Resoconto della seduta n.9 del 28/12/2020
SEDUTA N. 9 DEL 28 DICEMBRE 2020

La seduta inizia alle ore 11,00

Presidenza del Presidente
Dino Latini

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 9 del 29 dicembre 2020. Do per letto il processo verbale della seduta n. 8 del 15 dicembre 2020, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Come tutti noi sappiamo questa seduta del Consiglio avviene in forma mista, la maggior parte di noi in presenza e alcuni, compreso qualche Assessore, sono collegati a distanza, da remoto, quindi dovremo seguire una procedura che non sarà esattamente rapida perché coloro che sono collegati da remoto possono intervenire per le relazioni, sui punti all’ordine del giorno e seguire i lavori della seduta stessa.
Per quanto riguarda la proposta di legge n. 12, la I Commissione nella seduta odierna ha esaminato gli emendamenti trasmessi in forma telematica, proprio nel rispetto delle misure anti Covid, ed ha espresso parere favorevole ai sensi dell’articolo 114 del Regolamento sugli emendamenti nn. 2/1, 2/3, 2/4, 2/5, 2/6 e 2/7 e non favorevole sull’emendamento n. 2/2.
Per quanto riguarda la proposta di legge n. 13 la I Commissione, sempre nella seduta di oggi, ha esaminato gli emendamenti trasmessi ed ha espresso parere favorevole sugli stessi ai sensi dell’articolo 114 del Regolamento Interno.
Nella Conferenza dei capigruppo di ieri è stato deciso il rispetto dei termini per gli interventi sia dei relatori che dei Consiglieri, secondo quanto stabilito dal Regolamento in merito alla durata degli interventi, con l’avvertenza del rispetto massimo, quindi quando mancherà un minuto o trenta secondi al termine di ogni singolo intervento vi chiederò di concluderlo nel rispetto dovuto a quanto stabilito dai tempi a disposizione per ogni singolo Consigliere.

Proposta di atto amministrativo n. 5
ad iniziativa dell’Ufficio di Presidenza
“Bilancio di previsione finanziario 2021/2023 dell’Assemblea legislativa regionale. Programma annuale e triennale di attività e di gestione 2021/2023 dell’Assemblea legislativa regionale”
(Discussione e votazione)


PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 5 dell’Ufficio di Presidenza.
La discussione generale è aperta, ha la parola il relatore Consigliere Pasqui, è da remoto, quindi dobbiamo attivare il collegamento.

Gianluca PASQUI. Presidente, Assessori, Consiglieri, il bilancio dell’Assemblea legislativa regionale rappresenta il principale strumento dell’autonomia funzionale, organizzativa, finanziaria e contabile dell’organo legislativo della Regione, riconosciuta dall’articolo 18 della legge statutaria 8 marzo 2005, n. 1 (Statuto della Regione Marche), in quanto, stabilendo esso le risorse finanziarie necessarie per il funzionamento dell’Assemblea medesima rende il relativo fabbisogno spesa obbligatoria nell’ambito del bilancio della Regione e assicura, conseguentemente, il corretto e indipendente funzionamento dell’organo di rappresentanza democratica della comunità marchigiana.
Detta disposizione statutaria specifica, poi, che il bilancio è approvato dall’Assemblea legislativa su proposta dell’Ufficio di Presidenza mentre l’articolo 15, comma 1, lettera b) del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dispone ulteriormente che l’Ufficio di Presidenza approva annualmente la proposta di bilancio, sentito il parere della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi assembleari e stabilisce le destinazioni dei fondi del bilancio assembleare secondo le norme delle leggi statali e regionali e del Regolamento interno per l’amministrazione e la contabilità.
Più specificatamente, ai sensi dell’articolo 2 bis della legge regionale 30 giugno 2003, n. 14 (Riorganizzazione della struttura amministrativa del Consiglio regionale) l’Assemblea legislativa individua annualmente in sede di approvazione del proprio bilancio di previsione le risorse necessarie al funzionamento complessivo dell’organo, tra le quali le spese per il proprio personale, che concorrono a determinare il fabbisogno annuale ai sensi e per gli effetti del comma 3 dell’articolo 18 su citato, e alle quali si sommano, dall’entrata in vigore della legge regionale 15 dicembre 2016, n. 30 (Organizzazione e funzionamento degli organismi regionali di garanzia), le spese occorrenti per il funzionamento degli Organismi regionali di garanzia. In merito, peraltro, l’articolo 5 della citata legge regionale 30/2016 stabilisce che le risorse finanziarie trasferite al Co.Re.Com Marche per l’esercizio delle funzioni delegate dall’Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni (Agcom) sono versate alla cassa speciale dell’Assemblea legislativa
Il bilancio pluriennale dell’Assemblea legislativa regionale è stato predisposto sulla base dello schema di bilancio finanziario e dei relativi riepiloghi, dei prospetti riguardanti il quadro generale riassuntivo e gli equilibri di bilancio nonché degli altri allegati previsti dall’articolo 11 del decreto legislativo 118/2011 e tiene conto coerentemente dei principi contabili generali e applicati dell’armonizzazione contabile. In particolare le previsioni di bilancio sono state elaborate in coerenza con il principio della competenza finanziaria di cui al punto 16 dell’Allegato 1 del decreto legislativo 118/2011 e rappresentano le spese che si prevede saranno esigibili in ciascuno degli esercizi considerati.
In sostanza per il triennio 2021/2023 il bilancio assembleare resta in linea con le gestioni degli anni precedenti, che evidenziano una stabilità nel contenimento delle spese di funzionamento, nonostante che, in forza di quanto disposto dal comma 2 dell’articolo 57 del decreto legge 124/2019 (Disposizioni urgenti in materia fiscale e per esigenze indifferibili) convertito con legge n. 157 del 19 dicembre 2019, cessano di applicarsi alle Regioni, alle Province autonome di Trento e Bolzano, agli enti locali e ai loro organismi e enti strumentali come definiti dall’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 118/2011 le norme in materia di contenimento e di riduzione delle spese previste dal decreto legge 31 maggio 2010, n. 78 (incarichi di consulenza, relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e rappresentanza, sponsorizzazioni, missioni, formazione del personale) nonché i limiti di spesa per acquisto e manutenzione noleggio ed esercizio di autovetture, acquisto di buoni taxi di cui all’all’articolo 5, comma 2 del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95.
Nello specifico dei dati finanziari del triennio considerato, rispettivamente per gli esercizi finanziari 2021, 2022 e 2023 sono previste spese di competenza per 21.353.640 euro, per 21.150.275 euro, per 21.258.571 euro, ed entrate di competenza per le stesse rispettive somme. Volendo distinguere il fabbisogno degli Organismi regionali di garanzia, questo ammonta ad 307.996 euro per l’anno 2021, 307.995 euro per l’anno 2022 ed 308.495 euro.
Per la prima annualità di interesse (anno 2021) l'insieme delle spese di funzionamento assomma a 4.149.020,89 euro, in linea con i dati a consuntivo dell'anno 2009 (anno di riferimento fino alla vigenza della riduzione delle spese di cui al decreto legge 78/2010) è pari a 4.998.688,47 euro.
In particolare, per l’anno 2021, nelle spese di competenza (21.353.640 euro), sono comprese le risorse trasferite da Agcom (115.696 euro), la restituzione di entrate extratributarie stimate in 40.000 euro, il Fondo indennità fine mandato (120.960 euro).
Più nello specifico le Missioni, rappresentanti le funzioni principali e gli obiettivi strategici perseguiti dall’Amministrazione utilizzando le risorse finanziarie, umane e strumentali ad esse destinate, che sono state individuate nel bilancio assembleare sono soltanto quattro: Missione 1 “Servizi Istituzionali generali e di gestione”; Missione 5 “Tutela e Valorizzazione dei beni e delle attività culturali”, Missione 20 “Fondi e accantonamenti” e la Missione 99 “Partite di giro”.
La Missione 1 (Servizi istituzionali generali e di gestione) contiene le spese inerenti il funzionamento a supporto delle attività istituzionali proprie dell’Assemblea legislativa regionale, dei suoi organismi interni nonché degli Organismi regionali di garanzia: il relativo stanziamento per l’anno 2021 ammonta a 21.076.180 euro e corrisponde, pertanto, alla quasi totalità delle spese assembleari.
Al suo interno il Programma 1 “Organi istituzionali” prevede una spesa totale per il 2021 di 13.184.392 euro; in tale Programma è necessario fare una distinzione tra il fabbisogno per il funzionamento dell’Assemblea (12.876.396 euro) e quello degli Organismi regionali di garanzia (307.996 euro).
Quanto al fabbisogno assembleare, rispetto allo stanziamento assestato del 2020, si registrano da un lato una diminuzione delle spese obbligatorie (-26,42%) relative alle voci di spesa strettamente connesse al termine della X legislatura regionale e contestualmente alcuni aumenti connessi essenzialmente agli stanziamenti di spesa riguardanti le indennità spettanti ai Consiglieri regionali per effetto della nuova previsione legislativa dell’incompatibilità tra la carica di Consigliere e quella di Assessore, alla posta necessaria per il rinnovo del Comitato per la legislazione nonché all’impulso voluto per interventi programmatici di comunicazione istituzionale dell’Assemblea legislativa.
Invece lo stanziamento per l’anno 2021, pari a 308.496 euro, relativo alle spese per gli Organismi regionali di garanzia risulta stabile rispetto al 2020 previsionale.
In assestamento il totale delle spese degli Organismi regionali di garanzia ammontava a 400.199,97 euro in quanto si era provveduto a rivedere l’iscrizione in bilancio della quota vincolata, come indicato dalla Relazione sul Rendiconto dell’Assemblea legislativa regionale per l’anno finanziario 2019 rilasciata dal Collegio dei revisori in data 13 giugno 2020.
Nel merito con riferimento al Comitato regionale per le comunicazioni le spese relative alle funzioni proprie, finanziate dal bilancio regionale, ammontano per il 2021 a 76.450 euro mentre le spese relative alle funzioni delegate risultano complessivamente pari a 115.696 euro e sono interamente finanziate dall’Agcom.
Quanto, poi, al Garante regionale dei diritti della persona ed alla Commissione regionale per le Pari Opportunità tra uomo e donna, questi Organismi non hanno presentato quest’anno all’Ufficio di Presidenza il loro programma di attività. Pertanto, anche in assenza di indicazioni differenti da parte del Dirigente della struttura competente, le relative poste di bilancio sono state confermate identiche a quelle dell’annualità precedente.
Per l’anno 2021 lo stanziamento a favore del Garante risulta pari a 64.850 euro, senza alcuna variazione rispetto al 2020 assestato, mentre quello a favore della Commissione ammonta a 51.000 euro.
All’interno, poi, del Programma 2 “Segreteria Generale”, questo prevede una spesa per il 2021 di 91.000 euro, in aumento rispetto al 2020 del 21,38% imputabili principalmente alle spese connesse agli interventi necessari a garantire il rispetto della normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, in particolare per l’adeguamento dei presidi antincendio e per l’acquisto di beni e servizi necessari a garantire la prevenzione ed il contenimento del rischio di contagio da Covid-19.
Il Programma 3 “Gestione economica, finanziaria, programmazione e provveditorato” prevede, invece, per l’anno 2021 uno stanziamento totale di 884.082 euro in aumento rispetto al 2020 di 141.092 euro (+18,99%).
Nella fattispecie gli aumenti sono imputabili alla rideterminazione della Tari per 40.000 euro, ad una posta destinata alla manutenzione ordinaria dell’immobile per interventi di tinteggiatura e di piccola manutenzione degli uffici nonché per l’acquisto di arredi con caratteristiche ignifughe come segnalato dai Vigili del Fuoco, anch’essa per un totale di 40.000 euro, ed, infine, alla spesa relativa al noleggio di nuove fotocopiatrici destinate agli uffici assembleari. Infine sono state riviste anche lievemente in aumento le spese per la pulizia degli uffici e per l’acquisto di igienizzanti.
Quanto al Programma 8 “Statistica e sistemi informativi”, questo prevede una spesa per il 2021 di 370.500 euro in diminuzione rispetto al 2020 di 31.100 euro (-7,74%). L’economia non deriva da voci di spesa specifiche, piuttosto rappresenta un saldo tra spese correnti che aumentano (40.000 euro) rispetto a spese in conto capitale che diminuiscono (68.500 euro).
Tra le spese correnti si prevedono maggiori costi per la formazione del personale nella previsione di ampliare il programma delle presenze con la gestione giuridica del personale, e un nuovo capitolo, prima iscritto nel Programma 1 per la manutenzione del software Concilium, mentre si confermano i fabbisogni per far fronte alla Convenzione con la Giunta regionale per la conservazione dei documenti informatici e l’utilizzo dei sistemi informatici regionali e alla manutenzione, allo sviluppo e alla gestione dei sistemi informatici destinati all’Aula assembleare nonché gli oneri necessari agli adempimenti attuativi del Regolamento europeo in materia di tutela e protezione dei dati personali.
Le spese in conto capitale subiscono una contrazione per l’acquisto dei computer da destinare ai Consiglieri e ai Gruppi assembleari, già acquistati nel 2020 con il cambio di legislatura.
Nel Programma 10 “Risorse Umane” si registra uno stanziamento di 6.546.206 euro in diminuzione rispetto al 2020 di 239.999 euro (-3,5%). Qui la diminuzione è determinata da un intervento in riduzione del fondo della dirigenza, come richiesto in sede di giudizio di parificazione del Rendiconto generale della Regione per l’esercizio 2019 da parte della Sezione regionale di controllo per le Marche della Corte dei Conti (valso peraltro a coprire il maggior costo postato in bilancio in previsione della modifica legislativa proposta per l’assegnazione di due unità di personale alle segreterie particolari dei Consiglieri segretari) nonché dall’adeguamento della voce di spesa “Retribuzioni al personale del comparto” calcolando gli emolumenti spettanti ai dipendenti in servizio al netto dei pensionamenti del 2020 e relativi oneri (4 unità di personale).
Con riferimento, poi, alla Missione 5 (Tutela e Valorizzazione dei beni e delle attività culturali), la quale comprende le spese relative alla Biblioteca dell’Assemblea legislativa, intesa come polo di promozione della cultura e conservazione del patrimonio bibliotecario, lo stanziamento previsto nel Programma 2 “Attività culturali e interventi diversi nel settore culturale”, pari a 56.500 euro, risulta in aumento rispetto al 2020 assestato per 50.000 euro. Questa maggiore somma è stata stanziata al fine di implementare una politica di valorizzazione della Biblioteca assembleare la quale, nel corso dell’anno 2020, non è stata interessata da alcun intervento mirato di promozione e modernizzazione, tanto che in assestamento il fabbisogno complessivo è stato ridotto.
Quanto ad alcune voci di rideterminazione interna, esse sono strettamente connesse con il Programma annuale e triennale di attività e di gestione 2021/2023 previsto dall’articolo 14 della legge 30 giugno 2003, n. 14 (Riorganizzazione della struttura amministrativa del Consiglio regionale) e che l’Ufficio di Presidenza oggi sottopone all’approvazione dell’Assemblea legislativa.
In merito il primo anno del triennio di programmazione (2021) segna l’avvio dell’esercizio della competenza programmatoria da parte del nuovo Ufficio di Presidenza, eletto il 19 ottobre 2020, il quale, quindi, sostanzialmente con esso detta alle strutture amministrative assembleari le iniziative da intraprendersi e gli obiettivi da raggiungere.
Con questo Programma, pertanto, immediatamente dopo i primi incombenti adempimenti istituzionali, che hanno visto impegnato in tempi ridottissimi il neo eletto Ufficio di Presidenza nell’ultimo trimestre del 2020 e che hanno riguardato la ricostituzione di tutti gli organismi interni dell’Assemblea legislativa regionale oltre che l’adozione di ogni misura necessaria per assicurare il pieno esercizio dei propri diritti e delle proprie prerogative da parte dei nuovi Consiglieri regionali nonché l’avvio dell’attività istituzionale di questa XI legislatura regionale, l’organismo entra nel vivo dell’esercizio della funzione di indirizzo politico-amministrativo propria dell’organo di vertice politico dell’Assemblea legislativa stessa.
Se da un lato l’avvento della nuova legislatura ha chiuso un quinquennio caratterizzato da cambiamenti che hanno impattato fortemente sull’Amministrazione assembleare e di cui si è dato dettagliatamente conto nella premessa del precedente programma triennale e annuale (2020-2022), dall’altro, a nessuno può sfuggire il fatto che lo stesso è avvenuto nel pieno di una fase assolutamente inedita della vita dell’Amministrazione medesima: l’emergenza epidemiologica da Covid 19 ha comportato profondi cambiamenti organizzativi nonché dei processi di lavoro, assolutamente imprevedibili solo alcuni mesi prima.
L’impatto che l’emergenza sanitaria di portata pandemica, scoppiata nell’anno 2020, ha avuto sulle modalità di lavoro nell’ambito dell’Amministrazione assembleare, sia nell’ultima parte della X legislatura regionale sia nei primi mesi della XI, ha fatto emergere nuove soluzioni e nuove prospettive, sicuramente innovative, rispetto a come il lavoro nell’ambito delle strutture amministrative assembleari è sempre stato concepito e vissuto. Soluzioni e prospettive che suggeriscono di rendere i cambiamenti, in parte già realizzati ed in parte da sviluppare, lo sfondo della presente programmazione (direttamente o indirettamente).
Tali trasformazioni, intervenute rapidamente a modificare le consolidate modalità di lavoro in presenza, attraverso una improvvisa accelerazione dei processi di lavoro telematici, possono ora rappresentare l’impulso per innovare, proseguendo nella direzione intrapresa.
Non sfugge, infatti, che l’occasione da cogliere è di modernizzare l’Amministrazione rafforzandone la capacità istituzionale ed amministrativa, intervenendo, quindi, sul livello di digitalizzazione, sulla innovazione dei processi organizzativi, sulla qualificazione e formazione delle risorse umane e sulla gestione delle relazioni interistituzionali.
La modernizzazione funge, quindi, da paradigma di “sfondo” al Programma, il quale secondo il disposto di cui all’articolo 14 della citata legge regionale 14/2003 contiene l'indicazione delle iniziative che devono essere intraprese nel periodo di riferimento, individuando gli obiettivi, le direttive, i criteri cui le strutture assembleari devono attenersi.
Proprio perché il nuovo paradigma presuppone un radicale cambiamento, prima che organizzativo essenzialmente culturale, se un suo pilastro fondamentale è gioco forza costituito da una digitalizzazione molto più spinta dei processi di lavoro, decisiva sarà la leva della formazione quale strumento finalizzato alla implementazione delle competenze e delle abilità individuali ed organizzative necessarie ad affrontare al meglio le sfide del cambiamento.
Infatti non si tratta semplicemente di “lavorare da casa”, bensì di ripensare la prestazione di lavoro in chiave di obiettivi, di rivedere il concetto di produttività dove diviene essenziale la forma organizzativa per fasi, cicli ed obiettivi stessi. Così che anche il lavoro subordinato cominci ad essere regolato e valutato, in termini di risultato dove la collaborazione, il feedback, l’ascolto, la relazione, il self-management devono essere quanto mai attivati. In altri termini è solo attraverso la circostanza negativa dell’emergenza sanitaria e dell’opportunità che la tecnologia ci fornisce di regolare “il lavoro per obiettivi”.
Conferendo, con fiducia, autonomia e responsabilità ai collaboratori e poi “misurando” la prestazione in chiave di risultato, che si può a buon diritto parlare di lavoro “smart”.
Sotto altro profilo e con grande beneficio, flessibilità e fiducia possono trasformare il benessere organizzativo in benessere individuale.
In questo contesto gli obiettivi dettati si sostanziano nel:
a) migliorare la qualità dell’attività legislativa attraverso il riordino dell’ordinamento giuridico regionale al fine di una migliore fruibilità del prodotto legislativo da parte della comunità marchigiana;
b) implementare l’attività di accompagnamento ai Consiglieri della nuova legislatura per il miglior possesso delle competenze digitali;
c) migliorare l’efficacia dell’attività del Comitato per il controllo e la valutazione delle politiche;
d) semplificare la normativa in materia di trattamento indennitario dei Consiglieri regionali;
e) migliorare la trasparenza e l’efficienza dell’attività amministrativa e di quella normativa attraverso la digitalizzazione e la dematerializzazione dei documenti;
f) ridurre il rischio di verificarsi di fenomeni corruttivi e favorire la diffusione della cultura della legalità in ogni ambito dell’attività assembleare;
g) migliorare la trasparenza e l’efficienza dell’attività amministrativo-contabile;
h) implementare strumenti organizzativi finalizzati al rafforzamento della comunicazione istituzionale;
i) sviluppare strumenti organizzativi finalizzati al miglioramento della qualità e dell’efficienza dell’attività delle strutture assembleari;
l) sviluppare modalità finalizzate all’efficienza nella gestione della sede dell’Assemblea legislativa regionale (Palazzo delle Marche);
m) rafforzare il ruolo di rappresentanza, di promozione e di sviluppo del dibattito culturale dell’Assemblea legislativa;
n) sviluppare iniziative per la partecipazione dei giovani alle attività di valutazione delle politiche;
o) valorizzare il ruolo culturale e di recupero delle tradizioni della biblioteca dell’Assemblea legislativa regionale;
p) rafforzare il ruolo degli Organismi regionali di garanzia.
Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. L’impostazione del bilancio appena illustrato dal Vicepresidente Pasqui è simile a quello degli anni precedenti, per ora segue sostanzialmente le linee tracciate nella precedente legislatura.
Sul programma annuale e trimestrale ci sono impegni apprezzabili: la digitalizzazione e la dematerializzazione degli atti, la formazione dei Consiglieri in tema di digitalizzazione, l’urgenza della sostituzione degli impianti di raffreddamento e di riscaldamento nel Palazzo delle Marche.
Condividiamo anche il potenziamento dell’attività di comunicazione istituzionale che mi auguro dia pari dignità, come è stato nei cinque anni precedenti, ai i Consiglieri di tutte le forze politiche.
Sono previste una serie di attività ed obiettivi che possono contare su basi solide finanziarie e di progettazione che sono state create nei cinque anni precedenti.
Il rafforzamento del Comitato per la valutazione delle politiche pubbliche è stata un’intuizione importantissima che ha portato alla modifica dello Statuto e che è stata apprezzata da tutte le forze politiche.
Più volte si cita nel documento il Parlamento degli studenti che abbiamo istituito nel 2019, un organismo rappresentativo di tutta la popolazione studentesca, il primo in Italia, dà la voce agli studenti avvicinandoli alle istituzioni ed al Consiglio regionale. Spero che possa partire davvero, superata la fase pandemica, e mi auguro ci siano le risorse che per ora sul bilancio non ho riscontrato.
Direi che è fondamentale lo sviluppo di sinergie con le quattro Università marchigiane, l’abbiamo già sperimentato nel corso della elaborazione della ricerca “Nuovi sentieri di sviluppo per l’Appennino marchigiano dopo il sisma del 2016”, è stata una prima eccellente esperienza di cooperazione sinergica, un esempio a livello nazionale.
Si parla poi del potenziamento dei tirocini formativi e di orientamento finalizzati alla promozione della cultura ed alla valutazione delle politiche pubbliche, di stipula di convenzioni per l’attivazione di tirocini curriculari con le Università, con gli studenti, ed anche questo è frutto di un’altra legge approvata nel 2019, la n. 31, ottimo risultato dal punto di vista normativo.
Sottolineava il Vicepresidente Pasqui il rilancio della Biblioteca dopo questo tragico periodo di pandemia, valorizzata negli anni scorsi grazie anche all’inaugurazione di importanti fondi: il fondo Santarelli, il fondo Barca, il fondo Mariten, all’interno di una cittadella della cultura che è stata inaugurata solo pochi anni or sono con una serie di entità e soggetti del mondo della cultura marchigiano.
La valorizzazione degli organismi di garanzia in questi anni hanno dato vita a continue iniziative con l’Ufficio di Presidenza, c’è stata una cooperazione, una collaborazione costante.
Mi auguro che vogliate continuare a lavorare su questi filoni, portando avanti anche esperienze importantissime, che ora non sono state citate dal Vicepresidente spero per ragioni di sintesi, ad esempio l’esperienza di conoscere il Consiglio che ha portato nel Palazzo delle Marche e nell’Aula consiliare migliaia di studenti che si sono avvicinati all’istituzione del Consiglio regionale, l’esperienza dell’alternanza scuola-lavoro con 100 ragazzi che in questi anni hanno vissuto questa esperienza nei nostri uffici, lavorando a fianco dei nostri dirigenti e dei nostri collaboratori, poi i Seminari di “Marcheuropa” che nel corso degli anni hanno avvicinato e coinvolto i rappresentanti delle parti sociali e giovani amministratori del territorio su tematiche regionali che guardavano più in alto su scala europea.
Spero, quindi, che sappiate valorizzare al massimo questo ed anche una serie di iniziative fondamentali, mi riferisco a tre giornate in particolare: la Giornata della Memoria, la Giornata del Ricordo e la Giornata della Pace, che sono sempre state celebrate degnamente negli anni scorsi, previste per legge, vedremo già a gennaio con la Giornata della Memoria se riusciremo tutti insieme, grazie all’impulso dell’Ufficio di Presidenza, a celebrare questa giornata come merita.
L’Assemblea può contare su un impianto regolamentare solido, su cui abbiamo lavorato in modo intenso negli anni scorsi, si è dato vita ad un nuovo Regolamento del Consiglio regionale e può contare anche su un bilancio sano, che è stato ridotto negli anni precedenti con 4,5 milioni di euro risparmiati, grazie ai tagli sulle spese di rappresentanza, sulle spese del Gabinetto della Presidenza, sulle spese postali e telefoniche, sul numero dei dirigenti, sulle spese per iniziative sul territorio (a partire dai convegni), è evidente che questo ha portato ad una gestione virtuosa, sobria e rigorosa che è stata portata avanti dall’Ufficio di Presidenza e che mi auguro sappiate mantenere anche in questi anni.
Noi saremo qui a monitorare, a verificare quanto farete, su questo atto, dopo un confronto che abbiamo avuto con il Vicepresidente Biancani e con la Consigliera Vitri, il Gruppo del Partito Democratico voterà favorevolmente e ci auguriamo di poter verificare nel corso del prossimo anno che a questa relazione sia data concretezza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. L’approvazione di questo bilancio di previsione dell’Assemblea legislativa 2021/2023 si sostanzia di una previsione di spesa per il triennio intorno a circa 21 milioni di euro, dove la parte più consistente è rappresentata dal funzionamento degli organi istituzionali e dalla spesa del personale.
Si tratta per lo più di spese obbligatorie di difficile riduzione a meno che questa nuova amministrazione non intenda rivedere la normativa in materia di trattamento indennitario dei Consiglieri regionali anche nell’ammontare economico che ogni Consigliere percepisce.
Sempre analizzando i dati del bilancio possiamo dire che una delle riduzioni sostanziose del bilancio consiliare sarebbe la riduzione del fondo della dirigenza, che viene effettuata su sollecitazione della Corte dei Conti in quanto prevista dalla normativa statale, dobbiamo però rilevare che questa amministrazione ha deciso di utilizzare queste risorse, circa 140.000 euro, per la copertura della modifica della legge regionale n. 14 del 2003 che aggiunge una unità di personale esterno al Consigliere Segretario dell’Ufficio di Presidenza, vanificando l’opportunità di realizzare un’economia di spesa.
Certamente non possiamo condividere questa azione politica, come Movimento 5 Stelle, invece, chiediamo una modifica del Regolamento Interno che preveda all’interno dell’Ufficio di Presidenza una rappresentanza delle forze politiche che rispecchi meglio la composizione dell’Assemblea legislativa.
Interessante è stato leggere il programma annuale e triennale di attività e gestione dell’Assemblea legislativa per gli anni 2021/2023 dove si rappresentano le iniziative che devono essere intraprese nel periodo di riferimento, si definiscono le risorse, le strutture e i poteri conferiti ai dirigenti per la sua realizzazione.
Le tre direttive cui le strutture assembleari devono seguire sono di certo condivisibili, le riassumo brevemente: miglioramento della qualità e della trasparenza della normazione, innovazione dei processi di lavoro e dell’organizzazione, rafforzamento del ruolo di rappresentanza di promozione e di sviluppo del dibattito culturale e di garante dei diritti svolto rispettivamente dall’Assemblea legislativa e dagli organismi regionali.
Tuttavia quando successivamente si esplicano gli obiettivi, non si comprende come essi possano essere realizzati, in primo luogo ad esempio, quando si illustra l’importanza della semplificazione normativa finalizzata all’adozione dei testi unici, si fa riferimento alle strutture assembleari per l’assistenza tecnica e giuridica dei Consiglieri che devono svolgere il necessario lavoro straordinario di supporto legislativo, ma non di quante effettive unità di personale possano avvalersi i Consiglieri, ad oggi sono troppo poche.
Così anche il Comitato per il controllo e la valutazione delle politiche, questo organismo per poter essere in grado di lavorare necessita di una forte collaborazione con gli uffici della Giunta regionale per la messa a disposizione dei dati necessari nonché di unità di personale altamente qualificato, mentre nel programma si illustra semplicemente che l’azione del Comitato dovrà essere maggiormente supportata affinché la sua azione risulti più incisiva.
Dobbiamo evidenziare quanto sia difficile mettere in pratica la realizzazione di questi obiettivi se non si potenzia la struttura dell’Assemblea legislativa che ha visto in questi ultimi 10 anni una forte diminuzione di organico per pensionamenti non compensati dalle assunzioni.
Infine anche il rafforzamento della comunicazione istituzionale che prevede l’organizzazione di un Ufficio relazioni con il pubblico e la costituzione del Parlamento degli studenti, già presente nello scorso programma, rappresentano dei bellissimi progetti con poche possibilità di attuazione senza un piano del fabbisogno del personale adeguato.

PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Solo per dire che in Conferenza dei capigruppo abbiamo approvato questo bilancio, c’è stata ovviamente qualche osservazione, ma è naturale che sia così.
Il bilancio del Consiglio è oggettivamente un documento di programmazione economica in genere largamente condiviso, in quanto è alla base del comune stare insieme, del portare avanti un lavoro di confronto democratico.
Ci saranno in corso d’opera delle modifiche e dei miglioramenti, ma oggettivamente ci siamo insediati in questo Consiglio il 19 ottobre e si sono formate successivamente le Commissioni, abbiamo preso confidenza con gli strumenti di lavoro, qualcuno aveva già un’esperienza pregressa, ma per la maggior parte di voi è stato un Consiglio regionale ampiamente rinnovato, si tratta, quindi, di avere accesso a nuove pratiche, a nuovi comportamenti, credo che prendere atto di uno storico consolidato, con qualche modifica …, mi permetto di dire al Presidente uscente del Consiglio regionale, riconfermato Consigliere regionale, che oggettivamente non tutto era perfetto, ma la perfezione non fa parte di questo mondo, speriamo che nell’arco di questo primo anno, in genere il primo anno di ogni legislatura è l’anno del consolidamento, è l’anno della presa d’atto delle condizioni generali e dello stato dell’organo democratico, avremo la possibilità di correggerci, uso la parola al plurale, tutti noi.
Non posso che confermare il voto favorevole del gruppo, ovviamente con l’auspicio che l’Ufficio di Presidenza, in cui sono rappresentate la maggior parte delle forze politiche, tranne la nostra, sia sensibile ad ascoltare le richieste che provengono non solo dai gruppi, ma anche dai singoli Consiglieri.
Questo lavoro comune sarà giudicato da tutti noi nel prossimo esercizio che sarà quello oggettivamente più importante, perché i due esercizi più rilevanti di una legislatura sono in genere il secondo e il terzo, questo è il primo, tra l’altro l’ho detto, siamo montati su un treno in corsa, che ha già le stazioni, le procedure e le fermate, il prossimo anno verificheremo l’andamento e daremo delle indicazioni magari di natura diversa anche sulle procedure, sui metodi e, mi permetto di dire, sull’organico del Consiglio regionale perché credo che l’idea di una revisione dell’organizzazione interna del Consiglio regionale sia una prerogativa che noi dovremmo utilizzare.
Il voto ovviamente è favorevole, come già detto in Conferenza dei capigruppo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Come ho avuto modo di anticipare già in Conferenza dei Presidenti ci sarà il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico, come ribadito dal Consigliere Mastrovincenzo, con l’impegno Presidente, che lei si è assunto all’interno della Conferenza, di condividere le scelte sia sul piano dei capitoli che della strutturazione degli stessi, quindi, ribadendo che il treno è in corsa e i binari sono ormai strutturati, salutiamo questo bilancio con positività per tante iniziative già incardinate ed intraprese rispetto alle quali saremo attenti perché vengano poi riconcretizzate anche con risorse importanti e che possano trovare, quello che abbiamo detto in Conferenza dei Presidenti, piena condivisione.
Ritengo che la promozione, il coinvolgimento e la partecipazione alla vita istituzionale pubblica passa attraverso il lavoro e le iniziative che il Consiglio-Assemblea riuscirà a mettere in campo.
Presidente, confidiamo nel suo impegno e siamo sicuri che all’interno della Conferenza dei Presidenti saremo in grado di focalizzare le scelte e condividerle con grande responsabilità.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Ringrazio il relatore Consigliere Pasqui e dichiaro a nome del gruppo della Lega che voteremo favorevolmente questo bilancio. Fa piacere che anche buona parte dell’opposizione abbia colto lo spirito con il quale andiamo ad approvare questo importante atto.
Devo dire che c’è stato anche un lavoro all’interno dell’Ufficio di Presidenza con una discussione sulle attività da fare dal 2021, poi, insieme alla Consigliera Vitri, ci siamo proposti di portare avanti una di queste attività, quella di rendicontare alle persone, ai cittadini, ai i marchigiani, le attività che i gruppi consiliari faranno attraverso una convenzione con tutte le televisioni locali in modo da permettere che i cittadini sappiano che cosa facciamo noi e le Commissioni di cui facciamo parte. Quindi, secondo noi è importante rendicontare quello che questa Assemblea svolge giornalmente e rendere partecipi i nostri concittadini
Reputo una iniziativa importante quella che ha sottolineato prima il Consigliere Mastrovincenzo, avvicinare i giovani e gli studenti alle attività del Consiglio regionale, penso che sia una iniziativa da riproporre quando questa emergenza pandemica finirà anche perché è fondamentale avvicinare i cittadini e i giovani in particolar modo a questa Assemblea e, quindi, al mondo politico.
Ci sono dei risparmi significativi che dovremo prevedere all’interno del bilancio per dare altri servizi e magari anche restituire alcuni fondi alla Giunta, come abbiamo fatto lo scorso anno con l’assestamento di bilancio, con il quale abbiamo restituito più di 2,5 milioni di euro.
Detto questo, non aggiungo altro, ci sono degli interventi sulla struttura che devono essere fatti, come prima ha ricordato il Vicepresidente Pasqui.
Noi siamo a disposizione di tutti i gruppi consiliari, anche di quelli non rappresentati all’interno dell’Ufficio di Presidenza, come Fratelli d’Italia ed il Movimento 5 Stelle. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Un ringraziamento al suo gruppo di lavoro, ai Consiglieri Segretari, ai Vicepresidenti, al relatore Pasqui ed un saluto alla Giunta.
Il gruppo Rinasci Marche voterà positivamente, visti anche gli approfondimenti che sono stati fatti alla Conferenza dei Presidenti dei gruppi, anche se il nostro gruppo non è presente all’interno dei due ruoli di minoranza, mi allineo all’intervento che ha fatto il Consigliere Serfilippi sul fatto che la Presidenza del Consiglio e la sua struttura devono essere partecipi della vita dei nostri concittadini marchigiani, anche attraverso attività di promozione sul territorio, in particolar modo con l’attività di promozione rivolta ai nostri giovani che devono vedere le istituzioni come un luogo di grande apertura. Questo era stato fatto già con la Presidenza del Consigliere Mastrovincenzo, quindi il lavoro fatto precedentemente è importante e secondo la nostra opinione deve proseguire ed essere consolidato, non tutto è perfetto, ma si possono trovare delle strade per non perdere le attività che è state fatte in passato. Da amministratore del Comune di Senigallia avevo valutato con grande serietà il lavoro precedentemente svolto dalla Presidenza del Consiglio, quindi questa legislatura deve consolidarlo, migliorarlo, soprattutto aprirsi attraverso una serie di attività, oltre che culturali anche istituzionali, per far capire ai nostri giovani, in particolare agli adolescenti, che l’ente Regione è vicino a loro, non solo per l’istruzione ma anche per il futuro del lavoro.
Per quanto riguarda il bilancio lo abbiamo letto e studiato, quindi, come già approfondito nella Conferenza dei Presidenti, ci vede favorevoli e a sostegno di questa linea. Il voto del gruppo Rinasci Marche è favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione, ma prima voglio fare una precisazione doverosa.
Il rendiconto, il bilancio del 2020, che è stato approvato dall’Assemblea legislativa sfrutta l’attività positiva, l’ha accennato nel suo intervento il Consigliere Mastrovincenzo, ed è ovviamente del tutto favorevole ai bilanci dell’intera Regione, ed hanno consentito di determinare il risparmio di spesa che poi confluito è nell’assestamento del 2020.
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di atto amministrativo n. 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di atto amministrativo n. 4
ad iniziativa della Giunta regionale
“Documento di economia e finanza regionale (Defr) 2021/2023 della Regione Marche”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 4 della Giunta regionale.
La discussione generale è aperta, ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Biondi.

Chiara BIONDI. Signor Presidente, Assessori, Signori Consiglieri, in qualità di relatrice di maggioranza presento alla vostra valutazione ed approvazione la proposta di atto amministrativo del Consiglio- Assemblea legislativa regionale concernente il Documento di economia e finanza regionale per il periodo 2021/2023.
Il Defr è un documento strategico normativamente previsto dal decreto legislativo 118/2011, in particolare dall’allegato 4/1 intitolato “Principio contabile applicato concernente la programmazione del bilancio”. Si innesta sul Programma di governo della legislatura e ne delinea lo sviluppo definendo nella sua prima Sezione le linee strategiche delle varie Missioni in cui si articola l’attività dell’amministrazione regionale, nella seconda Sezione i principali indirizzi di politica finanziaria.
Alla luce del risultato delle elezioni regionali del 2020, che hanno determinato la vittoria del centro destra dopo 50 anni di gestione del centro sinistra, il Defr assume rilevanza di cornice programmatica delineando i tratti distintivi dell’azione di governo già espressi nel programma “Ricostruiamo le Marche”: visione innovativa che risponda all’emergenza e ribadisca una strategia di medio e lungo termine, espressione di un progetto tecnico politico.
Il Defr 2021/2023 si innesta sul programma di governo della legislatura 2020/2025 illustrato dal Presidente Acquaroli in occasione della seduta dell’Assemblea legislativa regionale del 19 ottobre 2020 e ne delinea lo sviluppo in maniera significativa.
Tratti distintivi di questa impostazione sono discontinuità e visione strategica imposte dal risultato elettorale, continuità amministrativa necessaria, non solo per i progetti avviati, ma anche imposta dall’esiguità del periodo in cui c’è stato concesso di lavorare in questi ultimissimi mesi del 2020.
Un lavoro difficile da svolgere in un contesto attualmente dominato dalla tragedia della pandemia da Covid 19 e dalle sue pesanti ripercussioni su tutti gli aspetti della vita dei cittadini. Il sistema sanitario è costretto a fronteggiare con tutte le proprie forze l’impatto della pandemia; il tessuto economico e sociale sta accusando ripercussioni mai conosciute in tempi di pace, come conferma anche il recente report della Banca d’Italia. Il quadro macroeconomico regionale riscontra un impatto maggiore della crisi nelle Marche rispetto al livello nazionale, un punto percentuale di Pil, a causa di una maggiore presenza in regione di settori produttivi non considerati prioritari dai Dpcm emessi nella prima ondata della pandemia.
Nelle Marche, inoltre, restano ancora aperte le ferite del terremoto del 2016 le cui domande, in termini di ricostruzione e sviluppo, sono rimaste senza risposta, nonostante la situazione imponga un riequilibrio territoriale in una visione di medio e lungo termine dello sviluppo.
Il Defr 2021/2023 articola dunque sulla base del documento “Ricostruiamo le Marche”, gli indirizzi programmatici della legislatura 2020/2025 che si implementano nella previsione finanziaria del bilancio di previsione per il triennio successivo. Come preannunciato dall’Assessore Castelli in occasione della sua presentazione al Consiglio tenutasi nei giorni scorsi, potrà essere aggiornato nei prossimi mesi anche alla luce dell’evoluzione finanziaria e normativa a livello nazionale.
La Giunta predispone dunque il bilancio 2021/2023 e lo sottopone all’Assemblea legislativa regionale per l’approvazione con un Defr che si inserisce in una “struttura a rete” con altri strumenti della programmazione regionale, ognuno dei quali, in aderenza al quadro normativo, svolge il ruolo di coordinamento di specifici ambiti. Si segnalano tra tutti la programmazione comunitaria con i programmi operativi regionali ed il programma sviluppo regionale e la strategia regionale per lo sviluppo sostenibile definita in coerenza con l’agenda 2030 dell’Onu.
La Giunta ha già avviato un inedito percorso di ascolto e di concertazione con i rappresentanti degli stakeholder economici e sociali ciò in assoluta discontinuità con il passato volendo attuare una programmazione strategica che nasce dalla condivisione. Pertanto il Defr ed il bilancio 2021/2023 recepiscono ed introducono alcune linee di indirizzo qualificanti che guideranno l’azione di governo orientata al contrasto alla crisi, allo sviluppo, alla crescita ed al benessere di medio e lungo periodo.
In apertura si riporta la descrizione del contesto economico e sociale alla luce della recente lettura fornita dalla Banca d’Italia, integrata con la più ampia ed aggiornata sintesi degli elementi del benessere equo e sostenibile fornita dall’Istat e con le previsioni sull’andamento in prospettiva, elaborate sui dati dall’Istituto di ricerca Prometeia.
Dieci gli impegni strategici, dieci le priorità operative previste nel triennio secondo la grigia delle missioni, ne richiamo i principali:
- promuovere un modello marchigiano di relazione tra i livelli istituzionali di governo sul territorio: le Marche hanno bisogno di coesione amministrativa, da realizzare anche attraverso la cooperazione operativa tra Regioni e Comuni nell’attuazione delle politiche e nella gestione dei servizi. In questa direzione la Regione intende realizzare azioni di supporto alle amministrazioni comunali e la costituzione di strumenti condivisi, la Regione sarà amica dei Comuni, sarà vicina ad essi e li aiuterà nella progettazione degli investimenti e nella gestione del bilancio;
- costituire un’Agenzia regionale per il turismo e l’internazionalizzazione che abbia il compito di lavorare al fianco delle imprese e dei territori per la costruzione e la promozione delle destinazioni e dei prodotti turistici territoriali che compongono l’offerta regionale. L’agenzia favorirà il consolidamento della presenza marchigiana sui mercati tradizionali e lo sviluppo dei mercati emergenti attraverso strategie di promozione e commercializzazione differenziate. Lo sviluppo e la competitività passano, infatti, attraverso la promozione e l’internazionalizzazione delle imprese dell’economia marchigiana sui mercati europei e dei Paesi extra europei a maggiore tasso di sviluppo. La costituzione dell’Agenzia regionale può favorire la promozione del brand “Made in Marche,” non solamente veicolo promozionale unico per valorizzare l’esportazione di prodotti di eccellenza dei settori economici tipici delle Marche, ma anche sostegno a progetti di reshoring aziendale nel territorio regionale con finalità di tutela e incremento del reddito e dell’occupazione nelle Marche:
- trasformare la Svim in Sviluppo Europa Marche per intercettare risorse europee sfruttando per la crescita economica e sociale delle Marche le opportunità della nuova programmazione comunitaria 2021/2027.
Assistenza tecnica agli enti locali ed agli stakeholder di ambito economico e sociale della regione per supportare le loro capacità di progettazione sui bandi europei; sviluppo diffuso delle competenze di progettazione europea anche attraverso attività di natura formativa;
- Cabina di regia per favorire il riequilibrio territoriale tra le aree costiere e quelle montane, vanno dati servizi e riconosciuti diritti anche mediante l’individuazione di una zona economica speciale, attraverso un governo coordinato di tutte le azioni multisettoriali e di tutte le iniziative rivolte alle aree interne, coniugando finanziamenti connessi a diversi obiettivi tematici, la Cabina di regia renderà possibile assicurare il raccordo politico, strategico e funzionale, utile a facilitare un’efficace integrazione tra gli investimenti promossi, imprimere l’accelerazione e garantire una più stretta correlazione con le politiche governative per la coesione territoriale. Fondamentale sarà, nell’ottica di una valorizzazione dell’entroterra, valorizzare i bellissimi borghi marchigiani, essendo luoghi ricchi di patrimonio naturalistico, agricolo e culturale, ciò per promuovere un turismo alternativo di tipo eno-gastronomico e culturale alla riscoperta anche dei piccoli teatri chiusi;
- altro obiettivo importante è sicuramente quello dell’istruzione su cui questo governo regionale ha inteso stanziare 4 milioni di euro che saranno convertiti in borse di studio assegnate all’Erdis durante il 2021. Saranno garantiti aiuti concreti alle famiglie per il diritto allo studio, sarà avviato un laboratorio di ricerca per lo sviluppo permanente tra la Regione, le Università marchigiane, le Afam, le istituzioni nazionali e locali, le associazioni di categoria e le imprese, ciò al fine di garantire un governo partecipativo per verificare le esigenze e i fabbisogni territoriali quindi alla successiva adozione di una strategia comune tra pubblico e privato.
Più in generale il Defr avvia l’articolazione operativa del programma della Giunta fondato su quattro pilastri di intervento strategico: famiglia, fragilità, impresa, eccellenze.
Sulla base di tale visione complessiva e degli strumenti individuati dalla legge il Defr individua anche i principali obiettivi della manovra di bilancio 2021/2023 come espressione del progetto politico della nuova legislatura regionale, indicando una netta discontinuità con il passato.
La manovra di bilancio si articola in una logica di dual step, ovvero due fasi necessarie e coordinate.
La prima, ha effettuato una approfondita ricognizione della situazione finanziaria ereditata dalla precedente legislatura (due diligence) per verificare gli spazi finanziari che possono essere riorientati in coerenza con gli indirizzi della Giunta ed in risposta alle attuali priorità. All’esito di questa prima fase sono state, tra l’altro, assicurate risorse per ulteriori contributi straordinari 2020 per i ristori Covid in base al decreto legislativo 157 del 30 novembre 2020 nonché l’utilizzo di risorse Fse pari a 15 milioni di euro a favore delle aree di crisi complessa o delle imprese, 2,5 milioni di euro per l’acquisto di dispositivi informatici per studenti, 2 milioni di euro per la copertura di spese sostenute per l’acquisto di dispositivi medici Covid.
La seconda fase della manovra di bilancio si realizzerà nei primi mesi del 2021 e consentirà l’avvio di una stagione delle riforme attraverso una strategia di medio-lungo periodo quale primo passo per costruire il futuro delle Marche. La stagione delle riforme risponde alla sfida del cambiamento in tutti i settori, a partire dalle linee di azione già sopra individuate.
Propongo dunque all’Assemblea legislativa delle Marche di approvare il Documento di economia e finanza regionale per il periodo 2021/2023, nella forma di propria deliberazione amministrativa, anche a seguito dell’esame effettuato da parte delle quattro Commissioni consiliari, del Crel e del Cal. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. La relatrice di maggioranza ha evocato la genesi del Documento di economia e finanza regionale, le sue origini dal decreto legislativo 118 del 2011, quindi mi risparmia questo passaggio e la ringrazio.
In linea generale, il Defr dovrebbe contenere il quadro congiunturale internazionale, nazionale e regionale, il contesto economico ed i riflessi sulla finanza pubblica, il quadro di previsione delle entrate e di riferimento della spesa, ed esporre le linee programmatiche per il prossimo triennio.
E se il Defr è strutturato in Missioni, Programmi, Obiettivi, il principio contabile prima evocato dalla relatrice di maggioranza, cioè il principio contabile applicato alla programmazione di bilancio, l’allegato 4/1, assegna a tale documento la finalità di: decidere i programmi da realizzare e i relativi contenuti all’interno delle singole Missioni, le relative previsioni di spesa e le relative modalità di finanziamento; orientare le successive deliberazioni del Consiglio e della Giunta regionale; costituire il presupposto dell’attività di controllo strategico, con particolare riferimento allo stato di attuazione dei programmi all’interno delle Missioni ed alla relazione al rendiconto di gestione.
Nel documento che oggi è all’esame di questa Assemblea legislativa nulla di tutto questo è dato rinvenire (in modo non dico esaustivo, ma almeno sufficiente) e le suddette finalità vengono dichiaratamente disattese considerato che nella previsione finanziaria per il triennio 2021/2023 non vi è alcuna correlata corrispondenza tra il bilancio ed il Defr, il cui contenuto può essere derubricato, senza temere di essere smentiti, ad un mero copia incolla del programma di governo del Presidente Acquaroli. Esercizio, tra l’altro, non riuscito bene se è vero come è vero che le linee programmatiche che abbiamo sentito nel discorso del Presidente sono più dettagliate dell’atto che oggi viene sottoposto all’approvazione dell’Aula.
Come scritto nel documento (pagina 10) e come dichiarato dal Presidente e dall’Assessore al bilancio, allo stato non vi è alcuna strategia finanziaria che, invece, viene rinviata ad una fase successiva e che leggo testualmente: “Si articolerà in due fasi” con una prima che “comprenderà un approfondita ricognizione della situazione finanziaria ereditata dalla precedente legislatura” ed una seconda che “vedrà l’attuazione della stagione delle riforme in coerenza con il programma di governo della legislatura”.
Per questa Giunta e per questa maggioranza l’approvazione del documento in parola avrebbe dovuto rappresentare un passaggio particolarmente significativo perché si pone sulla linea di confine nell’istituzione Regione Marche tra il tempo scaduto dell’esperienza quinquennale del Governo Ceriscioli ed il tempo, nuovo, del governo Acquaroli.
Al contrario, non è altro che un collage di buone intenzioni, volte ad “avviare una stagione di profonde riforme”, sono parole del documento, senza un’anima, senza una visione, senza un’idea di come vogliamo che sia la nostra regione fra 20 anni.
E se ciò è tanto vero che la strategia finanziaria di questa Giunta viene rinviata, come dalla stessa dichiarato, all’esito di una “approfondita ricognizione della situazione finanziaria ereditata dalla precedente legislatura”. E, se questo intendimento necessariamente presuppone anche una ricognizione dei risultati ottenuti in quella legislatura regionale, è il tempo di parlarne fin da ora anche per ipotizzare le necessita della pure dichiarata “seconda manovra integrativa anche in base alle nuove esigenze dello scenario economico, sociale e pandemico” e per affrontare al meglio, come pure dichiarato nel documento, “le sfide di cambiamento imposte dal Covid 19, dalla recessione economica, dalla transizione digitale e ambientale.”
E’, dunque, una necessità, oltre che un’opportunità parlare dell’efficacia o meno di quelle politiche anche perché il Defr che ci presentate con riferimento all’orizzonte temporale 2021/2023 non può da esse prescindere - e ciò per vostra stessa ammissione - pur contenendo al suo interno la consueta serie di buoni propositi circa la volontà di “avviare una stagione di profonde riforme”.
Il precedente governo regionale e la precedente legislatura regionale si sono dovuti misurare con sfide inedite che hanno perfino stravolto il precedente programma di mandato - nonostante questo puntualmente realizzato - e scardinato l’ordine delle priorità e la natura stessa della nostra regione. Lo ricordava anche la relatrice di maggioranza, tra l’altro, se non partiamo da lì non arriviamo da nessuna parte perché è da lì che dobbiamo partire.
Il precedente governo regionale ha dovuto affrontare sfide inedite:
- la crisi economica mondiale, iniziata nel 2008, che ha colpito la nostra regione in generale e i distretti industriali in particolare. Su questo la risposta è stata tempestiva ed efficace con il riconoscimento delle tre aree di crisi complessa, la messa in campo delle progettualità sottese ed il finanziamento dei progetti di riqualificazione e riconversione industriale. lo stesso Assessore Castelli appena arrivato ha rifinanziato quei progetti, segno evidente che avevano colto nel segno;
- il fallimento di Banca delle Marche con la crisi del credito che indubbiamente ha aggravato quella crisi generale, a cui abbiamo dato una risposta con il Confidi Unico, con la creazione della Camera di Commercio Unica e le rinnovate competenze in capo alla stessa, le risorse assegnate per il credito alle imprese, che hanno dato una risposta importante ed un sostegno determinante;
- il definanziamento delle strutture ospedaliere di cui abbiamo colmato il vuoto, penso a Fermo e al Salesi;
- la crisi di Aerdorica che è stata privatizzata e risanata all’interno di un percorso giuridicamente ineccepibile ed economicamente sostenibile;
- la crisi di Interporto per il quale è stato positivamente avviato il percorso di risanamento con le necessarie risorse già stanziate con il bilancio 2020/2022 e confermate opportunamente con questo bilancio che voi presentate;
- la riforma delle province e l’attuazione della legge Delrio e della legge regionale n. 13 che ha comportato il trasferimento presso la Regione di consistenti funzioni provinciali e di un rilevante numero di personale dipendente in assenza del trasferimento delle risorse necessarie per l’esercizio di quelle funzioni. Il tutto è avvenuto all’interno della più ampia condivisione con tutti gli attori in campo e con il salvataggio di enti in incolpevole difficoltà. Una riforma che ha mutato la stessa fisionomia dell’istituzione Regione obbligata a farsi carico di funzioni gestionali e se, come condivisibilmente auspicato dal centrodestra, l’ente Regione dovrà spogliarsi di dette funzioni gestionali per riappropriarsi del proprio ruolo di indirizzo, coordinamento e programmazione, sarà necessario un rinnovato protagonismo delle Province attraverso la riassegnazione ad esse delle funzioni gestionali oggi in capo alle Regioni. Riassegnazione opportuna, oggi possibile e addirittura dovuta, dopo l’esito del referendum che ha bocciato anche quella pessima riforma purtroppo da noi varata. Se non ci sarà questo, quello che è scritto nel documento saranno parole vuote perché è vero che la Regione si dovrà riappropriare dei compiti di programmazione, ma per fare questo dovrà cedere quelli di gestione, lo potrà soltanto fare se c’è un rinnovato protagonismo delle Province e questo manca nel documento;
- i numerosi e reiterati terremoti che hanno colpito la nostra regione e che ci hanno consegnato la responsabilità di gestire l’emergenza durante la quale nessuno è stato lasciato solo e se la ricostruzione non è partita nessuna responsabilità, lo voglio ribadire anche qua, può essere addebitata all’ente Regione se non quella di non aver alzato la voce nei confronti dei vari Governi che si sono succeduti, di non aver reclamato una legislazione dedicata e non aver reclamato la nomina del Commissario in capo al Presidente della Regione;
- il Covid 19 rispetto al quale abbiamo gestito in modo esemplare la fase dell’emergenza ed anche della ripartenza, dopo la prima ondata, con il varo della manovra dei 210 milioni di euro e con le sue straordinarie misure per l’economia, il lavoro, il welfare ed a favore di famiglie, imprese, lavoratori e professionisti, misure oggi, in parte ancorché in modo insufficiente, replicate da questa maggioranza.
Nonostante il contesto sempre più emergenziale nel quale la precedente Giunta è stata costretta ad operare sono stati pienamente conseguiti gli obiettivi sul versante finanziario assunti con il Defr 2020/2022 concentrati su tre direttrici prioritarie:
- il rilancio degli investimenti anche all’interno delle progettualità che si sarebbero delineate nelle strategie delle aree di crisi, delle aree interne e degli Iti urbani, strategie da sviluppare in una visione unitaria insieme alla progettualità del patto per la ricostruzione e lo sviluppo, di cui dopo dirò e di cui non vedo nessuna traccia all’interno del documento. Voglio dire che noi sugli investimenti abbiamo messo risorse importanti, oltre 1,4 miliardi negli anni del nostro mandato ed abbiamo conseguito il risultato dell’ulteriore riduzione del debito, che si è attestata con un -30%;
- l’impegno a mantenere l’ottimo rapporto tra tassazione e servizi ai cittadini e a confermare tutte le agevolazioni introdotte in tutte le precedenti manovre di bilancio.
Nel contempo è stato lasciato in eredità un bilancio solido, in equilibrio di cassa e redatto a sostegno di una visione programmatica che guarda al futuro della nostra comunità e consegna al nuovo Governo regionale la responsabilità e aggiungo l’opportunità di concludere tante progettualità in atto.
Una solidità dil bilancio regionale confermata: dal rispetto della normativa sul pareggio di bilancio e sugli equilibri bilancio; dal rispetto della normativa sulla tempestività dei pagamenti; dalle politiche di riduzione del debito non episodiche, ma strutturali; dal percorso di riduzione della pressione fiscale; dall’impulso alla spesa di investimento.
Una delle progettualità più significative è stato il progetto di infrastrutturazione della banda ultra larga in fase avanzata, di cui c’è traccia all’interno del documento che abbiamo lasciato - con l’opportunità anche per il Vicepresidente Carloni di tagliare i nastri - rispetto al quale abbiamo investito 105 milioni di euro nella consapevolezza che l’innovazione tecnologica e digitale è la chiave per la crescita dei nostri territori e può costituire uno straordinario strumento di sviluppo economico equo e sostenibile e di coesione sociale e territoriale, specialmente per le aree interne, anche per “favorire il riequilibrio territoriale tra le aree montane e quelle costiere”, pure queste evocate nel Defr e rispetto al quale si vorrebbe costituire la cosiddetta Cabina di regia.
Si auspica si voglia continuare nell’impegno da noi profuso in questi anni per garantire una piena transizione digitale e tecnologica della nostra Regione, che ha già dato prova di efficienza ed efficacia nel supportare tecnologicamente un territorio ed una comunità che hanno dovuto fronteggiare gravi emergenze.
E questo sarà utile e necessario anche per garantire la semplificazione e la massima trasparenza dell’azione di governo, delle informazioni e delle opportunità per i territori affinché si possa sconfiggere quella disaffezione nei confronti delle istituzioni pure evocata nel programma di governo Acquaroli.
Di sicuro per noi la trasparenza - la Regione casa di vetro,, come è stata da voi evocata - è sempre stata un valore ed un impegno costante, oltrechè obiettivo perseguito con forza e determinazione tanto che i siti web istituzionali della Regione Marche sono risultati al primo posto nella classifica nazionale della trasparenza, nella consapevolezza che la trasparenza può e deve costituire un ponte di dialogo tra le istituzioni e i cittadini, nonché strumento necessario per assicurare l’imparzialità, la legalità e la buona amministrazione nell’uso delle risorse pubbliche ed una migliore gestione del servizio al cittadino.
E’ anche una questione democratica perché attraverso di essa si può e si deve dare una risposta all’esigenza, forte e da più parti avvertita, di recuperare il rapporto di fiducia tra la politica ed i cittadini per un’operazione di riconciliazione quanto mai necessaria. La trasparenza sarà per noi la cifra della differenza rispetto al giudizio sul metodo di governo perché attiene alle regole che sono e devono essere patrimonio comune al di là del merito nelle scelte che, giustamente, appartiene alla discrezionalità di ciascuno ed anche alla nostra.
Sforzi e risultati, i nostri, che sono sicuro saprete riconoscere ed apprezzare all’esito della preannunciata “ricognizione della situazione finanziaria ereditata dalla precedente legislatura” e della analisi approfondita dei dati”, anche per applicare, laddove utile, il principio della continuità amministrativa nell’interesse della comunità regionale che è patrimonio non nostro, ma dell’istituzioni che abbiamo l’onore e la responsabilità di rappresentare e servire. E ser questo avverrà, il nostro sarà un atteggiamento serio, leale e costruttivo perché appunto conosciamo bene le difficoltà, la fatica e la responsabilità di governare.
Inevitabilmente nel Defr, tra le tematiche prioritarie dell’amministrazione, si dà atto della drammatica evoluzione del contesto pandemico e delle sue ripercussioni anche sull’economia e sul sociale.
Non si può non concordare su questo, perché sono le priorità stesse che dettano l’agenda e non certamente la nuova amministrazione che invece doveva, secondo me, aggredire da subito e non rinviare ad “una stagione di profonde riforme”, che poi, così come ipotizzate, tali non sembrano essere.
Ci saremmo aspettati, l’ho detto anche all’Assessore Castelli in Commissione, nell’interesse della nostra comunità regionale, un deciso intervento del Governo regionale nei confronti del Governo nazionale, anche nelle sedi deputate affinché si accedesse al Mes che ha meno condizionalità del Recovery Fund. Invero, non si comprendono le ragioni del rifiuto tutto ideologico di accedere al Mes, anche perché siamo in emergenza ed il nostro Paese deve registrare il dramma di avere il maggior numero di morti in Europa, forse dobbiamo investire di più sulla sanità.
A questo proposito ricordo la risoluzione da noi proposta in questo Consiglio regionale, che è stata respinta. Recuperando le risorse del Mes avremo la possibilità di destinare le risorse del Recovery Fund, originariamente previste per la sanità, ad un settore decisivo per il futuro del Paese in generale, della nostra Regione in particolare: il turismo e la cultura. Per il turismo, strategico settore per il rilancio della nostra regione, per il quale è stato commesso l’errore di separarlo dalla cultura, un errore enorme, non appare utile la ipotizzata costituzione dell’Agenzia territoriale per il turismo e l’internazionalizzazione con poteri sostitutivi rispetto al governo regionale.
La ipotizzata “stagione di profonde riforme” non può conseguire il solo obiettivo di rinviare la soluzione dei problemi che in ogni caso non può essere delegata a sovrastrutture con poteri sostitutivi della Giunta regionale e della stessa Assemblea legislativa.
Si prende atto che in questo bilancio non vengono individuati spazi finanziari significativi per sostenere iniziative innovative e che per molti aspetti inevitabilmente si prosegue l’insieme di attività avviate nella precedente legislatura.
Ovviamente ci aspettiamo che la preannunciata variazione di bilancio, seconda manovra, sarà accompagnata da un aggiornamento del Defr, come tra l’altro è stato anticipato dalla relatrice di maggioranza, che declini progetti, iniziative e obiettivi in coerenza con le risorse messe in campo affinché il Defr e lo stesso bilancio, oggi ridotti a meri adempimenti burocratici, pur nella comprensibile compressione dei tempi, si riapproprino della loro funzione programmatica di fondante importanza per la vita delle istituzioni.
Bisognava cogliere le opportunità e proseguire il processo avviato con il “Patto per la ricostruzione e lo sviluppo”, ideato ed assunto dal precedente governo regionale, anche questo ho detto all’Assessore Castelli, patto redatto grazie alla collaborazione dell’Istao, al quale hanno partecipato tutti gli attori della Regione Marche, con il contributo fondamentale dell’Assemblea legislativa, con l’analisi dei nuovi sentieri di sviluppo dell’Appennino marchigiano. E’ uno strumento fondamentale e stride con il buonsenso comune l’aver ignorato un importante, qualificato e soprattutto partecipato lavoro programmatico.
Occorreva, inoltre, mettere in campo una strategia emergenziale per le politiche giovanili - Presidente le chiedo solo due minuti e non li utilizzerò nella discussione del bilancio - in cui le azioni di sostegno ai giovani devono integrare fortemente le politiche sulla scuola, sul contrasto all’abbandono scolastico, ma anche sui trasporti e sul diritto allo studio e si devono correlare alle politiche per contrastare la disoccupazione giovanile e quindi alle politiche sul lavoro, la formazione ed il sostegno alle imprese.
Infine mancano proposte da avanzare per l’impiego del Next generation (Recovery Fund )che non è come qualcuno ha osservato un cesto di risorse gratis al quale possiamo attingere a piene mani, con criteri di distribuzione parcellizzata, non è un fondo di 209 miliardi, perché i trasferimenti a fondo perduto sono 82 miliardi, il resto sono prestiti, quindi equivalgono a risorse a debito.
Lo dicevo già in occasione dell’intervento di insediamento del Presidente Acquaroli, lo ribadisco oggi, non si scorge nel programma e nel Defr una visione di futuro, mentre si vede bene che manca il coraggio e la forza di cogliere le opportunità per determinarlo.
Nelle linee programmatiche si parla della grave crisi del modello marchigiano aggravata ulteriormente dalla pandemia e si lancia la sfida delle risorse europee auspicando una maggiore accessibilità alle stesse con una programmazione che sarebbe opportuno fare insieme, come insieme sarebbe utile condividere le opportunità del Recovery Fund, nella consapevolezza che questi sono strumenti essenziali per dare una risposta, soprattutto ai ritardi infrastrutturali che hanno condizionato la competitività dei nostri territori.
Le infrastrutture sono un campo sconfinato: treni, aeroporti, porti, scuole, ospedali, fibra, strade, ponti ed investire in essi è anche l’unica strada per tornare a crescere.
Si ipotizza la riforma della Svim, non siamo d’accordo perché si vuole creare una sovrastruttura che finirà per estromettere la stessa Giunta ed il Consiglio regionale da dalle loro prerogative, devono essere loro le scelte perché riguardano il futuro e non possono essere ricondotte al perimetro della sola maggioranza, ma al confronto ed al dialogo con i più anche perché se il ricorso al debito in questo momento è inevitabile, non possiamo dimenticare che gran parte di esso graverà sulle giovani generazioni alle quali non possiamo, ancorché incolpevolmente, rubare il futuro. Anche per questo bisogna dunque recuperare la visione che dovrebbe portare a guardare a quel futuro da più parti evocato, quella che possiamo chiamare la prospettiva.
Quella visione di collegamento tra le generazioni future, che avranno il debito a carico, e la necessità di utilizzare le risorse a disposizione anche per dare loro e a tutti una prospettiva.
Le ingenti risorse che arriveranno dovranno essere spese in investimenti che guardano al futuro, in primis all’istruzione, nella formazione e nella ricerca. Ed ancora, come evidenziavo prima, investimenti in infrastrutture materiali ed immateriali per fronteggiare il dissesto idrogeologico del territorio, pure da voi evocato, e per modernizzare la viabilità e la rete dei trasporti.
Ed infine gli aiuti alle imprese nell’ottica della transizione verde, perché dobbiamo recuperare l’attività produttiva necessariamente esplorando vie di sviluppo e di crescita, ma su tutto questo ci sono la sanità e la pandemia in corso che dettano l’ordine del giorno delle priorità, sebbene la sanità sia una priorità oltre l’emergenza. Per questa ragione le risorse del Mes sono necessarie per mettere in campo un piano di sviluppo e di organizzazione della nostra sanità e non possiamo fare debito solo per rincorrere il virus senza aumentare la robustezza del nostro sistema economico, sociale ed istituzionale.
Tutto questo guarda al futuro e nel concordare con il Presidente Acquaroli sul fatto che quando parliamo di futuro non possiamo imprigionarlo nel perimetro di una sola maggioranza, mi trovo costretto a constatare come a tali intendimenti non siano seguiti i fatti, giacché la sua maggioranza deliberatamente ha eretto un muro invalicabile sulla linea di quel perimetro.
Finisco, il giudizio del popolo marchigiano è stato chiaro a voi il compito, l’onore e l’onere del governo a noi l’onore della rappresentanza ed il compito e l’onere dell’opposizione, ci sarà bisogno di tutti, quello del Defr è lo strumento più importante, ma soprattutto ci sarà bisogno che ciascuno faccia il proprio dovere con lealtà e responsabilità, con l’obiettivo comune a tutti che è il bene della nostra comunità perché un giorno si possa dire di noi che nei rispettivi ruoli siamo stati all’altezza dei compiti che ci sono stati assegnati, che abbiamo assunto e ciascuno di noi possa dire di non aver fatto altro che il proprio dovere, però di averlo fatto.
Il mio giudizio su questo documento è negativo nei termini in cui ho detto, pur comprendendo le difficoltà e i tempi stretti in cui la Giunta è stata costretta ad operare, quindi, il mio voto sarà contrario.
Se mi autorizza e vuole, Presidente, rispettando il mio ruolo istituzionale di relatore di minoranza ho preparato anche una relazione scritta che consegno agli atti, se lei lo ritiene, perché resti il lavoro che non ho potuto spiegare per ragioni di tempo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Dividerò l’intervento, che è necessariamente di sintesi, in due parti. La prima è quella che riguarda noi ed il futuro, l’altra concerne ovviamente il passato.
Dico subito che il bilancio è l’atto più importante di questa Assemblea, noi siamo in una nuova legislatura, al primo bilancio, infatti sono rimasto molto perplesso quando è stata espressa da parte di qualcuno l’idea di fare la seduta da remoto, in teleconferenza. Il nostro ruolo di Consiglieri avrebbe perso dignità, il ruolo politico che ciascuno di noi porta avanti qui dentro, quindi, sono contento che quasi tutti, tranne quelli che per necessità non sono potuti venire, hanno condiviso l’idea di essere in presenza, perché la politica non può essere solo comunicazione, non può essere solo esserci, fare i selfie, ma è anche la necessità di confrontarsi e di dire le cose.
Dico subito che questo atto è il primo della legislatura, di questa nuova Giunta del cambiamento, e come qualcuno ha detto è la prima volta che c’è un governo di centrodestra dopo 50 anni di istituzione e dopo 25 di gestione continuata della sinistra.
Noi abbiamo il problema della transizione, lo dico senza alcun pudore, dobbiamo fare una cosa estremamente contraddittoria, dare discontinuità, purtroppo, nella continuità, perché l’istituzione non è un edificio che la demolisci e costruisci nuovo dall’oggi al domani, abbiamo l’obbligo morale, soprattutto, ma anche pragmatico, di dare continuità ad un’istituzione che ovviamente non può avere soluzione di discontinuità e nello stesso tempo dobbiamo cambiare fortemente.
Sembra una contraddizione in termini invece è il duro lavoro che la politica vera dovrebbe fare, quella con la P maiuscola. Credo che le società abbiano anche bisogno di simboli, che appartengono alla storia della politica, di tutte le politiche, ed alla storia delle religioni, quindi dobbiamo dare dei simboli importanti di cambiamento nelle politiche, negli atti amministrativi e finanziari e nelle persone, però questo è complicatissimo perché noi siamo …, dicendo noi intendo questa maggioranza che a mio parere è molto coesa, che viene da radici comuni, con la maggior parte dei venti Consiglieri di maggioranza ho avuto storie di anni, parto dal Consigliere Assenti (mio compagno di banco) con il quale ho condiviso battaglie a San Benedetto del Tronto, con il Consigliere Borroni ho partecipato a battaglie a Civitanova Marche, la conquista del Comune tanti anni fa e poi la riconquista, con il Consigliere Baiocchi a Pesaro abbiamo in comune una battaglia di opposizione, poi via via anche con tutti gli altri, con il Consigliere Antonini al Comune di Ascoli Piceno, con il Consigliere Bilò al Comune di Numana e potrei andare avanti addirittura fino ad arrivare ad epoche non sospette con persone che in questo Consiglio regionale hanno militato e sono stati i rappresentanti di altri partiti ed altri gruppi, con cui abbiamo fatto battaglie comuni, quindi, una maggioranza molto forte, legata anche da rapporti di natura personale ed umana. Però, noi siamo montati su un treno in corsa con personale a noi sconosciuto, non voglio dire non affidabile o ostile, non conosciuto, con cui non abbiamo continuità di lavoro comune, non possiamo fermare il treno, dobbiamo costruire nuovi binari, addirittura molti di questi devono essere ancora progettati ed è complicatissimo. Tutto questo con un personale politico in quest’Aula profondamente rinnovato, più dei due terzi di questa Assemblea non erano presenti, qualcuno ha avuto esperienze antiche, come il sottoscritto, ma da 15/16 anni mancavo da questa Regione, come l’Assessore al bilancio Castelli, anche lui è stato assente per più di 10 anni da questa Assemblea, o il Presidente Acquaroli che c’è stato, ma brevemente per quattro anni due legislature fa. Mettere insieme tutto questo ha bisogno anche di prudenza, ovviamente, di cautela e di grande spinta innovativa.
Ho ascoltato con molta attenzione le parole del relatore di minoranza Consigliere Cesetti, capisco l’orgoglio di dire io sono stato Assessore al bilancio nella passata legislatura ed ho fatto parte a lungo di questa Assemblea, ma ricordo che - cito Dante ed anche Torquato Tasso – “un bel tacer non fu mai scritto” ed io direi che sarebbe stato meglio con molta umiltà dire è cambiato qualcosa, il giudizio dei marchigiani è stato questo, è stato citato, ma rivendicando successi che non ci sono stati, ne cito qualcuno a caso: fallimento di Banca Marche, questa Regione non ha mai speso una parola, al contrario della Regione Toscana che sulla vicenda della Banca Monte dei Paschi di Siena si è spesa potentemente, la Regione Marche ha assistito impotente, senza alzare una paglia per una banca, l’ha scritto la Banca Italia, non io, che poteva essere salvata; l’Interporto, dobbiamo mettere in bilancio 8 milioni di euro per il salvataggio, altrimenti è sbancato e fallisce; Aerdorica, sono stati dati 25 milioni di euro per poterla vendere, non sono stati 25 milioni per sviluppo e potenziamento, ma perché i debiti pregressi erano talmente alti che c’era solo da portare i libri in Tribunale, come ha detto il Giudice del Tribunale di Ancona, non io, perché io potrei dire sciocchezze, un Giudice del Tribunale di Ancona ha detto che sarebbe stata messa in fallimento se non ci fosse stato una qualche operazione, avete detto “noi siamo stati bravi”, abbiamo fatto un’operazione con 25 milioni di euro sopra.
Poi sugli altri asset: il terremoto, difficoltà, chi non ce le ha? Le avremo anche noi, ma quattro anni di inerzia sono troppi, 2016/2020; il progetto Appennino, qualificante l’idea del progetto Appennino, con i borghi, una politica dei borghi per renderli moderni con la comunicazione digitale e valorizzarli perché non sono un costo per i servizi in più, ma possono essere un motore di sviluppo di un nuovo modello marchigiano fondato sull’accoglienza, sulla valorizzazione della cultura, sui centri storici, sui luoghi d’arte. E’ una novità? Forse lo sapevano tutti, ma non è stato fatto.
Il porto di Ancona direi che è l’hub più importante, per nostra fortuna le Marche saranno la Regione centrale e strategica della logistica del Mediterraneo e del sud Europa, non perché noi siamo bravi, perché così sono le scelte (logiche e costi).
Ancora, la Regione Marche non è riuscita a dare spinte forti ai Governi per realizzare una viabilità decente in uscita dal porto di Ancona, in cui passano 1,2 milioni di persone all’anno, a parte l’anno del Covid, 200 mila autoveicoli, di cui, mi sembra, 40 mila Tir l’anno. Siamo sotto tutto e direi di aggiungere che siamo in un momento difficilissimo, noi abbiamo avuto l’opportunità dalla storia di governare la Regione Marche nel momento in cui c’è questa crisi sanitaria del Covid, che mette paura, ma credo che sarà marginale rispetto alla crisi economica, sociale e psichica, una grande depressione, tra qualche anno, tipo quella del 1929 negli Stati Uniti d’America, noi dovremo affrontare momenti difficilissimi, incontro persone, nostri sostenitori, con cui ho familiarità che non hanno i soldi per pagare le utenze, c’è gente che ha già chiuso, tra marzo ed aprile conosceremo una situazione drammatica, siamo oggettivamente in difficoltà, ma come in tutti i drammi il dramma può diventare un disastro o può diventare un motivo di ripartenza, dopo le guerre, dopo le catastrofi, in genere c’è un periodo di buio terribile e poi c’è un boom economico, un boom culturale, dobbiamo cogliere questa opportunità che c’è stata data, siamo qui e le circostanze della vita e della storia ci hanno dato questo momento, non ce lo siamo scelto, ne avrei scelto volentieri un altro, lo dico con franchezza, ma a me capitano non so perché nella mia vita sempre momenti catastrofici …

