Resoconto seduta n.122 del 25/11/2008
SEDUTA N. 122 DEL 25 NOVEMBRE 2008

La seduta inizia alle ore 10,30

Presidenza del Presidente
Raffaele Bucciarelli


Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Do per letto il processo verbale della seduta n. 121 del 18 novembre 2008 il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’articolo 29 del Regolamento interno.
E’ stata presentata la seguente proposta di legge:
- n. 279, in data 19 novembre, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Legge comunitaria regionale 2008”, assegnata alla VI Commissione in sede referente e alle Commissioni I, II, III, IV, V e al Consiglio delle autonomie locali per il parere facoltativo.
Sono state presentate, in data 20 novembre 2008 le seguenti proposte di atto amministrativo:
- n. 106, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “L.r. n. 6/2005, art. 4 – Piano forestale regionale (PFR)”, assegnata alla III Commissione in sede referente e alla IV Commissione ai sensi dell’articolo 68 del regolamento interno.
- n. 107, ad iniziativa della Giunta regionale concernente: “Integrazioni alle norme tecniche di attuazione del piano di gestione integrata delle aree costiere. Deliberazione amministrativa del Consiglio regionale n. 169/2005”, assegnata alla IV Commissione in sede referente.
E’ stata presentata la seguente mozione:
- n. 307, del Consigliere Petrini: “Adesione campagna del Fiocco Bianco”
Il Presidente della Giunta ha trasmetto le seguenti deliberazioni:
- n. 1589 del 17/11/2008: “Art. 29, comma 2, della l.r. n. 31/2001 – Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2008 approvato con d.g.r. n. 1588/2007 e sue successive modificazioni ed integrazioni. €. 99.108,55”;
- n. 1590 del 17/11/2008: “Art. 29, comma 2, della l.r. n. 31/2001 – Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2008 approvato con d.g.r. n. 1588/2007 e sue successive modificazioni ed integrazioni. €. 781,60;
- n. 1591 del 17/11/2008: “Art. 29, comma 2, della l.r. n. 31/2001 – Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2008 approvato con d.g.r. n. 1588/2007 e sue successive modificazioni ed integrazioni - € 7.531,78 – Modifica al POA 2008 approvato con d.g.r.. n. 1588/2007 “;
- n. 1592 del 17/11/2008: “Art. 29, comma 2, della l.r. n. 31/2001 – Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2008 approvato con d.g.r. n. 1588/2007 e sue successive modificazioni ed integrazioni. € 5.000,00”;
- n. 1593 del 17/11/2008: “Art. 29, comma 1, della l.r. n. 31/2001 e art. 25, comma 1 della l.r. n. 20/2007 – Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2008 di entrate derivanti da assegnazione da soggetti terzi per recuperi e iscrizione della relativa spesa. € 5.371,15";
- n. 1594 del 17/11/2008: “Art. 29, comma 1 della l.r. n. 31/2001 e art. 25, comma 1 della l.r. n. 20/2007 – Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2008 di entrate derivanti da assegnazione di fondi da parte dell’Unione europea vincolati a scopi specifici e delle relative spese. € 25.500,00";
- n. 1595 del 17/11/2008: “Art. 44, comma 2, della l.r. n. 19/2007 – Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2008 approvato con d.g.r. n. 1588/2007 e sue successive modificazioni ed integrazioni. € 54.000,08”;
- n. 1596 del 17/11/2008: “Art. 44, comma 2, della l.r. n. 19/2007 – Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2008 approvato con d.g.r. n. 1588/2007 e sue successive modificazioni ed integrazioni. € 36.610,14”;
- n. 1597 del 17/11/2008: “Art. 44, comma 2, della l.r. n. 19/2007 – Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2008 approvato con d.g.r. n. 1588/2007 e sue successive modificazioni ed integrazioni. € 31.998,83”;
- n. 1598 del 17/11/2008: “Art. 44, comma 1, lett. C della l.r. n. 19/2007 – Attuazione del decentramento amministrativo: variazione agli stanziamenti di UPB di spesa nel bilancio di previsione per l’anno 2008, conseguente al riordino delle funzioni amministrative tra lo Stato, le Regioni e gli Enti locali. € 3.144.999,20";
- n. 1599 del 17/11/2008: “Art. 29, comma 2, della l.r. n. 31/2001 – Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2008 approvato con d.g.r. n. 1588/2007 e sue successive modificazioni ed integrazioni. € 4.500,00”;
- n. 1600 del 17/11/2008: “Art. 29, comma 2, della l.r. n. 31/2001 – Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2008 approvato con d.g.r. n. 1588/2007 e sue successive modificazioni ed integrazioni. € 1.447,98”;
- n. 1601 del 17/11/2008: “Art. 29, comma 2, della l.r. n. 31/2001 – Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2008 approvato con d.g.r. n. 1588/2007 e sue successive modificazioni ed integrazioni. € 137.650,00 – Modifica al POA 2008 approvato con d.g.r. n. 1588/2007”;
- n. 1602 del 17/11/2008: “Art. 29, comma 1, della l.r. n. 31/2001 – Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2008 – Rettifica della d.g.r. n. 1505/2008. € 35.200,00”;
- n. 1603 del 17/11/2008: “Art. 29 della l.r. n. 31/2001 e art. 26 della l.r. n. 20/2007 – Variazione compensativa € 4.167.277,00”;
- n. 1604 del 17/11/2008: “Art. 29, comma 2, della l.r. n. 31/2001 – Variazione compensativa al Programma operativo annuale per l’anno 2008 approvato con d.g.r. n. 1588/2007 e sue successive modificazioni ed integrazioni. € 57.468,94";
- n. 1605 del 17/11/2008: “Art. 29, comma 1, della l.r. n. 31/2001 e art. 25, comma 1 della l.r. n. 20/2007 – Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2008 di entrate derivanti da assegnazione di fondi da parte dell’Unione europea vincolati a scopi specifici e delle relative spese. € 1.834.412,00";
- n. 1606, del 17/11/2008: “Art. 29, comma 2, della l.r. n. 31/2001 – Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2008 approvato con d.g.r. n. 1588/2007 e sue successive modificazioni ed integrazioni. € 45.000,00”;
- n. 1607, del 17/11/2008: “Art. 25 della l.r. n. 20/2007 – Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2008 di entrate derivanti da assegnazioni per la realizzazione del progetto “Programma di prevenzione del tabagismo e di sostegno alla legge 3/2003” e relativi impieghi. € 2.500,00";
- n. 1608, del 17/11/2008: “Art. 25 della l.r. n. 20/2007 – Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 20085 di entrate derivanti da irrogazioni di sanzioni amministrative e relativi impieghi. € 5.000,00";
- n. 1609, del 17/11/2008: “Art. 29, comma 2 e 3 della l.r. n. 31/2001 e art. 26, comma 1, della l.r. n. 20/2007 – Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2008 approvato con d.g.r. n. 1588/2007 e sue successive modificazioni ed integrazioni. € 550.000,00”;
- n. 1610, del 17/11/2008: “Art. 29, comma 2 e 3 della l.r. n. 31/2001 – Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2008 approvato con d.g.r. n. 1588/2007 e sue successive modificazioni ed integrazioni. € 24.000,00”;
- n. 1611, del 17/11/2008: “Art. 20, comma 3, della l.r. n. 31/2001 – Prelevamento dal fondo di riserva per le spese obbligatorie per l’integrazione dello stanziamento di capitoli compresi nell’elenco n. 4 “Spese dichiarate obbligatorie” del bilancio 2008. € 32.963,63";
- n. 1612, del 17/11/2008: “Attuazione dell’art. 13 della l.r. n. 30/2008 concernente: “Disciplina delle attività regionali in materia di commercio estero, promozione economia ed internazionalizzazione delle imprese e del sistema territoriale”.
Hanno chiesto congedo il Presidente Spacca e i Consiglieri Bugaro e Tiberi.


Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Ieri ho presentato un’interrogazione, non ancora registrata, relativa alla tragedia avvenuta l’altro giorno in una scuola italiana che ha destato moltissimo scalpore e preoccupazione Chiedo, se possibile, di anticiparla o comunque di conoscere, visto che gli Assessori Carrabs e Donati si sono impegnati a fare un incontro con i Presidenti delle Province, la situazione delle Marche sull’agibilità delle scuole. Considerato peraltro che sia le diverse associazioni dei consumatori che un’indagine fatta a livello nazionale ci dicono che le Marche, purtroppo, hanno solo il 48,61% di attestati che certificano la sicurezza degli stabili scolastici.
Quindi credo sarebbe opportuno, prima di quelle date, conoscere allo stato attuale quali sono le situazioni nella nostra regione e ciò anche per evitare fenomeni di preoccupazione dei genitori.
Inoltre vorrei invitare l’Assemblea legislativa ad osservare un minuto di silenzio per la tragedia verificatasi nel Nord Italia.

PRESIDENTE. Bene, allora chiediamo alla Giunta, qui ben rappresentata, di fare una verifica della situazione per poter fare poi una relazione nella prossima seduta assembleare.


Comunicazione
Giornata internazionale dell’Onu contro la violenza sulle donne

PRESIDENTE. Innanzitutto saluto con piacere l’Istituto comprensivo di Collemarino di Ancona, benvenuti bambine e bambini.
Ed ora, prima di iniziare con i punti all’ordine del giorno, vorrei attirare l’attenzione dell’Aula sul fatto che oggi è la giornata internazionale dell’Onu contro la violenza sulle donne.
E’ questa una piaga che coinvolge tutte le nazioni perché, come sapete, il rapporto tra uomo e donna è non soltanto il primo motivo di oppressione ma è anche motivo di grandi violenze che molto spesso vengono esercitate nelle mura domestiche e che spessissimo non vengono neanche denunciate.
Vi propongo quindi un minuto di silenzio non come generalmente viene fatto in segno di lutto ma come segno di solidarietà partecipata con tutte le donne che subiscono violenza e come momento di riflessione per il genere maschile affinché cambi il rapporto con le donne.

(L’Assemblea legislativa osserva un minuto di silenzio)


Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Petrini.

Paolo PETRINI. Proprio a proposito di quanto il Presidente Bucciarelli ha appena detto ho presentato una mozione sull’adesione della campagna del Fiocco Bianco – peraltro facendomi strumento di una precisa richiesta che mi ha fatto l’Associazione che si occupa di questa campagna – di cui ne chiedo l’iscrizione d’urgenza all’ordine del giorno.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l’iscrizione all’ordine del giorno della mozione n. 307 del Consigliere Petrini “Adesione campagna del Fiocco Bianco”.

(L’Assemblea legislativa approva)


Interrogazione n. 1116
del Consigliere Bugaro
“Collegamento tra SS 76 e l’Interporto Marche”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’interrogazione n. 1116 viene rinviata per assenza del Consigliere interrogante.


Interrogazione n. 1072
della Consigliera Mammoli
“Dotazione di personale medico e paramedico per il funzionamento dei centri di diabetologia di Chiaravalle e di Porto Recanati”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1072 della Consigliera Mammoli. Per la Giunta risponde l’Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Questa interrogazione necessita innanzitutto una premessa. La l.r. n. 38/87 prevede l’istituzione nella Regione Marche di n. 14 Centri diabetologici di secondo livello regionale: l’INRCA ed il Presidio “Salesi” per quanto attiene l’assistenza ad infanti adolescenti.
Nell’anno 2006 hanno fatto riferimento ai quattordici centri n. 42.192 soggetti (52% maschi e 48 femmine) di questi il 6,7 % presentava un diabete di tipo 1, il 91% un diabete di tipo 2 ed il restante 2,3 % è seguito per altri motivi.
Sempre nell’anno 2006 hanno prestato servizio presso detti centri n. 81 operatori a tempo pieno, n. 14 a tempo parziale e n. 17 con contratti, per lo più podologhe convenzionate per il tramite di apposito progetto regionale.
Presso tutti i Centri sono disponibili servizi dietologici, podologici ed endocrinologici; tra il 70 ed il 90% dei Centri si hanno poi servizi oculistici, andrologici, vascolare e cardiologici.
Elevata l’attenzione per quanto attiene gli esami legati alle complicanze: circa 8.000 fundus oculi e 19.000 monitoraggi per nefropatia. L’86% dei soggetti è stato sottoposto a controllo della emoglobina glicosilata, attività con il valore assoluto più alto in Italia registrato dalla Associazione medici diabetologi (AMD).
Si segnala che gran parte dei dati riportati sono stati acquisiti per via informatica in quanto l’80% dei centri marchigiani è già in rete. Tra i Centri in rete c’è anche l’INRCA, citata dalla Consigliera interrogante, che nell’anno 2006 ha segnalato n. 7.010 pazienti di cui n. 6.449 già in terapia e n. 561 nuovi pazienti.
Alla luce di quanto riportato si può sicuramente affermare che la diabetologia marchigiana è un esempio a livello nazionale e che i nostri servizi hanno una forte capacità di attrattiva; le stime di settore ci dicono infatti che in media solo 1 soggetto su 3 sa di avere il diabete, mentre nelle Marche, dove viene stimata una popolazione di circa 90.000 possibili soggetti interessati, quasi la metà (42.192) fa già riferimento al servizio sanitario.
Possibili sviluppi e riorganizzazione.
Quanto detto non ha comunque allentato l’attenzione sui possibili sviluppi del problema diabete che, causa i modificati stili di vita e l’allungarsi della età media e stante quanto dichiara la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità, sta assumendo proporzioni epidemiche. Si sottolinea al riguardo un articolo del prestigioso New England Journal of Medicine del 2007 dove si afferma che l’aspettativa di vita dei bambini nati in questo millennio potrebbe essere, a causa del diabete e dell’obesità, minore di quella dei loro genitori, invertendo così un trend millenario di progresso nella sopravvivenza.
Pertanto oltre ad avere seguito con puntualità il settore, basti pensare al citato progetto “piede diabetico”, al network dei Centri oppure al call center pro-attivo (sperimentazione di livello internazionale), il Servizio Salute con il Comitato regionale di diabetologia ha fattivamente collaborato alla elaborazione delle linee di indirizzo della nuova diabetologia, così come recepite nell’ambito della proposta di legge attualmente in itinere in Assemblea legislativa regionale.
Al riguardo e con particolare riferimento anche al problema posto dall’interrogante ci sembra doveroso riportare sinteticamente i punti nodali della sunnominata proposta.
Primo. Alla luce di quanto detto sulle proporzioni del fenomeno, preso atto dei relativi costi sociali e sanitari e valutata l’attività dei centri che stante l’eccessiva affluenza sta provocando uno svilimento dell’intervento specialistico con un eccesso di quantità a scapito della qualità, si impone, come già attuato in altre Regioni, la necessità di scelte che vedano un forte coinvolgimento dei Medici di medicina generale (MMG), al fine di realizzare una “Gestione integrata del paziente diabetico”. L’attuale sistema assistenziale non prevede infatti una integrazione professionale tra Centri antidiabetici e MMG, con uno scollamento degli interventi che può generare duplicazioni, ricoveri inappropriati e/o evitabili, sproporzionati carichi di lavoro e intasamenti dei Centri.
Secondo. Sulla base della attuale organizzazione regionale e della frammentazione delle risorse nella proposta si prospetta altresì un modello “hub and spoke” con alcuni Centri di primo livello e dei riferimenti provinciali/regionali di secondo livello che costituirebbero unità operative complesse.
Terzo. Strutturazione e riconoscimento della attività attualmente svolta in seno al centro INRCA concernente il piede diabetico. Complicanza come noto estremamente diffusa e che in questi anni ha comportato per l’INRCA una strutturazione con apposito personale ed ambulatori dedicati.
In conclusione.
Dato atto dell’impegno profuso nella realizzazione degli ambulatori satellite di Chiaravalle e Porto Recanati, riconosciute le difficoltà logistiche che incontrano i pazienti residenti fuori Ancona nel recarsi all’INRCA e preso atto, come su riportato, delle difficoltà che lo stesso centro INRCA ha nella gestione di detti pazienti, si ritiene che in questa fase sia utile seguire con puntualità gli sviluppi della nuova proposta di legge.
In particolare la sunnominata gestione integrata aprirà scenari quanto mai interessanti con positivi possibili sviluppi sia per i centri sia in particolar modo per l’utenza, peraltro puntualmente coinvolta nell’ambito delle scelte in parola per il tramite delle proprie Associazioni di rappresentanza.
Al momento, pertanto, si ritiene inopportuno operare scelte che si pongano al di fuori della accennata proposta di legge, la cui attuazione per altro richiederà a questo servizio un significativo impegno sia di carattere economico che di carattere attuativo/organizzativo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, la Consigliera Mammoli.

