Resoconto seduta n.138 del 21/04/2009
SEDUTA N. 138 DEL 21 APRILE 2009


La seduta inizia alle ore 10,45

Presidenza del Presidente
Raffaele Bucciarelli



Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Buongiorno, salutiamo innanzitutto gli insegnanti e gli alunni e del Circolo didattico Via Regina Elena di Civitanova Marche, benvenuti in Assemblea legislativa.
Do per letto il processo verbale della seduta n. 137 del 31 marzo 2009, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell'articolo 29 del regolamento interno.
Sono state presentate le seguenti proposte di legge:
- n. 314/09, in data 31 marzo 2009, ad iniziativa dei Consiglieri Bugaro, Silvetti, concernente: "Norme in materia di terapia e attività assistite dagli animali", assegnata alla V Commissione in sede referente;
- n. 315/09, in data 6 aprile 2009, ad iniziativa del Consigliere Comi, concernente: "Modifica alla l.r. 9 giugno 2006, n. 5 "Disciplina delle derivazioni di acqua pubblica e delle occupazioni del demanio idrico", assegnata alla IV Commissione in sede referente;
- n. 316/09, in data 31 marzo 2009, ad iniziativa dei Consiglieri Altomeni, Brandoni, Amagliani, Binci, Petrini, Comi, Mollaroli, Ortenzi, D'Isidoro, Capponi concernente: "Interventi a sostegno di una libera società dell'informazione, del pluralismo informatico, della diffusione del software libero, della trasparenza, accessibilità e portabilità dei documenti pubblici informatici dell'amministrazione regionale", assegnata alla I Commissione in sede referente e alla Il Commissione per il parere obbligatorio;
- n. 317/09, in data 14 aprile 2009, ad iniziativa del Consigliere Procaccini, concernente: "Modifiche ed integrazioni alla l.r. 16 dicembre 2005, n. 36 (Riordino del sistema regionale delle politiche abitative)", assegnata alla IV Commissione in sede referente;
- n. 318/09, in data 9 aprile 2009, ad iniziativa del Consigliere Castelli, concernente: "Sostegno finanziario all'associazione volontari del sangue (AVIS) delle Marche", assegnata alla V Commissione in sede referente e alla II Commissione per il parere obbligatorio.
E' stata presentata la seguente proposta di atto amministrativo:
- n. 114/09, in data 24 marzo 2009, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: "Programma degli interventi per l'anno 2009 - Criteri e modalità per la concessione dei contributi ai sensi degli articoli 2 e 3 della l.r. n. 51/97 "Norme per il sostegno dell'informazione e dell'editoria locale", assegnata alla I Commissione in sede referente e alla II Commissione per il parere obbligatorio.
E' stata presentata la seguente mozione:
- n. 337/09, del Consigliere Viventi "Tributi e contributi dovuti e non versati all'epoca del sisma 1997".
Il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le seguenti leggi regionali:
- n. 5, in data 17 marzo 2009 "Partecipazione della Regione alla rete europea degli enti locali e regionali per l'attuazione della convenzione del paesaggio (RECEP)";
- n. 6, in data 17 marzo 2009: "Attività della società di gestione dell'aeroporto delle Marche. Legge regionale 24 marzo 1986, n. 6";
- n. 7, in data 31 marzo 2009: "Sostegno del cinema e dell'audiovisivo";
- n. 8, in data 3 aprile 2009: "Ulteriori modifiche all'articolo 9 della legge regionale 24 dicembre 2008, n. 37 "Legge Finanziaria 2009";
- n. 9, in data 3 aprile 2009: "Modifiche alle leggi regionali 17 maggio 1999 n. 10, 16 dicembre 2005, n. 36 e 29 gennaio 2008 n. 1 in materia di riordino del sistema regionale delle politiche abitative e delle relazioni amministrative";
- n. 10, in data 3 aprile 2009: "Norme per il riconoscimento del diritto al gioco e per la promozione dello sport di cittadinanza";
- n. 11, in data 3 aprile 2009: "Disciplina degli interventi regionali in materia di spettacolo".
Il Presidente della Giunta ha trasmesso le seguenti deliberazioni:
in data 23 marzo
- n. 453 "Art. 26 della l.r. n. 38/2008 - Iscrizione nel bilancio di previsione per l'anno 2009 di entrate derivanti da assegnazioni da parte della Unione europea per la realizzazione del progetto "OPEN" - promOte and supPort opEn method of coordination for streNgthening social inclusion and social protection - e relativi impieghi. € 459.833,59'';
- n. 454 "Art. 29 della l.r. 31/2001 e art. 27 della l.r. n. 38/2008 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale per l'anno 2009. € 795.000,00"; n. 455 "Art. 29 della l.r. 31/2001 e art. 27 della l.r. n. 38/2008 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale per l'anno 2009";
- n. 456 "Art. 29, comma 3, della l.r. n. 31/2001 e art. 27, comma 1, della l.r. n. 38/2008 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale per l'anno 2009 approvato con d.g.r. n. 1917/2008 e sue successive modificazioni ed integrazioni. € 259.500,00";
- n. 457 "Art. 29, comma 2, della l.r. n. 31/2001 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2009 approvato con d.g.r. n. 1917/2008 e sue successive modificazioni ed integrazioni. € 145.208,53";
- n. 458 "Art. 298, comma 2, della l.r. n. 31/2001 - Variazione compensativa al Programma Operativo Annuale 2009 approvato con d.g.r. n. 1917/2008 e sue successive modificazioni ed integrazioni. € 161.405,00";
- n. 459 "Art. 43, comma 2, della l.r. n. 37/2008 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2009 approvato con d.g.r. n. 1917/2008 e sue successive modificazioni ed integrazioni. Spese di personale. € 5.100,00'';
- n. 460 "Art. 43, comma 2 della l.r. n. 37/2008 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2009 approvato con d.g.r. n. 1917/2008 e sue successive modificazioni ed integrazioni. Spese di personale. € 294.170,00";
- n. 461 "Art. 43, comma 1, lettera a) della l.r. n. 37/2008 - Reiscrizione nel bilancio di previsione per l'anno 2009 di economie accertate relative a stanziamenti aventi specifica destinazione. € 745.782,59";
- n. 462 "Art. 43, comma 1 della l.r. n. 37/2008 - Reiscrizione nel bilancio di previsione per l'anno 2009 di economie relative a stanziamenti aventi specifica destinazione. € 264.811,33";
- n. 463 "Art. 43, comma 2 della l.r. n. 37/2008 - Variazione compensativa al programma operativo annuale 2009 approvato con d.g.r. n. 1917/2008 e sue successive modificazioni ed integrazioni. Spese di personale. € 44.975,00";
- n. 464 "Art. 29, comma 2, della l.r. n. 31/2001 - Variazione compensativa al Programma operativa annuale 2009 approvato con d.g.r. n. 1917/2008 e sue successive modificazioni ed integrazioni. € 37.611,50”;
In data 30 marzo:
- n. 508 "Art. 43 comma 1 lettera a) della l.r. n. 37/2008 - reiscrizione nel bilancio di previsione per l'anno 2009 di maggiori entrati accertate nell'anno precedente relative a stanziamenti aventi specifica destinazione - € 4.380,03";
- n. 509 "Art. 43 comma 1 lettera a) della l.r. n. 37/2008 - reiscrizione nel bilancio di previsione per l'anno 2009 di maggiori entrate accertate nell'anno precedente relative a stanziamenti aventi specifica destinazione - € 106.330,93";
- n. 510 "Art. 43 comma 1 lettera a) della l.r. n. 37/2008 - reiscrizione nel bilancio di previsione per l'anno 2009 di economie accertate relative a stanziamenti aventi specifica destinazione - € 156.416,74";
- n. 511 "Art. 43 comma 1 lettera a) della l.r. n. 37/2008 - reiscrizione nel bilancio di previsione per l'anno 2009 di economie accertate relative a stanziamenti aventi specifica destinazione - € 504.464,442";
- n. 512 "Art. 43 comma 1 lettera a) della l.r. n. 37/2008 - reiscrizione nel bilancio di previsione per l'anno 2009 di economie accertate relative a stanziamenti aventi specifica destinazione - € 953.157,67";
- n. 513 "Art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 - Art. 26 comma 1 e 2 della l.r. 38/2008 - iscrizione nel bilancio di previsione per l'anno 2009 di entrate derivanti da assegnazione di fondi da parte dello stato vincolati a scopi specifici e delle relative spese - spese di personale - modifica al POA 2009 approvato con d.g.r. n. 1917/2008";
- n. 514 "Art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 - Art. 26 della l.r. 38/2008 - iscrizione nel bilancio di previsione per l'anno 2009 di entrate derivanti da assegnazione di fondi da parte dello stato vincolati a scopi specifici e delle relative spese - € 895.266,06";
- n. 515 "Art. 29 comma 2 della l.r. n. 31/2001 - Variazione compensativa al POA 2009 approvato con d.g.r. n. 1917/2008 e sue successive modificazioni ed integrazioni - Importo € 341.951,37";
- n. 516 "Art. 29 comma 2 della l.r. n. 31/2001 - Variazione compensativa al POA 2009 approvato con d.g.r. n. 191712008 e sue successive modificazioni ed integrazioni - Importo € 8.000,00";
- n. 517 "Art. 29 comma 2 della l.r. n. 31/2001 - Variazione compensativa al POA 2009 approvato con d.g.r. n. 1917/2008 e sue successive modificazioni ed integrazioni - Importo € 12.000,00";
- n. 518 "Art. 29 comma 2 della l.r. n. 31/2001 - Variazione compensativa al POA 2009 approvato con d.g.r. n. 1917/2008 e sue successive modificazioni ed integrazioni - Importo € 162.000,00 - Modifica al POA 2009 approvato con d.g.r. n. 1917/2008";
- n. 519 "Art. 29 della l.r. n. 31/2001 - Variazione compensativa al POA 2009 - € 147.929,03";
- n. 520 "Art. 20 comma 3 della l.r. n. 31/2001 - Prelevamento dal fondo di riserva per le spese obbligatorie per l'integrazione dello stanziamento di capitoli compresi nell'elenco n. 2 "Spese dichiarate obbligatorie" del bilancio 2009 - € 1.000,00";
- n. 521 "Art. 26 della l.r. 38/2008 - iscrizione nel bilancio di previsione per l'anno 2009 di entrate derivanti da assegnazioni da parte del Ministero del lavoro della salute e delle politiche sociali per le attività svolte nel settore veterinario e relativi impieghi - € 143.766,97";
- n. 522 "Art. 26 della l.r. 38/2008 - iscrizione nel bilancio di previsione per l'anno 2009 di entrate derivanti da assegnazioni da parte del Ministero del lavoro della salute e delle politiche sociali per la realizzazione degli obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale del piano sanitario nazionale 2006/2008 - € 39.599.146,00".
Hanno chiesto congedo il Presidente della Giunta Spacca ed il Consigliere Castelli.


Interrogazione n. 1241
del Consigliere Brandoni
“Licenziamento di un delegato sindacale da parte del Gruppo Tod’s”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1241 del Consigliere Brandoni. Per la Giunta risponde l’Assessore Badiali.

Fabio BADIALI. Purtroppo questa interrogazione è arrivata agli uffici nella giornata di giovedì quindi non c’è stato il tempo necessario per approfondire la situazione che è complessa e complicata. Pertanto l’impegno è di predisporre per martedì prossimo la risposta con tutti i dati necessari.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brandoni.

Giuliano BRANDONI. Prendo atto della richiesta di rinvio dell’Assessore. So benissimo, infatti, quanto sia complessa questa situazione, o meglio, quanto sia complicata e difficile per quel lavoratore ingiustamente licenziato – questo è il mio punto di vista – e anche reiteratamente messo alla gogna. Anche ieri in un’intervista il presidente della società, Diego Della Valle, ha avuto opinioni sprezzanti nei confronti di un lavoratore che ha esercitato, firmandola, il diritto alla critica e all’opinione.
Quindi martedì aspetterò con ansia la risposta dall’Assessore da cui prenderò spunto per trovare i modi di un’azione pubblica a difesa dei diritti, ovvero quelli di libera opinione anche all’interno dei luoghi di lavoro.

