Resoconto seduta n. 194 del 07/07/2004
La seduta inizia alle 11,05



Proposta di legge regionale (Votazione): «Modifica della legge regionale 28 aprile 1994, n. 15: Norme per l?istituzione e gestione delle aree protette naturali» Giunta (233)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 233, ad iniziativa della Giunta.
La discussione generale e l?esame degli articoli sono già avvenuti. Pongo in votazione la proposta di legge nel suo complesso.

Il Consiglio approva)



Proposta di atto amministrativo (Discussione e votazione): «L.r. 6 agosto 1997, n. 52 modificata con la l.r. 12 maggio 2003, n. 7 ? Adesione della Regione Marche alla costituenda associazione ?Rassegna internazionale di musica sacra Virgo lauretana?» Giunta (124)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 124, ad iniziativa della Giunta. Ha la parola il relatore di maggioranza, consigliere Amati.

Silvana AMATI. Su questo atto c?è stata l?unanimità in Commissione, non c?è nulla da discutere, è un atto quasi dovuto rispetto all?attività di questa associazione, quindi sarei per votarlo senza discutere.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza, consigliere Grandinetti.

Fabrizio GRANDINETTI. In Commissione abbiamo votato all?unanimità questo atto amministrativo. Mi pare un?iniziativa positiva, lo stanziamento per quest?anno è di 10.000 euro, è stato chiesto dal sindaco e dal vescovo di Loreto, è una cosa preziosa che riguarda la Santa Casa, quindi ritengo che si possa votare.

PRESIDENTE. Pongo in votazione la proposta di atto amministrativo.

Il Consiglio approva




Proposta di atto amministrativo (Discussione e votazione): «L.r. 21 novembre 1974, n. 42, art. 7 ? Esame del bilancio consuntivo al 30 giugno 2003 della Finanziaria regionale Marche S.p.A. in liquidazione» Giunta (133)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 133, ad iniziativa della Giunta.
Ha la parola il relatore di maggioranza, consigliere Luchetti.

Marco LUCHETTI. L?atto rientra nella vecchia questione per cui i bilanci delle agenzie e delle società vengono portati in Consiglio dopo che il collegio sindacale ha già espresso il proprio parere. Noi abbiamo varato la legge che sostanzialmente porta ad unitarietà l?atteggiamento da tenere per quanto riguarda le questioni di carattere contabile.
La Commissione ha esaminato l?atto. Il collegio sindacale dà un parere favorevole e ci sembra che possa essere approvato. Abbiamo sottolineato l?urgenza di portare a termine questa liquidazione che perdura da diverso tempo. Ci sono problemi di carattere giuridico, per cui la liquidazione potrà terminare quando si saranno risolti questi problemi. Noi raccomandiamo alla Giunta regionale di farsi carico della situazione della liquidazione, per verificare se gli aspetti giudiziari in corso possono essere trasferiti direttamente in capo all?amministrazione regionale, per fare in modo che termini.
La Commissione dà quindi parere favorevole all?approvazione di questo atto.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza, consigliere Castelli.

Guido CASTELLI. Il gruppo di An in Commissione si è orientato per un voto di astensione, anche perché si tratta di una delle porzioni finali e di completamento di un iter amministrativo e contabile che va a esaurimento, sicché da una valutazione attenta della situazione contabile, degli elementi che ne compongono il dato complessivo non emergono apprezzabili e significativi motivi di critica, stante soprattutto il carattere sostanzialmente formale che ha caratterizzato questa porzione, sostanzialmente ridotta, del bilancio.
Da questo punto di vista, oltre a raccomandare una rapida e celere definizione delle procedure ancora necessarie per poter procedere al completamento di questa procedura, per evitare che si debba ulteriormente arrivare a prese d?atto di bilanci che non hanno più un significato, un effetto, una funzione importante, ma che sono addendi formali e contabili di un progetto di cui ci auguriamo la definitiva ed esaustiva definizione, annuncio l?astensione del gruppo di Alleanza nazionale.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Il mio intervento non entra nel merito del bilancio ma dell?atto complessivamente. La Finanziaria Marche è in liquidazione da troppi anni, è una procedura diventata lunghissima, che tra l?altro ci costa, perché il commissario liquidatore e dei consulenti chiesti per aspetti giuridico-legali hanno un costo. Ormai siamo al terzo anno di bilancio della Svim, la società che ha sostituito la Finanziaria Marche e abbiamo in piedi due gestioni: quella della Svim che può essere criticabile ma è l?erede naturale del precedente progetto e la gestione della Finanziaria. A questo punto direi che la procedura liquidatoria debba essere chiusa. Credo sia inderogabile che entro questa legislatura sia chiusa la gestione liquidatoria. Chiedo quindi che questo sia l?unico bilancio che approviamo. Tra l?altro le partecipazioni della Finanziaria Marche sono state nel frattempo tutte trasferite alla Svim, come molte altre funzioni che prima svolgeva sia in società che in fondi di garanzia.

PRESIDENTE. Ha la parola il Vicepresidente Spacca.

Gian Mario SPACCA, Vicepresidente della Giunta. Soprattutto per rispondere alle richieste che venivano ora avanzate dal consigliere Ciccioli e dire che in effetti la Giunta regionale ha preso atto della fase terminale di liquidazione della Finanziaria regionale Marche e ha chiesto al liquidatore dott. Morera di cedere il suo ruolo al direttore del dipartimento sviluppo economico, quindi la parte finale di liquidazione della Finanziaria Marche verrà fatta in house dalla Regione Marche a costo zero, pertanto non ci saranno più i costi aggiuntivi di consulenza del liquidatore.
Inoltre stiamo cercando di terminare entro il prossimo settembre la gestione liquidatoria del bilancio anche per quanto riguarda tutte le complesse partecipazioni che la Finanziaria ha esperito nel corso della sua attività, che hanno richiesto questo iter particolarmente lungo, quindi tutti i rapporti giuridici, attivi e passivi, estinti dal commissario o non trasferiti ad altro soggetto verranno ad essere ricompresi nell?ambito dell?attività della stessa Regione per cercare di chiudere questa partita entro la legislatura.

PRESIDENTE. Pongo in votazione la proposta di atto amministrativo.

Il Consiglio approva



Proposta di legge regionale (Rinvio in Commissione): «Legge forestale regionale» Giunta (195)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 195, ad iniziativa della Giunta.
Ha la parola il consigliere D?Angelo.

Pietro D'ANGELO. Siccome questa legge è uno dei principali strumenti per la gestione del territorio e siccome sono stati presentati numerosissimi emendamenti, chiedo alla maggioranza di rinviare questa proposta di legge in Commissione per cercare di vedere quali emendamenti possano essere accolti o meno, per avere un risultato che possa andare a favore della chiarezza e nella direzione di migliorare il testo.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Moruzzi.

Marco MORUZZI. Vorrei aggiungere alla richiesta del collega D?Angelo che c?è anche un altro nodo da sciogliere. Questa legge non sostituisce una legge forestale ma una legge che riguardava tutte le piante di alto fusto, quindi quelle all?interno dei centri abitati e quelle collocate in territori forestali. Quindi noi andiamo, con questa legge, ad abrogare una norma che si occupava di due settori e la sostituiamo con una norma che si occupa di uno solo. Non è soltanto una questione relativa agli emendamenti ma anche una valutazione relativa alla tutela del paesaggio, in particolare quello urbano di cui il verde è una componente importante. Sarebbe quindi importante che ci fosse un pronunciamento anche in direzione di questa indicazione, cioè se vogliamo mettere la materia del verde urbano in una sorta di vuoto legislativo oppure se vogliamo intervenire con delle norme che sostituiscano completamente quello che c?era prima. Confermo che da parte della maggioranza, della Giunta regionale c?è necessità di una indicazione non soltanto di un semplice rinvio dell?atto, si vorrebbe qualche cosa di più.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Cecchini.

Cristina CECCHINI. Mi associo alla richiesta presentata dal gruppo Verdi di soprassedere alla votazione di questa proposta di legge. Come noto ho presentato 110 emendamenti e sono pronta a fare ostruzionismo qualora il Consiglio regionale dovesse ritenere di procedere. Credo sia molto utile sottoporre invece il testo di legge a un ripensamento di merito, perché le questioni poste sono gravi relativamente alla gestione del patrimonio forestale. Il centro-sinistra non si può scandalizzare quando il centro-destra vende beni pubblici e poi fare una legge con la quale si depaupera il patrimonio pubblico.
Quindi non posso che chiedere alla maggioranza di soprassedere su questo. Se non dovesse essere accettata la richiesta, si sappia che il gruppo di Sinistra democratica comincerà l?ostruzionismo.

