Resoconto seduta n.140 del 19/05/2009
SEDUTA N. 140 DEL 19 MAGGIO 2009


La seduta inizia alle ore 10,25


Presidenza del Presidente
Raffaele Bucciarelli



Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Salutiamo l’Istituto comprensivo Via Grande di Tolentino e l’Istituto comprensivo Rosa Galanti di Roccafluvione. Benvenuti in questa Assemblea legislativa regionale.
Do per letto il processo verbale della seduta n. 139 del 28 aprile 2009, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell'art. 29 del Regolamento Interno.
Sono state presentate, le seguenti proposte di legge:
- n. 319/09, in data 24 aprile 2009, ad iniziativa del Consigliere Luchetti, concernente: "Modificazioni alla l.r. 18 giugno 2002, n. 9 "Attività regionali per la promozione dei diritti umani, della cultura della pace, della cooperazione allo sviluppo e della solidarietà internazionale", assegnata alla I Commissione in sede referente e alla Il Commissione per il parere obbligatorio;
- n. 320/09, in data 12 maggio 2009, ad iniziativa dei Consiglieri Sordoni, D'Isidoro, concernente: "Contenimento della spesa per il pubblico impiego. Esonero dal servizio del personale dipendente prossimo al collocamento a riposo. Preferenze legge 104/92. Revisione e riorganizzazione della dotazione organica e assunzione di personale", assegnata alla Il Commissione in sede referente;
- n. 321/09, in data 12 maggio 2009, ad iniziativa dei Consiglieri Brandoni, Procaccini, Amagliani, Altomeni, concernente: "Norme in materia di delocalizzazione e incentivi alle imprese", assegnata alla III Commissione in sede referente;
- n. 322/09, in data 7 maggio 2009, ad iniziativa del Consigliere Viventi, concernente: "Disposizioni sulle terapie complementari", assegnata alla V Commissione in sede referente e alla II Commissione per il parere obbligatorio.
Sono state presentate le seguenti proposte di atto amministrativo:
- n. 115/09, in data 27 aprile 2009, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: "Piano degli interventi per il diritto allo studio universitario nella Regione Marche per l'anno accademico 2009/2010 - l.r. n. 38/1996 art.4", assegnata alla I Commissione in sede referente, al CAL per il parere ai sensi del comma 2 dell'articolo 11 della l.r. n. 4/2007, al CREL per il parere ai sensi dell'articolo 4, comma 1, lett. b) della l.r. n. 15/08; (Iscritta all'ordine del giorno della seduta odierna);
- n. 116/09, in data 29 aprile, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: "L. n. 23/1996, articolo 4 - edilizia scolastica, piano triennale 2007/2009, annualità 2009: conferma criteri di riparto e importo del cofinanziamento regionale", assegnata alla IV Commissione in sede referente, alla II Commissione per il parere obbligatorio, al CAL per il parere ai sensi del comma 4 dell'articolo 11 della l.r. n. 4/2007" (Iscritta all'ordine del giorno della seduta odierna).
Comunico inoltre che:
- con nota n. 3220 del 6 maggio il Consigliere Viventi ha ritirato la proposta di legge n. 252/09: "Disposizioni sulle terapie complementari";
- con nota n. 3378 del 12 maggio i Consiglieri Sordoni e D'Isidoro hanno ritirato la proposta di legge n. 312/09: "Contenimento della spesa per il pubblico impiego. Esonero dal servizio del personale dipendente prossimo al collocamento a riposo. Preferenze legge 104/92. Revisione e riorganizzazione della dotazione organica e assunzione personale".
Sono state presentate le seguenti mozioni:
- n. 341/09 dei Consiglieri Brandoni, Procaccini, Altomeni, Amagliani: "Rimozione dell'embargo a Cuba";
- n. 342/09 del Consigliere Lippi: "Sicurezza costruzioni antisismiche: certificazioni qualità e tracciabilità materiali inerti per composizione calcestruzzi e matte per edilizia e verifica del patrimonio edilizio pubblico";
- n. 343/09 dei Consiglieri D'Isidoro, Procaccini, Brandoni, Minardi, Sordoni, Mammoli: "Esondazione fiume Castellano - relativi danni";
- n. 344/09 del Consigliere D'Anna: "Problematiche relative al trasferimento delle linee di produzione della Benetti sulla costa tirrenica";
- n. 345/09 del Consigliere D'Anna "Attuazione dei diritti delle persone con disabilità";
- n. 346/09 dei Consiglieri Giannotti, Bugaro, Viventi, Cesaroni, Ciriaci, Romagnoli, Massi, Santori, Capponi, Brini, D'Anna, Silvetti, Pistarelli "Comunicazione del direttore generale Asur".
Comunico, inoltre, che ho provveduto, con decreto n. 19 del 7 maggio 2009 alla nomina di due componenti nel consiglio di amministrazione della Cooperativa artigiana di garanzia Kuferle di Ascoli Piceno.
Il Presidente della Giunta regionale ha trasmesso le seguenti deliberazioni:
in data 27 aprile 2009:
- n. 682 "Art. 26 della l.r. n. 38/2008 - Iscrizione nel bilancio di previsione per l'anno 2009 di entrate derivanti da assegnazioni per il finanziamento della spesa farmaceutica - Pay back - per l'anno 2009 e relativi impieghi. € 2.601.067,43";
- n. 683 "Attuazione dell'art. 7 della l.r. n. 7/2009 concernente: "Sostegno del cinema e dell'audiovisivo";
- n. 684 "Art. 43, comma 1 lettera A), della l.r. 37/2008 - Reiscrizione nel bilancio di previsione per l'anno 2009 di economie accertate relative a stanziamenti aventi specifica destinazione. € 1.663.357,23";
- n. 685 "Art. 43, comma 2, della l.r. n. 37/2008 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale per l'anno 2009 approvato con d.g.r. n. 1917/2008 e sue successive modificazioni ed integrazioni - spese di personale. € 1.796,35";
- n. 686 "Art. 29 della l.r. n. 31/2001 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2009. €. 10.000,00";
- n. 687 "Art. 29, comma 2, della l.r. n. 31/2001 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2009 approvato con d.g.r. n. 1917/2008 e sue successive modificazioni ed integrazioni. €. 86.769,87";
- n. 688 "Art. 29, comma 1, della l.r. n. 31/2001 e art. 26, comma 2 della l.r. 38/2008 - Iscrizione di entrate derivanti da assegnazione da soggetti terzi per recuperi e iscrizione della relativa spesa. €. 26.358,25";
- n. 689 "Modifica al POA 2009 approvato con d.g.r. n. 1917/2008 in attuazione della d.g.r. n. 115/2009 "L.r. 20/2001 artt. 4 e 9 - Modifica dei servizi della Giunta regionale e conferma dei valori economici della retribuzione di posizione connessa alla direzione degli stessi servizi" e successive;
- n. 690 "Art. 43, comma 1 della l.r. n. 37/2008 - Reiscrizione nel bilancio di previsione per l'anno 2009 di economie relative a stanziamenti aventi specifica destinazione e modificazioni tecniche al POA 2009. €. 66.069,60".
In data 5 maggio 2009:
- n. 721 "Art. 29, comma 1, della l.r. n. 31/2001 e art. 26, comma 1, della l.r. 38/2008 - Iscrizione nel bilancio di previsione per l'anno 2009 di entrate derivanti da assegnazioni di fondi da parte dello Stato vincolati a scopi specifici e delle relative spese. €. 320.000,00";
- n. 722 "Art. 29, comma 1, della l.r. 31/2001 e art. 26, comma 2 della l.r. 38/2008 - Variazione integrativa nel bilancio di previsione per l'anno 2009 di entrate derivanti da assegnazione di fondi da parte di soggetti terzi vincolati a scopi specifici e delle relative spese. €. 154.110,00";
- n. 723 "Art. 29, comma 2, della l.r. 31/2001 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2009 approvato con d.g.r. n.1917/2008 e sue successive modificazioni ed integrazioni. €. 50.000,23";
- n. 724 "Art. 29, comma 2, della l.r. n. 31/2001 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale per l'anno 2009 approvato con d.g.r. n. 1917/2008 e sue successive modificazioni ed integrazioni. €. 100.000,00";
- n. 725 "Art. 43, comma 2, della l.r. 37/2008 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2009 approvato con d.g.r. n. 1917/2008 e sue successive modificazioni ed integrazioni. €. 20.000,00";
- n. 726 "Modifica al POA 2009 approvato con d.g.r. n. 1917/2008 e sue successive modificazioni.
In data 11 maggio 2009:
- n. 765 "Modifica al POA 2009 approvato con d.g.r. n. 1917/2008";
- n. 766 "Art. 29 comma 2 della l.r. n. 31/2001 - Art. 26 comma 1 della l.r. 38/2008 - Variazione compensativa al POA per l'anno 2009 approvato con d.g.r. n. 1917/2008 e sue successive modificazioni ed integrazioni - € 30.000,00";
- n. 767 "Art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 e Art. 26 della l.r. 38/2008 - assegnazione di fondi da parte dello stato destinate a scopi specifici e delle relative spese iscritte nel bilancio di previsione per l'anno 2009 - € 150.000,00";
- n. 768 "Art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 - Art. 26 della l.r. 38/2008 - iscrizione nel bilancio di previsione per l'anno 2009 di entrate derivanti da restituzioni da soggetti terzi per recuperi e iscrizione della relativa spesa e modificazioni tecniche al POA per l'anno 2009 - € 21.536,91";
- n. 769 "Art. 29 della l.r. n. 31/2001 e Art. 27 della l.r. 38/2008 – Variazione compensativa di € 54.758,40";
- n. 770 "Art. 26 della l.r. 38/2008 - iscrizione nel bilancio di previsione per l'anno 2009 di entrate derivanti da assegnazioni destinate all'attuazione di un piano straordinario di intervento per lo sviluppo territoriale dei servizi socio - educativi - € 2.065.940,00";
- n. 771 "Art. 43 comma 1 lett. c) della l.r. n. 37/2008 - Attuazione del decentramento amministrativo: variazione agli stanziamenti di UPB di spesa nel bilancio di previsione per l'anno 2009, conseguente al riordino delle funzioni amministrative tra lo stato, le regioni e gli enti locali - € 12.372.932,15".


Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Così come concordato in sede di Conferenza dei Capigruppo pongo in votazione la proposta di anticipo della mozione n. 337 del Consigliere Viventi, abbinata alle mozioni n. 211, n. 203 e n. 96 sempre del Consigliere Viventi.

(L’Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Informo l’Assemblea legislativa che la sig.ra Graziella Giachini dopo tanti anni di onorato servizio sarà posta in quiescenza, quindi colgo l’occasione anche a nome vostro per ringraziarla per il servizio prestato (applausi in Aula).


