Resoconto seduta n. 175 del 10/02/2004
La seduta inizia alle 10,30


Congedi

PRESIDENTE. Hanno chiesto congedo i consiglieri Grandinetti e Gasperi.




Proposte di legge (Esame degli articoli e votazione finale):
«Provvedimento generale di rifinanziamento e modifica di leggi regionali per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2004)» Giunta (227)
«Approvazione del bilancio di previsione per l'anno 2004 ed adozione del bilanci pluriennale per il triennio 2004/2006» Giunta (228)

PRESIDENTE. Dobbiamo procedere alla votazione degli articoli della proposta di legge n. 228.
Art. 1. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Art. 2. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Art. 3. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Art. 14 Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Art. 5. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Art. 6. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Art. 1. C'è un emendamento a firma Agostini. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Pongo in votazione l'art. 7 come emendato.

Il Consiglio approva

Art. 8. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Art. 9. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Art. 10. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Art. 11. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Art. 12. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Art. 13. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Art. 14. Emendamento a firma Agostini. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Emendamento a firma D'Angelo e Moruzzi. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 4. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 5. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 6. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 7. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Pongo in votazione l'articolo 14 come emendato.

Il Consiglio approva

Art. 15. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Art. 16. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Art. 17. Emendamento n. 8. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 9. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 10. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 11. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Subemendamento 012. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 12. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 13. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 14. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 15. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 16. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Pongo in votazione l'articolo 17.

Il Consiglio approva

Art. 18. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Art. 19. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Art. 20. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Art. 21. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Art. 22. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Art. 23. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Art. 24. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Art. 25. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Art. 26. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Art. 27. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Art. 28. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Art. 29. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Art. 30. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Art. 31. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Art. 32. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Pongo in votazione il coordinamento tecnico.

Il Consiglio approva

Come stabilito nella Conferenza dei presidenti di gruppo, procediamo a dichiarazioni di voto, sia sulle proposte di legge che sugli ordini del giorno.
Ha chiesto di parlare, per dichiarazione di voto, il consigliere Giannotti. Ne ha facoltà.

Roberto GIANNOTTI. Vorrei fare alcune considerazioni finali su questa proposta di bilancio, ad integrazione del contributo che abbiamo fornito, in primo luogo con la relazione di minoranza del consigliere Trenta, in secondo luogo con l'intervento puntuale del nostro consigliere Ceroni, ma anche con il contributo che è stato dato nella giornata di ieri nella valutazione degli emendamenti.
Intanto una considerazione di ordine politico. Credo che i fatti e non le parole dimostrano che in questi ultimi tempi si è registrata una caduta di peso e di qualità di questa maggioranza consiliare che è ormai in caduta libera, che ha perso pezzi importanti. Evidentemente il dibattito di ieri la dice tutta sul ruolo assunto dal gruppo consiliare dei verdi, che ha fatto perdere a questa maggioranza un petalo importante, il petalo ambientalista. Una maggioranza che registra tutti i giorni distinzioni e dissociazioni, non è più, ormai, un caso l'atteggiamento di rigorosa critica sul piano dei contenuti espressa in questo Consiglio da Procaccini. Credo sia un dato oggettivo che questa posizione estremamente coerente sia diventata contagiosa, al punto da coinvolgere altri esponenti della maggioranza, anche interni al gruppo di maggioranza relativa. Il dibattito di ieri è testimonianza di questo diverso clima che c'è all'interno di questa maggioranza. Dico però che sostanzialmente il dato di fondo che mi sembra si possa registrare è che sono venuti meno due requisiti fondamentali a questa maggioranza: la coesione e la collegialità. Non voglio fare riferimenti che ha fatto il consigliere Castelli rispetto alle divaricazioni, sul piano dei contenuti, anche forti fra la Margherita e Rifondazione comunista, non mi interessa: i fatti dimostrano che c'è questa diaspora all'interno della maggioranza, che ha avuto dei grandissimi acuti in tutta la gestione delle nomine sanitarie. Questa è una maggioranza in cui vi sono non condivisioni di scelte e ricatti politici. L'esempio più eclatante è venuto dalla trattativa sugli organi di gestione delle Asl, con i ricatti, le posizioni dure assunte dalla Margherita e da Rifondazione, che hanno rischiato di far naufragare quell'accordo e quell'ipotesi di lottizzazione che era stata formulata.
Una maggioranza che a mio parere rimane insieme e legata solo perché c'è un interesse politico da salvaguardare. E' una maggioranza la cui debolezza diventa sempre più oggettiva, una maggioranza senza prospettive, una maggioranza destinata quotidianamente a scomporsi sul piano dei contenuti, che riesce a ricomporsi solo nella logica elettorale.
E' uno sforzo inutile, caro Spacca, perché comunque questa maggioranza, anche ricorrendo allo scotch per tenersi unita, è destinata ad essere mandata all'opposizione dalla volontà degli elettori.
Perché sarete mandati all'opposizione? Non perché lo diciamo noi. Proverò a fare un ragionamento, poi può darsi che non ci riesca. Intanto perché è stato reciso il rapporto con la società marchigiana, è stato reciso quel filo che aveva fatto le fortune di questa maggioranza, quel patto con le forze economiche e sociali che le avevano consentito di rivincere le elezioni regionali, a dispetto della mediocrità dei risultati della scorsa legislatura.
Il fallimento del metodo della concertazione, la contestazione di fondo della gestione ordinaria ? vedi le scelte del personale ? o, se volete, le polemiche sulla trasparenza sono segnali inequivocabili, collega Franceschetti, della crisi di un rapporto, quello con la società marchigiana, che aveva fatto, in passato, le vostre fortune.
In questo senso a me pare tardivo es strumentale l'annuncio, sul piano delle intenzioni, di scrivere un nuovo "patto per lo sviluppo" con le forze sociali.
Questa è un Giunta debole perché non ha saputo risolvere i problemi finanziari, ha dimostrato di non saper far quadrare i conti, anzi è giusto dire che li sa far quadrare solo ricorrendo ad operazioni di "plastica facciale", di ingegneria finanziaria o accentuando la dipendenza dal ricorso ai prestiti. Per il resto i documenti contabili continuano ad essere oscuri ed illeggibili se non per gli addetti ai lavori, ma un dato è oggettivo, colleghi consiglieri: che il deficit marchigiano ha raggiunto un livello spaziale, da altro emisfero. Con i suoi 3.000 miliardi di vecchie lire di deficit, questa esperienza di governo non va lontano. Questo dato è il segnale inequivocabile del fallimento, sul piano finanziario, di questa Giunta regionale. Una Giunta regionale che però si è contraddistinta sul piano della fiscalità e anche questo è un altro dato oggettivo che non possiamo disconoscere. Al di là delle promesse, sono state reiterate le scelte del passato, è stata confermata l'imposizione fiscale che è una delle più alte del paese e che ha scaricato sulle imprese e sulle famiglie la responsabilità e gli oneri di anni di gestione allegra e di responsabilità amministrativa della 'D'Ambrosio 1", della "D'Ambrosio 2", della "D'Ambrosio 3", considerato il mini-rimpasto. Oltre il danno la beffa, perché non siete stati nemmeno capaci di mantenere le promesse che avevate fatto di azzerare gli aumenti e di restituire il maltolto. Quello che abbiamo approvato qualche settimana fa è solo un palliativo, un'operazione propagandistica che può servire al consigliere candidato assessore Silenzi per fare la campagna elettorale per la Provincia di Macerata, ma non ha nessuna incidenza rispetto al tessuto produttivo di questa regione, ma soprattutto rispetto alla condizione di tante famiglie marchigiane.
Non è solamente questo il limite del fallimento di questa Giunta regionale, perché questa Giunta regionale ha dimostrato fino in fondo il suo municipalismo, intraprendendo e riaffermando un percorso di contrapposizione politico-ideologica al Governo centrale, alla stregua delle altre Regioni "rosse" del nostro paese, che se ha un senso per queste ultime non lo ha per le Marche che certo è una regione "rossa" ma non è una regione grande, non è una regione forte, attrezzata, autorevole politicamente. La conseguenza è stata ed è, caro Presidente ? questo è l'altro dato oggettivo ? l'indebolimento della sua capacità di trattazione a livello centrale, sul piano della richiesta di adeguati flussi di risorse finanziarie nazionali che non ha consentito e non consente di mettere mano al riequilibrio infrastrutturale della nostra regione, come certamente non ci aiuta mantenere alto il tono della polemica rispetto ai trasferimenti statali, una polemica fumosa, vuota, che non ha un riscontro nei fatti, anzi che è contraddetta dai fatti, come nel campo del sociale. Se mai, amici della Giunta, c'è da discutere un'altra questione: come utilizzate le risorse statali. E' uno scandalo che in questa Regione le risorse statali della 135, legate al potenziamento e alla valorizzazione delle strutture turistiche, vengano utilizzate per sostenere uno strumento di programmazione regionale qual è il piano promozionale. La Regione ha finanziato i propri interventi in campo turistico con 350.000 euro suoi e con 7 miliardi di lire dello Stato. Questo è uno scandalo. Così come è uno scandalo ? me lo si consenta ? che si permetta all'assessore Secchiaroli, ancora, di organizzare quelle parate a cui abbiamo dovuto assistere l'altra settimana.
Dialogando l'altra sera con un rappresentate di una organizzazione sindacale vicina al vostro partito, mi ha detto "sono rimasto esterrefatto dalla platea e dagli oratori presenti al convegno sulle politiche sociali: non c'era un esponente politico di una formazione che non fosse di sinistra". Se questo è il modello di difesa del pluralismo politico e culturale che garantisce questa Giunta regionale, ho sbagliato paese...

Cesare PROCACCINI. Ci sono stati Baldassarri e Urso, purtroppo...

Roberto GIANNOTTI. Sto parlando del convegno sulle politiche sociali.
Non si può continuare a pensare di usare soldi, strutture, il ruolo dell'istituzione regionale per fare convegni di partito, smettetela. Il convegno di Loreto è stato un convegno di partito che certamente non ha aiutato.
Rispetto a questo potete anche continuare a fare gli "inciuci", tanto per essere chiaro, e chi vuol capire capisca. Io continuerò a chiedere ai miei rappresentanti di Governo di boicottare tutte le iniziative politiche assunte da questa Giunta regionale, cosa che ho fatto ? e non sono pentito ? e che continuerò a fare, fin quando non cambierete, fin quando non affermerete in concreto il riconoscimento del pluralismo che esiste in questa regione.
Sul piano concreto questo fallimento viene dalla sanità, dove si è realizzata una razionalizzazione che ha dato ai marchigiani un sistema inefficiente, disarticolato e particolarmente dispendioso, che ha mortificato il diritto alla salute di tanti cittadini delle zone interne e montane, che ha confermato i privilegi di sempre, che non ha affrontato e risolto i nodi della crisi inarrestabile del sistema sanitario, a partire dal riequilibrio delle alte specialità, dalla riduzione degli oneri per la mobilità passiva, dal contenimento della spesa farmaceutica. Un sistema sanitario diventato ormai ? consentitemelo ? solo terreno di scontro, di potere e di sfrenate logiche lottizzatorie tra i partiti singoli rappresentanti di questa maggioranza.
Ultima cosa sul piano della trasparenza amministrativa, su cui è caduta questa Giunta. Questa Giunta è nata sull'onda dell'azione di "Mani pulite" e cade sulla scia delle vicende di trasparenza amministrativa. Sta venendo al pettine uno spaccato fatto di irregolarità, di abusi, di cattiva gestione. Non accuso nessuno di responsabilità, non mi interessa, la magistratura indaghi, metta in galera chi ruba nelle Asl, dove volete. Non mi interessano gli scandali dei doppi incarichi professionali dati nel sistema sanitario da un direttore generale compiacente, alla stessa società, per 600 milioni in un anno. Non mi interessa, ma ciò dimostra una sola cosa: che queste cose sono possibili in questa regione perché c'è una inadeguata volontà politica e c'è una insufficienza dei controlli. Quando l'ex direttore generale della Asl di Fano minaccia un consigliere regionale di denuncia, così come è avvenuto, caro Presidente, io mi sarei aspettato un soprassalto di responsabilità da parte sua, cioè che scrivesse sul giornale dicendo che lei difendeva un diritto riconosciuto dalla legge. Ma quello che mi sconcerta sono i messaggi mafiosi contenuti in quella dichiarazione, quando si accusa me di non averlo messo a conoscenza di un verbale ispettivo della Giunta regionale. Si accusa me! Quella denuncia, se mai, doveva essere fatta alla Giunta per omissione di atti d'ufficio.
E' doveroso, se vogliamo impedire queste cose, che si manifesti in maniera più precisa la volontà della Giunta regionale, che invece, pur affermando e certificando ciclicamente la volontà opposta, continua dopo nove anni, in maniera imperterrita, nella pratica deleteria dell'affidamento di incarichi e consulenze inutili e costosi, su tutto ed a tutti (gli amici, evidentemente...).
Concludo con un concetto. Se c'è un elemento che ha caratterizzato questa maggioranza in questo scorcio di legislatura è l'arroganza politica. Questo è stato vero oggi nella discussione di bilancio, rispetto per esempio al rifiuto di ogni proposta migliorativa che è stata formulata dalle opposizioni, ma questo avviene, purtroppo, nella pratica di tutti i giorni. E' bene che l'opinione pubblica sappia che questa è una regione anomala, dove il 45% dei cittadini non è rappresentato, o se volete dove il 45% dei cittadini marchigiani non ha voce, perché alle opposizioni viene impedito il diritto di esercitare il loro ruolo. Questa è la gravità del fatto. Alle opposizioni non viene data la possibilità di presentare le proposte di legge, che vengono cestinate e rispetto a questo non c'è la capacità di attivare un confronto e discutere sul contenuto. Alle opposizioni non viene data la possibilità di discutere in Consiglio di mozioni su questioni di attualità, che vengono relegate agli ultimi posti dell'ordine del giorno. Alle opposizioni non si risponde alle richieste di sindacato ispettivo, se non in tempi tardissimi, quando la cosa non è più attuale.
Vuol dire che si disconosce all'opposizione il ruolo che invece gli elettori le hanno affidato. Qui sta la gravità, qui sta la questione di fondo che in qualche modo deve essere risolta, perché se non si risolve questa situazione ne va di mezzo la stessa legittimità di questa istituzione regionale. Voi avete una responsabilità grave, quella di inficiare il ruolo e la legittimità del Consiglio regionale.
Rispetto a queste cose, con questa richiesta forte di apertura, di capacità di confronto... Noi non vogliamo "inciuci", non vogliamo compromessi, vogliamo essere rispettati per le cose che pensiamo e che diciamo, e vogliamo discutere di queste cose: vogliamo discutere sulla legge per la famiglia che abbiamo presentato della legge sulla parità scolastico, vogliamo discutere della legge sul turismo, che secondo noi deve essere portata all'attenzione. Su queste cose vogliamo discutere, perché è nostro diritto pretenderlo. Poi passerà, giustamente, l'orientamento, il punto di vista della maggioranza del Consiglio, però non potete toglierci il diritto di parola, questo è inaccettabile e rispetto a questo la nostra reazione sarà fortissima.
Per questi motivi voteremo contro questi strumenti di bilancio.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Viventi.

Luigi VIVENTI. Vorrei brevemente, come mia consuetudine, illustrare i motivi per cui il gruppo dell'Udc voterà contro queste due proposte della Giunta regionale e della maggioranza di centro-sinistra. Credo che sia corretto concedere alla Giunta un'attenuante generica: nella stesura del bilancio deve far fronte a una situazione di difficoltà economica generale che c'è nel paese e quindi anche nella regione. Ci sono difficoltà di cassa per tutti il Governo centrale ha questo problema, accentuato anche dall'obbligo del rispetto dei parametri di Maastricht e quindi ciò impedisce anche l'attivazione di politiche di sostegno allo sviluppo, di riduzione della pressione fiscale che avrebbero incentivato la spesa per consumi e rimesso in moto il volano dell'economia. Ci sono vincoli generali di carattere internazionale come la svalutazione del dollaro e rispetto a questi temi, siccome parliamo di bilancio, credo che con onestà intellettuale bisogna dire che qualsiasi amministrazione, di qualsiasi colore politico, oggi si trova in difficoltà nella gestione di questo aspetto. Ciò non toglie però, che l'indebitamento complessivo raggiunto da questa Regione è eccessivo: parliamo di 2.900 miliardi di vecchie lire. Soprattutto abbiamo visto che questo indebitamento è maturato dal 1995 ad oggi, quindi in queste due legislature si è passati da un debito complessivo della Regione, che nel 1995 era di 500 miliardi, a 2.900. Questa è una considerazione che va fatta al di là della crisi economica e su questo c'è una responsabilità politico-gestionale che è vostra, perché siete stati sempre voi, continuamente, a gestire il governo della Regione.
Questa situazione debitoria avrà delle conseguenze pesanti anche per i cittadini marchigiani. Anche per facilitare il lavoro di chi ci deve seguire, come gli addetti stampa ecc., vorrei sintetizzare in 3-4 punti le conseguenze negative che ciò comporterà.
Una prima conseguenza negativa immediata è che la tassazione eccezionale su Irpef e Ira che è stata da voi deliberata nel dicembre 2001 e che doveva terminare con il 2004, non terminerà con il 2004, quindi noi dovremo ancora pagare la sovratassa, perché la situazione delle casse regionali non consente il rispetto della promessa fatta allora. Questa è la prima conseguenza concreta, pesante, al di là di tutte le altre fumose argomentazioni politiche. La seconda conseguenza inevitabile è che non ci sarà la possibilità di liberare risorse proprie da indirizzare verso il sostegno di tutte le attività produttive che in questo momento soffrono e vanno incontro a una crisi. Terza conseguenza negativa è che anche dal punto di vista delle infrastrutture, dove siamo in ritardo ormai cronico, dovremo fare conto quasi interamente sulle disponibilità finanziarie del Governo centrale, perché la Regione di proprie da mettere a disposizione non ne ha. Io sono convinto ? ma fintanto che non tocco con mano rimango nella speranza ? che gli affidamenti e le promesse fatti dal Governo per voce del viceministro Baldassarri siano concrete e si realizzino. Sono in fiduciosa attesa, come spero che lo siate anche voi.
Un'ultima nota riguarda ovviamente la sanità. Dovevamo parlarne forse al primo punto, ma ne parlo come ultimo punto perché gli dedico un'attenzione particolare. Dal momento che il settore della sanità occupa circa l'82% delle risorse proprie del bilancio regionale, è evidente che una mancata soluzione di questo problema non può migliorare la situazione del deficit totale. Della riforma abbiamo parlato a lungo in quest'aula, io dissi che era una riforma gattopardesca, che cambiava tutto senza cambiare nulla, ma vi dicevo anche che una scelta come quella dell'Asur, realizzata nel modo con cui voi l'avete realizzata alla fine era una scelta che avrebbe avuto delle conseguenze negative indubbiamente, che si stanno dimostrando. Immaginate che quando ho definito un obbrobrio giuridico questa riforma, era così, perché la Asur doveva nascere dalla fusione per incorporazione nella Asl 7 di Ancona delle altre aziende sanitarie e così non è avvenuto, perché si è verificata solo una modifica della denominazione sociale, al tempo stesso le zone alle quali è stata ridata la personalità giuridica a tempo, spogliata dalla gestione patrimoniale, si trovano nella condizione di dover comunque gestire alcune questioni e nel momento in cui sono stati soppressi i collegi dei sindaci revisori nelle Asl, istituito il collegio unico dei sindaci revisori dell'Asur, che formalmente, secondo il codice civile, credo non sia ancora correttamente costituito, è evidente che si creano dei problemi, oltre che dal punto di vista puramente giuridico, dal punto di vista gestionale. Invito tutti voi a immaginare quello che succederà quando questo collegio unico dei sindaci revisori dell'Asur dovrà esaminare le varie delibere, i vari atti che vengono dalle 13 ex Asl, dalle 4 aziende ospedaliere, senza avere a disposizione i tecnici delle varie aziende, delle varie Asl che dovrebbero e devono dare spiegazioni sugli atti. A me viene il dubbio che voi vogliate impedire un controllo effettivo della gestione sanitaria e della spesa. Questa è una considerazione che viene spontanea, altrimenti non vi sareste attrezzati in questo modo.
Vedo che già dovete correre ai riparti, perché nella seduta di ieri avete nominato quattro direttori amministrativi coincidenti con le quattro province, quindi, di fatto, credo che dovrete darmi ragione anche sul collegio dei sindaci revisori quando dovrete andare a modificare ancora qualche cosa, perché mi pare che così non funzioni.
Un ultimo dato. Ho sottomano il Dpefr che abbiamo votato in dicembre. La Giunta regionale nel documento di programmazione economica e finanziaria prevedeva un contributo da parte dello Stato centrale per la spesa sanitaria di 2.000.0007.000 euro. Una settimana fa ? abbiamo qui i dati della ripartizione ? con il fondo sanitario nazionale il Governo ha assegnato alla Regione Marche esattamente 2.000.0007.000 euro. Così smentiamo, una volta per tutte, che questa diceria di cui vi siete avvalsi per giustificare alcune difficoltà non è vera. Questi sono i dati del Dpefr e questo è il dato che voi potete consegnare anche alla stampa perché è importante che i cittadini siano informati di quello che diciamo qui dentro. Questi sono dati oggettivi. Che poi ci siano dei risparmi da realizzare, vista la crisi, in altri settori mi sembrerebbe anche doveroso farlo: se il Governo taglia la spesa nei propri ministeri, è giusto che la Regione faccia altrettanto... Presidente D'Ambrosio, se mi vuole interrompere lo può fare.

