Resoconto seduta n.116 del 07/10/2008
SEDUTA N. 116 DEL 7 OTTOBRE 2008


La seduta inizia alle ore 10,45


Presidenza della Vicepresidente
Stefania Benatti



Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Do per letto il processo verbale della seduta n. 115 del 30 settembre 2008 il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’art. 29 del Regolamento Interno.
Sono state presentate le seguenti proposte di legge:
- n. 267, in data 30 settembre, ad iniziativa dei Consiglieri Massi, Pistarelli, Viventi, concernente: “Modifica alla legge regionale 1° luglio 2008, n. 18 “Norme in materia di Comunità montane e di esercizio associato di funzioni e servizi comunali”, assegnata alla I Commissione in sede referente;
- n. 268, in data 1° ottobre, ad iniziativa della Giunta regionale concernente: “Disciplina delle commissioni locali per il paesaggio di cui all’art. 148 del d.lgs n. 42/2004”, assegnata alla IV Commissione in sede referente;
- n. 269, in data 1° ottobre, ad iniziativa della Giunta regionale concernente: “Disciplina regionale in materia di gestione integrata dei rifiuti e bonifica dei siti inquinanti”, assegnata alla IV Commissione in sede referente e alla I Commissione per il parere obbligatorio.
Sono state presentate le seguenti mozioni:
- n. 291 dei Consiglieri Lippi, Viventi: “Mantenimento delle preferenze alle elezioni europee e loro reintroduzione alle elezioni del Parlamento italiano”;
- n. 292 dei Consiglieri Bugaro, Capponi, Cesaroni, Silvetti: “Ospedale Inrca di Ancona”;
- n. 293 del Consigliere Procaccini: “Modifica legge elettorale”;
- n. 294 dei Consiglieri Giannotti, Capponi, Bugaro, Brini, Cesaroni, Ciriaci, Santori, Tiberi: “Proposta di legge regionale n. 266 “Riordino degli enti e delle agenzie operanti in materie di competenza regionale”.
Ha chiesto congedo l’Assessore Petrini.


Interrogazione n. 943
del Consigliere Bugaro
“Posizione del Direttore amministrativo dell’Asur”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l'interrogazione n. 943 del Consigliere Bugaro. Per la Giunta risponde l’Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Per quanto riguarda l’interrogazione posta dal Consigliere Bugaro si precisa quanto segue.
Nel rispetto delle norme di cui al Regolamento interno del Consiglio e al fine di garantire l'effettivo esercizio delle funzioni dei consiglieri regionale, si disporrà affinché il Direttore generale dell'Asur provveda alla immediata trasmissione del curriculum debitamente sottoscritto del Direttore amministrativo della stessa Azienda.
Sulla legittimità che l'attività svolta in qualità di dirigente amministrativo cosiddetto di primo livello possa ritenersi qualificata (punto 2 dell’interrogazione), rilevato che l'art. 3, comma 7), del decreto legislativo n. 502/92 non chiede il livello dirigenziale ricoperto, ma una più generica "attività di direzione tecnica o amministrativa" seppur qualificata, si ritiene che detta qualificazione possa essere riscontrata a qualsiasi livello dirigenziale. Le differenze tra i vari livelli dirigenziali attengono, infatti, più ai poteri ed alle responsabilità dell'incarico attribuito al dirigente, che non all'attività svolta che può comunque reputarsi qualificata perché la sua definizione fa riferimento ad altri parametri di valutazione. Detti parametri, ovviamente, mettono capo alla peculiarità della funzione svolta che assume qualificazione in ordine agli obiettivi dell'azienda e al di là del livello dirigenziale. Diversamente il legislatore avrebbe usato formulazioni più precise per definire il requisito dell'attività di direzione tecnica o amministrativa, facendo specifico riferimento al livello dirigenziale ricoperto.
Riguardo all'opportunità (punto 3 dell’interrogazione), si rileva che il Direttore amministrativo è nominato, sempre ai sensi del più volte citato decreto legislativo 502/92, dal Direttore generale dell'Azienda con proprio motivato provvedimento, per cui, fermo restando il possesso dei requisiti richiesti, ogni valutazione di opportunità sulla nomina è rimessa alla totale discrezionalità dello stesso Direttore generale.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Bugaro.

Giacomo BUGARO. Rispetto alla richiesta di invio di curriculum penso che su tutti abbia risposto il Tar. E posto che il dott. Malucelli ha un’interpretazione dei regolamenti e soprattutto del rispetto del ruolo e delle prerogative dei Consiglieri abbastanza scarso, credo che l’iniziativa del collega Castelli abbia stroncato ogni dubbio sul fatto che i Consiglieri possano accedere agli atti.
Quindi invito caldamente il dott. Malucelli a rapportarsi con i componenti di questa Assemblea in maniera più corretta e rispettosa, in quanto che tutti noi, da quanto ne ho notizia, ci rivolgiamo a lui con puntualità ma soprattutto con educazione e garbo.
Inoltre invito il dott. Malucelli a non porre in essere indebite pressioni presso i Consiglieri, perché per quanto mi riguarda io rispondo esclusivamente ai miei elettori e non a soggetti terzi che mi chiedono di essere morbido nelle mie interrogazioni o addirittura di ritirarle. Ciò è tanto per puntualizzare alcuni punti.
Ritengo che la riposta dell’Assessore sia assolutamente fuori luogo, perché il decreto legislativo n. 50/92 fissa con puntualità le caratteristiche che deve avere un dirigente per poter assumere incarichi dirigenziali di una struttura complessa o di grandi strutture come quella dell’Asur. In particolare deve avere cinque anni di direzione di struttura complessa e non aver superato il sessantacinquesimo anno di età. Ebbene, la dottoressa che ha assunto questo incarico, molto vicina al direttore dell’Asur e di sua fiducia, non ha mai avuto un periodo di cinque anni di esperienza in una direzione di struttura complessa e quindi non ricade nelle caratteristiche precisamente normate.
Lei ha detto, Assessore, che il decreto lascia ampi margini, e questo non è vero, è stato fatto apposta, ci sono precisi principi che fissano quei paletti entro i quali deve aderire un curriculum affinché la persona possa essere posta in nomina.
Dunque mi sembra un’assoluta ennesima forzatura dei regolamenti. Inoltre mi sembra un’imposizione che ha subito in maniera indebita anche l’autorità politica che lei rappresenta.
Mi auguro nei prossimi giorni di trovare la maniera di presentare un ricorso al Tar, perché questa nomina, secondo noi, non ha ragion d’essere. Infatti la persona a cui è delegata la gestione amministrativa della più importante azienda collegata alla Regione, un’azienda che gestisce miliardi di euro, non ha i titoli per poter svolgere questo tipo di mansione, e la legge lo fissa in maniera chiarissima.
Siccome ho stima di lei, Assessore, so che è persona puntuale e attenta, a prescindere dalle differenti posizioni politiche che ognuno di noi rappresenta e assume, mi sembra strano che riesca a far passare una questione così delicata e così ben regolata dalla legge.
Pertanto la sua risposta non mi trova soddisfatto e la vicenda non finirà qui, dovremo approfondire in sede amministrativa tale posizione. E questo anche in virtù dell’arroganza e dello sprezzo delle caratteristiche e dello status dei Consiglieri mostrato dal dante causa, quindi dal direttore generale dell’Asur, che se avesse assunto un comportamento più rispettoso probabilmente non sarebbe incorso in questa interrogazione.

PRESIDENTE. Comunico che sta assistendo ai lavori della nostra Assemblea legislativa una rappresentanza del Liceo classico Rinaldini di Ancona che è accompagnata dalla dirigente Giulietta Breccia. Li salutiamo.


Interrogazione n. 962
del Consigliere Rocchi
“Spa unica di gestione per poli fieristici marchigiani”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l'interrogazione n. 962 del Consigliere Rocchi. Per la Giunta risponde l’Assessore Solazzi.

Vittoriano SOLAZZI. In relazione a questa interrogazione del Consigliere Rocchi si forniscono le seguenti informazioni:
La Giunta regionale con d.g.r. 39/2006 ha costituito un gruppo tecnico per il riordino del sistema fieristico regionale. II gruppo si è riunito più volte nell'arco dell'anno e tramite lo strumento di un gruppo ristretto ha elaborato un documento di sintesi sulle modalità di costituzione di un polo fieristico regionale di seguito riportato.
1. " La realtà fieristica pesarese è attualmente articolata:
Proprietà: la Fondazione Patrimonio Fiere (costituita da Camera di Commercio, Amministrazione provinciale, Comuni di Pesaro e di Fano, Regione Marche) è proprietaria del quartiere fieristico. I dipendenti a tempo indeterminato sono due.
Gestione: la gestione delle attività fieristiche è affidata ad una SrI totalmente posseduta dalla Camera di commercio ed amministrata da un amministratore unico. I dipendenti a tempo indeterminato sono quattro.
2. Relativamente alla situazione dell'Erf si evidenzia:
- l'Erf, in base a quanto previsto dalla normativa regionale, ha personalità giuridica è ente pubblico non economico dipendente dalla Regione Marche ed è la risultante della fusione dell'ente autonomo fiere di Ancona e dell'ente autonomo della calzatura di Civitanova Marche.;
- in base a quanto previsto dalla legge 24/2004 l'Erf ha presentato una proposta di modifica dello statuto dell'ente e un progetto di riorganizzazione che comprende la costituzione di una società per azioni;
- il personale dipendente a tempo indeterminato è pari a sei unità e di nove unità a tempo determinato (co.co.co , co.co.pro ...).
3. Il Comune di Macerata è proprietario del quartiere fieristico di Villa Potenza.
A seguito di questa premessa si propone quanto segue al fine della costituzione di un unico polo fieristico regionale per la gestione delle manifestazioni fieristiche:
- Società: costituzione di una società per azioni aperta al pubblico ed ai privati;
- Soci fondatori: in questa fase è auspicabile l'adesione alla costituenda società di tutti i soci già aderenti all'Erf, all'ex fiere di Pesaro Spa, Comune di Macerata e di altri soci pubblici e privati;
- Capitale Sociale: il capitale sociale sarà individuato nella fase di elaborazione del progetto di costituzione della Spa;
- Organi consiglio di amministrazione ristretto ovvero amministratore unico. Il rappresentante dell'Erf propone un consiglio di amministrazione ampio per facilitare l'acquisizione di nuovi soci pubblici e o privati;
- Direzione generale con più articolazioni operative nel territorio;
- Sede amministrativa/legale: la sede legale ed amministrativa della costituenda società è Ancona;
- Dipendenti: da un’analisi del personale dipendente risulta quanto segue:
- Erf di Ancona: sei dipendenti a tempo indeterminato e nove dipendenti a tempo determinato/co.co.pro/co.co.co.
- Fondazione Pesaro/Sl : quattro dipendenti a tempo indeterminato.
In relazione al fabbisogno operativo la costituenda società elaborerà un piano occupazionale.
- Gestione quartieri fieristici : la titolarità dei quartieri fieristici rimarrà a carico degli enti (Erf, Fondazione, Comune di Macerata); tuttavia è da definire una forma di convenzione tra questi e la costituenda Spa perla gestione degli stessi;
- Strutture operative: la struttura operative della Spa sarà articolata sul territorio dove insistono i quartieri fieristici.
- Manifestazioni fieristiche: la gestione delle manifestazioni fieristiche sarà curata dalla costituenda Spa.
Tutti i contenuti analitici di quanto sopra, saranno elaborati congiuntamente dalle due strutture fieristiche di Ancona e Pesaro, e al fine di predisporre un progetto unitario si terrà conto di quanto già presentato dall'Erf ai sensi della legge regionale 24/05 art. 11.".
La Giunta regionale nella seduta del 15 gennaio 2007 ha preso atto della proposta presentata dall'allora assessore Agostini e concordata con lo stesso sulle modalità operative proposte in particolare "A seguito della elaborazione analitica da parte delle due strutture (Ancona e Pesaro) si valuterà la possibilità di affidare ad uno studio di consulenza la predisposizione degli atti necessari. Ciò permetterà alla Giunta regionale di formulare eventuali linee ed indirizzi politici sul sistema fieristico regionale. Stante la necessità di giungere alla conclusione di questo iter, si ritiene di sospendere l'analisi delle modifiche statutarie ed il programma di riorganizzazione presentato dall'Erf”.
Gli investimenti nei padiglioni fieristici di Pesaro con i fondi comunitari Fas sono di competenza dell'Amministrazione provinciale di Pesaro e Urbino.
In quest'ultimo periodo sono stati effettuati una serie di incontri con la Società Quadrilatero al fine di procedere al trasferimento dell'Erf, in considerazione del fatto che l'Autorità portuale non è disponibile a rinnovare la concessione, in scadenza il 31 dicembre 2008, nell'area Leader della zona compresa tra Falconara e Chiaravalle nelle vicinanze dell'aeroporto di Falconara.
Si ritiene fondamentale, al fine di permettere la costituzione di un unico Polo, procedere a: Individuare la localizzazione dell'Ente fiera; stabilire i termini per la costruzione di un Centro fieristico congressuale (Polo fieristico unico regionale) che ha l'obiettivo di promuovere e vitalizzare non solo il made in Italy ma anche la produzione estera ed i rapporti con l'estero.
Si dovrà prevedere la costruzione di un sistema (collegato) di polo commerciale espositivo (sistema di outlet) di prodotti e produzione regionali.
Tale polo commerciale/espositivo, aperto tutto l'anno, dovrà avere le caratteristiche di un sistema tecnologico avanzato, per permettere ai clienti/fornitori di conoscere e acquistare prodotti tipicamente marchigiani di ogni e qualsiasi tipo. E necessario, quindi, oltre a prevedere un sistema di infrastrutture accogliente, aperto, moderno e collegato con il territorio "da e per", anche un sistema di marketing tipicamente organizzato su basi tecnologiche e informatiche.
In conclusione si dovrà sviluppare un sistema di infrastrutture anche di tipo informatico che metta in collegamento: aeroporto/polo commerciale espositivo/centro fieristico congressuale, con un occhio anche alla logistica, al sistema alberghiero, alla mobilità, al sistema culturale e congressistico.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Rocchi.