Mozione n. 337
del Consigliere Viventi
“Tributi e contributi dovuti e non versati all’epoca del sisma 1997”

Mozione n. 211
del Consigliere Viventi
“Tributi e contributi non versati all’epoca del sisma”

Mozione n. 203
del Consigliere Viventi
“Tributi e contributi non versati all’epoca del sisma”

Mozione n. 96
del Consigliere Viventi
“Restituzione contributi non versati all’epoca del sisma”

(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Viventi.

Luigi VIVENTI. Ringrazio innanzitutto l’Aula per aver accolto l’anticipo della discussione. Si tratta di tributi e contributi dovuti e non versati all’epoca del sisma e che si dovrebbero iniziare a restituire dal 1° giugno. Quindi c’è un urgenza particolare, peraltro c’è anche una coincidenza territoriale sia della crisi sismica del 1997 che della attuale crisi economica. Sicchè è quanto mai opportuno che il Governo centrale si assuma la determinazione di rinviare l’inizio di tale restituzione.
Sul merito in futuro potremo anche disquisire, ma questo rinvio oggi è la cosa più urgente da fare e sulla quale non si può non essere d’accordo.
Ritengo che i due Governatori regionali (il nostro e quello della Regione Umbria) si debbano far carico di questo impegno.

PRESIDENTE. Sottolineo all’Assemblea che votando la mozione n. 337 le mozioni n. 211, n. 203 e n. 96 si intendono assorbite. Ha la parola la Consigliera Mollaroli.

Adriana MOLLAROLI. Soltanto per una precisazione. Se non ho capito male nella Conferenza dei Capigruppo è stato deciso che la mozione sul terremoto andava discussa però senza anticiparla a tutto l’ordine del giorno bensì prima delle interrogazioni…

PRESIDENTE. Consigliera Mollaroli, la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi ha deciso di anticipare a tutto l’ordine del giorno il punto riguardante la mozione n. 337.

Adriana MOLLAROLI. Però subito dopo la mozione n. 337 c’è la mozione n. 338 sulla scuola…

PRESIDENTE. La mozione n. 338 sulla scuola verrà discussa dopo il punto 4 dell’ordine del giorno. Questo è ciò che è stato deciso nella Conferenza dei Capigruppo.
Se non ci sono altri interventi pongo in votazione la mozione n. 337.

(L’Assemblea legislativa approva)


Proposta di legge regionale n. 292
dei Consiglieri Amagliani, Luchetti, Altomeni, Comi, Procaccini, Sordoni
“Disposizioni a sostegno dei diritti degli stranieri immigrati”

Proposta di legge regionale n. 276
della Giunta regionale
“Modificazioni alla legge regionale 2 marzo 1998, n. 2 recante interventi a sostegno dei diritti degli immigrati”
(abbinate)

Nuova titolazione: Disposizioni a sostegno dei diritti e dell’integrazione dei cittadini stranieri immigrati.

(Votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 292 dei Consiglieri Amagliani, Luchetti, Altomeni, Comi, Procaccini, Sordoni, abbinata alla proposta di legge n. 276 della Giunta regionale. Passiamo alla votazione degli articoli.

Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 4.
Emendamento n. 4/1 dei Consiglieri Brandoni, Binci:
Sostituire il comma 1 con il seguente:
“1. La Consulta elegge al proprio interno il Presidente ed il Vicepresidente, immigrati, tra i rappresentanti di cui all’articolo 3, comma 2, lettere f) e g).”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 4, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 7.
Emendamento n. 7/1 dei Consiglieri Brandoni, Binci:
Dopo il comma 1 inserire il seguente:
“1 bis. All’Osservatorio possono essere indirizzate eventuali segnalazioni anche da parte dei singoli cittadini stranieri immigrati e da associazioni operanti nelle materie previste dalla presente legge.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 7, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 11. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 12. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 13. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 14. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 15. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 16. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 17. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 17 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 18. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 19. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 19 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 20. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 292 (abbinata alla proposta di legge n. 276), così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)


Proposta di atto amministrativo n. 115
della Giunta regionale
“Piano degli interventi per il diritto allo studio universitario nella regione Marche per l’anno accademico 2009/2010 – legge regionale 2 settembre 1996, n. 38, articolo 4”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 115 ad iniziativa della Giunta regionale. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliera Mollaroli.

Adriana MOLLAROLI. Illustrerò brevemente questo importante atto con il quale la Regione assegna risorse e benefici agli studenti universitari della nostra regione.
Questo atto, la cui materia è di particolare interesse, ogni anno ai sensi della legge n. 38 arriva in Assemblea legislativa.
Vorrò innanzitutto ricordare quali sono i servizi e gli interventi che offre la Regione agli universitari della nostra regione, a quelli capaci, meritevoli, privi di mezzi e alla generalità degli studenti. Ricorderò poi quali sono i servizi, le sedi e gli iscritti. Ciò per fare in modo che l’Assemblea legislativa possa avere un quadro abbastanza consapevole del rilievo di un atto di questa natura che riguarda, ripeto, i servizi offerti dalla nostra Regione agli studenti universitari.
Per gli studenti – poi parlerò anche delle risorse finanziarie che lo Stato e la Regione mettono a disposizione degli stessi - capaci e meritevoli e privi di mezzi economici attiviamo borse di studio, prestiti d’onore, servizi abitativi, contributi per la mobilità internazionale e prestiti fiduciari.
Invece alla generalità degli studenti, indipendentemente dalle condizioni di merito e dalle condizioni economiche, offriamo servizi di ristorazione, servizio informativo e di orientamento al lavoro, servizi editoriali, culturali, sportivi, informatici, agevolazioni sui trasporti e servizi sanitari.
La nostra regione, come sappiamo, ha quattro sedi universitarie principali (Ancona, Urbino, Camerino e Macerata), inoltre ci sono sedi decentrate, ed anche qui gli studenti hanno diritto ai servizi sopraesposti.
I servizi che ho indicato sono offerti agli studenti che frequentano anche le Accademie delle Belle arti di Macerata ed Urbino, l’Ipsia di Urbino, la Scuola superiore per mediatori linguistici di Ancona, il Conservatorio statale di musica di Pesaro, l'Istituto musicale pareggiato Pergolesi di Ancona, inoltre per il prossimo anno accademico anche il Conservatorio statale di musica di Fermo.
Gli studenti iscritti nella nostra regione al 31 luglio 2008 sono 54.092. C’è un calo rispetto agli anni precedenti, ricordo infatti che nel 2007 gli studenti iscritti erano 60.255, quindi il calo è del 4%, che però non è limitato solo alla nostra regione ma si registra in tutto il territorio nazionale.
Questo può avere una duplice lettura, una è l’effetto della riforma degli ordinamenti avviati nel 2002, l’altra probabilmente è – e questo ci preoccupa di più – un generico non ricorso agli studi universitari, viste anche le difficoltà economiche e sociali registrate nel nostro Paese.
Inoltre i beneficiari della borsa di studio hanno anche un’integrazione per la mobilità internazionale di 500 euro al mese.
L’importo delle borse di studio è 4.200 euro per gli studenti fuori sede, 2.300 euro per i pendolari, 1.500 euro più un pasto giornaliero gratuito per coloro che sono in sede.
Negli anni abbiamo introdotto anche il meccanismo del prestito d’onore e dei prestiti fiduciari; provvedimenti che nel resto d’Europa hanno un successo abbastanza consistente, invece nella nostra regione e complessivamente in Italia non ricevono attenzione. Noi comunque tali servizi li confermiamo.
Voglio ora ricordare alcuni dati.
L’ERSU di Ancona riconosce 1.438 idonei, 1.226 sono i beneficiari, 212 gli esclusi; l’ERSU di Urbino riconosce 1.781 idonei, 1.332 sono i beneficiari, 439 gli esclusi; gli ERSU di Camerino e Macerata, invece, riescono a soddisfare complessivamente tutta la domanda.
Ovviamente ho anche altri dati a disposizione che riguardano i posti letto e il totale dei pasti erogati nella nostra regione per l’anno 2008: i posti letto sono 3.144, la maggioranza sono offerti dall’Università di Urbino che storicamente (essendo l’università più antica delle Marche) in questa materia ha una intensità di servizi molto più consistenti rispetto alle altre; i pasti erogati sono 1.055.281.
Come vi ho già detto sia i servizi che le cifre a loro assegnate rimangono invariate, però l’atto prevede anche alcune novità che voglio illustrarvi in quanto, ovviamente, per poterle ritenere valide e quindi approvarle l’Assemblea legislativa ne deve essere informata.
Con questo atto abbiamo fatto la scelta di innalzare i requisiti economici: 18.300 euro (indicatore ISEE) e 28.500 euro (indicatore del patrimonio IPSE).
Che cosa significa? Significa che molti più studenti potranno essere riconosciuti come idonei, quindi anche se non tutti beneficeranno della borsa di studio ci sarà comunque un beneficio perché almeno non pagheranno le tasse.
Pertanto la scelta di innalzare i redditi è stata fatta per ampliare il numero degli idonei, sapendo appunto che questo riconoscimento determina comunque delle agevolazioni.
Vorrei informare l’Assemblea legislativa che l’innalzamento non è stato fissato a caso, cioè ai redditi 2006, 2007 e 2008 abbiamo applicato l’integrazione fissata, quindi non c’è stata nessuna volontà di questa Regione di introdurre meccanismi discrezionali. Però ragionando su questo atto, particolarmente significativo per la situazione economica e sociale e per le famiglie della nostra regione - sappiamo che siamo toccati (lo abbiamo detto ormai in centomila occasioni ma credo che sia bene ricordarlo) dalla più grande crisi economica e sociale che sta interessando il mondo occidentale da dopo il ’29 -, abbiamo introdotto una riserva del 5% dei benefici regionali previsti a favore di studenti universitari iscritti che hanno uno od entrambi che hanno perso il lavoro nei primi sei mesi del 2009.
Questo atto ha una serie di riserve, riferite sia agli immatricolati che ad altre modalità, ci abbiamo ragionato in Commissione, ma su questo specifico emendamento, pur mantenendo la minoranza un distinguo, c’è stata una valutazione unanime. Quindi per impedire che in questo anno particolarmente complicato per le famiglie italiane la crisi economica e la perdita di lavoro possa determinare ricadute sugli studenti abbiamo introdotto, appunto, questo meccanismo di riserva.
In conclusione voglio ricordare come viene finanziato questo atto e quante sono le cifre a disposizione.
Abbiamo un totale di 13 milioni e 800 mila euro, una quota è determinata dal gettito della tassa regionale, una quota sono le risorse proprie della Regione ed una quota è il fondo integrativo statale. In questo budget complessivo recuperiamo anche le cifre dell’anno precedente non utilizzate per il fondo statale per i prestiti fiduciari, e che purtroppo, come vi ho già detto, non ha nella nostra vita socio-economica il successo che ha in altri Stati, dove appunto il ricorso al prestito fiduciario è molto diffuso.
Oltre a questi servizi che riguardano direttamente la vita concreta degli studenti e la loro possibilità di frequentare il livello di studi universitario, la Regione offre agli ERSU e agli studenti stessi altri interventi: manutenzione straordinaria sugli immobili di proprietà; progetto di assistenza sanitaria per tutti gli studenti fuori sede; partecipazione degli ERSU a bandi europei sulle fonti energetiche. Insomma tutto un pacchetto più consistente di interventi che complessivamente la Regione rivolge alla partita diritto allo studio, riferiti non soltanto direttamente alle famiglie, ma alla qualità degli ambienti, ai servizi sociali e sanitari, oltre che ai disabili.
Un’ulteriore modifica aggiunta dalla Commissione riguarda l’aumento (dal 20% al 40%) del numero delle verifiche campione sui redditi, affinchè possa esserci, visto che oggi si ricorre molto all’autocertificazione, un’effettiva coerenza tra ciò che si dichiara e la realtà. Ascoltando infatti gli uffici era stato riscontrato che le verifiche venivano fatte in maniera abbastanza generalizzata. Per cui questo aumento è stato fatto nell’interesse sia della credibilità del nostro ruolo di istituzione regionale sia per non sfavorire chi davvero ha meno risorse.
Riteniamo che questo atto sia importante, è un pezzo delle nostre politiche sociali particolarmente significativo, quindi mi auguro che l’Assemblea legislativa lo approvi nella sua interezza.


PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Massi.

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. La collega Mollaroli ha illustrato dettagliatamente la proposta passata in Commissione, sulla quale però come minoranza non abbiamo votato la motivazione principale, ovvero che avremmo voluto più risorse della Regione, un intervento che in questa fase invece – è quasi banale dirlo – avrebbe meritato sicuramente un investimento maggiore.
Qui si parla infatti di sostegno alle famiglie, di sostegno alla ricerca e all’innovazione, aspetti dove si deve assolutamente garantire questo servizio sociale, che nelle norme sostanzialmente è garantito ma nelle risorse siamo ancora al passo con il passato. Insomma avremmo voluto uno scatto di reni nella risorsa regionale a favore del diritto allo studio.
Ci sono poche cose da correggere, per esempio nella parte che riguarda il prestito d’onore nel testo si parla di restituzione a partire dalla tredicesima mensilità. Su questo abbiamo fatto un emendamento per alleggerire la pressione, abbiamo messo a partire dal diciottesimo mese.
Inoltre all’articolo 8, punto 10, si dice: “Gli ERSU possono richiedere agli studenti del primo anno, dichiarati vincitori di borsa di studio, prima dell’erogazione dei benefici, di presentare garanzia di copertura economica per il caso in cui lo studente incorra nel ritiro della borsa.”, per noi invece la garanzia della copertura economica deve essere secondo il reddito della famiglia. Quindi se vogliamo avere un occhio più sociale credo che dobbiamo inserire questo tipo di intervento che secondo noi, appunto, non deve essere uguale per tutti.
Inoltre dovrebbe essere specificato – e mi rivolgo oltre che all’Assessore anche ai tecnici, anche se probabilmente per chi ha redatto il testo magari vi rientra automaticamente – quali sono i corsi universitari cosiddetti decentrati che hanno il beneficio dell’assistenza. Essendo maceratese mi riferisco, ad esempio, ai corsi dell’Università di Macerata decentrati a Jesi, il corso di laurea in consulenza del lavoro per l’impresa, il corso di laurea in operatore giudiziario-indirizzo criminologico, il corso di laurea specialistica in teoria e tecnica della formazione giuridica.
Il discorso introdotto all’attenzione del Parlamento sulla opportunità di continuare a decentrare è un’altra partita sulla quale dovremmo ragionare, perché noi siamo qui proprio per tutelare gli studenti e le famiglie. Certo, occorrerà vedere se – faccio questo discorso al di fuori da divisioni o pregiudiziali politiche – il decentramento selvaggio che c’è stato potrà portare a dei benefici. Noi come uomini delle autonomie locali l’abbiamo sempre sostenuto, riteniamo che un corso possa portare alle città prestigio, attenzione e cultura in più, però sappiamo che il contrappeso può avere un peso notevole nell’erogazione delle risorse.
Comunque stante la situazione dei corsi decentrati credo che agli studenti di quei corsi vadano garantiti gli stessi diritti. Quindi, anche se potrebbe sembrare banale, chiedo all’Assessore e ai tecnici se possiamo considerare acquisito tale dato.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Gli interventi della relatrice di maggioranza Consigliera Mollaroli e del relatore di minoranza Consigliere Massi secondo me hanno dato un quadro di contesto da considerare realistico. Da un lato vi è la necessità, dall’altro vi sono le risorse statali e regionali per il diritto allo studio universitario che certamente non sono eccelse.
Quindi andrebbe proprio fatta - di questioni più generali avremo modo di parlarne più tardi anche durante la trattazione nella mozione sulla scuola - una riflessione rispetto allo stato delle quattro Università.
E’ vero che il Governo ha lasciato invariato il capitolo sui servizi universitari intesi come risorse, tuttavia la trasformazione delle Università in Fondazioni porrà nel prossimo futuro le Università medesime all’interno dell’autonomia scolastica; per esempio nelle Marche con la prefigurazione di questo quadro aziendalistico c’è il rischio che alcune Università, o addirittura tutte, possano saltare oppure indebolirsi.
Occorre quindi rivedere un’impostazione aziendalistica di questo tipo, quella peraltro seguita anche per i corsi decentrati di cui ha parlato il Consigliere Massi.
Voglio dire che in un periodo più “florido” anche le Università hanno delocalizzato corsi universitari, istituendo nuovi corsi a pochi chilometri; per la verità nelle Marche anche ci fosse stata soltanto una sola Università non c’era comunque la necessità logistica di decentrare dal punto di vista delle distanze.
Oggi abbiamo Università che rischiano di essere dequalificate, ma non solo, vediamo anche un conflitto ad esempio tra le case madri (Urbino, Camerino, Macerata, Ancona) e le sedi dei corsi universitari. Ormai da un lato le titolari vogliono mantenere la propria forza e supremazia, dall’altro – vale per tutti, non vi è solo la polemica tra Ascoli Piceno e Camerino – i corsi decentrati vogliono assurgere a sedi universitarie.
Occorre quindi, come ha detto anche la Consigliera Mollaroli, una seria riflessione per far sì che in tempo di federalismo, da tutti decantato, anche la Regione Marche possa avere un quadro di indirizzo entro cui far vivere e sviluppare le quattro Università.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Stiamo reiterando un atto che ogni anno questa Assemblea legislativa si trova a svolgere, quindi sono costretto a ripetere cose che ho detto già nelle sedute dello scorso anno e in quelle di due anni fa e andando indietro nel tempo forse potrei citare anche interventi fatti nella scorsa legislatura. Ovvero che questi atti dovrebbero essere accompagnati da una relazione di quello che è stato l’anno scorso (non dico dieci anni fa!) per verificare rispetto agli impieghi quelle che sono state le effettive risposte…(…) Consigliera Mollaroli, dove sta? Qui non la vedo! La sua relazione non ha comparato quante sono state le domande proposte e quante sono state lasciate inevase. Questo dato non c’è.
Per esempio sappiamo che da ERSU ad ERSU le cose sono andate molto diversamente, qualche ERSU è riuscito ad avvicinare la domanda rispetto al reale finanziamento ed evasione della stessa, mentre altri non ci sono riusciti, non si sono neppure avvicinati.
Pertanto, ripeto, a questo tipo di interventi bisogna far precedere un’analisi specifica della situazione. Perché? Perché sappiamo che lasciare genericamente l’impianto, che è affidato a criteri che non riescono a misurarsi sulla concretezza e realtà dei fatti, alla fine significa lasciare né rispettato né applicato il diritto allo studio.
Quindi voglio denunciare ancora una volta che rispetto al monte delle domande fatte dagli studenti meritevoli riguardo a borse di studio, alloggi, benefici, mense, ecc., la nostra risposta in alcuni casi non raggiunge neppure la metà delle domande proposte. E’ un problema da affrontare oppure no?! E non è possibile pensare di affrontarlo reiterando, modificando solo in parte, cercando di imbellettare e rinfrescare una facciata che però dietro non solo ha intonaci ma anche una struttura debole.
La nostra impostazione sulle proposte generali sui criteri per il futuro dovrà essere mutata. Dobbiamo fare in modo, partendo da analisi serie di dati precisi e completi, che i nostri criteri, le nostre proposte siano misurate sulla situazione reale degli Enti al diritto allo studio. Quegli Enti che tante volte vengono lasciati – quanti appelli hanno fatto i direttori! – alla genericità delle proposte e dei criteri, quando invece quelle proposte e quei criteri devono essere calati nella realtà e misurati e tarati rispetto, appunto, alle risposte.
Risposte che però ancora non vi sono perchè, ripeto, siamo lontani dalla soddisfazione delle domande di coloro che sono, attenzione, i capaci, i meritevoli che per reddito e per situazioni familiare ne hanno diritto in quanto sono stati già selezionati. Dunque non stiamo parlando di domande che poi magari non possono trovare accoglimento perché non rientrano tra i beneficiari, bensì parliamo di domande tutte ammissibili a quella risposta che deve essere data istituzionalmente dagli ERSU e dalla Regione, ma che poi in realtà non trova applicazione, non viene effettivamente erogata.
Ho voluto ripetere il concetto che abbiamo già espresso nei dibattiti scorsi, ma nella speranza che questa volta possa essere utile per cambiare passo ed impostazione.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Benatti.

Stefania BENATTI. Vorrei innanzitutto ringraziare la Commissione perché indubbiamente il lavoro che ha svolto ha arricchito l’atto.
Nel predisporre questo Piano siamo partiti da una considerazione di fondo, cioè quella di cercare di agevolare gli ERSU dando la possibilità di aumentare l’elenco dei beneficiari delle borse di studio, ovviamente nell’ipotesi che il Governo mantenga fede alla promessa di ripartire alle Regioni 135 milioni destinati, appunto, alle borse di studio. Questo riparto alle Regioni ancora non c’è stato, ma in previsione di questo abbiamo previsto un aumento dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), anche in corrispondenza ad una maggiore aderenza alle media nazionale.
Dunque se questi finanziamenti arriveranno con tale operazione potremo dare a più ragazzi la possibilità di beneficiare delle borse di studio.
Detto questo prendo atto del dibattito che c’è stato questa mattina in Aula. Ribadisco che i documenti sono in abbondanza tutti a disposizione dei Consiglieri (…) Consigliere Pistarelli, lei ha diritto a tutto l’accesso (…) Io ho fatto tutte le audizioni che dovevo fare, ma se voi partecipate alle Commissioni solo quando e come vi pare è un altro ragionamento! (…) Collega Romagnoli, lei ha chiesto un’audizione e poi le è stata negata?! Non è che voglio difendere la Commissione, però a me sembra pretestuoso attaccarsi ad una audizione che, peraltro, non è stata neppure richiesta!