Katia MAMMOLI. Ringrazio l’Assessore per il quadro molto chiaro e completo che ci ha presentato rispetto alla situazione dei malati di diabete nelle Marche.
Nonostante questa patologia sia purtroppo in crescita anche a causa dello stile di vita, mi sembra, in base alla risposta che ci ha dato l’Assessore, che all’interno della regione Marche venga controllata in maniera abbastanza puntuale. Inoltre, almeno così ho recepito, si ritiene più opportuno intervenire in settori e con servizi all’avanguardia e appropriati piuttosto che distribuire i servizi sul territorio.
La mia interrogazione voleva chiarire una situazione venutasi a creare. L’Assessore ha detto che al momento si sta valutando e portando avanti il Piano sanitario regionale, quindi non prevede, almeno da quanto ho compreso dalla sua riposta, sul territorio un allargamento per questi settori. Posso anche essere d’accordo, d’altro canto l’input del Piano sanitario che abbiamo approvato è questo, ovvero non è una distribuzione ma piuttosto un accentramento dei servizi vari con tecnologie e professionalità.
Però ciò che mi dispiace è che probabilmente anche in questo caso c’è stata una non comprensione, una non condivisione, una fuga in avanti – non so proprio come chiamarla –, perché da un lato certi Comuni e certi settori medici legati a questa patologia si sono mossi per intervenire anche sul territorio, dall’altro sembra non corrispondere alla volontà politica e organizzativa regionale.
Pertanto, anche se l’Assessore ci ha dato una speranza di prospettiva perché ha detto che si valuterà ciò che potrà accadere in seguito, dispiace il fatto che ancora una volta – e non vuole essere un’accusa all’Assessore, ma perché se non c’è coordinamento si rischiano di improntare delle spese e far nascere delle esigenze o delle richieste che poi difficilmente potranno trovare risposta – si siano fatte, ripeto, spese inutili perché non coordinate rispetto a una volontà più generale.
In ogni caso ringrazio l’Assessore.


Interrogazione n. 1126
del Consigliere Viventi
“Ripensare un nuovo percorso per la complanare di Senigallia”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1126 del Consigliere Viventi. Per la Giunta risponde l’Assessore Pistelli.

Loredana PISTELLI. Le opere compensative previste per la realizzazione della terza corsia dell’autostrada sono state oggetto di un approfondito esame dal punto di vista ambientale e trasportistico sia nei confronti dell’amministrazione comunale che con gli stessi cittadini.
Cercherò ora di mettere in evidenza le valutazioni che sono state fatte rispetto a questi due aspetti.
Dal punto di vista ambientale il procedimento VIA si è svolto dal 30 novembre 2006 ed è stato definito il giudizio di compatibilità ambientale nel luglio 2007, con un periodo di interruzione dal 29 gennaio 2007 dal 17 maggio 2007 nel quale il proponente ha redatto le modifiche e le integrazioni richieste e controdedotte alle osservazioni presentate.
Il procedimento è stato condotto con notevole approfondimento tecnico in piena collaborazione tra il Servizio ambiente e paesaggio (P.F. Valutazioni ed autorizzazioni ambientali), ARPAM, Corpo forestale, Autorità di bacino, ANAS, Comune di Senigallia. Sono stati effettuati numerosi sopralluoghi con tecnici ARPAM, progettisti, tecnici comunali.
Il parere finale di compatibilità ambientale prevede complessivamente n. 33 prescrizioni che riguardano gli aspetti tecnici infrastrutturali, gli aspetti della cantierizzazione, gli aspetti ambientali relativi alle matrici aria, rumore, vibrazioni, acque, rifiuti, suolo. A queste prescrizioni si aggiungono ulteriori n. 3 prescrizioni esclusivamente relative agli aspetti paesaggistici. Tra le prescrizioni citate particolare importanza rivestono quelle relative alla minimizzazione degli impatti sulle matrici aria, rumore, paesaggio. Alcune di queste introducono tecnologie, materiali, metodiche innovative che la Regione Marche, per prima in Italia, ha introdotto con forza prescrittiva in un procedimento di VIA.
L’altro aspetto innovativo di grande importanza è l’attività di monitoraggio sulle matrici ambientali, contestualizzato con la realizzazione della terza corsia, che consentirà un costante controllo degli effetti sull’ambiente con la possibilità di rimodulare gli interventi di mitigazione degli impatti. Nel corso del procedimento, nella fase pubblica, sono state formulate n. 8 osservazioni da parte di portatori di interesse; alcune sono state accolte, altre accolte parzialmente, altre ritenute non attinenti al procedimento in corso.
In generale, è possibile affermare che la realizzazione della bretelle conseguirà un netto miglioramento della qualità dell’aria e del rumore sul tessuto urbano di Senigallia, decongestionando e fluidificando il traffico dell’attuale rete stradale.
Per quanto riguarda le gallerie, non si realizzano due nuove gallerie, come affermato dall’interrogante, ma se ne realizza una sola artificiale che migliora notevolmente la situazione attuale e si mitiga in modo deciso l’impatto acustico ed atmosferico. Sulla galleria è previsto un intervento di sistemazione ambientale e di arredo urbano che consentirà la fruizione agli abitanti del quartiere di un piccolo parco attrezzato. Una soluzione decisamente innovativa e dettata dalle più attuali tecniche di mitigazione degli impatti ambientali.
L’altra galleria di cui si parla è la galleria Cavallo (canna nord), già esistente e che viene dimessa da sede autostradale diventando tratto di bretella sud. Oltre ad utilizzare l’esistente galleria in quel tratto si utilizza parte del sedime autostradale attuale con un consistente risparmio economico.
E’ previsto anche lo svincolo dell’ospedale che è stato modificato rispetto al progetto originario. Nel corso della procedura VIA, di concerto con il Comune e con i progettisti, si è rilevata la possibilità di uno spostamento che riduce molto meno l’attuale parcheggio dell’ospedale e si inserisce meglio nella viabilità esistente, facilitando gli interventi di mitigazione.
Dal punto di vista trasportistico la soluzione in affrancamento all’autostrada di una bretella di attraversamento dell’area urbana senigalliese garantisce le connessioni con la rete viabilistica, ma sposta fuori dal centro il traffico interurbano ed interquartiere, sostituendo pienamente la funzione della Statale 16.
Il risultato di tale realizzazione dovrebbe consentire un deciso miglioramento della percorribilità della rete viabilistica urbana ed una rinnovata funzionalità della statale, quale distributore urbano litoraneo.
Inoltre il ribaltamento dello svincolo autostradale verso l’interno del territorio permetterà di canalizzare il traffico proveniente dall’Arceviese e dalla Corinaldese, diretto all’A14, senza interferenze con gli ingressi alla bretella, separandolo quindi dal traffico destinato alla città di Senigallia e riducendone impatto e congestione.
Infine l’utilizzo di una delle due gallerie del Cavallo, a servizio della bretella, risponde pienamente all’esigenza di limitare l’uso del suolo, evitando di duplicare infrastrutture costose e di dover realizzare ulteriori sotto/sovrappassi con collocazioni diverse da quelle necessarie per l’autostrada.
Un’ultima considerazione va fatta a proposito della realizzazione assunta a proprio carico dalla Società autostrade Spa, in quanto trattasi di bretelle di connessione urbana dello svincolo dell’A14. Se viceversa il progetto avesse riguardato una tangenziale urbana in variante alla SS16, posizionata ovunque nel territorio, nessun obbligo poteva essere attribuito alla Società in questione e la città di Senigallia si troverebbe alle prese con il traffico congestionato di attraversamento odierno ancora per molto tempo a venire.
Per queste considerazioni si ritiene opportuno non interrompere l’iter attuativo delle bretelle in oggetto, peraltro già approvate sia dalla Società autostrade che dall’ANAS e in fase di assegnazione di appalto.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Viventi.

Luigi VIVENTI. Ringrazio l’Assessore per la sua circostanziata risposta alla mia interrogazione. Ora però vorrei fare una premessa. Lei sa, Assessore, che in quest’Aula non ho mai fatto interventi demagogici ne tanto meno interventi che tendono a bloccare l’attività, anzi, a volte su questo ho anche appoggiato proposte governative pur stando all’opposizione. Pertanto vorrei chiarire che il mio intervento è scaturito da proteste degli abitanti di alcuni rioni di Senigallia che praticamente si vedono circondati dall’autostrada già dalle corsie esistenti, cioè dalla terza corsia che a breve, speriamo, verrà realizzata e dalla complanare. Per cui è chiaro che queste arterie saranno a ridosso delle abitazioni.
Certamente questa complanare deve essere realizzata, una circonvallazione di Senigallia è giusto che ci sia, ma il mio invito, che ha raccolto, ripeto, le istanze di alcuni cittadini, è soprattutto rivolto a verificare se fosse possibile spostare il tracciato della complanare, magari discostandola maggiormente dall’autostrada. Capisco che tecnicamente questo significa costi maggiori, quindi per la mia abitudine a fare sempre i conti questo, nel momento in cui faccio proposte, mi frena un po', però se vogliamo tutelare in qualche misura questi cittadini chiedevo se era possibile verificare uno spostamento più verso l’entroterra della complanare. Questo per far sì che non si realizzino tutte queste arterie a ridosso delle abitazioni, perché di fatto in quella zona tra la terza corsia e la complanare ci potrebbero essere circa dieci corsie che si sovrappongono.
Se ci sono gli spazi sono sicuramente positive, quindi, ripeto, la circonvallazione deve essere fatta perché Senigallia ne ha assolutamente bisogno, ma il mio invito è soprattutto per verificare le cose che ho detto poc’anzi.


Interrogazione n. 1120
della Consigliera Romagnoli
“Vicenda punto primo intervento di Porto San Giorgio e situazione interna Zona territoriale 11 di Fermo”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1120 della Consigliera Romagnoli. Per la Giunta risponde l’Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Sentita la competente Direzione di Zona territoriale, si riferisce quanto segue.
Primo. In relazione all’episodio di chiusura del Punto di primo intervento (PPI) di Porto San Giorgio la Direzione della Zona territoriale 11 ha presentato in data 29 settembre 2008 un esposto denuncia alla Procura della Repubblica del Tribunale di Fermo per l’accertamento delle eventuali responsabilità derivanti dai comportamenti tenuti e dalle iniziative assunte dai diversi protagonisti della vicenda, per cui oggi appare inopportuno entrare in dettagli e indagini che sono già in corso presso la sede competente a giudicare e di cui è opportuno attendere con fiducioso rispetto l’esito;
Secondo. In relazione alla presunta conflittualità esistente, sul punto ed in generale, presso la Direzione della Zona 11 in relazione anche agli “staff fiduciari” creati dal Direttore, come affermato nell’interrogazione, si premette che:
1. i servizi di staff sono indispensabili ad una Direzione che voglia assolvere in modo responsabile ai doveri ed ai compiti previsti dall’art. 10 della legge regionale 13/2003 e cioè delle “funzioni di programmazione e coordinamento, nonché della gestione complessiva del relativo ambito territoriale”;
2. gli incarichi di Direzione dei servizi di staff (n. 2) istituiti o, più precisamente, attivati nella Zona territoriale 11 (perché esistenti ma non erano coperti) sono stati conferiti nel rispetto delle procedure previste dalle specifiche norme sia di legge che di contratto;
3. la situazione di conflittualità esistente rappresentata nell’interrogazione si limita in realtà solo all’ipotesi in argomento, esistendo in via generale un clima di totale fiducia, collaborazione ed apprezzamento, come concretamente dimostrato dalla recente presa di posizione pubblicamente assunta dai primari ospedalieri (allegata alla presente relazione) da cui si evince chiaramente un sentimento di soddisfazione verso una Direzione (intesa in senso lato e quindi comprendendo anche i servizi di staff di cui sopra) che viene definita come “un punto di riferimento concreto, competente, pronto a rappresentarci ed a dar seguito alle nostre proposte, qualora condivise.” .
Terzo. Quanto alle scelte relative ai punti di primo intervento del fermano, si comunica che il Collegio di Direzione della Zona territoriale di Fermo ha già condiviso favorevolmente la proposta di attivare a Porto San Giorgio un servizio ambulatoriale medico territoriale per le attività programmate che risponde in maniera più appropriata ai bisogni reali della collettività e consente di disattivare il PPI che ai sensi della l.r. 36/98 sull’emergenza avrebbe dovuto essere trasformato fin dal 2005, quando il presidio di Porto San Giorgio perse la qualificazione ospedaliera che era ed è tuttora il presupposto legale per l’esistenza di un Punto di primo intervento. La proposta è al momento in fase di concertazione sindacale e se ne proporrà quanto prima alla Direzione Generale la formale approvazione. L’organizzazione degli altri due punti di primo intervento (Montegiorgio e Sant’Elpidio a Mare) non subirà variazioni salvo la progressiva trasformazione in rapporti di lavoro strutturati degli attuali contrattisti che da dieci anni garantiscono il funzionamento dei PPI e che, ovviamente, stanno dietro alla procedura di “stabilizzazione del precariato” in corso già da un anno a livello regionale.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, la Consigliera Romagnoli.

Franca ROMAGNOLI. Non sono soddisfatta della risposta, Assessore, soprattutto quando mi si dice che essendoci un esposto penale pendente non si può entrare nel merito del discorso. Un discorso che è stato sviscerato dai giornali e che addirittura l’esposto stesso, annunciato dal Direttore nei confronti di una sua direttrice ospedaliera, ha preso corso. Allora voglio dirle che se non possiamo parlare delle cose che nel fermano hanno epilogo nelle sedi giudiziarie rischieremo di non parlare più di niente!
In una parte della mia interrogazione chiedevo lumi riguardo al clima di contenzioso, di litigiosità e di diffidenza interna creatasi nella Zona di Fermo e che noi riconduciamo ad un momento preciso, alla venuta dell’ultimo Direttore di Zona, ed è vero che negli anni c’è stato un avvicendamento di Direttori. Quindi il senso della mia interrogazione era proprio quello di indagare, addirittura chiedevo di ispezionare questa direzione sanitaria che effettivamente è piena di contrasti interni, il personale è l’uno contro l’altro armato, soprattutto è caratterizzata da una gestione che volenti e nolenti ha dato origine a molti episodi di questo tipo e che poi sono sfociati in Procura. E questo è uno dei casi.
Un altro caso ultimamente lo abbiamo appreso dai giornali e riguarda una lettera di solidarietà al Direttore di Zona da parte di molti Primari dell’ospedale di Fermo. E’ stata inviata ai giornali dallo stesso fax della direzione di Zona, tanto che subito dopo sono intervenuti i Carabinieri per acquisire fax e strumentazione dell’ospedale, e pare che anche su questo si sia aperta un’indagine giudiziaria.
Non so se abbiamo capito la gravità! (…) potrebbe essere peculato…(…) Sono i Carabinieri che sono andati…(…) Chi ce li ha mandati?! (…) No, caro Assessore Petrini, lei si sbaglia, sta minimizzando, perché qui si parla soprattutto…(…)

PRESIDENTE. Per cortesia, non interrompete.

