia portato a lavorare così tanto sapendo che c'è una differenza salariale.
Non riesco a capire per quale motivo questi emendamenti che sono banali, voglio dire, come quello della Provincia o gli altri 2, banali nel senso di mero consenso, non siano stati accolti, a prescindere dalle disquisizioni sui contenuti della Costituzione.
Rimango basita dall’incapacità di accogliere cose ovvie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Mi associo all’intervento della Consigliera Casini e spiego il perché del voto contrario all'articolo 3, anche perché nella votazione degli emendamenti abbiamo votato favorevolmente.
Ringrazio il Consigliere Cesetti, da studente lavoratore a giurisprudenza ho avuto delle lacune e laureandomi in scienze politiche gli esami di diritto li ho fatti un po’ velocemente, per cui in quest’Aula l’avvocato Cesetti mi aiuta anche a completare quella formazione che non ho avuto.
Le Province hanno questi quattro capisaldi: la prevenzione, il centro per l'impiego, quindi la formazione anche degli studenti lavoratori, la Polizia municipale e, come ha sottolineato la Consigliera Casini, l'ambiente.
La riforma dell'On. Delrio ha messo al centro di nuovo le Province e noi qui nell’assetto istituzionale le dimentichiamo, magari potevate anche togliere l’emendamento 3/1, con il quale giustamente il Consigliere Carancini scriveva: “La Regione provvede ad assumere la responsabilità dello svolgimento delle funzioni istituzionali in materia di sanità”, cambiava totalmente, quindi la bocciatura ci poteva stare, ma bocciare il 3/2, quello che prevedeva l'inserimento delle Province, è un refuso.
Noi abbiamo votato favorevolmente, con convinzione, purtroppo c'è arrivato tutto questo materiale di fretta, per cui dobbiamo andare un po' a braccio, un po’ ad intuito ed intelligenza, che abbiamo. Intelligenza data dalla resilienza e dalla resistenza d'aver fatto tante cose nella vita.
Sull'altro emendamento, che giustamente è stato cassato, noi come Rinasci Marche abbiamo votato favorevolmente, riguarda il concetto “accreditati e convenzionati”. Questa è una partita molto importante ed all'interno di questo consesso dobbiamo ragionare del futuro della regione.
Come ho sempre detto, in questa legge vogliamo mettere al centro la sanità con la “S” maiuscola? Una parola pesa, quindi questa parola in questo emendamento, che voi avete bocciato e che noi come gruppo Rinasci Marche abbiamo votato con convinzione …
Nel corso di laurea in scienze politiche ho avuto anche la fortuna di fare la tesi sulle strutture residenziali e semiresidenziali, proprio sull’accreditamento, legge 20/2002, un po’ di studio serve, quella legge scritta al tempo dall’Assessore Luchetti portò un'azione sul passaggio delle Ipab, delle Irab, un passaggio epocale da quei lager …, ho finito il tempo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Non sarà tenuto in considerazione, ma credo che, se vogliamo essere puntuali, la chiave della ratio di questo articolo sia la parola funzione istituzionale.
Se si parla di funzione istituzionale in termini di sanità, l'unico soggetto competente, come ente affiancato allo Stato, è la Regione, ecco perché c'è questo contributo, questo tentativo di non apparire forse sgrammaticati. Ribadisco, non riesco neanche a capire o non l’ho ascoltato qual è il senso. L’Ars non ha compiti istituzionali, ha compiti operativi con specifiche funzioni, dico l’Ars per non dire la Provincia, la Provincia ormai è un ente di secondo livello, credo che quell’aspetto sia … Quanto alla definizione di “programmatoria” purtroppo Wikipedia fa un sacco di danni, ci sono due tendenze, la prima, del 55, non ricordo bene se era un’interpretazione di carattere di cassazione, di giurisprudenza, mi pare fosse di Sandulli, ma potrei sbagliarmi, è una sciocchezza, solo per dire che lei ha indicato “programmatoria” rispetto ad alcuni fatti che diventano operativi sul territorio. La Costituzione è una tavola di principi con norme precettive, quando parla di norme tendenzialmente programmatorie i destinatari non sono i cittadini, in realtà è il legislatore, lo dico per fare una chiacchierata e rendere leggera la nostra discussione, ovviamente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Quando interveniamo su questi temi non è vero che è una disquisizione sulla Costituzione o elucubrazioni o ostentazioni di cultura, noi dobbiamo cercare di capire perché è così importante questo dibattito.
Premesso che, come è stato già detto, non mi sono messo a parlare di Costituzione, incidentalmente ne ho parlato per spiegare quali fossero le motivazioni che inducevano a rinunciare a quella interpretazione.
Le norme della Costituzione sono programmatiche per quanto riguarda i diritti sociali che devono essere garantiti da risorse pubbliche (il diritto al contributo per ragazzi più meritevoli), poi ci sono le norme precettive, tutte quelle dall’articolo 13 in poi, habeas corpus, la non sequestrabilità della stampa, tutte norme che hanno una precettività, anzi vincolano, sono le cosiddette norme costituzionali con riserva rinforzata.
Prescindendo da questo, le vostre stesse titubanze sono state le mie quando abbiamo parlato con i tecnici. Qui si tratta di verificare quali sono le funzioni residue nell'ordinamento giuridico dei Comuni perché la funzione in materia sanitaria è prevista in Costituzione, con la riforma della legge 3 del 2001. Le funzioni dei Comuni in materia sanitaria sono stabilite dalle leggi precedenti, quindi in sede di fotografia delle funzioni si è detto: “dobbiamo mettere i Comuni perché ci sono delle funzioni residue basate su leggi statali, tipo la 833/1978 che possono prevedere questo”. Quindi non c’è un’esclusione della Provincia, il ragionamento che è stato fatto è assolutamente corretto, si è trattato di evitare che si potesse con questa legge interpretare in modo diverso norme che già esistevano.
Per quanto riguarda la contrattazione collettiva, lo voglio dire alla Consigliera Casini con cui ho sempre un rapporto positivo e di confronto, questi problemi sono stati precedentemente creati, noi abbiamo già detto più volte, anche alle organizzazioni sindacali, che l’omogeneizzazione dei trattamenti poteva passare pure attraverso i fondi regionali aggiuntivi. Nel percorso di dare a tutti lo stesso trattamento, si oppone purtroppo la legge statale ed è in corso anche in questi giorni un confronto con le organizzazioni sindacali perché quel processo che ha portato a trattamenti diversificati è passato tramite la contrattazione collettiva, non è dovuto alla responsabilità del centro-sinistra che governava la Regione da 25 anni, è passato attraverso il processo di contrattazione collettiva che noi non possiamo superare, neppure con provvedimenti autoritativi quali sono le leggi. Grazie.

PRESIDENTE. Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)
(intervento fuori microfono)

Facciamo così: annulliamo la votazione sull’articolo 3 e la ripetiamo.
Articolo 3. Lo pongo in votazione.

Articolo 4. Presenta gli emendamenti 4/1 e 4/2. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Anche qui chiedo la cortese attenzione dell’Assessore Saltamartini, che spero non continui ad essere istituzionalmente sordo alle ragioni per le quali anche questi emendamenti dovrebbero essere approvati dalla maggioranza. Con uno, lo dico all’Assessore Saltamartini ed anche alla Consigliera Leonardi, chiediamo che la Regione promuova lo sviluppo di una rete ospedaliera efficace, equilibrata sul territorio, coerente con il D.M. 70/2015 e l'attuazione del D.M. 77/2022, in particolare rispetto allo sviluppo delle case, degli ospedali e degli infermieri di comunità. Questo emendamento, lo dico ai colleghi di maggioranza e all’Assessore Saltamartini, è tratto dalle osservazioni alla proposta di legge 128 delle organizzazioni sindacali territoriali, generali e regionali, Cgil, Cisl e Uil, in cui dicono testualmente: “Il superamento delle disomogeneità territoriali delle attuali aree vaste, sia in tema di copertura di servizi che di condizioni retributive del personale, l'attuazione del D.M. 77/2022, in particolare rispetto allo sviluppo delle case, degli ospedali e degli infermieri di comunità”.
Ho riportato quello che i sindacati hanno scritto, ma non ho copiato da loro perché queste cose noi, io ed i Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Mastrovincenzo, durante una riunione di gruppo, diramando un comunicato, le abbiamo dette.
Deve essere approvato perché l’hanno detto anche i sindacati, ma soprattutto perché deve essere coerente con il D.M. 70. Anche qui mi rivolgo all’Assessore Saltamartini, che spesso cita la Costituzione e non potrebbe essere diversamente perché noi siamo deputati a quel rispetto.
Diversamente queste disposizioni si pongono in contrasto con l'articolo 117, comma 3 della Costituzione perché, pur essendo la tutela della salute materia di legislazione concorrente, come ha ricordato prima il Consigliere Carancini, la potestà legislativa della Regione non può mai porsi in contrasto con i principi fondamentali, per la cui determinazione la Costituzione riserva la potestà legislativa allo Stato. L’Assessore Saltamartini annuisce, però se annuisce deve essere conseguente ed allora questo emendamento lo dovete approvare non perché lo diciamo noi, ma perché lo dice la Costituzione, tra l’altro lo suggeriscono anche le organizzazioni sindacali che rispetto a noi e rispetto a voi sono un organismo terzo, che non è coinvolto nell'agone politico dalla dialettica tra maggioranza e minoranza.
L’altro emendamento: “La Regione nell'esercizio delle funzioni ad essa demandate dalla presente legge e dalla normativa statale assume come obiettivo prioritario il superamento delle disomogeneità territoriali, sia in tema di copertura dei servizi che per le condizioni retributive del personale”, è molto simile a quei principi che ho evocato prima, che avete respinto, ma che l’Assessore Saltamartini può recuperare, tra l'altro è sempre tratto da quello che hanno detto i sindacali e lo leggo testualmente, l’ho ripreso quasi integralmente: “Il superamento delle disomogeneità territoriali tra aree vaste …”, ma questo non lo possiamo citare come correttamente mi ha detto l’ufficio perché quando la legge andrà in vigore non ci saranno. Oltretutto il superamento di queste disomogeneità è coerente con quei principi di uguaglianza e di universalità del diritto alla salute, che ho evocato prima, che sono principi consacrati, in questo caso non norme tendenzialmente programmatiche, nella Costituzione repubblicana, infatti gli articoli 3 e 32 contengono principi di uguaglianza e di universalità del diritto alla salute, per questo è tendenzialmente programmatica la norma e le norme del servizio sanitario nazionale, tra cui il D.M. 70, li richiamano espressamente.
Il servizio sanitario regionale dovrà attuare il modello organizzativo, non potete non prevedere tra le funzioni della Regione l’attuazione di questi principi, quello che ho detto prima io e che ha poi ribadito il Consigliere Carancini quando ha detto che il legislatore si deve attenere a quei principi generali, questo è, altrimenti sarebbe sbagliato definire la Costituzione anche tendenzialmente programmatica.

PRESIDENTE. Emendamento 4/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 4/2 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 4. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Posso capire che la maggioranza sia sorda alle ragioni delle opposizioni, però è sorda anche dinnanzi all'indicazione precisa delle organizzazioni sindacali regionali, che si sono spinte a tanto, a fare delle osservazioni che, se non sbaglio, sono state anche ribadite - qui mi viene in soccorso il Consigliere Carancini che sta nella Commissione competente – dal Comitato regionale dell’economia e del lavoro (Crel). Voi siete sordi a quelle istanze, siccome le condividiamo, l’ho detto prima, le abbiamo consacrate in questo emendamento. Ma perché si deve dire no? Come si fa a dire no a due emendamenti del genere, che, ripeto, sono i nostri, ma non sono soltanto i nostri, come si fa a dire di no?
Prima, e mi scuso per questo, stavo spiegando ai Consiglieri Bilò e Marinelli …, che ormai mi dovrebbero conoscere e sanno che sono guidato sempre dalla lealtà, che significa poter camminare senza guardarsi indietro. Capite qual è il punto? Non lo faccio per voi, è un tributo a me stesso, pensavate che lo facessi per voi? No, lo faccio per me, come sempre, perché sapete che tutelando me stesso do una mano anche a voi. Ha detto il Consigliere Marinelli: “Sa perché votiamo contro tutti gli emendamenti? Siccome abbiamo paura che ci tendete qualche trappola, per non sbagliare andiamo lì con la clava”. Ma questo è sbagliato, primo, perché il Consigliere Marinelli sa che noi siamo leali al di là della battaglia politica, tra l’altro facendo una trappola a voi in questa Aula, magari fuori sì, la facciamo a noi stessi in primo luogo ed ai cittadini, quindi questo non succederà mai. Ad esempio prima ho detto che è un nostro diritto ed anche dovere intervenire presso il Governo per sollevare la questione di legittimità e noi ieri l’abbiamo consacrato in un documento, alla luce del sole, però, ripeto, non approvare questi emendamenti è un torto che non fate a noi, ma lo fate a tutta la comunità regionale.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Me lo perdonino i Consiglieri, ma dove non arriva l'articolo 101 del Regolamento arriva il Padreterno, il quale mi ha dato il dono dello studio e di associare le cose.
Su questo articolo 4, e spiego perché, voteremo contro, innanzitutto perché sono stati bocciati gli emendamenti di chi mi ha preceduto, che erano validi, ma nel primo punto: “la Regione esercita in ambito sanitario le funzioni che richiedono una gestione unitaria sul territorio regionale e, in particolare, quelle di pianificazione, programmazione, indirizzo, coordinamento, monitoraggio e controllo, verifica e valutazione, nonché le altre funzioni a essa demandate”, nel nostro emendamento all'articolo 2, lettera ee), per il quale non c’è stata data la possibilità di discuterlo, noi abbiamo scritto: “Valorizzazione delle strutture residenziali e semiresidenziali e delle strutture socio-sanitarie”, e questo ci portava dire, ricordo a tutti, che i manuali di accreditamento erano già in essere e pronti per poter essere utilizzati.
Questo cosa vuol dire? Che questa norma, rivedendo anche le leggi precedenti, la 13 e quella del ’96, poteva pescare dal nostro emendamento perché nel nostro sistema sanitario regionale la valorizzazione ponderata delle strutture residenziali e semiresidenziali, gestite dal terzo settore, avrebbe permesso di migliorarle, di coinvolgerle e di ascoltarle al fine di valutare assieme il miglior servizio.
La recente modifica del terzo settore, ricordo ai colleghi Consiglieri per chi non l’avesse letta, ha migliorato la qualità degli enti che gestiscono le strutture residenziali e non residenziali per anziani non autosufficienti e dentro questo emendamento che ci avete bocciato in maniera istantanea era contenuto il concetto degli accreditamenti. Ricordo a tutti, per la seconda volta, che i manuali di accreditamento già in essere sono pronti per poter essere utilizzati.
Allora, quando nell’audizione della Commissione arrivano i soggetti del terzo settore e ci chiedono di riequilibrare il sistema tra i servizi ospedalieri ed extra-ospedalieri - questi ultimi di fatto sono stati dimenticati dalla proposta di legge - bisogna mettersi una mano sulla coscienza perché dentro quelle strutture residenziali e semiresidenziali ci possono essere i nostri cari, le persone più care e ricordo ai colleghi Consiglieri, magari molti non hanno letto gli indici di invecchiamento, che la nostra regione ha uno degli indici di invecchiamento più alto d’Italia, secondo solo alla Liguria, forse. La nostra regione ha le sette valli, le quali sono molto più complesse di quelle della Liguria, quindi, ci dobbiamo mettere in testa che se non abbiamo una attenzione e se facciamo queste cose in maniera superficiale poi ci ricadono addosso.
Abbiamo altri 40 mesi di tempo, proveremo a migliorare questa legge con il Piano socio-sanitario, a volte quando parlo sembro logorroico, però se qualcuno mi ascolta recepisce informazioni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Intervengo per provare a convincere me stesso ed anche per far capire i prossimi articoli.
Credo che i Consiglieri di maggioranza dovrebbero chiedersi se i contributi che vengono dalle opposizioni possono aiutare a migliorare il contenuto dell'articolato. In questo caso i due emendamenti, il 4/2 e il 4 bis/1, lo migliorano a sufficienza e se voi andate a guardare l'articolo 4 nella costruzione per certi aspetti appare sovrabbondante, quando parla della Regione che “esercita in ambito sanitario le funzioni che richiedono una gestione unitaria sul territorio, in particolare quelle di pianificazione, programmazione, indirizzo, coordinamento, monitoraggio, controllo, verifica, valutazione, nonché le altre valutazioni”, qui per esempio qui ci stava bene l’Ars, non sopra, a mio modesto parere. Tutto questo avrebbe avuto una ricaduta seria, diciamo coerente, proprio richiamando il D.M. 70/2015 e il D.M. 77/2022, che altro non sono per certi aspetti l'attuazione concreta e programmatica, prendendo le parole dell’Assessore, del principio.
Ecco perché non si capisce, o meglio sarebbe coerente con i 24 mesi di lavoro insieme qua, questo ostracismo ad un miglioramento. Peraltro ci piacerebbe ascoltare che fosse inappropriato o che qualcuno ci dicesse: “Ma che state dicendo, il D.M. 70 del 2015 parla dei cavalli o parla macchinette slot” - poi lo scrivete nell’articolo 37 - ma non lo citate perché il 70/2015 a voi fa venire l’orticaria, ed in questo articolo così innocente, innocuo e banale, con questo atteggiamento, questo sì, ostruzionistico, davvero manifestate tutta “l'arroganza” dei numeri e a noi sta bene. Io non mi stanco ed il Consigliere Cesetti meno di me perché non vogliamo venir meno al dovere di rispettare quelli che ci hanno eletto, ed allora non si capisce questa forma, questa sì, di ostruzionismo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Rapidamente perché sembra che certe volte non ci sia la possibilità di dialogo. Molte delle cose che sono state dette: il riequilibrio dei territori, gli ospedali, il rispetto delle norme, non sono oggetto di intervento con questa norma. Questa è una legge quadro, per esempio riteniamo (emendamento 4 bis) che le Province, che già fanno parte del Cal, già intervengono nei processi relativi alla programmazione della sanità, e il richiamo ai decreti ministeriali i quali, lo sappiano perfettamente, sono i principi attraverso cui lo Stato esercita la funzione di indirizzo della sanità, sappiamo che la normazione concorrente prevede che lo Stato detti i principi, quindi citare qui due semplici norme, quando i principi dello Stato sono numerosi, è pleonastico. E’ evidente che la Regione deve uniformarsi ai principi dello Stato perché è il presupposto per l'esercizio della legislazione concorrente, quindi la Giunta esprime parere contrario non sul merito, ma sul metodo e sul contenuto degli emendamenti. Grazie.

PRESIDENTE. Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 4 bis/1 (istitutivo dell’articolo 4 bis) a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Decaduto.

Articolo 5. Ci sono gli emendamenti 5/1, 5/2 e 5/3. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Brevemente cercando di portare un contributo serio, anche se qui ci troviamo dentro un articolo semplice.
Il primo dei due emendamenti che cosa tende a rimuovere? Peraltro non sono stato solo io a dirlo, chi ha partecipato alle audizioni ha ascoltato molti Sindaci, tra cui quelli dei Comuni più piccoli, che hanno affermato la difficoltà e l’incomprensione in relazione alla lettera b) la quale prevede che i Comuni “possono stipulare apposite convenzioni con gli enti del servizio sanitario regionale per assicurare forme di assistenza sanitaria a integrazione dei livelli di assistenza, purché i relativi costi siano sostenuti interamente dai Comuni medesimi”. Credo che non ci sia il senso della misura su questo articolo, cioè la teoria è questa: i Comuni possono andare dal servizio sanitario regionale e dire mi serve o vorrei un servizio ulteriore integrativo di quello che per legge e per definizione viene dato, allora la prima domanda è: “Scusate, è un servizio dovuto o no? Perché se è dovuto non è il Comune che devo chiederlo e se non è dovuto la Regione deve dirgli che non è dovuto. Ma c'è un ulteriore elemento: chiedete i soldi ai Comuni, ma a voi pare normale chiedere dei soldi ai Comuni per un servizio che non può essere differente? E’ evidente che dentro questo principio c'è una disuguaglianza tra i Comuni. Il Comune di Fiastra, a cui voglio tanto bene, il migliore del mondo, può permettersi, seppur per pochi cittadini, un servizio integrativo, ovviamente pagandolo, come se lo può permettere Macerata, Civitanova Marche o altri? A me pare davvero una previsione incomprensibile.
Devo dire che nella spiegazione che ci è stata data francamente non c’erano le ragioni, guardate, è un esercizio, una manifestazione, un'affermazione di un principio di disuguaglianza tra i Comuni, oltre che, direi, rispetto al valore servizio, servizio sanitario regionale, ovviamente se si è in grado di poterlo dare, perché integrativo, lo si dà, se non è possibile non si dà, non si dà perché il Consigliere Marinelli ha più risorse piuttosto che il Consigliere Bilò che ne ha di meno perché il rapporto è evidentemente diverso, questo è il senso della soppressione.
Sul secondo comma non dico nulla perché mi pare che anche l'Assessore l’abbia anticipato nel corso del suo primo intervento, cioè scrivere che il Sindaco adotta i provvedimenti, sta scritto già nel 267 del 2000, così come modificato a me pare sovrabbondante. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Anche qui l’Assessore Saltamartini va in contraddizione con se stesso, infatti rispetto agli emendamenti precedenti dice: “A che cosa serve metterlo? Il D.M. 70 lo conosciamo tutti, è ovvio che ci dobbiamo attenere a quei principi”, ma allora perché mettete che il Sindaco adotta i provvedimenti contingibili e urgenti previsti dalla normativa vigente? E’ come dice il Consigliere Carancini, anche questo è previsto dalla norma, allora perché non è accettabile l’emendamento del Consigliere Carancini e quindi lo sopprimete.

