Resoconto seduta n. 174 del 10/02/2004
La seduta inizia alle 12,20




Proposte di legge (Esame degli articoli):
«Provvedimento generale di rifinanziamento e modifica di leggi regionali per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2004)» Giunta (227)
«Approvazione del bilancio di previsione per l'anno 2004 ed adozione del bilanci pluriennale per il triennio 2004/2006» Giunta (228)

PRESIDENTE. Iniziamo la votazione degli articoli della proposta di legge n. 227.
Articolo 1. Emendamento 1, a firma Agostini. Se passa decade l'emendamento n. 4.
Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva)

Emendamento n. 2. Ha la parola il consigliere Giannotti.

Roberto GIANNOTTI. Questo emendamento serve a fare chiarezza su una delle più grandi menzogne politiche di cui si è resa colpevole questa Giunta regionale: la compiacenza e l'attenzione nei confronti del mondo cattolico marchigiano. L'apporto del consenso cattolico a questa Giunta regionale è stato trionfalmente sottolineato e questa è una delle risposte peggiori che questo Esecutivo regionale, infarcito di tante contraddizioni che ieri qualche consigliere ha richiamato fra le diverse anime della Giunta, ha compiuto. Nelle Marche esisteva, grazie al centro-sinistra, una legge che introduceva un meccanismo virtuoso, molto importante e significativo, che prevedeva, sostanzialmente, che una parte degli oneri di urbanizzazione ricavati dalle Amministrazioni comunali dovessero essere destinati alla costruzione di chiese nella nostra regione. Una legge che prevedeva altresì un intervento specifico della Giunta regionale, che non utilizzava solamente i soldi dei cittadini ma ci metteva di suo, una legge che con l'avvento del centro-sinistra è stata ignorata, messa in un cassetto, non si è verificata l'applicazione per quello che riguarda la responsabilità dei Comuni, ma soprattutto non si è adempiuto ad un aspetto proprio, quello del rifinanziamento da parte della Giunta regionale, per questo dicevo il primo grande inganno compiuto ai danni del mondo cattolico. Nel corso di questo dibattito parleremo di tante nefandezze compiute da questo Esecutivo, di cui questa è la prima. Rispetto a questo il gruppo di Forza Italia ha presentato una proposta di legge che ripuntualizza la responsabilità regionale, che soprattutto determina la percentuale applicativa di questo provvedimento per i Comuni. Quindi una legge di civiltà la cui copertura finanziaria abbiamo inteso garantire attraverso la presentazione di questo emendamento. Tutti gli emendamenti che abbiamo presentato seguono questa logica, cioè sono la copertura di specifici provvedimenti di legge che il nostro gruppo ha presentato e che, purtroppo, dopo più di mezza legislatura sono ancora ingessate dall'iter e dalla volontà politica prevaricatrice di questa maggioranza, che vuol discutere di tutto ma non vuol discutere delle proposte degli altri. Per questo abbiamo presentato questa proposta e ci auguriamo che venga recepita dal Consiglio regionale.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'emendamento n. 2.

Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 3 a firma D'Angelo, che ha la parola.

Pietro D'ANGELO. Come sapete stiamo vivendo un momento molto difficile relativamente all'inquinamento dell'aria. Tutti quanti leggiamo la stampa, tutti quanti sappiamo il grande problema dell'abbattimento dell'inquinamento da polveri sottili, provocato essenzialmente dal traffico autoveicolare. Riteniamo che al di là di interventi di natura culturale che vanno ad intervenire sul modo di pensare della gente, che possono essere il blocco del traffico, il traffico a targhe alterne, sia indispensabile anche dare un segnale in un contesto di intervento strutturale. Questo emendamento va a finanziare con non tanti soldi ? 300.000 euro ? una vecchia legge regionale del 12 aprile 1995, n. 35 che promuove la diffusione di veicoli elettrici dotati di accumulatori, relativi a infrastrutture nelle aree urbane.
Ritengo che questo possa essere un ulteriore sforzo affinché sia data garanzia ai cittadini per una vita nei centri urbani a dimensione d'uomo.

PRESIDENTE. Ha la parola l'assessore Amagliani.

Marco AMAGLIANI. L'intervento che il consigliere D'Angelo propone per aumentare questo specifico capitolo di bilancio lo condivido, però l'emendamento proposto, se da un lato interviene nei confronti della tutela ambientale, dall'altro penalizza altri interventi che hanno la stessa finalità, tant'è che andiamo ad intervenire su piani e programmi per la tutela dell'aria, dell'acqua, del suolo, peraltro partite alle quali siamo obbligati da altrettante normative nazionali. Mi sento quindi di pregare il consigliere D'Angelo di ritirare questo emendamento e mi impegno a verificare la possibilità di adeguate risorse, magari in sede di assestamento di bilancio, per coprire la partita cui lui si riferisce.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere D'Angelo.

Pietro D'ANGELO. Se esiste l'impegno di andare in questa direzione trovando i fondi necessari per questo intervento, che provengano dal settore energetico o quant'altro, sono disponibile a ritirare l'emendamento, con l'impegno della Giunta a portare avanti questo discorso.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Novelli.

Sergio NOVELLI. Faccio mio l'emendamento, soprattutto perché volevo intervenire su questa proposta del collega D'Angelo, che ringrazio di averla presentata. Nel momento in cui la Giunta si offre di soffermare l'attenzione sul problema delle energie alternative, mi sembra che il riferimento alla situazione del 1995 sia obsoleto, perché rispetto a nove anni fa, mentre allora si pensava, come soluzione alternativa al combustibile fossile, allo sviluppo dell'auto elettrica, oggi sappiamo che auto elettriche commercializzate al listino non ce ne sono, mentre tutte le case automobilistiche hanno progetti per auto a idrogeno e sul sistema della dotazione dell'idrogeno, la pianificazione della rete di distribuzione è centrale e la Regione deve affrontare questo argomento. Personalmente ho ordinato un'auto ad idrogeno, però credo che se la Giunta vuol fare qualcosa per una dotazione diversa dal combustibile fossile, fa bene ma fare riferimento a una situazione di nove anni fa non è opportuno, perché l'innovazione tecnologica è talmente rapida che nove anni sono un abisso, quindi segnalerei al collega e alla Giunta di valutare quanto di nuovo è uscito in materia, soprattutto con riferimento alle celle combustibili e alla combustione interna ad idrogeno liquido, anche a doppio serbatoio, perché ormai ci sono già modelli acquisibili sul mercato.
Pertanto mi astengo su questo emendamento e chiedo una riflessione più approfondita sull'argomento.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'emendamento n. 3.

Il Consiglio non approva

L'emendamento n. 4 è decaduto.
Emendamento n. 5 a firma D'Angelo, che ha la parola.

Pietro D'ANGELO. Questo emendamento parla di un incremento di somma relativo al funzionamento dell'autorità interregionale del fiume Tronto. Ho qui una copia di un verbale dell'autorità di bacino interregionale del fiume Tronto nella quale si dice che questa autorità di bacino per poter funzionare ha bisogno della somma di 97.000 euro. Mi sono permesso di presentare questo emendamento, perché ritengo che l'autorità di bacino del fiume Tronto che è il secondo nella nostra regione per numero di comuni, superficie e cittadini coinvolti alla sua gestione, ricade da un punto di vista finanziario sotto la Regione Marche, fanno un preventivo per 100.000 euro per funzionare e la Regione ne propone 36.000, a confronto del Conca-Marecchia che ne ha 28.000 e finanziariamente ricade sotto la Regione Emilia Romagna. Mi sembra che ci sia una svista. Per tale motivo, vista l'importanza di questa autorità di bacino chiedo che la cifra sia portata a quella della delibera dell'autorità di bacino, cioè 100.000 euro per il 2004.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Castelli.

Guido CASTELLI. Anche ieri, quando D'Angelo ha annunciato questo emendamento, mi pare che l'assessore Agostini aveva dato delle indicazioni per quanto riguarda il senso e il significato tecnico di questo emendamento. Comunque il principio espresso da D'Angelo è corretto, perché si tratta di un'autorità di bacino che sconta il fatto che, pur trovando nelle Marche il responsabile delegato dal Presidente della Giunta l'elemento fulcro delle decisioni programmatiche ed esecutive dell'autorità, vi è anche il concorso di esponenti di altre Regioni che sono teoricamente, ma non solo teoricamente, meno interessate o comunque meno impegnate nella difesa e nella gestione di un alveo che ricade per lo più nell'ambito marchigiano. Il problema che pone D'Angelo a mio modo di vedere merita di essere considerato. Conosciamo le traversie che hanno caratterizzato l'autorità di bacino. Voglio rimarcare la necessità di una particolare attenzione verso questa autorità da parte della Giunta regionale e anche rispetto alle altre autorità.
Vale quindi la pena di riflettere e maturare un atteggiamento di più attenzione nei confronti dell'autorità, sia dal punto di vista gestionale sia dal punto di vista del normale fluire dei procedimenti amministrativi ? mi riferisco ai famosi 33 miliardi di cui abbiamo spesso parlato ? quindi approvo l'iniziativa, in senso generale, del consigliere D'Angelo proprio come invocazione a un'attenzione particolare.

