Resoconto della seduta n.90 del 22/11/2022
SEDUTA N. 90 DEL 22 NOVEMBRE 2022

La seduta inizia alle ore 10,30

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Buongiorno a tutti. Dichiaro aperta la seduta n. 90 del 22 novembre 2022. Do per letto il processo verbale della seduta n. 89 del 17 novembre 2022, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento Interno.
Al primo punto ci sono le interrogazioni, ma gli Assessori che sono chiamati a rispondere, Assessori Saltamartini, Baldelli e Brandoni, non sono in questo momento presenti neppure per il punto 2, per l'interpellanza a cui deve rispondere l'Assessore Saltamartini.
Metto in votazione il rinvio della proposta di atto amministrativo n. 39 in quanto questo atto deve essere votato dopo l’approvazione o meno del rendiconto, che andrà all’attenzione del Consiglio regionale nella prossima seduta di martedì.
Ha la parola, oratore contro, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti quelli che ci sono. Ieri nella Conferenza dei capigruppo avevamo deciso di non convocarci di nuovo per permettere a quest’Assise di aprire i lavori con puntualità e per la prima volta avremmo potuto iniziare alle ore 10,00, invece, ancora una volta siamo ad arrancare. Ma questo non è il fatto vero, è che siamo costretti non solo a iniziare con mezz'ora di ritardo, e la ringrazio per aver aperto i lavori, ma lo facciamo senza gli Assessori per cui dobbiamo rinviare gli atti ispettivi (interrogazioni e interpellanze).
Sul rinvio dell'atto amministrativo n. 39, noi siamo d'accordo, ma forse non doveva essere iscritto perché, come sappiamo, proporre il bilancio consolidato senza aver approvato il consuntivo non è opportuno e sicuramente illegittimo.
Ritengo che a nessuno sarebbe venuto in mente di proporre oggi l’iscrizione d’urgenza del consuntivo perché sarebbe stato uno sgarro istituzionale analogo a tanti altri che abbiamo un po' subito in quest'Aula, ma questo sarebbe stato di particolare gravità. Ieri in Conferenza dei Capigruppo c'era il favore nostro, guardo la Consigliera Ruggeri, che è relatrice di minoranza, che aveva già posto il tema, che è stato colto, quindi oggi rinviamo l’atto e lo sincronizziamo, come la legge impone, nella prossima seduta dopo il rendiconto.
Un voto favorevole da parte nostra, penso anche dal Gruppo del Movimento 5 Stelle. Grazie.

PRESIDENTE. Rinvio della proposta di atto amministrativo n. 39. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Mi sia consentito rispondere per chiarire in merito all'intervento che ha svolto adesso il capogruppo del PD Consigliare Mangialardi.
Innanzitutto chiedo scusa per essere giunto più tardi delle ore 10,00, l’orario che c'eravamo dati per l'avvio del Consiglio regionale.
Inoltre mi faccio carico della errata indicazione sull’ordine del giorno del punto 3 “Proposta di atto amministrativo n. 39”, che deve seguire la proposta del rendiconto del bilancio. Grazie per aver accolto nella Conferenza dei Presidenti dei gruppi la proposta avanzata, quella più congeniale, per consentire a tutti i gruppi consiliari di valutare anche il rendiconto con i dovuti tempi necessari.
E’ presente per la Giunta l’Assessore Biondi, alla sua presenza si può svolgere l'attività di Consiglio regionale.

Mozione n. 289
a iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Santarelli, Ruggeri
“Richiesta stato di emergenza in conseguenza della sequenza sismica che dal 9 novembre scorso sta interessando le Marche”.
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 289 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Santarelli, Ruggeri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Questa atto era stato rinviato la settimana scorsa.
Una mozione importante, un'opportunità per fare in modo che l'intero Consiglio regionale possa in qualche modo dire alla Giunta e al Presidente di presentare la richiesta dello stato di emergenza.
Abbiamo presentato questa mozione il giorno 11 novembre, la prima scossa è avvenuta il 9 e il venerdì abbiamo presentato questo atto, che è stato sottoscritto da tutto il gruppo del Partito Democratico e dai gruppi del Movimento 5 Stelle e Rinasci Marche. Una mozione, con questa richiesta, dovrebbe dare forza all'intera Giunta e al Governo regionale.
Ieri abbiamo letto che il Presidente ha fatto la richiesta per lo stato di emergenza, noi Consiglieri non abbiamo il protocollo privato della Presidenza, oggi è prevista questa mozione, sarebbe stato un segnale di sensibilità e anche di rispetto del Consiglio regionale farci avere la richiesta perché noi, al di là di un comunicato stampa, non abbiamo visto niente.
