Resoconto seduta n.57 del 21/02/2007
SEDUTA N. 57 DEL 21 FEBBRAIO 2007

La seduta inizia alle ore 11,15



Presidenza del Presidente
Raffaele Bucciarelli



Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Do per letto il processo verbale della seduta n. 56 del 19 febbraio 2007, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’articolo 29 del regolamento interno.
Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge:
- n. 148 in data 19 febbraio 2007 dei Consiglieri Ortenzi e Lippi “Modifiche ed integrazioni alla l.r. 16 dicembre 2005, n. 36 (Riordino del sistema regionale delle politiche abitative) e alla legge regionale 27 dicembre 2006, n. 22 (Modifiche ed integrazioni alla l.r. 16 dicembre 2005, n. 36)”, assegnata alla IV Commissione in sede referente.
Comunico ai colleghi Consiglieri che abbiamo ospiti graditissimi quarantacinque Ufficiali del Comando della Marina Militare di Ancona, Comando in capo del Dipartimento militare marittimo per l’Adriatico, che sono qui a testimoniare, intanto l’interesse da parte di questa Arma a mantenere i rapporti con le Istituzioni regionali, dall’altro l’interesse per conoscere come funzionano le Istituzioni civili, e credo di poter dire anche a seguito degli ottimi rapporti instaurati tra la Presidenza del Consiglio regionale e il Comando del Dipartimento marino. Benvenuti, mi auguro che questa permanenza in Consiglio vi sia utile. Il Presidente del Consiglio, i Consiglieri e credo di poter parlare anche a nome della Giunta, saranno a vostra disposizione, magari quando non saremo più impegnati con i lavori in aula, per ogni vostro eventuale chiarimento o incontri di approfondimento per conoscere meglio il funzionamento dell’Ente Regione.
Saluto il Comandante Nardini, Capo di Stato maggiore, il Comandante Preziosi, Capo Ufficio Affari generali e ordinamento, il Comandante Chiarelli, il Comandante di Maribase e il Maresciallo Mela, insieme a tutti gli altri Ufficiali.



Ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola sull’ordine dei lavori il Consigliere Bugaro.

Giacomo BUGARO. Prima di iniziare i lavori di oggi volevo stigmatizzare un comportamento che ormai è diventato rituale nel nostro Ente. In questi giorni siamo chiamati a discutere il Por, uno degli strumenti più rilevanti dal punto di vista economico. Ebbene per l’ennesima volta la Giunta mette la “pistola alla testa” dei Consiglieri con la scusa che entro il cinque bisogna istituire per la concertazione questo importante atto per Bruxelles, impedendo così all’Assemblea di poterne discutere con la dovuta calma, di poterlo analizzare ed emendare con la dovuta maniera.
Questo è l’ennesimo sfregio all’Assemblea legislativa di questa Regione e si evidenzia ancora una volta lo scollamento che c’è fra l’Esecutivo e il Legislativo, si evidenzia come i Consiglieri tutti sono un eccetera nella rete istituzionale di questa Regione. Intendo denunciarlo con chiarezza e con vigore, non è possibile continuare su questa strada, una strada pericolosa e completamente sbagliata, che impedisce ai noi Consiglieri, che siamo espressione della volontà popolare, di poter verificare gli atti, di poterci lavorare con le dovute maniere, con la dovuta accortezza e profondità, vista anche la rilevanza in termini economici e di ricadute sul territorio. Questo atto è al pari di tanti altri che in precedenza si sono contraddistinti per il medesimo comportamento e per il metodo completamente sbagliato.
Chiediamo una inversione forte di tendenza e chiediamo che l’Ufficio di Presidenza prenda, non con il solito modo di fare “sì, va bene, adesso troveremo…” ma che prenda posizioni in maniera seria, netta e con l’autorevolezza che una Assemblea legislativa deve avere nei confronti della Giunta e degli uffici, perché non è possibile continuare e perpetuare questo metodo indegno.

PRESIDENTE. Senza volere sminuire l’importanza di quanto dichiarato né voler drammatizzare, esprimo un parere circa “il solito modo”, non esiste un solito modo di comportarsi da parte dell’Ufficio di Presidenza, tanto è vero che le tematiche che ha evidenziato il Consigliere sono state affrontate in sede di Conferenza dei Presidenti dei Gruppi, per questo iniziamo in ritardo, sono stati risolti con un parere unanime quindi anche quello del Gruppo a cui fa capo il Consigliere Bugaro.


Proposta di legge n. 142
della Giunta regionale
“Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (Legge finanziaria 2007)”
(Votazione articoli, emendamenti, ordini del giorno)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 142 della Giunta regionale e la proposta di legge n. 143 della Giunta regionale. Essendo chiusa la discussione generale avvenuta congiuntamente nella seduta del 19 febbraio, procediamo con l’approvazione degli articolati iniziando dal primo punto all’ordine del giorno, si procederà poi con il secondo punto, le dichiarazioni di voto saranno congiunte, la votazione finale separata.
Proposta di legge n. 142. Articolo 1. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

(Contestazioni da parte di alcuni esponenti dell’opposizione sul risultato della votazione)

Michele ALTOMENI. Ascoltate ciò che dico, adesso siamo 18, sono entrati i Consiglieri Comi, Benatti e Mollaroli, allora prima eravamo 15, è matematica!

PRESIDENTE. Se ho detto tredici, essendo quindici c’è un mio errore, resta il fatto che i consiglieri di maggioranza sono 15 per cui l’articolo è stato approvato.

(Continuano le contestazioni)

PRESIDENTE. Quando è il momento darò la parola, non servono le sceneggiate. Ripeto, può darsi che io abbia dichiarato 13 ma i votanti erano 15 quindi è un mio errore. Adesso i 15 sono diventati 18 perché alcuni sono entrati.

Articolo 2.
Emendamento n. 1 del Consigliere Capponi. Ritirato.
Emendamento n. 2 del Consigliere Viventi che ha la parola.

Luigi VIVENTI. Molto brevemente. Ho visto che sia nel bilancio dello scorso anno che in questo bilancio sono stati tagliati dei fondi per il funzionamento di alcune associazioni, come quelle degli invalidi del lavoro, degli invalidi civili, degli handicappati. Questo emendamento significa 94.000,00 euro nel bilancio della Regione e ci sono spese solo per la comunicazione che sfiorano 1.000.000,00 di euro, credo che un piccolo sacrificio in quella direzione per il riconoscimento dei giusti diritti di queste categorie sia quasi un fatto dovuto. Mi permetto quindi di fare questa proposta per correggere in questo senso il bilancio presentato. Spero che possa trovare l’approvazione anche dei Consiglieri di maggioranza.

PRESIDENTE. Emendamento n. 2. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 3 del Consigliere Massi che ha la parola.

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. Stesso contenuto del precedente, voglio solo sottolineare, dato che già da queste prime votazioni emerge la strategia e l’orientamento della maggioranza di bocciare tutto quello che propone la minoranza anche quello su cui si è d’accordo. In una miriade di convegni è stato promesso soprattutto ai disabili, alle organizzazioni sociali, a quelle di volontariato, un interessamento maggiore rispetto al passato. Sta crollando tutta l’architettura della promessa elettorale del 2005. Se questo è l’orientamento la minoranza vi chiede di riflettere sulla strategia da portare avanti oggi perché qui parliamo di organizzazioni del sociale, del disabile, del volontariato. Andate a vedere quello che avete promesso in una miriade di convegni, mi permetto di dire con cattolici e non.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Chiedo scusa all’aula se intervengo su questo emendamento, voglio anche intervenire sulla discussione che è iniziata prima. Questi emendamenti, secondo me, non sono del tutto peregrini, tuttavia vorrei sdrammatizzare il clima che qualcuno vorrebbe drammatizzare, in realtà stiamo parlando più della gestione che non dei progetti. In tutto il bilancio e anche negli atti successivi mi sembra che riguardo ai disabili e alle categorie svantaggiate, parlo dei progetti, ci siano addirittura più somme dell’anno precedente.

PRESIDENTE. Emendamento n. 3. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 4 del Consiglieri Capponi e Bugaro. Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Chiedo, Presidente, un po’ più di tranquillità dell’aula, se è possibile, perché tutti gli emendamenti che abbiamo proposto tendono a migliorare l’impalcato di questo bilancio, che è asfittico, che non ha risorse, che attraverso una semplice gestione normativa, una semplice gestione di stimolo, potrebbe raggiungere obiettivi migliori di quelli che questa maggioranza, probabilmente anche per una gestione abbastanza criptica di questo bilancio, non è riuscita a proporre ai marchigiani.
Questo emendamento tende a rafforzare lievemente il fondo destinato alla montagna, alle Comunità montane in modo particolare, in linea con quanto abbiamo detto in passato, a quanto le Comunità montane chiedono, a quanto l’associazione “Amici della montagna”, che abbiamo costituito anche tra Consiglieri regionali, cercava di portare avanti. Non è strumentale, è soltanto la ricerca di un aumento di un fondo che abbiamo motivato attraverso la riduzione di un capitolo che riteniamo eccedente rispetto alle necessità della Regione Marche.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Rispetto alla contestazione di questo sistema voglio far notare che il capogruppo di Forza Italia, che nella discussione generale è intervenuto ripetutamente sulla mancata copertura dei perenti, propone un aumento indiscriminato della spesa, in maniera episodica, in maniera del tutto scollegata, abbassando il livello della copertura dei perenti. Sia a futura memoria la chiarezza della coerenza degli emendamenti presentati.

PRESIDENTE. Emendamento n. 4. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 5 del Consigliere Rocchi che ha la parola.

Lidio ROCCHI. E’ stato presentato questo emendamento perché nell’ultimo Consiglio avevamo approvato un ordine del giorno per riportare 50 mila euro sulla legge n. 39 che riguarda i marchigiani all’estero. Questa richiesta è stata recepita parzialmente dalla Commissione, mancano ulteriori 7 mila euro quindi chiedo al Consiglio che siano riportati sulla legge n. 39 perché non possiamo penalizzare ancora di più le famiglie dei marchigiani che sono andati all’estero parecchi anni fa e che hanno necessità di avere contatti e aiuti da parte della Regione Marche.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Con il Consigliere Rocchi ho avuto modo di chiarire verbalmente che condivido l’esigenza rappresentata ed essendoci delle economie in corso di realizzazione formalizzo l’impegno che assumo adesso di rinvenire i 6.750,00 euro prima dell’assestamento. Inviterei quindi il Consigliere a ritirare l’emendamento.

Lidio ROCCHI. Credo che la risposta dell’Assessore sia da accettare quindi ritiro l’emendamento.

PRESIDENTE. Emendamento n. 5. Ritirato.
Emendamento n. 6 del Consigliere Massi. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 7 del Consigliere Massi. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 8 del Consigliere Capponi che ha la parola.

Franco CAPPONI. Ho proposto questo emendamento perché in Commissione le autorità indipendenti, in modo particolare il Corecom, avevano presentato un progetto di interventi e di attività che ritengo molto pregnante e interessante per tutti i settori ad esse collegate, alle indagini che questa autorità di controllo doveva svolgere soprattutto per questo nuovo progetto di tutela dei minori nell’attività delle emittenti radio-televisive marchigiane. Dalla prospettiva proposta dal Corecom, come risorse necessarie per sostenere questa attività, tra l’altro il Corecom è gestito a maggioranza dal centro-sinistra non è una cosa che ci stiamo inventando noi, riteniamo che le sue attività siano molto interessanti e pregnanti proprio per garantire il corretto utilizzo del mezzo televisivo e di tutta l’attività che va a incidere sulla diffusione, radiodiffusione, apparati di telefonia e altro. Ritengo quindi che questo progetto possa essere sostenuto con un adeguato finanziamento. La proposta di bilancio non contiene assolutamente tutta la richiesta, quello che chiediamo non è la totalità delle richieste che il progetto Corecom ha avanzato è solo l’indicazione che va a mirare in questa direzione.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Mammoli.

Katia MAMMOLI. Effettivamente la richiesta che viene da parte del Consigliere Capponi ha senso. Proprio per questo, visto che all’interno della Commissione questa esigenza era stata evidenziata e se ne era recepita la necessità, è cambiato il capitolo di spesa da 108 a 140 mila euro. Quindi se è insufficiente lo si vedrà in seguito ma penso che uno sforzo sia già stato fatto rispetto alla previsione, ci sono 30 mila euro in più. Credo che possiamo non approvare l’emendamento e verificare in seguito nel caso dovessero essere utili altri finanziamenti. Mi pare che questa sensibilità sia già stata dimostrata.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. DI quello che ha detto il collega non tanto per spirito di squadra ma perché in commissione è emerso quello che è stato illustrato, cioè se si vuole far funzionare un organismo bisogna dargli anche i fondi necessari per portare avanti il lavoro che deve fare, senza questi fondi abbiamo semplicemente la copertura delle spese per i rappresentanti all’interno dell’organismo e poco più. Non possiamo vantarci di avere un organismo di controllo se poi questo non funziona. Quindi il voto sarà sicuramente favorevole.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brandoni.

Giuliano BRANDONI. Rispondo alle considerazioni che faceva la Consigliera Mammoli. La cifra verificata dalla Commissione è esattamente quella dell’anno precedente compreso il percorso di assestamento. Quindi è stato largamente inteso l’interesse di dare al Corecom l’opportunità di funzionare attraverso la riflessione della Commissione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Lippi.

Leonardo LIPPI. Il senso di questo emendamento è per favorire tutta la nuova progettualità che è in atto non per avere il consolidato perché la somma che hanno aggiunto è solo per stabilizzare il consolidato. Siccome vogliamo incrementare l’attività di questo organismo è giusto approvarlo.

PRESIDENTE. Emendamento n. 8. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 9 dei Consiglieri D’Anna, Castelli, Romagnoli. Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Francamente 100 mila euro per le norme di tutela dell’ambiente esterno e dell’ambiente abitativo, dell’inquinamento acustico, è una cifra irrisoria, non penso che i 100 mila proposti vanno a risolvere il problema ma lanciano un segnale nei confronti di una attenzione alla problematica presente su tutto il territorio. Con 100 mila euro non riusciamo nemmeno a comunicare all’esterno quello che si vorrebbe fare da questo punto di vista, quindi credo che questo emendamento debba essere approvato tranquillamente.

PRESIDENTE. Emendamento n. 9. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 10 dei Consiglieri D’Anna, Castelli, Romagnoli. Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. E’ molto facile aderire alla giornata organizzata dalla trasmissione radiofonica “Mi illumino di meno” spegnendo le luci e poi intervenendo con misure urgenti in materia di risparmio energetico e contenimento dell’inquinamento luminoso per 100 mila euro. Se da una parte si fa una sceneggiata tipicamente plateale, dall’altra non si interviene. Va benissimo aderire alla giornata per il risparmio energetico ma se non si mettono le risorse siamo punto e a capo. Bocciare questo emendamento significa che il prossimo anno dovremmo evitare di aderire alla giornata di risparmio energetico altrimenti è sarebbe solo una pagliacciata.

PRESIDENTE. Emendamento n. 10. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Consiglieri e Assessori, per cortesia, se poniamo un po’ più di attenzione ai lavori dell’aula probabilmente, con uno sforzo di tutti, riusciremo a finire prima altrimenti la seduta andrà molto a lungo.
Emendamento n. 11 del Consigliere Capponi che ha la parola.

Franco CAPPONI. Presidente noi non abbiamo fretta di finire, vorremmo che tutto quello che stiamo proponendo venga esaminato per quello che vale e per il contributo che vale. Mi sembra che questa disponibilità da parte della maggioranza, a vedere cosa si propone anche dall’altra parte, non ci sia. Ne prendiamo atto e poi i nostri comportamenti saranno conseguenti.
L’emendamento è così formulato perché tenta di suggerire al bilancio regionale di completare, o meglio, di implementare un intervento che la stessa Regione ha proposto con la legge n. 27/2003 con relativo bando. Questa legge intende sostenere il settore zootecnico della regione Marche, in modo particolare la linea più interessante è quella della vacca vitello, quella che tende a valorizzare le aree interne destinate a pascolo del nostro entroterra. L’applicazione di questa norma ha consentito di sviluppare risorse finanziarie fino ad oggi per 970 mila euro. Soltanto 27 imprese, su 247, dichiarate ammissibili perché avevano fatto progetti che rispondevano alle finalità della legge, hanno ottenuto il finanziamento. Questo con grave dispendio di energia per le aziende che avevano creduto di entrare in questo novero e per la strategicità dell’investimento.
Certamente la somma che proponiamo, 800 mila euro, non risolve complessivamente il problema di una graduatoria che è ancora troppo lunga, spero che ci siano risorse aggiuntive rispetto a queste. La fonte di finanziamento la vedevamo in quella somma del patto per lo sviluppo che ulteriormente viene messa nel bilancio 2007.
Riteniamo che sia strategico, anche dal punto di vista amministrativo, proseguire su finanziamenti che siano già progettati e addirittura già amministrativamente trattati proprio per accelerare la velocità di spesa che come abbiamo visto in questo bilancio 2006 è stata estremamente bassa, 821 milioni di euro – se sono veri – di avanzo di amministrazione significa che non abbiamo avuto una forte capacità di spesa, anzi abbiamo avuto una bassissima capacità di spesa.
Questa proposta tende a dire che quelle risorse in questo modo sono immediatamente spendibili perché abbiamo una graduatoria in atto.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Petrini.

Paolo PETRINI. La legge n. 27 di fatto aveva sottolineato l’importanza politica della linea vacca vitello perpetuando però un approccio che la Giunta non ritiene positivo, cioè quello di replicare le stesse misure del piano di sviluppo rurale con specifiche leggi regionali. Queste attività, tra l’altro con risorse dal nostro punto di vista più che sufficienti, saranno presenti nel piano di sviluppo rurale e con questo verranno finanziate. Eventualmente dando una priorità a chi già fa parte di questa graduatoria ma comunque non replicando doppioni che rappresentano un appesantimento che genera corto circuito nell’organizzazione dei servizi erogati.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ciriaci.

Graziella CIRIACI. Volevo intervenire a sostegno del discorso degli allevamenti. L’Assessore Petrini diceva che poi nel Psr verranno sostenuti questi investimenti, cosa assolutamente non vera in quanto per gli investimenti già fatti il Psr non è retroattivo. Quindi chi ha fatto degli investimenti e chi ha già sostenuto dei costi per mettere su delle stalle o degli impianti potrebbe essere il primo passo nel Psr, perché quando andremo ad attivare il nuovo Psr con il modo di concepirlo, per continuità, per filiera o altro, andremo a trovare delle aziende che ancora ci credono, che ancora hanno voglia di continuare ad investire su un discorso di filiera. Per quanto riguarda invece l’abbandono e il lasciarli decadere significa dare loro una risposta negativa e di non concretezza.

PRESIDENTE. Emendamento n. 11. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 12 dei Consiglieri D’Anna, Castelli, Romagnoli. Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Andiamo ad affrontare un’altra problematica che riguarda moltissime città che sono sulla costa e che hanno risvolti sul turismo. I 3 milioni e 700 mila euro sono una cifra irrisoria rispetto alle problematiche da affrontare sul discorso dell’erosione marina. Il suggerimento è quello di incrementare di 1 milione e 300 mila euro che non risolve completamente il problema ma va a coprire alcune emergenze presenti su tutto il territorio, su tutta la costa della nostra regione. E’ uno stimolo a fare di più perché non è possibile mettere a rischio la stagione turistica, alcune attività commerciali balneari turistiche molto spesso si ritrovano a ridosso della stagione estiva senza più una spiaggia sulla quale piantare gli ombrelloni. Incrementare questo fondo è doveroso in una regione nella quale si punta al turismo in questi giorni in promozione a Milano.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giannotti.

Roberto GIANNOTTI. Voglio esprimere il mio voto favorevole alla proposta di emendamento facendo una premessa. Voglio fare rilevare il fatto che secondo me sarebbe utile all’economia del dibattito complessivo che il Presidente Spacca partecipasse alla seduta sul bilancio. E’ l’atto principale dell’attività del Consiglio, ritengo doveroso e giusto che il Presidente venga in aula, è un suggerimento, così come ritengo giusto e utile che gli Assessori partecipino alla seduta del bilancio e non si debba assistere allo scandalo di una non presenza nei banchi della Giunta regionale. Un argomento come questo è motivo anche di interlocuzione, cioè i singoli Consiglieri, al di là degli atti, hanno la possibilità di interloquire e discutere di più con gli Assessori. Mi volevo permettere di dare questo consiglio.
Nel merito della questione è evidente che il problema della tutela dell’integrità della costa deve essere uno degli obiettivi principali, è stata confermata la proposta di mantenere inalterato lo stanziamento per il ripascimento delle spiagge, occorre fare di più considerando che comunque questa risorsa ambientale è uno degli elementi più importanti della nostra proposta turistica. Se viene meno questa risorsa cioè l’integrità delle spiagge probabilmente piangeremo sangue. Quindi uno sforzo maggiore in questa direzione mi sembra più che auspicabile.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Un emendamento che pone una cifra di 1 milione e 300 mila euro è difficilmente compatibile con un bilancio già impostato, però bisogna riconoscere che sul problema dell’erosione della costa – parlo in modo particolare per il mio territorio che conosco meglio – questa Regione ha fatto molto. Certo non è sufficiente perché i problema dell’erosione e del ripascimento è costante, continuo e ogni anno, in inverno in particolare, andiamo incontro a fenomeni aggiuntivi di erosione sul territorio delle Marche. Il mio gruppo ed io personalmente sentiamo molto questo problema e più volte abbiamo chiesto maggiore attenzione da parte dell’Assessore Carrabs al punto tale che nell’ultima Commissione abbiamo verificato se ancora i 2 milioni di euro specifici erano stati mantenuti nella posta relativa agli interventi contro l’erosione.
Questa attenzione che veniva indicata dai Consiglieri di minoranza la consideriamo importante e daremo una mano sul tema della ripresa della costa.
Ritengo che le risorse indicate dall’Assessorato siano quelle che erano state previste in precedenza. E’ chiaro che c’è stato uno spostamento rispetto all’anno precedente da 4 milioni e 7 a 3 milioni e 7. Tuttavia credo che questo emendamento non sia compatibile nel proporlo nel bilancio perché è di una somma consistente. Il tema dell’erosione della costa, comunque, non è una questione dei consiglieri di maggioranza ma è una questione generale della Regione Marche. Chiedo che in futuro ci sia più attenzione rispetto a quella che c’è stata e un ulteriore segno di concretezza rispetto a questo problema. La Giunta regionale in passato ha realizzato un piano di interventi sulla costa e una serie di progetti molto interessanti che darebbero una risposta complessiva al problema dell’erosione delle Marche. E’ chiaro che ad ogni progetto vanno accompagnate le risorse. Nel pesarese, territorio che conosco meglio, ma so che i problemi sono anche altrove, abbiamo raggiunto ottimi livelli di intervento. Assessore Marcolini, in verità a Pesaro rispetto al sistema della falesia del San Bartolo ancora abbiamo qualche problema da risolvere e in modo particolare sul problema di Gabicce Mare. Lo dico perché so che quel progetto è una priorità della Regione Marche e so anche che c’era un tentativo di allocare le risorse per risolvere il problema. Mi sembra che la Regione abbia le carte in regola in relazione ai problemi della costa, ma ci sono contingenze che purtroppo ogni anno si verificano per cui non bisogna mai allentare l’attenzione su questo problema. Quindi l’emendamento è importante ma muove una serie di risorse così consistenti che potrebbe mettere in crisi il bilancio stesso.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Nel rilevare quanto detto dal Consigliere Ricci sull’importanza dell’argomento, e vorrei aggiungere a quanto già detto dal Consigliere D’Anna e a quanti si pongono giustamente il problema di una migliore risposta rispetto al problema dell’erosione della costa, problema che drammaticamente ci troviamo ad affrontare e che dovremmo affrontare nei prossimi anni, è notizia di queste ore da parte dell’Assessore Carrabs, che il piano di riparto di 317 milioni di difesa della costa ci dovrebbe avvicinare, in aggiunta a quelle priorità assolute della difesa della costa, a uno stanziamento di poco inferiore a 10 milioni. La notizia è particolarmente consistente e va ben al di là dello stanziamento di 1 milione e 3 che ripristinerebbe lo stanziamento dello scorso anno. Siamo nelle condizioni di dire che partecipiamo allo stanziamento nazionale attorno a 317 milioni e dovremo partecipare al riparto con una quota vicino al 3% quindi tra 8 e 10 milioni. La priorità assoluta dell’assessorato competente è appunto la difesa della costa. Credo di poter rendicontare, nelle prossime settimane lo farà direttamente l’Assessore competente, questa comunicazione delle somme attribuire alla Regione per il compito specifico.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Chiedo, anche a nome dei Consiglieri D’Anna e Bugaro, la votazione per appello nominale.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione per appello nominale partendo la lettera B.

Michele ALTOMENI. Procedo alla chiama.
Badiali no
Benatti no
Binci no
Brandoni no
Brini sì
Bucciarelli no
Bugaro sì
Capponi sì
Castelli sì
Cesaroni assente
Ciriaci sì
Comi no
D’Anna sì
Donati no
Favia assente
Giannini no
Giannotti sì
Lippi sì
Luchetti no
Mammoli no
Massi sì
Mezzolani no
Minardi no
Mollaroli no
Ortenzi no
Petrini no
Pistarelli assente
Procaccini no
Ricci no
Rocchi no
Romagnoli sì
Santori sì
Silvetti sì
Solazzi no
Spacca assente
Tiberi sì
Viventi sì
Agostini no
Altomeni no
Amagliani no

Il Consiglio non approva

PRESIDENTE. Emendamento n. 13 dei Consiglieri D’Anna, Castelli, Romagnoli. Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Parliamo di turismo ancora una volta, credo che le risorse impegnate non siano sufficienti per fare una operazione come quella che si intende fare, cioè un rilancio importante in un momento di difficoltà nel complesso del turismo.
Sappiamo che ci sono delle opportunità da cogliere, sappiamo che ultimamente è rinata un po’ di attenzione nei confronti del turismo italiano in modo particolare, credo sia un momento che bisogna incidere in modo importante. Questa proposta va di pari passo con quella che abbiamo appena votato, mi dispiace che è stata bocciata nonostante alcuni esponenti di maggioranza dicano di essere d’accordo nel mettere più risorse ma che alla fine votano in modo contrario.
Mi auguro che su questo si riesca a trovare un intento comune nell’aumentare le risorse.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bugaro.

Giacomo BUGARO. Chiediamo una maggiore attenzione e sensibilità da parte della maggioranza rispetto a un settore come quello del turismo che è sempre declinato come uno dei settori più importanti e trainanti ma che poi non trova rispondenza nei fatti concreti perché è sempre sfavorito rispetto ad altri settori produttivi altrettanto importanti ma che alcuni dei quali non mostrano quelle potenzialità di sviluppo ampio come dà il turismo nelle Marche.
Voglio sottolineare che mesi fa, lo ricordo al Vice presidente Agostini, abbiamo approvato, con un ampio consenso, la legge di riordino sul turismo, la famosa legge quadro che aspettavamo in questa Regione da tanti anni. Questa può essere l’occasione per dare corpo a quella importante legge che può in maniera significativa far trovare soddisfazione a tanti operatori che fino ad oggi sono stati certamente non premiati da parte della Giunta regionale.
Quindi questo emendamento, ringrazio per la sensibilità che ha avuto il Consigliere D’Anna a presentarlo, dovrebbe trovare naturale accoglimento presso la maggioranza, segnale chiaro e inequivocabile di una attenzione particolare ad un comparto come quello del turismo. Se non viene approvato questo emendamento verrà relegato in un angolo nel bilancio regionale così presentato al Consiglio.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Mammoli.