PRESIDENTE. Ha la parola l'assessore Agostini.

Luciano AGOSTINI. Castelli è particolarmente attento alle vicende dell'autorità di bacino, un'autorità di bacino importante, ma la discussione generale l'abbiamo fatta ieri e alcune risposte mi pare di averle date. Purtroppo le ho fatte in un'aula vuota. Come autorità di bacino noi abbiamo predisposto un bilancio, a cui devono concorrere, per quota parte, tutti i soggetti consorziati, ovviamente, perché da un po' di tempo le tre Regioni e le quattro Province che concorrono al consorzio dell'autorità di bacino da questo punto di vista sono deresponsabilizzate. Noi chiediamo il concorso a tutti gli enti consorziati all'autorità di bacino per le spese dell'autorità di bacino e in ogni caso nel fondo generale delle autorità di bacino regionali, qualora ci fosse la necessità, per mancanza del concorso delle altre Regioni e delle altre Province potremmo attingere, così come abbiamo fatto tutti gli anni e nell'esercizio corrente, nell'attività dell'autorità di bacino la Regione Marche non ha mai fatto mancare il suo sostegno.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l?emendamento n. 5.

Il Consiglio non approva

Subemendamento n. 06, modificativo dell'emendamento n. 6.
Ha la parola il consigliere Luchetti.

Marco LUCHETTI. Ci sembrava doveroso, accogliendo la filosofia di questo emendamento, che ovviamente tende a finanziare una legge che è stata presentata in questo Consiglio, dare la possibilità di iniziare la sua applicazione, tenendo conto che dovremo far fronte a specifici progetti puntuali sul territorio, perché la spesa sarebbe ben superiore, pertanto essendo la cifra indicata abbastanza impegnativa per questo bilancio, si vuol dare senso politico alla proposta di emendamento, cercando di impegnare una spesa che consenta la prima sperimentazione ed applicazione della legge?

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Castelli.

Guido CASTELLI. L'emendamento di D'Angelo ha il merito di evidenziare come vi sia il pessimo costume di approvare leggi-manifesto per non dotarle poi dei necessari sussidi finanziari. A mio modo di vedere questo è il malvezzo che dovrebbe essere superato, perché anche lo strumento normativo diventa argomento più di soddisfazione propagandistica che il prodotto di una serie di riflessioni su ciò che è necessario per le Marche.
Bene questo scambio fra emendamento e subemendamento, il presidente Luchetti ha in parte ridotto la dotazione, però in qualche misura credo che D'Angelo si accontenti. L'emendamento aveva un ulteriore significato tutto racchiuso nel sottofondo dell'emendamento, perché toglieva soldi alla ristrutturazione della Cittadella, quindi Luchetti è andato incontro all'inquinamento luminoso, ma non è andato incontro all'altra sottile "perfidia", che io apprezzo, che si reggeva nella copertura finanziaria che era tutta riferita a un solenne dimagrimento di questa ristrutturazione della Cittadella, che fa parte di quel mega programma di opere pubbliche, che anche in funzione elettoralistica questa Giunta ha predisposto per un totale di 27,5 milioni di euro, quindi qualcosa che dovrebbe essere realizzato nel 2005, questo annus mirabilis od orribilis ? a seconda di come andranno le elezioni per ciascuno di noi ? ma che, da questo punto di vista, a mio modo di vedere non depone a favore della serietà di questa sessione di bilancio.
Noi ci asterremo sul subemendamento, per poi riservarci di approvare l'emendamento, che mi sembra più coerente e consistente.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Novelli.

Sergio NOVELLI. Voteremo il subemendamento mentre non avremmo potuto votare a favore dell'emendamento, non perché si sia assolutamente fiduciosi sull'effettivo impiego di questa somma per la Cittadella, che è un complesso monumentale di discreto valore storico a pochi metri da quest'area, che era stato anche prospettato come possibile sede del Consiglio regionale, ove ristrutturato. Nel 2001 ci fu un crollo di una certa importanza, io e il collega Favia presentammo delle interpellanze, sollecitando che la Regione si facesse carico, in forza di un a legge dello Stato che consentiva l'acquisizione del patrimonio monumentale per il recupero. Ci fu risposto che nell'anno successivo l'intervento sarebbe stato intrapreso. Ovviamente non possiamo condividere la scelta di tarparci le ali, impedendo un recupero che è veramente urgente perché un crollo c'è stato e altri ce ne saranno. Se la volontà era segnalare il fatto che le opere non basta prevederle ma occorre anche compierle, questo è un richiamo giusto e puntuale che vale per il governo regionale, per quello nazionale.
E' giusto cercare di fare il poco che si può con il mutuo, per l'intervento sull'inquinamento luminoso.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere D'Angelo.

Pietro D'ANGELO. Ho presentato questo emendamento per due motivi. Uno per dare la possibilità di copertura finanziaria a delle leggi votate da questo Consiglio (non ha senso legiferare se poi non si mette la copertura economica per applicare le leggi). Ho messo la cifra simbolica di 300.000 euro, vista l'entità della legge stessa, la copertura sono andato a trovarla là dove mi sembrava ci fosse una sperequazione. Nel programma triennale 2004-2006, per interventi di opere pubbliche risultano solamente 6 milioni di euro alla Cittadella di Ancona. Senza nulla togliere all'importanza di intervento di questa zona, la regione Marche non è solamente il capoluogo di regione. Ritengo che ci sia uno squilibrio e a tal proposito, in uno dei prossimi emendamenti proporrò che vengano finanziati interventi di valenza regionale su tutto il territorio regionale. Questo Consiglio, come ho detto ieri nell'intervento generale, deve far sì che gli interventi siano ben equilibrati su tutto il territorio.
Quindi non ritirerò l'emendamento, ritengo che il problema dei 6 milioni di euro per la ristrutturazione della Cittadella siano necessari ma vanno inseriti in un contesto territoriale regionale. Così non va bene.
Per quanto riguarda il subemendamento Luchetti, avrei preferito che mi avessero detto "non si vota a favore di questo", perché 50.000 euro per questa legge sono una presa in giro, io non sono un mendicante e ritengo che se si voleva dare un segnale politico, questo segnale politico non è arrivato. Vi ringrazio per l'attenzione, però mi sembra assurdo. Non avere accettato l'emendamento precedente sull'autorità di bacino del Tronto mi induce a vedere come questo Consiglio e questa maggioranza voteranno su altri emendamenti che ho visto, emendamenti che addirittura, come dicevo ieri nell'intervento generale, sono quasi di sagre -paesane. Vorrò vedere se lì si andrà a trovare i soldi e in relazione a quanto avverrà nel proseguimento dei lavori mi saprò anche regolare su come votare su questo bilancio.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Giannotti.

Roberto GIANNOTTI. Sono particolarmente felice dell'intervento del consigliere D'Angelo, perché ha marcato con nettezza una dignità che per troppo tempo è stata sconosciuta in questo Consiglio regionale e questo è positivo. Vede D'Angelo, noi siamo abituati a essere trattati a pesci in faccia come è trattato lei oggi, quindi la capiamo bene, perché anche su questo versante questa Giunta regionale dimostra la sua ottusità. Questo è il "bilancio delle miserie", perché attorno a questo bilancio si sono consumati intrighi, baccanali. Il fatto che in questo Consiglio regionale avete dovuto farci aspettare due ore per iniziare perché dovevate definire di "contrattare" è la dimostrazione che comunque, alla fine è prevalsa la logica della spesa: "questo a te, questo a me", e ciò la dice tutta sulla serietà dell'impostazione. Un bilancio modificato dalla Giunta, rimodificato dalla Commissione, rimodificato dalla Giunta che è stato sottoposto all'esame del Consiglio regionale, per poi arrivare a questa pratica lottizzatoria.
Noi voteremo l'emendamento D'Angelo, pur non condividendolo in via di principio, proprio per marcare un dissenso sul piano politico rispetto alla posizione di blindatura dell'Esecutivo e rispetto alla politica dell'elemosina che il consigliere Luchetti ha annunciato in aula questa mattina nei confronti degli ex alleati scomodi. Spero che questo serva per costruire condizioni di una nuova e più articolata maggioranza in questo Consiglio regionale nelle prossime elezioni.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Ricci.

Andrea RICCI. Al di là dei segnali politici, che per essere colti devono trovare interlocutori liberi da atteggiamenti pregiudizialmente negativi, nel merito dell'emendamento ritengo che lo stanziamento sia adeguato ad un processo di prima applicazione e implementazione di una legge che fu approvata nel luglio del 2002 e che ad oggi non ha avuto alcun tipo di attuazione. Sappiamo che la legge è complessa, prevede una prima fase di predisposizione e sviluppo di piani da parte delle Amministrazioni locali per abbattere l'inquinamento luminoso. Questo iniziale stanziamento dovrebbe servire ad avviare questo processo da parte delle amministrazioni locali. La legge potrà ottenere, magari fin dall'assestamento o dal prossimo bilancio, stanziamenti maggiori per investimenti strutturali spendibili entro l'anno in corso, soltanto se riuscirà a partire. Quindi l'emendamento, al di là dei segnali politici ha una sua logica e dimostra l'intendimento che questa maggioranza ha di applicare una legge che considera significativa.

