Resoconto seduta n. 182 del 10/03/2004
La seduta riprende alle 16,35



Proposta di legge (Discussione generale): «Modifica alla l.r. 15 ottobre 2001, n. 20 sulla organizzazione e sul personale della Regione» Giunta (226)

PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta con la trattazione della proposta di legge regionale n. 226, ad iniziativa della Giunta.
Ha la parola il relatore di maggioranza, consigliere Luchetti.

MARCO LUCHETTI. Questa proposta di legge, peraltro discussa in Commissione lungamente, va a modificare la legge 20 sull’organizzazione interna del personale. Sostanzialmente ha lo scopo di aggiungere due questioni. La prima è quella di rendere in qualche modo più adeguato l’ordinamento interno dell’organizzazione ad una situazione che si è venuta a creare e la seconda è quella di sistemare più adeguatamente la commissione di valutazione e controllo dei dirigenti sul personale.
Il nocciolo della questione che vuol affrontare la proposta di legge, è sostanzialmente quello di portare ad un livello diverso da quello statuito dalla legge 20 e indicato anche dall’ordinamento statale nei decreti 145 e 165, relativamente alla possibilità, da parte del governo regionale, di utilizzare personale esterno all’ordinamento, facendo ricorso a degli apporti a livello dirigenziale di professionalità e di esperienze esterne. Su questa questione ci fu, all’epoca del varo della legge 20, un dibattito piuttosto acceso sulla opportunità o meno di regolamentare con la percentuale sull’organico dei dirigenti, la questione, con il 10 o il 15%. Fu scelta la strada dell’articolazione del 10% allorché sembrava che fosse u livello adeguato per quanto riguarda la finalità dello strumento che si andava a realizzare.
A seguito anche di vicende che sono accadute nell’ordinamento della Regione — credo che tutti i colleghi sappiano della questione sorta nell’ambito della dirigenza, allorché fu annullato un concorso che risale al 1997, per un disguido che si è evidenziato attraverso un ricorso che ha determinato l’annullamento del concorso per difetto della commissione — si è evidenziata la necessità di porre, almeno temporaneamente, il governo regionale in condizioni di un supporto immediato di ulteriori dirigenti — nella fattispecie dirigenti che ricoprivano ruoli importanti nell’ambito dell’ordinamento regionale — e pertanto, per un periodo temporaneo, proprio per questa emergenza che si è posta nella organizzazione regionale si propone che, per un determinato periodo di tempo si possa fare ricorso ad una soluzione di allargamento della percentuale relativa alla immissione nell’organico regionale di apporti esterni. Ecco perché questa proposta di legge intende portare dal 10 al 20%, transitoriamente, il limite utilizzabile da parte del governo regionale, della norma in questione.
Vorrei sottolineare che è proprio l’emergenza che determina questa proposta, emergenza che fa riferimento all’impasse in cui ci si è trovati per effetto del ricorso prodotto a cui la Giunta regionale ha fatto ricorso, ma è ormai chiaro che al di là dei ricorsi al Consiglio di Stato e dei loro esiti, sarà necessario far fronte in un dato periodo, in maniera abbastanza celere, ad un nuovo concorso per dirigenti, per soddisfare le esigenze proposte dalla vacanza prodotta dal ricorso stesso.
Ecco perché c’è questa necessità. Vorrei sottolineare proprio la transitorietà di questo percorso e credo che vi sia uno spirito costruttivo da parte di tutti i colleghi nel non riaprire un dibattito sulla qualità della scelta, nel senso che ci si rende perfettamente conto che la scelta fatta dalla legge 20 è una scelta congrua, peraltro confermata anche nelle trattative sindacali, ma proprio l’emergenza di fronte alla quale ci si trova per ricoprire posti assolutamente delicati e necessari, fa ricorrere a questo periodo transitorio in cui la Giunta può utilizzare fino al 20% dell’organico della dirigenza per coprire queste necessità.
Nella stessa legge c’è una proposta di chiarimenti per quanto riguarda l’articolazione del nucleo di valutazione dei dirigenti e del personale, per fare più chiarezza nella distinzione di ruoli tra i due comitati, uno inerente la Giunta e l’altro inerente il Consiglio.
Questa norma si rende necessaria perché nella formulazione che la legge 20 aveva determinato, anche sulla base di una necessità di economicità nell’utilizzo di questi strumenti, si era pensato a un controllo unico e questo era stato raggiunto attraverso una divisione di compiti che devono essere assolutamente chiariti attraverso una distinzione di attribuzione di competenza. Ecco lo spirito dell’art. 3 della proposta di legge, che intende realizzare questo obiettivo affidando la competenza a un nucleo di valutazione composto da tre esperti esterni per la Giunta e due per il Consiglio. Si tratta di una norma che porta chiarezza e che non aumenta la spesa rispetto all’obiettivo di cui ho parlato.
La proposta di legge, come già sapete, è stata supportata anche da una modifica della legge 20 attraverso un emendamento proposto dall’assessore, con il quale si viene a disciplinare anche i concorsi che dovrebbero seguire a questa proposta di legge, cioè il fatto che si utilizzi temporaneamente, fino alla fine della legislatura questa percentuale, non può ovviamente risolvere i problemi che hanno determinato l’emergenza. Ecco perché la normativa proposta dall’assessore tende a mettere in campo i necessari criteri che la Giunta dovrà seguire per la indizione di un nuovo concorso.
Come sapete la Giunta regionale ha annullato definitivamente il concorso oggetto di ricorso, determinando anche un certo disappunto anche dei concorrenti a quel concorso, che sono stati in questo momento posti fuori dal ruolo regionale e d’altra parte i ricorrenti vedevano la necessità di una ripetizione del concorso stesso. L’annullamento il governo regionale l’ha voluto fare come norma di autotutela e ciò implica inevitabilmente l’indizione di un nuovo concorso che la Giunta regionale comunque si è impegnata a realizzare nel più breve tempo possibile, proprio perché si vuol ritornare a regime rispetto ad una normativa della legge 20 che ha statuito la nuova organizzazione della Regione.
Per quanto riguarda i criteri che sono stati indicati per i nuovi concorsi, in qualche modo devono garantire la massima professionalità della dirigenza. Proprio perché i dirigenti esclusi hanno ricoperto, fino al momento dell’annullamento del concorso, incarichi molto delicati, questi criteri devono corrispondere alla massima cautela. Ecco perché — questo è lo spirito con cui l’assessore ha fatto la proposta — si va verso criteri garantisti di una professionalità elevata, per l’esperienza maturata nel ruolo di responsabilità pubblica.
Si è tra l’altro, sempre per maggiore garanzia, voluto accompagnare questi nuovi concorsi anche con un corso formativo che dovrebbe fare da supporto alla professionalità richiesta e che, in qualche modo, funge da ulteriore elemento di garanzia riguardo ai requisiti proposti nello stesso emendamento.
Credo che tutta questa questione di cui tutti sono a conoscenza, costituisca una prova di responsabilità da parte dell’Amministrazione che deve in qualche modo corrispondere ad una situazione non voluta e non ricercata, che però ha creato un impasse dal quale si deve uscire al più presto per la delicatezza della tematica, ed è già passato molto tempo rispetto all’esigenza stessa che questa questione proponeva.
Pertanto sono qui a raccomandare, anche come relatore di maggioranza, alla Giunta regionale di realizzare nel più breve tempo possibile il corso-concorso a copertura dei posti necessari, che ovviamente saranno commisurati alle necessità che si propongono e per fare in modo che la norma dell’art. 4 che definisce la temporalità di questa elevazione della percentuale, sia rispettata.
Dico questo perché sappiamo perfettamente che qualche volta gli iter burocratici all’interno delle nostre amministrazioni rischiano lungaggini che inevitabilmente potrebbero comportare periodi molto lunghi se non c’è la sollecitudine da parte di chi deve operare la scelta a realizzare quanto prima i presupposti amministrativi per l’indizione del concorso.
Credo che questo sia lo spirito con cui presentiamo questa proposta di legge. Ne abbiamo discusso anche in Commissione mettendone in risalto tutti i risvolti, soprattutto quelli più delicati e credo che con questo spirito dobbiamo affrontare questa tematica. Se poi si vuole strumentalizzare la questione, si può fare tutto, però non è il caso di questa proposta di legge che, ripeto, vuole risolvere una questione che casualmente si è determinata, anche per ragioni oggettive, perché c’è stata una precisa sentenza del tribunale amministrativo e pertanto dovremmo in qualche modo affrontarla con la consapevolezza di voler risolvere concretamente i disagi che si sono creati per l’amministrazione rispetto a questo dato e null’altro. Tra l’altro credo che con le organizzazioni sindacali la garanzia stessa della temporalità sottolinea l’emergenza, la temporalità definita dell’utilizzo di una norma che a regime deve assolutamente ritornare al 10%, perché all’epoca della legge 20 abbiamo ritenuto questo un limite preciso che non doveva essere valicato.
Ho tentato di spiegare il senso dell'emendamento a cui ho visto corrispondere un altro emendamento del gruppo di Forza Italia. A commento del significato dell’emendamento vorrei far capire che allargare i criteri di accesso alla prova concorsuale significherebbe, nel modo in cui è stato proposto, far venir meno quelle norme di garanzia, di professionalità che consentirebbero maggiormente di portare a compimento l’operazione di risanamento della situazione.
Non è un emendamento sbagliato di per sé, però per questa particolare situazione credo che per questa prima fase — il nuovo contratto propone già cambiamenti nella normativa, anche dirigenziale — non sia il caso di andare ad un allargamento dei criteri, che ci consentirebbe unicamente di allungare ulteriormente i tempi e non dare la soluzione voluta. Ecco perché, data questa valutazione, prego i colleghi di Forza Italia di capire il perché di questa scelta che andrebbe a rendere molto più farraginoso, allargando la platea dei concorrenti, aprendola sicuramente — questa è una cosa buona, nessuno lo disconosce — il procedimento. Con una platea più larga si avrebbe una maggiore capacità di scelta, però in questo caso il criterio definito corrisponde alla necessità di premiare soprattutto coloro che già in partenza hanno dei requisiti di professionalità e di esperienza. Ripeto, anche da questo punto di vista si tratta di una scelta che va nella direzione di risolvere un problema. Non vorremmo, attraverso formule più larghe, arrivare ad un livello tale di allungamento dei tempi che non ci possiamo consentire, se vogliamo veramente dare una mano all’amministrazione, per risolvere dei problemi suoi, ma anche inerenti coloro che hanno l’attesa di poter fare il concorso e dimostrare la propria capacità professionale.
Questa normativa non garantisce nulla e nessuno, la normativa è abbastanza oggettiva, però abbiamo la necessità di andare a definire quanto prima la questione, in modo tale che l'amministrazione sia posta in grado di poter operare nel completo dei propri ranghi amministrativi e nello stesso tempo chiudere una vicenda che indubbiamente ha lasciato l’amaro in bocca a tutti allorché si tratta di persone che hanno perso il posto di lavoro e che si sono trovate in una condizione assolutamente disagiata.
Questo è quanto. Ripeto, la Commissione ha valutato attentamente il tutto, ne abbiamo discusso e io credo che i colleghi siano in grado anche di valutare positivamente i contenuti della proposta di legge.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Ciccioli.

