Resoconto della seduta n.91 del 20/02/2018
La seduta inizia alle ore 10,40
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 91 del 20 febbraio 2018. Do per letto il processo verbale della seduta n. 90 dell’8 febbraio 2018, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4, dell’articolo 53, del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite, con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Sull’ordine del giorno
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.
Fabio URBINATI. Chiedo l’iscrizione d’urgenza nell’ordine del giorno della mozione n. 336 dei Consiglieri Micucci, Giacinti, Marconi, Rapa, “Tutela degli ippodromi Civitanova Marche e Corridonia”.
PRESIDENTE. Iscrizione d’urgenza della mozione n. 336. La pongo in votazione. Serve la maggioranza assoluta.
(L’Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)
PRESIDENTE. La mozione viene inserita all’ultimo punto dell’ordine del giorno, dopo la mozione n. 297.
Questione pregiudiziale ai sensi dell’art. 60 del R.I.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.
Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Sulle proposte di regolamento nn. 11 (testo base), 5, 7, 8, 9, ai sensi dell’articolo 60 del regolamento interno pongo la questione pregiudiziale in quanto i provvedimenti che dovremmo discutere sono precedenti alla sentenza n. 866 del Tar delle Marche che ha dato degli indirizzi ed ha posto delle questioni molto chiare.
Quindi chiedo all’Assemblea di decidere per il rinvio di questo punto e noi sin da oggi ci impegniamo a portare una proposta di legge che sia conforme al dettato della sentenza. Grazie.
PRESIDENTE. Ricordo, come da Regolamento, che su questa proposta si possono esprimere un Consigliere a favore ed uno contro per non più di tre minuti. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Come gruppo siamo nettamente contrari a questa richiesta del Consigliere Urbinati, perché questa è una legge che interessa una realtà imprenditoriale molto importante che non dà lavoro soltanto a se stessa, ma crea un indotto interessante fatto di artigiani, di piccoli imprenditori che lavorano per la realizzazione di queste case del commiato.
Credo che dopo tre rinvii di questa legge, se non ho perso il conto, la cosa ha del ridicolo.
Questa è una posizione politica inaccettabile e credo che l’attuale maggioranza non sia in grado di esprimere una posizione sul regolamento per le case del commiato e questo la dice lunga sulla situazione politica di questa Regione Marche e di come viene governata perché, cari colleghi del partito Democratico, su questo Regolamento il Tar vi ha dato torto, gli imprenditori vi danno torto, il sindacato degli imprenditori vi dà torto e vi chiede di intervenire su questa cosa, come ce le ho io le sollecitazioni da parte del sindacato di queste imprese ce le avete senz’altro anche voi.
Credo che non sia logico e il buon senso non prevalga, buon senso vuol dire, Consigliere Urbinati, che si doveva affrontare e risolvere questo problema per decine di imprenditori della regione Marche che non riescono a realizzare i loro obiettivi.
Questa cosa del rinvio politicamente è molto grave perché non so se si vuole proteggere solo chi è riuscito a realizzare le case del commiato prima e oggi non farle più realizzare in quel modo, altrimenti non si capisce perché non si riesce a trovare una soluzione a questo problema. Noi siamo nettamente contrari a questo rinvio. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.
Fabio URBINATI. Semplicemente per ribadire il concetto che va oltre la questione pregiudiziale ed è proprio per le osservazioni che ha fatto il Consigliere Zaffiri che noi intendiamo mettere mano alla fonte di questa problematica, che è la legge, ed è quello che chiedono esattamente gli imprenditori, perché ci sono gli imprenditori, ma ci sono anche altre realtà che hanno posto delle questioni, ad esempio l’Assemblea dei Sindaci dell’Associazione regionale dell’Anci.
Questi regolamenti non mettono chiaramente in luce qual è la risoluzione del problema, intervenendo sulla legge si potrà successivamente modulare il regolamento su una certezza e la certezza la può dare solo la legge. Tutto qui, non c’è nessuna strumentalizzazione politica. Grazie.
PRESIDENTE. Votazione palese semplice, mediante alzata di mano. Quindi pongo in votazione il rinvio delle proposte di regolamento nn. 11 (testo base), 5, 7, 8, 9.
(L’Assemblea legislativa approva)
PRESIDENTE. Il punto è rinviato.
Nomina
Sostituzione di un rappresentante nell’Assemblea dell’Associazione Marchigiana Attività Teatrali (Amat)
(articolo 7, Statuto Ente) - Voto limitato ad uno.
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la sostituzione di un rappresentante nell’Assemblea dell’Associazione Marchigiana Attività Teatrali (Amat). Voto limitato ad uno.
Ricordo che l’Assemblea legislativa nel votare ha preso atto delle risultanze istruttorie contenute nel parere della I Commissione assembleare e dell’accertamento relativo alle cause di ineleggibilità ed inconferibilità dei candidati. Prego distribuire le schede.
(Il Consigliere Segretario Rapa effettua la chiamata)
PRESIDENTE. Comunico i risultati della votazione:
Votanti n. 25
Schede bianche n. 9
Schede nulle n. 2
Schede valide n. 14
Hanno ricevuto voti:
Miliozzi David n. 12,
Puliani Massimo n. 1,
Socci Lorenzo 1.
Proclamo eletto rappresentante nell’Assemblea dell’Associazione Marchigiana Attività Teatrali (Amat) il Sig. Miliozzi David.
Interrogazione n. 534
ad iniziativa del Consigliere Bisonni
“Confidi regionale”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 534 del Consigliere Bisonni.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Bora.
Manuela BORA. Grazie Presidente. Grazie al Consigliere Bisonni per aver fatto questa interrogazione che chiede informazioni su uno dei punti a mio avviso più importanti del programma di mandato del Presidente Ceriscioli.
Con riferimento ai temi sollevati si forniscono i seguenti elementi informativi:
1. Va richiamata l’iniziativa dell’Assessorato Attività produttive finalizzata a condividere la governance del progetto di “Confidi Unico” che la Regione Marche ritiene di importanza strategica al fine di sostenere l’accesso al credito delle imprese marchigiane, facilitandone la relazione con il sistema bancario e contribuendo a superare la progressiva restrizione nell’erogazione dei finanziamenti alle imprese. La necessità di questo processo di razionalizzazione che riguarda l’intero sistema dei confidi a livello nazionale è stata altresì ribadita con forza dalla stessa Banca d’Italia.
L’iniziativa della Regione Marche è aperta a tutti i Confidi marchigiani e indirizzata a favorire la costituzione di un Confidi unico. Le Associazioni di rappresentanza che fin dal 2016 hanno manifestato interesse per l’iniziativa sono CNA, Confartigianato, Confindustria e Alleanza cooperative italiane, ad onor del vero quando abbiamo avviato la modifica delle schede Mapo a dicembre del 2015 anche il Confidi Coop aveva manifestato interesse, poi evidentemente c’è stato un ripensamento.
Più recentemente in gennaio è stato formalizzato con le stesse associazioni, su iniziativa della Regione Marche, un patto parasociale relativo alla Società regionale di garanzia delle Marche che individua gli aspetti fondamentali della governance di quella che può diventare un’aggregazione la più ampia possibile tra società cooperative di garanzia, nella prospettiva di un futuro Confidi unico.
2. Per quanto riguarda le risorse del Por Fesr 2014/2020, è stato approvato l’avviso pubblico per il sostegno dell’accesso al credito delle piccole e medie imprese marchigiane attraverso il potenziamento del sistema delle garanzie pubbliche, in attuazione dell’Azione 10.1 del Por Fesr. La dotazione del bando è pari a 15 milioni di euro che saranno successivamente integrate con le risorse aggiuntive assegnate dall’UE alla Regione a seguito degli eventi sismici del 2016 per un importo pari a 9 milioni di euro. La scadenza per la presentazione delle domande è prevista per il 30 aprile 2018. La quota di riparto del finanziamento è data da 50% quota UE, 35% quota Stato e 15% quota Regione, salvo le risorse aggiuntive del sisma che prevedono un cofinanziamento paritetico tra Stato e Unione Europea senza cofinanziamento regionale.
3. Le risorse destinate ai fondi rischi dei confidi sono pari al 100% della dotazione prevista a valere sia sulle risorse ordinarie sia su quelle aggiuntive per il sisma. Non è prevista destinazione a patrimonio in considerazione della necessità di rispettare la normativa sugli aiuti di stato, come peraltro già più volte chiarito dalla Commissione europea che si è già espressa sul tema.
4. L’obiettivo specifico dell’intervento finanziato con i Fondi Fesr 2014/2020 è quello di sostenere il miglioramento dell’accesso al credito per le imprese, attraverso il potenziamento del sistema delle garanzie pubbliche per l’espansione del credito in sinergia tra sistema nazionale e sistemi regionali di garanzia, favorendo forme di razionalizzazione che valorizzino il ruolo dei confidi più efficienti ed efficaci.
Lo strumento opera secondo le norme comunitarie e nazionali per garantire le operazioni finanziarie realizzate, in favore delle piccole e medie imprese, nel rispetto di quanto stabilito dal regolamento (UE) n. 1303/2013. I destinatari ultimi delle garanzie concesse dai confidi con il fondo rischi in questione sono le piccole e medie imprese operanti nel territorio marchigiano, che sono anche le destinatarie esclusive dell’aiuto.
Il fondo rischi è destinato a coprire le perdite dei finanziamenti concessi dalle banche o da altri soggetti finanziatori alle imprese sopra individuate e garantite dal confidi nella misura massima dell’80% del finanziamento. Le garanzie sono concesse per nuovi prestiti finalizzati agli investimenti, all’attivo circolante e al sostegno di processi di capitalizzazione aziendale. Pertanto l’operazione non può in alcun caso essere volta al recupero di crediti nei confronti dei confidi da parte degli istituti bancari.
5. Fino ad oggi nel Por Fesr 2007/2013 intervento 1.4.2.09.01, riaggregazione degli organismi di garanzia, sono state stanziate risorse-complessive pari a 6.708.876,37 euro. La misura attivata con il Por Fesr 2007/2013 ha portato alla creazione delle seguenti due Reti di Impresa: Rete “Confidi Marche” con capofila Confidi Coop. e rete Confidi Marche 2015 (capofila Società regionale di Garanzia Marche scpa). Le operazioni complessivamente imputate al Fondo rischi delle due reti sono state alla chiusura del bando 2017 per finanziamenti complessivi pari a 155.803.536 euro. Entrambi le reti di impresa hanno raggiunto l’obiettivo dell’effetto leva superando in realtà anche il requisito stabilito dal moltiplicatore pari a 5.
Ci si attende che l’intervento avviato con l’avviso pubblico in corso sopra descritto conduca a risultati nel solco dell’intervento attuato nella programmazione 2007/2013, ma nettamente superiori sia per l’ammontare delle risorse stanziate sia per la finalizzazione del bando ad una fusione a titolo definitivo e non meramente transitoria quali quelle prodotte nel precedente periodo di programmazione.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Vede Assessore a volte le buone idee, e con questo non dico che sia una buona idea, ma sto facendo un ragionamento, possono avere dei risultati sbagliati se le modalità con cui si tenta di realizzarle non sono quelle giuste.
Ho fatto questa premessa perché le voglio brevemente indicare delle criticità che non sono state evidenziate dal sottoscritto, ma provengono da chi sta dentro o fuori da questo confidi.
Ad esempio, chi sta dentro al confidi denuncia la mancanza di un piano industriale chiaro. I confidi che sono stati esclusi hanno fatto un ricorso al Tar, mi risulta, e si sta aspettando la sentenza. Allora la domanda che sorge spontanea è: “ma prima di procedere non sarebbe il caso di attendere l’esito della sentenza?”
Faccio presente che possono accedere al Confidi anche quelli fuori dalle Marche perché per accedere basta che un confidi fuori dalle Marche abbia un socio che ha sede nelle Marche.
Il nuovo confidi ha un rating che è calcolato sulla media dei rating degli altri confidi e questo provoca che alcuni di ritrovano un rating molto inferiore a quello attuale e quindi vengono penalizzati.
Ci sono degli aspetti che secondo me la Giunta farebbe bene a considerare, vista l’importanza del tema.
Per questo vale la premessa, nel senso che anche un’idea che potrebbe essere buona e, ripeto, non sto dicendo che sia buona, se non affronta le criticità poi nei fatti produce risultati insoddisfacenti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Bora.
Manuela BORA. Se vuole le informazioni relative al Tar e ad altro posso fornirgliele
E’ vero, c’è stato un ricorso, in realtà i ricorsi sono stati 5, ed è stata anche chiesta la sospensiva, la quale è stata negata dal Tar, che oltretutto ha anticipato che sarebbe entrato nel merito a marzo, quindi a questo punto secondo me, rispetto ai tempi dilatati, facciamo bene a procedere anche perché il bando si concluderà a fine aprile.
Per quanto riguarda invece i discorsi aritmetici, che lei ha fatto sulla media, me lo consenta, andrà considerato il lungo periodo e non il breve perché questo è un progetto davvero molto ambizioso. Hanno deciso con delibere approvate all’unanimità dai propri CdA di aderire in questo nuovo confidi non sta, a mio avviso, alla Giunta fare questo tipo di osservazioni.
Dopodiché le rappresento che questo è stato un tentativo molto difficile su cui la Giunta si è impegnata per oltre due anni.
Ringrazio tutti coloro che hanno fatto a volte anche un passo indietro, consapevoli di farne molti di più tutti quanti insieme.
Non facciamo altro che riscuotere grandissimi apprezzamenti sul territorio per questa iniziativa e sono certa che, tanto questo confidi sarà operativo da qua alla fine dell’anno, quelle persone che dicono quelle cose probabilmente si accorgeranno di essere state mal consigliate, mettiamola in questi termini, si ricrederanno e sarò ben felice di rispondere anche a future interrogazioni una volta che il confidi sarà partito dove saranno i fatti e i numeri a parlare. Grazie.
Interrogazione n. 535
ad iniziativa del Consigliere Giancarli
“Situazione della Manifattura italiana tabacco SpA di Chiaravalle”
Interrogazione n. 536
ad iniziativa del Consigliere Busilacchi
“Manifattura italiana tabacchi di Chiaravalle”
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 535 del Consigliere Giancarli e l’interrogazione n. 536 del Consigliere Busilacchi, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Bora.
Manuela BORA. Grazie Presidente. Al Consigliere Busilacchi dico che forse c’è stato un refuso nella stesura dell’interrogazione perché l’Assessorato che si occupa di crisi di imprese e di lavoro non è il mio, ma è quello dell’Assessore Bravi, quindi forse più che rivolgerla all’Assessore all’industria andrebbe rivolta all’Assessore al lavoro in questo caso, mentre con riferimento ai temi sollevati dal Consigliere Giancarli si forniscono i seguenti elementi informativi.
La situazione della Manifattura Tabacchi SpA è particolarmente delicata e complessa. L’azienda è stata coinvolta in procedimenti giudiziari nonché in procedimenti per l’accertamento di irregolarità fiscali, quindi non parliamo di calo di fatturato, parliamo di problemi ben più delicati.
La Regione si è da subito attivata per compiere ogni sforzo finalizzato a salvaguardare il valore della ditta, rappresentato in primo luogo dagli occupati.
Pertanto, la prima iniziativa è stata quella di cercare di facilitare la definizione della controversia tra la ditta e l’Agenzia delle Entrate, questo oltre un anno fa, quindi è da tanti mesi che la Giunta sta lavorando per cercare di aiutare la Manifattura Tabacchi ad uscire da questo empasse; in secondo luogo la Regione ha contattato il Ministero per lo sviluppo economico affinché intervenisse nella situazione di crisi e ringrazio anche l’Assessore Bravi che non si è mai tirata indietro nel fare la propria parte anche presso il Mise.
Purtroppo le soluzioni proposte dalla ditta non sono state accettate dall’Agenzia delle Entrate, anche in considerazione dell’entità del debito maturato nei confronti della stessa.
Al contempo, l’esito dei contatti avviati con il Ministero non è stato positivo, in quanto la fattispecie in questione non rientra tra quelle per le quali la normativa prevede l’attivazione della Struttura di crisi di impresa istituita presso il Mise e disciplinata con decreto interministeriale 13 gennaio 2017.
La ditta è stata ammessa nel 2016 a concordato preventivo al fine di avviare il processo di ristrutturazione con la ripresa della produzione. Tuttavia il Tribunale di Ancona in data 27 novembre 2017 ha disposto la revoca dello stesso e ha dichiarato il fallimento in quanto i presupposti del piano industriale, posto a fondamento del concordato, non si sono realizzati e non risultano realizzabili; contestualmente sono state riscontrate gravi irregolarità gestionali tali da indicare l’esistenza di un rischio per l’integrità del patrimonio sociale.
La Regione è in costante contatto con i curatori fallimentari i quali hanno ottenuto l’esercizio provvisorio fino al 28 febbraio e sono in procinto di chiedere al giudice delegato una proroga di tre mesi al fine di finalizzare l’operazione di affitto o di cessione dell’azienda, nella consapevolezza della presenza di più di ottanta dipendenti e della possibilità di garantire alcune commesse.
Pertanto la finalità condivisa è quella di salvaguardare il valore rappresentato dalla produzione e quindi dalla occupazione della Manifattura Tabacchi.
La Regione intende proseguire, in sinergia con le attività poste in essere dai curatori, alle interlocuzioni con il territorio e con le parti sociali al fine del perseguimento dell’obiettivo della massima tutela del livello occupazionale.
Ringrazio pertanto il Consigliere Giancarli che come sempre cerca di mettere in luce il buon operato di questa Giunta, quindi lo ringrazio perché mi ha dato la possibilità di dire quanto in questi mesi pur nel silenzio è stato fatto per la ditta e per i dipendenti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Sono io che ringrazio l’Assessore Bora. Metto in luce l’attività positiva delle istituzioni non tanto e non solo per il fatto che sono Consigliere di maggioranza, ma perché ho un profondo rispetto delle istituzioni, poi anche dal punto di vista politico valuto quella che è l’attività, quindi, nell’interrogazione avevo scritto, come l’Assessore Bora ricordava, “constatato che la Regione Marche già lo scorso anno prima della ammissione al concordato ha incontrato i rappresentanti”, ci tenevo a mettere in evidenza quello che era stato fatto perché ci vuole sempre chiarezza e, ripeto, il senso di appartenenza ad una istituzione mi porta a fare questo.
Concordo con l’Assessore, e lo ringrazio nuovamente, perché l’obiettivo è quello del valore, come diceva lei nelle parole conclusive, rappresentato dalla produzione della Manifattura di Chiaravalle, quindi l’obiettivo è mantenere in piedi l’attività e garantire posti di lavoro, su questo ovviamente l’impegno della Giunta so che c’è, so altrettanto che ci sarà l’impegno del Consiglio, delle organizzazioni sindacali e dobbiamo fare in modo di coinvolgere le forze del territorio, dalle istituzioni locali ai parlamentari, perché se c’è la necessità di superare difficoltà anche “romane” dobbiamo avere la forza per farlo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Anch’io ringrazio l’Assessore Bora e la sua risposta mi conferma che non ho sbagliato ad indirizzare a lei la mia questione, avendo risposto con competenza e con dovizia di particolari alla analoga interrogazione del Consigliere Giancarli mi fa capire che ho azzeccato l’interlocutore.
Del resto, forse è vero, mi sarei dovuto rivolgere congiuntamente a lei ed all’Assessore Bravi perché quando, come in questo caso, c’è una crisi aziendale credo che sia interesse nostro, di tutta la Giunta ovviamente, e di tutta l’istituzione fare si che il tema della tutela del lavoro e quello del rilancio e dello sviluppo dell’industria vengano affrontati congiuntamente, chiaramente non per compartimenti stagni.
So che questo è il metodo di lavoro dell’Assessore Bora, quindi anch’io la ringrazio, credo che nel caso di specie sia opportuno, come già si sta facendo, intervenire perché la revoca del concordato preventivo da parte del Tribunale è un fatto molto importante, molto significativo, soprattutto nel momento in cui esistono commesse per oltre 200 milioni.
Stiamo parlando di una realtà che avrebbe le possibilità e le risorse per andare avanti, quindi sarebbe bene convocare un tavolo congiunto. Da parte nostra, credo di parlare anche a nome di altri colleghi, c’è anche la disponibilità a collaborare da questo punto di vista e sarebbe utile occuparsene non solo per quello che la manifattura rappresenta per questo territorio, per Chiaravalle e per la provincia di Ancona, ma anche come simbolo dell’importanza che diamo al tema dello sviluppo, del lavoro e dell’occupazione dei cittadini marchigiani.