(intervento fuori microfono)

Carlo CICCIOLI. Chiudo dicendo alcune cose, la prima cosa che dobbiamo fare è quella di tornare alla normalità, vi dico una cosa incredibile: dobbiamo fare cose grandissime? Si vorremo farle, ma il primo nostro obiettivo è tornare alla normalità, per esempio assumere personale in sanità, cosa che doveva essere fatta anche nei limiti che c’erano, nei piani occupazionali erano previste le assunzioni, ma non sono state fatte, non si sa perché, per quale inerzia e per quale burocrazia non si è assunto, mettendoci nella crisi angosciosa dal punto di vista sanitario di non avere il personale e di doverlo necessariamente spostare dall’attività ordinaria all’attività straordinaria del Covid; finire la costruzione delle strade, pressare affinché gli organi dello Stato, quelli incaricati, riescano a realizzare queste benedette strade; costruire gli ospedali, dopo otto anni l’Inrca ancora non è stato costruito, vanno bene gli incidenti, i fallimenti delle aziende, tutto quello che vi pare, ma da otto anni ci sono gli scavi ed i pali delle fondamenta all’uscita di Ancona sud.
Normalità significa fare queste cose, che non sono la scoperta dell’America, ma cose normali, noi dobbiamo riuscire a finire perlomeno tutte le incompiute, se riusciamo a fare questo avremo già ottenuto un successo incredibile,
Aggiungo qualcosa sulla famoso tabella C, perché qualche parola sui vecchi bilanci bisogna dirla – l’ho letta, non l’avevo mai fatto – grazie a Dio il Presidente Acquaroli ha voluto abolirla, è una vicenda incredibile, al limite della contestazione penale del traffico di influenze. Nella tabella C siamo al limite, se un Magistrato avesse fatto delle indagini con le intercettazioni che oggi si possono fare a posteriori, avrebbe potuto vedere le comunicazioni tra chi ha preso soldi dalla tabella C. C’erano le cose più singolari, dal Museo della bicicletta, 50 mila euro, alle associazioni più strane, anche questo deve rientrare nella normalità, invece di chiedere clientela noi chiediamo normalità, ci sono dei capitoli di spesa ordinari, lì si chiedono i soldi e lì vengono dati. Lo dico al Consigliere Biancani perché lui è il titolare della maggior parte di queste richieste - sono andato a fare le “analisi del sangue” della tabella C - dico che il risultato di 10 mila voti di preferenza, che ha avuto, è una roba incredibile, ma per la prima volta la sinistra ha perso la provincia di Pesaro, che cosa significa politicamente? Significa che i piaceri, le clientele, queste cose, fanno le preferenze, fanno strafare a chi le prende, ma sconfiggono quella parte politica.
Credo che il PD abbia pagato questo, invece di fare un progetto organico che governasse la regione, con cui prendere un consenso diffuso, con tutta la forza organizzativa e i canali di informazione, ha cercato di soddisfare il particolare, la singola associazione, la singola persona, la singola parrocchia, la singola clientela, ed ha perso tutto. Questa è una riflessione che faccio per noi, il centrodestra non deve fare questo errore, deve cancellare la tabella C, deve pensare alla globalità perché saranno i marchigiani a premiarlo, se riuscirà a dare queste risposte forse avremo qualche preferenza in meno, ma avremo un consenso diffuso nella società marchigiana.

PRESIDENTE. Vorrei tranquillizzare i presenti sulla forte scossa di terremoto in Croazia, molti marchigiani l’hanno sentita, l’epicentro è in Croazia e non nelle nostre vicinanze per fortuna e per sfortuna di quelle popolazioni.
Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Dover partire dalle parole ignobili del Consigliere Ciccioli …, un codardo! Lei non ha gli attributi per andare, alla luce di quello che ha detto, alla Procura della Repubblica a denunciare il fatto che ci troveremo al confine del penale rispetto alle attività.
E’ un codardo, come quando le ho chiesto di alzarsi in piedi e dire …

(interventi fuori microfono)

Romano CARANCINI. Presidente, bisogna che lei mi dica se il Presidente lo fa il Consigliere Ciccioli o lo fa lei.

PRESIDENTE. No, guardi, il Presidente cerco di farlo io con tutte le umane debolezze.

Romano CARANCINI. Allora …, per favore, sono stato rigorosamente in silenzio rispetto alle vergognose dichiarazioni del Consigliere Ciccioli.

PRESIDENTE. E’ vero, adesso prego tutti gli altri di ascoltare il suo intervento senza intercalare.

Romano CARANCINI. E’ un Consigliere che non ha il coraggio, qualche seduta fa gli avevo chiesto di alzarsi in piedi e dire: “Io sono antifascista”, come forse dovremmo dire tutti, lui non ha avuto questo coraggio, magari troverà l’occasione per dirlo, ma lo invito a recarsi alla Procura della Repubblica alla luce delle dichiarazioni che ha fatto. Ne ha fatta un’altra, non volevo partire da lui, ma come si fa! Ad un certo punto ha parlato del personale ed ha detto: “Come facevamo - poi entrerò nel Defr - noi non conosciamo il personale”, è una mortificazione, un’umiliazione per tutte queste persone che per definizione sono fedeli alla pubblica amministrazione. Nella logica del Consigliere Ciccioli c’è un personale che non dovrebbe avere una propria idea, si vergogni di quello che ha detto! E spero che non solo Consiglieri di maggioranza, ma tutti …

(interventi fuori microfono)

Romano CARANCINI. Presidente, che faccio?

PRESIDENTE. Mozione d’ordine, chi parla ha il diritto di essere ascoltato, è la democrazia ed è bene ribadirla sempre, in ogni istante, visti i precedenti; chi viene attaccato e si sente tale ha tutti gli strumenti previsti dal Regolamento interno: per fatto personale, per dichiarazione di voto.
Ascoltiamo in silenzio l’intervento del Consigliere Carancini, dopodiché chi si ritiene colpito dalle sue parole ha la possibilità democratica, stabilita dal Regolamento interno, di intervenire di nuovo, per fatto personale, nelle dichiarazioni di voto o nei successivi interventi, perché vorrei ricordare a tutti che stiamo discutendo un punto che si intitola proposta di atto amministrativo “Documento di economia e finanza regionale”, se tenessimo la barra su questo argomento, che anche il Regolamento intero prevede che deve essere fatto, credo che eviteremo le disattenzioni ed anche le politicizzazioni estreme, ma è un mio suggerimento dettato dall’interpretazione del Regolamento stesso.
Consigliere Carancini riprenda, gli altri Consiglieri potranno intervenire per parlare o per fatto personale spiegando le proprie ragioni.

Romano CARANCINI. La sua è un’interpretazione corretta, cercherò di attenermi, ma, parlando di personale, le giustificazioni che avrebbero impedito di poter fare un Defr di altro tipo sono davvero umilianti per le persone che lavorano con fedeltà e serietà negli enti territoriali, ovviamente fino a prova contraria, ma le prove non le porta.
Ritorno al tema principale, si arriva a governare dopo 50 anni e il primo bilancio, per antonomasia, per definizione e per consapevolezza dovrebbe essere il bilancio dell’identità, della trasformazione, del cambiamento, in realtà oggi ci troviamo dentro un contesto esattamente opposto, un copia incolla del bilancio precedente.
Dice l’Assessore Castelli nell’illustrazione che non possiamo immaginare un bilancio in questo passaggio perché ci sono una serie di incertezze riguardo all’applicazione dei disavanzi rispetto al rapporto con lo Stato, riguardo al Recovery Plan, riguardo ad una serie di situazioni.
Con molta prudenza e con molta umiltà, rispetto ad una conoscenza di un bilancio che non è ovviamente analitica, provo a fare il mio e, credo, e voglio comunicarlo, voglio esprimerlo, marca questo bilancio soprattutto il Defr che, come puntualmente ha detto la Consigliera Biondi, è lo strumento fondamentale, decisivo perché lì si vedono alcuni aspetti, che poi dirò, cosa c’è in questo composito atto di bilancio? Non c’è una visione, in realtà la visione ci sarebbe perché è un copia incolla della precedente, ma c’è un dettaglio, nel 2020 è accaduta una pandemia, quindi le condizioni sono cambiate e se c’è una visione è quella del bilancio di previsione del 2019, che ovviamente fa i conti con un cambiamento radicale di ciò che è accaduto. Quindi, cosa c’è? Manca un segno del cambiamento, avreste potuto individuare, poi proverò a spiegarlo ed illustrarlo, alcuni elementi di cambiamento, manca una visione del futuro dopo il Covid, mancano le idee, manca, per l’esperienza che ho vissuto da Sindaco, la strategia dei progetti. Consigliera Biondi, è quello che sta scritto a pagina 5 perché il Defr è lo strumento determinante perché mette insieme il programma regionale, le missioni, che sono l’elencazione delle azioni che nel quadro complessivo dovrebbero segnare e dare un insieme importante.
Nel documento economico di finanza avremmo dovuto trovare, Assessore Castelli, in quale luogo andare, come andare e quali tappe fare, in un altro modo avere la visione, avere il tempo di indicare come e soprattutto quali tappe.
Certo, l’Assessore ha già anticipato e ci ha detto che non abbiamo la possibilità di avere un quadro chiaro, credo che questo sia la cosa più grave che si possa dire, per la semplice ragione che state rincorrendo dal punto di vista programmatico quello che non avete chiaro. L’avevamo già illustrato in sede di presentazione delle linee di governo, caratterizzate da un elenco indistinto e generico e anche qui nulla fate per poter dare una visione di futuro alla regione.
Come si può individuare … Voi segnalate nel Defr alcuni cambiamenti e si resta colpiti per la pochezza, il modello marchigiano di relazione tra i livelli di governo: come, con quali modi, con quale struttura? L’agenzia regionale per il turismo e l’internazionalizzazione, non mi sono sentito con il Consigliere Cesetti, nel vostro Defr tra le priorità non esiste la parola cultura, non avete scritto, se non in una frase, la parola cultura, immaginate il futuro del turismo e dell’internazionalizzazione senza partire dal fondamento, che dovrebbe attrarre le persone a livello nazionale ed a livello internazionale o addirittura le imprese.
Parlate di trasformazione della Svim in Sviluppo Marche Europa, se la vostra visione di futuro è questa c’è da preoccuparsi, presumo che sarà un veicolo dove collocare amici e compagni …

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Prego, sono motivi e stimolo per intervenire.

Romano CARANCINI. Siamo qui e come abbiamo detto saremo leali e soprattutto corretti, sapremo riconoscere se abbiamo sbagliato, si agita il Consigliere di Civitanova Marche, ma è meglio che non parli.
Sul tema delle imprese parlate di voucher per servizi di finanza innovativa, chissà che cosa vuol dire! Scrivete che farete un programma sulla famiglia, sulla fragilità, sulle imprese e sull’eccellenza, una parola, avete un rapporto della Banca d’Italia che vi dà una serie di indicazioni sulle problematiche derivate da questo anno di Covid? Si sarebbe potuto intervenire non dico con una visione chiara, profonda, a 180°, ma si poteva intervenire con segnali di bilancio significativi.
Parlate di rilancio di investimenti pubblici e di Covid senza individuare quelli prioritari; mancano segnali sulla sanità, che cosa avreste potuto scrivere? Ciò che pensate della sanità, che cosa volete cambiare in termini di governance? Immaginate di lasciare le aree vaste, di non lasciarle, le aziende, immaginate di poter intervenire sull’edilizia sanitaria, sul personale? Certo, l’Assessore Saltamartini ha detto che avrebbe assunto 3 mila dipendenti, li stiamo aspettando - sull’Assessore Saltamartini stendiamo un velo pietoso, poi magari illustreremo - l’avete annunciato nel primo Consiglio regionale, ma non ci sono.
Non c’è, ribadisco, un’idea di innovazione, totale silenzio, nello stesso tempo avete manifestato tutta la vostra potenza negando, attraverso atti politici, la realizzazione di un ospedale già finanziato, in una qualche maniera a beneficio dei cittadini.
Servizio sociale, avreste potuto individuare e raccogliere la sollecitazione dei servizi sociali che abbiamo ascoltato in Commissione, individuando delle risorse proprie del servizio regionale oltre a quelle di carattere nazionale e europeo che già riceviamo, nulla di nulla, un totale copia incolla del bilancio precedente, delle schede di missioni precedenti.
E’ un segno a mio parere estremamente negativo, non dà questa visione, non dà l’idea di una concretezza e non dà le tappe.
Credo che questo sia l’elemento più negativo del Defr, naturalmente abbiamo provato attraverso alcuni emendamenti ad apportare qualche significativo cambiamento rispetto, per esempio, al terremoto. Il Consigliere Ciccioli, ovviamente non raccontando la verità, ha fatto riferimento al fatto che ci sarebbero delle responsabilità per il terremoto, ma, glielo ribadisco, dimentica che un suo uomo è stato Commissario straordinario della ricostruzione per un tempo superiore a quello dei Commissari guidati dai Governi di centrosinistra, oggi e lo ritroveremo nell’ambito eventualmente dell’intervento …

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Lei deve continuare, è oltre il tempo stabilito, ma sta recuperando le interruzioni che sono durate esattamente 42 secondi, quindi continui e concluda.

Romano CARANCINI. Cercheremo di reagire come fa il Consigliere Putzu.
Per queste ragioni dico che non sarà espresso un voto favorevole, come anticipato dal relatore di minoranza Consigliere Cesetti. Mi fermo qua.

PRESIDENTE. Richiamo tutti noi al rispetto di coloro che prendono la parola e intervengono. siano relatori di maggioranza o di minoranza che Consiglieri.
Se l’intervento va oltre il tempo stabilito le prescrizioni e le diffide devono essere rivolte a me in modo da richiamarmi al ruolo che svolgo, lasciando libertà di concludere al Consigliere.
Cerchiamo ancora una volta, lo ripeto, di non sforare il tempo assegnato come ci eravamo ripromessi nella Conferenza dei Presidenti dei gruppi.
Ha la parola il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Colleghe, Colleghi, oggi discutiamo e votiamo il primo bilancio di una nuova amministrazione regionale che tre mesi fa ha vinto le elezioni con ampio consenso, i cittadini marchigiani che hanno scelto di essere governati dalle forze di centrodestra ci hanno dato un mandato molto chiaro che poggia su tre cardini: discontinuità, rilancio, cambiamento.
Sono tre principi che trovano oggi la loro prima espressione, per questo vorrei parlare di rilancio più che di bilancio.
Questo è il primo mattone di un progetto lungo 5 anni che si propone di imprimere un netto cambiamento delle Marche, obiettivo ambizioso ma percorribile.
La situazione economica e sociale è difficile, ne siamo tutti consapevoli, nel rapporto della Banca d’Italia il prodotto regionale lordo delle Marche nel primo semestre 2020 è calato più di quello italiano, secondo le previsioni della Svimez nel 2021 subirà una contrazione intorno al 10,5% circa, un punto in più che in Italia.
La pandemia ha acuito una crisi economica regionale che era già in atto, ha messo a nudo la fragilità del nostro sistema economico e fatto crescere insoddisfazione e sfiducia sociale che hanno penalizzato soprattutto le giovani generazioni che non vedono più nella nostra regione il luogo ideale dove realizzare i propri sogni.
Non possiamo pensare di uscire da questa situazione straordinaria con azioni ordinarie, all’interno del Documento economico finanziario regionale ci sono dieci macro voci sulle quali si basa l’azione politica che vogliamo ripercorrere. Tiene conto sia delle risorse assegnate, attraverso le tabelle di bilancio, che delle linee di indirizzo e delle volontà che Giunta e maggioranza metteranno in atto nel corso dei prossimi mesi per raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti.
Le dieci priorità operative contenute nel Defr saranno traccia su cui attivare la forza propulsiva e propositiva che la Lega intende mettere a disposizione per attuare l’effettivo cambiamento.
Per brevità del tempo a mia disposizione cito solo alcuni contenuti:
Sanità - sanità e sociale di qualità per tutti: nessuno resti solo.
Questi primi mesi sono stati difficili perché ci siamo trovati un’organizzazione non adeguatamente pronta per affrontare la seconda ondata Covid. L’Assessore Saltamartini ha lavorato instancabilmente con precisi e chiari obiettivi per sopperire alle carenze riscontrate: rafforzamento delle Usca, dotazione di ulteriori tamponi, raddoppio delle dosi di vaccino antiinfluenzale e potenziamento del personale sanitario con nuovi medici e infermieri pronti a lavorare nelle Usca. Non è scontato aver raggiunto già subito importanti obiettivi: abbiamo firmato un accordo tra Regione Marche, la Federfarma Marche e la Conservizi Assofarma Marche per effettuare test diagnostici rapidi a cui si somma anche l’accordo con le associazioni dei laboratori analisi privati accreditati e siamo stati la prima Regione in Italia ad aver organizzato per tutta la popolazione lo screening di massa.
La grande sfida sarà progettare la sanità di domani, gli impegni assunti dalla Lega in campagna elettorale sono chiari: riorganizzazione della sanità, rafforzamento della medicina territoriale, riequilibrio dei servizi sanitari tra costa ed entroterra, qualità delle strutture ospedaliere.
Il 2021 sarà l’anno in cui discuteremo il nuovo Piano socio sanitario, al contrario di chi ci ha preceduto per tanti anni, lo faremo ascoltando tutti i soggetti interessati, medici, Sindaci, comunità locali. Vogliamo guardare all’innovazione e non è un caso che abbiamo finanziato il potenziamento della telemedicina, stiamo già lavorando per una progettazione concreta del sistema, una piattaforma in grado di implementare la medicina domiciliare ed affrontare, nel malaugurato caso accadesse, il protrarsi della pandemia, ma anche molte altre patologie.
In questa situazione difficile da un punto di vista economico e sociale vogliamo tutelare le fasce più deboli.
Voglio citare due azioni sulle quali questa Giunta ci ha messo subito la faccia: abbiamo riattivato da subito il contributo di 2,5 milioni di euro per il trasporto malati oncologici, abbiamo finanziato con 1,68 milioni di euro l’assistenza in casa di persone afflitte da Sla e minori con patologie rare. L’Assessore Saltamartini con esperienza politica e sensibilità umana ha già dimostrato di essere la persona giusta per assolvere a questa sfida.
Sviluppo - Centralità, sviluppo e competitività delle imprese marchigiane artigianali, industriali, commerciali, agricole e marittime, cooperative culturali, turistiche e di servizi, tutela e aiuti all’imprenditorialità.
Le Marche devono invertire la curva del declino e rivivere il protagonismo imprenditoriale che le ha fatte regione leader.
Voglio ringraziare l’Assessore Carloni che in questi pochi mesi ha messo in campo tempestivamente tante azioni volte a sostenere quelle imprese che stanno maggiormente soffrendo la crisi economica.
Voglio ricordare, 1,3 milioni per un bando sperimentale a sostegno degli investimenti nel tessuto produttivo e più dinamico, la modifica della legge 13 del 2020 per mettere a disposizione uno strumento finanziario semplificato per favorire l’accesso al credito delle PMI colpite dal Covid, il ristoro alle microimprese che hanno subito conseguenze economiche a seguito delle disposizioni restrittive contenute nei Dpcm attraverso la concessione di 10 milioni di contributi forfettari per sostenere la spesa di investimento e correnti.
Lo scorrimento delle graduatorie di progetti approvati, ma non ancora finanziati dai fondi europei, l’accelerazione dei pagamenti dei contributi agli agricoltori che ha permesso di erogare milioni per l’agricoltura biologica, per gli operatori nelle aree montane e per gli allevatori.
Ringrazio l’Assessore Carloni per le strategie che metterà in atto domani con le azioni articolate nella documentazione di questo bilancio.
Bene la scelta di riformare la Svim in una società più moderna con l’obiettivo di potenziare l’attenzione di risorse europee.
Bene la scelta di valutare soluzioni innovative per lo sviluppo delle finanze di impresa a sostegno delle PMI, che soffrono l’assenza di credito che frena investimenti, crescita e sviluppo.
Bene le linee indicate su cui incardinare le azioni della Giunta: promozione di investimenti per ampliare la base produttiva, sostegno ai processi di innovazione di modernizzazione del tessuto produttivo regionale in tutte le sue forme organizzative, rafforzamento delle strategie di internazionalizzazione del sistema produttivo, riqualificazione delle strutture produttive dei piccoli centri a partire dal commercio, dall’artigianato e dalle imprese cooperative anche sulla base di iniziative legate alla digitalizzazione dei borghi ed alla definizione di nuovi modelli di sviluppo del territorio in ambito turistico, manifatturiero e sociale.
Sono convinto che proseguendo su queste direttrici le Marche potranno rivivere presto una fase di crescita e di rilancio economico fondamentale per valorizzare il capitale umano e puntare sui nostri talenti che da troppi anni non sognano più un futuro nella nostra regione.
Cultura – turismo, cultura, ambiente: le Marche attrattive della bellezza.
La cultura è un asset strategico su cui incentrare una politica di crescita anche economica, i dati di occupazione e di produzione del comparto culturale mettono in luce il ruolo di questo settore come uno dei motori dell’economia regionale tra le prime regioni per occupati (6,5% del totale) e per valore aggiunto (6,4% del totale).
La pluralità dell’offerta culturale marchigiana deve costituire un asse portante di un nuovo approccio sistemico di intervento nel settore dei beni e delle attività culturali, sarà basato sulla valorizzazione integrata delle eccellenze delle Marche a livello nazionale ed internazionale, nonché capace di coniugare costa ed entroterra, turismo e cultura, enogastronomia e paesaggio.
Ho molto apprezzato in questa fase come l’Assessore Latini abbia scommesso sulla cultura nonostante il difficile momento per l’intero settore. Ottimo il progetto “Marche palcoscenico aperto” finanziato attraverso un bando iniziale di 120 mila euro e successivamente con oltre 180 mila euro che ha permesso di finanziare 60 progetti di artisti marchigiani.
Ottimo anche lo stanziamento di 500 milioni di euro a sostegno dello spettacolo dal vivo e degli istituti di cultura particolarmente colpiti dalle restrizioni imposte dalla recrudescenza della pandemia da Covid che si aggiungono ad altri 30 mila euro già stanziati in precedenza.
Ottimi gli obiettivi per il futuro, il programma di eventi straordinari che si inseriscono nel quadro di sostegno agli enti culturali, di enti pubblici, realtà associative è ambizioso e verrà garantito. Il completamento delle celebrazioni per il 500° anniversario di Raffaello, gli appuntamenti del 150° anniversario della nascita di Maria Montessori, le celebrazioni del V° centenario della nascita di Sisto V. Condivido inoltre la scelta di riservare attenzione e finanziamenti al settore dello spettacolo dal vivo.
Sport. La Regione attraverso le misure ed azioni previste nel programma degli interventi di promozione sportiva per il prossimo triennio ha stanziato oltre 3,6 milioni di euro per interventi sul territorio e circa 5,1 milioni di euro per gli impianti sportivi.
Inoltre nel 2021 abbiamo riservato 1,2 milioni di euro da destinare alle organizzazioni sportive per interventi territoriali finalizzati a contrastare gli effetti economici della pandemia, il cui intervento statale è stato giudicato insufficiente dal mondo dello sport.
Assessore Latini, da questa maggioranza avrà sempre il sostegno a scelte coraggiose che si muovono nella direzione di rafforzare una politica integrata di cultura come vettore di crescita sociale, ma anche economica, nell’ottica di integrazione con il turismo che deve essere sempre più un settore capace di produrre economia e posti di lavoro per i nostri giovani.
Presidente Acquaroli, ci vuole coraggio, lo so, ci vuole il coraggio di chi volge lo sguardo oltre il contingente ed il tempo presente, il coraggio di chi deve compiere delle scelte che guardano avanti, che non si fermano alle semplici necessità di consenso che la politica troppo spesso antepone alla strategia degli obiettivi.
Attraverso questo primo documento abbiamo dimostrato che il cambiamento cammina con la forza di una visione regionale coesa, unitaria e orientata a ritornare protagonista in Italia ed in Europa. C’è voluta la lungimiranza di una nuova classe politica che ha preferito, cito De Gasperi, guardare alle prossime generazioni e non ai prossimi appuntamenti elettorali. Sono orgoglioso di far parte di questa squadra che ha scelto oggi di guardare in questa direzione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Oggi ci troviamo a discutere un documento di particolare rilevanza, mi sarebbe piaciuto che ad ascoltare questo dibattito ci fosse l’intera Giunta, purtroppo vedo presenti solo due Assessori, mi dispiace, siccome si parla di un documento che tocca più parti, più argomenti, sarebbe stato rispettoso ascoltare maggioranza e minoranza su quanto avevano da dire su questi temi perché, come ho detto, è un documento ad ampio spettro.
Un atto che per gran parte è la copia di quello che a novembre la nostra maggioranza aveva approvato, l’ha detto bene il Consigliere Carancini, l’aveva già accennato il Consigliere Cesetti, che il centrodestra aveva avversato in modo molto pesante, votando contro. E’ un documento che a differenza di quello manca di visione, come già accennato dal Consigliere Cesetti, e di strategia finanziaria, è solo una brutta copia, una sintesi, di quello che avevamo approvato a novembre, più corto, avendo tagliato parti particolarmente rilevanti.
Un documento che però rende merito a provvedimenti importanti approvati nella precedente legislatura, che magari erano stati avversati dal centrodestra, a partire dal piano sociale, che invece è esaltato in questo testo, anche giustamente, a partire dalla legge 4.0 e dalla legge sulla vita indipendente, che era stata votata all’unanimità e che rappresenta secondo me il simbolo della precedente consiliatura.
Dicevo, una sintesi che presenta forti lacune a partire, ad esempio, dal tema dell’istruzione e del diritto allo studio; non una parola sulla tematica importante dell’alternanza scuola lavoro, non una parola sulla grave problematica della dispersione scolastica, quasi niente sul diritto allo studio, in particolar modo sul diritto allo studio per l’istruzione superiore universitaria su cui invece occorrerebbe aprire un discorso approfondito per andare verso una reale legge di riforma nella nostra regione.
Un documento che definirei fuori dal tempo perché in un periodo di gravissima crisi, come quella che stiamo vivendo, la missione sviluppo economico è ridotta ad un mero elenco di voci, pensieri generici, lo stesso si può dire per quanto riguarda le politiche per l’occupazione, con una sola riga si liquida il dramma delle aziende in crisi che chiudono e nulla si dice su come supportare i lavoratori che perdono il posto di lavoro, la fine della cassa integrazione avvicina purtroppo tanti licenziamenti probabili, credo che questo dovrebbe essere la priorità delle priorità e che in questo documento non lo è.
Non c’è la minima attenzione all’occupazione dei giovani, in particolar modo ai giovani laureati, si mette in soffitta il progetto Eureka, che aveva dato ottimi risultati in questi anni grazie all’inserimento di giovani ricercatori della nostra regione nelle imprese del territorio, grazie ad una collaborazione virtuosa tra Regione, impresa e Università.
Il turismo, tanto decantato poco fa dal Consigliere Bilò e motore di sviluppo fondamentale della nostra regione, viene liquidato con mezza pagina delle 189 del documento, vorremmo sapere quali intenzioni avete su questa tematica, cosa volete fare? Se ci fosse stato il Presidente Acquaroli come Assessore competente al ramo avremmo anche potuto saperlo. Come volete rilanciare questo settore così strategico? Lo stesso dicasi per le aree interne a cui, ricordo, la relazione introduttiva di insediamento del Presidente Acquaroli aveva dedicato ampio spazio, dicendo che era una priorità per questa consiliatura, in realtà anche in questo caso la tematica è liquidata velocemente, quando invece, lo ribadisco e l’avevo già detto nella seconda seduta, occorre pensare a criteri di premialità e fiscalità agevolata per coloro che vivono e lavorano in quei territori.
Sulle politiche sociali si ribadisce, come ho detto, l’importanza della legge sulla vita indipendente, ma poi si trascurano altri aspetti importantissimi, ad esempio nel bilancio non viene rifinanziata la legge sull’accesso alle spiagge per le persone disabili, che prevedeva ogni anno 100 mila euro, questo anno non c’è un euro.
Ci si dimentica di dare continuità a leggi importantissime che avevamo approvato tutti insieme nella scorsa legislatura, il contrasto al cyberbullismo, oggi, grazie a due emendamenti della Consigliera Ruggeri e ad un mio emendamento si ripropone questo tema e si rifinanzierà, speriamo, questa legge così importante. Come, mi rivolgo alla Consigliera Leonardi, non c’è una riga sul contrasto alla ludopatia, una legge rilevante che lei per prima aveva caldeggiato nella precedente legislatura.
Non si affronta uno dei temi principali, quello della lotta alle disuguaglianze e non lo dico io, lo dicono i dati, la nostra regione, come purtroppo il nostro Paese, sta attraversando un durissimo momento, la povertà assoluta sta aumentando e l’ha messo bene in evidenza il Presidente Acquaroli nella sua relazione di insediamento, purtroppo su questo c’è un paragrafo di tre righe e non si affronta nello specifico la tematica, su questa avrei voluto dire tante cose anche all’Assessore Saltamartini rispetto agli impegni presi nella seconda seduta del Consiglio regionale.
E poi il sisma, per la ripartenza ed il rilancio delle aree del terremoto non c’è traccia - l’ha detto il Consigliere Cesetti - della ricerca “Nuovi sentieri di sviluppo dell’Appennino centrale colpito dal sisma”, di cui abbiamo già parlato precedentemente per quanto riguarda il bilancio del Consiglio regionale, un lavoro approvato all’unanimità da quest’Aula, che era stato ideato dall’Ufficio di Presidenza nella scorsa legislatura ed elaborato con le quattro Università marchigiane, erano stati coinvolti, ve lo ricordo, tutti i Sindaci del cratere, le organizzazioni datoriali e sindacali, apprezzato in tante iniziative pubbliche anche a livello nazionale. Non c’è una riga e mi chiedo come volete ripartire, rilanciare quei territori se non partite da una analisi scientifica fatta da chi è competente per farla e se non vi affidate alle testimonianze di coloro che vivono quei luoghi e li amministrano?
Ancora, cosa dire su un altro argomento importantissimo come l’ambiente? Sull’ambiente ci sono vari passaggi, vari filoni, sicuramente in parte vengono sviluppati, ma diciamo che il tema dell’economia circolare, fondamentale, che ha caratterizzato gli anni scorsi, ricordo che come Regione Marche siamo stati capofila su questa tematica, non viene approfondito e questo a scapito di prospettive importanti, non solo in termini ambientali, ma di sviluppo occupazionale.
Infine, il Presidente Acquaroli nella sua relazione di insediamento aveva insistito molto sul concetto di coinvolgimento e di partecipazione ai processi decisionali da parte dei cittadini, delle parti sociali e delle associazioni, credo che anche da questo punto di vista non possono bastare le parole, il tema della partecipazione non è contemplato in questo testo e nel bilancio non è previsto nulla per il rifinanziamento della legge 31 del 2020, approvata a fine legislatura sulla partecipazione all’elaborazione della valutazione delle politiche pubbliche da parte dei comitati cittadini, delle associazioni, delle parti sociali, che rappresenta un elemento imprescindibile per assicurare una governance efficace dei problemi sociali, ambientali, economici, che le amministrazioni pubbliche ed i governi devono affrontare e risolvere.
E la dimostrazione che siete fuori dal tempo è nel fatto che viviamo nell’anno della pandemia, nell’anno in cui la scienza sta dando un contributo fondamentale per uscire da questa tragedia, nell’anno in cui medici ed operatori sanitari stanno perdendo la vita per combattere la pandemia, e voi cosa fate? Non rifinanziate la legge 42 del 2020, la legge che istituisce la Giornata Carlo Urbani. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Il Documento di economia e finanza regionale, che discutiamo oggi, è il documento programmatico fondamentale della Regione. Dovrebbe contenere gli obiettivi strategici che questa nuova amministrazione regionale si pone nel suo mandato, le politiche settoriali individuate per raggiungerli e la descrizione delle principali azioni che conseguentemente l’amministrazione ha in programma.
Quanto sopra dovrebbe essere declinato in coerenza con il programma di governo della coalizione politica che ha prevalso nelle elezioni regionali di settembre, dobbiamo notare che da questo punto di vista il documento che c’è stato presentato è assai carente, dalla sua lettura si può apprezzare l’accuratezza e la completezza delle argomentazioni, è evidente che gli uffici hanno molto lavorato per produrlo, e di questo li ringraziamo, ma altrettanto non possiamo dire della parte politica che appare evidentemente sottotraccia se non completamente assente su molti temi.
Il documento è composto per lo più da generiche affermazioni di principi condivisibili, ma che non vengono esplicitati in programmi concreti, non ci sono impegni programmatici forti legati alla realizzazione del programma di governo enunciato dal Presidente Acquaroli nella seduta dell’Assemblea legislativa del 19 ottobre, non si evince una netta discontinuità, al contrario di quello che diversi Consiglieri di maggioranza hanno detto durante la seduta di oggi, rispetto alle politiche della passata amministrazione e nessuna delle missioni che caratterizzano l’attività amministrativa dell’ente. Neppure in tema di sanità, a parte qualche timida puntualizzazione, nessun impegno sull’edilizia sanitaria, dove peraltro si fa ancora riferimento, e quando l’ho letto sono saltata sulla sedia, ai presidi ospedalieri unici di area vasta. Nonostante le risoluzioni e le mozioni che abbiamo votato a maggioranza in questa assise, ancora nel Defr si parla di presidi ospedalieri unici. Mi auguro che sia dovuto a trascuratezza, ad una mancata rilettura del documento che ci avete sottoposto a votazione e non dipenda invece da un caos, che potrebbe esserci, all’interno della maggioranza con visioni differenti, mi auguro che ciò non sia una spia di questo.
Tutte le scelte strategiche sulla sanità sono rimandate a successive azioni programmatorie, anche questo non ci lascia per niente tranquilli, anche in Consiglio abbiamo - io stessa - portato alcuni documenti importanti: la mozione contro la clinica privata di Fano, bocciata quando in teoria avevate detto che avreste allocato le risorse per il potenziamento dei piccoli ospedali per una sanità diffusa, l’interrogazione sull’azienda sanitaria Marche Nord, la cui risposta rimanda a scelte future, di cui non si trova traccia nel Defr, quindi, anche qui c’è da preoccuparsi. Avete una visione comune oppure ancora dovete quagliare sulle tematiche che sono così importanti e sulle quali sinceramente avete fatto anche tante promesse in campagna elettorale?
E’ evidente che la Giunta non ha ancora elaborato ed implementato indirizzi programmatici nuovi e al momento gli uffici lavorano sulla base della programmazione precedente quando non sono in stand by in attesa di indirizzi.
Come Consiglieri di minoranza, quindi, facciamo fatica a giudicare una programmazione che ancora non c’è o che è appena abbozzata.
Nel merito del finanziamento o mancato finanziamento delle missioni e delle leggi regionali e delle autorizzazioni di spesa tratteremo nella discussione del bilancio.
In questo intervento voglio solo soffermarmi su un particolare che, come Movimento 5 Stelle, ci sta molto a cuore. In materia ambientale si torna a parlare di combustione di rifiuti. E’ necessario evitare assolutamente questo scenario, riducendo drasticamente la produzione di rifiuti indifferenziati nella regione. Dobbiamo purtroppo constatare che il piano regionale di gestione dei rifiuti dopo oltre 5 anni dalla sua approvazione rimane sostanzialmente inattuato per mancanza dei Piani d’ambito territoriali. Questa situazione di inadempienza va assolutamente sbloccata con determinazione perché ci frena sul raggiungimento degli obiettivi in termini di riduzione, riciclo e riuso e non favorisce gli investimenti nell’economia circolare del territorio, lasciando eccessivi spazi sugli impianti di trattamento ad iniziative private estemporanee e non coordinate, maggiormente interessate a realizzare profitti su rifiuti piuttosto che la salvaguardia di ambiente, salute e paesaggio.
Per questo motivo abbiamo presentato una mozione che sollecita un intervento deciso da parte della Regione che verrà discussa a breve e che speriamo venga approvata all’unanimità.
In conclusione vi dico che quando mi sono accinta a leggere il Defr l’ho fatto con la mia deformazione professionale, come se stessi leggendo un bel romanzo, mi sono detta chissà che tipo di Marche hanno delineato in questo documento i nuovi amministratori e ne sono rimasta particolarmente delusa perché se voi guardate solo i tempi verbali è tutto al passato o al presente, del futuro si parla pochissimo, quindi, che tipo di Regione volete costruire in questo Defr non c’è. Capisco il poco tempo che avete avuto, speriamo che nel prossimo Defr sia delineata una regione differente, per cui vi auguro di avere il coraggio di mettervi al lavoro. Non ci sono temi facili che dovete affrontare, siamo in una situazione anche a livello nazionale ed internazionale complicata, complessa, di questo ne dobbiamo tenere conto, però siete partiti in modo scoppiettante, mi viene da dire, noi vi abbiamo un po’ aiutato presentando subito degli atti che vi hanno messo alla prova e le prove le avete fino adesso superate quasi tutte, però leggendo il Defr si ha l’idea che vi siate un po’ impantanati e questo è un grosso peccato.
Fra l’altro è un libro dei sogni il Defr, lo sappiamo tutti, abbiamo visto che il Partito Democratico ha presentato tanti emendamenti, noi non l’abbiamo fatto perché secondo noi mettere i propri sogni, che forse non verranno realizzati, nei sogni altrui ci sembra un procedimento forse non tanto utile, comunque buon lavoro a tutti e noi, lo anticipo già adesso così non interverrò dopo nell’ambito di questa discussione, voteremo contro il Defr. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Oggi andiamo a discutere alcuni provvedimenti che sono il cardine della storia politica che andremo a scrivere nei prossimi anni. Il Documento di economia e finanza regionale si innesta, infatti, su quello che è il nostro programma di governo che è stato bene illustrato nella prima seduta dal Presidente Acquaroli.
Prima di fare una disamina di quello che è l’atto e di intervenire nella parte più politica, vorrei fare innanzitutto un ringraziamento all’Assessore Castelli, a tutta la Giunta, per il lavoro che hanno svolto, ed agli uffici perché credo che sia importante ricordarci che questa Giunta si è insediata meno di due mesi fa ed ha dovuto affrontare non solo la novità, perché il centrodestra governa per la prima volta la Regione Marche, ma anche la fine di un anno complesso e complicato, con lo slittamento delle elezioni regionali, che invece di tenersi a giugno sono avute a fine settembre, con la difficoltà della seconda ondata della pandemia che ha travolto tutta l’organizzazione regionale. Pertanto, un ringraziamento sentito agli uffici che hanno dovuto lavorare in così poco tempo ed alla componente politica che ha voluto dare, ed è scritto in maniera anche molto chiara, due segnali, spiegando bene come questo bilancio venga in approvazione entro la fine dell’anno per evitare e scongiurare l’esercizio provvisorio, in maniera da non bloccare l’attività amministrativa, con l’urgenza di farlo nonostante una serie di vincoli che ci dobbiamo trascinare, come le scelte incautamente fatte dalle precedenti amministrazioni, che hanno voluto con una serie di atti, non da ultimo la famigerata tabella C, impegnare nelle annualità successive le amministrazioni che sarebbero seguite pur di colore e orientamento diverso, come la nostra.
In questo complesso quadro e con questi vincoli noi andiamo ad operare con un bilancio e un Documento di economia e finanza che cambia soprattutto nel metodo, il cambiamento è scritto nel metodo operativo che vogliamo porre, che si pone degli obiettivi, che poi delineerò più nel dettaglio, in contrapposizione con un metodo puntuale e spesso purtroppo clientelare che si era sviluppato negli anni precedenti, carente di una visione politica, a differenza della visione che vogliamo impostare da oggi per i prossimi 5 anni.
Nel Defr è scritto molto bene come si svolgerà la seconda fase, perché questo primo momento necessita anche di una due diligence, dobbiamo fare le pulci e dobbiamo fare i conti con le scelte politiche che hanno impegnato anche i futuri bilanci, vedendo quali sono le ricognizioni, le possibilità e le capacità di intervenire anche alla luce delle nuove emergenze che dovremo affrontare e che in parte sono conseguenti alla crisi che già ci trasciniamo, economica e sociale, accentuata dalla pandemia da Covid 19, sia in termini sanitari, ma anche e soprattutto in termini sociali, che va ad aggravare un’economia che già si trova purtroppo in difficoltà.
Nei prossimi mesi torneremo per una nuova fase di questo bilancio, che potrà essere più completa nelle linee che oggi vengono tracciate, pur dando dei segnali molto chiari, attraverso una stagione di riforme che vogliamo attuare e che già in questo Defr sono per alcuni aspetti delineate.
Voglio sottolineare brevemente come la strategia politica, che è dietro questo documento e dietro al conseguente bilancio, parte da dieci impegni strategici e da dieci priorità operative per lo sviluppo delle Marche. Abbiamo una nuova visione della nostra regione con un progetto di medio e lungo termine, che non guardi solo all’intervento puntuale, che garantisce, sì, un riscontro immediato, anche in termini elettorali, ma che non guarda, come si dice, più in là del proprio naso.
Vogliamo sviluppare una regione che abbia un nuovo protagonismo a livello nazionale, europeo ed internazionale, puntare ad una collaborazione strutturale con le varie realtà ed i vari corpi istituzionali e non, che svolgono un ruolo all’interno del nostro tessuto economico, sociale e politico. Ci tengo a leggere un punto: spoliticizzare l’attività amministrativa regionale in ogni settore, puntando su merito e competenze e non sulle appartenenze di partito, questo, già leggere questo sugli obiettivi e sugli impegni strategici significa indicare il cambiamento che vogliamo apportare alla politica che negli anni passati aveva scelto di governare la nostra regione.
Vogliamo una Regione autorevole, che abbia un ruolo di coordinamento e di programmazione e si spogli delle funzioni gestionali a favore di tutti i soggetti vitali, che compongono il tessuto della nostra regione.
Vogliamo garantire sicurezza ai cittadini, alle famiglie ed alle imprese e rafforzare il policentrismo regionale e il riequilibrio territoriale alimentando la fiducia che ogni comunità locale marchigiana ha nella nostra regione, offrendo uguali livelli di investimenti e servizi efficienti, efficaci e semplici in ogni ambito e settore regionale e puntare sul lavoro, sanità, imprenditorialità e innovazione.
Prima ho sentito il Consigliere Carancini dire che non è mai citata la parola cultura, io mi chiedo quale documento abbia letto, basta aprire le pagine 5 e 6 per trovare la cultura fra le 10 priorità operative della nostra programmazione per il futuro, per cui si può avere, ed è corretto, una visione diversa, si può puntare su obiettivi strategici diversi, ma non si possono dire cose che non corrispondono alla realtà.
Mi soffermo anche su un’altra dichiarazione fatta dal Consigliere Carancini in merito al terremoto e riguarda il mio partito, Fratelli d’Italia, in riferimento ai Commissari che ci sono stati dal 2016 ad oggi, voglio ricordare che Fratelli d’Italia non è mai stata al governo in questi anni, ha sempre fatto una dura opposizione, anche molto costruttiva sui temi del terremoto. Non ha scelto nessuno dei Commissari, non ha scelto Errani, espressione del suo partito, non ha scelto la De Micheli, espressione del suo partito, che è stata in carica fino a settembre 2018, Errani è uscito dopo se non ricordo male dal PD, non ha scelto Farabollini, che non è certamente espressione di Fratelli d’Italia e non ha scelto neanche Legnini, che è Commissario dal febbraio 2020, per cui anche lì si prega di dare informazioni corrette e di non attribuire la paternità di Commissari ad un partito che invece li ha supportati con proposte costruttive e li ha criticati rispetto ad un immobilismo che c’è stato.
Sull’immobilismo, faccio riferimento all’intervento del Consigliere Cesetti, avendolo evidenziato anche nei quattro anni precedenti, da quando c’è stato il terremoto, l’ho rimarcato imputando alla Giunta, di cui lei faceva parte, il fatto di essere stata supina nei confronti del partito di governo, che era il vostro, e delle scelte fatte sul terremoto. Di non aver fatto sentire la voce dei marchigiani, questo era il vostro compito, perché sappiamo tutti che la maggior parte delle competenze del terremoto riguardano il Governo, ma noi avevamo un sub Commissario, avevate un partito di Governo del vostro stesso colore politico, dovevate alzare la voce, far sentire le esigenze del territorio e non piegare la testa e obbedire anche laddove, lo abbiamo visto tutti, le scelte, le impostazioni fatte a livello governativo sulla pelle dei marchigiani, hanno portato ad un blocco della ricostruzione e sono state deleterie per la sopravvivenza di intere comunità, questo io non ve l’ho perdonato all’epoca e non ve lo perdono oggi. L’unica cosa che forse non avete fatto è questa: ammettere che non avete fatto quello che era il vostro compito.
Credo che questo sia un documento, invece, che si pone degli obiettivi molto importanti, che si pone un cambio di visione e quello che è da guardare bene non è solo e tanto quanto scritto nelle pagine oggi in discussione, ma anche quello che non c’è, proprio quella tabella C, puntuale, che ha portato ad una serie infinita … L’ultima tabella C credo che fosse composta da una ventina di pagine, senza neanche una somma a piè di lista di quante erano le indicazioni puntuali che venivano inserite, mi ricordo quella seduta sul bilancio. Il fatto di dare spazio a politiche di visioni, a politiche programmatorie, che vogliono coinvolgere tutti i livelli, ad una politica che non segua più un sistema clientelare o partitico, ma che abbia invece una visione a favore delle Marche, sarà la vera sfida, sarà la vera innovazione che parte e passa per uno strumento importante come questo e che caratterizzerà tutta la nostra legislatura. E’ per questo che i marchigiani ci hanno votato, è per questo che ci hanno dato la fiducia per dare e scrivere una storia nuova per le nostre Marche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Vorrei iniziare questo intervento ringraziando la Giunta, il Presidente, tutti i funzionari, che secondo me hanno fatto un miracolo in 60 giorni, avendo portato avanti il rendiconto, l’assestamento, il bilancio e il documento di programmazione economica e finanziaria. A loro va il mio ringraziamento e il mio plauso per quanto sono riusciti a fare.
Condivido quanto detto da coloro della maggioranza che mi hanno preceduto, gli interventi dei Consiglieri Bilò, Leonardi, Ciccioli, su questo potete stare tranquilli, come dicevamo, non c’è nessun disaccordo tra la maggioranza, siamo granitici. Con il Consigliere Ciccioli abbiamo contatti dal 1998/1999 insieme abbiamo vissuto varie crisi, che da quella volta ancora non si sono sistemate, crisi della zona Merloni e quindi del fabrianese e delle cartiere che hanno trovato una soluzione successiva. Su questo potete stare tranquilli.
Quindi oltre al ringraziamento vorrei anche un po’ rispondere a quanto detto da coloro che nel documento di questa maggioranza hanno visto una mancata corrispondenza con una vera strategia, una strategia finanziaria, una visione.
E’ stato detto che non si è parlato della crisi economica complessa, della crisi del credito, però io dico: voi che c’eravate perché non avete in qualche modo risolto quelle crisi? Perché non si sono trovare delle soluzioni alla crisi del credito, affinché le piccole imprese potessero avere delle fonti di finanziamento? Perché non vi siete fatti interlocutori con la Banca d’Italia, con gli istituti bancari affinché le Marche non fossero solo un terreno di raccolta fondi per portarli ad altri e fare investimenti da altre parti.
Si parla poi delle aree interne, della ricostruzione post sisma, qualcuno ha detto bisogna sentire i territori, io i territori non li ho sentiti, li vivo, e posso dire che la gestione del terremoto dal 2016 ad oggi è stata …, non lo so, è difficile descriverla, ci troviamo nelle condizioni di quattro anni fa. E’ vero, la competenza è del Governo, dei Commissari, ma nel 1997 la Regione si è fatta portatrice degli interessi dei terremotati e questa volta no, non c’è stata nessuna interlocuzione con Roma, non c’è stato niente. Quando si parla delle aree interne ci sono pochi fondi che ad oggi non sono stati spesi e sicuramente non risolveranno i loro problemi.
Si è parlato di patto per la ricostruzione e lo sviluppo portato avanti dalle quattro Università, è vero, ma non è stato portato avanti neanche per una riga, sono state fatte tutte le varie passerelle, si è andati a Roma a presentarlo al Parlamento, si è andati da tutte le parti, ma il primo progetto, che doveva essere portato avanti, che riguardava una parte delle aree interne, è stato abbandonato, non l’ha portato avanti né le Università, né la Regione e questo lo dico perché ho parlato con il Presidente che c’era prima, non è stato portato avanti, le Università lo hanno abbandonato, quindi, diciamo, che anche qui la Regione poteva fare la sua parte.
Poi sono state fatte altre affermazioni: non c’è una visione, per il Consigliere Carancini, il bilancio dovrebbe essere quello che dà l’indirizzo, manca il cambiamento, manca la visione del futuro, ci doveva essere la visione di quello che si deve fare, cosa che non c’è; si è detto anche che vorremmo accontentare gli amici, questa forse se la poteva risparmiare, forse gli amici li ha accontentati qualcun altro, noi alla fine accontenteremo gli amici dei nostri territori se riusciremo a governare bene, questo è quello che vorremmo fare e penso che sia la cosa migliore.
Poi tutte queste lezioni sulla sanità, sugli ospedali, abbiamo copiato quello che era stato fatto prima, non c’è niente di nuovo …, io tutta questa visione da chi ci viene a dire che dobbiamo essere più attenti non la vedo, ho davanti il Consigliere Carancini, è stata persa Macerata, è stata persa la Regione, tutta questa visione strategica forse è mancata, oppure cambiano i tempi, non lo so. Diamo le lezioni, però facciamoci anche un esame di coscienza perché parlare è semplice.
Non abbiamo fatto un romanzo, come ha detto la Consigliera Ruggeri, no, abbiamo scritto delle cose, forse in modo anche sintetico, però, come ha detto il Consigliere Ciccioli, dobbiamo tornare al normale, ci riteniamo persone normali e vogliamo fare dei programmi normali, vorremmo scrivere quello che faremo, forse prima lo faremo e poi lo scriveremo, diciamo che c’è da scriverlo, però prima di scrivere … Se avessimo scritto molto di più, magari 600 pagine anziché 180, ci avreste detto, tanto la minoranza ormai la conosco, qualsiasi cosa fai dice l’opposto, che avevamo scritto tante cose e tanti sogni che non sarebbero stati realizzati.
Dico che noi cercheremo di portare avanti il nostro programma con serietà, con umiltà, con la collaborazione tra noi e mi auguro anche con la minoranza, con gli Assessori, con i quali ad oggi abbiamo avuto poca possibilità di stare insieme visti il Covid e le emergenze che sono state affrontate.
Dire poi che non è stata inserita la cultura, né le attività produttive … Abbiamo rinunciato ad incontrarci proprio per concentrarci su delle misure per andare incontro ai bisogni delle aziende, dei cittadini, degli operatori della cultura e di tutti i settori, degli agricoltori e di quanti sono in difficoltà, soprattutto dei cittadini.
Il nostro Documento di programmazione economica e finanziaria è realistico, è fatto da persone, che con responsabilità hanno cercato di scrivere quello che si può realizzare, quindi, non vado avanti.
Per quanto riguarda gli emendamenti si parlava di quello sul bullismo e cyberbullismo che era stato dimenticato, questo è stato detto dal Consigliere Mastrovincenzo, era stato fatto in Commissione, poi sono stati presentati altri emendamenti dalla Giunta, quindi non è vero che non siamo stati attenti e non è grazie ai vostri emendamenti che siamo andati avanti.
Gli emendamenti sul Documento di programmazione economica li vedremo dopo, invece di fare gli emendamenti (dopo 60 giorni che ci siamo insediati), se quelle cose erano così fondamentali e importanti dovevate averle fatte voi. Non è cambiato niente rispetto a prima.
Sugli emendamenti già da adesso dico che sono improponibili per il fatto che riguardano cose che potevano essere fatte prima, quello che dico è che noi valuteremo tutto perché questo è il nostro orientamento, non scarteremo niente, metteremo tutto nel cassetto e cercheremo di fare il bene dei cittadini. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Sarò breve perché il penultimo intervento del Presidente della Commissione bilancio è stato molto esaustivo, però, evidenzio a me e al Presidente del Consiglio che adesso approviamo l’atto amministrativo n. 4, che è il Documento di economia e finanza regionale, se non sbaglio, allora abbiamo fatto un po’ di confusione in Aula perché l’abbiamo mescolato con il bilancio. Forse per questo motivo ci sono state tante accuse da parte della minoranza, è stata svilita anche la relazione della Consigliera Biondi che ha dato una definizione precisa e puntuale del Documento di economia e finanza regionale, che definisce le linee strategiche delle varie missioni in cui si articola l’attività di questa amministrazione regionale, che poi trova concretezza nel bilancio di previsione 2021/2023. Il Documento di economia e finanza regionale si innesta sul programma di Governo della legislatura 2020/2025, illustrato il 19 ottobre dal Presidente Acquaroli.
Non ci vedo nulla di strano che nel Documento di economia e finanza siano riprese le linee programmatiche che il Presidente Acquaroli ha spiegato il 19 ottobre, per le quali la sottoscritta gli ha fatto i complimenti in quanto c’è una cosa che non è mai stata detta o quanto meno io non l’ho mai sentita nei cinque anni precedenti: la coesione territoriale, progettiamo le Marche del futuro con una discontinuità netta con il passato.
Colleghi Consiglieri, ho ascoltato i Consiglieri dell’opposizione, dal relatore di minoranza al Consigliere Carancini, alla Consigliera Ruggeri, permettetemi di dire che questo Documento di economia e finanza, qualcuno l’ha chiamato bilancio, non ha un’anima, non ha una visione, è un copia incolla del programma elettorale, certo che è un copia incolla, riprende il programma elettorale perché, colleghi Consiglieri, chi ha vinto le elezioni il 21 settembre 2020 è il centrodestra, che si è presentato all’elettorato con un programma e con quelloha vinto le elezioni. Scusate, il Documento di economia e finanza definisce le linee strategiche, che cosa dovevamo mettere? Un altro programma? Questo devo capirlo.
Per quanto riguarda la relazione fatta dal Consigliere di minoranza Cesetti, sì, è un Documento di economia e finanza non nostro, ma fatto dalla precedente amministrazione negli anni scorsi, è quello, e quando diciamo che non c’è un’anima, che non c’è una visione, è un copia incolla del programma elettorale, certo, ma quando mi si dice che ci sono varie criticità nei precedenti documenti di economia e finanza, che voi avete elaborato e dite che avete salto l’Interporto, l’aeroporto, Aerorica, Banca Marche, ma che fate? Ve la cantate e ve la suonate? Quando mai il centrodestra ha governato questa regione? Chi c’era nel 2015 quando abbiamo trovato debiti pari a 20 milioni per l’Aerdorica? C’era il centrodestra? No!
Interporto l’avete salvato, perché c’eravamo noi a governare? Non abbiamo mai governato.
Consiglieri, vi chiedo un po’ di onestà politica, noi ci siamo insediati il 19 ottobre e mi fa specie ascoltare dai banchi della minoranza ed anche dal Movimento 5 Stelle che non abbiamo fatto nulla, che abbiamo presentato un Documento di economia e finanza copia incolla dei documenti degli anni precedenti, per cui lo bocciate, quindi voi bocciate i vostri documenti, i Defr degli anni precedenti, se è un copia incolla! Poi dite che fa schifo perché non c’è nulla, e state veramente offendendo gli Assessori e vi spiego perché. Dovete leggere le varie missioni in cui ogni Assessore nel giro di 60 giorni … Sapete cosa abbiamo fatto nel giro di 60 giorni? Abbiamo approvato 6 atti, il 30 novembre abbiamo approvato il consuntivo - l’abbiamo approvato in quella data perché a luglio non era stata ottenuta la parifica - abbiamo approvato il bilancio consolidato e l’assestamento ed oggi abbiamo il Documento di economia e finanza regionale 2021/2023, il bilancio di previsione 2021/2023 e la legge di stabilità. Quello che si doveva fare in un anno, nell’anno 2020, noi l’abbiamo dovuto portare in Aula in 60 giorni, ci vuole un bel coraggio a dire: “Non avete una visione strategica, non avete fatto nulla”, andatevi a leggere le missioni e poi vi renderete conto.
Il 19 ottobre ho fatto i complimenti al Presidente perché ha parlato di coesione e in ogni missione troviamo questo, basta Marche nord, Marche sud, noi vogliamo un riequilibrio del territorio, basta costa ed entroterra, non c’è nulla sull’entroterra? Andatevi a vedere le missioni, leggetevele, so che è un bel malloppo, però le potete leggere, c’è un riequilibrio territoriale e si parla sempre di coesione.
Consiglieri, potevamo fare di più? Certamente, anche se quando ci siamo insediati il 19 ottobre ho pensato subito: “Ma come facciamo ad approvare tutti questi documenti e atti?” La sottoscritta il personale l’aveva, ma gli altri no, non avevamo gli uffici, lo stesso dicasi per gli Assessori, quindi cerchiamo di essere onesti e corretti.
Quando mi si dice che è un copia incolla del bilancio precedente, Consigliere Carancini, bene, allora lei boccia tutti quelli precedenti, se questo è un copia incolla lei li boccia tutti.
La Consigliera Ruggeri dice: “E’ una delusione, si parla di passato e di presente” no, poi andremo a vedere che cosa abbiamo fatto nel bilancio, noi abbiamo una visione strategica e puntiamo su quattro punti fondamentali: impresa, famiglia, eccellenze e fragilità. Sono questi i quattro punti che porteremo avanti.
Quando si dice che è un libro dei sogni, o è un libro dei sogni, e quindi c’è troppo, oppure se c’è poco vi contraddite, di continuo, non è possibile dire una cosa ed il suo contrario, è una continua contraddizione. Le elezioni le avete perse anche perché bisogna farsi un esame di coscienza, noi abbiamo perso tantissime volte, l’esame di coscienza l’abbiamo fatto, qualcosa abbiamo imparato. Gli interventi che avete fatto sono contraddittori e sono un’offesa per gli Assessori.
Devo ringraziare l’Assessore Castelli che oltre ad essere venuto in Commissione ha spiegato il bilancio a tutti i Consiglieri, questo in passato non è mai stato fatto, quindi, signori Consiglieri, vi chiedo di collaborare in un momento difficile e particolare come quello che stiamo vivendo e di non criticare in maniera spudorata. E’ un termine un po’ forte, però vi contraddite in continuazione, dite una cosa e subito dopo il contrario, avete fatto delle affermazioni gravi: un copia incolla del programma precedente, non avete fatto niente, non avete una visione strategica, non c’è un anima. E’ assurdo!
Noi andremo avanti con il nostro programma perché i marchigiani ci hanno dato il mandato e continueremo in questa direzione. Abbiamo avuto 50 giorni per approvare 6 atti che dovevano essere approvati nel corso dell’anno 2020, mettetevi bene in testa questo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Carloni (collegato da remoto).

