Resoconto della seduta n.86 del 22/12/2017
SEDUTA N. 86 DEL 22 DICEMBRE 2017

La seduta inizia alle ore 10,30

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 86 del 22 dicembre 2017. Do per letto il processo verbale della seduta n. 85 del 13 dicembre 2017, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite, con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.

Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Buongiorno a tutti. Chiedo, per cortesia, la messa in discussione della “Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza regionale (Defr)” che è un adempimento previsto prima della discussione del bilancio di previsione in ossequio alla normativa che impone laddove ci fosse necessità di aggiornare la nota del Defr.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Minardi.

Renato Claudio MINARDI. Grazie Presidente. Anch'io come ha già fatto il Consigliere Giacinti ho una richiesta da fare a nome dell'Ufficio di Presidenza: iscrivere d'urgenza la proposta di atto amministrativo n. 46 del 20 dicembre, ad iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, concernente: “Bilancio di previsione finanziario 2018/2020 del Consiglio Assemblea legislativa regionale. Programma annuale e triennale di attività di gestione 2018/2020 e documento tecnico di accompagnamento”. Questo atto amministrativo deve essere votato dall'Aula prima di discutere e votare il bilancio della Regione Marche che tratteremo dopo. E’ un atto propedeutico perché è un di cui del bilancio della Regione, quindi la richiesta è che venga iscritto e votato prima del bilancio stesso.

PRESIDENTE. Bene, a questo punto, siccome la Conferenza dei capigruppo aveva già dato parere favorevole, pongo in votazione, per alzata di mano, la proposta del Presidente Giacinti di inserire all'ordine del giorno la proposta di atto amministrativo n. 45.

(L'Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei votanti)

PRESIDENTE. Pongo in votazione, per alzata di mano, la proposta del Consigliere Minardi di inserire all'ordine del giorno la proposta di atto amministrativo n. 46.

(L'Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei votanti)

PRESIDENTE. Questi due atti saranno inseriti rispettivamente ai punti 4 e 5 dell'ordine del giorno, poi di seguito gli altri.
Proseguiamo con l'ordine del giorno.

Elezione del Presidente dell'Assemblea legislativa regionale
(art. 13, commi 1 e 2, dello Statuto regionale - Articoli 8 e 9 del Regolamento interno)

PRESIDENTE. Ricordo, chiedo all'Aula di seguirmi perché ciò che sto per dire riguarda le disposizioni di voto, che l’elezione del Presidente dell’Assemblea legislativa regionale è disciplinata dall'articolo 13, commi 1 e 2, dello Statuto regionale e dagli articoli 8 e 9 del Regolamento interno.
In base alla normativa citata si procede a scrutinio segreto, scrivendo il nome e cognome, o solo il cognome del prescelto sull'apposita scheda che sarà distribuita.
Non sono previste dichiarazioni di voto, come non è prevista nessuna discussione, essendo l'Assemblea legislativa riunita in funzione di seggio elettorale. Possono, invece, essere presentate candidature alla carica di Presidente.
Nelle prime due votazioni è necessaria la maggioranza assoluta dei componenti assegnati all'Assemblea stessa, cioè 16 voti, mentre nella terza votazione è sufficiente la maggioranza dei voti validamente espressi.
Non sono voti validamente espressi le schede bianche e le schede nulle, in caso di parità si dovrà procedere ad ulteriori scrutini.
Per garantire una maggiore riservatezza e regolarità nelle operazioni di voto sono state previste le modalità che seguono.
Un Consigliere Segretario effettuerà la chiamata dei Consiglieri secondo l'ordine alfabetico.
Ciascun Consigliere chiamato ritirerà la scheda di voto dal commesso posto alla destra del tavolo della Presidenza e si recherà nella zona retrostante, dove è stato allestito un seggio per esprimere il proprio voto; successivamente deporrà la scheda nell'urna sistemata sulla parte sinistra del tavolo della Presidenza.
Invito pertanto il Consigliere Segretario Mirco Carloni a spostarsi accanto al Consigliere Segretario Rapa al fine di vigilare, entrambi, sulla regolarità delle operazioni di voto.
C'è qualcuno che chiede la parola per la presentazione delle candidature?
Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente, innanzitutto ringraziamo l'attuale Ufficio di Presidenza e tutti gli organismi per il lavoro svolto in questa prima parte della legislatura, quindi, anche in virtù di questo, noi come maggioranza proponiamo il nome dell'attuale Presidente Antonio Mastrovincenzo. Grazie

PRESIDENTE. Ricordo che non sono ammesse dichiarazioni di voto, solo eventuali candidature.
Se non ci sono altre richieste di intervento invito il Consigliere Segretario Rapa a procedere alla chiamata dei Consiglieri in ordine alfabetico.

(Il Consigliere Segretario Rapa effettua la chiamata in ordine alfabetico)

PRESIDENTE. Comunico l'esito della votazione:
Votanti n. 31,
Schede bianche nessuna;
Schede nulle nessuna;
Schede valide 31.

Hanno ricevuto voti:
Antonio Mastrovincenzo n. 27,
Giovanni Maggi n. 4.

Proclamato eletto Presidente dell’Assemblea legislativa regionale Antonio Mastrovincenzo.

(Applausi)

PRESIDENTE. Grazie a tutti voi Consiglieri sia di maggioranza che di opposizione per avermi rinnovato la fiducia, da parte mia confermo che continuerò a svolgere il ruolo nella massima imparzialità e nel rispetto assoluto delle prerogative della maggioranza e della minoranza. Grazie ancora a tutti.
Ora procediamo con il secondo punto all'ordine del giorno.

Elezione dei due Vicepresidenti dell'Assemblea legislativa regionale
(Articolo 13, commi 1 e 3, dello Statuto regionale - Articoli 8 e 10 del Regolamento interno)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno al punto 2 reca l'elezione dei due Vicepresidenti dell'assemblea legislativa, ricordo che la stessa è disciplinata dall'articolo 13, commi 1 e 3, dello Statuto regionale e dagli articoli 8 e 10 del Regolamento interno, che prevedono una votazione a scrutinio segreto con voto limitato ad uno.
La scheda di voto che verrà distribuita è unica e ciascun Consigliere può votare un solo nome. Risulteranno eletti Vicepresidenti il Consigliere di maggioranza ed il Consigliere delle minoranze che avranno riportato il maggior numero di voti. In caso di parità di voti tra i Consiglieri di maggioranza o tra quelli delle minoranze risulteranno eletti i Consiglieri più anziani di età.
La procedura di voto che seguiremo sarà la stessa con cui è avvenuta la precedente elezione, do la parola a chi deve presentare candidature.
Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Complimenti prima di tutto per questa importante riaffermazione nella guida dell'Aula, per quanto riguarda la Vicepresidenza, anche in virtù di ciò che ho detto precedentemente sul lavoro svolto in questi due anni e mezzo, noi come maggioranza siamo per la riconferma del Consigliere Renato Claudio Minardi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Complimenti per la conferma all'incarico. Come è avvenuto in occasione dell'apertura di questa legislatura, come primo gruppo di opposizione, noi candidiamo il nostro Capogruppo Giovanni Maggi.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente. Noi come gruppi di minoranza: Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega presentiamo come candidato alla Vicepresidenza del Consiglio Piero Celani.

PRESIDENTE. Se non ci sono altre richieste di intervento invito il Consigliere Segretario Rapa di procedere alla chiamata.

(Il Consigliere Segretario Rapa effettua la chiamata in ordine alfabetico)

PRESIDENTE. Comunico l'esito della votazione:
Votanti n. 31,
Schede bianche nessuna,
Schede nulle nessuna,
Schede valide n. 31.

Hanno ricevuto voti:
Renato Claudio Minardi n. 17,
Piero Celani n. 8,
Giovanni Maggi n. 6.

Proclamato eletti Vicepresidenti dell’Assemblea legislativa regionale i Consiglieri Renato Claudio Minardi e Piero Celani.

(Applausi)

PRESIDENTE. Invito il Vicepresidente Celani a prendere posto nei banchi della Presidenza e lascio la parola al Vicepresidente Minardi.

Renato Claudio MINARDI. Grazie Presidente. Voglio ringraziare i colleghi che mi hanno rinnovato la fiducia nel ruolo di Vicepresidente dell'Assemblea legislativa delle Marche, che sono onorato di rappresentare nel ruolo di Vicepresidente.
Nel ringraziare i colleghi che mi hanno sostenuto e che mi hanno rinnovato la fiducia voglio ricordare le popolazioni che sono state lo scorso anno duramente colpite dal terremoto e che vivono ancora, nonostante gli sforzi che tutti stanno facendo, in una situazione di difficoltà e sofferenza. Grazie a tutti.

(Applausi)

PRESIDENTE. Ha la parola il Vicepresidente Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Anche da parte mia un brevissimo saluto ai colleghi di quest'Aula. Un grazie di cuore a chi ha espresso questa fiducia nel farmi ricoprire l’incarico di Vicepresidente, grazie a tutti coloro che mi hanno votato, ma con pari sincerità, devo dire, ringrazio anche chi non l’ha fatto per ovvi e naturali motivi politici.
Voglio salutare l'Ufficio di Presidenza uscente per il lavoro che è stato fatto, quindi dal Presidente già rinnovato, al collega Minardi, consentitemi di esprimere un saluto affettuoso alla Vicepresidente Malaigia che sostituisco, spero di essere all'altezza di quanto lei ha fatto e ovviamente esprimo fin da ora tutta la mia disponibilità a collaborare nell'interesse di questa Assemblea.
Sappiamo che pur sedendo in queste istituzioni tutti siamo uomini di parte, credo che la sfida sia quella di spogliarsi nel momento in cui si ricopre questi incarichi di situazioni che appartengono prettamente alla parte politica, pur esprimendo grande partecipazione a quei valori che mi onoro di rappresentare, che sono del mio partito. Questa è una cosa molto importante, però è chiaro che dobbiamo riflettere sul fatto che rappresentiamo la collettività e quindi dobbiamo lavorare prevalentemente e dire anche esclusivamente nell'interesse della comunità che rappresentiamo pur con i valori che esprimiamo con l'appartenenza politica.
Grazie di cuore ed approfitto anche per fare gli auguri di Natale a tutti i colleghi ed anche al personale che sono qui in Aula. Grazie.

(Applausi)

Elezione dei due Consiglieri Segretari dell'Assemblea legislativa regionale
(Articolo 13, commi 1 e 3, dello Statuto regionale - Articoli 8 e 10 del Regolamento interno)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno al punto 3 reca l'elezione dei due Consiglieri Segretari dell'Assemblea legislativa, ricordo che la stessa è disciplinata dall'articolo 13, commi 1 e 3, dello Statuto regionale e dagli articoli 8 e 10 del Regolamento interno che prevedono una votazione a scrutinio segreto con voto limitato ad uno.
La scheda di voto che verrà distribuita è unica e ciascun Consigliere può votare un solo nome. Risulteranno eletti Consiglieri Segretari il Consigliere di maggioranza ed il Consigliere delle minoranze che avranno riportato il maggior numero di voti e, diversamente da quanto stabilito per la precedente votazione, in caso di parità di voti tra Consiglieri di maggioranza o tra quelli delle minoranze risulteranno eletti i Consiglieri più giovani d'età.
La procedura che seguiremo sarà la stessa con cui sono avvenute le precedenti due elezioni.
Ha la parola il Consigliere Urbinati per la presentazione della candidatura.

Fabio URBINATI. Confermando la linea della maggioranza, anche in questo caso riconfermiamo la nostra espressione nel Consigliere Boris Rapa. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Complimenti a tutti gli eletti, presento la candidatura del Consigliere Mirco Carloni.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Faccio le congratulazioni per l'elezione del Presidente e dei Vicepresidenti e presento la candidatura della Consigliera Marzia Malaigia.

PRESIDENTE. Se non ci sono altre richieste di intervento, invito il Consigliere Segretario Carloni a procedere alla chiamata.

(Il Consigliere Segretario Carloni effettua la chiamata in ordine alfabetico)

PRESIDENTE. Comunico l'esito della votazione:
Votanti n. 31,
Schede bianche nessuna,
Schede nulle nessuna,
Schede valide n. 31.

Hanno ricevuto voti:
Boris Rapa n. 12,
Mirco Carloni n. 10,
Marzia Malaigia n. 9.

Proclamo eletti Consiglieri Segretari dell'Assemblea legislativa regionale i Consiglieri Boris Rapa e Mirco Carloni.

(Applausi)

PRESIDENTE. Permettetemi di augurare buon lavoro ai neo eletti dell’Ufficio di Presidenza e ringraziare per la collaborazione di questi anni la Vicepresidente Malaigia che ha sempre contribuito in modo fattivo e propositivo ai lavori dell’Ufficio di Presidenza, la ringrazio di cuore.

Proposta di atto amministrativo n. 45
ad iniziativa della Giunta regionale
“Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza regionale (Defr) 2018/2020 della Regione Marche”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 45 della Giunta regionale. Durante la Conferenza dei capigruppo si è convenuto che non ci sarà discussione su questo punto, ma in sede di discussione di bilancio, quindi si voterà l’atto e la discussione avverrà dopo.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Questa proposta di atto amministrativo in poche parole è una nota di aggiornamento del Defr, il documento di economia e finanza regionale, che si rende necessaria in seguito all’aggiornamento del Defr nazionale e all’approvazione del rendiconto del bilancio 2016 avvenuta l’8 novembre.
In breve, l’aggiornamento del contesto economico di riferimento rispetto a quando analizzammo in questa sede il documento di economia e finanza regionale aggiunge un trimestre di osservazione in più rispetto a quanto facemmo all’epoca dell’esame del documento di economia e finanza regionale e il contesto economico analizzato mette in luce un andamento discreto delle esportazioni, in particolare di alcuni settori rispetto al complessivo, un miglioramento della redditività delle imprese, una diminuzione del livello di disoccupazione, seppure il macro dato dei primi 9 mesi non è così esaltante nella nostra regione.
In poche parole l’elemento di novità e di maggior rilievo che tocca questa nota di aggiornamento è l’adeguamento in virtù delle maggiori risorse stanziate a favore delle popolazioni colpite dal sisma del Psr regionale, cioè il Piano di sviluppo rurale può fare affidamento su 248 milioni in aggiunta ai 337 preesistenti per un totale di 585 milioni. Vedremo poi nella disamina del bilancio le variazioni e l’importanza che tutti i fondi comunitari rivestono nella programmazione regionale e l’importanza che hanno nel bilancio triennale, che andremo a vedere fra poco, da qui fino alla fine del periodo di programmazione comunitaria che coincide anche con il termine della legislatura.
Le linee che nella nota di aggiornamento del Defr vanno ad essere evidenziate ai fini della redazione del bilancio triennale 2018/2020, pur mantenendo la linea del rigoroso contenimento delle spese; la spesa finalizzata alle politiche ritenute strategiche per il territorio marchigiano dovrà evidenziare come punti inderogabili quelli legati alla garanzia del cofinanziamento regionale ai fondi comunitari, lo vedremo meglio, ai servizi sociali ed al trasporto pubblico locale, sono queste le macro linee che nella nota di aggiornamento al documento di economia e finanza regionale vengono indicate come prioritarie ai fini della redazione del bilancio triennale 2018/2020.
Ovviamente in questo documento viene dato un rilievo importante alla prospettiva del patto per lo sviluppo a sostegno delle aree del sisma che in particolare risente fortunatamente di questo accrescimento di risorse. che abbiamo poc’anzi detto, e con il concorso dei vari rappresentanti delle forze sociali, datoriali, professionali, le Università stesse, il 22 novembre si è riunita nella sede della Regione una cabina di regia, comprendendo tutte le varie categorie economiche, imprenditoriali, sociali, al fine di condividere di linee guida ispiratrici, strategiche, per questa prospettiva del patto per lo sviluppo e fra i macro obiettivi ovviamente c’è il tema del lavoro sia quello diretto, legato al sisma, sia quello indiretto, che dovrebbe essere perseguito attraverso l’incentivazione dello sviluppo delle aziende e dell’occupazione.
Queste sono un po’ le linee essenziali e principali aggiunte in questo trimestre rispetto al precedente esame, ma molto importante, vanno a dettare la linea del documento di economia e finanza e ovviamente per quello che ne concerne anche il bilancio che vedremo nei punti successivi di questa discussione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Il documento di economia e finanza 2018/2020 costituisce la declinazione regionale del Defr nazionale, mi soffermo solo su una cosa che mi preme: bisognava prima di tutto approvare il Defr e poi successivamente il bilancio di previsione perché, come ha detto il Consigliere Giacinti, il Defr dà le linee direttive per il bilancio di previsione, ecco perché bisognava approvarlo non contestualmente al bilancio di previsione. E’ stato approvato in Giunta il 18 dicembre, quindi doveva essere approvato prima, visto e considerato che detta le linee, infatti l’articolo 36 del 118/2011 afferma che nel bilancio di previsione viene preso un orizzonte temporale almeno triennale e le linee del bilancio di previsione sono elaborate sulla base delle linee strategiche delle politiche contenute nel documento di economia e finanza, quindi il Defr doveva essere approvato precedentemente al bilancio di previsione.
Questo è quello che mi premeva dire, poi del bilancio di previsione ne parleremo successivamente. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di atto amministrativo n. 45. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 46
ad iniziativa dell’Ufficio di Presidenza
“Bilancio di previsione finanziario 2018/2020 del Consiglio-Assemblea legislativa regionale. Programma annuale e triennale di attività e di gestione 2018/2020 e documento tecnico di accompagnamento”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 46 dell’Ufficio di Presidenza.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore Consigliere Minardi.

Renato Claudio MINARDI. Grazie Presidente. Come ho detto e richiesto in apertura di seduta questo punto è stato iscritto all’ordine del giorno da parte dell’Aula prima della discussione e della votazione del bilancio della Regione perché il bilancio del Consiglio è un di cui del bilancio della Regione Marche.
Dal 2017 il bilancio del Consiglio regionale tiene conto anche delle somme che riguardano le Autorità indipendenti, in particolare il Co.Re.Com. l’Ombudsman e la Commissione per le pari opportunità, che prima avevano un bilancio a sé stante mentre invece dal 2017 rientra per intero nelle risorse del bilancio del Consiglio regionale.
Il bilancio del Consiglio regionale è stato, ovviamente una cosa scontata, ma lo voglio ribadire, redatto in base ai principi del decreto legislativo 118 del 2011 che è il nuovo modo, il nuovo metodo per gli enti pubblici di fare la contabilità. E’ stato suddiviso ovviamente per programmi e per missioni e le cifre che sono state iscritte nel bilancio del triennio sono esattamente: per il 2018 13.900.000 euro, per il 2019 13.500.000 euro, per il 2020 14.800.000 euro.
Gli organismi di garanzia pesano in queste cifre per 310 mila euro di cui 115 mila euro derivano dalle risorse statali dell’Agicom.
Il bilancio del Consiglio è stato redatto nel pieno rispetto dei parametri e dei requisiti che sono stati dettati dal decreto legge 78 del 2010, che è il decreto che prevede il contenimento della spesa. Su questo vorrei fare una precisazione nel senso che il d.l.78 prevede cifre e parametri piuttosto rigorosi e il Consiglio da anni è all’interno di questi parametri. In particolare voglio evidenziare la riduzione dell’80% delle spese per studi e incarichi di consulenza; il Consiglio regionale ha a bilancio appena 4 mila euro, quindi una cifra sostanzialmente minima, quasi irrisoria; spese per le relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e di rappresentanza 64 mila euro con una riduzione dell’80% perché prima la cifra, nell’anno di riferimento 2009, era di 413 mila euro; spese per missioni all’estero, che riguarda il personale, riduzione del 50%, abbiamo a bilancio 22.700 euro; spese per attività di formazione, riduzione del 50%, abbiamo a bilancio 3.347 euro; spese per l’acquisto, la manutenzione, il noleggio e l’esercizio di autovetture, riduzione del 70% rispetto al 2009, vede a bilancio una cifra minima di 35 mila euro, che per un Consiglio regionale è veramente una cifra irrisoria che a volte mette in difficoltà perché, pur non avendo auto assegnate, pur utilizzandole soltanto per gli spostamenti di servizio, quando si arriva a fine anno ci sono delle difficoltà ad avere la copertura sufficiente per l’acquisto addirittura del carburante, questo proprio per dimostrare con quanto rigore e quanta sobrietà e nel rispetto della normativa, del d.l. 78, viene fatta la gestione di la spesa.
Va ricordato che in sede di assestamento 2017 il Consiglio regionale ha ridotto la spesa di 500 mila euro, sono 500 mila euro che sono stati “restituiti” dal Consiglio regionale al bilancio generale della Regione Marche e sono stati utilizzati per affrontare e gestire attività e servizi a beneficio della comunità marchigiana.
Nel 2017 presumiamo di avere un avanzo di circa 600 mila/700 mila euro, è un avanzo presunto, ma l’andamento della spesa di quest’anno ci porta ad avere più o meno questa cifra come riferimento. Vorrei ricordare che lo scorso anno, relativamente all’anno 2016, abbiamo avuto un avanzo di amministrazione di 1.180.000 euro, anche queste risorse sono state ridistribuite per gestire servizi per la comunità marchigiana.
Vorrei rilevare come in questi anni, da quando è iniziata la X^ legislatura, ci sia stata una consistente e progressiva riduzione della spesa, ci sia stata una attività molto rigorosa impostata, come abbiamo sempre detto, a criteri di rigore e sobrietà perché ogni euro speso da parte della Regione, del Consiglio regionale, è un euro dei marchigiani e abbiamo il dovere morale di spendere queste risorse in modo adeguato e che ogni euro speso venga finalizzato ad attività e servizi per i cittadini.
Ad inizio di legislatura sono stati fatti tagli importanti, spese telefoniche, cellulari, spese postali, spese di rappresentanza, sono arrivate ad essere una spesa irrisoria di poche centinaia di euro che per un Consiglio regionale è una cifra inesistente; sono state tagliate le risorse e le spese dei gruppi consiliari con una legge regionale che è stata votata nel maggio scorso e non è stata utilizzata appieno la capacità di nominare Assessori esterni che quindi comporta, anche se lo dobbiamo prevedere all’inizio dell’anno, una cifra che va in economia perché il Presidente della Giunta regionale non si è avvalso di questa facoltà piena che lo Statuto gli permette.
Vorrei ricordare che anche nel riconoscimento delle indennità ai Consiglieri segretari dell’Ufficio di Presidenza si è provveduto tagliando le indennità di tutti gli altri, dei Presidenti e dei Vicepresidenti di Commissione e dei componenti della Giunta e dell’Ufficio di Presidenza. Quindi rigore e sobrietà rispetto al lavoro che si sta facendo.
Le attività prevalenti che porta avanti l’Ufficio di Presidenza per conto del Consiglio regionale hanno una programmazione triennale che va dal 2018 al 2020 e prevede quattro macro obiettivi che sono: il miglioramento della qualità delle leggi e la semplificazione normativa, il consolidamento della funzione di controllo sull’attuazione delle leggi e di valutazione delle politiche regionali, l’aumento della trasparenza e dell’accessibilità dei dati, dei documenti e dei servizi, la digitalizzazione e la dematerializzazione.
Dopodiché ci sono le altre attività che riguardano la stampa dei quaderni del Consiglio regionale, una collana che nel 2016 ha raggiunto i 20 anni ed oltre 240 pubblicazioni, le celebrazioni per la Giornata della Pace, la Giornata della Memoria, la Giornata del Ricordo, la Giornata dell’Infanzia e dell’Adolescenza, la Giornata in ricordo delle vittime innocenti delle mafie e per la promozione della cittadinanza responsabile e la Giornata contro la violenza sulla donna.
Ricordo che sono in campo iniziative specifiche con i quattro Atenei delle Marche, progetti speciali che hanno attività di ricerca ed approfondimento a supporto delle funzioni istituzionali, con una convenzione che, se non ricordo male, prevede un finanziamento complessivo per i quattro Atenei di 40 mila euro.
L’obiettivo è anche quest’anno, naturalmente di concerto con la Giunta, di essere presenti al Salone del libro di Torino, che è un’iniziativa importante dal punto di vista culturale, che dà la possibilità a tutti gli editori marchigiani di essere presenti in una vetrina di straordinaria importanza, tenuto anche conto che il Consiglio regionale è il più grande editore delle Marche.
L’ultima cosa che dobbiamo ricordare è che abbiamo come obiettivo operativo nel 2018 quello di rinnovare gli impianti audio, video e di votazione di quest’Aula perché anche la scorsa seduta abbiamo visto come questo impianto sia ormai vetusto e crei spesso delle problematiche che rischiano di bloccare la velocità dei lavori di cui quest’Aula ha bisogno.
Credo di non dover aggiungere altro se non ricordare come il bilancio del Consiglio venga gestito prevalentemente, non avendo servizi all’esterno, per la gestione dell’attività legislativa, del personale, per l’assistenza ai Consiglieri, alle Commissioni e alle attività che si proiettano anche all’esterno.
L’ultima cosa che voglio rilevare è il parere del Collegio dei sindaci revisori è favorevole con una precisazione su cui dovrà essere fatto un approfondimento nel corso del 2018 relativamente alle modalità di pagamento dei compensi al personale dipendente che oggi in convenzione viene fatto dalla Giunta e che per motivi fiscali ha bisogno di un approfondimento per cui si è ipotizzato di aprire un tavolo di concertazione fra il personale della Giunta, il personale del Consiglio, chi gestisce il bilancio e chi gestisce le segreterie generali, il Collegio dei revisori per capire se le modalità che abbiamo adottato fino adesso possono continuare così oppure se dovranno essere corrette.
Non ho altro da aggiungere se non dire che il parere del Collegio dei revisori dei conti sullo schema di bilancio è favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di atto amministrativo n. 46. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 174
ad iniziativa della Giunta regionale
“Disposizioni per la formazione del bilancio 2018/2020 della Regione Marche (legge di stabilità 2018)”