(interruzioni dai banchi della minoranza)

PRESIDENTE. Per cortesia, Consiglieri!

Stefania BENATTI. E’ stato portato avanti (…) Consigliere Pistarelli, ma io l’ho fatta, quindi la parte mia l’ho fatta! (…) Non ho capito, collega, sta parlando della Commissione o della Giunta?! (…)

PRESIDENTE. Per cortesia, Consiglieri, permettete di concludere all’Assessore Benatti il suo intervento!

(interruzioni dai banchi della minoranza)

Stefania BENATTI. Guardi, Consigliere Pistarelli, può stare tranquillo che non mi intimorisco minimamente! La Giunta regionale ha svolto come da norma…

(interruzioni dai banchi della minoranza)

Stefania BENATTI. Presidente, sembra di stare al mercato! Rinuncio a parlare, grazie!

PRESIDENTE. Per cortesia, Consiglieri! (…) Per cortesia, Consigliere Brini! Prego, Assessore, concluda.

Stefania BENATTI. Lo farò solo quando staranno tutti zitti!

PRESIDENTE. Per cortesia, Consiglieri!

Stefania BENATTI. Non dobbiamo fare la scena solo perché c’è la RAI! Allora io rinuncio a parlare proprio perché c’è la RAI, parlerò solo quando uscirà! Fatela pure voi la vostra scena!

PRESIDENTE. Consiglieri, non stiamo dando veramente un bello spettacolo, soprattutto perché in Aula ci sono anche degli studenti che dovrebbero prenderci ad esempio. Quindi, per cortesia, rispettate chi parla. Prego, Assessore, concluda.

Stefania BENATTI. Riprendo ripetendo che la Giunta regionale ha esplicato tutte le audizioni previste. Tanto è vero che la delibera riporta il capoverso “tenuto conto del parere espresso dalla Conferenza regionale sul diritto allo studio universitario sulla proposta di piano degli interventi per il diritto allo studio universitario nella regione Marche per l’anno accademico 2009/2010”. E la Conferenza regionale sul diritto allo studio universitario è il luogo deputato ad acquisire il parere sul Piano annuale del diritto allo studio.
Quindi con il parere favorevole della Conferenza questo Piano potrà dar modo, se il Governo, ripeto, ripartirà i 135 milioni di euro – cosa che ancora non ha fatto –, di poter intervenire in un maggior numero di studenti.
Per il resto la Regione mantiene lo stesso livello di finanziamento degli anni scorsi. Quindi il massimo che la Regione Marche può fare è mantenere, a fronte di finanziamenti che in tutti gli altri settori da parte del Governo vanno calando, lo stesso livello di finanziamento, che dunque rappresenta oltre che una nostra conquista anche un diritto da parte degli studenti.
Credo che l’Assemblea legislativa regionale dovrebbe esaminare questa materia con un po’ più di approfondimento. Faccio notare, infatti, che in questo momento la ripartizione viene fatta per ERSU, è evidente pertanto che gli ERSU che hanno ragazzi in numero maggiore (sopra i 10-12 mila studenti, come il caso di Ancona e Pesaro) non saranno in grado di soddisfare tutte le richieste.
Questo è un dato di assoluta evidenza. Sono contenta che il collega Pistarelli, che fa parte di una provincia dove ha sede un Ateneo minore come quello di Macerata, si dichiari disponibile a poter dare più finanziamenti ai due Atenei del nord (Ancona e Pesaro), facendo quindi una proporzione diversa, non corrispondente agli Atenei bensì alle necessità.
Quindi, collega Pistarelli, sono assolutamente d’accordo se l’anno prossimo l’Assemblea legislativa regionale vorrà fare un ragionamento su scala regionale e non tener conto dei singoli Atenei e dei singoli ERSU, in modo tale che si potrà riequilibrare per poter dare più finanziamenti ad Ancona e Pesaro che hanno più necessità rispetto agli altri. Questa è una discussione che apriremo…(…) Consigliere, Urbino ha 14 mila studenti, Ancona ne ha 16 mila, è evidente che questi due ERSU hanno più necessità. Quindi se vogliamo aumentare i finanziamenti nei confronti di questi due Atenei – questa è la sua proposta – io la porterò il prossimo anno in discussione. Credo sia una cosa di cui gli anconetani e i pesaresi gli renderanno merito.
Per il resto credo che il lavoro fatto dalla Commissione sia assolutamente di pregio in quanto in qualche modo riconosce la situazione di crisi in cui versa anche la nostra regione.
Questo programma si affianca dunque alle altre iniziative a favore delle famiglie in difficoltà, ritengo che possiamo darne il via per permettere agli ERSU di assegnare le borse di studio.

PRESIDENTE. La discussione è chiusa. Passiamo alla votazione.
Emendamento n. 1 del Consigliere Massi:
Al punto 10 dell’articolo 8, al secondo rigo, dopo la parola “economica” aggiungere: “, in proporzione al reddito genitoriale,”.
Parere della Commissione?

Adriana MOLLAROLI. Questo emendamento, sentendo anche gli uffici, non ha ragione di esistere, perché la graduatoria è già in base al reddito, non c’è bisogno di aggiungere “in proporzione al reddito genitoriale”. Quindi, Consigliere Massi, dovrebbe ritirarlo.

PRESIDENTE. Lo ritira, Consigliere Massi?

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. Sì.

PRESIDENTE. Emendamento n. 1. Ritirato.

Emendamento n. 2 del Consigliere Massi:
All’articolo 16, al paragrafo “Restituzione del prestito fiduciario” al primo rigo sostituire la parola “tredicesimo” con la parola “diciottesimo”.
Parere della Commissione?

Adriana MOLLAROLI. Lo possiamo accettare.

PRESIDENTE. Emendamento n. 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Ha la parola il Consigliere Pistarelli per dichiarazione di voto.

Fabio PISTARELLI. Il tentativo della sinistra, come sempre, è quello di arrampicarsi sugli specchi di una polemica, che qui certamente nessuno vuol fare strumentalmente, anzi. Si è accusata l’opposizione di essersi alzata per chissà quale interesse Tv, quando invece la stessa opposizione, Assessore e Presidente della Commissione, ha voluto semplicemente rilevare un dato, ovvero che quest’anno non sono state fatte neppure le audizioni con i responsabili ERSU. (…) Non è vero, lo scorso anno sono state fatte, riguardiamo gli atti, mentre quest’anno no.
Quindi non è sicuramente una cosa strumentale che serve per chissà quale visibilità, è semplicemente la realtà, è la fotografia di quello che quest’anno è avvenuto rispetto a questo atto.
Un atto che, peraltro, fa il paio con i ragionamenti che ho fatto. Infatti ogni volta che ci si trova di fronte a criteri non si è avuta la capacità come Assemblea legislativa regionale sia di fare una analisi seria degli interventi fatti e della loro efficacia, sia di fare una sintesi per il futuro affinché si possano evitare errori, omissioni, limiti, lacune.
Si chiede troppo?! Si fa un discorso strumentale?! A me sembra sia soltanto l’abc della buona amministrazione.
Gli ERSU, infatti, ancora oggi vivono una situazione di grande disagio. Vogliamo aprire questa pagina, Assessore? Bene, anzi, accetto la sua sfida cento volte! Vogliamo parlare della nuova legge che ha riformato gli ERSU e di come sta funzionando? Vogliamo parlare di Urbino e della sua pianta organica? Vogliamo parlare di quanti dipendenti ci sono, di quanti devono essere assorbiti o non assorbiti? Se ce la facciamo o non ce la facciamo? Vogliamo parlare di un unico ERSU, però poi “ma no, come facciamo a spiegarlo agli altri che diventerebbero gli ultimi!”, quando sono i primi come numero di iscrizione? Vogliamo parlare di tutto questo? Vogliamo parlare di quello che è successo all’ERSU di Macerata con un anno e mezzo di commissariamento? Molto volentieri!
Ma io, invece, cara collega Giannini, mi sono limitato soltanto a dire che occorre fare un’analisi seria di quelle che sono state le domande degli ammessi, e non degli ammissibili che poi alla fine possono essere molti di meno, ripeto, degli ammessi, cioè dei beneficiari, ovvero di coloro che hanno tutti i criteri per essere ammessi ai benefici del diritto allo studio (borse di studio, alloggio, mense, ecc.).
Quindi vogliamo fare un’analisi degli ammessi e dei benefici effettivi erogati, moltiplicandola poi per tutte le realtà delle Marche.
Un’analisi che ci farebbe capire che a livello di alloggi siamo molto indietro, che a livello di borse di studio non riusciamo in certi casi a coprire neppure la metà dei beneficiari effettivi, che a livello di strutture e di sostegni veri e reali non abbiamo fatto passi in avanti. Sarebbe un’analisi amara ma chiara e che arriverebbe direttamente dagli stessi ERSU.
Quando non si sa che cosa dire la si butta sempre sul discorso della contrapposizione, della strumentalizzazione, quando invece è una questione che non può essere liquidata così, non lo accettiamo! Sul diritto allo studio sono anni che diciamo le stesse cose, non le abbiamo dette soltanto oggi a beneficio di chissà quale vetrina televisiva! Che peraltro personalmente in questo momento proprio non mi interessa, non sono candidato a qualche cosa e quindi devo fare vetrina, sono qui solo per parlare da Capogruppo di una questione che, ripeto, abbiamo sempre sollevato.
Dunque facciamo discorsi seri, evitiamo queste scivolate, non servono, quando si dicono certe cose si deve rispondere nel merito e il merito è che quest’anno è mancata molta analisi. La sintesi che si è trovata è solo un piccolo segnale di attenzione, so che in qualche caso si è cercato di mirare meglio l’obiettivo, ma sappiamo tutti – e se siete onesti intellettualmente lo dovreste riconoscere anche voi – che sono piccoli palliativi rispetto ad una situazione che ci vede molto, molto indietro.
Sono certamente dell’idea che per i criteri non possiamo dire di non erogare le misure, ma dobbiamo anche sottolineare che queste cose sono insufficienti. Per cui la nostra posizione sarà di astensione rispetto ad un atto che non è esaustivo e che sicuramente non riesce a far cambiare il passo rispetto al diritto allo studio nelle Marche.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giannotti.

