Resoconto seduta n. 49 del 10/07/2001
RESOCONTO INTEGRALE

SEDUTA DI MARTEDI' 10 LUGLIO 2001
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIUSEPPE RICCI

La seduta inizia alle 10,45

Approvazione verbali

PRESIDENTE. Ove non vi siano obiezioni do per letti, ai sensi dell’art. 29 del regolamento interno, i processi verbali delle sedute nn. 46 e 47 del 27 giugno 2001.

(Sono approvati)



Proposte di legge
(Annuncio e assegnazione)

PRESIDENTE. Sono state presentate le seguenti proposte di legge regionale:
— n. 68 in data 26 giugno 2001 ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: «Approvazione del rendiconto generale dell’Amministrazione per l’anno 2001», assegnata alla II Commissione in sede referente;
— n. 69 in data 3 luglio 2001 ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: «Modificazione della legge regionale 29 dicembre 1997 n. 76 – disciplina dell’agricoltura biologica”, assegnata alla III Commissione in sede referente;
— n. 70 in data 3 luglio 2001 ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Delega al Comune di Ancona delle funzioni relative agli interventi di cui alla legge 12 agosto 1993, n. 317”», assegnata alla IV Commissione in sede referente e alle Commissioni I e II per il parere obbligatorio;



Proposte di atto amministrativo
(Annuncio e assegnazione)

PRESIDENTE. Sono state presentate le seguenti proposte di atto amministrativo:
— n. 52 in data 3 luglio 2001, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: «Art. 3 della l.r.. n. 17/79 così come modificato dall’art. 19 della l.r. 46/92 – programma regionale delle opere pubbliche per il biennio 2000-2001», assegnata alla IV Commissione in sede referente;
— n. 53 in data 3 luglio 2001, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: «L.R. 6 agosto 1997, n. 52 – Adesione della Regione Marche alla ‘Associazione delle città e regioni per il riciclaggio’ con sede a Bruxelles», assegnata alla I Commissione in sede referente e alla II Commissione per il parere obbligatorio;
— n. 54 in data 3 luglio 2001, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente. «Adesione della Regione Marche all’Associazione denominata ‘Coordinamento degli enti locali per la pace’ con sede a Perugia», assegnata alla I Commissione in sede referente e alla II Commissione per il parere obbligatorio;
— n. 55 in data 9 luglio 2001, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: «Individuazione delle aree territoriali su cui possono formarsi aggregazioni di consumatori di energia elettrica, ai fini della qualificazione di clienti idonei, ai sensi dell’art. 14, comma 2, del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79», assegnata alla III Commissione in sede referente;



Mozioni
(Annuncio di presentazione)

PRESIDENTE. Sono state presentate le seguenti mozioni:
— n. 120 dei consiglieri Moruzzi, Trenta, D’Angelo, Massi, Silenzi, Amagliani, Luchetti, Benatti e Procaccini: «Sostegno della campagna di Amnesty International ‘Non sopportiamo la tortura’ »;
— n. 121 dei consiglieri Giannotti, Favia, Brini, Ceroni, Cesaroni, Trenta e Grandinetti: «Disservizi ferroviari»;
— n. 122 dei consiglieri Giannotti, Ceroni, Brini, Trenta, Cesaroni, Favia e Grandinetti: «Tagli all’organico delle Poste italiane»;
— n. 123 del consigliere Giuseppe Ricci: «Potenziamento delle strutture per la donazione degli organi nelle Marche»;
— n. 124 dei consiglieri Moruzzi, Trenta, Amati, Giuseppe Ricci, D’Angelo, Avenali, Amagliani, Luchetti, Agostini, Mollaroli, Rocchi, Massi e Silenzi «Adesione alla Carta della Terra»;
— n. 125 dei consiglieri Massi e Viventi: «Piano triennale ANAS 2001/2003: inesistenza del finanziamento per il completamento della superstrada 77 Valdichienti».



Legge regionale restituita vistata
dal commissario di Governo

PRESIDENTE. Il commissario di Governo nella regione Marche ha restituito, vistata, la legge regionale: «Nuove norme per la ripartizione dei contributi a favore delle attività produttive».




Deliberazioni inviate dalla Giunta

PRESIDENTE. La Giunta regionale ha trasmesso le seguenti deliberazioni:
— n. 1419 in data 19 giugno 2001, concernente: «Art. 29 l.r.. 12/2001 – Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di entrate derivanti da assegnazione di fondi dallo Stato per interventi di edilizia ospedaliera. L. 31.540.000.000»;
— n. 1420 in data 19 giugno 2001, concernente. «Art. 29 l.r.. 12/2001 – Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di entrate derivanti da assegnazione di fondi dallo Stato per il completamento dalla carta geologica regionale (L. 1.335.000.000) e per la realizzazione dell’inventario dei fenomeni franosi in Italia con riferimento al territorio regionale L. 299.380.000»;
— n. 1422 in data 19 giugno 2001, concernente. «Variazione al bilancio di cassa per l’anno 2001 – L. 2.763.279.000»;
— n. 1466 in data 26 giugno 2001, concernente: «Art. 29 della l.r.. 12/2001 – Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di entrate derivanti da assegnazione di fondi dallo Stato per gli investimenti delle Comunità Montane – anno 2001 – L. 1.180.162.800»;
— n. 1467 in data 26 giugno 2001, concernente: «Art. 29 della l.r.. 12/2001 – Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di entrate derivanti da assegnazione di fondi dallo Stato in relazione al conferimento di funzioni in materia di trasporto pubblico locale. L. 54.629.500.000»;
— n. 1468 in data 26 giugno 2001, concernente: «Art. 55, comma 3, l.r.. 25/80 – Prelevamento dal fondo di riserva per le spese obbligatorie per l’integrazione dello stanziamento del capitolo 6300228 compreso nell’elenco n. 4 «Elenco delle spese dichiarate obbligatorie» del Bilancio 2001. L. 47.412.130»;
— n. 1469 in data 26 giugno 2001, concernente: «Variazione al bilancio di cassa per l’anno 2001 – L. 8.830.130.651»;
— n. 1470 in data 26 giugno 2001, concernente: «Art. 29 della l.r.. 12/2001 - Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di entrate derivanti da assegnazione di fondi dallo Stato per la copertura di disavanzi delle aziende di trasporto pubblico locale. L. 17.627.000.000»;
— n. 1471 in data 26 giugno 2001, concernente: «Art. 2 della l.r.. 11/2001 - Reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di economie relative a stanziamenti aventi specifica destinazione. L. 2.026.307.891»;
— n. 1472 in data 26 giugno 2001, concernente: «Art. 2 della l.r. 11/2001 – Reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di economie relative a stanziamenti aventi specifica destinazione. L. 6.298.827.773»;
— n. 1473 in data 26 giugno 2001, concernente: «Art. 29 della l.r. 12/2001 – Reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di entrate derivanti da assegnazione di fondi dallo Stato per la realizzazione di programmi urgenti per la riduzione del rischio idrogeologico nelle zone a rischio più elevato. L. 4.412.100.000».



Congedi

PRESIDENTE. Ha chiesto congedo il consigliere Romagnoli.



Ordine del giorno della seduta

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il consigliere Silenzi. Ne ha facoltà.

GIULIO SILENZI. Chiedo l'anticipo della discussione delle mozioni relative alla mancanza dello stanziamento di 96 miliardi previsti nel piano triennale dell'Anas relativamente alla statale 77, la strada che dovrebbe intervenire su tutta l'area del terremoto. Di questo fatto siamo venuti a conoscenza in questi giorni dopo la convocazione del Consiglio regionale, pertanto vi sono gli elementi regolamentari per poterne chiedere l'immediata discussione, in quanto la gravità del fatto, se confermata, sarebbe tale da vanificare ogni sforzo di ripresa dell'area più colpita dal terremoto per quanto riguarda la nostra regione.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Giannotti.

ROBERTO GIANNOTTI. Non abbiamo motivo di non essere d'accordo rispetto a un richiamo che è stato fatto e che forse doveva essere previsto in maniera formale in questo Consiglio regionale. L'abbiamo detto questa mattina attraverso la stampa: il Presidente avrebbe fatto meglio, più che ad esternare, ad informare immediatamente il Consiglio regionale di quanto è accaduto, perché rappresenta un fatto gravissimo. Così come vorremmo invitare il Presidente, la Giunta, l'assessore ai trasporti e le rappresentanze politiche a non tentare il gioco del cerino, perché rischierebbero di bruciarsi le mani. Tentare l'equazione della cancellazione di questo finanziamento uguale a Governo Berlusconi è un atto pretestuoso, quindi evitiamolo, perché i tempi sono quelli in cui il Governo non era operativo.
Così come avevo sollecitato in sede di Conferenza dei presidenti dei gruppi, chiedo che possa essere affrontata, nella seduta del Consiglio regionale odierno la questione della grave crisi occupazionale dell'ente Poste. Sapete che sono stati messi in mobilità 9.000 dipendenti in sede nazionale, 183 nella nostra regione. Credo che sia responsabilità comune affrontare e approfondire questo argomento. Chiediamo l'iscrizione, dopo la mozione 113 del consigliere Avenali sulle Ferrovie dello Stato, della mozione sulla situazione dell'ente Poste.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Massi.

FRANCESCO MASSI GENTILONI SILVERI. Credo che il consigliere Silenzi facesse riferimento alla mozione 125 presentata dal sottoscritto e da Viventi, non ne vedo altre nelle comunicazioni del Presidente. Comunque la ringrazio, consigliere Silenzi, della sensibilità con cui lei ha compreso l'importanza della mozione presentata da me e da Viventi: questo è un grande incoraggiamento e mi pare che con l'introduzione di Silenzi e di Giannotti la mozione possa essere veramente discussa urgentemente in questo Consiglio.
Non entro nel merito come ha fatto Giannotti, devo dire che qualche chiarimento occorre a sostegno della forza delle rivendicazioni Regione Marche, quindi chiediamo un'azione unitaria di tutte le forze politiche a difesa di questa comunità regionale, come abbiamo fatto anche precedentemente. Comunque ringrazio Silenzi della sensibilità dimostrata nei confronti della nostra mozione.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Silenzi.

GIULIO SILENZI. Consiglierei sia il collega Massi che il collega Viventi a porre una maggiore attenzione alle comunicazioni che il Presidente fa in aula. Se invece di dare per scontato quello che è stato distribuito, in termini regolamentari avessero ascoltato il Presidente, avrebbero sentito una presentazione di mozione, la 126, a firma dei presidenti dei gruppi di maggioranza Silenzi, Procaccini, Moruzzi, Luchetti e Benatti. Consigliere Massi, la invito a una maggiore attenzione.

PRESIDENTE. Pongo in votazione la richiesta di inserire nell'ordine del giorno della seduta odierna la discussione delle mozioni nn. 125 e 126.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione la richiesta di inserimento della mozione n. 113 del consigliere Giannotti.

(Il Consiglio approva)



Proposta di atto amministrativo (Rinvio): «Programma triennale regionale aree protette (PTRAP) 2001/2003 — legge regionale 28 aprile 1994, n. 15, articolo 7, comma 5» Giunta (43)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 43 ad iniziativa della Giunta.
Ha la parola il consigliere Benatti.

