Resoconto seduta n.150 del 06/10/2009
SEDUTA N. 150 DEL 6 OTTOBRE 2009

La seduta inizia alle ore 10,15



Presidenza del Presidente
Raffaele Bucciarelli



Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Do per letto il processo verbale della seduta n. 149 del 29 settembre 2009, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’art. 29 del Regolamento Interno.
Sono state presentate le seguenti proposte di legge:
- n. 343/09, in data 25 settembre 2009, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Modifiche all’articolo 22 della I.r. 20/2001 (Norme in materia di organizzazione e di personale della Regione)”, assegnata alla Il Commissione in sede referente;
- n. 344/09, in data 28 settembre 2009, ad iniziativa dei Consiglieri Luchetti, Mollaroli, Procaccini, Sordoni, Natali, Tiberi, Bugaro, concernente: “Modificazioni alla l.r. 26 maggio 2009 n. 13 `Disposizioni a sostegno dei diritti e dell’integrazione dei cittadini stranieri immigrati’”, assegnata alla V Commissione in sede referente;
- n. 345/09, in data 1° ottobre 2009, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Criteri di premialità connessi alla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro nelle procedure di aggiudicazione di lavori od opere pubbliche di interesse regionale”, assegnata alla IV Commissione in sede referente.
E’ stata presentata la seguente proposta di regolamento:
- n. 18/09, in data 29 settembre 2009, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente “Regolamento per la gestione e tutela dei molluschi bivalvi, in attuazione dell’art. 13, comma 2, della l.r. n. 11/2004", assegnata alla III Commissione in sede referente.
Sono state presentate le seguenti mozioni:
- n. 369/09, della Consigliera Ciriaci “Manutenzione rete viaria provincia di Fermo”;
- n. 370/09, del Consigliere Viventi “Riduzione dell’aliquota IRAP (Imposta regionale sulle attività produttive”;
- n. 371/09, dei Consiglieri Brandoni, Procaccini “Tagli all’organico della Raffineria API di Falconara”.
Comunico, inoltre, che ho provveduto, con decreto n. 32 del 1° ottobre 2009 alla nomina del Presidente del collegio dei Revisore dei Conti del Consorzio di bonifica dei bassi bacini del Musone, Potenza, Chienti.
Il Presidente della Giunta ha trasmesso, in data 21 settembre 2009 le seguenti deliberazioni:
- n. 1452 “Art. 29, comma 2 della l.r. n. 31 dell’11 dicembre 2001 – Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2009 – approvato con d.g.r. n. 1917/2008 e sue successive modificazioni ed integrazioni. €. 45.000,00";
- n. 1453 “Art. 29, comma 2 della I.r. n. 31 dell’11 dicembre 2001 – Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2009 approvato con d.g.r. n. 1917/2008 e sue successive modificazioni ed integrazioni. €. 400.000,00";
- n. 1454 “Art. 29, comma 2 della I.r. n. 31 dell’11 dicembre 2001 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2009 approvato con d.g.r. n. 1917/2008 e sue successive modificazioni ed integrazioni. €. 423.000,00";
- n. 1455 “Art. 26 della l.r. n. 38/2008 - Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2009 di entrate derivanti da assegnazioni da parte del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali per la predisposizione del piano pandemico regionale e relativi impieghi e modificazione tecniche al POA per l’anno 2009. €. 103.911,01";
- n. 1456 “Art. 43, comma 2 della l.r. n. 37/2008 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2009 approvato con d.g.r. n. 1917/2008 e sue successive modificazioni ed integrazioni - spese di personale. €. 27.500,00”;
- n. 1457 “Art. 29, comma 1, della l.r. n. 31/2001 -Art. 26, comma 1 della l.r. 38/2008 - Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2009 di entrate derivanti da assegnazione di fondi da parte dello Stato vincolati a scopi specifici e delle relative spese. €. 6.235.210,78 - Modifica al POA 2009 approvato con d.g.r. n. 1917/2008";
- n. 1458 “Art. 29, comma 2, della l.r. n. 31 dell’ 11 dicembre 2001 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2009 approvato con d.g.r. n. 1917/2008 e sue successive modificazioni ed integrazioni. €. 37.458,05";
- n. 1459 “Art. 29, comma 2, della l.r. n. 31 dell’ 11 dicembre 2001 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2009 approvato con d.g.r. n. 1917/2008 e sue successive modificazioni ed integrazioni. €. 188.000,00";
- n. 1460 “Art. 29 della l.r. 11 dicembre 2001, n. 31 e art. 27 della l.r. n. 38/2008 - Variazione compensativa di €. 128.500,00”.
Ha chiesto congedo l’Assessore Mezzolani.




Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Petrini.

Marco AMAGLIANI. Chiedo di anticipare la votazione, senza fare quindi la discussione, della proposta di legge n. 333 che riguarda modifica la legge n. 60/1997 istitutiva dell’Arpam, in quanto ci consentirebbe di poter andare avanti velocemente con la conclusione dell’indagine epidemiologica sulle aree ad alto rischio ambientale.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brini.

Ottavio BRINI. Noi siamo d’accordo, ma invito il Presidente della Giunta che quando si fanno simili richieste che almeno si abbia la delicatezza ed il buonsenso di avvertire prima i Capigruppo.

PRESIDENTE. Ora però, Consigliere Brini, formalmente sono obbligato a porla comunque in votazione. (…) Bene, bene. Quindi anticipiamo il punto 5) senza aprire la discussione.


Proposta di legge regionale n. 333
della Giunta regionale
“Modifica della legge regionale 2 settembre 1997, n. 60 - Istituzione dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale delle Marche (ARPAM)”.
(Votazione)

PRESIDENTE. Questa proposta di legge è composta di un solo articolo quindi passiamo subito alla votazione finale.
Proposta di legge n. 333. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)


Proposta di legge n. 269
della Giunta regionale
“Disciplina regionale in materia di gestione integrata dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 269 ad iniziativa della Giunta regionale. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Comi.

Francesco COMI. Questa proposta di legge ha alle spalle un lungo percorso. E’ stata infatti presentata anche nella scorsa legislatura e durante tutta la legislatura corrente è stata oggetto di un lungo, serrato e meritato dibattito dentro l’Aula assembleare, dentro la Giunta, con le associazioni, con le Istituzioni, con tutta la filiera istituzionale.
Debbo riconoscere che il frutto di questo lavoro è merito non solo della Giunta che lo ha inizialmente predisposto, e di tutti gli uffici che lo hanno in maniera competente istruito, ma anche della minoranza e della maggioranza che nel merito si sono confrontate con grande attenzione.
Al termine di tre anni di lavoro oggi si presenta in Aula un testo approvato all’unanimità dalla IV Commissione, con il parere positivo delle altre Commissioni assembleari competenti ed il parere positivo unanime della Conferenza delle Autonomie locali. E con questo spirito unitario sono stati istruiti, esaminati e valutati tutti gli emendamenti, anche quelli arrivati tardivamente.
Sappiamo che nel 1999 la Giunta regionale e l’Assemblea legislativa, in attuazione del d.lgs. 22/1997, disciplinò la gestione dei rifiuti sul territorio regionale, la messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale dei siti inquinati, lo fece nel rispetto dei criteri di salvaguardia, di tutela della salute pubblica, dei valori naturali, ambientali e paesaggistici. Allora fu un grande e innovativo lavoro.
Negli anni successivi l’evoluzione delle norme nazionali in materia, che tra l’altro ci hanno imposto anche dei tempi più lunghi perché in continuo aggiornamento e spesso anche in continua contraddizione tra loro, ci hanno imposto una revisione del testo regionale. Quindi si è dovuto tenere conto delle novità introdotte dal d.lgs. 152 (cosiddetto Codice ambientale) e di tutte le sue modifiche, ossia quelle sopraggiunte con il d.lgs. del 2008, nonché quelle apportate con la legge finanziaria del 2008 che ha riguardato soprattutto la materia dell’affidamento dei servizi pubblici a rilevanza industriale, materia sulla quale nel corso del dibattito avremo modo di confrontarci.
Quindi la presente proposta di legge, composta di soli venti articoli, è finalizzata ad armonizzare il già innovativo testo che avevamo con il quadro evoluto a livello nazionale e regionale.
L’obiettivo è quello di dare continuità ed efficienza alla gestione unitaria ed in particolare ridelimitare i confini degli Ambiti territoriali ottimali (ATO) e definire le funzioni e i compiti delle Autorità d’ambito.
La delimitazione degli ATO non è stato un problema complesso, l’abbiamo risolto velocemente sia da un punto di vista tecnico che politico. Essi coincidono, di fatto, con il confine provinciale, a differenza degli ATO delle acque che, invece, avendo il bacino idrografico di riferimento possono avere confini diversi.
Pertanto la delimitazione degli ATO dei rifiuti è stata cosa semplice, un fatto quasi naturale che assolve ad una funzione di superamento della frammentazione delle gestioni, di conseguimento di adeguate dimensioni gestionali e quindi competitive nella gestione dei rifiuti, in modo da poter rendere ancora più efficiente, efficace ed economica la gestione del servizio.
Con questa proposta di legge, ad esempio, nel superamento della frammentazione in più bacini di smaltimento, si prevede l’individuazione dei cinque ATO, ossia, Pesaro Urbino, Ancona, Macerata, Fermo, Ascoli Piceno. Tra l’altro la norma prevede la possibilità che il Comune interessato possa richiedere alla Regione o alla Provincia lo spostamento in ATO limitrofo.
Per quanto concerne il governo dell’ATO l’impianto iniziale della normativa di settore confermava sostanzialmente l’impostazione del d.lgs. 22/1997 (il cosiddetto decreto Ronchi), ribadiva infatti all’articolo 198 che i Comuni hanno competenza in materia di gestione dei rifiuti urbani e assimilati. Inoltre all’articolo 197 ribadiva che alle Province venivano confermate le funzioni amministrative concernenti in via generale la programmazione ed organizzazione del recupero e dello smaltimento dei rifiuti, come pure il controllo periodico su tutte le attività di gestione, di intermediazione e di commercio dei rifiuti, ivi compreso l’accertamento delle violazioni delle disposizioni della parte IV del Codice ambiente.
Successivamente – il lavoro della Commissione a questo punto è abbastanza impegnativo da un punto di vista tecnico più che politico – la legge finanziaria all’articolo 2, comma 33, per quanto riguarda il governo dell’ATO, propose due ipotesi gestionali alternative, cioè che le attribuzioni in materia di gestione dei rifiuti potessero essere assegnate o alle Province oppure all’Associazione dei Comuni, come già specificato dall’articolo 30 e seguenti del d.lgs. 267 (cosiddetto Codice degli Enti locali).
Tenendo conto del dibattito ma anche delle possibili discrasie tra le due norme che nel frattempo in questi anni si sono sovrapposte e che non sono state risolte dal legislatore in maniera uniforme, e fermo il rispetto della raccomandazione di tendere alla razionalizzazione del sistema, si è scelta una proposta che prevede la costituzione di un’Autorità d’ambito attraverso la forma del consorzio obbligatorio, con la presenza prevalente dei Comuni al 90%, le cui quote vengono determinate al 20% in base al territorio e al 70% in base alla popolazione, come pure la presenza della Provincia.
Quindi è stata prevista una forma di Autorità d’ambito che contempli entrambi i soggetti protagonisti sul territorio provinciale del governo del servizio integrato dei rifiuti.
Al riguardo sono stati posti problemi di ordine tecnico, per questo l’Ufficio legislativo della IV Commissione dell’Assemblea legislativa si è avvalso di autorevolissimi consulenti – ex presidenti di consulta, presidi di facoltà –, risolvendo definitivamente il dubbio che questa convivenza potesse non essere possibile. La presenza della Provincia al 10%, infatti, non si contraddice con le sue funzioni di controllo, di programmazione e di coordinamento.
Nel corso del dibattito sono state dunque assegnato alla Regione le funzioni di promuovere la gestione integrata dei rifiuti, nonché: di ottimizzare la raccolta, compresa la raccolta differenziata, il recupero e smaltimento rifiuti; di approvare il piano regionale di gestione dei rifiuti; di verificare la conformità del piano regionale ai piani provinciali; di determinare la localizzazione e il rilascio dell’autorizzazione unica per i nuovi impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti sanitari nonché l’autorizzazione alle modifiche degli impianti esistenti; di approvare le linee guida in materia di gestione integrata dei rifiuti e bonifica dei siti contaminati necessari all’attuazione della presente legge; di predisporre, sentito il Consiglio delle autonomie locali, lo schema degli atti previsti per la costituzione dell’Autorità d’ambito; di definire lo schema di contratto di servizio per regolare – questa è materia complessa – i rapporti tra Autorità d’ambito e i soggetti affidatari del servizio integrato di gestione dei rifiuti sentite, appunto, le Autorità d’ambito.
Le Province, che ai sensi dell’articolo 197 del d.lgs. 152 hanno, ripeto, funzioni ben precise (di coordinamento, vigilanza, controllo, di sanzione) individuano, sulla base del Piano territoriale di coordinamento e del Piano regionale di gestione dei rifiuti, le aree idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti, nonché le aree non idonee alla localizzazione degli impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti, sentite le Autorità d’ambito e i Comuni interessati.
Il dibattito è stato impegnativo, sia per la costituzione del soggetto Autorità d’ambito, che per quanto riguarda le modalità democratiche di definizione delle scelte all’interno del stesso soggetto Autorità d’ambito.
Sino ad oggi, come sapete, l’Autorità d’ambito era divisa per quote dove i maggiori azionisti erano i Comuni, che da soli, almeno nell’esperienza maceratese dove c’era un consorzio obbligatorio, rischiavano di determinare le scelte strategiche di programmazione dei rifiuti. Allora abbiamo scelto una formula democratica che consenta di dare dignità a tutti i territori, a tutti i comuni, a prescindere dalla loro limitata consistenza democratica.
Quindi abbiamo definito che su alcuni atti, quelli cosiddetti fondamentali, quelli precisati non solo dalla legge ma dallo statuto che verrà predefinito dall’Autorità d’ambito, occorre una doppia maggioranza. Una maggioranza che in prima convocazione è quella determinata dal pronunciamento di enti che rappresentano la maggioranza più uno dei costituenti e al tempo stesso il 51% delle quote. Mentre in seconda convocazione, qualora questo quorum sia troppo elevato e possa essere strumentalizzato interdicendo l’attività dell’Autorità d’ambito, dal pronunciamento di enti che rappresentano almeno un terzo degli enti costituenti il consorzio e il 51% delle quote di partecipazione del consorzio stesso.
Di questo tema complesso ne abbiamo discusso lungamente per mesi, sono state fatte ipotesi di dottrine anche remote per valutare l’attendibilità, l’affidabilità di questa norma, ma alla fine dopo tante discussioni, grazie anche al contributo emerso dalla minoranza e dal CAL, abbiamo trovato una formula altamente condivisa.
Il tema principale della discussione ha riguardato soprattutto due argomenti, che ora cercherò di sintetizzare.
Il primo tema è quello dell’affidamento del servizio di gestione dei rifiuti. Ovvero si è discusso politicamente, sia in questa sede che fuori, se la Regione potesse in qualche modo agevolare l’ipotesi di gestione in house di affidamento del servizio. Dopo alcune diffidenze, per essere molto chiaro, alla fine lo abbiamo riscontrato unanimemente.
La materia dell’affidamento della gestione di servizi pubblici a rilevanza industriale non è prerogativa delle Assemblee legislative regionali. Questo perché la legge finanziaria del 2008 ha sancito tre principi: favorire la concorrenza e di garantire l’universalità dei cittadini alla fruizione dei servizi attraverso la libera concorrenza; la normativa in oggetto è materia di competenza del legislatore ordinario, quindi è riserva legislativa statale, è al Parlamento che viene assegnata la determinazione delle materie che riguardano i livelli essenziali dei servizi; tutte le norme che vengono definite al riguardo prevalgono anche sulle diverse e più specifiche normative di settore sia nazionali che regionali.
Ora, se volessi esercitare una polemica politica, potrei dire di non condividere l’impostazione del legislatore ordinario, potrei dire che una materia così complessa meritava una discussione parlamentare seria e non essere oggetto solo di tre piccoli articoli all’interno di una finanziaria votata con la fiducia.
Detto questo, però, è evidente a tutti che non possiamo in alcun modo strumentalizzare e discutere il tema della gestione dell’affidamento in house dei servizi, il legislatore statale, infatti, ha stabilito che questo è di sua competenza. La possibilità dell’affidamento in house non è esclusa, è possibile – dice il legislatore ordinario –, però rappresenta un’eccezione. Un’eccezione legata ad alcune condizioni, che ora voglio ribadire per quelle persone che spesso sollevano tale argomento, ne sento parlare molto.
Affinché sia possibile l’affidamento del servizio in house ad una società di gestione a capitale anche interamente pubblico debbono concorrere, appunto, alcune condizioni. Innanzitutto il ricorso al mercato non è possibile se vi è la presenza di condizioni che non lo consentano. Mentre la presenza delle condizioni deve essere resa pubblica e motivata adeguatamente da parte dell’ente, anche pubblicizzando le proposte economiche eventualmente presentate. L’autorità antitrust o quella di settore deve aver accertato il rispetto di tutti i vincoli. Inoltre, la società alla quale si vuole fare l’affidamento dovrà essere comunque soggetta alle regole dettate per le pubbliche amministrazioni per la selezione del personale e per l’effettuazione degli acquisti, quindi non potrà più fare, come è stato fatto fino ad oggi, in modo arbitrario e diverso. Poi quelle società che eventualmente dovessero gestire in house il servizio, non potranno svolgere attività con altri soggetti, e così è anche se il loro oggetto sociale sarà unicamente la gestione delle reti e degli impianti.
Questo è per dire che la materia dell’affidamento in house non solo ci è sottratta, ma è legata a condizioni di eccezionalità. Che speriamo, attraverso la competenza acquisita sul territorio, attraverso la serietà dei progetti di consorzio obbligatorio che abbiamo sperimentato, di poter realizzare e concretizzare.
Questo è l’obiettivo al quale tendiamo, lo auspichiamo, lo favoriremo, lo sosterremo, ma che non è completamente nella nostra disponibilità.
Voglio inoltre sollevare in quest’Aula altre due questioni politiche.
La questione del personale. Il tema è: quando entrerà in vigore questa legge, ossia quando dal 2010 il tema dell’affidamento dei servizi pubblici dovrà essere sottoposto a regole di evidenza pubblica, quindi a regole di concorrenza, che rischio corre chi gestisce all’interno di consorzi, di soggetti pubblici, questo servizio?
Ci siamo posti questo problema, lo abbiamo confrontato e condiviso con tutte le organizzazioni sindacali regionali, confederali e con i soggetti interessati, abbiamo quindi trovato una sintesi che per l’opinione di tutti è stata di garanzia per la salvaguardia dell’opposizione.
In questa sintesi si è precisato, innanzitutto, che l’Autorità d’ambito subentra nei rapporti giuridici facenti capo ai Comuni e ai Consorzi, che l’Autorità d’ambito individua tra tutto il personale appartenente alla data del 31 dicembre 2008 quello da trasferire all’Autorità d’ambito medesima per lo svolgimento delle funzioni ad essa assegnata, mentre al restante personale, di cui all’articolo 8, si applica l’articolo 202, comma 6, del d.lgs. 152 che riguarda la cosiddetta fusione dei rami d’azienda, e che così salvaguarda anche l’occupazione.
Dunque il tema dell’occupazione ce lo siamo posto e lo abbiamo salvaguardato. Al riguardo sono stati presentati emendamenti che servono, appunto, a salvaguardare ulteriormente queste prerogative, pensiamo di accoglierli.
Un altro tema riguarda la necessità da parte della filiera istituzionale di definire regole chiare e condivise, principi equi, per evitare che discariche vicine ai confini provinciali, discariche tra loro contigue, possano alterare l’equilibrio ambientale e paesaggistico di un territorio, sovraccaricandolo di un onere che quindi dispensa il resto degli altri territori.
Dopo una lunghissima discussione, anche questa durata moltissimo tempo, avevamo presentato un emendamento, approvato all’unanimità, che però non è stato recepito dal CAL il quale ci ha suggerito un’altra strada. Allora ci siamo riconfrontati e abbiamo così individuato un ulteriore emendamento, che comunque stabilisce che in queste ipotesi la VIA – come tra l’altro precisa la legge regionale – è di competenza regionale qualora l’impianto sia situato a una distanza pari o inferiore a 3 chilometri dal confine provinciale. Quindi qualora si verifichino questi casi è la Regione che deve esprimere una valutazione di carattere ambientale. Inoltre la Regione non solo deve esprimere una valutazione da un punto di vista tecnico, ma da un punto di vista politico la Giunta regionale, di concerto con le Province interessate, deve, prima di decidere se fare o meno e come fare, emanare apposite linee guida concernenti criteri per l’individuazione di possibili siti alternativi.
Che cosa significa? Che qualora si ravvisi che c’è una discarica al confine o più discariche confinanti, la materia è affidata da un punto di vista tecnico alla Regione per la valutazione ambientale e strategico, e poi la Giunta regionale deve adottare apposite linee guida d’accordo con le singole Province e con gli enti interessati. Il che significa che sarà necessaria, per poter procedere, l’adesione di tutti i soggetti della filiera istituzionale, altrimenti si dovranno trovare soluzioni alternative.
Non entro ora nel merito dei singoli articoli e dei singoli emendamenti in quanto credo che il dibattito che si svolgerà me ne offrirà l’occasione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere di minoranza Consigliere Parrucci. Informo i Consiglieri interessati ad intervenire che durante questo intervento saranno chiuse le iscrizioni a parlare. Prego Consigliere.

