Resoconto seduta n. 173 del 09/02/2004
La seduta inizia alle 10,15




Proposte di legge (Seguito della discussione generale):
«Provvedimento generale di rifinanziamento e modifica di leggi regionali per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2004)» Giunta (227)
«Approvazione del bilancio di previsione per l'anno 2004 ed adozione del bilanci pluriennale per il triennio 2004/2006» Giunta (228)

PRESIDENTE. Riprendiamo la discussione delle proposte di legge nn. 127 e 128, ad iniziativa della Giunta.
Ha la parola il consigliere Cecchini.

Cristina CECCHINI. Voglio cominciare questo intervento parlando di sanità. Oggi è un giorno particolarmente importante, perché 42 sindacati medici ? praticamente l?unanimità del mondo dei medici ? scioperano contro la riduzione delle risorse al servizio sanitario pubblico e chiedono maggiori risorse per garantire uniformità ed equità delle prestazioni per tutti i cittadini, per rilanciare il servizio sanitario nazionale che non è una spesa ma un vantaggioso investimento, per riqualificare il sistema formativo e per concludere anche le code contrattuali, per il recupero economico del potere di acquisto e per un finanziamento adeguato per il rinnovo contrattuale della dirigenza. Questo sciopero si tiene in ogni parte d?Italia. I telegiornali dicono che la partecipazione allo sciopero è stata generale e questo dimostra che la questione della sanità non è una priorità per i Governi: non lo è stata per il Governo attuale, non lo è stata per i Governi precedenti ed è considerata, quindi, solo una spesa e non una garanzia di diritto costituzionale. Ci sono sprechi, ma i tagli hanno riguardato e riguardano non gli sprechi burocratico-amministrativi, ma il cuore dell?attività. Vorrei un minimo di attenzione da parte dell?assessore al bilancio, perché vorrei contestare in quest?aula ? ma vorrei un ?gran giurì? in grado di trovare una sede utile, che potrebbe essere la stessa Corte dei conti ? alcune cose. Ho letto con attenzione il resoconto dell?audizione fatta dalla Commissione bilancio a Zuccatelli. Lui dice di avere parlato con il responsabile della Corte dei conti per le Marche, consigliere Flaccadoro: potrebbe essere lui l?uomo da nominare ?gran giurì? di questa questione. Dico questo perché il mio obiettivo è chiarire, non necessariamente essere contro una questione da me posta, sulla quale la Giunta ha male interpretato.
Vorrei tornare alla discussione delle ferie non godute, perché di questo si parla nella relazione al bilancio, su questo si è fatta l?audizione e le cose dette in quell?audizione dal dott. Zuccatelli, sono che con la contabilità finanziaria dovevano essere contabilizzate, con la contabilità economica non si devono contabilizzare. Concetto n. 2: non sono state mai contabilizzate, è prassi. Concetto n. 3: ?ho parlato con la Corte dei conti?.
Ritengo che la risposta data dall?assessore Melappioni ? ma adesso che ho studiato la relazione a questo bilancio dico dalla Giunta regionale, perché nella relazione si parla di nuovo di ferie non godute dicendo che si possono non iscrivere a bilancio e si possono metterle, per competenza, nell?anno in cui saranno corrisposte ? non sia esatta. Mi sono fatta, come era doveroso, uno studio sulla questione, perché sollevare una questione e sbagliare è normale, ma tornare ad avere dei dubbi non è giusto, quindi è necessario, da parte di tutti, approfondire la materia.
La domanda è: con la contabilità economica le ferie non godute vanno iscritte a bilancio per competenza, sì o no? Su questa questione l?ordine nazionale dei commercialisti dice che le ferie vanno contabilizzate e, per i principi civilistici a cui la nostra Regione deve adeguarsi, ritiene fondamentale che le ferie non godute siano iscritte. Non è un?opinione politica, sulla quale uno possa dire ?la penso diversamente da te?. Qui la questione è molto semplice: è un bilancio di competenza, voglio portare a testimonianza Monorchio, la cui relazione è su Internet, il quale dice che a questo punto la contabilità è economica. Se la risposta è sì, come effettivamente è, le ferie non godute vanno iscritte a bilancio. Prova ne sia che per i commercialisti che fanno i revisori contabili o i consulenti delle Asl, si deve preparare il brogliaccio di lavoro e fra le varie cose si spiega che nel costo per il personale ci sono le ferie non godute.
Dico questo non per avere ragione, perché non mi interessa proprio, ma la questione si è complicata per le ultime normative nazionali e per le circolari dell?Inps. Sostanzialmente bisogna godere delle ferie, altrimenti si perdono e la legge 66 del 2003 dice che non si possono più monetizzare, quindi vanno recuperate o godute nel periodo. Prima ne parlavo con Zuccatelli il quale diceva ?le sterilizziamo?. Ma non mettercele, contabilmente è un errore. Parto da questa questione dirimente di contabilità economica e non una questione di ordine secondario, perché attiene direttamente i diritti dei lavoratori.
Quindi, mentre ai lavoratori va consigliato di usufruire delle stesse ferie al più presto e chiederle, non c?è dubbio che la Regione Marche debba più seriamente cominciare una nuova prassi, perché se è vero quello che dice Zuccatelli, che le Marche non le hanno mai iscritte, la colpa non è sua ma di chi ha diretto la sanità dal 1998 in avanti e ha dato indicazioni alle Asl in questo modo. Su questo lui ha ragione: io ho controllato in questi giorni un po? di Asl, ha consultato u po? di revisori e commercialisti che potevano avere a che fare con le Asl e tutti mi dicono che dal 1998 in poi è cominciata la contabilità economica e non si sono iscritte a bilancio.
Testimonianza è data solo da questa traccia lasciata dal dott. Zuccatelli con prot. 10473, dove mette per iscritto, per primo ? prima c?erano solo fax vaganti non firmati dalla Regione Marche, nei quali si diceva di non contabilizzare le ferie non godute ? questo aspetto. Dico quindi all?assessore al bilancio: le volete contabilizzare? Vogliamo trovare una sede ? la Corte dei conti nazionali ? che su questa questione dica una parola e ci rimettiamo tutti alla parola che ci vorranno dire?
Seconda questione. Questo bilancio parla molto di sanità. Io ho due domande che faccio ad Agostini non essendoci qui né D?Ambrosio né Melappioni.
Prima questione. Può essere che in una situazione in cui i medici stanno lottando per il rinnovo del contratto da due anni e hanno fatto centinaia di migliaia di ore straordinarie diurne non pagate e migliaia di giorni di ferie non godute, centinaia di guardie mediche notturne usuranti, seguite dall?attività routinaria, milioni di pronte disponibilità non pagate, rischiose sul piano medico legale ecc., a fronte di una sanità di questo tipo, che rinnovate il contratto a cottimo al prof. Giuseppe D?Eusanio? Può essere che continuate a fare in modo che si costruisca un contratto, unico in Italia, sul quale la Corte dei conti non ha risposto, sul quale c?è il controllo dell?Istituto generale della guardia di finanza? Tutto anomalo, mai visto. E voi lo rinnovate? Dato che scade il 16 febbraio la domanda non è peregrina, è pertinente. Quindi chiedo: volete continuare così nella sanità delle Marche? Continuando così l?altro giorno ne ho scoperta un?altra: una consulenza di persona che, dicono, amica del dott. D?Ambrosio; oppure amico dell?assessore Melappioni; oppure amico della massoneria. Io credo che non sia amico di nessuno di questi tre soggetti, però vorrei sapere dall?assessore Agostini perché all?Inrca di Ancona, dove non è previsto il reparto di ortopedia dal piano sanitario, si fa una consulenza d?oro di 600 milioni l?anno per quattro ore di lavoro settimanali a un medico, il dott. Paci di Jesi. Intanto l?ortopedia all?Inrca nel piano sanitario non c?è, ma se ci deve essere ? Zuccatelli dice che di ortopedia ne abbiamo troppa ? con 600 milioni di lire si pagano 4 medici che danno 24 ore di reperibilità in un reparto. Invece appena fatto l?intervento questo dottore o professore scompare e i pazienti vengono messi nel reparto di chirurgia vascolare. Sono bravissimo sul piano della chirurgia vascolare, ma sul piano dell?ortopedia non lo sono. Quindi, pur essendo bravi perché fanno 1.600 interventi l?anno ? ne hanno già fatti 180 dal 7 gennaio ad oggi ? lavorano sulla chirurgia vascolare, non su altro.
