Resoconto seduta n.144 del 21/07/2009
SEDUTA N. 144 DEL 22 LUGLIO 2009


La seduta inizia alle ore 10,50


Presidenza del Presidente
Raffaele Bucciarelli



Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Do per letto il processo verbale della seduta n. 143 del 14 luglio 2009, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’art. 29 del Regolamento interno.
Sono state presentate le seguenti proposte di legge:
- n. 335/09 in data 9 luglio 2009, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Norme in materia di politiche giovanili” assegnata alla I Commissione in sede referente, alla II Commissione per il parere obbligatorio e al Consiglio delle autonomie locali per il parere di cui al comma 2, lett. b), art. 11 della l.r. 4/07;
- n. 336/09, in data 16 luglio 2009, ad iniziativa dei Consiglieri Brandoni, Altomeni, Procaccini, concernente: “Disciplina delle assenze dal lavoro del personale della Regione e degli Enti dipendenti”, assegnata alla II Commissione in sede referente.
E’ stata presentata la seguente proposta di regolamento:
- n. 17/09, in data 16 luglio 2009, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Disciplina del servizio volontario di vigilanza ecologica in attuazione della l.r. 29/1992”, assegnata alla IV Commissione in sede referente.
Ha chiesto congedo l’Assessore Carrabs.
Prima di iniziare i lavori di questa seduta vorrei esprimere, anche a nome vostro, le condoglianze all’Assessore Marcolini per la scomparsa di sua madre. Così come vorrei esprimere le condoglianze all’ex Consigliere regionale Sergio Novelli per la scomparsa di sua moglie Maria Teresa Giglio, fortemente impegnata per molti anni in politica, è stata Consigliera provinciale, che ricordo come persona corretta e preparata ed anche molto impegnata nel campo del volontariato all’interno della Croce Rossa Italiana.


Dimissioni del Consigliere regionale Guido Castelli: presa d’atto e surrogazione

PRESIDENTE. Il primo punto dell’ordine del giorno reca le Dimissioni del Consigliere regionale Guido Castelli, presa d’atto e surrogazione.
A tal proposito comunico che con nota del 16 luglio u.s., distribuita ai colleghi, Guido Castelli ha rassegnato le dimissioni dalla carica di Consigliere regionale.
Ai sensi del sesto comma dell’art. 15 del regolamento interno, l’Assemblea legislativa regionale deve, quindi, procedere alla presa d’atto e alla sostituzione del Consigliere dimissionario.
Quanto alle dimissioni dal mandato consiliare, come è noto, queste sono motivate dalla volontà di optare per la carica di Sindaco del Comune di Ascoli Piceno ricevuta nella recente consultazione elettorale del 6 e 7 giugno, carica incompatibile, ai sensi dell’art. 4, comma 1 della legge 23 aprile 1981, n. 154, con quella attualmente ricoperta.
La presa d’atto delle dimissioni del Consigliere Guido Castelli rappresenta un adempimento obbligatorio da parte dell’Assemblea e non richiede una votazione esplicita, in considerazione della motivazione posta alla base delle dimissioni stesse.
Prima di procedere alla presa d’atto delle dimissioni avrei voluto, con piacere, dare parola al Consigliere Castelli, il quale però ha chiesto congedo con una sua lettera.
Ringrazio quindi il collega Castelli con il quale ho condiviso quattro anni di lavoro all’interno dell’Ufficio di Presidenza, lavoro che si è svolto sempre nel reciproco rispetto delle posizioni politiche, ovviamente senza venir meno alle nostre caratteristiche.
Ricordo, inoltre, ai Consiglieri che in materia di surrogazioni l’articolo 16, primo comma, della legge 17 febbraio 1968, n. 108 stabilisce che il seggio rimasto vacante per qualsiasi causa, anche se sopravvenuta, è attribuito al candidato che nella stessa lista e circoscrizione segue immediatamente l’ultimo eletto.
Dalle risultanze del verbale delle operazioni elettorali dell’Ufficio centrale circoscrizionale della Circoscrizione elettorale regionale di Ascoli Piceno, relativo alle elezioni per il Consiglio regionale del 3 e 4 aprile 2005, si evince che nella lista n. 1 avente contrassegno “Alleanza nazionale”, stessa lista e circoscrizione di elezione del Consigliere dimissionario Guido Castelli, il candidato che segue immediatamente l’ultimo eletto è il signor Natali Giulio.
Anche la decisione relativa alla sostituzione, rivestendo carattere di accertamento tecnico, non darà luogo, secondo prassi costante ed in assenza di contestazioni, ad una votazione esplicita.
L’Assemblea legislativa regionale procede pertanto all’attribuzione del seggio rimasto vacante a seguito delle dimissioni del Consigliere Castelli Guido al signor Natali Giulio, di cui ora do lettura di una lettera che mi è pervenuta:
“Illustre Presidente, l’evento che mi riguarda all’ordine del giorno dei lavori odierni dell’Assemblea mi trova impreparato.
Non sapendo con precisione il giorno della ratifica delle dimissioni presentate dal Consigliere Guido Castelli e della relativa sua surroga, ho da tempo un impegno professionale inderogabile ed improrogabile nella prima parte della mattina del 21 Luglio.
Cercherò di assolverlo nel più breve tempo possibile e di essere presente in Aula nella tarda mattinata.
Ringraziandola per l’attenzione e disponibilità, porgo le miei più sentite scuse a Lei e all’Assemblea.
Distinti saluti. Avv. Giulio Natali.”
E’ ovvio che qualora il Consigliere non dovesse arrivare in tempo la stessa lettera si intende come richiesta di congedo.
Ha la parola il Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Presidente, devo leggere due righe che il Consigliere Guido Castelli vuole, per mio tramite, dedicare all’Aula:
“Gentili Colleghe e Colleghi, è con rammarico che oggi non siedo tra di voi in occasione del congedo da questa Assemblea.
Nel corso dei nove anni che mi hanno visto partecipe dei lavori del Consiglio regionale le mie assenze si sono sempre verificate in concomitanza del pellegrinaggio dell’UNITALSI marchigiana a Lourdes.
Anche quest’anno è così quindi è proprio dalla città di Bernadette che ho vergato questo saluto che consegno all’amico di sempre Fabio Pistarelli.
Mi piace pensare che questa circostanza non sia casuale. La politica – mi hanno insegnato – deve essere intesa come un servizio, e qui, alle falde dei Pirenei, il servizio è la ragione stessa della presenza di migliaia di pellegrini.
Ora che mi accingo ad assumere la grande responsabilità di governare Ascoli, mi rendo conto di quanto potrà essermi d’aiuto, proprio in una logica di servizio, l’esperienza fatta in Regione.
E’ qui che ho imparato a conoscere la nostra terra marchigiana. E’ qui che ho incontrato persone, sia politici che dipendenti, dai quali ho tratto insegnamenti che mi saranno preziosi. E’ qui, dove sono approdato a trentacinque anni, che spero di aver maturato l’esperienza ed il carattere necessari per alimentare un governo cittadino giusto, trasparente e rispettoso dei più deboli.
E’ con questi sentimenti che, dunque, porgo i miei saluti all’intera Assemblea, al Presidente della Giunta regionale, agli Assessore, al Presidente ed al Direttore generale.
Ultimi, ma non ultimi, i dipendenti dell’Ente, con una particolare menzione, che spero mi vogliate consentire, ai funzionari del Consiglio e agli addetti delle Commissioni, che hanno tollerato le mie pedanti richieste di informazioni e chiarimenti che, per il tramite delle mie validissime assistenti,– rivolgevo diuturnamente alla struttura.
Chi mi conosce sa che dal Palazzo comunale di Ascoli non smetterò di sostenere le ragioni della Terra picena.
Con l’amico Giulio Natali, al quale auguro il mio più affettuoso in bocca al lupo, continueremo a tutelare la città di Ascoli, una città nobile ed antica che vi saprà dare sempre il benvenuto ora più che mai.
Guido Castelli”.
Mio tramite, quindi, ho voluto far sì che fosse comunque presente un saluto in quest’Aula da parte del mio amico Guido che, appunto, essendo a Lourdes non è potuto essere presente a questa sua ultima seduta di Assemblea legislativa regionale. Grazie, Presidente.


Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giannotti sull’ordine dei lavori.

Roberto GIANNOTTI. Nei giorni scorsi la città di Urbino è stata oggetto di un’aggressione senza precedenti dalla Pinacoteca di Brera. C’è stato cioè il tentativo di riprendere dopo quarant’anni…

PRESIDENTE. Consigliere, mi scusi se la interrompo, ma questo argomento non è iscritto all’ordine del giorno dei lavori.

Roberto GIANNOTTI. Però il sottoscritto ha presentato un atto ispettivo, quindi chiedo, considerata la drammaticità della situazione, che l’Assemblea legislativa si faccia carico di questo problema. A me è sufficiente che l’Assessore si alzi in piedi e mi dica che la Regione si farà carico di tutelare gli interessi di Urbino e delle Marche. Un richiamo che da parte di questa Assemblea legislativa credo sia più che doveroso fare.

PRESIDENTE. Consigliere, ai sensi del regolamento lei può richiedere l’iscrizione dell’atto ispettivo di che trattasi poi l’Assemblea legislativa la voterà.

Roberto GIANNOTTI. Io chiedo una presa di posizione da parte dell’Assessore!

PRESIDENTE. Lei non può richiedere questo!

Roberto GIANNOTTI. Ritengo che un fatto così grave meriti comunque un minuto della vostra attenzione.

PRESIDENTE. Ha chiesto la parola l’Assessore Solazzi.

Vittoriano SOLAZZI. Ci sono persone che tendono a spettacolarizzare i fatti e ci sono persone che molto più realisticamente cercano di lavorare per il raggiungimento degli obiettivi.
Mi pare evidente che questa pretesa e questo rischio di usurpazione vada stigmatizzata in modo assolutamente negativo, sia per quanto riguarda le modalità – anche i modi e i metodi hanno la loro sostanza –, sia per quanto riguarda le circostanze in cui è avvenuto – sostanzialmente è avvenuto nel contesto di un invito ad una mostra di importanza internazionale –, sia per il consolidarsi ormai di una situazione che, certo, non in punto di diritto ma in punto di fatto e di buonsenso non ci si aspettava.
Però altrettanto seriamente e onestamente dico anche che ci sono delle ragioni di diritto che non ci permettono di affrontare tale questione con atteggiamenti che ci potrebbero danneggiare.
Infatti è una questione che stiamo affrontando – non intendo dire di più – in modo diplomatico. Se invece assumessimo degli atteggiamenti spettacolari o minacciassimo sfaceli probabilmente rischieremmo di acuire, certamente senza nostra responsabilità, un confronto che potrebbe essere negativo.
Ritengo che su questo tema tutti dobbiamo lavorare in modo serio, compreso il Ministro – se mi permette, Consigliere Giannotti – per realizzare l’obiettivo, ovvero che questa opera rimanga dov’è.
E su questo c’è una totale assunzione di responsabilità personale.
Su un simile argomento nei giorni scorsi avrei potuto intervenire sulla stampa, come ha fatto qualcuno e anche qualche collega, ma ho preferito seguire quella strada che, appunto, sto seguendo, cioè quella di risolvere la questione per vie diplomatiche, sulle quali tutti ci dovremmo impegnare, da Urbino alla Provincia e alla Regione fino al Governo nazionale.
Quindi al Consigliere Giannotti, giustamente preoccupato e anche indignato, come lo siamo tutti, per le modalità, per il contesto, per la sostanza un simile atteggiamento, e che quindi ha chiesto da parte dell’Assemblea legislativa, in modo particolare all’Assessore, una presa di responsabilità e una dichiarazione di intenti e di volontà, rispondo che ciò avviene nel modo più trasparente e più chiaro possibile, aggiungo, inoltre, che difenderemo da questo attacco in tutti i modi e in tutte le maniere la permanenza dell’opera della nostra regione sicché nella città di Urbino.


Proposta di legge n. 325
della Giunta regionale
“Rendiconto generale dell’amministrazione per l’anno 2008"

Proposta di legge regionale n. 331
della Giunta regionale
“Assestamento di bilancio 2009”

(Discussione congiunta)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 325 e la proposta di legge n. 331 entrambe ad iniziativa della Giunta regionale. Come al solito faremo un’unica discussione poi seguiranno le votazioni separate.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Brandoni.

Giuliano BRANDONI. Discutere e affrontare il rendiconto e gli interventi dell’assestamento credo richieda, in primo luogo, una riflessione di carattere politico e sociale.
Ci troviamo di fronte ad un vero e proprio spartiacque. Il rendiconto parla del 2008, per molti aspetti parla di un’altra epoca. Perché? Perché in mezzo c’è stata e c’è una crisi economica e finanziaria di portata planetaria che anche nella nostra regione sta producendo gravi problemi ed enormi difficoltà.
Pertanto l’impegno e l’azione della maggioranza, l’impegno e l’azione dell’Assemblea legislativa e il lavoro della Giunta in relazione alla costruzione di una buona finanzia per una buona politica richiederà in prospettiva una più attenta ed articolata azione di rigore.
Il rendiconto 2008 dà segnali importanti e positivi.
In primo luogo c’è il rispetto del patto di stabilità, che è un vincolo come pure un’opportunità di razionalizzazione dell’intervento della spesa, anche se lo stesso patto di stabilità non sempre aiuta le politiche che guardano alla società nel suo complesso.
C’è, seppur lieve – e di questi tempi è senz’altro buona notizia – una riduzione dell’indebitamento ed un miglioramento del saldo finanziario.
In particolare credo che il rendiconto vada osservato sul versante più significativo dell’azione economica della Regione, quello della spesa sanitaria. Ed il risultato del saldo positivo finale della spesa sanitaria ritengo rappresenti un punto importante su cui valutare il nostro rendiconto.
Nello specifico, le entrate complessive sono di 4.043 milioni, ripartite in 372 di entrate statali, 3.597 milioni di entrate regionali e 74 milioni di entrate comunitarie.
Abbiamo rispettato il dato del mutuo, infatti i mutui contratti rispetto a quelli autorizzati sono stati ridotti.
L’annosa e sempre discussa questione dei residui perenti sta in un ammontare di 322 mila euro con un tasso di copertura pari al 51,34%.
Pertanto il rendiconto ci tiene in una situazione di equilibrio e di sicurezza, ma va visto, analizzato ed interpretato anche rispetto ad un quadro del futuro, a cui credo guardi in maniera importante anche l’assestamento.
La crisi finanziaria che abbiamo di fronte ha posto problemi in primo luogo alle famiglie e agli enti locali. Una somma complessiva di ulteriori interventi pari a circa 27 milioni ha un’importante posta, la più significativa è quella di 5 milioni dedicati al sostegno delle famiglie e degli enti locali.
Accanto a questo c’è – e credo che debba anche essere valorizzato – il mantenimento degli impegni per il percorso della infrastrutturazione nella nostra regione: l’impegno per la società Aerdorica, l’impegno importante per l’Interporto Marche, l’impegno altrettanto significativo di partecipazione alla società Quadrilatero, rispetto alla quale, ci auguriamo, deve essere parimenti significativo ed importante l’intervento relativo al monitoraggio di quel percorso e al monitoraggio di quei risultati.
Dentro a questo c’è una riflessione che dovrà porre l’assestamento non come punto di arrivo e di controllo ma come punto di partenza per la costruzione del nuovo bilancio di previsione.
Come dicevo all’inizio ci troviamo dentro ad uno spartiacque che dovrà rimodulare la riflessione dell’iniziativa della politica economica della Regione.
Anche questa mattina, prima di iniziare la seduta assembleare, tutti i Consiglieri hanno avuto l’opportunità di incontrare un pezzo decisivo della nostra economia regionale, ovvero gli agricoltori, che sì erano qui per uno specifico ed importante atto riguardante la valorizzazione della produzione del nostro territorio, ma ci hanno anche detto come una crisi di questa portata necessiti di un percorso e di un intervento di programmazione.
Quindi le attività di bilancio, le attività finanziarie, l’organizzazione e l’impegno, che dal punto di vista legislativo e della promozione e del confronto un’Assemblea legislativa può produrre, sono momenti di una vera e propria azione.
Momenti che, come ho detto poc’anzi, sono dentro questo assestamento, un atto che in qualche modo ha un asse che guarda al mantenimento della coesione sociale attraverso un impegno importante dal punto di vista finanziario rivolto alle famiglie e al lavoro, come pure alle imprese, infatti c’è un impegno di circa 3 milioni per lo sviluppo economico.
Tutti insieme già da ora dovremmo riflettere sugli indirizzi che tali risorse devono caratterizzare.
Secondo me un pezzo di economia sta tramontando, perché stanno sorgendo nuovi bisogni, una nuova economia, nuove domande e nuove necessità.
Sicché dobbiamo canalizzare l’azione finanziaria oltre a pensare di come articolare le proposte.
Le tante aziende in crisi non vanno e non potranno essere sostenute esclusivamente sul versante finanziario, dobbiamo infatti pensare che il vero, grande e straordinario patrimonio di esse è in particolare il lavoro e i lavoratori che lì operano. E quel lavoro può essere aiutato a riemergere, a modificarsi e a produrre anche attraverso un indirizzo particolare degli impegni finanziari.
Credo sia di questo che dovremmo discutere, anziché puntualizzare l’attenzione su alcuni specifici. Certo, la comunità è fatta anche di tante piccole quanto importanti necessità, che a volte sono urgenti o determinanti, però non è questo che oggi si attende la comunità marchigiana. La comunità marchigiana oggi si attende un impegno straordinario nella riflessione.
Dunque ritengo che il dibattito sull’assestamento e la riflessione sui nostri dati di carattere economico oggi ci potranno permettere, sia di varare uno strumento importante, sia di aprire una discussione ancor più importante su come costruire il nostro nuovo bilancio e su come esso potrà interloquire in maniera dialettica ed intelligente con i nuovi bisogni prodotti dalla crisi.

Presidenza del Vicepresidente
Vittorio Santori

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Presidente, colleghi, è con rammarico che non vedo la presenza del Presidente della Giunta Spacca, spero ci raggiunga. Questo rendiconto 2008 non è il solito consuntivo dell’anno, bensì è l’ultimo di questa legislatura e dunque trascina gli effetti delle gestioni pregresse verso il futuro, verso la nuova legislatura. Questo assestamento penso sia l’effettivo bilancio previsionale 2010, un bilancio pre-elettorale, un bilancio alla vigilia dell’appuntamento del rinnovo di questa Assemblea legislativa regionale. Pertanto la presenza in Aula del Presidente della Giunta ritengo sia assolutamente indispensabile.
Oggi, colleghi, siamo tutti chiamati a fare il bilancio di un’intera legislatura, sia chiamati alla lettura dei dati del conto consuntivo 2008, siamo chiamati a discutere di linee di intervento che riguarderanno fortemente la prossima legislatura in quanto saranno linee che condizioneranno il Governo che verrà.
Ma oltre a notare l’assenza del Presidente Spacca devo far anche notare che questo (il Consigliere Pistarelli mostra all’Aula un fazzoletto bianco che poi si lega al volto) simbolicamente è l’espressione di quello che è stato l’atteggiamento della Giunta e della maggioranza verso tali documenti. Esso non è una bandiera bianca di resa, è un bavaglio, infatti atteggiamento di questa Giunta e della sua maggioranza verso l’intera Assemblea legislativa è stato proprio quello di mettere il bavaglio alla discussione.
Oggi siamo di fronte, viste le premesse che ho fatto, a documenti illeggibili, voluminosissimi e assolutamente inutilizzabili dall’Assemblea legislativa. Inutilizzabili per capire quello che è successo in quattro anni di legislatura, inutilizzabili per capire quali sono le linee, inutilizzabili per fare un vero e proprio rendiconto della legislatura attuale e per capire come ci si dovrà muovere per il futuro.
Faccio degli esempi, lasciando perdere, per rispetto della discussione, questo simbolo del fazzoletto bianco che vi ho mostrato a mo’ di bavaglio, anche se simbolicamente lo dovremmo mettere tutti.
Leggiamoci le tabelle A, le tabelle C, le norme dell’assestamento! Quanti interventi sono fatti in spregio del rispetto delle Commissioni! Ovvero quelle Commissioni che devono istruire norme sostanziali e che devono discuterne insieme alle associazioni di categoria e alle parti sociali. Quanti interventi muovono milioni di euro senza un minimo di confronto con nessuno!
Volete esempi concreti? Alla tabella A c’è l’intervento che aggiunge 750 mila euro al sistema di protezione civile, quando invece avevamo capito che il sistema di protezione civile aveva avuto dei tagli.

Pietro MARCOLINI. C’è stato il terremoto dell’Abruzzo.

Fabio PISTARELLI. Però dei tagli si era parlato proprio sotto il terremoto dell’Abruzzo. Allora che cosa è successo?!

Pietro MARCOLINI. Per il terremoto dell’Abruzzo c’è stata una donazione non programmabile e nemmeno rinviabile.

PRESIDENTE. Assessore, la prego di non interrompere.