Interrogazione n. 548
ad iniziativa del Consigliere Biancani
“Avvio del progetto di costruzione della palestra, del convitto e riqualificazione degli spazi per la didattica dell’Istituto di istruzione superiore (IIS) A. Cecchi con sede a Villa Caprile, Pesaro”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 548 del Consigliere Biancani.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Casini.
Anna CASINI. Grazie Presidente. Ringrazio il Consigliere Biancani perché mi permette di fare il punto su un progetto che è già partito anche se non è stato ancora redatto.
Come sappiamo abbiamo finanziato 400 scuole nelle Marche con il piano triennale, abbiamo messo insieme finanziamenti diversi creando un piano che non ha avuto precedenti: 510 milioni di euro, 400 scuole nuove o adeguate dal punto di vista sismico e, se pensiamo che il totale delle scuole nelle Marche è di 1.200, un terzo delle scuole è già stato finanziato, quindi già si sa quali saranno i progetti.
Villa Caprile aveva ottenuto un finanziamento di 190 mila euro perché aveva chiesto delle manutenzioni ordinarie e straordinarie, ma ha necessità, perché ho visitato insieme all’Assessore Bravi ed al Consigliere Biancani questa splendida villa, questo splendido sito, bellissimo dal punto di vista architettonico ma anche dal punto di vista dell’organizzazione scolastica, proprio perché questi istituti, gli istituti agrari, hanno un grande “appeal” in questo momento, hanno bisogno di essere ampliati soprattutto per quello che riguarda il convitto e la palestra che non è adeguata alle esigenze.
Ovviamente in una villa così bella, in un parco così bello ci sono dei vincoli di tutela, sia paesaggistica che architettonica ed archeologica, quindi ci sono molti passi da fare.
So che il Consigliere Biancani li sta facendo insieme alla preside, io chiamo ancora Presidi i Direttori scolastici, mi piace di più chiamarli Presidi, e la notizia buona qual è? E’ vero che noi abbiamo chiuso i finanziamenti e abbiamo assegnato tutti quelli del triennio fino al 2017, ma il nuovo piano è stato approvato dal Ministero e quindi cominceremo a breve con le nuove progettazioni.
Si partirà col bando in tempi brevi, i Comuni avranno 120 giorni di tempo al massimo, noi avremo 120 giorni di tempo per presentare il programma, quindi daremo dei tempi limitati ai Comuni per presentare i progetti, dopodiché verrà fatta una graduatoria e chiaramente lì entreranno in campo i tecnici per cui se il progetto di Villa Caprile avrà le caratteristiche per essere approvato dalla Commissione, verrà approvato e poi finanziato.
La cosa buona da dire è che i 510 milioni di euro sono stati tutti stanziati, arriverà con il piano triennale 2018/2020 all’incirca la stessa entità del precedente triennio che dovrebbe essere una quarantina di milioni di euro.
Questo è quello che abbiamo saputo, ancora la copertura finanziaria non ha l’ufficialità, però dovrebbe essere questa, intanto io l’anticipo perché nelle sedi ministeriali questo è stato detto, certamente si partirà a breve con il nuovo piano.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Ringrazio l’Assessore Casini per la risposta puntuale e precisa, voglio ringraziarla pubblicamente perché è venuta personalmente a fare un sopralluogo per rendersi conto delle condizioni di questo istituto, che è un’eccellenza non solamente del territorio di Pesaro, ma a livello regionale.
E’ un istituto che oggi non ha la palestra, ha un convitto e delle aule da riqualificate. Villa Caprile è suddivisa in tre sedi in maniera decentrata, quindi è anche scomodo sia per la didattica che per il tempo e le risorse che vengono sprecate.
Ringrazio anche l’Assessore Bravi perché insieme all’Assessore Casini è venuta a fare questo sopralluogo, quindi sono soddisfatto della risposta e la ringrazio di nuovo.
Interrogazione n. 492
ad iniziativa della Consigliera Pergolesi
“Piano integrato di accoglienza/assistenza del minore con diabete a scuola – anni 2016/2017 – Stato di attuazione”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 492 della Consigliera Pergolesi.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.
Luca CERISCIOLI. Grazie Presidente. Con la delibera di Giunta regionale n. 1149 del 2 ottobre 2017 sono state approvate le “Linee guida per l’accoglienza/assistenza del minore con diabete a scuola”, in accordo con la PF Istruzione e diritto allo studio e l’associazione famiglie con adolescenti e infanti con diabete.
Si precisa in ogni caso che il Direttore dell’Ufficio scolastico regionale con note del 23 maggio 2017 e del 23 settembre 2017 aveva assicurato la disponibilità a dare continuità alle azioni già precedentemente avviate in attesa dell’approvazione delle suddette linee guida.
Le linee guida nascono da un percorso lungo grazie soprattutto all’apporto ed al confronto tra l’associazione dei genitori e la Regione che aveva stabilito determinate modalità per una buona accoglienza del bambino diabetico all’interno della scuola.
Queste linee guida si erano sostanzialmente consolidate e l’Ufficio scolastico aveva continuato ad applicarle anche in pendenza di un nuovo atto di accordo.
Con la nuova delibera di Giunta regionale si è concluso un modo positivo di fare sanità, ovvero quello di valutare gli aspetti della vita anche nelle questioni più delicate ed importanti, come l’inserimento scolastico.
Quindi non c’è stata discontinuità rispetto a questo rapporto che ha trovato il suo coronamento in un atto di Giunta nell’interesse dei bambini, delle loro famiglie, della scuola che ormai ha riconosciuto come affidabile e funzionale il contenuto delle linee guida.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Si parlava appunto, di discontinuità e per questo ho ritenuto opportuno presentare, a seguito di un articolo datato 20 settembre e intitolato “L’assistenza rimasta la palo. Scaduta la convenzione che tutela gli studenti con il diabete. C’è chi ha già saltato le lezioni”, un’interrogazione il 22 settembre e la nota del Direttore dell’Ufficio scolastico regionale è arrivata il 23 settembre, quindi evidentemente c’è stata una mancata prontezza nel predisporre queste nuove linee guida che, ricordo, ripercorrono quelle del 2010.
Il nostro augurio come Movimento 5 Stelle è che si prendano i dovuti provvedimenti prima delle scadenze di questi protocolli, soprattutto prima dell’inizio dell’anno scolastico.
Non mi ritengo soddisfatta della risposta, ma soddisfatta dell’obiettivo raggiunto. Grazie.
Interrogazione n. 545
ad iniziativa della Consigliera Leonardi
“L’Area vasta - Asur di Pesaro si ‘dimentica’ di una bambina e della sua famiglia”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 545 della Consigliera Leonardi.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.
Luca CERISCIOLI. Prima di leggere tutta la risposta burocratica vado con la sintesi.
Non c’è stata nessuna forma di dimenticanza o di abbandono, c’è stato solo qualche problema all’interno dei rapporti con la struttura che accoglieva e seguiva la bambina. Attraverso una articolata risposta posso far presente che questo non è avvenuto, che da parte del servizio sanitario regionale tutte le risposte necessarie sono state applicate.
Punto 1) Premesso che il caso in questione è già conosciuto e preso in carico dai servizi di competenza. Per quanto riguarda la problematica della fornitura protesica “carrozzina posturale”, segnalata nella interrogazione consiliare regionale, si comunica che tale presidio è stato consegnato alla famiglia il 15 gennaio scorso.
Punto 2) Si è svolto in data 28 dicembre 2017 un incontro per ridefinire il piano individuale assistenziale e le specifiche attività connesse (comprese tutte le esigenze fisiologiche/assistenziali legate alla particolare patologia), riattivando le prestazioni domiciliari appropriate.
Punto 3) L’attività riabilitativa fisioterapica, respiratoria e motoria, oggetto del quesito, era assicurata dalla Fondazione Don Carlo Gnocchi sede di Fano convenzionato con il servizio sanitario regionale. Dalle comunicazioni dello stesso Istituto risulta la dimissione dal servizio domiciliare in data 1 ottobre 2016. La sospensione del servizio era motivata dalla mancata condivisione della terapia proposta da parte della famiglia. La stessa famiglia non ha mai consegnato la relazione di dimissione del Bignamini, come era stato formalizzato nella nota dell’1 agosto 2017. Richiesta reiterata nell’incontro già citato del 28 dicembre 2017, a tutt’oggi (data di predisposizione della risposta) la famiglia non ha provveduto. L’Istituto Bignamini rimane a disposizione per qualsiasi collaborazione.
Punto 4) Quanto descritto non è dovuto a episodi di burocrazia e inadempienze, ma piuttosto a una ridotta compliance con la famiglia e il servizio che era stato offerto.
Punto 5) La problematica dei trasporti socio-sanitari, sempre citata nella interrogazione, è regolata e garantita dalla delibera di Giunta regionale 301 del 29 marzo 2017 e puntualmente osservate da questo servizio. La Centrale Operativa 118, competente per i trasporti sanitari in situazione di urgenza, è a conoscenza delle caratteristiche cliniche del caso in quanto pre allertata in data 7 luglio 2016. Pertanto il trasporto sanitario in questione è gratuito e garantito.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie Presidente per la risposta. Ovviamente la questione è molto delicata e anche molto specifica perché si tratta di un caso molto particolare e devo dire che, anche dalla sua risposta, in parte il grido d’allarme lanciato dalla mamma, dai genitori sulla stampa, al quale ha fatto seguito questa mia interrogazione, era reale perché poi le risposte, come mi ha detto, sono state successive a quel grido d’allarme ed alla presentazione di questa interrogazione, sia la consegna della carrozzina che il ripristino, come lei ha detto, dell’assistenza domiciliare, che in qualche modo non era stata garantito.
Mi auguro che sia risolta tutta la problematica e che non ci sia più nessuno che rimanga indietro. Non mi addentro su alcune risposte che sono state date alla famiglia e che sono uscite sulla stampa, che erano anche una resa che la sanità marchigiana non si possa permettere nei confronti di chi ha più bisogno.
Per il momento la ringrazio, mi fa piacere che sollecitando anche degli interventi qualcosa si riesca a fare e mi auguro che si porti un po’ tutto a compimento. Grazie.
Mozione n. 232
ad iniziativa dei Consiglieri Fabbri, Giorgini, Maggi, Pergolesi
“Finanziamento parchi archeologici regionali, con priorità per Forum Sempronii”
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 232 dei Consiglieri Fabbri, Giorgini, Maggi, Pergolesi.
Ha la parola il Consigliere Fabbri.
Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Relativamente a questa mozione, ho parlato con il Consigliere Minardi e ci siamo presi l’impegno di contattare velocissimamente gli uffici per verificare la possibilità di accedere ad alcuni finanziamenti europei. Se il Consigliere Minardi dichiara in Aula l’impegno, così mettiamo nero su bianco il nostro interesse comune per il sito archeologico di Forum Sempronii, chiedo quindi il rinvio della mozione in attesa di verificare questa possibilità.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Minardi.
Renato Claudio MINARDI. Avrei preferito che questa cosa l’avesse detta l’Assessore Pieroni, ma visto che non è presente in Aula posso confermarle che le nostre segreterie si sono sentite, mi è appena arrivato il messaggio che l’incontro prima programmato per il 28 febbraio è stato fissato per mercoledì 14 alle ore 12,00 presso l’ufficio dell’Assessorato.
Il sito di Forum Sempronii è un sito archeologico di straordinaria importanza a cui teniamo tutti, vediamo se ci saranno le condizioni di poter utilizzare i fondi europei per la messa in sicurezza del sito.
Su questo credo che vorrà aggiungere qualcosa l’Assessore.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Pieroni.
Moreno PIERONI. Brevemente anche per ringraziare il Consigliere Fabbri per la dimostrazione di attenzione, come ricordava adesso il Vicepresidente.
Noi siamo tutti interessati a questo sito, anche perché la Regione Marche vuole dare in questi ultimi due anni e mezzo di legislatura un messaggio forte anche per il sistema dell’archeologia marchigiana che riteniamo debba essere ripresa e rivista in tutti i settori, da Urbisaglia alla Regina dei Piceni nella zona del Conero, quindi c’è tutto un percorso che stiamo mettendo in piedi e naturalmente la proposta presentata dal Consigliere Fabbri si inserisce in maniera puntuale su questo progetto.
Al di là degli annunci noi avevamo già definito la data, abbiamo pensato di posticiparla di pochi giorni, 10 giorni non di più, in questo contesto abbiamo già attivato le procedure all’interno dei nostri uffici per verificare, proprio in quell’incontro, le possibilità, con tutta la chiarezza e con tutta la franchezza che la Regione Marche può mettere in campo, per la sistemazione, non soltanto dal punto di vista gestionale, ma anche dal punto di vista strutturale del sito. Chiaramente le opportunità che noi possiamo mettere in campo sono quelle più importanti collegate ai fondi europei, come ha ricordato adesso il Vicepresidente Minardi.
Quello che chiediamo è che questo percorso, che è stato già intrapreso e che molto probabilmente slitterà di qualche giorno, possa essere condiviso se lo ritiene opportuno anche dal Consigliere Fabbri.
PRESIDENTE. Sulla base del regolamento, articolo 48, comma 5, pongo in votazione il rinvio della mozione n. 232, su proposta dei Consiglieri Fabbri, Minardi e Pieroni.
(L’Assemblea legislativa approva)
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.
Luigi ZURA PUNTARONI. L’investimento su uno o più siti, secondo me è una cosa carina se l’Europa ci dà i soldi, se l’accesso è facile.
Dovremmo preparare un planning di tutti i parchi archeologici della regione e valutare, anche alla luce del terremoto, quello che si può ottenere, perché io sto nella vallata del Potenza dove c’era la variante della Flaminia da Pioraco, in giù ci sono 6 siti archeologici che corrispondono alle 6/7 città romane di allora, da Ploracum, Castelraimondo, Settempeda, Via Recina, Potentia, fino ad Osimo, Numana e Sirolo.
La cosa andrebbe valutata in maniera organica, un pacchetto completo, partendo con idee chiare, quello che si può ottenere con un grande progetto, più che per un singolo sito, perché interessarsi di un singolo sito, sarebbe fare le cose alla buona come le facciamo noi, ma che non portano da nessuna parte. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Pieroni.
Moreno PIERONI. Neanche una replica, ma una conferma di quello che adesso il Consigliere ha annunciato, nel senso che nel mio intervento ho trascurato Ancona ed altri siti, ma l’obiettivo è di partire dalla proposta del Consigliere Fabbri per tenere conto e fare un progetto organico di tutti i nostri siti archeologici che dovranno diventare un punto di attrazione, anche per un turismo di nicchia.
Per le aree colpite dal sisma molto probabilmente, ma per questo dovremo fare una verifica, potremo utilizzare anche i fondi aggiuntivi arrivati adesso per le aree del cratere, quindi lì potrebbe esserci una opportunità in più, però l’obiettivo è quello di fare un percorso condiviso di tutto il territorio, coinvolgendo anche la Sovrintendenza archeologica perché dobbiamo superare tutti i vari passaggi dal punto di vista normativo e tecnico.
Mozione n. 247
ad iniziativa della Consigliera Leonardi
“Ripristino del ‘Fondo di ristoro’ per l’indennizzo delle piccole e medie imprese commerciali per i danni subìti a causa dell’esecuzione di lavori pubblici”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 247 della Consigliera Leonardi, che ha la parola per illustrarla.
Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Parto con una premessa che credo sia doverosa, questa mozione è datata 11 maggio 2017, quindi è di 10 mesi fa.
Questa mozione partiva da alcune considerazioni fatte a livello nazionale da Confesercenti che mostravano un trend negativo molto preoccupante per l’attività del commercio e una seconda considerazione calata nella realtà marchigiana.
Molte piccole imprese del commercio rendono vivi i centri storici e determinati quartieri cittadini e costituiscono anche dei presidi sociali oltre che dei luoghi di aggregazione. Pensiamo alle persone anziane che non possono magari recarsi nei grandi centri commerciali fuori dalla città, per cui il presidio commerciale, anche piccolo, le piccole botteghe e non solo, hanno anche una funzione molto importante oltre a quella propria ovviamente del commercio.
La Regione Marche all’epoca della mia interrogazione non aveva ancora reimpegnato i dovuti fondi statali relativi all’annualità 2016, essendo quindi in ritardo nell’attivazione di specifici bandi a sostegno del settore del commercio. In passato aveva creato un fondo unico regionale per gli incentivi alle imprese del settore che sosteneva e diversificava gli interventi relativi al commercio.
Diversi comuni marchigiani, a me sono arrivate queste segnalazioni penso che probabilmente saranno giunte anche a voi, negli ultimi anni hanno avuto problemi a causa dell’interruzione della viabilità o il blocco addirittura delle proprie attività a causa del rifacimento di aree, come strade, piazze, all’interno dei centri urbani.
Tali sospensioni, spesso durate oltre il periodo previsto per i lavori, hanno peggiorato ed aggravato una situazione di crisi economica in cui già questi esercizi commerciali si trovavano, perché non dobbiamo negare che la forte concorrenza dei centri commerciali sta mettendo in ginocchio i piccoli esercenti dei centri storici.
In passato la Giunta regionale prevedeva un fondo considerato in qualche modo di ristoro all’interno del fondo unico del commercio con degli stanziamenti relativi nel bilancio regionale.
Ricordo per attualizzare e concretizzare questo richiamo la delibera di Giunta regionale n. 1332 dell’ottobre 2008 con la quale venivano suddivisi i fondi per il settore, che prevedeva fra gli altri un fondo per i danni subìti a causa dell’esecuzione di lavori pubblici.
In questa maniera la Regione partecipava al cofinanziamento assieme ai Comuni per una sorta di indennità alle attività commerciali che si trovavano penalizzate dal blocco dell’accesso a questi esercizi dovuto ai lavori per un periodo superiore ai 4 mesi.
I criteri erano stati definiti con una apposita delibera di Giunta in modo da poter fare questi bandi ai quali potessero accedere gli aventi diritto.
Mi sono state segnalate, ve le rigiro, mi risulta che ci siano in questo momento anche nelle Marche, delle situazioni analoghe per cui i negozi, pertanto i commercianti, si trovano in difficoltà a causa di questi lavori.
Con questa mozione che cosa chiedevo e che cosa chiedo? E’ ovvio che era relativa all’annualità del bilancio 2017/2019, ci trovavamo nel mese di maggio 2017, oggi dovremmo andare a fare un discorso ovviamente per l’annualità del 2018, chiedevo quindi che la Giunta si attivasse per prevedere un fondo di ristoro per le piccole e medie imprese, per i danni subìti a causa dell’esecuzione di lavori pubblici e sostenere anche attraverso questo impegno il piccolo e medio commercio con questa ulteriore dotazione finanziaria che nella mia richiesta non doveva essere minore a quella dell’ultima annualità nel quale il fondo era stato attivato.
Credo che potrebbe essere una misura importante, non solo per le attività commerciali, ma anche per il tessuto sociale che in particolar modo nei piccoli centri storici si trova in grossa difficoltà.
Queste sono le richieste, ho tenuto a precisarle. Mi spiace che si arrivi dopo tanto tempo a discutere questa mozione, però credo che ci sia la possibilità di attualizzare il fondo per l’annualità 2018 e che possa essere ancora portato avanti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.
Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Un paio di precisazioni, una sul fronte delle risorse stanziate a favore delle imprese commerciali, perché è vero che questa mozione è stata presentata nel 2017, ma faccio presente che nel triennio 2015/2017 sono stati stanziati fondi per progetti per la riqualificazione e valorizzazione di imprese commerciali pari a complessivi - sono 4 fattispecie - 2.295.000 euro che hanno potuto finanziare 400 aziende e l’importo degli investimenti è stato pari ad oltre 16.700.000 euro.
Va anche detto che è di imminente uscita un bando che prevede 28.060.000 euro per le imprese commerciali, artigianali e turistiche ricadenti nelle province che hanno subìto una perdita nei loro ricavi di almeno il 30% nei 6 mesi successivi agli eventi sismici, per toccare quell’aspetto.
Infine il tema evidenziato dalla Consigliera Leonardi circa il fondo di ristoro per le piccole e medie imprese per danni subìti a causa dei lavori pubblici, forse su questa linea credo che sia il caso di fare delle riflessioni più precise, perché così come formulata forse potrebbe dare adito a innumerevoli possibilità o rivendicazioni di accedere a questo fondo.
Quindi è auspicabile dal mio punto di vista un incontro, magari un tavolo con le associazioni di categoria per un confronto sull’utilizzo dei fondi ed anche un incontro con l’Anci Marche per capire se e in quali Comuni ci siano stati lavori pubblici di così lunga durata che abbiano creato dei danni, così come rappresentati dalla Consigliera.