Qualcuno si è chiesto perché questo professore o dottore opera con una équipe dentro la quale ha due geometri? Vorrei sapere qual è la nuova équipe ortopedica. Vorrei sapere perché succedono queste cose e perché il rapporto dei direttori generali diventa con i medici un rapporto del tipo ?o si fa così o qualcuno salta?.? Lo dico per l?Inrca, ma lo dico anche per le altre Asl della regione. Pensate davvero di poter governare la sanità senza gli operatori, o contro gli operatori? O senza revisori dei conti? Penso proprio di no e qui finisco la parte sanitaria e parlo del resto.
Cosa dire di questo bilancio? E? un bilancio ormai chiaro relativamente alle dinamiche contabili, cioè il Consiglio è di fatto espropriato delle scelte, perché quello che si vede è poco. Si è detto 30 milioni di premialità dovuta al Fse, al Fers, al Feoga, all?Obiettivo 2. Il bilancio è l?occasione per dire dove si mettono queste risorse. I 6 milioni delle Arstel per che cosa?
Noi abbiamo una grande emergenza ambientale che è quella di come affrontare la questione delle polveri sottili. Una delle cose su cui mettere risorse potevano essere le politiche da attivare in seguito a questo problema. La questione dei trasporti pubblici: ci sono più risorse o meno? E la questione del contratto ormai siglato con quelle modalità? Non succederà niente nelle Marche? La questione non la vogliamo affrontare, se non quando si scoppierà fra le mani?
Ma voglio parlare anche di spese di investimento, perché ragionando sui 527 milioni di euro di indebitamento, come dica Agostini in Commissione, siccome lì bisogna fare spese di investimento soprattutto, sulla difesa della costa o sui lavori pubblici, cosa prevediamo? Prima ho guardato l?elenco delle opere: non so se il ripascimento è fatto con criteri che attengono alla geografia politica o con altri criteri. Se la spiaggia ha bisogno di un intervento, deve essere un intervento generale, da Gabicce fino a San Benedetto. Oppure no, però ci sono ragionamenti che riguardano direttamente la geologia, le opere idrauliche e questo deve essere spiegato.
DI tutti i lavori pubblici che abbiamo, l?unico di grande rilievo è quello della Cittadella, quindi un miliardo e mezzo, un altro miliardo e mezzo, tre miliardi ancora? Di tutto quello che c?è da fare nelle Marche quella è l?unica opera? Probabilmente c?è una visione più complicata della vita, quindi vedo tante problematiche che hanno bisogno di un intervento di quella dimensione in altre parti della regione, nella stessa provincia di Ancona.
Oppure la questione dei porti. Bisognerebbe capire chi interviene sui porti. Ho scoperto l?altro giorno, per altre ragioni, che il Comune di Senigallia ha presentato alla Regione marche un intervento per 20 milioni di euro per il suo porto e ho saputo con soddisfazione che intanto 2,5 milioni saranno messi a bilancio. E gli altri porti delle Marche? Ci sono cifre sufficiente? Non si evince da come è scritto il bilancio.
Parlando di spesa corrente, perché si continua a non mettere una più congrua cifra sulle spese per la promozione culturale e turistica della regione e invece si finanziano spese nominative come San Serafino di Montegranaro, il teatro Ventidio Basso, le Muse, ?Dal Romanico al Piceno? ecc.? Dico questo non perché c?è da avanzare qualcosa, ma perché non facciamo una legge sui centenari? Perché altrimenti quello che è sostenuto magari da Giannotti ? Mombaroccio ? non vedrà mai la sua spesa corrente per il centenario, l?altro che ha uno sponsor più politicizzato, magari capogruppo dei Ds, ha finanziata la sua manifestazione. E? importante anche San Serafino, però... Voglio dire, insomma, che non va proprio bene, perché la discrezionalità diventa per provvedimenti e poi alla fine non decide nessuno, perché non decidono nemmeno gli assessori, sono i dirigenti che hanno l?upb complessiva, possono mettere risorse dentro l?upb, poi decidono lo stanziamento che vogliono fare.
Credo che da questo punto di vista le questioni sono non buone, quindi se così resta, se non avrò risposte sulle ferie non godute, sul contratto di D?Eusanio, la consulenza di Paci per la parte della sanità sarà difficile avere un consenso da parte mia sul bilancio.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Favia.

David FAVIA. Ho sempre ritenuto punti deboli, nel bilancio della Regione, l?inosservanza della tempistica prevista dalla legge per la presentazione dei documenti finanziari e di bilancio, una pressione fiscale abbastanza alta, soprattutto per le imprese, una spesa spesso fuori controllo, soprattutto quella sanitaria e un debito preoccupante che, soprattutto lo scorso anno, ci si riprometteva di negoziare a tassi che criticai: il 10% era stato autorizzato. Inoltre, una attenzione, a mio giudizio non completamente sufficiente, nei confronti del mondo imprenditoriale. Quest?anno alcune di queste situazioni che ho sempre analizzato in passato sono migliorate, ma su altre, probabilmente, si può fare di più e io chiedo ? presenterò all?uopo un ordine del giorno ? che ci si riprometta di cercare di fare di più.
Devo dare atto che per la prima volta da quando siedo in questo Consiglio la Giunta ha approvato il Dpefr nei termini e finanziaria e bilancio prima della fine dell?anno precedente a quello di riferimento, pur sempre con un leggero ritardo, ma significativamente con un ritardo meno grave del solito.
La pressione fiscale è leggermente diminuita, in una misura che qualcuno può ritenere non sufficiente e probabilmente forzando l?interpretazione della normativa, come del resto hanno fatto molte altre Regioni, ma va rilevato che ciò segna comunque un?inversione di tendenza. La spesa, soprattutto sanitaria, appare finalmente sotto controllo nei parametri dati e dobbiamo considerare che sebbene ci sia ancora da lavorare, è una spesa che finanzia un servizio di qualità, se vogliamo, anche se, ovviamente, potremmo contenerlo ancor di più in termini di costi. Il debito, che a conti fatti rischia di arrivare a tre miliardi di vecchie lire, viene previsto che venga ulteriormente ristrutturato. Prendo atto che non c?è più nei documenti finanziari il dato che avevo criticato lo scorso anno, cioè la possibilità di arrivare a ristrutturarlo a tassi fino al 10%;, ma viene previsto ai migliori tassi di mercato.
Questo debito permane sicuramente come dato al quale guardare con molta attenzione, ma va rilevato che è nei limiti di legge e che le agenzie di rating hanno riconfermato la classificazione A- e A3 della Regione Marche, mentre hanno declassato altre Regioni come la Lombardia.
Le associazioni di categoria e del mondo economico non hanno accolto in maniera entusiastica questo bilancio e probabilmente questa è la nota più dolorosa, sulla quale chiederò, con un ordine del giorno, che ci si riprometta in qualche modo di intervenire.
L?analisi contenuta nella relazione accompagnatoria, i recenti dibattiti sulla situazione socio-economica nella nostra regione fanno riflettere. L?occupazione, soprattutto quella femminile, aumenta, ma le esportazioni e la produzione, soprattutto il calzaturiero e l?artigianato, sono in difficoltà. Probabilmente andava affrontata con più coraggio la crisi del settore produttivo, forse anche attraverso la defiscalizzazione o comunque l?uscita dalla base imponibile di alcuni tipi di investimento come ha richiesto Confindustria o forse anche con maggiori investimenti, soprattutto in aiuto dell?artigianato e del turismo, come da richieste della Confartigianato, della Confcommercio, delle associazioni di categoria. Ma ripeto, su questo credo che la Regione possa ripromettersi di intervenire con maggiore attenzione.
Da ultimo ho rilevato che nella relazione accompagnatoria è previsto nella parte relativa alla sanità la definizione dell?assetto dell?azienda ospedaliera Torrette-Umberto I-Lancisi e Salesi. Sarebbe opportuno che tale definizione prevedesse la massima autonomia organizzativa, soprattutto di Lancisi e Salesi e il miglioramento degli spazi loro dedicati e anche un?attenzione sl servizio di pronto soccorso. Inoltre inviterei la Giunta ad intervenire per assumere una rapida decisione sul futuro dell?Inrca, del quale, a mio giudizio, va sviluppata la precipua specializzazione e l?ormai consolidata indole ad essere il punto di riferimento sanitario della prima e della seconda Ancona.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Moruzzi.

