Resoconto seduta n.141 del 16/06/2009
SEDUTA N. 141 DEL 16 GIUGNO 2009


La seduta inizia alle ore 10,25


Presidenza del Presidente
Raffaele Bucciarelli



Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Do per letto il processo verbale della seduta n. 140 del 19 maggio 2009, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’articolo 29 del Regolamento interno.
Sono state presentate le seguenti proposte di legge:
- n. 323/09 in data 20 maggio 2009, ad iniziativa della Consigliera Ciriaci concernente: “Modificazione alla legge regionale 20 giugno 2003, n. 13 - Riorganizzazione del servizio sanitario regionale” assegnata alla V commissione in sede referente;
- n. 324/09 in data 25 maggio 2009, ad iniziativa della Giunta regionale concernente: “Istituzione dell’Azienda ospedaliera riuniti Marche sud” assegnata alla V commissione in sede referente;
- n. 325/09 in data 29 maggio 2009, ad iniziativa della Giunta regionale concernente: “Rendiconto generale dell’Amministrazione per l’anno 2008" assegnata alla II Commissione in sede referente;
- n. 326/09 in data 3 giugno 2009, ad iniziativa dei Consiglieri Procaccini e Brandoni concernente “ Modifiche alla legge regionale 16 dicembre 2004, n. 27” assegnata alla I Commissione in sede referente;
- n. 327/09 in data 29 maggio 2009, ad iniziativa dei Consiglieri Giannotti, Capponi, Silvetti, Bugaro, Ciriaci, Cesaroni, Pistarelli, Santori, Viventi, Brini, Massi, Castelli, D’Anna concernente : “Interventi in favore delle famiglie degli alunni frequentanti le scuole statali e non statali” assegnata alla I Commissione in sede referente ed alla III, Commissione per il parere obbligatorio;
- n. 328/09, in data 10 giugno 2009, ad iniziativa della Giunta regionale: “Modifica della l.r. 18/2008 “Norme in materia di Comunità Montane e di esercizio associato di funzioni e servizi comunali”, assegnata alla I Commissione in sede referente e al Consiglio delle autonomie locali per il parere di cui al comma 5 dell’articolo 11 della l.r. n. 4/2007.
Sono state presentate le seguenti proposte di atto amministrativo:
- n. 117/09 in data 15 maggio 2009 ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Proroga per l’anno 2009 del Programma degli interventi a favore dei giovani (anni 2001/2003)” assegnata alla I commissione in sede referente ed al CAL per il parere ai sensi del comma 4 dell’articolo 11 della l.r. n. 4/2007;
- n. 118/09 in data 29 maggio 2009 ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: Legge regionale n. 7/2009, articolo 3 - Piano per le attività cinematografiche - anno 2009 - € 277.000,00" assegnata alla I commissione in sede referente, alla II commissione per il parere obbligatorio ed al CAL ai sensi del comma 4 dell’articolo 11 della l.r. n. 4/2007";
- n. 119/09, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Approvazione del piano regionale dei porti di cui alla l.r. 46/92”, assegnata alla IV Commissione in sede referente, al Consiglio delle autonomie locali per il parere di cui al comma 2, art. 11 della l.r. 4/07 e al Consiglio regionale dell’economia e del lavoro per il parere di cui alla lett. b), comma 1 dell’articolo 4 della l.r. 15/08".
Sono state presentate le seguenti mozioni:
- n. 347/09 dei Consiglieri Brandoni, Procaccini “Interventi per la ricostruzione post - sisma del 6 aprile 2009”;
- n. 348/09 dei Consiglieri Brandoni e Procaccini “Interventi per la sicurezza sul lavoro e la tutela della salute dei lavoratori”.
Comunico inoltre che ho provveduto con decreto n. 23 del 12 giugno 2009 alla seguente nomina:
- due componenti nel Consiglio di amministrazione della Cooperativa artigiana di garanzia Libera Cooperativa di Ascoli Piceno
Il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le seguenti leggi regionali:
- n. 12, in data 26 maggio 2009: “Sanzioni in materia di trasporto pubblico locale”;
- n. 13, in data 26 maggio 2009: “Disposizioni a sostegno dei diritti e dell’integrazione dei cittadini stranieri immigrati”.
Il Presidente della Giunta ha trasmesso le seguenti deliberazioni:
in data 25 maggio 2009:
- n. 848 “Art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 - Art. 26 comma 1 l.r. 38/2008 - iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2009 di entrate derivanti da trasferimenti da parte dei comuni per opere di difesa della - euro 1.180.000,00 - modifiche al POA”;
- n. 849 “Art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 - Art. 26 comma 2 della l.r. 38/2008 - variazione integrativa nel bilancio di previsione per l’anno 2009 di entrate derivanti da assegnazione di fondi da parte dell’Unione europea vincolati a scopi specifici e delle relative spese (progetto Forward - Programma Leonardo) spese di personale - euro 6.150,00";
- n. 850 “Art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 - Art. 26 comma 2 della l.r. 38/2008 - variazione integrativa nel bilancio di previsione per l’anno 2009 di entrate derivanti da assegnazione di fondi da parte dell’unione europea vincolati a scopi specifici e delle relative spese (progetto Forward - the way forward to Lisbon 2010) spese di personale - euro 850,00 Modifica al POA 2009 approvato con d.g.r. n. 1917/2008";
- n. 851 “Art. 43 comma 1 lett. a) della l.r. n. 37/2008 - reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2009 di economie accertate relative a stanziamenti aventi specifica destinazione € 549.910,82";
- n. 852 “Art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 - variazione compensativa al POA 2009 approvato con d.g.r. n. 191712008 e sue successive modificazioni ed integrazioni - € 76.540, 69”
- n. 853 “Art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 - variazione compensativa al POA 2009 approvato con d.g.r. n. 1917/2008 e sue successive modificazioni ed integrazioni - € 10.072,45”;
- n. 854 “Art. 29 della l.r. n. 31/2001 e art. 27 della l.r. n. 38/2008 - variazione compensativa di € 60.000,00 e modificazioni tecniche al POA 2009”;
- n. 855 “Art. 26 comma 1 l.r. 38/2008 - Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2009 di entrate derivanti da assegnazioni da parte dello Stato per il finanziamento della sanità penitenziaria - € 559.781,00";
- n. 872 “Art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 - Art. 26 comma 1 l.r. 38/2008 - iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2009 di entrate derivanti da assegnazione di fondi dallo Stato vincolati a scopi specifici e delle relative spese - € 225.302.000,00".
In data 1 giugno 2009:
- n. 886 “Art. 29 comma 2 della l.r. n. 3 1/2001 - variazione compensativa al POA 2009 approvato con d.g.r. n. 1917/2008 e sue successive modificazioni ed integrazioni - € 181.203,25”;
- n. 887 “Art. 29 comma 2 della l.r. n. 31/2001 - variazione compensativa al POA 2009 approvato con d.g.r. n. 1917/2008 e sue successive modificazioni ed integrazioni - € 42.961,00”;
- n. 888 “Art. 29 comma 2 della l.r. n. 3 1/2001 - variazione compensativa al POA 2009 approvato con d.g.r. n. 1917/2008 e sue successive modificazioni ed integrazioni - € 227.525,00”;
- n. 889 “Art. 29 comma 2 della l.r. n. 3 1/2001 - variazione compensativa al POA 2009 approvato con d.g.r. n. 1917/2008 e sue successive modificazioni ed integrazioni - € 91.382,45”;
- n. 890 “Art. 29 della l.r. n. 31/2001 e art. 27 della l.r. n. 38/2008 - variazione compensativa di € 85.000,00”;
- n. 891 “Art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 - Art. 26 comma 1 l.r. 38/2008 - iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2009 di entrate derivanti da assegnazione di fondi dallo Stato vincolati a scopi specifici e delle relative spese - € 250.000,00";
- n. 892 “Art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 - Art. 26 comma 1 l.r. 38/2008 - variazione integrativa e riduttiva di entrate derivanti da assegnazione di fondi da parte dallo Stato vincolati a scopi specifici e delle relative spese per l’anno 2009 - € 2.000.000,00";
- n. 893 “Art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 - Art. 26 comma 2 l.r. 38/2008 - variazione integrativa nel bilancio di previsione per l’anno 2009 di entrate derivanti da assegnazione di fondi da parte di soggetti terzi vincolati a scopi specifici e delle relative spese - € 7.030,00";
- n. 894 “Art. 29 comma 1 della l.r. n. 31/2001 - Art. 26 comma 1 l.r. 38/2008 - iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2009 di entrate per lo svolgimento del progetto Develop - Med - € 1.106.052,45";
- n. 895 “Art. 43 comma 2 della l.r. n. 37/2008 - variazione compensativa al POA 2009 approvato con d.g.r. n. 1917/2008 e sue successive modificazioni ed integrazioni - € 6.818,25”;
- n. 896 “Art. 43 comma 2 della l.r. n. 37/2008 - variazione compensativa al POA 2009 approvato con d.g.r. n. 1917/2008 e sue successive modificazioni ed integrazioni - spese di personale di € 22.524,40”;
- n. 897 “Attuazione l.r. n. 5/2009 concernente: Partecipazione della Regione alla rete europea degli enti locali e regionali per l’attuazione della convenzione europea del paesaggio (RECEP)”.
Ha chiesto congedo il Consigliere Massi.


Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D’Isidoro.

Antonio D’ISIDORO. Chiedo di anticipare la discussione della mozione n. 343 relativa all’esondazione del fiume Castellano, si tratta infatti di una questione di emergenza della messa in sicurezza della pista ciclopedonale praticamente distrutta dalla piena.

PRESIDENTE. La proposta è di discuterla subito?

Antonio D’ISIDORO. Se è possibile, sì.

PRESIDENTE. Pongo in votazione tale richiesta di anticipo.

(L’Assemblea legislativa approva)


Mozione n. 343
dei Consiglieri D’Isidoro, Procaccini, Brandoni, Minardi, Sordoni, Mammoli
“Esondazione fiume Castellano, relativi danni”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D’Isidoro.

Antonio D’ISIDORO. Il fatto riguarda le piogge torrenziali del 20-21-22 aprile che nella città di Ascoli Piceno hanno provocato ingenti danni stimati in circa 250 mila euro. E’ andato pressoché distrutto l’unico percorso naturalistico e ciclopedonale esistente all’interno delle mura ascolane e che, tra l’altro, per renderlo finalmente fruibile a tutta la comunità si sarebbe dovuto inaugurare proprio in quei giorni.
Si chiede quindi alla Giunta regionale di impegnarsi a reperire le risorse necessarie per tale situazione di emergenza, con la messa in sicurezza dell’area interessata, oltre a richiedere, se possibile, anche lo stato di calamità.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Anch’io ho votato favorevolmente all’anticipo di tale mozione, perché in situazioni come queste occorre sempre agire nel modo più celere possibile.
Si sono già verificati diversi simili episodi un po’ in tutta la regione, quindi ritengo ci debba essere il massimo dell’attenzione affinché i provvedimenti possano essere adottati immediatamente; molto spesso vengono messe a rischio realtà importanti come strade, abitazioni, e nel caso specifico potrebbe accadere per una pista ciclopedonale.
Peraltro non dovrebbe essere neppure necessario fare delle mozioni, ritengo infatti che l’intervento dovrebbe avvenire d’ufficio. Per cui il fatto che lo si segnali attraverso una mozione dimostra che la tempestività non è quella adeguata alle esigenze del territorio.
Quindi il nostro invito, oltre ad esprimere un voto favorevole su questa mozione, è anche quello di essere molto più veloci quando si devono prendere provvedimenti su episodi di questo genere.

