Resoconto seduta n. 1 del 29/05/2000
RESOCONTO INTEGRALE
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SEDUTA DI LUNEDÌ 29 MAGGIO 2000
presidenza del presidente provvisorio Adriana Mollaroli
indi del presidente Luigi Minardi
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La seduta inizia alle 10,35



Signori consiglieri, in qualità di consigliere eletto con il maggior numero di voti risultante dalla somma dei voti di lista e di quelli di preferenza, a norma dell'art. 10 dello Statuto e dell'art. 3 del regolamento interno, assumo la presidenza provvisoria del Consiglio e dichiaro aperta la prima seduta della settima legislatura regionale.
Ai sensi delle disposizioni citate svolgono le funzioni provvisorie di segretari i due consiglieri più giovani di età, Guido Castelli, nato il 30 novembre 1965 e Andrea Ricci, nato il 23 dicembre 1965, che invito a prendere posto al tavolo della presidenza.

(I consiglieri Castelli e Andrea Ricci
assumono le funzioni di segretario provvisorio
e prendono posto al tavolo della Presidenza)

Comunico che sulla base dei verbali delle operazioni elettorali della consultazione elettorale del 16 aprile 2000, trasmessi dall'ufficio centrale elettorale, risultano proclamati eletti i 40 consiglieri della Regione Marche nelle persone di:
- Agostini Luciano presente
- Amagliani Marco presente
- Amati Silvana presente
- Ascoli Ugo presente
- Avenali Ferdinando presente
- Benatti Stefania presente
- Bertucci Maurizio presente
- Brini Ottavio presente
- Castelli Guido presente
- Cecchini Maria Cristina presente
- Ceroni Remigio presente
- Cesaroni Enrico presente
- Ciccioli Carlo presente
- D'Ambrosio Vito presente
- D'Angelo Pietro presente
- Donati Sandro presente
- Favia David presente
- Franceschetti Fausto presente
- Gasperi Gilberto presente
- Giannotti Roberto presente
- Grandinetti Fabrizio presente
- Luchetti Marco presente
- Martoni Gabriele presente
- Massi Gentiloni Silveri Francesco presente
- Melappioni Augusto presente
- Minardi Luigi presente
- Mollaroli Adriana presente
- Moruzzi Marco presente
- Pistarelli Fabio presente
- Procaccini Cesare presente
- Ricci Andrea presente
- Ricci Giuseppe presente
- Rocchi Lidio presente
- Romagnoli Franca presente
- Secchiaroli Marcello presente
- Silenzi Giulio presente
- Spacca Gian Mario presente
- Tontini Roberto presente
- Trenta Umberto presente
- Viventi Luigi presente
Rivolgo alle consigliere e ai consiglieri un augurio di buon lavoro e di buon inizio, auspicando che questa settima legislatura regionale veda impegnati le forze politiche e i singoli consigliere e consiglieri in un lavoro serio, segnato da una serena dialettica tra maggioranza e minoranza che abbia, come scopo prioritario, la soluzione dei problemi e il miglioramento della qualità della vita dei cittadini e delle cittadine della nostra regione.
Passando alla trattazione dell'ordine del giorno, ricordo che le elezioni del Presidente del Consiglio, dei Vicepresidenti e dei consiglieri segretari avverranno a scrutinio segreto, apponendo il voto su apposite schede che saranno di volta in volta distribuite.
Un consigliere segretario effettuerà la chiamata dei consiglieri secondo l'ordine alfabetico. Ciascun consigliere quindi, per maggiore riservatezza, potrà compilare la scheda di voto nella zona retrostante la Presidenza dove è stato allestito un seggio, e successivamente deporre la scheda nell'urna sistemata alla mia sinistra, sul tavolo della Presidenza. Prego pertanto i consiglieri segretari di sovraintendere alle operazioni di voto e allo scrutinio al fine del loro regolare svolgimento.
Il consigliere Andrea Ricci è pregato di procedere alla chiamata dei consiglieri e il consigliere Guido Castelli di sovraintendere alla scrutinio.