Katia MAMMOLI. Sicuramente siamo tutti estremamente interessati allo sviluppo del settore del turismo. Nel momento in cui è stato presentato il piano annuale rispetto alla promozione di carattere turistico l’Assessore stesso ci disse che sarebbe stato finanziato in un momento successivo con i finanziamenti necessari. Ritengo che l’Assessore non avrebbe proposto il piano sapendo che sarebbe stato irrealizzabile rispetto ai finanziamenti stessi. Quindi è chiaro che nel bilancio annuale e triennale sensibilità vorrebbe ci sia tutta l’attenzione affinché in questo comparto potranno esserci i finanziamenti necessari. Ritengo tuttavia che la necessità di finanziamenti sul turismo sia quella concordata in Giunta.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. In merito a questo emendamento, ringrazio il Consigliere D’Anna per averlo presentato, il gruppo di Forza Italia ne ha presentato un altro che tende a modificare la normativa quadro, la legge n. 9 del 2006. Riteniamo, come abbiamo detto nella discussione del piano di programmazione e di promozione turistica 2007, che c’è una insufficienza di risorse a disposizione. Nel 2006 e nel 2007 abbiamo avuto meno risorse che nel triennio precedente, perché avevamo avuto dei fondi nazionali per circa 14 milioni di euro che si erano andati ad aggiungere ai fondi ordinari trasferiti dallo Stato e messi a disposizione nel bilancio regionale.
Quindi questo emendamento è estremamente interessante ed è pregnante proprio perché le risorse che oggi abbiamo a disposizione sono estremamente inferiori a quelle che abbiamo avuto negli anni precedenti e questo certamente a discapito di un settore come quello del turismo che in altri paesi nelle prospettive di crescita del Ministero del turismo viene dato al 16-17% del Pil entro il 2012, in questa Regione ancora non raggiunge il 7% del Pil. Siamo quindi estremamente in ritardo e in difficoltà per rilanciare una qualificazione e un ammodernamento del settore turistico. Questo è un segnale che volevamo dare al bilancio regionale, un segnale di attenzione e sensibilità di un settore che deve assolutamente crescere per non far perdere le Marche.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rocchi.

Lidio ROCCHI. Credo che possiate capire che i fondi per il turismo ci sono, anzi sono aumentati rispetto all’anno scorso. Certo c’è una parte di finanziamenti inferiori rispetto a qualche anno fa, finanziamenti da parte dello Stato. Però in questo anno il piano promozionale, non c’è più il piano triennale, è stato già approvato nei tempi dovuti, quindi la macchina operativa del turismo di questa Regione è partita da parecchio tempo.
Credo non possa esserci nessuna discussione o critica per quanto riguarda l’attività che sta svolgendo la Regione in questo settore. Fino a qualche tempo fa ero responsabile del turismo, credo che la positività del lavoro che è stato fatto debba essere riconosciuta anche da parte della minoranza.

PRESIDENTE. Ha la parola il Vice Presidente Agostini.

Luciano AGOSTINI. Il Consigliere Rocchi e la Consigliera Mammoli mi hanno già tolto parte della risposta che condivido.
Volevo fare una rapidissima considerazione sul livello dei rapporti politici. La minoranza dovrebbe in un atto così importante tentare di accreditarsi alla comunità marchigiana con una serie di proposte che dovrebbero, almeno facendo il ruolo delle parti della democrazia, mettersi nelle condizioni di dire noi siamo una forza credibile e ci candidiamo a governare le Marche.
Se per fare una proposta di carattere demagogico di 1 milione e mezzo si vanno a togliere gli stessi finanziamenti sulla spesa obbligatoria, come può la comunità marchigiana accreditarvi come forza di governo, che è l’atto minimo, indispensabile per esercitare un’azione di governo. Questo rilievo mi sembra del tutto ovvio, di proposte di questo genere se ne possono riempire intere pagine. Qui andiamo a tagliare la spesa considerata obbligatoria del risarcimento ai creditori, e la mettiamo in un settore produttivo. In italiano si chiama proposta demagogica che non accredita una forza come forza di governo. Dopodiché ognuno può fare ciò che vuole. Essendo vicepresidente di tutti vi consiglio di limitare queste cose se volete accreditarvi come forza di governo.
Nel merito ha già risposto il Consigliere Rocchi, nel senso che è chiaro che Catalano avrebbe detto che "1 milione e mezzo in più per il turismo è sempre meglio di 1 milione e mezzo in meno". L’ultimo atto sul piano di promozione l’abbiamo approvato qualche giorno fa con una relativa soddisfazione dell’intero Consiglio regionale che ha dato già una indicazione del senso di dove vogliamo andare, le risorse non sono diminuite rispetto all’anno scorso nonostante il contesto, anzi nel patto per lo sviluppo c’è stata la scelta fondamentale di andare in questa direzione mettendo a disposizione 3 milioni di euro per una azione in conto interessi aggiuntiva sulle risorse dell’anno precedente. Nelle stesse conclusioni del dibattito al bilancio l’Assessore Marcolini ha ripetuto come nella quota di riparto del 2006 le Marche sono riuscite sulla 135 a strappare il 4% della quota di riparto, si reintroduce la quota di riparto giacché negli ultimi tre anni non c’era più stato riparto sulla 135 perché le Finanziarie indicavano zero come impegno di spesa. Quindi mi pare che l’attenzione su un settore che giustamente definite importante e che noi, a partire non dalle dichiarazioni del sottoscritto ma dalla mozione politico-programmatica indicata dal Presidente, consideriamo come una delle scelte prioritarie di questo Governo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bugaro.

Giacomo BUGARO. Vice Presidente Agostini è tanto vero quello che lei dice e che noi abbiamo tanto rispetto dei marchigiani che il Consigliere D’Anna ha presentato questo emendamento seguendo alla lettera la relazione dell’Assessore Marcolini quando ha detto che in questa Regione non ci sono contenziosi. Tant’è che l’Upb da cui andrebbe preso il milione e mezzo è la 20815 che recita “per il controllo e per la gestione delle controversie con i creditori”, 5 milioni di euro. Se voi prendete il resoconto dell’altro giorno sull’illustrazione dell’Assessore al bilancio c’è scritto che questa voce praticamente è quasi inesistente, quindi lo abbiamo preso alla lettera. Se il vice Presidente Agostini reputa che questa voce del contenzioso non possa essere toccata, faccia un sub-emendamento e una proposta dove andare a prendere questo milione e mezzo di euro sul quale mi sembra di concordare sia importante per il settore turistico, così risolviamo la questione, senza andare ad intaccare voci importanti e assi portanti del bilancio regionale, perché noi siamo sicuramente oggi forza di opposizione che ci proponiamo di essere e, per seguire le sue parole, forza di governo. Siamo così rispettosi dei marchigiani che andiamo a prendere delle voci che sono troppo largheggianti per alcuni capitoli di spesa e le andiamo a distribuire laddove invece c’è da sostenere con vigore, con forza, con sincerità le attività produttive.

Franco CAPPONI. Chiedo, anche a nome dei Consiglieri Bugaro e D’Anna, la votazione per appello nominale.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione per appello nominale partendo la lettera G.

Michele ALTOMENI. Procedo alla chiama.
Giannini no
Giannotti sì
Lippi sì
Luchetti no
Mammoli no
Massi sì
Mezzolani no
Minardi no
Mollaroli no
Ortenzi no
Petrini no
Pistarelli assente
Procaccini no
Ricci no
Rocchi no
Romagnoli sì
Santori sì
Silvetti sì
Solazzi no
Spacca assente
Tiberi sì
Viventi sì
Agostini no
Altomeni no
Amagliani no
Badiali no
Benatti no
Binci no
Brandoni no
Brini sì
Bucciarelli no
Bugaro sì
Capponi sì
Castelli sì
Cesaroni assente
Ciriaci sì
Comi no
D’Anna sì
Donati no
Favia no

Il Consiglio non approva

PRESIDENTE. Articolo 2. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 4
Emendamento n. 14 dei Consiglieri Spacca, Agostini, Marcolini. Ha la parola l’Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. E’ un problema universalmente riconosciuto, ci sono altri emendamenti della minoranza in tal senso. Si tratta di preservare il pieno svolgimento dei corpi bandistici risolvendo, e rinviando ad una sistemazione legislativa, la programmazione e il rapporto con le Province e i Comuni.
L’emendamento firmato dal Presidente ha questa valenza rassicurativa dovendosi comunque riorganizzare per il futuro, evitando queste confusioni di ruolo, di programmazione e di gestione in materia di orientamento musicale la cui competenza provinciale è stata già sperimentata. L’emendamento ripristina e arricchisce gli stanziamenti stabilendo anche un vincolo di destinazione che nel passato era stato in qualche maniera tradito.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Facciamo anche nostro questo emendamento perché l’avevamo presentato prima della maggioranza che probabilmente non è arrivata neanche entro l’orario di scadenza per presentarlo. Questo era già l’emendamento presentato da Forza Italia quindi lo facciamo nostro ritenendolo una nostra iniziativa, per questo votiamo a favore.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Mammoli.

Katia MAMMOLI. Il mio più che un intervento è una serie di domande e di osservazioni che mi sono posta. Mi sono chiesta come mai improvvisamente questo grande interesse sia da parte dell’opposizione che della Giunta sul problema delle bande. Le bande o i corsi di orientamento musicale rappresentano una grande realtà di carattere popolare, sono una prima realtà per l’avviamento e l’amore nei confronti della musica, è un dato incontrovertibile, su questo sono assolutamente d’accordo. Però volevo capire qualcosa di più perché, torno a dire, trovo questo emendamento abbastanza consistente, trovo una serie di emendamenti da parte dell’opposizione, trovo addirittura da parte dell’opposizione un emendamento in cui si dice a chi poi questi finanziamenti dovranno essere rivolti affinché si ridistribuisca, quindi qualche dubbio mi è venuto al di là del fatto che sicuramente le bande vanno conservate e si deve fare in modo che possano proseguire la loro attività.
Qui la domanda che vorrei porre. E’ vero quello che diceva l’Assessore Marcolini che questi finanziamenti che venivano erogati alle province e che dovevano essere ridistribuiti soprattutto per l’orientamento musicale, non soltanto nei confronti delle bande ma anche dei cori, delle corali, delle scuole di musica e altro, in realtà venivano finalizzati ad altre attività, sempre legate al settore musicale, ma altre attività. E’ vero che in questo periodo tutti questi soggetti hanno fortemente protestato perché mentre facevano un lavoro notevole nei confronti di questo settore su questa problematica bisognava trovare una soluzione. La domanda è, non diamo più finanziamenti alle Province per questi corsi e quindi questo è il finanziamento che sarebbe stato lo stesso che era per le Province, di più non so, e ritorna alla Regione ed è la Regione che gestisce questo finanziamento? O alle province rimangono gli stessi finanziamenti e questa è una aggiunta? Se così fosse vi chiedo ulteriormente come mai questo interesse improvviso.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Viventi.

Luigi VIVENTI. Mi associo alla richiesta fatta dalla collega Mammoli perché obiettivamente anche io sono stato colpito da questo emendamento proposto dalla Giunta. Ne avevo sentito parlare poi non avevo più visto questo emendamento della Giunta, del Presidente e degli Assessori, in effetti oggi manca il “maestro della banda”, però parliamo di banda lo stesso, il “direttore d’orchestra” non c’è però si dice che questa maggioranza "se la canta e se la suona" quindi è evidente che ha bisogno anche dei corpi bandistici per realizzare questo.
Al di là della battuta scherzosa, volevo capire da dove nasce, problema anticipato dalla collega che è stata molto brava nella sua esposizione, questo improvviso innamoramento della Giunta, degli Assessori e del Presidente, per le bande musicali. Se ce lo fate capire ve ne saremo grati.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Nel dicembre 2006 presentai una interrogazione su questa problematica, e come spesso succede le risposte arrivano qualche mese dopo, poi tutti a caccia a prendere la paternità di chi risolve il problema.
Penso innanzitutto che le risposte alle interrogazioni che fanno i Consiglieri, su suggerimento da parte di organizzazioni o semplici cittadini, meritino una risposta più immediata. Abbiamo una serie di interrogazioni che vanno avanti non so da quanto tempo, proposte di legge trattate allo stesso modo, mentre, come è accaduto questa mattina per quanto riguarda il Por, in quattro e quattr’otto si vorrebbero far passare documenti importanti e corposi, e ci vogliono 4, 5, 6, 7, 8, 10 mesi o un anno per avere una risposta ad una interrogazione.
Rivendico se mi permettete di aver segnalato questa situazione alcuni mesi fa senza aver avuto una risposta ma allo stesso tempo per risolvere questo problema bisogna fornire i mezzi per…
Visto che ci sono degli emendamenti mi riconosco su quello che è stato presentato dal Consigliere Capponi perché non dà alle province ma direttamente ai corsi. Penso che sia una cosa importante, da tenere in considerazione, quindi per quanto mi riguarda mi asterrò su questo e voterò a favore del successivo, ricordando ancora una volta che le risposte alle interrogazioni, soprattutto quando evidenziano problematiche importanti che vengono tenute in considerazione anche in fase di bilancio, devono essere date immediatamente.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. Condivido assolutamente la sorpresa dei colleghi per l’improvviso interessamento, improvviso soprattutto nell’elenco degli emendamenti, è stato del tutto a sorpresa.
E’ vero quello che hanno detto i colleghi, che ci sono state delle interrogazioni e mozioni che abbiamo fatto in passato cadute nel vuoto, che la Giunta non ha mai tenuto in considerazione perché su questo tema la disorganizzazione delle competenze tra Regione e Province è totale. Uno degli esempi lampanti è quello che abbiamo detto spesso qua dentro. Conflitti di competenza tra Regione e Provincia, danno della 75, che ha voluto dare alle Province questa competenza, Assessore Marcolini, e poi i nostri direttori di corso di orientamento sono stati tutti disorientati perché le Province hanno investito i soldi sulle sagre delle salsicce e hanno tolto i soldi alle bande e alle corali.
Ora ben venga il finanziamento che viene ripristinato, però attenzione se non si vincolano le Province all’utilizzazione di quei fondi non ci saranno, a mio avviso, tutte le garanzie.
Ho presentato l’emendamento n. 74 con cui si chiede alla Giunta regionale di prestare attenzione alle organizzazioni di sussidiarietà. Se ritenete che ci siano, perché ci sono, su questo non c’è concorrenza e competizione, delle associazioni totalmente rappresentative delle bande e delle corali, diamo i soldi a queste associazioni, concordiamo con loro i criteri, saranno loro, convenzionati con la Regione, a distribuire i fondi. Sarebbe meglio e penso che la Giunta ci debba pensare.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santori.

Vittorio SANTORI. Prendo la parola perché ho sentito poco fa la relazione dell’Assessore Agostini che dava lezioni all’opposizione in relazione all’emendamento presentato dal collega D’Anna. Giustamente faceva rilevare che l’Upb 20815 si tratta di una spesa vincolata, quindi che razza di opposizione facciamo noi che togliamo ad una spesa obbligatoria per metterla in un altro capitolo?! Bene, la stessa cosa è stata firmata dal Presidente Spacca, Agostini, Marcolini proprio con questo emendamento n. 4. Non so che cosa direte voi ai cittadini?!

(Applausi dai banchi dell’opposizione)

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Solazzi.

Vittoriano SOLAZZI. Prendo la parola su questo emendamento solo perché stiamo parlando di musica e quindi vorrei salvaguardare i miei “diritti d’autore” non vorrei che li prendessero soltanto, con grande rispetto, affetto e stima, i firmatari dell’emendamento. Dico questo perché faccio mio questo emendamento, mi pare naturale e scontato, però mi corre l’obbligo fare una precisazione. Avevo presentato in Commissione un emendamento di questo tipo sul finanziamento dei corsi di formazione ed era stato da me ritirato non perché qualcuno mi avesse imposto questo, peraltro se qualcuno mi chiede di fare una cosa sono stimolato a fare il contrario, ma perché mi è stato detto che queste risorse erano comunque previste nel bilancio che andavamo ad approvare, nel plafond del trasferimento dei fondi dalla Regione alla Provincia. Questo mi è stato detto anzi si è aggiunto che rispetto al trasferimento dello scorso anno al netto di altre voci c’era una previsione di trasferimento superiore di 100 mila euro. Mi era stato peraltro anche detto che non era possibile, come io chiedevo, fare una destinazione su questa cifra di trasferimento vincolato alle Province.
Che cosa voglio riaffermare con questo mio intervento, che sono assolutamente favorevole a questo emendamento, che non avevo dubbi che il Presidente Spacca su questo argomento specifico abbia dimostrato, non in questa occasione ma in molte altre occasioni, una forte sensibilità, come è giusto che sia, debbo però biasimare le risposte che vengono date ai Consiglieri in Commissione anche da parte delle strutture preposte, questo è un richiamo formale, perché a distanza di pochi giorni non si possono contraddire risposte che vengono date ad un componente della Commissione.
Per il resto non si può che non essere d’accordo. Non voglio nemmeno enfatizzare, sottolineare, come però sarebbe giusto fare, l’importanza di una attenzione da parte delle Istituzioni nei confronti di tutte quelle associazioni, quei movimenti, quei mille mondi vitali, del volontariato, dell’impegno non finalizzato al raggiungimento di uno scopo di lucro che sono la parte sana di questa società. L’avviamento di giovani alla musica con corsi musicali non è un obolo che diamo a qualcuno per ragioni di clientelismo o altro, è il riconoscimento sempre più forte che dovremmo avere nei confronti di quelle associazioni, di quei momenti di cui questa società marchigiana è ricca ma che spesso non trovano nelle Istituzioni il giusto supporto. Così non è per le bande musicali, di questo ne sono felice. Voterò a favore di questo emendamento ma sottolineo che le strutture non possono cambiare atteggiamento rispetto agli iter burocratici a seconda di chi presenta o fa una domanda, per questa volta transeat ma per il futuro non sarà così.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bugaro.

Giacomo BUGARO. Rinuncio all’intervento, Presidente, perché volevo dire esattamente quello che ha detto il Consigliere Santori.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giannotti.

Roberto GIANNOTTI. Il Consigliere Solazzi pensavo facesse la parte del “trombone” invece devo ricredermi, ha fatto un intervento che condivido in pieno, perché denuncia un costume politico al quale questa maggioranza è affezionata mentre questa minoranza non lo è. In tante occasioni, per esempio, abbiano denunciato il fatto che il bilancio venisse utilizzato per compiere scelte particolari, contributi a pioggia per soddisfare quella o quell’altra clientela politica. L’abbiamo detto e il fatto stesso che oggi questo giudizio venga espresso da un’autorevole esponente della maggioranza, addirittura dal Presidente del gruppo consiliare del Presidente della Giunta ci fa capire che eravamo nel giusto nel giudicare questo costume negativamente.
Riconosciuto questo, prendiamo atto che abbiamo vinto una battaglia al di là di come la si venda, hanno fatto bene i colleghi della CdL a dirlo. Su questo tema, al di là di qualche sensibilità personale che si è manifestata, c’era una posizione netta da parte di tutti i gruppi dell’opposizione, di sostegno concreto a queste attività, questo è il primo dato politico, poi c’è un’altrettanta posizione netta, una chiusura dell’assessorato regionale alla cultura su questa partita, questo è secondo dato politico, terzo dato politico è che ci è voluta la mediazione del Presidente della Giunta e dell’Esecutivo per cercare di portare una scelta che se cercava di spiazzare l’opposizione non ci è riuscita. L’opposizione non è spiazzata, dice che è soddisfatta di aver vinto questa battaglia perché comunque risorse fondamentali per le attività dei corsi musicali sono in questo modo inserite in bilancio. C’è una nota di distinzione tra la maggioranza e la minoranza, voi siete statalisti e noi non lo siamo. Voi proponete di dare i soldi alle Province noi proponiamo di dare i soldi ai soggetti che fanno queste cose. Smettetela! (…) Lei che non è ancora uomo potere, sa meglio di me che le mediazioni politiche fanno il male della cultura come dell’ambiente. Quando è un Presidente della Provincia, rosso di casacca, che gestisce questo rapporto, cioè, per essere chiari, noi sappiamo che spesso in agricoltura il costo del prodotto aumenta sul mercato per le intermediazioni, qui è uguale, aumenta il peso dell’intermediazione perché spesso c’è una influenza negativa. Quindi la scelta di valore fondamentale che diciamo e che ben vengano questi soldi ma diamoli direttamente ai soggetti. In questo senso abbiamo presentato un sub-emendamento a questo emendamento che vi sfidiamo a votare.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Brevissimo intervento perché richiamato non soltanto dagli interventi dell’opposizione ma anche da quelli della maggioranza. Sinceramente non capisco, o meglio lo capisco politicamente, il motivo di disappunto dato che sia dalla maggioranza che dall’opposizione nel merito c’è una convergenza. Vorrei dare atto al Consigliere Solazzi che la sua ricostruzione è corretta, le conclusioni ovviamente sono comprensibili ma non condivisibili, sono stato testimone perché a quella seduta ho partecipato ed è vero esattamente la ricostruzione che fa quindi che è stato proponente di un emendamento di sostanza identica a questo. Il problema che è sopraggiunto, quello che istituzionalmente rappresenta la contraddizione, come veniva individuato oltre che dal Consigliere Solazzi anche dalla Consigliera Mammoli, era quello della legge n. 75, quella in base alla quale le risorse in materia di orientamento musicale vengono assegnate alle Province. Era l’incertezza del rendiconto dello scorso anno che ha sopravanzato il problema della correttezza istituzionale a cui si è richiamato giustamente il Consigliere Solazzi. Quindi eccezionalmente per quest’anno si è fatto questo vincolo di destinazione che veniva richiamato poco fa, rinviando ad una più trasparente e rispettosa previsione di legge la prospettiva futura. Ma per dovere di ricostruzione agli emendamenti presentati ce ne stava uno che aveva avviato la discussione nella seconda Commissione, quello presentato dal Consigliere Solazzi, quindi questa non è una incursione della Giunta nell’attività del tutto legittima e del tutto anticipatrice di quello che è poi stato il risultato finale, e che la rendicontazione e l’indirizzo dello stanziamento aggiuntivo non veniva ritenuto accertabile durante il percorso fino alla destinazione.
Questo è il motivo effettivo dell’emendamento della Giunta, spero abbia risposto alle preoccupazioni sia della maggioranza che della minoranza. Lo stanziamento è esattamente quello previsto anche dalla minoranza.

PRESIDENTE. E’ stato presentato un sub-emendamento dei Consiglieri Giannotti, Bugaro, Capponi con il quale si intende sostituire “contributi alle province” con “contributi alle singole associazioni”.
Ha la parola il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Con tutto il rispetto della discussione su questo punto, mi sembra che demandare contributi finalizzati da parte della Regione alle singole organizzazioni o corpi bandistici appesantisca il tutto perché la Regione non dovrebbe gestire. Su questo punto, invece, si riappropria di una forma di gestione del tutto impropria, che non serve, perché le Province non sono degli elementi di cui diffidare ma fanno parte del sistema degli enti locali, quindi non capisco questa necessità neocentralistica proposta proprio da chi vuole liberalizzare, è un atteggiamento del tutto improprio.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Mi ha stimolato l’intervento del Consigliere Procaccini. Noi non siamo contro il federalismo ma quella definizione che c’è nell’emendamento non rende certo il trasferimento dei fondi dalla Regione attraverso la Provincia agli effettivi destinatari, questo è il nostro cruccio. E’ soltanto per questo che abbiamo presentato questo emendamento in modo che sia la Regione, rispetto alla normativa che, tra l’altro, gestiva precedentemente, a uniformarsi alle associazioni accreditate che hanno una specifica attitudine e storia rispetto a questo discorso e non ai soliti giochetti che si fanno quando si gestiscono le risorse pubbliche.

PRESIDENTE. Sub-emendamento 014. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 14. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Sub-emendamento 015. Decaduto.
Emendamento 15. Decaduto
Emendamento 16. Decaduto.
Emendamento 17. Decaduto
Emendamento n. 18 del Consigliere Massi. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 19 del Consigliere Bugaro. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 20 del Consigliere Capponi che ha la parola.

Franco CAPPONI. Questo emendamento è conseguente all’approvazione nel programma di promozione turistica 2007 di un emendamento che era stato accolto che introduceva il concetto che l’associazione rievocazioni storiche per le Marche, che è una associazione che associa le rievocazioni storiche tra le più importanti, dalla Quintana di Ascoli alla Disfida del bracciale, a tutte le 33 che posso anche elencare: Acquaviva, Ascoli, Cagli, Caldarola, Camerino, Cingoli, Corinaldo, Corridonia, Fabriano Fermignano, Fermo, Filottrano, Jesi, Magliano, Mondavio, Montecassiano, Monterubbiano, Offagna, Piandimeleto, San Ginesio, San Severino, Sant’Elpidio a Mare, Serra Sant’Abbondio, Servigliano, Tolentino, Treia e Urbino. Tutte queste associazioni di rievocazione storica sono associate in una organizzazione che è l’Anrs. Ritengo che in base all’emendamento che è stato approvato dall’aula all’unanimità ci potesse essere anche un minimo di riconoscimento per la funzionalità di questa associazione che ho quantificato in 10 mila euro, una cifra minimale, un segno per riconoscere a questa associazione una funzione di raccordo tra le associazioni per le rievocazioni storiche nelle Marche.

PRESIDENTE Ha la parola il Consigliere Giannotti.

Roberto GIANNOTTI. Questo emendamento, secondo me, dà l’occasione al Consiglio di esprimere una valutazione su due scelte importanti della Regione. Una che riguarda un settore significativo dell’associazionismo culturale non riconosciuto abbastanza nelle scelte di politica culturale di questa Regione che pur rappresenta per la sua valenza storica una risorsa importante del nostro patrimonio culturale. Mi meraviglia che da parte della Giunta regionale, del vecchio o del nuovo Assessore, non si sia messo in moto un meccanismo virtuoso che consenta di sostenere iniziative che hanno una valenza storica, una valenza cultura, una valenza turistica di primo piano. La Quintana di Ascoli, il Palio della rana di Fermignano, il Palio del Duca di Urbino, tutte queste manifestazioni, che fra l’altro coinvolgono buona parte delle popolazioni locali, meritano un’altra attenzione.
Il percorso di un riconoscimento legislativo è stato proposto dal gruppo di Forza Italia con una specifica proposta di legge. C’è un atto preciso del nostro gruppo che chiede di destinare un po’ di risorse finanziarie della cultura a questa opportunità, una proposta che è stata cestinata dalla chiusura politica di questa maggioranza e che continua ad essere osteggiata. Questa è l’occasione per ribadire l’importanza di questo passaggio e anche l’occasione per ribadire, non me ne voglia la Consigliera Mollaroli, che questo emendamento ha anche un intento moralizzatorio, perché i soldi che proponiamo di destinare alle rievo-cazioni storiche, quindi alla cultura e alla promozione, chiediamo di toglierli alle iniziative di comunicazione istituzionali di questa Giunta, che sono una aberrazione. Non è possibile che questa Giunta regionale si regga solo sulla campagna promozionale sui giornali, pochi fatti, poche riforme, molte tasse, molti debiti, fallimento nel campo della sanità, ma paginoni sui giornali per dire che sono bugie quelle che dice l’opposizione sull’Ersu per poi dimostrarsi contrari perché noi abbiamo sventato il complotto, per dire quando la sanità va bene quando i cittadini sanno che non va bene. Solo oggi ho denunciato che per fare una mammografia all’Ospedale di Pesaro ci vogliono nove mesi, è una cosa scandalosa! Questa maggioranza deve vergognarsi! Questa mattina ho presentato una interrogazione con una richiesta fatta da una paziente che ha avuto la prenotazione per una mammografia tra nove mesi, si fa in tempo a morire in nove mesi se uno ha veramente un tumore. Smettete di fare propaganda sui giornali e fate le cose così avrete necessità di ricorrere alla propaganda istituzionale. Il fatto di aver tolto i soldi per le rievocazioni storiche dalla campagna istituzionale della Giunta è un invito alla trasparenza e alla moderazione.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Mollaroli.

