Resoconto seduta n. 116 del 22/01/2003
La seduta riprende alle 16,40



Proposta di atto amministrativo (Votazione): «Istituzione della riserva naturale regionale generale orientata di Ripa Bianca in comune di Jesi. Legge regionale 28 aprile 1994, n. 15. Deliberazione del Consiglio regionale 25 luglio 2001, n. 41» Giunta (81)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 81. Siamo agli emendamenti. Il primo emendamento è a firma Benatti, che ha la parola.

STEFANIA BENATTI. Prendo la parola per illustrare nel complesso gli emendamenti che ho presentato come relatore.
Si tratta di emendamenti che possono definirsi tecnici, nel senso che i primi tre sono soltanto una omogeneizzazione del testo rispetto a tutto l'atto. Di fatto, in Commissione consiliare avevamo stralciato dal testo dell'atto i testi di tutte le audizioni che si sono tenute, che restano invece agli atti della Commissione. Da questo lavoro rimane, nel testo dell'atto, il parere del comitato tecnico per le aree protette. Quindi, la proposta è di togliere dall'atto anche questa parte, in modo tale che la delibera sia snella e i pareri, le audizioni e tutte le deliberazioni che sono state assunte da altri enti vengono a far parte degli atti della delibera stessa.
L'ultimo emendamento che ho presentato è un nuovo riferimento al bilancio. Questo atto era stato predisposto nel 2002, quindi il bilancio di riferimento era quello del 2002, con l'emendamento propongo di attualizzare e di riportare il contenuto facendo riferimento al bilancio del 2003.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'emendamento.

Il Consiglio approva

Emendamento n. 2 a firma Benatti. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Emendamento n. 3 a firma Amati ed altri. Ha la parola il consigliere Amati.

SILVANA AMATI. Ci sembra che un periodo di vent'anni sia troppo lungo per una concessione rispetto all'impegno e quindi chiediamo la riduzione ad anni 10.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Castelli.

GUIDO CASTELLI. Esprimo parere positivo, in quanto questo tipo di indicazione era già stata data dal Comune di Jesi e da altre associazioni, quindi, siccome vi erano state valutazioni circa l'esagerata estensione della convenzione, annuncio il voto favorevole del gruppo.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'emendamento.

Il Consiglio approva

Emendamento n. 4 a firma Benatti.. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

PRESIDENTE. Pongo in votazione la proposta di atto amministrativo.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il consigliere Cesaroni.

ENRICO CESARONI. Il gruppo di Forza Italia è sempre stato contrario all'istituzione dell'oasi di Ripa Bianca di Jesi, sia a livello territoriale comunale a Jesi, sia in Commissione consiliare sia oggi in Consiglio regionale. Il nostro gruppo ha avuto coerenza a tutti i livelli. Stranamente vediamo oggi una volontà politica in questo Consiglio diversa dalla volontà politica del Comune di Jesi dove governa la stessa maggioranza. A Jesi si è espressa negativamente rispetto all'istituzione dell'oasi, mentre qui vedo che c'è la volontà politica di approvare questa nuova riserva.
Noi non votiamo questa legge, anche perché abbiamo molto rispetto per i cittadini. Sia il Consiglio comunale di Jesi, sia le associazioni della territorio, sia i singoli cittadini hanno tutti dato un giudizio negativo all'istituzione dell'oasi, tolto un gruppo di ambientalisti che rispetto, che hanno chiesto questa istituzione. A noi sembra un paradosso quanto uscito ultimamente sulla stampa dove questo Consiglio regionale è stato considerato come un mercato. Infatti la stampa evidenzia molto bene che Moruzzi chiede il voto su questo atto in cambio del voto sul nuovo piano sanitario. La stampa risposta questo, Moruzzi, i giornali di ieri scrivono questo.
Oggi stiamo perdendo tempo, perché gli accordi sono già fatti e veramente a me sembra più un mercato questo, che un Consiglio regionale, perché si scambia l'oasi di Ripa Bianca con il piano sanitario. Credo che l'oasi di Ripa Bianca però non sia allo stesso livello del piano sanitario regionale.
Chiedo alle forze politiche di maggioranza che si comportino nel rispetto della volontà dei cittadini di Jesi e del voto che c'è stato nel Consiglio comunale di Jesi. Per questo, noi di Forza Italia voteremo coerentemente contro questo atto.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Gasperi.

GILBERTO GASPERI. Il gruppo di Alleanza nazionale vota contro questo atto e addirittura noi riteniamo che il tutto debba essere sottoposto — faremo una richiesta in tal senso — a Commissione d'indagine.
Il relatore di minoranza collega Castelli fu più che esauriente nella sua valutazione e non voglio entrare in questo merito. Dirò che le spese miliardarie effettuate con pubblico denaro non trovano riscontro nel rapporto tra spese e realizzazioni, pertanto chiedo: è stata eseguita la valutazione di incidente in base al Dpr 8.9.1997 n. 357 e al regolamento recante "Attuazione della direttiva 9243" della Cee? Ricordo che Ripa Bianca è attualmente solo proposta di sito di interesse comunitario e non approvato, non essendo individuato come tale.
Debbo far presente che la superficie che si vede indicata in questo atto è di 13 ettari e non 320 come previsto per la riserva, perché il sito di Ripa Bianca ha queste dimensioni. Tra l'altro, cosa assurda considerato che il territorio è per il 72,61% costituito da terreno coltivato e per il 23,39% dal fiume, tre boschi di resinose estranee alla vegetazione locale ed altre realtà.
Per avere una valutazione ed un riscontro di quanto finora a Rima Bianca è stato fatto, in particolare riguardo la ristrutturazione della casa ex proprietà Ente di beneficenza che non ha esaurito le sue finalità e nel caso fossero state esaurite avrebbe dovuto essere stata trasferita di nuovo alla Asl locale. La spesa ammonta a 1.825.000.000 di lire e a questi dovranno essere sommate le spese di arredamento, risistemazione esterna ecc.
Sarebbe opportuno che venisse istituita una Commissione d'inchiesta da parte del Consiglio ed eventualmente chiedo anche di fare un sopralluogo da parte della Commissione europea per l'attinenza delle spese, essendo queste in parte fatte con i fondi della Unione europea. Infatti, addirittura si ravvisano delle situazioni di estrema gravità, perché mi risulta che il laghetto entro l'oasi, la cosiddetta aula didattica, è di proprietà privata e non del Comune, esattamente della Italcementi. Il direttore dell'oasi sembra abbia dato a se stesso le consulenze. E' stato dato — sembra — un altro incarico da parte della direzione dell'oasi ad una cooperativa di Pesaro, "Il grande albero" e sembra che il vicepresidente di questa cooperativa sia lo stesso presidente dell'oasi.
Pertanto mi sembra che le situazioni che si sono create e che si vengono a creare in questa realtà sono di una gravità veramente elevata.
Per questo motivo chiedo che venga fatta chiarezza prima ancora di andare a votare questo atto definitivo. Ritengo che con questi dubbi si debba fare attenzione a votare un atto di questo genere.
Il Ptrap al capitolo IV ribadisce l'istituzione prioritaria dei nuovi parchi di Valleremita, Alpe della Luna e Montecucco. Ad essi si aggiunge la riserva naturale di Ripa Bianca, la riserva naturale della Sentina e la riserva naturale della Foce del Metauro. Se si dice "prioritario", si dovrebbe interpretare che prima devono essere istituite le altre tre aree protette e siccome ciò non è ancora avvenuto non dovrebbero essere approvate le altre che vengono previste.
La legge regionale n. 15 del 1994, all'art. 36, comma 1 stabiliva l'istituzione dei parchi della Gola della Rossa, del Monte San Bartolo e del Sasso Simone e Simoncello che sono stati tutti istituiti e si dava priorità all'istituzione dei parchi di Valleremita e Alpe della Luna. Anche in questo caso, se venisse istituita la rise(va di Ripa Bianca — e non deve sviare la denominazione "riserva" invece di "parco", in quanto alcune aree che il Ppar destinava a riserva sono state destinate poi a parco, esempio il Sasso Simone e Simoncello — verrebbe disattesa la legge regionale 15/94.
Proprio per questo motivo chiedo che non venga votato questo atto e ci si riservi di fare un'indagine che può essere fatta tranquillamente anche dall'assessorato e dai dirigenti competenti, prima di far venire una votazione in Consiglio che potrebbe, secondo me, portare anche a delle situazioni abbastanza strane e particolari.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Viventi.