Elezione del Presidente del Consiglio (art. 12 dello Statuto regionale e art. 5 del regolamento interno)

PRESIDENTE. Il punto 1) dell'ordine del giorno reca: “Elezione del Presidente del Consiglio".
Ricordo che per l'elezione del Presidente del Consiglio nella prima votazione è necessaria la maggioranza assoluta dei componenti assegnati al Consiglio e cioè almeno 21 voti. Fin dalla seconda votazione è sufficiente la maggioranza relativa di voti validi espressi. In caso di parità si dovrà procedere ad ulteriori scrutini.
Prego di distribuire le schede.

Pietro D’ANGELO. Presidente, chiedo la parola.

PRESIDENTE. Su che cosa chiede la parola?

Pietro D’ANGELO. Per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Non è ammesso. Si può parlare soltanto sull’ordine dei lavori.

Pietro D’ANGELO. Chiedo allora la parola sull’ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

Giulio SILENZI. Presidente, non è possibile. Siamo in fase di seggio elettorale.

Roberto GIANNOTTI. Non è possibile...

PRESIDENTE. Il consigliere D’Angelo ha chiesto la parola sull’ordine dei lavori.

Pietro D’ANGELO. I verdi, in relazione a quanto avvenuto non partecipano a questa votazione.

PRESIDENTE. Lei deve parlare sull’ordine dei lavori, consigliere D’Angelo.

Pietro D’ANGELO. Se non mi volete far parlare, si sappia che il gruppo Verdi non partecipa alle operazioni di voto per quanto è avvenuto nel metodo per arrivare a questa seduta.

PRESIDENTE. Il contenuto del suo intervento mi sembra che non sia consono.

Pietro D’ANGELO. E’ assolutamente consono, perché ho detto che non partecipiamo alle operazioni di voto.

PRESIDENTE. Il consigliere segretario proceda alla chiama dei consiglieri.

(Segue la votazione per appello nominale
e per scrutinio segreto)

Comunico il risultato della votazione. Votanti n. 38, schede valide n. 19. Hanno ricevuto voti: Minardi Luigi n. 19, schede bianche n. 19.
Non essendo stato raggiunto il quorum nella prima votazione, occorre procedere alla seconda votazione. Ricordo che è sufficiente, in seconda votazione, la maggioranza relativa dei voti validi espressi.

Carlo CICCIOLI. Presidente, chiedo la sospensione della seduta per valutare, da parte del nostro gruppo, la situazione che si è creata.

Giulio SILENZI. Da regolamento, non sono possibili sospensioni. Durante il seggio elettorale le votazioni devono procedere.

Carlo CICCIOLI. Mi dici qual è l’articolo del regolamento, per cortesia?

Giulio SILENZI. Dimmi qual è il tuo che lo prevede.

Carlo CICCIOLI. Ciò che non si prevede non è vietato. Chiedo un parere dell’organo istituzionale competente, la segreteria del Consiglio.

PRESIDENTE. Il presidente ritiene che si debba procedere alla seconda votazione.

Carlo CICCIOLI. Chiedo l’assistenza legale della Presidenza.

Roberto GIANNOTTI. Se su questo aspetto si dà la parola ai capigruppo, potremmo chiarire la cosa comunque, perché, per esempio, il gruppo di Forza Italia è contrario alla sospensione della seduta per un problema di costume, perché crediamo che comunque, essendo seggio elettorale, si debba continuare nella votazione secondo quanto previsto dal regolamento del Consiglio.

Carlo CICCIOLI. Chiedo il rispetto del regolamento, quindi...

PRESIDENTE. Il regolamento non prevede questa formula cui lei fa riferimento; prevede soltanto che la seconda votazione avvenga prima che sia tolta la seduta, quindi nel rispetto dell’orario previsto. Dato che dipende da me, ritengo che si debba procedere alla seconda votazione.