PRESIDENTE. In attesa dell’arrivo dell’Assessore Solazzi rinvio temporaneamente le interrogazioni n. 1187 del Consigliere Lippi e n. 1218 del Consigliere Brini. (…) Mi risulta, Consigliere Brini, che l’Assessore è in arrivo. Peraltro oggi la seduta è interamente dedicata agli atti aspettativi. (…) Prego, Consigliere Brini.

Ottavio BRINI. Ho capito, ma è la quarta volta che la rinviamo! Il Presidente Spacca si arrabbia se lo chiamo “Ministro degli esteri”, però se neppure gli Assessori non hanno il tempo di stare in Aula una volta la settimana, allora non convochiamo per niente l’Assemblea legislativa, sarebbe più corretto e più serio!
Tra l’altro gli argomenti che si vogliono trattare con le interrogazioni magari dopo due mesi non hanno più la stessa valenza che hanno al momento della loro prestazione.
Quindi gli Assessori dovrebbero stare in Aula quando sanno che sono iscritte all’ordine del giorno interrogazioni a cui devono rispondere. Comunque, ecco l’Assessore!


Interrogazione n. 1187
del Consigliere Lippi
“Investimenti in zone a rilevanza turistica comuni di Cingoli e Filottrano: risarcimento danni arrecati dalla imminente realizzazione di discariche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1187 del Consigliere Lippi. Per la Giunta risponde l’Assessore Solazzi.

Vittoriano SOLAZZI. L’interrogazione riguarda gli investimenti in zone a rilevanza turistica nei comuni di Cingoli e Filottrano – risarcimento danni arrecati dalla imminente realizzazione di discariche.
Il mio intervento di oggi integra la risposta già formulata nell'ultima seduta dall'Assessore Amagliani per quanto riguarda gli aspetti del territorio e dell'ambiente.
Come bene ha ricordato l'Assessore, la Regione Marche non intende né può interferire sulle scelte delle Amministrazioni provinciali in materia di smaltimento dei rifiuti compiute nell'ambito delle proprie prerogative istituzionali e delle relative competenze amministrative, né tantomeno intervenire nel dibattito politico in corso.
In questa sede, pertanto, si intende fornire ogni opportuna e doverosa informazione, sia al Consigliere Lippi che ai colleghi presenti, per quanta riguarda la politica turistica regionale e, in particolare, soffermarsi sulle peculiarità di un territorio, duello interno delle Marche, che sta registrando un trend turistico positivo, come evidenzia lo stesso Consigliere Lippi nella sua interrogazione.
L'attuale crisi economica ha comportato anche per il turismo segnali negativi. Non vi è dubbio che sul versante dei consumi le famiglie hanno tagliate le spese per le ferie ed accorciato la durata media della vacanza.
In questo contesto, però, le Marche tengono rispetto al calo del resto d'Italia e, notizia confortante, la permanenza del turista nella nostra Regione è superiore, quasi il doppio, alla media nazionale.
Siamo consapevoli che il turismo deve confrontarsi con nuove sfide e opportunità: la crescente competizione dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo in termini di qualità e prezzo, la richiesta crescente di un turismo sostenibile, il cambiamento della domanda e dei gusti del turista che diventa anche "viaggiatore", i periodi di vacanza che si accorciano ma che diventano più frequenti.
I dati incoraggianti delle Marche devono spronare tutti i soggetti della filiera turistica, in primis la Regione, a fare di più per essere sempre più efficaci e incisivi nelle azioni di promozione delle potenzialità di una offerta turistica davvero straordinaria.
In questi mesi, peraltro, l'Assessorato al turismo ha lavorato per cambiare i sistemi di valutazione e rilevazione dei dati. Inoltre ha incrementato la concertazione coinvolgendo gli operatori e gli altri enti che operano nel turismo, comprese le Università e il Sistema camerale ed ha intensificato la promozione all'estero con particolare riguardo ai mercati di riferimento.
Occorre puntare non solo sul nostro grande patrimonio naturale e paesaggistico, ma anche sulla vivacità culturale che caratterizza la regione Marche. In questo contesto chiaro e forte è il messaggio che la Giunta regionale ha voluto lanciare riunendo le competenze della cultura con quelle del turismo.
Queste considerazioni avranno sostanza e operatività già nell'anno in corso attraverso un lavoro interdisciplinare tra i settori del turismo, della cultura e dell'internazionalizzazione, secondo la logica di una opportuna integrazione dei prodotti, di una rigorosa selezione delle iniziative e degli eventi, di una mirata valorizzazione delle eccellenze turistico-culturali, di una qualificazione dell'offerta ricettiva, di una precisa definizione dei ruoli di ciascun comparto della filiera turistica.
Il tutto in una prospettiva di razionalizzazione e finalizzazione delle risorse finanziarie.
In sostanza si vuole individuare un "brand Marche" unitario che sia altamente competitivo, ma nello stesso tempo che sia di qualità. Questa è la grande sfida che la Regione Marche vuole lanciare per accendere un potente motore di sviluppo per le Marche.
La diffusione di forme di turismo, alternative a quelle classiche che privilegiano la scoperta dell'entroterra con i suoi antichi Comuni, le sue amene località, le sue ricchezze culturali e ambientali, costituisce un obiettivo prioritario della politica turistica della Regione Marche.
La salvaguardia dei nostri parchi e delle numerose riserve naturali, la realizzazione di piste ciclabili in alcuni città e comuni, anche con il contributo della Regione Marche, la diffusione di un "musco diffuso" sull'intero territorio regionale, la ristrutturazione di centri storici e di borghi rurali, la valorizzazione dei prodotti tipici locali, costituiscono le premessi necessarie per dare organicità e concretezza all'offerta di un turismo che privilegia sempre di più il rapporto con il territorio e l'ambiente.
Occorre precisare che la Giunta regionale ha svolto una forte politica di incentivazione del turismo nell'entroterra.
Incentivazione in termini di promozione del territorio e delle sue eccellenze, ma anche di sostegno alle nuove e variegate tipologie di strutture ricettive di tipo leggero e che stanno consolidandosi ed espandendosi sull'intero territorio regionali come i bed & breakfast e le country--house.
I numeri lo dimostrano inequivocabilmente: sono 235 le country house in attività e ben 965 i bed & breakfast che offrono i propri servizi di ricettività in ambienti accoglienti sparsi sull'intero territorio marchigiano.
Incominciano quindi a delinearsi i positivi risultati dell'attività di sostegno ed incentivazione portata avanti in questi anni dalla Regione con la concessione di contributi finalizzati all'ampliamento, ristrutturazione ed adeguamento delle strutture ricettive.
In particolare i fondi europei dell'obiettivo 2 hanno contribuito in larga parte ad incentivare le attività ricettive dell'entroterra con evidenti vantaggi sul piano della valorizzazione economica e turistica di un'ampia fascia della nostra Regione.
Per quanto riguarda la concessione dei contributi proprio in questi giorni si stanno perfezionando gli atti per un immediato utilizzo di ben 13.700.000,00 euro provenienti dai fondi F.A.S. da utilizzare per la concessione dei contributi in conto interessi ai soggetti in graduatoria nell'ambito della linea di finanziamento B.E.I. - Banca Marche.
Sarà possibile finanziare 195 progetti di qualificazione delle strutture ricettive, anche ubicate nell'entroterra, per oltre 100 milioni di euro di investimenti. Si tratta di un aiuto consistente non solo per il settore turistico ma anche per l’economia regionale alle prese con la congiuntura sfavorevole.
In tale contesto e considerate le richieste degli operatori turistici in tal senso, si provvederà ad emanare, entro il corrente anno, un nuovo bando che dovrà, come nel passato, privilegiare sia il contributo in conto interessi che l'accesso al credito agevolato.
Anche per quanto concerne l'utilizzo dei fondi a valere sul P.O.R. - Marche 20072013, si aprono interessanti prospettive. Si stanno, infatti, attivando i bandi che consentiranno di finanziare: i progetti per l'acquisizione l'attivazione, la gestione e il controllo di servizi riferibili al settore turistico, inoltre, gli investimenti per favorire il risparmio energetico ed i progetti che puntano all'innovazione e al miglioramento della competitività e dell'occupazione.
Si precisa, come richiesto, che nel comune di Cingoli risultano in attività: n. 6 alberghi, n. 8 country house, n. 10 agriturismi, n. 21 b&b. Invece nel comune di Filottrano: n. 2 alberghi, n. 4 agriturismo, n. 2 b&b.
Per rispondere alla specifica richiesta del Consigliere Lippi si sottolinea che nel Doc.U.O. Obiettivo 2 - 2000/2006 Misura 3.1.2 interventi a) e b) nel territorio del Comune di Cingoli sono state finanziate n. 7 strutture ricettive turistiche per una contribuzione complessive di euro 543.000,00 a fronte di una spesa sostenuta di euro 1.370.000,00.
Sempre nel comune di Cingoli, in località Castelletti, è stata finanziata una country house denominata "Postiglione della Castelletti" con un contributo di euro 86.904,00 a fronte di una spesa sostenuta di euro 224.944,00.
Inoltre sono state finanziate altre tre strutture con il finanziamento in conto interessi per un ammontare complessivo di euro 69.328,00.
Nel territorio del comune di Filottrano non risultano finanziamenti.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Lippi.

Leonardo LIPPI. La premessa alla risposta riguardo agli investimenti che vengono realizzati su questo settore, Assessore, la condivido in toto, ma forse è carente la parte dei riferimenti, l’acquaparco ad esempio non è stato citato. Però L’acquaparco, che purtroppo rimane incastrato tra due discariche, è un investimento di quasi 30 milioni di euro, quindi non mi sembra sia da sottovalutare.
La mia interrogazione era mirata a far conoscere agli autorevoli rappresentanti di quest’Aula, soprattutto a chi dovrà prendere decisioni in altra sede, come giustamente è stato ricordato dall’Assessore Amagliani e dall’Assessore Solazzi, che la decisione di stabilire e realizzare un impianto di trattamento dei rifiuti, quindi una discarica, in quelle località, aprirà un sicuro ricorso e richiesta di risarcimento danni per milioni di euro da parte degli imprenditori
Imprenditori che non solo hanno investito risorse personali ma anche risorse europee. Però, visto che l’Europa chiede il rendiconto anche alla Regione per sapere se tali risorse vengono finalizzate ad obiettivi produttivi, poi ne risponderemo concretamente anche noi se faremo abortire tutte quelle iniziative fatte, appunto, con gli investimenti europei.
E’ per questo motivo che quest’Aula deve prendere una posizione forte nei confronti di chi vuole realizzare un impianto senza tener conto di quelle valutazioni economiche, finanziarie e strategiche che devono andare in direzione di uno sviluppo economico, di quelle aree, appunto, che hanno beneficiato di tali contributi europei.
Io per la realizzazione di un fito depuratore sono stato indagato, subendone tutto l’iter processuale, per aver utilizzato risorse in modo difforme dall’Europa, mi hanno accusato di distorcere e di non utilizzare i fondi europei in modo opportuno. Quindi se non ci sarà a monte un’analisi concreta pensate un domani cosa potrà accadere se dovessero aprirsi fronti di ricorsi sia amministrativi che penali e contabili per i quali qualcuno dovrà rispondere delle scelte fatte.
Sicché lo scopo della mia interrogazione è quello di chiedervi di aprire gli occhi prima, per evitare decenni di cause civili, amministrative, penali alla Corte dei Conti.


Interrogazione n. 1218
del Consigliere Brini
“Individuazione progetti culturali di interesse generale”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1218 del Consigliere Brini. Per la Giunta risponde l’Assessore Solazzi.