I comunicati stampa sono una cosa e la richiesta che viene fatta realmente è un altra.
Non capiamo che cosa sia cambiato da giovedì ad oggi, ci sono stati il sabato e la domenica e venerdì è stato l’unico giorno pieno e lunedì mattina si è stati pronti a fare la richiesta dello stato di emergenza. Non si è voluto dare seguito ad una mozione che una parte del Consiglio regionale aveva presentato, anche se ho detto sin da subito che era una mozione aperta e c’era la possibilità per tutti i gruppi consiliari di sottoscriverla.
La mozione va votata e ritengo che sia importante anche ricevere la richiesta che ha fatto il Presidente anche perché non sappiamo quali territori interessa. Nel comunicato stampa che ho letto non sono riuscito a capire che tipo di richiesta è stata avanzata.
Ci auguriamo che il Governo prenda in carico questa richiesta in tempi rapidi e riconosca realmente lo stato di emergenza per questo terremoto, che preveda le risorse necessarie se non altro per far fronte all’emergenza.
Bene la richiesta, ma ci auguriamo che il Governo non perda altri dodici o tredici giorni come ha fatto il Governo regionale, che ci ha messo tredici giorni per decidere se fare la richiesta. Non vorrei che il Governo nazionale faccia passare altri giorni perché è giusto riconoscere le spese delle persone.
Sono contento e la felicità non è solamente mia, ma è un po' di tutti per aver letto che sono state stanziate le risorse per quanto riguarda il precedente stato di emergenza, quello legato all’alluvione, ho letto che sono stati previsti 400 milioni di euro.
Una bella notizia per il nostro territorio, per il dramma che è avvenuto e ci auguriamo che queste risorse siano disponibili anche perché ancora nelle tasche dei cittadini non è arrivato un euro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Non so se dobbiamo essere contenti oppure continuiamo nel teatro dell'assurdo. Avevamo fatto una cosa molto semplice, addirittura banale, che davamo per scontata. Abbiamo presentato l'11 novembre la mozione, immediatamente dopo il terremoto, avendo una ricognizione sommaria dei danni che c'erano pervenuti dai sette Comuni particolarmente interessati dalla scorsa di magnitudo 5.7 del 9 novembre.
Abbiamo presentato una mozione a firma dell'intero gruppo del Partito Democratico, prima firma il Consigliere Biancani, del gruppo del Movimento 5 Stelle e del gruppo di Rinasci Marche, e abbiamo messo a disposizione di questa Assise un atto che avrebbe aiutato.
Spero che i cittadini si rendano conto del valore che date agli atti perché non dimentico il dibattito che c’è stato non più tardi di giovedì scorso.
Il Presidente ci ha detto che voleva essere certo dei danni e che prima di fare una cosa che non era sostenuta dalla documentazione necessaria …, non bastavano i 500 ragazzi che sono in giro per la città di Ancona, gli edifici, le chiese, le strutture private che sono state segnalate dai Sindaci in modo formale con ammontare di cifre importanti.
La norma è abbastanza chiara, occorre una ricognizione sommaria e il Presidente non era ancora stato messo nelle condizioni.
Ho fatto la richiesta di accesso agli atti e vorrei capire che cosa è mutato tra giovedì e domenica, quale tipo di sollecitazioni ulteriori avete avuto per mettervi nelle condizioni di capire quello che tutti gli altri avevano già intuito e certificato nei giorni precedenti.
In una nazione come questa, mangiata e triturata dalla burocrazia, della quale ne fate sempre un baluardo per proteggervi dall'incapacità di agire, essere tempestivi conta perché perdere 10 giorni vuol dire che tutto avviene poi con 100 giorni di ritardo.
Quello che per me è grave rispetto al dibattito di giovedì scorso e che avete voluto strumentalizzare politicamente un atto che invece era di puro sostegno, non c'era nessuna critica, nessuna argomentazione che sottolineasse il ritardo. Abbiamo solo detto: “Guardate, pensiamo che sia opportuno dichiarare lo stato di emergenza”.
Non dimentico le parole sprezzanti, che non mi sorprendono, del Consigliere Putzu, non dimentico che noi avremo chiesto lo stato di emergenza per dare sostegno politico al Sindaco di Pesaro, che essendo preparato e avendo strutture adeguate era arrivato molto prima di voi rispetto al risultato che avete dovuto certificare ieri. Non c'era niente di questo, nemmeno la volontà di allontanare i turisti dalle Marche, come ricordato dal Consigliere Marinelli, non si assumeva il giusto provvedimento perché quello avrebbe messo in cattiva luce le Marche in giro per l'Italia e per il mondo.