Fabio PISTARELLI. Proseguiamo, Assessore. Ci sono 800 mila euro di trasferimenti per il trasporto pubblico locale. Quindi non è vero che ci sono trasferimenti minori sotto il profilo della capacità di tenuta del rapporto Stato-Regioni! Ancora, ci sono 305 mila euro per la fusione dei Consorzi di bonifica dell’Aso, del Tenna e del Tronto, ma contemporaneamente all’articolo 35 si dice che i consorzi di bonifica non ci devono essere più e che sono commissariati con un unico commissario; fortunatamente questa parte l’abbiamo stralciata ma era comunque una norma inserita in assestamento. E sono quindici anni che si sta discutendo dei consorzi di bonifica! Sono anni che si sta discutendo della capacità delle Regioni di sopprimerli e dello Stato di riconoscerli ancora come organi statuali, ma con una norma inserita nell’assestamento di bilancio si fa un colpo di spugna!
Continuo, c’è 1 milione di euro in più all’Aerdorica, ne vogliamo parlare! Si passa da 2.483 milioni del bilancio previsionale 2009 a 3.483 milioni, per che cosa, per quali obiettivi!
Sul turismo ci sono altri 400 mila euro. Sono molto contento di questa cosa, come per quelle del trasporto, della protezione civile, ma per quali linee di intervento, quelle nuove di Solazzi o quelle vecchie di Minardi!
Non abbiamo quindi capito la politica del futuro, non sono state discusse le linee di indirizzo.
Inoltre andiamo alle avidità della tabella C: c’è l’affitto dei locali dell’Assam per 200 mila euro; il contributo a convegni, congressi e altro per 20 mila euro rispetto ai 135 – alla faccia della moralizzazione e della contrazione dei convegni, congressi, manifestazioni varie! –; 619 mila euro per un immobile, sede di struttura, del Consorzio di bonifica Aso, Tenna, Tronto; 200 mila euro per il marketing territoriale internazionale Ocse; 100 mila euro per situazione socio-economica delle Marche, il Censis, altri studi e consulenze – altro che contrazioni! – Inoltre, per la gestione delle controversie, un altro milione di euro per la quota investimenti e 2.100 milioni per la quota investimenti statale, ovvero 3 milioni e 100 in più da parte della Regione Marche per le controversie da affrontare per il futuro – ci aspettano tempi grami –. Ancora, 100 mila euro in più per il piano di comunicazione, 264 mila complessivi rispetto ai 164. Quindi andiamo avanti con quelle comunicazioni tanto preziose e utili, quelle che dicono che le Marche vanno comunque e sempre bene, perciò siamo tutti più sollevati rispetto a questi tempi duri che abbiamo di fronte!!
Poi leggo di Corridonia, Ripatransone, la comunità di Fabriano, 140 mila euro per ristrutturare o sistemare a livello territoriale di non so che cosa!
Le Comunità montane, i programmi comunitari, 600 mila euro il pagamento dell’IVA. Leggo di questo contributo alle Comunità montane, quando invece è addirittura una questione che stiamo affrontando per rivederle o cercare di razionalizzarle ancora. Quindi altri 600 mila euro in discussione senza nulla!
Assessore, 100 mila euro per l’Adriatico Mediterraneo, il mare senza frontiere. Ne vogliamo parlare, colleghi, sappiamo di cosa si tratta! Il mare senza frontiere, bello, bellissimo, ma come progetto non l’ho mai sentito!
600 mila euro per i poli industriali brasiliani, perfetto! Io sono stato ad una riunione della Svim che ha detto del Bric, Brasile, India, Cina, ecc., allora si vuole che la Commissione attività produttive dica qualcosa?! Che sappia qualcosa dei distretti, molto interessanti per le imprese italiane, in particolare marchigiane?! 600 mila euro non mi sembrano pochi!
Altri 600 mila euro per la manutenzione e riparazione illuminazione dei porti. Arriviamo a 2 milioni di euro nel capitolo e nella Upb. E’ molto interessante ma vorrei capire di quali porti parliamo, se di tutti oppure di qualcuno che è più fortunato! Ne hanno parlato coloro che fanno parte della IV Commissione? Mi sembra di no!
Potrei proseguire con le infrastrutture comunali di vari comuni fortunati, però voglio fermarmi all’Interporto Marche dove c’è un altro milione di euro per l’aumento di capitale, oppure dei 50 mila euro per l’impianto a fune del Monte Catria, i cui capitoli sono vicini. Cioè, l’impianto a fune del Monte Catria è insieme alla società Quadrilatero e all’Interporto Marche; forse l’importanza dell’impianto a fune è pari, vista anche la numerazione vicina, all’Interporto e allo Sviluppo Marche!
Allora, cari colleghi, quando prima ho parlato di bavaglio non mi pare di essere andato molto lontano. Sicché è bene che il Governatore, senza nulla togliere all’Assessore Marcolini, ci parli anche dei numeri.
Non voglio tediare, ma a proposito di bilancio della legislatura, colleghi, anche questo rendiconto 2008 si chiude con un pesante disavanzo di 138,2 milioni di euro. Ma la Giunta esulta, non si capisce! Perché non si capisce? Perché c’è una riduzione di 2,8 milioni di euro rispetto al disavanzo 2007, che era di 140,9 milioni. Benissimo, perfetto, 2 milioni in meno di disavanzo, però il rendiconto 2008 per chiudere con un disavanzo, certo, di poco, ma comunque inferiore rispetto a quello dell’anno scorso, fa un “trucchetto”. Ovvero, l’asticella di quel deficit che produce e rilancia entusiasmi è ottenuta cancellando debiti per 23,6 milioni di euro (leggete a pag. 74 del rendiconto)!
Allora in Commissione abbiamo chiesto delle due delibere, una è quella del 16 febbraio e l’altra del mese di maggio, cioè come mai tutti i debiti che avevamo sono stati cancellati. Volevamo sapere che cosa era magicamente successo. Però in queste due delibere, come nemmeno negli allegati, non ci sono né i totali parziali e generali, né le spiegazioni. Sicché abbiamo chiesto e sapete cosa abbiamo trovato? Delibera n. 219 del 16 febbraio: sono stati tolti quasi 500 mila euro (un miliardo di vecchie lire) per azioni positive nell’ambito dell’imprenditoria femminile; sono stati tolti altri quasi 500 mila euro per il disinquinamento atmosferico ed acustico nelle aree urbane – Consigliere Binci, lei verde attento all’ambiente! –; meno 312 mila euro per interventi straordinari per investimenti in strutture socio-assistenziali – Presidente Luchetti, che è successo su queste misure cancellate! –
Vogliamo parlare della delibera di maggio? Anche qui nessun dettaglio, ma poi leggiamo di 310 mila euro per interventi a favore delle partorienti e del bambino ospedalizzato. E’ nostra legge regionale, perché non sono stati spesi?! Non mi sembrano finalità scomparse, obiettivi già raggiunti, realizzati definitivamente. 146 mila euro per produzione di energia da fonti rinnovabili, una materia che mi sembra attuale. Circa 512 mila euro, contributi agli enti locali per i parcheggi, la mobilità urbana, anche questo mi sembra sia un tema ricorrente. 5 milioni di euro, contributi sui mutui per la riqualificazione e ristrutturazione di strutture turistiche, ricreative e sportive. Ma come, non era il turismo il nostro futuro! 5 milioni di euro cancellati a maggio!
Trasecolo!
E se a questo debito, Assessore, si aggiungono le cancellazioni degli altri anni – questo è il bello! – in totale arriviamo a cancellazioni pari a oltre 100 milioni di euro. Cioè dal 2005 abbiamo cancellato i nostri debiti, obbligazioni per leggi, per investimenti, per mutui fatti, insomma per obiettivi precisi, per più di 100 milioni di euro!
Allora su questo il Presidente della Giunta ci deve dire qualcosa oppure no?! Ci deve dire qualcosa sugli obiettivi raggiunti, del perché queste cancellazioni, oppure come mai questi debiti non sono serviti più. Che cosa è successo per le strutture turistiche, sportive? Sono stati cancellati 5 milioni! Chi è che non ha più fatto quei progetti, quei programmi per i quali erano stati messi a pagamento i nostri soldi?! Per questo ci vuole il decreto del dirigente con il quale si dica che quel progetto non si fa più, che quell’investimento non si fa più. Dove stanno! Io li ho chiesti ma ne ho ricevuti a malapena tre, quasi tutti i dirigenti non sapevano neppure di cosa che si trattasse! Questa è la verità, Assessore Marcolini!

Pietro MARCOLINI. E’ obbligatorio per legge, la legga!

Fabio PISTARELLI. E’ vero che la legge lo prevede, però avete cancellato ben oltre 100 milioni di euro, allora volete almeno dire il perché! Ma il perché è facile capirlo, si tratta di operazioni che servono per dire che il deficit si contrae, quando invece sono operazioni che servono per aprire altre operazioni, per fare in modo di giustificare spese e uscite.
Dunque si tratta di tutto quello che noi riteniamo sia una continua truffa politica, perché prima si dice una cosa e poi se ne percorre un’altra.
Ripeto, il totale delle cancellazioni è di oltre 108 milioni in cinque anni!
Della riduzione dell’indebitamento vogliamo discuterne?! Quanto è il debito complessivo della Regione? Anche quest’anno rispetto a 108 milioni complessivi cancellati abbiamo pagato controversie per 10 milioni, per cui 98 milioni li abbiamo messi fuori, 98 milioni perenti e non reiscritti. Benissimo. La relazione a pag. 73 espone correttamente, colleghi, dice che la cancellazione dei residui determina contabilmente un valore positivo che incrementa l’avanzo di amministrazione, ma al tempo stesso crea un debito. Allora noi dobbiamo dire che abbiamo già questi circa 100 milioni di debito. Questo lo dice la relazione. Però faccio notare, colleghi, che a fronte di 322 milioni di euro determinati nel consuntivo 2008, con l’assestamento 2009 in bilancio si iscrive l’importo rideterminato, euro 156 milioni di debito, garantendo una copertura al di sotto del 50%, costituendo perciò un ulteriore debito fuori bilancio. I 167 milioni sommati ai precedenti diventano 265 che rapportati ai 430 milioni di entrate proprie libere 2009 rappresentano il 62%, circa un terzo del totale, incluso il gettito della tassazione regionale aggiuntiva del 2002, che doveva cessare nel 2005 e che ora va a beneficio, 107 milioni.
Pertanto a questo debito, che è appunto il 62% delle nostre entrate, si aggiunge il residuo debito di 24 milioni utilizzati dal terremoto, si aggiunge il debito contratto con le banche (830 milioni al 31 dicembre 2008). Ancora, il debito dei mutui autorizzati non contratti, sono altri 400 milioni. Sapete a quanto arriviamo? A 1.333 milioni di euro di debito! La Regione Marche ha 1.333 milioni di euro di debito! Questi sono i dati reali, altro che risanamento!

PRESIDENTE. La prego di concludere, Consigliere, sono trentadue minuti che parla.

Fabio PISTARELLI. Concludo, Presidente. Questi sono i dati reali e ne possiamo aggiungere anche altri. Vogliamo parlare di sanità?! I disavanzi sanati con la vendita massiccia dei patrimoni e gioielli di famiglia, con le maggiori risorse nazionali venute a pareggiare i conti di un bilancio deficitario. Se la sanità è tutta in ordine allora perché continuiamo a pagare le tasse più alte d’Italia! Perché, dice l’Assessore, per l’Irap deve pensarci il Governo a trasformarla! Perché l’addizionale Irpef o il bollo auto sono i più alti!

PRESIDENTE. Per cortesia concluda, Consigliere, ora sono trentatré minuti che parla!

Fabio PISTARELLI. La sanità in realtà non funziona e le liste di attesa sono chilometriche, non si pagano i fornitori nei tempi, i Cup non funzionano, la mobilità attiva…

PRESIDENTE. Abbiamo capito le sue lamentele, Consigliere, concluda!

Fabio PISTARELLI. Presidente, mi scusi, ma dobbiamo fare la relazione congiunta del rendiconto e dell’assestamento, quindi potrei parlare venti minuti più venti minuti, quaranta minuti, per cui ho ancora sette minuti a disposizione!

PRESIDENTE. No, no, il suo tempo è assolutamente già scaduto, Consigliere!

Fabio PISTARELLI. No, Presidente, ho ancora sette minuti a disposizione, magari non mi interrompa, così facciamo prima!
Stavo dicendo che la mobilità attiva si cita nella relazione però non si cita quella passiva. Perché? In Commissione l’abbiamo dovuto chiedere. Perché la passiva è di 126 milioni rispetto ad un’attiva di 87 milioni. Quindi perdiamo ancora 40 milioni di euro all’anno. Altro che sanità modello, come ieri hanno provato a dire al Ministro Fazio presente in Ancona!
Dunque non parliamo di questioni che non sono vere, parliamo di dati e di cose serie come queste.
Il nostro non è solo rammarico ma rabbia, quella rabbia che hanno anche tutti quei marchigiani che vorranno veramente cambiare perché hanno sicuramente capito che questo Governo regionale non ha neppure una bussola politica. Quanti rimpasti sono stati fatti senza spiegazioni e senza un perché, senza una discussione trasparente in Aula! Quante linee di indirizzo sono state cambiate senza confrontarsi nemmeno con le proprie Commissioni!
Non c’è né linea politica né trasparenza vera, queste sono tutte documentazioni prive di trasparenza, prive di capacità di capire e di far capire.
E’ questa la rabbia dei marchigiani, quella però che sicuramente nella prossima stagione, che si aprirà nell’anno 2010, si trasformerà in positività, in cambiamento. Che è dunque quello che auspichiamo, quello che, contribuendo tutti, vorremmo raggiungere per le Marche, per gli interessi di tutti i marchigiani.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Farò alcune considerazioni di carattere generale, perché penso che avremo modo di entrare nel merito degli atti proposti anche nella discussione che seguirà.
Il contesto elencato dal relatore di maggioranza Brandoni è di grande preoccupazione per la finanza locale, infatti siamo ancora in un contesto di regime misto per quanto riguarda sia il bilancio dello Stato sia il bilancio delle Regioni e più in generale il bilancio degli Enti locali.
La sanità, ad esempio, è a totale carico delle Regioni per quanto riguarda le uscite e le entrate, mentre altri settori dello stato sociale, come il fondo per i disabili, è ancora ad un regime misto, per il quale però il Governo ha tagliato quasi il 60% per cui la popolazione anziana rischia di peggiorare le proprie condizioni.
In questa schematicità di analisi siamo in presenza di cofinanziato, però per poco tempo. Perché in questa concezione e in questa scelta neoliberista del Governo nazionale scompare anche un vincolo che avevano alcune tariffe, quello di essere reinvestite come entrate all’interno degli stessi settori; penso alle tariffe sull’acqua oppure agli oneri di urbanizzazione che saranno liberalizzati, cioè potranno essere utilizzati dagli Enti locali, in primo luogo dai Comuni, anche per finanziare la spesa corrente.
Non solo, può sembrare banale, la proliferazione sulle strade di tutta Italia degli autovelox segnala la necessità dei Comuni di fare cassa proprio perché siamo in presenza di una deregolamentazione e di una scomparsa dello Stato.
Anche le ronde, un meccanismo anticostituzionale introdotto dal Governo con il pacchetto sicurezza, hanno il movente del risparmio.
E con il federalismo sarà ancora peggio, perché la finanza statale sarà garantita solo da un piccolo fondo perequativo garantito anch’esso dalla fiscalità generale, e sappiamo che con l’aumento dell’evasione fiscale e con la crisi economica la fiscalità generale sarà sempre di meno.
Purtroppo – qui dovrebbero fare autocritica anche alcune forze democratiche – il federalismo non ha trovato opposizione, se si eccettua l’UdC che ha votato contro – purtroppo noi Comunisti Italiani non siamo presenti in Parlamento –, il Partito Democratico si è astenuto mentre Di Pietro ha votato a favore del Governo.
E’ stata una gravissima sottovalutazione culturale e pratica. In primo luogo pratica perché le Regioni ricche saranno sempre più ricche e le altre saranno sempre più povere, mentre quelle di cerniera come le Marche secondo me riusciranno a fatica a mantenere gli equilibri avanzati che hanno oggi.
E’ anche un cedimento culturale perché – e lo dico a quelle forze che in maniera sincera guardano all’unità nazionale intesa non in senso nazionalistico bensì come unità di diritti e di solidarietà – il dibattito non si sposterà più, non sarà solo più destra contro sinistra, centro-destra contro centro-sinistra, ma nord contro sud. Sta nascendo il partito del sud!
Questi sono guasti che oggi sono di difficile percezione perché le forze politiche non sono più abituate a ragionare, non esistono più i grandi partiti di massa che in passato costituivano anche una scuola culturale, tutto è demandato a club elettorali che si organizzano, nascono e muoiono nel volgere di poco tempo.
C’è uno Stato residuale – e non lo diciamo in senso nazionalistico o di nostalgia – che scarica sugli Enti locali la necessità dei servizi sociali, ma con un rapporto di forza che sarà devastante, gli Enti locali infatti non riusciranno a sostituire nei principali gangli della società lo Stato come entità unitaria e solidale.
Non ci rimetterà un assetto oppure un altro, perché se uno Stato è centralistico, con una declinazione che può essere residuale da questo punto di vista e anch’essa sbagliata, oppure con un frazionamento, uno spezzatino, anch’esso peggiore, quello che verrà meno sarà la previsione costituzionale ovvero quella della Repubblica delle autonomie.
Già oggi siamo in presenza di una concorrenza su alcune leggi, ma questa concorrenza formale sarà devastante perché diverrà sostanziale in quanto basata sulle risorse. Quindi, ripeto, non ci rimetterà un modello o l’altro ma ci rimetteranno le masse popolari.
L’assestamento proposto secondo noi è all’altezza della situazione, anche se compie scivoloni e cadute di stile. Alcune critiche, come quelle fatte ora dal Capogruppo del Popolo della Libertà, non sono peregrine, esistono degli scivoloni. Tuttavia il Consigliere Pistarelli e il Popolo della Libertà non solo non fanno una proposta alternativa, ma addirittura, se fosse per loro, peggiorerebbero la situazione, perché agiscono dentro la stessa logica, ovvero quella del localismo, dello scontro territoriale di una Provincia contro l’altra.
Per cui anche questo scontro – se posso dare un consiglio –, proprio in previsione del federalismo, è sbagliato; ad esempio se passasse la montagna contro la costa poi la montagna verrebbe spazzata via oppure se passasse una battaglia tra le province del nord e quelle del sud delle Marche poi quelle del sud verrebbero spazzate via.
L’assestamento è all’altezza – e concludo – perché fa alcune scelte. In primo luogo riconferma le misure anticrisi. Il distretto industriale è stato penalizzato non dal caso o dal destino, ma da scelte economiche, dalla globalizzazione che ha spazzato via il terziario e l’artigianato facendolo diventare indotto. Per cui anche quei grossi colossi – il pesce grande che mangia il pesce più piccolo – che sembravano indistruttibili, come l’Antonio Merloni, sono stati spazzati via ed hanno fallito.
Allora ci poniamo una domanda: fino a quando gli Enti locali, le Regioni e le Province, potranno sostituire lo Stato per la cassa integrazione, per l’indotto, per lo sviluppo economico? Fino a quando! E’ questa la domanda che deve cimentare una classe politica e di direzione istituzionale. Perché se la scelta dovesse essere infinita, poi una presa d’atto, una resa, una rassegnazione rispetto al federalismo, significherebbe che la Regione si sostituirà allo Stato sulle grandi questioni ma dovrà abbandonare tutti gli altri servizi, chiuderanno le case di riposo, gli ospedali. Altro che aziende ospedaliere che qua e là si propongono e si ripropongono! E’ in pericolo e in gioco proprio un modello di connessione sociale.
Si riconfermano 2 miliardi 730 milioni per la sanità e per il sociale, che secondo noi è un fatto importante. Perché la Regione Marche, anche se tra difficoltà che vanno assunte, è vero infatti che c’è un problema sulla mobilità passiva, che nel 2005 era di 320 milioni mentre oggi siamo a 126 milioni, una riduzione sostanziale, però al tempo stesso c’è la necessità di riqualificare la sanità delle Marche, che però non può essere fatto con un modello aziendalistico, dobbiamo incentivare la sanità pubblica e universale e vedere dove è andata a finire la mobilità passiva.
E la mobilità passiva è andata a finire in larga parte verso strutture private di altre regioni d’Italia, non delle Marche, ciò in virtù di un meccanismo regolamentato con legge nazionale – vale a dire che se fai il medico pubblico rimani nel pubblico oppure puoi scegliere la libera professione –. Ebbene, il 70% della mobilità passiva, che pure si è ridotta nella nostra regione verso strutture di altre regioni, avviene per prestazioni che potrebbero essere date nella nostra regione. Questo significa che c’è un meccanismo indotto di un’offerta impropria e soprattutto che c’è un meccanismo privatistico che non si riesce a scalfire.
Il Gruppo dei Comunisti Italiani, insieme ad un processo unitario con il Partito di Rifondazione Comunista, in tutta questa fase ha cercato di dare un contributo sulle misure anticrisi, per orientare prima il bilancio, le scelte e l’assestamento del bilancio, presentando anche proposte di legge, alcune dovranno essere discusse, altre, come quella sulla delocalizzazione, approvate.
In particolare voglio segnalare due proposte che potrebbero essere utili a tutta l’Assemblea legislativa. Primo, una riflessione sulla vendita del patrimonio popolare pubblico, secondo, un’iniziativa che potrebbe incentivare la cooperazione verso quei soggetti lavoratori e lavoratrici che sono stati licenziati ed espulsi dal meccanismo produttivo della nostra regione.
Quindi ci sono luci come pure alcune ombre che però sono più il frutto di una mediazione dei territori che non una mediazione politica. Infatti non è vero, Consigliere Pistarelli, che c’è stata una mediazione politica, noi non partecipiamo a mediazioni politiche che avrebbero potuto scalfire il rigore dell’assestamento del bilancio; è vero che siamo piccoli e contiamo poco, ma il diritto di cronaca va sempre affermato, altrimenti anche noi alimenteremmo quel qualunquismo contro tutti che c’è fuori.
Sono questi i motivi per cui voteremo a favore.

Presidenza del Presidente
Raffaele Bucciarelli

PRESIDENTE. Ha la parola il Vicepresidente Santori. Informo i Consiglieri che durante l’intervento del Vicepresidente Santori si chiuderanno le iscrizioni per intervenire.