Vittoriano SOLAZZI. Per la verità questa interrogazione ormai è superata dall’approvazione della legge sullo spettacolo, pertanto questa mia risposta fa evidentemente riferimento alla data dell’interrogazione.
Le polemiche scoppiate in questi giorni vanno ricondotte ad una pacata e puntuale analisi su quanto è davvero contenuto nella proposta di legge regionale all'esame dell’Assemblea legislativa e che è bene ricordare è stata licenziata dalla prima Commissione assembleare.
Intanto andrebbe prima di tutto apprezzato lo sforzo di dotare la Regione Marche per la prima volta di uno strumento legislativo che si occupa in maniera organica dello Spettacolo, un settore culturale che da sempre è stato considerato un segmento delle linee d'intervento regionali, all'interno di atti amministrativi programmatici, a parte le legge per il ROF, lo Sferisterio e quella istitutiva della FORM (Fondazione Orchestra regionale delle Marche).
Un processo che comunque non ha mai penalizzato le punte di eccellenza di produzione e circuitazione di spettacolo, ma che, anzi, in tutti questi anni ha permesso loro di crescere e potenziare strutture e capacità, favorendo nel contempo tutte le soluzioni per attuare quel "sistema" dello spettacolo che ha saputo costruire alleanze ed economie di scala lavorando in rete – pur non essendoci la legge che abbiamo approvato recentemente, quindi pur non essendoci un elenco in cui si individuavano i soggetti destinatari dei finanziamenti –.
La proposta di legge in discussione (questo ovviamente sempre riferito all’epoca) non prevede nessuna esclusione ma definisce diverse modalità di accesso ai finanziamenti regionali: una diretta ai PIR, soggetti di Prioritario interesse regionale, che la Commissione ha voluto individuare per chi svolge funzioni di produzione e circuitazione in un'ottica di rete; una diretta ai progetti regionali, che continuerebbero a fare domanda come accade da diversi anni attraverso bandi regolamentati da appositi criteri.
Quindi – per rispondere all’interrogazione del Consigliere Brini – nessuna esclusione dai contributi a priori per nessuno, solo una modalità di accesso diversa, che fra l'altro non significa ingessare nel tempo, poiché la legge, così come emendata dalla prima Commissione, parla di elenco in sede di prima applicazione, che di anno in anno attraverso il Piano della cultura può essere aggiornato e integrato.
E’ evidente che questa risposta all’interrogazione, posta prima dell’approvazione della legge sullo spettacolo, non può che risentire del fatto che è datata.
Va aggiunto a chiarimento, ma a questo punto è assolutamente pleonastico, che l’approvazione della legge, cancellando questo elenco e rimandando la sua formulazione alla Giunta in accordo con la Commissione, lascia aperte le porte all’individuazione di questi progetti di prioritario interesse.
Si vuole solo aggiungere, però, che tutto il polverone innescato non aveva ragione di essere, perché nella normativa previgente all’approvazione della legge sullo spettacolo, pur non essendo individuati i soggetti destinatari di fondi, poi questi stessi soggetti hanno potuto in questi anni crescere, valorizzarsi e contribuire in modo rilevante, seppur, ripeto, non in presenza (come quelli sostenuti dal Consigliere Brini) di una individuazione nominativa da parte di un testo normativo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Brini.

Ottavio BRINI. Comprendo lo sforzo dell’Assessore che oggi cerca un po’ di rimediare a quanto accaduto nell’ultima seduta assembleare durante l’approvazione della legge, ovvero quando i Gruppi di opposizione hanno abbandonato l’Aula insoddisfatti, appunto, della legge che era stata approvata.
Però oggi mi aspettavo, Assessore, non tanto una garanzia quanto un qualcosa di più sostanzioso a supporto di quanto non verificatosi in passato.
Non riusciamo a comprendere le divisioni all’interno della maggioranza su una legge così importante che riguarda la regione Marche. Non riusciamo a capire se ci sono equilibri interni a livello delle Province che poi non hanno permesso di fare una legge migliore da approvare con il voto unanime da parte di tutta l’Assemblea legislativa.
Questa è stata una vostra scelta, ve ne assumete la responsabilità, però, Assessore, nonostante la sua buona volontà e la sua buona fede, i nostri dubbi rimangono.
Dico in buona fede perché lei, Assessore, non è che ha voluto a tutti i costi questa legge, infatti c’era la legge Minardi ancora in sospeso, la Consigliera Mollaroli con le sue proposte contrastava tutto e tutti, e purtroppo seppur nella sua mediazione non è riuscito a soddisfare tutta l’Assemblea legislativa, ma ritengo che alla fine non decidendo, cioè facendo il Ponzio Pilato, lei abbia condannato la cultura delle Marche.
La legge che lei ha citato è vero che non prevede esclusioni però non dà nemmeno garanzie. Quindi nessuna esclusione e modalità di accesso diverse, e questo è vero, lo sapevamo, però doveva valere per tutti, invece non avete preso nella dovuta considerazione i criteri con cui vengono distribuiti i fondi.
Quindi, Assessore, per l’ennesima volta le pongo un quesito: Civitanova Danza! Non è perché sono di Civitanova, ma Civitanova Danza è ormai diventata il fiore all’occhiello di tutta Italia, fa delle prime mondiali. Però Civitanova Danza da parte della Regione Marche non ha avuto quel dovuto riconoscimento.

Vittoriano SOLAZZI. Da parte del Comune!

Ottavio BRINI. Il Comune, caro Assessore, per quella iniziativa investe 110 mila euro! Se lei fosse così bravo a fare altrettanto, penso che non sarebbe “Civitanova Danza” bensì “Marche Danza”. Però visto che lei ancora insiste allora penso sulla legge che ha voluto fare è in malafede, oggi gli si è scoperto il nervo, caro Assessore!
Civitanova anche in un momento così difficile tira fuori 110 mila euro, non se lo scordi! Civitanova non deve dirgli grazie, non lo deve dire a lei che fa un’osservazione così sciocca e banale di fronte ad un grandissimo evento. Lei si preoccupi pure di Raffaello o dei pesaresi, ma si ricordi che le Marche non sono solo Pesaro e Ancona, ci sono anche Macerata, Fermo e Ascoli! Noi non siamo il nord dell’Abruzzo, caro Presidente, siamo le Marche, se lo metta bene in testa lei con i suoi colleghi Assessori! Dovete smetterla di fare l’Ancona centrismo, il Pesaro centrismo, perché le Marche sono fatte da cinque province, mettetevelo bene in testa!
Quindi faccio appello a quei Consiglieri regionali che hanno ancora un po’ di buonsenso e non sono codardi o legati ancora ai partiti, che spero abbiano una coscienza e la volontà di voler far crescere le Marche come meritano.
Ha capito, signore Assessore! Non si permetta più di dire cosa tira fuori il Comune di Civitanova! Prima vada a leggere i bilanci e si informi sui documenti, perché i suoi Consiglieri comunali fanno una politica sciocca e bieca e non la informano neppure di questo. Per una manifestazione il Comune di Civitanova tira fuori 110 mila euro!
Assessore Marcolini, non me ne voglia, lei di bilanci ci capisce, quindi basta che si informi e poi al suo collega Solazzi faccia vedere quello che fa il Comune di Civitanova Marche per la cultura della sua città.
Oggi fortunatamente i Comuni limitrofi e non, vedi Porto Recanati e Macerata, chiedono iniziative e manifestazioni organizzate proprio dal Comune di Civitanova. Impari da questo, Assessore, vedrà che le Marche saranno riconosciute maggiormente anche in tutta Italia. Non si limiti solo a portare in giro qualche bottiglia di vino o qualche forma di formaggio!


Interrogazione n. 1203
della Consigliera Giannini
“Ufficio sanitario dell’Agenzia INPS di Civitanova Marche”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’interrogazione n. 1203 della Consigliera Giannini è rinviata su richiesta dell’interrogante.


Interrogazione n. 1177
dei Consiglieri Bugaro, Capponi, Silvetti, Giannotti
“Bando di gara – procedura per l’affidamento di un incarico per la progettazione definitiva ed esecutiva, direzione lavori, coordinamento della sicurezza e prestazioni accessorie, relative alla ristrutturazione dei piani terra, terzo e quarto dell’ex palazzo delle ferrovie sito in Piazza Cavour 23 di Ancona da adibire ad uffici dell’Assemblea legislativa delle Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1177 dei Consiglieri Bugaro, Capponi, Silvetti, Giannotti. Per la Giunta risponde l’Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Vorrei dare agli interroganti le seguenti specificazioni pervenute dal servizio economato e dai nostri uffici.
L’importo posto a base di gara è stato determinato considerando che i servizi richiesti per opere similari possono essere stimati nella misura del 5,50%. La percentuale è stata raffrontata e confermata dalle trattative a suo tempo effettuate per la ristrutturazione del primo e del secondo piano dello stesso edificio, ristrutturazione peraltro già eseguita.
In tal senso vorrei sottolineare che è stato effettuato un abbattimento del 50% perché la progettazione in oggetto, sia relativa all’architettonico che all’impiantistica, è ripetitiva di quella dell’intervento del primo e del secondo stralcio; il palazzo delle Ferrovie, sede dell’Assemblea legislativa, ha quattro piani identici come disposizione, come impiantistica, come volumetria e come planimetria.
Si rileva dal bando che sarà messa a disposizione dell’aggiudicatario tutta la documentazione progettuale cartacea relativa all’intervento del primo stralcio – quello già fatto – e si richiede che le stesse tecniche già adottate nei piani anzidetti vengano ripetute anche per i restanti piani. Quindi la comodità era che un intervento già fatto potesse essere ripetuto.
E’ il caso di ricordare che anche le superfici, il numero delle stanze, dei corridoi e dei locali tecnici sono tutti uguali dal primo al quarto piano.
Il concetto della ripetitività e semplicità è condiviso anche nelle note trasmesse dai professionisti marchigiani. A pagina 2 si legge che si ritiene più opportuno ricorrere al criterio del prezzo più basso soltanto in caso di semplicità e ripetitività delle prestazioni da svolgere.
Non è dato capire come si possa asserire che semplicità e ripetitività non ricorrano affatto nel caso del bando in oggetto. E questo proprio per i motivi di cui parlavo prima, cioè, i piani sono gli stessi, gli interventi da fare sono gli stessi, quindi per gran parte una progettazione può essere moltiplicata per quattro.
In relazione al punto 11 del bando, in cui si precisa che l’appalto sarà aggiudicato al prezzo più basso, si fa rilevare che proprio perché trattasi di interventi ripetitivi e senza alcuna complessità, si tratta di ripetere soluzione tecniche già adottate e verificate, quindi non è consentito di analizzare efficacemente la qualità dell’offerta e soprattutto il livello tecnico e professionale dell’offerente, essendo standardizzate e ripetitive le operazioni da svolgere.
Quindi, ad avviso dei nostri uffici, non appare tecnicamente possibile scegliere il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa in quanto non esiste, fatta eccezione per il prezzo, una pluralità di elementi da soppesare che consentano una più approfondita valutazione dell’offerta stessa.
Un’ulteriore considerazione va ai tempi assegnati (giorni 15+20 per la progettazione definitiva ed esecutiva) che svelano anche come la progettazione fosse ripetitiva.
Si ribadisce che per la semplicità e la ripetitività delle prestazioni da svolgere era possibile rispettare i tempi indicati con prestazioni non scadenti, in quanto si tratta di ripetere opere già eseguite nei primi due piani e trasferirle ai successivi.
Di fronte a tanta semplicità dell’incarico al costo massimo stimato, si richiedono almeno tempi brevi, perché è urgentissimo mettere gli uffici ristrutturati a disposizione dell’Assemblea legislativa; voglio ricordare che l’Assemblea legislativa aveva pressato legittimamente una rapida esecuzione dei lavori da svolgere, e la fortuna era la ripetitività dei lavori e quindi i tempi strettissimi da rispettare.
Si rileva, inoltre, che il Tar Marche, a cui si era rivolto il Collegio dei periti industriali laureati delle province di Ancona e Macerata, ha respinto la richiesta di sospensiva. Di conseguenza l’immobiliare regionale IRMA ha proseguito l’iter della gara. Hanno risposto al bando otto professionisti e studi professionali che sono per la maggior parte di regioni extramarchigiane. Tre offerte sono state escluse per vizi di forma, cinque offerte sono risultate valide e hanno proposto sconti anche importanti sulla base dell’appalto.
L’aggiudicazione provvisoria dell’appalto è avvenuta a favore del raggruppamento Engiserv di Bari e l’ing. Gianpiero Palmiotti di Noicattaro (BA). A seguito delle verifiche documentali previste per legge si provvederà all’aggiudicazione definitiva nei termini previsti dal codice degli appalti (d.lgs. 163/06).
E’ quindi evidente, a nostro avviso, come l’immobiliare regionale abbia operato nel pieno interesse dell’Amministrazione e che la diffida degli ordini degli ingegneri ha forse penalizzato proprio i professionisti marchigiani.