STEFANIA BENATTI. Intervengo per chiedere un rinvio in quarta Commissione di questa proposta di atto amministrativo. Questo rinvio viene proposto per corrispondere alle richieste sollevate dal consigliere Pistarelli. A questo riguardo è stata fatta una scelta non di merito ma di metodo, cioè noi riteniamo che su questo argomento si ebbano percorrere le strade più veloci per arrivare, entro la conclusione dei lavori del Consiglio regionale di luglio, all'approvazione del piano triennale delle aree protette per corrispondere alla legittima, urgente e pressante richiesta dei parchi di avere un finanziamento.
Rispetto alle tre questioni poste dal consigliere Pistarelli noi rileviamo che la prima, relativa all'acquisizione dei pareri, era vera, cioè effettivamente il parere della Conferenza delle autonomie era stato assunto ed era non nel corpo della delibera ma nel documento istruttorio, quindi è pur presente; manca il parere del comitato tecnico scientifico che non è stato acquisito in quanto l'organo non è ancora stato costituito, tant'è che abbiamo la sua nomina all'ordine del giorno di questa seduta. Potevamo disquisire se questo parere era o meno superabile, se potevamo da esso prescindere, ma per le questioni di metodo che richiamavo all'inizio preferiamo aderire alla richiesta di acquisire il parere, quindi andremo, oggi, alla costituzione del comitato tecnico scientifico a cui assegneremo l'atto per il parere.
Sulla terza questione sollevata dal consigliere Pistarelli la Giunta ha ritenuto di accelerare quanto più l'iter e quindi non entrare nel merito se questo atto doveva o non doveva essere formalmente presentato dalla Giunta, ha preferito aderire alla richiesta e quindi il documento di indirizzo sull'istituzione dell'oasi di Ripa Bianca è stato approvato dalla Giunta regionale e per questo motivo noi ne chiediamo il rinvio in Commissione per poter ritirare l'emendamento di istituzione che la Commissione aveva presentato ed invece acquisire l'atto amministrativo come parte integrante del documento stesso. Rilevo che da questo punto di vista siamo ai sofismi e non alla sostanza, perché in qualche modo l'art. 10 della legge 15 parlava di proposta della Giunta e non considerare che il Consiglio regionale poteva assumere questo come un emendamento proposto dal servizio e dalla Giunta stessa e fatto proprio dal Consiglio regionale, ma che abbiamo voluto che la Giunta trasformasse in atto amministrativo, ci sembra una questione più formale, che indebolisce anche il potere di indirizzo del Consiglio che a nostro giudizio era completamente legittimato.
Comunque, la Giunta ha fatto la scelta di andare alla sostanza, di arrivare nei tempi più brevi possibili all'approvazione dell'atto complessivo e quindi, per questo motivo chiedo il rinvio e chiedo all'aula un'azione di responsabilità e comunque, nonostante tutti i gravosi impegni che abbiamo deciso di svolgere nella giornata odierna chiedo che il comitato tecnico scientifico venga nominato subito, se ci sono le condizioni, anche con un'inversione dell'ordine del giorno, oppure se c'è bisogno di concordare i nomi per verificare se è possibile arrivare a una proposta unanime della Commissione, venga fatto entro la mattinata odierna. Chiedo questo, in modo da poter entro oggi costituire il comitato tecnico scientifico e andare nei tempi brevi alla sua convocazione, sottoporgli l'atto e arrivare nell'ultima seduta del Consiglio regionale prima della pausa estiva, all'approvazione del Ptrap e del documento di indirizzo di istituzione dell'oasi di Ripa Bianca.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Brini.

OTTAVIO BRINI. Per quanto riguarda la nomina del comitato tecnico scientifico siamo d'accordo e già l'avevamo detto in sede di Commissione. Siamo anche d'accordo sul rinvio. Apprezziamo quanto detto dal consigliere Benatti. L'unica cosa che non condividiamo è che non si tratta di una questione di metodo ma di merito, perché le osservazioni fatte dal consigliere Pistarelli a nostro avviso sono legittime e sacrosante. Per questi motivi, come gruppo di Forza Italia non abbiamo nessun problema a votare l'istituzione del comitato tecnico scientifico, perché si tratta di un elemento importantissimo per l'approvazione dell'atto, poiché senza il suo parere non possiamo procedere. Per quanto riguarda le osservazioni del consigliere Pistarelli, a nostro avviso sono entrate più sul merito che sul metodo.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Ciccioli.

CARLO CICCIOLI. Mentre alla fine concordo con quanto sostenuto dal relatore di maggioranza Benatti — cioè il rinvio in Commissione — sul merito del suo intervento noi dissentiamo fortemente. Il consigliere Pistarelli, che è stato componente della quarta Commissione nella precedente legislatura, aveva seguito con molto zelo l'applicazione della legge regionale del 1994, la legge quadro sui parchi e sulla loro gestione e nel merito non sono stati dei cavilli giuridici, qui non è stato seguito il criterio previsto dalla legislazione che tra l'altro questo Consiglio regionale si è data, non si tratta neanche di una legislazione nazionale a cui ci richiamiamo. In parte è la legislazione nazionale, ma in questo caso si tratta di una vera e propria legge regionale, la 15 del 1994 la quale deve essere seguita, quindi non si facevano semplicemente delle scorrettezze, era proprio una procedura assolutamente illegittima, pertanto il consigliere Pistarelli si è richiamato a quella procedura per bloccare l'atto e per chiedere che fosse ripresentato secondo l'iter regolare ed ordinario.
A questo punto la conclusione è la stessa, però non possiamo dire che sono stati trovati dei cavilli nel merito, ma l'atto andava bene. Noi eccepiamo su alcuni aspetti dell'atto stesso, che è una procedura per via breve non rispettosa neanche delle stesse leggi di questo Consiglio regionale, quindi riteniamo che non solo debba essere rivisto l'atto, ma i tempi devono essere quelli giusti. Credo che sia abbastanza improbabile che si possa acquisire tutto l'iter regolare entro la prossima seduta del Consiglio regionale.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Andrea Ricci.

ANDREA RICCI. A me pare evidente che su questa questione siamo stati di fronte ad un atteggiamento di tipo ostruzionistico da parte dell'opposizione. Ritengo che sia molto grave, perché questo atto è fondamentale per la programmazione delle attività delle aree protette, dei parchi naturali della nostra regione. E' un programma triennale che determina i criteri di ripartizione e di finanziamento per le attività da intraprendere all'interno delle aree protette della nostra regione.
Pertanto non sarei favorevole a concordare nei fatti con l'atteggiamento ostruzionistico che l'opposizione sta tenendo in coerenza con la loro totale opposizione a qualsiasi strumento di protezione ambientale della nostra regione.
Detto questo, ritengo anche che se si arriva a metà luglio in Consiglio regionale senza avere certezza e chiarezza rispetto all'iter procedurale, ci siano delle responsabilità da parte di chi l'atto ha preparato ed esaminato, e sono responsabilità che non debbono essere possibili, in quanto l'iter procedurale doveva essere perfettamente conosciuto e bisognava venire in Consiglio regionale dando chiarezza rispetto alla legittimità del provvedimento che la Giunta regionale ha varato il 23 febbraio 2001. Dopo cinque mesi bisognava arrivare in Consiglio regionale con la chiarezza, la certezza della legittimità. Se questo non è avvenuto si dà spazio all'iniziativa politica ostruzionistica dell'opposizione e si realizza un pesante rallentamento dell'attività di programmazione della Regione in un settore fondamentale come quello della politica ambientale.
Quindi chiedo all'assessore se l'atto, nell'iter procedurale è con assoluta certezza legittimo o no; se non è legittimo pretendo che si spieghino in Consiglio regionale le motivazioni di uno svarione così clamoroso che probabilmente posticiperà l'approvazione di questo atto ben oltre la scadenza del 25-26 luglio, perché qui non ci illudiamo nessuno: se bisogna rimettere in piedi l'iter nella sua completezza, nominare il comitato tecnico e poi aspettare il parere del comitato tecnico, il ritorno in Giunta e in Commissione, perché questo deve essere — non è che il comitato tecnico può esprimere un parere su un atto che è già iscritto in Consiglio — allora vuol dire che rinviamo di mesi e mesi questo atto. Voglio quindi che in Consiglio regionale ci si dica chiaramente come stanno le cose: c'è una illegittimità dell'iter procedurale? Ne prendiamo atto, però occorre anche che chi ha commesso questo errore si assuma la responsabilità. Se non c'è, andiamo avanti e approviamo.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Viventi.

LUIGI VIVENTI. Sono favorevole a questa proposta di rinvio, però non posso non far notare che su questo argomento c'è abbastanza confusione, perché quindici giorni fa eravamo pronti a discutere questo atto e il Consiglio ha detto "rinviamolo, perché dobbiamo vedere alcune cose"; l'abbiamo riproposto oggi all'ordine del giorno e si dice "rinviamolo in Commissione". Non si può non far notare che su questo argomento ci sono sicuramente dei problemi, altrimenti questo atto non avrebbe avuto una vita così difficile. Comunque, per non farla lunga sono d'accordo al rinvio in Commissione.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Gasperi.

GILBERTO GASPERI. Su questo argomento l'altra volta c'era stato un rinvio. Il rinvio, che sembrava richiesto per questioni prettamente tecniche, era invece stato chiesto dal consigliere Pistarelli il quale conosceva tutta la procedura, visto che nella precedente legislatura aveva fatto parte della Commissione competente. Da parte di alcuni consiglieri della maggioranza c'erano state delle perplessità, e capisco la cosa. Però oggi, se si chiede il rinvio vuol dire che certe procedure non sono logiche e regolari. A questo punto non possiamo noi procedere a discutere in Consiglio. Noi di minoranza potremmo anche essere raggirati per il modo con cui vengono presentate le proposte, ma mi sembra logico che i consiglieri di maggioranza dovrebbero essere tutelati dai dirigenti che operano di comune accordo con l'assessore. Chiedo quindi soddisfazione: oggi non doveva venire solamente la richiesta di rinvio, doveva venire una relazione di coloro che hanno preparato questo atto, nella quale avrebbero dovuto dire chiaramente che cosa era successo, perché i dirigenti hanno dei premi e io voglio sapere nome e cognome degli stessi e conoscere perché quest'atto non è consono a una discussione in Consiglio.
Non si tratta di individuare chi è il colpevole, ma come consiglieri regionali di sapere chi sono gli incapaci che ci sottopongono a discussione argomenti che ci siamo accorti, da soli, non potevano essere discussi. Mi sembra logico che questo debba avvenire con una relazione degli stessi dirigenti i quali ci dovrebbero spiegare perché l'atto deve essere rinviato, altrimenti è un'offesa non solo all'intelligenza di quest'aula ma alla realtà di democrazia che ci deve essere nell'ambito di un Parlamento. Non possiamo accettare che coloro che vengono pagati per preparare questi atti siano degli incapaci, come hanno dimostrato nel momento stesso in cui state chiedendo un rinvio. Se l'altra volta non ci fosse stato il consigliere Pistarelli ad avere una conoscenza specifica dell'argomento, avremmo approvato un documento illegittimo, con tutte le conseguenze che ne sarebbero derivate. Siccome si sentono in giro voci secondo le quali noi consiglieri non stiamo lavorando per la preparazione dei progetti, a questo punto è giusto che coloro che hanno responsabilità si firmino, facciano la relazione, in modo tale che chi è capace venga pagato e chi non è capace vada a casa.

PRESIDENTE. Ha la parola l'assessore Ottaviani.