Vittorio SANTORI. Quello del 2008 è l’ultimo rendiconto che la nostra Assemblea legislativa regionale è tenuta a discutere e votare, il prossimo sarà di competenza della nuova Assemblea.
L’esame dei dati porta in evidenza che il grado di autonomia delle entrate è migliorato e raggiunge l’85,3%; mentre la capacità di riscossione che indica l’efficienza finanziaria è passata dall’87% del 2007 al 58% del 2008, così come la riscossione dei tributi propri passa dal 91% del 2007 al 57% del 2008.
Sostanzialmente invariato resta il debito regionale pro capite indicato in euro 916 per abitante (dato identico al 2006 ed in diminuzione rispetto al 2007 che era pari ad euro 976).
Le entrate autonome sono cresciute in valore assoluto di 23 milioni di euro rispetto al 2007, ciò ha contribuito al miglioramento dell’autonomia finanziaria regionale, ma di fatto la pressione fiscale è aumentata in piena crisi economica ad esclusivo danno dei cittadini e delle imprese, che quindi hanno pagato più tasse regionali!
Sul versante della spesa, esaminando le varie UPB, rileviamo le solite enormi differenze tra la capacità di impegno e la velocità di cassa. Quest’ultima passa dallo 0% al 100% e lascia forti dubbi in ordine alla concreta efficienza finanziaria della spesa regionale in settori importanti, come le spese finanziate con entrate vincolate ove la velocità di cassa passa dal 34 al 23%, le spese finanziate con entrate libere velocità di cassa si attesta al 30%, le spese di investimento finanziate con entrate vincolate ove la velocità di cassa registra un 16%.
Che la maggior parte delle entrate regionali (68%) vadano a finanziare il settore sanitario di parte corrente è un fatto chiaramente limitante per tutte le altre attività regionali e strategiche, ad esempio per lo sviluppo del territorio e per gli altri servizi (trasporti, scuola, attività produttive, turismo infrastrutture).
Anche per il 2008 viene replicato il consueto deficit annuale stavolta di 138 milioni di euro.
Come sempre, anche quest’anno abbiamo assistito alla consueta violazione dello Statuto regionale da parte della Giunta che ha introdotto nella pdl 331 di assestamento del bilancio 2009 una serie di norme costituenti veri e propri interventi legislativi ex novo in materie diverse dal bilancio, eludendo le rispettive Commissioni permanenti ed il loro parere vincolante. Mi riferisco agli articoli 12, 18, 20, 26,28, 35 dell’assestamento in gran parte bocciati dalla seconda Commissione.
Ma ciò che più conta è verificare se la gestione regionale nel 2008 ha raggiunto parzialmente o totalmente gli scopi, onorato gli impegni programmatici e fatto fronte alle urgenze ed alle priorità.
Nel settore della sanità debbo segnalare il fallimento del Piano sanitario e con esso del progetto di riduzione delle liste di attesa. Non sono stati adeguati i livelli di qualità dei servizi sul territorio. Si è avviata una politica di riduzione dei centri di servizio a danno dei cittadini con l’ingiustificata penalizzazione dei laboratori convenzionati privati con gravi e profonde disuguaglianze di trattamento in sede di convenzione dei medesimi.
I budgets annuali relativi alla spesa corrente vengono forniti nel mese di luglio anziché a gennaio alle Zone territoriali e le stesse non hanno alcuna autonomia circa la programmazione della spesa per il rinnovamento dei macchinari e degli impianti, tutto accentrato rigorosamente nella dirigenza unica regionale. Perfino il nuovo programma contabile unificato non funziona e tra una operazione ed un’altra l’impiegato è costretto ad attendere tempi biblici di circa 40 minuti!
La crisi economica non è stata affrontata adeguatamente dalla Regione che non avendo attivato il progetto Jeremie proprio nel momento iniziale della crisi ha fatto venir meno alle piccole e medie imprese esistenti nel territorio l’aiuto in termini di garanzie finanziarie europee. La drastica caduta del PIL regionale è la prova del mancato tempestivo intervento.
La crisi istituzionale che ha portato alla perdita di sette comuni della Val Marecchia è stata contrastata dalla maggioranza consiliare con un parere contrario e con la impugnazione alla Corte costituzionale della legge che ha inserito i sette comuni nella regione Emilia Romagna. Mentre la scissione del territorio fermano da quello ascolano, che ha portato alla nascita della nuova provincia, è stata licenziata dall’Assemblea legislativa con parere favorevole.
Il comportamento contrastante della Regione su casi identici ha creato confusione e grave sfiducia nei cittadini che non si sentono tutelati da chi agisce in violazione del principio di imparzialità.
I prodotti finanziari derivati meritano una particolare attenzione. Innanzitutto occorre evidenziare la profonda ingiustizia dello scopo dell’operazione, che è quello di voler gravare di ulteriori e maggiori debiti le future amministrazioni traendone qualche beneficio immediato. Va poi rilevata l’illegittimità dell’operazione medesima in quanto il nuovo debito non poteva essere contratto senza la preventiva autorizzazione esplicita dell’Assemblea legislativa regionale. La competenza dell’Assemblea legislativa in materia è stata recentemente puntualizzata anche da alcuni pronunciamenti della Corte dei conti e dei TAR.
Il Prodotto derivato è sostanzialmente una scommessa con l’Istituto di credito che ha per oggetto la futura entità dei tassi di interesse. Una vera e propria speculazione sulle mutazioni del mercato finanziario realizzata con contratti dai quali, di fatto, è impossibile ad oggi conoscere, viste le possibili fluttuazioni del mercato, l’entità della perdita che, invece, si manifesterà nella sua interezza al momento della chiusura del contratto o della sua scadenza. I cittadini non pagano le tasse per veder investire in questo modo i soldi pubblici. Visto che le banche non hanno mai fatto operazioni a costo zero, ci induce a pensare che l’anticipo della somma liquida alla sottoscrizione del contratto derivi unicamente dal fatto di aver concordato tassi di interesse oltre il limite di sicurezza per la regione e di massima certezza per la banca e tali da indurre quest’ultima alla elargizione iniziale.
Le società partecipate. Per la prima volta nella storia contabile della Regione Marche abbiamo assistito al deposito dei bilanci dell’anno 2008 delle società partecipate in concomitanza con la presentazione all’Assemblea legislativa del rendiconto 2008. Le contestazioni dell’opposizione una volta tanto hanno ottenuto un risultato. Un evento eccezionale che in realtà dovrebbe essere la normalità e la regola di ogni buona gestione, stante la certezza che i dati positivi o negativi della gestione delle singole società partecipate vanno necessariamente ad incidere nel rendiconto regionale e che quest’ultimo non può prescindere dai principi di onnicomprensività e verità.
L’assoluta mancanza di controllo da parte della Regione Marche (vedi Aerdorica, contratto capestro annullato per eccessiva onerosità – Centro Agroalimentare Piceno, oggi inquisito dalla Procura della Corte dei Conti per danno erariale a carico dei 40 amministratori succedutisi nel tempo nella gestione – Consind Piceno ove i ripari da parte della Regione sono intervenuti dopo il disastro totale) costituisce un serio elemento di valutazione di responsabilità anche della Regione Marche nella cattiva gestione delle società partecipate se non altro per culpa in vigilando.
Inesistenza di una politica energetica regionale. E’ mancata chiaramente la volontà di realizzare un sistema che garantisca l’autosufficienza energetica nel nostro territorio.
L’energia solare allo stato attuale delle conoscenze scientifiche è una vera e propria bufala! Gli interventi in questo settore costano alla collettività il 100% per l’impianto, il 30% all’anno per la manutenzione, a fronte di una produzione che non arriva neppure al 15% del fabbisogno di energia.
La soluzione vera si chiama termovalorizzatore, però divergenze ideologiche all’interno della maggioranza ne hanno impedito ad oggi non solo la realizzazione, ma perfino una semplice discussione. Abbiamo perso altri cinque anni nella lunga strada da percorrere per rendere efficiente ed autonoma la nostra regione in campo energetico, creando così danni incalcolabili alla nostre imprese e facendo pagare costi impossibili ai cittadini.
Il rendiconto visto sotto l’aspetto dell’analisi e verifica dello stato di realizzazione dei piani i e dei programmi è davvero deludente. Mostra con estrema evidenza la debolezza di un’Assemblea legislativa che non guida con atti di indirizzo e linee programmatiche l’esecutivo né ne verifica l’operato.
Questa è una amministrazione che fa enormi sforzi per seguire le esigenze del territorio e delle imprese, ma che in concreto non riesce a produrre nulla. Neppure i cittadini sono stati tutelati: vedasi la mancata costituzione di parte civile della Regione Marche nell’azione penale a carico dei 18 presunti assenteisti dell’ASSAM, l’indifferenza dell’azione di gestione della Regione ha accumulato ben 8.000 processi pendenti. La lotta alla burocrazia è stata un fallimento totale. Così come le dichiarazioni sulle pari opportunità a favore delle donne. La Regione Marche ha disatteso palesemente in materia di nomine e di incarichi le proprie dichiarazioni di intento.
Il livello di civiltà di un paese si misura dal grado di assistenza fornito al cittadino più debole, quindi al malato, a chi si trova in stato di bisogno, al cittadino meno abbiente per la tutela dei propri diritti. Nell’Ospedale civile di San Benedetto del Tronto solo ora sono iniziati i lavori per installare un nuovo impianto elettrico e l’impianto di condizionamento nel reparto di cardiologia, mentre nella sala chirurgica dell’Ospedale di Ascoli Piceno ci sono i topi!
Nell’80% degli istituti scolastici di secondo grado gli impianti non sono a norma per mancato adeguamento nei termini di legge.
Dunque rispetto al 2005 la situazione generale è certamente peggiorata.

PRESIDENTE. Il Presidente della II Commissione, Consigliere Brandoni, chiede di riunire la seconda Commissione. Il dibattito può andare avanti ma chi fa parte della Commissione è invitato a recarsi alla riunione.
Ha la parola la Consigliera Mammoli.

Katia MAMMOLI. Nella relazione introduttiva all’assestamento di bilancio la parte più importante ed interessante riguarda sicuramente l’analisi della situazione economica che stiamo vivendo nelle Marche come pure in tutta Italia.
I dati riportati – che non ripeto perché sono molto espliciti e anche facilmente leggibili – ci fanno pensare che questa situazione non è superata e che tutt’ora le politiche nazionali e regionali dovranno concentrarsi non solo per salvaguardare la gravità della situazione attuale ma soprattutto per capire, una volta superata la crisi, quello che potrà essere uno sviluppo futuro.
Nella discussione del bilancio di previsione l’argomento trattato, sia da parte della maggioranza che da parte dell’opposizione, riguardava ciò che avrebbe comportato, nei mesi successivi alla sua approvazione, dal punto di vista economico.
La situazione delle Marche non è diversa da quella nazionale, anzi, forse ancora di più risente di questa grave crisi in quanto la nostra è una regione manifatturiera e fatta soprattutto di piccole e piccolissime imprese.
Quello che di più ci sconvolge e ci preoccupa è che mentre per anni abbiamo predicato e messo finanziamenti affinché le imprese migliorassero le loro situazioni produttive per aggredire meglio il mercato con prodotti innovativi, più tecnologicamente avanzati rispetto a quelli precedenti, oggi queste stesse imprese purtroppo le ritroviamo che soffrono più delle altre la situazione che stiamo vivendo. Infatti proprio quelle imprese che hanno voluto applicare un’innovazione tecnologica e produttiva e che quindi hanno dovuto contrarre dei debiti oggi si trovano in maggiore difficoltà. E sono in difficoltà anche perché dal punto di vista creditizio c’è stata un’autodifesa piuttosto notevole da parte delle banche, cosa che non ha agevolato né il momento attuale né la possibilità per un investimento futuro.
Quindi le imprese in gran parte si sono chiuse a riccio – come dice la relazione – per tutelare quello che avevano, ovvero per tutelare la consistenza raggiunta e, dispiace dirlo, in certi casi anche per utilizzare questa stessa fase economica – come è successo in Italia così è successo anche nelle Marche – per riorganizzare, ma non in senso positivo bensì fatto sulle spalle dei lavoratori.
Dunque sicuramente è un periodo difficile, è un periodo in cui il bilancio regionale e la politica regionale devono intervenire fortemente non soltanto per la gravità della situazione attuale ma, ripeto, anche per indirizzare il futuro di questa regione e in particolar modo dell’economia marchigiana.
Sicuramente il fondo di solidarietà di 67 milioni di euro, che in pochissimo tempo è stato programmato dalla Giunta regionale e dall’Assemblea legislativa attraverso le Commissioni e che è stato distribuito per oltre un terzo, è riuscito ad avere un impatto positivo rispetto alla situazione. Si è cercato, infatti, di aiutare sia le piccole imprese affinché non siano costrette a licenziare – ad esempio, con la possibilità di un orario di lavoro inferiore si possono mantenere tutti i lavoratori all’interno delle imprese –, sia le famiglie, per quanto possibile, che si sono trovate in difficoltà sul piano lavorativo. Anche con le varie proposte di legge che nel frattempo si sono susseguite – ad esempio quella dell’ERSU – si è cercato di tener conto della difficoltà in cui si sono trovano, appunto, molte famiglie.
In ogni caso, anche al di là delle importantissime politiche attuate, c’è un discorso di mercato che speriamo venga al più presto superato, in modo che gli aiuti pubblici possano intervenire nelle situazioni più deboli e di maggiore difficoltà e che dunque possa ripartire l’economia.
Certamente per il futuro le imprese che hanno fatto qualcosa di diverso riusciranno a riposizionarsi sul mercato internazionale, mentre le altre, soprattutto quelle piccole e piccolissime, rischieranno di essere spazzate via proprio perché hanno maggiori difficoltà.
Pochi giorni fa ho partecipato alla consegna degli attestati di un corso finanziato dalla Regione – di questo gli do merito, perché purtroppo a volte ci sono corsi finanziati con l’FSE che servono soltanto per coloro che lì vanno ad insegnare piuttosto che per coloro che vi partecipano – istituito per operatori giovani o meno giovani per costituire una rete per l’internalizzazione di piccole e piccolissime imprese. Sappiamo bene, infatti, che le grandi imprese non hanno bisogno di reti, che spesso più che internazionalizzare delocalizzano, mentre le piccole e piccolissime imprese se volessero posizionarsi su mercati internazionali hanno bisogno di aiuti e di una preparazione. Quindi, anche se è una piccola cosa, è comunque importante che questo corso sia stato fatto.
Vado ora all’assestamento di bilancio vero e proprio, cioè alle cifre economiche che in esso si spostano, si tratta di circa 27 milioni di euro. Di per sé sembra una cifra abbastanza importante e consistente che però diventa inconsistente se la rapportiamo solo al bilancio generale della Regione che è di circa 4 miliardi di euro. Se invece vogliamo essere più seri e onesti e la rapportiamo anche solo al bilancio di previsione, quindi solo alla cifra che la Regione investe attraverso finanziamenti propri, allora notiamo che si tratta di uno scostamento di circa il 2,6%. Pertanto se abbiamo fatto un bilancio di previsione il cui assestamento comporta uno scostamento soltanto del 2,6% significa che ci siamo attenuti alle linee che lo stesso bilancio di previsione aveva previsto. E questo 2,6% riguarda in parte maggiori entrate e in parte maggiori uscite.
Un altro dato sicuramente positivo riguarda il fatto che la Regione Marche sia riuscita a mantenere il patto di stabilità.
Il Consigliere Procaccini ha fatto un intervento importante e interessante sul federalismo. Il federalismo che lo Stato ha già approvato sicuramente non convince nessuno di noi, ma quello che ci convince ancora di meno è l’incertezza delle misure finanziarie e di quali saranno le competenze effettive delle Regioni rispetto allo Stato.
Secondo alcuni commentatori politici questo federalismo è un accentramento di potere dello Stato rispetto al resto, che quindi di federalismo ha soltanto il nome, perché in realtà le competenze più rilevanti e soprattutto la distribuzione economica e finanziaria più importante rimane in mano allo Stato. Vi è un’incertezza di deleghe e di deroghe che non consente di operare tranquillamente rispetto alle effettive competenze degli Enti locali ed in particolare della Regione.
Trovo invece estremamente positivo che all’interno di questo assestamento di bilancio siano stati previsti finanziamenti per le infrastrutture, mi riferisco all’Interporto, all’Aeroporto – per le quali, se ci crediamo, è evidente che dobbiamo anche investirci – e della Quadrilatero, una struttura che non mi ha mai vista contraria.
Per quanto riguarda l’Interporto finalmente dopo più di venti anni si incominciano a vedere le opere pubbliche, le infrastrutture. Ritengo quindi che la Regione debba proseguirne l’avvio in modo tale che tutta la mole di finanziamenti regionali e soprattutto statali investiti possano dare i loro frutti il prima possibile. Anche perché se l’economia dovesse ripartire, come tutti auspichiamo, le situazioni logistiche potranno sicuramente aiutare l’economia della nostra zona.
Qualche tempo fa con molto piacere sulla stampa tutti abbiamo letto del ripristino di alcune fermate di Trenitalia nel territorio marchigiano e della riapertura di alcuni servizi. Allora ci eravamo chiesti il perché di tutto questo. Io l’ho chiesto all’Assessore Marcolini, sapendo quanto dal punto di vista politico fosse stato difficile andare a trovare un accordo con il direttore di Trenitalia – che altro non sente, per dirla molto chiaramente, se non i soldi –, il quale mi ha risposto che abbiamo dovuto pagare. Pertanto, considerato che ci eravamo lamentati proprio perché i servizi non c’erano – abbiamo approvato ordini del giorno, presentato interrogazioni – l’unico modo – purtroppo – era quello di pagare. Se continuiamo a dire, giustamente, che preferiamo un trasporto pubblico dignitoso, all’altezza dei tempi, cercando quindi di disincentivare il trasporto privato, poi ovviamente bisogna anche intervenire.
Sicché non possiamo criticare se una parte di questi 27 milioni di euro dell’assestamento di bilancio vanno per il trasporto pubblico, anzi, direi che è stata fatta una buona operazione, cosa di cui sono assolutamente convinta, per cui ringrazio l’Assessore sia per la scelta fatta che per il suo impegno.
Una nota un po’ dolente la faccio sulla sanità.
Fino a pochi mesi fa eravamo tutti estremamente soddisfatti per il fatto di essere riusciti ad aver azzerato i debiti, quindi che potevamo ripartire con il Piano sanitario regionale – condiviso, chi più chi meno, da tutti – con una prospettiva diversa, con servizi diversi, più all’avanguardia, migliori, ecc.. Oggi però ci troviamo che le richieste delle varie Zone sanitarie, ma soprattutto dell’Asur, crescono di giorno in giorno. Allora c’è qualcosa che non funziona! Peraltro sono sempre le stesse Aziende che chiedono di più, ovvero quelle che sono abituate a mantenere i bilanci in pareggio così rimangono mentre le altre chiedono di più.
Quindi ritengo che un intervento più rilevante ed una serietà maggiore sono senz’altro necessari.
Purtroppo devo evidenziare anche un’altra nota negativa – naturalmente non con il tono usato dal Consigliere Pistarelli –.
Effettivamente leggendo l’assestamento di bilancio troviamo una serie di modifiche di leggi che non hanno niente a che fare, appunto, con l’assestamento. Sembra infatti che l’assestamento serva per modificare leggi già fatte o in itinere, e sinceramente questo dà un po’ fastidio. L’unica cosa positiva è che comunque esse sono chiare, quindi certamente sappiamo che cosa andiamo ad approvare o non approvare – certe volte ci siamo trovati ad approvare modifiche di cui non ci eravamo nemmeno resi conto di cosa si trattasse –.
Un mea culpa va fatto anche a noi Consiglieri, non possiamo scaricare, io sono abituata a guardare prima di tutto in casa mia. Allora dico che forse le Commissioni avrebbero dovuto intervenire – poi se non erano d’accordo dare magari anche un parere negativo – almeno sulle varie modifiche che riguardavano le Commissioni stesse. Questo non l’abbiamo fatto, ci siamo limitati soltanto a seguire il discorso del bilancio in generale, quindi dobbiamo anche poco lamentarci, comunque come metodo non mi pare sia tra i migliori.
Ci sono poi interventi molto specifici che però sanno tanto, appunto, proprio di richiesta specifica. Invece in un assestamento di bilancio guarderei di più o a modifiche di leggi nazionali, come ci ha detto l’Assessore Marcolini, o all’emergere di esigenze improvvise. Approfittare dell’assestamento di bilancio per modificare leggi senza che le Commissioni possano, o vogliano – diciamo anche così – fare un approfondimento più specifico, oppure per andare a soddisfare qualche richiesta molto specifica, non è il meglio che si possa auspicare.
In ogni caso, come si può aver compreso dal mio intervento, il mio voto sarà favorevole.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Viventi.

Luigi VIVENTI. La discussione sul rendiconto di solito è più semplice di quella sull’assestamento. Infatti in questo rendiconto i numeri dicono chiaramente che c’è una perdita di esercizio di 138 milioni di euro per il 2008, inferiore di circa 2 milioni rispetto all’anno precedente.
Vorrei fare notare ai Consiglieri che tale disavanzo deriva dalla differenza tra le disponibilità, pari a 1.187 milioni di euro, che deriva dalla differenza tra i residui attivi e passivi a cui si assomma la giacenza di cassa, i mutui autorizzati e non contratti, e gli impegni assunti nell’anno che ammontano invece a 1.325 milioni di euro. Quindi c’è una differenza di 138 milioni di euro che sta a significare una propensione della Regione a spendere qualcosa di più di quello che potrebbe. Questo è il dato del rendiconto. Ma ovviamente è per far fronte – bisogna riconoscerlo con obiettività – anche a situazioni di emergenza.
Non possiamo dimenticare, infatti, che nella seconda parte del 2008 e in tutto il 2009 nel nostro Paese, quindi anche nella regione Marche, è stata registrata la crisi economica più brutta dal dopoguerra ad oggi. E questo certamente non può non pesare sui conti della Regione Marche come pure sui conti di tutti gli altri Enti locali.
Nell’assestamento il discorso si fa un po’ più problematico, nel senso che sarei tentato di dire: “chi ci capisce è bravo!”. Io, ad esempio, sin da quando sono qui in Regione, ma anche quando ero in Comune, ho visto che l’assestamento è caratterizzato da continui scostamenti, quindi chi ci capisce di solito è il ragioniere capo del Comune o dell’Ente e pochi altri, come qualche amministratore che inserisce qualche “piattino” magari per ottenere qualche favore per un territorio, ecc.. L’assestamento è quindi obiettivamente di difficile comprensione.
Tra l’altro – mi sembra lo abbia detto anche la Consigliera Mammoli – ho notato che nell’assestamento sono state inserite leggi che non c’entrano niente – ne parlavo prima con il collega Lippi –. Per esempio per quanto riguarda i consorzi di bonifica – lo sappiamo solo oggi, non lo sapeva nessuno, né noi, né la stampa – la Regione ha deciso di accorparli e di commissariarli. E’ una decisione che potrebbe essere anche giusta ma che nulla c’entra con l’assestamento di bilancio.
Sull’assestamento ora mi limiterò di fare alcune osservazioni di merito – tra l’altro la II Commissione, mentre l’Aula discute, è ancora riunita per approntare le ultime modifiche –.
L’assestamento muove circa 27 milioni di euro che sono destinati per finanziare aree di crisi, per il sostegno ai lavoratori in cassa integrazione ecc, insomma per tutta una serie di iniziative che possono essere anche condivisibili. Per alcune di esse, in particolare, mi riferisco al milione di euro per l’Interporto, all’altro milione di euro per l’aeroporto, per non dire dei 500 mila euro per la Quadrilatero, dico che ci sono investimenti certamente giusti ma insufficienti.
Capisco che bisogna ragionare con una coperta corta, però ad esempio per questo benedetto Interporto di Jesi – di cui si parla da tanto tempo, non ero ancora Consigliere regionale e già se ne parlava, quindi o ci si crede o non ci si crede, o si va avanti o non si va avanti! –, non si può andare avanti con mezzo milione, un milione, serve una svolta decisiva. Se l’Interporto come centro intermodale ha una funzione strategica, come si dice, le cifre di conseguenza devono essere alte.
Così come strategico deve essere anche un aeroporto regionale. Vogliamo darlo in gestione tutto ai privati? Se lo prendono i privati se lo pagano e se lo sostengono? Oppure la Regione Marche vuole mantenere un controllo su questo aeroporto?
Insomma, voglio dire che le nozze senza denari non si fanno bene, quindi su un settore o ci si investe decisamente oppure sono solo palliativi che non risolvono il problema, anche se certamente non possiamo dire che siano soldi spesi male.
La preoccupazione che mi rimane come consigliere regionale riguarda la sanità, che ovviamente è il primo centro di spesa di questa Regione.
Positivo è il discorso di quando si dice: “abbiamo azzerato il deficit, non perdiamo più soldi”. Però credo che questo obiettivo – e come marchigiano sarei contento di essere smentito – sia stato raggiunto attraverso l’utilizzo di un’ingegneria ragionieristica e mettendo a copertura i valori patrimoniali ceduti o messi, appunto, in copertura.
In ogni caso se non diminuisce la spesa corrente per far funzionare la sanità marchigiana è chiaro che il deficit potrebbe essere – uso il condizionale perché in proposito mantengo qualche riserva – solo momentaneamente coperto per poi riesplodere successivamente quando non avremo più garanzie da mettere per questa copertura.
Pertanto il problema di fondo è il controllo della spesa.
Inoltre – e questo è il ragionamento politico che credo occorra fare in quest’Aula – ritengo che il problema fondamentale, se vogliamo guardare con l’occhio rivolto un po’ più lontano, sia quello che nella prossima legislatura avremo la legge sul federalismo fiscale in piena attuazione. Almeno così ci viene detto dal Governo centrale, quindi, siccome la Lega ha dimostrato di non scherzare su questi temi, credo che ormai nel giro di uno o due anni quella legge, di cui per il momento abbiamo solo un’enunciazione di principio, verrà riempita di contenuti concreti.
Per cui, cari amici Consiglieri regionali, cari amministratori, tutti dobbiamo sapere che il primo, vero ed enorme problema con il quale ci dovremo confrontare sarà proprio quello del controllo della spesa. Nel momento in cui diventerà effettivo il federalismo fiscale non ce la potremo più prendere con il Governo, con Berlusconi, con Prodi, ce la dovremo prendere con noi stessi, dovremo cioè fare i conti con le risorse che avremo a disposizione.
Ecco perché dobbiamo essere attenti fin da ora – certo, dovevamo esserlo anche prima –, che siamo nell’anno che precede questa fondamentale riforma, nel controllo della spesa interna, altrimenti non ce la faremo.
Bisogna quindi fare delle scelte e dei sacrifici, tutto non si può sostenere. E’ giusto sostenere le aziende e i lavoratori in crisi, magari è forse anche poco quello che si fa, non è invece giusto tenere ancora in piedi delle aziende partecipate che a nulla servono.
Questo discorso l’ho fatto anche altre volte in quest’Aula, mi sarò sicuramente attirato pure delle critiche, mi sarò fatto dei nemici, però, cari amministratori, se si vogliono fare le cose serie e poter dire che alla fine i conti i portano, bisogna fare delle scelte. Ripeto, non possiamo finanziare tutto e tutti perché fra poco non potremo più sfuggire alle situazioni con degli éscamotages contabili.
Il mio è un appello a questa riflessione, che credo di aver fatto in maniera molto seria, pacata e responsabile.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D’Isidoro.