Nella mia esperienza di Sindaco ricordo che quando si metteva mano a lavori di questo genere che interessavano una parte del paese, del comune, veniva a galla questa tematica, però spesso e volentieri questi interventi se nell’immediato potevano causare dei malumori andavano visti in chiave futura perché la ristrutturazione dei luoghi era un investimento per il futuro degli stessi ed anche delle attività commerciali che vi insistevano e che potevano avere da questi interventi una utilità.
L’insieme di questi elementi credo che vadano tenuti nella debita considerazione piuttosto che pensare ad un fondo indistinto perché se non si ha una attenzione particolare su come dividerlo, stabilendo chi possa beneficiarne, è un po’ troppo difficile da gestire ed in ogni caso, non risponderebbe alle vere esigenze del caso specifico. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Come dichiarazione di voto voterò favorevolmente la mozione.
Voglio approfittare di quello che ha detto il Consigliere Giacinti per spiegare due cose, nella mozione si faceva riferimento all’individuazione dei criteri da parte della Giunta, quindi chi dovrebbe accedervi, ovvero chi dovrebbe avere le caratteristiche per poter accedere a questo fondo che ovviamente deve essere calibrato e deve essere concordato.
Per quanto riguarda gli altri fondi che lei ha indicato rispetto al commercio, con questa mozione non si intendeva dire che non si fa o non si è fatto nulla, si intendeva portare all’attenzione una problematica specifica, perché se è vero che il rifacimento di strade e piazze aiuta ad avere una migliore accessibilità o anche un patrimonio migliore, è pur vero che chi deve pagare l’affitto, i dipendenti e magari la merce, nei mesi nei quali non si riesce ad accedere bene all’attività commerciale possono decretarne la fine. Quindi le due cose dovrebbero essere calibrate e questo fondo andrebbe a riequilibrare un po’ questa situazione. Almeno la richiesta era in questo senso.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Giacinti.
Francesco GIACINTI. Non volevo nel mio commento criticare la formulazione in sè per sé, che lei abbia rappresentato una tematica ci può stare, però il vero tema è che magari nelle mie parole si voleva individuare la possibilità, magari previo passaggio in Commissione, di rendersi conto con maggiore contezza della gravità del fenomeno ed anche di rendersi conto di quali Comuni potessero vantare la possibilità di annoverare nei lavori che sono stati eseguiti nel proprio territorio disagi così elevati da poter intravvedere la possibilità di istituire questo fondo, sennò si rischia di essere vaghi e magari tutti potrebbero pensare a questo eventuale fondo di ristoro, anche quando il vero danno non è così tangibile, o importante, da poter giustificare un intervento in questa direzione.
Un passaggio nella Commissione competente potrebbe chiarire, previa audizione dei soggetti che ho indicato prima, le associazioni di categoria per i commercianti, l’Anci Marche per i comuni, la portata della questione sollevata.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Voglio anch’io dare un contributo su questo tema perché credo che sia molto importante quello che la Consigliera Leonardi ha messo in evidenza.
Molto spesso la condotta e l’esecuzione dei lavori pubblici è un’odissea, si parte e non si sa mai quando si arriva, quindi intervenendo in determinati punti di determinate città e soprattutto nei centri storici effettivamente questi danni, come così ha riconosciuto anche il Consigliere Giacinti, esistono.
Porto la mia esperienza di Sindaco della città di Ascoli dove in un centro storico molto complesso talune volte abbiamo utilizzato situazioni di questo tipo proprio per avere con i commercianti un confronto e stabilire le tempistiche, le modalità di lavorazione in modo tale da arrecare meno danno possibile.
Il problema dove sta? Il problema credo che stia nel momento in cui si redige il progetto, infatti si dovrebbe prevedere nel quadro economico una parte di fondi destinati a ristorare eventuali situazioni di commercio, di piccole imprese, di artigiani, che sono su quel tracciato dove i danni provocano inevitabilmente la chiusura della strada o quant’altro.
Quindi una prima raccomandazione da fare ai Comuni quando fanno progetti sarebbe quella di prevedere nel quadro economico, qualora il finanziamento sia fatto con fondi propri di bilancio, perché i fondi statali non possono essere distolti per pagare indennizzi, danni e quant’altro, sarebbe necessario quantificarli in modo tale che la Regione possa individuare annualmente un fondo di ristoro per poi destinarlo ai singoli Comuni. Questo è molto importante, in modo tale di ristorare laddove c’è stato bisogno.
Credo che la mozione vada bene da questo punto di vista, tecnicamente può passare in Commissione o quant’altro, dopodiché sarebbe da affinare questo aspetto affinché i Comuni possano individuare nei quadri economici di ogni intervento che vanno a fare in determinate zone, quei soggetti che ipoteticamente potrebbero subire dei danni, individuarli, trasmetterli in Regione, così che all’inizio dell’anno o alla fine di ogni anno, si possa quantificare in bilancio questo fondo di ristoro e trasmetterlo in quota parte ai singoli Comuni, in maniera che siamo certi, vadano a ristorare quei commercianti che hanno avuto il danno. Questo è un passaggio tecnico molto importante. Il problema esiste, non possiamo nasconderlo, soprattutto in questi ultimi anni dove la complessità della normativa sui lavori pubblici molto spesso porta alla sospensione dei lavori, porta alla redazione di perizie e ad un allungamento dei tempi che inevitabilmente (soprattutto nei centri storici, nei comuni interni, nei piccoli comuni), creano danni inequivocabili.
Sono favorevole alla mozione, però se c’è da fare qualche aggiustamento in questi termini, qualche raccomandazione in più, affinché si proceda in questo verso sarebbe opportuno, che lo si possa fare in Consiglio o in Commissione dipende poi da chi ha presentato la mozione. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 247. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa non approva)
Mozione n. 268
ad iniziativa dei Consiglieri Zaffiri, Busilacchi
“Distaccamento terrestre VV.F. presso l’aeroporto Raffaello Sanzio di Falconara Marittima e stabilizzazione del personale precario del Corpo dei Vigili del Fuoco”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 268 dei Consiglieri Zaffiri, Busilacchi.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Questa è una mozione che ho presentato insieme al Consigliere Busilacchi.
Non c’è solo il problema del distaccamento, ma c’è anche la questione della stabilizzazione di lavoratori. Sappiamo che non compete a questa Regione che ha comunque un ruolo importante nella conferenza Stato-Regioni e proprio per questo motivo, la sottoponiamo alla valutazione dell’esecutivo ed alla valutazione dell’Aula, perché quando ci sono questi incontri a livello nazionale con lo Stato, si sollevi questo problema.
L’altra questione riguarda il distaccamento ed è molto più semplice perché è in mano alla struttura dei Vigili del Fuoco. Noi volevamo sensibilizzare la Regione su questo, perché quel distaccamento va a coprire le esigenze del territorio della provincia di Ancona, molto importante, che va da Jesi fino a Falconara. Soprattutto ricade in un’area urbana molto degradata, abbiamo la raffineria Api, abbiamo l’aeroporto ed un bacino importante che riguarda la comunità della provincia di Ancona.
La sensibilizzazione va in questo contesto, l’Assessore competente so che ha una risposta a questo problema, però credo che nel momento in cui l’Assessore Sciapichetti (ricoprendo il ruolo istituzionale della Regione) si reca - ecco la prima parte del mio intervento - a confronto con il Governo debba sollevare questo problema che interessa i Vigili del Fuco, i lavoratori di questa realtà, affinché il Comando regionale dei Vigili del Fuoco prenda atto dell’istituzione di questo nucleo presso l’aeroporto di Falconara, almeno fino a che l’aeroporto ci sarà. Speriamo che questo aeroporto rimanga come struttura a prescindere dai problemi della società di gestione su cui, come ho detto già altre volte, non mi voglio addentrare, avrà il suo iter di confronto.
Credo che questa struttura sia estremamente importante per questo territorio, un’area geografica inquinata, di alta tensione, sappiamo che ci sono i comitati di interesse locali che evidenziano questi aspetti per cui il distaccamento dei Vigili del Fuoco è una cosa estremamente sensata e per quanto mi riguarda, se il Consigliere Busilacchi non ha da integrare altro, io ho terminato la mia esposizione. Grazie
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Questa è una storia di successo e quando ci sono delle storie di successo sarebbe bene mantenerle.
Nel 2015 quando ci fu la costruzione della caserma dei vigili del fuoco del comando provinciale di Ancona si decise di fare questo distaccamento dei vigili del fuoco presso l’aeroporto e in questi anni si è dimostrata una scelta di successo, molto positiva, perché la popolazione che gravita in quell’area a nord di Ancona è una popolazione di oltre 70.000 abitanti, e quindi oggi la preoccupazione … Ringrazio il Consigliere Zaffiri per l’attenzione a questo tema e ringrazio fin da subito anche l’Assessore Sciapichetti con cui in queste settimane abbiamo interloquito.
So che c’è già una prima risposta positiva, informale da parte del servizio, è stato contattato per le vie brevi il Direttore regionale del corpo dei vigili del fuoco che ha espresso una positiva sensazione rispetto a questa richiesta e c’è anche una disponibilità dell’aeroporto ad ospitare presso la propria struttura questo distaccamento. Quindi penso che dobbiamo fare il possibile quando le cose funzionano per mantenerle.
Ora è vero che la Regione non ha tutte le armi per poter intervenire, bisogna intervenire presso il Governo, se però c’è una richiesta della popolazione, dei Vigili del Fuoco, dell’aeroporto, ed auspico con questa mozione anche di tutto il Consiglio regionale, dovremmo dare una nostra disponibilità a collaborare, magari aprendo un tavolo insieme a tutte le organizzazioni e le istituzioni interessate a partire dal corpo dei Vigili del Fuoco, anche per far si che ci sia un segnale non solamente rivolto alla popolazione coinvolta, ma anche ai lavoratori interessati.
Voglio ricordare e lo ricordiamo insieme al collega nella mozione che purtroppo c’è in questo corpo, specie nella regione Marche, una forte componente di lavoro precario, anche in questo caso bisogna intervenire nei confronti del livello nazionale ed è una cosa che da più parti è stata chiesta. So che c’è stato anche un interessamento con una risoluzione bipartisan presso la Camera dei Deputati, quindi credo che con questa mozione possiamo fare la nostra parte e prenderci un impegno perché la Regione possa fare un lavoro di coordinamento di tutte le istituzioni e di tutti i soggetti coinvolti. L’auspicio è che ci possa essere un voto ampio da parte dell’Aula.
Ringrazio fin da ora l’Assessore perché come sempre è disponibile ad approfondire e ad impegnarsi anche su temi su cui, come ricordavo, non c’è una competenza diretta, però possiamo svolgere un ruolo di mediazione politica.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. Per dire che condivido lo spirito della mozione, e per dire che ci siamo mossi per le vie brevi con il Direttore regionale dei Vigili del Fuoco, che ha assicurato il mantenimento del presidio, e contestualmente con la direzione dell’Aerdorica per vedere se era disponibile a continuare ad ospitare le strutture esistenti del distaccamento.
Ci sono state delle risposte positive e affermative, per quello che possiamo, per quello che è di nostra competenza, facendo in modo che questo distaccamento rimanga. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Grazie Presidente. Premesso che sono d’accordo su questa mozione perché mi sembra che vada verso una maggiore sicurezza e una maggiore tempestività degli interventi dei Vigili del Fuoco, però questa è una storia di successo che nasce secondo me da una storia di insuccesso nella scelta di rifare il comando provinciale dei vigili del fuoco, all’interno della città.
Io non so che cosa sia successo negli anni quando è stato deliberato questo, però credo che non sia stata una scelta oculata, paradossalmente direi che il comando provinciale dei Vigili del Fuoco dovrebbe stare laddove sta il distaccamento e lasciare un distaccamento all’interno della città. La programmazione di queste unità sensibili relative alla gestione della sicurezza ormai va fatta in questo modo, non si tiene all’interno di un abitato denso come quello di Ancona, quasi all’interno del centro storico, una caserma di una potenzialità grossissima perché lì c’è anche il comando regionale, non soltanto il comando provinciale.
Immaginate che gimkana devono fare i mezzi pesanti quando escono per raggiungere Collemarino, oppure il porto.
Le nuove strutture andavano localizzate diversamente e al centro si lasciava un distaccamento, ma ormai la frittata credo che sia stata fatta quindi ben venga. E’ necessario che questo distaccamento rimanga lì, ma non è un semplice distaccamento, va potenziato nel modo giusto perché il bacino d’utenza è grandissimo non soltanto dal punto di vista degli insediamenti civili/residenziali, ma anche per quanto riguarda gli insediamenti di attività produttive a rischio di incidente rilevante, come l’Api ed altre strutture di questo tipo.
Ormai sono stati spesi soldi pubblici secondo me non certamente in modo razionale ed oculato perché quella caserma messa lì all’interno del centro di Ancona non andava fatta.
Mi auguro che il Comune di Ancona o la Provincia si siano battuti per non farla, però i risultati sono quelli che sono. Sono favorevole ma con grosso rimpianto per quanto riguarda una localizzazione che non tiene conto della sicurezza del territorio.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Personalmente e come gruppo siamo favorevoli a questa mozione che costituisce un riconoscimento ad un corpo operativo come nessun altro, un corpo che sovraintende e garantisce l’incolumità e la sicurezza dei cittadini.
Come Movimento 5 Stella ci auguriamo che questa localizzazione dell’aeroporto di Falconara sia il primo passo per un impegno ancora più deciso verso un riconoscimento economico e professionale dei Vigili del Fuoco, verso la riduzione a zero della precarietà di un corpo così specializzato e operativo, essenziale per la sicurezza e l’incolumità dei cittadini. Che questo non sia un episodio isolato, ma vada ancora politicamente a pressare quello che tutti i giorni molto spesso sentiamo da coloro che operano nel corpo dei vigili del fuoco, la precarietà, la vetustà dei mezzi, le scarse risorse che vengono destinate a questo corpo, insomma più che un riconoscimento c’è un far conto sulla buona volontà e sullo slancio di queste persone che garantiscono in ogni circostanza e soprattutto in quelle più tristi l’incolumità nostra e dei nostri cari.
Noi votiamo favorevolmente questa mozione e ci auguriamo che questo sia un primo passo per il riconoscimento di una categoria importantissima nella nostra comunità. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 268. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 277
ad iniziativa del Consigliere Giorgini
“Sopralluogo Arpam presso impianto ‘Piattaforma Ecologica S.r.l.’ e vigilanza da parte della Giunta regionale ai sensi della legge regionale 60/1997, articolo 2, lettera c)”
(Discussione e votazione risoluzione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 277 del Consigliere Giorgini, che ha la parola per illustrarla.
Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Porto a conoscenza di questa Assemblea un problema molto importante. Parliamo di un problema sopra un altro problema molto grave per il nostro territorio, fino ad ora non ho portato a conoscenza di nessuno, nemmeno della stampa, quello che ho scoperto dopo mesi e mesi di indagini perché ritenevo che il tema fosse molto delicato e che andasse affrontato con le dovute cautele.
Parliamo di una discarica nel territorio di San Benedetto del Tronto che molti conoscono, l’Assessore conosce, una discarica di proprietà di una società che è fallita nel 2009, che ha all’interno circa 5.000 tonnellate di rifiuti, pericolosi e non pericolosi, a cielo aperto, 4/5 metri di altezza, questo è il tema di cui parliamo e di quello che ne è venuto fuori.
Dopo il fallimento di questa società avvenuto nel 2009 il Comune di San Benedetto del Tronto, allora governato dal PD, c’era anche l’attuale capogruppo Urbinati che era Assessore al bilancio, aveva richiesto un sopralluogo all’Arpam su questa discarica e l’Arpam non aveva risposto.
Una prima richiesta era stata fatta il 16 gennaio 2009 n. prot. 61410 con la quale il Comune di San Benedetto del Tronto aveva chiesto un sopralluogo su questa discarica. Parliamo di 5.000 tonnellate di rifiuti, alcuni di essi molto pericolosi sono stati portati via con i soldi della fidejussione, ma in realtà tutta la discarica è un problema, poi arriveremo al punto.
Con un’altra nota prot. n. 66692 dell’11 dicembre sempre il Comune di San Benedetto del Tronto, ricordo che era governato dal PD, non c’era un altro partito, quindi ben fece a fare queste cose, richiese un’altra volta all’Arpam di intervenire per vedere la situazione di tutta questa zona.
L’Arpam fece delle analisi sull’acqua dei fossi e poco altro. Che cosa succede ad un certo punto? Che appare un articolo sul giornale, poi è stato riportato da tutti i media, anche nazionali, nel quale un dipendente di questa discarica affermava testualmente: “Oltre all’umido di anomala provenienza sono state sotterrate al centro della piattaforma ecologica residui di fenoli, sostanze derivanti dagli idrocarburi aromatici, mattoni radioattivi provenienti dall’ex Elettrocarbonium di Ascoli Piceno”. Questo ex dipendente afferma che lui ha sotterrato sotto la discarica, il secondo lotto della discarica, che è stata fatta in due tempi, mattoni radioattivi provenienti dalla Carbon di Ascoli Piceno.
Allora il Comune che cosa fa? Il 7 novembre 2012 dopo l’uscita di questo articolo, fa un’altra richiesta all’Arpam dove dice per cortesia venite giù ad accertare perchè proprio in quella zona abbiamo le falde acquifere che sono a livello campagna, ad un metro e mezzo i livelli di contaminazione, dato che questo signore era un dipendente.
Tra l’altro con il giornalista che ha fatto questo articolo, che è una persona seria, io ci ho parlato, ma non mi ha potuto dire il nome, io il nome di questa persona l’ho ritrovato, non ho parlato con lui perché è morto a 52 anni, però alcuni amici mi hanno detto che quello che lui aveva riferito su questa cosa era tutto vero.
Allora che faccio? Mi metto alla ricerca per capire perché questo signore avesse detto questa cosa alla stampa 2 o 3 anni dopo la chiusura della discarica e trovo un articolo di Repubblica che dice: “In 12 mesi sono stati bloccati 199 vagoni carichi di 14.000 tonnellate di ferraglia radioattiva”, questo era un giornalista che indagava proprio su questo e nello specifico dice che la Carbon di Ascoli Piceno ha avuto problemi giudiziari perché con questo materiale che proveniva probabilmente da Cerbobyl produceva elettrodi per le acciaierie.
Allora che cosa faccio? Vado in fondo, è stata una ricerca lunga ed ho trovato una relazione dell’Istituto superiore di sanità del 2012, insieme all’Università di Bologna e di Perugia, che blocca la Carbon di Ascoli Piceno per contaminazione radioattiva di campioni di grafite, cioè l’Istituto superiore di sanità ha bloccato la Carbon di Ascoli Piceno perché nel 1997 era stato fermato alla frontiera un carico di rottami di grafite, questo lo dice l’Istituto superiore della sanità, non è che lo dico io, che presentava livelli anomali di radioattività.
Vi spiego come viene usata la grafite radioattiva, quella che trattava la Carbon. L’unità 4 del reattore di Cernobyl funzionava ad uranio arricchito al 2% e la grafite serviva come moderatore di temperatura e questi mattoni dopo la messa in disuso da parte della centrale di Cernobyl sono arrivati in Italia perché la Carbon Sgl è una delle poche al mondo che tratta grafite. Quindi cosa succede? Fanno una relazione due Università più l’Istituto superiore della sanità e ad un certo punto bloccano la Carbon per 6 mesi e quali sono le risultanze? Adesso non posso stare a leggere tutto, al personale operante delle fasi di miscelazione e vagliatura del ciclo produttivo vengono forniti indumenti protettivi monouso e semi maschere dotate di filtri da sostituire e da monitorare ogni due giorni finché non avessero accertato ..., veniva concordato tra la Asl 13 di Ascoli e la ditta l’individuazione di un gruppo di 15 operai da sottoporre ad un controllo contaminazione interna effettuato presso l’Enea di Casaccia.
Insomma l’Istituto superiore di sanità blocca l’azienda e fa dei controlli, gli operai non risultano contaminati, in pratica tutta la relazione come si conclude?
Il materiale risultato contaminato è stato successivamente dissequestrato e la ditta stessa ha proceduto all’operazione di bonifica e smaltimento sotto il controllo dell’esperto qualificato.
Quei due signori che hanno preso la piattaforma ecologica e che sono stati condannati al Tribunale di Ascoli facevano quel lavoro lì, prendevano ferraglie nelle fabbriche in disuso.