Marco MORUZZI. Intervenendo su questo bilancio la prima questione da mettere in evidenza è la difficoltà con cui i consiglieri e i cittadini riescono a leggere nelle scelte che questo Consiglio fa. La scelta delle upb con l?accorpamento al loro interno di capitoli di spesa attinenti non soltanto varie linee finanziarie definite da una legge ma addirittura più linee finanziarie di diverse leggi, fa sì che il Consiglio regionale oggi non sia nella condizione di votare un bilancio come lo era alcuni anni fa. Sarò forse un nostalgico delle vecchie configurazioni dei bilanci del Consiglio regionale che erano criticate per avere un eccessivo numero di pagine, un eccessivo numero di capitoli di bilancio, ma la realtà, come ci dimostra l?esperienza dello scorso anno e anche quella di quest?anno, è che viene a mio avviso sottratta sostanzialmente, al Consiglio e ai cittadini che hanno eletto i consiglieri, la possibilità di discutere effettivamente del bilancio, perché il bilancio è solo in parte in questo atto, ma è in gran parte nel Poa, un atto che compete alla Giunta regionale, un atto dal quale effettivamente è possibile vedere qual è la destinazione finale degli stanziamenti. Quindi mi pongo la domanda se questo disegno di riforma della struttura del bilancio, che a mio avviso è andato anche oltre la volontà di snellire la struttura del bilancio, ha finito per sottrarre al Consiglio regionale e ai cittadini la possibilità di decidere su tutte le poste di bilancio, non rinviandole ad altri atti assunti e discussi in sedi diverse. Quindi, senza un altro documento che è questo Poa di cui si è venuti a disposizione soltanto negli ultimi giorni in Commissione, credo che la lettura del bilancio sarebbe stata impossibile persino a coloro che hanno fatto parte della Commissione bilancio. Questo ha snellito senza dubbio i lavori, quindi credo che avremo discussioni molto più veloci, abbiamo visto anche nell?ultimo bilancio un numero di emendamenti inferiore. Do quindi una valutazione non positiva sull?impostazione di questo bilancio e dico che forse sarebbe opportuno prendere le contromisure, se non ritornare indietro almeno inserire nell?attuale struttura di bilancio una serie di tabelle e indicazioni che permettano la lettura di questo stesso bilancio.
Cosa accade? Accade che in questo bilancio si possano lasciare delle leggi regionali senza copertura finanziaria, senza che dal bilancio stesso emerga. Può accadere anche che si finanzi una upb dove confluiscono più leggi regionali e poi, a totale discrezione della Giunta, si ricollochino queste somme, che dovrebbero essere ripartite tra leggi regionali, soltanto su una legge regionale lasciando invariate le altre due. Questo meccanismo a mio avviso va in direzione di un trasferimento delle competenze dal Consiglio verso il Governo, ma va oltre quello che questo stesso Consiglio vuole e non mi sembra che su questo ci sia una sufficiente consapevolezza da parte dei consiglieri regionali o di questo stesso Consiglio.
Entrando nella lettura di questo bilancio di previsione attraverso il Poa, ci sono alcune situazioni interessanti, rispetto alle quali mi farebbe piacere, dall?assessore Agostini, che cosa sta accadendo. Per esempio l?upb 30908705 prevede un capitolo di spesa dove sono presenti dei fondi nazionali e regionali, a codice 1 e a codice 2, del regolamento 2328, un regolamento che è stato rendicontato, quindi non soltanto ha esaurito i suoi effetti dal punto di vista finanziario ma sono stati effettuati i pagamenti, le rendicontazioni alla Comunità europea e vi sono ancora residui presenti su questo bilancio. Analogo ragionamento viene fatto per altri capitoli della stessa upb relativi alle somme a disposizione per l?obiettivo 5b. Sia il 2328 che l?obiettivo 5b sono stati due regolamenti comunitari sui quali la Regione aveva speso anche più dei fondi a disposizione, quindi queste somme presenti ancora sul bilancio sono, almeno per quanto mi riguarda, incomprensibili e sorprendenti.
Altrettanto nell?upb 30910 relativa al regolamento 950, un regolamento sul quale la rendicontazione dell?Ue è già stata effettuata, quindi queste somme non dovrebbero rimanere sul bilancio. Abbiamo un totale su questi tre regolamenti tra 700 e 800 milioni. Sarebbe interessante capire perché questi fondi stanno inspiegabilmente ancora qui, quando non solo non dovrebbero essere in questo bilancio ma dovrebbero essere nelle mani di coloro che hanno fatto gli investimenti, hanno ricevuto finanziamenti dalla Regione, le cui fatture dovrebbero essere non solo in mano della Regione ma addirittura a conoscenza dell?Ue. Quindi, il bilancio ha anche questi aspetti sorprendenti.
Un altro elemento che voglio sollevare è che questa formulazione permette di collocare delle partite, come quelle derivanti dagli impieghi relativi alla rinegoziazione dei mutui in una upb, la 30908209 ? una somma superiore al miliardo e mezzo ? senza che ci sia alcuna destinazione di spesa. Chi stabilisce la destinazione di spesa di somme così rilevanti su una partita importante come quella della rinegoziazione dei mutui? Abbiamo quindi un bilancio in cui viene delegato anche questo passaggio alle fasi successive e anche qui si espropriano il Consiglio e i cittadini di una decisione importante. Ma questo è niente: dai pre-consuntivi che sono disponibili in questo momento emerge che ci sono attorno ai 13 milioni di euro di fondi statali che non sono stati utilizzati negli ultimi tre anni e queste assegnazioni non sono presenti sul bilancio che andiamo a votare in questo momento. Non parlo delle assegnazioni dei fondi statali ? mi riferisco al settore agricolo ? per l?anno 2004, parlo dei fondi statali assegnati negli anni precedenti aventi spesa vincolata, sui quali, attraverso il meccanismo della reiscrizione avrei dovuto determinare se confermare la precedente destinazione, oppure se trovare una destinazione compatibile. Quindi mancano dei fondi che in passato erano una delle prima cose che noi prevedevamo. Facevamo un bilancio andando a vedere di quali residui potevamo disporre, quanti di questi avevano destinazione vincolata, quanti potevano essere ricollocati altrove. E? un elemento di assoluta novità che questi residui non sono stati inseriti in questo bilancio e non sappiamo bene che destinazione avranno.
Questo bilancio, peraltro, può anche ?permettersi? di prevedere finanziamento zero per una delle ultime leggi approvate in questo Consiglio regionale, la legge sulla zootecnia. Come è possibile che in una sede come questa, nella quale si è appena approvata una legge sulla zootecnia che aveva somme a disposizione per l?anno trascorso, anche se somme ridotte rispetto a quelle previste per l?annualità 2004 nel bilancio triennale e nel programma di applicazione di questa legge regionale, che questa legge sulla zootecnia abbia finanziamento zero? Quali sono i meccanismi attraverso cui potrà essere data copertura finanziaria a questa legge così importante? Perché è assente nella previsione di bilancio 2004 lo stanziamento per la legge sulla zootecnia? Anche qui si pongono dei forti interrogativi e questi dati li evidenzio proprio perché stiamo votando qualcosa, ma votiamo solo una parte di quello che è il bilancio. Ad esempio non si trova una traccia dei programmi interregionali agricoli che hanno portato diversi milioni di euro alla nostra regione e che non sono stati interamente utilizzati. Forse non si vuol evidenziare in questo bilancio che abbiamo delle grosse somme a disposizione, ancora, nei programmi interregionali, che non sono state utilizzate?