Vito D'AMBROSIO, Presidente della Giunta. E' irrituale...

Luigi VIVENTI. E' irrituale, ma glielo concedo, non ho problemi.

Vito D'AMBROSIO, Presidente della Giunta. E' una vicenda lunga, complessa, che ho vissuto in due giorni di negoziato.

Luigi VIVENTI. Lei vuol dire che si è arrivati a questa concessione del contributo del Governo anche grazie all'interessamento, doveroso da parte sua, come Presidente della Regione Marche...

Vito D'AMBROSIO, Presidente della Giunta. E' diverso. Approfittando anche della cortesia del Presidente Minardi, chiarisco che la proposta iniziale del Governo prevedeva per la Regione Marche due miliardi e 4 milioni circa. Nella faticosissima maratona negoziale fra le Regioni abbiamo raggiunto un accordo per cui alla Regione Marche è stata riconosciuta una quota pari a 2.000.006.998 euro. Poi, quello che lei ha letto è quello che ci proporrà il Governo, perché ha recepito la nostra indicazione. La trattativa condotta in prima persona ha portato alla Regione Marche circa 4-5 miliardi in più.

Luigi VIVENTI. Io sono andato alla fine della storia, quindi le concedo, come è giusto, questo intervento come Presidente, lei ha fatto doverosamente quello che doveva fare, come credo l'abbiano fatto i presidenti delle altre Regioni d'Italia. Ho sentito tutti gli interventi del centro-sinistra: "tagli del Governo sulla sanità..." ecc. I tagli del Governo non ci sono, quindi questi sono i dati oggettivi. C'era una previsione di farli, non ci sono stati. Lei dice "finché non ce li hanno dati non siamo sicuri", però credo che quando un Governo delibera penso che sia impegnato a rispettare ciò che delibera.
Un'ultima considerazione è relativa al fatto che le proposte di legge da me presentate a nome dell'Udc non vengono mai prese in considerazione da parte della maggioranza. Sono rimasto male, perché nei Comuni qualcosa dell'opposizione si recepiva. Magari si discuteva, poi si diceva no, ma qualcosa comunque si muoveva. Qui le nostre proposte non vengono nemmeno mai portate in Commissione. Io ne ho presentate sulla famiglia, sulla funzione educativa degli operatori, e lasciamo perdere queste che potrebbero avere dei contenuti politici, ma ne ho presentate altre che sono tecniche, sul riconoscimento, per esempio, dell'utilizzo del biodiesel. Ho presentato una proposta di legge per quanto riguarda l'utilizzo dei sottotetti a fini abitativi, che risolverebbe grandi problemi dal punto di vista urbanistico, senza cementificazione e consentendo alle magre casse comunali di incassare dei soldi. Che non vengano prese in considerazione nemmeno queste proposte... Non credo che quella per l'utilizzo dei sottotetti sia una proposta di destra o di sinistra, è una proposta concreta, come ne posso citare altre. Su questo manifesto non la mia insoddisfazione, ma rimango obiettivamente male, perché non mi sottraggo mai a un confronto serio rispetto alle proposte che voi fate. Avete visto che il gruppo dell'Udc, in Commissione e in Consiglio, ha votato anche a favore di proposte fatte bene, in quest'aula. Ci sono delle proposte che io ho presentato per il bene di tutti e non vengono prese ugualmente in considerazione. Allora uno pensa "conviene fare il consigliere di opposizione dicendo che va tutto male, è tutto sbagliato", perché se cerchi di fare delle proposte concrete e cerchi di partecipare in maniera positiva, alla fine il risultato è lo stesso perché non vieni preso in considerazione.
Questo è un mio piccolo sfogo personale, perché ormai siamo al quarto anno di attività, quindi credo di dover riporre le speranza in un cassetto, auspicando che chi ci sarà nella prossima legislatura sia più fortunato.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere D'Angelo.

Pietro D'ANGELO. Come si è manifestato chiaramente dal dibattito generale e poi dal durissimo confronto avvenuto ieri al momento dell?approvazione dei singoli articoli della finanziaria, la stesura e la discussione del bilancio che ci apprestiamo a votare sono state un momento estremamente difficile. Non nego che fare un bilancio sia una cosa complessa e difficile. Diamo atto all maggioranza che ha messo su questo bilancio, soprattutto sull?aspetto sociale e su quello ambientale, anche se, come verdi, avremmo gradito una maggiore attenzione su quest?ultimo tema ambientale, sul problema delle polveri sottili, dell?inquinamento dell?aria, sul problema della sicurezza del territorio e quindi le autorità di bacino, sul problema dell?incentivazione di un traffico veicolare meno inquinante.
Rispetto ai molteplici emendamenti presentati dal sottoscritto e dal collega Moruzzi, uno spiraglio di attenzione da parte della maggioranza a queste esigenze dei verdi è apprezzabile, ma ripeto che per quanto riguarda i verdi, che sono politicamente vicini a questa maggioranza di centro-sinistra, anche se scelte recenti e responsabilità ben distribuite tra tutti, hanno portato i verdi stessi all?opposizione di questo centro-sinistra. Se non prevarrà nei verdi, come mi auguro, la logica del sottogoverno, è chiaro che sarà indispensabile che ci siano aperture programmatiche. Prendo atto di questo spiraglio, anche se mi aspettavo un po? di più, all?interno di questa finanziaria dato ai verdi, ma saremo molto attenti relativamente alle leggi che saranno in discussione in IV Commissione. Non abbiamo gradito che questo Consiglio e questa maggioranza non abbiano voluto una maggioranza della Regione sull?osservazione del Pai. Non era una cosa allucinante ma solamente una garanzia. Non perché non ci fidiamo degli enti locali ma perché è indispensabile un organismo sovraordinato che possa coordinare, omogeneizzare gli interventi su tutto il territorio. Sappiamo quanto è difficile e sappiamo quanto troppo spesso è capace di influenzare le scelte degli amministratori il consenso elettorale. Ecco perché era indispensabile un organismo sovradimensionato. L?abbiamo visto questa mattina leggendo i giornali che cosa può portare il consenso elettorale: far affermare al collega Gasperi il falso, puro sciacallaggio politico nei confronti della collega Mollaroli che, come sapete, è tra le persone candidate a sindaco di Fano. Ebbene l?articolo del collega Gasperi sulla stampa di oggi, sulla riserva del Metauro, è un?accozzaglia di falsità, uno sciacallaggio politico. Ecco perché la rincorsa del consenso elettorale a volte fa perdere la ragione.
Saremo molto attenti a quanto avverrà nell?approvazione della VIA, se verrà ridato il giusto peso alla partecipazione dei cittadini e degli enti parco. Saremo attenti alla modifica della legge 13 sul paesaggio agricolo e nel valutare se si darà la stura alle richieste più liberiste, perché riteniamo che un cambiamento della legge 13 sul paesaggio agricolo come quello presentato, sarebbe più devastante del condono edilizio di berlusconiana memoria, molto più devastante. E allora questa maggioranza entrerebbe in contraddizione: non può da un lato fare una legge regionale per tamponare lo scempio del condono edilizio, giustamente, e dall?altro modificare una legge regionale che, in quanto a scempio paesaggistico ed edilizio sarebbe dieci volte superiore.
I verdi potranno essere recuperati solo in funzione di contenuti programmatici. Quindi apprezziamo questo barlume di apertura avvenuto nel dibattito di ieri relativamente al finanziamento di leggi regionali, quali quelle per i percorsi pedonali sicuri e le piste ciclabili, per il risparmio energetico, per il recupero di aree in degrado ambientale in compartecipazione con gli enti locali. Questa, per esempio, è una legge che avremmo gradito avesse avuto una maggiore copertura, perché è una legge in compartecipazione con gli enti locali: 50% di finanziamento della Regione e altrettanto degli enti locali. Sapete bene che molte realtà urbane hanno una situazione difficile e una maggiore somma su questa legge avrebbe fatto da volano per investimenti su tutto il territorio regionale, per riqualificare aree urbane degradate e migliorare la qualità della vita. Capisco le maglie strette all?interno di un bilancio, però un maggiore ?sforzo? questa maggioranza poteva farlo, anche perché, pur migliorando il bilancio, c?è stata la solita componente che ogni anno ricompare, quella del partito localistico, cioè la spinta localistica. L?aspetto critico verso questo bilancio, oltre al fatto che poteva essere compiuto un maggiore sforzo relativamente alle problematiche ambientali, è che è prevalsa, a volte, la spinta localistica: quel famoso articolo 7 della finanziaria mette in luce questa fortissima spinta localistica. Non va bene, perché noi, qui, dovremmo essere rappresentanti degli interessi di tutto il territorio regionale. Non va bene quando si danno 400.000 euro per gli investimenti al teatro delle Muse, quando si danno 6 milioni di euro nel triennio per la Cittadella, come se tutto il resto della nostra regione non esistesse. Non voglio criticare gli interventi che vanno fatti, ma vanno fatti gradualmente, in un contesto generale e regionale, perché, ripeto, i consiglieri regionali con questa logica si dovrebbero muovere. Tra gli emendamenti presentati dai verdi non ce n?è uno che abbia una finalità localistica, tutti con finalità territoriale regionale. Questo è l?aspetto più critico di questo bilancio: troppo spazio alla visibilità politica locale, troppo spazio a scelte che vanno solamente a garantire interessi localistici.
Ho presentato ieri un emendamento che potesse finanziare il funzionamento dell?autorità di bacino...

Luciano AGOSTINI. Ci sia svenati per andare incontro alle esigenze dei verdi. Ci siamo assunti responsabilità su come finalizzare le aree protette...

Pietro D'ANGELO. Agostini, se questo è il tono, io sono pronto a cambiare.

Luciano AGOSTINI. E? il tono della verità.

Pietro D'ANGELO. Agostini, stai calmo, perché io ti conosco troppo bene: non a caso vieni dal mio stesso territorio.
Mai mi sarei aspettato una bagarre come quella di ieri sulla finalizzazione di due riserve naturali, tra l?altro previste dal Ptrap. Non c?è nessuna imposizione agli enti locali: se vorranno faranno le loro riserve, se non vorranno non le faranno, tanto è vero che per la riserva della Sentina da tre anni ci sono i soldi e ancora non hanno fatto alcunché. Non capisco e non capirò mai lo scontro durissimo avvenuto in aula sul nulla, e non me lo fate passare come il grande svenamento: nessuno svenamento, i soldi per queste riserve erano già previsti, sono stati finalizzati da questo Consiglio, ma non c?è stato uno svenamento, non ho preso soldi da altre parti per cui mi è stato fatto questo grande ?regalo?.
Ieri avevo presentato un emendamento per finanziare il funzionamento dell?autorità di bacino del Tronto ed è stato respinto perché si dice che i soldi ci sono. La delibera dell?autorità di bacino di cui sei presidente dice invece che non ci sono. Prendo atto.

Luciano AGOSTINI. E? giusto chiedere la compartecipazione...

Pietro D'ANGELO. Io mi attengo ai fatti: c?è una delibera dell?autorità di bacino del fiume Tronto, tu sei il presidente del comitato istituzionale che chiede 100.000 euro per il funzionamento, ne sono stati dati 36.000, poco più del Conca-Marecchia che ricade tutto sopra le spalle della Regione Emilia Romagna. Non voglio rientrare su questo discorso. Ho presentato un ordine del giorno e mi auguro che sia da te, quale presidente del comitato istituzionale dell?autorità di bacino, appoggiato. L?ordine del giorno dice ?Visto che l?autorità di bacino interregionale del fiume Tronto è la seconda entità tra le autorità di bacino per importanza sul nostro territorio per numero di comuni, per numero di abitanti e per superficie che va a gestire; visto che si trova in una situazione di difficoltà di personale tecnico per approvare il Pai?, chiedo che la Giunta si impegni, fino all?approvazione del Pai, affinché alla segreteria tecnica dell?autorità di bacino del Tronto vengano affiancati tecnici dell?autorità di bacino regionale, solo per consentire di fare il Pai. Mi auguro che questo ordine del giorno sia supportato.
L?altro ordine del giorno è relativo alla situazione del consorzio di bonifica del Tronto che ieri è stato discusso e concerne le difficoltà in cui si trova ad operare. Non voglio ribadire tutto quello che già è stato detto ieri, ma è un impegno per la Giunta affinché si affronti la problematica del funzionamento del consorzio di bonifica del Tronto e relativamente alla posizione finanziaria e relativamente al suo scopo irriguo, perché se è stato tolto un balzello ai cittadini, e io sono stato uno di coloro che hanno voluto questo, altrettanto giusto è che si provveda a chiarire tutta la situazione.
Mi auguro che queste piccole esigenze dei verdi vengano soddisfatte, ribadendo ancora una volta che, pur apprezzando l?apertura che c?è stata relativamente all?approvazione di alcuni emendamenti, la nostra attenzione si rivolgerà ai prossimi atti di natura ambientale che questa maggioranza e questo Consiglio si apprestano ad affrontare.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Brevi considerazioni che servono anche come dichiarazione di voto sugli atti. Il bilancio regionale è un atto politico che dovrebbe costituire l?ossatura dell?attività amministrativa e legislativa, dovrebbe essere un atto autonomo delle Regioni che concorre alla politica unitaria dello Stato, in una visione di Repubblica delle autonomie prevista dalla Costituzione. In realtà non è così, i bilanci vengono declassati ad atti contabili che si districano tra mille difficoltà, che bastano appena a coprire la spesa corrente. E? in atto da parte del Governo nazionale un attacco mai visto alla finanza locale di Regioni, Province e Comuni. In ciò c?è una scelta politica liberista di privatizzazione, che mette in pericolo pezzi decisivi dello Stato sociale. Viene ridotto del 30% il fondo sociale nazionale, -11 milioni di trasferimenti alla Regione Marche, -19 milioni ai Comuni delle Marche, con tagli che vanno dal 3 al 28%. In questo contesto sono ipocriti e strumentali gli appelli e gli ordini del giorno della destra e di Forza Italia a favore del volontariato, quando è il Governo centrale, il loro Governo a tagliare l?assistenza sociale. Uno Stato moderno e civile non può declassare il problema del disagio sociale a rango di carità, di cosiddetta sussidiarietà orizzontale.
In questo dibattito è emerso anche un altro dato: che il centro-destra ha dimostrato di non avere una politica alternativa a quella della maggioranza regionale, non ha una politica alternativa e manca di una visione diversa di un altro bilancio, quindi le sue opposizioni molto spezzettate sono localistiche, non incidono e non indicano una strada diversa.
Il bilancio in questa considerazione viene declassato ad un atto tecnico, rituale, visto che non può incidere in maniera significativa sullo sviluppo. Il cosiddetto federalismo, la devoluzione stanno portando alla separazione del paese, una separazione tra Regioni ricche e Regioni povere. Si sta verificando l?analisi che Palmiro Togliatti fece tanti anni fa sul rischio che, senza una politica per gli enti locali da parte del Governo le Regioni saranno piccoli staterelli che si contenderanno, l?una contro l?altra, le poche risorse dello Stato. E? già così oggi. I costi della sanità che vengono scaricati sulle Regioni, quelli dell?istruzione, le spese di co-finanziamento per attivare i finanziamenti europei, la spesa corrente obbligatoria impediscono qualsiasi seria manovra aggiuntiva per diversificare il modello di sviluppo delle Marche che ora mostra segnali di crisi, non solo nel settore della calzatura dove c?è stato un calo occupazionale di migliaia di lavoratori ? e non è un caso che dopo tanti anni il prossimo 20 del mese ci sarà lo sciopero generale che noi salutiamo e sosteniamo, perché la produzione nel settore calzaturiero, tra il 2002 e il 2003 ha perso 9 milioni di paia di scarpe prodotte ? ma anche in altri comparti, dal mobile all?elettrodomestico, dove si parla ormai di mobilità per centinaia di lavoratori della Merloni Termosanitari.
In questo contesto, anche nelle Marche dove le politiche del centro-sinistra dal 1995 ad oggi hanno fatto molto per lo sviluppo equilibrato, si pongono le questioni salariale e occupazionale. Il dato di disoccupazione regionale del 4%, molto basso rispetto alla media nazionale, non deve trarre in inganno, perché a sud della regione, purtroppo, la disoccupazione è del 10%, al punto che sono state indette grandi mobilitazioni di lotta.
In questo quadro il povero bilancio regionale non può essere ulteriormente indebolito. In questo bilancio in realtà, qua e là c?è stata qualche caduta di stile; da parte di alcuni partiti della Giunta ci sono stati questi tentativi. Sono del tutto improprie iniziative di tipo localistico che non danno alcuna risposta significativa ai territori, che meritano ben altre attenzione. Non si può recuperare, cari colleghi e compagni, il rapporto con il sistema degli enti locali con qualche blitz dell?ultima ora. Come pure è stato un errore, a nostro modo di vedere, inserire nel bilancio la modifica della legge 13 sull?azienda unica, perché non c?entra nulla con la manovra economica e ciò dimostra, anche nella fase transitoria, il fallimento, a meno che la modifica non abbia secondi fini. Il fallimento sul punto per cui essa è stata testardamente voluta: quello della semplificazione e della gestione centralizzata. Se si reintroducono di fatto i direttori sanitari e quattro nuove figure di direttori amministrativi, ciò crea ulteriore confusione e dimostra che l?Asur è un errore.
Il dibattito di ieri e anche in parte quello di questa mattina è stato interessante, ha toccato aspetti significativi ma ha eluso il vero problema, il nodo centrale, il contesto caratterizzato dall?emergenza sociale. La Regione non può sostituirsi né allo Stato né al Governo ma deve avere un?altra politica. Deve avere l?ambizione, nonostante i tagli governativi, di fare scelte diverse, di avere una visione sociale; deve orientare le risorse, purtroppo le poche risorse a disposizione, sul versante sociale. I Comunisti italiani in questo senso ritengono, pur non stando in Giunta, di avere svolto un ruolo di governo. Abbiamo indicato alla Giunta di prevedere maggiori risorse per i Comuni finalizzate allo Stato sociale, per attutire i guasti governativi, per l?assistenza agli anziani, per le parti comunali delle scuole materne statali, per gli asili nido statali, per l?abbattimento delle barriere architettoniche. Il bilancio proposto dà una risposta positiva in tal senso, riporta ai livelli del 2002 i trasferimenti ai Comuni per la gestione del sociale e, come noi avevamo chiesto, porta 4,5 milioni in più rispetto al 2003 per gli investimenti, sempre sul sociale. E? questa la parte più importante del bilancio, perché indica una strada diversa a quella liberista, perché vuol mantenere ed estendere lo Stato sociale pubblico nelle Marche ed è per questo che i Comunisti italiani voteranno a favore del bilancio.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Favia.

David FAVIA. Ho già avuto modo di dire nella discussione generale il mio pensiero sul bilancio preventivo e sulla finanziaria, un pensiero che intravede dei cambiamenti di tendenza rispetto agli anni passati su alcuni aspetti, ma che continua a intravedere delle criticità che ho riassunto ? questo sarà il centro del mio intervento ? in un ordine del giorno che tutti avete sui banchi e che si compendia sostanzialmente nel sottoporre alla Giunta l?intenzione di intervenire su tre argomenti fondamentali che secondo me rappresentano il settore in cui ci si dovrebbe spingere un po? di più: l?ulteriore intrapresa della strada della riduzione della pressione fiscale, soprattutto in connessione con il mondo produttivo al quale andrebbe prestata un po? più di attenzione in termini di investimenti e la definizione di due aspetti di caratura regionale sulla sanità, ma che riguardano nella loro essenza regionalistica, la città di Ancona. Al primo punto di questo ordine del giorno chiedo di finalizzare delle risorse di investimento a favore dell?abbattimento delle barriere architettoniche, in quanto la legge nazionale non è stata finanziata, quindi chiediamo che, anche dai fondi investimenti per il settore servizi sociali o da altri fondi, queste iniziative di abbattimento delle barriere architettoniche siano specificamente finanziate. Inoltre chiederei di valutare l?istituzione di una normativa premiale a favore di quelle imprese che investano in innovazione tecnologica, ricerca e sviluppo e contemporaneamente mantengano o incrementino i livelli occupazionali. Ovviamente l?unico intervento possibile è quello attraverso una riduzione dell?Irap. Chiedo inoltre che venga portata avanti una trattativa con il Governo nazionale per confermare gli stanziamenti a favore dei settori produttivi, ma che, in mancanza, la Regione veda di intervenire con fondi propri a favore della piccola e media impresa e soprattutto dell?artigianato e del turismo.
Per quanto riguarda il discorso sanitario chiedo che venga posta più attenzione al raggiungimento di una adeguata funzionalità organizzativa e soprattutto logistica delle aziende monospecialistiche Lancisi e Salesi all?interno degli ospedali riuniti Umberto I, nell?ambito di una autonomia gestionale e operativa che va riconfermata e tutelata. Inoltre chiedo alla Giunta di definire nei tempi più breve possibili, la destinazione dell?Inrca, alla luce dell?entrata in vigore del decreto legislativo, cioè di decidere se chiedere al Governo di trasformarlo in fondazione o se chiedere alla Conferenza Stato- Regioni di dargli una destinazione nell?ambito del servizio sanitario regionale e quale. La mia proposta è di continuare sulla strada intrapresa della specializzazione nella ricerca geriatrica, che è nell?interesse della regione ma anche della città di Ancona in quanto è un ospedale che per motivi logistici, oltre che al servizio degli anziani di tutta la regione è al servizio degli anziani della città di Ancona.
Confermo alcune positività e alcune criticità nelle due leggi di bilancio, che a mio giudizio potrebbero essere superate dall?approvazione di questo ordine del giorno che mi sembra vada nell?interesse di tutta la collettività marchigiana e che non sia un grande sacrificio per questa maggioranza.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Franceschetti.