Che cosa dice la relazione finale? Poiché i rapporti sono molto più bassi di quelli dell’uranio naturale il contaminante risulta essere uranio impoverito che è un prodotto di risulta del processo di arricchimento dell’uranio come descritto nelle conclusioni a cui si rinvia, ed è inutile che ve le sto a leggere perché il processo è molto complesso.
Capite che dopo aver studiato per 6 mesi questa cosa - non ne ho fatto parola con la stampa, non l’ho detto a nessuno, nemmeno i cittadini di Ascoli lo sanno - non capivo perché l’Arpam non intervenisse per fare dei carotaggi. Difatti nel 2013 il Comune di San Benedetto del Tronto richiede un’altra volta l’intervento dell’Arpam che si rifiuta questa volta dicendo di non essere deputata ad accertare la potenziale contaminazione di un’area o di un sito di qualsivoglia natura. Questo è assurdo, quello che scrive l’Arpam è una cosa assurda perché la Regione ha compiti di vigilanza, controllo e prevenzione ambientale in base alla legge del 1997, quindi l’Arpam era tenuta ad andare lì e a verificare se c’erano livelli di contaminazione da uranio impoverito, e non l’ha fatto.
Nel 2015 il Comune scrive ancora una volta all’Arpam, questo è tutto documentato, di verificare le competenze perché la situazione è gravissima sopra, ma noi parliamo di sotto!
L’Arpam in riferimento all’articolo 244 del decreto legislativo 152/06 (codice ambientale) si rifiuta ancora una volta. L’articolo 244 a cui fa riferimento l’Arpam dice che le pubbliche amministrazioni che nell’esercizio delle proprie funzioni individuano siti nei quali accertino che i livelli di contaminazione sono superiori ..., ma come fa ad accertarlo, l’Arpam fa riferimento a siti dei quali già si conosce la contaminazione. Il Comune di San Benedetto del Tronto ha richiesto, sia quando c’era il PD che con l’attuale amministrazione, delle verifiche per vedere se ci sono dei livelli di contaminazione, l’Arpam 4/5 volte si è sempre rifiutata.
Il motivo della mia mozione è che la Regione Marche ha il compito, come ho detto prima, di verifica, di controllo e vigilanza della situazione ambientale, quindi vuole impegnare la Giunta a dire: “Signori dell’Arpam andate giù, può darsi …”, tra l’altro c’è una perizia giurata fatta ai Vigili di San Benedetto del Tronto che in verità parla di tutto, ma non parla - questo signore che ha fatto la perizia giurata - di mattoni radioattivi, ecco quindi la mia cautela.
Su questa perizia giurata si parla di corpi di animali, rifiuti ospedalieri, ma non si parla di “grafite radioattiva”, quindi ho fatto tutto con i piedi di piombo e quello che chiedo con questa mozione è che mi sembra grave che l’Arpam per 4 volte si sia rifiutata di andare lì e vedere.
Questo signore che ci lavorava ha detto che lì ha sotterrato mattoni radioattivi, contaminati da uranio impoverito al 2%, che l’Arpam si rifiuta di verificare … Non dico che sia vero o no, abbiamo un problema sopra di 5.000 tonnellate e sotto ci sono le falde acquifere, quindi dopo che ho concluso le indagini, che ho scoperto questo, ho fatto subito la mozione per chiedere alla Giunta di verificare se quello che è stato detto è vero oppure no. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.
Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Ringrazio anche il Consigliere Giorgini per aver fatto una così lucida e reale ricostruzione di fatti che ha portato qui in Consiglio regionale. Li conosco benissimo perché, come ha ricordato, ho fatto parte di quell’amministrazione, ma nonostante questo, prima che fossi Consigliere comunale, seguivo già la vicenda di quel quartiere in cui è ubicata questa piattaforma ecologica che, ricordiamoci, è la stessa dove attualmente insiste uno dei più grandi depositi di macerie provenienti dalle zone terremotate, materiali inerti, i cosiddetti materiali finiti e riutilizzabili.
Detto questo, noi abbiamo fatto anche altri passaggi, il Comune non si limitò solamente a richiedere l’analisi all’Arpam, ma fece azioni verso la proprietà, una proprietà che nel tempo è cambiata, purtroppo, come tutte le vicende che spesso capitano con i privati, si è arrivati ad una situazione in cui il privato non aveva né la volontà né era in grado di intervenire. Il Comune ha delle leve per poterlo fare, come la famosa prescrizione, ma questo comporterebbe che il Comune sarebbe l’ente obbligato ad intervenire e quella bonifica sicuramente prevede un costo superiore ai 2 milioni di euro, parliamo di un quartiere che storicamente da un punto di vista ambientale presenta alcune vicende mai risolte.
La mozione è condivisibile perché chiede alla Regione di interessarsi per poter fare delle analisi in quel sito, però forse questo sfugge al Consigliere Giorgini, magari se ci fossimo parlati nei mesi scorsi si sarebbe arrivati anche a condividere alcune scelte ed alcuni passaggi che sono avvenuti qui in Regione.
La questione è che sin dall’insediamento di questa Giunta io mi sono preoccupato di questo aspetto, tant’è che nella primavera scorsa, ma anche un po’ prima, circa un anno fa, quando ancora non c’era l’emergenza macerie in quella zona, abbiamo avuto un incontro con il Comune di San Benedetto per cercare di capire quali potevano essere i passaggi da lì a qualche mese per poter mettere dei punti fermi ed intervenire. A questo tavolo eravamo presenti io e l’Assessore Sciapichetti, il Prefetto di Ascoli Piceno, la Dott.ssa Stentella, perché la questione attualmente è in capo alla Prefettura di Ascoli Piceno, tant’è che se non si arriva ad una risoluzione credo che a breve sarà il Prefetto a convocare le parti, compresa quella privata, e a venire alla soluzione di questo problema. Anche perché la Prefettura, ed è questo quello che volevo dire al Consigliere Giorgini, nel luglio scorso, nel luglio 2017, ha istituito un tavolo interprovinciale con tutti i soggetti interessati da questa vicenda, parlo delle istituzioni e di tutte le forze dell’ordine, Questura, Comuni, Provincia di Ascoli Piceno, addirittura i Comitati di quelle zone, e in questo tavolo è membro permanente anche l’Arpam regionale, quindi capirete che attualmente la situazione è totalmente monitorata ed è in mano alla Prefettura.
Quello che voglio dire al Consigliere Giorgini è che con questa mozione forse passiamo avanti al lavoro che sta svolgendo la Prefettura, tutto qui, e una volta che c’è il tavolo della massima autorità territoriale, credo che, perlomeno da un punto di vista procedurale e da un punto di vista del monitoraggio, possiamo essere estremamente tranquilli.
Però io tranquillo non lo sono in questo momento perché in quel quartiere, ci sono alcune vicende che stanno prevaricando quella che è la normale situazione amministrativa di alcune questioni. Ci sono delle problematiche che sono sul tavolo della Procura, le vicende dello smaltimento delle macerie sono cronache giornaliere e a me giunge voce - su questo ho già allertato il gruppo consiliare del mio partito del Comune di San Benedetto per fare un accesso agli atti, che è stato già fatto nei giorni scorsi - parlo di ipotesi, e mi assumo la responsabilità di quello che dico, che sia stato autorizzato ad un privato un nuovo centro di raccolta macerie adiacente alla piattaforma ecologica, perché questo è il nome di quella zona. Per carità, se ci sono tutti i requisiti, se la legge lo prevede, per me non c’è nulla di male, però visto che c’è stata recentemente la sospensione di una attività, è bene che noi monitoriamo e cerchiamo di creare un dialogo con i cittadini, che sia un dialogo tranquillo perché tutte le analisi che sono state fatte recentemente, parlo delle macerie in questo senso, non hanno rilevato la presenza di nessun componente pericoloso per la salute pubblica, tanto meno non è stato rilevata la presenza di amianto, ci sono analisi e contro analisi, quindi sotto questo aspetto possiamo stare tranquilli.
C’è questo accesso agli atti perché quegli impianti dopo le autorizzazioni delle Province vengono autorizzati dagli sportelli unici delle imprese e delle aziende, così come prevede la legge, e risulta che proprio lì a fianco, attaccato allo stesso recinto della piattaforma ecologica, sia stato autorizzato un nuovo impianto per lo smaltimento delle macerie.
Noi non ostacoliamo nessuno, ma su questi aspetti vogliamo essere molto attenti, quindi a questo punto, lo dico francamente, non possiamo votare la mozione, se vogliamo ritirarla possiamo mettere tutto in capo a questo tavolo, che ritengo molto importante, sennò passiamo avanti ad un tavolo già istituito dalla Prefettura e a me non sembra molto corretto per questa Assemblea.
Volevo dire solamente questo, possiamo stare sereni e possiamo dire anche alla cittadinanza che siamo abbastanza tranquilli per quanto riguarda il monitoraggio sia dell’una che dell’altra cosa. Anche l’apertura del nuovo centro di smaltimento avviene in base alle autorizzazioni della Provincia, perché poi ogni ente si assume le proprie responsabilità. Ringrazio gli uffici regionali e l’Assessore Sciapichetti, che sono stati molto rigorosi su queste procedure, spero che gli altri enti, Province e Comuni in primis, facciano altrettanto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.
Luigi ZURA PUNTARONI. Secondo me il Consigliere Urbinati si mostra troppo entusiasta nei confronti dell’Arpam e lo voglio porre realisticamente sul terreno perché il terreno è molto più crudo.
Qui nel regno del nulla l’entusiasmo vola a 1.000 poi la realtà è molto più cruda perché io tutta questa fiducia nell’Arpam, visti gli esposti che ho fatto negli ultimi 12 mesi in Procura, probabilmente non ce l’ho. Non è che siamo tutti rigorosi, l’Arpam è rigorosa, perché per tanti motivi, vuoi per carenza di mezzi, vuoi perché qualcuno ha interpretato in maniera distorta quello che è il ruolo dell’Arpam, alla fine non è che si va in Procura e lì chissà cosa succede! Magari un po’ di attenzione in più!
La storia delle macerie adesso si presta, lei si dovrebbe rivedere “Gomorra”. Alcuni giorni fa parlavo con delle forze dell’ordine ed ho detto: “Non vorrei che fra 7, 8, 10 anni questa si chiami la seconda terra dei fuochi”. Attualmente da noi non va a fuoco niente, forse in estate qualche bosco, qualche macchia quando ci sono 40 gradi, però farci chiamare la seconda terra dei fuochi dopo la Campania secondo me è un peccato, perché noi non siamo terra dei fuochi.
Sono Consigliere come voi e quando vado in giro la gente mi ferma e mi dice che lì hanno ammucchiato le macerie del terremoto, lì c’è qualcuno che va a scaricare e non si sa che scarica, poi tanto fra qualche anno verrà a galla tutto quanto.
Io non ho tutta questa sua convinzione che noi siamo i più bravi, che abbiamo l’Arpam, che viviamo in un mondo fantastico, la realtà è differente, ho fatto questo intervento soltanto per dirvi che la realtà è molto differente. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Lascio la parola al capogruppo.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.
Peppino GIORGINI. Due cose, per me non è un problema fare una risoluzione che venga votata da tutta l’Aula, per me non è importante il dito, è importante la luna e quindi non c’è nessun problema.
Voglio solo ricordare che il tavolo tecnico del Prefetto l’ho richiesto io dopo un colloquio di due ore con il Prefetto ed una successiva Pec - ora sono 4, 5 tavoli tecnici in cui ci sono tutti gli enti - però il Prefetto mi ha sempre detto che si occupa di sicurezza pubblica, non so se una cosa così, che implica la verifica dei livelli di contaminazione, possa competergli. Questo è l’unico dubbio che mi sorge.
Sono d’accordo nel fare una risoluzione che sia condivisa da tutta l’Aula perché credo che questo sia un problema importante che si va a sommare ad altri problemi che abbiamo nel nostro territorio ed il Consigliere Urbinati lo sa benissimo.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.
Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Voglio ricordare al Consigliere Zura Puntaroni che oggi sono abbastanza dimesso, non mi sento assolutamente gasato, quindi, se ho dato questa impressione, non è nella mia natura essere gasato con questo atteggiamento, oggi mi sento abbastanza tranquillo.
Voglio solo ricordare che non ho detto che noi siamo i più bravi, i più belli ed i più buoni, ho solo una grande fiducia degli uffici della Regione Marche e la ribadisco in ogni occasione perché nel lavoro dello smaltimento delle macerie e sulle questioni ambientali del terremoto abbiamo fatto un lavoro rigorosissimo, che è stato riconosciuto e sarà portato come esempio, questo lo anticipo, anche nella discussione sull’economia circolare che si avrà a breve a Bruxelles per l’approvazione di quel provvedimento.
Noi abbiamo attuato un sistema di economia circolare, perché tutti quei materiali che sono abbancati sono pronti per essere riutilizzati in edilizia, quindi non abbiamo prodotto rifiuti, anzi giungono voci recenti che stiamo restituendo anche dei beni alle famiglie, addirittura sono stati ritrovati portafogli che avevano all’interno dei valori, sono state ritrovate anche antiche fotografie, questi sono ritrovamenti molto importanti per le famiglie che hanno subìto il sisma, però qui parliamo di altro, di una questione annosa che nasce molto prima del terremoto.
E’ anche una volontà mia e dell’amministrazione attuale del Comune di San Benedetto risolvere questa problematica ed accolgo con favore la volontà e la disponibilità del Consigliere Giorgini di arrivare ad una risoluzione.
Chiedo cortesemente al Presidente una sospensione di 10 minuti per mettere a punto questo documento, possibilmente da approvare tutti insieme all’unanimità. Grazie.
PRESIDENTE. Vista la volontà di arrivare ad una risoluzione che possa essere votata da tutta l’Aula, direi ai Consiglieri Giorgini ed Urbinati di vedersi un attimo. Se siamo d’accordo possiamo andare avanti con i lavori senza sospendere la seduta.
Va bene, vi vedete per la risoluzione che poi voteremo a seguire.
Passiamo alla mozione successiva.
Mozione n. 336
ad iniziativa dei Consiglieri Micucci, Giacinti, Marconi, Rapa
“Tutela ippodromi Civitanova Marche e Corridonia”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 336 dei Consiglieri Micucci, Giacinti, Marconi, Rapa.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Micucci.
Francesco MICUCCI. Grazie Presidente e grazie ai Consiglieri che hanno acconsentito a discutere in giornata questa mozione che trova la sua urgenza nella graduatoria uscita pochi giorni fa che ammette gli ippodromi nazionali ad accedere a dei finanziamenti ed alla possibilità, da parte delle società che gestiscono questi ippodromi, di presentare un piano che dovrà essere valutato, credo, nel giro di poche settimane, per inserire le proprie attività all’interno della programmazione annuale nazionale, concentrata per questi due ippodromi nella fase estiva, quindi da qui a pochi mesi.
Il decreto 681 del 2016 integrato poi dal 995 del 2017, prevede alcuni criteri ai quali gli ippodromi nazionali debbono rispondere per poter essere inseriti in una graduatoria stilata dal Ministero delle attività agricole per poter accedere ai finanziamenti per l’attività ippica degli ippodromi stessi.
Non c’è stata alcuna applicazione negli anni passati, questo è il primo anno in cui viene applicato questo decreto ed è stata stilata la graduatoria. Consideriamo che nella Regione Marche tre sono gli ippodromi, Civitanova Marche, Corridonia e Montegiorgio che è l’unico ad entrare in questa graduatoria avendo tutti i requisiti richiesti.
Gli ippodromi di Civitanova Marche e Corridonia si trovano entrambi nella provincia di Macerata, una provincia che è già stata (come tutti noi sappiamo, quindi non mi ci addentro) fortemente segnata dalle vicende sismiche. Questi due ippodromi hanno la caratteristica non tanto di essere all’apice dell’attività ippica nazionale, quanto di offrire alla nostra regione e alla nostra provincia un richiamo turistico ed un’attività sociale, perché molte sono le presenze in questi due ippodromi. Tra l’altro quello di Corridonia è di proprietà comunale, mentre quello di Civitanova Marche ha molte attività che rientrano nell’ambito della programmazione comunale, ha uno dei principali musei del trotto, quindi svolgono un’attività non solo sportiva, ma anche turistico e sociale nei confronti del proprio territorio.
Tra l’altro i criteri che sono stati individuati danno un peso forse eccessivo a quello che è il mondo delle scommesse, teniamo conto che la Regione Marche ha da poco approvato anche una normativa all’avanguardia dal punto di vista del gioco d’azzardo, quindi è giusto dare rilevanza anche alla vicenda delle scommesse, che sono una motivazione storica nel mondo ippico, però dare un eccessivo peso credo che sia un aspetto da rivalutare e da rivisitare da parte del Ministero.
Il decreto prevede che, essendo il primo anno di applicazione, le società che gestiscono questi ippodromi abbiano la possibilità di presentare un progetto di rilancio per quei punti che non rispondono alle esigenze del decreto ministeriale, un programma di rilancio che valuta una Commissione ministeriale per far rientrare in qualche modo questi ippodromi all’interno della programmazione nazionale per il primo anno, dopodiché la stessa Commissione, immagino, verificherà effettivamente l’attuazione durante il primo anno di questo progetto.
Ripeto, per l’ippodromo di Corridonia la carenza è per lo più legata alle vicende delle scommesse, per l’ippodromo di Civitanova Marche c’è una carenza dal punto di vista della capienza dell’impianto che già la società si è impegnata a risolvere, insieme al Comune è già stato presentato un progetto che credo e mi auguro verrà accolto positivamente nelle prossime settimane.
L’impegno che si chiede all’amministrazione regionale, che non ha una competenza specifica nel mondo dell’ippica, ma ce l’ha da un punto di vista turistico e sociale, è quello di sostenere le richieste dei gestori degli ippodromi affinché per l’anno 2018 ci sia la possibilità e che il Ministero valuti questi progetti che verranno inviati. So che pochi giorni fa l’ippodromo di Civitanova ha già provveduto all’invio di questo progetto, so per certo che anche il Comune di Corridonia provvederà nei prossimi giorni. Quindi sollecitare il Ministero e la Commissione competente a prendere in considerazione queste domande che mi auguro risolvano i dubbi che il Ministero ha colto, reinserendo positivamente i due ippodromi nella programmazione estiva ed annuale nazionale. Fra l’altro il punto di vista dei finanziamenti incide in maniera infinitesimale nel programma complessivo della programmazione nazionale, ma per queste due strutture in ambito regionale queste poche risorse sono linfa vitale. Se possibile valutare (a questo punto immagino con il prossimo Governo) la possibilità di rivedere i criteri di valutazione per gli ippodromi, dando maggior peso agli aspetti turistici, sociali e di presenze fisiche in loco e magari, se possibile, rivedere il peso specifico delle scommesse che sono un ambito certamente importante, perché queste strutture anche di questo si sostengono, dando un ruolo non principale a questo aspetto.
Mi auguro che il Consiglio e che la Giunta possano accogliere favorevolmente questa mozione e che il Ministero possa poi cogliere l’impegno da parte di tutto il Consiglio regionale a voler inserire queste due strutture all’interno della programmazione. Grazie.
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 336. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa approva)
PRESIDENTE. Sospendiamo la seduta per 5 minuti per dar modo di presentare una proposta di risoluzione sulla mozione n. 277.
La seduta è sospesa alle ore 12,45
La seduta riprende alle ore 13,00
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta. Prosegue la trattazione della mozione n. 277, comunico che è stata presentata una proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Giorni e Urbinati.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Giorgini.
Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Abbiamo fatto questa risoluzione e l’abbiamo modificata come diceva il Consigliere Urbinati, quindi spero che venga votata all’unanimità per dare un impulso notevole a questo atto, una potenza forte affinché, sia il Prefetto, che l’Arpam, possano verificare se quanto ho detto in questa Assemblea sia vero o no. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di risoluzione. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 297
ad iniziativa del Consigliere Talè
“Standard assistenziali e tariffe per le strutture semiresidenziali nel settore disabili - Revisione della DGR 1331/2014”
Interrogazione n. 503
ad iniziativa del Consigliere Biancani
“DGR 1331/2014 - Accordo tariffe assistenza residenziale e semiresidenziale tra Regione Marche ed Enti gestori - modifica della DGR 1011/2013”
(abbinate)
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 297 del Consigliere Talè e l’interrogazione n. 503 del Consigliere Biancani, abbinate. Ha la parola l’Assessore Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Chiedo che il Consigliere Talè voglia acconsentire all’Aula di decidere, previo via libera dello stesso Consigliere, sul rinvio di questa mozione stante l’assenza del Presidente ed anche del Presidente della Commissione.