Franca ROMAGNOLI. Qui si parla soprattutto di aver condizionato Primari nello svolgimento delle loro funzioni, inducendoli a fare un fax di solidarietà, e questo fax è partito dalla stessa direzione di Zona e dall’ufficio del Direttore che è l’osannato del fax stesso. Quindi credo che al di là del peculato e al di là…

Almerino MEZZOLANI. E’ diverso, non è questo il problema. I Primari hanno inviato una lettera di solidarietà al direttore che ovviamente...

PRESIDENTE. Per cortesia, non interrompete, lasciate finire di parlare.

Franca ROMAGNOLI. No, non è diverso, il fax proviene da questo. Lasciamo perdere se il peculato riguarda un foglio o l’uso del fax, anche se non vorrei che si minimizzasse l’uso della strumentazione che sicuramente è grave lo stesso, perché è per ben altro che abbiamo visto attivare procedimenti disciplinari, cioè sempre perché alcuni fatti estranei all’attività sanitaria erano avvenuti dentro l’ospedale.
Qui di sicuro non sono stati i partiti e di sicuro se i Carabinieri si sono attivati la cosa non ci deve riguardare, dico soltanto che al di là della gravità di quello che sta avvenendo c’è comunque un proliferare di azioni giudiziarie, di esposti, di contenzioso, su cui, anziché minimizzare e fare le difese d’ufficio, questa Giunta dovrebbe interrogarsi.
Nonostante il turnover dei Direttori della Zona di Fermo sia stato sempre eccessivo, ma mai si era verificato un simile clima. Cioè uno stato tale di cose a tal punto, ripeto, che per dimostrare una serenità ed una situazione idilliaca si è ricorsi addirittura a costringere o perlomeno a favorire qualcuno a fare questo. I dirigenti ospedalieri, i primari sono persone libere, persone qualificate, persone che soprattutto devono avere la serenità di svolgere coscienti il proprio ruolo e che lo stanno facendo nonostante le mille difficoltà di Fermo, ma qui si è arrivati addirittura a coinvolgere, a schermarsi con i dirigenti ospedalieri in una questione – che poi è diventata politica, perché comunque gli scontri sono stati anche con il Presidente della Conferenza dei Sindaci, ovviamente la politica c’entra di mezzo – e poi si viene sapere che il fax di autoelogio è partito addirittura dall’ufficio dello stesso direttore!
Se non vogliamo più rispondere alle interrogazioni adducendo la motivazione che ci sono indagini giudiziarie credo che di Fermo non parleremo più di niente, perché le indagini giudiziarie purtroppo proliferano, ma è proprio questa la ragione per cui chiedevo di intervenire su questo clima incandescente.
Invece apprendo che va tutto bene e che addirittura si sorride su un ipotetico peculato; speriamo di sorriderci tutti, però, caro Assessore Petrini, i Carabinieri hanno acquisito il fax. Quindi mi auguro che non si minimizzino le piccole e le grandi cose soprattutto quando sono segnale di qualcosa di più importante. Perché qui non si parla – e lo dice chi il peculato lo conosce bene come attività professionale – di un discorso venale del foglio o della strumentazione ma è il condizionamento che può star dietro ad un direttore che invia una sottoscrizione in suo favore dal proprio ufficio.

PRESIDENTE. Consigliera Romagnoli, sono sette minuti che parla, per cortesia concluda.

Franca ROMAGNOLI. Concludo dicendo che non ritengo esauriente la risposta che, peraltro, non mi è stata fornita.


Interrogazione n. 1036
del Consigliere Binci
“Legge quadro in materia di incendi boschivi n. 353 del 21 novembre 2000”

Interrogazione n. 989
dei Consiglieri Giannotti, Ciriaci, Capponi, Brini, Santori
“Fondo di solidarietà UE per catastrofi naturali”

Interrogazione n. 994
del Consigliere Castelli
“Mancata richiesta dei fondi europei a favore degli incendi boschivi”

Interrogazione n. 999
del Consigliere Santori
“Domanda di risarcimento danni per gli incendi avvenuti nel 2007 presentata dalla Regione Marche alla Comunità europea”

(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le interrogazioni n. 1036 del Consigliere Binci, n. 989 dei Consiglieri Giannotti, Ciriaci, Capponi, Brini, Santori, n. 994 del Consigliere Castelli, n. 999 del Consigliere Santori, abbinate. Ricordo che gli interroganti hanno cinque minuti ciascuno per la replica.
Per la Giunta risponde l’Assessore Donati.

Sandro DONATI. In riferimento alla interrogazione n. 1036 del Consigliere Binci si informa che con nota del 6 giugno 2008 il Corpo forestale dello Stato ha aggiornato l’elenco dei Comuni tenuti all’adozione del catasto delle aree percorse dal fuoco.
I Comuni tenuti a redigere il catasto delle aree percorse dal fuoco sono 101 (100%), inoltre il catasto è stato predisposto da ulteriori n. 27 Comuni che non ne avevano l’obbligo di adozione.
Il Piano regionale per la programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi ha già subìto due integrazioni e aggiornamenti di natura tecnico-amministrativa. Gli aggiornamenti cartografici delle aree percorse dal fuoco fino allo scorso anno, per circa 290 ha e per circa n. 55 incendi (media degli ultimi 10 anni), risultarono irrilevanti su scala regionale. Le ingenti superfici percorse dal fuoco nel 2007 richiedono un effettivo aggiornamento cartografico che si spera possa essere attuato nell’anno in corso, mentre l’apposizione dei vincoli deve avvenire a scala comunale (catasto).
Per quanto attiene il catasto non si ritiene opportuno elaborare una norma regionale in quanto tale adempimento (art. 10 legge n. 353/2000) è già previsto dalla normativa nazionale di settore.
In riferimento alle interrogazioni n. 989 e n. 994 si precisa che le notizie riportate nelle stesse, così come riferito anche dagli organi di informazione, non corrispondono alla realtà dei fatti.
Già lo scorso 20 agosto, infatti, il Presidente Spacca consegnava personalmente al dott. Guido Bertolaso, Capo del Dipartimento nazionale della Protezione civile, la documentazione relativa ai danni conseguenti agli incendi boschivi verificatisi nella nostra Regione.
In tale occasione il dott. Bertolaso si complimentò con il Presidente sia perché le Marche erano la prima Regione a consegnare le informazioni richieste, sia per la completezza ed accuratezza del documento predisposto con il contributo dei rappresentanti del Corpo forestale dello Stato e del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco. La relazione era completata con le indicazioni relative al danno economico subito dalle aree colpite, stimato in circa sessanta milioni di euro.
Occorre precisare che lo Stato italiano avrebbe dovuto valutare, sulla base delta documentazione presentata da tutte le Regioni colpite, la ricorrenza dei presupposti per poter beneficiare dell’intervento del Fondo di solidarietà dell’Unione europea, strumento costituito dalla stessa per garantire interventi significativi a fronte di danni che superino parametri predeterminati.
La soglia di danno indicata per l’accesso al Fondo di solidarietà è tale che, già con una nota del 18 settembre 2007, il Dipartimento nazionale della Protezione civile comunicava che a seguito di incontri tenutisi con i funzionari dell’Unione europea responsabili dell’istruttoria delle richieste di accesso al Fondo, si era evidenziata l’impossibilità di accogliere la domanda dell’Italia.
Nonostante tale comunicazione la struttura regionale di protezione civile delle Marche ha costantemente aggiornato i dati relativi al danno subito.
Di conseguenza non sussiste che la mancata erogazione delle risorse del Fondo di Solidarietà possa essere addebitata a ritardi nella trasmissione della documentazione o a carenza delle informazioni contenute nella stessa.
E’ opportuno precisare che successivamente, con l’ordinanza n. 3624 del 22 ottobre 2007, il Presidente dei Consiglio dei Ministri, ha disciplinato tutte le attività riguardanti i territori interessati dagli incendi della scorsa estate.
Il finanziamento previsto per gli eventuali risarcimenti ad enti locali, soggetti statali e privati ammonta a €. 5.000.000,00, da ripartire fra le regioni Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Marche, Molise, Sardegna ed Umbria. Anche per tale finanziamento tutte le relative istruttorie sono state espletate. Allo stato attuale si è in attesa del piano di riparto fra le sette regioni, atto di competenza della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento nazionale per la Protezione civile.
È il caso di sottolineare che sono state già inoltrate due note al Commissario delegato, rimarcando la necessità di dare rapido corso ai rimborsi, con particolare riferimento alle esigenze delle amministrazioni comunali che potrebbero rischiare anche il dissesto finanziario.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Ho presentato questa interrogazione nel maggio 2008 proprio per attirare l’attenzione e l’intervento della Giunta regionale sull’applicazione della legge n. 353 del 2000, legge quadro in materia di incendi boschivi, perché avevo notato che ci sono alcune questioni non seguite.
Il piano regionale degli incendi, che come prevede la legge deve essere annualmente aggiornato – questo non succedeva da tre anni – disciplina che i Comuni debbono fare la mappatura dei tratti di territorio percorsi dal fuoco per poi applicare l’esclusione dalla edificabilità di tali territori per un periodo che va dai dieci ai quindici anni in modo che il meccanismo si rimetta a funzionare.
Ricordo che il Dipartimento della protezione civile della Regione Marche, in collegamento con il Corpo forestale dello Stato e con il Vigili del Fuoco, usufruisce della banca dati delle aree percorse dal fuoco realizzata, appunto, dal Corpo forestale dello Stato e si è detto disponibile ad una convenzione con gli Enti locali per far sì che tale banca dati possa essere trasmessa ai Comuni. Perché questo? Perché di fatto l’unica cosa che manca ai Comuni per realizzare l’adeguamento dei piani regolatori sulle aree percorse dal fuoco è la cartografia di queste aree che, appunto, non è in loro possesso.
Propongo all’Assessore, vista che questa proposta viene dal Dipartimento della protezione civile della Regione Marche, di prevedere un accordo in convenzione tra Corpo forestale dello Stato, Protezione Civile (quindi Regione Marche) e Anci affinché ci sia la possibilità di utilizzo delle banche date per aggiornare i piani regolatori.
L’Assessore ci ha ricordato che ancora deve essere fatto l’adeguamento dei 5.000 ettari percorsi dal fuoco nel 2007, secondo me questo è importante perché non vorrei che in un momento di vacatio del piano regolatore poi si realizzino interventi edificatori sulle aree liberate.
L’altra questione si riferisce ad una norma che preveda l’obbligo per i Comuni di realizzare il catasto delle aree percorse dal fuoco. Adesso la legge dice che i Comuni debbono realizzare il catasto e adeguare gli strumenti urbanistici, però non ci sono né sanzioni né soprattutto – ed è ciò che mi interessa – poteri sostitutivi in caso di inadempienza.
Secondo me, infatti, vanno previsti nel regolamento attuativo o all’interno del piano regionale i poteri sostitutivi in caso di inadempienza di adeguamento del piano regolatore da parte dei Comuni, alla Regione o alle Province.
Dunque con forza segnalo all’Assessore queste due questioni affinché si attivi per realizzarle.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giannotti.

Roberto GIANNOTTI. E’ come uno spettacolo teatrale, lo scenario era già scritto. Assessore Donati, ora rileggo, per me ma anche per vostra informazione, la dichiarazione alla stampa che aveva accompagnato l’interrogazione. La nota dice: “Ora – afferma Giannotti – ci sarà il consueto rimpallo di responsabilità tra Assessore, Giunta regionale e Ministero della protezione civile, poi tutto cadrà nel dimenticatoio con la conseguenza che ancora una volta a pagare i guasti della cattiva amministrazione regionale saranno i cittadini marchigiani. Quegli stessi cittadini – conclude Giannotti – che con i suoi manifesti affissi in tutta la Regione il Presidente Spacca sta cercando di convincere millantando successi che tutto va bene, madama la marchesa, quando invece il suo Governo non riesce nemmeno a fare nei tempi e nei modi corretti una domanda alla Comunità europea per avere accesso ai finanziamenti di cui le Marche avevano pieno diritto. Meditate gente, verrebbe da dire”.
Questa era la conclusione a cui arrivava un povero Consigliere regionale di periferia nel momento in cui venne presentata questa interrogazione. Un’interrogazione che non è campata in aria perché faceva riferimento a una denuncia pubblica, pubblicata da un giornale che non può essere considerato di centro-destra, era “Il Messaggero” Assessore Marcolini, che riportava questo episodio di ordinaria e straordinaria follia di alcune Regioni italiane, che non solo non avevano presentato nei tempi dovuti la documentazione richiesta per usufruire delle risorse del fondo di solidarietà europea, ma che, come nel caso delle Marche, avevano sbagliato la compilazione della modulistica, a dimostrazione dell’inefficienza e dell’incapacità di questa Giunta regionale a gestire non solo lo straordinario ma anche l’ordinario.
Le dichiarazioni di oggi dell’Assessore confermano che questo è accaduto. Le Marche non hanno potuto utilizzare preziosissime risorse destinabili a fronteggiare l’emergenza degli incendi boschivi, quindi è inutile che ci venga a dire che il Governo – credo il Governo Berlusconi, vero Assessore?! – ha attivato un’altra linea di finanziamento che ci metterà nella condizione di stanziare e utilizzare 5 milioni di euro divisi per sette, considerato le dimensioni, perché rimane il fatto che avete toppato alla grande.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Santori.

Vittorio SANTORI. Ho ascoltato attentamente la sua risposta all’interrogazione, Assessore, che per quanto mi riguarda è stata una non risposta.
In realtà la mia interrogazione, abbinata a quella degli altri colleghi, mirava a conoscere l’ammontare del risarcimento richiesto dalla Regione Marche al Fondo di solidarietà europea per gli incendi avvenuti nel territorio nell’anno 2007.
Su questo punto non c’è stata nessuna risposta in quanto è stato detto che sono stati stanziati 5 milioni ma non si sa per quante Regioni e per quali anni.
Quindi reputo la risposta assolutamente insoddisfacente.
Penso che la presentazione della domanda a mano, così come è stato relazionato da lei, del responsabile nazionale della protezione civile sia una metodologia che nella pubblica amministrazione non esiste. Ovvero, un’istanza di un cittadino o della stessa pubblica amministrazione a un ente pubblico non si fa a mano, senza protocollo e senza neanche una ricevuta di presentazione. Quindi è chiaro che la domanda o non è stata presentata o ci sono quei problemi sollevati dall’interrogazione.
Pertanto assolutamente controlleremo anche attraverso i nostri organi nella Comunità europea, in quanto l’Assemblea legislativa regionale deve essere informata esattamente su quelle che sono le vicende.
Noi non chiediamo i responsabili, in questa sede non facciamo processi, però li dovrebbe fare direttamente la Giunta guardando chi ha commesso qualche leggerezza.
In ogni caso non vogliamo essere presi in giro, quindi quando si danno informazioni a questa Assemblea legislativa e ai Consiglieri regionali bisogna che queste siano vere, altrimenti dovremmo dire che è partita una campagna di disinformazione che a noi non fa piacere e che connota quali sono i rapporti tra maggioranza e minoranze.