CARLO CICCIOLI. Questa proposta di legge che sta galleggiando da qualche tempo sui lavori del Consiglio noi non la condividiamo. In realtà un esame superficiale della proposta può essere quello di discriminazione tra un atteggiamento “buonistico” e costruttivo e un atteggiamento “severistico”, cioè da una parte si dice “è una vecchia storia, ci troviamo di fronte a una sentenza parzialmente anomala del Tar, in quanto Tar e Consiglio di Stato alla fine, in maniera uniforme individuano un errore di procedura e quindi sull’errore di procedura cerchiamo di metterci una pezza”. C’è un invito alla buona volontà da parte del presidente della Commissione Luchetti, da parte dell’assessore al personale Ascoli, per cercare in qualche modo di fare una soluzione-ponte in vista di una soluzione migliore. Questo è un primo esame superficiale. Se scendiamo più in profondità, la materia, al di là dei pronunciamenti — Tar e Consiglio di Stato — è una materia delicata, in quanto, come tutti sanno, in questo Consiglio regionale è stata deliberata una Commissione d'inchiesta sul concorso, questa Commissione non ha concluso i lavori, anzi non ha mai lavorato, se non all’inizio (si è riunita pochissimo, non è andata avanti). Questa Commissione d’inchiesta era chiamata a pronunciarsi su quel concorso, non ha svolto i lavori e quindi compito della minoranza è partecipare alla Commissione d’inchiesta senza per avere la capacità di decidere.
A questo punto ci si chiede una sanatoria prima del pronunciamento della Commissione d’inchiesta, sulla quale invece noi riteniamo opportuno fare degli approfondimenti.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE
GILBERTO GASPERI