PRESIDENTE. Pongo in votazione il subemendamento 06.

Il Consiglio approva

Pongo in votazione l'emendamento 6, come modificato.
Ha la parola il consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Preannuncio voto sfavorevole rispetto a questo emendamento, perché sono d'accordo sulle finalità e le buone intenzioni delle misure urgenti in materia di risparmio energetico, ma è per noi inaccettabile che siano sottratti 300.000 euro da un'iniziativa che attende da dieci anni...

Pietro D'ANGELO. Ma c'è solo la Cittadella?

Carlo CICCIOLI. No, assolutamente. Esistono i Sibillini, esiste il Montefeltro, esiste tutta la regione, ma da dieci anni viene rinviato questo emendamento.

Pietro D'ANGELO. Voi dovete pensare con una mente ampia. Lei è un consigliere regionale, non un consigliere comunale di Ancona.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'emendamento n. 6 come emendato.

Il Consiglio approva

Pongo in votazione l'articolo 1 come emendato.

Il Consiglio approva

Articolo 2. Emendamento n. 7. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Subemendamento 08. Ha la parola il consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Parlo sia del subemendamento che dell'emendamento.
La questione dei percorsi ciclabili e pedonabili è il tema sollevato dall'emendamento D'Angelo, il quale ricorderà che già nella precedente consiliatura facemmo una bella battaglia in favore di una legge che fu approvata, se non ricordo male, a fine legislatura ma con una coda in questa, comunque abbastanza tardi rispetto alla proposta che partì ad inizio legislatura. Facemmo una bella battaglia, perché in linea di principio è importante portare un contributo non solo di idee ma anche di sostegno finanziario alle Amministrazioni che vogliano investire su questo tipo di relazione uomo-ambiente, una relazione meno spostata sulle auto, sull'utilizzo esasperato delle macchine.
Il problema qual è? Che l'applicazione di questa legge, che è legge regionale, deve essere oggetto di una riflessione, perché so che ci sono stati degli interventi, questi interventi solo in parte hanno completato le opere per cui erano stati destinati i finanziamenti e anche nel caso di completamento di opere è da registrarsi, in molti casi, uno stato di abbandono delle opere stesse. E' difficile che con le manutenzioni si possano mantenere in efficienza certi percorsi, soprattutto quelli extraurbani, quindi più difficili da tenere in cura e in efficienza.
E' giusto e sacrosanto chiedere, come fa D'Angelo, qualche soldo in più per questi investimenti, però è altresì giusto richiamare l'attenzione di tutta la maggioranza del Consiglio regionale su quello che è ad oggi lo stato dell'arte per quanto riguarda i percorsi formativi. Annuncio il mio voto a favore di questo tipo di investimenti, seppure molto limitati dal subemendamento Luchetti, che in questo caso è sempre più il maestro di cerimonia o il "direttore del traffico", tanto che dice "la misura deve essere più bassa rispetto alle proposte o addirittura non può essere accolta". E' colui che dirige il traffico, allora d 300.000 si passa a 50.000, però facciamo una riflessione sullo stato della situazione attuale, dei percorsi ciclabili e pedonali che pure sono propri di una legge apposita di questa Regione.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere D'Angelo.

Pietro D'ANGELO. Lo scopo di questo emendamento è quello di finanziare una legge regionale per le piste ciclabili e i percorsi pedonali in compartecipazione con finanziamenti dello Stato. Forse non si è capito questo passaggio: che c'è un rfinanziamento statale che viene dato in funzione del finanziamento regionale. Ecco perché mi sono preoccupato di presentare questo emendamento, per non far andare persi i finanziamenti nazionali, individuati proprio per fare piste ciclabili e percorsi pedonali. Sono state fatte male le piste ciclabili? Sono lasciate in stato di abbandono? Non è colpa di questa Regione, sarà colpa degli enti locali. Io ritengo invece che questa legge e anche i finanziamenti nazionali hanno dimostrato che molte amministrazioni hanno questa sensibilità, quindi io ho voluto dare questa opportunità, oltre che agli enti locali, a tutti i cittadini della regione Marche di attingere a un finanziamento nazionale. Questo era il senso dell'emendamento. Certo se i 200.000 euro che già erano pochi si riducono a 100.000, anche questo è un segno politico, io ringrazio ma ritengo che non sia sufficiente, perché è chiaro che la compartecipazione statale è commisurata allo stanziamento regionale. Penso che sia una miseria. Valuterò poi, quando passeremo ad altri emendamenti, se troveremo i soldi per altre iniziative ma non per queste.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Novelli.

Sergio NOVELLI. Credo che occorra fare qualche distinzione. Il semplice riferimento a "c'è una legge regionale, c'è un fondo statale, quindi attingiamo e spendiamo perché è sempre meglio spendere che non spendere, è un automatismo che non va condiviso. Sul risparmio energetico siamo tutti d'accordo, sulle piste ciclabili il collega Castelli parla di legge-manifesto, io ho paura che la legge sulle piste ciclabili sia una legge-automa, nel senso che viene ripresa in maniera pedissequa da una normativa di una Regione vicina, immagino l'Emilia Romagna, che politicamente può piacere a molti dei colleghi di quest?aula. In Emilia Romagna per fare le piste ciclabili ci sono no soltanto i soldi ma anche la Pianura Padana. Ho un amico, direttore dell'informatica dell'Inps in Ancona, che è di Ferrara, non aveva comprato la macchina perché diceva che si sarebbe spostato con la bicicletta. Ha retto tre mesi, poi si è comprato la macchina. Se penso all'orografia delle Marche, le realtà in cui la pista ciclabile si può effettivamente fare sono pochissime: San Benedetto, Senigallia, ma nella maggior parte del territorio regionale, oggettivamente si finisce col fare una pista ciclabile solo per dire che la si è fatta. Magari non si fanno 100 posti per parcheggio che servirebbero, per fare 500 metri di pista ciclabile, nessuno prende la bicicletta per fare 500 metri di pista e poi magari la scalata del colle, quindi, oggettivamente, mi sembra un'iniziativa che assume risorse con mutuo per fare opere che poi vengono realizzate più per dire che le si è fatte, come successo ad Ancona davanti alla stazione ferroviaria, ma poi sono non solo inutili ma addirittura nocive, quindi credo che la pista ciclabile, al di là di particolarissime situazioni sia non riproponibile sic et simpliciter, in una regione che ha un'orografia come le Marche, diversamente dall'Emilia Romagna o dal Veneto.

PRESIDENTE. Pongo in votazione il subemendamento 08.

Il Consiglio approva

Pongo in votazione l'emendamento n. 8 come emendato.

Il Consiglio approva)

Subemendamento O9 a firma Luchetti. Ha la parola il consigliere D'Angelo.

Pietro D'ANGELO. Questo emendamento, come tutti gli altri che ho fatto va a ricadere a vantaggio dell'intera collettività regionale. Nel 1996 approvammo una legge, la n. 41, per il recupero di aree in degrado ambientale e per l'istituzione di parchi urbani. Non bisogna farsi ingannare dal titolo: è una legge che co-finanzia con gli enti locali la possibilità di interventi di abbattimento di degrado in zone urbane. Questa legge ha mobilitato anche risorse locali, perché è in compartecipazione 50% assegnato dalla Regione e 50% assegnato dai fondi degli enti locali che prevedono questo intervento di recupero di degrado urbano. Ritenevo che, oltre ad andare in direzione degli interessi di tutti i Comuni della nostra regione, potesse anche muovere e stimolare alcuni Comuni anche con risorse proprie, a rendere i centri urbani più vivibili. Avevo messo 300.000 euro e capite bene che per tutta la regione già i 300.000 euro erano un fatto quasi simbolico; voler ridurre a 150.000 euro con il subemendamento presentato da Luchetti immagino a nome di tutta la Commissione, significa che per interventi di recupero e di degrado urbano a beneficio di tutti i Comuni, significa un'inezia. Ho visto emendamenti, vedi quello per l'Azione Cattolica di Loreto, di 200.000 euro da solo. E' quindi più importante un solo intervento che un intervento complessivo a favore di tutti gli enti locali. Sono sconcertato da questo atteggiamento. Ringrazio ancora una volta per l'attenzione politica, ma devo dire che sono sconcertato: 150 milioni su questa legge sono una cosa ridicola. Comunque, grazie per il segnale politico, ma al di là di questo non c'è nulla.

PRESIDENTE. Pongo in votazione il subemendamento modificativo 09.

Il Consiglio approva

Pongo in votazione l'emendamento 9 come emendato.

Il Consiglio approva)

Pongo in votazione l'articolo 2 come emendato.

Il Consiglio approva

Articolo 3. Ha la parola il consigliere Castelli.