Antonio D’ISIDORO. Mi scuso fin d’ora per la genericità del mio intervento, però mi piace ricordare una sottolineatura dell’Assessore Marcolini di un po’ di tempo fa, ovvero di quando ci invitava, per capire il perché di certi spostamenti, a non guardare alla crisi in atto soltanto dalla specula regionale – mi ricordo che usò l’espressione “dal buco della serratura” – bensì anche dalla specula nazionale.
Sappiamo benissimo – mi riferisco in modo particolare alla relazione di Draghi – che gran parte degli interventi finora attuati per attenuare i costi sociali della recessione ha soprattutto utilizzato risorse già stanziate per altri impieghi. Si sono cioè spostate risorse da un capitolo all’altro del bilancio dello Stato senza alcun effetto sulla domanda aggregata, senza alcun effetto sui consumi, senza alcun effetto sugli investimenti e sull’occupazione. Mi sembra che in generale si riproponga la ricetta di sempre, per esempio l’abbassamento – per me inquietante – della legalità fiscale e della sicurezza sul lavoro.
Inoltre trovo strana una discrasia a livello regionale, ovvero che da una parte la minoranza lamenta determinate inefficienze – alcune delle quali sottolineate dal Consigliere Pistarelli e che peraltro condivido –, dall’altra vediamo invece che a livello nazionale molte volte c’è una sorta di ottimismo di maniera, cioè ci sono gli ottimisti ad oltranza che ci dicono che non ci troviamo affatto di fronte ad uno spreco sociale o ad un degrado umano.
Ritengo sia importante, parlando della nostra situazione regionale, fare un riferimento anche alle osservazioni fatte dal Presidente del Consob, egli parla di rischio di asfissia finanziaria soprattutto delle medie e piccole imprese, che sappiamo benissimo essere trama fondamentale del tessuto imprenditoriale italiano.
Quindi la minaccia concreta è che proprio la massa di queste imprese si trovi penalizzata dalla mancanza di credito.
Ecco quindi che diverse misure – nonostante i ritocchi che potrebbero e dovrebbero essere fatti da parte della Regione – vanno proprio in direzione della solidarietà e soprattutto in direzione del mantenimento, per quanto possibile, del posto di lavoro.
Abbiamo visto stanziati milioni anche per il patto di solidarietà, e non mi sembra cosa di poco conto. Tant’è che mi trovo d’accordo con il Consigliere Brandoni quando ha detto che ci si è adoperati affinché non venisse messa a rischio la tenuta sociale.
Perché alla fine, indiscriminatamente, altro elemento abbastanza importante, proprio per questa mancanza di credito, potrebbero essere colpite aziende di tutti i tipi, quindi anche quelle più virtuose, quelle che si sono spese e che hanno creduto nell’internazionalizzazione. Secondo me, infatti, proprio per i produttori più innovativi la crisi è arrivata come una gelata.
Su questo trovo interessante l’intervento di Giuseppe Berta fatto poco tempo fa su La Stampa di Torino, cioè, la contrazione del commercio mondiale ha colpito proprio coloro che si erano spinti sul versante dell’internazionalizzazione, quindi certe misure espansive che dovevano essere prese non sono state colpevolmente prese. Peraltro sappiamo che sono in estremo affanno anche coloro che fino a qualche tempo fa chiamavamo le multinazionali tascabili.
Prima ho parlato della genericità di questo mio intervento, ma tale contestualizzazione ritenevo andasse fatta.
Sono d’accordo su quanto ha detto il Consigliere Procaccini sul fiscalismo, su cui abbiamo fatto una mozione ad hoc, ero già intervenuto quindi ora non voglio ripetermi, anche perché ho detto più volte che detesto le tautologie.
Sono d’accordo con lui anche sul fatto che anch’io non adopererò mai l’arma del localismo antagonistico, del bieco campanilismo. Tra le altre cose ricordo un intervento dell’ex Consigliere Castelli quando disse che sembrava esserci – mi ricordo bene questa espressione – una sorta di resistenza culturale negazionista a livello regionale, ovvero una resistenza ad ammettere l’enorme criticità del territorio piceno.
Ecco, io sono convinto che questa criticità purtroppo ci sia ancora, ma allo stesso tempo ritengo che fortunatamente ci sia pure una maggiore attenzione, dimostrata anche con proposte concrete, penso ad esempio al nuovo contenitore della Carbon o ad altre cose.
Sono però preoccupato – ho fatto personalmente una ricerca, mi dispiace che in questo momento non sia presente l’Assessore Marcolini – delle ultime vicende, ovvero dei sei bandi attivati in seno alla programmazione regionale e dedicati alla ricerca e allo sviluppo, 503 aziende partecipanti ma soltanto 42 del territorio della provincia di Ascoli Piceno, il che significa, colleghi, l’8,35% del totale. Sono stati allocati dalla Regione Marche in termini di contribuzione alla spesa a fondo perduto 77 milioni ma soltanto 4,4 milioni sono stati ricevuti dalle imprese picene, il che significa, altro dato inquietante, il 5,68% delle risorse complessive. Addirittura, in merito agli ultimi tre bandi, su 320 aziende partecipanti ne risultano soltanto 23 del territorio della provincia di Ascoli Piceno, il 7,19% del totale.
Da questi dati si evince che a sostegno delle attività di ricerca e sviluppo, che sono abbastanza aperti al sistema produttivo regionale, le ricadute sul territorio piceno sono assolutamente minime.
Altro dato. Io non intono il peana, come possono fare altri, al martirologio del piceno e del sud delle Marche, perché ritengo, facendo dell’autocritica, che ci saranno anche inadempienze di amministratori locali se per esempio ancora non riusciamo ad avviare il polo universitario. Però, guardate, non attivare il polo universitario – anche qui vorrei un impegno della Regione – significa il venir meno del capitale umano, il venir meno e la dispersione di intelligenze, con il conseguente peggioramento non soltanto degli indicatori economici ma anche il venir meno di una vera e vincente visione dello sviluppo.
Su queste cose, quindi, richiamo l’attenzione della Giunta, e che soprattutto si tenga presente della necessità della infrastrutturazione di quel territorio. Peraltro, guardate, secondo me non è tanto la mancanza di infrastrutture materiali quanto la mancanza gravissima di infrastrutture immateriali.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. Non so se questa sia una manovra di fine legislatura a livello strategico, se si cerca di mettere qualche francobollo, di soddisfare qualche promessa sia delle elezioni precedenti che in vista di quelle prossime, fatto sta, caro Governatore e cari colleghi Consiglieri, che qui si avverte soprattutto il crepuscolo della vostra coalizione, che è in contraddizione su tutto e soprattutto su quelle che dovranno essere le idee di sviluppo strategico della Regione.
Mi conforta però che alcuni Consiglieri di maggioranza – faccio riferimento alla collega Mammoli e al collega D’Isidoro – hanno coraggiosamente espresso delle critiche che condivido e sulle quali non tornerò per brevità.
La vostra distanza dal cittadino è enorme, cercate di rendervene conto, nonostante le assemblee osannanti e alle quali venite invitati, credetemi, solo per piaggeria. E se questo vi soddisfa e vi fa stare tranquilli andate pure avanti per vostro conto, però sappiate che siete distanti anni luce dalla società civile marchigiana che in questo momento avverte una preoccupazione straordinaria. Infatti tutti i cittadini del nostro territorio, anche quelli che la pensano come voi, avvertono la noncuranza di una macchina regionale assolutamente distante e, se permettete, ancora sprecona e disorganizzata.
La prima Repubblica non riuscì a contenere se stessa, vedete ora se ci riuscite voi. In tanti atti – in troppi atti! – un po’ tutti hanno avvertito il cattivo vezzo della distribuzione a pioggia, diciamo pure degli aspetti clientelari del rapporto e delle aspettative con i cittadini.
Nei mesi passati abbiamo parlato di qualificazione degli interventi nella cultura, nel turismo. Per esempio, che cosa è avvenuto nella cultura? Avete appiattito tutto, avete schiacciato tutto verso il basso, avete livellato tutto!
La selezione dei progetti di eccellenza che voi dite di predicare non avviene da nessuna parte.
Avete puntato anche su quello che è il settore più avvertito, più vissuto, più sofferto dai cittadini, cioè la sanità. Avete parlato di eccellenze, di riorganizzazione, ma in realtà rimangono gli squilibri, le disparità di trattamento, rimane un rapporto con la dirigenza e con il management ancora basato solo sulla tessera di coalizione o di partito.
Ieri il Viceministro Fazio è venuto, gli avete presentato il compitino, gli avete presentato solo le statistiche che vi ha fatto comodo mostrare (…) Governatore, io accennavo un’altra cosa, cioè, a me non interesserebbe essere la prima regione del centro–sud d’Italia e l’ultima del centro–nord! E’ questo che dicono le statistiche, guardatele bene!
Per quanto riguarda Fazio, se ci fosse stato dibattito, gli avrei voluto dire che gran parte del cosiddetto ripiano l’avete fatto vendendo i gioielli di famiglia, oppure di quando per la spesa corrente, come scrivete voi, si mettono sul mercato le donazioni che negli anni sono arrivate al patrimonio pubblico, ancora, il fatto che voi dite di utilizzare il reinvestimento di quello che era il valore originario e che, invece, per quanto riguarda le plusvalenze ci avete fatto poi quello che vi pare. A Fazio c’era da dire questo ma non c’è stata la possibilità di farlo.
Certamente Fazio quando viene qui non percepisce la vostra faziosità politica, perché la vostra è una faziosità politica eccezionale! La vostra faziosità, Governatore, è dimostrata anche – vi ho presentato anche un’interrogazione che discuteremo – da una dichiarazione, che lei ha fatto nel giornale ufficiale informativo della Giunta, con la quale si augura buon lavoro a Gramillano e Cesetti mentre si ignorano quelli che con il consenso popolare hanno vinto, come gli altri, le elezioni.
Questa è la vostra faziosità nella quale io non mi riconosco e da cui prendo volentieri le distanze – anche se viene un ministro che per fretta viene e va e non entra negli altri aspetti –, a me interessa il rapporto della Regione con i cittadini.
Diffondete i sondaggi sui gradimenti, fate pure quello che vi pare, però io vi dico in ogni caso che il cosiddetto bilancio è avvenuto con la vendita, caro Capogruppo Ricci, dei gioielli di famiglia. Ma così siamo tutti capaci! Se uno va a giocare con le slot machine, si vende la casa del nonno e poi ricomincia, non risolve niente!
Questa è dunque la situazione. Vi è poi anche tutto quello che promettete in giro sulle aree vaste, con i convegni osannanti, con i direttori a cui imponete di fare le convocazioni politiche, una vergogna che nessuno nella prima Repubblica era mai riuscito a fare! Voi l’avete fatto a Macerata a tre giorni dalle elezioni, con Silenzi, Ucchielli, Spacca e Mezzolani. Vi chiedo di scusarvi di fronte a tutti i cittadini! Mi prendo tutta la responsabilità di quello che dico! Voi esponete al pubblico ludibrio i dirigenti migliori, li sottomettete alle vostre misere strategie politiche! Questo è quello che appare di fronte ai cittadini, altro che i gradimenti che sbandierate! La vostra è una Giunta assolutamente ideologica, la più ideologica e faziosa di tutte le altre Regioni! E quando fate le promesse andateci cauti, perché su questo vi criticano anche i vostri, e i settori sono tanti!
Quindi è chiaro che in una manovra come questa cerchiamo di correggere con qualche emendamento, che sarà sicuramente bocciato, anche alcune di quelle storture che vengono accumulate durante l’anno.
Mi dispiace rivolgermi a voi in questo modo, però se voi alzate il tono della polemica ideologica e vi premurate di utilizzare strutture, dirigenti e funzionari per motivi politici di coalizione e di partito, state tranquilli che reagiremo con il modo dovuto.
Cercate quindi di fare un passo indietro da un certo tipo di occupazione e cercate di dialogare di più con i cittadini, non facendo affidamento sul fatto che la Regione è distante, perché così è.
Concludo dicendo che non sta scritto da nessuna parte – ve lo ripeto ancora una volta, anche se in questo momento non vedo l’Assessore – che un dirigente dell’Asur prevarichi continuamente il dettato della legge dell’Assemblea così pure della Giunta. Voglio sapere se questa sanità è governata da Malucelli oppure nel programma e nelle strategie è governata da quest’Aula e dall’Esecutivo! Siccome qui nessuno l’ha capito – anche gli infermieri devono essere assunti da Malucelli! –, cercate di venire qui e chiarire come stanno le cose, parlate anche con i vostri sindacati, quelli che sono più vicini a voi. Parlateci, vi spiegheranno come stanno le cose sul territorio e nelle strutture, vi spiegheranno la preoccupazione e la critica che c’è nei confronti di questa gestione.
Quindi – lo dico al Governatore, lo dico all’Assessore – cercate di chiarire, e potrebbe essere anche nostro interesse stare distanti e farvi bruciare da soli, ma vi assicuro che è una situazione dove alla fine ci rimette il cittadino.
Voglio ricordarvi anche di quegli investimenti che avete promesso nella provincia di Macerata, qua dentro sono sette anni che ne parliamo, ci sono volute nostre interrogazioni, nostre proposte, certo, per farvi fare la promessa, ma non alla fine per dare i soldi.
Cercate di non discriminare i cittadini tra quelli di serie A e di serie B, di centro-sud e di centro-nord, dell’entroterra e della costa, cercate di dare segnali di riequilibrio vero al di là di quello che ideologicamente, purtroppo anche con l’aiuto di tanta stampa compiacente, riuscite a dare ogni giorno.
Come la prima Repubblica – e sapete che sulla prima Repubblica sono molto critico, oltre alla patologia di tangentopoli ben altre erano le malattie – tutto questo mi ricorda quel crepuscolo di quando c’era una classe dirigente sola e autoreferenziale che pensava di manipolare il consenso dei cittadini soltanto con il potere.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Consigliere Massi, credo che questo non sia un assestamento elettorale, come invece lo sono stati molti interventi fatti oggi in quest’Aula dai banchi dell’opposizione, quasi a scegliere questo momento per fare un piccolo comizio.
Ho invece riconosciuto in altri interventi, e di Consiglieri anche di opposizione, la giusta moderazione nell’individuare i limiti veri di questo assestamento che anch’io riconosco.
Abbiamo infatti detto mille volte, e continuiamo a ripetere questo errore, che un assestamento non dovrebbe contenere modifiche normative, un assestamento non deve avere una distribuzione a pioggia delle risorse, anche questo è un errore. L’assestamento deve essere un passaggio intermedio che proietta una riflessione strategica sul bilancio di previsione che faremo dopo le ferie.
Non avrebbe senso discutere dell’assestamento criticandolo solo come fosse qualcosa che riguarda la prossima campagna elettorale. Inoltre i Consiglieri nei loro interventi a volte utilizzano, come è stato fatto oggi, anche atteggiamenti abbastanza singolari per rendere visibile un’opposizione.
Alcuni interventi, ripeto, sono stati molto interessanti e anche molto moderati, quindi voglio riprenderli perché in realtà il mio intervento si baserà essenzialmente su ciò che è stato detto.
Capisco che può dare fastidio che un Viceministro venuto da noi riconosca i meriti della sanità marchigiana, ma è così! Infatti è lo stesso Ministro che ha detto, ed egli conosce e condivide i dati della sanità marchigiana, che la Regione Marche è fra le prime quattro Regioni per quanto riguarda i tre indicatori fondamentali, ovvero, i livelli di assistenza, la qualità del servizio erogato e l’efficienza finanziaria. Peraltro non credo che il Viceministro assorba l’imbonitore di turno – come dite voi – di questa Giunta, credo che abbia visto i dati e su questi abbia poi definito il suo giudizio.
Alcuni Consiglieri hanno citato la mobilità passiva, non c’è dubbio che sia un problema, ma in due anni ne abbiamo recuperata un terzo. Dunque è un indicatore positivo che va segnalato.
Nella sanità marchigiana riusciamo a stabilizzare molte centinaia di persone e addirittura ad avere un incremento di personale. Sa perché avviene questo, Consigliere Massi? Perché fortunatamente il controllo della spesa è andato avanti ed ha cominciato ad andare nella direzione giusta. Anch’io sono convinto, infatti, che se su questo settore non stiamo attenti in futuro potremo rischiare.
Quindi sottolineare che deve esserci un maggiore controllo della spesa è giusto, va fatto, in modo particolare in relazione al federalismo che sta arrivando come pure su leve finanziarie regionali.
E’ stato detto che sono passate risorse dalla sanità alla non autosufficienza, ma questo significa che lo abbiamo potuto fare, significa che il bilancio tiene, altrimenti se non si sarebbe potuta mantenere la qualità dei servizi non si sarebbero potute neanche spostare le risorse.
Quindi se pure un Viceministro lo riconosce lo fa perché sono questi i dati veri della sanità marchigiana, non è un’altra cosa.
Anch’io ho cercato di fare il mio lavoro sull’assestamento come tutti, magari cercando di aggiungere un emendamento, di modificarlo, di chiedere all’Assessore Marcolini sostegno per i territori, però devo anche dire – spero che qualcuno me ne dia atto – che in questi quattro anni non ho mai chiesto, oppure l’ho fatto molto raramente, con un emendamentino 10 mila euro per..., ho sempre chiesto interventi che abbiano una certa organicità, ad esempio, sulla difesa della costa, che vale per tutte le Marche, sui problemi dell’agricoltura, che valgono per tutte le Marche.
Peraltro queste cose nell’assestamento ci sono, vengono riconosciute, abbiamo infatti interventi di carattere organico, largo e per tutti.
Al di là di questo dobbiamo anche riconoscere – sarebbe sbagliato se non lo facessimo – che il 50% dell’assestamento va in direzione di una risposta alla contingenza, all’emergenza, alla crisi economica, alla difficoltà occupazionale e alla difficoltà delle imprese che abbiamo in questa regione (e tutto questo lo troviamo anche in altre parti del territorio italiano).
Il 50% dell’assestamento va dunque in quella direzione.
Quindi per questo non solo difendiamo e voteremo l’assestamento, ma vogliamo anche cogliere ciò che invece è mancato ad una dimensione diversa. Infatti uno dei punti su cui dovevamo agire in questi mesi è l’attenzione. E la risposta alla crisi non è solo di una Istituzione, il problema è globale, la crisi è profonda, quindi, Governo, Regioni, Enti locali, parti sociali, impresa, credito, devono, insieme, dare un contributo in quella direzione, cercando di agire sulle leve del risparmio ed orientare le risorse altrove.
Come ci ricordava poco fa il Consigliere D’Isidoro, nonostante spostamenti di risorse per far fronte ai costi sociali della crisi in realtà abbiamo avuto risultati deludenti a livello nazionale, senza dire che siamo uno degli ultimi Paesi che investe meno di altri per dare una risposta alla crisi in atto.
Le Marche hanno fatto uno sforzo straordinario. Forse qui sì che c’è un deficit di comunicazione, Presidente Spacca, e la sottolineo come nota positiva. Ovvero, che bisogna dire in modo più forte e meglio che le Marche hanno messo oltre 20 milioni per far fronte alla crisi, che sono stati costruiti patti di stabilità e che in qualche modo è stata sostenuta la ripresa. (...) Lo sto dicendo, le do la sponda per dirlo alla fine, che cosa devo fare di più oggi in questa Assemblea! (...) Certo che lo dico alla stampa che ci sta ascoltando e ai Consiglieri di minoranza, ma credo anche che vada aumentata la comunicazione rispetto alla necessità di riconoscere che laddove veniva richiesta una solidarietà generale fra le Istituzioni le Marche hanno fatto la loro grande parte.
Quindi ritengo che bisogna continuare a mantenere questo asse e farlo anche con il bilancio preventivo.
Inoltre c’è anche un limite, lo voglio dire a quest’Aula, su questo il Consigliere Massi ha ragione.
Quando in un assestamento sono previste risorse importanti per l’occupazione, per l’impresa, per il lavoro e anche per le infrastrutture, allora vorrei chiedere che nel prossimo bilancio preventivo, che riguarda davvero la fine della legislatura e consegna l’attività alla prossima, si consolidi ciò che fino adesso c’è stato, e che lo consolidi anche in maniera più visibile. Perché le Marche crescono tutte se crescono insieme.
Quindi su alcuni grandi temi, come le infrastrutture, la sanità, la cultura, il turismo, che rappresentano il volano di sviluppo di questa regione, penso che il prossimo bilancio debba consolidare questa visione delle Marche, ovvero la visione di un’intera regione che cresce in maniera uniforme e che non lascia nessun territorio ai margini.
Certo, lo stiamo facendo, ma credo, per prendere in maniera positiva anche le indicazioni del Consigliere Massi, che tutto ciò nel prossimo bilancio di previsione debba essere ancora più visibile e forte.
Questi sono i motivi per i quali siamo convinti, come Gruppo del Partito Democratico, che questo bilancio vada bene.
Il Consigliere Pistarelli, che nel suo intervento ha fatto un po’ di scena – certo, la Rai stava riprendendo, purtroppo io non sono mai riuscito ad averla qui puntuale quando parlo! –, secondo me ha fatto tre autogol. Il primo è quello di aver criticato (...) Scusi, Consigliere Pistarelli, ma arriva con il bavaglio, vuole imbavagliare anche me! Stavo dicendo che è stato fatto un primo autogol clamoroso, cioè che i 750 mila euro sulla protezione civile sono in relazione al terremoto dell’Abruzzo. Ed è un’anticipazione nostra, non si può dire quindi che c’è una quota di 750 mila euro per la protezione civile, va per l’Abruzzo, sicché dovremmo vederla restituita dal Governo.
Secondo, non si può criticare il fatto che ci sono risorse per i trasporti e per la forestazione, perché sono risorse che recuperano l’Iva e che avrebbe dovuto mettere qualcun altro!
Queste dunque sono le autoreti fatte dal Capogruppo di minoranza.
Non si può attaccare questa Regione per la sanità, per gli interventi in Abruzzo e perché rimette l’Iva dove qualcuno l’ha tolta, perché sono esattamente fatti che vanno a penalizzare chi li dice, è esattamente il contrario.
Dunque siamo convinti che questo sia un assestamento che va nella direzione giusta e che sostiene il periodo di contingenza ed emergenza economica e sociale. Spero che il prossimo bilancio preventivo guardi nella stessa direzione, con l’auspicio che nessun territorio delle Marche venga penalizzato rispetto ai grandi interventi strategici.