Lidio ROCCHI. Sono molto soddisfatto della risposta, quindi, Assessore, la ringrazio.


Interrogazione n. 1121
del Consigliere Capponi
“Regolamento CE 1257/1999: Programma di sviluppo rurale 2000/2006. Chiarimenti su Bando Misura A. DDSS SAR 199/2004 e s.m.”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’interrogazione n. 1121 del Consigliere Capponi è rinviata per assenza dell’Assessore competente.


Interrogazione n. 746
dei Consiglieri Tiberi, Santori, D’Anna, Ciriaci, Giannotti, Silvetti, Lippi, Bugaro, Brini, Capponi, Massi
“Bonifica delle strade urbane ed extraurbane fiancheggiate da alberi”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’interrogazione n. 746 dei Consiglieri Tiberi, Santori, D’Anna, Ciriaci, Giannotti, Silvetti, Lippi, Bugaro, Brini, Capponi, Massi è rinviata per assenza dell’Assessore competente.


Interrogazione n. 1076
del Consigliere Rocchi
“Conferimento incarico di direzione del servizio industria, artigianato ed energia della regione Marche”
(Ritiro)

PRESIDENTE. L’interrogazione n. 1076 del Consigliere Rocchi viene ritirata Ha la parola il Consigliere Rocchi.

Lidio ROCCHI. Ritiro questa interrogazione perché l’ultima volta l’Assessore Giaccaglia credo mi abbia già risposto. Comunque, non essendo soddisfatto della risposta, ripeto ancora una volta che questo incarico esterno non può essere dato per cinque anni, non mi sembra un atto molto corretto.


Interrogazione n. 817
del Consigliere Lippi
“Situazione organici scuola”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l'interrogazione n. 817 del Consigliere Lippi. Per la Giunta risponde l’Assessore Ascoli.

Ugo ASCOLI. La questione degli organici che solleva il Consigliere Lippi è naturalmente un problema serissimo, su cui la Giunta è molto attenta ma che, come il Consigliere sa molto bene, ha a che fare con le competenze dell’Ufficio scolastico regionale e non certo dell’Assessorato, anche se è nostra cura seguire con attenzione quanto accade nelle scuole marchigiane.
Di questo ho avuto modo di parlarne con l’Ufficio scolastico regionale, mi sono fatto recapitare una nota tecnica che leggerò e su cui farò un commento.
Il decreto interministeriale allegato al C.M. n. 19 dell'1 febbraio 2008, recante disposizioni in materia di dotazioni organiche del personale docente per l'anno scolastico 2008\2009, ha predeterminato per ciascuna regione il numero massimo di posti di sostegno istituibili, allo scopo di assicurare un rapporto medio nazionale posti/alunni tendenzialmente corrispondente al rapporto 1/2.
Nelle Marche la dotazione organica di diritto di tali posti è stata incrementata sino a 1.180 posti (+ 98 posti rispetto alla dotazione di diritto del precedente anno scolastico 2007/2008), allo scopo di assicurare una maggiore stabilità e continuità didattica da parte dei docenti.
Con il citato decreto interministeriale, inoltre, il numero dei posti di sostegno è stato invalicabilmente predeterminato, in sede di definizione dell'organico di fatto, in 2.249. E' stata abolito – e questo è il punto cruciale – l'istituto della deroga già previsto dall'art. 40 comma 1 della legge 449/1977, allo scopo di consentire una razionale programmazione della spesa e consentiva un’azione “discrezionale” dell’Ufficio scolastico regionale in rispondenza ai fabbisogni emersi in successione nelle varie classi e nelle varie scuole.
Per quello che concerne l'incremento del numero delle classi, in organico di fatto, pare opportuno evidenziare che tale incremento può avvenire solo previa autorizzazione del direttore generale dell'ufficio scolastico regionale ex legge 244/2007 (legge Finanziaria per l'anno 2008).
Quanto alla costituzione di classi in deroga ai parametri dimensionali previsti dall'un, 9 del d.m. 331/1998, occorre precisare come medesimo d.m. prevedesse la possibilità di uno scostamento entro il 10% rispetto agli ordinari limiti dimensionali in occasione di incrementi del numero degli alunni verificatisi fra organico di diritto e organico di fatto e, come il d.l. relativo all'anno 2008/2009 preveda la possibilità di limitati ulteriori scostamenti.
C’è una grande preoccupazione da parte della Regione per gli effetti di questi tagli, ma soprattutto la preoccupazione è per la situazione che si verrà a creare, visto che il Governo ha deciso di apporre 2.800 tagli a posti di organico nella regione Marche, 1.600 insegnanti e 1.200 personale Ata.
Quindi il problema degli insegnanti di sostegno è uno di quei problemi che il Governo ha preso a cura per ridurne il numero. In tutte le tabelle che ci sono a corredo dei provvedimenti che il Governo sta votando (anche con la fiducia) c’è proprio la riduzione del numero degli insegnanti di sostegno.
Pertanto, mentre per il corrente anno scolastico per qualche eventuale emergenza potremo cercare di trovare con l’Ufficio scolastico regionale qualche ulteriore risorsa – ma ormai ce ne sono poche – il grande problema sarà il prossimo anno scolastico, e questo proprio alla luce dei tagli che sta decidendo il Governo in questo momento.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Lippi.

Leonardo LIPPI. Visto che non abbiamo la competenza mi ritengo soddisfatto della risposta, apprezzo l’interessamento dell’Assessore che si è sempre prodigato per dare una mano sulla questione degli organici di questa regione.
Invito l’Aula a prenderne coscienza e di fare una mozione a sostegno degli organici della nostra regione, in modo da sollecitare il Governo a prendere in esame la particolarità della nostra regione.
Segnalo anche il fatto che i più penalizzati sono sempre quelli delle aree interne, le scuole che subiranno tagli drastici saranno sempre quelle della zona montana dove i presidi vivono al limite dei numeri di legge.
Pertanto togliendo con questo decreto la deroga dalla norma ci troveremo in seria difficoltà.
Dunque invito i Capigruppo di maggioranza a prendere in esame una eventuale risoluzione per dar forza ad una richiesta di questa Regione nei confronti del Governo centrale.


Interrogazione n. 1052
del Consigliere Rocchi
“Situazione osservatorio turistico regionale”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1052 del Consigliere Rocchi. Per la Giunta risponde l’Assessore Solazzi. Prima, però, invito i Consiglieri a conversare fuori dall’Aula, c’è un rumore fastidioso.

