Resoconto seduta n.59 del 13/03/2007
SEDUTA N. 59 DEL 13 MARZO 2007


La seduta inizia alle ore 11,00


Presidenza del Vice Presidente
David Favia


Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Do per letto il processo verbale della seduta n. 58 del 5 marzo 2007, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’articolo 29 del Regolamento interno.
Comunico che:
E’ stata presentata, in data 26 febbraio 2007, la seguente proposta di legge:
- n. 157, ad iniziativa dei Consiglieri Bucciarelli, Favia, Giannotti, Altomeni e Castelli, concernente: “Modifiche alla legge statutaria 1 marzo 2005, n. 1”, assegnata alla I Commissione in sede referente.
E’ stata presentata, in data 5 marzo 2007, la seguente mozione:
- n. 163, ad iniziativa del Consigliere Ricci concernente: “Impegni della Regione sulle ZPS e SIC”.
Il Presidente della Giunta regionale ha emanato, in data 1 marzo 2007, il Regolamento regionale n. 2 concernente: “Criteri ambientali per le strutture ricettive alberghiere e all’aria aperta, in attuazione dell’articolo 19, comma 1, della l.r. n. 9/2006 “Testo Unico delle norme regionali in materia di turismo”, (approvato dalla Giunta regionale con deliberazione n. 156 del 26 febbraio 2007).
Comunico, infine che, ai sensi dell’articolo 10, sesto comma, del Regolamento interno, l’Ufficio di Presidenza nella seduta n. 65 del 28 febbraio u.s. ha deciso d’intesa con la Giunta regionale, l’ANCI e l’UPI Marche di avviare una ricerca relativa alla storia degli stemmi e sigilli dei Comuni marchigiani, avvalendosi del contributo di esperti in araldica di chiara fama (prof. Alessandro Savorelli, Scuola Normale Superiore di Pisa, prof. Viero Favini, Società Araldica svizzera e Massimo Ghirardi, maestro d’arte).
Tale ricerca avrà una durata di diciotto mesi e prevede anche la realizzazione di una apposita pubblicazione.
Ha chiesto congedo il Consigliere Binci.


Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. Sull’ordine del giorno ha chiesto la parola il Vice Presidente Agostini.

Luciano AGOSTINI. Chiedo, così come ho avuto modo di dire nella riunione dei Presidenti dei Gruppi consiliari, quindi non ne ripeto le motivazioni, il rinvio dei punti all’ordine del giorno 3) e 4).

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santori.

Vittorio SANTORI. Sollevo nuovamente il problema della convocazione tardiva del Consiglio regionale. Non si è tenuto conto della eccezione sollevata dal sottoscritto nell’altra seduta perchè il Consiglio è stato puntualmente convocato spedendo la convocazione cinque giorni prima della data fissata per l’adunanza. Questo è in palese violazione del Regolamento e in palese violazione anche del Testo unico. Quindi continuo a sperare che questa Presidenza si faccia portavoce per il futuro di una situazione di regolarità altrimenti arriveremo a fine legislatura senza riuscire a convocare il Consiglio regionale nei termini di legge.
Ritengo sia questione non di poco conto, la stessa giurisprudenza del Consiglio di Stato dice che la sanatoria si può avere solo con la presenza di tutti i Consiglieri senza che abbiamo sollevato obiezioni. Questa è già la seconda volta che sollevo obiezioni, spero che riusciremo ad avere una regolare convocazione del Consiglio almeno per fine legislatura.

PRESIDENTE. Ne prendiamo atto, le sarà risposto per iscritto dal Segretario generale. Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Volevo sottolineare all’Aula il problema dei rinvii delle nomine. A nostro avviso questo modo di agire, tra l’altro il rinvio è richiesto dalla Giunta, pregiudica notevolmente l’operato e le competenze del Consiglio.
Come opposizione ci rendiamo conto che questo rinvio, specialmente quello dell’Inrca, crea danni anche nei rapporti politici, non so a livello di nomina della Presidenza come verranno allocate le quattro figure previste perché non c’è una ripartizione tra maggioranza e opposizione. La Giunta peraltro ha già provveduto a nominare il Presidente dell’Inrca secondo me impropriamente in quanto anche quella era una competenza del Consiglio.
Volevo sottolineare a tutti questo aspetto perché è estremamente negativo per le attribuzioni che ha il Consiglio, continuiamo a perdere competenze a vantaggio di un modo di fare che è assolutamente, specialmente negli organi di indirizzo, di competenza di questo Consiglio.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Francamente sono sconcertato, sarà la mia prima esperienza ma se in passato era così c’è da vergognarsi. Ci sono delle interrogazioni che vanno avanti ormai da due anni, ci sono delle mozioni che non arrivano mai, ci sono proposte di legge della minoranza che non vengono nemmeno discusse, viene convocato il Consiglio regionale e si ritirano atti importanti. Che tipo di lavoro e che tipo di messaggio diamo all’esterno? Ci sono delle proposte di legge che sono importanti e interessanti che ancora le Commissioni non hanno valutato, continua a passare il tempo e ci sono interrogazioni a cui nessuno dà delle risposte chiare, non tanto ai Consiglieri ma al territorio. Quando si fa una interrogazione, una mozione che riguarda il territorio la risposta deve essere data immediatamente, non è possibile aspettare tutto questo tempo e non avere delle risposte!
La prossima volta, Presidente, il verbale non lo do assolutamente per letto, incomincio a fare un discorso assolutamente diverso, non è più possibile lavorare come sta facendo questo Consiglio regionale. Se si convoca il Consiglio regionale si discute degli argomenti portati all’ordine del giorno, si danno le risposte ai Consiglieri regionali che non stanno qui a disposizione o a perdere tempo, si inizia il Consiglio regionale anche due ore dopo. Non è ammissibile che si viene qua puntuali e tutte le volte bisogna aspettare mezz’ora, un’ora, i comodi di qualcuno, non siamo qui per farci prendere per i fondelli, caro Presidente! Quindi occorre dare le risposte alle interrogazioni, le risposte alle mozioni, si deve necessariamente portare avanti il lavoro che dobbiamo fare perché questo è veramente scandaloso.
Chiedo anche ai Consiglieri di opposizione di cambiare atteggiamento nei confronti di questa Giunta che sta prendendo per i fondelli non tanto i Consiglieri regionali ma tutta la regione Marche. E’ veramente scandaloso quello che succede qua dentro, tonnellate di carta, poi si arriva qui “no, ci vediamo la prossima volta”! Ma che modo è questo di lavorare? Che segnale diamo all’esterno? Poi ci lamentiamo del distacco dei cittadini dalla politica! Non è assolutamente tollerabile un atteggiamento di questo genere. Dalla prossima volta non accetterò più per letto il verbale e lo leggeremo tutto, stiamo qui e vediamo, è veramente ora di finirla!


Proposta di legge regionale n. 148
dei Consiglieri Ortenzi, Lippi
“Modifiche ed integrazioni alla l.r. 16 dicembre 2005, n. 36 (Riordino del sistema regionale delle politiche abitative) e alla l.r. 27 dicembre 2006, n. 22 (Modifiche ed integrazioni alla l.r. n. 36/05) e Interpretazione autentica del comma 5 dell’articolo 29 della legge regionale 16 dicembre 2005, n. 36’ “
Rinvio

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi mettiamo in votazione la proposta di rinvio del punto 3) dell’ordine del giorno.

Il Consiglio approva

Nomine:
- Istituto Nazionale Ricovero e Cura per Anziani (INRCA) di Ancona quattro componenti nel Consiglio di indirizzo e verifica. (art. 4, comma 1, lettera b), legge regionale 21 dicembre 2006, n. 21
- Istituto Nazionale Ricovero e Cura per Anziani (INRCA) di Ancona tre componenti nel Collegio sindacale (art. 7, comma 1, lettera a), legge regionale 21 dicembre 2006, n. 21)
Rinvio

PRESIDENTE. Mettiamo in votazione la proposta di rinvio del punto 4) dell’ordine del giorno.

Il Consiglio non approva

PRESIDENTE. Ci sono contestazioni sul voto. C’è quindi la richiesta del Presidente Spacca e degli Assessore Agostini e Petrini di ripetere il voto con l’appello nominale.

(Contestazioni da parte di alcuni esponenti dell’opposizione sulla richiesta di verifica del voto)

PRESIDENTE. Non c’è chiarezza.

Roberto GIANNOTTI. Abbiamo preso atto del risultato.

PRESIDENTE. No, nessuno ha preso atto del risultato.

Roberto GIANNOTTI. Ha proclamato il risultato.

PRESIDENTE. No, no, assolutamente. Procediamo dalla lettera A.

Michele ALTOMENI. Procedo alla chiama.
Agostini sì
Altomeni astenuto
Amagliani assente
Badiali sì
Benatti sì
Binci assente
Brandoni astenuto
Brini no
Bucciarelli assente
Bugaro no
Capponi no
Castelli assente
Cesaroni no
Ciriaci no
Comi sì
D’Anna no
Donati sì
Favia sì
Giannini sì
Giannotti no
Lippi no
Luchetti sì
Mammoli no
Massi no
Mezzolani sì
Minardi sì
Mollaroli sì
Ortenzi sì
Petrini sì
Pistarelli no
Procaccini sì
Ricci sì
Rocchi sì
Romagnoli no
Santori no
Silvetti no
Solazzi sì
Spacca sì
Tiberi no
Viventi no

Il Consiglio approva


Interrogazione n. 564
del Consigliere Pistarelli
“Ripristino ufficio Agricolo di Zona di San Ginesio”
Svolgimento

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 564 del Consigliere Pistarelli. Per la Giunta risponde l’Assessore Petrini.