Vi siete resi conto forse per la pressione che vi abbiamo imposto, aprendo il dibattito qui, facendo una conferenza-stampa, e subito dopo avete fatto l’atto, ma non era la nostra pressione, era la pressione che stava montando tra i Sindaci, "anche politicamente vicini a voi”, perché avevano danni e avevano bisogno di certezze anche non economiche, che arriveranno, spero che il provvedimento sia assunto positivamente, dopo la richiesta al Governo, per la semplificazione burocratica e per consentire di fare gli interventi in emergenza urgenza con la modalità che lo stato dichiarato può permettere.
Penso che siate stati inadeguati nell'assumere questo provvedimento, anche poco rispettosi sul piano istituzionale.
C’è una mozione in Consiglio, c'è un dibattito e voi lo deformate, lo portate sul piano politico, assumete, e ci voglio credere, la richiesta formale di stato di emergenza da inoltrare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e non comunicate ai proponenti nemmeno due righe per dire: “Ecco l’atto, ritirate la mozione”, non avete fatto nemmeno questo perché siete arroganti, presuntuosi, supponenti e in questo caso, e non solo, anche incapaci. Grazie.

Presidenza del Vice Presidente
Gianluca Pasqui

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Sono in linea con quanto espresso dai Consiglieri Biancani e Mangialardi, però ci tengo a dire qualche parola anch’io sul fatto e che alla fine possiamo dirci contenti perché la mozione che abbiamo presentato, con un po' di lungimiranza una settimana fa, di fatto è stata già accolta nei fatti con una tara istituzionale.
Mi sarei aspettata due righe che comunicassero ai firmatari, ai capigruppo, che lo stato di emergenza era stato chiesto, invece l’ho dovuto leggere sulla stampa, il che non è proprio il massimo della forma, soprattutto all'indomani di un dibattito politico estremamente scadente perché in quest'Aula la scorsa settimana abbiamo visto un teatrino squallido su un argomento importante, serio, e lo ha dimostrato il Presidente ieri firmando la richiesta dello stato di emergenza.
Oltre ad averci visto bene e per tempo, abbiamo anche fatto emergere che il centro-destra è andato avanti a spanne sulla questione perché ci sono state gaffe, ma soprattutto c'è stato il tentativo di politicizzare una tragedia che ancora non è stata esaurita perché lo sciame sismico è ancora in corso. I danni si sommano, le richieste di aiuto da parte dei Comuni aumentano di ora in ora e dire che la richiesta dei Sindaci di centro-sinistra veniva strumentalizzata non fa onore a chi ha detto quelle cose nè alla parte politica della persona che si è espressa in questo modo, né tanto meno all’Aula.
Tralasciamo le questioni di chi cerca di dimostrare che ci sono terremoti di serie A e terremoti di serie B o il fatto che la richiesta di stato di emergenza poteva allontanare il turismo. Sono state delle gaffe che ancora ci portiamo dietro perché ciclicamente vengono riproposte e ci fanno fare brutte figure.
Peggio ancora dal mio punto di vista è stata la strumentalizzazione politica che è avvenuta in quest'Aula su un evento estremamente serio, in cui tutti siamo chiamati a dare risposte.
Ieri il Presidente ha dato la risposta che l’opposizione aveva suggerito, mi sento soddisfatta, anche se abbiamo perso dieci giorni importanti e soprattutto ci siamo regalati quello spaccato squallido di discussione in Aula di cui tutti avremmo fatto volentieri a meno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Vicepresidente Pasqui. Il nostro gruppo regionale, il gruppo di Rinasci Marche ha firmato con convinzione questa mozione, come è accaduto due mesi fa quando abbiamo chiesto un impegno a tutti i Consiglieri rispetto all'alluvione, proponendo anche una Commissione di inchiesta sull'alluvione. Al gruppo Rinasci Marche tutto questo è stato rigettato.
Oggi si chiede con questa mozione l'ennesima azione a sostegno dei marchigiani, in particolar modo di una parte della regione che è stata colpita violentemente dal terremoto. Un atto che vuole mettere in evidenza la necessità prioritaria di chiedere lo stato di emergenza, come leggiamo dalla stampa alcune notizie.