Interrogazione n. 1141
del Consigliere Brini
“Riorganizzazione e gestione dei poli fieristici marchigiani”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1141 del Consigliere Brini. Per la Giunta risponde l’Assessore Solazzi. 16,20

Vittoriano SOLAZZI. In relazione all’interrogazione si forniscono le seguenti informazioni.
Punto 1. In relazione al primo punto è da evidenziare che non risulta assolutamente vero che non si è tenuto conto della realtà fieristica civitanovese
Il quartiere fieristico di Civitanova Marche fa parte a pieno titolo dell’Erf in base a quanto stabilito dall’art. 1 della d.g.r. n. 2576 SI/CFM del 9 settembre 1996 di approvazione dello statuto dell’ente regionale per le manifestazione fieristiche. In tutti gli incontri che si sono avuti per definire la costituzione del polo unico fieristico regionale la realtà di Civitanova Marche è stata inserita quale quartiere del costituendo polo.
Nell’ultimo incontro con tutte le parti del 29 ottobre in merito alla costituzione di un Polo unico fieristico regionale ha partecipato Massimo Mobili Sindaco di Civitanova Marche, il quale si è dichiarato d’accordo con quanto affermato dal sottoscritto circa l’opportunità di costituire il sistema fieristico in un unico Polo comprendente quali partner tutte le realtà esistenti compreso Civitanova, al fine di permettere un migliore utilizzo delle risorse e la realizzazione di un modello fieristico molto più competitivo rispetto a quello esistente.
Punto 4. Si deve evidenziare che il Polo unico quale società di gestione delle manifestazioni fieristiche avrà una unica regia, un’unica società che presumibilmente sarà una Spa, ma non c’è nessuna volontà politica di non tener conto delle realtà esistenti sul territorio regionale. Per quanto riguarda il quartiere fieristico di Ancona questo dovrà essere necessariamente trasferito, in quanto è volontà del demanio marittimo di non continuare il contratto di locazione (avvenuta disdetta). La Giunta regionale ha dato mandato all’Assessore Pistelli per definire la possibilità di un trasferimento del quartiere fieristico di Ancona da eventualmente localizzare nella zona di Falconara; a tal proposito il giorno 25 novembre si terrà un incontro con tutte le parti interessate.
Punto 2. Il quartiere fieristico di Civitanova Marche fa parte della proprietà dell’Erf e si è informati che lo stesso Erf è in contatto con l’amministrazione di Civitanova Marche per definire l’eventuale acquisizione di un nuovo quartiere fieristico che dovrebbe sostituire quello attuale. In ogni caso i beni immobili degli enti rimarranno nella titolarità degli enti stessi e non faranno parte del polo unico di gestione delle manifestazioni fieristiche. Solo dopo la costituzione del Polo unico fieristico, quindi sostanzialmente della società, saranno definite le modalità di utilizzo degli immobili stessi finalizzati all’utilizzo del sistema fieristico.
Punto 3. La Giunta regionale sta operando perché si possa giungere ad una riorganizzazione di tutto il settore fieristico: in primo luogo si sta lavorando per la costituzione della Spa di gestione e a tal proposito gli uffici regionali stanno predisponendo una bozza di statuto ed atto costitutivo che entro il mese di novembre sarà consegnato a tutti gli attori di questo nuovo processo, così come garantito nell’incontro sopra richiamato; successivamente sarà necessario monitorare la situazione esistente di tutti i quartieri fieristici al fine di conoscere la realtà delle manifestazioni fieristiche della regione e conseguentemente predisporre un programma che tenga conto soprattutto della realtà marchigiana in considerazione dei distretti produttivi delle marche anche per definire un piano industriale; a tal fine sarà necessaria una analisi delle tendenze del mercato fieristico marchigiano caratteristiche, quote di mercato dell’attività fieristica; sarà anche necessaria una valutazione del posizionamento dei quartieri fieristici marchigiani, delle opportunità di sviluppo e integrazione del sistema complessivo, del quadro delle risorse, delle specializzazioni e delle strategie di sviluppo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Brini.

Ottavio BRINI. Sono soddisfatto della relazione dell’Assessore, ma mi siano consentite alcune considerazioni.
A me non risulta che il Presidente dell’Erf abbia preso contatti per valutare la possibilità di un nuovo immobile da inserire nel contesto del nuovo polo unico. Questa mia notizia è recente, per cui se le è stato detto, Assessore, che ha preso contatti io le rispondo che allo stato attuale non c’è stata nessun tipo di trattativa.
Inoltre è opportuna anche un’altra considerazione. Mentre si sta realizzando una nuova sede che comporta una spesa, anche se basata – devo essere sincero – su un accordo di programma e quindi non a carico del Comune di Civitanova, di un importo di 5-6 milioni di euro, la domanda che ci poniamo è su come in futuro verrà utilizzata una mega struttura, visto che la Regione Marche intende con proprie risorse realizzare una nuova struttura. (…) E sì, perché se si posta la fiera di Ancona a Falconara, quindi chi la paga?! Non penso venga Babbo Natale! Noi qui facciamo tutto a Falconara, l’Api, la ferrovia, l’aeroporto, l’interporto, la fiera, Falconara è diventata la Bruxelles delle Marche, facciamo tutto lì! (…) Se sarà a costo zero lo verificheremo nei fatti!
Quindi, Assessore, la riflessione che voglio fare – non perché sono di Civitanova – è la seguente. Civitanova si trova tra gli aeroporti di Pescara e Falconara, il suo casello autostradale è il più fruibile e il più di facile accesso sulla costa, allora, non valeva la pena ragionare sull’utilità?! Perché le fiere non cambiano, cambiano solo gli spazi, non si fanno più iniziative. Quindi prima spendere del denaro pubblico in un momento così difficile, non era forse il caso di farci una riflessione?! Poi, certo, ognuno fa le scelte che ritiene più opportune.
Inoltre. Se così è dico che la proprietà attuale non è vero che è tutta dell’Erf, il piazzale che spesso viene utilizzato è di proprietà del Comune dato in convenzione all’Erf per 99 anni.
Il prof. Secchi – luminare che nessuno mette in discussione, e la matrice politica non è certo di centro-destra – nel piano regolatore nell’area dove sta l’attuale Erf ha previsto la demolizione totale.
Quindi, Assessore, su questa problematica penso sia opportuna una riflessione poi, ripeto, ognuno farà le scelte che ritiene più opportune.
Pertanto chiedo se nella valutazione non sia il caso magari di riconvertire questa struttura. Sono circa 11 mila metri quadrati per fare solo cinque o sei fiere all’anno! La mia preoccupazione è proprio questa, cioè che si realizza una mega struttura ma poi viene sottoutilizzata.
Pertanto, ripeto, in tempi brevi bisogna fare una valutazione, anche perché proprio in questi giorni si daranno inizio ai lavori per la fiera. Quindi lei brillantemente, Assessore, come ha fatto nella sua relazione, dovrebbe prendere in mano questa situazione, magari solo per una verifica, non le chiedo altro.
Vorrei concludere con una riflessione. Non so se dipende dal Presidente dell’Erf o dal nostro “Ministro degli esteri”, che oggi ancora una volta è assente, non so se sia in Cina o in Brasile o a Dubai, noi abbiamo un “Ministro” che si preoccupa di più di creare occupazione all’estero che nel nostro territorio! Comunque se vi capita di vederlo o in Giunta o in altra occasione ditegli come mai quando ci sono le fiere a Civitanova vengono sempre al taglio del nastro Consiglieri regionali – a parte che non si vedono mai i Consiglieri di centro-destra – che non c’entrano niente con il nostro territorio. Se questa è una scelta politica ditecelo chiaramente, ne prenderemo atto, non è la prima volta, se invece è una scelta istituzionale dite al “Ministro degli esteri” che una piccola riflessione dovrebbe farla, ma forse è un po’ distratto perché sta troppo all’estero e non ci pensa!


Interrogazione n. 1145
del Consigliere Pistarelli
“Bilancio 2007 Aerdorica S.p.A.”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1145 del Consigliere Pistarelli. Per la Giunta risponde l’Assessore Pistelli.

Loredana PISTELLI. Con riferimento all’interrogazione del Consigliere Pistarelli in merito alla situazione dell’Aerdorica e in merito alle tante richieste che vengono fatte in questa interrogazione, tengo a precisare che il risultato netto dell’anno 2007 è stato sicuramente migliore delle attese in quanto la previsione di chiusura fatta sui dati consuntivi al 30 giugno 2007 prevedeva una perdita netta di esercizio pari a euro 5.273.000,00 (inclusi naturalmente i contributi regionali).
Le azioni poste in essere per il contenimento dei costi nella seconda parte dell’anno 2007 hanno generato un impatto positivo sui conti della società (ridotti di circa 770 mila euro gli acquisti e di 320 mila euro i costi di esercizio), tale che la perdita è stata inferiore rispetto a quanto previsto. La società ha “neutralizzato” l’impatto negativo che l’attività di Evolavia aveva sui conti consolidati, sospendendo l’attività caratteristica di quest’ultima.
Il risultato di esercizio dell’anno 2007 è stato di euro 2.086.615,00 contro una perdita di esercizio dell’anno 2006 pari a euro 4.206.000,00. Il risultato 2007 ingloba la svalutazione della partecipazione di Evolavia per euro 2.176.010,00 e i contributi pubblici erogati nell’anno 2007 dalla Regione Marche che ammontano a euro 2.433.600,00. C’è da rimarcare che i contributi pubblici della Regione derivano da una legge regionale n. 8 dell’anno 2006 e già nell’esercizio 2006 avevano assommato a bilancio un valore di euro 2.227.000,00 (euro 1.227.000,00 in conto esercizio, euro 1.000.000,00 in conto investimento di cui euro 617.000,00 contabilizzati a conto economico nell’esercizio 2006). Va inoltre rimarcato come il bilancio 2007 sia stato certificato dai revisori, cosa che peraltro non era avvenuta nell’esercizio 2006 (stessa società di revisione KPMG)
Per quanto riguarda la gestione del carburante sullo scalo di Ancona-Falconara Aerdorica fa notare che 900.000,00 è il margine lordo dell’attività di gestione diretta del carburante, derivante dalla differenza dei ricavi di vendita con i costi di acquisto del jet fuel. Il margine lordo di 900.000,00 euro non tiene conto di tutti i costi operativi, gestionali e finanziari che hanno generato una gestione negativa per 90.000,00 euro nell’esercizio 2007.
La strategia di miglioramento dei margini e di riduzione dei costi ha portato nel luglio del 2008 alla sub concessione di questa attività alla società Aradriatica Spa, società del Gruppo Air BP Italia Spa con sede a Roma. Non si è ricorsi a trattativa competitiva poiché in virtù delle recenti disposizioni dei Tribunali sulla concorrenza la gestione deve avvenire attraverso una forma societaria cosiddetta “aperta” e che permetta a chiunque sia interessato all’attività in oggetto ad acquistare quote della società in questione.
Va inoltre rimarcato che l’Air BP, società leader del rifornimento carburante per aerei e controllante di Aradriatica, è stata l’unica ad aver manifestato interesse per la gestione del servizio in oggetto.
I corrispettivi derivanti dalla terziarizzazione del servizio di rifornimento carburante sono determinati per legge (legge 248/2006) e quindi non possono essere soggetti a rilancio. L’operazione di esternalizzazione del servizio produrrà un margine operativo lordo non inferiore ai 350.000,00 euro, derivante da affitti, royalties, minori costi per personale, mezzi e materiali per manutenzione, e minori oneri finanziari che nell’anno 2007 hanno avuto incidenza sul bilancio di esercizio per più di 100.000,00 euro.
La sub concessione dell’attività ha comportato per Aerdorica Spa la cessione del personale che si occupava dell’attività nonché la vendita dei cespiti all’uopo impiegati.
Per quanto concerne la situazione del credito nei confronti del vettore aereo Club Air si tiene a precisare che la società Club Air non è fallita ma versa in uno stato di commissariamento derivante da un sequestro cautelativo richiesto da Aerdorica e ha da pochi giorni annunciato la possibilità di riavviare le operazioni sotto nome di Italia tour Airlines, in virtù dell’affitto del ramo di azienda da parte del Gruppo Soglia già proprietario del Gruppo CIT (Compagnia italiana turismo).
In data 14 dicembre è prevista l’udienza per il percorso di concordato tra il vecchio azionista di Club Air e i creditori, attraverso il contratto di affitto la società ha la possibilità di generare più di 7 milioni di euro per il pagamento dei debiti contratti. Il credito attuale di Aerdorica nei confronti del vettore ammonta a euro 1.681.372,00 così formatosi: euro 259.594,00 nell’anno 2006, euro 908.687,00 nell’anno 2007 ed euro 513.091,00 relativi all’anno 2008.
La società Club Air ha chiuso l’esercizio al 31 dicembre 2007 con un utile di esercizio paria euro 3.864.853,00 e un patrimonio netto di pari importo. L’azionista Negri immobiliare vanta un patrimonio immobiliare per più di 45 milioni di euro.
Per quanto inerente le politiche di capitalizzazione della società Aerdorica, nell’anno 2007, così come previsto dai principi contabili, sono stati capitalizzati euro 308.593,30 relativi ai costi del personale che ha lavorato compiutamente a due progetti quali la redazione del piano industriale quinquennale 2008-2012 e la predisposizione del Piano di gestione 2008--2043 necessario per la richiesta di affidamento della gestione totale dell’Aeroporto delle Marche. La parte dei costi riferita al Piano della concessione nel 2007 non è stata ammortizzata in quanto il progetto si è terminato nel 2008 con l’ottenimento della concessione trentaseiennale e quindi il relativo ammortamento sarà contabilizzato a partire dall’anno 2008. Sia il piano quinquennale che il nuovo documento per il rilascio della concessione sono stati prodotti internamente all’azienda senza il ricorso a consulenti esterni.
Il credito vantato nei confronti dell’Alitalia, ammontante al 15 ottobre 2008 a euro 541.900,00, è privilegiato per un ammontare pari a più della metà dello stesso mentre la parte chirografaria è direttamente compensabile per il medesimo ammontare con i debito che Aerdorica ha maturato nei confronti di Alitalia nel periodo di riferimento per biglietteria, utilizzo del sistema Alitalia e spese accessorie.
In merito ai costi del personale, dalla data d’insediamento della nuova gestione ad oggi, questi hanno subito per il Gruppo Aerdorica un decremento di circa euro 400.000,00 a seguito della cessazione di n. 24 collaboratori e a fronte dell’inserimento di n. 8 nuovi collaboratori. Per un maggior dettaglio, se si vuole, si può allegare l’elenco dei nominativi dei cessati e degli assunti.
Relativamente al ripristinato collegamento aereo con Mosca si tiene a precisare che in data 10 aprile 2008 la compagnia aerea S7, in collaborazione con il tour operator Danko Travel Company ha attivato il collegamento settimanale Mosca-Ancona-Mosca. Aerdorica ha supportato l’operatore con un contributo di circa euro 18,00 a passeggero in partenza per un totale di euro 120.000,00 contro un ricavo a passeggero di euro 22,00 dovuto a handling, diritti, tasse passeggero e ricavi da sub concessioni.
Nel corso dell’anno 2007 il volo Mosca-Ancona-Mosca è stato operato dall’operatore Uzhel Avia che si è avvalso della collaborazione di Evolavia per la vendita dei posti. In particolare Evolavia ha gestito circa 60/70 posti a volo in modalità vuoto/pieno conseguendo una perdita di circa 319.000,00 euro al 30 agosto 2007.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. L’Assessore ha risposto ad una serie di quesiti che avevamo proposto in particolare sul bilancio 2007 e anche in raffronto a ciò che era la condizione dell’aeroporto nell’anno precedente. Sono dati tecnici che verificheremo, studieremo, ma naturalmente non è questa la sede.
Questa interrogazione è stato presentata in quanto abbiamo registrato, e lei lo ha confermato oggi, Assessore, una perdita di esercizio consistente per il 2007 pari a oltre 5 milioni di euro. Sono 2 milioni di risultato più i contributi e le sopravvenienze, quindi, ripeto, sono 5 milioni di euro. Perché se non vi erano i contributi che nel 2007 la Regione ha erogato per più di 2,5 milioni di euro è chiaro che questa cifra si raddoppiava.
La stessa cosa nel 2006, dove è vero che erano di più i risultati negativi maggiori ma ci sono comunque cifre molto importanti.
Nel bilancio di previsione della Regione leggiamo un’ulteriore cospicua dotazione finanziaria, oltre 3,5 milioni di euro per il 2009, cioè, 1,8 solo di ricapitalizzazione più 1,7 di ulteriore contributo regionale.
Vorremmo quindi fare un ragionamento ad alta voce e lo vorremmo fare assieme alla maggioranza, alla Giunta senza preclusioni e senza preconcetti. Ovvero, è vero o no che per il 2008, come era già per il 2007, prima nel piano industriale e poi nelle note al piano industriale che hanno un po’ modificato le previsioni iniziali a conduzione Wendler – per capirci – siamo lontani da questo tipo di previsioni? Cioè non siamo rientrati di tutto quello che potevamo rientrare sulla base del piano industriale e delle note.
Ripeto, le previsioni che a suo tempo erano state fatte con il piano industriale e poi con la nota modificata dal nuovo direttore Morriale sono rispondenti a quello che oggi è stato l’oggetto dell’interrogazione e poi della sua risposta, Assessore? Queste cifre sono quelle previste? No! Per il 2008 vediamo nella previsione 2009 lo stesso contributo della Regione, anzi, è aumentato, cosa che non è obbligo di legge in quanto ogni anno per legge, appunto, non si fa una ricapitalizzazione. Invece qui c’è un altro milione e ottocento mila per ricapitalizzazione ulteriore. Allora, siamo nelle previsioni, nelle linee che erano state indicate? La risposta è no.
Quindi facciamo una riflessione seria, verifichiamo il perché. Dobbiamo farlo soprattutto in considerazione del fatto che di fronte a questo notevole impegno finanziario i voli, le offerte, le possibilità turistiche, commerciali e quanto altro mi pare non siano in aumento, cioè Aerdorica offre meno di quello che potrebbe o dovrebbe offrire anche rispetto al recente passato.
Questa è una nostra forte preoccupazione, quindi vogliamo esternare questa critica perché è il momento di affrontarla proprio ora che siano in avvio di percorso del bilancio di previsione 2009, della legge finanziaria regionale e perciò di ulteriori interventi su questo settore.