Paolo PETRINI. Il presidio territoriale di San Ginesio non è, come detto nell’interrogazione, allo stato attuale soppresso; ad esso è assegnata la Sig.ra Silvana Moreschi che, per carenza di personale dell’ufficio decentrato di Macerata, si deve recare anche nel presidio territoriale di Tolentino e nella sede di Macerata.
Precedentemente, in data 1 agosto 2005, è stato collocato in quiescenza il dott. Piero Marangoni, responsabile del presidio territoriale di San Ginesio.
Il dirigente del Servizio ha inoltrato al Segretario generale, relazione in data 20 gennaio 2007 con la richiesta di potenziamento del Servizio agricoltura nel prossimo piano di reclutamento, in particolare con la richiesta di n. 8 unità aggiuntive C1/4: assistente ai servizi agroalimentari.

PRESIDENTE. Per cortesia un po’ di silenzio.

(Continuano le contestazioni da parte di alcuni esponenti delle opposizioni sul risultato della votazione precedente)

PRESIDENTE. Consigliere Capponi, stia nei termini della correttezza per favore. Stiamo parlando di un altro argomento.
Consigliere Pistarelli vuole replicare?

(Continuano le contestazioni)

PRESIDENTE. C’era una contestazione ed era nei miei poteri disporre la ripetizione del voto. Consigliere D’Anna, la smetta per cortesia.
Il Consigliere Pistarelli rinuncia alla replica.
L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 439 del Consigliere Massi. Per la Giunta risponde l’Assessore Carrabs.

Gianluca CARRABS. In riferimento alla interrogazione presentata… (interruzione)

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Mi scuso con l’Assessore Carrabs che stava parlando. Volevamo annunciare la nostra uscita dall’aula, a voi certamente non importa, soprattutto perché il comportamento che questa mattina è stato tenuto nella conduzione della Presidenza è stato scandaloso, all’opposizione non è stato garantito di esprimere prima di tutto la propria convinzione sul fatto che gli argomenti dovevano essere discussi perché presentati da questa maggioranza, volevamo rafforzare il discorso che dovevano esser discussi.
Oltre al danno anche la beffa, vengono tolti questi punti dall’ordine del giorno con un rinvio della nomina di quattro rappresentanti all’Inrca direttamente alla Presidenza del Consiglio che va a falsare i numeri che potrebbero essere espressi in una votazione che non avrebbe un senso compiuto, cioè non c’è il famoso rapporto 2 a 1 tradizionale, ma qui siamo addirittura a 4 nomine, quindi le prerogative del Consiglio vengono ulteriormente lese.
Inoltre la conduzione scandalosa del voto. Il voto era quello scaturito, 17 e 17 e due astenuti, quindi il punto all’ordine del giorno era da discutere. Come pensiamo di dare un buon esempio alle scolaresche qui invitate non rispettando le basilari norme e regole della democrazia. Questo è assolutamente assurdo, per nostro conto chiediamo scusa ai presenti perché abbiamo dato uno spettacolo non decoroso. Non è però colpa nostra quello che è accaduto questa mattina ma è colpa dell’arroganza di chi guida questa Assemblea e del tentativo sempre di prevaricare l’opposizione e modificare il risultato democratico.

PRESIDENTE. Consigliere non sta a me risponderle sulla prima parte perché questo afferisce ai poteri del Presidente del Consiglio.
Sulla parte relativa alla conduzione (…) Consigliere Capponi la prego di attendere la mia risposta. Il Regolamento consente alla Presidenza, in presenza di contestazioni del voto, di disporre la ripetizione del voto.

Franco CAPPONI. Non c’è stata contestazione, la votazione era già chiusa.

PRESIDENTE. C’è stata da parte del Presidente della Giunta una contestazione e quindi rientra nei poteri della Presidenza la ripetizione del voto, non è la prima volta che succede.

(Molti esponenti dell’opposizione abbandonano l’Aula)

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. In Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari abbiamo ascoltato i rappresentanti della Giunta che ci hanno convinto con le motivazioni apportate, seppur con qualche precisazione, a rinviare questi due punti.
Questa dialettica, anche se qualche volta si esagera come questa mattina, non spaventa, la politica si fa anche in questo modo, si alza un po’ la voce, si tende ad arrivare ai limiti degli interventi civili. Pur tuttavia nella Conferenza dei Capigruppo mi era sembrato di capire che anche i componenti dei partiti dell’opposizione avessero, pur tacendo, aderito al rinvio. Il buon senso, la disponibilità, il dialogo, il confronto personale, dovrebbero essere sufficienti a capire che un passaggio può avere un risultato di attenzione. Voglio riconoscere che i Consiglieri dell’opposizione che sono rimasti in aula stanno dimostrando il buon senso che hanno avuto in Commissione.
Questa contraddizione, questa polemica nata sul voto, si sarebbe superata se i discorsi fatti nei Capigruppo, e non solo in quella sede ma anche attraverso contatti personali, fossero stati riportati in quest’aula in maniera più serena. Mi pare che le motivazioni per il rinvio erano state accolte dai Capigruppo e anche da quelli di minoranza.
L’esito del voto, secondo me, è stato messo in crisi da atteggiamenti che non sono stati coerenti con i momenti fuori da questo consesso. Dispiace quando un componente esce dall’aula perché manca un contributo importante, però il taglio è questo, il richiamo alla moderazione rispetto ad atteggiamenti che molte volte vanno al di là delle indicazioni formali delle Commissioni, che riguardano il rapporto tra Consiglieri, di chi si fida delle parole che vengono scambiate al di fuori del contesto dell’aula.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rocchi.

Lidio ROCCHI. Intervengo anche a nome delle Consigliere Mammoli, Benatti e Ortenzi. Rimaniamo in Consiglio soltanto se il Presidente Spacca dichiarerà che in tempi brevissimi si potrà fare una riunione della maggioranza per decidere le nomine all’Inrca. Non sappiamo cosa sia successo in questi giorni, sicuramente non diamo deleghe in bianco a nessuno, vorremmo che un intervento del Presidente ci possa rassicurare di un futuro incontro o sulle votazioni che faremo in Consiglio il 20 aprile. Quindi rimaniamo soltanto se ci sarà una dichiarazione di questo genere fatta dal Presidente Spacca.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Mammoli.

Katia MAMMOLI. Voglio aggiungere soltanto un elemento. Oggi è stato chiesto da parte della Giunta il rinvio di due delibere che avremmo dovuto approvare. La prima significa che tra una settimana, quindici giorni, ritornerà in Consiglio regionale che quindi potrà decidere rispetto alla stessa.
Per quanto riguarda invece il secondo rinvio relativo alle nomine dell’Inrca non sarà più il Consiglio regionale in quanto tale, cioè che ogni Consigliere vota per un nome o più nomi, ma la competenza passerà all’Ufficio di Presidenza. Questo è il motivo per cui non ho votato a favore di questo rinvio. Se fra quindici giorni o dieci, quando verrà trovato un accordo, queste nomine potevano tornare in Consiglio non avrei avuto niente in contrario, ma sappiamo che significa che non torneranno più in Consiglio. Quindi, al di là di quello che il Presidente o il vice Presidente rappresentano, non saranno più i singoli Consiglieri che potranno esprimere il loro voto.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Lippi.

Leonardo LIPPI. Siccome il Presidente durante la replica ha detto che si possono fare osservazioni sulla votazione, sono stato molto attento durante la votazione, il risultato di 18 è dato dalla presenza dei Consiglieri Rocchi e Mollaroli che sono entrati dopo la seconda chiamata, prima assenti, quindi contesto anche questo. Qui sono 18 con Mollaroli e Rocchi che sono entrati dopo la seconda chiamata. Siccome non si può chiamare per la terza volta contesto la votazione, che almeno rimanga agli atti che la votazione è 16 e 16.

PRESIDENTE. Fa fede quello che viene dichiarato dai Consiglieri segretari, io ho letto il dato, il risultato è 18 a 16, quindi non mi risulta questa cosa.
Ha la parola il Consigliere Brini.