ROBERTO OTTAVIANI. Cercherò di precisare almeno i passaggi che sono a mia conoscenza, cioè che l'atto, così come lo conosciamo, era pronto da parte del servizio fin dal dicembre dello scorso anno. Ci sono state poi delle richieste, già emerse in anni passati, di semplificare alcuni passaggi, come ad esempio quello del comitato tecnico scientifico. Queste richieste furono inserite come proposte nella legge finanziaria, ma non avevano nessuno stretto collegamento con l'atto regionale, per cui si preferì lasciare la legge così com'era e portare avanti questo atto nel suo percorso naturale.
Certo è che non posso certificare io la legittimità dei passaggi, non spetta a me, anche perché sapete benissimo che c'è una divisione di compiti tra il ruolo strettamente amministrativo e quello politico. Sta di fatto che questo passaggio, anche su varie richieste di funzionari forse era possibile nella sua legittimità, non essendo quello del comitato tecnico scientifico un parere vincolante ma consultivo ed essendo l'aula regionale organo sovraordinato e indipendente avrebbe potuto, nella sua potestà, approvare questo documento indipendentemente dal comitato tecnico scientifico.
Non solo, ma c'è un precedente, quello del 1995 in cui il documento triennale 1995-97 fu approvato senza l'istituzione del comitato tecnico scientifico. Anche questa è un'altra tesi a supporto di un percorso che era stato consolidato come, di fatto un diritto giuridico essendo già stato approvato con lo stesso iter.
Altra cosa è invece il documento di Ripa Bianca per il quale la legge non specifica la forma di approvazione e, come ha detto precedentemente il consigliere Benatti, l'approvazione è stata fatta in Giunta come elemento di rafforzamento di una procedura. La legge non specifica se deve essere approvato in Giunta.
C'è però da tener presente che la nomina del comitato tecnico scientifico nel calendario del Consiglio era già da molto tempo. Se c'è stato un ritardo in questo senso non può essere attribuito soltanto ai servizi, questo è un dato di fatto. Per quanto io abbia approfondito e chiarito le responsabilità che ci sono nella non perfetta gestione dell'atto da un punto di vista strettamente amministrativo, certamente una serie di ritardi e di concause hanno favorito questa situazione di non chiarezza.
Credo che ora la chiarezza sia più che evidente, tutti gli atti hanno avuto un loro iter regolare, questo Consiglio può decidere e scegliere, se lo vuole, di approvare l'atto così com'è, senza il parere del comitato tecnico scientifico, anche perché c'è già il precedente istituzionale in questo Consiglio, ma abbiamo preferito, come proposta, per rispettare tutti i passaggi, chiedere al Consiglio di nominare il comitato, convocarlo in tempi rapidissimi e portare all'ultimo Consiglio regionale utile di questo mese l'approvazione definitiva del piano. Abbiamo anche fatto un'altra iniziativa, e questa mattina ho firmato una delibera in cui, per andare incontro alle esigenze giuste, reali, concrete dei nostri parchi e delle loro amministrazioni, si prevede che anticiperemo il 50% del contributo annuale, facendo sì che non ci siano difficoltà organizzative da parte degli enti gestori delle aree protette.
Questo credo che sia il percorso più equilibrato, di fronte a esigenze concrete delle amministrazioni dei parchi di avere le disponibilità finanziarie per portare avanti il loro impegno, contemporaneamente chiarendo fino in fondo tutti i passaggi, anche quelli più formali come quelli del comitato tecnico scientifico.
Concludo dicendo che nel giro di breve tempo sarà mia proposta di abolire il comitato tecnico scientifico ed eventualmente di abolire anche la consulta ecologica che sono strumenti estremamente pesanti, ingombranti e che non hanno nessuna funzionalità reale, concreta all'operatività, dal momento che ci sono tantissime altre forme di compartecipazione e di partecipazione alla stesura dei documenti che vengono redatti dal Consiglio, per cui se questo Consiglio vorrà, potrà prendere in considerazione degli iter semplificati e di accelerazione degli atti amministrativi, alleggerendo una serie di passaggi che a nostro avviso appesantiscono, come avete visto e toccato con mano, l'iter procedurale di piani che, tutto sommato, rientrano quasi nella normalità da un punto di vista strategico, nel senso che qui sono state espresse volontà chiare nell'aiutare queste realtà-parco, di dare loro un contributo maggiore con la realtà-parco allo sviluppo e alla qualità di quell'ambiente. Se questo vogliamo e questo è l'obiettivo, le strade individuate sono quelle precedentemente suggerite, quindi al di là di ogni polemica le responsabilità dirigenziali le affronteremo in sede di assessorato, e posso dare garanzia che se qualcuno ha sbagliato sarà compito dell'assessore chiarire questo tipo di responsabilità.
L'invito a questo punto è di portare avanti in tempi rapidi la nomina, nella giornata di oggi, del comitato tecnico scientifico, perché questo permetterebbe, a fine mese, di concludere l'iter di questo piano triennale delle aree protette in tutte le sue formalità.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere D'Angelo.

PIETRO D'ANGELO. Colleghi, chiedo scusa se mi permetto di parlare dopo l'assessore, ma ritengo che alcune sue affermazioni non siano assolutamente condivisibili per il gruppo Verdi, per cui mi sono sentito in dovere e in diritto di manifestare la nostra posizione.
E' chiaro che c'è una volontà dell'opposizione di stoppare l'approvazione del Ptrap che, oltre ad essere uno strumento di programmazione è uno strumento che va a far vivere i parchi, dando la possibilità di fruire di quel denaro pubblico indispensabile per la loro sopravvivenza, quindi è chiaro che questa volontà politica esiste. D'altra parte il collega Castelli, come relatore di minoranza nella precedente seduta aveva chiaramente detto che la politica del centro-destra non era quella di aumentare le aree protette ed eventualmente, addirittura, fare una valutazione di percentuale provincia per provincia. E' quindi chiaro che c'è una volontà politica dell'opposizione a bloccare un atto fondamentale per la sopravvivenza e programmazione delle aree protette nella nostra regione, ma è altrettanto chiaro — e questo lo dico con franchezza e anche con dolore — che ci sono state, assessore, nel suo assessorato, delle inadempienze, perché io più di quattro mesi fa ho fatto un'interrogazione per chiedere il perché del ritardo nella nomina del comitato tecnico scientifico e ancora non ho avuto risposta. In questo Consiglio si usa rispondere alle interrogazioni, invece che dopo tre settimane, dopo tre anni. Queste cose vanno dette, perché fanno male alla credibilità di questo Consiglio.
Allora, carissimo assessore, senza il comitato tecnico scientifico non si possono fare regolamenti di parchi. Il parco del Conero è totalmente bloccato perché non esiste il comitato tecnico scientifico. Ci si devono spiegare, in questa aula, le motivazioni per le quali non è stato approvato il comitato tecnico scientifico. A me non interessa sapere di chi sono le responsabilità, ma è chiaro che delle responsabilità ci sono. Mi permetta, assessore: le inefficienze della struttura non possono essere coperte cancellando gli organi di partecipazione, né quello del comitato tecnico scientifico né quello della consulta ecologica, perché se ci sono delle inefficienze nella struttura si correggano, non si vada ad annullare organismi di partecipazione. Noi Verdi questa logica non la condividiamo e preannunciamo già da oggi che saremo contro una eventuale iniziativa di questo genere.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Andrea Ricci.

ANDREA RICCI. Chiedo cinque minuti di sospensione per trovare una soluzione comune rispetto al rinvio o meno dell'atto.

PRESIDENTE. La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 11,35,
riprende alle 12,15

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente D'Ambrosio.

VITO D'AMBROSIO, Presidente della Giunta. Noi riteniamo che il percorso richiesto dal relatore collega Benatti sia quello che garantisce dal punto di vista non giuridico — perché siamo convinti della legittimità dell'atto — ma per un rafforzamento della sostanza e quindi siamo convinti che un ritorno in Commissione e una nomina, adesso, del comitato tecnico scientifico possano consentire, nel prossimo Consiglio regionale di riportare l'atto e approvarlo con la massima tranquillità, raccogliendo l'adesione e il contributo di questo comitato che serve, sostanzialmente, nel momento in cui la nostra Regione è fra quelle che hanno dimostrato una buona politica e strategia generale verso la tutela delle aree protette, per migliorare ancora di più questo. Siccome anche questo è un modo per verificare se la minoranza ha una posizione ostruzionistica — cosa che io non spero — o una posizione, invece, di contribuzione, propongo il ritorno in Commissione dell'atto, la nomina del comitato tecnico scientifico e l'impegno, per il prossimo Consiglio regionale, a riportare l'atto all'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Pongo in votazione la richiesta di rinvio in Commissione dell'atto e l'anticipazione del punto 3) dell'ordine del giorno.

(Il Consiglio approva)



Nomina

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la nomina del comitato tecnico scientifico regionale per le aree naturali protette — dieci esperti (l.r. 28.4.1994, n. 15, art. 6, lettere b, c, d).
Prego di distribuire le schede. Nella scheda è perfettamente descritto come dobbiamo votare: si tratta di tre raggruppamenti; il primo riguarda le associazioni ambientaliste e si devono votare n. 2 componenti con voto limitato ad uno; il secondo riguarda i rappresentanti delle università e si devono votare 6 componenti, con voto limitato a quattro; il terzo riguarda le professioni agricole e si devono votare n. 2 componenti con voto limitato a un voto.

(Segue la votazione)

Comunico il risultato della votazione. Votanti n. 37. Per quanto riguarda le associazioni ambientaliste hanno ricevuto voti: Belfiori David n. 22, Pergolini Claudio n. 11, Stacchiotti Gilberto n. 1, schede bianche n. 3. Proclamo eletti Belfiori David e Pergolini Claudio. Per quanto riguarda le associazioni professionali agricole hanno ricevuto voti: Fiori Franco n. 23, Leopardi Vanni n. 12, schede bianche n. 2. Sono eletti Fiori Franco e Leopardi Vanni. Per quanto riguarda le università di Ancona, Camerino e Urbino hanno ricevuto voti: Francalancia Carlo n. 23, Pandolfi Massimo n. 20, Santilocchi Rodolfo n. 22, Sotte Franco n. 22, Antonelli Gervasio n. 13, Biondi Edoardo n. 15, Pambianchi Gilberto n. 1, Chiarantini Laura n. 1. Sono eletti Francalancia Carlo, Pandolfi Massimo, Santilocchi Rodolfo, Sotte Franco, Biondi Edoardo, Antonelli Gervasio.




Mozioni (Discussione):
«Piano triennale Anas 2001-2003: inesistenza del finanziamento per il completamento della superstrada 77 Valdichienti» Massi e Viventi (125)
«Finanziamento completamento SS 77 Valdichienti» Silenzi, Procaccini, Moruzzi e Luchetti (126)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca le mozioni n. 125 ad iniziativa dei consiglieri Massi e Viventi e n. 126 ad iniziativa dei consiglieri Silenzi, Procaccini, Moruzzi e Luchetti.
Ha la parola il consigliere Silenzi per illustrare la mozione n. 126.