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi passiamo alla votazione.
Mozione n. 343. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)


Proposta di legge regionale n. 302
della Giunta regionale
“Norme in materia di tutela dei consumatori e degli utenti”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 302 ad iniziativa della Giunta regionale. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliera Mammoli.

Katia MAMMOLI. Questa proposta di legge, oggi iscritta per l’approvazione in Aula, riguarda vari settori di competenza diversa relativi alla tutela dei consumatori. Da un lato vi è il discorso sulla salute, dall’altro vi è un discorso sia di carattere economico che di carattere penale (frodi alimentari, ecc.).
In realtà chi ampiamente legifera in merito alla tutela dei consumatori è la Comunità europea.
La normativa nazionale, invece, interviene da un lato recependo, appunto, la normativa comunitaria, dall’altro attraverso la predisposizione di un codice di consumo che riassetta le principali normative in oggetto.
La Regione ovviamente non può legiferare sulla materia specifica in quanto, come ho detto, è di competenza comunitaria e nazionale, ma può intervenire in altri modi, per esempio attraverso la promozione di iniziative rivolte alle associazioni al fine di far conoscere il diritto che hanno i cittadini su tale materia.
Tale proposta di legge è derivata dalla necessità di adeguare la legge del 1998 in base al nuovo codice del consumo ad opera dello Stato, che nel 2001, tra l’altro, ha previsto anche alcuni finanziamenti per progetti e attività delle associazioni di tutela dei consumatori.
Le finalità di questa proposta di legge riguardano: la tutela della sicurezza e della qualità dei prodotti; la qualificazione dei processi produttivi; la tutela della salute e la sicurezza dei consumatori e la tutela di interessi economici e giuridici. E’ evidente, infatti, che quando comperiamo un prodotto a cui non corrisponde il valore per il quale ci viene venduto, oppure quando acquistiamo prodotti alimentari o di altro tipo ad un prezzo nettamente elevato, poi a questo deve seguire un controllo rispetto all’applicazione della normativa. Quindi è proprio su questo che la Regione può intervenire.
Altre finalità riguardano la promozione del libero associazionismo dei consumatori e, soprattutto, la formazione e sensibilizzazione degli utenti.
All’articolo 2 viene istituto, presso la struttura competente della Giunta regionale, un comitato composto dall’Assessore regionale, dal dirigente della struttura, da un rappresentante per ciascuna associazione e da un rappresentante dell’Unione regionale delle camere di commercio. Se dovessero sorgere nuove associazioni o se alcune dovessero cessare la loro attività questo Comitato (che appunto prevede la presenza di un rappresentante per ogni associazione) entro novanta giorni deve essere aggiornato.
Mi risulta che pochi minuti fa sia stato presentato un emendamento dall’Assessore – che in questo momento non vedo – con il quale si vuole chiarire meglio che cosa si intende per associazione dei consumatori. Infatti potrebbe esserci il rischio che un’associazione di consumatori che potrebbe nascere con un niente, poi avrà comunque il diritto di prendere finanziamenti e di partecipare al comitato magari stando anche solo iscritta sulla carta.
Pertanto questo emendamento serve proprio per poter avere un maggior controllo sulla nascita di tali associazioni, che dunque siano effettivamente delle associazioni piuttosto che altra cosa.
La partecipazione a questo comitato, che avrà sede, ripeto, presso gli uffici della Regione Marche, sarà a titolo gratuito, quindi non ci saranno né gettoni di presenza né altro.
Vado ora alle funzioni di questo comitato oltre a quelle delle associazioni.
Innanzitutto, qualora vengano richiesti, si possono esprimere pareri su proposte di legge che riguardano il settore di competenza; la terza Commissione, ad esempio, come pure la Giunta, nelle audizioni che si sono svolte sul testo unico del commercio ha ascoltato anche le associazioni dei consumatori.
Queste associazioni, inoltre, per una maggiore sensibilizzazione dei cittadini possono proporre studi e ricerche, oltre a favorire iniziative di promozione e iniziative a tutela degli interessi generali.
E’ su questo che, a nostro avviso la Regione deve incidere particolarmente; ad esempio nel discuterne in Commissione abbiamo appreso che esistono questi sportelli dei consumatori, in particolare che ne esiste uno proprio nella vecchia sede dei gruppi assembleari e di cui alcuni di noi non ne erano a conoscenza.
Quindi su questo settore – ne parleremo anche quando discuteremo del testo unico sul commercio – occorre intervenire affinché i cittadini sappiano che possono usufruire di questo tipo di servizio.
Con l’articolo 4 viene istituito il registro regionale delle associazioni dei consumatori e che verrà predisposto un regolamento per determinare le modalità di iscrizione e chi ne può far parte. Questo registro, come ho già detto poc’anzi, dovrà essere aggiornato annualmente rispetto alle eventuali nascite o cessazioni delle associazioni.
Lo sportello dei consumatori, di cui ho già accennato, è istituito presso gli uffici della Giunta regionale – in questo momento, ripeto, ha luogo negli spazi che prima erano coperti dai gruppi assembleari –, è gestito dalle associazioni stesse, ha il compito di fornire notizie e informazioni ai cittadini che vi si rivolgono per denunciare problemi specifici, oppure può intervenire su problemi di carattere generale di cui viene a conoscenza e per i quali chiede la correzione sia della normativa che dei vari atteggiamenti.
Le associazioni entro il 31 gennaio di ogni anno inviano un resoconto al fine di far conoscere la loro attività e proposte, inoltre per far conoscere anche le proposte formulate dai cittadini.
La Giunta regionale, per la promozione dello sportello, predispone progetti volti ad una corretta sensibilizzazione ed informazione dei consumatori e degli utenti. Questa, come ho detto un attimo fa, è un’esigenza che sentiamo, altrimenti rischieremmo di avere un servizio utilizzato poco dai cittadini proprio perché non lo conoscono, anche se ultimamente, essendo presente in internet, i cittadini ne hanno una maggiore conoscenza.
Dunque la Regione, in base anche a quanto stabilito dalla finanziaria 2001, determina un plafond di carattere economico per la gestione di tali servizi, da una parte ci sono contributi per l’esistenza e la funzionalità delle associazioni iscritte all’albo, dall’altra per la realizzazione di progetti specifici.
Inoltre, sempre per quanto riguarda il finanziamento per la funzionalità delle associazioni, è stata fatta una chiarificazione, secondo me molto opportuna, ovvero che del fondo relativo a questo tipo di servizio soltanto il 30% può essere utilizzato per l’attività ordinaria delle associazioni, altrimenti si rischierebbe di finanziare solo la loro esistenza e non le loro modalità di lavoro.
Per le attività previste in questa proposta legge non sono previsti finanziamenti per il 2010, si rimandano alla legge finanziaria che approveremo tra pochi mesi.
Il Comitato verrà istituito entro novanta giorni dall’approvazione di questa legge.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliera Ciriaci.