PRESIDENTE. Il Consigliere Silvetti rinuncia alla replica.


Interrogazione n. 1060
dei Consiglieri Capponi, Cesaroni, Giannotti
“Incarico di consulenza”
(Decadenza)

PRESIDENTE. L’interrogazione n. 1060 dei Consiglieri Capponi, Cesaroni, Giannotti decade per assenza dei Consiglieri interroganti.


Interrogazione n. 1204
dei Consiglieri Brandoni, Procaccini
“Applicazione del dispositivo della Mozione n. 316 “sospensione dei pagamenti dei mutui dei lavoratori in C.I.G.” approvata dall’Assemblea in data 29 dicembre 2008”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1204 dei Consiglieri Brandoni, Procaccini. Per la Giunta risponde l’Assessore Badiali.

Fabio BADIALI. Tra gli effetti reali più deleteri, dovuti alla crisi internazionale economico-finanziaria, c'è il forte incremento del ricorso all'utilizzo degli strumenti di ammortizzazione sociale.
Nel mese di Febbraio 2009, rispetto lo stesso mese del 2008, la richiesta di cassa integrazione in generale cresce del 400%, quella straordinaria in particolare cresce del 657%. Un notevole incremento di ore e quindi di lavoratori che utilizzeranno tale strumento di ammortizzazione sociale, in una situazione che era già pesante soprattutto rispetto ai lunghi tempi di erogazione delle indennità e alle conseguenti difficoltà delle famiglie dei lavoratori; in alcuni casi l'erogazione della prima mensilità avveniva dopo sei mesi dall'inizio della cassa integrazione.
Al fine di sostenere i lavoratori in difficoltà ed in particolare per ridurre più possibile i tempi con cui i lavoratori stessi possono ottenere l'integrazione salariale, su proposta delle OOSS regionali la Regione Marche ha predisposto uno schema di protocollo d'intesa definito "Protocollo d'intesa per il sostegno ai lavoratori ed alle imprese nelle situazioni di crisi".
In esso vengono stabiliti i casi e le modalità con cui le banche che sottoscriveranno l'accordo anticiperanno ai lavoratori in cassa integrazione un assegno mensile fino ad un massimo di otto mesi in attesa dell'erogazione dell'Inps. Vengono sanciti gli obblighi e le procedure per la restituzione dell'anticipo.
Inoltre viene sancita la possibilità di sospendere il pagamento dei ratei dei mutui (che verranno posticipati) per i lavoratori in cassa integrazione che ne facessero richiesta, senza alcuna spesa o onere aggiuntivo.
Gli istituti di credito e gli altri soggetti dell'Osservatorio economico regionale hanno dimostrato un importante interesse per l'iniziativa ed una forte disponibilità a dare un contributo per aiutare i lavoratori e le imprese marchigiane in questi momenti di difficoltà.
E' stata acquisita una condivisione complessiva da parte di tutti i soggetti attori del sistema economico-produttivo e creditizio della nostra regione. Il Protocollo avrà effetto a decorrere da 2 Aprile 2009 e la sua durata è stabilita in 12 mesi prorogabili per ulteriori 12 mesi.
L'Osservatorio di cui sopra viene ormai convocato con cadenza mensile e quando è necessario anche più frequentemente. In esso sono presenti attivamente tutti gli istituti di credito. La Regione, quindi, ha assunto come impegno fondamentale il coinvolgimento del mondo del credito regionale. Tale impegno sta dando i suoi frutti anche grazie alla disponibilità delle banche e degli attori del sistema economico marchigiano, primi fra tutti le OOSS e le Organizzazioni dei datori di lavoro.
Va ricordato, inoltre, che la Regione Marche, per fronteggiare la crisi economico¬finanziaria in atto, con l.r. 37/2008 ha costituito un fondo di solidarietà per l'importo complessivo di dieci milioni di euro, di cui: cinque per il sostegno alle PMI tramite la costituzione di un fondo di garanzia, tre per l'attivazione dei contratti di solidarietà e due per il sostegno a famiglie.
La quota di 3 milioni di euro è destinata alle politiche a sostegno dell'occupazione, le parti concordano di utilizzarla attraverso il sostegno ai contratti di solidarietà difensivi, previsti dalla legge 863/1984 e s.m.i. e dall'art. 29 della l.r. n. 2/2005.
Il contratto di solidarietà consente, infatti, attraverso la riduzione incentivata dell'orario di lavoro, di mantenere il livello occupazionale, riducendo da un lato l'onere per l'azienda del costo del lavoro e garantendo dall'altro ai lavoratori un livello retributivo vicino al 100% pur in presenza di una riduzione di orario di lavoro.
La quota di 4,3 milioni di euro è destinata a famiglie con ex lavoratori dipendenti, disoccupati dal 1 settembre 2008 a causa di licenziamento, di dimissioni per giusta causa, di scadenza di un precedente contratto di lavoro a termine, non rinnovato, per i lavoratori subordinati (compresi quelli di somministrazione e di apprendistato), e per i contratti di collaborazione e a progetto che abbiano avuto una durata di almeno sei mesi.
L'entità del contributo concesso ad ogni soggetto beneficiario è pari a euro 200,00 (ogni onere incluso) mensile per un massimo di dodici mesi. In relazione alle disponibilità finanziarie si prevede un intervento che potrà coinvolgere circa duemila soggetti disoccupati, a fronte di una stima di seimila domande di accesso ai contributi.
Va ricordato, altresì, che la Giunta regionale è fortemente impegnata sul fronte degli ammortizzatori sociali in deroga per ottenere dal Governo le risorse necessarie a coprire per tutto il 2009 i lavoratori delle piccole e piccolissime imprese di tutti i settori che dovessero trovarsi in difficoltà.
Il 30 marzo ultimo scorso è stato sancito l'accordo con le parti sociali per chiedere ulteriori 50 milioni di euro, che per noi rappresentano la previsione del fabbisogno per il 2009, oltre i 10 milioni già anticipati dal Governo; per la prossima settimana siamo stati chiamati per andare a firmare a Roma un’ulteriore destinazione di 40 milioni di euro.
Saranno definite le modalità procedurali per l'utilizzo della cassa integrazione e della mobilità in deroga, che insieme agli altri strumenti ordinari determineranno un sostegno al reddito per tutti i lavoratori, nessuno escluso, compresi apprendisti, somministrati e contratti precari.
Saranno coperti dall'intervento tutti i settori senza eccezioni.
Stiamo già predisponendo, inoltre, una serie di programmi ed azioni di politiche attive del lavoro, aggiuntive a quelle già in corso, per riqualificare, formare e sostenere i lavoratori in difficoltà, affinché siano create per loro le condizioni migliori per la ricollocazione nel mondo del lavoro.
Come vedete, queste sono alcune di quelle azioni mirate soprattutto verso i lavoratori delle imprese in crisi che, insieme alle risorse messe a disposizione sull'innovazione, la ricerca e la qualità per il sistema industriale ¬manifatturiero, dimostrano che la Giunta regionale delle Marche ha posto in essere una serie d'iniziative che rappresentano una forte e concreta risposta alla crisi in atto, con la consapevolezza di essere pronti ad ogni altra ulteriore iniziativa che si renderà necessaria.
Aggiungo, infine, che i contratti di solidarietà hanno coinvolto nella nostra regione 10 imprese (sono dati di tre giorni fa) per un totale di circa 900 dipendenti.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Ritengo che questa interrogazione abbia permesso alla Giunta regionale, per bocca dell’Assessore Badiali, di dare un’informativa sintetica ma significativa sulle misure adottate contro la crisi ed in particolare del distretto della meccanica.
L’accordo di programma Marche-Umbria è molto importante, sul quale secondo me i Gruppi dei Comunisti Italiani e di Rifondazione Comunista hanno dato un grande contributo. E la parte che prevede l’accordo con il sistema bancario è una di quelle parti.
L’aver infatti sottoscritto un accordo che definisce la sospensione del pagamento delle rate dei mutui per un anno, prorogabili a due anni, per i lavoratori e le lavoratrici in cassa integrazione, è un fatto molto significativo, è un’inversione di tendenza che dimostra una serietà nell’approcciarsi alla crisi.
Quindi da questo punto di vista non mancherà il nostro sostegno ad iniziative simili per il proseguo. Tenendo conto che la crisi, al di là di quello che dice oggi sulla stampa la Presidente di Confindustria, è solo agli inizi.
Voglio sottolineare in maniera molto sintetica che l’impegno del sistema degli Enti locali, in particolare della Regione, che è stato importantissimo e senza precedenti dunque è positivo, tuttavia segnala un paradosso per l’avvenire del sistema istituzionale del nostro Paese. E questo significa che siamo già in pieno federalismo, vale a dire che gli Enti locali sono costretti a sostituirsi allo Stato. Regioni e Province sono costrette ad anticipare la cassa integrazione, non solo quindi con misure straordinarie per i lavoratori delle piccole imprese, non comprese nel contratto nazionale di lavoro e che hanno e avranno ancora per poco tempo la cassa integrazione, ma anche la cassa integrazione straordinaria ormai sarà appannaggio del sistema degli Enti locali.
Dunque se continuerà questa fase di deregolamentazione poi nel nostro Paese la selezione economica e sociale sarà sempre più forte, le Regioni ricche avranno più risorse a cui attingere e quelle in crisi saranno sempre più povere.
Ecco allora che c’è la necessità di riflettere su quella unità statale che si spezza, su quella solidarietà che viene derubricata ad opportunità, dove gli Enti locali e le Regioni saranno costrette a fare una scelta. Se il sistema degli Enti locali vuole anticipare la cassa integrazione per l’industrie e le fabbriche in crisi e per i loro lavoratori, dovrà fare questa scelta a discapito di altri servizi sociali e collettivi.
Oggi le Marche attraverso un bilancio di equilibri ha cercato di fare l’una e l’altra cosa, ma così non potrà continuare all’infinito. Ecco perché occorre una nuova stagione, non già di federalismo straccione, ma di una vera e propria Repubblica delle autonomie che sia solidale ed unitaria.