GIULIO SILENZI. Nel richiedere la discussione anticipata avevamo anche assunto l'impegno di non impiegare tempo rispetto all'ordine dei lavori, nutrito, che la seduta odierna presenta.
La mozione che abbiamo presentato con i colleghi presidenti di gruppo della maggioranza è volta a raggiungere chiarezza rispetto alla cancellazione di 96 miliardi per il completamento della strada statale 77 Valdichienti. La Regione ha sottoscritto un accordo istituzionale con il Governo nazionale, questo accordo è stato recepito dalla Conferenza Stato-Regioni che prevedeva i 96 miliardi. Per brevità di tempo non voglio rifare la storia di questo finanziamento: terremoto finanziamenti per la ricostruzione, ma dopo che abbiamo ricostruito quelle aree debbono trovare un'attività economica che possa loro permettere di vivere autonomamente, pertanto una struttura che da decenni attendiamo insieme alle altre è elemento indispensabile, volano per l'economia di quelle aree. Parliamo del cuore del terremoto.
Il presidente della Repubblica Ciampi venne a Macerata e confermò questo impegno che poi fu onorato da un accordo sottoscritto. Oggi, nel piano triennale ci accorgiamo che questi 96 miliardi, i finanziamenti per questa struttura indispensabile per il rilancio dell'economia delle zone del terremoto non figurano più nell'elenco dei finanziamenti possibili. Possiamo pensare ad un errore di trascrizione tecnica, perché se il Governo della Regione Marche non è stato informato — e su questo c'è stata una preoccupazione puntuale espressa dal Presidente D'Ambrosio, che si è rivolto al ministro alle infrastrutture Lunardi e al ministro dell'economia Tremonti — di uno stralcio così pesante, così inaccettabile dobbiamo pensare che ci sia un errore di trascrizione. Se invece fosse un'espressione di volontà, se volutamente fossero stati cancellati 96 miliardi dopo che era stato raggiunto un accordo tra Regione e Stato sarebbe inaccettabile e dovrebbe vedere una reazione forte.
In questa fase il responsabile politico dell'Anas è il ministro. Ecco perché ci rivolgiamo al ministro, ecco perché diciamo ai colleghi del Polo "attenzione rispetto a questa problematica". Diciamo al sen. Magnalbò "attenzione, il gioco di scaricare sull'Ulivo è finito", nel senso che c'è una responsabilità politica del ministro e del Governo in carica. Nel momento in cui si parla di infrastrutture, tagliare 100 miliardi per una superstrada il cui progetto è nella fase conclusiva e ha ottenuto la VIA da parte del Ministero dell'ambiente che ha modificato il tracciato per arrivare alla realizzazione dell'opera diventa impensabile una scelta di questo genere.
In questa fase noi chiediamo che venga fatta chiarezza, non vogliamo agitarci prima di aver verificato come sono andati i fatti, nella speranza che ci sia stato un refuso, un errore di trascrizione e non invece una scelta di penalizzare l'area che è stata più duramente colpita dal terremoto di tre anni fa.
Invito anche gli altri colleghi a un accertamento immediato delle responsabilità, a chiedere al Governo della Regione Marche di fare chiarezza con il Governo nazionale e l'Anas su come sono andati i fatti, dopodiché faremo valutazioni politiche aggiuntive. Però oggi c'è bisogno di intervenire in maniera pesante da parte di tutto il Consiglio regionale, per accertare quello che è avvenuto e per far sì che questi 96 miliardi siano pienamente utilizzabili appena il progetto potrà essere approvato in via definitiva e si potrà appaltare l'opera.
Rispetto a questo abbiamo presentato una mozione e vorremmo che fin dalle prossime ore ci fosse questa chiarezza, in modo che ognuno di noi per la funzione che svolge possa prendere le iniziative conseguenti.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Massi.

FRANCESCO MASSI GENTILONI SILVERI. In questi giorni spiace constatare che lo stato d'animo dei cittadini di una certa zona della provincia di Macerata — ma li accomunerei a tutto l’entroterra marchigiano — e di tutti i cittadini delle Marche è il seguente: ogni qualvolta c'è un'operazione ragionieristica, tecnica, amministrativa portata avanti dal centro dell'Amministrazione statale a tutti i livelli, per tutti i comparti, per tutte le materie, quando ci sono esigenze d'intervento particolari, siano d'urgenza o no, è sempre la regione Marche a rimetterci. Questo è uno stato d'animo molto diffuso e lo dico ai colleghi dell'Esecutivo ai quali invito a mettere fine con un'azione politica, forte, di tutti i livelli istituzionali — regionali, provinciali, degli enti locali — affinché questa sensazione che trova poi sempre conferma con atti e vicende tipo quella di cui stiamo parlando, non si consolidi.
Non vorremmo assurgere al ruolo di investigatori, questo ruolo spetta all'Esecutivo regionale per la sua competenza, ai parlamentari nazionali eletti in questo territorio. Chiediamo che sia fatta immediatamente chiarezza su come vicende di questo genere possano verificarsi e sempre sulla stessa materia, sempre sulle stesse zone, sempre nei confronti delle stesse persone, contribuenti, imprese e associazioni.
Ho visto in questi giorni, nonostante un naturale rimpallo di responsabilità che può partire anche dall'Anas, dalla Regione, dai parlamentari e governanti nazionali di oggi e di ieri — questo lo considero anche normale in momenti come questi — dobbiamo assolutamente stigmatizzare quelle posizioni politiche che sono estremamente fuorvianti e che non trovo neanche legittime, a questo punto.
Cari colleghi, in tutto il panorama delle dichiarazioni di tutti gli esponenti politici si sono notate la rabbia, l'ansia, la preoccupazione, il desiderio di rimediare e questo è molto positivo, ma quando trovo una mozione, un'interpellanza firmata dagli onorevoli Calzolaio, Duca, Abbondanzieri, che in maniera infantile, ingenua, ma direi pretestuosa e strumentale danno subito una spiegazione netta nel dire "il nuovo ministro dei lavori pubblici e delle infrastrutture è responsabile di aver tagliato i fondi" sono posizioni veramente inaccettabili, che offendono l'intelligenza, il pudore. Come si fa, che documenti ha avuto in mano l'on. Calzolaio, "avvocato" dell'Ulivo e del precedente Governo nel dire che la responsabilità è sicuramente del nuovo Governo e del nuovo ministro? Questa dichiarazione Calzolaio l'ha costruita tra sabato pomeriggio e sabato sera. Non so quali indagini abbia compiuto. Dobbiamo essere tutti tranquilli nel concordare che si è trattato di una firma fatta da tre soggetto per un accordo che assurge al nomen juris della classica delibera senza impegno di spesa, con un impegno politico cui coloro che hanno governato questo Governo fino a maggio avevano assunto, di dare copertura finanziaria quanto prima. Questo "quanto prima" ha consentito all'Anas di avviare la progettazione esecutiva, perché c'è un nucleo di progettazione all'Anas che sta svolgendo la progettazione esecutiva. Ripeto, noi non vogliamo fare gli investigatori né possiamo sputare sentenze qui, e debbo dire che gli unici che hanno sputato sentenze sono solo i tre parlamentari Ds, quindi...

GIULIO SILENZI. Rileggiti quello che ha detto Magnalbò.

FRANCESCO MASSI GENTILONI SILVERI. I colleghi, qui, della sinistra sono stati sostanzialmente corretti, ma non i parlamentari. Magnalbò è intervenuto dopo, sostenendo una tesi che noi condividiamo, su cui chiediamo un chiarimento al Presidente e agli assessori, cioè la tesi che quei soldi non erano mai stati formalmente impegnati, e quando dico "formalmente" intendo con tutti i crismi della tecnica della spesa che ogni buon ragioniere conoscere.
Quando noi abbiamo evidenziato questo problema, nella lettera che il Presidente D'Ambrosio ha scritto, in buon fede credo, al Governo, non abbiamo dato colpe al nuovo o al vecchio Governo, ma Calzolaio, che è stato al Governo ed essendo di quella provincia doveva per primo seguire quel problema come aveva promesso quando è sceso nella nostra provincia il ministro Willer Bordon ad assicurare tutti sulla certezza di questo finanziamento. L'impegno di spesa poteva essere reso possibile anche da variazioni di bilancio che dopo la finanziaria il Governo poteva fare, non è stato fatto, oggi noi assumiamo un atteggiamento costruttivo nel dire "sia fatta chiarezza se la cancellazione dell'opera è stata in qualche modo favorita da tecnici e funzionari di quale livello e di quale struttura, sia fatta chiarezza sul fatto — che ormai pare abbastanza certo, ma aspetto chiarimenti dell'Esecutivo — che probabilmente questi soldi non erano stati mai impegnati"...

VITO D'AMBROSIO, Presidente della Giunta. No, no...

FRANCESCO MASSI GENTILONI SILVERI. Erano impegnati? Benissimo, aspettiamo questo chiarimento e nella replica tireremo le conclusioni.
E' certo che oggi deve provvedere il nuovo Governo, questo mi pare sicuro ed è su questo che deve giungere al Governo un documento il più possibile unitario delle forze politiche di questa regione, per dare forza a questa rivendicazione.
Rispetto a questo chiarimento assumeremo la nostra posizione, l'unica cosa certa è che oggi il Governo deve rimediare, sia ripristinando fondi che se c'erano sono stati cancellati, oppure se non c'erano li deve prevedere. Aspetto notizie dal Presidente, però dico e direi a Calzolaio, se l'avessi davanti, che posizioni come quella che ha assunto non giovani veramente a niente e a nessuno.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Brini.

OTTAVIO BRINI. Questo è un argomento molto importante e delicato che sta assumendo aspetti e toni politici pesanti, da quello che si è letto ed è apparso in questi giorni sulla stampa. Alcune precisazioni penso che siano doverose, in quanto è giusto che oggi noi usciamo con un impegno comune, una proposta comune che permetta effettivamente di rimediare a questo incidente di percorso che si è verificato per la statale 77.
Per quanto riguarda Forza Italia non sappiamo se questi 96 miliardi siano stati fatti sparire dall'Anas prima o dopo le elezioni, ma una cosa è certa: che occorre fare chiarezza, bisogna fare piena luce e soprattutto bisogna adoperarsi affinché vengano recuperati questi 96 miliardi per far fronte a questa struttura. Cercheremo di capire le ragioni di questa vicenda affinché si riabiliti il vecchio programma di investimenti. Secondo noi di Forza Italia, effettivamente la provincia di Macerata è stata penalizzata, non sappiamo se per dolo o per un errore tecnico o fatto volutamente a tavolino da chi di dovere. Quello che ci interessa è cercare di rimediare a questo inconveniente che si è verificato, perché le aspettative erano e sono molte per la provincia di Macerata, un ulteriore ritardo sarebbe aggravare una situazione già precaria, una situazione insostenibili e tutte le forze politiche debbono essere coscienti che se dolo c'è stato bisogna intervenire con chiarezza, con determinazione e soprattutto con lealtà politica, cosa che purtroppo non c'è stata alcuni esponenti politici, soprattutto da una persona che è stata fino a ieri sottosegretario e che a mio avviso ha avuto una caduta di stile — parlo di Valerio Calzolaio — quando sulla stampa si permette non solo di attaccare il Polo, ma cita amici e parenti che per tanti anni non hanno fanno niente per la provincia di Macerata. Forse Calzolaio durante la campagna elettorale non si è accorto che quegli amici del passato erano tutti schierati con lui, per lo meno la gran parte. L'elettorato degli amici e dei parenti non stava con Calzolaio, ma il Gotha della politica maceratese, chi determinata e ha determinato le linee guida del passato a Macerata, guarda caso sono tutte persone affiancate all'Ulivo e ai Ds. Quindi una caduta di stile di Calzolaio, forse "beccato" su un tema a lui molto caro, anche perché l'ex sottosegretario in cinque anni di governo non ha brillato molto per la sua provincia, abbia ottenuto grossi risultati. Prendiamo ad esempio due tematiche importanti che lo riguardavano direttamente e quindi possiamo capire perché gli sia sfuggito questo discorso del piano Anas. Basti pensare all'elettrosmog e al piano delle discariche: l'allora sottosegretario all'ambiente è riuscito a fare un piano quadro ma non è riuscito, nella sua legislatura — è stato molto bravo ad andare all'estero, a fare dei convegni, delle iniziative, lo vedevamo spesso in televisione parlare — a portare quei decreti attuativi la mancanza dei quali, fino all'ultima quarta Commissione consiliare, hanno bloccato il discorso dell'elettrosmog. Ma nonostante tutto il ritardo accumulato da questo sottosegretario noi andiamo avanti comunque.
Un altro appunto gli si può fare circa il fatto l'ente Provincia di Macerata, la sua provincia, non è riuscita a fare un piano per quanto riguarda le discariche e l'ambiente.
E' quindi normale che gli sia capitato questo incidente di percorso. Ci auguravamo che non avesse avuto questa caduta di stile, ma purtroppo in politica tutto è praticabile, tutto si può dire e anche lui ha cercato di arrampicarsi sugli specchi addebitando colpe e responsabilità a quelle forze politiche che nulla hanno a che fare con la gestione politica del maceratese degli ultimi quarant'anni.
Di fronte a queste difficoltà e perplessità, un appello che come Casa delle libertà lanciamo a questo Consiglio regionale, è di non strumentalizzare questa situazione, di non fare demagogia, perché basta semplicemente aspettare e verificare. Tra qualche giorno sapremo sicuramente a chi addebitare colpe o responsabilità, ma l'azione comune deve essere incisiva e tutti dobbiamo intervenire affinché questi problemi vengano affrontati e risolti e soprattutto vengano inseriti questi 96 miliardi.
All'ordine del giorno c'è un altro argomento che riguarda la A14, quindi le infrastrutture generali delle Marche e dobbiamo ammettere con tranquillità e serenità che il Governo regionale è molto in ritardo sulla progettazione, sull'impostazione di queste problematiche, quindi quello sulle infrastrutture è un discorso che ci vedrà impegnati anche dopo, pertanto dobbiamo verificare perché questi ritardi sono stati accumulati, perché ci sono stati questi disguidi.
Una proposta che faccio al Consiglio regionale e soprattutto al presidente della quarta Commissione Martoni è la seguente. Dato che è stata già convocata per martedì 17 la quarta Commissione, gli chiedo di invitare i responsabili dell'Anas a relazionare su questo problema, in modo tale che la quarta Commissione sia informata dettagliatamente e puntualmente, senza strumentalizzazioni di parte, senza demagogia, per cercare di capire che cosa è successo, quello che si è verificato, in modo da poter adottare tutte quelle iniziative e quei provvedimenti necessari per risolvere questo problema.
Quando si parla di viabilità della 77 non è problema né di destra né di sinistra, cerchiamo di capire perché l'Anas si è comportata in questa maniera, perché ha assunto questi provvedimenti, dopodiché unitariamente tutte le forze politiche, con responsabilità e determinazione, ognuna per le proprie competenze — noi per la parte governativa in questa fase e le opposizioni per quanto riguarda il ruolo che oggi i cittadini hanno loro dato a livello istituzionale — si adopereranno.
Faccio questa proposta affinché la quarta Commissione venga investita e invito nuovamente il presidente Martoni a farsi carico di questo problema, in modo tale che se abbiamo anche altri problemi importanti all'ordine del giorno faremo una Commissione in più, ma questo problema diventerà principale e fondamentale, com'è, per lo sviluppo e l'economia della provincia di Macerata.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Pistarelli.