Ottavio BRINI. E’ desolante vedere come procedono i lavori in quest’aula, non è la prima volta che capita, era un ordine del giorno semplice che non sembrava dovesse creare problemi politici.
Comprendiamo che gli appetiti dei partiti, quando si tratta di ripartizione, rientrano in una vecchia logica politica come quella del manuale Cencelli, ma la novità che questa Giunta doveva rappresentare purtroppo non ha scardinato gli appetiti dei piccoli partiti.
Non so, Presidente, se rientra nelle sue competenze garantire o assicurare che se si discutono le nomine delle maggioranze queste devono essere fatte prima, nei pre-consigli, e non durante le sedute del Consiglio regionale. Durante le sedute del Consiglio regionale si discutono gli atti, i provvedimenti, le cose da fare, le prospettive.
Penso che una verifica sia opportuna da parte di questa maggioranza perché non ha i numeri per eleggere il Presidente del Consiglio, non ha i numeri per portare avanti il Consiglio regionale, si divide in tutto e su tutto. Siete in 25, 24, 23, 21, quanti siete, ma perché non vi vedete prima per parlare di queste cose? Perché non vi coordinate prima? Avete fatto l’Unione ma voi siete la divisione! Siete divisi su tutto. Questo è un peccato perché chi perde occasioni non siamo solo noi, e neanche le leggi che stanno ferme nelle varie Commissioni che non vanno avanti, che non si discutono, il problema è quello di avere una rappresentanza in un ente, questa è una vecchia logica che in politica non paga più.
Oggi abbiamo assistito ad un rinvio politico, Presidente, non ad un rinvio tecnico. Quando l’altra volta, per esempio, era stato rinviato il bilancio ero d’accordo perché era un rinvio tecnico, non era un rinvio politico, non era una difficoltà dell’Assessore Marcolini, era contingente ad una situazione della finanziaria nazionale. Oggi no, mi auguro che lei, Presidente, non dia una risposta o una garanzia, perché svilirebbe il suo ruolo, la sua posizione e quanto di buono ha in fatto di credibilità, lei non deve cedere a questi compromessi o a questi giochi di basso profilo. Bisogna che ognuno si assuma la propria responsabilità a livello politico, basta con i ricatti, basta con chi pensa di condizionare questo Consiglio regionale per avere un posto o una poltrona in più.
Dobbiamo discutere su molte leggi che sono ferme da anni, la legge per fare una abitazione in più per i figli degli agricoltori, le leggi sulla famiglia, le tante leggi che giacciono nelle varie Commissioni, parliamo di queste cose in quest’aula.
C’è l’Unione o la divisione – chiamatela come volete che sia – vi vedete dieci minuti prima di fare l’ordine del giorno e se c’è un problema si rinvia, quindi non metterlo all’ordine del giorno se dopo se ne rinvia la discussione. E’ logico che poi ci saranno le mediazioni e le discussioni.
Oggi non avete fatto una bella figura, è una pagina nera più brutta di quella dell’elezione del Presidente del Consiglio, dove franchi tiratori, nel segreto dell’urna, tentavano di non far eleggere al primo turno il Presidente dei Comunisti Italiani. Oggi è una pagina più brutta di quella parentesi dove il giorno dopo tutti hanno fatto a gara dicendo che avevano votato il Presidente Bucciarelli quando nelle proprie coscienze alcuni sapevano che non lo avevano votato.
Questo è il Consiglio regionale in cui oggi ci troviamo a discutere. Il Consigliere Rocchi ha detto che rimane in aula solo se si discutono le nomine, il problema non è questo, Consigliere Rocchi, questo discorso lo devi fare fuori, già non ti hanno fatto Assessore, il problema sta a monte, è inutile che ogni volta…, basta ormai, non c’è spazio, a meno che non fanno altri due assessori nuovi. Questo è un vecchio problema che aleggia sempre in quest’aula, non c’è più la politica del ritorno!
Oggi abbandoniamo l’aula e ci dispiace veramente perché la abbandoniamo su una discussione di basso profilo e non su un problema serio dove si mettono in discussione problematiche importanti. Invitiamo tutti a fare una riflessione, soprattutto alla maggioranza perché siete il Governo della regione Marche, non siete il Governo solo quando siete in 22 o in 23 ma anche quando siete in 16 o in 17. Ricordatevi che l’opposizione serve, perché questa maggioranza senza l’opposizione non governerebbe ma farebbe soltanto dei pasticci. Noi non dobbiamo fare degli inciuci, quando si dice che le destre non servono, si dice facciamo da soli, ma poi quando le sinistre si astengono o votano a modo loro! Allora il problema non sono le destre ma sono le sinistre.
Vi poniamo quindi questa riflessione, guardate che il problema rinviato è per l’astensione di due Consiglieri, Presidente Spacca, non quindi per l’opposizione ma perché Consiglieri della maggioranza hanno messo in minoranza, oppure in parità, la maggioranza stessa del Consiglio regionale. Non siamo stati bravi noi, siete stati somari voi a non discutere prima, a non affrontare prima il problema e a trovare la soluzione. Penso che un po’ di buon senso sia necessario in questa fase, rifletteteci perché di queste occasioni da qui al 2010 ne avremo molte, perché il Consigliere Rocchi ogni anno puntualmente…(interruzione)…Parlo per te perché tu rimani in aula se non si discutono le nomine, noi andiamo in aula perché avete rinviato la discussione delle nomine. E’ diverso.

Lidio ROCCHI. Perché volete fare l’inciucio.

Ottavio BRINI. Ma che inciucio, è il contrario, Rocchi, quello che mi meraviglia è che siete dei serpenti e incantate la gente. Dalle vostre difficoltà tirate fuori la vostra forza. Questa mattina al posto vostro mi sarei alzato e sarei andato via. Sulla faccia avete già fatto tutto vi rimane solo di farci le punture, oggi sono stato molto diplomatico, se volete vi faccio la traduzione!

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brandoni.

Giuliano BRANDONI. E’ sempre molto difficile parlare dopo il Consigliere Brini per mantenere lo stile e l’adeguato atteggiamento d’aula che lui ci insegna.
Ringrazio in anticipo il Presidente Spacca se vorrà intervenire per chiarire le questioni che sono state sollevate, per alcuni aspetti lo ritengo un atto di cortesia ma per altri poco doveroso. Non è un dovere per il Presidente rispondere a questo tipo di quesito perché la questione che stiamo dibattendo oggi è un po’ come il coraggio di Don Abbondio, i diritti e il coraggio di Don Abbondio stanno in questo caso sullo stesso piano. Se il Consiglio voleva, l’avevamo discusso in maniera adeguata in Conferenza dei Capigruppo - esercitare l’opportunità delle nomine oggi poteva farlo, non è un problema di intervento del Presidente, tanto meno credo debbano esserci cadute di deontologia politica, come abbiamo visto oggi, perché ci sono ruoli e funzioni. Le forze politiche, nel momento in cui rappresentano la propria azione all’interno delle Istituzioni, hanno il dovere di farlo con quella caratteristica, con quella attenzione e anche con quello stile, se mi è consentito. Quindi la discussione oggi era di merito per alcuni aspetti, anzi di metodo, se il Consiglio deve affermare le proprie prerogative, e nei tempi possibili esercitare il ruolo e i diritti che gli competono, oppure no.
L’astensione del gruppo di Rifondazione Comunista stava in questo, avevamo detto in Conferenza dei capigruppo che questo rinvio non era opportuno, che se esistevano problemi la discussione su questo rinvio andava in qualche modo anticipata per consentire al Consiglio di esprimersi nelle forme che le norme gli permettono, anzi, che gli impongono. Siccome purtroppo troppe volte questo non è accaduto abbiamo voluto dare un segnale.
Il resto riguarda le forme con cui si determina l’agire politico, altrimenti rischiamo di dare degli spettacoli poco decorosi, perché questioni che hanno oggettivamente una assoluta dignità politica rischiano di scivolare nelle uniche questioni che riesce capire un consigliere in contumacia, non lo nomino, che ha determinato con un intervento come quello che mi ha preceduto, cioè una questione di pollaio di nomine, di occupazione di potere.
La riflessione politica è altra cosa, la dialettica tra Istituzioni, in questo caso tra Consiglio e Giunta, è una dialettica che oggettivamente necessita di una ricomposizione di ruoli e di un riequilibrio di poteri.
Questa Assemblea ha potere deliberante quindi non può che esercitarlo e costruire le condizioni perché esso si eserciti. A questo il richiamo anche all’Ufficio di Presidenza che in occasioni come questa dovrebbe costruire le opportunità per evitare che siano le determinazioni dei tempi a costruire l’arco della politica.
Su queste cose penso dovremmo aprire una riflessione e forse la giornata di oggi, da questo punto di vista, potrebbe non essere inutile.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Solazzi.

Vittoriano SOLAZZI. Mi spiace che il Consigliere Brini non sia in aula ma credo che non può essere che gli interventi più lunghi siano i suoi, che fanno riferimento a fatti marginali di questo Consiglio. Non ho mai ascoltato un Brini che fa una proposta, non ho mai ascoltato un Brini che interviene su atti importanti di questo Consiglio regionale, poi c’è questa sceneggiata, questa sì che è veramente grave nei confronti dei cittadini di questa regione, nei confronti di questo consesso, perché le Istituzioni non si abbandonano mai, non si esce mai dall’aula anche quando non si è d’accordo, anche quando si è in forte dissenso. Quando si esce dall’aula, secondo me, non si conferma una protesta nei confronti di qualche cosa o di qualcuno ma si conferma una propria debolezza.
La richiesta di rinvio avviene in modo particolare su una proposta che è stata licenziata dalla Commissione soltanto pochi giorni fa, quindi che ci sia da parte del Consiglio e della Giunta la richiesta di un minimo di supplemento di approfondimento mi pare naturale. Allo stesso modo non mi sembra così grave che sulle nomine, peraltro di un ente così importante, ci sia un supplemento di valutazione.
Prendo la parola solo per rammaricarmi del fatto che persone elette dal popolo marchigiano dovrebbero dare, o in maggioranza o in minoranza, una immagine migliore di come si sta nelle Istituzioni, indipendentemente dai ruoli che si hanno nelle Istituzioni.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Spacca.