Questa legge di fatto tende, apparentemente, a sanare una situazione di abuso tra una promiscuità di casi giusti, cioè di persone che a giusto merito avevano vinto il concorso ed erano state collocate in quella posizione, e persone che invece, con meno senso di giustizia non avevano, forse, il diritto di stare in quella qualifica e invece l’avevano ottenuto. Quindi, sostanzialmente, un atteggiamento severo punirebbe questi e quelli, cioè punirebbe quelli che oggettivamente sono penalizzati e quelli che invece, forse abusivamente, avevano avuto un ruolo che non spettava loro.
La “leggina” di sanatoria propone, complessivamente, un aumento di posti esterni, perché questa impostazione produce nel tempo delle anomalie. Si parla tanto dell’anomalia italiana, delle vicende anomale, qui si producono delle anomalie, nel senso che l’allargamento produrrà nel tempo un maggiore peso degli esterni rispetto alle professionalità interne e questa è una cosa che a nostro parere finirà, nel lungo periodo, con il mortificare tutti i dipendenti del Consiglio regionale, perché quando nelle posizioni riguardanti incarichi di responsabilità e di vertice finiscono, frequentemente, gli esterni, designati per meriti non solo professionali ma anche politici, è chiaro che questo schiaccia l’entusiasmo e la voglia d’impegno di coloro che all’interno non hanno lo stesso curriculum politico-professionale ma hanno semplicemente titoli accademici, lavori svolti ed altro.
Questa legge finisce per avere i nomi già designati. E’ chiaro che la legge non può indicare i nomi, ma di fatto i nomi tutti li sappiamo e secondo noi, dal punto di vista giuridico approvare una legge che di fatto indica con nome e cognome coloro che ne saranno i beneficiari, è una cosa assolutamente abnorme.
Mi rendo conto della delicatezza, mi rendo conto che c’è qualcuno penalizzato che invece non meriterebbe di essere penalizzato, però credo che la cosa migliore sarebbe fare tutto in tempi rapidissimi. Invece di trovare la solita soluzione provvisoria che è una sanatoria e che poi, di fatto, fa contenti coloro che in qualche modo si sono portati avanti — il termine “portarsi avanti” è ormai molto in voga: se uno deve fare una cosa intanto “si porta avanti” perché intanto fa una sostituzione, intanto fa un tirocinio, intanto fa un contratto provvisorio e poi, portandosi avanti, sicuramente arriverà all’obiettivo — mentre invece noi chiediamo: che sia conclusa in tempi brevissimi la relazione della Commissione d’inchiesta, che ha già superato i primi sei mesi e che è stata rinnovata con atto dell’ufficio di presidenza votato in questo Consiglio; che le conclusioni della Commissione d’inchiesta siano oggetto di dibattito in aula, procedendo immediatamente, invece che a una sanatoria, a rinnovare il concorso nei modi previsti e quindi evitare ogni tipo di ingiustizia. E’ chiaro che qualcuno, per questa cosa, ci ha rimesso, però è altrettanto chiaro che qualcuno con questa vicenda ci ha guadagnato, perché qui bisogna guardare l’uno e l’altro.
Quindi, criterio di equità nostro è comportarsi correttamente con tutti i dipendenti, fare presto, dare la soluzione definitiva a tutti, non allargare le maglie degli esterni negli organici della Giunta e del Consiglio che già sono numerosi ed evitare che coloro che sono da anni in ruolo, svolgono correttamente, egregiamente le loro funzioni e il loro lavoro si vedano sempre relegati a ruoli marginali, perché poi la Giunta, attraverso lo strumento della nomina dei commissari, attraverso particolari criteri di scelta non li beneficia mai. Quindi noi non siamo d’accordo su questa legge, aggiungo che “tutti teniamo famiglia”, come si dice in Italia, non nascondo che tra i nomi ce ne sono almeno un paio che ci sono vicini, però se noi adottiamo il metodo della vicinanza degli amici è una cosa che danneggia maggioranza, opposizione e tutto il resto, quindi chiedo che questo non sia fatto per nessuno.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Giannotti.