Interrogazione n. 1021
del Consigliere Rocchi
“Costi per esami diagnostici e liste d’attesa all’ospedale di Jesi”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1021 del Consigliere Rocchi. Per la Giunta risponde l’Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. In merito alla interrogazione in oggetto si è proceduto come di consueto ad una verifica istruttoria presso la Zona territoriale di Jesi e dall’indagine effettuata non si è rinvenuta traccia di richiesta di prenotazione da parte del sig. S.R., in data 15 aprile scorso, ma non c’è assolutamente nessun motivo per dubitare che quanto riferito corrisponda al vero.
Si vuole precisare che alla data del 15 aprile u.s., i tempi di attesa per la Rnm (risonanza magnetica) del rachide e del cranio rientravano nell’80% dei casi entro i 60 giorni ed il restante 20% entro i 90 giorni.
Le Rnm osteo-articolari, di cui fa riferimento il sig. S.R., non fanno parte del monitoraggio regionale in quanto non dichiarate nel Piano nazionale di contenimento dei tempi di attesa – che discende dall’Intesa Stato-Regioni marzo 2006 recepita con d.g.r. 494/2007 -. Tali esami diagnostici risultano percentualmente altamente inappropriati in tutto il territorio nazionale, di conseguenza il piano nazionale concentra l’attenzione su altre tipologie di esami diagnostici (Rnm cervello e tronco encefalico e Rnm pelvi, prostata e vescica), esami per i quali le AO/INRCA/Zone hanno l’obbligo del rispetto delle performance definite nel Piano regionale di contenimento dei tempi di attesa che discendono, appunto, dall’Intesa Stato-Regioni citata poc’anzi.
Per tutti gli esami vi è l’obbligo da parte delle strutture di garantire le prestazioni urgenti ed urgenti differibili e tale garanzia per i cittadini è diffusa in tutto il territorio regionale.
Per quanto riguarda lo specifico del territorio jesino si rappresentano le seguenti considerazioni:
Esami di Rmn:
1. dal punto di vista dell’offerta sia di prestazioni Rnm che dell’intera diagnostica per immagini la Zona 5 si è attivata ed ha investito per garantire sedute aggiuntive anche attraverso l’applicazione dell’art. 55 del CCNL della dirigenza medica;
2. nell’anno 2007 il Servizio di radiologia ha effettuato un numero di prestazioni radiologiche complessive (per esterni ed interni) pari a 98.378, oltre 5000 esami di Rnm per 4500 soggetti esaminati, con una percentuale considerevole di prestazioni effettuate anche a pazienti provenienti da altre Zone;
3. la diagnostica, dove vengono effettuate le Rnm, è attiva dal lunedì al venerdì dalle ore 7 alle ore 19,00 ed il sabato dalle ore 7,00 alle ore 13,00, quindi con un tasso di utilizzo delle attrezzature molto elevato. Entro l’anno 2008 verrà attivata inoltre una ulteriore sede per l’esecuzione di esami di Rnm secondo quanto definito dall’accordo di budget tra Servizio salute e Zona;
4. l’indice di performance per gli esami di Rnm sottoposti a monitoraggio regionale si è posizionato stabilmente negli anni 2006-2007 tra il 70% ed il 100%;
5. le prenotazioni degli esami di Rnm vengono gestite attraverso il sistema delle priorità cliniche.
Esami di elettromiofrafia:
1. i tempi di attesa tale tipologia diagnostica sono abbastanza lunghi, anche in relazione all’assenza per maternità di uno dei dirigenti medici. Non è facile reperire sul mercato specialisti neurologi dedicati a tale attività;
2. l’elettromiografia è una prestazione altamente specialistica quasi mai urgente e rientra in percorsi clinici programmati per approfondimenti diagnostici di 2° livello.
Si vuole segnalare che problema delle liste di attesa è da sempre alla nostra attenzione e su di esso abbiamo redatto atti di regolamentazione amministrativa ed abbiamo investito risorse per l’adeguamento delle strutture e delle dotazioni organiche.
Ovviamente la risposta va calibrata con le risorse a disposizione e con le altre priorità assistenziali, di cui le liste di attesa sono un aspetto che merita certo, come discende dagli atti nazionali, una specifica attenzione.
In base ai dati in nostro possesso siamo una della regioni italiane che pro capite offre più prestazioni specialistiche ai propri cittadini. Il problema principale è oggi quello dell’appropriatezza della prestazione ovvero dell’utilità dell’esame. La Regione Marche in relazione all’attuazione dell’Intesa stipulata tra Governo e Regioni il 28 marzo 2006 ha già esplicitato con la delibera n. 843/7/06 e con la dgr 494/2007 le linee di intervento e gli impegni.
Naturalmente, ripeto, c’è un’attenzione particolare per affrontare tale problema, che è nazionale, che discende da quelle che sono le linee guida del nostro piano sanitario.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Rocchi.

Lidio ROCCHI. Di questa sua lunga risposta, Assessore – forse per il fatto che siamo un po’ lontani! – non sono riuscito a comprendere molto ciò che lei ha detto.
Infatti con questa mia interrogazione volevo sapere soltanto se è vero che per una visita dermatologica a Jesi ci vogliono diciotto mesi, inoltre, se il costo per una elettromiografia è di 150 euro, se per una risonanza magnetica al braccio sinistro ci vogliono 100 euro, se il costo per una risonanza magnetica eseguita presso una Casa di cura è di 150 euro.
Quindi su questo non sono riuscito a capire se mi è stata data una risposta.
Purtroppo ci sono lunghe attese, specialmente per la mammografia, e non è vero che occorrono tre giorni, questa è una favola che non possiamo certamente recepire.
Pertanto vorrei sapere con precisione, Assessore, se le poche cose che ho detto poc’anzi corrispondono a verità oppure no. Il problema è tutto qua!
Lei invece mi ha risposto in merito alle prestazioni, cosa che non ho richiesto con questa mia interrogazione, mentre non è andato nello specifico dei pochi quesiti che ho posto e di cui avevo chiesto una precisa risposta che lei però non mi ha dato.
Secondo me questa è una grossa negatività che riguarda proprio il politico che negli ultimi tempi ha cercato di far credere che la sanità in questa regione funziona. Per carità, è una sanità che riteniamo di qualità, lo crediamo e lo sosteniamo, però ci sono moltissime cose che non vanno. Infatti lei purtroppo, Assessore, questa mattina non ha potuto darmi delle risposte in grado di mettere i nostri cittadini di poter avere a loro volta delle risposte precise.


Interrogazione n. 1153
dei Consiglieri Capponi, Giannotti, Cesaroni, Brini, Bugaro, Tiberi
“Regolamento CE 1698/2005 “Programma di sviluppo rurale 2007/2013”, Regolamento CE 1257/1999 “Programma di sviluppo rurale 2000/2006” Situazione e pagamenti Misure A superficie”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1153 dei Consiglieri Capponi, Giannotti, Cesaroni, Brini, Bugaro, Tiberi. Per la Giunta risponde l’Assessore Petrini.

Paolo PETRINI. L’interrogazione pone tre quesiti. Il primo riguarda la conoscenza dei motivi per i quali a tutt’oggi non si riesce a completare l’iter istruttorio delle istanze 2007 e 2008 riguardanti le misure a superficie del Piano di sviluppo rurale.
SU questo informo che l’assessorato all’agricoltura ha provveduto a svolgere in data 28 ottobre 2008 una riunione congiunta tra organizzazioni agricole, Agea, nella persona del dott. Steidl, responsabile sviluppo rurale, e funzionari addetti alle istruttorie delle Misure dell’Asse II (biologico ed indennità compensative) per elaborare una strategia, quindi condividerla, finalizzata a liquidare agli agricoltori i contributi per l’anno 2007. L’Agea ha infatti specificato che non sarà possibile liquidare anche le anticipazioni dell’anno 2008 se non nella primavera 2009.
La finalità dell’incontro era di concordare tra i soggetti coinvolti nel processo di liquidazione (AGEA, CAA, Regione) un’accelerazione della istruttoria per la erogazione dei contributi entro dicembre 2008.
Infatti, dopo un lungo periodo riservato alle correttive a cura dei CAA il numero delle pratiche con anomalie bloccanti sul sistema SIAN risulta molto elevato. Sono state trattate nell’incontro le necessità di messa a punto del software e di personalizzazioni per le specificità della programmazione regionale.
Il dott. Steidl si era impegnato a garantire i lavori necessari entro il 15 novembre 2008.
Per le Misure 2.1.1 e 2.1.2 la funzione istruttoria è stata messa in linea per i dipendenti regionali venerdì 14 novembre, mentre ancora non è in linea le funzioni istruttorie per la Misura 2.1.4.
Riguardo al secondo punto della interrogazione, cioè come si pensava di contenere i disagi causati agli imprenditori agricoli, l’Autorità di gestione del programma ha dato disposizioni per quanto attiene gli strumenti di sua diretta competenza (escluse le correzioni del SIAN) per lo svolgimento delle istruttorie, distinguendo le funzioni tra istruttori, revisori e responsabili regionali con compiti di coordinamento, impartendo l’obiettivo che la liquidazione dei contributi anno 2007 dovrà avvenire entro dicembre 2008, ciò sarà valutato per il rendimento individuale di dirigente delle SDAP, titolari di P.O. e di funzionari predisposti. Per conseguire l’obiettivo è stata anche data autorizzazione di effettuare lavoro straordinario.
In precedenti interrogazioni alcuni Consiglieri richiamavano le risorse finanziarie dell’assistenza tecnica e ne richiedevano l’impegno per il potenziamento delle strutture decentrate. Tali risorse saranno gestite con attento rigore. L’Autorità di gestione sta aspettando la conclusione del concorso C1.4 per poter attingere eventuali unità a tempo determinato, a supporto delle SDAP, secondo quanto la Giunta regionale ha deliberato con atto n. 862 del 27 giugno 2008 al fine del contenimento delle spese.
Prioritariamente, tuttavia, si ritiene che le responsabilità delle istruttorie debbano essere impartite agli impiegati a tempo indeterminato della Regione.
E’ in corso la gara a livello comunitario per il triennio 2009/2011 per la implementazione di ulteriori Misure, la manutenzione correttiva delle Misure già bandite per i successivi anni di programmazione.
Il SIAR già realizzato sarà presentato all’Università Politecnica, Facoltà di ingegneria, con apposito convegno venerdì prossimo, a cui vi invito a partecipare.
.Per monitorare l’andamento delle istruttorie e il rispetto del manuale delle procedure, l’Autorità di gestione ha individuato un funzionario di cat. D per ogni SDAP creando così uno staff di supporto, a cui sono stati assegnati con decreto n. 219/S 10 compiti di raccolta di report di funzionalità (numero delle pratiche istruite) oltre che di atti di organizzazione degli uffici periferici per uniformare le prassi in tutto il territorio marchigiano.
Il progetto di semplificazione organizzativa che si intende realizzare oltre che il SIAR prevede la calendarizzazione dei bandi in due semestri distinti: Asse Il entro il primo semestre (raccolta domande da regolamento 15 maggio); Asse I nel corso nel secondo semestre.
Questa organizzazione permette di evitare ingorghi funzionali nelle strutture di supporto e possibilità di interscambio di collaboratori, superando concetti di monofunzione professionale.
Riguardo all’ultimo punto dell’interrogazione, cioè se intende informare “direttamente” gli agricoltori che hanno assunto impegni relativamente ai ritardi sui tempi di riscossione degli aiuti loro spettanti, la Regione ha provveduto a condividere, con le organizzazioni agricole, nella stessa riunione del 28 ottobre scorso, difficoltà, tempi ed impegni di Agea, rispetto ai quali gli uffici regionali non possono che collaborare e la cui soluzione condizionano gli ulteriori adempimenti che gli uffici regionali sono pronti e capaci di svolgere per perseguire l’obiettivo del pagamento entro dicembre dei premi ambientali dovuti agli agricoltori per l’anno 2007.
Aggiungo, inoltre, che stiamo decidendo di pagare le indennità compensative senza graduatoria, quindi senza ulteriore perdita di tempo, pur comportando questo un costo maggiore.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Assessore, lei ha risposto in modo esaustivo ma sicuramente non saranno soddisfatti quegli agricoltori che stanno attendendo da due anni i fondi di loro spettanza, peraltro in un momento dove il sistema agricolo sta subendo i contraccolpi di una crisi finanziaria alla pari di tutti gli altri settori produttivi. Addirittura quest’anno alcune aziende ancora non hanno deciso se riseminare oppure se lasciare abbandonati i terreni, questo perché i ricavi non sarebbero sufficienti a coprire i costi.
Lei capisce che le varie indennità, soprattutto l’indennità compensativa per quanto riguarda il settore biologico, sono le uniche fonti di sostentamento per molte famiglie.
Ecco perché nella terza domanda chiedevamo se si pensava di porre in essere qualche iniziativa di sostegno per i ritardi, cioè per la mancanza di risorse che la Regione doveva trasferire.
Ritengo, quindi, che la sua risposta sia sufficiente per la parte che si riferisce a quello che sta avvenendo, ma insufficiente per l’impegno che dovremmo mettere e che secondo me dovrebbe essere più di tipo organizzativo, proprio perché manca l’organizzazione del sistema burocratico amministrativo di gestione del supporto informativo ad Agea. Anche se certamente il discorso di Agea deve essere comunque costantemente monitorato e relazionato per evitare che ci siano incomprensioni, che ci siano difficoltà di dialogo tra i vari sistemi informativi.
Abbiamo fatto questa interrogazione, Assessore, perché in questo periodo le organizzazioni di categoria hanno più volte rimarcato le difficoltà di questa regione. E ciò è stato fatto confrontando le altre regioni, quindi non solo tanto per lamentarsi, come se fosse quasi una situazione ordinaria di questi tempi – cioè: si lamentano tutti allora ci lamentiamo anche noi -, perché in questo caso la lamentala è motivata, infatti, ripeto, le difficoltà della nostra regione sono state messe in relazione con l’efficienza delle altre regioni.
Quindi in un momento come questo è un dato ancora più preoccupante.
Lei addirittura mi ha dato anche altre risposte. Ad esempio sull’attrazione di alcune Misure, soprattutto quelle che interessano gli aiuti per il settore bieticolo-saccarifero, mi risulta che ad oggi ci siano solo pochissime domande presentate. Quindi mi chiedo se non sia il caso di prorogare la scadenza del bando che è imminente, proprio perché le domande presentate sono del tutto insufficienti ad assorbire le risorse a disposizione. Sapendo anche che quelle risorse devono essere mangiate in un lasso di tempo molto più breve di quanto invece previsto per tutte le altre risorse del Psr 2007-2013.
Le chiedo soprattutto una grande disponibilità a rendere flessibile la sua attività e le sue scelte proprio in relazione del momento critico che sta vivendo tutto il settore dell’economia rurale.
Quindi le chiediamo, Assessore, di relazionare sullo stato di avanzamento dei vari programmi, impegno più volte promesso e preso anche con un ordine del giorno approvato contestualmente al PSR, ma di cui sinora non abbiamo avuto traccia.