Gian Mario SPACCA. Non voglio intervenire nel profilo formale della discussione tranne che per sottolineare come la procedura che oggi abbiamo seguito non è sconosciuta ai Consiglieri regionali in quanto in mille altre occasioni è stata chiesta la verifica formale del voto per appello nominale, questo soprattutto è stato fatto dall’opposizione, e sempre questa possibilità, che peraltro è prevista dalle norme, è stata concessa dal Presidente. Non si capisce quindi perché questa procedura non possa essere richiesta analogamente anche da parte nostra quando ci sono delle difficoltà di comprensione in un momento non chiaro, non esemplare nella dinamicità del Consiglio regionale che appunto richiedeva una verifica.
Credo che l’occasione si presti anche per ribadire la necessità che gli apparati tecnologici di cui ci siamo dotati siano resi funzionanti, ormai anche nei Consigli comunali si procede alla votazione elettronica, questo consentirebbe di avere una esplicita ed immediata possibilità di verifica delle nostre personali opinioni.
Ricordo che anche nel difficile passaggio del bilancio in alcuni momenti ci sono state delle contestazioni ma, vista la complessità della discussione dell’atto che stavamo interpretando, sono state poi superate con il buon senso. Credo comunque che correttezza voglia che anche noi dobbiamo dotarci di questi apparati elettronici che sono già in funzione in tutte le altre Assemblee.
Voglio entrare nel merito della questione perché non stiamo facendo un dibattito che si pone e si colloca semplicemente nell’esercizio dei poteri di rappresentanza di ciascuna forza politica che richiamano il loro ruolo nell’ambito degli enti strumentali con cui si dispiega l’azione amministrativa del governo regionale, ma vorrei riportare alla vostra attenzione che stiamo parlando dell’Inrca, ovvero di un istituto nazionale di ricerca sui temi dell’anziano, che forse è la principale problematica che in questo momento nella nostra comunità dobbiamo affrontare. Dare sicurezza socio-sanitaria alla popolazione anziana di una regione che ha una percentuale di anziani che è la maggiore del resto del paese, credo sia un problema serio su cui il Consiglio regionale si deve saper misurare nel merito.
Siccome questa è una Istituzione nazionale, ce ne è una sola in tutta Italia, ha anche degli organismi che sono abbastanza complessi, nel senso che c’è un direttore scientifico, c’è un comitato di indirizzo, quello su cui questa mattina avremmo dovuto esprimere le valutazioni in termini di nomina, e tutti insieme devono sapersi organizzare armonicamente secondo la strategia che dovremo definire nel Piano sanitario regionale.
Credo che sull’Inrca noi ci giochiamo una parte importante dell’obiettivo di qualificazione della sanità regionale. L’Inrca richiama tutta una serie di processi innovativi che dovranno saper essere assecondati e accompagnati. Occorre che gli organismi che sovrintenderanno a questo processo strategico siano competenti e coerenti. Qui non entra in gioco la capacità di rappresentanza di ogni singola forza politica, grande o piccola che sia, qui entra in gioco una valutazione che deve sapersi esprimere, in termini di competenza e di integrazione, con il complesso degli organismi che su questo istituto si eserciteranno.
Indipendentemente dagli orgogli delle singole forze politiche di maggioranza e di opposizione, è opportuno che serenamente, vista la posta in gioco, l’importanza e il ruolo di questo istituto, l’importanza e il ruolo che vogliamo dare a questo istituto, ci riflettiamo sopra in maggioranza, ma anche con l’opposizione, visto che una parte di questo organismo sarà ispirato e eletto anche dall’opposizione, per discutere insieme quali sono le figure migliori che possono accompagnare il percorso evolutivo di un istituto che è unico nel nostro Paese. Ha sede anche in altre Regioni, in Lombardia, in Toscana, nel Lazio e in Calabria, quindi siano chiamati ad un esercizio ulteriore di responsabilità perché a questo istituto non guardiamo solo noi come Consiglio regionale, come comunità regionale, ma guarda un po’ tutto il Paese, perché il problema degli anziani è particolarmente il nostro ma anche di tutto il resto del Paese.
Dobbiamo saper dare una risposta adeguata a questo problema. Poi oltre al comitato di indirizzo ci sarà da fare anche la nomina del Presidente del comitato stesso che è una competenza che appartiene al Presidente della Giunta regionale il quale sarà disponibile a mettere in gioco le funzioni di rappresentanza proprio perché si realizzi questo principio di competenza e di integrazione, coerente con la strategia di valorizzazione forte di un Inrca che sia un presidio sul tema degli anziani non di livello regionale ma di livello nazionale.


Interrogazione n. 227
del Consigliere Castelli
“Costi, ricavi e modalità di espletamento dell’attività di recupero del bollo auto operate dalla Regione Marche relativamente agli anni 2000, 2001 e 2002”

Interrogazione n. 603
del Consigliere D’Anna
“Accertamenti tasse automobilistiche anno 2003”
(abbinate)
Svolgimento

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le interrogazioni n. 227 del Consigliere Castelli e n. 603 del Consigliere D’Anna. Per la Giunta risponde l’Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Vorrei procedere secondo l’ordine delle domande proposte dai Consiglieri D’Anna e Castelli, sperando di corrispondere alle richieste dopo tanta attesa non dipendente né dalla vostra né dalla mia disponibilità.
Partendo dall’interrogazione del Consigliere D’Anna, con quali criteri sono stati inviati gli avvisi di accertamento ai cittadini. I cittadini interessati agli accertamenti, per mancato o insufficiente o ritardato pagamento relativo alla tassa auto del 2003, sono stati individuati attraverso l’impiego di una procedura software che si basa sugli archivi regionali della tassa auto. In particolare la procedura verifica, per i veicoli in circolazione nel 2003, se la tassa risulta pagata e se sono regolari i dati relativi ai versamenti.
La seconda domanda riguarda la metodologia scelta in contraddizione o meno con quanto afferma sull’impegno ad evitare ogni forma di disagio.
La metodologia non può non prevedere l'invio dell'avviso di accertamento perché se noi non inviassimo l’avviso di accertamento incorreremmo in una censura particolarmente pesante che consiste nel danno erariale, quindi siamo anche noi stretti comprensibilmente tra una doppia esigenza, il dover richiedere le tasse non pagate e l’esigenza di un consumatore che a distanza di due o tre anni si vede interrogare sulla sua correttezza di cittadino onesto. Abbiamo cercato di mandare una lettera con un tono il meno militare o giudiziario possibile e anche la possibilità di addivenire ad una composizione bonaria prima della denuncia e della irrogazione della sanzione.
La terza domanda riguarda la valutazione se non sia assurdo a tre anni di distanza richiedere ricevute di pagamento che potrebbero essere state smarrite o dimenticate, mettendo in seria difficoltà gli utenti che corrono il serio rischio di pagare due volte.
L'accertamento viene fatto a tre anni di distanza non per scelta nostra, Consigliere D’Anna, ma per il fatto che dall’effettivo passaggio di competenze in materia di tassa automobilistica dallo Stato alla Regioni, formalmente dal 1999, ma sostanzialmente soltanto dal 2002, restavano ancora da verificare i pagamenti relativi agli anni 1999 - 2000 e 2001, come abbiamo potuto già chiarire in quest’aula lo scorso anno.
In sostanza non la Regione Marche ma tutte le Regioni si sono trovate a smaltire un arretrato di almeno tre anni 1999-2002.
La necessità di dimostrare l'avvenuto pagamento attraverso la relativa ricevuta, è la normativa statale che obbliga tutti noi e non una scelta opinabile della Regione. Se avessimo potuto ridurre o attenuare i meccanismi di accertamento e di rispetto del corretto comportamento, avremmo forse potuto agire diversamente.
La quarta domanda chiede se sono state effettuate verifiche e riscontri su eventuali mancati pagamenti prima di inviare gli avvisi di accertamento. Ovviamente sì, come rispondevo alla prima domanda. Come si fa a mandare in maniera cieca? Prima di inviare, sulla base degli archivi che però stanno a valle di dati che non noi imputiamo ma che altri archivi, quelli della Sogeda, della Motorizzazione civile ed altri, ci consegnano, vengono verificati.
La quinta domanda riguarda l’ammissibilità dei controlli. I controlli e l'invio degli avvisi di accertamento vengono fatti utilizzando le più efficienti ed avanzate tecnologie oggi a disposizione sulle quali le Regioni si scambiano periodicamente le informazioni e cercano di migliorare concretamente il rapporto con i cittadini.
Rispetto alla sesta domanda, se verranno inviati avvisi anche per gli anni successivi il 2003, è chiaro che verranno inviati, speriamo sempre meno, e fortunatamente man mano che aggiorniamo gli archivi, e che ci stanno delle battute che arrivano a periodi sempre più vicini, man mano che si accorcia il periodo, intanto è stato bonificato il periodo precedente poi è stato bonificato anche l’archivio che non è più statale ma diventa regionale.
Per quello che riguarda il numero degli avvisi, per il 2003 ne sono stati inviati esattamente 115.071.
Venendo all’interrogazione, di uguale argomento ma ancora più storica perché è del mese precedente, che ha lo stesso tipo di interrogativi, anche qui vorrei procedere per ordine delle domande.
Il numero esatto il numero esatto degli avvisi di accertamento è che sono stati consegnati alle Poste Italiane n. 225.000 e non 280.000 avvisi di accertamento. Il numero esatto di quelli postalizzati entro il 31 dicembre 2005 è pari a 169.558. Le Poste si sono trovate in difficoltà ad onorare il contratto. Questo è una partita laterale che riguarda un contenzioso che ci oppone alle Poste che non hanno rispettato il contratto previsto e che verosimilmente costituirà vantaggio per gli avvisati.
La seconda domanda è il costo complessivamente sostenuto dalla Regione. Abbiamo speso 2.101.996 euro così suddiviso: la cifra consistente, 1 milione e mezzo è per spese di postalizzazione a cui siamo tenuti, dobbiamo inviarli con raccomandata, questo rappresenta i 3 quarti del costo complessivi, su 2 milioni la parte gestionale è inferiore a 500 mila; oneri postali per l'utilizzo di buste prepagate 108 mila euro, quindi siamo a 1 milione e 600 mila; spese per le visure al Pra 105 mila; per il personale, per cui la domanda riguardava preoccupata i 2 milioni distribuiti al personale, ma le spese per il personale impegnato, decine e decine di persone, sono di circa 384 mila euro.
La somma effettivamente e complessivamente introitata dalla Regione, a fronte di 2 milioni di spesa, a seguito dell’attività di recupero, l’abbiamo già iscritta a bilancio, è di 7 milioni 668 mila, al netto dei recuperi che si effettueranno con la riscossione dei ruoli.
La quarta domanda riguarda le istanze di annullamento. Le istanze di annullamento che ci sono pervenute sono 34.053 e a tutt’oggi ne abbiamo accolte 21.152. L’importo complessivo della minor somma introitata per effetto dei predetti annullamenti, devo dire che non si è verificato alcun minore introito rispetto a quello preventivato in bilancio in quanto gli annullamenti effettuati sono la conseguenza dei dati presenti negli archivi nazionali, in parte errati e incompleti, alla base dei quali stavano le previsioni regionali.
L’importo delle somme corrispondenti – chiede l’interrogante - devono essere considerate prescritte?
Le richieste di annullamento degli avvisi di accertamento notificati dalle Poste Italiane oltre il termine del 31 dicembre 2005 sono state n. 1.058 per un importo di circa 158.000 euro. La prescrizione non è automatica ma doveva essere fatta valere presso la Commissione Tributaria Provinciale di Ancona entro 60 giorni dalla notifica dell'avviso di accertamento.