PRESIDENTE. Ha la parola l?assessore Agostini.

Luciano AGOSTINI. Sul piano del principio penso che questa sia una legge che vada rapidamente approvata. Dalla discussione fatta in Commissione e dalle audizioni che vi sono state, prima in sede concertativa con le organizzazioni, poi dalla stessa Commissione, credo ci sia stata la possibilità di ascoltare e recepire le varie argomentazioni e le varie sensibilità. Detto questo credo che se un gruppo consiliare, in particolare un gruppo che ha una spiccata sensibilità dal punto di vista ambientale, chiede un ulteriore approfondimento, si può accogliere. L?accoglimento per un maggiore approfondimento, anche relativamente agli emendamenti che sono stati presentati, è una cosa a cui accediamo. I gruppi decideranno in quali termini e in che modo svolgere questo tipo di approfondimento, se in Commissione o tra gli stessi gruppi. Altro conto è dire che bisogna modificare radicalmente l?impianto della legge, su cui non sono d?accordo.

PRESIDENTE. La proposta è di rinviare la proposta in Commissione.

Roberto GIANNOTTI. Siamo d?accordo sulla proposta di rinvio in Commissione per un utile approfondimento di questo atto.

PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la proposta di legge n. 195 è rinviata in Commissione.

Così rimane stabilito



Ordine del giorno della seduta

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Tontini.

Roberto TONTINI. D?accordo con i colleghi della Commissione, siccome alla proposta di legge n. 237 sono stati presentati emendamenti dagli uffici, frutto di una discussione fatta in Commissione unitariamente, avremmo bisogno di riunire la Commissione, quindi chiedo di far slittare questa proposta di legge e di anticipare quella relativa ai carburanti.

PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, così rimane stabilito.

Rimane così stabilito



Proposta di regolamento n. 15 (Discussione e votazione): «Norme di attuazione della legge regionale 24 luglio 2002, n. 15 in materia di razionalizzazione ed ammodernamento della rete di distribuzione dei carburanti per uso autotrazione? Giunta (15)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di regolamento n. 15 ad iniziativa della Giunta regionale.
Ha la parola il relatore di maggioranza, consigliere Tontini.

Presidenza del Vicepresidente
SANDRO DONATI

Roberto TONTINI. Il lavoro fatto in Commissione credo sia stato molto proficuo e di grande collaborazione, che ci ha portato alla definizione di un regolamento che segue tutto il lavoro precedentemente fatto sulla definizione della legge che già l?anno scorso abbiamo approvato. Una legge che ci vede come Regione all?avanguardia nel lavoro di adeguamento della normativa alle linee guida nazionali e che ci vede tra le Regioni capofila nel lavoro di programmazione interregionale, omogeneizzazione interregionale delle linee da adottare nelle varie Regioni.
La finalità di questa normativa e, di conseguenza, anche del regolamento che oggi andiamo ad approvare, è quella di dare una razionalizzazione a tutto il settore della distribuzione dei carburanti, con la finalità di migliorare da un lato il servizio e da questo punto di vista grande è stata l?attenzione alla distribuzione della rete nel territorio, per evitare che continuasse a verificarsi nel tempo quello che si è sempre verificato, cioè una concentrazione forte degli impianti di distribuzione là dove è alta la presenza abitativa o di grande viabilità e una quasi totale assenza nei piccoli centri abitati e in particolare nelle zone montane. Quindi una qualità della presenza del servizio di distribuzione in tutta la nostra regione che tenga conto anche delle zone svantaggiate. Qualità e razionalità della distribuzione che significano anche miglior servizio e maggiore economicità, perché al fondo di questa legge e, conseguentemente, di questo regolamento, ci sono anche il principio e l?obiettivo del contenimento dei costi della gestione degli impianti di carburante, anche questo attraverso l?inserimento di una nuova possibilità che la legge ha previsto e cui attraverso il regolamento diamo corso: la multifunzionalità degli impianti, cioè il fatto che questi impianti, nell?offrire un servizio diversificato all?utenza, che non è soltanto l?impianto di distribuzione del carburante, ma anche altri servizi, permettano una economicità di gestione e conseguentemente l?erogazione di un servizio più efficiente.
Diamo quindi corso, con questo regolamento che era previsto dalla legge, alla definizione delle norme regolamentari per applicare la nuova legge che oggi non vive più in regime di concessione ma in un regime che possiamo definire di libero commercio, in base al quale i singoli e i privati che volessero aprire impianti di distribuzione, se rientrano nelle norme previste dalla legge e nelle regole fissate dal regolamento possono esercitare questa attività.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza, consigliere Viventi.

Luigi VIVENTI. Abbiamo raggiunto, in Commissione un?intesa su questo regolamento, così come era stato raggiunto un accordo per quanto riguardava la legge. Visto che il decreto legislativo nazionale del 1998 dal quale la legge regionale deriva, prevedeva, per la razionalizzazione della rete distributiva dei carburanti, la misura di circa 7.000 impianti sul territorio nazionale, bisogna constatare che nelle Marche, nella gestione di questo progetto di riassetto si è passati da circa 1.250 a 850 impianti. La diminuzione di 400 di essi è perciò perfettamente in linea dal punto di vista percentuale, con l?obiettivo fissato dal decreto legislativo. Ciò avrebbe potuto comportare anche una sorta di liberalizzazione degli orari di apertura, però su questo particolare aspetto non c?è stata intesa in Commissione, quindi abbiamo regolamentato diversamente.
Direi però che il lavoro è stato proficuo, la razionalizzazione è stata fatta, quindi come relatore di minoranza ritengo di dare anche in aula il mio voto a favore di questa proposta.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Moruzzi.

Marco MORUZZI. Su questo regolamento non ci sono problemi per quanto (riguarda il voto del mio gruppo: un provvedimento condiviso, l?attuazione di norme che ci siamo dati, peraltro all?interno di queste norme, di questa legge regionale la Regione Marche ha inserito un provvedimento innovativo, quello dei carburanti di origine vegetale. E? quindi stata liberalizzata, con la legge regionale, la possibilità di vendita alla pompa di carburanti vegetali che sono attualmente in uso anche in altri paesi dell?Ue. In particolare faccio riferimento al biodiesel che in Germania è usato ormai da oltre dieci anni, mentre nel nostro paese permane, per un atteggiamento monopolista e anche oscurantista da parte delle società che operano nel settore petrolifero, un comportamento per il quale c?è un impedimento alla libera circolazione di questo prodotto, ancorché esso possa essere perfettamente utilizzabile dalle auto a trazione diesel che sono attualmente in circolazione.
La nostra legge ha previsto che sia possibile vendere nei distributori di benzina, oltre alla benzina stessa, oltre al gasolio, oltre al GPL e oltre agli impianti specializzati nella vendita del metano per autotrazione, questo carburante di origine vegetale. Esiste però attualmente un impedimento sul quale chiedo l?intervento della Giunta regionale, perché i gestori dei distributori di carburante che hanno richiesto di poter utilizzare le loro pompe per commercializzare questo prodotto, non ricevono l?autorizzazione dall?Utif, la quale blocca la possibilità che sia attuata questa legge regionale, cioè che il biodiesel possa essere venduto non solo ai proprietari di pompe private, coloro che privatamente detengono un impianto di distribuzione riservato agli automezzi di propria proprietà, ma impediscono l?attuazione di quello che la legge regionale n. 15, del 24 luglio 2002 ha sancito, cioè che un cittadino possa approvvigionarsi di biodiesel recandosi a un distributore di carburanti per autotrazione. Sollecito quindi questo intervento, serve un atto da parte del Ministero, alcune Regioni come l?Umbria questo atto l?hanno chiesto, tanto è vero che i distributori nella regione Umbria sono in funzione da tanto tempo. Nella nostra regione, pur essendoci un pronunciamento del Consiglio regionale addirittura con una legge, cosa che non c?è in Umbria, questa vendita, questa commercializzazione del prodotto viene sostanzialmente impedita.
L?altra questione che volevo segnalare riguarda l?attuazione di questi provvedimenti ? legge regionale e regolamento ? che prevedono il progressivo allontanamento dei distributori di benzina dalle zone ad alta densità abitativa verso le periferie. Questo processo è importante, perché un distributore di benzina è anche una fonte di inquinamento atmosferico, di dispersione nell?aria di vapori che possono essere nocivi e oltretutto, in alcune localizzazioni i distributori di benzina costituiscono un elemento di intralcio alla circolazione stradale nel rispetto di tutte le norme di sicurezza. Nella nostra regione si verificano alcune situazioni di cittadini, talvolta anche organizzati in comitati, che contestano la mancata attuazione dei procedimenti di spostamento di questi impianti di distribuzione. Anziché utilizzare cessioni, vendite, nuove gestioni per procedere alla razionalizzazione, alla rilocalizzazione di questi impianti che spesso sono stati localizzati in punti della città inadeguati, spesso e volentieri questo processo di razionalizzazione non viene assecondato o non viene realizzato secondo quanto le norme prescrivono e secondo anche le indicazioni che vengono date dalle disposizioni in vigore, quindi solleciterei anche un?azione di sorveglianza da parte della Regione sull?attuazione di questo provvedimento e a proposito di queste vicende credo che presenterò anche delle interrogazioni su alcuni casi specifici, in maniera che questa denuncia che faccio durante questo mio intervento, possa avere anche un seguito e possa essere esposta dettagliatamente agli assessori competenti perché valutino i provvedimenti del caso.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli articoli del regolamento.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Art. 8. Emendamento a firma Ciccioli, che ha la parola.

