Resoconto seduta n. 55 del 25/09/2001
La seduta inizia alle 10,35
Proposte di legge
(Annuncio e assegnazione)
PRESIDENTE. Sono state presentate le seguenti proposte di legge:
— n. 74 in data 26 luglio 2001, ad iniziativa dei consiglieri Avenali, Tontini, Procaccini e Ascoli: «Proroga dei termini previsti dalla l.r. 18 ottobre 1999, n. 27», assegnata alla III Commissione in sede referente;
— n. 75 in data 1 agosto 2001 ad iniziativa dei consiglieri Giannotti, Brini, Cesaroni, Ceroni, Favia, Grandinetti e Trenta: «Modifica della legge regionale 2 agosto 1984 n. 20 – Disciplina delle indennità spettanti agli amministratori degli enti pubblici operanti in materia di competenza regionale e ai componenti di commissioni, collegi e comitati istituiti dalla Regione o operanti nell’ambito dell’Amministrazione regionale», assegnata alla II Commissione in sede referente;
— n. 76 in data 30 luglio 2001 ad iniziativa dei consiglieri Moruzzi, Mollaroli, Luchetti, D’Angelo, Ascoli, Giuseppe Ricci e Amagliani: «Misure urgenti in materia di risparmio energetico e contenimento dell’inquinamento luminoso», assegnata alla III Commissione in sede referente e alla II per il parere obbligatorio;
— n. 77 in data 7 settembre 2001 ad iniziativa del consigliere Moruzzi: «Modifiche alla l.r. 30 dicembre 1974 n. 52 – provvedimenti per la tutela degli ambienti naturali», assegnata alla IV Commissione in sede referente, (iscritta all’ordine del giorno);
— n. 78 in data 26 luglio 2001 ad iniziativa della Giunta: «Revoca della deliberazione Giunta regionale n. 1261/2001 - modifiche alla lr n. 27/97 e successive modificazioni ed integrazioni, con estensione delle agevolazioni, da questa previste, ai servizi di trasporto ferroviario», assegnata alla V Commissione in sede referente e alla II per il parere obbligatorio;
— n. 79 in data 18 settembre 2001 ad iniziativa dei consiglieri Amati, Mollaroli, Silenzi e Secchiaroli: «Attività regionali per la promozione dei diritti umani, della cultura di pace, della cooperazione allo sviluppo e della solidarietà internazionale», assegnata alla I Commissione in sede referente e alla II per il parere obbligatorio;
Proposte di atto amministrativo
(Annuncio e assegnazione)
PRESIDENTE. Sono state presentate le seguenti proposte di atto amministrativo:
— n. 58 in data 24 luglio 2001, ad iniziativa della Giunta: «Modifiche ed integrazioni alla delibera consiliare n. 263 del 14.9.1999, relativa al piano per la predisposizione di aree attrezzate per esigenze di protezione civile nei comuni classificati sismici dalle Regioni, predisposte ai sensi della legge 61/98, art. 2 – comma 3 lett. e), assegnata alla IV Commissione in sede referente e alla II per il parere obbligatorio;
— n. 59 in data 30 luglio 2001 ad iniziativa della Giunta: «Art. 35 l.r. 26/96 – Criteri di ripartizione della quota del fondo sanitario nazionale della spesa per l’assistenza sanitaria erogata dalle aziende ASL ed ospedaliere e dall’INRCA nonché di quella di competenza della Regione», assegnata alla V Commissione in sede referente e alla II per il parere obbligatorio;
— n. 60 in data 10 settembre 2001 ad iniziativa della Giunta: «Piano zootecnico regionale», assegnata alla III Commissione in sede referente;
— n. 61 in data 10 settembre 2001 ad iniziativa della Giunta, concernente: «DPR 18 giugno 1998 n. 233. Modifica all’atto amministrativo n. 297/2000: Approvazione del piano regionale di dimensionamento ottimale delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado nella regione Marche», assegnata alla I Commissione in sede referente;
— n. 62 in data 10 settembre 2001 ad iniziativa della Giunta, concernente: «Art. 26 l.r. n. 18/96, modificata ed integrata con L.R. n. 28/2000 – definizione dei criteri e delle modalità di attuazione degli interventi per l’anno 2001 – modalità di impiego delle risorse e tetti di spesa», assegnata alla V Commissione in sede referente;
— n. 63 in data 17 settembre 2001 ad iniziativa della Giunta: «Art. 53 dello Statuto regionale e art. 38, comma 6, della l.r. 42/88, come sostituito dall’art. 12 comma 3 della l.r. n. 54/97: assunzione a tempo determinato, per le esigenze del servizio tutela e risanamento ambientale del dott. Taddei Luciano», assegnata alla II Commissione in sede referente;
— n. 64 in data 17 settembre 2001 ad iniziativa della Giunta: «Art. 53 dello Statuto regionale e art. 38, comma 6, della l.r. 42/88, come sostituito dall’art. 12 comma 3 della l.r. n. 54/97: assunzione a tempo determinato, per le esigenze del servizio tutela e risanamento ambientale del dott. Magliola Carlo», assegnata alla II Commissione in sede referente;
Mozioni
(Annuncio di presentazione)
PRESIDENTE. Sono state presentate le seguenti mozioni:
— n. 134 del consigliere Favia: «Chiusura del Pronto soccorso dell’Umberto I»;
— n. 135 dei consiglieri Procaccini e Martoni: «Situazione Enel Marche» (iscritta all’ordine del giorno);
— n. 136 dei consiglieri Massi e Viventi: «Corsi di orientamento musicale di tipo bandistico e corale (l.r. 21/82);
— n. 137 dei consiglieri Giannotti, Brini, Ceroni, Cesaroni, Grandinetti e Trenta: «Mantenimento dell’unitarietà del Corpo Forestale dello Stato»;
— n. 138 del consigliere Trenta: «Episodi delittuosi che hanno colpito di recente i tabaccai d’Italia»;
— n. 139 dei consiglieri Giannotti, Brini, Ceroni, Cesaroni, Favia, Grandinetti e Trenta: «Ulteriori risorse finanziarie per i buoni casa»;
— n. 140 dei consiglieri Procaccini e Martoni: «Crisi aziende Picena Manifatture e Lagostina»;
— n. 141 del consigliere Viventi: «Lavoratori stagionali in agricoltura»;
— n. 143 dei consiglieri Procaccini e Martoni: «Adesione alla marcia della pace».
Leggi regionali restituite vistate
dal commissario di Governo
PRESIDENTE. Il commissario di Governo nella regione Marche ha restituito, vistate, le seguenti leggi regionali:
— «Norme per la raccolta e la commercializzazione dei funghi epigei spontanei e conservati»;
— «Delega al Comune di Ancona delle funzioni relative agli interventi di cui alla legge 12 agosto 1993, n. 317»;
— «Modificazioni alla legge regionale 5 agosto 1992, n. 34 concernente: «Norme in materia di urbanistica, paesaggistica e di assetto del territorio».
Deliberazioni legislative
rinviate dal commissario di Governo
PRESIDENTE. Il commissario di Governo nella regione Marche ha rinviato a nuovo esame la deliberazione legislativa concernente: «Norme in materia di organizzazione e di personale della Regione» (iscritta all’ordine del giorno).
Impugnazione deliberazione legislativa
PRESIDENTE. Il Governo della Repubblica ed il presidente del Consiglio dei ministri hanno impugnato davanti alla Corte Costituzionale la deliberazione legislativa statutaria concernente: «Disciplina transitoria in attuazione dell’art. 3 della legge cost. 22 novembre 1999, n. 1».
Deliberazione amministrativa
esaminata dalla Commissione di controllo
PRESIDENTE. La Commissione di controllo non ha riscontrato vizi di legittimità in merito alla deliberazione n. 40 del 10 luglio 2001: «Programma pluriennale regionale attuativo del Reg. CE 2080/92 - Recepimento disposizioni emanate con D.M. n. 494/1998 e circolare ministeriale n. 4373 del 4 ottobre 2000, inerenti controlli e valutazioni inadempienze».
Proposta di legge
(Ritiro)
PRESIDENTE. Con nota prot. n. 3018 del 17 settembre 2001 i consiglieri Amati, Silenzi e Secchiaroli hanno ritirato la proposta di legge n. 22: «Interventi per la promozione della cultura della pace e dei diritti umani».
Nomine
PRESIDENTE. Il Presidente del Consiglio ha alle seguenti nomine, con i sottoelencati decreti
— n. 99, in data 19 luglio 2001: «Comitato regionale per le comunicazioni (CO.RE.COM.) - Elezione del presidente, del vice presidente e di n. 5 componenti»,
— n. 102 in data 13 agosto 2001: «Consorzio per la industrializzazione delle Valli del Tronto, dell’Aso e del Tesino – Elezione del presidente del Collegio dei revisori dei conti",
— n. 103, in data 3 settembre 2001: «Collegio dei revisori dei conti dell’ERSU di Macerata - Sostituzione di un componente supplente»,
— n. 111, in data 13 settembre 2001: «Centro agroalimentare piceno S.r.l., con sede a San Benedetto del Tronto – Nomina di tre componenti nel consiglio di amministrazione».
Deliberazioni amministrative
inviate dalla Giunta
PRESIDENTE. La Giunta regionale ha trasmesso al Consiglio le seguenti deliberazioni:
— n. 1588 in data 10 luglio 2001: «Art. 29 della l.r. 7.5.2001, n. 12 – Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di entrate derivanti dall’assegnazione di fondi dallo Stato per il finanziamento dei servizi di tutela ed integrazione sociale di soggetti con handicap grave (L. 104/92 modificata dalla L. 162/98) – L. 3.127.000.000;
— n. 1589 in data 10 luglio 2001: «Art. 29 della L.R. n. 12/2001 – iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di entrate derivanti dall’assegnazione di fondi dallo Stato per il finanziamento del Fondo Nazionale per l’infanzia e l’adolescenza (L. n. 285/97) – L. 377.423.000;
— n. 1662 in data 17 luglio 2001: «Variazione al bilancio di cassa per l’anno 2001 – L. 26.235.165.915»;
— n. 1663 in data 17 luglio 2001: «Art. 2, comma 2 della l.r.11/2001. Reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di economie relative a stanziamenti aventi specifica destinazione - L. 45.568.000.000»;
— n. 1664 in data 17 luglio 2001, concernente. «Art. 55, comma 3, LR 25/1980 – prelevamento dal fondo di riserva per le spese obbligatorie per l’integrazione dello stanziamento del capitolo 1850109 compreso nell’elenco n. 4 – Elenco delle spese dichiarate obbligatorie – del bilancio 2001 - L. 50.000.000»;
— n. 1665 in data 17 luglio 2001: «Variazione al bilancio di cassa per l’anno 2001 – L. 15.505.141.543».
— n. 1724 in data 24 luglio 2001: «Art. 29 della L.R. 12/2001 – iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di entrate derivanti dall’assegnazione di fondi dallo Stato per interventi in materia di prelievi e trapianti d’organi – L.258.107.200»;
— n. 1725 in data 24 luglio 2001: «Art. 2, comma 2 della l.r. 11/2001. Reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di economie relative a stanziamenti aventi specifica destinazione. L. 448.718.236»;
— n. 1727 in data 24 luglio 2001: «Relazione sullo stato di attuazione della l.r. 46/95 – Promozione e coordinamento delle politiche di intervento in favore dei giovani e degli adolescenti – anno 2000»;
— n. 1848 in data 31 luglio 2001: «Art. 2 comma 2 della l.r. 7.5.2001 n. 11 – reiscrizione nel Bilancio di previsione per l’anno 2001 di economie relative a stanziamenti aventi specifica destinazione»;
— n. 1849 in data 31 luglio 2001: «Variazione al bilancio di cassa per l’anno 2001 – L. 7.647.732.500»;
— n. 1850 in data 31 luglio 2001: «Attuazione delle disposizioni recate dalla LR n. 15 pubblicata nel BUR n. 74 del 5 luglio 2001, concernente. «Nuove norme per la ripartizione dei contributi a favore delle attività produttive»;
— n. 1851 in data 31 luglio 2001: «Art. 29 della l.r. n. 12/2001 – iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di entrate derivanti da assegnazioni di fondi dallo Stato per interventi di edilizia agevolata e rettifica della DGR 1473/2001»;
— n. 1853 in data 31 luglio 2001: «Art. 29 della l.r. 12/2001 – iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di entrate derivanti da assegnazione di fondi dallo Stato per il programma dei controlli funzionali svolti dalla A.P.A. per l’anno 2001 - L. 294.810.257.»;
— n. 1854 in data 31 luglio 2001: «Art. 2 l.r. n. 11/2001 «Provvedimento generale di rifinanziamento e modifica di leggi regionali per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2001)». Reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di economie relative a stanziamenti aventi specifica destinazione - L. 41.440.309»;
— n. 1855 in data 31 luglio 2001: «Art. 29 della l.r. 12/2001 – Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di entrate derivanti da assegnazione di fondi dallo Stato per la gestione di servizi erogati nei comuni interessati dagli eventi giubilari durante l’anno 2000 - L. 19.000.000»;
— n. 1856 in data 31 luglio 2001: «Variazione al bilancio di cassa per l’anno 2001 – L. 7.514.064.802»;
— n. 1862 in data 31 luglio 2001: «Art. 29 della LR n. 12/2001 – iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di entrate derivanti da assegnazione di fondi dallo Stato per completamento 2^ fase dei lavori di costruzione dell’ospedale di Macerata – art. 20 L. 67/1988 - L. 7.125.000.000»;
— n. 1863 in data 31 luglio 2001: «Art. 29 della LR n. 12/2001 – iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di entrate derivanti dall’assegnazione di fondi dallo Stato per il finanziamento delle attività concernenti la banca dati informatizzata dell’anagrafe bovina – anno 2001 – L. 246.974.000»;
— n. 1864 in data 31 luglio 2001: «art. 29 della LR n. 12/2001 – iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di entrate derivanti da assegnazioni di fondi dallo Stato per lavori di reingegnerizzazione dell’Ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno (Art. 20 della L. 67/1988) - L. 14.071.400.000»;
— n. 1865 in data 31 luglio 2001: «Variazione al bilancio di cassa per l’anno 2001 – L. 2.577.408.358»;
— n. 2055 in data 4 settembre 2001: «Art. 29 della LR n. 12/2001 – iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di entrate derivanti da assegnazione di fondi dallo Stato per interventi socio-assistenziali previsti dalla L. 328/2000 - L. 38.861.834.700»,
— n. 2056 in data 4 settembre 2001: «Art. 29 della l.r. n. 12/2001 – iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di entrate derivanti da assegnazione di fondi dalle Regioni Toscana ed Emilia Romagna per le spese del centro operativo di Mostar - L. 39.000.000»,
— n. 2057 in data 4 settembre 2001: «Art. 2 comma 2 della l.r. 7 maggio 2001 n. 11 – reiscrizione nel bilancio di previsione 2001 di recuperi relativi a stanziamenti aventi specifica destinazione - L. 8.829.752»,
— n. 2059 in data 4 settembre 2001 concernente: «Variazione al bilancio di cassa per l’anno 2001 – L. 35.983.364.453»;
— n. 2063 in data 4 settembre 2001: «Art. 29 della l.r. n. 12/2001 – iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di entrate derivanti da assegnazione di fondi dallo Stato di cui all’art. 18 della L. 39/94 in materia di risorse idriche - L. 311.441.019»
Ordine del giorno della seduta
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, il consigliere Procaccini. Ne ha facoltà.
CESARE PROCACCINI. Chiedo di iscrivere e discutere la mozione presentata dal nostro gruppo sull'adesione della Regione Marche alla marcia della pace Perugia-Assisi del prossimo 14 ottobre.
PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Amati.
SILVANA AMATI. Anch'io sono per sostenere la proposta del collega Procaccini, anche perché al punto 87 dell'ordine del giorno abbiamo l'adesione della Regione, quindi si potrebbe coniugare questo percorso, se si ritiene.
Siccome è stata presentata ieri da parte del mio gruppo e non solo una mozione, aperta a tutti coloro che lo ritengano, sull'adesione, che già l'Ufficio di presidenza ha dato, alla manifestazione che si svolgerà nei giorni 28-30 settembre tra Firenze e Pisa, di solidarietà e di discussione europea sulle questioni del popolo saharawi e siccome le Marche sono state tra le poche Regioni in prima fila su questa tematica, chiedo che, oltre all'importante adesione già assunta dall'Ufficio di presidenza, si esprimesse anche l'aula. Propongo di iscrivere questa mozione e, magari, di votarla anche in tarda mattinata senza discussione.
PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Pistarelli.
FABIO PISTARELLI. Comprendo l'impegno, che non viene da oggi ma dal passato, della presidente Amati sul popolo saharawi, però ci sono delle priorità che io ritengo territorialmente più vicine a quelle che sono le nostre sensibilità. Una di queste riguarda l'università di Macerata. Chiedo che tra le prime mozioni da discutere ci sia anche quella relativa alla situazione dell'università di Macerata, la n. 115. Se è possibile metterla al primo punto delle mozioni, dopo gli atti più urgenti, discutendola prima del termine dei lavori di queste due giornate, sarebbe cosa utile e opportuna. Anche perché nella Conferenza dei presidenti di gruppo ne abbiamo parlato e c'è stato un impegno di massima del Presidente Minardi.
PRESIDENTE. C'è una richiesta di discutere la mozione relativa all'adesione alla marcia della pace, tenendo conto che, tra l'altro, c'è un punto specifico dell'ordine del giorno, cioè un atto amministrativo di adesione della Regione Marche all'associazione denominata "Coordinamento degli enti locali per la pace con sede a Perugia". Potremmo inserirla in quel contesto.
C'è poi una proposta di votare una mozione di sostegno al popolo saharawi. Questa è stata già votata dall'Ufficio di presidenza, quindi non credo sia un argomento sul quale dobbiamo impegnarci a discutere; credo che si possa far girare fra i gruppi e i consiglieri perché sia firmata da chi lo ritenga, ponendola immediatamente in votazione senza discussione.
CESARE PROCACCINI. Però, se per diversi motivi non si dovesse giungere alla discussione dell'atto amministrativo, chiediamo comunque, visti i tempi che la nostra mozione venga discussa oggi o al massimo domani.
PRESIDENTE. Penso che non ci siano problemi, anche perché nella discussione che abbiamo fatto in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo, questo atto amministrativo è stato iscritto tra i primi punti.
Comunque, c'è una richiesta specifica del collega Procaccini affinché la proposta di ordine del giorno venga discussa contestualmente alla adesione all'associazione denominata "Coordinamento degli enti locali per la pace". Se così non fosse, chiede che rimanga come mozione e venga comunque iscritta all'ordine del giorno per discuterla nella giornata di oggi o al massimo di domani.
Pongo in votazione questa proposta.
(Il Consiglio approva)
Per quanto riguarda la richiesta del consigliere Amati di votazione di un documento, tenendo conto che vi è già stata l'adesione formale dell'Ufficio di presidenza, credo che si possa far circolare e poi lo metteremo ai voti.
Per quanto riguarda la richiesta del collega Pistarelli, debbo dire che l'ordine con cui sono state iscritte le mozioni è frutto di una consultazione fatta con i presidenti di gruppo, quindi l'anticipazione di una mozione che è iscritta ma non è nell'ordine che chiede Pistarelli, dovrebbe essere quanto meno cosa concordata e dovrebbe esserci una disponibilità dei presidenti di gruppo. C'era una proposta del collega Massi in questo senso, nella riunione dei presidenti di gruppo, che si era impegnato a far circolare una risoluzione unitaria che potesse essere sottoscritta, firmata e che potesse impegnare i diversi gruppi presenti in aula, da votare, eventualmente, senza discussione. Io sono rimasto a questa posizione che era quella decisa in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo.
FABIO PISTARELLI. Chiedo di mettere in votazione la mia proposta.
PRESIDENTE. E' però una cosa esattamente opposta rispetto a quanto si era deciso in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo. Lei chiede di discutere comunque la mozione e di anticiparne i contenuti rispetto a una proposta di mozione unitaria che dovrebbe essere votata con l'avallo di tutti i gruppi.
Ha la parola il consigliere Massi.
FRANCESCO MASSI GENTILONI SILVERI. Siccome diversi presidenti di gruppo stanno valutando il documento, secondo noi c'è la possibilità di presentarlo unitariamente. Eventualmente, a inizio di seduta pomeridiana o domani mattina vedremo le firme che vi sono e se c'è disponibilità. E' una questione che, avendo l'unanimità del Consiglio, sarebbe posta con molta più forza.
PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Giannotti.
ROBERTO GIANNOTTI. Per ribadire che non abbiamo nulla in contrario rispetto a questa sollecitazione del consigliere Pistarelli, anche se il confronto di questa mattina può definire meglio il percorso. Ribadisco l'esigenza che, eventualmente, questo documento sia inserito in coda al dibattito del pomeriggio, nel senso che l'impegno che ci siamo assunti e che vorrei fosse mantenuto, anche per evitare che la Giunta continui in quest'opera di strumentalizzazione, dopo avere omesso per anni di interessarsi della situazione dell'autostrada A/14. Vorrei che quest'aula discutesse oggi la mozione di Forza Italia sulla A/14. E' un impegno che abbiamo assunto e che vorrei fosse mantenuto.
PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Pistarelli.
FABIO PISTARELLI. Alla luce di quanto detto, sono d'accordo a vedere nel pomeriggio, o al massimo domani mattina, se c'è questa condizione per una proposta di risoluzione unitaria, evitando spostamenti di ordini del giorno.
PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Franceschetti.
FAUSTO FRANCESCHETTI. La mozione o le mozioni sulla A/14, nella riunione dei presidenti di gruppo avevamo deciso che si dovessero discutere nel pomeriggio di domani...
PRESIDENTE. No, avevamo deciso che oggi avremmo fatto le leggi e gli atti amministrativi e, dopo quelli, le mozioni sulla A/14. Domani mattina la legge sulla organizzazione e nel pomeriggio la prosecuzione con le mozioni.
Interrogazione (Svolgimento): «Istituzione servizio di igiene degli alimenti e della nutrizione» Ciccioli (262)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 262 del consigliere Ciccioli.
Ha la parola, per la risposta, l’assessore Melappioni.
AUGUSTO MELAPPIONI. In riferimento al punto a) dell’interrogazione in oggetto, con la quale si chiede di conoscere se risponde al vero che, a tutt’oggi, in alcune Asl della Regione il SIAN non sia stato ancora istituito o sia presente solo sulla carta, si comunica che, per quanto a conoscenza del servizio sanità, tutte le aziende Usl della regione hanno istituito, all’interno del dipartimento di prevenzione, il servizio igiene alimenti e nutrizione. Unica eccezione l’azienda Usl n. 11 di Fermo che, con provvedimento del direttore generale n. 310 del 23.3.1999, ha aggregato provvisoriamente il SIAN al servizio igiene e sanità pubblica sino al completamento delle procedure relative alla copertura dei posti inerenti figure professionali specifiche e necessarie al fine del pieno espletamento delle funzioni assegnate dalla normativa vigente.
Nella sostanza il servizio era carente di professionalità specifiche, quindi non era opportuno, essendo presente un solo ispettore, attivare uno specifico servizio.
Nelle altre de aziende Usl citate, n. 10 di Camerino e n. 12 di San Benedetto del Tronto, il servizio igiene alimenti e nutrizione risulta attivato e funzionante, seppure con alcune difficoltà conseguiti alle attuali dotazioni organiche di personale, che sono in fase di valutazione con il servizio sanità.
Allo stato attuale comunque l’attività dei SIAN della regione risulta, nel suo complesso, abbastanza soddisfacente. Infatti ad oggi risulta che, in ordine agli obiettivi fissati dal piano sanitario regionale 1998-2000 per i SIAN, tutte le aziende Usl hanno avviato: obiettivo A (censimento delle attività di produzione, distribuzione e somministrazione e commercio degli alimenti); obiettivo B1 (azione mirata ristorazione collettiva); obiettivo B2 (azione mirata acque potabili); obiettivo C2 (informazione-formazione alimentaristi). Risulta parzialmente avviato solamente l’obiettivo C1, cioè sportello su igiene alimenti e nutrizione.