Troviamo invece in questo bilancio una destinazione d?uso rilevante per 1.190.734 euro, sulla legge per il salvataggio delle imprese in difficoltà. E? una somma rilevante e sappiamo che questo intervento è molto delicato e importante, un intervento che ho difeso dal punto di vista della possibilità della Regione di intervenire in situazioni di difficoltà, ma un intervento che deve essere gestito in grande trasparenza, non passando attraverso una oscura delibera della Giunta o, peggio ancora, attraverso un ancor più scuro e imperscrutabile decreto del dirigente. Cosa si intende fare con una somma di questo genere? Quali sono le realtà su cui si intende intervenire? Oppure si collocano le cifre nelle upb, sapendo che queste somme si possono a piacimento, senza neanche passare attraverso gli assestamenti di bilancio, trasferire da un utilizzo a un altro utilizzo, magari completamente diverso, su una linea strategica completamente differente.
C?è una difficoltà ad affrontare e discutere un bilancio di questo genere, dove non c?è alcun finanziamento, almeno a leggere dal Poa, per il settore dell?educazione alimentare, perché zero è la previsione e in realtà è stato detto più volte in quest?aula che ci sarebbero state risorse a disposizione di questo settore. Probabilmente per questo settore, come per altri, il meccanismo delle upb serve per spostare in qualsiasi momento le risorse da una destinazione all?altra, quindi non importa che non ci sia niente per finanziare la legge sulla zootecnia, l?intervento sull?educazione alimentare, l?importante è che in sede di Giunta regionale si sia poi disposti ad effettuare questi spostamenti. Mi chiedo, colleghi consiglieri, se questo è il bilancio che noi votiamo, se questo è il momento di confronto tra Governo e Consiglio regionale, in un tema importante su cui tutti pensano, compresi i consiglieri, che la riforma non ha portato un trasferimento delle competenze dal Consiglio alla Giunta ma purtroppo in questa situazione ? ne prendo atto, c?è voluto un po? di tempo per capirlo e di questo faccio ammenda ? abbiamo una nuova configurazione dei bilanci che non è arrivata né con la riforma statale, né con la riforma dello Statuto, che fa sì che noi questa sera non votiamo il bilancio, votiamo una parte del bilancio e quella parte che votiamo non è neanche stabile nel tempo, perché può essere immediatamente modificata dopo, non con un assestamento di bilancio ma con un atto di Giunta. Sono dei meccanismi che a mio avviso non funzionano, rispetto ai quali oggi non c?è grande attenzione, che probabilmente verranno alla luce, forse saranno anche criticati e modificati, spero non dopo un incidente di percorso ma a seguito di una riflessione politica che cerchi di riportare all?interno dell?aula consiliare la discussione sul bilancio.
Io non ho partecipato ai lavori delle Commissioni ma mi sono informato sulle modalità con cui i componenti delle Commissioni fanno gli emendamenti. Una volta presentavamo gli emendamenti su una elaborazione dei consiglieri, oggi abbiamo una totale dipendenza dei consiglieri, anche i componenti della Commissione, dai tecnici degli uffici, non solo quelli della Commissione, addirittura quelli della Giunta. Quindi qui abbiamo addirittura uno spostamento delle competenze, delle funzioni, delle conoscenze, delle possibilità di intervenire, dai politici a una struttura estremamente ristretta, composta essenzialmente da dirigenti e mi chiedo anche quanto gli assessori e quanti assessori oggi siano in grado di gestire un bilancio e tutto quanto concorre alla fase di definizione e gestione delle risorse, quanti oggi sono in grado, con queste configurazioni, con questa struttura, di intervenire.
E? difficile dare un giudizio di questo bilancio. Sbagliato alla luce di questi ragionamenti sarebbe qualsiasi tipo di voto, perché si vota qualcosa che si conosce e che è ben definito, ma in realtà qui ci sono troppe variabili che non sono definite, rispetto a quello che avveniva in passato.
Ho presentato qualche emendamento, nei limiti che il bilancio oggi consente, spostando delle somme da una upb all?altra, ma nell?emendamento oggi il consigliere non ha neanche la possibilità di dire quali delle leggi contenute all?interno delle upb vuole che siano finanziate e quali delle leggi all?interno delle upb da cui preleva le risorse, vuole che siano ridotte nelle somme. Chiedo se questo è un tema che non interessa i consiglieri, che non interessa i cittadini, che non interessa le forze sociali. Sappiamo che il meccanismo sarà quello che chi governa decide questo.
In questo momento stiamo discutendo la riforma dello Statuto e probabilmente questa riforma sta avvenendo nella più completa disattenzione rispetto alla garanzia di alcune prerogative che sono sancite nell?attuale Statuto, nella riforma dello Statuto, rispetto all?equilibrio dei poteri tra il Consiglio e la Giunta.
Che cosa rimane? Io ho usato anche questo strumento: rimane la possibilità di votare in quest?aula degli orientamenti per la Giunta, degli ordini del giorno che impegnino in qualche modo la Giunta ad assumere delle decisioni che non siano semplicemente legate allo spostamento di una somma da una upb a un?altra, con tutta l?elasticità che questo consente e con la possibilità di non utilizzare neanche le risorse di quella upb, di mandare a residuo; degli ordini del giorno che impegnino la Giunta a fare una cosa piuttosto che un?altra, a impegnarsi in una direzione piuttosto che un?altra. Questo è l?elemento di riflessione che do alla discussione di questo Consiglio, gli interrogativi che mi pongo, anche se non mi nascondo che all?interno del bilancio ci sono alcune tabelle in cui possiamo individuare che sulle leggi ci siano certi stanziamenti, ma queste leggi sono una parte infinitesimale dei provvedimenti legislativi di spesa presenti nel nostro ordinamento e non sono sufficienti a dare quella chiarezza e quella trasparenza che in passato quei tanti vituperati bilanci con tanti articoli e tante pagine avevano.
Le proposte del gruppo dei Verdi sono state presentate anche dal collega D?Angelo per quanto riguarda alcuni emendamenti relativi alla gestione degli interventi in materia ambientale, in materia di assetto idrogeologico, per la gestione di questa grande emergenza che noi riteniamo un?emergenza che abbiamo appena iniziato a conoscere. I mutamenti climatici nei prossimi anni accentueranno fortemente questa emergenza, saranno siccità, saranno difficile gestione della regimazione idraulica dei fiumi, problemi che riguarderanno l?agricoltura, problemi che riguarderanno il turismo per il cambiamento climatico. Noi pensiamo che debba essere rafforzata la struttura della Regione che si occupa di queste problematiche, anche acquisendo professionalità elevate, rafforzando una struttura tecnica che deve accompagnare le Amministrazioni provinciali, comunali e le strutture tecniche come le autorità di bacino o le agenzie che si preoccupano del tema dell?acqua inteso come qualità delle acque e disponibilità della risorsa acqua in futuro, quindi abbiamo presentato anche un ordine del giorno che sarà votato alla fine di questo bilancio, che ci auguriamo venga approvato, che impegna la Giunta regionale a potenziare la struttura tecnica che si occupa di queste problematiche. Potenziarla utilizzando i concorsi che sono già stati fatti, pensando a nuovi concorsi, attivandosi per tempo perché tutti quegli strumenti di acquisizione di personale a tempo determinato che sono stati messi in piedi con finanziamenti regionali, statali o con co-finanziamenti vengano attivati, ma potenziare assolutamente questa struttura per non trovarci nella situazione che l?alluvione del Tronto non deve farci dimenticare, cioè dover spendere a danni fatti, risorse economiche infinitamente superiori a quelle che spenderemmo oggi in una politica di prevenzione, di strutturazione di uffici che con il loro operato possono far risparmiare alla pubblica amministrazione miliardi e ai privati pure tantissime risorse.
Sono stati presentati anche degli emendamenti relativi alla legge sull?agricoltura biologica, perché se questa legge ha una priorità e un?importanza rilevante nel quadro della politica agricola della nostra regione, uno stanziamento che si limita ai 250.000 euro per il prossimo anno ci sembra una cifra sicuramente insufficiente per far fronte al fabbisogno di questa regione e di questo settore che ha avuto una grande crescita in questi ultimi anni ed è riuscita a differenziare, a qualificare un prodotto che in alcuni casi non riusciva a differenziarsi, a qualificarsi percorrendo altri canali quali quelli della denominazione d?origine protetta, della denominazione geografica protetta o di prodotti di qualità che rischiavano di non essere sufficientemente evidenziati nel mercato come prodotti marchigiani e di grande valore.
Il tempo a mia disposizione è scaduto, il Presidente mi richiama, lo ringrazio per avermi concesso qualche minuto in più. Eventualmente, in sede di discussione degli emendamenti articolerò altri ragionamenti.