Carlo CICCIOLI. Questo dipende dal regolamento.

PRESIDENTE. Il regolamento non lo prevede, quindi dipende da Presidente, e io credo di essere stata abbastanza chiara, consigliere Ciccioli.
Invito il consigliere Andrea Ricci a procedere alla seconda chiama.

(Segue la votazione per appello nominale
e per scrutinio segreto)

Comunico il risultato della votazione. Votanti n. 38, schede valide n. 19. Hanno ricevuto voti: Minardi Luigi n. 19, schede bianche n. 19. Proclamo eletto Presidente del Consiglio regionale il consigliere Luigi Minardi, a cui cedo la Presidenza.

(Applausi dei consiglieri)


Presidenza del Presidente
LUIGI MINARDI
((ore 11,20)

PRESIDENTE. Signore consigliere, signori consiglieri, prima di passare al secondo punto dell'ordine del giorno permettetemi di ringraziare coloro che, votandomi, mi hanno espresso fiducia, permettetemi pure di rivolgere a tutta l'Assemblea un breve saluto e di prendere con tutti i consiglieri un impegno. Non è mia intenzione dunque sviluppare un intervento compiuto. Il Consiglio di oggi ha il carattere di un seggio elettorale e ovviamente intendo attenermi a questo. Mi sento dunque di rivolgere all'Assemblea solo alcune brevi considerazioni.
Ho la chiara consapevolezza di avviarmi a presiedere il Consiglio della Regione Marche in una fase di grande creatività istituzionale. La revisione dello Statuto, non è solo un impegno messo in agenda da altri, ma risponde alla nostra necessità di adeguare la Regione ai cambiamenti avvenuti nella società al fine di metterla nella condizione di interpretarli ed orientarli al meglio.
Siamo infatti dentro un periodo in cui la società e l'economia locale sono cresciute enormemente. Ciò ha ulteriormente rafforzato l'importanza economica e sociale della dimensione regionale e ci pone oggi questioni completamente nuove da risolvere.
Lo spostamento del baricentro dalla scala statale a quelle regionali è un processo inevitabile e delicato nello stesso tempo. Non deve originare nuovi centralismi e nello stesso tempo deve evitare semplificazioni localistiche e le frammentazioni territoriali. In definitiva dovremo coniugare spesso il verbo “integrare” e non quello “separare”. I processi che avvengono nell'attuale società si svolgono infatti in una molteplicità di piani - locale, nazionale ed europeo (internazionale) - e solo evitando il conflitto e mantenendo attiva la dialettica tra le due polarità, quella locale e quella globale, potremo avere uno sviluppo autentico.
La società terziario-industriale nel delineare nuove interazioni e nuove interdipendenze, ha modificato l'organizzazione territoriale della nostra regione, rompendo quel mosaico di minute aree locali formatosi durante la società agricola per costruire una nuova rete di poli urbani e nuove gerarchie. La vecchia rappresentazione a matrioska per cui si procedeva dal locale, al regionale, al nazionale è sempre più lontana dalla realtà.
Oggi siamo di fronte ad una regione politica, intesa come spazio di governo storicamente definito, che ha bisogno di una sicura personalità e di una più forte omogeneità. Si sta però delineando anche una regione funzionale fatta di poli urbani che si scambiano persone, merci, idee, capitali e che rappresentano i nodi di reti lunghe che spesso superano lo spazio regionale e ci pongono problemi inediti. La società e l'economia che si organizzano per reti ed interazioni, infatti, finiscono a volte per produrre una dissociazione dello spazio economico da quello politico e complicano l'azione di governo. Ricordo le difficoltà incontrate nel passato mandato amministrativo a disegnare, per esempio, i confini dei distretti industriali.
Questa necessità di una nuova regolazione è ben percepita, ma la soluzione non è ancora chiara né al mondo scientifico, né a quello politico.