Guido CASTELLI. I 1.058 che cosa sono?

Pietro MARCOLINI. Sono le richieste di annullamento in base al ritardato avviso effettuato dalle Poste italiane, correttamente consegnato dalle Regioni alle Poste italiane ma che queste non sono riuscite ad evadere nel termine previsto. L’importo di 158 mila euro non sappiamo ancora se è esatto perché non abbiamo il dato finale, non sappiamo quanti si siano avvalsi di questa facoltà ricorrendo presso la Commissione Provinciale Tributaria di Ancona entro 60 giorni dalla notifica di accertamento.
La settima domanda chiede le ragioni per le quali gli uffici regionali competenti non hanno provveduto ad aggiornare i propri archivi. Gli uffici competenti aggiornano regolarmente gli archivi regionali seguito delle istanze di annullamento accolte riferite all'anno 1999 tanto che per gli anni 2000, 2001 e 2002 le richieste di annullamento si sono ridotte ad un terzo, come dicevo prima, mano a mano si bonifica l’archivio, viene messo in memoria, non viene azzerata la memoria, ogni anno l’archivio viene controllato e tenuto aggiornato. Man mano che la distanza dell’accertamento dal pagamento diventa minore ovviamente meno ingiuriosa sarà la procedura. Solamente ad un centinaio di contribuenti per i quali per l'anno 1999 avevano ottenuto l'annullamento è stato inviato un erroneo avviso di accertamento. Quindi ci sono un centinaio di persone che effettivamente hanno, nonostante l’aggiornamento dovuto dal precedente controllo, ricevuto un secondo accertamento errato.
Le ragioni per le quali gli uffici regionali competenti non hanno provveduto ad espungere l'esenzione triennale dal pagamento della tassa automobilistica prevista dalla legge n. 178/2002 che riguarda gli ecoincentivi per il periodo luglio 2002 – dicembre 2002 - e non dall'1 gennaio 2002 come diceva l’interrogante - riguarda l'acquisto di autovetture con un massimo di nove posti compreso il conducente, e con una potenza inferiore a 85 KW e di autoveicoli per il trasporto promiscuo aventi una massa complessiva a pieno carico non superiore a 3,5 tonnellate o a 4,5 tonnellate se a trazione elettrica o a batteria, nuovi, immatricolati per la prima volta in Italia, o usati, previa consegna al venditore di un autoveicolo non conforme alle direttive CE. II venditore aveva l'obbligo di inviare tutta la documentazione al PRA, non a noi, per la trascrizione del titolo di acquisto dell'autoveicolo accompagnata da una apposita dichiarazione resa ai sensi del dpr n. 445/2000 che l'autoveicolo acquistato aveva tutti i requisiti per godere dell'esenzione ed indicando la targa dell'autoveicolo ritirato per la consegna ai centri autorizzati per la rottamazione. II PRA ha inviato l'elenco delle targhe degli autoveicoli beneficiari dell'esenzione al Ministero che attraverso la Sogei che gestisce gli archivi regionali, ha provveduto ad aggiornare tali archivi. Coloro che hanno ricevuto l'avviso di accertamento non risultavano nell'archivio regionale beneficiari dell'esenzione per ecoincentivi.
Ci sono stati poco meno di 300 casi con questo tipo di problema a causa del non aggiornamento degli archivi da parete degli enti esterni alla Regione Marche preposti.
Voglio ricordare in proposito che questo aggiornamento abbiamo continuato a farlo e speriamo che quest’anno la situazione venga normalizzata.
L’ultima domanda chiede le ragioni per le quali gli uffici regionali competenti non hanno provveduto ad espungere i soggetti destinatari dalle attività di recupero i portatori di handicap grave beneficiari dell'esenzione del bollo. I portatori di handicap, e in particolare i soggetti beneficiari della legge 104/1992, non sono tenuti in toto al pagamento del bollo auto per un solo autoveicolo, non per più autoveicoli.
Al fine di ottenere l'esenzione gli interessati debbono inviare la documentazione relativa al veicolo e la documentazione che l'intestatario del veicolo è stato riconosciuto portatore di handicap a norma della legge n. 104/1992 o che il portatore di handicap è fiscalmente a carico dell'intestatario del veicolo all'Ufficio delle Entrate competente per territorio. L'ufficio delle Entrate competente a certificare il riconoscimento di tale esenzione in base ad una circolare Ministero Finanze n. 30/1998 e n. 59/1998, e ogni 4 mesi il Ministero delle Finanze aggiorna l'elenco dei veicoli per i quali sussiste il diritto all'esenzione all'ACI che provvede tramite la Sogei ad aggiornare gli archivi regionali.
Noi siamo sempre a valle di questi procedimenti, curati razionalmente e distribuiti.
Si sono verificati fortunatamente ma anche incresciosamente meno di 10 casi, sono esattamente 9 i casi, in quanto nei nostri archivi non era presente l'esenzione perché gli interessati non avevano fatto la richiesta ai competenti uffici delle entrate.
Questa è la situazione che si sta man mano normalizzando che riguarda purtroppo una difficile situazione, per cui ne rispondiamo pubblicamente ai cittadini, ma non siamo padroni della procedura di accertamento e di archiviazione. Man mano che riusciamo a digerire l’archiviazione e a fare dei nostri archivi che doppiano quelli nazionali arriveremo a uno squilibrio sempre minore, fino a quando però non verrà definitivamente assegnato il sistema di archiviazione alle Regioni, altrimenti siamo sempre, magari con un led non più di tre anni ma di un anno, a valle della registrazione Sogei che ci trasmette gli elenchi aggiornati e dal Ministero delle Finanze per le esenzioni.
Il Governo nazionale è cambiato, non sono cambiate le norme, esse facevano riferimento sia a periodi di legislazione orientate da un governo di centro-destra che da un governo di centro-sinistra. C’è un problema istituzionale di assegnazione delle competenze proprie alle Regioni che ancora non vengono distribuite.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Castelli.