Roberto GIANNOTTI. Condivido buona parte delle cose dette dal Consigliere Pistarelli, ma non condivido la parte relativa alla sottolineatura di una situazione di diversità positiva da parte dell’ERSU di Urbino, che non esiste, probabilmente è parametrata ad altri ERSU, ma si parla sempre degli ultimi, caro Consigliere.

PRESIDENTE. Scusi, Consigliere Giannotti, se la interrompo, non è mia abitudine, ma vorrei salutare l’Istituto comprensivo Rosa Galanti di Roccafluvione che sta rientrando nel proprio paese. Prego, Consigliere, continui pure.

Roberto GIANNOTTI. Vorrei fare prima una breve regressione, chiedo scusa all’Assessore Benatti in quanto un impegno purtroppo non mi ha permesso di partecipare alla discussione, di conseguenza non ho sentito, se non marginalmente, il suo intervento, quindi le chiedo scusa se nelle cose che dirò non terrò conto di alcune sue osservazioni.
Il dibattito sugli ERSU si colloca in una situazione regionale tutta particolare, non possiamo far finta di niente, collega Ricci. Da mesi, infatti, aleggia sulla nostra testa, sulla testa degli studenti, sulla testa degli operatori degli ERSU l’idea della creazione di un mostro politico-amministrativo. Cioè l’idea, tanto cara al vecchio Assessore alla pubblica istruzione, di una nuova forma di centralismo regionale, quella che noi abbiamo sempre avversato, ovvero la scelta di un ente unico regionale per il diritto allo studio. Dobbiamo quindi utilizzare il confronto su questa materia per ribadire, appunto, alcune scelte di fondo, altrimenti diventa difficile ragionare.
Abbiamo sempre detto che siamo contrari alla destrutturazione del sistema degli ERSU, che tiene conto e corrisponde all’esigenza di valorizzazione del territorio. Per fortuna su questo percorso non siamo da soli, ci sono altre forze politiche presenti in Assemblea legislativa che hanno assunto la nostra stessa posizione, mi riferisco a buona parte della sinistra critica di Governo - come dice il Consigliere Procaccini -, mi riferisco a una parte consistente dello stesso partito dei DS, mi riferisco ad alcune sue componenti, infatti il Consigliere Ricci nei suoi interventi ha sempre richiamato questa esigenza a cui noi rimaniamo legati.
Noi difenderemo sempre una presenza articolata degli ERSU sul territorio, crediamo che sia sbagliato l’ente unico regionale, così come è sbagliata qualsiasi altra forma organizzativa che espropri i territori di questa responsabilità. Lo vogliamo ribadire ancora una volta anche in questa occasione.
Sul piano degli interventi complessivi c’è comunque un giudizio sostanzialmente negativo rispetto all’azione della Regione che si limita a gestire questo intervento, quando invece non ha mai spaziato in altri settori. Vedi ad esempio il discorso dell’edilizia residenziale che è stato sì affrontato ma in un contesto completamente diverso. (…) Consigliera Mollaroli, essendo il suo partito abituato a non accettare le critiche, capisco le sue rimostranze, ma voglio dirle che l’acquisto di uno dei collegi di proprietà dell’Università non è stata una scelta strategica della Regione per andare incontro alle esigenze degli studenti, ma è stato un regalo che il vostro partito ha voluto fare ad una Università in crisi che doveva rientrare di un grande disavanzo finanziario, è stato il prezzo che avete pagato in ragione della scelta sciagurata della statalizzazione dell’Università di Urbino. Quindi non contrabbandi quella scelta come una scelta positiva. C’è un vuoto di iniziativa nel campo dell’edilizia residenziale che è sotto gli occhi di tutti, non si è tenuto conto di altre esperienze positive come, ad esempio, quella dell’Emilia Romagna.
La terza questione riguarda le poche risorse finanziarie – l’ho detto in Commissione e qui lo ribadisco –. Sono poche anche perché non si può mettere nel conto dell’intervento regionale, Assessore, i soldi delle tasse pagate dagli studenti; sarebbe pur bello che la quota che pagano gli studenti e che viene riversata sugli ERSU non venisse utilizzata a questo fine, essa infatti è una quota finalizzata, quindi farla passare come quota regionale mi sembra eccessivamente troppo.
Sicchè rimane un finanziamento regionale limitato, datato, storicamente siamo sullo stesso livello da tanti anni, assolutamente insufficiente a corrispondere ai bisogni degli studenti, non è in grado nemmeno di soddisfare tutte le richieste che vengono formulate.
Manca una scelta di fondo, manca una scelta strategica, non c’è un discorso di grande respiro. Come fatto anche per tanti altri settori della vita regionale, ci si muove come al solito alla giornata, inventandosi posizioni che però non possono essere considerate positive.
Questi sono i motivi per cui il nostro Gruppo non voterà questo atto, si limiterà ad un voto di astensione considerato che si tratta comunque di un gesto erogativo di finanziamenti regionali.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Mollaroli.

Adriana MOLLAROLI. Intervengo soltanto per fare alcune precisazioni necessarie, lasciando la polemica e la passione politica sugli atti, anche se, è vero, è direttamente proporzionale alla presenza degli organi di informazione o al contesto politico, quindi visto che abbiamo sia gli organi di informazione che le scadenze elettorali vicino tutto questo aumenta percentualmente.
Voglio dunque soltanto ricordare alla minoranza che questo atto torna annualmente in Assemblea legislativa dopo le modifiche alla legge sugli ERSU portate dalla maggioranza, infatti nella legislatura precedente questo era a scadenza triennale.
Per cui nessuno di noi sceglie luoghi chiusi e riservati, è solo l’Assemblea legislativa che annualmente approva questo atto a seguito, ripeto, di una proposta di modifica introdotta negli anni dalla maggioranza.
Quest’anno visto il contesto elettorale – bisogna che ce lo diciamo con chiarezza – abbiamo concordato con i Consiglieri di minoranza presenti in Commissione le modalità di approvazione, quindi senza audizioni, cosa che tra l’altro credo sia avvenuta anche l’anno precedente. E’ stata dunque una scelta condivisa con i Consiglieri di minoranza presenti in Commissione.
Sia il Consigliere Pistarelli che il Consigliere Giannotti, probabilmente distratti da altro, non hanno ascoltato la relazione nella quale sono state date alcune informazioni relative agli effetti dei nostri interventi. Sono state date informazioni adeguate, se lei, Consigliere, avrà la cortesia, la pazienza e tempo di leggere la parte del resoconto riferito alla relazione troverà informazioni e dati rispetto alle considerazioni che ha fatto. (…) Consigliere Pistarelli, li riassumo: Macerata e Camerino sono gli unici ERSU che hanno soddisfatto tutti gli idonei e tutti i beneficiari, 955 idonei e 955 beneficiari, 740 idonei e 740 beneficiari. Questi sono i dati…

PRESIDENTE. Per cortesia, Consigliere Pistarelli, non interrompa!

Adriana MOLLAROLI. Consigliere Pistarelli, guardi, i dati li ho qui! I posti letto disponibili sono per Macerata 376, Camerino 790 (…) Consigliere Pistarelli, capisco, deve fare un po’ di scena, ma ora l’ha fatta, punto! Comunque, ripeto, le Università di Camerino e di Macerata sono le uniche due, diversamente da Ancona e Urbino, il cui numero dei beneficiari e degli idonei coincide.
Sulla questione ERSU unico o no gira una proposta del Ministro Calderoli che tende a sopprimere tutti gli organi dipendenti dalle Regioni, per cui molto probabilmente questa sarà una discussione che faremo anche nei prossimi mesi; peraltro non avremo neanche l’ERSU unico - se questo coraggioso Governo riformatore avrà il coraggio di andrà avanti, ma doveva sopprimere le Province e non le ha soppresse, allora penso che non sopprimerà neanche gli ERSU! – perché l’intenzione è quella di passare direttamente le competenze alle Regioni.
Queste sono le intenzioni del vostro Governo quindi avremo sedi ed occasioni per ridiscuterne.

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi passiamo alla votazione.
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 115, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)


Proposta di atto amministrativo n. 116
della Giunta regionale
“Edilizia scolastica, Piano triennale 2007/2009, annualità 2009. Conferma criteri di riparto e importo del cofinanziamento regionale legge 11 gennaio 1996, n. 23, articolo 4”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 116 ad iniziativa della Giunta regionale. Ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Ortenzi.

Rosalba ORTENZI. Questa Assemblea legislativa regionale con la delibera amministrativa n. 65 del 2007 ha approvato i criteri e le modalità per formare il Piano triennale di edilizia scolastica 2007-2009 e il Piano annuale 2007.
Con una nota del 18 marzo 2009 il Ministero della pubblica istruzione ha comunicato che è stata predisposta una rimodulazione dei finanziamenti assegnati alle Regioni per l’anno 2009.
Il finanziamento per l’edilizia scolastica per l’anno 2009 assegnato dallo Stato alla Regione Marche è stato ridotto da 2 milioni 705 mila euro a 2 milioni 89 mila euro. Quindi c’è stato un consistente taglio al finanziamento.
La nostra Regione nel bilancio di previsione per l’anno 2009 ha invece confermato la misura di cofinanziamento che aveva già stabilito che è pari a 2 milioni 705 mila euro, mentre la riduzione statale è di 615 mila euro, quindi ciò comporta una necessaria rimodulazione del suddetto Piano triennale di edilizia scolastica.
Dunque questo atto si propone, seppure in presenza della riduzione del contributo statale, di confermare la quota del finanziamento di competenza regionale, di confermare i criteri e i parametri di riparto tra i territori provinciali già stabiliti dall’Assemblea legislativa con la deliberazione n. 65 del 2007, inoltre di stabilire che eventuali ulteriori finanziamenti saranno distribuiti tra i territori provinciali con i medesimi criteri.
Per l’anno 2009 la distribuzione dei fondi tra i territori provinciali è ripartita così come riportato nella tabella dell’atto, che dunque non ritengo opportuno rielencare.
Ora, Presidente, anche se sono in fase di illustrazione della relazione di maggioranza, per abbreviare i tempi vorrei fare un commento anche come Consigliere; peraltro sembra che la questione non interessi molto, vedo colleghi poco attenti ad un fatto che, invece, ritengo sia molto grave, si vuole penalizzare ancora di più la scuola, un fatto di cui sicuramente parleremo anche quando discuteremo la mozione presentata dai Consiglieri di maggioranza sui tagli alla scuola pubblica.
Un'altra mannaia ancora una volta si è riversata sulla scuola, ma questa volta riguarda l’edilizia scolastica. Avviene, tra l’altro, in un momento in cui si dovrebbe fare il contrario, ovvero si dovrebbero irrobustire i finanziamenti dello Stato verso, appunto, l’edilizia scolastica, un settore che ha necessità urgente di una messa a norma, che però nella nostra regione verrà penalizzata da circa 620 mila euro di tagli da parte del Governo.
La Regione Marche, invece, in modo ineccepibile e virtuoso mantiene il finanziamento. Chiedo inoltre che con l’assestamento al bilancio si abbia un occhio di riguardo per poter andare a sanare ciò che questo Governo nazionale in maniera impropria e avventata – senza voler usare altri termini che mi vengono alla mente - ha fatto riguardo al problema dell’edilizia scolastica.
Quindi abbiamo la certezza che i finanziamenti della Regione ci sono tutti e che si cercherà di rimuovere la situazione anche con l’assestamento di bilancio.
Pertanto ritengo che ora questo atto lo dovremmo votare tutti.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Silvetti.