Guido CASTELLI. Nel mio intervento di ieri facevo riferimento a una tendenza già registrata negli anni scorsi, che vieppiù si è aggravata in occasione di questa sessione di bilancio. La tendenza è quella a deformare il contenuto tipico della legge finanziaria, individuando nella finanziaria stessa una sorta di panacea generale in cui trovano albergo le norme, le indicazioni più diverse, anche quelle che a norma dell'art. 5 della legge 31 non dovrebbero essere ospitate nella legge finanziaria. Se uno va a vedere il secondo comma dell'art. 5 della legge 31 che tipizza ciò che deve essere inserito nella finanziaria, a mio modo di vedere non è dato ravvisare traccia di articoli quali l'art. 3 relativo alla reiscrizione di somme a destinazione specifica.
La legge finanziaria infatti, art. 5 comma 2, alle lettere da a) ad e) fa riferimento a ciò che può esservi inserito, non c'è riferimento alle reiscrizioni di somme a destinazione specifica, quindi la prima domanda che volevo porre all'assessore Agostini è per quale motivo si è inserita una norma di questo tenore che non rientra nel novero dei contenuti possibili tipizzati dall'art. 5, comma 2.
Nel merito volevo fare un'osservazione. La reiscrizione di somme è possibile solo per stanziamenti che hanno una destinazione specifica, quindi il meccanismo di cui all'art. 36 della legge 31 è possibile solo per questo genere di assegnazioni. Se però andiamo a vedere l'elenco di queste somme che sono poi alla tabella D della finanziaria, in realtà dalla composizione di questa tabella noi consiglieri non siamo messi in grado di sapere e di capire se il meccanismo della reiscrizione operi solo in riferimento ad assegnazioni che hanno una specifica destinazione o meno. Sarà sicuramente così, non lo metto in dubbio, però faccio questo discorso in riferimento a quell'osservazione che pure svolgevo nel corso della relazione introduttiva, in cui dicevo "non siamo messi in condizioni di leggere e di capire". Un meccanismo di questo genere comporterebbe e consiglierebbe che la descrizione di queste voci non si articolasse per upb che sono contenitori ampi, troppo ampi, così ampi da non consentire l'individuazione analitica delle voci per le quali poi, in definitiva, opererà il meccanismo della reiscrizione.
Capisco che questo è un tecnicismo, però se le operazioni di riporto che sono poi individuate all'art. 3 possano operare per l'upb che è nella tabella D 10310 e quella è la certificazione di bilancio.
Allora mi chiedo: nell'ambito dell'upb "certificazione di bilancio", queste risorse sono a destinazione specifica o no? Upb 20014, "rimborso di mutui e prestiti' per 350.000 euro. Mi chiedo se per la quota riferita a mutui a carico della Regione esiste questa specifica destinazione o no. Così come potrei continuare per quanto riguarda, ad esempio, "assetto organizzativo, consulenze e studi". Siamo nell'ambito di risorse per le quali la Regione beneficia di assegnazioni specifiche? Lo chiedo, perché poi il comma 2 dell'art. 3 della finanziaria determina un meccanismo abbastanza preciso che va ad autorizzare la Giunta, in questi casi, a operare "in automatico", attraverso una semplice comunicazione al Consiglio regionale. Può sembrare tecnica, può sembrare cavillosa la mia considerazione, man on lo è, perché attiene da un lato al funzionamento generale della 31, una legge che con buona pace dell'assessore Agostini non è quanto di meglio possa essere offerto al Consiglio regionale per poter esaminare con attenzione e analiticità ciò che succede a livello finanziario e contabile; in secondo luogo non opino circa l'irregolarità della composizione della tabella D, chiedo però di capire, in particolare se tutte le voci che sono inserite nella tabella D hanno la caratteristica richiesta dall'art; 36 della legge 31 di essere somme per le quali esistono specifiche destinazioni, perché solo in questo caso è possibile che operi il meccanismo descritto dall'art. 3. Ripeto, un maggior dettaglio, una composizione più chiara di queste voci, probabilmente mi avrebbe risparmiato questa dissertazione e avrebbe risparmiato voi dal tedio di volermi sentire. Però chiedo una risposta all'assessore Agostini.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Luchetti.

Marco LUCHETTI. Una risposta a Castelli va data, visto che l'assessore è impegnato. Intanto ritengo che quello che lui sta sollevando è un problema di credibilità delle cifre riportate nella tabella D e io prego il consigliere Castelli almeno di non tacciare di falso i documenti presentati. (Interruzione). E allora stai attento a quello che dici, perché tu hai messo in discussione la veridicità delle somme. Il consigliere Castelli ha avuto dal sottoscritto il Poa, per cui può rilevare tutte le osservazioni e le destinazioni dal Poa.

Guido CASTELLI. Cinque giorni fa...

Marco LUCHETTI. In effetti è stato dato in ritardo e questo lo ammetto, però avevi tutto il tempo di verificare quello che volevi fare. Andare a cavillare su queste cose mi pare un pretesto e non so perché lo fai, perché mi pare talmente cavilloso quello che stai sollevando, che non è sinceramente comprensibile.

Guido CASTELLI. Io vorrei una risposta. Comunque, faccio una dichiarazione di voto.
Io non taccio di falsità nessuno e niente, dico solo che è bene che tutta la strumentazione di bilancio si componga, consentendo ai consiglieri regionali di poter leggere con chiarezza ciò che è dietro le upb. Dietro le upb non c'è il marcio come in Danimarca, dietro le upb ci sono voci. Neanche il Poa mi consente di capire se la somma di questa upb che ripa anche le consulenze e gli studi, abbia o meno l'assegnazione. Sono assegnazioni vincolate dallo Stato e dalla Comunità europea? Questo voglio sapere. Il Poa che ci è stato dato tardi, a malincuore, con sofferenza... Noi ti puoi indignare, perché io l'ho chiesto all'inizio della sessione e l'ho avuto in "articulo mortis". Non accuso nessuno di falsità, però posso fare una domanda specifica? Le risorse per le consulenze di cui all'upb 20703, sono per 720.000 euro. Si tratta di risorse a destinazione specifica che riceviamo da altri soggetti? E' una domanda che penso si possa legittimamente fare.

Marco LUCHETTI. Ma se sono nella tabella D significa che sono a destinazione specifica.

Guido CASTELLI. Questo è un sillogismo aristotelico che vale per te che sei della maggioranza. Io voglio che qualcuno mi dica "è a destinazione specifica". Perché te lo prendi tanto?

Marco LUCHETTI. Ma perché lo chiedi?

Guido CASTELLI. Lo chiedo perché non c'è scritto. A parte che il Poa l'ho ricevuto solo io, non l'hanno ricevuto né la Romagnoli né Pistarelli. Quello che voglio porre è un argomento oggetto di un altro emendamento, in cui chiedo che una volta per tutte il Poa sia qualificato come allegato al bilancio, con indicazione specifica dei singoli stanziamenti in maniera tale che noi non ci si debba improvvisare rabdomanti ogniqualvolta dobbiamo trovare qualcosa. Su questo articolo ci asterremo, perché non siamo messi in grado, come consiglieri, di conoscere se c'è il rispetto dell'art. 36 della nostra legge di bilancio, che è una legge che fra l'altro non autorizza norme di questo genere all'interno della finanziaria, perché se ti vai a vedere il comma secondo dell'art. 5 dice ciò che ci può stare, nella finanziaria e non parla di autorizzazioni alla Giunta di operare in questo senso, perché il comma 2 questo significa.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'articolo 3.

Il Consiglio approva

Articolo 4. Ha la parola il consigliere Castelli.