(interventi fuori microfono)

Fabrizio CESETTI. E’ accettato, bene.
Spero che accettiate anche il primo: “i Comuni concorrono alla programmazione socio-sanitaria regionale, anche attraverso gli organismi di partecipazione di cui agli articoli 8, 9, 10; possono stipulare apposite convenzioni con gli enti del servizio sanitario regionale per assicurare forme di assistenza sanitaria ad integrazione dei livelli di assistenza, purché i relativi costi siano sostenuti interamente dai Comuni medesimi”. Questo è l'incentivo al principio di disuguaglianza perché se diciamo che i Comuni possono stipulare convenzioni con il servizio sanitario regionale con spese a carico loro, significa che i cittadini che vivono in alcuni Comuni potranno avere un'assistenza sanitaria integrativa ai livelli di assistenza diversa dai cittadini che vivono in un altro Comune che non stipula quella convenzione o magari - questo è il punto - quel Comune piccolo, nelle aree interne, nelle aree montane, non ha le risorse per stipulare convenzioni, quindi voi andate in contraddizione con voi stessi e con quello che avete scritto all'articolo 1. Sapete qual è la differenza? Che io ho una memoria di ferro, quasi sovraumana.
Voi all’articolo 1 (Principi) parlate dell’adeguatezza dell'assetto organizzativo e dell’organizzazione dei servizi nel rispetto delle peculiarità e dell'identità territoriale delle zone montane, delle zone disagiate e di confine, come potrà un Comune disagiato o in una zona di confine stipulare una convenzione per dare ai propri cittadini prestazioni integrative? Quei cittadini non subiranno una discriminazione con il cittadino dell’area costiera, il cui Comune ha la risorsa e può stipulare la convenzione integrativa?
Questo è il tema, è discriminatorio e noi abbiamo il dovere di non scriverlo in una legge. Quando dico che probabilmente questa norma non è stata letta fino in fondo affermo una verità e questa è la prova. Una legge deve essere conseguente, i nostri emendamenti se li andate a vedere sono non solo coerenti con il vostro articolato, ma non toccano i principi fondamentali perché è un vostro diritto proporli, anche se noi non li condividiamo.
I nostri emendamenti hanno una coerente logica emendativa dove il tutto si tiene, sono coerenti, questa è la dimostrazione che sono coerenti, questi li ha scritti il Consigliere Carancini, l’altro l’ho scritto io, neanche ci siamo sentiti sul punto, però guarda caso sono coerenti, l'emendamento primo che avete respinto e questo che adesso magari vi accingete a …
Questo è il tema, spero che vogliate cancellare queste norme ed accogliere gli emendamenti soppressivi predisposti ed a prima firma del Consigliere Carancini perché, ripeto, questa contraddizione è in re ipsa, va da sé.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Su questo emendamento, che andrò a leggere, non ci siamo confrontati, quindi, caro Consigliere Cesetti, le ultime parole che ha detto, che questi emendamenti erano in linea con quelli del Consigliere Carancini, l’opposizione da alcuni è stata vista come parallela e non organizzata, proprio da questa disorganizzazione vengono fuori degli emendamenti e questo che leggerò è simile a quello del Consigliere Carancini ed a quello del Consigliere Cesetti, ma non li abbiamo copiati, anche perchè li abbiamo scritti in momenti diversi. Quindi l’articolo 5, comma 1, lettera b) viene modificato come di seguito specificato: “Le parole ‘purché i relativi costi siano sostenuti interamente dai Comuni medesimi’ sono sostituite dalle parole ‘i relativi costi possono essere attribuiti dalla Regione in base all'articolo 2, comma 1’”.
Trovo ingiusto il fatto che i Comuni debbano sostenere i costi dei servizi aggiuntivi per le carenze del servizio sanitario regionale. Durante le audizioni i Sindaci sono stati auditi in maniera frettolosa, sottolineo che alcuni hanno ricevuto il materiale la sera prima di venire in Commissione ed allora qualche Sindaco, in maniera spontanea, ha chiamato il Consigliere, magari sa che è nella sanità, sa che qualcosa ci capisce, quindi ha chiesto un consiglio, ma come si fa a spiegare una cosa così grande in una nottata?
Il servizio sanitario regionale deve prevedere dei fondi per i Comuni più bisognosi e noi ci sentiamo di dire che è più giusto ed equo valutare situazione per situazione, mentre la nostra proposta è l’invarianza di spesa. Chi ci ha preceduto, come i Consiglieri Cesetti e Carancini, hanno sottolineato che i Comuni … Mi piace molto l’idea del Comune di Fiastra, io vorrei citare quello in cui è nata mia madre, Barbara, ha 1.000 abitanti – c’è anche un ottimo vino – lì il Sindaco non riesce a gestire le cose, la Polizia municipale la deve gestire con il Comune di Ostra Vetere piuttosto che con il Comune di Ostra. Noi nella nostra valle abbiamo portato avanti un progetto, quello dell’Unione dei Comuni Le Terre della Marca Senone, che ha cercato di sopperire anche a certe negligenze o a certe deficienze del sistema. Noi oggi queste deficienze del sistema le sottolineiamo, quindi, per quanto riguarda l’articolo 5 chiedo con forza che questo emendamento venga votato e se verrà approvato saremo anche disposti a votare l’articolo 5, in quanto il punto primo è fondamentale: “i Comuni concorrono alla programmazione socio-sanitaria regionale, anche attraverso gli organismi di partecipazione di cui agli articoli 8, 9, 10”. Penso, ad esempio, al Consigliere Marinelli che è stato Sindaco di Castelraimondo, un Comune di 4.000 abitanti, e sa quante difficoltà ha avuto. Un Comune bellissimo, situato nell’entroterra e le deficienze che il sistema potrebbe produrre lo potrebbero portare …, oggi con c’è più lui come Sindaco ma al tempo l’hanno portato a gridare vendetta contro le Giunte di centro-sinistra che hanno governato.
Noi vogliamo sottolineare la bontà degli emendamenti. I 42 emendamenti che abbiamo portato in questa Aula sono oggetto e frutto dello studio di una proposta costruttiva, di una proposta di opposizione responsabile, che ha come primo obiettivo la sanità pubblica e la certificazione che il nostro gruppo lavora per il bene comune.
Come dissi nella campagna elettorale, che portai con forza nella provincia di Ancona, io ero uno di noi, uno che andava nei Comuni a spiegare quello che avrei fatto nel mio lavoro in Consiglio regionale perché, lo sottolineo, questo per me è un lavoro, un lavoro certificato dallo studio. Noi studiamo per i nostri cittadini perché ogni parola in più, ogni miglioramento in più, va incontro alla forza dei nostri marchigiani. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Anche su questo punto bisogna che ci intendiamo. Bene dice il Consigliere Cesetti: la Repubblica è formata da Comuni, Province, Regioni, da città metropolitane e dallo Stato, ogni ente è dotato di pari dignità ed ha le proprie funzioni, allo svolgimento delle funzioni provvede lo Stato attraverso trasferimenti, quindi per i Comuni i trasferimenti statali sono per le funzioni proprie, non possono impiegare le loro risorse per cose diverse.
Ricordo che quando nacque lo Stato unitario ha attratto a sé alcune funzioni proprio per poterle finanziare, la legge Coppino del 1875 finanziò l’istruzione elementare perché i Comuni grandi riuscivano a pagare gli insegnanti, i maestri e riuscivano ad impartire un po’ di istruzione, i Comuni piccoli no. Allora, non è che noi abbiamo deciso che i Comuni debbano finanziare la sanità, il tema nasce dal fatto che ci sono due Comuni nella nostra regione che sono stati oggetto di una donazione molto cospicua e il donante l’ha vincolata ad un percorso di aperture di servizi sanitari, per cui ci hanno chiesto: “Come possiamo introdurre dei servizi sanitari in adesione a questo?”, e noi abbiamo introdotto questa norma per prevedere che si possa fare laddove i Comuni possono gestire fondi privati.
Non penso che un Comune possa distrarre il trasferimento statale per fare cose diverse dalle funzioni attribuitegli e non mi risulta, come è stato detto, che abbiano funzioni sanitarie.
L’ultima valutazione è sempre per coerenza quando abbiamo espunto e abbiamo accolto l’emendamento del Consigliere Carancini, dicendo che è inutile ribadire il pleonasmo che i Sindaci adottano i provvedimenti che sono già previsti dall’ordinamento, è coerente con quello che abbiamo detto, quindi se prima abbiamo bocciato gli emendamenti che richiamavano i decreti ministeriali, anche in questo caso accogliamo l’emendamento del Consigliere Carancini per coerenza normativa.

PRESIDENTE. Emendamento 5/1 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 5/2 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 5/3 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5, così come emendato. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Mi rivolgo all'Assessore Saltamartini, che apprezzo per la sincerità, glielo dico con franchezza. Lei dice, ecco perché qualche volta il dialogo può essere d’aiuto, io credo nella buona fede delle sue parole, che questo è fatto in relazione a fattispecie ben individuate, fattispecie nelle quali i Comuni possono ricevere da un privato donazioni che dovrebbero riguardare il servizio sanitario regionale, non so se è una donazione modale o non modale. Voi in realtà dite un’altra cosa e nell'articolo scrivete tutt'altro, come dire che se devo andare in quel posto lì, per andarci faccio 15 chilometri.
Assessore, apprezzo la sua sincerità, ma come si fa ad applicare un principio come questo? Se il Comune domani mattina, non ricevendo una donazione modale, fa la richiesta al servizio sanitario regionale di un servizio integrativo e se lo paga, glielo dà? Non è la stessa fattispecie, ma voi dovevate semplicemente scrivere una norma che fosse cucita banalmente, lo si poteva fare anche perché avete fior di tecnici, sulla fattispecie a cui ha fatto riferimento.
Mi fido di lei, al di là che non condivido, ma è vero quello che ha detto? Mi faccio questa domanda perché le due argomentazioni sono divaricate e questo articolo non apre le porte, le leva alla disuguaglianza. Guardate, lo dico perché è una cosa grave.
Se volevate affrontare il tema dei due Comuni, e ci può stare, a parte che credo che chi dona possa fare una donazione modale e mi pare che con la donazione modale si possa dire: “Io dono al servizio sanitario regionale, ma tu lo devi fare in relazione al Comune di Castelraimondo o altro”. Perché fate una norma che afferma in principio la disuguaglianza? Capisco che a voi non frega niente, siete distratti, però, Consiglieri di maggioranza, è una cosa seria, non è una sciocchezza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Intervengo dopo le parole dell’Assessore Saltamartini, che anch’io apprezzo per la sincerità, cosa che in effetti non gli manca e questo è un fatto positivo.
Assessore, solo sul punto, a differenza del Consigliere Carancini, che l’ha vista come ipotesi, trovo grave che una cosa del genere venga normata, come sarebbe a dire: voi non ritenete che gli enti del servizio sanitario regionale non debbano attivarsi per superare le disuguaglianze sociali e territoriali - non avete approvato questo emendamento - però ritenete che gli enti del servizio sanitario regionale possano invece percorrere la strada della disuguaglianza dell'assistenza sanitaria e dell’integrazione dei livelli di assistenza?
Se i Comuni “possono stipulare delle convenzioni e le stipulano con gli enti del servizio sanitario regionale per assicurare forme di assistenza sanitaria a integrazione dei livelli di assistenza”, lo fanno insieme, sia i Comuni sia gli enti del servizio sanitario regionale, Questo lo possono fare? Non possono fare una cosa generale, ma possono fare una cosa particolare perché magari qualcuno ha fatto meritoriamente una donazione modale a quel Comune affinché si faccia una forma di assistenza sanitaria integrativa? Quel signore che fa la donazione modale fa quello che gli pare, ben vengano le donazioni modali, in quel caso consiglierei di fare una donazione al servizio sanitario regionale nel rispetto del principio di uguaglianza che c'è. E se fossi Sindaco di un Comune gli direi di tenersi la donazione modale se deve essere discriminatoria rispetto agli altri e pratica il principio di disuguaglianza. Questo il punto. In un Comune ci possono essere cittadini che usufruiscono, ancorché in conseguenza di una donazione modale, del beneficio di forme integrative di assistenza e in altri no?
C’è poi il tema più generale che ho detto prima, che comunque questa norma dà la possibilità, Assessore, da una parte di soddisfare un caso particolare, che è la donazione modale, cosa gravissima in una legge, mai avrei pensato che venisse fatta una cosa del genere, sono sicuro che non l’abbia richiesta l’Assessore Saltamartini una norma di questo tipo né il Presidente, ma il problema è che si lascia aperta la questione a quello che ha detto prima il Consigliere Carancini, perché uando voi dite che possono stipulare apposite convenzioni con gli enti del servizio sanitario nazionale, lo possono fare anche se non hanno una donazione modale.
Concludo dicendo se il Comune di Porto San Giorgio, per parlare del mio territorio, fa una bella convenzione con il servizio sanitario e dà l’assistenza sanitaria integrativa ai suoi cittadini e il Comune di Massa dove io ho fatto il Sindaco, 1.000 abitanti, non ha le risorse non lo può fare? Ed il cittadino di Massa è discriminato rispetto a quello di Porto San Giorgio, ma possiamo stabilire una cosa del genere?

PRESIDENTE. Articolo 5, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6. Esame degli emendamenti 6/1 e 6/2. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Dispiace che manchi il Presidente della Regione Marche, questo è un articolo a cui teniamo molto. Presidente dell'Assemblea legislativa, Assessore e anche Consiglieri di maggioranza, ci teniamo perché implica una serie di principi, valori, riconoscimenti e direi anche aspetti funzionali alla legge.
Nel provvedimento che stiamo per approvare, che state per approvare, legittimate come unica Università di riferimento la Politecnica delle Marche, nessuna contestazione, sede della facoltà di medicina, chirurgia, ci mancherebbe altro.
Ho l'impressione però che vi siete dimenticati che ci sono altre tre Università nelle Marche: quella di Camerino, quella di Urbino e quella di Macerata. Sono tre Università, spero che anche gli altri Consiglieri che vivono sul territorio possano sostenerlo, di altissimo valore, in particolare Camerino e Urbino rispetto a tutto un segmento del tema sanitario che potrebbero essere delle interlocutrici assolutamente importanti e determinanti per la regione sul tema sanitario e veterinario perché come sapete bene questa è una legge che …
Aggiungo per ultima la mia Università, quella della città dove abito, quella di Macerata che ha una assoluta valenza di rilievo nazionale per quanto riguarda in particolare il sistema sociale.
Questo emendamento, che ricostruisce un quadro, una fotografia equilibrata e direi onesta rispetto alle collaborazioni della Regione Marche, tende a mettere in riga questi principi, è costituito da 6/7 emendamenti, l’Inrca non è stato toccato.
Il primo emendamento in particolare afferma la dignità di tutte le Università in rapporto alla materia di cui stiamo discutendo. Il ragionamento che è stato fatto dai presentatori è stato quello di dire: ma le altre Università si occupano o no di sanità? Si, se ne occupano, quindi riconoscono la presenza nel territorio marchigiano di tutte le Università; il secondo è la specificità. E’ vero che la Politecnica in particolare si riferisce a chirurgia e a medicina, ma per esempio ci sono facoltà, che ricordo: Camerino, Urbino, in particolare per i percorsi formativi e di ricerca di Scienze e Tecnologie, Bioscienze, Medicina veterinaria, Farmacia ospedaliera, Scienze del farmaco e dei prodotti per la salute, Scienze biologiche e Scienza della nutrizione e infine l'Università di Macerata per il percorso formativo di Teorie, culture e tecniche per il servizio sociale.
La domanda è: perché queste altre Università non possono stipulare - intanto non vengono riconosciute - accordi che possono riguardare un quadro generale, per esempio, penso alla ricerca, l’Università di Macerata, cito l’ultima, ma poi dirò di Camerino, non è in grado di supportare come interlocutore accademico una ricerca che possa essere di interesse per il sistema sociale della regione? O altro ovviamente. Non solo, inserisco anche i temi dei bandi, dei finanziamenti, non entro nella questione delle Università di Camerino e Urbino, che sono delle eccellenze assolute in Italia, e voglio ricordare a tutti che queste due Università fanno ricerca, che è un punto fondamentale e determinante della sanità.
Chiudo, dicendo che propongo l'istituzione di un Dipartimento delle Università, il Dipartimento delle Università delle Marche, serve almeno due volte a mettersi seduti a definire un quadro di riferimento e di programmazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Anche su questo articolo 6 (Rapporti con le Università e l’Inrca) abbiamo dato un contributo. Ricordo che i nostri emendamenti sono stati depositati già venerdì scorso perché credevamo nella bontà del progetto e volevamo dare la possibilità agli uffici di capire il valore di quello che noi avevamo scritto all'interno dei 42 emendamenti. Quindi, depositandoli con alcuni giorni di anticipo abbiamo dato la possibilità anche agli uffici di capire e di prendere in mano il nostro lavoro.
In questo emendamento all’articolo 6, comma 7, le parole “alle attività della Commissione” vengono sostituite dalle seguenti: “possono partecipare a richiesta”. Questo perché il nostro gruppo consiliare ritiene di questo cambio di parole rinforzi la garanzia di partecipazione condivisa tra Università e Regione, chiarendo la partecipazione in un processo di rinnovo che non può essere lasciato solo al caso ma, attraverso una richiesta, permetterebbe una partecipazione alle attività della Commissione in forma più esplicita.
Questo emendamento completa anche quello a prima firma del Consigliere Carancini che, articolato e complesso, come ha detto, prevede tutte le Università in quanto nei rapporti con le Università e l’Inrca la sanità è ricompresa. Penso a Camerino per la parte zooprofilattica, allo stabulario. A Camerino abbiamo dei veterinari che sono un’eccellenza a livello europeo.
Il nostro emendamento va a completare quello del Partito Democratico e stabilisce che in queste Università ci sono delle azioni, anche sanitarie, che vanno inserite nell’articolo 6, come ad esempio l’Università di Camerino in cui c’è un stabulario che è un’eccellenza a livello non solo regionale, non solo nazionale, ma europeo e in quel progetto di studio sanitario all'interno della Medicina veterinaria noi possiamo dare forza anche all’Università di Camerino,. Non metterla è un refuso molto importante.
La stessa cosa vale per l’Università di Urbino che ha attivato una serie di corsi di laurea legati alla sanità, ad esempio corsi di completamento di studi per il management sanitario. Quindi chiedo il voto sul mio emendamento, come il Consigliere Carancini l’ha chiesto per l’emendamento 6/1, ed in maniera sequenziale noi voteremo favorevolmente l’articolo 6 proprio perché questi due emendamenti vanno a completare alcune deficienze che sono al suo interno. Grazie.

Emendamento 6/1 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 6/2 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 6. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Voterò a favore di questo articolo perché è stato approvato un emendamento che ho presentato in Commissione, lo voglio segnalare, con il quale abbiamo introdotto il comma 8 bis, che prevede che i protocolli di intesa previsti tra Inrca e Università saranno stipulati previo parere della Commissione assembleare competente.
Mi sembra un passaggio indispensabile, quindi è importante che sia stato inserito. Grazie.

PRESIDENTE. Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Segnalo il voto contrario sull'articolo 7 perché anche qui avevo presentato un emendamento analogo a quello precedente, che prevedeva un passaggio in Commissione dei protocolli stipulati con gli enti di ricerca e pur essendo perfettamente in linea con il precedente non è stato accolto dalla Commissione, per cui mi esprimerò contro l'articolo 7. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Il silenzio di questa Aula ..., mi rivolgo ai camerti e agli urbinati, ma non vi vergognate? Vi chiedo se vi vergognate!
Il Presidente Acquaroli ieri è venuto a raccontarci che avrebbe aperto una disponibilità e voi non avete votato che il sistema sanitario possa collaborare con le Università di Camerino, di Urbino e di Macerata su temi che riguardano la sanità? Ma io mi chiedo: non vi vergognate? Poi vi riempite la bocca delle aree interne? Scusate, mi chiedo se vi vergognate o no. Presidente, le altre Università sono figlie di un dio minore o non ve frega assolutamente niente e tutti i soldi li date alla Politecnica delle Marche per fare i fatti vostri? Questa è la domanda! Non siete intervenuti per dirci perché, Presidente Acquaroli, lei ce lo deve dire perché rappresenta questa regione e adesso umilia le Università …

PRESIDENTE. La discussione è sull’articolo 7 non sulle Università …

Romano CARANCINI. Mi faccia capire se dobbiamo essere qui come dei scendiletto …

PRESIDENTE. No, non essere il scendiletto, il problema è che l’incisione verso una persona non può essere fino a quel punto.

Romano CARANCINI. Fino a prova contraria, a meno che non sia cambiato qualcosa, rappresenta la regione. Perché non siete intervenuti a difendere le altre Università? Spiegatecelo, dateci una ragione, ditemi che dico delle sciocchezze. Guardate, è una roba grave questa, le avete umiliate e le avete mortificate. Avete gli amici degli amici, sennò non si spiega perché le Università di Urbino e Camerino vengono buttate a mare. Chissà se gli organi di stampa scriveranno questo o faranno solo veline. Guardate, è una scelta gravissima!

PRESIDENTE. Ho spiegato il mio intervento, in quanto ho interrotto la sua dichiarazione di voto.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L’articolo 6, comma 1 dice che la Regione promuove e valorizza le attività di ricerca e di formazione svolte dalle Università delle Marche concorrendo a progetti e programmi di comune interesse, definiti d’intesa tra la Regione medesima e le singole Università.
In atti di Giunta, tre giorni fa, abbiamo votato che le Università di Macerata, Camerino e Urbino concorrono alla individuazione della violenza di genere, la ricerca viene fatta con tutte le Università e la specificazione per l'Università di Ancona è per la sua Facoltà di Medicina. Dire il contrario è veramente falso, significa strumentalizzare con i territori chiamando addirittura il Sindaco di Camerino o altri ad un conflitto che non c’è.
Cerchiamo di essere al di là del linguaggio, ognuno usa il suo.
Non è vero, noi abbiamo messo in una norma che la Regione si avvale dei punti di ricerca delle nostre Università a cominciare da Urbino, a cominciare dalla facoltà di Camerino, in cui c’è la prima clinica degli animali, noi le valorizziamo, tanto è vero che la ricerca sul fabbisogno è stata fatta dall’Università Politecnica delle Marche, che ha Facoltà di economia, con la Facoltà di sociologia di Urbino stiamo lavorando incessantemente per tutta una serie di programmi, con la Facoltà di scienze politiche di Macerata stiamo facendo un’analisi sui sistemi sanitari, quindi dire il contrario significa fare entrare in conflitto i nostri territori.
Basta leggere, è in italiano, penso che siamo tutti in grado di interpretare.

(interventi fuori microfono)

Filippo SALTAMARTINI. Sono le Università delle Marche e in questa legge ci sono tutte e con tutte noi collaboriamo.
Devo anche aggiungere che l'attività di ricerca viene promossa con questa legge, tanto è vero che ci apprestiamo a votare una norma in cui la Regione investe in ricerca ed attraverso la ricerca applicata noi siamo in grado di garantire livelli importanti del sistema sanitario regionale, così come non è fatto in passato. Tornare indietro e strumentalizzare il nome o non so che cosa, credo che dimostri in modo inequivocabile …, poi sì, voi dite che volete collaborare, ma è strumentale, prendete strumentalmente, come fate in alcune interrogazioni, il problema per poter creare un conflitto.
Secondo me non c’è motivo che esista un conflitto di questa natura, quindi chiedo al Consigliere se possibile di approfondire un po’.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Carloni.

Mirco CARLONI. Grazie, Presidente. Mi corre l'obbligo di intervenire perché il Consigliere Carancini ha detto delle cose gravi, non fosse che capisco la rabbia perché neanche il suo gruppo gli ha votato gli ultimi emendamenti, evidentemente non sono interessati nemmeno i suoi colleghi a votarli.
Al di là di questo capisco il rancore, però l’atteggiamento che lei ha avuto non solo è inappropriato, ma anche ingiusto perché l'amministrazione ha avuto un rapporto con il sistema universitario molto equilibrato. Ho seguito personalmente dei progetti di ricerca anche affini alla sanità, la ricerca farmaceutica con l’Università di Urbino, in cui c’è una specialistica in biotecnologie, con quella di Camerino su tutto quello che riguarda l'attività veterinaria, zootecnica …

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Non facciamo interlocuzioni a due. Chi fa l’intervento … Lei continui, Assessore.

Mirco CARLONI. Non so se si è accorto, ma questa è un’Aula legislativa non vendiamo il pesce …

PRESIDENTE. Fermiamo questo momento, non andava bene prima e non va bene adesso.

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Si fermi un attimo, Assessore.

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. No, stiamo crescendo con la … Non è giusto verso il lavoro e l’impegno che stiamo portando avanti da ieri, fino al termine della proposta di legge.
L’articolo 72 del Regolamento interno prevede le sanzioni disciplinari, non andiamo sopra il livello delle invettive politiche, entriamo nelle contumelie personali. Già prima c’era stata una affermazione su avvenimenti personali, eccetera, assolutamente da censurare, come quelle che adesso vi siete scambiati.
Stralciamo queste dichiarazioni, rispettiamoci reciprocamente, facciamolo con una dura battaglia dialettica sui contenuti della proposta di legge, azzeriamo ogni situazione e ripartiamo.
La prego, Assessore, di continuare.

Mirco CARLONI. Concludo dicendo che l'amministrazione rispetto al sistema universitario ha dato sempre evidenza di una trasparenza e di una equidistanza da tutti gli atenei e da tutte le cattedre di questa Università che, come ha detto bene l’Assessore Saltamartini, in questo caso vede coinvolta la Politecnica non fosse altro perché è l'unica che ha la clinica e la parte ospedaliera.
Non si può dire la stessa cosa, Consigliere Carancini, del suo partito che in tutte le ultime tornate elettorali ha cercato personale da candidare solo attraverso i Magnifici Rettori ed i docenti universitari, evidentemente quell’atteggiamento sinistro di aggressione del sistema universitario, che voi vorreste perché l’avete sempre fatto, non lo vedete in noi, ma si sa chi mal fa mal pensa.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Ho sentito l’intervento accalorato del Consigliere Carancini, però ritengo che questa impostazione sia esagerata. E’ chiaro che il servizio sanitario nazionale ed la riorganizzazione del servizio sanitario regionale si avvalga soprattutto della Facoltà di medicina dell’Università di Ancona, ma non c’è un retro pensiero, tutti sanno, l’Assessore Carloni l’ha ricordato, che ci sono delle convenzioni che sono in atto tra il servizio sanitario e l’Università, tra la Regione Marche e le Università. Tutti sanno che la veterinaria passa soprattutto per Camerino e qualche anno fa come Direttore del Dipartimento delle dipendenze patologiche firmai una convenzione su delega Asur con l’Università di Macerata, Istituto di medicina legale, perché la migliore tossicologia della nostra regione la fa l'Istituto di medicina legale di Macerata.
Non c'è una preclusione, ho detto la veterinaria a Camerino, ma ad esempio per la salute ed il benessere la Facoltà di Scienze motorie di Urbino, che notoriamente è collegata con le nostre attività sportive e con la quale abbiamo delle convenzioni.
Sono delle attività marginali rispetto alla globalità della sanità, dove la convenzione per eccellenza è con la Facoltà di Medicina dell’Università di Ancona, in quanto diploma e laurea tutti i corsi sanitari: professioni sanitarie, professioni mediche, scienze infermieristiche, tecnici di radiologia, nonché i medici e tutti gli specialisti.
Mi sembra un po' cavilloso perché non c'è, credo di poter parlare in questo caso a nome della maggioranza tutta e la stessa Giunta l’ha detto, alcuna preclusione delle Università marchigiane, anzi vogliamo valorizzarle, vorremmo che le Università marchigiane nel futuro, questa è la mia visione, si aprano a gemellaggi con le università del Mediterraneo. C'è una grande richiesta da parte del nord Africa di gemellaggi con le Università italiane per corsi di specialistiche. Non appena ci saranno le condizioni, cito la Libia che è un caso che ho seguito, ci saranno delle convenzioni tra le Università marchigiane e la Libia.
Nessuna preclusione e nessuna chiusura, vi assicuro. Prima di entrare nel servizio sanitario ho lavorato per un breve periodo con l’Università di Ancona, quindi so benissimo come stanno le cose, non dobbiamo temere questo secondo me.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Spero che i toni si abbassino perché non fanno bene comunque.
In ogni caso condivido non nel modo, soprattutto per come ha rimproverato noi, ma nel merito quello che ha detto il Consigliere Carancini, nel senso che questo articolo lascia dei dubbi, che possono essere semplicemente risolti cambiando, per esempio, gli articoli.
Nel primo comma si dice che la Regione promuove e valorizza le attività di ricerca e di formazione svolte dalle Università delle Marche, quindi sembrerebbe che siano svolte da tutte le Università delle Marche, poi ei commi successivi, comma 3 e altri, si declinano i rapporti, tra l’altro declinare dei rapporti svolti con accordi di programma è pleonastico perché è chiaro che la Regione può sottoscrivere accordi di programma o protocolli d'intesa con chi vuole, è nelle sue competenze, quindi non c'è necessità di una legge per dire che si chiederà all'Università di medicina piuttosto che di ingegneria o di economia di partecipare alla predisposizione di piani e programmi regionali. Credo che sia una facoltà che la Giunta può esercitare, addirittura penso che possa essere una competenza dirigenziale, quindi non c'è bisogno di inserirlo in una norma.
Quando invece si parla dei protocolli d'intesa, con i quali viene individuata l'Azienda ospedaliera universitaria di riferimento, si parla non solo di strutture private accreditate - torniamo al tema delle accreditate – ma anche di accordi attuativi con l'Università, al singolare, quindi sembra che si faccia riferimento alla sola Università di Medicina e questo è un disvalore, non perché non abbia un grande valore, anzi tutt'altro, ne siamo sicuri, ma all'interno del report, che non avuto modo di leggere, che c'è stato presentato dalla Politecnica delle Marche, ci possono essere degli aspetti che altre Università della regione Marche avrebbero potuto approfondire.
Ritengo che possa essere un valore aggiunto e che possa essere un'apertura, ripeto, forse pleonastica, come è pleonastico scrivere che si possono sottoscrivere accordi di programma, che è una competenza, sottolineo, specifica, addirittura dirigenziale. Non c'è bisogno di scriverlo in una norma perché già c'è una legge dello Stato che lo stabilisce e che prevede come devono essere fatti e quali caratteristiche debbono avere.
Mi pare che il Consigliere Carancini voglia dire: le scriviamo tutte oppure si cassa e si lascia alla decisione della Giunta o del dirigente.