Adriana MOLLAROLI. Volevo fare alcune precisazioni su questa questione che come sappiamo ha a che fare con alcune tradizioni della nostra regione, con la cultura popolare e folcloristica che merita tutta l’attenzione dovuta. Mi pare, Consigliere Capponi, che nel piano di promozione turistica che abbiamo approvato in Consiglio, sia stata prevista proprio una misura di sostegno con un vostro emendamento. Il sostegno alle manifestazioni va bene, credo quella sia la sede naturale, il sostegno alle associazioni, quale mi pare di evincere da questa vostra richiesta, non è così prioritaria. Per queste manifestazioni credo sia già previsto, chiederei a lei che ha fatto l’emendamento l’altra volta, e all’Assessore, di precisare questo, perché le manifestazioni vanno sostenute, se passano sotto le risorse che vengono destinate alle pro loco, che spesso attivano queste manifestazioni, o se vanno alle associazioni, ma per le manifestazioni non per il mantenimento delle associazioni.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Intervengo perché sono stato direttamente coinvolto. L’emendamento che abbiamo proposto era in merito ad una misura prevista nel piano di promozione del turismo della Regione Marche che riguardava manifestazioni di tradizioni storiche e rievocazioni. Non era previsto un coordinamento di queste iniziative e, anche su sollecitazione perché come presidente di una rievocazione partecipo a questa associazione, avevamo chiesto che l’associazione marchigiana rievocazioni storiche, che già esiste, che associa 35 tra le più importanti manifestazioni di rievocazioni storiche delle Marche, coordinasse queste iniziative soprattutto per agevolare degli scambi tra associazioni, non favorire la sovrapposizione tra le iniziative, dare un immagine delle Marche che vivono 365 giorni l’anno dietro a queste iniziative. Quindi l’associazione fa il raccordo di tutte queste iniziative. Quello che prevede il piano di promozione turistica è il finanziamento eventuale alle manifestazioni, questo era un contributo all’associazione affinché possa funzionare e svolgere questo ruolo, altrimenti non avrebbe risorse per poterlo fare. Ritengo che sia una cosa importante e strategica che anche privatamente queste associazioni possano organizzarsi per offrire un prodotto rafforzato, perché molte di queste possono, agendo insieme, facendo programmi insieme, rafforzare la loro immagine e la loro proposta e soprattutto far sì che all’interno delle Marche ci sia un interscam-bio di attenzioni e partecipazione. Se non promuoviamo queste iniziative rischiano di rimanere all’interno di ogni singolo ambito ad eccezione di quelle che hanno un respiro eccezionale come la Quintana o altre. Quindi è un discorso per stimolare ancor di più un raccordo con una cifra che è simbolica ma è un riconoscimento al potenziamento di questa funzione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Tiberi.

Oriano TIBERI. Chiedo, anche a nome dei Consiglieri Ciriaci e Santori, la votazione per appello nominale.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione per appello nominale partendo la lettera F.

Michele ALTOMENI. Procedo alla chiama.
Favia assente
Giannini no
Giannotti sì
Lippi sì
Luchetti no
Mammoli no
Massi sì
Mezzolani no
Minardi no
Mollaroli no
Ortenzi no
Petrini no
Pistarelli assente
Procaccini no
Ricci no
Rocchi no
Romagnoli sì
Santori sì
Silvetti sì
Solazzi no
Spacca no
Tiberi sì
Viventi assente
Agostini no
Altomeni no
Amagliani no
Badiali no
Benatti no
Binci no
Brandoni no
Brini assente
Bucciarelli no
Bugaro sì
Capponi sì
Castelli sì
Cesaroni sì
Ciriaci sì
Comi no
D’Anna sì
Donati no

Il Consiglio non approva

PRESIDENTE. Emendamento n. 21 del Consigliere Bugaro che ha la parola.

Giacomo BUGARO. Questo è un emendamento di semplice comprensione che mi auguro trovi accoglimento visti i precedenti. Nel corso degli scorsi anni questi interventi e questi finanziamenti sono già stati concessi ai Comuni per volere della maggioranza, quindi ritengo che su quel solco questo emendamento possa essere inserito perché mi sembra un fatto non solo di equità ma di riconoscimento ad una località che è lustro e vanto di tutta la regione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. L’emendamento raccoglie l’indicazione non riferita solo al Comune in oggetto ma di una richiesta più diffusa anche sul territorio delle Marche di questo problema, cioè di caratterizzare alcune realtà rispetto a un certo tipo di turismo quindi la valorizzazione attraverso il riconoscimento di questo tipo è comunque utile. Chiedo al Consigliere Bugaro di ritirarlo in modo tale che si possa, in breve tempo, magari anche prima dell’estate, realizzare una verifica di queste esigenze su base regionale, attraverso un atto di programmazione specifico con cui risolvere questo problema. E’ interessante l’emendamento ma è riferito ad una singola realtà e forse le esigenze su questo tema sono a livello Marche più vaste.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bugaro.

Giacomo BUGARO. Sono disponibile a ritirare l’emendamento solo se un esponente della Giunta dichiari che questo tipo di richiesta verrà in futuro accolta in altri atti, in assestamento di bilancio. Il Vice Presidente Agostini penso sia la persona più indicata perché ha anche la delega al turismo. Quindi sono disponibile ad accogliere l’invito del collega Ricci solo se l’Assessore Agostini si impegna personalmente, nel corso degli atti che il Consiglio dovrà approvare durante l’anno, ad inserire quanto richiesto da questo tipo di emendamento.

PRESIDENTE. Ha la parola il Vice Presidente Agostini.

Luciano AGOSTINI. Se il Consigliere Bugaro ritiene di dover ritirare l’emendamento e affrontare questa questione in un atto di programmazione più generale mi trova assolutamente d’accordo e stavo anche pensando con quale atto potermi impegnare.

PRESIDENTE. Emendamento n. 21. Ritirato.
Emendamento n. 22 del Consigliere Bugaro. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 23 del Consigliere Bugaro. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 24 del Consigliere Massi. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 25 del Consigliere Santori. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 26 del Consigliere Bugaro. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 27 del Consigliere Bugaro. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 28 del Consigliere Bugaro. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 29 del Consigliere Bugaro. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 30 del Consigliere Bugaro. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 31 del Consigliere Bugaro. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 32 del Consigliere Bugaro. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 33 del Consigliere Bugaro. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Sub-emendamento n. 034 del Consigliere Procaccini che ha la parola.

Cesare PROCACCINI. Solo per una precisazione. Sarebbe più corretto dire che l’acquisizione delle quote sarà fatta dalla Regione Marche poi è ovvio che dal punto di vista tecnico, formale e istituzionale, sarà la Giunta regionale a farlo. In secondo luogo parlare di nuova compagine società Quadrilatero perché c’è una nuova compagine societaria.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. E’ un argomento, questo della nuova o vecchia Quadrilatero, che abbiamo già discusso in questo Consiglio regionale addirittura con un emendamento votato dalla stragrande maggioranza dei Consiglieri. E’ pregiudiziale questo discorso della nuova compagine sociale della Quadrilatero perché non è vero, la compagine societaria Quadrilatero è la stessa di prima, non è modificata, quindi ritengo che debba rimanere la vecchia descrizione. Siamo contrari a questo emendamento e favorevoli, certamente con una critica, all’emendamento di riferimento sul quale interverrò successivamente.

PRESIDENTE. Sub-emendamento n. 034. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Emendamento n. 34 degli Assessori Marcolini e Petrini. Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Ritengo gravissimo questo emendamento da parte della Giunta, un emendamento presentato all’ultimo secondo o probabilmente fuori tempo massimo per la presentazione, su un argomento così importante e strategico come è la Quadrilatero, dopo che abbiamo parlato per mesi e mesi della partecipazione della Regione al capitale della società Quadrilatero, dove il Presidente Spacca è venuto qui ad assicurarci questa partecipazione, questa attenzione, questo rinnovato senso di responsabilità della Regione dopo che per anni si era perso nei meandri della lotta politica contro la Quadrilatero, contro l’infrastrutturazione delle Marche e oggi, perché al governo abbiamo un’altra compagine, si aderisce alla Quadrilatero. Eravamo d’accordo ma il fatto gravissimo è che se si è ricorso al finanziamento di questa posta soltanto con un emendamento all’ultimo secondo, questo significa e dimostra l’attenzione che ha la Regione, il Presidente e la Giunta, rispetto ai problemi infrastrutturali di questa Regione.

PRESIDENTE. Chiedo scusa al Consiglio, ho commesso un errore procedurale, nel senso che una volta approvato il sub-emendamento la discussione doveva intendersi già avvenuta.
Emendamento n. 34 così come subemendato. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

PRESIDENTE. Emendamento n. 35 dei Consiglieri Massi e Castelli. Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. L’emendamento è volto a mettere a disposizione nuove risorse per l’acquisto e l’ammodernamento di ambulanze, automediche, nelle diverse zone sanitarie. La riflessione che voglio sollecitare su questo argomento con questo emendamento è la seguente. La Regione non può pensare che siano sempre e solo le fondazioni private a sostenere questo settore e questa tecnologia. Finora è stato così, è andata bene, però si sa che a queste fondazioni oggi si sollecitano anche altri interventi, macchinari sempre più specializzati, tecnologie avanzate, invece per quanto riguarda il pronto soccorso, il 118, la Regione pensa che questi fondi ci saranno ancora e per sempre. Credo che, lo dico soprattutto agli amici della sinistra che puntano sempre alla programmazione regionale e dell’ente pubblico, almeno in questa materia sia necessario che la Regione si riappropri della propria capacità di programmazione e di finanziamento diretto. Quindi l’emendamento è volto a questo perché le segnalazioni che sono arrivate anche da associazioni di volontariato portano a sottolineare questa esigenza improrogabile.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Voterò contro perché non è questa la sede e perché ritengo non sia possibile intervenire in tutte le direzioni e in tutti i settori in cui c’è bisogno. Non è presente l’Assessore alla sanità ma voglio comunque evidenziare la necessità oggettiva che hanno le automediche, per esempio ad alcune che hanno 250 mila chilometri è successo non poter raggiungere a volte i punti di soccorso. Volevo quindi condividere l’evidenziazione del bisogno segnalato dai colleghi Consiglieri Massi e Castelli.

PRESIDENTE. Emendamento n. 35. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Sub-emendamento n. 036 del Consigliere Capponi che ha la parola.

Franco CAPPONI. Vorrei illustrare il sub-emendamento e l’emendamento. Il sub-emendamento è solamente per l’individuazione della Upb a cui tendevamo mettere a carico questa copertura finanziaria.
Con questo emendamento vogliamo prenderci carico del problema delle Comunità montane che hanno in molti casi i servizi associati di gestione del servizio custodia e cura dei cani randagi, mentre molti altri comuni si affidano con convenzioni associazioni o a strutture privatistiche. La legge regionale non ha dato i frutti sperati soprattutto perché da parte delle Asl e probabilmente del servizio sanitario della Giunta regionale non è stato dato l’input giusto, le strutture giuste e le strumentazioni adeguate per poter addivenire al tatuaggio di tutti i soggetti presenti sul territorio marchigiano. Questo ha generato dal 1999 al 2005, vi faccio vedere un grafico che riguarda una provincia, un aumento esponenziale del 600% del costo di gestione di questo servizio che grava esclusivamente sui Comuni, tra l’altro con una formula assolutamente ingiusta, nel senso che chi ha sensibilità e chi ha servizi di vigilanza sul territorio che funzionano questi randagi vengono catturati, dove invece questi servizi non funzionano i randagi non vengono catturati.
C’è anche un comportamento particolare del soggetto che abbandona i cani perché per l’abbandono del cane si scelgono posti ad alta attrazione turistica, soprattutto il territorio montano, perché si pensa che l’animale trovi un habitat naturale che gli possa consentire una sopravvivenza di tipo naturalistico.
Questo fatto è gravissimo perché la Giunta regionale non se ne è fatta carico mai, né di rivedere la legge, né di rivedere come erano le dinamiche sul territorio né i costi che cominciavano ad incidere nei bilanci dei comuni. Vi assicuro che in alcuni Comuni il costo per la cura e la custodia dei cani randagi supera il costo sociale destinato agli anziani, comincia a superare alcuni servizi sociali importanti. Quindi bisogna che ci preoccupiamo di trovare una soluzione a questo problema, non che non dobbiamo perseguire i nostri obiettivi ma dobbiamo vedere se la macchina funziona.
Secondo me il danno maggiore è stato causato dalla inappropriatezza degli strumenti che sono messi a disposizione sul territorio per la marcatura e l’individuazione soprattutto della razza canina.
Rispetto ai 3 milioni di euro che si spendono nelle Marche per la custodia dei cani randagi, bisogna che la Regione Marche prenda atto di questo fenomeno e trovi una soluzione.
Abbiamo fatto un’indagine a tappeto su tutto il territorio, abbiamo una proposta in itinere perché è molto complessa, però riteniamo che in questo momento si debba intervenire a sostenere il peso che gravita sui Comuni soprattutto per generare una perequazione di peso tra i Comuni, perché come abbiamo visto i Comuni della costa più numerosi hanno meno cani sopra le spalle, mentre ce l’hanno tutti i Comuni piccoli della montagna, magari cani che sono stati abbandonati dai cittadini del mare e delle città più popolose.
Quindi questo fondo interviene soprattutto ad ammortizzare un po’ il peso a carico di tutti e non solamente di alcuni. Questa è una proposta di buon senso, pensiamo di poter dare un contributo soprattutto per aprire un discorso su questo tema che attualmente mi sembra sia sotto tono ed è sottovalutata la portata del fenomeno di cui stiamo parlando.
Vi chiedo su questo una prima minima attenzione e poi costruire un nuovo percorso di revisione del funzionamento della legge che diventi molto più armonica come peso sui soggetti del territorio.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Non si prende mai in considerazione di chi dovrebbe pensare alle finanze regionali, ci si pone il problema delle finanze dei Comuni, delle finanze delle Province, delle finanze di tutti, tranne di quelle regionali.
Detto questo, il problema esiste, soprattutto nelle zone di montagna c’è il problema dell’abbrancamento che addirittura in qualche caso ha minacciato la sicurezza personale. La spesa per la lotta contro il randagismo deve avvenire proprio su base culturale oltre che sulla base finanziaria. Voglio rilevare come i Comuni spendono già molto, il Comune di Cagli ogni anno spende 800 milioni, è stimabile, in linea con quanto detto, che i Comuni di tutta la montagna spendano attorno a 3 milioni. Noi alimentiamo l’attività dei Comuni con i fondi globali che rimangono invariati, siamo a 109 milioni nel 2007 rispetto a 109 milioni del 2006. Condivido però la necessità di riconsiderare una battaglia integrata contro il randagismo e per l’educazione per l’allevamento e per la cura domestica degli animali d’affezione, perché mentre c’è una esplosione dell’acquisto, spesso mercificato, degli animali da affezione, c’è una esplosione che nega questo atteggiamento di attenzione verso i pet, verso i piccoli animali domestici, con un più grave abbandono.
C’è bisogno di ragionare insieme alle Province e insieme ai Comuni con un atto di indirizzo e anche un controllo, tramite il Corpo forestale dello Stato e le guardie municipali, che riaffermi regionalmente, magari riuscendo ad indirizzare delle risorse aggiuntive dai capitoli che indirizziamo per il presidio del territorio, per la valorizzazione che è stata indicata di quel complesso di beni paesaggistici, culturali e turistici che costituiscono una pre-condizione per lo sviluppo delle aree interne.

PRESIDENTE. Sub-emendamento n. 036. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

PRESIDENTE. Emendamento n. 36 del Consigliere Capponi. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

PRESIDENTE. Emendamento n. 37 del Consigliere D’Anna che ha la parola.

Giancarlo D’ANNA. Adesso ci sono una serie di emendamenti che, a differenza di prima che riguardavano tutte le province, ora vogliono focalizzare l’attenzione su alcune realtà.
Questo emendamento propone di dare un contributo ad uno dei teatri più importanti dal punto di vista storico della nostra regione, il Teatro della Fortuna di Fano che, come saprete, negli scorsi anni è stato inaugurato dopo decenni di chiusura, ha iniziato un percorso nuovo, prima con l’amministrazione di centro-sinistra, oggi con la nuova amministrazione. E’ un teatro vivace, frequentato, molto attivo. Credo che questa cifra assolutamente poco significativa voglia dimostrare una maggiore attenzione della Regione a questa che viene spesso denominata la terza città delle Marche ma che non lo è come attenzione e come presenza della Regione. Quindi è un emendamento sul quale c’è poco da discutere se non da votarlo per dare un segnale di attenzione a una realtà storica come quella del Teatro della Fortuna di Fano.

Franco CAPPONI. Chiedo, anche a nome dei Consiglieri D’Anna e Romagnoli, la votazione per appello nominale.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione per appello nominale partendo la lettera M.

Michele ALTOMENI. Procedo alla chiama.
Mammoli no
Massi sì
Mezzolani no
Minardi no
Mollaroli astenuta
Ortenzi no
Petrini no
Pistarelli assente
Procaccini no
Ricci no
Rocchi no
Romagnoli sì
Santori sì
Silvetti assente
Solazzi no
Spacca no
Tiberi sì
Viventi assente
Agostini no
Altomeni no
Amagliani no
Badiali no
Benatti no
Binci no
Brandoni no
Brini assente
Bucciarelli no
Bugaro sì
Capponi sì
Castelli sì
Cesaroni sì
Ciriaci sì
Comi no
D’Anna sì
Donati no
Favia no
Giannini no
Giannotti sì
Lippi sì
Luchetti no

Il Consiglio non approva

PRESIDENTE. Emendamento n. 38 del Consigliere D’Anna che ha la parola.

Giancarlo D’ANNA. Innanzitutto con rammarico vedo che sul Teatro della Fortuna, uno dei teatri più importanti della nostra regione, non c’è stata, nemmeno da parte della provincia di Pesaro Urbino, l’attenzione dovuta. Mi auguro invece che ci sia per quanto riguarda il carnevale che da sempre, quest’anno in modo particolare, è riuscito a galvanizzare l’attenzione di circa 200 mila persone. Credo sia uno strumento promozionale molto importante per la nostra regione che riesce ad attirare l’attenzione anche dei media nazionali, come è accaduto con diversi telegiornali nazionali, è un impegno notevole perché le amministrazioni che si sono susseguite nel corso degli anni hanno fatto dei grossi investimenti per la struttura che ospita i nuovi capannoni dei carri di carnevale e per le strutture stesse portanti dei carri che non venivano fatte da sempre. E’ una manifestazione che continua a crescere nel corso degli anni e, ripeto, nelle ultime domeniche ha attirato ospiti dalle 70 alle 80 mila persone per manifestazione, con una grossa soddisfazione anche degli operatori turistici e commerciali che hanno visto gli alberghi pieni durante queste giornate. E’ evidente anche il ruolo promozionale della manifestazione visto che sono arrivate nelle Marche, nella fattispecie a Fano, pullman da tutta Italia, c’è stata una presenza consistente di delegazioni di città estere gemellate non solo con Fano. Credo quindi che le risorse che ogni anno vengono date al carnevale di Fano sono misere rispetto all’impegno e soprattutto rispetto ai risultati numerici che quest’anno si sono confermati e cresciuti.
Questa è una manifestazione a livello regionale molto importante non solo numericamente ma anche per quanto riguarda la cultura popolare e tradizionale. Quindi un segnale forte va dato da questa Assemblea per riconoscere ai maestri carristi e alla tradizione del carnevale più antico d’Italia il ruolo che si merita e non elemosinare di anno in anno 15 o 20 mila euro che non sono nemmeno sufficienti a pagare metà di un carro.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Mollaroli.

Adriana MOLLAROLI. Penso che questa manifestazione meriti da parte della Regione attenzione. Una attenzione che nel corso degli anni c’è sempre stata anche se non ha trovato mai una formula e una sistemazione definitiva all’interno dei bilanci di questa Regione. Nel corso degli anni c’è stato un impegno a volte nel bilancio della cultura a volte in quello del turismo. Trovare una sistemazione da parte della Regione che possa far riconoscere e sostenere questa iniziativa mi sembra un atto dovuto.
Vorrei sapere dall’Assessore al turismo, che nell’anno 2006 ha messo a disposizione 15 mila euro per questa manifestazione, se mantiene un impegno anche per il 2007, e quale potrà essere questo impegno. Già il Consigliere D’Anna ha descritto le caratteristiche di questa manifestazione, la sua importanza storica e il suo rilievo turistico ed economico.
Più volte ho sollecitato all’amministrazione comunale di Fano a mettere intorno a un tavolo l’amministrazione regionale, quella provinciale, per cercare di capire che cosa di rilevante e di significativo può fare la Regione Marche all’interno di quella manifestazione, perché possano essere evitati sostegni generici e la Regione possa trovare una sua caratterizzazione. Su questo da parte dell’amministrazione comunale non c’è stato l’impegno dovuto, tant’è che più volte è stata sollecitata. Proprio ieri ho avuto l’occasione di parlarne con la presidente dell’ente manifestazione chiedendole di sopperire alla carenza dell’amministrazione comunale, di farsi lei promotrice di un incontro che veda coinvolti gli enti locali, Comune, Provincia e Regione, per cercare di capire che cosa serve davvero a questa manifestazione e che cosa possono fare enti significativi come la Regione.
Vorrei sapere qui dall’Assessore al turismo se si impegna in questo senso, ascolterò bene le sue parole e mi regolerò sul voto dopo questo. Non credo assolutamente che la Regione possa chiudere gli occhi di fronte ad una manifestazione di così forte tradizione e di così forte popolarità. La manifestazione ormai ha dettagli e caratteristiche straordinarie, dal coinvolgimento delle scuole, al mondo degli operatori turistici, nuove manifestazioni anche di carattere artistico, nelle tre giornate della tradizionale sfilata, ovviamente non solo queste, vengono oltre 70 mila persone. Credo sia un fatto rispetto al quale la Regione Marche non può chiudere gli occhi.
Quindi vorrei ascoltare le parole dell’Assessore al turismo, anche quelle dell’Assessore alla cultura, entrambi possono essere coinvolti, anche il Presidente della Regione se vuole potrà intervenire. Rispetto a questo mi regolerò sul voto dell’emendamento. Mi auguro comunque di avere risposte convincenti di impegno su una manifestazione tra le più significative della nostra regione.

Presidenza del Vice Presidente
David Favia

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giannotti.

Roberto GIANNOTTI. Concordo pienamente con l’iniziativa del Consigliere D’Anna, anzi se me lo avesse detto avremmo potuto, con il Consigliere Tiberi, rafforzare l’autorevolezza dell’emendamento, ma questo non cambia. Voglio confermare che Forza Italia condivide questa impostazione per tutte e tre le proposte emendative che sono state presentate. Secondo me abbiamo chiesto poco perché quelle istituzioni culturali meriterebbero molto di più, questo vale per il Teatro della Fortuna, una delle risorse più significative nel patrimonio dei teatri regionali, vale per le rievocazioni di cui abbiamo parlato prima. Siamo per un atto legislativo che codifichi un intervento concreto. Cerchiamo di spendere meno, passatemi il termine, per le “pataccate”, per le tante cose superflue e inutili e destiniamo più risorse agli interventi nel campo della salvaguardia delle tradizioni storiche e culturali del nostro territorio. Qui c’è una grossa sfida tra l’effimero e il reale, noi siamo per il reale, per riconoscere la nostra storia, per valorizzare la nostra identità, per fare memoria delle tradizioni che questa grandissima regione ha e produce. Questo vale anche per il carnevale di Fano, hanno detto bene i colleghi D’Anna e Mollaroli, che ha una valenza di promozione turistica indiscutibile. Credo sia uno degli eventi, insieme al Rof – non me se ne voglia – che ha un maggiore impatto con l’opinione pubblica per la partecipazione e per il ruolo dei media.
Chiedere quindi un rafforzamento dell’intervento regionale, una assunzione di responsabilità diversa della Regione, è cosa giusta. Mi augurerei che l’Assessore Minardi, in un soprassalto di responsabilità, si alzi in piedi e dica che è d’accordo che questo emendamento vada recepito. Questo emendamento va recepito, Consigliera Mollaroli capisco la sua difficoltà, quella di chiedere e di non ottenere, poi non è facile andare a dire ai cittadini di Fano “io ero d’accordo però i miei compagni di partito…” anche perché lo dovrà giustificare. Noi vorremmo invece che i Consiglieri Ricci e Mollaroli, almeno quelli della provincia di Pesaro, votassero favorevolmente.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Agostini.

Luciano AGOSTINI. Non sarei intervenuto se la Consigliera Mollaroli non mi avesse tirato per i pochi capelli che mi sono rimasti! Sono assolutamente contrario a questo tipo di emendamento, come lo ero quando avevo la delega al bilancio la scorsa legislatura, perché non si può organizzare un bilancio con una serie di interventi, come direbbe il collega Marcolini, puntiformi.
Il bilancio è fatto per le leggi di spesa, è fatto per organizzazione finanziaria sui programmi, e nell’ambito dei programmi settoriali, nell’ambito delle leggi di spesa, si organizzano e si tengono in considerazione, come è stato sempre tenuto in considerazione, in questo caso, il carnevale di Fano, tutti sanno quanto tengo alle manifestazioni di carnevale. Quindi vedremo, nell’ambito dei rispettivi programmi, come è stato fatto ogni anno, di tenere in considerazione le manifestazioni più importanti, quelle che dal punto di vista della promozione turistica hanno un riscontro in termini di arrivi e di presenze turistiche.

Giancarlo D’ANNA. Chiedo, anche a nome dei Consiglieri Romagnoli e Capponi, la votazione per appello nominale

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione per appello nominale partendo dalla lettera A.

Michele ALTOMENI. Procedo alla chiama.
Agostini no
Altomeni no
Amagliani no
Badiali no
Benatti no
Binci no
Brandoni no
Brini assente
Bucciarelli no
Bugaro sì
Capponi sì
Castelli sì
Cesaroni sì
Ciriaci sì
Comi no
D’Anna sì
Donati no
Favia no
Giannini no
Giannotti sì
Lippi sì
Luchetti no
Mammoli no
Massi assente
Mezzolani no
Minardi no
Mollaroli astenuta
Ortenzi no
Petrini no
Pistarelli assente
Procaccini no
Ricci no
Rocchi no
Romagnoli sì
Santori sì
Silvetti assente
Solazzi assente
Spacca no
Tiberi sì
Viventi assente

Il Consiglio non approva

PRESIDENTE. Emendamento n. 39 del Consigliere D’Anna. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

PRESIDENTE. Sub-emendamento n. 040 del Consigliere Capponi. Ha la parola la Consigliera Ciriaci.

Graziella CIRIACI. Voglio sostenerlo perché all’interno sono menzionati lo Sferisterio, le Muse e il Rossini Opera festival. Volevamo segnalare anche la presenza del Teatro di Fermo che comunque ha stagioni di lirica e di prosa interessanti, ultimamente ha anche la possibilità di qualificarsi come teatro provinciale. Chiediamo quindi un sostegno, un inserimento all’interno di questo progetto perché possa essere sostenuto anche economicamente.

Franco CAPPONI. Chiedo, anche a nome dei Consiglieri Bugaro e Ciriaci, la votazione per appello nominale.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione per appello nominale partendo dalla lettera A.