Fausto FRANCESCHETTI. Penso in primo luogo che l?andamento del Consiglio regionale in questi tre giorni abbia dimostrato l?opposto di quanto diceva Giannotti nel suo intervento. Non ho visto in questi tre giorni e neanche ieri in tutte le votazioni che abbiamo fatto sugli articoli, sia della finanziaria che della legge di bilancio e sugli emendamenti, una maggioranza divisa. A me pare che anche la giornata di ieri abbia dimostrato una maggioranza fortemente coesa, unita nel voto degli articoli e dei tanti emendamenti che ci sono stati, al di là di qualche piccola sbavatura, sempre possibile quando sono in discussione tante proposte di emendamento.
Per la verità vedo invece che qualche problema c?è nell?opposizione, in modo particolare proprio nel gruppo di Forza Italia. Abbiamo ascoltato l?intervento del consigliere Favia, che fino a qualche giorno fa sedeva insieme a Giannotti nelle file di Forza Italia e oggi fa un intervento in Consiglio regionale di natura completamente diversa rispetto al passato, con una scelta politica che indubbiamente lui ha fatto e che l?ha portato lontano dal vostro partito. Quindi se c?è qualche problema politico non è certo su questo versante ma nel versante dell?opposizione, in modo particolare dentro Forza Italia. E? una scelta che noi apprezziamo e che dimostra la grande difficoltà politica in cui voi vi trovate.
Credo che il bilancio che ci apprestiamo a votare sia intanto in forte coerenza, in linea con i bilanci degli anni precedenti e con la programmazione che ci siamo dati, a partire dal Dpefr. Un bilancio che punta a continuare una politica di risanamento economico e finanziario, a cominciare dal bilancio della sanità e che vuol coniugare, insieme a questo risanamento, anche interventi che aiutino lo sviluppo di questa nostra regione. Vorrei ricordare ? non fa piacere all?opposizione ma ne dovete prendere atto ? che grazie a questa politica di risanamento finanziario che è iniziata, siamo in grado, oggi, di rispettare una promessa che abbiamo fatto ai cittadini marchigiani. Grazie al contenimento del deficit finanziario della sanità che abbiamo raggiunto con i bilanci 2002 e 2003 rispettando pienamente gli obiettivi che ci eravamo dati con gli strumenti economici e finanziari, oggi siamo in grado di rispondere a una promessa che avevamo fatto ai cittadini marchigiani, cioè che contestualmente alla riduzione del deficit avremmo avviato una riduzione della pressione fiscale per i cittadini e per le imprese marchigiani e io credo che sia stata una scelta giusta e oculata aver concentrato, in questa fase, la riduzione dell?Irap sul settore calzaturiero, quello attualmente più in difficoltà, senza penalizzare i servizi, perché come qui è stato dimostrato, con l?aumento della pressione fiscale a cui siamo stati costretti nel 2001 per le ragioni che tu conosci benissimo, siamo in grado di non tagliare le risorse della spesa, per quanto riguarda la dotazione finanziaria di questa Regione, quindi siamo in grado di inserire oggi nel bilancio nuovi interventi e nuovi strumenti, a sostegno soprattutto dei settori produttivi e dello sviluppo di questa nostra regione. Ad esempio, le agende regionali di sviluppo territoriale, che saranno uno strumento innovativo, anche di concertazione, a livello locale, con i soggetti istituzionali ed economici. Abbiamo fatto l?esatto contrario di quanto sta facendo il tuo Governo nazionale, Giannotti, che al di là delle promesse lunari che ha fatto, in realtà non solo non riesce ad abbassare la pressione fiscale, anzi di fatto l?aumenta, costringendo gli enti locali ad aumentare la propria per far fronte all?altra politica che voi fate, di tagli ai servizi e allo sviluppo produttivo, come dimostra, ad esempio, il fatto che nella finanziaria del tuo Governo non c?è traccia, per esempio, del fondo unico per le attività produttive. Speriamo che questa cosa si riesca a recuperarla strada facendo. Oggi, nella situazione di gravissima difficoltà, di stagnazione che c?è nel nostro paese, il Governo Berlusconi si permette di non prevedere nella propria finanziaria il fondo unico per le attività produttive.
C?è quindi una differenza profonda tra la nostra politica e la politica del centro-destra, a partire dal Governo nazionale.
Questo governo di centro-sinistra alla Regione Marche continuerà a fare la propria parte facendosi carico dei problemi della nostra regione, continuando una politica innovativa e di riforme, che è già stata avviata in particolare con la riforma della sanità che, sono sicuro, darà i suoi frutti, sia dal punto di vista della qualità dei servizi, che è la cosa che più di tutte deve interessarci, sia dal punto di vista del contenimento della spesa. Il fatto che il Governo in questi anni ha tagliato le risorse per la sanità è un dato di fatto. Lo ricordavo nell?intervento di lunedì: non a caso c?è stato uno sciopero massiccio degli operatori della sanità, in modo particolare dei medici ospedalieri, con tutte le sigle sindacali unite, in primo luogo per condannare la politica nazionale del Governo Berlusconi e dei tagli che ha fatto in questi anni sulla sanità. Questo è un dato inequivocabile e comunque c?è una sottostima reale rispetto al fabbisogno per avere e garantire una sanità pubblica ed efficiente.
Credo che non si può prendere a pretesto una modifica che abbiamo introdotto alla legge 13 con un emendamento della Giunta, che cambia alcune cose rispetto a quell?impostazione, ma questa questione l?avevamo posta nel momento in cui abbiamo discusso quella riforma e abbiamo detto che, essendo quella una riforma fortemente innovativa, probabilmente avrebbe avuto bisogno di qualche correzione in corsa, e così è stato, come avviene sempre nel caso che si introducano forti innovazioni nella politica e nell?amministrazione regionale o ad altri livelli, ed è stata una correzione che abbiamo introdotto in linea con lo spirito di quella riforma, dovuta essenzialmente alla necessità di garantire alcune cose in questa fase di transizione per i prossimi due anni che, come sappiamo, prevedono il mantenimento della personalità giuridica alle zone.
Quindi facciamo un bilancio positivo, arricchito anche dalle integrazioni venute nella giornata di ieri con l?approvazione di diversi emendamenti, che danno una risposta a temi anche importanti, danno una risposta anche ad alcune proposte che il gruppo dei verdi ha avanzato, sicuramente non a tutte, non nella entità necessaria, ma credo che una maggioranza debba tener conto anche della proposta complessiva e delle compatibilità complessive di bilancio. Prendo atto dell?intervento fatto dal collega D?Angelo questa mattina, di maggiore apprezzamento rispetto a un segnale che questa maggioranza ha voluto lanciare al gruppo dei verdi, un atteggiamento diverso rispetto a una chiusura che c?era stata negli interventi dello stesso collega D?Angelo nella giornata di ieri. Ciò ha riguardato anche una questione importante, cioè la finalizzazione di alcune risorse per due riserve naturali, quella della Sentina e quella della Foce del Metauro, su cui non voglio riprendere il dibattito che c?è stato ieri, tra l?altro un dibattito che ha spazzato via tutte le strumentalizzazioni che su quell?emendamento l?opposizione ha voluto fare. Però io credo che sia assolutamente da condannare anche e soprattutto la strumentalizzazione, questa sì immorale, che di quel dibattito viene fatta all?esterno, soprattutto se a farla è chi ricopre non solo un incarico importante come quello di consigliere regionale, ma anche incarichi di responsabilità dentro l?Ufficio di presidenza, e mi riferisco al Vicepresidente Gasperi, il quale ricopre un incarico che dovrebbe essere di garanzia per tutto il Consiglio regionale. Sono atteggiamenti inqualificabili e ignobili, soprattutto perché sono basati su una falsificazione della realtà dei fatti, poiché si dicono cose assolutamente false, assolutamente non vere, come quando si afferma che noi abbiamo approvato quella finalizzazione senza avere approvato prima il Ptrap, cosa assolutamente falsa. Tra l?altro non è vero che quell?emendamento obbliga i Comuni ad attivare la riserva, perché questa è una facoltà che comunque rimane in capo ai Comuni stessi, ma soprattutto perché falsifica la realtà quando dice che la collega Mollaroli era presente in aula e ha votato favorevolmente quell?emendamento ? cosa che non è assolutamente vera, ché la collega Mollaroli e il collega Tontini non erano presenti in aula ? così come si dice una falsità quando si afferma che il Presidente di questo Consiglio non ha preso parte alla votazione, quando invece ha votato contro quell?emendamento.
Quindi va ristabilita anche una verità su questi fatti. La cosa è assolutamente vergognosa: spero che lo stesso collega Gasperi voglia rettificare alcune affermazioni che ha fatto oggi sulla stampa.
Per tutte queste ragioni il voto che noi esprimeremo come gruppo Ds, sarà positivo sulla finanziaria e sulla legge di bilancio, un voto convintamente positivo.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Castelli.

Guido CASTELLI. Credo che dopo la relazione introduttiva che ho fatto lunedì, corra l?obbligo non solo di non ripetersi, per quanto possibile, ma soprattutto di trarre delle valutazioni conclusive di ordine politico, prendendo a spunto la condotta di questa maggioranza di questo Consiglio, che ha preso le mosse da quella giornata iniziale. Quindi cercherò di fare una valutazione politica che mai come in questo caso desta allarme e preoccupazione rispetto a quello che sarà della nostra regione da qui a qualche mese.
Prima considerazione: questo non è un bilancio come tutti gli altri, questo è il bilancio che segna la fine o comunque il completamento dell??era-D?Ambrosio?. Il Presidente Vito D?Ambrosio ha preso le redini delle Marche nel 1995, nel 20005, presumibilmente, cederà il passo, quindi questo è il bilancio che ci consente definitivamente di fare un consuntivo sull?esperienza del Presidente D'Ambrosio.
Io ho provato a dire che ci sono alcuni dati inconfutabili che segnano, nella loro oggettività, un motivo di riflessione e di considerazione certa. Quando ho ricordato che al momento dell?insediamento del Presidente D'Ambrosio il debito complessivo di questa Regione era di 500 miliardi e che, per effetto degli otto anni di gestione-D?Ambrosio questo debito si è quasi quintuplicato, arrivando a 2.950 miliardi, dico una cosa che è storia, che è verità ed è una verità assolutamente coerente con una valutazione non politicizzata di questa vicenda, perché quando Luchetti mi ricorda la sanità, deve sapere che sei anni dei nove passati alla guida delle ?Marche di D?Ambrosio?, sono stati trascorsi in tandem con governi di centro-sinistra, quindi cominciamo subito a sgombrare il campo. La giagulatoria di chi oggi cerca di giustificare ogni difficoltà delle Marche alla luce della strumentalizzazione che parte dal sillogismo ?Berlusconi affamatore delle Regioni? non sta in piedi. Altro dato: le tasse che ogni cittadini marchigiano deve, ogni maggio o novembre, a seconda della professione, sostenere, sono fra le più alte d?Italia e non possiamo, oggi, accettare lo spot propagandistico di chi dice ?abbiamo mantenuto l?impegno diretto ad abbassare le tasse?, perché quel pannicello caldo dello 0,80% in meno per l?Irap del calzaturiero, a parte che è stato introdotto anche dietro una precisa modifica del Dpefr che fu da noi proposta e poi inserita nello stesso Dpefr, man on può essere considerato certo il coronamento e la soddisfazione di un impegno che invece in ben altri termini era stato preso. Anche perché su questo c?è un?altra verità: che di segnali ulteriori di riduzioni non v?è traccia nel pluriennale di questa Regione, quindi oggi noi, carte alla mano, possiamo dire che nel 2005 e nel 2006 ? non potrebbe essere diversamente, per quanto riguarda il 2006 ? questa Giunta regionale non pensa, non ipotizza, non preventiva diminuzioni ulteriori. Ma quel che è più grave a consuntivo di questa esperienza ? cercherò di dimostrare le ragioni che mi portano a sostenere questa tesi ? vi è uno squilibrio profondo fra aree della regione. E? un altro dato rispetto al quale l?esperienza-D?Ambrosio non ha messo in cantiere iniziative utili a superare il divario, che non è solo quello nord-sud della regione ma anche e soprattutto l?ulteriore divario far est e ovest della regione, fra aree dell?entroterra e aree costiere.
La realtà, l?immagine che emerge è quella di un D?Ambrosio che sotto il peso di queste evidenze non confutabili, si chiude nel bunker e cerca di utilizzare strumenti che poco hanno a che fare con la sostanza della politica e dello sviluppo economico della nostra regione, per cercare di fare quello che la sinistra spesso cerca di fare: resistere, resistere, resistere purchessia. E allora, per resistere ecco il vittimismo organizzato: la polemica con il Governo, che non regge certamente, come chiave di lettura di un?esperienza complessiva che il centro-sinistra della Regione ha condotto in tandem con governi dell?ulivo, questa ossessione parossistica del ministro Mario Baldassarri, una vera e propria ossessione che viene tirata fuori ad ogni pie? sospinto, perché una cosa è certa: il ministro di Alleanza nazionale Mario Baldassarri dovrebbe fare, anzi dovrebbe aver fatto in due anni e mezzo, ciò che nessun partito e nessuna parte di questa classe dirigente ha fatto in 55 anni, ovvero dall?inizio della Repubblica italiana e questo vale per tutti, evidentemente.
La propaganda, altro elemento e strumento per cercare di resistere all?evidenza di quei fatti che dicevo. Dire ad esempio, presentando questo bilancio, che il Ces ha dato parere positivo è una bugia, non è vero. Anche il Ces non ha espresso giudizi, in attesa di vedere i dati. Il discorso della premialità: si è fatta una grande affermazione, un?ostentazione di orgoglio regionale sul discorso delle premialità europee. E? vero, abbiamo fatto il nostro dovere: leggo su Il Sole 24 Ore che in materia di utilizzo dei fondi Ue le Marche si sono messe in linea con quanto veniva richiesto, ma ?messe in linea?, ha fatto il suo dovere. A me hanno insegnato sempre che fare il proprio dovere non è un titolo di merito. Noi abbiamo fatto il nostro dovere. Il titolo di merito va probabilmente ascritto al Veneto, alla Valle d?Aosta, a Bolzano, alla Toscana, all?Emilia Romagna, al Friuli Venezia Giulia, alla Liguria, al Piemonte, al Lazio, all?Umbria, a Trento e all?Abruzzo i quali, rispetto a quel 105% di performance che è il nostro dovere, hanno ottenuto performances del 162% il Veneto, 155% la Valle d?Aosta, 150% la Toscana ?rossa?, 124,9% l?Emilia Romagna, 122% il Friuli Venezia Giulia. Questo per dire che non usiamo il trionfalismo per decantare cose che rientrano nella fisiologia della gestione amministrativa.
Altro argomento: tentativo, nel bunker, di spacciare come titolo di merito ciò che invece è fisiologia dell?agire amministrativo, la tempistica. Sono contento, prendo atto del fatto che rispetto agli sforamenti inenarrabili, che hanno funestato e costellato la gestione di bilancio rispetto ad altre annualità, questa volta il ritardo è stato minore: invece di presentarlo il 15 ottobre è stato presentato il 28 dicembre, ma che i marchigiani, dopo 9 anni di gestione-D?Ambrosio debbano sentirsi nobilitati, soddisfatti o rassicurati di questo fatto, a me sembra veramente molto poco.
Ma quello che mi sembra davvero meno accettabile, al di là di tutto, è ancora l?incessante, automatico, pavloviano riflesso diretto utilizzare trucchi e trucchetti per far sì che il bilancio possa apparire diverso da quello che in realtà è.
Luchetti, torno a dire: io non parlo di bilancio falso, di mendacia, parlo tuttavia di una scientifica e preordinata filosofia di opacizzazione delle evidenze contabili di questo bilancio, diretta deliberatamente a consentire alla Giunta libertà di manovra: mani libere su alcune poste normative che a forza sono state introdotte, soprattutto nella finanziaria, proprio con il malcelato intento di rendere possibile proprio ciò che secondo la legge 31 sull?ordinamento contabile di questa nostra regione non sarebbe possibile. Ne ho parlato ieri: l?art. 3 della finanziaria sulle reiscrizioni; l?art. 4 sulla conservazione degli stanziamenti e il dato successivo anche di spesa corrente; l?art. 5 della finanziaria, che è veramente una cosa che non sta in piedi. Ancora una volta la Giunta si fa autorizzare da noi ad autorizzare obbligazioni, di fatto fuori bilancio, a condizione che il pagamento di queste obbligazioni non sarà anteriore al 2005. Questo altro non è che un atteggiamento, una impostazione contabile che molto ha a che fare con quello che nei Comuni è il debito fuori bilancio, perché assumiamo oggi nostre obbligazioni, a patto che vengano a scadenza dopo il 2005. Chiamatela come credete.

Marco LUCHETTI. C?è sul pluriennale.

Guido CASTELLI. Poi parliamo del pluriennale, di questo altro grande albero della cuccagna di cui dovremmo discernere la veridicità.
Se questo è vero e se questo tipo di valutazioni, generalmente, ha costellato quasi sempre il commento ai bilancio dell??era D?Ambrosio?, possiamo dire davvero che il lupo perde il pelo ma non il vizio e non perde soprattutto il vizio, più grave quest?anno, di impegnare con debito ulteriore non solo le generazioni future ma anche la classe dirigente di questa Regione futura. E? più grave appesantire ed impegnare il bilancio con somme di cui si carica la futura amministrazione regionale, quindi non solo la futura cittadinanza regionale. Da questo punto di vista l?assenza di copertura finanziaria del pluriennale che noi denunciamo è una cosa che grida vendetta al cospetto di Dio, perché viola anche quell?elementare regola dell?agire politico, dell?agire costituzionale che impegna ciascuno a non influire e condizionare quella che sarà l?attività politico-amministrativa di coloro i quali sederanno su questi scranni dopo la primavera del 2005.
Nuovi debiti che sono scritti lì e che on possono essere disconosciuti o misconosciuti. Art. 13 della finanziaria: a valere sulla famosa legge 46, una legge che dovevate riformare già cinque anni fa e che non avete riformato, ci sono 10,3 milioni di euro, 20 miliardi annui fino al 2024, con una legge che non funziona, che non avete la capacità di riformare e che non produce, dal 1997, buona parte degli investimenti che noi ci impegniamo a garantire, senza che questa legge possa funzionare, senza che quegli investimenti possano essere realizzati. Art. 16 della finanziaria, 2,5 miliardi di lire all?anno, altri 50 miliardi in un ventennio che l??era D?Ambrosio? chiude e suggella come ulteriore esito di appesantimento finanziario che riguarda la nostra provincia. Il piano di opere pubbliche: questo libro di sogni, questo monumento alle buone intenzioni pre-elettorali per 27,5 milioni di euro, per 50 miliardi di vecchie lire, con un impegno di 49 miliardi da parte della Regione. L??armata D?Ambrosio? lascia il campo facendo come Saddam quando lasciò il Kuwait, ?bruciando i pozzi di petrolio?. Altro che, Marco Luchetti... Lo scopriremo alla fine delle elezioni del prossimo anno, che nessuno può sapere come andranno a finire. Ma una cosa è certa: sarà necessario fare una certificazione di bilancio attenta, senza rifuggire nelle comode, rassicuranti espressioni dei rating, perché noi non abbiamo bisogno di rating, abbiamo bisogno di certificazioni di bilancio che ci dicano finalmente dove sono giunti i trucchetti contabili a compromettere l?equilibrio finanziario di questa Regione. Ecco che quando si diraderà il fumo dei ?pozzi di petrolio?, capiremo che il 2005 produrrà sui marchigiani lo stesso effetto che l?anno mille produsse sugli europei: pensavano tutti che sarebbe successo qualcosa di molto grave. Invece io credo che succederà, perché proprio in questa discussione di bilancio abbiamo capito che tutto viene rimandato al 2005, allora armiamoci di cornetti, armiamoci di ferri di cavallo, perché nel 2005 andrà a compimento l?Asur e Dio solo sa quello che succederà quando l?Asur sarà veramente Asur. Nel 2005 avremo superato i limiti di indebitamento e probabilmente terremo altri 6 mesi, 8 mesi, ma non di più. Nel 2005 dovremo pagare i ratei relativi ai mutui di quel famoso piano delle opere pubbliche che probabilmente graverà su un?Amministrazione regionale diversa, non so se nel colore, certo nelle personalità che la gestiranno e non è la prima volta: io ero qui da sei mesi e dovetti affrontare un assestamento che dovette rimediare centinaia e centinaia di miliardi di debiti contratti l?anno prima. Ce lo ricordiamo o no l?assestamento dell?anno elettorale, del 2000? Ce le ricordiamo o no le cambiali in scadenza che fecero della Commissione di bilancio una sorta di Monte dei pegni che tutti dovettero in qualche modo cercare di sottacere, per poi fare la manovra fiscale l?anno dopo? Decine e decine di miliardi da sistemare e un anno dopo le tasse. Queste sono le realtà.
Presidente, non mi richiami perché questa volta ho preso il tempo anch?io: sto parlando da 12 minuti. (Interruzioni).
Come consigliere regionale e come esponente politico, caro Luchetti, devo dire che forse la cosa meno edificante di tutta questa sessione è stata il lassismo e comunque la frustrazione di questo Consiglio regionale. A me hanno insegnato che il bilancio è la cosa più importante dell?anno e allora qualcuno viene infastidito perché chiacchiero troppo, ma a parte la mia consueta logorrea, io chiacchiero molto, perché credo a quello che dico, ma perché l?aria annoiata, apatica, di superfluità politica è una cosa vergognosa. Del resto non mi scandalizzo, se è vero come è vero che questo Consiglio regionale rinuncia a far valere le proprie prerogative, accetta le malversazioni della legge 31 con la quale è stato reso virtualmente impossibile capire qualcosa del bilancio, accetta che emendamenti respinti, come quello di Amagliani sulla moratoria alle nuove strutture di produzione dell?energia vengano poi nuovamente imposti per ragioni politiche, e questo è un fatto grave che vulnera anche il prestigio della nostra Commissione, subisce generalmente tutto e rinuncia addirittura, anche a un emendamento da me proposto, con il quale mi limitavo a dire la cosa più semplice e corretta di questo mondo: che la Giunta, procedendo alla presentazione del bilancio deve, quale allegato inserire anche il Poa.