PRESIDENTE. Ha la parola l?assessore Agostini.

Luciano AGOSTINI. Intanto vorrei ringraziare il Consiglio per la celerità e la profondità, in taluni aspetti, nella discussione del bilancio che è sempre un momento assolutamente importante nella vita politica e amministrativa di un Consiglio e di un governo. Cercherò, nella mia replica, di rispondere ad alcuni quesiti, ad alcune domande ed anche ad alcune questioni poste, come è giusto e legittimo che sia, da parte della minoranza che, cogliendo alcuni aspetti parziali delle cifre del bilancio, non rende onore alla verità.
Noi avevamo riposto molta fiducia sulla politica del Governo nazionale, qualunque fosse la maggioranza che lo ispirava, alla questione del federalismo. Eravamo e siamo convinti che il federalismo si compie in maniera vera nel momento in cui si arriva all?autonomia finanziaria, cioè a dare la possibilità agli enti e in questo caso alle Regioni, di poter autodeterminare le proprie entrate, la propria fiscalità.
Stiamo ragionando su quattro ipotesi, siamo nella confusione più totale: c?è un vecchio testo a cui per circa 30 anni le Regioni si sono ispirate, ci sono gli articoli 117 e 119 del nuovo titolo V della Costituzione, mai applicato da parte di questo Governo, che delinenano una strategia fiscale, una strategia autonoma di fiscalizzazione, quindi di bilancio. Ci sono state, successivamente a questa modifica del titolo V, altre due ipotesi: il famoso ?decreto La Loggia? e tutta la partita della devolution bossiana. Quindi navighiamo a fronte di alcune certezze che potevano o possono anche essere contestate, e si può non essere d?accordo su quella azione di federalismo fiscale, comunque introdotte nella Costituzione e di fronte a questo siamo in una fase di non applicazione di tutto ciò e abbiamo ipotesi diverse ? ripeto, proposta e ?decreto La Loggia? e devolution presentata dal ministro Bossi ? che rendono la cosa assolutamente confusa.
Compiere strategie politiche, come qui veniva giustamente e legittimamente richiamato, a fronte, in primo luogo, di una confusione normativa su cui costruire il documento di bilancio e quindi anche la programmazione politica che è alla base del documento stesso, è assolutamente difficile. Credo che non ci si può esimere da questa considerazione politica, che va fatta.
L?altro aspetto ? ed è questa l?accusa che per ultimo avanzava Moruzzi ? riguarda il fatto che c?è nostalgia per i bilanci passati. Per persone come il sottoscritto che è il responsabile politico e per quelli che in questi anni hanno sofferto e lavorato anche molte ore al giorno per rendere più trasparente e più leggibile il bilancio, questo significa che evidentemente o non si conoscevano i bilanci passati o si studia poco il bilancio presente. Si può non essere d?accordo su tutto, si può essere d?accordo su un solo capitolo, ma tacciare quel documento di poca leggibilità e di poca trasparenza è un insulto a chi in questi anni ha lavorato e si è messo a disposizione del Consiglio e dell?opinione pubblica marchigiana, che riconoscono, invece, leggibilità e trasparenza, a differenza del passato.
L?altro aspetto che veniva da questo punto di vista riconosciuto anche in maniera critica dai consiglieri di minoranza e da chi fino a qualche tempo fa partecipava a costruire una opposizione a questo governo, è che il rispetto dei tempi, seppure, dice il relatore di minoranza essere assolutamente formali ? e io aggiungo che la formalità in genere, in politica, è anche elemento di sostanza ? c?è stato. Ma soprattutto, nel documento principale di programmazione e di azione politica e amministrativa, il rispetto dei tempi fa assolutamente sostanza e di questo non possiamo non prendere positivamente atto. Ciò va ricondotto anche: all?azione determinata di trasparenza e di costruzione di un nuovo bilancio su cui abbiamo lavorato negli ultimi anni, che ha reso possibile presentare il rendiconto in termini positivi di sostanza, ma anche nel rispetto dei tempi; aver presentato il Dpefr nel rispetto dei tempi, anche se lo stesso documento del Governo nazionale arrivava con un mese di ritardo rispetto ai tempi previsti; avere predisposto il bilancio di previsione da parte della Giunta entro l?anno 2003. Questa a me pare una cosa assolutamente importante, che non determina esclusivamente la sostanza del documento, ma che è pure un elemento di grande importanza. Se pensiamo alla società marchigiana nel suo complesso ? il sistema delle autonomie locali, il sistema sociale ed economico ? rende elementi di maggiore certezza nell?azione delle autonomie locali, del sistema delle imprese, del sistema sociale marchigiano nella condizione di avere elementi di più certezza con maggiore anticipo, dato che arriviamo all?approvazione, anche in Consiglio, di questo bilancio, prima che i Comuni debbano, per legge, approvare i propri bilanci.
Alcune critiche sono state rivolte alla spesa sanitaria. Intanto penso che sia assolutamente da respingere la questione della visibilità e della trasparenza, giacché nel Dpefr e nel bilancio ci sono gli aggregati macro della spesa sanitaria, ma siamo anche nelle condizioni di poter far visionare il bilancio azienda per azienda, quindi rendere tutto in maniera assolutamente trasparente. Al consigliere Viventi vorrei dire che certo centrare gli obiettivi di deficit nella sanità... Non è questione di veggenza, ma di buona amministrazione, nel senso che più di veggenza la chiamerei programmazione. Noi abbiamo inserito gli obiettivi del deficit e abbiamo costruito il sistema budgettario per le aziende, tenendo conto del limite del deficit possibile e questo l?abbiamo centrato in maniera assolutamente trasparente, credibile, con le azioni che per certi aspetti sono state anche dolorose in questi anni, ma che non hanno visto la diminuzione del livello dei servizi e dei servizi stessi sul territorio.
Comprendo che da parte della minoranza toccare questo tasto della credibilità di ciò che si dice e di ciò che si fa è cosa delicata, giacché il Governo nazionale sta sprofondando proprio sulla mancata rispondenza su ciò che si è detto e ciò che si sta facendo, ma non posso esimermi dal dire che ciò che noi avevamo affermato alla fine del 2001, facendo un ?contratto? difficile con i marchigiani, chiedendo un aumento delle tasse per coprire la spesa sanitaria in quel momento, impegnandoci ad un percorso virtuoso che ci avrebbe portato, dopo due anni, ad iniziare l?inversione di tendenza e la diminuzione della pressione fiscale, è stato rispettato, perché il 2004 vede esattamente mantenere questo impegno che alla fine del 2001 avevamo assunto e stia pur tranquillo il consigliere Viventi, che se le condizioni rimarranno quelle che riteniamo possano rimanere, non dentro la nostra azione, ma nell?azione esterna, in primo luogo del Governo nazionale, continueremo nei prossimi anni a ridurre la pressione fiscale, fino a mantenere fino in fondo l?impegno che il Presidente assunse con la comunità marchigiana.
Anche sullo sviluppo economico non mi dilungo, perché abbiamo discusso tanto in questi giorni, addirittura ci siamo chiesti se fosse cambiamento o declino, pertanto non lo riprendo. Noi abbiamo però cercato di mantenere intatta una programmazione che ha visto in questi anni dare una soddisfazione al mondo produttivo marchigiano. Se il nostro mondo, al di là delle analisi che in questo momento ci fanno riflettere sulla nostra capacità di cambiamento e di trasformazione, ha retto l?impatto più generale di una crisi profonda di carattere nazionale e internazionale, credo possa essere ascritto anche all?azione del Governo regionale che attraverso i piani di settore ha cercato di costruire le condizioni affinché le attività produttive potessero in qualche modo avere risposte sufficientemente valide per la loro azione.
A fronte di questo, proprio nel confronto che si è sviluppato in questi giorni, proprio per fronteggiare l?emergenza congiunturale, difficile, il Presidente D'Ambrosio ha parlato di nuovo patto per lo sviluppo con la società marchigiana, con le categorie imprenditoriali, con le forze sociali, proprio per caratterizzare con un?azione congiunta forte, responsabile, corresponsabilizzata dai vari soggetti, la possibilità di affrontare, con la forza del valore della coesione sociale, che rimane ancora per la nostra regione e per questo governo regionale un valore fondamentale, una situazione di crisi.