Interrogazione n. 1092
del Consigliere Pistarelli
“Carenza di organico al reparto di Ortopedia dell’Ospedale di Civitanova Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1092 del Consigliere Pistarelli. Per la Giunta risponde l’Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. In merito ai quesiti posti dal Consigliere Pistarelli, per quanto di nostra competenza si risponde quanto segue.
1. I provvedimenti di fatto sono stati assunti. In data 28 luglio 2008 si è provveduto a sostituire il sostituto della dottoressa assente per maternità che, come è ben noto al Consigliere, è stato assunto presso la struttura ospedaliera di Fermo. Il nuovo medico ha preso servizio il 28 luglio naturalmente a tempo determinato trattandosi di sostituzione per assenza del titolare del ruolo in quanto in maternità.
Le pratiche per il concorso per l’assunzione del nuovo primario sono state già inoltrate alla Regione e a giorni dovrebbe essere pubblicato sul Bur regionale l’avviso di concorso. Per la fine di settembre dovrebbe aver preso servizio il nuovo primario.
2. Come già specificato l’assunzione a tempo determinato è obbligatoria in quanto si è sostituita un’assenza temporanea. La dotazione organica dell’ortopedia (cinque dirigenti di primo livello) è al completo, fatta salva la mancanza del primario.
E’ stato previsto l’ampliamento della dotazione organica a 7 dirigenti di primo livello. In data 30 luglio 2008 il Collegio di direzione della Zona territoriale 8 ha deliberato la trasformazione di un ruolo di anestesia in un ruolo di ortopedia. Analoga trasformazione con altro ruolo inutilizzato sarà fatta nel mese di settembre. Il concorso per le assunzioni a tempo indeterminato di questi nuovi due dirigenti medici ortopedici verrà fatto quanto prima, in ogni caso dopo l’assunzione del primario per poter far gestire la selezione mediante prove concorsuali al nuovo primario che dovrà provvedere ad aumentare il valore aggiunto dei professionisti che attualmente operano nella struttura.
3. I tempi sono quelli strettamente necessari a seconda del timing definito come da risposta al secondo quesito.
4. Non è stato proposto né attivato nessun ampliamento di convenzione. Nell’ambito del budget assegnato dalla Regione alla Casa di cura è prevista già una committenza per visite ortopediche specialistiche. Visite che debbono essere spalmate nell’arco di un anno. Si è chiesto alla Casa di cura di ampliare il numero di visite nei mesi di luglio ed agosto per poi ridurle nei mesi di novembre e dicembre quando si sarà tornati ad una normale attività.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Naturalmente la risposta risente del fatto che l’interrogazione è del mese di luglio, pertanto si riferisce a tempi che poi in effetti abbiamo verificato essersi realizzati, questo lo devo riconoscere. Infatti si sono avviate le procedure che l’Assessore ha ora ricordato. Quindi adesso c’è la selezione in corso del nuovo dirigente medico di primo livello, per cui con i tempi determinati ma anche con quella integrazione della pianta organica richiamata dall’Assessore, ritengo si possa dare continuità a quel lavoro positivo svolto dopo la scomparsa del povero dott. Sabatucci, primario storico dell’Unità operativa di ortopedia di Civitanova Marche.
Anzi spero che la linea dell’Assessore e del Direttore generale sia proprio quella di valorizzare il lavoro svolto fino ad oggi, di valorizzarlo proprio con quelle risorse che si sono formate nel reparto di ortopedia dopo tanti anni di esercizio comune della professione medica.
Pertanto spero che vi sia quella continuità di buon servizio e di buona offerta sanitaria data dalla struttura civitanovese.
Questa, a mio avviso, dovrebbe essere l’impostazione di illuminati amministratori che guardano a valorizzare l’esistente se, appunto, l’esistente ha dato prova di positività, di efficienza e di qualità. Sotto questo profilo a Civitanova l’ortopedia, pur nelle difficoltà di pianta organica, ha saputo dimostrarlo.
Quindi penso e spero che ora con queste integrazioni la valorizzazione nella continuità vi sia e vi sia tutta.
Noi nella sanità non dobbiamo inventare le cose, dove c’è la qualità dobbiamo fare in modo che questa permanga e che si possa rafforzare ed aumentare, mentre dobbiamo intervenire in quelle situazioni in cui vi è più di una segnalazione, più di un caso o più di una sottolineatura di inefficienza.
Qui invece c’è una valorizzazione possibile, una qualità verificabile, quindi come Regione, come politica sanitaria regionale e come sistema sanitario regionale dobbiamo stare a fianco delle esigenze e delle necessità, ovvero con un’integrazione della pianta organica e con l’occupazione dei ruoli mancanti.
Spero che il mio non sia solo un auspicio ma anche una linea che vorrà seguire l’Assessore e l’intero sistema sanitario.


Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. L’Assemblea legislativa è chiamata a votare sulla proposta dell’Assessore Petrini di discutere ora la mozione n. 307 “Adesione campagna del Fiocco Bianco”.

(L’Assemblea legislativa approva)


Mozione n. 307
del Consigliere Petrini
“Adesione alla campagna del Fiocco Bianco”
(Discussione e votazione risoluzione)

PRESIDENTE. Su questa mozione dallo stesso Assessore Petrini è stato presentato un emendamento che sopprime i punti 2, 3, 4, 5 e 6 del dispositivo, in pratica rimarrebbe soltanto il punto che chiede di aderire alla campagna del Fiocco Bianco.
E’ aperta la discussione. Ha la parola la Consigliera Mollaroli.

Adriana MOLLAROLI. Esprimo soddisfazione – volendo usare un linguaggio formale – per questo impegno che stano coinvolgendo anche gli uomini della nostra Regione, il Vicepresidente dell’Assemblea legislativa in prima persona, per cui non può che esserci, da parte di una donna da anni impegnata su questa materia, che soddisfazione, però avrei preferito un maggiore coordinamento.
Già in apertura di seduta per la giornata di oggi, che è il 25 novembre, il Presidente ha proposto all’Assemblea legislativa un gesto simbolico, quello di un momento di silenzio per tutte le donne nel mondo vittime di violenza, insomma questa settimana sono accaduti tanti fatti, tra cui anche questa iniziativa molto significativa promossa dall’Assessore regionale alle pari opportunità, che ha visto momenti anche complicati, ci sono state reazioni politiche. Per carità, in un Paese libero tutti hanno diritto di espressione, però evitiamo anche di fare propaganda “maschi!” – se mi permettete questa battuta -, su una questione veramente molto seria. Una questione sulla quale invito tutti a stare un pochino più sottotono e a ragionarci, perché è una questione che veramente merita rispetto e non certo protagonismo e in particolare da parte degli uomini molta umiltà.
Detto questo, ritengo opportuna una modifica a questa mozione con cui si riconosca nelle considerazioni delle premesse che l’Assemblea legislativa in data 5 novembre ha approvato una legge importantissima, una legge tra l’altro che fa le cose per le quali la mozione si impegna, quindi sarebbe anche un po’ incoerente.
Se su questo siete d’accordo posso preparare un emendamento nella quale diciamo di aggiungere nella premessa che l’Assemblea legislativa in data 5 novembre ha approvato una legge su questo tema, per il resto ci impegniamo soltanto di aderire alla campagna del Fiocco Bianco. Che, per carità, è una campagna promossa da associazioni e da uomini, ma il resto della mozione sono le cose che già abbiamo deciso di fare con la legge.
Quindi correggiamo questa mozione – della quale voglio riconoscere, pur nel contesto di cui ho fatto riferimento prima, un lavoro assolutamente positivo – perché sarebbe assurdo, ripeto, che ci impegniamo a fare cose che abbiamo già approvato alcuni giorni fa con una legge promulgata l’11 novembre 2008 con il n. 32.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Romagnoli.

Franca ROMAGNOLI. Per confermare più o meno quanto ha già detto la Consigliera Mollaroli. Sono contenta e prendo atto dell’impegno contenuto nella mozione, che presumo venga solo ribadito in quanto già oggetto, quindi la ritengo anche ridondante, del testo normativo già approvato, e credo che la Giunta non possa esonerarsi dall’applicare una legge dell’Assemblea legislativa. Quindi era abbastanza scontato che quanto contenuto nella legge contro la violenza sulle donne venisse fatto proprio anche dalla Giunta, da tutti noi, da tutti i cittadini delle Marche che devono farne oggetto di un obbligo normativo ben preciso e quindi con tutto quello che comporta.
Pertanto, ripeto, mi fa piacere che qualcuno lo abbia ribadito, ma sul tema devono essere evitate quelle speculazioni che abbiamo accuratamente evitato anche nella discussione della legge, che proprio per questo è stata frutto di un lavoro di buonsenso, di senso di responsabilità, di cucitura, di tessitura. Un lavoro davvero di collaborazione fra tutti per far sì che non ci fossero primogeniture, che non ci fossero spot elettorali, spot ideologici. Quindi tutto quello che non devo ricordarvi in quanto tutti eravate presenti, infatti l’Assemblea legislativa ha approvato davvero con un’ampia discussione, una discussione che si è tradotta in una sintesi bellissima ed unitaria.
Ora, per far sì che ciò che abbiamo evitato l’altro giorno non rientri in questa sessione, ritengo potrebbe essere utile non solo un buon segnale necessario e doveroso ovvero il riferimento nella premessa della mozione alla legge approvata una settimana fa, ma anche aprire alla firma di tutti i gruppi, perché credo che i Capigruppo non abbiano nessun problema ad impegnarsi come vuole fare la Giunta, ed in particolare l’Assessore Petrini, con questo testo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brini.

Ottavio BRINI. A me, invece, l’intervento della Consigliera Mollaroli preoccupa, ha voluto mettere sulla graticola l’Assessore Petrini per la presentazione di questa mozione; non credo l’abbia fatto per dimostrare il muscolo di un uomo!
Quindi, considerato che l’Assessore inizialmente aveva detto che avrebbe spiegato il motivo della presentazione di questa mozione, da parte della Consigliera Mollaroli sarebbe stato più corretto, anziché presentare modifiche a modo proprio quindi senza consultare gli altri gruppi, chiedere una breve sospensione dell’Assemblea legislativa, cosicché i Capigruppo potevano concordare la mozione e inoltre chiedere all’Assessore Petrini il motivo, appunto, della presentazione della mozione. Invece la Consigliera Mollaroli ha detto che bisogna correggere questo e quello perché “avete fatto tutto da soli”. Però, Consigliera Mollaroli, lei non deve dire “avete fatto”, perché non è una nostra rappresentante, ringraziando Iddio, quindi parli per il suo gruppo!
Ripeto, sarebbe stato più corretto fare questa richiesta anziché insultare gli uomini e fare la femminista. Perché lei qui dentro su questo problema non ha la patente di nulla! Lei non ci rappresenta! Lei non ha la patente di una legge regionale che anche se non perfetta abbiamo votato unitariamente. Quindi nessuno la autorizza ad insultare gli uomini, è ora che la smettete con questa polemica bieca ed infelice!

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Quando ci sono delle ricorrenze importanti molto spesso ci si perde in un bicchier d’acqua.
Recentemente in quest’Aula abbiamo votato una legge che dà un segnale importante ed oggi c’è un evento altrettanto importante, però non si perde occasione di inficiare o comunque svilire alcune di queste ricorrenze con atteggiamenti che francamente non ritengo validi ed opportuni. Mi riferisco a quella che è stata considerata una polemica, ma che voleva essere una denuncia sui famosi 24 mila euro spesi qualche giorno fa per tre canzoni, che poi automaticamente sono diventate sei, cantate da Fiorella Mannoia al Teatro delle Muse.
Pertanto credo, senza nulla togliere all’artista che è bravissima ed ha i suoi cachet, che se veramente si vuole favorire una politica che vada incontro alle esigenze, alle problematiche delle donne, sarebbe opportuno che le risorse, se ci sono, vadano direttamente alle associazioni o per un progetto ben definito, piuttosto che per un intervento musicale che dura pochi minuti e che non coinvolge più di cento-centocinquanta persone nell’arco di una giornata.
Ritengo, quando si vogliono celebrare, ricordare o sensibilizzare le persone su una problematica, che dovremmo fare molta più attenzione ad usare gli strumenti adeguati, non fare in modo cioè che accadano episodi come questo che ho ricordato che francamente è abbastanza sconcertante. E soprattutto lo è per chi oggi nella situazione di difficoltà in cui ci troviamo vede lo stipendio annuale di due famiglie consumato in pochi minuti in una manifestazione che è sì importante ma che sicuramente non aveva bisogno di questo qualcosa in più.
Quindi su questo dovremmo stare molto più attenti. E’ invece in un’altra occasione che mi piacerebbe celebrare questa ricorrenza con qualcosa di molto più concreto e indicato.
Se parliamo di violenza alle donne voglio ricordare che oggi ci sono dei Paesi – ogni tanto tiro fuori le mie esperienze di viaggio – che purtroppo stanno importando, anche in Italia, una metodologia sconcertante di trattamento verso le donne. Ad esempio nei paesi come l’India, il Pakistan o il Bangladesh molto spesso vengono versati addosso alle donne degli acidi che le sfigurano completamente.
L’argomento è serio e sotto un certo punto di vista anche drammatico, quindi le risorse che ci sono finalizziamole per operazioni che realmente vadano incontro alle esigenze delle donne. E se ci sono degli artisti che condividono questa battaglia che vengano gratuitamente, noi gli daremo non un premio ma dieci, perché è troppo facile prendere una posizione e poi avere alle spalle un compenso che, ripeto, equivale allo stipendio annuale di due famiglie.

PRESIDENTE. Ha chiesto la parola l’Assessore Petrini per alcune delucidazioni.