ROBERTO GIANNOTTI. A me dispiace, perché in questa vicenda, purtroppo, si intrecciano problemi personali con problemi politici. Problemi personali che richiamano evidentemente un’attenzione, un livello di sensibilità particolare; problemi politici che però ci impongono rigore. Caro Luchetti, non è possibile far passare in silenzio un’operazione come questa. Ho avuto modo di dirlo in altre occasioni, lo ripeto oggi, perché a me sembra inconcepibile questa questione. Ci troviamo di fronte ad un fatto gravissimo, ad un concorso fatto in maniera sbagliata, nel corso del quale sono stati commessi errori grossolani e tu sai a cosa mi riferisco: mi riferisco al fatto che è stato chiamato a far parte della commissione di valutazione del concorso un dipendente con livello addirittura inferiore a quello che andava giudicato; mi riferisco alla mancanza di requisiti di ammissione da parte di alcuni concorrenti; mi riferisco allo svolgimento delle prove, rispetto al quale c’è ampia documentazione agli atti di questo Consiglio regionale. C’è stato un sindacato che ha avuto il coraggio di alzare la voce... (Interruzione). Ho capito ce tu ce l’hai con i sindacati autonomi, ma in un paese democratico ci sono anche quelli ed è giusto che anche quelli abbiano diritto di espressione, anche perché molte volte dicono la verità meglio e più dei sindacati confederali. Guarda caso, tutte osservazioni che sono state in qualche modo riprese, sviluppate e contenute in una sentenza del tribunale amministrativo regionale che sostanzialmente ha detto “la Giunta delle Marche ha sbagliato perché quel concorso non era regolare”. Non voglio usare altre parole, arrivo alla conclusione. Se il Tar annulla una prova concorsuale, evidentemente c’è stato qualche motivo che ha indotto a pensare che si sia svolto secondo modalità non del tutto corrette.
Quindi ci troviamo di fronte a un autogol grandioso di questa Giunta regionale, che è paragonabile alla rete presa ieri sera dalla Juventus nella partita dei quarti di finale della Coppa dei campioni. Una pagina buia, una pagina oscura nella gestione delle risorse umane, che però non è un fatto episodico. Caro Luchetti, il fatto stesso che si arrivi oggi a questa modifica, il fatto stesso che non meno di qualche settimana fa abbiamo apportato una modifica alla legge sul personale, sta a dimostrare che le considerazioni negative che abbiamo fatto in questi anni sulla incapacità di gestire questa partita non sono secondarie rispetto ad una adeguata azione della Regione. Abbiamo detto che c’è un limite di fondo rispetto alla gestione del personale, che è stato richiamato con forza in questi anni, non solamente con noi, ma in maniera estremamente puntuale, non meno di qualche mese fa, dalle organizzazioni sindacali nelle quali lei, collega Luchetti, ha militato fino a qualche tempo fa, con un giudizio stroncante rispetto alla gestione della Giunta regionale, rispetto allo stato delle relazioni sindacali, rispetto all’uso spropositato di professionalità esterne, rispetto all’uso discriminatorio delle progressioni, quindi dell’assegnazione delle posizioni. Insomma, se c’è un altro livello sul quale questa Giunta ha fallito, credo sia proprio quello della gestione del personale, con un effetto: la demotivazione di tutto il personale interno che si è sentito in questi anni preso in giro sonoramente, perché il ricorso continuo all’esternalizzazione delle capacità professionali è di fatto un giudizio sulla incapacità dell’attuale patrimonio di risorse professionali a dare il proprio contributo. Un giudizio che, per esempio, noi non abbiamo mai condiviso e non condividiamo e che è il portato di tutti gli interventi che voi state facendo, da sei mesi a questa parte, cioè dall’approvazione della legge a tutti i tentativo di sistemare la legge. Siete abituati a farlo, perché siete stati capaci in questa regione — spero che i cittadini rinsaviscano sul piano politico — di modificare, nel giro di tre mesi, tre volte la legge di riforma sanitaria, quindi non mi scandalizza più di tanto nemmeno questa cosa.
Devo darvi atto di avere avuto il coraggio di dire “c’è una situazione comunque di disagio rispetto al fatto che i vincitori del concorso sono in mezzo a una strada”, anche se non è proprio così. (Interruzione). Ho capito, Luchetti, ma ti posso fare una domanda? A quel concorso hanno partecipato 30 persone: gli altri 20 che non hanno vinto cosa devono dire? Dopo avere visto che qualcuno ha riconosciuto che il concorso non si è svolto in maniera corretta, cosa devono dire? Che sono fuori, che per loro non si è mai trovata una soluzione.
Oggi ci proponete una sanatoria, facendo di nuovo una “leggina” ad personam. Non va bene sul piano del costume politico. Non è possibile che continuiamo a fare leggi a misura delle persone, non è questa una cosa che possa essere fatta da un’assemblea elettiva come questa, non è possibile fare leggi disegnate. L’abito su misura va bene in altre situazioni, non cedo che vada bene in un contesto istituzionale come questo. Mi dispiace, con tutto il rispetto per i casi personali, ma non va bene sul piano del costume.
Non voglio andare oltre rispetto a questa situazione, perché una legge che pretende di sanare la situazione di dirigenti che si sono trovati “senza ruolo” per il provvedimento del Tar non va bene sul piano del costume ma non va bene anche perché consente di perpetuare l’errore. Per esempio, è vero o non è vero che fra quei dirigenti ce n’è qualcuno che non aveva i requisiti per l’ammissione? Se è vero non capisco perché, rispetto alla situazione, alla generalità dei concorrenti, vi debba essere un trattamento di favore e si debba sanare non solo la perdita della posizione o del posto di lavoro ma anche una situazione non corretta sul piano del possesso dei requisiti.
Così come mi sembra molto pretestuoso il tentativo contenuto nella proposta, di far passare un’altra opzione, cioè l’ipotesi che questa legge non si fa carico solo dei dirigenti ma anche, per esempio, degli ottavi livello, cosa che non mi sembra corrispondente al vero: se facciamo bene i conti ci accorgiamo che il risultato di questa equazione porta a non più di una unità di ottavi livello che in qualche modo potrebbero essere recuperati.
Io non ho letto l’ultimo volantino della Cgil che mi dicono sta girando e siccome la Cgil non è un sindacato di nostro riferimento, mi sembra che vada preso nel debito conto. Dovete allora smetterla di fare le leggi ad personam che consentono non solo di recuperare posizioni ma addirittura di prefigurare l’affidamento di incarichi professionali esterni a persone rispetto alle quali già c’è polemica. Mi dicono che già è sulla bocca di tutta Ancona e di mezza Senigallia il nome del nuovo dirigente del servizio istruzione, che dovrebbe in qualche modo entrare in questo giro, in questa sanatoria.

UGO ASCOLI. Posso dirti che stai dicendo una “c...”?

ROBERTO GIANNOTTI. Dico una “c...”? Quindi il dirigente del servizio della formazione professionale di Senigallia che è in lista di attesa per fare il dirigente non esiste.

UGO ASCOLI. In “lista di attesa” si è negli ospedali.

ROBERTO GIANNOTTI. Sarebbe già importante che foste capaci di ridurre i tempi di attesa per i malati nel fare le visite specialistiche. Siete incapaci di abbreviare i tempi d’attesa, non siete democratici perché non accettate un pronunciamento popolare rispetto ala controriforma sanitaria che avete fatto gestite il personale continuando a fare clientelismo: se questo è il messaggio che volete mandare ai marchigiani, continuate pure, perché almeno su questo sarà chiara l’immagine che passerà agli elettori delle Marche, rispetto ai quali ci sarà un giudizio estremamente netto, di condanna da parte di chi poi sarà costretto a votare.
Rispetto a questo qualcuno mi deve spiegare anche il senso delle nomine ad interim che avete fatto, anche perché se lei è talmente sicuro delle affermazioni che fa, mi dovrà in qualche modo giustificare perché siete stati costretti a dover affidare ad interim ad alcuni dirigenti di area la responsabilità di altri settori, come avete fatto.

MARCO LUCHETTI. Chi firmava?

ROBERTO GIANNOTTI. Serve solo per firmare? Serve solo per tenere caldo il posto rispetto ad una scelta che avete già fatto e che dovete in qualche modo perfezionare.
Comunque, nulla di personale nei confronti di chicchessia, c’è un giudizio politico che sul piano del costume ci porta a dire che noi siamo contro questa legge. Se questa sera avrete la forza di garantire il numero legale per votarla ve la voterete, ma certamente su questa legge non avrete il consenso del gruppo di Forza Italia.
Io ho presentato quegli emendamenti, quegli emendamenti sono il risultato di una valutazione oggettiva e serena che è stata fatta e tentano, come sempre, di migliorare comunque il provvedimento. Su questo chiederemo il consenso del Consiglio in fine di seduta.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE
SANDRO DONATI

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Gasperi.