LUIGI VIVENTI. A nome dell'Udc annuncio il voto contrario. Le motivazioni le avevo già espresse nella precedente seduta del Consiglio, vorrei solo ribadire un fatto. Non credo che ci sia uno scambio tra il gruppo dei Verdi e la maggioranza per votare il piano sanitario, credo che questa sia una convinzione che il gruppo Verdi ha sempre avuto e che dobbiamo rispettare, perché è coerente con la loro impostazione e credo anche che nella maggioranza ci sia un orientamento di questo tipo, quindi, al di là delle sofferenze che ho visto nel gruppo Ds anche per quanto riguarda il Comune di Jesi — del resto sono cose palesi, non possiamo nasconderle — mi sembra che vi sia una certa compattezza, un certo orientamento.
Noi non abbiamo, come Udc, una contrarietà di principio all'istituzione di parchi, all'ampliamento di oasi protette o a un discorso ambientale di questa natura, però da un sopralluogo effettuato, onestamente non sono riuscito a capire quale valore ambientale, a livello di oasi possa avere questa zona. Evidentemente ci sono esperti che capiscono più di me che ritengono che invece ce l'abbia. Come mi ricorda sempre l'amico Luchetti, le mie origini metalmeccaniche probabilmente non mi consentono di esprimere giudizi adeguati rispetto a questo livello di scienza e coscienza, però penserei che in effetti un approfondimento, non dico del rapporto fra aree destinate all'attività venatoria e aree dove questa non è consentita — perché già domani mattina dovremmo definire questo aspetto per l'approvazione del piano faunistico venatorio — però qualche dubbio l'avevo manifestato anche nelle ultime due riunioni della Commissione rispetto a certi sistemi di calcolo con cui si è proceduto. Vedremo domani mattina se questi dubbi potranno essere fugati, perché sarebbe importante sotto questo profilo, anche per stabilire se questo rapporto all'interno della regione Marche, nella provincia di Ancona, è stato rispettato o meno. Quando richiesi, due sedute or sono, il rinvio di questo piano per vedere il piano faunistico venatorio che stavamo verificando in Commissione, la richiesta non era strumentale ma una richiesta reale per poter comprendere effettivamente se questi spazi e queste percentuali erano rispettati. Così non si fa un discorso pro cacciatori o pro ambientalisti, si dice solo "rispettiamo quelle normative, quelle leggi nazionali e regionali che noi stessi in questo caso abbiamo approvato".
Quindi senza fare guerre di religione, creare steccati fra categorie di cittadini, poteva essere un discorso sensato.
Credo che un approfondimento vada fatto — non so se la competenza è del Consiglio regionale, di quello provinciale o del Consiglio comunale di Jesi — sui 1.800 milioni spesi per il restauro e recupero di cui qui si è tanto parlato. Riterrei opportuno, sotto questo profilo una verifica, perché sono andato una sola volta in quella situazione e, credetemi, a me sembra che 1.800 milioni di spesa sia una cifra davvero eccessiva. Non per sposare una causa dell'uno o per andare contro l'altro, ma per un rispetto oggettivo della verità, sarebbe il caso che questo Consiglio regionale intervenisse nei modi e nelle forme opportune per questa verifica.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Moruzzi.

MARCO MORUZZI. Il gruppo Verdi esprime soddisfazione per essere arrivati a questo punto. Si tratta di un provvedimento che era già stato previsto all'interno del Ptrap, l'atto amministrativo con cui si prevede l'istituzione non solo della riserva di Ripa Bianca ma anche di altre aree protette sulle quali bisognerà procedere con la nostra azione per dare attuazione a questi provvedimenti, proprio perché ormai è opinione comune che la creazione e buona gestione delle aree protette non significa imbalsamare il territorio ma significa valorizzare, significa non far mancare al territorio una componente. In questo senso Ripa Bianca, in quanto prima riserva interamente fluviale della nostra regione va incontro a un'esigenza primaria. L'avevo precisato anche nell'intervento durante la discussione generale: nella nostra regione non è stata mai istituita un'area protetta interamente fluviale, anzi proprio queste zone sono state oggetto di fortissima aggressione. Devo dire che l'istituzione di questa riserva ha assunto un significato politico che va oltre il merito del problema. Solo sotto questo aspetto riesco a comprendere tutto questo clamore che è stato fatto contro l'istituzione di questa riserva che in realtà si sovrappone, ampliandola di pochi ettari, a una zona che era già oggetto di protezione e a una zona per la quale la protezione era stata chiesta dalle stesse persone che oggi la contestano, cioè ambienti venatori di Jesi.
C'è quindi molta polemica politica. Anche nella discussione generale sono stati forniti degli elementi che oggi Gasperi richiama nella dichiarazione di voto, tendenti ad avanzare delle ipotesi su presunte irregolarità da parte di soggetti che hanno gestito la riserva. Questo è stato fatto con grande scorrettezza, perché su questa materia c'è stata l'indagine della magistratura a seguito di un esposto fatto dalle associazioni venatorie e l'esito è stato che il fatto non sussiste. Faccio preciso riferimento alle osservazioni che sono state fatte nella discussione generale su questo argomento nella scorsa seduta dopo i mio intervento.
Credo che noi dobbiamo essere corretti, perché nel perseguire le irregolarità da qualunque parte esse provengano, abbiamo il dovere, quando i fatti sono noti, di attenerci a questi fatti, altrimenti gridiamo "al lupo, al lupo!" e quando il lupo veramente c'è, nessuno crede che ci sia. Questo è stato fatto nella discussione generale su questo argomento, tentando di fare un attacco a un'associazione che in questi anni ha gestito un territorio che fino a quel momento non aveva alcun interesse dal punto di vista didattico e turistico e ha creato un punto di attrazione all'interno del territorio del comune di Jesi.
Credo quindi che sia un pessimo servizio quello che fanno coloro che, pur vivendo a Jesi, criticano la crescita nella gestione di questa area protetta, perché la riserva non è nient'altro che un'evoluzione e una crescita.
Voglio tranquillizzare Cesaroni e ringraziare Viventi: nessun baratto politico da parte nostra, è una battaglia che noi abbiamo iniziato da tempo, peraltro abbiamo lamentato che questo atto doveva essere già approvato lo scorso anno, era in previsione nel Ptrap, negli orientamenti politici, arriva in questo momento, lo salutiamo con favore e dichiariamo che il nostro voto sarà ovviamente positivo e se l'atto successivamente sarà seguito da tutti gli atti conseguenti, tutti i passaggi successivi, interrompendo questa azione di ostruzionismo che si è svolta fino adesso la nostra soddisfazione e di tutti coloro che hanno interesse alla buona e corretta gestione del territorio sarà piena.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Castelli.