Avrei preferito no sforzo di onestà intellettuale in più, Castelli, sul fatto che quest?anno viene drasticamente a mancare, a questa parte della comunità marchigiana, tutto il fondo unico per le attività produttive, su cui gran parte della nostra azione avevamo cercato di svolgere negli anni precedenti, laddove questo, in virtù delle ?leggi Bassanini? era stato uno dei punti importanti del trasferimento delle deleghe, delle funzioni e quindi anche delle risorse da parte del Governo nazionale. Nel momento in cui andiamo ad affrontare una fase di trasformazione, di cambiamento, quindi anche di difficoltà del nostro sistema produttivo non possiamo tacere il fatto che il Governo rinuncia a farci esercitare le deleghe e le funzioni che erano state trasferite, perché non arriva un solo euro di risorse nel fondo unico. Se arriveranno saremo pronti, ma ad oggi ? e la finanziaria è approvata ? non possiamo che constatare questo.
Nonostante questo ? e mi preme sottolinearlo, perché ho visto qualche articolo di stampa di insoddisfazione di alcune categorie artigiane ? nel complesso gli artigiani delle Marche, tra fondi regionali e fondi comunitari avranno qualcosa in più come 4 milioni di euro da mettere nelle varie azioni per il comparto della piccola impresa e in particolare di quella artigiana. Si è fatto poi un richiamo alle infrastrutture, che è immediatamente legato, anche rispetto alle cose banali che diceva lo stesso ministro Baldassarri ? non perché lui le banalizzava, anzi tutt?altro ? che le infrastrutture sono immediatamente legate allo sviluppo, un fatto assolutamente vero e assodato. Da questo punto di vista voglio mettere in risalto solo come sia cambiata l?impostazione. Basta guardare le due intese istituzionali, la prima firmata con il Governo D?Alema, dove c?era una quantità di risorse non eccezionali, ma spalmate su una programmazione che la Regione Marche aveva fatto, che partiva dalla Fano-Grosseto e arrivava alla Salaria, cercando di recuperare tutti insieme quel deficit infrastrutturale di cui siamo assolutamente consapevoli.
Oggi invece parliamo di un recupero del gap infrastrutturale che punta tutto sul ?quadrilatero?, opera su cui siamo consapevolmente impegnati anche noi a dire quanto sia importante per il nostro sistema, tra l?altro con una modalità incerta, che presenta tanti lati oscuri. Parlo del progetto, della sua realizzazione, della non collocazione esatta di cifre da parte del Cipe, della quantità di metri cubi, quindi una grandissima cementificazione in due preziose vallate: parliamo di 21 milioni di metri cubi di manufatti, parliamo di cose impressionanti da questo punto di vista, per cui mi pare che l?intervento fatto giovedì scorso dall?assessore Amagliani, pur nella passione con cui è stato fatto, coglie il senso della preoccupazione del governo regionale. La cosa che mi stupisce, consigliere Castelli, è: cosa raccontiamo agli altri territori di questa programmazione? Cosa andremo a raccontare ai cittadini della provincia mia e tua, in una situazione in cui la congiuntura delle difficoltà economiche è più pesante che sul resto della regione? Non potremo rispondere, perché la legge obiettivo e il disegnino fatto dal presidente del Consiglio dei ministri a ?Porta a porta? non reca nulla per quella realtà. Di questo sono assolutamente preoccupato e avrei preferito un?azione da parte dei due governi ? condivido il richiamo che faceva il viceministro improntato alla collaborazione e al rispetto istituzionale ? più spalmata sul territorio regionale.
Molti interventi, tra cui quello del consigliere Procaccini, hanno richiamato la necessità, date le difficoltà della finanziaria nazionale, di dare un sostegno maggiore nel sociale. Parto da una considerazione generale: pur nelle difficoltà che negli anni scorsi abbiamo attraversato nel definire le politiche di bilancio e quindi nella allocazione delle risorse, abbiamo sempre cercato di salvaguardare un settore, il settore del sociale, perché siamo consapevoli che per una Giunta di centro-sinistra rinunciare ai principi di solidarietà e di giustizia sociale sia difficile e noi non vogliamo rinunciare a questi principi, non ci rinunceremo, quindi abbiamo fatto scelte che ci sono costate negli anni scorsi anche qualche dolore in termini di bilancio, ma abbiamo sempre pensato che per custodire quei principi che sono patrimonio della nostra azione politica ed anche per continuare quello che è stato un modello vincente nelle Marche, cioè l?equilibrio tra protezione sociale e sviluppo non si potesse cedere di un millimetro sul fronte dei servizi nel sociale. Per questo non solo noi abbiamo protestato ? l?ha fatto molto bene l?assessore, chiamando anche i colleghi delle altre Regioni a protestare vibratamente ? nei confronti del Governo e della finanziaria, che anche quest?anno prevede un taglio del 30% sul fondo unico per le politiche sociali, ma a fronte di questo abbiamo cercato di dare un ulteriore contributo, anche su impulso di alcune forze politiche della maggioranza, che hanno proposto a questo Consiglio l?approvazione di un ordine del giorno che noi pensiamo di aver rispettato. La richiesta è che a fronte di un taglio importante, che sicuramente non riusciremo a sopperire per intero, da parte del Governo, non possiamo e non vogliamo diminuire il livello di intervento nei servizi, siano essi quelli che direttamente la Regione costruisce insieme agli enti locali, siano essi quelli che vengono gestiti direttamente dalle autonomie locali.
Noi avevamo uno stanziamento di circa 32 milioni di euro nel 2003 e abbiamo portato questo stanziamento a circa 36 milioni di euro, pensando a un?azione anche sugli investimenti per questo settore, proprio per intervenire ed essere coerenti con l?ordine del giorno presentato in Consiglio ed anche per alcuni richiami che il consigliere Favia ci faceva. Quindi mettere una parte di questo stanziamento a disposizione di investimenti per asili nido, scuole materne e anche per l?abbattimento delle barriere architettoniche. Negli anni precedenti intervenivamo con una legge regionale che riprendeva finanziamenti di carattere nazionale, che invece da un paio d?anni non viene più finanziata, quindi proponiamo un intervento in investimenti per questi settori, di circa un milione e mezzo di euro. Probabilmente non coprirà l?intero taglio, se confermato nei termini in cui è stato annunciato, comunque un segnale di disponibilità agli enti locali, insieme al rifinanziamento della legge sull?associazonismo dei Comuni, sarà dato. Avevamo detto che, dopo il taglio al fondo unico per la montagna l?avremmo reintrodotto e quest?anno l?abbiamo reintrodotto come elemento politico di grande importanza e valore per le aree interne.
Insieme a questa attenzione particolare e maggiore che mettiamo nel sociale in rapporto alle autonomie locali, anche le altre leggi che in questi anni ci hanno visto brillare insieme ad altre Regioni ? penso alla legge sulla montagna, penso alla legge sull?associazionismo ? abbiamo un ruolo coeso e di partenariato con le autonomie locali.
Abbiamo previsto altre azioni che vorrei brevemente ricordare. Oggi, un grande problema è quello della perdita del potere di acquisto dei salari, su cui abbiamo discusso, ci siamo confrontati più volte. L?Eurispes, da ultimo parla di una perdita del potere di acquisto di circa il 20%, poi li viceministro, sabato ci ha spiegato che così non è. C?è stata una reazione abbastanza energica, però, da parte della platea.
In questi giorni noi stiamo cercando di mettere a punto alcune azioni. Intanto l?osservatorio sui prezzi. Il Presidente ha dato incarico all?assessore Secchiaroli, nell?ultima riunione di Giunta, di predisporre un progetto per l?osservatorio sui prezzi. Nel commercio abbiamo aggiunto risorse per circa un miliardo di vecchie lire, per iniziare a programmare alcune azioni, soprattutto nei centri storici, di unione dei piccoli esercenti e quindi la legge sul commercio ci dà la possibilità di iniziare alcune azioni e ovviamente chi usufruirà di queste possibilità, della possibilità di un intervento pubblico per mettere insieme più esercizi commerciali nei centri storici, dovrà anche rispettare alcune direttive di contenimento dei prezzi, che in questo momento probabilmente costituiscono il punto di criticità più grande delle famiglie marchigiane.