Vittoriano SOLAZZI. In relazione all’interrogazione n. 1052/08 si comunica quanto segue.
La legge regionale n. 9 dell'11 luglio 2006 (testo unico delle norme regionali in materia di turismo) all'articolo 4 ha disposto la costituzione dell'Osservatorio regionale del turismo, specificando al comma 2 che "l'Osservatorio ha il compito di ricevere e produrre flussi di informazioni e di provvedere alla loro organizzazione in archivi specializzati". Le modalità di rilevazione statistica sono riportate al successivo art. 43 della stessa legge. Tali rilevazioni fino ad oggi sono state fatte utilizzando le quattordici sedi IAT (Informazione e assistenza turistica) presenti sul territorio marchigiano e che concentrano i dati pervenuti dalle strutture ricettive di loro competenza, le elaboravano e poi le inviano all'Osservatorio regionale per l'elaborazione ed assemblaggio finale.
Al successivo art. 75, comma 10 della legge sopra riportata, si specifica che "gli IAT sono trasferiti alla Provincia territorialmente competente ...entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge". Tale termine, che scadeva nel luglio 2007, a causa di lungaggini burocratiche nei rapporti tra Regione e Province è stato aggiornato alla fine del corrente anno.
Nel frattempo in alcune sedi IAT (specificatamente in quella di Ancona) la quasi totalità del personale è stato trasferito ad altro ufficio regionale. Si è poi creato all'interno delle IAT un clima di precarietà che non ha giovato alla produttività del lavoro da svolgere.
La provenienza dei dati è sempre la medesima, cioè le strutture ricettive regionali, ma i tempi di elaborazione si sono allungati anche per carenza di personale in alcune sedi importanti quali Ancona e Fermo, per cui i totali arrivano con ritardi di uno-due mesi rispetto alla norma.
Peraltro è da segnalare che anche la procedura di rilevazione dati sta diventando obsoleta e dovrebbe passare dall'attuale schema di flusso ad uno schema più funzionale e più aderente alle esigenze dell'Osservatorio, che necessita di informazioni e dati statistici in tempo reale, affidabili e di pronta gestione ed utilizzo.
L'attuale programma gestionale, denominato Istrice (Sistema informativo strutture ricettive) è stato predisposto circa cinque anni or sono ed era stato realizzato per venire incontro alle esigenze di una struttura organizzativa del servizio turismo diversa da quella disciplinata dalla nuova legge 9/2006. E' emersa la necessità di rinnovare ed aggiornare tale Sistema operativo che ha mostrato dei limiti gestionali dovuti soprattutto all'evoluzione della struttura organizzativa del settore. Non è più adatto ai nuovi strumenti ed alle nuove procedure di rilevazione, ne è conforme alle nuove disposizioni nazionali e comunitarie.
Pertanto con d.d.s. n. 450 del 13 giugno 2008 è stata aggiudicato un bando di gara per l'aggiornamento del sistema informativo delle strutture ricettive (Istrice) alla ditta Loccioni General Impianti Srl di Moie di Maiolati (An).
I servizi da fornire riguardano essenzialmente la progettazione e realizzazione del sottosistema Istrice per la rilevazione ed elaborazione dei flussi turistici direttamente presso le strutture ricettive, per la gestione della rilevazione del movimento del clienti negli esercizi ricettivi (modello cartaceo C59 e scheda di comunicazione) e per la gestione della reportistica web relativa al minimo di analisi delle presenze e degli arrivi (TRP02 e CTT01).
Non risultano, infine, a questo Assessorato affidamenti ad enti o persone esterne per il funzionamento dello stesso Osservatorio. Posso segnalare, ma sembra cosa assolutamente diversa da quanto prospettato, la stipula di una convenzione con l'Università Politecnica delle Marche di Ancona (d.d.s. 833 del 20 dicembre 2006), nella quale si prevede il ruolo di coordinamento delle quattro Università marchigiane, per la predisposizione di studi e ricerche di mercato inerenti lo specifico settore turistico.
Aggiungo che nei giorni scorsi ho incontrato le Università, ci siamo ripromessi di incontrarci ancora per un approfondimento del lavoro fatto e quello da completare e svolgere.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Rocchi.

Lidio ROCCHI. Ho ascoltato con molta attenzione la sua risposta, Assessore, e la sua onestà le ha fatto anche rimarcare le negatività che in questo momento ci sono nel settore turismo.
In questi ultimi due anni non so come sia stato possibile dare delle percentuali di presenze e di arrivi in questa regione quando sappiamo benissimo che i quattordici centri IAT non sono funzionanti, non c’è né personale qualificato né strutture aperte.
Allora o i dati sono falsi oppure c’è stato qualche Santo in Paradiso che è sceso giù e si è recato in Assessorato per darvi notizie più serie e giuste!
Quindi credo che sia arrivato il momento, anche se il testo unico è molto importante, che si modifichino gli articoli 5, 6 e 7, questo per riportare a carico della Regione i centri IAT che sono determinanti per capire le provenienze dei turisti, cioè quanti turisti arrivano nelle Marche e quanto tempo vi rimangono. Senza i centri IAT sarà difficile, sia per i dirigenti che per l’Assessorato di questo settore, avere la verità sugli arrivi dei turisti, dove vanno e da dove prevengono.
Personalmente ho toccato con mano l’importanza di questo problema, quindi spero che l’Assessore intervenga anche con i colleghi di Giunta per modificare il testo unico di legge. Ripeto, senza questa possibilità non potremo mai sapere quanti turisti ci sono nelle Marche, specialmente quelli che vanno nelle country house, negli agriturismi o nelle case in affitto.
Considerato che tutti dicono che questo settore è molto importante per l’economia di questa regione, se non andiamo nei mercati italiani ed esteri per capire quali sono le modifiche che avvengono anno dopo anno e quindi poter poi intervenire efficacemente e avere ulteriori possibilità di presenze, non potremo avere quelle risposte necessarie per fare un balzo in avanti rispetto agli anni passati.
Questo problema, Assessore, dovrebbe risolverlo, penso che senza queste possibilità non potremo mai avere quei dati certi e necessari per intervenire sui mercati nazionali ed esteri.


Interrogazione n. 971
del Consigliere Castelli
“Consulenza nel settore informatico”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l'interrogazione n. 971 del Consigliere Castelli. Ha Giunta risponde l’Assessore Carrabs.

Gianluca CARRABS. La Giunta regionale ha valutato la necessità di affidare un incarico individuale altamente strategico ad un esperto in materia di informatica con delibera n. 67 del 25 gennaio 2008, alla luce di un parere espresso dal Comitato di direzione in data 24 settembre 2007.
La scelta di un consulente di particolare e comprovata specializzazione universitaria si è resa necessaria per accompagnare e orientare le politiche e gli interventi regionali in materia di società dell'informazione. La crescita sociale ed economica della regione è infatti strettamente connessa all'utilizzo sempre più intenso della rete e dei servizi ai cittadini e alle imprese ad essa collegati attraverso le infrastrutture informatiche e telematiche il cui sviluppo è incentivato e promosso da specifiche e mirate misure e politiche nazionali.
L'esigenza di ricorrere ad una figura esterna alla struttura regionale, una volta verificata l'oggettiva indisponibilità di risorse umane interne, è stata sempre ritenuta complementare e non sostitutiva del nuovo incarico di p.f. della struttura informatica.
Il Governo regionale ha avvertito l'esigenza di disporre di una visione strategica aggiornata, finalizzata a promuovere processi di continua innovazione nell'ottimizzazione dei flussi informativi, nella ingegnerizzazione dei processi di lavoro, negli investimenti infrastrutturali e nei servizi di e-Gov.
Nella deliberazione n. 1030 del 28 luglio 2008 di conferimento dell'incarico di natura coordinata e continuativa al dott. Gino Baldi selezionato attraverso una articolata e complessa procedura comparativa (sono stati presentati e valutati ben 110 curricula) e nel successivo contratto di lavoro si affidano al nuovo esperto entrato in servizio il 1° settembre 2008, tra gli altri, compiti che si inquadrano coerentemente nelle linee più sopra citate: supporto nella redazione di linee guida per l'acquisizione dei principali sistemi informativi, per la realizzazione dei servizi a banda larga anche ai fini del contenimento delle spese di funzionamento (Finanziaria 2008), per la sostenibilità economica di modelli di conservazione digitale, nonché la definizione di livelli standard di servizi di assistenza per i principali servizi erogati agli enti, ai cittadini e alle imprese.
Come si può facilmente evincere l'oggetto della prestazione richiesta al consulente, non è riconducibile alle ordinarie attività di competenza della p.f. informatica e non può, quindi, essere posto in relazione con il rendimento del nuovo dirigente della stessa posizione di funzione.
Invece per quanto concerne i consulenti operanti nell'ambito dell'Agenzia sanitaria, le relative attività sono rivolte principalmente all'attuazione del Piano sanitario regionale.
La disposizione del comma 55 dell'art. 3 della legge n. 244/2007 (Finanziaria 2008), che subordina all'approvazione di un programma da parte dell’Assemblea legislativa l'affidamento di incarichi di studio o di ricerca, ovvero di consulenze a soggetti estranei all'amministrazione, è espressamente riferita ai soli enti locali (Comuni e Province) e non riguarda la Regione.
Infine occorre porre in rilievo che il costo complessivo della selezione, stimato inizialmente in 25 mila euro, è effettivamente risultato di 19.944,00 euro. Le spese per la pubblicazione dell'avviso su Il Sole 24 Ore sono state paria € 1.944,00 (Iva inclusa). Il corrispettivo erogato alla società Consul Marche è stato contenuto a 18.000,00 euro; sul piano della congruità, se paragonato ad analoghe prestazioni rilevate sul mercato, è risultato economicamente vantaggioso per la Regione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Castelli.

Guido CASTELLI. Ascoltando la sua risposta, Assessore, mi sono ricordato che nella storia dell’uomo il potere politico spesso si identifica con un punto di riferimento. Per esempio – lo dico anche ai ragazzi – il Presidente della Repubblica Saragat era noto per i telegrammi, un famoso Ministro abruzzese democristiano era famoso per i postini, Sisto V assumeva gabellieri, quindi oggi possiamo dire che Gian Mario Spacca entrerà nella cronaca per il fatto che assume informatici.
Quello dell’informatica è un tormentone, che diuturnamente, con scadenza semestrale, affligge le preoccupazioni di questa Giunta regionale.
La cosa che è saltata all’occhio è che non più tardi di un paio di anni fa l’Agenzia regionale sanitaria, con due delibere di Giunta (n. 286 e n. 287 del 2008) ha assunto – colleghi della maggioranza forse questo cosa non lo sapete – tre informatici per un compenso complessivo di 228 mila euro, ovvero, mezzo miliardo in un pomeriggio per tre informatici dell’Agenzia regionale sanitaria!
In tre mesi il Direttore generale dell’Asur, a cui giustamente il Consigliere Bugaro prima ha dedicato la sua attenzione, ha assunto ventuno persone di cui dieci informatici.
Oggi assumiamo un ulteriore informatico, che sicuramente è un’ottima persona, per carità, absit iniuria verbis, però la cosa buffa – è per questo che prima ho ricordato Saragat, Sisto V e il Ministro Gaspari – è che siamo riusciti ad ottimizzare così tanto il processo di individuazione e di reclutamento informatici da aver implementato per la prima volta il meccanismo della “consulenza al quadrato”, perché prima di arrivare ad assumere il consulente che ci costerà 68 mila euro abbiamo dato un’ulteriore consulenza per individuare il consulente!
Tanto è vero che questa famosa selezione è stata bandita con un’altra delibera di Giunta di gennaio che ha per oggetto “Affidamento della consulenza per reperire il consulente”, quindi ecco la “consulenza al quadrato”.
Ormai questa orgia informatica, quasi assumesse carattere di un virus, e non informatico ma amministrativo, cioè i microchip di questa modernissima amministrazione hanno preso così tanto la mano che addirittura siamo arrivati a stanziare 25 mila euro – l’Assessore Carrabs ci dice solo 19 mila – per un incarico che ne vale 50. Non so se ci siamo capiti! Cioè ricorriamo al gerarca dell’informatica, a questo imam dei microbyte, che pagheremo 50 mila euro dopo averne dati 25 mila a una ditta di selezione.
Voglio concludere perché l’evidenza è tale che non è neppure il caso di intorpidirla con valutazioni fuori luogo.
Dobbiamo renderci conto che esiste un limite, quindi se davvero questa Giunta, encomiabilmente come dice di fare, vuole procedere sul sentiero del dimagrimento amministrativo, sul risparmio, sulla riduzioni delle spese perenti, istituzioni, aziende –anche recentemente abbiamo visto che la Giunta regionale, sostenendo questo giusto obiettivo, ha disboscato una serie di ambienti, spazi politici, fra l’altro anche lucrativi –,mi pare di poter dire che ci sia una profonda contraddizione nel momento in cui si arriva a spendere nell’ultimo anno e mezzo 1 milione di euro in consulenze informatiche.
Attenzione bene, i 228 mila euro dell’Agenzia sanitaria, i 250 mila euro degli ultimi collaboratori coordinati continuativi assunti da Malucelli, sono incarichi che tendenzialmente si protrarranno nel tempo. E anche per questo ingegnere informatico nella delibera c’è scritto che è stato incaricato per un anno (68 mila euro), ma c’è anche la possibilità di prorogare l’incarico per altri sei mesi, quindi se tanto mi dà tanto sono altri 34 mila euro. Dunque tutta la partita ci costa complessivamente 100 mila euro.
C’è qualcosa che non quadra. Si dice che dal punto di vista della sanità c’è tanto bisogno di informatici, non lo nego, ma se si va a scavare cosa c’è dietro questo bisogno di informatici nella sanità poi andiamo a vedere che la necessità sta nel fatto che è stato comprato un software per far funzionare l’Asur che non funziona, allora bisogna trovare consulenti che vadano ad integrare, corroborare, perfezionare l’implementazione di un software comperato tre anni fa per svariati milioni di euro, e che oggi la comunità, non noi, deve in qualche modo contribuire a far funzionare con ulteriori spese.
Insomma, credo che ce ne sia abbastanza per poter dire che questa Regione di informatici non ne dovrebbe avere più bisogno, e non perché l’informatica non serve ma perché dietro la foglia di fico dell’informatica sembra ci sia la vecchia solita solfa del reclutamento di amici, amici degli amici, professori e consulenti, per alimentare quelle Marche del futuro, che a chiacchiere esistono ma che nei fatti rappresentano ciò che oggi abbiamo appena visto.