Interrogazione n. 1089
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 8932 dell'11 settembre 2007 in relazione a mancata conferma Direttore Zona Territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1090
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 664 del 14 gennaio 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona Territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1091
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 959 del 18 gennaio 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona Territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1093
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 1892 del 7 febbraio 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona Territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1094
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 2173 del 12 febbraio 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona Territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1095
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 2187 del 12 febbraio 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona Territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1096
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 2544 del 19 febbraio 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona Territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1097
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 3618 dell’11 marzo 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona Territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1098
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 3622 dell’11 marzo 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona Territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1099
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 3948 del 17 marzo 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona Territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1100
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 4022 del 18 marzo 2008 e prot. 4106 del 20 marzo 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona Territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1101
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 4107 del 20 marzo 2008 e prot. 2544 del 19 febbraio 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona Territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1102
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 4443 del 26 marzo 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona Territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1103
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 4799 del 2 aprile 2008 e prot. 5003 del 7 aprile 2008 e prot. 6139 del 30 aprile 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona Territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1104
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 5434 del 15 aprile 2008 e prot. 5342 dell’ 11 aprile 2008 e prot. 7773 del 4 giugno 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona Territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1105
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 6139 del 30 aprile 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona Territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1106
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 7080 del 21 maggio 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona Territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1107
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 8282 del 13 giugno 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona Territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1108
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 8289 del 16 giugno 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona Territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1109
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 8588 del 19 giugno 2008 e prot. 9756 del 10 luglio 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona Territoriale 13 di Ascoli Piceno”

(abbinate)
(Rinvio)

PRESIDENTE. Le interrogazioni n. 1089, 1090, 1091, 1093, 1094, 1095, 1096, 1097, 1098, 1099, 1100, 1101, 1102, 1103, 1104, 1105, 1106, 1107, 1108, 1109 in quanto il Consigliere Castelli ha chiesto congedo.


Interrogazione n. 1239
della Consigliera Ciriaci
“SP 238 Val d’Aso ex SS 433”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1239 della Consigliera Ciriaci. Per la Giunta risponde l’Assessore Rocchi.

Lidio ROCCHI. In relazione all’interrogazione in oggetto, relativa alla strada provinciale 238 Val d’Aso, ex SS 433, si comunica quanto segue.
La Regione con delibera amministrativa Consiglio regionale n. 19 del 8 aprile 2005, relativa all’individuazione della rete viaria di interesse regionale e criteri per l'assegnazione alle Province dei fondi di investimento trasferiti dallo Stato alla Regione ai sensi del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, ha individuato la rete viaria distinguendo quella nazionale da quella più propriamente regionale.
La rete viaria nazionale ha il ruolo di collegare la regione con i territori limitrofi e con il resto del territorio italiano, le infrastrutture di questo livello sono di competenza ANAS.
La rete viaria nazionale viene completata con una serie di strade definite regionali, che consentono la messa a rete del sistema infrastrutturale nel suo complesso e che sono di competenza delle Province stesse.
Rientra tra la strade definite regionali la SP 238 Val d'Aso ex SS 433. Tale strada è quindi di competenza della Provincia di Ascoli Piceno quindi spetta alla Provincia stessa assumere i relativi provvedimenti e le decisioni puntuali.
La Regione Marche, rispondendo alle esigenze rappresentate negli anni scorsi dalla Provincia di Ascoli Piceno, in attuazione da quanto previsto dalla DACR n. 19/2005 ha finanziato dal 2001 ad oggi opere per circa 45 milioni di euro, di cui circa 16,7 milioni di euro per l'ammodernamento della SP 238 Val D'Aso ex SS 433.
Ad oggi non sono emerse ulteriori richieste o segnalazioni da parte della Provincia stessa per la SP 238 Val d'Aso ex SS 433, in occasione della prossima assegnazione relativa alla quota del 50% dei trasferimenti per l'anno 2008 ex d.lgs. 112/1998, saranno verificate le priorità indicate dall'Amministrazione provinciale.
Quindi, nonostante i fondi dati alla Provincia di Ascoli Piceno, che dovevano servire anche per la strada che lei poc’anzi mi ha detto, Consigliera Ciriaci, i lavori che dovevano essere eseguiti non sono stati fatti, sicuramente saranno stati stornati per altre strade provinciali.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, la Consigliera Ciriaci.

Graziella CIRIACI. Ringrazio della risposta l’Assessore perché è stato esauriente e allo stesso tempo molto chiaro e puntuale. Però vorrei anche sottolineare che abbiamo fatto bene noi del fermano ad aver richiesto la Provincia, perché se è vero che tutti questi fondi non sono stati mai destinati ad un territorio dimenticato, lei, Assessore, praticamente ci ha detto che dobbiamo farci tutelare da qualcun altro. Infatti la Provincia di Ascoli in questo caso non ha fatto altro che confermare la non tutela di tutto il territorio. E vorrei ricordarle, Assessore, che noi viviamo in un territorio complessivo, non in un territorio frazionato.
Tra l’altro, oltre alla Statale, abbiamo avuto anche l’incombenza della Mezzina per la quale sono stati stanziati fondi a stralcio, non è stata messa in comunicazione.
Vorrei vedere se esiste in questo nostro territorio oppure a livello nazionale o internazionale un’altra realtà dove un’infrastruttura nuova viene realizzata a segmenti!
Pertanto le chiedo, Assessore, anche per la genuinità e la puntualità con cui ci ha fornito la risposta, di fare in modo che quando arrivano i progetti questa Regione tenga presente che abbiamo un territorio complessivo, non riguarda soltanto una sua parte, quindi come tale va tutelato.
Tra l’altro abbiamo delle strutture, abbiamo della gente che vuole continuare ad investire nella zona del fermano e in quella della vallata dell’Aso. Quindi per queste zone mettiamo delle infrastrutture a collegamento, mettiamo delle infrastrutture degne delle loro realtà, degne della voglia di lavorare di coloro che ci vivono.
Occorre continuare ad investire, diversamente non potremo parlare di crisi, ma parleremo soltanto di ipocrisia, senza dunque dare la possibilità a chi ancora crede di poter investire su un’economia però senza farla diventare solo una crisi bensì una ricerca non certo di stare a chiedere ma almeno di infrastrutture.
Chiedo dunque a gran voce, e non parlo a mio nome ma di quel territorio che mi ha delegata, che dobbiamo fare in modo che ciò che hanno tutti i territori lo debba avere, appunto, anche il territorio del fermano.



Presidenza del Vicepresidente
Francesco Comi


Interrogazione n. 1244
del Consigliere Binci
“Disciplina del servizio pubblico non di linea a mezzo taxi”
(Decadenza)

PRESIDENTE. L’interrogazione n. 1244 del Consigliere Binci decade per assenza del Consigliere interrogante.


Interpellanza n. 56
del Consigliere Castelli
“Ampliamento dell’offerta della Regione Marche in materia di prevenzione delle infezioni da Papilloma virus (HPV) mediante l’ausilio di vaccini”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L'interpellanza n. 56 è rinviata per congedo del Consigliere Castelli.


Interpellanza n. 53
della Consigliera Giannini
“Autorizzazione dei corsi serali per i lavoratori nella provincia di Macerata”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L'interpellanza n. 53 è rinviata per assenza della Consigliera Giannini.


Interpellanza n. 54
del Consigliere D’Isidoro
“Alta velocità. Rischio di raddoppiare i tempi di percorrenza nei collegamenti ferroviari dalle Marche per Roma”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interpellanza n. 54 del Consigliere D'Isidoro, che ha la parola per illustrarla.

Antonio D'ISIDORO. Premetto innanzitutto che sicuramente sono soddisfatto dell’attenzione che l’Assessore preposto ha nei confronti dei problemi relativi al trasporto pubblico ferroviario, in modo particolare verso coloro che si servono del treno tutti i giorni per motivi di lavoro. Però sono anche preoccupato del fatto che l’alta velocità ha determinato l’allungamento dei tempi di percorrenza, tagli di alcuni treni, disagi soprattutto per i convogli dei pendolari e degli intercity, oltre la soppressione di alcune fermate, come la stazione di Jesi nella tratta Ancona-Roma. Però mi sembra che le scelte per quanto riguarda il treno siano ormai improcrastinabili.
Nello stesso tempo sono preoccupato di quanto è stato documentato dallo studio, sfornato da Intesa San Paolo, secondo il quale abbiamo 53 mila automobili per ogni chilometro di autostrada, il che significa che abbiamo un 43,2% in più rispetto alla media europea.
Quindi la mia interpellanza era proprio rivolta a quei disagi che quotidianamente trovano in particolare i pendolari, anche per il fatto che molti treni vengono spostati sulla cosiddetta linea di rallentamento a causa dell’alta velocità.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Marcolini per la replica.

Pietro MARCOLINI. Intanto vorrei confermare la condivisione della preoccupazione sottostante l’interpellanza, oltre al giudizio di contesto per quanto riguarda la situazione delle ferrovie. Purtroppo la galassia delle società delle Ferrovie dello Stato, sia per la componente passeggeri Trenitalia, sia per la parte infrastrutturale RFI, sia per quello che riguarda la manutenzione ordinaria e straordinaria, denota negli ultimi dieci anni un disimpegno progressivo e sistematico.
Sicché la preoccupazione che scorre rispetto ai tempi di percorrenza viene sopraffatta dalla preoccupazione più generale di un depotenziamento della presenza delle Ferrovie dello Stato nelle Marche.
Vorrei ricordare, peraltro anche su sollecitazione qualificata dell’interpellante, che nell’ultimo accordo di programma è stata inserita l’Ascoli-Antrodoco-Rieti, che sta a significare una prospettiva, un empito che riguarda, appunto, la valorizzazione della tratta ferroviaria.
Lo stesso dicasi per quanto riguarda il potenziamento della rete Civitanova-Albacina e della Fano-Pergola e della stessa valutazione – se il Governo dovesse ritenerlo opportuno e che è ancora meno realistica per i tempi attuali ma più di prospettiva – della Fano-Urbino.
Non voglio comunque sfuggire al tema specifico posto dall’interpellante, intravedendo una preoccupazione di fondo che ci deve mantenere tutti vigili nel contrastare il disimpegno di Ferrovie dello Stato, che di fatto ritiene la regione Marche un territorio di attraversamento per l’asse longitudinale e di interesse zero per tutte le trasversali.
A partire dal 13 dicembre dello scorso anno – riferendomi all’oggetto dell’interpellanza – è stata attivata l’alta velocità sulla tratta Milano-Bologna a completamento della tratta Napoli-Roma-Bologna. Già dal mese di agosto avevamo preso contatti con la direzione di Trenitalia per verificare che la velocizzazione su detta linea non determinasse un grave rallentamento per i servizi ferroviari, sia quelli interregionali che Eurostar che dalle Marche e dall’Umbria raggiungono la capitale. La stampa, infatti, aveva riportato la notizia che solo i servizi ad alta velocità avrebbero avuto la possibilità di passaggio sulla linea Orte-Roma.
Devo ricordare che prima la direzione regionale e poi lo stesso Mauro Moretti, addirittura con un tono risentito in una trasmissione pubblica televisiva nazionale, ha ridicolizzato questa preoccupazione smentendone la sostanza, assicurando che i servizi provenienti dalle Marche e dall’Umbria avranno accesso a Roma attraverso il consueto ingresso da Orte.
Quindi al momento attuale c’è una smentita tecnica di primissima responsabilità.
Pertanto, a mio avviso, le preoccupazioni sottolineate nell’interpellanza permangono per quello che riguarda non soltanto le tratte e le cadenze dei treni dell’alta velocità con l’innesto della linea lenta rispetto alla linea veloce, ma soprattutto per la lentezza e il procrastinamento del piano finanziario che riguarda il raddoppio della Orte-Falconara che, come sappiamo, viaggia su un unico binario.
Vorremmo dire – cogliendo l’occasione di questa interpellanza e sono convinto di interpretare anche le preoccupazioni del Consigliere D’Isidoro – che non c’è soltanto l’alta velocità. Perché se ancora da Ancona con un Eurostar ci vogliono tre ore e mezzo, con un treno normale spesso se ne impiegano cinque, allora il problema riguarda l’efficientamento di quello straccio – consentitemi il termine –, di quel residuo di linee ferroviarie che risale esattamente a cento anni fa.
Quindi la preoccupazione c’è tutta, il contrasto non riguarda soltanto il collegamento dell’alta velocità con le linee ordinarie, ma la difesa e il potenziamento delle linee esistenti, anche con qualche ambizione per l’espansione e la qualificazione della rete ferroviaria regionale.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere D'Isidoro.