Proposta di legge n. 175
ad iniziativa della Giunta regionale
“Bilancio di previsione 2018/2020”
(Discussione congiunta e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le proposte di legge n. 174 e n. 175 della Giunta regionale.
Ricordo che la discussione su questi due punti è congiunta, poi ci saranno votazioni separate sui due atti.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Facciamo una presentazione congiunta visto e considerato che anche il Defr, sul quale abbiamo rinunciato alla discussione, troverà terreno nella discussione di questi atti che rappresentano un po’ un unico atto, quello della programmazione del bilancio generale.
Qualche considerazione prima di tutto per determinare un po’ il terreno di gioco, così l'abbiamo definito qualche settimana fa quando abbiamo approvato l’assestamento del bilancio, giusto per richiamare un po’ il contesto in cui si cala questo atto di programmazione, l’atto principale della programmazione economico finanziaria che è il bilancio.
Ci muoviamo in un contesto dove il tema delle risorse limitate ricorre da troppo tempo ormai, in più molti elementi di incertezza complicano un po’ una situazione che di per sé si presenta come tutti la conosciamo, non serve ripetersi.
Incertezze sulla manovra di finanza pubblica che quando è stato dato l’orientamento a questo bilancio non si erano manifestate nella loro interezza, visto e considerato che sono di questi giorni le ultime fasi di approvazione della manovra di bilancio nazionale.
Il fondo sanitario, se guardiamo quelle tabelle che sono parte integrante della delibera di Giunta, da cui scaturisce questa proposta di legge, il solito quadro finanziario della finanza pubblica secondo il quale le Regioni sono chiamate a fare uno sforzo nel dare il loro apporto al miglioramento dei conti e quindi della manovra di finanza pubblica, risente di una riduzione che fa parte di questo orientamento generale.
Poi va detto che questa incertezza è ancor più presente in questo discorso per il fatto che anche qualche sentenza della Suprema Corte di recentissima emanazione - mi riferisco in particolare ad una sentenza che quando è venuto l’Assessore Cesetti ne abbiamo fatto anche menzione - ha sancito che gli avanzi vincolati delle Regioni non possono essere considerati propri dello Stato ai fini del miglioramento dei saldi di finanza pubblica. Per cui questa sentenza rende ancor più incerto il quadro perché probabilmente, se così sarà, dobbiamo ipotizzare qualche altra misura al fine di conseguire quei risultati di miglioramento dei saldi di finanza pubblica imposti dal quadro complessivo. Aggiungiamo i rinnovi contrattuali del pubblico impiego, che rendono cogenti alcune misure, è un impegno in quella direzione dispendioso, e la scelta fatta dalla Regione cosa non certo secondaria, di non azionare la leva fiscale, ovviamente in considerazione anche del contesto sociale ed economico a cui ci riferiamo.
I meccanismi, questo è un altro aspetto che dicemmo a suo tempo, ma giova ricordarlo perché le regole non cambiano da una volta all’altra, esprimono sempre più il loro timbro e la loro cogenza viste le motivazioni che le hanno originate.
Che cosa voglio dire? Voglio dire che la gestione della spesa diventa un fattore decisivo alla luce del meccanismo degli equilibri di bilancio e della confisca, uso questo termine, dell’avanzo di amministrazione perché abbiamo detto che gli avanzi di amministrazione non più come una volta possono essere applicati negli esercizi successivi nella stessa formula in cui poteva avvenire prima e quindi essere risorse che potevano tornare utili al raggiungimento degli obiettivi, ma con il meccanismo che l’avanzo non può essere riapplicato sappiamo bene che dentro l’anno diventa topico giungere al termine dell’iter di stanziamento di una spesa, al raggiungimento dell’obiettivo, e spendere quelle risorse perché laddove non si riesca, quelle risorse vanno ad alimentare l’avanzo e l’avanzo, per i motivi che abbiamo detto prima, diventa una specie di frustrazione agli spazi che ha sacrificato nei confronti di altri obiettivi e nel contempo, l’anno successivo, non torna ad essere applicabile, almeno fino a che l’impianto normativo di riferimento, il decreto legislativo 118 ed altre norme parlino e recitino nella stessa misura.
Ora in questo quadro preliminare, giusto per definire un po’ i contorni e le tinte del terreno di gioco, come lo abbiamo chiamato, un terreno molto difficile, acquista, ma l’ha sempre avuta, una straordinaria importanza l’ammontare delle risorse comunitarie disponibili, anche alla luce dell’incremento avuto in virtù degli eventi sismici che hanno interessato la nostra regione, che nel settennio 2014/2020 sono diventate pari, per effetto di quegli incrementi (248 milioni del Fesr più 160 in agricoltura) a 1,571 miliardi e sono somme che, se consideriamo l’insediamento di questa amministrazione nel 2015, un po’ per i tempi necessari alla prima fase di programmazione, gli eventi sismici del 2016, ad oggi, questa messe di risorse, per grande parte, ancora devono essere spese.
In questo particolare momento, considerando la cospicuità di questa quota di risorse, questo diventa una grande occasione e di primaria importanza per agire nei confronti dello sviluppo di questa regione. Quindi tutte queste centinaia di milioni di euro, che possono essere spesi fino al 2020, termine anche della legislatura, saranno a mio modo di vedere, ma penso a modo di vedere di tutta questa Aula, un volano importante per agganciare la ripresa, per lo sviluppo ed anche per la ricostruzione in seguito al terremoto dell’intera regione.
Dicevamo già in campagna elettorale dell’importanza di queste risorse comunitarie che sono risorse ingenti e possono svolgere un effetto trainante di grande portata, di sviluppo, figuriamoci alla luce di questo incremento, soprattutto in un contesto socio-economico di riferimento come quello che viviamo. Anzi coglierei l’occasione per raccomandare all’Assemblea tutta di prodigarsi al meglio con le proprie competenze ed il proprio impegno al fine di sfruttare nella maniera migliore possibile tale opportunità.
Abbiamo davvero una grande occasione, sfruttiamola al meglio per il bene dell’intera comunità regionale. Questo mi sento di dire in particolare in questo momento, considerando anche tutte quelle risorse che sono a disposizione della comunità se declinate verso le esigenze ritenute più importanti da conseguire.
Debbo dire e fare i complimenti anche all’Assessore Cesetti per un opuscolo che ha messo a disposizione di tutti i Consiglieri che in poche parole mette in evidenza l’impatto del bilancio triennale 2018/2020, anche con uno schema di semplice lettura, ma efficace, che va al cuore della strategia del bilancio che non dimentichiamo resta sempre un bilancio contenuto per tutti gli elementi di incertezza che poc’anzi abbiamo evidenziato e che giustamente fanno tenere i piedi per terra piuttosto che sbilanciarsi in avanti, in attesa di conoscere bene dove saranno posti i confini dell’azione delle politiche di finanza pubblica in particolare e dei sacrifici richiesti agli enti Regione nello specifico. Nel triennio 2018/2020 possiamo andare a vedere, con questo lavoro, con queste slide che ci sono state date dall’Assessorato, come l’azione complessiva possa incidere in maniera importante su alcuni temi ritenuti più rilevanti e fondamentali, comunque sia sempre nel contesto delle linee di indirizzo dell’Unione Europea. Non è che noi laddove abbiamo quelle linee espresse e cogenti possiamo avere la libertà di muoverci più di tanto, però andando nello specifico parlavamo di 1,571 miliardi di euro considerando il Fesr, l’Fse e il Feasr.
Quindi i 337 milioni di euro del Por-Fesr, di cui 51 milioni di cofinanziamento regionale, sono diventati 585 grazie anche ai 248 milioni di risorse aggiuntive di parte governativa e comunitaria che vanno a rendere il Fesr pari a 585 milioni.
Poi abbiamo i 288 milioni di cui 43 di cofinanziamento regionale del Fse e 698, pari ai 538 originari più altri 160 di risorse aggiuntive di natura comunitaria, per cui il totale complessivo è pari a 1,571 miliardi a cui facciamo riferimento. Quindi la rimodulazione scaturisce da queste maggiori risorse stanziate.
I maggiori investimenti in sanità derivano, come abbiamo visto poco tempo fa, dall’applicazione dell’avanzo del perimetro sanitario dei 202 milioni che abbiamo potuto fruire grazie ad una norma speciale in virtù della quale le Regioni virtuose, e quindi la nostra che si può fregiare di questo titolo, hanno avuto questa grande opportunità. 202 milioni di risorse sono andate a dare maggiore certezza a un bilancio sanitario e ad investimenti sanitari molto rilevanti.
Nell’ambito di questo bilancio triennale, per l'anno 2018, le allocazioni più significative delle risorse riguardano, dal punto di vista sanitario, il polo logistico del farmaco per 8,4 milioni, la centrale unica di risposta finanziata per 4,2 milioni di euro, il rinnovo ed il potenziamento delle tecnologie biomediche per 30 milioni di euro, per un totale di oltre 42 milioni.
Ulteriori interventi sempre in ambito sanitario derivano da circa 26 milioni di utili della gestione sanitaria associata dell’anno 2016 e altri 2,8 milioni dal fondo sanitario regionale, per un totale di risorse nel settore sanitario di 71,4 milioni.
Altri interventi vanno nell’ambito sociale e qui mi fa piacere sottolineare alcune questioni che ci hanno visto in prima persona impegnati, mi riferisco sia alla mia Commissione che agli incontri come Presidente di Commissione con associazioni esponenti del mondo della disabilità che reclamavano una attenzione particolare su alcune tematiche.
In ambito sociale noto con favore che il fondo politiche sociali, ancora in corso di definizione per i motivi che dicevamo in premessa, si spera possa essere pari a 7,4 milioni, il fondo non autosufficienze 11,4 milioni, le risorse destinate agli interventi socio-sanitari 24 milioni per ogni annualità, quindi 2018, 2019 e 2020, ed arriviamo al finanziamento per gli interventi per il progetto di vita indipendente, come riferito prima, a seguito di quelle riunioni che si sono svolte, 1,2 milioni per ciascuna annualità, il finanziamento del progetto dopo di noi per 1,2 milioni per l’anno 2018, stesso importo per gli interventi di contrasto alle dipendenze patologiche, il fondo per gli alunni disabili di circa 2 milioni di euro per ogni annualità e il fondo regionale di solidarietà, una cosa che anche in Commissione è emersa e ci tenevamo ad evidenziarla, questo intervento si è reso sempre più necessario per dare sollievo ed alleviare le difficoltà relative al pagamento delle rette nei centri di assistenza riservati alla disabilità, ebbene sono stati stanziati 2 milioni del fondo di solidarietà per ciascun anno, per un totale di 6 milioni nel triennio. Questo mi sembra un motivo da salutare con favore, come tutte le altre questioni che stiamo evidenziando.
Andando avanti, il fondo nazionale per il miglioramento dei servizi erogati dagli ambiti per circa 8 milioni di euro, il fondo nazionale per il piano 0-6 anni cofinanziato anche con fondi regionali per ulteriori 6 milioni di euro nel 2018, sono anche risorse nazionali, ma c’è una parte di cofinanziamento.
Poi nel terreno di azione delle politiche regionali, gli interventi per favorire la conoscenza, balza agli occhi lo stanziamento di fondi regionali pari a 26 milioni di euro nel triennio, finalizzato ad assicurare il finanziamento integrale delle graduatorie riguardanti le borse di studio, questo è un tema che dopo la riforma dell’Erdis nei tavoli di lavoro è emerso molto spesso, lo stanziamento di fondi regionali per ulteriori 5 milioni per investimenti in edilizia residenziale universitaria e l’anticipazione regionale per azioni formative a regia diretta per complessivi 7,2 milioni di euro. Quindi parliamo di oltre 38 milioni di euro nel settore della conoscenza e dell’istruzione.
Veniamo poi al tema del trasporto pubblico locale, anche qui il fondo nazionale del trasporto pubblico locale prevede 107 milioni di euro nel 2018 e le risorse regionali complessive destinate al trasporto pubblico ammontano a 56 milioni nel triennio, 17 milioni nel 2018, 16 nel 2019 e 22 nel 2020.
Tra queste le risorse destinate alle agevolazioni tariffarie per il trasporto sono pari a 3,2 milioni di euro nel 2018, 2,5 nel 2019 e 4,4 milioni nel 2020.
Fondi regionali per il dissesto idrogeologico pari a 5,5 milioni, di cui 1 milione nel 2018 e 4,5 nel 2020.
Interventi per favorire lo sviluppo economico, questo è un tema molto importante, sappiamo bene il grado di difficoltà del settore imprenditoriale e delle imprese, io e l’Assessore Cesetti veniamo dal distretto calzaturiero che ahimè risente molto di una crisi in parte strutturale, in parte contingente, in parte legata a motivi anche trans-nazionali, ma morale della favola è un settore in crisi, quindi molto importati sono gli interventi che vanno nella direzione di favorire lo sviluppo e chi più di quelle risorse, lo ribadisco in questa occasione, che abbiamo la possibilità e l’opportunità di declinare e di indirizzare, può contribuire al raggiungimento di questo obiettivo?
Abbiamo i fondi regionali per l’industria e l’artigianato pari a circa 21 milioni di euro nel triennio, attraverso agevolazioni alle imprese per 9,2 milioni nel triennio 2018/2020, progetto di aggregazione delle Camere di Commercio, fondi per interventi nel settore della manifattura digitale, fondi regionali per il commercio pari a 3,6 milioni sempre nel triennio, ulteriori fondi per il turismo pari a 1,7 milioni nel triennio, fondi regionali per la cultura pari a 20,7 milioni di cui 9 di cofinanziamento del Fus.
In premessa abbiamo toccato anche il tema della volontà forte di non azionare la leva finanziaria poiché in un contesto come quello che viviamo non è certo il rimedio migliore, per cui la Giunta regionale ha stabilito di mantenere una pressione fiscale tra le più basse del Paese con la conferma di molte agevolazioni, tra cui nessuna maggiorazione dell’addizionale regionale per i redditi fino a 15 mila euro, quindi in virtù della capacità contributiva questo principio rimane sempre ben saldo. Nessuna imposta Irap alle imprese di nuova costituzione per il 2018 e per i due anni successivi, ci sarà un emendamento che uniforma questo periodo, perché inizialmente era stato indicato solo per i primi due periodi di imposta, invece è nel primo e nei due successivi; esenzioni del pagamento della tassa automobilistica per le auto ibride e per i veicoli delle organizzazioni di volontariato e protezione civile, nessun ticket per la diagnostica e la farmaceutica, in particolare per le zone terremotate, questa esenzione comporta 7,5 milioni di euro più 1,2 milioni di euro per le zone terremotate, quindi sono quasi 9 milioni per l’esenzione in materia sanitaria.
Andando avanti troviamo il fondo di sviluppo e coesione che ha visto una prima allocazione alla Regione di 72 milioni di euro per finanziare il progetto della banda larga, spesso parliamo di importanza delle autostrade digitali, della comunicazione, delle infrastrutture digitali in un contesto come quello che abbiamo raggiunto dal punto di vista tecnologico e di comunicazione, per cui si sta andando anche di buona lena su questo fronte e molti Comuni stanno riuscendo a coprire con la banda larga gran parte del territorio per cui è previsto il raggiungimento di questo obiettivo.
Sono state adottate una serie di delibere del Cipe che hanno approvato i seguenti Piani operativi: il Piano infrastrutture con assegnazione alla Regione Marche di 170 milioni per interventi stradali e ferroviari; il Piano operativo ambiente con il quale sono stati assegnati 25 milioni di euro; il Piano operativo imprese e competitività per quasi 10 milioni di euro e il Piano operativo agricoltura che ci vede assegnati ulteriori 4,14 milioni di euro.
Per gli interventi di tipo infrastrutturale ci sono ulteriori risorse pari a 125 milioni del Fsc, sempre per il periodo 2014/2020.
Mi sto rendendo conto e spero che lo abbiano ben davanti anche i colleghi che parliamo di risorse che se indirizzate, declinate, ma anche colte, possono dare un input e rappresentare un volano veramente importante, anzi oserei dire decisivo per questo periodo che stiamo vivendo e da qui a qualche anno potremmo avere un grande imprinting dall’allocazione corretta e strategica di questa grande messe di risorse.
Il patto per lo sviluppo, come dicevo prima quando abbiamo illustrato la nota di variazione al Defr, è un tavolo che si è creato per cercare di cogliere al meglio, e già questo è indice di come è stata colta l’importanza di voler, saper destinare e declinare al meglio tutto questo monte di risorse, e quindi individuare un modello di rilancio e di sviluppo per l’area del cratere che possa avere influenza e interagire con tutto il territorio regionale, perché spesso e volentieri zone che sono vicine a quelle del cratere potranno beneficiare, per ovvi motivi, non è che parliamo di un territorio anche contenuto nelle dimensioni, di questi vantaggi in termini di sviluppo economico, di territorio e ambiente, di infrastrutture, di welfare e di verifica della tenuta sociale e di sostenibilità amministrativa e organizzativa.
E’ un impegno forte, importante, oneroso, ma penso anche affascinante da qui al termine della legislatura perché una grande importanza può essere riservata e soprattutto possono essere raggiunti risultati veramente decisivi in termini di sviluppo economico, non solo di ricostruzione, laddove sappiamo bene cosa ci viene richiesto nei territori dalle popolazioni colpite dal sisma, ma si può andare ben oltre e creare con questi strumenti un’occasione importante che guardi a tutto lo sviluppo economico, all’innovazione, al turismo e alla cultura poiché non possiamo esimerci da un impegno che vada in questa direzione. Noi siamo la classe dirigente della Regione e ribadisco l’importanza a tutta l’Assemblea di questa grande opportunità che ci è data nella possibilità di sfruttare queste grandi risorse.
Tornando e avviandomi alla conclusione, questo bilancio, l'abbiamo detto anche in Commissione, per il 2018 magari possiamo definirlo anche prudente seppur con una grande apertura verso obiettivi più disparati, di cui abbiamo dato lettura, laddove l'incertezza venisse dipanata nel corso dell’esercizio finanziario, laddove ci sia la possibilità di anticipare qualche impegno, che oggi è allocato negli anni 2019 e soprattutto 2020, laddove ci sia la possibilità di poter anticipare anche al 2018 impegni che lei stesso Assessore ha sottolineato e che non le sto a ricordare, ma che rappresentano comunque esigenze della comunità.
Quindi dopo tutto questo lavoro passerei all’esame dell’articolato della proposta, se vogliamo essere più incisivi ed andare verso il termine della relazione.
Guardando la legge di stabilità all’articolo 1 viene definito il quadro finanziario di riferimento per il triennio 2018/2020.
All'articolo 2, comma 1, autorizza i cofinanziamenti regionali di programmi statali con la tabella D; al comma 2 autorizza i cofinanziamenti regionali ai programmi comunitari tabella E (quei 125 milioni di cui abbiamo detto), al comma 3 autorizza le spese per la realizzazione degli interventi indicati nella tabella C; al comma 4 autorizza il rifinanziamento di interventi previsti dalla legislazione regionale tabella B; queste sono le tabelle che compongono la legge di stabilità. La copertura finanziaria è garantita con le risorse iscritte nel bilancio 2018/2020 a carico delle missioni e dei programmi indicati.
L’articolo 2 bis dispone la finalizzazione per l’anno 2018 della somma di 25 mila euro all'Università per la Pace, sono fondi già stanziati, ma viene data una finalizzazione precisa per il raggiungimento di questo obiettivo che peraltro è sancito dalla legge 9 del 2002, quindi la somma è compresa nell’autorizzazione di spesa approvata nella tabella A pari a 80 mila complessivi.
L’articolo 3 modifica la legge 35 del 2001, ovvero estende l’esenzione del bollo auto ai possessori di auto ibride (benzina/elettrica o gasolio/elettrica) inclusive di alimentazione termica o con una alimentazione benzina/idrogeno, già prevista per i nuovi autoveicoli immatricolati nel 2017 ed anche per quelli immatricolati per la prima volta nel 2018 per il primo periodo ed il quinquennio successivo. Tale agevolazione viene estesa anche agli usufruttuari, acquirenti con patto di riservato dominio, ovvero utilizzatori a titolo di locazione finanziaria per i veicoli iscritti nel pubblico registro. Si stima per effetto della presente proposta normativa una perdita di gettito a livello di tassa automobilistica regionale pari a circa 200 mila euro per ogni annualità agevolata. Credo che sia anche un segnale importante nei confronti del rispetto dell’ambiente.
All’articolo 4 troviamo l’esenzione del pagamento della tassa per le autovetture di proprietà delle organizzazioni di volontariato e di protezione civile, come già avevamo accennato, anche qui si stima una perdita di gettito di circa 305 mila euro per ogni annualità.
L’articolo 5, che modifica la legge regionale 35, prevede l’agevolazione fiscale dell'azzeramento dell’aliquota Irap introdotta dall’articolo 3 della legge regionale 30 del 2015 anche alle nuove imprese che si costituiscono nel territorio regionale nell’anno 2016 per i primi due periodi di imposta, ora ci sarà un emendamento, che abbiamo detto prima, che equipara la portata della norma originaria a quella della legge di stabilità per cui l’esenzione vale per l’esercizio di costituzione e per i due esercizi successivi, quindi per il primo triennio, per cui non saranno assoggettate all'Irap tutte le nuove imprese costituitesi per la prima volta nell’anno 2018 e per i due esercizi successivi. Qui la stima non è facile farla perché le dichiarazioni dei redditi relativi agli anni oggetto dell’agevolazione sono state presentate, quelle del 2016, il 31 ottobre, quindi non si è in grado di stimare con precisione, ma si prevede una perdita di gettito Irap di circa 4,6 milioni di euro annui, anche se ripeto bisogna mettere un punto interrogativo proprio per il motivo che ho ricordato.
L’articolo 6 ripropone, come già avvenuto con la legge regionale 24, la tabella riporta l’elenco del patrimonio immobiliare della Regione appartenente ai beni disponibili, il medesimo elenco tiene conto delle variazioni della consistenza di detto patrimonio nel frattempo avvenuta. Si specifica che le ragioni dell’allegazione in bilancio sono esclusivamente riferibili alla produzione degli effetti di cui all’articolo 58 ed in particolare alle facilitazioni normative previste per la gestione e dismissione di detti immobili.
All’articolo 7 si modifica la legge 31 del 2001, in particolare viene modificato l’articolo 48, ovvero il regolamento di contabilità che disciplina le modalità di visto e la conseguente registrazione degli atti di spesa da parte del settore ragioneria nell’ambito della Regione.
La disciplina contenuta nel decreto legislativo 118/2011, nel ridefinire il contenuto delle singole fasi della spesa, non tiene in considerazione le modalità con cui le singole amministrazioni provvedono alla registrazione della spesa stessa e altresì a definire i contenuti del controllo sottesi ai visti ed alle conseguenti registrazioni.
Da questo punto di vista il citato articolo 48 non può essere considerato tacitamente abrogato o comunque superato dalla predetta normativa statale, il medesimo tuttavia deve trovare specifica declinazione da una parte alla luce delle innovazioni di cui al citato decreto legislativo 118 e dall’altra delle innovazioni organizzative e procedurali adottate nell’ambito della Regione, ciò con particolare riferimento all’informatizzazione dei processi di formazione degli atti amministrativi.
Nel fare ciò appare opportuno prevedere una delegificazione della materia in modo tale da rendere più agevoli eventuali adeguamenti all’evoluzione dei suddetti processi di riorganizzazione e di informatizzazione.
Per tale motivo si propone che questa disciplina, anche in deroga alla legislazione regionale vigente, sia adottata con regolamento regionale deliberato dalla Giunta, previo parere della competente Commissione. Questo è stato oggetto di una discussione anche in Commissione.
L’articolo 8 recepisce l’esigenza di introdurre con norme di legge un fondo per l’indennizzo dei danni causati dalla fauna selvatica alla circolazione stradale, problema che, lo conosciamo tutti, dopo l’abrogazione dell’articolo 34 bis della legge regionale 7/1995, nasce dal recente passaggio alla Regione delle funzioni in materia di caccia in conseguenza del riordino delle funzioni delle Province operato dalla legge Delrio e attuata nelle Marche con la legge regionale 13.
Tale passaggio ha evidenziato la necessità di riorganizzare il settore de quo in considerazione della notevole mole di incidenti causata dal proliferare, più volte denunciato anche a livello nazionale, della fauna parzialmente produttrice di danni. Sappiamo bene i cinghiali cosa rappresentano.
Per gli effetti finanziari di questo articolo viene stabilito un onere di 800 mila euro a carico della missione 16, programma 2, fondo per la tutela della circolazione stradale per i danni provocati dalla fauna.
Con l’articolo 8 bis viene istituito un fondo regionale straordinario da ripartire entro l’anno fra i comuni con meno di 3.mila abitanti in dissesto, in proporzione diretta all’ammontare del disavanzo accertato nell’ultimo bilancio di variazione, dato che tali comuni non riescono con le risorse proprie a superare le difficoltà finanziarie indotte dai tagli statali. Compatibilmente alle disponibilità finanziarie si propone lo stanziamento di un fondo pari a 200 mila euro per dare una risposta efficace ai problemi in questione. Quindi gli effetti finanziari sono di 200 mila euro.
L’articolo 8 ter proroga al 31 dicembre 2018 il termine per l’esercizio da parte delle Province delle funzioni inerenti la riabilitazione della fauna selvatica esercitata dalle stesse tramite i centri di recupero degli animali selvatici (Cras). Successivamente a tale data le funzioni suddette saranno esercitate dalle Regioni.
All’articolo 8 quater viene garantita continuità al processo di fusione dei Comuni avviato nel 2014, ai sensi della legge regionale 18 del 2008.
Con l’articolo 9 si autorizza una anticipazione finanziaria di 40 milioni di euro per fronteggiare le problematiche della crisi sismica, quindi parliamo di anticipazione e comunque sia sono 40 milioni di euro che vengono …
All’articolo 10 viene legittimamente riconosciuto un debito fuori bilancio, ai sensi della lettera e) del comma 1, dell’articolo 73 del decreto legislativo 118, per complessivi 14.972 euro, inerente l’acquisizione di un software in funzione di tutela del mare in assenza del preventivo impegno di spesa. Questo è il motivo del riconoscimento del debito fuori bilancio.
L'articolo 11 indica la copertura finanziaria.
Questo è l’articolato del bilancio (legge di stabilità).
Ultimo l’articolato del bilancio di previsione, senza ripetermi nel definire un po’ tutto il quadro che abbiamo detto in premessa nel far capire le motivazioni, da un lato una prudenza, dall’altro un disegno, una progettazione, una strategia che va ben oltre. E' importante la famosa tabellina a cui spesso faccio riferimento, che fa capire l’impatto della manovra di finanza pubblica sulle Regioni.
Una cosa che non dimentico mai di dire, perché tutto scaturisce da questo discorso, è l’importanza del pareggio di bilancio, anche nella gestione della spesa che acquista sempre più rilievo in virtù di quei meccanismi che la ispirano e determinano l’utilizzo dell’avanzo vincolato.
All’articolo 1 c'è lo stato di previsione delle entrate per il triennio.
All’articolo 2 tutti gli allegati al bilancio che sono sempre più numerosi, ce ne rendiamo conto da tutti i punti di vista: prospetto delle entrate, delle spese, i prospetti per missioni, programmi e titoli, i prospetti portanti i riepiloghi generali delle spese relativamente ai titoli ed alle missioni, il quadro riassuntivo delle entrate, il prospetto dimostrativo dell’equilibrio di bilancio, una cosa importante per tutto il triennio, il prospetto di verifica del rispetto dei vincoli di finanza pubblica, il prospetto del risultato presunto di amministrazione, il prospetto concernente la composizione per missioni e programmi del fondo pluriennale vincolato, la nota integrativa, il prospetto dei limiti di indebitamento. Tutti i vari prospetti, elenchi e tabelle che una normativa sempre più stringente impone di rispettare e di dare evidenza.
L'articolo 3 prevede le disposizioni relative allo stato di previsione dell’entrata; l’articolo 4 la gestione degli stanziamenti di competenza; l'articolo 5 i fondi di riserva, così come evidenziati; l’articolo 6 il disavanzo e quindi ai sensi del comma 2, dell’articolo 40, è autorizzato per l’anno 2018 il ricorso al debito per far fronte alle effettive esigenze di cassa. Lo so che la relazione è lunga ma sono tanti articoli, tante questioni che se non le diciamo sembra che siamo impreparati o superficiali, io direi che vista l’importanza dei temi è bene mettere la giusta attenzione, altrimenti dopo veniamo rimbrottati del fatto di non essere stati precisi.
Ho visto, frequentando anche un po’ gli uffici, come si lavora nel campo del bilancio, non è così semplice, come spesso siamo portati a fare, dare una definizione sintetica, dietro c’è un lavoro difficile, di questo voglio informare perché ho avuto la fortuna di vedere un po’ più da vicino quello che c’è dietro, soprattutto l’importanza degli elementi che vanno a determinare un documento di questa natura, ci sono 1 mila norme che vanno a toccare un documento che definiamo bilancio e poi ci sono tante sfaccettature.
Ma stiamo giusto appunto, mi permetto Assessore, su un tema che forse acquisterà importanza in futuro, quello della questione derivante dal debito autorizzato e non contratto, sarà forse un tema che ci toccherà da vicino fra qualche tempo visto e considerato che si sta aprendo un tavolo su questa tematica, lo accenno soltanto perché oggi non è certamente il caso.
In poche parole tutto nasce da questa norma, noi sappiamo che il disavanzo presunto di amministrazione può essere finanziato con l’autorizzazione alla contrazione dei mutui già autorizzati negli anni precedenti, ma non contratti. All’articolo 8 dove ci sono le modalità e le condizioni per la contrazione dei mutui e per l’emissione eventualmente dei buoni obbligazionari regionali.
All’articolo 9 ci sono le variazioni al bilancio di previsione finanziario, al documento tecnico di accompagnamento e al bilancio gestionale, apportate ai sensi e secondo le modalità previste dalle disposizioni del decreto legislativo 118. La Giunta è altresì autorizzata ad apportare con provvedimenti amministrativi da trasmettere all’Assemblea legislativa le variazioni di cui al comma 1 ai sensi dell’articolo 51 e dell’articolo 16 del decreto legislativo 118/2011.
L’articolo 10 prevede l’entrata in vigore di questa proposta di legge nel caso venga approvata.
Mi fermo qui, vi ringrazio per l’attenzione, mi scuso se ho preso molto tempo, ma ribadisco che parliamo di temi che hanno necessità di tempo per essere spiegati quanto meno in maniera non dico esaustiva, ma abbastanza completa. Grazie.