Marco LUCHETTI. C?è scritto.

Guido CASTELLI. Non c?è scritto, tanto è vero che ce l?hanno dato all?ultimo minuto e tu ti eri imbufalito, perché noi non possiamo leggere nulla di questo bilancio. Io ho allora fatto quello che è il più asettico degli emendamenti, ma anche quello, in questa orgia di autocastrazione, è stato un emendamento che neppure in una resipiscenza di orgoglio istituzionale è stato accolto.
Concludo parlando del nodo politico. Cosa è successo in questi tre giorni? E? successa una cosa che conferma un dato che ormai da un anno vige nella nostra Regione: questa Giunta regionale è fortemente condizionata da Rifondazione comunista, che legittimamente fa il suo mestiere, ma il trotzkismo è padrone di questa Giunta. Sappiamo perché è successo, sappiamo perché il baricentro di questo centro-sinistra che è solo sinistra ? perché l?opalescenza della figura di Gian Mario Spacca è sempre più evidente ? si è spostato: perché fra Rifondazione comunista e il Presidente D'Ambrosio è stato stretto un patto un anno fa ed è un patto che non è indifferente alla vicenda che ha visto la cacciata dell?assessore Cecchini dalla Giunta e a tutta quella pagina oscura che ha funestato la storia recente di questa Giunta. Quello è stato il suggello politico. E allora D?Ambrosio ha fatto in modo che comunque quella triste vicenda evolvesse in un certo modo, e Rifondazione comunista ha approvato la riforma sanitaria e ha puntato i piedi chiedendo ciò che aveva conquistato come valore aggiunto o utile marginale lordo, rispetto al baricentro di questa cosa. La ?faccenda Cecchini-Sunzini? pesa fortemente sull?assetto politico e sulle scelte politiche di questa Giunta. Ma oggi ne abbiamo vista un?altra e il duetto di D?Angelo e Agostini lo dimostra: questa maggioranza che traballa, che deve affrontare alcune cose importanti, dopo aver pagato la cambiale a Rifondazione comunista, una cambiale in continua scadenza, cerca di riprendere anche l?appoggio dei verdi. Leggetevi l?intervento di Moruzzi, molto critico, e sentite quello che dice Agostini a D?Angelo: ?ci siamo svenati, abbiamo bisogno di voi?. E quindi caro D?Angelo, tu che fai tanto il Savonarola, sei stato parte di un teatrino in cui oggi registriamo l?ulteriore spostamento a sinistra nel massimalismo ambientalista di questa Giunta, caro Spacca. Ti sei reso conto o no che Rifondazione e verdi, oggi sono i padroni di questa Regione? (Interruzioni) Presidente, mi consente di finire?

PRESIDENTE. Ha già concluso, consigliere.

Guido CASTELLI. No, mancano due minuti e mezzo.
Perché faccio questa valutazione. Sono interna corporis facta, fatti vostri. Quello di cui mi preoccupo è la conseguenza politica, è quanto verrà compromessa la necessità di scelta per la modernizzazione della nostra regione. Avete sentito cosa è stato detto sulla VIA? C?è una spada di Damocle, perché la procedura VIA sarà probabilmente concepita ? l?ha detto D?Angelo ? come strumento per l?arresto di politiche di sviluppo della nostra regione. E allora di che parliamo? Quando ad inizio di seduta parlavo di libertà vigilata, a questo facevo riferimento: il piano energetico non si fa, la riforma della 34, l?urbanistica che le imprese anche chiedono, non si farà. La riforma della 13, la riforma della 46... Siete destinati ad avere questo macigno che bloccherà le politiche di sviluppo di cui questa regione ha bisogno.
Questo è il fatto grave. Ognuno di noi ha i propri problemi di coalizione, io non speculo su questo, ma il fatto politico è che mai come in questi mesi si avrebbe bisogno di una politica di sviluppo, di quelle riforme che devono ridare forza, entusiasmo e voglia di rimanere nelle Marche ai troppi imprenditori che vogliono certezza sull?energia, e avete di nuovo colpevolmente bloccato, per un anno, addirittura l?allestimento di centrali a metano di più di 5 megawatt. E? una cosa risibile, è una cosa che avete la responsabilità di dover dire a tutti gli imprenditori marchigiani e non solo a Lucarelli: ai sindacati, a tutti. Questi sono macigni, caro Presidente D'Ambrosio, ma soprattutto caro Vicepresidente Spacca.
Date queste premesse non si prevedono sviluppi molto positivi. Caro Agostini, tu mi dicevi ?Baldassarri fa poco?. Sicuramente bisogna fare di più nell?area sud, ma fa ancora meno questa Regione che rinuncia a essere se stessa, che rinuncia ad anteporre l?interesse di tutti per ragioni di equilibri elettorali che vedono nei verdi e in Rifondazione comunista i veri custodi dell?ortodossia che ingesserà...

Pietro D'ANGELO. Castelli, stai delirando!

Guido CASTELLI. Non sto delirando e tu lo sai. Fra l?altro c?è stato un problema che vi siete detti davanti a tutti: Agostini, che non ne poteva più della tua ipocrisia, perché hai preso tanto, ti ha detto ?ci siamo svenati?. Quindi io non deliro. Il delirio è quello generale politico, che porterà, con ogni probabilità, a contare i giorni che ci dividono dalle elezioni e a far sì che il prossimo Presidente della Giunta regionale, dovrà probabilmente accettare la Regione con beneficio di inventario, perché ? ora parlo da avvocato ? i troppi debiti, le troppe ingessature, probabilmente fanno sì che assuma le sembianze di un curatore dell?eredità giacente.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Ricci.

Andrea RICCI. Nonostante gli sforzi fantasiosi e faticosi che, come abbiamo appena visto, arrivano a sfiorare il delirio onirico nell?intervento del consigliere Castelli e nonostante gli sforzi dell?opposizione che in questi tre giorni ha ribadito senza posa un concetto di fondo... (Interruzione).

PRESIDENTE. Consigliere Castelli, ha visto quanto tempo il Consiglio le ha dedicato: adesso permettiamo al consigliere Ricci di fare il suo intervento.

Andrea RICCI. Dicevo che nonostante questi sforzi faticosi e fantasiosi dell?opposizione rimangono i fatti e i fatti di questo bilancio ci dicono, in primo luogo, che la situazione finanziaria della nostra regione è sotto controllo. Certamente siamo in una situazione finanziaria difficile, ma questo è il caso non solo della Regione Marche ma di tutte le Regioni italiane. Questa situazione finanziaria difficile, che non consente alle Regioni, così come non consente alle Province e ai Comuni, di svolgere fino in fondo il proprio dovere di servizio nei confronti delle popolazioni, deriva dalla politica economica e finanziaria del Governo nazionale e in modo particolare dall?accentuazione che da tre anni a questa parte il Governo Berlusconi ha dato ai tagli, ai trasferimenti di ogni tipo che alle Regioni, alle Province e ai Comuni provengono.
Che sia così lo dimostra il fatto che, sia in sede di Regioni sia in sede di Upi e Anci, le critiche nei confronti della politica finanziaria del Governo sono unanimi e provengono da tutte le Amministrazioni, di qualunque colore e appartenenza politica esse siano.
Tuttavia, nonostante questa situazione di pesante difficoltà e nonostante i presagi che da nove anni io personalmente ascolto in questo Consiglio regionale da parte dei colleghi dell?opposizione, sull?imminente catastrofe finanziaria della Regione, noi siamo ancora qui e abbiamo presentato un bilancio che sostanzialmente ci dà l?immagine di una situazione finanziaria sì difficile, ma non sull?orlo del baratro.
Il secondo fatto indiscutibile è che, con questo bilancio, in una situazione economica particolarmente difficile, fatta di crisi industriale, che investe anche il settore delle piccole e medie imprese e dei distretti industriali e che quindi coinvolge pienamente la struttura produttiva della nostra regione, di fronte ad una situazione di forte disagio sociale derivante dalla perdita del potere d?acquisto dei salari, degli stipendi e delle pensioni, che sta costringendo milioni di cittadini italiani e centinaia di migliaia di famiglie marchigiane in una situazione di rote sofferenza economica, nonostante questa pesante situazione di crisi la Regione Marche conferma la sua politica economica e finanziaria che individua nel sostegno del welfare regionale, della spesa sociale, il cardine e il baricentro della propria azione.
Con questo bilancio vengono confermate a livello assoluto le cifre di spesa dell?anno precedente. Non sono presenti in questo bilancio tagli ai servizi essenziali che la Regione eroga ai cittadini, anzi attraverso la riforma sanitaria approvata e attraverso stanziamenti forti e pesanti di risorse proprie regionali, il sistema socio-sanitario della nostra regione ne esce sostanzialmente rafforzato.
Il terzo elemento è che la politica fiscale che questa Regione persegue è fondata, al contrario di quanto avviene con quella nazionale, su un criterio di equità e di giustizia sociale. Non c?è dubbio che parte costitutiva di questo bilancio è rappresentata anche dalla legge che noi approvammo nello scorso mese di dicembre relativamente alla riduzione fiscale. Una riduzione fiscale che abbiamo voluto concentrare sulla fascia intermedia di reddito, dopo che, precedentemente, avevamo esentato da qualunque aggravio le fasce di reddito basso.
L?abbiamo fatto per rendere più equo lo sforzo complessivo che la collettività marchigiana deve fare per mantenere i livelli di assistenza sanitaria di fronte ai selvaggi tagli del Governo nazionale.
Penso che anche nel corso della discussione del bilancio e della legge finanziaria siano state apportate modifiche certamente limitate, ma importanti. In particolar modo gli emendamenti approvati sul settore ambientale danno anche il segno di una precisa volontà da parte di questa maggioranza, di tutta questa maggioranza, di fare della tutela, della valorizzazione, dello sviluppo ambientale e della riqualificazione dei territori urbani e di quelli delle aree interne e montane della nostra regione un fulcro della strategia di intervento dell?ente Regione.
In una situazione di difficoltà finanziaria aver trovato le risorse in sede di discussione di bilancio, per rendere operative leggi importanti sul piano ambientale, come quelle riguardanti l?inquinamento luminoso, i parchi urbani, le piste ciclabili, è un segno tangibile dell?attenzione che questa maggioranza ha nei confronti della problematica ambientale. Certamente le risorse che sono state reperite per questi interventi sono del tutto insufficienti rispetto ai bisogni e alle necessità, tuttavia queste tre importanti leggi regionali, anche nel corso del 2004 potranno essere operative, in attesa di ulteriori e maggiori disponibilità finanziarie.
Infine un?ultima osservazione di carattere politico. Penso che questa maggioranza regionale sia solida e consolidata, che certamente ha attraversato anche momenti di difficoltà politica, di rapporti tra le forze che la compongono, ma che tuttavia è riuscita sempre, finora, a superare queste difficoltà.
Il consigliere Castelli nel suo ultimo intervento dipingeva una situazione per lui tragica, rispetto alla presenza di Rifondazione comunista in questa maggioranza. A parte le disquisizioni di carattere ideologico sulle ascendenze del nostro partito ? direi che il consigliere Castelli farebbe bene ad attenersi alle proprie ascendenze, a parlare di Julius Evola, piuttosto che di Trotzki e del trotzkismo, ma lasciamo perdere queste polemiche di carattere culturale e ideologico ? al consigliere Castelli sfugge una cosa: il fatto che Rifondazione comunista fin dal 1995 governa questa Regione e lo fa con un ruolo importante che si è conquistata innanzitutto attraverso il consenso elettorale e l?azione politica che ha svolto. Non è, quindi, un fatto estemporaneo o addirittura inaudito, come il consigliere Castelli lo poneva. Noi, fin dall?inizio siamo stati una delle forze promotrici di questo nuovo governo regionale che dal 1995 ha costituito una svolta politica nella nostra regione. Vorrei far rilevare al consigliere Castelli che, viceversa, Alleanza nazionale e Forza Italia in questa regione debbono dimostrare la loro capacità di governo, perché questa è la realtà. E questa capacità di governo alternativo, né Alleanza nazionale, né Forza Italia, né le altre componenti della Casa delle libertà hanno mostrato in questa discussione di bilancio, così come non lo hanno fatto nelle discussioni sui bilanci precedenti. Nessuna proposta generale di carattere alternativo rispetto all?impianto complessivo di questo bilancio è venuta fuori dalle parole, dagli interventi degli esponenti della casa delle libertà. Una assoluta assenza di progetto generale per la nostra regione, tanto è vero che la gran parte degli emendamenti presentati si sono attenuti a questioni spicciole, piccole, magari relative al proprio collegio e bacino elettorale.
Certo, non soltanto i consiglieri dell?opposizione hanno fatto questo, forse anche qualche collega di maggioranza ha ecceduto in un atteggiamento localistico e particolaristico. Tuttavia da parte della maggioranza c?è il progetto complessivo che è costituito dalla situazione di governo e dalle leggi finanziarie e di bilancio presentate. Ma l?opposizione non può limitarsi, nella discussione di bilancio ad agitare lo spettro della crisi finanziaria e della catastrofe imminente da un lato e dall?altro, sul terreno propositivo, a ridursi ad un gioco di mille piccole richieste localistiche e territoriali. Questo dà l?idea, caro consigliere Castelli, cari consiglieri dell?opposizione, che siete voi, oggi, del tutto inadeguati ad assumere le redini del governo di questa regione.

Roberto GIANNOTTI. Questo lascialo dire ai cittadini.

Andrea RICCI. Infatti fino adesso i cittadini l?hanno detto, poi chi farà parte del prossimo Consiglio farà un dibattito rispetto a quanto i cittadini diranno l?anno prossimo. Fino adesso hanno detto questo. D?altra parte io ritengo che se il modello che hanno in testa i consiglieri della Casa delle libertà è quello nazionale, ci vuole poco a dimostrare che quel modello sarebbe del tutto disastroso per la nostra regione.
Rimane un anno di attività piena, da qui alle prossime elezioni regionali. Noi non abbiamo concluso, come maggioranza, l?opera che ci eravamo prefissati quando abbiamo chiesto ai cittadini marchigiani la conferma di questa formula di governo. Importanti passaggi ancora sono di fronte a noi, passaggi che probabilmente potranno anche costituire momenti di acceso confronto e dibattito dentro la stessa maggioranza.
Io penso che noi dobbiamo affrontare questi passaggi, come maggioranza, con l?intento, soprattutto alla vigilia di una scadenza elettorale come quella che ci sarà il prossimo anno e che ci riguarderà direttamente, con l?intento chiaro e preciso di pare a compimento quel progetto di riforma strutturale del sistema Marche, che ci siamo dati nove anni fa, senza tentennamenti e senza cedimenti, con decisione, sottolineando la necessità, in alcuni settori, anche di arrivare a misure drastiche e radicali di riforma e di programmazione.
In questo percorso penso che è necessario, per tutte le forze di maggioranza ? sicuramente lo è per Rifondazione comunista ? ricostruire un rapporto di collaborazione con un?importante forza politica come quella dei verdi che consideriamo parte costitutiva e integrante di questo processo.
Non riteniamo che la rottura politica che si è compiuta qualche mese fa sia irreversibile, anzi, al contrario, crediamo che la nostra azione debba essere improntata al recupero pieno di un rapporto con questa importante forza della maggioranza.
Conseguentemente riteniamo anche che le prossime scadenze e gli impegni di cui prima parlavo debbano essere affrontati con il coinvolgimento pieno e totale di tutte le forze politiche che hanno consentito nel 2000, a questa maggioranza, di governare la Regione. Così come riteniamo che altre forze politiche che si sono appena costituite a seguito anche di scissioni avvenute dentro il centro-destra e che dichiarano di appartenere al progetto dell?Ulivo e del centro-sinistra, debbano essere coinvolte nella discussione sull?azione di governo, con una condizione ben precisa: che il programma e l?assetto politico di questa maggioranza è quello uscito dalle elezioni del 2000 e non può essere altro in termini di contenuti dell?azione di governo e in termini di assetti complessivi. Questa è l?impostazione corretta e questo è il rapporto necessario che si deve stabilire di fronte a novità politiche che si sono manifestate.
Ribadisco il voto positivo di Rifondazione comunista a questo bilancio, un voto positivo dato con convinzione, anche se naturalmente anche noi, in una situazione finanziaria così complessa abbiamo dell?amaro in bocca rispetto a tante cose che si potrebbero e si dovrebbero fare ma che non sono possibili a causa della politica del Governo nazionale.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Moruzzi.