Carlo CICCIOLI. Si tratta di un emendamento assolutamente tecnico, che chiarisce il senso della grande viabilità. Sostanzialmente la norma serve a esplicitare che quando l?impianto lavora 24 ore su 24 non c?è l?obbligo della colonnina automatica. Gli impianti che hanno questo problema sono pochi, alla periferia delle grandi città e sulle grandi arterie, però ci sono ed è giusto che sia esplicitato.

Presidenza del Presidente
LUIGI MINARDI

PRESIDENTE. Pongo in votazione l?emendamento.

Il Consiglio approva

Pongo in votazione l?articolo 8 emendato.

Il Consiglio approva

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 11. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 12. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 13. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 14. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 15. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 16. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 17. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 18. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 19. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 20. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 21. Emendamento n. 2 a firma Romagnoli e Ciccioli, subemendato da Tontini e Romagnoli. Pongo in votazione il subemendamento sostitutivo.

Il Consiglio approva

Pongo in votazione l?articolo 21 come emendato.

Il Consiglio approva

Emendamento n. 3 del consigliere Tontini, che ha la parola.

Roberto TONTINI. Si propone una commissione che non era stata istituita, benché prevista dalla legge.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l?emendamento.

Il Consiglio approva

Articolo 21 bis. C?è un emendamento del consigliere Ceroni, che pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Pongo in votazione l?articolo 21 bis.

Il Consiglio approva

Articolo 22. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Pongo in votazione il coordinamento tecnico.

Il Consiglio approva

Pongo in votazione la proposta di regolamento.

Il Consiglio approva





Proposta di regolamento n. 19: (Discussione e votazione): «Disposizione di attuazione della legge regionale 3 giugno 2003, n. 11 sull?incremento e la tutela della fauna ittica e la disciplina della pesca nelle acque interne» Giunta (19)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di regolamento n. 19, ad iniziativa della Giunta.
Ha la parola il relatore di maggioranza, consigliere Avenali.

Ferdinando AVENALI. Si tratta di un regolamento molto semplice approvato all?unanimità nella riunione di Commissione del 17 giugno. E? un regolamento di attuazione della legge 11 che riguarda la tutela della fauna ittica e la disciplina della pesca nelle acque interne, quindi pesca sportiva ecc.
Per quanto riguarda la parte gestionale è competenza delle Province, quindi il regolamento prevede che, per attivare una partecipazione delle associazioni piscatorie e di tutti i soggetti che nel territorio operano, la Provincia ha la possibilità di stipulare una convenzione. C?è tutta la normativa per quanto riguarda la tabellazione, che concerne nient?altro che i diversi colori delle tabelle a seconda della classifica delle acque. Poi, il tesserino di licenza di pesca e in questo caso tutto il discorso va a regolamentare i corsi di formazione e di aggiornamento anche per quanto riguarda le guardie ittiche. Il regolamento è formato da 6 articoli, abbiamo proposto un paio di emendamenti approvati all?unanimità in Commissione relativamente ai corsi di formazione per il rilascio dei tesserini.
E? un regolamento importante per dare attuazione alla legge 11 del 2003.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza, consigliere Gasperi.

Gilberto GASPERI. Questo regolamento è stato ampiamente sviscerato in Commissione, tanto è vero che da parte delle associazioni e delle organizzazioni di categoria ci siamo fatti mandare tutta una documentazione, quindi abbiamo accolto i suggerimenti delle associazioni stesse, anche se qualche problematica concerne i fondi, perché c?era una richiesta di ulteriori fondi da utilizzare per il ripopolamento, però nel complesso ciò che è stato ottenuto ha visto un lavoro tale dai consiglieri di maggioranza e di minoranza, che ha portato all?approvazione di questa proposta di regolamento all?unanimità. Debbo dare riconoscimento al lavoro compiuto, pertanto il nostro gruppo voterà favorevolmente.

PRESIDENTE. Non ci sono interventi, quindi passiamo all?esame degli articoli del regolamento.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Pongo in votazione il coordinamento tecnico.

Il Consiglio approva

Pongo in votazione la proposta di regolamento.

Il Consiglio approva




Ordine del giorno della seduta

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sull?ordine dei lavori, il consigliere Tontini. Ne ha facoltà.

Roberto TONTINI. Chiedo la possibilità di sospendere cinque minuti la seduta per poter convocare la IV Commissione che presenterà emendamenti al piano sulla difesa delle coste.

PRESIDENTE. La seduta è sospesa.


La seduta, sospesa alle 11,55,
riprende alle 12,55


Proposta di legge (Discussione e votazione): «Disciplina delle funzioni in materia di difesa della costa» Giunta (237)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 237, ad iniziativa della Giunta.
Se siete d?accordo, visto che alle 13,30 c?è l?audizione per l?assestamento di bilancio, sciogliamo il Consiglio alla fine di questo atto, in modo da fare la Conferenza dei presidenti di gruppo e avviare subito l?audizione per l?assestamento di bilancio.

(Così rimane stabilito)

Ha la parola il relatore di maggioranza, consigliere Tontini.