Presiede il Vicepresidente
Renato Claudio Minardi

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente. Con la proposta di legge n. 175 noi oggi andiamo ad approvare il bilancio di previsione per gli anni 2018/2020.
Il bilancio di previsione, questo lo dobbiamo ribadire, è per eccellenza l’atto politico di programmazione dell’attività regionale, quello che però vorrei sottolineare è che manca una vera e propria attività di programmazione perché a mio avviso mancano interventi sul lavoro, occupazione e accesso al credito.
Eppure i dati parlano molto chiaro, i dati della Regione Marche che sono stati divulgati qualche giorno fa dall’Istat parlano di una situazione preoccupante. Con un tasso di disoccupazione stabilmente oltre l’11%, ci collochiamo al nono posto tra le Regioni italiane con il più alto tasso di disoccupazione, addirittura rispetto al 2016, il secondo trimestre 2017 vede una flessione dell’occupazione di -3,9% rispetto al secondo trimestre del 2016. Un tasso di disoccupazione che è al di sopra della media nazionale.
L’export si riduce dell’1,2%, accesso al credito -2,3 punti percentuali in meno rispetto al secondo trimestre 2016.
Questi dati negativi rischiano di diventare di carattere strutturale eppure i dati sono questi, l’occupazione scende ancora mentre crescono a dismisura i livelli di disoccupazione, tra l’altro in contro tendenza col dato nazionale.
Il numero degli occupati è sceso a 607 mila unità oltre 24 mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2016, -3,9%, con un calo che interessa lavoro autonomo e dipendente.
Sono 75 mila le persone che cercano inutilmente lavoro, una cifra in salita del 12,5% rispetto sempre al secondo trimestre del 2016, soprattutto per il significativo numero di disoccupati che da inattivi decidono di tornare a ricercare attivamente un lavoro, 19 mila persone di cui 11 mila donne.
Gli inattivi, cioè i soggetti che non lavorano e non sono in cerca di una occupazione, sono nelle Marche 298 mila, quasi 9 mila in più rispetto al 2016 e ci collochiamo, ripeto, al nono posto tra le Regioni italiane con il più alto tasso di disoccupazione e questo dato negativo inizia ad avere un carattere ormai strutturale.
Oggi la situazione è questa: manca il lavoro, c’è un’emergenza occupazionale, chi crea posti di lavoro sono le imprese, le imprese però non solo non sono messe nelle condizioni di poter creare posti di lavoro, ma addirittura delocalizzano per l’elevata fiscalità che trovano in Italia.
Molte volte in questo Consiglio abbiamo parlato di accesso al credito, abbiamo chiesto Consigli monotematici relativi all’occupazione, al lavoro ed anche al credito per le imprese, perché il dato dimostra che l’accesso al credito si è ridotto di 2,3 punti percentuali rispetto al secondo trimestre del 2016, aumenta l’accesso al credito per le famiglie, ma si riduce quello delle imprese.
Perché dico che manca una vera e propria programmazione? L’ho detto all’inizio quando si è parlato del Documento di economia e finanza per l’anno 2018/2020, che oggi viene approvato contestualmente al bilancio di previsione. In realtà con la nuova normativa contabile il documento di economia e finanza è veramente importante perché detta le linee cui deve ispirarsi il bilancio di previsione.
Vi leggo l’articolo 36, comma 3, del decreto legislativo 118: “Il bilancio di previsione finanziario, le cui previsioni, riferite ad un orizzonte temporale almeno triennale, sono elaborate sulla base delle linee strategiche e delle politiche contenute nel documento di economia e finanza regionale (Defr), predisposto secondo le modalità previste dal principio contabile applicato della programmazione, allegato al presente decreto. Il Defr è approvato con una delibera del Consiglio regionale”.
Quindi voglio proprio richiamare l’attenzione sulla centralità attribuita dalla nuova normativa di riforma contabile al processo di programmazione e in particolare al documento di economia e finanza regionale in quanto il procedimento di formazione del documento contabile previsionale dell’ente deve necessariamente partire da questo documento di economia e finanza e fare riferimento agli indirizzi generali definiti all’inizio della legislatura regionale.
Nel documento di economia e finanza vengono ripresi i dati negativi della nostra regione, quelli che io ho ripetuto, quelli che ha dato l’Istat, che ha divulgato qualche giorno fa, e a pagina 4, a pagina 5 in riferimento ai primi 9 mesi del 2017 il documento dice: “L’attività nel settore industriale è cresciuta in misura assai debole, frenata dal comparto della moda, ma sostenuta anche grazie al buon andamento delle esportazioni, la ripresa non si manifesta ancora tra le imprese di minori dimensioni” e ricordiamo che nella nostra regione la maggior parte delle imprese sono di piccole e medie dimensioni.
Nel primo semestre del 2017 il numero di occupati nelle Marche è nuovamente calato, le stesse cose le ho dette io, le stesse cose le ha dette l’Istat, ma nonostante tutto il bilancio di previsione, che è un bilancio che dovrebbe programmare l’attività 2018/2020, nulla dice in merito all’occupazione, al lavoro e all’accesso al credito, e più volte in questa Assemblea abbiamo chiesto, ma non solo qui anche in Commissione, di portare in Aula temi come “lavoro, occupazione e accesso al credito”, indispensabili per rilanciare l’economia delle Marche.
Il documento di economia e finanza è importantissimo e getta le basi per il bilancio di previsione e noi facciamo l’opposto, portiamo in Aula il bilancio di previsione e contestualmente il Defr, ma in realtà doveva essere portato in Aula qui per dettare le linee strategiche per il bilancio di previsione, questo non è avvenuto.
Assessore, condivido la relazione che ha fatto in Commissione perché oggi noi dobbiamo affrontare i tagli che arrivano dal Governo e le esigue risorse che abbiamo a disposizione, quindi il bilancio inteso in senso stretto, come sommatoria delle risorse tipiche proprie regionali, non può assolvere a questa funzione strategica, e questo è vero, non lo può nelle Marche, come ha detto lei in Commissione, non lo può anche nelle altre Regioni e allora questa funzione strategica può essere assolta quando le risorse regionali di bilancio vengono prioritariamente utilizzate per far muovere quelle che sono le risorse, le altre risorse, in particolare le risorse comunitarie. Qui condivido la frase del Consigliere Giacinti, se indirizzate e colte bene le risorse comunitarie possono essere un volano per la nostra economia, ma sono usciti altri dati proprio qualche giorno fa e per la programmazione dei fondi 2014/2020, siamo a metà, lei Assessore in Commissione ha detto che non è stato tanto speso per la programmazione comunitaria, nella consapevolezza di andare a spendere, noi rimandiamo sempre al futuro questi fondi, quindi è vero che i fondi sono importanti, ma dobbiamo mettere le aziende nelle condizioni di poterli spendere.
Adesso Assessore le faccio un esempio, deve uscire il bando per la creazione di nuove imprese, ma è possibile che questo bando, ormai è un anno, non riesce a vedere la luce? Le dico anche che più volte ho chiesto agli uffici perché ci sono aziende che si trovano nella zona del cratere che potrebbero usufruire non solo dell’esenzione delle imposte, se iniziano una attività entro il 31 dicembre 2017, 2018, 2019, ma, se fosse uscito questo bando, avrebbero potuto usufruire anche dei 30 mila euro a disposizione.
Samo troppo lenti e questo è un dato di fatto. Lei ha ragione, ha fatto una bella relazione in Commissione, che ho apprezzato, sulla programmazione comunitaria 2014/2020 che ammonta complessivamente ad 1,5 miliardi di euro, tutto vero, Por-Fesr Marche rimodulato a seguito del sisma di 582 milioni di euro, 337 milioni di euro del Por-Fesr ordinario di cui 51 milioni di euro di cofinanziamenti per l’innovazione, 114 milioni di euro per le tecnologie dell’informazione delle imprese, 69 milioni di euro, 66 milioni di euro per la prevenzione dei rischi, ulteriori 248 milioni di euro di risorse aggiuntive per il sisma destinati al sostegno ed al rilancio delle imprese, l'ha già detto chi mi ha preceduto nella sua relazione, ma di tutto questo, 2014/2020, glielo ripeto, come lei ha ribadito in Commissione non è stato speso tanto e le imprese stanno a guardare.
No, Assessore, io ho scritto quello che lei ha detto e non mi può contraddire: “Non è stato speso tanto per la programmazione comunitaria nella consapevolezza di andare a spendere”, ma noi rimandiamo sempre al futuro e le imprese aspettano. Inoltre non mi può contraddire perché, primo, le ripeto alla lettera ciò che lei ha detto e poi perché ci sono i dati: è stato speso il 7% per quanto riguarda le risorse per il sisma, è un modello che a livello nazionale ha fallito, si è dimesso Errani, si è dimesso Curcio e questa è la dimostrazione del fallimento.
A poco più di un anno dalla seconda scossa sismica, che unita alla precedente dell’agosto 2016 ha devastato il centro Italia e l’entroterra di tre nostri territori provinciali, è onesto e doveroso dire che la ricostruzione non è ancora realmente partita.
Che cosa dobbiamo dire su questo bilancio di previsione? Che non c’è una vera e propria programmazione, che i dati economici delle Marche sono preoccupanti e diventano strutturali e in questo bilancio di previsione non c’è nulla per quanto riguarda lavoro, occupazione e accesso al credito.
Inoltre, e qui andiamo sul tecnico, noi siamo andati in Commissione e c’era un emendamento per il Piano delle opere pubbliche, allora mi chiedo: mancando il piano delle opere pubbliche come si fa a dire che la spesa per l’investimento è coerente. E' stato fatto successivamente un emendamento. Si dice che la spesa è coerente, ma in realtà il Piano delle opere pubbliche è arrivato in Commissione e in Commissione abbiamo fatto l’emendamento.
Inoltre, andiamo sempre sul tecnico, questo è il terzo bilancio di previsione che questa amministrazione regionale va a gestire e ancora una volta - ricordo anche sui bilanci di previsione 2015, 2016 e 2017 - vengono fatti gli stessi rilievi, sia dagli attuali Revisori dei conti che dai precedenti, sia dalla Corte dei Conti sul giudizio di parifica, su che cosa? “Il Collegio non è in grado di valutare la congruità degli accantonamenti a titolo di fondo contenzioso in quanto la quantificazione dell’accantonamento non è supportata da una relazione e da una ricognizione del contenzioso in essere anche sulla base di quanto indicato nel giudizio di parifica dell’esercizio 2015, il Collegio invita nuovamente l’ente …”.
Qui molte volte è stato chiesto l’elenco dei contenziosi e mi aspettavo che in questo bilancio di previsione almeno ci fosse, perché è il terzo bilancio. Nel giudizio di parifica l'ha messo in evidenza la Corte dei Conti, l'ha messo in evidenza questo Collegio dei Revisori ed anche il precedente, ma ancora non c’è.
Questi sono i rilievi tecnici, ma il dato politico è questo, il dato politico è che oggi la Regione Marche ha dei dati economici preoccupanti e lì bisognava agire. Lo dice il Defr, sul documento di economia e finanza regionale ci sono questi dati che io ho detto, che ha riportato l’Istat. Nonostante questo non siamo evidentemente partiti dal documento di economia e finanza, che è stato approvato tanto per approvare, perché è un documento che deve essere approvato, ma doveva essere approvato prima e su questa base formulare poi il bilancio di previsione, accesso al credito. Io non leggo niente!
Per quanto riguarda i fondi comunitari, va benissimo, ho ripetuto quello che lei Assessore ha detto in Commissione, parola per parola, ma il problema è che noi li rimandiamo sempre al futuro, qui ci sono problemi nel fare uscire i bandi e questa è una realtà. Per far uscire il bando sul turismo, sulle attività ricettive, ci abbiamo impiegato oltre un anno, ma voi pensate che le aziende stanno ad aspettare? Si, le aziende aspettano, però, le ripeto Assessore, avrebbero avuto una opportunità le aziende che si trovano nel cratere, poteva usufruire dell’esenzione 2018/2019 delle imposte chi apriva una attività entro il 31 dicembre 2017 e poteva unire questo beneficio alla creazione di nuove imprese e invece no, questo perché? Perché c’è una lentezza incredibile, non ci si rende conto della gravità in cui versa la regione Marche.
Quindi il mio giudizio è assolutamente negativo perché manca una vera e propria programmazione soprattutto in un periodo difficile. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Ricordo ancora una volta al nostro Assessore Cesetti di essere molto chiaro nella definizione di quella parte di fondi che la Regione destina alle infrastrutture e vincolarli per quell’opera viaria determinante per le zone terremotate che andrà ad unire due vallate.
Questo è strategico, quindi qui non si transige, non ci devono essere errori, deve essere scritto molto chiaro, no sulle slide perché a me delle slide non interessa niente, deve scrivere e collegare con quello che manca a Roma perché sa benissimo che a Roma tutti gli emendamenti sono stati bocciati, non interessa niente, quelli di Roma vengono giù a fare i belli nelle zone terremotate e poi non cacciano una lira e quindi vanno massacrati. Assessore Cesetti almeno si salvi lei, altrimenti mi tocca massacrare anche lei.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Credo che di quanto sta avvenendo fuori dall’Aula sia protagonista anche il Consigliere Zura Puntaroni e penso che sia una cosa molto importante perché vedo l’Aula molto attenta alla discussione sul bilancio.
Signor Presidente e Signori Consiglieri vorrei venire alla discussione di questo bilancio, soprattutto Assessore non mi rivolgo in gran parte a lei, ma mi rivolgo soprattutto alla politica, all’esecutivo, perché anche quest’anno, che è il terzo anno, il bilancio viene illustrato in modo autorevole - non c’è nessuna ombra di dubbio - dal Presidente della Commissione, però la cornice del quadro, di come ci si potrà muovere nei prossimi due anni e mezzo, perché di questo stiamo parlando, Assessore Cesetti, la cornice di questo bilancio strategico non l’abbiamo ancora ascoltata ed è il terzo anno che non l'ascoltiamo. Lei comprende come e a chi mi riferisco perché in altre realtà ho visto come sono stati presentati in Consiglio i bilanci per la discussione e c’è stato un altro tipo di illustrazione. Pertanto il mio intervento va soprattutto sulle linee politiche che questo bilancio doveva affrontare.
Ho sentito la relazione della Consigliera Marcozzi che ha evidenziato determinati problemi che riguardano il contenimento delle linee guida di questo bilancio ed io mi soffermerò su queste cose anche se, lei lo sa, il rapporto personale è una cosa, la politica è un’altra, sono due cose diametralmente diverse che non hanno niente a che fare, però la considerazione politica che facciamo a nome del nostro gruppo è questa.
Il bilancio di previsione in esame è quello che di fatto ci accompagnerà da qui fino alla fine della legislatura.
La relazione della Giunta regionale che introduce “uno degli strumenti più importanti della programmazione finanziaria della Regione e che rappresenta il principale documento contabile per l’allocazione, la gestione e il monitoraggio delle risorse finanziarie”, così testualmente ricorda la relazione della Giunta regionale, è a dir poco deludente, omissiva e fuorviante, perché sicuramente è anche incompleta e volutamente reticente.
Mi spiego.
Quest’Aula non aveva bisogno che la Giunta regionale ricordasse le complessità delle norme introdotte dal Governo sulla gestione delle risorse regionali, né tantomeno i continui e progressivi tagli delle risorse da parte dello Stato centrale e dunque l’impatto negativo che si registra. Lo sappiamo bene che gli ultimi Governi hanno snobbato le Regioni (addirittura con un tentativo di referendum popolare per far chiudere le Regioni), come sappiamo che la Conferenza delle Regioni è stata sempre troppo tenera, supina ed accondiscendente con questi ultimi Governi accentratori, perché, è vero, hanno tolto i soldi che andavano in periferia e li hanno accentrati a Roma.
Raccogliete, cari Presidente Ceriscioli e Assessore Cesetti, quello che avete seminato facendone fare le spese ai nostri concittadini, perché è chiaro che noi siamo fuori da questi Governi nazionali.
La relazione è dunque deludente perché in occasione del principale atto di programmazione non ci si può limitare a dire ciò che prevedono le norme sulla tenuta contabile, sul pareggio di bilancio, riportare i totali delle entrate e delle uscite.
Quello che stiamo facendo oggi, Assessore Cesetti, non è un corso di formazione accelerato di finanza pubblica, noi oggi siamo a discutere di come si spendono i soldi delle tasse dei marchigiani, visto e considerato che su 4,5 miliardi di entrate, 3 miliardi provengono dalle loro tasche, come dalle loro tasche derivano in parte anche i trasferimenti statali.
La relazione, come dicevo all’inizio, è omissiva, ad esempio non so spiegarmi come un fatto straordinario come il sisma del 2016, per le implicazioni che comporta, per il fatto stesso che interessi oltre la metà dei Comuni marchigiani, sia per i miliardi di euro di annunci di fondi statali, sia per l’ovvio e conseguente sconvolgimento della gestione dei conti regionali, sia per l’inevitabile sovvertimento dell’intera programmazione sia ordinaria che straordinaria degli interventi pubblici, dei servizi, degli incentivi alle imprese, della tassazione, non trovi un apposito capitolo della proposta di legge in esame, dove invece troviamo solo l’articolo 9 della legge di stabilità che prevede una anticipazione di 40 milioni di euro. E’ questa, a nostro avviso, una omissione grave e come gruppo Lega solleviamo una eccezione pregiudiziale sulla quale chiediamo un esplicito pronunciamento dei Revisori dei Conti e della Corte dei Conti.
Non basta, infatti, pubblicare nel sito web, Presidente Ceriscioli, quattro tabelle di dati sul sisma, su quanto si è pagato sinora per gli alberghi ospitanti gli sfollati, oppure per le Sae, le risorse per i Cas (autonoma sistemazione) o elencare le domande di contributo per la ricostruzione, a nostro avviso il bilancio regionale deve contenere ed evidenziare questa contabilità parallela indicando le connessioni, le implicazioni e l’incidenza con le risorse ordinarie. Noi vogliamo e chiediamo questa chiarezza. Assessore, non di estrapolare da questo un altro bilancio, ma evidenziare quanto riguarda il terremoto.
Questa relazione è anche fuorviante. Lo è perché su una previsione di competenza di circa 4,5 miliardi se quasi 3 miliardi si aggiungono come residui, significa che la “strategia” di questa amministrazione regionale è quella di impegnare i soldi, ma di non spenderli. Semplicemente dilazionando la spesa, lucrando sulle spalle dei destinatari di contributi e servizi, cioè sui cittadini.
3 miliardi in cassa, Presidente, fruttano 45 milioni di interessi annui se calcolati all’1,5% ma sono sottratti a chi non li ha riscossi quando era ora.
Ecco perché, Assessore Cesetti, tutti i servizi regionali e i funzionari ce l’hanno con la sua intasata Ragioneria che trattiene per mesi le autorizzazioni ai decreti di liquidazione di spesa, ad eccezione ovviamente degli stipendi, delle indennità e delle spese di funzionamento. Questo metodo amministrativo è fuorviante, ecco perché solleviamo questo problema, ed inaccettabile.
Infine questa proposta di legge di bilancio, colleghi Consiglieri, è incompleta e volutamente reticente perché durante il 2018 la Giunta regionale approverà almeno 30 variazioni di bilancio in corsa, come ha fatto negli anni precedenti. Noi non ci capiremo nulla e voi farete quello che volete. Per cui quale programmazione ci possono proporre se quando si arriva all’assestamento di bilancio il film che è andato in onda è un altro? Inoltre come possiamo emendare questa proposta di legge se, ad esempio, sull’esenzione dell’Irap alle nuove imprese non abbiamo ancora i dati sugli effetti prodotti che consentirebbero di valutare l’impatto di questa misura che per due anni ha stanziato ben 4,5 milioni di euro? L'abbiamo chiesto già un’altra volta, qual è stato l’impatto di questi 4,5 milioni sul territorio?
Cosa possiamo mai proporre se la promessa di trasparenza sui dati del contenzioso regionale richiesta da noi, dal Movimento 5 Stelle, da altri colleghi, dal Collegio dei Revisori, dalla Corte dei Conti - trasparenza giurata e spergiurata, caro Assessore Cesetti, in quest’Aula - è rimasta solo una promessa?
Cosa mai si possono aspettare i nostri concittadini marchigiani da una Regione e dal suo Presidente che si mostra latitante - probabilmente impegnato in altre cose - come pochi giorni fa in una trasmissione televisiva che parlava della ricostruzione post sisma e non solo, facendo fare a tutti una figura barbina, invece di intervenire per dire cosa realmente sta facendo la Giunta, quali sono le linee guida di questa Giunta e quali sono gli interventi che la Giunta propone per quanto riguarda il terremoto dentro questo “maledetto” commissariamento che ci ha ingabbiato e ci sta distruggendo.
Cosa ci possiamo aspettare da una Regione che sembra aver somministrato il sonnifero a tutte le partecipate regionali, dall’Aerdorica alla Svim. A proposito della Svim il Presidente Ceriscioli si guarda bene dal richiamare l’amministratore unico, Carrabs, che sembra si stia dedicando con molto impegno ad altre attività invece di guardare la Svim.
La notizia Presidente è di oggi, l’ennesimo fallimento sull’Aerdorica e lei continua ancora, giustamente, a far gestire questa società da un’alta professionalità del trasporto aereo. Oggi l’ennesimo bluff, qui dentro era stato anche chiesto al Movimento 5 Stelle di ritirare una mozione perché c’era in atto una vendita. Quale vendita?
Oggi l’amministratore dice: “Ma io lo sapevo”, forse si è dimenticata che 8 giorni fa aveva detto che c’erano due possibilità di intervento, addirittura compratori russi e altri gruppi, ma che film abbiamo visto o avete visto?
I nostri giovani su quali risorse del bilancio 2018 possono contare per sperare in un posto di lavoro? Le ricordo che quando lei si è insediato due anni e mezzo fa, da quella poltrona dove sta seduto in questo momento, disse che uno dei filoni più importanti del suo programma per questa Regione era l’occupazione giovanile, allora siamo delusi.
Sulla riorganizzazione dei centri per l’impiego a che punto stiamo? Il bando con i fondi europei manifattura 4.0 prevede addirittura che prima ancora di fare la domanda l’impresa assuma un tirocinante per poi solo dopo 60 giorni essere abilitato a fare domanda di contributo. Ma che film vediamo?
Le nostre piccole imprese del commercio, dell’artigianato, dei servizi dove trovano le risorse di sostegno ed incentivo? Forse nei 60 mila euro stanziati nel 2017 per l’installazione di impianti di sicurezza o nei fondi destinati al Confidi unico? Questo è il progetto?
A proposito di fondi europei, su cui sembra che questa proposta di legge punti molto, è da considerare davvero pregevole il reportage di qualche giorno fa di Andrea Taffi che nel Corriere Adriatico snocciolava cifre e dati precisi sulla gestione dei fondi europei in dotazione alle Marche. 1,2 miliardi da spendere dal 2014 al 2020, speso solo il 7%, di anni ne sono trascorsi quattro e ne sono rimasti due e mezzo in capo alla Giunta Ceriscioli.
Tra i fondi per il piano di sviluppo agricolo, Fesr e Fse, la gestione dei tre Assessori regionali mostra un ritardo che sebbene nella media delle Regioni è più preoccupante se si considerano le somme aggiuntive stanziate per le zone del sisma, dove siamo fuori controllo.
Scusi, Presidente, ho ascoltato la lunga relazione tecnica del Presidente della Commissione ed io ora devo dire altre cose, è ovvio.
L’articolo spiega perfettamente le criticità:
- agli impegni di spesa corrispondono tempi troppo lunghi per le erogazioni;
- gli interventi sono stati pensati troppo restrittivi ed escludenti per gran parte dei settori di impresa, non si capisce perché si vuol comprendere l’inserimento dei professionisti e non si pensa di includere tutto il settore dell’artigianato di servizio e commercio oggi totalmente esclusi, cioè mettiamo i professionisti e non mettiamo chi lavora. Lavorano i professionisti, ma gli artigiani non vengono messi. Queste sono le linee che vengono avanti.
La gestione dei fondi comunitari finché si è in tempo dovrà essere ripensata con una migliore e veloce distribuzione delle nostre risorse per vedere effetti concreti di ripresa, sennò vi avviate alla fine della legislatura senza un minimo di ripresa.
Di cosa stiamo parlando Presidente Ceriscioli e Assessore Cesetti? Ci presentate un bilancio 2018 che pareggia solo con i residui dell’anno precedente e con la tecnicalità di saltare annualità di finanziamento di leggi ordinarie.
Un bilancio senza anima, senza slanci, senza prospettive di rilancio perché, dite, condizionato dall’applicazione dei principi della riforma contabile.
Un bilancio di 433 pagine, di tabelle con capitoli e cifre dove addirittura la tabella A (l’ultima pagina 433 del bilancio) riporta i finanziamenti 2018/2020 delle leggi regionali cosiddette continuative e ricorrenti e solo ad intuito si può comprendere che l’ultima casella con scritto “Totale” corrisponde al numero della legge.
Infine lasciatecelo dire come gruppo, in questo bilancio, che coincide con l’esatta metà della X^ legislatura di questo Consiglio regionale, ci saremmo aspettati dal Presidente Ceriscioli, da lui in persona, la presentazione di una sorta di linee guida che la Giunta sta seguendo. Ci saremo aspettati magari una revisione, un aggiornamento della mozione programmatica rivista alla luce delle sopravvenienze politiche e congiunturali, anziché lasciare all’Assessore Cesetti, al Consigliere Giacinti diciamo “il lavoro sporco”, quello dei numeri, che hanno fatto senz’altro bene.
Dov’è, Presidente Ceriscioli, in questo bilancio il cambiamento promesso in campagna elettorale? Glielo ricorderò sempre, lei non sfugge da questo tiro. Dov’è il progetto delle sue Marche 2020? Dov’è l’efficientamento della macchina burocratica? In quale punto del bilancio di previsione, Presidente Ceriscioli, troviamo una sanità che non solo è in regola con i conti, ma che salvaguardi i cittadini, che non tolga loro i servizi e che non li costringa a farsi visitare a pagamento? Ci fermiamo qui.
Ecco dunque i motivi per cui il gruppo della Lega voterà contro questa proposta di legge di bilancio, deludente, omissiva, fuorviante, incompleta e reticente.
Una proposta di bilancio di previsione, dopo due anni e mezzo di legislatura, che lascia presagire per i restanti la stessa impossibilità ed incapacità di offrire ai marchigiani una visione, crearsi una aspettativa di ripresa economica, di slancio produttivo ed occupazionale.
Colpa dei tagli? Colpa dei vincoli normativi? Può darsi, certamente la colpa è di chi, alla guida del Governo nazionale e di quello regionale oggi, è incapace di dare risposte alle attese dei cittadini. Grazie.

PRESIDENTE. Siccome è prevista la pausa, direi di dare la parola ai Consiglieri Fabbri e Maggi e di sospendere poi la seduta perché si deve riunire l'Ufficio di Presidenza che deve adottare atti formali che devono essere fatti nella giornata di oggi.
Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. L’esaustiva illustrazione delle pecche del bilancio che ha fatto il Consigliere Zaffiri mi trova sostanzialmente concorde, effettivamente siamo arrivati a metà del mandato e sulle colonnine sono già scritti i numeri per il 2020.
Ci si aspettava di vedere qual era l’indirizzo della Giunta sulle grosse tematiche che la Regione ha bisogno di affrontare, che sono: un turismo da mettere a sistema, un'agricoltura da far svoltare per dare maggiore valore aggiunto, un rilancio delle piccole e medie imprese che purtroppo langue e non c’è, una valorizzazione generale dei territori che ancora non abbiamo individuato, un sostegno al lavoro che purtroppo ancora manca ed un’idea di ricostruzione per il terremoto. Invece dall’analisi dei numeri ritroviamo la solita ingessatura, le spese sono ormai tutte catalogate in missioni, programmi e capitoli e anche se ci date i dati all’ultimo momento, anche se dobbiamo fare 20 telefonate con gli uffici per avere il file in Excell e fare le ricerche con i filtri, si vede che effettivamente non si è spostato niente di significativo in questi tre anni di programmazione. Abbiamo i soliti errori, abbiamo le solite sottostime o sovrastime di alcune voci di bilancio, come ho detto nel dettaglio in tutti gli altri discorsi che in questi due anni sul bilancio ormai abbiamo fatto.
Oggi però si è aggiunta una cosa spettacolare perché avete messo all’ordine del giorno l’aggiornamento del Defr di cui c’è stata l’illustrazione, non c’è stata la discussione, ma c’è stata la votazione. Quindi addirittura su un documento, quello di economia e finanza, che è di fondamentale importanza prima si è votato e adesso a posteriori ci si consente la discussione.
Sappiamo, abbiamo votato contro, che nel Defr ci sono i veri soldi aggiuntivi che sono quelli per il terremoto in funzione dei fondi europei, su cui non siamo d’accordo per la ripartizione. Non voglio riaprire le nostre osservazioni, però abbiamo una concentrazione territoriale troppo estesa, che quindi risulterà inefficace. Con i soldi del terremoto il Comune di Gabicce sta ristrutturando il proprio edificio comunale, per dirne una, abbiamo anche una maggiore concentrazione tematica che è necessaria su questi fondi per cui l’adeguamento sismico dovrebbe vedere la grandissima parte dell’impiego e invece anche qui sono distribuiti su troppi rivoli.
A parte il poco tempo, a parte il fatto delle tabelle che non sono leggibili e dei dati che vengono messi all’ultimo momento a disposizione dei Consiglieri, abbiamo un’altra ulteriore riprova della poca trasparenza con cui la Giunta e questa amministrazione vogliono trattare il bilancio, un bilancio così importante.
Abbiamo il fondo per i rischi della passività da contenzioso, che è di 36,5 milioni, che non è ancora dettagliato ed è dal 2015 che il Collegio dei Revisori dei conti vi evidenzia questa anomalia, ma giustamente voi non avete la minima intenzione di farci capire quali sono i contenziosi, per cui la Regione deve spendere 36 milioni dei propri fondi, e questo è riportato nero su bianco alla pagina 9 del parere del Collegio dei Revisori dei conti.
Abbiamo inoltre un’altra criticità che è il fondo di ripiano per le perdite delle società partecipate, di cui per Aerdorica il Consigliere Zaffiri, che presiede la Commissione d’inchiesta a cui partecipo, non ha voluto affondare il coltello. Abbiamo 41,89 milioni su questo fondo, moltissime sono le società che partecipano e su cui la Regione partecipa, questo evidenzia la scarsissima capacità di gestione dell’organo regionale sulle proprie aziende che dovrebbero essere un volano di sviluppo e che invece iniziano a costare pesantemente alle tasche dei cittadini.
Questo bilancio ingessato non consente nessun tipo di rilancio per nessuna attività della regione; le risorse tipiche regionali sono chiaramente insufficienti a coprire le esigenze del territorio, per quanto riguarda le risorse europee quest’anno vi siete votati la legge che le modifiche al Fesr, al Psr non passano in Aula, ma in Commissione e in Commissione se passano, passano all’ultimo momento, sono blindate perché i dirigenti si presentano dicendo: questo è quello che l’Europa ci ha concesso, quindi abbiamo una completa inconsistenza nella fase propositiva anche da parte dei Commissari nelle varie Commissioni.
Mancando questa strategia generale da parte di tutti, la mia considerazione finale, per farla breve, è che effettivamente, cari colleghi Consiglieri, è l’atteggiamento dell’Aula stessa che dà la forza agli uffici ed alla Giunta di svilire il nostro compito in Aula, perché il disinteresse, la pochezza degli emendamenti, la mancanza di incisività nel fornire alla Giunta le linee guida sul bilancio ormai è manifesta anche da parte dei Consiglieri e questa è l’amarezza con la quale oggi chiudo il mio intervento.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Complimenti per la sua riconferma.
Da questa ultima seduta del 2017 vengono fuori delle certezze, la prima è che la parola della maggioranza si perde come “parole al vento”, infatti la maggioranza nonostante dica: “Noi nelle questioni delle minoranze non entriamo e non mettiamo bocca”, è decisiva nel rinnovo delle cariche dell’Ufficio di Presidenza, non ha lasciato, come si riempie sempre la bocca, che la minoranza si vedesse la questione e se la risolvesse all’interno, ha interferito pesantemente in modo che “i candidati di minoranza, li scelgo io, li decido io”. Questa è una conferma, già l’abbiamo vista in passato e la vediamo nella continuità delle convocazioni del Consiglio regionale.
Il Defr, diceva giustamente il Consigliere Fabbri, è stato presentato, ma non dice niente, è vuoto di contenuti, tappa soltanto il buco di quello precedente che si era dimenticato di inserire il terremoto che adesso nell'aggiornamento del Defr è stato inserito.
L’altra conferma viene sempre da questo Defr volatile nel momento in cui viene citato il rapporto predisposto dalla sede di Ancona della Banca d’Italia che dice: “La ripresa ciclica rafforzatasi in Italia nei primi 9 mesi del 2017, risulta nelle Marche ancora debole ed incerta”, l’ha detto anche la Consigliera Marcozzi.
La performance dell’economia regionale è inferiore a quella nazionale dall’inizio della crisi e nel primo semestre del 2017 il numero di occupati nelle Marche è nuovamente calato e il tasso di disoccupazione è salito ad un livello elevato nel confronto dello storico.
Tutto questo viene sintetizzato e spiegato in maniera fotografica guardando a pagina 9, al primo capoverso, dove si dice: “La manovra di bilancio regionale per il prossimo triennio 2018/2020 in continuità con le scelte operate con il bilancio 2017/2019 intende proseguire nell’azione di rigoroso contenimento delle spese”.
La medaglietta della Regione virtuosa viene consolidata dal contenimento delle spese e il contenimento delle spese sicuramente fa si che i bilanci rispettino i criteri delle norme nazionali, ma sicuramente sono carenti rispetto alle priorità dei servizi e dei servizi stessi.
Dobbiamo dire che questo bilancio di previsione, personalmente mi sembrava che fossimo arrivati ad un punto dove era impossibile andare oltre, è peggiore degli anni passati, quindi il peggio non è mai morto. Ci eravamo illusi di essere chiamati a vivere un corso nuovo quando la Giunta ha approvato puntualmente il rendiconto 2016, ma l’Assessore Cesetti con un gioco di prestigio ci ha riportato alla realtà, il decreto legislativo 118 prevede che il bilancio di previsione vada presentato dalla Giunta entro il 31 ottobre, oppure entro 30 giorni dalla data di presentazione del disegno di legge del bilancio dello Stato, avvenuta appunto il 29 ottobre, quindi questo bilancio doveva essere presentato entro il 29 novembre. Invece per la solita serie “io sono io e voi siete nulla” ci ritroviamo con un documento datato 11 dicembre, trasmesso tre giorni dopo, un paio di ore prima che la Commissione avesse il compito, l’onere/onore di esaminarlo, lo diceva il Consigliere Fabbri, nel solito formato strafottentemente illeggibile, in modo da costringerci ancora una volta a pregare per farci mandare i file originari leggibili, i capitoli non vengono mai forniti e negli emendamenti dobbiamo citarli.
Questa è la situazione, nonostante questo modo sprezzante di agire si ha poi il coraggio quasi spudorato di dichiarare che si sta rispettando il regolamento.
Il nuovo regolamento l'abbiamo scritto in modo tale che si avesse il tempo e la contezza sia di far svolgere il lavoro a coloro che devono farlo, che di svolgere noi la nostra funzione di Consiglieri. Quindi abbiamo dato dei tempi tali da soddisfare queste esigenze legittime soprattutto nei confronti di chi ci ha votato, ma è stato messo alla fine un comma che prevede che la Conferenza dei capigruppo, e quindi la maggioranza, possa derogare a tutte le scadenze con la procedura d’urgenza. Così il regolamento viene sempre rispettato, ma il sacrosanto principio che avevamo cercato di inserire, cioè vere il tempo e la tranquillità per esaminare gli atti, va a farsi benedire.
La Giunta governa o dovrebbe governare, il Consiglio svolge o dovrebbe svolgere la funzione di indirizzo e controllo, infatti esamina in Aula, come facciamo oggi, sia il bilancio preventivo che il rendiconto.
Non dare ai Consiglieri, l’ho già detto tante volte, ormai sto diventando noioso, i tempi e gli strumenti idonei a svolgere questo compito significa non riconoscere il loro ruolo oppure, peggio ancora, negare, impedire di svolgerlo visto che tutto quello che ci arriva da votare dobbiamo votarlo sempre con procedura d’urgenza, e questo è inammissibile.
Quello che abbiamo capito però è che anche quest’anno siamo in presenza di un bilancio tecnico, cioè fatto dai tecnici, dove viene inserito tutto quello che è certo nelle entrate ma senza, e lo diceva anche chi mi ha preceduto, fare una previsione, anche se si chiama bilancio di previsione.
L’impareggiabile Assessore Cesetti ci ha detto in Commissione: “Non ci venite a dire in Aula che mancano i soldi per il trasporto pubblico, per gli emotrasfusi, per il sociale, i parchi, le unioni montane, l’Erdis, perché ve lo dico già io”, così possono cominciare le danze delle integrazioni durante l’anno.
Questo bilancio di previsione potremmo chiamarlo itinerante perché viene fatto in itinere, non è un bilancio di previsione, è un bilancio simile ad un salvadanaio, si spende quanto si trova dentro e la programmazione perde di contenuto e quella poca che viene fatta non viene rispettata, come quella dei fondi europei, lo diceva la Consigliera Marcozzi, che slittano da un anno all’altro.
Ma questi discorsi al vento che facciamo continuamente oltre a provocarci frustrazione ci creano quasi preoccupanti e compulsive crisi di identità, per fortuna veniamo confortati e riportati alla dimensione reale in altre sedi, non nella sede del Consiglio regionale, in sedi diverse da questa, quando ascoltiamo le stesse nostre considerazioni e osservazioni da altri Consiglieri e non solo di minoranza.
In Aula invece il gioco dei ruoli ha il sopravvento e il compito della denuncia e della protesta spetta solo all’opposizione, ma questo è veramente il gioco della politica.
Mancano, sempre rifacendomi a quanto dicevano i colleghi precedentemente, stanziamenti per progetti, bandi, attività che sappiamo già che verranno fatte nel corso dell’anno e le cui risorse saranno allocate con le prossime variazioni di bilancio, se va bene o in sede di assestamento.
Quando poi l’idea, il concetto verrà completamente snaturato, non avrà più significato politico, non sarà più il volano, il traino, come molto spesso abbiamo sentito, se si snatura l’iter ed il processo si snatura l’idea stessa, così l’oggetto del bando non sarà più l’investimento, un’idea e, quindi, il volano, ma sarà un semplice ristoro spesso parziale e spesso dato alla fine dell’anno, quando il progetto è quasi terminato o è già terminato.
Infine c’è anche il discorso che nel triennio ci sono discrepanze notevoli tra un anno e l’altro, ci sono alcuni stanziamenti addirittura nel 2020 di importo più alto, mentre nei due anni precedenti non troviamo assolutamente nulla e questo perché nei due anni precedenti non si riesce a fare nessuno stanziamento e non si trovano risorse perché i soldi devono andare da altre parti e poi nelle variazioni seguenti e con i prossimi bilanci si cercherà di sistemare le cose alla meno peggio.
Prima forse non potevamo permetterci giudizi di questo tipo e osservazioni di questo tipo, ma dopo due anni e mezzo di legislatura possiamo affermare con cognizione di causa che questo non è sicuramente il modo di fare il bilancio. Se le risorse si riducono bisogna avere il coraggio di fare delle scelte, bisogna avere il coraggio di individuare le priorità, bisogna avere il coraggio di non disperdere e polverizzare le risorse in base alle richieste che vengono dai territori che ci hanno eletto, ma bisogna comunque individuare le priorità quelle che vanno nell’interesse, nella salute e nel benessere dei cittadini marchigiani, nell’impulso dell’economia, della disoccupazione e quindi tagliare tutto il resto che pur legittimo non soddisfa queste priorità irrevocabili e improcrastinabili e concentrare le risorse con una scelta coraggiosa che purtroppo non c’è.
Lasciatemi dire infine che noi del Movimento 5 Stelle auspichiamo un cambiamento culturale di queste scelte e siamo anche qui perché questo possa avvenire. Grazie.

PRESIDENTE. Come previsto sospendiamo la seduta per non più di 40 minuti per adempimenti dell'Ufficio di Presidenza. Riprendiamo poi con gli interventi dei Consiglieri Giancarli e Bisonni, non ho altri iscritti a parlare.

La seduta è sospesa alle ore 13,30.