Pietro Enrico PARRUCCI. Innanzitutto voglio segnalare che purtroppo ho assunto l’onere di seguire questa legge nella sua parte terminale, mi sono infatti insediato, subentrando al Consigliere Capponi, soltanto il 30 giugno scorso.
In IV Commissione c’è stato senz’altro un intenso dibattito per cercare di risolvere le varie problematiche sorte, come appunto ha ora illustrato il Consigliere Comi.
La proposta di legge oggi in discussione recepisce molte delle proposte che la minoranza ha indicato in IV Commissione. Il cui dibattito, in particolare, si era incentrato sulla ricerca di una soluzione per quanto riguardava la possibilità di ubicare discariche poste a confine di due province, ciò in funzione del fatto che ogni Provincia, nel rispetto della propria autonomia, potesse essa stessa decidere di indicare un proprio sito.

PRESIDENTE. Mi scusi, Consigliere, ma in Aula c’è un fastidioso brusio che ne impedisce l’ascolto. Aspettiamo che siano finite le riunioni! Consigliera Mollaroli, per cortesia! Invito i Consiglieri a prestare attenzione, altrimenti i relatori potrebbero anche evitare di parlare! Prego, Consigliere Parrucci.

Pietro Enrico PARRUCCI. Il CAL inizialmente aveva dato un parere contrario perché l’emendamento presentato dalla Commissione… Presidente, mi scusi, ma mi dica quando posso continuare!

PRESIDENTE. Consigliere Minardi, per cortesia! Invito i Consiglieri a prendere posto! Fa bene il relatore a non parlare finché non ci sarà un minimo di attenzione!

Pietro Enrico PARRUCCI. Mi sembra che anche in altre circostanze spesso il relatore parla senza essere ascoltato, come se ognuno avesse la verità in tasca e quindi non serve ascoltare gli altri!
Il problema fondamentale era stato quello riguardo all’emendamento presentato dal Gruppo di minoranza. Un emendamento che, appunto, riguardava la possibilità di un accordo di programma tra due Province interessate qualora l’ubicazione di una discarica in una provincia andasse a ledere gli interessi della provincia confinante. Era come se tra una provincia e l’altra ci fosse un muro di Berlino che impedisse di determinare la continuità del territorio.
L’emendamento presentato inizialmente dalla Commissione, come stavo dicendo poc’anzi, era stato bocciato anche dal CAL, il quale rafforzava la sua tesi sull’autonomia delle Province, su cui quindi non ci poteva essere veto da parte di nessuno.
In realtà è stato poi raggiunto non tanto un compromesso quanto un punto di equilibrio riguardo al rispetto di un minimo di distanza di tre chilometri – come ha detto anche il Consigliere Comi –. Quindi abbiamo presentato un emendamento congiunto, con il quale è dunque stata recepita la Valutazione di impatto ambientale regionale, a dimostrazione di una presa di coscienza di buonsenso. E’ impossibile pensare, infatti, che nel rispetto dell’autonomia delle Province si possano ubicare dei siti di discarica a confine con un altro territorio, dove magari c’è un insediamento turistico-ricettivo creando così un danno ambientale notevole.
Un’altra cosa importante – che come mia prima esperienza in IV Commissione a me ha fatto personalmente piacere – è che sia stato recepito, come appunto da mia iniziativa, che i Comitati d’ambito debbano poter avere la massima rappresentatività sia in termini di quote che in termini di partecipazione come enti.
Vediamo infatti all’articolo 7, comma 2, lettere a) e b), che in una prima convocazione è necessario il 51% degli enti che ne fanno parte e il 51% delle quote, in una seconda convocazione è sufficiente un terzo degli enti ma sempre con il 51% delle quote, ciò al fine di poter democraticamente sempre garantire, nelle decisioni che il Comitato d’ambito deve assumere, una maggioranza qualificata. Che è dunque un ottimo motivo per garantire rappresentatività a quegli Enti che costituiranno il governo dei rifiuti.
Voglio inoltre precisare che i rifiuti non sono né di destra né di sinistra. Oggi, infatti, dobbiamo addivenire ad una legge che consenta di governare tutta la regione, in particolare le nostre province, quindi non è una legge a favore di qualcuno o magari a sfavore di qualcun altro.
Ritengo che il buonsenso debba prevalere su ogni logica di appartenenza politica. Sarebbe pertanto fondamentale che alla fine si raggiungesse un voto bipartisan, che veda quindi il recepimento delle istanze sia della maggioranza che dell’opposizione, ovvero quelle istanze che possano migliorare questa legge. Una legge che ha subito dalla IV Commissione tutti quegli aggiustamenti possibili ma che ora l’Aula può sicuramente contribuire a renderla ancora migliore.
Ritengo infatti ci siano ancora delle cose che potrebbero essere migliorate. Ad esempio sulla determinazione delle tariffe, pur essendo una competenza specifica dell’Autorità d’ambito, la Provincia potrebbe dare dei criteri affinché ci sia omogeneità tra tutti i Comuni.
Ritengo che in funzione di questa legge possano essere oggetto di revisione anche i Piani provinciali. E’ importante incentivare la raccolta differenziata. La legge sui rifiuti deve cioè garantire che ci sia il raggiungimento degli obiettivi per la raccolta differenziata. Quella raccolta differenziata che oggi nelle Marche è ancora applicata solo da alcuni comuni, quando invece nel 2012 – se non ricordo male –, secondo il decreto Ronchi dovremmo poter mettere a regime il 65%. Ossia c’è una legge che dice che fino al raggiungimento di tale quota non si potranno fare più termovalorizzatori e inceneritori. Allora forse è opportuno introdurre in questa legge che non si potranno più fare nuove discariche, in modo si possa stimolare maggiormente, appunto, la raccolta differenziata.
Partiamo quindi da questa base per poter avviare una discussione. Sapendo però che buona parte del lavoro è stato già fatto e che gli emendamenti presentati potranno permettere ulteriori aggiustamenti, in modo così da poter arrivare ad una legge ampiamente condivisa.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere Silvetti.