GUIDO CASTELLI. Non credo di dover ripetere le argomentazioni che a nostro modo di vedere depongono pesantemente a sfavore di questo atto. Sono state espresse valutazioni di ordine giuridico, data la radicale incoerenza tra le conseguenze di questo atto e il portato della legge nazionale 157 e di quella regionale 7/95. Una illegittimità evidente, sulla quale non ho avuto da parte di questa maggioranza considerazione o spiegazione alcuna.
Un secondo ordine di problemi che avevo citato attiene alla sostanza normativa e alla dinamica con la quale questa Regione sta intervenendo sulla delicata materia delle superfici agro-silvo-pastorali sottratte all'esercizio venatorio.
Siamo di fronte all'assurdo che la III Commissione sta facendo audizioni, sta elaborando valutazioni in ordine a un piano faunistico venatorio che dispone in una certa maniera, contrastante con quella che oggi andiamo a votare e, come se nulla fosse, come se questa evidenza non fosse tale, questa maggioranza, in maniera più o meno sommessa si prepara a contraddire se stessa, a contraddire un atto che, per quanto non abbia ancora efficacia giuridica, ha avuto comunque la dignità di un'approvazione da parte della Giunta regionale. Mi riferisco al piano faunistico venatorio nella parte in cui, per l'appunto, interviene, per certi versi anche in maniera condivisibile, su questa vexata quaestio della superficie sottratta all'esercizio venatorio.
Altre cose abbiamo detto, altre cose abbiamo cercato di evidenziare, al di là di una considerazione politica che invece prepotentemente è intervenuta nel dibattito con le dichiarazioni del collega Moruzzi di ieri, perché ieri le niticore di Ripa Bianca sono assurte alla dignità dei porti di Bassora e sull'Iraq e Ripa Bianca, dice Moruzzi, si misura la volontà dei verdi di confermare il patto con questa maggioranza. Sono dichiarazioni forti che rispetto in quanto tali, ma che non possiamo non considerare, alla luce di quegli aspetti di illegittimità, come preoccupanti, perché tutto è lecito in politica, il negoziato fra forze di maggioranza può sicuramente arrivare a punte asperrime, non sono io a fare il moralista su questi aspetti, però devo dire che se questo negoziato si riferisce, allude a un atto che a nostro modo di vedere è pesantemente illegittimo, allora c'è di più, perché qui non si tratta solo e soltanto di avere la meglio in quello che è l'eterno tentativo di trovare una composizione tra forze diverse e sensibilità diverse all'interno di una maggioranza, qui si tratta di tapparsi il naso e di approvare un atto che espone se stesso a tutta una serie di critiche che non attengono al campo dell'opinabile ma che invece attengono ormai — l'abbiamo detto nella scorsa seduta — a un'evidenza giuridica che è stata anche confermata e corroborata dal collega Novelli, che giustamente ha fatto anche riferimento alla serie di caratteristiche che dovrebbe avere il soggetto gestore, il convitato di pietra di questa discussione, per poter aspirare alla gestione stessa.
Non abbiamo avuto risposte, per esempio, sulla necessità o meno che il soggetto gestore debba avere personalità giuridica, fatto non peregrino. Non si tratta di una disquisizione giuridica o di un cavillo da leguleio, ma si tratta invece di stabilire se la convenzione annessa a questo atto — se di convenzione si tratta — è o meno in linea, è o meno compatibile con il disposto della "Bassanini" che, per quanto riguarda l'affidamento di attività e funzioni pubbliche esprime concetti estremamente chiari: si parla di soggetto privato, "questo sarà il gestore, questo si richiede nel nostro atto", soggetto privato con sede nella regione, legale od operativa non si sa.

VITO D'AMBROSIO, Presidente della Giunta. Sede o uffici.

GUIDO CASTELLI. Esatto. Certo è forte, caro Presidente — e parlavo di convitato di pietra per questo — il dubbio, anzi la certezza, almeno dal punto di vista politico, che approvando questo atto sappiamo precisamente e con anticipo quale sarà il soggetto che andrà a gestire questa oasi. E' un fatto che deve continuare a scandalizzare i consiglieri regionali, che deve continuare ad essere considerato come una profonda lesione di quelli che sono principi di trasparenza, di competitività che nella fattispecie non mi sembrano essere stati riconosciuti e validati neanche dalla discussione di questo Consiglio regionale.
Noi in questo siamo preoccupati: che il sillogismo, comunque l'equazione Bassora-niticore, porti oggi al di là di quelle che sono le normali dialettiche di una maggioranza, porti anche questa maggioranza non tanto ad accettare un atto che è politicamente distante dal suo programma, ma un atto che è giuridicamente eccepibile, anzi da un punto di vista amministrativo probabilmente illegittimo, anche nelle modalità di voto.
Non so se questo atto dovrà essere votato articolo per articolo nella parte della convenzione. Si dovrebbe probabilmente valutare anche questo aspetto. Per questo prima, quando si è votato l'insieme degli emendamenti avevo opinato "non si deve votare prima l'articolo e poi l'emendamento o meno?". Non era una valutazione peregrina. Credo che la convenzione, o meglio questo regolamento annesso all'atto abbia di per sé una sostanza normativa che meriterebbe una approvazione articolo per articolo, anche perché, diversamente, non potremmo, con ogni probabilità, fare il nostro dovere rispetto a un atto che comunque è il punto d'arrivo di tutta una serie di vicende che ha allarmato Jesi. Proprio ieri la massima espressione del Comune di Jesi, cioè il Consiglio comunale, ha detto "siamo in disaccordo con questo atto". Evidentemente anche questo aspetto non è stato tenuto in considerazione, perché c'è Bush, c'è Bassora, ci sono le niticore che vanno rispettate in questa fase, ma certo è che oggi abbiamo la necessità di evidenziare al corpo elettorale, alla regione Marche, con chiarezza, quelle che sono state le ragioni di un'approvazione che, ripeto, al di là di tutto evidenzia incompatibilità chiare con il dettato normativo sovraordinato, una forte volontà di privilegiare un'associazione privata, che rimane privata — il privato non può essere vilipeso solo quando è di altro colore, c'è anche il privato associativo — e che è tenuta come ogni altro privato, a rispettare le leggi. E' tutta una teoria, un corteo di illegittimità e di situazioni poco chiare che si sono accompagnate nel tempo alla vicenda di questo sito su cui prima parlava e diceva Gasperi.
Sono elementi sufficienti a motivare non solo il voto contrario che daremo, m anche a rinnovare l'invito a far sì che questo provvedimento venga posposto all'approvazione del piano faunistico venatorio per il rispetto delle associazioni che stiamo consultando, per il rispetto dei commissari della III Commissione i quali da oggi, se passerà l'atto, saranno chiamati a discutere ed eventualmente ad emendare un testo vulnerato in una parte importante da questo atto così forzatamente e forzosamente approvato, se sarà approvato, da questa maggioranza.
In ogni caso, se non dovesse essere accolta la richiesta che rinnoviamo di posporre l'approvazione di questo atto al piano faunistico venatorio, voteremo contro e chiederemo comunque la votazione per appello nominale a nome anche dei colleghi Gasperi e Pistarelli, per chiarire, anche a futura memoria, chi sta dalla parte della legalità, della legittimità e chi sta invece dalla parte di forzature rese necessarie per ricomporre una maggioranza sempre più sbrindellata.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Brini.