Antonio D'ISIDORO. Sono soddisfatto della risposta dell’Assessore Marcolini, soprattutto perché prendo atto di quella piattaforma di richieste presentata al Governo che è abbastanza dettagliata, dove tra le altre cose si mette in evidenza la necessità di risorse aggiuntive per l’acquisto di nuovi treni e anche una maggiore attenzione per quanto riguarda il transito regionale e pendolare.
Vorrei soltanto riprendere una sottolineatura fatta dall’Assessore Marcolini sull’alta velocità. Dagli inquietanti dati dell’ultimo rapporto annuale dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici è stato calcolato in 32 milioni di euro al chilometro il costo dei 564 chilometri di linee italiane, e per le linee veloci Roma-Napoli e Firenze-Bologna si sono materializzati degli aumenti di prezzo dal momento dell’aggiudicazione rispettivamente del 113% e del 298%. Per esempio sorprendente sarà anche il costo che verrà presentato agli italiani per il Mose di Venezia, che è di 8 miliardi 118 milioni e 16 mila euro, il 60% di più di quello che dovrebbe costare il ponte sullo Stretto di Messina.
Tutti dati su cui riflettere, pertanto è confortante che l’Assessore ne sia molto consapevole. Inoltre si spera che ci sia anche un impegno fattivo da parte del Presidente della Commissione Trasporti del Senato, Luigi Grillo, che sembra avere sposato la piattaforma di richieste presentate tempestivamente dalla Regione Marche.


Interpellanza n. 55
dei Consiglieri Brandoni, Altomeni
“Adozione di misure attuative del PEAR, specificatamente sul Piano del governo della domanda di energia”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interpellanza n. 55 dei Consiglieri Brandoni, Altomeni, i quali rinunciano all’illustrazione, quindi passo subito all’Assessore Carrabs che risponde per la Giunta.

Gianluca CARRABS. Il tema del contenimento dei consumi energetici può essere articolato in maniera ampia in quanto interviene in tutti i settori comprendendo l'edilizia pubblica e privata, la mobilità, le attività produttive industriali e commerciali, il turismo, il terziario.
E' opportuno perciò che ogni struttura regionale si attivi per quanto di competenza per attuare gli obiettivi del PEAR relativamente all'efficienza energetica.
Per quanto riguarda l'Assessorato di mia competenza le attività realizzate ed in corso sono le seguenti:
1. Edilizia:
- legge regionale n. 14/2008 "Norme per l'edilizia sostenibile";
- realizzazione del sistema per la certificazione energetico-ambientale degli edifici residenziali, che ha previsto un aggiornamento e adeguamento alla realtà marchigiana del "Protocollo Itaca, approvato dalla Conferenza delle Regioni nel gennaio 2004. Il sistema contiene, per quanto riguarda l'aspetto tecnico: a) la descrizione di un insieme di requisiti energetici ed anche ambientali più ampi di quanto previsto nel d.Igs. 192/2005 e ss.mm.ii. ed è costituito da 49 schede che illustrano i contenuti di ciascun criterio; b) un insieme di strumenti di calcolo; c) un software applicativo con relative linee guida che rendono più agevole l'autovalutazione e la certificazione (una copia della bozza di tale sistema è nel sito www.ambiente.regione.marche.it);
- il sistema delle procedure per la certificazione;
- i requisiti per la formazione dei certificatovi.
L'insieme di questi documenti che costituiscono l'attuazione delle lettere a) e c) del comma 2 e della lettera b) del punto 3 dell'art.13 della l.r. 14/2008 saranno i contenuti di una proposta di delibera di Giunta regionale, che verrà presentata non appena saranno disponibili (è questione di giorni) gli ultimi emendamenti e revisioni del sistema, resisi necessari a seguito delle richieste pervenute nella riunione interregionale di Itaca del 16 dicembre 2008. Successivamente si procederà con la redazione di un regolamento edilizio tipo che tenga conto dei suddetti requisiti e alla redazione del regolamento per la attribuzione degli incentivi in relazione al livello di prestazione raggiunto.
1.1 Interventi incentivati:
a) in attuazione del POR 2007/2013, con decreto dirigente aree protette, protocollo di Kyoto, riqualificazione urbana n 138/APP 08 del 11/12/2008 è stato emanato il bando per l'assegnazione di contributi agli Enti Pubblici finalizzati al risparmio energetico e relativi ad edifici pubblici non residenziali che possono essere localizzati in tutto il territorio regionale: interventi di miglioramento dell'efficienza energetico-ambientale degli edifici pubblici non residenziali esistenti, riferiti sia all'involucro edilizio sia agli impianti e in ogni caso riguardanti tutti gli interventi edili finalizzati alla riduzione dei consumi energetici dell'edificio (per gli impianti per cui è previsto nell'Asse 3 del POR un finanziamento ad hoc, quali ad esempio impianti che utilizzano fonti energetiche rinnovabili ed impianti di cogenerazione e trigenerazione, sono ammesse solamente le opere per la loro predisposizione); interventi di nuova costruzione di edifici pubblici non residenziali ad elevata efficienza energetica e qualità ambientale (per gli impianti per cui è previsto nell'Asse 3 del POR un finanziamento ad hoc, quali ad esempio impianti che utilizzano fonti energetiche rinnovabili ed impianti di cogenerazione e trigenerazione, sono ammesse solamente le opere per la loro predisposizione). Il bando scadrà il 16 giugno 2009
b) don decreto del dirigente della posizione di funzione "Edilizia privata, edilizia residenziale pubblica e sociale" del 9 settembre 2008 n. 39 è stato indetto un nuovo bando di concorso per la realizzazione di "Programmi di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile", pubblicato sul BURM del 18 settembre 2008 a cui si è aggiunto il decreto 106/APP 08 del 31/10/2008 con la destinazione di risorse aggiuntive. E' previsto il finanziamento di edifici ad elevata qualità energetico ambientale da valutare secondo la metodologia di cui la precedente punto 1.
2. Efficienza energetica degli enti pubblici:
L'attività riguarda prevalentemente l'assegnazione di contributi attraverso l'utilizzo di risorse disponibili statali, regionali, comunitarie. Nella passata programmazione comunitaria sono stati erogati contributi agli enti pubblici per interventi prevalentemente di cogenerazione. Nell'ambito della attuale programmazione di fondi POR sono stati emanati i seguenti bandi:
2.1 Intervento 3.1.2.43.01, DDPF n. 66/APP 08 del 11/07/2008: "Promozione dell'efficienza energetica cogenerazione scadenza 22 dicembre 2008, sono stati presentati 29 progetti;
2.2 Asse 3 Intervento 3.1.3.43.01 "Promozione efficienza energetica negli enti pubblici territoriali" - Bando di selezione per interventi di efficienza energetica e uso di fonti rinnovabili nella pubblica illuminazione". DDPF n. 110/ APP 08 del 07/11/2008, scadenza 20 marzo 2009.
3. Qualità energetico-ambientale delle aree produttive “APEA":
In attuazione all'articolo 14 della l.r. 16/2005 sono in corso di redazione le linee guida definitive riguardanti le aree produttive ecologicamente attrezzate "APEA" per le quali si sta lavorando secondo un sistema che prevede la stessa metodologia per la certificazione degli edifici residenziali ampliata all'intera area produttiva e ad ogni edificio.
4. Sperimentazione Piano Casa:
II Piano Casa ha come obiettivi, oltre ad incrementare l'offerta di alloggi ERP e alloggi a canone moderato, di riqualificare le aree più degradate dei comuni marchigiani, mediante interventi che migliorino la qualità edilizia ed ambientale; in particolare, è in elaborazione il bando per finanziare il programma di sperimentazione per la realizzazione di soluzioni di edilizia residenziale autosufficienti in grado di generare relazioni con l'ecosistema dove la bioedilizia, I'autorinnovabilità delle risorse e la loro producibilità sono preservate nel tempo.
Le attività successive riguarderanno la predisposizione del sistema (con la stessa metodologia di quello residenziale) per la valutazione energetico-ambientale degli edifici pubblici.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Altomeni.

Michele ALTOMENI. Innanzitutto ringrazio l'Assessore per la completezza della sua risposta.
L'interpellanza nasceva in un periodo – che ritorna in maniera ciclica – dove in questa Regione era ripreso il dibattito attorno al PEAR che purtroppo continuava a riferirsi sulla produzione delle fonti energetiche; un’annosa questione di questa regione che, appunto, riguarda il modello che si vuole implementare sulla produzione energetica tra fonti rinnovabili e fonti fossili.
Purtroppo nella nostra regione in questo dibattito sulle fonti energetiche manca sempre quello che all'interno del PEAR, invece, era un asse di grande rilevanza, quello appunto del risparmio energetico. Alcuni addirittura sostengono che sia la più grande fonte rinnovabile che come cittadini abbiamo a disposizione, e questo il PEAR in qualche modo lo sosteneva.
Quindi al di là delle modalità di produzione dell’energia, un ente pubblico come la Regione, che ha scelto di dotarsi di uno strumento come questo, ovvero di fare una scelta ambientale dal punto di vista della produzione energetica, dovrebbe porre molta attenzione sull'utilizzo di quella “fonte energetica” che è appunto il risparmio. Ci sono infatti grandi margini di miglioramento a partire dall'efficienza.
Volevamo dunque riportare l'attenzione sull’asse del PEAR che riguarda il risparmio, perché ci è sembrato che mentre sull'asse della produzione ci fosse molta attenzione sia dal punto di vista mediatico che dal punto di vista di iniziative della Giunta, su questo invece si era un po' carenti.
In particolare abbiamo sollevato un problema – del quale si parla dall'inizio di questa legislatura, richiamato anche in diversi atti (per esempio nella STRASS, la strategia che la Regione si è data sul piano ambientale) – ovvero quello di dotarsi in tempi molto brevi di un regolamento edilizio tipo che arrivasse a porre dei vincoli su questo settore.
L'Assessore ha citato alcune misure, come l'adozione della importantissima legge sull'edilizia sostenibile, che sicuramente svolgerà un ruolo importante in questa regione, ma molto spesso adottiamo misure incentivanti quando siamo invece molto carenti su misure, anche là dove ne abbiamo la potestà, che pongono dei vincoli fermi.
Un regolamento edilizio tipo, che poi dovrà essere adottato dai Comuni e che cominci a dire che certe modalità costruttive non sono più possibili e che sono obbligatorie, svolgerebbe sicuramente un ruolo guida importante.
Su questo non saremmo nemmeno particolarmente rivoluzionari, basterebbe solo ripercorrere le esperienze che in altre Regioni sono state fatte; una per tutte è la Regione Trentino Alto Adige che ha fatto una legge simile alla nostra, cioè, classifica sì le tipologie costruttive sulla base del risparmio energetico ma poi dice anche che certe modalità, certe tipologie, certe categorie di edifici che hanno ancora un alto consumo energetico, sono vietate.
Quindi su questo la nostra interpellanza chiedeva un maggiore impegno.
Pertanto, al di là delle misure incentivanti come quelle citate dall'Assessore, come i contributi agli Enti locali – e in prospettiva, speriamo, anche ai privati e ad altre categorie di cittadini – per modificare le modalità costruttive e ristrutturare gli edifici, e al di là della legge sulla bio-edilizia che incentiva e premia determinate modalità, forse è ora di iniziare ad adottare anche strumenti normativi che vincolino e spostino in maniera consistente le modalità di costruire.
Peraltro questo – come si è visto nell'esperienza di altre Regioni italiane, il Trentino prima di tutte – non serve solo a migliorare la qualità dell'edificato, la qualità dell'abitare e a ridurre il consumo energetico, ma serve anche ad avviare la nascita e il diffondersi di filiere economiche in un circuito positivo. Perché laddove il mercato comincia a chiedere determinate forme di produzione poi su questi settori nascono imprese anche fortemente innovative, creandosi quindi un consistente settore economico.
Sicché anche in questa prospettiva economica di creazione di lavoro in un settore così innovativo andrebbe fatto investimento e posta maggiore attenzione.
Sicuramente le iniziative che l'Assessore ha citato sono valide, richiamiamo soltanto, ripeto, una maggiore attenzione sulle norme e sugli interventi di tipo vincolistico.