Mirco CARLONI. Grazie, Presidente. Mi fa molto piacere poter intervenire anche se a distanza.
Ho seguito i lavori e sinceramente sono un po’ dispiaciuto da alcune considerazioni fatte dai Consiglieri di minoranza, specialmente da chi ha avuto importanti responsabilità, in qualche modo mi sorprendono un po’, però nulla di trascendentale.
Vorrei invece rassicurare, se ce ne fosse bisogno, ma non credo, i Consiglieri, il Consiglio, ma soprattutto i nostri cittadini, che noi non abbiamo fatto fotocopie dei bilanci precedenti e soprattutto non siamo tardivi nella programmazione finanziaria, al contrario, tutti gli Assessori hanno corso e si sono prodigati in un lavoro enorme di review del bilancio precedente, abbiamo approvato l’assestamento e immediatamente un’ora dopo ci siamo messi a lavorare a saldi costanti ognuno per i propri settori, per trovare le risorse e ripianificarle.
Certo, è chiaro che abbiamo probabilmente sorpreso chi pensava che lasciassimo tutto invariato e mi meraviglia anche che qualcuno potesse pensare che noi rifinanziassimo le leggi regionali sic et simpliciter, come se nulla fosse accaduto a settembre. E’ evidente che la nuova amministrazione guidata dal Presidente Acquaroli ha imposto un cambiamento di rotta importante, che noi Assessori abbiamo seguito.
Qual è questo cambiamento importante? In parte è il non rifinanziamento di molte leggi regionali perché abbiamo la pretesa ed anche l’impegno con i cittadini di cambiarle nella loro essenza per dare un segnale di cambiamento, quindi rifinanziare le leggi regionali non è una diminutio, come qualcuno ha detto prima, mi pare il Consigliere Cesetti e poi anche il Consigliere Mastrovincenzo, non le abbiamo rifinanziate per distrazione, non perché è nostro preciso compito rivedere quelle norme, quindi, quando modificheremo i testi, i dettati normativi di quelle leggi, faremo anche una nostra pianificazione, che parte da oggi e che ha un respiro lungo, per poter fare un cambiamento fondamentale, che è quello che hanno chiesto i cittadini andando a votare a settembre.
Vi voglio anche annunciare un dato che ho ricevuto prima dalla Camera di Commercio attraverso il Centro studi Tagliacarne, oggi è stata pubblicata questa analisi per cui la Regione Marche è all’ultimo posto nel saldo tra imprese attive e imprese che chiudono, l’ultimo posto è un dato davvero tremendo, siamo l’ultima regione per il saldo sulle imprese, di questo dobbiamo farci carico, è un’eredità abbastanza pesante che ci arriva. Il nostro tratto distintivo era l’imprenditorialità diffusa, era la capacità di fare impresa anche nel modo più semplice, artigianale, microimprese, oggi questo dato, purtroppo, ci butta all’ultimo posto della classifica nazionale, soprattutto i dati dell’export sono davvero tremendi per quelle aziende che producono pellame, borse, scarpe, pellicce. Siamo colpiti al cuore del nostro sistema produttivo, che di fatto è manifatturiero.
Dobbiamo rivedere i fondamentali di questo sistema economico, altro che rifinanziare le leggi che c’erano prima, dobbiamo capire con la massima umiltà, ovviamente, quali sono gli errori fatti, quali sono le aspettative dei mercati, in che modo far tornare quell’imprenditorialità diffusa, quel tessuto economico, quel clima favorevole a chi ha voglia di mettersi in gioco, a chi ha voglia di produrre, a chi ha voglia di essere parte di un sistema produttivo per dare posti di lavoro.
Purtroppo anche le stime sui posti di lavoro sono drammatiche, oggi lo studio di questo istituto ci ha dato dei dati che sono davvero preoccupanti, rispetto a questo che cosa abbiamo fatto? Non ci siamo girati i pollici, abbiamo messo in piedi in poco tempo delle scelte strategiche, l’ha detto prima l’Assessore Castelli, questo è un bilancio fatto in due tempi, adesso è il tempo della programmazione, poi ci sarà un medio tempo, trimestrale, in cui finanzieremo le cose che riterremo più importanti, più strategiche.
Per quanto riguarda le mie deleghe, abbiamo pensato che bisognasse puntare molto sulla digitalizzazione delle imprese 4.0, quindi, porteremo in Aula presto un intervento normativo poi anche finanziario molto significativo sulla digitalizzazione delle imprese perché purtroppo anche su questo siamo agli ultimi posti in Italia. Vorremmo creare una linea di finanziamento per le aree interne, attraverso la rivitalizzazione, con la riapertura di attività commerciali e artigianali all’interno dei borghi e dei centri storici, inoltre un finanziamento per chi vuole fare albergo diffuso e, quindi, investire nella ristrutturazione, nuove imprese che nascono per fare accoglienza e per fare sistema turistico diffuso.
Tra i vari capitoli ne abbiamo inserito uno nuovo per la creazione di cooperative che è andato sotto il nome di workers buyout, lavoratori che si uniscono in nuove cooperative per rilevare una attività in crisi.
Un altro tema ancora che abbiamo misurato negli ultimi tempi molto funzionale è il re …, cioè la capacità di reinvestire industrialmente sul tessuto economico. Qualche settimana fa abbiamo fatto uscire un bando come settore industria che prevedeva la possibilità di avere un finanziamento, anche molto importante, per le nuove imprese che vogliono creare nuovi insediamenti produttivi, vincolandole all’innovazione tecnologica, soprattutto alle assunzioni ed al lavoro.
Su questo c’è stato un affollamento di richieste che ha addirittura esaurito il finanziamento a disposizione in pochi minuti, apparentemente può sembrare negativo, ma dal punto di vista economico sta a significare che c’è la volontà di investire nelle Marche e noi dobbiamo cogliere questa volontà e fare scelte economiche anticicliche che intervengano davvero dove gli imprenditori, le imprese, i nostri ottimi, eccellenti artigiani ed agricoltori vogliono che si agisca.
Approvando oggi, lo dico soprattutto ai Consiglieri, questa manovra legittimate finanziariamente le scelte importanti che abbiamo messo in campo, abbiamo dedicato 20 milioni di euro per lo scorrimento di alcune graduatorie, che erano state fatte, soprattutto per le attività artigiane, sia in digitalizzazione che in investimenti. Questi 20 milioni di euro sono molto importanti e possiamo assegnarli immediatamente, come vedete non abbiamo deciso di azzerare tutto perché se c’era una graduatoria che ci è sembrata opportunamente giusta per allocare nuove risorse l’abbiamo utilizzata, scegliendo la strada più veloce perché l’interesse è quello di salvaguardare le imprese in un momento che è forse uno dei più difficili della nostra storia.
Inoltre abbiamo messo 10 milioni di contributi per la ripartenza, finanziando tutte o quasi le 9.000 domande che sono pervenute all’Assessorato al commercio per poter dare non un ristoro, perché quello lo deve fare il Governo, ma un contributo per chi vuole ripartire e fare piccoli investimenti.
Abbiamo anche rifinanziato e cambiato la legge 13 aggiungendo 3 milioni di euro per le garanzie sul credito, personalmente sono intervenuto anche per fare in modo che ci fossero delle risorse da parte di Cassa Depositi e Prestiti in modo che potessero fare anche da credito diretto. Stiamo cercando di lavorare con tutti gli interlocutori economici e finanziari per irrobustire il nostro tessuto industriale, economico, artigianale, commerciale, che è in questo momento è sotto schiaffo. Questa ondata certamente non dipende dal Partito Democratico, ma è acutizzata anche da alcune scelte di Governo che sembrano cambiare giorno per giorno, penso al commercio, poche settimane fa si parlava di riaprire tutte le scuole dopo l’8 dicembre, era una scelta ben chiara del Governo, invece si è deciso di chiudere tutto, vanificando investimenti e tante risorse che le imprese avevano improntato per vendere e lavorare nella settimana di Natale, che è quella più importante per il commercio.
Queste sono scelte ponderate e ben calibrate soprattutto dall’Assessore Castelli, che è stato un Assessore che in queste settimane ha fatto un ottimo lavoro, lo dico apertamente, anche rispondendo ad alcune critiche infondate, non c’è stato mai un momento di tensione ed io che ho vissuto quasi 11 finanziarie fatte dalla Regione Marche posso ben testimoniare quanto nervosismo c’era prima dell’approvazione in Consiglio del bilancio, questa occasione è stata del tutto cordiale, anzi, c’è stata la volontà comune di lavorare uniti contro uno sforzo e contro un nemico, che non è l’opposizione, ovviamente, per noi, ma questa crisi che ci aspetta dietro l’angolo, perché sappiamo tutti quanti bene che finita la crisi sanitaria, che potrebbe finire e speriamo tutti finisca entro quest’anno, ci aspetta dietro l’angolo una crisi economica senza precedenti.
Come Regione e come Governo regionale molto responsabilmente stiamo lavorando giorno e notte per preparare tutte le misure, ognuno per le proprie competenze ovviamente e per le proprie deleghe, a sostegno delle imprese e dei cittadini affinché si recuperino i livelli occupazionali, e soprattutto non prenda quella depressione economica e sociale che purtroppo sta strisciando tra le nostre città per cui tanti imprenditori chiudono. Ripeto il dato iniziale, siamo l’ultima regione d’Italia come imprenditorialità tra chiusure e apertura di impresa, questo dato ci deve allarmare e faremo di tutto perché ci sia una controtendenza e si possa invece ritrovare quello spirito laborioso che nella nostra regione prevedeva il lavoro per tutti i marchigiani, un ecosistema favorevole a chi voleva intraprendere, a chi voleva fare impresa, addirittura era un luogo di immigrazione lavorativa per chi veniva da altre regioni. Negli ultimi anni purtroppo, non a causa sicuramente dei Consiglieri Cesetti o Mastrovincenzo, siamo diventati una regione ad altissimo tasso di emigrazione, cioè si va via per cercare il lavoro. Penso che questo non era mai capitato dal dopoguerra ad oggi.
In tutto questo c’è stata una scelta, una volontà popolare abbastanza chiara, permetteteci con tutta l’umiltà del caso di lavorare nelle prossime settimane per presentare una proposta economica che sia all’altezza della situazione, che possa anche essere all’altezza delle aspettative dei cittadini, quindi, questo bilancio fatto in due tempi, come ha detto l’Assessore Castelli, credo che abbia un grande senso di responsabilità ed anche di umiltà perché ci permetterà con il tempo di verificare quali leggi regionali sono da rifinanziare e quali sono da rifare e ovviamente le rifaremo insieme con i colleghi Consiglieri. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Come relatore di minoranza ho presentato una relazione coerente con il mio intervento, credo assolutamente, pur contenendo critiche, depurata da quegli aspetti propagandistici che sono insiti nel dibattito politico. Non sarei intervenuto nel merito, però lo devo fare all’esito dell’intervento del Consigliere Ciccioli, che non è soltanto un uomo che ha una lunga esperienza nelle istituzioni, qualche parte di secolo come me, e questo gli fa onore indubbiamente, come fa onore a me, ma il Consigliere Ciccioli è il capogruppo di Fratelli d’Italia, che è il partito che esprime il Presidente della Giunta regionale, quindi, il suo intervento come Presidente del gruppo non è l’intervento di un Consigliere qualsiasi, come me ad esempio, perché diverso è il mio ruolo rispetto a quello del capogruppo Consigliere Mangialardi.
Brevemente sui riferimenti personali come Assessore al bilancio, ho rivendicato il lavoro da noi fatto, perché lo dovevo fare? Perché era il contributo coerente con la relazione di minoranza, a quello che voi dite a pagina 10 del Documento, che ci sono due fasi: “La prima comprenderà un’approfondita ricognizione finanziaria ereditata dalla precedente legislatura”, quindi è evidente che l’attività della precedente legislatura c’entra a tutto tondo in questo dibattito, questo io ho fatto e non c’era orgoglio nella mia rivendicazione, c’era soltanto una declinazione dei fatti e quando noi sosteniamo, io sostengo, che abbiamo risanato Aerdorica e l’abbiamo privatizzata, lo rivendichiamo non con orgoglio, rivendichiamo un fatto, come rivendichiamo le risorse per Interporto e la via di risanamento che voi opportunamente confermate. Con Aerdorica, e lo dico anche alla Consigliera Marcozzi, che come me anche per la professione che svolge ha una certa competenza di bancherotte, ci siamo trovati con un’istanza di fallimento presentata dal Procuratore della Repubblica, all’esito noi abbiamo salvato Aerdorica dal fallimento, l’abbiamo risanata e l’abbiamo privatizzata. La Consigliera Marcozzi dice: “Non c’eravamo noi”, certo, ma neanche noi, perché il buco di 40 milioni di euro di Aerdorica noi l’abbiamo trovato, i debiti sono stati generati prima del 2015 e dal 2005 al 2015, quindi 10 anni, questa Regione era governata dal Presidente Spacca, che è stato il candidato della Consigliera Marcozzi nelle elezioni del 2015, quel Presidente che assisteva inerme al saccheggio di Aerdorica …

(interventi fuori microfono)

Fabrizio CESETTI. Quel Presidente assisteva inerme al saccheggio di Aerdorica da parte dell’amministratore e sapete chi era il massimo collaboratore del Presidente, chi a quel tempo era il capo di Gabinetto? E’ colui che questa maggioranza ha nominato Segretario generale di questa Regione e non solo, le attività da lui svolte erano lo scudo del silenzio e dell’inerzia del Presidente della Regione, sono state declinate a sostegno di quella particolare competenza che lo ha fatto preferire ai dirigenti regionali, questa è la storia dei fatti, non la cronaca del racconto, questi sono i fatti.
C’è un punto in cui è grave quello che dice il Consigliere Ciccioli, Presidente lo dico anche a lei ed al Presidente del Consiglio regionale, il Consigliere Ciccioli con una gravità inaudita, e questo ci riguarda tutti, ha parlato della tabella C della quale rivendico la responsabilità politica in qualità di Assessore al bilancio, che politicamente l’autorizzava. Addirittura dice che qualche magistrato dovrebbe indagare per traffico di influenze, ma vi rendete conto? Presidente, lei è anche un noto e valido avvocato, ipotizzare il reato di quell’articolo, che mi sembra sia il 346 bis del codice penale, è grave, sapete perché? Non per noi, perché a me neanche mi tocca questa cosa del Consigliere Ciccioli, non mi tocca minimamente perché sia io che il Consigliere siamo sotto lo scudo, per fortuna in questo Paese, dell’articolo 122 comma 4 della Costituzione ed i Consiglieri non rispondono dei voti dati e delle opinioni espresse nell’esercizio delle funzioni, per questo il Consigliere Ciccioli si può permettere di parlare di influenze illecite, altrimenti sarebbe lui stesso perseguibile per questa affermazione, non è un’accusa, non ci tocca perché siamo scudati dalla Costituzione, ci mancherebbe altro.
La tabella C è autorizzata per legge, ma dimentica una cosa, l’accusa del Consigliere Ciccioli può essere rivolta soltanto al personale dipendente di questa Regione perché la tabella C, che noi autorizziamo con legge e non siamo in alcun modo perseguibili, implica stanziamenti che vengono richiesti dai dirigenti, che non sono scudati, a loro è rivolta perché dietro ogni tabella c’è una richiesta di un dirigente. Questo è il punto.
Termino dicendo una cosa, non è la prima volta che in quest’Aula il Consigliere Ciccioli evoca la Magistratura, nella mia attività politica sono orgoglioso, ringrazio me stesso, i miei genitori, ringrazio Dio innanzitutto, di non aver mai avuto un processo e sono più di 40 anni che faccio politica ed ho ricoperto tanti ruoli istituzionali, quindi non tocca a me, però dico una cosa, sentir parlare di Magistratura in un’Aula consiliare di un’Assemblea legislativa, ecco perché richiamo l’articolo 122 della Costituzione, è grave. Non è la prima volta che lo fa, ha detto che andrà alla Magistratura quando ha parlato di quel traffico di influenze, quando andrà le racconti non solo di quelle che impropriamente vengono definite le “marchette” della tabella C, ma racconti la “marchetta” della nomina del Segretario generale della Regione Marche, che ha partecipato alla campagna elettorale del candidato Presidente, che ha portato l’ombrello al Presidente quando si è insediato e dopo due mesi in cui ha partecipato alle Giunte, così mi dicono, è stato nominato Segretario generale in modo del tutto illegittimo, e ci torneremo. Dica a quel Magistrato se questa operazione è regolare, quello che dice lei, perché in quel caso, Consigliere Ciccioli, e qui sta la differenza, gli Assessori regionali e il Presidente che hanno fatto quella nomina non sono scudati dall’articolo 122 comma 4 della Costituzione, ma rispondono delle loro funzioni in forza di una sentenza, la n. 195 del 2007 della Corte Costituzionale, che dice che soltanto i Consiglieri non rispondono delle opinioni espresse e dei voti dati nell’esercizio delle funzioni e non gli Assessori regionali.
Consigliere Ciccioli, in quest’Aula cerchi di moderare i termini perché se cerca qualcuno per la rissa istituzionale e politica l’ha trovato, moderi i termini perché, ripeto, quelle sue affermazioni sono un’offesa a tutta la struttura organizzativa di questa Regione, non certamente …

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi (collegato da remoto).

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Sono stato stimolato dall’intervento del Consigliere Mastrovincenzo che si lamentava della mancata presenza in Aula di alcuni Assessori. Io sono in collegamento da stamattina ed ho ascoltato puntualmente tutto il dibattito, sono da remoto per il semplice motivo che ho fatto il tampone alcuni giorni fa ed era negativo e non avevo motivo di rifarlo in queste ore, quindi di fatto non sono potuto entrare nella sala del Consiglio regionale, è l’unico motivo per il quale sono qui a pochi passi da voi, nel mio ufficio collegato, ma non in presenza in Aula. Ma non è certo su questo che voglio intervenire, però ci tenevo a precisare questa cosa.
Sono in ascolto da stamattina ed ho seguito con attenzione quanto detto da diversi Consiglieri di opposizione, che mi hanno ricordato anche tempi del passato, di quando ero Sindaco a Fano ed a Colli al Metauro, l’opposizione, coloro che governavano prima del mio insediamento hanno sempre parlato di mancanza di visione, la sinistra quando non governa più laddove ha sempre governato, accusa i suoi successori continuamente e perentoriamente di mancanza di visione.
Su questo penso una cosa, che intanto la visione va vista nel percorso che si porta avanti e nel tempo, noi siamo qui da 60 giorni e non abbiamo la presunzione di aver dimostrato quanto sarà possibile fare, quanto saremo in grado di fare.
Questa continua accusa di mancanza di visione cela, effettivamente, una grande presunzione di superiorità, la sinistra laddove governa da sempre ha la presunzione di affermare, di voler far credere che solo lei è legittimata al governo, ha una presunta superiorità nell’ambito culturale, sociale, una presunta superiorità nella capacità di governo e mentalmente non consente neanche il pensiero che qualcuno possa portare avanti le situazioni e le questioni al suo posto e magari, perché no, meglio di lei nella prospettiva.
Su questo mi chiedo: qual è stata la strategia che da cittadino ed anche da amministratore negli ultimi 5 anni ho seguito in questa regione?
Conosco meglio la zona nord delle Marche, dove vivo, dove ho operato da amministratore, ma mi chiedo in questi ultimi 5 anni qual è stata la strategia, ad esempio, sulla sanità, sulle politiche sociali, sulla vicenda di Banca Marche dove tante famiglie e tante imprese, spesso piccole imprese, hanno lasciato buona parte delle risorse legate alle loro fatiche?
Qual è stata la strategia legata alle aree di crisi? L’altro giorno ero collegato con il Sottosegretario per la questione dell’Indelfab di Fabriano, lì sono 12 anni che ci sono centinaia e centinaia di persone in cassa integrazione, senza una politica di rilancio, senza una strategia che possa vedere una ripresa della loro attività, una ricollocazione vera, seria, definitiva nel mondo del lavoro.
Quali sono state le strategie sul rilancio economico? Le Marche sono una di quelle regioni che, a parte oggi per l’emergenza Covid, non ha mai recuperato il gap dovuto alla crisi del 2009, mentre molte altre Regioni, l’Umbria, la Toscana, l’Emilia-Romagna, anche a noi vicine, nella situazione prima del Covid avevano recuperato il gap occupazionale pre-crisi del 2009/2010, le Marche no, erano rimaste sotto di diversi punti.
Su questo mi chiedo quale sia stata la strategia di chi ha governato questa regione. Faccio un riferimento veloce, non certo per evocare quanto si è appena discusso in Aula, sulla tabella C. Credo che ci si sia voluti basare un po’ troppo sulla parcellizzazione degli interventi diffusi sul territorio, a volte anche utili, su questo non voglio discutere, una serie di microinterventi legati alla tabella C. Conosco bene la provincia di Pesaro ed ho visto dove sono andati a finire tendenzialmente questi finanziamenti.
Ripeto, indubbiamente in cose anche utili, ma tendenzialmente legate a quei Comuni governati dalla sinistra, difficilmente la tabella C è andata ad incidere in Comuni non legati alla sinistra, quindi, in qualche modo si è trasformata in una bella base di sostegno e di preferenze personali per qualche Consigliere regionale, però è mancata la visione negli ultimi 5 anni, altro qual è la nostra visione! Qual è stata la vostra visione negli ultimi 5 anni.
Oggi non siamo qui a discutere della tabella C, ma, parlando ad esempio del mio settore, abbiamo già messo mano al piano regionale dei rifiuti, fermo da 5 anni, ormai superato. Le Ata non hanno attuato alcun piano dei rifiuti, come avrebbero dovuto fare già da diversi anni; abbiamo messo mano ad un piano cave, ormai fermo, superato e improduttivo da diversi anni, ho già messo mano alla normativa urbanistica, anche questa ferma da oltre un decennio, che prevede lo snellimento delle procedure urbanistiche, incoraggiare questo settore ad una ripresa, ad una maggiore tutela del territorio costruendo sul costruito, pensando alle manutenzioni, pensando alla rielaborazione delle aree già previste in sviluppo senza consumare nuovo territorio.
Questa è una visione secondo me ampia sulla quale occorre approfondire e serve che tutti quanti diano una mano in questo senso, quindi, una strategia ampia sul territorio che io chiamo ad esempio anche prevenzione, parlo del mio settore, quello ambientale e di tutela del territorio, uso spesso la parola prevenzione perché in Italia purtroppo, non dico nelle Marche in generale, si corre sempre ai ripari dopo che il guaio c’è stato, dopo che la frana è avvenuta, dopo che l’esondazione è avvenuta, dopo che la costa è stata erosa, quando parlo di prevenzione cerco di farla con i fatti.
Vi faccio solo questo esempio, poi vado rapidamente alla conclusione, nel triennio per l’assetto territoriale, quindi difesa dei fiumi, rischio idrogeologico, difesa della costa, abbiamo impegnato 43 milioni di euro, di questi 43 milioni di euro nel triennio 22,7 milioni sono nella prima annualità, nel 2021, è una scelta strategica, di uno sforzo immediato per cercare, quando sarà possibile ovviamente, di poter prevenire gli eventi e non correre ai ripari dopo, ma prevenire perché le cose non avvengano e non avvengano in maniera drammatica.
Poi c’è la grande emergenza che oggi noi abbiamo di fronte e che avremo sempre di più di fronte in futuro e mi soffermo sulle deleghe che mi competono, quelle delle politiche del lavoro. Questa sarà la grande strategia da dover mettere in campo e su questa, anche qui uso questo slogan, ma non a mo’ di slogan, come strada, indirizzo da dare: meno politiche passive, più politiche attive.
Meno politiche passive non vuol dire non sostenere chi il lavoro lo perde, ci mancherebbe altro, ma cercare in tutti i modi di intercettare quella casistica, quella sofferenza ed incentivarla, canalizzarla verso le politiche di reinserimento, di rilancio, rilancio delle imprese, nuova occupazione per le persone che cercano un lavoro e non lo trovano, per quelle persone che lavoravano, oggi non lavorano più e domani forse non lavoreranno perché siamo di fronte ad una situazione, io temo, ancora più difficile, non uso la parola drammatica, ma ancora più difficile rispetto a quella che stiamo attualmente vivendo a causa di questa benedetta crisi pandemica, che purtroppo ancora non passa.
Su questo voglio fare un paio di esempi pratici, di queste ore, di cui vado fiero sinceramente, ma non io, ne va fiera questa amministrazione regionale da pochissimo insediatasi. Abbiamo messo 2,9 milioni di euro a disposizione dei giovani disoccupati tra i 18 e i 30 anni, che vogliamo incoraggiare ad incentivare nuove attività, chi vuole aprire una partita Iva o una propria attività. 2,9 milioni a disposizione immediatamente per incentivare la ricerca di lavoro e di impresa da parte di giovani volenterosi che abbiano necessità, voglia e stimolo in questo caso. E’ di pochi giorni fa anche il bando che uscirà nei prossimi giorni a favore delle donne che hanno avuto il problema del carcinoma al seno, che, essendo state lontane a causa di questa malattia per un certo periodo dal mondo del lavoro, hanno un incoraggiamento ed un sostegno sia sociale che di indirizzo lavorativo per la ripresa della loro vita e della loro attività. Sono due piccoli esempi che ho portato a compimento in queste ore.
Credo che quando si parla di strategia, di visione abbiano forse anche da insegnare qualcosa a chi invece in questi 5 anni di visione ne ha avuta non tanta e comunque insufficiente per far fronte a quella che è stata la crisi.
Detto questo, sapete cosa dico a tutti quanti? E’ un momento davvero difficile per tutti, per l’economia, per le imprese, per il sociale, per tutti quanti noi, anche nel nostro operato, quello che serve è una grande umiltà, l’umiltà di chi governa in questo caso per la prima volta la Regione, che lo deve fare con grandissimo impegno, grandissima attenzione ed anche grande umiltà, come spero, e dico spero, non ne ho la presunzione: io possa fare dell’opposizione, di chi questa regione l’ha governata in questi ultimi 5 anni ed anche in quelli precedenti. Il fatto che non abbia rivinto le elezioni, nonostante questo, vuol dire che non ha fatto le iniziative giuste per poter rilanciare questa regione e questo territorio. Umiltà anche da parte dell’opposizione nel dare degli indirizzi, nel portare delle giuste critiche, nel portare dei giusti suggerimenti, non un mero e brutale scontro e soprattutto senza la presunzione di pensare che l’unica legittimata a governare la Regione oggi sia solo una parte politica.
Io sono un grande democratico, un grande moderato, quando il cittadino sceglie il cittadino ha sempre ragione, io mi adeguo a questa ragione, sia se vinco che se perdo, in questo caso avendo vinto cercherò di fare del mio meglio, come tutti i miei colleghi amministratori, per dare un buon governo alla Regione Marche anche tramite questo bilancio 2021/2023. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Non volevo intervenire perché moltissimi Consiglieri della maggioranza hanno ben spiegato il tema che stiamo affrontando.
Vorrei richiamare l’attenzione di tutti, non mi piace fare l’insegnante, preferisco fare l’alunno a volte e stare all’ultimo banco, sul fatto che stiamo parlando del Defr, magari poi andremo nello specifico con il bilancio tecnico in merito alle scelte politiche fatte da questa nuova Giunta.
Ho avuto modo di ascoltare i vari interventi dell’opposizione, in particolare quello del Consigliere Carancini che ha provocato il Consigliere Ciccioli dicendo che gli manca il coraggio, dicendo che non c’è la parola cultura nel Defr. Non so se il Consigliere Carancini ha gli occhiali giusti, oppure questa mattina si è svegliato con occhiali sbagliati, ma nel Defr c’è un capitolo apposta sulla cultura, dei paragrafi specifici, prima l’ha spiegato il Consigliere Bilò. Consiglio ai Consiglieri del Partito Democratico di cambiare le lenti al Consigliere Carancini in modo che da vicino possa vedere meglio perché lo reputo una persona intelligente e preparata, quindi voglio pensare che abbia avuto una svista nel leggere il Defr.
Ho avuto modo di ascoltare il Consigliere Carancini anche quando ha parlato della Svim ed ha detto che noi dobbiamo fare delle assunzioni, non so se vi ricordate che fino ad oggi c’è un Presidente nominato da voi, sono state fatte 46 assunzioni, forse si riferiva a quelle, forse si riferiva alla vecchia Giunta in merito a quello che è successo sulla Svim. Sappiamo tutti delle grandi assunzioni fatte, forse si riferiva al fatto che la Giunta precedente, che comprendeva anche l’ex Assessore Cesetti, ha avallato quelle nomine.
Mi è dispiaciuto anche ascoltare frasi come: “Su Saltamartini stendiamo un velo pietoso”, il velo pietoso lo stenderei sul Partito Democratico per la figuraccia che in quest’Aula sta facendo e vi dico perché. Voi affermate che il Defr, e quindi il bilancio, è un copia incolla di quello vecchio, sul quale voterete contro, quindi vi state contraddicendo, mettetevi d’accordo, ma questo ci fa capire che voi volete votare contro a prescindere, e ci mancherebbe altro.
Il Defr è utile perché mostra un programma di governo, com’è scontato che sia, e voi avrete avuto modo di vederlo e di leggerlo.
Sulla Svim non pensiamo alle assunzioni, di metterci amici o parenti, come ha detto il Consigliere Carancini, forse riferendosi a quello che hanno fatto nella scorsa legislatura, vogliamo trasformarla in Sviluppo Europa Marche, dando la possibilità di far crescere l’internazionalizzazione delle imprese, quella che è mancata grazie alla guida del Partito Democratico negli ultimi 5 anni.
Anche l’Agenzia del turismo è stata criticata, ma nessuno dal PD dice che grazie alla scorsa legislatura il tasso turistico estero nelle Marche è pari al 18%, questo per farvi capire che se io fossi in voi, che avete governato questa regione, mi vergognerei di parlare di turismo estero e a criticare questa scelta.
Voglio evidenziare il coraggio che ha avuto la Giunta Acquaroli e voglio ringraziare l’Assessore Castelli e gli uffici per aver fatto un bilancio in pochissimi giorni, questo bisogna ricordarlo; ha fatto benissimo la Consigliera Marcozzi a ricordarlo anche al Consigliere Cesetti dal quale mi aspettavo un plauso agli uffici perché credo che non sia facile, e all’Assessore Castelli, che è stato sempre presente con noi, diciamo che noi siamo più democratici di voi. Nella scorsa legislatura l’Assessore Cesetti non so se è stato presente e ha spiegato il bilancio, come ha fatto l’Assessore Castelli, questo per farvi capire che quelli di destra sono più democratici di voi, si è rovesciato il mondo oggi in quest’Aula secondo la pubblica opinione di stampo comunista.
Abbiamo avuto il coraggio anche di mettere la … nel nostro programma elettorale perché diciamo che questo Defr è scontato che voi non lo condividiate, è normale, ci hanno dato la fiducia dei cittadini, quindi, con coerenza dobbiamo continuare ad andare avanti.
Mi è dispiaciuto, sulla questione Aerdorica è stato tirato in ballo il Governatore Spacca, che io non ho mai sostenuto nella mia vita, voi sapete bene qual è la mia appartenenza politica, né io, né il Consigliere Ciccioli, né il nostro gruppo l’ha mai sostenuto, ci mancherebbe altro, nel 2015 era stata fatta una scelta diversa, ricordo che il nostro candidato era l’attuale Governatore Acquaroli. Si è parlato del fallimento di Spacca, vi ripeto che non sono il suo avvocato, ma vi ricordate con chi governava? Con Petrini, con Giannini, che era una collaboratrice del Presidente Ceriscioli, l’avete messa voi all’interno della segreteria, piuttosto che citare l’attuale Segretario generale. Le dirò di più, caro Consigliere Cesetti, lei ha fatto un grave errore, ha citato il Segretario generale ed ha detto che avrebbe fatto la campagna elettorale al Presidente Acquaroli, io credo invece che sia stata fatta una procedura rispettando la legge, se lei pensa che non sia stata rispettata vada in tribunale, lo può fare tranquillamente, perché lei può abbaiare, ma per mordere ci vogliono i denti e non sempre li ha.
Caro Consigliere Cesetti, mi dispiace contraddirla, lei non doveva dirlo, avrebbe potuto dirlo il Consigliere Mangialardi, qualcuno del Movimento 5 Stelle, non so se lei conosce un dirigente, ex Segretario del Partito Democratico, della mia città, che fino a qualche anno fa lavorava in Provincia con lei ed oggi lo troviamo come dirigente nella Regione Marche, io non so se lei può parlare del Segretario generale, è come quando ha parlato di pari opportunità, nella sua prima Giunta in Consiglio provinciale non c’erano donne, quindi, l’incoerenza nella sua storia, avendo cambiato da un partito all’altro, dimostra ancora una volta che avrebbe fatto meglio a tacere. Potrei continuare con i nominativi di altri dirigenti portati dalla sua gestione dalla Provincia di Fermo, oggi abbiamo l’ex Segretario generale che è il Dirigente del Servizio personale, persona che stimo moltissimo, preparata, però è normale, quelle sono nomine attraverso la mobilità, diciamo, fatte portando persone capaci e di fiducia all’interno della pubblica amministrazione, per me è una persona capace, di certo non è una questione politica-partitica per quanto riguarda il Dirigente del personale, che io conosco benissimo. Era Dirigente alla Provincia di Fermo e oggi ce lo troviamo qui, è stato Segretario del Partito Democratico, va alle iniziative del Partito Democratico nella mia città e nella vostra provincia, almeno l’attuale Segretario generale della Giunta la tessera di partito non ce l’ha. Come questo dirigente ce ne saranno altri, di certo non siamo qui per cacciare i dirigenti del PD, ma siamo qui perché i cittadini delle Marche …, e mi riallaccio a quello che ha detto il Consigliere Ciccioli in merito al personale, non siamo qui a fare la caccia alle streghe, abbiamo cacciato voi, ci basta e ci avanza.
Oggi stiamo votando il Documento economico e finanziario, a volte l’opposizione ha sforato l’argomento centrale, poi capisco, è normale, quando non si hanno argomentazioni politiche, si cerca di sviare da una parte all’altra.
Voglio chiudere, mi dispiace, non avrei voluto dirlo, ma prima ho ascoltato il Consigliere Mastrovincenzo che si lamentava di un finanziamento, allora, gli dico che invece di criticarci dovrebbe pensare alle premialità che non sono state date ai poveri medici ed al povero personale sanitario, che hanno combattuto in prima linea e che fino ad oggi non avevano visto nulla. E’ stata la Giunta Acquaroli a metterci altri 13 milioni di euro, di questo il Consigliere Cesetti si è dimenticato.
Fossi in voi, in chi ha governato la Regione negli ultimi 5 anni, due anni di silenzio li farei volentieri, farebbe bene a voi, ma soprattutto vi darebbe la possibilità di ricominciare da capo con proposte serie, piuttosto che con proteste ridicole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Presidente, sono stato poc’anzi accusato di aver portato qui un compagno di partito, di aver nominato come dirigente un compagno di partito che era in Provincia.

PRESIDENTE. Andiamo con ordine, così applichiamo l’articolo 61 nella sua completezza. Lei ha esposto la sussistenza del fatto personale, ha tre minuti per dire la sua posizione, il Consigliere Putzu se vuole può contro replicare.

Fabrizio CESETTI. Dico al Consigliere Putzu una cosa molto semplice, l’attuale Dirigente al personale è stato Segretario della Provincia di Fermo ed era Segretario comunale di Civitanova quando è stato nominato. Il Consigliere Putzu sa bene che il dirigente a cui ha fatto riferimento era tutto meno che un mio compagno di partito, era del PD, lui sa bene che non c’era nulla di politico tra me e quella persona, se è onesto deve ammettere che non c’era nessuna colleganza tra noi, anzi, ma c’è una differenza di fondo, quelle nomine sono avvenute all’interno di procedure regolari, pubbliche, con persone che avevano i titoli, nel caso del Segretario generale i titoli non ci sono e le procedure non sono state rispettate, ci ho fatto anche un’interrogazione. Lì era tutto perfettamente legittimo, tant’è che nessuno lo ha mai impugnato né mai eccepito.
Termino dicendo che io in Tribunale non ci vado, nella mia attività politica non ci sono mai andato, per fortuna e grazie a Dio, lo ripeto, da imputato, non ci sono mai andato neanche a fare le denunce e non le farò mai, ma non è, caro Consigliere Putzu, che io non abbia i denti per mordere, non si preoccupi, perché sulla vicenda del Segretario generale avremo occasione di tornarci e di tornarci più volte e la prima occasione sarà la ripresa. In quest’Aula io faccio politica, rappresento i cittadini, non vado in Tribunale, il mio mestiere non è fare il Pubblico Ministero, ma io sono un Consigliere regionale, va bene? Io non vado in Tribunale, io vengo in quest’Aula, però ci vengo.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Mi viene da dire un proverbio che mia nonna, che era una maestrina, come l’Assessore Castelli stesso suole definirmi, ma io non ho mai fatto la maestra, diceva spesso: “Asino che non vedde mai bardella, cent’anni se nne fece meraviglia”. Per favore smettetela ogni volta di dirci che abbiamo perso.
Il Defr dovevate prepararlo voi e le missioni, non so se gli altri Consiglieri le hanno lette, normalmente facendo la maestrina studiosa come primo lavoro e come secondo l’architetto le ho lette, ed ho trovato con mio piacere, devo dire, delle sovrapposizioni precise e nette, non tra quello che era nel programma del Presidente Acquaroli ma rispetto a quanto era nel nostro programma, alle nostre strategie.
Voglio fare una piccola chiosa sulle aree interne, che vengono riportate a pagina 93 soltanto nella missione 13 (Tutela della salute), quindi, non esiste una strategia di riconnessione. E’ una cosa che deve essere fatta ed è anche banale che io lo dica perché sono certa che si farà, perché la riconnessione tra le aree interne e le aree della costa è il futuro di questa regione, anche per aiutare le aree della costa. Queste strategie che sono state evocate, ho apprezzato molto che alcune siano state elencate, non le ho trovate nel Defr, quindi posso immaginare che facciano parte del vostro programma e che voi in buonissima fede le abbiate espresse, come per esempio l’eliminazione della tabella C. Se non sbaglio, ne parleremo dopo, la tabella C è rimasta e quando uno fa delle minacce dovrebbe stare attento perché magari all’interno della tabella C si potrebbero trovare sorprese inaspettate, magari relazioni con Consiglieri che siedono negli scranni della maggioranza, per esempio, mi viene questo dubbio, magari con familiari, con conviventi, con qualcuno che lavora o che sta in qualche associazione che ha avuto un finanziamento, che io non ritengo sia una cosa da Procura della Repubblica perché è una combinazione che può anche accadere, ma se del caso dovrebbe essere presa in considerazione anche questa.
Ho sentito dire che noi non abbiamo letto il Defr, io ho guardato la parte che riguarda l’agricoltura e ovviamente, non essendo come quello che riguarda l’industria, come quello che riguarda tutta la programmazione dei fondi comunitari, i Por non possono essere approvati e va da sè che la data dei Por sia 2020, quella che viene messa nel documento, ma è normale che sia così perché la programmazione non si sa come la si farà.
Parlo dell’agricoltura, si stanno utilizzando le risorse che sono residue e che sono molto poche, dopodiché comincerà il vero impegno di questo Consiglio, quindi non starei tanto a difendere e a dire che in questo documento c’è il programma del mandato del Presidente Acquaroli, perché non c’è, non c’è neanche la nostra strategia, in parte c’è e in parte non c’è perché è stata modificata.
Prima la Consigliera Ruggeri ha sottolineato una cosa che mi ha lasciato perplessa, avete fatto una campagna dicendo che volevate eliminare tutti i nuovi ospedali mentre all’interno del documento c’è scritto che si faranno, correggetelo perché ci sono anche altri errori di questo tipo.
L’Assessore Bravi è stata l’artefice dell’inizio delle politiche attive nella Regione Marche, ha fatto poco? Sicuramente avremo fatto pochissimo se siamo stati bocciati dai cittadini, però non si può dire che sulle politiche attive, ringrazio l’Assessore, non ci siamo impegnati.
Per quello che riguarda le ciclovie e le infrastrutture, ho trovato cose molto simili a quelle che avevamo messo nel vecchio documento.
Il personale in ogni società civile e democratica viene assunto, con delle eccezioni ovviamente, quello che può essere assunto intuitu personae, attraverso dei concorsi pubblici, quindi, è del tutto evidente che chiunque si insedia non conosce il personale ed è normale che sia così e per fortuna è così, il personale rimane, penso alle signore sedute qui davanti, noi amministratori siamo delle meteore, passiamo mentre la struttura amministrativa rimane, deve rimanere e deve lavorare perché ci deve essere continuità amministrativa, ancorché con programmi ed idee politiche completamente diversi.
Per quello che riguarda Aerdorica non sto a dire che non sono 25 milioni di euro perché c’è tutta la parte che riguarda la cessione da parte di Aerdorica di una quota, ma non entro nel merito perché non ho voglia di farlo.
I Consiglieri che pensano di sapere magari potrebbero studiare meglio, visto che faccio la maestrina, e magari vedere bene qual è la situazione in Aerdorica, io non sono nessuno per doverla spiegare, perché anche qui i ruoli sono dati - presumo anche nel campo del centrodestra - dalle preferenze o dall’autorevolezza, quindi in questa assise il Presidente dell’Assemblea è il Dott. Latini, mi dispiace Consigliere Ciccioli, ma il Presidente è Latini, non è lei, e quando parlano i colleghi li faccia parlare perché in questo Consiglio tutti dobbiamo rendere conto dei tempi e dei modi ad una sola persona, al Presidente del Consiglio.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Latini.

Giorgia LATINI. Grazie, Presidente. Vorrei fare un appunto sul Defr, al fatto che si è detto che la cultura non viene nominata, vorrei dare delle rassicurazioni perché sarà uno dei punti centrali della Giunta e della visione politica di questa maggioranza, anche perché, a mio avviso, una visione politica di insieme c’è. Faccio un unico esempio, quando parliamo di borghi, di rilanciare le zone dell’entroterra, lo facciamo in vari settori, perché qua parliamo di rilanciare i borghi dell’entroterra. L’Assessore Carloni ha detto prima di rilanciare le attività di questi centri, faremo delle azioni coordinate, congiunte tra le varie deleghe; per il turismo si parla di albergo diffuso, nell’ambito della cultura si parlerà di eventi culturali. Abbiamo già stanziato dei fondi, faremo una manifestazione in estate, ovviamente la stiamo organizzando perché siamo arrivati adesso, per rilanciare i luoghi dell’entroterra, i magnifici borghi che sono delle culle culturali che vanno valorizzate, ovviamente ognuno di questi siti già faceva delle manifestazioni singolarmente, però messi in rete, in un unico festival, in un unico evento culturale diffuso temporalmente sul territorio avranno molta più rilevanza.
Questa è un’iniziativa che ho condiviso anche con altre Regioni, che la porteranno comunque avanti, perché bisogna fare sinergia, un’azione sinergica, mettere in rete questi Comuni che organizzeranno degli eventi culturali tutti centrati sulla loro identità, sulla loro storia, sulle loro tradizioni, sulla loro cultura, sulle loro leggende, miti, l’obiettivo sarà quello di mettere in risalto l’identità dei luoghi e diffonderla non solamente a livello territoriale – a volte questi luoghi li conosciamo, altre volte non li conosciamo neanche noi marchigiani – quindi ai marchigiani, ma a livello nazionale ed internazionale, per questo punteremo molto su una campagna di diffusione, di comunicazione.
Sappiamo che le Marche sono la regione dei teatri, ne abbiamo un grandissimo numero rispetto al numero di abitanti, quindi un altro obiettivo sarà quello di rilanciare il teatro, anche quelli piccoli, che sono allocati nei borghi che hanno bisogno di interventi strutturali, perché alcuni purtroppo sono inagibili, ma soprattutto hanno bisogno di essere vivi perché a volte non vengono vissuti dalla comunità. Il teatro deve tornare ad essere il fulcro della comunità cittadina, il luogo di incontro delle varie associazioni culturali e delle compagnie marchigiane, questo è un altro progetto che è stato condiviso con le associazioni degli artisti marchigiani, con i sindacati ed è un’altra mission di questa Giunta a livello culturale.
Ho iniziato questo mio breve intervento facendo questo piccolo appunto, ma ringrazio la relatrice di maggioranza, la Consigliera Biondi, ringrazio tutti i vari Consiglieri che hanno posto l’attenzione sulla cultura, su quello che è stato fatto perché appena ci siamo insediati, nel caos di questa pandemia - sappiamo che la cultura è stata uno dei settori più penalizzati, come lo sport, altra mia delega – oltre ad essere intervenuti subito con misure assistenzialistiche, di ristoro, ultimamente abbiamo finanziato in bilancio 1,2 milioni di euro per i soggetti dello spettacolo dal vivo, il fondo unico per lo spettacolo (Fus), di interesse nazionale, di interesse regionale, abbiamo posto subito dei fondi per continuare a far lavorare le compagnie marchigiane del territorio, attraverso il progetto “palcoscenico aperto, i luoghi della cultura non si fermano”. Sappiamo che i teatri ed i musei sono dei luoghi sicuri, ad oggi sono chiusi e non sappiamo ancora quando verranno riaperti, questa è la grande assurdità.
I musei erano già in crisi, lamentavano pochi visitatori, non erano luoghi di grande affollamento e invece di sostenerli il Governo li ha chiusi. Questi luoghi sono sicuri, gli ingressi potevano essere contingentati organizzando delle fasce orario di ingresso oppure delle prenotazioni per i gruppi, mantenendo il distanziamento e attuando tutti i vari protocolli di sicurezza, cosa che facevano anche i teatri, applicando i protocolli di sicurezza al teatro si andava in tutta sicurezza. Appena insediata sono andata a Jesi alla prima della lirica dove c’è stata un’organizzazione perfetta, si manteneva sempre la distanza di sicurezza. Spero che tutto ciò possa cambiare.
Come Regione Marche sosterremo la cultura, abbiamo tantissimi eventi rilevanti, tanti anniversari importanti, che sono già stati ricordati dai Consiglieri che mi hanno preceduta, quindi, la cultura viene posta all’attenzione di questa Giunta, come lo sport. Abbiamo stanziato 1,2 milioni di euro, una somma ulteriore, per le società sportive, per i ristori, a breve faremo un avviso in tal senso. Abbiamo rimesso i fondi che si erano interrotti da troppo tempo per la rigenerazione degli impianti sportivi, perché un’altra cosa molto importante è dare attenzione ai territori, se parliamo di cultura e di sport dobbiamo avere i luoghi all’altezza, a norma, per svolgere queste attività.
Ho delle deleghe importanti: cultura, sport, associazionismo, politiche giovanili, pari opportunità, che esprimono la crescita umana, l’istruzione, sono deleghe rilevanti, che devono essere sostenute perché sono la guida del futuro della nostra società.
Ringrazio tutti i miei colleghi Assessori, ringrazio anche l’Assessore Castelli perché nessuna delega deve rimanere indietro, sono tutte importanti e possiamo ottenere grandi risultati solamente avendo una visione comune, andando in sinergia ed in squadra. E’ ovvio che gli errori si commettono, siamo anche alla prima esperienza, però secondo me l’importante è comprendere l’errore commesso, magari se ne può fare un altro, ma non più lo stesso, diverso, perché noi dobbiamo imparare dagli errori che commettiamo per migliorarci e gli errori nuovi sono sempre delle opportunità di crescita.
Concludo ringraziando tutta la maggioranza e tutti i miei colleghi perché è stato fatto un lavoro di squadra, un inizio, un incipit di questa nuova avventura che sicuramente ci porterà lontano perché tutti abbiamo nel cuore la voglia di far rinascere e far crescere sempre di più la nostra bellissima regione. Grazie.

PRESIDENTE. Voglio dirvi che, immaginando le vostre indicazioni che non ne sono pervenute in senso contrario, continuiamo senza soluzione di continuità i lavori in Aula senza fare pausa, sono le 15,00 del pomeriggio, se continuiamo credo che questa sera riusciremo a terminare i lavori.
Ho immaginato di continuare non essendoci stato nessuno che ha posto la richiesta di sospensione da sottoporre all’esame ed alla votazione del Consiglio.
Ha la parola l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. L’Assessore alla cultura Latini ha detto una cosa che è molto giusta e molto antica: errare humanum est, perseverare autem diabolicum spero che l’abbiano sentito i Consiglieri del Partito Democratico perché, e non mi si attribuiscano volontà polemiche, mi pare che certi accenti, certe riflessioni, certa acrimonia faccia pensare che probabilmente non è stato elaborato quello che è successo, non solo il 19 e 20 settembre alle elezioni, ma durante i 5 anni precedenti. Credo che lo sforzo di ritornare alla realtà e di capire cosa c’è fuori da questo palazzo vada fatto e lo dobbiamo dire anche a noi stessi perché fuori c’è una regione in coma, fuori da questo palazzo non c’è solo la pandemia, ma ci sono quegli indicatori che venivano prima evidenziati dall’Assessore Carloni, che parlano di una regione che è diventata un caso drammatico dal punto di vista economico e sociale. Questo dato non è solo indicato dai livelli econometrici, non è solo documentato dal fatto che quella che era la settima regione manifatturiera d’Europa oggi sia scivolata nella codifica europea fra coloro che sono in transizione verso il sottosviluppo, non è solo questo, sono i 20 mila posti di lavoro persi in 10 anni, sono tutti i livelli che anche prima che il Covid 19 Sars ahimè, facesse la sua apparizione nei cieli marchigiani, parlavano di un Pil 10 punti inferiori sotto al livello pre-crisi. C’è un caso Marche!
Quindi, spero che si valutino le cose, le strategie, gli atti, i fatti che poniamo in essere tenendo conto che dall’altra parte di questo muro ci sono persone che soffrono, che ci guardano, che probabilmente non sarebbero neanche troppo esaltate da certe considerazioni che mi sembrano davvero obiettivamente malevoli.
Io so, Consigliere Cesetti, che la vis polemica fa parte della …, però io mi sento di esprimere solidarietà al Segretario generale perché non va bene che un dipendente sia esposto al pubblico ludibrio. Voglio anche esprimere solidarietà nei confronti di quei dirigenti che, si certo, sottoscrivevano alcune poste della tabella C, ma sono convinto, e lo dico davvero senza polemica, che l’interesse a mettere 25 mila euro per il tiro a segno di Montegiorgio non fosse del dirigente, fosse legittimo, ma comunque derivante dalla politica.
Tiriamo via i dirigenti e non li mettiamo nel tritacarne della nostra polemica …, che ci sta perché non siamo né educande, né di primo pelo, però, est modus in rebus, evitiamo di confondere i piani sennò massacriamo anche persone che non hanno possibilità di difendersi e questo non va fatto mai per definizione, mentre va accuratamente indagata la ragione per la quale sono …, poi parleremo delle cose che facciamo.
Saluto il Presidente Acquaroli che dopo una giornata di lavoro è venuto ad ascoltare questo dibattito e lo ringrazio, perché il tema dei temi è il fatto che non è stato tanto indicativo l’esito elettorale, ma il fatto che nei 5 anni precedenti, anche in presenza di situazioni che non erano attribuibili alla responsabilità del Presidente Ceriscioli, mai come nei 50 anni di storia della Regione Marche, era stata messa messa nella disponibilità del Governatore regionale, del Governo regionale, una somma senza precedenti, qualcosa come 800 milioni aggiuntivi, che sono stati dissipati e che non hanno contrastato quella fotografia che prima facevamo di una regione in coma, di una regione che deve essere messa in terapia intensiva, questa è la nostra regione.
Noi dobbiamo mantenere i piedi per terra e ricordare che la Giunta Ceriscioli ha potuto disporre di 200 milioni aggiuntivi del tesoretto perché eravamo una sanità benchmark, di ulteriori 210 milioni, il famoso bazooka, per il semplice fatto che dopo 10 anni era stato rimosso il divieto all’utilizzo degli avanzi di amministrazione, liberati i vincoli, oppure vogliamo parlare dei 170 milioni in più del Piano di sviluppo rurale? Ve ne dico una su questo Piano, quando vedo che nell’ambito del Piano di sviluppo rurale si sono aperte delle schede con cui si sono finanziate nell’ascolano le esperienze del gusto, delle tecnostrutture, chiaramente orientate politicamente, capisco che il problema non è la tabella C. Diciamolo una volta per tutte, poi ne parleremo più diffusamente dopo, nella tabella C ci sono autorizzazioni alle spese e ciò che è in tabella C non è necessariamente sterco del diavolo, ciò che abbiamo accusato e abbiamo cercato di esecrare e di allontanare è l’utilizzo sistemico della spesa puntuale per alterare spesso e volentieri l’esito delle libere elezioni, perché c’erano dei Comuni che avevano più tabella C che altri e un Sindaco che ha più tabella C degli altri è un Sindaco che, in certe zone della regione, parte avvantaggiato.
Poi c’è un altro tema, quando la tabella C nel 2019 arriva a 18 pagine c’è di tutto, il problema è che non ci sono cose illegali ed illegittime, non si tratta di illegalità, si tratta di pensare evidentemente che c’è un’idea della politica di affiliazione al partito dominante che sembra evocare un ritorno della mezzadria politica. La mezzadria politica è ciò che esprime la tabella C nella misura in cui diventa sostitutiva della programmazione, della visione, altro che visione! Quando si rinuncia a fare il Piano sanitario, perchè lo si fa dopo quattro anni e mezzo - e si inondano le singole strutture o le singole puntuali misure di tabella C, capisci che il problema è quello della politica che abdica a se stessa, è la rinuncia al pensiero, il dramma del pensiero, la sinistra è stata sconfitta perché ha rinunciato al dramma del pensiero, delle scelte, dei conflitti ed ha preferito trovare la scorciatoia, il metadone della tabella C. Quindi, non è una questione di Codice penale, in questo certo ha ragione, è una questione di sistema che va abbandonato, non perché non abbiano legittimità le soluzioni precise e puntuali che magari non sono codificate in un dispositivo articolato di legge, non è questo il punto, il punto è che noi, e lo scriviamo, abbiamo una visione diversa delle cose del mondo, che questa visione si va già esplicitando.
Devo ringraziare tutti i colleghi di Giunta, devo ringraziare gli Assessori Saltamartini, Latini, Carloni, Aguzzi e Acquaroli, li nomino perché vi assicuro stiamo lavorando in una maniera straordinaria, con i nostri limiti, per carità di Dio, mettendo in campo tutte le nostre esperienze, che in questi 70 giorni, oggi celebriamo il 70° giorno dal nostro insediamento, hanno prodotto cose che non ha senso ricordare in maniera continua, pedissequa, ossessiva, rutilante, quasi che dovessimo dimostrare a noi stessi la nostra esistenza, no, noi dobbiamo invece dimostrare la bontà del nostro operato ai cittadini marchigiani e per questo abbiamo pensato ad un bilancio in due fasi.
Vedete, non escludo che ci siano inesattezze e imprecisioni in un Defr fatto obiettivamente in 15 giorni, ma che esprime dalle prime pagine esattamente la nostra visione del mondo e della vita, perché abbiamo la presunzione di pensare che siamo portatori di valori, di identità e quando, lo dico al Consigliere Carancini, parliamo della rete istituzionale, noi vogliamo affermare nel documento solenne, fatto in questi 60 giorni, il principio della sussidiarietà che è il contrario della tabella C.
La sussidiarietà vuol dire legame verticale ed orizzontale, la tabella C vuol dire gestione ottriata, riconosciuta dall’alto, di chi pensa di essere padrone delle coscienze, questa è stata la sinistra degli ultimi anni, io ti affilio … No, libertà, modi di vedere, saremo all’altezza di questo? Non lo so, certo lo spero, ma l’idea di libertà …, e quando parlo di quella libertà, Consigliere Carancini, lo dico perché è stata detta questa cosa del copia incolla, ora non so, i vari servizi hanno fatto il loro lavoro, escludo che ci sia, se c’è evidentemente corrisponde a cose che magari sono condivisibili, però sono andato a vedermi il Defr dell’ultima gestione del Presidente Ceriscioli, a parte che manca anche il preambolo, mentre noi l’abbiamo fatto ad un documento operativo, che dice le cose che sono state ritardate, dopo le passeremo in rassegna brevemente. Su questa cosa di creare la filiera istituzionale e fare in modo che la sussidiarietà, dal basso possibilmente, produca i risultati complicatissimi che questa regione in coma si aspetta, io ci credo moltissimo ed è il contrario di quello che è successo. Nel Defr dell’anno scorso in cui si faceva riferimento romano agli investimenti, ci sono due cose in croce, non può essere un copia incolla perché il Defr dell’anno scorso era composto da due facciate e non c’era nulla, noi abbiamo provato a dire: i 10 impegni strategici del Presidente Acquaroli li decliniamo e vi anticipiamo alcuni strumenti, che poi vi dirò, hanno una loro, secondo me, cogenza fondamentale, ma quello che è più importante è che il Defr dell’anno scorso esprimeva plauso per uno strumento, che non so quanti di voi lo conoscono, che sono gli Iti aree urbane.
Questi Iti il Consigliere Carancini li ricorda bene perché il Sindaco Castelli nella lotta per bande del Partito Democratico ha visto il Sindaco Carancini impugnare al Tar con ricorso l’aggiudicazione che aveva visto primo o secondo il Comune di Ascoli Piceno, con il contro ricorso della Sindaca Mancinelli che ha bloccato per due anni gli investimenti della mia città, questo vuol dire fare rete, e sa, cara Consigliera Casini, che cosa diceva Carancini? Che aveva vinto Ascoli Piceno per merito suo, cosa che per definizione non poteva essere visto che lei se poteva mettermi i bastoni tra le ruote solo perché ero di un altro colore avrebbe fatto la ola contenta.
Questo è il modello che non vogliamo e mi scuso dell’accento polemico, però qui nessuno è fesso e tutti abbiamo abitato in questa regione. Allora, noi siamo portatori della verità? No, però sappiamo una cosa, che non è serio mettersi a guidare una regione importante e significativa come le Marche senza capire esattamente almeno tre cose: la consistenza finanziaria, quello che stiamo facendo in questi 70 giorni, la cosiddetta due diligence, vuol dire qual è la situazione; le risorse per il personale perché le politiche, come le idee passano e vanno con le gambe dell’uomo, e noi annunciamo una riforma della struttura organizzativa dell’ente che speriamo di poter fare nelle prossime settimane;
gli strumenti, le società, le partecipazioni e da qui le prime indicazioni per quanto riguarda la Svim, apro e chiudo una parentesi sulla Svim perché va detto e non solo per la Svim.
Queste cose richiedono il tempo necessario allontanando la tentazione di quella maledetta espressione che ormai sembra dominare la scena della politica, che è subito, subito un corno, qui bisogna salvare una regione che negli ultimi 10 anni ha avuto problemi enormi e che sembra un caso. Noi avevamo l’onore di abitare nella regione campione del manifatturiero, ormai il manifatturiero, il controterzismo, sta, ahimè, declinando e l’80% delle imprese iscritte alla Camera di Commercio Unica regionale sono ormai di terziario, di servizio e di artigianato.
E’ cambiata la pelle delle Marche e noi dobbiamo fare analisi, riprendere a fare analisi, più che divisioni, parlerei di analisi, per questo la necessità di riproporre un servizio statistico che è sempre stato il fiore all’occhiello, il Sistar si chiama, perché non dobbiamo avere la presunzione di conoscere i fenomeni nasometricamente, ma di studiarli, perché nel frattempo la pandemia non ha solo lasciato sul campo 1.500 cristiani, nostri concittadini, ha lasciato sul campo abitudini, pigrizie, ha cambiato il mondo e quando entriamo in Regione, in un ente pubblico, per effetto dello smart working non vediamo nessuno fisicamente, allora, riorganizzare i processi lavorativi in un ente importante come il nostro è decisivo; nel frattempo le aree interne hanno una chance inusitata che la strategia Snai di Barca di qualche anno fa non poteva neanche immaginarle, non per colpa di Barca, ma perché è cambiato il mondo e magari 1, lo diceva l’Assessore, di quei 27 mila infra trentenni che hanno lasciato le Marche negli ultimi anni, perché di questo si tratta …, è una regione da cui si va via, ma non è solo il caso della regione, evidentemente qualcosa sta accadendo in più e peggio rispetto a quello che è accaduto nel resto dell’Italia.
Noi sappiamo che forse la connessione, la rivoluzione digitale, tutto questo può consentire al nostro concittadino, che magari va a lavorare nella grande holding milanese, di farlo da Castelraimondo perché è possibile, sono grandi chance, ma veramente è necessaria una metànoia, dicevano i greci.
Il cambiamento del pensiero vale per noi, ma vale anche per la minoranza che deve fare questo sforzo progettuale che, attenzione bene, non può che articolarsi in maniera ottimativa o comunque in maniera più definita quando, e sarà la seconda fase del bilancio, aggiorneremo tutto ciò che c’è da aggiornare, ma soprattutto faremo di conto con due grandi macro poste finanziarie, che non possono non essere coordinate con le nostre risorse, mi riferisco al Recovery Plan e, quando la maggioranza la licenzierà, alla programmazione 2020/2027, non meno di 800 milioni.
Guardate, se qualcuno di voi, come penso e come credo, ha compulsato le pagine del bilancio, di cui parleremo dopo, avrà visto che la spesa libera di un ente come il nostro per effetto dell’influsso sempre maggiore delle spese obbligatorie tra quelle vincolate, delle obbligatorie e di quelle del personale ormai non supera i 200 milioni, noi abbiamo invece possibilità che siano considerate come parte integrante della nostra programmazione. Da qui lo sforzo della programmazione perché il bando europeo non può essere la chance, il grattino che uno vince se imbrocca il bando giusto, è parte integrante, connessione, carne viva, non possiamo non fare questo lavoro, e questo lavoro lo dobbiamo fare con i dirigenti, con i nostri funzionari, perché sarà difficile e complicato. Per questo abbiamo parlato di seconda fase, non solo perché non siamo Mennea e Berruti, ma perché dobbiamo mettere a posto tutte le questioni e lo dobbiamo fare nel momento in cui, si spera marzo/aprile, avremo un quadro complessivo di queste cose.
Nel frattempo non siamo stati con le mani in mano, ho detto che il principio di sussidiarietà è un valore del centrodestra, non ci vergogniamo di richiamare la nostra tradizione culturale, una visione interclasissta, sussidiaria e fortemente compenetrata di valori identitari, noi parliamo di aree interne non come biodiversità, dove il fricchettone con le treccine vuole andare a fare il trekking, noi parliamo di un luogo vivo da cui provengono le nostre origini, dove è meglio vivere possibilmente, e dove ciò che è sacro e trascendente trova un’espressione che nessun materialismo può esplicitare in un documento di bilancio, è un modo di vedere le cose, non è fondamentalismo, è amore, è atteggiamento generativo.
Secondo il sociologo Magatti, fra l’altro, non è neanche di centrodestra, l’atteggiamento generativo è l’atteggiamento di chi sa di avere un passato, lo vuole rispettare, ma sa anche di avere un futuro, quindi, l’atteggiamento generativo deve essere l’atteggiamento di chi feconda le situazioni, è facile? Non sarà facile, però non è impossibile perché la chance è enorme, è enorme per le aree interne, per il terremoto. Voglio dirvi anche una cosa, si è detto del Patto per la ricostruzione e dello sviluppo, mi ricordo perché ne parlavo con Pietro Marcolini, anch’io ho contribuito e so anche con quanta difficoltà Marcolini ha cercato di convincere il Presidente Ceriscioli sulla programmazione, non gli andava bene perché è noto che il Governatore Ceriscioli preferiva un meccanismo duale, parlare a tu per tu, la tabella C è un modo di vivere la vita e no, il modo strategico che quel patto sicuramente sintetizzava, però, ve lo devo dire, è stato ormai fatto rifluire nel contratto istituzionale di sviluppo di cui parla l’ultima finanziaria. L’ultima finanziaria, che da questo punto di vista dobbiamo dare atto di essere stata alimentata dall’intuizione di Giovanni Legnini, ha previsto 160 milioni proprio per questa fertilizzazione, la chiamano, brutto termine, diciamo per la rinascita, per la rivitalizzazione delle aree interne colpite dal terremoto.
Da questo punto di vista le schede sono state anche animate da quel lavoro, quindi non si tratta di mettere la bandierina, si tratta di lavorare perché questi soldi che potrebbero aggiungersi ai 3,5 miliardi del Recovery Plan per il terremoto, se il Governo non cade prima, non so cosa devo augurarmi, ci mettono nella condizione di poterli usare, però, attenzione, anche lì c’è un però, è visione del mondo e della vita, sussidiarietà e centralismo, visione ottriata e elargita della democrazia e versione che invece viene dal basso, sembra che le idee siano quelle di affidare alle tecnostrutture la gestione di questi soldi. Allora, il Sindaco di Castelraimondo, quello di Pievetorina, quello di Muccia o quello di Arcquata o di Montegallo probabilmente si dovranno confrontare con qualche emulo di Arcuri? Questa è l’aria, queste sono le battaglie politiche che, sfidiamo anche il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle di questa regione, a vincere con noi, il tentativo centralista, che è tanto più complicato e tanto più pericoloso per una regione come la nostra che deve mettere in campo tutte le sue strategie, tutte le sue possibilità, con le riforme che abbiamo in campo. Tempo al tempo, non solo c’è anima, c’è vita in questo documento, perché quando noi diciamo di rimettere al centro la filiera istituzionale, secondo una intuizione che è stata del nostro Presidente Acquaroli, facciamo riferimento alla necessità di fare una fatica dannata, ma di rinunciare a quella tabella C in senso metodologico, fatta di confronto necessario con i Comuni, ma non solo con i Comuni, con le associazioni, eccetera.
Non so, ho sentito il Consigliere Cesetti parlare di abolire la legge Delrio sulle Province, io non ho nulla in contrario, forse bisogna metterci le mani da questo punto di vista perché uno dei tanti danni fatto dal Partito Democratico è quello di aver lasciato sul groppone delle Regioni funzioni gestionali, che non avevano mai erogato e mai gestito.
Detto questo, noi abbiamo le idee, sicuramente molto chiare, abbiamo consapevolezza che il Defr non è la tavola del Sinai, perché la forma può essere tranquillamente voluta e superata, siamo certi però di aver già indicato una strada che consente alle Marche di poter pensare a una soluzione, non immediata, ma definita e sagomata rispetto a quella che sarà la prima urgenza dopo il Covid. Non bisogna essere degli indovini, dei profeti, perché la prima emergenza sarà quella sociale, le migliaia di operai e di dipendenti che perderanno il lavoro se qualcosa non cambia anche nella nostra regione dopo il 30 marzo.
L’Assessore Aguzzi sta lavorando in maniera molto rigorosa e puntuale su questo tema, questo vuol dire cambiare totalmente le politiche attive del lavoro, la formazione, perché nella storia della formazione fatta da enti, in attesa che si accreditino e si vedano approvati i corsi, l’azienda è bella che andata, è qualcosa che non funziona.
Sulla formazione dobbiamo fare un lavoro di scucitura e ricucitura, assoluta e radicale, perché riattivare percorsi di professioni, di mestieri e altro … Vorrei dare solo questa citazione perché saranno tempi complicati, però non c’è tempo favorevole per il marinaio che non sa dove andare, noi lo sappiamo esattamente, se mi consentite, è dove ci hanno chiesto di andare i nostri concittadini marchigiani che ci hanno indicato soprattutto di voltare pagina. Lo faremo e sarà apprezzata la collaborazione di tutti, l’importante è che non si cerchi sempre e continuamente una rivincita impossibile, che sarebbe non solo sciocco fare, ma anche impossibile da realizzare.