La seduta riprende alle ore 14,20.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta.
Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Non riprendo molte delle considerazioni che sono state fatte anche se intendo muovermi, e quindi lo do per fatto, dentro quel quadro tracciato dal Presidente Giacinti, tracciato dall’atto della Giunta e dentro quel quadro di interventi anche massicci rispetto agli obiettivi di mandato, quindi a scelte che vengono portate avanti.
Intervengo su alcuni aspetti, cercando di avanzare delle proposte perché sono certo che non solo saranno prese in considerazione, ma alcune dipendono anche da noi, anche dal Presidente, interverrò ad esempio sulla questione della sanità, dal Presidente Volpini, dai colleghi della Commissione ed anche su altri aspetti, però voglio partire da un’ultima considerazione che faceva il Consigliere Maggi, perché credo che, come diceva il collega Maggi, dobbiamo dirci sempre tutto e dirci tutto significa anche quello che a volte può non piacere, tra l’altro per chi come me ha una storia anche lunga, una militanza altrettanto lunga ed anche con regole che sono quelle del centralismo democratico, non ho difficoltà ad intervenire anche sui temi, perché noi siamo disciplinati perché abbiamo una storia, quindi non siamo abituati ad interferire. Però, proprio perché rispettiamo le regole e le indicazioni che vengono costruite nel collettivo, evidenzio quanto diceva il Consigliere Maggi e cioè che si è interferito pesantemente, è un dato di fatto perché voi siete 12 e i voti sono stati di più, quindi è chiaro che il Consigliere Maggi ha ragione. Però mi permetto di dire, in questo caso dico Partito Democratico, che noi vi abbiamo lasciato la libertà piena di costruire il nuovo regolamento, anzi nell’ultima fase il nostro capogruppo legittimamente stava già con un piede su un’altra forza politica, addirittura del Partito Democratico in quella Commissione non c’era più nessuno, ebbene lì, in quella Commissione, alcuni colleghi, alcuni capigruppo, non so se all’inizio lo stesso Consigliere Maggi, sicuramente il Consigliere Marconi, avevano proposto seggi separati, credo che questo nuovo regolamento non abbia tutte queste qualità su cui molto spesso si insiste, ma se avesse tutte queste qualità perché non sono stati previsti i seggi separati? Con i seggi separati non ci sarebbero state interferenze. Questo lo dico per chiarezza, lo dico anche non perché ho voluto perdere due minuti, ma perché mi auguro che quest’Aula abbia la forza di rivedere questo regolamento, per dare una risposta snella, efficace, veloce ai marchigiani perché questo regolamento secondo me non dà quella velocità e quella celerità necessaria per essere in sintonia con la comunità marchigiana.
Fatta questa prima considerazione, mi piace riprendere una riflessione altrettanto giusta che faceva il Consigliere Fabbri dicendo: “La solita ingessatura”, in parte è vero Consigliere, ma come la superiamo questa ingessatura? Vogliamo anche dire che il 4 dicembre 2016 il Paese ha detto: “Non andiamo avanti sulla via delle riforme”, però credo che occorra un patto nazionale, alla luce del sole, da parte delle forze che hanno l’ambizione di governare il Paese, per un percorso di riforma costituzionale che per quanto riguarda le Regioni abbia due punti fermi: da un lato una maggiore autonomia, dall’altro la revisione del Titolo V.
Perché noi queste cose, referendum o non referendum, dobbiamo affrontarle, altrimenti poi ci troviamo in quest’Aula a discutere situazioni su cui non abbiamo la possibilità di incidere davvero, quindi da un lato c’è bisogno di maggiore autonomia.
Credo che il tema del rapporto Stato-Regioni sia un tema di respiro nazionale anche questo dobbiamo affrontarlo con grande slancio culturale, politico, ideale; dobbiamo dire che una parte delle tasse devono restare nelle Regioni senza mettere in discussione il sistema solidaristico, ci sono sempre forme più avanzate, quindi parte delle tasse debbono rimanere qui senza però mettere in discussione.
A mio avviso questi due aspetti, la revisione del Titolo V e una maggiore autonomia, sono necessari e li dobbiamo portare avanti. L’ipercentralismo non funziona, noi dobbiamo puntare ad un sistema che sia efficiente, in cui ci siano i costi standard, in cui ci sia la possibilità di incidere davvero nel tessuto regionale e se non vogliamo parlare di Macroregioni, perché anche su questo dobbiamo essere cauti e responsabili, se non vogliamo parlare di aggregazioni regionali, dobbiamo però puntare su strette collaborazioni, unità di azione, quindi una spinta al Paese che venga dalle Regioni.
Mi permetto di dire queste cose, non c’è il Presidente, ma c’è il Presidente del Consiglio, c’è l’Assessore Cesetti, c’è il capogruppo Urbinati, io non sono un Consigliere fedele, anzi l’ottusa fedeltà la considero dannosa, ma credo di poter dire che sono un Consigliere leale, perché se c’è un problema chiedo apertamente di risolverlo, a mio avviso affrontare un problema, dire come stanno le cose, significa avere una concezione alta della politica.
Quindi da questo punto di vista mi permetto di dire che questi aspetti debbono essere affrontati, ne suggerisco alcuni, c’è stata a Camerino una iniziativa della Banca d’Italia, dell’Università, di molti soggetti importanti della regione, il 22 novembre scorso, non vi riprendo tutto quello che è stato detto, ma solo cinque righe relative alle conclusioni: “Le Marche sono per giudizio comune una tra le regioni più dotate di civismo, di capitale sociale, secondo molti questo fatto ha contribuito alla prosperità del territorio grazie allo sviluppo dei sistemi locali di piccola impresa, e quindi deve e può ora contribuire alla evoluzione intelligente a fronte dei mutamenti in atto”.
Credo che non dobbiamo inventare nulla, dobbiamo rimanere ancorati alla programmazione 2014/2020, con un occhio rivolto alla programmazione 2020/2026 dove se andiamo a rivedere il Por-Fesr del 2014/2020 parliamo di crescita intelligente, di conoscenza, di innovazione, di crescita sostenibile, di una economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde, più competitiva, quindi di una crescita inclusiva, anche con tutti i temi che affrontiamo sempre in Commissione sanità, con le politiche sociali, oggi nel nuovo organismo, con un tasso di occupazione che abbia la possibilità di aumentare, di favorire la coesione e non soltanto quella economica, ma anche quella sociale e territoriale e dentro questo quadro credo che noi dobbiamo recuperare un rapporto. Qui potrei parlare di molte cose, ma cito soltanto un aspetto, perché sono stato con il Presidente Traversini a Frontone, c’erano tutte le cooperative delle Marche, quelle che puntano ad una democrazia economica, io so che ci sono stati degli inquinamenti nel mondo della cooperazione, ma non parliamo di quelle inquinate, non ci interessano, anzi su quelle inquinate chi di dovere intervenga, e mi pare di dire che si stia anche intervenendo, ma parlo della cooperazione in generale, l'alleanza delle cooperative italiane, in questo caso marchigiane, che ci hanno ricordato che c’è un protocollo sottoscritto con la nostra Regione, quindi per raggiungere quegli obiettivi, quelli che sono stati affrontati anche nel convegno di Camerino, con il riferimento che facevo alla programmazione europea ed anche dentro questo quadro, insieme ai tanti soggetti della piccola impresa, dell’artigianato, e così via, dobbiamo recuperare anche questo rapporto positivo con l’alleanza delle cooperative marchigiane.
Un altro aspetto, quando affronto il problema delle Regioni penso anche a quello che sta accadendo nelle zone economiche speciale, ad esempio ho presentato tempo fa una mozione con i Consiglieri Rapa e Marconi. Alcuni giorni fa il Consiglio dei Ministri ha emanato i primi provvedimenti rispetto a queste zone, noi abbiamo la possibilità di vedere queste zone come momento di grande attrazione degli investimenti, come incubatori di innovazione, capaci di promuovere lo sviluppo produttivo ed occupazionale e da questo punto di vista il legame tra l’attrazione degli investimenti produttivi e l’adeguatezza logistica costituisce una delle chiavi di volta per l’efficacia delle politiche industriali e per il recupero della competitività dei territori. Quindi non contano più solo lavoro e capitali per generare produttività, ma competenze e connessioni.
Dentro questo quadro innovativo, tenuto anche conto del pronunciamento della Conferenza Stato-Regioni e del decreto del Consiglio dei Ministri di pochi giorni fa, del 6 dicembre scorso, credo che potremmo mettere insieme ... - adesso non c’è il Presidente, ma avrò modo di parlargliene e comunque glielo riferirà sicuramente l’Assessore Cesetti, l’Assessore Sciapichetti che sono sui banchi della Giunta - anche per le difficoltà che questa mattina evidenziava il Consigliere Zaffiri su una parte delle nostre infrastrutture, perché non costruiamo, visto che già abbiamo un Interporto Marche su cui oggi dobbiamo registrare un fatto significativo perché c’è stato un pronunciamento dell’Asur rispetto ad una gara che è stata assegnata all’interporto Marche, ma più in generale, il Consigliere Zaffiri parlava dell’aeroporto, perché non mettiamo in connessione, visto che in queste zone economiche speciali ci deve essere un sistema portuale, cosa che noi abbiamo, queste infrastrutture - nel Consiglio di amministrazione dell’Interporto siede un rappresentante della Regione Umbria - e facciamo un collegamento vero con l’Umbria e riprendiamo anche una volta per tutte questa storia della Orte-Falconara? Non possiamo parlare di connessioni, non possiamo parlare di mobilità sostenibile, di mobilità dolce, tutto quello che vogliamo - e dobbiamo muovere su questo il Presidente Biancani, che mi darebbe una lezione rispetto anche all’uso della bicicletta - però il discorso del treno, del binario che colleghi, di un ponte fra l’Adriatico e il Tirreno va ripreso. Quindi dentro questo quadro, dentro questo ragionamento che all’inizio facevo di aggregazioni regionali, perché non portiamo avanti anche questa infrastruttura con forza e non mettiamo in piedi un accordo di programma con la Regione Umbria proprio per una zona economica speciale?
Prima di chiudere voglio parlare un attimo di sanità, il Presidente Volpini mi ha parlato di un blog Marche sanità, ho visto per la verità e sono contento che anch’io sono in questo indirizzario, nel quale si mettono in evidenza alcuni aspetti che nascono anche dai movimenti giovanili, dai movimenti di lotta degli anni ’70, degli anni ’60 e dentro quel ragionamento si ricorda che “il 2018 è l’anno in cui il servizio nazionale compie 40 anni, quindi una ricorrenza da utilizzare per un ripensamento - dicono queste persone che scrivono, medici o comunque persone impegnate nella sanità - della storia della sanità nella nostra Regione nel contesto di una più generale riflessione su storia e destini del sistema sanitario nazionale”.
Quindi sobrietà da una parte, rispetto dall'altra, certo, su questo devo dire che in Commissione questo si cerca di fare, si è fatto ora anche in quel comitato per la valutazione delle politiche rispetto ad alcuni incontri che abbiamo avuto, abbiamo visto quelle che sono le nuove pensioni di invalidità e dall’altro l’entusiasmo, quello dei valori condivisi di sempre, solidarietà ed universalismo e potrei continuare su questo.
Su questo cosa dico? Dico quello che ho detto ieri in Commissione sanità, con una larga condivisione, anzi c’è stato pure chi ha rilanciato, ho detto che dobbiamo fare in modo che, ma su questo so che si è già pronunciato il Presidente Ceriscioli, si è pronunciato il Presidente Volpini, il 2018 sia l’anno del Piano socio-sanitario. Noi dobbiamo partire a gennaio conoscendo il cronoprogramma, perché dobbiamo arrivare a questo piano con obiettivi condivisi, perché lì dobbiamo affrontare una serie di aspetti tra cui il tema pesantissimo della disabilità per il quale ci sono dati preoccupanti, condizioni di particolare gravità, quindi sull’aspetto sanitario e sull’aspetto sociale dobbiamo fare una programmazione che sia molto efficace per fare in modo che soprattutto chi è nelle condizioni di maggiore disagio trovi una risposta da una maggioranza di centro sinistra, come quella che governa la Regione Marche, e spero che questa maggioranza anche se si allarga mantenga queste caratteristiche di centro sinistra, perché così l’hanno voluta i marchigiani.
Detto questo non aggiungo altri aspetti perché credo che ci siano pure risultati significativi rispetto a quello che dicevo prima, come questa gara che è stata aggiudicata per la realizzazione della centrale unica di risposta, per la centrale regionale del 118, la logistica del farmaco e così via. Ci sono anche aspetti particolari, significativi che stanno andando avanti, non voglio ridurre al particolare, ma voglio inquadrare in un contesto più generare perché credo che noi dobbiamo avere la capacità di costruire il futuro, la capacità di progettare l’avvenire.

Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Nel mio intervento vorrei evidenziare quelle che secondo me sono delle anomalie.
La prima anomalia è quella che abbiamo vissuto questa mattina votando il Defr prima di averlo discusso, nella stessa giornata in cui andrete ad approvare il bilancio. Questo ovviamente toglie qualsiasi peso e depotenzia il valore del Defr che dovrebbe essere un documento che predispone al bilancio, che detta le linee guida del bilancio, per cui farlo oggi significa che questo documento non ha più il valore che dovrebbe avere.
Altra anomalia che trovo è quella dell’articolo 7 sulla legge di stabilità e leggo: “Con regolamento regionale da approvarsi da parte della Giunta regionale previo parere della competente Commissione assembleare, sono disciplinati le forme ed i criteri dei visti contabili di cui all’articolo 48. Il regolamento può disporre la esplicita abrogazione in tutto o in parte delle disposizioni di cui all’articolo 48 della legge 31/2001”.
Questa delega significa che la Giunta può abrogare in tutto o in parte un articolo, l’articolo 48, di una legge votata in Consiglio, perché la legge 31 del 2001 è stata votata ed approvata dal Consiglio, quindi si delega alla Giunta la possibilità di modificare la volontà di un’Assemblea, e già questo dovrebbe suscitare qualche campanello d’allarme.
Se poi andiamo a leggere l’articolo 48, il comma 2 recita così: “La ragioneria verifica la legalità della spesa, accerta l’esistenza della relativa disponibilità dello stanziamento”, ecco, tutte queste cose, e ce ne sono anche altre, possono essere con questo articolo abrogate in tutto o in parte.
Questa delega che oggi il Consiglio dà alla Giunta a me sembra una anomalia, non solo a me, perché anche la relazione dei Revisori dei Conti la evidenzia.
Altre cose che trovo strane, ad esempio sul fondo rischi passività da contenzioso manca la relazione che permette al Collegio dei Revisori dei Conti di valutare la congruità degli accantonamenti e lo stesso invita e scrive nuovamente, perché questa cosa era già stata fatta osservare, di effettuare una puntuale ricognizione del contenzioso in essere.
Altra anomalia che si trova leggendo la relazione dei revisori dei Conti è che nel bilancio della Giunta lo stanziamento 2018 per il funzionamento del Consiglio non è conforme a quello del Consiglio, non è una cosa da poco.
Ci sono delle cose che non tornano, ma la cosa che più dispiace è che l’Assessore ha dichiarato in Commissione bilancio nel mettere avanti le mani: “Non mi dite che mancano i soldi per i parchi, per gli emotrasfusi, eccetera, perché già lo sappiamo”. Non è che saperlo ci conforta, perché se non è una priorità l’emotrasfusione vorrei capire qual è? Ci è stato risposto: “Questo è un bilancio prudente perché abbiamo una serie di variabili che ci impongono di avere una certa prudenza, ma contiamo, siamo speranzosi, che poi potremmo aggiungere delle somme”, ma se invece, visto che state facendo giustamente un bilancio prudente, queste variabili non dovessero rientrare e questi soldi effettivamente dovessero venire a mancare e le somme totali in bilancio fossero queste, vuol dire che non diamo i soldi agli emotrasfusi? Non è questa una priorità?
Mi sarei aspettato che all’interno delle priorità che la Giunta ha stabilito non ci fosse la mancanza di risorse per queste cose così importanti.
Chiudo il mio breve intervento, Assessore, con una domanda, se si ricorda in Commissione bilancio avevo chiesto una cosa molto semplice, avevo detto per favore, visto che ci è arrivato un file in formato pdf, che è una scansione di tutte pagine scritte piccolissime e non è editabile, cioè non è possibile fare una ricerca all’interno del documento, date a tutti i Consiglieri la possibilità di avere un file su cui si possa fare una ricerca, cioè un file editabile. Questa cosa è stata detta di fronte a lei e tutti i tecnici degli uffici hanno detto che andava bene, il Presidente della Commissione ha detto che andava bene, lei stesso ha detto che andava bene, quindi tutti avete spergiurato che questa cosa andasse risolta, risultato il file editabile non è arrivato, è arrivato un altro file contenente scansioni di tutte cose scritte molto piccole, ma questo non è tanto il problema Assessore, sa qual è il problema? E la domanda che le faccio è questa: ma se non siete capaci di mantenere una promessa su una cosa così semplice, come potete apparire credibili ai marchigiani su cose più complesse, sulle promesse che fate su temi importanti, se non riuscite nemmeno a mantenere una cosa così semplice? Io questa cosa l’avevo chiesta, Assessore, le dico pure perché, perché volevo cercare con una certa rapidità, e ci ho rinunciato, i 100 mila euro che la Giunta regionale ha dato al Comune di Recanati per bypassare una norma e in realtà agevolare un privato o una somma di privati, ed anche questa è una anomalia, perché si crea un precedente e lo abbiamo detto tante volte.
Siccome non fornite nemmeno questi semplici strumenti e siccome non riuscite nemmeno a mantenere le promesse semplici ed elementari, la domanda che le faccio di fronte a tutti i marchigiani è: come potete essere credibili sulle cose più grandi se non riuscite nemmeno a fare le cose piccolissime e semplici? Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Colgo l’occasione e formulo gli auguri all’Ufficio di Presidenza entrante, ma mi corre l’obbligo di ringraziare anche gli uscenti a cominciare dalla Consigliera Malaigia che ha lavorato in questi due anni per tutti noi.
Assessore, farò un intervento non come mio solito oltre i 20 minuti, ma molto stringato, assertivo, auspicando che anche il suo intervento sia rapido perché oggettivamente quello che dovevamo sapere in pochissimo tempo ..., ricordo una Conferenza dei capigruppo un po’ difficile di qualche settimana fa quando abbiamo fatto la scansione dei tempi e l’Assessore giustamente ci ha detto che aveva quei tempi, prima e meglio non poteva fare.
Nel giro di poche settimane ci sono stati forniti tutti i documenti possibili e immaginabili, ho avuto l’ardire anche di leggerli, e penso che tutti gli elementi per una valutazione, come è stata fatta ampiamente in questa Aula, siano possibili.
Un dato però mi preme ricordare perché mi sembra che l’abbia fatto soltanto il Consigliere Giacinti, lo ha fatto bene da par suo, ma lo ha fatto per obbligo di funzione perché Presidente, ritorno al Defr, documento economico di programmazione, sembra che non abbiamo capito bene che siamo costretti a fare risparmi, ho sentito questa spiegazione in Commissione già una volta da parte dell’Assessore, non solo non abbiamo la possibilità di aumentare la spesa, ma siamo costretti a fare risparmi.
Quindi mi viene naturale l’aggancio con quanto il Consigliere Giancarli diceva prima, perché ritorno su un argomento ormai pluriennale come il nostro bilancio, e cioè: qual è la nostra reale autonomia? Anche qui colleghi non mi fermo sulla spesa perché dire che spendo 10 mila in più lì o 20 mila in più là sinceramente non mi appassiona, lo abbiamo fatto tutti in sede di assestamento di bilancio, insieme al Consigliere Micucci abbiamo proposto di finanziare una legge sul servizio civile anziani e c’è, ho controllato, ci sono tutti i 180 mila euro che avevamo proposto.
Il vero dato è sull’entrata e io lo dico non con dispiacere perché siamo tutti contenti di non avere maggiori imposte, però Assessore oltre a tutto quello che lo Stato ci impone, l’Europa ci impone, perché è vero che abbiamo trovato tutti i soldi per fare i cofinanziamenti, ma nel cofinanziamento non c’è una scelta, ci può essere solo la scelta di dire prendo questi fondi o non li prendo, che non è proprio una scelta, è una scelta obbligata.
La scelta poteva essere quella di ritoccare le imposte, credo che questa proposta che fa la Giunta, sulla quale la maggioranza aderirà nel corso del 2018, sia l’ultimo treno nel quale potevamo dire di ritoccare l’addizionale regionale Irpef. Una cosa però possiamo farla, se non facciamo un aumento di spesa, pensare ad un equilibrio a favore dei soggetti economicamente più deboli, non dimenticando un principio molto semplice dell’economia politica, anzi della macroeconomia politica, che dice chiaramente che il valore aggiunto che può essere dato dal consumo delle fasce più povere è quello che crea più economia. Esplicitando, non è sgravando la spesa o la tassa sul panfilo che noi facciamo economia, ma dando nelle tasche della fascia di popolazione più debole, non solo per un atto di giustizia sociale del quale sembra ci siamo dimenticati tutti, ma non vorrei passare come uno più a sinistra del Consigliere Busilacchi, anche se su questo forse mi ci sento, però oltre che un atto di giustizia sociale è un fatto economico rilevante, perché se noi diamo 100/200/400/1.000 euro in più di sgravio fiscale alle famiglie più povere, più numerose, con disoccupati, noi abbiamo dato un valore aggiunto a consumi che sono quelli che fanno la ricchezza di questa nostra regione, che è soprattutto manifatturiera. Quindi ribadisco un principio già detto.
Dall’altra parte le stimolazioni che venivano dal Consigliere Giancarli riguardano questo dato sull’autonomia, sul quale veramente siamo debolissimi, mi auguro che dopo il 4 marzo qualsiasi Governo venga per questo Paese, se ce l'avremo, prenda in seria considerazione questo dato, dentro regole certe, che magari impone alla Regione un anno di disavanzo, il secondo anno ti Commissario, un anno di disavanzo non tre, non aspettiamo i disastri che hanno fatto alcune Regioni italiane sulla sanità per poi dire adesso c’è da rimanere a 6 miliardi, o come è successo per il Comune di Roma, ce la possiamo pure prendere con quella povera Raggi, ma il dato risale a 30 anni prima, questa è l’ipocrisia che deve finire.
Queste situazioni bisogna fermarle subito, però tentare questo processo virtuoso dell’autonomia, non dico della totale autonomia politica o addirittura dell’indipendenza regionalista, visto come è andata in Catalogna, ma dell’autonomia si, perché se non abbiamo la possibilità di ritoccare del 2 o del 3% in più o in meno le imposte per muovere sulle spese il bilancio, è un onorevole bilancio non un bilancio ragionieristico, un bilancio che la Giunta ci presenta e meglio non si può fare perché tutto quello che possiamo discutere sulle autorizzazioni di spesa, spendere 20 mila euro in più, 30 mila euro in meno sull’informatica o su qualche altra spesa che di per se è obbligatoria, poi c’è anche un bell’elenco di spese obbligatorie alle quali non si può venir meno. Senza contare che tolti i trasferimenti statali, che normalmente sono tutti vincolati, facendo il conto della serva all’ingrosso, stiamo a 3.161.000.000 euro di entrata contro i 2.774.000.000 della sanità, quindi poco più di 300 milioni con cui dobbiamo fare tutto.
A me rimane difficile criticare, ma mi rimane difficile anche fare proposte alternative a quello che la Giunta ha fatto, certo in corso d’anno qualche piccolo aggiustamento su qualche milione possiamo farlo, ma se non ci schiudiamo, se non ci disincagliamo da questo tipo di impostazione, credo che sia molto difficile venirne fuori.
Chiudo con due proposte che penso nessuno farà, non sono state fatte, non vengono fatte, due proposte semplici, non so, Assessore, se in corso d’anno la III Commissione e la IV Commissione potranno prendere in considerazione, per quanto riguarda la IV ci sono, già il Consigliere Giancarli ha avanzato il discorso sul piano sanitario regionale che è estremamente interessante se correrà su binari molto concreti e molto aderenti alla realtà, soprattutto che tenga realmente conto della legislazione nazionale e veda all’interno di queste qualche spazio d’autonomia, adesso che abbiamo chiuso anche il riordino delle reti ospedaliere per acuti, che era l’ultima fase e la più delicata di tutte, si può fare un ragionamento di carattere regionale, ma che la filosofia resti, perché questa filosofia in sanità e nei servizi sociali ci ha consentito dei risparmi, da questo non possiamo prescindere, perché quando hai risparmiato ed hai dei margini puoi spendere, quando non risparmi, stante l’idea che le imposte non si toccano, non c’è alternativa. Se l’imposta non si tocca e tutto quello che puoi fare lo fai sul piano della spesa, la spesa significa risparmiare e quando hai risparmiato a fine anno, a dicembre, puoi dire: “Benissimo, per l’anno prossimo 30 milioni in più daremo forza a questo settore dei servizi sociali”, ma qualche cosa possiamo finalmente fare perché i soldi ce li abbiamo, non ci inventiamo fantasie e non mettiamo a rischio altri servizi tirando la coperta da una parte - perché magari c’è più pressione dal basso o più pressione lobbistica - significa perdere dall’altra.
La proposta che faccio invece è quella della ricerca, Presidente Ceriscioli, 7/8 anni fa ho sentito parlare per la prima volta della ricerca sul DNA, ero in Giunta, mi sembra che su questo campo sia stato fatto quasi nulla in questo nostro Paese, purtroppo, nel suo terribile provincialismo e con la sua ormai fanatica adesione ai territori, parola bruttissima che per me non dice niente, io penso alle popolazioni e penso ai cittadini, questi dovrebbero essere i soggetti interlocutori non i territori, perché noi non stiamo amministrando ettari di terra, amministriamo cittadini che sono persone fisiche, che ci hanno dato una responsabilità, che si ammalano e pensare di sfilare ogni anno qualche cifra, non solo la Regione, ma ovviamente dovrebbe essere un’operazione nazionale, qualche centinaio di milioni all’anno in più in campi di ricerca. Tra le altre cose siamo già avanzatissimi perché l’eccellenza della ricerca italiana in campo sanitario è una delle più elevate al mondo, non si dice, per investimento prodotto, riusciamo a fare cose straordinarie, ogni giorno per radio o se si segue qualche trasmissione o rivista specializzata vengono fuori questi risultati, dico cominciamo qui, sennò rincorreremo l’infermiere in quel reparto, l’ambulanza in quell’altro, il catetere in quell’altro. E' veramente avvilente, queste tentazioni risorgono, insorgono anche in Commissione perché stiamo dietro a tutti questi discorsi che vanno bene, bisogna dialogare, bisogna spiegare, però una politica alta, intelligente dice pure: “Ragazzi, fuori da ogni demagogia, faccio un investimento serio a lungo termine”, per quello poi non ci dirà grazie nessuno perché non nasceranno Comitati per fare la ricerca, questa è una responsabilità da buon padre di famiglia che la politica dovrebbe assumere.
L’altra cosa che pure non ho sentito, forse mi sono perso qualche intervento, quindi chiedo scusa se è stata menzionata, è la messa in sicurezza del territorio. Su questa roba qui, Assessore Sciapichetti, non so quanto potremo fare, ricordo che nella passata legislatura in Commissione, era quella con il Consigliere Traversini, abbiamo cominciato a riparlare di forestazione, abbiamo cominciato a parlare di riordino dei nostri boschi dell’Appennino, però signori qui non facciamo altro che rincorrere sempre, non ce la facciamo a staccare l’assegno di qualche decina di milioni per cominciare piani seri in zone dove dobbiamo intervenire in emergenza e succede quello che succede.
Capisco che di questi tempi, con queste emergenze, con queste difficoltà, è sempre molto difficile fare interventi di lunga gettata e di lungo respiro, però anche qui, un po’ di lungimiranza, un po’ meno di miopia, un po’ meno marchette, da parte di tutti me compreso, non voglio offendere nessuno, potrebbe aiutarci a farci vedere qualcosa di cui non raccoglieremo il risultato perché non sarà fra due o tre anni che avremo il risanamento delle nostre valli o dei nostri fiumi. Anche qui c’è un grosso problema, abbiamo fatto la legge per pulire i fiumi e per sistemare gli alvei, però i soldi le Province ne hanno pochi, se non ci mettiamo qualcosa noi sarà molto difficile che queste operazioni vengano fatte.
Purtroppo sono stato più lungo di quello che immaginavo, quindi l’Assessore Cesetti moltiplicando per tre il mio tempo parlerà per tre quarti d’ora.
Sul regolamento solo una battuta quasi per fatto personale perché sono stato citato dal Consigliere Giancarli, come ho detto già in Conferenza dei capigruppo penso, Presidente, che dobbiamo aspettare almeno sei mesi, arriviamo almeno a giugno, non dico un anno intero, mettiamo in elenco tutti i punti che mano a mano abbiamo verificato possono non funzionare, però ricordo che su questa vicenda, visto che ci siamo dentro e approfittiamo in maniera non regolamentare di una discussione che non potremo fare perché quel punto è chiuso lì, con forza avevo proposta l’idea del doppio seggio, c’era tutta una serie di difficoltà e forse, come diceva il Consigliere Maggi, anche l’idea di tenerci le mani libere, è l’italianità che insorge perché votavamo un gruppo di minoranza, un gruppo di maggioranza, è da lì doveva venir fuori un Vicepresidente, un segretario e non c’era storia, era quello il risultato. Dopo non so dove ci siamo impantanati per cui questa proposta non ha camminato, ma era un’idea che se venisse ripresa ed accolta da tutti potrebbe essere anche rifatta … ma non si poteva perché c'era il principio della … Con questo chiudo il mio intervento e chiedo scusa se ho superato i tempi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Approfitto, nota a margine, visto che si è parlato di regolamento, per ricordare che quella bella discussione - anzi ne approfitto sempre quando parliamo di regolamento per ringraziare tutti i colleghi che hanno animato quella Commissione con, credo, interventi sempre puntuali ed orientati ad un profilo istituzionale e mai ad un profilo di appartenenza politica - alla fine prendemmo atto che non si poteva, non è possibile fare le urne separate, quindi quel tema venne approfondito con dovizia di particolari.
Venendo al bilancio, il bilancio specie di questi tempi, nonostante la capacità e la bravura dell’Assessore Cesetti, tende ad essere sempre un momento da valle di lacrime, perché ahimè, adesso lo dirò, abbiamo una situazione non marchigiana, ma nazionale di difficoltà, credo, per le Regioni che dovrebbero vedere una nostra iniziativa, però fatemi iniziare con una nota positiva perché qualche ora fa sono state aperte le buste per la gara dei farmaci, che è stata guidata in questi mesi dalla Stazione unica appaltante, e apprendo in questi minuti che si produrrà un risultato di circa 36 milioni di euro, quindi grazie alla Suam abbiamo prodotto 36 milioni di euro come Regione Marche che, anziché essere destinati a pagare i farmaci, saranno destinati al Servizio sanitario.
Visto che l’Assessore Cesetti è anche competente e ha la delega su questo tema, penso che il bilancio della Regione potrà, in particolare per la parte sanitaria, quindi per la parte che attiene all’Assessore alla sanità, Presidente Ceriscioli, ben utilizzarli per i servizi per i marchigiani. Credo che sia particolarmente utile ricordarlo, molti di noi credono nella bontà della stazione appaltante e questi sono dei dati piuttosto testardi che testimoniano la bontà di quella operazione.
Terminato questo aspetto positivo, vengo invece ad una nota non dico dolente, però più preoccupante, riguardante il contesto generale del quadro economico finanziario non della Regione Marche, ma delle Regioni italiane.
Lo diciamo spesso, lo diciamo quasi ogni anno, però ahimè ogni anno questo quadro diventa più difficile, qualche giorno fa parlando con l’Assessore prendevamo atto di come, esclusa la spesa sanitaria ed esclusa la spesa obbligatoria, il bilancio della Regione Marche si sia asciugato anno dopo anno, non per responsabilità della Regione Marche che anzi ben amministra, e in questi anni ha messo in campo una capacità di produrre risorse, ad esempio questa che ho appena ricordato, ma per un quadro finanziario e politico nazionale.
La mia sensazione è che quello che non si è riusciti a fare con il referendum si stia oggi facendo con il bilancio dello Stato, cioè il prosciugamento delle Regioni.
Oggi abbiamo per il fondo sanitario nazionale, esclusa la spesa obbligatoria, circa 100 milioni di euro, quindi le Regioni per lo Stato oggi sono un grosso comune con attaccata una grossa azienda sanitaria, questo siamo. Credo che non ce la possiamo fare più se le competenze che abbiamo, specie con la semi soppressione delle province, sono destinate ad aumentare e se oltre alla sanità noi dobbiamo occuparci di trasporti, sociale, ambiente, cultura, turismo con il bilancio che è poco più di quello di un grosso comune.
Penso che dobbiamo mettere in campo, lo dico al Presidente anche prima che all’Assessore al bilancio, una iniziativa politico-istituzionale non solo come Regione Marche, ma probabilmente come Regioni italiane.
Chiedere di poter esistere, di poter mettere in campo una operazione degna delle deleghe che ancora la Costituzione ci riserva, questo è quello che dobbiamo chiedere al futuro Governo per invertire una rotta bipartisan che ormai da 10 anni c’è stata in Italia, poi noi probabilmente possiamo mettere in campo due operazioni su cui invece più che rivendicare possiamo agire con nostra responsabilità. Una, lo dico al Presidente che ci aveva creduto e sono convinto che ancora ci crede, è quella di riprendere il tema dell’Italia di mezzo, noi l'abbiamo lanciato oramai più di un anno fa, poi si è chiusa quella finestra di opportunità politica, però credo che alcune delle operazioni, Presidente, che lei giustamente aveva lanciato con altre Regioni, vadano necessariamente riprese perché dobbiamo aumentare il livello, il quadro, il contesto territoriale su cui agiamo.
Penso per esempio a tutto il tema delle aree interne, ne abbiamo parlato anche con il Presidente Traversini recentemente in Commissione, e quello che abbiamo detto è che probabilmente ad oggi il modo migliore per salvare le aree interne è fare un ragionamento che vada al di là della Regione Marche ed è quello di mettere insieme varie Regioni. E' l’unico modo per risolvere questo problema e guardate questo tema è, come è del tutto evidente, particolarmente urgente nel momento in cui ancora siamo stretti nella morsa delle questioni legate al sisma ed alla ricostruzione, perché è chiaro che anche quelle vicende, anche le vicende del terremoto, possono essere affrontate in modo efficace se vengono viste in un’ottica di area sovraregionale.
La seconda leva su cui noi dovremmo cercare di agire, su cui noi invece abbiamo una responsabilità, è quella, lo ricordava anche il Consigliere Marconi o comunque alcuni interventi che mi hanno preceduto, di efficientare un po’ i nostri interventi.
Credo che su questo la Giunta in questi mesi stia dando prova di uno sforzo, però probabilmente dovremmo cercare di capire come concentrare vari livelli di programmazione, vari livelli di interventi di singoli Assessorati su alcuni obiettivi condivisi che riguardano il lavoro, la sanità, il sociale.
Ecco, lo ha detto prima il Consigliere Giancarli, ma anche io approfitto di questo dibattito, che è il dibattito più importante dal punto di vista politico che un’Aula fa ogni anno, quello che riguarda il bilancio e la legge finanziaria, per dire che condivido l’idea, noi come forza politica, come Articolo 1 Mdp, ma penso di poter parlare anche più in generale per la nuova forza che si sta costituendo a livello nazionale, Liberi e uguali, penso di poter parlare anche a loro nome, che l’esigenza di un atto di programmazione socio sanitaria nella seconda metà del mandato è una opportuna necessità perché riteniamo che sia utile non solo rendere questo Consiglio regionale protagonista di un atto di programmazione e di indirizzo sulla politica sanitaria, ma anche rendere più organica e più efficiente la nostra politica sanitaria.
Ho apprezzato e ringrazio l’Assessore Cesetti che, devo dire, in ogni occasione si dimostra un interlocutore rispettoso, attento, capace, ho apprezzato il segnale che c’è in questo bilancio anche sul tema della legge sulla povertà, chiederemo di più, perché credo che sia il nostro ruolo, quando andremo a comporre quella proposta di legge, a definirla meglio, chiedere di più per i cittadini delle Marche che hanno di meno, che sono in difficoltà, che vivono ancora dentro questa lunga fase di crisi che purtroppo ha riguardato il territorio europeo, nazionale ed anche il territorio della nostra regione.
Quindi credo che queste siano le principali direttrici su cui dovremmo muoverci nella seconda metà del mandato, visto che questa è l’ultima discussione che conclude la fase della prima metà del mandato, tra poco affronteremo i due anni e mezzo che ci avvicineranno poi alla scadenza elettorale, approfitto per rinnovare al Presidente Mastrovincenzo, ai Vicepresidenti, a tutto l’Ufficio di Presidenza ed ai Segretari le mie congratulazioni e gli auguri di buon lavoro sapendo che sapranno rispettare, come hanno fatto finora chi c’è stato e come so che farà chi è nuovo, il mandato molto forte che quest’Aula oggi ha dato.
Grazie, approfitto per fare a tutti voi, ma anche alle vostre famiglie ed anche al personale i più cari auguri di Buon Natale e di un 2018 sereno.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Anch’io mi permetto di fare gli auguri a tutta l’Aula, a tutti i componenti, non ho avuto il tempo nemmeno di mandare una email, me ne scuso, ma sono stato un po’ impedito da un braccio che mi si è bloccato, la vecchiaia è così.
Voglio prima fare un appunto sulle votazioni e dare una risposta al Consigliere Giancarli, mi consenta, lei ha creduto che noi ci fossimo meravigliati del risultato, ma noi ci siamo meravigliati del risultato opposto perché credevamo che la maggioranza sarebbe stata più larga, non di due punti, l'avevamo previsto, tutto previsto, perché ormai noi crediamo, lo sappiamo, che non esiste più né destra, né sinistra, voi avete governato 5 anni con la destra, quindi di cosa mi devo meravigliare? Se la sinistra dà un voto ad uno di destra? Ma assolutamente! L'avevo detto a loro quello che sarebbe successo. Mi sono meravigliato del fatto che l’eccedenza sia stata solo di 2 voti, pensavo che fosse di 20, non di 2, anzi, caro Consigliere Giancarli, avevo previsto da tempo questa mutazione genetica che vi ho anticipato e che vi ha dato lo stesso DNA della destra e questo ha capovolto anche le vostre fasce estreme, l’estrema destra e l’estrema sinistra, anche questa mutazione ha sconvolto perché siamo arrivati a vedere che le fasce della sinistra appoggiano i ricchi o i benestanti e le fasce estreme della destra vanno in giro per i quartiere popolosi che hanno fame. Meravigliarci di che cosa? Che avete appoggiato uno di destra? Mi sarei meravigliato del contrario!
Ci sono cose di cui ormai dobbiamo prenderne atto, tra destra e sinistra ci sono interessi che accomunano, noi ne rimaniamo fuori e osserviamo quello che succede, altro non possiamo fare perché a ragione chi ha la maggioranza dal popolo. E' inutile che parliamo, chi ha il potere politico decide cosa fare, noi non ce lo abbiamo ed è giusto che fate quello che ritenete opportuno, quindi voi fate la maggioranza con la destra e noi facciamo opposizione per quello che possiamo fare, nulla di nuovo e non abbiamo nemmeno criticato, lo avete sentito, perché lo avevamo previsto.
Detto questo, entriamo un attimo nel bilancio sul quale facciamo il possibile, perché non abbiamo gli strumenti, né il personale, né il tempo per poter vedere nel profondo un bilancio che poteva essere osservato meglio.
Il bilancio di previsione è l’atto politico di maggiore importanza in una amministrazione pubblica, quindi era importante averlo a disposizione prima, ma capisco che probabilmente anche se ci fossimo stati noi al Governo avremmo fatto la stessa cosa e voi magari avreste contestato, quindi su questo non voglio entrare molto nel merito.
E’ uno strumento di programmazione e gestione delle risorse disponibili, il valore complessivo della manovra è di 4,5 miliardi e 3 miliardi purtroppo, come diceva il Consigliere Busilacchi, ormai sono tutti destinati alla sanità.
L’unica cosa che abbiamo potuto verificare è che è un bilancio, povero, corto di respiro, dove manca spesso una progettualità anche nel medio periodo. Vengono ridimensionati tanti settori a causa di pesanti tagli agli stanziamenti, con diverse anomalie dove occorre fare chiarezza, tutto come vi dirò fra poco.
Nella nota integrativa infatti si parla di una proposta di bilancio fortemente condizionata anche a causa del perdurare delle condizioni generali del contesto economico finanziario regionale e nazionale che ha ridotto drasticamente le risorse disponibili.
Nella relazione illustrativa al bilancio inoltre si parla di una situazione di particolare complessità e criticità, certamente incidono fortemente i tagli del Governo, però è il vostro Governo nazionale, ormai governate quasi tutte le Regioni, avete il Governo nazionale, siete padre e padrone, quindi la colpa non la potete accollare a qualcun altro.
Entrerò in vari aspetti, il bilancio non mi sta tanto a genio, però faccio il mio dovere di Consigliere, gli stanziamenti di bilancio ridotti rispetto al 2017: politica sociale e famiglia 30 milioni nel 2017 e 17 milioni nel 2018, -43%, con i disastri che ci sono nelle famiglie, come disponibilità di soldi, togliere tutto questo 43% mi sembra una cosa abbastanza grave; sviluppo economico e competitività 73 milioni nel 2017, 64 nel 2018 -12%; tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali 16 milioni nel 2017, 12 milioni nel 2018, -25%; politiche giovanili, sport e tempo libero -37%; assetto del territorio ed edilizia abitativa -17%; poi delle anomalie che ho verificato e che attendono dei chiarimenti, edilizia scolastica investimenti non riusciamo mai ad andare oltre le previsioni dell’anno, senza prevedere alcun stanziamento per gli anni successivi 2019/2020, ma come è possibile? Noi dobbiamo ripartire dalla cultura, dalla scuola, ma perché non si investe di più sulla scuola? Non è facile, capisco.
Fondo ripiano perdite reiterate società partecipate 19 milioni di euro previsti nel triennio 2018/2020, ma queste vanno ricondotte a frutto di scelte sbagliate, se non scellerate degli anni passati, nella relazione illustrativa del bilancio giustamente si fa presente tra le altre cose che non si può prescindere da una più incisiva attività di vigilanza e controllo - ma questa Regione la fa questa vigilanza e questo controllo, o no? Oppure è un ologramma? - su quegli enti strumentali e società partecipate che in previsione della revisione di bilancio consolidato, sicuramente utile, farà emergere il risultato complessivo del gap amministrazione pubblica regionale? Viene da chiedersi quale attività di vigilanza e controllo è stata fatta in passato su queste società, magari molte non riguardano questo Governo.
Alcuni stanziamenti specifici in evidenza occorrono di chiarimenti, magari alcuni li chiederò agli uffici.
Progetto Marius, le Marche riusano 320 mila euro, nel 2018 mira a mettere a punto piattaforme software per la gestione dei dati catastali, a che punto è il progetto? Funziona? Siamo sicuri che questi soldi che investiamo poi diano dei risultati?
Questo accordo di programma con Merloni, Progetto, ricerca e sviluppo sperimentale della JP Industry 100 mila euro nel 2018, 1,5 milioni nel 2019, anche questo darà dei risultati? Io non faccio il veggente, faccio domande a chi ne capisce più di me.
Adesso andiamo su un punto che conosco perché è la mia materia, contributo straordinario al Comune di Tolentino per l’acquisto, con l’eventuale recupero degli immobili anche da trasformare ad uso abitativo circa 5,4 milioni nel 2018, 600 mila euro nel 2019.
La mia materia la verifico bene, questo capannone lo sono andato a vedere, è in mezzo al nulla, in mezzo alla campagna, un capannone terminato, con le strutture complete tranne i serramenti e le finestre, deve essere sfasciato completamente l’esterno, lasciare la struttura scheletrica per poi farci gli appartamenti. Ma come è possibile una cosa del genere? Fondi nemmeno statali, 6 milioni di euro presi dai fondi regionali, su questa cosa noi andremo a fondo perché non ci vediamo chiaro. Sono stato a vederlo, credo che questa sia una cosa vergognosa, basta che vediate dove sta collocato questo capannone, c’è il cartello vendesi da 8 anni. La Regione che ha problemi di soldi, di bilancio, toglie alla scuola e toglie alle politiche sociali e dà 6 milioni ad un capannone che è in mezzo alla campagna, chiunque lo può vedere, secondo me è una cosa gravissima.
Abbiamo poi spese di funzionamento del Corpo forestale, ma il corpo forestale è passato ai Carabinieri ed ai Vigili del Fuoco e ancora noi paghiamo le loro bollette, perché? Per quale motivo, se la Regione ha problemi di bilancio? Perché si occupa di cose che si potrebbero …? Non so se si può fare a meno di queste cose, non ho la certezza perché non ho studiato a fondo, non ne ho avuto il tempo.
Spese per il miglioramento quantitativo e qualitativo del servizio ferroviario, 500 mila euro 2018/2019, chiedo se qualcuno mi spiega cosa significa, oppure qualora non sia possibile lo chiederò agli uffici.
Trasferimento ai Comuni, e questa è un’altra cosa mia caro Presidente, per lavori di manutenzione straordinaria e dragaggio, preciso che io non cerco lo scontro, cerco di poter dare un aiuto come Consigliere, quindi tutto non deve essere ricondotto nell’atto politico, e quando qualcuno fa qualcosa perlomeno dovrebbe essere ascoltato e verificare se quello che dice è una cosa vera o non vera e questo è in riferimento a quello che sto dicendo adesso, trasferimento ai Comuni per lavori di manutenzione straordinaria e dragaggio dei porti competenza regionale nessun stanziamento nel 2018, 200 mila nel 2019, 1,8 milioni nel 2020.
Ho fatto un convegno sulle nuove tecniche di dragaggio che sono ecosostenibili, non sono invasive, costano tre volte meno di tutti questi soldi finanziati, resistono per tanti anni perché con un sistema speciale riescono a dragare il fondale a molti metri, però la Regione se ne frega, io ho dato tutti i depliant, ho dato tutti i sistemi per capire, ancora investiamo milioni di euro per i dragaggi che si devono fare ogni 6, 7, 8 mesi, un anno, e non si prendono quei consigli che almeno si dovrebbero verificare per cercare di spendere meno e ottenere più qualità sul lavoro.
Un’altra cosa che non ho capito, spese per acquisti di servizi specialistici in materia di attività estrattive, 120 mila euro nel 2020. Servizi informatici per attività estrattiva 120 mila euro e addirittura la spesa di poche migliaia di euro per i beni e servizi. Attività estrattive, vorrei capire cortesemente, se non c’è tempo chiederò agli uffici di cosa parliamo.
Gli interventi straordinari urgenti a sostegno delle imprese zootecniche colpite da epizoozie; fondo per la tutela e circolazione stradale dei danni prodotti dalla fauna, questo mi piacerebbe sapere, si cita nella relazione illustrativa al bilancio un aumento delle citazioni in giudizio per i risarcimenti, qual è l’entità e la portata dei contenziosi e se sono sufficienti i fondi che avete stanziato?
Arrivo a Babbo Natale, sulla suddivisione dei fondi per le Province, sapete che a me piace molto citare i filosofi e uno scrittore tedesco Heinrich Böll su un suo libro “Opinioni di un clown” del 1963 diceva: “La gente che sta bene economicamente riceve sempre molti più regali di quella povera e quello che deve comprare lo ha sempre molto a buon prezzo”, allora, al caro Assessore Cesetti sono stati regalati 5 milioni di euro da sms solidali che servivano per il terremoto, sono stati regalati alla Provincia di Fermo per allargare la Val d’Aso che non c’entra nulla con il terremoto. Adesso un altro regalo, a parte Pesaro ed Ancona, a Fermo 414 mila euro ad Ascoli Piceno 200 mila euro, mi piacerebbe capire il perché.
Concludo dicendo che queste sono attenzioni di uno che fa opposizione, non sono nella maggioranza, quindi sono osservazioni che devo fare e dico che su questo bilancio - la perfezione ha sempre uno scalino per arrivare alla perfezione, non esiste la perfezione - non ci sono scalini per arrivare alla perfezione, ci sono scalinate. Grazie.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Cercherò di raccogliere l’invito del Consigliere Marconi cercando di essere breve. Questo compito mi viene in parte facilitato dall’aver avuto la possibilità di esporre nella Commissione competente quelle che erano le linee programmatiche numeriche di questo bilancio triennale 2018/2020, dove, i Consiglieri possono confermare, c’è stata un’ampia e approfondita discussione, come riconosciuto anche dalla Consigliera Marcozzi, all’esito della quale tra l’altro ho avuto anche l’opportunità, perché mi era stato richiesto, di inviare, immagino che siano pervenute, ai singoli Consiglieri delle schede riepilogative di quello che era il senso della mia analisi e dei miei interventi.
Da quel che mi risulta gli Assessori ed i Consiglieri le hanno ricevute, forse non le ha ricevute il Movimento 5 Stelle e da questo punto di vista a me spiace che non siano pervenute. Consigliere Maggi non c’è bisogno di fare dello spirito, evidentemente ci sarà stato un disguido, può darsi anche da parte di coloro che dovevano ricevere, comunque ve le farò avere perché era un contributo che sebbene non dovuto, era stato richiesto, tra l’altro, Consigliere Maggi, se erano di interesse, visto che mi ero impegnato ad inviarle. Consigliere Maggi, se erano di interesse, visto che mi ero impegnato a inviarle, si poteva anche fare una telefonata perché mi sarei premurato di farle pervenire, comunque pazienza.
Il bilancio di previsione non è un atto che può essere esaminato e visto nella sua unicità, ma deve essere valutato ed esaminato nel percorso che porta alla sua approvazione.
E' evidente che questo bilancio di previsione sia un atto che va in continuità con l’assestamento che noi abbiamo approvato in questo Consiglio regionale, tanto è vero che nell’anno 2018 vanno a confluire, ad esempio, i dati e nel 2019 i dati dell’assestamento.
Un bilancio che deve essere valutato anche sulle misure che noi abbiamo adottato in corso di anno, perché se vogliamo ripartire dal triennale dello scorso anno, noi dobbiamo essere consapevoli, come lo siamo, che abbiamo dato risorse alla nostra comunità, diverse variazioni abbiamo adottato in questo Consiglio, diverse risorse sono state date. Voglio ricordare tra le altre la variazione quella che ha portato allo stanziamento delle risorse per il salvataggio di Aerdorica ed il suo rilancio, voglio ricordare la variazione che abbiamo adottato per le risorse alle Province, oppure la riapertura del rendiconto che ci ha consentito di applicare l’avanzo in sanità con consistenti risorse per la comunità regionale.
Questo bilancio cade in un momento particolare, è a metà del mandato di questo governo regionale, di questa consigliatura, cade nel momento in cui il Presidente della Giunta regionale ha varato il cosiddetto patto per lo sviluppo. Non a caso ho definito questo bilancio come l’occasione per la Regione Marche di avviarsi verso il patto per lo sviluppo per il rilancio dell’economia regionale.
Un patto dello sviluppo che è confluito tra l’altro nella nota di aggiornamento del documento di economia e finanza. Voglio ricordare al Consigliere Bisonni che noi il documento di economia e finanza l'abbiamo trasmesso al Consiglio a luglio approvato e poi è stato approvato dal Consiglio qualche mese fa, questa è la nota di aggiornamento che si deve adottare all’esito dell’aggiornamento del Def nazionale e la norma ci dice che deve essere adottato dal Consiglio prima del bilancio di previsione, cosa che abbiamo già fatto questa sera, quindi siamo perfettamente nella normalità, quindi un documento di economia e finanza che parla di questo patto per lo sviluppo.
Qual è l’impostazione di questo bilancio? Se visto in solitudine potrebbe apparire quella valle di lacrime di cui parlava il Consigliere Busilacchi, ma se invece lo vediamo nel sistema allora quella che potrebbe essere una valle di lacrime può diventare una grande opportunità, una grande opportunità per lo sviluppo della nostra economia regionale.
Come è possibile questo? Attraverso quello che abbiamo fatto, quando nella consapevolezza, che cade in questo particolare momento, noi ci avviamo verso il clou della programmazione comunitaria, che è vero che la scadenza è il 2020 e quindi coinciderebbe con il bilancio triennale 2018/2020, ma la scadenza reale della programmazione comunitaria, sappiamo benissimo per il principio nell’n+3, è il 2023, quindi ci sono tutte le condizioni politiche istituzionali programmatiche per avviarla pienamente.
Che cosa abbiamo fatto? Abbiamo privilegiato in questo bilancio quelli che sono i cofinanziamenti a carico della Regione Marche, perché questo ha un effetto moltiplicatore, grosso modo è 1 a 7 e allora voi avete potuto constatare che all’interno del bilancio ci sono nel triennale 125 milioni di euro che sono cofinanziamenti per liberare tutta quella mole di risorse comunitarie e non solo, risorse comunitarie alle quali vanno aggiunte le risorse aggiuntive per il sisma, le ultime delle quali, è recente di qualche giorno fa, sono al via libera da parte della competente Commissione. Il Presidente Ceriscioli per mettere a sistema tutte queste ingenti risorse e garantire una programmazione adeguata ai fabbisogni dei cittadini marchigiani ha varato il cosiddetto patto per lo sviluppo.
Questa è la filosofia di fondo di questo bilancio, che consentirà di liberare risorse, se noi saremo capaci di coglierle e di programmarle, e lo saremo, per oltre 1,5 miliardi di euro nella nostra regione, risorse importanti se consideriamo il Fesr, Fse e il Feas.
Pensiamo brevemente al Por-Fesr Marche rimodulato a seguito del sisma di 585 milioni di euro, costituito da 337 milioni di Por-Fesr ordinario, di cui 51 di cofinanziamento regionale. E' qui che ci sono e non potrebbe essere diversamente le progettualità con interventi a favore dell’innovazione, delle tecnologie e dell’informazione, delle imprese, interventi a favore dell’internazionalizzazione, del miglioramento delle condizioni ambientali, della cultura e del turismo.
Che dire poi dei 248 milioni di risorse aggiuntive per il sisma che non hanno necessità di cofinanziamento, dove ci sono misure per il sostegno ed il rilancio delle imprese mediante progetti di potenziamento e di innovazione; 100 milioni di euro per interventi sul patrimonio pubblico, nel settore del turismo, della cultura, della mobilità sostenibile. Queste risorse aggiuntive per il terremoto avranno, come è stato definito nel patto per lo sviluppo, un effetto diffusivo espansivo su tutto il territorio regionale, questa ne sarà inevitabilmente una piacevole conseguenza.
Che dire poi degli altri interventi della programmazione comunitaria come 288 milioni di euro di Por-Fse, di cui 43 di cofinanziamento regionale, questi sono interventi destinati a favore dell’occupazione, della coesione sociale, dell’istruzione e formazione e del miglioramento della capacità amministrativa.
Questi sono gli obiettivi che noi possiamo trovare all’interno di questo nostro bilancio e e che dire del Psr Marche rimodulato a seguito del sisma con i quasi suoi 700 milioni di euro costituito dal Psr ordinario, risorse destinate alla competitività dell’agricoltura marchigiana, alla gestione sostenibile delle risorse naturali, all’adattamento ai cambiamenti climatici, all’innovazione e sviluppo inclusivo delle zone rurali, a questi si aggiungono i 160 milioni di euro assegnati alla Regione Marche a seguito del sisma, anche questi senza alcuna necessità di cofinanziamento e sono risorse destinate al rilancio economico delle aree colpite dal sisma, con azioni finalizzate alla permanenza in tali territori delle attività economiche, dell’agricoltura e del settore rurale.
Dicevo prima delle risorse che abbiamo applicato a bilancio con quelle manovre che abbiamo fatto questa estate e allora noi vediamo all’interno di questo bilancio gli 8,4 milioni per il polo logistico del farmaco, la centrale unica di risposta per 4,2 milioni di euro, il rinnovo ed il potenziamento delle tecnologie biomediche per 30 milioni di euro, gli interventi in ambito sociale che sono assicurati, per questo tante voci non le vede il Consigliere Giorgini, ma c’è il fondo delle politiche sociali di 7,4 milioni in corso di definizione nell’ambito di approvazione della legge di bilancio dello Stato che proprio oggi è stata approvata alla Camera e verrà trasmessa al Senato, o il fondo delle non autosufficienze per 11,4 milioni per ciascuna annualità, anche questo in corso di definizione nell’ambito dell’approvazione della legge di bilancio, le risorse destinate agli interventi socio-sanitari per 24 milioni di euro per ogni annualità, di cui 20 per la disabilità e 4 per le dipendenze, il finanziamento di interventi del progetto di vita indipendente che quest’anno abbiamo raddoppiato, come ci eravamo impegnati a fare in quell’incontro con i capigruppo, con i Presidenti Volpini e Giacinti, e faremo di più nel futuro, però intanto questo lo abbiamo fatto, il finanziamento del progetto “Dopo di noi”, il finanziamento tramite fondi statali degli interventi di contrasto alle dipendenze patologiche per 1,2 milioni per ogni annualità, il fondo per gli alunni disabili di 2 milioni di euro per ogni annualità, il fondo di solidarietà per complessivi 6 milioni, 2 milioni per ogni anno, istituito questa volta per la prima volta ed anche qui molte sollecitazioni erano arrivate anche alla competente Commissione e noi lo abbiamo inserito quest’anno, il finanziamento del fondo sociale europeo di progetti di tirocinio di inclusione sociale per 5 milioni di euro nel triennio, il fondo per il potenziamento ed il miglioramento dei servizi erogati dagli ambiti territoriali sociali per circa 8 milioni di euro nel biennio 2018/2019, il fondo nazionale per il piano nazionale 0-6 anni cofinanziato anche con fondi regionali per complessivi 6 milioni nell’anno 2018. Queste sono le cifre assicurate tra le altre negli ambiti sociali.
Che dire per gli interventi a favore della conoscenza, lo stanziamento di fondi regionali ad integrazione di quelli statali, pari a 26 milioni di euro nel triennio finalizzati ad assicurare il finanziamento integrale delle graduatorie riguardanti le borse di studio per gli studenti universitari e per gli istituti superiori, lo stanziamento di fondi regionali per 5 milioni per investimenti di edilizia residenziale universitaria, di cui 2,5 milioni finalizzati ad assicurare il finanziamento di alloggi e residenze per gli studenti universitari di Camerino, gravemente colpita dal sisma, l’anticipazione regionale per le azioni formative a regia diretta per complessivi 7,2 milioni di euro.
Gli interventi a favore della mobilità e della sostenibilità ambientale, sappiamo del fondo del trasporto pubblico locale (Tpl) di 107 milioni, ma a questo si aggiungono risorse regionali destinate al trasporto pubblico che ammontano sul triennio a 56 milioni di euro, risorse destinate alle agevolazioni tariffarie per il trasporto pari a 3,2 milioni di euro nel 2018, 2,5 milioni nel 2019, 4,4 milioni nel 2020.
I fondi regionali per il dissesto idrogeologico, manutenzione dei corsi d’acqua, le competenze sono passate dalle Province alla Regione pari a 5,5 milioni di cui 1 milione nel 2018 e 4,5 milioni nel 2020, nell’occasione voglio precisare una cosa, nella consapevolezza che i fondi stanziati nel 2020 sono fondi pienamente operativi perché il bilancio è un bilancio triennale autorizzatorio, quindi una spesa che risulta finanziata nel 2020 può essere progettata, può essere programmata, può essere financo realizzata attenendo appunto l’esigibilità a quella determinata scadenza, anzi lo voglio dire, talvolta è opportuno prevedere delle spese dilazionate nel tempo, perché se prevediamo una risorsa nel 2018 e lì non riusciamo a realizzare l’intervento, sappiamo che quella risorsa andrà persa, come purtroppo tante volte è accaduto e talvolta ancora oggi accade.
I fondi regionali a favore dello sviluppo economico e del sostegno all’economia, anche qui voglio ribadire che questa manovra si caratterizza anche per un altro aspetto, secondo me significativo, si mantengono inalterate le misure di riduzione fiscale adottate negli anni e ne adottiamo altre, ci sono le agevolazioni fiscali a favore delle imprese attraverso l’azzeramento dell’Irap per le imprese di nuova costituzione, che valgono 9,2 milioni di euro nel biennio, c’è il progetto di aggregazione delle Camere di commercio con risorse pari a 4 milioni nel triennio da destinare anche a progetti di internazionalizzazione, ci sono i fondi per interventi nei settori della manifattura digitale, industria 4.0, per 2,2 milioni, i fondi regionali per il commercio 3,6 milioni nel triennio, i fondi regionali per il turismo 1,7 milioni nel triennio, i fondi regionali per la cultura pari a complessivi 20,7 milioni di euro nel triennio di cui 9,3 milioni di cofinanziamento del Fus.
Dicevo prima, meno tasse ai cittadini marchigiani e mantenimento delle agevolazioni fiscali. In questa regione viene confermata la maggiorazione dell’addizionale Irpef per i redditi fino a euro 15 mila pari a zero, zero Irap per le imprese di nuova costituzione per due anni, esenzione dal pagamento della tassa automobilistica per le auto ibride, per la prima volta per i veicoli del volontariato di protezione civile, zero ticket di competenze regionali per la farmaceutica, vale 7,5 milioni, esenzione dai ticket sanitari nelle zone terremotate, vale 1,2 milioni di euro.
Sono risorse queste, signori Consiglieri, non sono cose o chiacchiere al vento, questi sono numeri e fatti all’interno di una progettualità.
Gli interventi, questo interessa sicuramente il Consigliere Zura Puntaroni, per le infrastrutture, speriamo che questo sia l'anno della banda ultra larga e nel 2018 noi faremo il possibile. Ci sono 72 milioni di euro nazionali ai quali si aggiungono i 34 milioni del Por-Fesr regionale, quindi quasi 108 milioni.
Ci sono le risorse per: il piano operativo delle infrastrutture con assegnazione alla Regione Marche di 170 milioni per interventi stradali e ferroviari; il piano operativo dell’ambiente con l’assegnazione alla Regione Marche di 25 milioni di euro; il piano operativo imprese e competitività con assegnazione alla Regione Marche di 9,90 milioni di euro; il piano operativo agricoltura con assegnazione alla Regione Marche di 4,14 milioni di euro.
Sono disponibili per la Regione Marche e da programmare per interventi di tipo infrastrutturale ulteriori risorse per 125 milioni di euro del fondo dello sviluppo e coesione, credo, parlo a titolo personale, che una parte potranno anche essere destinate all’opera di cui parlava prima, tra le tante, il Consigliere Zura Puntaroni.
Queste sono le risorse che sono all’interno di questo bilancio. Che dire per quanto riguarda il territorio, la sua ricostruzione ed il rilancio delle aree urbane, ci sono i progetti degli Iti urbani che noi abbiamo finanziato tutti e 5 oltre alla graduatoria, una misura che vale 30 milioni di euro, tutte le città capoluogo o il rilancio delle aree interne per arrestarne lo spopolamento, la salvaguardia della costa 11 milioni, la sistemazione dei corsi d’acqua, o il rilancio delle aree di crisi complessa, come quella che è stata istituita nella Ascoli-Val Vibrata con 17 milioni di euro con bando finanziato dalla Regione Marche, o l’operazione che stiamo vedendo e studiando per cercare di dare una risposta al territorio fermano/maceratese per verificare se ci sono le condizioni, anche lì, per richiedere l’area di crisi complessa che possa dare una mano a quei sistemi così fortemente colpiti dalla crisi in atto. Poi tutti gli interventi per il turismo e per la cultura dove ci sono svariati milioni di euro.
Questa è la scelta che noi quest’anno abbiamo fatto con questo bilancio, quella di liberare tutta questa massa di risorse per dare corpo e attuazione a quel grande patto che tra l’altro coinvolge e sta coinvolgendo tutti gli attori di questo territorio, non soltanto quelli istituzionali, ma le Università, i centri di ricerca, le associazioni di categoria, quindi tutti questi soggetti che dovranno lavorare intorno a questa progettualità, condivisa con i tavoli tematici: lo sviluppo economico, territori ambiente infrastrutture, welfare e verifica della tenuta sociale, sostenibilità amministrativa e organizzativa.
Credo che questa sia una straordinaria occasione per questa progettualità più ampia e per liberare risorse in questa direzione, che secondo me potrà costituire la condizione per un rilancio della nostra comunità e della nostra economia così gravemente colpita dal sisma.
All’interno di questo ci sono le risorse regionali, dove noi tra l’altro abbiamo anche fatto delle scelte mirate perché i principali interventi finanziati con i fondi regionali riguardano settori importanti e li voglio riepilogare telegraficamente, dicevo prima e lo ribadisco: fondi regionali nel triennio ci sono 2 milioni per ciascuno degli anni per il fondo di solidarietà, 6 milioni di euro; 26 milioni nel triennio per le borse di studio; 24 milioni a favore dell’Ersu; risorse destinate ai danneggiati dalle trasfusioni, voglio dire al Consigliere Bisonni che ci sono dei trasferimenti statali per quelle risorse che non arrivano mai, ma che dovranno arrivare, questi li abbiamo messi noi per anticipare, per non lasciare indietro nessuno, ma sono risorse che devono venire dallo Stato, questo è quello che noi abbiamo fatto, quindi non è che abbiamo fatto qualcosa in meno, abbiamo fatto qualcosa in più; 2,5 milioni per la non autosufficienza, per le aree protette, per le unioni montane, per le unioni e le fusioni dei Comuni, il cofinanziamento Fus, l’informatica, la protezione civile, la difesa della costa, la manutenzione dei corsi d’acqua, la legge sulla povertà, la vita indipendente e 125 milioni per la programmazione comunitaria. Tante risorse!
Noi sul triennio di competenza regionale abbiamo liberato tante risorse, e non sono poche, 530 milioni di risorse che però liberano tutte le altre e siamo consapevoli che - non è che me lo deve dire qualcuno di voi, vi ringrazio se me lo fate notare, ma non ne ho bisogno e noi lo abbiamo voluto mettere in chiaro nel comunicato che abbiamo fatto, lo abbiamo scritto - con una manovra integrativa dovranno essere garantiti ulteriori finanziamenti per privilegiare alcune priorità, tra le quali: il contrasto alla povertà, e lo voglio dire al Consigliere Busilacchi, dove ci saranno maggiori risorse, le aree protette, le unioni montane, le unioni e fusioni dei Comuni, il trasporto pubblico e la difesa della costa, Consigliere Giorgini.
Qualcuno dirà: ma come sarà possibile questa manovra integrativa? Sarà possibile perché noi approviamo un bilancio purtroppo in un quadro di incertezza normativa e di incertezza circa i dati del concorso regionale alla finanza pubblica. La legge di bilancio dello Stato è in approvazione in queste ore e, ad esempio, noi abbiamo ottenuto anche in questa occasione, grazie all’impegno del Presidente, del Consigliere Carloni, dell’Ufficio, un importante emendamento, guardate che quando c’è di mezzo il bene di tutti, è bene che tutti concorrano al conseguimento di quel bene, se vogliamo essere all’altezza di essere classe dirigente di un Paese e non un gladiatore che si vuol dare nell’arena politica.
Quando c’è di mezzo il bene comune, non è il tempo, dei gladiatori. Tra l'altro, Consigliere Zaffiri, rispetto a quella disciplina non abbiamo nulla da imparare, se non insegnare qualcosa, se vogliamo, sulle arti gladiatorie nella politica, però abbiamo ottenuto l’approvazione di un’importante emendamento che verosimilmente verrà confermato al Senato dove si istituisce un tavolo al Mef per verificare la possibilità di applicare agli investimenti il cosiddetto debito autorizzato e non contratto. Questa è un’operazione che libererà qualche milione di euro, circa 40, come è successo l’anno scorso, oppure che dire, come ho detto in Commissione, della possibilità che ci è data dal 45 di replicare anche quest’anno l’operazione di ristrutturazione del debito con l’abbattimento del debito stesso. Sono altre risorse che noi possiamo, potremo e destineremo per il bene di questa nostra comunità regionale ed è lì che le prenderemo e daremo risposta attraverso queste integrazioni a quelle che noi definiamo priorità.
All’esito di tutto questo, signori Consiglieri, sono sicuro, ed in questo senso io mi impegno e di solito sono uno che mantiene la parola, che nessuno rimarrà indietro, come nessuno è rimasto indietro negli anni che sono passati. E' questo un tempo difficile per il nostro Paese, per la nostra comunità regionale ma, dal mio punto di vista, si sta scorgendo forse la luce perché i prossimi mesi e i prossimi anni potranno essere utili a dare ancora maggiori risposte oltre quelle che abbiamo dato alla nostra comunità.
Io comunque vi ringrazio per l’impegno che tutti avete profuso all’interno della Commissione per rendere questo strumento migliore di quello che poteva essere all’inizio.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione iniziando dalla proposta di legge n. 174.

Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2.
Emendamento 2/1 a firma del Consigliere Bisonni.
Ha la parola l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Ci tengo a precisare che ho qui il foglio della trasmissione di quei documenti che ho inviato a tutti i Consiglieri, quindi evidentemente dipende dalla vostra capacità di ricezione, questa è la trasmissione di martedì 19 dicembre alle ore 13,16.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. E’ un emendamento senza una maggiorazione di spesa, è una variazione alla tabella C.

PRESIDENTE. Emendamento 2/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento 2/2 a firma della Consigliera Pergolesi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Ritorno alla ribalta visto che è stata presentata una proposta di legge dalla stessa maggioranza per ripristinare e stanziare 12 mila euro a favore di quelle associazioni iscritte all’articolo 5 della legge regionale 24/85.
Come sapete bene il Presidente della Consulta regionale della disabilità si è lamentato insieme ad altre associazioni, che sono venute anche in audizione in IV Commissione, perché purtroppo non tutte queste associazioni ricevono dei minimi finanziamenti, si parla di 5 mila, 10 mila euro ad associazione, che consentirebbe loro di pagare le utenze, quindi non di sperperare soldi pubblici, ma semplicemente di portare avanti l’attività.

PRESIDENTE. Emendamento 2/2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 2/3 a firma della Consigliera Pergolesi. Inammissibile.

Sub emendamento 2/4/1 a firma della Consigliera Leonardi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Elena LEONARDI. Vorrei illustrare il sub emendamento e l'emendamento in un’unica occasione perché il sub emendamento aggiunge la cifra di cui l’emendamento era mancante.
E' solo l’aggiunta della cifra all’emendamento in cui propongo di destinare 28 mila euro per la riqualificazione naturalistica, devozionale e turistica dell’area limitrofa alla Scala Santa di Loreto. E' un’area verde posta accanto alla Scala Santa di Loreto che potrebbe diventare, essendo anche l’unico polmone verde della città a ridosso del santuario, un luogo di ritrovo dei pellegrini. Inoltre potrebbe essere utilizzata non solo per manifestazioni religiose, ma anche come area naturalistica.
La cifra è modesta, sono 28 mila euro, servirebbe per avviare il progetto che potrebbe essere completato con una Via Crucis, un teatro all’aperto, altri progetti di arricchimento della zona e potrebbero anche rientrare in quelle azioni che sono dedicate al recupero architettonico, ambientale del tracciato della Scala Santa con i fondi del Por-Fesr, i cosiddetti Cammini Lauretani del distretto culturale evolutivo.
Questa è un’altra cosa che andrebbe a completare l’opera arricchendola dal punto di vista naturalistico, devozionale, ma anche turistico, visto che il turismo religioso è anche uno degli asset che sono rientrati nell’ambito dello sfruttamento e delle prospettive di sviluppo turistico della Regione Marche. Quindi invito a contribuire eventualmente, visto che la cifra che ho inserito è un segnale di inizio di questo percorso, implementando questa cifra e ad accogliere sub emendamento ed emendamento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Solo per chiarire che quasi tutti gli emendamenti verranno respinti.
Ci siamo espressi per il loro respingimento non per motivi di merito, ma perché abbiamo scelto la linea di non emendare la proposta che era venuta dalla Giunta per non gravare sulla spesa. Nemmeno gli emendamenti che erano stati proposti o in animo da proporre da parte dei Consiglieri di maggioranza sono stati presi in considerazione, questo solo per chiarire, fatta eccezione per quegli emendamenti, come quello del Consigliere Bisonni, che sono delle sistemazioni di refusi o errori di trascrizione precedentemente fatti in sede di assestamento. Grazie.

PRESIDENTE. Sub emendamento 2/4/1 (sostitutivo dell'emendamento 2/4). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 2/4 a firma della Consigliera Leonardi. Decaduto.

Articolo 2, così come emendato. Lo pongo in votazione

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 5.
Emendamento 5/1 a firma della I Commissione. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Si tratta di allineare l’articolo alla norma istitutiva dell'agevolazione Irap che originariamente era prevista per l’anno di costituzione e per i due successivi, invece nell’articolo era considerata solo per due esercizi, ovvero quello di costituzione e il successivo. In poche parole per allineare l’esenzione per tre anni. E’ questo il senso dell’emendamento. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 5/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 5, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento 7 bis/1 (articolo aggiuntivo) a firma dei Consiglieri Zaffiri, Malaigia, Zura Puntaroni, ritirato dai proponenti e fatto proprio dal Consigliere Maggi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Giovanni MAGGI. Questo è un emendamento, signori Consiglieri, signori colleghi, signori della Giunta, che ripropone 240 mila euro per i dipendenti dei Consiglieri Segretari. I Consiglieri Segretari, secondo questo emendamento, devono avere due dipendenti per una spesa in tre anni di 240 mila euro.
Questo emendamento è proposto dalla Lega Nord che adesso lo ha ritirato perché la Vicepresidente Malaigia non è stata eletta Consigliere Segretario.

PRESIDENTE. Era stato ritirato prima.

Giovanni MAGGI. Allora ritiro questa cosa e mi scuso con la Consigliera Malaigia, ma questo è l’emendamento della Lega che porta …

PRESIDENTE. Si ricordi che adesso è il suo emendamento, non è più della Lega che lo ha ritirato.

Giovanni MAGGI. Questo emendamento che ho fatto mio prevede dei dipendenti per i Consiglieri Segretari per una spesa complessiva di 240 mila euro in tre anni. Questo è in linea con le priorità importanti per i marchigiani. Le spese per il personale sicuramente risultano più importanti delle spese prioritarie, per cui io ripresento questo emendamento e annuncio il mio voto contrario.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Non intendevo intervenire su questo punto, ma credo che sia doveroso anche per ristabilire la verità, la correttezza e la lealtà della Consigliera Malaigia, perché ieri sera ero presente quando è stato deciso di ritirare questo emendamento, dove c’è un errore di fondo, questo lo dico perché poi dispiace che vengano strumentalizzate certe situazioni.
L’errore di fondo di quell’emendamento è che noi possiamo reintrodurre lo staff dei dipendenti, ma sempre a costo zero, come avevamo detto e come abbiamo fatto precedentemente per l’indennità dei Consiglieri Segretari.
Siccome tecnicamente non era corretto farlo in quel modo, allora l’emendamento è stato ritirato, per poter studiare una situazione di risparmio interno ai fondi già stanziati in modo che non ci sia un aggravio sulle spese.
Questo è per ristabilire la correttezza e la verità e mi dispiace che questa situazione venga strumentalizzata. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. E’ talmente evidente la strumentalizzazione del Movimento 5 Stelle che non aggiungo altro perché questo emendamento è stato da noi presentato per un motivo molto semplice, è ovvio che c’è, si vede, c'è una forzatura, è stato ricostituito l'Ufficio di Presidenza anche con i Consiglieri Segretari, quindi noi non ci sottraiamo ad una ricostituzione anche in termini di personale per quanto riguarda l’efficienza ed il funzionamento dell’Ufficio di Presidenza.
Questo è il concetto, poi le strumentalizzazioni le mandiamo al mittente, a noi non ci servono, noi parliamo di politica, di politica vera e la politica vera ha bisogno anche dei servizi.
I servizi sono il personale, senza il personale la macchina non va avanti, non ci vergogniamo, come non ci siamo vergognati di votare quello che è stato fatto per i Consiglieri Segretari. C'è la necessità del riconoscimento di un minimo di sopravvivenza, di possibilità economica, noi siamo fatti di questa pasta e non ci vergogniamo di niente, guardiamo avanti e per quanto riguarda l’Ufficio di Presidenza sosterremo le posizioni per far sì che diventi definitivamente funzionale. Anche i Consiglieri Segretari devono avere il loro personale per poter operare perché quel personale che sta là, lo voglio ricordare alle persone facili di questa Aula, vota ed ha le proprie responsabilità, anche i Consiglieri Segretari votano, come vota il Presidente ed il Vicepresidente e allora basta con le battute facili, per favore.

PRESIDENTE. Emendamento 7 bis/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

PRESIDENTE. Consigliere Maggi non è la prima volta che presentate emendamenti a cui poi votate contro, devo dire che è un po’ surreale.
Commento perché così fate solo perdere tempo all’Aula, non ha senso proporre un emendamento e poi votare contro.

Sub emendamento all’emendamento 7 bis/2/1 a firma della Consigliera Leonardi, ha chiesto la parola ne ha facoltà.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Anche qui illustro il sub emendamento e l’emendamento che viene superato perché mancava la cifra.
Sono 150 mila euro da destinare ai Comuni quale contributo per la realizzazione di opere finalizzate al superamento ed all’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati.
Ho cercato di dare seguito - e sarà anche oggetto di emendamenti che ho fatto e che illustrerò successivamente - nell’atto della realizzazione del bilancio a quanto votato in Aula su alcune proposte che ho fatto nel corso dell’anno. Avevo fatto una mozione per rifinanziare questa legge, dalla mozione è scaturito un impegno “a perseguire l’obiettivo del recupero di risorse dal bilancio regionale da destinare al superamento ed all’eliminazione delle barriere architettoniche - leggo quanto abbiamo votato - negli edifici privati finanziando il fondo quota parte regionale”, quindi ho cercato di dare attuazione attraverso un emendamento ad un impegno che era stato preso dalla Giunta.
Ho ascoltato quello che ha detto il Presidente della Commissione bilancio, chiedo però un impegno visto che era stato preso dall’Aula, affinché non resti parole, ma venga concretizzato nel bilancio. L’Aula tutta si era impegnata a destinare queste cifre, credo che sia giusto essere conseguenti all’impegno che si prende. Grazie.

PRESIDENTE. Sub emendamento 7 bis/2/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 7 bis/2 a firma della Consigliera Leonardi. Decaduto.

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 8 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 8 ter. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 8 quater. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 11. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 12 (Dichiarazione d’urgenza), serve la maggioranza assoluta. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Emendamento di coordinamento tecnico 1/1 a firma del Consigliere Traversini che leggo “Nella tabella C missione 4 programma 3 la descrizione “contributo straordinario al Comune di Colli al Metauro” è così sostituita “contributo al Comune di Colli al Metauro per acquisto arredi della nuova scuola dell’infanzia Munari di Colli al Metauro”. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico 1/1 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 174, così come emendata, la pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione della proposta di legge n. 175.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2.
Emendamento 2/1 a firma del Consigliere Fabbri, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. In Aula abbiamo approvato una mozione relativa alla regionalizzazione della bandiera trasparente, che era applicata in precedenza alla provincia di Pesaro-Urbino. Questa bandiera trasparente premia i Comuni per la qualità dell’aria, la gestione dei rifiuti, l'efficientamento energetico. Ci sono diversi parametri che danno un po’ l’idea della qualità del territorio.
Per coerenza quando il Consiglio espone un indirizzo poi bisogna darne seguito, quindi io chiedo, avevo presentato già l’emendamento in sede di assestamento in Commissione, adesso lo ripresento in sede di bilancio di previsione, di dare 20 mila euro ai Comuni che nel punteggio, per applicazione di questa bandiera trasparente, possano vantare la migliore qualità dell’aria, altrimenti il Consiglio cosa approva a fare le mozioni se poi non ci mette quattro soldi per realizzarle? Quindi per coerenza chiedo che dei fondi, un minimo, per avviare questa attività ai Comuni vengano erogati.

PRESIDENTE. Emendamento 2/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 2/2 a firma della Consigliera Pergolesi. Inammissibile.

Emendamento 2/3 a firma del Consigliere Fabbri. Ritirato

Emendamento 2/4 a firma del Consigliere Fabbri. Ritirato.

Emendamento 2/5 a firma della Consigliera Pergolesi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Con questo emendamento visto che recentemente è passata una proposta di legge per il riconoscimento della fibromialgia e della sensibilità chimica multipla e visto che esistono già un paio di delibere di Giunta che prevedono una compartecipazione alla spesa per i soggetti affetti da sensibilità chimica multipla, ho ritenuto di dover trovare nei vari capitoli del bilancio previsionale 200 mila euro da destinare come compartecipazione di spesa anche per gli affetti da fibromialgia.

PRESIDENTE. Emendamento 2/5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 2/6 a firma della Consigliera Pergolesi. Inammissibile.

Emendamento 2/7 a firma del Consigliere Maggi. Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Su questo emendamento ho saputo che il Consigliere Urbinati ha fatto un casino in Commissione, ma non aveva senso farlo per il semplice fatto che questa è una richiesta che è stata fatta dal quartiere Peppa Agraria dove ci sono 2.000/3.000 persone, dove ci sono decine di bambini portatori di handicap.
Io lì ci abito, ci vivo, ci sono nato, mi hanno chiesto se si poteva inserire in qualche capitolo della Regione Marche la possibilità di accedere ad un finanziamento per comprare dei giochi per questi bambini, tutto qui, non c’è nessun atto politico, non c’è assolutamente nulla, non c’è speculazione.
Me l'hanno chiesto, il dirigente ha scritto perché io non posso chiedere una cosa, io ho detto loro di scrivere come Comune se c'era la possibilità di accedere ad un capitolo per avere qualcosa, erano 10 mila euro adesso qui vedo che sono diventati 5 mila.
Non c’è stato nessun atto che voleva porre un aspetto politico, è una semplice constatazione, è chiaro che si sono rivolti a me perché io abito in quella zona, non ciò visto nulla di anormale, ne ho parlato anche con la Vicepresidente perché la ritenevo una cosa normalissima, senza nessuna speculazione politica. Poi ho saputo che il Consigliere Urbinati ha fatto esplodere in Commissione un casino, lui è di San Benedetto, non so se ha cambiato residenza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Intervengo solo per fatto personale, ovviamente. Credo che quando finiscono le bolle dei movimenti, la speculazione politica, l’antipolitica, non avete capito niente fino ad oggi, diventa difficoltoso trovare argomenti per fare politica.
Questo è il caso emblematico, non mi risulta che Urbinati in Commissione abbia fatto alcun casino, ho solo fatto rilevare una anomalia istituzionale, però capisco che il senso delle istituzioni o ce l’hai o non ce l’hai, non è che c’è una via di mezzo.
E' assolutamente anomalo che una lettera di un Comune firmata da un dirigente e non dalla parte politica di quel Comune arrivi direttamente in Commissione senza arrivare prima nei settori, perché se arriva nel settore la Giunta valuta, fa una richiesta, vede se c’è aperto un bando, vede qualcosa e risponde all’ente. La richiesta non arriva in Commissione consiliare, è una questione istituzionale, quindi fuori qualsiasi strumentalizzazione, a me sembra anomalo che un Comune chieda 2.000/3.000/5.000 euro alla Regione perché non può dotare un parco giochi per bambini diversamente abili.
Mi vergogno che il mio Comune richieda 5.000 euro alla Regione per i giochi dei diversamente abili, se fossimo stati noi in amministrazione questo non sarebbe assolutamente successo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Chiedo scusa, tra l’altro nel merito è intervenuto il capogruppo Urbinati, però credo che stiamo superando un limite in quest’Aula, e lo dico al Consigliere Giorgini con un rispetto profondo, perché più volte ha detto “non è un atto politico, non stiamo facendo atti politici”, ecco io considero veramente grave per la democrazia se in quest’Aula noi non riuscissimo a fare atti politici. Noi in quest’Aula dobbiamo fare politica perché è nel nostro ruolo di Consiglieri regionali e di legislatori.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Questa richiesta è stata fatta per essere inserita - se c’era - in un fondo destinato ai finanziamenti per portatori di handicap.
Caro Consigliere Urbinati, di questo ho messo a conoscenza non solo la Vicepresidente, ma anche il Presidente, quindi la Giunta era a conoscenza di questo fatto perché quando mi è arrivata quella lettera l’ho consegnata alla Giunta.
Prima di parlare lei che è stato dentro le istituzioni, ma non le capisce ancora, si informi, io l’ho consegnata alla Giunta, non ho fatto cose di mia iniziativa. Ho detto: è possibile inserire in qualche fondo? Io non ho chiesto niente, ho chiesto se era possibile inserire tale cifra in qualche fondo dedicato ai portatori di handicap. Punto! Non c'è, non si dà!

PRESIDENTE. Emendamento 2/7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 2/8 a firma della Consigliera Pergolesi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Romina PERGOLESI. Questo emendamento serve per aggiungere un milione di euro all’assistenza domiciliare indiretta che, come benissimo sapete, è si finanziata, ma mai abbastanza. Quindi con le collaboratrici dello staff del gruppo siamo andate alla ricerca di contributi tra i vari capitoli e abbiamo reperito un milione di euro da destinare all’inclusione sociale per l’assistenza domiciliare indiretta.

PRESIDENTE. Emendamento 2/8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 2/9 a firma del Consigliere Volpini, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Fabrizio VOLPINI. Come Presidente della Commissione lo ritiro.

Emendamento 2/9. Ritirato.

Emendamento 2/10 a firma del Consigliere Fabbri, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Nel solco dell’emendamento precedente, se il Consiglio approva delle mozioni occorre dare seguito, altrimenti sviliamo il nostro ruolo, diamo degli indirizzi alla Giunta ed agli uffici e poi non li seguiamo.
Era stata votata la mozione n. 125 sull’immigrazione, il coordinamento tra i comuni, i vari enti, la Regione e quant’altro, quindi con questo emendamento tento di finanziare con 50 mila euro i Comuni a sostegno delle problematiche che l’immigrazione sta creando in questi mesi, dato che devono dare alloggio in accordo con le Prefetture e quant’altro.
Spero che passi, altrimenti, come sempre siamo noi stessi i primi a dare delle linee guida e poi non riuscire ad incidere effettivamente sulla questione.

PRESIDENTE. Emendamento 2/10. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 2/11 a firma della Consigliera Leonardi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Sulla scorta dell’emendamento fatto prima, che andava anche lì a proseguire la volontà dell’Aula sull’abbattimento delle barriere architettoniche all’interno degli edifici privati, questo prevede 80 mila euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici pubblici o aperti al pubblico sempre nell'ottica di agevolare concretamente le misure a favore della disabilità. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2/11. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 2/12 a firma della Consigliera Leonardi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Elena LEONARDI. Come ho già detto i miei emendamenti cercano di tradurre in azioni concrete le volontà espresse positivamente dall’Aula.
Lo scorso anno è stata votata, se non ricordo male, all’unanimità una mia mozione che prevedeva il rifinanziamento della legge n. 12 del 23 febbraio 2000 “Norme sulla speleologia”, quindi ho previsto un investimento di 25 mila euro, prendendoli dal fondo di riserva, per rifinanziare questa legge e dare seguito alla volontà espressa dall’Aula. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2/12. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 2/13 a firma della Consigliera Leonardi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Elena LEONARDI. Presidente illustrerò insieme gli emendamenti 2/13 e 2/14 perché vanno nella stessa direzione, hanno solamente due fonti di finanziamento diverse che avevo proposto proprio per agevolare eventualmente una risposta positiva dell’Aula, trovando due forme differenti se c’era una volontà.
Credo che sia un principio che è stato in parte richiamato anche da uno degli emendamenti presentati in precedenza ed è un finanziamento in materia di ordinamento della polizia locale proprio perché abbiamo di fronte delle necessità nuove, penso a tutti i Comuni per quanto riguarda le direttive relative agli eventi ed alle manifestazioni e tutto quello che riguarda la sicurezza in ambito di crisi legata a quelli che purtroppo sono gli atti di terrorismo che ci sono stati in molte parti d’Europa e non solo.
Le criticità a cui si trova a far fronte la polizia locale oggi sono molte e credo che debbano essere investite risorse anche per la formazione, per quello che riguarda le competenze della Regione in questo ambito, perché queste persone che si occupano anche della nostra sicurezza possano e debbano avere una formazione e degli interventi qualificati in questo senso. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2/13. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 2/14 a firma della Consigliera Leonardi. Lo pongo in votazione

(L’Assemblea legislativa non approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 10 (Dichiarazione d’urgenza), serve la maggioranza assoluta. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Voglio, nell’esprimere ovviamente il mio voto favorevole, puntualizzare alcune questioni che sono emerse nel dibattito, giusto per riportare questo tono polemico su alcune questioni nel giusto alveo.
Ho sentito parlare ad un certo momento del fatto che abbiamo rinunciato all’esame in Aula, tramite un emendamento, della programmazione comunitaria, è il Consigliere Fabbri che ha fatto notare questo, ricordo che di quell’emendamento sono stato io l’estensore, ma per rendere più rapida e cogente la possibilità di utilizzare quei fondi in occasione, purtroppo, dell’emergenza sismica e questo valeva solo per l’anno 2017, non ci sono state altre azioni che sono andate in questa linea e chiaramente l’Aula non verrà espropriata della sua facoltà che è quella legislativa.
Invece, seppur è vero che a volte qualche documento arriva oltre i tempi previsti, questo lo diciamo anche francamente, ribadisco, perché l’ho detto anche nella presentazione, ma qualcuno era fuori e colgo l’occasione del fatto che l’Aula si è rimpinguata nelle sue fila, per sottolineare la questione della grande opportunità che abbiamo a portata di mano nel proporre, pensare, declinare, rendere disponibili, ma soprattutto indirizzare quella grande mole di risorse.
Stiamo per votare un atto molto importante, abbiamo l’occasione di mettere mano su una grande quantità di risorse che possono essere destinate al territorio di tutta la regione Marche, cogliere i segni della ripresa economica, abbracciare le grandi tematiche che sono sotto gli occhi di tutti, la cui emergenza è data anche da molti fattori macroeconomici che non ci aiutano, ebbene nonostante tutto ci perdiamo in mille rivoli.
Richiamo l’attenzione di questa Assemblea su questa grande opportunità che abbiamo da qui a fine legislatura per mettere mano, a favore della collettività tutta, su una grande quantità di risorse comunitarie.
Questo è il senso vero di questo bilancio triennale 2018/2020 che andiamo a votare. Guarda caso, l’ho detto prima, coincide con il termine anche di questa consigliatura per cui credo che di questo dovremo essere consapevoli. In questa direzione vuole essere e vuole andare la mia raccomandazione che è quella che ci hanno consegnato gli elettori quando ci hanno mandato con la loro fiducia ad occupare questi banchi.
Questo mi sembra doveroso ricordarlo anche alla vigilia di queste festività, colgo l’occasione per augurare a tutti buone feste, ma colgo anche l’occasione per ingraziare il personale sia della struttura del Consiglio che della Giunta che si è messo a disposizione sempre e più volte e la nostra Commissione lo apprezza compiutamente in quanto nella sessione di bilanci, è presa d’assalto da un andirivieni di documentazione, di esigenze e di risposte da dover dare. Vi ringrazio veramente di cuore perché ho visto grande impegno pur essendo in forze limitate, di questo dobbiamo averne contezza, e colgo l’occasione per fare anche a loro i migliori auguri di buone feste.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Intervengo per una brevissima dichiarazione di voto che non può non iniziare con i ringraziamenti da fare a tutta la struttura della Giunta, a tutta la struttura della I Commissione consiliare, un ringraziamento al Presidente Giacinti perché abbiamo avuto modo di approfondire tutti gli argomenti, abbiamo avuto modo di poter elaborare gli emendamenti nei tempi dovuti, c’è stata una grande rispondenza di tutti i Commissari, sia di maggioranza che di minoranza, ed io credo che questo non sia nulla di straordinario perché alla fine questo dobbiamo fare, però è un modo di lavorare che ci rende tutti degni di rappresentare questa regione.
Oggi credo come non mai che sia importante entrare nel merito delle questioni del bilancio in quanto tutti questi provvedimenti sono figli del decreto 118, il famoso 118 che detta un po’ le linee a tutte le amministrazioni pubbliche con la famosa e ormai sempre discussa armonizzazione dei bilanci, quindi sotto certi aspetti gran parte del lavoro lo si fa per rispettare questo decreto e, come sappiamo, i suoi effetti, essendo uscito nel 2011, non si limitano solo a quell’anno o agli anni immediatamente successivi, ma da qui a qualche anno ancora dovremo fare i conti con le modifiche di questo provvedimento che ha cambiato in maniera molto forte l’assetto della finanza pubblica, però dove noi dobbiamo agire, dove noi dobbiamo avere una tracciabilità, dove noi dobbiamo essere identificabili, è l’indirizzo politico.
Ho ascoltato anche attentamente la relazione dell’Assessore che ringrazio e credo anche che in questo bilancio ci sia un’anima, ci sia un indirizzo politico molto forte che noi abbiamo dato, ma Assessore, una cosa che secondo me dobbiamo rivendicare di più e dobbiamo farlo soprattutto nei prossimi mesi, perché questi saranno argomenti che la politica discuterà, è che fonti autorevoli indicano la Regione Marche come una di quelle Regioni con la pressione fiscale più bassa, tant’è che da quando ci siamo insediati non ne abbiamo parlato perché non abbiamo nemmeno preso in considerazione la questione di toccare in questa regione la leva fiscale e forse non parlandone, Assessore, non abbiamo fatto un buon servizio perché questi sono temi molto sensibili per i nostri cittadini, anzi abbiamo fatto misure come quella dell’Irap, come quella per i giovani con la quale andiamo a dare defiscalizzazioni totali su determinate leve fiscali della Regione Marche. Credo che questo sia un aspetto molto importante, così come tanti altri che troviamo dentro il bilancio, sull'ambiente, sulle infrastrutture, sulla coesione sociale, su cui in questi anni abbiamo lavorato e su cui siamo sicuri riusciremo alla fine di questa legislatura a lasciare un segnale molto importante.
Concludo con i ringraziamenti e un augurio di buon lavoro agli organismi del Consiglio che sono stati rieletti oggi, nelle prossime settimane e quelle immediatamente successive lo faremo anche per le Commissioni consiliari, però voglio un attimo concludere dicendo che questi due anni e mezzo che arriveranno saranno molto importanti, a breve avremo una campagna elettorale in questo Paese, quindi, Presidente, non parlerò del terremoto perché ho sentito alcune cose che sono state dette sulla ricostruzione: “Siamo indietro, è un fallimento”, sono sereno, come lo siamo tutti noi della maggioranza, perché la campagna elettorale ci darà una grande possibilità, ci darà la possibilità di spiegare le cose e ci darà la possibilità di farlo con i dati alla mano e ci darà la possibilità di confrontarli con i terremoti che sono avvenuti in passato in questo Paese. Noi non abbiamo mai sognato di fare confronti con l’Aquila, con l’Irpinia, con il terremoto del ’97, ma siccome li fanno gli altri, e noi abbiamo ben presente quello che è successo, faccio solo esempio del terremoto di L’Aquila del 2009, noi siamo pronti, la campagna elettorale ci darà la possibilità dati alla mano, anche in quei territori, di vedere serenamente ciò che è stato fatto, quindi verrà fuori chi è che fino ad oggi ha speculato sui terremoti ed ha speculato su quei territori. Vedremo chi è che ha fatto una politica seria e, dico io, anche una critica seria su alcune mancanze che in una tragedia così grande possono anche esserci.
Noi non ci nascondiamo su nulla, questo è quello che noi volevamo dire, un ringraziamento di nuovo a tutti e tanti auguri, ci vediamo in quest’Aula ad anno nuovo per quanto riguarda il bilancio poi sugli altri punti vedremo il da farsi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Un augurio all'organismo che si è istituito questa mattina, all’Ufficio di Presidenza, al nuovo Ufficio di Presidenza, auguri al Presidente che ha saputo in questi due anni e mezzo gestire non solo il Consiglio con autonomia, con autorevolezza e con massima democrazia, ma anche per quello che è riuscito a fare fuori da questa Aula.
Per i prossimi due anni e mezzo, anche grazie all’esperienza maturata in questo primo periodo, gli auguro che possa svolgere un ruolo migliore rispetto a quanto è stato fatto.
Per i nuovi eletti, auguri di buon lavoro ed un augurio a tutti i colleghi Consiglieri ed un augurio anche alla comunità marchigiana.
Voglio fare una breve considerazione, capisco che va di moda in questo momento la comunicazione, la comunicazione è importante, è importante anche comunicare le cose che probabilmente non sono così vere, e dire soltanto due cose per manifestare il nostro voto contrario a questo bilancio.
Il problema del lavoro, Presidente, sono due anni e mezzo che lei governa questa Regione e per quanto riguarda il lavoro siamo la peggiore Regione dell’Italia centrale con il più alto livello di disoccupazione.
Seconda cosa, non è un pallino della Lega, ma è un problema che viene sollevato dalle piccole aziende e dagli artigiani, il problema del credito, oggi più che mai preoccupante, perché è arrivata una banca che potrebbe fare soltanto da collettore nella regione Marche, che non ha interessi su questo territorio, ma magari risponde agli interessi di Bergamo, perché la sede ce l’ha là e non vorrei che faccia soltanto da collettore, ripeto non a caso questa frase. Presidente, perché noi abbiamo dei servizi da dare alle nostre imprese ed ai nostri artigiani, abbiamo bisogno di dare il credito, questo è un passaggio che non sento dentro quest’Aula da tanto tempo, nonostante la Lega Nord abbia più volte sollevato questo problema, e questo fa parte dello sviluppo di questa Regione, Presidente.
Se non ci sono queste cose ascoltiamo bei discorsi, ma poi nella concretezza è solo aria fritta perché, lo sapete e lo sappiamo tutti, il gap tra le imprese che aprono e quelle che chiudono è a vantaggio di quelle che chiudono e sul problema occupazionale è la stessa cosa, le crisi sono una dietro l’altra perciò non c’è un’economia che sta tirando in questa regione e di questo siamo preoccupati.
Le linee guida, nonostante lo sforzo dell’Assessore Cesetti nel tracciare e nel dire che sul bilancio ci sono queste linee guida per lo viluppo, purtroppo non ci sono! Perché noi non aiutiamo il credito, non entriamo nel settore degli interessi, in quello che serve agli artigiani, non entriamo in questo concetto.
Come Lega siamo fortemente delusi di questo bilancio, di questo terzo bilancio che fra l’altro porta questa maggioranza alla fine di questo mandato e siamo preoccupati, manifestiamo il nostro dissenso con un voto contrario e vi invitiamo e vi sfidiamo politicamente, capogruppo Urbinati, sul territorio per verificare le cose che sono state fatte dagli Governi, in altri territori, per altre calamità e verificheremo se la vostra linea di azione fatta dal Governo centrale è stata e sarà superiore a quella di altri Governi di centro destra che nelle calamità hanno dato una risposta diversa.
Faremo queste verifiche, oggi però dovete anche ascoltarci e capire che questi dati non sono a vostro vantaggio perché anche tecnicamente esistono, lo leggiamo sulla stampa tutti i giorni, problemi molto seri su cose appena realizzate.
Noi per i motivi che ho appena evidenziato, ne ho citati soltanto due, non voglio farla lunga, votiamo contro questo bilancio perché non contiene quello sviluppo dell’economia che serve ai marchigiani, soprattutto in modo particolare per quanto riguarda il lavoro.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Telegrafico perché già sono intervenuto prima. Confermo ovviamente il voto positivo di MdP a questo bilancio, colgo l’occasione per estendere gli auguri che avevo fatto prima anche al nuovo Segretario generale, quindi faccio anche a lui i miei più cari auguri.
Colgo l’occasione per evidenziare un aspetto di cui prima mi ero dimenticato, che è stato giustamente ricordato dall’Assessore Cesetti, il tema del patto per lo sviluppo che il Presidente ha poche settimane fa sancito, siccome fa perfettamente il paio con tutto l’intervento che ho fatto prima, credo che sia la direzione giusta.
Se vogliamo andare nel senso della programmazione, dell’efficientamento dei nostri interventi, evitare che ci sia una frammentazione territoriale di varie istituzioni, ma andare verso una convergenza per rilanciare le Marche, credo che quello sia lo strumento giusto e la direzione giusta. Quindi avanti così in questa seconda metà del mandato ed è per questo che, visto che questo bilancio conclude la prima, la modalità è quella, noi continueremo a sostenere anche in altre iniziative.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Anch’io faccio gli auguri al nuovo Ufficio di Presidenza ed auguro a tutti un buon lavoro.
Ribadisco ancora una volta il mio voto contrario a questo bilancio di previsione 2018/2020 perché manca una programmazione dell’attività regionale, soprattutto non ci sono interventi mirati, come ha già detto il Consigliere Zaffiri e come ho già detto nella mia relazione, all’occupazione, al lavoro e all'accesso al credito, soprattutto accesso al credito.
C’è una frase dell’Assessore Cesetti in merito al bilancio: “Non è detto che questo bilancio possa essere esaminato nella sua unicità, ma valutato ed esaminato nel percorso che porta alla sua approvazione”, c’è quindi un percorso che ha portato all’approvazione, allora qui concordiamo, perché inizialmente nella relazione ho detto che arriviamo al bilancio attraverso un percorso, quale percorso? Attraverso il Defr che abbiamo approvato ad ottobre del 2017 e che oggi andiamo a riaggiornare e proprio sul Defr ci sono dei dati negativi della Regione Marche e da lì bisognava ripartire. Su questo concordiamo, però poi andiamo ad elaborare il bilancio e non troviamo quegli interventi a favore dell’accesso al credito, del lavoro, dati che sono stati indicati nel Defr. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Non interverrò nel merito. I bilanci bisogna anche saperli leggere! Finiamo qui, colgo l’occasione, Presidente, per congratularmi con lei e con tutto l’Ufficio di Presidenza rinnovato, con gli auguri di buon lavoro.
Colgo anche l’occasione per ringraziare gli uffici della Giunta, del Servizio bilancio e gli uffici del Consiglio che hanno lavorato intorno a questo atto che noi ci accingiamo ad approvare. Un atto molto importante.
Ringrazio ovviamente tutti i Consiglieri, il Presidente Giacinti in particolare che sempre con grandissima competenza dirige la Commissione ed i suoi lavori ed a tutti voi ed alle vostre famiglie auguro un buon Natale ed un migliore anno 2018.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Anch’io intervengo per dichiarare il mio voto favorevole al bilancio ed anche per avere l’occasione per fare un bel “in bocca al lupo” a tutti coloro che oggi hanno avuto il rinnovo o un nuovo mandato per l’Ufficio di Presidenza e per ringraziare quelli che hanno lavorato fino a ieri all’interno dello stesso organismo per il contributo che hanno dato.
Credo che la scelta forte di questo bilancio sia nell’aver deciso su alcune scelte importanti di concentrare le risorse, voglio fare l’esempio del cofinanziamento dei fondi europei.
Voi sapete che i fondi europei Psr e Fesr hanno bisogno del cofinanziamento regionale per poter emanare i bandi, noi andiamo quest’anno con questo bilancio a finanziare totalmente l’uscita dei bandi di queste misure. E' chiaro, se andiamo a vedere i primi anni della programmazione del bilancio regionale questo cofinanziamento non era stato sostenuto, rinviando in qualche maniera l’attività ed i bandi più avanti e liberando il bilancio da risorse da impiegare per attività di altra natura.
E’ chiaro che l’investimento così forte nel cofinanziamento è quello che poi attiva una leva ancora più importante che parla alle imprese, parla ai giovani, parla al lavoro, allo sviluppo, all’occupazione, all’innovazione, all’internazionalizzazione ed al credito.
Tutte queste misure ricomprese all’interno di quelle misure che vengono completamente attivate grazie ad una scelta di bilancio che concentra le risorse sul cofinanziamento, è l’azione meno visibile di per sé, ma più efficace in grado di far partire risorse importantissime.
A queste si aggiungono i fondi appena approvati, devo dire con grande qualità e capacità, del Psr aggiuntivo e del Fesr aggiuntivo, il Fesr un paio di giorni fa, qualche settimana prima il Psr, tutti i 408 milioni circa aggiuntivi della programmazione che non necessitano di cofinanziamento, perché già cofinanziati, diventano anche questi operativi. Quindi quel patto per lo sviluppo può contare su una provvista straordinaria in termini di risorse per interagire con il sistema base alla sua leva, non in astratto, ma sulla maggior parte di quantità che potevamo azionare e mettere in moto con il bilancio di quest’anno. Ecco perché è un bilancio importante.
Non dimentichiamoci che la scelta ed il valore che noi andiamo a fare sarà determinante per tutto il proseguo della strategia che riguarda la ricostruzione del terremoto, ma più in generale per l’economia marchigiana, è il massimo contributo che possiamo offrire.
Quello che chiederemo alle strutture, ai dipendenti della Regione, a tutti quanti, ai quali faccio anche a loro i migliori auguri per la fine di quest’anno, per le festività e per un buon inizio del nuovo anno, sarà un impegno molto importante, perché una volta che il bilancio determina le risorse, i Mapo hanno già determinato per i vecchi fondi le strategie dovremmo programmare rapidamente quelli per le nuove, poi camminerà con le gambe di chi lavora qui dentro tutto il percorso porterà a mettere a disposizione dei cittadini e delle imprese della nostra regione risorse importanti.
Ecco perché ritengo che il voto di oggi sia significativo, che il lavoro fatto sia su un orizzonte strategico che ha avuto la capacità di sacrificare magari obiettivi più immediati e di immediata riscossione o comunicazione per qualcosa di più importante e più grande che credo una regione come la nostra, per quello che sta vivendo, per il passaggio che sta vivendo, abbia bisogno di poter fruire appieno.
Di nuovo un augurio a tutti quanti, sono convinto che avendo fondato così solidamente le basi di questo bilancio potremo ben rappresentare e rispondere ai bisogni che la nostra regione ci chiede nelle difficoltà che viviamo, nell’eccezionalità che viviamo, in quello che c’è bisogno per rilanciare l’economia e il sistema.