PRESIDENTE. Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 8. Ci sono tre emendamenti. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Intanto tranquillizzo l’Assessore Carloni, che nel frattempo se n’è andato, dicendo che se voto da solo un emendamento non mi abbatto, lui non sa la storia dei 10 anni che ho vissuto a Macerata, quindi su questo stia tranquillo, io voto per 5 anni anche da solo, stia tranquillo.
In realtà la mia risposta, lo dico al Presidente, non era negativa, era positiva perché se io vado …, era offensiva per quelli che vendono il pesce, ma era positiva perché lui è di Fano, sede di porto.
All’articolo 8, l'emendamento che presento, anzi ce ne sono due, riguarda in particolare la Conferenza regionale socio-sanitaria che, come già avevo illustrato in Commissione, è un vero e proprio accrocchio, lo dico al Consigliere Ausili, che ieri ha detto: “L’abbiamo iniziata adesso”. Era prevista nella legge 13, esisteva ma, per raccontare la verità, non funzionava, non veniva convocata, era composta in particolare dai Presidenti delle Conferenze dei Sindaci della sanità e aveva una serie di compiti. Esisteva, ma non veniva convocata probabilmente per una laguna legislativa.
Adesso voi attraverso questo articolo mettete insieme una serie di pot pourri, nella previsione dell'articolo 8 mettete insieme in questa Conferenza le funzioni del Cal e quelle delle autonomie locali, mettete insieme una serie di competenze e funzioni che si sovrappongono ed io credo che sia sbagliato.
Non è un emendamento che marca un territorio o una serietà particolare, una pesantezza particolare, ma dà un contributo di logica e serve a far sì che la Conferenza regionale socio-sanitaria sia composta dai Presidenti delle Conferenze dei Sindaci, dall'Assessore, da un rappresentante delle comunità montane e ovviamente anche dai Presidenti di Provincia.
Che cosa fa questa Conferenza? Ha il compito, attraverso la filiera di partecipazione, di poter dire, di poter dichiarare le eventuali disuguaglianze rispetto agli appostamenti di bilancio che vengono fatti, quelle disuguaglianze che naturalmente avevamo anche dimostrato in precedenza.
Da questo punto di vista l’emendamento tende a rimettere ordine rispetto alla previsione e infatti al secondo comma, nella previsione delle funzioni, scriviamo che “la Conferenza permanente ha il compito di esprimere parere sulla ripartizione delle risorse regionali da destinare alle singole Aziende territoriali” e si cancella “altresì”. E’ solamente un raccordo di carattere tecnico, ma il senso è dare una linea alla Conferenza regionale permanente, soprattutto attraverso i Presidenti delle Conferenze dei Sindaci.

PRESIDENTE. Emendamento 8/1 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 8/2 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 8/3 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 9. Ci sono gli emendamenti 9/1, 9/2, 9/3 e 9/4.
Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Cerco di fare un po’ di ordine rispetto alla fetazione stranissima di questo articolo perché si scrive che in ciascuna Azienda sanitaria territoriale è costituita la Conferenza dei Sindaci, e fin qui non c’è niente di nuovo perché anche nel passato era l’organo di rappresentanza dei Comuni, ovviamente composta dai Comuni che appartengono al territorio dell'azienda. La cosa strana è il comma 2, peraltro in audizione denunciato da tantissimi Sindaci, perché dice che le funzioni della Conferenza dei Sindaci sono svolte attraverso l'organismo di rappresentanza, composto da 4 membri della Conferenza stessa.
L'emendamento ricostruisce un po' l'intero organo e riporta normalmente la Conferenza dei Sindaci a quella che è la sua natura ordinaria, cioè la Conferenza dei Sindaci è composta da tutti i Sindaci dell'Azienda territoriale di riferimento.
Alla Conferenza dei Sindaci, per dare un ordine ulteriore, sono invitati, questo è l'oggetto dell'emendamento, peraltro senza diritto di voto, l'Assessore regionale alla sanità, i componenti della IV Commissione consiliare, i rappresentanti dell'associazionismo,
Nel terzo comma si esprime un tentativo di regolamentazione.
Noi sappiamo che le Conferenze dei Sindaci per tutta una serie di ragioni molto spesso non hanno funzionato, per mancanza di operatività rispetto alle presenze, quindi la proposta che viene fatta, molto semplice e banale, è che la Conferenza dei Sindaci esprima un parere obbligatorio.
L'Assessore Saltamartini ci ha detto nella prima audizione: “Sappiate che c'è una partecipazione, vengono considerati i Sindaci più bravi del mondo” però devono dare un parere obbligatorio perché se voi scrivete solo “parere” significa che dei Sindaci ve ne fregate. Il parere obbligatorio costringe ad entrare nel merito e se non lo danno, è colpa loro.
Voi scrivete “parere”, quando si scrive semplicemente “parere” significa che non ve ne frega niente, se invece si scrive “parere obbligatorio” significa che interpellate, chiedete ai Sindaci di impegnarsi su questo. Porto solo la mia esperienza, niente di più, da questo punto di vista aggiungere che il parere deve essere obbligatorio è una forma di responsabilità istituzionale.
L'altro elemento che ritengo importante, anche questo per esperienza, è che questa legge per quanto riguarda i territori si impernia sull'atto aziendale, sul quale ovviamente i Sindaci si devono pronunciare, che cosa è successo nel passato? Che gli atti aziendali in passato, non è che non si facessero, in realtà passavano in cavalleria, che vuol dire? Che chi aveva la responsabilità qualche volta, spesso, talvolta, gli atti non li metteva a disposizione dei Sindaci, i quali non potevano naturalmente esaminare i contenuti.
C'è un impegno preciso per il Direttore generale di trasmettere alla Conferenza dei Sindaci, che è l’organo rappresentativo, almeno 30 giorni prima della convocazione della Conferenza, l’atto aziendale per il parere.
Mi pare di aver ricostruito in maniera molto semplice, più lineare e fuori da questo organo di rappresentanza di quattro Comuni, che non si capisce. Ripeto, anche questo a una prima lettura è venuto naturale, ma in audizioni ce l’hanno detto qualche decina di Sindaci, quindi è un elemento che evidentemente crea disagio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Sugli emendamenti 9/1, 9/2, 9/3 ha parlato il Consigliere Carancini, quindi non starò a ripetere, a mia prima firma c'è l’emendamento 9/4. Anche questa è una questione di coerenza, innanzitutto una considerazione, lo dico anche all’Assessore Saltamartini, se alcuni emendamenti fossero stati approvati, e potevano essere approvati, per voi avrebbero costituito un'opportunità di migliorare questo articolato normativo e probabilmente a quest’ora avevamo finito perché tanti emendamenti potevano in parte essere ritirati in quanto conseguenti, però non l’avete fatto e tanto è.
Questo emendamento, ad esempio, attiene al funzionamento della Conferenza e dice che è disciplinato da un regolamento dalla stessa approvato sulla base di indirizzi della Giunta regionale. Non si capisce perché, Assessore Saltamartini, tra l’altro, nel principio di autonomia e delle autonomie, Consigliere Carancini lei ha fatto il Sindaco, il funzionamento della Conferenza debba essere disciplinato da un regolamento che approva la Conferenza sulla base di indirizzi della Giunta regionale, ma perché? Che c’entra la Giunta regionale? Poi si dice addirittura previo parere del Consiglio delle autonomie locali, ma la Conferenza dei Sindaci è o non è un ente autonomo e se è autonomo ha la capacità di autodeterminarsi. Ma come, voi dite che volete conferire la personalità giuridica per trasferire la competenza ai territori, per dare a loro il potere di autodeterminarsi e di autonomia e addirittura la Conferenza deve approvare il regolamento di funzionamento sulla base degli indirizzi della Giunta regionale? Ma se la Conferenza dei Sindaci non ha neanche la prerogativa di adottare un proprio regolamento per il suo funzionamento, che autonomia ha? Ma scherziamo? Io faccio queste considerazioni.
Poi ce n’è un’altra, e qui arriva il mio emendamento con il quale, dopo le parole “Il regolamento reca altresì la disciplina dell’organismo di rappresentanza di cui al comma 2”, che sarebbero i quattro membri della Conferenza, io aggiungo “e disciplina le modalità di organizzazione e funzionamento del Comitato di cui all’articolo 10”, il quale attiene al Comitato dei Sindaci di distretto.
Se la Conferenza dei Sindaci, sempre previo parere della Giunta regionale, sulla base degli indirizzi della Giunta regionale, può approvare un regolamento che disciplina il suo funzionamento, che disciplina le modalità di organizzazione di cui all'organismo di rappresentanza, facciamogli disciplinare anche le modalità di organizzazione e funzionamento del Comitato dei Sindaci di distretto, perché il distretto è parte della Ast, giusto Assessore Saltamartini? Ad esempio, alcuni Sindaci, che fanno parte del Comitato dei Sindaci di distretto, sono gli stessi che fanno parte della Conferenza dei Sindaci, giusto, Assessore Saltamartini? Perché allora la Conferenza dei Sindaci, se può disciplinare il cosiddetto organismo di rappresentanza, non può disciplinare il Comitato dei Sindaci di distretto, anche perché, come dite poi all’articolo 10, la Giunta regionale disciplina le modalità di organizzazione e di funzionamento del Comitato. Perché la Giunta regionale deve disciplinarlo? Sulla Conferenza dei Sindaci conferisce gli indirizzi, qua addirittura disciplina le modalità di organizzazione. Per questo dico che i Sindaci, ovviamente per ragioni di tempo, non hanno letto questo articolato. Consigliere Mangialardi, lei è stato rappresentante dell’Anci, dico la verità, non è responsabilità loro con tutto quello che hanno da fare, per ragioni di tempo, altrimenti secondo me avrebbero dovuto indignarsi per una norma del genere, quale autonomia se disciplinate perfino le modalità di organizzazione e di funzionamento del Comitato, ma che autonomia date?
Io non lo so, quindi raccomando l'approvazione dell'emendamento.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Questo tema è molto delicato perché riguarda la partecipazione degli enti locali, in particolare dei Comuni, alla programmazione sanitaria.
Queste norme sono in vigore dal ’92, con la legge 502 del 1992, e nonostante due leggi della Regione l’abbiano disciplinate, le leggi 26 e 13/2003, nella nostra regione non sono mai entrate in vigore, l’Assemblea dei Sindaci non ha mai funzionato nella nostra regione, non ha mai espresso i pareri congruenti.

(interventi fuori microfono)

Filippo SALTAMARTINI. Non ha mai funzionato. Se prendiamo il Piano socio-sanitario e verifichiamo quali sono stati i pareri espressi sul Piano socio-sanitario ve ne renderete conto. Questo perché è avvenuto? Perché purtroppo nella composizione dei Sindaci non c'è mai stato l'accordo per l'approvazione del regolamento di funzionamento.
Il Consigliere Mangialardi sa esattamente quanto abbiamo discusso sulla materia, allora, noi abbiamo riportato pedissequamente tutte le norme e ci siamo posti questo problema, Consigliere Cesetti, se i Sindaci per 30 anni non sono riusciti a fare i regolamenti, come possiamo sopperire? Noi avremmo potuto fare questo regolamento con un regolamento, sapete che gli atti normativi nella nostra regione sono la legge o i regolamenti, avremmo potuto normare e delegare al Consiglio regionale l'approvazione di queste norme di funzionamento, tutte le altre Regioni lo hanno fatto. In una discussione che c’è stata con la Giunta, in particolare con il Presidente Acquaroli, si è detto di non andare ad invadere più di tanto l’autonomia, nel senso che verifichiamo le linee di indirizzo generale e sulla base di queste vediamo come classificare questo tipo di interventi. Questa è la ragione per cui abbiamo inserito questa disposizione, però le norme sono importanti e precettive perché i Sindaci, come avete visto, devono partecipare, hanno il diritto di partecipare a tutti gli atti di programmazione.
Per la stessa ragione esprimiamo parere contrario all’emendamento del Consigliere Carancini quando dice obbligatorio perché è una forma di costrizione dei Sindaci i quali sarebbero obbligati ad esprimere un parere. Penso che politicamente i Sindaci hanno la responsabilità e il dovere di esprimere un parere, scrivere che è obbligatorio …, non so poi come questa obbligatorietà possa essere esercitata, quale coazione, cosa succede se noi mettiamo “obbligatorio” ed i Sindaci non esprimono un parere? Detto questo il parere della Giunta sugli emendamenti è negativo.

PRESIDENTE. Emendamento 9/1 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 9/2 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 9/3 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 9/4 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Decade anche l’emendamento 10/1, che vedremo successivamente.
Articolo 9. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. In questo caso, mentre prima ho sempre accettato, non capisco perché debba decadere l'emendamento successivo, il fatto che sia stato bocciato non esclude che lì si possa sostituire la Giunta con la Conferenza dei Sindaci. Però non è un problema, Presidente, secondo me non è decaduto.
Assessore Saltamartini, conosco molto bene - lei sa che io prima di parlare non solo penso, ma cerco, studio, come è giusto che sia - il decreto legislativo 502 del 1992 dove c’è il comma 4 dell’articolo 3 quater che dice che “il Comitato dei Sindaci di distretto, la cui organizzazione e il cui funzionamento sono disciplinati dalla Regione …”, la vostra norma riporta testualmente questa disposizione, anche qui, per quale motivo in altri casi non avete accolto alcuni emendamenti ed avete detto: “Lo prevede già il 502”, quello che dice il Consigliere Cesetti, ed in questo caso invece viene riportato? Questa è la prima considerazione.
L’altra è che il decreto legislativo 502 al comma 4 dell'articolo 3 quater stabilisce che “il Comitato dei Sindaci di distretto la cui organizzazione e il cui funzionamento sono disciplinati dalla Regione”, non esclude che la Regione possa dire che la Conferenza dei Sindaci disciplina le modalità di organizzazione e di funzionamento del Comitato perché è la Regione che delega la Conferenza dei Sindaci e attribuisce a quella Conferenza dei Sindaci, coerentemente con l’annunciata, ma non praticata volontà di autonomia, o meglio annunciata, ma non realizzata, delle realtà territoriali, quindi lo può e lo deve fare.
Mi volete spiegare qual è l’autonomia che voi date ai territori se addirittura la Conferenza dei Sindaci non ha la possibilità di approvare un regolamento che ne disciplini le modalità organizzative, se gli indirizzi li deve dare la Regione? Mi dite voi qual è l’autonomia se il Comitato dei Sindaci di distretto …, lei, Consigliere Mangialardi, che ha fatto il Presidente dell’Anci ed il Sindaco di una importante città, che direbbe da Sindaco del suo distretto, che fa parte del Comitato, se dovesse approvare un regolamento e glielo facesse la Regione Marche, glielo facesse la Giunta regionale? Ma dove sta il principio d’autonomia che voi decantate?
Certo che il decreto legislativo 502/1992 dice quello, ci mancherebbe altro, ma voi state qui per conferire autonomia, fatelo fino in fondo, altrimenti che decidono questi se non possono neanche decidere ed aspettano i vostri indirizzi per autoregolamentarsi?
Rimango esterrefatto. Capisco che magari per chi ha scritto la legge (funzionari, dirigenti), che io penso di poter criticare perché, è ovvio, la mia è una critica tecnica, sia più comodo mettere lì, scrivere la legge, c’è il decreto legislativo 502, ma la politica deve fare altro. In questo caso la proposta doveva essere quella che diciamo noi, che la Conferenza dei Sindaci deve disciplinare le modalità di organizzazione e di funzionamento di un comitato di distretto, che di fatto è una sua promanazione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Penso che dovevamo cogliere favorevolmente gli emendamenti che sono stati proposti dal gruppo del Partito Democratico perché davano forza a quell’approccio che c’è stato nella presentazione della proposta di legge 128.
Nella fattispecie, sia in fase di audizione che, soprattutto, nella presentazione che avete fatto nelle Aree vaste, l’Assessore, il Presidente, spesso anche la Presidente della IV Commissione e qualche volta anche qualche Consigliere aggiunto, avete sottolineato questo modello nuovo di partecipazione, soprattutto di responsabilizzazione dei Sindaci, e devo dire che è stato anche particolarmente convincente. L’ha detto prima il Consigliere Cesetti, forse i Sindaci in questo momento sono particolarmente oberati e forse non hanno una conoscenza approfondita della legge 13 e delle funzioni attribuite attraverso due strumenti particolari, come la Conferenza socio-sanitaria e l'Assemblea dei Sindaci delle allora Aree vaste.
Lo faccio guardando l’Assessore per parti ribaltate, ognuno qui racconta la propria storia, io sono stato il Presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Area vasta 2, riunita in maniera molto serrata con l’allora Sindaco di Cingoli, che era il responsabile del regolamento, ed avevamo costituito una Commissione per autodeterminare il regolamento. Avevo messo a disposizione di quella Assise le competenze migliori, votate dall’Assemblea, con i Sindaci di Cingoli, di Fabriano, di Jesi, che dovevano disciplinare con un regolamento strutturato i lavori e l’efficacia dell’azione di quell’Assemblea. Penso che sia stato un bel dibattito ed una bella palestra anche per le altre Aree vaste, che invece avevano solo un regolamento di funzionamento organizzativo e basta. Noi avevamo fatto molto di più.
Lo richiamo e lo ricordo a tutti noi perché abbiamo tolto, come diceva il Consigliere Carancini, l’obbligatorietà del parere previsto dal comma 2 dell’articolo 20 bis della legge 13, che obbliga i Sindaci ad esprimere un parere su determinate funzioni, in quel caso sulle iniziative che riguardano sia l’Area vasta che gli atti di indirizzo della stessa. Una volontà espressa dai Sindaci.
Oggi invece torniamo con una modalità abbastanza imbarazzante in cui è la Regione che dà gli indirizzi sulla norma per disciplinare anche i lavori della Conferenza dei Sindaci dell’Ast, non solo, togliamo l’obbligo del parere, quindi diventa solo consultivo in barba a quella autonomia e anche a quella possibilità di incidere nell’azione di governo, che è stata attribuita ed addirittura è stato l'elemento portante della modifica di questa norma. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Voglio dire che sarebbero stati da approvare gli emendamenti perché si rinorma come se non esistesse la Conferenza dei Sindaci, che poi non è vero che non abbia funzionato in tutte le Aree, in alcune ha funzionato e si sono anche approvati i regolamenti, in altre non ha funzionato e non sono stati approvati i regolamenti. Si dà un’autonomia di parere e di controllo dell'azione regionale, ma poi le regole le decide la Giunta, è come se il “controllore” o l'ispiratore fosse in realtà creato e plasmato dalla Giunta stessa, quindi non ha alcun significato di aiuto.
La cosa grave poi è che il regolamento, la disciplina del regolamento, viene stabilita sulla base degli indirizzi della Giunta regionale, anche la disciplina degli organismi di rappresentanza, quindi si entra nel merito di realtà territoriali che sono comunque diverse.
Se c’è da modificare o da normare meglio un organismo già esistente, che questo sia almeno autonomo nel giudizio, sennò lo rendiamo inefficace, inefficiente perché non autonomo e serve a poco definirlo con un articolo.
Credo che dovremmo accettare gli emendamenti, altrimenti quest'articolo è soltanto dannoso e non aiuta le rappresentanze degli enti locali a costruire piani, programmi e verifiche.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Lo dico per i Sindaci che vorranno ascoltare questo dibattito, se vorranno. Oggi la legge 13 prevede che la Conferenza dei Sindaci esercita funzioni propositive e consultive relative a livello di Area vasta, in particolare esprime parere obbligatorio sui piani di Area vasta.
Oggi la Conferenza dei Sindaci non funziona e non funziona per un motivo politico, diciamolo con grande chiarezza. Perché in 30 anni non ha mai funzionato la Conferenza? Perché i Sindaci del PD andavano a negoziare con il Governo del PD della Regione le proprie esigenze, quindi non c’era bisogno di sentire gli altri Sindaci. Io do questa logica e questa spiegazione.
Devo esprimere, nonostante questa affermazione, che con il Consigliere Mangialardi c’è sempre stato un grande piano di collaborazione, lui ha sempre presieduto l'organismo con grande capacità ed a lui va il mio rispetto, per questo certe volte anch’io cerco di contenere l’impulso, la vis compulsiva che mi porta a confutare alcune affermazioni che non condivido.
La Conferenza oggi esprime parere obbligatorio sui piani di Area vasta, noi abbiamo messo che. “la Conferenza dei Sindaci in riferimento alle Aziende sanitarie territoriali esprime parere sui bilanci pluriennali, di previsione, sui bilanci economici preventivi, sui bilanci d’esercizio, sul progetto del piano attuativo di cui all'articolo 10, sui risultati conseguiti e sul raggiungimento degli obiettivi da parte del Direttore generale, sull'articolazione territoriale dei distretti, verifica l’andamento generale dell’attività delle Aziende sanitarie territoriali e la stessa attribuzione dei programmi”. E’ esattamente la stessa cosa. Noi riconosciamo alla Conferenza dei Sindaci quello che è previsto, come ha detto il Consigliere Cesetti, dal decreto legislativo 502/92.
Riteniamo che questo sia un elemento importante perché si portano le autonomie locali a concorrere alla programmazione socio-sanitaria e speriamo ed auspichiamo che questo organismo possa funzionare, non come ha funzionato nei precedenti 30 anni, da quando è stata prevista la costituzione dalla legge 502 del ’92. Ci dobbiamo pur chiedere perché questi organismi non hanno funzionato per 30 anni o hanno funzionato in modo limitato o comunque in modo delimitato a dei livelli territoriali.
Quindi noi, avendo io stesso rivendicato in quella Commissione presieduta dal Consigliere Mangialardi questi poteri, che non sono mai stati riconosciuti perché si diceva che dovesse essere un regolamento regionale a disciplinarli, era stato chiesto anche un parere alla Giunta regionale, abbiamo fatto tutti questi passaggi ed oggi li mettiamo in una legge, dopodiché, colleghi dell'opposizione, vi dico che, siccome avete visto che c’è la norma che prevede la revisione, se queste norme non riusciremo ad applicarle a brevissimo giro, le cambieremo, c’è l'impegno della Giunta ad intervenire per far sì che le Conferenze dei Sindaci possano adeguatamente intervenire per esercitare le funzioni di rappresentanza dei loro territori.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Come al solito l’Assessore Saltamartini salta di palo in frasca. Cerchiamo di capire quali sono i temi del confronto.
L’Assessore Saltamartini teorizza che le Conferenze dei Sindaci non hanno mai funzionato e dice che è tutta colpa del PD, da vent'anni, dimenticandosi che il PD non è nato vent'anni fa. Ma va bene, ci stanno anche i transfughi che fanno i trasformisti, che passano di qua e di là, lui forse qualcuno ne conosce, però di fronte al fatto che la Conferenza dei Sindaci non funziona che cosa fa? Non incide sulla formazione della decisione, adesso ci ha detto nel suo intervento l’elenco delle cose che le facciamo fare e che questo si risolverà aggiungendo temi di competenza della Conferenza dei Sindaci, quindi non c'entra assolutamente niente con il percorso di formazione di una decisione.
Se è vero quello che lui sostiene, cioè che non ha mai funzionato, per conoscenza le dico, forse non ha funzionato la sua, non lo so, che qualche Conferenza dei Sindaci ha funzionato, le posso portare anche degli esempi di qualche decisione. Se si fosse attenuto al tema come legislatore proponente avrebbe dovuto agire sulla formazione, sulla tecnica legislativa della formazione, quale sarebbe stata? Quella di indicare che il parere della Conferenza dei Sindaci è obbligatorio.
Dal punto di vista legislativo si rifà al decreto legislativo 502 del ’92, gli ricordo che questo atto non è comprensivo di sole norme precettive e perentorie, perché se lo fosse stato la legge 13 del 2003, come tante altre norme regionali sulla sanità che ovviamente non richiamano il 502, sarebbero state impugnate. Quindi parla di cose che probabilmente non conosce, o meglio in realtà è: sembra, ma non è, perché lui che cosa fa? Prevede all'interno della norma, tornando indietro esattamente di 30 anni, che a governare la Conferenza dei Sindaci siano quattro. Certo, per chi ragiona con la testa di uno di parte è normale se a governare un’Area vasta è prevalentemente una parte politica, ma se uno ragionasse in termini oggettivi, astratti e generali ovviamente delegare a quattro Sindaci …, che certamente non saranno i Sindaci dei Comuni più piccoli, saranno i Sindaci che condizioneranno, ma questo sforzo mentale, oppure sì, non so se è stato fatto. Quindi bevete quello che dice l’Assessore Saltamartini saltando di palo in frasca.