In ordine alla richiesta di cui al punto b) dell’interrogazione, si comunica che, al momento in riferimento a quanto disposto al riguardo dal D. Lgs. n. 229/1999, non è stata effettuata alcuna scelta, relativa all’articolazione funzionale dei dipartimenti di prevenzione e, conseguentemente, alla soppressione o meno dei servizi igiene degli alimenti e della nutrizione delle aziende Usl.
Si ricorda infine che la competenza a decidere in merito appartiene esclusivamente al Consiglio regionale?
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il consigliere Ciccioli.
CARLO CICCIOLI. Dai dati in mio possesso — l’interrogazione è di aprile-maggio, però, per quanto mi riguarda è nella stessa condizione esatta di allora — risulta che a Fermo non è ancora stato istituito il servizi, mentre altri servizi sono presenti solo sulla carta. Un servizio è infatti efficace quando è dotato di risorse, di personale, di strutture sufficienti a svolgere tale ruolo.
Non è un mistero per alcuno che in questo momento l’attenzione agli alimenti da parte dei consumatori è forte. C’è un grande orientamento nei confronti dell’agricoltura biologica, dei prodotti naturali, dei cibi sani, e tutti sanno quanto è accaduto in settori particolari dell’alimentazione, e mi riferisco al consumo della carne, al problema di “mucca pazza”, delle infezioni animali, quindi della carne che va sul mercato indipendentemente dall’aspetto di “mucca pazza”.
Credo quindi che ci debba essere, da parte della Regione, una spinta particolare nei confronti delle aziende per realizzare questi servizi in maniera strutturata e con le risorse di personale tali da poter operare sia sul settore della tutela, sia sul settore della prevenzione, quindi intervenire, ovviamente in integrazione con altre strutture, con personale sufficiente a svolgere la funzione. Quando ci sono solo una o due unità è chiaro che il servizio è virtuale, solo sulla carta. I servizi devono integrarsi per tutta la filiera dell’alimentazione, con i servizi veterinari, con i Nas che spesso hanno sede dentro le aziende sanitarie stesse ecc.
Occorre uno spazio di attenzione particolare per il futuro, perché questo sarà uno dei fronti delicati e sensibili della distribuzione alimentare e i punti critici sono all’origine di un alimento, cioè nel trasporto, nella distribuzione e conservazione.
Su questi aspetti un servizio efficiente può vigilare e consentire anzitutto la sicurezza della salute delle persone e quindi risparmi. Inoltre, credo che nella direzione delle norme europee questi servizi possano dare uno standard omogeneo a tutti i Paesi europei. Il problema della certificazione è uno dei problemi centrali dei Paesi industrializzati ed emergenti, quelli che costituiscono le “locomotive” di una società civile. Ebbene, credo che l’Italia nel settore dei cibi, dove potremmo avere la leadership, debba porsi il problema in maniera compiuta e la Regione Marche deve svolgere il suo ruolo.
La risposta dell’assessore è stata sicuramente molto corretta ma molto burocratica. Concludo dicendo che sarebbe opportuno, dalla fotografia dello stato dell’arte passare all’intervento sulle aziende affinché passino da una situazione di organigramma a una situazione di servizio efficace ed efficiente.
Interpellanza (Svolgimento): «Utilizzo di oli combustibili e distillati pesanti di petrolio negli impianti termici dell'ospedale regionale di Torrette» Amagliani (34)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interpellanza n. 34 del consigliere Amagliani, che ha la parola per illustrarla.
MARCO AMAGLIANI. E' passato diverso tempo da quando ho presentato questa interpellanza. Per la verità avevo sollevato la questione sul giornale del Consiglio regionale con un articolo in cui facevo notare che, al di là della circolare congiunta dei due assessori Melappioni e Ottaviani del 17 gennaio che riguardava questo problema, a un controllo da me fatto risultava che nei primi quindici giorni di aprile nell'azienda ospedaliera "Umberto I" di Ancona il consumo di gas metano era pressoché nullo, quindi tutto faceva pensare che veniva utilizzato il famoso olio combustibile BTZ, a basso tenore di zolfo ma che ha al suo interno ossidi di zolfo, di azoto nonché polveri che poi si irradiano nell'aria.
Nel mese di giugno ho presentato questa interpellanza per riuscire a capire se da quel momento la situazione fosse modificata.
Nello stesso mese di giugno abbiamo assistito — almeno io — increduli a una dichiarazione del direttore sanitario dell'azienda Torrette-Umberto I il quale alla fine, con un atteggiamento e con una frase un po' sibillina diceva "tutti sapevano".
Vorrei sapere come stanno esattamente le cose, vorrei capire se i contatori di quell'azienda per quello che riguarda il consumo di gas metano si sono rimessi in moto e quindi stiamo utilizzando gas metano. Non ho più chiesto alcuna informazione. Vorrei però anche capire come un nostro dirigente possa avere fatto un'affermazione di quella natura rispetto a un problema così delicato.
Queste erano le cose che volevo sapere, ma quello che più mi sta a cuore è capire se siamo ritornati indietro e se quindi oggi stiamo utilizzando gas metano e non BTZ. So perfettamente che l'utilizzo di BTZ comporta un risparmio, ma siccome stiamo parlando di sanità e di salute della gente, credo che non sia quello il luogo e comunque la forma attraverso cui possiamo risparmiare. So bene che il costo è di circa 100 lire in meno a metro cubo, ma non credo che il nostro risparmio possa passare di lì. Vorrei quindi essere rassicurato in questo senso.
PRESIDENTE. Ha la parola, per la risposta, l'assessore Melappioni.
AUGUSTO MELAPPIONI. Intanto vorrei tranquillizzare il collega Amagliani, che dopo il suo intervento, l'azienda ha mantenuto costante un utilizzo del gas metano. Credo che questa occasione possa essere anche lo spunto per riconfermare un ruolo non soltanto negativo, ma spesso positivo del sistema sanitario, il quale interviene non soltanto su questioni strettamente sanitarie collegate alla domanda, ma viene coinvolto in operazioni come questa, di tutela dell'ambiente, che non è di poco conto ma di molti miliardi come costo complessivo del sistema. Quindi, credo che nella riflessione che il Consiglio regionale a breve farà sulle questioni della sanità, debba tenere presente anche questo ruolo.
Comunque, ritengo opportuno leggere sia quello che dicono il servizio ambiente e l'Arpam, sia come articola la decisione l'azienda ospedaliera Torrette-Umberto I e che cosa ci propone, alla fine.
Il Servizio Ambiente e l'ARPAM sostengono quanto segue: "L'impianto termico dell'Azienda ospedaliera di Torrette è costituito da tre generatori di vapore di potenzialità diversa non monocombustibili; ciò significa .che possono essere alimentati sia da gas metano che da olio combustibile BTZ allo 0,35 di zolfo", che normalmente è utilizzato e utilizzabile nel nostro Paese
"Sicuramente il metano, a differenza dell'olio combustibile, determina un minor impatto sull'atmosfera, sia per quanto riguarda il contributo all'effetto serra che all'inquinamento atmosferico in generale.
In effetti, se si raffrontano i fattori di emissione di tali combustibili a parità di energia prodotta, l'utilizzo di olio combustibile rispetto al gas metano comporta un aumento del 34% dei livelli emissivi di anidride carbonica, di 3 volte dei livelli emissivi degli ossidi di azoto, di 2,4 volte dei livelli emissivi dei composti organici volatili non metanici (NMVOC) di 8,8 volte dei livelli emissivi di particolato PM10. A ciò vanno aggiunti i quantitativi di metalli pesanti contenuti nell'olio combustibile non presenti nel gas metano.
Infine il BTZ 0,3 deve essere trasportato mediante autocisterne nei punti di utilizzo e si deve pertanto tenere conto di un ulteriore contributo all'inquinamento atmosferico derivante dalle emissioni da traffico.
Occorre poi considerare la localizzazione dell'ospedale di Torrette, riconosciuta dal "Piano di risanamento della qualità dell'aria" come area particolarmente vulnerabile ad elevato rischio di crisi ambientale, dove tra gli interventi programmatici per la riduzione dei fattori di emissione, è già prevista la disincentivazione dell'utilizzo del BTZ a favore del metano.
Il Piano, così come approvato dal Consiglio regionale, recepisce quindi nella sostanza le indicazioni contenute nella circolare d'indirizzo inviata congiuntamente dagli assessori regionali all'ambiente e alla sanità lo scorso 17 gennaio. Alla piena operatività del Piano di risanamento potranno essere pertanto attivate le opportune iniziative per vietare nelle aree particolarmente vulnerabili, quale quelIa appunto di Torrette, la riconversione da gas naturale ad olio combustibile negli impianti termici civili.
Per quanto riguarda il monitoraggio della qualità dell'aria di tale zona, si fa presente che attualmente è in funzione in via Conca una centralina di rilevamento di particolari inquinanti significativi della zona.
Tali dati vengono validati giornalmente dal Dipartimento ARPA di Ancona, inviati alla Provincia e da questa resi disponibili alla generalità".
L'Azienda ospedaliera Torrette-Umberto I° motiva come segue la propria decisione:
"Negli scorsi giorni è stato posto a livello sia istituzionale che dei media locali il problema dell'utilizzo sperimentale presso l'ospedale di Torrette dell'olio combustibile a basso tenere di zolfo, comunemente definito BTZ. Questa nota ricostruisce i fatti e formula alcune considerazioni sulla vicenda, compresa la proposta di un approccio razionale e istituzionalmente condiviso al problema.
La premessa è che gli impianti termici possono utilizzare in alternativa al gas metano altri combustibili tra cui il BTZ. Questa scelta, prevista dalla normativa vigente, è al momento fortemente conveniente dal punto di vista economico, ma viene da alcuni organismi ritenuta ecologicamente meno compatibile rispetto all'utilizzo del gas metano".
Le considerazioni che pone l'azienda, sono i motivi dell'opportunità di una verifica sperimentale dell'impatto ambientale del BTZ rispetto a quello del gas metano; i motivi che hanno fatto ritenere possibile ed opportuno iniziare la sperimentazione; il possibile modo di prendere una decisione sulla sperimentazione.
"Per quanto riguarda l'opportunità di una verifica sperimentale dell'impatto ambientale del BTZ rispetto a quello del gas metano, il miglior modo per presentare le nostre ragioni è allegare un documento recuperato da una banca dati sui problemi ambientale del Centro di documentazione per la salute (CDS) dell'Agenzia sanitaria della Regione Emilia Romagna. Dal documento si ricava ad esempio che "gli oli pesanti a basso tenore di zolfo, se utilizzati con la microemulsione atomizzata possono rendere di più dal punto di vista energetico ed inquinare ancora di meno". E poi: "L'inquinamento non è direttamente correlabile al combustibile ma alle modalità con le quali esso viene utilizzato. Lo stesso metano, ritenuto il combustibile meno dannoso per l'ambiente, può portare a delle conseguenze gravi se viene sottovalutata la sua pericolosità nei confronti dell'ambiente. Il processo di combustione può essere gestito bene o male e questo avviene per l'olio BTZ così come per il gasolio o per il metano in funzione della tecnologia che si impiega e della modalità con la quale viene gestito l'impianto. L'unico parametro rilevabile ai fini dell'inquinamento è il risultato del processo e, quindi, la qualità dei fumi che non devono superare i limiti fissati per legge".
Rimane, ed è forse il punto più delicato, il contrasto tra istituzioni dello stesso sistema ed in particolare tra la nostra Azienda e quanto indicato nella circolare di gennaio congiunta sul problema del BTZ dell'assessorato alla sanità e dell'assessorato all'ambiente e territorio.
Ci sentiamo parte del sistema e poniamo una attenzione massima ai problemi della sicurezza, che ci hanno motivato a continui investimenti in questo settore. Di conseguenza, non abbiamo alcun problema a fare nostre le indicazioni tecniche e politiche del livello regionale sul problema della salute ambientale. Vorremmo sottolineare però tre punti: il problema è così rilevante da meritare una quantificazione dell'impatto economico delle diverse scelte e da giustificare una linea guida che chiarisca nel dettaglio ad oggi l'effettivo impatto ambientale dei diversi tipi di combustibile in funzione della qualità, e non solo del tipo, di combustibile utilizzato, del tipo di impianto e del tipo di conduzione dell'impianto, l'effettivo utilizzo del BTZ da parte delle strutture pubbliche e private della Regione in modo da capire se il problema è a Torrette o se il problema è generalizzato; la circolare citata non è stata mandata a questa azienda che pure viene citata nel testo e doveva essere tra le prime destinatarie della stessa; l'utilizzo del metano potrebbe essere favorito da condizioni economiche favorenti il suo impiego.
Per quanto riguarda il futuro, questa azienda propone una sperimentazione ed il coinvolgimento in questa degli organi competenti della Regione a partire dall'ARPAM. Riteniamo che questa sia la scelta più razionale e giusta, ma siamo come sempre disponibili al confronto ed alla ubbidienza".
Questo è quanto riportato dall'azienda. A tutt'oggi l'azienda non ha provveduto a modificare l'utilizzo del consumo di metano, anche in attesa delle nostre decisioni che, a mio parere, dovevano uscire soltanto dal Consiglio regionale.
Credo — lo dico nel mio ruolo e a titolo personale — che comunque questo discorso della sperimentazione in tempi e modi adeguati, ovviamente ristretti e con le massime competenze, possa essere uno strumento per conoscere in maniera ulteriore il sistema e quindi portarci ad una scelta che sia compatibile con le questioni economiche, comunque nell'attenzione particolare a una zona del territorio della nostra regione e del comune di Ancona in cui sappiamo che ci sono una serie di evidenti problematiche di tipo ambientale.
PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Amagliani per dichiararsi soddisfatto o meno.
MARCO AMAGLIANI. Io non sono chiuso alla possibilità di sperimentare il nuovo, ma in questo caso, prima di fare la sperimentazione occorrerebbe che ci chiarissimo tra di noi, perché nella circolare di cui parlavo poc'anzi, ad un certo punto si diceva: "L'utilizzo di quel combustibile — il BTZ — in alternativa al gas naturale comporta un sostanziale aumento degli inquinanti non ché del contributo all'effetto serra determinato dall'aumento di emissione di anidride carbonica". Questa era la parte sostanziale della circolare congiunta di cui parlavo.
Delle due l'una: o le cose stanno così, e quindi credo che la risposta non possa che essere negativa, rispetto alla possibilità che in futuro venga utilizzato questo materiale, oppure abbiamo la certezza che esso non sia dannoso. Però, su questo qualche dubbio consentitemelo: io vivo in una città in cui di certezze ne sono state date tante rispetto ai gas inquinanti, alle emissioni della raffineria Api. So però anche che quella città è investita di uno dei picchi maggiori rispetto alla mortalità tumorale, come leggevo in alcune riviste mediche che circolano a casa mia, avendo un fratello medico, mentre l'Api sistematicamente negava queste cose e metteva in circolazione altre notizie.
Questo per dire che l'ospedale di Torrette insiste in una zona già pesantemente toccata dall'inquinamento. Tra l'altro, lì risiedono migliaia e migliaia di malati. Quindi, o abbiamo la certezza assoluta che non andiamo ad intaccare la salute dei cittadini, quindi a peggiorare le attuali condizioni e che quindi questa sostanza che so bene costare meno, non produce effetti negativi, oppure il risparmi di cui si parla, anche centinaia di milioni, se non miliardi, andiamo a reperirlo in altro modo, perché non è su questo che si può risparmiare.
Sono quindi aperto a una verifica, però auspico — e in questo ho fiducia negli assessori alla sanità e all'ambiente — che si verifichi effettivamente che non si procuri danno alla salute della cittadinanza.
Deliberazione legislativa statutaria (Seconda votazione): «Consiglio regionale-Parlamento regionale delle Marche»
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la deliberazione legislativa statutaria: «Consiglio regionale-Parlamento regionale delle Marche».
Articolo unico. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Proposte di legge (Discussione e votazione):
«Disciplina degli impianti di trasporto a fune in servizio pubblico, delle piste da sci e dei sistemi di innevamento programmato» Giunta (60)
«Disciplina degli impianti di trasporto a fune, delle piste da sci e dei sistemi di innevamento programmato» Massi e Viventi (8)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca le proposte di legge n. 60 della Giunta regionale e n. 8 dei consiglieri Massi e Viventi.
Ha la parola il relatore di maggioranza, consigliere Benatti.
STEFANIA BENATTI. Il settore turistico connesso con le attività invernali sta registrando nella nostra regione una profonda crisi derivante dall'andamento stagionale sfavorevole che si è verificato, in particolare, nelle due ultime stagioni, nelle quali le precipitazioni nevose sono state del tutto insufficienti per l'apertura e l'esercizio delle stazioni sciistiche.
La maggior parte degli impianti e delle strutture ad essi connesse, la cui costruzione risale agli anni '60 e '70, sono giunti al termine della vita tecnica e il loro rispristino richiede ingenti investimenti.
Per ricordare alcuni esempi, si possono menzionare la spettacolare funivia del Monte Bove ad Ussita e la funivia di Sassotetto. Non solo, ma le necessarie norme di sicurezza prevedono che in base a precise scadenze tecniche, all'apertura degli impianti, con periodicità diversa a seconda delle tipologie, vengano effettuate obbligatoriamente una serie di verifiche e revisioni.
Sia il rinnovo degli impianti, che la loro semplice manutenzione e gestione comportano degli investimenti che risultano proibitivi per i soggetti proprietari, generalmente i piccoli Comuni dell'entroterra.
L'Amministrazione regionale è stata da tempo sensibilizzata sulle problematiche relative alle strutture sciistiche, che, senza interventi finanziari mirati, verrebbero ad essere pesantemente penalizzate.
La Regione, con la legge sulla montagna, ha già cercato di dare concreta attuazione al principio di riequilibrio territoriale fra la fascia costiera e quella montana, dimostrando attenzione ai problemi delle zone dell'entroterra e ponendo le basi perché ne venga favorito lo sviluppo, nel rispetto dei principi della tutela dell'ambiente, del paesaggio e delle peculiarità culturali e storiche.
Questa legge si pone nella direzione di favorire la ripresa di un settore che rappresenta una delle principali risorse economiche di tutto l'entroterra marchigiano.
Tale ripresa non deve essere pensata sul modello del turismo montano alpino, ma secondo le finalità di questa legge, deve essere orientata sul recupero e sul rinnovamento del patrimonio impiantistico esistente, sulla base di criteri di riorganizzazione e razionalizzazione. Interventi che si devono attuare non tanto con l'obiettivo di un'improbabile idea di sviluppo, quanto con l'affermazione delle condizioni per la sopravvivenza di una parte dell'economia di aree montane, che innegabilmente ruota attorno al turismo sciistico e che non va comunque depressa, ma mantenuta.
La legge introduce il concetto di aree sciistiche attrezzate e sistemi sciistici, come bacini nei quali devono essere garantiti la compatibilità delle portate e i collegamenti fra impianti di risalita e piste da sci tali da costituire circuiti continui ed integrati, senza strozzature o interruzioni.
A questo proposito vale la pena ricordare che nel solo comprensorio dei Monti Sibillini ci sono 25 sciovie, 5 seggiovie e 2 funivie, nella sola parte della provincia di Macerata.
Le previsioni di questa legge dovrebbero favorire un progetto complessivo di riorganizzazione di tutta la rete esistente, con lo smantellamento degli impianti più impattanti e obsoleti (elaborato d'intesa fra le comunità locali e l'ente parco), e la valorizzazione mediante ammodernamenti ed adeguamenti, degli impianti più idonei sotto il profilo della compatibilità ambientale e funzionale.
La legge è volta inoltre a garantire il miglioramento delle condizioni di sicurezza di impianti e infrastrutture, il loro adeguamento tecnologico, la efficace segnalazione delle piste e la loro protezione con sistemi antivalanga.
Fra i principi fondamentali della legge viene affermata la compatibilità ambientale delle aree interessate dalle piste da sci e dagli impianti di risalita, come verifica della loro idoneità geologica e idrogeologica, ma anche come divieto assoluto dell'uso di additivi o catalizzatori per favorire la germinazione dei fiocchi di neve, nei sistemi di innevamento programmato, indipendentemente dalla loro composizione. La legge è strutturata in titoli, che dopo il titolo I che fissa le finalità e i principi generali, prendono in considerazione separatamente, gli impianti di risalita, le piste da sci e gli impiantí di innevamento programmato, indipendentemente dalla loro composizione.
La legge è strutturata in titoli che, dopo il titolo I che fissa i principi e le disposizioni generali, prendono in considerazione, separatamente, gli impianti di risalita, le piste da sci e gli impianti di innevamento programmato.
Per ciascuna tipologia sono dettagliate le procedure per il rilascio delle concessioni o delle autorizzazioni, la loro durata e le relative prescrizioni, nonché le norme tecniche per il loro esercizio e per il ripristino dei luoghi al termine della vita degli impianti stessi.
Il titolo V riporta norme comuni relative ai registri provinciali delle piste da sci e degli impianti di risalita, alle coperture assicurative, alle concessioni edilizie, alla costituzione di servitù coattive, nonché ai contributi e alle agevolazioni finanziarie. Il titolo VI reca le disposizioni finali.
Da ultimo volevo ringraziare il consigliere Massi che ha posto all'attenzione del Consiglio questo problema con una proposta di legge che ha presentato fin dal luglio del 2000, che in qualche modo recepisce anche il dibattito che c'era stato nella precedente legislatura. A questa proposta è seguita quella della Giunta regionale nel maggio del 2001, che costituisce il testo base su cui la Commissione ha lavorato e quindi si è arrivati a un testo unitario della Commissione che recepisce il meglio delle due proposte presentate.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza, consigliere Brini.
OTTAVIO BRINI. Quello che andiamo a votare è un atto molto importante. Da quello che risulta, da molto tempo questo argomento veniva portato in varie Commissioni, ma solo oggi viene all'approvazione del Consiglio. Va dato atto, oltre a chi ha presentato la proposta di legge n. 8, all'assessore Agostini di essersi dimostrato subito sensibile a questa problematica, cogliendo immediatamente il tema in discussione. Bisogna ringraziarlo anche perché, a differenza di chi era molto scettico sulla possibilità di trovare finanziamenti, fin da subito ci ha messo a disposizione tutti gli atti e gli strumenti affinché questa legge potesse essere varata e nello stesso tempo trovare la forma di finanziamento necessaria. In passato si diceva che non c'erano possibilità di attuare la legge, ma oggi grazie all'assessore Agostini riusciamo a discutere, e ci auguriamo ad approvare all'unanimità, questa proposta di legge.
Il relatore di maggioranza non ha fatto altro che illustrare quanto la Commissione nella sua interezza, all'unanimità ha preso in considerazione, evidenziando i punti cardine, che erano: cercare di superare la crisi del settore turistico dell'entroterra, di cui molto spesso si parla, senza che gli atti siano consequenziali alle volontà politiche; porre rimedio a quanto fra poco avverrà in alcune località sciistiche con lo smantellamento degli impianti su cui, per carenza di risorse alcuni Comuni non possono intervenire. Quindi è stato fatto un grosso passo avanti ed è stato dato un forte segnale ad un settore vitale per l'entroterra marchigiano.
Con soddisfazione il gruppo di Forza Italia si dichiara favorevole all'approvazione della proposta di legge. Con il presidente della Commissione Martoni ci eravamo impegnati a presentare un ordine del giorno che lo stesso presidente della Commissione illustrerà, perché non potevamo inserirlo in questa legge, che recita: "1) a promuovere nei confronti della Regione Abruzzo i necessari contatti per raggiungere gli opportuni accordi per la realizzazione di protocolli d'intesa o di altre forme di cooperazione in merito agli impegni che ciascuna delle due Regioni deve assumersi; 2) di coinvolgere il consorzio turistico dei Monti Gemelli per la formulazione dei necessari programmi". Questo perché una parte degli impianti dell'ascolano ricade fortemente anche negli impianti dell'Abruzzo, quindi è opportuno che le regioni Marche e Abruzzo facciano questo protocollo d'intesa, per mettere anche gli operatori dell'ascolano nelle condizioni di avere tutte quelle risorse e quegli strumenti urbanistici necessari per poter dare seguito agli ampliamenti e alla modernizzazione degli impianti.