Michele ALTOMENI. Procedo alla chiama.
Agostini no
Altomeni no
Amagliani no
Badiali no
Benatti no
Binci no
Brandoni no
Brini assente
Bucciarelli no
Bugaro sì
Capponi sì
Castelli sì
Cesaroni sì
Ciriaci sì
Comi no
D’Anna sì
Donati no
Favia no
Giannini no
Giannotti sì
Lippi sì
Luchetti no
Mammoli no
Massi sì
Mezzolani no
Minardi no
Mollaroli assente
Ortenzi sì
Petrini no
Pistarelli assente
Procaccini no
Ricci no
Rocchi assente
Romagnoli sì
Santori sì
Silvetti assente
Solazzi assente
Spacca no
Tiberi sì
Viventi assente

Il Consiglio non approva

Presidenza del Presidente
Raffaele Bucciarelli

PRESIDENTE. Emendamento n. 40 dei Consiglieri Capponi e Bugaro. Decaduto.
Emendamento n. 41 del Consigliere Capponi che ha la parola.

Franco CAPPONI. Sarò brevissimo perché questo emendamento è conosciuto, è la terza volta che lo presento, Ritengo che l’iniziativa che abbiamo svolto soltanto per il primo anno sia riuscita quindi c’è condivisione della Federazione calcio femminile che ha prodotto delle iniziative interessanti sul territorio, soprattutto nel mondo della scuola, per aumentare la partecipazione del genere femminile al calcio. Ritengo che questa iniziativa di sostegno e di promozione a livello regionale, soprattutto in un momento in cui la difficoltà a reperire risorse per la sponsorizzazione di questo sport, ritenuto minore che invece sta interessando moltissimo il mondo giovanile, debba essere di nuovo portata avanti.
Chiedo, anche a nome dei Consiglieri Bugaro e Ciriaci, la votazione per appello nominale.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione per appello nominale partendo dalla lettera B.

Michele ALTOMENI. Procedo alla chiama.
Badiali no
Benatti no
Binci no
Brandoni no
Brini assente
Bucciarelli no
Bugaro sì
Capponi sì
Castelli sì
Cesaroni sì
Ciriaci sì
Comi no
D’Anna sì
Donati no
Favia assente
Giannini no
Giannotti assente
Lippi sì
Luchetti no
Mammoli no
Massi assente
Mezzolani no
Minardi assente
Mollaroli no
Ortenzi no
Petrini no
Pistarelli assente
Procaccini no
Ricci no
Rocchi astenuto
Romagnoli sì
Santori sì
Silvetti assente
Solazzi no
Spacca no
Tiberi sì
Viventi assente
Agostini no
Altomeni no
Amagliani no

Il Consiglio non approva


PRESIDENTE. Emendamento n. 42 dei Consiglieri Capponi e Bugaro. Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Reputo questo emendamento ugualmente interessante come tutti gli altri che abbiamo presentato, che non erano strumentali ma finalizzati a modificare un atteggiamento di chiusura che la Giunta e la maggioranza hanno mostrato, fino ad oggi, su tutte le proposte dell’opposizione. In particolare questo emendamento, collegato ad un altro più avanti, si prefigge la possibilità di aumento del fondo destinato dalla legge n. 7 del 1995 per il risarcimento dei danni causati dalla selvaggina nelle zone di caccia programmata.
Riteniamo, avendo verificato dai rapporti delle Atc che non hanno i fondi per liquidare i danni richiesti dalle aziende agricole, di dover intervenire con un emendamento per potenziare il fondo. Su quasi 3 milioni di euro che la Regione riscuote dalla compartecipazione dei cacciatori per la propria attività venatoria soltanto 300 vengono ridestinati al funzionamento delle Atc e alla liquidazione dei danni causati all’agricoltura dalla selvaggina. Quindi questi emendamenti cercano di implementare il fondo, poi interverrò su quello successivo per dire per quale motivo chiediamo un diverso uso delle risorse.
Chiedo, anche a nome dei Consiglieri Bugaro e Tiberi, la votazione per appello nominale.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione per appello nominale partendo dalla lettera M.

Michele ALTOMENI. Procedo alla chiama.
Mammoli no
Massi sì
Mezzolani no
Minardi assente
Mollaroli no
Ortenzi no
Petrini no
Pistarelli assente
Procaccini no
Ricci no
Rocchi assente
Romagnoli sì
Santori sì
Silvetti sì
Solazzi no
Spacca no
Tiberi sì
Viventi assente
Agostini no
Altomeni no
Amagliani no
Badiali no
Benatti no
Binci no
Brandoni assente
Brini assente
Bucciarelli no
Bugaro sì
Capponi sì
Castelli sì
Cesaroni sì
Ciriaci sì
Comi no
D’Anna sì
Donati no
Favia assente
Giannini no
Giannotti assente
Lippi sì
Luchetti no

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 43 dei Consiglieri Capponi e Bugaro. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 44 del Consigliere Capponi. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 45 del Consigliere Santori. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Emendamento n. 46 (aggiuntivo) dei Consiglieri Capponi e Bugaro. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Articolo 8.
Emendamento n. 47 dei Consiglieri Capponi e Bugaro. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Emendamento n. 48 (aggiuntivo) del Consigliere Solazzi che ha la parola.

Vittoriano SOLAZZI. Sottopongo all’attenzione questo emendamento perché ha una rilevanza importante. La legge regionale del 2003 prevedeva, per i contributi che devono incentivare la gestione associata di funzioni e servizi da parte degli enti locali, che le Unioni di quei Comuni che fanno parte delle Comunità montane venissero escluse da questi incentivi.
Nel corso degli anni si è provveduto opportunamente a prorogare la operatività di questa legge perché era evidente, e continua ad essere evidente a tutti, che bisognerebbe mettere mano alla legge sulle Comunità montane. Se non ci fosse una ulteriore proroga ci verremmo a trovare in una situazione dove alcuni Comuni, inseriti nelle Comunità montane ma che hanno costituito le Unioni di comuni, non sono, come attualmente, nella possibilità di fare una scelta, di fare una opzione. Faccio un esempio pratico, un Comune che partecipa ad una Unione di comuni e fa parte contemporaneamente di una Comunità montana, nel caso in cui voglia esprimere l’opzione per rimanere nella Unione dei comuni e abbandonare la Comunità montana, allo stato attuale non lo può fare perché la partecipazione dei Comuni alle Comunità montane avviene con provvedimento legislativo quindi gli viene negata la possibilità di fare questa opzione. Questo comporta che il Comune non ha la possibilità di scegliere e di esprimere l’opzione, e l’Unione dei comuni, di cui questo Comune fa parte, perde i benefici finanziari che gli competono.
Questo è un fatto assolutamente grave perché crea un problema facilmente comprensibile e rappresenta la fine di un ente come quello dell’Unione dei comuni. Questo ente è stato concepito dal legislatore, è nato e si è diffuso in tutto il territorio nazionale per dare una risposta precisa all’esigenza, in situazioni di finanze calanti, di ottimizzare le risorse disponibili, di mettere insieme i servizi, di raggiungere economie di scala, le Unioni dei comuni hanno fatto questo nel corso degli anni.
Se non viene approvato questo emendamento stiamo per decretare la fine delle Unioni dei comuni. In quelle in cui anche un solo Comune dovesse far parte di una Comunità montana e non ha la possibilità di optare di stare nella Unione dei Comuni anziché nella Comunità montana.
A livello nazionale si sta lavorando ad una proposta organica sul sistema delle autonomie locali quindi a livello regionale non è più da rinviare il mettere mano per riordinare le Comunità montane, una proroga come contenuta in questo emendamento potrebbe essere salutare. Prendendo atto che probabilmente tra due o tre mesi la legislazione nazionale avrà fatto chiarezza, e prendendo atto anche che a livello regionale è ora di mettere mano ad una rivisitazione della legge istitutiva delle Comunità montane, però non è possibile sacrificare e far morire una articolazione istituzionale delle autonomie locali importante e assolutamente strategica come sono le Unioni dei comuni.
Non c’è nessuna conflittualità con le Comunità montane, sono cose diverse, però il diritto di opzione di un Comune tra la Comunità montana e l’Unione dei Comuni è assolutamente inviolabile.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Mammoli.

Katia MAMMOLI. Voterò contro questo emendamento. La spiegazione seppure appassionata del Consigliere Solazzi presentatore dell’emendamento, a mio avviso, non corrisponde alla realtà. Pochi mesi or sono, con una discussione estremamente pesante con i vari soggetti con cui ci siamo confrontati, è stata approvata la legge. Quei Comuni che fanno parte delle Comunità montane e delle Unioni dei comuni non possono prendere finanziamenti da entrambi le parti. E’ stato molto pesante fare questa scelta perché ognuno cercava di tirare l’acqua dalla propria parte per avere maggiori garanzie anche di carattere economico.
Con questo emendamento ci si ripropone esattamente quello che un paio di mesi fa non abbiamo voluto approvare, cioè quello che abbiamo modificato. E’ vero che per tre o quattro anni si sarebbe dovuta modificare la legge in quei termini e non lo si è fatto, si è andato avanti in modo tale che alcuni Comuni potessero prendere finanziamenti da entrambe le parti, ma nel momento in cui si prende una decisione seria e anche difficile, non credo che con un emendamento si possa tornare indietro. Anche perché l’emendamento non dice, come volevamo proporre anche in Commissione, che un Comune possa far parte o di una Unione di Comuni o della Comunità montana, dice che possono prendere finanziamenti sia dall’Unione dei Comuni che dalle Comunità montane, è una cosa diversa.
Se le Unioni dei comuni sorgono, ed è opportuno che sorgano, per mettere insieme in rete i servizi e quindi risparmiare nei servizi, al di là del fatto che ricevano finanziamenti regionali o altro, questo non impedisce che i Comuni rimangano nelle Comunità montane e nelle Unioni dei comuni, significa che ricevono i finanziamenti soltanto da una parte. Le Unioni dei comuni quindi continuino ad adoperare, nei pochi mesi che ci rimangono, spero siano pochi, cioè fino al momento in cui la legge non consentirà di verificare e di mettere a norma questa situazione che ha una estrema necessità e urgenza di essere messa a norma. Questo non impedisce di rimanere in entrambi i settori, impedisce di avere i finanziamenti in entrambi i settori, è una cosa diversa.
La legge che abbiamo approvato dice semplicemente che non possono avere finanziamenti in entrambi i settori, questo emendamento dice esattamente l’inverso. Ripeto, le Unioni dei comuni non possono essere fatte semplicemente per avere i finanziamenti ma per mettere in rete i servizi, mi auguro che servano a questo al di là del fatto che abbiamo approvato la legge pochi mesi or sono. Non è una rigidità solo per l’approvazione della legge ma è un atto di giustizia che questo emendamento non venga approvato.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Lippi.

Leonardo LIPPI. Voglio portare i termini del ragionamento su un binario più tranquillo, qual è il mio stile, sentiti i due interventi uno a favore ed uno contrario. Si parla di assetti istituzionali, è il rispetto delle Istituzioni che in questo consesso rappresentiamo. Faccio richiesta al Consigliere Solazzi di ritirare l’emendamento.

Vittoriano SOLAZZI. State uccidendo le Unioni dei comuni, vi assumete la responsabilità di questo!

Leonardo LIPPI. Quello che stai dicendo avverrà se questo emendamento non lo ritirerai, perché se verrà bocciato si andrà incontro a quello che hai paventato per l’Unione dei Comuni a cui fai riferimento – ne abbiamo parlato in Commissione ieri per cui non è un segreto –. Lo ritiri e lo trasformi in un ordine del giorno che demandi alla Giunta la soluzione con una concertazione concreta fatta con le Istituzioni preposte, i Sindaci, le organizzazioni di rappresentanza degli enti locali. Modificare l’articolo 4, comma 2, della legge n. 2 che questo Consiglio ha approvato con un emendamento non mi sembra corretto, metteremo in seria difficoltà l’Istituzione che rappresentiamo.
La richiesta è di ritirarlo e di trasformalo in un ordine del giorno per impegnare la Giunta alla soluzione del problema reale che esiste, è quello che vogliamo tutti, e dare modo ad un tavolo di concertazione di costruire un percorso per raggiungere l’obiettivo. Consigliere Solazzi è questo quello che ti chiedo, sei un uomo delle Istituzioni quindi devi ascoltare.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Secondo me la proposta del Consigliere Solazzi non è peregrina perché pone un problema serio. Tuttavia se fatta in questo modo, senza una ricaduta sulle ripercussioni finanziarie, rischia di generare una guerra tra poveri. La legge n. 2 del 2003 stanzia per le associazioni dei comuni circa 1 milione di euro, quindi generare aspettative senza risorse rischia di fare un danno obiettivo, lascia il tempo che trova. La legge 2/2003, su cui incide l’emendamento del Consigliere Solazzi, al comma 4 dell’articolo 4 non prelude questa possibilità, perché si dice che i contributi ordinari sono concessi anche nel caso in cui la funzione o il servizio sia gestito in forma associata per conto di parte dei Comuni compresi nelle Unioni o nelle Comunità montane, quindi non è vietata questa cosa. Se il Consiglio è d’accordo, preciserei l’emendamento Solazzi con questo punto 2. “Per i comuni ricompresi in tutto o in parte nelle Comunità montane limitatamente al 2007 i contributi sono finalizzati ad attività non svolte nella funzione ordinaria delle Comunità montane”. Con questa formulazione credo si incentivi e si realizzi nel concreto quanto previsto dal comma 4 dell’articolo 4 della legge, non va ad aggiungere risorse ad attività ordinarie ma sono finalizzate anche ai quei Comuni che fanno parte delle Unioni e che sono anche nelle Comunità montane.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Su questo emendamento del Consigliere Solazzi anche la Commissione ha provato a districarsi, per cercare una soluzione unitaria, individuando due canali principali di intervento. Uno era quello di riferire l’emendamento in maniera puntuale e – come direbbe l’Assessore Marcolini – puntiforme, rispetto al Comune di Monda-vio. Ovvero di orientare una discussione attraverso l’invito alla Giunta di discutere sul piano di riordino per risolvere un problema che esiste di fatto, c’è confusione tra Comunità montana e Unione dei comuni. Attendiamo la legge quadro nazionale, c’è un dibattito che non si fermerà certamente con questo emendamento che è posto su un problema vero, che esiste, che ha posto un comune della provincia di Pesaro Urbino e che vogliamo tentare di risolvere.
Ho l’impressione, per gli interventi qui sentiti e anche quello del Consigliere Procaccini, sia opportuno, Presidente Bucciarelli, che si sospenda il Consiglio per cinque minuti. Il problema non riguarda un singolo Comune ma abbraccia una questione molto più larga che è quella della verifica delle funzioni e dei compiti delle Comunità montane e delle Unioni dei comuni.
Chiedo quindi che la maggioranza si riunisca per risolvere la questione.

PRESIDENTE. In base al regolamento posso decidere io se continuare o meno quindi do la parola al Consigliere Santori.

Vittorio SANTORI. Due brevissime considerazioni. La prima a sostegno di quanto è stato detto dalla Consigliera Mammoli che corrisponde esattamente alla realtà di questa situazione. Non è vero assolutamente che con questo provvedimento andiamo ad intervenire miracolosamente su una situazione precaria, andiamo soltanto a favorire un soggetto, addirittura, questo intervento va contro un precedente nostro orientamento. Pensiamo anche ai casi analoghi e successivi che potrebbero intervenire in questo caso.
Sono fortemente contrario all’approvazione di questo emendamento e fortemente contrario a sospendere il Consiglio proprio per le ragioni che, come diceva il Consigliere Ricci, questa materia ha la necessità di una rivisitazione totale nelle sedi opportune, Commissione e Giunta. Quelle devono essere le sedi per intervenire con una nuova normativa, anche a breve, se c’è la volontà comune, con qualcosa che possa veramente decidere su situazioni particolari. Nel frattempo la libertà del Comuni di decidere l’uscita dalle Comunità montane è semplice, c’è, esiste, basta una delibera del Consiglio comunale, così come per uscire dall’Unione dei Comuni.

PRESIDENTE. La richiesta del Capogruppo Ricci è accolta. La seduta è sospesa per dieci minuti.

La seduta è sospesa alle ore 14,30

La seduta riprende alle ore 14,40

Presidenza del Vice Presidente
David Favia

PRESIDENTE. La trattazione dell’emendamento n. 48 è sospesa.
Articolo 10.
Emendamento n. 49 del Consigliere Santori che ha la parola.

Vittorio SANTORI. Con questo emendamento si vuole modificare l’articolo 10, punto 1, limitando la possibilità per la Giunta di adire alla trattativa privata soltanto nel caso in cui ad acquistare questi beni sia un altro ente pubblico, mentre in tutti gli altri casi è evidente che si dovrebbe ricorrere, anche se qui non c’è scritto, alla gara pubblica.
Il prezzo della cessione con questo emendamento verrebbe determinato, non da tecnici della Giunta ma da un tecnico nominato nell’elenco dei Ctu del Tribunale. Questo darebbe una garanzia ulteriore di indipendenza sulla valutazione peritale oltre che una garanzia ulteriore perché il ricorso alla trattativa privata non è la via normale ma la via eccezionale, per legge la via normale è il ricorso alla gara pubblica.

PRESIDENTE. Emendamento n. 49. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 50 dei Consiglieri Pistarelli ed altri. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 51 dei Consiglieri Capponi e Bugaro. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 52 del Consigliere Santori che ha la parola.

Vittorio SANTORI. Voglio richiamare l’attenzione dei colleghi su questa vicenda. Qui il Consiglio sta concedendo l’autorizzazione alla Giunta a vendere a trattativa privata, fissando un prezzo autonomamente, ricorrendo a persone di sua fiducia, quindi è gravissimo. Non c’è nessuno che si rende conto di questa situazione, domani sui giornali uscirà a caratteri cubitali la notizia che noi lasciamo vendere alla Giunta i nostri beni immobili con una responsabilità aggravata per questo atto che mettiamo in essere.
Ricordo le valutazioni uscite in passato dalla Giunta per l’ex Mediocredito, quindi ne vedremo delle belle su questa vicenda.
Contro la normativa nazionale che dice che in caso di vendita degli immobili il ricorso è all’asta alla gara pubblica, noi stiamo dando una delega alla Giunta per vendere questi beni, tra l’altro in aperto contrasto con quanto avviene con un regolamento interno e con una legge che abbiamo fatto poco fa che assegna ad una società ad hoc, la società Irma per la gestione dei beni immobili, la competenza a fare queste cose.
Quindi spero che anche i Consiglieri di maggioranza si rendano conto di quello che si sta approvando.
Volevo sollevare questo problema perché non riguarda solo l’opposizione, noi voteremo fortemente contro, ma è un problema che riguarda l’intero assetto del Consiglio che si sta ancora una volta liberando delle sue prerogative a vantaggio della Giunta in violazione di legge.

PRESIDENTE. Emendamento n. 52. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 53 del Consigliere Santori. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 54 dei Consiglieri Pistarelli ed altri. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Emendamento n. 55 (aggiuntivo) dei Consiglieri Marcolini e Petrini. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 11.
Emendamento n. 56 del Consigliere Santori che ha la parola.

Vittorio SANTORI. Questo articolo introduce l’imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili. Sulla vicenda dell’imposta sugli aeromobili, che è un imposta istituita con legge dello Stato, la competenza della Regione era soltanto a livello di beneficio, tanto è vero che il Ministero delle Finanze doveva entro sei mesi redigere un regolamento ma non è stato mai redatto e la Regione si è sostituita a questo.
L’imposta sugli aeromobili è stata istituita per colpire solo soggetti producenti rumore, cioè gli aeromobili, tutte le attività di volo. Questa imposta, così come formulata e organizzata nel regolamento, è in violazione con la norma costituzionale perché una imposta non può essere istituita nei confronti di un solo soggetto ma deve avere carattere di generalità. Questa non è una imposta che ha il carattere di generalità per di più la Regione interviene e dà la possibilità allo stesso soggetto colpito di autoriscuotere l’imposta che dovrebbe in realtà riscuotere la Regione. Qui si fa confusione tra l’autotassazione e l’autoriscossione che in materia di imposta non esiste, esiste in materia di tasse. Quindi una grossa confusione normativa sia sulla competenza Stato-Regione sia sulla competenza specifica nell’assegnare gli incassi effettivi senza gara di appalto ad una esazione che dovrebbe fare lo stesso ente che è soggetto dell’imposta stessa. Spero che passi questo emendamento abrogando l’istituzione in questa sede, ovviamente la norma può essere ripristinata in qualsiasi momento con altra legge e fatta meglio anche per garanzia di tutti.

PRESIDENTE. Emendamento n. 56. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Articolo 11. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 12. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 12 bis.
Emendamento n. 57 (sostitutivo) dei Consiglieri Marcolini e Petrini. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 13. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 14.
Emendamento n. 58 dei Consiglieri Capponi e Bugaro. Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. L’emendamento cerca di riproporre quello che già prevedeva la finanziaria precedente che consente di proseguire la ricostruzione post- terremoto. Credo che questa sia stata una dimenticanza della Giunta, è un soccorso che abbiamo fatto, se così non fosse siamo disponibili a sostenerlo da soli.

PRESIDENTE. Emendamento n. 58. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Articolo 14. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 14 bis. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 14 ter. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 15. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 15 bis. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 16.
Emendamento n. 59 del Consigliere Santori. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Articolo 16. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Emendamento n. 60 (aggiuntivo) dei Consiglieri Capponi e Bugaro. Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Lo illustro quando ci sarà un po’ di calma in aula e quando lei, Presidente, avrà meno fretta. Quando c’è confusione in aula non bisogna avere fretta perché non si riesce a seguire.

PRESIDENTE. Consigliere, per cortesia, tutti la stanno ascoltando in silenzio.

Franco CAPPONI. Questo è un emendamento alla legge sul testo unico delle norme regionali in materia di turismo che nella proposta originale della Giunta conteneva l’espressione che consentiva, all’articolo 19 di quella approvata, di beneficiare di un vantaggio urbanistico pari al 20% per tutti coloro che avessero presentato progetti di ristrutturazione e di salto di categoria, cioè di caratterizzazione e specializzazione dell’offerta di ospitalità turistica.
Da una indagine che abbiamo fatto sul territorio, l’articolo 19 della legge è rimasto pressoché inattuato perché nell’80% delle condizioni di questa regione non è possibile sfruttarlo in quanto impedisce a tutti la realizzazione di questi ampliamenti di volume del 20%. Se siamo in una fascia montana o se siamo all’interno dei vincoli del centro storico o nella fascia costiera, quell’articolo, che diceva che gli ampliamenti sono consentiti in tutte le zone omogenee di cui al d.m. n. 1444 del 1968 e che queste attività lo potevano usufruire per una sola volta e non per più volte, ha interdetto sostanzialmente a tutti l’utilizzo di questa possibilità, che sarebbe stata, a fronte di investimenti scarsissimi da parte della Regione per promuovere questa nuova qualificazione dell’offerta turistica marchigiana, l’unico strumento che non era oneroso in termini di bilancio e avrebbe consentito ugualmente di mettere in moto una minima ristrutturazione, un minimo potenziamento dell’offerta turistica di questa regione.
Chiediamo che venga reintrodotto, così come era stato approvato all’unanimità in Commissione, altrimenti questo articolo 19 e la legge che puntava su questo, come richiedono tutte le associazioni di categoria del turismo, non avrà nessun effetto, con gravi ripercussioni e danno per tutto il sistema dell’offerta turistica di questa regione.
Chiedo quindi che venga approvato.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. In effetti se avessimo tempo per una discussione appropriata sul punto ci accorgeremmo di una contraddizione che facemmo rilevare in occasione della discussione della legge n. 9 del 2006. Questa, partendo da un presupposto giusto, quello dell’abbattimento delle barriere architettoniche per l’adeguamento delle strutture alberghiere e della ricettività diffusa, in realtà amplia la sua gamma escludendo in larga parte i centri storici, le cosiddette zone omogenee. Quindi è una contraddizione, la cosa seria da fare sarebbe quella di rivedere questo aspetto e non di allargare la gamma delle possibilità che andrebbero a snaturare, ad esempio, i centri storici.
Invito i Consiglieri Capponi e Bugaro ad una riflessione di questo tipo perché rischiamo, proprio in virtù dello sviluppo turistico, di fare un danno a noi stessi e ai centri storici. Pongo in maniera interrogativa questo aspetto.

PRESIDENTE. Emendamento n. 60. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Articolo 17.
Emendamento n. 61 dei Consiglieri Pistarelli ed altri. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 62 del Consigliere Capponi. Decaduto.
Articolo 17. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 17 bis. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 17 ter. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 18.
Emendamento n. 63 del Consigliere Santori. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Articolo 18. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Emendamento n. 64 (aggiuntivo) del Consigliere Capponi Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Non riesco a parlare Presidente.

PRESIDENTE. Consiglieri, per cortesia, un po’ di attenzione quando un nostro collega parla, è veramente difficile poter esporre le proprie idee in una situazione di confusione.

Franco CAPPONI. Anche per questa aria di netta chiusura che mi sembra irreale e irresponsabile da parte della maggioranza.
Voglio illustrare questo emendamento per significare il discorso della problematica del risarcimento dei danni all’agricoltura prodotti e provocati dalla selvaggina. Questo emendamento tende a modificare il rapporto della spesa che compiono le Atc utilizzando una parte maggiore dei fondi loro assegnati per il rimborso dei danni alla selvaggina. Oggi il rimborso addirittura è del 30% del danno riconosciuto, una cosa irrealistica che sta generando una protesta enorme sul territorio.
Questo emendamento, a costo zero, dice alle Atc, alle quali avevamo pensato di dare più soldi ma l’emendamento l’avete bocciato, di destinare una quota maggiore dei loro fondi per il risarcimento dei danni provocati dalla selvaggina.

PRESIDENTE. Emendamento n. 64. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 65 (aggiuntivo) del Consigliere Capponi che ha la parola

Franco CAPPONI. L’emendamento che presentiamo intende prima di tutto parificare i diritti degli agricoltori marchigiani. La delibera n. 63 del 29 gennaio 2007, variazione di bilancio che la Giunta ha proposto alla Commissione per reperire 29 milioni di euro per liquidare i contributi spettanti agli agricoltori per le misure dell’agro-ambiente, genera una grande disparità di trattamento tra agricoltore e agricoltore, perché ci sono ancora circa 800-900 aziende agricole che devono recepire i fondi e non sappiamo quando li percepiranno.
Prima di tutto devo dire all’Assessore Marcolini, che ieri si è vantato, giustamente, che la Comunità Europea ci ha riconosciuto 6,5 milioni in più di euro a valere sui fondi strutturali, che prenda atto di quelli che abbiamo perso perché nel periodo 2000-2006 non siamo riusciti a liquidare circa 70 milioni di euro di contributi che saranno prelevati dal prossimo periodo di programmazione. Tutto questo ben di Dio che è stato presentato, a valore 2000, il 2006 e 2007 sarebbero di per sé stessi enormemente differenti e contrari, lo abbiamo perso.
Dico anche all’Assessore Petrini che quando noi, già dal mese di maggio 2006, abbiamo cercato di dirgli che le cose non andavano nel sistema di liquidazione, nel sistema di rendicontazione e nel sistema di amministrazione dei collaudi di tutti questi interventi già ammessi dalla Regione, siamo stati trattati per visionari e per iettatori al sistema Marche. Non è stato così perché poi, come abbiamo visto, siete stati costretti a fare questa delibera per pagare i soldi che non siamo riusciti a pagare durante la gestione del periodo 2000-2006.
L’emendamento tende a creare un fondo di sostegno e di rotazione per cercare di sopperire al fatto che queste aziende, che hanno già realizzato gli investimenti, addirittura molte li hanno già collaudati, altre hanno chiesto il collaudo e lo avranno a breve, abbiano ugualmente per le altre la disponibilità di risorse per non farle indebitare. Sottolineo, tra l’altro, che questi investimenti sono quelli di più notevole grandezza, le aziende coinvolte in questo problema non debbono riscuotere 2, 5 o 10 mila euro ma ne devono riscuotere centinaia di migliaia ognuna, quindi queste aziende avrebbero dei danni inimmaginabili qualora la Regione ritardasse in attesa di utilizzare i fondi del prossimo periodo di programmazione 2007-2013.
Quindi chiediamo all’Assessore collaborazione, come avevamo tentato di fare prima, allora non avremmo dovuto ricorrere a tutto questa emergenza, tra l’altro con grande ritardi perché prima di marzo, aprile o maggio le aziende non vedranno comunque i fondi. Con questo cerchiamo di intervenire soprattutto su queste aziende in difficoltà addirittura più in difficoltà di quelle a cui abbiamo autorizzato la liquidazione.
Chiedo quindi attenzione da parte della maggioranza che mi sembra finora insensibile e irresponsabile.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Petrini.