Guido CASTELLI. L’interrogazione era molto complessa ma credo sia utile questo atto ispettivo perché afferisce ad un problema che va oltre la mera questione dei bolli auto, perché investe più direttamente l’argomento che con ogni probabilità possiamo definire più dirimente per il presente e per il futuro delle Regioni, che è il federalismo fiscale, e tutto ciò che, rispetto al federalismo fiscale e alla pretesa di autonomia tributaria che viene mossa dalle Regioni, si cela.
Mi pare di ricordare che Einaudi definiva le tasse anche in relazione alla facilità che si ha di pagarle e alla facilità che si ha di esigerle, e sicuramente il bollo auto, per le ragioni che diceva lei, non è una delle tasse più virtuose proprio perché, come ci ha spiegato, quali e quanti siano le procedure a monte di quella che è la pretesa tributaria così come si estrinseca in caso di patologia di rapporto di evasione con il cittadino.
Ritenuto tempo ben speso quello che fa riferimento a problematiche di questo genere, un primo dato lo abbiamo acclarato. Quando l’Assessore Marcolini ingaggiava con me e con il Consigliere Massi una feroce polemica, eravamo forse a dicembre 2005, alludeva a una percentuale di errori che si doveva aggirare sul 3,29%. Già allora definimmo un po’ troppo ottimistica questa previsione, oggi in effetti il dato, per quanto riguarda il 2000, 2001 e 2002, si avvicina al 10% perché le 21 mila richieste di annullamento, rapportate alle 225 mila, parlano di una percentuale molto maggiore.
Credo che l’errore forte della Regione sia quello di aver voluto gestire in economia questa partita, perché è vero che la bonifica dei data base richiede tempo e pazienza, ma è altrettanto vero che molte altre Regioni alludono e parlano di risultati, di performance, molto meno difficili, molto meno brutali, quando si sono affiliate e affidate all’Aci o ad altri soggetti, come in molte altre regioni italiane, che hanno curato tutta la procedura di esazione del bollo auto.
La Regione Marche invece non l’ha voluto fare, ha preso in carico la procedura del bollo auto, ha voluto gestire, come altre, senza affidare all’Aci queste procedure ma di fatto ha prodotto un grossissimo stress generalizzato nel cittadino. Non dobbiamo dimenticare che la mia interrogazione riguarda il triennio 2000-2003 ma che c’era stato anche prima nel 1999 il fatto che già aveva prodotto allarme sociale, file di decine di metri nei servizi decentrati della Regione di cittadini infuriati che spesso si erano visti nella condizione di aver già, per l’anno precedente, dimostrato la propria innocenza e che si sono visti nuovamente bersagliati da analoghi e similari avvisi di accertamento. Qualcuno dice addirittura che le richieste di istanze di annullamento relative al 1999 che erano state accolte non sono state poi successivamente gestite e smaltite tanto da raffinare il data base alla luce delle istanze di annullamento accolte l’anno prima. Sicché ci sono stati casi, ne sono diretto testimone, di cittadini che già nel 1999 erano stati raggiunti ingiustamente da un avviso di accertamento e che si sono visti replicare l’avviso di accertamento sbagliato anche per il 2000 o il 2001.
La prova che la Regione abbia peccato di presunzione nella gestione dell’affaire bolli auto sta proprio nel fatto che nel novembre 2005, cosa veramente inusitata, abbia dovuto fare il reclutamento straordinario di 92 dipendenti i quali furono, si ricorderanno le polemiche anche in questo senso, affiliati al progetto per il tramite di una e-mail che fu diffusa tra tutti i potenziali cacciatori di evasori tra i dipendenti regionali. Questa procedura ci è costata 384 mila euro, non sono pochi, proprio perché sono soldi che se solo la Regione avesse per tempo, e non sotto la scorta dell’urgenza della prescrizione che incombeva, organizzato i propri uffici, probabilmente avremmo potuto risparmiare.
Nel prendere atto delle cifre che valuterò con l’attenzione dovuta, voglio fare un ultimo riferimento alla lettera con la quale la Regione ha replicato a coloro che avevano mosso istanza di annullamento sulla base dell’affermata prescrizione dell’avviso. La Regione in moltissimi casi ai cittadini che reclamavano la cancellazione dal ruolo del proprio obbligo di pagamento, invocando l’intervenuta prescrizione, rispondeva facendo riferimento al contenzioso con le Poste, da ritenersi responsabili di non aver onorato il contratto che pretendeva la postalizzazione entro il 31 dicembre. Anche da questo punto di vista il cittadino merita una risposta, bisogna capire come con il rapporto con le Poste si sta comportando la Regione, perché è evidente che se le Poste hanno violato un contratto e se la violazione comporta un danno all’erario regionale ci si dovrà anche muovere coerentemente nei confronti di chi è rimasto inadempiente rispetto ad un proprio obbligo. Questa è una vicenda che tratteremo in altra sede.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Continuo a rimanere meravigliato e sconcertato di quello che è accaduto prima. Non capita spesso di vedere il Presidente Spacca in aula e vederlo in aula per cercare di fare quadrato con la sua stessa maggioranza con la quale ci sono evidenti difficoltà, visto che il Consigliere Rocchi ha richiesto una dichiarazione da parte del Presidente stesso. E’ veramente sconcertante che il Presidente della Regione sia presente solo in alcune situazioni, tra l’altro abbastanza rimarcate da tutta l’opposizione che clamorosamente è uscita.
Il Presidente Spacca si è trovato anche …

PRESIDENTE. Consigliere la prego di stare in attinenza con l’argomento, abbiamo già fatto il dibattito su questa questione.

Giancarlo D’ANNA. Personalmente no, comunque visto che sono state dette e ribadite alcune cose.

PRESIDENTE. I suoi colleghi sono rientrati in aula. La prego di replicare sull’argomento all’Assessore Marcolini.

Giancarlo D’ANNA. Il Presidente Spacca si è messo anche in contraddizione con se stesso quando parlava dell’urgenza di determinati provvedimenti perché allo stesso tempo ne ha chiesto il rinvio.
Per quanto riguarda la risposta dell’Assessore Marcolini credo che sia il Consigliere Castelli che il sottoscritto hanno fatto bene ad esplicitare le situazioni e i numeri che dicono che in Italia, nel complesso, dobbiamo lavorare parecchio su queste situazioni e su questa in modo particolare.
Ho vissuto per qualche anno negli Stati Uniti d’America, già trenta anni fa il bollo, in alcuni casi anche la targa, veniva spedito a casa, dietro pagamento dai vari Stati, scadeva il giorno del compleanno del proprietario dell’auto così nessuno si poteva dimenticare.
Sul metodo l’Assessore ci ha spiegato alcune cose che se da una parte ci fanno stare tranquilli quando dice che solo 100 persone hanno ricevuto successivamente un invito al pagamento dopo che avevano già pagato quello che dovevano alla Regione, allo stesso tempo per gli accertamenti c’è una tendenza a mandarli molto spesso senza andare troppo per il sottile, questo accade anche nei Comuni, o in altre realtà, con l’Ici quando questi delegano qualche società privata a fare questo servizio. Quindi i cittadini molto spesso si vedono richiesto quello che hanno già pagato, questo è un percorso che va, Assessore, sicuramente guardato con molta attenzione. Ci sono delle cifre importanti, il recupero di quanto dovuto è fondamentale ma allo stesso tempo mettiamoci anche nei panni dei cittadini di varia età e di varie situazioni che quotidianamente devono stare dietro ad una burocrazia che condiziona intere giornate.
L’invito è quello di una maggiore vigilanza, di una maggiore attenzione, soprattutto di verificare gli strumenti che consentano a non complicare la vita dei contribuenti. Un cittadino, una volta che ha pagato una tassa o un’imposta alla Regione, non può vedersi richiedere a distanza di anni quanto ha già versato. Molto spesso questo mette in difficoltà e si corre il rischio, come purtroppo accade soprattutto alle persone anziane, che per togliersi il problema di torno invece di andare a verificare se hanno pagato o meno alla fine pagano due volte.
Questo ci preoccupa, quindi una maggiore vigilanza, una maggiore attenzione e un maggiore utilizzo di quello che la tecnologia ci offre.

Presidenza del Presidente
Raffaele Bucciarelli


Interrogazione n. 612
dei Consiglieri Brandoni e Altomeni
“Situazione pulimento ferroviario presso la stazione di Ancona”
Svolgimento

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 612 dei Consiglieri Brandoni e Altomeni. Per la Giunta risponde l’Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Gli interroganti sollevano una questione purtroppo ritornante che pone due esigenze fra di loro meritevoli di attenzione.
La prima riguarda la pulizia, voglio segnalare che addirittura un importante parlamentare ha depositato una interrogazione su un fatto spiacevole, sgradevole, accaduto poche settimane fa, creando agitazione e allarme tra i viaggiatori.
L’altra esigenza denunciata dagli interroganti, altrettanto meritevole di attenzione, è quella che gli addetti alle pulizie non siano una sorte di paria del lavoro italiano ma che debbano avere la possibilità di svolgere i propri compiti dignitosamente e con il rispetto dovuto.
Abbiamo avviato i consueti rapporti con Trenitalia volti ad accertare le relazioni tra la direzione e l’impresa appaltatrice dei servizi di pulizia, che tradizionalmente sono rapporti tesi in quanto l’impresa di pulizia lamenta di non aver un trattamento dignitoso e regolato sulle elementari norme di buona educazione.
Abbiamo interessato in tal senso la direzione di Trenitalia per chiedere delucidazioni che da questo punto di vista non ci sono state consegnate. Ovviamente dichiaro l’impegno del nostro assessorato, dei responsabili tecnici, non soltanto del ferro ma anche della gomma, perché il problema della pulizia, che è uno degli elementi di particolare pregio della cosiddetta soddisfazione del cliente, venga mantenuto ad altissimo livello. Questo non significa sviluppare atteggiamenti vessatori nei confronti dei lavoratori addetti alle pulizie, bisogna contemperare questa doppia esigenza nel nome dell’efficienza e della qualità del servizio ferroviario e nel nome della dignità dello svolgimento di ogni tipo di lavoro.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Brandoni.

Giuliano BRANDONI. Non so quanto l’Assessore Marcolini ami il cinema, un paio di anni fa uscì un film molto bello del regista Ken Loach dal titolo “Paul, Mike e gli altri” raccontava delle vicende della privatizzazione ferroviaria in Gran Bretagna. Mi è venuto in mente mentre stavo producendo insieme al Consigliere Altomeni questa interrogazione perché racconta la stessa storia, anzi quella storia era diventata la realtà delle condizioni di vita e di lavoro di tanti operatori nel settore ferroviario, in particolare, gli ultimi in questo caso, i lavoratori degli appalti.
Che l’Assessore intervenga è importante, anzi gli riconosco una attenzione quotidiana su queste questioni che però ha bisogno di costruire le condizioni dell’iniziativa sociale e politica.
Darò alcune notizie di accadimenti che verranno nei prossimi mesi. Trenitalia pare intenzionata a ridurre le quote degli appalti del 12% medio a livello nazionale, cioè pagherà per lo stesso lavoro il 12% meno, il che si ripercuoterà per le Marche con percentuali che potranno andare dal 15% al 20%. Non solo, ma sin d’ora alcune tipologie di intervento nella pulizia dei rotabili sono state modificate, le cosiddette pulizie sommarie sono state derubricate per alcuni convogli, quelli che erano pulizie di carattere più appropriate rischiano dal prossimo 1° aprile di essere declassate quindi ritorneranno a condizioni più precarie di accuratezza nelle attività. Questo vuol dire che per i lavoratori di questo settore ci saranno vessazioni e controlli.
L’interrogazione chiedeva un’altra cosa ma mi auguro che questa cosa la stimoli, chiedeva un tavolo di confronto e di concertazione, perché se è vero che importanti parlamentari possono fare interrogazioni gli utenti di tutti i giorni le possono fare ancor meno, quindi abbiamo bisogno di costruire un tavolo di osservazione tra gli utenti e i lavoratori, perché poi il rischio vero è anche quello di un conflitto tra chi il treno lo prende e tra chi ci lavora per tenerlo pulito, nelle condizioni che narravo e che quotidianamente possiamo vedere.
Mi ritengo soddisfatto della risposta dell’Assessore perché dimostra una sicura attenzione rispetto a queste vicende, chiedo però che da questa risposta nascano iniziative ulteriori. Una ulteriore iniziativa è quella di una attenzione di un monitoraggio anche attraverso gli utenti e se è possibile, visto che siamo clienti, anche attraverso meccanismi di più o meno interesse mostrati anche dalla Giunta e dal Consiglio.
Invito, non vedo la Presidente della Commissione trasporti, ad organizzare alcune iniziative poco annunciate ma molto partecipate nei luoghi dove l’attività di pulizia avviene e nei treni che normalmente i nostri pendolari prendono.
Le notizie ulteriori le ho date all’Assessore, gli chiedo di verificarle e magari di intervenire a priori e non a posteriori quando poi i problemi si complicano.