PRESIDENTE. Proposta di ordine del giorno a firma dei Consiglieri Fabbri, Biancani, Bisonni.
Ha la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Proseguendo sulla falsariga degli altri emendamenti, ho presentato due emendamenti relativi a fornire 50 mila euro per l’efficientamento energetico degli edifici di proprietà regionale e che la Regione gestisce, in forza della mozione 229 che era stata approvata.
Mi è stato chiesto di ritirare gli emendamenti in quanto, come ormai si è visto, la scelta era quella di non fornire finanziamento diretto a queste attività, per cui abbiamo ripiegato su un ordine del giorno che rafforza il contenuto della mozione approvata il 13 giugno e che praticamente impegna, leggo il dispositivo dell’ordine del giorno in modo che sia chiaro a tutti i Consiglieri, “ad intraprendere negli edifici di proprietà e in quelli sotto la propria gestione, l’adozione di misure tese al risparmio ed all’efficientamento energetico, fin dalla fase di progettazione e nell’esecuzione degli interventi ordinari e/o straordinari di manutenzione, ad eccezione degli interventi urgenti inerenti la sicurezza e la funzionalità degli edifici”, perché chiaramente non tutti gli interventi debbono essere bloccati se non c’è un efficientamento energetico, qualora non fossero di competenza, cioè ascrivibili ad una progettazione e realizzazione per il risparmio energetico, per gli altri prevediamo come la mozione ci indica di eseguire questi interventi in quanto l’efficientamente energetico è una cosa che già dal piano regionale per l’energia abbiamo deciso di perseguire, quindi è ora di metterci un po’ di fondi nel concreto proprio iniziando sulle nostre strutture per dare poi il buon esempio anche alle altre amministrazioni ed eseguire la sensibilizzazione e l’informazione dei dipendenti e dei cittadini su queste tematiche che riteniamo di fondamentale importanza.

Proposta di ordine del giorno. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 175. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 161 (Testo base)
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Micucci, Giancarli, Giacinti, Mastrovincenzo, Urbinati, Volpini, Traversini, Talè, Busilacchi, Rapa, Bisonni, Giorgini
“Nuove norme per le costruzioni in zone sismiche nella regione Marche”

Proposta di legge n. 85
ad iniziativa del Consigliere Giorgini
“Modifiche alla legge regionale 3 novembre 1984, n. 33 ‘Norme per le costruzioni in zone sismiche nella regione Marche’”
(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 161 dei Consiglieri Biancani, Micucci, Giancarli, Giacinti, Mastrovincenzo, Urbinati, Volpini, Traversini, Talè, Busilacchi, Rapa, Bisonni, Giorgini e la proposta di legge n. 85 del Consigliere Giorgini, abbinate.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Questa è una proposta di legge che abbiamo discusso in III Commissione diversi mesi e l'abbiamo approfondita veramente molto.
Ringrazio oltre i firmatari anche tutti i componenti della Commissione perché abbiamo lavorato tanto, ringrazio anche i servizi della Giunta che sono sempre stati presenti e ci hanno sostenuto nella stesura di questa proposta di legge, ovviamente ringrazio i servizi del Consiglio regionale.
Questa proposta di legge nasce da una proposta iniziale del Consigliere Giorgini presentata lo scorso anno e come maggioranza abbiamo deciso di non apportare una semplice modifica, ma di andare a fare un vero e proprio testo di legge nuovo che sostituisse la legge 33 del 1984.
Questa è una legge importante, perché si passa dal deposito all’autorizzazione, la vecchia legge prevedeva che per le pratiche fossero presentate ai Geni Civili ed il 10% di queste venissero valutate, oggi invece è necessario che venga riconosciuta l’autorizzazione sul 100% delle pratiche.
La ratio che ci ha guidato nella stesura di questa legge è che si passa dal deposito all’autorizzazione, sulla base del d.p.r. 380/2001, e si definisce che la competenza per il rilascio delle autorizzazioni viene trasferita dalla Regione ai Comuni.
Perché abbiamo scelto i Comuni? Perché i Comuni già oggi hanno le funzioni legate all’urbanistica, all'edilizia privata, funzioni che sono direttamente legate alla funzione sismica e il nostro obiettivo era quello di fare in modo che il tecnico funzionario che guardava la pratica dal punto di vista edilizio, che ha già una visione integrata di quello che è il progetto, potesse anche guardare l’aspetto della sismica, con l’obiettivo di creare una maggiore efficienza, una maggiore economia di spesa e cercare di portare i servizi più vicini ai cittadini.
Volevo anche evidenziare il fatto che noi abbiamo la legge regionale 18/2008 che individua le funzioni che è bene fare in forma associata, individua i servizi che è bene fare in forma associata e individua gli ambiti territoriali omogenei, secondo il principio della sussidiarietà, evitando che la Regione faccia delle funzioni che è bene che siano più dirette e più vicine ai cittadini e vengano svolte direttamente dai territori.
Passo alla lettura degli articoli principali della norma.
L’articolo 1 definisce l’obiettivo e la finalità della norma, che è quella di riordino delle funzioni in materia sismica, della riorganizzazione delle strutture tecnico-competenti e le modalità di esercizio della vigilanza e delle eventuali violazioni.
L’articolo 1 bis è importante perché definisce le funzioni trasferite ai Comuni i quali possono esercitarle in forma singola o in forma associata mediante le possibilità previste dalla normativa nazionale, nel rispetto dell’allegato 1 che poi andrò a spiegare.
Abbiamo anche deciso che i Comuni con una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti possano chiedere l’avvalimento, cioè possono chiedere che per i prossimi 5 anni sia direttamente la Regione a continuare a svolgere la funzione.
L’articolo 2 evidenzia le funzioni della Regione. La Regione non ha intenzione di sfilarsi, di non avere più nessuna funzione da questo punto di vista, ma le rimangono competenze importanti, come quella di andare a definire i programmi della prevenzione sismica in collaborazione con le Università, con gli ordini professionali, con i collegi, ma soprattutto la Regione mantiene l’attività di formazione di tutti i soggetti che sono competenti all’esercizio della funzione e si occuperà di individuare un sistema informativo integrato che farà in modo che a livello regionale ci sia la possibilità di poter avere un unico portale informativo dove andare a caricare le pratiche, dà gli atti di indirizzo uniformi in modo che tutti i soggetti, Comuni o strutture tecniche competenti, valutino alla stessa maniera le pratiche e istituisce un comitato tecnico scientifico di supporto per le strutture tecniche competenti.
Altra cosa importante è che l’applicazione di questa legge riguarda tutte quelle opere e tutte le costruzioni che vengono fatte in zona sismica.
Inoltre è rilevante evidenziare l'articolo 6 (autorizzazione per inizio lavori), nelle zone dichiarate sismiche, ai sensi dell’articolo 83 del d.p.r. 380 del 2001, non è consentito iniziare i lavori senza la preventiva autorizzazione sismica, mentre fino ad oggi bastava il deposito.
Siamo andati a definire nello stesso articolo 6 che il tecnico pubblico non deve andare a rifare i calcoli rispetto al progetto, ma deve verificare che siano rispettate le normative vigenti.
Per quanto riguarda altri aspetti della norma, all’articolo 13 si istituisce un contributo, questa è una novità nel senso che i Comuni o le strutture competenti che decideranno di svolgere questa funzione avranno delle risorse necessarie per poter svolgere questa funzione, verrà istituito un contributo spesa e questi contributi concorrono alla formazione ed al mantenimento dei servizi e dei controlli. Abbiamo anche definito che il contributo non è dovuto nel caso in cui i progetti vengano presentati in caso di eventi calamitosi o nel caso di opere pubbliche o nel caso in cui le opere vengono realizzate da privati e poi donate agli enti pubblici.
Anche l’articolo 15 è rilevante, non è stato semplice definirlo, la legge ha tardato perché era necessaria una norma finanziaria perché abbiamo detto che in questa prima fase la Regione continuerà, ma anche successivamente, a fare l’attività di formazione e l’attività di creazione del sistema informativo, quindi sono necessari 300 mila euro per fare in modo che la Regione possa svolgere questa funzione.
Questa è una norma che mi auguro approveremo oggi, non entrerà in funzione nei prossimi giorni, ma entrerà in funzione in totale fra 390 giorni, quindi più o meno a febbraio/marzo 2019.
Dico questo perché così avremo modo di avviare ulteriori confronti, qualora ce ne fosse la necessità, con tutti i soggetti che abbiamo coinvolto, quindi andare a modificare quegli aspetti che sarà necessario modificare, mi auguro di no, ma se fosse necessario c’è la massima apertura ad andare ad un ulteriore confronto.
Ho già detto che in Commissione abbiamo audito diverse volte sia i Comuni, sia i rappresentanti degli ordini professionali, quindi abbiamo fatto un lavoro molto importante.
Ne approfitto anche per illustrare gli otto emendamenti che abbiamo presentato. Nelle ultime settimane è emersa anche la necessità di coinvolgere un ulteriore soggetto come struttura competente a dare l’autorizzazione, cioè l’ente Provincia, abbiamo quindi inserito questi 8 emendamenti che prevedono che possa essere anche la Provincia a svolgere questa funzione, previa intesa, nel senso che la funzione noi la diamo ai Comuni poi se a livello di territorio le Province sono disponibili ad accollarsi questo tipo di funzione è possibile un accordo tra i Comuni e la Provincia, quindi la competenza rimane, anche con questi emendamenti, direttamente ai Comuni.
La legge ha anche un allegato, l’allegato 1, che è molto importante perché va a definire le procedure che dovranno rispettare le strutture tecniche competenti a dare l’autorizzazione, abbiamo voluto inserire l’allegato in maniera tale da dare le garanzie che ci avevano chiesto sia i Comuni, sia gli ordini professionali per andare ad individuare i controlli ed anche quelle che sono in parte le responsabilità.
Nell’allegato 1 definiamo bene che al tecnico della struttura pubblica non compete rifare il calcolo, ma la verifica degli elaborati progettuali che vengono presentati.
Un’altra cosa importante che voglio sottolineare, e che abbiamo sempre messo nell’allegato 1, è la possibilità da parte delle strutture competenti, che andranno a dare l’autorizzazione, di potersi avvalere nelle forme consentite dalla normativa statale del supporto tecnico-scientifico di professionisti esterni mediante accordi che occorrerà fare tra i vari enti che eseguiranno il processo di autorizzazione attraverso gli ordini professionali.
Abbiamo deciso di coinvolgere gli ordini professionali perché riteniamo che non può essere il singolo Comune, che vorrà svolgere questa funzione, a prendere un professionista che magari non ha fatto il corso di formazione necessario, quindi ci sarà un apposito elenco, che gli ordini professionali andranno a stilare, nel quale saranno inseriti solamente quei professionisti che decideranno di investire su questo tipo di professionalità e quindi saranno disponibili a partecipare ai corsi di formazione ed al confronto con le strutture tecniche competenti degli enti pubblici.
Gli emendamenti sono 8 e diciamo che a parte il primo, che dà questa possibilità di apertura previa intesa alle Province, tutti gli altri sono conseguenti e legati al fatto che, avendo inserito questo nuovo soggetto, occorreva correggere altri articoli in maniera tale da dare omogeneità dall’articolo 1 a tutti gli altri che non prevedevano questo tipo di ente istituzione che è stato coinvolto con questi emendamenti.
Ringrazio tutti perché è stato un lavoro enorme e mi auguro che venga riconosciuto dall’intero Consiglio regionale, un grandissimo lavoro che abbiamo fatto in questi ultimi mesi all’interno della Commissione.
Buone feste a tutti i colleghi ed anche a tutto il personale sia del Consiglio che della Giunta regionale. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Signori Consiglieri la presente proposta di legge arriva finalmente in Aula dopo mesi di dibattiti ed audizioni in Commissione.
E’ una proposta su cui ho lavorato molti mesi per cercare di portarla in Commissione, ma non voglio prendermi la paternità di questa legge presentata molto tempo prima di quella della maggioranza, perlomeno voglio prendermi il merito come Consigliere e come gruppo di aver sollevato una problematica attraverso la presentazione di una mia proposta di legge che ha dato il via all’iter in Commissione, ottenendo oggi questo grandissimo risultato che non appartiene solo a me, ma a noi tutti.
Un grazie va in special modo al Consigliere Biancani, Presidente della Commissione, ed anche a tutti i membri per il grande lavoro e soprattutto per il grande rispetto che hanno dimostrato dando prova, come fu per la legge sull’elettromagnetismo, che alcuni problemi vanno oltre il colore politico.
Grazie anche a tutti gli ordini, ai collegi professionali, ai dirigenti, ai funzionari e a tutti i soggetti che si sono dedicati alla formazione di questa norma, che va a sostituire una legge in materia molto vecchia, tra l’altro anche incostituzionale su più punti.
La disciplina delle costruzioni in zona sismica nella regione Marche è assai datata infatti risale al 1984 poi modificata con una legge regionale nel 1987.
La predetta norma non è stata oggetto di successivi interventi di adeguamento alle norme e sentenze che sono giunte, tra le quali occorre ricordare le specifiche prescrizioni antisismiche introdotte dal legislatore statale con il d.p.r. 380/2001, nemmeno a quel tempo qualcuno pensò di aggiornarla, in particolare per quanto imposto dalle norme di principio che si evincono dagli articoli 93 e successivi in tema di vigilanza sulle costruzioni in zone sismiche, come ribadito negli anni parecchie volte dalla Corte Costituzionale, a partire dalla risalente pronuncia della sentenza 182/2006.
La Corte Costituzionale ha ripetuto e confermato che la materia degli interventi edilizi in zone sismiche e la relativa vigilanza rientra nell’ambito del governo del territorio, nonché nella materia della protezione civile per i profili concernenti la tutela dell’incolumità pubblica, dunque ha sempre ribadito che compete allo Stato la determinazione dei principi fondamentali quali sono appunto quelli posti dagli articoli 93 e 94 del d.p.r. 380/2001.
La Corte ha ribadito l’importanza dell’autorizzazione regionale preventiva scritta ed esplicita per l’inizio dei lavori di ogni singolo intervento strutturale in zona sismica, ad eccezione di quella a bassa sismicità, per ribadire ciò la Corte ha dichiarato l’illegittimità di una disposizione della legge della Regione Toscana n. 1 del 2005 per violazione all’articolo 117, terzo comma, della Costituzione, nella parte in cui non stabiliva che si possono iniziare i lavori senza preventiva autorizzazione scritta del competente ufficio tecnico della Regione, cioè del Genio Civile.
La disposizione regionale prevedeva infatti il semplice preavviso alla struttura regionale competente senza richiedere la predetta autorizzazione, in pratica si poteva costruire con un semplice deposito.
L’attuale legge regionale delle Marche che regolamenta le costruzioni in zone sismiche non si discosta dal contenuto della predetta norma dichiarata costituzionalmente illegittima, infatti la nostra norma prevede che nelle zone sismiche chiunque intenda procedere a costruzioni, ampliamenti, ristrutturazioni e riparazioni riguardanti le strutture è tenuto a presentare prima dell’inizio dei lavori una semplice denuncia e non una richiesta di autorizzazione del servizio ex Genio Civile.
Il procedimento quindi si esaurisce con la presentazione del progetto e dei relativi allegati presso il predetto ufficio, con la restituzione all’interessato di una copia degli elaborati corredati dall’attestazione dell’avvenuto deposito, che viene poi consegnato al Comune per i provvedimenti di competenza.
I controlli sulla rispondenza dei progetti e delle costruzioni alla normativa vigente in materia infine sono eseguiti da parte dell’ex Genio Civile con il metodo a campione, preistoria, in ragione del 10% del numero delle denunce pervenute nel mese precedente, una cosa da terzo mondo in un Paese sismico come l’Italia.
Avete capito bene, non c’è autorizzazione preventiva, bensì semplici certificati di deposito, poi un successivo controllo da parte del Genio Civile pari al 10% delle denunce ed abbiamo saputo che di questo 10% delle denunce a controllo l’80% erano irregolari per un motivo o per l’altro.
Capite bene che la disciplina normativa regionale in materia di costruzioni sismiche deve essere aggiornata ed adeguata in quanto previsto dai principi fondamentali della legislazione statale in tema di governo del territorio e di protezione civile e specificatamente con l’articolo 94 del d.p.r. 380/2001 il quale, come si è detto, prevede espressamente che non si possa cominciare alcun lavoro senza preventiva autorizzazione scritta del competente ufficio tecnico della Regione.
Premesso tutto questo, capite come sia fondamentale sanare questa anomala situazione soprattutto perché siamo una regione per la quasi totalità a rischio sismico, quindi non si può più accettare che non si rispettino norme nazionali che sono sovraordinate a quelle regionali e che comunque riguardano direttamente o indirettamente la sicurezza sismica.
Sarebbe stato opportuno, ma su questo si rischia che la Regione si assuma delle responsabilità che non le competono, perché la colpa è del legislatore nazionale che su questo tema è alquanto vacante, prevedere anche una espressa disposizione regionale per rispetto del principio della doppia conformità, in caso di abuso edilizio e conseguente permesso a costruire in sanatoria ex articolo 36 del d.p.r. 380/2001.
In conclusione questo è sicuramente l’aspetto più importante sanato da questa norma, ovvero l’introduzione dell’autorizzazione scritta, ma oltre a questo si è provveduto anche a riordinare l’intera materia cercando anche di dargli un carattere innovativo. La Regione Marche sarebbe tra le prime in Italia per ciò che concerne la riduzione della burocrazia e dei costi, introducendo la presentazione on line tramite l’implementazione del sistema informativo integrato, nonché a promuovere le attività finalizzate alla definizione dei programmi di prevenzione sismica anche avvalendosi a tale fine della collaborazione degli ordini e collegi professionali e delle Università, anche questo un caso unico in Italia, ed a stanziare risorse certe affinché questa norma non sia una legge morta, ma subito operativa.
Vorrei inoltre precisare che si è ragionato anche sulle difficoltà che avranno gli uffici pubblici preposti a seguito dell’aumento dei carichi di lavoro che sicuramente ci sarà a seguito dell’entrata in vigore della norma, sappiamo tutti come il personale ed i mezzi oggi non siano in grado di far fronte a ciò ed è per questo che si è già aperta una rapida discussione per cercare in tempi rapidi, qualche mese al massimo, di porre subito rimedio, implementando l’organico alfine di far si che i nostri servizi provinciali possano essere messi nelle condizioni, nel miglior modo possibile, rispettando tempistiche certe e sicure per l’utenza.
Concludo dicendo che quando questa nuova legge sarà pienamente operativa la nostra regione potrà iniziare un percorso che negli anni porterà a limitare di molto le paure dei danni provocati dal terremoto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Devono morire tutti questi che vogliono costruire! Facciamoli aspettare un anno, due anni, tre anni, quattro anni, morire nell’oblio, nel nulla, mettiamo una corda al collo con mille difficoltà. Consigliere Giorgini, è un genio!

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Sinteticamente perché molto è stato detto dai Consiglieri che mi hanno preceduto, ci tengo a sottolineare due aspetti importanti, secondo me.
Il primo - che è il fulcro di tutta questa legge, da questo punto siamo partiti ed ha mosso una serie di considerazioni che ha scatenato tante problematiche - è quello di passare da un regime di deposito, dove i controlli vengono fatti a campione, ad un regime di controllo totale delle pratiche.
Con questa legge adesso, da quando entrerà in vigore, il 100% delle pratiche depositate saranno controllate, questo significa maggiore sicurezza, significa che avremo delle case e degli edifici che reagiranno meglio alle sollecitazioni sismiche. Ovviamente per fare questo c’è bisogno di personale e qui abbiamo affrontato come risolvere questo problema.
L’altro punto che ci tengo a sottolineare perché mi sta a cuore, adesso dirò, sul quale avevo messo il mio personale veto, è che inizialmente la norma, siccome queste pratiche hanno bisogno di personale ed il personale va pagato, prevedeva una tassa per valutare queste pratiche.
Questa tassa è stata tolta, io mi sono impuntato affinché non venisse applicata in tutti i casi di emergenza dovuta al sisma, dovuta ad alluvioni, in quei casi conseguenti ad uno stato di emergenza. Tanto per essere chiari, la tassa che troverete nella legge non riguarda gli eventi sismici che sono successi in questi anni, due anni fa, e non riguarderà nemmeno gli eventi sismici futuri o altri tipi di emergenza. Questo è un punto importante.
Approfitto dell’occasione, e concludo il mio intervento, per ringraziare il Presidente Biancani, tutti i membri della Commissione, la Segretaria, ma in particolare il Presidente Biancani perché in questa occasione è stato fatto un lavoro di approfondimento durato mesi e più volte è ritornato a fare audizioni. Abbiamo sentito due volte il Cal, due volte il Crel, abbiamo fatto diverse audizioni e tutto questo - devo dire grazie - alla determinazione ed alla volontà di fare il passo giusto perché questa è una norma importante che impatta e impatterà nella nostra regione, quindi grazie al Presidente Biancani per aver con tanta determinazione e puntualità approfondito tutti gli aspetti. E' chiaro non è una norma perfetta, probabilmente nella sua applicazione troveremo delle cose che andranno limate, ma già la Commissione si è detta disponibile a migliorare quegli aspetti che eventualmente potranno risultare critici.
Siccome la Commissione va a concludere il primo ciclo, spero e auguro al Consigliere Biancani che sia ancora lui il Presidente di questa Commissione perché in questo periodo, quindi non mi riferisco solo a questa legge, ma a tutti e due gli anni e mezzo, ha svolto un importante lavoro. Quindi grazie al Consigliere Biancani, grazie alla dott.ssa Buglioni e grazie a tutti i membri della Commissione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Finalmente la Regione Marche ha una legge scientifica, fatta bene, studiata fino in fondo che riguarda la ricostruzione con la quale avremo l’autorizzazione per costruire dopo tre anni.
E' una legge che va a modificare un’organizzazione, una struttura senza un progetto economico, senza un costo, perché c’è il problema del personale. Quanto incide e quanto va a determinare queste cose? E' un puro suicidio, invece che snellire e semplificare le leggi per velocizzare l’autorizzazione ed avere il rilascio della licenza per poter costruire, si percorre un’altra strada, una vecchia strada di collina nemmeno asfaltata piena di buche e di ghiaia con curve. Questo viene fuori da questo scenario, non un circuito, un anello di un autodromo.
Questa è la storia di questa norma che si legge in questo contesto, credo che non serva ai marchigiani, non serve alle persone che hanno bisogno di velocizzare, non serve! Questa è una considerazione politica che crea soltanto ulteriori problemi alla comunità.
Il problema è che crea altri problemi a questa comunità e il popolo saprà dove rivolgersi. Queste cose le ho già dette, il popolo sa dove rivolgersi nei momenti opportuni, Presidente Volpini lei mi comprende perfettamente.
Noi, voi, chi voterà questa legge inciderà ulteriormente in un sistema già difficile, perché il popolo ha un sistema difficile, purtroppo. Consigliere Biancani questo è. L’autorizzazione in anticipo, addirittura devo pagare probabilmente 1.000 euro, 2.000 euro e non avere nemmeno l’autorizzazione perché ad esempio, la butto là, la persona che deve guardare la pratica non mi dà l’autorizzazione ed io ho pagato prima. Cornuto e mazziato!
Questo è un fenomeno lineare, è evidente che può accadere questo, per favore facciamo le leggi che servono, non seguiamo l’onda sulla richiesta di qualcuno che va a vedere cose che vanno bene.
Credo che l’infiocchettamento del pacco lo renda completo, ma quando si scioglie il fiocco potrebbe venir fuori una bomba. Mi auguro che non sia di quelle pericolose, ma sia una bomba politica e nel complicare le cose il popolo si accorga che qualcuno reca un ulteriore danno a questa comunità, che non ha assolutamente bisogno di queste cose, perciò la nostra perplessità e la nostra negatività su questa legge rimane e la esprimeremo al momento del voto. Grazie.