Guido CASTELLI. Citerò ancora l'art. 5 della legge 31 che per l'appunto tipizza i contenuti che possono concernere la legge finanziaria e la conservazione degli stanziamenti non rientra nel contenuto tipico della legge finanziaria, che anche sotto questo profilo si caratterizza come uno strumento-arcobaleno, utilizzato anche per finalità che sono quelle delle legge 31.
Al di là di questo discorso che ripeterò più volte, quello che volevo valutare, chiedendo una risposta ? e qui non c'entra il Poa ? è quanto segue. Sempre secondo la legge 31, solo per quanto riguarda le spese di investimento iscritte dopo il 30 giugno dell'anno precedente possono essere mantenute secondo il meccanismo dell'art. 58 cui fa riferimento l'articolo stesso. Quindi esclusivamente le spese per investimento che sono state iscritte dopo il 30 giugno dell'anno precedente possono essere mantenute a residuo, per effetto di quel meccanismo che è elencato nell'art. 58, quarto comma, della legge 31. Il resto deve costituire economia. Quindi la regola è: le spese per investimento dopo il 30.6 possono essere mantenute a residui, il resto deve custodire un'economia. Non è una distinzione capziosa, può sembrarlo a chi legge con disattenzione i vari strumenti di finanza e contabilità, ma l'economia è un conto e il residuo un altro e l'economia, soprattutto libera risorse, perché effettivamente ed evidentemente non si sono messi insieme meccanismi procedimentali e burocratici che utilizzano una certa risorsa.
Secondo me, se le cifre a cui fa riferimento l'art. 4 sono quelle per investimento è un articolo perfettamente pleonastico, perché già c'è un articolo della legge 31 che lo consente. Mentre invece, se si tratta di spese correnti ? e qui c'è una tabella a cui fa riferimento la legge finanziaria ? è un assurdo giuridico, perché non si può operare in quei termini, ovvero di conservazione degli stanziamenti per le spese correnti. La Giunta, o meglio chi per essa, deve tornare qui e chiedere una nuova autorizzazione o comunque proporre ex novo la collocazione all'utilizzazione delle spese correnti, quindi secondo me questo è un articolo che serve a mascherare le inefficienze gestionali della Giunta, perché determina un automatismo che conserva un certo titolo di spese anche quando queste spese correnti non vengono utilizzate. Spero di essere stato chiaro. Comunque, per quanto riguarda le spese per investimento possono essere conservate a residuo se iscritte dopo il 30.6, quindi da questo punto di vista non c'è problema, ma se questo meccanismo, come mi pare di poter intuire, riguarda le spese correnti, conservare gli stanziamenti delle spese correnti in questi termini come se fossero spese per mutui, per investimenti che dietro hanno un titolo, un'opera e quant'altro, è una cosa grave. Ecco un altro possibile trucchetto contabile, perché basta questo semplice meccanismo per non dover far costituire un'economia, perché quando si crea un'economia rispetto a una certa spesa corrente vuol dire che qualche cosa non va: o che il responsabile del procedimento non ha fatto il suo dovere, oppure c'è un impaccio, un intoppo, un impiccio burocratico e procedimentale e la Giunta o il Consiglio devono ex-novo proporre come riutilizzare questa spesa corrente. A mio modo di vedere, se vogliamo avere un esame complessivo, accurato e analitico di come vanno le cose in questi uffici, è necessario che questi meccanismi non vengano approvati, perché se si tratta del giustissimo e fisiologico caso delle spese per investimento dopo il 30.6, già c'è l'art. 58, comma 4 della legge 31.

PRESIDENTE. Prima di passare alla votazione direi di prendere atto che sono le 13,20, quindi propongo di continuare i nostri lavori fino alle 14,30 in modo da recuperare un'ora che abbiamo perso in partenza e ovviamente ? mi pare scontato, visto che in due ore abbiamo fatto quattro articoli ? non si può escludere che si vada in seduta notturna.
Pongo in votazione l'art. 4.

Il Consiglio approva

Articolo 5. Ha la parola il consigliere Castelli.

Guido CASTELLI. Questi sono quegli atteggiamenti di organizzazione della contabilità che vanno a tutto detrimento del Consiglio e del suo diritto sacrosanto di poter anche controllare i movimenti di spesa che vengono operati dalla Giunta regionale. Se poi ci scateniamo inorgogliendoci e chiedendo, invocando a gran voce il diritto del Consiglio solo su altre questioni è affare di chi limita il suo orgoglio da consigliere solo ad altre partite.
Anche nel caso dell'art. 5, il famoso comma 2 dell'art. 5 della legge 31 non prevede, tra i contenuti tipizzati della legge finanziaria questo articolo, che però la Giunta ha inserito. Quello che ci ha colpito di questo articolo, è la tabella F dove sono indicate una serie di leggi. Il totale complessivo è di 6,5 milioni: sono autorizzazioni all'assunzione di obbligazioni per l'anno 2004 con scadenza non anteriore all'anno 2005. Quello che non ho rintracciato nell'insieme della documentazione contabile in riferimento a questo, è la copertura finanziaria nel pluriennale.
Per quanto riguarda queste nuove obbligazioni, vengono inserite attraverso questo articolo ad hoc come nuove obbligazioni attraverso la limitazione, purché non vengano a scadenza prima dell'anno 2005, quindi cosa fa la Giunta? Noi contraiamo delle nuove obbligazioni, però siccome non tiene il bilancio per quest'anno, l'importante è che non dobbiamo cominciare a pagare prima dell'anno 2005. E' un modo abbastanza evidente di anticipare impegni posticipando, tuttavia, l'indicazione contabile, l'impatto contabile di questi impegni. Guardiamoci bene: anche questo non mi sembra affatto un comportamento virtuoso, perché si autorizzano le nuove obbligazioni oggi, tuttavia si dice "però bisogna cominciare a pagare dopo l'1.1.2005": è un classico esempio di posticipazione della spesa, come se fossimo andati in una qualsiasi finanziaria ? parlo di Findomestic e cose del genere ? per cui oggi contraggo l'obbligazione, oggi assumo il debito purché si scarichi nel 2005 che, guardate caso, è l'anno delle elezioni. La cosa grave è questa: si inseriscono delle obbligazioni relative a cose, attività che iniziano ora a compiersi, si dice "siccome non abbiamo i quattrini le paghiamo nel 2005 per 6,5 milioni di lire". Sono 12 miliardi che con ogni probabilità verranno magari differiti a dopo le elezioni. Guarda caso questa stranezza contabile di posticipazione del pagamento ma di anticipazione dell'impegno viene riferita proprio all'anno elettorale. Ogni commento è superfluo: anche questo è un trucchetto contabile e io non smetterò di dire che è assai dubbia la copertura finanziaria di questa roba, perché, guarda caso, siccome il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, manca la copertura del pluriennale e non potrebbe essere diversamente.

Marco LUCHETTI. Chi l'ha detto?

Guido CASTELLI. Tu trovami la copertura. IO non l'ho trovata. Ma certo è una cosa: è un meccanismo che con i principi di contabilità pubblica fa a cazzotti come due mediomassimi nell'arena del Madison Squadre Garden.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'art. 5.

Il Consiglio approva

Articolo 6, emendamento n. 10 a firma Agostini. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Pongo in votazione l'art. 6 come emendato.

Il Consiglio approva

Articolo 6 bis. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Art. 7, emendamento n. 11. Ha la parola il consigliere Castelli.

Guido CASTELLI. Lo ritiro perché riguarda il referendum, per il quale abbiamo modulato diversamente il sostegno finanziario, è stata inserita la legge sui referendum nella tabella apposita. Mi sia consentito, in sede di ritiro, invocare nuovamente il prestigioso ausilio del nostro Presidente della Giunta D'Ambrosio che ha tempo fino al 28 febbraio...

Vito D'AMBROSIO, Presidente della Giunta. La legge, lo dice.

Guido CASTELLI. Però la legge non dice che non può indirlo prima. Io ho però voluto migliorare la sua condizione di vita, Presidente, e la qualità delle condizioni che le possano consentire lo sviluppo intellettuale della sua idea. Vedrà che io, in un prossimo emendamento ho chiesto una semplicissima modifica alla legge sui referendum, per la quale l'inibitoria allo svolgimento non riguarda tout-court l'anno precedente ma i 12 mesi precedenti. Quindi confiderò che nella discussione dell'altro emendamento lei ci possa dire qualcosa di più, però tenga presente che abbiamo voluto aiutarla in questa sua ponderata valutazione dell'interesse in campo, anche perché sapendola persona avvertita dal punto di vista democratico, siamo certi che non vorrà conculcare il diritto dei famosi 20 e più Consigli comunali di potersi esprimere sulla legge dell'Asur.

PRESIDENTE. Emendamento n. 12. Ha la parola il consigliere D'Angelo.

Pietro D'ANGELO. L'emendamento n. 12 mette ancora in evidenza il discorso dell'esaltazione del localismo in un bilancio regionale. Ho fatto riferimento ai 400.000 euro di investimento per il teatro delle Muse, che rispetto agli altri finanziamenti degli altri teatri sul territorio è in un rapporto di 1:10 e ho chiesto di stornare 200.000 euro dai 400.000 dedicati ad investimento al teatro delle Muse, alle cosiddette norme in materia di salvaguardia e di valorizzazione del patrimonio culturale delle Marche e di organizzazione in un sistema del museo diffuso, cioè da una spesa indirizzata in modo unilaterale ad una copertura finanziaria che possa andare a recepire le esigenze di tutto il territorio regionale. Questo è il senso dell?emendamento. Spero che sia recepito, ma ho i miei dubbio. Ritengo che sia indispensabile dare al territorio un segnale di attenzione.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l?emendamento n. 12.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 13. Ha la parola il consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Chiedo attenzione su questo emendamento, perché riguarda un altro distretto importante, quello pellettiero. Con il collega Massi abbiamo pensato assieme di fare in modo che ci fosse una autorizzazione di spesa suppletiva. Da quello che vedo ritengo che la Commissione non abbia accolto favorevolmente queste indicazioni, altrimenti ci sarebbe stata la mano del presidente della Commissione stessa Luchetti. E? un sostegno direttamente collegato a questo momento di congiuntura che a Tolentino ha il suo centro di eccellenza. Chiedo che questo emendamento sia accolto, per un progetto ad hoc della ripresa economica e dell?ammodernamento della rete di produzione.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l?emendamento n. 13.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 14. Ha la parola il consigliere Romagnoli.