PRESIDENTE. Gli interventi sono terminati. Passiamo all’esame e alla votazione degli emendamenti.
Emendamento n. 1 a firma dei Consiglieri Carancini, Mastrovincenzo, Cesetti, Casini, Mangialardi.
Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Solo per annunciare da parte del gruppo della Lega, ma penso di tutta la maggioranza - come abbiamo già detto in Commissione, oggi parliamo di una prima fase, poi a marzo/aprile si procederà con la seconda - il voto contrario sugli emendamenti, però ne terremo conto nella revisione che andremo a fare nell’assestamento di bilancio, questo vale per tutti gli emendamenti, tranne qualcuno sul quale poi interverrò

PRESIDENTE. Per gli emendamenti non c’è come nelle proposte di legge un relatore di maggioranza e di minoranza, il primo ad essersi prenotato è stato il Consigliere Marinelli, per cui gli ho dato la parola.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Non so se questa è la proceduta, ho ascoltato con piacere il Consigliere Marinelli, mi dispiace che pregiudizialmente non voteranno l’emendamento, ma credo che sia dovere dei Consiglieri, in omaggio alla serietà del rapporto e nell’ottica del confronto consiliare, proporre miglioramenti.
E’ evidente che alcuni emendamenti, almeno per quanto riguarda quelli di cui sono il primo firmatario, tentano di dare un contributo, un miglioramento rispetto allo stesso, ovviamente facendo riferimento agli indirizzi, senza entrare su altre questioni.
Se il Presidente me lo consente, Consiglieri, presenterei il primo e il secondo emendamento perché sono tra essi intimamente collegati.
Il primo riguarda la pagina 6 rispetto al IX impegno strategico, mentre l’emendamento n. 2 ne dà una illustrazione concreta.
Già era capitato di spiegare ed illustrare che la ricostruzione fisica, materiale non è evidentemente sufficiente, occorre una ricostruzione di un tessuto sociale e nel primo degli emendamenti si fa riferimento ad una strategia più profonda che riguarda nell’ambito del Defr l’inserimento di un obiettivo strategico per la ricostruzione del tessuto sociale a fianco di quella fisica.
Da questo punto di vista scriviamo: “Occorre ora una visione ed una strategia più profonda, ambiziosa, che sappia finalmente rispondere alle persone, all’indispensabile crescita economica e sociale, al contrasto verso lo spopolamento progressivo delle aree interne”, che certamente non si risolverà ricostruendo o investendo le tante risorse che sono state previste per le aree colpite dal sisma.
Da questo punto di vista propongo di inserire una parte significativa, come anche in questo caso avevo nel corso di una precedente discussione spiegato ed illustrato, far si che questa strategia si possa concretizzare attraverso un impegno strategico per una legge delle aree interne della montagna.
La prima cosa che mi piace ricordare è che non sarebbe uno strumento legislativo esclusivamente destinato alle aree colpite dal sisma, ma riguarderebbe trasversalmente l’intero territorio delle aree montane.
In questo provvedimento, in questo strumento importante, ci sarebbe la regolazione coordinata in maniera profonda e analitica di tanti temi, tanti settori dove intervenire. Ne indico alcuni solo a titolo indicativo: il settore delle imprese, il lavoro, in montagna nelle aree interne non torneremo a vivere pienamente se non riattiveremo un tessuto, una serie di incentivi che riguardano le imprese: agevolazioni fiscali, incentivi alla localizzazione di investimenti, ovviamente coerenti anche con il tipo di territorio su cui si interviene.
Altra indicazione, gli investimenti pubblici alla connessione, è evidente che le persone non torneranno a ripopolare la montagna se non avranno servizi in grado di collegarsi rispetto alle nuove tecnologie con il mondo intero; investimenti pubblici contro il dissesto idrogeologico; una strategia culturale e turistica come quella dei borghi; una pianificazione comunicativa e promozionale; una disciplina urbanistica tesa ad incentivare il recupero degli spazi abitativi, e questo sarà uno dei temi centrali per far tornare in maniera permanente le persone.
Questo strumento dovrebbe avere ad oggetto anche la possibilità di investimenti pubblici per la collocazione di centri di alta formazione universitaria, come sono stati evidentemente previsti.
Sarebbe uno strumento di indirizzo molto utile, che servirebbe a questa regione, a questo Consiglio regionale, a questa Assemblea legislativa rielaborare in maniera puntuale, organica, soprattutto con una visione rispetto al quadro complessivo delle tante risorse a cui si fa riferimento.
Che cosa va a modificare questo primo emendamento? Ciò che la maggioranza nel Defr indica come Zes (Zona economica speciale), che non è certamente incompatibile, ma regola esclusivamente una parte di un quadro complessivo.
Ecco perché dico che un emendamento, un inserimento di questo orizzonte, di questo indirizzo può essere un elemento di grande valore per l’Assemblea legislativa delle Marche su cui tutti, ovviamente, abbiamo l’impegno a misurarci e a collaborare e che darebbe, almeno rispetto alle aree interne, alla montagna in particolare, un senso di dignità che purtroppo fin qui è stata fornita solo in relazione alla ricostruzione materiale del terremoto.
Ecco perché chiedo che, indipendentemente dalle appartenenze, ripeto, avendo una matrice dentro questa Assemblea legislativa, una legge che venga elaborata e che tenga conto in maniera trasversale di tutti gli elementi, sarebbe un passo in avanti, un salto di qualità che in un’Assemblea legislativa si dovrebbe fare.

PRESIDENTE. Vorrei chiarire l’inversione nella chiamata agli interventi, quando ho chiesto se c’era qualcuno non è intervenuto nessuno dei firmatari, il primo in particolare, il Consigliere Carancini che secondo l’articolo 101 ha diritto di precedere tutti gli altri nella discussione degli emendamenti, quindi ho dato la parola al Consigliere che si era prenotato per primo ufficialmente, al Consigliere Marinelli.
Chiedo scusa al Consigliere Carancini, ma non è stata un’inversione per modifica o in deroga al regolamento, quanto aver visto la prenotazione secondo l’articolo ed aver attuato la prenotazione degli interventi secondo l’articolo 54.
Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Semplicemente per ribadire quanto dichiarato dal Presidente della I Commissione, titolare della materia di bilancio, anche a nome del mio gruppo. Questa amministrazione nuova, questa maggioranza e questa Giunta hanno le idee chiare di quello che vogliono fare, non sono in confusione e via di seguito. In base a quanto detto dall’Assessore Castelli è una delle decisioni uscite dalle riunioni della Giunta e della maggiorana, cioè: la prima fase molto breve, ripeto, noi abbiamo fatto e compiuto gli atti obbligatori di questo scorcio di legislatura in cui due dodicesimi del bilancio vecchio hanno riguardato la nostra entrata nella struttura istituzionale, di cui non abbiamo avuto nessuna possibilità, non è un caso che le elezioni si fanno in genere a primavera, per dar modo ai nuovi amministratori, ai nuovi Governatori, di prendere atto della situazione e proporre un bilancio preventivo e un documento di programmazione adeguati.
Noi siamo saliti su un treno in corsa due mesi fa, abbiamo bisogno di tempo per fare le scelte giuste, per cui noi come decisione rigetteremo tutti gli emendamenti che vengono proposti, tranne uno, mi sembra, che abbiamo valutato. Ci siamo dati questa scadenza che come tutte le cose della politica, della pubblica amministrazione, è indicativa, il Consigliere Cesetti direbbe ordinatoria, entro i primi tre mesi, quindi entro il 30 marzo, potrebbe essere anche alla data di assestamento di bilancio del 30 aprile. Una visione complessiva, con una strategia non più generale, ma puntuale sulle decisioni che prenderemo, quindi se fossimo alla Camera dei Deputati diremo: terremo conto di tutti gli emendamenti presentati come raccomandazione, se invece saranno votati, chiaramente daremo il nostro voto contrario perché non entriamo nel merito. Viceversa, alcune delle cose che adesso sono state dette dal Consigliere Carancini, non tutte, ma alcune, saranno oggetto di una nostra profonda riflessione perché un contributo di idee, di proposte, di valutazioni sarà articolato, verificato nell’ambito del nostro progetto, però un’idea buona è un’idea buona da qualunque parte venga.
Noi abbiamo la nostra visione, in questo ambito accetteremo qualsiasi contributo che riterremo compatibile con la nostra visione, se addirittura è di miglioramento alla nostra visione siamo grati di avere un valore aggiunto, però la decisione politica, che è la nostra linea, è quella di …
Abbiamo fatto un lavoro di revisione totale del bilancio precedente, l’abbiamo recepito dal punto di vista della storia istituzionale della contabilità e dell’amministrazione di questa istituzione, lo riempiremo di tappe strategiche dal prossimo mese, spero tra marzo e aprile, per poter avere davanti circa 8 mesi, perché il bilancio deve diventare operativo con le azioni dei dirigenti e via di seguito, e poi aprire la legislatura. Il nostro compito non è dare delle risposte affrettate, frettolose, abborracciate subito, ma dare una risposta nei prossimi anni che possa risolvere il problema socio-economico e logistico delle Marche.
Questa è la nostra posizione, noi voteremo contro se si insiste, se non si insiste accetteremo gli emendamenti come raccomandazione per la valutazione della prossima proposta entro tre mesi.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Mi associo a quanto hanno già detto dai Consiglieri di maggioranza che mi hanno preceduto. Votiamo no come gruppo Forza Italia a questi emendamenti non per posizione presa, ma perché ci siamo dati un metodo in Commissione. Anche noi avevamo degli emendamenti, li abbiamo ritirati perché in Commissione, con il Presidente e con tutti i componenti, ci siamo dati la possibilità di valutarli successivamente, nella seconda parte e cioè a marzo/aprile.
Non si dice no perché sono presentati dalla minoranza, assolutamente, l’abbiamo detto in Commissione, ci siamo dati questo metodo. Grazie.

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Consigliere, ha già fatto l’intervento.
Ripeto, gli articoli del Regolamento di cui dobbiamo tenere conto sono il 103 e il 105 sugli emendamenti, da qui non si fugge, questo è quello su cui dobbiamo cercare di essere conseguenti.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Prendo atto con piacere, non so se per l’Assessore Aguzzi è un segno di supremazia intellettuale la mia, di alcune parole, certo il fatto, se ne vorrà tenere conto, non è certamente una proposta di parte, è un ragionamento che credo nobiliterebbe questo Consiglio regionale, misurarci noi su una vera legge dedicata all’intero arco montano delle Marche, che naturalmente le permetterebbe di diventare un vero e proprio laboratorio dell’intero Paese rispetto a quell’Italia di mezzo a cui ha fatto cenno l’Assessore Castelli.
Non so se è un atto di arroganza, io lo rispetto, certo si spiega poco il no, perché non c’è un’indicazione economica, non si chiede di stornare o destinare risorse a qualche asset piuttosto che ad altri, stiamo parlando di un quadro generale, di un indirizzo. Spiegare e dire: guardate, ce ne occupiamo il 30 di marzo, mi pare ingiustificato, ma nella mia grande e superiore intelligenza, naturalmente sono autoironico, lo accetto e spero che ci sia una grande disponibilità. Lo dico soprattutto ai diversi Consiglieri che come me provengono dalle aree montane delle Marche, spingerei a riflettere perché ci consentirebbe di elaborare un quadro attribuibile alla nostra valutazione ed alla nostra programmazione, avendo un beneficio di risorse che questa Regione non ha mai avuto nella storia, lasciarlo regolare, disciplinare, dare respiro ad altri credo che sarebbe un grave errore.
Se poi in futuro ci sarà questa disponibilità, che ovviamente andrà migliorata - io ho indicato un quadro di indirizzo di un eventuale strumento, sono certo che si potrebbe fare meglio sotto tanti punti di vista - faremo un servizio ai cittadini e non a noi stessi. Certo, il “no” pregiudiziale credo che non sia giusto.

Emendamento n. 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento n. 2 (emendamento n. 5 che si inserisce a pagina 8) a firma del Consigliere Carancini. Do per ribadita la posizione che ha espresso prima nella presentazione dell’altro emendamento. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento n. 3 a firma dei Consiglieri Carancini, Mastrovincenzo, Cesetti, Casini, Mangialardi.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Questo è un emendamento che mi sta particolarmente a cuore, rappresentando il territorio, soprattutto cercando di trasmettere quasi l’umiliazione nella quale ci siamo sentiti, Assessore Latini, anche se io so che lei è sensibile.
Tra gli eventi del 2021, lo dico alla Consigliera Leonardi che forse non se n’è accorta, un evento importante è il centenario della prima opera lirica allo Sferisterio, il 27 luglio 1921 venne allestita la prima opera allo Sferisterio, 70 mila persone in circa 21 serate, se non erro, è un’occasione molto importante di cui non si fa cenno nella scheda della missione 5.
Spero che questo emendamento possa andare in porto, con quale motivazione? Lo Sferisterio per certi aspetti, dispiace rappresentarlo a me che sono maceratese, è certamente uno dei pochi simboli delle Marche riconosciuto in tutto il mondo, primo per la sua caratteristica: è l’unico teatro al mondo con i palchi, l’unico teatro al mondo di quelle dimensioni, soprattutto la sua storia viene rappresentata in tanti modi.
Voglio ricordare che la stagione del 2021, lo dico anche agli amici pesaresi che sono qua, proprio per festeggiare e collegare il centenario all’altro grande festival marchigiano, che è il Rossini Opera Festival, dopo 25 anni tornerà allo Sferisterio il “Barbiere di Siviglia”, con una produzione fatta di soli giovani, costruita attraverso un bando, davvero un’innovazione grandissima, oltre ad una nuova produzione dell’Aida e alla storica “La Traviata degli specchi”, conosciuta in tutto il mondo.
Mi piace dire che, e l’emendamento lo riporta, dovrebbe essere per la Regione Marche un motivo di vanto e di identità considerandolo uno degli eventi sul quale ovviamente si chiede un impegno rispetto a risorse che possano rafforzare il progetto.
Lo Sferisterio, rubo qualche attimo, Presidente, in questi ultimi 9 anni, con un valore della produzione di circa oltre 4,5 milioni, ha impiegato 500 persone per 20 mila giornate di lavoro e voglio ricordare che nel 2020 è stato uno dei pochi, forse l’unico teatro in Europa che ha allestito un’opera in presenza senza alcun problema. Per questo proprio pochi giorni fa, la più importante rivista europea di opera lirica “The Voice” ha attribuito un premio al Sovrintendente per valorizzare questa scelta.
Ci piace dire che sono 9 anni che il valore della produzione è in attivo, una produzione culturale di oltre 4,5 milioni in tre mesi costantemente in attivo. Uno degli orgogli principali è che Macerata Opera Festival in questi 9 anni ha modificato la propria identità delle risorse, nel 2010/2011 quando l’abbiamo preso in mano, aveva finanziamenti pubblici per il 38% e privati per il 32%, dal 2016 i finanziamenti pubblici ammontano al 45% mentre il 55% riguarda autofinanziamenti.
Per questo chiedo che il Consiglio regionale in questo passaggio inserisca questa importante occasione, questo rilevante festival, tra quelli che dovranno essere riconosciuti dalla Regione, quindi spero che l’emendamento possa essere approvato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Faccio un intervento per ribadire quanto detto prima, cioè che noi abbiamo preso questa posizione pregiudiziale, che è strategica, quella di valutare tutte le cose compiutamente.
Chiedo al Consigliere Carancini, lo faccio con molta umiltà, lui pensa che, dopo che come maggioranza di centrodestra abbiamo conquistato la città di Macerata, cercando di dare una amministrazione nuova, diversa, una città in cui possibilmente la cittadinanza non sia in mano alla criminalità più o meno organizzata, più o meno importata e via dicendo, noi non riserveremo un trattamento, uso la parola, privilegiato al finanziamento dello Sferisterio di Macerata? Ci mancherebbe altro, noi abbiamo in testa di fare non solo tutto quello che è stato fatto, ma ancora di più.
Qualche giorno fa sono stato per altre cose nello studio del nuovo Sindaco di Macerata ed ho parlato di cultura con lui e con gli altri operatori.
L’Assessore Latini, che è qui presente, nel suo piano strategico porterà avanti la valorizzazione dello Sferisterio e delle sue attività anche internazionali, credo che noi faremo anche di più di quello che forse è pensabile fare.
Detto questo, lo facciamo nell’ambito di un progetto organico, credo che il Consigliere Carancini debba uscire da un film in cui è stato coinvolto dalla vecchia maggioranza quando uno faceva la richiesta specifica, questa è una proposta di legge più organica, non è la tabella C in cui si metteva dentro la mia cosa e tutto andava a posto. Non faremo più così, né il Consigliere Ciccioli, né il Consigliere Assenti, né il Consigliere Borroni, né la Consigliera Leonardi, né qualsiasi altro, farà la sua piccola battaglia limitata per cercare di portare a casa un titolo di giornale o un po’ di soldi in più, la faremo tutti collettivamente con un progetto organico che credo andrà a beneficio di tutti e in questo non è escluso che se una forza di minoranza darà un contributo con una buona idea questo non sarà recepito, anzi, se c’è una buona idea da qualunque parte venga, ripeto, sarò favorevole e credo che gli Assessori non avranno nessuna difficoltà a farla propria, in questo caso l’Assessore alla cultura Latini.
Noi abbiamo delle idee anche consolidate, ma siamo pronti, aperti ad aggiungere a delle buone idee anche altre.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Latini.

Giorgia LATINI. Grazie, Presidente. E’ solo per rassicurare il Consigliere Carancini che sarà una delle priorità, prima ho citato gli anniversari, li ho detti in maniera generica, non li ho elencati tutti, ovviamente ce ne sono tantissimi, ho già parlato di questa cosa con il Sindaco di Macerata e con il Sovrintendente del Macerata Opera Festival, quindi è all’ordine del giorno della Giunta.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. All’Assessore Latini voglio dire che non c’è una sola parola nella scheda della cultura, ecco perché mi sono spinto a fare la richiesta; al buon Consigliere Ciccioli voglio dire che il Macerata Opera Festival non ha bisogno dei suoi privilegi perché va avanti con le sue gambe, non ha bisogno dei suoi favori, non ne abbiamo bisogno e le marchette che sta facendo insieme a XY incontrando il Sindaco a Macerata non passeranno, ha capito? Quelle sono marchette, quella è la tabella C, ha capito Consigliere Ciccioli? Si vergogni di quello che è andato a fare insieme al Sindaco di Macerata, io non l’avrei citato, ma lei ha fatto riferimento a questa visita con gli “operatori”, lei ci è andato con XY e sa bene che cosa è andato a dire, sappia che la governance del Macerata Opera Festival non ha bisogno di cambiamenti, lo dimostrano i 10 anni di grandi risultati e di orgoglio per l’intera regione Marche …
Quella mano sa dove se la deve mettere Consigliere Putzu?

PRESIDENTE. Evitiamo espressioni e gesti che corpo che possono richiamare situazioni più o meno positive e che possono dare adito a presunzioni di intenzioni diverse da quelle che sono.

Romano CARANCINI. Quindi, da questo punto di vista continuo a sperare che nonostante le buone parole si dia un riconoscimento e non si rinvii perché credo che non ci sia bisogno di un rinvio per riconoscere al Macerata Opera Festival l’anniversario del centenario. Grazie.

PRESIDENTE. La sua dichiarazione di voto ovviamente è positiva.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Solo per confermare che la nostra linea è quella di fare una valutazione globale di tutto, altrimenti potrebbe succedere che oggi spendiamo 10 milioni e poi fra tre mesi averne bisogno. Ci sono delle necessità, siamo nella situazione determinata dal Covid, siamo in emergenza, facciamo le cose nel modo dovuto, secondo me non c’è fretta, dopodiché il Sindaco di Macerata sa benissimo quello che deve fare con lo Sferisterio, già da parecchi anni è coinvolto, sa quello che deve fare. Lui chiede aiuti per lo Sferisterio già da prima che si presentasse per le elezioni, penso che sappia quello che deve fare e saprà prendere i contatti per portare avanti la stagione dello Sferisterio, che è un vanto per tutta la regione Marche.

PRESIDENTE. Emendamento n. 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento n. 4 a firma dei Consiglieri Carancini, Mastrovincenzo, Cesetti, Casini, Mangialardi.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Anche questo è un emendamento che tenta di migliorare dal punto di vista programmatico le infrastrutture viarie del territorio. In questo caso faccio riferimento alla strada provinciale 571, la cosiddetta Regina, alla strada provinciale 77 e alla 361, per chi conosce il territorio è l’infrastruttura che da Porto Recanati, Porto Potenza Picena, arriva fino alle aree interne.
Quella è una strada stretta e pericolosa dal punto di vista statistico, è quella che ha subìto il maggior numero e i più importanti incidenti fra tutte le strade delle Marche. E’ un’infrastruttura che ha la necessità di una nuova idea, di un nuovo indirizzo, collega le aree interne, in particolare aree che si dovrebbero collegare con la Quadrilatero, è una Cenerentola nel quadro generale, lì vivono lungo quell’asse tutta una serie di …

PRESIDENTE. Consigliere, c’è un problema, l’emendamento che in testa riporta il numero 4 in realtà (in fondo alla pagina a destra) è l’emendamento n. 5. (…) E’ giusto, deve proseguire.

Romano CARANCINI. Scusate, pochi minuti fa abbiamo votato l’emendamento sullo Sferisterio?

PRESIDENTE. C’è un problema, come dicevo, l’emendamento che è stato votato prima sullo Sferisterio …

Romano CARANCINI. I primi due hanno riguardato quello sulle aree interne, il terzo riguardava lo Sferisterio, il quarto …

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. La votazione elettronica purtroppo è intangibile ed è quella vera, ovviamente!
Il presentatore ha fatto riferimento all’emendamento che in alto porta ad esempio il numero 2, mentre per la votazione elettronica quello che conta è il numero in basso, il numero 3.
Quindi, quello che abbiamo votato, con l’intervento del Consigliere sullo Sferisterio, in realtà era l’emendamento relativo alla situazione del Recovery Fund della Regione Marche. Se vuole possiamo ripetere questa situazione e può intervenire sull’emendamento n. 3, che lei ha presentato come l’emendamento n. 2.
A scanso di equivoci, per il verbale, lo leggo per stralci: “In relazione al penultimo impegno strategico appena sovra accennato, relativo alle aree interne colpite dal sisma, la Regione Marche è pienamente consapevole di come stanno maturando concretamente una serie di condizioni … Questa nuova legge potrebbe costituire un vero e proprio laboratorio nazionale, teso a sperimentare in forma organica il rilancio dell’Italia di mezzo …”.

(intervento fuori microfono)

Romano CARANCINI. Non voglio prendere altro tempo, questo l’ho già illustrato. I primi due emendamenti erano connessi e riguardavano le aree interne, come primo indirizzo e poi con l’articolazione a cui faceva riferimento.
Lei ci ha fatto fare due votazioni, poi io ho presentato quello dello Sferisterio e anche quello abbiamo votato …

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Per non sbagliare, per il verbale, annulliamo la votazione e ricominciamo dall’emendamento n. 3 quello relativo al Recovery Fund, che abbiamo discusso. Vi pregherei di saltare la ripetizione degli interventi, che ha fatto il Consigliere Carancini e che ha determinato anche altri interventi, e metto in votazione l’emendamento con il n. 3, in basso a destra, c’è scritto PAA4/eme3, questo è il numero dell’emendamento. Va bene?
Emendamento n. 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

PRESIDENTE. Emendamento 4 a firma dei Consiglieri Carancini, Mastrovincenzo, Cesetti, Casini, Mangialardi, si riferisce ai 100 anni dall’apertura dello Sferisterio di Macerata, anche questo è stato presentato, discusso e ci sono state anche le dichiarazioni di voto. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

PRESIDENTE Emendamento 5 a firma dei Consiglieri Carancini, Mastrovincenzo, Cesetti, Casini, Mangialardi, relativo alla Missione 10 - trasporti e diritto alla mobilità, sul quale il Consigliere stava intervenendo, prego, Consigliere Carancini, riprenda da dove si è interrotto.

Romano CARANCINI. Cerco di completare il discorso. Ovviamente la valorizzazione di quel territorio passa inevitabilmente attraverso un ripensamento radicale ed innovativo dell’intero tragitto che da Porto Recanati e Porto Potenza Picena si dirige verso l’interno.
Voglio ricordare che lo stesso Defr presentato dalla Regione parla di un collegamento, di un’uscita autostradale in zona Porto Potenza che si raccorderebbe perfettamente.
La richiesta che viene fatta con questo emendamento è che la Regione nell’ambito delle priorità infrastrutturali, spero che l’Assessore ai lavori pubblici tenga conto di questo, consideri questa fra quelle da far partire, ovviamente non con la realizzazione, ma con la progettazione.
Questo potrebbe significare che da qui a qualche anno si potrà immaginare, dare speranza, ad un territorio molto importante. Voglio ricordare a tutti che la vallata del Potenza è costellata di grandi imprese, è un territorio di collegamento fra l’area montana e l’area del mare, è il collegamento tra le città rivierasche di Porto Recanati, in particolare Porto Potenza Picena, con l’interno.
Anche questo sarebbe certamente un indirizzo significativo nell’ambito della programmazione regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Questo è un emendamento che mi fa male perché quando ero piccolo, lo dico sempre e lo uso come esempio, non c’era la televisione, non c’erano i telefoni, non c’era niente, le uniche cose che sono rimaste uguali sono le strade e questa è rimasta sempre uguale.
Mi meraviglio e mi chiedo come mai oggi ci sia tutta questa attenzione per delle aree che non sono mai state considerata. L’ex Presidente non è mai venuto a Castelraimondo in 5 anni, nonostante il terremoto, l’ho chiamato e non è mai venuto, non si è mai fatto avanti nessuno, oggi le aree interne, compreso Castelraimondo, per far vedere che è area interna, e la ringrazio di questo …
Dico che fino ad oggi quelle strade non hanno mai avuto nessuna attenzione, sicuramente ce la metteremo noi.
L’emendamento sarà bocciato, questa non è una cosa accaduta adesso o dopo la pandemia, sono 50 anni che la strada è in quelle condizioni, si poteva intervenire anche prima e non iniziare ora!
Oggi quello che facciamo è mettere dei soldi per la progettazione, per cominciare a progettare le nuove linee di sviluppo, quindi da un verso la ringrazio, dall’altro mi fa male perché per 50 anni non si è mai visto nessuno.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Consigliere Marinelli, come mi chiamo io? Romano Carancini, è ora di piantarla di parlare del passato, io non ho parlato del passato, di altri, questa è l’XI legislatura dell’Assemblea legislativa delle Marche, se per poter contrastare una cosa di cui si dice felice … Addirittura dice che ho scritto Castelraimondo per fare un favore a qualcuno, lei sa meglio di me l’affetto che provo ed altro per le aree interne, uno ci può credere o meno, sono stato tra quelli che spesso ha criticato sulle infrastrutture anche il precedente Presidente perché non ha fatto tutto bene, poi le valutazioni ognuno le dà come gli pare, così come non riuscirete a fare tutto bene voi, anche se vi auguro di fare tutto perché sarei felice.
Ripeto, prendo atto che le piace tanto, però vota contro, anche qui c’è qualcosa che non funziona, mi fa piacere, però …
Quello che voglio dire è che qui non diamo lezioni a nessuno, come diceva l’Assessore Aguzzi, se noi possiamo esprimere opinioni bene, se non le possiamo esprimere e dobbiamo inchinarci al fatto che abbiamo perso e rinunciare a questo, ditecelo, almeno uno si mette il cuore in pace, non si impegna e fate tutto voi. Su questo sono d’accordo, magari è un insegnamento che mi prendo. Grazie.

PRESIDENTE. Dichiarazione di voto positiva.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Qui è difficile dare una valutazione positiva o negativa, noi abbiamo scelto una linea politica, credo che anche l’opposizione dovrebbe comprendere che c’è una linea politica. Questa cosa di ribadire questo o quell’altro …
Certo, ognuno nella campagna elettorale ha utilizzato dei temi, alcuni sono stati più credibili, altri meno, perché poi alla fine un giudizio c’è stato, io però non sono disponibile, credo che nessuno lo sia, a farmi prendere in giro: queste cose sono state molto dibattute, sono state al centro del dibattito ed il Consigliere Marinelli, che è stato per più mandati Sindaco del suo paese, ha rilevato che queste cose emergono improvvisamente oggi. Capite che la nostra reazione è quella di sentirci presi in giro.
Consigliere Carancini, qui ho studiato, vorrei leggervi quali sono i criteri per il disturbo isterico ed istrionico: quadro pervasivo di emotività, eccessiva di ricerca di attenzione che compare in genere nell’età adulta, disagio nelle situazioni in cui non è al centro dell’attenzione, l’interazione con gli altri è spesso caratterizzata da comportamento provocatorio, manifesta un’espressione …

PRESIDENTE. No, Consigliere, così no, perché è una situazione …

Carlo CICCIOLI. Vorrei che non ci fossero queste …, vorrei che ognuno facesse appello a se stesso … Siamo contrari.

PRESIDENTE. Tranciamo questa posizione perché a chiunque rivolta, a qualsiasi soggetto ipotetico, non può essere attribuibile a nessuno.

PRESIDENTE. Dichiarazione di voto contraria.
Emendamento n. 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Subemendamento 6/1 a firma della Consigliera Vitri, prevede di sostituire le parole “di programmare” con le seguenti: “Si prevede di programmare”.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Sono solo due parole, nel caso del subemendamento, che mancano nell’emendamento che ho presentato e che vengono aggiunte.
Si tratta di votare a favore solo per recepire questa piccola correzione “si prevede”, che mancava nell’emendamento presentato ieri.

PRESIDENTE. Subemendamento 6/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento n. 6 a firma della Consigliera Vitri, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Micaela VITRI. Mi fa sorridere che sia stato bocciato il subemendamento composto da sole due parole da aggiungere al testo, comunque l’emendamento vero e proprio riguarda un passaggio che purtroppo manca completamente nel Defr.
Mi ha stupito vedere che in campagna elettorale il cavallo di battaglia del centrodestra sia stato il potenziamento della medicina territoriale e poi in tutto il Defr non si fa mai riferimento alle Case della salute.
Credo che innanzitutto sia necessario quanto meno prevedere delle risorse che poi magari potranno essere anche scaricabili sul Recovery Fund, ma sarebbe totalmente incoerente da parte della maggioranza non votare ora questo emendamento in cui chiedo semplicemente di prevedere delle risorse a favore di tutte le Case della salute, in linea perfetta con la campagna elettorale anche del centrodestra in cui chiedeva di investire nella medicina del territorio.
Sappiamo che la situazione è gravissima, oggi più che mai rispetto agli anni passati diventa importante investire nelle Case della salute, nella medicina territoriale, quindi mi auguro davvero che si possano superare le posizioni di partito e si possa avere buon senso prevedendo quanto meno nel Defr di investire nelle Case della salute. La mia dichiarazione di voto ovviamente è favorevole.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Brevemente, anche qui siamo di fronte ad una posizione che sarebbe largamente condivisibile, è noto a tutti, ed è qui presente in Aula, che l’Assessore alla sanità Saltamartini su questa cosa si è speso e di questa cosa ne abbiamo parlato in Commissione sanità, con chi ne fa parte, con l’audizione che la Presidente Leonardi ha avuto con il Direttore dell’Asur Marche, e ne parleremo per quanto riguarda l’integrazione con le strutture ospedaliere il prossimo 13 gennaio con l’audizione con i due Direttori generali delle due aziende ospedaliere. E’ una cosa che abbiamo messo in cantiere, in itinere, e che dovremo anche valutare nella consistenza, però tutti sappiamo che il bilancio della sanità è autonomo, stiamo parlando di un bilancio di circa 4,2 miliardi di cui 3,2 miliardi riguardano la parte sanitaria e su questa prevediamo una riorganizzazione completa della rete.
Abbiamo revocato il vecchio piano socio-sanitario, approvato a fine legislatura, per rivedere tutti i criteri, anche con l’apporto della minoranza.
La sanità, la salute non sono di destra o di sinistra, la salute è di tutti, tutte queste cose le metteremo in cantiere, però è inutile che una pillola, come questa cosa, scoordinata da tutto il resto sia valutata, è una posizione politica che abbiamo preso, vogliamo rifletterci bene, correttamente, non a spot, non a tabella C, ma tutti insieme globalmente. Il voto non è favorevole.

PRESIDENTE. Emendamento n. 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Sub emendamento n. 7/1 a firma della Consigliera Vitri, che chiede di sostituire le parole “Di programmare” con “Si prevede di programmare”.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Anche in questo caso è semplicemente una correzione al testo perché c’è stato lo stesso errore, purtroppo mancano due parole, chi si è preparato ed ha l’emendamento stampato potrà vedere che nell’ultimissimo capoverso c’è scritto “di programmare” invece è “si prevede di programmare”, solo questo. Ovviamente noi voteremo favorevolmente.

PRESIDENTE. Subemendamento 7/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento n. 7 a firma della Consigliera Vitri, sulla “Sezione Missione 14”.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Ho presentato questo emendamento perché anche questo caso è stata una battaglia condivisa dalla maggioranza, dopo il d.p.c.m. del 3 novembre tutte le attività che si trovano nei centri commerciali, parchi o similari sono rimaste chiuse nei festivi e nei prefestivi, ciò significa che nel mese di dicembre, ad esempio, una attività di parrucchieria, di estetica, o un negozio di accessori, è rimasta chiuso per quattro giorni continuativi, dal 5 all’8 dicembre, perdendo nell’arco di due mesi in alcuni casi l’80% del fatturato.
Lo stesso Assessore Carloni, rendendosi conto della gravità della situazione, purtroppo l’emergenza sanitaria viene prima di tutto, lo riconosciamo, si è rivolto al Ministero chiedendo di riconoscere questa situazione. Al di là delle risorse stanziate dal Governo a ristoro trovo logico che anche la Regione faccia la sua parte a questo punto, viste le competenze in ambito di attività produttive.
Anche in questo caso sarebbe davvero incoerente non approvare questo emendamento perché prima l’Assessore Carloni ha fatto riferimento al contributo alla ripartenza per cui la Regione ha stanziato 10 milioni di euro, sembra chissà cosa, ma in realtà sono stati 890 euro che le attività dovevano reinvestire entro 6 mesi. Un’attività che a dicembre guadagna 10 mila euro, 100 mila euro, con 890 euro non riesce nemmeno a pagare lo stipendio part time di un commesso o di una commessa, per cui questo gettone che è stato dato parlando di contributi alla ripartenza per tutto l’ultimo mese è stato un piccolo contentino che ha fatto piuttosto arrabbiare le attività commerciali in molti casi, tanto che le domande arrivate, potete verificare, sono state piuttosto esigue, a molti è sembrata quasi una beffa dover presentare la domanda per avere 1.000 euro dei quali l’89% vincolati per forza di cose ad essere reinvestiti.
Mi auguro che ora venga previsto un vero e proprio intervento a sostegno di tutte queste attività, migliaia nelle Marche, che si trovano nei centri commerciali, nei parchi commerciali, che in questi due mesi hanno subìto in alcuni casi perdite di fatturato fino all’80%. Ci sono anche le coperture finanziarie, per cui il Defr dovrebbe quanto meno prevedere nelle linee di indirizzo delle risorse apposite per queste attività.
Ci sono sia la legge regionale n. 13 del 10 aprile 2020 che la legge regionale 20 del 3 giugno 2020 che prevedono misure straordinarie ed urgenti connesse all’emergenza epidemiologica, quindi, l’istituzione di fondi regionali per l’emergenza in aggiunta a quelli statali.
Ribadisco, sarebbe davvero incoerente votare contro questo emendamento perché sarebbe contro tutte le attività produttive del nostro territorio e gli esercizi commerciali di genere diverso.
Il mio voto è ovviamente a favore.

PRESIDENTE. Emendamento n. 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)


PRESIDENTE. Gli emendamenti sono terminati, adesso dobbiamo mettere in votazione la proposta di atto amministrativo, di cui abbiamo discusso, relativo al Documento di economia e finanza regionale 2021-2023 della Regione Marche.

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Possiamo proseguire? Allora, per ricapitolare sugli emendamenti presentati dal Consigliere Carancini e da altri. Il Consigliere Carancini ha fatto la presentazione di due emendamenti, il n. 1 e il n. 2. Di questi due emendamenti - ora si discute nuovamente l’inserimento dell’emendamento n. 2 - è stata fatta la discussione unica e la votazione separata, quindi è stato votato l’emendamento n. 1, che è relativo a pagina 6, e l’emendamento 2, che è relativo a pagina 8 del Defr. Poi si è cominciato a trattare l’emendamento 3, di cui abbiamo annullato la votazione perché la riferivamo allo Sferisterio, ma in realtà era sul Recovery Fund, e l’abbiamo ripetuta.
L’emendamento 4 è lo Sferisterio, l’emendamento 5 è l’asse stradale Porto Recanati verso la zona montana della provincia di Macerata, poi siamo passati ai subemendamenti e emendamenti della Consigliera Vitri, 6/1 e 6 e li ho sottoposti all’esame e alla votazione, eccetera.

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Fin qui ci siamo perché gli emendamenti devono andare per ordine: soppressivi, sostitutivi ed altro.
Dobbiamo andare avanti in questo modo perché la presentazione è stata fatta secondo l’ordine cronologico degli emendamenti e di valutazione del loro valore.
Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Scusi, Presidente, io mi atterei al merito degli emendamenti presentati, uno di questi non è stato discusso, però non spetta a me, è la Presidenza che dice. “Questo è l’emendamento, ora discutiamo di questo e poi di seguito”.
Non discutere un emendamento ora, al di là del risultato che poi sarà in votazione, non mi sembra giusto.

PRESIDENTE. Guardi, facciamo in questo modo, la votazione non può più essere modificata perché la valutazione, ripeto, degli emendamenti e dei subemendamenti non è soltanto in termini di presentazione, ma del valore che hanno all’interno dell’atto, ci sono quelli sostitutivi, aggiuntivi, soppressivi e altro. E’ una scaletta ben determinata.
Quello che possiamo fare è che lei illustri il suo emendamento, quindi un intervento orale con l’esposizione dell’emendamento, lo registriamo nel resoconto della seduta, ma non va in votazione perché siamo fuori dai termini per poterlo votare.
Questo è quello che credo si possa fare, anzi la invito a esporre l’emendamento che non è pervenuto alla votazione.

Romano CARANCINI. Sarà attribuito a me che non è stato presentato?

PRESIDENTE. No, la colpa me la assumo io che sono il Presidente dell’Assemblea legislativa e devo condurre i lavori.

Romano CARANCINI. E’ un atto di prevaricazione, io vorrei che venisse votato il mio emendamento.

PRESIDENTE. Gli emendamenti che sono stati sottoposti all’esame sia della Commissione che dell’Aula sono stati tutti votati, è invece colpa del Presidente dell’Assemblea non essere riuscito a spiegare per tempo l’indicazione della numerazione dei subemendamenti e degli emendamenti e anche le modalità di presentazione, cosa che cercherò di fare la prossima volta. Va bene?
Tutto quello che viene presentato in Aula è quello che viene fatto e portato nelle Commissione ed è l’esame compiuto, chiaro e trasparente di quell’attività.

Romano CARANCINI. Non è così, purtroppo in questo caso non avviene, perché se si rifiuta di far votare un emendamento credo che sia …

PRESIDENTE. Consigliere, le chiedo di esporre l’emendamento così …

Romano CARANCINI. No, se non lo fa votare è una presa in giro, ha capito, Presidente? O prende atto che è stato presentato un emendamento, si dà la possibilità di illustrarlo e lo si vota, oppure si dice no, non si vota.
Tra l’altro è stato l’ultimo presentato, però ….

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Questo è un momento in cui dobbiamo rimanere in silenzio …
Silenzio da parte di tutti.

Romano CARANCINI. Presidente, consente tutto!

PRESIDENTE. Consigliere, le chiedo di esporre l’emendamento perché nell’esposizione verificheremo se è dentro agli emendamenti già votati oppure no.
Lei ritiene che non c’è, ma ce lo deve esporre, va bene? Ne faccia una questione come quando si presenta un fatto personale, quindi spieghi qual è l’emendamento che …

Romano CARANCINI. L’emendamento è in riferimento al primo punto delle linee guida, la prima parte delle linee strategiche del Defr, si riferisce al modello marchigiano della nuova governance tra Regione e Comuni.
Nell’emendamento si fa riferimento al fatto che accanto al modello marchigiano del rapporto fra Regione e Comuni ci possa auspicabilmente essere anche quello con le Università e con gli Istituti di alta formazione oltre che con i Sindaci, quindi, quando si parla di nuovo modello marchigiano di governance inserire questo ulteriore tassello.
Molto puntualmente l’Assessore Castelli parlava di sussidiarietà, questa è una sussidiarietà, ovviamente riferita a enti di grande valore per l’intero territorio, come vede il merito è completamente diverso da quelli già presentati.

PRESIDENTE. Ha fatto bene e le spiego perché, e lo dico in maniera puntuale, ad esporre l’emendamento.
L’emendamento che lei ha esposto è stato votato, prima abbiamo votato l’emendamento n. 1 e a seguire il n. 2, che è quello che ha esposto e per doverosità di registrazione della seduta ne leggo l’intero contenuto: “Pagina 8, dopo le parole “Europei 2021/2027” della prima linea qualificante aggiungere la seguente parte di testo: Nell’ambito del modello marchigiano di relazione tra i livelli di governo di cui si è fatto sopra cenno, che si caratterizza come rapporto istituzionale tipico tra enti territoriali di primo livello (Regioni e Comuni), nella strategia di governance condivisa dalla Regione Marche, in altra direzione, ma con la medesima ratio, intende affiancare orizzontalmente un’ulteriore rete di collaborazione cui sono parte le quattro Università delle Marche e le Istituzioni Afam riconosciute dal Ministero dell’Università e della ricerca, quali le Accademie delle Belle Arti e i Conservatori delle Marche con i Sindaci delle città sedi attraverso la costituzione di uno strumento istituzionale permanente. Con esso si intende sperimentare un nuovo modello di sinergia istituzionale-formativa, inedito, che coadiuvi la Regione stessa in modo programmatico sia a livello di azioni che di risorse per dare un vantaggio reciproco di visibilità e crescita economica. In questo contesto ne deriverebbe un rafforzamento del compito di terza missione delle Università e si costituirebbero le premesse per delle fattive collaborazioni reciproche oltre all’applicabilità di saperi rispetto a temi specifici posti dal territorio stesso e/o dettati dall’attualità dei tempi”. E’ questo?

Romano CARANCINI. Quando è stato presentato ho riferito dei primi due emendamenti che erano connessi, il secondo quello lungo con l’articolazione relativo alla legge della montagna ed il primo emendamento che andava ad influire a pagina 6 rispetto al nono impegno strategico, se voi lo andate a trovare …
Il testo è questo, questo era il primo, collegato al primo impegno strategico “Per i territori colpiti dal sisma, impegno prioritario diretto, secondo le competenze date e costante affiancamento con spirito di leale collaborazione al Commissario al fine di proseguire nell’accelerazione alla ricostruzione fisica delle aree colpite dal terremoto. La ricostruzione fisica dei beni immobili a beneficio dei privati cittadini oltre che dei beni pubblici non è di per sé sufficiente a restituire dignità e prospettive alle comunità colpite dal dramma del sisma: è una parte importante ma non decisiva. Occorre ora una visione e una strategia più profonda, ambiziosa, che sappia finalmente rispondere alle persone e all’indispensabile crescita economica e sociale, al contrasto verso lo spopolamento progressivo delle aree interne”. Questo era il primo emendamento che si collegava direttamente alla famosa legge per la montagna, lei ha fatto fare due voti, giustamente, ed abbiamo votato contro.

PRESIDENTE. No, le spiego: prima di mettere a votazione ogni emendamento l’ho qualificato, quindi è stato votato l’emendamento 1, che lei ha detto e va benissimo, il secondo emendamento è quello che ho letto testualmente prima, quindi qualsiasi cosa sia stato il suo intervento legandola all’emendamento n. 1 …

Romano CARANCINI. Qui manca sempre una votazione. Presidente!

PRESIDENTE. No. Semmai mancava una chiarificazione su questo secondo emendamento delle quattro Università e dell’Accademia collegate …

Romano CARANCINI. Quante votazioni abbiamo fatto?

PRESIDENTE. Glielo ripeto ad alta voce, così da poter mettere a verbale ancora una volta, noi abbiamo votato l’emendamento n. 1, relativo alla pagina 6, quello che lei ha letto adesso per intero, poi l’emendamento n. 2 quello che invece ho letto prima io sulle quattro Università marchigiane, sulla filiera con le Belle Arti e quant’altro, poi è stato votato l’emendamento sul Recovery Fund …

Romano CARANCINI. E no, Presidente, non ha letto questo.

PRESIDENTE. Quale?

Romano CARANCINI. Quello relativo alla legge sulla montagna.

PRESIDENTE. Qui non c’è.

Romano CARANCINI. Ma come non c’è, ne abbiamo …

PRESIDENTE. E’ già votato, fa parte della votazione. Le do l’elenco degli emendamenti.

Romano CARANCINI. Mi dica quante votazioni abbiamo fatto.

PRESIDENTE. Glielo sto dicendo: votazioni: emendamento n. 1, emendamento n. 2, emendamento n. 3, emendamento n. 4, emendamento n. 5, poi abbiamo fatto il subemendamento 6/1 e l’emendamento n. 6 della Consigliera Vitri, il subemendamento 7/1 e l’emendamento n. 7 della Consigliera Vitri.

Romano CARANCINI. Ne abbiamo fatti quattro dei miei.

PRESIDENTE. No, ne siamo certi, perché ogni emendamento è stato prima qualificato, l’unica cosa su cui in qualche modo poteva esserci stata confusione è stata rimediata con l’intervento che ha fatto post in merito alla filiera delle quattro Università e delle Accademie, emendamento n. 2, di questo siamo certi.
Penso di aver chiarito questa situazione, ma è giusto che sia avvenuto così perché la questione di forma fa sostanza e dà certezza e trasparenza agli atti.
Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Ho cercato di capire cosa è successo, praticamente il Consigliere Carancini ha illustrato un emendamento e noi ne abbiamo votato un altro. E’ successo questo, probabilmente non abbiamo votato l’emendamento che stava illustrando, ma le votazioni sono state 5, quindi tutti gli emendamenti sono stati votati, anche se nel momento in cui votavamo non votavamo l’emendamento che aveva illustrato. Questo è quello che è successo, sennò non saremmo arrivati dove siamo arrivati.
Per “fortuna” i voti sono tutti negativi, quindi non cambia, però in questo casino ne abbiamo votato uno mentre in realtà parlavamo di un altro.

PRESIDENTE. Direi di chiudere questa situazione, se posso, altrimenti continueremo ad avere le nostre valutazioni.
Gli emendamenti sono stati tutti votati, l’intervento è stato recuperato ed il Consigliere Carancini ha spiegato giustamente a cosa intendeva riferirsi, che rientra nel corpo degli emendamenti.
Adesso metto in votazione il coordinamento tecnico che riqualifica l’eventualità e sistema i possibili errori che si possono in maniera ostativa commettere quando si pongono a votazione più emendamenti e subemendamenti.

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Dopo gli interventi dei colleghi non ci sarebbe bisogno della dichiarazione di voto, che ovviamente per il gruppo del Partito Democratico è negativa.
Presidente, mi rivolgo a lei che ha seguito anche i lavori all’interno della Conferenza dei Presidenti, vedete, succedono cose strane, perché nella richiesta legittima da parte di tutti i gruppi consiliari di avere maggior tempo per approfondire sia i temi che i percorsi del Defr e poi della legge di bilancio, molto candidamente era emerso che questo bilancio non poteva che essere quasi un recupero totale delle indicazioni che erano pervenute dall’amministrazione precedente. Anche l’Assessore al bilancio nella sua presentazione plenaria ha ricordato il limite dettato dal tempo, il tempo è una cosa stranissima, magari in campagna elettorale poteva essere utilizzato quale strumento immediato per rimediare ai grandi errori commessi dall’amministrazione precedente, di chi sarebbe arrivato, ovviamente non questi che hanno perso, ormai l’abbiamo certificato, testimoni di quel percorso, invece lì il tema era quasi principale: “Saremo in grado di risolvere rapidamente tutto perché abbiamo competenze, conoscenza, capacità”.
Oggi prendiamo atto, lo dico con tanto rispetto perché ogni tanto non diamo un bello spettacolo di noi, di una maggioranza permalosa che non dovrebbe esserlo perché ha i numeri, ha tutto, può decidere come vuole, anche di non dare dignità agli emendamenti presentati, va bene tutto, nemmeno un subemendamento che corregge un errore materiale si può votare. Forse non dovete fare i permalosi, governate, decidete, producete atti e non curatevi di noi, lasciateci stare, non vi dovete curare di noi che sottolineiamo quello che ci avete messo a disposizione. Avete detto voi che non siete pronti, avete detto voi che dovete studiare, avete detto voi che dovete conoscere il personale se è capace o incapace, l’avete detto voi!
Lo dico con grande rispetto, è tutto legittimo, è un po’ diverso da quello che avevate ipotizzato ai cittadini, che eravate pronti, immediati per cambiare subito, invece, ahimè, e lo sappiamo tutti anche per ruoli antichi, cambiare diventa molto complicato e magari si spaccia come errore materiale aver lasciato gli ospedali unici anche dal punto di vista terminologico all’interno dell’atto.
Oggi apprendiamo che il piano socio-sanitario è stato cancellato, ritirato, revocato, io non ho visto atti, magari è una modalità nuova, non mi preoccupa questo, c’è un atto di Giunta che revoca il Piano? Dovrebbe essere il Consiglio a farlo, ma va bene tutto e lo apprendiamo qui, poi però dall’altra parte si chiede collaborazione ed un capo sempre cosparso di cenere solo perché voi avete vinto.
Quindi, ripeto, mi sembra ci sia tanta confusione, un po’ il filo conduttore che vi sta caratterizzando, noi facciamo la nostra parte per il rispetto di 275 mila cittadini che ci hanno detto che dobbiamo controllare e lo dobbiamo fare dentro quest’Aula. Lo dico al Consigliere Cesetti, non ce la prendiamo se il capogruppo di Fratelli d’Italia vuole essere più avvezzo alle aule di Tribunale che a quelle dell’Assise che ci compete, è stato il filo conduttore della campagna elettorale, per fortuna lei non ha pendenze, io si, lo dico anche con grande orgoglio, per aver salvato una città, pendenze importanti. Il Presidente non si è mai permesso di strumentalizzare questa cosa, altri l’hanno fatto, però non me la prendo, la politica è fatta di altre cose per me, forse per tanti di noi. Noi non siamo permalosi quindi lavoriamo, diamo il nostro contributo, facciamo emendamenti che servono per la città e lo facciamo su Macerata perché riteniamo che, Consigliere Ciccioli, se la tabella C non ha dato bella mostra di sè anche l’interlocuzione uno a uno non è quella che l’Assessore ha ribadito come percorso partecipativo, di coinvolgimento, quello che non farà distinguo se una città governata dal centrodestra dovrà avere maggiori attenzioni, come invece ci ha fatto un po’ percepire il capogruppo.
Il voto non può essere che negativo, vi diamo il tempo per studiare, per approfondire, per conoscere il personale, al quale da parte mia va un grande ringraziamento per il lavoro fatto anche in balia di una amministrazione che ancora non conosce bene nemmeno i meccanismi della struttura istituzionale. Quindi, il voto è negativo con il tempo che vi serve, però, per le questioni che ha detto l’Assessore Castelli prima, non è il tempo di attendere, non è il tempo che le Marche possono aspettare, se è vero come è vero che siamo in grande difficoltà, perché hanno bisogno di risposte immediate, hanno bisogno di lungimiranza, di visione e di prospettiva. Noi vi diamo il tempo che serve perché non possiamo nemmeno portare il nostro contributo perché non abbiamo, qualche volta, secondo voi, la dignità di poter dare la spinta che serve quando magari non si hanno conoscenze adeguate.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Sarò breve, mi fa piacere aver ascoltato il Consigliere Mangialardi che ogni tanto parla, altrimenti sembra che il capogruppo del PD si alterni tra i Consiglieri Carancini e Cesetti, quindi mi fa piacere che ogni tanto ci fa capire che esiste e noi siamo molto contenti.
A prescindere da questo, sulle parole da lei dette, sulle risposte immediate, sul fare tutto in fretta, posso rispondere che i suoi amici non ci sono riusciti in 10 anni di governo, 5 anni con il precedente Presidente, se ci riuscissimo noi in due mesi non dovremmo fare politica, ma saremmo dei super eroi.
Stiamo nella realtà, questo è il Defr, è già stato spiegato, ovviamente il gruppo di Fratelli d’Italia voterà a favore e fa i complimenti all’Assessore Castelli, all’intera Giunta, agli uffici per aver tracciare un programma di Governo. Ovviamente le visioni sono diverse, ma dovete farvene una ragione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Voglio ringraziare la Giunta, i Consiglieri, i funzionari che si sono adoperati in questi due mesi e poco più ed esprimo il voto favorevole su questo documento.