Roberto TONTINI. Questa legge è apparentemente semplice, ma di importanza rilevante, perché mette mano finalmente ad un aspetto che ormai da anni crea problemi alle coste del nostro paese, quindi anche alle coste marchigiane, quello della erosione. Annualmente assistiamo a problemi di varia natura che hanno una ricaduta ed un effetto di tipo ambientale rilevante, ma hanno, conseguentemente, anche un impatto economico negativo di rilievo se pensiamo a cosa significa l?erosione della costa per quanto riguarda il turismo balneare. E? un fenomeno rispetto al quale, nel tempo si è sempre intervenuti con iniziative-tampone, con sperimentazioni più che altro, che sono servite a risolvere qualche volta il problema là dove si verificava, ma in molti casi spostandolo in altre realtà.
Oggi, con questa legge la Regione Marche decide e si impone di adottare un piano organico che preveda di affrontare omogeneamente questo fenomeno in tutta la costa marchigiana. Si fa una legge e non un semplice atto amministrativo, perché così il piano può assumere caratteristiche di maggiore forza, sia per quanto riguarda la potestà di pianificazione ? attraverso la legge possiamo definire i criteri e le caratteristiche della pianificazione ? ma soprattutto per quanto riguarda la parte relativa all?intervento finanziario che un?operazione di questa natura comporta. Quindi il fatto che si fa questo atto attraverso una legge dipende dalla necessità di dare maggiore peso, maggiore ruolo e maggiore funzione al piano che la legge prevede dovrà essere successivamente fatto.
In questa legge vengono fissati due capisaldi attraverso i quali procedere alla pianificazione. Il primo è quello della omogeneità dell?intervento in tutta la costa, quella che viene definita ?unità fisiografica?, per cui si prende in esame tutta la lunghezza della nostra costa, la si divide in vari comparti omogenei per caratteristiche geologiche, morfologiche e quant?altro, individuando interventi specifici che devono essere fatti unità fisiografica per unità fisiografica. Questo per avere un intervento omogeneo che tenda a risolvere il problema in tutta la costa marchigiana.
L?altro criterio di fondo di questa pianificazione è la necessità di rispondere alla esigenza ambientale, ma contemporaneamente anche alla compatibilità economica, tenendo conto della richiesta turistica.
Da ultimo si prevede un meccanismo forte di concertazione nel momento della pianificazione, tra la Regione che ha in mano la definizione del piano e tiene in mano le redini di tutta la programmazione, ma una forte concertazione con gli enti locali, attraverso i quali andare alla definizione dei vari interventi specifici e di tutta la pianificazione.
La Commissione è intervenuta con un approfondito dibattito e con alcune sollecitazioni che sono state fatte alla Giunta relativamente alla parte finanziaria, in particolare. Questa legge dice che dovrà essere fatto un piano. Originariamente non si prevedeva la quantificazione finanziaria dell?intervento. Attraverso la discussione in Commissione e le sollecitazioni che sono state fatte anche per lettera alla Giunta, questa mattina tra servizio e Commissione sono stati formalizzati alcuni emendamenti che tengono conto in particolar modo di questa parte finanziaria, che individua le Upb alle quali riferirsi nel 2004 ma soprattutto stabilisce che dal 2005 in poi dovrà essere definito nella legge finanziaria di ogni anno l?ammontare della spesa che anno per anno deve essere imputata in base alla pianificazione complessiva che viene fatta, più altri emendamenti di carattere tecnico che rendono più agevole e snella la progettazione e realizzazione degli interventi.
Si sollecita quindi l?approvazione di questa legge che rappresenta un utile strumento per la nostra Regione e che ci permette nel breve tempo di passare alla definizione del piano, in modo che prima possibile si possa iniziare in maniera organica ad affrontare omogeneamente il problema della salvaguardia della nostra costa.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza, consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Viene alla luce in quest?aula la legge che disciplina le normative relative alla difesa della costa ed è una cosa estremamente positiva, perché di difesa della costa si parla da sempre, anzi uno dei capitoli importanti quando fu istituito il regionalismo, fu quello relativo alla necessità della difesa idraulica, geologica e quant?altro della natura, che doveva avvenire in maniera organica attraverso l?ente Regione. La gestione della costa non può essere delegata al singolo Comune ma deve essere complessiva, così come complessiva è l?azione del mare sul suolo.
Questa legge è largamente condivisibile, perché cerca di dare un ordine logico agli interventi, stabilisce le competenze, stabilisce i criteri e gli obiettivi finali. In Commissione ci sono state delle audizioni con i tecnici che l?hanno predisposta e che l?hanno in qualche modo orientata. Quasi tutti i membri della Commissione, a cominciare dal sottoscritto quale relatore di minoranza, hanno condiviso la proposta. Questa mattina all?unanimità abbiamo anche deciso di introdurre alcuni emendamenti che precisano ulteriormente il testo e lo rendono più efficace.
Qual è l?aspetto su cui intendo puntare le mie osservazioni? La parte finanziaria. Questa è una legge sostanzialmente buona, che non è dotata di strumenti finanziari, perché l?intervento sulla costa di fatto si fa con i soldi: qualsiasi tipo di intervento, dalle barriere al ripascimento, alla sistemazione idraulica, alla messa in sicurezza in alcuni casi, necessita di costi notevoli. Ci diceva questa mattina in Commissione il tecnico titolare della competenza, che l?intervento della nostra Regione sulla costa ammonta a circa 150-160 miliardi di lire, per mettere in sicurezza i punti critici. Di questo non c?è niente nella dotazione finanziaria. E? stato introdotto un emendamento questa mattina che istituisce un capitolo specifico, fa una ricognizione sulla unità di bilancio ma non dota di ulteriori fondi, mentre per noi è importantissimo stabilire un fondo. E? chiaro che l?intervento ha sempre bisogno di una progettualità, quindi ci sono tempi lunghi, però individuare già una cifra significa poter far partire un tipo di intervento che trovi poi continuità nella legge finanziaria successiva. Invece viene detto che viene istituito, se necessario, un capitolo di bilancio, una unità di spesa, poi nelle leggi finanziarie degli anni successivi verrà dotato di consistenza economica. Questo ci sembra veramente troppo poco. Non siamo orientati a votare contro questa legge, ma mi sento di dire che una legge, anche la più corretta, la più lucida, la più efficace, senza alcuna dotazione finanziaria diventa semplicemente un?affermazione di principio che poi non trova alcuna consistenza negli atti concreti, mentre noi, ogni anno, ci troviamo di fronte alla protesta dei bagni di Porto Recanati, dei bagnini di Sant?Elpidio a Mare, dei sindaci, degli amministratori di Montemarciano che dicono ?la costa è sottoposta a una tensione erosiva fortissima, anche quest?anno non è stato previsto niente, anche quest?anno ci sono interventi di emergenza straordinari, ma di fatto il mare la sua azione la porta avanti secondo le leggi della natura e da un punto di vista della prevenzione nulla viene fatto?.
E? chiaro che il piano che è in corso di elaborazione è fondamentale, gli strumenti che oggi abbiamo sono quelli relativi alla costruzione di barriere o al ripascimento attraverso sabbie o ghiaie, però i piani, i progetti e anche le norme che andiamo ad approvare questa mattina, se non hanno dietro una risorsa finanziaria adeguata sono sostanzialmente inutili.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Brini.

Ottavio BRINI. Ci troviamo ad affrontare una legge molto importante, che per noi rappresenta un grosso passo in avanti, però non possiamo che denunciare il ritardo che c?è stato nel portare avanti questa legge importantissima e attesa.
In questi anni sono stati fatti alcuni interventi lungo la costa, che dovranno essere adattati, oggi, al progetto in fase di completamento. Noi ci auguriamo che gli interventi autorizzati non debbano essere poi messi nelle condizioni di funzionare a tutti i costi; ci auguriamo che questi interventi siano stati autorizzati in quanto debbano essere considerati omogenei all?intervento e alla richiesta fatti.
Siamo critici sotto altri aspetti. Come spesso succede viene portata una legge, c?è solo un?indicazione di intenti per quanto riguarda il suo finanziamento. Anche dalla documentazione presentata e dagli emendamenti non si evince la somma messa in bilancio. Abbiamo saputo in Commissione che si prevede un intervento decennale che si aggira intorno ai 160 miliardi. Non c?è in aula l?assessore Agostini: volevamo sapere da lui se questi 160 miliardi rientrano nella programmazione della Regione Marche e quindi fin da subito quanto l?assessorato mette a disposizione per questi tipi di intervento.
Siamo quindi ancora nel vago e per questo motivo non possiamo essere favorevoli ad una proposta di legge che non dà l?indicazione sul quantum.
Ci è stato detto che a settembre, tra un mese, sarà portato il piano in Commissione. Noi ci riserviamo di fare un?attenta valutazione, anche se apprendiamo con soddisfazione che gli uffici si sono adoperati ad ascoltare i Comuni, che è stata fatta la conferenza di servizi. Quindi, anche se c?è questo ritardo, va a merito degli uffici di essersi attivati per avere tutti gli elementi disponibili per fare un piano da Pesaro fino all?Ascolano.
Una legge molto attesa, che è in forte ritardo, che deve tutelare le nostre coste. Si parlava prima di ripascimento. Gli interventi devono essere due e bisogna anche quantificarli sotto questo aspetto, perché abbiamo il ripascimento da sabbia e il ripascimento da ghiaia. Quello che interessa soprattutto, è l?allineamento da farsi per quanto riguarda le scogliere. Ci è stato detto che i comparti relativi alla lunghezza della costa marchigiana sono 23. Quello che a noi preoccupa ? l?abbiamo evidenziato anche in Commissione ? è che in futuro gli uffici e lo stesso assessorato diano delle garanzie, perché non sempre sono scellerati i sindaci o gli amministratori. Quando un amministratore deve fare i conti con le proprie risorse, che a volte sono pochissime, a fronte di una lunga costa, bisogna essere chiari sul tipo di intervento.
Per il passato, da quello che ho potuto recepire, se i Comuni non avessero messo somme a disposizione ? Porto Sant?Elpidio circa 3 miliardi di lire, Civitanova circa 700-800 milioni di lire ? queste zone non si sarebbero potute recuperare. Chi non ha questa disponibilità, come potrà sopperire a questo problema, se rientra in un comparto che magari comprende proprio Comuni che non hanno queste risorse?
La legge dice solamente che la progettazione deve essere fatta dalla Regione e la gara d?appalto può essere fatta dai Comuni su autorizzazione della Regione stessa. Questo lo condividiamo in pieno, non abbiamo nulla da eccepire, però sappiamo che ci sono anche piccoli Comuni che non hanno risorse adeguate, quindi come la Regione può sostituirsi o intervenire per non fare interventi solo a campione?

Pietro D'ANGELO. L?importante è intanto avere la legge.