Interrogazione n. 901
del Consigliere Brandoni
“Sul tema dell’immagine delle Marche nella produzione culturale e di intrattenimento”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l'interrogazione n. 901 del Consigliere Brandoni. Per la Giunta risponde l’Assessore Solazzi.

Vittoriano SOLAZZI. Lo scrittore John Grisham nel suo ultimo libro intitolato "Il professionista" riporta a pag. 242 una frase poco felice su Ancona e nella quale è testualmente scritto: "Fortunatamente durante l'ultima guerra gli alleati avevano provveduto a spianare la città, rimasta quindi priva di chiese, palazzi e nelle guide non si segnalava che una cattedrale".
E’ una citazione che prima di ogni riferimento al turismo e all'immagine di Ancona e delle Marche, innanzitutto suscita amarezza e sdegno perché è totalmente senza riguardo nei confronti delle oltre mille persone innocenti decedute, vittime dei bombardamenti, e delle migliaia rimaste senza casa.
Il Sindaco di Ancona Fabio Sturani il 20 novembre 2007, un giorno prima dell'interrogazione del Consigliere Brandoni, ha risposto pubblicamente alla citazione negativa di John Grisham su Ancona, invitandolo a conoscerla più da vicino in quanto Ancona è sicuramente una realtà ricca di testimonianze storiche di alto rilievo che la rendono appetibile anche sotto il profilo turistico.
L'invito alla visita, quindi, è sicuramente l'antidoto più efficace contro l'errata conoscenza di una città come Ancona e dimostrata inequivocabilmente dallo scrittore. Città il cui patrimonio culturale, museale, bibliotecario e archivistico, unito alle bellezze paesaggistiche della costa, è invidiabile e punto di riferimento per il sistema culturale e turistico regionale.
Due sono gli strumenti che potranno essere utilizzati per monitorare l'immagine delle Marche. Il primo è l’Osservatorio del turismo, recentemente costituito e che si sta strutturando, che tra le proprie finalità comprende anche quelle di monitorare l'immagine delle Marche. L'altro, per raggiungere questo scopo, è la stretta collaborazione con il settore cultura della Regione Marche, settore che tra il 2005 e il 2006 ha monitorato le principali uscite sulla stampa italiana e straniera dedicata alle Marche utilizzando lo strumento del Portale della Cultura www.cultura.marche.it.
Inoltre vale la pena di ricordare alcune delle principali testate che hanno dedicato ampi servizi alle Marche in questo periodo: il famoso inserto di due pagine dedicato alle Marche uscito sul New York Times, oppure quello dedicato da La Repubblica che coniò il noto termine Marcheshire e quello dell'Espresso dedicato alle Marche d’Autore. Si tratta di articoli autorevoli e importanti, consultabili nel portale della cultura, basati sulla conoscenza diretta della realtà del territorio e non su fumose ed errate considerazioni come quelle riportate da John Grisham.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Brandoni.

Giuliano BRANDONI. Si capisce benissimo che la mia interrogazione è innanzitutto una provocazione per monitorare con attenzione tutto quanto diventa comunicazione e immagine, considerato che l’impegno di questa Giunta e di questa maggioranza è quello di fare del turismo una leva importante anche dal punto di vista dell’iniziativa economica. Tuttavia credo che questo versante debba essere ulteriormente monitorato con attenzione.
Tanto per stare alla citazione, penso che Grisham sia un pessimo scrittore, credo dovrebbe essere meno letto e avere meno successo, ma voglio anche ricordare che le Marche in queste settimane hanno un piccolo pregio dal punto di vista del mercato della letteratura, infatti nell’ultimo libro di Brizzi viene citata Senigallia come cittadina tranquilla, di grande qualità e di grande interesse. Quindi se non altro abbiamo fatto uno a uno!
In ogni caso al territorio delle Marche si deve porgere attenzione e azione.


(Dalle ore 11,35 alle ore 12,00 l’Assemblea legislativa regionale sospende i lavori per un incontrare in Aula il premio Nobel per la pace Rigoberta Menchù)

PRESIDENTE. Come annunciato nella lettera di convocazione interrompiamo la seduta per salutare e per ricevere anche noi un indirizzo di saluto dal premio Nobel per la pace Rigoberta Menchù.
Gentile ospite, colleghi Consiglieri, all’interno della nostra Assemblea legislativa regionale è un onore per me dare il benvenuto a Rigoberta Menchù, premio Nobel per la pace che in questi giorni è in visita nella nostra regione. Sta visitando tutte le province per un saluto e anche per portare l’esperienza, che nel suo Paese, il Guatemala, sta maturando da tanti anni, a favore dei diritti dei cittadini, degli Indios, e, inoltre, con e per le donne di quel Paese.
Oggi è con noi è presente una delegazione del Liceo classico Rinaldini di Ancona, quindi è un’occasione felice per un incontro anche con la nostra gioventù anconetana.
Ci sentiamo molto vicini all’esperienza del Guatemala. La nostra è una Regione particolarmente attiva nella cooperazione internazionale, nella tutela dei diritti dei più deboli, nelle pari opportunità, quindi siamo felici di avere nostro ospite il premio Nobel per la pace Rigoberta Menchù e felici di ascoltare un suo indirizzo di saluto, che sarà per noi motivo di riflessione e di incoraggiamento per continuare, nella nostra azione legislativa, ad essere vicini ai bisogni dei cittadini e a rispondere come meritano sul piano legislativo e con le azioni politiche.
Do ora la parola per un saluto al Presidente della Giunta regionale Gian Mario Spacca.

Gian Mario SPACCA. Benvenuta Signora Menchù. Oggi la sua presenza in questa Assemblea legislativa regionale è molto importante per il suo profondo significato.
Siamo davvero onorati di avere come nostra ospite una donna che consideriamo tra i principali protagonisti dei nostri tempi.
Da quando, nel 1992, Rigoberta Menchù ebbe il grande riconoscimento del Nobel, fino ad oggi, i tempi della storia sono stati purtroppo segnati da guerre, tensioni politiche ed economiche di livello internazionale. Ci sono stati drammi molto profondi, da quello dell'11 settembre, alle vicissitudini in Medio-Oriente, dal crescente disagio sociale nei paesi poveri, alla distinzione sempre più profonda tra il Nord e il Sud del mondo, da quel processo di globalizzazione che ha allargato il divario tra paesi ricchi e paesi poveri.
Sono stati anni in cui il rapporto fra il nord e il sud del mondo ha troppe volte avuto sullo sfondo l'eco delle armi a sovrastare il suono delle parole del dialogo e del confronto.
Rigoberta Menchù proviene dal Guatemala, un Paese poverissimo, dove quotidianamente la cultura della sopraffazione si replica fra i pochi che hanno tanto e i tanti che hanno poco. E questo nei nostri tempi, come ho detto, caratterizza troppo frequentemente la storia tra Nord e Sud.
Dunque Rigoberta è un simbolo, noi siamo particolarmente onorati di vederla tra noi. E’ un premio Nobel indios, è figlia di un popolo che cerca ancora di salvarsi da un genocidio iniziato tanti anni fa con la conquista spagnola. E’ l'emblema non solo di un popolo che lotta per la sopravvivenza materiale, ma di una storia, di una cultura millenaria, com'è quella dei Maya, che non vuole scomparire.
Ecco il profondo significato della testimonianza che avvertiamo oggi.
Ad una cultura di odio e di distruzione etnica, religiosa e culturale Rigoberta Menchù ha risposto e risponde con un pensiero, con parole che parlano di pace, di giustizia, di libertà, di tolleranza per tutti, per continuare ad essere quello che i suoi padri le hanno tramandato.
Lei, figlia di un leader morto nel 1980 durante una pacifica manifestazione per richiamare l'attenzione internazionale sulle arbitrarie espropriazioni delle terre agli indios, non ha risposto con parole di odio ma con un messaggio di pace e di speranza.
Questo messaggio deve essere il legame forte fra Rigoberta e la nostra comunità marchigiana.
I frequenti contatti che Rigoberta Menchù ha con la nostra regione, grazie anche all’amicizia con cui onora il nostro Presidente dell’Assemblea legislativa, è un legame che da un lato significa l'attenzione e la solidarietà della nostra gente verso realtà meno fortunate, dall'altro c’è la consapevolezza che è solo con il dialogo, e non con il silenzio omissivo, che si diviene parte attiva di un processo di pace che ci coinvolge tutti.
Quindi la sua presenza è un'occasione per focalizzare i grandi problemi che affliggono il nostro pianeta, il nostro mondo globalizzato così profondamente ingiusto.
Per questo, oggi, tutti vogliamo manifestare la preoccupazione per il continuo aumento di grandi problemi, come la fame, la violenza, la discriminazione, la disuguaglianza e il razzismo.
Ogni giorno aumenta sempre più il divario fra il mondo dei grandi commerci e la crudele realtà della maggior parte della popolazione mondiale, a cui cerchiamo di dare come comunità regionale il nostro piccolo contributo - come ci ha ricordato la Vicepresidente Benatti, che in questo momento presiede l’Assemblea - attraverso l’attività di cooperazione e sviluppo che tocca tanti Paesi dell’Africa, dell’America Latina e del Terzo Mondo. Più il numero di poveri aumenta e meno sono le soluzioni percorribili, è sempre più difficile arginare questa situazione. Quindi occorre una maggiore incisività delle organizzazioni mondiali, come le Nazioni Unite, che devono saper affrontare questo problema con maggiore incisività.
Tutto ciò impone una riflessione sull'eticità di quello che per noi è lo sviluppo e sui rapporti fra l'Occidente industrializzato e i Paesi poveri.
A Rigoberta, che è la voce di coloro che non hanno voce, è la "voce dei senza voce", vogliamo rivolgere un grazie sincero per la testimonianza che oggi ci offre.
Da quasi un ventennio è un grande simbolo per tutti coloro a cui è negata la libertà, per chi vive condizioni di disagio, è un simbolo che ci deve indurre a pensare alla politica ed alle relazioni in modo diverso, ad essere consapevoli che in Guatemala, come in tanti altri Paesi, purtroppo, ci sono ancora persone marginalizzate nella vita politica, sociale, istituzionale e civile.
La presenza di Rigoberta Menchù, di cui, a nome di tutti voi, vorrei ringraziare il Presidente dell’Assemblea legislativa regionale, è per tutti noi un richiamo per capire dove migliorare il nostro impegno, sia personale che delle Istituzioni, affinché riprenda in modo forte un grande movimento di solidarietà e di attenzione verso i Paesi più poveri e verso quei popoli che rischiano l'estinzione fisica e culturale.
Come Marche vogliamo fare la nostra piccola parte, consapevoli che se tutti si comporteranno come noi vogliamo comportarci forse questo divario potrà diminuire.
Grazie Signora Rigoberga Menchù per l’amicizia con cui onora la nostra regione.