Paolo PETRINI. Insieme al bilancio deliberiamo una anticipazione, che il Consigliere Capponi ricordava, a tutta una serie di aziende agricole che non hanno avuto soddisfatto dall’Agea il pagamento a seguito dei decreti di liquidazione che la Regione Marche aveva emesso a chiusura del periodo di programmazione 2000-2006. Quindi una situazione molto particolare, in cui tra l’altro si sono trovate tutte le Regioni italiane con la differenza che la Regione Marche è stata l’unica che ha anticipato questi fondi, come del resto è rilevabile in tutte le fonti di informazione anche nazionali, alle aziende agricole che non avevano visti evasi questi decreti di liquidazione.
La richiesta che fa il Consigliere Capponi si rivolge a una fattispecie che è del tutto diversa e che, anche in questo caso, riguarda comunque una situazione comune a tutte le Regioni italiane.
Ricordo che nello scorso periodo di programmazione 2000-2006 la Regione Marche ha portato a trascinamento, che tecnicamente significa pagare con i fondi del nuovo periodo di programmazione i progetti che ancora non erano stati chiusi nel precedente periodo di programmazione, un totale di circa 120 milioni di euro. Anche questa volta si è ripresentata la stessa situazione, molte di quelle aziende non sono riuscite a chiudere la loro rendicontazione, quindi di conseguenza gli uffici non hanno, nei tempi previsti, dato esito definitivo ai vari collaudi che si stanno svolgendo in questo periodo, anzi per molte aziende si svolgeranno per tutto l’anno visto che i termini sono stati posposti al 31.12.2007, quindi in questo caso non dobbiamo anticipare alcuna risorsa ad aziende che non hanno avuto nessun decreto di liquidazione. E’ fatto del tutto diverso la necessità generale e generica di realizzare fondi di rotazione per facilitare, sotto il profilo finanziario, le aziende agricole ma anche di altri settori che usufruiscono di fondi regionali. Se nel bilancio regionale dovesse trovare soddisfazione ogni scomodità che le aziende hanno nel corso della loro attività, la Regione Marche non sarebbe solo virtuosa, come è stata con questa anticipazione di oltre 29 milioni di euro, ma sarebbe su un piano del tutto ideale che non possiamo permetterci.

PRESIDENTE. Emendamento n. 65. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamenti n. 66, n. 67, n. 68 del Consigliere Massi che ha la parola.

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. Questo argomento, sul quale abbiamo cercato di attirare la giusta attenzione, riguarda il problema drammatico della disoccupazione giovanile intellettuale di questa regione. Richiamo l’attenzione dell’Esecutivo su una statistica che, suo malgrado, è balorda e fasulla. Il dato della disoccupazione nelle Marche si attesta sul 3,6% quindi lusinghiero rispetto al resto del Paese, è chiaro che quel dato riguarda l’occupazione non intellettuale. I nostri giovani laureati vivono in uno stato di disoccupazione preoccupante anche quelli che hanno in mano lauree, master, lauree brevi, che portano ad una specializzazione.
La patologia, ne abbiamo parlato nella giornata di apertura, è grave perché il nostro sistema produttivo, e se permettete la pubblica amministrazione, utilizzano questi giovani soltanto con gli stage gratuiti, troppo semplice perché poi non vengono assunti.
Gli amici e colleghi del centro-sinistra hanno parlato in campagna elettorale del superamento e del miglioramento della legge Biagi, ma la legge Biagi è oro colato per quello che avviene ai nostri laureati e diplomati. Ci fosse almeno l’applicazione della Biagi, da noi non c’è niente! Anche un laureato in economia e commercio ha difficoltà oggi, anche il ragioniere, seppure si sia globalizzato, conosce le lingue l’informatica, ha viaggiato, non viene assunto. La situazione è difficile, non siamo talmente ciechi da non vedere questo.
Un incentivo alle imprese che investono sui giovani laureati creativi, parlo di quella creatività che viene invocata da tutti poi nessuno ne usufruisce, credo sia un segnale che la Regione deve dare.
Questi emendamenti, come quello precedentemente bocciato che riguardava il progetto europeo dei talenti che è stato raccolto nelle Marche solo dall’Università di Macerata, è una cosa su cui dobbiamo investire perché anche l’Europa ci manda diversi segnali, mi pare che da questo Consiglio regionale non l’abbiamo raccolto.
L’accoglimento dell’emendamento sarebbe la previsione di sgravi fiscali e addizionali Irpef delle nostre aziende che assumono laureati e giovani specializzati a tempo indeterminato. Da chi ha fatto una campagna elettorale contro la legge Biagi mi attenderei una certa attenzione, rispetto a alla situazione che c’è adesso nelle Marche la legge Biagi è già tanto. Quindi questo emendamento potreste anche votarlo.

PRESIDENTE. Emendamento n. 66 (aggiuntivo). Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 67 (aggiuntivo). Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 68 (aggiuntivo). Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 69 (aggiuntivo) dei Consiglieri Solazzi e Luchetti. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 19. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Emendamento n. 70 (aggiuntivo) del Consigliere Capponi che ha la parola.

Franco CAPPONI. L’emendamento intende impegnare la Giunta regionale alla destinazione autentica della tassazione Irap. Questa tassazione andava per larga parte devoluta al rafforzamento del sistema produttivo marchigiano. La nostra tassazione è superiore a quella delle altre Regioni italiane, siamo tra le quattro Regioni che applicano una Irap estremamente maggiore, dal 4,25 al 5,15%. Questo è il gap che ci divide dalle Regioni più sobrie nell’applicazione di una tassa che colpisce indistintamente le imprese, piccole e medie imprese in particolare, e quelle che hanno una grande intensità di manodopera, soprattutto come avviene nelle Marche, perché noi abbiamo un sistema manifatturiero molto sviluppato, quindi questo genera una tassazione maggiore proprio per le imprese di questa regione.
Chiedevamo un impegno che è a costo zero, queste sono soltanto delle indicazioni, destinare almeno il 60% di questa tassazione al sistema di sostegno delle imprese marchigiane.
Chiedo, anche a nome dei consiglieri Giannotti e Bugaro, la votazione per appello nominale

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione per appello nominale partendo dalla lettera B.

Michele ALTOMENI. Procedo alla chiama.
Badiali no
Benatti no
Binci no
Brandoni no
Brini assente
Bucciarelli no
Bugaro si
Capponi si
Castelli si
Cesaroni assente
Ciriaci sì
Comi no
D’Anna sì
Donati no
Favia no
Giannini no
Giannotti assente
Lippi sì
Luchetti no
Mammoli no
Massi sì
Mezzolani no
Minardi no
Mollaroli no
Ortenzi no
Petrini no
Pistarelli assente
Procaccini no
Ricci no
Rocchi assente
Romagnoli assente
Santori assente
Silvetti sì
Solazzi no
Spacca assente
Tiberi assente
Viventi assente
Agostini no
Altomeni no
Amagliani no

Il Consiglio non approva

PRESIDENTE. Era rimasta sospesa la discussione sull’emendamento n. 48 del Consigliere Solazzi che ha la parola.

Vittoriano SOLAZZI. Preso atto che l’emendamento da me presentato non aveva una maggioranza, di questo me ne dispiaccio, non so se per sottovalutazione del problema o ignoranza della norma, ma nel caso in cui venisse bocciato non sarebbe neanche possibile votare un ordine del giorno. Difendo la validità di quell’emendamento che era l’unico in grado di garantire le risorse finanziarie alle Unioni di Comuni che si trovano nella strana situazione di non poter fare l’opzione, ma per una ragione di necessità lo ritiro piuttosto che vederlo bocciato, per aderire all’ordine del giorno che verrà presentato e sul quale mi esprimerò successivamente.

PRESIDENTE. Emendamento n. 48. Ritirato.
Articolo 20. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 20 bis.
Sub-emendamento n. 071 del Consigliere Capponi che ha la parola.

Franco CAPPONI. Mi rivolgo anche all’Assessore all’ambiente Amagliani, perché da tempo andiamo predicando in molte realtà il graduale aumento della raccolta differenziata nella gestione dei rifiuti solidi urbani. Però tutto questo sistema non si è tradotto in nessuna premialità per gli ambiti che erano più virtuosi, per quelli che hanno mostrato una maggiore attenzione, quindi fatto anche investimenti che sono ricaduti sempre sul livello della tariffa locale, proprio perché questa sensibilità non c’è stata. Voi sapete che in un momento di trasformazione, di implementazione dell’obiettivo raccolta differenziata, normalmente si sostengono più costi perché sono costi di investimento, di comunicazione di cambiamento dei sistemi di raccolta e altro. Siccome abbiamo visto che la Regione, ed è lecito, andava a modificare anche il costo della tassazione per l’abbancamento in discarica dei rifiuti, abbiamo pensato di presentare un emendamento che, per quegli ambiti virtuosi, accordasse anche un minimo di riconoscimento, quindi di sostegno allo sforzo portato avanti. Chiediamo che la tassazione negli ambiti, che nell’anno precedente hanno raggiunto il 25% di raccolta differenziata, sia ridotta della metà, quindi intorno alle 3 lire chilo che rappresenterebbe circa l’1,5% del costo del servizio, una cosa marginale ma simbolica. Inoltre per quei comuni che all’interno di questi ambiti hanno il superamento del 30% di raccolta differenziata queste 3 lire diventino zero proprio per incentivare.
Questo è strategico perché abbiamo una grande fascia di comuni che sono situati tra il 25 e il 30%, questo potrebbe stimolare ulteriori investimenti e ulteriori stimoli per questi comuni per andare ad obiettivi sempre maggiori. Per gli anni prossimi sarà la Giunta a proporci qualcosa di più organico su questo aspetto. Questo è comunque un primo avvio, una sensibilità che come Consiglio regionale possiamo avere. Anche perché in termini di entrata il gettito dell’abbancamento del rifiuto in discarica è di circa 10 milioni di euro di entrata, questa misura di incentivazione e di sostegno produrrebbe un costo di circa 150-200 mila euro. Abbiamo messo prudenzialmente 200 mila euro ma non dovrebbero essere necessari completamente per sostenere questo obiettivo.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Amagliani.

Marco AMAGLIANI. Non credo sia questa la fase in cui dobbiamo discutere di un argomento di questo tipo per un motivo molto semplice. Non mi sembra che parlare del 25% di raccolta differenziata sia virtuoso, già oggi la normativa prevede il raggiungimento del 40-45% di raccolta differenziata. Penso che dovremmo ragionare davvero su una griglia di proposte che riguardano sia i Comuni più virtuosi che arrivano addirittura a superare il 60% sia quelli molto più indietro. La possibilità per farlo c’è, c’è una proposta di verifica del piano dei rifiuti che giace in Commissione, credo sia quello il momento per una proposta più compiuta che tenga conto davvero della differenza che c’è anche a livello regionale. Abbiamo situazioni molto virtuose che arrivano al 60-65% della raccolta differenziata ed altre che si attestano purtroppo al di sotto del 10%, per cui dobbiamo intervenire con modalità diverse, vediamo insieme come farlo per dare la possibilità a tutti di raggiungere la quota regionale che vogliamo raggiungere che, ripeto, potrà essere definita virtuosa se si attesta almeno attorno al 40%. Quindi sono contrario a porre questa questione ora con questo emendamento, occorre rimandare la discussione all’interno della discussione del piano dei rifiuti che giace in Commissione.

PRESIDENTE. E’ stata richiesta dai Consiglieri Capponi, D’Anna e Ciriaci la votazione per appello nominale. Procediamo partendo dalla lettera F.

Michele ALTOMENI. Procedo alla chiama.
Favia no
Giannini no
Giannotti sì
Lippi assente
Luchetti no
Mammoli no
Massi sì
Mezzolani no
Minardi no
Mollaroli no
Ortenzi no
Petrini no
Pistarelli assente
Procaccini no
Ricci no
Rocchi assente
Romagnoli assente
Santori sì
Silvetti sì
Solazzi no
Spacca assente
Tiberi assente
Viventi assente
Agostini no
Altomeni no
Amagliani no
Badiali no
Benatti no
Binci no
Brandoni assente
Brini assente
Bucciarelli no
Bugaro sì
Capponi sì
Castelli sì
Cesaroni assente
Ciriaci sì
Comi assente
D’Anna sì
Donati no

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 71. Decaduto.
Emendamento n. 72 del Consigliere Capponi che ha la parola.

Franco CAPPONI. Su un argomento importante come questo desidererei avere oltre la decisione della Giunta anche il parere della competente Commissione. Ho visto che questo interessava anche ai Consiglieri di maggioranza ai quali pensavo interessasse sapere cosa succedesse. A noi interessa che la Commissione ci metta a conoscenza di questa situazione.

PRESIDENTE. Emendamento n. 72. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 73 del Consigliere Capponi. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Articolo 20 bis. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Emendamento n. 74 (aggiuntivo) del Consigliere Massi, che ha la parola.

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. Leggo per brevità il comma 2 dell’emendamento, che sostituisce l’articolo di riferimento, mi rifaccio a quello che ha detto l’Assessore Marcolini questa mattina, testualmente lo leggo così ci capiamo più facilmente, naturalmente questo è un emendamento riorganizzativo e strutturale. “Per il finanziamento annuale dei corsi di orientamento musicale di tipo bandistico e di tipo corale, la Regione stipula apposita convenzione rispettivamente con l’associazione regionale Ambima e con l’associazione regionale Arcom che sono le associazioni maggiormente – io aggiungo totalmente – rappresentative su tutto il territorio regionale operanti nei settori specifici delle bande e delle corali”.
Dico all’Esecutivo che quando si parla di sussidiarietà orizzontale in due anni non abbiamo visto nessuna applicazione di questo metodo, per noi la sussidiarietà orizzontale vuol dire che alcune funzioni che sono tipiche della struttura tecnica e burocratica dell’ente, quindi in questo caso della Regione, vengono portate avanti da associazioni con le quali sui criteri organizzativi e sulla qualità si fa una convenzione.
Sapete quale è stata la dispersione di risorse dovuta alla disastrosa azione delle Province, di cui abbiamo parlato a lungo, non mi ripeto, e soprattutto la disorga-nizzazione nel rapporto tra l’ente che finanzia e il raccordo con l’organizzazione dei corsi? Ricordiamoci che questa piccola legge ha permesso fino agli anni ’80 di far crescere non solo una realtà associativa importante ma anche una competenza musicale molto importante in tanti nostri giovani, ricordiamoci che ci sono paesi in cui c’è solo la corale o solo la banda, non ci sono altre organizzazioni, quindi andiamo a dare un sostegno formidabile ad un certo tipo di associazionismo che ci fa cultura e turismo.
La Regione, a mio avviso, dovrebbe concordare con le associazioni gli standard di qualità, cioè cosa vuole da questo settore. Ci sono livelli che soddisfano di più solo gli utenti comunali, altri che possono essere offerti anche alla fruizione turistica. Se la Regione stipulasse una convenzione con queste associazioni, saranno poi loro, Assessore Marcolini, a decentrare sul territorio la distribuzione delle risorse e la Regione controlla. Questo sarebbe un meccanismo di sussidiarietà vera, di alleggerimento delle procedure regionali e degli uffici regionali a favore della qualità, non ho capito dove applichiamo la sussidiarietà orizzontale Alzi la mano un collega, anche del centro-sinistra, che in questi due anni ha visto l’applicazione della sussidiarietà orizzontale, mi può essere segnalato un caso? Posso anche istituire un premio personale a chi ha praticato la sussidiarietà orizzontale per alleggerire le strutture, come dice la legge. In campagna elettorale l’hanno predicata tutti, quindi dove sta? Lasciamo stare il sociale, sarà difficile, non è stato fatto, non lo so, vogliamo cominciare almeno con una parte della cultura? Sarebbe una occasione per valorizzare le associazioni e per non disperdere le risorse, dato che è stato votato un emendamento Spacca, Agostini, Marcolini.

PRESIDENTE. Emendamento n. 74. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Articolo 21. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 21 bis. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 21 ter. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Il Sub-emendamento n. 075 decade in quanto è stato ritirato l’emendamento n. 75.
Emendamento n. 76 (aggiuntivo) del Consigliere Capponi che ha la parola.

Franco CAPPONI. Voglio sottolineare all’aula che questa Regione sta operando un po’ contro quello che invece ha effettuato il Governo sulla Finanziaria nazionale. Siamo andati verificare le aliquote a cui viene applicata l’addizionale Irpef regionale.
Buon senso avrebbe consigliato alla maggioranza di ripercorrere le aliquote e gli scaglioni così come sono state rimodulate dal Governo nazionale. Perché in pratica abbiamo una modulazione delle tariffe che sono basate sulla legge regionale n. 15 che sono diverse da quelle impostate dal Governo nazionale, stiamo quindi generando un disequilibrio tra le aliquote nazionali e quelle regionali.
Con questo emendamento intendo parametrare l’Irpef regionale, questa sarebbe andata a beneficio di una serie di categorie soprattutto quelle con redditi bassi e medio-bassi perché il Governo aveva riposizionato su cinque aliquote l’Irpef nazionale. Ritengo che questo possa essere soprattutto in una logica di uniformità di attuazione come precedentemente la legge n. 15 che si basava su una Finanziaria che era quella del centro-sinistra. Questo minor gettito non è immediatamente applicabile al contesto di questa Regione in quanto decorrerebbe dall’anno successivo, quindi ci sarebbe il modo di armonizzare la tassazione Irpef a carico delle famiglie marchigiane.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Ho il massimo rispetto di tutti però consiglierei al Consigliere Capponi di fare delle proposte rispetto alle normative in vigore, penso abbia fatto confusione.
Già adesso siamo come aliquota massima all’1,4%, lei suggerisce sopra 75 mila euro di aumentarla al 3%. Le ricordo che la Regione Marche, contrariamente a quanto lei pensa, è propaganda, da due anni sta come aliquota massima all’1,4% e lei ne propone una al 3%. Siccome lei insiste glielo dico con un tono diverso. L’aliquota già esente che lei propone di alzare pensando che sia 10 mila è già a 15 mila e 500, quindi, con il massimo di comprensione, immagino che lei abbia preso come termine di riferimento regionale, non nazionale, una tabella del 2003. Lei sta facendo una proposta di aumento dall’1,4%, al 3%! Il raddoppio dell’addizionale Irpef!
Senza mettersi la cenere sul capo, immagino che lei abbia preso in riferimento la normativa regionale del 2003, siamo intervenuti due volte su quella normativa rinunciando a 65 milioni di gettito, cosa che lei non riconosce quindi è propaganda. Con una sua proposta dovremmo raddoppiare la pressione fiscale. L’abbiamo già fatto. Dovremmo alzare la quota esente a 15 mila, l’abbiamo già portata a 15 mila e 500.

Franco CAPPONI. Lo ritiro.

PRESIDENTE. Emendamento n. 76. Ritirato per un errore formale.
Emendamento n. 77 (aggiuntivo) dei Consiglieri Marcolini e Petrini. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 22. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Emendamento n. 78 (correzione tecnica alla tabella E). Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 23 (dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Passiamo alla discussione e alla votazione degli ordini del giorno.
Ordine del giorno n. 1 dei Consiglieri Bugaro, Silvetti, Rocchi, Benatti. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva
(la votazione viene ripetuta)

Scusate Consiglieri, a costo di essere petulante, vi richiamo all’attenzione altrimenti succede quello che avete visto adesso. Avete tutta la documentazione. Allora, ripetiamo, Ordine del giorno n. 1 dei Consiglieri Bugaro, Silvetti, Rocchi, Benatti “Vendita immobile già sede Ospedale Umberto I – Realizzazione nuovo pronto soccorso presso Inrca – Ancona”. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Ordine del giorno n. 2 dei Consiglieri Badiali, Mammoli, Cesaroni, Procaccini, Brandoni, Benatti, Rocchi, Luchetti “Vendita di selezione/trattamento della frazione secca residua dalla raccolta differenziata – Ato2 (provincia di Ancona) - bacino n. 2 – localizzato presso la discarica del Comune di Maiolati Spontini - Situazione dei finanziamenti”. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Ordine del giorno n. 3 dei Consiglieri Brandoni e Altomeni “Tickets sanitari previsti nella legge finanziaria”. Ha la parola il Consigliere Brandoni.

Giuliano BRANDONI. Una brevissima dichiarazione perché non c’era solo il mio ordine del giorno, nel frattempo sono intervenute una serie di ulteriori considerazioni sulla questione dei tickets, il risultato vero è che c’è una convergenza larga relativa al fatto che i tickets sanitari non solo sono ritenuti un provvedimento inadeguato ed iniquo, c’è la necessità di un ulteriore approfondimento, c’è stato nel frattempo un provvedimento del Governo Prodi che ha modificato la questione dei tickets con il cosiddetto decreto mille proroghe. Quindi sulla base di queste considerazioni ritiro il mio ordine del giorno, insieme ad altri che riguardano la stessa questione, per addivenire insieme a una soluzione che mi auguro l’intero Consiglio prenderà in considerazione e voterà.

PRESIDENTE. L’ordine del giorno n. 3 è ritirato.
Ordine del giorno n. 4 dei Consiglieri Benatti, Bugaro, Favia, Rocchi, Silvetti "Copertura spese derivanti dal fenomeno straordinario di arrivo di minori nella nostra regione attraverso il porto di Ancona". Ha la parola il Consigliere Bugaro.

Giacomo BUGARO. Chiedo, anche a nome dei Consiglieri Rocchi e Benatti, la votazione per appello nominale.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione per appello nominale partendo la lettera M.

Michele ALTOMENI. Procedo alla chiama.
Mammoli no
Massi sì
Mezzolani no
Minardi no
Mollaroli sì
Ortenzi sì
Petrini no
Pistarelli assente
Procaccini sì
Ricci sì
Rocchi sì
Romagnoli assente
Santori sì
Silvetti sì
Solazzi sì
Spacca sì
Tiberi assente
Viventi assente
Agostini assente
Altomeni sì
Amagliani sì
Badiali sì
Benatti sì
Binci astenuto
Brandoni sì
Brini assente
Bucciarelli sì
Bugaro sì
Capponi sì
Castelli sì
Cesaroni assente
Ciriaci sì
Comi sì
D’Anna sì
Donati sì
Favia sì
Giannini sì
Giannotti sì
Lippi sì
Luchetti sì

Il Consiglio approva

PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 5 dei Consiglieri Comi e Lippi, “Fondi a favore delle Comunità montane”. Ha la parola il Consigliere Lippi.

Leonardo LIPPI. Questo ordine del giorno è stato concordato a Camerino con l’Assessore Marcolini, con i Presidenti delle Comunità montane. Riguarda solo il riparto dei fondi e la modalità di distribuzione degli stessi, quindi non entra nel merito ordinamentale. E’ una questione tecnica per indirizzare la distribuzione dei fondi alle Comunità montane.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giannotti.

Roberto GIANNOTTI. Consigliere Lippi non ho nulla da eccepire rispetto a questo emendamento. La mia è una esigenza diversa, credo siano maturati i tempi e le condizioni politiche perché si avvii in questo Consiglio regionale una seria riflessione sul ruolo e sull’operatività delle Comunità montane nel territorio della nostra regione. Ci sono problemi di agibilità politica, abbiamo presentato una proposta di legge per modificare la normativa relativa alla materia, ci sono problemi di spesa, una situazione di indebitamento complessiva e di sofferenza finanziaria grave, un problema di sproporzione nell’utilizzo delle risorse, con finanziamenti spesi per le attività di gestione che superano nelle Comunità montane il 70-75%, per cui c’è l’esigenza di un adeguamento della normativa.
Credo sia giusto, prima che passare alla ripartizione, avviare un discorso in questo senso, mi consenta quindi il collega Lippi di dire che mi astengo dal prendere posizione su questa partita.

PRESIDENTE. Per cortesia, per l’ennesima volta richiamo i Consiglieri ad un minimo di attenzione, è veramente difficile capire cosa succede in quest’aula.
Ordine del giorno n. 5. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Ordine del giorno n. 6 del Consigliere Binci, "Implementazione prodotti 'open source' nei PC degli uffici della Regione Marche", che ha la parola.

Massimo BINCI. Con questo ordine del giorno faccio un invito alla Giunta regionale, vista la crescente spesa pubblica e anche del bilancio regionale per sostenere la gestione delle reti informatiche e dei programmi informatici, ad implementare, d’accordo con i tecnici informatici regionali, a parità di prodotto, i prodotti open source in quanto con questi non dobbiamo sostenere i costi delle licenze. Oltretutto utilizzare, in un percorso positivo, i fondi risparmiati per le licenze per la formazione del personale, andare quindi in un percorso virtuoso riguardo la diminuzione delle spese per i software, spese di centinaia di migliaia di euro, forse milioni di euro all’anno per la Regione Marche.
E’ un invito alla Giunta e ai dirigenti degli uffici e dell’organizzazione a verificare e a utilizzare prodotti open source. Questo permetterebbe l’attivazione di molte piccole ditte che a livello locale lavorano nell’open source, quindi favorire occupazione qui anziché presso multinazionali tipo la Microsoft, che non sono operatori locali. Quindi per mettere, e questo è possibile, alcuni tipi di prodotti open source nei PC ad uso degli uffici della Regione.

PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 6. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Ordine del giorno n. 7 del Consigliere Procaccini “Lavoratori precari”. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Ordine del giorno n. 8 dei Consiglieri Castelli, D’Anna, Romagnoli, Silvetti, Pistarelli, "Tickets sanitari". Ha la parola il Consigliere Castelli.

Guido CASTELLI. Facendo riferimento a quello che è già stato detto dal Consigliere Brandoni, il quale aveva depositato, per il gruppo Rifondazione Comunista, un ordine del giorno contro i tickets, quindi anche da parte nostra, avendo raggiunto un accordo per una posizione comune che abbiamo condensato in un altro ordine del giorno, che sarà poi il Consigliere Luchetti ad annunciare e a commentare, dichiaro di ritirare questo in quanto le finalità sono ampiamente riassorbite in quest’altro ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 8. Ritirato.
Ordine del giorno n. 9 dei Consiglieri Lippi e Comi, "Riformulazione dell'attuale e contraddittorio ordinamento delle autonomie locali". Ha la parola il Consigliere Solazzi.