Graziella CIRIACI. Aggiungo poche cose a ciò che ha detto la Consigliera Mammoli, infatti in Commissione su questa proposta legge abbiamo votato favorevolmente. E' sicuramente migliorativa, oltre ad essere di buon auspicio per quanto riguarda il lavoro che dovrà svolgere lo sportello che dovrà comunicare con il consumatore.
La cosa fondamentale che abbiamo evidenziato – la collega lo ha sottolineato nella parte finale del suo intervento – riguarda l’efficacia dell’applicazione della legge precedente.
Riteniamo che la comunicazione nei confronti del consumatore sia importante, egli va informato, sollecitato e anche istruito, però fino ad oggi la legge precedente, già finanziata, tutto ciò non lo ha fatto. Quindi la nostra preoccupazione è che anche questa legge, pur essendo ben fatta, ben strutturata, riammodernata e resa anche più snella in quanto permette di avere una velocità di decisione assolutamente importante, non ci permetta poi di dare una risposta seria al consumatore proprio perché i risultati avuti finora non sono stati ottimistici.
A questo punto, quindi, vorrei ancora una volta sollecitare chi andrà ad operare all’interno di questa legge, di far in modo che la stessa enfasi di chi ha lavorato in essa possa essere trasmissibile.
Soprattutto nelle scuole riscontriamo una grossa difficoltà, l’obesità dei ragazzi, per cui questa legge ci può aiutare anche a comunicare non solo con il consumatore o con chi va a fare la spesa, ma anche con i ragazzini nelle scuole.
Occorre quindi fare formazione rispetto ad un’alimentazione giusta, rispetto ad un rapporto corretto e diretto tra chi produce e chi consuma.
Cosa che oggi effettivamente abbiamo un po’ distorto, ci stiamo orientando su un qualcosa che mette il consumatore contro chi produce. E questo è assolutamente sbagliato, perché la comunicazione giusta è quella che viene fatta con la trasmissione di un messaggio ben preciso.
Dunque il mio augurio è che con questa legge ci sia la possibilità di utilizzare la giusta comunicazione di una così importante formazione come quella che riguarda l’alimentazione. E’ da un’educazione a mangiare bene, infatti, che riusciremo a ricostruire un’alimentazione sana per i giovani e a lanciare un messaggio diretto a chi produce.
Vorrei ora riferirmi all’emendamento che ho presentato. Le risorse sono importantissime, quindi anche una legge così piccola ma fondamentale ritengo debba averne, diversamente non potremmo affrontare neppure altre leggi sul consumo dei prodotti della regione, ecc.. Sicché all’articolo 8, comma 2, dopo la parola “risorse” ho inteso aggiungere la parola “europee”, perché ritengo che oltre alle risorse statali e regionali debbano esserci, appunto, anche quelle europee.
Un’altra cosa importante che vorrei sottolineare è il perché fino ad oggi il consumatore non è venuto a conoscenza di questo sportello.
Avendo avuto la gradita possibilità di lavorare e di confrontarmi su questa legge, a cui credo veramente, ho chiesto a varie associazioni se sapevano dell’esistenza di uno sportello del consumatore, alcune di esse, forse perché troppo giovani o perché magari poco collegate, mi hanno risposto che non ne erano a conoscenza.
Dunque chiedo con forza, visto che ora la legge c’è, che innanzitutto da parte nostra venga fatta e gestita la comunicazione, dopodiché dovrà essere fatta come consumatore e produttore, affinché anche il cittadino qualunque si possa rendere conto che questa possibilità può andare a vantaggio di tutti.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Che ci sia la necessità di una tutela del consumatore credo risulti evidente anche dagli ultimi episodi che si sono verificati a livello nazionale. Infatti, nonostante ci siano delle consulte e delle associazioni dei consumatori, in questi giorni è venuto fuori lo scandalo del pellet proveniente dall’ex Unione Sovietica, è stato proprio un consumatore a scoprire che c’erano dei problemi.
Credo quindi che vada necessariamente rivisto anche l’atteggiamento delle associazioni dei consumatori e soprattutto che ci sia una maggiore incisività nei ruoli che dovrebbero tutelare i consumatori. Appare assurdo che quotidianamente vediamo in televisione o leggiamo sui giornali di vicende gravissime, come appunto quella del pellet contaminato dal Cesio, ovvero quel materiale, tristemente famoso in Italia, conseguenza del dramma di Chernobyl, rese note proprio dai consumatori. Questo la dice lunga sull’attenzione e sui controlli che ci sono. Ma di situazioni pericolose a danno dei consumatori, soprattutto in una fase di crisi economica come quella che stiamo attraversando, ce ne sono tantissime. Pensiamo ad esempio ai numerosissimi ambulanti che con delle semplici autorizzazioni molto spesso ai bordi delle strade espongono al sole per giornate intere dei prodotti conservati sott’olio, con tutto quello che ne può conseguire, considerato che prodotti di questo genere sono facilmente soggetti a problemi, il più grave dei quali è sicuramente il botulino. A fronte di tutto questo però continuiamo a vedere lungo i cigli delle strade camion che espongono prodotti a 30-32 gradi di temperatura, prodotti che non si sa bene da dove provengano e soprattutto quale tipo di controllo è stato effettuato.
Ma i problemi per i consumatori non si fermano qui. Pensiamo, ad esempio, alle continue truffe perpetuate sia tramite internet che soprattutto attraverso alcune emittenti locali. Credo dunque che il fenomeno possa essere considerato gigantesco.
Per non parlare della vendita di prodotti falsi che soprattutto in questo periodo viene effettuata lungo le spiagge delle nostre città, molto spesso si tratta anche di giocattoli costruiti senza le prescrizioni imposte dalla Comunità europea a salvaguardia della salute del consumatore e nella fattispecie dei bambini.
Dunque certamente una rivisitazione della legge era necessaria, ma francamente non credo che quanto viene proposto nel complesso riesca a limitare i problemi che ho elencato.
Questo per due motivi, il primo riguarda la competenza, infatti alcuni aspetti che ho sottolineato sono di competenza di altri organi. Sicché la legge potrà essere utile solo se accompagnata da una pressione continua degli organi di controllo, che quindi necessariamente dovranno fare un’opera di informazione – come ribadito anche dalla collega Ciriaci – non solo per quanto riguarda i prodotti alimentari, che se non sono controllati ovviamente sono quelli che possono causare danni maggiori – ho fatto l’esempio dei prodotti conservati esposti al sole –, ma anche su una vicenda come quella ad esempio dei marchi contraffatti, dietro i quali molto spesso si nasconde la criminalità organizzata che utilizza i proventi della vendita di tali prodotti per andare ad alimentare il mercato della droga e della prostituzione.
Dietro questi episodi ci sono dunque delle situazioni ben più complicate e ben più gravi di quelle che possono essere, in modo superficiale, di competenza di una legge.
Ritengo pertanto che il ruolo dell’informazione sia fondamentale, come altrettanto fondamentale è quello del controllo, per cui l’auspicio è che lo strumento della legge possa essere di ausilio, appunto, per una maggiore informazione ed un maggior controllo, ciò che fino da oggi non c’è stato.
Quindi rivolgiamo un invito alla Giunta regionale affinché faccia le dovute pressioni alla Guardia di finanza, ai Vigili urbani, ai Carabinieri, al Nucleo antisofisticazioni, cioè a tutti coloro che hanno un ruolo di controllo, per fare in modo che la tutela dei consumatori passi, sì, attraverso una legge, ma anche attraverso una consapevolezza diversa di ciò che accade sul nostro territorio. Altrimenti correremmo veramente il rischio di trovarci in una babele dalla quale sarà difficile venirne fuori, e lo sarà soprattutto in un momento di crisi quando al consumatore con l’acquisto di prodotti ad un prezzo inferiore non si garantisce poi la tutela alla salute.
Benvengano, quindi, anche quelle proposte, fatte pure in altri momenti, verso un’attenzione maggiore a tutti i prodotti locali, e soprattutto a quelli alimentari, che riescano a dare una garanzia in più proprio perché sul territorio il controllo e la verifica delle filiere sicuramente garantisce una tutela maggiore.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Innanzitutto voglio esprimere la mia soddisfazione per l’approvazione di questa legge. E’ necessario, infatti, che i consumatori, sicché i cittadini nella loro quotidianità, possano dare voce sia in merito alla tutela della loro salute, quindi sulla qualità degli alimenti acquistati, sia riguardo la qualità e la sicurezza dei prodotti non alimentari, sia riguardo l’informazione.
Questa legge istituisce un comitato regionale con il quale la Giunta, congiuntamente alle associazioni dei consumatori, programma interventi sia per la tutela dei consumatori che per un loro ruolo attivo, quindi con l’attivazione di statistiche e controlli sui prodotti alimentari e con la realizzazione all’interno delle scuole di una preventiva informazione sulle corrette abitudini alimentari, sulla qualità dei cibi, ecc..
Un’altra funzione importante prevista dalla legge è quella dello sportello del consumatore che a livello regionale verrà attivato presso la Giunta. Secondo me, proprio per agevolare il contatto dei consumatori, dopo una prima sperimentazione dello sportello unico regionale magari si potrebbe pensare di inserire anche uno sportello provinciale oppure vedere se le Province autonomamente vorranno istituirlo.
E’ inoltre importante l’articolo 6 che riguarda l’informazione del consumatore utente e soprattutto la formazione di personale docente per i giovani in età scolare prevista all’interno dei programmi di educazione al consumo.
Per quanto riguardo il problema del Cesio – di cui ha parlato il Consigliere D’Anna -, materiale rilasciato a seguito di incidenti di centrali nucleari, possiamo notare che a distanza di decine di anni ci sono ancora sia prodotti alimentari che legname contaminati, su cui difficilmente vengono poi fatti i controlli sanitari.
Questa riflessione l’ho voluta fare proprio riferendomi all’idea del Popolo delle libertà che cerca di spingere al ritorno del nucleare, un settore molto pericoloso, una produzione di energia che in caso di incidenti rischia di compromettere tutta la catena alimentare e che soprattutto è ormai a costi pari a fonti tradizionali o addirittura a fonti di energia rinnovabile.
Su questa proposta di legge esprimo quindi il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. La discussione è chiusa. Passiamo alla votazione.

PRESIDENTE.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 3.
Emendamento n. 3/1 dell’Assessore Solazzi:
Al comma 1, lettera f), sostituire la parola “propone” con la parola: “sostiene”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 3, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 4.
Emendamento n. 4/1 dell’Assessore Solazzi:
Al comma 1 dopo la parola “territorio” aggiungere: “in almeno tre province”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 4, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 5.
Emendamento n. 5/1 dell’Assessore Solazzi:
Al comma 1 dopo la parola “sportello” aggiungere la parola: “regionale”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 5, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 7.
Emendamento n. 7/1 dell’Assessore Solazzi:
Al comma 1, lettera a) dopo la parola “medesime” aggiungere: “finalizzate alla informazione, assistenza, consulenza e formazione dei cittadini consumatori utenti”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 7, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 8.
Emendamento n. 8/1 della Consigliera Ciriaci:
Al comma 2 dopo la parola “risorse” aggiungere la parola: “europee,”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 8, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 11. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 302. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)



Proposta di atto amministrativo n. 114
della Giunta regionale
“Programma degli interventi per l’anno 2009. Criteri e modalità per la concessione dei contributi ai sensi degli articoli 2 e 3 della legge regionale 6 agosto 1997, n. 51 ‘Norme per il sostegno dell’informazione e dell’editoria locale’”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 114 ad iniziativa della Giunta regionale. Ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Mammoli.

Katia MAMMOLI. Sarò rapidissima in questa mia illustrazione soprattutto perché il programma degli interventi ricalca quello degli anni precedenti del quale in Commissione avevamo richiesto alcune modifiche che poi l’Assemblea legislativa ha accolto. Quindi praticamente questo programma, che, ripeto, è uguale a quello dell’anno scorso, è comprensivo del lavoro dell’Assessorato e dei suoi funzionari e quello della Commissione.
Ora solo due parole per fare una breve sintesi di ciò che oggi andremo ad approvare.
Finanziamenti degli interventi per l’editoria e l’informazione locale: le iniziative del settore librario sono di parte corrente, su cui vi è una cifra minima, motivo per cui abbiamo proposto un ordine del giorno di cui parlerò al termine di questa mia illustrazione; programmi relativi all’informazione. Quindi da un lato ci sono programmi relativi all’editoria locale e dall’altro programmi relativi all’informazione. Inoltre ci sono ulteriori finanziamenti in conto capitale per investimenti per l’innovazione tecnologica di questi soggetti.
Precedentemente in Commissione avevamo chiarito ancora di più che cosa si intendesse per argomenti che riguardano la situazione regionale, quindi quelli di carattere culturale, istituzionale, sociale, economico, ecc.., e questo è rimasto come prospettiva all’interno dell’atto stesso.
La cifra globale non è estremamente elevata, ma c’è da dire che soprattutto per quanto riguarda l’informazione locale ci sono altri finanziamenti che arrivano in maniera diversa.
Si tiene soprattutto conto, tra l’altro, di quanto sia diffusa sul territorio questa informazione. Nelle riunioni di Commissione precedenti abbiamo infatti voluto mettere come clausola il fatto che non si può avere più del 30% di spazi pubblicitari, altrimenti si rischierebbe di andare a finanziare – anche se, ripeto, i finanziamenti sono poco elevati – riviste che magari sono soltanto spazi pubblicitari o poco più.
Quindi per l’editoria, e soprattutto le riviste, i soggetti per essere finanziati non possono avere più del 30% di sponsorizzazioni.
Ci sono 10.700 euro per il settore librario – su questo ci tornerò a conclusione di questo mio intervento rispetto all’ordine del giorno che abbiamo presentato –, 37.500 euro per l’informazione radiofonica, 37.500 euro per l’informazione televisiva, 32.000 euro per i periodici e 10.000 euro per l’informazione editoriale elettronica, una cifra che l’anno scorso era stata estrapolata dal contesto globale, quindi anche su questo si è ritenuto di poter mettere a disposizione un piccolo contributo. Ci sono inoltre 80.900 euro in conto capitale.
Per il settore librario all’interno della legge venivano previsti 10.000 euro in meno, in quanto 10.000 euro dei 20.000, o poco più, di questo settore sono stati utilizzati per la legge sul cinema. Quindi attraverso un ordine del giorno chiediamo, anche se non so se già in II Commissione sia stato riproposto all’interno della legge, che vengano non solo ripristinati questi 10.000 euro, ma che in sede di bilancio o di assestamento di bilancio venga aggiunta una cifra superiore. Questo perché 20.000 euro è veramente una cifra minima. Peraltro con questa cifra si dovrebbero acquistare dei volumi editi che riguardano la trattazione di argomenti di carattere regionale, allora bisognerebbe che ci fosse una somma tale che possa consentire l’acquisto di un certo numero di volumi che poi verranno distribuiti in tutte le biblioteche marchigiane. Cosa ora non possibile perché la cifra, appunto, non lo consente.
Un altro tipo di operazione che sarebbe interessante fare, su cui purtroppo anche qui non possiamo intervenire per l’esiguità della cifra, riguarda il fatto che a volte ci sono pubblicazioni, anche di soggetti privati ma estremamente interessanti, per le quali potrebbe esserci una co-edizione fatta appunto sia da questi soggetti che dalla Regione. Quindi il motivo dell’ordine del giorno che abbiamo predisposto è perché vorremmo che fosse possibile intervenire in maniera più consistente rispetto all’acquisto o all’edizione di pubblicazioni interessanti di argomenti di storia, costumi, cultura, sociologia, economia, ecc. riguardanti il territorio marchigiano.
Per poter accedere ai contributi le domande vanno presentate entro trenta giorni dalla pubblicazione di questo atto sul bollettino ufficiale regionale. Siamo a giugno e tra trenta giorni saremo già abbastanza avanti considerato che si tratta di finanziamenti dell’anno 2009, auspichiamo quindi, per poter vedere distribuiti i finanziamenti, che le domande possano essere valutate il prima possibile.
Tra gli elementi di valutazione che possono dare un punteggio maggiore alle domande c’è il bacino di utenza (sia che si tratti di settore televisivo, radiofonico o editoriale), la presenza all’interno delle strutture di personale con contratto giornalistico, il numero totale di dipendenti, la modifica nel corso dell’anno dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato, il numero di ore delle trasmissioni e i numeri delle pubblicazioni.
Avranno invece un punteggio minore quei soggetti che nella realizzazione delle trasmissioni televisive non utilizzano gli appositi contrassegni indicati dal Corecom che servono per distinguere le trasmissioni adatte solo ad un pubblico adulto o a tutti (bollini rossi, il bambino, ecc.); l’utilizzo di questi contrassegni se utilizzati non comporta ad un punteggio maggiore proprio perché devono essere inseriti, ma se non utilizzati certamente, ripeto, un punteggio in meno.
Questo in grande sintesi è il testo di tale programma. La I Commissione, ripeto, ha predisposto un ordine del giorno per sollecitare non solo il ripristino dei 10.000 euro ma possibilmente anche una cifra maggiore soprattutto per l’editoria.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Giannotti.