Il gruppo di Forza Italia vota a favore di questa proposta di legge e si ritiene soddisfatto.
PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Pistarelli.
FABIO PISTARELLI. Per chi ha memoria, come me, della scorsa legislatura, è certo motivo di soddisfazione vedere oggi quest'aula impegnata a discutere e votare una legge la cui proposta nacque tanti anni fa e fu oggetto non solo di un documento legislativo, seppure di proposta, rimasto lettera morta, ma anche oggetto di una serie di emendamenti ai bilanci regionali, alle finanziarie regionali, agli assestamenti di bilancio regionale, agli assestamenti delle finanziarie. La maggioranza, sempre bocciò le nostre proposte. Una serie di bocciature clamorose, tant'è che tutti i Comuni montani a un certo punto non ne poterono più e scrissero sui giornali questa esigenza: "se la Regione non ci aiuta, noi chiudiamo tutti gli impianti sciistici della montagna", forse unica risorsa di certe zone. Infatti, se Sarnano non vive quei due mesi d'estate in cui è caldo, si sta bene e si va verso i prati, e non vive, soprattutto quei tre mesi d'inverno in cui c'è neve e, con l'innevamento si attirano le persone, è un paese destinato a morire. Così tutte le altre località sciistiche del maceratese: Ussita, Castel Sant'Angelo sul Nera, Frontignano. Sono realtà che si muovono solamente "sfruttando" la risorsa-montagna, ma in maniera ecologica, pura, perché quando si va in montagna a fare passeggiate o a fare sport, significa che la montagna potrà continuare ad essere risorsa, perché non si sottrae ma si aggiunge valore a quei territori bellissimi. Questo, per onestà politica e intellettuale bisogna dirlo.
Salutiamo finalmente questa legge, che arriva in aula con la sensibilità rinnovata del Consiglio regionale.
Devo però altrettanto dire che questa legge è assolutamente insufficiente nella dotazione finanziaria, perché abbiamo letto l'appello accorato dei vari sindaci della montagna, che hanno scritto ai singoli consiglieri, oltre che alla Giunta e alla stampa, quindi abbiamo letto della gravissima situazione degli impianti a fune, tutti impianti pubblici, di proprietà dei Comuni, che ormai, per la obsolescenza tipica di queste strutture sono tutti da rinnovare, in quanto hanno raggiunto un'età oltre la quale non possono essere in grado di dare garanzie di collaudo, di efficacia, di efficienza e pertanto di certificazione della idoneità.
Siamo nella condizione di dover rinnovare tutto il parco impianti, e questo costo è stimato in almeno 4 miliardi. Le risorse della legge — punto di arrivo faticosissimo, quindi salutiamola, votiamole a applaudiamola in maniera calorosa — sono però una goccia che può perdersi in un mare di impegni che solo i Comuni sono chiamati ad assolvere perché proprietari degli impianti stessi. Quindi, con le risorse che destiniamo attraverso questa legge regionale, aggiungendo anche le risorse che il Docup che si sta predisponendo con il complemento di programmazione prevede, si raggiungerà la cifra di circa 500 milioni. Da 500 a 4.000 milioni, come ci arriviamo colleghi consiglieri? Sinergia con il privato? Quale privato? Chi è disposto ad investire sulle nostre comunque piccole montagne, nelle quali non ci sono grandi strutture, grandi alberghi? Anzi, ci sono limitazioni. Non vorrei aprire una polemica, ma qui si vuole la moglie ubriaca e la botte piena. Se si dice che difendiamo il territorio, che non bisogna costruire, cementificare, andare su con strade un po' più comode, un po' più larghe siamo tutti d'accordo. Però, dall'altra parte il privato a queste condizioni è difficile che possa venire ad investire. Quindi aiutiamo i Comuni proprietari di queste strutture. Come? Gli altri tre miliardi e mezzo, come verranno a prenderli? Accenderanno mutui per conto loro con la Cassa depositi e prestiti?
A queste domande bisogna rispondere, perché non vorremmo fare l'ennesima legge-manifesto nella quale diciamo tutti che siamo a favore dell'entroterra, della montagna — con il turismo Silenzi ha speso tantissime energie e attività — e poi questi grandi principi rimangono solo sulla carta, mai applicati.
Queste sono le domande che ci pongono — e ci dobbiamo porre noi — gli amministratori locali, perché questo è un problema vitale. Da qui a un anno neppure, nessuno collauderà più quegli impianti, dovranno essere chiusi. E' questa la situazione della nostra montagna che conosciamo tutti, perché anche da Ancona venite molto spesso a sciare nelle montagne del sarnanese o del vissano. Quindi cerchiamo di fare in modo che questa legge non sia un'enunciazione vacua di principi condivisibilissimi perché così generali, così belli, così protesi verso la difesa di certi territori dell'entroterra a cui non si può che dire sì, ma che in pratica non serve a nulla.
PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Franceschetti.
FAUSTO FRANCESCHETTI. La relatrice Benatti ha illustrato in maniera specifica i vari punti qualificanti di questa legge. Oggi discutiamo una proposta di legge che è da tempo attesa e anche auspicata, in modo particolare da tutti quei piccoli Comuni della montagna marchigiana dove questi impianti insistono. Noi li abbiamo ascoltati anche nelle audizioni fatte in Commissione. Questi piccoli Comuni sono preoccupati delle cose che qui sono state ricordate, soprattutto riguardo a una necessità impellente di adeguamento della maggior parte degli impianti a fune che ci sono nel territorio marchigiano, molti dei quali hanno finito il loro ciclo tecnico di vita, altri debbono essere revisionati e adeguati e su altri ancora occorrono interventi di manutenzione tra ordinaria e straordinaria.
Ovviamente, questa situazione di difficoltà è legata anche a una difficoltà finanziaria oggettiva da parte di questi piccoli Comuni del nostro entroterra e della nostra montagna a far fronte agli investimenti che un'operazione di questo tipo richiede.
Credo quindi che sia estremamente importante che noi, oggi, come Consiglio approviamo una legge che intanto dà una risposta a queste esigenze dei Comuni, che si pone l'obiettivo di andare ad un rilancio del turismo, soprattutto invernale, per quanto siamo tutti coscienti del fatto che il nostro turismo invernale è molto legato alla fruizione da parte di cittadini della nostra regione e poco altro, perché, come veniva ricordato, da questo punto di vista non c'è un grande afflusso fuori della regione Marche per tutta una serie di limiti che conosciamo bene, quindi questa deve essere un'occasione per puntare a un aspetto particolare dello sviluppo socio-economico di quelle zone che molto spesso sono le stesse che sono state colpite dal terremoto del 1997.
Vorrei sottolineare un altro aspetto, perché questa non è solo una legge che va in direzione di una necessità impellente, cioè l'adeguamento del trasporto a fune, quindi cabinovie, seggiovie, sciovie e quant'altro, è anche una legge che regolamenta, disciplina l'uso e la classificazione delle stesse piste da sci. In questo senso credo che noi facciamo oggi, con questa legge, un passo in avanti importante, perché nella sostanza adeguiamo la nostra normativa regionale alla normativa che altre Regioni in questa materia hanno ormai da tempo.
L'altra questione riguarda la possibilità, entro questa legge — questa è una regione che anche nelle zone montane spesso si trova a fare i conti con il poco innevamento, con le poche nevicate, soprattutto in questi ultimi due anni in cui molti Comuni montani sono stati costretti a chiedere addirittura lo stato di calamità — di poter dotare questi nostri impianti delle attrezzature che servono per l'innevamento artificiale. Credo che questo sia un punto importante, perché possiamo rilanciare l'attività turistica invernale proprio per le condizioni particolari, anche climatiche, della nostra regione, se dotiamo queste strutture anche di strumenti che consentano di allungare il periodo di fruizione degli impianti. Credo che la legge, da questo punto di vista, colga un punto importante, collegato alla necessità di tutela e di salvaguardia dell'ambiente.
C'è indubbiamente un problema altrettanto importante: quello di trovare le risorse finanziarie necessarie per far fronte a questi obiettivi che la legge si dà e credo che questo sia un problema che dobbiamo tener presente con particolare attenzione, proprio perché parliamo di realtà più svantaggiate, proprio perché parliamo di realtà in cui serve una politica di rilancio socio-economico. Credo che da questo punto di vista dobbiamo trovare tutti quei canali che possano consentire un finanziamento adeguato, utilizzando in parte le poche risorse che potranno venire direttamente dal bilancio regionale, ma utilizzando appieno tutte quelle possibilità che ci possono essere date con i finanziamenti europei, soprattutto attraverso l'Obiettivo 2, attivando insieme a questi finanziamenti pubblici regionali, nazionali o europei, anche sinergie con interventi privati, di quei privati che hanno interesse, perché è vero che le strutture di risalita sono quasi tutte pubbliche e che la gestione di queste strutture molto spesso viene affidata a privati che hanno interesse a che gli impianti, le strutture funzionino pienamente.
Penso che questa proposta di legge faccia fare un passo in avanti importante alla nostra regione e per questo motivo, come gruppo Ds voteremo favorevolmente.
PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Massi.
FRANCESCO MASSI GENTILONI SILVERI. Cari colleghi, anche a nome del collega Viventi, con il quale ad inizio legislatura abbiamo presentato la proposta di legge, poi confluita, per intervento della Giunta, in una proposta complessiva licenziata dalla Commissione competente, vorrei esprimere una soddisfazione particolare.
Innanzitutto ringraziamo il relatore di maggioranza Stefania Benatti per due motivi. Primo, per la puntualità e la precisione, la competenza con cui ha seguito questo problema in Commissione e anche per la celerità degli approfondimenti. Con essa anche tutti i componenti della quarta Commissione. Ma voglio ringraziare in particolar modo, insieme al collega Viventi, Stefania Benatti, perché questa mattina ci ha tolto la possibilità di fare ironia su questo argomento. Infatti, lei ha riconosciuto a noi consiglieri di minoranza la primogenitura della proposta. Non ci interessa qui fare i primi della classe, vorremmo piuttosto avere un chiarimento da parte della maggioranza.
Quello che vi chiediamo è questo: se la maggioranza più volte ha chiesto alla minoranza di accettare i contenuti di proprie proposte, se essi si ritengono giusti, legittimi, opportuni per la nostra comunità regionale, astenendoci da battaglie di facciata, di parte, di coalizione, di partito, demagogiche o meno, possiamo chiedere l'inverso alla maggiorana? Cioè, se voi ritenete che vi siano buone proposte che vengono dalla minoranza, possiamo evitare lungaggini di Commissione, pur con tutta la sensibilità che la Commissione e il relatore di maggioranza hanno dimostrato in questo caso? Possiamo evitare lungaggini e accordarci prima per dare risposte legislative alla nostra comunità?
Dopo che noi abbiamo presentato questa proposta, abbiamo visto l'accelerazione a livello di procedura mentale, della Giunta per costruire un'analoga proposta, rispetto alla quale io e Viventi siamo stati particolarmente commossi dal fatto che intere frasi, interi articoli sono stati copiati. Ma questo si faceva anche a scuola: se c'è da copiare una buona cosa non ci vergogniamo noi, ma non vi dovete vergognare voi, va benissimo.
Da parte mia e del collega Viventi c'è su questo un riconoscimento — l'ha detto Pistarelli, lo sta dicendo adesso anche Brini — ai consiglieri della precedente legislatura Pupo e Meschini che hanno idealmente costruito questo articolato al quale noi ci siamo sicuramente ispirati.
Credo quindi che nella dialettica tra maggioranza e minoranza possiamo accordarci anche su queste forme, che è ciò che la gente vuole da noi, soprattutto in un periodo in cui non ci saranno, speriamo, elezioni nazionali e regionali, quindi questo comporta un lavoro fuori dai riflettori soliti delle campagna elettorali, molto fuorvianti per quanto riguarda i problemi concreti. Credo che ne potrebbero guadagnare tutti.
Nella soddisfazione, una critica non a qualcuno, ma rispetto alla procedura. Noi avevamo chiesto, nella proposta depositata a suo tempo, un impegno immediato sui capitoli del bilancio regionale. Questo avrebbe consentito di affrontare quella parte che Pistarelli e Benatti hanno evidenziato, di urgenza nell'intervento a sostegno delle prime riconversioni degli impianti. Certo abbiamo un ritardo, però se pensiamo che nella precedente legislatura questa proposta di legge non è mai arrivata in aula, oggi abbiamo la soddisfazione totale per il fatto che dopo un anno questo problema si risolve. Sottolineiamo che nella parte ideologica, tra noi ci diciamo che è forse il primo e importante atto di questa legislatura indirizzato a comunità dell'entroterra. Ieri il Presidente ci ha relazionato sul terremoto: mi permetto di dire, pur avendo accettato la relazione, che quando parliamo di terremoto parliamo di un'emergenza, un'urgenza, quindi una patologia, mentre invece questo è un atto che si inserisce nella normalità della legislazione, quindi è importante, ideologicamente, perché è un messaggio del Parlamento regionale nei confronti delle comunità locali, in particolar modo quelle dell'entroterra. E' un importante atto di apertura, di sostegno e di sensibilità.
Non ci nascondiamo che ci sono difficoltà, limiti, ostacoli economici, che invito ad affrontare con forza nella predisposizione del bilancio 2002 e triennale 2002-2004, perché credo che la risposta economica sia quella che interessa più di tutto. Ma non voglio sottovalutare assolutamente — e non ripeto quello che hanno detto i relatori di maggioranza e di minoranza — che questo articolato propone e sancisce una normativa che sarà di grande importanza per queste comunità, soprattutto se, come amministratori, in quello che sarà il "sistema" — Unione europea, Stato, Regioni, Province e Comuni — ci sarà nei confronti di queste comunità che vivono momenti di ansia e di preoccupazione, una particolare attenzione, perché l'entroterra, vive la scommessa, a parte i problemi meteorologici che ogni anno sono preoccupanti, riguardante l'investimento sulla qualità della vita, non solo sulle attività economiche.
Con questa soddisfazione rivolgo un'esortazione alla Giunta perché, nella predisposizione del bilancio 2002 ci sia una inequivocabile e chiara attenzione per il finanziamento degli impianti e anche del settore che con questa legge andiamo a riconoscere e, spero, a rafforzare e ad incentivare.
A nome anche del collega Viventi, grazie alla Commissione, ai relatori e al Consiglio per la sensibilità.
PRESIDENTE. Ha la parola, per le conclusioni, l'assessore Agostini.
LUCIANO AGOSTINI. Vorrei fare alcune rapidissime considerazioni. I colleghi che mi hanno preceduto hanno espresso in maniera sufficientemente esaustiva le ragioni che hanno portato all'approvazione, da parte della Giunta regionale e, spero, da parte di questo Consiglio, della proposta di legge n. 60, anche in considerazione di alcuni atti concreti. Rispetto ad alcune enunciazioni di principio politico-programmatiche che questo Governo ha fatto in relazione a un'azione di riequilibrio est-ovest del nostro territorio e in ragione anche di una maggiore valorizzazione delle aree interne, che corrisponde a un preciso indirizzo di questa Giunjta regionale, occorreva corrispondere con atti concreti. Questa proposta di legge va sicuramente in questa direzione, nel senso che c'è una espressione di valorizzazione delle aree interne, c'è una maggiore attrazione turistica, c'è la possibilità, da parte di piccoli Comuni, di avvalersi di alcuni strumenti che possano contribuire a dare una maggiore ricchezza alle popolazioni dell'area montana. E nello stesso tempo corrispondiamo all'esigenza di valorizzazione dell'intero territorio, non solo quello della costa sotto il profilo turistico, o della media collina con i beni culturali, ma anche di valorizzazione turistico-sportiva per quanto riguarda il territorio montano.
Quindi mi pare che da questo punto di vista abbiamo corrisposto a questa volontà. IO non sono assolutamente per metterci sempre in contrapposizione per evidenziare se i meriti sono un po' più dell'uno o dell'altro. Penso che questo Consiglio, oggi approva un atto che è frutto di un dibattito e di un confronto dell'intero Consiglio regionale, per cui, proponendo in maniera unanime alla comunità marchigiana un atto che proviene da una interlocuzione, credo che facciamo complessivamente in bene della stessa e non mettere sempre in evidenza se c'è più merito dell'uno o dell'altro. Anche lo spirito della discussione dimostra come si è arrivati a questo atto.
Si diceva che è l'unico atto concreto. Io credo di no. Questo Consiglio e questa Giunta hanno approvato altri atti concreti, che danno un chiaro indirizzo di come vogliamo costruire un rapporto e una valorizzazione delle aree interne. Mi permetto di ricordare alcune misure del piano di sviluppo rurale, la scelta della zonizzazione fatta nel Leader Plus, ove pur avendo la possibilità di decidere su tutto il territorio marchigiano abbiamo stabilito di zonizzare sulle zone dell'ex Obiettivo 5b che sostanzialmente tengono in considerazione le aree montane e delle Comunità montane. Mi pare quindi che abbiamo prodotto alcuni fatti per Si dice che gli stanziamenti previsti sono pochi, dovrebbero essere di più. E chi non è d'accordo con questa considerazione? Ma tenendo conto che approviamo questa legge alla fine, quasi, dell'esercizio finanziario, ritengo sarà poi opera compito del Consiglio e della Giunta regionali dare continuità con concretezza, quindi con stanziamenti necessari e adeguai alle esigenze, a queste esigenze.
Quindi, fermarci a dire "sono pochi gli stanziamenti" non tiene conto che approviamo alla fine di settembre, quindi sia in termini di principio, ma anche finanziari possiamo concludere che l'approvazione di questa legge è assolutamente un dato positivo per questo Consiglio e per i Comuni e le popolazioni a cui potrà essere fatto riferimento per costruire nella montagna e nell'entroterra una prospettiva migliore e più positiva.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 5. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 6. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 7. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 8. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 9. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 10. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 11. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 12. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 13. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 14. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 15. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 16. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 17. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 18. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 19. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 20. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 21. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 23. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 24. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 25. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 26. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 27. Emendamento della Commissione. Ha la parola il consigliere Benatti.
STEFANIA BENATTI. Questo emendamento approvato all'unanimità dalla Commissione, aiuta lo snellimento delle procedure. In pratica afferma che sarà direttamente la Giunta regionale, con proprio atto, ad adeguare le percentuali di finanziamento nel momento in cui saranno stabilite dall'Ue, quindi accelera l'attuazione della legge.
PRESIDENTE. Pongo in votazione l'emendamento.
Pongo in votazione l'art. 27 come emendato.
(Il Consiglio approva)
Articolo 28. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 29. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 30. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
C'è un ordine del giorno a firma Martoni e Brini, per la Commissione. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Pongo in votazione la proposta di legge. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il consigliere Giannotti.
ROBERTO GIANNOTTI. Esprimo il voto favorevole del nostro gruppo, ringraziando intanto il consigliere Pupo di Forza Italia, che ha contribuito in maniera decisiva alla stesura della proposta di legge, a cui deve essere dato atto, anche se dopo la sua uscita dal Consiglio regionale. Poi un ringraziamento ai consiglieri Massi e Viventi ai quali la vicinanza con il nostro gruppo fa bene, perché riescono ad aumentare la capacità di produzione. Inoltre, il contributo decisivo dato in Commissione dall'amico Brini e dall'amico Trenta che hanno contribuito a migliorare il provvedimento.
Ho preso la parola per rifarmi alla morale che deriva da questo provvedimento, Presidente D'Ambrosio. La morale è che se c'è meno pregiudizio ideologico rispetto alle proposte dell'opposizione, se c'è un atteggiamento meno arrogante, se c'è una posizione meno blindata rispetto al prodotto legislativo, questo Consiglio regionale può essere in grado di produrre leggi più interessanti, soprattutto leggi più partecipate, frutto dell'incontro di culture e di posizioni politiche diverse. Credo che nostra responsabilità sia quella di favorire la ricerca di questo rapporto, che non vuol dire consociativismo, ma che vuol dire rispetto di quello che la realtà marchigiana produce sul piano politico.
Dico queste cose perché, come ho avuto modo di sottolineare nell'ultima Conferenza dei presidenti di gruppo, dalla prossima seduta del Consiglio regionale non sarà più così: il nostro gruppo pretenderà e chiederà l'iscrizione, ripetutamente, delle proprie proposte di legge in sede di aula e, ve lo ripeto, non garantirà più il numero legale nelle sedute del Consiglio regionale. Oggi si doveva approvare un atto importante, ma la prossima volta credo che vi dovrete assumere questa responsabilità, salvo che si scelga la strada del confronto e del lavoro in comune.
L'altro aspetto — ed è questo un impegno ma anche un richiamo che vorrei fare agli amici della Commissione — è che si vada con provvedimenti come questo, nella direzione giusta rispetto ad una esigenza fondamentale per la comunità marchigiana, quella del riequilibrio territoriale, di una politica vera per le zone interne, per le periferie della nostra regione. Ritengo che in questo senso vada fatta una riflessione che non può non portare a produrre riferimenti precisi anche nella norma statutaria, un richiamo forte a far sì che la Regione si faccia carico veramente, fino in fondo di portare avanti questa esigenza di riequilibrio territoriale, eliminando queste sacche di degrado economico, che sono tantissime, nel territorio regionale.
PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Silenzi.
GIULIO SILENZI. Oggi approviamo una legge che dà una risposta, seppur parziale, ai problemi dell'entroterra marchigiano. Una legge attesa da anni, che va a colmare un vuoto regolamentare e legislativo in un settore particolare dell'attività turistico-sportivo-economica dell'entroterra marchigiano. Una legge di cui discutevamo fin dalla scorsa legislatura e visto che sono stati fatti dei riferimenti bisognerebbe farli tutti, nel senso che l'allora collega Pupo insieme all'allora collega Meschini furono incaricati, anche da parte della maggioranza — attraverso il collega Meschini — a seguire questa problematica che oggi arriva in aula e trova, con la spinta decisiva da parte dell'Esecutivo regionale, la possibilità di approdare ad un voto che mi sembra sarà unanime, perché questa normativa rientra in un programma definito, da parte del Governo regionale, di attenzione verso le attività dell'entroterra, compatibile anche con una politica ambientale che caratterizza l'azione di governo della Giunta regionale.
Quindi si realizzano le condizioni politiche per arrivare in aula ad approvare un atto proposto dal Governo, dall'Esecutivo regionale. Sarebbe singolare che un Parlamento dovesse discutere di atti rispetto ai quali il Governo stesso o le forze della maggioranza non intendono arrivare alla definizione di problematiche avendo un altro programma.
ROBERTO GIANNOTTI. Si vede che non hai mai fatto il parlamentare. Non conosci il regolamento del Parlamento.
GIULIO SILENZI. Nel Parlamento nazionale non esistono discussioni di proposte di legge che non trovino il consenso da parte della Commissione... (Interruzione). Non mi interrompere, siamo "Parlamento"... Sulle cose importanti interrompiamoci, non sulle cose minime. Quindi, il problema non è tanto avere un Parlamento che sia vetrina delle proposte dell'opposizione. Così non è al Parlamento nazionale, così non può essere nel Parlamento regionale. Né ci si può chiedere di accedere a una sorta di forzata condivisione, che parrebbe un consociativismo o altre definizioni che non voglio riprendere. Pertanto, in un ruolo corretto tra le forze di maggioranza, la Giunta regionale e le forze di opposizione. Proposte che il Governo avanza o che le forze consiliari di maggioranza avanzano nella condivisione di un programma che bisogna realizzare.
Questo non significa che l'opposizione non possa presentare le sue proposte, non possa arrivare al dibattito in Commissione, non possa fare le iniziative politiche necessarie per sostenere le sue idee, ma non è il Consiglio regionale la vetrina delle proposte dell'opposizione, altrimenti si snaturerebbe il ruolo del Consiglio regionale. Altri sono gli strumenti della politica, anche parlamentare.
Detto questo, che riflette la vita del Parlamento italiano, caro Giannotti — vorrei vedere il Polo che fa discutere in Parlamento le proposte della minoranza...
ROBERTO GIANNOTTI. Ti ripeto che il regolamento parlamentare lo consente.