Paolo PETRINI. Molto sobriamente, semplicemente e, credetemi, anche molto umilmente, mi sono fatto convinto strumento di questa proposta che inizialmente era un ordine del giorno ma che, visti i tempi, non era più possibile presentarlo in questo testo, quindi, su precisa richiesta del Comitato Fiocco Bianco, è stato trasformato in mozione. L’ho fatto perché aderisco convintamene alle finalità di chi ha organizzato questa giornata e perché, tra l’altro, la Campagna del Fiocco Bianco è un’iniziativa che dà spazio e visibilità proprio a quegli uomini che vogliono impegnarsi contro la violenza alle donne.
Poi certamente è anche vero che l’Assemblea legislativa regionale ha espresso una concreta sensibilità riguardo al tema della violenza sulle donne attraverso la legge recentemente approvata. Peraltro è per questo che a questa mozione ho presentato un emendamento che evitasse di estrarre alcuni dei motivi contenuti nella legge e ci si limitasse quindi a votare un testo che mantiene, così come ha già fatto la Giunta regionale, la volontà di aderire alla Campagna del Fiocco Bianco.
Oggi stiamo vivendo momenti molto particolari, vediamo una società che vive con ostinazione ogni istante, non cerca di vivere pienamente la vita ma insegue perennemente la felicità, poi ogni volta che non ci si riesce, e soprattutto se non ci si riesce per motivi economici, le frustrazioni vengono riversate attraverso atti di continue violenze di cui sempre più spesso le donne sono vittime.
Credo che oggi questa Campagna ci permetta di ribadire l’attività che ha fatto positivamente l’Assemblea legislativa regionale, fatta soprattutto attraverso l’organizzazione di diverse iniziative del Sevizio pari opportunità che nel corso del tempo sono state svolte.
Quindi alla richiesta del Comitato credo che questa Assemblea legislativa regionale per coerenza rispetto a tutto ciò prodotto fino ad oggi non possa che rispondere in maniera positiva.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Lippi.

Leonardo LIPPI. Volendo innanzitutto portare un contributo attivo, chiedo all’Assessore Petrini la possibilità che questa mozione possa essere sottoscritta da tutti i Capigruppo in modo da poter dare l’unanime consenso di quest’Aula.
Chiedo inoltre di accantonare i motivi di frizione, su questi temi universali non dobbiamo dividerci, dobbiamo trovare una sintesi unitaria per poter dare una risposta concreta a quei drammi che si consumano anche dentro le mura delle case delle nostre famiglie.
Voglio anche esprimere un contributo di solidarietà per le nostre mogli, donne che sopportano, come nel nostro caso, uomini che fanno politica – inversamente anche i mariti delle Consigliere -, esse vivono quelli che sembrano piccoli disagi ma che nel contesto della famiglia diventano comunque grandi. Dunque anche loro contribuiscono affinché in quest’Aula o in qualsiasi altra Aula dove si rappresentano gli interessi della collettività si possa costruire un percorso condiviso e ricostruire anche un nuovo patto sociale. Un patto sociale di cui abbiamo bisogno in un momento di estrema difficoltà come quello che stiamo vivendo, dove tutti i popoli del mondo devono fare mea culpa dei drammi che consumano e dunque mettere un elemento di positività per evitare di discutere di questi temi adesso e nel futuro.

PRESIDENTE. Voglio far presente all’Assemblea che sul piano formale la mozione è già stata firmata e presentata, quindi non possono essere aggiunte firme. Comunque l’Assemblea legislativa ha a disposizione altri strumenti, come la risoluzione, ma questa è facoltà dei Consiglieri.
Ha la parola la Consigliera Ciriaci.

Graziella CIRIACI. Voglio innanzitutto sottolineare la gratitudine nei confronti del Vicepresidente della Giunta Petrini per la sua sensibilità nei confronti delle donne e della Campagna del Fiocco Bianco. Però credo sia opportuno presentare una risoluzione firmata e condivisa da tutti i componenti dell’Assemblea legislativa regionale.
Visto che il 5 novembre abbiamo approvato la legge contro la violenza sulle donne, presentata e condivisa in modo trasversale, facciamo in modo che sia così anche con questa risoluzione, anzi che essa possa portare avanti un’evoluzione di mentalità del lavoro dell’Assemblea legislativa unanime e condiviso, al di là di ogni strumentalizzazione politica, economica e culturale.
Quindi questa risoluzione credo sia necessaria affinché la questione possa essere risolta in modo unanime.

PRESIDENTE. Grazie, Consigliera Ciriaci, anche perché credo che questa dovrebbe essere la direzione verso la quale l’Assemblea potrà orientarsi.
Ha la parola la Consigliera Giannini.

Sara GIANNINI. Credo sia apprezzabile che il Vicepresidente della Giunta regionale abbia voluto sostenere autorevolmente l’iniziativa che già l’Assemblea legislativa ha avviato, siamo infatti una delle prime Assemblee legislative d’Italia che ha approvato una legge sulla violenza contro le donne.
Mi permetto di dare una mia valutazione sulle questioni che ha sollevato il Consigliere D’Anna. Siamo tutti consapevoli che questo sia un tema delicato perché riguarda purtroppo molto spesso una dimensione familiare e affettiva, anzi, pseudoaffettiva. Però credo, Consigliere D’Anna, che anche in una situazione di grave crisi e preoccupazione nella quale versano molte famiglie marchigiane e italiane, l’iniziativa che ha assunto l’Assessorato alle pari opportunità della Regione Marche sia positiva, come tante ce ne sono su altre questioni, forse anche meno importanti, sulle quali pure si investono risorse pubbliche da parte di amministratori di centro-destra e di centro-sinistra. Quindi ho trovato particolarmente spiacevole che proprio su questo argomento si sia sollevata una questione che attiene alle risorse economiche. Credo che tutte le iniziative che vogliono sensibilizzare, utilizzando anche personalità conosciute e amate da molte persone, su argomenti così delicati non siano mai soldi mal spesi.
Proprio la stessa mattina nella quale si stava svolgendo l’iniziativa si è avuta notizia di una ragazza di 29 anni uccisa dal suo convivente che non accettava la separazione; pochi giorni prima un uomo ha ucciso i suoi tre figli e sua moglie perché preoccupato del fatto che la moglie lo volesse lasciare; stamattina ho ascoltato la testimonianza di una donna con una mascella rotta da suo marito semplicemente perché gli ha chiesto se a mezzogiorno poteva cucinare lui la pasta per la loro figlia.
Queste questioni fanno notizia proprio perché ci sono donne che hanno il coraggio di denunciarle, hanno il coraggio di mettere in discussione tutta la loro vita, i loro affetti, hanno il coraggio di mettere in discussione quello che hanno cercato di costruire in un rapporto di amore e di affetto. Quindi ritengo che siano questioni che meritano investimenti pubblici, attenzioni e, se posso permettermi, anche un certo rispetto da parte di tutti noi.
Credo anch’io che non debba essere un tema affidato soltanto alle donne. Voglio anche ribadire che ogni iniziativa di sensibilizzazione debba garantire intanto che in qualche luogo se ne parli, inoltre che le istituzioni pubbliche assumano con grande attenzione questa partecipazione non solo a parole ma anche nei fatti.
La legge regionale è proprio questo che ha fatto. Nelle Marche abbiamo voluto costruire, con il contributo di donne e uomini Consiglieri regionali che appartengono a diversi schieramenti, una legge che obbligherà la Regione ad investire risorse, personale, formazione, affinché questi temi non vengano trattati episodicamente né senza un’adeguata formazione da parte degli operatori.
Credo quindi che le Marche abbiano dato un segnale positivo e se è stato necessario investire delle risorse significa che è stato ritenuto opportuno farlo.
Credo però che tra le tante cose che si fanno in questa Regione, che fanno anche gli Assessorati regionali, su alcune probabilmente anche qualche Consigliere di maggioranza potrebbe avere difficoltà a condividere o comunque ad approvare totalmente, quindi forse su questa iniziativa era il caso di assumere l’importanza dell’oggetto della discussione evitando così quelle polemiche che, almeno da parte mia, non ho apprezzate soprattutto perché conosco, Assessore, la sua sensibilità su molti argomenti che riguardano i diritti civili e i diritti umani.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Vorrei intervenire, riferendomi anche al proponente di questa mozione, l’Assessore Petrini, soprattutto per dire che dopo l’approvazione della legge ma anche dopo le diverse iniziative legislative da noi presentate, certo ancora non discusse ma che dimostrano comunque la nostra sensibilità sull’integrazione, il sostegno al lavoro femminile, il sostegno alla famiglia, ritenevamo che anche l’opposizione poteva essere riconosciuta a sostegno di questa mozione. Tra l’altro anche l’associazione che ha promosso questa iniziativa avrebbe potuto coinvolgere, conoscendo il nostro atteggiamento, anche noi dell’opposizione.
Questo lo dico perché c’è sempre un modo per dividere, non c’è nessuno che cerca di unire le forze per raggiungere un obiettivo.
Vado anche oltre. A me non interessa la solidarietà di facciata, a me non interessa un impegno di facciata, come molte volte si fa in questa Assemblea legislativa dove qualcuno viene per fare bella figura e poi sostanzialmente anche se responsabile di precisi atti – mi riferisco soprattutto all’Esecutivo – nelle azioni quotidiane questi non vengono perseguiti.
Ritengo che oggi dobbiamo preoccuparci, Assessore Ascoli, anche e soprattutto in relazione al difficilissimo momento economico che stiamo vivendo, che tende ad espellere sempre più la manodopera o comunque l’occupazione femminile dal mercato del lavoro, creando anche qui una grave disparità tra uomo e donna.
Dovremmo avere una maggiore sensibilità in azioni che cerchino di integrare quanto più possibile le famiglie che vengono da culture e costumi diversi, come quelle extracomunitarie, dove sappiamo, alla pari di quelle italiane, che ci sono più difficoltà di integrazione tra il mondo di provenienza e il mondo reale, difficoltà che molte volte coinvolge le giovani generazioni, non comprese dalle generazioni originarie da cui questi giovani provengono.
In questo determinato momento questa è una vera emergenza sociale delle regioni italiane, ma soprattutto lo è in una regione come la nostra dove l’occupazione femminile è rivolta al settore manifatturiero, dove peraltro la manodopera extracomunitaria è maggiormente presente in termini percentuali rispetto al resto. Quindi pensate questa emergenza sociale rapportata alle difficoltà di questo settore.
E’ infatti una vera emergenza sociale proprio perché all’interno di queste famiglie le grandi difficoltà che ci sono possono poi sfociare anche in situazione di maltrattamento, abbandono, oppure a situazioni di povertà ugualmente penalizzanti come il maltrattamento. Ci sono infatti diverse forme di maltrattamento, quella corporale è certamente grave, ma dobbiamo considerare anche le altre forme che psicologicamente colpiscono di più le donne.
Questa è la mia sensibilità, non fraintendetemi – ho visto l’Assessore che scuote la testa –, volevo dire che ci sono diverse forme di maltrattamento e tutte sono da condannare.
Concludo dicendo che su questa mozione, se volete ma non è obbligatorio perché la maggioranza può decidere come vuole, siamo disponili a presentare una risoluzione unitaria, che però contempli oltre la legge, perché la legge non risolve nessuno dei problemi che abbiamo accennato, un impegno specifico su questi tre-quattro temi che ho accennato.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Ascoli.

Ugo ASCOLI. Vorrei solo fare una precisazione. Visto che il Consigliere Capponi mi ha chiamato in causa riguardo all’occupazione femminile, volevo dirgli che le Marche si stanno caratterizzando per avere uno dei più alti tassi di occupazione femminile. Tant’è che vengo proprio adesso da una presentazione della legislazione comunitaria dei progetti Equal …

Franco CAPPONI. Noto che molte di queste iniziative vengono fatte in contemporanea con la seduta assembleare!

Ugo ASCOLI. La vita è complicata, lo sappiamo! Stavo dicendo che il rappresentante dell’Unione europea ha proprio lodato le Marche che sono al quarto posto in Italia per tasso di occupazione femminile, dopo l’Emilia Romagna e molto vicina ad altre due regioni di cui una è la Valle D’Aosta.
Quindi sia noi che naturalmente tutti i soggetti economici che operano in questa regione stiamo lavorando moltissimo per promuovere l’occupazione femminile. Consigliere Capponi, volevo rassicurarlo che questo è un punto di forza che sta guidando tutta la programmazione comunitaria del Fondo sociale europeo. Siamo ben consapevoli che avere il lavoro è il primo dato di cittadinanza di chiunque, quindi in questo caso anche delle donne, che devono recuperare un tempo lungo di discriminazione e di difficoltà di partecipazione al mercato del lavoro.
Per quanto riguarda le persone che provengono da Paesi esteri anche per queste c’è un tasso di occupazione alto, sono una risorsa fondamentale per il nostro welfare e per il nostro mercato del lavoro, e ovviamente la preoccupazione di evitare discriminazioni è eguale sia per quanto riguarda le donne italiane sia per quanto riguarda le donne extracomunitarie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Pistelli.

Loredana PISTELLI. Voglio ringraziare anch’io il Vicepresidente Petrini per aver portato alla discussione di questa Assemblea un problema così scottante proprio in occasione del 25 novembre giornata internazionale sulla violenza.
Abbiamo bisogno di discutere e di approfondire iniziative e soprattutto c’è bisogno di comunicare le cose positive che si fanno in modo che possa diventare prassi comune dell’attività quotidiana di tutti noi.
Voglio ricordare che l’adesione alla Campagna del Fiocco Bianco la Giunta regionale l’aveva già deliberata in data 17 novembre. Voglio inoltre ricordare che per tutto ciò che riguarda il fenomeno mobbing, situazione che si può verificare a partire anche dalla sede regionale, quindi dalle dipendenti regionali, abbiamo già promosso la costituzione di comitati congiunti tra Giunta e Assemblea legislativa.
Credo che la valutazione di queste iniziative come pure la legge regionale approvata da questa Assemblea legislativa pochi giorni fa – positivo il fatto che sia stata approvata all’unanimità – debbano sempre di più essere dati di patrimonio generale. Peraltro anche per evitare di proporre iniziative che rischiano di essere sovrastanti ad altre, ma che tuttavia non inficia l’importanza che dobbiamo dare alla discussione di questi problemi.
Voglio ricordare che insieme a tutte le Consigliere e a tutte le donne che operano sul territorio oltre all’adesione alla giornata di oggi abbiamo anche avviato una campagna di informazione a larga scala.
Ci sono inoltre anche molteplici iniziative che si stanno organizzando con le scuole, dove c’è un’ampia partecipazione dei ragazzi e delle ragazze; per esempio ieri la Commissione regionale pari opportunità ha organizzato un’iniziativa presso il Teatro Sperimentale di Ancona al quale hanno partecipato tantissimi ragazzi che hanno avviato un dibattito su questo tema. Credo che la scuola sia la prima sede dove è necessario discuterne.
Penso sia opportuno affrontare anche un altro tipo di problema. Con una battuta prima ho ringraziato il Consigliere D’Anna per la sua polemica perché almeno ha fatto discutere sui giornali dell’iniziativa che abbiamo fatto sulla violenza, argomento di cui sui giornali non si discute a meno che non ci sia il morto o un caso specifico, però riportano le polemiche! Questo è un dato che deve essere attentamente valutato e analizzato da parte di tutti noi…(…) Consigliere, non c’è fatto più grave della violenza nei confronti delle donne, è un dato che vede la causa maggiore della morte delle donne – sono dati statistici che non dico io – al di là dei tumori e degli incidenti stradali. Il dato più elevato di morte, di infortunio e di invalidità permanente delle donne è dovuto alla violenza compiuta nei loro confronti.
Il 95% di queste violenze non viene denunciato e solo l’1% dei violentatori vengono condannati, quindi dobbiamo aumentare le nostre iniziative per far conoscere il fenomeno e per supportare quelle donne che hanno il coraggio di denunciare.
Ognuno di noi ha ruoli e competenze da portare avanti, quindi l’assessorato alle pari opportunità ha il ruolo e la competenza di promuovere le iniziative, di promuovere la conoscenza, di promuovere la cultura su questo fenomeno e rispetto a questo può e deve utilizzare tutti i mezzi necessari.
Quindi non sono per niente pentita per l’iniziativa che abbiamo fatto, condivisa da tutti, perché ci ha permesso di utilizzare professionisti, capacità, personaggi, ci ha permesso di mettere al centro del dibattito, anche sulla stampa, la discussione di un fenomeno di questo genere.
Voglio inoltre dire che non si può mettere in contrapposizione la violenza con la crisi. Perché le donne proprio per questo motivo rischiano due volte, primo perché in un momento di crisi sono sempre quelle che pagano di più, secondo perché se una donna non è messa nelle condizioni fisiche e psicologiche di poter rivendicare i propri diritti – permettetemelo di dire perché ho passato una vita a rivendicare i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici – non è poi in grado di fare questo tipo di battaglia. Vengono ricacciate a casa dove, appunto, non hanno la possibilità di fare la loro battaglia personale rispetto alle rivendicazioni che devono portare avanti.
Dunque queste donne devono essere favorite e sostenute in entrambi i campi, sia a sostegno della loro volontà di denunciare i fatti di violenza, sia a sostegno nella rivendicazione del loro ruolo e del posto di lavoro.
Certo, è vero ciò che ha detto prima l’Assessore Ascoli, ovvero che nelle Marche abbiamo un dato più favorevole rispetto alle altre regioni, però proprio perché siamo una realtà produttiva e industriale di piccole e piccolissime imprese quando la crisi si farà sentire ancora di più avremo forse un contraccolpo maggiore rispetto ad altre realtà.
Per questo ritengo che l’iniziativa di oggi non solo ci deve portare ad una maggiore attenzione su questi argomenti ma anche a far sì che tutte le iniziative legislative, come la legge sulla violenza, la legge di sostegno all’occupazione, la legge sulla scuola che ci serve per creare un percorso di informazione e di formazione, devono essere supportate da questa Assemblea legislativa regionale. Questo proprio perché si deve tenere conto che la componente femminile fa parte di questo mondo a pieno titolo e quindi a pieno titolo deve essere tutelata e deve essere indicato quello spazio e quel ruolo che le compete nella nostra società.
Anche l’altro giorno al convegno – devo dire che c’è stato un bel dibattito, mi è spiaciuto che molti Consiglieri oggi presenti non hanno potuto partecipare – ho detto che le iniziative che si fanno devono andare nella direzione di un obiettivo comune, quello che in una società se vuole essere civile per davvero deve esserci il rispetto delle persone, siano esse uomini che donne, deve esserci il rispetto dell’orientamento che ognuno nella propria vita ritiene opportuno di prendere. Questa è la civiltà di una società.
Credo che questa Assemblea legislativa, con l’approvazione della legge e con tutte le iniziative che su questo tema si metteranno in atto, sia su una strada che deve vederci tutti quanti insieme, certamente senza rivendicare primogeniture ma cercando di avere, anche nel rispetto delle posizioni diverse, una proposta più unitaria possibile.