OTTAVIO BRINI. Nelle sue conclusioni l’amico Castelli ha già anticipato il motivo dell'esclusione. Anche noi eravamo d’accordo a chiedere la votazione per appello nominale.
Detto questo, due semplici considerazioni, una politica e una riguardante l’aspetto del decentramento.
Caro Presidente D’Ambrosio, dall’inizio della legislatura i verdi erano stati relegati in un angolino e questo fa pensare, adesso, sul peso che stanno acquistando, perché tanto valevano nel 2000 e tanto valgono oggi a livello numerico. Questo però sta condizionando questa maggioranza, il che significa che qualche cosa di diverso all’interno della sua maggioranza si sta verificando.
Due sono le considerazioni: una maggioranza sempre più verde, che fa piacere a D’Angelo, perché stanno a confermare la sua lotta, il suo impegno, gli obiettivi che raggiunge, una maggioranza che, nonostante la volontà del territorio, rimane sorda e si appiattisce su una volontà più politica che territoriale e istituzionale; inoltre, vediamo anche sulla legge 13 un condizionamento da parte dei verdi, perché era stata portata in IV Commissione, esaminata, sviscerata, non è andata in Consiglio perché c’è stato un semplice cambio della presidenza, ma da quello che possiamo verificare si tratta di un macigno per D’Ambrosio e per la sua maggioranza. Va dato atto a Pietro D’Angelo di riuscire a portare avanti le sue idee, ma mentre lui si rafforza politicamente, all’interno di questa maggioranza, vediamo un Presidente sempre più debole, che sottostà alle decisione di tutti i gruppi e che, pur di non perdere pezzi importanti della sua maggioranza, di volta in volta fa queste concessioni che snaturano a livello politico anche il suo programma. Manderemo una copia della legge 13 al presidente della Commissione, perché abbiamo una proposta fatta dallo stesso e dalla sua Giunta e firmata da tutti i consiglieri della maggioranza, ad eccezione del consigliere D’Angelo.
Non vorremmo che da qui in avanti, caro Presidente, lei fosse condizionato da una politica, a volta giusta, a volte non giusta, come quella che stanno portando avanti Moruzzi e D’Angelo, pur legittima sotto l’aspetto politico, anche se non condivisibile. Va dato atto dell’impegno che stanno portando avanti, ma questo non significa altro che una debolezza del Presidente e della maggioranza che lo sostiene.
Quindi vivacchiare giorno dopo giorno, facendo finta di non capire quello che sta succedendo in quest’aula è un segno negativo per tutto il Consiglio regionale, per i marchigiani, un segno negativo perché noi stiamo vivendo un periodo di transizione in cui non c’è più una maggioranza solida e stabile che porti avanti quel programma che il Presidente D’Ambrosio e i partiti che lo sostengono avevano annunciato durante la campagna elettorale del 2000.
Quindi votiamo contro, rispettando le idee e i punti di vista degli altri, tenendo presente che è vero che il Presidente si è rafforzato, con alcune presenze, in Giunta, ma si è fortemente indebolito per quanto riguarda i consiglieri che lo rappresentano e la maggioranza che lo sostiene. Quindi non possiamo che denunciare pubblicamente questo momento particolare che sta vivendo la maggioranza a livello regionale, saremo sempre attenti e vigili e faremo in modo che gli impegni già assunti nelle varie Commissioni — sono diversi gli argomenti ancora fermi — vengano portati avanti. Giustamente nell’ultima seduta lei ha detto “Il presidente sono io e i punti all’ordine del giorno li metto io”: staremo a vedere se lei, Presidente, si piegherà alla volontà di un presidente di Commissione o rispetterà la volontà delle maggioranza che stanno in questo Consiglio regionale.
Il nostro voto è contrario.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere D’Angelo.

PIETRO D'ANGELO. Colleghi, Presidente, non volevo fare l’intervento, visto che il collega Moruzzi ha già manifestato in modo dettagliato la posizione del gruppo Verdi, ma dopo le ultime affermazioni fate dai colleghi Castelli e Brini ritengo di dover fare alcune puntualizzazioni. Noi da tempo sappiamo quanto è dura andare nella direzione di interventi amministrativi che valorizzino in modo ambientale parte del territorio. Ricordo nella precedente legislatura quando dovemmo affrontare la perimetrazione dei parchi di San Bartolo, Sasso Simone e Simoncello. Andammo sul territorio a conquistare centimetro per centimetro le aree destinate alla riserva e alla valorizzazione naturalistica. Purtroppo, in Italia e anche nella nostra regione valorizzare un’area da un punto di vista ambientale si pensa sia sinonimo di mummificazione, invece noi riteniamo che sia un investimento, oltre che ambientale, economico. Pertanto non ritengo che questa maggioranza abbia subito alcun ricatto politico da parte dei verdi, condizionando la maggioranza, ma è ceto che all’interno di una maggioranza ci sono componenti con varie sensibilità ed ognuno cerca di portare avanti il proprio programma, ma voglio ricordare ai colleghi Brini e Castelli che questa maggioranza si è presentata all’elettorato marchigiano con una mozione programmatica che prevedeva l’istituzione di nuove aree protette, quindi nessuna forzatura politica ma solamente rispetto di una mozione programmatica avallata dai cittadini di questa regione, anzi direi di più: la riserva di Ripa Bianca compresa nel Ptrap 2001-2003 prevedeva non solo l’istituzione, entro questo triennio, della riserva naturale di Ripa Bianca, ma anche quella della Sentina di Porto d’Ascoli che porteremo prossimamente in quest’aula e chiameremo anche i Comuni di Ascoli e San Benedetto del Tronto a ragguagliare sul perché in due anni hanno gettato al vento 800 milioni di vecchie lire per avviare l’istituzione della riserva naturale della Sentina.
Rimaniamo allora nel contesto del programma di questa maggioranza, quindi nessuna forzatura. E’ inaccettabile che qualcuno dica che chi vota contro è nella legalità e chi vota a favore è nella illegalità. Questo lo rimando al mittente, carissimo collega Castelli, ritengo che l’istituzione di questa riserva non sia illegale, ritengo che sia perfettamente legittima e che rispetta, sia attraverso il vecchio e ancor di più con il nuovo piano faunistico venatorio, la percentuale del 25% riservata ai suoli agro-silvo-pastorali.
Concludo ringraziando per il ruolo che parte di questo Consiglio ha riservato ai verdi. I verdi hanno sempre portato avanti con coerenza i loro programmi, ringraziano di questa attenzione, ritengo che sia una vittoria del gruppo dei verdi ma ritengo che questa riserva sia una vittoria di tutta la maggioranza che si attiene a un programma votato dai cittadini di questa regione.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Giannotti.