Interrogazione n. 620
del Consigliere Solazzi
“Carenza e disservizi nell’autotrasporto pubblico”
Rinvio

PRESIDENTE. L’Interrogazione n. 620 del Consigliere Solazzi è rinviata su richiesta dell’Assessore.


Interrogazione n. 439
del Consigliere Massi
“Concessione contributo al Comune di Pievebovigliana per la ristrutturazione ex scuola materna, con destinazione d’uso del fabbricato ad insediamento di attività sociale, poi destinata ad uso commerciale (bar, ristorante, albergo)”
Decadenza

PRESIDENTE. L’interrogazione n. 439 del Consigliere Massi decade per assenza dell’interrogante.


Interrogazione n. 624
del Consigliere Binci
“Posizioni organizzative ed alte professionalità”
Rinvio

PRESIDENTE. L’interrogazione n. 624 del Consigliere Binci viene rinviata per congedo dell’interrogante.


Interrogazione n. 441
del Consigliere Santori
“DPEFR”
Decadenza

PRESIDENTE. L’interrogazione n. 441 del Consigliere Santori decade per assenza dell’interrogante.


Interpellanza n. 28
del Consigliere Castelli
“Determinazioni Giunta regionale in ordine all’impugnazione del decreto-legge n. 223 del 4 luglio 2006 convertito dalla legge del 4 agosto 2006, n. 248 (decreto Bersani)”
Rinvio

PRESIDENTE. L’interpellanza n. 28 del Consigliere Castelli viene rinviata su richiesta dello stesso.


Mozione n. 87
dei Consiglieri Procaccini, Bucciarelli
“Programma Autostrade del mare”
Discussione e votazione


PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 87 dei Consiglieri Procaccini e Bucciarelli.
Ha la parola il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Svolgerò una relazione breve perché il Consiglio è quello che è! Una mozione di questo tipo avrebbe meritato una riflessione maggiore perché la politica europea dei trasporti fino al 2010 e oltre individua proprio nel Programma autostrade del mare una seria alternativa ai tradizionali vettori via terra. Più realisticamente si potrebbe parlare della concreta possibilità che attraverso le autostrade del mare si possa decongestionare sul serio le vie tradizionali.
Queste considerazioni sono state oggetto del forum delle Camere di commercio dell’Adriatico e Ionio di Durazzo realizzato lo scorso anno dall’Istao, e del convegno della Cgil sui poli logistici tenuto ad Ancona il 12 gennaio scorso.
Il Programma Autostrade del mare è stato rilanciato con dati scientifici, diverse iniziative collegate alle autostrade del mare sono state finanziate attraverso il programma internazionale denominato Marco Polo 2003-2006. Queste iniziative si sono sviluppate nel 2004 con l’individuazione di priorità e di identificazioni delle reti intereuropee di trasporto attraverso trenta progetti sulle principali aree geografiche transeuropee del mar Baltico, dell’Europa sud-ovest, dell’Europa sud-est, del Mediterraneo orientale.
A questo primo programma complessivo sono stati destinati quasi 2 miliardi di euro che nella prima fase dovranno individuare, e questo già si sta facendo, la concentrazione di gran parte del trasporto mare su un numero limitato di porti. Al Programma Autostrade del mare, mi dispiace che per motivi di lavoro non sia presente il Presidente Spacca, in primo luogo sono interessate le Marche e il porto di Ancona che si sviluppa in termini di traffico passeggeri e turistico ma ristagna, anche se gli ultimi dati sono in recupero, per quanto riguarda il movimento dei traffici e delle merci.
Per le Marche c’è il rischio reale che ci sia una marginalizzazione se non si recupera una maggiore visione europea e mondiale. Non abbiamo tempo ma sarebbe da riflettere sul fatto che dopo la dissoluzione della Jugoslavia le Marche hanno operato verso l’altra sponda dell’Adriatico in termini positivi, umanitari, commerciali e turistici, ma senza una logica strategica, di cooperazione logistica, tant’è che la costa principale dell’Adriatico, se non si recupera il tempo perso, diventerà quella est. Invece tutte e due le sponde devono avere un ruolo di grande strategia, si pensava che il corridoio dell’Adriatico, poi diventato una illusione, avrebbe risolto tutti i problemi a favore della parte italiana.
E’ indispensabile recuperare questo tempo con investimenti per la semplificazione dei controlli e soprattutto per le aree di stanziamento dei container-camion e per l’accesso diretto ai posti. Vuol dire che entrare nell’elenco di classificazione europea dei porti, al di là dell’uscita o dell’entrata ad ovest o a sud del porto di Ancona, permetterebbe di trovare risorse aggiuntive per la viabilità al servizio del porto medesimo.
Per sostenere il progetto Autostrade del mare è stata costituita una apposita società, cosiddetta Ram, emanazione del Ministero delle infrastrutture e Sviluppo Italia, che può e deve integrare con le Regioni e le Autorità portuali la politica logistica.
A partire dal 2005 Liguria, Veneto e Abruzzo hanno stipulato accordi e convenzioni per il potenziamento delle infrastrutture per i porti di quelle regioni e per l’accesso e il raccordo con le autostrade di quei porti. Le Marche per la loro ubicazione geografica sono una regione strategica, per il nord dell’Europa mare e ferrovia, progetto Venezia ex Jugoslavia, ma anche per il sud dell’Adriatico, denominato Corridoio 7, verso la Grecia, i Balcani e il Mar Nero. Ma paradossalmente, per una sottovalutazione generalizzata, la fascia centrale dell’Adriatico risulta tutt’ora esclusa da programmi specifici unitari, regionali, nazionali ed internazionali. Non è un caso, come dicevo priva, che il Corridoio Adriatico è scomparso dalla lista dei progetti prioritari dell’Unione Europea.
Per lo sviluppo del trasporto internazionale per le Marche e per il porto di Ancona, accedere al Programma Autostrade del mare diventa, se non siamo già in ritardo, l’unica occasione di espansione, di proiezione europea e mondiale.
Non è un caso che la Regione Veneto e la Regione Puglia e le loro Autorità portuali, che sono le principali concorrenti delle Marche a nord e a sud, stanno sottoscrivendo in queste ore convenzioni e accordi con il Ministero delle infrastrutture e il suo braccio operativo, la Società Ram, per entrare appieno nel Programma Autostrade del mare, per reperire risorse finanziarie, per sviluppare i loro porti verso il Medio oriente, l’area balcanica ma anche verso l’Europa centrale, verso la Russia.
In definitiva, se possibile, questa mozione dovrebbe impegnare la Giunta regionale ad avviare il percorso per stipulare l’intesa con la Società Ram per entrare a pieno titolo nel Programma autostrade del mare e per dare corso ai relativi progetti.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola l’Assessore Pistelli.