E' inoltre in corso un crescente protagonismo degli individui che lentamente cominciano a liberarsi dalla eccessiva dipendenza dalle istituzioni pubbliche per contare sempre più sulle proprie capacità e possibilità. Ciò chiama il legislatore a prendere atto del cambiamento culturale in corso e a prevedere forme di intervento pubblico che favoriscano nei cittadini la crescita della fiducia in se stessi e la loro autoorganizzazione .
Vanno dunque ripensate le sfere e le modalità di intervento del pubblico. Per adattare meglio l'azione pubblica alle rapide trasformazioni della società, forse serve più istituire un monitoraggio costante degli effetti dell'intervento pubblico che nuove, costose sovrastrutture burocratizzate.
Si potrebbe infatti provare a sperimentare grazie al monitoraggio le forme di un intelligente coordinamento dell’economia flessibile, del policentrismo istituzionale e dei territori che permetta una volta definiti gli obiettivi, di valutare i risultati e di ridefinire gli scopi dell'azione pubblica.
Voglio limitarmi a questi pochi spunti ben comprendendo che dentro il territorio regionale vive una società dotata di un formidabile dinamismo economico che per poter manifestare la propria vitalità ha bisogno di condizioni ambientali ottimali. E' il sistema territoriale ormai che compete nella dimensione globale.
Per concludere, mi basta affermare che noi dobbiamo assumerci fino in fondo la consapevolezza della necessità di aggiornare, sulla base delle trasformazioni in corso, sia le procedure decisionali che i modelli di funzionamento delle istituzioni, nel nostro caso della Regione.
Ho ben presente che in questi anni, nell'intenzione di assicurare tempestività ed efficienza all'intervento pubblico, si è proceduto ad un progressivo rafforzamento degli esecutivi a discapito delle assemblee elettive. E' altrettanto vero però, ormai lo possiamo dire, che non è possibile raggiungere certi obiettivi senza coinvolgere a fondo la rappresentanza dei diritti, degli interessi e dei bisogni collettivi che si esprime nelle assemblee elettive e nella società che si organizza.
Comprendo pure che se è reale il bisogno di una tendenziale restrizione delle sedi decisionali, nella nostra società esiste anche un crescente policentrismo dei meccanismi decisionali che sarebbe un errore trascurare.
Ebbene tutto questo, insieme ad altro ci richiederà un formidabile lavoro creativo per ridisegnare il profilo istituzionale della Regione, nell'interesse dell'intera comunità marchigiana.
Auguro a tutti i consiglieri, nel rispetto delle reciproche funzioni, di provare alla fine del mandato amministrativo la soddisfazione, se non l'orgoglio, di aver contribuito in modo costruttivo a definire l'impianto istituzionale della nuova Regione per adattarla meglio alla mutata società marchigiana.
Per parte mia, come Presidente del Consiglio mi adopererò perché ogni singolo consigliere, oltre a vedere garantito l'effettivo svolgimento delle funzioni, possa giovarsi di un'adeguata attività di supporto e di assistenza indispensabile in una fase così importante, contrassegnata, per di più, da una crescente complessità e tecnicità della decisione politica.

(Applausi dei consiglieri)


Elezione dei Vicepresidenti del Consiglio (art. 12 dello Statuto regionale e art. 6 del regolamento interno)

PRESIDENTE. Il punto 2) dell’ordine del giorno reca: “Elezione dei Vicepresidenti del Consiglio (art. 12 dello Statuto regionale e art. 6 del regolamento interno)”.
Ricordo che per l'elezione dei Vicepresidenti del Consiglio la scheda di voto è unica e ciascun consigliere può votare un solo nome. Risulteranno eletti coloro che avranno riportato il maggior numero di voti ed in caso di parità, i consiglieri più anziani di età.
Si distribuiscano le schede.