ROBERTO GIANNOTTI. Sentire D'Angelo fare quelle citazioni mi fa tanta tenerezza, anche perché non lo vedo nella veste di combattente ma lo vedo più nella veste di addetto alle retrovie logistiche, perché sostanzialmente non c'è stata una grande battaglia, soprattutto per quello che riguarda i parchi e le aree protette che ha citato. Ha citato il San Bartolo e il Sasso Simone e Simoncello e credo che ci sia poco da gioire rispetto alla scelta compiuta dal Consiglio regionale nella scorsa legislatura. Qui non è tanto in discussione la scelta di tutela del territorio o l'essere ambientalisti o meno, quello che è in discussione è il concetto di democrazia, perché i parchi si possono anche fare, ma si devono fare con il consenso della gente che ci sta. Voi invece continuate a mortificare le attese delle popolazioni locali. Le aree protette che lei ha citato hanno subito l'imposizione della Giunta regionale. Quindi stiamo cauti.
Noi siamo perché ci siano meno imposizioni su questo piano, ma ci sia una reale partecipazione di chi nel parco ci sta, di chi nel parco vive, di chi nel parco opera e non vogliamo zone imbalsamate, vogliamo che ci sia una congiunzione giusta fra sviluppo e tutela. Questo è l'altro concetto, oltre quello della democrazia, su cui discutere, perché imbalsamare un ambito territoriale non serve a nessuno, serve solo a chi fruisce la domenica di quegli ambiti territoriali, non favorisce la massa dei cittadini. Quindi, anche su questo cerchiamo di compiere scelte che siano una misura equa di questo rapporto che deve essere sempre tenuto presente fra tutela e sviluppo del territorio.
L'altro aspetto riguarda il problema politico. Io non sono d'accordo con alcuni discorsi che sono stati fatti: la Giunta è condizionata dai verdi. Ha ragione D'Angelo, queste sono scelte contenute nella mozione programmatica. Se mai c'è qualcun altro che non è a posto, c'è la maggioranza diessina di questo Consiglio regionale che scrive certe cose e poi, nei fatti si trova in imbarazzo nel realizzarle, perché rappresenta centri di potere, perché rappresenta spesso la logica della conservazione e lo vediamo in tantissimi passaggi della vita amministrativa. Quindi c'è un'ambiguità di questa maggioranza, ma è un'ambiguità legata all'atteggiamento della componente di maggioranza di questo Consiglio regionale che qui sostiene una posizione e sul territorio cerca di cavalcare la tigre della rivolta, della rivoluzione, ammantandosi di posizioni che non sono quelle che vengono definite. Questo è l'elemento di chiarezza che dobbiamo introdurre e questo deve richiamare oggettivamente questa maggioranza a essere più coerente e coesa rispetto ai propri obiettivi programmatici. Non è più possibile assistere al gioco delle due carte, cioè dire una cosa a Jesi e dirne un'altra ad Ancona. Dovete avere il coraggio, compagni diessini, di essere veri, di essere seri e di confermare la stessa posizione nelle assemblee elettive.
Noi riteniamo che comunque questo complesso, questa politica della Giunta rispetto alle aree protette sia una politica dissennata, che non tiene conto della realtà: oggi Ripa, domani la Sentina.
Mi aspettavo da D'Angelo sentire un riferimento anche all'area protetta della Foce del Metauro. Lo ringrazio di non averlo fatto: questa espansione indiscriminata, incontrollata. Insisto nel dire, amico D'Angelo: questa è una politica che o è sostenuta dal consenso dell'opinione pubblica, altrimenti diventa una politica contro gli interessi delle popolazioni che noi amministriamo. Non è possibile realizzare una politica per le aree protette contro la volontà dei cittadini, svuotando, come nel caso di Jesi, il ruolo delle istituzioni locali. Se è questa la strada che avete scelto, troverete sempre il gruppo di Forza Italia in una posizione di contrapposizione, di rifiuto e di condanna.
Per questo il nostro gruppo voterà contro questa delibera, anzi chiedo, anche a nome dei colleghi Cesaroni e Brini, la votazione per appello nominale.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Novelli.