PRESIDENTE. Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 10.
Emendamento 10/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Decaduto.

Articolo 10. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Accetto volentieri, tanto sarebbe stato respinto, il depennamento che comunque ci sta anche sotto l'aspetto formale, però credo che sia stato un errore grossolano non accogliere l'emendamento precedente, che poi era coerente con questo, per conferire alla Conferenza dei Sindaci almeno la prerogativa, non tanto il potere, di disciplinare le modalità di organizzazione e di funzionamento del Comitato di distretto, che tra l'altro è anche coerente, perché a me sfugge come il Comitato di distretto possa avere un funzionamento diverso dalla Conferenza dei Sindaci che, se vogliamo, non è la sua emanazione, ma con essa si deve raccontare perché poi la politica è la politica dell'Azienda sanitaria territoriale con personalità giuridica all’esito di questa legge, che voi conferite. Quindi il Comitato di distretto naturalmente dovrà interagire con la Conferenza dei Sindaci, con le sue politiche di programmazione, con i suoi indirizzi, con i suoi pareri, dovrà interagire all'interno di un percorso di coerenza quando, come è sicuro, all'interno di una Ast ci sono più distretti, e qui arriviamo al paradosso, che interagiscono all'interno della stessa Azienda sanitaria territoriale e potrebbero avere modalità organizzative e di funzionamento diverse. Questo è, perché la Giunta regionale potrebbe fare differentemente.
Credo che questo sia stato un errore, ovviamente gli errori si possono emendare ed è altrettanto evidente che noi siamo qua con questi emendamenti per darvi questa opportunità, che sappiamo bene non verrà accolta, però ci potete sempre ripensare nel futuro e magari un domani, passati i famosi sei mesi, apporterete dei correttivi perché mentre da una parte …, e queste sono le ragioni per le quali noi presentiamo e discutiamo gli emendamenti.
Certamente non lo facciamo per ascoltare noi stessi, né per parlarci addosso. Quando ci sono questioni nazionali di compatibilità con la Costituzione ci rivolgiamo al Governo, in questo caso ci rivolgiamo a voi perché magari nel futuro potrete rivedere questa normativa.
E’ questa la ragione per la quale noi insistiamo con questi nostri emendamenti, per queste ragioni, Presidente, noi voteremo contro l’articolo 10.

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 11. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 12. Presenta quattro emendamenti.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Su questo articolo ho presentato, se non vado errato, un solo emendamento ed è il b bis) dove sotto l'aspetto della partecipazione scrivo: che la Regione promuove la formazione di protocolli con le organizzazioni sindacali per la gestione della fase di transizione al nuovo regime e per la definizione del fabbisogno del personale sia in rapporto all’assetto dei servizi che si intende garantire e sia ai budget assegnati agli enti del servizio sanitario regionale.
Anche qui, se vogliamo, la partecipazione sembra che voi la vogliate, ma solo a parole, tant’è che la declinate all'articolo 12, non potete non prevedere questo anche perché lo chiedono le organizzazioni sindacali.
Mi rivolgo ai colleghi oltre che all'Assessore Saltamartini, nelle osservazioni alla proposta di legge di Cgil-Cisl-Uil che voi avete, si chiede questo espressamente e lo dicono in questo testo: “Per questo riteniamo assolutamente necessaria la previsione di specifici passaggi e protocolli che qualifichino il tema delle relazioni sindacali a partire da due aspetti: la gestione della fase di transizione al nuovo regime, la definizione del fabbisogno del personale in rapporto all’assetto dei servizi che si intende garantire ed ai budget conseguentemente assegnati agli enti del servizio sanitario regionale”. Io ho raccolto queste indicazioni e le ho tramutate in un emendamento all'articolo 12. Credo che possano e debbano essere accolte perché è un contributo alla partecipazione. Se si prevede la partecipazione attiva dei cittadini, la consultazione dei cittadini non si può non prevedere la formazione di protocolli con le organizzazioni sindacali. Ci facciamo il protocollo della legalità, il protocollo della sicurezza, giustamente, e credo anche su questo loro possono portare come contributo la loro esperienza diretta, maturata sul campo delle relazioni con il personale dipendente, con gli uomini e le donne del servizio sanitario regionali. Qualcuno ieri ha detto che sono oltre 22.000 gli uomini e le donne del servizio sanitario regionale, uomini e donne, medici e infermieri, amministrativi, dietro a quegli uomini ed a quelle donne ci sono le famiglie, quindi quando noi estendiamo la partecipazione alle organizzazioni sindacali è l'universo mondo che viene giustamente coinvolto, che non è solo portatore di un interesse. Sono portatrici di esigenze della comunità e della collettività che loro raccolgono perché le verificano sul campo nel confronto quotidiano, nelle difficoltà quotidiane, nelle opportunità, sentono i malati, quindi, come si fa a non prevedere un protocollo per la gestione della fase di transizione al nuovo regime? Ricordo bene quando ho fatto il passaggio dalla Provincia di Ascoli Piceno alla Provincia di Fermo o quando ho fatto il passaggio dalle cinque Province alla Regione Marche, noi abbiamo trasferito il personale dei centri per l'impiego, centinaia e centinaia di unità, come si fa a non fare quel confronto? Ma sapete che cosa significa? Ci sono persone che legittimamente vorranno riavvicinarsi alle proprie abitazioni perché magari vorranno esercitare le loro funzioni e oggi ne hanno l’opportunità, ma se si dà la personalità giuridica alle Ast le persone, uomini e donne, che lavorano alla Ast di Pesaro di Marche Nord non potranno andare a lavorare nella sussistenza delle condizioni nell’Area vasta 5 di Ascoli Piceno, per questo è necessario avere un confronto con i sindacati, non vi chiediamo di averlo con noi, ma con loro.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Molto velocemente per illustrare l’emendamento: all’articolo 12, comma 2, lettera a) dopo le parole: “Per le finalità di cui al comma 1 la Regione promuove la consultazione dei cittadini, degli utenti” e aggiungiamo “delle organizzazioni sindacali”, recependo una delle richieste venuta dalle organizzazioni sindacali.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Soltanto una chiosa che mi è venuta così, guardando, sentendo ed ascoltando gli interventi.
Abbiamo il bell’articolo 12 (Partecipazione), abbiamo un capo della norma che tratta di partecipazione, che non si è attivata per la redazione di questa legge, partecipazione vera perché la lamentela più grande che c'è stata da parte dei Sindaci, delle associazioni sindacali e delle associazioni di categoria è che la partecipazione non c'è stata e che non ci sia stata è dimostrato dal fatto che soltanto oggi, ripeto, dopo che l’ha detto il Presidente ieri, perché molti di noi non ne avevano neanche contezza, c'è stato dato un report composto di numerose pagine, che è impossibile leggere in tempi utili con l'approvazione della norma.
Che la partecipazione sia costruita all'interno di un articolo nel quale la Giunta regionale decide come, dove, chi, l’elenco di chi può attivare la partecipazione, a me sembra non coerente con le forme di partecipazione e con le consultazioni reali dei cittadini e degli stakeholders. Secondo me questo articolo è fuori luogo rispetto al contesto che stiamo vivendo: una legge che viene approvata in 30 giorni, di corsa, senza una partecipazione, diciamo 15 giorni da quando la Giunta l’ha approvata, con le corse della Commissione che avrebbe potuto e dovuto avere maggior tempo anche per approfondire un tema così complesso, che avrebbe potuto e dovuto essere sottoposto anche all'attenzione dei cittadini.
Naturalmente la partecipazione prevede una fase di informazione e di creazione di un linguaggio che consenta a tutti di poter effettivamente partecipare, cioè avere contezza piena di quello che viene fatto, cosa che non risulta essere stata fatta.
Ripeto, gli studi di contesto sono stati presentati questa mattina, posso immaginare quale possibilità abbiamo noi di capire completamente le scelte, pochissime, malgrado ci siano dei colleghi che hanno molto studiato e che sono molto più preparati di me. Non nego le mie difficoltà di collegare la legge agli studi di contesto, figuriamoci i cittadini.

PRESIDENTE Emendamento 12/1 a firma dei Consiglieri Leonardi, Marinelli. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 12/2 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 12/3 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 12/4 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 12. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Noi voteremo contro perché inspiegabilmente non sono stati accolti i nostri emendamenti e in particolare quello che prevede la formazione di protocolli con le organizzazioni sindacali.
L'emendamento dei Consiglieri Marinelli e Leonardi ha cercato di mettere una pezza sapendo che c'era il mio emendamento, ma la pezza è peggiore della voragine, non si tratta di un buco, ma di una voragine, che scava un solco profondo tra la politica, le istituzioni e la partecipazione. Perché scava un solco profondo? L'emendamento dei Consiglieri Martinelli e Leonardi va al comma 2, lettera a) che dice “promuove la consultazione dei cittadini, degli utenti, aggiunge e delle organizzazioni sindacali e delle formazioni sociali del territorio”. Quali sono le formazioni sociali, non sono i sindacati? A parte questa incongruenza, poi mi dovete spiegare come sia possibile scrivere: “promuove la consultazione dei cittadini, degli utenti, delle organizzazioni sindacali e delle formazioni sociali”. Complimenti vivissimi!
Tra le altre cose, Assessore Saltamartini, tecnicamente è un insulto alla tecnica legislativa, la pensa come me? Meno male!
Non solo questo, la toppa ha scavato questa voragine insuperabile, ma il mio emendamento diceva un’altra cosa, un conto è la partecipazione, il consulto con i sindacati, no, il tema è la formazione di protocolli, in cui i sindacati diventano protagonisti nella gestione della fase di transizione. Ad esempio, prima avete respinto un emendamento in cui si ravvisava la necessità di una equiparazione delle retribuzioni oggi differenti tra le singole Ast, pensiamo all’attuale Area vasta 5 di Ascoli Piceno sulla quale la Consigliera Casini diverse volte ha fatto anche degli atti ispettivi, se non sbaglio, delle mozioni, adesso non ricordo precisamente, è lì che ci vuole il protocollo per la gestione della fase di transizione. La fase di transizione per il personale dipendente, Assessore Saltamartini, è drammatica, è ovvio che manterrà sempre l’impiego pubblico, ma dovrà passare da un'Azienda ad un’altra.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Intervengo per dichiarazione di voto sull’articolo 12 sul quale abbiamo presentato un emendamento al comma 3 per il quale chiediamo un voto favorevole.
Al comma 3 dopo le parole “formazioni sociali” inseriamo “del terzo settore”, perché questa aggiunta? La dicitura “terzo settore” serve a garantire equità di partecipazione, sempre e ovviamente nel rispetto dei ruoli.
Il terzo settore indica quelli che sono i gestori di qualità per via della riforma, parliamo di portatori di handicap, di anziani, quindi anche del tema della solidarietà.
Il terzo settore oggi è una partita che ci possiamo giocare anche all'interno del Consiglio regionale perché, come ho detto poc'anzi, ci sono 16.000 utenti che in questo ambito hanno la necessità di essere sostenuti, di essere in un certo senso anche tutelati e questa tutela noi la ritroviamo all'interno della legge regionale, ma con delle deficienze. Quindi con questo ulteriore emendamento all’articolo 12 puntiamo sul discorso della partecipazione, ai fini della consultazione è istituito l’elenco delle formazioni sociali ed aggiungere alle formazioni sociali anche il discorso del terzo settore riprende quello che abbiamo detto prima, cioè il riequilibrio tra i servizi ospedalieri e quelli extra ospedalieri in quello che oggi viene sempre più condiviso come partecipazione.
Per l'ennesima volta chiediamo che al nostro lavoro venga data dignità, quella dignità che chiediamo in maniera costante con la speranza che questa goccia d'acqua, non solo su questa legge sulla sanità, cadendo dall’alto possa arrivare a fare un buco nel marmo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Il ragionamento del Consigliere Cesetti è lo stesso che ho sviluppato con la Confederazione Cgil, Cisl, Uil nel corso di un incontro di tre giorni fa.
Le formazioni sociali a cui si fa riferimento sono quelle individuate dagli articoli 2, 39 e 49 della Costituzione.
I sindacali sono le formazioni sociali per eccellenza costituzionalizzate, quindi ho detto esattamente quello che lei ha detto e le confederazioni hanno chiesto di mettere organizzazioni sindacali, dopodiché, lo dico anche al Consigliere Carancini, sull'indicazione - sennò sarebbe stato accolto il suo emendamento - “maggiormente rappresentativo” giuridicamente non esiste più. Il concetto di organizzazioni maggiormente rappresentative era indicato in una legge che ha istituito i comparti della pubblica amministrazione, una legge degli anni ’80, oggi si parla di sindacati rappresentativi, quindi la formula individuata con l'emendamento dei Consiglieri Leonardi e Marinelli tende a fotografare la situazione esistente. E’ una specificazione voluta dalle organizzazioni sindacali, l’hanno proprio chiesta.
Per quanto riguarda il discorso di Rinasci Marche, è inutile andare a tipizzare le formazioni sociali, vediamo chi li rappresenta. Quando si parla di formazione sociale si parla di tutti, poi, ripeto, se c’è la necessità di classificare queste formazioni, nella legge è previsto con atti successivi, regolamenti e delibere di Giunta, quindi possiamo dettagliare e specificare, nulla è precluso.
Se, ripeto, ci saranno delle incongruenze, delle lacune, la legge prevede che la norma possa essere emendata nei prossimi mesi, anche questo ce lo annotiamo. Se quello che in questo momento sto dicendo a nome della Giunta non sarà realizzato, poi lo inseriremo. Questo è l’impegno che io assumo di fronte a voi.

PRESIDENTE. Articolo 12, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 13. Ci sono tre emendamenti. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Assessore Saltamartini, diciamo la stessa cosa, se l’hanno chiesto le organizzazioni sindacali, non lo so, ovviamente c'era colui che chiedeva la pecora e si è accontentato della lana, ci sta.
Le organizzazioni sindacali chiedevano anche, è scritto qua, quello che ho riportato nel mio emendamento: la promozione e la formazione di protocolli per la gestione, eccetera. Questo è. La mia è una cosa diversa, per questo secondo me è pleonastico, pazienza.
Torniamo al merito dell’articolo 13 sul quale c’è il mio emendamento. Il comma 7 dice: “Sono atti rilevanti per la programmazione sanitaria aziendale le intese o gli accordi interaziendali e interistituzionali finalizzati all'attuazione del Piano socio-sanitario regionale”, questo è giusto ed io dico di aggiungere: “nonché gli atti del Comitato di coordinamento di cui al comma 4, dell’articolo 21”, che stabilisce che “Il Comitato di coordinamento costituisce sede di confronto in merito a tematiche e questioni inerenti all’attuazione della programmazione regionale sanitaria e socio-sanitaria che necessitano di soluzioni condivise. Il Comitato in particolare delinea le proposte …” e fa un sacco di cose. Lo dico all’Assessore Saltamartini: se questo Comitato fa tutte queste cose, come può il suo atto non essere rilevante ai fini della programmazione sanitaria aziendale, altrimenti che li pronuncia a fare quegli atti?
Anche qui è un fatto di coerenza, di coordinamento, di efficacia della disposizione. Tra l’altro non è che questa disposizione se l’è inventata il gruppo PD, i Consiglieri Biancani, Mangialardi, Carancini, Cesetti, no, noi siamo stati stimolati e abbiamo colto il senso dell’ispirazione dalla richiesta accorata delle organizzazioni sindacali le quali criticando il tema della programmazione lo schema proposto dalla pdl, dicono che risulta denso e piuttosto articolato con il rischio che l’obiettivo di incrementare i livelli di prossimità della programmazione sfumi in un quadro di complessiva disarticolazione/confusione. Lo dicono le organizzazioni sindacali e le dovete ascoltare perché poi dovete fare i conti con quei 25.000, che il Consigliere Biancani è capace di contattare tutti per la sua nota capacità di mobilitazione. Sono 25.000 famiglie a cui dovete spiegare. Loro dicono che per scongiurare è necessario recuperare la previsione di un sistema di confronto preventivo anche con le organizzazioni sindacali sui contenuti di questi atti e rafforzare le attribuzioni al Comitato di coordinamento di cui all’articolo 21, ma se gli atti prodotti dal Comitato di coordinamento non sono rilevanti ai fini della programmazione aziendale che ci sta a fare il Comitato di coordinamento? A che serve? Che li produce a fare gli atti? Perché dobbiamo sprecare la carta, diciamo occupare le intelligenze? Ma facciamogli fare qualcos’altro.
Questo emendamento è la conseguenza di un raccordo tra tutte queste esigenze che vengono rappresentate tra l’altro dalle organizzazioni sindacali, quindi ancora una volta costituisce per voi un'opportunità, sta a voi coglierla oppure disattenderla, il problema è sempre vostro.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Ringrazio il Consigliere Cesetti per l’assist, lo reputo un maestro essendo più grande di me ed anche politicamente più forte. Per me è un onore prendere il suo assist, che è quello relativo al Consigliere Biancani.
Se il Consigliere Biancani contatta 25.000 operatori io con questi tre emendamenti, e qui mi rivolgo al Presidente Acquaroli, contatterò 12.000 infermieri delle Marche perché in questi tre emendamenti c’è una parte del succo del lavoro che abbiamo fatto per gli infermieri, quindi mi rivolgo al Presidente… Come ha preso l'impegno l’Assessore Saltamartini sul terzo settore, quando ha detto: “Bene, l’emendamento del Consigliere Santarelli, noi lo bocciamo, però lavoriamo nei prossimi sei mesi per inserire il terzo settore, per lavorare con degli emendamenti in itinere nel periodo autunnale nel Piano socio- sanitario”.
Questo è un ragionamento da persona matura ed adesso vi leggerò questi emendamenti, il primo ed il terzo in particolar modo vanno a sottolineare in questa legge una carenza nei confronti dei colleghi infermieri. All'articolo 13, comma 1 vanno aggiunte le parole: “del DM 70 del 2015 regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera, del DL 34/2020 ‘Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro E all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica Covid 19’ e del DM 77/2022 regolamento recante la definizione dei modelli e standard per lo sviluppo dell'assistenza territoriale nel servizio sanitario nazionale”.
Quello che abbiamo messo in questo emendamento è che nella riorganizzazione del sistema sanitario regionale non ci si può basare come fondamenti solo sulla legge 502/’92 che, nonostante sia stata una legge fondamentale per la riforma del servizio sanitario nazionale, è una norma di 30 anni. Le esigenze sanitarie dei cittadini sono mutate nel tempo, come i modelli organizzativi, tutto questo per far fronte alle esigenze di salute in rapporto alle risorse disponibili. Quindi è fondamentale basare questa norma anche sul DM 70/2017 e sul 77/2022 in cui vi è una riorganizzazione dei servizi sanitari ospedalieri territoriali, in particolar modo quello strategico è il DM 77/2022, nel quale si vede il potenziamento del territorio e la creazione della figura dell'infermiere di famiglia, l’infermiere di comunità e io dico anche di prossimità, come nel modello toscano, oltre alle case della salute e alle COT (Centrali Operative Territoriali). Ricordo che è anche un obiettivo del Pnrr missione 6.
Se vogliamo riorganizzare il servizio sanitario attuale, che guardi il futuro e che sia figlio della necessità dei nostri cittadini, dobbiamo partire dal territorio, come ha spesso decantato il nostro Assessore Saltamartini, in cui ci sono i nostri anziani, i nostri disabili, i cittadini con patologie croniche, degenerative.
Il Covid ci ha insegnato che la partita più importante in termini di salute non si gioca negli ospedali, che ormai sono saturi, anche in questa estate sono ormai al collasso, ma a casa del cittadino.
Il secondo emendamento, sempre all’articolo 13, comma 2, lettera c) noi chiediamo di aggiungere le seguenti parole: “Il piano di fabbisogno delle prestazioni residenziali e semiresidenziali sanitarie e socio-sanitarie”. Prevedere responsabilmente il piano del fabbisogno delle prestazioni residenziali e semi residenziali sanitarie e socio-sanitarie fa parte della buona pratica sanitaria, una nuova organizzazione del sistema sanitario regionale non può prescindere da valutare attentamente il bisogno di tutti.

PRESIDENTE. Emendamento 13/1 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 13/2 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 13/3 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 13. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Contrari per i motivi che abbiamo già detto.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Contrario anche perché tutto quello che ho detto è stato riportato nel piano nazionale di ripresa e resilienza missione 6, salute, anche nel Forum dell’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali). Una serie di link, una serie di azioni fatte anche a livello nazionale ci portano a dire che i nostri emendamenti avevano un valore fortemente propositivo e quello che ho detto oggi esprime in un certo senso la dignità di un territorio. Vi faccio un esempio molto semplice, così chi sta qui può immaginare come potrebbe essere assistito se abitasse in una regione come la Toscana o l’Emilia-Romagna ed anche il Veneto, che ha i modelli assistenziali migliori in Italia. Quello che si chiama infermiere di famiglia con più precisazione sarebbe bene chiamarlo infermiere di prossimità, cosa vuol dire? Che se ti trovi nella sfortuna di stare nell'interno ed hai un problema neurologico e non ti viene fatta la fibrinolisi, tu non arrivi nei tempi tecnici per poter evitare un ictus e se i tempi sono sbagliati hai dei postumi per cui necessita il ricovero, al quale seguirà la dimissione, la cosiddetta dimissione protetta, e se sei giovane puoi farla anche a casa e a quel punto l’infermiere di prossimità è l’infermiere specializzato che è in grado di sopperire anche alle lacune di alcune strutture residenziale e semiresidenziali recandosi a casa. E’ un triplo vantaggio: la deospedalizzazione, il sostegno domiciliare anche di pazienti semicritici e questo lo si fa solo con una specializzazione adeguata e con un piano strutturale di quello che sarà il professionista del futuro. L’Inghilterra lo ha capito, il mondo anglosassone ha un rapporto di 7 a 1, non è medicocentrica, quindi l’infermiere si reca a domicilio, fa il suo mestiere e lo fa puntualmente, prevenendo anche alcune infezioni crociate, che si possono caricare nelle strutture residenziali o addirittura negli ospedali. E’ dignitoso investire in questi settori.
Avete bocciato questo emendamento e lo diremo ai 12.000 infermieri, contateci, come il Consigliere Biancani lo farà per tutti i 25.000 operatori sanitari. Considerate che noi avremo il sostegno di tutti questi operatori che non sono stati raggiunti dalla legge.