La materia è molto importante, quindi …
PRESIDENTE. Rinvio della mozione n. 297 e dell’interrogazione n. 503 (abbinate). Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 13,10
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 91 del 20 febbraio 2018. Do per letto il processo verbale della seduta n. 90 dell’8 febbraio 2018, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4, dell’articolo 53, del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite, con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Sull’ordine del giorno
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.
Fabio URBINATI. Chiedo l’iscrizione d’urgenza nell’ordine del giorno della mozione n. 336 dei Consiglieri Micucci, Giacinti, Marconi, Rapa, “Tutela degli ippodromi Civitanova Marche e Corridonia”.
PRESIDENTE. Iscrizione d’urgenza della mozione n. 336. La pongo in votazione. Serve la maggioranza assoluta.
(L’Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)
PRESIDENTE. La mozione viene inserita all’ultimo punto dell’ordine del giorno, dopo la mozione n. 297.
Questione pregiudiziale ai sensi dell’art. 60 del R.I.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.
Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Sulle proposte di regolamento nn. 11 (testo base), 5, 7, 8, 9, ai sensi dell’articolo 60 del regolamento interno pongo la questione pregiudiziale in quanto i provvedimenti che dovremmo discutere sono precedenti alla sentenza n. 866 del Tar delle Marche che ha dato degli indirizzi ed ha posto delle questioni molto chiare.
Quindi chiedo all’Assemblea di decidere per il rinvio di questo punto e noi sin da oggi ci impegniamo a portare una proposta di legge che sia conforme al dettato della sentenza. Grazie.
PRESIDENTE. Ricordo, come da Regolamento, che su questa proposta si possono esprimere un Consigliere a favore ed uno contro per non più di tre minuti. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Come gruppo siamo nettamente contrari a questa richiesta del Consigliere Urbinati, perché questa è una legge che interessa una realtà imprenditoriale molto importante che non dà lavoro soltanto a se stessa, ma crea un indotto interessante fatto di artigiani, di piccoli imprenditori che lavorano per la realizzazione di queste case del commiato.
Credo che dopo tre rinvii di questa legge, se non ho perso il conto, la cosa ha del ridicolo.
Questa è una posizione politica inaccettabile e credo che l’attuale maggioranza non sia in grado di esprimere una posizione sul regolamento per le case del commiato e questo la dice lunga sulla situazione politica di questa Regione Marche e di come viene governata perché, cari colleghi del partito Democratico, su questo Regolamento il Tar vi ha dato torto, gli imprenditori vi danno torto, il sindacato degli imprenditori vi dà torto e vi chiede di intervenire su questa cosa, come ce le ho io le sollecitazioni da parte del sindacato di queste imprese ce le avete senz’altro anche voi.
Credo che non sia logico e il buon senso non prevalga, buon senso vuol dire, Consigliere Urbinati, che si doveva affrontare e risolvere questo problema per decine di imprenditori della regione Marche che non riescono a realizzare i loro obiettivi.
Questa cosa del rinvio politicamente è molto grave perché non so se si vuole proteggere solo chi è riuscito a realizzare le case del commiato prima e oggi non farle più realizzare in quel modo, altrimenti non si capisce perché non si riesce a trovare una soluzione a questo problema. Noi siamo nettamente contrari a questo rinvio. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.
Fabio URBINATI. Semplicemente per ribadire il concetto che va oltre la questione pregiudiziale ed è proprio per le osservazioni che ha fatto il Consigliere Zaffiri che noi intendiamo mettere mano alla fonte di questa problematica, che è la legge, ed è quello che chiedono esattamente gli imprenditori, perché ci sono gli imprenditori, ma ci sono anche altre realtà che hanno posto delle questioni, ad esempio l’Assemblea dei Sindaci dell’Associazione regionale dell’Anci.
Questi regolamenti non mettono chiaramente in luce qual è la risoluzione del problema, intervenendo sulla legge si potrà successivamente modulare il regolamento su una certezza e la certezza la può dare solo la legge. Tutto qui, non c’è nessuna strumentalizzazione politica. Grazie.
PRESIDENTE. Votazione palese semplice, mediante alzata di mano. Quindi pongo in votazione il rinvio delle proposte di regolamento nn. 11 (testo base), 5, 7, 8, 9.
(L’Assemblea legislativa approva)
PRESIDENTE. Il punto è rinviato.
Nomina
Sostituzione di un rappresentante nell’Assemblea dell’Associazione Marchigiana Attività Teatrali (Amat)
(articolo 7, Statuto Ente) - Voto limitato ad uno.
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la sostituzione di un rappresentante nell’Assemblea dell’Associazione Marchigiana Attività Teatrali (Amat). Voto limitato ad uno.
Ricordo che l’Assemblea legislativa nel votare ha preso atto delle risultanze istruttorie contenute nel parere della I Commissione assembleare e dell’accertamento relativo alle cause di ineleggibilità ed inconferibilità dei candidati. Prego distribuire le schede.
(Il Consigliere Segretario Rapa effettua la chiamata)
PRESIDENTE. Comunico i risultati della votazione:
Votanti n. 25
Schede bianche n. 9
Schede nulle n. 2
Schede valide n. 14
Hanno ricevuto voti:
Miliozzi David n. 12,
Puliani Massimo n. 1,
Socci Lorenzo 1.
Proclamo eletto rappresentante nell’Assemblea dell’Associazione Marchigiana Attività Teatrali (Amat) il Sig. Miliozzi David.
Interrogazione n. 534
ad iniziativa del Consigliere Bisonni
“Confidi regionale”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 534 del Consigliere Bisonni.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Bora.
Manuela BORA. Grazie Presidente. Grazie al Consigliere Bisonni per aver fatto questa interrogazione che chiede informazioni su uno dei punti a mio avviso più importanti del programma di mandato del Presidente Ceriscioli.
Con riferimento ai temi sollevati si forniscono i seguenti elementi informativi:
1. Va richiamata l’iniziativa dell’Assessorato Attività produttive finalizzata a condividere la governance del progetto di “Confidi Unico” che la Regione Marche ritiene di importanza strategica al fine di sostenere l’accesso al credito delle imprese marchigiane, facilitandone la relazione con il sistema bancario e contribuendo a superare la progressiva restrizione nell’erogazione dei finanziamenti alle imprese. La necessità di questo processo di razionalizzazione che riguarda l’intero sistema dei confidi a livello nazionale è stata altresì ribadita con forza dalla stessa Banca d’Italia.
L’iniziativa della Regione Marche è aperta a tutti i Confidi marchigiani e indirizzata a favorire la costituzione di un Confidi unico. Le Associazioni di rappresentanza che fin dal 2016 hanno manifestato interesse per l’iniziativa sono CNA, Confartigianato, Confindustria e Alleanza cooperative italiane, ad onor del vero quando abbiamo avviato la modifica delle schede Mapo a dicembre del 2015 anche il Confidi Coop aveva manifestato interesse, poi evidentemente c’è stato un ripensamento.
Più recentemente in gennaio è stato formalizzato con le stesse associazioni, su iniziativa della Regione Marche, un patto parasociale relativo alla Società regionale di garanzia delle Marche che individua gli aspetti fondamentali della governance di quella che può diventare un’aggregazione la più ampia possibile tra società cooperative di garanzia, nella prospettiva di un futuro Confidi unico.
2. Per quanto riguarda le risorse del Por Fesr 2014/2020, è stato approvato l’avviso pubblico per il sostegno dell’accesso al credito delle piccole e medie imprese marchigiane attraverso il potenziamento del sistema delle garanzie pubbliche, in attuazione dell’Azione 10.1 del Por Fesr. La dotazione del bando è pari a 15 milioni di euro che saranno successivamente integrate con le risorse aggiuntive assegnate dall’UE alla Regione a seguito degli eventi sismici del 2016 per un importo pari a 9 milioni di euro. La scadenza per la presentazione delle domande è prevista per il 30 aprile 2018. La quota di riparto del finanziamento è data da 50% quota UE, 35% quota Stato e 15% quota Regione, salvo le risorse aggiuntive del sisma che prevedono un cofinanziamento paritetico tra Stato e Unione Europea senza cofinanziamento regionale.
3. Le risorse destinate ai fondi rischi dei confidi sono pari al 100% della dotazione prevista a valere sia sulle risorse ordinarie sia su quelle aggiuntive per il sisma. Non è prevista destinazione a patrimonio in considerazione della necessità di rispettare la normativa sugli aiuti di stato, come peraltro già più volte chiarito dalla Commissione europea che si è già espressa sul tema.
4. L’obiettivo specifico dell’intervento finanziato con i Fondi Fesr 2014/2020 è quello di sostenere il miglioramento dell’accesso al credito per le imprese, attraverso il potenziamento del sistema delle garanzie pubbliche per l’espansione del credito in sinergia tra sistema nazionale e sistemi regionali di garanzia, favorendo forme di razionalizzazione che valorizzino il ruolo dei confidi più efficienti ed efficaci.
Lo strumento opera secondo le norme comunitarie e nazionali per garantire le operazioni finanziarie realizzate, in favore delle piccole e medie imprese, nel rispetto di quanto stabilito dal regolamento (UE) n. 1303/2013. I destinatari ultimi delle garanzie concesse dai confidi con il fondo rischi in questione sono le piccole e medie imprese operanti nel territorio marchigiano, che sono anche le destinatarie esclusive dell’aiuto.
Il fondo rischi è destinato a coprire le perdite dei finanziamenti concessi dalle banche o da altri soggetti finanziatori alle imprese sopra individuate e garantite dal confidi nella misura massima dell’80% del finanziamento. Le garanzie sono concesse per nuovi prestiti finalizzati agli investimenti, all’attivo circolante e al sostegno di processi di capitalizzazione aziendale. Pertanto l’operazione non può in alcun caso essere volta al recupero di crediti nei confronti dei confidi da parte degli istituti bancari.
5. Fino ad oggi nel Por Fesr 2007/2013 intervento 1.4.2.09.01, riaggregazione degli organismi di garanzia, sono state stanziate risorse-complessive pari a 6.708.876,37 euro. La misura attivata con il Por Fesr 2007/2013 ha portato alla creazione delle seguenti due Reti di Impresa: Rete “Confidi Marche” con capofila Confidi Coop. e rete Confidi Marche 2015 (capofila Società regionale di Garanzia Marche scpa). Le operazioni complessivamente imputate al Fondo rischi delle due reti sono state alla chiusura del bando 2017 per finanziamenti complessivi pari a 155.803.536 euro. Entrambi le reti di impresa hanno raggiunto l’obiettivo dell’effetto leva superando in realtà anche il requisito stabilito dal moltiplicatore pari a 5.
Ci si attende che l’intervento avviato con l’avviso pubblico in corso sopra descritto conduca a risultati nel solco dell’intervento attuato nella programmazione 2007/2013, ma nettamente superiori sia per l’ammontare delle risorse stanziate sia per la finalizzazione del bando ad una fusione a titolo definitivo e non meramente transitoria quali quelle prodotte nel precedente periodo di programmazione.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Vede Assessore a volte le buone idee, e con questo non dico che sia una buona idea, ma sto facendo un ragionamento, possono avere dei risultati sbagliati se le modalità con cui si tenta di realizzarle non sono quelle giuste.
Ho fatto questa premessa perché le voglio brevemente indicare delle criticità che non sono state evidenziate dal sottoscritto, ma provengono da chi sta dentro o fuori da questo confidi.
Ad esempio, chi sta dentro al confidi denuncia la mancanza di un piano industriale chiaro. I confidi che sono stati esclusi hanno fatto un ricorso al Tar, mi risulta, e si sta aspettando la sentenza. Allora la domanda che sorge spontanea è: “ma prima di procedere non sarebbe il caso di attendere l’esito della sentenza?”
Faccio presente che possono accedere al Confidi anche quelli fuori dalle Marche perché per accedere basta che un confidi fuori dalle Marche abbia un socio che ha sede nelle Marche.
Il nuovo confidi ha un rating che è calcolato sulla media dei rating degli altri confidi e questo provoca che alcuni di ritrovano un rating molto inferiore a quello attuale e quindi vengono penalizzati.
Ci sono degli aspetti che secondo me la Giunta farebbe bene a considerare, vista l’importanza del tema.
Per questo vale la premessa, nel senso che anche un’idea che potrebbe essere buona e, ripeto, non sto dicendo che sia buona, se non affronta le criticità poi nei fatti produce risultati insoddisfacenti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Bora.
Manuela BORA. Se vuole le informazioni relative al Tar e ad altro posso fornirgliele
E’ vero, c’è stato un ricorso, in realtà i ricorsi sono stati 5, ed è stata anche chiesta la sospensiva, la quale è stata negata dal Tar, che oltretutto ha anticipato che sarebbe entrato nel merito a marzo, quindi a questo punto secondo me, rispetto ai tempi dilatati, facciamo bene a procedere anche perché il bando si concluderà a fine aprile.
Per quanto riguarda invece i discorsi aritmetici, che lei ha fatto sulla media, me lo consenta, andrà considerato il lungo periodo e non il breve perché questo è un progetto davvero molto ambizioso. Hanno deciso con delibere approvate all’unanimità dai propri CdA di aderire in questo nuovo confidi non sta, a mio avviso, alla Giunta fare questo tipo di osservazioni.
Dopodiché le rappresento che questo è stato un tentativo molto difficile su cui la Giunta si è impegnata per oltre due anni.
Ringrazio tutti coloro che hanno fatto a volte anche un passo indietro, consapevoli di farne molti di più tutti quanti insieme.
Non facciamo altro che riscuotere grandissimi apprezzamenti sul territorio per questa iniziativa e sono certa che, tanto questo confidi sarà operativo da qua alla fine dell’anno, quelle persone che dicono quelle cose probabilmente si accorgeranno di essere state mal consigliate, mettiamola in questi termini, si ricrederanno e sarò ben felice di rispondere anche a future interrogazioni una volta che il confidi sarà partito dove saranno i fatti e i numeri a parlare. Grazie.
Interrogazione n. 535
ad iniziativa del Consigliere Giancarli
“Situazione della Manifattura italiana tabacco SpA di Chiaravalle”
Interrogazione n. 536
ad iniziativa del Consigliere Busilacchi
“Manifattura italiana tabacchi di Chiaravalle”
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 535 del Consigliere Giancarli e l’interrogazione n. 536 del Consigliere Busilacchi, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Bora.
Manuela BORA. Grazie Presidente. Al Consigliere Busilacchi dico che forse c’è stato un refuso nella stesura dell’interrogazione perché l’Assessorato che si occupa di crisi di imprese e di lavoro non è il mio, ma è quello dell’Assessore Bravi, quindi forse più che rivolgerla all’Assessore all’industria andrebbe rivolta all’Assessore al lavoro in questo caso, mentre con riferimento ai temi sollevati dal Consigliere Giancarli si forniscono i seguenti elementi informativi.
La situazione della Manifattura Tabacchi SpA è particolarmente delicata e complessa. L’azienda è stata coinvolta in procedimenti giudiziari nonché in procedimenti per l’accertamento di irregolarità fiscali, quindi non parliamo di calo di fatturato, parliamo di problemi ben più delicati.
La Regione si è da subito attivata per compiere ogni sforzo finalizzato a salvaguardare il valore della ditta, rappresentato in primo luogo dagli occupati.
Pertanto, la prima iniziativa è stata quella di cercare di facilitare la definizione della controversia tra la ditta e l’Agenzia delle Entrate, questo oltre un anno fa, quindi è da tanti mesi che la Giunta sta lavorando per cercare di aiutare la Manifattura Tabacchi ad uscire da questo empasse; in secondo luogo la Regione ha contattato il Ministero per lo sviluppo economico affinché intervenisse nella situazione di crisi e ringrazio anche l’Assessore Bravi che non si è mai tirata indietro nel fare la propria parte anche presso il Mise.
Purtroppo le soluzioni proposte dalla ditta non sono state accettate dall’Agenzia delle Entrate, anche in considerazione dell’entità del debito maturato nei confronti della stessa.
Al contempo, l’esito dei contatti avviati con il Ministero non è stato positivo, in quanto la fattispecie in questione non rientra tra quelle per le quali la normativa prevede l’attivazione della Struttura di crisi di impresa istituita presso il Mise e disciplinata con decreto interministeriale 13 gennaio 2017.
La ditta è stata ammessa nel 2016 a concordato preventivo al fine di avviare il processo di ristrutturazione con la ripresa della produzione. Tuttavia il Tribunale di Ancona in data 27 novembre 2017 ha disposto la revoca dello stesso e ha dichiarato il fallimento in quanto i presupposti del piano industriale, posto a fondamento del concordato, non si sono realizzati e non risultano realizzabili; contestualmente sono state riscontrate gravi irregolarità gestionali tali da indicare l’esistenza di un rischio per l’integrità del patrimonio sociale.
La Regione è in costante contatto con i curatori fallimentari i quali hanno ottenuto l’esercizio provvisorio fino al 28 febbraio e sono in procinto di chiedere al giudice delegato una proroga di tre mesi al fine di finalizzare l’operazione di affitto o di cessione dell’azienda, nella consapevolezza della presenza di più di ottanta dipendenti e della possibilità di garantire alcune commesse.
Pertanto la finalità condivisa è quella di salvaguardare il valore rappresentato dalla produzione e quindi dalla occupazione della Manifattura Tabacchi.
La Regione intende proseguire, in sinergia con le attività poste in essere dai curatori, alle interlocuzioni con il territorio e con le parti sociali al fine del perseguimento dell’obiettivo della massima tutela del livello occupazionale.
Ringrazio pertanto il Consigliere Giancarli che come sempre cerca di mettere in luce il buon operato di questa Giunta, quindi lo ringrazio perché mi ha dato la possibilità di dire quanto in questi mesi pur nel silenzio è stato fatto per la ditta e per i dipendenti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Sono io che ringrazio l’Assessore Bora. Metto in luce l’attività positiva delle istituzioni non tanto e non solo per il fatto che sono Consigliere di maggioranza, ma perché ho un profondo rispetto delle istituzioni, poi anche dal punto di vista politico valuto quella che è l’attività, quindi, nell’interrogazione avevo scritto, come l’Assessore Bora ricordava, “constatato che la Regione Marche già lo scorso anno prima della ammissione al concordato ha incontrato i rappresentanti”, ci tenevo a mettere in evidenza quello che era stato fatto perché ci vuole sempre chiarezza e, ripeto, il senso di appartenenza ad una istituzione mi porta a fare questo.
Concordo con l’Assessore, e lo ringrazio nuovamente, perché l’obiettivo è quello del valore, come diceva lei nelle parole conclusive, rappresentato dalla produzione della Manifattura di Chiaravalle, quindi l’obiettivo è mantenere in piedi l’attività e garantire posti di lavoro, su questo ovviamente l’impegno della Giunta so che c’è, so altrettanto che ci sarà l’impegno del Consiglio, delle organizzazioni sindacali e dobbiamo fare in modo di coinvolgere le forze del territorio, dalle istituzioni locali ai parlamentari, perché se c’è la necessità di superare difficoltà anche “romane” dobbiamo avere la forza per farlo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Anch’io ringrazio l’Assessore Bora e la sua risposta mi conferma che non ho sbagliato ad indirizzare a lei la mia questione, avendo risposto con competenza e con dovizia di particolari alla analoga interrogazione del Consigliere Giancarli mi fa capire che ho azzeccato l’interlocutore.
Del resto, forse è vero, mi sarei dovuto rivolgere congiuntamente a lei ed all’Assessore Bravi perché quando, come in questo caso, c’è una crisi aziendale credo che sia interesse nostro, di tutta la Giunta ovviamente, e di tutta l’istituzione fare si che il tema della tutela del lavoro e quello del rilancio e dello sviluppo dell’industria vengano affrontati congiuntamente, chiaramente non per compartimenti stagni.
So che questo è il metodo di lavoro dell’Assessore Bora, quindi anch’io la ringrazio, credo che nel caso di specie sia opportuno, come già si sta facendo, intervenire perché la revoca del concordato preventivo da parte del Tribunale è un fatto molto importante, molto significativo, soprattutto nel momento in cui esistono commesse per oltre 200 milioni.
Stiamo parlando di una realtà che avrebbe le possibilità e le risorse per andare avanti, quindi sarebbe bene convocare un tavolo congiunto. Da parte nostra, credo di parlare anche a nome di altri colleghi, c’è anche la disponibilità a collaborare da questo punto di vista e sarebbe utile occuparsene non solo per quello che la manifattura rappresenta per questo territorio, per Chiaravalle e per la provincia di Ancona, ma anche come simbolo dell’importanza che diamo al tema dello sviluppo, del lavoro e dell’occupazione dei cittadini marchigiani.