GIULIO SILENZI. Non si è mai verificato in questi sei mesi che governate, non si verificherà perché non è nelle cose, caro Giannotti, quindi non potete chiedere in Ancona quello che non fate a Roma. Ormai questo alibi non li avete più. A livello parlamentare romano vi comportate in un modo, non potete chiedere una cosa completamente diversa a livello anconetano. Un minimo di coerenza anche voi la dovete avere, ma siccome la coerenza non l'avete, permettete a dei consiglieri di sottolineare alcune incoerenze.
La legge dà una risposta parziale, perché noi regolamentiamo un settore importante, ma non risolviamo il problema della scarsità di neve che c'è negli ultimi anni, pertanto in questo settore economico non è automatica l'attivazione ogni stagione, ogni anno. Pertanto, come riusciamo ad utilizzare le risorse europee per sostenere questo settore che sta perennemente in crisi per scarsità di neve e che invece va sostenuto, perché quando si realizzano le condizioni deve essere competitivo nel mercato delle proposte sciistiche che si presentano nel centro Italia ma non solo nel centro Italia?
Quindi un settore delicato, e non troveremo la risposta nel bilancio regionale. Siamo tutti bravi a chiedere più miliardi per tutto, poi abbiamo il quadro della compatibilità finanziaria che ci dice che, proprio per la specificità di questo settore, dobbiamo interloquire con forza con l'Ue, per trovare risorse che possano sostenere un settore che potrebbe dare all'economia della montagna, realizzandosi alcune condizioni, una risposta importante per l'economia di quelle aree che sono svantaggiate.
La legge è importante a prescindere dal finanziamento, perché va a colmare un quadro legislativo e regolamentare, di cui avevamo bisogno, di cui le stazioni sciistiche marchigiane avevano assoluto bisogno. Il problema economico, che non si risolve con poche centinaia di milioni, è possibile inquadrarlo in un'ottica europea, perché questo è un settore che può costituire una delle risposte economiche per l'integrazione del reddito montano.
Noi esprimiamo quindi grande soddisfazione, condividiamo le riflessioni che l'assessore Agostini ha fatto, abbiamo dato il nostro contributo per arrivare all'approvazione della legge; dall'approvazione della legge dobbiamo affrontare concretamente un piano finanziario che possa coinvolgere le risorse europee, per arrivare non solo a dare un quadro normativo ma ad adeguare impianti e strutture per renderli competitivi su un mercato molto avanzato, molto diffuso, dove, se non si è competitivi, si è perdenti.
PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Luchetti.
MARCO LUCHETTI. Ricordare gli autori di questa proposta di legge è anche per me importante, visto che era già stata presentata dai popolari con il consigliere Meschini nella legislatura precedente. Sottolineo anch'io un aspetto: la legge vuol essere un momento di attenzione alle popolazioni della montagna della nostra regione e sono convinto, d'accordo con quanto dice Silenzi, che la legge di per sé non garantirà sicuramente, considerando le stagioni precedenti, la possibilità di un utilizzo adeguato di queste strutture. Pertanto dovremo fare in modo di trovare opportunità diverse per poter far sì che questi impianti, che fra l'altro sono costosi e impegnano una manutenzione non indifferente, possano essere utilizzati anche attraverso uso di mezzi artificiali.
Per quanto riguarda la struttura, penso che sia una buona legge, nonostante che, come vedete, dall'impianto stesso della normativa si evince essere una normativa complessa, ma la regolamentazione di questi impianti tiene conto delle peculiarità e della complessità tecnologica dei medesimi, quindi l'attuazione di questa legge dovrà avvenire nel modo più adeguato. Non basta che venga approvata, ma dovrà essere anche attuata, pertanto la sua complessità determina in capo ai vari enti una necessità di attrezzarsi in maniera adeguata.
Annuncio il nostro voto favorevole, con la speranza che questa legge venga considerata, dalle popolazioni della montagna marchigiana, un segno di buona volontà e di attenzione.
PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Trenta.
UMBERTO TRENTA. Solo per rispondere al collega consigliere che vagamente assomiglia a un talebano... Scusami Giulio Silenzi, ma nel mio primo intervento dissi che il ruolo dell'opposizione è quello della protesta, ma lo sostituii con la proposta. Tu mi hai richiamato, come a dire "voi state lì, fate l'opposizione e noi facciamo le leggi, facciamo tutto". Proprio rispetto alla proposta di legge n. 60 mi permisi di inserire un discorso sui territori di confine: vorrà dire che se tu me lo consentirai, lavorerò con te su una proposta di legge che ritengo intelligente, riguardante le infrastrutture del territorio e il riequilibrio infrastrutturale della regione Marche all'interno delle regioni di "Centronia" di cui il Presidente D'Ambrosio è Presidente a Bruxelles.
VITO D'AMBROSIO, Presidente della Giunta. Non è proprio così...
UMBERTO TRENTA. Però — ed è questo l'emendamento, intelligente, ripreso dal presidente della quarta Commissione Martoni — inserii quella particolarità sul cotuge sui Monti Gemelli. Questo significa che se lavoriamo insieme, onorevole deputato regionale Silenzi, credo che il prodotto finale di questa settima legislatura sicuramente sarà migliore, più rispondente e più adeguato alle esigenze reali di una regione che ha 1.350.000 abitanti, quindi in un contesto di più regioni.
PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Procaccini.
CESARE PROCACCINI. L'articolato è stato approvato, quindi non possiamo che plaudire la conclusione positiva di questa che oggi diventa legge. Vorrei che il Consiglio regionale fosse consapevole che questa legge interviene in una nicchia dello sviluppo economico dell'entroterra. Non vorrei enfatizzare una legge di questo tipo, altrimenti creeremmo delle illusioni nei territori. Le necessità dello sviluppo sono ben altre, complessive, e se parliamo dell'utilizzo dei fondi del terremoto vediamo che questo Consiglio regionale ha destinato per la ricostruzione di quelle aree oltre 650 miliardi. Quindi, anche quando facciamo la cronistoria dobbiamo essere molto precisi, altrimenti rischiamo di fare la campagna elettorale, che però è finita tempo fa.
Questa è una branca specialistica, perché interviene all'interno di uno sport — lo sci — che fortunatamente sta avendo anche delle risultanze più di massa rispetto al passato, tuttavia interviene in questo ambito ristretto ma significativo.
A conclusione di questo intervento vorrei invece sottolineare in primo luogo il lavoro di grande correttezza istituzionale della Commissione, dei suoi componenti ed anche e soprattutto il ruolo di equilibrio del suo presidente, il compagno Martoni, ed in secondo luogo anche l'ordine del giorno allegato alla proposta di legge, che la discussione ha invece sottovalutato e che secondo me è più significativo e dovrebbe essere preso ad esempio anche per le altre branche dello sviluppo economico, quindi la necessità di legare le Marche anche alle altre regioni d'Italia e, da questo punto di vista, all'Abruzzo.
Concludo dicendo che dovrebbero stare più calmi alcuni consiglieri, in particolare il presidente del gruppo di Forza Italia Giannotti, perché queste minacce lasciano il tempo che trovano. Questo Consiglio regionale e la sua maggioranza sono in grado di garantire la regolarità, la correttezza e la democrazia e il suo svolgimento, quindi queste minacce, queste pretese sono un po' fuori luogo, soprattutto per il contesto nazionale in cui, viceversa, il suo partito, la sua maggioranza, il suo Governo danno prove di carattere anche illiberale, nella conduzione che dovrebbe invece essere di correttezza.
PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Pistarelli.
FABIO PISTARELLI. A2 nome del gruppo di An dichiariamo il nostro voto favorevole alla proposta di legge. Non ripeto le considerazioni fatte in sede di discussione generale sulla questione delle risorse finanziarie a disposizione, che metteranno i Comuni nelle condizioni di dover attingere comunque da altri canali di finanziamento, visto che i soli canali regionali non saranno in grado di essere sufficienti per rinnovare gli impianti sciistici.
Il presidente del gruppo Silenzi indicava come ulteriore strumento quello dei fondi europei. Vi è una difficoltà dovuta al fatto che quel tipo di attività è equiparata ad attività turistico-commerciali e pertanto nell'Obiettivo 2 di cui discuteremo il complemento di programmazione, vi è una percentuale molto bassa di cofinanziamento europeo.
Avevo predisposto un ordine del giorno, che però non ho più formalizzato. Ritengo che in sede di dichiarazione di voto debba però essere richiamato l'impegno solenne da parte del Consiglio, ma da parte anche della Giunta nella formulazione della proposta di complemento di programmazione, a far sì che la voce relativa agli impianti sciistici, alle strutture di innevamento programmato e di risalita, possa essere in grado, seppure rispettando la percentuale, molto bassa, di cofinanziamento che ci impone la Ue, di avere una consistente risorsa finanziaria, al fine di trovare quei canali, quei finanziamenti integrativi a quelli previsti dalla legge regionale, in grado di completare l'opera di rinnovo degli impianti e pertanto dare prospettiva a questa attività che è una delle poche di grande richiamo per i nostri entroterra.
PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Viventi.
LUIGI VIVENTI. Come consigliere proponente, insieme a Massi, sento il dovere di dire poche parole, soprattutto per chiedere alla Giunta regionale — l'aula adesso licenzierà questo atto, la cui gestione concreta sarà poi in mano al Governo della Regione — di dare concretezza alla legge, perché i finanziamenti sono veramente insufficienti. Mi rendo anche conto che tutti battiamo cassa, chiediamo tutto, e purtroppo ci sono problemi finanziari. Quindi, attiviamo anche queste risorse e quelle europee, chiamando gli stessi Comuni interessati da questi impianti, che poi ne beneficeranno concretamente, a contribuire in qualche misura. La Regione, da sola, non può deve sempre fare tutto. Io ho una cultura da amministratore, non faccio demagogia perché sono all'opposizione, mi rendo conto dei problemi, però nel momento in cui approviamo tutti insieme una proposta di legge, dobbiamo poi anche essere conseguenti e dare concretezza a questa proposta, altrimenti non abbiamo risolto alcun problema. Questo è l'unico mio invito.
PRESIDENTE. Pongo in votazione la proposta di legge.
(Il Consiglio approva)
Proposta di legge (Discussione e votazione): «Modifiche alla l.r. 30 dicembre 1974, n. 52: Provvedimenti per la tutela degli ambienti naturali» Moruzzi (77)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 77, ad iniziativa del consigliere Moruzzi.
Ha la parola il relatore, consigliere Amagliani.
MARCO AMAGLIANI. Questa modifica è un atto dovuto. Con la legge 2 aprile 2001, n. 9 abbiamo modificato due leggi risalenti al 1985 e 19744 relative alla "Salvaguardia della flora marchigiana e tutela degli ambienti naturali". All'articolo riguardante le sanzioni pecuniarie era stata riproposta la procedura prevista dalla vecchia legge, per cui la sanzione veniva irrogata applicando un decreto del Presidente della Giunta regionale. Poiché con la legge regionale n. 33 del 1998 questa Regione ha disciplinato tutta la materia sanzionatoria, la presente modifica si rende necessaria. Si tratta di modificare quell'articolo rispetto alle sanzioni, adeguandolo alle previsioni della legge 33/98.
PRESIDENTE. Articolo unico. Lo pongo in votazione.
Ha la parola il consigliere Pistarelli.
FABIO PISTARELLI. Il proponente Moruzzi ha lasciato ad una laconica dichiarazione del relatore Amagliani il compito di indicare le motivazioni che hanno portato a questo tipo di modifica. Non mi soffermo sulla questione di natura tecnica, faccio un discorso più generale relativo alle risorse che si destinano alla tutela ambientale. Ne abbiamo parlato anche in sede di piano triennale delle aree protette. Vorrei che, previo lavoro istruttorio della Commissione, ci fosse un quadro complessivo delle risorse destinate e degli obiettivi raggiunti, perché l'Italia è un Paese strano, dove si passa dal nulla all'opposto. E' vero che la sensibilità ambientale vent'anni fa era quasi pari a zero ed è vero che vent'anni fa la discussione sulla necessità di prevedere tutta una serie di strumenti normativi in grado di tutelare l'ambiente, di destinare risorse efficaci fosse una cosa assolutamente positiva, auspicabile. Siamo adesso passati ad una superfettazione legislativa, tutta destinata a risorse di tutela, di salvaguardia, di incremento delle aree protette, delle aree chiuse. Vogliamo fare un quadro e un punto della situazione? La legge è del 1974, è una vecchia legge e la modifica è relativa all'art. 10, l'applicazione della legge 33/98 sulle sanzioni. Vogliamo però fare, previo lavoro di Commissione istruttorio, un punto della situazione, dell'attuazione delle tante leggi di tutela ambientale che abbiamo nella nostra regione? Questo è necessario, perché vi sono tante e tante situazioni nelle quali vengono comunque destinati finanziamenti, quasi con un meccanismo automatico, ma che non vedono risposte serie ed altre che potrebbero essere ulteriormente incrementate, perché le poche finalità raggiunte sono talmente positive, che rimangono sempre in sofferenza di canali di finanziamento e di controlli.
Ripeto, anche in questo ambito — lo farò sempre quando si parlerà di tutela ambientale — chiedo che questo Consiglio regionale possa affrontare la questione sulla base di una mozione, di un documento in grado di esprimere anche una valutazione sull'esistente e sulle linee future, rispetto alla tutela ambientale, avendo la possibilità di guardare a 360 gradi la materia e farne oggetto di riflessione, anche ai fini di una legge quadro unica sulla tutela ambientale, che possa essere in grado di raccogliere organicamente tanti strumenti che a volte non si parlano fra di loro ma che sono rivoli di un fiume che non riesce mai a sfociare nel mare della tutela efficace del nostro territorio.
Con questo tipo di attenzione ritengo che la proposta di legge — tecnicamente incide solo sul meccanismo procedurale, quindi nemmeno dobbiamo entrare nel merito dei contenuti sanzionatori — possa essere approvata. Però un richiamo deve essere fatto, perché c'è una legge del 1974 che ancora è efficace ma che può organicamente essere compresa in altre leggi che sono venute dopo.
PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Moruzzi.
MARCO MORUZZI. La legge, sostanzialmente, rimedia a una dimenticanza di questo Consiglio a una svista: quella di attribuire tutte le funzioni relative all'applicazione delle sanzioni agli enti locali, i quali introitano le risorse derivanti dalla legge stessa. Poi, queste risorse finiscono in un calderone generale e non sono assolutamente vincolate alla spesa ambientale. Credo comunque che la riflessione del collega Pistarelli venga a proposito, anche se non strettamente pertinente con l'argomento in discussione, perché è vero che è utile fare il punto sulla spesa ambientale nella regione Marche, anche se questo è un compito molto difficoltoso, poiché non esiste una metodologia per distinguere la spesa ambientale. Questa, anzitutto, non passa soltanto attraverso le leggi regionali, ma spesso attraverso anche provvedimenti della Giunta e in alcuni casi attraverso provvedimenti de dirigente. La spesa ambientale è una fisarmonica: si amplia e si restringe in base alle priorità che noi diamo sui bandi dei settori economici, si amplia e si restringe in base al tipi progetti che le imprese presentano per rispondere ai bandi. Quindi, scelgono di investire su interventi che in qualche modo hanno una ricaduta ambientale positiva, oppure scelgono di realizzare degli interventi che non hanno una ricaduta ambientale né positiva né negativa; E' una materia estremamente complessa. Se la si vuole affrontare va fatto con grande serietà e professionalità. Sicuramente esistono anche delle linee di ricerca, di studi economici sviluppatisi nel nostro Paese e anche negli Stati Uniti, che tendono a misurare l'impronta economica, anche sull'ambiente, delle scelte che vengono fatte dai nostri sistemi produttivi e credo che sia un po' semplicistico parlare di una legge generale, di una legge regionale in materia ambientale.
Certamente è utile questo suggerimento che dà il collega Pistarelli, anche per poter dare degli indirizzi, soprattutto nel prossimo bilancio della regione Marche dove la spesa ambientale non è quella che passa per i soli capitoli dell'assessorato all'ambiente, ma è soprattutto altra parte della spesa che questa Regione fa. E' un tema molto complesso; si tratta di mettere in collegamento le politiche dei singoli assessorati e non soltanto mettere in collegamento le leggi.
Se il Consiglio riterrà di dover affrontare questa discussione il gruppo Verdi è molto favorevole, a condizione che non sia fatto in modo superficiale, in modo pressapochistico, non sia un'occasione soltanto per sviluppare una polemica nei confronti di alcune scelte politiche che la maggioranza in questa Regione ha fatto in passato e sulle quali si sta impegnando attualmente, ma sia un momento di reale discussione per poter dare a tutti gli elementi idonei per intervenire su scelte importanti che nel corso dell'anno solare vengono fatte da quest'aula, dalle Commissioni e dalla Giunta sulle centinaia, le migliaia di atti che hanno un riflesso importante sulla qualità della vita e sull'ambiente nel nostro territorio.
PRESIDENTE. Pongo in votazione l'articolo unico e, con esso, la proposta di legge.
(Il Consiglio approva)
Proposta di atto amministrativo (Votazione): «L.r. 5 agosto 1997, n. 52. Adesione della Regione Marche alla Federazione mondiale delle città unite (F.M.C.U.)» Amagliani (42)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 42, ad iniziativa del consigliere Amagliani.
Se non vi sono interventi, la pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Proposta di atto amministrativo (Votazione): «L.r. 6 agosto 1997, n. 52. Adesione della regione Marche all'Associazione delle città regioni per il riciclaggio con sede a Bruxelles» Giunta (53)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 53, ad iniziativa della Giunta.
Pongo in votazione la proposta di ordine del giorno a firma Procaccini e Martoni.
(Il Consiglio approva)
Pongo in votazione la proposta di atto amministrativo.
(Il Consiglio approva)
Proposta di atto amministrativo (Votazione): «Adesione della Regione Marche all'Associazione denominata Coordinamento degli enti locali per la pace con sede a Perugia» Giunta (54)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 54, ad iniziativa della Giunta.
Pongo in votazione la proposta di atto amministrativo.
(Il Consiglio approva)
Proposta di atto amministrativo (Discussione e votazione): «L.r. 39/87 e l.r. 35/97. Modifica dei criteri per la liquidazione, in deroga al principio di cofinanziamento dei contributi in regime di perenzione» Giunta (49)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 49, ad iniziativa della Giunta.
Ha la parola il relatore di maggioranza, consigliere Procaccini.
CESARE PROCACCINI. Questa discussione l'avevamo già svolta in un precedente Consiglio. Si propone di approvare, in deroga al principio del cofinanziamento per quel che riguarda l'utilizzo, la manutenzione e la gestione delle biblioteche comunali e pubbliche, a condizione che questi fondi possano essere utilizzati e che gli enti locali gestori possano addivenire alla piena fruibilità, da parte di tutti i cittadini, di queste strutture.
La deroga è necessaria perché, soprattutto i piccoli Comuni, non hanno le risorse, nei propri bilanci, per il cofinanziamento.
Propongo pertanto all'aula di approvare questo atto.
PRESIDENTE. Pongo in votazione la proposta di atto amministrativo.
(Il Consiglio approva)
Proposta di atto amministrativo (Discussione e votazione): «Individuazione delle aree territoriali su cui possono formarsi aggregazioni di consumatori di energia elettrica, ai fini della qualificazione di clienti idonei, ai sensi dell'art. 14, comma 2, del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79» Giunta (55)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 55 ad iniziativa della Giunta.
Ha la parola il relatore di maggioranza, consigliere Tontini.
ROBERTO TONTINI. Questa proposta tende a fare in modo che venga utilizzata la legge nazionale n. 79 in merito all'utilizzazione delle forme di convenzione diverse dalla tariffa obbligatoria con l'Enel. La legge fissa le tipologie di aziende che possono addivenire a contratti autonomi con l'Enel e dà la possibilità alla Regione di fissare i territori nei quali le imprese possono associarsi e, come tali, diventare "clienti idonei" e poter quindi accedere ad una tariffazione ridotta da parte dell'Enel.
E' un provvedimento che è stato oggetto di concertazione e, su richiesta delle stesse associazioni del mondo imprenditoriale della nostra regione e, conseguentemente, di tutte le associazioni, la proposta prevede di rendere possibile l'utilizzazione della definizione di aggregazione come "cliente idoneo" in tutto il territorio della regione Marche. Ciò significa che tutte le imprese che hanno le caratteristiche previste dall'articolo 14 che risiedono nel territorio regionale, avranno la possibilità di associarsi e, come tali, addivenire ad una contrattazione diretta con l'Enel, che permetterà di avere una tariffazione ridotta.
PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Procaccini.
CESARE PROCACCINI. In Commissione avevo posto delle perplessità rispetto a questo atto, che poi sono state chiarite dal punto di vista tecnico e dalla relazione adesso fatta. Tuttavia, queste perplessità di tipo generale dovrebbero rimanere in una riflessione più complessiva, proprio in vista di una discussione sul piano energetico delle Marche. Le mie perplessità in Commissione erano, e per certi versi rimangono, due. In primo luogo questa applicazione così formalistica della legge 79 pone un dubbio sulla possibilità di una proliferazione della cosiddetta autoproduzione di energia elettrica sul territorio delle Marche. Questo sarebbe un fatto negativo, perché andrebbe ad incidere fortemente sulle risorse pubbliche e soprattutto sulla emissione in atmosfera di quelle che oggi sono attività nocive o molto nocive. Prima abbiamo parlato dello sviluppo delle Marche e abbiamo enfatizzato una "leggina", ma forse dovremmo essere un po' più precisi, nel senso che questi cosiddetti "clienti idonei" potevano essere individuati all'interno delle aree più svantaggiate. Se andiamo, come mi pare, ad una generalizzazione nell'individuazione del territorio delle Marche, dando la possibilità a singoli associati e consorzi d'impresa di essere "clienti idonei", potremmo da un lato andare all'indiscriminato utilizzo delle risorse e dall'altro ad incentivare la cosiddetta autoproduzione di energia elettrica.
Noi voteremo a favore di questo atto, però vorrei che queste preoccupazioni venissero tenute in considerazione nel corso della sperimentazione di questa legge.
PRESIDENTE. Pongo in votazione la proposta di atto amministrativo.
(Il Consiglio approva)
Mozione (Votazione proposta di risoluzione): «Situazione del popolo saharawi» Amati, Mollaroli, Silenzi e D'Angelo (142)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 142 dei consiglieri Amati, Mollaroli, Silenzi e D'Angelo, a cui è già stata data adesione formale dall'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale.
Ha la parola il consigliere Giannotti.
ROBERTO GIANNOTTI. Personalmente non accetto di votare documenti che in qualche modo non mi coinvolgono. Se si insiste nel presentare un documento "targato" politicamente, il nostro gruppo si asterrà. Se c'è la volontà politica di arrivare ad un concorso più comprensivo, si ricerchino le condizioni perché le firme siano di tutta l'Assemblea.
PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Amati.
SILVANA AMATI. Avevo già detto all'inizio — forse in quel momento il collega Giannotti non mi stava ascoltando, cosa di cui mi dolgo — che per questioni di opportunità e di tempi abbiamo pensato ieri di presentare questa mozione e, visto che l'Ufficio di presidenza si era già espresso, intendevamo trasformare la mozione in proposta di risoluzione. L'ho detto all'inizio, consigliere Giannotti.
Si tratta di mettere le firme di tutti, trasformando il documento da mozione in proposta di risoluzione, come facciamo sempre.
PRESIDENTE. Ho già apposto la mia firma, chiedo ad altri colleghi di votare il documento. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Nomine
PRESIDENTE. Prego di distribuire le schede per la elezione di un rappresentante nel consiglio di amministrazione del Centro agroalimentare di Macerata.
(Segue la votazione)
Comunico il risultato della votazione. Votanti n. 27, schede bianche n. 10. Hanno ricevuto voti: Toso Nazzareno n. 17. Proclamo eletto Toso Nazzareno.
Prego di distribuire le schede per la sostituzione di un rappresentante della Regione nel consiglio generale dell'Ente regionale per le manifestazioni fieristiche.
(Segue la votazione)
Comunico il risultato della votazione. Votanti n. 28, schede bianche n. 7. Hanno ricevuto voti: Piampiani Luigi n. 21. Proclamo eletto Piampiani Luigi.
La seduta è tolta. Riprenderà alle 16.