Franca ROMAGNOLI. Riproponiamo il comma 15 dell?art. 7 che è stato cassato dalla Commissione e che inizialmente era stato proposto dalla Giunta. Lo riproponiamo in maniera letterale. Non sappiamo perché sia scomparso e riteniamo grave che sia stato cassato, visto soprattutto il trattamento che l?emendamento di Forza Italia precedentemente presentato, relativo all?utilizzo del fondo della legge 24 del 1992, quindi la destinazione degli oneri di urbanizzazione regionali e comunali in favore degli edifici di culto è stato respinto. Visto la totale noncuranza di questa Giunta regionale nei confronti della ristrutturazione, della manutenzione degli edifici di culto e in questo caso anche la valorizzazione dei centri storici, cerchiamo di riottenere qualcosa con questo emendamento che era, probabilmente, una iniziale volontà della Giunta regionale, poi scomparsa durante i lavori della Commissione. Anzi, mi farebbe piacere sapere se è stata una scelta politica o un puro motivo di copertura finanziaria. Sta di fatto che la valorizzazione dei centri storici e, in particolare, degli edifici di culto e quindi tutte le opere di ristrutturazione... Tutti sappiamo quanti tetti cadono, quanti solai non reggono nelle chiese, peraltro pregevoli e di grande valore artistico-culturale della nostra regione. Se negligenza non è stata, venga accolto questo nostro emendamento che ripropone quella che originariamente appare fosse stata la volontà della Giunta regionale.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l?emendamento 14.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 15. Ha la parola il consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Qui è richiesto un incremento del fondo per quanto riguarda le finalità dell?attività dei Com e degli Ipes. Una integrazione di 200.000 euro, però per quanto riguarda quel tipo di finalità e di attività che svolgono, ci sembra un contributo importante e significativo da dover integrare rispetto alla dotazione. Pertanto chiediamo l?approvazione di questo emendamento.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l?emendamento.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 16. Ha la parola l?assessore Agostini.

Luciano AGOSTINI. Penso che questa sia materia di ordinaria amministrazione, nel senso che si può, così come la Regione in altre occasioni ha fatto là dove si presenta un problema di carattere emergenziale e urgente, trovare soddisfacimento con le leggi ordinarie.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Benatti.

Stefania BENATTI. Con questa disponibilità dell?assessore ritiro l?emendamento.

PRESIDENTE. Emendamento n. 17. Ha la parola il consigliere Romagnoli.

Franca ROMAGNOLI. Questo è un emendamento serio e nello stesso tempo provocatorio. D?Angelo nella discussione generale, parlando di varie spese destinate ad un centenario anziché ad un altro, disse che di centenari ne abbiamo tanti quindi o si provvede a una legge di riordino per sapere come comportarci, oppure il poeta che è degno di un ricordo e di un contributo, il santo che è invece indegno di qualsiasi menzione diventano cosa antipatica, nonché, come sempre, penalizzante per certi paesi e non per altri. Se finalizzazione deve esserci ? e questa finanziaria contiene molte finalizzazioni particolari, campanilistiche, precise, in una miscellanea che i miei colleghi hanno ampiamente disegnato, eterogenea e di ogni tipo ? in questa finanziaria che diventa sempre più il calderone dove le scelte della Giunta trovano accoglienza, allora apriamo tutti il fuoco incrociato, tutti abbiamo un santo da pregare, un poeta da ricordare. Questo è un poeta famosissimo, del quale potremmo parlare per ore, al quale abbiamo intestato vie, corsi e teatri di Sant?Elpidio a Mare, quindi perché non ricordarlo quando ? e sono ben contenta ? a pochi chilometri, Montegranaro, un santo come San Serafino ha trovato l?elargizione di qualche migliaia di euro? O ci si dice qual è il criterio, o si procede, come in I Commissione chiediamo, ad una riorganizzazione, razionalizzazione di questa benedetta-maledetta materia, oppure ognuno ha il suo protettore ed ognuno chiede protezione per il proprio protettore, per il proprio patrono. Mi piacerebbe conoscere la ragione per la quale questo viene respinto ed altri, per giunta limitrofi, verranno invece probabilmente accolti. Perché allora il santo non sarebbe questo, ma quello che in Commissione riveste un ruolo e può avere avuto un passaggio privilegiato in questa procedura di formazione del bilancio.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Mollaroli.

Adriana MOLLAROLI. Una dichiarazione di voto contro questo emendamento, ma a sostegno della soluzione di questo problema. Ne abbiamo discusso in maggioranza, il consigliere Romagnoli sa che ce e siamo occupati anche in I Commissione, che avevamo evitato di procedere ad una legge organica su questa materia sempre per assenza di fondi nelle precedenti finanziarie, ma visto che la questione si ripete, ho partecipato ad alcuni incontri della maggioranza e l?orientamento è quello di trovare una soluzione normativa che eviti questa discussione e che risolva organicamente il problema. Quindi non votiamo questo emendamento, però ci assumiamo complessivamente, come maggioranza ? ma io credo che la minoranza sia d?accordo su questo ? l?impegno di risolvere con una legge specifica questi problemi.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l?emendamento 17.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 18. Ha la parola il consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Annuncio la richiesta di voto per appello nominale. E? una questione di principio. C?è un progetto di museo diffuso nelle Marche, reso già operativo, ci sono una serie di iniziative che hanno avuto esiti molto importanti, come quella della stima dei teatri storici delle Marche, della loro mappatura, conclusasi con delle belle pubblicazioni. Non riesco a comprendere come mai, per gli arredi si faccia una contribuzione di natura straordinaria di 400.000 euro per un teatro importantissimo, per la cui apertura ci siamo battuti, come Alleanza nazionale. Ma gli arredi, signori...
Ritengo che dire di no agli arredi tout-court sia eccessivo, ma un segnale può essere lanciato, dando a uno dei più piccoli comuni delle Marche una parte di questo finanziamento, per fare in modo che si completino là gli impianti e si possa aprire il teatro, cosa diversa dal renderlo un po? più fruibile. Mancano 150.000 euro al Comune di Sant?Angelo in Pontano, per aprire il teatro. Quindi 80.000 euro a Sant?Angelo, 320.000 euro al teatro delle Muse e ai suoi arredi. Così almeno, per metà riusciamo a fare in modo che quel Comune possa arrivare vicino al traguardo della apertura del teatro, non dell?allestimento o dell?abbellimento.
Per questo ritengo che si possa votare per appello nominale, perché è un segnale culturale. Poi può essere un qualsiasi ?comunello? delle marche. Questo è un teatro piccolissimo, censito, che rientra nei teatri storici delle Marche, per il quale ci sono stati anche impegni notevoli, non solo dell?Amministrazione comunale ma anche della nostra stessa Regione. Mancano 150.000 euro per completare quell?opera. Quindi contemporaneamente all?abbellimento del teatro pure importante, fondamentale per le Marche, per le sue manifestazioni culturali, delle Muse, una parte può essere destinata alla realizzazione delle opere di recupero, che mi sembra sia un concetto diverso rispetto a quello della fruibilità.
Chiedo quindi la votazione per appello nominale anche a nome dei consiglieri Castelli e Romagnoli.

PRESIDENTE. Invito a procedere alla votazione per appello nominale, a partire dal n. 1.

Gabriele MARTONI, Consigliere segretario. Procedo alla chiama:
Agostini no
Amagliani no
Amati no
Ascoli no
Avenali no
Benatti no
Brini assente
Castelli sì
Cecchini sì
Ceroni sì
Cesaroni sì
Ciccioli assente
D?Ambrosio no
D?Angelo sì
Donati assente
Favia no
Franceschetti no
Gasperi sì
Giannotti sì
Grandinetti assente
Luchetti no
Martoni no
Massi Gentiloni Silveri assente
Melappioni no
Minardi no
Modesti no
Mollaroli no
Moruzzi assente
Novelli assente
Pistarelli sì
Procaccini no
Ricci no
Rocchi no
Romagnoli sì
Secchiaroli no
Silenzi no
Spacca no
Tontini no
Trenta sì
Viventi assente

Il Consiglio non approva

PRESIDENTE. Emendamento n. 19. Ha la parola il consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Faccio un intervento sia su questo emendamento che sul 22, sul 28, sul 29, sul 32 e sul 34.
Esiste il problema dei teatri e, più in generale, degli aspetti culturali e museali, ma a mio modo di vedere la modalità per risolverlo è sbagliata, perché i casi sono diffusi e non si può sovraesporre un caso, una località e metterla in antagonismo con altre. Sarebbe meglio che si facesse una riflessione, perché non esiste una sola esigenza. Sarebbe meglio rimpinguare il primo luogo al legge 75 sulla cultura, modificarla, dare anche la possibilità di attivare degli investimenti e soprattutto quella per il sistema museale diffuso, perché se passasse questa impostazione metteremmo in difficoltà altre località, al pari di questo teatro che è uno dei più importanti delle Marche, ma questa impostazione non sarebbe capita. Sarebbe meglio allora ritirare questa proposta di emendamento e fare una discussione più complessiva su tutto il sistema. E? ovvio che se non passa questa nostra proposta, non voteremo a favore ma ci asterremo.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere D?Angelo.