SERGIO NOVELLI. Una dichiarazione di voto che spero di rendere sintetica, anche perché molto abbiamo detto nella discussione il 19 dicembre. Solo qualche piccola correzione in relazione a questo mese trascorso con eventi nessuno dei quali milita in senso favorevole al voto dissennatamente favorevole che la maggioranza sembra essere orientata a esprimere in quest'aula. Dico dissennatamente, perché nella discussione generale di un mese fa venne detto che non era vero che alle critiche, motivate in diritto da questi gruppi sulla scorta di una sentenza della Corte costituzionale, che per poter rendere apparentemente compatibile al testo dell'atto il dispositivo di questo tentativo di recitare di in maniera monca e surrettizia, ci fu risposto dal neo assessore che non era vero che la volontà dell'ente locale, nel cui ambito territoriale ricadono tutti i 300 ettari di questa ipotizzata nuova riserva, era di forte perplessità e contrarietà a questa istituzione. Era il 19 dicembre e il successivo 20 dicembre, rispondendo implicitamente alle nostre osservazioni e smentendo direttamente quanto affermato dai colleghi di maggioranza, il Consiglio comunale di Jesi approvava un ordine del giorno, con i voti anche dei consiglieri della Casa delle libertà, proposto dal gruppo consiliare Ds, con cui si riteneva che con l'estensione dell'area protetta si era di fronte a un'applicazione non corretta della norma che stabiliva la percentuale di area proteggere in provincia e in regione, in quanto già ampiamente superata. Ordine del giorno approvato un mese fa dal Consiglio comunale di Jesi che è di sinistra, come maggioranza e che ha raccolto i voti non solo di questa parte politica ma anche della grande maggioranza dei consiglieri comunali del centro-sinistra, perché sono amministratori pubblici che a Jesi vivono e si rendono conto della non rispondenza agli interessi della popolazione di questa operazione.
L'altro rammarico che vorrei esprimere riguarda le privatizzazioni, perché non tutta la Casa delle libertà è fortemente favorevole a un'ampia politica di privatizzazione. Centro-sinistra e Ulivo, spesso, sulle privatizzazioni, si oppongono, invece qui non solo troviamo nella delibera, praticamente, l'assegnazione al nuovo feudatario della riserva, il Wwf per i prossimi vent'anni, ma si risponde in maniera poco convincente ad una serie di valutazioni ovvie. Non ha risposto il Wwf e mi rammarico che nessuno della maggioranza si sia posto il problema, all'osservazione posta modestamente da me in questa sede, in aule di giustizia dalla Federcaccia e da alcuni privati cittadini denunciati e poi assolti, circa l'assurdo di un'associazione che rivendica di aver gestito un'oasi appetibile, fruibile e visitata da migliaia di visitatori, che rivendica di avere imposto agli stessi il pagamento di biglietti d'ingresso, salvo poi, a un sommario esame dei bilanci, verificare che queste entrate non ci sono, i bilanci sono falsi, probabilmente le presenze sono millantate. Chi parla ritiene che l'inclusione nella ipotizzata riserva degli ettari in più e delle lavatrici, come faceva riferimento il collega Castelli nel suo intervento, non migliorerà di tanto la fruibilità dell'aula.
L'altra perplessità che vorrei richiamare e che è un vero anacronismo riguarda l'art. 12 dell'atto amministrativo, quindi impugnabile al Tar, che volete andare ad approvare, fa riferimento alla conferma, senza modifica, delle previsioni di spesa. L'atto che il 19 dicembre avete saggiamente ritenuto di non approvare, prevedeva l'impegno di 52.000 euro per il 2002. Dissi che il 19 dicembre spendere la cifra di 100 milioni di vecchie lire per il 2002 era una evidente forzatura. E' passato un altro mese, siamo nel 2003, continuare a impegnare 100 milioni del bilancio 2002 — e sa il Presidente che non è un bilancio che consenta larghezze — mi sembra che sia non solo una forzatura ma un vero anacronismo a questo punto. Almeno questa stridente contraddizione la potevate espungere.
Sotto l'aspetto politico mi permetto di osservare una cosa. Io ho un caratteraccio: mi ha colpito leggere sul giornale di ieri da parte del presidente del gruppo Verdi un autentico diktat al Presidente della Giunta per cui, se il Consiglio non avesse avuto l'autorizzazione ad approvare questo atto, conseguenze, rappresaglie, bombardamenti sulla Giunta. Io ho fatto una serie di osservazioni l'altra volta, auspicando che coloro che avevano gestito i bilanci dell'oasi mi querelassero. Le dichiarazioni sono pubbliche, nel sito Internet, i colleghi le hanno sentite. So che viene querelato l'assessore dello Sdi del Comune di Jesi Brunori perché ha detto cose molto meno critiche di quelle dette da me e da altri colleghi. Mi rammarico di non essere stato querelato. Ho un carattere pubblico, per cui se uno mi querela a volte mi diverte anche, e avendo un carattere brutto mi sono accorto che il modo migliore per farmi fare il contrario di quello che mi si chiede è pormelo in termini di diktat: "o fai così o mal te ne incoglie, io ti bastono". Ammiro l'atteggiamento conciliante e comprensivo del Presidente della Giunta che invece, strapazzato e schiaffeggiato sulla stampa ove si dice "o obbedisci o ti licenzio", irrilevanti di una possibile crisi della Giunta, che a noi dell'opposizione farebbe anche piacere, non reagisce. Che si possa andare a ipotizzare la fine di una maggioranza — brutta, per noi — per un'ipotesi di 100 o 300 ettari di calanchi o lavatrici nel territorio del Comune di Jesi che non lo vuole, dimostra che il Presidente della Giunta ha una mansuetudini che gli invidio molto, riesce a metabolizzare questi diktat in maniera encomiabile.
Personalmente, se parteciperemo al voto di questa delibera sciagurata, certamente il voto sarà negativo, perché se si dice che la pace della Giunta regionale può valere un "regaluccio" di poche centinaia di migliaia di euro e tre posti di lavoro, cedendo a qualsiasi tipo di ricatti, certamente non si serve nemmeno la dignità delle istituzioni.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Franceschetti.

FAUSTO FRANCESCHETTI. Ovviamente non riprenderò assolutamente le motivazioni di merito che abbiamo già illustrato in occasione della discussione generale riguardo alla giustezza dell'atto che questa sera siamo chiamati ad approvare, voglio fare solo due considerazioni in base anche al dibattito che si è sviluppato, partendo intanto da un primo aspetto. Io credo che non si può svilire una scelta che ovviamente può essere condivisa o meno nel merito, ma credo che sia sbagliato svilirla facendo affermazioni e osservazioni su questioni che non sono assolutamente attinenti alle cose che noi questa sera dobbiamo discutere e decidere.
Mi riferisco alle affermazioni sulla gestione precedente dell'oasi di Ripa Bianca, sul merito della quale non voglio entrare, perché non conosco e quindi non voglio confutare alcunché. Dico che oggi noi siamo chiamati a dare corso a una decisione che già avevamo preso con il piano delle aree protette, di trasformazione di quella che fino ad oggi è stata un'oasi in una riserva, con un leggero ampliamento dell'oasi stessa. Questo è l'oggetto che oggi siamo chiamati a discutere e a decidere. Quindi, tutto il resto non c'entra assolutamente niente. Ripeto, non può essere svilita una decisione importante che concerne un territorio, che concerne anche l'interesse di diversi soggetti sociali e anche di cittadini soltanto a questo livello.
La seconda considerazione è di natura più politica. Già su questo il collega Moruzzi ha detto che non c'è stato alcun baratto sulla decisione in merito alla costituzione della riserva di Ripa Bianca, tra l'altro perché questa è una scelta che noi abbiamo già fatto un anno e mezzo fa con l'approvazione del piano triennale delle aree protette e se mai l'atteggiamento e le conclusioni su questo atto dimostrano una coerenza di tutta la maggioranza rispetto a una scelta che avevamo già compiuto da tempo, quindi questa sera si dimostra ulteriormente che questa è una maggioranza che discute e si confronta, come è giusto che sia, che trova poi la sintesi finale, un punto di convergenza finale, con un ruolo che è stato esercitato da tutte le forze politiche di maggioranza, all'interno del quale ha agito anche una forza, un gruppo importante di questa maggioranza come quello dei verdi.
Quindi concludo, dicendo che se mai, tutta la vicenda della discussione su questa questione dimostra invece l'opposto di quello che vuol far credere l'opposizione. Capisco che questa cosa può non piacere all'opposizione, ma il dato oggettivo che risulta dal dibattito e dalla votazione di questa sera è che ancora una volta si dimostra non solo la coerenza ma anche l'unità e la convergenza di questa maggioranza sulle scelte che siamo chiamati a compiere.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Benatti.

STEFANIA BENATTI. La prossima volta chiederò di fare una dichiarazione di voto in tedesco, perché è ormai evidente che la Babele dentro questa aula regna sovrana. Abbiamo assistito in queste ultime settimane, da parte dell'opposizione, ad una serie di affermazioni su questo tema, che sono da un punto di vista politico assolutamente esagerate ma che vanno contro quella che è la logica e lo stesso italiano. Faccio un solo esempio, perché credo che sia assolutamente necessario tranquillizzare non soltanto i colleghi ma soprattutto l'opinione pubblica che segue i nostri lavori e che leggerà domani anche sulla stampa dichiarazioni assolutamente abnormi. E quando parlo di Babele indico che non può l'opposizione di destra dire che ogni atto che viene fatto lede la legalità. Sulla parola "legalità" ci dobbiamo chiarire. E' evidente che voi state assumendo, anche attraverso un atto così semplice come l'istituzione di una riserva regionale naturale, una precisa strategia politica: quella di far passare in secondo piano chi veramente ogni giorno lede la legalità, cioè il Governo di destra del nostro Paese, perché è il Governo della destra che ogni giorno fa atti lesivi della legalità. Che ogni atto che fa questa maggioranza voi lo consideriate illegale, veramente è usare in maniera impropria l'italiano e fare un'operazione di speculazione politica di bassa cucina. (Interruzioni dalla minoranza). Continuiamo a dire che Ripa Bianca è illegale così come noi diciamo che è illegale la legge sul falso in bilancio, mettiamo a paragone gli atti della maggioranza di Governo e gli atti della nostra maggioranza: noi siamo orgogliosi di fare questi atti di illegalità! (Interruzioni). Noi siamo orgogliosi di fare atti di illegalità di questa risma e siamo anche orgogliosi di essere così disuniti dentro quest'aula, come voi dite e come voi siete. Se questa sera c'è qualcuno che ride è il Presidente D'Ambrosio, perché anche questa sera, avrebbe detto l'allora capogruppo Silenzi, la maggioranza esce assolutamente unita, ancora una volta... (Interruzioni). Presidente, hanno parlato tutti, non capisco...