Come gruppo Rinasci Marche ci piace vedere lontano ed abbiamo visto lontano quando abbiamo firmato questa mozione insieme agli altri perché era una priorità legata ad alcune necessità concrete del territorio. I nostri cittadini, dopo aver perso reddito, abitazioni e prospettive future perché colpiti dall'alluvione, oggi vedono un'ulteriore disgrazia, quella del terremoto, che è stato sottostimato. C’è stata una scossa di magnitudo 5.9 ed alcune aziende si sono dovute fermare, alcune cittadini si sono ritrovano sfollati, soprattutto è venuta meno la possibilità di stare in comunione. Penso all'Università di Ancona che ha dovuto interrompere le proprie lezioni, agli studenti universitari di medicina. Proprio oggi è una giornata di festa per l’Azienda perché si parla di quello che è stato l’Ospedale riunito in questi ultimi anni, mentre noi facciamo seduta stanno parlando, e questo non va bene.
Il terremoto ha provocato delle lesioni anche alle università e alle chiese, dovevamo intervenire immediatamente, leggiamo dalla stampa invece che questa Giunta e questa maggioranza ci hanno anticipato sui giornali.
Saremo contenti di lavorare in Aula, di dare una mano ai marchigiani all'interno dell’Aula consiliare, che è principe all'interno di questo consenso, soprattutto condividere anche con la maggioranza alcune scelte che non sono di minoranza o maggioranza, ma hanno la necessità di dare una risposta concreta a tutti i cittadini marchigiani, a cui onestamente importa poco dei nostri lavori, importano le azioni concrete, i ristori per l'alluvione, le azioni economiche che verranno messe nelle tasche dei cittadini.
L’emergenza del terremoto era un fatto da prendere immediatamente in considerazione, a maggior ragione ora che il Governo nazionale vede una maggioranza in linea con quello regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Con sfumature indubbiamente diverse gli interventi hanno messo in evidenza un modo di politicizzare anche stavolta una tragedia, in maniera molto evidente e con sfumature diverse.
Ho apprezzato alcuni interventi che sono stati molto costruttivi, pacati, adatti al tipo di discussione che si sta attuando, pur con pensieri diversi. Tra di noi deve esserci un approccio rispettoso verso chi subisce le situazioni, c'è sempre un modo di approcciarsi, uno più diretto e più strumentale.
Non sono qui per dare giudizi su quanto i singoli Consiglieri hanno espresso, ho apprezzato alcuni interventi e altri meno, mettiamola così, ma questo vale come mia umile opinione personale.
Per quel che riguarda la strumentalizzazione, indubbiamente c'è stata anche sui territori, io che vivo nella provincia di Pesaro e Urbino e sono stato toccato direttamente da questa tragedia, come chi vive ad Ancona, ho notato anche su televisioni locali, che non vengono neanche viste in tutta la regione, forti attacchi strumentali anche da parte di amministratori politici di quelle zone. C’è modo e modo anche di approcciare.
Devo dire che su questa vicenda non abbiamo nulla da rimproverarci perché fin dai primi minuti c'è stata tutta l'attività necessaria, in accordo con la Prefettura e con tutte le altre istituzioni rappresentative di questi territori e di questa Regione, il GCS ed il COR sempre convocati e fatto il punto minuto per minuto. Abbiamo fatto riunioni straordinarie quando il Sindaco di Ancona si era lamentato che aveva 1500 richieste ed aveva difficoltà ad evaderle. Abbiamo dato la nostra disponibilità anche come Protezione Civile a dare una mano, ma poi durante quella riunione si è evidenziato che questa cosa "non serviva” perché delle 1500 richieste oltre 1000, effettivamente e come immaginavamo, fortunatamente sono risultate solo apprensioni da parte cittadini, che magari temevano qualche ripercussione sui loro immobili, che fortunatamente sono risultate non pericolose.
Tutti i sopralluoghi e le verifiche stati fatti. Nessuna situazione è stata sottovalutate, ma tutte sono state approfondite. In accordo con il Capo dipartimento della Protezione civile, con il quale sono stato, oltre al Presidente, regolarmente in contatto, abbiamo detto che prima di chiedere lo stato di emergenza occorreva fare una verifica complessiva per capire effettivamente quale fosse la situazione, che attualmente è abbastanza chiara, anche se è work in progress, sperando che le scosse smettano. La verifica è stata fatta sabato mattina, tre giorni fa, ed è arrivata anche da parte del Comune di Ancona la richiesta presunta dei danni, dato che sono danni non certificati, ma visionati perché la certificazione avverrà da oggi in poi con la richiesta dello stato di emergenza. Volutamente questo è stato fatto altrimenti si rischiava di chiedere nei primi giorni, nelle prime ore, lo stato di emergenza che avrebbe bloccato le attività complessive di tutti quei luoghi in cui si chiedeva di fare le verifiche, che, se fossero state certificate con le schede AeDes, sarebbero state bloccate e rese inagibili fin dalle prime ore, senza avere certezza della gravità della situazione.