Vittoriano SOLAZZI. Non intendo illustrarlo in quanto presentato da questa strana coppia che oggi sta andando per la maggiore sugli ordini del giorno, Lippi-Comi, tra l’altro con alterni insuccessi. Questo ordine del giorno è difficilmente condivisibile però, per correttezza, siccome avevo presentato un emendamento e per le cose che ho detto in precedenza, lo voterò, anche se, lo ribadisco, la pochezza di contenuto mi fa presupporre che ci sia ancora la volontà da parte di molti di mettere in difficoltà le Unioni dei comuni che sono articolazioni istituzionali assolutamente serie, più serie di molte altre. Questo ordine del giorno non risolve i problemi della non proroga, come avevo chiesto con il mio emendamento, della partecipazione delle Unioni dei comuni che al loro interno avevano quelli che partecipano a Comunità montane. Siccome sono convinto che nel momento in cui i problemi verranno posti da queste Unioni alla Giunta, questa se ne farà carico e comprenderà forse meglio, come non è riuscito a fare questo Consiglio, che le cose che dicevo erano assolutamente sensate, la bocciatura delle Unioni dei comuni mi pare un fatto assolutamente antistorico.
Voterò questo ordine del giorno anche se i contenuti sono assolutamente blandi. Voglio confidare che la Giunta, al di là di prendere atto di questo ordine del giorno, si farà carico di non penalizzare, lo ribadisco, quelle Unioni dei comuni che hanno al loro interno Comuni che volendo non aderire più alle Comunità montane non possono farlo in quanto l’attuale legge oggi lo impedisce. Questo è il tema, non esiste il tema come provocatoriamente qualcuno ha detto “gli amici della montagna”, non esiste il problema di Comuni che vogliono avvantaggiarsi di risorse dell’Unione dei comuni e delle Comunità montane, no! Esistono dei Comuni che vogliono uscire dalla Comunità montana e vogliono stare nell’Unione dei Comuni. Oggi non lo possono fare, ho chiesto che si possa fare questo. Dopodichè, non so per quale motivo, a questo risultato non ci siamo arrivati. Auspico che la Giunta di questo prenda atto, perché, credetemi, passerete alla storia per aver bocciato un istituto, quello delle Unioni dei comuni, la vera novità istituzionale positiva e costruttiva in questi anni nel nostro Paese.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. In effetti verrebbe da dire che talvolta ad essere più realisti del re ci si rimette. Questo ordine del giorno, in realtà, peggiora la situazione rispetto all’obiettivo che voleva raggiungere il Consigliere Solazzi. Se fosse stata accolta la proposta del sub-emendamento, di maggiore specificazione della legge n. 2 del 2003 che prevede una possibilità mista di finanziamento sia alle Unioni dei comuni in quanto tali che per progetti aggiuntivi alle Unioni e ai Comuni che ricadono in tutte e due le istituzioni, Comunità montane e associazioni dei Comuni, forse avremmo svolto un servizio. Voteremo tuttavia questo ordine del giorno perché permette di rimettere mano ad una situazione, non condivido però una frase al penultimo capoverso quando si dice che si deve provvedere a riformare l’attuale contradditorio ordinamento delle autonomie locali. L’ordinamento delle autonomie locali è chiaro, semmai c’è un soggettivismo dei nuovisti ingenui che sono apprendisti stregoni che operano in questo senso, ma l’ordinamento in sé è chiarissimo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Lippi.

Leonardo LIPPI. Non volevo intervenire in merito ma voglio solo precisare che quanto è emerso come ordine del giorno è frutto di una elaborata ed immediata esecuzione fatta da me e il Consigliere Comi perché siamo stati gli unici due disponibili a scriverla, quindi non è nostra la paternità ma è per risolvere un problema immediato che si era posto in questa schizofrenia istituzionale, è quello che si evince caro Consigliere Procaccini, la Costituzione è scritta bene, il fatto che si vada a cambiare a colpi di maggioranza negli ultimi cinque anni ha portato alla schizofrenia istituzionale. C’è questo, chi si sveglia prima la mattina cambia le carte in tavola. Questo atteggiamento di Sindaci che vogliono cambiare regione, provincia, cambiare ambito, questo atteggiamento di persone che si uniscono e vogliono modificare gli ambiti scritti costituzionalmente, è schizofrenia istituzionale e non prova la dignità che invece questi organi, da anni consolidati, servono a dare servizi ai cittadini, che è l’obiettivo principale. Noi stiamo ragionando su questioni fondamentali che servono alla risoluzione di problemi quotidiani dei cittadini quando questi chiedono l’eguaglianza di trattamento ovunque abitino, in montagna, in pianura, in collina o al mare.
L’atteggiamento che dobbiamo tenere è trovare una formula di buon senso quindi non è fare lobby, non è fare amici della montagna, non è fare amici di nessuno, è assumersi responsabilmente la dignità di ogni cittadino che rappresentiamo, 1 milione 450 mila abitanti nella regione Marche che hanno tutti la stessa dignità e quest’aula deve dimostrarlo con atti concreti.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Luchetti.

Marco LUCHETTI. Dove si invita la Giunta regionale, al penultimo punto dopo la parola “riformare” inserire “per quanto di competenza”.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Il gruppo dei Ds ovviamente lo vota, l’ha firmato con il Consigliere Comi. Non è un ordine del giorno, come ricordava il Consigliere Solazzi, che dà indicazioni perentorie rispetto a questa soluzione, ma è evidente che un dibattito sul tema delle Comunità montane e delle Unioni dei comuni, come si è manifestato qualche settimana fa nell’ultima Commissione, non riusciamo a risolverlo con un emendamento specifico in Consiglio.
Credo sia opportuno, nonostante l’ordine del giorno abbia indicazioni non perentorie, dare la possibilità alla Giunta di entrare in un dibattito e di risolvere il problema attraverso un ordinamento più preciso delle Comunità montane e delle Unioni dei comuni. Confidiamo quindi che questo percorso si possa realizzare.
Non ha più nemmeno senso parlare e discutere, appoggiamo questo ordine del giorno che indica e impegna la Giunta ad entrare in maniera più precisa per risolvere il problema posto.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Mollaroli.

Adriana MOLLAROLI. Questo argomento deve trovare una soluzione. Abbiamo una legge regionale che sostiene tutte le forme di associazionismo e che distingue tra la funzione delle Unioni comunali e quella delle Comunità montane.
La nostra regione come sappiamo è la regione delle anomalie, c’è anche questa, che alcuni Comuni che fanno parte di Comunità montane hanno costituito anche una Unione di comuni. Questa anomalia ha trovato nel corso degli anni una soluzione, nella finanziaria abbiamo modificato ciò che la legge n. 2 prevede, cioè consentiamo che siano finanziati anche i Comuni che insistono con l’Unione dei Comuni dentro le Comunità montane. Questo è avvenuto per il 2004, per il 2005 e per il 2006.
Abbiamo chiesto con insistenza, ero qui anche nella passata legislatura, che la Giunta regionale faccia questo piano di riordino nel quale si danno indicatori per come devono essere organizzati i servizi, i bacini di utenza e le formule attraverso le quali finanziarli. Purtroppo però arriviamo a questa data senza avere ancora in mano questo strumento.
Oggi si aggiunge anche la novità che è in corso un disegno di legge nazionale, il famoso disegno di legge Lanzillotta, che ancora una volta ci vede rinviare.
Vogliamo impegnarci intanto a fare ciò che è di nostra competenza? Credo che con il testo unico sugli enti locali lo si possa fare anche in assenza della legge Lanzillotta. Studiamo seriamente questa questione e non troviamo più a doverci dividere tra i sostenitori dell’uno o dell’altra. Noi siamo per sostenere tutte le forme di associazionismo dei Comuni, compresi i consorzi, compresi gli accordi di programma. La legge n. 2 non parla soltanto di Comunità montane e di Unioni di comuni, noi sosteniamo tutte le forme di associazionismo dei comuni. Il tipo di associazione, che va dall’accordo di programma, al consorzio, all’unione, deve essere strettamente connessa con il servizio che si vuole mettere insieme e gestire. Si può dire finalmente una parola competente su questo argomento? Credo sia bene che ci mettiamo le mani seriamente perché questo è il motivo del contendere.
La legge prevede tutte le forme di associazionismo, non solo le Unioni e le Comunità montane, vorrei che questo finalmente, in questa nostra regione, dove abbiamo un bisogno estremo di mettere insieme i nostri piccoli Comuni, nell’interesse dei cittadini, lo si faccia. Questo è un impegno che spero la Giunta si assuma.

PRESIDENTE. E’ stato presentato un sub-emendamento. Nella parte dispositiva quando si dice “formulare quanto prima una nuova proposta organica di legge regionale che provveda a riformare” aggiungere le parole: “per quanto di competenza”. Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Ritengo che questa non sia la sede adatta per approfondire un tema di questo tipo, all’interno dell’approvazione del bilancio, perché è un controsenso che i Consiglieri di maggioranza prima votino contro emendamenti che abbiamo presentato, congruenti a questo e opposti a quello che si sta dicendo. Vogliamo poi approfondire un tema di cui non abbiamo ancora la cognizione, oltre al decreto Lanzillotta, ed anche che tutte le forze politiche debbano essere interessate.
Ci asterremo su questo ordine del giorno perché non fa né caldo né freddo, non ha senso perdere tempo su questa cosa.


Presidenza del Vice Presidente
David Favia

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Minardi.

Luigi MINARDI. La discussione è stata appassionata e così prolungata che merita un punto di vista, non ho niente di speciale da aggiungere rispetto alla discussione che ha affrontato tantissimi aspetti. Che siamo dentro una contraddizione mi pare evidente, che non siamo dentro la contraddizione in questa sede oggi, ma lo siamo dal 2003, è altrettanto evidente. E risolvere questa contraddizione cercando di non arrivare al paradosso di costringere delle unioni comunali a sciogliersi mi pare sia altrettanto evidente. Secondo il mio punto di vista il merito dell’emendamento presentato dal Consigliere Solazzi è questo. Poi se l’Assemblea abbia deciso saggiamente di non votare quell’emendamento ma di assumere questo emendamento che in fin dei conti va nella stessa direzione, mi sembra una cosa saggia. Cerchiamo di essere un po’ razionali, di non farci prendere dall’emozione, sappiamo che è una operazione, non credo sia tanto razionale pensare di procedere al riordino al di fuori di una legge quadro nazionale che è in preparazione. Gran parte dell’emendamento che è stato fatto alla fine dello scorso anno nasceva dalla convenzione che la contraddizione si potesse sciogliere perché era in preparazione il codice fondamentale di riordino, che era contenuto anche nella legge Finanziaria, ma che stralciata da questa ci rimetteva di fronte alla contraddizione iniziale. Ovviamente l’emendamento dà un orientamento nel cercare di risolvere adeguatamente, senza un’unica misura, perché non ci può essere un’unica misura, perché ci sono unioni comunali dentro Comunità montane che si stanno sciogliendo perché hanno deciso che la loro funzione di gestione associata, anticipando le Comunità montane, è finita, quindi hanno deciso di riportare la gestione associata dei servizi delle Comunità montane, e queste non avranno danno. Ma esistono Unioni di comuni dentro le Comunità montane che vogliono continuare ad essere Unioni dei comuni, e così come è la situazione non gli è permesso se non subentra una nuova fase. L’indicazione dell’emendamento raccoglie questa possibilità, mi pare di poter sostenere che è stata comunque una saggia conclusione di una discussione reale e concreta.

PRESIDENTE. Emendamento del Consigliere Lippi all’ordine del giorno n. 9. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Ordine del giorno n. 9 così come emendato. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Ordine del giorno n. 10 dei Consiglieri Luchetti, Brandoni, Castelli "Copertura finanziaria dei tickets sanitari". Ha la parola il Consigliere Luchetti.

Marco LUCHETTI. A fronte di vari ordini del giorno che erano stati presentati su questo argomento si è arrivati a una formulazione unitaria tra maggioranza e minoranza sull’impostazione che le Regioni già hanno assunto in ordine alla decisione della reintroduzione dei tickets che è un criterio che penalizza le persone meno abbienti e che va contro anche quella che potrebbe essere una linea di prevenzione sanitaria, renderebbe più difficile le linee di prevenzione. E’ un vecchio ragionamento e un vecchio discorso che si pone ogni qualvolta si tenta di rastrellare risorse in queste circostanze. Quindi chiediamo al Presidente della Giunta regionale di impegnarsi perché in sede di Conferenza Stato-Regioni si prenda una posizione ferma rispetto a questo dato, tentando di fare in modo che il fondo sanitario nazionale sia implementato delle somme che dovrebbero coprire queste entrate poste a carico dei cittadini.
La spesa della sanità sappiamo che è in costante crescita, siamo arrivati al 9% del Pil mentre la quota a carico diretta dello Stato è arrivata al 5-6%, si mantiene su dei livelli, nonostante gli sforzi fatti in Finanziaria, abbastanza precari. Con questo ordine del giorno prendiamo una posizione ferma riguardo a questo provvedimento, ci sembra tra l’altro contrastante con le competenze che il nuovo Titolo V ha assegnato alle Regioni circa la capacità di organizzare i propri servizi secondo la propria legislazione. C’è un problema anche di legittimità costituzionale che in questo caso potrebbe fare da apripista, eventualmente accettassimo questa impostazione, anche su altri provvedimenti che limiterebbero l’autonomia delle Regioni in materia di sanità.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brandoni.

Giuliano BRANDONI. Il mio intervento sarà brevissimo perché già il Consigliere Luchetti ha illustrato l’ordine del giorno. La questione dei tickets mi pare oggi sia assunta anche da questo Consiglio come un vero e proprio problema. E’ stato in qualche modo il fatto di esentare i cittadini da quello che rischia di essere un vero e proprio balzello sulla malattia, un fiore all’occhiello della storia di questa maggioranza. Ora ribadiamo e diamo più forza al Presidente per poter trattare, già da domani nella Conferenza Stato-Regioni, un provvedimento di modifica del decreto mille proroghe per quanto riguarda la possibilità alle Regioni di intervenire in maniera autonoma e propria, e nello stesso tempo di chiedere al Governo di intervenire con finanziamenti particolari su questioni come quelle che il documento tratta.
Sono intervenuto non tanto per ribadire quello che c’è scritto in questo documento, che raccoglie e sintetizza in maniera perfetta gli ordini del giorno presentati, se non altro del mio Gruppo, ma perché nel frattempo su questo dibattito e su questa vicenda si sono maturate altre convinzioni e il contributo di altri gruppi. Vorrei che questo ordine del giorno fosse aperto alla firma di altri capigruppo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Castelli.

Guido CASTELLI. E’ evidente che più siamo e meglio è. Credo che al di là delle valutazioni legittime che possono essere fatte sia opportuno concentrarsi sul dispositivo di questo ordine del giorno, come avevo anticipato in precedenza con un ordine del giorno analogo insieme ai Consiglieri di Alleanza Nazionale, mi sono riconosciuto in una posizione che sostanzialmente dice tre cose. La prima è che si esprime contrarietà rispetto al provvedimento introduttivo del tickets che è di fortissimo dubbio costituzionale, quindi il tema della contrarietà. In secondo luogo la richiesta, che rivolgiamo come Consiglio regionale al Governo, di assicurare direttamente la provvista necessaria a garantire un’effettiva possibilità di cancellazione del ticket proprio perché quello che è stato approvato dal Senato in sede di conversione del decreto mille proroghe altro non è che un trasferimento nominalistico di responsabilità che poco o nulla determina per le Regioni, che si vedrebbero comunque costrette a rastrellare risorse eguali a quelle che dovevano provenire dall’istituzione dei tickets, per l’appunto incostituzionale. Il terzo punto, per me molto significativo, è che il Consiglio regionale, spero nella sua interezza, affida un compito, una responsabilità e una forza al Presidente Spacca, all’Assessore Marcolini, che proprio domani dovranno rappresentare le Marche in seno alla Conferenza Stato-Regioni. Diamo mandato di chiedere al Governo quello che dicevo poc’anzi anche valutando la possibilità di un ricorso alla Corte Costituzionale per lesione procurata alle prerogative che il Titolo V affida al nostro Ente.
Mi sembra una soluzione ponderata, matura, responsabile, soprattutto rispettosa delle esigenze dei cittadini che dal 1° gennaio 2007 stanno dimostrando contro i tickets che sono stati introdotti da chi non aveva la competenza a farlo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Ringrazio il Consigliere Brandoni che dichiara questo ordine del giorno aperto anche perché noi, già nella fase di presentazione nei giorni scorsi del bilancio regionale, avevamo posto l’attenzione soprattutto su questo problema.
Ritengo leggermente incongrua l’azione politica della maggioranza di questa Regione, perché se questa Regione voleva, come hanno fatto altre Regioni, poteva già impugnare questa legge Finanziaria dello Stato perché viziata di illegittimità costituzionale. Questo sarebbe stato il primo atto da compiere, a mio avviso. Questa Regione non può dire di essere esente da questo vizio, perché nella precedente legislatura, durante il Governo Berlusconi, ha ricorso trentasette volte alla Corte Costituzionale contro altrettante leggi del Governo Berlusconi, quindi poteva permettersi tranquillamente, per una volta, di ricorrere contro un proprio Governo. Questo sarebbe stato uno dei momenti sicuramente qualificanti dell’azione regionale.
Per quanto riguarda Forza Italia già stiamo raccogliendo da tempo firme per chiedere un referendum, speriamo non serva, ma riteniamo che questo sia una delle formule possibili perché non vogliamo entrare nel circuito che il Governo ci sta proponendo, di dire “sì togliamo i ticket ma poi vi assorbite voi come Regioni i costi relativi”. Sono 28 milioni di euro i costi che interessano i tickets, 300 euro a famiglia, quindi deve essere riassorbito in una manovra finanziaria estremamente penalizzante per tutti i cittadini. Riteniamo quindi debba essere riassorbito dal bilancio dello Stato e non delle Regioni.
Questa è la nostra posizione, la nostra firma è favorevole rimarcando però le contraddizioni che portano membri di maggioranza, addirittura di tutta la maggioranza, a votare un ordine del giorno di questo tipo perché questa era la nota che abbiamo fatto già sulle piazze raccogliendo firme.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Intervengo per supportare l’ordine del giorno che è stato concordato e per ribattere sulle cose che il Consigliere Capponi diceva poc’anzi. E’ vero che si poteva ricorrere ma è anche vero che, immediatamente dopo la Finanziaria, gli Assessori regionali in Commissione salute sollevarono il problema dell’iniquità del ticket perché ci accorgemmo subito che questo, applicato nella misura in cui veniva applicato, andava ad eccedere alla prestazione fornita, non solo, rischiava di spostare verso il lato dei privati ciò che adesso andava nel pubblico. Alcune Regioni sono ricorse alla Corte Costituzionale, le altre si sono fidate della parola del Ministro. Avendo sollevato questa questione davanti al Ministro della Sanità ci fu rassicurato che si sarebbe provveduto attraverso un decreto legge, un’ipotesi che inizialmente fu scartata, scegliendo la strada del disegno di legge, poi si è infilata dentro il decreto mille proroghe. Quindi da questo punto di vista ci eravamo sentiti rassicurati, e che l’ordine del giorno dica al Governo “bene, però visto che è un introito di compartecipazione qualora non si raggiungesse ci pensi tu” penso sia corretto.
Credo che l’ultimo pezzo dell’ordine del giorno in cui si richiama l’eventualità anche di ricorrere qualora le misure che detta il Governo non siano congrue rispetto al Titolo V, sia questione corretta.
Quindi questo ordine del giorno è giusto.

PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 10. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva


Proposta di legge n. 143
della Giunta regionale
“Bilancio di previsione per l’anno 2007 ed adozione del bilancio pluriennale per il triennio 2007/2009”
(Votazione articoli, emendamenti, ordine del giorno)

PRESIDENTE. Come concordato passiamo alla votazione degli articoli della proposta di legge n. 143.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 11. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 12. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 13. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 14. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 15. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 16. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 17.
Emendamento n. 1 del Consigliere Capponi. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 2 del Consigliere Capponi che ha la parola.

Franco CAPPONI. Tutta questa serie di emendamenti non ci sarebbero qualora le Commissioni avessero esaminato le proposte di legge, come scritto nel regolamento, che la minoranza ha presentato. In modo particolare questo è quello che tende ad istituire delle iniziative volte a tutelare la vita umana nascente e a sostenere economicamente nella scelta di maternità le donne che sarebbero indotte ad interrompere la gravidanza esclusivamente per motivi economici.
Tutta questa normativa è oggi sul tappeto per le gravi ripercussioni che abbiamo nel discorso dell’applicazione della legge n. 194. In Italia abbiamo applicato questa legge ma non abbiamo dato seguito a tutti gli istituti che essa prevedeva, tipo il corretto funzionamento dei consultori e la creazione di idonee iniziative per sostenere la maternità nelle situazioni difficili, soprattutto quelle di disagio economico e di disagio sociale e ambientale.
Questa legge tendeva a parlare di questo, quindi con l’emendamento tentiamo di introdurre un minimo di risorse da mettere a disposizione per una legge che chiediamo venga discussa con urgenza, tra l’altro dello stesso tenore e dello stesso testo è stata presentata anche dalla maggioranza di Governo di questo Paese. Se voi la confrontate è quasi identica ma noi l’abbiamo presentata prima del Governo nazionale.

PRESIDENTE. Emendamento n. 2. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 3 del Consigliere Capponi. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 4 dei Consiglieri Giannotti e Tiberi. Ha la parola il Consigliere Giannotti.

Roberto GIANNOTTI. Abbiamo presentato emendamenti diversi, questo però è atipico che si riferisce all’emergenza sanitaria della provincia di Pesaro e prefigura una scelta del futuro piano sanitario regionale. Ci rendiamo conto che l’applicabilità si sarebbe soltanto nel corso della definizione di questo strumento.
Oggi viviamo nella Valle del Cesano, la valle dove ha la residenza il capogruppo della Margherita, una situazione di grave difficoltà per i dializzati che sono costretti a dover far ricorso alla struttura ospedaliera di Fano perché non c’è allocato presso l’Ospedale di Pergola un servizio di questa natura, Ospedale che invece ha tutti i requisiti strutturali per adempiere a questa funzione.
Il senso di questo emendamento è quello di prevedere le risorse necessarie per realizzare l’insediamento di questo presidio.
Questa proposta, lo dico al Consigliere Ricci e ai Consiglieri dei Ds, si colloca anche in un dibattito a tutto campo che c’è nella città di Pergola rispetto alla sopravvivenza dei servizi sanitari, che ha visto le forze politiche locali vantare crediti non vantabili. Per fare chiarezza su questa materia, oggi c’è un emendamento per il quale, insieme ai colleghi del mio gruppo e al collega D’Anna, chiederemo il voto per appello nominale in maniera sia evidente a tutti la strumentalità della posizione politica in sede locale dei rappresentanti del centro-sinistra che a Pergola dicono che questo servizio è fondamentale, nella concretezza delle cose poi sostengono e votano diversamente.

Presidenza del Vice Presidente
David Favia

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Tempo fa ho presentato su questo argomento una mozione e, come ho detto prima in occasione di altri emendamenti, le risposte non arrivano, quindi non ci resta che attendere il bilancio e presentare emendamenti come quello sottoscritto dal Consigliere Giannotti che mi vede completamente d’accordo anche perché in passato, come Casa delle Libertà, abbiamo presentato delle proposte e una raccolta di firme per la questione di cui si tratta.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Secondo me il fatto richiamato dal Vice Presidente Giannotti, cioè la visita a Pergola e in altre realtà delle Marche, è del tutto strumentale perché la Commissione della sanità è andata proprio in occasione della discussione del piano a verificare alcune situazioni.
Invito i presentatori di questo emendamento, che sono delle persone serie, a ritirarlo perché questo è il classico emendamento che ingenera una guerra tra poveri perché siamo in una discussione che dovrebbe attenere all’organizzazione del nuovo piano sanitario. Predisporre con un blitz di un emendamento il pronunciamento su questa o su quella realtà fa del danno alla realtà medesima, non la aiuta, perché non è questa la modalità. Forse sbagliamo nella nostra analisi di approcciarsi alla situazione e alla organizzazione sanitaria ma parliamo di una situazione, come quella di Pergola, che deve avere una propria funzione dentro la sua zona sanitaria che mantiene alcune prerogative significative, e che con le stesse risorse proposte si potrebbe organizzare il servizio di dialisi che è importantissimo, ad esempio con accordi interzonali, tra diversi distretti sanitari, per il trasporto dei malati con la Asl di Senigallia o con altre. La necessità di una organizzazione su area vasta oggi è quella che risponde più alle esigenze del servizio. Quindi, a voi interessa più di me il servizio medesimo, sarebbe più giusto non fare queste cose. Ognuno potrebbe farne e chiederne altre, questo non è possibile all’interno di una programmazione seria e di un compito di governo della sanità che attiene a tutti, soprattutto alle grandi forze di opposizione che dovrebbero avere una politica di governo anche quando non stanno al governo e non ingenerare una guerra tra poveri.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Concordo pienamente con ciò ha detto il collega Procaccini perché mi sembra del tutto contraddittorio rivendicare da una parte un servizio sanitario che funzioni, che sia appropriato, che dia risposte appropriate ai bisogni, che spenda bene le sue risorse, poi si fanno richieste estemporanee nel momento in cui stiamo dotandoci di un piano sanitario che si richiama proprio a questa filosofia.
Stiamo studiando attentamente dentro il nuovo piano la rete di dialisi sul nostro territorio per area vasta, proprio per rendere più appropriato il servizio. Quindi questa è una richiesta estemporanea atta non solo ad alimentare aspettative che saranno anche difficili da corrispondere ma di certo non ci aiuta in una pianificazione coerente con le cose che abbiamo più volte rivendicato in quest’aula e in tutti i luoghi di governo in cui siamo impegnati.
Sarebbe utile per tutte le forze politiche di questo Consiglio richiamarsi a questa coerenza, quindi invito le forze della maggioranza a rimanere dentro questo solco e a respingere questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giannotti.

Roberto GIANNOTTI. Ho l’impressione che né il Consigliere Procaccini, persona seria, che studia, né l’Assessore, che dovrebbe studiare, abbiano chiari i termini della questione.
Questa, amici del Consiglio, non commettiamo l’errore di ieri, non è una proposta estemporanea, è un emendamento di copertura di una proposta di legge che il gruppo di Forza Italia ha presentato in Consiglio da un anno. E’ una indicazione programmatica che il gruppo di Forza Italia ha già assunto. Quindi non è ne un emendamento estemporaneo né una proposta strumentale, è una scelta di valore rispetto alla quale, l’Assessore non può rispondere dicendo “facciamo il piano, dobbiamo programmare, questa cosa ci inciampa”. Avrei preferito che l’Assessore mi dicesse “Sì, condivido questa esigenza, ne terremo conto nel piano, Giannotti ritiri la proposta di legge”. Questo sarebbe stato più serio. Invece l’Assessore ha detto come sempre nulla. Qualche Consigliere si è limitato a copiare questa posizione e questo ci dispiace. Ripeto, questa richiesta è solamente la copertura in bilancio di una proposta di legge già presentata. Saranno i cittadini della Valle del Cesano e della città di Pergola, Consigliere Procaccini, a giudicare.
Per questo, anche a nome dei Consiglieri Capponi e D’Anna, chiedo la votazione per appello nominale.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione per appello nominale partendo dalla lettera A.

Michele ALTOMENI. Procedo alla chiama.
Agostini assente
Altomeni no
Amagliani no
Badiali no
Benatti no
Binci no
Brandoni no
Brini assente
Bucciarelli no
Bugaro sì
Capponi sì
Castelli sì
Cesaroni sì
Ciriaci sì
Comi no
D’Anna sì
Donati no
Favia no
Giannini no
Giannotti sì
Lippi sì
Luchetti assente
Mammoli no
Massi sì
Mezzolani no
Minardi no
Mollaroli no
Ortenzi no
Petrini no
Pistarelli assente
Procaccini no
Ricci no
Rocchi no
Romagnoli assente
Santori sì
Silvetti sì
Solazzi no
Spacca assente
Tiberi assente
Viventi assente

Il Consiglio non approva

Presidenza del Presidente
Raffaele Bucciarelli

PRESIDENTE. Emendamento n. 5 dei Consiglieri Giannotti e Capponi. Ha la parola il Consigliere Giannotti.