Daniele SILVETTI. Rimango un po’ basito di questo intervento, perché quando si è discusso questo atto amministrativo, indubbiamente importante per il territorio, il tenore che tenuto all’interno della Commissione è stato di ben altra natura. Non è un caso, infatti, che anche i Consiglieri di opposizione erano favorevoli a questo atto amministrativo, quindi volutamente, visto che il territorio ha necessità di risposte certe, si era detto di non entrare nel merito delle questioni e di verificare e votare soltanto la questione contabile perché era maturata.
Però ora mi sento tirato per la giacchetta dalla Presidente della Commissione in quanto ha fatto delle valutazioni politiche certamente legittime ma che non condivido. Perché da parte mia posso anche dire che visto che la Regione Marche è stata così virtuosa e ineccepibile nel ritrovare risorse, significa una volta di più che il federalismo funziona. Significa che la strada intrapresa è quella giusta, il taglio di alcuni fondi nazionali erano indispensabili, lo Stato infatti non può essere la colata massima dello sperpero pubblico che viene fatto nelle varie amministrazioni locali. Allora in questo caso la Regione ha dimostrato una volta di più che si possono tagliare gli sprechi, si possono trovare risorse perché ci sono, si possono dare risposte al territorio.
Dunque è per questa ragione che voglio evidenziare una volta di più che la razionalizzazione e la responsabilizzazione del territorio è la ricetta giusta, perché in questo modo, ripeto, si possono evitare gli sprechi e dare risposte vere al territorio.
E’ per questo che ringraziamo l’ineccepibile e virtuoso comportamento della Regione Marche in quanto ci ha dimostrato come le risorse devono essere impiegate sostanzialmente e concretamente sul territorio.
Quindi voteremo favorevolmente a questo atto amministrativo.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola l’Assessore Benatti.

Stefania BENATTI. Questo atto non è di mia competenza, però come Assessore all’istruzione non posso non segnalare all’Assemblea legislativa che vi è una situazione di grande difficoltà per le scuole marchigiane.
Rispetto a soli dieci minuti fa mi sembra di vivere in un'altra Assemblea legislativa, mi sembra di vivere in un altro tempo e forse anche in un’altra Regione. Dieci minuti fa, infatti, la minoranza si “spellava” perché non abbiamo aumentato le risorse per gli ERSU, mentre ora tutti sono fuggiti dall’Aula di fronte ad un atto che è oggettivamente imbarazzante.
Bene ha fatto la Commissione ad approvare questo atto all’unanimità. E’ evidente che si devono utilizzare tutte le risorse che abbiamo per poi distribuirle nel territorio, però, cari Consiglieri, oggi ci troviamo in una situazione di grande difficoltà, ovvero quella in cui il Governo taglia 700 mila euro in un contesto, quindi è lo stesso Governo che pregiudica la stabilità delle scuole (…) Semmai la campagna elettorale l’ha fatta prima il Consigliere Pistarelli! Io dico solo che è il Governo che pregiudica la stabilità delle scuole, ed è chiaro che questo atto…(…)

PRESIDENTE. Per cortesia, Consigliere Silvetti, non interrompa. Consiglieri, fate concludere! Consigliere Brini, per cortesia, nessuno le ha dato la parola! Quando è il momento del dibattito chieda la parola, gliela darò, altrimenti, per favore, taccia! Prego Assessore, concluda.

Stefania BENATTI. Presidente, prenderò la parola solo quando ci sarà il silenzio, non è assolutamente possibile che ogni volta che intervengo viene fuori un mercato!

PRESIDENTE. Consigliere Brini! Consigliere Brini!

Stefania BENATTI. Qui c’è una questione di ordine pubblico! Richiamo la Presidenza al rispetto dell’ordine pubblico!

PRESIDENTE. Consigliere Brini, per favore! Consigliere Brini! (…) Faccia come vuole, ma per cortesia non interrompa! Consigliere Brini! (…) Uscieri per cortesia accompagnate fuori il Consigliere Brini. (…) Consigliera Ortenzi, per cortesia! Non è possibile che ognuno parli! (…) Consigliera Ortenzi, la prego di non interrompere oppure chieda la parola quando è il momento! (…) Consigliere Brini, per cortesia! Prego, Assessore, concluda.

(alcuni esponenti della minoranza escono dall'Aula)

Stefania BENATTI. Ognuno si assumerà la responsabilità che gli compete, sia nelle dichiarazioni che nella partecipazione al voto. I Consiglieri sia di maggioranza che di minoranza che permetteranno di approvare questo provvedimento potranno far accelerare di oltre un mese l’arrivo nei territori di tali finanziamenti, mentre quelli che non riterranno di prendere parte alla votazione se ne assumeranno la responsabilità. Però non si può non mettere a verbale che questi 700 mila euro di finanziamento vengono ridotti alla Regione Marche, e purtroppo anche nel resto d'Italia per cifre corrispondenti, e questo avviene in un momento dove la situazione dell'edilizia sta peggiorando, infatti stanno aumentando, giustamente, anche le richieste di maggiore sicurezza per le scuole.
La Regione Marche, tra le prime in Italia, ha approntato un'anagrafe edilizia, quindi abbiamo presente la situazione delle scuole dal punto di vista delle norme sulla sicurezza.
In questo momento è in discussione con il Governo l'applicazione di nuove norme che chiederanno un'ulteriore verifica statica circa la normativa antisismica. Per cui molto probabilmente nel nostro Paese, anche a seguito delle maggiori garanzie che vengono chieste per il terremoto, peraltro in un momento come quello che stiamo vivendo, ci sarà bisogno, appunto, di ulteriori risorse per potersi adeguare alle normative antisismiche, che in questo momento non sono oggetto della normativa sull'edilizia scolastica.
Però la cosa peggiore a cui nessuno, dall'Ufficio scolastico regionale al Ministero, dà risposta è su che cosa succederà quando andrà a regime la riforma Gelmini. La Riforma Gelmini, infatti, costringe i dirigenti scolastici a mettere più bambini nelle aule rispetto a quello che le aule sono autorizzate a contenere. Ci sono delle scuole che la normativa prevede che devono avere le aule dimensionate per 25 bambini, però proprio grazie alla riforma Gelmini vi metteremo più bambini, per cui quelle aule non saranno più a norma!
La realtà è questa, altro che propaganda! Questo è uno dei misfatti che sta perpetrando il Ministro Gelmini, ovvero quello di mettere a repentaglio la vita dei bambini! (…) Questo è un fatto, collega Silvetti! (…) Se vuole la parola gliela lascio subito!

PRESIDENTE. Per cortesia, Consiglieri, impariamo a rispettare chi parla! Ognuno è libero di esprimere ciò che vuole (…) Consigliere Silvetti, la richiamo ad un minimo di educazione, non interrompa! E questo vale ovviamente per tutti.
Assessore Benatti, ha concluso?

Stefania BENATTI. Sì.

PRESIDENTE. La discussione generale è chiusa. Ha la parola la Consigliera Ortenzi per dichiarazione di voto.

Rosalba ORTENZI. Voglio fare una premessa, spero che lei, Presidente, me la consenta.

PRESIDENTE. Consigliera Ortenzi, lei ha la parola per dichiarazione di voto.