GILBERTO GASPERI. Sia il mio presidente di gruppo Ciccioli che il collega Giannotti su questa proposta di legge sono stati molto chiari e hanno toccato degli argomenti molto evidenti. Io voglio andare a toccare altre realtà.
Con questa proposta di legge non solo si cerca di sanare, aggravando il male, qualcosa che era già stato detto non essere regolare. Infatti non si è detto che la gara è stata annullata, si è detto che è stata irregolare. La cosa è ben diversa. Non c’era un vizio di forma, c’era un vizio di sostanza.
Ma c’è un’altra realtà. In questo concorso che verrà fatto ci sarà la possibilità di dare accesso ai dirigenti esterni che sono stati chiamati ad personam e hanno un vantaggio: quello di essere vicini in modo particolare alla maggioranza. Questo non mi scandalizza più di tanto, perché è normale che colui che governa dovrà circondarsi e prendere come consulenti persone che gli sono vicini, di cui si fida. Però noi stiamo facendo una legge, quindi vorrei ricordare che c’è ancora una Commissione d’inchiesta aperta proprio su alcune problematiche inerenti questo concorso, Commissione d’inchiesta che è ancora completamente in alto mare. C’è stata una sola riunione, per debbo anche dire che non è stato solo per colpa del presidente della Commissione, ma spesso alcuni consiglieri non sono stati presenti.
Si fa allora una legge prima ancora che venga chiarito da una Commissione che è stata nominata e votata dall’intero Consiglio regionale all’unanimità, quali sono le conclusioni. Così come c’è già stata una Commissione d’inchiesta che ha chiuso i lavori e ha dato delle indicazioni ben precise, all’unanimità, sulle responsabilità di alcuni dirigenti i quali sono gli stessi che oggi, grazie a questa legge, potrebbero avere dei vantaggi, rispetto ai quali il sottoscritto ha presentato delle interrogazioni che sono state sempre discusse in segreto, come quella sul dott. Sunzini il quale ha la possibilità di partecipare a questo concorso ed entrare di ruolo dopo che c’è stata una Commissione che non è riuscita a chiarire ma che aveva dato della Commissioni abbastanza particolari.
Può essere che un’aula, il Consiglio regionale, il legislatore della nostra Regione, faccia una legge per cercare di risolvere un problema che ha visto dichiarare il concorso irregolare, dando solo ad una parte la possibilità di essere garantita, non a tutti coloro che sono già stati penalizzati dal concorso? Nello stesso modo, è possibile che ad alcuni che non avrebbero il diritto, da un punto di vista della moralità, a partecipare a questo tipo di concorso, si dia questa possibilità? Viene affrontata, per risolverla, una questione che non ha niente a che vedere con la dignità di noi consiglieri, perché io sfido chiunque, preso singolarmente, a dire che dentro di sé sia convinto che questa sia la soluzione giusta, la soluzione migliore per risolvere il problema. Molte volte discutiamo di aria fritta, per questioni prettamente particolari, senza andare al problema vero, alla sostanza. Così come andiamo molte volte a disquisire su problematiche non attinenti a questa aula, ma riguardano realtà che fanno capo al governo nazionale o addirittura ai Consigli provinciali e comunali, e vogliamo avallare, attraverso una legge, qualcosa che è veramente indegno, non fa parte del bagaglio di dignità e culturale che ha ogni singolo consigliere che siede in quest’aula.
A me non sembra che questa legge debba far parte della realtà di questo Consiglio e proprio per questo sarò assente dalla votazione, per poter dire, un domani, di non essere stato partecipe di una legge che è indegna di essere votata in un Consiglio democratico e civile come quello della Regione marche.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Franceschetti.

FAUSTO FRANCESCHETTI. Vorrei dire a Giannotti, che ha parlato di vicenda oscura, buia, di una volontà di far passare sotto silenzio tutta questa questione, che si sono usati termini non corrispondenti alla verità. Dirò anche qualcos’altro, ma intanto invito a stare nel merito, perché ho sentito parlare anche di provvedimento sanatorio. Io credo che noi non saniamo assolutamente niente, diamo una risposta ad una emergenza. Questa proposta di legge è stata fatta per due questioni: una relativa alla separazione del nucleo di valutazione della Giunta e del Consiglio, e non entro nel merito. Voglio invece fare alcune considerazioni sulla questione più rilevante che è stata oggetto di tutta la riflessione fino a questo momento, per sottolineare alcuni aspetti che a me paiono di una trasparenza e di una limpidezza assolute.
Questa proposta di modifica della legge 20 serve ad affrontare un’emergenza determinata dall’annullamento del concorso per alcune figure dirigenziali da parte del Tar e poi del Consiglio di Stato, su cui è stata istituita una Commissione d’inchiesta che ha cominciato e ha continuato a lavorare, avendo a disposizione tutte le cose che servivano per fare una valutazione attenta.
Vorrei intanto ricordare a Giannotti che il Tar ha annullato quel concorso per un vizio di legittimità sulla formazione della commissione giudicatrice e vorrei anche ricordargli che quella commissione è stata fatta non dalla Giunta di centro-sinistra, né quella attuale né quella precedente, perché il primo provvedimento di bando di quel concorso e di nomina di quella commissione risale a prima del 1995, quindi se errori o responsabilità ci sono stati, non dipendono né da questa né dalla precedente Amministrazione regionale di centro-sinistra. Questo è un dato oggettivo che bisogna riconoscere per quello che è.
L’annullamento di quel concorso, cui ha fatto seguito un provvedimento, da parte della Giunta, di revoca degli atti relativi, ha provocato un problema serio che riguarda le persone direttamente interessate, che avevano vinto quel concorso ed erano state assunte dalla Regione. Non è un problema secondario, perché c’è anche un rispetto verso chi lavora e improvvisamente, per responsabilità non sue si trova senza posto di lavoro.
Ma voglio sottolineare un altro aspetto altrettanto importante: la conseguenza di quell’annullamento ha provocato un problema all’interesse pubblico più complessivo e alla funzionalità dell’Amministrazione regionale. Questo elemento non possiamo non valutarlo, perché alcune di quelle funzioni svolte da dirigenti in settori tra l’altro particolarmente importanti che ci richiamano anche al rapporto tra l’Amministrazione regionale,. I Comuni, le Province per l’approvazione dei progetti che riguardano gli enti locali di questa nostra regione si sono trovati di fronte a un ritardo che ha provocato problemi agli stessi enti locali e ai cittadini marchigiani più in generale, quindi era un obbligo da parte dell’Amministrazione regionale intanto dare una risposta a questo tipo di problema che si è venuto a determinare, ricoprendo funzioni che attualmente sono sguarnite e che provocano ritardi nella gestione dell’amministrazione pubblica, con conseguenze per gli enti locali e per la popolazione marchigiana.
Credo quindi che arriviamo a formulare un provvedimento che ha il carattere della provvisorietà, in tempi anche troppo lunghi. Forse l’addebito che si può fare a questa maggioranza è di non avere accelerato i tempi per dare una prima risposta che, ripeto, è e non può essere altro che una risposta provvisoria, temporanea rispetto a un problema che si è determinato. In questo senso va vista l’ipotesi formulata nella legge, non a caso nella norma transitoria, fra l’altro, che prevede l'innalzamento dal 10 al 20% della possibilità di attingere a figure dirigenziali esterne all’Amministrazione regionale, cioè un provvedimento temporaneo, un provvedimento di carattere generale che serva a tamponare una situazione.
Dopodiché io dico che invece bisogna accelerare al massimo i tempi per dare una riposta definitiva a questo problema, che non può che avvenire attraverso l’indizione di un nuovo concorso che poi darà una soluzione definitiva con la nomina dei nuovi dirigenti per i posti messi a concorso.
Credo che l’emendamento che qui è stato presentato dall’assessore Ascoli cerchi di dare una risposta, accelerando i tempi da questo punto di vista. Penso che in questo modo questa sera, approvando questa proposta di modifica della legge 20 facciamo una cosa che è nell’interesse non di questa Amministrazione o di queste forze politiche, ma nell’interesse dell’Amministrazione regionale nel suo complesso e in questo modo facciamo gli interessi della popolazione marchigiana.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Novelli.