Roberto GIANNOTTI. Voglio solo richiamare il fatto che questo provvedimento ripropone scelte già note, un percorso a cui siamo purtroppo abituati da tempo, ovvero quello della riproposizione di interventi che sostanzialmente sono una copia di quelli del passato.
Per gestire cosa? Mi viene spontaneo porre questa domanda, che tra l’altro può essere richiamata benissimo dal testo dell’ordine del giorno presentato dalla maggioranza; per la verità devo dire che i Consiglieri Mollaroli, Mammoli, Giannini e D’Isidoro mi fanno tenerezza! Perché voler discutere di briciole rispetto ad un provvedimento…(…) Consigliera Mollaroli, il fatto che le dica di sì rispetto alla richiesta di una briciola non significa che fa venir meno il giudizio pesante sulle scelte prese dalla Giunta regionale! Qui parliamo di un provvedimento che quando nel 1997 nasceva portava a bilancio 1 miliardo per l’editoria minore, dico 1 miliardo! Oggi invece parliamo di briciole, parliamo di 198 mila euro! E’ stato detto che sono stati tolti anche 10 mila euro e che si vogliono inserire in sede di assestamento del bilancio, allora mi consenta di dire, Consigliera Mollaroli, che la cosa mi fa sorridere e mi fa tenerezza! Oh, viva iddio! Mica dico una cosa diversa da quella che dice lei, do solo voce alle cose che pensa anche lei! Cioè oggi per sostenere il ricco patrimonio di strumenti che operano nel campo dell’informazione regionale noi spendiamo 198 mila euro, una cosa ben diversa dal miliardo da cui siamo partiti. Certo, ci saranno le ristrettezze, c’è tutto quello che lei vuole, ma mi sembra comunque una scelta che marca l’impegno della Giunta regionale, che secondo me rispetto a questo settore è un impegno inadeguato.
Inoltre è una scelta, colleghi Consiglieri, che fa a cazzotti con l’iniziativa promozionale propagandistica autoreferenziale di questa Giunta regionale, che per farsi pubblicità spende centinaia e centinaia di migliaia di euro e li spende in maniera strumentale anche in prossimità e durante le campagne elettorali e addirittura anche quando c’è divieto di fare comunicazione istituzionale.
E’ qui che sta la gravità di un decadimento del costume politico-amministrativo! Ovvero, da una parte non si danno risorse agli strumenti dell’informazione minore, dall’altra si spende e spande per promuoversi e per garantire un’autoreferenzialità. Che però non è data dai fatti, il gruppo del Pdl lo ha detto ripetutamente anche quando ha accusato la Giunta di un utilizzo improprio di risorse e di spendere e spandere per incarichi a giornalisti esterni, per le convenzioni, insomma, per una comunicazione di palazzo.
E’ questo il senso per cui dico che anche questa è una legge datata, inadeguata, insufficiente e che certamente non corrisponde alle esigenze della società marchigiana.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Ho qui il resoconto dell’anno 2008, non so se i colleghi lo conoscono, penso di sì, perché poi quando richiamo la necessità di un’analisi di quella che è stata l’utilizzazione concreta dello strumento tutti dicono: “sì, sì, questo lo conosciamo”. Quindi ritengo di parlare a colleghi edotti. Non so allora se vi è saltato all’occhio anche a voi che su complessive 29 richieste di contributi evase, relative ai 42 mila euro per i periodici ed iniziative editoriali, ben 16 sono anconetane, mentre 6 sono ascolane, 2 pesaresi, 4 maceratesi e 2 fermane. Pertanto c’è una richiesta copiosa evasa della provincia di Ancona che mi pare sia stata, appunto, quella più massiccia.
Ritengo dunque che questi criteri non solo abbiano quel vizio denunciato anche dal Consigliere Giannotti, che è una limitazione di fondo evidente, ma c’è anche una limitazione di impostazione.
Inoltre sono viziati anche per quanto concerne l’equilibrio dei territori. Non è possibile che in una realtà come la nostra, che vede decine e decine di associazioni, centinaia di iniziative editoriali e di informazione, vi sia poi questo squilibrio. Ripeto, quasi i tre quarti del poco finanziamento che c’è viene destinato ad iniziative collocate territorialmente soltanto in una provincia delle Marche.
Il fatto quindi che questo strumento sia da rivedere mi sembra la spia più evidente, c’è penuria di fondi e mancanza di equilibrio nella distribuzione delle risorse sul territorio. Non mi pare, infatti, che l’altra parte del territorio, cioè le province di Pesaro, Macerata, Fermo e Ascoli, possa rappresentare il quarto che è stato liquidato concretamente. Dovremmo, invece, guardare alle Marche come i cinque/quinti della nostra realtà territoriale, perché ritengo che l’esigenza sia quella di sostenere tutte le iniziative guardando l’equilibrio dei territori. Questo lo dico da Consigliere regionale, come molto spesso ricordano i miei colleghi dei banchi della maggioranza quando magari fanno degli appunti di natura territoriale. Allora se siamo Consiglieri regionali di tutta la regione dovremmo accorgerci di questa stortura ed inefficienza.
Dai dati del 2008 rilevo, inoltre, che in questi anni per certe testate vi è una costante, ovvero che ogni anno le troviamo presenti tra i beneficiari, cosa che non avviene invece per altre iniziative editoriali ed informative. Allora anche su questo bisogna verificare il meccanismo di funzionamento, perché se ci sono alcuni che prendono ogni anno dei finanziamenti anche di una certa consistenza mentre altri no, bisognerebbe verificarne la ragione giuridica, la ragione sottostante, cioè se vi è stata un’attività che diversamente da altre iniziative informative ha avuto una ciclicità e una periodicità rispetto ad altri gruppi o ad altre società che hanno fatto invece solo per quell’anno una certa iniziativa. Però a me non pare sia così, perché quasi tutte queste liquidazioni sono relative a testate e periodici che hanno un funzionamento che negli anni non si è mai interrotto.
Mi salta quindi all’occhio anche questo tipo di situazione, cioè il fatto che alcune iniziative sono presenti ogni anno mentre altre no. Dunque è una verifica da fare proprio alla luce della necessità di modificare lo strumento sia normativo che regolamentare che, a nostro avviso, non dà quelle risposte che invece avrebbe dovuto dare nell’auspicio del legislatore del tempo.

PRESIDENTE. La discussione è chiusa. Passiamo alla votazione.

Ordine del giorno dei Consiglieri Mollaroli, Mammoli, Giannini, D’Isidoro:
“Premesso che:
con legge regionale 31 marzo 2009 n. 7 (deliberazione legislativa del 24 marzo 2009 n. 136) “Sostegno del cinema e dell’audiovisivo” è stata impiegata a parziale copertura finanziaria del provvedimento la somma di euro 10.000,00 iscritta al capitolo 53103102;
la I Commissione consiliare nella seduta del 7 maggio 2009 ha licenziato la Proposta di Atto Amministrativo n. 114/09 concernente il Programma degli interventi 2009 – Criteri e modalità per la concessione dei contributi ai sensi degli articoli 2 e 3 della legge regionale 6 agosto 1997, n. 51 “Norme per il sostegno dell’informazione e dell’editoria locale”, approvando le modifiche finanziarie necessarie per adeguare l’atto all’attuale disponibilità di risorse che risulta diminuita di euro 10.000,00 utilizzati a parziale copertura finanziaria della suddetta l.r. n. 7/09;
Considerato che per consentire l’acquisto di un maggior numero di copie delle pubblicazioni più importanti volte alla promozione dell’immagine della Regione, nonché per consentire al Servizio di Giunta competente di partecipare alla coproduzione delle opere più importanti volte alla diffusione della cultura regionale e alla divulgazione di notizie relative alle azioni regionali è opportuno incrementare le risorse finanziarie della l.r. n. 51/1997;
Impegna la Giunta regionale in sede di assestamento di bilancio, ad integrare euro 10.000,00 il capitolo 53103102 nonché ad incrementare con ulteriori risorse la quota dello stanziamento della l.r. 51/97 al fine di rendere raggiungibili i suoi obiettivi.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 114. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)



Interrogazione n. 1241
del Consigliere Brandoni
“Licenziamento di un delegato sindacale da parte del Gruppo Tod’s”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1241 del Consigliere Brandoni. Per la Giunta risponde l’Assessore Badiali.