FABIO PISTARELLI. Presidente, colleghi siamo di fronte veramente ad un balletto ipocrita e inaccettabile. Il verbale della seduta di Giunta del 27 marzo 2001 era molto chiaro sul punto. Dice l'assessore Agostini, comunicandolo alla Giunta: "La Conferenza Stato-Regioni nella seduta del 22 marzo ha espresso parere favorevole in merito alla proposta del ministro dei lavori pubblici concernente il programma triennale della viabilità 2001-2003. Per quanto riguarda le Marche..." e fa un primo elenco di fondi: Fano-Grosseto, Acquasanta-Trisungo, Albacina-Serra San Quirico. Altro capoverso: "Altri 116 miliardi sono stati destinati alla strada statale 77 Sfercia-Colfiorito. Derivano dagli accantonamenti Anas per il terremoto — 96 miliardi, aggiungo io — e dalla legge 879/86" (altri 20 miliardi). Spiegatemi allora politicamente e tecnicamente che cosa significa "accantonamenti Anas per il terremoto". Perché dico "politicamente e tecnicamente"? Perché accantonamenti non è una posta che viene destinata specificamente per quel tratto, è un residuo che dovrà essere verificato in corso dell'anno per indicare...

GIULIO SILENZI. "Verificato" lo dici tu. Se è accantonato è già verificato.

FABIO PISTARELLI. Non è vero: accantonamento significa tutto e il contrario di tutto, perché deve essere una posta da verificarsi in bilancio, deve essere il frutto di una somma "più 100, meno 50 già spesi", ed allora si determina questo accantonamento che può essere fatto sul fondo per il terremoto che è altra cosa rispetto ai fondi sulla viabilità.

LUCIANO AGOSTINI. Leggiti l'intesa istituzionale.

FABIO PISTARELLI. Era un discorso che si reggeva solo per un accordo politico di massima, ma che tecnicamente dava ancora molti margini di incertezza, perché passava attraverso un accordo politico di massima tra i due enti — Governo e Regione — che dicevano: "abbiamo dei residui, abbiamo degli accantonamenti sul terremoto, li destiniamo così". E' una seconda scelta, una seconda battuta, non è una priorità, non è un'indicazione forte, programmatica. Questo lo dicevamo non ora ma quando abbiamo discusso il triennale Anas l'anno scorso. Tant'è che per il 2000 il triennale Anas è stato stralciato, si è fatta soltanto una scelta tra i cantierabili, tant'è che a noi sono toccati solo una trentina di miliardi rispetto ad altre Regioni come Toscana, Abruzzo e Umbria che hanno fatto la parte del leone. Questo perché anche nel triennale dell'anno scorso c'era questa problematica aperta, tutta da risolvere. Si parlava di accantonamenti...

LUCIANO AGOSTINI. L'intesa istituzionale è chiarissima.

FABIO PISTARELLI. Ma l'intesa istituzionale, caro assessore, è un accordo politico di massima che deve essere trasferito in numeri. Accantonamento significa che non c'è nessun impegno sul bilancio, non c'è una posta che dica "Marche: strada statale 77, 116 miliardi". E' tutto da vedere sotto un profilo contabile, economico e finanziario. Questa è la realtà, tant'è che è successa la stessa cosa nel 2000. Siamo venuti qui a discutere una giornata su un piano triennale che era carta straccia, perché è stato fatto uno stralcio sul 2000 ed è stato detto "rivedremo tutto l'anno prossimo". Lì c'era scritto "accantonamenti". Questo deve essere ricordato non ai colleghi di quest'aula, con i quali mi scuso se mi sono infervorato, ma deve essere ricordato a Calzolaio, perché non può permettersi di dire "In campagna elettorale i candidati della Casa delle libertà criticarono i candidati dell'Ulivo per i ritardi infrastrutturali delle Marche. Certo non c'era molto di vero, ritardi ed errori risalgono a decenni indietro quando amici e parenti del Polo governavano"!? Amici e parenti del Polo governavano? I ritardi dei cinque anni dell'Ulivo non esistono? Io guardo gli ultimi cinque anni di governo, io faccio il bilancio sugli ultimi cinque anni di governo, cari colleghi, non dieci anni o vent'anni prima. Io guardo gli ultimi cinque anni dell'Ulivo: che cosa avete fatto, che cosa Calzolaio ha fatto? Poi prosegue: "Nell'ultima legislatura avevamo già sbloccato procedure e finanziamenti". Se erano sbloccati non stavamo qui a discutere, se erano poste certe.
Le rassicurazioni sotto un profilo politico devono essere tramutate in fatto tecnico. Certamente, per obiettività devo dire che c'è stato un periodo di passaggio tra il vecchio Governo e il nuovo, pertanto c'è stata una vacatio di poteri che ha impedito di andare fino in fondo. Ma altrettanto certamente queste cose dovevano essere ribadite, riscritte sotto un profilo tecnico di bilancio finanziario, economico. Questo non c'è stato.
Venire oggi a dire che il Governo di centro-destra insediatosi l'8 giugno si è fatto scappare o è stato inadempiente... MA su che cosa? La Regione era nel pieno dei suoi poteri, perciò anche nel periodo di vacatio doveva verificare quello che stavano facendo gli uffici Anas regionale e nazionale, quello che stavano facendo i progettisti, quello che stavano facendo gli estensori del piano triennale 2001-2003. La Regione era nel pieno dei poteri, al Governo nazionale ancora non c'erano nemmeno i sottosegretari, i funzionari, i ministri. Allora, le colpe sono politiche di questa Giunta regionale e sono assolutamente gravi, perché c'è stata una iniziativa strumentale, assolutamente inaccettabile di compagni di partito di questa Giunta. E' questa la cosa che ci ha fatto indignare e che ci fa prendere questa posizione dura, altrimenti saremmo stati qui a dialogare come dice Brini, a dialogare come dice Massi che ne ha fatto anche strumento continuo di lavoro; saremmo stati qui a dialogare tutti insieme per portare a casa il massimo possibile per le Marche. Ma questi atteggiamenti dell'on. Calzolaio e degli altri dell'Ulivo non sono accettabili. A questo punto diciamo le cose come stanno, andiamo avanti nella nettezza delle posizioni, perché con voi il dialogo, su questi termini, non è assolutamente praticabile.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Grandinetti.