La messa in sicurezza è stata immediata con i sopralluoghi tempestivi dei Vigili del fuoco e dei tecnici dei vari Comuni su tutti gli istituti scolastici, sulle proprietà pubbliche ed anche sulle proprietà private. Si è andati secondo una scala di gravità, quelle che erano segnalate con maggior evidenza sono state visionate per prime, quelle segnalate con minore evidenza e minor drammaticità nei giorni successivi. Nel giro di una settimana sono state visionate tutte.
Sabato mattina abbiamo avuto la situazione più chiara, ci siamo risentiti con il Capo dipartimento della Protezione civile ed abbiamo deciso che lunedì mattina avremo richiesto lo stato di emergenza. Ho anche motivo di pensare che verrà accettato, Queste sono le situazioni, gli scambi avvenuti con la Protezione civile regionale e nazionale.
Ieri abbiamo portato avanti la richiesta, come è normale che sia e come era stato concordato fin dai primi minuti ed in queste ore continuerà l’interlocuzione. Deduco che sarà accertata con una ordinanza successiva che ci metterà nelle condizioni di certificare i danni reali, che voglio sperare siano molto diversi dai quelli evidenziati, questo non per sottovalutare la cosa, ma perché mi auguro che tutti quei danni - oggi si parla 30 milioni, 50 milioni - visionati a spanne con le certificazioni verranno ridimensionati, resi fattibili negli interventi nel più breve tempo possibile. Se poi ci saranno delle situazioni di messa in sicurezza in maniera più stabile e definitiva saranno affrontate con lo stato di emergenza, che consentirà, speriamo, di avere in futuro dei ristori necessari.
La cosa certa è che laddove c’era una situazione di pericolo si è già intervenuti fin dalle prime ore, infatti si è visto lo sgombero delle scuole e la resa inagibile di alcuni stabili in cui sono state fatte le verifiche. Nulla è stato lasciato indietro e al caso e su questo c'è stata anche la convergenza del Sindaco di Ancona in una riunione straordinaria fatta con i Vigili del fuoco e con tutti gli altri enti appositamente su Ancona, fin dalle prime ore.
Non abbiamo nulla da rimproverarci, è stato fatto tutto quanto era necessario e lo stato di emergenza non è stato affatto tardivo, ma concordato con la Protezione civile nazionale:verificare l'entità dei danni prima di fare una richiesta ufficiale di stato di emergenza, che ha questo punto è stata fatta.
Non vedo stamattina di cosa stiamo discutendo, se non di ritirare questa mozione o di non votarla. Perché votare una cosa che è stata fatta con regolarità, attenzione e nei tempi dovuti e voluti? Non vedo cosa dovremo votare stamattina. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Ci farebbe piacere sapere che voti ha dato, chi è stato più bravo, chi meno. Lei si è preso l’autorità di giudicarci, anche rispetto a come ci muoviamo e agli interventi che facciamo. Complimenti!
Lei si prende anche la briga di decidere cosa deve votare il Consiglio regionale, lei non è un Consigliere, glielo ricordo, non è stato eletto, è stato nominato, pertanto non è un Consigliere, lasci ai Consiglieri la possibilità di decidere se vogliono votare o no la mozione.
Le ricordo, Assessore, che lei ha detto una cosa molto grave, sono contenta che sia stata registrata, ha detto: “Non abbiamo fatto fare i sopralluoghi con le schede AeDES perché molti edifici sarebbero risultati inagibili”. Le ricordo una cosa, tutti i sopralluoghi che sono stati fatti non sono certificati perché i sopralluoghi certificati non sono quelli dei Vigili del fuoco, né quelli dei tecnici comunali, a meno che essi non siano certificati come certificatori. Non tutti i tecnici sono abilitati a redigere le schede e le spiego anche come sono fatte queste paginette delle schede AeDES, che ha creato e ha inventato la Regione Marche, e siamo orgogliosi che vengano usate in tutta Italia, c'è scritto il danno pregresso, il danno in quel momento e quello che si deve fare e dove si deve fare, se un edificio è agibile o no, con provvedimenti, se devono essere sgomberate le persone, soprattutto vanno fatte per le opere pubbliche.
Voi avete fatto valutare le opere pubbliche, non sappiamo da chi, certamente non con le schede AeDES. Le leggo la legge che lei avrebbe dovuto applicare perché mi pare, da quello che ho capito, che voi avete scritto una nota al Capo dipartimento della Protezione civile nazionale e al Ministro, invece il Presidente avrebbe dovuto scrivere al Presidente del Consiglio, cosa che voi non avete fatto, cosa che non doveva fare, era un’analisi preliminare dei danni perché quella si fa in seconda battuta tant’è vero che è prevista dal comma 2 dell’articolo 29. Il comma 1 dice che a seguito di una valutazione speditiva svolta dal Dipartimento della Protezione civile sulla base dei dati e delle informazioni disponibili, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e formulata anche su richiesta del Presidente della Regione, viene dichiarato lo stato d’emergenza, dopo avere acquisito l’intesa.