Ottavio BRINI. Consigliere D?Angelo, non è sufficiente quello che dici. Le leggi debbono poi essere applicate e portate a termine. Senza risorse finanziarie le leggi rimangono solo sulla carta. Tu potrai metterti un quadretto dentro casa, nel quale ci sia scritto che hai ottenuto una proposta di legge, potrebbe essere un tuo trofeo, però magari fra 5 anni ci troveremo ad affrontare ancora queste problematiche per carenza di risorse finanziarie. Qui occorre molta chiarezza, come per la scuola guida: un conto è la teoria, un conto la pratica. Sulla teoria ti diamo 10, sulla pratica zero, perché nell?emendamento che andiamo a votare non c?è scritto il becco di un euro.
Quindi, anzitutto i ritardi con cui questa legge è venuta oggi in aula. Bisogna spiegare perché è passato tanto tempo e tu ce lo puoi spiegare, D?Angelo, perché sei stato anche presidente della Commissione quindi ci devi dire da cosa sono dipesi i ritardi. Quando D?Angelo non è stato più presidente, subito la legge è arrivata in aula: questi sono i destini di D?Angelo.
La nostra è un??astensione favorevole?, nonostante le critiche che abbiamo mosse, tutte costruttive e di stimolo.
Quindi poniamo tre grossi interrogativi. Primo, le reali risorse da destinare a questa legge. Secondo, non c?è una tutela per i piccoli Comuni che non hanno risorse per poter intervenire in un quadro omogeneo di comparto. Terzo, ci riserviamo di vedere il piano e ci auguriamo che non siano stati buttati a mare centinaia di milioni di lire e ci auguriamo che questi interventi siano compatibili con il piano che dovrà essere presentato fra un mese.
Non critichiamo per criticare, abbiamo voluto sollecitare e ci auguriamo che la ?sentinella D?Angelo? su questa legge, che molti Comuni chiedevano, che gli ambientalisti chiedevano, faccia sì che si possa destinare una somma per il 2004-2005, perché il 2006 non ci interessa, ci interessa sapere quanto questa maggioranza mette in questo biennio per gli interventi sui litorali. Altrimenti questa sarebbe una legge vuota, una scatola cinese che non produrrebbe niente, anche se c?è la volontà di presentare un piano.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Moruzzi.

Marco MORUZZI. Questo atto è l?occasione per alcune riflessioni molto rapide sul tema della difesa della costa.
Innanzitutto la legge rimanda la discussione nel merito delle scelte all?atto che darà attuazione, il piano, e lì si potranno fare considerazioni sul tipo di interventi, sulle priorità, sulle risorse messe a disposizione e anche sulla tempistica e sulle emergenze. Vero è che in questa materia ? hanno ragione i consiglieri che sono intervenuti ? si procede soprattutto per fronteggiare le emergenze, perché la politica di prevenzione andava fatta non con la filosofia di opere pubbliche ma con interventi di prevenzione in luoghi diversi dalla costa, cioè nella gestione dei fiumi. Nella gestione dei fiumi abbiamo avuto indirizzi completamente diversi, una difficoltà anche al ripristino del normale apporto di materiale solido dei fiumi a mare. Questo ripristino non significa soltanto interrompere l?escavazione, significa anche rimuovere tutte quelle opere che sono state realizzate lungo i fiumi, che bloccano questo apporto di materiale solido. Per anni si è predicato addirittura l?escavazione lungo i fiumi e magari con quel materiale escavato, per il prelievo del quale si sono sostenuti dei costi, si è proposto di realizzare il ripascimento. Quindi quel materiale che naturalmente i fiumi portavano verso il mare gratuitamente, l?abbiamo pagato per far sì che fosse escavato, per trasportarlo con i camion lungo le coste e per effettuare il ripascimento.
Il fiume non porta esattamente nel punto dove il ripascimento è necessario, ma i dati scientifici, gli studi dimostrano che, in un bilancio complessivo degli apporti fluviali al mare da parte dei nostri corsi d?acqua c?è stata una drastica riduzione di questo apporto, quindi i fenomeni di erosione possono essere ricondotti, almeno in parte, proprio alla riduzione dell?apporto fluviale di materie solide, siano esse sabbie o ghiaie.
Mi auguro che a fianco della politica di rimozione delle opere che lungo i fiumi impediscono questo apporto fluviale, ci sia anche una più marcata politica di rimozione delle opere costruite lungo le coste, che concentrano il fenomeno in alcuni punti. Alcune di queste opere devono per forza di cose essere difese, ormai sono parte delle attività economiche, ma credo che occorra andare a un ripensamento. Certe volte facciamo la difesa di alcune opere che risalgono ai tempi passati quando c?era una costruzione selvaggia lungo la costa, in alcuni casi lungo le spiagge, e questa costruzione selvaggia ha spinto poi le Amministrazioni, in una fase d?emergenza a chiedere la difesa delle coste con opere pesanti ? scogliere ? oggi difficili da sostituire, soprattutto agli occhi di coloro che non riescono a vedere lo smantellamento di alcune scogliere in una prospettiva di lungo termine e che in qualche modo forse hanno ragione di manifestare una preoccupazione, perché se non c?è poi l?apporto dei corsi d?acqua, dei materiali solidi, togliendo alcune opere di difesa, per quanto sbagliate esse siano, si rimane in una situazione di assenza totale di interventi di difesa della costa.
E? una problematica molto dibattuta, che comporta numerose divisioni e drammatici scontri nel territorio marchigiano, in particolare in una costa come la nostra dove l?attività economica legata al turismo balneare è molto importante e insostituibile.
Nel provvedimento si parla di ripascimento, una tecnica che è stata adottata da qualche anno, una tecnica meno costosa dal punto di vista dell?investimento iniziale rispetto alla realizzazione delle scogliere, ma voglio dire anche che i verdi hanno raccomandato a questa Regione anche di utilizzare altre tecniche che sono ormai di uso corrente in alcuni paesi, ma che trovano difficoltà ad essere utilizzate nel nostro paese, come quella del dewatering; tecniche che permettono di difendere le coste sabbiose senza scogliere, che permettono addirittura di guadagnare, di recuperare quelle superfici di spiaggia che sono scomparse a seguito dell?erosione.
Credo che l?impegno in questo settore debba significa procedimenti innovativi. Devo dire però che c?è un forte ritardo, su questo, perché la nostra Regione, in quanto a innovazione in materia di difesa della costa si è fermata al ripascimento. Mi sembra insoddisfacente, mi sembra non in linea con quella che ormai è un?acquisizione di paesi dell?Unione europea o paesi industrializzati o asiatici che già applicano questa tecnica.
Chiudo questo intervento facendo una raccomandazione perché queste pratiche di dewatering, che peraltro nella regione Liguria, proprio in questa stagione, hanno permesso addirittura di fare interventi in difesa della costa, sgravando la pubblica amministrazione di oneri, vengano utilizzate. Queste opere di difesa della costa sono così poco costose, che sono addirittura i bagnini a finanziare e realizzare gli interventi di difesa stessi. Si tratta ovviamente di coste sabbiose, si tratta di alcune situazioni particolari, però occorre una maggiore spinta da parte dell?Amministrazione regionale. Se veramente non vogliamo continuare a fare vecchi interventi, interventi costosi ci vuole un maggiore impegno per iniziare ad utilizzare anche questa tecnica. E? l?uovo di Colombo, non scopriamolo per ultimi, non arriviamo ultimi in Italia perché già questa tecnica è utilizzata nel Lazio, in Campania, in Liguria con impianti che funzionano da alcuni anni.
C?era stata una dichiarazione favorevole due anni fa, da parte dell?allora assessore ai lavori pubblici Silenzi, poi c?è stato un vuoto totale. Esprimo rammarico, perché questa soluzione, oltre che aspetti di compatibilità ecologica forte, ha degli aspetti di compatibilità economica notevoli rispetto a ogni altro tipo di intervento.
La raccomandazione che faccio chiudendo, è proprio quella di fare attenzione all?innovazione. E? una raccomandazione che possiamo estendere a tutte le attività, perché in alcuni settori l?innovazione è più al centro della preoccupazione, in altri settori si continua a fare quello che si è sempre fatto. Saremo gli ultimi in Europa, se continueremo su questa strada.
Il gruppo Verdi voterà a favore di questo provvedimento e auspica che nel piano di intervento per la costa si possano dare dei segnali in direzione della richiesta dei cittadini, della salvaguardia delle attività economiche e turistiche presenti sulla costa e di una marcata compatibilità ambientale negli interventi di prevenzione che verranno fatti lungo il litorale marchigiano e lungo i corsi d?acqua.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Brevi considerazioni, perché noi voteremo a favore di questa legge che riteniamo importante, perché è preliminare ad un piano organico più aderente alla realtà riguardo alle azioni e agli interventi per la difesa del suolo. Ritengo che l?articolo 3 sia quello centrale, perché definisce ed indica i criteri principali sui quali dovrà muoversi il piano medesimo. Certo anche l?art. 5 sulla necessità del monitoraggio non va trascurato, perché è vero che una effettiva e seria politica di difesa della costa ha bisogno di un a risoluzione del problema a monte. Questo dovrebbe essere l?ABC, tuttavia anche i rilievi critici mossi in quest?aula debbono tener conto delle risorse, perché oggi è a rischio la nostra costa, più in generale le coste dell?Italia, proprio perché le risorse governative verso questo settore sono scarse. Inoltre sappiamo che proprio in queste ore, in questi giorni c?è una fortissima polemica rispetto all?attacco che il Governo fa sulle attività balneari con tassazioni esose, che poi si scaricano sull?occupazione e, in definitiva, sui cittadini.
Questa legge secondo me è importante anche dal punto di vista dei tempi, perché viene con una fasatura congrua di anticipo rispetto al piano.
Penso che nel piano dovremmo articolare e prevedere meglio anche il ruolo del sistema degli enti locali, perché a mio modo di vedere, a differenza di altri settori dove giustamente abbiamo dato priorità ai piccoli Comuni, in questo settore è difficile fare una classificazione, una gerarchia, poiché la priorità, da nord a sud, è quella della costa.
A conclusione di queste considerazioni, visto che non ho potuto farlo in altre occasioni pubbliche, voglio esprimere il sincero augurio di buon lavoro all?assessore Cataldo Modesti che sicuramente saprà adoperarsi in questo e in altri settori di sua competenza. Da questo punto di vista voglio anche sgombrare il campo da polemiche che sono apparse sulla stampa o da ?chiacchiericcio?, perché la critica fatta dal gruppo dei Comunisti italiani sulla modalità ?da governatore? con cui è stato sostituito Silenzi, tant?è che noi l?abbiamo appreso dalla stampa, non ha nulla di personale nei confronti di Cataldo Modesti, anzi lo stimo e gli auguro buon lavoro. Ma il problema è un altro, visto che il sottoscritto non è e non era interessato a ricoprire la carica di assessore: il problema era e rimane politico.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere D?Angelo.