FABRIZIO GRANDINETTI. Signor Presidente, colleghi, penso che dopo tanti interventi il collega Pistarelli abbia aperto il sipario sulla verità. E' difficile imputare responsabilità a un Governo che sta partendo e alle strutture sotto input di quel Governo, come l'Anas. Ritengo quindi che le responsabilità siano da ricercare da altre parti, anche perché non sono le uniche responsabilità. Se nell'accordo Umbria-Marche è stato previsto questo stanziamento e se altre cose non sono state previste, noi eravamo già stati scalzati da altre possibilità, non ultimo il famoso traforo che ci sta tanto a cuore in una parte dell'entroterra, quella montana. Oggi abbiamo subito questo ulteriore scippo e penso che l'imputazione a un Governo che arriva in questo momento sia difficile da provare.
Questo succede nel quadro di un entroterra e di una montagna che è offesa, dimenticata da un Governo nazionale che ha preceduto quello che ancora deve dimostrare di occuparsi dei nostri problemi, a cui non si può ancora imputare nulla, che è stata dimenticata almeno da sei anni da questo Governo regionale, perché evidentemente conta poco, sia per quanto riguarda la rappresentanza nell'aula e conta poco per quanto riguarda la maggioranza dell'aula. Penso invece che bisogna fare un altro esame della situazione, un esame che vada anche a vedere quello che vogliono i marchigiani, un esame poco politico, che magari i colleghi non hanno toccato e non toccherebbero mai. I marchigiani della zona maceratese alle elezioni hanno deciso di confermare Calzolaio che è stato attaccato per le sue dichiarazioni, anche giustamente? Cos'hanno deciso i cittadini di quell'entroterra, di bocciare un uomo dello spessore del vice ministro Baldassarri? La politica non deve essere fatta da farisei, fatta in modo falso, ma bisogna fare anche l'esame delle situazioni, dire la verità, dire che quell'entroterra tanto attaccato, vilipeso, dimenticato dagli enti importanti — dalla Regione, dal Governo — ha deciso di non confermare i parlamentari che si erano succeduti in posizione di comando e di governo e che avevano fatto poco e male per quel territorio. Cerchiamo innanzitutto di svegliare dall'assopimento questa zona, che è talmente dimenticata che si è anche addormentata sulle decisioni importanti. Poi, cerchiamo, anche con la mediazione di questa minoranza, che al Governo è maggioranza, primo di far ripristinare i fondi, di cercare di far realizzare le strutture importanti, perché è una cosa sempre molto difficile quando la Lombardia porta in Parlamento 103 rappresentanti di centro-destra e la Sicilia nel porta 61, mentre i nostri sono 7 su 24. Questo è il mondo della realtà, non delle dichiarazioni politiche vuote, è la realtà.
Le responsabilità sono dunque tutte da una parte? Ritengo di non poterlo dire, di non poter condividere quando sento dire che bisogna intervenire in modo pesante. Certo, interveniamo, adesso, in modo anche pesante e corretto con i sottosegretari, con il ministro Lunardi e penso che gli esponenti della Casa delle libertà debbano cercare di risolvere questo problema, creando una mediazione, anche se noi non siamo maggioranza in quest'aula. Non sono nemmeno d'accordo nel dire "non si sa di chi sono le responsabilità", se della Regione, se dei governanti di oggi, se dei governanti di ieri. Le responsabilità sono dei governanti di ieri, ma sicuramente noi possiamo fare qualcosa per cercare di far ritornare l'Anas sulle sue posizioni tramite il sottosegretario o il ministro, ma anche svegliare quella zona che veramente sta morendo. La costa è volitiva, ma la zona dell'entroterra e della montagna colpita anche dal terremoto sta morendo inevitabilmente, perché non ci sono le infrastrutture e non vi sono le aziende. Ma non ci sono neanche più famiglie disposte a insediarsi in quelle parti perché non ci sono più nemmeno i servizi: quando se ne va qualcosa se ne va tutto l'apparato, dunque è una posizione che va salvaguardata. E adesso noi cominciamo ad avere delle responsabilità per quanto riguarda il Governo, quindi ci dobbiamo prendere anche quelle responsabilità.
Comunque voglio anche portare alla vostra attenzione il fatto che non si tratta di amici e parenti, quella è una dichiarazione para-mafiosa, evidentemente c'è l'abitudine ad avere gli amici, i parenti e tutta quell'associazione che fa parte non della politica, delle persone per bene e che popola trasversalmente gli apparati politici e qualche istituzione. L'invito è a collaborare, a posizioni diverse. Ma non accetto di firmare una mozione che dica certe cose. Io sono per il rispetto tra maggioranza e opposizione e non posso condividere quel buonismo di maniera che dice "dobbiamo essere tutti uniti", per fare che cosa? La maggioranza deve governare, noi dobbiamo controllare e spronare la maggioranza a fare. Abbiamo una situazione diversa sia al Parlamento della Repubblica che al Governo regionale, dunque rispetto per l'avversario non vuol dire fare la mozione dicendo che la responsabilità, oggi, non è di nessuno e che noi dobbiamo solo cercare di risolvere il problema. Da una parte il Presidente della Regione cerchi di avere colloqui con il ministro e il sottosegretario, dall'altra parte la Casa delle libertà a cui questo ministro e questo sottosegretario appartengono faccia da mediatore cerchi un colloquio, cerchi di far tornare l'Anas sulle sue posizioni. Ma dire che responsabilità non esistono è un gioco che non mi piace. Esiste il rispetto tra di noi ma esistono anche responsabilità che vanno ricercate e vanno fatte presente ai cittadini. Non è giusto che si dica "siamo tutti responsabili". Le responsabilità sono del passato, le nostre saranno nel futuro e a livello nazionale e non regionale, purtroppo, per adesso. Quindi cerchiamo di operare tutti, nelle varie sedi in cui possiamo operare, per risolvere non solo questo problema ma i tanti problemi di quella zona che sono dimenticati e non fanno parte degli accordi futuri di sviluppo.

PRESIDENTE. Pongo in votazione la prosecuzione oltre le 13,30, in modo da concludere questa discussione.

(Il Consiglio approva)

Ha la parola il consigliere Procaccini.

CESARE PROCACCINI. L'imbarazzo dei rappresentanti del Polo è stato espresso con un dosaggio perfetto di gioco delle parti con parsimonia, con pacatezza, con buonismo e con effetti accalorati, tuttavia vorremmo dire che la migliore risoluzione a questa discussione dovrebbe essere, per il Governo, il rispetto degli impegni assunti con la Regione Marche in precedenza. La responsabilità più semplice da assolvere è quella che il nuovo Esecutivo rispetti quegli assunti politici, istituzionali ed anche tecnici che aveva stipulato con atti formali impegnativi con la Regione Marche. Tutte le altre questioni, secondo noi, lasciano il tempo che trovano, sia risoluzioni estemporanee dell'ultimo momento, sia una discussione che guarda ad una polemica del passato la quale nulla ha a che vedere con le attuali responsabilità del Governo nazionale.
Il gruppo dei Comunisti italiani da molti mesi ha depositato alla segreteria del Consiglio una mozione sulle diverse responsabilità e competenze delle progettazioni delle infrastrutture nelle Marche. Sarebbe ora che questa mozione venisse messa all'ordine del giorno per una discussione chiarificatrice rispetto alle responsabilità attuali e soprattutto nei confronti della prospettiva, perché il piano triennale Anas — vorrei ricordare ai colleghi del Polo distratti da una convenienza politica e da una difficoltà palese, perché rispetto alle promesse avventate non sanno dove sbattere la testa — rappresentava una sintesi tra le tante necessità e le poche, talvolta pochissime, possibilità economiche e finanziarie. Era una sintesi positiva che guardava alla complessità delle Marche, in primo luogo guardava alle infrastrutture ed alle strade che erano già state iniziate e cantierate. Era questa la sintesi, guardare alla complessità delle Marche. Sono significativi i silenzi, dentro il Polo, di esponenti che non sono di quella provincia di cui oggi parliamo, perché la vostra concezione non è una concezione che guarda alla complessità istituzionale e alle infrastrutture che dovrebbero riguardare lo sviluppo delle Marche, uno sviluppo equilibrato, ma la vostra è una concezione che mette un territorio contro l'altro, cioè se in un territorio si determina un rapporto di forza favorevole, lì si costruiscono le infrastrutture, altrimenti si rimane al palo. Viceversa, la concezione dl Governo regionale, di questa e della precedente maggioranza era ed è una concezione diversa, che guarda alle necessità di tutte le province e delle Marche. Quindi riteniamo che se questa posizione risultasse effettivamente concretizzata, cioè se i 96 miliardi venissero stralciati, questa sarebbe una responsabilità politica che ricadrebbe tutta intera sul Governo del Polo, è questa la verità. Quindi bisogna ripristinare gli assunti e bisogna rispettare i patti, altrimenti la propaganda elettorale e pre-elettorale farà ulteriori danni, come ha già fatto.
A conclusione di questa breve dichiarazione, che rappresenta anche l'assenso a una mozione o a un altro atto che vorremmo fosse più ampio e unitario, voglio dire che bisogna rispettare le risoluzioni, i patti istituzionali di programma che erano dentro la questione del terremoto. Senza questo rispetto non ci potrà essere nessuna possibilità di sviluppo e di collaborazione seria tra le Marche ed il nuovo Governo.

PRESIDENTE. Ha la parola l'assessore Agostini.

LUCIANO AGOSTINI. Nel mio breve intervento eviterò di commentare dichiarazioni, articoli di stampa di questo o di quel personaggio, perché credo che in questa sede noi dobbiamo riportare i termini del problema ed eventualmente trovare le soluzioni ad esso. Mi pare assolutamente riduttivo incentrare i propri interventi su alcune dichiarazioni, vere o presunte, perché se così fosse, evidentemente ognuno di noi potrebbe commentare articoli. Lei consigliere Pistarelli ha commentato quello dell'on. Calzolaio, il sottoscritto potrebbe commentare quello dell'on. Magnalbò che ad esempio sostiene una mia assenza o un mio assenso alla eventuale discrepanza fra quanto approvato nella Conferenza Stato-Regioni e quanto riportato nel piano triennale Anas. Io credo invece che noi dobbiamo ricapitolare la storia di come si era arrivati all'approvazione di questo piano triennale, verificare sulla base di quale decisione, se decisione c'è stata, è avvenuta una modifica di questo piano triennale ed evidentemente riassumere iniziative, indipendentemente dal Governo, non mi interessa in questa fase di quale colore sia il Governo, mi interessa risolvere il problema e studiare iniziative che consentano di riavere questo finanziamento assolutamente importante e vitale per dare esecuzione a un progetto che tra l'altro, così come veniva ricordato, è in via di definizione, quindi la possibilità di attivare immediatamente il finanziamento per la realizzazione di quest'opera.
Detto questo a me preme sottolineare come la Regione Marche, in sede di comitato tecnico al quale ho partecipato insieme ai dirigenti del servizio, abbia costantemente e pressantemente voluto che si inserisse tutto, nonostante alcuni funzionari sostenessero che i fondi previsti dall'intesa istituzionale potevano anche stare fuori del piano triennale. In base all'accordo quadro sulla viabilità i 96 miliardi provenivano dal piano Anas 2000-2002 successivamente rimodulato 2001-2003 e proprio perché nell'intesa era scritto che questi finanziamenti dovessero derivare dai piani triennali Anas noi abbiamo sollecitato affinché fossero presenti all'interno di questa modulazione del piano triennale.
In sede di comitato tecnico abbiamo avuto la soddisfazione di essere stati inseriti nel piano triennale, successivamente ciò è stato approvato dalla Conferenza dei Presidenti, relatore il Presidente Lorenzetti dell'Umbria, e quindi, nella Conferenza Stato-Regioni sono stati inseriti i 96 miliardi, così come recita l'intesa istituzionale.
Da questo punto di vista il percorso che la Regione ha potuto seguire fino all'iter dell'approvazione in Conferenza Stato-Regioni è stato seguito e nella Conferenza Stato-Regioni il finanziamento di 96 miliardi per la statale 77, tratto Sfercia-Muccia era inserito.
Tra l’altro voglio riconfermare al consigliere Pistarelli, che lo stesso amministratore delegato D’Angiolino, quando è venuto in visita nelle Marche insieme all’allora ministro dei lavori pubblici, ha riconfermato l’esistenza dei 96 miliardi nell’incontro fatto con la Giunta. Noi abbiamo esplicitamente chiesto all’amministratore delegato dell’Anas di riconfermare nelle cifre di accantonamento i 96 miliardi della 77 che sono stati definitivamente accantonati. Eviterei quindi di attardarmi in polemiche che in questa fase non esistono, perché la Regione ha fatto in pieno la sua parte. Fino all’approvazione della Conferenza Stato-Regioni il finanziamento c’era, nell'accordo quadro sulla viabilità, dentro l’intesa istituzionale, nel quadro economico i 96 miliardi sono inseriti dentro i piani triennali, quindi non esiste la possibilità di interpretazione tra accantonamento e piani Anas. Nel quadro economico i 96 miliardi sono previsti dentro i piani Anas, quindi eviterei interpretazioni di altro genere, così come eviterei di metterci in una stucchevole polemica, rimbalzando fra Governi le responsabilità. Io dico che fino all’approvazione in Conferenza Stato-Regioni i 96 miliardi c’erano, oggi non ci sono, siccome noi riteniamo che questa sia un’opera assolutamente necessaria per le Marche e per la provincia di Macerata, prendiamo insieme le iniziative possibili affinché questo finanziamento venga immediatamente ripristinato.
Fra l’altro a me pare inverosimile, tant’è che la prima telefonata che c’è stata dal Ministero è stata quella di verificare se c’era stato un errore di trascrizione tra l’approvazione del piano triennale e l’inserimento dentro al piano triennale dell’Anas. Se così non fosse, le iniziative che questo Consiglio dovrebbe assumere, dovrebbero essere tutte tese a ripristinare quel finanziamento che è assolutamente indispensabile per la Regione Marche e per la provincia di Macerata.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente D’Ambrosio.