PRESIDENTE. Articolo 13. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 14. Ci sono vari emendamenti. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Anche questi emendamenti sono del tutto coerenti, lo dico all’Assessore Saltamartini che ci ascolta e lo ringrazio,.
Se le correzioni non le fa in questa occasione le potrà fare un domani quando si accorgerà che eravamo nel giusto nel fare questi rilievi.
Questi sono emendamenti coerenti con quello che abbiamo già detto con gli atti prodotti.
Ieri abbiamo presentato una richiesta, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno, di rinvio dell’atto in Commissione perché abbiamo ravvisato, non solo noi per la verità, la necessità della preventiva o almeno contestuale approvazione del Piano socio-sanitario regionale rispetto a questa legge, nello stesso tempo lo abbiamo fatto e lo abbiamo detto perché l'approvazione del Piano socio-sanitario doveva essere l'occasione per superare le disomogeneità territoriali e provinciali esistenti, che lo stesso Presidente ha ammesso esserci ed ha declinato in questa Aula.
Quella era l'occasione, l'avete detto anche voi, e se così è, è evidente che il Piano socio-sanitario deve essere prima o contestuale all’adozione dell'atto. Anche questo non lo diciamo soltanto noi, lo affermano anche le organizzazioni sindacali e leggo testualmente quanto dicono: “Una seria discussione sulla proposta di legge n. 128 andrebbe almeno resa contestuale all'aggiornamento del Piano socio-sanitario, sarebbe infatti molto più coerente prima valutare come aggiornare gli obiettivi di miglioramento del sistema salute nelle Marche e poi pensare all'assetto degli enti chiamati a tradurli”. Questo è, non lo dice il Partito Democratico, lo dicono i sindacati che sono coloro che stanno sul campo, che verificano sul campo le difficoltà del nostro sistema.
Tra l'altro dicevamo ieri, lo abbiamo scritto, lo ribadiamo oggi, la necessità di un preventivo Piano socio-sanitario regionale si impone anche per l’adozione di un Piano economico e finanziario sostenibile per attuare la riforma stessa e i suoi effetti, come ad esempio la successione nei rapporti giuridici che, se non disciplinata puntualmente e sostenuta finanziariamente, aumenterà a dismisura le disuguaglianze con effetti paralizzanti per le attività socio-sanitarie e per la stessa corretta attuazione della riforma. Ad esempio, quando dopo questa legge verrà soppressa Marche Nord, mi rivolgo al Consigliere Biancani, che di fatto confluirà nell’Azienda sanitaria territoriale di Pesaro Urbino, l’attuale Area vasta 1, ci sarà una successione: il personale dipendente, i rapporti giuridici attivi e passivi, le liti pendenti, i rapporti patrimoniali, tutto questo non potrà essere a costo zero e ad organizzazione zero, ma presuppone un Piano economico e finanziario che sostenga questi passaggi, altrimenti le disuguaglianze, questo è il punto, verranno aggravate Ad esempio l’Ast di Fermo, l’attuale Area vasta 4, si dovrà caricare i rapporti giuridici che oggi pendono e sono in capo all’Asur, come potrà sostenere la piccola Azienda sanitaria territoriale con personalità giuridica di Fermo quelle successioni nei rapporti? Come potrà l’Ast di Fermo, che non ce l’ha, dotarsi di emodinamica in assenza di un piano economico e finanziario che sostenga quel percorso, che deve precedere e non può essere successivo alla riforma? Non può essere perché così verranno acuite le disparità territoriali ai danni dei cittadini. Dove andranno allora quei cittadini? Il cittadino del fermano che ha bisogno di un intervento cardiovascolare andrà in un’altra Ast? Chi l’ha detto, se si deve muovere da lì magari va in Emilia-Romagna. Questo è il punto.
Per questo raccomando l'approvazione degli emendamenti.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Intervengo su due emendamenti, il 14/5 e il 14/6, tutti e due riguardano l’articolo 14.
Il primo inserisce il comma 6 bis e prevede che: “la Giunta regionale nella fase di predisposizione della proposta di Piano socio-sanitario regionale assicura la partecipazione dei soggetti istituzionali e delle parti sociali”, questo dal nostro punto di vista è un emendamento molto importante perché ribadisce che la stesura del Piano socio-sanitario debba prevedere un percorso di partecipazione e di condivisione e ascolto insieme a tutti i soggetti interessati. E’ un emendamento che fa riferimento al fatto che probabilmente la legge che stiamo per approvare è manchevole da questo punto di vista.
Il secondo emendamento inserisce il comma 7 bis e stabilisce che la Regione adotta il Piano socio-sanitario entro il 30 aprile 2023*. E’ molto importante perché stiamo approvando la nuova legge sulla organizzazione, mentre noi riteniamo che il Piano socio-sanitario doveva essere fatto prima e che comunque non può andare troppo lontano rispetto all’approvazione di questa legge. Anche perché ricordo che questo nuovo Governo regionale aveva annunciato che avrebbe approvato il Piano socio-sanitario entro il 2022 e questo non è avvenuto.
Penso che sia importante prendere un impegno e definire i tempi per l’approvazione del Piano socio-sanitario che, come tutti hanno detto, sarà importante perché andrà a definire sia i posti letto che i servizi che verranno mantenuti in giro per il territorio.
Approvare questa legge e non approvare il Piano socio-sanitario in tempi che possono consentire un confronto ed una partecipazione penso che sia un grave errore. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Ribadisco che tutti i 42 emendamenti sono stati depositati dal gruppo Rinasci Marche venerdì scorso e che il contributo a questa legge è stato fino ad ora a senso unico e nessun emendamento, a parte un paio del Consigliere Cesetti, è stato approvato.
Torniamo al mio emendamento: all’articolo 14, comma 3 aggiungere alla lettera f bis) le seguenti parole “eventuali eccedenze di reparti ospedalieri rispetto allo standard del DM 70/2015 verranno riutilizzate con l’impiego in strutture territoriali per una migliore risposta ai bisogni del cittadino e a beneficio della riduzione delle liste d’attesa’”.
Ricordo a questa Aula che il Governo regionale si è insediato grazie a due azioni fondamentali della campagna elettorale del Presidente Acquaroli: il terremoto e la sanità. Su quest’ultima la partita è stata molto accesa, c’è stato il dibattito sulle liste d’attesa, che erano state imputate al precedente Governatore come uno dei grandi errori fatti nella sanità del 2015/2020.
Con questo emendamento noi vogliamo modificare il presente articolo a tutela delle risorse eccedenti, e sottolineo la parola eccedenti, che andrebbero ben spese, se ponderate, nell’impiego per le strutture territoriali carenti. Un'osservazione questa pertinente ai bisogni di cura dei nostri cittadini.
Le liste d’attesa spesso esistono perché non c’è la volontà di mettere al centro due termini che spesso vengono usati nei sistemi privati o imprenditoriali: l’efficienza e l’efficacia. Lo studio della nostra sanità andrebbe fatto anche in questi termini, questo cosa vuol dire che se in alcuni ospedali ci sono delle professionalità e si vuol limitare o ridurre fortemente le liste d’attesa, basta fare quello che si chiama in termini diagnostici il terzo turno, incentivi gli operatori, metti il paziente sotto se occorre fare Tac o risonanze e si fa un turno suppletivo, dalle ore 20,00 alle ore 24,00. Se ad un paziente si chiede di fare una Tac o una risonanza magari dopo solo una settimana con il sistema pubblico e di farla alle 23,00, penso che su 100 pazienti 99 vorrebbero farla.
Il ragionamento sta proprio lì, con questo emendamento sottolineiamo il fatto di migliorare il sistema, efficientarlo. L'efficienza porta anche a valorizzare gli operatori ed il territorio. La stessa cosa per l'ottimizzazione dell’attuale Cup, che è stato attaccato violentemente durante la campagna elettorale precedente. Il Cup andrebbe migliorato, andrebbe gestito in altri termini, mettendo magari delle penali per quei pazienti che non si recano negli ospedali ad eseguire gli esami, che creano degli spazi morti. Quindi recuperare efficienza, recuperare efficacia e tutto questo … Vedo i colleghi Consiglieri poco attenti, forse hanno dei canali diretti per fare le cose.
Se oggi fai l’800798798 hai delle prenotazioni imbarazzanti, ti catapultano fuori dalla provincia e se sei una persona normale anche a 100 chilometri di distanza dal tuo domicilio. Non è più accettabile, magari, come ho detto poc'anzi, ottimizzando le risorse, valorizzando il personale, incentivandolo per far sì che i sistemi legati alle liste d’attesa, ai sistemi diagnostici, di visita e di cura siano sempre più concreti.
L’emendamento che andiamo a mettere in campo all’articolo 14, comma 3, lettera g) punta proprio a efficientare il sistema. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Ancora una volta, come mi sembra di capire, si voterà contro una serie di emendamenti assolutamente seri per quanto riguarda il prosieguo di questa legge, in particolare la sua applicabilità.
Con l’esperienza e con la capacità di poter spendere la propria esperienza, quindi un precedente, mi pare che il Consigliere Cesetti abbia voluto dare un'ulteriore opportunità di comprendere come portare in fondo questa proposta di legge, immaginando di compiere tutti quei passaggi tecnici, organizzativi, giuridici, pragmatici, amministrativi entro il 31 dicembre 2022, che credo sia particolarmente difficile.
Va sottolineato come oltre all'emendamento ancora una volta contributivo, che non vi chiede risorse, da inserire nella legge, quello che propone il Consigliere Santarelli, mi pare che l'ulteriore elemento 14/4 …

PRESIDENTE. Vi prego di fare silenzio, la regola è: chi deve parlare esca dall’Aula.

Romano CARANCINI. Da questo punto di vista l’emendamento 14/4 del Consigliere Cesetti, ribadisco, farà trovare di fronte alla nostra Giunta regionale e in particolare ai direttori generali … Da quello che si comprende in realtà non cambieranno le previsioni dei costi, cioè i bilanci consuntivi delle Aree vaste e delle Aziende resteranno tali, come le differenze in ordine al numero dei dipendenti, alle risorse delle Aree vaste e al numero dei posti letto. I direttori generali non avranno risorse in più, anche perché abbiamo chiesto di mettere 30 milioni in più per il personale e hanno detto no. Allora va raccontato alle persone che ci stanno raggirando perché i direttori generali e le Aziende territoriali avranno le stesse identiche risorse che stanno scritte sui bilanci consuntivi del 2021, non ci sarà un centesimo in più. Detto questo, noi abbiamo riconosciuto con onestà intellettuale e serietà quali erano le disuguaglianze che chi aveva amministrato prima aveva in parte contribuito a realizzare ed ovviamente questo non cambierà,
Ieri ho sentito il Presidente Acquaroli dire: “Ragazzi, ma noi in un anno e mezzo abbiamo avuto il Covid”, poi ha aggiunto: “Mica ho attaccato il precedente Presidente”. Lo sa il Presidente Acquaroli che nel 2016 c'è stato il terremoto? Lo sa che nel 2020 c’è stato il Covid senza vaccini? Allora non siamo ridicoli, non raccontate sciocchezze, siate onesti intellettualmente.
Voi volete mantenere le disuguaglianze … Chiedo silenzio, Presidente, ho il diritto di parlare. Capisco che infastidisco e quando vi infastidisco ovviamente ripetete.
Volete mantenere le disuguaglianze anche sulle Università. Vi siete vergognati di scrivere Università di Camerino, Università di Urbino e Università di Macerata…, ridi che mamma ha fatto gli gnocchi! E’ la realtà, caro Assessore mio.

PRESIDENTE. Emendamento 14/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 14/2 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 14/3 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 14/4 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 14/5 a firma dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Casini, Cesetti, Carancini, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 14/6 a firma dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Casini, Cesetti, Carancini, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

PRESIDENTE. Articolo 14. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Innanzitutto per chiedere a nome dei Consiglieri Mastrovincenzo, Casini e Mangialardi la votazione per appello nominale e d’ora in poi quando è il caso lo chiederò perché se lei non mi fa mai parlare, giustamente sugli emendamenti … Da questo momento in poi c’è la richiesta di voto per appello nominale su tutto perché bisogna assumersi le responsabilità, perché politicamente, con grande rispetto, con molti di voi anche amicizia, arriverà il tempo in cui nei territori, in tutti i territori … L’ho detto l’altra sera, al tempo in cui sono arrivato mi sento come tutti noi il Consigliere di tutta la regione Marche, non soltanto del mio territorio, quindi ci sarà il tempo, quando questa riforma produrrà i suoi effetti devastanti, perché saranno devastanti, in cui verrà chiesto conto di determinati voti. Sarà il tempo in cui vi chiederemo il conto quando le liste d'attesa aumenteranno, quando gli intasamenti dei pronto soccorso diventeranno ancora più drammatici, quando le reti cliniche non verranno attuate, quando i cittadini delle singole Ast non si potranno curare perché in quella zona non avranno le risorse.
E’ solo una finta autonomia che trasferisce la responsabilità dell'inefficienza ed accentra i poteri. Verrà il tempo in cui vi chiederemo il conto e sappiate che per quel che mi riguarda non sto qua per i posteri, per lasciare scritto qualcosa, io sto qua per l’attualità. Quindi verrà il tempo in cui politicamente vi chiederemo il conto di tutto questo perché l’emendamento che avete respinto prevedeva che il Piano socio-sanitario doveva essere attuato entro il 31 dicembre 2023, poi ci sono degli emendamenti successivi con cui chiediamo di posticipare gli effetti di questa riforma, non di non farla perché voi non potete e non dovete con la pandemia che ancora imperversa.
Voi pretendete di attuare gli effetti di questa riforma entro il 30 ottobre 2022, ma non sapete di cosa stiamo parlando, come è possibile attuare la successione, fare tutto questo entro quel tempo? Questo poteva essere un tempo giusto per approvare il Piano socio-sanitario che, come ho detto, deve precedere o almeno essere contestuale a questa riforma, quindi votiamo contro l’articolo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Visto come stanno andando i lavori e visto che tutti gli emendamenti del gruppo Rinasci Marche presentati fino adesso sono stati rigettati, come gruppo chiedo il voto nominale su tutti gli emendamenti e anche su tutti gli articoli, da qui fino all’articolo 50, se possibile, sennò lo chiedo di volta in volta, me lo dica lei Presidente come devo fare.
Chiedo l’appello nominale su tutti gli emendamenti che abbiamo messo a sistema ed anche sugli articoli, che poi andremo a votare.

PRESIDENTE. Voto per appello nominale su tutti gli articoli da qui in avanti, mettiamo a verbale questa richiesta che è stata fatta dal capogruppo di Rinasci Marche e dal Consigliere Cesetti anche nome dei Consiglieri Mastrovincenzo, Casini e Mangialardi.

Articolo 14, così come emendato. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 15. C’è un solo emendamento. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. E’ un emendamento molto semplice riguarda l’articolo 15 (Obiettivi sanitari annuali). Nel comma 2 viene previsto che il Piano degli obiettivi sanitari annuali venga approvato dalla Giunta regionale e la richiesta è che vengano aggiunte le parole: “previo parere della competente Commissione assembleare”. Penso che sia importante che la Commissione, quindi il Consiglio, sappia gli obiettivi annuali sanitari sia per una maggiore condivisione che per raccogliere spunti rispetto a quella che è la programmazione che le strutture andranno a proporre.

PRESIDENTE. Emendamento 15/1 a firma dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Casini, Cesetti, Carancini, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 15. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. E’ veramente imbarazzante, lo dico anche per la Presidente, l'emendamento prevedeva un passaggio di partecipazione istituzionale che penso sia gradito da tutti. Siete in maggioranza anche all’interno della IV Commissione ed è imbarazzante che l’approvazione degli obiettivi sanitari annuali non vengano condivisi con la Commissione.
Ho teorizzato con il gruppo un approccio diverso perché immaginavo che ci fosse una totale chiusura anche rispetto alla millantata disponibilità del Presidente di ieri.
Chiaro, se non viene accolto un emendamento che va in questa direzione stiamo qui solo a perdere tempo e ad imbarazzarci tutti.
Il Consigliere Biancani è stato fin troppo disponibile, chiede il passaggio in Commissione, guardo i miei colleghi con cui sono in IV Commissione, avrebbero dovuto chiederlo loro non noi, per avere un percorso di conoscenza se non di competenza, così non è. Ovvio, un voto imbarazzato da parte di tutti anche di chi vota favorevolmente.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Anch’io voterò contro l’articolo 15 perché - vorrei ricordare che in Commissione ho presentato un emendamento - prevede che la competenza ad elaborare e ad approvare gli obiettivi sanitari annuali dell'attività degli enti del servizio sanitario regionale afferisca alla Giunta, mentre noi immaginavamo che l'elaborazione dell'atto di definizione di questi obiettivi potesse avvenire ad opera degli enti stessi, mentre l'approvazione rimaneva in capo alla Giunta. Questo emendamento è stato bocciato per cui mi accingerò a bocciare l’articolo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Solo per ribadire che probabilmente i colleghi di maggioranza non si sono resi conto del senso di questo emendamento. Capisco che la Giunta possa essere contraria ad un emendamento del genere, capisco che l'Assessore ed il Presidente Acquaroli possano essere contrari, ma non capisco come i membri di maggioranza della IV Commissione siano contrari visto che l’emendamento dà loro l'opportunità di entrare nel merito degli obiettivi sanitari annuali.
Credo che non esista in politica togliersi e rinunciare ad un'opportunità, quindi non vorrei che non si fosse capito l'emendamento del Consigliere Biancani, peraltro semplicissimo e di poche righe, che prevedeva che la IV Commissione esprimesse un parere sugli obiettivi sanitari annuali. Che la maggioranza del Consiglio, anche in IV Commissione, si precluda la possibilità di dare un parere su un atto così importante è veramente incomprensibile. Non ho altre parole da dire, incomprensibile, non per la Giunta, ripeto, non per il Presidente e per l'Assessore, quanto per i Consiglieri di maggioranza che sono in IV Commissione e che potrebbero incidere magari con interventi di interesse territoriale, locale e generale.

PRESIDENTE. Articolo 15. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 16. Ci sono due emendamenti. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. L’emendamento, analogo a quello che ho presentato in Commissione ed è stato bocciato, chiede un passaggio in IV Commissione, che è quella competente, per esprimere un parere prima dell'approvazione del piano attuativo da parte della Giunta.
Il piano attuativo definisce le attività da svolgere e individua le modalità operative ed organizzative per il perseguimento degli obiettivi, quindi a mio avviso anche in questo caso sarebbe molto importante che la Commissione possa esprimere un parere. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Anche sull’articolo 16 abbiamo presentato un emendamento: “al comma 1, lettera c) aggiungere le parole ‘a tal fine è fondamentale prevedere un confronto tra i territori degli Ats con quelli dei distretti sanitari’”. Se vogliamo prevedere un piano attuativo come strumento di programmazione nel rispetto dei soggetti erogatori del sistema sanitario regionale, dobbiamo sempre prevedere un confronto costruttivo fra i territori e le aziende territoriali sanitarie, assieme ai nostri distretti sanitari. Non possiamo escludere tali verifiche con il personale che opera in prima linea, sarebbe, io dico, un guaio omettere questo importante passaggio.
In questa giornata di lavoro, siamo a un terzo dalla votazione finale della legge, più volte è uscito fuori il ragionamento sulle cosiddette autonomie provinciali, ma oggi abbiamo davanti delle autonomie giuridiche ed economiche e potremmo trovarci davanti anche a delle situazioni imbarazzanti dal punto di vista del personale, dei 22.000 operatori ed anche dei 3.000 precari che si trovano in conflitto con gli stessi distretti. L’altra cosa è la gestione delle prestazioni, la parte per così dire della diagnostica, la parte ambulatoriale, la parte dei ricoveri.
Abbiamo concertato questi passaggi e non accettare alcuni emendamenti, che fino adesso sono stati cassati, ci ha portato come gruppo consiliare a chiedere il voto nominale perché in futuro guarderemo con la schiena dritta, con lo sguardo brillante i colleghi, gli operatori della sanità, i cittadini dato che abbiamo cercato di migliorare questa legge. Fino adesso non è stata accettata nessuna proposta di miglioramento, quindi non ci resterà in futuro che fare un’opposizione non più costruttiva all'interno di questo consesso, ma un’opposizione, permettetemi questo termine, extra regionale, in mezzo alle persone ed ai cittadini per spiegare uno ad uno cosa sta succedendo in questo momento nel palazzo. Impatto che noi abbiamo cercato di evitare attraverso una serie di emendamenti costruttivi, lo ribadisco, lo sottolineo fino alla fine, lo sottolineerò fino a domani. Azioni costruttive che forse avrebbero anche evitato l'illegittimità costituzionale, che ieri ho votato all'interno dell’ordine del giorno.
Oggi ci ritroviamo davanti una serie di articoli con delle deficienze, con delle carenze o mancanze che potevano essere sopperite, potevano essere sostituite o aiutate anche dall'opposizione, che non ha avuto un atteggiamento negativo.
Rinasci Marche sin dal primo momento ha guardato in faccia i cittadini e ha sottolineato l'idea di lavorare in maniera costruttiva, lo ha fatto in tanti provvedimenti, questo è l’atto principe del nostro lavoro, per il quale abbiamo anche chiesto l'aiuto e il consenso dei nostri cittadini che ce lo hanno dato con forza, quindi dobbiamo rispettare con responsabilità il perché noi risediamo in questo consesso, il perché noi viviamo anche queste giornate così drammatiche. Spero che i cittadini oggi pomeriggio siano al mare e non ascoltino certi momenti di tensione o certe azioni che stiamo portando in questo consesso. Quindi sta nella nostra responsabilità esserci, certificare. Una certificazione, ne potete essere convinti, che il gruppo Rinasci Marche porterà fuori da questa stanza chiusa in maniera forte, ad uno ad uno, a tutti quei cittadini che ci chiederanno spiegazioni quando si troveranno in difficoltà in queste nuove cinque Ats e in questi nuovi distretti.

PRESIDENTE. Emendamento 16/1 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Mangialardi, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 16/2 a firma della Consigliera Ruggeri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Mangialardi, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 16. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Rossi, Serfilippi, Vitri.
Contrari: Biancani, Carancini, Casini, Mangialardi, Ruggeri, Santarelli.
Astenuti: Lupini.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 17.
Emendamento 17/1 a firma del Consigliere Santarelli, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Al comma 1, dopo le parole “‘il programma delle attività territoriali (PAT), i cui contenuti sono fissati dai commi 2, 3 dell'articolo 3 quater del decreto legislativo 502/’92’ vanno aggiunte le parole ‘e dal D.M. 77/2022 regolamento recante la definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell'assistenza territoriale e del servizio sanitario nazionale’”.
Come per l'articolo 13 è fondamentale potenziare il territorio sviluppando quanto definito dal D.M. 77/2022, come previsto dalla missione 6 “salute” del Piano nazionale ripresa e resilienza. Arriveranno dei fondi … Non si può ipotizzare una legge regionale che riformi il sistema sanitario regionale senza prevedere ciò che tutti ci chiedono di fare per il bene dei cittadini, come previsto in tutti i sistemi sanitari dei Paesi europei.
Noi siamo un Paese che guarda l'Europa e con questo emendamento il nostro gruppo ha lavorato guardando i sistemi più evoluti, ripeto l'importanza della figura dell’infermiere di famiglia e di comunità perché le evidenze scientifiche dimostrano il ruolo strategico di questa figura soprattutto in fatto di prevenzione. Per chi non lo sapesse l'Organizzazione mondiale della sanità …, qui vedo alcuni colleghi che sicuramente ritroveremo a breve in Parlamento, quindi avranno l'onore di rappresentarci a livello nazionale, ed in futuro avranno a che fare non più con il Piano sanitario regionale, ma con delle questioni nazionali che guardano all’Europa. La responsabilità di sapere che l'Organizzazione mondiale della sanità ha detto che un Paese evoluto, che ha un rapporto come quello italiano …, in Italia ogni 0,91 infermieri c’è un medico, non perché io sono un infermiere, ma perché è un gesto di civiltà, un gesto di civiltà per noi stessi perché questa figura, che è una figura chiave nei Paesi anglosassoni, evita quello che si chiama il “coefficiente di mortalità” e questo non l’ho detto io che sono un infermiere ad alla fine me la canto e me la suono, no, lo dice l’Organizzazione mondiale della sanità negli studi evoluti e nella letteratura, per chi ha un po’ di carte in mano.
Oggi l’Organizzazione mondiale della sanità consiglia vivamente l’inserimento negli ospedali o nelle strutture residenziali e semiresidenziali degli infermieri che evitino il coefficiente di mortalità. Quindi, se vogliamo guardare all'Europa, creiamo un sistema sanitario regionale europeo e moderno. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 17/1 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 17. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. E’ un articolo estremamente importante, ma mi pare che non l’abbiano considerato. La follia di riportarsi al 502 del ’92 e la mancanza assoluta di coraggio, soprattutto per capire dove vogliono andare, si leggono nei commi 2 e 3 dell'articolo 3 quater del 502/92 nel quale si parla di distretto.
In questo articolo vengono definiti gli abitanti, la questione relativa alla popolazione che deve connettersi con il distretto e parla di 60.000 abitanti, il comma però del 502/92 dice che nei distretti si deve garantire una popolazione minima di almeno 60.000 abitanti, salvo che la Regione, in considerazione delle caratteristiche geomorfologiche del territorio o della bassa densità della popolazione residente, disponga diversamente. Cosa vuol dire questo? Attraverso questo richiamo praticamente non si dice niente, il richiamo ai commi 2 e 3 dell'articolo 3 praticamente non serve a niente. E’ un po' come quando dicevano che il Sindaco deve fare le attività da Sindaco rispetto alle questioni sanitarie, se lo potevano risparmiare.
Perché intervengo? In realtà l'emendamento del Consigliere Santarelli richiama con molta opportunità e direi anche efficacia, non la legge 502, non so chi abbia concepito questa follia, il richiamo in questa legge di organizzazione di un atto di trent'anni fa, ma il DM 77 che ci guida in questo percorso, ecco perché penso che un voto di questo tipo riconducibile a quell'aspetto sarebbe stato ovviamente opportuno, ma che ve ne frega?