Proposta di atto amministrativo n. 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 12
ad iniziativa della Giunta regionale
“Disposizioni per la formazione del bilancio 2021/2023 della Regione Marche (legge di stabilità 2021)”

Proposta di legge n. 13
ad iniziativa della Giunta regionale
“Bilancio di previsione 2021/2023”
(abbinate)
(Discussione congiunta e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le proposte di legge n. 12 e n. 13 della Giunta regionale, abbinate.
Ci sarà una sola discussione, quindi, la presentazione sarà unica e gli interventi di ciascun Consigliere saranno su entrambe le proposte di legge, così prevede l’articolo relativo della sessione di bilancio.
La discussione generale è aperta, ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Finalmente siamo arrivati all’atto importante, il bilancio di previsione per l’anno 2021/2023, secondo quanto stabilito dal decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118, è stato redatto secondo gli indirizzi del documento di economia e finanza 2021/2023 che abbiamo approvato poco fa, che è in linea con il programma di governo della nuova legislatura.
Mi permetto, prima di entrare nel cuore del bilancio, di dire che abbiamo fatto un miracolo, approvando 6 atti nel giro di 50 giorni. Questo è un vero miracolo, perché oggi approviamo il bilancio di previsione 2021/2023, in 50 giorni di governo di centrodestra abbiamo approvato 6 atti, l’ho già detto nel Documento di economia e finanza regionale, il 30 novembre abbiamo approvato il bilancio consolidato, il consuntivo, che doveva essere approvato a luglio, e l’assestamento. Oggi, in questa seduta, abbiamo approvato il Documento di economia e finanza regionale ed approveremo il bilancio di previsione e la legge di stabilità, altri tre atti.
Questi sei provvedimenti dovevano essere approvati in un anno, noi siamo riusciti ad approvarli in 50 giorni, quindi i complimenti vanno alla Giunta, agli uffici che ci hanno aiutato in questo lavoro, con la loro professionalità, in maniera lodevole, facendo orari anche pesanti per rispettare la tabella di marcia che ci eravamo dati. Mi sentivo di fare questo ringraziamento all’inizio, anziché farlo al termine quando magari non vediamo l’ora di chiudere la seduta. Come ho già fatto in precedenza, un ringraziamento va all’Assessore Castelli ci ha non solo sopportato, ma anche supportato, non solo in Commissione ma, ripeto, questa è una novità, ha spiegato il bilancio di previsione, il Documento di economia e finanza all’Aula, a tutti i Consiglieri. E’ la prima volta che accade, quindi, i complimenti vanno a lei, Assessore Castelli.
E’ il primo bilancio di questa amministrazione e devo dire che presenta una caratteristica particolare, che mi sento di mettere in evidenza, anche se dai banchi dell’opposizione è stato sminuito il Documento di economia e finanza regionale, che è una conseguenza del bilancio di previsione.
Innanzitutto c’è una discontinuità netta con il passato, noi andiamo a progettare le Marche del futuro con soluzioni strategiche, forti e discontinue.
Prima di entrare nel cuore del bilancio, vorrei spiegare come siamo arrivati all’elaborazione di questo importante documento, qual è la complessità del contesto generale ed istituzionale.
Il contesto di finanza pubblica, all’interno del quale si cala questa serie di provvedimenti: il Documento di economia e finanza, la legge di stabilità e la legge di bilancio, è reso incerto da alcune criticità che sono state messe in evidenza nella Conferenza Stato-Regioni e che ci ha ben illustrato l’Assessore Castelli in I^ Commissione ed anche in Aula:
1) il tema del rapporto fra le risorse stanziate dallo Stato nazionale in favore delle Regioni come ristoro della sospensione dell’entrata fondamentale per il nostro bilancio, cioè l’Irap. Lo Stato a valle dei molti provvedimenti che sono stati messi in campo per fronteggiare la pandemia ha complessivamente disposto l’assegnazione di 1.500.000.000 circa in favore delle Regioni, ma si è creato un contenzioso perché lo Stato vorrebbe indietro 950 milioni.
2) Nel 2023 ci sono due questioni che ci interessano: il taglio di 300 milioni al fondo sanitario nazionale, per le Marche una decina di milioni; dal 2023 le Regioni verranno chiamate di nuovo ad un contributo forzoso in favore dello Stato proponendo bilanci in avanzo.
Inoltre, e qui l’ha già detto e spiegato l’Assessore Castelli, siamo in una situazione di emergenza, non solo sanitaria, ma economica, aggravata dalla pandemia. Le Marche erano un modello fino al 2011, un modello che ci ha reso famosi a livello nazionale e internazionale, ci ha fatto conoscere al mondo intero. Dal 2011 questo modello purtroppo non esiste più perché il tessuto produttivo marchigiano è formato da piccole e medie imprese, anche e soprattutto da microimprese che lavorano in monocommittenza, significa che lavorano per le imprese più grandi. Nel 2008 quando c’è stata la crisi economica prima e finanziaria successivamente, le grandi aziende si sono trovate in difficoltà, questo ha determinato la chiusura di tante piccole aziende che lavoravano in monocommittenza.
I problemi economici si sono amplificati in particolare nelle aree interne dove la concomitanza del sisma e di alcune crisi industriali hanno messo ancora di più in difficoltà i territori svantaggiati dal punto di vista logistico, tutto ciò ha creato ancora di più una netta demarcazione tra aree interne e costa. In questo contesto è arrivata purtroppo la vicenda della pandemia da Covid 19. Il sistema sanitario è stato costretto a fronteggiare con tutte le proprie forze l’impatto della pandemia e la Regione Marche ha visto un peso delle attività che hanno subìto sospensioni per i vari decreti volti al contenimento dell’epidemia di 10 punti superiori alla media nazionale; il prossimo anno il Pil vedrà una riduzione rispetto alla media nazionale di un punto percentuale.
La complessità del contesto generale ed istituzionale si riverbera inevitabilmente anche sugli aspetti finanziari. Se già da anni si assiste alla contrazione nei trasferimenti finanziari dal livello nazionale, la pandemia ha intaccato pesantemente alcune delle entrate proprie che il quadro normativo attribuisce alla Regione.
La strategia finanziaria della nostra Regione si articolerà in due fasi, come ha spiegato l’Assessore Castelli in Commissione, in Aula a tutti i Consiglieri ed anche ribadito nel Documento di economia e finanza regionale, dividiamo il bilancio in due parti e non è assolutamente vero che nella prima parte il bilancio non ha un’anima, non ha una progettualità. No! Noi abbiamo una discontinuità netta con il passato e progettiamo le Marche del futuro con soluzioni strategiche forti e discontinue, con azioni innovative e attrattive, le Marche coese, solidali e sicure.
Qui apro una parentesi, il 19 ottobre quando il Presidente Acquaroli ha illustrato le linee programmatiche io gli ho fatto i complimenti perché, e l’ho ribadito anche nel Documento di economia e finanza regionale, le Marche anche se sono al plurale sono una regione unica e bisogna eliminare tutti i disequilibri.
La strategia finanziaria è quella di dividere il bilancio in due fasi: la prima comprenderà una approfondita ricognizione della situazione finanziaria ereditata dalla precedente legislatura, per verificare eventuali spazi finanziari che possano essere riorientati in coerenza con gli indirizzi della Giunta e di risposta alle attuali priorità. La seconda vedrà l’attuazione della stagione delle riforme, in coerenza con il programma di governo della legislatura considerando: il rilancio degli investimenti pubblici e privati, anche nel contesto della progettualità che si andrà a delineare nella programmazione comunitaria; il monitoraggio e la valorizzazione delle risorse che potranno rendersi disponibili a valere sul Recovery Fund e sulle altre fonti di finanziamento a livello nazionale e sovranazionale sullo sfondo dell’agenda 2030 dell’Onu.
Questo significa che noi completeremo questo bilancio ad aprile perché dobbiamo prendere in considerazione tutte quelle opportunità che arrivano dall’esterno, dalla programmazione comunitaria e dal Recovery Fund. In quell’occasione termineremo la fase del bilancio di previsione 2021/2023 secondo la nostra progettualità.
Le risorse messe a disposizione della comunità marchigiana nel 2021 sono complessivamente pari a 4.155.000.000; le risorse per la sanità, sappiamo tutti che la sanità rappresenta l’80% del bilancio regionale, ammontano a 3.200.000.000 circa, le spese obbligatorie sono 166.428.000, le spese vincolate 534.000.000, il resto sono risorse libere che noi potremmo utilizzare ed indirizzare, all’incirca sono 208.000.000.
Abbiamo deciso di orientare queste risorse ponendo l’attenzione a quattro macroaree: famiglia, fragilità, impresa ed eccellenze perché le imprese sono il motore portante dell’economia marchigiana, non c’è lavoro se non c’è impresa, è un circolo vizioso, se non c’è l’impresa non c’è lo sviluppo economico. Siamo partiti da queste macroaree, ma alla base di tutto c’è il riequilibrio territoriale e la velocizzazione della ricostruzione.
A questo punto andiamo a vedere, visto e considerato che ho parlato di macroaree: impresa, fragilità, eccellenza e famiglia, gli interventi più rilevanti finanziati con le risorse riprogrammate e sfido chiunque a dire che non c’è una progettualità, anche perché dobbiamo essere politicamente corretti e obiettivi per i tempi veramente ristretti.
Ricordo che lo scorso anno abbiamo approvato: il consuntivo i primi di settembreo a fine di agosto, il Documento di economia e finanza regionale il 23 settembre, il 28 novembre l’assestamento e il bilancio di previsione a fine anno. Capite che abbiamo avuto tempo per poter studiare gli atti, non noi naturalmente, la maggioranza ha avuto il tempo per programmare, mentre l’attuale maggioranza ha avuto solo 50 giorni, è solo per questo motivo che quando ho parlato del Defr ho chiesto un po’ di rispetto perché è stato fatto un miracolo per non andare in esercizio provvisorio, quello che è accaduto in Umbria, che ha votato ad ottobre/fine settembre ed è andata in esercizio provvisorio. Un miracolo quello che è stato fatto, inoltre gli interventi più rilevanti finanziati con le risorse riprogrammate.
Andiamo a guardare la macroarea industria, artigianato e agricoltura. Guardate, noi abbiamo 15.000.000 di euro per le aree di crisi complessa del fermano e del maceratese, progetti di filiera pari a 1.000.000 di euro nel 2021, internazionalizzazione 1.640.000 euro, digitalizzazione + borghi 4.0, l’abbiamo detto nel Documento di economia e finanza, 1.175.000 euro, star up 1.292.000 euro, borghi digitali 1.000.000 di euro, albergo diffuso 100.000 euro, rivitalizzazione borghi 900.000 euro, strumenti finanziari 2.000.000 di euro, agricoltura sociale 235.000 euro, cofinanziamento regionale Piano sviluppo rurale 500.000 euro, Piano di rilancio sisma 1.500.000 euro, promozione e valorizzazione dei prodotti agricoli 1.172.000 euro, forestazione e cura del demanio forestale regionale 200.000 euro, zootecnia 150.000 euro.
Inoltre, turismo e cultura, di cui tanto vi siete lamentati: interventi per beni e attività culturali (compreso progetto borghi e sostegno a musei) 503.000 euro, sostegno alle compagnie aeree 3.300.000 euro, sostegno alle nuove rotte aeree 3.600.000 euro, promozione e valorizzazione dell’identità e dell’offerta turistica 139.000 euro, valorizzazione delle Grotte di Frasassi 75.000 euro, valorizzazione dell’offerta turistica 200.000 euro, piattaforma e sviluppo dei servizi turistici e delle imprese 44.000 euro, osservatorio 36.000 euro, fondo regionale del turismo per progetti di accoglienza 255.000 euro, sistema dell’accoglienza e dell’informazione turistica 150.000 euro, cofinanziamento del fondo unico per lo spettacolo 1.217.000 euro circa.
Per quanto riguarda l’ambiente: difesa della costa 700.000 euro, sicurezza dei fiumi 5.242.000 euro, riduzione del rischio idrogeologico 2.875.000 euro, piena funzionalità dei porti 250.000 euro, sicurezza delle strade regionali 231.000 euro, sicurezza degli immobili regionali 2.400.000 euro, progettazione opere viarie 200.000 euro, realizzazione opere viarie 200.000 euro, realizzazione opere ciclabili 510.000 euro, mobilità sostenibile 3.000.000 di euro, investimenti Tpl autobus 2.700.000 euro, investimenti Tpl ferroviario 1.350.000.
Macroarea della famiglia e della fragilità: minori fuori della famiglia 950.000 euro, città amiche dei bambini 30.000 euro, servizi per l’infanzia/adolescenza e sostegno alle funzioni genitoriali 500.000 euro, contributo alla Lega del Filo d’oro 30.000 euro, interventi a favore delle persone affette da autismo 248.000 euro, progetti di vita indipendente 2.100.000 euro, centro di ricerca e documentazione sulle disabilità 23.000 euro, interventi a favore di persone disabili 500.000 euro, fondo di solidarietà per le rette di utenti incapienti 3.000.000 di euro.
Questi sono gli interventi delle macroaree, inoltre: interventi per l’invecchiamento attivo 100.000 euro, sostegno del banco alimentare 40.000 euro, oratori 300.000 euro, servizi di mediazione penale 28.125 euro, sostegno alle famiglie 100.000 euro, sostegno delle associazioni dei cittadini invalidi 200.000 euro, sport: interventi territoriali 1.415.000 euro, sport: interventi in conto capitale 900.000 euro, interventi territoriali per le politiche giovanili 110.000 euro, contrasto alla violenza di genere 80.000 euro, sostegno alle coop di tipo B per inserimento lavorativo soggetti svantaggiati 500.000 euro.
Questi sono gli interventi delle quattro macroaree, poi questo bilancio di previsione lo completeremo ad aprile.
Inoltre l’Assessore Aguzzi sta proponendo un piano articolato per l’applicazione del bonus 110% sul patrimonio.
I lavori stimati complessivi potrebbero aggirarsi intorno ai 250 milioni circa, confidando sul bonus non solo possono rigenerare ed efficientare 15.000 unità immobiliari di nostra pertinenza, ma determinare un effetto importante sul Pil regionale derivante dall’attività edile.
Oltre a questi interventi proponiamo lo svecchiamento delle leggi di settore che riguardano l’artigianato, il commercio, la cooperazione, norme che attengono al decennio scorso e che noi vorremmo riprofilare, un lavoro impegnativo, complesso, si tratta di intercettare le nuove esigenze delle imprese ed anche di aprire in maniera significativa alle nuove sfide che saranno riferite al post pandemia.
Per quanto riguarda la discontinuità netta con il passato ci riferiamo alla famosa tabella C, che io non ho citato nel Documento di economia e finanza, composta di 18 pagine, invito i Consigliere di minoranza a leggere attentamente tutte le voci, non le cito per rispetto, non le ho citate nel Documento di economia e finanza, però vi invito a leggerle. Gli interventi, come ha detto l’Assessore Castelli, si possono fare, ma non deve essere un sistema, non devono essere interventi sistematici e ripetitivi, noi abbiamo detto stop, discontinuità netta con il passato e progettiamo le Marche del futuro.
Questo è il nostro bilancio di previsione che completeremo ad aprile con le risorse comunitarie e con il Recovery Fund.
Ringrazio ancora la Giunta per il lavoro. Mi sono dimenticata di dire nel Documento di economia e finanza che le missioni vanno lette attentamente perché c’è il lavoro dei vari Assessori.
Inoltre, un minimo di correttezza bisogna averla in questo Consiglio regionale, non si possono mettere alla berlina i dirigenti, neanche gli Assessori e non si può dire: “Sull’Assessore Saltamartini stendiamo un velo pietoso”, sapete perché? Perché è un Consiglio regionale e chi sta qui un minimo di educazione e rispetto li dovrebbe avere e mostrare. Mi dispiace dirlo, ma dal 2015 quando ci siamo insediati, quindi la vecchia legislatura, fino al 2020 la sanità ha visto un gap in termini di mobilità passiva enorme, dal 2015 al 2020 la mobilità passiva è triplicata e oggi l’Assessore Saltamartini oltre a ridurre questo gap ha il problema della pandemia e in questo momento, e lo ribadisco ancora una volta, dovremmo essere tutti collaborativi per un fine comune perché c’è di mezzo la salute e la situazione economica.
Termino dicendo che questo è un bilancio straordinario, elaborato in un tempo ristrettissimo, 50 giorni, in cui abbiamo approvato tutti gli atti di un anno, quindi, Consiglieri della minoranza vi invito anche a riflettere su quanto ho appena detto. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Andrea Biancani

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie Presidente. La proposta di legge n. 12, concernente: “Disposizioni per la formazione del bilancio 2021/2023 della regione Marche” costituisce la legge di stabilità regionale ai sensi del D.P.R. 118/2011 che disciplina la contabilità armonizzata della pubblica amministrazione e dell’ordinamento contabile della Regione Marche. Contiene il quadro di riferimento finanziario previsto per il periodo compreso nel bilancio di previsione e le principali norme che realizzano effetti finanziari con decorrenza dal primo anno considerato nel bilancio di previsione.
In particolare:
- nell’articolo 1 si definisce il quadro finanziario di riferimento per il triennio preso in esame, ovvero le previsioni delle entrate su cui l’ente fa affidamento per il prossimo triennio;
- nell’articolo 2 si autorizzano il rifinanziamento di interventi previsti dalle leggi regionali, i cofinanziamenti regionali di programmi statali, i cofinanziamenti regionali di programmi comunitari e le spese per la realizzazione degli interventi;
- nell’articolo 3 si autorizza l’esenzione per il 2021 del bollo auto per i possessori di auto ibride e la previsione del relativo minor gettito delle imposte, si indica la previsione del minor gettito dell’imposta;
- nell’articolo 4 si riduce del 40% l’importo della tassa automobilistica regionale dovuta per gli autobus adibiti a scuolaguida che presentino determinate caratteristiche e si indica la previsione del relativo minor gettito dell’imposta;
- nell’articolo 5 si modifica l’articolo della legge regionale 33 del 2020 relativa alle celebrazioni del centenario della nascita di Papa Sisto V, inserendo interventi di investimento per la valorizzazione di beni culturali connessi alla figura del pontefice tra quelli contemplati dalla normativa, per uno stanziamento di spesa di 110 mila euro;
- nell’articolo 6 si modifica l’articolo della legge regionale 11/2020 che prevede contributi alle compagnie aeree per l’avviamento di nuove rotte, ai sensi della relativa Comunicazione della Commissione dell’Unione europea, prevedendo il finanziamento degli interventi anche nell’annualità 2023 per un importo di 2 milioni di euro;
- nell’articolo 7 si autorizza l’anticipazione finanziaria di 10 milioni di euro prevista per fronteggiare gli interventi connessi alle conseguenze degli eventi sismici del 2016 in qualità di soggetto attuatore sisma 2016, a valere sull’apposita contabilità speciale, incluse le richieste di rimborso da parte degli enti locali per le loro specifiche linee di attività. In un capitolo di entrata di uguale importo è previsto il rimborso dell’anticipazione da parte del Capo dipartimento della Protezione Civile;
- nell’articolo 8 si riconosce la legittimità di un debito fuori bilancio concernente i servizi di telefonia forniti da Tim Spa in assenza del relativo impegno di spesa per 4.514 euro;
- nell’articolo 9 si approva l’elenco aggiornato dei beni immobili appartenenti al patrimonio disponibile della Regione;
- nell’articolo 10, in conclusione, si attesta il rispetto degli equilibri di bilancio e la copertura finanziaria.
La legge di stabilità è oggi sottoposta all’approvazione dell’Assemblea legislativa insieme alla proposta di legge 13 che approva il bilancio regionale 2021/2023, ovvero l’atto fondamentale di programmazione finanziaria dell’ente, contenente le previsioni delle entrate e l’allocazione delle risorse negli stanziamenti di spesa, la dimostrazione del mantenimento a preventivo degli equilibri finanziari, ed i prospetti obbligatori previsti dal D.P.R. 118 del 2011.
Il bilancio non è solamente uno strumento tecnico, ma ha una fondamentale valenza politica, in quanto dovrebbe essere la coerente esplicitazione delle linee programmatiche di governo esposte dal Presidente Acquaroli e delle linee strategiche e dei programmi operativi previsti dalla Giunta nel Documento di economia e finanza regionale.
Devo osservare, purtroppo, a differenza della Consigliera che mi ha preceduto, che con questo bilancio non si segna al momento alcuna discontinuità nei fatti con le politiche perseguite dall’amministrazione precedente. Nessuna discontinuità si avverte in questo bilancio in particolare in tema di sanità, che rappresenta circa il 75% della spesa regionale. Ad esempio, nonostante le intenzioni espresse nelle mozioni approvate da questo Consiglio regionale, con questo bilancio non si sono voluti in alcun modo utilizzare i 16 milioni di euro stanziati per il nuovo ospedale di Pesaro, i quali risultano tuttora negli atti destinati interamente alla missione 7 della delibera di Giunta regionale 746 del 2020 che recita “Emergenza epidemiologica Covid 19, realizzazione nuovo ospedale Marche Nord”, ciò in aggiunta ai 104 milioni che erano stati stanziati dal Cipe per interventi di ammodernamento ed adeguamento sismico e alla normativa di prevenzione incendi delle strutture sanitarie marchigiane.
La sottoscritta aveva presentato in I Commissione un emendamento al bilancio che destinava una parte minore di quei fondi ad altro contributo in conto capitale, ovvero ad un fondo destinato a cofinanziare l’attuazione da parte dei Comuni marchigiani dei Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche, per rendere accessibili alle persone con disabilità gli edifici e gli spazi pubblici.
Con questo emendamento finanziamo una finalità oggettivamente condivisibile che costituiva soprattutto uno stimolo immediato agli investimenti pubblici diffusi nel territorio, di cui l’imprenditoria marchigiana peraltro ha tanto bisogno. Ciò nonostante è stato bocciato dalla maggioranza.
Non crediamo che ciò sia dipeso da insensibilità da parte dei colleghi nei confronti dei diritti dei disabili, d’altra parte speriamo che sia approvato un nostro ordine del giorno con analogo contenuto che presenteremo fra poco, allora perché l’emendamento è stato respinto in Commissione? Evidentemente non si vogliono toccare quei fondi.
Dalle dichiarazioni degli Assessori in questa Assemblea e sugli organi di informazione cogliamo segnali che rivelano quanto meno sensibilità diverse rispetto alla distribuzione dei servizi sanitari ed all’allocazione delle risorse nelle strutture. Mi auguro che invece questa maggioranza trovi una convergenza nel finalizzare l’utilizzo delle risorse statali e regionali disponibili per l’edilizia sanitaria al riequilibrio territoriale della quantità e qualità dei servizi sanitari e dei posti letto, che vede, per esempio, la provincia di Pesaro e Urbino pesantemente penalizzata, ma non al concentramento della spesa in un’unica struttura ospedaliera.
L’altro tema fondamentale per la regione, dove non si registra alcun cambio di passo, è quello del sisma 2016. Siamo in ritardo su tutti i fronti e le risorse stanziate sono insufficienti. Al di là delle anticipazioni di liquidità come soggetto attuatore, a valere sui fondi da rimborsare da parte della Protezione Civile, aggiungere maggiori risorse di bilancio per programmi di spese regionali porterebbe grandi benefici nell’area del cratere.
Dalla lettura del Defr si apprende, ad esempio, che alcuni bandi che riguardano gli interventi in ambito agricolo, finanziati attraverso la quota regionale dei Piani di sviluppo rurale si sono esauriti senza aver soddisfatto la grande maggioranza delle domande di contribuzione ammesse, e su questo presenteremo più tardi un emendamento.
Invece si prevede ancora di spendere 8 milioni di euro per la ricapitalizzazione dell’Interporto attraverso la partecipata Svim. Una misura che era stata aspramente criticata dal centrodestra nella passata legislatura, definita non un investimento ma la copertura dei debiti di una gestione fallimentare, ma che ora questa maggioranza puntualmente ripropone in bilancio come se niente fosse.
Gli investimenti invece, quelli veri, sono latitanti. La spesa in conto capitale prevista nell’anno 2021, infatti, è di solo 400 milioni, ponendo le Marche tra le regioni in cui la spesa per investimenti per abitante è la più bassa. Il moltiplicatore economico della spesa pubblica per investimenti una leva di sviluppo che le Marche continuano a non utilizzare in maniera adeguata.
Siamo tra le Regioni meno virtuose nell’utilizzo delle risorse comunitarie 2014-2020 (al 30 giugno Fondo sociale europeo eravamo al 28,23% del programmato, Fondo sociale europeo di sviluppo regionale al 20,57% del programmato).
Ci auguriamo che si utilizzino per intero i contributi statali previsti per gli investimenti dai commi 833 e 835 dell’articolo 1 della legge 145 del 2018, che hanno assegnato alla Regione Marche un contributo per l’anno 2019 di 86 e passa milioni e per l’anno 2020 di 60,80 milioni, entrambi destinati a finanziare nuovi investimenti, ma soprattutto ci auguriamo che questa amministrazione sia in grado di cogliere appieno le opportunità del Recovery Plan, ricercando le opportune collaborazioni istituzionali con il Governo centrale.
Nel fondo da 209 miliardi, infatti, sono previsti importanti investimenti per la digitalizzazione, l’innovazione, la rivoluzione verde e transizione ecologica, le infrastrutture per una mobilità sostenibile, l’istruzione e ricerca, l’efficienza energetica e la riqualificazione degli edifici, l’innovazione, la competitività, la digitalizzazione e l’internazionalizzazione delle imprese, l’alta velocità di rete, la comunicazione stradale, il potenziamento della didattica e del diritto allo studio, l’assistenza di prossimità e la telemedicina, l’innovazione, ricerca e digitalizzazione dell’assistenza sanitaria.
La proposta di legge relativa alla legge di stabilità per l’anno 2021, che oggi approviamo, è stata modificata dalla I Commissione consiliare con l’inserimento di tre nuovi articoli che determinano nel bilancio regionale un aumento di spesa del personale. Si tratta dell’articolo 4 bis che modifica la legge regionale 34 dell’88 sul finanziamento dell’attività dei gruppi consiliari e dell’articolo 4 ter che modifica la legge regionale 14 del 2003 ad oggetto “Riorganizzazione della struttura amministrativa del Consiglio regionale”.
Partendo dalla prima modifica, diciamo che attualmente i gruppi consiliari possono avvalersi del personale esterno e di personale degli enti ed aziende private nel limite di spesa del 50% del budget assegnato al gruppo, mentre l’altro 50% è riservato al personale regionale o di altre pubbliche amministrazioni.
Con questa modifica normativa, sopprimendosi le parole “limitatamente ad una spesa non superiore al 50% del budget” si autorizza il gruppo consiliare alla possibilità, certo non è un obbligo, di avvalersi di tutta la quota disponibile di personale esterno.
La norma finanziaria ne prevede, ritengo solo in parte, la copertura perché indicando la Missione 1 - Programma 1 “Organi istituzionali”, si fa riferimento al budget determinato con il criterio annunciato all’articolo 4, comma 1 della legge regionale n. 34 del 1988 e cioè in sintesi: la spesa per il personale assegnato ai gruppi non può superare annualmente il costo per la Regione di una unità di personale per Consigliere calcolato come somma tra il costo tabellare della posizione economica D6 e una quota aggiuntiva forfettaria compensativa degli emolumenti accessori previsti dai contratti nazionali e decentrati di lavoro. Budget che, sulla base di detto calcolo, è determinato in misura fissa e non soggetto ad aumento di spesa.
Ritengo invece che non sia avvenuta la corretta quantificazione di spesa in aumento e la relativa copertura alla Missione 1 - Programma 10 “Risorse umane”. Infatti ad oggi il personale regionale assegnato ai gruppi fa carico al Programma 1 di spesa organi istituzionali e se a seguito di questa modifica normativa, che oggi approviamo, questo personale interno passasse per ipotesi agli uffici regionali, si determinerebbe un aumento di spesa per le relative retribuzioni che farebbero carico al Programma 10 “Risorse umane”.
L’altra modifica riguarda l’articolo 4 ter che inserisce all’articolo 16 - Segreterie particolari - della legge regionale 14 del 2003, la previsione per le segreterie dei Consiglieri segretari di avvalersi di una unità di personale che può essere anche esterna. Ricordo come la figura del Consigliere regionale più di 5 anni fa fu soppressa per ridurre i costi della politica, poi con la scorsa legislatura reintrodotta a costo zero in quanto senza assegnazione di personale e ad oggi la nuova amministrazione da ultimo restaura, per così dire, anche il personale con aumento dei costi per il bilancio regionale seppure la copertura, mi è stato illustrato in Commissione, sia garantita dalla diminuzione del fondo della dirigenza, certo è che se tali risorse non venissero utilizzate si avrebbe un risparmio nel bilancio e di certo non un aumento di spesa che oggi con la legge di stabilità si approva.
In merito al rifinanziamento delle leggi regionali (di cui alla tabella A) e alle autorizzazioni di spesa (di cui abbiamo già parlato, alla tabella E), se ci troviamo d’accordo sul rifinanziamento di importanti leggi e interventi in campo di tutela ambientale, trasporto pubblico, servizi sociali e sanitari, diritto allo studio e sostegno alle imprese, altrettanto non possiamo dire per alcuni interventi che finanziano la caccia, la celebrazione di Papa Sisto V, la cultura motoristica ed in generale sulle assegnazioni di risorse dove non ravvisiamo criteri di imparzialità e priorità di pubblico interesse, ma piuttosto contributi rivolti a gratificare i territori secondo una logica clientelare.
Degli emendamenti che abbiamo presentato ne parleremo dopo, quello che mi raccomando, anche se sinceramente siamo d’accordo con la maggioranza che ha avuto il coraggio di eliminare la famosa tabella C, che anche a noi non piaceva per niente, tant’è che anche gli ex Consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle mai hanno fatto emendamenti sulla tabella C, mentre da quello che ci risulta i Consiglieri del centrodestra ne hanno fatti, eccome.
Anche noi oggi presentiamo degli emendamenti, tutti, che chiedono di aumentare il finanziamento di fondi o di leggi regionali, nessuna di noi, come nessuno dei precedenti Consiglieri del Movimento 5 Stelle, chiede di aumentare i fondi per la propria città, per il proprio cortile e per la propria via di casa, cosa che ci auguriamo questo centrodestra non andrà a fare con la tabella E perché è un attimo che si parte con le buone intenzioni e poi nel tempo si va peggiorando, quindi, fate attenzione, mi raccomando, noi saremo qui a controllare e in caso ad intervenire. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Borroni.

Pierpaolo BORRONI. Grazie Presidente. Inizio questo intervento commentando un po’ le parole, che ho sentito, dei Consiglieri Carancini e Cesetti i quali hanno detto che c’è una continuità amministrativa fra prima e dopo, invece no, c’è una netta discontinuità ed in questo ha perfettamente ragione la Consigliera Marcozzi che ci ha illustrato questo punto. Se vogliamo dirla tutta si volta pagina, si cambia radicalmente, si fa una storia nuova, come ha detto il nostro Presidente.
Da quando questa maggioranza si è insediata, circa 60 giorni fa, il tema dominante del nostro piano politico è stato quello del cambiamento, cambiamento di metodo e cambiamento degli strumenti al fine di cambiare la regione Marche.
Il cambiamento del metodo crea una visione strategica, che prima con la sinistra non c’era, contro un metodo clientelare che è stato tipico e base della gestione della macchina amministrativa targata PD, il cui esempio massimo è la tabella C dell’allegato del bilancio che io ho rinominato “tabella clientelare”.
18 pagine di richieste puntuali dei Consiglieri di maggioranza, della sinistra, che alimentavano un sistema clientelare che per anni ha dopato il rapporto tra la società civile e la politica: sei amico degli amici della maggioranza? Bene, ti troviamo il finanziamento, riusciamo a farti finanziare l’associazione, l’iniziativa, senza un quadro di massima o lungimiranza di come questi soldi venissero spesi.
Questa situazione è chiarissima soprattutto nella tabella C dell’anno 2019. Se andiamo a verificare le cifre messe a disposizione dei vari Comuni, divisi per provincia, date dall’allora amministrazione regionale, ci rendiamo conto che nella provincia di Ascoli Piceno erano state finanziate iniziative dei Comuni per 450.000 euro, nella provincia di Fermo per 875.000 euro, nella provincia di Macerata per 1.652.000 euro, dati a Comuni di centrosinistra prevalentemente, perché le amministrazioni di centrodestra, ad esempio Civitanova Marche, di cui sono stato Assessore per 15 anni, non hanno mai visto niente o poco, poi dirò perché ho fatto l’esempio di Civitanova Marche e della provincia di Macerata, nella provincia di Ancona per 2.476.000 euro e nella provincia di Pesaro Urbino, con il finanziamento maggiore, per 2.650.000 euro. Sono cifre importanti e se sommiamo tutte le spese della tabella C nell’arco di 5 anni avremo una spesa di centinaia di milioni, l’esatta quantità della spesa della tabella C sinceramente non la so perché, come ci ha fatto notare l’Assessore Castelli, a piè di pagina di quell’elenco non c’è il totale, l’entità sarebbe da trovare a mano, cosa che sinceramente non ho fatto.
Già da questi dati si evince che c’era una tremenda sproporzione di spesa tra le province, che per anni è continuata alimentando clientele dei Consiglieri di maggioranza di sinistra, che facevano piovere migliaia e migliaia di euro ad associazioni ed enti al fine di avere un buon consenso anche e soprattutto personale alle elezioni, qualche esempio potremmo anche farlo guardando qui intorno, il Consigliere Biancani, forse anche la stessa Consigliera Casini …

(interrompe la Consigliera Casini)

Pierpaolo BORRONI. Lei potrebbe avere agevolato, potrebbe avere usato, potrebbe averli dati ….
Ha gestito una cifra importante, comunque, cosa che ha dopato queste elezioni perché se la sua coalizione perde clamorosamente in tutta la provincia e lei ha un grandissimo risultato elettorale, significa che c’è stato qualcosa che ha cambiato radicalmente ed ha dopato il senso delle elezioni …

(interrompe la Consigliera Casini)

PRESIDENTE. Consigliere, lei si rivolga all’Aula, non parli con i singoli Consiglieri e prosegua con il suo intervento.

Pierpaolo BORRONI. Però il Consigliere non dovrebbe rispondere, oppure facciamo un dibattito, perché se siamo in un dibattito lo accetto e lo facciamo.
Questo sistema ha fallito, nonostante un enorme aumento della spesa pubblica in tabella C, nel pesarese il cambiamento di Acquaroli e del centrodestra hanno vinto, quindi è stata un tipo di politica sbagliata fin dalle fondamenta che ha fatto perdere al centrosinistra il contatto con la popolazione marchigiana.
Alcune voci della tabella C del 2019 sono particolari e degne di essere elencate in Aula:
- contributo straordinario all’attività dell’Istituto Gramsci Marche per 100.000 euro. Sarà stata forse una spesa dettata dalla politica? Dettata dall’appartenenza ad un partito solamente? Tra l’altro nella tabella C non è neanche specificata la maniera in cui l’associazione Gramsci avrebbe speso questi 100.000 euro. Sono dati una tantum ad una associazione amica politicamente, senza specificare il perché della spesa;
- contributo all’Anpi riguardante la valorizzazione dei valori della resistenza e dell’antifascismo 30.000 euro. Anche questa sarà una spesa politicamente affine al colore politico che governava l’amministrazione? Certo che si, ma perché? …

(interventi fuori microfono)

Pierpaolo BORRONI. Sicuramente l’Anpi non è dalla parte del centrodestra, abbia pazienza …

PRESIDENTE. Per favore, non interrompiamo la discussione.

Pierpaolo BORRONI. Dopo se vuole mi può rispondere, non faccia così, abbia pazienza.
Perché avete fatto questi tipi di interventi? Perché andavate a sovvenzionare le solite idee, le solite persone, i soliti schemi, la campagna elettorale del vostro movimento politico, che è il Partito Democratico, con i soldi pubblici. Questa è una mia idea.
Adesso parliamo del Consigliere Carancini, che prima ha attaccato il Consigliere Ciccioli:
- contributo straordinario all’associazione Musicultura 270.000 euro nell’anno 2019, un aiuto plateale ad una amministrazione politica vicina al colore politico della Regione. Queste sono delle spese abnormi rispetto a quello che veniva dato in tutta la provincia, per esempio, a Civitanova Marche che, ripeto, non ha mai avuto nessun tipo di finanziamento o pochissimi;
- contributo straordinario al Comune di Macerata, di cui lei era Sindaco, per la mostra del Bauhaus - se la ricorda? - 100.000 euro. Una manifestazione per cui lei ha lasciato le macerie nel centrosinistra, ha perso anche il secondo mandato ed è stato eletto per poco. Ha lasciato in mano al centrodestra un’amministrazione devastata, e sa perché questo? Perché i maceratesi non ne potevano più di quel sistema, di quel modo, di quelle idee, di quelle espressioni, capisce?
Insomma 18 pagine e centinaia di interventi opinabili, che sono stati l’asse portante della politica clientelare della sinistra, 18 pagine di democrazia dopata a suon di soldi pubblici, decine di milioni di euro spesi per puro clientelismo. Il cambiamento del centrodestra ha sostituito la tabella C con la tabella E, da clientele a emergenze, molto meno pretenziose delle 18 pagine della tabella C, solo 6. Su questo l’Assessore Castelli è stato molto bravo perché ha asciugato di parecchio quelle spese che non erano necessarie alla nostra comunità marchigiana.
Il bilancio del centrodestra, dopo aver tagliato decine di spese non necessarie, ha puntato per il 2021 solo su alcuni punti chiari, che sono il cardine dell’amministrazione regionale nascente, della Giunta di centrodestra:
- l’emergenza sociale ed occupazionale derivante dalla crisi del Covid 19, che a marzo/aprile sarà probabilmente molto forte per cui dovremo essere concentrati nell’aiutare le persone che perderanno il lavoro, che perderanno la propria stabilità:
- il fondo assistenziale per le famiglie disagiate, un altro dato estremamente importante e lodevole per cui la Giunta regionale si è spesa e si sta spendendo;
- un fondo per le aree interne, tra l’altro, con un finanziamento di 2 milioni per la telemedicina, per strumenti e personale per svolgere tale attività in loco, che è un grande passo avanti, che prima era stata tentata, a dirla tutta, dall’amministrazione di centrosinistra del Presidente era Spacca, che però ha generato solamente un casermone costruito a Fabriano, inutilizzato da sette anni. Uno spreco di denaro pubblico che deve essere ancora instradato nella direzione giusta;
- la messa in sicurezza di fiumi e corsi d’acqua con stanziamenti per 34 milioni e altri 9 milioni stanziati per fare le progettazioni, che erano assenti, anche questo è un lodevole indirizzo dato dall’amministrazione di centrodestra.
Una nota importante per la quale vorrei spendere due parole è l’iniziativa dell’Assessore Aguzzi, che probabilmente ci ascolta da remoto, per cui si prova, si riuscirà, ad applicare la legge del 110% a tutto il patrimonio dell’Erap che, come è stato detto prima, non ricordo da chi, forse dalla Consigliera Marcozzi, creerà un volano economico edilizio di 250 milioni, che sarà importantissimo per la nostra economia regionale, dando anche quella botta importante al Pil regionale per riuscire a fare un balzo in avanti importante.
Detto questo, ritengo che il bilancio sia una novità rilevante dal punto di vista strutturale, le finanze pubbliche vengono instradate non in regalie o in aiuti ad amici più o meno vicini alla mia parte politica, ma indirizzati al bene di chi ci ha messo qui dentro, dei marchigiani che si aspettano da noi un buon lavoro. Certo, nessuno ha la bacchetta magica, però in questi anni riusciremo a cambiare e ad andare verso un cambiamento importante della regione Marche. Grazie.

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Annuncio, se siamo d’accordo, che alle ore 18,15 termina la possibilità di iscriversi per parlare.
Ha la parola il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie Presidente. Raccolgo il suo invito e cercherò di fare un intervento abbastanza breve, spero costruttivo e non polemico, ma è assolutamente necessario partire da alcune considerazioni fatte anche dai Consiglieri di minoranza.
E’ assolutamente comprensibile l’atteggiamento del Consigliere Cesetti quando giustamente difende il proprio lavoro, lo amplifica, sottolinea le scelte che hanno portato comunque dei vantaggi alla comunità marchigiana, e sicuramente ce ne sono, come è comprensibile definire il nostro bilancio, io direi in maniera assolutamente strumentale, senza una visione e senza una prospettiva, con mancanza di progetti. Ma sentirsi sul banco degli imputati mi sembra troppo.
Il fatto che siamo qui da 70 giorni e il fatto che voi, direttamente o uomini che hanno fatto e fanno parte dei vostri partiti, avete governato gli ultimi abbondanti 20 anni, sono necessari per capire che alcuni atteggiamenti ed alcune dichiarazioni sono strumentali.
Trovo assolutamente inadeguata la mancata assunzione di personale medico, una responsabilità di questa Giunta, una responsabilità dell’Assessore Saltamartini; pensare che la trasformazione della Svim possa servire per fare clientele, quindi assunzioni, è assolutamente scorretto, non voglio fare commenti sulla gestione precedente, il Consigliere Putzu ha rappresentato in un certo modo la gestione della Svim e su quella vorremmo fare qualcosa di diverso, e già questa è una discontinuità.
Quando si fanno certe affermazioni qualche dubbio mi viene, soprattutto quando i Consiglieri di minoranza raccontano di gestioni politiche e amministrative di grande spessore, con enormi risultati. Credo che le strade siano due, o i marchigiani non l’hanno capito, considerato, e dobbiamo ricordarlo, il grande risultato elettorale, o nel vostro racconto c’è qualcosa da rivedere. Io credo che più facilmente sia la seconda.
Faccio degli esempi, si è parlato di Aerdorica, si dice che la responsabilità è da attribuire al governo Spacca, con un buco di 40 milioni fatto dal 2005 al 2015, ma erano Giunte sorrette da partiti in cui oggi voi militate, quindi discostarsi, allontanarsi, deresponsabilizzarsi da questo mi sembra quanto meno fuori luogo. L’Aerdorica vicina al fallimento abbiamo dovuta cederla a dei privati pagando 25 milioni. Come quello che andremo a fare con l’Interporto di Ancona, per il quale dovremo mettere 8 milioni di euro per evitare ulteriori disastri; per non parlare poi del discorso della gestione della sanità. Qualcuno ha ricordato la mobilità passiva che negli ultimi 5 anni è addirittura triplicata, il taglio dei servizi ai cittadini, ai marchigiani, gli ospedali periferici che sono in uno stato quasi di abbandono, gli ospedali nuovi che non sono stati mai realizzati.
Ci sono elementi che vanno rivisti, non ultimo il terremoto sul quale ho sentito qualcuno dire che nessuno è stato lasciato solo. Avevate gli strumenti, avevate i colleghi di partito al governo, purtroppo non siete stati capaci di utilizzare quelle leve che erano necessarie per sollevare la popolazione colpita dal sisma e questo sarà, lo dico alla nostra Giunta, uno dei nostri impegni da qui in avanti.
Però sarà importante, per chiudere senza polemizzare troppo, in questo periodo difficile comprendiamo tutti le difficoltà che stiamo vivendo, che la nostra comunità sta vivendo, l’atteggiamento che dichiara il Consigliere Cesetti,. Un atteggiamento serio, leale e responsabile, così dovremmo andare avanti, soprattutto alla luce dei dati che l’Assessore Carloni ha dato sulla disoccupazione, sul saldo, purtroppo, delle aziende chiuse, fallite, che vede le Marche fanalino di coda tra le Regioni italiane.
Sulla digitalizzazione siamo tra gli ultimi, quindi è chiaro che qualche cosa di diverso dovrà essere fatto, ecco perché, per rispondere anche alle sollecitazioni del Consigliere Mastrovincenzo, alcune leggi non sono state finanziate, c’è una visione strategico-politica diversa, è qualcosa che ci dovete concedere.
In quale contesto questo bilancio è stato predisposto? Chiaramente in tempi ridotti, lo abbiamo detto, il 19 ottobre ci siamo insediati, in un’emergenza sanitaria caratterizzata dalla seconda ondata di Covid 19, un’emergenza economica e le attività economiche marchigiane hanno subìto in percentuale più alta il lockdown, anche questa è stata un’ulteriore penalizzazione.
In questo quadro, questa maggioranza è riuscita a predisporre un bilancio politico dimostrando da subito efficienza, concretezza, capacità risolutiva, evitando le conseguenze che avrebbero determinato un esercizio provvisorio. Di questo mi sento pubblicamente di ringraziare la Giunta, l’Assessore Castelli, il Presidente Acquaroli e questo Consiglio, chiaramente tutto l’apparato burocratico e gli uffici che hanno lavorato su questa progettualità.
Come è stato redatto questo bilancio? E’ stato ben rappresentato da altri Consiglieri, in due fasi, una prima fase in cui verificare le disponibilità finanziarie ed una seconda, che completeremo sicuramente entro la fine di aprile, che ci vedrà a contatto, a confronto con le categorie, con i cittadini, con i Comuni, per definire e capire meglio le esigenze e le scelte da sottoporre a questo Consiglio. Lo faremo secondo il principio, diceva bene l’Assessore Castelli, di sussidiarietà, lo faremo per tutti i marchigiani, non faremo scelte mirate in base alla provenienza partitica, ma indistintamente per tutti. Nella seconda fase scopriremo nel dettaglio le risorse comunitarie, il Recovery Fund, eccetera.
Ci sarà anche il momento di come impostare il cambiamento che è necessario, i cittadini ce l’hanno chiesto, un cambiamento che passa attraverso una rimodulazione che deve essere, sì, delle risorse finanziarie perché andremo a decidere cosa sostenere e cosa no, delle risorse umane, soprattutto di quelle strumentali, delle partecipate della Regione Marche, su cui già in parte ci siamo mossi, penso già alla riforma che vedrà la Svim sotto un’altra veste.
Nonostante siano passati 70 giorni, e finora abbiamo parlato di pianificazione, questa Giunta e questa maggioranza si sono immediatamente contraddistinte per la risolutezza e per la capacità di azione. Penso ad esempio al grande lavoro svolto dall’Assessore Saltamartini, ma di tutta la Giunta, in questo caso riguarda la delega che sta portando avanti l’Assessore Saltamartini, penso alla gestione dell’emergenza Covid, al fatto di aver attrezzato quasi subito oltre 45/46 posti letto del Covid Hospital di Civitanova Marche, penso allo screening di massa che è tuttora in corso.
La stessa cosa dicasi per il sostegno delle imprese, ci siamo mossi con dei contributi perché ricordiamo che i ristori sono prerogativa del governo, i nostri sono dei contributi, dei sostegni alla ripartenza, destinando 10 milioni di euro alle microimprese che rappresentano una grande fetta delle nostre aziende, rappresentano il 95% della nostra economia, quindi la massima attenzione abbiamo voluto e dimostrato verso questo tipo di impresa.
Il nostro obiettivo sarà quello di irrobustire il sistema economico e produttivo, soprattutto cercare di andare a recuperare i livelli occupazionali. Dobbiamo fare ancora tanto, è l’inizio di un percorso, dovremmo lavorare anche su altri aspetti di cui oggi non abbiamo parlato: sulla semplificazione, sulla sburocratizzazione, quella reale, quella vera, su quello che sarà il riequilibrio territoriale che non sarà più solo nord/sud, ma soprattutto est/ovest, montagna/mare perché nelle Marche abbiamo il lusso di avere in pochi chilometri di superficie di tutto: bellezze naturali, dal mare alla montagna, quindi, dobbiamo cominciare a ragionare in termini di regione, non più come Pesaro, piuttosto che Ascoli Piceno, piuttosto che Fermo, Macerata o Ancona.
Noi siamo una regione unica e se riusciamo a capire che dobbiamo ragionare in termini di unità e di programmazione unica possiamo fare molto e possiamo rilanciare le Marche.
Ho parlato di riforme avviate perché nel frattempo la Giunta si è mossa, è stata costituita l’Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione, la Svim, di cui abbiamo parlato, in Sviluppo Europa Marche, che dovrà essere un’occasione non solo per informare delle possibilità e delle risorse comunitarie gli enti, ma la Regione dovrà essere amica dei Comuni, soprattutto di quelli più piccoli, per facilitare e collaborare su quelle che saranno le progettualità, gli obiettivi da poter raggiungere solo insieme, perché solo i grandi Comuni hanno figure professionali che autonomamente possono portare avanti questo discorso, ecco, la Regione in questo vuole essere vicina ai Comuni.
L’avvio della procedura per l’attivazione della Zes Marche, che sarebbe una svolta epocale, copernicana, ce lo auguriamo.
E’ stato ricordato che ci siamo mossi su quattro assi: famiglia, fragilità, imprese e eccellenze. Per vedere quali sono le idee, e sono chiare, basta leggere questo foglio in cui sono concentrate, in maniera chiara, le attenzioni e le risorse che questa maggioranza vuole destinare alle imprese, piuttosto che alle famiglie, allo sport ed alla cultura.
Per finire dico solo che i principi e l’obiettivo del bilancio …, se c’è una parola d’ordine questa è cambiamento e discontinuità, ma a dircelo sono i marchigiani, la maggior parte dei marchigiani, quelli che con un risultato elettorale straordinario hanno deciso e preteso il cambiamento, che va nella direzione di minare un sistema di potere ormai radicato da troppi decenni, funzionale all’interesse di pochi e non di tutti, un sistema che stava un po’ drogando la democrazia.
Siamo stati investiti di questa grande responsabilità dai marchigiani, ce la carichiamo, lavoreremo per smontare un sistema e liberare i marchigiani da eventuali padroni, per noi saranno tutti uguali, il nostro obiettivo sarà quello di creare i presupposti per rilanciare un’economia, per rilanciare un orgoglio marchigiano e lo faremo con idee chiarissime. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ausili.

Marco AUSILI. Grazie, Presidente. Ovviamente sottoscrivo pienamente quello che poc’anzi hanno significato prima di me i colleghi della maggioranza.
Intervengo per ribadire quanto segue. Con il passaggio in Consiglio dei vari strumenti della programmazione economico finanziaria e di bilancio, assistiamo ad un momento di cruciale importanza. E’ il momento in cui questa maggioranza sta gettando le basi per mantenere la parola data, la parola data al popolo marchigiano nelle scorse elezioni.
In quella occasione il popolo marchigiano ha voluto mettere alla prova questo centrodestra, ebbene in questo momento, con questi atti, viene giusto appunto raccolta quella sfida e si converge verso la trasformazione dell’idea in cosa concreta. Infatti è con questi primi mattoni che il Governo regionale sta mettendo le basi per cambiamenti strutturali alla macchina regionale, altro che copia incolla, cari Consiglieri del Partito Democratico, sta individuando le importanti direzioni verso cui impegnare risorse e sta rivedendo il metodo dell’agire politico in ambito contabile. Si pensi, per fare un esempio, come detto da tanti, alla modifica della tabella C.
Ma attenzione tutto questo, va detto, lo si sta facendo realmente e nel giro di pochissime settimane, 70 giorni, mentre imperversano le drammatiche conseguenze dell’emergenza sanitaria e soprattutto le drammatiche conseguenze di una gestione sicuramente opinabile della stessa emergenza in ambito nazionale.
Emergenza di cui noi abbiamo piena contezza, Consigliere Carancini, è ovvio, abbiamo a tal punto piena contezza che il Governo regionale, come abbiamo visto, sta già cercando di affrontarla con gli strumenti più adeguati, impegnando ad ora circa 27 milioni per sostenere le micro, piccole e medie imprese che stanno soffrendo, per sostenere i tanti/troppi marchigiani che hanno difficoltà in ambito lavorativo e come abbiamo piena contezza di questo, Consigliere Carancini, abbiamo anche ovviamente piena contezza di quello che stato il rapporto della Banca d’Italia, ma ricordiamo anche che quel rapporto andava a fotografare una situazione della Regione Marche ricompresa tra il 2019 e il 2020 e ricordiamo che in quel periodo eravate voi al Governo di questa Regione, quindi ricordiamole tutte. Ma ricordiamo, Consigliere Mastrovincenzo, anche che siamo pienamente dediti al sostegno di coloro che stanno affrontando in prima linea questa emergenza e se lei ci sta recriminando di non aver messo da subito 10.000 euro in una qualche direzione, noi le ricordiamo che abbiamo messi 13,7 milioni di euro per dare quella premialità a medici, infermieri e assistenti sanitari che sono stati coinvolti nella prima ondata.
Tornando agli atti in discussione quest’oggi, vediamo come quei cambiamenti strutturali a cui ci riferivamo poc’anzi cominciano a prendere corpo: si parla di trasformazione della Svim in Sviluppo Europa Marche per il potenziamento dell’attrazione di risorse europee e del supporto alla progettazione relativa ai bandi europei; si parla della costituzione di un’Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione per la programmazione integrata e coordinata tra risorse regionali, nazionali ed europee e per uno sviluppo autentico del turismo; si parla di riequilibrio territoriale con la costituzione di una cabina di regia per il governo coordinato delle aree interne e con la realizzazione di una zona economica speciale che sarà fondamentale, peraltro, anche per il tema della ricostruzione delle aree colpite dal recente sisma. Insomma, si mettono le basi di ciò che in campagna elettorale si era promesso, si incomincia a concretizzare quanto promesso e si comincia a mantenere la parola data e mi sembra che questi siano sì dei cambiamenti sostanziosi, contrariamente a quello che il Consigliere Carancini ha detto poc’anzi.
Teniamo inoltre a sottolineare che con gli strumenti al voto di oggi la maggioranza avvera quello che è l’intendimento politico basato su un’ideologia e cioè su una precisa visione di comunità e territorio che noi rappresentiamo, un intendimento politico il nostro che consiste nella difesa e nella promozione della famiglia, nella difesa, conservazione e valorizzazione del nostro patrimonio, della nostra identità, del senso di comunità e di appartenenza, nella difesa e nel sostegno al lavoro, la sussidiarietà.
E’ per questo che in tali atti molte risorse prima sperperate nella tabella C, perché di questo si tratta, senza una visione politica, lì si che mancava la visione politica Consiglieri Mastrovincenzo e Carancini, senza una programmazione strutturale ebbene si incominciano ad indirizzare queste risorse verso capitoli di spesa che vengono maggiormente tenuti in considerazione rispetto agli anni precedenti, come emerge ad una lettura pacata e imparziale, lettura pacata e imparziale che evidentemente è mancata a molti Consiglieri di minoranza: la promozione turistica con lo sviluppo dell’accoglienza, dell’albergo diffuso e la valorizzazione dell’eccellenza del territorio, i fondi per l’innovazione digitale, per la creazione di nuove start up, per la rivitalizzazione commerciale e artigianale dei borghi e per il microcredito, il fondo per famiglie, infanzia e adolescenza, i fondi di solidarietà per persone con disabilità e la non autosufficienza, il progetto di telemedicina per le aree interne e gli interventi sull’edilizia popolare, il sostegno allo spettacolo dal vivo, all’istruzione, alle politiche giovanili, allo sport e poi la tutela e manutenzione del territorio, il rinnovo dei mezzi del trasporto pubblico e così via, come già gli Assessori che mi hanno preceduto, la relatrice Consigliera Marcozzi e gli altri colleghi di maggioranza hanno ampiamente significato. Non ci siamo certi dimenticati neanche del supporto alle persone con disturbi specifici dell’apprendimento o a opere di prevenzione e contrasto al cyberbullismo perché ben prima degli emendamenti della minoranza sono state situazioni bene attenzionate dal sottoscritto, dal mio gruppo, dalla maggioranza intera e dall’Assessore Castelli e di fatto sono state trovate le risorse in quel senso.
Per chiudere con in cauda venenum, mi sia concesso di ricordare una esternazione del capogruppo del Partito Democratico nella seconda seduta di questa Assemblea, il Consigliere allora aveva affermato che il nostro Presidente sarebbe stato irresponsabile nei confronti dei giovani marchigiani in quanto non li avrebbe esortati a scaricare in massa una recente app di tracciamento legata all’emergenza Covid, come se questa app fosse più importante di uno screening di massa o del potenziamento delle Usca, o dell’utilizzo del Covid Hospital e dei Covid Hotel, ebbene mi sia concesso dire che se c’è un modo irresponsabile di agire nei confronti delle nuove generazioni di marchigiani è condannarli ad una tabella C come la vostra degli scorsi anni, perché in quel modo si sperperava denaro pubblico e insieme al denaro pubblico si dilapidava il futuro delle Marche e dei giovani marchigiani, quello si che era veramente irresponsabile, imperdonabile e inaccettabile.
Quei milioni di euro che avete buttato nel vostro clientelismo sono i milioni su cui invece possono contare i marchigiani di oggi e di domani, i milioni che noi dobbiamo impegnare in riferimento a una visione politica, che è una visione programmatica di insieme, strutturale, che siamo sicuri porterà con il tempo e con il contributo di tutti a quel rilancio, a quella ricostruzione, a quel cambiamento che il popolo marchigiano ha sognato e noi con lui.
Colgo l’occasione per ringraziare per lo straordinario lavoro collegato al Defr e agli atti di bilancio, lavoro realizzato in 60 giorni, dapprima il Presidente Acquaroli, l’Assessore Castelli, come pure tutti gli altri Assessori e colleghi della I Commissione, ebbene davanti a un bilancio in cui si inizia a concretizzare in cambiamento, in cui ci si pone coerentemente ad una visione politica di comunità e territorio, in cui si mettono da parte i contributi a pioggia a vantaggio di una vera programmazione politica, oggi noi non ci limitiamo a votare favorevolmente, ma ci sentiamo fieri di appartenere a questa maggioranza e capiamo sempre più di essere dalla parte giusta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consiglieri Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Evidenzio il grande lavoro che è stato fatto in poco tempo e fino ad oggi dal Presidente Acquaroli e da tutta la sua Giunta, ovviamente insieme alla Commissione bilancio che ha lavorato alacremente ed anch’essa in poco tempo per cercare di mettere in piedi l’assestamento di bilancio, prima, e i documenti che andiamo ad approvare oggi, cioè il bilancio e il Documento di economia e finanza, che abbiamo appena approvato.
Cosa dire, sicuramente si è partiti a redare questo bilancio in grande difficoltà perché questo atto era fortemente condizionato dall’impostazione data dalla precedente amministrazione, quindi, solo parzialmente si sono potute fare delle scelte, anche perché alcuni capitoli di spesa erano praticamente bloccati, c’erano delle spese ed alla fine si è potuto incidere in maniera precipua soltanto su 209 milioni di euro, ha detto prima l’Assessore Castelli, che ha fatto un grandissimo lavoro.
Dall’altra parte però, in contraltare, c’è un territorio e delle persone, una popolazione che senza conoscere le difficoltà politiche, tecniche, economiche ed organizzative al quale va incontro una maggioranza, una Giunta, un Presidente, chiede sul territorio un cambiamento radicale e spesso le persone ed i territori hanno delle aspettative molto forti su di noi e non hanno pazienza nell’aspettare questo cambiamento che noi dovremo e andremo a fare.
La gente chiede un cambiamento radicale, lo chiede nel modo, lo chiede nell’approccio, lo chiede nella sostanza, lo chiede nei metodi, lo chiede nella scelta delle persone ed ovviamente nei contenuti amministrativi.
Lo faremo, dateci tempo, purtroppo le persone che si incontrano nel territorio dicono: “Ma ancora non siete riusciti a fare quella cosa lì?”, chi ha fatto parte dell’amministrazione pubblica sa che ci vuole molto tempo per portare avanti dei cambiamenti.
Da una parte c’è una grande impazienza nel territorio, che vuole chiudere con il passato, dall’altra c’è la difficoltà inevitabile, prevedibile, di una maggioranza che si trova a gestire con notevole difficoltà economica, con bilanci semibloccati, come ho detto, con carenze strutturali frutto, in particolare nella sanità, di decenni di politica che ha sottofinanziato il sistema pubblico a favore del privato e proprio su questo tema, che a me è ovviamente caro, che vi voglio ricordare che in 5 anni, cioè dal 2013 al 2018, in Italia sono stati chiusi 74 ospedali e si sono perse 22.000 unità di personale; oltre ai 74 ospedali, si sono perse 413 strutture di specialistica ambulatoriale.
In valori assoluti il pubblico conta in tutto 11.403 strutture sanitarie, ad oggi il privato ne conta 15.808, pensate, c’è stato un sottofinanziamento del pubblico che ha fatto si che le strutture pubbliche siano meno delle strutture private, accreditate e non.
Questo è, questi sono i dati, i posti letto ospedalieri tra il 2013 e il 2018 sono scesi di circa 13.457 unità e il personale è sceso di 22.000 unità, pensate che tipo di smembramento, dal 2013 al 2018, c’è stato del servizio sanitario in genere, ma in particolare di quello pubblico.
Abbiamo lavorato in mezzo a questa disgraziata pandemia, che comunque siamo riusciti a gestire abbastanza bene, con buonsenso, con puntualità, ma il Covid ha senz’altro annacquato, ha depotenziato l’azione amministrativa di questa Giunta e di questo esecutivo, che avrebbe avuto tanto e tanto altro da fare.
Il Covid l’abbiamo gestito molto bene, bella l’iniziativa dello screening di massa, vorrei aggiungere un altro tassello, dobbiamo fare qualcosa di più dal punto di vista tecnico, oltre che lo screening di massa, i tamponi, tutto quello che abbiamo fatto - l’Assessore Saltamartini ha fatto un lavoro micidiale e massacrante - bisognerebbe dotare le ambulanze del 118 di kit per test di tamponi antigenici rapidi, in modo che quando il personale viene chiamato ed ha di fronte un paziente, che deve essere ricoverato in un ospedale no Covid o in un ospedale Covid, avendo la possibilità di fare il tampone subito, riesce a portare un paziente nel posto giusto, nell’ospedale Covid se il tampone dà esito positivo, nell’ospedale no Covid se il tampone dà esito negativo, invece di portare il paziente affetto da Covid in un ospedale no Covid, che poi finisce in contumacia e deve essere trasferito. Anche questo passettino io lo farei, visto che di soldi già ne abbiamo investiti tanti nel Covid.
Dai territori, come ho detto, si raccoglie tanta frustrazione e insoddisfazione, soprattutto nel settore della sanità, nel quale da un lato ci sono pazienti ancora alle prese con le liste di attesa indecenti e servizi sanitari che non sono equamente distribuiti. Dall’altro c’è un personale sanitario in carenza cronica di organico, che fa turni estenuanti ed alla lunga improponibili. Personale sanitario in carenza cronica di medici e infermieri e per quanto riguarda il discorso degli infermieri voglio ricordare che per il Coronavirus - abbiamo parlato della morte dei medici, ma parliamo anche di quella degli infermieri - ci sono stati 77 morti e mediamente 400 contagiati al giorno, per un totale di 34.000 unità. Ne voglio parlare perché questa gente alla fine lavora per 1.300/1.600 euro lordi, quindi, bisogna avere attenzione anche nei confronti di questa categoria, mi sento di evidenziare questa cosa perché io parlo con queste persone.
Pensate che il Governo centrale in questa manovra di bilancio ha previsto un aumento per gli infermieri di 70 euro lordi, che netti sono poco più della metà. Al di là di chiamarli eroi, di chiamarli bravi, di pontificarli, arriva la manovra di bilancio alla fine dell’anno e da parte del Governo centrale c’è un riconoscimento di 70 euro lordi per gli infermieri, roba da fame, vergognosa, che non si racconta.
D’altro canto all’appello mancano a tutt’oggi 53.000 infermieri, di cui 22.000 negli ospedali, voi pensate quanto dovremmo corteggiare questa categoria e togliere, anche qui, il numero chiuso perché questi fanno un corso di laurea in scienze infermieristiche, tre anni di formazione, ed anche questa è a numero chiuso.
Per quanto riguarda gli stanziamenti di bilancio che questo esecutivo ha previsto nei vari capitoli sono molto contento, sono significativi, in vari settori superiori a prima, quindi bene. Penso che ci sia qualcosa come 3.236.000.000 di euro per la sanità, non è poco, è chiaro che il grande costo è anche qui vincolato; ci sono 10 milioni per le imprese, 15 milioni per l’emergenza lavorativa, 10 milioni per la promozione turistica; mi piace il progetto che porta avanti l’Assessore Latini, quello della rivitalizzazione dei borghi e dei centri storici, che è un richiamo a ribadire che la nostra identità, le nostre radici, sono assolutamente importanti; ci sono 34 milioni per le manutenzioni del territorio, 250 milioni di lavori sul patrimonio Erap e tutta una serie di investimenti che io ritengo pregnanti, giusti da fare, 3,6 milioni per interventi per lo sport, per i prossimi tre anni, poi sono previsti anche altri 5 milioni per gli impianti sportivi.
Riconosco che il lavoro fatto da questa amministrazione e da questa Giunta sia stato puntuale, attento anche nei confronti del sociale, vedo interventi per i disabili gravissimi, per i dispositivi medici, per la telemedicina di 2 milioni di euro, non è poco, altri 2 milioni per la tutela dell’infanzia, della famiglia e dell’adolescenza, 3 milioni per i disabili e per la salute mentale.
Benissimo, grande lavoro, continuiamo, soprattutto quello che voglio dire è che noi Consiglieri e Assessori a fianco di questo grande lavoro nell’Aula del Consiglio regionale aggiungiamo un grande lavoro ed una grande presenza sul territorio, in sostanza continuiamo a battere il marciapiede. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Vorrei ringraziare il Consigliere Cancellieri per quello che ha detto, tra l’altro anche da tecnico perché è un medico.
Mi dispiace, ma nel piceno non può esserci il caso di un paziente che arriva sapendo che è Covid in un ospedale Covid perché si è deciso di non applicare il piano pandemico regionale che prevedeva una divisione tra i due ospedali, per cui non esiste un pronto soccorso Covid, quando il malato arriva al pronto soccorso lì si decide e come può immaginare c’è stato un aumento degli infetti, ed i nostri rappresentanti territoriali della Regione e anche alcuni dirigenti hanno dichiarato che la responsabilità è stata individuata in capo agli stessi operatori. Secondo quello che dicono i nostri rappresentanti gli operatori infetterebbero i pazienti all’interno degli ospedali. Questo è stato messo per iscritto e l’Assessore Saltamartini l’ha letto quando ha risposto ad una mia interrogazione ed è stato poi ribadito più volte.
Mi sono sentita di dover difendere Walter Gropius e la Bauhaus, che non è una scuoletta di periferia o un fatto indifferente del 900 dal punto di vista culturale e imprenditoriale. La Bauhaus segna il confine netto tra la produzione in serie e la non produzione in serie, prima della Bauhaus la produzione in serie non esisteva, come non esisteva l’architettura razionalista per certi aspetti, e lì nasce un mondo, che può piacere, o non piacere, ed è stato anche criticato.
Oggi si torna ad un diverso concetto rispetto a questa uniformità di produzione, penso alle scarpe, alle sedie. In tutto il mondo ci sono state delle manifestazioni, basta andare a vedere banalmente su google e potrete verificare quante iniziative ci siano state. E’ la seconda volta che sento in quest’Aula dire: “Avete fatto l’iniziativa per una scuola tedesca, avete fatto un’iniziativa per spendere i soldi per una questione banale”, io vi chiedo un minimo di rispetto per quella che è stata la scuola di Weimar, per quello che è stato Walter Gropius, con tutti coloro che poi l’hanno seguito. Tra l’altro questa scuola è stata ripresa proprio dall’Italia perché la gran parte dei designer mondiali sono stati italiani, noi siamo stati quelli che hanno proseguito l’azione della Bauhaus per certi aspetti nel mondo, quindi questo vorrei non sentirlo più dire perché …
Altre cose che ho sentito dire in maniera ossessiva:
- Svim, benissimo, cambiate la mission della Svim, ma non è che cambiando la mission della Svim si cambia il panorama delle strategie della Regione Marche. Cambiate la Svim! Ognuno di voi ha ripetuto questa cosa in maniera ossessiva, come se ci fosse un attaccamento da parte nostra alla Svim o se la Svim rappresentasse il cuore delle politiche della Regione Marche, la Svim è una partecipata;
- 70 giorni, 60 giorni, o avete lo stesso suggeritore che vi dà consigli e vi segue quando scrivete le relazioni, oppure non lo dite. In dieci l’hanno detto prima di voi, fatelo per noi, non perché vi vogliamo chiedere o insegnare qualcosa, ognuno fa il lavoro che deve fare come meglio crede, però, per cortesia, se si potesse evitare di ripetere in continuazione 60 e 70 giorni personalmente ve ne sarei molto grata;
- cambiamento radicale, l’ho detto nel mio intervento prima, non si poteva neanche pretendere in 60/70 giorni, lo dico io, di trasformare un bilancio che ha un’impostazione di diversi anni, radicato su una strategia, sia anch’essa una mancanza di strategia, comunque strategia è, rispetto a quello che voi avete presentato in campagna elettorale. Capisco che i cittadini rimangono delusi, ma i tempi purtroppo non ci sono stati e non ci sono.
Ho sentito la Consigliera Marcozzi, che tra l’altro ammiro, con la quale ho un rapporto di confidenza da cinque anni, dire con enfasi: “Abbiamo messo 250 mila euro per i porti”. 250 mila euro sono, e guardo il Consigliere Assenti, il costo dell’illuminazione del porto turistico di San Benedetto del Tronto, che è stato realizzato qualche anno fa. E’ una cosa miserrima rispetto, per esempio, ai 40 milioni di euro che abbiamo intercettato come precedente Giunta per l’Autorità portuale di Ancona, per la nuova banchina di Fincantieri.
Con grande enfasi si dice: “220/230 mila euro per sistemare le strade”, faccio il conto, al metro cubo la ghiaia va a 35 euro, vogliamo fare uno spessore di 20 centimetri, ci vogliamo fare una asfaltatura, con 220/230 mila euro? Ci asfaltiamo mille metri quadrati, quanti sono mille metri quadrati? Sono 10 appartamenti da 100 metri quadrati, quante strade sono? Zero.
Prendiamo i numeri e andiamoli ad esaminare: accoglienza turistica 100 mila euro. Accoglienza turistica e albergo diffuso 100 mila euro? Guardo sempre il Consigliere Assenti perché è vicino di casa, a San Benedetto del Tronto con 100 mila euro non ci compri neanche il terrazzo di una casa, non è che non ci fai l’accoglienza, non ci compri il terrazzo!
Per carità, non si può pretendere che la visione sia trasferita e traslata dentro un bilancio in così poco tempo, e questo se sono onesta dal punto di vista intellettuale lo devo riconoscere e lo riconosco, però non può passare neanche una cosa diversa, nel senso questo è un bilancio che è stato un po’ sistemato.
Un’altra cosa è la tabella C, premetto che sono stata sempre contraria alla tabella C, il Consigliere Cesetti c’è e lo sa, sono stata sempre contraria alla tabella C, vero è che nel piceno …, perché ritengo che il Vicepresidente della Regione Marche, come nel mio caso, non debba utilizzare la tabella C per mettere 5.000/6.000/20.000/30.000 euro, le questioni le deve risolvere in maniera macroscopica e su tutto il territorio, certo, con uno sguardo più attento per la propria provincia perché è umano che un minimo di partigianeria ci sia, ma guardando per le deleghe di sua competenza tutto il territorio regionale. Ci mancherebbe che l’Assessore Saltamartini guardi soltanto a casa sua quando pensa o pianifica la sanità, non credo che lo farà e non lo sta facendo, quindi non mi sembra normale.
Riguardo la ricostruzione vorrei ricordare che dopo l’ordinanza 100 del Commissario Legnini, che ormai è di questa estate, i progetti presentati sono aumentati del 66%, in questo momento abbiamo 3.000 cantieri chiusi, 2.000 aperti, sono 5.000 cantieri e abbiamo 5.000 procedure in istruttoria, questo significa che si sta facendo un terzo del lavoro che si doveva fare perché sono state modificate delle norme dal Commissario Legnini. Io non mi prendo delle critiche rispetto al periodo della ricostruzione perché possiamo fare, come si dice volgarmente, “a mezzi”, nel senso che si è governato una parte noi e una parte la Lega, quindi non si può dire che non ci sia stata … Uno dei Commissari certamente non l’abbiamo nominato noi, c’è stato per due anni e nessuno può negare che sia stato il più immobile, gli altri avevano altri difetti, sicuramente il Commissario più immobile dei quattro.
Un’altra cosa che è stata detta sul Covid Hospital: “Grazie Assessore Saltamartini per il Covid Hospital”, delle due l’una, siamo stati massacrati perché era stato fatto e non serviva con 84 posti letto e ne sono stati utilizzati 63/64 massimo, da quello che ho letto dai giornali. Bene, reperire il personale per farlo funzionare, ma era perfettamente funzionante quando è stato “ereditato” da questa Giunta, quindi, ci prendiamo la critica di non aver in quel momento deciso, trovato, reperito il personale, anche perché non serviva, fortunatamente, considerato che il Covid Hospital è stato pensato in una fase nella quale eravamo al centro della curva di Gauss, si stava scendendo, per fortuna, poi si è scesi e non c’era più la necessità. Questo è importante.
Aerdorica, sono un po’ stanca di dire che la cessione delle quote è stata chiesta dalla AD concorrenza dell’Unione europea, che ci aveva scritto una bella lettera e ci aveva detto: “Cara Regione Marche deve vendere le quote di Aerdorica perché deve diventare minoritaria rispetto alla composizione della società”, non l’abbiamo deciso noi, hanno deciso la Comunità Europea e il Giudice Fallimentare, è stato fatto per i cittadini marchigiani quello che era meglio. Rispetto ai 40 milioni di debiti, all’assenza di voli e ai 104 dipendenti non avevano molto da fare, la situazione che abbiamo lasciato è migliore.
Per quello che riguarda l’Interporto, l’Interporto non è stato salvato, ce l’avete lì, l’abbiamo ereditato con delle gravi carenze, sono state sistemate molte questioni anche relative alle proprietà delle aree, quindi molto ci sarà da fare.
Dico di non esaltare questo bilancio, aspettiamo davvero che voi produciate il bilancio che contiene le linee strategiche vere, che qui ovviamente non si possono trovare.