Pietro D'ANGELO. Sono d?accordo con il collega Procaccini quando dice che in questo bilancio ? l?ho detto anch?io nell?ambito della discussione generale ? ci sono alcuni aspetti che andrebbero rivisti. Per quanto mi riguarda ci sono delle spinte localistiche che rendono meno valido il bilancio, non lo fanno volare alt. Quando si arriva a presentare emendamenti nel bilancio regionale per le fogne o per altri interventi, sagre paesane e quant?altro significa che il bilancio regionale vola basso. Ritengo allora, senza nulla togliere al teatro delle Muse che è uno dei più importanti della nostra regione ? anch?io, in un precedente emendamento avevo proposto di dimezzare i soldi destinati al teatro delle Muse per l?arredo ? che si potrebbe deviare questo importo ad altre spese a beneficio di tutta la collettività marchigiana.
In relazione a questo emendamento al 29, al 34 ? ce ne sono tanti con spinte localistiche, soprattutto in relazione ai teatri ? faccio mia la proposta del collega Procaccini di annullare tutti questi emendamento con spinte localistiche e andare a risolvere il problema in una visione d?insieme, a beneficio di tutti i cittadini marchigiani, altrimenti chi è forte politicamente ?marca il cartellino? e porta a casa il finanziamento, mentre altri, come in questo caso il sottoscritto, obtorto collo non possono altro che criticare un metodo che non condividono.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Castelli.

Guido CASTELLI. Vorrei fare semplicemente una riflessione politica, su questo argomento. Vi siete chiesti per quale motivo è proprio in materia di cultura che si assiste con più frequenza a quella che D?Angelo anche l?altro giorno definiva ?sceneggiata?? C?è un motivo politico e c?è un motivo tecnico. Il motivo tecnico sta nel fatto che l?organizzazione del bilancio in upb devolve a colui il quale gestisce complessivamente l?upb stessa un diritto di scelta rispetto al quale molti consiglieri, per ragioni pi o meno commendevoli, hanno una certa sensibilità. L?upb in sé è un giacimento così vasto che porta i singoli consiglieri regionali a chiedere, evidentemente per una sostanziale diffidenza nutrita verso coloro i quali sono i gestori dell?upb, di avere una prenotazione, cioè questa serie di commi sono l?evidente documentazione di una scarsa fiducia di carattere politico che riguarda il vostro rapporto con chi le upb gestisce. Quindi il ?buon? D?Angelo non si può ?scaramilacolare? se la minoranza fa il suo dovere riflettendo una patologia politica. Quindi, caro D?Angelo, non te la puoi prendere con i consiglieri regionali che evidentemente non passeranno alla storia per i 40.000 euro del Ventidio Basso, perché lo so benissimo, ma la nostra è semplicemente un?attività politica che facciamo da consiglieri di minoranza, privi di raccordo fiduciario e politico con chi quell?upb gestisce. Ben diverso è il caso di queste prenotazioni di risorse che sono evidentemente la documentazione chiara di un vulnus fiduciario fra voi consiglieri di maggioranza ? tu vieni dal ?listino?, quindi sei stato un consigliere che ha avuto le sue brave facilitazioni, meritate ?... (Interruzione). Questo è il problema tecnico. Il problema si fa ancora più grave dal punto di vista politico e non possiamo nascondercelo, perché la delega alla cultura se l?è tenuta D?Ambrosio, quindi non potete venire qui a stracciarvi le vesti se qualcuno tira più o tira meno perché a fronte del gran calderone upb che già denota la scarsa fiducia di cui si diceva prima, si aggiunge il fatto che proprio in materia culturale esiste una gestione tecnico-politica che mi fa pensare che non vi sia neanche la possibilità di un rapporto diretto politico e programmatico con la gestione di quell?upb. Questo che succede in Consiglio è esattamente l?automatismo di una situazione politica, quindi non si può banalizzare il discorso dicendo ?ognuno tira dalla parte sua?. C?è un problema politico, non c?è una gestione politico-programmatica dell?upb della cultura, perché è un?upb che si è tenuta per ragioni vostre il Presidente della Giunta D?Ambrosio e inoltre c?è una sofferenza di rapporto politico in genere, che vi porta ad essere così diffidenti da chiedere prenotazioni. Se le chiediamo io o Pistarelli le prenotazioni, sta nel gioco, perché siamo di minoranza, voi che siete di maggioranza riflettete su questa cosa, perché vi stracciate le vesti, ma in realtà non fate altro che manifestare una sostanziale nudità. Quindi concordo con quello che diceva prima Pistarelli: il fatto che i 40.000 in decurtazione dalle Muse vadano a Jesi fa parte di una sceneggiata di cui è la maggioranza che si deve prendere per intero la responsabilità politica.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Mollaroli.

Adriana MOLLAROLI. Credo di dare una risposta ai consiglieri Procaccini e D?Angelo dicendo loro che la Giunta regionale ha elaborato il nuovo piano di settore della cultura, in discussione presso le conferenze provinciali e arriverà presto in Commissione, quindi avremo finalmente il luogo e la sede in cui dare organicità alle politiche dei teatri, così come alle politiche delle attività culturali che in questa regione sono un pezzo significativo dell?attività complessiva della Regione stessa.
Al consigliere Pistarelli voglio dire che qui siamo di fronte a un emendamento che vuol cercare di dare una risposta ad un?emergenza, nel senso che per l?apertura di un teatro, così come il teatro delle Muse un grande teatro, che sappiamo chiuso da moltissimi anni, non è sempre facile prevedere in assoluto tutto ciò che necessita, quindi siamo di fronte a un emendamento che vuol cercare di dare risposta a una emergenza. Dobbiamo essere onesti, su questo. Quindi abbiamo la sede del piano di settore dove occorrerà dare organicità alle politiche legate alle attività culturali e tener conto che in questa regione è cambiata e dovrà cambiare la politica dei teatri, anche di fronte ad un fatto nuovo: la riapertura del teatro delle Muse, che è il teatro della città capoluogo di regione. Dovremmo affrontare questo problema in maniera organica e sistematica ed abbiamo già la sede e l?occasione: il piano di settore che la Giunta ha licenziato. Quindi questo emendamento vuol dare risposta ad una emergenza e chi ha in mano la gestione diretta dei teatri sa quali sono i costi e sa quanto non è possibile, sempre, prevedere tutto al momento della riapertura. Quindi la giustificazione di questo emendamento sta qui, non andiamo a ricercare motivazioni altre. Credo che sia stato molto onesto il Sindaco di Ancona ad avanzare questa proposta e la Regione ad affrontarla, sapendo che presto avremo una sede nella quale speriamo di trovare in maniera sistematica la risposta a questi problemi: una nuova stagione delle politiche culturali di questa regione, in particolare le politiche dei teatri che, come sappiamo, sono una specificità forte di questa regione e sicuramente la riapertura del teatro delle Muse ci dovrà far guardare in maniera diversa all?insieme di questi problemi. Quindi nessuna strumentalità ma attenzione ai problemi che stanno dietro questo emendamento.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l?emendamento 19.

Il Consiglio approva

Mi viene avanzata una richiesta di non sospendere la seduta per non perdere il tempo relativo non solo all?interruzione ma anche alla ricomposizione dell?Assemblea per poter lavorare proficuamente. Io sono d?accordo nel continuare senza interruzione, ad una condizione: che alle 18,30 abbiamo concluso, perché la seduta notturna non la fa solo l?Ufficio di presidenza che sta rinviando il suo appuntamento. Quindi conteniamo i nostri interventi nel numero e nella durata, in modo da poter completare il nostro programma un?ora prima rispetto a quanto previsto.
Emendamento n. 20. Ha la parola il consigliere Cesaroni.

Enrico CESARONI. Questo è un emendamento che non riguarda spinte localistiche come dice il consigliere D?Angelo, ma colpisce tutto un territorio. Ho presentato questo emendamento per istituire un fondo di solidarietà per dei coltivatori che vivono nella vallata del Misa e Nevola che sono stati coinvolti dal fallimento di una cooperativa agricola. Diverse famiglie si trovano in difficoltà economiche per questo motivo, quindi chiedo, con questo emendamento, di stare vicini, come Consiglio regionale, alla gente che si è trovata coinvolta nel fallimento. Chiedo quindi di riconoscere le difficoltà di questi agricoltori, creando un fondo di solidarietà, perché quei coltivatori hanno perso non solo i prodotti ma anche i finanziamenti degli anni precedenti e qualcuno addirittura i soldi prestati alla cooperativa per continuare l?attività. Una perdita di decine di miliardi in quel territorio, quindi occorre dimostrare almeno buona volontà, per fare vedere che siamo loro vicino, con una cifra irrisoria, 300.000 euro.
Chiedo la votazione per appello nominale a nome anche dei consiglieri Ceroni e Giannotti.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Moruzzi.