Daniele SILVETTI. Io sarò un po’ meno generoso del collega Parrucci. Non è che non voglio dare il mio contributo affinché questa legge possa essere migliorata e votata complessivamente anche dall’opposizione, però le osservazioni emerse anche nell’istruttoria affrontata in Commissione non sono state fatte su questioni così positive.
Sicuramente dal punto di vista normativo e tecnico la relazione del relatore di maggioranza è stata molto circostanziata, però dal punto di vista politico – e fino a prova contraria è la politica che deve fare le scelte – questa legge ha non poche carenze.
La gestione dei rifiuti è uno dei nodi principali su cui quest’ultima parte della legislatura dovrà saper affrontare scelte piuttosto coraggiose in modo da poter dare risposte concrete al territorio. Da questa legge, invece, le risposte non arrivano, anzi, i numerosi nodi non siano stati sciolti.
Ritengo che una buona gestione dei rifiuti costituisca più che mai uno dei servizi principali da dare al cittadino, occorre quindi garantirne la qualità, il basso costo e soprattutto la trasparenza nella loro gestione. E la trasparenza non è cosa da poco, visto peraltro quanto l’autorità giudiziaria si sia dovuta interessare di vicende molto gravi verificatesi sul territorio.
Quindi a maggior ragione abbiamo l’obbligo di dare trasparenza e chiarezza ad un testo che deve saper sciogliere dei nodi e dare delle risposte certe al territorio.
La proposta di legge, ripeto, non ha sciolto alcuni nodi. Ricordo che in molte sedute della Commissione si è discusso se si potesse dare l’affidamento in house della gestione dei rifiuti, su cui si è chiesto anche un parere legale all’ufficio legislativo della Regione. Successivamente la questione si stava degenerando creando dei grossi imbarazzi all’interno della maggioranza, quindi si è voluto soprassedere, si è messa praticamente una pietra tombale, demandando così ad una più semplice, anzi, ad una non meglio specificata gestione privata a seguito di bandi che dovrebbero essere svolti sul territorio.
Ma in realtà sappiamo benissimo che i bandi possono essere sagomati, che possono essere gestiti in un certo modo, per cui la sostanza è che l’affidamento in house esce dalla porta e rientra dalla finestra.
La Regione cioè non ha voluto prendersi nessuna responsabilità quindi l’ha lasciato, mentre sapete benissimo che la legge ci consente di gestire anche pubblicamente, non è detto che la gestione dei rifiuti la si debba per forza dare ai privati. Per noi non esiste un pregiudizio ideologico al riguardo, però questa legge non ne fa menzione.
Vi è un mio emendamento che va proprio in questa direzione, ribadisce che la gestione a terzi è sicuramente legittima ma che anche l’affidamento pubblico può essere una strada perseguibile.
Questa legge invece in questo aspetto è purtroppo carente e quindi è di poca chiarezza.
Abbiamo inoltre affrontato altre questioni. Voglio vedere se gli emendamenti verranno accolti, perché ovviamente in questo momento io sto facendo una discussione sul testo che vedo, sul testo ancora non emendato, che certamente se muterà avremo la massima disponibilità ad appoggiarlo, ma al momento, nel testo appunto che ho sottomano, vedo assolutamente irrisolto, ad esempio, il problema delle distanze.
E’ chiaro che una legge deve essere generica e astratta e quindi non deve calarsi su un territorio specifico, ma sappiamo benissimo che, primo, la questione geopolitica è cambiata in questa regione e soprattutto in alcune Province, che sono poi interessate da questioni di discariche che potrebbero essere fatte ma che noi ci auguriamo non verranno fatte. Secondo, cosa di non meno conto, non è stato ancora definito quale potrebbe essere lo strumento o il metodo con cui poter fare le discariche.
Sicuramente una cosa chiara che emerge da questa legge è che voi continuate a dirci che la discarica è l’unico strumento per trattare e smaltire i rifiuti. Avete detto a chiare lettere che non vi interessa assolutamente alcuna ipotesi di termovalorizzatori. Quindi secondo noi fate un grosso errore perché in questo modo non date una risposta al grave problema energetico che ha questa regione.
Volete continuare su questa strada? Allora vi dovete assumere le vostre responsabilità. Noi siamo invece assolutamente contrari a questa strada, io personalmente lo sono fortemente.
Ci dite che volete aumentare le discariche in questa regione – e noi ne prendiamo atto – a patto che le discariche si facciano dove le individuate voi. Allora qui interviene il discorso geopolitico. Ossia, non si capisce perché in alcuni comuni si vada avanti in modo testardo nel voler fare alcune discariche – mi riferisco alla discarica di Cingoli e di Filottrano che, guarda caso, sono gli unici comuni di centro-destra – e poi non si consenta magari in altri comuni di ampliare i siti di discariche già esistenti. Nonostante siano proprio i Comuni e gli attuali gestori a chiedere alla loro Provincia di poter allargare il perimetro di questi siti, per poter ovviamente continuare ad introitare i soldi e fare un buon servizio per la collettività. Ma vediamo che c’è una Provincia assolutamente sorda di fronte a tale richiesta del territorio. Allora qualche sospetto lo abbiamo.
In realtà ancora oggi le scelte vengono fatte per motivi ideologici e soprattutto per motivi politici. A voi non interessa la qualità dei servizi da dare al cittadino. Non state neppure ad ascoltare il territorio quando vi chiede di voler migliorare il proprio servizio e di voler fare la discarica sul proprio territorio. Andando contro la volontà del territorio, considerate invece testardi chi vi dice che non ci sono assolutamente le condizioni per fare le discariche a Filottrano e a Cingoli.
Allora, ripeto, qualche sospetto ci viene, come pure molta rabbia, perché si fanno scelte sulla pelle dei cittadini e sulla pelle del territorio che ancora una volta non viene ascoltato. Senza poi considerare che per ultimo chi ne farà le spese sarà proprio lo stesso cittadino.
Dunque, cattiva qualità dei servizi, aumento dei costi che porterà inevitabilmente all’aumento di tariffe, lo sapete benissimo ma andate avanti comunque su questa strada.
Allora non vedo come si possa dire che questa è una buona legge. Personalmente spero fortemente che i numerosi – non poteva essere diversamente – emendamenti presentati verranno accolti affinché muti sostanziosamente la spina dorsale di questa proposta di legge, che appunto riteniamo ancora estremamente lacunosa ed ambigua.
C’è infine un ultimo punto che mi preoccupa. Voi dite di essere sempre molto attenti all’occupazione, ma da questa proposta di legge non si capisce bene come il personale in esubero, oggi in forza ai Consorzi, vivrà l’interregno fino alla costituzione degli ATO. Siccome ci sarà un lungo lasso di tempo di vuoto assoluto, ancora non si sa, ripeto, come si dovrà impiegare il personale in esubero. Problema che dunque ricadrà sulle esigenze molto delicate delle famiglie, e quindi sarà un’ulteriore goccia nel mare della disoccupazione in questa regione. Perché, ribadisco ancora, questa legge non va a menzionare quale sarà il destino di questo personale.
Sicché in questo momento su questa legge abbiamo un giudizio complessivamente più che negativo, però siamo assolutamente fiduciosi che le istanze portate avanti con i nostri emendamenti verranno accolte, in modo si possa raggiungere un testo, invece, più che positivo. Con questi emendamenti, infatti, si potrebbe sostanzialmente modificare una direzione che al momento è assolutamente sbagliata e che noi dunque non vogliamo assolutamente approvare, né essere vostri complici nel volere ancora una volta non ascoltare il territorio.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Farò solo poche considerazioni perché sulla proposta di legge le due relazioni, seppur con motivazioni diverse, convergono in un giudizio di equilibrio.
E’ una provvedimento che costituisce, secondo noi, un’ulteriore possibilità per attuare le finalità della legge medesima, cioè la minor produzione di rifiuti, la possibilità della ulteriore raccolta differenziata, inoltre la necessità di riutilizzare le materie prime secondarie che provengono dal ciclo dei rifiuti.
In questo contesto c’è anche un’altra difficoltà da superare, quella prevista all’articolo 6, ovvero la costituzione, realizzazione e definitiva partenza degli ATO (Ambiti territoriali ottimali). Dentro i quali debbono ruotare anche le individuazioni dei siti dello smaltimento dei rifiuti, ossia discariche di appoggio a sistemi più grandi, come pure ulteriori e possibili siti innovativi.
Dunque, secondo me, bisogna superare un’impostazione di veto che alcune grandi realtà hanno fatto, scaricando cioè sul territorio regionale all’interno delle loro province la possibilità, la necessità e l’obbligo di realizzare discariche. Ma questa impostazione di scaricare sugli altri la necessità del ciclo dei rifiuti è sbagliata.
Come pure è sbagliata la tentazione, che si vede in qua e là, di commissariare i consorzi che esistono, in attesa che la legge parta in maniera definitiva.
Questo sarebbe insieme un danno ed una beffa. Vorrebbe dire penalizzare quelli che hanno lavorato bene e al tempo stesso premiare quelli che hanno posto dei veti. Semmai erano altri ambiti, altri consorzi, altre realtà da commissariare, da obbligare a realizzare sul proprio territorio le discariche o altri strumenti di raccolta dei rifiuti.
L’articolo 10 – andando per via schematica perché non voglio rubare tempo alla discussione – assume un’altra importante decisione, ovvero quella di riportare in ambito regionale la localizzazione e l’autorizzazione di impianti soggetti a valutazione di VIA.
Questo è un fatto positivo in quanto dà una valutazione più ampia, ma al tempo stesso potrebbe creare anche un problema. Voglio infatti discutere insieme a voi, colleghi Consiglieri e Consigliere, il fatto che nell’attuazione questa cosa dovrà essere rigorosa, cioè non deve significare espropriare il ruolo della filiera degli Enti locali e di tutto il sistema degli Enti locali, ma al tempo stesso al sistema degli Enti locali non deve neppure servire come alibi per scaricare su altri livelli la loro responsabilità.
Vi è inoltre il tema, sul cui voglio concludere questa mia schematica riflessione, che riguarda l’affidamento della gestione del ciclo dei rifiuti.
Abbiamo visto quello che è successo a Napoli, gestione tutta privata, quello che sta succedendo in Sicilia, gestione tutta privata, quello che è successo nelle Marche, in comuni importanti e province importanti, infiltrazioni della malavita nel ciclo della gestione privata dei rifiuti.
Questa mattina, in vista della discussione di oggi, leggevo una rapida informazione, ossia che l’80% dei Consigli comunali nel corso degli ultimi anni sono stati sciolti dai Presidenti della Repubblica perché si era infiltrata la malavita nella gestione privata dei rifiuti.
Quindi appare paradossale che le direttive europee e il Governo nazionale attraverso la legge finanziaria prevedano solo come un’eccezione l’affidamento del ciclo dei rifiuti a gestione pubblica, che però per i cittadini è quella più trasparente e anche quella più economica.
Se nelle Marche dovessimo andare a gare potrebbe succedere quello che è già successo nel Comune di San Lorenzo in Campo, quello che è successo a Napoli e che sta succedendo in Sicilia. Quello che voglio dire è che soprattutto in una situazione di forte crisi nel ciclo della gestione dei rifiuti c’è il rischio di vedere ampliata l’infiltrazione malavitosa.
Questo lo dobbiamo evitare, ma soprattutto dobbiamo prevedere l’affidamento diretto di questo ciclo a consorzi pubblici, o comunque a maggioranza pubblica, oggi infatti il ruolo del privato è previsto e già avviene nelle Marche in forme diverse e serie.
Dobbiamo quindi continuare su questa strada, perché tutti parlano di federalismo, ma poi quando non si deve fare lo si fa, mentre quando si dovrebbe fare, come in questo caso, si fa un attacco centralistico che va a ledere il ruolo delle autonomie locali e in primo luogo delle Regioni.
Dobbiamo inoltre continuare su questa strada per garantire la trasparenza e soprattutto per garantire tariffe eque per tutti i cittadini delle Marche.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. Aggiungo poche riflessioni a quelle fatte dai colleghi Parrucci e Silvetti che condivido totalmente, ma in parte condivido anche quelle del collega Procaccini.
Credo che l’Assemblea legislativa debba dare un segnale di alta programmazione, di equità e di obiettività, per sottrarre questa materia attraverso le norme ai giochi politici, ai dispetti, agli interessi di parte in ossequio ai quali è stata gestita territorialmente la politica dei rifiuti e delle discariche.
Ritengo che questo tipo di gestione non può né favorire qualcuno né penalizzare qualcun altro per motivi di parte politici, di faziosità, di dispetto, di perseguimento del solo obiettivo del consenso per qualcuno e la penalizzazione del consenso per qualcun altro.
Ma questo è ciò che è avvenuto. Quindi, come dicevano i colleghi, intanto ci dobbiamo rendere conto di una cosa – lo dico al collega relatore di maggioranza Comi, che è anche un concittadino con il quale ho vissuto negli anni la vicenda della discarica di Tolentino –, ossia che in quasi tutta Europa o comunque nell’Europa centrale, dalla Francia alla Germania, non c’è nessuna Assemblea legislativa e nessun Parlamento che si occupi di discariche. Per un motivo molto semplice, perché le discariche non ci sono! In Francia sono quarant’anni che non ci sono le discariche. Quando i cittadini delle città gemellate con i nostri comuni vengono da noi sono assolutamente scandalizzati nel vedere un sito di discarica, proprio perché loro non ce l’hanno da quarant’anni. Hanno risolto il problema con gli impianti tipo il Consmari, sui quali abbiamo vissuto, collega Procaccini, anche nella nostra provincia, momenti di pregiudizialità ideologica che spesso hanno fermato anche la loro stessa tecnica.
Ricordo di essere stato il Sindaco di Tolentino che nel 1991 non ha firmato per il cammino del bruciatore del Consmari, ma oggi firmerei, la tecnica è andata avanti. Allora c’erano centinaia di relazioni scientifiche della Snam Progetti che dicevano che quegli impianti non erano sicuri. Oggi invece lo sono, perché grazie a Dio, e grazie agli uomini, la tecnica va avanti come pure la tecnologia.
E sappiamo quale portata inquinante, di fastidio e di disagio crea la discarica rispetto a questi altri impianti.
Però, come ha detto il Consigliere Silvetti, voi della maggioranza parlate ancora di discarica. Non so quando in questa Regione ci decideremo a fare un passo avanti nel superamento di questa pregiudiziale.
Vado ad alcuni esempi di gestione delle discariche. I colleghi della maggioranza lo sanno bene, nella città di Tolentino, ritenuta una roccaforte della sinistra, la sinistra ha voluto la discarica in una situazione assolutamente tranquilla, proprio perché il popolo della sinistra di Tolentino non è abituato a contestare la sinistra e quindi accetta troppo supinamente (ahimé!) con tanta bontà e spirito di servizio anche le decisioni più dure e più sofferte, allora non obiettano neppure la discarica vicino casa. Tutti i circoli ambientalisti di Tolentino non hanno sollevato una protesta. A queste persone darei veramente una medaglia, perché l‘abnegazione per il partito e per la propria parte è veramente eccezionale!
Invece in altro luogo per la stessa situazione si occupa e si ferma il treno della ferrovia.
Poi abbiamo avuto la situazione di Camerino, dove un anno prima delle elezioni, a titolo grazioso, il Presidente Silenzi ha ritenuto di non dover tener conto della graduatoria, redatta su un sito che spettava a Camerino e che tutti gli altri comuni aspettavano per l’ubicazione della discarica, facendolo solo attraverso una decisione politica con cui si è detto, appunto, che la discarica a Camerino non si doveva fare. C’era un Assessore della Giunta Silenzi di Camerino, c’erano le elezioni alle porte, quindi ha detto no. Da noi si contesta il Presidente Capponi che solleva un problema che riguarda Cingoli! Poi al centro-sinistra maceratese nelle valutazioni di questi giorni è sfuggita la situazione che riguarda Filottrano! Qui si parla di due discariche a poche centinaia di metri di distanza che, come ha detto il Consigliere Silvetti, guarda caso, interessano due Comuni entrambi di centro-destra; Filottrano è un caso raro nella provincia di Ancona, è quindi per forza al centro di un’attenzione particolare.
Allora come superiamo tali questioni? Credo che l’Assemblea legislativa debba intanto rendere giustizia, serenità ed obiettività alle popolazioni di Cingoli e di Filottrano, introducendo regole che consentano una tutela a prescindere da chi governa oggi e da chi governerà negli anni prossimi. Non sta né in cielo né in terra l’ubicazione di quelle discariche che sono state previste in questi due comuni!
E’ per questo che abbiamo introdotto emendamenti migliorativi, essi apportano modifiche che darebbero serenità a tutti, perché sottraggono ai politici del momento la decisione e la programmazione dell’ubicazione dei siti delle discariche.
Ritengo che l’Assemblea legislativa regionale oggi non possa sottrarsi a questa funzione, in modo che in futuro in questa Regione ci sia un po’ più di maturità che veda affidare a questa materia ad un livello tecnico e che lasci ai politici la programmazione dei criteri e delle regole generali. Ossia bisogna che i politici non si impiccino – scusate il termine –, a secondo delle convenienze politiche, di un tipo di gestione che assolutamente non compete loro.
Quindi è vero che potremo dare un giudizio finale positivo su questo provvedimento solo se saranno accolti gli emendamenti, che vanno in quella direzione illustrata anche dai colleghi Parrucci e Silvetti.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Leggendo l’articolo 1 (Oggetto e finalità) non si può non essere d’accordo sulle intenzioni, però poi queste intenzioni si scontrano con le decisioni. Infatti le decisioni che vengono prese in questa legge danno l’impressione che in essa ci si occupi più del business che c’è dietro i rifiuti piuttosto che alla soluzione del problema rifiuti.
Vorrei ricordare che questa regione in passato ma anche di recente si è trovata di fronte a un caso che ha avuto… Scusate, colleghi, ma quando uno parla chiede agli altri di star zitti poi quando parlano gli altri si fa altrettanto, allora bisogna che ci mettiamo d’accordo o stiamo tutti zitti o parliamo tutti! Grazie.
La nostra è una regione, dicevo, nella quale ci sono stati alcuni episodi inquietanti che hanno avuto un rilievo sia nazionale che internazionale e che riguardano in parte anche la mia provincia. Non è un caso, infatti, che proprio nella provincia di Pesaro Urbino siano venuti fuori due o tre casi veramente pericolosi e gravi, come la vicenda dell’Agroter che tutti ricorderanno, oppure come la vicenda dei rifiuti di Carrara. Vicende che hanno avuto l’attenzione anche di quell’operazione denominata Arcobaleno, con la quale, come ha detto anche il collega Procaccini, alcuni siti della nostra regione sono stati presi di mira dalle eco-mafie che per anni hanno smaltito illegalmente con la connivenza di società fittizie locali, provocando così nei nostri territori danni enormi sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista dell’immagine.
Quindi la nostra Regione e la nostra Provincia non hanno fatto una bella figura relativamente al discorso dei controlli che, appunto, non ci sono stati, troppo spesso ci si era basati sulle carte. Vorrei ricordare che nell’episodio specifico dell’Arcobaleno c’erano delle ditte che fingevano la trasformazione ed il recupero di alcuni rifiuti quando invece si trattava soltanto di un cambio di bolla dove, miracolosamente, i rifiuti speciali passavano per rifiuti normali da poter conferire in discarica.
Ma nella politica che la Regione ha attuato in questi anni c’è anche una contraddizione. Vorrei ricordare che tra i rifiuti, anche se non si buttano nel cestino, ci sono anche le polveri sottili, un rifiuto che non si vede ma che incide notevolmente sulla salute dei cittadini. Tanto è vero che proprio la regione Marche negli ultimi anni ha visto un incremento dei tumori infantili superiore a tutte le altre regioni.
Anche questo è un problema che deve essere affrontato, io l’ho sollevato più volte, ma purtroppo qui non ci sono orecchie per ascoltare questo fenomeno, magari si aspetta fino a quando non capita la disgrazia in famiglia e allora si dovranno necessariamente andare a trovare dei colpevoli.
Ritengo che relativamente al problema delle polveri sottili ci sia una disattenzione colpevole della Regione e dei Comuni, perché, ripeto, la polvere sottile è comunque un rifiuto e pertanto va assolutamente tenuto in considerazione.
In più occasioni in questa sede ho sollevato anche il problema dell’amianto, del suo smaltimento, dei contributi a favore soprattutto di quelle piccole realtà che si trovano nelle condizioni di doverlo smaltire. Perché è chiaro che se io ho nel giardino di casa una piccola tettoia in eternit e devo impegnare 2.000 euro per smaltirla, se però sono un pensionato che prende 400 euro al mese, poi io quella tettoia – cosa che succede troppo spesso – la butto nell’ambiente, provocando quindi un grave danno per tutti.
Pertanto le soluzioni a tali problematiche dovevano necessariamente essere tenute in considerazione anche in questa legge.
Sul potenziamento della raccolta differenziata, sulla riduzione degli imballaggi alla produzione, ecc., non posso che essere personalmente d’accordo.
Credo però che in questa legge ci sia una contraddizione di fondo. Alcune discariche, ad esempio, utilizzano il sistema del recupero dei gas ma allo stesso tempo si dice di fare la raccolta differenziata. Dunque c’è qualcosa che non funziona, perché se facciamo la raccolta differenziata c’è meno materiale per fare il gas, mentre se facciamo la raccolta differenziata in modo preciso e puntuale si dovrebbe avere meno bisogno di discariche. In questa legge, invece, sembra ci sia quasi una sorta di sponsorizzazione delle discariche.
Quindi ci sono delle contraddizioni che devono essere necessariamente chiarite, come pure deve essere chiarito il ruolo di chi gestisce i rifiuti.
Sappiamo benissimo che nella questione dei rifiuti come pure in quella dell’acqua vi è un business incredibile, ed anche su questo non c’è chiarezza. Per quello che ho visto e per quello che ho letto questa legge sembra occuparsi di più, ripeto, della gestione del business dei rifiuti piuttosto che del problema del rifiuti, una cosa clamorosamente grave.
Quello che è emerso nelle scorse settimane in merito a navi che in più occasioni sono state affondate con i rifiuti, quello che è successo nella mia provincia, ma che sicuramente accade in altre realtà, per lo smaltimento illegale di rifiuti, sono tutte testimonianze forti di un problema grave e di un business incredibile che c’è dietro i rifiuti.
Credo quindi ci debba essere molta più attenzione. Mi auguro che il discorso della raccolta differenziata venga portato avanti con decisione. Personalmente, peraltro, non condivido neppure la scelta dei termovalorizzatori o degli inceneritori, in quanto anch’essi vanno in contraddizione con il principio della raccolta differenziata. Un termovalorizzatore o un inceneritore hanno bisogno di carburante e il carburante è un rifiuto!
Pertanto non c’è chiarezza, e questa chiarezza ritengo la si possa fa venire accogliendo anche solo alcuni degli emendamenti presentati dalla minoranza.
Riguardo al problema che ho sollevato prima vorrei ricordarvi alcuni tratti che emergono dai verbali della Commissione d’inchiesta che ho presieduto e che riguardano, appunto, la questione dei rifiuti nella nostra regione. Sul discorso di Carrara ci sono state delle segnalazioni da parte dei cittadini anche sulle problematiche insorte a seguito del conferimento di quei rifiuti che non erano previsti. Tra l’altro alcuni di questi rifiuti sono ancora sul posto, e questo credo sia proprio il momento per poter dare dei segnali a questi cittadini. Per quanto riguarda l’operazione Arcobaleno – scorrendo appunto i verbali – è emersa una situazione di criticità ambientale con riferimento ai rifiuti sotterrati che ha visto l’intervento dei Carabinieri del Noe di Ancona, con accertamenti che poi hanno portato ad un processo che è ancora in corso, con moltissime persone accusate, tra cui l’ex portavoce del Presidente della Provincia di Pesaro Urbino.
Quindi è evidente che c’è un problema di fondo, che non è solo quello dei rifiuti conferiti in discarica, ma anche quello dei rifiuti che vengono abbandonati sul terreno, molto spesso anche con la connivenza di chi addirittura dovrebbe controllare.