La seduta termina alle 13,20
Proposte di legge
(Annuncio e assegnazione)
PRESIDENTE. Sono state presentate le seguenti proposte di legge:
— n. 74 in data 26 luglio 2001, ad iniziativa dei consiglieri Avenali, Tontini, Procaccini e Ascoli: «Proroga dei termini previsti dalla l.r. 18 ottobre 1999, n. 27», assegnata alla III Commissione in sede referente;
— n. 75 in data 1 agosto 2001 ad iniziativa dei consiglieri Giannotti, Brini, Cesaroni, Ceroni, Favia, Grandinetti e Trenta: «Modifica della legge regionale 2 agosto 1984 n. 20 – Disciplina delle indennità spettanti agli amministratori degli enti pubblici operanti in materia di competenza regionale e ai componenti di commissioni, collegi e comitati istituiti dalla Regione o operanti nell’ambito dell’Amministrazione regionale», assegnata alla II Commissione in sede referente;
— n. 76 in data 30 luglio 2001 ad iniziativa dei consiglieri Moruzzi, Mollaroli, Luchetti, D’Angelo, Ascoli, Giuseppe Ricci e Amagliani: «Misure urgenti in materia di risparmio energetico e contenimento dell’inquinamento luminoso», assegnata alla III Commissione in sede referente e alla II per il parere obbligatorio;
— n. 77 in data 7 settembre 2001 ad iniziativa del consigliere Moruzzi: «Modifiche alla l.r. 30 dicembre 1974 n. 52 – provvedimenti per la tutela degli ambienti naturali», assegnata alla IV Commissione in sede referente, (iscritta all’ordine del giorno);
— n. 78 in data 26 luglio 2001 ad iniziativa della Giunta: «Revoca della deliberazione Giunta regionale n. 1261/2001 - modifiche alla lr n. 27/97 e successive modificazioni ed integrazioni, con estensione delle agevolazioni, da questa previste, ai servizi di trasporto ferroviario», assegnata alla V Commissione in sede referente e alla II per il parere obbligatorio;
— n. 79 in data 18 settembre 2001 ad iniziativa dei consiglieri Amati, Mollaroli, Silenzi e Secchiaroli: «Attività regionali per la promozione dei diritti umani, della cultura di pace, della cooperazione allo sviluppo e della solidarietà internazionale», assegnata alla I Commissione in sede referente e alla II per il parere obbligatorio;
Proposte di atto amministrativo
(Annuncio e assegnazione)
PRESIDENTE. Sono state presentate le seguenti proposte di atto amministrativo:
— n. 58 in data 24 luglio 2001, ad iniziativa della Giunta: «Modifiche ed integrazioni alla delibera consiliare n. 263 del 14.9.1999, relativa al piano per la predisposizione di aree attrezzate per esigenze di protezione civile nei comuni classificati sismici dalle Regioni, predisposte ai sensi della legge 61/98, art. 2 – comma 3 lett. e), assegnata alla IV Commissione in sede referente e alla II per il parere obbligatorio;
— n. 59 in data 30 luglio 2001 ad iniziativa della Giunta: «Art. 35 l.r. 26/96 – Criteri di ripartizione della quota del fondo sanitario nazionale della spesa per l’assistenza sanitaria erogata dalle aziende ASL ed ospedaliere e dall’INRCA nonché di quella di competenza della Regione», assegnata alla V Commissione in sede referente e alla II per il parere obbligatorio;
— n. 60 in data 10 settembre 2001 ad iniziativa della Giunta: «Piano zootecnico regionale», assegnata alla III Commissione in sede referente;
— n. 61 in data 10 settembre 2001 ad iniziativa della Giunta, concernente: «DPR 18 giugno 1998 n. 233. Modifica all’atto amministrativo n. 297/2000: Approvazione del piano regionale di dimensionamento ottimale delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado nella regione Marche», assegnata alla I Commissione in sede referente;
— n. 62 in data 10 settembre 2001 ad iniziativa della Giunta, concernente: «Art. 26 l.r. n. 18/96, modificata ed integrata con L.R. n. 28/2000 – definizione dei criteri e delle modalità di attuazione degli interventi per l’anno 2001 – modalità di impiego delle risorse e tetti di spesa», assegnata alla V Commissione in sede referente;
— n. 63 in data 17 settembre 2001 ad iniziativa della Giunta: «Art. 53 dello Statuto regionale e art. 38, comma 6, della l.r. 42/88, come sostituito dall’art. 12 comma 3 della l.r. n. 54/97: assunzione a tempo determinato, per le esigenze del servizio tutela e risanamento ambientale del dott. Taddei Luciano», assegnata alla II Commissione in sede referente;
— n. 64 in data 17 settembre 2001 ad iniziativa della Giunta: «Art. 53 dello Statuto regionale e art. 38, comma 6, della l.r. 42/88, come sostituito dall’art. 12 comma 3 della l.r. n. 54/97: assunzione a tempo determinato, per le esigenze del servizio tutela e risanamento ambientale del dott. Magliola Carlo», assegnata alla II Commissione in sede referente;
Mozioni
(Annuncio di presentazione)
PRESIDENTE. Sono state presentate le seguenti mozioni:
— n. 134 del consigliere Favia: «Chiusura del Pronto soccorso dell’Umberto I»;
— n. 135 dei consiglieri Procaccini e Martoni: «Situazione Enel Marche» (iscritta all’ordine del giorno);
— n. 136 dei consiglieri Massi e Viventi: «Corsi di orientamento musicale di tipo bandistico e corale (l.r. 21/82);
— n. 137 dei consiglieri Giannotti, Brini, Ceroni, Cesaroni, Grandinetti e Trenta: «Mantenimento dell’unitarietà del Corpo Forestale dello Stato»;
— n. 138 del consigliere Trenta: «Episodi delittuosi che hanno colpito di recente i tabaccai d’Italia»;
— n. 139 dei consiglieri Giannotti, Brini, Ceroni, Cesaroni, Favia, Grandinetti e Trenta: «Ulteriori risorse finanziarie per i buoni casa»;
— n. 140 dei consiglieri Procaccini e Martoni: «Crisi aziende Picena Manifatture e Lagostina»;
— n. 141 del consigliere Viventi: «Lavoratori stagionali in agricoltura»;
— n. 143 dei consiglieri Procaccini e Martoni: «Adesione alla marcia della pace».
Leggi regionali restituite vistate
dal commissario di Governo
PRESIDENTE. Il commissario di Governo nella regione Marche ha restituito, vistate, le seguenti leggi regionali:
— «Norme per la raccolta e la commercializzazione dei funghi epigei spontanei e conservati»;
— «Delega al Comune di Ancona delle funzioni relative agli interventi di cui alla legge 12 agosto 1993, n. 317»;
— «Modificazioni alla legge regionale 5 agosto 1992, n. 34 concernente: «Norme in materia di urbanistica, paesaggistica e di assetto del territorio».
Deliberazioni legislative
rinviate dal commissario di Governo
PRESIDENTE. Il commissario di Governo nella regione Marche ha rinviato a nuovo esame la deliberazione legislativa concernente: «Norme in materia di organizzazione e di personale della Regione» (iscritta all’ordine del giorno).
Impugnazione deliberazione legislativa
PRESIDENTE. Il Governo della Repubblica ed il presidente del Consiglio dei ministri hanno impugnato davanti alla Corte Costituzionale la deliberazione legislativa statutaria concernente: «Disciplina transitoria in attuazione dell’art. 3 della legge cost. 22 novembre 1999, n. 1».
Deliberazione amministrativa
esaminata dalla Commissione di controllo
PRESIDENTE. La Commissione di controllo non ha riscontrato vizi di legittimità in merito alla deliberazione n. 40 del 10 luglio 2001: «Programma pluriennale regionale attuativo del Reg. CE 2080/92 - Recepimento disposizioni emanate con D.M. n. 494/1998 e circolare ministeriale n. 4373 del 4 ottobre 2000, inerenti controlli e valutazioni inadempienze».
Proposta di legge
(Ritiro)
PRESIDENTE. Con nota prot. n. 3018 del 17 settembre 2001 i consiglieri Amati, Silenzi e Secchiaroli hanno ritirato la proposta di legge n. 22: «Interventi per la promozione della cultura della pace e dei diritti umani».
Nomine
PRESIDENTE. Il Presidente del Consiglio ha alle seguenti nomine, con i sottoelencati decreti
— n. 99, in data 19 luglio 2001: «Comitato regionale per le comunicazioni (CO.RE.COM.) - Elezione del presidente, del vice presidente e di n. 5 componenti»,
— n. 102 in data 13 agosto 2001: «Consorzio per la industrializzazione delle Valli del Tronto, dell’Aso e del Tesino – Elezione del presidente del Collegio dei revisori dei conti",
— n. 103, in data 3 settembre 2001: «Collegio dei revisori dei conti dell’ERSU di Macerata - Sostituzione di un componente supplente»,
— n. 111, in data 13 settembre 2001: «Centro agroalimentare piceno S.r.l., con sede a San Benedetto del Tronto – Nomina di tre componenti nel consiglio di amministrazione».
Deliberazioni amministrative
inviate dalla Giunta
PRESIDENTE. La Giunta regionale ha trasmesso al Consiglio le seguenti deliberazioni:
— n. 1588 in data 10 luglio 2001: «Art. 29 della l.r. 7.5.2001, n. 12 – Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di entrate derivanti dall’assegnazione di fondi dallo Stato per il finanziamento dei servizi di tutela ed integrazione sociale di soggetti con handicap grave (L. 104/92 modificata dalla L. 162/98) – L. 3.127.000.000;
— n. 1589 in data 10 luglio 2001: «Art. 29 della L.R. n. 12/2001 – iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di entrate derivanti dall’assegnazione di fondi dallo Stato per il finanziamento del Fondo Nazionale per l’infanzia e l’adolescenza (L. n. 285/97) – L. 377.423.000;
— n. 1662 in data 17 luglio 2001: «Variazione al bilancio di cassa per l’anno 2001 – L. 26.235.165.915»;
— n. 1663 in data 17 luglio 2001: «Art. 2, comma 2 della l.r.11/2001. Reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di economie relative a stanziamenti aventi specifica destinazione - L. 45.568.000.000»;
— n. 1664 in data 17 luglio 2001, concernente. «Art. 55, comma 3, LR 25/1980 – prelevamento dal fondo di riserva per le spese obbligatorie per l’integrazione dello stanziamento del capitolo 1850109 compreso nell’elenco n. 4 – Elenco delle spese dichiarate obbligatorie – del bilancio 2001 - L. 50.000.000»;
— n. 1665 in data 17 luglio 2001: «Variazione al bilancio di cassa per l’anno 2001 – L. 15.505.141.543».
— n. 1724 in data 24 luglio 2001: «Art. 29 della L.R. 12/2001 – iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di entrate derivanti dall’assegnazione di fondi dallo Stato per interventi in materia di prelievi e trapianti d’organi – L.258.107.200»;
— n. 1725 in data 24 luglio 2001: «Art. 2, comma 2 della l.r. 11/2001. Reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di economie relative a stanziamenti aventi specifica destinazione. L. 448.718.236»;
— n. 1727 in data 24 luglio 2001: «Relazione sullo stato di attuazione della l.r. 46/95 – Promozione e coordinamento delle politiche di intervento in favore dei giovani e degli adolescenti – anno 2000»;
— n. 1848 in data 31 luglio 2001: «Art. 2 comma 2 della l.r. 7.5.2001 n. 11 – reiscrizione nel Bilancio di previsione per l’anno 2001 di economie relative a stanziamenti aventi specifica destinazione»;
— n. 1849 in data 31 luglio 2001: «Variazione al bilancio di cassa per l’anno 2001 – L. 7.647.732.500»;
— n. 1850 in data 31 luglio 2001: «Attuazione delle disposizioni recate dalla LR n. 15 pubblicata nel BUR n. 74 del 5 luglio 2001, concernente. «Nuove norme per la ripartizione dei contributi a favore delle attività produttive»;
— n. 1851 in data 31 luglio 2001: «Art. 29 della l.r. n. 12/2001 – iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di entrate derivanti da assegnazioni di fondi dallo Stato per interventi di edilizia agevolata e rettifica della DGR 1473/2001»;
— n. 1853 in data 31 luglio 2001: «Art. 29 della l.r. 12/2001 – iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di entrate derivanti da assegnazione di fondi dallo Stato per il programma dei controlli funzionali svolti dalla A.P.A. per l’anno 2001 - L. 294.810.257.»;
— n. 1854 in data 31 luglio 2001: «Art. 2 l.r. n. 11/2001 «Provvedimento generale di rifinanziamento e modifica di leggi regionali per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2001)». Reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di economie relative a stanziamenti aventi specifica destinazione - L. 41.440.309»;
— n. 1855 in data 31 luglio 2001: «Art. 29 della l.r. 12/2001 – Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di entrate derivanti da assegnazione di fondi dallo Stato per la gestione di servizi erogati nei comuni interessati dagli eventi giubilari durante l’anno 2000 - L. 19.000.000»;
— n. 1856 in data 31 luglio 2001: «Variazione al bilancio di cassa per l’anno 2001 – L. 7.514.064.802»;
— n. 1862 in data 31 luglio 2001: «Art. 29 della LR n. 12/2001 – iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di entrate derivanti da assegnazione di fondi dallo Stato per completamento 2^ fase dei lavori di costruzione dell’ospedale di Macerata – art. 20 L. 67/1988 - L. 7.125.000.000»;
— n. 1863 in data 31 luglio 2001: «Art. 29 della LR n. 12/2001 – iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di entrate derivanti dall’assegnazione di fondi dallo Stato per il finanziamento delle attività concernenti la banca dati informatizzata dell’anagrafe bovina – anno 2001 – L. 246.974.000»;
— n. 1864 in data 31 luglio 2001: «art. 29 della LR n. 12/2001 – iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di entrate derivanti da assegnazioni di fondi dallo Stato per lavori di reingegnerizzazione dell’Ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno (Art. 20 della L. 67/1988) - L. 14.071.400.000»;
— n. 1865 in data 31 luglio 2001: «Variazione al bilancio di cassa per l’anno 2001 – L. 2.577.408.358»;
— n. 2055 in data 4 settembre 2001: «Art. 29 della LR n. 12/2001 – iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di entrate derivanti da assegnazione di fondi dallo Stato per interventi socio-assistenziali previsti dalla L. 328/2000 - L. 38.861.834.700»,
— n. 2056 in data 4 settembre 2001: «Art. 29 della l.r. n. 12/2001 – iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di entrate derivanti da assegnazione di fondi dalle Regioni Toscana ed Emilia Romagna per le spese del centro operativo di Mostar - L. 39.000.000»,
— n. 2057 in data 4 settembre 2001: «Art. 2 comma 2 della l.r. 7 maggio 2001 n. 11 – reiscrizione nel bilancio di previsione 2001 di recuperi relativi a stanziamenti aventi specifica destinazione - L. 8.829.752»,
— n. 2059 in data 4 settembre 2001 concernente: «Variazione al bilancio di cassa per l’anno 2001 – L. 35.983.364.453»;
— n. 2063 in data 4 settembre 2001: «Art. 29 della l.r. n. 12/2001 – iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2001 di entrate derivanti da assegnazione di fondi dallo Stato di cui all’art. 18 della L. 39/94 in materia di risorse idriche - L. 311.441.019»
Ordine del giorno della seduta
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, il consigliere Procaccini. Ne ha facoltà.
CESARE PROCACCINI. Chiedo di iscrivere e discutere la mozione presentata dal nostro gruppo sull'adesione della Regione Marche alla marcia della pace Perugia-Assisi del prossimo 14 ottobre.
PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Amati.
SILVANA AMATI. Anch'io sono per sostenere la proposta del collega Procaccini, anche perché al punto 87 dell'ordine del giorno abbiamo l'adesione della Regione, quindi si potrebbe coniugare questo percorso, se si ritiene.
Siccome è stata presentata ieri da parte del mio gruppo e non solo una mozione, aperta a tutti coloro che lo ritengano, sull'adesione, che già l'Ufficio di presidenza ha dato, alla manifestazione che si svolgerà nei giorni 28-30 settembre tra Firenze e Pisa, di solidarietà e di discussione europea sulle questioni del popolo saharawi e siccome le Marche sono state tra le poche Regioni in prima fila su questa tematica, chiedo che, oltre all'importante adesione già assunta dall'Ufficio di presidenza, si esprimesse anche l'aula. Propongo di iscrivere questa mozione e, magari, di votarla anche in tarda mattinata senza discussione.
PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Pistarelli.
FABIO PISTARELLI. Comprendo l'impegno, che non viene da oggi ma dal passato, della presidente Amati sul popolo saharawi, però ci sono delle priorità che io ritengo territorialmente più vicine a quelle che sono le nostre sensibilità. Una di queste riguarda l'università di Macerata. Chiedo che tra le prime mozioni da discutere ci sia anche quella relativa alla situazione dell'università di Macerata, la n. 115. Se è possibile metterla al primo punto delle mozioni, dopo gli atti più urgenti, discutendola prima del termine dei lavori di queste due giornate, sarebbe cosa utile e opportuna. Anche perché nella Conferenza dei presidenti di gruppo ne abbiamo parlato e c'è stato un impegno di massima del Presidente Minardi.
PRESIDENTE. C'è una richiesta di discutere la mozione relativa all'adesione alla marcia della pace, tenendo conto che, tra l'altro, c'è un punto specifico dell'ordine del giorno, cioè un atto amministrativo di adesione della Regione Marche all'associazione denominata "Coordinamento degli enti locali per la pace con sede a Perugia". Potremmo inserirla in quel contesto.
C'è poi una proposta di votare una mozione di sostegno al popolo saharawi. Questa è stata già votata dall'Ufficio di presidenza, quindi non credo sia un argomento sul quale dobbiamo impegnarci a discutere; credo che si possa far girare fra i gruppi e i consiglieri perché sia firmata da chi lo ritenga, ponendola immediatamente in votazione senza discussione.
CESARE PROCACCINI. Però, se per diversi motivi non si dovesse giungere alla discussione dell'atto amministrativo, chiediamo comunque, visti i tempi che la nostra mozione venga discussa oggi o al massimo domani.
PRESIDENTE. Penso che non ci siano problemi, anche perché nella discussione che abbiamo fatto in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo, questo atto amministrativo è stato iscritto tra i primi punti.
Comunque, c'è una richiesta specifica del collega Procaccini affinché la proposta di ordine del giorno venga discussa contestualmente alla adesione all'associazione denominata "Coordinamento degli enti locali per la pace". Se così non fosse, chiede che rimanga come mozione e venga comunque iscritta all'ordine del giorno per discuterla nella giornata di oggi o al massimo di domani.
Pongo in votazione questa proposta.
(Il Consiglio approva)
Per quanto riguarda la richiesta del consigliere Amati di votazione di un documento, tenendo conto che vi è già stata l'adesione formale dell'Ufficio di presidenza, credo che si possa far circolare e poi lo metteremo ai voti.
Per quanto riguarda la richiesta del collega Pistarelli, debbo dire che l'ordine con cui sono state iscritte le mozioni è frutto di una consultazione fatta con i presidenti di gruppo, quindi l'anticipazione di una mozione che è iscritta ma non è nell'ordine che chiede Pistarelli, dovrebbe essere quanto meno cosa concordata e dovrebbe esserci una disponibilità dei presidenti di gruppo. C'era una proposta del collega Massi in questo senso, nella riunione dei presidenti di gruppo, che si era impegnato a far circolare una risoluzione unitaria che potesse essere sottoscritta, firmata e che potesse impegnare i diversi gruppi presenti in aula, da votare, eventualmente, senza discussione. Io sono rimasto a questa posizione che era quella decisa in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo.
FABIO PISTARELLI. Chiedo di mettere in votazione la mia proposta.
PRESIDENTE. E' però una cosa esattamente opposta rispetto a quanto si era deciso in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo. Lei chiede di discutere comunque la mozione e di anticiparne i contenuti rispetto a una proposta di mozione unitaria che dovrebbe essere votata con l'avallo di tutti i gruppi.
Ha la parola il consigliere Massi.
FRANCESCO MASSI GENTILONI SILVERI. Siccome diversi presidenti di gruppo stanno valutando il documento, secondo noi c'è la possibilità di presentarlo unitariamente. Eventualmente, a inizio di seduta pomeridiana o domani mattina vedremo le firme che vi sono e se c'è disponibilità. E' una questione che, avendo l'unanimità del Consiglio, sarebbe posta con molta più forza.
PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Giannotti.
ROBERTO GIANNOTTI. Per ribadire che non abbiamo nulla in contrario rispetto a questa sollecitazione del consigliere Pistarelli, anche se il confronto di questa mattina può definire meglio il percorso. Ribadisco l'esigenza che, eventualmente, questo documento sia inserito in coda al dibattito del pomeriggio, nel senso che l'impegno che ci siamo assunti e che vorrei fosse mantenuto, anche per evitare che la Giunta continui in quest'opera di strumentalizzazione, dopo avere omesso per anni di interessarsi della situazione dell'autostrada A/14. Vorrei che quest'aula discutesse oggi la mozione di Forza Italia sulla A/14. E' un impegno che abbiamo assunto e che vorrei fosse mantenuto.
PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Pistarelli.
FABIO PISTARELLI. Alla luce di quanto detto, sono d'accordo a vedere nel pomeriggio, o al massimo domani mattina, se c'è questa condizione per una proposta di risoluzione unitaria, evitando spostamenti di ordini del giorno.
PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Franceschetti.
FAUSTO FRANCESCHETTI. La mozione o le mozioni sulla A/14, nella riunione dei presidenti di gruppo avevamo deciso che si dovessero discutere nel pomeriggio di domani...
PRESIDENTE. No, avevamo deciso che oggi avremmo fatto le leggi e gli atti amministrativi e, dopo quelli, le mozioni sulla A/14. Domani mattina la legge sulla organizzazione e nel pomeriggio la prosecuzione con le mozioni.
Interrogazione (Svolgimento): «Istituzione servizio di igiene degli alimenti e della nutrizione» Ciccioli (262)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 262 del consigliere Ciccioli.
Ha la parola, per la risposta, l’assessore Melappioni.
AUGUSTO MELAPPIONI. In riferimento al punto a) dell’interrogazione in oggetto, con la quale si chiede di conoscere se risponde al vero che, a tutt’oggi, in alcune Asl della Regione il SIAN non sia stato ancora istituito o sia presente solo sulla carta, si comunica che, per quanto a conoscenza del servizio sanità, tutte le aziende Usl della regione hanno istituito, all’interno del dipartimento di prevenzione, il servizio igiene alimenti e nutrizione. Unica eccezione l’azienda Usl n. 11 di Fermo che, con provvedimento del direttore generale n. 310 del 23.3.1999, ha aggregato provvisoriamente il SIAN al servizio igiene e sanità pubblica sino al completamento delle procedure relative alla copertura dei posti inerenti figure professionali specifiche e necessarie al fine del pieno espletamento delle funzioni assegnate dalla normativa vigente.
Nella sostanza il servizio era carente di professionalità specifiche, quindi non era opportuno, essendo presente un solo ispettore, attivare uno specifico servizio.
Nelle altre de aziende Usl citate, n. 10 di Camerino e n. 12 di San Benedetto del Tronto, il servizio igiene alimenti e nutrizione risulta attivato e funzionante, seppure con alcune difficoltà conseguiti alle attuali dotazioni organiche di personale, che sono in fase di valutazione con il servizio sanità.
Allo stato attuale comunque l’attività dei SIAN della regione risulta, nel suo complesso, abbastanza soddisfacente. Infatti ad oggi risulta che, in ordine agli obiettivi fissati dal piano sanitario regionale 1998-2000 per i SIAN, tutte le aziende Usl hanno avviato: obiettivo A (censimento delle attività di produzione, distribuzione e somministrazione e commercio degli alimenti); obiettivo B1 (azione mirata ristorazione collettiva); obiettivo B2 (azione mirata acque potabili); obiettivo C2 (informazione-formazione alimentaristi). Risulta parzialmente avviato solamente l’obiettivo C1, cioè sportello su igiene alimenti e nutrizione.