VITO D’AMBROSIO, Presidente della Giunta. Vorrei leggere, per chi non l’avesse letto, il testo della mia lettera indirizzata al ministro per le infrastrutture, al ministro dell’economia e delle finanze e per conoscenza al presidente della Conferenza dei presidenti, al direttore generale politiche sviluppo e coesione del Ministero del tesoro, all'amministratore delegato dell’Anas, al direttore generale coordinamento territoriale Dicoter. Perché indirizzata a questi soggetti? Perché questi sono i miei interlocutori. Quando ho scritto la lettera, in data 4.7.2001, ministro per le infrastrutture era il prof. Pietro Lunardi e ministro dell’economia e delle finanze il prof. Giulio Tremonti. Il testo di questa lettera credo che chiarisca moltissimo tutto quello che è necessario sapere. Leggo: “Questa Regione ha ricevuto in data 22 giugno il testo definitivo, stampato, del programma triennale Anas.
Una lettura del predetto testo ha subito evidenziato una riduzione degli interventi esaminati ed approvati per la Regione Marche in sede di Conferenza dei Presidenti e di Conferenza Stato-Regioni del 22.03.2001. Lo stesso testo è stato anche pubblicato su "Il Sole 24 Ore” n. 13/2001 come schema di decreto approvato dal Ministro dei Lavori Pubblici, Nerio Nesi.
Il Programma approvato in tali sedi, infatti, dava conto di ulteriori 96 mld. (oltre 20 mld. finanziati con la legge 879/86) per la SS 77, tratto Sfercia-Colfiorito, "finanziati con fondi terremoto - quota ANAS", oltre allo stanziamento di 170 mld., per la E78, la SS4 e la SS76, e come tale veniva pubblicato anche sulla stampa specializzata (Allegati 1).
Il predetto intervento sulla SS77 Valdichienti risulta arbitrariamente cancellato nel citato testo del 22 giugno, e ciò provoca stupore e gravissima preoccupazione per due motivi: il Ministero delle infrastrutture e la direzione generale dell'ANAS disattendono gli impegni assunti e sottoscritti nell'Accordo di programma quadro per la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto del 1997 annullando la possibilità di realizzare una infrastruttura vitale per la rinascita economica di tali aree (Allegato 2); viene drasticamente ed arbitrariamente ridotto l'impegno per le Marche contenuto nel Programma Triennale ANAS, approvato dalla Conferenza dei Presidenti oltre due mesi fa, sulla base del quale sono già state definite le modalità di svolgimento dell'incarico di progettazione esecutiva per giungere in tempi rapidi all'appalto delle opere.
Voglio sperare che le gravi riduzioni riscontrate nel testo definitivo del Programma Triennale 2001/2003 siano dovute ad errori di trascrizione: se invece vi è stata una volontà di cancellazione, devo denunciare la grave violazione di patti ed accordi in essere e chiedo, pertanto, il loro immediato rispetto con il ripristino di tutti gli interventi previsti nel Programma Triennale ANAS 2001/2003, come discussi ed approvati in sede di Conferenza Stato-Regioni.
Si resta in attesa di conoscere urgentemente le determinazioni che si vogliono assumere”.
In questa lettera c’è un elemento che mi pare si possa e si debba cogliere. Non era fondamentale una ricerca di chi lo ha fatto o del perché lo ha fatto, questi sono elementi che non mi interessano. Io scrivo come Presidente di una Regione che si è vista cancellare da un accordo che era stato recepito ed approvato in sede di Conferenza Stato-Regioni, che è il momento finale che stabilisce, che sancisce i patti e gli accordi fra Governo nazionale e Governi regionali, una somma di 96 miliardi prevista specificamente per l’impegno nel tratto della statale 77 Sfercia-Colfiorito. Preso atto che dall’accordo stipulato e approvato in sede di Conferenza Stato-Regioni al programma Anas triennale, testo ufficiale, mancavano 96 miliardi, non ho fatto altro che dire che i 96 miliardi c’erano, dovevano esserci, non c’era ragione al mondo perché fossero tolti. Non è mai stata prospettata questa ipotesi, non solo ma noi pensavamo di poter ragionevolmente far conto su ciò e avevamo quindi dato inizio alle procedure di appalto, perché sappiamo bene che i fondi si hanno se ci sono progetti cantierabili.
Signori consiglieri, io non so che cosa l’on. Calzolaio abbia scritto, e comunque in questa sede io non sono difensore dell'on. Calzolaio che ha capacità, voglia e possibilità di difendersi autonomamente, io debbo semplicemente dire che l’interesse dei cittadini marchigiani, in generale, è quello di ottenere dal Governo centrale il riconoscimento dei loro diritti con accanto, se questi diritti sono finanziabili, le provviste perché questi diritti vengano concretamente rispettati e riconosciuti. Ma una volta fatto questo — e questo lo avevamo già ottenuto, perché si era già visto in Conferenza dei Presidenti e poi in Conferenza Stato-Regioni, come ricostruito dall'assessore — diventa assurdo il fatto che queste provviste vengano cancellate. Adesso è chiaro che non mi interessa chi l'ha fatto, ma mi interessa molto che queste provviste vengano previste e rimesse lì dove stavano, noi questo chiediamo. Avendo rapporti con il Governo, il Governo è uno solo c'è l'istituzione-Governo. Con l'istituzione-Governo ho firmato un patto all'istituzione-Governo io assicuro sempre leale collaborazione, che non significa assolutamente essere d'accordo, perché più volte con i Governi di prima questa Regione, questo Presidente si è trovato in disaccordo e non ha mai mancato di farlo sapere — ci sono i verbali delle Conferenze Stato-Regioni che lo dicono — quindi al Governo chiedo semplicemente di ripristinare il patto, di rispettare il patto.
Quando studiavamo diritto all'università si diceva pacta sunt servanta e fra persone per bene i patti, più o meno si osservano, fra istituzioni i patti dovrebbero essere osservati in maniera fondamentale. Se questo è il dato, mi pare che qui, a prescindere da ciò che è accaduto al di fuori di quest'aula, che fa parte della polemica politica che va benissimo e per la quale noi siamo assolutamente attrezzati, si tratti di capire se esiste un interlocutore al quale chiedere rispetto degli impegni. L'interlocutore istituzionale è il Governo della Repubblica italiana, rappresentato dal presidente del Consiglio e dai ministri competenti pro-tempore. Questo è il dato e su questo dato ritengo di dover mantenere ferma la barra di questa Regione e su questo dato io pretendo che il Governo mi rimetta quei soldi o mi spieghi perché ha ritenuto di dover cancellare questo finanziamento. Siccome non me l'ha spiegato nessuno, siccome io non ho dato nessun consenso di nessun tipo a questa cosa e siccome quel finanziamento serve per una zona particolarmente danneggiata di questa regione, perché è danneggiata dal terremoto, perché è la zona debole fra quelle danneggiate dal terremoto e perché sappiamo quanto questa strada possa servire, credo che con questa lettera che penso ne suo spirito possa essere condivisa — e comunque questa è la lettera, questa è la linea che ho ritenuto di dover subito assumere di fronte al Governo — penso di avere indicato la strada che seguirò, e la strada che seguirò è non solo quella di fare tutto quello che è necessario, ma di fare tutto quello che è necessario, ivi compreso qualunque atteggiamento che un ordinamento democratico prevede nel caso in cui fra istituzioni non si raggiunga un accordo, o meglio non venga rispettato un accordo. Questo è il dato banalissimo, semplicissimo. C'erano dei fondi, sono stati tolti, non mi interessa la diatriba Anas-Ministero, è una cosa che non mi riguarda. Io ho firmato un accordo con il Governo, il Governo risponde di questo accordo, risponde al mantenimento di questo accordo. Ho chiesto al Governo di rispettare il patto: se lo fa bene, se non lo fa prenderò le mie ulteriori mosse, le mie ulteriori contromisure, perché quello che è sicuro è che non posso rinunciare ad una parte di un accordo così importante che avevo stipulato con il Governo.

PRESIDENTE. Dobbiamo passare alla votazione della mozione 125, poi dell'emendamento alla 126, quindi della mozione 126, quindi della risoluzione.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il consigliere Silenzi.

GIULIO SILENZI. Noi avevamo invitato l'aula e i gruppi consiliari ad accertare la verità dei fatti, ci sembrava una posizione molto seria, lineare se è vero che i problemi delle zone del terremoto accomunano tutti i vari gruppi, pur nelle differenti collocazioni politiche, ma dopo l'intervento di alcuni esponenti del Polo e del Vicepresidente Grandinetti che ci vengono a parlare di buonismo, di necessità di non confondere i ruoli noi voteremo la nostra mozione. Di fronte a una cecità e a un'arroganza di questo genere, da parte di chi pensa sempre di stare in campagna elettorale... Voi avete la sindrome della campagna elettorale, almeno nelle Marche.
Ma non voglio scendere sul terreno della battuta, dico che noi avevamo fatto un invito serio: accertiamo i fatti. Si sono voluti caricare di significato gli interventi di Calzolaio: ma siamo in un'aula consiliare a dibattere rispetto ad alcune considerazioni politiche, ad alcune battute politiche riportate dagli articoli di stampa? E' come se venissimo qui a discutere dei vostri rappresentanti — cito uno a caso, Magnalbò che straparla sempre — e farne oggetto di valutazioni consiliari rispetto a un dibattito tra i gruppi consiliari, rispetto al fatto che sono stati tolti 96 miliardi e dobbiamo accertare il perché. Questo, dopo che c'era stato un accordo che aveva impegnato il Governo e la Regione Marche...

FABIO PISTARELLI. Il bello è che il perché lo sanno tutti.

GIULIO SILENZI. Caro Pistarelli, va chiarito questo aspetto, poi faremo le valutazioni. Una cosa è certa: che 96 miliardi erano presenti nell'accordo sottoscritto dal Governo nazionale, questi finanziamenti erano presenti, e non si parla di accantonamenti od altro, il finanziamento era presente, chiaro, preciso, dettagliato, tanto che sono 96 miliardi, neanche 100, in virtù dei costi del lavoro che bisognava fare fino a Colle Sentino. Di questo parliamo. Se poi accertassimo che l'Anas o il consiglio di amministrazione dell'Anas ha deliberatamente voluto togliere quei finanziamenti, allora richiameremmo le responsabilità politiche di chi oggi le ha, che è il ministro, perché l'Anas non è un corpo separato, il consiglio di amministrazione è il ministro che partecipa e che presiede.
Noi chiediamo una verifica, dopodiché faremo le nostre valutazioni, non come dice Magnalbò "è colpa dell'Ulivo". Ha fatto bene Calzolaio a evidenziare alcuni aspetti. Poi, da un punto di vista istituzionale Calzolaio e gli altri rappresentanti hanno presentato una interrogazione correttissima: "la statale 77 è infrastruttura viaria importante, nel piano triennale era previsto uno stanziamento di 96 miliardi, come da accordi in Conferenza Stato-Regioni, oggi questi finanziamenti sembrano non esserci più; si chiede se i ministri non ritengano di verificare immediatamente l'entità delle risorse stanziate per la 77 e se non intendano accelerare tutte le procedure per giungere in tempi rapidi alla valutazione d'impatto ambientale e alla progettazione esecutiva ed appalto dell'opera". Questo è l'atto politico, l'interrogazione che è stata presentata al Parlamento. Rispetto a questo noi siamo cauti nella valutazione. Dicevo prima che voglio augurarmi sia stato un fatto di trascrizione, perché sarebbe di una gravità inaudita. E invece di polemizzare con la Giunta regionale attivatevi con i ministri, con i sottosegretari, perché io pensavo che voi del Polo sareste venuti qui a dirci perché sono stati tolti questi 96 miliardi, a spiegarci se era un errore o una volontà da parte dell'Anas. Con i vostri referenti politici, dopo il gran parlare che è stato fatto intorno al terremoto pensavo che sareste venuti qui a darci delle risposte e che ieri vi sareste attivati non solo sulla stampa, caro Massi, ma nei canali istituzionali per sapere come stanno le cose. E non è difficile, con la tempestività che anche la stessa Giunta e il Presidente hanno dimostrato in questa occasione. Per cui i fatti sono questi: vogliamo accertare la situazione, dopodiché ognuno di noi farà le sue valutazioni, sapendo comunque che l'Anas non è un corpo estraneo, che c'è un impegno del Governo e che la responsabilità politico-amministrativa fa capo al Ministero delle infrastrutture e dell'economia e che questi 96 miliardi sarebbe gravissimo se un Governo che punta al rilancio delle infrastrutture, nel periodo in cui viene investito, li togliesse facendo questo scippo nei confronti dell'area del terremoto più duramente colpita, negli ultimi decenni, nel nostro Paese. Questo è l'auspicio della mozione, ci rimettiamo alle ulteriori informazioni che la Giunta e il Presidente vorranno darci per poi fare non solo valutazioni politiche, ma se questo è avvenuto — ed è stato un fatto deliberativo — vi saranno iniziative conseguenti per riavere questo finanziamento che è centrale per la rinascita delle zone terremotate.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Viventi.