Presidenza del Vicepresidente
Vittorio Santori

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brini.

Ottavio BRINI. Secondo il nostro punto di vista una legge importante come questa, come tutte quelle a seguire, dovrebbe avere una discussione ed una valutazione molto attenta, non quindi basata sulla fretta.
Voglio fare un appunto alla Presidente della Commissione, non me ne voglia. Qui ci sono degli emendamenti che non solo non avete discusso come maggioranza, ma che addirittura sono stati presentati in fotocopia da due rappresentanti della stessa maggioranza, il Consigliere D’Isidoro ed il Consigliere Luchetti, infatti, si riferiscono entrambi al comma 5 dell’articolo 19 che riguarda il personale.
Il Consigliere Luchetti ha presentato un emendamento il 28 settembre alle ore 12,00, mentre il Consigliere D’Isidoro lo ha presentato il 5 ottobre. Le cose sono due, o la stessa manina per far presentare questo emendamento non si è fidata di Luchetti e dunque l’ha passata anche a D’Isidoro, oppure non dialogate fra di voi e quindi non vi rendete nemmeno conto degli emendamenti che presentate.
Quello che è più grave è che neppure il Presidente Bucciarelli si è accorto di questi due emendamenti! Oggi volete votare il piano casa in uno stato confusionale! Qui si parla del personale, è una cosa serissima! Su questo anche l’intervento del collega Silvetti è stato puntuale ed incisivo, lui è preoccupato come del resto lo siete anche voi.
La Presidente Ortenzi non si preoccupa di fare in Aula un dibattito su una legge importante come questa, si preoccupa solo di fare un altro pasticcio sul piano casa, vuole convocare ora la Commissione proprio mentre in Aula si sta svolgendo la discussione su un tema così delicato, importante e sentito. E’ un fatto gravissimo! L’abbiamo già detto durante la Conferenza dei Capigruppo e lo vogliamo ripetere anche in quest’Aula.
Consigliere D’Isidoro non me ne voglia, può capitare a chiunque di fare un errore del genere, a scuola ci dicevano “lei ha copiato”, però non fa niente, può essere, ripeto, che quella manina non si sia fidata e abbia pensato “meglio a due che a uno”. Però ora ci troviamo comunque con due emendamenti, uno è diventato un bis – di solito se si chiede il bis per una canzone poi c’è l’applauso, quindi complimenti a tutti e due! –.
Voglio rimarcare ancora il concetto di cui ha parlato poc’anzi il Consigliere Silvetti, cioè che non possiamo approvare una legge “a tarallucci e vino”! Certo, va fatto un plauso al Consigliere Comi, egli ha fatto uno sforzo importante in quest’Aula per cercare di trovare una soluzione condivisa, bisogna dargliene atto. Però quello che mi preoccupa, Presidente, viste anche queste anomalie, è che non c’è stato un dibattito con la maggioranza, ci sono stati pochissimi interventi. Allora anche in questo caso le cose sono due, o votate a scatola chiusa oppure è una legge perfetta. Ma già abbiamo visto, considerati gli emendamenti, che non è così.
Sarebbe stato quindi opportuno che la Commissione avesse vagliato attentamente gli emendamenti. Comprendo e condivido il suo compito, Presidente, ossia quello di far legiferare, nessuno lo mette in discussione, però si potrebbe rinviare questa approvazione magari anche di soli due-tre giorni, perché è meglio una buona legge che una cattiva legge. Spesso la fretta porta a fare questi errori, come è capitato, perché magari non si esaminano gli emendamenti, non si correggono. Certo, Presidente, è umano sbagliare, nessuno è perfetto, un po’ tutti in quest’Aula cerchiamo di dare e di proporre il meglio.
Come ha detto il collega Silvetti, se volete veramente il coinvolgimento del gruppo di opposizione si devono sviscerare alcuni nodi, primo fra tutti quello sul personale. Perché se due componenti della maggioranza presentano entrambi emendamenti al riguardo significa che o che non c’è chiarezza all’interno della maggioranza sul futuro del personale oppure non se ne è discusso, altrimenti non si ricorreva allo strumento dell’emendamento.
Quindi, Consigliere D’Isidoro, su questa delicata questione occorre fare una valutazione molto attenta.
L’altro tema riguarda la qualità dei servizi. Il collega Binci parla sempre del porta a porta, su cui anche noi siamo favorevoli, peraltro non è una grande novità, ad esempio anche negli anni passati si faceva il porta a porta, c’era il netturbino che raccoglieva l’immondizia che la donnetta metteva fuori la mattina dove magari vicino vi metteva una bottiglia d’acqua per non farci andare la gatta. Oggi, certo, la tecnologia è andata avanti, però qui siamo fermati alle discariche!
Bisogna quindi che su questo facciamo un passo avanti, la discarica non risolve definitivamente il problema dei rifiuti.
Ho tutto il rispetto del Consigliere Binci e di tutti i suoi emendamenti, ma dobbiamo fare uno sforzo, altrimenti faremo la fine di Napoli! (…) Anche di Palermo, brava Consigliera Ortenzi, vedo che sta seguendo, e di questo ne prendo atto, ma cerchi allora di stare più attenta anche in futuro così magari potrà fare meno errori.
Bisogna che sciogliamo il nodo anche della gestione. (…) Riesco comunque ad ascoltarla, non sono sordo, ma non riuscirà ad interrompermi, sono abituato alla gente che cerca di interrompermi ma il filo del discorso lo perdo difficilmente!
L’altro discorso importante è quello dei costi, che molto spesso gravano sui Comuni e sulle famiglie. Su questo è oggi che dobbiamo dare delle risposte, non si deve demandare al dopo, è oggi che lo dovete dire.
Altro nodo da sciogliere è quello che riguarda la gestione: il privato può intervenire o dobbiamo andare avanti con la gestione pubblica?
Al cittadino interessa soltanto la qualità del servizio e i costi, del resto, cioè se dobbiamo fare le discariche, dove farle, ecc., è solo la politica che ne parla. Certo, è anche vero che se a un cittadino gli si vuole aprire una discarica sotto casa lui poi si oppone. E’ per questo allora che occorrere fare degli studi attenti e seri. E soprattutto si imponga la bonifica di queste discariche e poi verificare se per questo ci sono stati messi i soldi – a Morrovalle, non ho paura né difficoltà a dirlo, c’è chi ha fatto i soldi a palate –, ma nessuno se ne preoccupa, la salute del cittadino viene sempre dopo, mai prima. Addirittura si parla di aprire un nuovo sito per i rifiuti speciali, si parla di ampliamenti verso Montelupone. Questo è gravissimo.
Come è gravissimo quando ti dicono che se ti si metterà una discarica sotto casa avrai l’abbattimento della Tarsu. Ma quale abbattimento della Tarsu! Prima l’avveleni e poi dopo che lo hai ammazzato gli fai pagare 20 euro in meno, che ci fa! Però c’è ancora il cittadino che crede a queste favole!
Bisogna fare una politica diversa, una politica seria, ci vogliono leggi condivisibili, tutti dobbiamo assumerci le nostre responsabilità, se necessario magari essere anche impopolari, ci sporchiamo tutti le mani senza nessuno che si creda di essere il più bello e il più bravo di tutti. Allora sì che riusciremo ad avere delle leggi migliori, delle leggi efficienti, daremo così risposte serie e concrete ai cittadini.
Per il voto finale dobbiamo per forza rimanere in attesa. Considerato quello che è successo con questo emendamento, non sappiamo che cosa potrà succedere con gli altri, perché credo, Consigliere Parrucci, che in Commissione non li avete neppure visti. Posso capire i Commissari, ma la Presidente che è venuta in Aula con questi emendamenti poteva trovare almeno due minuti per leggerli! E così doveva fare anche il relatore di maggioranza Comi! E’ inutile che si agita adesso, Consigliere Comi! Voi volete andare in Aula e fare le leggi per poter dire sui giornali: “abbiamo approvato la legge sui rifiuti”. Ma spiegate alla gente anche come la volte approvare.
Inizialmente il nostro voto su questa legge era contrario, ma vista la sua importanza ci riserviamo di verificare durante il dibattito se ci sarà veramente una volontà di recepire gli emendamenti dell’opposizione, quindi se ci sarà la volontà di arrivare ad una legge condivisa che sia di alto profilo e non di basso profilo come si sta prospettando sino a questo momento.

Presidenza del Presidente
Raffaele Bucciarelli

PRESIDENTE. Ha la parola, per la replica, il relatore di maggioranza Comi.

Francesco COMI. Ritengo che tra noi – la voglio dire non solo ai colleghi di maggioranza ma soprattutto ai colleghi di minoranza con i quali abbiamo lavorato in questi anni – ci debba essere, indipendentemente dalla posizione nel merito e politica di ognuno di noi, quantomeno un po’ di rispetto
Capisco che è difficile a quattro-cinque mesi dalle elezioni regionali sfuggire all’attrazione, alla tentazione di avviare già una campagna elettorale che semplifica i temi. Capisco che stiamo già in questo clima, però se…(…) Consigliere Giannotti, per piacere, abbia rispetto dell’Aula!

PRESIDENTE. Per cortesia, Consigliere Giannotti, non interrompa. (…) Non interrompete! Per favore, non interrompete!

Francesco COMI. Mi consentite di esprimere un pensiero? Ritengo che – forse sbaglio o magari è presunzione – su questa legge abbiamo lavorato tantissimo, credo che non ci sia un testo di legge in questa legislatura che abbia avuto un confronto così ampio. Su questa legge abbiamo fatto una quarantina di sedute di Commissione, abbiamo fatto tantissime audizioni e infiniti incontri.
Il rispetto in che cosa consiste? Sul fatto che questo testo l’abbiamo discusso a lungo e abbiamo concluso con un voto unanime, certo, c’è stata un’astensione, ma ci sono stati voti favorevoli. Però oggi ho sentito dire “per ora siamo contrari, poi valuteremo”. Ma noi eravamo partiti da un’altra posizione, ovvero quella di trovare a tutti i costi una sintesi. Questo sforzo l’abbiamo fatto, ci abbiamo provato, se poi arrivati in Aula la tentazione di ritrovarsi ciascuno sulle proprie posizioni vanifica il lavoro di tanti anni è bene saperlo, questo ci aiuta a semplificare in futuro il lavoro su tutto quello che rimane.
Credo che se vogliamo fare un buon servizio alla regione – lo dico a tutti i Consiglieri – dobbiamo rimanere nel merito della legge, ripeto, nel merito della legge
Di cosa parla questa legge? Questa legge parla semplicemente dell’attuazione del decreto legislativo 152, dell’attuazione della finanziaria del 2008, di come si costituisce e quali poteri ha l’Autorità d’ambito e quali confini ha, inoltre quali sono le competenze della Regione e della Provincia. Non parliamo d’altro.
Se poi qualcuno vuole utilizzare questo contesto, questa platea, questa occasione, per parlare di altre questioni che riguardano i rifiuti, la raccolta differenziata, la raccolta porta a porta, i problemi politici di ogni singolo Comune, può anche farlo, ma questa è una legge che disciplina un caso generale.
Voglio entrare nel merito. Sono stati posti tre problemi quindi li voglio chiarire – lo dico al Consigliere Silvetti –. Il primo problema è quello del personale, il secondo è quello della gestione pubblica, il terzo è quello specifico delle discariche a confine.
Semplificando. Sulla gestione pubblica possiamo in questa sede assembleare aprire una vertenza con il Governo. Se siamo d’accordo possiamo fare questo. L’attuale legge dello Stato, votata con la finanziaria, votata con la fiducia, votata da una maggioranza, quindi non da noi – va bene! –, stabilisce che in materia di gestione dei servizi pubblici la competenza è del legislatore ordinario e le regole sono quelle che lui ha definito. Noi possiamo contestare il merito di questa legge, dire che riduce le possibilità di affidamento pubblico, possiamo fare una legge comunque che fa l’affidamento in house, ma apriremmo un conflitto di competenza con il Governo. Sono anche disposto a farlo, credo però sia un falso problema.
A Macerata sulla questione della gestione pubblica siamo impegnati a creare tutte le condizioni per stare dentro quella prospettiva, ma sappiamo che le leggi non possiamo farcele da soli.
La seconda questione, il personale. La materia del personale è molto seria. Quando si parla di personale si parla del destino e del futuro di persone e delle loro famiglie. Quindi nessuno di noi ha affrontato la materia con superficialità, tanto che abbiamo chiesto pareri giuridici e legali a tutti per costruire una norma che garantisse l’occupazione piena.
Questa norma ogni volta l’abbiamo riverificata, riconfrontata, più volte l’abbiamo sottoposta al confronto politico, giuridico e sindacale. Per cui ha subìto un’evoluzione, ma l’obiettivo era comunque sempre quello di salvaguardare l’occupazione.
Oggi è stato posto un problema, ovvero, se affidare una parte del personale all’Autorità d’ambito e una parte al soggetto gestore. Sicché, per garantire che non vi sia neppure un mese di sospensione dal lavoro abbiamo detto che affidiamo tutto all’Autorità d’ambito – emendamento Luchetti –. Allora se questo ci serve a scongiurare questo rischio noi lo accogliamo, l’obiettivo è condiviso, non dobbiamo creare preoccupazioni e paure, e nessuno di noi su questo deve poter giocare.
Ultima questione, le discariche a confine. Noi abbiamo cambiato il quadro normativo attuale, in modo tale che dentro una visione regionale condivisa nessuno sul proprio territorio, sulla propria provincia possa fare quello che vuole.
Per cui è stato scritto, primo, che la valutazione ambientale di quella discarica, che ha quelle caratteristiche, che è a confine, e che ne ha vicina un’altra, non la fa più la Provincia, la fa la Regione, perché deve valutare due ipotesi compatibili.
Secondo, che non basta il consenso di un territorio di una provincia, occorre che vi sia contestualmente il consenso dell’altro territorio e della Regione. Siccome tra la Provincia, la Regione e i Comuni ci sono amministrazioni diverse, credo che la garanzia che si scongiuri questo rischio, visto che si deve decidere insieme, ci sia tutta.
Se poi dobbiamo cercare di mettere in discussione qualunque norma, perché qualunque ipotesi di soluzione avanzata deve essere comunque criticata in un contesto preelettorale, bene, la discussione siamo disposti ad affrontarla comunque.

PRESIDENTE. Ha la parola per l’ultimo intervento l’Assessore Amagliani.