Interrogazione n. 548
ad iniziativa del Consigliere Biancani
“Avvio del progetto di costruzione della palestra, del convitto e riqualificazione degli spazi per la didattica dell’Istituto di istruzione superiore (IIS) A. Cecchi con sede a Villa Caprile, Pesaro”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 548 del Consigliere Biancani.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Casini.
Anna CASINI. Grazie Presidente. Ringrazio il Consigliere Biancani perché mi permette di fare il punto su un progetto che è già partito anche se non è stato ancora redatto.
Come sappiamo abbiamo finanziato 400 scuole nelle Marche con il piano triennale, abbiamo messo insieme finanziamenti diversi creando un piano che non ha avuto precedenti: 510 milioni di euro, 400 scuole nuove o adeguate dal punto di vista sismico e, se pensiamo che il totale delle scuole nelle Marche è di 1.200, un terzo delle scuole è già stato finanziato, quindi già si sa quali saranno i progetti.
Villa Caprile aveva ottenuto un finanziamento di 190 mila euro perché aveva chiesto delle manutenzioni ordinarie e straordinarie, ma ha necessità, perché ho visitato insieme all’Assessore Bravi ed al Consigliere Biancani questa splendida villa, questo splendido sito, bellissimo dal punto di vista architettonico ma anche dal punto di vista dell’organizzazione scolastica, proprio perché questi istituti, gli istituti agrari, hanno un grande “appeal” in questo momento, hanno bisogno di essere ampliati soprattutto per quello che riguarda il convitto e la palestra che non è adeguata alle esigenze.
Ovviamente in una villa così bella, in un parco così bello ci sono dei vincoli di tutela, sia paesaggistica che architettonica ed archeologica, quindi ci sono molti passi da fare.
So che il Consigliere Biancani li sta facendo insieme alla preside, io chiamo ancora Presidi i Direttori scolastici, mi piace di più chiamarli Presidi, e la notizia buona qual è? E’ vero che noi abbiamo chiuso i finanziamenti e abbiamo assegnato tutti quelli del triennio fino al 2017, ma il nuovo piano è stato approvato dal Ministero e quindi cominceremo a breve con le nuove progettazioni.
Si partirà col bando in tempi brevi, i Comuni avranno 120 giorni di tempo al massimo, noi avremo 120 giorni di tempo per presentare il programma, quindi daremo dei tempi limitati ai Comuni per presentare i progetti, dopodiché verrà fatta una graduatoria e chiaramente lì entreranno in campo i tecnici per cui se il progetto di Villa Caprile avrà le caratteristiche per essere approvato dalla Commissione, verrà approvato e poi finanziato.
La cosa buona da dire è che i 510 milioni di euro sono stati tutti stanziati, arriverà con il piano triennale 2018/2020 all’incirca la stessa entità del precedente triennio che dovrebbe essere una quarantina di milioni di euro.
Questo è quello che abbiamo saputo, ancora la copertura finanziaria non ha l’ufficialità, però dovrebbe essere questa, intanto io l’anticipo perché nelle sedi ministeriali questo è stato detto, certamente si partirà a breve con il nuovo piano.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Ringrazio l’Assessore Casini per la risposta puntuale e precisa, voglio ringraziarla pubblicamente perché è venuta personalmente a fare un sopralluogo per rendersi conto delle condizioni di questo istituto, che è un’eccellenza non solamente del territorio di Pesaro, ma a livello regionale.
E’ un istituto che oggi non ha la palestra, ha un convitto e delle aule da riqualificate. Villa Caprile è suddivisa in tre sedi in maniera decentrata, quindi è anche scomodo sia per la didattica che per il tempo e le risorse che vengono sprecate.
Ringrazio anche l’Assessore Bravi perché insieme all’Assessore Casini è venuta a fare questo sopralluogo, quindi sono soddisfatto della risposta e la ringrazio di nuovo.
Interrogazione n. 492
ad iniziativa della Consigliera Pergolesi
“Piano integrato di accoglienza/assistenza del minore con diabete a scuola – anni 2016/2017 – Stato di attuazione”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 492 della Consigliera Pergolesi.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.
Luca CERISCIOLI. Grazie Presidente. Con la delibera di Giunta regionale n. 1149 del 2 ottobre 2017 sono state approvate le “Linee guida per l’accoglienza/assistenza del minore con diabete a scuola”, in accordo con la PF Istruzione e diritto allo studio e l’associazione famiglie con adolescenti e infanti con diabete.
Si precisa in ogni caso che il Direttore dell’Ufficio scolastico regionale con note del 23 maggio 2017 e del 23 settembre 2017 aveva assicurato la disponibilità a dare continuità alle azioni già precedentemente avviate in attesa dell’approvazione delle suddette linee guida.
Le linee guida nascono da un percorso lungo grazie soprattutto all’apporto ed al confronto tra l’associazione dei genitori e la Regione che aveva stabilito determinate modalità per una buona accoglienza del bambino diabetico all’interno della scuola.
Queste linee guida si erano sostanzialmente consolidate e l’Ufficio scolastico aveva continuato ad applicarle anche in pendenza di un nuovo atto di accordo.
Con la nuova delibera di Giunta regionale si è concluso un modo positivo di fare sanità, ovvero quello di valutare gli aspetti della vita anche nelle questioni più delicate ed importanti, come l’inserimento scolastico.
Quindi non c’è stata discontinuità rispetto a questo rapporto che ha trovato il suo coronamento in un atto di Giunta nell’interesse dei bambini, delle loro famiglie, della scuola che ormai ha riconosciuto come affidabile e funzionale il contenuto delle linee guida.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Si parlava appunto, di discontinuità e per questo ho ritenuto opportuno presentare, a seguito di un articolo datato 20 settembre e intitolato “L’assistenza rimasta la palo. Scaduta la convenzione che tutela gli studenti con il diabete. C’è chi ha già saltato le lezioni”, un’interrogazione il 22 settembre e la nota del Direttore dell’Ufficio scolastico regionale è arrivata il 23 settembre, quindi evidentemente c’è stata una mancata prontezza nel predisporre queste nuove linee guida che, ricordo, ripercorrono quelle del 2010.
Il nostro augurio come Movimento 5 Stelle è che si prendano i dovuti provvedimenti prima delle scadenze di questi protocolli, soprattutto prima dell’inizio dell’anno scolastico.
Non mi ritengo soddisfatta della risposta, ma soddisfatta dell’obiettivo raggiunto. Grazie.
Interrogazione n. 545
ad iniziativa della Consigliera Leonardi
“L’Area vasta - Asur di Pesaro si ‘dimentica’ di una bambina e della sua famiglia”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 545 della Consigliera Leonardi.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.
Luca CERISCIOLI. Prima di leggere tutta la risposta burocratica vado con la sintesi.
Non c’è stata nessuna forma di dimenticanza o di abbandono, c’è stato solo qualche problema all’interno dei rapporti con la struttura che accoglieva e seguiva la bambina. Attraverso una articolata risposta posso far presente che questo non è avvenuto, che da parte del servizio sanitario regionale tutte le risposte necessarie sono state applicate.
Punto 1) Premesso che il caso in questione è già conosciuto e preso in carico dai servizi di competenza. Per quanto riguarda la problematica della fornitura protesica “carrozzina posturale”, segnalata nella interrogazione consiliare regionale, si comunica che tale presidio è stato consegnato alla famiglia il 15 gennaio scorso.
Punto 2) Si è svolto in data 28 dicembre 2017 un incontro per ridefinire il piano individuale assistenziale e le specifiche attività connesse (comprese tutte le esigenze fisiologiche/assistenziali legate alla particolare patologia), riattivando le prestazioni domiciliari appropriate.
Punto 3) L’attività riabilitativa fisioterapica, respiratoria e motoria, oggetto del quesito, era assicurata dalla Fondazione Don Carlo Gnocchi sede di Fano convenzionato con il servizio sanitario regionale. Dalle comunicazioni dello stesso Istituto risulta la dimissione dal servizio domiciliare in data 1 ottobre 2016. La sospensione del servizio era motivata dalla mancata condivisione della terapia proposta da parte della famiglia. La stessa famiglia non ha mai consegnato la relazione di dimissione del Bignamini, come era stato formalizzato nella nota dell’1 agosto 2017. Richiesta reiterata nell’incontro già citato del 28 dicembre 2017, a tutt’oggi (data di predisposizione della risposta) la famiglia non ha provveduto. L’Istituto Bignamini rimane a disposizione per qualsiasi collaborazione.
Punto 4) Quanto descritto non è dovuto a episodi di burocrazia e inadempienze, ma piuttosto a una ridotta compliance con la famiglia e il servizio che era stato offerto.
Punto 5) La problematica dei trasporti socio-sanitari, sempre citata nella interrogazione, è regolata e garantita dalla delibera di Giunta regionale 301 del 29 marzo 2017 e puntualmente osservate da questo servizio. La Centrale Operativa 118, competente per i trasporti sanitari in situazione di urgenza, è a conoscenza delle caratteristiche cliniche del caso in quanto pre allertata in data 7 luglio 2016. Pertanto il trasporto sanitario in questione è gratuito e garantito.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie Presidente per la risposta. Ovviamente la questione è molto delicata e anche molto specifica perché si tratta di un caso molto particolare e devo dire che, anche dalla sua risposta, in parte il grido d’allarme lanciato dalla mamma, dai genitori sulla stampa, al quale ha fatto seguito questa mia interrogazione, era reale perché poi le risposte, come mi ha detto, sono state successive a quel grido d’allarme ed alla presentazione di questa interrogazione, sia la consegna della carrozzina che il ripristino, come lei ha detto, dell’assistenza domiciliare, che in qualche modo non era stata garantito.
Mi auguro che sia risolta tutta la problematica e che non ci sia più nessuno che rimanga indietro. Non mi addentro su alcune risposte che sono state date alla famiglia e che sono uscite sulla stampa, che erano anche una resa che la sanità marchigiana non si possa permettere nei confronti di chi ha più bisogno.
Per il momento la ringrazio, mi fa piacere che sollecitando anche degli interventi qualcosa si riesca a fare e mi auguro che si porti un po’ tutto a compimento. Grazie.
Mozione n. 232
ad iniziativa dei Consiglieri Fabbri, Giorgini, Maggi, Pergolesi
“Finanziamento parchi archeologici regionali, con priorità per Forum Sempronii”
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 232 dei Consiglieri Fabbri, Giorgini, Maggi, Pergolesi.
Ha la parola il Consigliere Fabbri.
Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Relativamente a questa mozione, ho parlato con il Consigliere Minardi e ci siamo presi l’impegno di contattare velocissimamente gli uffici per verificare la possibilità di accedere ad alcuni finanziamenti europei. Se il Consigliere Minardi dichiara in Aula l’impegno, così mettiamo nero su bianco il nostro interesse comune per il sito archeologico di Forum Sempronii, chiedo quindi il rinvio della mozione in attesa di verificare questa possibilità.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Minardi.
Renato Claudio MINARDI. Avrei preferito che questa cosa l’avesse detta l’Assessore Pieroni, ma visto che non è presente in Aula posso confermarle che le nostre segreterie si sono sentite, mi è appena arrivato il messaggio che l’incontro prima programmato per il 28 febbraio è stato fissato per mercoledì 14 alle ore 12,00 presso l’ufficio dell’Assessorato.
Il sito di Forum Sempronii è un sito archeologico di straordinaria importanza a cui teniamo tutti, vediamo se ci saranno le condizioni di poter utilizzare i fondi europei per la messa in sicurezza del sito.
Su questo credo che vorrà aggiungere qualcosa l’Assessore.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Pieroni.
Moreno PIERONI. Brevemente anche per ringraziare il Consigliere Fabbri per la dimostrazione di attenzione, come ricordava adesso il Vicepresidente.
Noi siamo tutti interessati a questo sito, anche perché la Regione Marche vuole dare in questi ultimi due anni e mezzo di legislatura un messaggio forte anche per il sistema dell’archeologia marchigiana che riteniamo debba essere ripresa e rivista in tutti i settori, da Urbisaglia alla Regina dei Piceni nella zona del Conero, quindi c’è tutto un percorso che stiamo mettendo in piedi e naturalmente la proposta presentata dal Consigliere Fabbri si inserisce in maniera puntuale su questo progetto.
Al di là degli annunci noi avevamo già definito la data, abbiamo pensato di posticiparla di pochi giorni, 10 giorni non di più, in questo contesto abbiamo già attivato le procedure all’interno dei nostri uffici per verificare, proprio in quell’incontro, le possibilità, con tutta la chiarezza e con tutta la franchezza che la Regione Marche può mettere in campo, per la sistemazione, non soltanto dal punto di vista gestionale, ma anche dal punto di vista strutturale del sito. Chiaramente le opportunità che noi possiamo mettere in campo sono quelle più importanti collegate ai fondi europei, come ha ricordato adesso il Vicepresidente Minardi.
Quello che chiediamo è che questo percorso, che è stato già intrapreso e che molto probabilmente slitterà di qualche giorno, possa essere condiviso se lo ritiene opportuno anche dal Consigliere Fabbri.
PRESIDENTE. Sulla base del regolamento, articolo 48, comma 5, pongo in votazione il rinvio della mozione n. 232, su proposta dei Consiglieri Fabbri, Minardi e Pieroni.
(L’Assemblea legislativa approva)
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.
Luigi ZURA PUNTARONI. L’investimento su uno o più siti, secondo me è una cosa carina se l’Europa ci dà i soldi, se l’accesso è facile.
Dovremmo preparare un planning di tutti i parchi archeologici della regione e valutare, anche alla luce del terremoto, quello che si può ottenere, perché io sto nella vallata del Potenza dove c’era la variante della Flaminia da Pioraco, in giù ci sono 6 siti archeologici che corrispondono alle 6/7 città romane di allora, da Ploracum, Castelraimondo, Settempeda, Via Recina, Potentia, fino ad Osimo, Numana e Sirolo.
La cosa andrebbe valutata in maniera organica, un pacchetto completo, partendo con idee chiare, quello che si può ottenere con un grande progetto, più che per un singolo sito, perché interessarsi di un singolo sito, sarebbe fare le cose alla buona come le facciamo noi, ma che non portano da nessuna parte. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Pieroni.
Moreno PIERONI. Neanche una replica, ma una conferma di quello che adesso il Consigliere ha annunciato, nel senso che nel mio intervento ho trascurato Ancona ed altri siti, ma l’obiettivo è di partire dalla proposta del Consigliere Fabbri per tenere conto e fare un progetto organico di tutti i nostri siti archeologici che dovranno diventare un punto di attrazione, anche per un turismo di nicchia.
Per le aree colpite dal sisma molto probabilmente, ma per questo dovremo fare una verifica, potremo utilizzare anche i fondi aggiuntivi arrivati adesso per le aree del cratere, quindi lì potrebbe esserci una opportunità in più, però l’obiettivo è quello di fare un percorso condiviso di tutto il territorio, coinvolgendo anche la Sovrintendenza archeologica perché dobbiamo superare tutti i vari passaggi dal punto di vista normativo e tecnico.
Mozione n. 247
ad iniziativa della Consigliera Leonardi
“Ripristino del ‘Fondo di ristoro’ per l’indennizzo delle piccole e medie imprese commerciali per i danni subìti a causa dell’esecuzione di lavori pubblici”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 247 della Consigliera Leonardi, che ha la parola per illustrarla.
Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Parto con una premessa che credo sia doverosa, questa mozione è datata 11 maggio 2017, quindi è di 10 mesi fa.
Questa mozione partiva da alcune considerazioni fatte a livello nazionale da Confesercenti che mostravano un trend negativo molto preoccupante per l’attività del commercio e una seconda considerazione calata nella realtà marchigiana.
Molte piccole imprese del commercio rendono vivi i centri storici e determinati quartieri cittadini e costituiscono anche dei presidi sociali oltre che dei luoghi di aggregazione. Pensiamo alle persone anziane che non possono magari recarsi nei grandi centri commerciali fuori dalla città, per cui il presidio commerciale, anche piccolo, le piccole botteghe e non solo, hanno anche una funzione molto importante oltre a quella propria ovviamente del commercio.
La Regione Marche all’epoca della mia interrogazione non aveva ancora reimpegnato i dovuti fondi statali relativi all’annualità 2016, essendo quindi in ritardo nell’attivazione di specifici bandi a sostegno del settore del commercio. In passato aveva creato un fondo unico regionale per gli incentivi alle imprese del settore che sosteneva e diversificava gli interventi relativi al commercio.
Diversi comuni marchigiani, a me sono arrivate queste segnalazioni penso che probabilmente saranno giunte anche a voi, negli ultimi anni hanno avuto problemi a causa dell’interruzione della viabilità o il blocco addirittura delle proprie attività a causa del rifacimento di aree, come strade, piazze, all’interno dei centri urbani.
Tali sospensioni, spesso durate oltre il periodo previsto per i lavori, hanno peggiorato ed aggravato una situazione di crisi economica in cui già questi esercizi commerciali si trovavano, perché non dobbiamo negare che la forte concorrenza dei centri commerciali sta mettendo in ginocchio i piccoli esercenti dei centri storici.
In passato la Giunta regionale prevedeva un fondo considerato in qualche modo di ristoro all’interno del fondo unico del commercio con degli stanziamenti relativi nel bilancio regionale.
Ricordo per attualizzare e concretizzare questo richiamo la delibera di Giunta regionale n. 1332 dell’ottobre 2008 con la quale venivano suddivisi i fondi per il settore, che prevedeva fra gli altri un fondo per i danni subìti a causa dell’esecuzione di lavori pubblici.
In questa maniera la Regione partecipava al cofinanziamento assieme ai Comuni per una sorta di indennità alle attività commerciali che si trovavano penalizzate dal blocco dell’accesso a questi esercizi dovuto ai lavori per un periodo superiore ai 4 mesi.
I criteri erano stati definiti con una apposita delibera di Giunta in modo da poter fare questi bandi ai quali potessero accedere gli aventi diritto.
Mi sono state segnalate, ve le rigiro, mi risulta che ci siano in questo momento anche nelle Marche, delle situazioni analoghe per cui i negozi, pertanto i commercianti, si trovano in difficoltà a causa di questi lavori.
Con questa mozione che cosa chiedevo e che cosa chiedo? E’ ovvio che era relativa all’annualità del bilancio 2017/2019, ci trovavamo nel mese di maggio 2017, oggi dovremmo andare a fare un discorso ovviamente per l’annualità del 2018, chiedevo quindi che la Giunta si attivasse per prevedere un fondo di ristoro per le piccole e medie imprese, per i danni subìti a causa dell’esecuzione di lavori pubblici e sostenere anche attraverso questo impegno il piccolo e medio commercio con questa ulteriore dotazione finanziaria che nella mia richiesta non doveva essere minore a quella dell’ultima annualità nel quale il fondo era stato attivato.
Credo che potrebbe essere una misura importante, non solo per le attività commerciali, ma anche per il tessuto sociale che in particolar modo nei piccoli centri storici si trova in grossa difficoltà.
Queste sono le richieste, ho tenuto a precisarle. Mi spiace che si arrivi dopo tanto tempo a discutere questa mozione, però credo che ci sia la possibilità di attualizzare il fondo per l’annualità 2018 e che possa essere ancora portato avanti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.
Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Un paio di precisazioni, una sul fronte delle risorse stanziate a favore delle imprese commerciali, perché è vero che questa mozione è stata presentata nel 2017, ma faccio presente che nel triennio 2015/2017 sono stati stanziati fondi per progetti per la riqualificazione e valorizzazione di imprese commerciali pari a complessivi - sono 4 fattispecie - 2.295.000 euro che hanno potuto finanziare 400 aziende e l’importo degli investimenti è stato pari ad oltre 16.700.000 euro.
Va anche detto che è di imminente uscita un bando che prevede 28.060.000 euro per le imprese commerciali, artigianali e turistiche ricadenti nelle province che hanno subìto una perdita nei loro ricavi di almeno il 30% nei 6 mesi successivi agli eventi sismici, per toccare quell’aspetto.
Infine il tema evidenziato dalla Consigliera Leonardi circa il fondo di ristoro per le piccole e medie imprese per danni subìti a causa dei lavori pubblici, forse su questa linea credo che sia il caso di fare delle riflessioni più precise, perché così come formulata forse potrebbe dare adito a innumerevoli possibilità o rivendicazioni di accedere a questo fondo.
Quindi è auspicabile dal mio punto di vista un incontro, magari un tavolo con le associazioni di categoria per un confronto sull’utilizzo dei fondi ed anche un incontro con l’Anci Marche per capire se e in quali Comuni ci siano stati lavori pubblici di così lunga durata che abbiano creato dei danni, così come rappresentati dalla Consigliera.