LUIGI VIVENTI. Sono firmatario, insieme a Massi, della mozione che ha portato in discussione questo problema. Ho ascoltato le dichiarazioni politiche del capogruppo del Partito comunista... Darò costretto a chiamarlo così, perché ogni volta che gli dico che noi siamo la Casa delle libertà lui, sfrontatamente, mi risponde "io vi chiamo Polo". Se io mi chiamo Casa delle libertà, tu mi devi chiamare così, altrimenti io ti chiamo "capogruppo del Partito comunista". E' una questione di rispetto. Se ti dico "questo è il nome", questo deve essere, quindi abbi pazienza, io non ho difficoltà a definirti "capogruppo dei Democratici di sinistra", tu abbia la bontà di chiamarmi "rappresentante della Casa delle libertà".
Fatta questa premessa vorrei rimanere ai fatti. Ho ascoltato le dichiarazioni dell'assessore Agostini e del Presidente D'Ambrosio che fino a prova contraria sono coloro i quali rappresentano il Governo regionale. Una preoccupazione su questo piano triennale Anas non possiamo nasconderci che c'è. E' poco più di un anno che sono in quest'aula, un anno fa abbiamo discusso di un piano triennale Anas presentato e di fatto bocciato perché non abbiamo ottenuto finanziamenti. Allora venne addebitata la responsabilità soprattutto allo staff dei progettisti dell'Anas, motivando che non c'erano progetti pronti e quindi finanziabili e per questo motivo noi non abbiamo ottenuto finanziamenti nelle Marche, se non per una minima eccezione di 30 miliardi nell'anno 2000. A distanza di un anno abbiamo questa sorpresa, perché obiettivamente è una sorpresa: andiamo alla Conferenza Stato-Regioni nel mese di marzo di quest'anno, si approva un piano e poi ce ne viene inviato un altro. Ogni volta che parliamo di questo piano triennale Anas c'è una sorpresa: l'anno scorso molto grande, quest'anno più piccola, comunque sempre una sorpresa. Mi sono permesso nella giornata di ieri, nel mio piccolo, essendo venuto il vice ministro Tassone venerdì scorso al porto di Ancona, di ottenere attraverso lui delle spiegazioni che a tutt'oggi non ho ricevuto. Però mi permetto, con la mia modesta intelligenza, di poter esprimere un'opinione personale: non posso mettere in dubbio le parole del Presidente e dell'assessore ai trasporti della Regione Marche, i quali hanno dichiarato che la strada, il tratto di superstrada Sfercia-Colfiorito era inserito nel piano triennale, nell'accordo Stato-Regione-direzione Anas. Non ho alcun motivo di non credere alle loro parole. Certo è che questo nuovo Governo ha votato l'8 giugno, è entrato in funzione il 12 giugno, sembra quanto meno strano che come primo suo gesto, come primo suo atto abbia tolto il finanziamento per la strada Sfercia-Colfiorito nella regione Marche. Non ci posso credere, non come rappresentante della Casa delle libertà ma come persona di un minimo di buon senso, perché mi sembra incredibile, impossibile. Il presidente Berlusconi e il Governo nemmeno avranno preso coscienza e visione di questo piano ancora oggi, non il 10 giugno quando si sono insediati. Su questo credo non ci siano dubbi fra persone di buon senso.
Se è vero questo, ritengo che al di là delle volontà politiche ci siano dei potentati nella direzione Anas nazionale, nelle direzioni generali dei Ministeri che, al momento in cui ricevono richieste dalle varie Regioni — che siano governi di centro-sinsitra o di centro-destra non cambia — sono stati così di manica larga da dire "va bene, accettiamo tutto", perché eravamo un mese prima delle elezioni e c'era chi spingeva a destra e chi spingeva a sinistra. Poi, nel momento in cui si sono trovati a stringere i funzionari, i dirigenti una dotazione di 5.000 miliardi con richieste per 6.000, da qualche parte probabilmente hanno tagliato. Questa è la mia modesta interpretazione.
A questo punto lasciamo perdere le colpe, perché ritengo che sia questa la verità. Cerchiamo di unire le forze in quest'aula, noi premendo, per quanto ci riguarda, sui ministri, sui sottosegretari che oggi sono al Governo a Roma, voi per far sentire la vostra voce a livello istituzionale. Credo che sia questo il buon senso necessario a portare a casa, comunque, questi 100 miliardi che servono enormemente per queste zone dell'entroterra che sono rimaste da anni sicuramente indietro.
Il senso del mio intervento vuol significare la possibilità di stralciare nel nostro documento, così come nel vostro, tutte le considerazioni di natura politica che non ci portano comunque a nessun risultato, formulando un documento unitario.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Giannotti.

ROBERTO GIANNOTTI. Potrei fare a meno di intervenire perché credo che i colleghi Brini e Grandinetti abbiano già spiegato in maniera esauriente la nostra posizione su questo problema, però credo che l'aumento della temperatura causato dall'aumento di Procaccini e di Silenzi meriti un minimo di considerazioni, altrimenti non se ne esce.
Credo che i fatti siano estremamente chiari nel loro svolgimento, e i fatti sono quelli che tutti abbiamo potuto rilevare. Fatti strani. Intanto il presidente di una Regione che esterna, che pubblicamente comincia a urlare "al lupo!", dicendo "ci hanno scippato". Poi, in seconda battuta un uomo più targato politicamente, non un indipendente come D'Ambrosio, ma l'on. Calzolaio, capolista nel proporzionale del partito di Silenzi che fa una dichiarazione dove ipotizza responsabilità politiche non solo di questo Governo ma anche dei Governi frutto della iniziativa politica del partito nel quale militavamo io, la Benatti, Luchetti, Spacca, Brini e tanti altri in questo Consiglio, che credo sia un atto indecoroso rispetto alla situazione delle Marche, rispetto alla storia e all'impegno politico di questa regione. Questo mi fa pensare che ha ragione Pistarelli quando dice che probabilmente siamo di fronte ad un atto di millantato credito, cioè l'aver venduto una cosa che non ci apparteneva e dover prendere atto, purtroppo, che la storia è un'altra e il tono che ha usato il Presidente nella sua chiusura — anche qui parlando sempre in termini molto singolari, come se l'organo sovrano non fosse questo Consiglio — mi ha alquanto preoccupato. Parlo del tentativo di far passare l'equazione "scippo=Governo Berlusconi", che è un tentativo avvilente, disdicevole di cui, Procaccini, non dovevi assolutamente farti carico in questa vicenda, perché poi hai offerto il destro al tuo compare di schieramento Silenzi per partire... (Interruzione). Scusate, ma tutti sanno che i tempi sono precedenti alle elezioni, quando il Governo Berlusconi non c'era. E allora, addebitare ad un Governo che non c'era, ad un Governo che si è insediato molto tempo dopo quanto accaduto mi sembra un tentativo maldestro di strumentalizzazione che noi rilanciamo al mittente.
La sostanza: 96 miliardi, non un finanziamento finalizzato ma una riga in fondo alla pagina del piano triennale Anas che riguarda le Marche, che fa riferimento a una riserva dei fondi del terremoto per questo tipo di intervento. Se prendete il piano tanto citato e andate a leggere in fondo, non è inserito tra gli interventi programmati, finalizzati, c'è una striscetta che dà questa indicazione. Ha detto giustamente il consigliere Pistarelli "attenzione, c'è il rischio di un abbaglio. Se questi sono accantonamenti, se sono residui, c'è il rischio che questi abbiano deciso di utilizzare i residui in maniera diversa". E per "questi" intendiamo chi ha avuto la responsabilità tecnica di stampare quell'atto, quindi di correggere le bozze.
Presidente, lei non è un semplice consigliere, lei non è il capogruppo di un partito di opposizione, lei è Presidente della Giunta: la prossima volta, invece di esternare convochi il Consiglio e dia al Consiglio, intanto, l'informazione in maniera da consentirci di svolgere in modo dignitoso il nostro lavoro, poi ci dia tutte le informazioni. Anche lei, oggi, è venuto qui senza ancora dirci cosa è successo. Questo è ancora più grave, perché credo abbia ragione Giovanardi quando dice che i presidenti certi risultati debbono guadagnarseli grazie al loro lavoro e grazie anche al loro impegno. Probabilmente le Marche, grazie a questo Presidente, grazie a questo assessore ai trasporti non sono in grado di garantire l'integrità dei trasferimenti finanziari, delle risorse finanziarie... (Interruzione). Abbiamo già detto che il Governo non c'entra, lascia stare...
Rispetto a questo tentativo della maggioranza, così evidenziato dagli interventi dei Comunisti italiani e del Partito democratico della sinistra sulla valenza politica di quanto accaduto e non sulla valenza tecnica, sulla responsabilità di non avere esercitato la vigilanza e il controllo necessario sulle risorse di cui possiamo disporre, abbiamo proposto una ipotesi di risoluzione che, oltre a richiamare certi fatti, evidenzia le responsabilità del Governo regionale. Noi non possiamo che riaffermare comunque una posizione che abbiamo tenuto e che è coerente, caro Silenzi, al di là del discorso delle responsabilità che deve sempre esserci, perché è un elemento di chiarezza nel dibattito fra i partiti e all'interno del Consiglio regionale. Riteniamo che quella risorsa finanziaria sia importante per le Marche, l'abbiamo ribadito, lo ribadiamo in Consiglio, ribadiamo che rispetto alla possibilità di mantenere questa risorsa ci debba essere il massimo di concorso, il massimo di impegno delle forze politiche di maggioranza e di opposizione, per far sì che questa possibilità di realizzare un intervento che i miei amici Brini e Grandinetti hanno sottolineato nella loro importanza, possa essere possibile.

PRESIDENTE. Credevo che potesse concludere in tempi brevi questa discussione. Sono le 14,10 e sono iscritti a parlare Massi, Pistarelli, Ciccioli, Luchetti ed altri, quindi penso che possiamo concludere la seduta antimeridiana. Pongo in votazione la proposta di sospensione della seduta.

(Il Consiglio approva)
La seduta è sospesa.


La seduta è sospesa alle 14,10