Fabio BADIALI. Con ordinanza del giorno 11 maggio 2009 il giudice del lavoro ha ordinato l’immediata reintegrazione nel posto di lavoro dell’operaio, delegato sindacale, licenziato dalla Tod’s Spa.
Le ultime notizie di cui disponiamo ci dicono che l’azienda avrebbe reintegrato il lavoratore come da ordinanza ma solo dal punto di vista economico, senza far riprendere l’attività lavorativa. Questa decisione, comunicata al sindacato, viene presa perché l’azienda esprime la volontà di ricorrere contro l’ordinanza del giudice.
Come Assessore al lavoro e alle attività produttive non riesco a comprendere bene il comportamento dell’azienda in questo frangente. L’ordinanza del giudice stabilisce che “la lettera del lavoratore fortemente critica nei confronti del suo datore di lavoro e le espressioni colorite ed immaginifiche usate non possono ritenersi sufficienti a giustificare il licenziamento non emergendo alcuna volontà a recare danno allo stesso né di arrecare pregiudizio all’attività produttiva della società”.
Sono ovviamente convinto della necessità che in ogni azienda – oltre ad esserci il rispetto dei diritti sindacali – si stabiliscano rapporti proficui di collaborazione tra maestranze e proprietà anche in funzione di superare le difficoltà legate all’attuale recessione e crisi finanziaria. Anche su questo aspetto credo che la storia delle relazioni sindacali di questa regione possa registrare un clima di tradizionale rispetto e attenzione reciproco che ritengo sia alla base della tenuta del modello marchigiano di sviluppo. Mi sono attivato e mi attiverò ancora personalmente con il gruppo industriale in questione per ribadire questi principi che, ripeto, soprattutto in momenti di difficoltà sono un patrimonio per la salvaguardia del sistema “impresa/lavoro”. Sentiremo l’azienda, cercheremo di agevolare in ogni modo una soluzione positiva del caso specifico proprio in considerazione dell’importanza della collaborazione in questi difficili momenti.
Nel merito dei punti sollevati dall’interrogante non risultano contributi erogati o in erogazione dei confronti di aziende del gruppo Tod’s. Non sono in grado di rispondere in merito alle altre eventuali aziende di proprietà del signor x in quanto non dispongo dei dati necessari ad identificarle sul territorio marchigiano. Peraltro, nelle ipotesi di incentivi o di altre forme di sostegno pubblico, i casi di recesso, revoca o disimpegno delle risorse pubbliche sono stabiliti dalle nonne o dalle condizioni dei bandi, quindi non sarebbe possibile sospendere l’erogazione delle agevolazioni se non nei casi espressamente previsti in sede di concessione del contributo. Nella maggior parte dei casi i bandi prevedono la salvaguardia dei livelli occupazionali, sia sotto forma di premialità per chi assume, sia come motivo di revoca per la riduzione del personale, mentre per la tutela dei singoli lavoratori l’ordinamento giuridico prevede una normativa specifica e devono essere pertanto attivati gli ordinari rimedi giurisdizionali.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Brandoni.

Giuliano BRANDONI. Innanzitutto grazie, Assessore, perché lo stupore che questa vicenda continua a suscitare è suo come mio. Ed allo stupore io aggiungerei anche totale indignazione, perché quello a cui assistiamo oggi, non ieri, è un atteggiamento di prevaricazione e di senso dell’impunità assoluta da parte di chi ha il potere della finanza.
Non si è infatti obbedito integralmente ad un dispositivo del giudice che reintegra il lavoratore e che lo reintegra non tanto dal punto di vista salariale ma chiede che sia reintegrato nella sua assoluta e vera dignità, quella di poter partecipare non solo all’attività produttiva ma di essere lì, insieme agli altri lavoratori, insieme ai suoi compagni di vita e di lavoro, a sostenere il proprio punto di vista e i suoi diritti.
Già questo è un elemento che dovrebbe ulteriormente far riflettere l’azione legislativa di questa Assemblea e di questa Giunta regionale.
Lei dice, Assessore, che non abbiamo strumenti relativamente al fatto che questa prevaricazione possa essere sanzionata dal punto di vista amministrativo anche da noi. Non abbiamo strumenti perché credo che non si poteva prevedere o pensare ad una degenerazione e ad un’inciviltà di questo livello, non si poteva prevedere che ancora nelle nostre fabbriche, nei nostri luoghi di lavoro, un lavoratore potesse essere licenziato e minacciato per le sue opinioni, espresse, come anche lei ha ricordato, esattamente con firma e con assunzione di responsabilità.
Tutto questo la dice lunga sul clima che c’è oggi nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro, un clima che purtroppo si accompagna quotidianamente – vorrei che ogni volta lo si ricordasse – con una condizione di vita che è drammatica. Ogni giorno, infatti, i giornali ci riportano di incidenti sul lavoro e di drammi anche di questo tipo.
Allora tutelare il lavoratore della Tod’s significa tutelare i diritti del lavoro all’interno delle fabbriche.
Sicché le chiedo, Assessore, e impegnerò la mia azione legislativa, affinché sia prodotta una più approfondita attenzione a meccanismi di questo tipo.
Ma aggiungo. E’ bene chiamare per nome e cognome l’imprenditore in specie, visto che è ossequiato e abituato a molte genuflessioni anche da parte della politica regionale, egli si chiama Diego Della Valle, quindi chiedo che alle manifestazioni pubbliche che la Regione organizza non sia più invitato, come non sia più invitato ai tanti saloni in cui si promuove il meglio dell’attività marchigiana, perché questo imprenditore dà del nostro territorio e della nostra civiltà un’immagine sbagliata. Noi siamo la regione dell’accoglienza, siamo la regione in cui il rapporto tra lavoro e imprenditore ha ancora in tante situazioni un qualche livello di rispetto e di civiltà.
Quest’azione, invece, ha introdotto un vulnus che dobbiamo assolutamente cancellare ed in questo vulnus il ruolo dell’azione pubblica è decisivo. E’ per questo che rinnovo questo tipo di richiesta e questo tipo di azione; sarà anche cura del mio Gruppo trovare le forme e le iniziative affinché ciò sia fatto.


Interrogazione n. 1144
del Consigliere Massi
“Determina del Direttore generale Asur n. 742/ASURDG del 30.9.2008 – Modello organizzativo aziendale dei processi di contabilità – determinazione”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’interrogazione n. 1144 del Consigliere Massi viene rinviata in quanto l’interrogante ha chiesto congedo.


Interrogazione n. 1089
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 8932 dell’11 settembre 2007 in relazione a mancata conferma Direttore Zona territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1090
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 664 del 14 gennaio 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1091
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 959 dell’18 gennaio 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1093
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 1892 dell’7 febbraio 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1094
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 2173 del 12 febbraio 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1095
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 2187 del 12 febbraio 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1096
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 2544 del 19 febbraio 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1097
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 3618 dell’11 marzo 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1098
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 3622 dell’ 11 marzo 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1099
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 3948 del 17 marzo 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1100
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 4022 del 18 marzo 2008 e prot. 4106 del 20 marzo 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1101
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 4107 del 20 marzo 2008 e prot. 2544 del 19 febbraio 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1102
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 4443 del 26 marzo 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1103
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 4799 del 2 aprile 2008 e prot. 5003 del 7 aprile 2008 e prot. 6139 del 30 aprile 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1104
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 5434 del 15 aprile 2008 e prot. 5342 dell’ 11 aprile 2008 e prot. 7773 del 4 giugno 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1105
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 6139 del 30 aprile 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1106
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 7080 del 21 maggio 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1107
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 8282 del 13 giugno 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1108
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 8289 del 16 giugno 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona territoriale 13 di Ascoli Piceno”
Interrogazione n. 1109
del Consigliere Castelli
“Nota ASUR prot. 8588 del 19 giugno 2008 e prot. 9756 del 10 luglio 2008 in relazione a mancata conferma Direttore Zona Territoriale 13 di Ascoli Piceno”

Abbinate

(Decadenza)

PRESIDENTE. Le interrogazioni n. 1089, 1090, 1091, 1093, 1094, 1095, 1096, 1097, 1098, 1099, 1100, 1101, 1102, 1103, 1104, 1105, 1106, 1107, 1108, 1109 del Consigliere Castelli decadono per assenza dello stesso.


Interrogazione n. 1183
dei Consiglieri Comi, Giannini
“Centrale Turbogas località Berta di San Severino Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1183 dei Consiglieri Comi, Giannini. Per la Giunta risponde l’Assessore Amagliani.

Marco AMAGLIANI. In risposta all’interrogazione di cui all’oggetto e relativa alla costruzione ed esercizio di una centrale a ciclo combinato da 370 Mega Watt elettrici da realizzare nel territorio comunale di San Severino Marche e delle opere connesse, si precisa quanto segue.
II Ministero dello sviluppo economico con decreto del Direttore generale n. 55/02/2009 DNG del 20 aprile 2009, ha concluso negativamente il procedimento di autorizzazione stabilito dalla legge n. 55/2002. L’esito del procedimento statale si basa essenzialmente sulla delibera di Giunta regionale n. 1086 del 30 luglio 2008 mediante la quale è stata negata l’intesa Stato-Regione prevista dalla legge n. 55/2002.
Le motivazioni che stanno alla base del provvedimento negativo regionale sono che le dimensioni dell’impianto, in termini di potenza elettrica istallata, non sono conformi con quanto previsto nel Piano energetico ambientale regionale (PEAR) approvato con deliberazione amministrativa del Consiglio regionale n. 175/2005. In particolare l’impianto in questione prevede una potenza di 370 MWe mentre il PEAR indica il limite di potenza in 85-100 MWe.
Vorrei aggiungere che rispondo ad un’interrogazione di molti mesi fa, per cui ho potuto verificare – lo dico qui come discussione politica – alcune novità, quella più interessante – e lo dico in termini negativi, ma oserei dire eclatante – è quella che il Senatore Baldassarri giunto nelle Marche qualche giorno fa in occasione della campagna elettorale, pare abbia detto – lo ho letto sui resoconti giornalistici –: “guardate, non c’è più problema, interverrà il Governo centrale”. Quindi sia la centrale di San Severino Marche – per cui in qualche modo la riproposizione dell’apertura del procedimento – sia la centrale di Falconara Marittima Raffineria Api verranno fatte perché il Governo centrale darà la propria autorizzazione.
Penso che se questo avverrà – e sarà in virtù del fatto che verrà modificata una legge nazionale n. 55/2002 – dico fin d’ora che saremo di fronte ad un atteggiamento di protervia da parte del Governo centrale nei confronti del Governo locale, di cui è evidente che poi ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità.
Come è altrettanto evidente che sarebbe davvero la prima volta che un Governo centrale agisce in questo modo nei confronti di una Regione. Una delle poche Regioni d’Italia che si è dotata di uno strumento di programmazione con il quale, d’accordo o non d’accordo, si decide che sul proprio territorio si operi in un determinato modo. Quindi siamo una Regione che ha un Piano che sta dando degli effetti, gli stessi effetti, peraltro, proposti dal Presidente Obama – ed io non sono un obamiano, non sono mai stato tifoso di nulla, mi aspetto solo risultati concreti -. Tutti ci riempiamo la bocca e sprechiamo fiumi di inchiostro per ribadire quanto di buono ci sia nella proposta obamiana in merito alle energie rinnovabili e al risparmio energetico. Noi dunque questo l’abbiamo già fatto quattro anni fa, ci siamo dotati di un Piano che prevede tutto questo e che peraltro, ripeto, sta dando i suoi frutti.
Pertanto se ci dovessimo trovare di fronte ad un atteggiamento di questo tipo non potremmo notare che la protervia, che peraltro non è nuova, da parte del Governo attuale, allora personalmente metterò in campo, perché ho creduto e continuo a credere in questo strumento, quanto sarà nelle mie possibilità per oppormi in tutti i modi e in tutte le sedi ad un atteggiamento di questo tipo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Comi.