In ordine alla richiesta di cui al punto b) dell’interrogazione, si comunica che, al momento in riferimento a quanto disposto al riguardo dal D. Lgs. n. 229/1999, non è stata effettuata alcuna scelta, relativa all’articolazione funzionale dei dipartimenti di prevenzione e, conseguentemente, alla soppressione o meno dei servizi igiene degli alimenti e della nutrizione delle aziende Usl.
Si ricorda infine che la competenza a decidere in merito appartiene esclusivamente al Consiglio regionale?
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il consigliere Ciccioli.
CARLO CICCIOLI. Dai dati in mio possesso — l’interrogazione è di aprile-maggio, però, per quanto mi riguarda è nella stessa condizione esatta di allora — risulta che a Fermo non è ancora stato istituito il servizi, mentre altri servizi sono presenti solo sulla carta. Un servizio è infatti efficace quando è dotato di risorse, di personale, di strutture sufficienti a svolgere tale ruolo.
Non è un mistero per alcuno che in questo momento l’attenzione agli alimenti da parte dei consumatori è forte. C’è un grande orientamento nei confronti dell’agricoltura biologica, dei prodotti naturali, dei cibi sani, e tutti sanno quanto è accaduto in settori particolari dell’alimentazione, e mi riferisco al consumo della carne, al problema di “mucca pazza”, delle infezioni animali, quindi della carne che va sul mercato indipendentemente dall’aspetto di “mucca pazza”.
Credo quindi che ci debba essere, da parte della Regione, una spinta particolare nei confronti delle aziende per realizzare questi servizi in maniera strutturata e con le risorse di personale tali da poter operare sia sul settore della tutela, sia sul settore della prevenzione, quindi intervenire, ovviamente in integrazione con altre strutture, con personale sufficiente a svolgere la funzione. Quando ci sono solo una o due unità è chiaro che il servizio è virtuale, solo sulla carta. I servizi devono integrarsi per tutta la filiera dell’alimentazione, con i servizi veterinari, con i Nas che spesso hanno sede dentro le aziende sanitarie stesse ecc.
Occorre uno spazio di attenzione particolare per il futuro, perché questo sarà uno dei fronti delicati e sensibili della distribuzione alimentare e i punti critici sono all’origine di un alimento, cioè nel trasporto, nella distribuzione e conservazione.
Su questi aspetti un servizio efficiente può vigilare e consentire anzitutto la sicurezza della salute delle persone e quindi risparmi. Inoltre, credo che nella direzione delle norme europee questi servizi possano dare uno standard omogeneo a tutti i Paesi europei. Il problema della certificazione è uno dei problemi centrali dei Paesi industrializzati ed emergenti, quelli che costituiscono le “locomotive” di una società civile. Ebbene, credo che l’Italia nel settore dei cibi, dove potremmo avere la leadership, debba porsi il problema in maniera compiuta e la Regione Marche deve svolgere il suo ruolo.
La risposta dell’assessore è stata sicuramente molto corretta ma molto burocratica. Concludo dicendo che sarebbe opportuno, dalla fotografia dello stato dell’arte passare all’intervento sulle aziende affinché passino da una situazione di organigramma a una situazione di servizio efficace ed efficiente.
Interpellanza (Svolgimento): «Utilizzo di oli combustibili e distillati pesanti di petrolio negli impianti termici dell'ospedale regionale di Torrette» Amagliani (34)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interpellanza n. 34 del consigliere Amagliani, che ha la parola per illustrarla.
MARCO AMAGLIANI. E' passato diverso tempo da quando ho presentato questa interpellanza. Per la verità avevo sollevato la questione sul giornale del Consiglio regionale con un articolo in cui facevo notare che, al di là della circolare congiunta dei due assessori Melappioni e Ottaviani del 17 gennaio che riguardava questo problema, a un controllo da me fatto risultava che nei primi quindici giorni di aprile nell'azienda ospedaliera "Umberto I" di Ancona il consumo di gas metano era pressoché nullo, quindi tutto faceva pensare che veniva utilizzato il famoso olio combustibile BTZ, a basso tenore di zolfo ma che ha al suo interno ossidi di zolfo, di azoto nonché polveri che poi si irradiano nell'aria.
Nel mese di giugno ho presentato questa interpellanza per riuscire a capire se da quel momento la situazione fosse modificata.
Nello stesso mese di giugno abbiamo assistito — almeno io — increduli a una dichiarazione del direttore sanitario dell'azienda Torrette-Umberto I il quale alla fine, con un atteggiamento e con una frase un po' sibillina diceva "tutti sapevano".
Vorrei sapere come stanno esattamente le cose, vorrei capire se i contatori di quell'azienda per quello che riguarda il consumo di gas metano si sono rimessi in moto e quindi stiamo utilizzando gas metano. Non ho più chiesto alcuna informazione. Vorrei però anche capire come un nostro dirigente possa avere fatto un'affermazione di quella natura rispetto a un problema così delicato.
Queste erano le cose che volevo sapere, ma quello che più mi sta a cuore è capire se siamo ritornati indietro e se quindi oggi stiamo utilizzando gas metano e non BTZ. So perfettamente che l'utilizzo di BTZ comporta un risparmio, ma siccome stiamo parlando di sanità e di salute della gente, credo che non sia quello il luogo e comunque la forma attraverso cui possiamo risparmiare. So bene che il costo è di circa 100 lire in meno a metro cubo, ma non credo che il nostro risparmio possa passare di lì. Vorrei quindi essere rassicurato in questo senso.
PRESIDENTE. Ha la parola, per la risposta, l'assessore Melappioni.
AUGUSTO MELAPPIONI. Intanto vorrei tranquillizzare il collega Amagliani, che dopo il suo intervento, l'azienda ha mantenuto costante un utilizzo del gas metano. Credo che questa occasione possa essere anche lo spunto per riconfermare un ruolo non soltanto negativo, ma spesso positivo del sistema sanitario, il quale interviene non soltanto su questioni strettamente sanitarie collegate alla domanda, ma viene coinvolto in operazioni come questa, di tutela dell'ambiente, che non è di poco conto ma di molti miliardi come costo complessivo del sistema. Quindi, credo che nella riflessione che il Consiglio regionale a breve farà sulle questioni della sanità, debba tenere presente anche questo ruolo.
Comunque, ritengo opportuno leggere sia quello che dicono il servizio ambiente e l'Arpam, sia come articola la decisione l'azienda ospedaliera Torrette-Umberto I e che cosa ci propone, alla fine.
Il Servizio Ambiente e l'ARPAM sostengono quanto segue: "L'impianto termico dell'Azienda ospedaliera di Torrette è costituito da tre generatori di vapore di potenzialità diversa non monocombustibili; ciò significa .che possono essere alimentati sia da gas metano che da olio combustibile BTZ allo 0,35 di zolfo", che normalmente è utilizzato e utilizzabile nel nostro Paese
"Sicuramente il metano, a differenza dell'olio combustibile, determina un minor impatto sull'atmosfera, sia per quanto riguarda il contributo all'effetto serra che all'inquinamento atmosferico in generale.
In effetti, se si raffrontano i fattori di emissione di tali combustibili a parità di energia prodotta, l'utilizzo di olio combustibile rispetto al gas metano comporta un aumento del 34% dei livelli emissivi di anidride carbonica, di 3 volte dei livelli emissivi degli ossidi di azoto, di 2,4 volte dei livelli emissivi dei composti organici volatili non metanici (NMVOC) di 8,8 volte dei livelli emissivi di particolato PM10. A ciò vanno aggiunti i quantitativi di metalli pesanti contenuti nell'olio combustibile non presenti nel gas metano.
Infine il BTZ 0,3 deve essere trasportato mediante autocisterne nei punti di utilizzo e si deve pertanto tenere conto di un ulteriore contributo all'inquinamento atmosferico derivante dalle emissioni da traffico.
Occorre poi considerare la localizzazione dell'ospedale di Torrette, riconosciuta dal "Piano di risanamento della qualità dell'aria" come area particolarmente vulnerabile ad elevato rischio di crisi ambientale, dove tra gli interventi programmatici per la riduzione dei fattori di emissione, è già prevista la disincentivazione dell'utilizzo del BTZ a favore del metano.
Il Piano, così come approvato dal Consiglio regionale, recepisce quindi nella sostanza le indicazioni contenute nella circolare d'indirizzo inviata congiuntamente dagli assessori regionali all'ambiente e alla sanità lo scorso 17 gennaio. Alla piena operatività del Piano di risanamento potranno essere pertanto attivate le opportune iniziative per vietare nelle aree particolarmente vulnerabili, quale quelIa appunto di Torrette, la riconversione da gas naturale ad olio combustibile negli impianti termici civili.
Per quanto riguarda il monitoraggio della qualità dell'aria di tale zona, si fa presente che attualmente è in funzione in via Conca una centralina di rilevamento di particolari inquinanti significativi della zona.
Tali dati vengono validati giornalmente dal Dipartimento ARPA di Ancona, inviati alla Provincia e da questa resi disponibili alla generalità".
L'Azienda ospedaliera Torrette-Umberto I° motiva come segue la propria decisione:
"Negli scorsi giorni è stato posto a livello sia istituzionale che dei media locali il problema dell'utilizzo sperimentale presso l'ospedale di Torrette dell'olio combustibile a basso tenere di zolfo, comunemente definito BTZ. Questa nota ricostruisce i fatti e formula alcune considerazioni sulla vicenda, compresa la proposta di un approccio razionale e istituzionalmente condiviso al problema.
La premessa è che gli impianti termici possono utilizzare in alternativa al gas metano altri combustibili tra cui il BTZ. Questa scelta, prevista dalla normativa vigente, è al momento fortemente conveniente dal punto di vista economico, ma viene da alcuni organismi ritenuta ecologicamente meno compatibile rispetto all'utilizzo del gas metano".
Le considerazioni che pone l'azienda, sono i motivi dell'opportunità di una verifica sperimentale dell'impatto ambientale del BTZ rispetto a quello del gas metano; i motivi che hanno fatto ritenere possibile ed opportuno iniziare la sperimentazione; il possibile modo di prendere una decisione sulla sperimentazione.
"Per quanto riguarda l'opportunità di una verifica sperimentale dell'impatto ambientale del BTZ rispetto a quello del gas metano, il miglior modo per presentare le nostre ragioni è allegare un documento recuperato da una banca dati sui problemi ambientale del Centro di documentazione per la salute (CDS) dell'Agenzia sanitaria della Regione Emilia Romagna. Dal documento si ricava ad esempio che "gli oli pesanti a basso tenore di zolfo, se utilizzati con la microemulsione atomizzata possono rendere di più dal punto di vista energetico ed inquinare ancora di meno". E poi: "L'inquinamento non è direttamente correlabile al combustibile ma alle modalità con le quali esso viene utilizzato. Lo stesso metano, ritenuto il combustibile meno dannoso per l'ambiente, può portare a delle conseguenze gravi se viene sottovalutata la sua pericolosità nei confronti dell'ambiente. Il processo di combustione può essere gestito bene o male e questo avviene per l'olio BTZ così come per il gasolio o per il metano in funzione della tecnologia che si impiega e della modalità con la quale viene gestito l'impianto. L'unico parametro rilevabile ai fini dell'inquinamento è il risultato del processo e, quindi, la qualità dei fumi che non devono superare i limiti fissati per legge".
Rimane, ed è forse il punto più delicato, il contrasto tra istituzioni dello stesso sistema ed in particolare tra la nostra Azienda e quanto indicato nella circolare di gennaio congiunta sul problema del BTZ dell'assessorato alla sanità e dell'assessorato all'ambiente e territorio.
Ci sentiamo parte del sistema e poniamo una attenzione massima ai problemi della sicurezza, che ci hanno motivato a continui investimenti in questo settore. Di conseguenza, non abbiamo alcun problema a fare nostre le indicazioni tecniche e politiche del livello regionale sul problema della salute ambientale. Vorremmo sottolineare però tre punti: il problema è così rilevante da meritare una quantificazione dell'impatto economico delle diverse scelte e da giustificare una linea guida che chiarisca nel dettaglio ad oggi l'effettivo impatto ambientale dei diversi tipi di combustibile in funzione della qualità, e non solo del tipo, di combustibile utilizzato, del tipo di impianto e del tipo di conduzione dell'impianto, l'effettivo utilizzo del BTZ da parte delle strutture pubbliche e private della Regione in modo da capire se il problema è a Torrette o se il problema è generalizzato; la circolare citata non è stata mandata a questa azienda che pure viene citata nel testo e doveva essere tra le prime destinatarie della stessa; l'utilizzo del metano potrebbe essere favorito da condizioni economiche favorenti il suo impiego.
Per quanto riguarda il futuro, questa azienda propone una sperimentazione ed il coinvolgimento in questa degli organi competenti della Regione a partire dall'ARPAM. Riteniamo che questa sia la scelta più razionale e giusta, ma siamo come sempre disponibili al confronto ed alla ubbidienza".
Questo è quanto riportato dall'azienda. A tutt'oggi l'azienda non ha provveduto a modificare l'utilizzo del consumo di metano, anche in attesa delle nostre decisioni che, a mio parere, dovevano uscire soltanto dal Consiglio regionale.
Credo — lo dico nel mio ruolo e a titolo personale — che comunque questo discorso della sperimentazione in tempi e modi adeguati, ovviamente ristretti e con le massime competenze, possa essere uno strumento per conoscere in maniera ulteriore il sistema e quindi portarci ad una scelta che sia compatibile con le questioni economiche, comunque nell'attenzione particolare a una zona del territorio della nostra regione e del comune di Ancona in cui sappiamo che ci sono una serie di evidenti problematiche di tipo ambientale.
PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Amagliani per dichiararsi soddisfatto o meno.
MARCO AMAGLIANI. Io non sono chiuso alla possibilità di sperimentare il nuovo, ma in questo caso, prima di fare la sperimentazione occorrerebbe che ci chiarissimo tra di noi, perché nella circolare di cui parlavo poc'anzi, ad un certo punto si diceva: "L'utilizzo di quel combustibile — il BTZ — in alternativa al gas naturale comporta un sostanziale aumento degli inquinanti non ché del contributo all'effetto serra determinato dall'aumento di emissione di anidride carbonica". Questa era la parte sostanziale della circolare congiunta di cui parlavo.
Delle due l'una: o le cose stanno così, e quindi credo che la risposta non possa che essere negativa, rispetto alla possibilità che in futuro venga utilizzato questo materiale, oppure abbiamo la certezza che esso non sia dannoso. Però, su questo qualche dubbio consentitemelo: io vivo in una città in cui di certezze ne sono state date tante rispetto ai gas inquinanti, alle emissioni della raffineria Api. So però anche che quella città è investita di uno dei picchi maggiori rispetto alla mortalità tumorale, come leggevo in alcune riviste mediche che circolano a casa mia, avendo un fratello medico, mentre l'Api sistematicamente negava queste cose e metteva in circolazione altre notizie.
Questo per dire che l'ospedale di Torrette insiste in una zona già pesantemente toccata dall'inquinamento. Tra l'altro, lì risiedono migliaia e migliaia di malati. Quindi, o abbiamo la certezza assoluta che non andiamo ad intaccare la salute dei cittadini, quindi a peggiorare le attuali condizioni e che quindi questa sostanza che so bene costare meno, non produce effetti negativi, oppure il risparmi di cui si parla, anche centinaia di milioni, se non miliardi, andiamo a reperirlo in altro modo, perché non è su questo che si può risparmiare.
Sono quindi aperto a una verifica, però auspico — e in questo ho fiducia negli assessori alla sanità e all'ambiente — che si verifichi effettivamente che non si procuri danno alla salute della cittadinanza.
Deliberazione legislativa statutaria (Seconda votazione): «Consiglio regionale-Parlamento regionale delle Marche»
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la deliberazione legislativa statutaria: «Consiglio regionale-Parlamento regionale delle Marche».
Articolo unico. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Proposte di legge (Discussione e votazione):
«Disciplina degli impianti di trasporto a fune in servizio pubblico, delle piste da sci e dei sistemi di innevamento programmato» Giunta (60)
«Disciplina degli impianti di trasporto a fune, delle piste da sci e dei sistemi di innevamento programmato» Massi e Viventi (8)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca le proposte di legge n. 60 della Giunta regionale e n. 8 dei consiglieri Massi e Viventi.
Ha la parola il relatore di maggioranza, consigliere Benatti.
STEFANIA BENATTI. Il settore turistico connesso con le attività invernali sta registrando nella nostra regione una profonda crisi derivante dall'andamento stagionale sfavorevole che si è verificato, in particolare, nelle due ultime stagioni, nelle quali le precipitazioni nevose sono state del tutto insufficienti per l'apertura e l'esercizio delle stazioni sciistiche.
La maggior parte degli impianti e delle strutture ad essi connesse, la cui costruzione risale agli anni '60 e '70, sono giunti al termine della vita tecnica e il loro rispristino richiede ingenti investimenti.
Per ricordare alcuni esempi, si possono menzionare la spettacolare funivia del Monte Bove ad Ussita e la funivia di Sassotetto. Non solo, ma le necessarie norme di sicurezza prevedono che in base a precise scadenze tecniche, all'apertura degli impianti, con periodicità diversa a seconda delle tipologie, vengano effettuate obbligatoriamente una serie di verifiche e revisioni.
Sia il rinnovo degli impianti, che la loro semplice manutenzione e gestione comportano degli investimenti che risultano proibitivi per i soggetti proprietari, generalmente i piccoli Comuni dell'entroterra.
L'Amministrazione regionale è stata da tempo sensibilizzata sulle problematiche relative alle strutture sciistiche, che, senza interventi finanziari mirati, verrebbero ad essere pesantemente penalizzate.
La Regione, con la legge sulla montagna, ha già cercato di dare concreta attuazione al principio di riequilibrio territoriale fra la fascia costiera e quella montana, dimostrando attenzione ai problemi delle zone dell'entroterra e ponendo le basi perché ne venga favorito lo sviluppo, nel rispetto dei principi della tutela dell'ambiente, del paesaggio e delle peculiarità culturali e storiche.
Questa legge si pone nella direzione di favorire la ripresa di un settore che rappresenta una delle principali risorse economiche di tutto l'entroterra marchigiano.
Tale ripresa non deve essere pensata sul modello del turismo montano alpino, ma secondo le finalità di questa legge, deve essere orientata sul recupero e sul rinnovamento del patrimonio impiantistico esistente, sulla base di criteri di riorganizzazione e razionalizzazione. Interventi che si devono attuare non tanto con l'obiettivo di un'improbabile idea di sviluppo, quanto con l'affermazione delle condizioni per la sopravvivenza di una parte dell'economia di aree montane, che innegabilmente ruota attorno al turismo sciistico e che non va comunque depressa, ma mantenuta.
La legge introduce il concetto di aree sciistiche attrezzate e sistemi sciistici, come bacini nei quali devono essere garantiti la compatibilità delle portate e i collegamenti fra impianti di risalita e piste da sci tali da costituire circuiti continui ed integrati, senza strozzature o interruzioni.
A questo proposito vale la pena ricordare che nel solo comprensorio dei Monti Sibillini ci sono 25 sciovie, 5 seggiovie e 2 funivie, nella sola parte della provincia di Macerata.
Le previsioni di questa legge dovrebbero favorire un progetto complessivo di riorganizzazione di tutta la rete esistente, con lo smantellamento degli impianti più impattanti e obsoleti (elaborato d'intesa fra le comunità locali e l'ente parco), e la valorizzazione mediante ammodernamenti ed adeguamenti, degli impianti più idonei sotto il profilo della compatibilità ambientale e funzionale.
La legge è volta inoltre a garantire il miglioramento delle condizioni di sicurezza di impianti e infrastrutture, il loro adeguamento tecnologico, la efficace segnalazione delle piste e la loro protezione con sistemi antivalanga.
Fra i principi fondamentali della legge viene affermata la compatibilità ambientale delle aree interessate dalle piste da sci e dagli impianti di risalita, come verifica della loro idoneità geologica e idrogeologica, ma anche come divieto assoluto dell'uso di additivi o catalizzatori per favorire la germinazione dei fiocchi di neve, nei sistemi di innevamento programmato, indipendentemente dalla loro composizione. La legge è strutturata in titoli, che dopo il titolo I che fissa le finalità e i principi generali, prendono in considerazione separatamente, gli impianti di risalita, le piste da sci e gli impiantí di innevamento programmato, indipendentemente dalla loro composizione.
La legge è strutturata in titoli che, dopo il titolo I che fissa i principi e le disposizioni generali, prendono in considerazione, separatamente, gli impianti di risalita, le piste da sci e gli impianti di innevamento programmato.
Per ciascuna tipologia sono dettagliate le procedure per il rilascio delle concessioni o delle autorizzazioni, la loro durata e le relative prescrizioni, nonché le norme tecniche per il loro esercizio e per il ripristino dei luoghi al termine della vita degli impianti stessi.
Il titolo V riporta norme comuni relative ai registri provinciali delle piste da sci e degli impianti di risalita, alle coperture assicurative, alle concessioni edilizie, alla costituzione di servitù coattive, nonché ai contributi e alle agevolazioni finanziarie. Il titolo VI reca le disposizioni finali.
Da ultimo volevo ringraziare il consigliere Massi che ha posto all'attenzione del Consiglio questo problema con una proposta di legge che ha presentato fin dal luglio del 2000, che in qualche modo recepisce anche il dibattito che c'era stato nella precedente legislatura. A questa proposta è seguita quella della Giunta regionale nel maggio del 2001, che costituisce il testo base su cui la Commissione ha lavorato e quindi si è arrivati a un testo unitario della Commissione che recepisce il meglio delle due proposte presentate.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza, consigliere Brini.
OTTAVIO BRINI. Quello che andiamo a votare è un atto molto importante. Da quello che risulta, da molto tempo questo argomento veniva portato in varie Commissioni, ma solo oggi viene all'approvazione del Consiglio. Va dato atto, oltre a chi ha presentato la proposta di legge n. 8, all'assessore Agostini di essersi dimostrato subito sensibile a questa problematica, cogliendo immediatamente il tema in discussione. Bisogna ringraziarlo anche perché, a differenza di chi era molto scettico sulla possibilità di trovare finanziamenti, fin da subito ci ha messo a disposizione tutti gli atti e gli strumenti affinché questa legge potesse essere varata e nello stesso tempo trovare la forma di finanziamento necessaria. In passato si diceva che non c'erano possibilità di attuare la legge, ma oggi grazie all'assessore Agostini riusciamo a discutere, e ci auguriamo ad approvare all'unanimità, questa proposta di legge.
Il relatore di maggioranza non ha fatto altro che illustrare quanto la Commissione nella sua interezza, all'unanimità ha preso in considerazione, evidenziando i punti cardine, che erano: cercare di superare la crisi del settore turistico dell'entroterra, di cui molto spesso si parla, senza che gli atti siano consequenziali alle volontà politiche; porre rimedio a quanto fra poco avverrà in alcune località sciistiche con lo smantellamento degli impianti su cui, per carenza di risorse alcuni Comuni non possono intervenire. Quindi è stato fatto un grosso passo avanti ed è stato dato un forte segnale ad un settore vitale per l'entroterra marchigiano.
Con soddisfazione il gruppo di Forza Italia si dichiara favorevole all'approvazione della proposta di legge. Con il presidente della Commissione Martoni ci eravamo impegnati a presentare un ordine del giorno che lo stesso presidente della Commissione illustrerà, perché non potevamo inserirlo in questa legge, che recita: "1) a promuovere nei confronti della Regione Abruzzo i necessari contatti per raggiungere gli opportuni accordi per la realizzazione di protocolli d'intesa o di altre forme di cooperazione in merito agli impegni che ciascuna delle due Regioni deve assumersi; 2) di coinvolgere il consorzio turistico dei Monti Gemelli per la formulazione dei necessari programmi". Questo perché una parte degli impianti dell'ascolano ricade fortemente anche negli impianti dell'Abruzzo, quindi è opportuno che le regioni Marche e Abruzzo facciano questo protocollo d'intesa, per mettere anche gli operatori dell'ascolano nelle condizioni di avere tutte quelle risorse e quegli strumenti urbanistici necessari per poter dare seguito agli ampliamenti e alla modernizzazione degli impianti.