Il 2 comma dice che a seguito della valutazione dell’effettivo impatto dell’evento calamitoso vengono emanate le ordinanze. Lei ha confuso, Assessore, la dichiarazione di emergenza con le ordinanze, le ordinanze vengono fatte dopo e le fa il Capo della Protezione Civile, previa intesa con le Regioni interessate.
In questi 12 giorni quello che è stato speso per puntellare, sopralluoghi fatti non da tecnici abilitati AeDES, le spese per gli sfollati, chi le copre? Un conto è avere la dichiarazione dello stato di emergenza per cui c’è il fondo nazionale, che può essere rimpinguato, un conto è aspettare di valutare i danni e lei stesso ha detto che verranno ricontrollati una volta dichiarato lo stato d’emergenza dai certificatori AeDES.
Abbiamo aspettato questi 12 giorni e, come lei ben saprà, entro 20 giorni dal primo evento calamitoso non c’è bisogno del parere favorevole del Mef per le risorse, lei questo non lo sa? Sono passati 13 giorni, è inutile che guarda nel vuoto, si può anche interessare e verificare se è vera questa cosa che le dico, dopo 20 giorni tutto quello che verrà dato ha bisogno di un impatto burocratico molto più grande proprio perché non è stata dichiarata l’emergenza e i 20 giorni passano tra una settimana, per cui tra una settimana per avere le risorse avremo bisogno di procedure molto più complesse.
Lo stato di emergenza si dichiara non soltanto quando ci sono delle calamità, Assessore, lo vorrei dire al Presidente e non a lei perché lei non è competente, è competente il Presidente a chiedere queste cose. Mi dispiace doverle chiedere a lei, probabilmente il Presidente è molto più preparato, ma se leggo dai giornali …
Non solo lo stato di calamità viene dichiarato quando c'è un danno, ma anche nell’imminenza di un danno, quindi, in attesa che il danno possa essere, proprio per mettere in atto tutta l’assistenza alla popolazione e ai Comuni per evitare che il danno possa implementarsi nel caso si ripeta la calamità. Penso alle scuole, agli edifici pubblici, alle case di edilizia residenziale pubblica, che a volte sono vecchie e obsolete.
La norma non effettua l’individuazione dei potenziali destinatari all'inizio, proprio perché il novero viene fatto dopo. E’ semplice, è un articolo solo e di questo articolo voi avete sbagliato il comma 1 perché non avete fatto la previa ricognizione veloce dei danni, avete sbagliato, se è vero quello che dice il giornale, non ho dubbi nel pensare che il Corriere Adriatico dica la verità, la richiesta che è stata inoltrata al Ministro per la Protezione civile e le politiche del mare e al Capo dipartimento nazionale della Protezione civile, invece la legge dice che deve essere mandata alla Presidente del Consiglio. Già perderemo tempo perché non sono competenti i due ai quali avete mandato la nota, che ci avrebbe fatto molto piacere avere oggi. L’avete comunicata ai giornali già da ieri sera, avete messo sui siti della Regione Marche che ieri mattina è stata mandata la nota, allora mi chiedo: proprio alla vigilia di questo Consiglio l’avete fatto o avete aspettato i 20 giorni per non disturbare il manovratore o forse perché si sta scrivendo la legge di bilancio dello Stato e le Marche, che sono tanto vicine alla Presidente, non dovevano disturbarla in questo lavoro? Perché, Assessore, ci sono terremotati di serie A e terremotati di serie B nelle Marche? Ancora non ci ha risposto sul motivo della mancata richiesta di stato di emergenza, anzi ha detto una cosa gravissima, che ripeto, abbiamo preferito non far fare i sopralluoghi a quelli bravi dell’AeDES perché magari ci dichiaravano inagibili gli immobili. Questa cosa è registrata, penso che sia una gravità assoluta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Borroni.

Pierpaolo BORRONI. Grazie, Presidente. Ho visto questa mozione oggi e sono perplesso perché ancora dalla parte del centro-sinistra, del PD, si fa polemica sulle disgrazie che subiscono le Marche, prima sull'alluvione, oggi sul terremoto.