Roberto GIANNOTTI. Abbiamo pensato di garantire la copertura finanziaria alle proposte di legge che abbiamo presentato, abbiamo scelto non tutte le proposte ma quelle più significative che in qualche modo incidono sulla vita dei nostri concittadini.
Questo emendamento si riferisce alla legge sulla famiglia. La Regione ha un atto legislativo vecchio nel tempo con carattere del tutto assistenziale, che non interviene concretamente in favore della famiglia, che noi da sempre contestiamo e da sempre chiediamo una profonda revisione.
La nostra proposta invece interviene e riconosce il ruolo fondamentale della famiglia come soggetto portante della società marchigiana e declina tutta una serie di interventi guardando con attenzione, in modo particolare, alle giovani coppie, che ci sembra il settore della famiglia che più di altri ha bisogno di essere sostenuto dalla Giunta regionale.
Non abbiamo ritoccato le risorse finanziarie, la nostra richiesta è quella di un atto nuovo, un atto coraggioso che rimuova le incrostazioni del passato che ne hanno fatto solo una legge assistenziale che interviene soprattutto per quello che riguarda gli infortuni domestici. Su questo chiediamo un gesto di disponibilità da parte del Consiglio regionale.

PRESIDENTE. Emendamento n. 5. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 6 dei Consiglieri Giannotti e Capponi. Ha la parola il Consigliere Giannotti.

Roberto GIANNOTTI. Stesso fatto, fra l’altro a copertura di un atto relativo a un luogo di formazione dei giovani, che sono gli oratori parrocchiali. Anche qui da anni si discute dell’opportunità per la Regione di sostenere luoghi di aggregazione giovanile, mi verrebbe da essere polemico rispetto ad una tendenza innata nelle amministrazioni comunali di sinistra di sostenere invece luoghi di aggregazione degli anziani. Se dobbiamo fare delle scelte per il futuro dobbiamo soprattutto guardare alle giovani generazioni e prevedere un intervento specifico a favore di centri di aggregazione giovanili che si rifanno alle comunità parrocchiali. Un minimo di disponibilità finanziaria che consenta l’acquisizione di alcuni strumenti informatici o altro credo sia una cosa estremamente utile.
Rilevo che su questo, oltre alla proposta di legge presentata dal gruppo di Forza Italia, c’è un’altra proposta di legge di Alleanza Nazionale e un’altra dell’Udc, quindi tutti i gruppi dell’opposizione. Un invito, quanto meno a quella parte del Consiglio regionale che si fa ai valori della tradizione cattolica, ad avere una attenzione particolare su questa proposta.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. C’è anche un’altra proposta di legge sul problema, quella presentata dal nostro gruppo, che è una risorsa della partecipazione attiva delle giovani generazioni alla vita istituzionale, più in generale della società delle Marche. Da anni abbiamo sollecitato la Commissione a farlo e sarebbe ora che si mettesse mano alla discussione di questi testi di legge.
Vorrei rilevare che esiste un problema che non attiene solo agli oratori o di una visione più laica di questo fenomeno, ma esiste il problema, a nostro modo di vedere, di come le Istituzioni possono intervenire, all’interno di un soggettivismo e di un pluralismo sociale che deve esistere, per far partecipare in maniera attiva i giovani stessi alla crescita della società generale, intesa come Stato nazionale e come Regione. Penso sia questo il problema nuovo ed inedito, anche del Governo regionale, cioè su come le giovani generazioni possano dare il proprio contributo a una politica attiva della sicurezza sociale, della convivenza, dello sviluppo delle conoscenze e della cultura. Su questo non sarebbe male se il Consiglio regionale trovasse il modo per una discussione approfondita.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Esistono già diverse proposte di legge su questo argomento, se da una parte è significativo della volontà da parte di numerosi Consiglieri far sì che questa realtà meriti l’attenzione dovuta dall’altra dobbiamo constatare, ancora una volta, che l’iter delle proposte di legge è lungo, è diventata una prassi veramente pericolosa. A questo punto approfitto della terza apparizione del Presidente Spacca per sensibilizzarlo sulla vicenda delle proposte di legge che non fanno passi avanti in alcune problematiche che andrebbero affrontate con urgenza. Quella del riconoscimento della funzione sociale degli oratori penso possa essere una alternativa rispetto ad alcuni fenomeni che vedono i giovani coinvolti spesso in modo negativo. Voteremo a favore di questo emendamento sollecitando ancora con forza ancora la presentazione in aula delle proposte di legge relative all’attività sociale degli oratori.

PRESIDENTE. Emendamento n. 6. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 7 dei Consiglieri Giannotti e Capponi. Ha la parola il Consigliere Giannotti.

Roberto GIANNOTTI. Rispetto all’andamento di oggi, purtroppo i miei colleghi mi hanno mandato in pensione, perché se avessi mantenuto il ruolo di capogruppo già avrei abbandonato l’aula in segno di protesta, voi siete molto più tolleranti di me. Non può non essere considerato l’atteggiamento della maggioranza, qui non è un problema di blindatura del bilancio, questo potrei anche capirlo, è un problema di rifiuto di dialogo con le opposizioni perché nemmeno una virgola avete modificato. E’ così o sbaglio?
Questo è un emendamento rispetto al quale il Consiglio regionale della vecchia legislatura ha già votato a favore. Voglio ricordare ai miei colleghi uscenti che nella scorsa legislatura, in occasione dell’ultima seduta di bilancio, abbiamo recepito un emendamento, proposto dal gruppo di Forza Italia, che destinava una somma di 50 mila euro alle associazioni marchigiane che operano nel campo dell’affido. Oggi facciamo marcia indietro se permane questo atteggiamento di chiusura. Abbiamo presentato una proposta di legge che per nostra sfortuna non ha avuto il percorso regolare e ci troviamo oggi a chiedere che sia il Consiglio regionale a fare chiarezza e quindi a ripristinare questa opportunità attraverso una specifica destinazione dei fondi in bilancio.

PRESIDENTE. Emendamento n. 7. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 8 dei Consiglieri Giannotti e Capponi. Ha la parola il Consigliere Giannotti.

Roberto GIANNOTTI. Ancora più pesante però stavolta lo faccio in maniera provocatoria.
Questo dibattito, mi rivolgo agli amici della Margherita e al Presidente Spacca, sul ruolo delle scuole materne cattoliche nella nostra regione dovremo pure affrontarlo, non solo in termini ideologici e politici. E’ un dato acquisito che le scuole materne cattoliche soddisfano il 40% della domanda di utenza dei marchigiani, il 40% delle famiglie marchigiane mandano i loro figli nelle scuole materne gestite da comunità religiose. Credo che rispetto a questo dato, rispetto alla richiesta specifica che la Conferenza episcopale ha fatto al Presidente, non ci si può continuare a sottrarre a questa responsabilità. Ci sono scuole che chiudono a ripetizione perché l’unica arma che possono mettere in campo è l’aumento delle tariffe a danno delle famiglie
Quindi chiedere un soprassalto di responsabilità a questa Giunta che almeno si arrivi – questa è la proposta che faccio al Presidente Spacca e agli amici della Margherita – non solo a fare una legge ma almeno fare un protocollo in base al quale la Regione, attraverso i Comuni, riconosca alle scuole materne cattoliche un contributo una tantum per le spese di funzionamento o per garantire la sopravvivenza. La destinazione di qualche centinaia di migliaia di euro alle piccole scuole materne cattoliche della nostra regione potrebbe dare un po’ più di respiro. Studiamo la possibilità di arrivare a un protocollo che consenta concretamente di aiutare questa aspirazione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Ritengo che su molte questioni che oggi abbiamo sollevato ci potesse essere una discussione più approfondita, attenta e responsabile, purtroppo non è stato così.
Volevo aggiungere, oltre quello che ha detto il collega Giannotti, che oggi siamo restati in aula perché ci sentiamo responsabili del mandato che i cittadini ci hanno dato. Tutto quello che abbiamo proposto e detto in questa giornata e in quella iniziale, lo abbiamo fatto perché abbiamo un mandato e abbiamo rappresentato alcune situazioni che sul territorio, a livello di enti locali, a livello di attività produttive, economiche e a livello di società, sono emergenze, sono sensibilità, sono la richiesta di rapporti tra istituzione Regione e società civile.
Ricordo in merito a questa legge che molte altre Regioni, tra cui moltissime di centro-sinistra, hanno già emanato norme specifiche. Questo è un altro dei ritardi che ha questa Regione, il non capire che la società civile si sta organizzando da sola perché non riusciamo più a dare risposte a tutto, questa è la sussidiarietà che dovremmo premiare, quella responsabile, che crea servizi per le famiglie, per le giovani coppie, per chi deve lavorare e non ha soluzioni che l’ente pubblico ha creato.
Dire soltanto che questa è una proposta interessante che andrà rinviata ad approfondimento era già un gesto di solidarietà e di rispetto sia per le opposizioni che per i marchigiani.
Il vostro atteggiamento è estremamente miope ed è inverosimile quello che oggi si è visto in questo consesso.

PRESIDENTE. E’ stata richiesta la votazione per appello nominale a nome dei Consiglieri Giannotti, Capponi, Ciriaci. Partiamo dalla lettera P.

Michele ALTOMENI. Procedo alla chiama.
Petrini no
Pistarelli assente
Procaccini no
Ricci no
Rocchi no
Romagnoli assente
Santori sì
Silvetti assente
Solazzi no
Spacca no
Tiberi assente
Viventi assente
Agostini assente
Altomeni no
Amagliani no
Badiali no
Benatti no
Binci no
Brandoni no
Brini assente
Bucciarelli no
Bugaro sì
Capponi sì
Castelli sì
Cesaroni sì
Ciriaci sì
Comi no
D’Anna sì
Donati no
Favia assente
Giannini no
Giannotti sì
Lippi sì
Luchetti no
Mammoli no
Massi sì
Mezzolani no
Minardi no
Mollaroli no
Ortenzi no

Il Consiglio non approva

PRESIDENTE. Emendamento n. 9 dei Consiglieri Castelli ed altri. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

PRESIDENTE. Emendamento n. 10 dei Consiglieri Castelli ed altri. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

PRESIDENTE. Emendamento n. 11 dei Consiglieri Castelli ed altri. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

PRESIDENTE. Emendamento n. 12 dei Consiglieri Castelli ed altri. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

PRESIDENTE. Emendamento n. 13 dei Consiglieri Castelli ed altri. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

PRESIDENTE. Emendamento n. 14 dei Consiglieri Castelli ed altri. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Articolo 17. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 18. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 19. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 20. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 21. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 22. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva


Articolo 23.
Emendamento n. 15 dei Consiglieri Pistarelli ed altri. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 16 dei Consiglieri Pistarelli ed altri. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Articolo 23. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 24. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 25. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 26. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 27. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 28. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 29. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 30. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 31 (dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Ordine del giorno dei Consiglieri Luchetti, Mollaroli, Procaccini, Comi, Altomeni, Castelli, Tiberi, Ciriaci "Rinvio al Piano sanitario regionale di tutte le azioni strutturali in materia sanitaria". Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva


Proposta di legge n. 142
della Giunta regionale
“Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (Legge finanziaria 2007)”

Proposta di legge n. 143
della Giunta regionale
“Bilancio di previsione per l’anno 2007 ed adozione del bilancio pluriennale per il triennio 2007/2009"

(Dichiarazioni di voto congiunte)

Lidio ROCCHI. Ho ascoltato con molta attenzione gli interventi e da vecchio Consigliere debbo dire che c’è stata una discussione seria che ha comportato, nel momento necessario, anche modifiche. Le vecchie contrapposizioni degli anni scorsi quest’anno non ci sono state. Ci sono stati degli interventi abbastanza interessanti da parte della minoranza, questo fa parte del gioco.
Tutto questo è avvenuto perché il bilancio è stato predisposto in modo completo e sensato. Non voglio “sviolinare” l’Assessore al bilancio ma l’evidenza è questa. Nonostante la ristrettezza della Finanziaria, che tutti noi conosciamo, è stato elaborato un atto che ha dato risposte positive soprattutto sui settori importanti dell’economia di questa Regione. I fondi regionali e statali, come ho sentito dall’intervento dell’Assessore, non sono ancora completi. Sono d’accordo con l’Assessore quando dice che abbiamo completato a Bruxelles un gruppo di lavoro importante che ha consentito di poter disporre dei finanziamenti comunitari. A mio parere sono finanziamenti che sono stati allocati in settori portanti come quelli della sanità. Il piano di sviluppo socio-sanitario rappresenta, secondo quanto ho potuto capire, una novità altamente positiva, anche se, Assessore alla sanità, occorre codificare i centri, l’integrazione delle figure ad essi preposti in maniera meno generica di quanto scritto. Tutto questo deve essere verificato anche dai nuovi dirigenti già nominati, quindi occorre che ci sia un controllo assiduo della spesa sanitaria.
Ho avuto l’opportunità di poter leggere con attenzione i fondi che sono stati dati al turismo e alla cultura. Anche per questi due settori, dei quali questa maggioranza ha predisposto il suo programma di governo, ci sono stati fondi abbastanza importanti, mi sembra siano maggiori rispetto a quelli dell’anno passato.
Ci sono state attenzioni anche per le piccole e medie imprese, vedi il testo unico dell’artigianato e dei servizi alla produzione, dove ci sono quasi 10 milioni 700 mila euro. La messa in sicurezza degli edifici con fondi che andranno a beneficio dei Comuni.
Per questi settori si è tenuto conto sul fronte finanziario, questo può sicuramente creare più fiducia ai cittadini marchigiani.
Sono convinto che con il prossimo assestamento potremmo avere risposte positive anche su settori che in questo momento sono stati, non dico trascurati ma per mancanza di fondi non tenuti in considerazione. Credo che l’Assessore sia in grado di mantenere anche questa promessa.
Per questi motivi lo Sdi vota questo bilancio 2007.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Presidente e amici Consiglieri di maggioranza e di opposizione, non siamo soddisfatti di quello che è avvenuto in quest’aula. Prima di tutto non siamo soddisfatti del documento che ci è stato presentato, non so come il Consigliere Rocchi abbia fatto, anche nella sua bravura, a dire che è tutto chiaro e trasparente. È evidente il trend e i percorsi che questa Regione sta facendo in tutti i settori. Noi abbiamo letto tutt’altro, tutte cose diverse da quelle che ha detto il Consigliere Rocchi.
Siamo molto amareggiati perché c’era stata tutta l’intenzione di dare un contributo positivo al bilancio, come dicevo prima, non abbiamo fatto nessun emendamento strumentale, abbiamo presentato una serie di emendamenti che andavano, in molti casi, a non implementare nessun indebitamento della Regione. Abbiamo presentato delle nuove linee di intervento che ritenevamo indispensabili per una società che cambia come quella di questa regione, avevamo pensato a un miglioramento della trasparenza della gestione del bilancio e ad una nuova e moderna struttura che desse a tutti l’opportunità di leggere e di capire dove si sta andando.
Posso dare alcuni numeri, Consigliere Rocchi. Siamo al limite massimo di indebitamento, ci sono solo 36 milioni di euro di possibilità residua, questo è un risultato che è stato ottenuto con due manovre che l’Assessorato al bilancio ha fatto, intelligentemente e pro domo suo. Quella della gestione dei residui abbassata come limite di solvibilità o comunque di liquidabilità dal 67% al 60% per il 2005, quindi non è la gestione di un’altra amministrazione ma di questa. Altra cosa, è stato portato all’avanzo di amministrazione ben 821 milioni di euro dal bilancio 2006. Questo, Consigliere Rocchi, è il dato più negativo che si possa valutare perché questa Giunta nel 2006 non ha fatto nulla e ha ritardato tutto quello che c’era da fare in questa regione. Questa è la sensibilità che c’è per il territorio cioè quella che non si è fatto nulla, non si è fatto partire nulla, nulla per le infrastrutture, nulla per sostenere i settori produttivi. Sono stati gestiti male i pochi fondi che avevamo, perché i fondi disponibili sono tutti a residuo.
Il Patto per lo sviluppo è ancora tutto dentro i cassetti della Giunta, Consigliere Rocchi, ne abbiamo parlato per un anno di questo fantomatico patto che non ha dato né sviluppo né soldi a nessuno.
Questa è la verità, è inconfutabile, aspetto poi l’Assessorato e la Giunta per il conto consuntivo, lì vedremo se queste voci erano corrette. Ritengo si debbano preoccupare anche i funzionari perché spero che tutte le cifre di questo bilancio siano state messe e certificate ad hoc perché manderemo alla Corte dei Conti una nota per chiarire se le basi del nostro bilancio sono corrette o inventate per dare modo di approvare un bilancio che non era altrimenti approvabile.
Questo lo dico perché eravamo venuti in quest’aula con grande disponibilità di dialogo, di trattativa, di miglioramento dello strumento che ci avete proposto, uno strumento asfittico, grigio, che non fa vedere nulla del futuro. Avete voluto stralciare le pagine 69 e 70 come se fossero apocalittiche, dove voi pensavate in un sol colpo di dettare le regole per una nuova sanità di questa regione, tagliando dove era possibile tagliare, con una riorganizzazione fatta solo a tavolino.
A conclusione di questa giornata non penso che vi possiate considerare vincitori portando a casa uno strumento tale e quale a come lo avete presentato, anzi penso sia una perdita per tutti perché l’opposizione si era messa in testa di partecipare a questo bilancio dando una consulenza e un sostegno positivo, ragionato, trattato, concertato, cosa che non è stata fatta. I sindacati e la Confindustria non sono venuti in discussione in Commissione a dire ciò che pensavano di questo bilancio, questo è un sintomo negativo, a meno che tutto questo sia avvenuto prima, in questo caso lo disdegnamo, ritenendo che questo modo di agire non sia assolutamente corretto perché doveva avvenire con la partecipazione di tutti, del Consiglio e soprattutto della Commissione.
Quando ci apprestavamo a discutere questo strumento pensavamo che la maggioranza avesse in qualche modo dichiarato apertura ad una collaborazione visto il momento di difficoltà aggravato anche da una Finanziaria nazionale estremamente penalizzante soprattutto per questa Regione, ulteriormente penalizzante perché questa Regione non abbassa, per esempio, la pressione fiscale. Sull’Irap abbiamo chiesto una destinazione vincolata dei proventi verso il mondo dell’imprenditoria ma abbiamo ancora l’Irap superiore all’80% delle Regioni d’Italia che hanno provveduto a modificare l’aliquota proprio perché i loro settori sono in difficoltà. Ancor più in difficoltà sono le attività produttive delle Marche perché in un’ampia percentuale fanno riferimento al settore manifatturiero quindi ad alta densità di manodopera e ad alta tassazione Irap rispetto a tante aziende tecnologicizzate, per cui abbiamo una bassissima redditività e un’alta incidenza della manodopera nella formazione del prodotto e del reddito. Chiedevamo che questo potesse avvenire non solo in un’ottica di responsabilità ma anche in un’ottica di contenimento della spesa, in un’ottica di gestione appropriata delle risorse e non verso tagli che qualcuno paventava e che non abbiamo voluto fare.
Non è vero che non aumenta l’Irpef in questa Regione, l’ho dimostrato già all’inizio, se uno ha la bontà di leggere qualche rivista specializzata si dice che il sistema delle detrazioni subentrate alle deduzioni che questo Governo ha fatto porteranno ad un aumento della tassazione locale minimo del 10%, teoricamente la tassazione, con una mera speculazione di cambiare gli addendi di una legge finanziaria, ha comportato alla Regione, senza nessuno sforzo, di ottenere il 10% in più di entrate dall’Irpef.
Questo è quello che abbiamo rinvenuto in questo bilancio, non vediamo nessuna strategia, è stato abbandonato il patto per lo sviluppo perché non ci sono più risorse. Non ci sono più risorse per le infrastrutture, non ci sono più risorse per la progettualità, non ci sono risorse per il sistema delle autonomie locali le quali vedono confermati da anni gli stessi trasferimenti che oggi si sono notevolmente indeboliti a fronte di un aumento della richiesta di servizi che costantemente avviene sul territorio. Abbiamo lasciato senza nessuna copertura gli anziani non autosufficienti lasciando tutto il costo e l’onere in capo ai Comuni, solamente 300 anziani hanno un’assistenza socio-sanitaria integrata a fronte di 4.000 non autosufficienti che ci sono in questa regione.
Dove dobbiamo ridere di questo bilancio? Dove vanno bene le cose? Mi devo far frate per dirvi che perdo una situazione di controllo come la state perdendo voi! Consigliere Lucchetti non condivido molto la sua euforia. Avete detto che con questo bilancio verranno raggiunti obiettivi di crescita, di aumento di servizi, di diminuzione della pressione fiscale, ecc., è tutt’altro, state dicendo delle cose non vere. Avevamo tentato di fare qualcosa e non ci siamo riusciti, ve ne assumete tutta la responsabilità. Volevamo diventare corresponsabili, non votando tutto il bilancio ma alcune modifiche che abbiamo tentato di introdurre potevano avere il nostro consenso e la nostra condivisione. Le avete rifiutate tra l’altro con un gesto di sufficienza che dà fastidio, come a me ha dato fastidio l’assenza, del Presidente almeno nella prima giornata, e di molti Assessori regionali che, a mio avviso, se non sono presenti nel momento della formazione e discussione dell’atto più importante di questo consesso, non sono degni di rappresentare questa Regione, non sono degni di dire che lavorano per questa Regione.
Il Presidente Bucciarelli qualche volta mi ha richiamato perché sono arrivato con mezz’ora di ritardo alla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari, lo invito a farlo con tutti non solo con noi ma anche con quelli della maggioranza. Penso sia un affronto di inaudita gravità verso le istituzioni questa non partecipazione (…) Termino perché penso sia offensivo nei miei confronti, di cioè sta facendo una dichiarazione di voto che compete ad una minoranza nei termini opportuni senza voler offendere nessuno.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Castelli.

Guido CASTELLI. Non ho abbondato di interventi come in altre occasioni durante il bilancio perché dopo sei o sette esperienze ho capito che rispetto alla previsione quello che è più provante ed esaustivo per capire come stanno le cose è sicuramente l’approvazione del consuntivo. Ho visto che nelle ultime esperienze tra la previsione e il consuntivo ci sono stati dei ribaltamenti che rendono l’atto di oggi obiettivamente meno “impattante” – è brutto questo termine e me ne scuso – quindi ho pensato bene di risparmiare un po’ di fiato e di procurarmi argomenti per il consuntivo.
Guardano per un attimo la logica delle approvazioni, vorrei ricordare come l’anno 2005 già si era presentato – l’Assessore Marcolini lo sa – con un disavanzo record di 144 milioni di euro. Che succederà ora che siamo nel 2007 e la gestione 2006 si è consumata? Questo tecnicamente deve essere l’argomento che merita più attenzione. Ci guardiamo tutti in maniera guardinga e attonita ma certo è un fatto, che il 2005 si era già concluso con quello sforamento record. Qualcosa ci dice che dei 144 milioni in meno del 2005 probabilmente nel 2006 si sia consumato con qualche altro pacco di milioni. Annuisce l’Assessore Marcolini ma ci sono un paio di circostanze almeno che fanno affiorare questa evidenza, nel mentre noi ipotizziamo la previsione 2007. Una partita di 20 milioni relativa alle alienazioni di immobili che non mi sembra del tutto conclusasi, perfezionatasi, lasciando probabilmente sulla strada qualcosa. Anche un’altra partita, il famoso capitolo 30102004 di entrate eventuali e diverse, già il nome faceva scattare qualche legittimo sospetto visto il carattere indifferenziato di questo capitolo. Probabilmente un capitolo che era stato appositamente previsto per evenienze di correzione dei conti ma che, lo vedremo, non ha prodotto quelle entrate che si stimavano e che oggi ci fanno pensare che il 2006, quando verrà certificato, produrrà qualche sorpresa. Ripeto, già nel 2005 accadde, probabilmente oggi stiamo muovendo pedine fantasma perché tutto il capitolo franco delle famose reiscrizioni è un capitolo che documenta la profonda inefficienza della macchina amministrativa della Regione Marche, che ci chiama oggi a stanziare risorse per iniziative che probabilmente non vedono la fine e il loro completamento nell’anno finanziario. Questo è un grande e rutilante gioco di risorse che oggi appostiamo, di cui poi a metà anno registriamo la non realizzazione, tanto che le performance di questa macchina amministrativa regionale segnano in alcuni settori una capacità di realizzazione degli investimenti pari al 40-45-55%. Il vero scandalo, secondo me, è che siamo impegnati in una serie di ipotesi che presuppongono il prelievo fiscale, e non solo, dalle tasche dei cittadini, ma la cosa assurda è che questo denaro non trova un impiego proprio perché non si riesce a concludere, a perfezionare il procedimento amministrativo che è a monte dell’attività politica che stiamo consumando oggi quando appostiamo le risorse. L’Assessore Marcolini con la capacità, con la maestria che gli è propria, è costretto a una serie di rutilanti operazioni che, lo diceva prima il consigliere Capponi e lo diceva il Consigliere Pistarelli lunedì, nell’ulteriore utilizzo del fondo dei perenti e nella previsione di un avanzo applicabile di amministrazione che per 27-30 milioni di euro è quanto meno dubbio
Non è ora il tempo di chiosare questo aspetto, vogliamo essere fiduciosi, lo siamo poco in relazione alle passate precedenti esperienze che parlano di sorprese che vengono fuori con il consuntivo, 144 milioni di euro nel 2005 probabilmente, non vorrei essere io il mago ma si potrebbe parlare anche di 200 milioni di sforamento quest’anno, anche perché forse ci sarà una diminuzione per quanto riguarda l’introito dell’addizionale Irap e Irpef, ci sono delle partite che ci potrebbero far pensare ad una situazione meno rosea di quella che oggi ipotizziamo.
In definitiva, e dal punto di vista tecnico concludo, qual è la cosa che ci preoccupa molto? Se facciamo un semplice calcolo delle entrate libere di cui gode questa amministrazione e i costi di finanziamento di una macchina, che tra l’altro funziona poco, vediamo che questo è un ente che ormai non ha nulla da spendere, è un ente per il quale i costi di funzionamento arrivano ad assorbire tutte le entrate libere, quindi è una situazione che parametrata a quelle delle aziende private, lo dico sommessamente, parrebbe configurare una situazione davvero disastrosa, non dissimile da quella in cui versano le altre Regioni d’Italia per tutta una serie di situazioni che si sono andate pastellando dal 2001 in poi. E’ indubitabile che non vi sia una specificità marchigiana ma è altrettanto vero che da un lato andrebbe valutata l’attenzione anche ora che il Governo ha cambiato di colore, se cambierà di colore.
Quali sono le responsabilità da un punto di vista razionale, noi siamo stati cinque anni a sentire le giaculatorie del professor Marcolini che intonava “moccoli” all’indirizzo del Governo nazionale che era colpevole di tutto e oggi lo vediamo “imbarazzato” perché nella sua faretra non compaiono più quelle frecce che erano intinte del veleno politico. Assessore Marcolini ieri l’ho ringraziata perché si è fatto sfuggire qualche censura nei confronti dell’operazione ticket che oggi, tra l’altro, anche con la sua benedizione, con il suo viatico politico, ha portato ad un ordine del giorno che ha visto l’adesione di tutti noi. Però qui, obiettivamente, c’è l’esigenza di comprendere che sui conti dobbiamo andare fino in fondo per capire davvero come stanno le cose – le avevo promesso che quest’anno non avrei fatto richiami espliciti alla presunta opacizzazione procurata o voluta del bilancio della Regione che comunque è sempre di difficile agibilità –. Tutti noi dobbiamo prendere contezza delle condizioni reali della nostra capacità di spesa, mettendo subito mano, credo che questa sia la prima sfida al di là di tante altre, al problema dell’efficienza della macchina amministrativa regionale. Questo, secondo me, è il vero grande dramma della Regione Marche, perché non è possibile che dobbiamo vivere, ormai, in una sorte di finzione giuridica e amministrativa in base alla quale, ripeto, a febbraio stanziamo del denaro, che per la metà poi non verrà utilizzato. Oggi ci stiamo accapigliando per l’allocazione di risorse che abbiamo il 50% di probabilità di vedere non dirottate, finalizzate, agli scopi per i quali oggi ci accapigliamo. E’ una cosa che sa di film dell’orrore ma questo è il dato che emerge.
Sullo sfondo c’è il dramma della sanità, dico dramma perché questa è una Giunta regionale che ha voluto “coraggiosamente” disboscare il management che aveva accompagnato la riforma sanitaria nel suo primo triennio di funzionamento e oggi abbiamo un dato che parla di 96 milioni di euro di disavanzo del 2006 a cui si aggiungono 74-75 milioni di euro di disavanzi pregressi. Sono somme che davvero rischiano di pesare come un fardello assolutamente esagerato rispetto alla nostra capacità di sopportazione.
Al di là del modo simpatico con cui l’Assessore Mezzolani cerca di promuovere il nuovo Piano sanitario vediamo in vista qualcosa che ci fa non particolarmente gioire. Quando vediamo, per esempio, che nei contratti, come dicevo lunedì scorso, dei tredici direttori di zona compaiono degli obiettivi che ci fanno prevedere che la sanità non avrà momenti facili nel prossimo anno, non potrebbe essere diversamente, soprattutto quando vediamo che questi obiettivi sono gli stessi per tutte le 13 Zone. Ci allarmiamo perché crediamo che ancora qualcuno ad Ancona pensi che la situazione di San Benedetto sia uguale a quella di Ancona, la situazione di Fano uguale a quella di Ancona e viceversa. Probabilmente in questa logica omogeneizzatrice si perde di vista una diversità e una diversificazione che, ripeto, esiste, che sarebbe bene assecondare nel modo positivo dell’accezione e che soprattutto non venga affrontata nel modo con cui le ultime tre pagine della relazione revisionale del bilancio lasciano intendere, ovvero con l’idea di una serie di iniziative che di fatto, provocatoriamente, ho definito tese quasi a configurare il servizio sanitario delle Marche come fatto di un grande ospedale come quello di Ancona di 13 ambulatori, perché prevedere che le specialistiche degli ospedali di rete siano dimensionate su base di 300-400 mila abitanti, è un fatto importante, di grave e significativo impatto.
Non so davvero come penserà l’Assessore Marcolini di affrontare questa situazione, ricordo che il 10 ottobre, quando Prodi aveva sfornato la Finanziaria, disse “qualcosa ci inventeremo”. Siccome lo stellone del professor Marcolini ha sempre prodotto risultati efficaci – mi stia a sentire che le voglio dare una cosa – colgo la stima che ho di lei ma capìta l’ardua prospettiva del suo lavoro le regalo un libro che sicuramente conoscerà “Trucchi magici”, manualetto che le sarà sicuramente utile per far uscire la sanità regionale dal ballo!