Francesco COMI. Due considerazioni rapidissime, la prima rivolta all’Assessore Amagliani, la seconda ai colleghi di minoranza ed al Consigliere neo Presidente della Provincia di Macerata Capponi.
All’Assessore Amagliani voglio esprimere la soddisfazione per aver mantenuto fede ad un impegno che questa Assemblea legislativa aveva assunto unanimemente, quello cioè di coinvolgere i livelli e le autonomie locali nei percorsi di definizione delle strategie energetiche, attraverso le Conferenze dei servizi, attraverso il parere delle Province, quindi nel rispetto della legge n. 55 e degli strumenti di programmazione da noi adottati.
Aver rispettato quell’impegno è significato, malgrado la resistenza del Ministero e del Governo nazionale, essersi opposti al disegno di realizzare due grossi impianti energetici che contraddicevano la nostra strategia territoriale.
La seconda riflessione la vorrei rivolgere ai Consiglieri di minoranza, soprattutto a quelli maceratesi. Abbiamo seguito un percorso dietro un auspicio comune, quello di non realizzare sia la centrale Turbogas di San Severino che la mega centrale di Falconara. Abbiamo seguito un percorso che veniva dettato dal legislatore, che ci diceva attraverso la legge n. 55: “ascolteremo il parere delle Autonomie locali, privilegeremo le Conferenze dei servizi come luoghi di confronto”.
Questo l’abbiamo fatto, le Conferenze dei servizi si sono pronunciate e hanno espresso parere contrario e la Regione Marche nella sua autonomia ha predisposto il suo Piano. Poi oggi veniamo a sapere, dopo che tutti gli atti sono stati assunti unanimemente contraddicendo le scelte del Governo nazionale, che un autorevole esponente di questo Governo ci dice: “visto che il territorio si esprime in questo modo modificheremo la legge per togliere autonomia ai territori”.
Questo sfregio nei confronti della Regione, dei Comuni e delle Province è un atto che ci sorprende. Voglio quindi sperare che tutti i Consiglieri e i Parlamentari della regione Marche vigilino affinché i percorsi democratici di coinvolgimento dei vari livelli e delle varie autonomie locali vengano rispettati, soprattutto per quello riguarda l’autonomia nella programmazione delle politiche energetiche.

PRESIDENTE. Prima di proseguire vorrei salutare, anche a nome vostro, il Consigliere Capponi e fargli i complimenti e gli auguri di buon lavoro per la sua elezione a Presidente della Provincia di Macerata.

(applausi in Aula)


Interrogazione n. 1135
dei Consiglieri Rocchi, D’Isidoro
“Tagli significativi nelle scuole delle ore di sostegno agli alunni diversamente abili”
(Ritiro)

PRESIDENTE. L’interrogazione n. 1135 dei Consiglieri Rocchi e D’Isidoro viene ritirata.


Interrogazione n. 1207
della Consigliera Mammoli
“Crisi occupazionale presso lo stabilimento New Holland di Jesi”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1207 della Consigliera Mammoli. Per la Giunta risponde l’Assessore Badiali.

Fabio BADIALI. In merito all’oggetto dell’interrogazione si fa presente che le risorse sono già state individuate con il bilancio 2009, predisposto all’insegna dell’equità, della solidarietà e del contrasto alla crisi annunciata. Il Governo regionale affronta come sempre le situazioni di crisi con lo stesso impegno in tutte le realtà territoriali marchigiane interessate.
La Vallesina riceve la medesima attenzione che viene riservata alle altre zone in difficoltà, perché la Regione ha posto il lavoro, la tutela dei lavoratori e il sistema produttivo, in particolare, le piccole e medie imprese al centro della propria azione amministrativa.
La Regione Marche ha adottato diverse misure tra cui: i contratti di solidarietà per evitare i licenziamenti, i contributi di solidarietà per le famiglie dei lavoratori licenziati a seguito della crisi, il fondo di garanzia per sostenere l’accesso al credito delle piccole e medie imprese, gli ammortizzatori sociali in deroga per tutti quelli che non ne avevano diritto secondo la normativa, il protocollo con le banche per l’anticipo della cassa integrazione per i lavoratori. Un pacchetto di misure anticrisi su tutto il territorio regionale uguale per tutti e che consente di non lasciare indietro nessuno e di salvaguardare tutti i lavoratori colpiti dalla crisi.
Inoltre la stessa Vallesina è stata inserita nel progetto ARCO, dedicato allo sviluppo dell’artigianato, del commercio e del turismo con fondi sociali europei.
Il progetto in collaborazione con il Ministero del Lavoro e Italia Lavoro a breve verrà avviato con diverse azioni previste tra cui gli incentivi alle assunzioni, sostegno all’autoimprenditorialità e assistenza tecnica all’impresa.
Sul piano delle iniziative a carattere nazionale il Presidente Spacca ha partecipato lo scorso 30 aprile all’incontro con i vertici sindacali del Gruppo Fiat, indicando la necessità che anche per il settore dei trattori e macchine movimento terra il Governo adotti meccanismi di incentivazione al consumo (rottamazione) che, in analogia a quanto posto in essere per il settore auto, possano rilanciare i consumi. Nei prossimi giorni, a richiesta delle Regioni, sarà convocata da Palazzo Chigi una riunione che vedrà la partecipazione della Fiat per discutere delle prospettive del piano industriale e delle ricadute sui livelli occupazionali sul territorio nazionale.
L’incontro con il Governo, richiesto dal Presidente delle Regioni Errani e a cui sono invitati tutti i Presidenti delle Regioni dove hanno sede gli impianti del gruppo Fiat, è convocato a Palazzo Chigi con il Presidente Berlusconi per il giorno 18 alle ore 9,00.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Mammoli.

Katia MAMMOLI. Questa interrogazione l’ho presentata diversi mesi fa in occasione della crisi della New Holland, che stava infatti mettendo in cassa integrazione alcuni suoi lavoratori; sinceramente devo anche dire che non mi ero neppure accorta che fosse iscritta all’ordine del giorno odierno.
Rispetto alle notizie finali che mi sono state date ringrazio l’Assessore, però non posso fare a meno di non notare nella risposta di oggi e in quella data sulla stampa oltre che nell’atteggiamento usato dal Presidente rispetto a questa mia interrogazione, una forma di quasi offesa, nonostante avessi soltanto lo scopo di porre in evidenza ciò che stava succedendo sul territorio.
Mi dispiace dunque che questa interrogazione sia allora che oggi viene vista, e non soltanto dall’Assessore, come una forma di contrapposizione territoriale e personale.
Ringrazio quindi l’Assessore per le ultime notizie che mi ha dato e ribadisco che questa interrogazione aveva soltanto lo scopo di porre in evidenza quello che stava succedendo nel territorio di Jesi e della Vallesina, oltre a quelle azioni prese con scelte specifiche, diverse quindi dagli ammortizzatori sociali, come ad esempio invogliare le aziende in alcuni territori della provincia di Ancona esonerandole dal pagamento degli oneri di urbanizzazione, oppure finanziamenti per sviluppare il settore culturale, turistico, ecc..
Quindi la mia interrogazione voleva semplicemente evidenziare se era il caso che questo tipo di interventi, dunque non quelli che vengono fatti per tutti, venissero distribuiti in un territorio più ampio. Nell’interrogazione pertanto non c’era nessuna volontà critica, era semplicemente per evidenziare la situazione che si stava generando.
Sono soddisfatta della risposta che mi è stata data, non avevo dubbi che sarebbe stata questa. Peraltro, essendo un’interrogazione presentata da un componente della maggioranza, si comprende che il suo intento era anche quello di vedere svolta questa risposta e non dunque perché si voleva offendere qualcuno.
Mi fa piacere che oggi qui in Aula ho avuto l’occasione di chiarire la mia posizione.


Interrogazione n. 1203
della Consigliera Giannini
“Ufficio sanitario dell’Agenzia INPS di Civitanova Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1203 della Consigliera Giannini. Per la Giunta risponde l’Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. In merito all’interrogazione del 16 gennaio 2009, quindi è un po’ datata, si fa riferimento alla e-mail del 29 gennaio 2009 concernente la questione menzionata in oggetto per assicurare che tutte le misure sono state adottate per mantenere i migliori livelli di servizio agli utenti che fanno riferimento all’Agenzia di Civitanova e alla funzionalità dell’Ufficio sanitario stesso.
In particolare il Centro medico legale della Direzione provinciale di Macerata assicura la presenza di un sanitario presso l’Agenzia in tutti quei casi in cui il cittadino, che ha presentato domanda di AOI o di pensione di invalidità, sia portatore di patologie gravi e funzionalmente impegnative. I medici della Direzione provinciale di Macerata continuano ad effettuare le visite presso il domicilio dell’utente quando ne ricorrono i presupposti medici, così come avviene in tutte le province della nostra regione. Per un ottimale svolgimento dell’attività lavorativa è stato attivato un servizio di trasmissione giornaliero attraverso corriere tra l’Agenzia di Civitanova e la Direzione.
L’attività di monitoraggio su eventuali problematiche nate in relazione alla nuova organizzazione del servizio di che trattasi non ha mostrato alcuna problematica giusta la relazione inoltrata dal ns. responsabile medico legale della sede di Macerata da cui dipende funzionalmente Civitanova. Questa Direzione regionale resta comunque attenta affinché i pur necessari interventi riorganizzativi legati agli obiettivi di razionalizzazione posti dalla Direzione generale non arrechino disagio alcuno alla cittadinanza.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Giannini.

Sara GIANNINI. Ho ascoltato con attenzione la risposta dell’Assessore Mezzolani, ritengo però che ci sia bisogno di una verifica più approfondita. Questo perché l’indicazione che viene data è quella di una ristrutturazione che penalizza soprattutto le persone più deboli, più fragili, quelle cioè che sono in un momento di difficoltà e che devono sì affidarsi a meccanismi di accentramento e di controllo e di monitoraggio, ma che in realtà non trovano, soprattutto in una zona così densamente abitata e con molte problematiche come quella di Civitanova, una risposta immediata.
Questa ristrutturazione forse doveva essere valutata più approfonditamente e doveva anche tenere conto della popolazione che il servizio precedente serviva e delle necessità. Anche perché è vero che non risultano lamentele ufficiali o ricorsi ufficiali, ma siamo tempestati, e ancora più di noi i sindacati che su questo hanno preso una posizione con le segreterie provinciali, di richieste di intervento e di rimessa in pristino di questo servizio.
Quindi, Assessore, le chiedo di approfondire la questione, di verificare se le notizie che ha, magari dovute al primo impatto della ristrutturazione del servizio, continuano ad essere tranquillizzanti. Io ritengo che abbiamo bisogno, oltre che di una necessaria e rigorosa organizzazione e controllo degli sprechi delle persone e delle risorse di cui abbiamo disponibilità, anche della necessità di capire quali sono i servizi, che anche se costano non possono essere sottratti ai cittadini, ripeto, soprattutto in una zona così complessa e con bisogni così ampi come quella di Civitanova e dei comuni che afferiscono ad essa.