SERGIO NOVELLI. Moltissimo ci sarebbe da dire non solo sulle modalità con cui questa legge arriva all’esame dell’aula, ma anche sul contenuto di questa legge che è ad personam come quelle che molti dei consiglieri della maggioranza che governa questa Regione attribuiscono al Governo nazionale. Ciò per coprire una serie di malefatte. Parlo con una specie di imbarazzo, perché su questa vicenda ho avuto l’occasione di vestire la toga in sostituzione del collega Felici che non poteva andare a Roma, all’udienza in cui non si riteneva vi fosse una irregolarità formale nella composizione della commissione — qui correggo il collega Franceschetti — ma in cui sono emerse macroscopiche irregolarità, di rilevanza anche penale, con trasmissione degli atti a chi di competenza, sulla formazione e indizione dei concorsi. Si era assicurato al Consiglio di Stato, dal collega che assisteva la Regione, che la sospensiva era meramente interinale, perché entro Natale si sarebbe provveduto alla reiterazione del concorso nel rispetto della regolarità violata. Volendo comprendere e contribuire alle ragioni di funzionamento della struttura amministrativa della Regione, dissi “se è questione di poche settimane noi non ci opponiamo neanche alla trattazione breve”, il Consiglio di Stato ha rifiutato la trattazione breve ritenendo che fossero macroscopiche le violazioni, tanto che ha condannato anche alle spese, ma la cosa più sconcertante è che io, nella mia dabbenaggine, non ho chiesto “Natale quale?”. Eravamo a novembre del 2003, ora siamo a marzo 2004 e avete fatto una legge che tradisce la volontà di non voler fare alcun concorso ma continuare con le assunzioni ad personam.
Ricordo che sin dall’inizio di questa legislatura, ogni assunzione di dirigente veniva fatta con la farisaica precisazione del rispetto della quota. Allora era assessore Cecchini, che ci mentiva in seduta segreta, dicendo “con questa non arriviamo alla quota del 10%, ci stiamo solo avvicinando”. La famosa quota limite sembrava la tartaruga di Zenone per Achille: per quanto Achille corresse questa tartaruga non si acchiappava mai, essendo sempre un passettino più avanti.
Per sicurezza la tartaruga ora dal 10 passa al 20%, ma mi pare, oggettivamente, una cosa deplorevole anche dal punto di vista etico-morale. Mi dispiace, perché il Presidente ha sempre rivendicato una diversa caratura di questo Amministrazione sotto quel profilo. Per carità, la prosopopea di rivendicarla c’è, ma alla prova dei fatti, passo dopo passo, vicenda dopo vicenda, il re è ormai quasi completamente nudo.
Tra l’altro sono personalmente amareggiato, perché non ho partecipato alla votazione di quell’inversione dell’ordine del giorno perché avevo un’udienza. Purtroppo cerco di far quadrare gli impegni del tempo, ma è evidente che alla Conferenza dei presidenti di gruppo non ha più senso andare in queste condizioni. Credo che il tempo che risparmieremmo non andando alla Conferenza dei presidenti di gruppo dovremmo barattarlo con il tempo che ci faremo perdere l’uno con l’altro qui, perché questa è una legislatura che, veramente, prima finisce e meglio è per la regione Marche.
Parlando della Asur dicevo “se il Presidente si dimette...”. Perché no? Si elegge una legislatura più seria, che magari qualcosa combina, perché noi, come opposizione, abbiamo il dovere morale, nei prossimi mesi, per lo meno di non farvi passare più nessun atto: anche sugli auguri di Natale bisognerà fare 50 emendamenti, insultarci l’uno con l’altro, prendere la parola per fatto personale e non far passare più neanche il più innocuo provvedimento, a meno che si faccia, tutti insieme...

ROBERTO GIANNOTTI. Tu dici che potremmo fare le elezioni nel 2004...

SERGIO NOVELLI. Esatto, e il referendum subito dopo.
Nell’attesa che la notte porti consiglio, presento a firma anche del consigliere Cecchini un ordine del giorno di non passaggio all’esame dell’articolato della proposta di legge, perché ritengo che le procedure sleali e fedifraghe, con cui si è giunti all’esame, oggi, della proposta di legge, abbiano menomano la facoltà dei consiglieri, anche di quelli oggi assenti, di proporre emendamenti sugli articoli, per cui chiedo che il Consiglio voti su questa proposta ai sensi dell’art. 81 del regolamento, per il non passaggio all’esame dell’articolato.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere D’Angelo.

PIETRO D'ANGELO. Presidente, colleghi, questa proposta di legge che stiamo discutendo va in qualche modo a sanare una situazione difficile che si è creata per responsabilità che comunque ci sono state. Non so se questa Amministrazione ha provveduto in qualche modo a cercare quelle responsabilità che hanno condotto questo Consiglio a questa situazione. E’ chiaro che da quanto affermato dai sindacati e dalla sentenza del Tar, il concorso di cui si sta molto parlando è risultato irregolare per un numero diverso di infrazioni ed è chiaro che in una situazione del genere sono stati danneggiati dei cittadini. Quali cittadini? Quelli che hanno fatto il concorso e l’hanno perso, collega Luchetti. Visto che hai avuto un ruolo nel sindacato, mi dovrai riconoscere che io apprezzo la volontà di questa Amministrazione di sanare una situazione difficile anche in funzione di una funzionalità della struttura amministrativa della Regione, perché sono venuti a mancare improvvisamente dei dirigenti, al di là della valutazione che possiamo fare su ognuno di loro, ma è chiaro che io mi metto nei panni di coloro che, di fronte a un concorso dichiarato irregolare si sono trovati fuori. E se io ero uno di loro? Cosa avrei fatto oggi?
Ricorderà il collega Luchetti che relativamente alla percentuale di dirigenti esterni a cui può ricorrere la Regione, già a suo tempo, quando discutemmo in II Commissione la legge 20 nel 2001, dissi che dovevamo attenerci a quanto stabilito dal testo unico, cioè a quel 10% di possibilità per l’Amministrazione regionale, di ricorrere a dirigenti esterni. Questo per dare la garanzia a tutti di poter avere un posto di lavoro.
Quindi, pur apprezzando questo atto che va in qualche modo a sanare una situazione difficile, è indubbio che contestualmente dovevano essere trovate le responsabilità di chi ha portato l’Amministrazione regionale a questa situazione e contestualmente dovevamo aspettare la relazione finale di una Commissione d’inchiesta che sta valutando proprio questo concorso.
Un altro aspetto che mi sfugge, collega Luchetti — tu, quale ex sindacalista, dovresti essere il più garantista verso i lavoratori, ma i lavoratori tutti — riguarda il fatto che con questa proposta di legge si eleva la possibilità, anche se in questa legislatura, di superare il limite del testo unico che prevede il 10%, portandolo al 20% relativamente ai dirigenti esterni. Però mi sfugge un altro passaggio: come mai il 20% di dirigenti qui vengono considerati su un organico virtuale di 100, mentre di fatto abbiamo a che fare con 72 effettivi? Quindi si calcola il 20% su un organico virtuale di 100 in relazione a un organico effettivo di 72. Questo significa un ulteriore aumento dei dirigenti esterni.
Ritengo che questo Consiglio si debba muovere nella direzione di garantire tutti i cittadini, quelli che hanno vinto il concorso e quelli che lo hanno perso, in un concorso dichiarato irregolare.
Per questo prendo atto della dichiarazione del collega Franceschetti che si impegnava all’indizione di un nuovo concorso. Quando si farà? Entro questa legislatura. Se è così prendo atto di questa volontà politica, in modo da far sì che oltre alle garanzie che con questo atto si danno a coloro che hanno vinto il concorso, altrettante garanzie, entro la fine di questa legislatura, saranno date a coloro che hanno perso un concorso irregolare.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Tontini.