Marco AMAGLIANI. In questi otto anni in cui sono stato chiamato dal Presidente D’Ambrosio prima e dal Presidente Spacca ora a ricoprire il ruolo di Assessore, posso dire di aver avuto una grande soddisfazione. Ovvero che le più importanti leggi che ho portato in quest’Aula sono state quasi tutte votate all’unanimità o con qualche astensione, comunque tutte frutto di una grande discussione in Commissione e in Assemblea legislativa. Sicché c’è stata una ricerca vera e concreta di un punto di sintesi alto.
Lo dico perché mi rendo conto che nella situazione di oggi le cose sono più difficili. Siamo a cinque mesi dal voto e probabilmente è più dura ammettere sul piano politico che è stata fatta una cosa buona, allora magari si va alla ricerca di questioni sulle quali è possibile infilare un cuneo.
Però non si può non riconoscere come questa legge, assieme all’atto amministrativo che la segue, sono stati provvedimenti di lunghissima gestazione, non in Giunta o nei Servizi regionali, ma all’interno della stessa maggioranza, all’interno della Commissione, come peraltro è giusto che sia. E mi sembra anche che si sia trovata una sintesi ampia e alta.
La cosa dunque che non condivido affatto è che nella discussione che si sta facendo in quest’Aula si parla di questioni che non attengono alla nostra competenza e alla nostra responsabilità. Il d.lgs. 152 del 2006 e tutta la legislazione in campo affida alla Regione un compito di programmazione, poi affida alle Province e ai Comuni compiti di organizzazione e di gestione.
Quindi noi ora stiamo svolgendo il nostro ruolo, quello di programmazione. Allora, cosa abbiamo fatto con questa norma, oltre a sistematizzare e a sistemare ciò che andava sistematizzato e sistemato? Abbiamo in qualche modo recepito i dettati della 152, in particolare il superamento di una normativa ormai obsoleta, la creazione degli Ambiti territoriali.
All’inizio abbiamo tentato di fare anche un discorso comune, cioè Ambiti territoriali che riguardassero sia l’ATO rifiuti che l’ATO risorse idriche, però vi abbiamo notato una difficoltà che probabilmente avrebbe portato ad un blocco dei lavori fino al punto di non portare a casa nulla, quindi abbiamo deciso di andare avanti soltanto sull’ATO rifiuti.
Gli ATO per le risorse idriche ci sono già, anzi, a tal proposito invito la maggioranza, l’Assemblea legislativa e tutta la IV Commissione, a licenziare l’atto giacente in Commissione da oltre due anni (forse anche tre). Questo sì – peraltro è tra i primi atti che ho portato in questa Giunta regionale – che dice cose in controtendenza.
Qui ho sentito parlare di gestione pubblica dei rifiuti, e qui noi purtroppo sottostiamo, come ha detto il collega Comi, ad una normativa nazionale rispetto alla quale, ovviamente, non possiamo che adeguarci. Però in alcune normative abbiamo comunque tentato di forzare sul piano della gestione pubblica, in modo particolare lo abbiamo fatto per l’acqua, che è per eccellenza il bene comune a cui dobbiamo riferirci. Per cui credo che rispetto ai beni comuni non possiamo che riferirci alla gestione pubblica degli stessi.
Io non so che fine farà quella norma, né se verrà licenziata o meno dalla Commissione, però voglio comunque sottolineare che in essa vi è il sunto di ciò che abbiamo voluto come maggioranza, per esempio il superamento dei Consigli di amministrazione. Anche in quest’Aula c’è stato un gran dire sui costi della politica, ebbene, quella è la prima norma in cui si superano a piedi pari tutti i Consigli di amministrazione, lì si dice che le Province ed i Comuni possono tranquillamente essere le parti essenziali dei consorzi che gestiscono la materia acqua.
E questo si fa anche qua, per quello che è stato possibile fare. Abbiamo cercato di costituire l’Autorità d’ambito e il superamento dei consorzi.
Certo, è vero, come diceva prima il Consigliere Procaccini, che ci sono consorzi che hanno funzionato e consorzi che non hanno funzionato, addirittura da dieci anni a questa parte ci sono Province dove i consorzi non sono stati neppure mai costituiti. E’ vero che occorre non buttare via il bambino con l’acqua sporca, però, guardate, il riconoscimento sta sui risultati e i risultati di questa regione sono importanti.
La nostra regione, certo, ha luci ed ombre, perché, ripeto, ci sono consorzi e Province che hanno dei risultati davvero invidiabili, altri invece sono un po’ più indietro, però complessivamente noi siamo sopra il 30% della raccolta differenziata. Tra l’altro è un dato esponenziale che sta aumentando, perché laddove per anni abbiamo spinto sulla raccolta differenziata troviamo situazioni in cui si raggiunge il 65-70%.
E anche qui, guardate, in campo non c’è nessuna ideologia. Il Consigliere Massi, che in questo momento non è in Aula, nel suo intervento ha detto: “scegliete una strada o un’altra, cioè o la strada delle discariche o quella degli inceneritori”. Io propongo, invece, un’altra strada ancora, la strada di diminuire le discariche e di non costruire in questa fase gli inceneritori. Si può fare! Si può fare attraverso una raccolta differenziata spinta, perché aumentare la raccolta differenziata significa diminuire la necessità di abbancamento di materiale nelle discariche.
Qui non c’è ideologia, ribadisco ancora una volta, perché l’atto amministrativo che andremo a votare non dice no a qualsiasi tipo di termovalorizzazione in questa regione, dice che in questa regione dobbiamo arrivare ai livelli di raccolta differenziata indicati per legge, che sono ovviamente e giustamente alti, poi a quel punto vedremo quale potrà essere la miglior tecnologia possibile.
Credo che non possa esistere estremismo di sorta, né tanto meno ideologie di sorta né da una parte né dall’altra. So bene che ormai siamo in un campo in cui dobbiamo valutare le migliori tecnologie possibili esistenti sul mercato. Per cui a me le frasi fatte e i luoghi comuni, se mai mi hanno convinto, ora non mi convincono più, e tanto meno mi convincono su questa delicata materia.
Io non smetterò mai di ribadire che il mio no all’incenerimento dei rifiuti non è legato alla questione dell’inquinamento atmosferico, bensì al fatto – e lo ripeto per l’ennesima volta – che il rifiuto è energia che in quanto tale non può essere sprecata. E successivamente, per la seconda legge sull’entropia termodinamica, ce ne sarà ancora di meno. Pertanto ad una situazione di ordine ne creeremo sicuramente una di disordine.
Questo è il punto vero, non tanto la questione dell’inquinamento, so bene che ormai ci sono tecnologie che consentono attraverso l’incenerimento di inquinare meno di quanto non possa inquinare una discarica. Quindi se vogliamo fare veramente un passo avanti non è questo il terreno, il terreno è l’altro.
Dunque è con questo spirito che ho vissuto questa legge, quindi vivrò serenamente.
Auspico che attorno al risultato finale di questa legge ci sia un atteggiamento serio e sereno, come è sempre stato, che tenga conto effettivamente delle cose e degli atti conseguenti che in essa si propone. Noi vogliamo dare alla Regione Marche uno strumento che gli consenta di gestire al meglio la questione dei rifiuti.
Concludo con la questione delle due discariche di Cingoli e Filottrano. Io sono andato a vedere personalmente, perché alle volte una cosa è sentir parlare di una questione, altra cosa è andare sul luogo e verificare.
Per cui anche se non compete alla Regione Marche, ma alle Province interessate, noi abbiamo cercato di risolvere questo dissidio. All’articolo 10 diciamo, infatti, che c’è una legge di VIA ed è questa legge che dirà cosa fare e come farlo. Ritengo che la questione vada risolta tecnicamente. Perché se nel raggio di tre chilometri abbiamo due discariche non credo sia una buona cosa – ma lo sa anche un bambino, non c’è bisogno di essere dirigenti o assessore regionale per stabilirlo –, il problema è che ognuno si deve assumere le proprie responsabilità.
Io ho visto il sito dove dovrebbe essere ubicata la discarica di Filottrano, non mi pare il migliore dei mondi possibili, probabilmente se ragionassimo ancora faremo buona cosa. Perché è del tutto evidente che al centro di una vallata dove attorno insistono addirittura alcuni agriturismo non credo che la cosa migliore sia quella di insediare lì il sito di una discarica. Dopodiché, ripeto, non voglio assumere responsabilità e competenze che non ho, dico soltanto che dobbiamo fare un passo avanti, ossia vediamo le due cose.
Ma la nostra competenza, e concludo davvero, è quella di indicare come dovranno essere gestiti i rifiuti in questa regione. Pertanto ritengo che fino ad oggi abbiamo seguito una linea di coerenza che ha dato risultati che non possiamo dismettere. Perché i premi che abbiamo ricevuto a livello nazionale, sia per i comuni sotto i 5.000 abitanti, sia per i comuni sopra i 5.000 abitanti, come indicazione di atteggiamento virtuoso nella gestione dei rifiuti, stanno a testimoniare il buon lavoro svolto dagli uffici, ma anche, aggiungo, il buon lavoro svolto da quest’Aula. Le leggi che la popolazione marchigiana, i Comuni e le Province marchigiane sono chiamati a gestire sul territorio, danno appunto questo tipo di risultato.
Quindi è un risultato importante per quest’Aula e per le Aule precedenti che hanno votato determinati atti, ma lo è anche in questo frangente, che non fa altro che spostare un po’ più avanti, su quella stessa coerente linea di demarcazione che ci ha condotto in tutti questi anni fino a questo punto, l’asticella per la buona gestione dei rifiuti.

PRESIDENTE. La discussione è chiusa. Passiamo alla votazione.
Articolo 1.
Subemendamento n. 1/1/1 (sostitutivo) del Consigliere Binci:
Al comma 1 lettera b) dopo le parole “potenziare ed agevolare la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani e di quelli assimilati” aggiungere “adottando in via preferenziale il sistema di raccolta porta a porta”.
Parere della Commissione?

Francesco COMI. Favorevole.

PRESIDENTE. Subemendamento n. 1/1/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 1/1 del Consigliere Binci. Decaduto.

Emendamento n. 1/2 del Consigliere Massi:
Al comma 1, lettera c) al secondo rigo dopo la parola “recupero” aggiungere: “anche energetico”
Parere della Commissione?

Francesco COMI. Il parere è contrario perché il principio è già contenuto nelle norme statali e comunitarie. Quindi per evitare eventuali ipotesi di contraddizione non si ritiene di doverlo recuperare di nuovo dentro questa legge.

PRESIDENTE. Emendamento n. 1/2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 1/3 del Consigliere Binci. Ritirato.

Emendamento n. 1/4 del Consigliere Luchetti:
Al comma 1, dopo la lettera c) inserire la seguente: “c bis) favorire lo sviluppo dell’applicazione di nuove tecnologie impiantistiche, a basso impatto ambientale, che permettano un risparmio di risorse naturali;”.
Parere della Commissione?

Francesco COMI. Favorevole.

PRESIDENTE. Emendamento n. 1/4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 1/5 del Consigliere Procaccini:
Al comma 1, la lettera e) è modificata come segue:
“e) favorire la riduzione dello smaltimento indifferenziato anche attraverso appositi controlli sulla correttezza dei conferimenti dei rifiuti da parte dei cittadini e sulla corretta esecuzione del servizio da parte del gestore stesso;”.
Parere della Commissione?

Francesco COMI. Questo emendamento riguarda il controllo e la sorveglianza. La materia è assolutamente condivisibile però va inserita nella specifica legge che, appunto, riguarda i controlli e la sorveglianza. Pertanto, ripeto, l’emendamento posto dal Consigliere Procaccini è pertinente, di merito e condivisibile, però va inserito in un altro testo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Se c’è questo impegno lo ritiro.

PRESIDENTE. Emendamento n. 1/5. Ritirato.

Emendamento n. 1/6 del Consigliere Binci:
Al comma 1, dopo la lettera g) aggiungere la seguente lettera: “g bis) promuovere presso le imprese le forme di progettazione di prodotti ed imballaggi tali da ridurre all’origine la creazione di rifiuti non riciclabili, intervenendo attraverso idonee forme di incentivazione economica e/o fiscale.”.
Parere della Commissione?

Francesco COMI. Favorevole.

PRESIDENTE. Emendamento n. 1/6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 1/7 del Consigliere Binci:
Al comma 2, dopo le parole “contesto geografico;” aggiungere le seguenti parole: “delle eventuali condizioni di crisi ambientale”.
Parere della Commissione?

Francesco COMI. Favorevole.

PRESIDENTE. Emendamento n. 1/7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 1, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2.
Emendamento n. 2/1 del Consigliere Binci. Ritirato.

Emendamento n. 2/2 del Consigliere Binci. Ritirato.

Emendamento n. 2/3 dei Consiglieri Silvetti, Bugaro:
Al comma 1, lettera f), dopo le parole “sentite le Autorità d’ambito;” aggiungere le seguenti parole: “fatto salvo il caso di cui all’articolo 8, comma 1, lettera l)”.
Ha la parola il Consigliere Silvetti.

Daniele SILVETTI. Vorrei spiegare all’Assemblea che ci sono alcuni emendamenti che sono apparentemente incomprensibili in quanto condizionati alla eventuale approvazione dell’emendamento 8/3 dove cerco di evidenziare ancor di più che l’affidamento pubblico (non solo quello in house) è assolutamente consentito dalla legge. Quindi vado incontro allo stesso ragionamento che ha fatto il collega Procaccini. Per cui mi auguro che ci sia una presa d’atto da parte dei colleghi della maggioranza sul fatto che in questa legge debba essere indicato ancor meglio che non c’è solo la possibilità di dare l’appalto ai privati ma anche di gestire in proprio, con proprie risorse, lo smaltimento dei rifiuti e i servizi.
Siccome dite che qui facciamo propaganda politica e campagna elettorale, allora io vi spiego il merito di un emendamento che ritengo invece opportuno. E siccome mi sembra che alcuni autorevoli interventi mi hanno sostanzialmente dato ragione, chiedo all’Aula e alla Commissione di rivisitare questo voto, se non altro mi sembrerebbe un fatto di coerenza.

PRESIDENTE. Parere della Commissione?

Francesco COMI. Contrario.

PRESIDENTE. Emendamento n. 2/3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 2/4 del Consigliere Luchetti:
Al comma 1, dopo la lettera h) è aggiunta la seguente “h bis) favorisce la realizzazione di impianti di ricerca e di sperimentazione di cui all’articolo 211 del d.lgs. 152/2006".
Parere della Commissione?

Francesco COMI. Favorevole.

PRESIDENTE. Emendamento n. 2/4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Presidenza del Vicepresidente
Vittorio Santori

Articolo 2, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 3.
Emendamento n. 3/1 dei Consiglieri Parrucci, Pistarelli, Romagnoli, Massi, Ciriaci, Cesaroni, Silvetti, D’Anna, Brini, Natali, Giannotti:
Al comma 1, alla lettera a), dopo le parole “Comuni interessati” sono aggiunte le seguenti parole: “Tenuto conto dell’impatto sul territorio e sull’ambiente, qualora le localizzazioni degli impianti di cui alla presente lettera a) vengano individuate in Comuni confinanti con un’altra provincia, per l’autorizzazione definitiva è necessaria la conclusione di un accordo di programma tra le due Province interessate”.
Parere della Commissione?

Francesco COMI. IL parere è contrario perché è assorbito dall’emendamento presentato dal sottoscritto e dal relatore di minoranza.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Parrucci.

Pietro Enrico PARRUCCI. L’emendamento di cui ha parlato il Consigliere Comi in realtà non è completo in quanto lui cita Province e Comuni interessati. In quell’emendamento si parlava solo di accordi di programma tra due Province confinanti. In questo caso, invece, sono coinvolti anche i Comuni. Lo stesso Consigliere Comi nella sua relazione ha parlato di Province e Comuni quindi chiedo se può essere recepito.

Francesco COMI. Io li ho citati perché nelle Conferenze dei servizi anche quando si fanno i VIA è prevista obbligatoriamente la presenza dei Comuni.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Lippi.

Leonardo LIPPI. Il mio emendamento decade se non viene approvato questo. Per cui intervengo ora per dire che ieri abbiamo avuto un’audizione da dove è venuta fuori l’esigenza dei Sindaci di essere ascoltati. Il Consigliere Comi se ha letto il resoconto dell’audizione deve tener conto di questo. Con questo emendamento recuperiamo quello che ieri era stato perso. Chiedo che venga accolto così non sottraiamo dal dibattito i Sindaci che sono i titolari dei loro territori.
Con forza ritengo che questo emendamento debba essere approvato.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Presidente prendo la parola su questo emendamento perché la questione è dirimente. Nel senso che è questa la parte più delicata ed importante della legge, nella quale la Commissione, relatore Comi, non ha trovato una sintesi, e qui non c’è una questione di stagione preelettorale.
Su questo non avete, ma neanche i nostri Consiglieri, trovato un accordo in Commissione.
Che cosa si dice con questo nostro emendamento? Che non è sufficiente la valutazione che la legge riconosce alla Regione, la VIA, perché nel caso in cui ci siano discariche a confine noi diciamo che devono essere assolutamente coinvolti i due Enti provinciali. Come d’altronde impongono tante altre normative. Ricordo, ad esempio, che ci sono dei passaggi nella normativa ambientale, sui parchi o sulle riserve, per i quali lo Stato non può assumere decisioni se non di concerto con la Regione. La Regione ha cioè l’obbligo di esprimere la sua valutazione e questa valutazione deve essere conforme a quella che fa il Governo centrale.
Quindi non è una richiesta fuori dal mondo quella di vedere due Province, due Istituzioni, tutte e due interessate dalla localizzazione di discarica, con un unico orientamento, un’unica valutazione, un’unica espressione di voto e di consenso su localizzazioni così sensibili come quelle delle discariche.
Questa è la questione dirimente. Noi vogliamo che ci sia un accordo di programma tra le due Province coinvolte, perché a 2 o 3 chilometri dal confine significa che comunque si insiste sul proprio territorio, anche se è poco più in là del confine geografico.
Su questo chiediamo un voto palese, perché vogliamo che tutti si assumano la propria responsabilità del voto e della stessa espressione che oggi quest’Aula deve dare.
Chiedo quindi il voto nominale a nome anche dei Consiglieri Parrucci e Silvetti, che sono i due nostri Consiglieri che hanno seguito la questione in Commissione.
Ci sono altri emendamenti collegati a questo che è quello generale, gli altri sono un po’ più di dettaglio perché precisano i 2 e i 3 chilometri.
Questo emendamento, ripeto, mi sembra assolutamente dirimente, in quanto permetterebbe di essere in linea con le valutazioni fatte in sede locale, non solo dalle Istituzioni provinciali, soprattutto quella di Macerata, ma anche dagli amministratori locali.
Per esempio ricordo che la discussione è in atto sia a Cingoli che a Filottrano, perché ci sono state due localizzazioni, dove entrambi i Sindaci hanno chiesto questa modifica nell’impianto di legge. Lo hanno chiesto esplicitamente, invocando anche un’audizione supplementare che purtroppo c’è stata solo nella giornata di ieri, dove hanno ribadito con forza questa loro perorazione.
Chiedo pertanto che su questo emendamento ci sia grande attenzione in quanto c’è una risposta assolutamente in linea con le richieste che vengono dalle Istituzioni locali.