Su un altro richiamo voglio cercare di dare una risposta, in primo luogo a me stesso, poi al Consiglio: l?affermazione del consigliere Procaccini, che diceva ?questo bilancio deve parlare alla società marchigiana?. Penso che intanto non riduciamo, anzi aumentiamo il confronto e la collaborazione con le autonomie locali. Intanto abbiamo utilizzato le delibere Cipe che potevamo utilizzare per altre cose, e abbiamo impegnato il 25% delle risorse a disposizione, per la ricerca su progetti di innovazione con le quattro università marchigiane e in una recente conferenza stampa in cui abbiamo annunciato questa nostra volontà insieme ai quattro rettori, gli stessi ci dicevano che abbiamo messo a disposizione più risorse di quante ne metta a disposizione il Must. E anche questo parla di sviluppo: vogliamo assolutamente che questo sia ?autoctono?, non per chiuderci ma per esaltare le professionalità, gli enti e gli istituti di ricerca delle Marche.
Poi, l?utilizzo dei fondi comunitari. Noi abbiamo, grazie all?azione di questo Governo, potuto accedere alle premialità in tutti i maggiori fondi e canali finanziari europei. Li abbiamo utilizzati, li abbiamo posti a bilancio: 15 milioni di euro di premialità sul Docup 2, 6 sul Fers, 8 sul Fse. Discuteremo anche in maniera unitaria, così come le forze sociali ci hanno chiesto, come poterli utilizzare.
Il bilancio parla ai marchigiani con le agende di sviluppo locale, perché iniziamo il capitolo della programmazione negoziata a livello regionale, così come era previsto dal piano di sviluppo. Noi vogliamo contare, nei prossimi anni e anche metterci in relazione rispetto a queste trasformazioni e cambiamenti di cui si parlava nei giorni scorsi, con nuove azioni di programmazione e di sviluppo locale, per cui la partenza delle agenzie territoriali di sviluppo, le famose Arstel a cui faceva riferimento il consigliere Luchetti nella sua introduzione questa mattina, hanno il senso di dove noi vogliamo andare.
Si diceva che è mancata la partecipazione, o meglio D?Angelo ci ricordava come anche noi dobbiamo lavorare a un bilancio più partecipato. Probabilmente dovremo ridefinire ? ma questo competerà, probabilmente, alla prossima legislatura ? gli strumenti della partecipazione. Intanto, caro D?Angelo, quelli che ci siamo dati li abbiamo messi in campo e penso al Ces. Al di là delle valutazioni a cui voleva arrivare Castelli, una lettura attenta del verbale con cui il Ces ha espresso i pareri, stando attenti a dare alle parole la giusta interpretazione del vocabolario italiano, possa dimostrare che c?è un?attenzione positiva, da parte del mondo economico e sociale, a questo bilancio.
Così come la Conferenza delle autonomie locali, che ha dato un giudizio positivo di inversione di tendenza di questo bilancio negli ultimi anni.
Dopodiché vorrei dare alcune risposte alle domande di carattere tecnico.
Castelli con molta enfasi, questa mattina ? noto che la minoranza è molto attenta alle questioni del bilancio, comunque andiamo avanti, perché abbiamo la fortuna e i mezzi tecnologici per poter rileggere quanto viene detto ? parlava di una ?miracolosa upb?. Vorrei dire a Castelli che lungi da noi fare miracoli, non siamo i soggetti più idonei e più indicati per compiere azioni di questo genere, però chiedo a Castelli di essere più attento, se si vuol intromettere nelle questioni tecniche che potrebbero non competergli e forse farebbe bene a rimanerne fuori, ma se ci si vuole intromettere bisogna che le guardi bene fino in fondo. Nelle upb è evidente che non possono essere disattese le reiscrizioni a destinazione vincolata. Se non sono state spese nell?anno precedente è evidente che vanno riportate nel bilancio corrente. Mentre è altrettanto evidente che le stesse non possono essere proiettate nel pluriennale. Queste cose mi paiono elementari sul piano tecnico, mi pare poco intelligente cercare di sfruttarle sul piano politico, anche perché elementi di questo genere fanno immediatamente verificare l?infondatezza delle accuse di ?miracolismo?.
Nella spesa sanitaria, arriviamo all?81% rispetto al bilancio, perché questa Regione, questo governo regionale due anni fa si sono assunti la responsabilità di fare un?azione di trasparenza e mettere tutto, sia la spesa di esercizio che le reiscrizioni, a carico del bilancio. Avremmo potuto fare come fanno tantissime Regioni ? moltissime di centro-destra ? che non mettono nel bilancio di esercizio le reiscrizioni della spesa sanitaria. Se facessimo così anche noi, arriveremmo al 66% di copertura della spesa sanitaria di esercizio sul bilancio. Anche qui bisogna dire ciò che è nella verità, perché i numeri sono commentabili, ma non sono una opinione.
Al consigliere Viventi vorrei dire che se questo governo regionale assume un impegno ? e ormai sono tanti gli impegni che assume e che riproietta negli anni a venire, per cercare di tenere in piedi un quadro di programmazione che non sia finalizzato all?estemporaneità di un esercizio ? è vero che da una parte imbriglia, ingessa il bilancio perché gli impegni vengono proiettati nel pluriennali, ma dall?altro lato possiamo tranquillamente verificare come la programmazione possa essere spalmata in un arco temporale più vasto.
Si può essere non d?accordo sul principio politico e se cos è si dica in maniera chiara, ma non si può dire ?si riduca il bilancio perché è ingessato?. Noi non lo ridiciamo perché la programmazione la proiettiamo in un arco temporale più vasto. Faccio ammenda se non avessi capito bene, quando si diceva che noi avevamo coperto con mutuo la spesa corrente, ma assolutamente non ci risulta. Se ho capito male avremo altre occasioni per porre meglio la questione e cercare di farla capire bene al sottoscritto, quindi sono a disposizione. Anche qui la trascrizione farà il proprio dovere e spero che il consigliere Viventi la legga: sono a disposizione anche informale per ulteriori chiarimenti, ma non c?è assolutamente alcuna traccia di copertura della spesa corrente con mutui, anzi a testimonianza di questo sta il fatto che quando i deficit della sanità, nel 2001 e 2002, sono entrati prepotentemente ? e io non smetto mai di dire che sono entrati per decreto del ministro Sirchia ? nel bilancio regionale, sono stati messi a ripiano con esclusive risorse regionali e a fronte di queste abbiamo anche dovuto sopportare e far sopportare alla comunità marchigiana una manovra fiscale che alcuni hanno ritenuto ingiusta e che io ritengo sia stata fatta in maniera equa e assolutamente progressiva, tale da salvaguardare le fasce più deboli.
Da ultimo la questione del rating. Sono d?accordo con il consigliere Viventi, il rating non è Vangelo e se lo fosse stato, evidentemente le vicende Cirio e Parmalat avrebbero avuto una evoluzione diversa. Ma nello stesso tempo non possiamo dire che non significa nulla. Quando due anni fa c?era un accenno al fatto che il rating poteva avere un punto di flessione, allora ci si richiamava tutti a questo grande strumento. Oggi che il rating delle Marche dà la stabilità di 2A, mentre al Governo nazionale dà una tendenza discendente, di negatività, allora il rating non vale nulla. Io sono molto più equilibrato: il rating non è Vangelo ma è un elemento importante che testimonia una tendenza che si esprime con la politica di bilancio.
Vorrei riprendere alcune affermazioni del consigliere D?Angelo, intanto circa la questione delle risorse sulla protezione della costa. Quando fai le conferenze stampa bisogna che tu dica la verità, D?Angelo...

Pietro D'ANGELO. La dico sempre.

Luciano AGOSTINI. Siccome di questo non ho dubbi, penso che a volte, probabilmente, legge male i dati.