PRESIDENTE. Per favore, lasciate proseguire l'intervento al consigliere Benatti.

STEFANIA BENATTI. Ancora una volta si è parlato dentro e fuori di quest'aula, ma ancora una volta il Presidente D'Ambrosio conta i voti e li conterà con l'appello nominale, con la presenza di tutti i consiglieri, soprattutto di quelli più interessati al collegio elettorale della provincia di Ancona. E io dico che ride anche la città di Jesi, perché non dobbiamo confondere quelle che possono essere le prese di posizione di alcune persone, di alcuni amministratori che peraltro sono stati nominati soltanto un anno fa e che quindi non hanno vissuto fin dall'inizio tutto l'iter, rispetto a quello che è stato invece il pronunciamento di un'intera città.
Ricordo ai colleghi consiglieri che a fronte di qualche pronunciamento e qualche comunicato stampa, noi abbiamo approvato il piano triennale delle aree protette — perché Ripa Bianca non nasce questa sera o un mese fa, nasce quanto meno dentro questa aula il 25 luglio del 2001 — e io avevo sopra questo tavolo 2.000 messaggi di posta elettronica di cittadini di Jesi che chiedevano l'istituzione della riserva regionale Ripa Bianca, quindi non diciamo che tutti sono contrari. Abbiamo avuto 49 organizzazioni ed enti consultati e ascoltati. Anche qui, come si può dire "rimandiamo la delibera in Commissione"? Ma cosa fa la Commissione? Questo atto è stato in Commissione per un anno, il 25 luglio abbiamo votato il piano triennale delle aree protette e c'era scritto che avremmo fatto la riserva naturale Ripa Bianca entro il 31 dicembre 2001. In realtà la Commissione ha avuto ai propri lavori questo atto per un anno intero. I consiglieri che volevano visitare Ripa Bianca, sia della maggioranza che dell'opposizione ci sono andati, abbiamo sviscerato questo problema da tutti i punti di vista. Quindi, 49 organizzazioni hanno espresso il parere, tra cui anche il Consiglio comunale di Jesi, che poi ha mandato quell'atto che comunque rappresenta una parte del Consiglio, ma con l'emendamento votato oggi abbiamo praticamente accolto tutte le cinque osservazioni che il Comune di Jesi aveva fatto a questo atto. Abbiamo agli atti della Regione la richiesta di cinque emendamenti da parte del Comune di Jesi e con l'approvazione dell'emendamento questa sera abbiamo assolto tutti gli obblighi che avevamo nei confronti del Comune. E' legittimo che alcuni consiglieri di nuova nomina possano anche esprimere un diverso orientamento, comunque l'iter è partito da prima che il nuovo Consiglio comunale di Jesi si insediasse, arriviamo oggi e la valutazione che viene fatta è che noi, oggi— l'aula didattica non l'ha fatta la Regione, l'ha fatta il Comune di Jesi, l'oasi provinciale non l'ha fatta la Regione, l'hanno fatta il Comune di Jesi e la Provincia di Ancona — istituiamo la riserva regionale. E anche qui un'altra mistificazione: noi non interveniamo aumentando il territorio protetto. Quindi, cari consiglieri, perché dire di subordinare questo atto al piano faunistico venatorio? Con il piano faunistico potremmo soltanto aumentare le aree, non certo ridurle e comunque il territorio di questa area è già protetto. Dobbiamo capire, quando parliamo. Non vogliamo mettere ulteriore territorio, quindi non è assolutamente necessario subordinare questo atto al piano faunistico venatorio. Chiedo ai consiglieri che l'hanno affermato, perché un piano triennale delle aree protette dovrebbe essere subordinato a un piano faunistico. In questo momento abbiamo in vigore il piano triennale delle aree protette, se mai è il piano faunistico che si deve adeguare al Ptrap.
Comunque il piano faunistico sarà oggetto di discussione domani in Commissione III, poi verrà in Consiglio regionale e sarà quella la sede dove decideremo se aumenteremo o diminuiremo il territorio protetto.
Anche sull'ultima questione relativa alla gestione voglio esprimere una parola definitiva di tranquillità. Si sperimenta, con questo atto una forma diversa da quelle che abbiamo adottato per altre situazioni di gestione di aree protette. In questo momento abbiamo parchi e riserve gestiti da enti gestori creati ad hoc, oppure gestiti come il parco della Gola della Rossa da Comunità montane: si è fatta la scelta di utilizzare un organismo esperto nel settore, che abbia esperienze nel settore e questo, da un punto di vista anche dei costi sicuramente porterà a delle economie, perché è evidente che non ci saranno delle sovrastrutture.
Organismi di questo genere non sono moltissimi in Italia, ma è altrettanto evidente che in questo momento faremo il bando e ci potranno essere molteplici organizzazioni a concorrere: lì si valuterà. Devo però dire che l'ente gestore non sarà sovrano nell'area protetta, perché accogliendo, anche qui, una richiesta del Comune di Jesi ma anche di altri, abbiamo previsto un comitato tecnico che sarà composto dagli enti locali, dai proprietari, dalle organizzazioni agricole che hanno dato l'assenso alla riserva stessa, quindi il piano di gestione prima, ma tutte le scelte che l'ente gestore dovrà fare saranno subordinati al parere di questo comitato, quindi con grande soddisfazione credo che possiamo votare questa delibera che è assolutamente tranquilla, che non merita alcuna Commissione d'indagine, perché sarebbe un paradosso fare una Commissione d'indagine per una cosa che nasce oggi, sarebbe come mettere sotto processo il figlio per eventuali reati del padre. E anche qui diciamo che il pregresso è stato già oggetto di un'indagine che è stata chiusa perché il fatto non costituisce reato. Vediamo che in altre situazioni ci sono archiviazioni, non perché il fatto non costituisce reato ma perché qualche vostro esponente a livello nazionale, dal vostro presidente del Consiglio in giù, patteggia.

PRESIDENTE. Pongo in votazione, per appello nominale, la proposta di atto amministrativo, a partire dal n. 12.