PRESIDENTE. La parola ora al Presidente Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Ringrazio il Presidente della Giunta e tutti voi. Oggi godo di un certo privilegio, parlo è come traduttore di Rigoberta Menchù, quindi in questo momento non rivesto il ruolo di Presidente dell’Assemblea legislativa regionale.
Conosco questo Paese da oltre venti anni, ha segnato profondamente la mia vita, ma non solo, anche di quella di tante donne e di tanti uomini delle Marche e anche di qualche Consigliere regionale, che hanno contribuito in maniera veramente consistente a migliorare, ad accompagnare la lotta di questo popolo rappresentante di una cultura millenaria. Quella cultura che noi evoluti, sicuramente non in modo consapevole, cerchiamo di nascondere, di non dare voce, come diceva il Presidente Spacca, perché non l’hanno.
Quindi voglio ringraziarvi per aver permesso questo incontro e vi chiedo di continuare ad avere la sensibilità nei confronti dei Paesi del Sud, ma non soltanto come Assemblea legislativa regionale, perché, certo, so che è importante, le Istituzioni sono importanti, però sono anche molto difficili da raggiungere.
Oggi il Presidente della Giunta si è dichiarato disponibile a discutere di un progetto di formazione di donne indigene Maya, ed è con grande piacere che ci lavoreremo, però credo che al di là di quello che possono fare le Istituzioni, siamo noi, uomini e donne, giovani e meno giovani, che con poco, quotidianamente, possiamo fare grandi cose.
Credetemi, con poco si può fare molto. Chi fa solidarietà appare come uno che aiuta, ma in realtà riceve molto di più di quello che dà.
E’ con questo spirito che vi ringrazio e spero che continuerete ad essere sensibili a questi temi.

PRESIDENTE. Nel dare la parola a Rigoberta Menchù, voglio dirle che da oggi il suo Paese può contare sull’amicizia della Regione Marche, che attraverso i suoi quaranta Consiglieri regionali vuole esprimere la vicinanza di tutti gli uomini e di tutte le donne della nostra regione. Quindi, nel proseguo del suo impegno nel suo Paese, tenga presente di questo anche con tutti i suoi cittadini.

Rigoberta MENCHU’. Eccellentissimo Signor Presidente della Regione Marche, eccellentissimo Signor Presidente dell'Assemblea legislativa, egregi Consiglieri, cari amici e amiche, cari giovani, cari rappresentanti dei mezzi di comunicazione, grazie per l'opportunità che mi avete concesso di essere oggi qui fra voi.
Innanzitutto vorrei dire che il premio nobel per la pace non avrebbe alcun significato se non ci fosse una lotta continua per la difesa dei diritti umani, dei bambini, delle donne, e ancora, non avrebbe alcun significato se non ci fosse l'opportunità per sognare un cambio nella società, un cambio nella mente e nel cuore della gente, non avrebbe alcun significato se non ci fosse l'opportunità per cambiare qualcosa nell'umanità.
L'esperienza che ho ricevuto in molti momenti è stata dolorosa perché causata da conflitti armati, infatti il Guatemala è un paese che ha vissuto un conflitto armato interno lungo quasi quarant'anni.
Questi quarant'anni di conflitto hanno avuto molte conseguenze e causato molti problemi che non si risolveranno in breve tempo, ma solo attraverso un lungo processo.
Deve essere un processo di restaurazione prima di tutto delle istituzioni pubbliche, inoltre bisogna convertire la pace in una missione pubblica, una missione dei cittadini Guatelmaltechi che devono tornare a costruire la propria autostima, credere nella loro forza, credere nella loro dignità, e soprattuto dovrebbero creare nuove condizioni per i propri giovani.
In questi sedici anni di premio nobel per la pace ho dovuto incitare alla solidarietà, ho dovuto promuoverla. Ovviamente ho fatto questo non solo per il Guatemala, ma anche per tutti quei paesi latino-americani che hanno vissuto le stesse nostre circostanze. Ho incitato e promosso la solidarietà tra le donne, perché la loro autostima rende possibile la loro partecipazione.
Dunque promuovere la solidarietà fra tutti questi paesi è fondamentale, perché è una promozione di valori, i valori della cooperazione.
Oggi, però, ci sono altri problemi di una gravità profonda.
C'è quello dell'immigrazione, che non riguarda solo l'America latina ma è un problema universale, c'è il problema del surriscaldamento globale del pianeta, si stanno sciogliendo i ghiacciai, ci sono cambi climatici che danneggiano la produzione agricola, quella produzione che continua ad essere un vantaggio per i paesi più poveri, e se nel pianeta ci saranno nuovi conflitti probabilmente saranno causati dalla mancanza di acqua.
Una coscienza universale la potremo avere solo se ci sentiremo, insieme, vincolati ai problemi che devastano l'umanità.
Oggi questa mia visita ad Ancona è una visita di amore per questa città. Venti anni fa in questa regione ho avuto la fortuna di conoscere molte persone che sono poi diventati miei amici. Vorrei rendere omaggio alla Signora Marisa Saracinelli, che quando anni fa venni qui era Presidente della Provincia di Ancona, o all'Associazione Collettivo Guatemala-Moie che ci è stata vicina, ha portato in Guatemala molti cittadini di Ancona, ma anche di tutta la regione, per far conoscere loro i nostri programmi, i nostri progetti e le nostre comunità.
E' per questo che oggi sono onorata e felice di essere qui, spero che vogliate continuare a contribuire con la vostra solidarietà.
Il Guatemala è un paese bellissimo, siete tutti invitati a conoscerlo, è un paese ecologico dove c'è ancora una fauna, dove c'è ancora una flora, ci sono foreste, montagne, vulcani, laghi, potrebbe essere una grande potenza per il turismo naturale nel centro America. Dobbiamo soltanto superare i diversi problemi per avere poi la capacità di ricostruire il nostro Paese.
Per concludere, mi auguro che l'amicizia con Ancona, insieme alle altre città della regione Marche, sia una amicizia duratura che possa continuare nella solidarietà.
Ringrazio il Presidente dell'Assemblea, perché è il gran traduttore che mi ha permesso di comunicare con molte comunità di questa regione.
Vi auguro buon lavoro, perché noi tutti siamo persone che lottano, e senza lotta non ci saranno i cambiamenti. Se nei paesi danneggiati noi donne non avessimo il coraggio di accettare il cambiamento, le cose non potrebbero cambiare, è per questo che tutti i giorni noi donne ci prepariamo per cambiare le cose.
Grazie mille.

(Applausi in Aula)


Proposta di atto amministrativo n. 100
della Giunta regionale
“Linee guida per la programmazione della rete scolastica del sistema scolastico marchigiano per l’anno 2009/2010. Decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, articolo 138”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 100 ad iniziativa della Giunta regionale. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliera Mollaroli.

Adriana MOLLAROLI. Sarò sintetica perché questo atto è stato esaminato con attenzione dalla Commissione, siamo arrivati anche ad una votazione unitaria, per cui penso che l’Aula lo possa approvare senza particolari problemi.
E’ un atto importante, come sapete è nella competenza dell’Amministrazione regionale…, però se i Consiglieri ascoltano parlo, altrimenti mi fermo! Capisco che dopo la visita di Rigoberta Menchù non sia facile essere altrettanto attraenti e interessanti, ma ci provo, posso farcela, sperando che l’Assemblea legislativa mi segua perché questo è comunque un atto importante, e in particolare lo è in questo momento dove le questioni della scuola sono veramente all’attenzione nazionale.
Dicevo che è un atto che la Commissione ha esaminato con attenzione, siamo riusciti a costruire un percorso unitario, quindi mi auguro che anche l’Aula lo licenzi con lo stesso comportamento politico.
E’ un atto importante con cui diamo alle amministrazioni provinciali e comunali degli indirizzi per la organizzazione della rete scolastica regionale e anche nuovi indirizzi di studio per la scuola media secondaria superiore.
Quest’anno abbiamo scelto di ridurre al minimo le indicazioni da dare ai Comuni e alle Province perché, come tutti sappiamo, c’è un contesto nazionale in forte evoluzione. Ovviamente in questa sede non sta a me esprimere giudizi su questo contesto, lo faremo in altre sedi, però è certo che così è. Oggi, mentre discutiamo questo atto, il Parlamento voterà attraverso lo strumento della fiducia la conversione in legge del d.lgs. n. 137 del 1° settembre 2008 proposto dal Governo che, insieme al decreto n. 112 convertito in legge n. 133, ridisegna il contesto nazionale dell’istruzione. Inoltre in questo periodo entrerà in vigore anche la riforma Moratti sulla secondaria superiore.
Per cui in questo contesto dinamico complesso nella nostra regione si è preferito mantenere il più possibile lo status quo. Poi una volta definito più chiaramente il contesto riformatore nazionale dovremo probabilmente rimettere mano a molte cose, dal dimensionamento scolastico, alla rete delle scuole, agli indirizzi della secondaria superiore.
Questo atto mantiene alcuni indirizzi che hanno segnato l’azione politico-amministrativa dell’Amministrazione regionale. In particolare cerchiamo di mantenere nell’organizzazione della rete scolastica il numero delle scuole e se possibile razionalizzare le sedi delle dirigenti scolastiche, quindi creare ulteriori istituti comprensivi. Molti sono già presenti nella nostra regione, in particolare nelle province di Pesaro e Ancona.
L’istituto comprensivo è quell’istituto che mette insieme scuola dell’infanzia, scuola primaria di primo grado e scuola primaria di secondo grado, quindi, per usare un linguaggio più comune, sono la scuola dell’infanzia, la scuola elementare e la scuola media.
Un altro indirizzo che diamo in questo atto – è una novità rispetto agli anni precedenti – è quello di cercare di coordinare su base provinciale l’educazione degli adulti. Anche in questo settore c’è un processo in corso, predisposto dal Governo Prodi e che ovviamente dovrà essere confermato o modificato, ma comunque l’indicazione è quella che i centri di educazione per gli adulti dovranno coordinarsi nei loro indirizzi su base provinciale.
Un’altra indicazione è quella di creare nuovi indirizzi di studi per le scuole secondarie superiori, però soltanto se sono sostitutivi di indirizzi obsoleti.
La scuola secondaria superiore sarà profondamente trasformata in maniera ordinamentale con l’entrata in vigore la legge n. 53, legge Moratti, pertanto quella sarà l’occasione nella quale dovremo rivedere in maniera molto seria tutta questa interessante e importante partita.
Un’ulteriore indicazione importante e nuova è quella di cercare, se possibile, attraverso una forte collaborazione tra istituzioni scolastiche e enti locali, di ridurre la presenza di pluriclassi. Sappiamo che nella nostra regione sono presenti ancora in maniera abbastanza numerosa rispetto ad altre realtà, ma questo è dovuto alla particolarità, appunto, della nostra regione che, come sapete, vede una presenza di piccoli comuni molto diffusa. E questo molto spesso è stato lo strumento che ha fatto salvare nelle aree montane e nelle aree con meno popolazione scolastica e più problemi socio-economici un’istituzione importante come la scuola.
Quindi, laddove possibile, attraverso la messa a disposizione da parte degli enti locali di servizi trasporto, di mensa o di altra natura adeguati, si cerca di ridurre questo fenomeno, in modo che la qualità della nostra scuola possa essere migliorata.
Questi sono gli indirizzi, ma sappiamo, visto che diamo indicazioni ai comuni e alle province, che il piano vero e proprio, dopo aver recepito queste indicazioni di fondo, tornerà in Assemblea legislativa regionale.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Romagnoli.