Rosalba ORTENZI. Ovviamente dichiarerò il mio voto, ma le premesse credo non si debbano negare a nessuno; quando parla il collega Castelli parte da Trento e arriva a Caltanisetta, quindi ci vuole un po' di pazienza da parte di tutti!
Ritengo che nelle osservazioni che ho svolto nella mia relazione non ci sia stato nulla di sconvolgente se non la pura, chiara, netta realtà.
Io ho amministrato un Comune e sono in Assemblea legislativa da qualche anno, quindi non sono una sprovveduta, per cui credo che quando un ente pubblico parla di finanziamenti conta sui trasferimenti statali, almeno fino a quando non ci sarà il federalismo e non saremo così bravi da organizzarci in proprio, magari chiudendo le frontiere regionali. E quello dell'edilizia scolastica è uno dei trasferimenti dello Stato su cui come Regione si deve far conto.
Voglio riportare l’esempio del territorio della mia provincia, Consigliere Silvetti, cioè a Ponzano di Fermo non possiamo mettere in sicurezza una scuola in quanto si sta aspettando il finanziamento per poterlo fare e quindi per poter mandare i bambini a scuola non dico in maniera decente ma almeno sicura.
Pertanto ritengo che su ciò che ha detto l'Assessore Benatti dovremmo tutti essere d’accordo, sopratutto dopo l’evento del terremoto avvenuto anche da noi.
Questa sera, ad esempio, ho un incontro con i genitori di San Giuliano di Fermo che non sono di centro-sinistra, non vengono perché sono candidata o perché devono votare il mio candidato, ma solo perché in questo paese sta crollando la scuola materna dove per ogni sezione ci stanno 30 bambini.
Questi fatti li voglio scandire in sillabe - sono un'insegnante che a scuola vi ha lavorato per trentotto anni, andrò in pensione a settembre, magari faccio contento anche il Consigliere Brini, potrei anche non tornare in Assemblea legislativa e mettermi a tempo pieno a fare la pensionata, così non potrà più dirmi che leggo il Corriere dei Piccoli! – perché la scuola è una cosa seria, colleghi! Quindi questo affronto contro la scuola pubblica, fatto anche attraverso un'edilizia scolastica non finanziata in maniera appropriata, credo che non solo debba essere segnalato ma anche denunciato.
Per cui l’inciso che vorrei fare ora, Presidente, è che qui l'indennità la prendiamo tutti, la prendono anche i colleghi del centro-destra che sono assenti come e più di noi –. In questa Aula dobbiamo essere presenti tutti senza speculare, certo, fa comodo dire “me ne vado” e poi andarsene veramente, perché magari l'andarsene non è per alti motivi politici, bensì perché forse si ha fretta di andare da qualche altra parte!
Allora non misuriamoci con le sciocchezze, misuriamoci sui contenuti, nelle Commissioni bisogna starci portando idee e contributi. Io nel mio Comune e negli Enti dove sono stata quando ero all'opposizione facevo questo, ma se questo oggi non si vuole più fare ne dobbiamo anche prendere atto.
Comunque vorrei chiedere veramente la condivisione oltre che la denuncia, anche da parte dei Consiglieri della minoranza, di questa cosa, ma se questo non è possibile, ripeto, se ne deve anche prendere atto.
Ovviamente il mio voto sull’atto sarà favorevole.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. Due sole precisazioni. Non me ne vogliano gli amici del PD ma credo che in quest'Aula se proprio si vuole contestare con coerenza la manovra Gelmini lo possono fare solo gli amici e compagni di Rifondazione e dei Comunisti Italiani. Per un motivo molto semplice, ricordo che loro, coerentemente, quando il Padoa Schioppa tirò fuori i presupposti, lo studio, le proposte che sono a base della manovra Gelmini furono gli unici che protestarono. Non siamo d'accordo su tante cose ma do atto che durante il Governo Prodi furono gli unici a contestare Padoa Schioppa. E' vero collega Procaccini e collega Brandoni? Non eravamo d'accordo però vi do atto di questa coerenza.
Quindi non dipingete la manovra come tirata fuori solo dalla Gelmini perché parte da molto lontano. Certo, si può discutere, ma tirar fuori adesso una contestazione pura e semplice sulla Gelmini – non ripeto ora tutta la valutazione sulla manovra – non è assolutamente equilibrato.
Seconda considerazione. Abbiamo sul tavolo la manovra Gelmini – sollevo ufficialmente la questione in Assemblea legislativa e alla mia Commissione –, quindi andiamo a vedere come gli uffici la applicano sul territorio. I tagli sono dolorosi? Benissimo, però mi si deve spiegare perché nella mia provincia ci sono classi con dieci studenti (dieci!) e poi ci sono accorpamenti di seconda e terza liceo con trentaquattro studenti.
Quindi, Assessore, sollevo questo problema, ovvero l'equilibrio sul territorio. Perché se il taglio deve essere doloroso per tutti ognuno se ne deve prendere la responsabilità, per cui, certo, anche la maggioranza nazionale e la minoranza qui, però se i tagli ci devono essere devono essere uguali per tutti, non per quattro furbi guidati politicamente... (...) Assessore, ho premesso che i tagli li avevano studiati tutti, da Berlinguer a Padoa Schioppa, Fioroni, Gelmini, Moratti, insomma tutti quanti, Rifondazione e i Comunisti italiani li hanno contestati sempre quindi possono essere legittimati, ma ora io pongo un altro problema, cioè che di fronte ai tagli ci sono sperequazioni sul territorio. Allora prego di dare un'occhiata, invoco l'autorevolezza dell'Assessore...

Stefania BENATTI. L'Ufficio scolastico dipende dal Ministero.

PRESIDENTE. Scusate, per cortesia, fatelo finire.

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. Però, un attimo, non mi costringete a tirar fuori per la provincia di Macerata la cartina geografica sotto l'influenza di certi personaggi politici della Provincia; andate a parlare con quei cittadini e vedrete che ci sono città che hanno avuto le classi con dieci studenti e altre che hanno avuto accorpamenti con trentasei! (…) Io non sto facendo la contestazione a voi...(...) Allora non ci siamo capiti, non sto accusando l'Assessore regionale, sto sollevando...(…)

PRESIDENTE. Per cortesia, è possibile che un Consigliere cominci e finisca l'intervento senza essere interrotto?!

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. Presidente, lei si arrabbia ma io no, anzi, questo fa parte del pane quotidiano!
Assessore Benatti – ed anche questo non lo dico riferito a lei – ritengo che debba essere sempre chiarito qual è il ruolo della Regione quando interagisce con lo Stato; perché quando arrivano i soldi per la terza corsia o per la Quadrilatero il Presidente Spacca dice che li ha messi di tasca sua, quindi chiariamoci! Perché se lo fa lo Stato quando va bene lo fa anche la Regione, ma se lo fa lo Stato e non va bene la Regione non c'entra niente!
Pertanto chiedo solo attenzione, usiamo l'autorevolezza di quest'Aula e della Commissione e dell'Assessore, certo, per intervenire presso gli uffici competenti affinchè distribuiscano i tagli con equilibrio. (...) Assessore, qui facciamo le mozioni su tutto il mondo, penso che lo possiamo fare anche sulla distribuzione scolastica! (…)

PRESIDENTE. Scusate, Consiglieri, se non si ripristina uno svolgimento corretto dei lavori sospendo la seduta.
Ha la parola il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Il taglio per le Marche su questa branca equivale a 615 mila euro (1 miliardo e 30 milioni di lire), non è un taglio di quisquilie, si iscrive all'interno di un attacco più complessivo alla scuola pubblica, infatti l'orientamento culturale e pratico del Governo è diverso, ci sono due concezioni sull'istruzione e sul servizio reso all'istruzione pubblica ed in particolare alla scuola dell'obbligo. Quindi è inutile che giriamo dietro un dito, c'è una concezione di tipo aziendalista che vuole privatizzare ed equiparare la scuola privata a quella pubblica, finanziarla, e che quindi vuole attaccare la scuola pubblica. Si ritornerà con la controriforma Gelmini - una vera e propria nefandezza contro la scuola pubblica italiana - alle pluriclassi, si ritornerà indietro di anni e anni rispetto a quello che oggi conosciamo.
Quindi, anche in virtù della nuova organizzazione statale che va sotto il nome del cosiddetto federalismo fiscale, occorre che ognuno si assuma le proprie responsabilità di fronte alla comunità, Consigliere Massi. Perché non è qui che il taglio deve essere uguale per tutti – poi sappiamo che non è così perché i rapporti di forza e le mediazioni anche trasversali daranno corso a delle disparità –, il problema è che bisogna bloccarlo a monte, bisogna evitare che si ritorni indietro, ovvero che dentro un'aula che adesso dal punto di vista della sicurezza anche fisica è predisposta per trenta alunni poi non ce ne siano sessanta di alunni!
Non so come fate, forse è in virtù del vostro fideismo, a giustificare senza nessuna perplessità una nefandezza di questo tipo, noi non la giustifichiamo di certo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Silvetti.

Daniele SILVETTI. Innanzitutto voglio chiedere scusa all'Assessore Benatti per averla interrotta, mi sono un po’ lasciato andare quando in quest'Aula istituzionale in qualità di Assessore ha parlato di misfatto di un Ministro, comunque, ripeto, le chiedo scusa.
Confermo il voto favorevole del mio gruppo, perché per il territorio è assolutamente ragionevole e assolutamente necessario approvare questo atto amministrativo. Ritengo però necessario sottolineare – capisco la campagna elettorale in atto – che ci siano state in alcune valutazioni delle forzature da parte dell'Assessore e anche del Presidente della Commissione e relatore di maggioranza, osservazioni che a questo punto mi viene da dire che non sono state fatte artatamente all'interno della Commissione.
In ogni caso non inficiano, non vanno a scalfire il reale convincimento da parte del mio partito a votare favorevolmente su questo atto.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D'Isidoro.

Antonio D'ISIDORO. Anche il mio voto sarà favorevole. Vorrei fare solo un considerazione di carattere generale - lo dico al collega Silvetti e anche al collega Massi che in questo momento hanno usato toni moderati che apprezzo, sapete che fanno parte del mio stile. Ovvero, qui non si tratta soltanto di mancanza di soldi – parla uno che insegna da quarant'anni – ma vi è proprio una mancanza di ruolo, una mancanza di aurea della scuola. Ci sono edifici ed aule di un grigiore sconsolante, che penso siano anche la causa dell'avvilimento di tanti docenti. Peraltro questo è evidente soprattutto nelle zone più a rischio, nelle zone più appartate, dove magari molti genitori preferiscono che i propri figlioli vadano al bar o in pizzeria oppure avviati subito al mondo del lavoro.
La scuola, invece, dovrebbe essere proprio un antidoto all'ignoranza e lo deve essere soprattutto là dove manca un'idea di Stato, un'idea di legalità.
Dunque ecco perché l'edilizia scolastica è fondamentale anche per ritrovare un minimo di vitalità.
Ho paura che alla fine si arrivi ad una deprivazione, come ha detto giustamente il Consigliere Procaccini, soprattutto verso i bambini che certamente patiscono la mancanza di stimoli ambientali e di stimoli sociali, una mancanza che produce effetti devastanti, come la dipendenza emotiva, l'apatia, la dipendenza psicologica degli adulti, del gruppo dei pari.
Ecco perché non ci si deve dividere su questo e soprattutto curarsi della scuola non può significare soltanto privare o tagliare.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ciriaci.

Graziella CIRIACI. Dichiaro innanzitutto il mio voto favorevole a questa proposta, sopratutto per evitare lungaggini nei tempi di erogazione dei fondi, ma nel contempo vorrei anche sottolineare l'attenzione sia per quanto riguarda la gestione e le competenze della Regione, sia per quanto riguarda le riforme attuate dallo Stato. Non possiamo schierarci soltanto per presa di posizione senza andare ad analizzare bene il come ed il perchè.
Vorrei quindi dare un grosso risalto all'intervento del Consigliere D'Isidoro, dobbiamo infatti valutare cosa sta succedendo in questo nostro territorio dove ci sono grosse sofferenze – mi rivolgo all'Assessore Benatti perché su questo abbiamo avuto modo di confrontarci –. Nelle Marche abbiamo una specificità che ci caratterizza, abbiamo territori piccoli, abbiamo piccoli paesi, ma che comunque hanno bisogno di strutture, infrastrutture e di molta istruzione. Ci sono alcune piccole realtà dove i giovani non vanno più a scuola – abbiamo fatto un resoconto delle diverse realtà marchigiane –, a volte perché sono obbligati a partire il mattino presto, a volte perché ci sono scuole multiple dove all'alunno bravo non viene dato nessun incentivo, non si hanno soddisfazioni, oppure perché ci sono classi con alunni in numero superiore a quello che un docente può essere in grado di seguire.
Questi sono argomenti sui quali non dobbiamo dividerci tra maggioranza e minoranza, possiamo solo fare un'osservazione concreta dicendo che l'istruzione è una delle basi fondamentali per l'evoluzione di tutta l'economia, del territorio, della cultura e di tanto altro.
Non possiamo assolutamente dividerci, così come non possiamo assolutamente puntare il dito né sulla maggioranza né sulla minoranza, né sul Governo né su una legge, bensì dobbiamo analizzare bene per fare in modo che ci sia una pianificazione territoriale raggiunta capillarmente, così come deve poter rimanere un servizio sociale.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Mollaroli.