Il gruppo di Forza Italia vota a favore di questa proposta di legge e si ritiene soddisfatto.
PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Pistarelli.
FABIO PISTARELLI. Per chi ha memoria, come me, della scorsa legislatura, è certo motivo di soddisfazione vedere oggi quest'aula impegnata a discutere e votare una legge la cui proposta nacque tanti anni fa e fu oggetto non solo di un documento legislativo, seppure di proposta, rimasto lettera morta, ma anche oggetto di una serie di emendamenti ai bilanci regionali, alle finanziarie regionali, agli assestamenti di bilancio regionale, agli assestamenti delle finanziarie. La maggioranza, sempre bocciò le nostre proposte. Una serie di bocciature clamorose, tant'è che tutti i Comuni montani a un certo punto non ne poterono più e scrissero sui giornali questa esigenza: "se la Regione non ci aiuta, noi chiudiamo tutti gli impianti sciistici della montagna", forse unica risorsa di certe zone. Infatti, se Sarnano non vive quei due mesi d'estate in cui è caldo, si sta bene e si va verso i prati, e non vive, soprattutto quei tre mesi d'inverno in cui c'è neve e, con l'innevamento si attirano le persone, è un paese destinato a morire. Così tutte le altre località sciistiche del maceratese: Ussita, Castel Sant'Angelo sul Nera, Frontignano. Sono realtà che si muovono solamente "sfruttando" la risorsa-montagna, ma in maniera ecologica, pura, perché quando si va in montagna a fare passeggiate o a fare sport, significa che la montagna potrà continuare ad essere risorsa, perché non si sottrae ma si aggiunge valore a quei territori bellissimi. Questo, per onestà politica e intellettuale bisogna dirlo.
Salutiamo finalmente questa legge, che arriva in aula con la sensibilità rinnovata del Consiglio regionale.
Devo però altrettanto dire che questa legge è assolutamente insufficiente nella dotazione finanziaria, perché abbiamo letto l'appello accorato dei vari sindaci della montagna, che hanno scritto ai singoli consiglieri, oltre che alla Giunta e alla stampa, quindi abbiamo letto della gravissima situazione degli impianti a fune, tutti impianti pubblici, di proprietà dei Comuni, che ormai, per la obsolescenza tipica di queste strutture sono tutti da rinnovare, in quanto hanno raggiunto un'età oltre la quale non possono essere in grado di dare garanzie di collaudo, di efficacia, di efficienza e pertanto di certificazione della idoneità.
Siamo nella condizione di dover rinnovare tutto il parco impianti, e questo costo è stimato in almeno 4 miliardi. Le risorse della legge — punto di arrivo faticosissimo, quindi salutiamola, votiamole a applaudiamola in maniera calorosa — sono però una goccia che può perdersi in un mare di impegni che solo i Comuni sono chiamati ad assolvere perché proprietari degli impianti stessi. Quindi, con le risorse che destiniamo attraverso questa legge regionale, aggiungendo anche le risorse che il Docup che si sta predisponendo con il complemento di programmazione prevede, si raggiungerà la cifra di circa 500 milioni. Da 500 a 4.000 milioni, come ci arriviamo colleghi consiglieri? Sinergia con il privato? Quale privato? Chi è disposto ad investire sulle nostre comunque piccole montagne, nelle quali non ci sono grandi strutture, grandi alberghi? Anzi, ci sono limitazioni. Non vorrei aprire una polemica, ma qui si vuole la moglie ubriaca e la botte piena. Se si dice che difendiamo il territorio, che non bisogna costruire, cementificare, andare su con strade un po' più comode, un po' più larghe siamo tutti d'accordo. Però, dall'altra parte il privato a queste condizioni è difficile che possa venire ad investire. Quindi aiutiamo i Comuni proprietari di queste strutture. Come? Gli altri tre miliardi e mezzo, come verranno a prenderli? Accenderanno mutui per conto loro con la Cassa depositi e prestiti?
A queste domande bisogna rispondere, perché non vorremmo fare l'ennesima legge-manifesto nella quale diciamo tutti che siamo a favore dell'entroterra, della montagna — con il turismo Silenzi ha speso tantissime energie e attività — e poi questi grandi principi rimangono solo sulla carta, mai applicati.
Queste sono le domande che ci pongono — e ci dobbiamo porre noi — gli amministratori locali, perché questo è un problema vitale. Da qui a un anno neppure, nessuno collauderà più quegli impianti, dovranno essere chiusi. E' questa la situazione della nostra montagna che conosciamo tutti, perché anche da Ancona venite molto spesso a sciare nelle montagne del sarnanese o del vissano. Quindi cerchiamo di fare in modo che questa legge non sia un'enunciazione vacua di principi condivisibilissimi perché così generali, così belli, così protesi verso la difesa di certi territori dell'entroterra a cui non si può che dire sì, ma che in pratica non serve a nulla.
PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Franceschetti.
FAUSTO FRANCESCHETTI. La relatrice Benatti ha illustrato in maniera specifica i vari punti qualificanti di questa legge. Oggi discutiamo una proposta di legge che è da tempo attesa e anche auspicata, in modo particolare da tutti quei piccoli Comuni della montagna marchigiana dove questi impianti insistono. Noi li abbiamo ascoltati anche nelle audizioni fatte in Commissione. Questi piccoli Comuni sono preoccupati delle cose che qui sono state ricordate, soprattutto riguardo a una necessità impellente di adeguamento della maggior parte degli impianti a fune che ci sono nel territorio marchigiano, molti dei quali hanno finito il loro ciclo tecnico di vita, altri debbono essere revisionati e adeguati e su altri ancora occorrono interventi di manutenzione tra ordinaria e straordinaria.
Ovviamente, questa situazione di difficoltà è legata anche a una difficoltà finanziaria oggettiva da parte di questi piccoli Comuni del nostro entroterra e della nostra montagna a far fronte agli investimenti che un'operazione di questo tipo richiede.
Credo quindi che sia estremamente importante che noi, oggi, come Consiglio approviamo una legge che intanto dà una risposta a queste esigenze dei Comuni, che si pone l'obiettivo di andare ad un rilancio del turismo, soprattutto invernale, per quanto siamo tutti coscienti del fatto che il nostro turismo invernale è molto legato alla fruizione da parte di cittadini della nostra regione e poco altro, perché, come veniva ricordato, da questo punto di vista non c'è un grande afflusso fuori della regione Marche per tutta una serie di limiti che conosciamo bene, quindi questa deve essere un'occasione per puntare a un aspetto particolare dello sviluppo socio-economico di quelle zone che molto spesso sono le stesse che sono state colpite dal terremoto del 1997.
Vorrei sottolineare un altro aspetto, perché questa non è solo una legge che va in direzione di una necessità impellente, cioè l'adeguamento del trasporto a fune, quindi cabinovie, seggiovie, sciovie e quant'altro, è anche una legge che regolamenta, disciplina l'uso e la classificazione delle stesse piste da sci. In questo senso credo che noi facciamo oggi, con questa legge, un passo in avanti importante, perché nella sostanza adeguiamo la nostra normativa regionale alla normativa che altre Regioni in questa materia hanno ormai da tempo.
L'altra questione riguarda la possibilità, entro questa legge — questa è una regione che anche nelle zone montane spesso si trova a fare i conti con il poco innevamento, con le poche nevicate, soprattutto in questi ultimi due anni in cui molti Comuni montani sono stati costretti a chiedere addirittura lo stato di calamità — di poter dotare questi nostri impianti delle attrezzature che servono per l'innevamento artificiale. Credo che questo sia un punto importante, perché possiamo rilanciare l'attività turistica invernale proprio per le condizioni particolari, anche climatiche, della nostra regione, se dotiamo queste strutture anche di strumenti che consentano di allungare il periodo di fruizione degli impianti. Credo che la legge, da questo punto di vista, colga un punto importante, collegato alla necessità di tutela e di salvaguardia dell'ambiente.
C'è indubbiamente un problema altrettanto importante: quello di trovare le risorse finanziarie necessarie per far fronte a questi obiettivi che la legge si dà e credo che questo sia un problema che dobbiamo tener presente con particolare attenzione, proprio perché parliamo di realtà più svantaggiate, proprio perché parliamo di realtà in cui serve una politica di rilancio socio-economico. Credo che da questo punto di vista dobbiamo trovare tutti quei canali che possano consentire un finanziamento adeguato, utilizzando in parte le poche risorse che potranno venire direttamente dal bilancio regionale, ma utilizzando appieno tutte quelle possibilità che ci possono essere date con i finanziamenti europei, soprattutto attraverso l'Obiettivo 2, attivando insieme a questi finanziamenti pubblici regionali, nazionali o europei, anche sinergie con interventi privati, di quei privati che hanno interesse, perché è vero che le strutture di risalita sono quasi tutte pubbliche e che la gestione di queste strutture molto spesso viene affidata a privati che hanno interesse a che gli impianti, le strutture funzionino pienamente.
Penso che questa proposta di legge faccia fare un passo in avanti importante alla nostra regione e per questo motivo, come gruppo Ds voteremo favorevolmente.
PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Massi.
FRANCESCO MASSI GENTILONI SILVERI. Cari colleghi, anche a nome del collega Viventi, con il quale ad inizio legislatura abbiamo presentato la proposta di legge, poi confluita, per intervento della Giunta, in una proposta complessiva licenziata dalla Commissione competente, vorrei esprimere una soddisfazione particolare.
Innanzitutto ringraziamo il relatore di maggioranza Stefania Benatti per due motivi. Primo, per la puntualità e la precisione, la competenza con cui ha seguito questo problema in Commissione e anche per la celerità degli approfondimenti. Con essa anche tutti i componenti della quarta Commissione. Ma voglio ringraziare in particolar modo, insieme al collega Viventi, Stefania Benatti, perché questa mattina ci ha tolto la possibilità di fare ironia su questo argomento. Infatti, lei ha riconosciuto a noi consiglieri di minoranza la primogenitura della proposta. Non ci interessa qui fare i primi della classe, vorremmo piuttosto avere un chiarimento da parte della maggioranza.
Quello che vi chiediamo è questo: se la maggioranza più volte ha chiesto alla minoranza di accettare i contenuti di proprie proposte, se essi si ritengono giusti, legittimi, opportuni per la nostra comunità regionale, astenendoci da battaglie di facciata, di parte, di coalizione, di partito, demagogiche o meno, possiamo chiedere l'inverso alla maggiorana? Cioè, se voi ritenete che vi siano buone proposte che vengono dalla minoranza, possiamo evitare lungaggini di Commissione, pur con tutta la sensibilità che la Commissione e il relatore di maggioranza hanno dimostrato in questo caso? Possiamo evitare lungaggini e accordarci prima per dare risposte legislative alla nostra comunità?
Dopo che noi abbiamo presentato questa proposta, abbiamo visto l'accelerazione a livello di procedura mentale, della Giunta per costruire un'analoga proposta, rispetto alla quale io e Viventi siamo stati particolarmente commossi dal fatto che intere frasi, interi articoli sono stati copiati. Ma questo si faceva anche a scuola: se c'è da copiare una buona cosa non ci vergogniamo noi, ma non vi dovete vergognare voi, va benissimo.
Da parte mia e del collega Viventi c'è su questo un riconoscimento — l'ha detto Pistarelli, lo sta dicendo adesso anche Brini — ai consiglieri della precedente legislatura Pupo e Meschini che hanno idealmente costruito questo articolato al quale noi ci siamo sicuramente ispirati.
Credo quindi che nella dialettica tra maggioranza e minoranza possiamo accordarci anche su queste forme, che è ciò che la gente vuole da noi, soprattutto in un periodo in cui non ci saranno, speriamo, elezioni nazionali e regionali, quindi questo comporta un lavoro fuori dai riflettori soliti delle campagna elettorali, molto fuorvianti per quanto riguarda i problemi concreti. Credo che ne potrebbero guadagnare tutti.
Nella soddisfazione, una critica non a qualcuno, ma rispetto alla procedura. Noi avevamo chiesto, nella proposta depositata a suo tempo, un impegno immediato sui capitoli del bilancio regionale. Questo avrebbe consentito di affrontare quella parte che Pistarelli e Benatti hanno evidenziato, di urgenza nell'intervento a sostegno delle prime riconversioni degli impianti. Certo abbiamo un ritardo, però se pensiamo che nella precedente legislatura questa proposta di legge non è mai arrivata in aula, oggi abbiamo la soddisfazione totale per il fatto che dopo un anno questo problema si risolve. Sottolineiamo che nella parte ideologica, tra noi ci diciamo che è forse il primo e importante atto di questa legislatura indirizzato a comunità dell'entroterra. Ieri il Presidente ci ha relazionato sul terremoto: mi permetto di dire, pur avendo accettato la relazione, che quando parliamo di terremoto parliamo di un'emergenza, un'urgenza, quindi una patologia, mentre invece questo è un atto che si inserisce nella normalità della legislazione, quindi è importante, ideologicamente, perché è un messaggio del Parlamento regionale nei confronti delle comunità locali, in particolar modo quelle dell'entroterra. E' un importante atto di apertura, di sostegno e di sensibilità.
Non ci nascondiamo che ci sono difficoltà, limiti, ostacoli economici, che invito ad affrontare con forza nella predisposizione del bilancio 2002 e triennale 2002-2004, perché credo che la risposta economica sia quella che interessa più di tutto. Ma non voglio sottovalutare assolutamente — e non ripeto quello che hanno detto i relatori di maggioranza e di minoranza — che questo articolato propone e sancisce una normativa che sarà di grande importanza per queste comunità, soprattutto se, come amministratori, in quello che sarà il "sistema" — Unione europea, Stato, Regioni, Province e Comuni — ci sarà nei confronti di queste comunità che vivono momenti di ansia e di preoccupazione, una particolare attenzione, perché l'entroterra, vive la scommessa, a parte i problemi meteorologici che ogni anno sono preoccupanti, riguardante l'investimento sulla qualità della vita, non solo sulle attività economiche.
Con questa soddisfazione rivolgo un'esortazione alla Giunta perché, nella predisposizione del bilancio 2002 ci sia una inequivocabile e chiara attenzione per il finanziamento degli impianti e anche del settore che con questa legge andiamo a riconoscere e, spero, a rafforzare e ad incentivare.
A nome anche del collega Viventi, grazie alla Commissione, ai relatori e al Consiglio per la sensibilità.
PRESIDENTE. Ha la parola, per le conclusioni, l'assessore Agostini.
LUCIANO AGOSTINI. Vorrei fare alcune rapidissime considerazioni. I colleghi che mi hanno preceduto hanno espresso in maniera sufficientemente esaustiva le ragioni che hanno portato all'approvazione, da parte della Giunta regionale e, spero, da parte di questo Consiglio, della proposta di legge n. 60, anche in considerazione di alcuni atti concreti. Rispetto ad alcune enunciazioni di principio politico-programmatiche che questo Governo ha fatto in relazione a un'azione di riequilibrio est-ovest del nostro territorio e in ragione anche di una maggiore valorizzazione delle aree interne, che corrisponde a un preciso indirizzo di questa Giunjta regionale, occorreva corrispondere con atti concreti. Questa proposta di legge va sicuramente in questa direzione, nel senso che c'è una espressione di valorizzazione delle aree interne, c'è una maggiore attrazione turistica, c'è la possibilità, da parte di piccoli Comuni, di avvalersi di alcuni strumenti che possano contribuire a dare una maggiore ricchezza alle popolazioni dell'area montana. E nello stesso tempo corrispondiamo all'esigenza di valorizzazione dell'intero territorio, non solo quello della costa sotto il profilo turistico, o della media collina con i beni culturali, ma anche di valorizzazione turistico-sportiva per quanto riguarda il territorio montano.
Quindi mi pare che da questo punto di vista abbiamo corrisposto a questa volontà. IO non sono assolutamente per metterci sempre in contrapposizione per evidenziare se i meriti sono un po' più dell'uno o dell'altro. Penso che questo Consiglio, oggi approva un atto che è frutto di un dibattito e di un confronto dell'intero Consiglio regionale, per cui, proponendo in maniera unanime alla comunità marchigiana un atto che proviene da una interlocuzione, credo che facciamo complessivamente in bene della stessa e non mettere sempre in evidenza se c'è più merito dell'uno o dell'altro. Anche lo spirito della discussione dimostra come si è arrivati a questo atto.
Si diceva che è l'unico atto concreto. Io credo di no. Questo Consiglio e questa Giunta hanno approvato altri atti concreti, che danno un chiaro indirizzo di come vogliamo costruire un rapporto e una valorizzazione delle aree interne. Mi permetto di ricordare alcune misure del piano di sviluppo rurale, la scelta della zonizzazione fatta nel Leader Plus, ove pur avendo la possibilità di decidere su tutto il territorio marchigiano abbiamo stabilito di zonizzare sulle zone dell'ex Obiettivo 5b che sostanzialmente tengono in considerazione le aree montane e delle Comunità montane. Mi pare quindi che abbiamo prodotto alcuni fatti per Si dice che gli stanziamenti previsti sono pochi, dovrebbero essere di più. E chi non è d'accordo con questa considerazione? Ma tenendo conto che approviamo questa legge alla fine, quasi, dell'esercizio finanziario, ritengo sarà poi opera compito del Consiglio e della Giunta regionali dare continuità con concretezza, quindi con stanziamenti necessari e adeguai alle esigenze, a queste esigenze.
Quindi, fermarci a dire "sono pochi gli stanziamenti" non tiene conto che approviamo alla fine di settembre, quindi sia in termini di principio, ma anche finanziari possiamo concludere che l'approvazione di questa legge è assolutamente un dato positivo per questo Consiglio e per i Comuni e le popolazioni a cui potrà essere fatto riferimento per costruire nella montagna e nell'entroterra una prospettiva migliore e più positiva.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 5. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 6. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 7. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 8. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 9. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 10. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 11. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 12. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 13. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 14. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 15. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 16. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 17. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 18. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 19. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 20. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 21. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 23. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 24. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 25. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 26. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 27. Emendamento della Commissione. Ha la parola il consigliere Benatti.
STEFANIA BENATTI. Questo emendamento approvato all'unanimità dalla Commissione, aiuta lo snellimento delle procedure. In pratica afferma che sarà direttamente la Giunta regionale, con proprio atto, ad adeguare le percentuali di finanziamento nel momento in cui saranno stabilite dall'Ue, quindi accelera l'attuazione della legge.
PRESIDENTE. Pongo in votazione l'emendamento.
Pongo in votazione l'art. 27 come emendato.
(Il Consiglio approva)
Articolo 28. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 29. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Articolo 30. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
C'è un ordine del giorno a firma Martoni e Brini, per la Commissione. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Pongo in votazione la proposta di legge. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il consigliere Giannotti.
ROBERTO GIANNOTTI. Esprimo il voto favorevole del nostro gruppo, ringraziando intanto il consigliere Pupo di Forza Italia, che ha contribuito in maniera decisiva alla stesura della proposta di legge, a cui deve essere dato atto, anche se dopo la sua uscita dal Consiglio regionale. Poi un ringraziamento ai consiglieri Massi e Viventi ai quali la vicinanza con il nostro gruppo fa bene, perché riescono ad aumentare la capacità di produzione. Inoltre, il contributo decisivo dato in Commissione dall'amico Brini e dall'amico Trenta che hanno contribuito a migliorare il provvedimento.
Ho preso la parola per rifarmi alla morale che deriva da questo provvedimento, Presidente D'Ambrosio. La morale è che se c'è meno pregiudizio ideologico rispetto alle proposte dell'opposizione, se c'è un atteggiamento meno arrogante, se c'è una posizione meno blindata rispetto al prodotto legislativo, questo Consiglio regionale può essere in grado di produrre leggi più interessanti, soprattutto leggi più partecipate, frutto dell'incontro di culture e di posizioni politiche diverse. Credo che nostra responsabilità sia quella di favorire la ricerca di questo rapporto, che non vuol dire consociativismo, ma che vuol dire rispetto di quello che la realtà marchigiana produce sul piano politico.
Dico queste cose perché, come ho avuto modo di sottolineare nell'ultima Conferenza dei presidenti di gruppo, dalla prossima seduta del Consiglio regionale non sarà più così: il nostro gruppo pretenderà e chiederà l'iscrizione, ripetutamente, delle proprie proposte di legge in sede di aula e, ve lo ripeto, non garantirà più il numero legale nelle sedute del Consiglio regionale. Oggi si doveva approvare un atto importante, ma la prossima volta credo che vi dovrete assumere questa responsabilità, salvo che si scelga la strada del confronto e del lavoro in comune.
L'altro aspetto — ed è questo un impegno ma anche un richiamo che vorrei fare agli amici della Commissione — è che si vada con provvedimenti come questo, nella direzione giusta rispetto ad una esigenza fondamentale per la comunità marchigiana, quella del riequilibrio territoriale, di una politica vera per le zone interne, per le periferie della nostra regione. Ritengo che in questo senso vada fatta una riflessione che non può non portare a produrre riferimenti precisi anche nella norma statutaria, un richiamo forte a far sì che la Regione si faccia carico veramente, fino in fondo di portare avanti questa esigenza di riequilibrio territoriale, eliminando queste sacche di degrado economico, che sono tantissime, nel territorio regionale.
PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Silenzi.
GIULIO SILENZI. Oggi approviamo una legge che dà una risposta, seppur parziale, ai problemi dell'entroterra marchigiano. Una legge attesa da anni, che va a colmare un vuoto regolamentare e legislativo in un settore particolare dell'attività turistico-sportivo-economica dell'entroterra marchigiano. Una legge di cui discutevamo fin dalla scorsa legislatura e visto che sono stati fatti dei riferimenti bisognerebbe farli tutti, nel senso che l'allora collega Pupo insieme all'allora collega Meschini furono incaricati, anche da parte della maggioranza — attraverso il collega Meschini — a seguire questa problematica che oggi arriva in aula e trova, con la spinta decisiva da parte dell'Esecutivo regionale, la possibilità di approdare ad un voto che mi sembra sarà unanime, perché questa normativa rientra in un programma definito, da parte del Governo regionale, di attenzione verso le attività dell'entroterra, compatibile anche con una politica ambientale che caratterizza l'azione di governo della Giunta regionale.
Quindi si realizzano le condizioni politiche per arrivare in aula ad approvare un atto proposto dal Governo, dall'Esecutivo regionale. Sarebbe singolare che un Parlamento dovesse discutere di atti rispetto ai quali il Governo stesso o le forze della maggioranza non intendono arrivare alla definizione di problematiche avendo un altro programma.
ROBERTO GIANNOTTI. Si vede che non hai mai fatto il parlamentare. Non conosci il regolamento del Parlamento.
GIULIO SILENZI. Nel Parlamento nazionale non esistono discussioni di proposte di legge che non trovino il consenso da parte della Commissione... (Interruzione). Non mi interrompere, siamo "Parlamento"... Sulle cose importanti interrompiamoci, non sulle cose minime. Quindi, il problema non è tanto avere un Parlamento che sia vetrina delle proposte dell'opposizione. Così non è al Parlamento nazionale, così non può essere nel Parlamento regionale. Né ci si può chiedere di accedere a una sorta di forzata condivisione, che parrebbe un consociativismo o altre definizioni che non voglio riprendere. Pertanto, in un ruolo corretto tra le forze di maggioranza, la Giunta regionale e le forze di opposizione. Proposte che il Governo avanza o che le forze consiliari di maggioranza avanzano nella condivisione di un programma che bisogna realizzare.
Questo non significa che l'opposizione non possa presentare le sue proposte, non possa arrivare al dibattito in Commissione, non possa fare le iniziative politiche necessarie per sostenere le sue idee, ma non è il Consiglio regionale la vetrina delle proposte dell'opposizione, altrimenti si snaturerebbe il ruolo del Consiglio regionale. Altri sono gli strumenti della politica, anche parlamentare.
Detto questo, che riflette la vita del Parlamento italiano, caro Giannotti — vorrei vedere il Polo che fa discutere in Parlamento le proposte della minoranza...
ROBERTO GIANNOTTI. Ti ripeto che il regolamento parlamentare lo consente.