PRESIDENTE. Emendamento n. 3/1. Passiamo alla votazione per appello nominale richiesta dai Consiglieri Pistarelli, Parrucci, Silvetti.
Favorevoli: Brini, Bugaro, Parrucci, Natali, Ciriaci, D’Anna, Giannotti, Lippi, Massi, Pistarelli, Romagnoli, Santori, Silvetti, Tiberi, Viventi.
Contrari: Spacca, Altomeni, Amagliani, Benatti, Binci, Comi, Donati, Giannini, Luchetti, Minardi, Mollaroli, Ortenzi, Petrini, Ricci, Rocchi, Sordoni.
Astenuti: D’Isidoro, Mammoli.

(L’Assemblea legislativa non approva)

(Contestazioni in Aula
sull’esito della votazione)

C’è la richiesta di ripetere il voto perché sembra ci sia stato un mal funzionamento del dispositivo elettronico.

Presidenza del Presidente
Raffaele Bucciarelli


PRESIDENTE. Prego procedere ad una verifica del voto per appello nominale.
Favorevoli: Bucciarelli, Brini, Bugaro, Parrucci, Natali, Ciriaci, D’Anna, Giannotti, Lippi, Massi, Pistarelli, Romagnoli, Silvetti, Tiberi, Viventi.
Contrari: Spacca, Altomeni, Amagliani, Benatti, Binci, Comi, Donati, Giannini, Luchetti, Minardi, Mollaroli, Ortenzi, Petrini, Procaccini, Ricci, Rocchi, Santori, Sordoni.
Astenuti: D’Isidoro, Mammoli.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 3/2 dei Consiglieri Parrucci, Pistarelli, Romagnoli, Massi, Ciriaci, Cesaroni, Silvetti, D’Anna, Brini, Natali, Giannotti. Ritirato.

Emendamento n. 3/3 del Consigliere Lippi. Ritirato.

Emendamento n. 3/4 del Consigliere Lippi:
Al comma 1, lettera a) dopo le parole “Comuni interessati” aggiungere: “L’individuazione e/o la realizzazione di siti ricadenti su aree contigue al confine provinciale devono seguire il criterio di minima distanza di 3 km dal confine stesso; tale distanza minima si intende derogabile, giusto accordo delle Province interessate confinanti”.
Ha la parola il Consigliere Lippi.

Leonardo LIPPI. Lo illustro perché questo emendamento prevede il caso contrario, quello in cui le due Province e i due Comuni si mettano d’accordo per realizzare un sito interprovinciale e intercomunale. Quindi se non lo accogliete togliete la possibilità che due Comuni o due Province trovino un sito che valga per entrambi.

PRESIDENTE. Parere della Commissione?

Francesco COMI. Penso che non tutti abbiano letto bene il testo di legge. Noi abbiamo due fasi, quella della Conferenza dei servizi nella quale i Comuni dicono quello che vogliono, poi c’è un atto che deve vedere d’accordo, sulla base del parere espresso dai Comuni nella Conferenza dei servizi, Province e Regione nel disciplinare questi casi. E in quella sede, se vogliono fare una discarica comune, sono in grado di farlo.
Ne abbiamo discusso infinite volte, cioè abbiamo detto che è la Regione, d’accordo con le Province, seguita la procedura della Conferenza dei servizi e sentiti i Comuni, redige le linee guida specifiche. Lì sta la soluzione. Quindi il parere è contrario.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pistarelli per dichiarazione di voto.

Fabio PISTARELLI. Sono d’accordo su questo emendamento quindi esprimo il mio parere favorevole.
Il relatore continua a insistere su una questione che però non è assolutamente in grado di soddisfare quello che è l’attuale livello di dibattito.
Un conto è dire che si demanda ad un accordo vero tra le Istituzioni la localizzazione di un impianto, un altro conto è dire che di risulta in Conferenza di servizi, dopo aver esplicitato ed espletato il parere di VIA da parte della Regione, le Province possano intervenire nella procedura. Sono due cose completamente diverse.
Qui stiamo ancora ragionando su una cosa che non ha visto né le Province né i Comuni interessati avere un orientamento favorevole, in quanto considerano insufficiente questo tipo di passaggio.
Perché non è sufficiente? Se entriamo nel vivo delle questioni tra le Province di Ancona e Macerata, in questa fase nella quale ci sono due proposte in piedi, quella di Filottrano e quella di Cingoli, tutt’e due vicinissime al confine ma entrambe legate da procedure parallele, è vero o non è vero – domando al relatore di maggioranza – che possono essere entrambe autorizzate, entrambe messe in funzione e vedere perciò un territorio nell’arco di 5-6 chilometri con due impianti di discarica? E’ vero o no?!
Pertanto questa normativa tale questione non la risolve, e non la risolve neppure con l’impostazione di cui ha parlato il relatore.
Noi vogliamo invece, ed insistiamo, che venga data alla normativa un’impostazione diversa. Ci deve essere un accordo che deve vedere obbligatoriamente le due Istituzioni provinciali localizzare d’intesa gli impianti quando sono messi a confine. Non è possibile che possiamo mandare avanti due progetti, due programmi, due proposte come quelle in discussione oggi.
Ne parleremo anche con l’emendamento 10, vediamo se ci sono subordinate, però la via principale è il fatto di vedere l’accordo garantito da entrambe le Istituzioni.

PRESIDENTE. Emendamento n. 3/4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 3/5 dei Consiglieri Parrucci, Pistarelli, Romagnoli, Massi, Ciriaci, Cesaroni, Silvetti, D’Anna, Brini, Natali, Giannotti. Ritirato.

Emendamento n. 3/6 del Consigliere Lippi. Ritirato.

Emendamento n. 3/7 del Consigliere Lippi. Ritirato.

Emendamento n. 3/8 dei Consiglieri Parrucci, Pistarelli, Romagnoli, Massi, Ciriaci, Cesaroni, Silvetti, D’Anna, Brini, Natali, Giannotti:
Al comma 1, alla lettera a), dopo le parole “Comuni interessati” sono aggiunte le seguenti parole: “La localizzazione di impianti di discarica, così come definiti dal d.lgs. n. 36/2003, in siti che risultano a confine, ad una distanza non superiore a 3 chilometri, con altri ATO, può essere realizzata a seguito di specifico accordo di programma tra le Province competenti, d’intesa con i Comuni interessati;”.
Conseguentemente all’articolo 10, comma 3, sono soppresse le parole “, nonché le eventuali distanze dai confini”.
Parere della Commissione?

Francesco COMI. Contrario.

PRESIDENTE. Emendamento n. 3/8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 3/9 del Consigliere Massi:
Al comma 1, alla lettera a), dopo le parole “Comuni interessati” sono aggiunte le seguenti parole: “Possono esistere contemporaneamente due impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti, ubicati in comuni limitrofi separati solo dal confine provinciale, solamente a seguito di specifico accordo di programma tra le Province competenti, d’intesa con i Comuni interessati”.
Parere della Commissione?

Francesco COMI. Contrario.

PRESIDENTE. Emendamento n. 3/9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 3/10 dei Consiglieri Parrucci, Massi, Natali, Pistarelli:
Al comma 1 è aggiunta la seguente lettera b): “b) definiscono i criteri per la determinazione delle tariffe per lo smaltimento ed il trattamento dei rifiuti urbani ed assimilati, in modo da assicurare l’attuazione del principio di equità tra i comuni conferenti”.
Ha la parola il Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. La questione dell’accordo di programma è stata superata in maniera negativa, quindi, come ha detto il relatore Comi, anche noi prendiamo atto dell’atteggiamento dell’Aula.
Ora stiamo inserendo un altro tipo di ragionamento, che è un’aggiunta che riguarda non più la localizzazione degli impianti ma il principio di equità tra Comuni. Riguarda cioè le tariffe e la determinazione delle stesse.
Dichiaro il mio voto favorevole però rammaricato del fatto che il primo passaggio, che era dirimente, non è stato assolutamente recepito da quest’Aula.

PRESIDENTE. Parere della Commissione?

Francesco COMI. Vorrei spiegare al Consigliere Pistarelli che pur condividendo pienamente quello che ha detto, tanto è vero che è stato oggetto di considerazione in Commissione, l’emendamento non è accettabile perché il Testo unico ambientale, il d.lgs. 152, quindi una norma sovraordinata recentemente aggiornata dal Governo, attribuisce all’Autorità d’ambito e non ad altri la determinazione delle tariffe. Se volete a questa legge facciamo con una interrogazione una proposta di modifica al Parlamento, ma noi più di questo non possiamo fare. Quindi il parere è necessariamente contrario.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Parrucci.

Pietro Enrico PARRUCCI. Qui non si dice di stabilire le tariffe ma l’individuazione dei criteri per creare un’equità tra tutti i Comuni, e quindi può essere di competenza della Provincia. Per cui credo che l’emendamento possa essere accolto.

PRESIDENTE. Emendamento n. 3/10. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 3/11 dei Consiglieri Pistarelli, Parrucci, Cesaroni, Romagnoli, D’Anna, Silvetti, Natali:
Al comma 2 dopo le parole “previste dagli articoli 208,” è aggiunto il numero “209”.
Parere della Commissione?

Francesco COMI. Favorevole.

PRESIDENTE. Emendamento n. 3/11. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)


Emendamento n. 3/12 del Consigliere Massi:
Dopo il comma 2 è aggiunto il seguente comma 2 bis: “2 bis. Non possono esistere, contemporaneamente, due impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti ubicati in comuni limitrofi separati solo dal confine provinciale.”.
Parere della Commissione?

Francesco COMI. E’ un emendamento coerente a quelli di prima che però noi abbiamo assorbito nell’emendamento all’articolo 10, quindi il parere è contrario.

PRESIDENTE. Emendamento n. 3/12. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Articolo 3, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 5.
Emendamento n. 5/1 del Consigliere Binci. Ritirato.

Emendamento n. 5/2 del Consigliere Binci:
Al comma 2, lettera c) dopo le parole “a quelli di produzione” aggiungere le seguenti parole: “tenuto conto delle zone di crisi ambientale,”.
Parere della Commissione?

Francesco COMI. Favorevole.

PRESIDENTE. Emendamento n. 5/2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 5/3 dei Consiglieri Silvetti, Lippi, Parrucci:
Al comma 2, lettera d), dopo le parole “insediamenti produttivi” sono aggiunte le seguenti: “Fino al raggiungimento dei livelli di raccolta differenziata dei rifiuti previsti dalla vigente legislazione ed al contemporaneo contenimento della produzione dei rifiuti urbani non è ammessa la realizzazione sul territorio regionale di nuove discariche.
Nelle discariche già esistenti sono prioritariamente ammissibili le misure di ampliamento e completamento nonché di miglioramento tecnologico finalizzato alla protezione dell’ambiente e della salute umana.”.
Ha la parola il Consigliere Lippi.

Leonardo LIPPI. In questo emendamento mettiamo in evidenza la politica della gestione dei rifiuti di questa maggioranza. Se non lo accogliete vuol dire che i rifiuti non vi interessano ma vi interessano solo le logiche e le spartizioni politiche! Perché dico questo? Perché questo emendamento rimanda la realizzazione di nuove discariche se non è stato raggiunto il 65% di differenziata. Come avete messo il veto per i termovalorizzatori, lo stesso veto lo dovete mettere per le nuove discariche, in questo modo incentiverete la produzione del rifiuto differenziato costringendo tutti i Comuni a rispettare questo obiettivo.
Se non volete questo significa che stiamo parlando di cose fritte, quindi solo di una gestione politica di una materia che, invece, va ad incidere solo ed esclusivamente sulle tasche dei cittadini, è infatti un servizio a totale costo e retribuzione dei cittadini.
E’ facile fare i servizi con i soldi dei cittadini, e poi con spese scellerate e senza controllo da parte di chi gestisce questi servizi!
Questo emendamento lo voglio con forza quindi chiedo all’opposizione una dura presa di posizione su questo tema.

PRESIDENTE. Parere della Commissione?

Francesco COMI. Contrario.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brini per dichiarazione di voto.

Ottavio BRINI. Vorrei un chiarimento su questo punto molto delicato…

PRESIDENTE. Consigliere, le ricordo che può parlare solo per dichiarazione di voto.

Ottavio BRINI. È una dichiarazione di voto!

PRESIDENTE. No, chiede un chiarimento!

Ottavio BRINI. Allora dichiaro subito che mi astengo, poi se non vuole farmi parlare non parlo! Mi astengo perché condivido al cento per cento quello che ha detto il collega Lippi, ma sono preoccupato perché quando si parla di ampliamento e potenziamento delle vecchie discariche, come poc’anzi ho sottolineato nel mio intervento, prima bisogna parlare di bonifica delle vecchie discariche. Certamente le discariche non le vuole nessuno, però non è che se ci sono quattro discariche poi potenziamo sempre quelle senza fare una bonifica!
Con il Consigliere Pistarelli abbiamo partecipato a delle iniziative, dove siamo stati pure criticati, in cui ci si lamentava del fatto che era stata aperta a cielo aperto una discarica a Porto Potenza, però lì un risultato l’abbiamo ottenuto. Alla fine c’è stato un accordo di programma e dopo un anno è stata bonificata. Andate a vedere come è oggi quella discarica. C’è voluta sì un’azione forte, ma alla fine con la condivisione di tutti si è raggiunto l’obiettivo.
Ripeto, se parliamo solo di ampliamento e di potenziamento di discariche senza preventivamente prevedere la bonifica, diventa una bomba all’interno del territorio.
La politica delle discariche, come dicevamo prima, a livello regionale è sbagliata. Ecco perché mi astengo. Bisogna sì trovare delle formule che permettano alle vecchie discariche di essere bonificate, di essere messe a punto, ma occorre anche dare soluzioni alternative affinché non ci si divida tra comuni dicendo discarica sì e discarica no, non è certo questa la politica dei rifiuti.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Amagliani.

Marco AMAGLIANI. Voglio dire al Consigliere Lippi che una cosa è prevedere queste indicazioni per quello che riguarda l’eventuale processo di incenerimento, quindi diciamo che raggiungiamo i limiti di raccolta differenziata previsti, e a quel punto vedremo qual è la migliore tecnologia possibile. Lo vedremo quando avremo raggiunto il 65-70%, così come prevedono le normative, perché potremmo essere arrivati a un punto per cui le nuove tecnologie ci indicano altri percorsi e altri passaggi sicuramente migliorativi rispetto a quelli conosciuti, fortunatamente la scienza va avanti.
Altra cosa è prevedere nella situazione attuale che fino a che non si è raggiunta la percentuale di raccolta differenziata non possiamo prevedere l’ubicazione e la costruzione di nuove discariche, sapendo che c’è una situazione di difficoltà della nostra regione. Perché, guardate, noi abbiamo evitato anche una sanzione europea, ancorché le nostre discariche hanno la capacità di abbancamento di circa 2 milioni di tonnellate, nel prevedere una soluzione precaria, quella dei tritovagliatori all’entrata, perché il rifiuto così com’è non può più entrare.
Il problema vero è che noi dobbiamo non costruire discariche ma rendere le attuali discariche adeguate al recepimento dei rifiuti attraverso impianti di selezione, che prevedono l’impiego di ingenti risorse. Abbiamo previsto con il FAS circa 6 milioni di euro ma la verità è che occorrerebbero circa 40 milioni di euro per adeguare le nostre discariche. Anche se ovviamente non è competenza solo ed esclusivamente della Regione Marche, la Regione ha dato un’indicazione. Per esempio su questo ho scritto una nota ufficiale alle Province alle quali dicevo: “prevedete una somma che va dai 10 ai 15 milioni di euro, la Regione Marche si impegna con i fondi FAS a metterne altrettanti, in modo che si arrivi alla somma complessiva”. Sapete qual è stata la risposta? La risposta è che soltanto la Provincia di Ancona ha dato una disponibilità di circa 1-1,5 milioni di euro.
Quindi il problema oggi è rendere le nostre discariche adeguate al recepimento dei rifiuti, ma così come sono, ossia senza interventi, ci sarà un problema che tutti dovremmo porci, Regione, Province e Comuni. La Regione ha fatto il primo passo, ora mi auguro che le Province e i Comuni si assumano questo tipo di responsabilità.
E’ un problema comune perché, guardate, la sanzione europea non la paga mica la Regione Marche! Non paga più Pantalone! Allora quella sì che andrà nelle tasche dei cittadini, perché le sanzioni europee è chiaro che vanno dentro il costo totale del conferimento in discarica, quindi nelle tasche dei cittadini. E a questo dovremmo assolvere.