Interpellanza n. 57
dei Consiglieri Altomeni, Brandoni
“Situazione dei dipendenti di Poste italiane ex CTD”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interpellanza n. 57 dei Consiglieri Altomeni, Brandoni. Per la Giunta ha subito la parola l'Assessore Badiali, in quanto i presentatori rinunciano all’illustrazione.

Fabio BADIALI. La problematica segnalata nell'interpellanza presenta dei sicuri profili di complessità e di situazioni che nel tempo si sono stratificate e che in definitiva hanno portato ad una situazione articolata di non facile ricostruzione.
La tematica relativa all'utilizzo dei contratti a tempo determinato da parte di Poste Italiane e quello che ne è conseguito ha da tempo sollecitato un ampio dibattito tra le parti direttamente coinvolte (OO.SS. e azienda sia a livello delle istituzioni). Dibattito finalizzato a trovare delle soluzioni equilibrate idonee a governare il fenomeno che si è venuto a creare, la cui nota principale è il contenzioso conseguente ad impugnative di licenziamenti.
Nello spirito di chiudere quanto prima la problematica e nella consapevolezza che solo un percorso di approfondimento tecnico tra azienda e organizzazioni sindacali potesse portare a soluzioni condivise con i lavoratori, le parti hanno sottoscritto in data 13 gennaio 2006 un accordo per l'utilizzo del CTD nelle Poste Italiane Spa.
L'intesa ha individuato meccanismi che consentono di avviare un percorso che porti al consolidamento del posto di lavoro verso quei lavoratori che avevano lavorato in Poste Italiane con CTD e che alla data dell'accordo rimanevano ancora in azienda in virtù di un provvedimento giudiziale non ancora passato in giudicato.
Altro elemento importante dell'accordo citato è stato quello di individuare appositi criteri per orientare il reperimento di personale necessario alle attività di recapito, per esigenze sia stabili che flessibili, tra quelle risorse che in passato avevano lavorato in azienda con CTD.
E' stato individuato un meccanismo di graduatorie, sia nazionale che regionale, per soddisfare fino a giugno 2009 le esigenze del settore Recapito e Operazioni logistiche. La gestione di tali graduatorie ha consentito fino alla fine del 2008 l'assunzione stabile di 4.500 persone nel settore Recapito e Operazioni logistiche.
Successivamente, sulla scorta del buon esito dell'accordo citato, le parti ne hanno concluso un altro in data 10 Luglio 2008, per il fatto che erano ancora molte le richieste di lavoratori che operavano in azienda e sempre in virtù di provvedimento giudiziale favorevole non ancora passato in giudicato, richiesta ovviamente finalizzata a consolidare la loro posizione.
Con questo ulteriore accordo l'azienda Poste Italiane Spa si è impegnata ad offrire una opportunità di lavoro stabile ai lavoratori inseriti nelle graduatorie di cui ai punti precedenti. Quindi per le risorse umane che risulteranno ancora inserite nella graduatoria nazionale alla data del 30 giugno 2009 sarà garantita almeno una convocazione per poter effettuare la scelta del posto di lavoro nell'arco temporale 1 luglio 2009-30 giugno 2010.
In sintesi quelle indicate sono le principali decisioni assunte dalle parti per affrontare e risolvere la problematica. Ad ogni modo lo stesso verbale del 10 luglio 2008 ha previsto alcuni punti che andavano approfonditi soprattutto in riferimento ad alcuni aspetti tecnici applicativi.
Infatti, successivamente alla data del 22 luglio 2008 le parti, Poste Italiane e sindacati, si sono incontrate nuovamente ed hanno condiviso le linee guida operative per l'attuazione del già citato accordo nazionale del 10 luglio 2008, oltre all'opportunità di istituire un Comitato di monitoraggio che come organismo paritetico avrà il compito di verificare l'evoluzione dell'attuazione delle previsioni contenute nell'accordo nazionale.
Il 15 settembre 2008 per la prima volta si è riunito il Comitato di monitoraggio al fine di verificare e analizzare i dati relativi al numero delle adesioni pervenute a quella data, sia complessivamente sia con riferimento al dettaglio territoriale.
Per le Marche, su un target stimato di 651 unità di cui 85 a part-time, sono state ricevute 242 domande pari al 37,2% del target, di queste per 13 domande è stata effettuata la transazione.
Per quanto riguarda gli aspetti economici, vale a dire la restituzione delle somme liquidate da parte di Poste Italiane per i periodi non lavorati, il verbale di conciliazione, che azienda e lavoratore dovranno sottoscrivere, dovrà prevedere un piano di rateizzazione la cui estensione temporale nel tempo eviterà i maggiori disagi nell'attuazione del piano di rientro. Ad esempio, per il lavoratore full time, che deve restituire una somma compresa tra 50 e 80 mila euro, è previsto un piano di rientro articolato in 12 anni. Per cifre superiori a 80 mila euro si potrà prevedere un piano di rientro con durata massima di 15 anni. Per questo ultimo e rilevante importo, un accordo successivo del 14 ottobre 2008 prevede, in aggiunta agli attuali piani di rientro, anche la possibilità di restituzione in una unica soluzione attraverso il meccanismo della attualizzazione applicabile alle rateizzazioni pluriennali.
L'adozione di tale meccanismo comporta una riduzione degli importi da restituire. Ad esempio, una rateizzazione in 180 rate a fronte di un importo pari a 100 mila euro e con la restituzione in unica soluzione, la somma sarà di 75 mila euro.
Ad ogni modo nelle Marche, non sembra che queste modalità siano state ancora attuate, questo almeno secondo le informazioni che abbiamo assunto presso i rappresentanti delle OO.SS del settore.
Tutto sommato consideriamo positive le varie fasi di relazioni sindacali che hanno portato ai vari accordi sulla stabilizzazione dei numerosi lavoratori a tempo determinato o titolari di ricorso da parte dell'azienda Poste Italiane Spa. Anche se, purtroppo, questo non è sufficiente per risolvere i problemi che esistono nelle Poste. In ogni caso la stabilità occupazionale è un fattore decisivo per valorizzare i lavoratori e generare in tal modo dinamiche che possono portare ad un miglioramento dei servizi postali da offrire ai cittadini.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Brandoni.

Giuliano BRANDONI. E' evidente che sia l'interpellanza che la risposta narrano delle tragedie di un'altra epoca – mi auguro –, ovvero quella che ha pensato al percorso della privatizzazione dei servizi pubblici, e le Poste sono tra questi; chi non ricorda l'idea e la presenza dello Stato in ogni piccola comunità, come la stazione, l'ufficio postale, quell'idea di servizio che in qualche modo garantiva vicinanza ed opportunità.
C'è stata una ubriacatura, che questa crisi drammatica dal punto di vista economico e sociale ora sta mettendo in discussione, quella cioè delle privatizzazioni. E dentro questa ubriacatura vi è anche l'esercizio di quella che gli esegeti del neoliberismo avevano chiamato flessibilità e che per i lavoratori e le lavoratrici si è invece tramutata in una vera e propria via crucis. E questo suo narrare è in qualche modo l'esempio di tale vicenda.
Quello che dovremmo fare non è solo la vicinanza, l'attenzione e il sostegno a quei lavoratori e a quelle lavoratrici, ma anche un'azione intensa e articolata che guardi ai bisogni delle nostre comunità.
Tante volte anche in quest'Aula, ma non solo, c'è stata una discussione rispetto alla riduzione della qualità e della quantità dei servizi che le Poste e più in generale i servizi pubblici non garantiscono più ai cittadini. Sicché è dentro questa riflessione che dovremmo continuare a lavorare.
Ringrazio l'Assessore perché nella chiusura della sua relazione ha ricordato quale sia il valore della stabilità nella qualità e nell'esercizio del lavoro, con un obiettivo, dentro questo, di questa maggioranza e in tante discussioni di questa Assemblea legislativa.
Pertanto prendo questa risposta come un impegno concreto a riflettere sulla nostra azione nostra sui versanti della qualità dei servizi e sui versanti dei diritti dei lavoratori.


Mozione n. 303
del Consigliere Procaccini
“Federalismo fiscale”

Mozione n. 290
dei Consiglieri Rocchi, D’Isidoro
“Delega al Governo in materia di federalismo fiscale in attuazione dell’articolo 119 della Costituzione”

(abbinate)

(Votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la votazione delle mozioni n. 303 del Consigliere Procaccini e n. 290 dei Consiglieri Rocchi, D'Isidoro, abbinate, la cui discussione è avvenuta nella seduta assembleare del 31 marzo u.s..
E' stato presentato un emendamento alla mozione n. 303 dal Consigliere Procaccini:
Sostituire nel dispositivo il primo paragrafo con il seguente:
“Impegna la Giunta regionale a farsi portavoce presso il Parlamentano e il Governo affinché in sede di approvazione definitiva del ddl sul federalismo fiscale si tenga conto delle osservazioni poste dalle Regioni e dal sistema degli Enti locali per quanto riguarda i trasferimenti statali per il funzionamento dei principali servizi pubblici e a domanda individuale, affinché si modifichi il criterio di finanziamento del fondo perequativo che deve essere basato sulla spesa storica e non sui costi presunti standard.”.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dei testi finali complessivi della mozione n. 303, così come emendata, e della mozione n. 290.

(L'Assemblea legislativa approva)


Presidenza del Presidente
Raffaele Bucciarelli


Mozione 330
del Consigliere Binci
“Pacchetto sicurezza”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 330 del Consigliere Binci, che ha la parola per illustrarla.