Marco MORUZZI. Vorrei registrare il trasferimento in questa discussione il trasferimento della discussione, in particolare, degli emendamenti, che sono lo strumento con cui il Consiglio incide in una fase di bilancio, dal bilancio stesso alla legge finanziaria. Questo credo che non sia un caso.
La legge 31 effettivamente, come diceva Castelli, quando ancora cercava di tenere il suo ragionamento collegato ad alcuni barlumi di lucidità, ha reso meno comprensibile il nostro bilancio. Il bilancio si fa in gran parte altrove, con il Poa, salvo quanto si riesce ad inserire sulla finanziaria, quindi abbiamo avuto una finanziaria snaturata, in cui si gonfia la tabella A, si gonfia la tabella B, si gonfia la tabella D per inserire delle leggi che devono essere rifinanziate o finanziate o inserire dei vincoli di destinazione d?uso delle spese all?interno delle upb che poi andremo a definire nel bilancio. Quindi abbiamo avuto, sostanzialmente, una trasformazione del bilancio da strumento di intervento per il Consiglio a uno strumento impraticabile, sia nella comprensione sia nell?intervento ? nella comprensione praticabile se si è in possesso del Poa, in assenza di quello è addirittura poco praticabile ? e di questo ne risente il Consiglio. Non è un caso che ci sia una maggiore disattenzione da parte di tutti a questa discussione e a questa scadenza e ci sia anche una riduzione del numero degli emendamenti, una accentuazione degli emendamenti su temi localistici, residuali, marginali e non vengano messe in discussione, se non su pochi interventi, se non su pochi emendamenti, delle scelte fondamentali. Un bilancio in cui è anche possibile non reiscrivere delle somme che vanno a residuo dagli anni precedenti e su argomenti come quelli sollevati non trovano neanche replica nella discussione generale.
Purtroppo devo prendere atto di uno scadimento della qualità della discussione in questo Consiglio ma anche di un deterioramento dello ?strumento-bilancio? per incidere, non tanto perché, come dice Castelli, la maggioranza si arrocca o per lo meno non soltanto per questo, ma anche perché gli strumenti oggi a disposizione, il bilancio così come configurato, poco si presta. Quando un bilancio arriva, come quello attuale, senza la possibilità di una comprensione da parte anche della società civile o dei cittadini che i consiglieri vogliono qui rappresentare, credo che sia difficile fare questo. Quando in questo Consiglio echeggiano dei toni come quelli che ho sentito, in cui si deve anticipare Carnevale per avere l?attenzione dei colleghi, mentre sulle questioni serie, fondate si ha difficoltà a trovare ascolto, credo che non ci si debba stupire se poi la discussione su questo bilancio risulti per alcuni aspetti deludente. Voglio anch?io fare alcune domande a Castelli, visto che tanta attenzione lui ha dedicato alla questione dell?energia e tanto scandalismo ha cercato di sollevare sui procedimenti amministrativi per centrali elettriche al di sopra dei 5 megawatt: il segnale era quello di non bloccare i piccoli impianti, non bloccare energie rinnovabili. Se Castelli avesse tenuto il suo ragionamento collegato all?informazione avrebbe immediatamente potuto valutare che in fondo con 100 impianti da 5 megawatt è possibile sopperire al fabbisogno elettrico marchigiano. Quante imprese ci sono nelle Marche piccole, medie? Quante possono intraprendere la diversificazione produttiva pensando anche alla produzione di energia? Ne bastano 100. Forse Castelli è preoccupato che questo fabbisogno energetico venga soddisfatto da quante, una, due? Qual è la preoccupazione, se nei prossimi 12 mesi verrà data la possibilità a piccole e medie imprese di mandare avanti i loro procedimenti amministrativi per centrali di piccola taglia? Quindi questo scandalismo, questo oligopolio, questo controllo politico da parte dei verdi e di Rifondazione comunista sullo sviluppo energetico mi sembra piuttosto strano. Mi sembra invece preoccupante che si voglia difendere il diritto di chiudere la partita del fabbisogno energetico, elettrico nella nostra regione, soltanto con uno o due impianti, magari di grosse imprese poi disponibili a distribuire buoni benzina, buoni energia elettrica o buoni non so cos?altro. Mi sembra veramente fuori luogo questa campagna scandalistica, questa azione scandalistica sulla questione energetica, sulla quale ci sono punti di vista differenti all?interno di questo Consiglio, all?interno della maggioranza, all?interno del centro-sinistra.
Mi sembra in realtà che anche il centro-destra certe volte non coglie alcune questioni su cui pure ha fatto campagna, ha fatto iniziativa politica al di fuori di queste discussioni sul bilancio e invece gran parte delle energie siano riversate comunque su emendamenti o proposte localistiche tendenti a coltivare un orticello, tendenti a portare pezzetti di bilancio su manifestazioni locali, di carattere culturale, di carattere folcloristico, di carattere storico o artistico che credo poco aggiungono alla qualità di questo bilancio.
Detto questo prendo anche le distanze da certe posizioni espresse nel dibattito da alcuni consiglieri, che forse sono un po? indispettiti dal fatto che il gruppo Verdi nel fare il suo mestiere cerca di sollecitare l?interessamento e l?intervento del governo regionale di cui non fanno parte, su alcuni temi. Evidentemente alcuni nostri emendamenti hanno colto nel segno, sono emendamenti parzialmente accolti per la capacità di individuare settori su cui effettivamente l?impegno andava rafforzato. Colgo la dichiarazione del consigliere Ricci, che a proposito degli interventi in materia ambientale dichiara che sono insufficienti rispetto ai bisogni e alle necessità, quindi forse per questo alcune delle nostre proposte sono state colte, non interamente, non in modo tale da soddisfarci, non in modo tale da cambiare la valutazione su questo bilancio, che non è positiva ma che non è assolutamente quella che il collega Castelli ha dato nel suo intervento, soprattutto non è quella per quelle motivazioni, anche se abbiamo condiviso e votato alcuni suoi emendamenti.
Anche sul bilancio si fa solo il gioco politico, cercando di far leva sulla parentela politica, quindi l?apparentamento del centro-destra con le forze centriste del governo di centro-sinistra spinge a relegare ai margini altre componenti più lontane da Alleanza nazionale, da Forza Italia che fanno il loro lavoro e che cercano di spingere su alcune questioni che sono sollevate sulla scorta non di un interesse localista, non sulla base di un interesse politico, men che meno sulla base di altri interessi lobbistici, ma sulla base di un ragionamento politico che ci ha portato all?inizio di questa legislatura a partecipare alla maggioranza di questa Regione e per gli stessi motivi a prenderne le distanze in un?altra fase, senza per questo diventare strumento di azione, di opposizioni pregiudiziali e precostituite.
Il gruppo Verdi darà un voto di astensione, che vuol essere anche un segnale politico, che vuol essere da una parte una manifestazione di insoddisfazione per alcune scelte, dall?altra la presa d?atto che il dibattito politico sviluppatosi a seguito degli interventi del Presidente della Giunta, degli assessori, alcune votazioni che ci sono state non ci lasciano indifferenti e comunque le motivazioni di questo voto stanno anche nella scelta del gruppo Verdi di sentirsi comunque parte di questo centro-sinistra e di voler dare comunque un apporto positivo a questa Regione, all?evoluzione dei rapporti politici all?interno del centro-sinistra e dell?Ulivo di questa Regione, fermo restando che manteniamo una valutazione critica di scelte sul passato che sono state fatte ma che a questo punto devono andare avanti, non facciamo un?azione ostruzionistica o un?azione di contrapposizione per partito preso. Riteniamo però che alcuni segnali che pure ci sono stati debbano essere accentuati, si debbano trasformare anche in altre decisioni da assumere nella fase di programmazione, nella fase di definizione dei provvedimenti legislativi, nelle azioni di governo della Giunta.
Credo che un?occasione importante sia anche l?approvazione di alcuni ordini del giorno. Ce ne saranno alcuni in discussione presentati dal nostro gruppo proprio prima della votazione finale. Questa mattina leggevo quattro volumi preparati dall?Arpam sullo stato delle acque nella nostra regione, in particolare le acque potabili e ne risultava una situazione da non sottovalutare per quello che riguarda l?approvvigionamento idrico da fonti superficiali, quindi non da sorgenti. Abbiamo gran parte della Regione che ancora si approvvigiona da pozzi superficiali: in quei pozzi lo stato della qualità delle acque non è drammatico ma è certamente da tenere sotto attenzione, perché abbiamo dei punti critici: abbiamo presenza di nitrati, abbiamo situazioni fuori norma e queste acque finiscono non nell?irrigazione, non nei lavaggi delle automobili ma nei bicchieri di tutti quei cittadini ai quali diciamo ?non comprate acqua minerale ma consumate l?acqua del rubinetto, perché viene controllata effettivamente ogni giorno e non una volta l?anno come l?acqua minerale?. Ebbene, alcune di queste acque non sono certamente ?minerali?, non sono così tranquille come dovrebbero essere. Questo perché c?è una situazione legata al dissesto idrogeologico, alla difesa del suolo, alla gestione delle risorse idriche su cui serve una maggiore attenzione: non soltanto interventi ma anche una struttura regionale, delle figure che sappiano indirizzare tutti coloro che oggi gestiscono queste risorse da una condizione di società per azioni: penso a questi organismi che gestiscono i servizi e anche le acque che hanno anche un?altra filosofia. Noi abbiamo bisogno di rafforzare questa struttura, di far passare un?altra cultura. In tutti i comuni si fa un intervento di potabilizzazione delle acque, anche in quelli in cui preleviamo acqua dalle risorse idriche più profonde. Lo facciamo peraltro con la clorazione, cioè mettiamo la ?varechina? nell?acqua, tanto per intenderci. E? una metodica antica che oggi è superata anche da nuove tecniche di potabilizzazione, almeno per le acque che hanno degli standard elevati e non quelle che hanno standard lontani da quelli previsti di legge. Quindi abbiamo bisogno che la nostra struttura regionale, questa cultura, questo indirizzo passino attraverso tecnici e figure professionali di cui, forse, abbiamo un po? troppo fatto a meno in questi tempi e che affrontino complessivamente questa questione ambientale, non soltanto quando arriva l?emergenza, come nel caso delle polveri sottili o dell?inquinamento atmosferico, ma intervengano in precedenza.
Oggi la situazione della difesa del suolo, della gestione delle risorse idriche, del dissesto idrogeologico sono questioni sulle quali non c?è un allarme tale da dover chiudere l?erogazione dell?acqua nelle nostre case, ma in una condizione tale in cui devono arrivare degli indirizzi, altrimenti queste società cui noi lasciamo la gestione della distribuzione delle acque potabili rischiano di non fare alcun intervento per migliorare la qualità del prodotto, la qualità dell?ambiente, la qualità del servizio. Questo non lo faranno le spa, lo può fare la Regione svolgendo le sue funzioni di indirizzo, e allora abbiamo presentato questo ordine del giorno su piani di bacino, difesa costiera, risanamento delle aree ad elevato rischio idrogeologico perché questi interventi, di cui non vediamo gli effetti immediati ? perché è difficile ricondurre il lavoro che fa un esperto in materia idrogeologica, un geologo negli uffici della Regione ? si vedano, perché ci sono. Il lavoro che farà quella figura all?interno della struttura regionale non lo farà nessun altro: né le spa, né i consorzi idrici, né i Comuni. Quindi noi chiediamo che si prenda in considerazione con grande attenzione la necessità di ampliare, nell?organico della Regione, l?intervento e la struttura in grado di garantire questo intervento.
Le due cose sono connesse: sarebbe inutile destinare le risorse se poi non abbiamo anche figure che lavorano in questa direzione.
Mi sono soffermato a lungo su questo esempio, su questo ordine del giorno per far capire la filosofia con cui vogliamo lavorare in questa ultima fase della legislatura: lanciare dei segnali ben precisi che impegnino il Governo regionale ad affrontare quelle questioni che non affronta perché non ci sono emergenze, ma che devono essere affrontati adesso per non avere emergenze negli anni futuri, quindi il nostro voto sarà di astensione su questo bilancio ed è un voto che preannuncia una grande attenzione su quello che verrà fatto una vigilanza sulle problematiche e un?azione continua di segnalazione costruttiva, anche di denuncia dove necessario, anche di contrapposizione nelle situazioni in cui si renderà necessario, ma comunque di dialogo e di confronto a viso aperto con un governo regionale del quale non vogliamo dir male per partito preso ma vogliamo che possa, grazie anche al nostro apporto critico, potersi presentare meglio agli occhi dei cittadini rispetto a quanto è riuscito a fare fino ad oggi.

PRESIDENTE. Ci sono due interventi ancora di consiglieri e tre di assessori, quindi propongo di andare ad oltranza fino all?approvazione delle proposte di legge.
Ha la parola il consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Mi permetto di abbassare i toni del dibattito, come livello di scontro, perché in fondo siamo nella sala del Consiglio e, tutto sommato, la mia storia politica ? questa è la mia terza legislatura ? mi fa un po? sdrammatizzare determinate scadenze. Però, contemporaneamente vorrei entrare su alcuni contenuti di riflessione. Prima il capogruppo di Rifondazione comunista Ricci ha posto dei problemi complessivi sulla classe dirigente, sulla capacità di governo che ha uno schieramento politico e proprio su questi vorrei entrare nel merito. E? il bilancio la madre di tutte le battaglie? Sicuramente no, perché noi abbiamo una legislatura, cinque volte il bilancio, che viene corretto dagli assestamenti di bilancio e da leggi finanziarie, come quelle che siete andati ad approvare, relativamente alle tasse aggiuntive sull?Irap, l?Irpef, il bollo auto e quindi il progetto politico è più spalmato. Però sicuramente il bilancio è il documento centrale di gestione.
Questo è allora il documento che chiude, dal punto di vista complessivo, la legislatura, perché dopo qualche mese che sarà approvato il bilancio 2005 andremo a votare, non ha neanche tempi di spesa. Qualcuno prima ha affermato ?non è detto che sia l?ultimo bilancio importante di D?Ambrosio, perché D?Ambrosio potrebbe avere un dopo D?Ambrosio?. Questo appartiene alle cose che i fatti si incaricano di sciogliere. Però è sicuramente un bilancio che quadra la legislatura. Le cose che si possono fare comunque sono comprese qui dentro e le tante cose che non si possono fare non ci sono.
La prima critica politica che mi sento di fare in maniera precisa a questa Giunta è che ha ingessato complessivamente la gestione. Non c?è una capacità di reperire ulteriori fondi o di allargare la capacità di spesa che non sia quella ordinaria, perché la partita della sanità è talmente forte che determina, in caduta, tutto il resto; sulla sanità la riorganizzazione non ha avuto la capacità di allentare il peso finanziario, quindi alla fine la gestione di questo bilancio è relativa a un pacchetto modesto di fondi. Quando gli imprenditori si sono posti il problema di reperire ulteriori fondi, di andare a vedere quali altre operazioni si possono fare, non solo di indebitamento ? ormai il discorso dei bond è talmente conosciuto che non è più neanche molto ?orecchiabile? dalle persone ? e vedere come è possibile, attraverso i mille rivoli, anche della finanza internazionale. Qui si va dalla Banca mondiale, alla Banca europea, a tutti i fondi europei... Occorre vedere come l?ingegneria finanziaria possa andare a cercarsi soldi sul mercato o quali operazioni possono portare al pubblico, che è sempre più stretto per tutti, in tutti gli Stati europei. Quindi quando si dice ?è tutta colpa del Governo Berlusconi?, rispondo che va un po? meglio di Francia, Germania e Olanda, come ci hanno detto fonti europee della Commissione di Prodi.
Il problema è allora di vedere come in un?azienda c?è capacità di marketing, di organizzazione, di finanziamento ecc., come l?azienda pubblica riesce a fare queste cose. E qui devo dire che l?azienda pubblica Marche è piuttosto modesta e sicuramente il governo della Regione non dà quell?impulso alle strutture che potrebbero determinare una migliore qualità della prestazione.
Dice Ricci ?noi, tutto sommato, facciamo un governo, mentre la Casa delle libertà non è in grado neanche di proporre una politica alternativa, spezzettata in mille richieste modeste, che riguardano alcuni particolarismi, il particulare?. Questo è anche vero, perché se uno va a vedere gli emendamenti, in effetti la Casa delle libertà, da gruppo di opposizione si incarica di dare voce a una serie di richieste che vengono dal territorio, che rimangono inascoltate dal governo regionale. Ma aggiungo che in realtà la situazione è questa: la gestione della Regione Marche, dell?Amministrazione regionale da parte di questo governo regionale è insufficiente, non a detta nostra ma a detta delle categorie, degli operatori. L?avere snobbato le audizioni, non aver prodotto documenti come di solito accade è la misura di uno scarso interesse per quello che è ormai dato per scontato da parte delle categorie, da parte di coloro che invece hanno sempre orecchio attento.
Se la Casa delle libertà non riesce a elaborare una politica alternativa i marchigiani sono veramente messi male perché non hanno via di fuga.
Ma io credo che il problema sia più complesso. In realtà nelle Marche l?80% della classe dirigente della ?prima Repubblica? è finita al centro-sinistra che ha un certo mestiere, ha il mestiere della sua storia di essere ?praticoni?, più o meno se la sanno cavare ecc. Però il centro-destra, se uno lo paragona ai voti, ha più voti di classe dirigente. In fondo il centro-destra ha uno zoccolo duro e abbastanza consistente sulla classe dirigente. Non ha ereditato molto dalle vecchie classi dirigenti, e forse questa è una fortuna, c?è questa possibilità, questo spazio, questo varco per proporre una nuova classe dirigente.
Questo problema come Alleanza nazionale me lo sono posto e ho cercato, pur nei miei limiti, di proporre la crescita di una classe dirigente che potesse essere alternativa, accanto a un progetto alternativo. In fondo il laboratorio politico di ?Officina Marche?, che va al di là del singolo partito della Casa delle libertà ma di schieramento, è il tentativo, in parte anche riuscito, su alcuni aspetti di politica di infrastrutture, di rapporto con le categorie e via di seguito, di dare un progetto alternativo. Perché? Ci sono sicuramente problemi in tutti i gruppi e in tutti gli schieramenti, ma non si possono dimenticare i problemi politici grossi all?interno dello schieramento di centro-sinistra nel determinare le leggi, quindi anche le scelte politiche di bilancio. Ne cito uno: in politica economica e dell?energia, probabilmente c?è meno distanza tra la Casa delle libertà e alcuni uomini del centro-sinistra moderati rispetto alla distanza che c?è fra una parte del centro e del centro-sinistra e Rifondazione comunista. Su alcune scelte di carattere politico ci sono delle divergenze così forti all?interno dello schieramento del centro-sinistra proprio di impostazione culturale, di scelte di fondo, di progetto di sviluppo della società marchigiana.
Ovviamente c?è un collante, quello di gestire le cose, che tiene uniti, ma non so per quanto, perché alcuni nodi fondamentali sono dietro la porta. Questo problema del cosiddetto declino del modello marchigiano manifatturiero che non è più concorrenziale sui mercati internazionali e che determina crisi di occupazione e crisi di imprese, deve essere sostituito con un nuovo modello di sviluppo, ma questo vale per tutti, governi il centro-sinistra, governi il centro-destra. Bisogna vedere qual è la nuova economia e quali le prospettive delle Marche. Su questo, sull?elaborazione di queste politiche, probabilmente c?è differenza, perché tutti crediamo alla possibilità di valorizzazione dell?ambiente, dei beni culturali delle Marche, ma non è l?unico modello, a impresa che muore, a iniziativa economica che muore devono corrispondere, per sostenere il livello di benessere raggiunto, altre imprese che nascono, con missioni diverse, dal punto di vista, per esempio, dell?industria manifatturiera. Se questo non si individua è la crisi della società marchigiana, non di un modello culturale o un modello economico. Su questo, secondo me ci sono molti più punti di contatto tra lo schieramento del centro-destra e coloro che operano nella società cosiddetta civile rispetto ai modelli proposti dalla sinistra, perché la sinistra propone modelli estranei alla società marchigiana e questo lo si vede anche sul bilancio.
Il discorso dell?energia secondo me sarà un discrimine tra centro-destra e centro-sinistra, per la scomposizione e ricomposizione delle forze. Quale tipo di industria sostenere? E? un altro punto che discriminerà tra sinistra, centro-destra e altre parti della società.
Quindi questo bilancio è storicamente e culturalmente uno degli ultimi della storia della Regione in questo modo, poi bisognerà scrivere il bilancio in un altro modo, come sostegno alle imprese, come intervento sull?ambiente, come possibilità di internazionalizzare le Marche nel circuito turistico, dell?accoglienza, della ristorazione internazionale, come inserire l?innovazione e la ricerca non solo come sostituzione tecnologica delle macchine utensili nelle imprese ma come capacità di dare spazio alle idee che possono poi essere vincenti.
Quando, cinquant?anni fa, ci fu chi decise che il mobile nella zona soprattutto del pesarese, la calzatura nella zona soprattutto del Piceno e del sud delle Marche, le confezioni erano idee che potevano produrre del benessere, ebbene quelle idee hanno prodotto benessere per decenni. Oggi quelle idee diventano sicuramente ancora pezzi di mercato, ma più stretti e allora ci vogliono degli indirizzi, delle indicazioni per creare sviluppo, benessere, occupazione e questo il pubblico deve incentivarlo, non sostituendosi, ma creando dei laboratori di pensiero dei progetti che partono soprattutto dalle giovani generazioni, perché chi coglie al volo le idee, poi determina lo sviluppo ulteriore.
Quando in California ci fu nel piccolo laboratorio colui che inventò il computer e l?informatica, quella fu una cosa che si radicò fortissima e da lì si diffuse nel mondo e fece il benessere di un?ampia zona di territorio, di una nazione. Nelle Marche, secondo me, ci potrebbero essere le condizioni culturali, psicologiche e di mentalità, proprio a partire dal piccolo, di innovazione e di idee che possono fare la nuova economia.
Tutto questo mi sembra che non sia previsto dal bilancio che è uno strumento che chi ci sta dentro vede, tutto sommato, come una buona mediazione, ma al di là dell?ordinario non ci vedo grandi prospettive. Mentre, secondo me, c?è bisogno veramente di progettare un nuovo capitolo della Regione come strumento di sostegno alla società regionale.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Luchetti.