PRESIDENTE. Parere della Commissione?

Francesco COMI. Contrario

PRESIDENTE. Emendamento n. 5/3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 5/4 del Consigliere Binci. Ritirato.

Emendamento n. 5/5 del Consigliere Binci. Ritirato.

Articolo 5, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 6.
Emendamento n. 6/1 del Consigliere Binci. Ritirato.

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 7.
Emendamento n. 7/1 del Consigliere Binci. Ritirato.

Emendamento n. 7/2 del Consigliere Binci. Ritirato.

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 7 bis.
Emendamento n. 7bis/1 dei Consiglieri Parrucci, Pistarelli, Natali, Ciriaci, Massi, Brini, Giannotti:
Dopo il comma 3 è aggiunto il seguente comma: “3 bis. La costituzione dell’AdA può avvenire, altresì, entro i termini di cui ai commi 1 e 3 tramite la trasformazione dei consorzi già costituiti ai sensi della l.r. 28/1999 anche mediante la loro fusione.”.
Parere della Commissione?

Francesco Comi. Contrario

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Parrucci.

Pietro Enrico PARRUCCI. L’Autorità d’ambito si può costituire con l’utilizzo dei consorzi che già esistono, che verrebbero assorbiti, è una cosa talmente logica, per cui non vedo perché debba essere contrario il parere della Commissione.

PRESIDENTE. Emendamento n. 7bis/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 7bis/2 dell’Assessore Amagliani:
Il comma 5 è sostituito dal seguente: “5. Il patrimonio di beni mobili ed immobili degli enti locali appartenenti all’ATO, utilizzati per la gestione dei servizi demandati all’ADA, sono conferiti in disponibilità alla stessa Autorità, ai sensi dell’articolo 2, comma 1, lettera e ter).
Dopo il comma 5 è aggiunto il seguente comma: “5 bis. Nei trasferimenti di beni ed impianti previsti al comma 4 dell’articolo 204 del d.lgs. 152/2006, si dovrà considerare, secondo apposite linee guida regionali da emanarsi ai sensi della lettera e) del comma 1 dell’articolo 2, anche il valore di eventuali contributi pubblici erogati a favore degli stessi.”.
Parere della Commissione?

Francesco Comi. Favorevole.

PRESIDENTE. Emendamento n. 7 bis/2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 7 bis, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 8.
Emendamento n. 8/1 del Consigliere Procaccini. Ritirato.

Emendamento n. 8/2 del Consigliere Binci. Ritirato.

Emendamento n. 8/3 dei Consiglieri Silvetti, Bugaro:
Al comma 1, dopo la lettera i) aggiungere la seguente lettera: “l) in alternativa a quanto previsto alle precedenti lettere g) e h), svolgimento in propria titolarità e con proprie risorse della gestione dei beni immobili e mobili e dell’erogazione dei servizi relativi al ciclo integrato dei rifiuti urbani;”.
Parere della Commissione?

Francesco COMI. C’è il parere contrario dell’ufficio legislativo, peraltro le cose devono essere scritte anche in maniera pertinente. Quindi il parere della Commissione è contrario.

PRESIDENTE. Emendamento n. 8/3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Con l’approvazione di questo emendamento decadono gli emendamenti n. 8/4 del Consigliere Binci, n. 8/5 dei Consiglieri Silvetti, Bugaro, n. 8/6 del Consigliere Binci, n. 8/7 dei Consiglieri Silvetti, Bugaro, n. 8/8 del Consigliere Binci, n. 8/9 dei Consiglieri Silvetti, Bugaro, inoltre decadono, n. 17/1 del Consigliere Binci, n. 17/2 dei Consiglieri Silvetti, Bugaro, n. 19/6 del Consigliere Binci, n. 19/7 dei Consiglieri Silvetti, Bugaro, tutti connessi a questo emendamento.

Articolo 8. Ha la parola il Consigliere Binci per dichiarazione di voto.

Massimo BINCI. Voglio rispondere ai Consiglieri Silvetti e Bugaro che mi chiedono il perché io ritiro ora alcuni miei emendamenti. E’ perché li ho fatti prima dell’ultima Commissione avvenuta ieri, nella quale, appunto, c’è stato un confronto anche con gli uffici tecnici della Regione...(...) Consigliere Bugaro, zitto semmai ci sta lei! Mi scusi, Presidente, però se devo stare qui a queste condizioni io vado via!

PRESIDENTE. Consiglieri, vi invito ad avere più rispetto tra voi come pure più rispetto nell’ascoltarvi.

PRESIDENTE. Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 9.
Emendamento n. 9/1 del Consigliere Binci. Ritirato.

Subemendamento n. 9/2/1 del Consigliere Binci:
Sostituire le parole “tariffazione a consumo” con “tariffazione puntuale”.
Parere della Commissione?

Francesco COMI. Favorevole.

PRESIDENTE. Subemendamento n. 1/9/2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 9/2 del Consigliere Binci, così come modificato dal subemendamento:
Al comma 2, la lettera c) è sostituita dalla seguente: “c) la definizione tecnico-economica delle ipotesi gestionali collegate al raggiungimento delle massime percentuali di raccolta differenziata ed almeno di quelle previste dalla normativa statale di settore, promuovendo il più possibile la modalità di raccolta porta a porta con tariffazione a consumo;”.
Parere della Commissione?

Francesco COMI. Contrario

PRESIDENTE. Emendamento n. 9/2, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Con questo voto decade, ovviamente, anche il subemendamento.

Emendamento n. 9/3 del Consigliere Binci:
Al comma 2 , lettera e) dopo le parole “rifiuti indifferenziato;” aggiungere le seguenti parole: “evidenziandone sia gli aspetti economici che di sostenibilità ambientale;”.
Parere della Commissione?

Francesco COMI. Favorevole.

PRESIDENTE. Emendamento n. 9/3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Subemendamento n. 9/4/1 (sostitutivo) del Consigliere Binci:
Aggiungere il comma 3 bis: “3 bis. Della adozione deve essere data pubblica comunicazione su almeno 2 quotidiani locali entro 10 giorni dalla data di adozione della stessa.”.
Parere della Commissione?

Francesco COMI. Favorevole.

PRESIDENTE. Subemendamento n. 9/4/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 9/4 del Consigliere Binci. Decaduto.

Emendamento n. 9/5 del Consigliere Binci:
Dopo il comma 3 aggiungere il seguente comma: “3 ter. Nei trenta giorni di deposito chiunque può presentare osservazioni motivate alle quali l’AdA è tenuta a dare risposta scritta e motivata sull’eventuale accettazione o diniego.”.
Parere della Commissione?

Francesco COMI Contrario

PRESIDENTE. Emendamento n. 9/5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Articolo 9, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 10.
Emendamento n. 10/1 dei Consiglieri Comi, Parrucci:
Al comma 2 sono aggiunge infine le seguenti parole: “In ogni caso, la VIA è di competenza regionale qualora l’impianto sia situato ad una distanza pari o inferiore a 3 chilometri dal confine provinciale.”.
Parere della Commissione?

Francesco COMI. Vorrei fare una dichiarazione di voto sugli emendamenti 10/1 e 10/2.
Tutti gli emendamenti presentati dal Consigliere Silvetti ed altri sono stati bocciati proprio in considerazione di questi due emendamenti, che sono stati presentati simultaneamente in Commissione, quindi con la condivisione del relatore di maggioranza e del relatore di minoranza.
L’emendamento n. 10/1 tende a fare una sottolineatura, che pure era compresa nella legge regionale, qui si dice che qualora si verifichino le ipotesi che abbiamo menzionato delle discariche a confine la competenza sulla VIA è regionale. Quindi qualora si verifichi il caso di un impianto situato ad una distanza pari o inferiore a 3 chilometri dal confine provinciale è la Regione che valuta tecnicamente.
L’emendamento n. 10/2 prevede l’ipotesi che qualora ci siano questi impianti a confine nei 3 chilometri, la Giunta regionale, di concerto, quindi d’accordo, con le Province interessate, emana delle linee guida specifiche per decidere se e come farla. Questo significa che sarà la Regione insieme alle Province interessate che dovrà valutare l’opportunità di farla o di non farla e semmai anche come farla.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Lo sforzo che qui la Commissione ha prodotto è apprezzabilissimo, perché ci sono le firme sia di maggioranza che di minoranza, però questo è proprio quello che io ho definito essere la ricaduta insufficiente del dibattito che c’è stato.
Il primo emendamento sulla VIA regionale è pleonastico, c’è già, quella competenza alla Regione non la toglie nessuno.
Il secondo, le linee guida per eventuali alternative, è una cosa che ad oggi non impedirà – se non ci sarà una volontà politica che fino ad oggi non è stata espressa da alcuno – quell’assurdo che si sta creando, cioè di due localizzazioni poste nel raggio di 6 chilometri. Non lo impedisce, caro Comi, stiamo ai fatti! C’è una volontà che è di diversa natura. Tant’è che è stata soprattutto la Provincia di Ancona ad opporsi all’accordo di programma tra Province e i Comuni interessati, perché vuole andare avanti comunque su Filottrano. Diciamo la verità! Qui bisogna dire le cose vere con i nomi e cognomi!
Certo, questi emendamenti li voteremo, giustamente Parrucci li ha firmati, ma non è sufficiente ad affrontare la situazione che si sta creando che è assurda ed inconcepibile. Non è possibile non tener conto di quello che è stato il dibattito attuale.
Questa legge lo poteva fare, queste cose due anni fa quando è nata non c’erano, ma non lo ha fatto. Da qui dunque la nostra insoddisfazione ed il nostro rammarico.
In ogni caso voteremo questo tipo di proposta.

PRESIDENTE. Emendamento n. 10/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 10/2 dei Consiglieri Comi, Parrucci:
Il comma 3 è sostituito dal seguente: “3. Per le ipotesi di cui al comma 2 la Giunta regionale, di concerto con le Province interessate, emana apposite linee guida contenenti i criteri per l’individuazione dei possibili siti alternativi.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 10, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 11. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 12.
Emendamento n. 12/1 del Consigliere Binci:
Al comma 1 , lettera a) dopo le parole “pubblici e privati” aggiungere le seguenti parole: “intervenendo anche nella fase di progettazione delle produzioni e degli imballaggi da parte delle imprese e/o nella promozione di filiere produttive dei materiali riciclati;”.
Parere della Commissione?

Francesco COMI. Contrario

PRESIDENTE. Emendamento n. 12/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 12/2 del Consigliere Binci. Ritirato.

Articolo 12. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 12bis/1 del Consigliere Procaccini. Ritirato.

Emendamento n. 12bis/2 del Consigliere Procaccini. Ritirato.

Articolo 13.
Emendamento n. 13/1 del Consigliere Binci:
Al comma 1, lettera a) dopo le parole “porta a porta” aggiungere le seguenti parole: “con tariffazione a consumo;”.
Parere della Commissione?

Francesco COMI. Contrario

PRESIDENTE. Emendamento n. 13/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 13/2 del Consigliere Binci:
Al comma 1, lettera b) dopo le parole “materiale riciclato” aggiungere le seguenti parole: “attraverso la promozione di apposite filiere e la creazione di nuove imprese;”.
Parere della Commissione?

Francesco COMI. Contrario

PRESIDENTE. Emendamento n. 13/2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

PRESIDENTE. Emendamento n. 13/3 del Consigliere D’Isidoro:
Dopo la lettera d) è aggiunta la seguente: “d bis) la destinazione, nella percentuale fissata dalla Giunta regionale con apposito atto, di una parte dei proventi derivanti dalla gestione integrata dei rifiuti alla realizzazione di interventi diretti a ridurre la tariffa di cui all’articolo 238 del d.lgs. 152/2006 o ad evitare eventuali aumenti della medesima.”.
Parere della Commissione?

Francesco COMI. Contrario

PRESIDENTE. Emendamento n. 13/3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Articolo 13. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 14.
Subemendamento n. 14/1/1 (sostitutivo) del Consigliere Binci:
Al comma 1, alla fine aggiungere: “Il piano regionale per la bonifica dei siti contaminati deve considerare nell’ambito delle valutazioni di priorità anche i siti inquinati di interesse nazionale e quelli ricadenti all’interno dell’area dichiarata ad elevato rischio di crisi ambientale.”.
Parere della Commissione?

Francesco COMI. Favorevole.

PRESIDENTE. Subemendamento n. 14/1/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 14/1 del Consigliere Binci. Decaduto.

Articolo 14, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 15. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 16. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 17.
Emendamento n. 17/1 del Consigliere Binci. Decaduto.

Emendamento n. 17/2 dei Consiglieri Silvetti, Bugaro. Decaduto.

Articolo 17. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 18. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 19.
Subemendamento n. 19/1/1 (sostitutivo) del Consigliere Badiali:
Dopo il comma 3 aggiungere il seguente comma: “3 bis. Fatti salvi i poteri sostitutivi di carattere generale di cui all’articolo 17, la Provincia, al fine di agevolare l’organizzazione della gestione dei rifiuti in una logica di bacino unico e di evitare situazioni di emergenza, negli ATO dove sono presenti più consorzi obbligatori di cui alla l.r. 28/1999 che non abbiano ottemperato alle previsioni del Piano provinciale, valutate e verificate le condizioni oggettive del contesto, procede, sentiti i Comuni interessati e previa diffida, al commissariamento fino all’istituzione dell’AdA dei citati consorzi. Fino alla costituzione dell’AdA, il Commissario provvederà a gestire il periodo transitorio in modo di assicurare la coerente organizzazione della gestione dei rifiuti urbani ed assimilati dell’intero ATO, gli adempimenti concernenti le informazioni e comunicazioni di cui al comma 2, nonché le ricognizioni di cui al comma 3.”.
Parere della Commissione?

Francesco COMI. Favorevole.

PRESIDENTE. Subemendamento n. 19/1/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 19/1 dei Consiglieri Badiali, Amagliani, Bucciarelli. Decaduto.

Emendamento n. 19/1bis dei Consiglieri Badiali, Amagliani, Bucciarelli. Decaduto.

Emendamento n. 19/1 ter del Consigliere Badiali. Decaduto.

Emendamento n. 19/2 del Consigliere Binci:
Il comma 5 viene sostituito dal seguente: “5. Il personale dei consorzi costituiti ai sensi della l.r. 28/1999 è trasferito alle AdA di cui alla presente legge. Il trasferimento del personale è disposto nell’osservanza delle procedure di informazione e di consultazione con le organizzazioni sindacali dei lavoratori dipendenti.”.
Parere della Commissione?

Francesco COMI. Contrario, in quanto l’emendamento successivo è scritto meglio.

PRESIDENTE. Emendamento n. 19/2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 19/3 del Consigliere Luchetti:
Il comma 5 è sostituito dal seguente: “5. Il personale appartenente, alla data del 31 dicembre 2008, ai consorzi costituiti ai sensi della l.r. 28/1999 è trasferito alle AdA di cui alla presente legge per lo svolgimento delle funzioni ad esse assegnate. Il trasferimento del personale è disposto nell’osservanza delle procedure di informazione e di consultazione con le organizzazioni sindacali dei lavoratori dipendenti.”.
Parere della Commissione?

Francesco COMI. Favorevole.

PRESIDENTE. Emendamento n. 19/3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)


Emendamento n. 19/3 bis. Decaduto.

Ha la parola il Consigliere Brini sull’ordine dei lavori.

Ottavio BRINI. Solo perché qui vorrei un chiarimento. Ossia prima nel mio intervento avevo chiesto come mai una “manina” aveva dato ai Consiglieri D’Isidoro e Luchetti lo stesso emendamento, però non mi è stata data nessuna risposta.

PRESIDENTE. Consigliere, lei sta parlando di emendamenti già votati.

Ottavio BRINI. Ho capito, Presidente, però...

PRESIDENTE. Consigliere Brini, il regolamento è uguale per tutti!

Ottavio BRINI. Sì, però visto che i due interessati non hanno parlato vorrei almeno che parlasse il Consigliere Comi o la Presidente della Commissione.

PRESIDENTE. I Consiglieri interessati non hanno bisogno di avvocati, c’è il regolamento!