Franca ROMAGNOLI. Fondamentalmente la minoranza condivide l’indirizzo e l’orientamento della Commissione, infatti è stato espresso unanimemente da un punto di vista tecnico.
La motivazione che sta alla base è quella di essere restrittivi in attesa che la riforma venga definitivamente attuata e quindi che determinate implementazioni di corsi, di indirizzi, ecc., vengano ad opera di scelte future dettate soprattutto dalla legge nazionale.
Siamo anche favorevoli a mantenere la possibilità di ulteriori istituti comprensivi.
La valutazione politica, invece, è un po’ diversa. Riteniamo che le condizioni che hanno indotto la Commissione a fare questa valutazione – concordemente con il parere del Dirigente scolastico regionale, che abbiamo voluto audire e che ha confermato la bontà di questo orientamento – erano invariate già dallo scorso anno, quando invece sono state fatte altre scelte, è stata consentita la possibilità di nuovi corsi, di nuovi indirizzi. Sappiamo che lo scorso anno, mi sembra a gennaio, si è discusso più in una situazione di mercanteggiamento o a macchia di leopardo che rispettando una vera e propria programmazione della rete, si è discusso in affanno proprio perché stavano scadendo le iscrizioni.
Ripeto, la riforma Moratti era già in attuazione, i tempi per bloccare nuovi corsi e nuovi indirizzi erano maturi anche gli scorsi anni, però così non è stato, lo è adesso che siamo un po’ in limine. Ora altri istituti potrebbero avere – lo dico usando il condizionale ma sicuramente in tal senso ci saranno domande estensive delle nostre scuole – l’interesse ad istituire, proprio perché verrà una normativa di razionalizzazione nazionale – e a mettere anche loro la bandierina, come è stato consentito, purtroppo, gli scorsi anni.
Questo buonsenso non è stato coerentemente attuato prima, lo si vuole attuarlo quest’anno. Siamo, ripeto, favorevoli affinché ci sia una sorta di stop per guardarsi intorno, però riteniamo che non sarà facile gestire le istanze e le esigenze del territorio. So che alcune scuole, anche forti delle esperienze di quello che è avvenuto gli scorsi anni, si attrezzeranno per chiedere qualcosa, e vedranno in questi indirizzi di oggi una sorte forse arbitraria, forse tardiva e inspiegata di stop alle loro aspettative. Cosa che non è avvenuta negli scorsi anni quando di razionalizzazione e di programmazione non si era ben inteso.
Quindi su queste linee guida la nostra posizione politica è di astensione, pur condividendo questo buon senso tecnico-amministrativo, che questa Commissione, seppur tardivamente, ha inteso seguire quest’anno.
In particolare, ripeto, è stato fatto per i nuovi corsi che, certo, li ammettiamo soltanto se corrispondono a delle soppressioni precedenti, ma sappiamo che non è sempre stato così. Quindi immagino che alle Province arriveranno ugualmente le domande, immagino che ci saranno da dire tanti no, non sarà facile formare, soprattutto per l’esperienza degli scorsi anni, la prossima rete scolastica.
Il nostro è un atteggiamento critico nei confronti di quella che è stata la politica, e non solo di quest’anno ma degli ultimi anni di questa Regione. E questo non è motivato - anche se, certo, il supporto di De Gregorio c’è stato - esclusivamente da contingenze di quest’anno perché, ripeto, la riforma c’era già, si andava già incontro ad una razionalizzazione di corsi, si sapeva che certi licei dovevano essere istituiti per legge e per volere nazionale, insomma era già presente gli scorsi anni. Invece francobolli o macchie di leopardo sono state ugualmente consentite.
Da qui nasce il nostro atteggiamento critico che si esprime non con una contrarietà ma con una astensione.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Poche considerazioni perché nel confronto più generale sulla scuola e sull’inizio dell’anno scolastico l’Assemblea legislativa regionale ha già discusso ed è forte di una mozione approvata dall’Assemblea stessa, che può essere un utile strumento per la Giunta regionale e in particolare per l’Assessore Ascoli nel confronto delle Regioni con il livello nazionale.
E’ importante, secondo noi, costituire una solida barriera organizzativa dal punto di vista dell’offerta formativa, con programmi molto seri sulla programmazione dei corsi.
Pertanto un atto di indirizzi rigoroso è utile, perché siamo in un contesto di grande difficoltà. Al di là del dibattito politico che talvolta è propagandistico, tutte le Regioni hanno dato un segnale di allarme rispetto ad un peggioramento delle condizioni della scuola. Addirittura la riforma o controriforma – non siamo in sede di campagna elettorale – del Governo è peggio di quella dell’ex Ministro Moratti, perché taglia oltre 100 mila lavoratori insegnanti nel corso del triennio, taglia oltre al personale anche risorse. Si abbassa l’età dell’obbligo scolastico, si torna al maestro unico, insomma, si va verso la dequalificazione della scuola dell’obbligo, che era già – e lo diciamo in senso autocritico – messa a rischio dal concetto dell’autonomia scolastica.
Quindi anche la scuola è messa all’interno delle dinamiche sociali ed economiche, avremmo regioni ricche dove la scuola si svilupperà e avremmo regioni povere dove la scuola rischierà di regredire o addirittura di essere spazzata via.
Dunque per la scuola, a me pare, si sta manifestando una concezione neoliberista del Governo che avvia la scuola pubblica alla privatizzazione, si va verso la trasformazione in fondazioni, con statuti di diritto privato, dell’università e della scuola media superiore.
Pertanto, al di là dei Governi regionali che si alterneranno, per l’Italia agevolare una concezione di questo tipo è veramente un suicidio.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Dopo la relazione fatta dalla Consigliera Romagnoli, che condividiamo totalmente, vorrei soltanto porre in evidenza due questioni.
La prima è sul mancato specifico riferimento ad alcuni indirizzi che l’anno scorso quest’Aula si era data soprattutto in riferimento alla questione degli istituti alberghieri delle province di Ancona e Macerata. Decisioni che possono essere sottese dal quasi totale blocco della possibilità di accorpamento, sdoppiamento ed individuazione di nuove sedi. Avevamo approvato a maggioranza in Assemblea legislativa un ordine del giorno che però non viene riportato come sintesi così com’era.
La seconda questione è che, almeno dal punto di vista della mia lettura, è illegittimo o improponibile quando nelle premesse viene riportato che stiamo esaminando questo piano in riferimento ad una proposta di legge presentata dalla maggioranza. Questo non ha senso, penso che in nessun testo italiano di diritto amministrativo venga riferito un qualcosa ad una proposta di legge presentata e, tra l’altro, neanche approvata in Commissione.
Penso sia illegittimo formalmente, magari lo potremo risolvere con il coordinamento tecnico, altrimenti chiediamo l’inclusione anche della nostra proposta di legge. Infatti in Commissione ci sono due proposte di legge in discussione, c’è anche quella presentata dal centro-destra che ha pari legittimità che, peraltro, in merito all’istruzione non è neanche difforme da quella della maggioranza.
Quindi questi due passaggi nelle premesse, che sono le due modifiche apportate dalla Commissione, sono ancora più gravi di ciò che era nella proposta della Giunta.
E’ per correttezza istituzionale che ritengo non debba essere riportato, ci si poteva anche inventare i criteri e poi scriverli qua, ma non è certamente perché sta in una proposta di legge in discussione in Commissione che possiamo approvare un atto amministrativo, non può essere fondato su questo.
Riteniamo che questi due riferimenti, che vedete in neretto alla pag. 3, parte destra della proposta di legge, debbano essere cassati.
Per il resto in questa proposta c’è certamente poco coraggio, mentre oggi la indeterminatezza, la mobilità degli indirizzi in tema di istruzione fa comunque pensare ad una riflessione, ad un approfondimento sul ruolo che potremo affrontare dopo le riforme nazionali, fra cui quella in corso che non inciderà moltissimo su questi aspetti.
Soprattutto, conseguentemente alla discussione che faremo sulle proposte di legge sull’istruzione, sarebbe auspicabile la trasformazione delle linee guida in linee guida triennali, per dare maggior certezza, maggiori garanzie e per dare la possibilità di programmare a tutte le Istituzioni.
Ora vorrei fare anche la dichiarazione di voto per il gruppo di Forza Italia. Su questo atto ci asteniamo, inoltre chiediamo formalmente la soppressione di due passaggi che pensiamo siano illegittimi e politicamente inaccettabili.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Lippi.