PRESIDENTE. Salutiamo il neo Consigliere Natali che ha fatto ingresso in quest’Aula un quarto d’ora fa. Chiedo scusa per non averlo fatto prima. Gli auguriamo buon lavoro, sicuramente saprà inserirsi nell’ambito di questo consesso.
Ha la parola per la replica l’Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Presidente, mi consenta di ringraziare l’Assemblea per il messaggio che, attraverso lei, mi è stato rivolto all’inizio. Grazie.
Vado alla discussione dell’assestamento. Intanto occorre valorizzare il dibattito che c’è stato, perché mi pare che il senso più profondo e responsabile delle scelte dell’assestamento sia stato ampiamente descritto e commentato, come ora dal Consigliere Ricci e per la prospettiva anche dai Consiglieri Brandoni, Mammoli, Procaccini.
Non voglio però limitare il contributo degli interventi ai soli Consiglieri di maggioranza, perché ritengo che un controllo selettivo anche esigente sia una straordinaria dote per la qualità della pratica di governo. Voglio dire, cioè, che non tutti gli interventi si ispirano ad una autentica volontà di miglioramento dell’attività, una buona parte è semplicemente volta al messaggio comunicativo di denuncia e di censura esterna.
Oggi nell’intervento del Consigliere Santori, come qualche volta capita a tanti altri, abbiamo potuto registrare delle meritate considerazioni di soddisfazione rispetto al miglioramento di una pratica amministrativa a cui tutta l’Assemblea legislativa in ogni sua componente è destinata a concorrere.
Vado ora ai dati fattuali dell’assestamento.
Nel 2008 – considerato che parliamo del rendiconto e del bilancio assestato, che risponde alle insorgenze positive e negative che il rendiconto registra –, che è stato un anno di crisi drammatica, bisogna dire che è migliorato il saldo finanziario, si è ridotto l’indebitamento, la capacità di impegno e di spesa sono risultate elevate, le variazioni di bilancio per la parte regionale sono state appena del 6% mentre quelle dello Stato sono state dell’ordine del 90%, la spesa sanitaria non ha determinato disavanzi ed è stato rispettato il patto di stabilità interna.
Non vedo il Consigliere Pistarelli, e me ne dolgo, perché vorrei che dalla polemica venissero esclusi i travisamenti della realtà, in modo particolare per quanto riguarda la pressione fiscale che al netto dell’inflazione in termini assoluti è aumentata ma deflazionata è diminuita.
Per quanto riguarda l’Irap il Consigliere Pistarelli ha affermato una falsità, ha detto che l’Irap delle Marche è tra le più elevate d’Italia. Il Ministero dell’Economia ha precisato i dati sia per l’Irap che per l’Irpef. Per l’Irap – questo lo trovate nel sito del Ministero che chiunque può consultare – le Marche risultano la penultima regione tra quelle del centro-nord, mentre per l’Irpef ci troviamo a livello nazionale alla quartultima posizione.
Visto che i dati del Ministero non sono oppugnabili o sospettabili di manipolazione ad uso comunicativo o magnificatorio dell’attività di Governo, allora penso che non possa essere in quest’Aula decentemente ripetuto.
E siamo riusciti a fare questo facendo la battaglia agli sprechi – come ha detto poco fa il neo Consigliere Parrucca –, la battaglia agli sprechi non è mai finita. Un’attività può essere sempre soggetta a miglioramento, però il fatto che si siano riusciti a mantenere i fondamentali sostanzialmente uguali, addirittura in questo assestamento si è riusciti a mettere nel circuito economico a sostegno della tenuta sociale e dello sviluppo economico altri 27 milioni, a me pare un risultato non banalizzabile.
Linee di intervento e di merito. La metà dell’intervento è rivolto al sociale, sono stati aggiunti 5 milioni per i programmi contro la crisi, ci sono 4,5 milioni di parte sanitaria, circa 3,8 milioni per l’internazionalizzazione del sistema economico. Ci sono circa 4 milioni per l’infrastrutturazione, e parlo della piattaforma logistica, quella che tutti quanti in quest’Aula siamo stati d’accordo a potenziare, parliamo di porto, interporto e aeroporto.
L’Aerdorica, che ha uno stanziamento ulteriore di 1 milione, oppure l’Interporto, che ha uno stanziamento ulteriore di 1 milione, riguardano un piano di finanziamento che possa rendere effettiva l’attrazione polare di tale piattaforma logistica, capace di intercettare anche i rapporti internazionali di merci e passeggeri, confinari, come si dice, per la Regione Euroadriatica, ma anche longitudinali per quello che riguarda l’attraversamento e l’attrazione delle merci che provengono dal Mediterraneo.
E’ stato detto che questo è un bilancio elettorale. Per certi versi può essere considerato un complimento, solitamente infatti i bilanci elettorali sono quelli munifici di risorse e capaci di corrispondere alle esigenze magari minute del territorio come pure alle misure dell’ultima battuta.
Ma in effetti questo non è, è un bilancio rigoroso che sana, ma solo per una percentuale minima, infatti su 27 milioni sono appena 2 milioni gli interventi di dettaglio episodici, rispetto ad un intervento che fa riferimento a criteri valutati ex ante, monitorati e rendicontati ex post.
Abbiamo la serenità di aver presentato un risultato coerente con le premesse del bilancio preventivo 2009, che cerca di stabilire una sessione di bilancio che idealmente rimane aperta, come ha detto il Presidente della II Commissione, verso il preventivo. Quando cioè tra settembre e ottobre potremo motivatamente coprire l’aggiornamento della profondità della crisi economica e sociale e vedere se potremo destinare le nostre risorse in parte alla difesa e alla battaglia contro la crisi e in parte anche ai nuovi settori di ristrutturazione e di riconversione dell’apparato produttivo, in modo particolare nei settori dell’energia, dell’ambiente, del turismo e della casa.
Voglio sottolineare che quelle che fino a qualche anno fa venivano ritenute misure voluttuarie, come l’energia alternativa, cominciano ad avere anche nella regione Marche percentuali sensibili di approvvigionamento energetico che corrisponde ad un fabbisogno inevaso nella nostra regione.
Oppure la cultura. Le industrie culturali hanno un tasso di sviluppo europeo nell’ordine del 19% con tassi di aumento dell’occupazione dell’ordine del 3%.
Noi siamo anche la regione non soltanto degli spettacoli dal vivo e della legge sullo spettacolo artistico, ma anche la regione dell’industria culturale che rappresenta attrazione di talenti e di alta tecnologia fatta di elevata coltivazione culturale.
Un versante nel quale siamo impegnati già da adesso e nella prossima puntata del bilancio preventivo nello sviluppare proposte adeguate e coerenti.
E su questo dovremmo essere tutti d’accordo! Ho sentito poco fa delle parole inconsuete sulla bocca del Consigliere Massi per quanto riguarda la gestione della sanità. Ma credo che quello, invece, sia un esempio che dovremmo valutare. C’è fortunatamente una finestra di comunicazione che prescinde dalla maggioranza e dall’opposizione, e quando la gestione è buona e i risultati vengono rendicontati, sia da parte del Governo che da parte regionale, credo si possa tracciare il percorso che si è fatto. Non dico di chiudere gli occhi su quello che c’è da fare, ma dare l’impressione di un movimento che si è sviluppato, sì. Quindi strumentalizzare le polemiche sul management o sulla qualità del management oppure sulle nomine o sulle linee di depredazione del patrimonio, mi sembra del tutto fuorviante e non basato su un’analisi serena della realtà.
La nostra Regione è una delle quattro Regioni che chiude il bilancio in pareggio nel 2008. Abbiamo una situazione drammatica per la prospettiva, sarebbe veramente sbagliato dividerci. Anche nel Coordinamento nazionale tutti i Presidenti delle Regioni – dico tutti i Presidenti delle Regioni, non soltanto Spacca o Errani, ma anche Formigoni, Lombardo, Galan –, hanno interrotto il canale di comunicazione con il Governo proprio su tali questioni, a partire dalla sanità dove mancano all’appello 7 miliardi.
Il Governo ha presentato un Dpf con delle situazioni veramente inoppugnabili di reticenza o di insufficiente intervento. Con il Dpf si è deciso di non decidere. L’Ocse ha definito l’ammontare delle cifre a disposizione con il Dpf con effetto zero per il 2009 e 0,4 per il 2010, parliamo di 3 miliardi netti aggiuntivi.
Rimanendo alla sanità, mancano 7 miliardi ed il Ministro Sacconi si è presentato al primo confronto – che ovviamente è stato aperto e chiuso immediatamente – con 4 miliardi e mezzo di cui 2 e mezzo da recuperare sui risparmi dei costi standard.
Questo è un elemento cruciale che mette in ginocchio e collassa tutte le Regioni, non soltanto la regione Marche, anzi, la nostra regione è al riparo perché insieme ad altre tre regioni è in cima in termini di qualità della tenuta dell’equilibrio.
Ma non c’è soltanto il tema della sanità, c’è anche il problema dei servizi sociali; altro che lo slogan, che anche noi abbiamo adottato, che dice “Nessuno resti solo”!
Ad esempio, per dare l’idea della differenza degli sforzi che si stanno facendo, la social card stabilisce un intervento straordinario per le pensioni sociali di 450 euro o 550 euro di pensione sociale, si tratta cioè di 400 euro l’anno. Mentre l’intervento adottato dalla Giunta regionale ed approvato da questa Assemblea legislativa riguarda 200 euro mese per un anno. Su questo abbiamo avuto 4.000 domande, abbiamo risposto a 1.800 domande, ma abbiamo intenzione di soddisfare integralmente l’elenco delle richieste.
Per il fondo sociale passiamo da 2 miliardi disponibili del Governo Prodi a 600 milioni a partire dal 2010.
Lo stesso dicasi per i fondi per la non autosufficienza che da 900 milioni passano a zero nel 2010.
E questo non può essere un tema di divisione politica nelle Marche, perché questi temi, in aggiunta ai ritardi di pagamento del Fas, in aggiunta alle riprese di intervento – questi sì veri interventi predatori del Governo sulle competenze delle Regioni, parlo del turismo, del lavoro, delle piccole e medie imprese, del rinato Ministero del turismo o degli interventi in materia di formazione professionale –, è terreno di orgogliosa difesa delle prerogative istituzionali delle Regioni.
Altro che federalismo! Noi siamo ormai ad un spregiudicato neocentralismo che contrasta con le intenzioni formali e anche con il disegno di legge delega per le funzioni del federalismo istituzionale e fiscale approvato dalla Camera e dal Senato e di cui entro due anni dovremmo vederne gli effetti.
Penso che sul versante degli interventi per la sanità, servizi sociali, funzioni istituzionali del Governo, capacità di determinazione autonoma di un contratto sociale che faccia definire, sotto la responsabilità di ogni singola Regione, qual è il livello di tassazione, qual è il livello dei servizi resi, qual è il livello di distribuzione delle risorse, dovremmo provare ad essere uniti.
Ripeto, il documento dei Presidenti delle Regioni è unanime. Io penso che questa sessione di bilancio, che oggi si chiude con una discussione sull’assestamento, debba, non soltanto idealmente – lo diceva il Presidente della II Commissione e noi ci dichiariamo fino adesso disponibili a mantenere, anche durante il periodo estivo, un canale aperto di comunicazione e di consultazione permanente con le associazioni di categoria, con i sindacati, con le Commissioni assembleari –, cercare di stabilire una prospettiva unitaria che dia una risposta ai morsi della crisi e contemporaneamente che sappia anche indirizzare con opportuni impulsi la ristrutturazione e la riconversione dell’economia.
Voglio ricordare a tutti, perché l’esempio è studiato in Europa, quello che sta avvenendo nella Ruhr, in Catalogna oppure nei Paesi Baschi o nella Regione del Baden-Wurttemberg tra le più ricche d’Europa. Nel momento della crisi si interviene ovviamente a sostegno dei fondamentali ma contemporaneamente si interviene anche per sostenere i settori a più elevato sviluppo tecnologico e occupazionale. Noi quindi dovremmo sviluppare una riflessione in tal senso.
Mi sembra che abbia fatto bene il Presidente, in un’intervista di qualche giorno fa, a indirizzare l’attenzione su due filoni. Primo, la difesa e la valorizzazione del nucleo duro della nostra storia, del nostro apparato produttivo, che mostra segni di vitalità circostanziate anche dalle liste inevase di finanziamenti che dobbiamo registrare sul versante della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica. L’ultimo è di 1 milione e 800 mila euro disponibili e 8 milioni di richieste che stanno a significare la vitalità del nostro apparato produttivo.
Contemporaneamente, ma non in contrasto con questo, dobbiamo interrogarci sulle possibilità dell’innovazione. Il distretto delle energie alternative, del fotovoltaico e dei micro processori, la cultura, il turismo, l’ambiente, sono le prospettive di medio e lungo periodo su cui rendicontare un’attività consapevole sia delle difficoltà come pure delle possibilità di risposta alla crisi.
Spero che il confronto delle prossime settimane ci possa dare risultati comuni, sul quale distinguerci nella distinzione dei ruoli ma uniti nel proseguimento degli obiettivi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Spacca.

Gian Mario SPACCA. L’intervento dell’Assessore Marcolini non credo richieda ulteriori puntualizzazioni o riflessioni, è stato chiarissimo nella sua impostazione e nell’illustrazione dello schema che caratterizza questa manovra di bilancio.
Prendo la parola per fare soltanto ulteriori sottolineature e valutazioni in modo da far uscire un messaggio che venga percepito dalla comunità regionale e che quindi affermi un profondo senso di responsabilità dell’Assemblea legislativa e del Governo regionale nei confronti del momento difficile che attraversa la nostra comunità. E’ infatti un momento di crisi profonda con difficoltà economiche che hanno forti ripercussioni anche sotto i profilo sociale. Credo pertanto sia molto importante che proprio da questa Assemblea esca un messaggio unitario di responsabilità e di convergenza rispetto ai comportamenti che assumiamo con forte senso di corrispondenza nei confronti dei cittadini della nostra regione.
In effetti questo bilancio ha un focus – è stato dichiarato con grande precisione negli interventi che ho ascoltato –, quello soprattutto di proteggere il nostro sistema di vita comunitaria, sia per quanto concerne il sistema produttivo, cioè quello che crea reddito a favore dei cittadini delle Marche, sia per quanto concerne il lavoro, ovvero la principale risorsa a disposizione della nostra regione.
L’ho detto in tante occasioni, ma lo voglio ripetere anche in questa sede, che noi non abbiamo altre rendite di posizione, non abbiamo accumulazione finanziaria derivata da altri traffici commerciali fatti in periodi precedenti. Eravamo infatti una società agricola che è diventata nello spazio di un ventennio una società industriale, quindi non abbiamo né le riserve di posizione tecnologiche che ha la Lombardia né le riserve di materie prime che ha la Basilicata.
Tutta la nostra costruzione di vita sociale e comunitaria si fonda sul lavoro, quindi è per questo che il focus di questo bilancio è essenzialmente, prima di tutto, il lavoro e l’impresa, è da questo che dipende il nostro futuro.
E dunque questo il messaggio che la comunità regionale deve recepire, un messaggio di forte responsabilità da parte di tutti.
Dopodiché possiamo dividerci su tutto il resto. Allora vorrei dire, soprattutto al Consigliere Massi, che a me dispiace che sia uscita quella notizia su un giornale della Regione ma non me ne sono accorto. Dico solo che immediatamente dopo l’elezione ho fatto i complimenti e espresso le mie congratulazioni a tutti i Presidenti di Provincia e ai Sindaci neo eletti di questa nostra regione, dichiarandomi disponibile ad una collaborazione di carattere istituzionale. Una collaborazione tanto importante in un momento di crisi e di difficoltà come quello in atto, verso il quale dobbiamo cercare di essere, per quanto possibile e nel rispetto dei ruoli che ciascuno di noi esercita, collaborativi per trovare delle risposte concrete a problemi che sono particolarmente pesanti a fronte di uno scenario, come quello che ha descritto l’Assessore Marcolini, di risorse in diminuzione.
Infatti per il prossimo anno il gettito fiscale, a fronte della crisi che stiamo attraversando, sarà particolarmente critico. Avremo ulteriori tagli rispetto a quelli che già abbiamo registrato quest’anno da parte dello Stato nei confronti degli Enti locali e delle Regioni. Quindi dobbiamo cercare di collaborare e trovare delle soluzioni ai problemi che abbiamo, alzando dunque il livello di produttività delle nostre risposte ed il livello di efficienza e di collaborazione.
Probabilmente sarà stata ripresa una dichiarazione che ho fatto in una sede politica, magari durante una manifestazione che apparteneva alla mia parte politica o alla nostra coalizione, ma di fatto il mio pensiero autentico è di grande rispetto delle Istituzioni, sicché di tutti gli eletti che in esse sono a rappresentare le loro comunità e i loro territori. Tutti, quindi, avranno sicuramente la porta aperta e la disponibilità più piena da parte del Governo regionale per trovare la soluzione ai problemi che rappresentano; come del resto è avvenuto anche questa mattina quando abbiamo ricevuto il Sindaco di Pergola per ascoltare i suoi problemi.
Vorrei inoltre sottolineare che la difficoltà che abbiamo ci deve portare ad una lettura oggettiva dei risultati che la nostra comunità registra. Perché giustamente, come spesso sottolineato anche da voi, non sempre i risultati che evidenziamo sono il frutto dell’azione del Governo regionale, ma sono il frutto della grande vivacità e della straordinaria forza e responsabilità della nostra comunità in tutti i suoi aspetti, sia di natura privata, sia di natura più pubblica, che appartiene cioè alla pubblica amministrazione, ai nostri dirigenti e al nostro sistema amministrativo.
Non riconoscere questo ruolo significa non riconoscere il ruolo di quelle persone che hanno dato forte impegno e dimostrato grande responsabilità per raggiungere gli obiettivi a cui siamo giunti. Non è merito solo del Governo regionale oppure è principale il merito del Governo regionale se, ad esempio, la nostra sanità ha recuperato il punto di pareggio da due anni e lo conferma anche nel 2009. Il merito è della struttura amministrativa che ha assunto princìpi di responsabilità e di rispetto dei budget a loro proposti, rispetto ai quali ha organizzato un’azione amministrativa coerente che ha portato, appunto, a questi risultati. E noi lo dobbiamo riconoscere!
I dati commentati ieri dal Ministro, di cui voi avete richiesto il commento, non sono dati della Regione Marche, Consigliere Massi.
Primo, per quanto riguarda la parte finanziaria, sono dati elaborati dal Ministero della salute attraverso la sua Commissione Massicci. Quindi il risultato del pareggio della sanità regionale da due anni a questa parte e per il 2009 viene certificato non dalla Regione Marche o dagli uffici della Regione Marche bensì dal Ministero della salute.
L’altro dato, sicuramente più impressionistico su cui possiamo discutere, che certamente non è così oggettivo ma che sicuramente è un indicatore di posizionamento, è quello dato dal Ministero della funzione pubblica rispetto a quei tre indicatori della sanità ricordati dal Consigliere Ricci. Ci dà il quarto posto tra le sanità regionali, quindi su questo sicuramente potremo discutere, perché si possono prendere quei tre indicatori o se ne possono prendere altri, si può arrivare ad un posizionamento più o meno significativo, importante o qualificante, ma ciò che è importante è che comunque la nostra sanità sta crescendo.
Certo, abbiamo dei problemi, li abbiamo evidenziati anche nell’incontro con il Ministro, che quindi riconosciamo oggettivamente, siamo noi che li abbiamo messi in evidenza. Il problema della mobilità passiva e il problema delle liste di attesa sono problemi che dobbiamo affrontare, lo stiamo già facendo, e cercheremo di dare delle soluzioni, che peraltro ci auguriamo siano anche condivise e concordate.
Questi sono i due problemi principali della nostra sanità in questo momento. E’ su questo possiamo confrontarci, non sui dati come quelli, ripeto, di bilancio che precisano i nostri conti, che li definiscono in ordine e rispetto ai quali esiste una certificazione oggettiva. Se ci mettessimo a discutere di questo significherebbe soltanto fare una polemica strumentale, finalizzata ad un momento elettorale dove ci diremo tante cose e magari anche non vere, come emerso anche questa mattina in alcune parti della discussione, e sicuramente in questo modo non faremo un buon servizio alla comunità regionale.
Fatte queste precisazioni voglio ora ringraziare l’Assessore Marcolini, il Servizio bilancio e la Commissione, per il lavoro che hanno prodotto per raggiungere questo risultato della costruzione dell’assestamento di bilancio e anche per mettere i semi per la costruzione del bilancio di previsione.
Voglio ringraziare tutti anche per il trend positivo dei conti della Regione Marche rispetto all’indebitamento e rispetto all’azione complessiva di focalizzazione su alcune questioni importanti che liberano risorse a vantaggio dei cittadini della nostra regione. Il fatto cioè che aumenta la produttività del nostro sistema amministrativo, che il costo a carico dei cittadini marchigiani della macchina amministrativa regionale si abbassa anno su anno, quindi si liberano risorse a vantaggio dei cittadini, mi sembra molto importante.
Come pure altrettanto importante è il fatto che facendo le valutazioni comparate i territori di Macerata e di Ascoli Piceno – questa è una cosa che dobbiamo riuscire a divulgare – hanno avuto, soprattutto nell’area della sanità, un’attenzione superiore rispetto agli altri territori. Ad esempio nella realtà di Macerata c’è stato un recupero significativo di erogazione di risorse finanziarie, infatti questa zona si caratterizza come la prima della nostra regione, poi subito dopo vi è la realtà di Ascoli e San Benedetto.
Quindi c’è un’attenzione particolare nei confronti delle aree più marginali della nostra regione, ovvero di quei territori che nel dibattito che riguardava la vita di comunità della nostra regione venivano considerati più marginali.
Ma soprattutto si riafferma il principio della equità tendenziale della distribuzione di risorse verso ogni cittadino delle Marche, affinché si abbiano ovunque gli stessi servizi, in modo da consolidare quel modello di organizzazione policentrica che caratterizza la nostra Regione e che ne fa uno dei suoi punti di maggior forza.