Marco LUCHETTI. A me sembra che la discussione che si è fatta sulla legge finanziaria e sulla legge di bilancio, sia più servita alla minoranza come balcone di verifica politica, di critica politica ? questo è legittimo ? ma questa critica politica è stata sostanzialmente disancorata dalle strategie che nel bilancio trovano concretizzazione e che attengono alla politica di programmazione che la Regione sta portando avanti.
Non so se questo dibattito, dal punto di vista concreto, è riuscito a focalizzare i punti veri della qualità, delle caratteristiche con cui la Giunta regionale e questa maggioranza si stanno misurando per sviluppare ? e hanno sviluppato in questi anni ? la loro politica dal punto di vista economico e sociale nella nostra comunità. Il momento del bilancio è proprio quello di fare una verifica se esso corrisponda o meno ai programmi, alle indicazioni di programma che la maggioranza e la Giunta regionale portano avanti dall?inizio del loro mandato. Questo non è emerso, si sono presi a riferimento alcuni spunti del bilancio per fare, secondo me, più strumentalizzazione politica che altro, tant?è che anche sui giornali, questa mattina, il collega Gasperi ha preso spunto da un finanziamento per l?avvio di un progetto in campo ambientale per sollevare problematiche di campanile e questioni locali, più che fare riferimento alla politica dell?ambiente che la Giunta regionale delle Marche ha portato avanti. Nulla si dice su questo aspetto e ha fatto bene il collega Ricci a ricordare che questo bilancio conferma, sostanzialmente, le indicazioni di fondo della programmazione regionale che caratterizza il governo delle Marche. Nonostante tutto quello che sta a monte del nostro bilancio, di cui si è parlato e su cui tornerò, è chiaro che nessuno ha sollevato problemi, nessuno ha criticato, nessuno si è soffermato su come la Regione Marche ha agito nel campo dei settori produttivi e nel campo dello Stato sociale. Sia sull?uno che sull?altro versante stiamo registrando invece successi che hanno consolidato, nonostante alcuni momenti di congiuntura internazionale, il sostegno ad un quadro di insieme della nostra regione, che ha conseguito grandi risultati sul piano del suo sviluppo e del suo benessere complessivo e chele politiche di bilancio confermano, perché gli sforzi che si sono fatti per utilizzare al meglio le risorse europee collegate alle risorse proprie nel campo produttivo, hanno consentito un sostegno non indifferente ai settori produttivi nel campo della piccola e media industria, nel campo dell?artigianato in particolare. Di tutto questo non si parla, perché sono i risultati a parlare, risultati positivi che sono andati avanti attraverso una forte concertazione con i soggetti interessati e che hanno visto crescere questi settori accompagnati dalla mano pubblica, accompagnati, in questo caso, dalla Regione. Così come sui servizi sociali la Regione è andata anche al di là di quello che si poteva fare rispetto alla costruzione di un welfare che, da un lato sulla sanità, da un lato sui servizi sociali, mantiene e migliora i livelli qualitativi che difficilmente potranno essere consolidati se non si prenderà a livello nazionale una coscienza profonda del fatto che queste risorse sono ferme da diverso tempo e scontano, in campo inflattivo, solo per l?inflazione un mancato finanziamento di circa 60 milioni di euro.
Nonostante questo abbiamo fatto e stiamo facendo tutti i tentativi attraverso una programmazione che in campo sanitario è costata quello che è costata in termini di riflessione e di scontro, ma che ha determinato sicuramente il mantenimento complessivo dell?offerta.
Per non parlare di quello che si è fatto sul piano della tutela delle fasce più deboli. Da due-tre bilanci siamo riusciti a mantenere inalterati i livelli dei servizi sociali. Miglioreremo, perché con l?applicazione del piano regionale dell?assistenza riusciremo sicuramente ad attuare la 328, migliorando sul territorio l?allocazione dei servizi. Comunque stiamo sicuramente facendo dei salti mortali, e ci stiamo riuscendo bene perché i servizi arrivano e abbiamo tutelato le fasce più deboli del nostro territorio.
Anche sul versante del debito, che qui è stato richiamato come uno dei bubboni della situazione di bilancio, credo che da questo punto di vista ci deve essere dato atto che la Regione Marche si è mossa molto bene, perché non è vero che siamo ai limiti dell?indebitamento. Castelli deve ricordare che noi ci stiamo muovendo all?interno dei vincoli di Maastricht, vincoli precisi che non consentono di allargare più di tanto l?indebitamento, per cui solo questo vi dovrebbe far capire che il debito non è sicuramente ai limiti che lui ha detto. Abbiamo una capacità di indebitamento di oltre 527 milioni di euro e non è possibile andare oltre perché il patto di stabilità ce lo impone.
Quindi anche da questo punto di vista sono stati portati in questo dibattito elementi non veri, che non hanno riferimento con l?effettiva politica di bilancio che, a differenza di altre Regioni è un bilancio assolutamente trasparente, non ha partite nascoste e finalmente è un bilancio dove è stata fatta chiarezza in tutti i suoi aspetti. Sicuramente dovremo migliorare la sua leggibilità, è un bilancio complesso, ma sfido a verificare in quale paese una contabilità pubblica sia semplice. Si tratta di una contabilità complicata per le enormi complessità che un bilancio di gestione della comunità pubblica comporta di fatto.
Sono quindi d?accordo ad andare a verificare, però, forse non stiamo cogliendo quello che la legge 31 di contabilità aveva portato come novità, cioè il fatto di racchiudere nelle varie upb gli obiettivi che l?Amministrazione pubblica ? l?Amministrazione regionale in questo caso ? si è data nella sua programmazione, doveva portare a un dibattito sul bilancio più su questo versante, sull?allocazione delle risorse, sulla strategia che queste risorse comportavano. Questo non è avvenuto. Ecco perché la stessa presentazione di emendamenti a grappolo, aveva più il sapore della clientela o del mettersi in vista, piuttosto che incidere concretamente su fatti specifici e su manovre concrete della allocazione delle risorse.
Detto questo come premessa ? il rammarico è di avere perso anche in questa seduta l?opportunità di discutere, di andare dentro il bilancio, dentro le sue complessità, attardandoci a fare qualche show e qualche teatrino politico ? dobbiamo registrare un dato inequivocabile che il collega Castelli mette da una parte. Lui era scettico quando la II Commissione, nel confronto con la Giunta, aveva detto che dal 2004 dovevamo rispettare i tempi per far sì che la struttura di bilancio potesse in qualche modo aiutare l?organizzazione complessiva della Regione. Noi siamo riusciti in questo intento. Credo che la Regione Marche sia una delle prime in Italia a varare in questi primi giorni del mese di febbraio il proprio bilancio. Non è un risultato di poco conto: questo consentirà di migliorare la chiarezza del bilancio e di lavorare con i vari servizi perché sempre più vi sia un collegamento tra le strategie finanziarie, della ragioneria e quelle politiche. Questo è un fatto importantissimo, che ci consentirà di lavorare meglio sul consuntivo, su cui ci dovremo soffermare per verificare l?andamento organizzativo della nostra capacità di spesa, della nostra organizzazione interna; ci consentirà di fare un assestamento reale entro il mese di luglio e approvarlo nei termini che la legge 31 prevede, cioè nel mese di settembre. Se ci abituassimo a rispettare queste cose ? siamo sulla buona strada ? sicuramente consentiremmo anche alle strutture interne della Regione di lavorare con più serenità e con più capacità di efficienza.
Il collega Castelli ha cercato di dire che ricondurre al Governo Berlusconi responsabilità era solo una questione di sport politico. Io credo che dobbiamo indubbiamente prendere coscienza non solo dei limiti d una politica centrale che smentisce categoricamente addirittura uno dei cardini programmatori su cui è sorta la maggioranza di centro-destra a livello centrale, cioè la cosiddetta riforma di decentramento, la questione di devolution, perché se da una parte si invoca la devolution, dall?altra parte c?è la ricentralizzazione completa di tutto il Governo.
Citavo nella relazione ? lo voglio sottolineare perché è emblematico ? che addirittura si vuol tornare a gestire gli asili nido a livello centrale e questo la dice lunga. Il Governo centrale supera tutti i limiti di quella che è una responsabile gestione delle risorse e di attribuzione delle risorse, per ricentralizzare un potere che invece non doveva più avere. Quando si parla di rafforzamento delle risorse per i settori produttivi, si deve sapere che ancora non c?è una lira e l?avete visto, nel fondo unico, per quanto riguarda i settori produttivi; non c?è una lira per quanto riguarda un settore fondamentale come quello dell?economia, che in questo momento ha invece bisogno di un sostegno, proprio in quelle due direzioni scelte dalla Giunta regionale all?inizio del suo mandato, cioè per sostenere l?innovazione e l?internazionalizzazione che sono due cardini fondamentali, se vogliamo uscire dalle secche della congiuntura, per portare la nostra piccola e media industria a confrontarsi con le sfide globali che ha davanti.
Da questo punto di vista il fatto che ci siano queste decisioni centrali maschera la non volontà del Governo Berlusconi di procedere in questa direzione, perché l?Alta Commissione che doveva dirimere i problemi della finanza pubblica a livello decentrato, collegandola con il bilancio dello Stato, non ha fatto un passo avanti, pertanto conviene gestire le risorse a livello centrale, per poi magari, in maniera clientelare, indirizzarle là dove conviene. Invece è ovvio che queste risorse non possono non essere gestite a livello territoriale, non solo per il dettato costituzionale, ma anche perché è ovvio che i servizi sociali, per esempio, siano i soggetti del territorio a gestirli ed allocarli.
Nonostante questa difficoltà il nostro bilancio viene ad essere sub-judice, cioè non saprà ancora, nei giorni che verranno quali saranno i destinati delle sue upb. Speriamo che la trattativa con il Governo centrale rimetta quello che ha tolto nella finanziaria nazionale, cioè quelle risorse che occorrono per far fronte ai servizi necessari. l?anno scorso per riavere quelle quote si è dovuto addirittura manifestare in piazza da parte di tutti gli amministratori, anche da parte degli amministratori del centro-destra, che invece di avere un rapporto corretto con la propria rappresentanza nazionale si sono trovati di fronte a una controparte. Ecco perché dico che queste risorse dovranno essere riallocate in periferia, dovremo tornare a lottare insieme per poter dare alle marche le risposte che si aspettano.
Da questo punto di vista, da parte dell?opposizione deve emergere questa consapevolezza, non possiamo fare delle battaglie separate. E? vero, anche in passato, con i Governi di centro-sinistra abbiamo avuto delle difficoltà, ma a quel punto i governi di centro-sinistra si univano a quelli di centro-destra per protestare, questa volta invece vediamo che a livello periferico il centro-destra si arrocca e invece che aiutare la battaglia delle autonomie locali e delle Regioni se ne lava le mani e protesta contro le politiche locali. Ecco perché ritengo che è sbagliato questo atteggiamento, è quanto meno autolesionista e non prelude a quella classe di governo che Ciccioli paventava prima.
Dal punto di vista della finanza locale questo bilancio si caratterizza anche per il rapporto che la finanza regionale viene ad avere con gli enti locali. Sotto questo punto di vista dobbiamo fare sicuramente passi avanti, nel senso che i trasferimenti regionali non possono più avere la dimensione del passato, proprio perché il titolo V responsabilizza le autonomie locali nella gestione amministrativa dell?amministrazione locale e pertanto è necessario che la finanza regionale trovi nuovi sbocchi, nuovi criteri per l?armonizzazione con le autonomie locali.
Il bilancio del 2004 ha il sapore di un bilancio di fine legislatura, non perché ci sia una connotazione specifica di clientela, perché è la continuità delle scelte fatte fino ad oggi ed è importante che da questo bilanci possiamo trovare le risorse per realizzare quel patto di fine legislatura che con i vari soggetti sociali ed economici della città consenta di giungere a compimento del cammino svolto fino ad oggi, in questo momento di crisi complessiva, per darci la possibilità di implementare quelle risorse disponibili per uscire all?impasse in cui ci troviamo.
Ho apprezzato le considerazioni che ha fatto Moruzzi poc?anzi, che ha dato atto alla Giunta regionale, nonostante le scelte da loro non condivise nei passati mesi, di una inversione di tendenza per quanto riguarda la questione della sanità, pertanto la conferma che ci sono dati positivi da questo punto di vista, che consentono un respiro di bilancio adeguato. Credo che le valutazioni fatte dai Verdi e dall?Udeur, che si ritrovano in quelli che sono i filoni fondamentali di questa politica di bilancio abbiano anche dato attestazione di una diversa, maggiore chiarezza dei dati che il bilancio stesso presenta, in corrispondenza alle scelte politiche strategiche che insieme avevamo definito.
Prendo spunto da queste considerazioni finali per dire che, avendo realizzato nei primi giorni di febbraio il bilancio, siamo in condizioni di poter governare questo ultimo anno di legislatura in maniera adeguata, abbiamo la possibilità, se riusciremo a vincere la battaglia a livello nazionale, di continuare a realizzare un?efficace azione di governo rispettando tutti gli impegni che ci siamo presi nella mozione programmatica iniziale, tentando di migliorare l?organizzazione stessa della Regione. Dobbiamo fare da questo punto di vista ulteriori passi in avanti, ma tutto questo testimonia la bontà di un?azione di governo che ha dato e sta dando alla comunità marchigiana una risposta positiva a tutte le esigenze dei suoi cittadini.

PRESIDENTE. Ha la parola l?assessore Secchiaroli.

presidenza del Vicepresidente
SANDRO DONATI

Marcello SECCHIAROLI. Vi leggerò dieci righe, poi vi dirò dove le ho prese: ?I nostri territori hanno un patrimonio consolidato di interventi e servizi per la persona e la famiglia. Essi si sono rivelati preziosi per la coesione sociale, per lo sviluppo qualificato e sostenibile dell?intera comunità. Anche in ragione di questa consolidata esperienza di governo siamo consapevoli che le domande e i bisogni sociali sono in continua crescita e trasformazione. Crescono i fenomeni di fragilità sociale, nuove e vecchie povertà, isolamento, esclusione ed emarginazione si dilatano in maniera esponenziale con l?estensione del lavoro precario e del rischio di non autosufficienza. Nel contempo si intravede la ricerca di nuovi stili di vita. Non c?è solo la rincorsa consumistica o l?assunzione di modelli culturali preconfezionati. Le persone, soprattutto i giovani chiedono di partecipare e di contare, di essere membri attivi della società, definendo nuove forme di cittadinanza. E? inderogabile necessità di concentrare ogni sforzo per lo sviluppo delle risorse umane attraverso gli interventi per la formazione e l?istruzione, per i compiti di riproduzione sociale, per la salute, per la mobilità e l?abitare insieme alla ricerca e all?innovazione nei settori produttivi e nei servizi. Sono condizioni per garantire la crescita del paese e per conseguire nuovi traguardi di benessere della popolazione?.
Vi ho letto queste dieci righe, perché mio danno lo spunto per alcune considerazioni in risposta ad alcuni colleghi. E? il ?patto per l?innovazione del welfare? che proprio la conferenza di Loreto ha presentato, discusso e approvato alla fine di tre giorni di lavoro e non passerelle come il collega Giannotti ha detto. Tre giorni in cui oltre mille operatori e soprattutto giovani ? cosa che non dobbiamo dimenticare ? si sono riuniti, hanno lavorato, hanno elaborato documenti su una programmazione che la Regione marche da anni porta avanti e che qui alcuni consiglieri hanno ripreso anche in modo positivo. Quindi la Conferenza regionale dei servizi sociali non è stata una passerella, sono stati tre giorni di lavoro, mentre mi permetto di dire che lo stesso atteggiamento che Giannotti tiene sempre nei confronti delle conferenze dei servizi sociali o dei convegni di studio che i servizi sociali hanno fatto e stanno facendo: ce n?è uno oggi a Pesaro, sulla tossicodipendenza: un altro importante momento di confronto su una problematica che non è di secondaria importanza e che ci vede su posizioni molto diverse tra maggioranza e opposizione.
Questa conferenza dei servizi sociali ha avuto interrogazioni, ha avuto articoli di giornale, si sono strappati le vesti, mentre per altri convegni molto più lussuosi, dove al posto dei fagioli che c?erano a Loreto come intermezzo, c?erano argenterie, cose varie, e c?era veramente la ?sfilata? di ministri di questo Governo. Non li abbiamo più chiamati perché gli assessori del welfare non hanno mai visto il ministro Maroni, che rifiuta ogni incontro con le Regioni sul welfare. Maroni e i suoi amici hanno fatto passerelle in questi tre anni. Ricordiamo l?anno passato, che era ?l?anno della disabilità?: non erano solo passerelle ma incontri nazionali a numero chiuso, dove il lusso e non il lavoro e la preoccupazione per le politiche era all?ordine del giorno.
Caro Giannotti, le interrogazioni falle a 360 gradi, non su una conferenza di mille persone che per tre giorni hanno lavorato ed erano operatori, amministratori, gente che da tre anni lavora nei territori per costruire questo nuovo welfare che sarà necessario rispetto al cambiamento dei bisogni.
Noi siamo ancora in attesa di sapere quale sarà il fondo nazionale delle politiche sociali, perché non si capisce ancora quale sarà la cifra. Nonostante ciò, questa Regione non a tavolino ma con la società civile... (Interruzione). Di nidi aziendali questa regione non ne ha bisogno come priorità, non è una priorità.

Roberto GIANNOTTI. Vallo a dire alle aziende e ai loro lavoratori.

Marcello SECCHIAROLI. Giannotti, non abbiamo le megalopoli: vanno negli asili normali i figli dei lavoratori. Da noi vanno negli asili normali, non a tre mesi già in fabbrica, grazie a Dio, perché la rete che abbiamo costruito nella nostra regione non ha bisogno degli asili nido aziendali.
Quindi nonostante queste difficoltà economiche, i tagli dei fondi, questa Regione continua a portare avanti una riforma che non ha dietro soltanto il Consiglio regionale o alcuni assessori, ha dietro tutti gli enti locali, gli operatori ecc. Non c?è bisogno di accusarci di vietare ai ministri di essere presenti ai nostri convegni, perché le poche volte che abbiamo tentato di averli non sono venuti e forse perché penso che abbiano paura di imparare qualcosa da questa Regione rispetto alle politiche nazionali che stanno portando avanti, politiche che stanno distruggendo il welfare e che sono diventate soltanto ed esclusivamente spot televisivi e non di contenuto e lasciano le famiglie, questo termine di cui vi riempite continuamente la bocca, sempre più sole e prive della rete integrata dei servizi sulla quale noi non vogliamo resistere ma vogliamo migliorarne la consistenza e la qualità.
Questo volevo dire e non rubo altro tempo, perché di demagogia se ne fa tanta e la demagogia, purtroppo, spesso è quella che va sul giornale e non i contenuti.

PRESIDENTE. Ha la parola l?assessore Melappioni.

Augusto MELAPPIONI. Credo che la stanchezza del Consiglio non consenta di fare interventi lunghi, quindi farò due brevi riflessione per dire che credo ci apprestiamo a votare un bilancio ed una finanziaria in linea con le esigenze di questa Regione, in linea anche con quella eccellenza di qualità della vita che ormai altre Regioni ci riconoscono e che è un contributo che il Governo di centro-sinistra in questi nove anni ha dato a questa regione. Ho sentito una grande capacità dialettica da parte di alcuni componenti dell?opposizione, ma debbo dire che non sono riuscito a leggere, al di là di una serie di citazioni letterarie, una qualche proposta adeguata per contribuire alla crescita di questo nostro sistema. Credo che siano state usate delle espressioni di giudizio sul sistema sanitario che non possono essere accettate e che a mio parere sono frutto di una generica riflessione sul sistema e credo che non si prenda assolutamente atto del lavoro che si è fatto in questi anni e che comunque ci ha consentito, pur nelle difficoltà generali, di raggiungere gli obiettivi economici che ci eravamo posti.
Questo discorso delle difficoltà generali non può essere risolto attribuendo alla Giunta e al Governo regionale un?incapacità contrattuale a livello nazionale. Credo che sarebbe troppo facile ed anche dall?opposizione questa mattina sono venute voci molto chiare sulle difficoltà complessive rispetto al reperimento delle risorse.
Con questo mio intervento volevo fare una proposta al Presidente del Consiglio e a tutto il Consiglio. A giorni uscirà la seconda Relazione della Corte dei conti, a livello regionale, sulla riflessione che la stessa Corte dei conti fa sulla sanità regionale. Propongo allora al Consiglio regionale, anche in sintonia con quello che hanno espresso i consiglieri di opposizione che purtroppo non vedo qui presenti, di fare un?iniziativa che abbia come base e strumento di confronto l?oggettività di quei dati. Io sono pronto a qualsiasi dibattito su quella relazione stessa. Lo propongo, perché credo che sia l?opportunità di fare una sintesi su quello che è stato fatto, di proporre come vogliamo prioritariamente lavorare nel 2004, utilizzando uno strumento che non è quello della Giunta regionale ma quello del soggetto che istituzionalmente ci controlla e al quale molte volte i consiglieri dell?opposizione fanno riferimento. Credo che quello sia lo strumento più opportuno, quindi propongo con forza questa ipotesi di lavoro che ritengo possa essere utile alla comunità marchigiana per avere a disposizione i termini reali di come stanno le cose, poi su quello giudicheremo e valuteremo quello che è stato fatto e quello che si deve fare.

PRESIDENTE. Ha la parola l?assessore Spacca.