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Chiedo ai miei colleghi Consiglieri per l'ennesima volta un voto responsabile anche sui prossimi emendamenti, facendo dei ragionamenti anche con un minimo di formazione.
Noi siamo in una Regione di 1,5 milioni di abitanti, anzi 1.525.000, ed avranno un sistema sanitario modellato da questa legge, allora ragioniamo un attimo su alcuni indici e su alcune indicazioni dei servizi standard delle case di comunità. Un ragionamento sulle cure primarie …
Il modello organizzativo vede un parere obbligatorio sui punti di accesso, sui servizi infermieristici, sul sistema integrato, cioè ci sono delle obbligatorietà, questo sistema non potrà reggersi andando avanti con le percentuali che oggi abbiamo su 100.000 abitanti. Le province più fortunate sono quelle di Pesaro e Urbino e Ancona, ma se scendiamo a Fermo e ad Ascoli Piceno la percentuale infermieristica è l’8%, il 10%, questa è una cosa seria.
Io la voce ce l’ho, il Consigliere Mangialardi mi conosce, siamo stati 5 anni insieme, sa che ho una possibilità non dico infinita ma, come dice il Consigliere Cesetti, disumana di stare nei consessi. Come il Consigliere Cesetti ho delle radici fermane, forse è quel territorio che produce forza.
Io ho guardato gli indici, ho guardato quello che potrebbe essere in un certo senso anche il Pnrr Marche rispetto ai distretti sanitari, alle case di comunità, rispetto anche ad un'analisi per così dire spannometrica delle organizzazioni e delle dotazioni attuali, ciò mi consente di esprimere un giudizio anche abbastanza realistico e di guardare al futuro. Ma come faccio a farlo se cerco di dare una mano, se cerco di portare degli emendamenti e delle azioni e tutto viene rigettato da persone che non hanno neanche letto gli emendamenti che ho portato? Scommetto sul fatto che qualcuno abbia letto le nostre proposte o le abbia approfondite, quindi a questo punto non ci resta che parlare a vuoto, parlare a disco rotto, parlare con il tric e trac almeno per la soddisfazione di far rimbombare nelle orecchie di chi ci sta di fronte tutta l’energia, tutta la forza, tutto lo studio che abbiamo fatto in questi mesi. Grazie.

PRESIDENTE. Articolo 17. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 18. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biondi, Borroni, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Putzu, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 19. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Contrari.

PRESIDENTE. Articolo 19. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Putzu, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 20. Ha diversi emendamenti. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Il Presidente della Giunta regionale, che ringrazio per la sua presenza, ieri ha sollecitato interventi pertinenti su questa riforma, oggi li abbiamo fatti, però non c’è stato un gran dibattito. Abbiamo parlato ad un’Aula sorda.
A proposito di interventi pertinenti, in relazione agli emendamenti che ho presentato, Presidente ed Assessore, il primo dice: “La Giunta regionale esercita le funzioni di indirizzo e controllo … , prioritariamente definisce i criteri per disegnare un nuovo modello di ‘salute delle Marche’ rigorosamente fedele ai principi di universalità, uguaglianza ed equità, sia dal punto di vista clinico che organizzativo, articolato con equilibrio di distribuzione per investimenti, personale, posti letto, strumentazione, servizi al cittadino ed in ogni caso coerente con i principi dettati dai previsti provvedimenti del Ministero della salute”.
Presidente Acquaroli, questo emendamento è tratto integralmente dalla risoluzione approvata all'unanimità da questo Consiglio regionale nella seduta n. 60 del 24 febbraio 2022, scritta, ricordo bene, da me e dai Consiglieri Marinelli, Ciccioli, Carancini e Ruggeri. Voglio vedere come fate a dire di no a proposito di emendamenti pertinenti.
L'altro emendamento definisce l’esatto fabbisogno del personale sanitario e socio-sanitario necessario per la funzionalità delle strutture riconducibili ai nuovi servizi previsti e finanziati dal Pnrr; anche questo è un atto del Consiglio regionale.
L’altro emendamento dice che la Giunta regionale “impartisce, nel rispetto della normativa statale vigente, indirizzi e direttive vincolanti per lo sviluppo di una rete ospedaliera efficace, equilibrata sul territorio e per lo sviluppo delle case, degli ospedali e degli infermieri di comunità”, è tratto dalle osservazioni alla proposta di legge n. 128 delle organizzazioni sindacali. E’ testuale, puntuale.
Un altro emendamento ancora: “impartisce indirizzi e direttive vincolanti ed assegna risorse per superare le difficoltà in cui versano gli attuali dipartimenti, su tutti quelli di emergenza, con particolare riguardo alla carenza delle figure mediche nei pronto soccorso”. Lo dicono le segreterie regionali del sindacato, è integralmente trasposto nell’atto emendativo.
Poi “impartisce indirizzi e direttive vincolanti per implementare, pur nei limiti del tetto di spesa sul personale imposto dalle norme di contabilità pubblica, nuove case di comunità e ospedali di comunità fino al raggiungimento delle soglie di una casa di comunità ogni 20.000 abitanti e di un ospedale di comunità ogni 50.000 abitanti”. Anche questo emendamento è tratto integralmente dalla parte dispositiva della risoluzione approvata nella seduta n. 60 del 24 febbraio 2022. Avete capito la memoria disumana? Vi ricordo quello che avete approvato all’unanimità, impegna il Presidente della Giunta regionale …, voglio vedere come fate a votare contro!
Mi scaldo così perché se non votate questi emendamenti voi dimenticate voi stessi e vi ricordo quello che avete approvato. Non avete memoria, c’è un impegno, come fate a non votare questi emendamenti? Questo è. Quest sono atti che parlano, li ho citati, sennò non si spiega. Ci vuole uno sforzo per mantenere la memoria, è lo sforzo dello studio, dell’approfondimento, anche della generosità, se vogliamo, quella che abbiamo noi. Quante riunioni abbiamo fatto come Partito Democratico su questo? Tante e all’esito di queste riunioni sono venute fuori queste cose, ci siamo ricordati di noi stessi, quello che chiediamo a loro di fare.
Concludo ribadendo l’accoglimento di questi emendamenti, reitero la richiesta di voto per appello nominale.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. All’articolo 20 abbiamo presentato un paio di emendamenti in Commissione, uno era identico a quello presentato dal Presidente Latini, che vedeva la soppressione nel comma 4 della lettera c), l’altro riguardava la soppressione della lettera f), entrambi sono stati bocciati.
Oggi presentiamo un emendamento nuovo che riprende in parte la formulazione suggerita dal Crel, che vuole sopprimere ogni riferimento alla questione della forma aggregata delle procedure di reclutamento del personale individuate dalla Giunta. Questo ricalca un emendamento approvato in Commissione a firma della Consigliera Leonardi e sia in questo caso che nel caso dell'emendamento che presenterò all’articolo 43 vorremmo togliere l’aggettivo “aggregata”.
Ho visto che il Consigliere Carancini, così dico tutto adesso, ha presentato un emendamento per la soppressione della lettera c) del comma 4, identico a quello presentato in Commissione da me e dal Presidente Latini, separatamente, vorrei dire che comunque voterò favorevolmente anche l'emendamento del PD. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Il mio emendamento è riferito alla lettera d) del comma 2 con cui chiedo che sia la Giunta regionale a deliberare in materia non solo di delimitazione dei distretti sanitari, ma anche rispetto agli ambiti territoriali sociali, in modo che questi siano coincidenti. Serve un ruolo di coordinamento da parte della Giunta regionale per perseguire obiettivi integrati da questo punto di vista, non si può lasciare la delimitazione dei distretti alle Aziende sanitarie territoriali e dopo che le Aziende sanitarie territoriali hanno individuato i distretti la Giunta dovrebbe individuare gli ambiti.
Noi chiediamo un’azione coordinata, sinergica fin dall’inizio da parte della Giunta regionale e peraltro inseriamo anche, oltre al parere della Commissione consiliare competente, il confronto con le autonomie locali. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Ho deciso di intervenire perché questo articolo 20 è molto importante e gli emendamenti che sono stati proposti sono a loro volta rilevanti, oltre a quello di cui ha parlato adesso il Consigliere Mastrovincenzo relativo ai distretti, è fondamentale la condivisione dei territori rispetto ai distretti ed al loro numero, soprattutto gli emendamenti a prima firma del Consigliere Cesetti, che abbiamo sottoscritto tutti come gruppo del Partito Democratico, concernenti il riequilibrio dei posti letto, anche perché questa nuova riforma parte con un problema in quanto è evidente che il riequilibrio dei posti letto è importante. A mio avviso questo Governo regionale non lo vuole fare e ricordo che in occasione della prima variazione del piano socio-sanitario, avvenuta lo scorso agosto, avevamo presentato un emendamento, io ero il primo firmatario, sottoscritto poi da tutti i Consiglieri del PD, con il quale chiedevamo un riequilibrio dei posti letto. Oggi questo riequilibrio diventa ancora più impellente, più importante e più strategico alla luce della soppressione dell’Azienda Marche Nord, anche perché la Provincia di Pesaro e Urbino si ritrova a non avere più l’azienda, che aveva una determinata efficienza, come ho avuto modo di dire ieri, e nemmeno i posti letto previsti, che sono invece in dotazione nelle altre aree vaste.
Ritengo che questi emendamenti siano importanti e mi auguro che la maggioranza dia un segnale vero rispetto alla volontà di riequilibrare le Aziende, sennò nasceranno con condizioni differenti.

Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Sull’emendamento relativo alla lettera a) dell'articolo 20 il nostro gruppo consiliare chiede, come negli altri articoli, il sostegno dell’Aula ed una votazione positiva.
L’emendamento aggiunge queste parole “determina altresì il fabbisogno delle prestazioni residenziali e semiresidenziali, sanitarie e socio-sanitarie ed il sistema tariffario ad esso connesso”.
Come abbiamo già detto al comma 2 dell'articolo 13 della presente proposta di legge, il fabbisogno delle prestazioni residenziale e semiresidenziali va correlato al sistema tariffario, che è connesso alla qualità del servizio. Immaginare di ottenere un servizio di qualità con un tariffario non calmierato lascia prevedere uno scenario non augurabile a nessuno.
Questo è un ragionamento molto profondo ed in questo emendamento c'è anche la sensibilità del nostro gruppo, la sensibilità popolare perché il sistema sanitario è universale, questo lo dice la legge 833/1978, ma in questi 40 anni l’universalità non c'è stata.
Secondo emendamento: “All’articolo 20, comma 2, lettera c) dopo le parole ‘delle strutture regionali’ aggiungere le seguenti ‘garantendo un finanziamento pro capite per popolazione pesata e omogeneo’”. La pesatura e l’omogeneità del sistema sanitario regionale dà in un certo senso la prospettiva del futuro. Ora vedo poca attenzione su questo punto, ma l’articolo 20 è un articolo chiave.
Capisco che siamo stanchi, sono le 17,30, chiedo alla Presidenza di non superare le 18,30/19,00 perché a questo punto stiamo qui a guardare solo le figurine.
Sottolineo che sulla questione delle quote delle risorse da assegnare al nostro sistema sanitario regionale occorre fare una precisazione ed io la vorrei fare e vorrei anche l'attenzione di tutti i Consiglieri. Noi riteniamo più equo aggiungere al presente comma una precisazione, ovvero che nell'assegnare le risorse destinate al finanziamento per le attività del servizio sanitario regionale si garantisca un finanziamento pro capite per popolazione pesato ed omogeneo, quindi proponiamo una distribuzione di finanziamento in base alla popolazione, solo così non correremo il rischio di sbagliare la pesatura di risorse così importanti.
Bisogna ragionare sulla pesatura, non prendiamoci in giro, ho chiesto il voto nominale su tutti gli emendamenti e su tutti gli articoli fino al 50 perché quando esco da qui voglio avere la schiena dritta. Quando nel 2025 uscirò da questo consesso tornerò al mio posto di lavoro in ospedale e voglio poter guardare in faccia i miei colleghi con la stessa responsabilità del lavoro che ho fatto per 30 anni.
Come gruppo consiliare con l’ultimo emendamento al comma 4 chiediamo di aggiungere la lettera h) e le seguenti parole “favorisce nelle aree interne l'erogazione di servizi, tenendo conto dell’istituzione della farmacia dei servizi, come risposta immediata alle esigenze della popolazione”. Abbiamo una legge, la n. 27, che abbiamo depositato sulle farmacie dell’entroterra dove il nostro gruppo è stato cassato proprio nel ragionamento.
Il nostro gruppo non ha la dignità di poter scrivere una legge, bene, l’abbiamo scritta, l’abbiamo portata in Commissione, la Presidente di Commissione Leonardi magari fra qualche mese si troverà in Parlamento ed io chiederò al futuro Presidente qualcosa di più concreto e più veloce perché è un anno che la teniamo ferma in Commissione.
Il principio che regola il nostro sistema sanitario nazionale è l’erogazione di un servizio equo al cittadino. Spesso il farmacista è colui che dà una risposta immediata, sia essa una informazione o una prestazione, aggiungere la lettera h) all'articolo 20 della presente pdl è completare il nostro sistema sanitario regionale.
A settembre quando ritorneremo dalle ferie riporterò questa legge all'interno della Commissione sanità con la speranza che qualcuno anche sulle farmacie rurali, sulle farmacie di servizio…, ricordo che sono 180 nelle Marche e che 500.000 persone della regione Marche abitano nell’entroterra. La sfida è l'entroterra ed io di fronte a chi abita nell'entroterra voglio avere la serietà di guardarlo in faccia quando vado per sagre, ho questa passione. Guarderò con la serenità di un Consigliere regionale che fa il proprio mestiere.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Per quanto mi riguarda gli emendamenti da me presentati, credo che siano 5, provo a individuarli, non sono impattanti sull'aspetto economico-finanziario, ma diretti in realtà, crediamo, ad apportare alcuni miglioramenti.
Il primo, il 20/2, mira ad eliminare non un'ambiguità, ma una cosa che noi riteniamo abbastanza incomprensibile, stiamo parlando delle funzioni della Giunta, nel comma 2, alla lettera a) si dice: “definisce modalità e criteri per l’erogazione dei servizi sanitari da parte degli operatori pubblici e privati”, voi definite anche l’erogazione di operatori privati? E’ una chiara porta aperta ad un principio che non possiamo condividere, penso che non lo condividiate neanche voi, non so se ve ne siete accorti.
Il secondo elemento a cui faccio riferimento ed al quale do uguale importanza, come abbiamo già detto in altri passaggi, riguarda il comma 2, lettera b) il quale definisce gli obiettivi sanitari degli enti del servizio sanitario regionale, ci siamo permessi di aggiungere una integrazione, e leggendola si comprende tutto, quindi definisce gli obiettivi sanitari secondo criteri di proporzionalità, equità e trasparenza, credo che sia chiaro, in base prioritariamente alla popolazione residente nel territorio di ciascuna azienda sanitaria, con le opportune ponderazioni collegate alle differenze nei bisogni assistenziali e nell'accessibilità ai servizi, in ogni caso motivate da presupposti scientifici. Quello che nel passato in parte era sbagliato, noi tendiamo ovviamente a migliorarlo, peraltro sono le stesse cose che avete detto voi ieri, perché ieri il Presidente Acquaroli ha detto: “Ma voi avete sbagliato, l'avete creato voi”, ecco noi cerchiamo di contribuire a questa legge definendo questa integrazione che ritengo importante, non costa niente, è solamente un emendamento di principio.
L'altro emendamento che ho presentato riguarda la contemplazione, vedo il Consigliere Assenti, che credo sia competente su questo, concerne l'articolo 20, comma 2, lettera f). Nel punto 2 della lettera f) si dice - dentro una legge - verifica i risultati conseguiti - stiamo parlando sempre della Giunta - dai direttori generali - e fin qui nessun problema - degli enti del servizio sanitario regionale, attenzione si inserisce in una legge: “avvalendosi del supporto dell'organismo interno di valutazione”, voi inserite nella definizione del giudizio l’OIV, io non so se siete consapevoli di quello che scrivete in una norma. L’OIV è un organismo interno articolato nella struttura, che non può avere rilevanza legislativa, una cosa che dal punto di vista sostanziale ed anche tecnico è veramente incomprensibile, non so chi abbia preparato questo elemento.
L'altro mio emendamento tende … L’articolo 20, comma 4, lettera a) è condivisibile, determina – stiamo parlando sempre della Giunta regionale che esercita ogni altra funzione prevista da questa legge, eccetera - i criteri e le modalità per l'autorizzazione, la vigilanza e l'accreditamento delle strutture pubbliche e private, penso, anche se non so se sarà raccolto, che questo tipo di attività molto delicata, molto importante, debba passare attraverso un parere obbligatorio della Commissione regionale competente.
L’ultimo emendamento che ho presentato è al comma 4, lettera c) rispetto al quale si chiede una soppressione. Siamo andati in audizione del concorso unico in realtà voi lo cambiate e scrivete questo: “individua le procedure di reclutamento del personale degli enti del servizio sanitario regionale da svolgere in forma aggregata, stabilendone le modalità di attuazione”. Guardate è una forma chiara di elusione, ve lo hanno detto tutti, non noi, tutti quelli che avete audito vi hanno detto di non fare il concorso unico, tra l'altro produce una serie di problemi anche sulle aziende, sulle aree interne in quanto la gente non ci va più. Perché eludete la norma e la scrive in un altro modo?