PRESIDENTE. Ora sospendiamo la seduta in attesa che la seconda Commissione concluda i propri lavori.

La seduta è sospesa alle ore 13,25

La seduta riprende alle ore 14,50

Proposta di legge n. 325
della Giunta regionale
“Rendiconto generale dell’amministrazione per l’anno 2008"
(Votazione)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori iniziando dalla votazione della proposta di legge n. 325.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 11. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 12. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 13. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 14. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 325. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)


Proposta di legge regionale n. 331
della Giunta regionale
“Assestamento di bilancio 2009”
(Votazione)

PRESIDENTE. Passiamo ora alla votazione della proposta di legge n. 331.

Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 4.
Emendamento n. 4/1 della II Commissione:
Alla Tabella 2: UPB: 20815
Descrizione: Fondo pagamento residui perenti – corrente
Variazione: -18.118,00
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 4, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 7.
Subemendamento n. 7/1/1 (sostitutivo) della II Commissione:
Nella Tabella A è inserita la seguente voce: “Legge regionale 27 marzo 2001, n. 8 “Istituzione, organizzazione e funzionamento del Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom)” euro 30.000,00.
Copertura finanziaria mediante equivalente riduzione UPB 20815.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 7/1 del Consigliere Binci. Decaduto.

Emendamento n. 7/2 della II Commissione:
Nella Tabella A le parole “Legge regionale 6 agosto 1997, n. 52 – Adesione della Regione ad enti, fondazioni, associazioni e organismi vari” sono sostituite dalle parole “Legge regionale 26 aprile 2008, n. 17 – Adesione della Regione a enti, fondazioni, associazioni, comitati ed altri organismi”.
Ha la parola il Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Su questo emendamento, come su altri, mi corre l’obbligo di fare una precisazione. Ovvero quando si dice che sono stati presentati dalla Commissione si deve intendere che su tali questioni la Commissione, appunto, si è espressa a maggioranza, perché, per essere precisi, sia nel merito che nel metodo il Consigliere Santori ed io abbiamo o non votato oppure abbiamo votato contro.
Nel metodo perché addirittura c’è stata una Commissione che ha lavorato nelle varie ed eventuali su emendamenti venuti dalla Giunta e quindi sono stati affrontati con una rapidità un po’ troppo spinta – per usare un eufemismo –. Non mi pare che una Commissione bilancio possa affrontare emendamenti di bilancio e di assestamento nelle varie ed eventuali. Non erano all’ordine del giorno e sono stati affrontati così.
Altri emendamenti, invece, sono venuti alla trattazione in maniera assolutamente rituale, tra la giornata di chiusura della discussione e della votazione dell’assestamento e la giornata odierna, perché è compito e obbligo della Commissione approvarne la legittimità tecnica e formale. Poi la Commissione è voluta andare oltre, poteva non essere il suo compito, ma ha comunque voluto assumere su di sé alcuni emendamenti nei quali, però, non ha trovato la convergenza dell’opposizione. Questo perché non c’è stata una discussione su quella che poteva essere anche una proposta complessiva che poteva venire dai vari Gruppi o dalle varie espressioni di questa Assemblea legislativa.
Questo ho voluto precisarlo sin d’ora, perché, ripeto, quando si dice “emendamento della Commissione” sembra che si sia fatta un’opera istruttoria contenutistica, cosa che non c’è stata se non da parte della maggioranza.
Quindi voteremo contro per questioni di metodo. Poi, certo, ci sono anche alcune questioni formali che sono magari aggiustamenti del riferimento legislativo aggiornato alla attualità, come appunto è l’emendamento in votazione questo momento; infatti la legge regionale riguardante l’adesione della Regione ad enti, fondazioni, associazioni e organismi vari non è più la n. 52 del 1997 bensì la n. 17 del 2008. E’ chiaro che in sé sarebbe solo da votare solo per ratifica, però, ripeto non condividiamo i motivi di metodo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Brandoni.

Giuliano BRANDONI. Il Vicepresidente Pistarelli è persona corretta e uomo d’onore, anche se oggi ha deciso di indossare i panni di Jesse James e quindi ne vuole anche interpretare alcune caratteristiche!
Ma, ad onore del vero, il mio intervento è solo per spiegare che la Commissione ha avuto l’occasione di esaminare in maniera non solo formale ma anche sostanziale gli emendamenti presentati dalla Giunta. Ed il Vicepresidente Pistarelli sa bene che c’era la mia totale disponibilità anche questa mattina a poter verificare insieme in Commissione tutti quei passaggi a cui lui non ha potuto partecipare.
Questo è per la precisione, per la correttezza, perché il clima in Commissione è sempre stato un clima di collaborazione, anche se le distanze e le distinzioni non si sono mai assottigliate, quindi vorrei che ciò continuasse.
E l’elemento che regala la serenità – avrebbe detto il commentatore scomparso ieri Walter Cronkite – è anche il riconoscimento delle cose così come stanno.

PRESIDENTE. Emendamento n. 7/2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 7/3 del Consigliere D’Anna:
Inserire nella Tabella A Legge regionale 30 aprile 1985, n. 24 “Interventi per favorire il funzionamento degli organi e delle strutture delle associazioni che perseguono la tutela e la promozione sociale dei cittadini, mutilati o handicappati” è aumentata di euro 100.000,00.
Copertura mediante equivalente riduzione UPB 20815 di pari importo.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 7/3 bis della Consigliera Mollaroli. Ritirato.

Emendamento n. 7/4 del Consigliere D’Anna:
Nella Tabella B incrementare la l.r. 24 luglio 2001, n. 11 “Sistema integrato per le politiche di sicurezza e di educazione alla legalità” di euro 300.000.
Copertura mediante equivalente riduzione UPB 20815 di pari importo.

Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Chiedo l’appello nominale a nome anche dei Consiglieri Pistarelli e Brini.

PRESIDENTE. Esito della votazione:
Favorevoli: Brini, Parrucci, Natali, Cesaroni, Ciriaci, D’Anna, Minardi, Pistarelli, Santori, Silvetti.
Contrari: Bucciarelli, Altomeni, Amagliani, Badiali, Benatti, Binci, Brandoni, Comi, D’Isidoro, Donati, Giannini, Luchetti, Mammoli, Mezzolani, Mollaroli, Ortenzi, Petrini, Procaccini, Ricci, Rocchi, Sordoni.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Subemendamento n. 7/5/1 della Consigliera Ciriaci:
Aggiungere alle disposizioni previste dall’emendamento n. 7/5 le seguenti:
“Sistemazione urgente chiesa di S. Antonio – Ortezzano, che ospita la tomba dell’insigne latinista Giuseppe Carboni – euro 50.000,00".
Copertura mediante equivalente riduzione dell’Upb 20815 “Fondo pagamento residui perenti – corrente”.
Parere della Commissione?

Giuliano BRANDONI. Favorevole.

PRESIDENTE. Subemendamento n. 7/5/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Subemendamento n. 7/5/2 del Consigliere Giannotti. Ritirato.

(discussioni in Aula sulla precedente votazione)

PRESIDENTE. Abbiamo votato il subemendamento n. 1 all’emendamento n. 5 dell’articolo 7. (…) Scusate Consiglieri, chiedo un po’ di calma! Io per ben due volte ho specificato – lo possiamo verificare dalla registrazione – che cosa stavamo votando, quindi la votazione non va ripetuta! Ed il risultato, come lo ho io, è anche in dotazione di tutti i Consiglieri.

Adriana MOLLAROLI. Io non ho il testo di questo subemendamento! (…) Per favore, la questione è seria!

PRESIDENTE. Io ce l’ho a disposizione quindi mi sembra impossibile che gli altri non l’abbiano! (…) Prego, Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Presidente, si era capito che si stava votando l’emendamento 7/5 e non il 7/5/1!

PRESIDENTE. Scusate, Consiglieri, a volte sembra veramente di stare in una scuola materna! Non voglio offendervi, ma i Consiglieri, se prestano attenzione, sanno bene quello che si vota, ed in questo caso il sottoscritto, ripeto, l’ha detto per ben due volte.
E se qualche Consigliere non ha a disposizione il materiale cartaceo semmai lo dice prima di votare e non dopo! Quindi, per cortesia, fate attenzione a quello che si dice. (…) Consigliera Mollaroli, lei non ce l’ha, ma l’ufficio ha già verificato che è stato distribuito.
Proseguiamo i lavori.

Emendamento n. 7/5 del Consigliere Luchetti, così come emendato:
Alla Tabella C nell’UPB 53106 è inserita la seguente voce: “Interventi strutturali per la chiesa di S. Gaudenzio di Morro D’Alba” euro 35.000,00.
Copertura mediante equivalente riduzione UPB 20815 “Fondo pagamento residui perenti – corrente”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 7/6 della II Commissione:
Alla Tabella C l’autorizzazione di spesa di euro 500.000,00 a carico dell’UPB 42306 è sostituita dalla seguente: “Spese per l’allaccio al depuratore intercomunale – Comune di Appignano” euro 500.000,00.
Lo pongo in votazione.
Scusate, Consiglieri, è la terza volta che dico: “apriamo la votazione”, quindi questa è la quarta!

(L’Assemblea legislativa approva)

Invito i Capigruppo a dare indicazioni sulla votazione, magari potrebbe esserci meno confusione!

Subemendamento n. 7/7/1 della Consigliera Ciriaci:
Alle disposizioni dell’emendamento n. 7/7 aggiungere le seguenti:
“Interventi per area archeologica “Tempio ellenistico” risalente al II sec. A.C. Presso Cuma di Monterinaldo e per la messa in sicurezza dei reperti rinvenuti negli anni ’60 ed attualmente trasferiti nel locale museo di Monterinaldo – euro 25.000,00".
Copertura mediante equivalente riduzione dell’UPB 20815 “Fondo per il pagamento dei residui perenti – corrente”.

(…) Allora prima di passare alla votazione verifichiamo perché la Consigliera non ha il subemendamento. Ci sono altri Consiglieri che non ce l’hanno? (…) Sospendiamo un attimo questa votazione così il dirigente potrà verificare chi ha o non ha questi subemendamenti.
(…) Bene, riprendiamo la votazione.

PRESIDENTE. Subemendamento n. 7/7/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 7/7 del Consigliere D’Anna:
Alla tabella C è inserita la seguente voce: UPB 53103 – Teatro della Fortuna di Fano – euro 50.000,00.
Copertura mediante riduzione di pari importo (euro 50.000,00) UPB 20815 “Fondo per il pagamento dei residui perenti – corrente”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 7/8 del Consigliere D’Anna:
Alla Tabella C è inserita la seguente voce: UPB 53103 – Carnevale di Fano – euro 50.000,00.
Copertura mediante riduzione di pari importo (euro 50.000,00) UPB 20815 “Fondo per il pagamento dei residui perenti – corrente”.
Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Sono quattro anni che propongo questo emendamento quindi mi auguro che una volta tanto si prenda atto – lo chiedo anche all’Assessore Solazzi visto che conosce bene la questione – di questa manifestazione che ogni anno necessita di elemosine per andare avanti. E’ una delle manifestazioni più prestigiose del nostro territorio, quindi credo che debba avere un riconoscimento.
Mi auguro che questa volta ci sia da parte dei Consiglieri la presa d’atto dell’importanza di una manifestazione che coinvolge migliaia di turisti.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Mollaroli.

Adriana MOLLAROLI. Consigliere D’Anna, tutti conveniamo sull’importanza di questa manifestazione, ma non è possibile che per diversi anni consecutivi il Comune di Fano non faccia richiesta formale, come fanno tutti i Comuni delle Marche, per sostenere questa manifestazione. Io più volte ho accertato le ragioni di questa mancanza di finanziamento e gli uffici regionali mi hanno detto che da parte del vivacissimo e attentissimo Comune di Fano non è mai pervenuta richiesta.
Per cui, caro Consigliere D’Anna, lei si fa protagonista di una esigenza vera, ma il Comune di Fano, ripeto, non si preoccupa minimamente di avere le risorse. Mi auguro che il prossimo anno lo faccia e a quel punto le risorse destinate al turismo potranno trovare adeguata soddisfazione.
E’ questa la ragione per cui non voterò l’emendamento.

PRESIDENTE. Emendamento n. 7/8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Subemendamento n. 7/9/1 della Consigliera Ciriaci:
Alle disposizioni dell’emendamento n. 7/9 aggiungere le seguenti:
“Centro di Studio sul folklore piceno: ricerche e reperimento sul territorio di fonti orali e scritte relative alle tradizioni popolari – euro 25.000,00”.
Copertura mediante equivalente riduzione dell’UPB 20815 “Fondo per il pagamento dei residui perenti – corrente”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 7/9 del Consigliere D’Anna:
Alla Tabella C è inserita la seguente voce: UPB 53103 – Rievocazione storica “Fano dei Cesari” euro 50.000,00.
Copertura mediante riduzione di pari importo (euro 50.000,00) UPB 20815 “Fondo per il pagamento dei residui perenti – corrente”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Subemendamento n. 7/10/1 del Consigliere Massi:
La somma “400.000,00 euro” è sostituita da “450.000,00 euro”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 7/10 dei Consiglieri Pistarelli, Parrucci:
Alla Tabella C l’UPB 30910 per il contributo straordinario al Comune di Corridonia per gli interventi di ripristino del mattatoio comunale, la somma di euro 200.000,00 è rideterminata in euro 400.000,00.
Il maggiore importo è coperto con la riduzione dell’UPB 20816.
Ha la parola il Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Questo emendamento è simile a quello del collega Massi che prevedeva 450.000,00 euro mentre questo prevede 400.000,00 euro.
Si tratta della famosa questione del mattatoio di Corridonia che abbiamo discusso anche qua, è in assestamento in quanto è stato un impegno onorato di quest’Aula e che anch’io riconosco.
Questo mattatoio è chiuso per problemi strutturali rispetto ai quali bisogna intervenire urgentemente in quanto si sta perdendo un servizio di macellazione molto delicato ed importante.
Ma il problema qual è? Ed ecco perché ci siamo presi il compito e l’onere di correggere la cifra, è il fatto che l’ultima valutazione tecnica dice che l’intervento è di 380-400 mila euro e non di 200 mila euro. Peraltro mi pare che questa cosa costi anche a voi perché è del Comune di Corridonia.
Per carità, possiamo fare ulteriori approfondimenti ed avere più notizie, comunque io vi ho illustrato la ragione. Non è una questione nominale di emendamento che passa, infatti i 200 mila euro sono già nel corpo dell’assestamento. Il problema è che non è cifra soddisfattiva, quindi andremmo ad intervenire in maniera parziale perché, ripeto, l’ultima perizia tecnica per rimettere questo mattatoio nella sua funzionalità parla di 380-400 mila euro di spesa.
Ho voluto fare questa illustrazione in maniera assolutamente pacata e costruttiva.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Penso che il Consigliere Pistarelli abbia illustrato correttamente la questione. Voglio ricordare che lo stanziamento che abbiamo registrato doverosamente in assestamento fa riferimento ad un ordine del giorno votato a larghissima maggioranza dall’Assemblea legislativa. Già allora, infatti, parlammo della necessità di avere l’avvertenza di un finanziamento congruo rispetto alla piena funzionalità. Quindi soltanto condizionatamente a questa verifica avremmo dovuto stanziare i 200 mila euro previsti.
Purtroppo la nostra previsione, che ci induceva alla prudenza, viene verificata dalla cose che ci ha anticipato il Consigliere Pistarelli, ma quel limite per noi è insormontabile.
Quindi semmai parleremo con il Comune se ha necessità di fare un lotto funzionale o di cambiare l’impegno per l’amministrazione. Ma purtroppo non possiamo superare per limiti rigorosi di bilancio la somma stanziata, che è il limite massimo che abbiamo extra ordinem registrato a dicembre e che abbiamo regolarmente messo a bilancio poche settimane fa.
Questo per correttezza lo voglio ricordare a quanti già allora sospettarono, forse anche l’Assessore responsabile al ramo che rispetto all’opinabilità di un ennesimo mattatoio ipotizzò l’insufficienza dello stanziamento. (…) No, c’era un parere contrario da un punto di vista tecnico ma superato da un parere largamente maggioritario qui in Assemblea. Quindi per correttezza ho voluto ricordare tutti e due gli elementi.
Purtroppo quella previsione rispetto all’incongruenza dello stanziamento ora si registra veritiera, quindi rispetto alla somma la discussione è aperta, sull’impegno preso con l’amministrazione non ci tiriamo indietro, ma purtroppo quel limite è insuperabile.

PRESIDENTE. Emendamento n. 7/10. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Subemendamento n. 7/11/1 del Consigliere Massi:
La frase “è aumentato di euro 197.904,00 (per un totale di euro 257.904,00” è sostituita dalla seguente:
“è aumentato di euro 220.904,00, per un totale di euro 290.904,00. La copertura finanziaria mediante riduzione di euro 290.904,00 dell’UPB 20816 “Fondo per la gestione delle controversie – quota investimento” della stessa Tabella C”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 7/11 dei Consiglieri Parrucci, Pistarelli:
Al comma 1, lettera c), tabella C, alla voce “UPB 42604 – Ripristino sede stradale all’interno del centro storico di San Ginesio da Porta Picena – Via Roma, Via Umberto I – Via Raffaele Merelli – P.zza XXIV Maggio” sono aggiunte le parole: “e dal Cimitero comunale a Porta Ascarana, detta Via del Tramonto, ed interventi per la messa in sicurezza di Via del Mercato, Via N. Grasselli, Via Ciarlantini e Largo Sorrentino” ed il relativo stanziamento di euro 60.000,00 è aumentato di euro 197.904,00 (per un totale di euro 257.904,00).
Copertura finanziaria mediante riduzione di euro 197.904,00 dell’UPB 20816 “Per il fondo per la gestione delle controversie – Quota di investimento” della stessa Tabella C.
Ha la parola il Consigliere Parrucci.

Enrico PARRUCCI. Vorrei spiegare il motivo di questo emendamento.
La Giunta regionale ha già accordato al Comune di San Ginesio per il ripristino di alcune vie del centro storico una somma di circa 60 mila euro, ma una volta sentita l’amministrazione comunale si è rilevato che questa somma era incongruente per i bisogni della realtà del comune ginesino, pertanto è stata riformulata una perizia tecnica che conseguentemente porta ad aumentare tale somma di circa 197 mila euro.
Comprendendo, avendone parlato, le disponibilità di bilancio e la difficoltà della variazione in questo senso, sono disponibile al ritiro di questo emendamento purché la Giunta prenda un impegno per far sì tale situazione non venga a decadere e quindi che si possa prevedere in un prossimo aggiustamento di bilancio un intervento definitivo e non aleatorio che porti solo a rattoppi e non ad un completamento degli interventi enunciati.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Giannini.

Sara GIANNINI. Innanzitutto vorrei dire che non è la Giunta bensì un emendamento presentato da me in Commissione che ha riconosciuto i 60 mila euro per la realizzazione di questi interventi. In ogni caso questa somma era già stata discussa con il Sindaco e il Vicesindaco di San Ginesio che avevano presentato anche un progetto funzionale.
E’ chiaro che se si aggiungono altre vie come quelle che vedo qui scritte e che sono anche di una certa consistenza – conosco quella realtà anche se non bene come il Consigliere Parrucci – ovviamente la somma aumenta.
Allora, siccome l’emendamento era stato da me concordato con la Giunta comunale, come credo che ulteriori approfondimenti potrebbero riguardare anche altri Comuni in sede di bilancio, penso che questo emendamento non debba essere approvato.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Per dichiarazione di voto, anche se il Consigliere Parrucci correttamente ha anche detto che è disponibile a ritirarlo se c’è un impegno a rivedere nel suo complesso l’intervento manutentivo delle vie del centro storico di San Ginesio. Però se questa disponibilità non c’è lo mettiamo ai voti e ognuno si assumerà le proprie responsabilità.
Comunque aspettavamo almeno una risposta, se non c’è disponibilità lo si dica.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Vorrei suggerire una modalità, utile anche per il futuro visto che il problema della viabilità comunale e extracomunale ha ormai assunto una caratteristica di grande fruibilità.
Si potrebbe studiare, ad esempio, un’ipotesi di accordo di programma con la Regione Marche – con un fondo da studiare, Assessore Marcolini –, le Amministrazioni provinciali e ed i Comuni, per vedere se si può ovviare alle serie e vere carenze finanziarie che hanno i Comuni.
Quindi non sarebbe male intavolare una riflessione di questo tipo con le Amministrazioni comunali e provinciali, per valutare quelli che erano i consorzi di bonifica o le strade comunali o interpoderali o addirittura quelle strade senza nessuna paternità ma che sono molto utilizzate e che quindi hanno bisogno di manutenzione in quanto costituiscono l’assetto del territorio.
Per il proseguo, al di là del merito in cui non entro, è questo il mio consiglio.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Penso che la proposta di intervento per il Comune di San Ginesio sia già stata valutata dalla Commissione, come qui è stato ricordato.
C’è stata un’interlocuzione con l’Amministrazione comunale che sembrava rappresentare un’esigenza congruente con la realizzazione, tanto che la proposta, voglio ricordare e come forse ricorderà anche il Consigliere Pistarelli, venne votata all’unanimità. E per quell’impegno quindi c’è stata la registrazione in Commissione
La discussione suggerita ora dal Consigliere Procaccini è di più largo spettro, sembrerebbe, come ricordava il Presidente Bucciarelli, alludere ad una riproposizione dell’articolo 8, della legge n. 46, dei contributi straordinari in conto investimenti su criteri anticipatamente concordati con legge e con regolamento, monitorati e rendicontati, che evita la geremiade di richieste isolate non giustificabili in maniera comparata, quindi con il rischio di arbitrio e di discrezionalità.
Per cui, come ho già detto anche per l’emendamento precedente, la Giunta regionale conferma l’impegno. Ovviamente tratteremo con l’Amministrazione comunale il giusto impiego delle somme.