Presiede il Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Voglio fare delle considerazioni su questa legge, non è nel mio stile, ma mi spoglio un attimo del ruolo di Consigliere regionale e dico qualcosa a proposito della categoria che rappresento. Non credo che uno abbia il cappello a tre punte o a due punte, siamo sempre gli stessi, quindi parliamo sempre delle stesse cose.
Premetto una cosa a scanso di equivoci, sono favorevole per un fatto, non è stato inventato qualcosa di particolare, c’è la legge 380, testo unico dell’edilizia, che dispone tra gli articoli 83 e 106 tutto quanto. Non è stato inventato nulla dal punto di vista giuridico, formale e quant’altro, perché c’è un decreto che norma le costruzioni in zone sismiche e che demanda alla Regione certe competenze, fermo restando che esiste una legge, la 64/74, che già dice tutto.
Da alcuni interventi sembra o per lo meno mi è parso di capire che la categoria dei tecnici qui nelle Marche per effetto del deposito sia una categoria di “birichini” ed io questo non lo condivido, anzi lo respingo fortemente, perché è una categoria di tecnici preparatissima; secondo aspetto se purtroppo, ahimè, i sismi si sono succeduti negli anni, anche quando c’era l’autorizzazione (i sismi partono dagli anni ’60 per non parlare di quello del ’72 ad Ancona e di quello del ’97) e non c'entra nulla il deposito, gli edifici non sono crollati perché si facevano i depositi, non diciamo queste cose perché facciamo una grande confusione, non c'entra assolutamente nulla.
Se l’80%, o il 70%, o il 60% di quelle pratiche che venivano controllate avevano dei problemi, li avevano da un punto di vista formale, così come li avranno adesso e non soltanto l’80%. Adesso quelle che saranno controllate avranno il 100% di difformità formale, inevitabile, non c'entra nulla. I controlli che venivano fatti a campione, molto spesso evidenziavano la mancanza di qualche documento per completare la pratica, non nella sostanza, perché oggi, guardate bene, purtroppo dico io, i calcoli statici sia in zona sismica che in zona non sismica vengono fatti in modo automatico, per cui si preme un bottone ed esce il risultato. Voglio vedere quale tecnico che controlla a livello comunale, a livello provinciale, a livello regionale, mette il naso per capirci qualcosa al di là del numeretto che esce alla fine. Chi fa il tecnico come me capisce quello che dico, però era qualcosa da fare.
Ringrazio il Presidente Biancani con cui mi sono confrontato diverse volte e lui lo sa come la penso, andava fatto perché c’è una legge e prima o poi poteva nascere qualche aspetto istituzionale o costituzionale che diceva siete qui da vent’anni, siete fuori norma, adesso cosa ne facciamo di tutto quello che è stato presentato? Il problema poteva nascere anche in questo senso.
Ripeto, non c’è nessun dubbio da questo punto di vista perché quello che è stato fatto è stato fatto bene, purtroppo ahimè le case che sono crollate non c'entrano nulla con il deposito e l’autorizzazione, sono crollate per altri aspetti perché sono state costruite negli anni post prima guerra mondiale, seconda guerra, con criteri completamente diversi e purtroppo le norme si sono affinate sempre per effetto di quello che succede perché per quanto riguarda i sismi e al di là di tutte le previsioni, di tutte le sciocchezze che vengono dette sulla stampa o in televisione, sappiamo poco o nulla. Noi vediamo l’effetto quando purtroppo esiste il disastro e dal disastro purtroppo o per fortuna si fanno nuove norme, le norme sono state aggiornate ogni volta che ci sono stati eventi di questo tipo. Questa è la verità, quindi stiamo attenti quando diciamo queste cose.
Quali sono i miei dubbi, le mie preoccupazioni? Si parla di autorizzazione entro 60 giorni, guardate che in taluni Comuni per avere una concessione edilizia ci vuole un anno, in qualcuno un anno e qualche mese, se adesso ci mettiamo altri 60 giorni diventeranno 120 e quello che comincia a rifare un solaio a casa deve aspettare 18 mesi per poterci mettere mano. Nel momento in cui si va a sburocratizzare, noi con questa fobia che abbiamo del controllo, della sicurezza, di ciò che crolla, dei nostri tecnici che sono incapaci o “birichini”, è roba che per rifare un tetto ed avere le autorizzazioni ci mettiamo due anni, se poi sta in una zona vincolata anche tre anni.
Perché dico questo? Perché io apprezzo molto che ci sia un periodo per aggiustare, per capire come vanno le cose, infatti noi diciamo che entro 45 giorni il responsabile del procedimento può interagire, interloquire con il progettista o con il proprietario per vedere quello che manca, quindi interrompe i termini dei 60 giorni, augurandosi …., qui non c’è scritto, ma il 241 lo dice abbastanza bene, più di una volta non puoi interrompere, bisogna chiarire questo, perché il problema è questo. Se il responsabile interrompe ed ha 45 giorni, nasce una interlocuzione tra il progettista e il signore che controlla, se poi si sviluppa un dibattito perché non si è convinti di quello che cercano, va a finire che si arriva a 120, o 150, o 180 giorni.
Non è una cosa peregrina, esiste questo tipo di discorso, non è peregrino questo aspetto, perché noi andiamo verso una autocertificazione, il progettista una volta che impegna e timbra con il timbro professionale, dato che ancora, e mi auguro che duri ancora, il valore legale del titolo di studio, c’è un ordine professionale - tu firmi e ti assumi tutte le responsabilità - non credo che ci siano tecnici che firmano così, come se fosse un assegno circolare oppure una cambiale in bianco, si fanno le cose per bene, penso tutti, qualche anno di esperienza in questo settore ce l’ho, per cui dobbiamo stare molto attenti alle tempistiche.
Secondo aspetto, dobbiamo stare attenti nel formare gli organi tecnici che controllano perché se guardate l’allegato A …. torno indietro, nel 380, dall’articolo 83 al 106. Se lo leggete c’è tutto scritto quello che deve essere presentato per fare un progetto in zona sismica. Noi l’allegato A lo abbiamo dettagliato nei minimi termini e siccome ci sono delle considerazioni molto particolari soprattutto per quanto riguarda gli edifici vincolati dove entrano in gioco altre normative di cui il decreto del 9 febbraio 2011 quello del Consiglio dei Ministri per quanto riguarda le opere architettoniche vincolate, i criteri di calcolo sono infiniti e se io comincio a fare il “birichino” che controllo per uno sfizio mio, comincio a dire: “No, mi devi fare l’analisi dinamica modale invece della statica lineare”, come ci mettiamo? Quando ne veniamo fuori?
Quindi bisogna stare attenti perché già la 64/74 normava tutto, il 380 norma tutto, c’è già scritto in modo molto più semplice, dico cose ovvie che direbbe qualsiasi altro tecnico, ma io queste cose le ho già dette al Presidente Biancani, sono preoccupazioni che dobbiamo recepire, che dobbiamo monitorare.
Poi intendiamo affidare alle Province, le Province non hanno più le strutture tecniche perché il Genio Civile, tout court, è passato alla Regione, quindi quelli che facevano la sismica e che avevano una certa dimestichezza sono passati alla Regione, il Genio Civile è regionale non è più provinciale, ed è ridotto anche lì ai minimi termini come mi diceva il Consigliere Biancani. In Provincia di Ascoli credo che l’unico ingegnere che c’era sia passato alla Regione e sta all’ufficio per la ricostruzione, credo che siamo nella stessa situazione. A Fermo, forse, probabilmente, un ingegnere o due ci sono, per cui quando arriverà tutto questo materiale, arriveranno pacchi di roba di questo tipo, non vi rendete conto che cosa si deve fare per un edificio a due piani con due unità immobiliari, i documenti quando partono sono on line, ma quando arrivano si devono scaricare e diventano pacchi di carta, quindi dobbiamo stare attenti a monitorare quello che c’è scritto qua.
L'altro aspetto, che poi è il discorso, è che dobbiamo stare attenti anche a non vessare troppo i nostri cittadini perché anche qui si introduce una tassa di deposito, chiamiamolo contributo, c’è il contributo per i diritti di segreteria per ritirare la concessione edilizia, c’è un diritto maggiorato per quanto riguarda il piano casa per i diritti di segreteria, dopo aver pagato costo di costruzione, oneri di urbanizzazione primaria e secondaria con i diritti di segreteria partono altri 1.000 euro per presentare agli organi amministrativi.
Direi, quindi, in questi 300 e passa giorni in cui si dovranno fare i decreti attuativi di essere molto cauti, monitoriamo questa cosa, una raccomandazione che faccio, mi auguro che rimanga questo intervento a verbale perché poi lo tirerò fuori, io raccomando all’ottima Commissione che ha lavorato di monitorare tutto per impedire che ci si incarti e che da questo processo di autorizzazione non se ne venga più fuori, anche se, ripeto, è dovuto, ma va gestito in modo oculato, altrimenti succede quello che diceva qualche collega.
Fortunatamente tutto questo non interessa la ricostruzione post terremoto perché tutte queste pratiche vanno direttamente all’ufficio per la ricostruzione che devo dire, dal punto di vista tecnico, sta lavorando molto bene in quanto ci sono persone competenti che stavano al Genio Civile. Lì le autorizzazioni non vengono fatte dal singolo, ma vengono fatte dalla Conferenza dei servizi ed in seduta stante, quindi vengono snellite. Invece per quanto riguarda le pratiche ordinarie non c’è la Conferenza dei servizi, c’è il responsabile del procedimento e allora bisogna essere cauti perché c’è il responsabile, c’è l’uomo solo al comando e io temo che l’uomo solo al comando su queste cose potrebbe incartarsi e non arrivare mai.
Quindi sono favorevole perché è un atto dovuto, c’è una legge, ci dobbiamo adeguare, non vorremmo che alla fine qualcuno arrivi qua e ci dica che siamo fuori legge per cui dobbiamo sanare tutte le pratiche che sono state approvate prima, quindi doppia, tripla conformità, non si arriva più e magari si blocca pure il mercato immobiliare per qualche pazzia di questo tipo, facciamolo però monitoriamo in questi 360 giorni in modo tale di correre immediatamente ai ripari. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Forse qui c’è qualcuno che non ha capito una cosa, senza voler offendere nessuno, noi siamo in uno stato di diritto su questo non si può dubitare e quindi lo stato di diritto prevede che le leggi dello Stato siano applicate. Come Regione Marche non abbiamo applicato una legge che è entrata in vigore in tutta Italia nel 2001, vogliamo perpetuare a dire no, non l’applichiamo? Che senso ha tutto questo? Non ha né senso politico, né legislativo, né amministrativo. Premesso anche che nelle zone sismiche già questa legge viene applicata. In una zona come Arquata si può ricostruire una abitazione non a norma sismica? Sarebbe pazzesco! Quindi mi sembra assurdo che la Lega, che non si chiama più Lega Nord perché hanno tolto il “Nord”, si vogliono espandere al sud ed occupare i territori del sud, voglia mettere in discussione una legge che è sovraordinata a quella regionale. Mi sembra assurdo! Allora continuiamo a costruire come abbiamo fatto fino adesso e fra 20 anni, visto che la placca europea sta sprofondando sotto quella africana, quindi noi siamo spinti verso la Jugoslavia, i terremoti purtroppo saranno più frequenti, allora diciamo “non mettiamo a norma, pensiamo a ricostruire”, fra 20 anni le case verranno danneggiate, non credo che cadranno, e noi continueremo a costruire. Questo non ha un senso, né politico né di nessun genere, credo che non ci siano parole per dire quello che ho sentito in Aula oggi io. Il nostro voto sarà naturalmente favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Due aspetti. Innanzitutto ringrazio perché dagli interventi è emerso chiaro il lavoro che è stato fatto in Commissione, d’altra parte è stato ben chiarito che per la zona della ricostruzione tutte le pratiche andranno all’ufficio della ricostruzione.
Per quanto riguarda l’allegato 1, noi abbiamo cercato di stringere il più possibile, anzi siamo andati anche a definire che il tecnico dovrà verificare i contenuti dell’illustrazione sintetica che viene presentata, quindi non è assolutamente necessario andare a verificare tutti i calcoli e quant’altro, ma è sufficiente guardare l’illustrazione sintetica.
Rispetto al contributo noi come Regione Marche arriviamo per ultimi perché già le altre Regioni prevedono il contributo già dal 2001, quando lo Stato senza chiedere per favore alle Regioni aveva delegato la competenza, non avendo trasferito neanche un soldo, tutte le Regioni si erano attrezzate nel prevederlo. Ho qui l’elenco: l’Emilia-Romagna ha il contributo e l’ha dato ai Comuni, l’Umbria ha il contributo, la Lombardia prevede il contributo e l’ha delegato ai Comuni, l’Abruzzo prevede il contributo, il Lazio prevede il contributo.
Questo sta a significare che è importante, perché il contributo deve essere il più basso possibile, non possiamo pensare di fare i soldi con il contributo, deve essere quello che serve e nella legge abbiamo definito che il contributo è strettamente legato alla formazione del personale e all’organizzazione della struttura tecnica. Questo perché ci rendiamo conto che dando una competenza ai Comuni o comunque alla Provincia, qualora volesse prendersela in carico, è necessario prevedere delle risorse per garantire che sia possibile sostenere i servizi.
Tra tutte le possibilità, mi auguro che i Comuni scelgano o di svolgerla direttamente loro o di attivare l’Unione dei Comuni, quindi associandosi tra di loro, perché ho ribadito nella prima fase quando ho spiegato la norma che la parte urbanistica, la parte dell’edilizia privata e la parte sismica rimanga collegata e legata a questo tipo di procedura, a questo tipo di autorizzazione.
Se così non fosse la Provincia è un ente che ad oggi continua ad occuparsi di ambiente, di urbanistica, di una serie di autorizzazioni, quindi è un ente che qualora decidesse di implementare la propria pianta organica rispetto a quella esistente potrebbe essere sicuramente in grado di svolgere questa funzione.
Oggi le Province vengono definite le case dei Comuni, quindi se i Comuni di un territorio decidono che la Provincia può svolgere questa funzione, non vedo il dramma, in maniera libera possono pensare di attrezzarsi all’interno delle Province per svolgere questa funzione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Ho seguito anche attraverso il Consigliere Giorgini il lavoro su questa proposta di legge, l’impegno, eccetera, ma mi sono alzato per fare soprattutto gli auguri, per evitare di farli dopo, visto che li hanno fatti tutti, e scongiurare gesti apotropaici dei presenti, quando tratteremo le attività funebri e cimiteriali.
Faccio gli auguri di cuore a nome mio personale e del gruppo a tutti i colleghi Consiglieri, ai rappresentanti della Giunta, a tutti quelli che lavorano qua in Regione, soprattutto a coloro che nelle Commissioni, nei Comitati e qui in Aula hanno avuto la pazienza e la competenza di assisterci con grande abnegazione e con grande professionalità, un augurio sincero a loro ed alle loro famiglie.
Devo dire il proposito per il nuovo anno, lo possiamo fare, saremo sempre sprezzanti, ironici, irriverenti, a volte irritanti, come del resto è la nostra caratteristica, visto che siamo in contrapposizione con un modo diverso di fare politica, ma devo chiedere scusa se eventualmente in questo essere irritanti, irriverenti, ironici qualcuno è rimasto colpito e offeso sul piano personale, chiedo anticipatamente scusa per questo, continueremo a dire le stesse cose, ma voglio dire ai colleghi, proprio come proposito, come le letterine che si mettevano sotto al piatto dei nostri genitori, che abbiamo rispetto per la dignità delle persone, abbiamo stima per le persone e quando siamo irriverenti ed anche irritanti lo facciamo in un contesto di scontro politico e sosteniamo la nostra tesi politica.
Per cui questo è il nostro buon proposito, speriamo per il nuovo anno di lavorare ancora di più e con maggiore efficacia per coloro che ci hanno eletti, ma per tutti i marchigiani in generale. Annuncio ovviamente il voto favorevole a questa legge. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 1 bis.
Emendamento 1bis/1 a firma della III Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento 1 bis/2 a firma della III Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento 1 bis/3 a firma della III Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 1 bis, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2.
Emendamento 2/1 a firma della III Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 7.
Emendamento 7/1 a firma della III Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 7, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 11.
Emendamento 11/1 a firma della III Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento 11/2 a firma della III Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 11, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 12. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 13. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 14. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 15. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 16.
Emendamento 16/1 a firma della III Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 16, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 17. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Approfitto della dichiarazione di voto per rispondere al Consigliere Celani da ingegnere e dare alcune rassicurazioni in merito. Posso assicurare che prima di tutto nessuno in Commissione ha mai sostenuto che i tecnici siano dei furbetti, non è stato nemmeno pensato questo, anzi aggiungo che la Commissione nei 6 mesi di elaborazione di questa proposta di legge ha incontrato più volte sia tutti i Geni civili della Regione Marche che tutti gli ordini di ingegneri della Regione Marche, ma non solo nelle audizioni, costruendo insieme a loro la norma, e questi incontri sono stati molteplici.
Quindi posso assicurare che sia i Geni Civili sia gli ordini hanno espresso delle considerazioni importanti ed hanno espresso sostanzialmente un parere favorevole a questa norma. Per dire che su questa legge è stato fatto un grande lavoro di squadra.
Questa norma, ripeto, non sarà perfetta, vigileremo, perché se ci sono degli aspetti da migliorare si potranno migliorare, però posso assicurare che questa volta è stato fatto un lavoro di squadra, approfondito e condiviso.
Aggiungo anche una cosa che, dal mio punto di vista, questa però è una sensibilità personale, quando una norma è fatta bene, io non la vedo come una limitazione della mia libertà, ma la vedo come un aiuto alla mia attività professionale perché mi aiuta a verificare se quello che io ritengo di aver fatto bene sia giudicato effettivamente coerente con la norma, quindi in questo senso una buona norma non è una limitazione all’attività professionale, ma è un aiuto alla mia attività.
Spero di aver espresso il punto di vista tecnico che possa rassicurare il Consigliere Celani, chiudo, approfittando anch’io, come hanno fatto molti Consiglieri, per fare gli auguri di buon Natale e di buon anno a tutti gli altri Consiglieri, alla Giunta, a tutti i dipendenti della Regione Marche, ai collaboratori e a tutti i marchigiani che ci stanno ascoltando. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Voglio esprimere il mio voto favorevole e nel fare questo evidenziare un po’ il lavoro che c’è stato in Commissione. Un lavoro, come è stato ricordato, molto corposo, fatto con serietà, con impegno, con approfondimento.
Da un punto di vista tecnico sono state esaminate le diverse sfaccettature di tutta la problematica, questo va dato atto al Presidente Biancani, di aver fatto questo lavoro serio e va dato atto a tutta la Commissione di aver recepito, seguito e impostato il lavoro sulla stessa lunghezza d’onda che è emersa all'unanimità in Commissione su una proposta di legge condivisa, che ha come ratio ispiratrice quella di puntare alla massima sicurezza dei fabbricati e delle abitazioni, in un momento in cui, diciamocelo molto chiaramente, parlando di ogni argomento in questa Assemblea legislativa, parliamo di sisma e di terremoto. Voglio ben sperare che una legge come questa trovi il favore di tutti proprio per questo motivo.
Mi spiace dover rilevare che sono state notate sfumature di natura burocratica o tecnica quando invece a mio modesto modo di vedere va premiata la ratio legis che ha ispirato questo grande lavoro.
Quindi oltre ad esprimere il mio voto favorevole, ringrazio il Presidente Biancani in particolare, tutti i colleghi della Commissione ed anche l’Assessore Sciapichetti perché non dimentichiamo che è arrivato dal suo Assessorato anche un ausilio costante, che ci ha accompagnato, nel redigere e portare a compimento questa proposta di legge molto importante per tutta la comunità marchigiana.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Una legge è buona fino a che non può essere migliorata, quindi queste leggi possono essere migliorate sempre. E' buona, il Consigliere Biancani lo sa, io non entro nel merito, non ho criticato nulla, tanto è vero che ho seguito questi lavori anche se non sono venuto in Commissione, li ho seguiti a latere attraverso gli ordini professionali, attraverso i responsabili dei Geni Civili, attraverso il Presidente Biancani, a cui va il mio grazie per avermi mandato gli atti, quindi nell'averli visti non ho dubbi, non mi dovete rassicurare, però dico un’altra cosa molto importante perché noi siamo legislatori anche qui, la sicurezza non dipende dall’autorizzazione e dal deposito, dipende dall’aggiornamento sistematico delle norme tecniche, non dal deposito.
Quindi se vogliamo fare un buon lavoro per la comunità dobbiamo fare una legge buona, la dobbiamo migliorare e renderla applicabile nel modo più semplice possibile in modo tale che anche i controlli possano essere fatti nel modo più semplice possibile e non diano luogo ad equivoci. Questo è importante.
La sicurezza togliamocela dalla mente, non mandiamo messaggi sbagliati, la casa più sicura non dipende dal fatto che adesso abbiamo l’autorizzazione, i calcoli sono sempre gli stessi, dipende dall’aggiornamento delle norme tecniche.
Una critica se c’è da fare è che, ad esempio, l’aggiornamento delle vecchie norme tecniche sta ancora sul tavolo del Ministro, non sono state fatte rispetto a quello che è successo all’Aquila perché ogni volta che c’è un sisma ci sono delle novità. La ricerca purtroppo sta proprio lì, nel danno, se voi leggete le norme tecniche fanno riferimento sempre alla capacità del progettista di individuare il meccanismo di collasso, come è avvenuto, per andare ad applicare la norma giusta, perché di norme ce ne sono cento, deve andare a vedere il meccanismo di collasso e dipende dall’esperienza. Questo è il discorso!
Ripeto, la legge è buona grazie a chi ci ha lavorato, però c’è preoccupazione in questo mondo, vi dico che l’assemblea dell’ordine degli ingegneri della settimana scorsa ha espresso preoccupazioni nell'applicazione pur dicendo “è giusto, la dobbiamo fare”.
C’è però un altro aspetto, questa transitorietà, questa norma transitoria che dura più di un anno su cui poter lavorare e quindi eventualmente aggiustare e snellire. Tutto qui, questo è il concetto che noi dobbiamo dare, non diamo messaggi sbagliati, come ad esempio, “è più sicura perché adesso c’è l’autorizzazione” è più sicura quando le norme tecniche vengono aggiornate, quando il progettista si adegua alle norme tecniche che sono state innovate in funzione di quello che è successo, altrimenti si sente pontificare in TV o sui giornali persone che dicono cose che non sono vere, la sicurezza è un altro parametro, non dipende da questo.
Questo facilita un controllo adeguato, facilita il discorso, dopo il percorso fatto dalle persone competenti che analizzano il progetto e che vanno a controllare in cantiere, perché si può anche istituire il controllo preventivo. Prima dell’entrata in vigore della legge sismica nel territorio della regione Marche, nell’aprile 1982, dove tu sbancavi veniva il tecnico del Genio Civile a guardare il terreno, con tutto il rispetto per i tecnici che venivano a controllare, ma il Genio Civile non ha i geologi, i Comuni non hanno i geologi, faccio lo sbancamento mi viene a vedere il geometra, che mi dice? Qual è la sicurezza?
Questa è la realtà, quindi è bene che ci siano delle norme somme per formare dei professionisti che vanno a vedere. Tu fai lo sbancamento e ti viene il tecnico a controllare, il geometra, ma che diciamo? Sabbia con ghiaia, sabbia limosa, sabbia liquefatta, che mi dice? Ti devi fidare della relazione che fa il geologo, quindi che viene a fare? A perdere tempo! Che vieni a vedere? C’è una relazione che un professionista ha firmato dopo aver fatto un’indagine. E' questo il concetto, dobbiamo affinare per far diventare la legge buona, ha ampi margini di miglioramento per farla diventare una legge buonissima.
Chiudo anch’io facendo auguri di buon Natale di cuore a tutti voi ed alle vostre famiglie. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Noi crediamo che la democrazia sia uno strumento importante, ma non significa essere sempre perfettamente tutti d’accordo, caro Consigliere Giacinti, perciò noi abbiamo manifestato un dissenso perché ci sembra che questa legge, come è stata esposta, non dico nel lavoro perché il lavoro è stato fatto, venga enfatizzata e, come poc’anzi ha detto il Consigliere Celani che mi ha preceduto, è una baggianata che le nuove disposizioni riguardino il problema della sicurezza.
Questa è una legge che va a raccogliere delle leggi esistenti in materia di sicurezza e, per quanto riguarda l’autorizzazione, è una autorizzazione preventiva.
Su questo noi abbiamo delle preoccupazioni, siamo fortemente preoccupati perché manca il personale che si occupa dell’autorizzazione in anticipo. Questo ho detto nel mio precedente intervento, se poi uno vuole fraintendere, fraintenda.
Credo che questa sarebbe stata una legge completa, fatta bene se accompagnata da risorse umane e su come far gestire dalle Province il personale. Allora si che sarebbe stata una buona legge che avrebbe completato una serie di burocratizzazioni esistenti, mentre va a complicare la burocrazia senza personale, senza possibilità di velocizzare. Questo è il problema vero.
La Commissione giustamente ha preso del tempo e vedremo se, strada facendo, la legge verrà corretta nel senso di velocizzare, cosa che noi auspichiamo, le autorizzazioni per la ricostruzione. Se sarà così non avremo nessun dubbio nel ricrederci e votare a favore, in questo momento manifestiamo questo dissenso perché secondo noi si vanno a creare dei problemi in quanto questa legge non prevede possibilità economiche e risorse umane. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Solo per fare una precisazione al Consigliere Giacinti, non me ne voglia, Ma l’unanimità, mi sono sempre messo a ridere quando c’era questa storia, perché io l’unanimità …, non l’ho mai detto - si, io mi sono sempre messo a ridere per non mettermi a piangere - perché quando abbiamo invitato il rappresentante dell’ordine è stato cinico anche più di me, quel giorno quando ha fatto quello show, con quella avvocatessa tutta strafiga che si era portato, ha detto che eravamo illegali, fuori dalla legalità, la Corte di Cassazione, la giustizia, la legalità, ci ha fatto sentire un povero cane, ma che avremo fatto mai di male?
Lei Consigliere Biancani si è piegato perché sapeva che questa cosa qui le sarebbe caduta addosso e l'avrebbe massacrato. Lei si è dovuto piegare ed ha accettato. La legalità è un buon pretesto, io ho sempre pensato che se dobbiamo fare dei progetti importanti per la Regione dobbiamo tutelare le aree su una inedificabilità totale. Guardi che qui ci siamo vicini, è interessante e sottile la cosa, perché lei toglie la voglia a chi vuole costruire, gliela leva per sempre! E' una cosa carina, e comunque vuoi mettere il fascino della legalità? E’ un fascino unico al mondo, non esiste una cosa che oggi va più di moda della legalità, la Corte, le sentenze, tutti devono morire di legalità!

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Era semplicemente un richiamo al regolamento per verificare che parlasse solo uno per gruppo.

Proposta di legge n. 161 (testo base), così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. C’è l’ultimo punto all’ordine del giorno, ma so che il Consigliere Giancarli deve fare una richiesta.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Mi limito a dire che, proprio perché siamo a 4 giorni dal Natale, quindi dalla natività, non mi sembra il caso di parlare di sale del commiato, di morte.
Faccio la proposta di rinvio, ma mi permetto di dire alcune cose perché su questo tema si sta parlando molto.
Io parto da una considerazione, cioè l’Assemblea legislativa delle Marche il 28 febbraio del 2017 è intervenuta su questo tema e quanto deciso in quella seduta di fronte ad un ricorso al Tribunale amministrativo regionale delle Marche è stato annullato, quindi siamo ritornati alla situazione precedente al voto del febbraio 2017.
Su questo aspetto, lo dico al Presidente Volpini, perché è la Commissione sanità e politiche sociali che se ne occupa, mi sono mosso e continuerò a muovermi come sempre, con trasparenza, con rigore scientifico e con rigore giuridico e se possibile anche dando respiro ideale e culturale agli atti che andiamo a compiere, però è opportuno che su questo atto ci sia coerenza e certezza giuridica perché, ripeto, quello che è stato deciso è stato completamente annullato.
Di fronte a questa situazione le forze politiche di maggioranza e di minoranza decidano il da farsi dal punto di vista politico, se lo ritengono facciano pure, per quello che riguarda la Commissione chiederò che ci sia questa coerenza e certezza giuridica rispetto a questa cosa perché non possiamo compiere un altro atto che contrasti con le normative statali ed europee, tra l’altro credo che questo sia anche a garanzia di tutti i Consiglieri.
Chiedo quindi il rinvio, ma auspico un doppio canale, uno politico e un altro di certezza giuridica.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Chiedo la parola per esprimermi a favore della richiesta di rinvio anche se sono stato il primo in Commissione a chiedere che quest’atto fosse iscritto oggi all’ordine del giorno.
Premetto che in questa richiesta di rinvio ci sia la garanzia da parte sua, Presidente, relativamente all’iscrizione all’ordine del giorno se non della prima seduta al massimo della seconda perché, comunque sia, al di là di quello che dice il Consigliere Giancarli, l’Aula su una questione di merito abbia la possibilità di pronunciarsi, poi ognuno si assumerà le proprie responsabilità.
Potevamo goderci una seduta notturna anche perché teologicamente la nascita è associata alla morte, quindi c’è un errore di fondo da parte del Consigliere Giancarli perché se parliamo del Natale cristiano la morte è una nascita, quindi andava benissimo parlare della sala del commiato e va bene la sala del commiato dentro gli appartamenti perché se questa è la prospettiva è un momento di gioia, quindi può stare anche dentro gli appartamenti, non c’è problema.
Tutte le limitazioni che immaginiamo nelle proposte non vanno, ci tengo però a sottolineare un fatto per cui accetto personalmente e voto convintamente questo rinvio.
Su questo presupposto il Consigliere Giancarli presentava quasi una minaccia, in realtà non è una minaccia è solo dire, visto che abbiamo avuto già una cancellazione da parte del Tar su una precedente proposta, forse troppo frettolosamente approvata seppur quasi all’unanimità da quest’Aula, non per le ragioni che sostenevate voi … Ho preso i verbali dell’altra volta e sono tutt’altre le ragioni che sostenevate, non quelle per cui il Tar ha pronunciato questa cancellazione, ma resta il fatto che siamo incartati con quattro proposte di legge sulle quali, ricordo all’Aula, il relatore di maggioranza propone di seguire il percorso solo su quella della Giunta, siamo venuti in Aula con la proposta della Giunta e su quella proposta due Consiglieri di maggioranza, tra cui il relatore ed il Presidente, propongono un emendamento che cancella il testo della Giunta, quindi evidentemente c’è la necessità di una pausa di riflessione, perché su quello io faccio un sub emendamento in cui recupero la proposta della Giunta, quindi mi sembra giusto che su questo ci chiariamo, però ritengo che nel merito non ci sia nessun tipo di problema perché il Tar ha cancellato una proposta che prevede un divieto di natura metrica, qualsiasi altro ragionamento su questo regolamento è possibile, perché se vale il principio che un Tribunale amministrativo sul regolamento che dice no su un aspetto e noi non possiamo fare nessun altro tipo di normazione, allora chiudiamo il Consiglio regionale e facciamo decidere ai Tribunali o magari alle lobby che fanno pressione perché questo avvenga attraverso le sentenze del Tribunale.
Credo che la politica debba recuperare questo ruolo con tutte le accortezze che il Consigliere Giancarli richiamava relativamente al fatto di avere una tranquillità da un punto di vista giuridico, quindi non un confronto sul merito, ma un confronto sul diritto e magari venire qui in Aula, la prima o la seconda seduta di gennaio, con una proposta di emendamento unitario che miri, caro Consigliere Giancarli, anche a ritirare tutte quelle già fatte, compresa la sua, perché sennò non ha senso che non si arrivi ad una determinazione su questa materia. Oppure emergerà un’altra volontà che è quella che su questa materia non si dica più niente ed allora lasceremo, cari Presidente Ceriscioli e Assessori della Giunta, che nascano i comitati pro e contro le case del commiato, penso più contro che pro, cioè in ogni comune ce l’avremo contro.
Segnalo solo questo aspetto che il Cal, relatore di maggioranza il Presidente dell’Anci Sindaco di Senigallia Mangialardi, aveva espresso parere favorevole ad una proposta di legge, la mia, con la quale veniva disciplinata una certa restrizione e anche la facoltà per i Comuni di indicare caso per caso la soluzione, quindi tener conto anche di questo perché la limitazione di carattere generale non è detto che debba funzionare, può funzionare invece che i Comuni abbiano un minimo di disciplina, come ce l’hanno per le camere mortuarie e le distanze dai cimiteri e dagli ospedali. Buon Natale a tutti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Soltanto per chiarire perché il Consigliere Marconi ha fatto riferimento alla nascita, alla morte ed alla resurrezione, però l’unico caso di resurrezione risale ad oltre 2000 anni fa, quindi non credo che …
Detto questo vorrei tranquillizzare il Consigliere Marconi che da parte mia non c'è nessuna minaccia, ho proposto soltanto un percorso democratico, anche di carattere politico e certezze giuridiche prima del voto. Nessuna minaccia, assolutamente.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Malaigia.

Marzia MALAIGIA. Ero la relatrice di minoranza, riportando la questione sarò molto più breve del Consigliere Marconi per cui dirò che accetto il rinvio e rinnovo gli auguri ai colleghi ed a tutto il personale di segreteria.

PRESIDENTE. Votiamo il rinvio per alzata di mano.

(L’Assemblea legislativa approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 18,55