Nella mia esperienza di Sindaco ricordo che quando si metteva mano a lavori di questo genere che interessavano una parte del paese, del comune, veniva a galla questa tematica, però spesso e volentieri questi interventi se nell’immediato potevano causare dei malumori andavano visti in chiave futura perché la ristrutturazione dei luoghi era un investimento per il futuro degli stessi ed anche delle attività commerciali che vi insistevano e che potevano avere da questi interventi una utilità.
L’insieme di questi elementi credo che vadano tenuti nella debita considerazione piuttosto che pensare ad un fondo indistinto perché se non si ha una attenzione particolare su come dividerlo, stabilendo chi possa beneficiarne, è un po’ troppo difficile da gestire ed in ogni caso, non risponderebbe alle vere esigenze del caso specifico. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Come dichiarazione di voto voterò favorevolmente la mozione.
Voglio approfittare di quello che ha detto il Consigliere Giacinti per spiegare due cose, nella mozione si faceva riferimento all’individuazione dei criteri da parte della Giunta, quindi chi dovrebbe accedervi, ovvero chi dovrebbe avere le caratteristiche per poter accedere a questo fondo che ovviamente deve essere calibrato e deve essere concordato.
Per quanto riguarda gli altri fondi che lei ha indicato rispetto al commercio, con questa mozione non si intendeva dire che non si fa o non si è fatto nulla, si intendeva portare all’attenzione una problematica specifica, perché se è vero che il rifacimento di strade e piazze aiuta ad avere una migliore accessibilità o anche un patrimonio migliore, è pur vero che chi deve pagare l’affitto, i dipendenti e magari la merce, nei mesi nei quali non si riesce ad accedere bene all’attività commerciale possono decretarne la fine. Quindi le due cose dovrebbero essere calibrate e questo fondo andrebbe a riequilibrare un po’ questa situazione. Almeno la richiesta era in questo senso.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Giacinti.
Francesco GIACINTI. Non volevo nel mio commento criticare la formulazione in sè per sé, che lei abbia rappresentato una tematica ci può stare, però il vero tema è che magari nelle mie parole si voleva individuare la possibilità, magari previo passaggio in Commissione, di rendersi conto con maggiore contezza della gravità del fenomeno ed anche di rendersi conto di quali Comuni potessero vantare la possibilità di annoverare nei lavori che sono stati eseguiti nel proprio territorio disagi così elevati da poter intravvedere la possibilità di istituire questo fondo, sennò si rischia di essere vaghi e magari tutti potrebbero pensare a questo eventuale fondo di ristoro, anche quando il vero danno non è così tangibile, o importante, da poter giustificare un intervento in questa direzione.
Un passaggio nella Commissione competente potrebbe chiarire, previa audizione dei soggetti che ho indicato prima, le associazioni di categoria per i commercianti, l’Anci Marche per i comuni, la portata della questione sollevata.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Voglio anch’io dare un contributo su questo tema perché credo che sia molto importante quello che la Consigliera Leonardi ha messo in evidenza.
Molto spesso la condotta e l’esecuzione dei lavori pubblici è un’odissea, si parte e non si sa mai quando si arriva, quindi intervenendo in determinati punti di determinate città e soprattutto nei centri storici effettivamente questi danni, come così ha riconosciuto anche il Consigliere Giacinti, esistono.
Porto la mia esperienza di Sindaco della città di Ascoli dove in un centro storico molto complesso talune volte abbiamo utilizzato situazioni di questo tipo proprio per avere con i commercianti un confronto e stabilire le tempistiche, le modalità di lavorazione in modo tale da arrecare meno danno possibile.
Il problema dove sta? Il problema credo che stia nel momento in cui si redige il progetto, infatti si dovrebbe prevedere nel quadro economico una parte di fondi destinati a ristorare eventuali situazioni di commercio, di piccole imprese, di artigiani, che sono su quel tracciato dove i danni provocano inevitabilmente la chiusura della strada o quant’altro.
Quindi una prima raccomandazione da fare ai Comuni quando fanno progetti sarebbe quella di prevedere nel quadro economico, qualora il finanziamento sia fatto con fondi propri di bilancio, perché i fondi statali non possono essere distolti per pagare indennizzi, danni e quant’altro, sarebbe necessario quantificarli in modo tale che la Regione possa individuare annualmente un fondo di ristoro per poi destinarlo ai singoli Comuni. Questo è molto importante, in modo tale di ristorare laddove c’è stato bisogno.
Credo che la mozione vada bene da questo punto di vista, tecnicamente può passare in Commissione o quant’altro, dopodiché sarebbe da affinare questo aspetto affinché i Comuni possano individuare nei quadri economici di ogni intervento che vanno a fare in determinate zone, quei soggetti che ipoteticamente potrebbero subire dei danni, individuarli, trasmetterli in Regione, così che all’inizio dell’anno o alla fine di ogni anno, si possa quantificare in bilancio questo fondo di ristoro e trasmetterlo in quota parte ai singoli Comuni, in maniera che siamo certi, vadano a ristorare quei commercianti che hanno avuto il danno. Questo è un passaggio tecnico molto importante. Il problema esiste, non possiamo nasconderlo, soprattutto in questi ultimi anni dove la complessità della normativa sui lavori pubblici molto spesso porta alla sospensione dei lavori, porta alla redazione di perizie e ad un allungamento dei tempi che inevitabilmente (soprattutto nei centri storici, nei comuni interni, nei piccoli comuni), creano danni inequivocabili.
Sono favorevole alla mozione, però se c’è da fare qualche aggiustamento in questi termini, qualche raccomandazione in più, affinché si proceda in questo verso sarebbe opportuno, che lo si possa fare in Consiglio o in Commissione dipende poi da chi ha presentato la mozione. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 247. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa non approva)
Mozione n. 268
ad iniziativa dei Consiglieri Zaffiri, Busilacchi
“Distaccamento terrestre VV.F. presso l’aeroporto Raffaello Sanzio di Falconara Marittima e stabilizzazione del personale precario del Corpo dei Vigili del Fuoco”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 268 dei Consiglieri Zaffiri, Busilacchi.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Questa è una mozione che ho presentato insieme al Consigliere Busilacchi.
Non c’è solo il problema del distaccamento, ma c’è anche la questione della stabilizzazione di lavoratori. Sappiamo che non compete a questa Regione che ha comunque un ruolo importante nella conferenza Stato-Regioni e proprio per questo motivo, la sottoponiamo alla valutazione dell’esecutivo ed alla valutazione dell’Aula, perché quando ci sono questi incontri a livello nazionale con lo Stato, si sollevi questo problema.
L’altra questione riguarda il distaccamento ed è molto più semplice perché è in mano alla struttura dei Vigili del Fuoco. Noi volevamo sensibilizzare la Regione su questo, perché quel distaccamento va a coprire le esigenze del territorio della provincia di Ancona, molto importante, che va da Jesi fino a Falconara. Soprattutto ricade in un’area urbana molto degradata, abbiamo la raffineria Api, abbiamo l’aeroporto ed un bacino importante che riguarda la comunità della provincia di Ancona.
La sensibilizzazione va in questo contesto, l’Assessore competente so che ha una risposta a questo problema, però credo che nel momento in cui l’Assessore Sciapichetti (ricoprendo il ruolo istituzionale della Regione) si reca - ecco la prima parte del mio intervento - a confronto con il Governo debba sollevare questo problema che interessa i Vigili del Fuco, i lavoratori di questa realtà, affinché il Comando regionale dei Vigili del Fuoco prenda atto dell’istituzione di questo nucleo presso l’aeroporto di Falconara, almeno fino a che l’aeroporto ci sarà. Speriamo che questo aeroporto rimanga come struttura a prescindere dai problemi della società di gestione su cui, come ho detto già altre volte, non mi voglio addentrare, avrà il suo iter di confronto.
Credo che questa struttura sia estremamente importante per questo territorio, un’area geografica inquinata, di alta tensione, sappiamo che ci sono i comitati di interesse locali che evidenziano questi aspetti per cui il distaccamento dei Vigili del Fuoco è una cosa estremamente sensata e per quanto mi riguarda, se il Consigliere Busilacchi non ha da integrare altro, io ho terminato la mia esposizione. Grazie
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Questa è una storia di successo e quando ci sono delle storie di successo sarebbe bene mantenerle.
Nel 2015 quando ci fu la costruzione della caserma dei vigili del fuoco del comando provinciale di Ancona si decise di fare questo distaccamento dei vigili del fuoco presso l’aeroporto e in questi anni si è dimostrata una scelta di successo, molto positiva, perché la popolazione che gravita in quell’area a nord di Ancona è una popolazione di oltre 70.000 abitanti, e quindi oggi la preoccupazione … Ringrazio il Consigliere Zaffiri per l’attenzione a questo tema e ringrazio fin da subito anche l’Assessore Sciapichetti con cui in queste settimane abbiamo interloquito.
So che c’è già una prima risposta positiva, informale da parte del servizio, è stato contattato per le vie brevi il Direttore regionale del corpo dei vigili del fuoco che ha espresso una positiva sensazione rispetto a questa richiesta e c’è anche una disponibilità dell’aeroporto ad ospitare presso la propria struttura questo distaccamento. Quindi penso che dobbiamo fare il possibile quando le cose funzionano per mantenerle.
Ora è vero che la Regione non ha tutte le armi per poter intervenire, bisogna intervenire presso il Governo, se però c’è una richiesta della popolazione, dei Vigili del Fuoco, dell’aeroporto, ed auspico con questa mozione anche di tutto il Consiglio regionale, dovremmo dare una nostra disponibilità a collaborare, magari aprendo un tavolo insieme a tutte le organizzazioni e le istituzioni interessate a partire dal corpo dei Vigili del Fuoco, anche per far si che ci sia un segnale non solamente rivolto alla popolazione coinvolta, ma anche ai lavoratori interessati.
Voglio ricordare e lo ricordiamo insieme al collega nella mozione che purtroppo c’è in questo corpo, specie nella regione Marche, una forte componente di lavoro precario, anche in questo caso bisogna intervenire nei confronti del livello nazionale ed è una cosa che da più parti è stata chiesta. So che c’è stato anche un interessamento con una risoluzione bipartisan presso la Camera dei Deputati, quindi credo che con questa mozione possiamo fare la nostra parte e prenderci un impegno perché la Regione possa fare un lavoro di coordinamento di tutte le istituzioni e di tutti i soggetti coinvolti. L’auspicio è che ci possa essere un voto ampio da parte dell’Aula.
Ringrazio fin da ora l’Assessore perché come sempre è disponibile ad approfondire e ad impegnarsi anche su temi su cui, come ricordavo, non c’è una competenza diretta, però possiamo svolgere un ruolo di mediazione politica.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. Per dire che condivido lo spirito della mozione, e per dire che ci siamo mossi per le vie brevi con il Direttore regionale dei Vigili del Fuoco, che ha assicurato il mantenimento del presidio, e contestualmente con la direzione dell’Aerdorica per vedere se era disponibile a continuare ad ospitare le strutture esistenti del distaccamento.
Ci sono state delle risposte positive e affermative, per quello che possiamo, per quello che è di nostra competenza, facendo in modo che questo distaccamento rimanga. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Grazie Presidente. Premesso che sono d’accordo su questa mozione perché mi sembra che vada verso una maggiore sicurezza e una maggiore tempestività degli interventi dei Vigili del Fuoco, però questa è una storia di successo che nasce secondo me da una storia di insuccesso nella scelta di rifare il comando provinciale dei vigili del fuoco, all’interno della città.
Io non so che cosa sia successo negli anni quando è stato deliberato questo, però credo che non sia stata una scelta oculata, paradossalmente direi che il comando provinciale dei Vigili del Fuoco dovrebbe stare laddove sta il distaccamento e lasciare un distaccamento all’interno della città. La programmazione di queste unità sensibili relative alla gestione della sicurezza ormai va fatta in questo modo, non si tiene all’interno di un abitato denso come quello di Ancona, quasi all’interno del centro storico, una caserma di una potenzialità grossissima perché lì c’è anche il comando regionale, non soltanto il comando provinciale.
Immaginate che gimkana devono fare i mezzi pesanti quando escono per raggiungere Collemarino, oppure il porto.
Le nuove strutture andavano localizzate diversamente e al centro si lasciava un distaccamento, ma ormai la frittata credo che sia stata fatta quindi ben venga. E’ necessario che questo distaccamento rimanga lì, ma non è un semplice distaccamento, va potenziato nel modo giusto perché il bacino d’utenza è grandissimo non soltanto dal punto di vista degli insediamenti civili/residenziali, ma anche per quanto riguarda gli insediamenti di attività produttive a rischio di incidente rilevante, come l’Api ed altre strutture di questo tipo.
Ormai sono stati spesi soldi pubblici secondo me non certamente in modo razionale ed oculato perché quella caserma messa lì all’interno del centro di Ancona non andava fatta.
Mi auguro che il Comune di Ancona o la Provincia si siano battuti per non farla, però i risultati sono quelli che sono. Sono favorevole ma con grosso rimpianto per quanto riguarda una localizzazione che non tiene conto della sicurezza del territorio.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Personalmente e come gruppo siamo favorevoli a questa mozione che costituisce un riconoscimento ad un corpo operativo come nessun altro, un corpo che sovraintende e garantisce l’incolumità e la sicurezza dei cittadini.
Come Movimento 5 Stella ci auguriamo che questa localizzazione dell’aeroporto di Falconara sia il primo passo per un impegno ancora più deciso verso un riconoscimento economico e professionale dei Vigili del Fuoco, verso la riduzione a zero della precarietà di un corpo così specializzato e operativo, essenziale per la sicurezza e l’incolumità dei cittadini. Che questo non sia un episodio isolato, ma vada ancora politicamente a pressare quello che tutti i giorni molto spesso sentiamo da coloro che operano nel corpo dei vigili del fuoco, la precarietà, la vetustà dei mezzi, le scarse risorse che vengono destinate a questo corpo, insomma più che un riconoscimento c’è un far conto sulla buona volontà e sullo slancio di queste persone che garantiscono in ogni circostanza e soprattutto in quelle più tristi l’incolumità nostra e dei nostri cari.
Noi votiamo favorevolmente questa mozione e ci auguriamo che questo sia un primo passo per il riconoscimento di una categoria importantissima nella nostra comunità. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 268. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 277
ad iniziativa del Consigliere Giorgini
“Sopralluogo Arpam presso impianto ‘Piattaforma Ecologica S.r.l.’ e vigilanza da parte della Giunta regionale ai sensi della legge regionale 60/1997, articolo 2, lettera c)”
(Discussione e votazione risoluzione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 277 del Consigliere Giorgini, che ha la parola per illustrarla.
Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Porto a conoscenza di questa Assemblea un problema molto importante. Parliamo di un problema sopra un altro problema molto grave per il nostro territorio, fino ad ora non ho portato a conoscenza di nessuno, nemmeno della stampa, quello che ho scoperto dopo mesi e mesi di indagini perché ritenevo che il tema fosse molto delicato e che andasse affrontato con le dovute cautele.
Parliamo di una discarica nel territorio di San Benedetto del Tronto che molti conoscono, l’Assessore conosce, una discarica di proprietà di una società che è fallita nel 2009, che ha all’interno circa 5.000 tonnellate di rifiuti, pericolosi e non pericolosi, a cielo aperto, 4/5 metri di altezza, questo è il tema di cui parliamo e di quello che ne è venuto fuori.
Dopo il fallimento di questa società avvenuto nel 2009 il Comune di San Benedetto del Tronto, allora governato dal PD, c’era anche l’attuale capogruppo Urbinati che era Assessore al bilancio, aveva richiesto un sopralluogo all’Arpam su questa discarica e l’Arpam non aveva risposto.
Una prima richiesta era stata fatta il 16 gennaio 2009 n. prot. 61410 con la quale il Comune di San Benedetto del Tronto aveva chiesto un sopralluogo su questa discarica. Parliamo di 5.000 tonnellate di rifiuti, alcuni di essi molto pericolosi sono stati portati via con i soldi della fidejussione, ma in realtà tutta la discarica è un problema, poi arriveremo al punto.
Con un’altra nota prot. n. 66692 dell’11 dicembre sempre il Comune di San Benedetto del Tronto, ricordo che era governato dal PD, non c’era un altro partito, quindi ben fece a fare queste cose, richiese un’altra volta all’Arpam di intervenire per vedere la situazione di tutta questa zona.
L’Arpam fece delle analisi sull’acqua dei fossi e poco altro. Che cosa succede ad un certo punto? Che appare un articolo sul giornale, poi è stato riportato da tutti i media, anche nazionali, nel quale un dipendente di questa discarica affermava testualmente: “Oltre all’umido di anomala provenienza sono state sotterrate al centro della piattaforma ecologica residui di fenoli, sostanze derivanti dagli idrocarburi aromatici, mattoni radioattivi provenienti dall’ex Elettrocarbonium di Ascoli Piceno”. Questo ex dipendente afferma che lui ha sotterrato sotto la discarica, il secondo lotto della discarica, che è stata fatta in due tempi, mattoni radioattivi provenienti dalla Carbon di Ascoli Piceno.
Allora il Comune che cosa fa? Il 7 novembre 2012 dopo l’uscita di questo articolo, fa un’altra richiesta all’Arpam dove dice per cortesia venite giù ad accertare perchè proprio in quella zona abbiamo le falde acquifere che sono a livello campagna, ad un metro e mezzo i livelli di contaminazione, dato che questo signore era un dipendente.
Tra l’altro con il giornalista che ha fatto questo articolo, che è una persona seria, io ci ho parlato, ma non mi ha potuto dire il nome, io il nome di questa persona l’ho ritrovato, non ho parlato con lui perché è morto a 52 anni, però alcuni amici mi hanno detto che quello che lui aveva riferito su questa cosa era tutto vero.
Allora che faccio? Mi metto alla ricerca per capire perché questo signore avesse detto questa cosa alla stampa 2 o 3 anni dopo la chiusura della discarica e trovo un articolo di Repubblica che dice: “In 12 mesi sono stati bloccati 199 vagoni carichi di 14.000 tonnellate di ferraglia radioattiva”, questo era un giornalista che indagava proprio su questo e nello specifico dice che la Carbon di Ascoli Piceno ha avuto problemi giudiziari perché con questo materiale che proveniva probabilmente da Cerbobyl produceva elettrodi per le acciaierie.
Allora che cosa faccio? Vado in fondo, è stata una ricerca lunga ed ho trovato una relazione dell’Istituto superiore di sanità del 2012, insieme all’Università di Bologna e di Perugia, che blocca la Carbon di Ascoli Piceno per contaminazione radioattiva di campioni di grafite, cioè l’Istituto superiore di sanità ha bloccato la Carbon di Ascoli Piceno perché nel 1997 era stato fermato alla frontiera un carico di rottami di grafite, questo lo dice l’Istituto superiore della sanità, non è che lo dico io, che presentava livelli anomali di radioattività.
Vi spiego come viene usata la grafite radioattiva, quella che trattava la Carbon. L’unità 4 del reattore di Cernobyl funzionava ad uranio arricchito al 2% e la grafite serviva come moderatore di temperatura e questi mattoni dopo la messa in disuso da parte della centrale di Cernobyl sono arrivati in Italia perché la Carbon Sgl è una delle poche al mondo che tratta grafite. Quindi cosa succede? Fanno una relazione due Università più l’Istituto superiore della sanità e ad un certo punto bloccano la Carbon per 6 mesi e quali sono le risultanze? Adesso non posso stare a leggere tutto, al personale operante delle fasi di miscelazione e vagliatura del ciclo produttivo vengono forniti indumenti protettivi monouso e semi maschere dotate di filtri da sostituire e da monitorare ogni due giorni finché non avessero accertato ..., veniva concordato tra la Asl 13 di Ascoli e la ditta l’individuazione di un gruppo di 15 operai da sottoporre ad un controllo contaminazione interna effettuato presso l’Enea di Casaccia.
Insomma l’Istituto superiore di sanità blocca l’azienda e fa dei controlli, gli operai non risultano contaminati, in pratica tutta la relazione come si conclude?
Il materiale risultato contaminato è stato successivamente dissequestrato e la ditta stessa ha proceduto all’operazione di bonifica e smaltimento sotto il controllo dell’esperto qualificato.
Quei due signori che hanno preso la piattaforma ecologica e che sono stati condannati al Tribunale di Ascoli facevano quel lavoro lì, prendevano ferraglie nelle fabbriche in disuso.
Che cosa dice la relazione finale? Poiché i rapporti sono molto più bassi di quelli dell’uranio naturale il contaminante risulta essere uranio impoverito che è un prodotto di risulta del processo di arricchimento dell’uranio come descritto nelle conclusioni a cui si rinvia, ed è inutile che ve le sto a leggere perché il processo è molto complesso.