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Emendamento 20/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione
.
Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 20/2 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 20/3 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 20/4 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 20/5 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 20/6 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 20/7 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 20/8 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 20/9 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 20/10 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 20/11 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 20/12 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 20/13 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 20/14 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 20/15 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 20/16 a firma della Consigliera Ruggeri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Carancini, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Lupini.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 20/17 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 20/18 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 20/19 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli, Vitri.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi.
Astenuti: Lupini, Ruggeri, Serfilippi.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 20. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Faccio difficoltà perché sono in grande imbarazzo dato che in questo articolo abbiamo messo in campo tutte le operazioni possibili, cogliendo anche il suggerimento del Presidente di ieri: “Dimostratemi che volete dare il vostro contributo e noi saremo attenti nel cogliere le sollecitazioni”. Noi siamo andati oltre, grazie alla memoria anche pachidermica del Consigliere Cesetti.
Approfitto di questo momento per ringraziare tutti i nostri collaboratori, lo faccio qui perché è stato fatto un lavoro immenso per mettere nelle condizioni questo Consiglio di avere qualche elemento di competenza, ma vedo che si volge sempre il volto dall’altra parte.
Emendamenti che non sono i nostri, non abbiamo fatto emendamenti, erano costruiti su una posizione condivisa da questa Assise, noi abbiamo preso atti che sono pervenuti in Consiglio, magari anche con percorsi diversi e sono stati concretizzati con delle risoluzioni e grazie, lo devo dire, ad un attento lavoro di recupero degli atti approvati all'unanimità, li abbiamo messi all'interno del percorso normativo, Penso che non fossero nemmeno da attribuire, forse gran parte erano le vostre mozioni che avevate ricostruito recuperando le nostre, scimmiottandole e portandole qui per arrivare a risoluzioni. Avete fatto questo e respingete, Presidente, le mozioni che avete votato voi. Non entro nemmeno nel merito di tutti gli altri emendamenti che erano puntuali, abbiamo introdotto l’OIV, Consigliere Carancini, sono elementi incredibili e chi ha fatto il Sindaco sa quale strumento è e come funziona.
Penso agli emendamenti che abbiamo proposto ascoltando, anche se ci avete costretti ad una maratona incredibile, ma noi abbiamo registrato, abbiamo riascoltato i contributi che sono arrivati dalle audizioni e molti emendamenti hanno questa matrice. Penso all'emendamento sugli ambiti e i distretti, che avete cercato di raffazzonare, non ci siete riusciti e cancellate pezzi di partecipazione istituzionale a favore di un controllo sanitario sugli ambiti che, come ha ricordato il Consigliere Mastrovincenzo, è assolutamente insopportabile.
Concludo ovviamente con lo sdegno e lo dico nei confronti, Presidente, della sollecitazione che è arrivata ieri dal Presidente Acquaroli: “Fate e poi verifichiamo”. Noi abbiamo messo un core … di elementi che non avete avuto nemmeno il coraggio di confrontarli, licenziati in questo modo - penso - imbarazzante per i nostri concittadini e umiliando anche i nostri operatori.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Mi rifaccio a quello che ha detto il mio capogruppo, ieri il Presidente Acquaroli da una parte ci ha stimolato ad interventi pertinenti, dall'altra ha aperto all’approvazione di emendamenti. Lo ha detto il Consigliere Mangialardi, sono emendamenti non nostri, noi li abbiamo solo raccolti. Infine il Presidente Acquaroli ha detto: “Noi rispettiamo i marchigiani che ci hanno votato e manteniamo gli impegni”.
I nostri emendamenti su questo articolo in particolare, ma tutti, non sono ostruzionistici, l'ostruzionismo lo state facendo voi con la chiusura e lo fate anche nei confronti del Presidente che ieri ha aperto agli emendamenti ed ha detto: “Noi rispettiamo gli impegni”. Ebbene, come potete rispettare gli impegni nei confronti degli elettori se non mantenete neanche gli impegni che solennemente avete assunto in questa Aula anche nei confronti dei cittadini?
Gli impegni che vengono assunti in questa Aula sono impegni che solennemente vengono presi nei confronti dei cittadini, questa è un'Assemblea elettiva, qui è la proiezione della sovranità popolare, questo è! Non mantenente neanche gli impegni che voi avete scritto, gli emendamenti presi dalle risoluzioni sono stati trascritti integralmente, perfino con le virgole, risoluzioni che sono state scritte dal capogruppo Ciccioli, che noi abbiamo condiviso e voi oggi votare contro?
Sappiate una cosa: su questi emendamenti, lo dico con amicizia e stima, che rimangono immutate sempre per quel che mi riguarda, noi vi chiederemo il conto dei voti contrari, ci torneremo e torneremo nei territori a chiedervi il conto politico di tutto questo. Fin d’ora dico alla mia collaboratrice, che mi sta ascoltando, che questi emendamenti che non sono per niente ostruzionistici, ma sostanziali, confluiranno nel Piano socio-sanitario regionale, quando farete l’atto amministrativo, confluiranno nel Defr, nel documento di economia e finanza, confluiranno nel rendiconto quando lo approveremo, confluiranno negli atti di bilancio, verranno tutti reiterati fino alla noia perché sono giusti, sono giusti perché sono stati condivisi da questa Aula. Li condivideremo con il territorio, tutti, dovete rendervi conto che una volta votate una cosa in quest’Aula e il giorno dopo negate voi stessi. Non farà bene a nessuno di voi.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Siamo in dichiarazioni di voto, la faccio su questo articolo, così come è stato emendato in Commissione, intervenendo su alcune questioni puntuali, ma prima voglio chiarire un concetto perché ho sentito in queste lunghe ore di dibattito - l’ho già detto, ma credo che sia importante ribadire che molto spesso sentiamo e dibattiamo argomenti che sono di altra natura rispetto alla norma in approvazione - che dei principi che vengono enunciati anche dentro gli emendamenti o in fase di discussione, allargando il discorso, andranno in altri atti.
Abbiamo detto anche ieri in maniera chiara, perché la norma è questa, che il Piano socio-sanitario è altro, è quello che riorganizzerà la distribuzione dei servizi e, lo ricordo, sottostà alla legge, così come il Piano vigente sottostava alla legge 13. Quindi continuare a mettere in discussione la validità di questo atto senza la contestuale approvazione del Piano, non è corretto; enunciare questioni di principio che non entrano nella legge, non è corretto, è un'informazione fuorviante, rispetto a quello che stiamo facendo oggi, che porta fuori tema.
Correttamente voi avete reputato di fare una opposizione di questo tipo, che spazia al di fuori, spesso, molto spesso, con emendamenti fuori dal concetto. Poi voglio ribadire, soprattutto per chi ha fatto il percorso in Commissione, a cui hanno partecipato anche Consiglieri che non ne sono componenti, gli approfondimenti fatti insieme ai nostri tecnici, insieme all'ufficio legislativo, insieme ai tecnici che seguono la componente sanitaria, per cui molti emendamenti, che erano ripresi dai contributi arrivati, non erano accoglibili o comunque non rientravano in una modifica del testo portato dalla Giunta perché fanno parte di altro, fanno parte di una programmazione che non entrava in questo provvedimento, o a livello normativo non erano perseguibili. Quindi le nozioni di principio, come verrà pianificata e strutturata la sanità, verranno discusse in altro atto, non è questo.
Se vogliamo continuare a dibattere su cose che non rientrano nella legge sappiamo che andiamo fuori tema, potete discutere di quello che volete, ma sapete già che andate fuori dall’articolato di cui stiamo discutendo oggi, poi se voi reputate che non sia ostruzionismo io reputo personalmente che vada in questa direzione. Ognuno sceglie la linea di opposizione che reputa, noi siamo qui a votare, ad ascoltare. Laddove reputiamo che gli emendamenti siano recepibili senza distogliere l’impianto normativo e senza stravolgere le volontà dell'impianto della norma, li accogliamo, quando vanno contro la normativa o contro l'atto perché sono nozioni di principio che non entrano in questa legge è di tutta evidenza che non possiamo accoglierli.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Anche per noi l’articolo 20 (Funzioni della Giunta regionale) è un articolo chiave. Per questo motivo abbiamo presentato tre emendamenti che sono frutto delle audizioni in Commissione. Ripeto, il nostro gruppo ha partecipato a tutte le audizioni, dal primo all'ultimo minuto e per questo ringrazio i miei collaboratori che, anche in mia assenza o in momenti in cui c’erano altre Commissioni, sono stati presenti nella Commissione chiave perché la sanità, come avrete ben capito, è il nostro core business e noi dobbiamo tutto il sostegno, il dovere e la responsabilità di risarcire le persone che ci hanno sostenuto. Il massimo impegno e il massimo studio, soprattutto il massimo rispetto delle persone che sono venute in audizione portando dei messaggi, spesso inascoltati.
Uno di questi è quello sulle strutture residenziali e semiresidenziali oggetto dell'emendamento alla lettera a) del comma 4.
In Commissione abbiamo raccolto che la legge sulla riorganizzazione del sistema sanitario regionale deve tener conto del contesto in cui viene inserita. Abbiamo una popolazione che è simile a quella della Liguria, tra le più longeve d’Italia, ma nella norma non è previsto alcun riferimento, non sono previsti interventi specifici di sostegno, per di più l'invecchiamento purtroppo non è nelle corde di questa legge e nuove malattie come l’alzheimer e le demenze, che richiedono servizi di assistenza extra ospedaliera, non sono contemplate.
Il sistema va riequilibrato tra servizi ospedalieri e servizi extra ospedalieri, questi di fatto dimenticati dalla legge, primo emendamento.
Secondo emendamento: omogeneità nel criterio di finanziamento pro capite per popolazione pesata omogeneo.
Il terzo quello sulle farmacie. Mi preme velocemente ricordare che il nostro gruppo ha depositato due proposte di legge ad iniziativa del Consigliere Santarelli, una è la modifica della legge 16 febbraio 2015 n. 4, con la quale portiamo nuove norme in materia di servizio farmaceutico, Questa legge giace negli uffici della IV Commissione. Voglio sottolineare che per questa legge noi abbiamo rilevato che nelle piccole realtà dell'entroterra le farmacie rappresentano molto spesso l'unico presidio sanitario esistente, diventando un punto di riferimento del sistema sanitario nazionale e regionale.
Tra le difficoltà di assegnazione delle sedi vacanti nella nostra regione c'è la tendenza di alcuni farmacisti vincitori del bando di collocarsi in sedi più remunerative, piuttosto che nei piccoli Comuni, preferendo collocazioni più vantaggiose.
Non vado avanti, volevo solo sottolineare che per noi l’articolo 20 è un articolo chiave, gli emendamenti ci sono stati bocciati, per questo motivo voteremo contro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. La Consigliera Leonardi ha parlato di ostruzionismo, noi come opposizioni abbiamo presentato oltre 100 emendamenti, finora ne sono stati discussi oltre 100 e ne sono stati approvati 4.
Ricordo le parole di ieri del Presidente, assolutamente smentite oggi in Aula.
Dico anche un’altra cosa, la Consigliera Leonardi ha parlato di ostruzionismo e di emendamenti fuori dalla legge, che non erano attinenti, in realtà, parlo del mio, è stato bocciato un emendamento che prevedeva l’integrazione socio-sanitaria, un coordinamento da parte della Giunta nella delimitazione degli ambiti e dei distretti. Credo che sia stato un grave errore bocciarlo, i Sindaci e gli ambiti ve lo avevano chiesto, l’avete bocciato, ve ne assumete la responsabilità. Il mio voto sarà contrario.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Si è detto prima che ieri in questa Aula è stato assunto un impegno, ma in realtà l'impegno lo ha assunto il Presidente Acquaroli: di ascoltare tutti i nostri emendamenti e di leggerli. Sicuramente non li ha ascoltati perché ha passato gran parte del tempo fuori o a parlare, ma questo ovviamente fa parte dei suoi impegni istituzionali. Solo che la prima cosa che ha detto che avrebbe fatto, non l’ha fatta.
L'altra invece è un po' più grave, Presidente Acquaroli. Capisco che è in atto una diaspora nella sua Giunta, sono tutti pronti con le valigette, sono pronti i Presidenti delle Commissioni ed i capigruppo, quindi lei ha poca attenzione in questo momento da parte dei suoi Consiglieri, i quali non hanno ritenuto di dare seguito a quello che lei ieri ci ha promesso, ovvero che sarebbero stati esaminati gli emendamenti e che quelli possibili sarebbero stati accolti. Le dico, al contrario di quello che ha affermato la Consigliera Leonardi, che per esempio l’OIV è una cosa che non può essere ammessa dal punto di vista tecnico; la questione degli ambiti territoriali e dei distretti è una cosa di buon senso sennò non si riuscirà ad organizzare. L'hanno chiesta tutti: gli operatori socio-sanitari, i Sindaci, i sindacati, le associazioni di categoria, l’hanno chiesta tutti, non è un fatto di buon senso che non rientri in questa norma.
Altra faccenda è il riequilibrio di risorse nei territori, sia dal punto di vista economico che dal punto di vista delle risorse postate, che dal punto di vista degli stipendi dei dipendenti. Non è una cosa che non deve essere inserita o che è avulsa dal contesto o che è strumentale perché sono cose in realtà molto tecniche e coerenti con questa norma. Se non le mettiamo qui, dove le mettiamo?
Capisco che c’è una proiezione parlamentare da parte di una gran parte di questa Aula e giustamente, va bene, per carità, però evidentemente lei non si connette con la sua maggioranza, che non solo non ci ha approvato alcun emendamento, mi pare solo tre, ma ancora di più la Presidente Leonardi ci dice che noi siamo strumentalmente …, alcuni di noi hanno fatto tanto lavoro per fare ostruzionismo, basterebbe leggere gli emendamenti per capire che non è vero. Se lei li avesse letti avrebbe potuto magari intercedere per noi con la sua maggioranza oppure la sua maggioranza, caro Presidente, è evidentemente distratta e non la segue.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Cerco sempre di essere abbastanza libero nei miei giudizi, ovviamente mi sento coerentemente parte di una coalizione, di una maggioranza, però tengo sempre a valutare anche il contenuto delle cose senza neanche il pregiudizio dell’ideologia. Non c'è stato ostruzionismo, però un semi ostruzionismo sì perché gli emendamenti presentati sono spesso ridondanti o di dettagliamento.
Noi stiamo facendo una legge quadro regionale, una legge istituzionale dell'organizzazione del servizio sanitario, in cui diamo le linee di massima, per esempio c’erano degli emendamenti presentati che prevedevano di portare gli atti di gestione in Commissione sanità, Commissione per i servizi socio sanitari, secondo me questo appesantirebbe ed è quello che non vogliamo. Se tutti gli atti di gestione annuali dovessero venire in Commissione la trasmissione, la discussione e la revisione comporterebbero un ritardo di mesi, mentre noi puntiamo ad una gestione snella, il più possibile efficace.
Sono i grandi atti che vanno al controllo, al controllo della Giunta, io non trovo niente di disdicevole, che ci si avvalga degli organismi di valutazione. L’attuale organismo di valutazione, mi sembra, è stato nominato dalla vecchia amministrazione, quindi è presieduto addirittura da una persona di altra area politica rispetto alla coalizione. Perché dobbiamo aver paura degli organismi di valutazione, che spesso svolgono un ruolo tecnico, quello di andare a vedere sulle cifre con molta più competenza dello stesso Consiglio regionale? Ognuno di noi ha delle competenze personali e professionali, ma non è competente in tutto, secondo me se andiamo ad una valutazione più competente è meglio.
Alcuni emendamenti appartengono alla valutazione del futuro Piano socio-sanitario, ad esempio il fabbisogno è materia del Piano socio-sanitario che andremo ad approvare, sono stati già distribuiti dei report, quelli dell’Università di Ancona, ci saranno ulteriori documenti di analisi del fabbisogno. C’è uno squilibrio, mi sento di dire che ciò che è stato detto dall'opposizione, dal Partito Democratico, è vero, c’è uno squilibrio territoriale, ma è uno squilibrio storico. Quando si fanno le analisi dei dati …, ho ascoltato il Consigliere Carancini che ha parlato della spesa pro-capite, innanzitutto sono dati un po’ drogati – li ho guardati, non adesso, recentemente, un po’ prima – e sono legati alla semplice separazione matematica, attribuzione matematica tra popolazione e spesa, ma noi sappiamo che una parte della spesa viene presa da altri territori. Per esempio la spesa storica di Ancona è dilatata, è fortissima rispetto agli altri territori, molto semplice, perché in particolare l’Azienda sanitaria di Torrette eroga prestazioni che spesso vanno al di là della compensazione, molto superiore, quindi Ancona attrae il debito anche di cittadini provenienti da altre zone del territorio.
Ultima cosa e concludo, la sperequazione degli stipendi, notorio che l’Azienda ospedaliera di Torrette Umberto I di Ancona, secondo livello, eccellenza, ha stipendi più bassi dei medici residenti presso le Asur territoriali, è un errore storico che noi abbiamo ereditato e che vorremmo andare a riparare.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Saro breve. Ho ascoltato alcune considerazioni da parte dell'opposizione, capisco, è normale, c’è una campagna elettorale, ha ragione la Consigliera Casini quando dice che ci sono esponenti che si possono candidare, ma si è dimenticata in primis di parlare del proprio partito. Sembra che sia già partita la campagna elettorale all'accusa, ma questo è normale e giusto, so che anche voi avete velleità di candidarvi, questo è normale, forse la Consigliera se ne è dimenticata e mi dispiace perché credo che l’onestà intellettuale paghi sempre.
A prescindere da questo – capisco che non si vuole candidare perché andare sul collegio uninominale magari contro qualcuno dei nostri, che è più forte, potrebbe far male – rifletterei di più su questioni programmatiche.
Sono anche dispiaciuto perché ho avuto modo di ascoltare … Io non sono mai intervenuto, voi non siete abituati a fare opposizione, noi per una vita abbiamo fatto opposizione, quindi è brutto che qualcuno vi bocci qualche emendamento, ci mancherebbe altro, ci sono stati emendamenti che sono stati reputati accettabili per questa proposta e sono stati approvati.
Quello che mi dispiace è che ancora si continua con l'attacco al Presidente Acquaroli perché magari è uscito cinque minuti dall’Aula e poi torna, d'altronde usciamo tutti dall’Aula. Capisco che quando non si hanno contenuti si attacca a livello personale, è normale e giusto che sia così, però vorrei farvi riflettere su un dato che è fondamentale. Prima il Consigliere Cesetti giustamente ha detto che ci porterà il conto, il conto ve lo hanno portato i cittadini marchigiani il 21/22 settembre 2020, salatissimo, tanto che – vi faccio una battuta – se sentite più freddo è perché state a -13, -14 ed è normale sentire freddo in Aula.
A prescindere da questo, e lo dico anche con spirito di concretezza, avrei preferito che questi emendamenti fossero discussi prima in Commissione, io apprezzo chi li ha presentati prima in quella sede. Come Presidente di Commissione lo apprezzo perché quando si fanno lì gli emendamenti a volte si possono trovare divergenze, ma anche convergenze.
Capite che non è semplice esaminare tutti questi emendamenti in Aula, così al volo e riuscire a dire sì a tutti, a voi piace sentirvi dire sì. Ad esempio ho apprezzato l’evento del Partito Democratico a Fermo, vedo che il Consigliere Carancini si è preparato, è stato molto partecipato, con 48 persone, avete fatto un direttivo in piazza. Vi faccio i complimenti, quando governavate avevate 400/500 persone mentre oggi vi rendete conto che la vostra utenza si è ristretta un po’ e questo dovrebbe farvi riflettere sulle vostre proposte pretestuose, più andate avanti e più si restringe il vostro bacino d’utenza.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Il Consigliere Putzu è un mito per il fatto che si è interessato a contare, secondo me era nascosto da qualche parte e conteggiava i partecipanti. Voglio raccontarle, Consigliere, che per un politico serio può esserci una o due persone, vale lo stesso, per lei non lo so, ma per me, per esempio, che ero stato invitato vale la stessa cosa, se c’è n’è 1, se ce ne sono 20, se ce ne sono 50 o 400.
Vede, Consigliere Putzu, non c’è un attacco personale al Presidente Acquaroli, se lei dice questo sa di mentire, noi l’abbiamo ascoltato ieri nel suo intervento finale e ci ha sorpresi perché ha detto, peraltro l’aveva già detto altre volte su altre leggi, “Sappiate che io – o chi per lui – controllerò tutti gli emendamenti firmati”. Io dico che lui o è stato smentito dalla maggioranza, e non credo, oppure ieri ha detto questo e oggi ha fatto votare contro. Non è vero quello che dice il Consigliere Cesetti, è il contrario, il Consigliere Cesetti tende a salvare il Presidente Acquaroli politicamente, ma è una sciocchezza, io non credo che la maggioranza l’abbia smentito, penso invece che abbia dato indicazione di votare contro, e concretamente ha detto l’opposto.
Parlo al Consigliere Ciccioli, non so se ha visto la mobilità intraregionale attiva o passiva, i suoi numeri non corrispondono al vero. Se va a guardare la mobilità attiva dell'Azienda ospedali riuniti, ho avuto la sfortuna di lavorare sull'accesso agli atti, sa quanto fa di mobilità attiva? 217 milioni. Sa quanto fa in realtà di mobilità attiva Ascoli Piceno? 11 milioni. E quella di Fermo? 10 milioni. Sa quando fa di mobilità attiva Macerata? 40 milioni. Sa quanto fa di mobilità attiva l'area vasta 2? 18 milioni. Questo per dire che non è vero quello che lei sostiene.
In realtà i temi relativi alle disuguaglianze sono … Non ci può dire che siamo scorretti perché con quello che lei dice ci porta in giro, ma il principio secondo cui nel riequilibrio territoriale del personale, dei posti letto e quindi dell’organizzazione …, sono le norme che avete fatto voi, non io, quindi dire che noi cambiamo tema … Va bene, diteci di no, ma non dite queste cose. Non siamo scorretti, è esattamente l’opposto.
Presidente Leonardi, l’OIV - non so se a lei è capitato, a noi da Sindaci è capitato di capire cos’è - è una struttura interna che dà una valutazione tecnica e non può stare in una legge accanto al giudizio della Giunta regionale sul direttore generale, guardate, non è che lo invento. Grazie.

PRESIDENTE. Articolo 20. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Ruggeri, Santarelli.
Astenuti: Lupini.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 21. Abbiamo un emendamento. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Questo emendamento attiene alla partecipazione del Comitato di coordinamento, al quale credo che debbano essere invitati a partecipare le organizzazioni sindacali e gli ordini professionali sanitari. E’ una richiesta arrivata dalle organizzazioni sindacali che va in questa direzione.
Con l’occasione vorrei ribadire un concetto, dico innanzitutto al Consigliere Carancini che la mia valutazione sull'atteggiamento del Presidente e della maggioranza non è una sciocchezza. Le sciocchezze si basano sempre sul pregiudizio, la sciocchezza è figlia del pregiudizio, l'opinione è figlia della motivazione ed io solitamente do sempre la motivazione, per questo esprimo opinioni motivate. Le sciocchezze sono basate sul pregiudizio che non mi appartiene.
Sapete perché il Presidente Acquaroli non è riuscito a mantenere la promessa? E’ semplice, se la maggioranza avesse accolto qualche emendamento sarebbe andata in difficoltà per l’evidente ragione che avrebbe dovuto votarli tutti perché - almeno quelli che ho fatto io, ma credo anche quelli del Consigliere Carancini - sono tutti tratti dalle osservazioni delle organizzazioni sindacali o da atti prodotti da questo Consiglio regionale o da atti conseguenti disposizioni nazionali, o dal dettato costituzionale. Non c'è mezzo emendamento ostruzionistico, sono tutti pertinenti.
Rispondo anche alla Consigliera Leonardi, che conosco da un bel po’, l’ho ascoltata nella scorsa legislatura ed anche in questa, lei non parla mai a sproposito, poi può dire cose condivisibili o meno, ma non parla mai a sproposito, per questo ritengo che in qualità di relatrice non abbia adeguatamente letto la legge. Credo che la conosca poco e dico perché. Mi si deve spiegare, e rispondo anche al Consigliere Ciccioli, per le ragioni che ho detto prima, come si possano definire i nostri emendamenti ostruzionistici, quindi i sindacati sono ostruzionistici.
La Presidente Leonardi ritiene non pertinente l’emendamento in cui si dice “impartisce indirizzi e direttive vincolanti ed assegna risorse per superare le difficoltà in cui versano gli attuali distretti, soprattutto quelli di emergenza, con particolare riguardo alla carenza di figure mediche”. I pronto soccorso scoppiano, si avvalgono di figure private delle cooperative, inevitabilmente - l’Assessore Saltamartini non porta alcuna responsabilità su questo, per carità - e noi non possiamo impartirgli le disposizioni? Però nello stesso tempo si ritiene pertinente che cosa? “Impartisce indirizzi e direttive vincolanti con particolare riferimento all’attuazione degli obiettivi assegnati al controllo della spesa, alla direzione degli enti e dei servizi sanitari regionali”. Qual è la differenza? Ma se si possono impartire direttive vincolanti a questi, non si possono impartire ai dipartimenti di emergenza urgenza, e tra l'altro lo dice il sindacato? E qual è la differenza tra questo criterio e ad esempio la lettera a) che dice: “determina i criteri e le modalità per l’autorizzazione, la vigilanza e l’accreditamento delle strutture pubbliche e delle strutture private”? Si possono dare criteri e direttive per l’accreditamento delle strutture private, però non si possono impartire indirizzi per le strutture pubbliche, come i dipartimenti di emergenza urgenza, che sarebbero i pronto soccorso? Oppure si può vigilare, lo avete scritto voi, sull’imparzialità e il buon andamento dell’attività e sulla qualità dell’assistenza, ma non sui dipartimenti di emergenza urgenza? Se questo è, o la Presidente Leonardi non ha letto ad esempio le lettere e), d), f) ed il comma 4, lettera a) di questo articolo, o se li ha letti deve convenire che l’emendamento nostro è ancora più pertinente, quindi, leggiamo le cose prima di parlare perché la Consigliera Leonardi non lo fa solitamente.

PRESIDENTE. Emendamento 21/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Cesetti, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 21. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Se c'è la funzione tanto decantata della partecipazione, del coinvolgimento dei cittadini, come si fa a non prevedere che ai lavori del Comitato possono essere invitati a partecipare le organizzazioni sindacali e gli ordini professionali sanitari? Voi avete scritto nella legge, testo originario: “ai lavori del Comitato possono essere invitati a partecipare soggetti che possono fornire un contributo qualificato in ordine agli argomenti”, ma che cosa significa? Chi lo stabilisce? Chi sono i soggetti qualificati? I soggetti qualificati sono le organizzazioni sindacali e gli ordini professionali sanitari, chi sennò? Potrebbero essere ad esempio i privati? Allora la legge lo deve dire, non può lasciarlo così indeterminato, però voi avete respinto questo emendamento, che tra l'altro non se l’è inventato il Consigliere Cesetti, ma è stato sollecitato dalle organizzazioni sindacali. Voi non avete approvato questo emendamento, sapete cosa votate adesso? Che al Comitato di coordinamento possono essere invitati i soggetti che possono fornire un contributo qualificato in ordine agli argomenti ed alle materie trattate, tutti, pure gli sciamani potete chiamare perché c’è una corrente di pensiero, quella della medicina palliativa. Certo, potrete invitare gli sciamani, io invece penso che dovreste invitare le organizzazioni sindacali e gli ordini professionali sanitari. Perché anche questo dev'essere tipicizzato? Perché, parlo all’Assessore Saltamartini che comunque un po’ lo capisce questo gioco, ha fatto il Sindaco, ha fatto il parlamentare, fa l’Assessore, non si può lasciare indeterminato, oltre a rappresentare comunque “un insulto istituzionale” alle organizzazioni sindacali ed agli ordini professionali sanitari che non posso essere declassati a soggetti che possono fornire un contributo qualificato. Declassate gli ordini professionali sanitari, è come se, io sono un avvocato, il mio consiglio dell'ordine venisse considerato alla stregua di un azzeccagarbugli qualsiasi, non esiste. Credo che questo sia un atto di rispetto, ma per che cosa? Per le particolari funzioni che il Comitato svolge.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Non volevo intervenire, però - io sono uno dei più giovani Consiglieri regionali che è stato eletto nel 2020 - questo dibattito così pressapochista credo che non sia un bel segnale verso i marchigiani, lo dico con tutto il rispetto che ho verso il Consigliere Cesetti.
Una parte dell'opposizione ha fatto degli emendamenti veri, con delle battaglie che comunque l’ha contraddistinta in campagna elettorale, anche una parte del PD, se vogliamo, ha fatto degli emendamenti di modifica di questa legge, che comunque i marchigiani aspettano da vent'anni.
Credo che non stiamo dando un bellissimo servizio, poi è facoltà vostra fare opposizione fino all'una di notte, le due, domani, dopodomani, per me non è un problema rimanere qui e difendere le scelte che questa maggioranza porta avanti.
Nel merito voteremo favorevolmente l'articolo del Comitato di coordinamento. però penso che ci sia modo e modo di fare opposizione.
Consigliere, lei ha tanta più esperienza di me, ha rivestito anche ruoli a livello nazionale, però credo che abbiamo perso un'occasione per entrare nel merito degli articoli, con pochi emendamenti, con i quali discutere nel merito degli articoli. Quando si fa di tutta l’erba un fascio, come avete fatto con 170 emendamenti, il rischio è quello che stiamo vedendo anche oggi, dove una delle leggi, una delle riforme più importanti di questa legislatura, che i marchigiani si attendono e che dovremo portare avanti, rischia di diventare, come sempre facciamo, un teatrino della politica, e purtroppo in questo caso ci perdiamo un po’ tutti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Chiedo al Consigliere Serfilippi se le parole sono pesate perché dire questo …, adesso dover difendere il Consigliere Cesetti è abbastanza … No, io faccio quello che mi pare, questo sia chiaro.
Voglio dirle che il Partito Democratico non ha presentato 180 emendamenti, ne ha presentati circa 100, frutto di un lavoro di un mese e mezzo, che ovviamente a qualcuno può non interessare, ma le assicuro che non ce n'è uno ostruzionistico, gli altri li ha presentati il Consigliere Santarelli e con franchezza mi pare che fin qui nessuno è ostruzionistico, solo tendenti a migliorare la legge.
Dire questo dopo che, lo dico con l'affetto per una persona più giovane, è stata approvata la delibera il 6 luglio, ci siamo fatti non so quante Commissioni, abbiamo sentito, credo, 70/80 persone e dopo che il Consigliere Putzu ci ha detto che potevamo presentare gli emendamenti in Commissione. Dormo almeno 3/4 ore, non di più, le assicuro che per fare gli emendamenti, se uno studia la legge, ci vuole tempo, è chiaro che se uno non la legge non fa gli emendamenti perché la norma ha bisogno di essere approfondita. Mi chiedo come si possa pensare che qualcuno abbia fatto questo dopo che ci avete dato in 15 giorni il dovere di approvare una legge di 50 articoli. Mi chiedo se vi rendete conto.
Ovviamente non è che qui stiamo a fare le interrogazioni, però alcuni interventi, come puntualmente ha detto il Consigliere Cesetti, sono stati davvero incomprensibili perché trattavano di altre cose e non c’è stato qualcuno che ha detto: “Ma, non importa”, si può comprendere, ma che da questo voi rivoltate su noi … In tutta coscienza le posso dire che non c'è un solo emendamento ostruzionistico, da parte mia non ce n'è uno, la sfido su questo.
Allora sentire una lezione …, comprensibile perché forse poteva capitare pure a me, lei è più giovane, però quello che voglio dire è che l'approccio della maggioranza su questa vicenda, ne ho parlato anche con il Consigliere Putzu, a mio parere, ma potete anche fare a meno del mio consiglio, avrebbe dovuto essere diverso. Cioè chiedere all’opposizione, che ha lavorato con onestà intellettuale: “Ci sono degli emendamenti che per voi risultano importanti, significativi’ Possiamo capire, siccome non pesano tutti allo stesso modo, se possiamo migliorare e da un lato avere da parte vostra una possibilità e da parte nostra una disponibilità”. Non le racconto quali tipi di relazione ci sono state. Ecco perché dire al Consigliere Cesetti, ma poteva essere il Consigliere Carancini o il Consigliere Santarelli o chiunque altro di noi, che è una brutta discussione … Penso che lei ci debba riflettere, onestamente ritengo che sia sbagliato, lo dico con stima e le ribadisco la mia stima oltre che politica anche personale.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Vorrei partire da una parola che mi è stata riferita sul mio conto in dialetto, ma per fortuna ho le radici fermane, quindi capisco anche il dialetto del sud: “Ma questo è lu peggiu”. Quando sono nato mio padre mi ha chiamato Luca, come Luca Serfilippi, e nonno disse: “Ma tanto lì si chiamato lu cà” perché nel dialetto del sud Luca diventa lu cà, il cane. Non sono un cane e non sono lu peggio, ma sono lu meglio per i marchigiani,
Non volevo citare il Consigliere Serfilippi, ma un anno fa quando presentai una mozione in quest’Aula sulla sanità, sugli infermieri gli dissi: “Sta facendo lo spiritoso, sta chiamando eroi gli infermieri …, ma quando lei è nato io già lavoravo in ospedale”. Magari qualcuno mi dà qualche anno in meno, però nel 1990 già lavoravo, addirittura nel 1987 facevo il tirocinio, quindi attenzione quando fa commenti su tutte le cose del sapere perché il sapere bisogna viverlo. Non venga oggi in Consiglio regionale, come qualcun altro, che poi riprenderò di persona, a fare le battutine o i gesti perché con un gesto o con un cenno di un occhio si uccidono le persone ed io quando esco da qui ho la schiena dritta.
Io ho chiesto al mio gruppo consiliare il massimo sforzo, tant’è che i miei collaboratori - il Dott. XX ed il Dott. YY - mi hanno detto: “Ma non hai una famiglia?”, certo che ho una famiglia e mica sono contento di stare qui a fare ostruzionismo, ma nei 42 emendamenti c’è tutta la passione per il lavoro che ho fatto in trent'anni e tutta la passione per cercare di dare una mano, perché quando mi sono proposto agli elettori … Caro Consigliere Serfilippi, che ha fatto questa uscita, mi dispiace perché se la poteva risparmiare, io ho dedicato tanto tempo a questi emendamenti, l'ho fatto con passione cercando di dare una mano perché quello che abbiamo scritto come Rinasci Marche ai marchigiani è che io sono uno di loro, alle persone a cui ho chiesto una mano ho detto che sono uno di loro. Quando sono venuto qui in Consiglio regionale ho studiato i vostri profili e lei mi sembrava uno dei minori, leggendo il curriculum, leggendo quello che ha fatto, è giovane, ha dichiarato di essere il più giovane di quest’Aula, allora cerchi di meritare se non altro il rispetto di quelli più vecchi di lei, perché forse qualche anno in più ce l’ho. Grazie.