Gian Mario SPACCA, Vicepresidente della Giunta. Alcune sintetiche considerazioni, soprattutto per rispondere ad argomenti che sono stati sollevati dai consiglieri di opposizione. Anzitutto vorrei dire che questo bilancio corrisponde perfettamente alla strategia del governo regionale, che si esprime nell?identità della comunità regionale che più volte abbiamo rappresentato, ovvero una congiunzione di attenzioni su tre elementi che sono quelli della valorizzazione dell?ambiente, del benessere e della sicurezza dei cittadini e della crescita dell?economia regionale. Su quest?ultimo aspetto sono state sollevate alcune perplessità di una carenza di attenzione da parte di questo strumento di programmazione finanziaria, soprattutto da parte del consigliere Castelli e io cercherò di rispondere brevissimamente alle sue valutazioni.
Innanzitutto non è vero che la nostra sia un?economia in crisi, l?abbiamo valutato, l?abbiamo approfondito nel confronto di qualche settimana fa. Il fatto che ci sia una fotografia sostanzialmente statica, il fatto che nel 1992 la configurazione dell?economia regionale sui settori manifatturieri sia la stessa del 2002, che l?80% delle nostre produzioni siano sostanzialmente concentrate sulla meccanica, sul tessile-abbigliamento, sulla calzatura e sul legno e questa concentrazione non muti, non significa che la nostra economia, il nostro sistema manifatturiero, che poi è il cardine dell?economia della nostra regione sia sostanzialmente immobile. In questi anni ci sono state nuove combinazioni di mezzi di produzione, sono stati introdotti nuovi beni, è stata fatta una forte innovazione di prodotto, sono stati introdotti nuovi metodi di produzione, è nata una industria di macchine utensili che nascono come risposta ai problemi dei distretti industriali proprio sui nuovi metodi di produzione, sono state create nuove formule organizzative ? cito il modello dei sistemi stellari, che oggi molti stanno approfondendo ? sono stati aperti nuovi mercati, soprattutto nell?area dell?est europeo, sono state trovate nuove fonti di approvvigionamento anche delle materie prime, in modo particolare nell?area dell?America meridionale. Tutte queste azioni di innovazione, di interpretazione al cambiamento ci hanno portato nelle posizioni di testa, come ci ha ricordato il prof. Diamanti, del modello nord-est-centro.
Questo non basta più, perché le dinamiche che oggi esistono sono particolarmente veloci, la velocità del cambiamento è sostenutissima, i tempi al mercato si abbreviano sempre di più e quindi occorre introdurre con ancora maggiore velocità e tempismo nuovi elementi di innovazione. Questo è il problema che abbiamo nella nostra regione e non l?abbiamo risolto con un éscamotage di carattere metodologico, consigliere Castelli, perché il discorso delle interdipendenze, della relazionalità, della concertazione, della concertazione tra istituzioni e imprese, tra istituzioni e sistema produttivo associato non è un éscamotage metodologico per creare una grande marmellata che annacqua e rende tutto sonnolento, noi crediamo che lo sviluppo del nostro sistema passi attraverso un fattore nuovo che è la conoscenza e la conoscenza si sviluppa quando le aree di conoscenza esistenti vengono a contatto tra di loro e si combinano in modo nuovo e per questo abbiamo portato al dialogo sulla innovazione, il sistema delle università, il sistema degli istituti di credito, il sistema delle imprese con tutti gli enti che compongono il nostro sistema istituzionale, non soltanto la Regione, le Province e i Comuni all?interno del comitato di distretto, all?interno di una nuova formula che poi sperimenteremo, che saranno le agende di sviluppo territoriale. Abbiamo lavorato, in sostanza, su due fattori: il capitale sociale della nostra regione, la capacità creativa della stessa nostra regione, il suo capitale intellettuale. Una chiara scelta è l?allocazione delle risorse Cipe ? questa è un?ulteriore risposta al ministro Baldassarri che ha detto esattamente il contrario in quest?aula ? proprio per rafforzare il capitale intellettuale della nostra regione, come pure le azioni innovative e la creazione di un osservatorio regionale sull?innovazione, ovvero un network di imprese e Regione che operano proprio sulla ricerca e sull?innovazione. Come pure, sempre nella stessa direzione sono stati utilizzati interventi pubblici mirati a questo tema.
Nell?ultimo biennio sono state oltre 6.000 le imprese agevolate dagli interventi regionali e sono stati creati più di 900 milioni di investimenti, attivati proprio attraverso contributi regionali sul tema dell?innovazione. Come pure vorrei fornire un altro dato che spesso viene dimenticato, sul grande lavoro che viene fatto dai centri servizi. I centri servizi che operano in questa regione sul tema del trasferimento tecnologico e dell?incremento qualitativo hanno realizzato in quest?ultimo anno quasi 5.000 prove di qualità all?anno che hanno interessato oltre mille imprese, quindi un grande sforzo di accompagnamento sui temi dell?innovazione da parte della Regione.
Certamente questo bilancio ha dei momenti da dover verificare e la verifica è soprattutto subordinata alla politica del Governo nazionale. Non è neanche questo un éescamotage ma una valutazione di carattere oggettivo. Voi sapete ? è un dato sostanziale, che sta scritto, e le cifre sono più dure delle pietre ? che le Regioni hanno avuto il 75% delle competenze attribuite dallo Stato e hanno avuto, a fronte di questo, soltanto il 10% delle risorse. Questa è la storia, ma il futuro è ancora più drammatico. Non sappiamo se avremo, nel prossimo anno, le risorse del fondo unico per le attività produttive e se lo Stato si disimpegnerà da questa modalità di trasferimento di risorse. Se questo avvenisse noi dovremmo rimodulare il bilancio regionale ? e già ci siamo impegnati a farlo con una dichiarazione congiunta ? e spostare le risorse che destiniamo a queste nuove forme, come quelle delle agenzie dello sviluppo territoriale, per ripristinare interventi che precedentemente venivano finanziati attraverso il fondo unico per le attività produttive, perché non possiamo lasciare le imprese prive dei sostegni necessari per la loro modernizzazione. Ecco perché siamo critici, non in modo ideologico, non in modo politico, ma in modo costruttivo, per far comprendere al Governo nazionale la necessità di fare un?azione concertata tra istituzioni, finalizzata a sostenere i processi di sviluppo innovativo, che sono più gravi, per il resto del paese di quanto non siano nella nostra regione, come tutti gli indicatori ci dicono, ma che comunque sono gravi per le Marche come per il resto del paese, su cui è necessario intervenire in modo coordinato e coerente tra Regioni e Governo nazionale. Ma quello che ci manca in questo momento è la consapevolezza, la forza e la determinazione del Governo nazionale di intervenire con coerenza proprio su questa modalità e su questa lunghezza d?onda.
Il piano energetico è un argomento ritornato ripetutamente in questa Assemblea. Per quanto riguarda la parte industriale il piano energetico è stato già redatto, ed è stato redatto in perfetta sintonia con gli indirizzi di Kyoto, quindi è già un documento che ha un profilo di ecosotenibilità. Come ha detto l?assessore Amagliani, il rispetto di quello che è stato l?impegno dei presidenti di tutte le Regioni italiane a creare un piano energetico-ambientale, è rispettato, ma questo documento è stato in questo momento rimesso in discussione per un approfondimento proprio sotto il profilo di carattere ambientale, che corrisponde alle esigenze di preservare quell?identità regionale che prima richiamavo, ovvero di uno sviluppo che sia in grado, comunque, di non minacciare la valorizzazione del nostro sistema ambientale contemporaneamente ai livelli di benessere della nostra comunità. Quindi abbiamo ritenuto necessario fare questa ulteriore verifica e comunque credo che entro poche settimane il piano energetico e ambientale uscirà dalle stanze della Giunta per essere messo a disposizione del Consiglio regionale e procedere a una sua valutazione per essere approvato immediatamente dopo.

PRESIDENTE. Ha la parola l?assessore Agostini.

Presidenza del Presidente
LUIGI MINARDI

Luciano AGOSTINI. Vorrei rispondere ad alcune considerazioni fatte. Molte delle questioni che qui sono state riproposte questa mattina dai consiglieri erano contenute nella replica del sottoscritto, quindi non le riprenderò.
Do ragione a Castelli quando si sente un po? frustrato dalla scarsa tensione che c?è stata nel dibattito sul bilancio, ma siccome il sottoscritto ha parlato per più di un?ora, nella replica, potendosi rivolgere solo ad alcuni ?poveri cirenei? della maggioranza, dico al consigliere Castelli di guardare anche adesso ai consiglieri dell?opposizione. La Giunta fa una replica di più di un?ora nella totale assenza dell?opposizione e anche questa mattina non mi pare che ci sia una presenza così attenta, piena di tensione nel discutere e trovare gli elementi che nel confronto possano arricchire il documento stesso.
E? la stessa cosa che vorrei dire al consigliere Viventi, perché abbiamo discusso, ci siamo confrontati, abbiamo ripreso alcune delle considerazioni che lo stesso consigliere aveva posto, oltre a dare alcune spiegazioni di merito, come al consigliere Castelli che aveva agitato la famosa upb miracolistica... Lì ho risposto, perché se dalle upb si tolgono i fondi a destinazione vincolata... (Interruzione). Lì ci sono le reiscrizioni dei fondi a destinazione vincolata, quindi gonfiano quella upb, ma quella upb non è miracolistica perché ha soldi in più trovati non si sa in quale forma. Quindi, prima di azzardare affermazioni su trucchetti contabili ? spero sia detto in senso politico buono, gli voglio dare il significato dell?onestà intellettuale ? bisogna andare a verificare bene sul piano tecnico, perché ad ogni cosa c?è una risposta appropriata che on riprenderò, proprio perché ho cercato di farlo nella replica.
Un?altra considerazione è di carattere politico. La minoranza si sforza sempre di andare a verificare quali possono essere gli elementi di attrito nel proprio compito, nella propria facoltà, nella legittimità di farlo, tra le varie componenti della maggioranza. Anche questa mattina si è determinato un fatto politico importante: un autorevolissimo membro della minoranza fa un?affermazione e un ragionamento politico che lo portano fuori dalla minoranza. Sono rimasto un po? stupito della totale assenza della minoranza, anche del suo ex gruppo di appartenenza, a partecipare a una discussione che, indipendentemente da chi la prende e da come si prende, è comunque un scelta sofferta quando si decide di cambiare gruppo di appartenenza e partito politico di appartenenza in cui per tanti anni si è militato.
Anche questo mi pare un elemento da far rimarcare, perché è giusto che la minoranza si insinui nelle schermaglie, nella diversità delle posizioni che a volte si manifestano nella maggioranza, ma quando c?è un fatto politico di questa portata, cioè la costituzione di un nuovo gruppo, l?uscita da un partito, l?uscita da un gruppo, si tratta di fatti politici notevoli, di grande portata, cui abbiamo assistito nel totale silenzio da parte della minoranza e dell?ex gruppo di appartenenza.
Intanto credo che sull?ordine del giorno presentato dal consigliere Favia, si possa nella sostanza aderire, nel senso che, ad esempio, per quello che riguarda le barriere architettoniche, coglie un punto di sensibilità politica da parte del governo di questa Regione, quindi penso che nel milione e mezzo aggiuntivo per investimenti che abbiamo sistemato tra le obbligazioni, si possa anche arrivare ad attingere ad alcuni specifici finanziamenti, visto che la legge nazionale non ha rifinanziato l?abbattimento delle barriere architettoniche.
Come c?è la totale disponibilità a verificare nei tempi e nei modi che questo esercizio consentirà, la possibilità di mettere a disposizione, attraverso anche meccanismi diversi da quelli utilizzati nell?esercizio 2004, il recupero dell?abbattimento dell?Irap finalizzandolo o utilizzandolo con meccanismi più incentivanti a favore delle imprese stesse. Castelli poteva leggere nel Dpefr, che l?abbassamento della pressione fiscale avrà una sua progressione negli anni a venire, quindi nel prossimo anno, se ci saranno i margini giuridici e legislativi, si potranno trovare anche meccanismi di sostegno diversi da quelli fino ad oggi utilizzati. Quindi credo che si possa andare a un sostanziale accoglimento dell?ordine del giorno del consigliere Favia.
In merito all?autorità di bacino del Tronto, proprio perché svolgo una doppia funzione do una doppia risposta, considerando quella che ho già dato l?altro ieri, dicendo che il personale dell?autorità di bacino è stato portato, in un anno e quattro mesi, da due unità più il segretario, a otto unità più due collaborazioni, più il segretario. Quindi penso che quell?ordine del giorno possa essere accolto, però uno sforzo nel senso di dimensionare l?organico di quell?autorità, uno sforzo anche di grande rilievo, possa testimoniare l?impegno che stiamo mettendo nel trovare soluzioni idonee a un territorio sensibile. Dopodiché Castelli ricordava una delle mie frasi fatte nelle conclusioni, quando dicevo ?Caro Castelli, il viceministro nel nostro territorio non fa niente? e lui ribadiva ?ma voi che fate??. Cominciamo da qui, per evitare polemiche sul passato. Noi proporremo nei prossimi giorni al Governo, un supplemento di intesa istituzionale che vede ad esempio, per la provincia di Ascoli Piceno, alcune opere importanti, come la metropolitana di superficie Ascoli-Porto Sant?Elpidio, l?elettrificazione Ascoli-Porto d?Ascoli, la realizzazione della trasversale mare-monti, lo studio di fattibilità per il collegamento ferroviario Ascoli-Antrodoco e un?altra serie di opere che per questioni di tempo non voglio citare. Noi proporremo alla sottoscrizione del Governo questa intesa aggiuntiva e quindi da parte nostra c?è, nella programmazione e nell?impegno per la realizzazione di queste opere, la testimonianza che inseriamo in questo accordo, un accordo fatto da due parti di cui ognuno assume la responsabilità, sia per la sottoscrizione sia per i fondi che devono essere destinati, sia per la realizzazione. Però noi ci stiamo e vogliamo continuare a starci. Quindi partiamo da qui e poi il prossimo anno tireremo le conclusioni su chi responsabilmente ha portato avanti le cose e chi le può disattendere.
Sull?ordine del giorno presentato dal gruppo Verdi, rispetto al quale i segnali mi pare siano stati cospicui in termini politici e di sostanza amministrativa, anche se il consigliere D?Angelo cercava di minimizzare dicendo che non erano stati corposi, ribadisco che rispetto alle possibilità e alle compatibilità di bilancio ritengo che siano stati segnali importanti, così come sul piano politico il vincolo delle somme per la realizzazione delle aree protette c?è stato un segnale importante che ha fatto e farà pagare sacrifici ad alcune forze e ad alcuni consiglieri della maggioranza, ma è stato fatto proprio nella direzione di un recupero pieno dello schieramento del centro-sinistra e quindi, per quello che riguarda l?ordine del giorno sui consorzi di bonifica penso che togliendo il quarto comma e sistemando la parte dell?ultimo comma, con una formulazione più attinente alle possibilità e di collaborazione con gli altri enti titolati, possiamo arrivare alla definizione di una soluzione positiva.
Infine, Procaccini, mi pare che nella replica abbiamo cercato di trovare anche una giusta impostazione per le sensibilità che quel partito e quel gruppo avevano espresso in più riunioni di maggioranza e anche in questo Consiglio regionale, per cui mi pare che tutto sommato possiamo chiudere con un voto positivo e il sottoscritto anche con una soddisfazione rispetto al bilancio di previsione 2004.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente D?Ambrosio.

Vito D'AMBROSIO, Presidente della Giunta. Al termine di questo lungo dibattito a me resta molto poco da dire, perché mi sembra che dal punto di vista specifico ci siano state le risposte degli assessori, della Giunta, il dibattito. Voglio soltanto ribadire che non ci si può lamentare della frustrazione del Consiglio, quando poi l?assessore in materia conclude di fronte a banchi nei quali non c?è nessuno che lo ascolta. Mi sarei aspettato, quanto meno dal relatore di minoranza, che avesse ascoltato Agostini quando ha concluso.
Vorrei fare una riflessione politica generale.
Primo elemento che vorrei fugare immediatamente: non è vero che noi abbiamo una posizione preconcetta, né come Giunta né come Presidente, negativa nei confronti di questo Governo e dico questo perché sarebbe vero se noi fossimo una voce fuori dal coro o se fosse un coro soltanto di un colore solo su una nota. Debbo ricordare ai miei colleghi dell?opposizione che in questo momento le Regioni italiane hanno interrotto i loro rapporti con il Governo, tutte le Regioni italiane. Domani ci sarà a Roma la Conferenza Stato- Regioni che ha al primo punto all?ordine del giorno il riparto del fondo sanitario nazionale, fatto sulla base delle nostre proposte e non di quelle del Governo, che erano penalizzanti per le Marche. Noi siamo riusciti, forse, ad ottenere risultati migliori perché abbiamo migliori rapporti nell?ambito dell?insieme delle Regioni. Il presidente Ghigo ha dichiarato pubblicamente che andrà lì da solo, soltanto per dare l?intesa su questo, perché così ci verranno dati i soldi, che saranno comunque sottostimati di 5 miliardi di euro per quest?anno e non lo diciamo noi ma lo dice la Regione Lombardia, capofila in materia. Poi andrà via perché la situazione è tale per cui, dopo avere chiesto con forza un incontro con il presidente del Consiglio dei ministri, dopo averlo avuto ed esserci dichiarati tutti insoddisfatti, con le speranze da parte di chi era della stessa posizione politica del presidente del Consiglio dei ministri e da parte ? con preoccupazioni maggiori ? di chi non lo era, in attesa di una risposta del presidente del Consiglio, i rapporti del Governo italiano con i presidenti delle Regioni sono sospesi, non perché non ci piaccia andare agli incontri con il Governo ma perché la situazione attuale, non solo economica ma anche di valutazione del ruolo delle Regioni da parte di questo Governo e di questa maggioranza è preoccupante. Non lo diciamo noi, non lo dico io, lo dice l?insieme delle Regioni italiane. Vuol dire che manderò ai miei colleghi dell?opposizione i verbali della Conferenza dei presidenti e delle varie altre occasioni in cui più volte viene detto questo e metterò in evidenza quanto viene detto non da presidenti di schieramenti diversi da quelli governativi ma da presidenti governativi. Non ricordo, perché non è gradevole, non è nemmeno in questo momento elegante, che uno dei presidenti più critici nei confronti del Governo non appartiene allo schieramento di centro-sinistra. Più pesantemente critico, nei confronti del Governo. Questo per dire che in questo momento la deriva governativa preoccupa l?insieme regionale, che è preoccupato molto ? non ho sentito risuonare nulla su questo tema specifico ? di quello che si sta deliberando e votando in Senato a livello di riforma o di ulteriore riforma in senso federalista dello Stato. Quello che sta passando al Senato è qualcosa che non solo preoccupa ma spaventa e non c?è nessuno che oggi si dichiara soddisfatto di questo nell?ambito delle Regioni, perché il cosiddetto Senato federale viene fatto soltanto per controllare le Regioni e non per essere un punto di rappresentanza degli interessi del territorio.
Noi abbiamo cercato, in questi anni, di far fronte a una situazione difficile, che è difficile a livello nazionale ed internazionale, quindi da questo punto di vista nessuno nega che vi siano anche fattori esterni. Abbiamo cercato di farvi fronte in tutti i modi possibili e immaginabili, tentando anche noi di seguire quell?autentico inventore di finanza creativa che è il ministro dell?economia Tremonti, perché lui può andare molto più avanti di noi in quanto ha il potere di decidere e poi di autorizzarci, invece noi dobbiamo solo chiedere autorizzazioni, ma tutte le cose che abbiamo fatto fino ad ora, specialmente il ricorso al credito internazionale, sono state fatte con l?autorizzazione esplicita ? perché non si poteva fare senza ? del Ministero dell?economia e con l?autorizzazione esplicita della Banca d?Italia. Tutte le manovre che noi abbiamo fatto. Non solo, ma devo dire pubblicamente ? e do atto ancora una volta, come ho fatto più volte ? che la cortesia personale del ministro Tremonti, non so se nei confronti di tutti ma nei confronti miei sicuramente, che mi ha fatto richiamare, tutte le volte che gli ho chiesto l?okay. Come l?ultima volta in cui abbiamo fatto l?emissione del bond per la ricostruzione del terremoto, a Londra, mi ha fatto arrivare l?okay da Salonicco dove partecipava al vertice di chiusura del semestre di presidenza greca.
Tutte le operazioni che questa Regione ha fatto per cercare di far fronte a una carenza di liquidità, dovute a scelte precise della scorsa e di questa finanziaria del Governo, sono state tutte autorizzate, come era ovvio che fosse, ma senza alcun problema da parte del Governo e da parte della Banca d?Italia. Quindi smettiamola di dire sciocchezze: noi abbiamo fatto ricorso al credito internazionale e l?abbiamo fatto perché era necessario farlo, per far fronte a carenze grandi o ad anticipazioni di cassa per la ricostruzione, sempre sulla base delle indicazioni e con l?imprimatur, che non potevamo on avere, del Governo. Questo è un altro elemento che volevo sottolineare.
Poi c?è il discorso fatto da qualcuno che affermava ?questa è una Giunta che slitta a sinistra, nella quale il povero Spacca è isolato? ecc. Anche qui smettiamola di dire sciocchezze. La cosa vera è un?altra: che il problema della coalizione che governa questa Regione, ha una sfida davanti e la sfida è quella di coniugare le attenzioni ai momenti, agli strumenti, alle fasi di produzione di ricchezza con quelle che sono le richieste, le esigenze, le necessità di distribuzione della ricchezza. Questa è la sfida del progressismo moderno che stiamo affrontando anche noi e che fino ad ora siamo riusciti a reggere. Il piano energetico si è prima estrinsecato fino alla conclusione, per l?aspetto più propriamente industriale e adesso si sta estrinsecando ulteriormente per l?aspetto ambientale sostenibile, che è l?aspetto che tutti i presidenti delle Regioni italiane hanno preso l?impegno di mantenere e di integrare e, nei tempi necessari perché venga approvato, verrà trasferito dalla Giunta al Consiglio affinché il Consiglio stesso possa, con i suoi tempi, approvarlo. Questo è un elemento fondamentale.
Noi abbiamo cercato di dare una veste, un?anima, una concretezza a uno slogan, ?lo sviluppo sostenibile?, che però nella nostra regione è fondamentale, perché noi abbiamo due caratteristiche che sono peculiari nostre. Una è la coesione sociale. Mantenere la coesione sociale è un compito principale di chi governa questa regione e la coesione sociale in questa regione è mantenuta, forte. Siamo la regione che con maggiore facilità assorbe un ritmo crescente di immigrazione e questo è un segno concreto. Secondo, la qualità della vita. Siccome lo ripeto per l?ottantesima volta, dico soltanto ?guardate il rapporto Irpet?, l?Istituto regionale per la programmazione economica della Toscana, che mette la Toscana al secondo posto, sia pure in base ad una serie di parametri, tutti discutibili se vogliamo, e le Marche al primo posto, in Italia.
La nostra ricchezza è il territorio, questo tipo di territorio. Questo tipo di territorio è un delicatissimo equilibrio che dobbiamo cercare di non alterare, che dobbiamo cercare di tenere presente, perché è questa la nostra assicurazione per il futuro e noi su questo stiamo cercando di capire come nel concreto, in una regione come la nostra, sia possibile tenere insieme sviluppo ? che è necessario e sul quale siamo bene attrezzati, meglio della media delle regioni italiane ? e sostenibilità che significa mantenere l?attrattiva fondamentale del nostro territorio.
Queste sono le caratteristiche di questo bilancio, del Dpefr, che andrà avanti e riuscirà a reggere soltanto se le difficoltà centrali non continueranno a ripercuotersi non sulla regione Marche, perché anche questo vorrei sfatarlo: non è vero che le Regioni di centro-sinistra siano trattate peggio dal Governo, la verità è che tutti siamo arrivati e stiamo arrivando ad una fase di insostenibilità economico-finanziaria. Non lo dico io ma lo dicono i presidenti delle Regioni di centro-destra e il presidente Formigoni, quando abbiamo incontrato Berlusconi, ha detto testualmente ?Dalle decisioni del Governo dipenderà se noi potremo esistere o meno, ma prima di sapere questo non possiamo venire a discutere perché non sappiamo se siamo ancora nella capacità di reggere?. Questo è il dato fondamentale. Cosa significa? Significa semplicemente che abbiamo cercato in tutti i modi di far fronte noi a quelle che sono enormi carenze economiche, finanziarie e, purtroppo, istituzionali, che ovviamente ci mettono in difficoltà, in torsione, in fibrillazione. Fino ad ora questa società, questa regione, anche con l?aiuto dell?ente Regione, è riuscita a reggere e tutti i dati ci danno ragione in questo senso.
Colleghi dell?opposizione, avete il diritto di dire tutto quello che volete di male su chi governa, cercate però di stare attenti a non far uscire da questa vostra scelta politica un?immagine della regione negativa, perché così non è. Questa è una bella regione, una regione medio-piccola, una regione che riesce a reggere, che ha ormai una sua riconoscibilità nell?ambito delle regioni italiane, in Italia e anche in Europa e di questo, credo, dovremmo essere tutti fieri. Quindi attenzione a non buttare via l?acqua sporca ? che sporca non è ? insieme con il bambino.