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. L’Assessore avrà tempo di studiare tutti gli ulteriori trucchi, non finisce qui la partita, ci sono le variazioni, gli assestamenti, il mago del bilancio, vero Assessore Marcolini, saprà tirar fuori dal cilindro i trucchi anche meglio di oggi!
Voglio intervenire brevemente perché i colleghi che mi hanno preceduto sono stati assolutamente scrupolosi nel dare un giudizio sul metodo, ma voglio comunque ribadire la mia parte.
Non so se è un esercizio ginnico per potersi sentire più forti, una specie di fitness organizzato all’interno della maggioranza, perché credo non costasse niente, Assessore, chiamare i capigruppo delle maggioranza e chiedere, come si fa peraltro nel buon senso di tanti nostri Comuni: quali sono quei 4-5 punti che la minoranza ritiene indispensabili? Penso che ci avreste tolto una parte della vis polemica. Mi stupisce che nessuno abbia tentato questo. Nei nostri comuni, anche dove c’è la contrapposizione più forte, anche i nostri sindaci podestà – per un quarto vostri e per un quinto nostri, perché anche i nostri sono podestà, la legge Bassanini lo consente – si sentono in dovere, qualche volta anche a livello di pura formalità, di chiedere “cosa c’è che vorreste vedere nel bilancio?”. Non è stato fatto, non credo per mala fede ma per far vedere che c’è la forza tra gli alleati e quindi darsi un po’ di coraggio in un momento che è drammaticamente difficile, questo non sfugge a nessuno.
Manca il veleno nei confronti del livello superiore, ma questo l’avevamo già previsto Assessore, è un gioco che conosciamo.
Voglio fare un appello al Presidente perché abbiamo fatto una campagna elettorale dove quasi parallelamente abbiamo affrontato il dibattito nelle Marche, una situazione abbastanza paradossale ma per me è stata l’esperienza che mi ha consentito di sentire le Marche dal nord al sud, dal mare all’entroterra. Quello che mi ha colpito, anche se ero consigliere regionale da cinque anni, forse l’orizzonte era troppo limitato, come i cittadini chiedessero alla Regione una presenza forte, non dirigista, ma come punto di riferimento per la programmazione e la costruzione del futuro delle Marche. Mi ha colpito questa richiesta unanime fatta dal sindacato, rossi e non rossi, dalle organizzazioni, rosse e non rosse, dove, forse per una situazione contingente – questa non è una polemica, ci mancherebbe – i più tranquilli sembravano sempre i grossi imprenditori consapevoli del proprio ruolo, tranquilli nel poter dire la loro nella vicenda regionale, quindi, l’autoreferenzialità di un grosso industriale si può anche capire, ma tutto il resto, il mondo dell’associazionismo, della cultura, gli enti locali, chiedeva la vicinanza della Regione, consapevoli del deficit, delle difficoltà, di tutto quanto.
Posso dire, ormai a quasi due anni dall’inizio della legislatura, che questa vicinanza i nostri marchigiani non la sentono – sapete le cose di cui sono fissato, sono pedante e noioso – ma vedono vicini, non costruttivi, diciamo ingerenti, gli altri poteri, quello comunale e soprattutto quello provinciale, la Regione la vedono lontana. Alcuni hanno protestato in maniera violenta durante l’estate, l’Assessore Amagliani si è arrabbiato molto perché il mondo del volontariato all’unanimità, compresi i vostri compagni, le vostre associazioni rosse, hanno imbastito un processo nei confronti dell’assessore ai servizi sociali per il suo modo di condurre questo assessorato. L’orgoglio di Amagliani lo ha portato a reagire, a replicare, non conosco neanche tutte le vicende, però mi ha colpito che fior di esponenti della sinistra, anche del suo partito, militanti e volontari di tante prestigiose associazioni, hanno protestato per come viene condotta la politica del volontariato, quindi il sostegno, il regolamento, la consulta ecc.. Mi sono rivolto ad Amagliani perché gli avevo promesso una replica un po’ velenosa sulla vicenda dell’energia che ribadisco qui, non me ne voglia, non è colpa mia se il suo assessorato è crocevia di due materie che sono attualmente al centro della discussione dei marchigiani, l’energia è un problema che tocca tutti non è solo una questione dei grandi industriali. Ribadisco solo che sia sull’energia che sul volontariato vengono appuntate diverse critiche, diversi malcontenti.
Quali sono le altre cose che hanno caratterizzato la discussione in questi mesi? Lo dico all’Assessore al bilancio, al Presidente, all’Assessore alla sanità. Per esempio il modo di trattare i budget delle diverse zone in maniera uguale. Noi maceratesi abbiamo contestato, durante l’estate e negli anni precedenti, che sono state trattate in maniera diversa le zone virtuose rispetto alle zone sprecone. Questo è un fatto che esiste di fronte al quale tutti gli operatori della sanità, i sindacati, i lavoratori, di diversi colori, si chiedono se la Regione debba dire taglio generalizzato al 10% per tutti, aumento generalizzato al 5% per tutti. Su questo si chiede più attenzione, questo l’Assessore vicino al mondo del management aziendale sa che non tutti possono essere uguali. Quindi ci vuole attenzione nei confronti del più virtuoso e tirare la corda nei confronti di chi, magari per motivi non suoi, magari anche per incapacità, non per forza di una malafede, si trova a non rispettare gli standard di contenimento e di razionalizzazione della spesa e dei costi che avete imposto.
L’altro problema che ho sollevato, e che ribadisco, è che la Regione è distante, Presidente, anche con gli sforzi, ribaditi sempre, di collegamento con il mondo della ricerca, dall’università, dalla scuola, da quel mondo che deve implementare e incrementare l’occupazione giovanile intellettuale, creativa, specializzata, tecnica, che nelle nostre Marche si può dire che, grazie a Dio, si può acquisire ma non arriva al mondo del lavoro. Non ho la ricetta ma faccio la constatazione che tra il mondo del lavoro, che deve chiedere questo tipo di risorsa umana, i soggetti della ricerca, dell’innovazione, della scuola e la Regione, non c’è il collegamento che tutti quanti auspichiamo. C’è dispersione di risorse e non c’è soprattutto l’efficacia e l’efficienza nel cogliere l’obiettivo.
Ho scelto solo quattro argomenti per dire che per questo bilancio non mi sembra ci debba essere l’euforia che ha la maggioranza, se qualcuno ha fatto l’euforico lo ha fatto per darsi un po’ di coraggio. Attenzione i nodi principali che i cittadini ci chiedono di sciogliere sono lì, una apertura maggiore alla minoranza non avrebbe dato la soluzione o la ricetta del risultato ma avrebbe sicuramente fornito alla nostra Comunità il clima per risolvere insieme i problemi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Questo bilancio che ci accingiamo a votare, per semplificare al massimo, penso sia del tutto coerente con gli indirizzi di governo di questa Regione, sia quello dell’anno precedente che quello di questo anno. Un bilancio, Consigliere Massi, è un rito che avviene tutti gli anni, non è una cosa per sempre, quindi discuteremo del bilancio e dell’assestamento adesso, poi quello del prossimo anno e così via. Il bilancio altro non è che la collocazione di risorse supposte che sostengono scelte politiche di governo. Il Governo individua i suoi settori di intervento, vi colloca le risorse e su quelle scelte politiche occorre esprimere un giudizio. Dico questo perché su alcuni temi dibattuti, importantissimi sì ma non hanno a che fare del tutto con il governo della Regione Marche, caso mai hanno a che fare con il sostegno politico a certe iniziative che la Regione Marche porta avanti in tema, per esempio, di infrastrutture. Non tutto è risolvibile, anzi quasi nulla in verità, perché per intervenire sul tema delle infrastrutture occorre difendere scelte politiche, come stiamo facendo, difenderle a livello nazionale, a livello europeo e cercare di dirottare risorse.
Su questo punto, se la cosa è questa, bisogna dare atto a questa Giunta, come ho cercato di dire con il mio intervento di apertura, che ha dirottato, come poche Regioni in Italia, più risorse dall’Europa, più risorse da questo Governo nazionale in particolare per la sanità. Quindi se vogliamo dare un giudizio su alcuni grandi temi dove la Regione svolge la sua azione politica di governo, al di là di questo bilancio, allora è una cosa diversa. Del bilancio in sé ho sentito dire che non ha risorse, ma questo bilancio ha le stesse risorse dell’anno precedente, ha forse qualcosa in meno. Se calcoliamo la riduzione dei vari servizi, rispetto a quello che si diceva, non è il 14% ma al netto delle spese fisse siamo a circa il 3% in meno, quindi c’è una riduzione per l’impegno finanziario sui vari settori ma è di questa portata. Noi eravamo preoccupati, avevamo discusso in Commissione, nel nostro gruppo, in maggioranza, di questa riduzione che poteva ritoccare quattro settori fondamentali di indirizzo e di governo di questa Regione, siamo stati poi confortati dal bilancio presentato perché quei settori non sono stati toccati. Mi riferisco al sociale, la posta potrei anche leggerla ma è la stessa. La cultura recupera qualche risorsa, c’è un impegno, su questo richiamo l’attenzione della Giunta, del Presidente e dell’Assessore al bilancio, di utilizzare in parte anche l’assestamento, se possibile, per recuperare qualcosa in più anche per la cultura. Ci sono più risorse per le politiche per la casa che era un obiettivo fondamentale, ci sono più risorse per intervenire, per esempio, in termini di messa a norma per le scuole. Lo dico perché sono risorse disponibili, circa 1 milione e 400 mila euro. Noi eravamo preoccupati su questo, preoccupati anche dalla scorsa finanziaria, però sono risorse a disposizione perché, Consigliere Capponi, se si richiama il problema delle infrastrutture e si richiama il problema delle risorse che provengono dal di fuori, permettimi di dire che per la messa a norma è una risorsa della vecchia finanziaria ma disponibile, per cui se facciamo due tesi manteniamole proporzionate altrimenti andremo fuori strada.
Rispetto al problema della manovra fiscale del 2006, leggo i dati, di circa 110 milioni di euro di entrate, quella di quest’anno ne dà 94 mila, anche qui mi sembra che l’incidenza in peso fiscale su questa Regione si riduca, non aumenti.
Quindi rispetto ad alcune preoccupazioni troviamo in questo bilancio delle risposte.
C’è un altro tema sollevato dal Consigliere Castelli, quello della sanità. Abbiamo chiesto dei sacrifici ai marchigiani, li hanno fatti, in parte l’aumento della pressione fiscale degli anni precedenti era per recuperare, abbiamo però anche la proposta del nuovo Piano sanitario che va avanti, come l’impostazione generale. D’ora in poi la sanità camminerà con le gambe proprie, il rientro del debito non dovrà più pesare sul bilancio regionale. Ci sono indicazioni molto precise che ci danno il senso della dimensione del percorso di questa Regione anche rispetto al risanamento della spesa sanitaria.
Sul contenimento della spesa abbiamo fatto delle cose abbastanza buone ma non sono sufficienti, anche la maggioranza è in grado di individuare le lacune e i limiti di un bilancio, certo che è così, su alcune questioni bisogna verificare, insistere sul contenimento della spesa, cercare ulteriormente di intervenire. Quindi difendiamo questo bilancio ma ne individuiamo anche alcuni punti deboli sui quali in futuro occorrerà impegnarsi.
Rispetto alle indicazioni e alle critiche che sono arrivate dall’ultimo intervento del collega Massi, credo che richiamare qualche volta l’attenzione anche verso la minoranza sia giusto, non si può sempre realizzare una barricata a tutto ciò che viene dall’opposizione. Però, Consigliere Massi, devo dirti che in Commissione questo sforzo c’è stato, c’è stato perché alcuni emendamenti sono stati discussi, quelli più interessanti che avete presentato, e trasformati in ordini del giorno. Non è una gran cosa ma è importante perché il resto degli emendamenti, per esempio quelli presentati dal collega Giannotti, se non sono strumentali cosa sono? Sono emendamenti che vogliono fare un altro bilancio! Non possiamo permettere che si faccia un altro bilancio, gli emendamenti ultimi sulla famiglia, sulla casa, emendamenti di 1 milione e mezzo di euro non sono emendamenti attraverso i quali si può costruire una qualsiasi collaborazione. Se c’è strumentalizzazione non passeranno mai, se c’è invece necessità di raccogliere, su alcuni punti di fondo, l’adesione e il consenso largo dell’aula, si può fare, qualche volta l’abbiamo anche fatto.
Per queste ragioni il gruppo dei Ds voterà a favore del bilancio, confidando che l’azione di questa Giunta possa continuare sulla strada rispetto a quella parte fondamentale che può permettersi di implementare altre risorse per condurre una azione di governo più forte, cioè risorse europee e nazionali, mi pare che fino ad ora le cose siano andate bene.

PRESIDENTE. Ha la parola all’Assessore Amagliani.

Marco AMAGLIANI. Vorrei rivolgermi al Consigliere Massi specificatamente, non perché tra me e lui ci sia qualcosa di specifico, sulle due questioni – ero al telefono ma sentivo con l’altro orecchio – l’una sulle associazioni della cooperazione sociale e l’altra sulle le associazioni dei disabili, delle quali abbiamo già chiarito. Per la cooperazione sociale gli unici fondi che sono venuti meno a quelle associazioni, sulle quali ci siamo incontrati, domani ci incontreremo ancora per chiarire definitivamente, sono i fondi che provenivano dal suo Governo, noi abbiamo ribadito le stesse cifre degli anni precedenti, riferite in modo particolare al 2004, dopodichè abbiamo dovuto tagliare perchè non ci è pervenuto da parte del Governo nazionale, ma le assicuro che abbiamo trovato ugualmente soddisfazione, domani chiariremo che ritorneremo con le stesse cifre perché questo Governo ha ampliato quelle riferite al 2004.
Questo vale sia per le associazioni della cooperazione sociale che stanno dentro l’Arci e tutte le altre – credo si riferisse a questo – sia per quelle dei disabili riferiti alla legge n. 24 del 1985, rispetto alle quali abbiamo ritornato gli stessi fondi regionali, e con successiva deliberazione di Giunta ritorneremo il contributo che ci viene dal fondo unico per le politiche sociali riferite alla legge n. 328. Le assicuro che per tutto il resto non c’è problema perché abbiamo anticipato ulteriori 50 mila euro a tutti gli ambiti e ripianato …(interruzione)… Guardi che il rapporto tra l’Assessorato non solo non è venuto meno ma domani ci sarà alle 15,00 il chiarimento finale con le stesse associazioni, non è venuto meno prima e non è venuto meno poi.
Per tutto il resto lo ho già riferito. All’inizio di questo dibattito ha detto che ha presentato una interrogazione specifica, che riguarda una situazione di mezzadria tra me e l’Assessore all’energia, ma visto che si è rivolto a me, per la parte che mi attiene, stia sicuro che sarò in grado di risponderle.

PRESIDENTE. Ha la parola al Presidente Spacca.

Gianmario SPACCA. Alla fine di questo lungo dibattito credo sia necessario riportare l’attenzione su pochi ma essenziali elementi che ci consentono di orientarci e di orientare anche la pubblica opinione nel documento di programmazione finanziaria che ci accingiamo ad approvare. Prima però volevo, come giustamente richiamato, rivolgere le mie scuse all’aula per non aver partecipato costantemente al dibattito che si è svolto, ma sapete che la nostra Regione è chiamata ad adempiere funzioni di rappresentanza su diversi tavoli, Conferenza dei Presidenti, Conferenza Stato-Regioni, Comitato delle Regioni d’Europa, quindi c’è la necessità di una rappresentanza esterna che dovrebbe coinvolgerci tutti maggiormente sulle funzioni di amministrazione attiva in modo tale da rappresentare veramente un corpo unico a servizio della nostra Comunità regionale, quindi aiutare anche la Giunta e il suo Presidente a svolgere meglio le funzioni a cui sono chiamate con una unità di intenti e di azioni di cui i nostri concittadini possano giustamente essere orgogliosi.
Credo che un motivo di orgoglio, comunque, in questo dibattito possa essere rappresentato dalla coesione della maggioranza di governo che è stata capace di raggiungere le giuste direzioni e gli opportuni compromessi per realizzare un profilo di bilancio che corrisponde alla strategia che da parte nostra è stata annunciata nel momento in cui abbiamo vissuto il confronto con gli elettori e che sta quotidianamente animando i nostri comportamenti.
Un ringraziamento forte a tutti i gruppi consiliari di maggioranza per la tenuta e la capacità di interpretazione che hanno saputo fare delle diverse voci del bilancio in rappresentanza anche con gli interessi delle loro comunità di riferimento.
Voglio sottolineare gli elementi fondamentali del bilancio. Il bilancio non presenta alcun aumento della pressione fiscale nei confronti della nostra regione, cosa da evidenziare perché nel resto del Paese, in molte altre Regioni, questa annualità si è caratterizzata proprio per l’incremento della pressione fiscale, per le addizionali Irpef, che nella nostra Regione non sono state utilizzate. Al contrario, come voi ricorderete, abbiamo restituito 43 milioni di euro ai marchigiani lo scorso anno che naturalmente non ritroviamo nelle entrate di questo anno. Quindi abbiamo fatto una politica che generalmente si fa alla fine della legislatura, per raccogliere consenso, che invece abbiamo fatto all’inizio della legislatura per dare forza ed energia alla nostra Comunità in modo da poter rispondere alle diverse sfide che famiglie, imprese e comunità, devono affrontare in questa difficile congiuntura.
Questa nostra determinazione può essere contestata, qualcuno lo ha detto, ma sicuramente noi non abbiamo aumentato la pressione fiscale in questo passaggio della nostra strategia di programmazione finanziaria, come invece avrebbe voluto il Consigliere Capponi che con il suo emendamento n. 76 ci propone addirittura di aumentare l’Irpef per le fasce che sono al di sopra dei 28 mila euro, dei 55 e dei 75, con un provvedimento che se fosse passato avrebbe reso illegittimo il nostro bilancio regionale, l’avrebbe praticamente vanificato. Nel momento in cui si fanno certe affermazioni occorre ci sia anche la correttezza delle espressioni che si utilizzano in un rapporto di coerenza con se stessi. Come primo punto da sottolineare, quindi, nessun aumento della pressione fiscale.
Un debito che si è ridotto perché è passato da 266 milioni di euro a 150 nell’indebitamento tra il 2005 e il 2006 con uno stop del debito che si è ridotto, sia pur di poco, passando dal 1 miliardo e 345 milioni di euro a 1 miliardo e 288 milioni, con un incremento di risorse che è venuto dal recupero che è stato fatto delle evasioni, che ci ha portato ad avere una maggiore disponibilità nella dotazione del nostro bilancio per 10 milioni 300 mila euro, con una azione che è stata rivolta soprattutto sul sistema amministrativo regionale, ispirata ai criteri di rigore e di efficienza, che ha portato a un trasferimento di risorse dai costi della struttura ai servizi per i cittadini.
Una evidenziazione di questo, Consigliere Massi, sta proprio nelle spese per consulenze, studio e ricerche, a cui lei tante volte si è richiamato nelle comunicazioni, alla Comunità regionale, è passato dai 6 milioni di euro del 2004 al di sotto di un milione di euro nel corso del 2006. Una azione che ha riguardato anche tutta una serie di determinazioni sui consigli di amministrazione, sui costi di struttura, sui servizi, e così via, che ci ha consentito di raggiungere quegli obiettivi che ci proponevamo, e che ci proponiamo ancora, di incrementare le risorse a vantaggio dei cittadini su tre assi fondamentali che costituiscono i riferimenti del governo regionale in termini di sviluppo, di coesione sociale e di territorio. Se vogliamo adottare un indicatore molto semplice, che tutti possono comprendere, verifichiamo che stanno diminuendo i costi pro-capite della pubblica amministrazione, ovvero quello che costa la nostra Regione per ogni cittadino delle Marche, siamo passati dai 105 euro del 2004 ai 95 euro del 2006, quindi ogni cittadino delle Marche paga 95 euro come costi dell’amministrazione, contestualmente sono incrementati i valori della spesa che l’amministrazione regionale ha offerto, per la sicurezza sono passati dai 1.795 euro per cittadino nel 2004 ai 1980 euro del 2006, per lo sviluppo sono passati da 123 euro a 138 euro, per il territorio sono saliti dai 181 euro del 2004 ai 223 euro del 2006. Tutto questo, con una modalità che voi stessi avete sottolineato in diversi interventi, quella della maggiore cattura di risorse da parte della nostra Regione nei confronti dei bilanci delle altre amministrazioni, dello Stato centrale ed europeo.
Venivamo da un’esperienza molto deficitaria, eravamo una delle ultime Regioni d’Italia nella capacità di cattura di risorse da bilanci delle altre amministrazioni, stiamo rapidamente salendo nella graduatoria fino alle performance particolarmente significative registrate sulle politiche comunitarie. Non ci limitiamo soltanto a quelle risorse lì che vengono allocate in base a fondi strutturali ma anche alle partite che sono iscritte in modo libero nel bilancio dell’Unione Europea e nel bilancio dello Stato centrale per cercare, attraverso un innalzamento della nostra capacità progettuale, di aumentare ancora le disponibilità a vantaggio della Comunità regionale. Tutto questo fa sì che le nostre risorse sostanzialmente rimangono fisse, stabili, diminuiscono perché vengono impiegate per costi fissi, per esempio per il personale, per tutta una serie di poste che inevitabilmente non possiamo intaccare, anzi incrementano il loro impegno di spesa, di fatto quindi mettiamo più risorse a disposizione della Comunità regionale attraverso il cofinanziamento che si genera tra le nostre risorse, le risorse statali e le risorse europee. Riusciamo a perseguire quegli obiettivi che dicevo prima, incrementare le risorse pro-capite per ogni cittadino sui tre assi fondamentali che sono territorio, sviluppo e soprattutto coesione sociale.
Naturalmente questa azione ha bisogno, come dicevo all’inizio, di una costante e continua modalità di affinamento dei termini della programmazione regionale, questo è l’obiettivo che per il prossimo anno intendiamo perseguire, un obiettivo che ricerchi condizioni di una maggiore trasparenza del bilancio regionale e di una ancora maggiore partecipazione, cercando di invertire anche i termini della proposizione della costruzione del bilancio regionale, partendo dalle proposizioni di carattere qualitativo, dalle proposizioni politiche, dalle proposizioni strategiche, in linea con il nostro programma di governo che poi vengono declinate sulla base di impegni finanziari. Su questo si farà una ulteriore operazione, quella della responsabilizzazione dei dirigenti e delle strutture amministrative della nostra Regione, in modo tale che a obiettivi precisi, definiti dalla politica, quindi dal Consiglio regionale, dall’Amministrazione regionale, corrispondano comportamenti coerenti da parte della struttura amministrativa.
Questo è un impegno che vogliamo assumere perché ci rendiamo conto della distanza che esiste tra i cittadini e le Istituzioni, delle difficoltà che i cittadini hanno ogni giorno di più per affrontare i problemi che li riguardano, che vorrebbero avere una maggiore fiducia nelle Istituzioni che li accompagnano.
Cercheremo di definire quei modelli di partecipazione e di condivisione che, anche nei rapporti con il Consiglio regionale, responsabilizzino maggiormente il ruolo delle forze che non partecipano al governo. Questo richiamato principio di responsabilità aiuti tutta la nostra Assemblea e tutte le Istituzioni regionali a svolgere sempre meglio il loro compito al servizio della Comunità in modo tale che tutti quanti insieme possiamo operare come se fossimo davvero il consiglio di amministrazione delle Marche, perché siamo tutti quanti impegnati sugli stessi obiettivi, che sono la crescita della sicurezza sociale della nostra Comunità, le maggiori possibilità di sviluppo per la nostra regione, la valorizzazione del paesaggio, del territorio e dell’ambiente delle Marche che sia coerente con gli obiettivi che, nel campo del turismo, della cultura e della valorizzazione delle Marche, vogliamo sempre più e maggiormente perseguire.

PRESIDENTE. Grazie Presidente. Passiamo alle votazioni separate.

Proposta di legge n. 142
della Giunta regionale
“Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (Legge finanziaria 2007)”
(Votazione finale)

PRESIDENTE. La pongo in votazione.

Il Consiglio approva


Proposta di legge n. 143
della Giunta regionale
“Bilancio di previsione per l’anno 2007 ed adozione del bilancio pluriennale per il triennio 2007/2009"
(Votazione finale)

PRESIDENTE. La pongo in votazione.

Il Consiglio approva


La seduta è tolta.


La seduta termina alle ore 18,30