Pietro D'ANGELO. Questa proposta di legge è un presupposto fondamentale con cui si danno degli indirizzi generali che possono portare al più presto all?approvazione del piano di difesa della costa. Sappiamo quanto sia importante questo piano, da più anni chiediamo un impegno affinché, nel più breve tempo possibile, si possa discutere ed approvare, in modo che su tutta la costa regionale si possano programmare, in un contesto generale, gli interventi di difesa non solo dall?erosione ma anche fare una verifica delle condizioni attuali del litorale marchigiano in relazione ai fenomeni di erosione e di arretramento della linea della costa, oltre a uno sfruttamento del demanio che sia compatibile con la salvaguardia ambientale e con la fruizione di tutta la collettività del demanio costiero. Nella nostra regione tra le voci più importanti c?è il turismo. Sappiamo quante sono le pressioni sui demani costieri da parte di attività private, che non vanno criminalizzate, ma ritengo che un amministratore attento debba saper coniugare l?interesse economico dei privati con la fruizione di un bene pubblico come il demanio marittimo, da parte della collettività.
Soprattutto per quanto riguarda la difesa del litorale dall?erosione marina e quindi la programmazione di ripascimenti o di potenziamento di scogliere soffolte, ciò deve essere fatto contestualmente a una gestione generale, perché sappiamo che la linea di costa deve tener conto di un equilibrio dinamico, che varia in funzione di fattori come gli interventi a mare, quindi anche scogliere. Una scogliere fatta in una zona potrebbe provocare l?erosione in un?altra zona. Quindi questa linea di costa varia in funzione degli interventi a mare e soprattutto degli interventi a terra, cosa che troppo spesso viene dimenticata.
Come diceva il collega Moruzzi, è indispensabile una attenzione agli interventi fatti sui corsi d?acqua: gli sbarramenti, l?escavazione selvaggia, che di fatto impediscono il ripascimento normale della nostra costa. Il ripascimento normale della nostra costa è dovuto all?apporto di inerti dei fiumi. Se questo non avviene è chiaro che il ripascimento deve essere artificiale, con conseguenze ambientali non sempre delle migliori.
Ritengo quindi che questa delega alla Regione di coordinare gli enti locali attraverso questo atto di indirizzo, per interventi di difesa della costa, sia un fatto fondamentale, perché va visto nell?insieme, quindi Regione ed enti locali, programmazione pluriennale in una visione globale di difesa della costa. Penso che questa sia la via da seguire. Sono condivisibili anche gli emendamenti che abbiamo approvato in Commissione. Va stabilita nel bilancio una somma congrua, perché se non ci sono i soldi per fare gli interventi di difesa della costa è chiaro che il tutto potrebbe restare lettera morta. Quindi sarà impegno di questo Consiglio, sicuramente del gruppo Verdi, ma spero anche di altri, affinché, in fase di approvazione di bilancio, sia programmata la copertura finanziaria indispensabile per la salvaguardia della costa.
Pertanto, nell?annunciare che voterò a favore di questa proposta di legge, faccio appello affinché a questa proposta di legge, nel più breve tempo possibile possa seguire il piano di difesa della costa.
Approfitto anch?io per fare gli auguri al collega Modesti, con il quale ho lavorato in Commissione per molti anni: spero che sia punto di riferimento anche per il sottoscritto, nel suo nuovo impegno istituzionale.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Franceschetti.

Fausto FRANCESCHETTI. Farò un breve intervento che varrà anche come dichiarazione di voto. Anche noi vorremmo sottolineare un aspetto che tutti gli interventi hanno messo in luce, cioè che oggi approviamo un provvedimento molto importante. Il fatto che abbiamo scelto di fare una legge e non un atto amministrativo, credo dia ancora maggiormente il segnale dell?importanza che attribuiamo a questo provvedimento con il quale si definiscono i criteri da porre a base di quelli che saranno i futuri interventi e soprattutto il futuro piano per la difesa della costa, che definisce in maniera precisa le funzioni che spetteranno alla Regione, quelle che spetteranno ai Comuni e così via dicendo.
Non vorrei ulteriormente sottolineare un aspetto che tutti ben conosciamo e che in altre occasioni abbiamo avuto modo di sottolineare, cioè la delicatezza e l?importanza che il problema della difesa della costa rappresenta per una regione come la nostra. Un problema che interessa tutto il litorale marchigiano, per l?importanza che ha su un fronte come quello del turismo balneare, che è una delle risorse principali dell?economia della nostra regione, anche per un?attività che abbiamo svolto in questi anni, che ha tentato ed è riuscita a valorizzare un?attività economica come il turismo balneare, integrato con il resto.
Vorrei sottolineare solo due aspetti. Uno è quello economico e finanziario. Ricordo che l?anno precedente abbiamo assunto anche un ordine del giorno in questo Consiglio regionale, dove invitavamo la Giunta a immettere nei capitoli del bilancio risorse, finanziamenti a questo scopo. Nel 2003 c?è stata una risposta soddistacente anche in termini finanziari. Nel 2004, anche con l?emendamento che discuteremo più avanti, credo recuperiamo in parte una lacuna che avevamo comunque rilevato nel bilancio, dicendo che si potranno attingere risorse dentro le Upb previste nel bilancio stesso. Credo che per gli anni a venire, con il bilancio di previsione 2005 dovremo definire in maniera più puntuale le risorse che mettiamo a disposizione per questo che è uno dei problemi più importanti che dobbiamo affrontare.
Personalmente credo sia stato giusto che nella legge finanziaria abbiamo previsto anche la compartecipazione dei Comuni alla spesa e agli interventi di difesa della costa, perché questo è un modo per coinvolgere in maniera diretta le stesse Amministrazioni comunali e provinciali. Ovviamente l?intervento dei Comuni dovrà essere calibrato anche in base alla grandezza degli stessi e alle risorse che potranno mettere come compartecipazione per questi interventi.
Anch?io vorrei fare un invito alla Giunta perché inoltre il più rapidamente possibile il piano al Consiglio, in modo che nel giro di poche settimane, comunque alla ripresa delle attività dopo la pausa feriale, la Consiglio e poi il Consiglio possano licenziare questo atto importantissimo, che dobbiamo adottare rapidamente.
Anch?io rivolgo un augurio a Cataldo Modesti per il suo nuovo impegno di assessore, a nome di tutto il gruppo. Siamo sicuri che porterà avanti con grande competenza e convinzione questo incarico, come ha dimostrato di saper fare nei tanti anni in cui ha ricoperto il ruolo di consigliere regionale.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Giannotti.