PRESIDENTE. Articolo 21. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 22. Ci sono due emendamenti. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Non capisco da che cosa il Consigliere Serfilippi, che evidentemente oltre a non aver letto la legge era anche assente o disconnesso, possa trarre il giudizio che i miei emendamenti sono ostruzionistici. Ho già detto più volte che sono tutti tratti dalle osservazioni dei sindacati o da atti prodotti da questo Consiglio che ho richiamato e citato, o da disposizioni di legge, quindi, Consigliere Serfilippi, se lei trova un emendamento ostruzionistico lo tiri fuori, facciamo un percorso a ritroso ed io ritiro tutto il resto. Quindi non dica queste cose, né io mi sento … Il Consigliere Serfilippi è un amico e sa che gli voglio bene, ma alla sua età io ero un giovane Sindaco che si cimentava nella sfida alla Camera dei Deputati, all’epoca c’era un avversario politico del Partito Socialista, c'era prima Repubblica, che mi disse: “Avvocà stavolta stai in mezzo al campo, però stavolta ti fai male”, nessuno pensava che venissi eletto, io gli risposi: “E’ vero, io sono in mezzo al campo a giocare, ma tu stai sugli spalti a guardare la sfida”. Sa perché gli dissi: “Io sono nato per giocare, lei è nato per guardare e questo sarà il suo destino”, io diventai deputato, lui ancora guarda le mie gesta politiche.
L’ho rapportato ad oggi perché è pertinente, Presidente. Nel teatrino della politica regionale, perché lei ha parlato di teatrino, tra me e lei c’è una differenza: io recito la mia parte di opposizione e lei, Consigliere Serfilippi, sta in platea a guardare perché è destinato ad applaudire la sua maggioranza oppure a fischiare l’opposizione, la maggioranza recita la sua parte, l’opposizione l’altra. Lei è lì deputato alla platea a vedere la scena, questo è il suo destino, nonostante la sua giovane età e la sua energia, ma tenga presente che anch’io ne ho da vendere.

PRESIDENTE. Ricordo che siamo sugli emendamenti 22/1 e 22/2, atteniamoci all’argomento, altrimenti l’intervento non avrebbe giustificazione.
Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Questo è un emendamento rilevante. E’ un articolo importante quello oggetto dell'emendamento in quanto in esso si afferma la trasformazione del sistema nella dipartimentalizzazione, cioè il sistema sanitario mutuato dal 502/’92, quindi stiamo parlando di trent'anni fa, ripeto, per chi ha concepito la filosofia di questa legge vi assicuro che a mio modesto parere è una figura integralista perché la 502/’92 ha molte parti di essa ormai superate, quindi ritornare indietro nella dipartimentalizzazione significa svuotare fondamentalmente i principi che la stessa 502/’92 trae, perché se voi la andate a guardare gli elementi costitutivi del sistema sanitario non sono i dipartimenti, è solamente il dipartimento di prevenzione, ecco perché il contenuto dell'emendamento vi dice che state andando verso una gestione sanitaria che creerà problemi. Voi immaginate lo svuotamento di potere dei direttori di unità operativa complessa, che sono i veri protagonisti della nostra sanità soprattutto ospedaliera, dando il potere ai dipartimenti, creando la dipartimentalizzazione si genera una élite connessa al direttore generale che naturalmente avrà caratteristiche e stimmate più di carattere politico che sanitario.
Mi viene da dire al Consigliere Serfilippi di esprimersi sempre perché il tema dell’età non conta niente, si può avere vent'anni e, le assicuro, ragionare con molta più testa di quelli che ne hanno 60 come me, questo glielo dico con franchezza. L’unica cosa - non sono in grado di dare consigli - per esprimersi in una discussione come questa, è legittimo il suo intervento come credo quelli di tutti, è avere rispetto del lavoro degli altri, che magari è una grande sciocchezza, però su questo la sua istintività e purezza, che io apprezzo, al di là del fatto che politicamente siamo lontani, ma io non so se la sua è una lontananza vera, vocazionale o forse di opportunità in un certo momento, mi porta a dire che invece in futuro potrà essere un bravo politico. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Intervengo solo per utilizzare questi emendamenti e questo articolo per chiarire un po' quello che si è dibattuto anche nella discussione dell'articolo precedente e per capire o chiarire con degli esempi pratici perché una serie di emendamenti vengono respinti, e non c'è un pregiudizio politico e non c'è neanche la volontà di dare discredito al lavoro che è stato fatto dai Commissari.
Prendo ad esempio l’emendamento 22/1 con il quale si chiede di sostituire la parola “imprenditoriale”. Tale parola non è stata inserita per una scelta lessicale casuale perché chi ha scritto la norma preferiva “imprenditoriale” piuttosto che economico finanziaria, patrimoniale, ha inserito la parola “imprenditoriale” perché questa parola è il riferimento normativo inserito nella legge 502, articolo 3, comma 1 bis, quindi è un richiamo preciso alla norma alla quale questa legge fa riferimento.
Quindi bocciarli non è un non accogliere, non venire incontro o cercare di non far passare nulla delle opposizioni, lo spiego proprio per cercar di far capire che non c’è una volontà o disattesa nei confronti delle minoranze.
Stessa cosa per il 22/2, ho sentito l'intervento del Consigliere Carancini che in pratica vuole sopprimere il comma 5, lettera c) dell’articolo 22, anche qui la strutturazione a forma dipartimentale non se l’è inventata la Regione Marche per conto suo, è sempre un riferimento alla legge 502/92, che è la norma di riferimento. Non è che se di una legge ci piace un comma lo prendiamo e se un altro non ci piace non lo applichiamo. La legge va applicata tutta, sia che piaccia sia che non piaccia.
L’articolo 17 bis della legge 502/92 dice proprio che l’organizzazione dipartimentale è il modello ordinario di gestione operativa di tutte le attività delle aziende sanitarie. Allora noi dobbiamo riferirci e far riferimento alla norma e bocciare questi emendamenti.
Lo voglio dire per riportare anche ad un clima di collaborazione e serietà, per portare le cose sul giusto binario. E’ vero che sono tante ore che siamo qui, siamo anche stanchi, ci scappa sia la battuta per sdrammatizzare, ma anche per rimettere il quadro. Sono bocciature che afferiscono a normative, siccome la norma si rifà alla legge 502/92 ci sentiamo di dover restare nel solco di questa.

PRESIDENTE. Emendamento 22/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Lupini.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 22/2 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Casini, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 22. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Anche qui non è stato accolto l’emendamento, è stata persa un'occasione e né si può dire che questo sia un emendamento ostruzionistico.
Nel testo voi dite che le aziende di cui alle lettere a) e b) - rispetto alle quali noi non abbiamo presentato emendamenti soppressivi, sulla personalità giuridica, a dimostrazione che rispettiamo la vostra volontà di attuare il programma elettorale, ma lo dovete attuare nell'interesse e per i cittadini, questo vogliamo - sono dotate di personalità giuridica pubblica e autonomia imprenditoriale, quelli che lo hanno scritto l’hanno preso dalla legge n. 40/2005 - Assessore Saltamartini, quando faccio le cose ho il vizio di studiare a dimostrazione che non ho tempo per fare ostruzionismo - della Toscana, articolo 31 “le aziende sanitarie sono dotate di personalità giuridica pubblica e autonomia imprenditoriale”. Un’altra cosa che non ho mai detto è che questa legge è scopiazzata di qua e di là, ma oggi non è l’occasione per evidenziare questo anche perché non ci sarebbe comunque nulla di male nel trarre alcuni articoli da altre leggi, se fatto bene, non c'è nulla di male, lo faccio anch’io con gli emendamenti, però non va bene qui l’autonomia imprenditoriale, ancorché l’ha fatto la Toscana.
Questa autonomia si chiama economico-finanziaria, patrimoniale, gestionale ed organizzativa, altrimenti che autonomia è? Se noi gli diamo l’autonomia imprenditoriale, ne parleremo dopo, e ci mettiamo a monte l’azienda regionale sanitaria che centralizza tutto, non è una autonomia economico-finanziaria, patrimoniale, gestionale ed organizzativa, è questo il punto!
Tra l’altro questo emendamento non me lo sono inventato, Presidente Leonardi, è quello che avete scritto voi quando avete fatto l’Atim. Ad esempio, quando avete fatto l’Atim, l’azienda per il turismo, avete scritto “autonomia economico-finanziaria, patrimoniale, gestionale ed organizzativa”, se voi ritenete che Atim debba avere questo tipo di autonomia che dico io, lo avete scritto voi, come fate a non conferire la stessa autonomia alle aree vaste con personalità giuridica? Voi direte: “Ma noi gli diamo l’autonomia imprenditoriale” e no, è una cosa diversa perché se tu gli metti l’Ars l’imprenditore che deve stare sotto l’Ars è commissariato prima ancora di muovere i primi passi. Questo è il punto! Qui rischiamo che la mano destra non sa cosa fa la sinistra e viceversa. Siccome, lo dico al Consigliere Serfilippi, le cose le approfondisco e le vedo perché non mi piace parlare a sproposito, ho fatto questo emendamento, lo avete respinto, pazienza, per questo motivo noi votiamo contro.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Sinceramente negli interventi trovo una durezza enorme nei riguardi del Consigliere Serfilippi. Penso che abbiamo dimostrato in questa Assemblea che c’è una ampia libertà di espressione, anche spesso con delle frasi molto pungenti, per usare un eufemismo.
Intervengo innanzitutto per chiarire la questione dell’organizzazione dipartimentale, noi possiamo fare quello che vogliamo, ma i principi che lo Stato ha emanato in materia sono quelli stabiliti dalla legge 502 di trent'anni fa, ricordo che è del 1992, governo Amato, aziendalizzazione della sanità, privatizzazione del rapporto di pubblico impiego, applicazione del Codice Civile, atto aziendale di diritto privato, spostamento della competenza dalla giurisdizione amministrativa alla giurisdizione ordinaria. Si dice che il sistema deve essere privatizzato, imprenditorializzato, questo è quello che è successo nel ’92 con la riforma Amato, i principi sono questi e noi sappiamo che il legislatore concorrente deve attenercisi.
Allora, che cos'è il dipartimento? Il dipartimento interaziendale deve poter coordinare più unità operative, ad esempio il dipartimento interdipartimentale della cardiologia deve mettere insieme tre aree vaste, tre Aziende territoriali o quattro, è un modello organizzativo previsto dalla legge.
Sulla questione del termine, Consigliere Cesetti, ho scritto sì al suo emendamento, poi confrontandoci con la Presidente Leonardi effettivamente abbiamo visto che questa parola esiste nel sistema, quindi il principio è quello.
Vi ho voluto spiegare, come vedete, che da parte vostra non c’è ostruzionismo, nel senso che fate il vostro lavoro, ma dovete riconoscere anche da parte nostra tutta la buona volontà.
Il Presidente Acquaroli non ha bisogno di un avvocato causidico, c’è il pieno riconoscimento del lavoro che voi avete fatto, ma molti di questi emendamenti non possono entrare nella legge, come è successo per Rinasci Marche, perché sono norme di dettaglio, che non vanno inserite nel contesto della legge. La legge disegna il quadro, quel quadro ora lo dovremo dipingere, quindi c’è piena disponibilità da parte nostra, non c’è alcuna volontà di impedire il riconoscimento del lavoro che voi avete svolto.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Credo che non siano condivisibili le conclusioni, a mio parere non corrette dal punto di vista tecnico.
Non credo che la legge 502/92 sia vincolante perché se lo fosse stata, Presidente Leonardi, quando vi siete approcciati alla definizione, lo dico perché poi ne riparleremo, del Collegio sindacale … Voi decidete di far nominare il Collegio sindacale al direttore generale, voi fate nominare il Collegio sindacale, che è un organo importante, dal direttore generale, ma se le lei va a guardare l’articolo 3 ter del 502/’92, il Collegio sindacale non è nominato dal direttore generale, è nominato dalla Regione e poi dal Ministero, eccetera.
Che vuol dire, che voi non lo potevate fare? No, voi lo potevate fare perché il 502/92 è certo, Assessore Saltamartini, una disciplina di riferimento, ma non è prescrittiva, non è perentoria se le norme che vengono introdotte si inquadrano rispetto all'indirizzo, quindi c'è una contraddizione.
Assessore Saltamartini, nella mia ignoranza so bene che cosa vuol dire dipartimento, ma proprio perché credo di saperlo ho provato a capire. Se lei va a guardare il 502/92 non c'è scritto da nessuna parte che il modello di riferimento è la dipartimentalizzazione, c'è scritta un'altra cosa, se mi sbaglio mi correggerà. Il d.lgs. 502/92 definisce il dipartimento di prevenzione il punto di riferimento fondamentale, uno dei pilastri, non c'è bisogno, lei è Assessore lo sa meglio di me, che vuol dire che quella norma non la potevate mettere? No, la potevate mettere, ma quando voi la giustificate con un vincolo della 502 dite una cosa non vera, voi scegliete ed è legittimo, ma io ho la legittimità di dire che secondo me è sbagliato. Voi decidete di dipartimentalizzare l'intera struttura sanitaria, non potete giustificare, coprirvi con il 502 perché non è così, il 502 va rispettato nei punti cardinali, nei punti essenziali che certamente per esempio non riguarda la dipartimentalizzazione. Grazie.

PRESIDENTE. Articolo 22. Lo metto in votazione.

Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 23. Ci sono due emendamenti. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. All'articolo 23, quindi aziende sanitarie territoriali, tanto dibattuto, noi interveniamo al comma 3 aggiungendo dopo la parola “sociale”, “in accordo con gli ambiti territoriali sociali”. Questa mia osservazione completa una definizione troppo vaga nel campo dell’equo accesso ai servizi di assistenza territoriale, un ambito troppo spesso trascurato, nel senso che l'assistenza territoriale ha un libero accesso, quindi deve essere gestito, deve essere calmierato. Una regione civile pone in essere le proprie fragilità, è troppo semplice quando ad uno nella vita gli va tutto bene e non ha bisogno di questi servizi, ma poi si accorge di avere qualche necessità, vuoi per figlio, vuoi per un anziano, vuoi per una questione anche familiare, quindi avere la disponibilità, come abbiamo scritto noi nell'emendamento, protegge quello che si chiama equo accesso. Questo te lo dà la dignità della vita, nel senso che poi i sistemi sanitari e sociali evoluti hanno una grossa protezione, penso al mondo della cronicità, a quello legato all'invecchiamento del cervello. Noi per primi a Senigallia siamo stati quelli che abbiamo portato un accesso ai caffè Alzheimer, che sono momenti di condivisione con le famiglie, anche di protezione e di tutela di un territorio. L’ambito sociale della valle del Misa ce lo invidiano tutti perché si è preso in carico, io dico con il 25% del bilancio sul sociale. Noi abbiamo votato per cinque anni nel Comune di Senigallia una quota di 12,5 milioni di bilancio sociale a fronte dei 50 milioni del bilancio vivo del nostro Comune, lì però se c’è un libero accesso metti in mano ai Comuni, metti in mano al territorio e metterlo nella legge ci sembra più corretto e anche più giusto per dare una risposta al territorio perché gli ultimi non fanno comodo a nessuno. Bisogna caricare di responsabilità questo Consiglio regionale nel dare la voce proprio a loro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Ovviamente non mi riferisco all’Assessore perché questo tema è stato oggetto di approfondimento in Commissione e lo ha recuperato prima il Consigliere Carancini,
Il sistema sanitario nazionale è organizzato in tre grandi aree: prevenzione collettiva e sanità pubblica, assistenza distrettuale e assistenza ospedaliera, questo è quello che prevedono la già citata 883, la legge 502 e i Lea ovviamente richiamano e si ancorano con il DPCM del 2017 a questo tipo di organizzazione. Quindi i contenitori sono questi, abbiamo il dipartimento di prevenzione, il distretto sanitario e l’ospedale.
Questo è l’oggetto dell'emendamento rispetto al quale ci siamo confrontati in Commissione con la Presidente, la Segretaria di Commissione, con il direttore XY, perché voi l’organizzazione delle Ast l’articolate, articolo 23, comma 6, in distretti, dipartimenti e uno o più presidi ospedalieri, questo è quello che avete scritto.
Quindi andate, l’ha detto prima il Consigliere Carancini, a declassare il dipartimento di prevenzione come se fosse uno dei dipartimenti, non il dipartimento di prevenzione come previsto dalla legge, che è un qualcosa insieme agli altri, no, questo era uno dei tre contenitori e lo abbiamo verificato, ci siamo anche confrontati con il Consigliere Carancini, non è successo da nessuna parte in Italia che ci sia stata questa polverizzazione. Allora ci siamo domandati: è un errore? Troppa competenza? Lo dico all’Assessore che le norme le conosce a menadito, non è così, si può pensare che nella riorganizzazione poi verranno attribuite ai tre contenitori le risorse e questo lo fa il Patto per la salute nel 2010 per il biennio 2010/2012, che distribuisce per i settori della prevenzione il 5%, per il territorio il 51% e per gli ospedali il 44.
Dobbiamo dire, alzando la mano, quando si valutano le cose anche se dobbiamo portare il fardello di tutto quello che era accaduto prima come se fosse immodificabile, invece noi siamo qui anche per modificare quelle cose. La Regione Marche sulla prevenzione non ha brillato rispetto a queste percentuali, perché siamo al 2,8, al territorio abbiamo dedicato il 44% e agli ospedali inevitabilmente il 52,6.
La tendenza però dovrebbe essere al riequilibrio, parliamo ed utilizziamo sempre questo termine, dobbiamo riequilibrare anche questo tema, quindi dovremmo assegnare almeno 80 milioni in più alla prevenzione, almeno 230 milioni all'assistenza territoriale e inevitabilmente togliere 300 milioni all’assistenza ospedaliera.
Voglio confidare che ci sia stato un errore terminologico, quindi l’emendamento vi mette nelle condizioni di ripristinare senza colpo ferire quello che è previsto dal più volte citato 502, quindi noi riportiamo in quel comma “dipartimento di prevenzione” e poi si continua con l'articolazione che è assolutamente compatibile con l’impostazione che avete dato, altrimenti, questo sì, ogni volta che lo citiamo diamo una possibile impugnativa del Governo, che viene stigmatizzata come se fosse una minaccia. Guardatela da un altro aspetto, un punto di debolezza, forse vogliamo anche aiutarvi, lo dico guardando il Consigliere Serfilippi, che sa quanto lo stimi e quanto apprezzi il suo impegno, glielo dico senza filtro, però quando deve dire delle cose è meglio che le dica a me che al Consigliere Cesetti, perché verso il Consigliere Cesetti bisogna avere il rispetto della competenza, lo dice uno che non è proprio l’ultimo arrivato, non fa nulla a caso e non lo fa nemmeno per …, ve lo assicuro perché se l’approccio che avevamo pensato doveva essere quello ostruzionistico stavamo qui fino al 15 agosto del 2023 e lo avremo fatto, ma questa invece è tutt’altra cosa, c’è tanto studio e tanto lavoro dietro. Capisco però quando uno lo fa come lei, lo fa con tanta passione, convinto che questa sia la riforma delle riforme in grado di recuperare il rapporto, apprezzo molto la spinta, so che poi corrisponderà ad altrettanta delusione, ma noi abbiamo provato a dirvi che i termini che abbiamo adoperato avrebbero potuto togliere un po’ di delusione, magari quella l’abbiamo avuta anche noi in merito alle scelte che abbiamo fatto in passato.

PRESIDENTE. Emendamento 23/1 a firma del Consigliere Santarelli. Lo metto in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

(intervento fuori microfono)

No, non è l’emendamento.

Emendamento 23/2 a firma dei Consiglieri Mangialardi, Casini, Carancini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Lupini.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

(intervento fuori microfono)

La votazione diventa 7 a favore, il suo, ed i contrari rimangono invariati

Articolo 23. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 24. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Pochissimi secondi per dire che in realtà fa seguito alla coerenza precedente, quindi mi limito a dire che riguarda la critica rispetto al modello dipartimentale.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie Presidente. All'articolo 24, comma 6, dopo le parole “disposizioni statali vigenti” aggiungiamo le parole “ed in particolare dal D.M. 70/2015, D.L, 34/2020, D.M, 77/2022”. Tutti sappiamo come le recenti norme statali vigenti abbiano profondamente modificato l'organizzazione del sistema nazionale sanitario. Vorrei evidenziare che è stato messo nell’emendamento il DM 70 sul regolamento recante la definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e qualitativi relativi all’assistenza ospedaliera, il DL 34, convertito in legge 77/2020, conosciuta come Salute e sicurezza, connessa all'emergenza Covid 19, il DM 77/2022 sulla continuità assistenziale del territorio.
Noi non vogliamo partire con questo emendamento con il piede sbagliato, non possiamo non specificare all’articolo 24, comma 6, l’atto di organizzazione degli enti, io dico che questi sono i capisaldi, quindi con questo emendamento cerchiamo di far rientrare in questa legge i capisaldi, che forse per una fretta legislativa …, come abbiamo visto tutte le Commissioni sono state fatte con frenesia e forse gli uffici hanno fatto questo lavoro magari con dei copia incolla, mettendo insieme delle cose che poi non sono state riviste, ma siccome questi sono i capisaldi noi li richiediamo.
Riteniamo opportuno quindi inserire dopo le parole “rispetto dei vincoli organizzativi funzionali” che siano rispettate le disposizioni statali vigenti. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 24/1 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Santarelli.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 24/2 a firma del Consigliere Santarelli. Lo pongo in votazione per appello nominale.
Favorevoli: Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli.
Contrari: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 24. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Santarelli.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 25. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Carancini, Cesetti, Mangialardi.
Astenuti: Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

C’è anche il voto favorevole del Presidente Acquaroli ed anche un voto in più tra i contrari del Consigliere Santarelli.

PRESIDENTE. Adesso sospendiamo l'attività dell'Aula, chiedo ai capigruppo di recarsi presso la sala Agricoltura per svolgere la conferenza dei capigruppo, poi tornerò in Aula per indicare le modalità della prosecuzione di domani, quindi prego gli altri Consiglieri di attendere qualche minuto.

La seduta è sospesa alle ore 19,15.

La seduta riprende alle ore 19,30.

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Comunico ai Consiglieri che l’attività viene sospesa e verrà ripresa domani mattina alle 9,00 puntuali. Grazie.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 19,15