PRESIDENTE. Chiudo le prenotazioni per gli interventi. Nell’ordine devono ancora parlare i Consiglieri: Assenti, Baiocchi, Santarelli, Cesetti, Ciccioli, Carancini. Non si ammettono altri ad iscriversi. Questi sono gli interventi dei Consiglieri, poi possono replicare i relatori di maggioranza e minoranza e la Giunta può sempre intervenire.
Ha la parola il Consigliere Assenti.

Andrea ASSENTI. Grazie Presidente. Inizio questo mio intervento sul bilancio previsionale dando alcuni numeri, per capire esattamente dove siamo e che cosa abbiamo trovato qui nella Regione Marche.
Dal 2010 al 2018 mentre la popolazione italiana aumentava dell’1,7% la popolazione residente della regione Marche diminuiva del 2,6%. Mentre negli anni 2016/2017 il Pil medio di tutte le regioni italiane aumentava dell’1,5% quello della regione Marche diminuiva dell’0,7 nel 2016 e dell’1% nel 2017. Dal 2008 al 2018 l’export della nostra regione a fronte di un incremento medio nazionale del 25,4% è stato appena del 9,9% in buona sostanza in linea con le regioni italiane del sud che maggiormente manifestano segnali di decrescita e crisi.
Il nostro sistema aeroportuale con l’acclarato stato di decozione di Aerdorica nulla questio, è totalmente fallimentare, con numeri da fare impallidire se posto a confronto con altre linee e altre rott,e ad esempio Pisa, Pescara.
Ritengo non sia necessario fare riferimento ai numeri impietosi della nostra sanità, con la preoccupante realtà della mobilità passiva alimentata anche da una ottusa politica di chiusura delle strutture sanitarie.
Quelli che ho esposto in questa premessa sono i dati di una regione che secondo la nota rivista Lonely Planet per converso ha rappresentato la migliore destinazione turistica per il 2020, quindi è ovvio che tale importante riconoscimento rimarchi ancor di più come sia stata assolutamente rovinosa la gestione di chi ha amministrato nell’ultimo decennio la nostra regione, poiché se da una parte l’autorevolezza di detta rivista certifica la potenzialità di un territorio che ha paesaggi unici, borghi medioevali che il mondo ci invidia, eccellenze enogastronomiche che non temono il confronto con nessun altro territorio, dall’altra ci dà la misura di come tale potenzialità non abbiano affatto generato riflessi positivi sull’economia della regione conseguentemente non abbiano affatto accresciuto il benessere generale, la qualità della vita dei marchigiani e il tasso occupazionale. E’ un dato.
Lungi da me fare una sterile polemica con la minoranza, i colleghi comprenderanno come fosse impossibile non richiamare tale oggettivo stato delle cose ad introduzione di un’altrettanta oggettiva esigenza, quella di abbandonare certe pratiche del passato in nome di un radicale cambiamento nella gestione della cosa pubblica.
In tutta sincerità, Presidente, fin da queste prime settimane dal suo insediamento ho avuto la netta sensazione che si voglia instaurare una modalità del tutto nuova anche sul fronte della trasparenza o più semplicemente della chiarezza dei rapporti con i cittadini.
Ho condiviso ed apprezzato la chiarezza con la quale ci si è pronunciati sugli ospedali unici, ad esempio, non conosco a fondo quali siano state le tematiche nelle altre province, ma conosco bene cosa è successo nella mia, nostra in questo caso guardando la Consigliera Casini, anni e anni di chiacchiere sull’ospedale unico utilizzato come foglia di fico per nascondere una politica sanitaria basata sulla sottrazione dei servizi e sulla diminuzione del personale.
Il cittadino merita rispetto e per questo ho condiviso la scelta netta e chiara che questa amministrazione ha fatto proprio all’inizio del suo mandato, con coraggio, senza incertezze e senza tergiversare.
La nostra sfida è quella del cambiamento, il nostro compito è quello di far tornare fiducia nelle istituzioni e rimettere in cammino non soltanto la speranza di una comunità martoriata dal terremoto prima e dal Covid 19 poi, ma anche e soprattutto la consapevolezza di avere enormi margini di crescita per garantire sviluppo e benessere, obiettivi che sono stati abbandonati da chi ci ha preceduto così come ci dicono i dati che ho riferito in premessa.
Lo sviluppo locale sarà la sfida in cui ci misureremo tutti nel corso di questi 5 anni e quando dico tutti mi riferisco non soltanto ai componenti della Giunta, ai Consiglieri di maggioranza, ma anche a tutti i Consiglieri di minoranza che nelle Commissioni, ovviamente in questo civico consesso potranno offrire un contributo determinante.
Per garantire lo sviluppo dei territori della nostra regione, caratterizzati da una eterogeneità che rappresenta probabilmente uno degli aspetti di maggiore ricchezza su cui investire, sarà necessario puntare sulle componenti identitarie senza rinunciare a processi di innovazione economica e tecnologica, affinché si saldi il legame delle popolazioni con le loro terre di origine, perché si alimenti una coesione sociale, perché maturi forte quel senso di appartenenza che rende forte una comunità, qualcuno ha definito questi processi come capitale sociale, non a caso.
Abbiamo bisogno di tutto questo perché se c’è una cosa certa, di solare evidenza, beh questa è proprio la mancanza di questo senso di comunità. Abbiamo il dovere di nutrire quell’orgoglio di essere marchigiani che è stato svilito da una eccessiva divisione dei territori, alimentata anche da una politica più orientata alla ricerca del micro-consenso clientelare piuttosto che da una visione comunitaria.
Noi tutti dobbiamo impegnarci a porre un freno a quel malcostume orientato alla ricerca di quel rapporto duale del potere nei confronti dei Sindaci poiché dannoso e improduttivo per l’interesse generale della nostra regione, come hanno dimostrato i risultati di quella politica che ha visto troppo spesso una corsa ad accattivarsi un rapporto privilegiato con quel Sindaco al quale si prometteva e assegnava un contributo, con l’altro Sindaco che veniva portato in missione e l’altro ancora che si assecondava per il favore di turno, sempre politicamente parlando.
Io sono orgoglioso delle linee guida che sono state tracciate in modo molto chiaro dal Presidente, dalla Giunta, dall’Assessore e dai suoi più stretti collaboratori riguardo la necessità improcrastinabile di considerare in modo diverso i territori anche in riferimento alle città più grandi, come rete di borghi.
L’attenzione mostrata al grande tema delle zone economiche speciali (Zes) e una politica di favore per la costituzione di borghi cooperativi rappresentano la giusta visione alla quale fare riferimento per un rilancio dello sviluppo della nostra regione perché essa interpreta l’esatta natura dell’identità culturale della nostra terra.
Risulta evidente che siamo chiamati ad una gestione della cosa pubblica che dovrà tener conto di mutamenti sociali, economici e relazionali determinati da quella che definirei l’epoca covidica e che lascerà sul campo effetti che necessiteranno di azioni innovative rispetto al passato.
Siamo chiamati ad individuare le nostre specificità, le nostre eccellenze su cui fondare una comunicazione capace di attrarre per i suoi tratti distintivi, ne abbiamo parlato anche nell’ultimo Consiglio, un turismo sostenibile, il mare a distanza di pochi chilometri dalla montagna, le nostre eccellenze enogastronomiche, i nostri vigneti, uliveti, il nostro impareggiabile paesaggio collinare, i nostri borghi medievali, i nostri percorsi per il trekking o per la bicicletta, l’artigianato, l’ho sentito anche prima l’alto design.
Partendo da questo e comprendendo che queste sono le nostre eccellenze, questo siamo noi, questa è la nostra identità come regione Marche, moduleremo le scelte più opportune per individuare nuovi modelli di sviluppo locale e nuovi mercati.
C’è un mondo su cui lavorare, come la costituzione dell’Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione, che ci impone di legare la nostra promozione turistica, attraverso la promozione del nostro territorio, mediante proposte che favoriscono un turismo esperienziale che ponga il visitatore a conoscere i processi che producono le nostre eccellenze.
Da gennaio con l’Europa dovremo gestire l’accordo di partenariato per il nuovo settennato, parliamo di 1,8 miliardi di euro, affinché si possa abbandonare quella posizione di fanalino di coda in Italia sull’utilizzo di questi soldi.
Abbiamo già stanziato 15 milioni per sostenere le microimprese, già detto. Sono virtuose anche le scelte per il riequilibrio territoriale anche attraverso progetti mirati: per la creazione di maggiori collegamenti di trasporto pubblico locale, oltre 29 milioni previsti, Assessore Castelli, solo per il 2021, rinnovando anche il parco bus; con progetti di telemedicina delle aree interne per circa 2 milioni; con la precisa volontà di interagire con le scuole e sostenere i programmi che sapranno valorizzare le peculiarità culturali dei territori mediante specifico aggiornamento; con un fondo per la progettazione delle opere pubbliche messo a disposizione anche dei Comuni per alleggerire il carico burocratico.
Queste sono le ricette che ho trovato nel bilancio e che oggi portiamo all’approvazione, dove in modo molto trasparente ho intercettato idee e linee guida orientate a far rinascere una nuova coscienza comunitaria, una nuova visione del futuro per la nostra regione.
Ebbene, merita un plauso chi in modo preponderante ha lavorato su questo documento di fondamentale importanza, quindi l’Assessore Castelli, la Giunta tutta, il Presidente Acquaroli, perché lo ha fatto in un periodo in cui, e non ce lo dimentichiamo, tantissime energie sono rivolte ad interventi ed operazioni su larga scala come quella di Marche sicure per promuovere lo screening gratuito per i cittadini marchigiani. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Il mio intervento sarà breve perché ormai i colleghi hanno detto quasi tutto. In primis voglio complimentarmi con l’Assessore Castelli, con tutta la Giunta, con gli uffici, con il Presidente della Commissione bilancio, che è stato molto paziente e molto puntuale nello studio di questo documento che ci viene ora sottoposto.
Non possiamo non considerare che siamo in un periodo emergenziale e questo bilancio necessariamente è stato condizionato dall’emergenza epidemiologica, questo sicuramente ha influito, un bilancio di 523 milioni di euro nei tre anni, 209 milioni nel 2021, 167 milioni nel 2022 e 147 milioni nel 2023. Non farò nuovamente una pedissequa elencazione delle misure, secondo me, molto importanti, molto operative per tuta la popolazione marchigiana, che ha messo insieme questo Consiglio regionale, però una cosa tengo a precisarla, c’è un cambiamento forte a differenza di quello che sostengono tanti Consiglieri in due ambiti, sia nel merito che nel metodo.
Il merito fa parte della politica, che sceglie di destinare delle risorse a tutelare alcune categorie piuttosto che altre, questo chiaramente è il merito ed è insindacabile a livello politico, ma quello che voglio evidenziare soprattutto è il metodo. Capisco che da questa mattina qui c’è una sorta d’imbarazzo da parte di alcuni quando si parla di argomenti, come la tabella C, che è l’emblema di un sistema che si è consolidato in questi anni. Non possiamo far finta di niente, è un sistema che ormai ha sostituito, come ha detto bene l’Assessore Castelli, una vera e propria programmazione, 18 pagine fitte di aiuti puntuali a singole persone ed a singole associazioni, e questo non si poteva tollerare.
Ricordo benissimo che in campagna elettorale il Presidente Acquaroli e noi Consiglieri abbiamo sempre detto che certe cose non sarebbero state tollerate e non saranno più sopportate da questa amministrazione. Noi abbiamo fatto solamente quello che avevamo detto. Anche con la questione, ad esempio, dell’ospedale unico, abbiamo fatto quello che avevamo promesso e questo è un cambiamento secondo me epocale. Sinceramente mi dispiace che le Consigliere del Movimento 5 Stelle, che sono sempre così attente alla questione economica, allo sperpero di denaro, abbiano solamente accennato in maniera marginale questo tema, che penso sia utile e nobile.
Inoltre sostengo che se nella mia provincia riuscirò a portare un contributo importante, sia a livello di soldi che di progetti, non mi interesserà sapere se sarà minore di quello che hanno portato i miei predecessori, perché avrò l’onere di perseguire interessi e progetti meritevoli. Il nostro scopo è più nobile dell’interesse personale del singolo Consigliere, noi abbiamo uno scopo, abbiamo un compito che c’è stato dato dagli elettori, che è molto più importante del ritorno di ogni singolo Consigliere che può prendere anche 10.000 voti, ma se la tua coalizione perde significa che qualcosa non ha funzionato.
Tornando a questo sistema, mi dispiace, non posso esimermi da una considerazione. Proprio in questi minuti mi è stato girato un comunicato stampa rilasciato dalla Consigliera Vitri, a cui mi lega un rapporto di conoscenza trentennale, sinceramente sono molto stupito di questo, nel senso che non si può sostenere che la destra non vuole aiutare le attività commerciali, è completamente falso quello che lei ha detto, è falso e sa di mentire.
Capisco un certo nervosismo, e qui riprendo le parole del Consigliere Mangialardi, che ascolto sempre con molta attenzione, quando ha detto: “Non fate gli offesi”, in questo caso mi sembra che ci sia qualcun altro che ha l’offeso e come in una partita di calcio prende il pallone e lo porta via. Mi dispiace perché questo è completamente sbagliato, è una scorrettezza politica grande, sono deluso da queste affermazioni. Capisco che la Consigliera ha avuto poca visibilità oggi, ha parlato di due emendamenti in cui ha cambiato una virgola ed un punto, doveva avere il suo momento di celebrità, ma andare sui quotidiani on line per sostenere queste cose mi sembra poco corretto.
Ritengo, tornando al tema che mi interessa, questo è un semplice passaggio, che questo sia un bilancio molto importante, in cui c’è una visione strategica, politica, d’impresa, anche nel Defr si sono creati dei presupposti ed una visione politica molto rilevanti.
Non posso che ringraziare di nuovo i componenti della Giunta per la celerità nel licenziamento di questo provvedimento e mi permetto di dare un consiglio, probabilmente sono quello che meno dovrebbe dare consigli vista la mia non età anagrafica, perché non sono sicuramente il più giovane, ma la mia maturità politica rispetto ad alcuni di voi, penso che adesso sia necessario per alcuni continuare e per altri iniziare a fare politica in maniera diversa, tornando a parlare nei territori, alle persone, senza confidare in aiuti esterni che indirettamente hanno drogato la democrazia di questa regione.
Sono molto curioso di vedere se alcuni Consiglieri, chiaramente non tutti, non mi permetto, saranno in grado, dopo questi cinque anni, con strumenti diversi a loro disposizione di prendere gli stessi voti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Un ringraziamento agli uffici per il grande lavoro che hanno fatto, al Presidente ed alla Giunta tutta. Un saluto ai colleghi Consiglieri.
Come evidenziato in occasione della riunione congiunta della II^, II^I e IV^ Commissione, convocata in quest’Aula lo scorso 17 dicembre, mi sembra doveroso rappresentare che il tempo a nostra disposizione - parlo per il mio gruppo perché le potenzialità di un gruppo piccolo come il nostro sono limitate – per esaminare i documenti alla base della sessione di bilancio, che ci ha visto lavorare, è stato poco. E’ stato poco per poter esaminare le due leggi che andremo a votare fra poco, atti che sono all’interno di una responsabilità importante, consentendoci, per quello che avremo potuto, di portare un contributo alla discussione nel merito dei singoli provvedimenti.
Sul primo punto, sulla proposta di atto amministrativo n. 5, abbiamo dato la fiducia e quindi un voto positivo. La proposta di legge n. 12, cosiddetta legge di stabilità, e la proposta di legge n. 13, relativa al bilancio di previsione 2021/2023, sono documenti di un certo spessore e non solo nell’accezione letterale del termine. Nel breve tempo che abbiamo avuto a disposizione abbiamo rilevato che, pur non essendo presente come annunciato la tabella C, dibattuta da tutti i Consiglieri, è presente la tabella E che tanto la ricorda e si chiama anch’essa “autorizzazioni di spesa”.
Scorrendo il bilancio abbiamo notato con piacere che sono presenti dei fondi per la manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua, credo ancora non sufficienti, però è un buon inizio. A Senigallia, come amministratori, abbiamo subìto una forte problematica legata al dissesto idrogeologico, quindi spero che questa Giunta ponga una grande attenzione a questo tema, ne abbiamo parlato anche all’interno della III Commissione, e ringrazio il Presidente Antonini che in futuro avrà sicuramente interesse ad approfondire questa tematica.
Fondi straordinari per la difesa della costa, tra i beneficiari abbiamo il Comune di Montemarciano - spero in futuro anche il Comune di Senigallia - che in particolar modo in questi ultimi anni è stato colpito da violente mareggiate, che hanno messo in seria difficoltà tutta la costa che ricade in questo Comune.
Non si capisce la differenza di importi tra i vari beneficiari ed è difficile da comprendere, spero che in futuro ci siano le motivazioni di dove l’Assessorato intende investire, specialmente sulla difesa della costa.
Bene i fondi per il dragaggio dei porti, abbiamo visto che alcune azioni sono iniziate anche nel Comune di Senigallia, non sono moltissimi denari, programmati fino al 2022, però anche su questo tema ci si gioca il rispetto della cittadinanza perché è una problematica molto sentita, essendo la popolazione marchigiana distribuita prevalentemente sulla fascia costiera.
Bene i fondi per la realizzazione di ciclovie e per la mobilità ciclistica; abbiamo visto che ci sono dei fondi per la realizzazione del passaggio pedonale per l’ospedale di Torrette di Ancona, uno snodo cruciale. In un approfondimento la P.F. competente ci ha evidenziato come nei prossimi anni ci saranno azioni virtuose per la strada statale 16, il by pass di Posatora, uno nodo cruciale per la viabilità marchigiana, anche perché vi insistono sia la facoltà di medicina che l’ospedale di Torrette.
Abbiamo evidenziato che ci sono stati dei rimborsi, come ha sottolineato anche l’Assessore Castelli, per i malati oncologici, interventi realizzati dalle famiglie per la rimozione dell’amianto, ci sono altre destinazioni che non sto ad elencare, non tutte pienamente comprensibili, giustificabili, sulla base degli elementi in nostro possesso.
Pur comprendendo le motivazioni dell’Assessore al bilancio, con le quali ha giustificato il grande ritardo con cui sono stati resi disponibili i documenti che ho appena elencato, auspico che dal prossimo anno siano pienamente rispettati i termini previsti dal Capo I, dall’articolo 111 all’articolo 115 del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell’Assemblea legislativa regionale delle Marche, che stabiliscono i tempi e le modalità dello svolgimento della sessione di bilancio. In riferimento a questi articoli, mi riferisco al Presidente della Commissione, penso che si possa solo migliorare perché quest’anno come prima esperienza di bilancio non abbiamo avuto il tempo che un gruppo consiliare deve avere, su questo credo che il Presidente della Commissione, che mi sta ascoltando, farà di tutto per migliorare in merito alla disponibilità del materiale e alla tempistica.
In questo primo anno oltre al Covid siamo stati eletti in emergenza, in autunno, abbiamo dovuto fare una serie di riunioni e, Commissioni molto cadenzate, per il 2021 il gruppo Rinasci Marche auspica che ci sia una disponibilità di tempo, un approfondimento, la possibilità di incontrare anche i vari Assessori per avere una spiegazione più matura e più completa per dare un voto più responsabile.
Per quanto sopra detto, concludo annunciando il mio voto di astensione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Ancora una volta, lo dico al mio capogruppo, prendo atto e mi complimento con la maggioranza che in alcuni passaggi allarga il perimetro di riferimento, infatti politicamente mi appare incomprensibile l’astensione di Rinasci Marche, ovviamente è un punto a favore dell’attuale maggioranza che allarga il perimetro politico, sebbene con una astensione.
Sono intervenuto prima sul Documento di economia e finanza, quindi, non ripeterò le cose che ho detto nell’intervento e nella relazione che ho consegnato. E’ di tutta evidenza che i tempi che l’Assessore Castelli ha avuto a disposizione per redigere gli atti di bilancio e portare a casa la sessione erano eccessivamente compressi, l’abbiamo visto anche in Commissione ed io ne so qualcosa perché ho svolto quel ruolo per cinque anni. So bene quanto sia difficile, quanta responsabilità e quanta fatica ci sia nel ruolo dell’Assessore al bilancio, che sia riuscito ad evitare l’esercizio provvisorio e a portare a casa questi strumenti è indubbiamente apprezzabile, come è apprezzabile lo sforzo fatto dagli uffici e dalla Commissione.
E’ ammirevole anche l’onestà di dire: “Questo è un primo step, di fatto, per evitare l’esercizio provvisorio, poi ci rivedremo a tarda primavera quando faremo una manovra correttiva e quello sarà il vero bilancio” e, come ho detto nella relazione, auspicabilmente ci sarà l’aggiornamento del Documento di economia e finanza.
Ci sta tutto, come ci sta anche la capacità di vendere alla stampa, vi ricorderete, quando avete presentato il bilancio, a tutto titolo: “manovra da 4,2 miliardi”, sono rimasto ed ho pensato dove l’Assessore Castelli avesse preso tutte quelle risorse, poi ha chiarito quali erano gli esatti termini della questione, ce li ha detti molto correttamente in Commissione bilancio, utilizzo le sue parole: “Si, la manovra è di 4,2 miliardi, però 3.000.243.000 sono sanità, 178 milioni sono spese obbligatorie, 534 milioni spese vincolate – posso sbagliare qualche numero – 40 milioni sono gli accantonamenti, le spese discrezionali e potenzialmente orientabili sono circa 208 milioni”. Questo è. Onestamente non potrebbe essere diversamente, ne so qualcosa io perché, ripeto, ho fatto l’Assessore al bilancio.
Quindi, è un non bilancio, tra l’altro queste risorse sono quelle che abbiamo lasciato noi come bilancio 2020/2022, e non poteva essere diversamente per i tempi stretti, perché questa maggioranza e questo Consiglio si sono insediati ad ottobre.
In tutto questo c’è una onestà di fondo, di fatto è il nostro bilancio, per questo non comprendo quale film abbia visto la relatrice di maggioranza Consigliera Marcozzi, la quale ha detto che 200 mila euro sono previsti per la viabilità, o 300 mila euro sui porti. Ha ragione la Consigliera Casini e glielo ha spiegato bene, sono risorse con le quali non ci si fa nulla, probabilmente sono risorse messe a bilancio per le progettazioni, non voglio pensare che l’Assessore Castelli abbia messo a bilancio 200 mila euro per la manutenzione delle strade, probabilmente è una somma per le progettazioni ed ha fatto bene a farlo. Il film della Consigliera Marcozzi sinceramente non l’ho capito anche perché è un bilancio, quello che lei ci ha esposto, di un Comune di piccolissime dimensioni, niente di più.
Ci rivedremo a primavera inoltrata, vedo il Presidente della Commissione che annuisce, non potrebbe essere diversamente, ci rivedremo in quella sede, all’esito di quella ricognizione che è stata giustamente sbandierata perché è evidente che bisogna farla. C’è una nuova maggioranza, l’ho detto nel mio intervento di prima, Presidente, c’è il segno di un tempo scaduto, che è il nostro, che abbiamo perso, e c’è un tempo nuovo che è quello vostro che avete vinto, quindi a voi la responsabilità, a voi l’onore, a voi l’onere ed è giusto che ci sia una ricognizione rispetto a quello che noi abbiamo fatto e se ci sarà qualcosa che apprezzerete, ben per voi, lo utilizzerete, altrimenti è giusto che cambiate. Questo è.
Se c’è una cosa che francamente non è piaciuta, che politicamente stride con tutto questo, che ci sta, è la storia della tabella C, come se questa maggioranza avesse segnato una discontinuità profonda nell’aver cambiato sostanzialmente il nome e anziché chiamarla tabella C la chiama tabella E. Se non fosse così, cambiate! Se nella ex tabella C ci sono cose che una certa stampa ha definito “marchette” cancellatela, è legittimo, ma non è così, ne parlate come se fosse la madre di tutti i mali del mondo, non è questo.
Devo stringere perché il tempo sta finendo, il primo anno in cui mi sono insediato, nel 2015, non c’è stata la tabella C perché, è vero, anch’io ero contrario a questo strumento, poi perché è stata introdotta? Ve lo voglio spiegare, innanzitutto era una prerogativa del Consiglio perché la tabella C è un allegato alla legge, cosa succedeva nella programmazione? La nostra è una realtà di tanti e piccolissimi Comuni, di migliaia di associazioni di volontariato e di organizzazioni; si era avvertito che magari qualcuno involontariamente era stato lasciato indietro, allora c’era stata l’esigenza ravvisata dal Consiglio regionale e da tantissimi Sindaci di ripristinare questo strumento per arrivare laddove non eravamo riusciti, per colmare dei vuoti, per evitare che qualcuno venisse lasciato indietro.
Questo è stato fatto e vi dico una cosa, sempre stringendo i tempi, la dico al Consigliere Ciccioli e a tutti gli altri, voi non troverete, portatemelo se diversamente, un Sindaco, sia di centrosinistra che di centrodestra o civico, che possa dire di non aver trovato l’ascolto dell’Assessore al bilancio nella consiliatura 2015/2020. Non troverete un Sindaco, non troverete una associazione di volontariato, un’organizzazione no profit che non abbia trovato l’ascolto dell’Assessore al bilancio della Regione Marche, non lo troverete perché quelle io le chiamavo, lo riporta la stampa, esigenze organiche dei territori, era la verità, perlomeno le ho utilizzate in quel senso, in quella prospettiva.
I Consiglieri tutti utilizzavano quello strumento, l’ha fatto onestamente anche la Consigliera Marcozzi, ricordo anche l’attuale Capo di Gabinetto del Presidente Latini, io ci ho lavorato 5 anni, che nella tabella C mise il contributo di 10 mila euro per la tomba di Beniamino Gigli, è tutta questa tragedia? Ad esempio vi posso dire che nel territorio fermano ho finanziato richieste in tabella C del Vicesindaco del Comune di Fermo di Fratelli d’Italia, del Consigliere della Lega al Comune di Fermo, una sua richiesta; Sindaci non certamente di centrosinistra: Belmonte Piceno, Montelparo, Montappone per interventi che erano importanti e, ripeto, nessuno si dovrà lamentare.
Dico una cosa, si parlava di Civitanova Marche ed a Civitanova Marche come Assessore al bilancio ho fatto un’operazione per l’arco sul mare dell’ex fiera, che abbiamo ceduto a quella città ad un prezzo ridotto per un’operazione di intervento di bonifica urbanistica, che è stata vantata dalla Corte dei Conti, l’abbiamo fatto a Civitanova Marche, come a Tolentino, al cui Sindaco, candidato con il centrodestra, abbiamo ceduto – l’ho fatto io il provvedimento – l’Hotel Marche ad un prezzo ridotto per un’operazione di riqualificazione urbana, questo è, nessuno si può lamentare.
Ultimo e finisco, l’Assessore Castelli, ripeto, persona di esperienza e di intelligenza, ha citato il tirassegno di Montegiorgio - è stato riportato dalla stampa come esempio, perché la stampa è stata imbeccata, poi vedremo nel futuro le eventuali marchette che sono state fatte nei confronti degli organi di informazione, anche dai nostri, per carità, da me no di sicuro, andremo a vedere e chiederò conto delle eventuali marchette a favore dei mezzi di informazione - che è l’esempio opposto della marchetta. Il tirassegno di Montegiorgio non è stato finanziato perché l’Assessore al bilancio è di Montegiorgio, primo, perché lì c’è un Sindaco di centrodestra, un’amministrazione di centrodestra, dove il responsabile della sicurezza e Vicesindaco è il segretario provinciale della Lega, ma il tirassegno di Montegiorgio è di proprietà demaniale, del Ministero della Difesa, non è privato, svolge corsi obbligatori per le forze dell’ordine, per il rilascio del porto d’armi, corsi di formazione e di qualificazione per il corpo di polizia locale, io tra le mie deleghe avevo la sicurezza e la polizia locale, a quel punto su quella delega dovevo mettere qualcosa e cosa ho fatto? Raccogliendo una richiesta ho finanziato 25 mila euro per quella struttura che tra l’altro fa formazione alla polizia locale, di cui avevo la delega.
Questo è, non ci sono state marchette, sono state esigenze organiche, in questo modo io l’ho interpretateo. Ricordo che la Consigliera Marcozzi, ripeto, legittimamente ed opportunamente, a me chiedeva di finanziare interventi anche nel mio paese di Montegiorgio, ma rispondevano ad una effettiva necessità, e la Consigliera Marcozzi non lo faceva, come non lo faceva Cesetti, per una sorta di voto di scambio come è stato ipotizzato, ma stiamo scherzando? Era una risposta che si dava ai territori, che poi ci possa essere stata qualche esagerazione …, ma andatela a vedere perché in quella tabella C ci sono le autorizzazioni ad esempio per gli ospedali e tante altre cose, sono risposte che noi abbiamo dato ai territori, la si vuole cancellare? La si cancelli, mi trovate anche d’accordo, però non si dica che sia stata utilizzata in modo improprio.
Termino dicendo che voterò contro, poi la dichiarazione la farà il mio capogruppo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Ho ascoltato quasi tutti gli interventi, sono uscito pochissimo per un colloquio con una persona, qui assistiamo ad uno strano atto di teatro, al dibattito tra vecchio e nuovo, c’è il vecchio, cioè la vecchia amministrazione, per lo meno i suoi esponenti sopravvissuti, che attacca il nuovo per inadeguatezza e ritardi, dicendo: “Qui sono mancati i provvedimenti, non c’è visione, non ci sono le cose”, e noi, il nuovo, che ci ribelliamo e diciamo. “Ma cosa dite?”
Devo dare atto al Consigliere Cesetti di aver detto una cosa con grande onestà intellettuale, l’Assessore, la Giunta e la maggioranza sono riuscite in qualche modo a varare in 60 giorni la procedura relativa al bilancio preventivo, che richiede molti mesi. Abbiamo dovuto tagliare i tempi necessari, lo sa benissimo essendo membro della Commissione, ma soprattutto come ex Assessore al bilancio, indicati dal Regolamento. E’ stato quasi un miracolo quello che ha fatto l’Assessore Castelli e la Giunta che ne ha preso atto e l’ha approvato e poi l’ha trasferito alla maggioranza che si è autolimitata, non solo nei tempi, ma anche nelle proposte per cercare di non arrivare all’esercizio provvisorio. Abbiamo fatto un’attività miracolosa, da città di Loreto, da Santuario, abbiamo fatto un miracolo.
Ora gli ex Assessori dicono: “Non era colpa nostra, era delle Giunta precedenti”, ma qui c’è una filiera storica, cito, perché nel frattempo ho studiato e mi sono andato a guardare chi sono stati – caso Aeroporto – tutti gli Assessori negli ultimi 25 anni: due volte Amagliani di Rifondazione Comunista, Loredana Pistelli del Partito Democratico, ex segretario regionale della Cgil, Marcolini, Viventi (nominato da Spacca come esterno)che era di quella parte che ha spaccato l’Udc per andare con il PD, ed infine Sciapichetti. C’è una continuità politica che non si può negare, in politica si sostiene tutto e il contrario di tutto, è vero tutto, ma è vero anche il contrario, qualche volta è vero anche così. Qui c’è la continuità politica nelle scelte che sono state fatte: l’indebitamento, l’assunzione di personale quasi doppio rispetto a quello necessario, non sono state manovre fatte dalla truce opposizione, ma sono state fatte in continuità dalla maggioranza, poi come sempre quello che rimane con il cerino in mano è quello che si scotta, forse è anche vero che sono rimasti con il cerino in mano gli ultimi due anni dell’ultima amministrazione politica di Ceriscioli. E’ un dato che in quegli anni si sono accumulati 40 milioni di debito, di cui 25 sono stati messi sul tavolo per riuscire a non fallire. E’ verissimo, il giudice nella procedura fallimentare aveva deciso che quella società doveva fallire, è stato un atto di coraggio per certi versi, per lo meno nei confronti del personale dell’azienda, sciocco da un punto di vista economico perché quell’azienda sarebbe andata sul mercato, sarebbe andata all’asta, non so con quale procedura, e sarebbe ripartita da un fallimento, certo per un’azienda pubblica fallire è la misura non solo del fallimento economico, ma gestionale e politico.
E’ un dato di fatto che esiste una responsabilità politica che arriva da molto distante, mi viene voglia di citare, a me piace molto leggere quello che scrivono gli avversari, Enrico Berlinguer, quando nel famoso congresso alla Bolognina, che diede origine alla transizione dal PCI al PDS, che poi generò i DS e dopo il PD, che disse: “La spinta rivoluzionaria del Partito Comunista si è spenta”, sostanzialmente disse queste parole qui, è finita la spinta della rivoluzione di ottobre, è inutile tenere in piedi il Partito Comunista Italiano. Forse è la stessa cosa, la Giunta D’Ambrosio aveva una spinta rivoluzionaria, io ho vissuto un po’ quel periodo, ma poi è stata una gestione brutta del potere, su cui noi non dobbiamo cadere perché io devo pensare anche a quello che potrebbe succedere a noi, una di quelle cose che non devono accadere, e lo dico alla mia Giunta. L’Assessore Castelli un giorno mi ha detto: “Tu sei l’azionista di maggioranza della nostra Giunta”, essendo l’azionista di maggioranza di questa amministrazione evidenzio quello che non ci deve accadere. Noi abbiamo vinto le elezioni, siamo andati a sedere al governo della Regione, non dobbiamo operare nello stesso modo con cui hanno operato gli altri, quelli che hanno perso le elezioni e che hanno fatto, secondo me, soprattutto negli ultimi tempi un sacco di guai, noi dobbiamo fare una cosa diversa.
C’è questo dibattito sulla tabella C e la tabella E, E significa Emergenza, cos’è l’emergenza, l’ha citato il Consigliere Santarelli, il dissesto idrogeologico, l’erosione costiera, se oggi il terremoto che ha colpito la Croazia avesse creato dei danni anche alla nostra regione, grazie a Dio no, quella sicuramente sarebbe stata un’emergenza, non c’è dubbio.
C, visivamente mi viene in mente la parola clientela, significa che io mi occupo della pro loco, della sagra, delle biciclette, mi impegno a risolvere un piccolo problema. Problemi che dovrebbero andare nel grande imbuto dell’Assessorato per cui uno va dall’Assessore competente per materia e dice: “Guarda, che nel settore dei trasporti c’è questa grave difficoltà”, “Nel settore dell’ambiente, delle opere pubbliche, della cultura c’è questa problematica”, cerchiamo di mettere questo provvedimento nella grande politica della Regione. Togliamo questo ruolo che secondo me è tossico, il politico mediatore tra la persona e il problema, che è quello che poi ha determinato tutte le sciagure della politica. Quando divento il mediatore e dico: “Ti risolvo il problema se vieni da me, sennò no”, è una cosa brutta. Non me la voglio prendere con il Consigliere Biancani perché mi sta anche simpatico come persona, tra l’altro, ma se diventa mediatore di tutte le vicende della provincia di Pesaro, sistematicamente chiederò alla Giunta regionale che ogni suo emendamento sia negato a priori, ma no perché è lui, questo accadrebbe per qualsiasi altra persona, anche per la nostra maggioranza.
Dobbiamo creare un metodo diverso, quindi l’emergenza è giusta.
Cito il caso di Civitanova Marche perché lo conosco, quello relativo all’arco, il Consigliere Borroni può smentirmi se dico una sciocchezza. La Giunta comunale (2007/2012) ha chiesto alla Regione un contributo di spesa di 2 milioni per l’acquisto dell’arco, quando è arrivata la Giunta successiva improvvisamente è diventato 250 mila euro, allora mi chiedo se è una valutazione politica o no, era centrodestra e centrosinistra …

(interventi fuori microfono)

Carlo CICCIOLI. Nella legislatura precedente vengono chiesti 2 milioni e nella successiva diventano 250 mila.
Concludo dicendo che una delle cose che non abbiamo trattato, se non il Consigliere Cancellieri che ho ascoltato con molto piacere, è il problema sanità, perché in tutto questo bilancio di 4,2 miliardi, ben 3,2 miliardi sono per la sanità. Sulla sanità non abbiamo potuto dire niente perché abbiamo fatto una cessione, c’è l’Asur che amministra per noi, ma su questo voglio entrare. Cito la voce della spesa per la salute mentale, tema che conosco benissimo, nella nostra regione è del 2,5% della spesa sanitaria, a livello nazionale, che è molto basso, è il 3,5%, cioè l’1% in meno, mentre secondo le indicazione del Ministero della sanità dovrebbe essere il 5%. Significa che non abbiamo medici, operatori sul territorio ed abbiamo un tasso di sofferenza, di disagio che ci porta all’assassinio di Pesaro, al morto di Jesi, al ragazzo ucciso ad Ancona, per arrivare ai sucidi registrati nel sud delle Marche. Quindi, noi dobbiamo riprendere in mano anche la gestione di questo, non la gestione diretta, ma il controllo della gestione si, una cosa su cui vorrei intervenire successivamente.
Nel dichiarare il voto favorevole, che poi saranno altri a dire, prendo atto con molta soddisfazione di una differenziazione con l’opposizione, il Consigliere Cesetti ha criticato il gruppo del Consigliere Santarelli perché si astiene, è un atteggiamento di attesa, io credo che stia a significare: “Vediamo cosa combinate”, questo è il senso di quella astensione, almeno io la prendo così, se ho sbagliato mi corregga, così come il gruppo del Movimento 5 Stelle che ha già dichiarato di votare contro, però ha un atteggiamento aperto nei confronti di alcuni provvedimenti che stiamo facendo. E’ lì il fronte della verità, li faremo, riusciremo a portarli fino in fondo, li realizzeremo, ce la metteremo tutta, porteremo questa regione alla normalità, che è la richiesta.
Prima di tutto chiedo di riportare questa regione alla normalità, al gestire comune, alla buona amministrazione, al buon senso, poi spero anche, questa è la seconda fase, di fare cose fortemente innovative che abbiamo già introdotto nel bilancio di previsione, nel nostro documento di programmazione e tutto il resto.
Il primo tema è la normalità, cercare di restituire la normalità a questa regione che da tempo non ha, il secondo è fare cose importanti, grandi per questa regione che - in questo momento una serie di circostanze sfuggono anche alla nostra capacità di previsione - diventerà centrale nell’Adriatico, nei rapporti con l’oriente, nella logistica, nelle comunicazioni e tante altre cose. Se riusciremo a fare questo saremo una grande maggioranza e questo sarà un grande governo.

PRESIDENTE. Deve ancora parlare il Consigliere Carancini, chiude poi l’Assessore Castelli. Consigliere Rossi non può più intervenire, il termine per l’iscrizione scadeva alle ore 18,00, l’ho anche detto al Consigliere Putzu, potrete intervenire per dichiarazione di voto. Le due relatrici di maggioranza e minoranza, se lo vogliono, possono intervenire per replica.
Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Pochi appunti, poche considerazioni sparse, che servono forse per integrare le posizioni e le argomentazioni.
Prima voglio dire grazie anch’io, anche a nome del gruppo consiliare del PD, penso che o farà anche il nostro capogruppo in sede di dichiarazione, a tutti gli uffici per la gran mole di documenti che sono stati messi a disposizione, ovviamente ai dipendenti dell’Assemblea legislativa delle Marche per questa occasione.
Spero che il dibattito su questo primo bilancio possa segnare il termine di una discussione che talvolta è stata intrisa di fumo e, credo, sbagliata rispetto a chi ci ascolta e lo dico per certi aspetti anche reciprocamente.
Molto spesso discutiamo delle rivendicazioni del passato, non è che non ci debbano essere, che non debbano essere ricordate, ma io credo che sia importante, lo dico per la maggioranza ed anche per l’opposizione, tornare a quello che è stato.
Lo dico perché spero che questa sia l’ultima occasione per dire che il centrodestra, le destre di questa regione hanno vinto ed hanno il diritto e il dovere di governare il futuro, così come le opposizioni devono dal punto di vista del loro ruolo lavorare per contribuire o esprimere critiche sugli elaborati e sugli atti amministrativi.
Penso che si possa in qualche maniera sgomberare il campo da vicende che sono state segnate e risolte dalle elezioni del 20 settembre, lo dico facendo un cenno simpatico e non certamente polemico all’Assessore Aguzzi. Quando qualcuno dice che il bilancio è privo di segnali di cambiamento e di discontinuità, quando dice che il bilancio presentato oggi non ha visione o non ha idee, è una opinione condivisibile o meno, come lui stesso ha esercitato, ma è anche lo strumento che usano le opposizioni, ripeto, non entrando nel merito, a ragione o torto.
Ascolti l’Assessore Aguzzi cosa hanno la Presidente di Fratelli d’Italia e il Segretario della Lega rispetto agli ultimi atti del Governo, perché c’è un gioco delle parti falso, tutto teso, purtroppo, in carenza di argomentazioni a rivendicare il passato.
Non entro nel merito, penso che da questo punto di vista potremmo fare meglio, ovviamente nell’interesse dei cittadini.
Qualche considerazione qua e là. Ho ascoltato l’Assessore Castelli, cito la sua formazione centrale, quello del coma della Regione, credo che, se è onesto intellettualmente come lo conosco, non possa non considerare rispetto al passato, e tutto questo ragionamento lo faremo anche rispetto a quello che poi diremo, cosa è avvenuto in questa regione dal 2012 al 2020: il fallimento di Banca Marche con tutte le conseguenze che si è portato dietro, il terremoto le cui conseguenze sono state drammatiche per gran parte della parte sud della regione Marche, la pandemia.
Questo non vuol dire che la Regione abbia giustificazioni, l’Assessore sa, per i nostri trascorsi da Sindaci, che ci sono state, come avviene normalmente in ogni amministrazione, situazioni o errori. E’ impossibile immaginare che l’amministrazione precedente abbia fatto tutto in maniera perfetta, ci sono stati errori, ma la valutazione o la prospettiva di quello su cui occorre lavorare è capire cosa si può migliorare e questo bilancio, non se la prenda nessuno, almeno secondo l’opinione della nostra opposizione, almeno di questa parte dell’opposizione, è carente.
Devo dire che alcuni interventi sono stati di grande lealtà, indirettamente anche il Consigliere Ciccioli è riuscito ad affermare come questa fase, questo tempo, non sia stato sufficiente, è un riconoscimento di una fase.
Aggiungo, credo, e questa è un’opinione, che una maggioranza politica che dopo 50 anni va al governo con un programma politico nel primo bilancio avrebbe potuto fare di meglio, questo è il pensiero, se poi dite che interverrete fra tre mesi, come dice il Consigliere Ciccioli, aspetteremo, ma penso che questa sia stata un’occasione persa su alcuni interventi importanti.
Ho fatto riferimento alla sanità, ma credo che la vicenda della cultura sia davvero un fatto molto grave, non è assolutamente vero che c’è un’idea di come andare avanti, è sbagliato immaginare una ipotetica linea sull’internazionalizzazione e sul turismo senza parlare di cultura, ma i tempi racconteranno i fatti.
Lasciatemi dire che l’elemento che stride …, lo dico alle persone con le quali ho migliore conoscenza, e ripenso all’intervento in sede di illustrazione del programma del Presidente Acquaroli, che ci ha detto con molta chiarezza e semplicità, da apprezzare, che avrebbe gradito una collaborazione delle opposizioni, bene, in questo passaggio politico del primo bilancio le opposizioni hanno presentato cinque emendamenti non incidenti sul bilancio specifico del 2021, senza nessun cambiamento di risorse o di assegnazioni, solo sul Defr, su argomenti non certamente di parte, ovviamente non condizionanti, non in grado di ipotecare, perché è lampante che si dà un indirizzo a questa proposta, a questa collaborazione, a questa lealtà, a questa chiarezza ed è evidente che l’opposizione si può fare in mille modi, anche in maniera ostruzionistica presentando ingiustificati emendamenti per allungare.
Abbiamo fatto una scelta politica ben chiara, coerente con quello che avevamo detto nella prima occasione di questo Consiglio, che saremmo stati collaborativi e puntuali rispetto alle questioni, oggi, lo dico con dispiacere e non tanto per la bocciatura, restano lì. Non raccogliere l’apertura dell’opposizione rispetto alle modalità degli emendamenti significa che in una qualche maniera dite che volete collaborare, ma in realtà siete chiusi a tutto. Se questo cambierà noi saremo soddisfatti, però è un dato di fatto e questo è un passaggio chiaro per capire la linea di indirizzo.
Voglio fare due ultime considerazioni, una sull’intervento del Consigliere Borroni, dire che destinare 30 mila euro all’Anpi è dare soldi agli amici, penso che sia una vergogna che vada lavata con delle scuse. Noi qui stiamo a discutere grazie al sangue di quelli che purtroppo hanno combattuto anche per lei. Dire che 30 mila euro li abbiamo dati o li hanno dati per gli amici è davvero una vergogna. Le voglio dire anche un’altra cosa che fa il paio con quello che ha detto il Consigliere Cesetti, dire che sono stati dati con la tabella C, di cui non conoscevo neppure l’esistenza, lo confesso …

(intervento fuori microfono)

Romano CARANCINI. Non lo sapevo, forse lei è abituato così. Riconoscere a Musicultura non so quale cifra, Musicultura ha ricevuto dal Comune di Macerata in nove anni circa 2 milioni di euro, lei non conosce la storia di Musicultura, non sa neanche cosa sia perché se lo sapesse non avrebbe detto che quei soldi sono stati destinati a Musicultura perché era amica della sinistra, si vergogni di quello che dice!
Voglio chiudere dicendo che ho ricevuto critiche perché ho espresso delle considerazioni nei confronti dell’Assessore Saltamartini, le provo a spiegare, naturalmente sono critiche politiche, non personali, ammesso che qualcuno abbia ipotizzato questo.
Credo che fin qui l’Assessore Saltamartini abbia gestito male la sanità marchigiana, i suoi passaggi siano stati scanditi da errori, ne dico tre, quattro, non di più. Il primo, è venuto in Consiglio regionale affermando che una delle chiavi decisive della sua linea sanitaria sarebbe stata la promozione del protocollo dell’idrossiclorochina o dell’ozono, abbiamo fatto ridere mezza Italia; nella stessa occasione, ho qui gli articoli della rassegna stampa, ha affermato che avremmo assunto 3 mila dipendenti, l’ha dichiarato lui non gliel’ho detto io, non glielo abbiamo detto noi, sapete tutti com’è finita; è arrivato a dire un’altra cosa, a brandire nei confronti della Giunta precedente la gravità di non aver chiesto vaccini per 800 mila dosi. Vi ricordate quando ha fatto riferimento al fatto grave che mancavano i vaccini? In IV^ Commissione la Direttrice generale ha detto che i 400 mila vaccini richiesti, 40% in più del passato, erano più che sufficienti. Ora io dico: “E’ stato sufficiente?” No, non è lo stato ed io esprimo un pensiero, lo screening a cosa è servito? A verificare un numero bassissimo di popolazione, si prevedevano 800 mila persone, spero che vengano, ma mi chiedo a che cosa serve un tampone, che peraltro cinicamente sono andato a farmi, se il giorno dopo non ha più efficacia? Lo dico laicamente, se serve a qualcosa sono pronto a ricredermi, ma non è servito a nulla, sarebbe stato più logico indirizzare uno screening mirato, semmai, non è servito a nulla e purtroppo, spero di no, è fallito perché si pensava di testare 800 mila persone.
Oggi molti di noi l’hanno fatto, domani mattina per i contatti che potremmo avere non servirà a nulla. Ora, ripeto, se c’è una motivazione di fondo per poter affermare che quello screening è utile, sono pronto a dire che è stato bravo.
Ecco perché dico che la sanità è stata gestita male, ecco perché dico che nel Documento economico e finanziario ci si sarebbe aspettati qualche linea di cambiamento in più, ecco dove avrei accettato e quasi apprezzato alcuni cambiamenti che non ci sono stati. Spero che ci siano e noi con molta lealtà, come abbiamo fatto oggi, contribuiremo a migliorarlo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. La giornata è stata lunga e complessa, ma in senso positivo. Credo che, nel ringraziare anch’io tutti gli uffici, i dirigenti, i Consiglieri, gli Assessori, è giusto che mi limiti ad una sintetica replica, che però torna su quello che è stato il binomio protagonista di questa giornata: la tabella C da un lato e il tempo dall’altro. Il fattore tempo è stato richiamato e invocato in maniera diversa da molte persone.
Torno a dire che, scusate, il mio non è un approccio scandalistico, è un approccio di sistema, che è stato concepito e compreso dalle persone, della tabella C non contestiamo il merito puntuale, contestiamo che è la manifestazione di un atteggiamento di intermediazione politica che falsa il gioco democratico con i soldi del contribuente. Questa roba non ci riguarda, il punto non è il tirassegno di Montegiorgio, non è quello il punto, il punto è che nel momento in cui il tirassegno di Montegiorgio viene attribuito alla dirigente, per questo l’avevo evocato, perché è stato detto che sono i dirigenti che firmano, c’è qualcosa che non quadra. E’ l’impulso politico che si dà una soluzione, che non riguarda tanto Montegiorgio, ma l’approccio verso le cose, che ha rischiato, come è accaduto, di riproporre un atteggiamento che ha distolto energie e risorse dalla necessità di affrontare i gravi problemi, e non tutti erano di derivazione ceriscioliana, che affliggevano le Marche. Questo è il punto.
C’entra molto questo bilancio per le ragioni che dirò dopo sul secondo tema, che è quello del tempo, perché, cosa sono state le Marche in questi anni? Sono state una regione rossa, che emulava il modello emiliano senza produrre l’efficienza dell’Emilia, ma avendone tutte le potenzialità liberticide.
Il partito unico che sa di dover fare poco i conti con il gioco democratico perché poi si vince comunque, e allora cosa succede? L’organismo umano, cari Consiglieri del PD, è tale per cui quando si adatta sulla base di una certezza, che dà per scontata l’opinione delle persone, perde il contatto con la realtà, quella tabella C è la perdita del contatto con la realtà, quindi, non diciamo no agli interventi che non hanno il carattere generale e astratto, che dovrebbe essere quello delle leggi, ci mancherebbe altro, che sono necessari e puntuali alle volte, altro è farne un sistema nel momento in cui il grido di dolore che sale dal territorio è alto, forte, importante, significativo.
Una regione senza qualità, noi in questi giorni, e arrivo al fattore tempo, caro Consigliere Carancini, non abbiamo dormito, non abbiamo pensato solo ai like o ad ipotesi avveniristiche, abbiamo studiato attentamente e ci siamo resi conto che questo tempo è stato sapido, significativo e importante perché cominciamo ad avere un quadro molto chiaro rispetto all’obbligo che abbiamo di raccogliere il testimone che le Marche ci hanno dato, che ci fa tremare di responsabilità, senza paura, ma molto consapevolmente.
Per quanto riguarda il tempo voi sapete che i greci avevano due modi di definire il tempo: chronos che è il tempo dell’orologio, il tempo materiale, quello che passa; kairos, il tempo buono, giusto, il tempo impiegato bene, è il tempo che abbiamo impiegato in questi 58/59 giorni per capire quali sono i problemi che attanagliano il sistema regione, e sono gravi. Dobbiamo farne conoscenza e coscienza comune, c’è un problema di efficienza spaventoso. Cos’è l’efficienza in una pubblica amministrazione? E’ il tempo che intercorre fra lo stanziamento e la liquidazione, i tempi dell’efficienza di questa Regione sono drammaticamente insufficienti.
Sapete come abbiamo fatto questo bilancio? Altro che bilancio tecnico, abbiamo preso i dirigenti, abbiamo preso i servizi, e ringrazio tutti gli Assessori che mi hanno dato una grande mano, e abbiamo verificato quante risorse sono state stanziate e non spese, e non impegnate, una cifra enorme. Quegli stanziamenti sono risorse sottratte al contribuente, la sinistra su questo dice che pagare le tasse è bello (lo diceva Padoa Schioppa) è più forte di lei, ma nel momento in cui prendo con l’Irap i soldi dall’imprenditore e non li rimetto nel circuito dell’economia per l’inefficienza del sistema su cui non intervengo compio un crimine democratico.
Il problema dell’efficienza è il primo problema di questa amministrazione, ecco perché noi tra qualche settimana vogliamo fare e vogliamo provare a superare o comunque a governare questa problematica, che dipende da tante ragioni evidentemente.
Quando un paio di anni fa il Presidente dell’ufficio parlamentare di bilancio parlò del miglioramento dei saldi di finanza pubblica del sistema Italia, dalla crisi del 2012 in poi, parlò di circa 25 miliardi di saldi migliorati, cioè di soldi, di efficienza recuperata, di risorse, di tagli veri e stabili al sistema, ebbene 13 di quei 25 miliardi sono stati il prodotto di sacrifici imposti alle autonomie territoriali, quasi la metà ma, attenzione bene, non è finita qua, il 78% di quei 13 miliardi è stato determinato da una riduzione massiva, micidiale, devastante del personale delle pubbliche amministrazioni. Questo è un problema, serio, perché la competenza, l’adeguatezza, l’efficienza deriva da questo e ci si è evidentemente voltati da un’altra parte quando questo aspetto non è stato governato e quando, secondo Alert che io do, lo dico ora, perché la new diligence l’abbiamo fatta, altro che stare a guardare il tempo che passa, abbiamo capito che c’è un problema di vincoli e di spesa del personale allarmante, su cui si deve intervenire se vogliamo rinforzare la struttura tecnica e amministrativa della nostra Regione, senza la quale non possiamo pensare di affrontare il problema dell’adeguatezza della nostra azione di governo.
Ragazzi, il problema non sono i soldi, il problema è tradurre in atti concreti lo stanziamento, l’idea, il pensiero che da questo Consiglio regionale verrà elaborato.
Mai come in questo periodo, l’ho detto prima, il Governatore precedente ha potuto disporre di 800 milioni di euro, aggiuntivi in 5 anni, noi non dobbiamo fare lo stesso errore, non ci sarebbe perdonato, allora, da questo punto di vista c’è un solo l’antidoto, liberare le risorse umane di contributo di pensiero strategico della società marchigiana, è l’uovo di Colombo. Arricchirsi del contributo di associazioni, di stakeholder, categorie, giovani, donne, professionisti, che non sono i nemici e non sono i vassalli, non è una nuova società regionale feudale quella a cui aspiriamo, ma uomini e donne libere che potranno essere – certo è faticoso – messi in grado di dire la propria, evitando i riflessi pavloviani di riproporre leggi, anche questo abbiamo verificato puntualmente, che spesso hanno ridotto la produzione legislativa di questo Consiglio regionale a manifesti che non richiedevano le leggi. Figuriamoci se non sono d’accordo, lo dico al Consigliere Mastrovincenzo, nel dare le strutture, le risorse necessarie perché le persone afflitte da disabilità possano accedere alle spiagge, ma siamo sicuri che lo strumento migliore sia una legge per arrivare ad una cosa sacrosanta, doverosa moralmente e funzionalmente?
Ecco, l’adeguatezza della strumentazione finanziaria è una di quelle valutazioni che abbiamo fatto per evitare che i tempi e l’intervallo fra stanziamento e liquidazione della spesa fossero quelli che abbiamo visto, una delle regioni più inefficienti d’Italia, questa è la ragione per la quale è successo quello che è successo.
Questo è un territorio storicamente progressista e se c’è stato un rifiuto radicale di un certo modo di fare politica evidentemente una delle ragioni è che qualcuno non si è accorto che il grado di insufficienza dell’azione politica aveva superato i livelli di tolleranza. Noi non dobbiamo ovviamente limitarci a descrivere il problema o la causa del problema, dobbiamo agire, abbiamo capito che da questo punto di vista è necessario ridare fiato a quella che è la capacità di rendere più semplice la vita alla gente, e questa è una grande questione.
Perché non era credibile l’ex Presidente quando diceva che la colpa del terremoto era la burocrazia? Sapete perché non lo era? Perché quella cultura burocratica che ha avvolto e infarcito il sistema sisma del 2016 era frutto di una scelta politica ed il sistema guidato, non lo dimentichiamo, a livello nazionale dal partito Democratico ha deciso di optare per un modello diverso da quello del sisma del 1997, dove ci fu la scelta di arricchirsi in senso sussidiario della collaborazione di Sindaci. Avevano creato un modello, si è preferito fare altro, il modello è stato quello cantoniano, quello della regola sulla regola perché ciascun marchigiano doveva essere visto e interpretato come un potenziale malversatore che avrebbe lucrato sulla ricostruzione. Lì pratiche che erano diventate il cubo di Rubik, lì professionisti disperati perché sull’altare del pregiudizio cantoniano, secondo cui il cittadino tendenzialmente è un ladro e va monitorato in maniera occhiuta perché sicuramente dentro di sè ha la volontà di fregare qualcuno, abbiamo creato il mostro, guardate che queste sono scelte politiche, abbiamo scelto il modello emiliano invece di quello marchigiano e allora non è tollerabile e sopportabile che poi si dia la colpa alla burocrazia.
Io non sopporto quando si dà la colpa alla burocrazia, la burocrazia è una scelta, è il frutto di un modo di vedere la vita e le cose. Mi hanno già preso in giro perché ho detto il modello ottriato, ovvero elargito, ma ve ne dico un altro, è un problema antropologico quello della burocrazia, perché se si parte dal presupposto che l’uomo ti vuole fregare, homo homini lupus, bisogna avere tante leggi perché l’uomo in sè è cattivo, è potenzialmente un ladro, allora dobbiamo erigere un sistema, un catafalco di regole che serva a preservare la non purezza dell’uomo, ma l’attitudine all’atteggiamento fraudolento, altro è pensare che non necessariamente nella società si annidano potenziali predatori dell’Arca perduta, è tutto qui il punto.
Ora so e mi rendo conto che questo modo di interpretare le cose è faticoso e complesso, ma non ce n’è altro, sono convinto che da questo punto di vista potremmo mettere mano sensibilmente a quelli che sono i gap di una Regione che ci preoccupa. Ho cominciato insieme ai colleghi ed al Presidente Acquaroli, che ringrazio per la fiducia che ci ha dato e per come ci fa sentire parte di una squadra, sapendo dare anche solo con uno sguardo l’obiettivo, l’indicazione e la stella polare di quello che dobbiamo fare, ma noi siamo preoccupati da una serie di situazioni su cui dovremo mettere le mani da subito, alcune le ho dette, potrei continuare a parlare, a dire come c’è troppo contenzioso in questa Regione, troppo, e il fondo accantonamento rischi da contenzioso supera i 50 milioni. Ci sono tanti altri elementi su cui ci dobbiamo interrogare perché le cose vanno viste e questo non deve essere considerato un monito, quasi che ci fosse la volontà di accusare qualcuno, però il medico pietoso fa la piaga verminosa, noi abbiamo semplicemente e molto chiaramente la volontà di metterci le mani, sapendo, e concludo perché siamo andati anche oltre, che da questo punto di vista abbiamo la necessità di mettere insieme una serie di normative, se sarà necessario il tenore normativo, che saranno utili a profilare l’intervento sulle grandi questioni, poche leggi e importanti perché le tabelle C non servono quando ci sono gli strumenti per poter fare bene e avere soprattutto la capacità di monitorare le esigenze e i fabbisogni. Bisogna avere però un atteggiamento orientato alla programmazione, noi abbiamo provato in questi 60 giorni ad avere un atteggiamento orientato alla programmazione, è un lavoro che non cesserà mai, questo è il punto e i Consiglieri hanno un ruolo decisivo e fondamentale di raccolta delle istanze del territorio e di indicazione prospettica dei programmi e dei progetti che dovremmo fare, non solo siete, come ho detto al Consigliere Ciccioli, gli azionisti di maggioranza voi dovete esercitarvi diuturnamente in quella che è l’arte di avvicinare, lo diceva Adenauer, il possibile al desiderabile, sapendo che il primo nemico è quell’espressione che io ho già ricordato, che è “subito”, le cose subitanee non esistono e generalmente, come diceva un vecchio cantautore, si sa che la gente dà buoni consigli quando non può più dare il cattivo esempio, e il riferimento non è all’attuale minoranza, è complessivamente a chi verrà a dirci: “Non fate, dovete. Che fate? Dov’è la novità?”
Ecco, il nuovismo è un nemico del cambiamento, l’atteggiamento istantaneo verso le cose può appagare nella brevità del tempo che c’è consentito, cinque anni alla fine non sono tantissimi, ma possono portarci lontano. Quindi, senza fretta, ma senza sosta, organizziamo al meglio questo bilancio, sapendo che lo si fa ogni giorno e per dodici mesi all’anno, perché il problema sono i processi più che le risorse. E’ così, c’è stata una svolta con la pandemia, non so se ve ne siete resi conto, i soldi sono tanti, purtroppo sono soldi che qualcuno dovrà poi restituire, tutti, qualcuno parlava del Recovery Plan, non ci sono fondi perduti perché sono i cittadini che pagheranno anche i fondi perduti con l’emissione di bond i cui interessi saranno pagati dalla quota che annualmente i Paesi comunitari aderenti all’UE dovranno restituire.
Occhio, sarà una stagione in cui il debito sarà enorme, ecco perché l’efficienza diventa ancora più importante, ancora più necessaria, sarebbe davvero diabolico non adoperare gli strumenti migliori per utilizzare quel debito, perché sono risorse che potrebbero portarci lontani, lontani dagli obiettivi che abbiamo e sono sotto l’evidenza di tutti, che ci preoccupano molto perché quando i marchigiani in un solo anno decidono di mettere i loro risparmi in banca facendo segnare un +1,6 milioni di depositi - marchigiani, imprenditori che mettono soldi in banca invece che nell’impresa - questo è un problema, vuol dire che la gente ha paura e la prima cosa che come classe dirigente dobbiamo generare nella comunità è la fiducia perché se aumentano i depositi è evidente che diminuiscono le imprese, il deposito in sé non è una cosa sbagliata, ma quando è la rinuncia all’impresa vuol dire che l’elettroencefalogramma dell’economia sta tendendo verso il piatto.
Se andiamo a vedere, le imprese sono tutte straindebitate, oggi il problema delle imprese è quello di avere una maggiore capacità patrimoniale perché se chiedono continuamente denaro alla fine non pensano più al fatturato, purtroppo anche le linee di credito nazionali non vengono più utilizzate perché le vecchie linee garantite al 100% dallo Stato servono per rinnovare i crediti, ovvero per riattualizzare debiti vecchi. La situazione è questa, siamo in una situazione in cui abbiamo bisogno di non sbagliare il colpo perché probabilmente un secondo non ce lo abbiamo. Non voglio essere troppo tragico e drammatico, però dobbiamo avere contezza del mandato importante, significativo, strategico e storico per certi versi che abbiamo in questa regione che sta scivolando verso il sud. L’altro giorno si è parlato a lungo della questione della decontribuzione, tutti invochiamo aiuti, assistenza, noi sogniamo una regione in cui non si invochi più l’assistenzialismo, speriamo venga quel tempo, anche se ora l’assistenza è utile e necessaria perché abbiamo la concorrenza che purtroppo gode di certi dumping fiscali che la legge di bilancio, avrete letto, non ha esteso a nessuna della aree marchigiane. E’ stato costituito un fondo per attenuare nelle vecchie aree della ex Casmez, quelle della vallata del Tronto, gli effetti prodotti dal decreto sud che in Abruzzo invece riduce del 30% il cuneo fiscale, però non è quel fondo di tre anni la soluzione, la soluzione è che si riprenda un cammino che dia sia al manifatturiero marchigiano ed anche a quel pulviscolo di terziario, commercio e artigianato la capacità di essere a buon diritto rappresentati anche nei bandi comunitari da cui spesso e volentieri sono fuori. Bandi comunitari che devono essere più semplici, che non possono essere appaltati dalla Svim. Finisco sulla Svim, quando il Presidente parla di riformare la Svim, sa cosa fa la Svim, da qualche anno la Svim fa la rendicontazione che dovrebbe fare la Regione prendendo soldi dall’assistenza tecnica che viene tolta al beneficiario dei bandi. Noi paghiamo la Svim per fare le rendicontazioni al posto della Regione, abbiamo creato una vecchia struttura, una specie di Invitalia, Invimarche, che fa quello che dovrebbe fare la Regione, prendendo soldi dai bandi comunitari e dalle risorse che altrimenti dovrebbero andare al territorio. C’è qualcosa che non quadra da questo punto di vista.
Quello che voglio dire è che stiamo iniziando un cammino, sono molto contento, soddisfatto, credo che ci sia una grande fiducia e solo per dare un contentino ai miei amici della sinistra ricordo, citando un loro, immagino, ex simbolo, che una lunga marcia inizia con un piccolo passo, lo diceva Mao, lo cito per l’ultima volta in quest’Aula, consapevole del fatto che, al di là delle mie battute, il cammino è lungo, complicato, ma siamo contenti e convinti che tutte le condizioni per far bene ci siano. Grazie e che Dio ci assista.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione della proposta di legge n.12.
Gli emendamenti presentati sono: 2/1 a firma della Consigliera Ruggeri, 2/3, perché non tutti sono stati ammessi, a firma del Consigliere Mangialardi, 2/4 a firma della Consigliera Ruggeri, 2/5 a firma del Consigliere Biancani, 2/6 a firma del Consigliere Mastrovincenzo e il 2/7 a firma della Consigliera Vitri. Questi sono quelli ammessi, come vi ho comunicato stamattina all’inizio della seduta. Adesso faremo più votazioni, quella finale ed il coordinamento tecnico.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2.
Emendamento 2/1 a firma della Consigliera Ruggeri. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Votiamo contro l’emendamento.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Questo emendamento nasce dallo studio del Defr che avete approvato prima, che in una sua parte dice di alleviare le conseguenze del terremoto del 2016, infatti la Regione ha fatto diversi bandi, due sono già stati chiusi, uno riguardava il pacchetto giovani e prevedeva 17,5 milioni di euro, l’altro era a sostegno degli investimenti strutturali delle aziende agricole per 8 milioni.
Questi due bandi hanno avuto richieste superiori ai 40 milioni il primo e per il secondo, che era di 8 milioni, le richieste hanno superato i 71 milioni, questo ci ha fatto sobbalzare perché evidentemente questi sono tutti progetti ammessi, ammissibili. La maggioranza ha stanziato per il primo bando altri 5 milioni, per il pacchetto giovani, e 15 milioni per il bando degli investimenti nelle aziende agricole. Questi sono soldi che arrivano da fondi nazionali e comunitari, quindi, come movimento politico crediamo che un piccolo sforzo la Regione possa farlo, anche come segnale, per cui abbiamo presentato questo emendamento che toglie 500 mila euro dagli interventi, di cui abbiamo parlato prima, finalizzati alla creazione dei borghi digitali 4.0, più o meno sono spese di investimento ed hanno più o meno la stessa ratio, solo che questi bandi già avviati sono più precisamente dedicati alle zone che hanno subìto il sisma.
Abbiamo operato così perché il capitolo dei borghi digitali ha 2 milioni stanziati ed abbiamo pensato che toglierne 500 mila per il sisma e fare scorrere queste graduatorie potrebbe essere un buon segnale che parte da questa Assemblea, tutti insieme, ma mi pare di avere già capito che verrà bocciato, però spiegare la ratio mi sembrava il minimo.