Interrogazione n. 1191
del Consigliere Silvetti
“Incompatibilità nomina del Presidente dell’INRCA”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1191 del Consigliere Silvetti. Per la Giunta risponde l’Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Con questa interrogazione del 18 dicembre 2008, quindi anche questa è datata, il Consigliere Silvetti interrogava la Presidenza in relazione ad eventuali inopportunità della nomina al Consiglio di indirizzo e di verifica dell’INRCA di Don Vinicio Albanesi e naturalmente altre cose che ne conseguivano.
Al riguardo va innanzitutto premesso che la nomina di Don Vinicio Albanesi a Presidente del Consiglio di indirizzo e verifica dell’INRCA ha rispettato in modo corretto ed ineccepibile, sia la procedura prevista dalla normativa regionale (l.r. n. 21/06) e nazionale, che i requisiti e le capacità legati alla persona. Infatti la procedure formale di nomina rimette alla competenza del Presidente della Giunta regionale la scelta, sentito il Ministro della salute il quale ha espresso parere favorevole con nota ufficiale del 10 luglio 2007, dopo che la Giunta regionale con deliberazione n. 719/07 aveva proposto il nominativo di Don Vinicio Albanesi allo stesso Ministro.
In merito ai requisiti ed alle capacita legati alla persona possiamo tranquillamente affermare che lo spessore, la competenza, l’umanità, la passione sociale e civile di Don Vinicio Albanesi sono noti nelle Marche come a livello nazionale. Don Vinicio Albanesi ha una esperienza personale di impegno sociale apprezzata in tutta Italia, tant’è che la sua nomina, come prevede la legge, è avvenuta d’intesa tra la Regione e il Ministero alla salute. La decisione del Governo regionale di nominarlo alla guida dell’organo di indirizzo e verifica dell’Inrca si è basata proprio su questa lunga esperienza e capacità manageriale nel campo delle fragilità sociale di Don Vinicio.
Tutto ciò premesso ed entrando nello specifico dell’interrogazione relativo all’incompatibilità della nomina, ai paventati conflitti di interesse ed alle concentrazioni di potere gestionale socio sanitario, va rilevato con fermezza come tutto non corrisponda alla realtà.
Infatti la Comunità di Capodarco è convenzionata con il Servizio sanitario regionale per prestazioni sanitarie che poco hanno a che vedere con gli anziani, trattando prevalentemente “soggetti affetti da minorazioni fisiche, psichiche e sensoriali dipendenti da qualunque causa”.
Don Vinicio Albanesi, dunque, è il responsabile di una delle tante strutture regionali che non si occupano di anziani ma offrono aiuto e assistenza alle persone fragili.
Gli accordi contrattuali che le Zone territoriali stipulano con la Comunità di Capodarco rispondono a precise disposizioni regionali di programmazione e di budget che investono tutte le strutture che erogano le stesse prestazioni sanitarie nel territorio regionale.
Si precisa, infine, che la spesa sostenuta per il convenzionamento con la Comunità di Capodarco nel 2007 è stata pari a € 2.139.640 e nel 2008 è stata pari a € 2.203.830. La differenza pari a € 64.190 va attribuita ad una rivalutazione delle tariffe, decisa nel 2007 con apposita deliberazione di Giunta che, ovviamente, ha investito tutte le strutture accreditate che insistono nel territorio regionale. Alle suddette somme corrispondono ovviamente le prestazioni fatturate.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Silvetti.

Daniele SILVETTI. Ringrazio l’Assessore per la risposta nella quale ha avuto modo di sottolineare essere un po’ tardiva o comunque datata, visto che è stata presentata lo scorso anno.
A parte questo, l’interrogazione sostanzialmente non sollevava assolutamente sulla nomina alcune eccezioni di irregolarità dal punto di vista tecnico, c’era invece più di qualche perplessità sull’opportunità che venisse fatta a favore di Don Vinicio. Questo perché al momento della nomina era – e credo lo sia ancora, ma non ho questo dato – presidente di una Comunità che era convenzionata, e lo è tuttora, con la Regione Marche. Per cui le perplessità e le conflittualità sono emerse fin da quando si era riscontrato che nella stessa persona si concentravano interessi di una comunità e interessi di un organismo appartenente alla struttura sanitaria locale.
E’ chiaro quindi che le nostre perplessità rimangono, ma che non c’è alcun tipo di contestazione sulla dignità, sulla persona, sulla professionalità, sulle capacità. Per amor del cielo, nessuno ha voluto sollevarlo, però, ripeto, crediamo che questo sia stato un passaggio inopportuno e indelicato soprattutto per il territorio.
Sicché non ho voluto sollevare questioni di trasparenza ma di conflittualità sì. Questo lo ribadiamo con vigore, pertanto riteniamo che tale passaggio debba essere sanato quanto prima magari rivedendo la decisione.

Interrogazione n. 1233
del Consigliere Massi
“Crisi azienda pelletterie Tolentino: incontro con l’Assessore al lavoro”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’interrogazione n. 12334 del Consigliere Massi viene rinviata in quanto l’interrogante ha chiesto congedo.


Interrogazione n. 1263
del Consigliere Binci
“Quote sanitarie nelle residenze protette e quote a carico degli utenti delle residenze protette e nelle residenze sanitarie assistenziali per anziani”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1263 del Consigliere Binci. Per la Giunta risponde l’Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Vista l’interrogazione puntuale presentata dal Consigliere Binci si riscontra quanto segue.
I posti letto “autorizzati” nelle Marche come Residenze protette sono 4.200; il precedente Piano sanitario regionale fissava in 2.500 posti letto il tetto di quelli convenzionabili (e quindi pagabili). Con l’applicazione delle d.g.r. 323/05 e 704/06 da parte delle Zone territoriali dell’ASUR e una serie di assestamenti e consolidamenti collegati ai budget degli anni scorsi, complessivamente i posti letto convenzionabili nel 2005 sono diventati 2.641, con un investimento finanziario annuale della Regione pari a 7,6 milioni di euro che si aggiungevano ai circa 10,5 milioni di euro già impiegati in precedenza.
Nel 2008 si è provveduto ad un finanziamento aggiuntivo di 6,5 milioni di euro, di cui 4,5 milioni di euro destinati all’aumento del numero di posti letto convenzionabili nella misura di 770, e 2,0 milioni per il potenziamento dell’Assistenza domiciliare integrata. In forza di questa deliberazione i posti letto delle Residenze protette convenzionabili a partire dal novembre 2008 sono diventati 3.411. Con questo ulteriore finanziamento il fondo per la non autosufficienza ammonta a circa 22 milioni di euro.
Questo significativo allargamento del numero dei posti letto convenzionati dovrà confrontarsi con l’emanazione imminente dell’atto di fabbisogno che individuerà, anche per le Residenze protette, il nuovo numero di posti letto convenzionabili nella regione, in base ai criteri di bisogno assistenziale.
L’attuale tariffa in Residenza protetta stabilita dalla d.g.r. 323/2005 prevede che:
- il “valore medio regionale di riferimento della componente alberghiera a carico dell’utente (o del Comune)” sia di 33 € al giorno; questa viene regolarmente percepita dagli Enti gestori e pagata dagli utenti e dalle loro famiglie. L’art. 18 del modello di convenzione allegato alla d.g.r. 704/06 prevedeva che “Fino al raggiungimento degli obiettivi di assistenza sanitaria e socio-sanitaria definiti dalla Regione Marche, le strutture che alla data di stipulazione della presente convenzione erogano standard assistenziali superiori a quelli attualmente garantiti dalla quota sanitaria utilizzando figure professionali sociali, possono derogare dal tetto fissato per la retta giornaliera concordandola con il Distretto sanitario e l’Ambito territoriale sociale”. Questa norma non è stata rinnovata nel modello di convenzione approvato con la d.g.r. 1493/08 che sostituisce il precedente per l’anno 2009.
- per la parte sanitaria la Regione paga attualmente l’intera quota di 33 € per il 15 dei posti convenzionati, mentre paga il 50% di essa per i restanti posti; tale comportamento è previsto dalla norma regionale in vigore (d.g.r. 704/06) per cui la componente a carico del SSR della retta giornaliera nelle Residenze protette (che comprende l’assistenza sanitaria erogata in forma indiretta) è calcolata in:
“i) 33 euro nelle residenze protette che offrono 100 minuti di assistenza giornaliera (di cui 20 minuti di assistenza infermieristica e 80 minuti di assistenza OSS) per ospite non autosufficiente;
ii) 16 euro nelle strutture che nel periodo transitorio offrono 50 minuti di assistenza giornaliera (di cui 10 infermieristica e 40 di operatori socio-sanitari) per ospite non autosufficiente;
ii) 40 euro nei nuclei demenze che offrono 120 minuti di assistenza (di cui 20 minuti dì assistenza infermieristica e 100 minuti di assistenza OSS) per ospite. Qualora le convenzioni in vigore al 1° gennaio 2005 tra strutture residenziali e Zone territoriali prevedano un livello assistenziale maggiore giustificato dalla tipologia di utenza, la componente a carico del SSR sarà determinata in proporzione ai valori sopra riportati.”
Per conosciuti problemi di natura finanziaria il periodo transitorio di cui al precedente punto ii) si è dilatato nel tempo, tanto che anche dal punto di vista degli adeguamenti strutturali ed organizzativi sono stati prorogati i termini previsti dal regolamento regionale applicativo della l.r. 20/02. La l.r. 24 dicembre 2008, n. 37 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2009 e pluriennale 2009/2011 della Regione (Legge finanziaria 2009)” all’art. 22 – Strutture assistenziali recita: “3. II tempo per l’adeguamento ai requisiti minimi organizzativi delle residenze protette per anziani di cui ai numeri 29, 30, 34 e 35 dell’allegato A al regolamento regionale 8 marzo 2004, n. 1, come sostituito dal regolamento regionale 24 ottobre 2006, n. 3, è prorogato di due anni con decorrenza dalla data di entrata in vigore della presente legge.”
La definizione della tariffa giornaliera per l’assistenza nelle Residenze protette è demandata ad un futuro atto della Giunta che raccoglierà le indicazioni del gruppo di lavoro per la costruzione del sistema tariffario complessivo della residenzialità e semi residenzialità, di cui alla d.g.r. 1493/08. Il percorso di costruzione del sistema tariffario per la residenzialità prevede, tra l’altro, una rilevazione dei costi effettivamente sostenuti da un campione di strutture e il confronto con i diversi “portatori di interessi qualificati”, prima di arrivare alla formalizzazione dell’atto da parte della Giunta regionale.
Se è vero che la corresponsione della quota sanitaria relativa al livello di 100 minuti di assistenza al giorno per ogni anziano accolto in una Residenza protetta convenzionata, definito dalla l.r. 20/02, riguarda ancora una quota di posti letto ridotta rispetto al totale, è anche vero che la Regione Marche è impegnata a predisporre un piano di finanziamento che permetterà progressivamente nel corso di alcuni anni di arrivare a chiudere il periodo transitorio e a coprire l’intera quota dei posti convenzionati con 100 minuti di assistenza sanitaria.
Al progressivo incremento della quota sanitaria dovrà corrispondere la diminuzione della quota aggiuntiva tariffaria alberghiera messa attualmente a carico degli ospiti, cioè quella, per intenderci, superiore ai 33 € al giorno.
La definizione del percorso di riallineamento della quota sanitaria alle indicazioni normative vigenti è iniziata con l’approvazione della d.g.r. 1493/08, attualmente in implementazione, anche se ha incontrato la resistenza di alcuni enti gestori rispetto al mancato rinnovo delle deroghe previste dalla d.g.r. 704/06. Sempre nella prospettiva della chiusura del periodo transitorio, in contemporanea all’applicazione della d.g.r. 1493/08, che prevede tavoli di monitoraggio a livello regionale e zonale, si sta aprendo una nuova fase di confronto con le OO.SS., gli Enti gestori e alcuni soggetti rappresentativi degli assistiti per la individuazione delle forme e dei tempi per garantire il pagamento della componente a carico del SSR della retta giornaliera nelle Residenze protette, pari al 50%.
In questo percorso di riallineamento un’attenzione specifica, inoltre, sarà posta alle residenze per gli anziani con forme di demenza grave.
È bene precisare che la Regione ha recentemente impegnato 23 milioni di euro per il prossimo triennio da utilizzare per assegni di cura e servizi di assistenza domiciliare per anziani non autosufficienti.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Ringrazio l’Assessore per la risposta che però non fa altro che confermare quanto evidenziato nella mia interrogazione, cioè che attualmente purtroppo la Regione, che dovrebbe coprire il 50% della parte sanitaria, riesce a farlo solo per il 15% dei casi ospitati nelle Residenze protette, dove si trovano anche pazienti affetti da demenza.
Questo cosa significa? Significa che in questo momento nella nostra regione ci sono famiglie costrette a far ospitare un proprio familiare presso Residenze protette o in Residenze sanitarie assistenziali che devono sostenere il 75% della quota totale, quando invece la quota sanitaria se veniamo ricoverati negli ospedali è sostenuta al 100%. Questo è gravissimo, la questione è tutta qui!
Certo, sono contento che ci sia un percorso di avvicinamento, cioè un piano di finanziamento della quota sanitaria affinché questa venga distribuita negli anni, però a me sembra un percorso che rischia di essere quinquennale se non addirittura decennale. Per cui sarebbe bene sapere a che cosa vanno incontro le nostre famiglie quando hanno una persona ricoverata presso una Residenza protetta.
Qui si parla di una quota sanitaria di 33 euro, però visto che la quota di ricovero presso le RSA è ripartita per il 50% dal sanitario e per il 50% come quota alberghiera, di fatto assistiamo a quote complessive di 66 euro nel caso di malati senza demenza e di 80 euro nel caso di malati con demenza. Purtroppo abbiamo quote assistenziali a carico delle famiglie che arrivano anche a 50-55 euro, ovvero una famiglia per tenere una persona ricoverata presso una Casa di cura spende 1.600 euro al mese. Se invece la quota sanitaria venisse versata interamente dalla Regione, come correttamente dovrebbe essere, una famiglia si troverebbero a versare una quota più accessibile di 1.000 euro, una cifra che più facilmente può essere affrontata con una pensione adeguata e con l’accompagnamento. Quindi la persona sarebbe autonoma da un punto di vista economico senza pesare sulla famiglia.
A questo punto vorrei fare una proposta: bisogna innanzitutto che venga accelerata questa fase intermedia e che poi vengano fatti i controlli. La quota sanitaria e le quote alberghiere – lei questo, Assessore, non lo ha citato – è sì di 33 euro però più o meno il 25%, poi tutte le Residenze applicano il più 25%, ma nessuno controlla la qualità del servizio offerto. So di persone ricoverate presso le Residenze sanitarie che pagano non 33 euro più il 25%, che sarebbe per il massimo di servizio offerto all’interno dei 100 minuti di assistenza, ma arrivano a pagare fino a 50 euro, però poi devono addirittura andare ad imboccare i loro congiunti altrimenti questi non mangerebbero!
Ritengo che in questa situazione ci sia uno spreco di denaro pubblico, c’è un’assistenza pagata dalla Regione che però non viene garantita ai nostri cari.
Riepilogando, occorre una verifica dei livelli di assistenza, perché non si può avere un più 25% se non vengono garantiti almeno i servizi minimi assistenziali (il cambio del pannolone, le pulizie personali, il mangiare), altrimenti sarebbe sotto gli standard di possibile accreditamento e dunque non sopra gli standard di prestazioni che giustificherebbero un aumento.
Altra questione. In questo periodo di avvicinamento e di sforzo della Regione per coprire al 100% la quota sanitaria – che è un nostro dovere, perché se è gratuita per chi va in ospedale deve essere gratuita anche per chi sta in una RSA – almeno dovremmo graduare la quota sanitaria per quelle persone che hanno più bisogno e che non hanno un reddito, per cui magari inseriamo l’ISEE. Se abbiamo solo la possibilità di coprire il 100% della quota sanitaria...