Capite che dopo aver studiato per 6 mesi questa cosa - non ne ho fatto parola con la stampa, non l’ho detto a nessuno, nemmeno i cittadini di Ascoli lo sanno - non capivo perché l’Arpam non intervenisse per fare dei carotaggi. Difatti nel 2013 il Comune di San Benedetto del Tronto richiede un’altra volta l’intervento dell’Arpam che si rifiuta questa volta dicendo di non essere deputata ad accertare la potenziale contaminazione di un’area o di un sito di qualsivoglia natura. Questo è assurdo, quello che scrive l’Arpam è una cosa assurda perché la Regione ha compiti di vigilanza, controllo e prevenzione ambientale in base alla legge del 1997, quindi l’Arpam era tenuta ad andare lì e a verificare se c’erano livelli di contaminazione da uranio impoverito, e non l’ha fatto.
Nel 2015 il Comune scrive ancora una volta all’Arpam, questo è tutto documentato, di verificare le competenze perché la situazione è gravissima sopra, ma noi parliamo di sotto!
L’Arpam in riferimento all’articolo 244 del decreto legislativo 152/06 (codice ambientale) si rifiuta ancora una volta. L’articolo 244 a cui fa riferimento l’Arpam dice che le pubbliche amministrazioni che nell’esercizio delle proprie funzioni individuano siti nei quali accertino che i livelli di contaminazione sono superiori ..., ma come fa ad accertarlo, l’Arpam fa riferimento a siti dei quali già si conosce la contaminazione. Il Comune di San Benedetto del Tronto ha richiesto, sia quando c’era il PD che con l’attuale amministrazione, delle verifiche per vedere se ci sono dei livelli di contaminazione, l’Arpam 4/5 volte si è sempre rifiutata.
Il motivo della mia mozione è che la Regione Marche ha il compito, come ho detto prima, di verifica, di controllo e vigilanza della situazione ambientale, quindi vuole impegnare la Giunta a dire: “Signori dell’Arpam andate giù, può darsi …”, tra l’altro c’è una perizia giurata fatta ai Vigili di San Benedetto del Tronto che in verità parla di tutto, ma non parla - questo signore che ha fatto la perizia giurata - di mattoni radioattivi, ecco quindi la mia cautela.
Su questa perizia giurata si parla di corpi di animali, rifiuti ospedalieri, ma non si parla di “grafite radioattiva”, quindi ho fatto tutto con i piedi di piombo e quello che chiedo con questa mozione è che mi sembra grave che l’Arpam per 4 volte si sia rifiutata di andare lì e vedere.
Questo signore che ci lavorava ha detto che lì ha sotterrato mattoni radioattivi, contaminati da uranio impoverito al 2%, che l’Arpam si rifiuta di verificare … Non dico che sia vero o no, abbiamo un problema sopra di 5.000 tonnellate e sotto ci sono le falde acquifere, quindi dopo che ho concluso le indagini, che ho scoperto questo, ho fatto subito la mozione per chiedere alla Giunta di verificare se quello che è stato detto è vero oppure no. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.
Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Ringrazio anche il Consigliere Giorgini per aver fatto una così lucida e reale ricostruzione di fatti che ha portato qui in Consiglio regionale. Li conosco benissimo perché, come ha ricordato, ho fatto parte di quell’amministrazione, ma nonostante questo, prima che fossi Consigliere comunale, seguivo già la vicenda di quel quartiere in cui è ubicata questa piattaforma ecologica che, ricordiamoci, è la stessa dove attualmente insiste uno dei più grandi depositi di macerie provenienti dalle zone terremotate, materiali inerti, i cosiddetti materiali finiti e riutilizzabili.
Detto questo, noi abbiamo fatto anche altri passaggi, il Comune non si limitò solamente a richiedere l’analisi all’Arpam, ma fece azioni verso la proprietà, una proprietà che nel tempo è cambiata, purtroppo, come tutte le vicende che spesso capitano con i privati, si è arrivati ad una situazione in cui il privato non aveva né la volontà né era in grado di intervenire. Il Comune ha delle leve per poterlo fare, come la famosa prescrizione, ma questo comporterebbe che il Comune sarebbe l’ente obbligato ad intervenire e quella bonifica sicuramente prevede un costo superiore ai 2 milioni di euro, parliamo di un quartiere che storicamente da un punto di vista ambientale presenta alcune vicende mai risolte.
La mozione è condivisibile perché chiede alla Regione di interessarsi per poter fare delle analisi in quel sito, però forse questo sfugge al Consigliere Giorgini, magari se ci fossimo parlati nei mesi scorsi si sarebbe arrivati anche a condividere alcune scelte ed alcuni passaggi che sono avvenuti qui in Regione.
La questione è che sin dall’insediamento di questa Giunta io mi sono preoccupato di questo aspetto, tant’è che nella primavera scorsa, ma anche un po’ prima, circa un anno fa, quando ancora non c’era l’emergenza macerie in quella zona, abbiamo avuto un incontro con il Comune di San Benedetto per cercare di capire quali potevano essere i passaggi da lì a qualche mese per poter mettere dei punti fermi ed intervenire. A questo tavolo eravamo presenti io e l’Assessore Sciapichetti, il Prefetto di Ascoli Piceno, la Dott.ssa Stentella, perché la questione attualmente è in capo alla Prefettura di Ascoli Piceno, tant’è che se non si arriva ad una risoluzione credo che a breve sarà il Prefetto a convocare le parti, compresa quella privata, e a venire alla soluzione di questo problema. Anche perché la Prefettura, ed è questo quello che volevo dire al Consigliere Giorgini, nel luglio scorso, nel luglio 2017, ha istituito un tavolo interprovinciale con tutti i soggetti interessati da questa vicenda, parlo delle istituzioni e di tutte le forze dell’ordine, Questura, Comuni, Provincia di Ascoli Piceno, addirittura i Comitati di quelle zone, e in questo tavolo è membro permanente anche l’Arpam regionale, quindi capirete che attualmente la situazione è totalmente monitorata ed è in mano alla Prefettura.
Quello che voglio dire al Consigliere Giorgini è che con questa mozione forse passiamo avanti al lavoro che sta svolgendo la Prefettura, tutto qui, e una volta che c’è il tavolo della massima autorità territoriale, credo che, perlomeno da un punto di vista procedurale e da un punto di vista del monitoraggio, possiamo essere estremamente tranquilli.
Però io tranquillo non lo sono in questo momento perché in quel quartiere, ci sono alcune vicende che stanno prevaricando quella che è la normale situazione amministrativa di alcune questioni. Ci sono delle problematiche che sono sul tavolo della Procura, le vicende dello smaltimento delle macerie sono cronache giornaliere e a me giunge voce - su questo ho già allertato il gruppo consiliare del mio partito del Comune di San Benedetto per fare un accesso agli atti, che è stato già fatto nei giorni scorsi - parlo di ipotesi, e mi assumo la responsabilità di quello che dico, che sia stato autorizzato ad un privato un nuovo centro di raccolta macerie adiacente alla piattaforma ecologica, perché questo è il nome di quella zona. Per carità, se ci sono tutti i requisiti, se la legge lo prevede, per me non c’è nulla di male, però visto che c’è stata recentemente la sospensione di una attività, è bene che noi monitoriamo e cerchiamo di creare un dialogo con i cittadini, che sia un dialogo tranquillo perché tutte le analisi che sono state fatte recentemente, parlo delle macerie in questo senso, non hanno rilevato la presenza di nessun componente pericoloso per la salute pubblica, tanto meno non è stato rilevata la presenza di amianto, ci sono analisi e contro analisi, quindi sotto questo aspetto possiamo stare tranquilli.
C’è questo accesso agli atti perché quegli impianti dopo le autorizzazioni delle Province vengono autorizzati dagli sportelli unici delle imprese e delle aziende, così come prevede la legge, e risulta che proprio lì a fianco, attaccato allo stesso recinto della piattaforma ecologica, sia stato autorizzato un nuovo impianto per lo smaltimento delle macerie.
Noi non ostacoliamo nessuno, ma su questi aspetti vogliamo essere molto attenti, quindi a questo punto, lo dico francamente, non possiamo votare la mozione, se vogliamo ritirarla possiamo mettere tutto in capo a questo tavolo, che ritengo molto importante, sennò passiamo avanti ad un tavolo già istituito dalla Prefettura e a me non sembra molto corretto per questa Assemblea.
Volevo dire solamente questo, possiamo stare sereni e possiamo dire anche alla cittadinanza che siamo abbastanza tranquilli per quanto riguarda il monitoraggio sia dell’una che dell’altra cosa. Anche l’apertura del nuovo centro di smaltimento avviene in base alle autorizzazioni della Provincia, perché poi ogni ente si assume le proprie responsabilità. Ringrazio gli uffici regionali e l’Assessore Sciapichetti, che sono stati molto rigorosi su queste procedure, spero che gli altri enti, Province e Comuni in primis, facciano altrettanto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.
Luigi ZURA PUNTARONI. Secondo me il Consigliere Urbinati si mostra troppo entusiasta nei confronti dell’Arpam e lo voglio porre realisticamente sul terreno perché il terreno è molto più crudo.
Qui nel regno del nulla l’entusiasmo vola a 1.000 poi la realtà è molto più cruda perché io tutta questa fiducia nell’Arpam, visti gli esposti che ho fatto negli ultimi 12 mesi in Procura, probabilmente non ce l’ho. Non è che siamo tutti rigorosi, l’Arpam è rigorosa, perché per tanti motivi, vuoi per carenza di mezzi, vuoi perché qualcuno ha interpretato in maniera distorta quello che è il ruolo dell’Arpam, alla fine non è che si va in Procura e lì chissà cosa succede! Magari un po’ di attenzione in più!
La storia delle macerie adesso si presta, lei si dovrebbe rivedere “Gomorra”. Alcuni giorni fa parlavo con delle forze dell’ordine ed ho detto: “Non vorrei che fra 7, 8, 10 anni questa si chiami la seconda terra dei fuochi”. Attualmente da noi non va a fuoco niente, forse in estate qualche bosco, qualche macchia quando ci sono 40 gradi, però farci chiamare la seconda terra dei fuochi dopo la Campania secondo me è un peccato, perché noi non siamo terra dei fuochi.
Sono Consigliere come voi e quando vado in giro la gente mi ferma e mi dice che lì hanno ammucchiato le macerie del terremoto, lì c’è qualcuno che va a scaricare e non si sa che scarica, poi tanto fra qualche anno verrà a galla tutto quanto.
Io non ho tutta questa sua convinzione che noi siamo i più bravi, che abbiamo l’Arpam, che viviamo in un mondo fantastico, la realtà è differente, ho fatto questo intervento soltanto per dirvi che la realtà è molto differente. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Lascio la parola al capogruppo.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.
Peppino GIORGINI. Due cose, per me non è un problema fare una risoluzione che venga votata da tutta l’Aula, per me non è importante il dito, è importante la luna e quindi non c’è nessun problema.
Voglio solo ricordare che il tavolo tecnico del Prefetto l’ho richiesto io dopo un colloquio di due ore con il Prefetto ed una successiva Pec - ora sono 4, 5 tavoli tecnici in cui ci sono tutti gli enti - però il Prefetto mi ha sempre detto che si occupa di sicurezza pubblica, non so se una cosa così, che implica la verifica dei livelli di contaminazione, possa competergli. Questo è l’unico dubbio che mi sorge.
Sono d’accordo nel fare una risoluzione che sia condivisa da tutta l’Aula perché credo che questo sia un problema importante che si va a sommare ad altri problemi che abbiamo nel nostro territorio ed il Consigliere Urbinati lo sa benissimo.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.
Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Voglio ricordare al Consigliere Zura Puntaroni che oggi sono abbastanza dimesso, non mi sento assolutamente gasato, quindi, se ho dato questa impressione, non è nella mia natura essere gasato con questo atteggiamento, oggi mi sento abbastanza tranquillo.
Voglio solo ricordare che non ho detto che noi siamo i più bravi, i più belli ed i più buoni, ho solo una grande fiducia degli uffici della Regione Marche e la ribadisco in ogni occasione perché nel lavoro dello smaltimento delle macerie e sulle questioni ambientali del terremoto abbiamo fatto un lavoro rigorosissimo, che è stato riconosciuto e sarà portato come esempio, questo lo anticipo, anche nella discussione sull’economia circolare che si avrà a breve a Bruxelles per l’approvazione di quel provvedimento.
Noi abbiamo attuato un sistema di economia circolare, perché tutti quei materiali che sono abbancati sono pronti per essere riutilizzati in edilizia, quindi non abbiamo prodotto rifiuti, anzi giungono voci recenti che stiamo restituendo anche dei beni alle famiglie, addirittura sono stati ritrovati portafogli che avevano all’interno dei valori, sono state ritrovate anche antiche fotografie, questi sono ritrovamenti molto importanti per le famiglie che hanno subìto il sisma, però qui parliamo di altro, di una questione annosa che nasce molto prima del terremoto.
E’ anche una volontà mia e dell’amministrazione attuale del Comune di San Benedetto risolvere questa problematica ed accolgo con favore la volontà e la disponibilità del Consigliere Giorgini di arrivare ad una risoluzione.
Chiedo cortesemente al Presidente una sospensione di 10 minuti per mettere a punto questo documento, possibilmente da approvare tutti insieme all’unanimità. Grazie.
PRESIDENTE. Vista la volontà di arrivare ad una risoluzione che possa essere votata da tutta l’Aula, direi ai Consiglieri Giorgini ed Urbinati di vedersi un attimo. Se siamo d’accordo possiamo andare avanti con i lavori senza sospendere la seduta.
Va bene, vi vedete per la risoluzione che poi voteremo a seguire.
Passiamo alla mozione successiva.
Mozione n. 336
ad iniziativa dei Consiglieri Micucci, Giacinti, Marconi, Rapa
“Tutela ippodromi Civitanova Marche e Corridonia”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 336 dei Consiglieri Micucci, Giacinti, Marconi, Rapa.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Micucci.
Francesco MICUCCI. Grazie Presidente e grazie ai Consiglieri che hanno acconsentito a discutere in giornata questa mozione che trova la sua urgenza nella graduatoria uscita pochi giorni fa che ammette gli ippodromi nazionali ad accedere a dei finanziamenti ed alla possibilità, da parte delle società che gestiscono questi ippodromi, di presentare un piano che dovrà essere valutato, credo, nel giro di poche settimane, per inserire le proprie attività all’interno della programmazione annuale nazionale, concentrata per questi due ippodromi nella fase estiva, quindi da qui a pochi mesi.
Il decreto 681 del 2016 integrato poi dal 995 del 2017, prevede alcuni criteri ai quali gli ippodromi nazionali debbono rispondere per poter essere inseriti in una graduatoria stilata dal Ministero delle attività agricole per poter accedere ai finanziamenti per l’attività ippica degli ippodromi stessi.
Non c’è stata alcuna applicazione negli anni passati, questo è il primo anno in cui viene applicato questo decreto ed è stata stilata la graduatoria. Consideriamo che nella Regione Marche tre sono gli ippodromi, Civitanova Marche, Corridonia e Montegiorgio che è l’unico ad entrare in questa graduatoria avendo tutti i requisiti richiesti.
Gli ippodromi di Civitanova Marche e Corridonia si trovano entrambi nella provincia di Macerata, una provincia che è già stata (come tutti noi sappiamo, quindi non mi ci addentro) fortemente segnata dalle vicende sismiche. Questi due ippodromi hanno la caratteristica non tanto di essere all’apice dell’attività ippica nazionale, quanto di offrire alla nostra regione e alla nostra provincia un richiamo turistico ed un’attività sociale, perché molte sono le presenze in questi due ippodromi. Tra l’altro quello di Corridonia è di proprietà comunale, mentre quello di Civitanova Marche ha molte attività che rientrano nell’ambito della programmazione comunale, ha uno dei principali musei del trotto, quindi svolgono un’attività non solo sportiva, ma anche turistico e sociale nei confronti del proprio territorio.
Tra l’altro i criteri che sono stati individuati danno un peso forse eccessivo a quello che è il mondo delle scommesse, teniamo conto che la Regione Marche ha da poco approvato anche una normativa all’avanguardia dal punto di vista del gioco d’azzardo, quindi è giusto dare rilevanza anche alla vicenda delle scommesse, che sono una motivazione storica nel mondo ippico, però dare un eccessivo peso credo che sia un aspetto da rivalutare e da rivisitare da parte del Ministero.
Il decreto prevede che, essendo il primo anno di applicazione, le società che gestiscono questi ippodromi abbiano la possibilità di presentare un progetto di rilancio per quei punti che non rispondono alle esigenze del decreto ministeriale, un programma di rilancio che valuta una Commissione ministeriale per far rientrare in qualche modo questi ippodromi all’interno della programmazione nazionale per il primo anno, dopodiché la stessa Commissione, immagino, verificherà effettivamente l’attuazione durante il primo anno di questo progetto.
Ripeto, per l’ippodromo di Corridonia la carenza è per lo più legata alle vicende delle scommesse, per l’ippodromo di Civitanova Marche c’è una carenza dal punto di vista della capienza dell’impianto che già la società si è impegnata a risolvere, insieme al Comune è già stato presentato un progetto che credo e mi auguro verrà accolto positivamente nelle prossime settimane.
L’impegno che si chiede all’amministrazione regionale, che non ha una competenza specifica nel mondo dell’ippica, ma ce l’ha da un punto di vista turistico e sociale, è quello di sostenere le richieste dei gestori degli ippodromi affinché per l’anno 2018 ci sia la possibilità e che il Ministero valuti questi progetti che verranno inviati. So che pochi giorni fa l’ippodromo di Civitanova ha già provveduto all’invio di questo progetto, so per certo che anche il Comune di Corridonia provvederà nei prossimi giorni. Quindi sollecitare il Ministero e la Commissione competente a prendere in considerazione queste domande che mi auguro risolvano i dubbi che il Ministero ha colto, reinserendo positivamente i due ippodromi nella programmazione estiva ed annuale nazionale. Fra l’altro il punto di vista dei finanziamenti incide in maniera infinitesimale nel programma complessivo della programmazione nazionale, ma per queste due strutture in ambito regionale queste poche risorse sono linfa vitale. Se possibile valutare (a questo punto immagino con il prossimo Governo) la possibilità di rivedere i criteri di valutazione per gli ippodromi, dando maggior peso agli aspetti turistici, sociali e di presenze fisiche in loco e magari, se possibile, rivedere il peso specifico delle scommesse che sono un ambito certamente importante, perché queste strutture anche di questo si sostengono, dando un ruolo non principale a questo aspetto.
Mi auguro che il Consiglio e che la Giunta possano accogliere favorevolmente questa mozione e che il Ministero possa poi cogliere l’impegno da parte di tutto il Consiglio regionale a voler inserire queste due strutture all’interno della programmazione. Grazie.
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 336. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa approva)
PRESIDENTE. Sospendiamo la seduta per 5 minuti per dar modo di presentare una proposta di risoluzione sulla mozione n. 277.
La seduta è sospesa alle ore 12,45
La seduta riprende alle ore 13,00
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta. Prosegue la trattazione della mozione n. 277, comunico che è stata presentata una proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Giorni e Urbinati.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Giorgini.
Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Abbiamo fatto questa risoluzione e l’abbiamo modificata come diceva il Consigliere Urbinati, quindi spero che venga votata all’unanimità per dare un impulso notevole a questo atto, una potenza forte affinché, sia il Prefetto, che l’Arpam, possano verificare se quanto ho detto in questa Assemblea sia vero o no. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di risoluzione. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 297
ad iniziativa del Consigliere Talè
“Standard assistenziali e tariffe per le strutture semiresidenziali nel settore disabili - Revisione della DGR 1331/2014”
Interrogazione n. 503
ad iniziativa del Consigliere Biancani
“DGR 1331/2014 - Accordo tariffe assistenza residenziale e semiresidenziale tra Regione Marche ed Enti gestori - modifica della DGR 1011/2013”
(abbinate)
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 297 del Consigliere Talè e l’interrogazione n. 503 del Consigliere Biancani, abbinate. Ha la parola l’Assessore Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Chiedo che il Consigliere Talè voglia acconsentire all’Aula di decidere, previo via libera dello stesso Consigliere, sul rinvio di questa mozione stante l’assenza del Presidente ed anche del Presidente della Commissione.
La materia è molto importante, quindi …
PRESIDENTE. Rinvio della mozione n. 297 e dell’interrogazione n. 503 (abbinate). Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 13,10