La Giunta ha fatto esattamente quello che doveva fare, ha fatto le verifiche statiche e, in accordo con la Protezione Civile, tutte le verifiche, anche aspettando le notifiche fatte dagli enti pubblici e dai privati. Sono stati fatti tutti sopralluoghi. Se lo stato di emergenza fosse stato chiesto 8 o 12 giorni dopo l'evento non sarebbe cambiato nulla.
Ritengo che questa mozione sia priva di fondamento, che non vada votata e sarebbe una cosa opportuna se la ritirate.
Per l'ennesima volta il Partito Democratico sta facendo una polemica strumentale e politica su una disgrazia capitata nelle Marche, è una vergogna quanto sta accadendo questa mattina. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola al Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Consigliere Borroni, diciamo che vergognoso è quello che dici lei, con tutto il rispetto personale che abbiamo reciprocamente.
Non abbiamo mai fatto polemiche sulle disgrazie, ci siamo battuti, abbiamo assunto iniziative per la prevenzione delle disgrazie – su questo ci sono delle carenze evidenti - e per dare una mano nel momento in cui si sono verificate.
Questa mozione è attuale e deve essere votata, poi se non lo fate vi assumete voi la responsabilità perché è una prerogativa del Consiglio regionale, che è un’entità diversa dal Presidente, è un'entità istituzionale.
La Regione si dispiega tra il Presidente e il Consiglio regionale, quindi può e deve esprimersi il Consiglio regionale su una materia del genere perché àa maggiore forza alla richiesta del Presidente della Giunta. Sostenuta e affiancata da una mozione la richiesta dello stato di emergenza del Consiglio regionale ha maggiore forza.
Da ultimo, la richiesta è stata inoltrata, immagino per errore, al Ministro del mare e al Capo della Protezione civile. L’ho detto ieri mattina in Conferenza stampa, poi la stampa non l’ha riportato per evidenti ragioni di spazio, però lo voglio ripetere in quest'Aula perché forse non si ha contezza, lo stato di emergenza viene deliberato dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, d'intesa con la Regione interessata. La Regione è il Presidente, ma è anche il Consiglio regionale. Il Ministro subentra nel momento successivo quale componente del Consiglio dei Ministri, il Capo della Protezione civile arriva dopo perché con la dichiarazione dello stato di emergenza si attribuisce il potere di ordinanza al Capo della Protezione civile, in un momento successivo.
L’istanza fatela al Presidente del Consiglio dei Ministri, che è quello che la deve sottoporre al Consiglio dei Ministri. La dichiarazione dello stato di emergenza doveva essere fatta subito perché è una condizione giuridica che può e deve essere attivata al verificarsi e nell'imminenza di eventi eccezionali, come nel caso di terremoti o di alluvioni. Va attivata quando si rende necessario agire con urgenza e con poteri straordinari per proteggere cittadini e riparare eventuali danni. La funzione preventiva dello stato di emergenza è quando c'è uno sciame sismico in atto. Dopo che c'è stata una scossa di magnitudo di 5.7 con uno sciame sismico in atto, la necessità di utilizzare i poteri straordinari per prevenire è di assoluta evidenza perché, ad esempio, deve essere accertato se le infrastrutture private e pubbliche sono idonee a garantire la sicurezza dei cittadini, a proteggerli e ripararli da eventuali danni.
Quando vediamo che nel capoluogo di Regione 500 studenti vengono trasportati da un luogo ad un altro perché i plessi scolastici in cui svolgono le loro lezioni non garantiscono la sicurezza, che deve essere accertata, è evidente che è in atto questo percorso e la dichiarazione dello stato di emergenza serve a questo perché con essa è possibile derogare alle norme ordinarie di legge, attraverso i poteri di ordinanza attribuiti, successivamente alla dichiarazione, al Capo della Protezione civile, che a sua volta può nominare i soggetti attuatori, come ad esempio il Presidente della Regione. Capite qual è il passaggio? Quindi: istanza, richiesta, proposta del Presidente dei Ministri al Consiglio dei Ministri, dichiarazione, attribuzione di poteri, ordinanza, stanziamenti delle prime risorse. Potere di ordinanza in capo al Capo della Protezione civile con possibilità per lo stesso di nominare i soggetti attuatori, che possono operare in deroga alle norme ordinarie, pur nel rispetto dei principi generali, nello stesso tempo possono mettere in campo le necessarie risorse perché per fare i sopralluoghi e per la messa in sicurezza sono necessarie delle risorse. Questo è il passaggio, è stato ricordato, l'abbiamo detto più volte, andava fatta prima la richiesta dello stato di emergenza. Con un sisma 5.7 e con lo sciame sismico in atto che cosa aspettiamo, che arrivi un altro terremoto?