GIULIO SILENZI. Non si è mai verificato in questi sei mesi che governate, non si verificherà perché non è nelle cose, caro Giannotti, quindi non potete chiedere in Ancona quello che non fate a Roma. Ormai questo alibi non li avete più. A livello parlamentare romano vi comportate in un modo, non potete chiedere una cosa completamente diversa a livello anconetano. Un minimo di coerenza anche voi la dovete avere, ma siccome la coerenza non l'avete, permettete a dei consiglieri di sottolineare alcune incoerenze.
La legge dà una risposta parziale, perché noi regolamentiamo un settore importante, ma non risolviamo il problema della scarsità di neve che c'è negli ultimi anni, pertanto in questo settore economico non è automatica l'attivazione ogni stagione, ogni anno. Pertanto, come riusciamo ad utilizzare le risorse europee per sostenere questo settore che sta perennemente in crisi per scarsità di neve e che invece va sostenuto, perché quando si realizzano le condizioni deve essere competitivo nel mercato delle proposte sciistiche che si presentano nel centro Italia ma non solo nel centro Italia?
Quindi un settore delicato, e non troveremo la risposta nel bilancio regionale. Siamo tutti bravi a chiedere più miliardi per tutto, poi abbiamo il quadro della compatibilità finanziaria che ci dice che, proprio per la specificità di questo settore, dobbiamo interloquire con forza con l'Ue, per trovare risorse che possano sostenere un settore che potrebbe dare all'economia della montagna, realizzandosi alcune condizioni, una risposta importante per l'economia di quelle aree che sono svantaggiate.
La legge è importante a prescindere dal finanziamento, perché va a colmare un quadro legislativo e regolamentare, di cui avevamo bisogno, di cui le stazioni sciistiche marchigiane avevano assoluto bisogno. Il problema economico, che non si risolve con poche centinaia di milioni, è possibile inquadrarlo in un'ottica europea, perché questo è un settore che può costituire una delle risposte economiche per l'integrazione del reddito montano.
Noi esprimiamo quindi grande soddisfazione, condividiamo le riflessioni che l'assessore Agostini ha fatto, abbiamo dato il nostro contributo per arrivare all'approvazione della legge; dall'approvazione della legge dobbiamo affrontare concretamente un piano finanziario che possa coinvolgere le risorse europee, per arrivare non solo a dare un quadro normativo ma ad adeguare impianti e strutture per renderli competitivi su un mercato molto avanzato, molto diffuso, dove, se non si è competitivi, si è perdenti.
PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Luchetti.
MARCO LUCHETTI. Ricordare gli autori di questa proposta di legge è anche per me importante, visto che era già stata presentata dai popolari con il consigliere Meschini nella legislatura precedente. Sottolineo anch'io un aspetto: la legge vuol essere un momento di attenzione alle popolazioni della montagna della nostra regione e sono convinto, d'accordo con quanto dice Silenzi, che la legge di per sé non garantirà sicuramente, considerando le stagioni precedenti, la possibilità di un utilizzo adeguato di queste strutture. Pertanto dovremo fare in modo di trovare opportunità diverse per poter far sì che questi impianti, che fra l'altro sono costosi e impegnano una manutenzione non indifferente, possano essere utilizzati anche attraverso uso di mezzi artificiali.
Per quanto riguarda la struttura, penso che sia una buona legge, nonostante che, come vedete, dall'impianto stesso della normativa si evince essere una normativa complessa, ma la regolamentazione di questi impianti tiene conto delle peculiarità e della complessità tecnologica dei medesimi, quindi l'attuazione di questa legge dovrà avvenire nel modo più adeguato. Non basta che venga approvata, ma dovrà essere anche attuata, pertanto la sua complessità determina in capo ai vari enti una necessità di attrezzarsi in maniera adeguata.
Annuncio il nostro voto favorevole, con la speranza che questa legge venga considerata, dalle popolazioni della montagna marchigiana, un segno di buona volontà e di attenzione.
PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Trenta.
UMBERTO TRENTA. Solo per rispondere al collega consigliere che vagamente assomiglia a un talebano... Scusami Giulio Silenzi, ma nel mio primo intervento dissi che il ruolo dell'opposizione è quello della protesta, ma lo sostituii con la proposta. Tu mi hai richiamato, come a dire "voi state lì, fate l'opposizione e noi facciamo le leggi, facciamo tutto". Proprio rispetto alla proposta di legge n. 60 mi permisi di inserire un discorso sui territori di confine: vorrà dire che se tu me lo consentirai, lavorerò con te su una proposta di legge che ritengo intelligente, riguardante le infrastrutture del territorio e il riequilibrio infrastrutturale della regione Marche all'interno delle regioni di "Centronia" di cui il Presidente D'Ambrosio è Presidente a Bruxelles.
VITO D'AMBROSIO, Presidente della Giunta. Non è proprio così...
UMBERTO TRENTA. Però — ed è questo l'emendamento, intelligente, ripreso dal presidente della quarta Commissione Martoni — inserii quella particolarità sul cotuge sui Monti Gemelli. Questo significa che se lavoriamo insieme, onorevole deputato regionale Silenzi, credo che il prodotto finale di questa settima legislatura sicuramente sarà migliore, più rispondente e più adeguato alle esigenze reali di una regione che ha 1.350.000 abitanti, quindi in un contesto di più regioni.
PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Procaccini.
CESARE PROCACCINI. L'articolato è stato approvato, quindi non possiamo che plaudire la conclusione positiva di questa che oggi diventa legge. Vorrei che il Consiglio regionale fosse consapevole che questa legge interviene in una nicchia dello sviluppo economico dell'entroterra. Non vorrei enfatizzare una legge di questo tipo, altrimenti creeremmo delle illusioni nei territori. Le necessità dello sviluppo sono ben altre, complessive, e se parliamo dell'utilizzo dei fondi del terremoto vediamo che questo Consiglio regionale ha destinato per la ricostruzione di quelle aree oltre 650 miliardi. Quindi, anche quando facciamo la cronistoria dobbiamo essere molto precisi, altrimenti rischiamo di fare la campagna elettorale, che però è finita tempo fa.
Questa è una branca specialistica, perché interviene all'interno di uno sport — lo sci — che fortunatamente sta avendo anche delle risultanze più di massa rispetto al passato, tuttavia interviene in questo ambito ristretto ma significativo.
A conclusione di questo intervento vorrei invece sottolineare in primo luogo il lavoro di grande correttezza istituzionale della Commissione, dei suoi componenti ed anche e soprattutto il ruolo di equilibrio del suo presidente, il compagno Martoni, ed in secondo luogo anche l'ordine del giorno allegato alla proposta di legge, che la discussione ha invece sottovalutato e che secondo me è più significativo e dovrebbe essere preso ad esempio anche per le altre branche dello sviluppo economico, quindi la necessità di legare le Marche anche alle altre regioni d'Italia e, da questo punto di vista, all'Abruzzo.
Concludo dicendo che dovrebbero stare più calmi alcuni consiglieri, in particolare il presidente del gruppo di Forza Italia Giannotti, perché queste minacce lasciano il tempo che trovano. Questo Consiglio regionale e la sua maggioranza sono in grado di garantire la regolarità, la correttezza e la democrazia e il suo svolgimento, quindi queste minacce, queste pretese sono un po' fuori luogo, soprattutto per il contesto nazionale in cui, viceversa, il suo partito, la sua maggioranza, il suo Governo danno prove di carattere anche illiberale, nella conduzione che dovrebbe invece essere di correttezza.
PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Pistarelli.
FABIO PISTARELLI. A2 nome del gruppo di An dichiariamo il nostro voto favorevole alla proposta di legge. Non ripeto le considerazioni fatte in sede di discussione generale sulla questione delle risorse finanziarie a disposizione, che metteranno i Comuni nelle condizioni di dover attingere comunque da altri canali di finanziamento, visto che i soli canali regionali non saranno in grado di essere sufficienti per rinnovare gli impianti sciistici.
Il presidente del gruppo Silenzi indicava come ulteriore strumento quello dei fondi europei. Vi è una difficoltà dovuta al fatto che quel tipo di attività è equiparata ad attività turistico-commerciali e pertanto nell'Obiettivo 2 di cui discuteremo il complemento di programmazione, vi è una percentuale molto bassa di cofinanziamento europeo.
Avevo predisposto un ordine del giorno, che però non ho più formalizzato. Ritengo che in sede di dichiarazione di voto debba però essere richiamato l'impegno solenne da parte del Consiglio, ma da parte anche della Giunta nella formulazione della proposta di complemento di programmazione, a far sì che la voce relativa agli impianti sciistici, alle strutture di innevamento programmato e di risalita, possa essere in grado, seppure rispettando la percentuale, molto bassa, di cofinanziamento che ci impone la Ue, di avere una consistente risorsa finanziaria, al fine di trovare quei canali, quei finanziamenti integrativi a quelli previsti dalla legge regionale, in grado di completare l'opera di rinnovo degli impianti e pertanto dare prospettiva a questa attività che è una delle poche di grande richiamo per i nostri entroterra.
PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Viventi.
LUIGI VIVENTI. Come consigliere proponente, insieme a Massi, sento il dovere di dire poche parole, soprattutto per chiedere alla Giunta regionale — l'aula adesso licenzierà questo atto, la cui gestione concreta sarà poi in mano al Governo della Regione — di dare concretezza alla legge, perché i finanziamenti sono veramente insufficienti. Mi rendo anche conto che tutti battiamo cassa, chiediamo tutto, e purtroppo ci sono problemi finanziari. Quindi, attiviamo anche queste risorse e quelle europee, chiamando gli stessi Comuni interessati da questi impianti, che poi ne beneficeranno concretamente, a contribuire in qualche misura. La Regione, da sola, non può deve sempre fare tutto. Io ho una cultura da amministratore, non faccio demagogia perché sono all'opposizione, mi rendo conto dei problemi, però nel momento in cui approviamo tutti insieme una proposta di legge, dobbiamo poi anche essere conseguenti e dare concretezza a questa proposta, altrimenti non abbiamo risolto alcun problema. Questo è l'unico mio invito.
PRESIDENTE. Pongo in votazione la proposta di legge.
(Il Consiglio approva)
Proposta di legge (Discussione e votazione): «Modifiche alla l.r. 30 dicembre 1974, n. 52: Provvedimenti per la tutela degli ambienti naturali» Moruzzi (77)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 77, ad iniziativa del consigliere Moruzzi.
Ha la parola il relatore, consigliere Amagliani.
MARCO AMAGLIANI. Questa modifica è un atto dovuto. Con la legge 2 aprile 2001, n. 9 abbiamo modificato due leggi risalenti al 1985 e 19744 relative alla "Salvaguardia della flora marchigiana e tutela degli ambienti naturali". All'articolo riguardante le sanzioni pecuniarie era stata riproposta la procedura prevista dalla vecchia legge, per cui la sanzione veniva irrogata applicando un decreto del Presidente della Giunta regionale. Poiché con la legge regionale n. 33 del 1998 questa Regione ha disciplinato tutta la materia sanzionatoria, la presente modifica si rende necessaria. Si tratta di modificare quell'articolo rispetto alle sanzioni, adeguandolo alle previsioni della legge 33/98.
PRESIDENTE. Articolo unico. Lo pongo in votazione.
Ha la parola il consigliere Pistarelli.
FABIO PISTARELLI. Il proponente Moruzzi ha lasciato ad una laconica dichiarazione del relatore Amagliani il compito di indicare le motivazioni che hanno portato a questo tipo di modifica. Non mi soffermo sulla questione di natura tecnica, faccio un discorso più generale relativo alle risorse che si destinano alla tutela ambientale. Ne abbiamo parlato anche in sede di piano triennale delle aree protette. Vorrei che, previo lavoro istruttorio della Commissione, ci fosse un quadro complessivo delle risorse destinate e degli obiettivi raggiunti, perché l'Italia è un Paese strano, dove si passa dal nulla all'opposto. E' vero che la sensibilità ambientale vent'anni fa era quasi pari a zero ed è vero che vent'anni fa la discussione sulla necessità di prevedere tutta una serie di strumenti normativi in grado di tutelare l'ambiente, di destinare risorse efficaci fosse una cosa assolutamente positiva, auspicabile. Siamo adesso passati ad una superfettazione legislativa, tutta destinata a risorse di tutela, di salvaguardia, di incremento delle aree protette, delle aree chiuse. Vogliamo fare un quadro e un punto della situazione? La legge è del 1974, è una vecchia legge e la modifica è relativa all'art. 10, l'applicazione della legge 33/98 sulle sanzioni. Vogliamo però fare, previo lavoro di Commissione istruttorio, un punto della situazione, dell'attuazione delle tante leggi di tutela ambientale che abbiamo nella nostra regione? Questo è necessario, perché vi sono tante e tante situazioni nelle quali vengono comunque destinati finanziamenti, quasi con un meccanismo automatico, ma che non vedono risposte serie ed altre che potrebbero essere ulteriormente incrementate, perché le poche finalità raggiunte sono talmente positive, che rimangono sempre in sofferenza di canali di finanziamento e di controlli.
Ripeto, anche in questo ambito — lo farò sempre quando si parlerà di tutela ambientale — chiedo che questo Consiglio regionale possa affrontare la questione sulla base di una mozione, di un documento in grado di esprimere anche una valutazione sull'esistente e sulle linee future, rispetto alla tutela ambientale, avendo la possibilità di guardare a 360 gradi la materia e farne oggetto di riflessione, anche ai fini di una legge quadro unica sulla tutela ambientale, che possa essere in grado di raccogliere organicamente tanti strumenti che a volte non si parlano fra di loro ma che sono rivoli di un fiume che non riesce mai a sfociare nel mare della tutela efficace del nostro territorio.
Con questo tipo di attenzione ritengo che la proposta di legge — tecnicamente incide solo sul meccanismo procedurale, quindi nemmeno dobbiamo entrare nel merito dei contenuti sanzionatori — possa essere approvata. Però un richiamo deve essere fatto, perché c'è una legge del 1974 che ancora è efficace ma che può organicamente essere compresa in altre leggi che sono venute dopo.
PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Moruzzi.
MARCO MORUZZI. La legge, sostanzialmente, rimedia a una dimenticanza di questo Consiglio a una svista: quella di attribuire tutte le funzioni relative all'applicazione delle sanzioni agli enti locali, i quali introitano le risorse derivanti dalla legge stessa. Poi, queste risorse finiscono in un calderone generale e non sono assolutamente vincolate alla spesa ambientale. Credo comunque che la riflessione del collega Pistarelli venga a proposito, anche se non strettamente pertinente con l'argomento in discussione, perché è vero che è utile fare il punto sulla spesa ambientale nella regione Marche, anche se questo è un compito molto difficoltoso, poiché non esiste una metodologia per distinguere la spesa ambientale. Questa, anzitutto, non passa soltanto attraverso le leggi regionali, ma spesso attraverso anche provvedimenti della Giunta e in alcuni casi attraverso provvedimenti de dirigente. La spesa ambientale è una fisarmonica: si amplia e si restringe in base alle priorità che noi diamo sui bandi dei settori economici, si amplia e si restringe in base al tipi progetti che le imprese presentano per rispondere ai bandi. Quindi, scelgono di investire su interventi che in qualche modo hanno una ricaduta ambientale positiva, oppure scelgono di realizzare degli interventi che non hanno una ricaduta ambientale né positiva né negativa; E' una materia estremamente complessa. Se la si vuole affrontare va fatto con grande serietà e professionalità. Sicuramente esistono anche delle linee di ricerca, di studi economici sviluppatisi nel nostro Paese e anche negli Stati Uniti, che tendono a misurare l'impronta economica, anche sull'ambiente, delle scelte che vengono fatte dai nostri sistemi produttivi e credo che sia un po' semplicistico parlare di una legge generale, di una legge regionale in materia ambientale.
Certamente è utile questo suggerimento che dà il collega Pistarelli, anche per poter dare degli indirizzi, soprattutto nel prossimo bilancio della regione Marche dove la spesa ambientale non è quella che passa per i soli capitoli dell'assessorato all'ambiente, ma è soprattutto altra parte della spesa che questa Regione fa. E' un tema molto complesso; si tratta di mettere in collegamento le politiche dei singoli assessorati e non soltanto mettere in collegamento le leggi.
Se il Consiglio riterrà di dover affrontare questa discussione il gruppo Verdi è molto favorevole, a condizione che non sia fatto in modo superficiale, in modo pressapochistico, non sia un'occasione soltanto per sviluppare una polemica nei confronti di alcune scelte politiche che la maggioranza in questa Regione ha fatto in passato e sulle quali si sta impegnando attualmente, ma sia un momento di reale discussione per poter dare a tutti gli elementi idonei per intervenire su scelte importanti che nel corso dell'anno solare vengono fatte da quest'aula, dalle Commissioni e dalla Giunta sulle centinaia, le migliaia di atti che hanno un riflesso importante sulla qualità della vita e sull'ambiente nel nostro territorio.
PRESIDENTE. Pongo in votazione l'articolo unico e, con esso, la proposta di legge.
(Il Consiglio approva)
Proposta di atto amministrativo (Votazione): «L.r. 5 agosto 1997, n. 52. Adesione della Regione Marche alla Federazione mondiale delle città unite (F.M.C.U.)» Amagliani (42)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 42, ad iniziativa del consigliere Amagliani.
Se non vi sono interventi, la pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Proposta di atto amministrativo (Votazione): «L.r. 6 agosto 1997, n. 52. Adesione della regione Marche all'Associazione delle città regioni per il riciclaggio con sede a Bruxelles» Giunta (53)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 53, ad iniziativa della Giunta.
Pongo in votazione la proposta di ordine del giorno a firma Procaccini e Martoni.
(Il Consiglio approva)
Pongo in votazione la proposta di atto amministrativo.
(Il Consiglio approva)
Proposta di atto amministrativo (Votazione): «Adesione della Regione Marche all'Associazione denominata Coordinamento degli enti locali per la pace con sede a Perugia» Giunta (54)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 54, ad iniziativa della Giunta.
Pongo in votazione la proposta di atto amministrativo.
(Il Consiglio approva)
Proposta di atto amministrativo (Discussione e votazione): «L.r. 39/87 e l.r. 35/97. Modifica dei criteri per la liquidazione, in deroga al principio di cofinanziamento dei contributi in regime di perenzione» Giunta (49)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 49, ad iniziativa della Giunta.
Ha la parola il relatore di maggioranza, consigliere Procaccini.
CESARE PROCACCINI. Questa discussione l'avevamo già svolta in un precedente Consiglio. Si propone di approvare, in deroga al principio del cofinanziamento per quel che riguarda l'utilizzo, la manutenzione e la gestione delle biblioteche comunali e pubbliche, a condizione che questi fondi possano essere utilizzati e che gli enti locali gestori possano addivenire alla piena fruibilità, da parte di tutti i cittadini, di queste strutture.
La deroga è necessaria perché, soprattutto i piccoli Comuni, non hanno le risorse, nei propri bilanci, per il cofinanziamento.
Propongo pertanto all'aula di approvare questo atto.
PRESIDENTE. Pongo in votazione la proposta di atto amministrativo.
(Il Consiglio approva)
Proposta di atto amministrativo (Discussione e votazione): «Individuazione delle aree territoriali su cui possono formarsi aggregazioni di consumatori di energia elettrica, ai fini della qualificazione di clienti idonei, ai sensi dell'art. 14, comma 2, del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79» Giunta (55)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 55 ad iniziativa della Giunta.
Ha la parola il relatore di maggioranza, consigliere Tontini.
ROBERTO TONTINI. Questa proposta tende a fare in modo che venga utilizzata la legge nazionale n. 79 in merito all'utilizzazione delle forme di convenzione diverse dalla tariffa obbligatoria con l'Enel. La legge fissa le tipologie di aziende che possono addivenire a contratti autonomi con l'Enel e dà la possibilità alla Regione di fissare i territori nei quali le imprese possono associarsi e, come tali, diventare "clienti idonei" e poter quindi accedere ad una tariffazione ridotta da parte dell'Enel.
E' un provvedimento che è stato oggetto di concertazione e, su richiesta delle stesse associazioni del mondo imprenditoriale della nostra regione e, conseguentemente, di tutte le associazioni, la proposta prevede di rendere possibile l'utilizzazione della definizione di aggregazione come "cliente idoneo" in tutto il territorio della regione Marche. Ciò significa che tutte le imprese che hanno le caratteristiche previste dall'articolo 14 che risiedono nel territorio regionale, avranno la possibilità di associarsi e, come tali, addivenire ad una contrattazione diretta con l'Enel, che permetterà di avere una tariffazione ridotta.
PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Procaccini.
CESARE PROCACCINI. In Commissione avevo posto delle perplessità rispetto a questo atto, che poi sono state chiarite dal punto di vista tecnico e dalla relazione adesso fatta. Tuttavia, queste perplessità di tipo generale dovrebbero rimanere in una riflessione più complessiva, proprio in vista di una discussione sul piano energetico delle Marche. Le mie perplessità in Commissione erano, e per certi versi rimangono, due. In primo luogo questa applicazione così formalistica della legge 79 pone un dubbio sulla possibilità di una proliferazione della cosiddetta autoproduzione di energia elettrica sul territorio delle Marche. Questo sarebbe un fatto negativo, perché andrebbe ad incidere fortemente sulle risorse pubbliche e soprattutto sulla emissione in atmosfera di quelle che oggi sono attività nocive o molto nocive. Prima abbiamo parlato dello sviluppo delle Marche e abbiamo enfatizzato una "leggina", ma forse dovremmo essere un po' più precisi, nel senso che questi cosiddetti "clienti idonei" potevano essere individuati all'interno delle aree più svantaggiate. Se andiamo, come mi pare, ad una generalizzazione nell'individuazione del territorio delle Marche, dando la possibilità a singoli associati e consorzi d'impresa di essere "clienti idonei", potremmo da un lato andare all'indiscriminato utilizzo delle risorse e dall'altro ad incentivare la cosiddetta autoproduzione di energia elettrica.
Noi voteremo a favore di questo atto, però vorrei che queste preoccupazioni venissero tenute in considerazione nel corso della sperimentazione di questa legge.
PRESIDENTE. Pongo in votazione la proposta di atto amministrativo.
(Il Consiglio approva)
Mozione (Votazione proposta di risoluzione): «Situazione del popolo saharawi» Amati, Mollaroli, Silenzi e D'Angelo (142)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 142 dei consiglieri Amati, Mollaroli, Silenzi e D'Angelo, a cui è già stata data adesione formale dall'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale.
Ha la parola il consigliere Giannotti.
ROBERTO GIANNOTTI. Personalmente non accetto di votare documenti che in qualche modo non mi coinvolgono. Se si insiste nel presentare un documento "targato" politicamente, il nostro gruppo si asterrà. Se c'è la volontà politica di arrivare ad un concorso più comprensivo, si ricerchino le condizioni perché le firme siano di tutta l'Assemblea.
PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Amati.
SILVANA AMATI. Avevo già detto all'inizio — forse in quel momento il collega Giannotti non mi stava ascoltando, cosa di cui mi dolgo — che per questioni di opportunità e di tempi abbiamo pensato ieri di presentare questa mozione e, visto che l'Ufficio di presidenza si era già espresso, intendevamo trasformare la mozione in proposta di risoluzione. L'ho detto all'inizio, consigliere Giannotti.
Si tratta di mettere le firme di tutti, trasformando il documento da mozione in proposta di risoluzione, come facciamo sempre.
PRESIDENTE. Ho già apposto la mia firma, chiedo ad altri colleghi di votare il documento. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Nomine
PRESIDENTE. Prego di distribuire le schede per la elezione di un rappresentante nel consiglio di amministrazione del Centro agroalimentare di Macerata.
(Segue la votazione)
Comunico il risultato della votazione. Votanti n. 27, schede bianche n. 10. Hanno ricevuto voti: Toso Nazzareno n. 17. Proclamo eletto Toso Nazzareno.
Prego di distribuire le schede per la sostituzione di un rappresentante della Regione nel consiglio generale dell'Ente regionale per le manifestazioni fieristiche.
(Segue la votazione)
Comunico il risultato della votazione. Votanti n. 28, schede bianche n. 7. Hanno ricevuto voti: Piampiani Luigi n. 21. Proclamo eletto Piampiani Luigi.
La seduta è tolta. Riprenderà alle 16.
La seduta termina alle 13,20