Marco MORUZZI. Quando vogliamo intervenire su situazioni come questa non basta inserire un capitolo sul bilancio ma ci dobbiamo collegare a normative che poi ci consentano di erogare queste risorse. Quindi credo che il semplice inserimento di un capitolo di bilancio con uno stanziamento non sia la garanzia di poter intervenire in questa situazione. C?è una disposizione che sicuramente alcuni colleghi conoscono, quella per il salvataggio delle imprese, una legge notificata che permette, in alcune situazioni, di intervenire in condizioni di difficoltà, in un?ottica di rilancio, attraverso un prestito che viene fatto all?azienda, che l?azienda si impegna a restituire, con una procedura finanziaria che prevede la presentazione di un piano di risanamento in sede comunitaria, quindi queste risorse pubbliche vengono anche vagliate nella sede comunitaria per verificare l?ammissibilità di questo aiuto. Penso che il voto su un capitolo come questo sia un voto difficile da dare e comunque un voto in cui è difficile individuare chi è a favore dell?intervento e chi è contrario. Credo che si debba chiedere l?attivazione di procedure della legge sul salvataggio che la nostra Regione ha e sulla quale ci sono anche altri strumenti. Nel mio intervento in discussione generale avevo chiesto, senza ricevere risposta dall?assessore Agostini ? forse non era in grado ? se una posta di bilanci piuttosto rilevante sulla legge sul salvataggio, era destinata o si pensava di poterla destinare a un intervento di questo genere, perché penso che interventi di questo genere debbano essere oggetto di una discussione anche in sede politica. Però ritengo che questo strumento non sia sufficiente a raggiungere l?obiettivo, quindi preannuncio il mio voto d?astensione su questa proposta, in quanto credo che non sia sufficiente a garantire l?obiettivo, mentre l?obiettivo va garantito passando attraverso delle leggi e a questo proposito credo che la Giunta ci debba dare una risposta: a Cesaroni ma anche alla questione che io ho posto, cioè se le risorse destinate alla legge sul salvataggio intervengono per aziende in difficoltà oppure possono avere altre destinazioni. Da qui il tema che avevo posto nel mio intervento in discussione generale, che con il meccanismo dell?upb non c?è chiarezza sugli interventi, che questa chiarezza viene fatta successivamente, quindi si costringe anche il Consiglio, anche coloro che partecipano a questa discussione, a snaturare gli interventi, quindi ecco emendamenti come quello di Cesaroni che io non voto non perché non condivido ma perché non è uno strumento efficace, perché in questi meccanismi di bilancio c?è difficoltà da parte del Consiglio a determinare delle scelte: le scelte in realtà vengono spostate tutte nella sede della Giunta la quale poi, nella discussione generale, può anche non rispondere a una sollecitazione come quella che io ho dato, che andava nella direzione posta da Cesaroni, cioè la Regione è interessata a intervenire in queste situazioni di difficoltà? Come interviene? In quali condizioni? Quindi il mio voto non sarà favorevole all?emendamento di Cesaroni non per una questione di merito ma per una questione di forma, di inadeguatezza dell?emendamento e comunque condivido e valuto positivamente il contributo che lui ha dato con questo emendamento, anche se non sarò tra coloro che lo sosterranno nell?appello nominale.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Luchetti.

Marco LUCHETTI. Condivido l?intervento di Moruzzi per come è stato impostato. C?è una derivazione anche del sindacato qui, quindi non potrò non sostenere questa cosa e ho anche già avvertito la maggioranza della mia situazione. Comunque ho già fatto carico all?assessore Silenzi di questo problema: c?è un capitolo di bilancio nell?ambito dell?upb e mi è stato assicurato il massimo appoggio in un momento così complicato come quello del consorzio Cemca.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Cesaroni.

Enrico CESARONI. Apprezzo gli interventi fatti sia da Luchetti che da Moruzzi, però non vorrei che non dessimo niente a questi signori. La mia volontà è quella di far passare questo principio, con un capitolo di spesa di 300.000 euro che è niente. Chiedo anzitutto di andare avanti con questo capitolo di spesa, poi potremo anche agganciarci ad altri investimenti o ad altre possibilità, però voglio riscontrare la volontà politica di questo Consiglio regionale rispetto alla gente, perché non è possibile che per altre situazioni siamo stati vicino alla gente e abbiamo dato i contributi per salvare le aziende e in questo caso no. Chiedo almeno la buona volontà di questo Consiglio, poi lavoreremo tutti insieme per intervenire nel miglior modo possibile. Come consigliere mi sento impegnato fortemente e chiedo il voto per appello nominale, perché i cittadini vogliono una risposta, per vedere se la Regione è o meno loro vicina.

Presidenza del Vicepresidente
GILBERTO GASPERI

PRESIDENTE. Prego di procedere alla votazione per appello nominale, a partire dal n. 2.

Gabriele MARTONI, Consigliere segretario. Procedo alla chiama:
Amagliani no
Amati no
Ascoli no
Avenali astenuto
Benatti no
Brini assente
Castelli sì
Cecchini sì
Ceroni sì
Cesaroni sì
Ciccioli sì
D?Ambrosio no
D?Angelo astenuto
Donati assente
Favia assente
Franceschetti no
Gasperi sì
Giannotti sì
Grandinetti assente
Luchetti sì
Martoni no
Massi Gentiloni Silveri assente
Melappioni no
Minardi no
Modesti no
Mollaroli no
Moruzzi astenuto
Novelli assente
Pistarelli sì
Procaccini no
Ricci no
Rocchi no
Romagnoli sì
Secchiaroli no
Silenzi assente
Spacca no
Tontini no
Trenta sì
Viventi assente
Agostini assente

Il Consiglio non approva

PRESIDENTE. Emendamento n. 21. Ha la parola il consigliere Giannotti.

Roberto GIANNOTTI. Consigliere Mollaroli, spero che lei abbia detto quella battuta proprio come battuta, perché dire che non si deve accettare la logica del localismo rispetto ad alcune previsioni di piano... Tanto per non fare esempi voterò certo il contributo al Carnevale di Fano e alla Quintana di Ascoli, ma non credo sia un grande segnale politico-amministrativo avere previsto questi interventi nella finanziaria. In fatto di localismi rilanciamo a questa Giunta regionale e alla maggioranza che ha riempito questo documento di tutta una serie di scelte localistiche e clientelari.
Questo emendamento affronta un?altra delle tematiche che riteniamo fondamentali. Non è un emendamento che sostiene una proposta di iniziativa legislativa, una delle tante proposte di iniziativa legislativa assunte dal gruppo di Forza Italia ma che affronta un altro dei nodi di questa regione: mi riferisco al diritto delle giovani coppie ad avere una casa, ad essere aiutati per la realizzazione della loro principale aspirazione, poter avere a disposizione una casa. La politica regionale su questo versante è ricca di ambiguità, non credo che negli ultimi anni si sia registrata una scelta di campo precisa da parte dell?Esecutivo in questa direzione, perché tutti gli interventi realizzati, i cosiddetti ?buoni casa? sono stati esclusivamente il frutto di leggi nazionali che hanno messo a disposizione delle Regioni finanziamenti cospicui che non potevano essere indirizzati otlremodo. Rispetto a questa problematica abbiamo segnalato da tempo che esiste un problema, esistono economie di spesa relativamente a risorse allocate a bilancio e io dico che è illegittimo destinare a soddisfare altre esigenze di bilancio: quei soldi sono finalizzati a interventi di edilizia economica e popolare e in questa direzione debbono andare. E? bene, quindi, che ci sia un?azione del governo regionale che vada nella direzione di recuperare tutti gli avanzi di gestione, di metterci qualcosa di suo e di prevedere un intervento di 2 miliardi di vecchie lire, rendendo questo un intervento annuale, perché la scelta di valore che la Regione deve fare è questo investimento per la vita: dare soldi ai giovani per costruirsi la nuova casa vuol dire fare un investimento per la vita e credo che la Giunta regionale delle marche possa bene investire due miliardi di vecchie lire per aiutare lo sviluppo della vita in questa regione.
Chiedo la votazione per appello nominale, a nome anche dei consiglieri Pistarelli e Castelli.

Fausto FRANCESCHETTI. Presidente, chiedo la sospensione per dieci minuti.

PRESIDENTE. E? prassi che quando un presidente di gruppo chiede una sospensione, venga concessa. Dopo la votazione, sospenderemo la seduta.
Prego di procedere alla votazione per appello nominale, a partire dal n. 3.

Gabriele MARTONI, Consigliere segretario. Procedo alla chiama:
Amati no
Ascoli no
Avenali no
Benatti no
Brini assente
Castelli sì
Cecchini sì
Ceroni assente
Cesaroni assente
Ciccioli sì
D?Ambrosio no
D?Angelo no
Donati assente
Favia assente
Franceschetti no
Gasperi sì
Giannotti sì
Grandinetti assente
Luchetti no
Martoni no
Massi Gentiloni Silveri assente
Melappioni no
Minardi assente
Modesti no
Mollaroli no
Moruzzi no
Novelli assente
Pistarelli sì
Procaccini no
Ricci no
Rocchi assente
Romagnoli sì
Secchiaroli no
Silenzi assente
Spacca no
Tontini no
Trenta assente
Viventi assente
Agostini no
Amagliani no

Il Consiglio non approva

PRESIDENTE. La seduta è sospesa.


La seduta è sospesa alle 14,45