PRESIDENTE. Emendamento n. 7/11. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Subemendamento n. 7/11bis/1 del Consigliere Massi:
La frase “è aumentato di euro 197.904,00 (per un totale di euro 257.904,00” è sostituita dalla seguente:
“è aumentato di euro 220.904,00, per un totale di euro 290.904,00. La copertura finanziaria mediante riduzione di euro 290.904,00 dell’UPB 20816 “Fondo per la gestione delle controversie con i creditori – risorse vincolate – investimento”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 7/11 bis dei Consiglieri Parrucci, Pistarelli:
Al comma 1, lettera c), tabella C, alla voce “UPB 42604 – Ripristino sede stradale all’interno del centro storico di San Ginesio da Porta Picena – Via Roma, Via Umberto I – Via Raffaele Merelli – P.zza XXIV Maggio” sono aggiunte le parole: “e dal Cimitero comunale a Porta Ascarana, detta Via del Tramonto, ed interventi per la messa in sicurezza di Via del Mercato, Via N. Grasselli, Via Ciarlantini e Largo Sorrentino” ed il relativo stanziamento di euro 60.000,00 è aumentato di euro 197.904,00 (per un totale di euro 257.904,00).
Copertura finanziaria mediante riduzione di euro 197.904,00 dell’UPB 20816 “Per il fondo per la gestione delle controversie con i creditori – risorse vincolate – investimento”. .
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Subemendamento n. 7/12/1 del Consigliere Massi:
La somma “euro 100.000,00” è sostituita con la somma “euro 200.000,00”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 7/12 dei Consiglieri Ciriaci, Cesaroni, Pistarelli, Parrucci:
Il comma 1, lettera c), tabella C è integrata con la voce: “Contributo a sostegno degli articoli 2, 3 e 4 della l.r. 7 luglio 2009, n. 16 ‘Norme a sostegno del consumo dei prodotti agricoli di origine regionale’ euro 100.000,00".
Copertura finanziaria mediante riduzione di pari importo dell’UPB 20815.
Ha la parola il Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Con la collega Ciriaci abbiamo proposto questo emendamento, visto che anche nell’incontro di oggi con la Coldiretti, limitato solamente al Presidente dell’Assemblea legislativa e all’Assessore, è stato chiesto un impegno per il marchio della produzione agricola marchigiana che è un marchio di qualità, ecc..
Quindi iniziamo a mettere qualche risorsa in più su una legge che, tra l’altro, abbiamo votato recentemente e che può essere immediatamente operativa. Un bel messaggio che potremmo dare unanimemente.
Sono 100 mila euro che togliamo dalla UPB delle controversie, una cifra che non mi sembra possa stravolgere un capitolo come questo che è stato prudentemente lasciato molto ampio, mi sembra sia di oltre 3 milioni e 700 mila euro.
Sarebbe un dato significativo, un segnale forte che potremmo dare oggi, vista, ripeto, anche la forte manifestazione che una delle associazioni di categoria più rappresentative ha voluto svolgere proprio qui a due passi da quest’Aula.
Chiedo pertanto, al di là della presentazione formale, che tutta l’Assemblea si esprima favorevolmente sull’emendamento, lo potremo assumere come presentazione di tutti, aggiungendo quindi anche la firma dell’Assessore e degli altri Gruppi.
Dunque questo un emendamento va sicuramente alla sostanza, non è per fare scena o show.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ciriaci.

Graziella CIRIACI. Solo poche parole per completare quello che è stato detto dal collega.
L’emendamento è stato presentato in modo da poter attuare entro la fine legislatura questa legge che permette di avere nelle mense scolastiche e negli ospedali prodotti agricoli marchigiani oltre che per la loro produzione e vendita.
Quindi è soltanto un anticipare l’attività di una legge che abbiamo approvato unanimemente in quanto tutti abbiamo condiviso questo progetto.
E’ in questo senso che abbiamo voluto chiedere un’anticipazione per poterla attuare.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Petrini.

Paolo PETRINI. La manifestazione di questa mattina era rivolta ad ottenere l’obbligatorietà della certificazione d’origine per la protezione delle produzioni autoctone della regione Marche così come del resto d’Italia.
Riguardo al fatto di poter promuovere i prodotti marchigiani e di poter promuovere le nostre tipicità, che comunque sono una necessità, tengo a precisare che abbiamo approvato una delibera solo qualche giorno fa con la quale abbiamo stanziato 600 mila euro, di cui 300 mila per il marchio QM (qualità garantita dalle Marche) e altri 300 mila per la rintracciabilità dei nostri prodotti.
Aggiungo inoltre che abbiamo assegnato da poco il bando sulla comunicazione del programma di sviluppo rurale, di cui gran parte dell’attività sarà rivolta alla promozione e alla comunicazione delle qualità della nostra produzione agroalimentare.
Infine ricordo a tutti che oltre ai 10 milioni già previsti attraverso il Programma di sviluppo rurale per la promozione – questi a cofinanziamento mentre gli altri a finanziamento al 100% – ne abbiamo aggiunti altri 3 milioni.
Quindi aggiungere oggi altri 100 mila euro solo per dare un ulteriore segnale politico di attenzione non ci sembra equilibrato rispetto ad una simile quantità finanziaria. Io stesso, che pure tengo molto a tale questione, credo che in questo caso sia più opportuno mantenere la copertura finanziaria stabile per il capitolo da cui si intenderebbe toglierli.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Oltre a chiedere il voto favorevole su questo emendamento chiedo anche l’appello nominale a nome mio e dei Consiglieri Ciriaci e Cesaroni.
Questo perché l’Assessore Petrini ha dato una spiegazione parziale del suo diniego, egli ha fatto riferimento al Piano di sviluppo rurale che è un’altra cosa rispetto alla nostra legge.
Qui abbiamo fatto una legge specifica, un intervento specifico, lo abbiamo fatto di recente dopo aver conosciuto nei dettagli non solo le linee guida ma anche le linee di intervento del Piano di sviluppo rurale.
Quindi se quest’Aula e la Giunta stessa hanno deciso di aggiungere al Piano di sviluppo rurale anche una norma regionale significa che le due cose camminano in parallelo e che sono tutte e due importanti. Altrimenti non facevamo una legge se c’era già il PSR che copriva tutto, come oggi ci viene a dire l’Assessore!
Ritengo, pertanto, che non solo questa legge debba essere ancora di più sostenuta, ma che debba essere sostenuta anche concretamente mettendoci dei soldi. Perché, come ha spiegato la Consigliera Ciriaci, abbiamo individuato gli articoli specifici della legge (articoli 2, 3 e 4), ovvero quelli che sono in grado di essere attivati e che devono esserlo attraverso una dotazione finanziaria specifica per la prossima stagione scolastica di settembre.
Ecco perché i 100 mila euro, che non c’entrano nulla con la filosofia complessiva, che, per carità, l’abbiamo ben discussa e ampiamente affrontata nel PSR.
Chiedo, ripeto, sia il voto nominale come pure un voto favorevole, faccio ancora questo appello all’Aula.

Presidenza del Vicepresidente
Vittorio Santori

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Vorrei portare un breve contributo a questo dibattito, che per la verità, su questo punto, è anche un po’ strumentale.
La legge sulla Qualità garantita Marche è stata approvata all’unanimità giovedì della scorsa settimana dalla terza Commissione, dove il sottoscritto ha valutato, discusso e proposto anche alcune modifiche dal punto di vista delle risorse e lì nessuno ha sollevato il problema.
Per cui, secondo me, è poco dignitoso, anche nei confronti dei lavoratori dell’agricoltura, affrontare in questo modo il problema della produzione e della qualità e dunque della sicurezza alimentare.
Come ha detto l’Assessore Petrini, per l’animazione del PSR, non solo con gli operatori e per gli operatori ma anche verso tutti i cittadini, è stato fatto un apposito appalto attraverso un bando. Pertanto ritengo che non si possano affrontare le questioni in questo modo. Secondo me facciamo solo un danno all’Assemblea legislativa perché sminuisce una discussione sulla sicurezza alimentare più in generale.
Vorrei aggiungere, inoltre, che quando il Gruppo dei Comunisti Italiani presentò ad inizio legislatura una mozione per chiedere questa legge, per chiedere risorse sulla sicurezza alimentare e sulla tracciabilità dei prodotti, tutti in quell’occasione si misero a ridere. Ora, perché c’è stata una giusta manifestazione contro il Governo, e non contro la Regione, da parte degli agricoltori, allora si fa una cosa di questo tipo!
Il problema certamente esiste, ma secondo me non si può affrontare in questo modo.
Per questi motivi voteremo contro.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ciriaci.

Graziella CIRIACI. Con questo emendamento chiediamo un incentivo anche per la tutela del consumatore.
Certamente condivido quello che ha detto l’Assessore, ma qui stiamo parlando di un incentivo, uno start up per far partire e dare animo ad una legge sicuramente innovativa, quindi come coadiuvante dell’etica sia del produttore che del consumatore.

Presidenza del Presidente
Raffaele Bucciarelli

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell’emendamento n. 7/12 per appello nominale.
Esito della votazione:
Favorevoli: Brini, Parrucci, Natali, Cesaroni, Ciriaci, D’Anna, Massi, Pistarelli, Santori.
Contrari: Bucciarelli, Altomeni, Amagliani, Badiali, Binci, Brandoni, Comi, Donati, Giannini, Luchetti, Mammoli, Mezzolani, Mollaroli, Ortenzi, Petrini, Procaccini, Ricci, Solazzi, Sordoni.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 7/13 della II Commissione:
La Tabella E è sostituita dalla seguente:
Upb 31105 – Spese per l’attuazione degli interventi previsti dalle misure del programma operativo FEP 2007-2013 - Quota UE 50% - Quota Stato 40% - Quota Regione 10% a favore di altri soggetti. Variazione cofinanziamento 2009: -164,000.
Upb 31106 – Spese per l’attuazione degli interventi previsti dalle misure del programma operativo FEP 2007-2013 - Quota UE 50% - Quota Stato 40% - Quota Regione 10% a favore di imprese. Variazione cofinanziamento 2009: 18.282,00.
Upb 31401 – Spese per la realizzazione del POR FERS 2007/2013 – Acquisto di beni e servizi - Quota UE 39% - Quota Stato 47% - Quota Regione 14% - **CFR 40404001-40315001/E. Variazione cofinanziamento 2009: -222.624.02
UpBeni immobili Acquisto di beni e servizi - Quota UE 39% - Quota Stato 47% - Quota Regione 14% - **CFR 40404001-40315001/E. Variazione cofinanziamento 2009: 222.624.02
Upb 31407 – Spese per la realizzazione del Programma europeaid Progetto “Construire un developpement possibile” – Acquisto beni e servizi. Variazione cofinanziamento 2009: 20.000,00.
Upb 31407 – Spese per la realizzazione del Programma europeaid Progetto “URB-AL” III progetto” EU-LA-WIN European Union and Latin America for welfare integrated polices” – Acquisto beni e servizi. Variazione cofinanziamento 2009: 60.000,00.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 7/14 della II Commissione:
Dopo il comma 1 è aggiunto il seguente:
“1 bis. La tabella F ‘Elenco beni immobili dell’Asur, dell’Inrca e delle Aziende ospedaliere non più necessari ai fini istituzionali in base alla programmazione regionale’ è sostituita dalla tabella F allegata alla presente legge.”.
Tabella F (Articolo 28) – Elenco beni immobili dell’Asur, dell’Inrca e delle Aziende ospedaliere non più necessari ai fini istituzionali in base alla programmazione regionale.
1) Vecchio Ospedale Jesi
2) Poliambulatorio V.le Vittoria – Ancona
3) Ospedale Fermo
4) G.M. Lancisi
5) G. Salesi
6) Ospedale Montagnola – Ancona
7) Ex Ospedaletto dei bambini – Fano
8) Ospedale dei SS. Benvenuto e Rocco – Osimo

Ha la parola il Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. In sede di discussione generale abbiamo parlato, seppur in maniera vivace e sentita, della questione sanità e abbiamo accennato anche al fatto che vi sono delle operazioni ancora in corso che riguardano il patrimonio immobiliare, operazioni di grande rilievo economico, attraverso le quali si vorrebbero proseguire operazioni contabili di rientro del debito.
Queste operazioni immobiliari e patrimoniali sono quelle, appunto, contenute anche in questo emendamento.
Quindi farei grande attenzione a quello che stiamo votando, ovvero stiamo votando una tabella che riguarda beni immobili che si definiscono non più necessari ai fini istituzionali in base alla programmazione regionale.
Qui leggo: vecchio Ospedale di Jesi, poliambulatorio di Viale della Vittoria a Ancona, Ospedale di Fermo, Lancisi, l Salesi, Ospedale della Montagnola di Ancona, Ospedaletto dei bambini di Fano, Ospedale di Osimo Benvenuto e Rocco.
Cioè stiamo dando delega alla Giunta di vendere questi immobili a qualsiasi soggetto, senza vincoli, anzi, uscendo dai vincoli di destinazione d’uso che questi immobili hanno fino ad oggi assolto.
Questa operazione per rientrare dal debito è o non è quella che in discussione generale ho chiamato la vendita dei gioielli di famiglia! Non è così, Assessore! Vorrei che lei prendesse la parola per spiegare il perché si fanno queste operazioni. Per patrimonializzare, per monetizzare oppure per farne nuovi?
Vorrei che si discutesse di questo ma mi sembra scorretto farlo in sede di assestamento, perché sono scelte di fondo che riguardano la programmazione sanitaria, non riguardano una manovretta di aggiustamento dei conti!
Questa è la nostra indignazione, ne ho parlato questa mattina e la voglio ripetere anche ora in sede di dichiarazione di voto. Voteremo contro questa operazione, non si discute in questo modo di simili questioni!
Voglio sapere i tempi dell’Ospedale di Fermo, voglio sapere dell’operazione di Camerino! Voglio discutere il nuovo Piano sanitario che scade nel 2009, siamo a Piano sanitario ormai scaduto, mancano cinque mesi! Voglio discutere di che cosa facciamo nei prossimi anni e lo voglio discutere prima ancora di dare mandato alla Giunta di vendere queste cose! Operazioni di milioni di euro che dopo questo voto potrebbero essere fatte anche domani mattina!
Allora è giusto o no reclamare un po’ di attenzione su questo oppure facciamo solo la passerella!
Noi in quella china non abbiamo mai messo la nostra discussione, la nostra attenzione e il nostro intervento. Ed in questo passaggio richiamiamo fortemente ancora una volta tutti al senso di responsabilità. Ovvero quel senso di responsabilità che ci deve cogliere quando si votano operazioni così gravi e così importanti non solo sotto l’impatto economico finanziario ma anche sotto l’impatto complessivo, sociale, dei servizi, degli interventi. Ecco perché ho preso la parola.
Quindi fortemente dichiaro il voto negativo su questo passaggio, è un voto negativo per il modo con cui si sta compiendo un passaggio molto delicato del sistema sanitario regionale.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. L’Assessore al bilancio si è associato all’Assessore alla sanità per l’impostazione dell’alienazione dei beni immobili.
Voglio specificare, come già il Consigliere Pistarelli sa, che queste voci erano già nell’elenco dei beni e dei fabbricati, inizialmente ad uso non sanitario, poi sanitario, destinati all’alienazione, del bilancio preventivo 2009.
Questa tabella, quindi, non fa altro che aggiornare l’elenco con le ultime due voci, Ospedaletto di Fano e Ospedale dei SS. Benvenuti e Rocco di Osimo.
La precisazione del combinato disposto corrisponde, già nel passato, alla destinazione di un multiplo di investimenti laddove si realizzano le alienazioni, ovvero l’Ospedale di Jesi, il Poliambulatorio V.le Vittoria Ancona, l’Ospedale di Fermo, il Lancisi e il Salesi. Nel caso del Lancisi è già avvenuto un trasferimento di funzioni con una qualificazione ed un potenziamento tecnologico, di spazi e di servizi sanitari. Altri sono in corso, come l’Ospedale della Montagnola di Ancona, è stato infatti assegnato nell’appalto concorso il progetto di 70 milioni soltanto per quanto riguarda l’Agenzia della terza età e che ricomprenderà, appunto, anche lo spostamento futuro dell’Inrca della Montagnola.
Rispondo quindi alle domande che sono state poste.
Primo, il meccanismo dell’alienazione è un sottomultiplo degli investimenti da realizzare. Il Piano sanitario regionale e le delibere successive stabiliscono in tre cerchi concentrici gli investimenti nella sanità; il più largo è di oltre 500 milioni, l’intermedio è di 240 milioni e quello immediatamente esecutabile nel corso dell’anno è di 110 milioni, a cui corrisponde un investimento della Regione di 20 milioni.
Quindi nessun spostamento, nessun mismatch, nessun mancato incontro tra dove si rileva e dove si ricolloca. Certo, la programmazione regionale non sarà esattamente la stessa del passato, ma nessuna delle realtà conferenti avrà dal piano degli investimenti un valore inferiore del conferito.
Questo articolo – ad ulteriore chiarimento – va letto in maniera combinata con l’articolo 26 che disciplina un fondo, presso le singole Zone e le Aziende, per la costituzione di un’anticipazione volta proprio ad accelerare il piano degli investimenti. Quando arriveremo all’articolo 26 avremo modo di chiarirlo ancora.
Quindi non c’è nessuna novità, c’è un piano degli investimenti approvato, noto, registrato per la totalità, tranne le ultime due voci che sono di completamento, già dal dicembre dello scorso anno.
Il piano degli investimenti stretto mediano e di media e lunga scadenza è già stato approvato con un atto ufficiale.
L’articolo 26 riguarda invece la costituzione di un fondo di anticipazione a valere sulle alienazioni, ed ogni svuotamento avverrà soltanto quando ci sarà il contenitore nuovo; Jesi è in vendita ma è del tutto evidente che non sarà svuotato finché non verrà realizzato il nuovo contenitore, così come avvenuto per il Lancisi, che è già stato spostato integralmente a Torrette e adesso ha un edificio completamente vuoto, vendibile alle condizioni che stabiliremo insieme alla nuova Giunta comunale nelle prossime settimane.