PRESIDENTE. Emendamento 2/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/2 a firma della Consigliera Ruggeri. Inammissibile.

Emendamento 2/3 a firma Consigliere Mangialardi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie Presidente. Purtroppo abbiamo capito che tutti gli emendamenti avranno un destino già indicato, ma noi non ci possiamo sottrarre.
Questa Regione è capofila della progettazione e del coordinamento della ciclovia adriatica, che va da Trieste a Santa Maria di Leuca, dentro questo progetto c’è una serie di iniziative che sono già intraprese, una delle quali è il ponte sul fiume Cesano per un importo di circa 2 milioni di euro che dovrebbe essere in fase di progettazione esecutiva, quindi in prossimità di appalto.
Dentro questo ragionamento, nel tassello di carattere regionale, manca la progettazione e la realizzazione del tratto ortogonale, che ci interessa molto per il collegamento del territorio sul fiume Misa perché si era data priorità ad altre iniziative.
L’emendamento è aderente al Defr che abbiamo prima approvato e trova la copertura di 500 mila euro nel 2022 con una voce indistinta, rimango anche dentro i ragionamenti che abbiamo ascoltato prima, qui invece la voce diventa puntuale e permette di fare la progettazione e la realizzazione del primo tratto di questo importante percorso ciclabile, anche dentro un’idea di collegamento del territorio della Terra del Duca, con una legge regionale già finanziata che coinvolge i Comuni di Urbino, Senigallia, Pesaro e Gubbio, norma che trovava un contraltare anche nella regione Umbria. Dentro questo tipo di impostazione ci sta la volontà dell’emendamento.
Per il territorio sarebbe una bella occasione, non si ancora alle progettazioni del passato, sta però dentro una progettazione dove non penso che, guardando anche le risorse che sono state indicate nel bilancio, possa trovare soddisfazione questo tipo di emendamento, se non ci fosse un pregiudizio di carattere generale, che è stato più volte annunciato.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Voteremo contro, ma non perché abbiamo dei pregiudizi, lo voglio ripetere per l’ennesima volta, ma perché abbiamo deciso di non fare emendamenti.
La sottoscritta ne aveva presentati quattro in Commissione, altri Consiglieri lo stesso, li abbiamo ritirati perché i tempi sono stati ristretti, per cui nella variazione di bilancio che faremo a marzo/aprile prenderemo in esame i vostri emendamenti e la collaborazione, che anche il Presidente Acquaroli ha chiesto ai banchi della minoranza, la terremo presente, ma in questo momento i tempi sono ristretti.
La vostra è una scusa perché io ne ho fatti 3/4 e li ho ritirati, la tabella di marcia era quella di non presentare emendamenti, ma voi continuate a presentarli e poi magari andate sulla stampa e dite: “Ce li hanno bocciati, non vogliono questo, non vogliono quest’altro”, non è così!

PRESIDENTE. Emendamento 2/3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/4 a firma della Consigliera Ruggeri, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Spiego anche questo emendamento in modo rapido. Nasce dallo studio del Defr e abbiamo scoperto che sono stati fatti dei bandi per finanziare la diffusione dei veicoli elettrici nei Comuni, proprio per cambiare la conversione del parco veicolare circolante, che risulta obsoleto.
Questo bando ha avuto 233 richieste di interventi ammissibili e risultano finanziabili, con i soldi a bilancio, solo 31 interventi, anche in questo caso è vero che la maggioranza ha aggiunto 3 milioni di euro, con i quali verranno finanziati ulteriori 113 veicoli tra (auto, navette, autobus, scuolabus, eccetera), però nello stesso tempo, considerato che queste sono risorse che vengono dal Ministero, ci siamo detti che forse un segnale dalla Regione poteva arrivare ed abbiamo preso dal fondo di riserva 200 mila e li abbiamo messi su questo capitolo.
Questo è come abbiamo lavorato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione, di voto il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Intervengo telegraficamente, oltre che per annunciare il nostro voto favorevole, per dire che questa storia di non presentare gli emendamenti e di ritirarli tutti non sta in piedi. Ad esempio, questo emendamento di 200 mila euro ha la copertura perché le risorse vengono prese dal fondo di riserva, se si ritiene che sia giusto cosa osta ad approvarlo? O si dice si o si dice no, ma non c’entra nulla la collaborazione! Poi non si capisce quale collaborazione se non si accoglie neanche un emendamento di questo tipo, che non è tra l’altro molto rilevante, 200 mila euro che si prendono dal fondo di riserva. Di cosa stiamo parlando?
O si vota o non si vota, altrimenti questo bilancio ve lo votate, tanto abbiamo capito che dalle parole non seguono i fatti, perché alle belle parole dell’Assessore Castelli, a cui ho dato atto dello sforzo fatto, a cui piace parlare e soprattutto ascoltarsi, non seguono i fatti.
Caro Presidente, l’Assessore Castelli parla di organizzazione del personale, di una fase nuova, ma ricordo ancora una volta che ha proposto il Segretario generale al vertice dell’organizzazione della macchina organizzativa della Regione Marche, la figura apicale dopo il Presidente, che è una figura politica.
Il mio non è un chiodo fisso, non c’è nulla di personale, non mi occupo di vicende personali che non mi riguardano, mi occupo di politica e dell’istituzione e quando si nomina al massimo vertice una personalità, indubbiamente di valore, che non ha i titoli e la si nomina in modo illegittimo, e ci torneremo, tutte le parole cadono. Sono parole, parole, parole, come diceva quella canzone, e questa vicenda, che è la prima e la più importante, uccide sul nascere qualsiasi vostra velleità perché un governo regionale che nella massima figura al vertice dell’organizzazione nomina, e lo vedremo in seguito, una personalità che non ha i titoli, in modo illegittimo … Su questo ci torneremo intanto sotto le feste andatevi a leggere …

(interventi fuori microfono)

Fabrizio CESETTI. Il bilancio c’entra e sa perché? Perché un’eventuale nomina illegittima è produttiva di danno erariale oltre che di eventuali illegittimità degli atti successivi.
Sotto le feste gli Assessori, il Presidente possono leggere qualche sentenza della Corte dei Conti in materia, cliccate su internet, gli date come punto di riferimento: nomina segretario generale o dirigenti regionali sulla base del decreto 165 e vedrete che cosa vi dà. E’ facile scaricarlo, ci sono sentenze della Corte dei Conti, e poi ci torneremo.

PRESIDENTE. Emendamento 2/4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Subemendamento 2/5/1 a firma del Consigliere Biancani, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Si chiede un contributo di 150 mila euro per l’annualità 2022, prendendo le risorse dal fondo delle spese obbligatorie, a favore del Comune di Pesaro per l’intervento straordinario di manutenzione e difesa della costa.
Nella tabella E, non C, sono presenti diversi Comuni ai quali è stato dato un finanziamento diretto alla luce delle ultime mareggiate, secondo me la Giunta, chi le ha presentati, ha fatto bene, ma con questo emendamento segnalo solo la richiesta che arriva dal Comune di Pesaro dove un’opera pubblica, che è la ciclovia adriatica, è stata fortemente interessata dalle ultime mareggiate, mettere i soldi per il 2022 vorrebbe dire fare i progetti subito e poi realizzare l’intervento nei prossimi mesi.

PRESIDENTE. Subemendamento 2/5/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento n. 2/5 a firma del Consigliere Biancani. Ritirato

Emendamento 2/6 a firma del Consigliere Mastrovincenzo, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Si tratta di un emendamento che prevede un contributo, anche se in minima parte, di 10 mila, che si possono prelevare dal fondo di riserva, quindi non incide sull’assetto complessivo di beilancio, per la gestione del Centro di documentazione del gruppo solidarietà con sede a Castelplanio.
Preciso che si tratta di una legge regionale del 2009 che viene finanziata, non è un contributo dato a caso, questo centro è uno dei più importanti in Italia sulla documentazione sulle materie sociali e sanitarie ed ha una notevolissima documentazione in termini quantitativi e qualitativi, quindi l’invito è a sostenerlo. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2/6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/7 a firma della Consigliera Vitri, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Micaela VITRI. Grazie Presidente. Si tratta di un emendamento collegato a quello presentato prima al Defr, con il quale presento la copertura finanziaria per dei contributi a fondo perduto per le attività situate nei centri commerciali e similari, che hanno subìto la chiusura di due mesi nei festivi e prefestivi. Sarebbe un segnale importante, 500 mila euro da destinare a queste attività che per due mesi, come ho già riferito prima, hanno perso in alcuni casi fino all’80% del fatturato.
Colgo l’occasione per mettere in evidenza che ho apprezzato quello che ha detto la Consigliera Marcozzi a proposito del fatto che fra tre mesi verranno tenuti in considerazione i nostri emendamenti, sarò qui e me lo ricorderò per cui se adesso non votate favorevolmente, mi auguro di riproporlo fra tre mesi. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2/7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 2. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Voto favorevole.

PRESIDENTE. Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4 bis. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Sono favorevole a questo articolo e spero anche il mio gruppo, tra l’altro è una soluzione giusta che abbiamo concordato in Commissione.
Oggi sulla stampa è apparso come un risultato del Consigliere Ciccioli, ma va bene così, noi su questo siamo d’accordo perché, se non vado errato, i gruppi consiliari possono avvalersi, volendo, anche di tutti esterni. quindi siamo favorevoli.

PRESIDENTE. Il Consigliere Carancini non può intervenire perché è dello stesso gruppo, a meno che non sia in dissenso

Fabrizio CESETTI. Presidente, sono intervenuto a titolo personale e spero che il mio gruppo voti favorevolmente. Non mi permetto di parlare …

PRESIDENTE. Per ogni gruppo può intervenire un solo Consigliere.
Ha la parola, per dichiarazione di voto in dissenso, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Io e il Consigliere Mastrovincenzo, che mi autorizza ad interpretare il suo voto, voteremo contro questo emendamento.
Pensiamo che la regolamentazione sin qui data, che è servita per tenere in equilibrio il rapporto all'interno dei gruppi consiliari nella misura del 50%, sia rispettosa delle identità del personale che andrà ad occupare certi ruoli.
Da questo punto di vista, rispetto a questa formulazione, io e il Consigliere Mastrovincenzo, non so gli altri, voteremo contro.

PRESIDENTE. Ricordo che chi interviene per il gruppo esprime il parere di tutto il gruppo, se lo esprimiamo singolarmente è chiaro che ciascun componente può dire: “Salvo”, questo lo dico a livello generale, quindi, chi del gruppo interviene per primo esprime il parere favorevole di tutto il gruppo, salvo eccezioni che arrivano dopo, in contrasto e in deroga alla valutazione che ha espresso chi ha parlato per il gruppo.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Intervengo per dire che la mia proposta originaria era per un rapporto equilibrato, non so se ricorda chi è stato in Commissione, 70 e 30, perché ritenevo che ci fosse quasi l’obbligo di avere almeno nei gruppi piccoli uno, nei gruppi grandi un paio, di dipendenti interni all’amministrazione e gli altri secondo la volontà fiduciaria del gruppo.
Detto questo, ho ceduto con dignità, come dice una canzone di De Andrè, visto che l’ha citato anche l’Assessore Castelli: “Lo stato si indigna, si impegna poi getta la spugna con gran dignità”, tra l’altro questa è stata proprio una richiesta del PD.
Io ritengo che, siccome il personale dei gruppi è fiduciario, pur avendo nella testa l’idea che deve esserci un punto di equilibrio, il punto di equilibrio deve essere un po’ più allargato nella direzione del personale fiduciario piuttosto che del personale interno, però in qualche modo ho subìto. Però il messaggio che deve passare è questo, e qui divento provocatorio, le decisioni le prendiamo noi. L’emendamento della Consigliera Vitri o del Consigliere Biancani o di chiunque altro può servire a fare un comunicato stampa o a fare un selfie, però a questo punto, visto che i marchigiani ci hanno dato la fiducia, noi vogliamo prendere le decisioni, che a volte possono essere condivise, come su questo caso. In Commissione ho detto che si formalizzeranno delle proposte che diventeranno di tutta la Commissione, se noi le condividiamo, sono positive e le accetteremo. Deve passare questo elemento: le spese che vanno in una direzione particolare devono passare attraverso i servizi e gli Assessorati, non attraverso delle liste mediate dai Consiglieri. Le decisioni anche su altre leggi, tipo questa, passano in Commissione, per esempio, io qualche perplessità ce l’avevo, ma nel momento in cui abbiamo condiviso in Commissione una valutazione complessiva dico che voterò questo articolo.

PRESIDENTE. Articolo 4 bis. Lo pongo in votazione per appello nominale (ai sensi del combinato disposto dell’articolo 66, comma 2, lett. c) e dell’articolo 69, comma 1 del Regolamento interno).

Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biancani, Bilò, Biondi, Bora, Borroni, Cancellieri, Cesetti, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Putzu, Serfilippi, Vitri.
Contrari: Carancini, Mastrovincenzo.
Astenuti: Lupini, Mangialardi, Rossi, Ruggeri, Santarelli.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4 ter. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Intervengo per dire che anche su questo articolo voterò favorevolmente. Mi sembra una cosa non giusta, ma sacrosanta perché nel momento in cui si prevede che nell’Ufficio di Presidenza ci sia la figura del Consigliere Segretario – noi l’abbiamo ripristinata, lo voglio dire ai Consiglieri del Movimento 5 Stelle, senza costi aggiuntivi perché la misera indennità del Consigliere Segretario è stata definita decurtando in proporzione le indennità di tutti gli altri membri dell’Ufficio di Presidenza, degli Assessori e del Presidente della Giunta, non ci sono stati costi aggiuntivi - che condivide le responsabilità dell’Ufficio di Presidenza, che ha anche compiti di gestione, non si comprende per quale motivo il Presidente debba avere legittimamente il suo staff, il Vicepresidente debba avere il suo staff ed il Consigliere Segretario no. Quindi, abbiamo stabilito che il Consigliere Segretario si possa avvalere almeno di un’unità che può essere anche esterna.
Con l’occasione voglio ribadire che voto favorevolmente e rivendico la battaglia in Commissione, e ringrazio il Presidente che mi è venuto dietro, perché quando togliamo il limite del 50% non diciamo che gli interni non possono collaborare con i gruppi, dato che possono prenderne anche il 100%, però diciamo no ad un privilegio per il personale interno che non si giustifica e che limita le prerogative della politica perché il Consigliere regionale ed i gruppi consiliari devono avere la possibilità e l’opportunità di avvalersi sia di personale interno che esterno, senza dei limiti posti dalla legge regionale, perché non va bene così. Faccio un esempio, Presidente, questo vale per tutti, l’ho fatto anche in Commissione, perché un gruppo consiliare deve essere obbligato a prendere una unità interna, che sveste le funzioni e i compiti di gestione, che appartengono all’organizzazione, e assume compiti di indirizzo politico, che compete al Consigliere regionale e magari quando ha finito quel compito ritorna nell’altra funzione? Pensate un attimo all’obbligo di prendere degli interni, bene, come Consigliere regionale prendo un’unità interna, una D, un funzionario che viene a lavorare con me, assume compiti di indirizzo politico, quel D, che prima era sotto la responsabilità di un dirigente, andando a collaborare con il Consigliere è nella condizione di avere una posizione di “supremazia” nei confronti di quello che prima era il suo dirigente. E’ una cosa che non esiste!
Se un capogruppo e un gruppo vogliono avvalersi di personale interno con questa legge lo possono fare, possono prendere anche tutti interni, ma devono avere anche la possibilità di prendere degli esterni. Io come Consigliere regionale non voglio gli interni, non è che non li voglio perché non sono capaci, non li voglio perché hanno avuto compiti di gestione, che sono diversi da quelli di indirizzo politico, che è una prerogativa della politica, che io rivendico pienamente a dispetto di un privilegio che non si giustifica nella riserva.
Non c’entra nulla tra l’altro il risparmio perché se non prendiamo gli interni …

PRESIDENTE. Dobbiamo chiudere.

Fabrizio CESETTI. Questo ci riguarda, Presidente, poi non intervengo.

PRESIDENTE. Non è questo l’articolo.

Fabrizio CESETTI. Si dice: “Facendo così tornano nel ruolo dell’amministrazione”, se togliamo del personale che significa? Le cose sono due: o quello non serviva, era inutile, o facciamo un danno all’amministrazione, perché se noi li prendiamo non possono essere sostituiti e creiamo un danno alla struttura organizzativa. Delle due l’una: o quelli non servivano, o se servivano, li togliamo e non possono essere sostituiti creiamo un danno. Signori questa è la verità, il resto è noia.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. In questa situazione mi trovo d’accordo con il Consigliere Cesetti, anche se a volte fa altre esternazioni.
Un Consigliere regionale eletto a fatica dal popolo deve avere la libertà di indicare anche una collaborazione all’interno del gruppo, una figura interna/esterna, che in questa maniera ci permetta di essere anche più autonomi nelle nostre azioni politiche. Grazie.

PRESIDENTE. Articolo 4 ter. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4 quater. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 8. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Voto favorevolmente questo articolo che riguarda il riconoscimento di un debito fuori bilancio, a differenza di quello dell’altra volta, quando abbiamo fatto l’assestamento, con il quale questo Consiglio ha riconosciuto 800 mila euro. L’Assessore Castelli lo sa.
A voi queste due cose fanno male: la nomina del Segretario generale e il riconoscimento degli 800 mila euro. Queste due cose lo so che vi fanno male e ogni tanto ve le ricordo.
Questo Presidente è un riconoscimento di debito fuori bilancio, che si deve riconoscere, l’altro no e ci torneremo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Sulla questione degli 800 mila euro ho aperto una specie di inchiesta interna e ci sto dietro. Noi avevamo detto fino ad un massimo di 800 mila euro, la cooperativa ha richiesto 733 mila euro e adesso gli uffici sono arrivati ad una contabilità che sarebbe di 208 mila euro, da 800 mila siamo arrivati a 208 mila euro, però nel contenzioso dovrebbe scendere ancora. Alla data di ieri era sceso da 800 mila a 208 mila euro. Ci sto sopra con il fucile.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente. Voterò a favore dell’articolo.
Per quanto riguarda quel debito fuori bilancio chiedo: se non è un debito fuori bilancio che cos’è? Quello era un contratto di locazione terminato il 31 dicembre 2019, c’è l’obbligo di riconoscere le migliorie, che dovevano essere valutate.
Era un contratto che aveva termine al 31 dicembre 2019, se non è un debito fuori bilancio dove doveva essere allocata quella posta di 800 mila euro? Me lo chiedo, visto e considerato che era un contratto che scadeva il 31 dicembre 2019, di cui voi ne eravate a conoscenza perché poi c’è stata l’asta nel 2020.
La sottoscritta che è un’ignorante vuole capire: se era un debito che non dovevamo riconoscere, dove doveva essere allocata quella posta?

PRESIDENTE. Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 9. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Anche su questo voterò favorevolmente, non in modo strumentale, perché tra gli immobili iscritti nel patrimonio disponibile, senza che lo vado a vedere, ci dovrebbe essere l’azienda agraria oggetto del riconoscimento del debito fuori bilancio, io il gioco lo conosco bene, quindi so di che parlo.
Invece la Consigliera Marcozzi è un po’ in ribasso nonostante sia un tecnico, e adesso spiego perché.
L’altra volta avevo fatto un emendamento con il quale allocavo quelle eventuali somme nel fondo passività potenziali, quello era il luogo - ce lo dice anche il Consigliere Ciccioli, e rispondo alla Consigliera Marcozzi – noi avevamo detto che non andava riconosciuto quel debito fuori bilancio di 800 mila euro, ora il Consigliere Ciccioli mi dà ragione perché ha detto che ad oggi siamo arrivati a 200 mila euro e forse scendiamo. Che cosa dovevamo fare tutto al più? Riconoscere il debito per 200 mila e non per 800 mila …

(interventi fuori microfono)

Fabrizio CESETTI. No, non lo sapevamo, invece, Consigliere Ciccioli, lo dovevamo sapere e vi spiego perché, e qui c’entra l’articolo.
Trattandosi di immobile del patrimonio disponibile, di quell’immobile è stata disposta la vendita ed io ero Assessore. Cosa dice la legge 203 del 1982 sulle migliorie? Che innanzitutto devono essere autorizzate o comunque validate dall’Ispettorato provinciale, prima cosa, che attiene all’an, ma qualora l’an dovesse essere accettato l’articolo 17 ci dice del quantum e, ho una memoria di ferro, al comma 5 prevede che nel caso in cui venga messo in vendita devono essere dichiarate le migliorie. Mi chiedo: perché non sono state dichiarate? Perché non sono state accettate, come dice il Consigliere Ciccioli? Le migliorie qualora dovute sono la differenza tra il valore dell’immobile a migliorie effettuate meno il valore dell’immobile prima delle migliorie, è una semplice sottrazione che può essere stimata, e come è stata fatta la stima per la vendita, dovevano essere stimate le migliorie.
Allora noi avremmo potuto riconoscere …

(interventi fuori microfono)

Fabrizio CESETTI. Certo, però l’Assessore non ha compiti gestionali, l’Assessore ha portato una delibera, di cui era relatore, infatti ho detto che di quel contratto andava fatta disdetta, doveva scadere nel 2019 e bisognava fare la vendita, ma come Assessore non mi posso occupare della vendita, perché se me ne fossi occupato mi avrebbero messo le manette, non me ne dovevo occupare, quello che dovevo fare l’ho fatto.
Nel caso di specie dico semplicemente che andava riconosciuto non quel debito fuori bilancio, ma un’entità diversa, lo vedremo perché abbiamo fatto un’interrogazione, ma il Consigliere Ciccioli, lo ringrazio per la sua onestà intellettuale, già mi ha dato ragione, tutt’al più saranno 200 mila euro, non gli 800 mila e sterilizzando quei 600 mila euro abbiamo fatto un danno alla nostra comunità e all’erario.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Voto a favore di questo articolo.
Il Consigliere Cesetti mi cita in continuazione e, considerato che le migliorie dovevano essere riconosciute, non è che per caso dovevano essere inserite nel consuntivo, visto e considerato che il contratto di locazione scadeva nel 2019 e una legge prevede che quelle migliorie dovevano essere riconosciute? Mi sorge il dubbio, non è che per caso quelle migliorie dovevano essere allocate nel bilancio del 2019?

PRESIDENTE. Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 11 (Dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 13. Gli emendamenti nell’ordine sono: 2/1 del Consigliere Mangialardi, 2/2 e 2/3 del Consigliere Biancani, 2/4 della I^ Commissione, 2/5 del Consigliere Mangialardi, 2/6/1 del Consigliere Marinelli, 2/6 della Consigliera Ruggeri, 2/7 del Consigliere Mastrovincenzo, 2/8 della I^ Commissione, 2/9 del Consigliere Biancani e 2/10 e 2/11 del Consigliere Mastrovincenzo. Tutti dichiarati ammissibili dalla Commissione.
Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2.
Emendamento 2/1 a firma del Consigliere Mangialardi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Se non fosse che abbiamo studiato tutti bene, che non commettiamo errori, al di là dei debiti fuori bilancio, questo emendamento potrebbe essere ricondotto ad un mero errore nella costruzione del bilancio. Qui viene cancellato un contributo per l’Istituto regionale per la liberazione delle Marche, istituito da una legge del 1973, votata all’unanimità dalle forze presenti nel Consiglio di allora, che di fatto può azzerare il grande lavoro che sta facendo in ambito culturale in questa regione.
Penso solo alla gestione della biblioteca di storia contemporanea che raccoglie oltre 36 mila volumi inventariati, penso alla emeroteca composta da oltre 2 mila testate di cui 600 correnti, all’archivio storico composto da 1.500 fascicoli, alla sezione di audiovisivi, alla grande produzione della quale ne abbiamo goduto tutti nel testo che abbiamo avuto in dotazione per i 50 anni della storia della nostra Regione.
L’emendamento è volto a ripristinare i 7 mila euro per il 2021 e per il 2022, non è nella tabella C, sta dentro i canoni previsti, ritengo che sia quasi un atto dovuto.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Credo che sia un caso di tutte le cose che la Regione deve riprendere a sé. Per esempio, abbiamo ceduto la gestione della cultura all’Amat, questo non va bene, la Regione, l’Assessorato, deve riprendere la gestione delle cose. Stessa cosa per le pubblicazioni, per la cultura, eccetera.
La Regione si deve riprendere il titolo, poi per le associazioni esterne si valuterà, anche quelle encomiabili e via di seguito, se la Regione riterrà di finanziarle o meno, ma qualsiasi attività di biblioteca, editoriale deve tornare alla gestione della Regione, per questo non siamo d’accordo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Dobbiamo essere tutti consapevoli che si compromette l’attività di questa associazione. Capisco che avete l’orizzonte di marzo/aprile, ma nel frattempo cancellare il contributo significa azzerare l’attività.
E’ una responsabilità che penso sia in sintonia con la poca visione, poiché le risorse potevano essere messe nel 2021.
Sono d’accordo anche con l’impostazione del Consigliere Ciccioli: vedremo poi quale attività e quale valutazione fare sull’istituto per gli anni successivi, ma così compromettiamo l’attività, dobbiamo esserne consapevoli, nell’ambito delle scelte ci stanno anche queste che sono poco approfondite, magari come tante altre.

PRESIDENTE. Emendamento 2/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/2 a firma del Consigliere Biancani, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Con questo emendamento chiedo di implementare il finanziamento della legge regionale 5 del 1998, per la quale sono già previsti finanziamenti per 40 mila euro rispettivamente negli anni 2021 e 2022.
Chiedo di integrare il finanziamento di ulteriori 20 mila euro per entrambi le annualità, si tratta di una legge che finanzia il sistema del sostegno alle persone meno fortunate, soprattutto poveri, il sistema della Caritas attraverso la Fondazione del banco alimentare che nell’ultimo anno ha dovuto implementare la propria attività a causa dell’emergenza Covid e dell’aumento delle persone che si sono rivolte alle varie strutture per avere del cibo.
Si tratta di un emendamento che va in questa direzione a causa dell’aumento della richiesta, è a favore del banco alimentare, non è una marchetta della tabella C, ma è il finanziamento di una legge. Penso che sia importante riconoscere queste risorse che sono urgenti.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Intervengo per dire che questo è uno dei tanti emendamenti, come quello che ha illustrato prima il Consigliere Mangialardi, che mette in evidenza associazioni importanti dal punto di vista culturale, in questo caso sociale.
Continuare a votare no a questi emendamenti vi fa assumere una responsabilità gravissima perché voi state smantellando associazioni rilevanti per il nostro territorio ed è molto grave. Hai voglia a dire: “Non fate i comunicati”, no, ci faremo i manifesti.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Per ribadire ancora una volta che noi votiamo contro non per il merito, ma perché riteniamo opportuno che la valutazione delle associazioni che devono essere finanziate vada fatta complessivamente, non una alla volta.
Faremo una valutazione nella prossima revisione del bilancio, vedremo quelle che secondo noi e secondo le nostre valutazioni avranno l’opportunità di essere finanziate o meno, quindi, continuiamo a votare no.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Voglio solo sottolineare che qui non si tratta di finanziare una associazione, non si tratta di finanziare una legge, anche perché la Fondazione banco alimentare non può accedere alle risorse destinate alle associazioni, in quanto non è una semplice associazione come tante altre, quindi o si finanzia qui o non si finanzia.

PRESIDENTE. Emendamento 2/2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/3 a firma del Consigliere Biancani, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Andrea BIANCANI. Questo è un finanziamento che riguarda la legge regionale 15 del 2004, relativa alla difesa della costa.
Prima ho presentato un emendamento per un intervento dedicato alla città di Pesaro, per una manutenzione straordinaria, in questo caso chiedo di finanziare con ulteriori 600 mila euro la legge regionale 15 del 2004, consentendo la possibilità di fare i bandi. Attualmente con le risorse previste, 1,6 milioni nel 2021 e 1 milione nel 2022, non ci sono i soldi per i bandi perché nei cinque anni precedenti oltre i finanziamenti che venivano assegnati con modalità oggettive ai vari Comuni per i ripascimenti, si faceva anche un bando per quelli che volevano cofinanziare l’investimento mettendoci il 50%.
La Regione con il bilancio che ha redatto non prevede il bando per il 2021, né per il 2022, quindi, mi sembra importante dare una risposta di questo tipo che ha consentito di duplicare le risorse che la Regione metteva in campo per la difesa della costa.

PRESIDENTE. Emendamento 2/3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento n. 2/4 a firma della I^ Commissione. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Questo è un emendamento che è stato presentato dalla Commissione a seguito della richiesta che è pervenuta dalla Giunta, in quanto risultava che la legge 32 del 2012 non era stata rifinanziata, quindi, abbiamo fatto l’emendamento per 40 mila euro per gli interventi a favore delle persone con disturbi specifici di apprendimento. La copertura deriva dal fondo di riserva per le spese impreviste.
Su questo chiedo il voto favorevole della maggioranza.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Intervengo per dire che voteremo a favore di questo emendamento perché è una legge importante su cui personalmente avevo fatto mettere delle risorse già nella precedente annualità e ho sollecitato gli uffici della Giunta a ripristinare il finanziamento anche in questa annualità, visto che inizialmente era previsto, quindi anche il nostro voto sarà favorevole.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Voglio evidenziare il differente atteggiamento che ha l’opposizione, quando è ora di votare una cosa che vale la pena la vota.

PRESIDENTE. Emendamento 2/4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento n. 2/5 a firma del Consigliere Mangialardi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Anche qui si tratta di ripristinare una legge su Senigallia città della fotografia, il capitolo è stato ridimensionato, quindi, chiediamo il ripristino della somma.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Semplicemente per dire che voteremo no a questo emendamento, sempre per la stessa motivazione.

PRESIDENTE. Emendamento 2/5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Subemendamento 2/6/1 a firma del Consigliere Marinelli, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Renzo MARINELLI. Questo è un subemendamento all’emendamento 2/6 con cui cambiamo la copertura finanziaria dei 100 mila euro, che verranno presi dal fondo di riserva per le spese obbligatorie.
C’è anche un nostro emendamento, il 2/8, con il quale si prevedeva di intervenire a favore del bullismo e del cyberbullismo, quindi, riteniamo opportuno votare a favore del successivo emendamento proposto dalla Consigliera Ruggeri, in quanto ha lo stesso contenuto, ma cambiamo la copertura finanziaria.
Il subemendamento è per prendere la copertura finanziaria dai fondi di riserva per un importo di 100 mila euro.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Voteremo a favore di questo subemendamento, d'altronde finanzia una legge importante, quella sul cyberbullismo.
Condivido ovviamente il finanziamento che doveva essere posto anche su altre leggi con la stessa filosofia, leggi importanti e misure importanti si finanziano.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Voglio ringraziare la maggioranza che mi sembra stia aprendo un varco perché la presentazione del Presidente della I Commissione al subemendamento è probabilmente un’approvazione anche all’emendamento che ho presentato. Ringrazio anche l’opposizione che spero voterà all’unanimità sia il subemendamento che l’emendamento.
Lo faccio come mamma di figli preadolescenti e come insegnante di ragazzi che ricadono in quella fascia di età, che subiscono le influenze dei social e li utilizzano quando non sono emotivamente pronti.
Tutti questi interventi che vengono effettuati, soprattutto all’interno della scuola, per informare i ragazzi e formare insegnanti e genitori, penso che siano importantissimi, quindi vi ringrazio perché stiamo facendo qualcosa di utile per la collettività. Grazie.

PRESIDENTE. Subemendamento 2/6/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 2/6 a firma della Consigliera Ruggeri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 2/7 a firma del Consigliere Mastrovincenzo. Decaduto.

Emendamento 2/8 a firma della I Commissione. Decaduto.

Emendamento 2/9 a firma del Consigliere Biancani, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Questo emendamento, che in parte è stato già votato in Commissione, va a sostituire la fonte di finanziamento della legge regionale 14 del 2020, che prevede incentivi per la rimozione di piccoli quantitativi di amianto.
Voglio ricordare, visto che c’è anche il Presidente e l’Assessore, che attualmente per coprire questa legge sono stati presi i soldi dai parchi, non è necessario farlo perché abbiamo il capitolo dei tributi speciali in discarica per i rifiuti. Quando abbiamo fatto la legge l’abbiamo utilizzato, ha capienza, quindi, mi sembra più logico andare a prendere le risorse dove non sono impegnate, addirittura dove possono essere impegnate solo per questo tipo di attività, se si prende quelle dei parchi nel prossimo bilancio occorrerà reinserirle nel capitolo dal quale sono stati prese.
Ritengo che sia importante approvare questo emendamento perché non solo prende i soldi nel punto giusto, ma aumenta le risorse da 200 mila a 300 mila euro.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Intervengo per dire che questo tema era stato affrontato in Commissione, è stato votato ed è stato inserito nella tabella E alla voce contributi per investimenti per la rimozione dell’amianto. Il fondo, che era di 2.999.000 è stato decurtato di 200 mila, quindi, rimaniamo su quello.
Siamo contrari a questo emendamento che già è stato fatto in Commissione ed inserito nella tabella E, possiamo dire che in parte è stato accolto se non con 300 mila euro con 200 mila euro. Un emendamento che era stato presentato anche dalla Consigliera Ruggeri del Movimento 5 Stelle, ma era stato presentato da tutti, diversa era la fonte di finanziamento in quanto l’Assessore ci aveva indicato la forma più corretta.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. La fonte di finanziamento, Presidente, non è sicuramente quella più corretta perché, ripeto, abbiamo tolto i soldi dai parchi e non utilizziamo le risorse destinate ai rifiuti, è una cosa che grida vendetta, ma se volete andare avanti così,
andateci.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Votiamo contro.

PRESIDENTE. Emendamento 2/9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/10 a firma del Consigliere Mastrovincenzo, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Antonio MASTROVINCENZO. E’ un emendamento che permette di finanziare una legge approvata a fine legislatura a larghissima maggioranza, la legge in materia di partecipazione, elaborazione e valutazione delle politiche pubbliche, tema caro anche al Presidente Acquaroli, che durante il suo discorso di insediamento ha parlato più volte di partecipazione.
In questo caso si allarga il processo decisionale e di confronto con i comitati, i cittadini, le associazioni, le parti sociali.
Credo che sia una legge da rifinanziare, che non ha potuto ancora prendere il via anche e soprattutto a causa della pandemia.

PRESIDENTE. Emendamento 2/10. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/11 a firma del Consigliere Mastrovincenzo, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Questo emendamento prevede 10 mila euro prelevati dal fondo di riserva per finanziare una legge che è stata l’ultima ad essere approvata nella precedente legislatura e che aveva suscitato commozione in Aula, lo ricorda chi c’era in quell’occasione, commozione e anche applausi.
Una legge che ricorda la figura di Carlo Urbani nell’anno della pandemia, nell’anno delle morti, nell’anno della scienza e della ricerca.
Ora mi dovete trovare una motivazione per respingere un emendamento del genere, 10 mila euro dal fondo di riserva per celebrare la figura di Carlo Urbani.

PRESIDENTE. Emendamento 2/11. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 2 così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 9. Ha la parola per dichiarazione di voto il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. La dichiarazione di voto è ovviamente negativa.
Approfitto perché a me pare necessario sottolineare quello che si sta consumando. Non lo dico ai Consiglieri di maggioranza che si sono rifiutati di votare un emendamento come quello dedicato a Carlo Urbani, ma mi rivolgo al Presidente Acquaroli. Lei è venuto qui il 19 ottobre a riempirsi la bocca, chiedendo la collaborazione delle opposizioni sugli atti con i quali si decidono e si pianificano i progetti, lei deve dirci qual è la sua linea politica, se dice una cosa e ne pensa un’altra, se nega la valorizzazione della memoria di questo Paese facendo negare 30 mila euro a istituti che si occupano di mantenere e trasmettere ai giovani i valori della resistenza, dell’antifascismo e della libertà, che permettono a tutti noi qui, a lei per primo, di poter parlare, perché prima non era così. Deve dirci esattamente che cosa pensa, ha bisogno della collaborazione o è smentito dalla sua maggioranza? Dica una parola nel principale atto politico, nel primo bilancio, dopo 50 anni che non governate siete stati assenti, lei in particolare, mi dispiace dirlo, francamente sotto il profilo umano mi dispiace. Non è tanto per il no, perché ci sta, ma ci hanno detto che bisogna pensare se dare 10 mila euro all’associazione che ricorda Carlo Urbani, se dare 30 mila euro all’Anpi, che il Consigliere Borroni ha detto amica della sinistra. Consigliere Borroni faccia un atto di vergogna.
Non scherzo, Presidente, viene da ridere, è vero, se non ci fosse da piangere, qual è la collaborazione che ci chiedeva? E’ mai possibile che avete bocciato un subemendamento che cambiava una virgola o una parola?
Dica una parola, Presidente, glielo chiedo per favore, se è in grado. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Sono incredulo della sceneggiata, sembra di stare allo Sferisterio di Macerata dove c’è il Consigliere Carancini, grande attore della politica maceratese, cacciato a calci nel sedere dai maceratesi, questo lo ricordiamo, che oggi provoca in quest’Aula la maggioranza, quando addirittura abbiamo visto il gruppo del PD spaccarsi su degli articoli: il Consigliere Cesetti ha votato a favore, lei ha votato contro e viene a fare la morale a noi?
Credo che oggi assistiamo all’evento più ridicolo della storia politica del Partito Democratico, venite a farci la morale quando siamo stati disponibili, ho visto degli emendamenti votati insieme ed a differenza dell’attore comico Romano Carancini - posso chiamarla Romano, oppure sono fascista? Mi preoccupo anche per questo, per qualche dichiarazione fatta - le Consigliere del Movimento 5 Stelle hanno ringraziato questa maggioranza per aver approvato degli emendamenti insieme. Su questo credo che occorra fare una riflessione. Ancora una volta, ad esempio, ho visto la collaborazione del Consigliere Santarelli, che ringrazio.
Capisco che il Consigliere Carancini sia arrabbiato, ormai non ce la fa più, anche lei come il Consigliere Mangialardi con una fava ha perso due piccioni, ha perso le elezioni regionali, ha perso la sua Macerata per il malgoverno ed oggi ci attacca chiamando in causa il Presidente Acquaroli, non so se vuole chiamare in causa anche Papa Francesco, se l’è presa anche con il Consigliere Borroni!
Stiamo discutendo del bilancio, capisco che è normale fare del teatrino politico, ci stiamo tutti, oggi però ci troviamo di fronte a delle scelte importanti, che questa Giunta ha fatto ed io trovo ridicolo …
Mi creda, Consigliere Carancini, mi dispiace dirglielo, prima di entrare in questo Consiglio regionale pensavo che lei avesse una statura politica molto alta, invece mi rendo conto che per qualsiasi momento, per qualsiasi evenienza deve fare polemica spicciola. Adesso capisco perché i cittadini di Macerata hanno spazzato via lei e la sua vecchia Giunta, che politicamente non c’è più nella sua città.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Presidente, Non lo faccio al Consigliere Putzu, lo faccio nei suoi confronti, perché se è normale che un Consigliere regionale debba essere chiamato attore comico vuol dire che dopodomani, nel prossimo Consiglio, se chiamassi lei così, non lo farò, sarebbe legittimo.
Credo che un Presidente debba essere attento ad ogni intervento e far pesare le parole prima di tutto, anche nei miei confronti.
Non sono offeso nei confronti del Consigliere Putzu, basta sentirlo, basta quello, però io la richiamerei bonariamente, perché la stimo, a far pesare le parole, non credo che nei suoi confronti qualcuno si potrà mai permettere di dire che è un attore comico, ovviamente in tono dispregiativo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Per dire che siamo a favore di questo articolo, ma vorrei rispondere anche al Consigliere Carancini sul fatto della non collaborazione della maggioranza e della nostra contrarietà al Presidente.
Noi non siamo contrari al Presidente, come ha visto i gruppi di maggioranza non hanno presentato nessun emendamento, non è che non avevamo proposte, però abbiamo avuto talmente poco tempo, che abbiamo voluto scongiurare l’esercizio provvisorio, quindi, abbiamo detto per motivi tecnici di votare contro i vostri emendamenti, dei quali però terremo conto, come terremo conto delle esigenze dei Consiglieri della maggioranza. Penso che più di disponibilità di questa da parte nostra non ci possa essere. Non capisco perché ancora insistete su questa cosa, vi assicuro che valuteremo, perlomeno da parte mia e del gruppo, attentamente le vostre proposte, sicuramente alcune sono anche accoglibili, però dobbiamo valutarle tutte insieme.
Stiamo con il Presidente e il Presidente sta con noi, penso che tutti insieme rappresentiamo i cittadini delle Marche e cerchiamo il modo migliore per poterlo fare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Voterò a favore di questo articolo e per l’ennesima volta ripeto al Consigliere Carancini che la sceneggiata la state facendo voi perché noi siamo stati molto chiari.
Gli emendamenti noi li abbiamo presentati e ritirati, valuteremo i vostri, le vostre proposte a marzo/aprile quando faremo la variazione di bilancio.
E’ inutile che continuiate a chiedere di scendere in campo al Presidente Acquaroli perché siamo stati molto chiari, non è che il Presidente dice una cosa e noi ne facciamo un’altra, siamo stati chiari fin dall’inizio e saremo collaborativi con la minoranza quando andremo a fare la variazione di bilancio.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Vorrei dire una cosa su questa cosa della resistenza, so che è un argomento scivolosissimo, ma penso che si debba ricordare che esistono ben tre leggi regionali che abbiamo rifinanziato e che a vario titolo si occupano di questo tema. 180 + 20 + 10, le leggo perché capisco che alla fine tutto è diventato favola, come diceva Nietzsche, per l’anno 2021 abbiamo garantito 180 mila euro per la legge 25 giugno 2013 n. 15 ‘Attività della Regione Marche per l'affermazione dei valori della resistenza, dell'antifascismo e dei principi della Costituzione Repubblicana’, 20 mila euro per la legge n. 35 del 30 luglio 2020 ‘Disposizioni per la valorizzazione dei luoghi della lotta partigiana e dell’antifascismo denominati parchi della memoria storica e della resistenza’ e altri 10 mila euro per la ‘Linea Gotica’.
Non credo che questo sia l’atteggiamento sintomatico di una scarsa attenzione verso questo fenomeno storico, mentre, invece, l’atteggiamento inutilmente rancoroso e offensivo, che ho ascoltato anche nei confronti del Consigliere Borroni, al quale va tutta la mia solidarietà, mi sembra sintomatico di quello che il Consigliere Ciccioli chiamerebbe un riflesso plavloviano. Purtroppo ci sono nel cervello degli uomini di sinistra degli argomenti, delle giunture, delle sinapsi che fanno scattare riflessi condizionati. Era impensabile che l’oscuro Acquaroli potesse dare il via a delle azioni che sono chiare perché per noi non ci sono problematiche ideologiche, tanto è vero che c’è stata piena continuità.
Poi se è sfuggito il tema di Carlo Urbani penso che nessuno dotato di intelligenza media possa pensare che non vogliamo onorare questa vicenda, però anche Carlo Urbani diventa argomento per mettere insieme una serie di sostanze velenose, di tossine, di polemiche, in cui si dice che abbiamo detto no all’eroe che ha combattuto la Sars e siamo pure un po’ fascisti, quindi viene fuori un’immagine grottesca, che peraltro il popolo marchigiano ha rifiutato perché si sa che è stata abbondante la polemica politica tutta concentrata sulla sera del 28 ottobre, invece che sui 20 mila operai che la regione Marche ha perso negli ultimi 10 anni, e quando la sinistra pensa alle cene e non agli operai il risultato è quello che fortunatamente abbiamo conseguito il 21 settembre.

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi faccio la mia dichiarazione di voto favorevole all’articolo 9.
Sfrutto il tempo che ho a disposizione per chiarire la posizione che giustamente ha sollevato il Consigliere Carancini.
In un suo precedente intervento, il primo di questa giornata, ha dato del codardo ad un Consigliere, se devo fare una valutazione dell’articolo che riguarda le sanzioni disciplinari rivolte ai Consiglieri, l’articolo 72 …
Mi sono appuntato la sua dichiarazione: “E’ un codardo, parole ignobili”, io non l’ho certamente sanzionata perché siamo nell’ambito di una critica politica, di una assise politica anche se istituzionale, in cui la dialettica e quindi la possibilità che la critica superi i criteri della verità, della continenza e della coerenza anche nell’esposizione che in genere si adoperano in altre aule, in altre situazioni, ci sta tutta, altrimenti non si riuscirebbe ad esprimere il concetto. Poi ciascuno ha un limite, che è anche quello dell’articolo 61, del fatto personale, di non attribuire parole, fatti, atteggiamenti ad un altro Consigliere.
Se devo fare una valutazione del sinonimo codardo, che vuol dire pusillanime, uno che si sottrae al proprio dovere, rispetto ad attore comico, che vuol dire uno che riesce a suscitare un riso, un sorriso, una persona singolare, la valutazione è pari. Se però devo essere il censore di quest’Aula, dobbiamo anche pensare che ognuno deve mettersi nella condizione di non provocare, non mi rivolgo solo a lei, ovviamente, altrimenti sarebbe una situazione che non mi permetterebbe di essere super partes.
Se vogliamo essere nella ligia applicazione e non suscitare sentimenti altrui, giustamente entro il limite della decenza, della leicità e del rispetto, è chiaro che dobbiamo contenere tutte le nostre affermazioni e far sì che questa situazione di polemica politica sia molto più rigida e molto più stretta.
Come non ho “sanzionato”, è un termine bruttissimo e per quanto mi riguarda non lo vorrei più utilizzare, quella sua affermazione e quelle di altri Consiglieri di ambo le parti di questa mattina, così non ho ritenuto di sanzionare, posso dire che forse è meglio evitare, l’ultimo intervento del Consigliere Putzu perché nella valutazione complessiva di una situazione di criticità, che riguarda la critica politica, nell’espressione di un atto importante come il bilancio, questa valutazione molto più discrezionale, non dico molto più lasca, ha una forchetta di valutazione soggettiva e oggettiva molto meno evidente rispetto a quando un Consigliere direttamente e a freddo pone l’altro nella condizione di essere leso nell’onore della dignità.
E’ tutt’oggi che ci controbattiamo tutti su questo bilancio con posizioni diverse, non soltanto per situazioni di ordine oggettivo diverse, ma anche con interpretazioni diverse, quindi ho ritenuto di non censurare l’affermazione di stamane sua, come altre che ho sentito, come non ho ritenuto di censurare l’ultima che comunque era nel solco di quelle che erano state fatte in precedenza.
Questo è il ragionamento che ho applicato, detto questo, non sono andato fuori dal mio tempo a disposizione.
Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Vorrei entrare nel merito, questa mattina non ho fatto rilievi perché ho ricordato il saggio latino tamquam non esset. Di fronte a quelle parole non mi sono ritenuto offeso, le ho subìte, semmai ho lasciato perdere perché sono cose su cui uno deve essere superiore.
La ringrazio di avermi reso giustizia alla fine della seduta. Grazie.

PRESIDENTE. Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 10 (Dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Emendamento di coordinamento tecnico/1 a firma del Consigliere Marinelli. Lo leggo: “A seguito delle modifiche approvate alla pdl 12/2020 e 13/2020 nell’articolo 5, al comma 1, la cifra 593.398,09 è sostituita dalla seguente 493.328,09. Al comma 2 la cifra 300.000 è sostituita dalla seguente 240.353,45. La Missione e il Programma indicati nell’autorizzazione di spesa relativa alla legge regionale 32/2012 approvata con l’emendamento 2/4 sono sostituiti dai seguenti: ‘Missione 13, Programma 2’”. E’ un emendamento di natura tecnica. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Comunico che in merito all’argomento trattato ci sono due ordini del giorno, il primo è a firma della Consigliera Ruggeri, che ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Prometto di essere velocissima. E’ una storia che comincia da lontano, nel senso che avevamo presentato una mozione in data 9 dicembre, si sarebbe dovuta discutere, mi sembra, nel Consiglio del 15 - dopo aver sentito tutti questi numeri può darsi che inizio a darli anch’io – ma non è stato possibile, come vi ricorderete abbiamo chiuso la seduta del Consiglio verso le ore 16,00, quindi, abbiamo presentato in I Commissione un emendamento, che è stato bocciato, ed oggi ci riproviamo con un ordine del giorno che però arriva un po’ tardi perché è appena stato votato un emendamento della maggioranza per finanziare la legge 14 del 22 aprile 2020 inerente gli incentivi per la rimozione e lo smaltimento di piccoli quantitativi di rifiuti contenenti amianto, che però non ci ha convinto del tutto in quanto vengono presi soldi dalle aree protette, e questa cosa sinceramente non ci è piaciuta.
Da un certo punto di vista sono contenta che abbiamo portato questo tema in discussione, che è stato apprezzato, mi sembra, anche dall’opposizione, dal PD, che ha fatto un’interrogazione ed ha presentato un suo emendamento, anche la maggioranza ha fatto un emendamento, quindi, nella marea di documenti abbiamo trovato quello che forse, anche se non in modo completo, ha incontrato la sensibilità del Consiglio, al di là di come è andata alla fine la votazione e la presentazione degli emendamenti.
La mozione chiedeva di prevedere politiche dirette al finanziamento della legge 14/2020 con risorse adeguate per l’anno 2021 al fine di garantire la rimozione e lo smaltimento di piccoli quantitativi di rifiuti contenenti amianto; di dare tempestive indicazioni all’ufficio competente affinché predisponesse l’apposito atto regolamentare previsto dall’articolo 5 della legge regionale 14/2020, come sapete questo regolamento doveva essere predisposto dalla Giunta, ma non è stato fatto.
Vi ricordo che la legge in questione era stata approvata all’unanimità nell’aprile del 2020, il primo firmatario era il Consigliere del Movimento 5 Stelle Giorgini, ma era stata sottoscritta da diversi Consiglieri della III^ Commissione e poi è stata votata all’unanimità. Sono andata a rileggermi i verbali, ho letto diversi interventi dei Consiglieri, soprattutto dei Consigliere che sono qui presenti, i quali hanno detto che il finanziamento di 200 mila euro forse era uno stanziamento troppo basso, quindi ci auguriamo che, oltre ad essere stata rifinanziata quest’anno, sarà rifinanziata, magari con un po’ più di risorse, anche l’anno prossimo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi (in collegamento da remoto).

Stefano AGUZZI. Mi inserisco perché la Consigliera Ruggeri ha sollevato una questione che ovviamente riguarda direttamente il mio Assessorato.
Nell’ultimo Consiglio regionale ero pronto a rispondere alla mozione da lei presentata sennonché è stata poi rinviata per motivi di tempo e oggi non era all’ordine del giorno, quindi, non pensavo di dover intervenire su questo, ma do comunque un contributo molto sereno.
La Consigliera Ruggeri si riferisce ad una legge che il vecchio Consiglio regionale aveva approvato nell’aprile 2020, questa norma oltre che definire l’esigenza, finanziava con 200 mila euro l’incentivo alla rimozione dell’amianto ed entro due mesi, quindi entro il mese di luglio, si sarebbe dovuto redire un regolamento per poter poi assegnare questi fondi, ma il regolamento non è mai stato fatto. La Consigliera Ruggeri giustamente nella mozione chiedeva quando sarebbe redatto il regolamento e se si sarebbe rifinanziata nel 2021 la legge.
L’aggiorno in questo senso, ho fatto redigere il regolamento, che è stato consegnato nei miei uffici la scorsa settimana, e la delibera per approvarlo in Giunta e poi inviarlo in Commissione per essere successivamente approvato. Il regolamento sarà in vigore, deduco, dalle prossime settimane, una volta terminato l’iter di approvazione. Proprio per questo ho chiesto alla Giunta di predisporre questo emendamento che finanziasse con 200 mila euro questo tipo di intervento.
Appena il regolamento sarà approvato, nel giro delle prossime settimane, deduco nel mese di gennaio, avremo anche le risorse per poterlo finanziare.
Perché abbiamo preso le risorse dalle aree protette? Le aree protette lo scorso anno hanno avuto 1,8 milioni di euro di finanziamento, ma questo finanziamento a preventivo dalla Giunta e dal Consiglio regionale precedenti era stato finanziato solamente con 800 mila euro a preventivo e a consuntivo, gli altri 900 mila li abbiamo messi noi in uno degli ultimi atti, nell’assestamento di bilancio di poche settimane, fa per ricoprire l’intera spesa. Quest’anno per la prima volta, e dico per la prima volta, per lo meno da 10 anni a questa parte, i parchi sono stati finanziati per intero con 1,8 milioni di euro senza aspettare il consuntivo e l’assestamento di fine anno.
A questo punto vista l’esigenza di finanziare questa legge per la rimozione dell’amianto, visto che finalmente il regolamento da questa amministrazione sarà redatto ed approvato, ho pensato di togliere solo 200 mila euro da 1,8 milioni per poi reinserirli con l’assestamento di marzo o con l’assestamento di fine anno, così come è avvenuto quest’anno.
Togliere tale somma a preventivo dalle aree protette non crea alcun problema in questa fase perché, ripeto, lo scorso anno era stato finanziato solo con 800 mila euro dalla vecchia amministrazione, invece poter finanziare fin da subito i 200 mila euro per la rimozione dell’amianto può essere molto utile.
Ecco il senso di questa manovra, non c’è un danno, ma solamente un utile per l’ambiente complessivamente.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Per annunciare il voto favorevole su questo ordine del giorno.
Mi fa piacere che la Giunta si sia attivata, è vero che doveva farlo la precedente, ma non è riuscita.
Le parole dell’Assessore Aguzzi mi fanno molto piacere, come sapere che a breve verrà redatto questo regolamento e, ripeto, la fonte di finanziamento per la copertura era meglio quella che avevo proposto io, comunque ben venga il finanziamento per partire con i bandi.
Voteremo a favore dell’ordine del giorno della Consigliera Ruggeri.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. A questo punto non ha senso questo ordine del giorno perché l’Assessore è intervenuto, è stato molto chiaro, i 200 mila euro sono stati inseriti e il regolamento sarà attuato, ne chiedo, quindi, il ritiro perché non ha senso votarlo.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Alcune cose non le conoscevo; ho saputo che si sta mettendo mano al regolamento dall’intervento dell’Assessore Aguzzi, che ringrazio per le delucidazioni che ha portato, quindi, se permettete è stato utile presentare questo ordine del giorno, anche al di là di come andrà la votazione, perché ha permesso all’Assessore di chiarire alcuni punti di cui almeno noi non eravamo a conoscenza.
Non direi che sia il caso di ritirare l’atto, fate come credete, l’importante è che ho trovato significativo quello che ha detto in I^ Commissione l’Assessore Castelli: non vi preoccupate se serviranno con la manovra che faremo ad aprile i 200 mila euro per le aree protette li rimetteremo, quindi, siamo abbastanza sereni. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di ordine del giorno n. 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

PRESIDENTE. Ora passiamo al secondo ordine del giorno a firma della Consigliera Lupini, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Questo ordine del giorno parla di discriminazione e di accessibilità al tempo stesso.
Ogni Comune presenta un piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche, come tutti sappiamo, ma senza fondi specifici fanno molta fatica a dare seguito a quello che pianificano.
E’ una questione annosa che va avanti da tantissimo tempo, con notevoli difficoltà e ritardi che di fatto posticipano la realizzazione dei piani per l’eliminazione delle barriere, per cui si ha una discriminazione nell’accesso ai luoghi pubblici, e per luoghi pubblici parliamo di spazi urbani, di luoghi istituzionali, di edifici pubblici, ma io sottolineerei anche i luoghi della cultura, dell’istruzione e del turismo. Turismo che deve essere inclusivo, incentivato nella nostra bella e variegata regione, che però ha bisogno di ristrutturare alcune parti per poter dare il giusto accesso a tutti quanti, non parlo solo di disabili, parlo anche di famiglie con carrozzine, e ai vari ed eventuali mezzi che sono ostacolati dalle barriere.
Ho riscontrato insieme al gruppo che nella programmazione finanziaria, che oggi abbiamo esaminato, non c’è o quantomeno non si ravvedono stanziamenti specifici, quindi abbiamo ritenuto opportuno impegnare la Giunta a prevedere delle politiche dirette nello stanziamento di previsione finanziaria del triennio 2021/2023, adeguate risorse economiche per la costituzione di un fondo regionale finalizzato a sostenere finanziariamente i Comuni nella realizzazione dei piani Peba, che prevedono l’abbattimento delle barriere architettoniche negli spazi e negli edifici pubblici. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Ringrazio la Consigliera Lupini per questo intervento.
L’ordine del giorno in alcune righe ricorda che queste misure prevedono l’identificazione, l’eliminazione di ostacoli e barriere che impediscono l’accessibilità, quindi si lega alla viabilità ed ai trasporti.
Nella parte finale la Consigliera impegna la Giunta a prevedere politiche dirette allo stanziamento nella previsione finanziaria relativa al triennio 2021/2023 ed adeguate risorse economiche per la costituzione di un fondo regionale finalizzato a finanziare eventuali progetti predisposti dai Comuni, che prevedono l’abbattimento di barriere architettoniche negli edifici pubblici.
Chi ha amministrato lo sa, le amministrazioni pubbliche di piccola e media entità spesso all’interno dei loro bilanci non riescono a trovare risorse per questi investimenti, quindi se la Regione diventa alleata …
Una volta ho provato nel Comune una carrozzina - molti di noi non ci si sono mai seduti, con qualcuno che spinge dietro - solo se ci sali capisci quali sono le vere barriere, io l’ho visto a Senigallia che sembra una città accessibile, però, per quanto abbiamo eliminato alcune barriere, anche sul lungomare, è una città semplice, spesso sono in posti che uno neanche pensa.
Secondo me è un ordine del giorno da sostenere con forza per cui vede il favore del gruppo Rinasci Marche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Quanto frequentavo il Parlamento c’era un detto: “Un ordine del giorno non si nega a nessuno” e nei governi di centrodestra o di centrosinistra si votava sempre, tanto non portava conseguenze. Ricordo che una volta ero ostile ad un ordine del giorno e il Ministro mi disse: “Ma lascia perdere, facciamolo passare, che vuoi che accada?”
Io non ho presentato degli ordini del giorno a cui tenevo molto, prima ho citato la salute mentale che mi sembra un argomento sensibile, come anche questo, che non mi sento di non condividere, però abbiamo preso la linea che tutte queste cose vanno in Commissione.
Per quanto mi riguarda do un parere favorevole, ma portiamolo come tutti gli altri, con pari dignità, in Commissione, lo accogliamo come raccomandazione e cerchiamo anche di trovare le risorse in quanto il passaggio successivo vero è quello di mettere i soldi nel capitolo, sennò siamo alla sagra delle buone intenzione.
Ripeto, diventa difficile votare contro, però chiedo di evitare queste cose perché di ordini del giorno di cose buone e di buone intenzioni ce ne sono decine da poter portare avanti.
La proponente valuterà se accettare questa proposta e portare il tema in Commissione, anche con l’impegno dell’Assessore Castelli, non credo che sul tema delle barriere, su cui si è impegnato, anche Ascoli Piceno faccia eccezione.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Un secondo al volo solo per dire che voi dovete capire che noi siamo all’opposizione ed abbiamo gli strumenti previsti dal regolamento, come facciamo ad incidere sul bilancio visto che lo predispone la Giunta? Lo possiamo fare con emendamenti, ordini del giorno, quindi voi dovete capire che se vogliamo fare bene l’opposizione siamo costretti a fare quello che possiamo al massimo grado, nel migliore dei modie, con gli strumenti che abbiamo. Poi è chiaro che uno può dire: “Ve li bocciamo tutti e li dovete portare in Commissione”, questo spetta a voi e siete liberi di assumere da subito l’atteggiamento che credete opportuno da qui a cinque anni.
Detto questo, comunque andranno le votazioni noi continueremo a fare con dignità e con impegno il nostro lavoro di opposizione, che non vuol dire essere strumentale, penso che lo abbiamo già dimostrato, un’opposizione collaborativa che usa gli strumenti che ha a disposizione. Questi sono. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Brevemente per dire che accogliamo questo ordine del giorno come segnale di collaborazione, però il principio è l’altro, quello di portare gli emendamenti in Commissione, nella quale una parte saranno accolti e altri respinti, come ovviamente è il ruolo di maggioranza ed opposizione.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di ordine del giorno n. 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Prima di passare alle dichiarazioni di voto, come Ufficio di Presidenza e a suo nome, dico che valuteremo il discorso di Carlo Urbani, sulle posizioni che sono state prima dichiarate e sui vari emendamenti del Consigliere Mastrovincenzo ed altri.
Il 29 marzo è la Giornata che il Consiglio regionale dedica al ricordo del medico marchigiano scomparso 17 anni fa, quindi, l’Ufficio di Presidenza quando si riunirà deciderà come organizzare la manifestazione prevista dalla legge approvata nel luglio scorso.
Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Solo per capire come finanzierete la Giornata, visto che qui si parla di marzo/aprile, per mettere 10 mila euro dobbiamo rivedere tutto il bilancio della Regione e fare grandi elaborazioni? Oggi non siamo stati in grado approvare 10 mila euro per il 29 marzo, dopo non c’è più tempo.