Massimo BINCI. Questa mozione è stata predisposta a seguito del disegno di legge del pacchetto sicurezza del Governo, al cui interno, tra le varie misure, c'è l'allungamento dei tempi di detenzione nei centri di espulsione e identificazione (CEI), che si configura come una detenzione in assenza di reato in quanto nella nostra legislazione non è ancora configurato il reato di clandestinità.
In Italia, soprattutto sulla spinta della Lega, si sta configurando una vera e propria emergenza razzismo. Infatti sulle problematiche sorte a seguito della crisi economica in qualche modo si vogliono cercare dei capri espiatori nelle fasce più deboli.
Per quanto riguarda il pacchetto sicurezza nella mozione si dichiara un netto dissenso rispetto alla configurazione della condizione di clandestinità come reato che deriva appunto dall'allungamento dei tempi di detenzione.
Inoltre si chiede l'abolizione del divieto di segnalazione alle autorità dello straniero non in regola con le norme di soggiorno da parte di strutture sanitarie, e questo potrebbe creare sia il non rispetto dei diritti umani, quindi anche una violazione delle dichiarazioni dell'Onu, sia l’aggravarsi delle situazioni sanitarie di chi vivendo in clandestinità si trova già in difficoltà.
Sono sorte anche tutta una serie di problematiche legate soprattutto alla condizione delle donne e dei bambini. Esse riguardano la possibilità di accesso da parte delle donne al diritto alla maternità e allo stesso tempo il diritto di mantenere il bambino dopo la nascita, c'è infatti difficoltà di iscrivere il figlio nato da persone clandestine all'interno dei registri anagrafici. La non registrazione al servizio anagrafe comporterebbe il fenomeno dei bambini mai nati, che dunque potrebbero addirittura rischiare di essere affidati perdendo così di conseguenza la famiglia naturale.
Altra condizione all'interno del pacchetto sicurezza che stigmatizziamo con questa mozione riguarda l'istituzione del registro dei senza fissa dimora. Sicché anche questa è un’ulteriore evidenziazione di quelle situazioni di povertà, peraltro già conosciute dai servizi sociali, che non avrebbero bisogno di un’ulteriore stigmatizzazione bensì di una maggiore affermazione dei diritti. Ci sono anche cittadini italiani, che per situazioni psicologiche o disagio sociale, molte volte legate alla perdita del lavoro e di conseguenza anche alla perdita delle relazioni familiari, si trovano in situazione di povertà.
Sicché, ripeto, un disagio socio-economico non può essere stigmatizzato con l'iscrizione all'interno di un registro, che sicuramente è di tipo razzista e che quindi serve soltanto ad evidenziare la debolezza economica e psicologica delle persone.
L'altra questione riguarda la subordinazione del diritto di residenza al reddito e alle condizioni igienico-sanitarie dell'alloggio. Molte volte le persone proprio per il fatto che sono deboli economicamente non sono in grado di scegliere la qualità della loro residenza, ma certamente questo non deve portare alla perdita del diritto alla casa. Casomai per quelle persone che per il loro basso reddito sono costrette a vivere in condizioni igienico-sanitarie non dignitose, dovrebbe essere previsto un intervento dello Stato e non certamente la perdita del diritto alla casa.
Un'altra questione, ma che qui non viene evidenziata, è quella delle ronde che viene vista come soluzione e affiancamento delle forze dell'ordine, che dunque proprio per questo in qualche modo è un disconoscimento del valore e del lavoro, appunto, delle stesse forze dell'ordine. Demandando ad altri quella che è una competenza primaria dello Stato in qualche modo vi è un riconoscimento della sua insufficienza nel gestire la questione della sicurezza dei cittadini. Quella sicurezza che soltanto se gestita dalle forze dall'ordine può garantire i diritti costituzionali.
Peraltro su tale questione spingono proprio Alleanza Nazionale e la Lega che fanno delle vere e proprie ronde di partito, per cui potrebbe accadere che chi ideologicamente dissente da esse e dovesse trovarsi per strada potrebbe essere discriminato e subire ritorsioni.
Condanniamo quindi la logica di questo decreto sicurezza, una logica, oltretutto, che va a togliere risorse alle forze dell'ordine, che addirittura si trovano con mezzi inutilizzati perché magari non possono aggiustarli o non possono fare neppure il pieno di benzina. A fronte di questo, invece, c’è un Governo che per cercare la soluzione dei problemi economici e delle difficoltà organizzative punta tutto sulla caccia al diverso e all'untore.
Dunque siamo profondamente contrari al pacchetto sicurezza del Governo soprattutto nella logica del rispetto dei diritti umani e delle competenze dello Stato.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Se nessuno chiede la parola passiamo alla votazione.
Mozione n. 330. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)


Mozione n. 260
del Consigliere Massi
“1909/2009 centenario del movimento futurista: i futuristi marchigiani”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 260 del Consigliere Massi, che ha la parola per illustrarla.

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. La illustro brevemente perché è una mozione presente all'ordine del giorno da tanto tempo quindi ne abbiamo già parlato.
I Comuni e la Provincia di Macerata – qui stranamente difendo la Provincia di Macerata, ma penso che mi avete sentito farlo poche volte – non hanno capito quale sarà lo stanziamento della Regione. Assessore Petrini, sono state programmate iniziative soprattutto con l'Accademia delle Belle Arti però non si conosce il budget.
So che il budget iniziale è stato snobbato e ridimensionato, anche se mi dispiace parlare del Futurismo in termini solo quantitativi e monetari, ma vi assicuro che siamo ormai arrivati a metà anno e non si sa ancora quale sarà il fondo su cui poter contare.
Dagli incontri fatti con il funzionario e con gli amministratori (mai con l’Assessore) mi sembra di aver capito che il contributo della Regione si aggiri attorno ai 20 mila euro. Se fosse così, senza voler aprire grandi dibattiti culturali o ideologici, vorrei almeno capire perché la Regione, sempre pronta a mettersi su certe kermesse culturali, abbia invece snobbato in maniera così evidente tutta questa situazione.
Vi assicuro che il disagio su Macerata e provincia è notevole. Peraltro vorrei ricordare, con un po’ di presunzione territoriale, che la grande quantità di artisti futuristi, a cominciare da Ivo Pannaggi, di questa regione si concentra proprio sul territorio maceratese.
Pertanto la mozione vuole essere un sollecito, però ora diventerà anche un'interrogazione perché veramente non abbiamo ancora capito la manovra della Regione.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Se nessuno chiede la parola passiamo alla votazione.
Mozione n. 260. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)


Mozione n. 331
dei Consiglieri Bucciarelli, Santori, Comi, Altomeni
“Impegno sugli obiettivi del ‘Millennio’ per i cittadini marchigiani”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 331 dei Consiglieri Bucciarelli, Santori, Comi, Altomeni. Ha la parola il Consigliere Altomeni per illustrarla.

Michele ALTOMENI. La illustro molto brevemente, l'Aula è abbastanza deserta quindi non so quanto sia l'attenzione.
E’ una mozione presentata ed approvata in moltissimi Enti locali, Consigli regionali, provinciali e comunali di tutta Italia e non solo. Essa riconosce e sostiene un'iniziativa che l'ONU alcuni anni fa ha adottato in una conferenza internazionale rispetto alla questione della povertà e della fame nel mondo.
L'ONU ha approvato un'agenda che prevede in particolare, oltre a tutta una serie di altre iniziative, il dimezzamento della situazione di povertà a livello mondiale, partendo da un dato drammatico, cioè che 1 miliardo e 200 mila persone nel mondo vivono attualmente con meno di un dollaro al giorno.
Appare purtroppo però già abbastanza chiaro che ancora una volta l'obiettivo non sarà raggiunto, come tanti altri obiettivi che l'ONU si è dato in questo campo, ma ciò non toglie che resta un dovere morale dei Paesi più sviluppati e più ricchi, che spesso si sono sviluppati e arricchiti sfruttando le popolazioni di altri Paesi del mondo, perseguire questo obiettivo con ogni sforzo.
In sostanza la mozione dice di sostenere questa campagna internazionale attuando tutte le iniziative possibili, elencate appunto nel suo dispositivo. In particolare, da una parte ci sono obiettivi rivolti a sensibilizzare tutti i cittadini affinché facciano la loro parte, dall’altra iniziative più concrete e dirette; nel caso della Regione, ad esempio, vi è la promozione e l'implementazione di ulteriori iniziative di cooperazione decentrata allo sviluppo.
Questo obiettivo che parte dall’ONU credo che sia ampiamente condiviso, quindi possiamo senz’altro procedere all’approvazione di questa mozione.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Se nessuno chiede la parola passiamo alla votazione.
Mozione n. 331. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)


Mozione n. 333
del Consigliere Brandoni
“Situazione del settore della pesca delle vongole”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 333 del Consigliere Brandoni. Che ha la parola per illustrarla.

Giuliano BRANDONI. E' una questione annosa, che riguarda incontri che credo in questi tempi tutti i Gruppi assembleari hanno avuto anche con le marinerie della nostra regione.
Nello specifico la questione riguarda l'attività delle cosiddette vongolare, quindi la mozione prende spunto da questa vicenda per riportare la delega alla pesca esercitata pienamente dalla Regione e nello stesso tempo prende atto della grave crisi di questo settore. Un settore che, tra l'altro, ha un compartimento di pesca dimezzato ed ha situazioni di diversa qualità del territorio marino dal punto di vista dell'opportunità di pesca.
Quindi c'è anche la necessità importante di intervenire per ridurre, attraverso forme e incentivi, il peso del numero delle barche nel mare marchigiano.
Tutto insieme riguarda anche la necessità di sostenere l'azione amministrativa, che le associazioni della pesca hanno intrapreso, relativa al rispetto di accordi governativi per quanto riguarda la ripartizione delle barche.
Dunque l'impegno che richiede la mozione rivolto al sostegno delle nostre marinerie credo sia decisivo ed importante.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere D'Anna.

Giancarlo D'ANNA. Sicuramente ci sono una serie di problematiche legate al settore della pesca delle vongole quindi chiaramente bisogna fare chiarezza. Però al punto 2 della mozione proposta di dice “instaurare un tavolo di mediazione con le associazioni di categoria”, e questo va benissimo, “e gli operatori di settore per giungere a una soluzione definitiva anche attraverso la verifica della possibilità della realizzazione di un unico compartimento regionale per la pesca”. Ma il Consigliere Brandoni sa benissimo che oggi ci sono dei compartimenti divisi in un certo modo, sa anche che ci sono delle cooperative che si sono autogestite ed hanno in questi anni applicato una sorta di autocontrollo del territorio sospendendo la pesca autonomamente e facendo sì che alcune di queste zone, nella fattispecie quella della provincia di Pesaro-Urbino, ci sia molto più pescato rispetto ad altre realtà.
Sicché aprire un compartimento unico significherebbe che anche coloro che hanno fatto una pesca diversa della vongola oggi avrebbero la possibilità di usufruire anche in parte della lungimiranza e della conservazione del prodotto che è stato fatto in altre realtà.
Quindi, mentre è condivisibile il terzo punto, cioè proporre al Governo centrale la possibilità di prevedere un piano di demolizione volontaria delle vongolare, il secondo punto, invece, non può trovare d'accordo a chi è attento a questo settore particolare. Perché c'è chi ha tutelato o cercato di gestire una parte di mare a costo anche di sacrificio, quindi aprire a tutti non è assolutamente condivisibile, ed in altre zone operazioni di questo genere non sono state fatte.
So peraltro che ci sono delle iniziative della Giunta attente al problema generale, infatti delle 700 licenze che ci sono in tutta Italia, 200 sono nella nostra regione.
Penso sia utile fare in modo che o attraverso delle demolizioni oppure attraverso la cessione delle licenze marchigiane in altre realtà si inneschi un meccanismo che consenta a coloro che sono rimasti a fare questo lavoro di avere una prospettiva futura. Perché attualmente, ripeto, alcuni sono riusciti a gestire in un certo modo l'attività di pesca, mentre altri no.
Quindi oggi dare la possibilità a tutti di andare ovunque non lo ritengo corretto soprattutto nei confronti proprio di chi ha coltivato il mare con più criterio rispetto ad altri.
Pertanto se si è disponibili a modificare questo punto potremo anche ragionarci, altrimenti no.

Giuliano BRANDONI. Pur restando di questa opinione, possiamo espungere il riferimento al compartimento unico, perché comunque la funzione di questa mozione è quella di attivare in contesto i tre punti, cioè la questione degli incentivi alla dismissione, la questione...

Giancarlo D'ANNA. Certo, su questo siamo perfettamente d'accordo, però il secondo punto o si toglie o magari si ridimensiona.

Giuliano BRANDONI. Allora magari facciamo un emendamento.

Giancarlo D'ANNA. Presidente, possiamo sospendere i lavori per predisporre l’emendamento?

PRESIDENTE. Bene, l'Assemblea legislativa è sospesa per cinque minuti.

La seduta è sospesa alle ore 12,40

La seduta riprende alle ore 12,50

PRESIDENTE. E' stato presentato un emendamento a firma dei Consiglieri Brandoni e D'Anna. Ha la parola il Consigliere D'Anna per darne lettura.

Giancarlo D'ANNA. Al punto 2 del dispositivo è soppresso: “anche attraverso la verifica delle possibilità della realizzazione di un unico compartimento regionale per la pesca al fine di superare le contraddizioni attuali e la differenziazione delle opportunità offerte agli operatori.”.
Al punto 3 dopo la parola “volontaria” aggiungere le parole “e/o la possibilità di cedere la licenza ad operatori in altre regioni”.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'emendamento.

(L'Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 333, così come emendata, la pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

La seduta è tolta.


La seduta termina alle ore 13,00