Ottavio BRINI. Ho capito, però non fate finta che non è successo niente!

PRESIDENTE. I Consiglieri che presentano un emendamento se vogliono parlare quando si discute...

Ottavio BRINI. Siamo come a scuola quando uno dei due doveva scappare perché diceva che aveva copiato l’altro! Anche qui è stato copiato!

PRESIDENTE. Consigliere Brini, per cortesia!
Emendamento n. 19/4 del Consigliere Binci. Ritirato.

Emendamento n. 19/5 del Consigliere Luchetti:
Il comma 5 bis è sostituito dal seguente: “5bis. L’AdA individua tra il personale di cui al comma 5 quello che sarà soggetto al trasferimento, in conformità a quanto previsto dal comma 6 dell’articolo 202 del d.lgs. 152/2006, al nuovo gestore del servizio integrato dei rifiuti, con la salvaguardia delle condizioni contrattuali, collettive ed individuali in atto.”.
Parere della Commissione?

Francesco COMI. Favorevole.

PRESIDENTE. Emendamento n. 19/5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 19/5 bis del Consigliere D’Isidoro. Decaduto.

Per cortesia, Consigliere Brini, la richiamo al suo dovere di rappresentare il secondo gruppo assembleare in quest’Aula! Abbiamo già discusso e votato, ripeto, tutto il tema che lei si ostina a voler ancora trattare.

Emendamento n. 19/6 del Consigliere Binci. Decaduto.

Emendamento n. 19/7 dei Consiglieri Silvetti, Bugaro. Decaduto.

Emendamento n. 19/8 del Consigliere Amagliani. Ritirato.

Emendamento n. 19/9 del Consigliere Lippi:
E’ aggiunto il seguente comma: “9. All’entrata in vigore della presente legge è previsto l’adeguamento dei Piani provinciali di localizzazione delle aree idonee e non idonee per la realizzazione di impianti di recupero e smaltimento rifiuti, programmati o in programmazione.”.
Ha la parola il Consigliere Lippi.

Leonardo LIPPI. Riguarda l’inserimento in questa legge di una norma finale che rimanda alla revisione dei Piani provinciali. Il senso di questo emendamento è di dare l’opportunità di revisione di Piani già approvati che però non sono conformi a quanto dettato con le nuove norme che questa legge prevede. Quindi è una norma di buonsenso, nient’altro. L’Assessore ha ritirato il suo emendamento che prevedeva la stessa cosa, vediamo allora di votare almeno questo.

PRESIDENTE. Parere della Commissione?

Francesco COMI. Contrario.

PRESIDENTE. Emendamento n. 19/9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Articolo 19, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 20. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno n. 1 del Consigliere Brandoni:
“L’Assemblea legislativa delle Marche
Verificato:
che l’applicazione della l.r. 28/1999 ha portato nel territorio della Provincia di Ancona alla costituzione di due consorzi, l’uno denominato Conero Ambiente e l’altro CIR 33, deputati alla realizzazione delle previsioni del Piano provinciale dei rifiuti e che al primo di questi erano demandati, in particolare, la progettazione e realizzazione di un nuovo impianto di smaltimento che doveva sostituire le discariche consortili che sarebbero andate a chiusura;
che ad oggi si registra un ritardo pesantissimo nelle operazioni necessarie alla realizzazione del nuovo sito di discarica che avrebbe dovuto accogliere i rifiuti dei Comuni aderenti al consorzio Conero Ambiente (Ancona, Agugliano, Camerano, Camerata Picena, Castelfidardo, Chiaravalle, Falconara Marittima, Filottrano, Loreto, Montemarciano, Monte San Vito, Numana, Offagna, Osimo, Polverigi, Sirolo), tale da far sorgere legittime preoccupazioni nelle Amministrazioni comunali aderenti all’altro consorzio sul rischio di un conferimento di tutti i rifiuti della provincia nelle discariche attualmente operative nell’ambito del CIR 33, e cioè quelle di Maiolati e Corinaldo;
Impegna la Giunta regionale a non proporre, nell’attuazione delle previsioni dell’art. 5 della presente legge, per ciò che concerne gli interventi da realizzarsi nel futuro ATO provinciale di Ancona, la cancellazione del terzo sito provinciale per l’abbancamento dei rifiuti, che andrà realizzato nel territorio attualmente ricompreso dal consorzio Conero Ambiente così come previsto dal vigente Piano provinciale dei rifiuti e ad invitare la Provincia di Ancona ad esercitare tutte le potestà attribuite dalla vigente normativa, sino all’esercizio del potere sostitutivo, affinché il consorzio Conero Ambiente ottemperi a quanto di sua competenza e provveda nei tempi più rapidi possibili alla progettazione e realizzazione della nuova discarica consortile, sulla base delle decisioni elaborate anche attraverso studi commissionati all’Università Politecnica delle Marche e più volte ribadite della Provincia stessa, anche attraverso la predisposizione di un cronoprogramma che veda il 31 dicembre p.v. come data ultima utile per l’espletamento degli atti a ciò propedeutici.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

(Contestazioni dai banchi della maggioranza sull’esito della votazione)

Bene, a questo punto credo che veramente ci siano le condizioni per credere ai tanti Consiglieri, non uno soltanto, che dicono che non ha preso il voto. Quindi ripetiamo la votazione.

(Contestazioni dai banchi della minoranza sulla decisione di ripetere la votazione)

Scusate, Consiglieri, vi invito veramente a riflettere, perché, al di là di tutto, vi sembra possibile che il presentatore di un ordine del giorno poi non lo voti! Quindi ripetiamo la votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

(Continuano le contestazioni)

Consiglieri, per cortesia, non c’è seduta che il Presidente dell’Assemblea legislativa non è costretto a richiamarvi all’attenzione almeno quattro-cinque volte. In quest’Aula purtroppo non c’è capacità di ascolto, quindi dobbiamo ripetere, ripetere, ripetere.
Ha la parola il Consigliere D’Anna per dichiarazione di voto.

Giancarlo D’ANNA. Presidente, considerato che questi episodi si ripetono spesso, suggerisco – (…) sì, faccio la dichiarazione di voto! – una volta per tutte di abolire l’uso del telefonino all’interno della sala dell’Assemblea legislativa. Perché in quest’Aula parlano tutti poi quando le cose vanno male si chiede di ripetere ecc. ecc.. Teniamo un comportamento di un certo tipo e stiamo tutti più attenti! Qui dentro non c’è rispetto per quelli che parlano e neppure per quelli che propongono le cose, come appunto ha fatto prima il Consigliere Brandoni, che però poi non ha votato nemmeno lui quindi significa che anche lui era distratto. Ripeto, togliamo almeno di mezzo i telefonini in modo che la smettiamo con questa storia!

PRESIDENTE. Consigliere Binci, per cortesia! Devo richiamarla continuamente! Se vuole la parola alzi la mano, ce l’avrà! Altrimenti sembra di stare al mercato! E’ veramente deprimente regolare una discussione dove nessuno ascolta gli altri.

Giancarlo D’ANNA. Troviamo allora il modo, Presidente, affinché quando qualcuno parla e quando qualcuno propone ci sia più attenzione. Chi non vuol sentire esce dall’Aula, questa confusione è veramente è uno spettacolo indecoroso. Lei, ricorderà, Presidente, che ci sono state due classi che ci hanno mandato una lettera per stigmatizzare il comportamento dei Consiglieri regionali. Allora approfittiamo di questa situazione per chiudere una volta tanto questo capitolo!

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brini.

Ottavio BRINI. Nel mio intervento mi ero riservato di ascoltare il dibattito per vedere l’andamento di questa seduta. Ed il voto ora non può essere che negativo per tre aspetti.
Innanzitutto non è vero quello che ha detto il collega Comi, cioè che all’interno della Commissione si era raggiunto un accordo unanime e che la legge è stata fatta nella più ampia e dovuta discussione, tant’è che tutti gli emendamenti sono stati respinti. Allora forse la campagna elettorale l’ha iniziata proprio lui! Prima ci ha chiesto un voto benevolo ma sotto sotto cercava di metterci in difficoltà.
La stessa cosa è stata fatta anche al Consigliere Binci. Il Consigliere ha presentato circa una sessantina di emendamenti, e forse neppure lui si è reso conto che su sessanta gliene hanno approvati solo tre. Pensate quanto tempo ha perso, quanto tempo ha studiato, quanta carta ha sprecato, quanti collaboratori hanno lavorato per lui! (…) Perché io gli emendamenti, Consigliere Binci, li firmo insieme agli altri, non li faccio da solo, lei invece è un solista ed è anche un grande incassatore! Questa mattina ha preso un sacco di schiaffi, un altro al posto suo posto si sarebbe arrabbiato veramente! Lei invece ancora continua a ridere, e questo mi preoccupa. Oggi di schiaffi lei ne ha presi da destra a sinistra, insomma in tutti i fronti, le è rimasto solo il porta a porta! Quindi voti pure tranquillo questa la legge, tanto ci dice che ha dialogato, ha sentito gli uffici, hai fatto tutto quello che c’era da fare! Però non si possono presentare 70-80 emendamenti poi quando si arriva in Aula “ritiro, ritiro, ritiro, ritiro”! Quindi lei è un Consigliere che ha rallentato i lavori oltre che della Commissione anche dell’Aula. (…) No, no, Consigliere Brini, penso che il Consigliere Comi prima di dare il parere sfavorevole abbia dovuto sentire anche gli uffici. A livello politico si è guardato bene dal dirti subito di no, quindi ha coinvolto gli uffici per poterti dire di no. Consigliere Binci, mi sembra le sia sfuggito anche questo particolare!
L’altra considerazione riguarda la superficialità con cui avete trattato la questione del personale. Ancora non ci avete dato una risposta chiara, Consigliere Comi, non abbiamo capito che fine farà questo personale. (…) Certo, non ho capito perché non condivido, non ho detto perché è lei che ha sbagliato…(…) Se non capisco bisogna che mi si spieghi bene! Noi abbiamo fatto due emendamenti molto chiari, però per fare il furbetto, Consigliere Comi, li ha fatti superare con un altro emendamento! Però siccome lei non è furbetto e qui non ci sono i fessi, bisogna che ci risponda su che fine farà il personale. Lei ha trovato due persone sagge e intelligenti che hanno voluto soprassedere alla sua impostazione arrogante, perché non solo non ha dato una risposta ma ha addirittura, ripeto, fatto superare i nostri emendamenti con uno suo. E’ chiara la situazione, l’ha capita adesso?!
Inoltre c’è poca chiarezza e trasparenza anche sul discorso delle discariche, non abbiamo capito quale sia la politica della Regione Marche. Evocate a voi una politica della Regione con scelte a livello regionale però non dite quali sono le alternative, le formule e l’impostazione che volete fare con i Comuni.
Ringrazio l’Assessore Amagliani che è sempre una persona corretta, non ha mai preso scorciatoie per trovare soluzioni, è sempre in Assemblea legislativa in prima persona ad affrontare situazioni delicate e non, lui si è sempre confrontato. Mentre lei oggi, Consigliere Comi, è andato alla ricerca di scorciatoie per avere su questa legge un voto unanime dell’Assemblea legislativa, cosa però che non è riuscito a fare, questo proprio perché per i motivi che ho detto prima non si è prodigato per raggiungere il risultato sperato.
Collega Binci mi dispiace anche per lei, noi siamo in quindici, perché se eravamo in venti sicuramente le approvavamo tutti gli emendamenti. Sarà per un’altra volta! Però se magari si va a trovare la disponibilità di due-tre colleghi forse qualche emendamento in più se lo vedrà approvato!
Il nostro voto è contrario.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Viventi.

Luigi VIVENTI. Il collega Lippi, sostituendo il Consigliere Capponi che lo aveva preceduto in questo incarico, è stato il relatore di minoranza di quest’atto. Con lui avevamo accettato l’idea di poter condividere unanimemente un provvedimento legislativo che ha una certa importanza per la Regione Marche. Inizialmente, da ciò che il collega mi ha sempre riferito, vi era un clima positivo, anche alcune proposte della minoranza erano state colte e recepite. Successivamente, però, altre proposte e altri emendamenti dei Consiglieri di maggioranza e della Giunta hanno di fatto vanificato il lavoro portato avanti in precedenza. Tant’è che anche oggi alcune proposte del collega Lippi a nome del Gruppo UDC sono state tutte respinte; un paio di queste onestamente non l’ho capite, ma a volte in quest’Aula non è facile ragionare e farsi comprendere.
Allora di fronte a questo atteggiamento, che considero divago e non chiaro da parte della maggioranza, non possiamo che votare contro.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Luchetti.

Marco LUCHETTI. Con questa legge la Regione si dota di uno strumento più adeguato per quanto riguarda la gestione dei rifiuti. Un tema sempre più importante per quanto riguarda l’organizzazione di questo servizio, che indubitabilmente fa i conti anche con un quadro istituzionale complicato. Nel senso che i nuovi ATO vengono ad essere formati da consorzi piuttosto cospicui. E penso che in futuro sull’area vasta dovremo riflettere sulle competenze istituzionali per la guida di questi servizi. Lo abbiamo detto più volte, credo che su questo bisognerà prendere una strada più consona ad una gestione più adeguata ed efficace.
Ritengo comunque che la nuova impostazione, che semplifica sul territorio i soggetti che devono gestire la questione dei servizi di raccolta e di smaltimento, sia un notevole passo avanti. Forse i ritardi che accusiamo sono dovuti proprio ad una frammentazione che poteva essere superata già da tempo.
Pertanto il nostro Gruppo è favorevole a questa proposta di legge, con le modificazioni che anche l’Aula ha apportato per renderne ancora più adeguati alcuni aspetti, soprattutto quello sul personale.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D’Isidoro.

Antonio D’ISIDORO. Nel dichiarare il voto favorevole a quest’atto che, come è stato sottolineato anche dal Consigliere Luchetti, riveste una certa importanza, vorrei rispondere in maniera simpatica ad alcune provocazioni del Consigliere Brini; anche perché non ho capito se il Consigliere Luchetti ed io siamo stati saggi nel ricopiare oppure se siamo saggi tout court!
Comunque vorrei soltanto chiarire che per quanto riguarda i miei due emendamenti il mio era un riferimento al d.lgs. 152 del 2006, Testo unico ambientale, e precisamente al comma 6 e all’articolo 203, comma 3, punto p). Perché volevo, nonostante l’esistenza del Testo unico ambientale, che in questo dispositivo si facesse esplicito riferimento agli impegni del nuovo gestore per quanto riguarda il problema del personale. Proprio perché siamo flagellati da una crisi occupazionale pensavo che ci dovesse essere un comma molto chiaro al riguardo.
Inoltre sarebbe stato auspicabile, secondo me, visto che ci sono norme vigenti sulla sicurezza del lavoro, che venisse inserito un programma di sicurezza e prevenzione da presentare, per esempio, al momento dell’offerta.
Non ho capito, lo dico con una punta di rammarico, la bocciatura di un mio emendamento, dove una parte degli introiti doveva essere indirizzata o a diminuire la tariffa o per lo meno a non aumentarla, secondo peraltro certe disposizioni di legge.
Prendo atto di questo, però nel complesso, ripeto, l’atto mi sembra adeguato.

PRESIDENTE. Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 269, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)


Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Questa mattina alla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi assembleari si era deciso di andare avanti ad oltranza. Ora invece c’è una proposta di interruzione per riprendere alle ore 15,00 da parte del Capogruppo Ricci, motivata dal fatto che bisogna convocare la Commissione per recepire il parere del CAL sulla legge di cui al piano casa, parere che è arrivato ieri sera alle ore 19,00. Potete quindi intervenire, se volete, uno a favore e uno contro. Prego, Consigliere Brini.

Ottavio BRINI. Noi non cambiano nulla rispetto di quello che è stato stabilito alla Conferenza dei Capigruppo. Quindi se verrà rispettato ciò che si decide in quella sede, va bene, altrimenti da oggi in poi io non vi parteciperò più! Non si può cambiare in corsa a seconda delle circostanze ciò che si stabilisce. Io ho parlato con i miei colleghi e ho detto loro quello che si doveva fare durante la seduta assembleare. Peraltro noi eravamo anche contrari a discutere il punto del piano casa, perché il problema del parere del CAL lo avevamo sollevato anche noi, avevamo addirittura minacciato di abbandonare l’Aula perché volevamo un dibattito serio e fare la votazione la settimana successiva.
Comunque ora sulla sospensione dei lavori siamo nettamente contrari.

PRESIDENTE. Però a questo punto c’è una proposta di interruzione ed il regolamento mi impone di metterla in votazione, non posso fare altro. (…) Certo, la proposta non può che essere quella del Consigliere Ricci che chiede di sospendere ora i lavori per riprendere alle 15,00.

(L’Assemblea legislativa approva)

La seduta è sciolta. Si riprende puntualmente alle ore 15,00.


La seduta termina alle ore 13,40