ADRIANA MOLLAROLI, Consigliere segretario. Procedo alla chiama:
Ciccioli no
D'Ambrosio sì
D'Angelo sì
Donati assente
Favia no
Franceschetti sì
Gasperi no
Giannotti no
Grandinetti no
Luchetti sì
Martoni assente
Massi no
Melappioni sì
Minardi sì
Mollaroli sì
Moruzzi sì
Novelli no
Pistarelli no
Procaccini sì
Ricci Andrea sì
Ricci Giuseppe sì
Rocchi assente
Romagnoli assente
Secchiaroli sì
Silenzi sì
Spacca sì
Tontini sì
Trenta no
Viventi no
Agostini sì
Amagliani sì
Amati sì
Ascoli sì
Avenali sì
Benatti sì
Brini no
Castelli no
Cecchini sì
Ceroni assente
Cesaroni no

Il Consiglio approva

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE
GIUSEPPE RICCI


Nomine

PRESIDENTE. Prego di distribuire le schede per la nomina dei revisori del conto del Consiglio regionale — tre consiglieri regionali. Il voto è limitato ad uno. Votanti n. . Hanno ricevuto voti:

(Segue la votazione, per scheda segreta)

Comunico il risultato della votazione. Votanti n. 30, schede bianche n. 1. Hanno ricevuto voti: Castelli Guido n. 11, Luchetti Marco n. 10, Franceschetti Fausto n. 8. Proclamo eletti i consiglieri Castelli, Luchetti e Franceschetti.
Prego di distribuire le schede per la nomina dei componenti la Commissione per la vigilanza sulla biblioteca del Consiglio regionale — tre consiglieri regionali. Il voto è limitato ad uno.

(Segue la votazione, per scheda segreta)

Comunico il risultato della votazione. Votanti n. 26, schede nulle n. 1. Hanno ricevuto voti: Mollaroli Adriana n. 9, Moruzzi Marco n. 8, Massi Francesco n. 8. Proclamo eletti i consiglieri Mollaroli, Moruzzi e Massi.



Ordine del giorno della seduta

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Amati sull'ordine dei lavori.

SILVANA AMATI. Presidente, noi abbiamo assoluta necessità di arrivare alla discussione delle mozioni che parlano dell'intervento in Iraq prima della fine del mese, anche perché all'interno delle proposte di risoluzione c'è l'adesione alla manifestazione del 15 febbraio. Rispetto a questo quadro ci rendiamo conto che non c'è una grande volontà, anche perché la discussione, credo, non si svolgerà in cinque minuti. Quindi, o si decide di andare avanti fino in fondo e noi siamo d'accordo, oppure, se questa proposta si dovesse ritenere non percorribile, questo argomento sia messo ai primi punti del prossimo ordine del giorno, in modo da poter discutere, entro la mattinata, questo argomento.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente D'Ambrosio.

VITO D'AMBROSIO, Presidente della Giunta. Sono d'accordo che si discuta seriamente di questo problema. Voglio solo fin da adesso dire al Consiglio regionale che il 29 a mezzogiorno dovrò andare a Roma dove c'è una "due giorni" di incontri delle Regioni. Spero che prima di mezzogiorno si possa chiudere. A me va bene farlo oggi o farlo dopo, vorrei soltanto comunicare che a mezzogiorno dovrò andarmene.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Procaccini.

CESARE PROCACCINI. Visti gli impegni del Presidente della Giunta e vista la necessità di un dibattito serio sulle questioni della guerra, o assumiamo l'impegno di una discussione al primo punto del prossimo Consiglio oppure noi siamo per andare avanti questa sera stessa.

PRESIDENTE. Credo che non ci siano questa sera i tempi per una discussione, tenendo conto che il Consiglio era convocato per mattino e pomeriggio e non era prevista la seduta notturna, quindi non siamo in condizioni di esaurire la discussione questa sera. Mi pare di cogliere nel senso che è stato indicato dai richiedenti, anche nelle parole del Presidente D'Ambrosio la possibilità e l'opportunità che questo argomento venga inserito al primo punto del prossimo Consiglio.
In base all'accordo raggiunto nella Conferenza dei presidenti di gruppo questa mattina, al primo punto erano previste quattro interrogazioni e successivamente la nomina del garante. Se le interrogazioni e la nomina del garante le facciamo dopo la discussione sulla guerra in Iraq non credo che si stravolgerà l'ordine del giorno. Pertanto, potremmo discutere la mozione sull'Iraq, immediatamente dopo facciamo le interrogazioni e quindi la nomina del garante. (Interruzione). Le mozioni le lasciamo comunque iscritte, collega Brini, perché anche nell'ordine del giorno della seduta odierna era previsto che la coda degli atti non esaminati oggi sarebbe stata iscritta all'ordine del giorno del prossimo Consiglio. Quindi al prossimo Consiglio inseriremo tutti gli atti che non sono stati discussi oggi, però se discutessimo le mozioni evitando di discutere le interrogazioni e la nomina del garante, una richiesta presentata anche questa mattina, delegheremmo al Presidente del Consiglio la responsabilità di nominare il garante per l'infanzia. Mi pare invece che il Consiglio abbia espresso la volontà di volersi riservare, come di sua competenza, tale nomina. Credo quindi che una sintesi possa essere quella di proporre la discussione sull'Iraq, quindi le quattro interrogazioni, la nomina del garante e a seguire gli atti successivi.
Ha la parola il consigliere Amati.

SILVANA AMATI. Condivido la proposta che lei ha avanzato, Presidente, con una piccola modifica. Direi di procedere in questo senso: mozione sull'Iraq, nomina del garante e poi le interrogazioni. Questo consente di avere comunque il numero per votare il garante che anche noi riteniamo vada votato dall'aula e successivamente svolgere le interrogazioni, in modo che le due questioni, Iraq e garante, si svolgano nella mattinata, anche consentendo al Presidente di partecipare.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Brini.

OTTAVIO BRINI. Vi sono argomenti a valenza regionale posti all'ordine del giorno che non vengono affrontati da tantissimo tempo. Se prendete impegno di discutere anche la mozione 239 e quella sull'ente fieristico regionale, noi siamo d'accordo.

PRESIDENTE. Collega Brini, questa mattina abbiamo fatto la Conferenza dei presidenti di gruppo nella quale è stato individuato il percorso per il prossimo Consiglio. Rispetto all'ordine del giorno che avevamo previsto c'è da aggiungere un atto che era il primo punto che avremmo dovuto trattare adesso. Si tratta solamente di dire che questo primo punto che avremmo dovuto trattare adesso lo trattiamo come primo punto della prossima seduta. Gli altri atti rimangono iscritti nell'ordine previsto.

OTTAVIO BRINI. Ma se poi non abbiamo tempo? Prendiamo impegno che si discuta, facendo la seduta notturna.

PRESIDENTE. Non possiamo discutere anche in termini di importanza, rispetto ai temi da trattare. Abbiamo per esempio la legge sull'unione dei Comuni che credo sia importante, non possiamo rinviarla per discutere una mozione.

OTTAVIO BRINI. Tutto è collegato al discorso dei bolli auto. Se gli altri due argomenti si anticipano rispetto al bollo auto penso che non sia la fine del mondo.

PRESIDENTE. Vorrei capire se può essere un'ipotesi di lavoro quella di dire che facciamo la mozione sull'Iraq, la nomina del garante, le quattro interrogazioni, la proposta di legge sull'unione dei Comuni e successivamente la mozione che ricordava adesso il collega Brini.
Se non vi sono obiezioni, questa decisione dell'aula supera la decisione di questa mattina della Conferenza dei presidenti di gruppo. La diamo per approvata all'unanimità dall'aula.
Non avendo altri argomenti da trattare, la seduta è tolta.


La seduta termina alle 18,30