PRESIDENTE. Nel bilancio dell’Assemblea legislativa ci sono alcuni capitoli dedicati ad attività non individuate specificamente su cui potremo farla rientrare, se è possibile, valutandolo il punto di vista degli uffici. Comunque l’impegno è da parte di tutti in questa direzione.
Ha la parola l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. La legge in questione prevedeva un finanziamento di 10 mila euro per l’anno 2020, che non è stato impegnato dalle strutture competenti, non prevedeva nulla per il 2021/2022, quindi, sottolineo, ringraziando il Presidente Latini, che non c’è stata nessuna volontà di togliere denaro, semplicemente non era previsto.
Credo che nessuno possa pensare di non voler onorare la memoria del dott. Urbani.
Ringrazio il Presidente perché ci consente questo chiarimento morale.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Assessore Castelli, mi scusi, l’ho detto prima, era l’ultima seduta del Consiglio regionale, non è che le risorse non sono state impegnate così, ma siamo andati a casa perché c’erano le elezioni, fra l’altro c’era anche una leggera pandemia.
Ora non mettere le risorse, è una scelta, non avete messo 10 mila euro, è una scelta, erano state stanziate per il 2020, non dovevate nemmeno metterle aggiuntive, dovevate riprendere quelle e collocarle lì. Oggettivamente mi sembra questa una ragione …
Che lo faccia l’Ufficio di Presidenza ben venga, ma non cambia la sostanza, il giudizio sul vostro operato è assolutamente negativo, perché lo doveva fare la Giunta.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Se mi consente, la invito a concentrarsi sulla figura di Carlo Urbani e non su sè stesso, perché se vogliamo solennizzare Carlo Urbani penso che la soluzione del Presidente Latini sia condivisibile.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Ovviamente sarà un voto contrario e convinto. Spero, anzi speriamo, Presidente, che si sia conclusa una stagione, sembra paradossale, spero che si sia conclusa perché questa modalità non rende onore a nessuno, sembra “Aspettando Godot”. Sottolineo che sembra che siate qui quasi per caso, non sapevate nulla, siete arrivati, anzi, avete vinto, bene, però non sapevate nulla, non sapevate della situazione economica della nostra regione, delle difficoltà delle nostre imprese, sciorinate dati che sono oggettivamente preoccupanti, ma che forse sono anche il motivo della vittoria, perché se non ci fossero quei dati, se non ci fosse quella situazione economica, se non ci fossero anche delle situazioni un po’ furviate …, penso al Consigliere Baiocchi che prima richiamava la Consigliera Vitri perché fa politica e magari su un mancato emendamento sottolinea.
Penso a tutte le cose che sono state evidenziate, magari non erano reali, ma erano quelle che percepiva il cittadino, come elemento orientato ad alimentare la rabbia, la difficoltà propria, la difficoltà del lavoro. Forse abbiamo anche dato un cattivo esempio nella politica, l’ha detto prima il Consigliere Carancini, basta vedere quello che dicono la Presidente di Fratelli d’Italia e il Segretario della Lega in queste ore rispetto ai provvedimenti, siamo di fronte ad una situazione terribile, ma che può dare e può metterci nella condizione di guardare con un po’ di luce, ma quelle sono le modalità.
Spero che con questo bilancio la partita si chiuda, chiudiamo una stagione, abbiamo perso e facciamo opposizione come riteniamo opportuno e voi consapevoli di aver vinto e di dover dare l’indirizzo che serve prendetevi tutte le responsabilità, non stiamo qui a dirci “ex Assessori …”.
Io non sono nulla, ho rivinto anche nella mia città, lo dico per il Consigliere Putzu, se andate a vedere i voti espressi sul candidato Presidente Senigallia è una delle città in cui il centrosinistra è andato meglio, quindi dava anche un giudizio, visto che poi avevo tutti candidati dei comitati, che oggi sono assopiti, che erano a sostegno del progetto del centrodestra.
Finiamola, oggi chiudiamo un non bilancio perché tutto è rimandato a marzo/aprile, ogni volta che succede qualcosa è rinviata a quella data, questo non bilancio, che è tecnico. Ringrazio la struttura perché, è vero, è stato fatto un grandissimo lavoro anche per la stratificazione dei provvedimenti che ci sono stati, però chiudiamola qui! Dal primo gennaio ognuno avrà il proprio ruolo, ognuno la propria responsabilità e non ci sarà più da risottolineare gli errori fatti nel passato perché oggi vi accollate tutto, con il prossimo bilancio vi accollerete tutto e non dovrete guardare più indietro, fatelo per amore della nostra regione, guardate avanti e, lo dico anche con un po’ di imbarazzo, lo dico per il Consigliere Santarelli che era un po’ affascinato dai 200 mila euro per la manutenzione delle strade, con quella cifra non ci facciamo nemmeno 200 metri; 5 milioni di euro per la manutenzione dei fiumi, ridicolo, dove si reperiscono le risorse non lo so, ma 5 milioni per 5 province vuol dire nulla, vuol dire 100 metri di un argine del fiume Misa; 250 mila euro per la manutenzione dei porti, non si fa l’escavo nemmeno con la paletta e la ruspa dei bambini. Elementi preoccupanti che dovrebbero essere letti con apprensione, io li guardo con fiducia perché poi a marzo/aprile avremo un altro bilancio, quello della visione, quello della prospettiva, quello del Defr, l’avremo lì. Presidente, su questo ci dica qualcosa, lo dico per dignità nostra.
Penso che non sia mai accaduto che il Presidente non intervenga sul documento più importante. Recupero le parole del Consigliere Ciccioli, voleva giustamente l’assise in presenza perché è l’atto più importante, è il suo più importante e difficile atto, pur con tutto il rispetto per il lavoro svolto dall’Assessore Castelli, che ce lo ha illustrato tutto, senza nessun numero, ma vale la premessa che aveva un po’ condiviso, era un bilancio che aveva tanto del passato.
Guardate, ve lo dico, non è che qui qualcuno vuole difendere quello che c’è stato perché i cittadini ci ha detto che vogliono un’altra cosa e noi ne siamo assolutamente consapevoli.
Il voto è fortemente negativo perché non è un bilancio, perché è tutto rinviato, e chiudo esattamente come per il Defr, la nostra regione per gli elementi che voi ci sottolineate in ogni momento non ha più tempo, confidiamo tutti nella nuova proposta, vorremmo avere la libertà di muoverci come opposizione, di costruire gli emendamenti che servono e vi invitiamo anche a ragionare su quelli che vi servono per correggere gli errori, quello su Carlo Urbani è solo un passaggio triste, come quello dell’istituto, sono passaggi tristi, non c’era bisogno di arroccarsi, non c’era bisogno di dire lo rifaremo, non c’era bisogno di bocciare tutto, potevate firmare gli emendamenti, potevate chiedere di ritirarli e di ripresentarli pur di dare la giusta sottolineatura a dei percorsi che non attengono solo a noi, quindi il voto è negativo e ci rivediamo, speriamo bene, a marzo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Innanzitutto voglio ringraziare l’intera Giunta, l’Assessore Castelli, il Presidente Acquaroli, tutti gli Assessori per aver dato un grande contributo a questo bilancio, insieme ai dipendenti degli uffici del bilancio. Voglio anche ringraziare il Presidente Marinelli, che è più volte intervenuto insieme alla Commissione, ha fatto un grande lavoro e questo per noi è motivo di grande orgoglio.
Ha ragione il Consigliere Mangialardi quando dice che dobbiamo farla finita di dirci le cose in faccia, però oggi, ancora una volta, si è dimostrato che c’è una maggioranza che guarda al futuro, mentre la scorsa maggioranza invece di risolvere i problemi dei cittadini marchigiani pensava a fare le marchette elettorali. Questo lo dobbiamo dire, c’è stato un vero e proprio cambio di passo.
Mi dispiace, ad esempio, vedere che una parte del Partito Democratico ha abbandonato l’Aula, questo non significa attaccamento ai cittadini, non credo che significhi fare delle proposte utili per il nostro territorio, sono molto dispiaciuto perché ci vuole rispetto per il ruolo che ognuno di noi ha. Apprezzo i nuovi Consiglieri che sono rimasti, ovviamente anche del Partito Democratico, mi dispiace che i veterani di quest’Aula, esclusi due, abbiano abbandonato l’assise. Credo che non sia rispettoso nei confronti vostri e nostri, di noi tutti che siamo qui a discutere con passione, a volte ci becchiamo, ma ci contraddistingue la passione per la politica e non gli interessi per alcune associazioni, territori o comuni amici.
Ho ascoltato il Consigliere Mangialardi che nella dichiarazione di voto ha parlato di bilancio tecnico, quando di bilancio tecnico vedo ben poco. Vedo un bilancio politico nel quale abbiamo tracciato le prime linee guida, fatto in appena 50/60 giorni, figuriamoci quello che potremmo fare non solo nella variazione di bilancio, ma anche negli anni a seguire, perché se lei ha avuto modo di leggere il bilancio, caro Consigliere Mangialardi … Le faccio un esempio, abbiamo visto il Governo tener fuori le aree di crisi del fermano-maceratese nell’ultimo provvedimento fatto, come quella di Fabriano, e ringrazio l’On. Lucentini che ha fatto un ordine del giorno, approvato dalla Camera, per vedere riconosciute le aree di crisi, esclusa quella di Ascoli Piceno che era stata inserita non come area di crisi, ma come ex Cassa del Mezzogiorno.
Ringrazio l’Assessore Castelli e la Giunta che hanno voluto destinare 15 milioni di euro per le aree di crisi complessa, questo significa che non è un bilancio tecnico, così come ringrazio il Presidente Acquaroli che ha voluto puntare sul turismo perché abbiamo visto la percentuale dei turisti stranieri nelle Marche. Oggi puntiamo sulla promozione turistica nazionale e internazionale con ben 10.021.000 euro, questo non mi sembra che dica che il bilancio è tecnico, così come le tante misure che andiamo ad approvare.
Vorrei solo far notare una piccola differenza tra chi governava prima e chi governa oggi, prima l’ex Assessore Cesetti – mi dispiace che non ci sia – ha detto che abbiamo cambiato il nome della tabella C in tabella E. All’inizio di questa legislatura, ho cercato di informarmi e di studiare, leggendo tabella C ho pensato C come Cesetti perché era lui, l’Assessore, ad idearla, anche perché ho visto che per la provincia di Fermo, in piena campagna elettorale, questo lo sappiamo, sono stati stanziati 875 mila euro nella tabella C di Cesetti, mentre per la provincia di Ascoli Piceno solo 400 mila euro circa, per farvi capire, dove non c’era la C di Cesetti.
E’ stato molto bravo il nostro capogruppo Consigliere Ciccioli a dire al Consigliere Biancani che la tabella C gli aveva fatto prendere qualche preferenza - certo, vi siete un po’ pagati la campagna elettorale con i soldi dei cittadini delle Marche - però non era servita per vincere. Non a caso noi abbiamo trasformato la tabella C, che era 19 pagine di marchette elettorali, nella tabella E di 6 pagine, tabella E per le emergenze, con la quale andiamo a dare le risposte ai territori colpiti dal dissesto idrogeologico, dalle mareggiate e molto altro.
Credo che questa maggioranza stia facendo molto e per noi è una grande soddisfazione vedere questo bilancio che traccia le linee guida del primo mandato del Presidente Acquaroli, dell’inizio del mandato del Presidente Acquaroli, nel corso del cammino di questo mandato si dimostrerà chi ha avuto coraggio e ragione.
Mi dispiace che non ci sia, però voglio evidenziare che in due occasioni durante il bilancio il Consigliere Cesetti ha tirato in ballo il Segretario generale della Giunta, sembra che gli abbia rubato la fidanzata, altrimenti non si spiega tutto questo astio nei suoi confronti, anche perché è persona che stimo e alla quale faccio i miei complimenti per come sta svolgendo il proprio ruolo, di cui sono orgoglioso.
Concludo ringraziando tutti ed esprimendo il voto favorevole di Fratelli d’Italia per questo bilancio, sono certo che sarà l’inizio di un lungo cammino con grandi soddisfazioni, non solo per noi, ma per tutti i cittadini della regione Marche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie Presidente. Intervengo per annunciare il voto favorevole e, come ha detto la minoranza che vota convintamente contro, noi votiamo convintamente a favore.
Ci accolleremo tutto, anche la scelta di rinviare ad aprile quello che non abbiamo deciso oggi, non ci sottraiamo e lo facciamo con umiltà, potremmo sbagliare qualcosa, ma siamo arrivati adesso e può succedere, abbiamo 5 anni per realizzare i nostri programmi, non dobbiamo farci prendere dalla fretta, dobbiamo lavorare con serenità.
Ricordiamoci che siamo in una situazione di pandemia, forse ad aprile potremo avere una situazione peggiore di quella attuale, forse dovremmo intervenire, facendo gli scongiuri, anche su ulteriori emergenze. Siamo cauti, siamo in un momento particolare, dobbiamo essere attenti alle dinamiche che potranno avvenire in questi giorni, quindi, vigileremo e collaboreremo con la Giunta per andare avanti, saremo al suo fianco, tempo ne abbiamo.
Termino dicendo che votiamo convintamente il bilancio che oggi abbiamo presentato.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Il mio voto è favorevole, ma sono estremamente delusa dalle affermazioni che sono arrivate dai banchi della minoranza: “Non è un bilancio, non c’è più tempo”, guardate, mi chiedo che cosa avete letto e che cosa avete fatto dal 19 ottobre ad oggi, perché dire che questo non è un bilancio è assurdo. In 50 giorni abbiamo approvato, e ve lo ricordo, fate finta di non ascoltare, sei atti. Abbiamo approvato il consuntivo, che doveva essere approvato a luglio da voi e non è stato fatto perché non aveva avuto la parifica dalla Corte dei Conti e l’abbiamo approvato il 30 novembre; oggi abbiamo approvato tre atti, il Defr e il bilancio, allora mi chiedo: voi in 50 giorni, se eravate al posto nostro, riuscivate a fare questo lavoro? Riuscivate ad evitare l’esercizio provvisorio? Fatevi questa domanda.
Inoltre avete detto che l’Assessore Castelli non ha dato le cifre, i numeri, io li ho dati e li ho elencati e qualche cifra ve la rammento: 15 milioni di euro per le aree di crisi complessa, 9 milioni di euro per un fondo per la progettazione e la realizzazione di infrastrutture, 34 milioni per la manutenzione del territorio, 23 milioni di euro per gli interventi Por/Fse a favore delle imprese, 12 milioni di euro per le attività di formazione professionale Por/Fse.
Questo è un bilancio vero, che attua e mette in campo una discontinuità netta con il passato, progettiamo le Marche del futuro e questo è un bilancio vero, non tecnico. E’ una prima fase, nella quale è stata fatta la ricognizione della situazione finanziaria ereditata dalla precedente legislatura e successivamente, con la programmazione comunitaria, con il Recovery Fund, andremo a fare le dovute modifiche per completare l’atto. Ma questo è un bilancio vero che mette in campo una discontinuità netta con il passato. Quindi, respingiamo tutte le accuse arrivate dalla minoranza, veramente ingiuste perché, ripeto, nel giro di 50 giorni abbiamo approvato tutti gli atti che dovevano essere approvati in un anno.
Il voto è favorevole.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. E’ stato detto tutto e bene dai colleghi di maggioranza, quindi, non mi voglio ripetere. Anche il voto del gruppo Civici sarà favorevole.
Ringrazio la Giunta che ha ben lavorato in così poco tempo, credo che questo sia un riconoscimento oggettivo da fare, poi, tutte le valutazioni della minoranza sono esprimibili e legittime, a parere mio, ma noi abbiamo una visione differente. Siamo in un’Aula dove molte volte anche i toni salgono, però anche questo è il bello della democrazia perché significa che c’è un confronto vero.
Confermo di nuovo il nostro voto a favore di questo punto.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Non aggiungo nulla perché abbiamo parlato molto: grazie, iniziamo il nostro cammino.
Il Consigliere Rossi ha detto una cosa: è legittimo che l’opposizione, l’abbiamo fatta per tanti anni, dica quello che pensa, non è legittimo un tentativo intimidatorio che ricorre nelle frasi e mi dispiace, non c’è il Consigliere Cesetti, che si attacchi il personale, non lo posso accettare come Assessore al personale. Il fatto che il Segretario generale della Giunta venga reso destinatario di osservazioni malevole, indirettamente evocative di danni erariali o peggio, è una roba non accettabile e a casa mia si chiama intimidazione.
A me dispiace che non ci sia il Consigliere Cesetti perché ha fatto l’Assessore al personale e non è un buon Assessore al personale colui che si volta dall’altra parte quando assiste per la terza volta a qualcosa che assomiglia ad un’azione di bullizzazione della struttura. Lui è stato qui tanti anni, è stato Assessore al personale, conosce tanti dipendenti, noi siamo gli ultimi che vogliamo mettere nella lavagna dei buoni e dei cattivi coloro che hanno giustamente collaborato con la maggioranza, che fino al mese di settembre guidava questa regione, però questi metodi non ci piacciono, queste intimidazioni le ripudiamo anche perché la cosa davvero incomprensibile nelle valutazioni del Consigliere Cesetti, già Assessore al personale, è che omette di considerare che la designazione del Segretario generale è conseguente ad una delibera di Giunta proposta dal sottoscritto sulla base di un documento istruttorio che indica come legittimo, trasparente, giustificato e dovuto l’incarico assegnato.
Il funzionario che ha proposto come dovuto, rigoroso, legittimo e trasparente l’incarico, perché è legale, legittimo oltre che intelligente, è il Dirigente del Servizio personale che nella vita del Consigliere Cesetti non è uno qualsiasi, è il Dirigente che tra il 2009 e il 2011 è stato il suo principale collaboratore come Segretario generale della Provincia di Fermo, quando il Consigliere Cesetti, e il Consigliere Putzu lo sa, era Presidente della Provincia di Fermo, ma non è finita qua, il Dirigente è stato assunto proprio dalla Giunta che vedeva Cesetti Assessore al personale ed è stato il suo principale collaboratore. Quando addirittura si arriva a prendere anche il tuo primo e vicino collaboratore e lo si mette nel cestino e lo si espone al pubblico ludibrio, c’è qualcosa che non quadra. Quindi, se l’avvocato Cesetti ha qualcosa da dire prenda carta e penna e faccia le sue denunce o taccia perché il suo atteggiamento non lo valorizza, addirittura tradire i collaboratori più stretti non è una cosa …, oltre che discutibile tale da dare verità o fondamento. Giù le mani dalla struttura, lo dice uno che non ha fatto un concorso - se mi sente il Consigliere Ciccioli, lo vedo che sta fremendo - lasciamo perdere la struttura, la struttura si valuta, si rimuove, si assume, si trasferisce, però non si insinua perché la calunnia è un venticello e alla calunnia si dice no perché non abbiamo paura.
Detto questo, e concludo, lo dico al Consigliere Mangialardi, non ho detto i numeri perché sono scritti, ho preferito giustamente evidenziare, oltre che i numeri che sono stati molto correttamente esclusi da tutto, dire quello che vogliamo fare. Ho evitato di fare l’esercizio che sarebbe stato più facile sui numeri, dire quanto siamo stati più bravi noi. Il Consigliere Mangialardi ha citato la manutenzione dei fiumi, la Giunta Acquaroli mette per il 2021 5 milioni, la precedente aveva messo molto meno, ovvero 3,7 milioni nel 2020 e poi 2,8 milioni e 2,19 milioni, meglio che non dico i numeri perché sulle cose importanti, non sulle leggi manifesto e sull’Anpi, abbiamo fatto di più e meglio. Non l’ho fatto perché sarebbe stato stucchevole dire quanto abbiamo messo in più rispetto agli altri.
Noi abbiamo una nostra visione delle cose del mondo, la sicurezza del territorio fa parte di questa e non basta, come ho detto, destinare i soldi, bisogna poi mettere in sicurezza i fiumi, però siamo in buone mani perché siamo convinti che l’Assessore Aguzzi su questo, insieme all’Assessore Baldelli, abbia le idee molto chiare e lo dimostreremo non solo con i numeri, ma con i fatti.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Acquaroli.

Francesco ACQUAROLI. Grazie, Presidente. Non prenderò molto tempo perché l’ora è tarda e credo che le occasioni per parlare di bilancio ci siano state in Commissione e in Giunta.
E’ stata una giornata molto intensa, una seduta nella quale siete intervenuti praticamente tutti ed è giusto che sia così, è giusto che la maggioranza faccia la maggioranza e la minoranza faccia la minoranza, è lo spirito che deve muovere e muove la democrazia, è lo spirito che muove anche questa fase.
Continuo a richiamare tutti, questo è il mio dovere istituzionale e politico, ad una maggiore collaborazione perché il momento che viviamo è, come ho detto altre volte e non sono io a dirlo, molto particolare. Basta pensare ad un aneddoto semplice, i messi e i collaboratori del Consiglio regionale poco tempo fa mi hanno chiesto: “Ma noi siamo legittimati a restare in Consiglio regionale dopo le ore 22,00, quando torniamo a casa se ci fermano cosa diciamo?” Questo ci fa capire in che epoca e in che momento viviamo mentre facciamo il bilancio di previsione per l’anno 2021.
Ma non è di questo che voglio parlare, credo che di spunti importanti ce ne siano tanti e mirano a cercare di dare strumenti alla nostra regione per far crescere l’economia, per agevolare lo sviluppo, per cercare di strutturare una rinascita ed una ripresa che dovrebbe avvenire dopo la pandemia e dopo un sisma che ha colpito molto pesantemente il nostro territorio.
Questa mattina ho sentito gli interventi dell’Assessore Carloni, dell’Assessore Castelli, che è entrato nel merito e che ha lavorato tantissimo, alcuni li voglio citare anch’io: la Zes, la zona economica speciale, un’operazione che noi vogliamo chiedere con forza e spero che tutte le forze politiche in questo consesso e negli altri ci possano garantire il sostegno massimo perché sarebbe per la nostra regione un obiettivo molto importante; la Svim, l’ha citata prima l’Assessore Castelli, noi vogliamo farle fare un’evoluzione, vorremmo portarla ad essere un’agenzia di sviluppo europeo per la nostra regione, che possa portare le politiche e la cultura europea nella nostra dinamica economica e istituzionale. Tanti di noi hanno fatto i Sindaci, ci sono stati tentativi velleitari di tante piccole amministrazioni di avere un collegamento con l’Europa, con Bruxelles, per poterne trarre anche le giuste indicazioni, per poter avere un filo diretto, ecco, noi vorremmo provare a fare tramite l’evoluzione della Svim un’agenzia che possa diventare Sviluppo Europa Marche, non è facile, i tentativi velleitari sono stati tanti, vorremmo farlo non correndo, ma cercando di raggiungere un risultato.
L’ha detto bene il Consigliere Marinelli, abbiamo 5 anni, certo, non è che ci prendiamo 5 anni, però penso che giudicare una Giunta dopo 40 giorni non significa voler collaborare, ma avere un pregiudizio.
Noi accettiamo pure questo e rimaniamo aperti alla collaborazione, rimaniamo aperti sulla Svim per lo Sviluppo Europa Marche, sull’Agenzia per l’internazionalizzazione e il turismo, come rimaniamo aperti su una visione che non è di contributi a pioggia, che sono importanti, ma non sono indicativi di una regione che vuole svilupparsi.
Guardiamo alla creazione di un ecosistema, di un sistema economico in cui le imprese leader possono sentirsi valorizzate e valorizzare le imprese piccole e medie che, facciamo attenzione, dopo questa crisi saranno in fortissima difficoltà.
Vorremmo proporre un dialogo e non è facile farlo dall’oggi al domani, non mi piace guardare indietro perché avrei qualcosa da dire, cerchiamo di costruire un assetto legislativo che possa guardare a queste sfide, vorremmo farlo insieme nel nome e nell’interesse della nostra regione e vorremmo farlo insieme nel nome del recupero di tutte le energie da devolvere come risultati ai cittadini, alle imprese, alle famiglie, alle persone che soffrono della nostra regione.
Chiudo dicendo una cosa, il dott. Carlo Urbani è una figura che nessuno di noi discute e per onorare una figura non sempre e non necessariamente occorrono dei soldi, basterebbe chiedere al Presidente del Consiglio regionale, che è la più grande istituzione, gratuitamente di dedicare una testimonianza e questo glielo chiedo, Presidente. Il prossimo Consiglio regionale inauguriamo la seduta parlando in nome e in ricordo di Carlo Urbani, non avremmo speso 10 mila euro, ma renderemo la figura di Carlo Urbani forte nelle istituzioni regionali e in tutta la nostra comunità.
Ecco, la cosa brutta è strumentalizzare queste figure che appartengono alla nostra storia, che devono essere raccolte nella memoria della nostra comunità con orgoglio e la strumentalizzazione con un emendamento credo che sia un elemento, un’azione politica che non fa onore a nessuno, neanche al nostro Consiglio regionale.
Faccio gli auguri a tutti voi, alle vostre famiglie, a tutta la comunità marchigiana affinché, speriamo, il nuovo anno possa portarci la speranza e un po’ di normalità, che credo sia la cosa a cui tutti noi in questo momento aspiriamo; penso che sia anche, forse, la più grande spinta che può riportare un’istituzione come questa a dare nella normalità un contributo maggiore rispetto a quello che si respira in queste settimane. Grazie a tutti.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVICENZO. E’ una legge, Presidente, non strumentalizziamo niente, una legge approvata dal Consiglio regionale, la massima istituzione che lei adesso ha ricordato, una legge della Regione Marche non celebrata.
Qui non si strumentalizza nessuno, una legge approvata anche dal centrodestra, all’unanimità, con applauso finale, quindi, per cortesia, non rendiamo questa cosa ridicola oltre che imbarazzante.

PRESIDENTE. Cercheremo di recuperare questa situazione e di mettere insieme tutto il positivo che è stato detto da parte di tutti, raccogliendo l’invito del Presidente della Regione Marche, per dimostrare con i fatti quello che faremo.
Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

CARLO CICCIOLI. Io non sono d’accordo su questa impostazione, dico questo, quando ero Vicepresidente del Consiglio regionale, 20 anni fa, celebrammo Giacomo Leopardi con i fondi dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio e spendemmo all’epoca, mi sembra, 200 milioni, una celebrazione è materia dell’Ufficio di Presidenza, poi si può fare un’altra cosa, come una legge per un museo che tra l’altro è in corso da parte del Comune di Castelplanio, dove sono stato Consigliere.
Detto questo, non c’è niente di indegno oggi in quest’Aula se diciamo che la celebrazione di questa persona verrà fatta attraverso i fondi ordinari delle celebrazioni e delle partecipazioni alle cerimonie dell’Ufficio di Presidenza.

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 12. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 13, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 11
ad iniziativa dei Consiglieri Marcozzi, Pasqui, Rossi, Ciccioli, Marinelli
“Modifiche alla legge regionale 20 febbraio 2017, n. 4 ‘Disposizioni regionali in materia di diritto allo studio’”

Nuova titolazione: Ulteriori modificazioni alla normativa regionale in materia istituzionale e modifiche alla legge regionale 20 febbraio 2017, n. 4 ‘Disposizioni regionali in materia di diritto allo studio’”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 11 dei Consiglieri Marcozzi, Pasqui, Rossi, Ciccioli, Marinelli.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Per quanto riguarda il Consigliere Cesetti, relatore di minoranza, mi ha detto di riferire che anche lui è favorevole alla proposta, quindi, faccio la mia relazione, dopodichè procediamo.
La proposta di legge che si sottopone all’approvazione dell’Aula si propone di risolvere alcune problematiche relative al suddetto passaggio istituzionale. Ci sono state delle difficoltà sulle candidature, quindi, si rende indispensabile una revisione, rideterminando nel contempo le modalità di elezione del consiglio di amministrazione dell’Erdis, ente strumentale della Regione, che attua le politiche regionali in materia di diritto allo studio, anch’esso da rinnovare nell’anno 2021.
Precisamente il primo articolo (articolo 01) apporta lievi correttive alla legge n. 34/1996, che regola il procedimento relativo alle nomine di competenza regionale, al fine di garantire tempi adeguati per la presentazione delle candidature e per la scelta dei candidati più idonei, superando criticità già emerse nella scorsa legislatura ove si era provveduto ad una proroga dei termini.
I tempi attualmente previsti appaiono infatti incongrui per il numero degli organi da ricostituire, tanto che per alcuni organismi non sono pervenute sufficienti candidature.
Si propone pertanto a regime di fissare il termine della presentazione della candidatura da effettuarsi alla fine della legislatura a 45 giorni dalla prima seduta del Consiglio, allungando di 15 giorni il termine attualmente previsto e di determinare in 4 mesi, sempre dalla prima seduta del Consiglio, i termini per procedere alla nomina, ciò permetterà a tutti i Consiglieri di scegliere i soggetti più idonei fra un numero congruo di candidati e alla Commissione competente un esame accurato dei curriculum degli stessi.
Il secondo articolo della legge (articolo 1) individua specifiche modalità di elezione del consiglio di amministrazione dell’Erdis, modificando la disciplina attualmente in vigore al fine di contemperare meglio le esigenze e le rappresentatività delle università in seno all’organo di gestione dell’Erdis e il diritto/dovere della Regione di esercitare compiutamente le funzioni di scelta degli amministratori di tale rilevante ente dipendente.
Viene pertanto previsto che i 4 membri al Consiglio di amministrazione siano eletti dall’Assemblea legislativa regionale tra soggetti qualificati in possesso di laurea specialistica magistrale o vecchio ordinamento, o di una esperienza almeno quinquennale acquisita all’interno di un’università, esercitando attività di ricerca e di docenza o amministrativo contabile. Al fine di consentire la rappresentatività delle università marchigiane è inoltre previsto che i candidati debbano prestare la propria opera presso una di esse e che ciascun candidato possa essere proposto in rappresentanza di una sola università.
Vengono poi introdotti meccanicismi a salvaguardia dei diritti delle opposizioni prevedendo per le elezioni del Presidente e del Vicepresidente il voto limitato ad uno ed una maggioranza qualificata (tre quinti dei votanti per la nomina del Presidente).
Il terzo articolo (articolo 2) contiene le disposizioni transitorie che rimettono i soggetti legittimati, ai sensi della legge n. 34/1992 nei termini per la presentazione delle candidature al fine di consentire un’immediata applicazione di quanto previsto dall’articolo 01 della legge, facendo salve le candidature presentate, purché in linea con la normativa vigente.
Norme particolari vengono introdotte per le designazioni effettuate dalle università allo scopo e al fine di salvaguardare le candidature presentate in base alla legge attualmente in vigore.
Gli ultimi due articoli contengono rispettivamente la dichiarazione di invarianza e la dichiarazione d’urgenza, che si è resa necessaria in quanto prima la nomina del Consiglio era determinata dal fatto che i rappresentanti delle università venivano nominati dalle università stesse, oggi viene data la possibilità di presentare le candidature anche ai Consiglieri, quindi, si ha una possibilità più ampia da parte dei Consiglieri di scegliere tra quelli che sono i candidati da nominare.
Per quanto riguarda la relazione termino qua.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Vista l’ora spero che i Consiglieri si comportino adeguatamente anche perché non siamo in classe a scuola dove notoriamente si fanno scherzi.
Voglio dire subito che questa legge, che apparentemente è una leggina, in realtà restituisce le prerogative a questo Consiglio regionale, una modifica alla legge sul diritto allo studio, con la quale il Consiglio regionale aveva ceduto le proprie prerogative ai quattro Rettori.
Noi crediamo che le università debbano esprimere le proprie candidature e probabilmente, in qualche caso, diventeranno le candidature dell’intero Consiglio, però crediamo che il Consiglio regionale, che deve eleggere, possa anche essere interlocutore ed esprimere i propri candidati.
Esprimo voto favorevole, questa è anche una dichiarazione di voto, anche perché sono state bilanciate con molto equilibrio sia le prerogative di tutte e quattro le università marchigiane, che quelle della maggioranza che dell’opposizione, affinché ci sia un istituto che possa essere utile, qualunque sia la maggioranza e qualunque sia la rappresentanza di questo Consiglio regionale, tant’è vero che la proposta è stata approvata all’unanimità in Commissione.
L’altro è il recupero di una situazione di emergenza, abbiamo avuto dei tempi strettissimi per l’elaborazione del bilancio preventivo, siamo stati letteralmente strozzati dai passaggio in Giunta e nelle Commissioni per i pareri, tanto è vero che il Cal ha espresso un parere e il Crel, che riguarda le organizzazioni di categorie economiche, ha addirittura rinunciato a farlo.
Stessa cosa per la presentazione delle candidature per le nomine, noi ci siamo insediati il 19 di ottobre, molte scadevano il 14 e il 18 novembre, i Consiglieri non avevano ancora le segreterie, come sapete quasi tutti i collaboratori dei Consiglieri sono entrati in servizio dall’1 dicembre, mentre l’ultima delle scadenze era il 28 novembre e riguardava la Commissione pari opportunità. Tutto questo ha fatto si che la presentazione delle candidature fosse estremamente pasticciata, su 70 candidature solo una ventina erano regolari, un’altra ventina avevano errori formali riparabili e le restanti sarebbero state escluse. Aggiungo che per alcuni organi, addirittura, non si è raggiunto neanche il numero dei candidati sufficienti, se fossero stati tutti eletti, a riempire l’intero Comitato. Mi riferisco per esempio a quello per i teatri dialettali, a quello per la sicurezza stradale ed altri. Il recupero di 15 giorni consente di riflettere e valutare meglio, correggere gli errori formali e anche di sostanza nella presentazione delle candidature e riuscire a fare entro la fine del mese di gennaio, massimo i primi di febbraio in quest’Aula la votazione, proponendo candidature di qualità, anche negli accordi tra le forze politiche, anche di minoranza, perché sarebbe opportuno che in questa fase, a differenza dell’Ufficio di Presidenza, tutte le minoranze fossero presenti. Stabilito questo, esprimo un voto favorevole su questa proposta di legge, credo che questo sia un episodio di democrazia matura, equilibrata e compiuta.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 01. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 02.
Emendamento 02/1 (articolo aggiuntivo) a firma della I^ Commissione. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Lo leggo perché riguarda un’altra disposizione: “Il comma 1 dell’articolo 5 della legge regionale del 13 marzo 1995 n. 23 ‘Disposizioni in materia di trattamento d’indennità dei Consiglieri regionali’ è sostituito dal seguente - questo riguarda le missioni autorizzate sia dei Consiglieri che dei componenti della Giunta - ‘I Consiglieri regionali ed i componenti della Giunta regionale per l’espletamento delle funzioni esercitate o per ragioni connesse alla carica ricoperta possono recarsi in missione al di fuori del territorio regionale o del territorio nazionale, previa presentazione alla struttura organizzativa regionale competente per la liquidazione del rimborso delle spese sostenute di una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, resa ai sensi e per gli effetti di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000 n. 445 (Testo unico delle disposizioni legislative regolamentari in materia di documentazione amministrativa). La dichiarazione deve, in particolare, riportare le motivazioni che giustificano la medesima e dare atto della sua conformità a criteri relativi allo svolgimento delle missioni istituzionali determinati rispettivamente dall’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa e dalla Giunta regionale”.
Diciamo che qui si tratta di un’autocertificazione, prima le missioni dovevano essere autorizzate dal Presidente del Consiglio o dal Presidente della Giunta, questa è una modifica che c’è stata chiesta dalla Giunta.

PRESIDENTE. Emendamento 02/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Velocemente per dire che sono contrario alla proroga dei termini, mi sembra lesiva dei diritti di coloro che hanno presentato domanda nei tempi e correttamente, trovo questa modifica assolutamente inopportuna. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Io sono favorevole, è notorio che nei concorsi pubblici per l’assunzione di persone vengono spesso prorogati i termini.
La Regione nella vecchia legislatura ha fatto più volte la riapertura dei termini dei concorsi, anche per dirigenti, la stessa cosa avviene continuamente all’Asur, che è l’ente strumentale della Regione per la sanità, addirittura per nomine di questo tipo non c’è un concorso per il posto di lavoro, ma la scelta della persona per le sue qualità curriculari e altro.
Credo che non ci sia niente di scandaloso, non c’è neanche la possibilità di fare ricorso perché abbiamo esaminato anche questo, tra l’altro questo consente anche al PD, che ha numerose candidature imperfette, di recuperarle, come a tutti gli altri Consiglieri regionali e a mantenere tutte le prerogative dei gruppi, come nel caso delle Pari Opportunità, di associazioni o di singoli cittadini.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.

Enzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Per dire che in Commissione sia il Consigliere Biancani che il Consigliere Cesetti, che aveva proposto di prorogare, hanno votato a favore di questa legge, quindi, da parte nostra il voto è favorevole.

PRESIDENTE. Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2 bis (Dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento di coordinamento tecnico/1 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 11, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 23,20.


Allegato A
Testo dell’intervento del Consigliere Cesetti, di cui è stata richiesta la pubblicazione in allegato al resoconto della seduta odierna, ai sensi dell’articolo 55, comma 2 del Regolamento interno.

Fabrizio CESETTI (relatore di minoranza della proposta di atto amministrativo n. 4). Il Documento di economia e finanza regionale è un fondamentale atto e strumento della programmazione generale per le Regioni ed è, come noto, previsto dal D. Lgs n. 118/2011 che ha introdotto la riforma del sistema di contabilità per l'armonizzazione dei bilanci delle Regioni e degli Enti Locali.
In linea generale, il Defr dovrebbe contenere il quadro congiunturale internazionale, nazionale e regionale, il contesto economico e i riflessi sulla finanza pubblica, il quadro di previsione delle entrate e di riferimento della spesa, ed esporre le linee programmatiche per il prossimo triennio.
Esso, secondo gli stessi intendimenti dichiarati dalla Giunta a pag. 5 del documento, "è chiamato ad articolare gli indirizzi programmatici della legislatura 2020-2025 e a definire le linee strategiche dell'azione della Amministrazione, che si implementano nella previsione finanziaria del Bilancio per il triennio successivo, secondo il quadro normativo rappresentato dal D,Lgs n. 118/2011 ed in particolare dell'allegato 4/1 intitolato 'Principio contabile applicato concernente la programmazione di bilancio".
Il Defr è, quindi, strutturato in: a) Missioni, che rappresentano le funzioni principali e le finalità strategiche perseguite dall'Amministrazione nel medio periodo, anche mediante il ricorso a enti strumentali e società partecipate; b) Programmi, che rappresentano le linee programmatiche e gli indirizzi operativi, volti a perseguire le finalità delle missioni; c) Obiettivi, che rappresentano le azioni concrete che contribuiscono al conseguimento dei risultati attesi dei programmi.
In sintesi, il principio contabile, sopra evocato, assegna al Defr le finalità di: a) decidere i programmi da realizzare e i relativi contenuti all'interno delle singole missioni, le relative previsioni di spesa e le relative modalità di finanziamento; b) orientare le successive deliberazioni del Consiglio e della Giunta regionale; c) costituire il presupposto dell'attività di controllo strategico, con particolare riferimento allo stato di attuazione dei programmi all'interno delle missioni e alla relazione al rendiconto di gestione.
Ciò premesso in linea teorica ed astratta, nel documento che oggi è all'esame di questa Assemblea Legislativa nulla di tutto questo è dato rinvenire (in modo non dico esaustivo, ma almeno sufficiente) e le suddette finalità vengono dichiaratamente disattese considerato che nella previsione finanziaria per il triennio 2021-2023 non vi è alcuna correlata corrispondenza tra il Bilancio ed il Defr, il cui contenuto può essere derubricato, senza temere di essere smentiti, ad un mero copia e incolla del programma di governo Acquaroli.
Invero, come scritto nel documento (pag. 10) e come dichiarato dal Presidente e dall'Assessore al Bilancio, allo stato non vi è alcuna strategia finanziaria che, invece, viene rinviata ad una fase successiva e che "si articolerà in due fasi" con una prima che "comprenderà un'approfondita ricognizione della situazione finanziaria ereditata dalla precedente legislatura...." ed una seconda che "vedrà l'attuazione della stagione delle riforme, in coerenza con il programma di governo della legislatura....".
Per questa Giunta e per questa maggioranza l'approvazione del documento in parola avrebbe dovuto rappresentare un passaggio particolarmente significativo perché si pone sulla linea di confine nell'Istituzione Regione Marche tra il tempo scaduto dell'esperienza quinquennale del Governo Ceriscioli ed il tempo, nuovo, del Governo Acquaroli.
Al contrario, non è altro che un collage di buone intenzioni, volte ad "avviare una stagione di profonde riforme", senza un'anima, senza una visione, senza un'idea di come vogliamo che sia la nostra Regione tra vent'anni.
E ciò è tanto vero che la strategia finanziaria di questa Giunta viene rinviata, come dalla stessa dichiarato, all'esito di "un'approfondita ricognizione della situazione finanziaria ereditata dalla precedente legislatura”.
E se questo intendimento, necessariamente, presuppone anche una ricognizione dei risultati ottenuti in quella Legislatura regionale, è il tempo di parlarne fin da ora anche per ipotizzare le necessità della pure dichiarata "seconda manovra integrativa anche in base alle nuove esigenze dello scenario economico, sociale e pandemico...." e per affrontare al meglio, come pure dichiarato, "le sfide di cambiamento imposte da Covid-19, dalla recessione economica, dalla transizione digitale e ambientale".
É, dunque, una necessità, oltre che un'opportunità, parlare dell'efficacia di quelle politiche anche perché il Defr che ci presentate con riferimento all'orizzonte temporale triennale 2021-2023 non può da esse prescindere (e ciò per vostra stessa ammissione), pur contenendo al suo interno la consueta serie di buoni propositi circa la volontà di "avviare una stagione di profonde riforme".
Il precedente Governo regionale e "la precedente legislatura regionale" si sono dovuti misurare con sfide inedite che hanno perfino stravolto il precedente programma di mandato - nonostante questo puntualmente realizzato - e scardinato l'ordine delle priorità e la natura stessa della nostra regione:
- la crisi economica mondiale, iniziata nel 2008, che ha colpito la nostra regione, in generale, e i distretti industriali, in particolare. Su questo la risposta è stata tempestiva ed efficace con il riconoscimento delle aree di crisi complessa, la messa in campo delle progettualità sottese ed il finanziamento dei progetti di riqualificazione e riconversione industriale;
- il fallimento di Banca Marche con la crisi del credito che indubbiamente ha aggravato quella crisi. La creazione del Confidi Unico, la Camera di Commercio Unica, le risorse assegnate per il credito alle imprese hanno dato una risposta importante ed un sostegno determinante;
- il definanziamento delle strutture ospedaliere di cui abbiamo da subito colmato il vuoto (Fermo, Salesi, Inrca);
- la crisi di Aerdorica che è stata risanata e privatizzata all'interno di un percorso giuridicamente ineccepibile ed economicamente sostenibile;
- la crisi di Interporto per il quale è stato positivamente avviato il percorso di risanamento con le necessarie risorse già stanziate con il Bilancio 2020-2022 e confermate con questo bilancio;
- la riforma delle Province in attuazione della Legge Delrio e della legge regionale 13 che ha comportato il trasferimento presso la Regione di consistenti funzioni provinciali e di un rilevante numero di personale dipendente in assenza del trasferimento delle risorse necessarie per l'esercizio delle funzioni stesse. Il tutto è avvenuto all'insegna della più ampia condivisione con tutti gli attori in campo e con il "salvataggio" degli enti in incolpevole difficoltà. Una riforma che ha mutato la stessa fisionomia dell'Istituzione Regione obbligata a farsi carico di funzioni gestionali e se, come condivisibilmente auspicato dal centrodestra, l'Ente Regione dovrà spogliarsi di dette funzioni per riappropriarsi del proprio ruolo di indirizzo, coordinamento e programmazione, sarà necessario un rinnovato protagonismo delle Province attraverso la riassegnazione ad esse delle funzioni gestionali oggi in capo alla Regione. Riassegnazione opportuna, oggi possibile e addirittura dovuta, dopo l'esito del referendum che ha bocciato anche quella pessima riforma;
- i numerosi e reiterati terremoti che hanno colpito la nostra Regione e che ci hanno consegnato la responsabilità di gestire l'emergenza durante la quale nessuno è stato lasciato solo e se la ricostruzione non è partita nessuna responsabilità può essere attribuita alla Regione se non quella di non aver alzato la voce nei confronti dei vari governi che si sono succeduti per una legislazione dedicata e per la nomina del Commissario in capo al Presidente della Regione;
- il Covid-19 rispetto al quale abbiamo gestito in modo esemplare la fase dell'emergenza ed anche della ripartenza, dopo la prima ondata, con il varo della manovra da 210 milioni di euro e con le sue straordinarie misure per l'economia, il lavoro, il welfare ed a favore di famiglie, imprese, lavoratori e professionisti; misure oggi, in parte ed in modo insufficiente, replicate da questa maggioranza.
Nonostante il contesto, sempre più emergenziale, nel quale la precedente Giunta è stata costretta ad operare sono stati pienamente conseguiti gli obiettivi sul versante finanziario, assunti con il Defr 2020-2022, concentrati su tre direttrici prioritarie:
- il rilancio degli investimenti anche all'interno delle progettualità che si sarebbero delineate nelle strategie delle aree di crisi, delle aree interne e degli ITI urbani, strategie da sviluppare in una visione unitaria insieme alla progettualità del Patto per la ricostruzione e lo sviluppo;
- lla ulteriore riduzione del debito;
- l'impegno a mantenere l'ottimo rapporto tra tassazione e servizi ai cittadini ed a confermare tutte le agevolazioni introdotte in tutte le precedenti manovre di bilancio.
Nel contempo è stato lasciato in eredità un bilancio solido, in equilibrio di cassa e redatto a sostegno di una visione programmatica che guarda al futuro della nostra Comunità e consegna al nuovo Governo regionale la responsabilità - ed aggiungo l'opportunità - di concludere le tante progettualità in atto.
Una solidità del bilancio regionale confermata:
- dal rispetto della normativa sul pareggio di bilancio e sugli equilibri di bilancio;
- dal rispetto della normativa sulla tempestività dei pagamenti;
- dalle politiche di riduzione del debito non episodiche, ma strutturali come prioritarie politiche di bilancio;
- dal percorso di riduzione della pressione fiscale;
- dalla posizione tra le migliori Regioni in sanità;
- dall'impulso alla spesa di investimento con l'adozione di un importante piano di investimenti che apprezzabilmente vedo in larga misura confermato - per quanto riguarda: dissesto idrogeologico; viabilità; mobilità; ambiente; territorio e sanità.
Una delle nostre progettualità più significative è stato il progetto di infrastrutturazione della banda ultra larga, che abbiamo lasciato in fase avanzata (con l'opportunità per il Vice Presidente Cartoni di tagliare i nastri), rispetto al quale abbiamo investito 105 milioni di euro nella consapevolezza che l'innovazione tecnologica e digitale è la chiave per la crescita dei nostri territori e può costituire uno straordinario strumento di sviluppo economico equo e sostenibile e di coesione sociale e territoriale (aree interne) anche per "favorire il riequilibrio territoriale tra le aree montane e quelle costiere" evocato nel Defr e rispetto al quale si vorrebbe costituire la cosiddetta "Cabina di regia".
E si auspica si voglia continuare nell'impegno da noi profuso in questi anni per garantire una piena transizione digitale e tecnologica della nostra Regione, che ha già dato prova di efficienza ed efficacia nel supportare tecnologicamente un territorio ed una comunità che hanno dovuto fronteggiare gravi emergenze.
E questo sarà utile e necessario anche per garantire la semplificazione e la massima trasparenza dell'azione di governo, delle informazioni e delle opportunità per i territori affinché si possa sconfiggere quella disaffezione nei confronti delle istituzioni pure evocata nel programma di governo.
Di sicuro per noi la trasparenza (l'asserita Regione casa di vetro) è sempre stato un valore ed un impegno costante - oltreché obiettivo perseguito con forza e determinazione tanto che i siti Web istituzionali della Regione Marche sono risultati al primo posto nella classifica nazionale della trasparenza - nella consapevolezza che essa può e deve costituire un ponte di dialogo tra le istituzioni e i cittadini, nonché strumento necessario per assicurare l'imparzialità, la legalità e la buona amministrazione nell'uso delle risorse pubbliche ed una migliore gestione dei servizi al cittadino.
È anche una questione democratica, perché attraverso di essa si può, e si deve, dare una risposta all'esigenza, forte e da più parti avvertita, di recuperare il rapporto di fiducia tra la politica e i cittadini per un'operazione di riconciliazione quanto mai necessaria.
E la trasparenza sarà per noi la cifra della differenza rispetto al giudizio sul metodo di governo perché attiene alle regole che sono, e devono essere, patrimonio comune al di là del merito nelle scelte, che - giustamente - appartiene alla discrezionalità di ciascuno (ed anche alla nostra).
Sforzi e risultati, i nostri, che sono sicuro saprete riconoscere ed apprezzare, all'esito della preannunciata "ricognizione della situazione finanziaria ereditata dalla precedente legislatura" e della "analisi approfondita dei dati", anche per applicare, laddove utile, il principio della continuità amministrativa nell'interesse della comunità regionale che è patrimonio non nostro, ma dell'Istituzione che abbiamo l'onore e la responsabilità di rappresentare e servire.
E se questo avverrà, il nostro sarà un atteggiamento serio, leale e costruttivo perché appunto conosciamo bene la difficoltà, la fatica e la responsabilità di governare.
Inevitabilmente nel Defr, tra le tematiche prioritarie dell'Amministrazione, si dà atto che "la drammatica evoluzione del contesto pandemico ha assunto una rilevanza assoluta" e che "la risposta all'emergenza sanitaria e alle sue pesanti ripercussioni a livello economico e sociale è divenuta una delle direttrici prioritarie di intervento, insieme al riequilibrio territoriale e al rilancio della ricostruzione e dello sviluppo nelle aree che hanno maggiormente subito le conseguenze del sisma 2016".
Non si può non concordare perché sono le priorità stesse che dettano l'agenda e non certamente la nuova Amministrazione che invece le doveva "aggredire" da subito e non rinviare ad "una stagione di profonde riforme" che poi, così come ipotizzate, tali non sembrano essere.
Infatti se è pur vero che nelle diverse aree di intervento non mancano i riferimenti alla emergenza sanitaria che stiamo vivendo, poteva essere utile una sintesi di azioni coordinate e inserite in un quadro complessivo per fronteggiare il 2021, magari individuando a latere delle strategie a regime, che riconducesse ad unitarietà le azioni straordinarie per la tutela della salute, il sostegno all'economia e la protezione sociale da porre in essere.
Infatti, il 2021 non è solo il primo anno di vigenza del documento di programmazione e del bilancio ma sarà anche un anno in cui si renderà necessaria l'applicazione di politiche straordinarie per sostenere il superamento degli effetti della pandemia.
Su questo aspetto manca una visione organica e una attualizzazione delle misure che devono caratterizzare il 2021 sia dal punto di vista della gestione dell'emergenza sanitaria, quali la campagna di vaccinazione e le proposte per manifestare al Governo italiano l'intenzione di accedere al Mes sanitario per meglio fronteggiare, con spese ed investimenti sulla sanità, diretti e indiretti, l'emergenza Covi-19 e sia programmare riforme strutturali nel settore sanità della Regione Marche.
Ci saremmo aspettati, nell'interesse della nostra Comunità regionale, un deciso intervento del Governo regionale nei confronti del Governo nazionale, anche nelle sedi deputate, affinché si accedesse al Mes che ha meno condizionalità del Recovery Fund.
Invero, non si comprendono le ragioni del rifiuto, tutto ideologico, di accedere al Mes, anche perché se siamo in emergenza e il nostro Paese deve registrare il dramma di avere il maggior numero di morti in Europa forse dobbiamo investire di più in sanità.
A questo proposito, ricordo la risoluzione da noi proposta al Consiglio regionale e ribadisco tale esigenza che liberebbe anche risorse finanziarie da mettere a disposizione del sostegno agli indicati ambiti di intervento quali famiglia, fragilità, impresa, eccellenze.
Recuperando le risorse del Mes avremo la possibilità di destinare le risorse del Recovery Fund, originariamente previste per la sanità, su un settore decisivo per il futuro del Paese in generale e della nostra Regione in particolare: il turismo e la cultura.
E per il turismo, strategico settore per il rilancio della nostra Regione, per il quale è stato commesso l'errore di separarlo dalla cultura, non appare utile la ipotizzata costituzione della "Agenzia regionale per il turismo e l'internazionalizzazione" con poteri sostitutivi rispetto al Governo regionale.
E se la ipotizzata "stagione di profonde riforme" si dovesse concretizzare con un a) "modello marchigiano di relazione tra i livelli di governo", con la b) "costituzione della Agenzia regionale per il turismo e l'internazionalizzazione", con c) "la riforma della Svim e la sua trasformazione in `Sviluppo Europa Marche' ", con lo d) "sviluppo della finanza d'impresa" ed infine con la costituzione di una e) "Cabina di reegia" per le aree interne, ricorrendo per queste anche alla f) "realizzazione di una Zona economica speciale (ZES)", conseguirà il solo obiettivo di rinviare la soluzione dei problemi, che in ogni caso non può essere delegata a sovrastrutture con poteri sostitutivi della Giunta regionale.
Invero, il documento di programmazione (Defr), nel dichiarato intento di "articolare gli indirizzi programmatici della legislatura 2020-2025 ...", delinea un quadro di obiettivi da raggiungere nel prossimo triennio attraverso azioni integrate, per lo sviluppo di un "modello di Regione" più orientato verso attività di coordinamento ed indirizzo, piuttosto che di gestione. L'atto viene proposto quale parte di una struttura a rete da costruire con gli altri strumenti della programmazione regionale.
Nella esposizione degli obiettivi strategici (articolati per missioni) spesso si perdono le interconnessioni tra i diversi settori oggetto delle politiche, quasi a riproporre una logica disaggregata dell'azione regionale, in cui sembra permanere il problema di una difficile realizzazione dell'intersettorialità dichiarata quale modalità di azione privilegiata. Intersettorialità che dovrebbe partire dalla predisposizione di atti di programmazione fortemente connessi tra loro con indicazioni convergenti che, oltre ad evitare sovrapposizioni, possano costruire un quadro coerente e multidisciplinare.
Ed anche l'indicazione delle risorse finanziarie disponibili per il raggiungimento degli obiettivi declinati doveva e poteva essere più puntuale, anche attraverso una più precisa definizione delle componenti statali, europee e regionali che concorrono a sostenere la realizzazione delle azioni individuate e per poter riannodare il filo che collega questa programmazione con il bilancio di previsione, il quale invece viene dichiaratamente rinviato ad "una manovra integrativa anche in base alle nuove esigenze dello scenario economico, sociale e pandemico" e " alla luce dei numeri emersi e di notizie più specifiche sulla nuova programmazione europea 2020-2021".
Si prende atto che in questo bilancio non vengono individuati spazi finanziari significativi per sostenere iniziative innovative e che per molti aspetti, inevitabilmente, si prosegue l'insieme di attività avviate nella precedente legislatura.
Ovviamente ci aspettiamo che la preannunciata variazione di bilancio (definita "seconda manovra integrativa") sarà accompagnata da un aggiornamento al Defr che declini progetti, iniziative e obiettivi in coerenza con le risorse messe in campo affinché il Defr e lo stesso bilancio, oggi ridotti a meri adempimenti burocratici anche per una oggettiva compressione dei tempi, si riapproprino della loro funzione programmatica di fondamentale importanza per la vita della Istituzione.
Emerge nell'odierno documento una evidente disomogeneità nell'analisi e nell'indicazione delle strategie nei diversi settori esaminati: infatti accanto ad una declinazione articolata di azioni ed obiettivi per alcune aree di intervento si nota per altre aree un'indicazione piuttosto generica.
La frequente assenza degli strumenti da utilizzare per la realizzazione delle strategie indicate penalizza il programma dal punto di vista della concretezza e non consente valutazioni sulla fattibilità delle azioni proposte.
Bisognava cogliere le opportunità e proseguire il processo avviato con il "Patto per la ricostruzione e lo sviluppo", ideato ed assunto dal precedente Governo regionale "quale quadro di riferimento metodologico per lo sviluppo di tutto il territorio regionale, superando la limitazione operativa al cosiddetto cratere e valorizzando una prospettiva di programmazione integrata per lo sviluppo delle Marche, rivolta a settori operativi quali i servizi sociali e sanitari, la competitività e l'innovazione, la green economy, la sicurezza del territorio, la valorizzazione del patrimonio ambientale, storico e culturale, la mobilità, la ricerca, la riduzione del divario digitale".
Al Patto, redatto grazie alla collaborazione con l'Istao, hanno partecipato tutti i principali attori della Regione Marche ed esso "nasce dal recupero di profonda consapevolezza reso possibile dalla qualificata analisi dei 'Nuovi sentieri di sviluppo per l'Appennino marchigiano dopo il sisma del 2016’ promossa dalla Assemblea legislativa regionale".
Stride con il comune buonsenso l'aver ignorato un importante, qualificato e, soprattutto, partecipato lavoro programmatico.
Occorreva, inoltre, mettere in campo una strategia emergenziale sulle politiche giovanili in cui le azioni di sostegno ai giovani devono integrare fortemente le politiche sulla scuola, sul contrasto all'abbandono scolastico, ma anche sui trasporti e sul diritto allo studio e si devono correlare alle politiche per contrastare la disoccupazione giovanile quindi alle politiche sul lavoro, la formazione e il sostegno alle imprese.
Infine mancano proposte da avanzare per l'impiego del Next Generation EU (recovery Fund), che, come è stato da altri osservato, "non è un cesto di risorse gratis al quale tutti possiamo attingere a piene mani, con criteri di distribuzione parcellizzati ....non è un fondo di 209 miliardi, perché i trasferimenti a fondo perduto sono circa 82 miliardi, Il resto sono prestiti, e quindi equivalgono a risorse a debito.. " seppure con la differenza che "costeranno meno del nostro debito tradizionale".
Lo dicevo già in occasione dell'intervento di insediamento del Presidente Acquaroli e lo ribadisco oggi: non si scorge nel programma e nel Defr una visione di futuro, mentre si vede bene che manca il coraggio e la forza di cogliere le opportunità per determinarlo.
Coloro che hanno l'onore di rappresentare ai massimi livelli le istituzioni hanno anche il dovere di cogliere le opportunità del nostro tempo così difficile ed avverso.
Nelle linee programmatiche si parla della grave crisi del modello marchigiano aggravata ulteriormente dalla pandemia e si lancia la sfida delle risorse europee auspicando una maggiore accessibilità alle stesse con una programmazione che sarebbe opportuno fare insieme, come insieme sarebbe utile condividere le opportunità del Recovery Fund, nella consapevolezza che questi sono strumenti essenziali per dare una risposta anche e soprattutto ai ritardi infrastrutturali che tanto hanno condizionato la competitività dei nostri territori.
E le infrastrutture sono un campo sconfinato: treni, aeroporti, porti, scuole, ospedali, fibra, strade, ponti ed investire in esse è anche l'unica strada per tornare a crescere.
Si ipotizza la riforma della Svim per creare una sovrastruttura che finirà per estromettere la stessa Giunta ed il Consiglio regionale al quale la legge assegna compiti di programmazione, indirizzo e controllo e su questo noi siamo assolutamente contrari.
Perché queste scelte riguardano e guardano al futuro ed esso non può essere ricondotto nel perimetro solo di una maggioranza, ma al confronto ed al dialogo con i più anche perché se il ricorso al debito è in questo momento inevitabile non dobbiamo dimenticare che gran parte di esso graverà sulle giovani generazioni alle quali non possiamo, ancorché incolpevolmente, rubare il futuro.
Anche per questo bisogna dunque recuperare la visione che dovrebbe portare a guardare a quel futuro da più parti evocato: quella che possiamo chiamare la prospettiva.
Quella visione di collegamento tra le generazioni future che avranno il debito a carico e la necessità di utilizzare le risorse a disposizione anche per dare loro e a tutti una prospettiva.
Ed allora le ingenti risorse che arriveranno dovranno essere spese in investimenti che guardino al futuro in primis nell'istruzione, nella formazione e nella ricerca.
Ed ancora, come evidenziavo prima, investimenti in infrastrutture materiali ed immateriali per fronteggiare il dissesto idrogeologico del territorio e per modernizzare la viabilità e la rete dei trasporti.
Ed infine gli aiuti alle imprese nell'ottica della transizione verde, perché dobbiamo recuperare l'attività produttiva necessariamente esplorando nuove vie di sviluppo e di crescita.
Ma su tutto c'è la sanità e la pandemia in corso detta l'ordine del giorno delle priorità, sebbene la sanità sia una priorità oltre l'emergenza.
Per questa ragione le risorse del Mes sono necessarie per mettere in campo un piano di sviluppo e riorganizzazione della nostra sanità e non possiamo fare debito solo per rincorrere il virus senza aumentare la robustezza del nostro sistema economico, sociale ed anche istituzionale.
La salute è un bene primario e fondamentale della persona, costituente il presupposto indispensabile per l'esercizio di ogni altro diritto. E questo tempo drammatico ci conferma che la sua tutela è una questione non solo individuale, ma anche collettiva.
Obiettivo della politica sanitaria deve essere quello di offrire un sistema di strutture e servizi che garantisca l'effettivo accesso di tutti i cittadini all'erogazione equa di prestazioni sanitarie tempestive e di qualità.
A tal fine, occorre assicurare adeguati livelli di assistenza sia ospedaliera sia distrettuale-territoriale, di medicina generale e specialistica, in tutte le fasi di prevenzione, cura e recupero.
Servono anche percorsi assistenziali integrati atti a soddisfare quei bisogni di salute che richiedono congiuntamente prestazioni sanitarie e azioni di protezione sociale, anche di lungo periodo e dette esigenze necessitano di strutture e beni strumentali altamente funzionali ed efficienti, anche investendo nell'innovazione tecnologica.
Tutto questo guarda al futuro e, nel concordare con il Presidente Acquaroli sul fatto che quando parliamo di futuro non possiamo imprigionarlo nel perimetro di una maggioranza, mi trovo costretto a constatare come a tale intendimento non siano seguiti i fatti giacché la sua maggioranza ha deliberatamente eretto un muro invalicabile sulla linea di quel perimetro.
Il giudizio del Popolo marchigiano è stato chiaro: a voi il compito, l'onore e l'onere del governo ed a noi l'onore della rappresentanza ed il compito e l'onere dell'opposizione,
Ci sarà bisogno di tutti, ma soprattutto ci sarà bisogno che ciascuno faccia il proprio dovere con lealtà e con responsabilità, con l'obiettivo comune a tutti che è il bene della nostra Comunità.
Perché un giorno si possa dire di noi tutti, nei rispettivi moli, che siamo stati all'altezza dei compiti che ci sono stati assegnati e che abbiamo assunto.
E ciascuno di noi possa dire di non aver fatto altro che il proprio dovere, però di averlo fatto!
Su questo documento, per le ragioni esposte, non vi può essere un parere favorevole ed il mio voto sarà convintamente contrario.