Leonardo LIPPI. Innanzitutto diamo modo alla Commissione di vedere tecnicamente come applicare la richiesta del Consigliere Capponi.
Questo è un atto di programmazione, definisce le linee guida e di indirizzo della rete scolastica.
Sappiamo con certezza che la situazione economica del nostro Paese, come quella globale, è drammatica, quindi dobbiamo proteggere con forza queste istituzioni e le risorse indirizzate all’istruzione delle nuove generazioni. Qui vi è un ruolo importantissimo dove la politica non si può dividere, deve esserci unità in quanto l’obiettivo è molto elevato. Il raggiungimento della cultura di una generazione che cresce all’interno di nazioni europee e del mondo deve essere fondamentale. E’ per avere la garanzia che tutti i problemi che si affrontano quotidianamente e che si osservano per una carenza di cultura legata a quei disastri che avvengono in certe parti del mondo, non sia fondamentalmente basata sull’ignoranza e sulla non formazione delle nuove generazioni.
Questo aspetto deve assumere un’importanza molto alta affinché le divisioni che ci sono all’interno di quest’Aula e anche nelle Aule parlamentari non lascino spazi vuoti sia di risorse umane che di risorse economiche, quegli spazi vuoti che rischiano di lasciare i nostri ragazzi senza l’elemento fondamentale dello sviluppo culturale.
Questo, dunque, è un obiettivo universale e consolidato. Dobbiamo gestire le risorse al meglio, sappiamo che dobbiamo garantire quel famoso “tirar la coperta che è sempre corta”, che a volte riusciamo a farla diventare elastica per coprire anche fasce che potrebbero rimanere scoperte. Dobbiamo fare quelle operazioni fondamentali che nascono dalla concertazione continua, dal dialogo, dal coinvolgimento delle Istituzioni locali, che sono, sì, emarginate dall’aspetto formale e legislativo, ma che sono fondamentali per dare quella garanzia che serve a coprire quei piccoli buchi che si creano economicamente. A volte è anche con il volontariato che dobbiamo mettere a disposizione le risorse umane necessarie.
Ecco allora che un’Assemblea legislativa regionale dovrebbe essere innanzitutto pacata e calma in attesa di avere la certezza delle risorse sia umane che economiche. Successivamente, attraverso la concertazione, deve costruire un percorso condiviso senza conflitti, come abbiamo invece fatto negli anni passati e che probabilmente si ripeterà anche negli anni a seguire.
Come gruppo di minoranza l’adesione su questo atto la esprimiamo con un voto di astensione. Rimango disponibile a portare un contributo attivo a qualsiasi iniziativa venga presa dalla maggioranza a sostegno di quell’importante ruolo fondamentale che la politica deve assumere per l’istruzione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D’Isidoro.

Antonio D’ISIDORO. Vorrei fare un brevissimo intervento fuori chiave, quindi da uomo di scuola dico che non si poteva fare di meglio per quanto riguarda gli indirizzi.
Sono preoccupato del fatto che questa materia, all’infuori dei principi generali, passerà alle Regioni. Pertanto cosa possiamo evincere dalle dichiarazioni annunciate? Una destrutturazione della scuola attraverso un impoverimento economico massimale. Vero!
Altro fatto che mi sembra importante. Ma se i fondi non erano sufficienti per lo Stato, lo saranno per le Regioni domani?!
Quindi se votiamo gli indirizzi preoccupiamoci anche di quello che verrà dopo, tra l’altro mi sembra che sia il contrario, per come ce l’ho io, del concetto di federalismo.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Mollaroli.

Adriana MOLLAROLI. Ho valutato con attenzione la proposta del Consigliere Capponi. Una questione, peraltro, già valutata in Commissione e che avevamo trasformato in una formula più compatibile con il percorso formale.
Quindi ritengo possa essere presa in considerazione, se vogliamo possiamo fare un emendamento altrimenti lo facciamo in sede di coordinamento tecnico, ovvero, si sopprime la parte che abbiamo modificato. Però una formulazione va soppressa, mentre l’altra è corretta, tutt’al più si può modificare la parola “predetta” con la parola “presente”, che è un cambio linguistico ma non di sostanza.
Pertanto se adesso si intende sopprimere non cambia la sostanza dell’atto, quindi potremo sistemare in sede di coordinamento tecnico

PRESIDENTE. Dunque, con queste precisazioni, diamo mandato al coordinamento tecnico di recepire le questioni poste dal Consigliere Capponi.
Ha la parola l’Assessore Ascoli.

Ugo ASCOLI. Vorrei fare alcune precisazioni, innanzitutto sul testo licenziato dalla Commissione, condivido che si debbano fare alcuni aggiustamenti tecnici perché ci sono richiami che dovrebbero essere evitati, dovuti sostanzialmente ad una svista. Inoltre vorrei rispondere ad alcune osservazioni fatte dai Consiglieri su due o tre questioni.
Rispetto all’anno scorso il clima scolastico della scuola italiana è completamente cambiato. Non entro nella polemica, dico soltanto che lo scorso anno quando licenziammo il testo – e non abbiamo usato il buonsenso come dice la Consigliera Romagnoli – avevamo da una lato una riforma in atto dei tecnici e dei professionali, avevamo il Ministro Fioroni che aveva tolto alcuni elementi della riforma Moratti ribadendo che gli Istituti professionali erano dello Stato, dall’altro avevamo una riforma Moratti che veniva rinviata e il cui inizio procrastinato all’anno successivo con l’idea di smontare alcuni elementi della riforma stessa.
Tutto ciò non c’è più, però in questo momento abbiamo una scuola che va verso l’applicazione della riforma Moratti, di quello che resta dopo l’intervento sui tecnici e sui professionali, e poi abbiamo un Governo che sta cercando di entrare con i piedi nel piatto in modo pesante nell’ordinamento di tutte le scuole italiane, e lo sta facendo sia guardando il tempo scuola che guardando la soppressione probabile dei professionali salvo alcuni indirizzi.
Quindi c’è un clima completamente cambiato, e mentre lo scorso anno si giustificavano alcuni possibili cambiamenti, seppur limitati, anche se poi le battaglie campanilistiche hanno avvelenato l’atmosfera dell’Assemblea legislativa, quest’anno, come da tutti riconosciuto, ci voleva solo il buonsenso di dire “stiamo fermi, vediamo prima cosa accade nella nostra regione e nel paese”.
Questo è stato il senso. Abbiamo registrato i cambiamenti, abbiamo detto che occorreva posizionarci in un clima di attesa, nella sostanza abbiamo recepito quello che evocava il Consigliere Capponi, cioè l’idea di bloccare qualsiasi nuova istituzione, qualsiasi nuovo indirizzo, e di conseguenza anche di evitare di riprodurre ulteriori sezioni o distaccamenti di istituti alberghieri.
Tutti ricordiamo la “battaglia” che si svolse in quest’Aula, quindi non ho nessuna intenzione di riprendere quel clima, sarò assolutamente – posso rassicurare la Consigliera Romagnoli – durissimo a rispondere a qualsiasi tentativo di derogare alle nostre regole.
Del resto lo vedremo insieme, infatti il piano passerà di nuovo in Commissione e di nuovo in Assemblea legislativa, avremo modo di ragionare insieme, posso garantire alla Consigliera che per quanto di mia competenza cercherò di fare rispettare al 100% le regole che ci stiamo dando in questo momento in Aula.
Però siamo anche tutti consapevoli dei problemi che stanno emergendo nella scuola in conseguenza degli atti del Governo, quindi sono preoccupato di alcune cose e per le quali abbiamo attivato un coordinamento che non ha precedenti nella storia di questa Assemblea legislativa. Ad esempio abbiamo messo in piedi un coordinamento fra l’Assessorato regionale, le organizzazioni sindacali, l’Anci, l’Upi, l’Uncem, la Lega delle autonomie e tutta la Commissione assembleare. Abbiamo fatto una prima riunione, ci siamo scambiati alcune idee, ovviamente c’erano anche i colleghi Consiglieri dell’opposizione. Auspico, quindi, che questo coordinamento di tutte le forze politiche e sociali possa andare avanti, perché dobbiamo affrontare la trasformazione, ovvero i cambiamenti di scenario che inevitabilmente arriveranno in questa regione dai provvedimenti governativi, quali essi siano.
Per quello che stiamo vedendo avremo dei cambiamenti forti nel tempo scuola, nel dimensionamento scolastico, nella sopravvivenza di piccole scuole, nelle problematiche delle scuole di montagna e dei piccoli comuni. Quindi avremo molte questioni che spero riusciremo ad affrontare insieme con la dovuta unità di intenti.
Comunque non c’è dubbio che quello che oggi stiamo vedendo discutere nell’Aula del Parlamento italiano non ci rassicura sul futuro. Infatti il maxi emendamento del Governo, che oggi verrà votato con la fiducia, fa dei passaggi quanto meno preoccupanti. Questo maxi emendamento, siccome il decreto n. 138 prevede la necessità di 24 ore settimanali per ogni classe della scuola primaria e prevede il famoso maestro unico, dice che si può fare qualche ora in più oltre le 24 ore. Ma poi chi pagherà queste ore in più? Le pagheranno i fondi delle scuole. Sappiamo perfettamente che siamo a un livello di depauperamento formidabile dei fondi scolastici, quindi dire questo significa prendere un po’ in giro la società italiana dicendo qualcosa che non potrà accadere.
Così come si dice nel piano programmatico del Governo che qualora ci saranno le necessarie chiusure e ridimensionamenti è possibilità data alle Regioni e agli enti locali di prendere misure per alleviare il disagio degli scolari. Siamo veramente alle tragiche comiche finali!
Spero che la saggezza ultima del Parlamento e soprattutto la mobilitazione in campo nel Paese riescano ad evitare questi contraccolpi, ma è certo che se questi contraccolpi diventeranno legge della Repubblica nei prossimi mesi avremo gravissimi problemi da affrontare
PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi passiamo alla votazione.

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 100. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)


Mozione n. 266
dei Consiglieri Capponi, Pistarelli, Massi, Brini
“Gestione integrata dei rifiuti – determinazione delimitazione degli Ato e determinazione ente che diverrà autorità d’ambito”
(Ritiro)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 266 dei Consiglieri Capponi, Pistarelli, Massi, Brini. Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Visto che la Giunta pochi giorni fa ha approvato un testo che sostanzialmente recepisce questa mozione, se gli altri colleghi sono d’accordo propongo di ritirarla.

PRESIDENTE. Quindi, non vedendo dissensi, consideriamo la mozione n. 266 ritirata.