ROBERTO TONTINI. Prendo la parola perché tirato in ballo in qualità di presidente della Commissione d’inchiesta, per riassumere qual è la situazione della Commissione, ma soprattutto per tranquillizzare chi ha citato la stessa Commissione, sulla volontà del presidente di far discutere sulla questione con piena tranquillità, con piena trasparenza e con la dovuta calma e il tempo necessario. Tanto è vero che abbiamo richiesto la proroga della Commissione, che scadeva in dicembre, sotto il periodo natalizio. Ricordiamo anche che a ciò si è legata anche la sessione di bilancio, durante la quale non si è potuto lavorare su questa questione, quindi abbiamo prorogato la Commissione fino a luglio, pertanto abbiamo tutto il tempo disponibile per discutere e approfondire il tema.
Vorrei chiarire che questa Commissione non è un tribunale, ma ha il compito di verificare la regolarità dell’espletamento del concorso. Debbo dire a onor del vero, cosa che ha detto anche il collega Gasperi nel suo intervento, che non tutta la Commissione ci aiuta, in quanto nelle quattro volte che ci siamo riuniti, è quasi sempre mancato il numero legale. Poiché eravamo in sede di audizione, questo ci ha permesso di svolgere ugualmente la Commissione. Allo stato attuale abbiamo distribuito tutto il materiale richiesto da parte di tutti i consiglieri, anzi più del materiale richiesto e abbiamo proceduto all’audizione di tutti i responsabili del personale che si sono succeduti dall’inizio dell’operazione ad oggi. L’inizio risale al 1993. L’abbiamo fatto in assenza di numero legale proprio perché eravamo in sede di audizione.
Non vale neanche l’assunto di dire “è la maggioranza che deve garantire la maggioranza della Commissione”, perché la Commissione d'inchiesta è stata richiesta dalla minoranza, quindi da questo punto di vista una mano in più deve essere data dalla stessa minoranza. Riconosco che Gasperi e Cecchini sono sempre stati presenti quando ci siamo riuniti.
L’ultima considerazione che vorrei fare, oltre che ribadire l’intenzione, per quanto mi riguarda, di lavorare in piena tranquillità per arrivare alle conclusioni, è di tenere distinte le due cose: il lavoro che dovremo fare in Commissione e la soluzione del problema più generale, rispetto al quale oggi, discutendo questo atto, siamo chiamati a dare soluzione.
Non sono d’accordo relativamente a quanto diceva Ciccioli, cioè che non possiamo risolvere il problema fin quando la Commissione d’inchiesta non si sarà espressa. Sono due cose completamente differenti: la Commissione ha un compito, accerterà quali sono stati l’esito e la forma attraverso i quali si è svolto il concorso; altra cosa è risolvere il problema di cui stiamo discutendo, che comunque c’è. Siamo in presenza dell’annullamento, da parte del Tar, di una Commissione composta nel 1993, in base alla quale è stato espletato un concorso, che in quel momento era regolare, al quale hanno partecipato persone. Come conseguenza si è avuta una serie di anni di lavoro in una fase molto delicata e particolare, con ruoli delicati e particolari, se pensiamo a tutta la fase del terremoto, poi a distanza di anni si è avuto l’esito del Tar che ha annullato il concorso.
Prima di ogni altra cosa va affrontata l’emergenza: siamo in presenza di posti scoperti, posti importanti che la Regione ha bisogno di ricoprire. Poi c’è un fatto del quale tutto il Consiglio credo debba farsi carico e a parole tutti dicono di voler risolvere il problema: che comunque, in questa situazione ci sono persone che hanno espletato un concorso, che hanno ricoperto un posto, che nel momento in cui hanno espletato un concorso il concorso era regolare e oggi si trovano ad essere fuori, alcune delle quali si trovano proprio a non lavorare. Persone sulle quali nel tempo c’è stato un giudizio anche di merito per il lavoro positivo svolto. Credo quindi sia cosa di buon senso che, nell’ambito della più trasparente e chiara regolarità si trovi una soluzione complessiva, fatta di un provvedimento che non è ad personam, quello dell’allargamento al 20%. Inoltre c’è una temporalità limitata e insieme la necessità dell’espletamento di un concorso all’interno del quale vedere quale tipo di soluzioni dare ai problemi che abbiamo, di fronte, in particolare, alla necessità di ricoprire quei posti e di rispondere ai problemi che sono rimasti in sospeso.

PRESIDENTE. Ha la parola l’assessore Ascoli.

UGO ASCOLI. Credo che oggi abbiamo assistito a un capolavoro dell’opposizione, che ha fatto degli splendidi esercizi retorici per giocare in questo Consiglio sulla pelle delle persone, e di questo le persone sapranno rendersene conto. Abbiamo assistito a degli interventi di tutti i membri dell’opposizione che non possiamo che definire atteggiamenti ispirati ad una grande ipocrisia, ad una grande strumentalizzazione e ad una grande malafede. Qui c’è solamente da dire che siamo di fronte a dei campioni di “cerchiobottismo”, che da una parte colpiscono il cerchio ispirandosi al rigore, all’equità, all’ingiustizia, al rifiuto delle amicizie, delle continuità, questo robespierismo rigoroso, e dall’altra parte strizzano l’occhio agli amici dicendo “la maggioranza ha i voti per far passare questa legge, noi dobbiamo fare i rigorosi perché siamo all’opposizione, tanto poi passerà e quindi, in qualche modo, ci starai anche tu”.

ROBERTO GIANNOTTI. A chi ti riferisci?