Roberto GIANNOTTI. Anch?io rivolgo gli auguri a nome del gruppo, all?assessore Modesti, fra l?altro un assessore fortunato, molto fortunato, perché è riuscito, in una legislatura a tornare in Consiglio e ad assumere questa responsabilità: vuol dire che ha capacità e meriti.
Consigliere Procaccini, lei sa quanto bene le voglio, anche se oggi devo dire che l?ho battuta, perché il primo consigliere arrivato in aula è stato Giannotti e non Procaccini. Ho anche firmato per primo nel libro delle presenze. Sono arrivato a pari merito con il Presidente del Consiglio.
Consigliere Procaccini, lei non può continuare in tutte le occasioni a propinarci questa filippica contro il governo della destra che continua a lesinare risorse finanziarie, deve dire la verità e la verità è che la sua maggioranza, la maggioranza che lei sostiene, questa Giunta regionale non ha mai avuto un?idea di cosa sia la difesa dell?integrità del litorale costiero. Non l?ha avuta nessuno degli assessori che hanno preceduto quello attuale negli scranni del Consiglio, per ultimo nemmeno l?assessore Silenzi. Noi abbiamo assistito, in questi anni, ad una politica della Giunta regionale che è stata solamente il tappare i buchi di una emergenza continua, che ha coinvolto tante città delle Marche e che ha costretto operatori balneari, amministrazioni comunali a piangere dalla mattina alla sera per il venir meno di una ricchezza.
La spiaggia, il litorale è il punto di riferimento del prodotto turistico di questa regione, che è uno dei punti di riferimento del nostro tessuto economico. Non ci sarebbe questa positività dell?economia delle Marche senza turismo, non ci sarebbe turismo senza le spiagge, senza l?ambiente, senza il litorale che è una delle nostre risorse e proprio per questo deve essere esserci difesa e tutela. In questi anni è mancata una politica della Giunta regionale per la difesa del litorale.
Ci sono quindi gravissimi ritardi che vanno imputati a chi ha avuto le responsabilità di governo della Regione, nell?avere sottovalutato e disatteso un?esigenza primaria quale la difesa del patrimonio dell?integrità delle spiagge.
Ci sono stati in questi anni altri problemi, dei quali debbono assumersi le responsabilità le ?sentinelle? indicate dal collega Brini. Si è troppo teorizzato sulle tecniche d?intervento rispetto all?impatto ambientale che avrebbero avuto; si è troppo subito l?invadenza degli ambientalisti che hanno, purtroppo legato le mani e non ci hanno consentito, spesso, di realizzare interventi concreti, efficaci.
Ricordo il dibattito sulle barriere soffolte, sulle barriere emergenti, su altre tecniche di intervento che in qualche modo erano state individuate, un dibattito tutto ideologico che non ha avuto riscontro, secondo me, su dati oggettivi. Questo ha appesantito ancora di più la situazione, quindi una omissione, una assenza di iniziativa della Regione Marche, non del Governo Berlusconi che non c?era, una contraddittorietà, una ambiguità nelle opzioni tecniche. Oggi viene proposta una legge, a otto mesi dalla scadenza elettorale, che sa tanto di una mossa propagandistica, cioè mettere sul piatto una legge virtuale, perché questa è una legge virtuale che indica un percorso ma che non mette nero su bianco le risorse finanziarie che occorrono per realizzare un piano organico di interventi. Ci sono due interrogazioni presentate dal gruppo di Forza Italia in tempi non recenti, che chiedevano: primo un piano organico di intervento in grado di monitorare e designare una strategia di aggressione all?erosione marina, una strategia complessiva che coinvolgesse tutte le città delle Marche, da Gabicce, a Pesaro, a Fano, a Civitanova, a San Benedetto, quindi un piano organico di intervento corredato dagli strumenti perché possa essere realizzato. Se non diciamo quali soldi vogliamo utilizzare, se non diciamo quale priorità debba avere questo intervento rispetto alle diverse scelte, evidentemente non andiamo lontano.
C?è poi il problema della emergenza-erosione, che va affrontata anche attraverso il ripascimento e qui bisogna che ci sia una grande capacità di attenzione rispetto all?utilizzo delle sabbia in esubero.
Ho avuto modo di verificare la situazione della spiaggia di Pesaro, che è articolata in spiaggia di ponente e in spiaggia di levante. La spiaggia di levante era sottoposta a un processo tremendo di erosione, mentre a 6 chilometri di distanza, a Fosso Sejore c?era una disponibilità in eccesso di spiaggia: lì c?è stata l?elasticità ? debbo darne atto ? della Regione che ha avuto il buon senso di autorizzare immediatamente un travaso e si è in qualche modo affrontata una situazione di emergenza che oggi consente di dire che tutte le spiagge pesaresi possono essere utilizzate. Quindi una maggiore elasticità, una attenzione rispetto alle situazioni di criticità.
Il nostro giudizio è sospeso, perché l?atto in sé è un primo passo in avanti, le critiche che muoviamo sono precise rispetto all?inadempienza della Giunta regionale, però ci riserviamo un giudizio compiuto quando avremo il piano e i soldi per realizzarlo: allora diremo il nostro punto di vista. Oggi non possiamo che limitarci a registrare passivamente questa proposta.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Gasperi.

Gilberto GASPERI. Penso che tutta la minoranza si asterrà su questa proposta di legge, che nel suo complesso è positiva, però nella realtà non va minimamente a toccare o a cercare di risolvere le problematiche che si sono venute a creare in questi ultimi 10-15 anni nella costa marchigiana. In modo particolare conosco molto bene le problematiche della costa nell?ambito del territorio della provincia di Pesaro. Questa prima carenza, è chiara e lapalissiana, e parlo del capitolo di spesa che non viene minimamente menzionato, né c?è alcun tipo di promessa sullo stanziamento. Tutto viene rimandato a un discorso successivo.
E? chiaro che non possiamo entrare nell?ordine di idee del voto contrario, ma non è nemmeno, da un punto di vista politico, plausibile dire ?rimango in attesa per vedere ciò che verrà?. Come proposta di legge bene, però per quale motivo ci sono dei danni notevoli nel territorio e addirittura ci sono state delle mancanze di intervento in diverse zone, in modo particolare in quelle del pesarese dove c?erano già dei fondi e le imprese non sono intervenute? Non possiamo sempre girarci attorno e fare degli interventi come è facile tante volte fare, cercando di parlare sul generico, sul vago, ma senza mai arrivare al particolare.
Ho sentito prima che si condannava il Governo perché non stanzia. Ognuno si assuma le proprie responsabilità, che derivano da tanti, ma in modo particolare derivano da questa Regione, perché addirittura ha stanziato in ritardo o ha fatto intervenire in ritardo le opere già finanziate e i progetti resi esecutivi.
Convengo con tutti i colleghi che è indispensabile che tutti quanti cerchiamo di portare un contributo perché questa legge abbia i finanziamenti, quindi lo solleciteremo come consiglieri regionali e a livello centrale come appartenenti di partiti che sono in maggioranza nell?ambito del Governo centrale. Pretendiamo però dai tecnici di questa Amministrazione che non commettano gli stessi errori che sono stati commessi sei mesi fa, un anno fa, due anni fa, tre anni fa.

PRESIDENTE. Ha la parola l?assessore Modesti.