Caro D?Angelo, ti do le cifre sulla difesa della costa. C?è un dato: fino allo scorso anno la difesa della costa veniva fatta per interventi di somma urgenza, cioè solo sui punti dove si determinava una necessità urgente e in qualche modo una sorta di calamità, ad esempio per i concessionari di spiaggia. Dall?anno scorso, insieme all?azione del servizio e del collega Silenzi, noi abbiamo per la prima volta approntato un piano organico di difesa della costa, che non significa costruire barriere da Gabicce a San Benedetto come diceva la collega Cecchini, ma significa un intervento complementare, a valle e a monte. So quanto tu sei sensibile sui corsi d?acqua, ma se non si interviene lì faremo barriere sempre più alte, quindi se non ci muoviamo con un piano organico faremo sempre barriere più alte, a mare. Mentre abbiamo cercato di fare un intervento organico, che ha un costo elevato, che noi pensiamo di sostenere in più anni e proprio per cercare di soddisfare questa azione l?anno scorso stanziammo 3.938.988,37 euro. Dico la cifra esatta perché non mi dica poi, Viventi, che non è stato raggiunto l?obiettivo. Quello è stato comunque il doppio dello stanziamento del 2002. Abbiamo fatto interventi, per la prima volta abbiamo chiesto la compartecipazione del 25% ai Comuni che hanno risposto positivamente, quindi abbiamo potuto amplificare l?intervento. Quest?anno portiamo questa cifra da 4 milioni di euro a circa 9,5 milioni, quindi più che raddoppiata. Credo che sia un segno di grande attenzione per le politiche del turismo, per le politiche di difesa ambientale, per la tutela del patrimonio turistico e ambientale del nostro territorio. Quindi parliamo di cifre che evidentemente non risolvono per intero la soluzione del piano organico. Ma mi pare che in tre anni, andando sempre al raddoppio delle risorse, dimostriamo una volontà politica precisa e oserei dire, timidamente, decisa in questa direzione.
Dopodiché veniamo all?autorità di bacino sul Tronto. Tu sai, D?Angelo, che ci siamo trovati e ci troviamo in difficoltà per le caratteristiche di quell?autorità di bacino, proprio perché interregionale e interprovinciale (quattro province e tre regioni che hanno interessi, legittimi, molto diversi). L?Abruzzo dovrebbe essere molto interessate, come noi, ma ci sono interessi diversi, tant?è che da circa un anno e mezzo ai lavori del comitato istituzionale dell?autorità di bacino si vedono solo la Regione Marche, la Provincia di Rieti, la Provincia di Teramo e la Provincia di Ascoli, che fortunatamente riescono a fare numero legale. Questo lo dico non a scarico di responsabilità, ma per testimoniare quanto sia difficile operare in quella realtà, con le altre complicazioni che qui non sto a riprendere e che tu conosci. Il Pai lo adottammo per primi, come autorità di bacino, quando ancora né la Regione Marche né il Conca-Marecchia l?avevano adottato, ma tu sai bene quali sono le questioni di merito a cui mi riferisco: con l?avvento del nuovo segretario abbiamo dovuto far riesaminare da capo il Pai dell?autorità di bacino del Tronto, quindi i tempi, inevitabilmente, sono slittati. Questi tempi sono tutelati dalle norme di salvaguardia, che sono molto restrittive e quindi anche le difficoltà di alcune aziende, di alcuni operatori agricoli e di trasformazione dei prodotti agricoli in quella realtà che tu conosci, da questo punto di vista le sopportiamo, proprio perché pensiamo che, arrivando all?approvazione formale su cui il comitato tecnico sta lavorando, siamo salvaguardati da queste norme. Ciò è testimoniato dal fatto che alcuni operatori, alcune aziende riscontrano una certa difficoltà nell?operare potenziamenti delle proprie aziende. Quindi non disconosco le difficoltà, ma questo è il contesto in cui lavoriamo. Un comitato istituzionale che nell?ultimo anno e mezzo si è riunito mediamente una volta al mese, non c?era mai stato, dall?istituzione dell?autorità di bacino del Tronto, ma credo anche di quello regionale. Siamo arrivati alla progettazione di massima del ponte sulla ferrovia. Non dico le cose che sappiamo e conosciamo, cioè le difficoltà pregresse, ma avere superato quelle difficoltà significa per quel territorio o ha significato per quel territorio avere certezze progettuali che possono mettere al riparo da eventuali altre disgrazie idrogeologiche, e non solo. Se quelle difficoltà sono state poste, sono state superate non senza problemi, è soprattutto perché volevamo, insieme, la massima sicurezza e la massima certezza che la soluzione progettuale a cui si addiveniva fosse finalizzata alla messa in sicurezza del fiume Tronto.
Circa la questione dei dipendenti, io sono arrivato, tre anni fa, ad assumere la presidenza del comitato istituzionale e nell?organico c?erano un segretario, un?amministrativa e un geometra a tempo pieno. Oggi abbiamo tre geologi a tempo pieno, due geometri, un architetto, un amministrativo, tre collaboratori a tempo parziale, tre giorni la settimana (in contabile, un architetto e un geometra), un segretario ingegnere idraulico. Sono d?accordo che ancora non è sufficiente, quindi dobbiamo richiedere ulteriori allargamenti per coprire le emergenze, in particolare per il Pai, ma possiamo dire con tutta tranquillità che in questi tre anni, anche su questo fronte qualcosa abbiamo fatto. Ci sono due lettere, che ti prego di leggere ? perché anche tuo puoi svolgere un?azione positiva ? del sottoscritto in qualità di presidente, che richiede all?Amministrazione provinciale di Ascoli Piceno la collaborazione di qualche tecnico per sopperire alla mancanza di organico, perché come giustamente richiamato nella legge, tutti gli enti consorziati nell?autorità di bacino dovrebbero poter mettere a disposizione, con la stessa disponibilità della Regione Marche, risorse e personale. Per quello che riguarda le risorse, appoggerò eventuali emendamenti, se possibile, però anche qui saremo attenti alle nostre esigenze rispetto alla ripartizione delle risorse complessive per le autorità di bacino nel loro complesso.
Io ho avuto anche la possibilità di parlare con il collega Melappioni, quindi potrei rispondere alle questioni sollevate dalla collega Cecchini, che però non è presente, quindi, evidentemente erano di poco interesse. Se a Procaccini possono interessare alcune cose, potrei anche dire brevemente che per quello che riguarda l?Inrca e la ?consulenza d?oro? che interessava molto anche il capogruppo di Forza Italia, possiamo tranquillamente affermare che l?Inrca è di esclusiva competenza del Governo, quindi la perplessità si giri al ministro, e Giannotti lo può fare meglio di noi. Glielo consigli, Ceroni, lei è che il ?grande? segretario di Forza Italia, gli consigli di rivolgersi direttamente al ministro per le questioni relative all?Inrca.
Quella consulenza è percentualizzata al 10% del valore dei Drg che la stessa équipe svolge nell?Inrca. Non è quantificata in termini assoluti di 600 milioni, ma questi corrispondono al 10% dei Drg delle prestazioni che quella équipe ha svolto e le ha svolte in maniera propria, perché quell?intervento è andato a ridurre una mobilità passiva che altrimenti avremmo pagato per intero e che invece così è costata solo il 10%. Quindi ritengo che ci sia una convenienza per la Regione Marche e in ogni caso il direttore dell?Inrca ci dice che è bloccata per il 2004.
Per quello che riguarda la messa a bilancio delle ferie non godute, intanto vogliamo continuare a riflettere sul piano tecnico e ad approfondire ulteriormente ? ma come è facile immaginare questo è un problema di carattere generale, tutte le Regioni italiane lo hanno ? anche le cifre, altrimenti si pensa che si tratti di cifre da capogiro. Parliamo di 298.000 euro per il 2002 e di 306.000 euro per il 2003, quindi non parliamo di cifre che possono dissestare o risolvere i problemi della Regione Marche. Noi riteniamo, come qualche organismo di controllo, che possano essere correttamente non inserite nella spesa economica. In ogni caso i termini assoluti di cui parliamo sono questi.
Concludo, scusandomi per la lunghezza dell?intervento, ma penso che il bilancio sia uno strumento importante e perché non vi sia assolutamente lati oscuri e si sia il più possibile trasparenti, sono stato protagonista involontario di una replica così lunga, di cui chiedo scusa ai consiglieri.

PRESIDENTE. Comunico che gli emendamenti sono stati tutti dichiarati ammissibile da parte della Commissione e che possono essere presentati subemendamenti entro le 19,30, come da programma.
La seduta è tolta.


La seduta termina alle 17,50