PRESIDENTE. Grazie Assessore. La risoluzione non è ancora pronta, la stiamo elaborando.


Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giannotti sull’ordine dei lavori.

Roberto GIANNOTTI. Se posso mi permetto di fare una proposta, cioè se nel frattempo che aspettiamo possiamo anticipare il punto all’ordine del giorno che riguarda le nomine.

PRESIDENTE. Bene, pongo quindi in votazione la richiesta del Consigliere Giannotti di anticipare il punto 6) all’ordine del giorno che riguarda le nomine.

(L’Assemblea legislativa approva)

Nomine

Associazione per la Formazione al giornalismo – due componenti nel Consiglio di Presidenza (l.r. 3 giugno 2003, n. 10 e Statuto ente art. 10)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la nomina di due componenti nel Consiglio di presidenza dell’Associazione per la formazione al giornalismo.
Prego distribuire le schede.

(Segue votazione)

PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione. Votanti n. 31, schede bianche n. 1, schede valide n. 30.
Hanno ricevuto voti: Socionovo Simone n. 17, Fraternale Leonardo n. 13.
Ricordo che l’Assemblea legislativa regionale nel votare ha preso atto delle risultanze istruttorie contenute nel parere della I Commissione assembleare e dell’accertamento relativo alle cause di ineleggibilità dei candidati.
Proclamo eletti come componenti del Consiglio di presidenza dell’Associazione per la formazione al giornalismo i Signori Socionovo e Fraternale.


Cooperativa Artigiana di Garanzia maceratese “M. Fratini” – sostituzione di un componente nel Consiglio di Amministrazione. (Statuto ente, art. 36)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la nomina di un componente nel Consiglio di amministrazione della Cooperativa artigiana di garanzia maceratese “M. Fratini”.
Prego distribuire le schede.

(Segue votazione)

PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione. Votanti n. 26, schede bianche n. 5, schede valide n. 21.
Hanno ricevuto voti: Zeppillo Francesca n. 14, Patrizi Carla n. 7.
Ricordo che l’Assemblea legislativa regionale nel votare ha preso atto delle risultanze istruttorie contenute nel parere della I Commissione assembleare e dell’accertamento relativo alle cause di ineleggibilità dei candidati.
Proclamo eletta componente nel Consiglio di amministrazione della Cooperativa artigiana di garanzia maceratese “M. Fratini” la sig.ra Zeppillo Francesca.

Ripresa del punto di cui alla mozione n. 307 (presentazione risoluzione)

PRESIDENTE. La risoluzione presentata alla mozione n. 307 “Adesione alla Campagna del Fiocco Bianco”, è stata presentata e distribuito. E’ stata sottoscritta dai Consiglieri Petrini, Capponi, Massi, Binci, Procaccini, Santori, Mammoli, Lippi, Pistarelli, Brandoni, D’Isidoro, Donati:
Premesso che:
La violenza verso le donne è un fenomeno che si sviluppa soprattutto nell’ambito dei rapporti familiari e coinvolge donne di ogni estrazione sociale, di ogni livello culturale, provocando danni fisici e gravi conseguenze sulla salute mentale delle donne ma anche alla comunità;
La violenza domestica è una delle principali cause di morte per le donne in tutto il mondo;
In Italia ogni tre giorni muore una donna uccisa per mano del proprio partner attuale o ex;
In Italia quasi sette milioni di donne nel corso della vita hanno subito una violenza sessuale, e solo il 7% trova il coraggio di denunciare il violentatore, e solo un colpevole su cento viene condannato;
Considerato che:
Anche nelle Marche si organizza la “Campagna del Fiocco Bianco” iniziativa che da spazio e visibilità agli uomini che vogliono impegnarsi contro la violenza alle donne;
Nel 1991, a seguito di un inquietante fatto di cronaca che ha visto la strage di 14 studentesse. del École Polytechnique di Montreal per mano di Marc Lepine, un gruppo di uomini in Canada ha deciso che avevano la responsabilità di esortare gli uomini ad opporsi ad ogni forma di violenza contro le donne a prendere le proprie iniziative e a muoversi in maniera attiva. Hanno deciso che portare un nastro bianco sarebbe stato un simbolo dell’opposizione degli uomini alla violenza contro donne;
Considerato che l’Assemblea legislativa ha approvato la legge regionale n. 32 dell’11 novembre 2008 “Interventi contro la violenza sulle donne”;
Si impegna: ad aderire alla “Campagna del Fiocco Bianco”; a sostenere la legge con risorse adeguate.
Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Gli interventi della collega Giannini e dell’Assessore hanno un po’ mescolato le carte, nel senso che io non ho assolutamente mai contestato la manifestazione, ho solo contestato la metodologia che ha portato alla scelta di dare a Fiorella Mannoia 24 mila euro, una scelta che non era indispensabile.
Quindi c’è la massima mia solidarietà a quella manifestazione, a cui peraltro avrei voluto essere presente per poter dare un contributo personale diverso. Ora mi auguro che questo possa avvenire l’anno prossimo, però non è tollerabile, ripeto, che una Regione faccia una scrittura privata all’interno dove tra le altre cose viene definito: “le parti si impegnano reciprocamente, ciascuna per quanto di propria competenza, a mantenere la massima riservatezza sull’oggetto del presente accordo”. E’ una scrittura privata che dice di tenere la massima riservatezza per i 24 mila euro!
Allora, caro Presidente, visto che stiamo in ballo, voglio anche allargare la mia contestazione…

PRESIDENTE. Scusi, Consigliere D’Anna. Per cortesia Consiglieri ascoltate, è veramente difficile seguire la discussione con un brusio continuo. Prego Consigliere.

Giancarlo D’ANNA. Perché a questi 24 mila euro vanno aggiunti altri 6 mila euro per la partecipazione di un’altra artista, Camilla Raznovich, più altri 3.500,00 euro per un corso di formazione tecnica, fisica, di sicurezza personale – benissimo, condividiamo –, più altri 6 mila euro per l’allestimento e il montaggio dei pannelli ed ulteriori altri 6 mila euro, si arriva quindi ad una cifra di 45,5 mila euro.
Dunque, Presidente e cari colleghi, è su questo che sono intervenuto, perché sul resto va benissimo. Ripeto, il prossimo anno mi auguro che la nostra partecipazione possa essere quella di dare un contributo alla manifestazione, ma evitando che 50 mila euro vengano spesi per 200 persone, peraltro senza nulla togliere alla validità della manifestazione e senza nulla togliere alla capacità dell’artista.
Quindi non trasformiamo tutto questo, come ha detto qualche settimana fa la collega Mammoli, in un nuovo 8 marzo, in un grande evento di cui tutti parlano ma poi non si arriva alla sostanza. Invece noi vogliamo andare alla sostanza, ma ci si arriva anche senza cantanti, e se proprio qualcuno deve cantare, facciamolo fare da qualche Consigliere regionale, magari attireremo più attenzione e spenderemo molti meno soldi!

PRESIDENTE. Se nessuno chiede la parola passiamo alla votazione.
Proposta di risoluzione. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)


Proposta di legge regionale n. 264
della Giunta regionale
“Riordino del Consorzio di Sviluppo Industriale delle valli del Tronto, dell’Aso e del Tesino”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 264 ad iniziativa della Giunta regionale.
Ha la parola il Consigliere Brandoni.

Giuliano BRANDONI. Come concordato chiedo, visto che non l’ho potuto fare nella riunione dei Capigruppo che è posticipata ai lavori dell’Assemblea legislativa, il rinvio di questo punto all’ordine del giorno. Innanzitutto perché sono venuto a conoscenza, come del resto anche gli altri Consiglieri, di un’indagine ispettiva in atto nei confronti del Consorzio. Credo che le risultanze di tale indagine ispettiva potranno aiutare una migliore formulazione dell’atto.
Aggiungo, inoltre, che questo tempo di attesa potrebbe non essere sprecato in considerazione del fatto che la legge contiene una riflessione complessiva sullo statuto del Consorzio, quindi chiedo se il Presidente della terza Commissione, che ora non vedo in Aula, possa organizzare in questo tempo una specifica Commissione per poter ascoltare i soggetti del territorio, onde indirizzare negli articoli di legge un percorso che indirizza, appunto, la realizzazione dello statuto, in quanto esso potrebbe indicare la mission complessiva del Consorzio.
Per questi motivi chiedo all’Aula di sospendere l’atto e rinviarlo dopo questo percorso.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Mollaroli.

Adriana MOLLAROLI. Per carità, una proposta di rinvio che chiede una forza di maggioranza credo che si possa accogliere, tra l’altro una settimana di maggiore approfondimento potrebbe aiutare tutti, però volevo ricordare che il 2 dicembre – anche l’Assessore Donati è sufficientemente informato di questo – è l’ultima data utile, quindi si sappia che entro il 2 dicembre questa proposta deve essere approvata.
Questa settimana approfondiremo ulteriormente le questioni ma nella prossima seduta questo atto deve essere assolutamente approvato.
E’ con questo impegno dell’Assemblea legislativa che si può accettare la proposta di rinvio.

PRESIDENTE. Pongo in votazione la proposta del Consigliere Brandoni.

(L’Assemblea legislativa approva)


Proposta di atto amministrativo n. 68
della Giunta regionale
“Variazione parziale al piano del Parco del Conero all’articolo 9.2 della normativa per l’attuazione. Approvazione con prescrizioni. Articolo 15, legge regionale 28 aprile 1994, n. 15'”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Ortenzi.

Rosalba ORTENZI. Con questa proposta di atto amministrativo, licenziata dalla IV Commissione, l’Assemblea legislativa è chiamata ad approvare, nel rispetto della normativa regionale sulle aree protette, una variante parziale al Piano del Parco del Conero.
Preciso, a tale proposito, che l’Ente parco regionale del Conero ha adottato in via definitiva tale variante con delibera del 2004 trasmettendola in data 20 dicembre 2004 all’Amministrazione regionale con richiesta di procedere alla sua approvazione ai sensi dell’art. 15, comma 6.
Obiettivo della variante è quello di concedere la possibilità, per tutti gli edifici pubblici ancora da realizzare all’interno delle aree P2/2 già individuate dal piano del parco, di derogare al limite massimo di lunghezza del fronte, attualmente stabilito in 20 metri lineari. Tale limitazione, infatti, non consente, ad esempio, la realizzazione di una palestra che il Comune di Sirolo intende realizzare.
Tale proposta, nella versione adottata dall’Ente Parco, si sostanzia nell’inserimento, dopo le parole “lunghezza massima di 30 metri lineari” della seguente frase: “gli edifici pubblici per i quali il Parco potrà accogliere eventuali richieste di deroga”.
L’articolo 15 della l.r. n. 15/1994 dispone che la variante adottata dall’organismo di gestione sia sottoposta a verifica di conformità con le disposizioni normative e programmatiche vigenti e su proposta della Giunta regionale venga sottoposta all’Assemblea legislativa che l’approva con o senza prescrizioni oppure la restituisce all’organismo di gestione del parco per la sua rielaborazione.
Nel caso di specie la Giunta, a seguito anche di alcune Conferenze di servizi, ha deliberato l’approvazione della variante in questione apponendo, però, alcune prescrizioni tra le quali ricordo, ad esempio, quelle che subordinano la deroga alla lunghezza massima del fronte alla realizzazione dell’edificio pubblico con tecniche che permettano di minimizzare i consumi energetici. Facendo ricorso a fonti energetiche rinnovabili ed installando impianti termici ed elettrici ad alta efficienza e quella che vincola la realizzazione dell’edificio pubblico al rispetto di norme tecniche relative specifiche destinazioni d’uso che impongano dimensioni superiori ai 20 metri lineari.
Come IV Commissione nella seduta del 19 novembre 2008 abbiamo approvato la proposta di atto amministrativo in questione, così come integrata dalla Giunta regionale, aggiungendo un’ulteriore prescrizione diretta a scongiurare eventuali e possibili abusi. Infatti è stato inserito l’obbligo di imporre sull’edificio pubblico realizzato in deroga un vincolo di destinazione a pubblico servizio della durata di 15 anni.

Presidenza del Vicepresidente
Vittorio Santori

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Silvetti.

Daniele SILVETTI. A noi sembrava già esauriente e soddisfacente il testo originario della proposta di atto amministrativo, credo che le precisazioni intervenute da parte del Parco del Conero abbiano soddisfatto alcune osservazioni un pochino più puntigliose.
Se posso permettermi vorrei fare soltanto un piccolo appunto. Personalmente non ho avuto alcun timore, al di là di eventuali abusi, soprattutto da parte di un’amministrazione pubblica, almeno fino a prova contraria.
In realtà questa è una proposta di atto amministrativo assolutamente asettica, di per sé costituisce uno strumento urbanistico nuovo, aggiunge un elemento in più al discorso tutto interno al parco del Conero.
Abbiamo soddisfatto il volere di qualche Consigliere in quanto si è voluto individuare il vincolo di destinazione d’uso per quindici anni, è stato fatto per cercare di velocizzare questa pratica, ma a volte forse siamo un po’ troppo sospettosi.
Comunque siamo soddisfatti del fatto che in tempi assolutamente record questa proposta di atto amministrativo è stata discussa e votata dalla IV Commissione competente, per cui il nostro voto sarà sicuramente favorevole.

PRESIDENTE. Se nessuno chiede la parola passiamo alla votazione.

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 68. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 13,30