(Segue la votazione per appello nominale
e per scrutinio segreto)

Comunico il risultato della votazione. Votanti n. 36, schede valide n. 32. Hanno ricevuto voti: Ricci Giuseppe n. 19, Grandinetti Fabrizio n. 13. Proclamo eletti Vicepresidenti del Consiglio Regionale (art. 12 dello Statuto e art. 6 del regolamento interno) i consiglieri Giuseppe Ricci e Fabrizio Grandinetti, che invito a prendere posto al tavolo della Presidenza.

(Applausi dei consiglieri)



Elezione dei consiglieri segretari (art. 12 dello Statuto regionale e art. 6 del regolamento interno

PRESIDENTE. Il punto 3) dell’ordine del giorno reca: Elezione dei consiglieri segretari (art. 12 dello Statuto regionale e art. 6 del regolamento interno.
Ricordo ai consiglieri che questa votazione avverrà con le stesse modalità di quelle indicate per i Vicepresidenti.
Si distribuiscano le schede.

(Segue la votazione per appello nominale
e per scrutinio segreto)

Comunico il risultato della votazione. Votanti n. 36, schede valide n. 33. Hanno ricevuto voti: Amagliani Marco n. 19, Cesaroni Enrico n. 10, Gilberto Gasperi n. 4. Proclamo eletti segretari del Consiglio Regionale (art. 12 dello Statuto e art. 6 del regolamento interno) i consiglieri Marco Amagliani ed Enrico Cesaroni, che invito a prendere posto al tavolo della Presidenza.

(Applausi dei consiglieri)
(Ore 12,05)



Informativa del Presidente della Giunta regionale sulla costituzione della Giunta (Rinvio)

PRESIDENTE. Il punto 4) dell’ordine del giorno reca: Informativa del Presidente della Giunta regionale sulla costituzione della Giunta.
Prima di dare la parola al Presidente della Giunta, ricordo ai consiglieri regionali che, con legge costituzionale n. 1 del 1999 il potere di nomina della Giunta regionale è stato attribuito al Presidente della Giunta regionale stessa che lo ha esercitato nei termini previsti. Tale riforma ha comportato l'abrogazione di tutte le norme statutarie che prevedevano la presentazione, discussione ed approvazione in ambito consiliare, della mozione programmatica contenente, oltre agli indirizzi programmatici, la composizione della Giunta. Non spetta più al Consiglio, dunque, il potere di nomina dell'Esecutivo regionale. Il Consiglio, come è noto, può solo, con una mozione sottoscritta da almeno un quinto dei consiglieri in carica, da discutere non prima di tre giorni dalla presentazione e da approvare a maggioranza assoluta dei suoi componenti, dichiarare la sfiducia nei confronti del Presidente della Giunta regionale, con le conseguenze previste dalla stessa legge costituzionale (nuove elezioni del Consiglio regionale).
Il Presidente della Giunta ha tuttavia ritenuto di dover effettuare, oltre alla presente informativa, sulla quale non è previsto per le ragioni predette alcun adempimento o discussione da parte del Consiglio, delle apposite comunicazioni sugli indirizzi programmatici della Giunta in una successiva seduta, nella quale potrà trovare spazio un dibattito consiliare sul programma dell'Esecutivo regionale. Al termine dell'intervento del Presidente, pertanto, concorderemo la data di tale seduta.
Cedo dunque la parola al Presidente della Giunta regionale.

Cesare PROCACCINI. Presidente, chiedo la parola sull’ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

Cesare PROCACCINI. Credo, nell’interesse del Consiglio - e noi siamo rispettosi dei regolamenti - che, a prescindere da un formalismo che credo sia fuori luogo nella prima seduta, dovremmo, dopo le comunicazioni del Presidente della Giunta aprire un breve dibattito. Come gruppo chiediamo questo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere D’Angelo. Ne ha facoltà.