Cataldo MODESTI. Ringrazio i colleghi che mi hanno rivolto parole di augurio per il lavoro che sono chiamato a svolgere.
Nel merito si tratta di una buona legge, il relatore Tontini l?ha illustrata in maniera efficace e peraltro anche il dibattito ha evidenziato una condivisione. Il problema di esiguità delle risorse finanziarie è un altro capitolo che abbiamo ben presente. Per quello che mi riguarda non è oggetto di polemica strumentale, è un dato di fatto. Tutti sappiamo qual è lo stato reale della finanza pubblica nostra e di quella statale, quindi il gioco al rimpallo possiamo farlo quanto ci pare, ma è un dato di fatto: le risorse oggi non ci sono, mentre sappiamo bene che già il piano in via di ultimazione prevede una stima di circa 80 milioni di euro per effettuare gli interventi ipotizzati nel piano, circa 150 miliardi di vecchie lire. Bisogna quindi parlare di interventi programmati negli anni, pertanto una programmazione a medio-lungo termine con le risorse che riusciremo a reperire, per avviare questi interventi.
La legge, che disciplina e precisa le competenze della Regione e degli enti locali, come previsto nell?articolato, sempre su mandato e d?intesa con la Regione, prevede il piano, delinea i contenuti del piano stesso, quindi si fa un balzo in avanti rispetto a prima quando non c?era una legge che disciplinava tutto questo e si andava avanti a singhiozzo, anno per anno e, come veniva detto nel dibattito, si andava dietro le emergenze e le urgenze che via via si verificavano. Questa legge dà un forte impulso alla programmazione, perché con il piano che è quasi pronto e che la Giunta riuscirà ad approvare probabilmente prima dell?interruzione estiva e che in ogni caso a settembre andrà in Commissione, avremo modo ? e da parte mia c?è la piena disponibilità a lavorare insieme alla Commissione per raccogliere tutte le indicazioni che verranno, ma già quelle emerse dal dibattito, che giudico importanti e positive ? di tener conto di tutti gli orientamenti che emergeranno, di tutte le proposte che verranno e che saranno ritenute collegialmente condivisibili e positive.
Da questo punto di vista do assoluta disponibilità a lavorare insieme alla Commissione per un vero approfondimento del piano, insieme alla struttura che sta seguendo questa problematica.
E? vero, c?è un ritardo che deriva anche dal fatto che negli anni scorsi si è sviluppata una discussione lunga e che non è mai arrivata a una sintesi definitiva sulle tipologie degli interventi, sulle caratteristiche degli interventi. Non è una divisione che ha attraversato soltanto il Consiglio, la maggioranza o la minoranza, sono opinioni diverse presenti in maniera trasversale, che dividono anche la stessa comunità scientifica. Non ci sono stati mai orientamenti uniformi da parte delle molteplici figure di competenze tecniche che si occupano della materia, per dare indicazioni univoche al legislatore, abbiamo assistito a un groviglio di posizioni differenziate che non hanno aiutato l?amministratore pubblico a compiere scelte unilaterali, con la convinzione che fossero quelle giuste. Inoltre sappiamo bene che il problema della difesa della costa non va visto a sé stante, perché dobbiamo pensare ai fiumi che rappresentano una partita decisiva per la difesa della costa, ma anche al collegamento con le attività estrattive, quindi con la montagna, perché quando si parla di scogliere lungo i 170 chilometri di costa, sappiamo bene quante tonnellate o migliaia di metri cubi di calcare, di roccia servono. E? insomma una catena di Sant?Antonio che sappiamo perfettamente esistere, però va anche detto che negli ultimi anni passi avanti sono stati fatti, perché la legge sulla difesa del suolo, le misure adottate per i piani di bacino, il Pai approvato recentemente ormai alcuni indirizzi precisi li hanno dati. Se è vero che abbiamo accumulato qualche ritardo, l?esperienza, il confronto di questi anni ci mettono ormai in condizione di accingerci alla discussione del piano con fiducia, perché ormai le riflessioni, gli approfondimenti anche di natura tecnico-scientifica sono in fase avanzata e orientamenti ci sono. Fermo restando che c?è una carenza di finanziamenti che conosciamo bene, tuttavia si tratta di una buona legge che va nella giusta direzione, quindi prendiamo atto di questo, al di là delle astensioni che sono state annunciate, che derivano più da quello che non è strettamente collegato alla legge.
Voglio quindi cogliere positivamente il voto di astensione annunciato da alcune forze di minoranza e rinnovo il mio impegno, anche personale, a seguire con il Consiglio e la Commissione il piano che presto andrà in aula.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli articoli.

Articolo 1. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 6. Emendamento a firma Tontini. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Pongo in votazione l?articolo 6 come emendato.

Il Consiglio approva

Articolo 7. Emendamento a firma Tontini. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Emendamento n. 3 a firma Tontini. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Pongo in votazione l?articolo 7 come emendato.

Il Consiglio approva

Emendamento n. 4 a firma Tontini. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Pongo in votazione il coordinamento tecnico.

Il Consiglio approva

Pongo in votazione la proposta di legge. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Già nel mio intervento generale ho dichiarato di condividere il testo che è largamente di buon senso, tra l?altro istruito dagli uffici, dal responsabile di settore in maniera chiara e corretta. Recepisce le attese dei Comuni.
Ci asterremo per la mancanza di dotazione finanziaria. Questo influisce negativamente su un testo che poteva essere votato all?unanimità. Facciamo appello a che l?assessore al bilancio doti di un congruo contenuto finanziario questa legge nel prossimo documento contabile della Regione.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Cecchini.

Cristina CECCHINI. Anch?io mi asterrò su questa proposta di legge, non perché nel merito non vi siano concetti condivisibili, ma perché dà per scontata una cosa che scontata non è. Dal 1997 la Giunta regionale ha approvato il programma biennale di ricerche, di studi, di completamento della fase conoscitiva dell?ambiente fisico costiero per due miliardi di lire. Ha dato mandato all?università o all?ufficio progetti di fare tutte le attività propedeutiche per la redazione del piano della costa relativamente ai rilievi topografico-sedimentologici, alla boa onda metrica direzionale, alla convenzione con l?università di Ancona. Ci sono una serie di questioni che sono state sviluppate, probabilmente benissimo ? non sono in grado di dire, nel merito, come si è lavorato ? però un ragionamento generale l?università di Ancona l?ha presentato. La Giunta regionale nel 2001 ha istituito un gruppo di lavoro, alla fine ha fatto anche una convenzione con l?Arpam, insomma una serie di questioni che oggi consentono di dire a chi nel settore ci ha lavorato, che c?è un piano di gestione integrato delle aree costiere in versione provvisoria, pubblicato addirittura su Internet: c?è una relazione, ci sono le Nta, una relazione economico-finanziaria. Noi facciamo una legge astratta, come è giusto che sia una legge, che dovrebbe dire ?adesso si fa il piano?. Il piano qualcuno l?ha fatto, spero che l?abbia fatto bene, non ho motivo per entrare nel merito perché non ho avuto tempo di farne una lettura approssimata, ammesso che abbia la capacità di discuterne il merito. La legge tutto questo non lo dice e non è nemmeno una legge che ha i finanziamenti dietro, come a presupporre un progetto di interventi sulla costa, secondo le diverse tipologie.
Tutto questo mi lascia un po? perplessa. Adesso c?è un nuovo assessore che metterà mano alla vicenda e gli rinnovo gli auguri di buon lavoro, però da qui a dare un voto favorevole mi sembra eccessivo, quindi il voto rimane quello di astensione.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Tontini.

Roberto TONTINI. Con soddisfazione il gruppo Ds voterà questa legge intorno alla quale da più tempo la Regione sta lavorando, sia per quanto riguarda gli impegni politici che il lavoro tecnico che i servizi e gli incarichi esterni dati all?università hanno reso possibile. Ha ragione la collega Cecchini quando dice che possiamo parlare di un piano che è già abbozzato e pubblicato in Internet. Il fatto che andiamo a fare questa legge assume un valore di grande rilievo, perché avremmo potuto già pubblicare e rendere attuativo quel piano così com?era, ma avremmo fatto poca cosa, avremmo semplicemente dettato delle norme regolamentari generiche. Così, attraverso l?approvazione di una legge che impone il successivo passaggio al piano, attribuiamo ad esso un valore giuridico molto più forte, sia per quanto riguarda la possibilità di normare gli interventi, sia per quanto riguarda soprattutto la parte fondamentale che è quella dell?intervento finanziario, che con un piano di origine meramente amministrativa e non legislativa non avremmo potuto affrontare.
Quindi la legge non è un contentino, al contrario ci permette di fare un piano che avrà delle norme certe e la legge avrà la possibilità, successivamente, di rispondere finanziariamente agli interventi richiesti.
Abbiamo fatto di più da questo punto di vista, anche se la cosa non sarebbe stata necessaria: con l?emendamento n. 4 non soltanto abbiamo individuato l?Upb alla quale fare riferimento nel 2004, anche se sappiamo che nel 2004 non vi saranno grandi interventi, se non quelli precedentemente preventivati in termini di spesa, ma abbiamo detto, nell?ultimo capoverso dell?emendamento, che c?è un impegno diretto che trasforma questa legge in una legge di spesa la quale renderà possibile nell?applicazione del piano e nella ripartizione dei suoi finanziamenti, nel decennio, attribuire anno per anno, nelle leggi finanziarie regionali, il capitolo di spesa specifico.
Quindi una legge che darà certezza all?applicazione del piano e darà soldi che di anno in anno verranno spesi per renderla concreta.

PRESIDENTE. Pongo in votazione la proposta di legge.

Il Consiglio approva

La seduta è tolta.


La seduta termina alle 14,05