PRESIDENTE. Per cortesia, Consigliere, concluda.

Massimo BINCI. Scusi, Presidente, vorrei finire di articolare questa parte.

PRESIDENTE. Consigliere, lei ha cinque minuti a disposizione e sono già trascorsi otto minuti.

Massimo BINCI. Sì, vorrei solo fare una proposta concreta. Questo 15% della quota sanitaria che va progressivamente aumentando di copertura totale da parte della Regione che venga applicato con l’ISEE, in modo che non ci sia una discriminazione sociale a scapito di quelle famiglie in difficoltà che per qualsiasi motivo non possono mantenere i propri cari presso la loro residenza; oltretutto in questo momento di crisi ci sono famiglie che potrebbero trovarsi in ulteriori e maggiori difficoltà economiche.


Interpellanza n. 56
del Consigliere Castelli
“Ampliamento dell’offerta della Regione Marche in materia di prevenzione delle infezioni da Papilloma virus (HPV) mediante l’ausilio di vaccini”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’interpellanza n. 56 del Consigliere Castelli è rinviata per assenza del Consigliere interpellante.


Interpellanza n. 53
della Consigliera Giannini
“Autorizzazione dei corsi serali per i lavoratori nella provincia di Macerata”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interpellanza n. 53 della Consigliera Giannini che ha la parola per illustrarla.

Sara GIANNINI. Questa interpellanza è datata in quanto è dell’8 settembre 2008, quindi purtroppo è arrivata in discussione con molto ritardo, quasi alla fine dell’anno scolastico, ma è utile comunque che venga illustrata anche per dar modo all’Assessore regionale di poter rispondere nel merito.
Mi sembra che la questione abbia avuto un esito positivo anche grazie alla mobilitazione che c’è stata rispetto alla decisione dell’Ufficio scolastico provinciale di chiudere i corsi serali per i lavoratori nella provincia di Macerata.
Vi era una situazione di grave difficoltà, c’erano molti lavoratori e lavoratrici che con grande sacrificio avevano fatto la preiscrizione al corso, che visto che si doveva svolgere a Civitanova avrebbe consentito loro di poter partecipare spendendo meno tempo possibile. Pertanto ci sembrava ingiusto che venissero penalizzate le aspettative di miglioramento sociale e professionale di molte persone che seppur con grande fatica volevano acquisire un titolo di studio.
In nome del risparmio e in nome della razionalizzazione, invece, non si è tenuto conto che proprio in un momento di grave crisi economica tutte le strutture che servono a produrre riqualificazione, miglioramento professionale, aggiunta di competenze e di qualifiche sono necessarie e utili per i lavoratori, in quanto possono consentire di dare un più ampio spettro di possibilità occupazionali soprattutto per coloro che non avevano ancora acquisito un diploma, certificato ormai richiesto anche per i concorsi pubblici e per i posti di lavoro privati.
Abbiamo indetto una riunione con coloro che erano iscritti al corso e da lì si è chiesto con forza anche alla Regione di produrre un interessamento e una forte richiesta all’Ufficio scolastico provinciale affinché non venisse tolto il corso serale istituito presso l’ITC di Civitanova.
Per questo avevamo anche sostenuto un ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale e quindi chiesto alla Regione di interessarsi e di attivarsi affinché questa domanda di istruzione venisse confermata.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Benatti.

Stefania BENATTI. Come è stato già detto questa interpellanza porta la data dell’8 settembre 2008, quindi purtroppo gli eventi sono andati oltre la richiesta della Consigliera Giannini.
Faccio presente che l’organico degli insegnanti da assegnare alle istituzioni scolastiche, nonostante la sentenza della Corte Costituzionale n. 13 del gennaio 2004, non è ancora competenza delle Regioni, bensì, come detto anche dalla Consigliera, dell’Ufficio scolastico regionale.
La situazione che si è verificata in provincia di Macerata si riferisce alla definizione dell’organico di fatto che è disposto entro il 31 agosto di ogni anno in base agli studenti realmente iscritti.
Gli Uffici scolastici provinciali soddisfano, primariamente il bisogno di organico delle istituzioni scolastiche per i corsi normali, secondariamente per i corsi serali.
L’organico complessivo assegnato alla regione Marche dal Ministero con decreto ministeriale, in prima assegnazione non ha permesso, nell’anno scolastico 2008/2009, in organico di fatto, l’apertura di nuovi primi anni nei corsi serali (nei corsi serali gli adulti sono iscritti direttamente al terzo anno).
L’Ufficio scolastico provinciale di Macerata, comunque, con l’organico residuo è riuscito entro la fine di settembre 2008 ad attivare tutti i corsi serali che hanno sede nell’ITC Corridoni di Civitanova.
La Regione sostiene l’importanza di garantire agli adulti il miglioramento della propria istruzione e formazione al fine di migliorare la propria posizione lavorativa e il livello culturale.
Con il piano della rete scolastica 2009/2010 abbiamo previsto la trasformazione degli attuali Centri territoriali permanenti in cinque Centri provinciali per l’istruzione degli adulti, dotati di autonomia giuridica amministrativa didattica e organizzativa, comprendenti gli attuali corsi serali funzionanti in ciascuna scuola della provincia, e i corsi di diploma della scuola secondaria di primo grado attivi presso gli attuali Centri territoriali.
Tuttavia allo stato attuale il Ministero non ha voluto attivare, sicché ha rinviato al prossimo anno scolastico l’attivazione dei Centri provinciali. Quindi di questa materia ne discuteremo in sede di approvazione del piano di dimensionamento 2010-2011.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Giannini.

Sara GIANNINI. Mi dichiaro soddisfatta della risposta dell’Assessore, esprimo però un timore, il fatto cioè che si sia voluta rinviare la costituzione dei CPIA al prossimo anno scolastico mi rende preoccupata dell’attivazione dei corsi che ci saranno quest’anno. Penso che con la riforma della scuola che c’è stata, ovvero con la diminuzione dell’utilizzo degli insegnanti non a ruolo definitivo e anche con la diminuzione degli orari che alcune cattedre hanno avuto, potremo rischiare seriamente di trovarci scoperti con gli insegnanti di ruolo, così come accadeva nel passato, e che quindi non riescano a fornire il loro tempo e il loro lavoro per la realizzazione dei corsi serali.
Questo lo ritengo un grave danno, quindi chiedo all’Assessore intanto di produrre, proprio sull’onda di quello che è accaduto nell’anno precedente, una verifica approfondita di come si struttureranno non solo gli organici di diritto ma anche quelli di fatto. Ciò è per capire come strutturare i corsi serali per la formazione professionale, evitando che in nome della ristrutturazione che si sta facendo con la riforma del servizio scolastico si vadano a colpire le persone che non hanno risorse per pagarsi i costosissimi corsi privati, che non hanno il tempo per andare a scuola in quanto per mantenersi devono lavorare e che non possono permettersi né di abbandonare il lavoro né di chiedere tante volte il part-time, in quanto per i datori di lavoro è una richiesta che viene vista come un problema e non invece come l’acquisizione di ulteriori professionalità.
Quindi occorre evitare che a settembre di quest’anno ci ritroviamo in quell’aula dell’anno scorso con moltissime persone preiscritte ai corsi e per le quali con il trasferimento, che poi viene fatto in un’unica sede, come si voleva fare l’anno scorso, in realtà si vada a ridurre sia il corso, sia la possibilità di iscrizione, sia le frequenze.
Ritengo quindi sia opportuna una verifica preventiva, informandone poi l’Assemblea, chiedendo inoltre con forza che questi corsi per la formazione serale istituiti presso le scuole pubbliche non siano toccati.

PRESIDENTE. Con lo svolgimento di questa interpellanza si chiude la seduta odierna.


La seduta termina alle ore 12,30