UGO ASCOLI. Mi riferisco a chi ha parlato prima: Ciccioli, Giannotti, Novelli e Gasperi. Questo vostro “cerchiobottismo” è assolutamente intollerabile... (Interruzione del consigliere Giannotti). Posso parlare? Tu hai detto un sacco di cose, io dico quello che mi pare. (Interruzione). Io parlo e dico quello che penso. Tu dici quello che ritieni opportuno.

PRESIDENTE. Per favore, Giannotti...

UGO ASCOLI. Dici un sacco di sciocchezze, e allora io commento, adesso. (Interruzioni). Siete una banda di ipocriti...

ROBERTO GIANNOTTI. ...vergognatevi!...

UGO ASCOLI. ...di persone in malafede, di persone che vogliono solamente giocare a fare i rigorosi in una maniera assolutamente indecorosa... (Interruzione del consigliere Gasperi). Io vi ho ascoltato con grande attenzione, dopo Gasperi ha il suo pallino e tutto il mondo gira su Sunzini, Giannotti ha il suo pallino e tutto il mondo gira sull’incapacità della Giunta, Novelli ha il suo pallino e parla delle sue cose da togato, Ciccioli ha le sue palline e gioca come gli pare. D’accordo? (Interruzione). Stai tranquillo Gasperi, perché se strilli, poi ti fa male. Stai tranquillo, mi ricordo tutto. Avete detto delle cose incredibili!

GILBERTO GASPERI. Non mi puoi chiamare ipocrita!

UGO ASCOLI. Io vi chiamo ipocriti, vi chiamo persone in malafede, ipocriti e “cerchiobottisti”, lo ripeto. (Interruzioni). L’avvocato Novelli parla di malefatte, di procedure sleali, di procedure fedifraghe: siete la banda degli ipocriti, siete la banda dei “cerchiobottisti” e delle persone in malafede! Sapete che alla fine la maggioranza, se non sarà oggi sarà la prossima volta, la proposta di legge l’approverà e voi potrete dire “noi siamo stati rigorosi”, “noi ci siamo schierati per la giustizia e l’equità, voi siete quelli del malaffare, siete dei personaggi assolutamente indegni...

ROBERTO GIANNOTTI. Sei tu che fai...

UGO ASCOLI. Ma per favore! Non ti voglio neanche ascoltare, solo che mi stai vicino e non posso non sentirti.
A questo punto, siccome siete persone di questo tipo, spero che il mondo marchigiano se ne accorga e faccia quello che deve fare negandovi ancor di più il suo minor assenso. Io credo invece che qui siamo di fronte a una situazione molto chiara, molto limpida e cristallina. Ci sono stati errori commessi 15 anni fa, le Giunte D’Ambrosio non c’entrano niente, perché il concorso è stato proclamato e la commissione è stata fatta prima che le Giunte D’Ambrosio entrassero in campo, il Tar ha riconosciuto la irregolarità della formazione di una commissione e ha preso i giusti provvedimenti. Allora che cosa ha fatto la Giunta, molto responsabilmente? Per evitare lungaggini ha revocato quel concorso, ha deciso di fare un nuovo concorso, ha dichiarato di fare un cambiamento limitatamente al periodo di legislatura, quindi non c’è alcun cavallo di Troia per allargare al 20%, non c’è nessuna persona in lista d’attesa che abita a Senigallia o a Marotta, c'è solamente una questione, molto chiara: noi ci facciamo carico, io personalmente mi faccio carico, da persona di buon senso, di situazioni di persone che hanno giustamente lavorato, hanno fatto bene e hanno pagato per errori fatti 15 anni fa — io che sono qui da soli 15 mesi me ne faccio ampiamente carico — cerco di risolvere il problema con una modifica di legge che è chiara, trasparente e cristallina. Chi vuol capire capisce, chi non vuol capire mente sapendo di mentire. A questo punto non ci resta altro che andare per la nostra strada: voi rimanete nel vostro castello di malaffare, di malafede, noi invece, che non facciamo né marachelle, né procedure sleali, né atteggiamenti fedifraghi ed altro simulario che l'avv. Novelli, rinnovando la vicenda degli avvocati di Berlusconi, che sono così bravi con la toga e con le sedie, vogliamo fare qui una cosa molto precisa: vogliamo fare una modifica che vale solo per 14 mesi fino alla fine di questa legislatura, garantire a chi è senza lavoro e senza reddito e ha famiglia a carico di poter recuperare una condizione decorosa, garantire alla Regione un funzionamento normale e indire un concorso che serva, se lo vinceranno, anche a costoro, m serva anche ad altrettante persone di ottavo livello, bravi, che aspettano da tempo un concorso per migliorare la posizione, perché noi vogliamo premiare i meriti, vogliamo premiare le professionalità, vogliamo cogliere anche questa sciagurata occasione per fare una cosa positiva, quindi chi si rende responsabile di mettere i bastoni fra le ruote — e comunque le ruote gireranno lo stesso, se non adesso fra una settimana — si renderà conto che ha fatto una grande sciocchezza.

PRESIDENTE. C'è un ordine del giorno a firma Cecchini e altri.
Ha la parola il consigliere Cecchini.

CRISTINA CECCHINI. Chiedo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Prego di procedere alla verifica del numero legale, a partire dal n. 1.

GABRIELE MARTONI, Consigliere segretario. Procedo alla chiama:
Agostini presente
Amagliani presente
Amati assente
Ascoli presente
Avenali presente
Benatti presente
Brini assente
Castelli assente
Cecchini presente
Ceroni assente
Cesaroni assente
Ciccioli assente
D'Ambrosio presente
D'Angelo assente
Donati presente
Favia assente
Franceschetti presente
Gasperi assente
Giannotti assente
Grandinetti assente
Luchetti presente
Martoni presente
Massi Gentiloni Silveri assente
Melappioni presente
Minardi assente
Modesti presente
Mollaroli assente
Moruzzi assente
Novelli assente
Pistarelli assente
Procaccini presente
Ricci presente
Rocchi presente
Romagnoli assente
Secchiaroli presente
Silenzi presente
Spacca assente
Tontini presente
Trenta assente
Viventi assente

PRESIDENTE. Sono presenti n. 19 consiglieri, quindi non c'è il numero legale. La seduta è sospesa e sarà ripresa alle 19,05.


La seduta, sospesa alle 18,05,
riprende alle 18,30

PRESIDENTE. Dopo avere sentito i presidenti di gruppo presenti, si è ritenuto opportuno non attendere le 19,05 per verificare la sussistenza del numero legale, ma di sospendere definitivamente la seduta. Riprenderemo dal punto in cui abbiamo sospeso, cioè dalla votazione dell'ordine del giorno a firma Cecchini.
La seduta è tolta.


La seduta termina alle 18,31