Mozione n. 215
del Consigliere Massi
“Celebrazione per i 150 anni dell’Unità d’Italia 1861-2011”

Interpellanza n. 52
del Consigliere Massi
“Fondi per i 150 anni dell’Unità d’Italia (1861-2011)”

abbinate
(Inizio discussione e rinvio)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 215 del Consigliere Massi abbinata all’interpellanza n. 52 del Consigliere Massi.
Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. Dato che le vicende che hanno portato all’Unità d’Italia hanno interessato particolarmente la regione Marche in diversi luoghi e in diversi momenti, è chiaro che la mozione e l’interpellanza sono rivolte al Presidente per capire qual sarà la programmazione dei fondi che tutti i Governi – aveva già cominciato Prodi – metteranno d’ora in poi nelle finanziarie.
In giro c’è stato anche qualche sconcerto, ne dico uno. Ad esempio, per Padre Matteo Ricci a Macerata – e sapete quanto noi maceratesi siamo affezionati a questa figura – i fondi vengono presi dall’Unità d’Italia?! Vorrei capirlo, perché mi pare che c’entra come i cavoli a merenda! Ma non perché ci dispiace se la Giunta riesce a giustificare questa devoluzione, va benissimo, ma vorrei capire qual è la programmazione, perché abbiamo Matteo Ricci nel 2010 e l’Unità d’Italia nel 2011. Poi c’è Castelfidardo, Tolentino, altre realtà. A Macerata c’è un museo del Risorgimento – lo dico ai colleghi laici –, allora, come è possibile che un museo del Risorgimento, che vi assicuro è di grande valore didattico, educativo, lì ci sono lettere autografe di Mazzini, di Garibaldi, cronache del tempo, cimeli, il Comune di Macerata lo tiene nel sottoscala?!
Quindi mi sono detto che potrebbe essere il momento per riaprire un patrimonio museale sepolto da tempo, richiesto da tutti, laici e cattolici, perché veramente è un patrimonio di quella città e di questa regione, ma che sta chiuso lì.
So che la Regione ha intenzione di impegnare diversi soldi per la Cittadella di Ancona. Va bene anche questo, ci mancherebbe, ma ho chiesto solo un impegno a programmare con gli enti locali e in particolare con le Province di Ancona e Macerata (Castelfidardo e Tolentino). So che della battaglia le associazioni di Castelfidando e di Tolentino si sono sentite per questa programmazione, ma non hanno ancora avuto contatti o risposte dalla Regione.
Da noi, dove c’è stata la battaglia con Gioacchino Murat, che è considerata la prima battaglia per l’indipendenza, sta nascendo un progetto di parco storico.
Tutte queste cose l’Assessorato alla cultura le conosce, queste sollecitazioni sono pervenute, ma non è arrivata mai una risposta.
Qui c’è anche il collega Comi che è a conoscenza di questa vicenda.
Dunque vorremmo conoscere dalla Regione la programmazione, i soldi per le prossime finanziarie dallo Stato e dalla Regione. Perché c’è un patrimonio da recuperare, ci sono da valorizzazione alcuni luoghi. Capisco che i monumenti, i palazzi costano, ma le altre cose, come la riapertura di musei, la loro riprogrammazione, la valorizzazione dei luoghi, il coinvolgimento di istituzioni e scuole, è una cosa che possiamo fare.
Vedo che c’è un ritardo, anche se non è il tema di questa mozione, anche sulle celebrazioni del futurismo. A gennaio-febbraio 2009 ricorre il centenario del manifesto di Marinetti e qui non se ne è mai parlato.

PRESIDENTE. Per la Giunta risponde l’Assessore Ascoli.

Ugo ASCOLI. Certamente l’Assessore alla cultura avrà modo di incontrare tutti coloro che esprimono le istanze di cui ha parlato il Consigliere Massi. Auspico che per tali istanze del territorio maceratese ci sia una capacità di dialogo e di accoglimento in quanto mi sembrano di grande rilievo.
Per il momento vorrei rispondere alla domanda più precisa, cioè qual è il programma di interventi connessi per il centocinquantesimo anniversario dell’Unità nazionale, per essere preciso mi rifarò ad un testo scritto.
La legge 29 novembre 2007, n. 222 "Conversione in legge con modificazioni, del decreto-legge 1° ottobre 2007, n, 159, recante interventi urgenti in materia economico-finanziaria, per lo sviluppo è l'equità sociale" (pubblicata nella Gazzetta ufficiale n. 279 del 30 novembre 2007), prevede all'art. 36 disposizioni e finanziamenti in merito al programma di interventi connessi alle celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità nazionale.
La legge prevede la realizzazione e il completamento di un programma di qualificati interventi ed opere, anche infrastrutturali, di carattere culturale e scientifico, nonché di un quadro significativo di iniziative allocate su tutto il territorio nazionale, tali da assicurare la compiuta diffusione e testimonianza del messaggio di identità ed unità nazionale proprio delle celebrazioni.
Sovrintende il programma un apposito Comitato dei Ministri denominato: «150 anni dell'Unità d'Italia», di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 24 aprile 2007 (pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 122 del 28 maggio 2007), che opera in raccordo con gli enti territoriali interessati.
Fino a qui è la parte ufficiale nazionale.
La Regione Marche ha presentato, a detto Comitato dei Ministri, la proposta di finanziare il progetto di recupero e di ristrutturazione del complesso immobiliare denominato Rocca della Cittadella di Ancona, in quanto: l'immobile è di proprietà esclusiva della Regione Marche; la Regione Marche dispone del progetto preliminare dei lavori di recupero, adeguamento funzionale e sistemazione dell'arca circostante; l'immobile è destinato ad essere sia sede della Regione Marche, sia sede dell'iniziativa Adriatico-Jonica (Segretariato dell'Adriatica), organismo internazionale di cooperazione tra l'Italia ed i Paesi dell'Est che raggruppa otto nazioni (Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia, Serbia, Montenegro e Slovenia); l'intervento di recupero, per l'importanza architettonica dell'immobile e della vasta area su cui ricade, è di assoluto valore, e riqualifica uno dei luoghi più importanti della nostra regione dal punto di vista storico, paesaggistico-ambientale ed urbano.
Il progetto di recupero e di adeguamento strutturale della Cittadella di Ancona, da adibirsi a sede della Regione Marche, e dell'iniziativa Adriatico-Jonica (Segretariato dell'Adriatico) ammonta a € 26.1.00.000,00, di cui £ 18.270,000,00 a carico dello Stato, e la differenza, circa 8 milioni, a carico del sistema locale (Regione, enti locali).
Inoltre la Regione Marche ha proposto, quale secondo intervento, la realizzazione della sede dell’IRO - Istituto per le Relazioni con l'Oriente e del Museo "P. Matteo Ricci), con sede a Macerata, che saranno finanziati con fondi del proprio bilancio e con possibilità di delega, per la esecuzione dell'intervento, sempre a favore della Struttura di Missione ministeriale, che lo realizzerà secondo le stesse procedure previste per l'esecuzione dei progetti di cui alla legge n. 222/2007 (procedure accelerate). L'importo dell'intervento è stimato in € 6 milioni, finanziato con fondi FAS e con fondi del sisma destinati al recupero degli immobili e prevede i seguenti interventi: Palazzo Trevi Senigallia, intervento per opere edili, impianti e arredi; Palazzo delle Terme più locali ex pinacoteca (complesso biblioteca comunale), intervento per opere edili, impianti e arredi; allestimento museale vita e opere di P. Matteo Ricci più adeguamento rete museale cittadina.
Questo è quanto volevo comunicare ufficialmente al Consigliere Massi, pur restando naturalmente l’interesse per altri tipi di iniziative che potranno essere prese in considerazione nei prossimi mesi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Vorrei un chiarimento dall’Assessore, che forse mi è sfuggito o non sono stato sufficientemente attento. Nell’incontro avuto tra Giunta e Comune di Macerata su Padre Matteo Ricci si è parlato anche del recupero della Chiesa di San Filippo, che però non ho sentito nominare in questo intervento. Non so se sia una dimenticanza oppure perché è stato detto di più a Macerata e meno oggi in Ancona.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Ascoli.

Ugo ASCOLI. Credo che ci sarà la possibilità di altri interventi, ma per adesso quelli ufficialmente registrati sono quelli di cui ho parlato.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Siccome le questioni poste dal Consigliere Massi sono meritevoli di una riflessione più approfondita, chiedo il rinvio e un conseguente incontro dei Capigruppo per vedere se possiamo giungere ad una sintesi rispetto all’utilizzo dei fondi, perché non avremo nessun problema a votarla.

PRESIDENTE. Di questo, Consigliere Massi, mi sembra di cogliere una sua valutazione positiva.

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. Sì.

PRESIDENTE. Dunque il Consigliere Massi aderisce alla proposta di rinvio, pertanto poniamo tale questione alla prossima Conferenza dei Capigruppo e iscriviamo di nuovo all’ordine del giorno della prossima seduta assembleare la mozione n. 215 abbinata all’interpellanza n. 52.


Mozione n. 285
del Consigliere Procaccini
“Posizione della Regione Marche in relazione alle dichiarazioni di esponenti del Governo nazionale”
(Discussione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 285 del Consigliere Procaccini che ha la parola per illustrarla.

Cesare PROCACCINI. L’attenzione delle istituzioni democratiche rispetto ai dettami costituzionali deve essere sempre all’altezza della situazione. Si è verificato che Sindaci e Ministri del Popolo delle Libertà, in particolare esponenti di ex An, approfittando delle loro importanti cariche istituzionali, hanno svolto un tentativo di riabilitare i cosiddetti ragazzi di Salò, che non va dimenticato si arruolarono nell’esercito degli invasori tedeschi dopo la caduta di Mussolini.
Per la verità questo fatto in passato è stato agevolato - se così possiamo dire -, anche in maniera inconsapevole, da alcune forze democratiche, in particolare dagli ex comunisti che per cercare una nuova legittimità anch’essi si erano incamminati sulla strada di un revisionismo molto pericoloso.
Accostare ed equiparare gli aderenti alla Repubblica sociale di Salò alle forze partigiane e democratiche costituisce una palese violazione della verità della storia nonché della Costituzione, perché siamo in presenza di un vero e proprio atto di sovversivismo delle classi dirigenti.
E’ un falso dire che erano in buonafede, infatti, dopo l’8 settembre 1943, era a tutti noto quello che i tedeschi avevano fatto in termini di crimini anche verso le popolazioni civili. Non solo, proprio in quel periodo veniva alla luce l’atroce realtà dei campi di sterminio nazisti.
Nonostante ciò, e forse anche per questo, i cosiddetti ragazzi di Salò si arruolarono con l’esercito nazista. Fondarono le SS italiane e parteciparono ai plotoni di esecuzione per fucilare i partigiani e i renitenti alla leva.
Pertanto tale mozione vuole avere solo il compito di richiamare il Governo, i suoi Ministri, il Parlamento della Repubblica e tutte le Istituzioni al rispetto della Costituzione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Chiedo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Procediamo alla verifica del numero legale.

Michele ALTOMENI. Procedo alla chiama:
Michele Altomeni presente
Marco Amagliani presente
Fabio Badiali presente
Stefania Benatti presente
Massimo Binci presente
Giuliano Brandoni presente
Ottavio Brini assente
Raffaele Bucciarelli assente
Giacomo Bugaro assente
Franco Capponi assente
Guido Castelli assente
Enrico Cesaroni assente
Graziella Ciriaci assente
Francesco Comi presente
Giancarlo D’Anna presente
Antonio D’Isidoro presente
Sandro Donati assente
Sara Giannini presente
Roberto Giannotti assente
Leonardo Lippi assente
Marco Luchetti presente
Katia Mammoli presente
Francesco Massi assente
Almerino Mezzolani presente
Luigi Minardi presente
Adriana Mollaroli presente
Rosalba Ortenzi assente
Paolo Petrini assente
Fabio Pistarelli assente
Cesare Procaccini presente
Mirco Ricci assente
Lidio Rocchi assente
Franca Romagnoli assente
Vittorio Santori assente
Daniele Silvetti assente
Vittoriano Solazzi presente
Vincenzo Sordoni presente
Gian Mario Spacca assente
Oriano Tiberi assente
Luigi Viventi assente

PRESIDENTE. Il numero legale non c’è. La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 12,55