Pietro D’ANGELO. Mi associo a quanto detto dal collega Procaccini. Anche noi riteniamo che dopo la relazione del Presidente della Giunta Vito D’Ambrosio si debba aprire un dibattito.

PRESIDENTE. Vorrei ricordare ai consiglieri che hanno preso la parola per chiedere una breve discussione sulle dichiarazioni di voto del Presidente D’Ambrosio, che non siamo di fronte ad una comunicazione, ma si tratta di un atto di cortesia che il Presidente D’Ambrosio fa nei confronti del Consiglio, derivante dalla discrasia dei tempi fra la nomina della Giunta e un Consiglio che ha tempi diversi. Non c’è nessuna intenzione di limitare la discussione, tant’è che nell’introduzione di questo punto è stata esplicitamente richiamata la discussione da fare approfonditamente nella prossima seduta consiliare. Qualora, comunque, si volesse fare la discussione, è chiaro che questa può essere soltanto brevissima. La Presidenza ritiene, comunque, di dover superare questa richiesta rinviando, ovviamente, al prossimo Consiglio che concorderemo, per quanto riguarda la data, prima della chiusura di questa seduta.
Rispetto alla richiesta, possono parlare un consigliere a favore e uno contro.
Ha chiesto di parlare il consigliere Silenzi. Ne ha facoltà.

Giulio SILENZI. Prendendo atto della sensibilità del Presidente rispetto all’informativa che vuol dare al Consiglio sulla costituzione della Giunta - una sensibilità democratica e un rispetto istituzionale - ricordo che al prossimo Consiglio discuteremo gli indirizzi programmatici del Governo regionale e della nuova maggioranza. Oggi abbiamo svolto una seduta per la nomina dell’Ufficio di presidenza e il dibattito si è esaurito.
Nella prossima riunione si potrà discutere degli indirizzi programmatici, si potranno fare le valutazioni politiche e quant’altro i gruppi vorranno rendere esplicito.
Propongo, pertanto, di rinviare l’informativa, perché non possiamo fare tale informativa svincolata dal progetto programmatico su cui la Giunta sarà chiamata ad operare e il Consiglio sarà chiamato a sostenere. Prego quindi il Presidente di accogliere questa proposta di rinvio, per permettere un dibattito approfondito nella prossima seduta, che penso sarà imminente, del Consiglio regionale.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Io credo, Presidente, che lei dovrebbe, soprattutto nella prima seduta, usare una sensibilità complessiva nei confronti del Consiglio. Le comunicazioni del Presidente della Giunta sulla fase programmatica attengono più a una discussione appunto di tipo programmatico. Oggi abbiamo l’esigenza di una valutazione politica, visto che c’è un’attesa nella società, nella stampa circa la posizione dei diversi gruppi e dei diversi partiti. All’inizio della scorsa legislatura, nella prima seduta si dette corso ad una sia pur breve discussione.
Ritengo quindi di abbandonare, se possibile, un rigoroso formalismo che non c’è mai stato in quest’aula, assumendo una posizione di buon senso, poiché c’è necessità di una discussione. Nella riunione più propriamente tematica del Consiglio, si dovrà esplicitare la posizione dei gruppi rispetto alla proposta programmatica della nuova Giunta.
Invito, pertanto, a valutare la possibilità di dare la parola, seppure in maniera breve, magari a un consigliere per ciascun gruppo.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere D’Angelo.

Pietro D’ANGELO. Riteniamo necessario, da un punto di vista di partecipazione di democrazia, dare la possibilità in questo Consiglio, di un breve dibattito. Nessuno vuol tediare i colleghi, ma riteniamo, per chiarezza, che si debba dare l’opportunità a chi, come il gruppo Verdi, non ha partecipato al voto, di spiegarne le motivazioni.
Non mi sembra che questa sia una richiesta assurda, ma è una richiesta di chiarezza, per far capire ai cittadini le motivazioni di un certo andamento dei voti. I verdi non hanno partecipato alle votazioni, il gruppo dei Comunisti italiani non ha partecipato alla votazione dei consiglieri segretari: ritengo che sia opportuno dare questo spazio. Altrimenti, se ciò non dovesse essere, chiedo che venga messa a votazione la richiesta.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta. Ne ha facoltà.