PRESIDENTE. Procediamo alle votazioni, partendo dagli ordini del giorno relativi alla proposta di legge n. 227.
Il primo è quello a firma Amagliani, sul piano energetico ambientale regionale. Ricordo a tutti i consiglieri che non c?è discussione, come da accordi e come ho già specificato in apertura di seduta. Vi prego, quindi, di non costringermi a fare forzature, altrimenti si riapre la discussione su tutto.

Marco AMAGLIANI. Presidente, ritiro l?ordine del giorno, perché la sua parte dispositiva recitava in maniera esatta ciò che abbiamo votato, cioè l?art. 11 della finanziaria, tant?è che l?abbiamo votato con un elemento in più, perché diamo un elemento di certezza e diciamo che le autorizzazioni, quindi la messa in moro di qualsiasi autorizzazione va a scadere il 31 dicembre 2004, quindi c?è un arco temporale entro il quale questo Consiglio regionale dovrà necessariamente licenziare il piano energetico ambientale regionale. Mi pare quindi che questo ordine del giorno, che avevo scritto prima che l?art. 11 fosse votato da quest?aula, viene a cadere.

PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 2 sull?autorità di bacino del fiume Tronto, presentato dal consigliere D?Angelo. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Ordine del giorno presentato dal consigliere Favia, relativo all?abbattimento delle barriere architettoniche e alla riduzione dell?addizionale Irap.
Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Ordine del giorno a firma Trenta, Brini e Giannotti, relativo all?impegno a sostenere finanziariamente le organizzazioni che realizzano progetti di adozione a distanza.
Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Ordine del giorno a firma Moruzzi e D?Angelo.
L?assessore Agostini ha la parola per proporre alcune modifiche.

Luciano AGOSTINI. Propongo l?eliminazione del quarto comma. Poi, dopo ?impegna?, propongo di aggiungere...

Vito D'AMBROSIO, Presidente della Giunta. E? necessario fare un coordinamento tecnico. Secondo me il testo va rivisto così: ?impegna la Giunta a verificare, insieme alle Province marchigiane, la possibilità di trovare soluzioni idonee per risolvere le urgenze determinate dallo stato di crisi di alcuni consorzi, anche con compartecipazioni finanziarie, con una legge di riforma?.

PRESIDENTE. Praticamente questo ordine del giorno lo si sta costruendo ora, quindi su questo è possibile fare dichiarazioni di voto.
Ha la parola il consigliere D?Angelo.

Pietro D'ANGELO. Voi sapete bene che il gruppo Verdi da sempre ha cercato, anche attivamente, sul territorio, di far togliere questa tassa sui consorzi di bonifica, però sappiamo pure come è evoluta la situazione, non possiamo far finta che non esista una situazione di difficoltà, quindi siamo già soddisfatti se questo Consiglio prende atto di tale situazione di difficoltà. Non vogliamo salvare una situazione incancrenita, siamo stati i primi a denunciarla, ma di fatto prendiamo atto della disponibilità e della versione del collega Agostini e del Presidente D'Ambrosio di impegnarsi insieme alle Province per affrontare e risolvere una situazione di emergenza. Se poi si vuol cassare la compartecipazione finanziaria non è un problema, l?importante è che questo Consiglio, questa Giunta si facciano carico di una situazione ormai arrivata al limite della drammaticità. Questo era il senso dell?ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Ricci.

Andrea RICCI. Ritengo del tutto inopportuno un ordine del giorno di questo tipo, perché non c?è dubbio che a seguito delle sentenze della Corte costituzionale la situazione nuova che si è verificata pone i consorzi di bonifica in una condizione di difficoltà finanziaria. Voglio peraltro ricordare che questa maggioranza regionale sin dal suo inizio ha tentato una riforma dei consorzi di bonifica e addirittura la loro soppressione, perché davamo tutti insieme una valutazione negativa rispetto all?utilità di queste antiche strutture nello svolgimento delle loro funzioni. Non solo, ma davamo anche un giudizio negativo rispetto alla gestione di questi consorzi, sia per quanto riguarda le loro entrate con la tassazione indiscriminata di tante famiglie marchigiane che nulla avevano di beneficio dalla loro attività, sia anche per quanto riguarda la gestione delle uscite. La situazione che si è creata mette in difficoltà questi consorzi. La mia preoccupazione esclusiva va ai lavoratori dei consorzi che rischiano di trovarsi in serie difficoltà. Naturalmente non ho per nulla preoccupazioni nei confronti di chi invece fino adesso ha condotto i consorzi di bonifica in questa situazione.
La partita merita una riflessione ben più ponderata rispetto a quello che è possibile fare con un ordine del giorno improvvisato in sede di discussione di bilancio. Noi, come Regione ci dovremo tornare con una normativa organica, rispetto alla bonifica dei corsi d?acqua e anche delle strutture di gestione di questi strumenti. Noi siamo assolutamente contrari a prevedere, in assenza di una riforma organica, quella riforma che abbiamo tentato da nove anni e che finora non ci hanno fatto fare, l?erogazione di contributi finanziari che non si capirebbe a che cosa sarebbero indirizzati se non al puro e semplice ripiano di gestioni pesantemente negative. La sanatoria a pie? di lista non va bene per nessuno, neanche per i consorzi di bonifica. Chiedo quindi che questo ordine del giorno venga ritirato, perché va in contrasto con tutto ciò che questa maggioranza regionale fin dall?inizio ha portato avanti, assumendo però l?impegno di ritornare sul problema in tempi brevi con provvedimenti concreti che rimettano ordine in questo settore e finalmente risolvano un problema, dando le massime garanzie ai lavoratori che rischiano il loro posto.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Martoni.

Gabriele MARTONI. Anche noi siamo contrari a questo ordine del giorno, però facciamo una proposta. Come gruppo dei Comunisti italiani abbiamo presentato una interrogazione che possiamo trasformare in mozione da discutere al prossimo Consiglio regionale, dato che credo sia anche una situazione delicata, perché ci sono 24 lavoratori che da mesi non prendono stipendio, ma anche perché sono stati fatti degli atti ulteriori come l?alienazione della sede del consorzio di bonifica del Tronto, quindi credo che nella prossima seduta si possa trasformare l?interrogazione in mozione per discutere di questo argomento.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Castelli.

Guido CASTELLI. Prendendo atto del tipi atteggiamento e comunque della linea politica di Ricci, volevo informare del fatto che, sostanzialmente, la Regione, autorizzando la vendita della sede istituzionale ha esattamente fatto quello che Ricci stesso paventa e non condivide, ovvero consentire l?allocazione di risorse straordinarie che non proverranno dal bilancio ma comunque da una alienazione autorizzata da questa Regione. Questo governo regionale si è mosso in quel senso. Secondo me non è legittimo, perché, come insegna il Presidente della Giunta regionale le proprietà degli enti non possono essere alienate, se destinate a fini istituzionali, quindi spero che l?autorizzazione sia stata data anche sulla base di una valutazione della condizione giuridica dell?art. 826.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere D?Angelo.

Pietro D'ANGELO. Nell?intervento che ho fatto ho detto che siccome la situazione è drammatica noi siamo disponibili a cassare l?impegno finanziario per la Regione, ma ci sia nell?ordine del giorno un impegno ad affrontare la problematica, quindi penso che un ordine del giorno così posto, togliendo l?impegno finanziario della Regione ma mantenendo l?aspetto di affrontare questa tematica insieme alle Province, possa passare. Se non passa neanche questo vorrà dire che ritireremo l?ordine del giorno, ma non penso che ci siano problemi a votare un ordine del giorno dove si prende l?impegno ad affrontare la situazione senza alcun impegno finanziario.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Moruzzi.

Marco MORUZZI. Questa discussione merita di essere approfondita, perché ho sentito questioni imprecise, ad esempio parlare di consorzi di bonifica anche come funzioni di bonifica. Noi non vogliamo che bonifichino assolutamente niente Ricci: la funzione dei consorzi è quella di fornire l?irrigazione nei terreni irrigui, altrimenti il danno è rilevante. Anche nella formulazione dell?emendamento non era stata cancellata una parte, perché l?emendamento era sostitutivo. Se proceduralmente troviamo il modo di riportare in Consiglio la questione, fermo restando che oggi tutti siamo preoccupati, non di far finanziare i buchi del passato ma di garantire la funzione in capo anche a un organismo rivisto, anche snellito dal punto di vista del patrimonio, se troviamo il modo di ridiscutere in tempi rapidi di questa situazione che richiede un provvedimento più veloce per affrontare la situazione della provincia di Ascoli Piceno ma anche più in generale, ritiriamo l?emendamento, fermo restando che non può essere un?interrogazione che sostituisce una discussione, perché mi sembra che su questo argomento vogliano prendere la parola tutti i gruppi consiliari.

PRESIDENTE. Credo che non debba essere aggiunto altro a questa dichiarazione. L?impegno è di portare a un prossimo Consiglio, appena sarà pronto, un documento approfondito sulla questione dei consorzi di bonifica.
Pongo in votazione la proposta di legge n. 227.

Carlo CICCIOLI. Chiedo la votazione per appello nominale, a nome anche dei consiglieri Pistarelli e Castelli.

PRESIDENTE. Prego di procedere alla votazione per appello nominale, a partire dal n. 1.

Gabriele MARTONI, Consigliere segretario. Procedo alla chiama:
Agostini sì
Amagliani sì
Amati sì
Ascoli sì
Avenali sì
Benatti sì
Brini assente
Castelli no
Cecchini assente
Ceroni assente
Cesaroni assente
Ciccioli no
D?Ambrosio sì
D?Angelo astenuto
Donati sì
Favia sì
Franceschetti sì
Gasperi assente
Giannotti no
Grandinetti assente
Luchetti sì
Martoni sì
Massi Gentiloni Silveri assente
Melappioni sì
Minardi sì
Modesti sì
Mollaroli sì
Moruzzi astenuto
Novelli assente
Pistarelli no
Procaccini sì
Ricci sì
Romagnoli no
Rocchi sì
Secchiaroli sì
Silenzi sì
Spacca sì
Tontini sì
Trenta no
Viventi assente

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione della proposta di legge n. 228. C?è un ordine del giorno presentato dai consiglieri Moruzzi e D?Angelo, che viene emendato dagli stessi. Si propone di sostituire ?impegna la Giunta regionale ad attingere fino a questi anni? con ?impegna la Giunta regionale al rafforzamento del proprio organico, ricorrendo a specifiche professionalità di laureati nel settore delle discipline ambientali al fine di incrementare le fasi di controllo e prevenzione. Ciò per migliorare una situazione generale delle acque che, per effetto dei cambiamenti climatici ed altri fattori di deterioramento ambientale, rischia l?accentuazione delle problematiche manifestatesi in questi anni. In particolare a non perdere la professionalità presenti nell?amministrazione e a considerare la necessità di superare la precarietà degli addetti?.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l?emendamento.

Il Consiglio approva

Dobbiamo procedere alla verifica del voto.

Vito D'AMBROSIO, Presidente della Giunta. Non si possono disporre assunzioni. Si dispone una specializzazione delle strutture della Giunta, ma assunzioni no. Siamo in una fase nella quale questa cosa non possiamo farla. Se è una specializzazione bene, se è un discorso di concentrare gli sforzi va bene, se è all?interno dell?organico dove ci sono specifiche professionalità va bene, se è nell?ambito di concorsi eventuali va bene, ma non il resto.

Marco MORUZZI. L?emendamento presentato è sulla base della disponibilità data dalla Giunta. Votiamo allora la soluzione originaria, che per noi andava bene. Quando si discute bisogna capire anche con chi si deve discutere.

Vito D'AMBROSIO, Presidente della Giunta. La chiarezza impone questo: noi assumiamo l?impegno di rafforzare le nostre specifiche capacità di intervento su questo tema. Poi, se avremo qualche risorsa in più lo faremo specificamente, altrimenti si può anche far seguire dei corsi di specializzazione a qualcuno dei nostri dipendenti. Noi assumiamo l?impegno di rafforzare la nostra possibilità di intervento su questo tema, questo sì.

Marco MORUZZI. Nella soluzione originaria si diceva che noi oggi abbiamo delle figure che sono precarie, perché in questo settore abbiamo, sostanzialmente, puntato a personale non nostro. Quindi si diceva ?non perdiamo questo personale, se ci sono graduatorie andiamo avanti sulle graduatorie?, sostanzialmente è stata fatta una proposta che sostanzialmente viene dalla maggioranza, per stabilizzare tutto il precariato. Noi possiamo anche rimanere ancorati alla proposta originaria, che non prende alcun impegno di stabilizzare il precariato ma prende l?impegno di non perdere le professionalità, precarie o non precarie.

Vito D'AMBROSIO, Presidente della Giunta. Ripeto, assumo l?impegno di mettere in condizioni le strutture della Giunta di affrontare al meglio questi problemi, stabilizzando, aggiungendo, facendo fare master, mandandoli in giro per l?Italia, provocando qui degli incontri, delle specializzazioni.

Marco MORUZZI. Allora era più chiaro dire ?lo respingiamo? fin dall?inizio.

Vito D'AMBROSIO, Presidente della Giunta. No, perché la finalità è quella e io la condiviso e l?assumo pienamente. La Giunta, nell?ambito delle disponibilità e di tutti gli strumenti che ha farà questa cosa. In questo senso sì.

PRESIDENTE. Ha la parola l?assessore Ascoli.

Ugo ASCOLI. Se questo ordine del giorno viene ripresentato così, io voto contro, per il semplice motivo che è una situazione molto delicata. Sappiamo che ci sono graduatorie aperte, ci sono problemi di precariato non solo qui ma in molti altri settori della Regione. Non possiamo, a cuor leggero, stabilire adesso le priorità, anche se il tema è importantissimo. C?è l?impegno della Regione ad attrezzarsi il più possibile per affrontare le tematiche ambientali, però in questo momento privilegiare a cuor leggero alcune categorie, che pure hanno aspettative legittime, ma come tante altre in questa regione, mi sembra assolutamente pericoloso e superficiale, quindi eviterei di dare questa priorità, perché abbiamo tanti problemi in Regione in tanti settori altrettanto delicati e altrettanto strategici.
Personalmente voto contro questo ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Franceschetti.

Fausto FRANCESCHETTI. O votiamo l?indicazione del Presidente D'Ambrosio, oppure raccogliamo tale indicazione che si potrà votare nel prossimo Consiglio, se siamo d?accordo nel merito.

Marco LUCHETTI. Se eliminiamo le prime due righe e diciamo ?al fine di incrementare le fasi di controllo e prevenzione per migliorare la situazione generale delle acque, che per effetto...? ecc. e poi ?in particolare a utilizzare le professionalità presenti nell?Amministrazione e a considerare la necessità di superare la precarietà degli addetti?, mi pare che chiudiamo il cerchio. Precarietà degli addetti significa la 183, quelli che hanno già una legge che li difende.

PRESIDENTE. Posso soltanto raccogliere la dichiarazione del consigliere Moruzzi qualora volesse ritirare la mozione, altrimenti debbo porre in votazione l?ordine del giorno.
Ha la parola l?assessore Amagliani.

Marco AMAGLIANI. A me sembra che si debba trovare una soluzione che chiarifichi la parte del rafforzamento, nel senso che non è detto che il rafforzamento debba significare necessariamente nuove assunzioni, perché sono sì assessore all?ambiente, ma sono anche componente di questa Giunta. Ci sono diversi settori e servizi in difficoltà. Per esempio, sulla questione attualissimo dell?area ad alto rischio abbiamo trovato una soluzione di spostamento da un settore all?altro, da un servizio all?altro, di personale che potesse corrispondere a questo tipo di esigenza. Se ci dessimo un imperativo di questo tipo, quindi una spiegazione di questo tipo, che il rafforzamento può passare anche al migliore utilizzo delle risorse tenendo conto delle necessità complessive di questa Amministrazione, probabilmente verremmo incontro ad entrambe le esigenze. Mi sembra un punto di mediazione.

PRESIDENTE. Avevamo votato l?emendamento. Dato che il risultato della votazione è stato contestato, stavamo procedendo alla verifica. Vorrei ora leggere un subemendamento che è stato presentato: togliere le prime due righe e aggiungere ?al fine di incrementare le fasi di controllo e prevenzione per migliorare una situazione generale delle acque che, per effetto dei cambiamenti climatici ed altri fattori di deterioramento ambientale rischia l?accentuazione delle problematiche manifestatesi in questi anni, in particolare a utilizzare le professionalità presenti?. Si tratta quindi di sostituire ?non perdere? con ?utilizzare le professionalità presenti nell?Amministrazione e a considerare la possibilità di superare la precarietà degli addetti?. Se siete d?accordo pongo in votazione questo emendamento sostitutivo del precedente.

Il Consiglio approva

Pongo in votazione l?ordine del giorno così come emendato.

Il Consiglio approva

Pongo in votazione la proposta di legge n. 228.

Il Consiglio approva

La seduta è tolta.


La seduta termina alle 15,20