Adriana MOLLAROLI. Esprimo soddisfazione su questo piano sull'edilizia scolastica e per l’impegno che l'Amministrazione regionale si sta assumendo, cioè quello di mettere a disposizione risorse per la sicurezza delle scuole. E’ una grande questione nota ed irrisolta nel corso degli anni, però bisogna dire anche con molta franchezza, perché non sono opinioni ma fatti, che il Governo Berlusconi ha tagliato le risorse proprio per l’edilizia scolastica. Ha tagliato quella misura che il Governo Prodi aveva previsto in questa formula, ovvero un terzo lo Stato, un terzo le Regioni e un terzo gli enti locali, chiedendo uno sforzo e una compartecipazione di risorse a vari soggetti per incrementare le disponibilità.
Sappiamo che la legge n. 23 non è stata rifinanziata, quindi non stiamo inventando questioni, stiamo raccontando fatti, assumendoci anche delle responsabilità e delle scelte politiche forti, e questo atto lo dice.
Sulla questione dei tagli, anticipando un po' la discussione che faremo con la mozione, voglio ricordare al Consigliere Massi, un uomo attento che è anche un funzionario delle Stato, che le competenze in materia di tagli agli organici o comunque della loro gestione è dello Stato. E' vero che tutti i Governi si sono posti la questione della razionalizzazione, giustamente, nessuno di noi lo vuole negare, ma ciò che ha fatto il Governo Berlusconi con il Ministro Gelmini e il Ministro Tremonti è una operazione di ben altro significato e consistenza numerica rispetto a ciò che nel corso degli anni hanno tentato di fare tutti.
Razionalizzare, usare al meglio le risorse, è una scelta opportuna, ma qui siamo di fronte ad operazioni che stanno cambiando la natura dell'intervento scolastico. Con i tagli agli organici fatti da questo Governo – e lo fa con le misure finanziarie al di là di ciò che approvano le Commissioni parlamentari – si rischia di snaturare e di cambiare la qualità degli studi.
Voglio ricordare al Consigliere Massi che già con il precedente Assessore Ascoli era stato istituito nella nostra Regione un apposito gruppo di lavoro al quale sono invitati tutti i componenti della nostra Commissione, gli Assessori provinciali ed il Dirigente scolastico regionale.
La Commissione si riunita in data 20 ed il Dirigente scolastico nella stessa data ha firmato un primo decreto che taglia nella nostra regione – ne discuteremo anche nella mozione, peraltro mi dispiace che la minoranza non partecipa a questa discussione, fa molto male a non partecipare - 824 classi. Inoltre, sempre grazie al lavoro di questa Commissione, è stato emesso in data 23 un altro decreto – poi ve ne illustrerò i contenuti –, ma vi è stata reticenza del Direttore scolastico regionale di fronte alle nostre richieste. Non gli abbiamo chiesto di dirci quali sono i dati sugli organici, volevamo sapere che cosa hanno chiesto le famiglie marchigiane con le iscrizioni fatte entro il 15 febbraio. E la maggioranza delle famiglie marchigiane, oltre il 90%, per quanto riguarda la scuola elementare ha chiesto più tempo pieno, classi a trenta ore, tempo prolungato, quindi è stato chiesto più tempo scuola. Questi sono dati reali.
Voi volete rispondere ai bisogni delle famiglie, voi volete la famiglia italiana al centro dell'attenzione, però poi non le ascoltate, gli avete dato 22 ore, è questo che avranno la maggioranza delle classi. (…) Consigliere Massi, i dati sono questi, la verità è questa, è quello che diremo ai cittadini marchigiani.
Dopo il nostro intervento nella riunione con le organizzazioni sindacali, le Province, l'Assessore Benatti cosa ha fatto il Direttore scolastico? Ha rifatto un altro atto dove riduce il taglio alle scuole elementari e lo trasferisce sulla scuola media. Quindi il numero non cambia, cambia la modalità con la quale si fa il taglio, va da una scuola ad un'altra.
Questo è quello che è stato fatto, questi sono i decreti, questi sono gli atti, Consigliere Massi. Nessuno nega che c'è bisogno di razionalizzare, ma qui si è arrivati ad altro, siamo arrivati ad una situazione che mette in crisi la scuola italiana.
Credo che voi tutti girate in queste ore, dunque sapete sicuramente che la preoccupazione delle famiglie è notevole; le famiglie italiane e quelle marchigiane hanno chiesto più tempo pieno, hanno chiesto una scuola elementare a trenta ore, ma voi gli date ventidue ore più due di religione. Arriva il maestro unico, quindi di fatto la riforma della scuola viene cancellata, ci sono liste di attesa nella scuola dell'infanzia dove non c'è una sezione in più. Allora di che cosa parliamo! E questo è ciò che sta accadendo nella scuola delle Marche e nella scuola italiana.
La nostra è una regione virtuosa, abbiamo un rapporto insegnanti e alunni tra i più alti d'Italia, compreso l'handicap, abbiamo ancora il fenomeno delle pluriclassi, va ridotto, lo abbiamo tenuto per mantenere le scuole di montagna. Cosa volete di più dalla scuola marchigiana!
Consigliere Massi, mi dispiace ma questi sono i fatti, razionalizzare sì ma cancellare le riforme con i tagli agli organici è l'operazione che state facendo. Io sono favorevole alla razionalizzazione, certo, bisogna ridurre le modalità con le quali si sostituiscono gli insegnanti, le malattie, dobbiamo essere più severi, per carità, ma tra essere più severi e cambiare la natura e il carattere della nostra scuola c'è una bella differenza, ma voi, purtroppo, questo state facendo.
I dirigenti scolastici regionali non rispondono al Governo della regione bensì al Ministro della pubblica istruzione, e qui parlano i fatti e i dati.
Consigliere Massi, venga più spesso alle riunioni, confrontiamoci nelle sedi collettive in modo che si possano ascoltare tutte le voci. Ripeto, questi sono i fatti gravi reali.

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi passiamo alla votazione.
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 116. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)


Proposta di legge regionale n. 263
della Giunta regionale
“Sanzioni in materia di trasporto pubblico locale”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 263 ad iniziativa della Giunta regionale. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Altomeni.

Michele ALTOMENI. Questa proposta di legge, che arriva dalla Giunta, si è resa necessaria a seguito di alcune modifiche legislative che avevano abrogato degli articoli che regolamentavano la materia riguardante le sanzioni sul trasporto pubblico locale, inteso come treni regionali e come trasporto pubblico su gomma, oltre che a seguito di trasferimenti di competenza sempre su questa materia.
E’ una legge che mette un po’ a sistema la materia. Ad esempio per il trasporto su gomma c'erano dei problemi rispetto alla somministrazione delle sanzioni e al fatto che ci fosse una competenza a metà tra le aziende e la Provincia, con questa legge la materia passa completamente in capo ai gestori del servizio che quindi si faranno carico anche del recupero delle sanzioni.
L'altro problema che si è manifestato è legato all'atteggiamento di Trenitalia che negli ultimi periodi ha deciso di sanzionare in maniera pesante il fatto, ad esempio, di salire sul treno senza biglietto, però a volte lo ha fatto con un criterio forse non totalmente adeguato.
Questa normativa raccoglie, tra l'altro, un'indicazione scaturita da una mozione presentata dal gruppo di Rifondazione Comunista, che quindi con questa legge viene superata. Nel senso che Trenitalia prevedeva una sanzione di 50 euro per chi saliva sul treno senza biglietto anche nel caso in cui lo comunicasse immediatamente al controllore, con questa legge, invece, prevediamo che la sanzione sia solo di 5 euro, esclusi quei casi, in cui purtroppo i viaggiatori marchigiani si trovano spesso, dove non esistono obliteratrici automatiche alle stazioni, punti vendita oppure quando le biglietterie sono chiuse.
L'altro aspetto che viene regolamentato è il controllo sul trasporto pubblico su gomma. La legge specifica chi sono i soggetti abilitati a comminare le sanzioni, naturalmente questo deve avvenire dopo un corso di formazione, l'iscrizione ad un registro, ecc..
Sempre riguardo al trasporto pubblico su gomma si prevede che l'ammontare della multa o del sovrapprezzo in caso di salita sul mezzo senza biglietto sia previsto all'interno dei contratti di servizio, quindi di volta in volta con l'aggiornamento dei contratti di servizio sarà indicata la cifra che non potrà comunque essere superiore del 30%.
Questi sono gli aspetti salienti della legge.
Inoltre, visto che andiamo a modificare il quadro a cui i viaggiatori erano abituati, le aziende che devono applicare tali sanzioni e più in generale le norme che riguardano la bigliettazione sono tenute, dopo l'entrata in vigore della legge, a darne ampia comunicazione ai viaggiatori attraverso campagne informative sui mezzi, sulle stazioni, sulle fermate ecc..

Presidenza del Vicepresidente
Francesco Comi

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Silvetti.

Daniele SILVETTI. Gli aggiustamenti e gli accorgimenti apportati in Commissione secondo me hanno dato maggiore efficacia a questa proposta di legge, che quindi va a normare di più e meglio gli aspetti sanzionatori, che tra l’altro erano stati frutto di alcune questioni poi risolte addirittura a livello giudiziario.
Ritengo questo testo assolutamente sobrio ed equilibrato quindi può sicuramente avere il voto favorevole da parte del mio gruppo.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Se non ci sono interventi passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 11. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 12. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 263. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)


Mozione n. 338
dei Consiglieri Mollaroli, D’Isidoro, Giannini, Mammoli, Binci, Brandoni, Ortenzi, Procaccini
“Tagli delle risorse per la pubblica istruzione”
(Votazione)

Interrogazione n. 1135
dei Consiglieri Rocchi, D’Isidoro
“Tagli significativi nelle scuole delle ore di sostegno agli alunni diversamente abili”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 338 dei Consiglieri Mollaroli, D'Isidoro, Giannini, Mammoli, Binci, Brandoni, Ortenzi, Procaccini, abbinata all'interrogazione n. 1135 dei Consiglieri Rocchi, D'Isidoro.
Ora visto che la mozione è abbinata all'interrogazione possiamo riassumerle in un unico atto ma è comunque necessario che la Giunta dia la risposta, altrimenti le distinguiamo e procediamo alla semplice votazione della mozione. (…) Allora votiamo solo la mozione.

Mozione n. 338. La pongo in votazione

(L'Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 275
dei Consiglieri Brandoni, Altomeni
“Promozione del trasporto integrato treno-bicicletta”
(Votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 275 dei Consiglieri Brandoni, Altomeni. Se non ci sono richieste di intervento passiamo alla votazione.
Mozione n. 275. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Presidenza del Presidente
Raffaele Bucciarelli

PRESIDENTE. La seduta è tolta.



La seduta termina alle ore 12,35