PRESIDENTE. Emendamento n. 7/14. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 7, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 8.
Emendamento n. 8/1 della II Commissione:
Il prospetto 2 è sostituito dal seguente:
“Variazioni alle assegnazioni finalizzate (art. 19, comma 3, l.r. 31/2001)
Entrata:
Ubp 20101 – Trasferimenti per “Affari istituzionali e generali” – Variazione: -30.780,83;
Ubp 20103 – Trasferimenti per “Sviluppo agricolo”” – Variazione: 176.323,25;
Ubp 20105 – Trasferimenti per “Opere pubbliche e protezione civile” – Variazione: -200.000,00;
Ubp 20108 – Trasferimenti per “Sanità” – Variazione: 2.300.000,00;
Ubp 20108 – Trasferimenti per “Sanità” – Variazione: -143.766,97;
Ubp 20109 – Trasferimenti per “Servizi sociali” – Variazione: 65.099,00; 240.000,00;
Ubp 20115 – Cofinanziamento corrente per programmazione 2007-2013" – Variazione: -770.547,85;
Ubp 20204 – Finanziamento per programmazione 2007-2013 – Variazione: -637.515,82;
Ubp 20118 – Trasferimenti per “Sanità” – Variazione: 921.945,00;
Ubp 20118 – Trasferimenti per “Sanità” – Variazione: -921.945,00;
Ubp 20203 – Finanziamenti per altri programmi comunitari” – Variazione: 510.892,64;
Ubp 20301 – Trasferimenti correnti da altri soggetti” – Variazione: 2.493,00;
Ubp 40305 – Trasferimenti per “Opere pubbliche e protezione civile” – Variazione: -800.000,00;
Ubp 40308 – Trasferimenti per “Sanità” – Variazione: 91.907.935,453;
Ubp 40315 – Cofinanziamento in conto capitale per programmazione 2007-2013" – Variazione: 770.547,85;
Ubp 40404 – Finanziamento per programmazione 2007-2013" – Variazione: 637.515,82;
Saldo: 94.028.195,54.
Upb Entrata:
Ubp 20701 – Stipendi, retribuzioni, indennità e rimborsi - corrente – Variazione: -30.780,83;
Ubp 31001 – Forestazione e bonifica - corrente – Variazione: 176.323,25;
Ubp 42203 – Piani di bacino, difesa costiera, risanamento aree ad elevato rischio idrogeologico, porti - corrente – Variazione: -200.000,00;
Ubp 20808 – Rimborsi - corrente – Variazione: 2.300.000,00;
Ubp 52805 – Prevenzione, strutture, interventi di veterinaria pubblica - corrente – Variazione: -143.766,97;
Ubp 52907 – Sostengo alla rete dei servizi sociali e diritto allo studio - corrente – Variazione: 65.099,00;
Upb 53007 – Tutela sociale e diritti di cittadinanza – corrente – Variazione: 240.000,00;
Ubp 31401 – Servizi reali alle imprese, innovazione e qualità - corrente – Variazione: -1.408.063,67;
Ubp 52801 – Finanziamento dei macrolivelli di assistenza sanitaria - corrente – Variazione: 921.945,00;
Ubp 52815 – Finanziamento dei macrolivelli di assistenza sanitaria - corrente – Variazione: -921.945,00;
Ubp 31407 – Cooperazione e sviluppo – corrente – Variazione: 510.892,64;
Ubp 10305 – Sistema informativo statistico – corrente – Variazione: 2.493,00;
Ubp 42204 – Piani di bacino, difesa costiera, risanamento aree ad elevato rischio idrogeologico, porti - investimento – Variazione: -800.000,00;
Ubp 52808 – Strutture e attrezzature sanitarie - investimento – Variazione: 91.907.935,453;
Ubp 31402 – Servizi reali alle imprese, innovazione e qualità - investimento – Variazione: 1.408.063,67
Saldo: 94.028.195,54".
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 8, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n 10 bis/1 (aggiuntivo) del Consigliere Massi:
Dopo l’articolo 10 aggiungere il seguente:
“10 bis (Modifica alla l.r. 15/2009)
1. All’articolo 1 della l.r. 7 luglio 2009, n. 15 dopo la parola “occupazionali” sono aggiunte le parole: “secondo quanto disciplinato dalla normativa comunitaria sugli aiuti.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Articolo 11. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 12. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 13.
Emendamento n. 13/1 dell’Assessore Rocchi:
Dopo il comma 1 dell’articolo 13 è aggiunto il seguente:
“1 bis. Dopo l’articolo 7 della l.r. 1011997 è inserito il seguente:
Art. 7 bis (Corsi di formazione)
1. I responsabili delle strutture che gestiscono i canili o i rifugi e il personale addetto alla cura degli animali, nonché gli allevatori di cui all’articolo 7, devono acquisire un attestato di idoneità rilasciato dalla Regione.
2. Ai fini del rilascio dell’attestato la Scuola regionale di formazione di cui all’articolo 14 della legge regionale 15 ottobre 2001, n. 20 (Norme in materia di organizzazione e di personale della regionale), organizza appositi corsi di formazione, anche in collaborazione con l’ASUR, i medici veterinari comportamentalisti indicati dall’Ordine dei veterinari e le associazioni dì cui all’articolo 1, comma 4, della presente legge.
3. La Giunta regionale determina i criteri e le modalità operative per lo svolgimento dei corsi e il rilascio dell’attestato.
4. I soggetti di cui al comma 1 operanti alla data di entrata in vigore della presente legge acquisiscono l’attestato nei termini e con le modalità stabilite dalla deliberazione di cui al comma 3.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 13, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 14. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 15.
Emendamento n. 15/1 della II Commissione:
Dopo il comma 1 dell’articolo 15 sono aggiunti i seguenti commi:
“1 bis. Dopo il comma 10 dell’articolo 13 della l.r. 21/2006 è aggiunto il seguente:
‘10 bis. Il commissario provvede a tutti gli adempimenti connessi all’istituzione della gestione liquidatoria di cui al comma 9 derivante dalla scissione parziale del preesistente soggetto riordinato, ivi compresa l’apertura di una nuova partita IVA e di apposita contabilità speciale dì tesoreria presso la Banca d’Italia.’.
1 ter. Al comma 11 dell’articolo 13 della l.r. 21/2006 le parole: “ventiquattro mesi” sono sostituite dalle parole: “quarantotto mesi”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 15, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 16. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 17. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 18 bis/1 (aggiuntivo) della II Commissione:
Dopo l’articolo 18 è inserito il seguente:
“Art. 18 bis (Modifica dell’art. 5 della l.r. 16/2009)
1. L’articolo 5 della legge regionale 7 luglio 2009, n. 16 (Norme a sostegno del consumo dei prodotti agricoli di origine regionale) è sostituito dal seguente:
“Art. 5 (Punti di vendita diretta dei prodotti agricoli locali)
1. I Comuni, ai sensi del d.m. 20 novembre 2007, istituiscono o autorizzano mercati riservati alla vendita diretta, gestiti da imprese agricole singole o associate, nei quali le produzioni alimentari di ogni singola azienda provengano, per almeno il 70 per cento, dalla stessa azienda agricola e, per la restante quota, dalla produzione agricola regionale.
È fatta salva la possibilità degli imprenditori agricoli di istituire altre tipologie di mercati riservati alla vendita diretta ferma restando l’osservanza delle vigenti norme di igiene e sanità.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 19. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 19 bis/1 (aggiuntivo) della II Commissione:
Dopo l’articolo 19 è inserito il seguente:
“Art. 19 bis (Semplificazione degli adempimenti amministrativi)
1. Per il perseguimento di obiettivi di semplificazione e snellimento dei procedimenti di interesse dei soggetti che esercitano l’attività agricola, con deliberazione della Giunta regionale, sono individuate le modalità di attuazione dell’articolo 14, comma 6, del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99, anche in riferimento ai procedimenti amministrativi di competenza degli Enti locali e degli enti e società controllate o partecipate dalla Regione. Con la medesima deliberazione sono individuati gli adempimenti istruttori cui sono tenuti i Centri di assistenza agricola e i termini massimi di conclusione dei procedimenti che in ogni caso non possono essere superiori a quello previsto dal citato articolo 14, comma 6, del decreto legislativo n. 99 del 2004. La medesima deliberazione è trasmessa per il parere alla commissione assembleare competente.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 20.
Emendamento n. 20/1 (sostitutivo) della II Commissione:
L’articolo 20 è sostituito dal seguente:
“Art. 20 (Scadenza di incarichi relativi al servizio sanitario regionale)
1. Gli incarichi di direttore generale di azienda ospedaliera, di direttore di zona e di direttore di presidio di alta specializzazione, conferiti nell’ambito del servizio sanitario regionale, che sono in scadenza entro il 31 gennaio 2010, sono prorogati fino al sessantesimo giorno dall’insediamento della nuova Giunta regionale, successivo all’elezione del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale dell’anno 2010.”.
Ha la parola il Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Ancora la sanità! Questa cosa è un’operazione elettorale! Si prorogano gli uffici e i direttori generali perché la maggior parte di essi sono in scadenza a gennaio-febbraio 2010, cioè proprio sotto la composizione delle liste per il rinnovo dell’Assemblea legislativa.
Allora dico che la Giunta ha fatto bene a proporre la proroga perché così i direttori generali saranno fatti dalla nuova Giunta di centro-destra della Regione Marche, grazie molte!
E’ naturalmente una battuta, voglio dire cioè che si poteva decidere meglio e per bene di certi passaggi in assestamento. Perché mettere una norma che riguarda un sistema di nomine, di indicazioni, ecc., è quello che io ritengo sia ormai un paradosso di questo documento di bilancio. Altro che norma intrusa! Le norme intruse sono quelle che riguardano la contabilità, tutto il resto in realtà è il corpo vero dell’assestamento.
Sicché abbiamo rovesciato le cose, parliamo di tutto meno che di bilancio! Di tutto! Anche di direttori generali che non possono essere fatti, magari anche giustamente, sotto le elezioni. E comunque, Assessore, non è questa la sede per discuterne! Si deve portare una leggina e discuterla nelle sedi opportune, in Commissione e in Aula. Questa è la correttezza!
Ho detto “norme intruse” perché? Non se vi ricordate, ma l’anno scorso chiesi un parere al legislativo per sapere, appunto, se si possono mettere norme di carattere sostanziale che nulla c’entrano con l’assestamento. Mi è stato risposto: “in effetti quella di carattere sostanziale è una norma intrusa ma siccome non c’è sanzione non possiamo farci nulla”.
E questa è proprio la situazione di oggi, allora io voglio denunciarla. E soprattutto lo voglio denunciare quando si parla di materie molto delicate come questa. Ovvero materie sulle quali l’attenzione deve essere massima ed il profilo istituzionale deve essere tutto tenuto in piedi. Altrimenti nulla avrebbe limite, non ci sarebbe argine nell’intervento, se in ogni situazione si vuole trovare un éscamotage per aggirare quei passaggi che non sono solo formali. Ed in questo caso forma e sostanza coincidono.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. La correttezza attiene non tanto solo agli atti quanto alla conseguenza degli atti stessi. Infatti nell’intento che sta dietro questo emendamento c’è l’esatto contrario di quello che ha detto lei, Consigliere Pistarelli.
Nel senso che noi possiamo anche mantenere la scadenza così come è, non ce lo impedisce nessuno, ma proprio per correttezza istituzionale, essendoci una scadenza di carattere elettorale, credo che nel rispetto che dobbiamo alla Giunta che verrà si debba lasciare questa possibilità.
Quindi tale passaggio sta proprio nella correttezza istituzionale che dobbiamo. Questo era l’impegno, allora credo ci sia poco da preoccuparci dello strumento attraverso il quale lo si fa, questa era l’occasione quindi l’abbiamo fatto.

PRESIDENTE. Emendamento n. 20/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 20 bis.
Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Chiedo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Procediamo alla verifica del numero legale.
Risultato: presenti 23, assenti 17. Il numero legale c’è quindi procediamo con la votazione.

Articolo 20 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 20 ter.
Emendamento n. 20 ter/1 (sostitutivo) dei Consiglieri Bucciarelli, Altomeni, Santori, sostitutivo dell’articolo 20 ter:
L’articolo 20 ter è sostituito dal seguente:
“Articolo 20 ter (Modifiche alla legge regionale 13 marzo 1985, n. 23)
1. Il comma 4 dell’articolo 3, il comma 3 dell’articolo 4 e l’articolo 7 bis della legge regionale 13 marzo 1995, n. 23 concernente “Corresponsione in materia di trattamento indennitario dei Consiglieri regionali” sono abrogati.
2. Dopo l’articolo 4 della l.r. 2311995 è aggiunto il seguente:
“Articolo 4 bis. (Corresponsione delle indennità e dei rimborsi connessi alla carica di Consigliere)
1. L’indennità di carica, l’indennità di funzione; l’indennità di missione ed i rimborsi spese di soggiorno e trasporto di cui agli articoli 2, 4, 5 e 6 sono corrisposti a partire dalla prima seduta successiva alla elezione dell’Assemblea e fino al giorno immediatamente antecedente alla prima seduta, dell’Assemblea della legislatura successiva.
2. Le indennità ed i rimborsi di, cui al comma 1 non sono corrisposti al Consigliere regionale nel periodo, in cui si trovi a svolgere cariche o funzioni incompatibili con quella di Consigliere regionale a meno che egli opti per il mandato di Consigliere e a condizione che non abbia nello stesso periodo percepito altri emolumenti per la carica o funzione incompatibile.
3. Le indennità ed i rimborsi di cui al comma 1 non sono altresì corrisposti nel periodo antecedente alla dichiarazione di annullamento delle elezioni da parte del Consiglio regionale per accertata ineleggibilità alla carica di Consigliere regionale.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 20 quater.
Emendamento n. 20 quater/1 (sostitutivo) della II Commissione:
L’articolo 20 quater è sostituito dal seguente:
“Articolo 20 quater
1. La Giunta regionale al fine di garantire la continuità delle attività di riscossione della tassa automobilistica continua ad avvalersi, fino alla data del 31 dicembre 2009, del personale assunto a tempo determinato ed in servizio alla data del 1° gennaio 2008.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 21. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 21 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 21 ter. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 22. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 23. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 23 bis.
Emendamento n. 23 bis/1 (sostitutivo) dell’Assessore Amagliani:
Sostituire l’articolo 23 bis con il seguente:
Art. 23 bis (Modifiche alla l.r. 15/1997)
1. Il comma 2 dell’articolo 2 bis della legge regionale 20 gennaio 1997, n. 15 (Disciplina del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi), è sostituito dal seguente:
“2. II grado di efficienza della RD è calcolato annualmente sulla base dei dati relativi a ciascun Comune.”.
2. Alla fine del comma 4 dell’articolo 2 bis della l.r. 15/1997 sono aggiunte le parole:. “L’omessa, incompleta, o inesatta trasmissione dei dati determina l’esclusione del Comune dall’applicazione della modulazione del tributo di cui al comma 1.”.
3. Al comma 5 dell’articolo 2 bis della l.r. 15/1997, dopo la parola: “Comune” sono aggiunte le parole: “e a ciascun ATO” e le parole: “del comma 1” sono sostituite dalle parole: “dei commi 1 e 6 bis”.
4. Dopo il comma 6 dell’articolo 2 bis della l.r. 15/1997 sono aggiunti i seguenti:
“6 bis. Nel caso in cui a livello di ATO non vengano raggiunti gli obiettivi minimi di raccolta differenziata previsti dalla normativa vigente, viene applicata l’addizionale del venti per cento con le modalità di cui all’articolo 205 del d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale).
6 ter. L’omessa, incompleta o inesatta trasmissione dei dati ai sensi del comma 4, comporta l’applicazione dell’addizionale di cui al comma 6 bis, indipendentemente dai risultati raggiunti.”
5. La lettera c) del comma 1 dell’articolo 4 della l.r. 15/1997 è sostituita dalla seguente:
“c) quantità complessive dei rifiuti conferiti, classificati secondo quanto previsto dalle disposizioni vigenti in materia, conformemente alle tipologie individuate all’articolo 2 della presente legge, indicando, per ciascuna, il trimestre in cui è avvenuto il conferimento in discarica o lo smaltimento nell’impianto di inceneritore;”
6. Dopo la lettera c) del comma 1 dell’articolo 4 della l.r. 15/1997 è inserita la seguente:
“c bis) quantità complessive dei rifiuti conferiti che hanno usufruito della modulazione del tributo in funzione dei risultati della raccolta differenziata, conformemente a quanto stabilito dall’articolo 2 bis della presente legge, indicando, per ciascuna, il trimestre in cui è avvenuto il conferimento in discarica;”.
7. La lettera e) del comma 1 dell’articolo 4 della l.r. 15/1997 è sostituita dalla seguente:
“e) importo del versamento effettuato, specificando l’eventuale applicazione dell’addizionale prevista dal comma 6 bis dell’articolo 2 bis della presente legge;”.
8. Dopo il comma 4 dell’articolo 9 della l.r. 15/1997 è aggiunto il seguente:
“4 bis. Il gettito dell’addizionale di cui al comma 6 bis dell’articolo 2 bis va ad integrare il capitolo di cui al comma 1 del presente articolo secondo le modalità di cui ai commi 2 e 3.”.
9. L’addizionale di cui all’articolo 2 bis, comma. 6 bis, della l.r. 15/1997, così come aggiunto dal comma 4 del presente articolo, si applica a decorrere dal primo trimestre dell’anno 2010.
10. Fino alla istituzione delle autorità d’ambito di cui all’articolo 201 del d.lgs. 152/2006, l’addizionale di cui all’articolo 2 bis, comma 6 bis, della l.r. 15/1997, così come aggiunto dal comma 4 del presente articolo, è applicata a carico dei singoli Comuni che non raggiungono le quote di raccolta differenziata previste dalla normativa vigente.
11. In fase di prima applicazione, l’intero gettito dell’addizionale, in deroga a quanto previsto dall’articolo 9 della l.r. 15/1997 come modificato dal comma 8 del presente articolo, è riassegnato sui bilanci regionali degli esercizi successivi per il finanziamento delle misure stabilite con d.g.r. n. 986 del 15.06.2009.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 23 ter/1 (aggiuntivo) della II Commissione:
Dopo l’articolo 23 bis è inserito il seguente:
“Art 23 ter (Modifiche alle leggi regionali 20/2003 e 29/2008)
1. Alla lettera a) del comma 2 dell’articolo 14 bis della legge regionale 28 ottobre 2003, n. 20 (Testo unico delle norme in materia industriale, artigiana è dei servizi alla produzione) sono aggiunte in fine le parole:”, o nell’elenco di cui all’articolo 35".
2. Al comma 4 dell’articolo 13 della legge regionale 24 ottobre 2008, n. 29 (Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 28 ottobre 2003, n. 20 “Testo unico delle norme in materia industriale, artigiana e dei servizi alla produzione”), le parole: “Decorsi sei mesi dalla data di adozione della deliberazione di cui al comma 3,” sono sostituite dalle parole: “La Giunta regionale determina altresì la data a decorrere dalla quale”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 23 (aggiuntivo) ter/2 del Consigliere Massi:
Dopo l’articolo 23 bis è inserito il seguente:
“Art .23 ter (D.m. 3 agosto 2005)
1. La Giunta regionale, al fine di attenuare le criticità dell’attuazione del d.m. 3 agosto 2005 recante “Criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica”, istituisce un tavolo di tecnico con Province, Enti locali e associazioni di categoria che, entro quattro mesi, prima del 31/12/2009, fornisca gli indirizzi specifici, anche di carattere di urgenza, al fine di chiedere al Ministero il provvedimento di deroga per lo smaltimento dei rifiuti speciali.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Articolo 24. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 24 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 25. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 26.
Emendamento n. 26/1 del Consigliere Massi:
Al comma 2, ultimo rigo, dopo la parola “regionale” aggiungere le seguenti parole: “nel rispetto dell’articolo 18 della l.r. 47/96 e dell’articolo 5 del d.lgs. 502/1992".
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Articolo 26. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 27. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 27bis/1 (aggiuntivo) del Consigliere Binci:
Dopo l’articolo 27 è aggiunto il seguente articolo:
“Art. 27 bis (Modifica dell’articolo 17 della l.r. 71/1997)
1. Il comma 8 dell’articolo 17 della l.r. 71/1997 è sostituito dal seguente:
‘8. Il Comune versa, entro il 31 ottobre di ogni anno, parte del contributo e dell’eventuale penale alla Regione e alla Provincia competente, secondo le percentuali sottoriportate:
a) il 40 per cento alla Regione, da destinare alle attività di recupero e bonifica ambientale di casse dismesse e di aree degradate nonché per interventi atti a migliorare l’assetto idrogeologico
b) il 10 per cento alla Provincia per lo svolgimento di funzioni di cui alla presente legge.’.”.
Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. L’emendamento riguarda la ripartizione dei contributi sulle cave tra Regione, Province e Comuni. Però, a seguito di un confronto con gli uffici, si è rilevata la necessità di una verifica reale sugli importi. Quindi, anche su richiesta dell’Assessore, ritiro sia l’emendamento che il subemendamento che su di esso ho presentato.
Voglio comunque sottolineare che permane la necessità di garantire soprattutto ai Comuni quelle risorse che venivano dall’esercizio delle cave esistenti.
Pertanto ora siamo in una fase transitoria. Io volevo risolverla, ma visto che da parte degli uffici non c’è stato un approfondimento accolgo, ripeto, l’invito a ritirarlo per discuterlo all’interno della proposta di legge sulle cave che si sta esaminando in Commissione e che presumibilmente in autunno verrà portata in votazione.

PRESIDENTE. Emendamento n. 27bis/1. Ritirato.
Subemendamento n. 27bis/1/1/1 del Consigliere Lippi. Decaduto.
Subemendamento n. 27bis/1/1 del Consigliere Binci. Decaduto.

Articolo 28. Lo pongo in votazione.

Presidenza del Vicepresidente
Francesco Comi

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 29. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 29bis/1 (aggiuntivo) della II Commissione:
Dopo l’articolo 29 è aggiunto il seguente:
“Articolo 29 bis (Modifiche alle l.r. 20/2001 e l.r. 14/2003)
9) Dopo il comma 1 dell’articolo 22 bis della l.r. 15 ottobre 2001, n. 20 (Norme in materia di organizzazione e di personale della Regione) è aggiunto il seguente comma:
‘1 bis. Nell’assegnazione del personale di cui al comma precedente, definita con ordine di servizio adottato dal Dirigente del Servizio risorse umane e strumentali, si darà precedenza ai dipendenti regionali a tempo indeterminato della Giunta regionale con qualifica di autista. Esaurito l’organico di ruolo dei dipendenti a tempo indeterminato della Giunta regionale con qualifica di autista si potrà applicare il comma 4 dell’articolo 22.’.
2. Al comma 4 dell’articolo 16, della l.r. 30 giugno 2003, n. 14 (Riorganizzazione della struttura amministrativa del Consiglio regionale) le parole “all’articolo 22" sono sostituite dalle parole: “agli articoli 22 e 22 bis.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 29bis/2 (aggiuntivo) della II Commissione:
Dopo l’articolo 29 è aggiunto il seguente:
Articolo 29 bis (Modifiche alla l.r. 34/1998, 20/2001 e 14/2003)
1. Il comma 8 dell’articolo 4 della l.r. 20 ottobre 1998, n. 34 (Piano Sanitario Regionale 1998/20009) è sostituito dai seguenti:
“8. Il trattamento economico omnicomprensivo è determinato dall’Ufficio di presidenza dell’Assemblea legislativa regionale, tenendo conto delle corrispondenti categorie contrattuali dell’ordinamento professionale del contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto Regioni ed Autonomie locali e non può superare quello complessivamente percepito da dipendenti regionali titolari di posizione organizzativa apicale.
8 bis. Il trattamento economico di cui al comma 8 è destinato a compensare oltre che il trattamento economico fondamentale delle corrispondenti categorie contrattuali, anche gli emolumenti accessori previsti dai contratti, nonché il disagio e le particolari responsabilità legate allo svolgimento dell’incarico.”.
2. Il comma 4 quater dell’articolo 22 della l.r. 20/2001 è sostituito dai seguenti:
“4 quater. Il trattamento economico omnicomprensivo è determinato dalla Giunta regionale, tenendo conto delle corrispondenti categorie contrattuali dell’ordinamento professionale del contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto Regioni ed Autonomie locali e non può superare quello complessivamente percepito da dipendenti regionali titolari di posizione organizzativa apicale.
4 quinquies. Il trattamento economico di cui al comma 4 quater è destinato a compensare oltre che il trattamento economico fondamentale delle corrispondenti categorie contrattuali, anche gli emolumenti accessori previsti dai contratti, nonché il disagio e le particolari responsabilità legate allo svolgimento dell’incarico.”.
3. Il comma 3 quinquies dell’articolo 16 della l.r. 14/2003 è sostituito dai seguenti:
“3 quinquies. Il trattamento economico omnicomprensivo è determinato dall’Ufficio di presidenza dell’Assemblea legislativa regionale, tenendo conto delle corrispondenti categorie contrattuali dell’ordinamento professionale del contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto Regioni ed Autonomie locali e non può superare quello complessivamente percepito da dipendenti regionali titolari di posizione organizzativa apicale.
3 sexsies. Il trattamento economico di cui al comma 3 quinquies è destinato a compensare oltre che il trattamento economico fondamentale delle corrispondenti categorie contrattuali, anche gli emolumenti accessori previsti dai contratti, nonché il disagio e le particolari responsabilità legate allo svolgimento dell’incarico.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Giuliano BRANDONI. Presidente, chiedo cinque minuti di sospensione.

PRESIDENTE. Va bene. Sospendiamo la seduta per alcuni minuti.

La seduta è sospesa alle ore 16,30

La seduta riprende alle ore 16,45

Presidenza del Presidente
Raffaele Bucciarelli

PRESIDENTE. Consiglieri, riprendiamo i lavori.
Articolo 30. Lo pongo in votazione.

Emendamento 30bis/1 (aggiuntivo) della II Commissione:
Dopo l’art. 30 è aggiunto il seguente art. 30 bis:
Incentivazione dei servizi di TPL nei comuni della costa
1. Per incentivare durante il periodo estivo i servizi di trasporto pubblico locale con finalità turistica per i comuni costieri è istituito il fondo regionale a carico dell’Upb 42701.
2. Per l’anno 2009 l’entità del fondo è stabilita in euro 300.000,00

Copertura mediante riduzione equivalente Upb 42701 (capitolo 102)

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 31. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 32. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 33. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 34. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 34 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 36. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 37. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 38. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 1 di coordinamento tecnico della II Commissione:
Nel comma 1 dell’articolo 30 le parole “Tabella F” sono sostituite dalle parole: “Tabella G”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 331, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

La seduta è tolta.


La seduta termina alle ore 17,00