Vito D’AMBROSIO, Presidente della Giunta. Presidente, probabilmente la novità delle normative ha indotto alcuni, me compreso, a seguire strade che vengono lette in maniera diversa. Siccome le persone fisiche dei componenti la Giunta non sono conosciute a tutti e ritenevo che non fosse necessario seguire i giornali, intendevo semplicemente indicarne nome e cognome - fra l’altro non possono essere tutti presenti, perché va modificato il regolamento interno - rinviando alla prossima seduta (che ovviamente non potevo fissare e la cui convocazione è lasciata al Presidente del Consiglio) il dibattito politico.
A questo punto mi pare che valga la pena di accorpare tutto per fare un unico dibattito, quindi aderisco alla richiesta di rinvio.

PRESIDENTE. Dal momento che il Presidente della Giunta non intende effettuare comunicazioni per una praticità di conduzione dei lavori, credo che dobbiamo fissare, prima della chiusura della seduta, la data della prossima seduta del Consiglio. In tale seduta, oltre alle comunicazioni del Presidente sugli indirizzi programmatici della Giunta, dovrebbe essere approvata una modifica del regolamento interno che consenta la partecipazione degli assessori esterni alle sedute del Consiglio senza diritto di voto. Tale modifica, naturalmente, ha carattere urgente e potrebbe essere trattata come primo punto all’ordine del giorno, in modo da consentire l’immediata partecipazione alla seduta degli assessori esterni durante le comunicazioni del Presidente della Giunta sugli indirizzi programmatici della stessa.
Quanto alla data nella quale tenere la seduta di cui si è detto, propongo martedì 13 giugno in modo da consentire alcuni adempimenti preliminari, quali l'insediamento dell'Ufficio di presidenza, la costituzione dei gruppi consiliari e lo svolgimento della prima riunione della Conferenza dei presidenti dei gruppi nella quale discutere le modalità di svolgimento dei lavori.
Ha chiesto di parlare il consigliere Silenzi. Ne ha facoltà.

Giulio SILENZI. Propongo la convocazione del Consiglio mercoledì 14 giugno, perché a nostro avviso sarebbe preferibile lasciare il lunedì alla valutazione dei gruppi, la convocazione della Giunta il martedì e la convocazione del Consiglio il mercoledì. Questo permetterebbe anche, per quanto riguarda gli emendamenti, di non fare la corsa il lunedì fino alle 13, permettendo un momento di valutazione ulteriore. La proposta del mercoledì per le riunioni del Consiglio faciliterebbe il lavoro complessivo a cui siamo chiamati e lo razionalizzerebbe rispetto alle funzioni e ai compiti che ognuno di noi deve svolgere, in quest’aula e fuori di quest’aula.

Vito D’AMBROSIO, Presidente della Giunta. Noi abbiamo già deciso per il martedì.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Andrea Ricci. Ne ha facoltà.

Andrea RICCI. Presidente, le chiedo di fissare la data nella Conferenza dei presidenti di gruppo, in modo tale che possiamo valutare il miglior momento per convocare il prossimo Consiglio, fermo restando che i tempi da lei indicati sono condivisi dal nostro gruppo.

PRESIDENTE. Credo di poter accogliere la richiesta di convocazione del Consiglio per mercoledì 14 - l’Assemblea non ha indicato argomentazioni contrastanti - e della Conferenza dei presidenti di gruppo per martedì 13. Se non vi sono obiezioni, così rimane stabilito.

(Rimane così stabilito)

La seduta è tolta.


La seduta termina alle 12,20