Pertanto questa mozione è di assoluta attualità, primo perché consente di individuare bene e meglio il destinatario, poi perché credo che il Consiglio regionale abbia il diritto e il dovere di esprimersi in questa materia, anche attraverso l'approvazione di questa mozione, se voi avrete la responsabilità di votarla, altrimenti pazienza, ve ne assumete la responsabilità.
Si dà maggiore forza al Presidente della Regione nei confronti del Presidente del Consiglio, che deve dichiarare lo stato di emergenza. Una mozione di questo tipo se approvata capite che male non fa, è un atto di responsabilità adottarla. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Poche considerazioni, che peraltro scaturiscono dall'intervento dell'Assessore Aguzzi, che confondono ancora più le acque su quanto è accaduto dopo le scosse di terremoto del 9 novembre ed in particolare su questa mozione. Confondono ancor più le acque perché è evidente che questa non è una mozione attuale, puntualmente dichiarato, richiesto, sottolineato dal Consigliere Cesetti, questo è un atto urgente, rispetto al quale …, al di là delle parole dell’Assessore Aguzzi e, credo, del Consiglio regionale, poi tornero su questo tema anche con la mozione di sfiducia all’Assessore Aguzzi.
Credo che il Consiglio regionale debba sentirsi la responsabilità di votare un atto dovuto, non a noi stessi o alla forma, dovuto ai cittadini e alle istituzioni perché è evidente che, va detto a chi ci ascolta o a chi potrà ascoltarci, non dichiarare lo stato di emergenza vuol dire che i cittadini che hanno avuto conseguenze negative da questi fatti, i privati, devono farsi carico autonomamente di tutti i danni che sono derivati. I Comuni che hanno avuto danni a strutture pubbliche, ad esempio le scuole, in assenza della dichiarazione dello stato di emergenza, si devono far carico dei costi per ripristinarle nella condizione di sicurezza, e lo dico dentro all’urgenza di questi fatti, che conosco essendo stato Sindaco di una città che ha avuto 1200 ragazzi, studenti delle scuole che sono dovuti sfollare quasi da un giorno all'altro, con la pressione legittima e giustissima delle famiglie, che volevano ritornare nelle scuole proprie e soprattutto non vivere condizioni di precarietà in infrastrutture non adeguate o vecchie. Ecco perché il richiamo al Consiglio regionale e ai Consiglieri è un appello fuori dalla politica.
Consigliere Borroni, quando parla di strumentalizzazioni, ci può essere un moto di indignazione, ma è in grado di dirci perché non è stato chiesto? Non l’ha detto, perché non avete chiesto lo stato di emergenza? Ma chiedo all’Assessore Aguzzi, che fa una ricostruzione strana rispetto alla mozione presentata una settimana fa, quanto sarebbe stato naturale che la Regione, il Governo regionale, in questa settimana avesse informato i cittadini di questa interlocuzione, come fa per tante altre situazioni, come lei stamattina ha raccontato, avesse informato i cittadini marchigiani colpiti da questa vicenda che che c'era un’interlocuzione, sarebbe stato semplice dirlo. Lei stamattina arriva qui raccontandoci che lo stato di emergenza ad oggi non è richiesto, ora non so bene se vi siete sbagliati, come bonariamente ha detto il Consigliere Cesetti, o se c’è altro, altro potrebbe essere il fatto che voi non intendete chiedere lo stato di emergenza a seguito del sisma del 9 novembre.
Le domande rispetto alla mozione non si semplificano e non si riducono, stamattina si accrescono perché lei ed il Presidente, assente perché immagino impossibilitato, non ci avete ancora spiegato per quale ragione non avete chiesto lo stato di emergenza. Non lo vogliamo sapere solo noi, credo che lo vogliano sapere anche i cittadini e la stampa, che fa da interprete. C'è un motivo per cui non l’avete chiesto? È evidente che non si può giustificare il tutto dicendo che dovevate fare la conta dei danni. I danni non c'entrano nulla e io voglio riportarmi a quella specie di manuale che è stato l'intervento della Consigliera Casini, non solo perché fa parte del mio gruppo, ma perché ha illustrato quello che avviene. Lei probabilmente un'esperienza da questo punto di vista non c’è l’ha e allora abbia l'umiltà di comprendere, spiegare, accettare e ascoltare quello che è avvenuto in altri territori in queste situazioni.
E’ inaccettabile che il modello del governo delle destre nelle Marche si dimentichi dei cittadini, voi avete il dovere di spiegare le vostre scelte, di essere chiari e di non essere ambigui. I cittadini hanno il dovere e il diritto di sapere cosa intendete fare a proposito di quello che è successo il 9 novembre scorso nelle Marche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.


(in fase di completamento)