Loredana PISTELLI. Credo abbia ragione il Consigliere Procaccini quando dice che questo argomento merita una discussione molto approfondita e molto articolata, d’altra parte è oggetto anche di diversi convegni compreso quello di ieri organizzato dalla Camera di commercio di Ancona dove si è discusso nuovamente sulle prospettive e sul rischio di emarginazione del porto di Ancona, in una logica di cambiamento e di movimento di ciò che sta avvenendo a livello mondiale sui traffici marittimi e sulla capacità, in questa fase, di captare nuove rotte e nuovi traffici.
Credo ci sia la necessità di valutare e ragionare come l’Italia in generale ma anche il nostro porto possano stare all’interno delle nuove dinamiche che si stanno definendo rispetto a tre direttrici di carattere nazionale, quella che capta soprattutto con il Canale di Suez il traffico verso le Americhe, quello verso l’Europa del Nord e quello dai Balcani alla penisola Iberica.
Ieri, durante il convegno, dicevo che potremmo essere interessati su due direttrici fondamentali delle strategie che stanno venendo avanti. Stare dentro queste due direttrici comporta un rilancio complessivo della politica per quanto riguarda la logistica e una stretta collaborazione con diversi enti ed istituzioni. Questo deve essere strettamente legato a tutto quello che significa trasporto mare-ferrovia e terra-mare, iniziative che stiamo mettendo in atto anche con le altre Regioni che possono essere interessanti e che riguardano soprattutto la nostra nuova collocazione nel Corridoio centrale, il Corridoio 7.
Sulla base di queste indicazioni, di queste proposte, anche rispetto a problemi relativi alla logistica, voglio ricordare, come qui veniva detto, che per l’utilizzo del progetto europeo Marco Polo 1 alla Regione non sono state accolte le richieste e i progetti presentati perché lo stesso progetto ha privilegiato i finanziamenti nei confronti dei privati piuttosto che le istituzioni.
Ora come Regione intendiamo partecipare al bando che uscirà prossimamente, Marco Polo 2, che tiene conto di un progetto che stiamo mettendo in piedi con le altre Regioni e con soggetti, progetto mare-terra-mare che va dalla Spagna, Francia, Civitavecchia, Ancona, Grecia, Turchia, in modo da poter captare quel traffico che potrebbe dare un valore aggiunto alla nostra attività portuale.
Stiamo facendo questo ragionamento anche rispetto ad una definizione e un accordo con il Ministero dei trasporti per quanto riguarda le Autostrade del mare. Su questo va fatta chiarezza. E’ vero che è stata costituita la Ram da Sviluppo Italia, ieri c’era il rappresentante Benevolo che spiegava tutte le fasi di insuccesso di questa società nell’arco degli anni e che anche gli accordi sottoscritti non hanno avuto seguito, sono accordi che dovrebbero ammettere studi per quanto riguarda l’Autostrada del mare.
Voglio ricordare che questa Società è in fase di scioglimento perché il Ministero intende, questo è quanto ci è stato comunicato, riportare al proprio interno anche la parte relativa all’Autostrada del mare e utilizzare la parte più operativa come braccio operativo dello stesso Ministero.
Sulla base di questo - siccome riteniamo importante il fatto che purtroppo non sia andato avanti il governo del porto - intendiamo realizzare in tempi molto rapidi una intesa tra Regione, Ministero dei trasporti e con la parte limitata di Ram diventata operativa all’interno del Ministero, in modo da poter inserire anche il porto di Ancona e le Marche in generale rispetto all’accesso di studi sull’Autostrada del mare.
Su questa partita stiamo mettendo attenzione anche rispetto allo stretto collegamento che abbiamo sempre detto, realizzato e utilizzato con la nostra piattaforma logistica che è strettamente legata all’Autostrada del mare e che può trovare un avvio anche abbastanza rapido su quel tipo di impegno, di ragionamento, confronto e collaborazione che stiamo mettendo in piedi, che potrà trovare il culmine nel momento della piena funzionalità dell’Interporto di Jesi. Questa operazione di interscambio diventa necessaria anche per recuperare spazi che oggi lo stesso porto non ha.
Realizzare questi intrecci, queste collaborazioni e queste iniziative è il percorso che stiamo portando avanti, che sarà definito a breve nel piano della logistica che presenteremo e che il Consiglio sarà deputato a valutare, ad integrare e ad approvare. Quindi inserire questo nella programmazione regionale come un obiettivo principale e prioritario.
Voglio ricordare che su questa partita specifica dell’Autostrada del mare siamo nella fase di aver già definito i punti e le proposte, e concretizzare l’intesa con il Ministero dei trasporti.

PRESIDENTE. Se nessuno chiede la parola passiamo alla votazione.
Mozione n. 87. La pongo in votazione.

Il Consiglio approva


Mozione n. 94
del Consigliere Viventi
“Situazione economica finanziaria del settore sanitario regionale”

Mozione n. 76
dei Consiglieri Massi, Capponi, Pistarelli, Lippi, Santori, Ciccioli, D’Anna, Giannotti, Cesaroni,
Castelli, Tiberi, Viventi, Brini, Bugaro, Ceroni, Romagnoli
“Sanità marchigiana: l’adozione di bilancio d’esercizio 2005 al 30 giugno 2006. Determinazione del budget per l’anno 2006 dopo il 30 giugno: quale è la vera situazione economico finanziaria?”

Interrogazione n. 486
del Consigliere Pistarelli
“Budget sanità 2006”
(abbinate)
Rinvio

PRESIDENTE. La mozione n. 94 del Consigliere Viventi, la mozione n. 76 dei Consiglieri Massi, Capponi, Pistarelli, Lippi, Santori, Ciccioli, D’Anna, Giannotti, Cesaroni, Castelli, Tiberi, Viventi, Brini, Bugaro, Ceroni, Romagnoli e l’interrogazione n. 486 del Consigliere Pistarelli, abbinate, sono rinviate per assenza dei proponenti.



Mozione n. 97
del Consigliere Rocchi
“Carenza personale comando provinciale Vigili del fuoco di Ancona”

Interrogazione n. 596
del Consigliere Giannotti
“Situazione organico dei Vigili del Fuoco della Provincia di Pesaro Urbino”
(abbinate)
Rinvio

PRESIDENTE. La mozione n. 97 del Consigliere Rocchi abbinata all’interrogazione n. 596 del Consigliere Giannotti sono rinviate per assenza dei proponenti.


Mozione n. 11
del Consigliere Santori
“Gestione della mobilità personale in conseguenza della istituenda nuova Provincia di Fermo”
Rinvio

PRESIDENTE. La mozione n. 11 del Consigliere Santori è rinviata per assenza del proponente.


Mozione n. 138
del Consigliere Solazzi
“Realizzazione di una unità spinale unipolare”
Rinvio

PRESIDENTE. La mozione n. 138 del Consigliere Solazzi è rinviata per assenza del proponente.


Mozione n. 109
del Consigliere Favia
“Trasferimento SERT – Ancona”
Rinvio

PRESIDENTE. La mozione n. 109 del Consigliere Favia è rinviata per assenza del proponente.


Mozione n. 135
della Consigliere Mammoli
“Impegno della Giunta ad attivarsi presso il Governo Centrale per una sollecita soluzione afferente la questione dei minori provenienti in Italia dalla Bielorussia”
Discussione e votazione.

PRESIDENTE. Per la mozione n. 135 della Consigliera Mammoli è assente l’Assessore competente, a meno che non rispondano gli Assessori Petrini, Mezzolani o Pistelli.
Ha la parola la Consigliera Mammoli.

Katia MAMMOLI. Se avrò risposta naturalmente non potrà che farmi piacere ma non credo necessiti di una risposta in quanto si chiede un impegno da parte della Giunta regionale, quindi se la mozione verrà approvata l’impegno ci sarà.
Questa mozione vorrei fosse discussa e votata oggi per una data che è estremamente importante. Questa mozione è stata presentata il 1° dicembre perché in quell’occasione si stava ponendo fortemente il problema sulla possibilità o meno per le vacanze di Natale che i bambini della Bielorussia potessero essere ospitati dalle famiglie italiane che continuamente li ospitano.
Ricorderete tutti il fatto apparso in televisione, del quale se ne è parlato per tantissimo tempo, sul comportamento di quella famiglia che non voleva rimandare indietro la bambina che avevano ospitato per qualche periodo, questo ha provocato un fortissimo irrigidimento da parte del Governo bielorusso nei confronti delle famiglie che erano disponibili e interessate ad ospitare questi bambini.
Dal momento che si immaginava che i tempi per discutere la mozione nel periodo di Natale non ci sarebbero stati rispetto all’estrema urgenza della discussione, le Consigliere regionali avevano inviato precedentemente un proprio documento al Parlamento, in particolare al Ministro Ferrero, chiedendogli di interessarsi di questa problematica.
Le cose non sono andate bene, purtroppo per il periodo di Natale non è stato possibile che nessuna famiglia potesse ospitare bambini tanto meno quelli che non hanno famiglie in Bielorussia, che provengono cioè da situazioni ancora più disagiate, quelli che vengono dai collegi, da orfanotrofi e altro. Questo perché il Governo temeva ci fosse da parte delle famiglie ospitanti la volontà di procedere come aveva precedentemente fatto la famiglia di cui ho fatto cenno.
A tutt’oggi il problema non è stato risolto, non soltanto i bambini non sono più stati inviati in Italia ma anche coloro che per avere in adozione bambini bielorussi da diversi anni stanno lavorando con grandissime difficoltà con questo Stato con il quale è molto difficile attivare incontri, progetti, programmi e accordi, si sono visti chiudere qualsiasi tipo di rapporto nei confronti sia dei bambini che avrebbero voluto ospitare che di quelli che avrebbero voluto adottare e quindi continuare nella procedura di adozione.
Pochi giorni fa, su mia richiesta, la Garante dell’infanzia mi ha fatto avere una nota in cui si dice che se l’incontro verrà rinviato ulteriormente, sono già alcune settimane che questo accade, finalmente il Ministro Ferrero con una delegazione del Governo italiano si recherà in Bielorussia per poter firmare l’accordo relativo alle problematiche di cui stiamo parlando.
Mi auguro che questo incontro avvenga nei termini fissati, che possa portare ai risultati che tutti auspichiamo. Credo che l’impegno da Consiglio regionale delle Marche di far conoscere con un voto, anche se purtroppo oggi siamo molto pochi, l’interesse a questa problematica che riguarda molte famiglie marchigiane e italiane e che possa servire a sostegno dell’operazione che il Governo italiano sta portando avanti.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola l’Assessore Petrini.

Paolo PETRINI. Molto brevemente perché, come del resto affermava la Consigliera Mammoli, di fronte ad una istanza di questo genere in cui si chiede il rinnovo di un attivo impegno della Giunta finalizzato alla risoluzione di una questione così delicata, non si può che riaffermarlo, credo di parlare a norme della Giunta, esprimendomi favorevolmente a quanto, attraverso la relazione della Consigliera Mammoli, abbiamo ascoltato.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Badiali.

Fabio BADIALI. Innanzitutto voglio ringraziare la Consigliera Mammoli per aver portato questo argomento alla discussione del Consiglio regionale. E’ una questione seria, delicata, che vede tante famiglie, 25 mila a livello nazionale, e moltissime nelle Marche, e tante associazioni che si stanno prodigando per poter accogliere i bambini della Bielorussia che hanno bisogno di aria salubre per potersi decontaminare dal famoso disastro della centrale di Chernobyl.
Purtroppo con il fatto che si è verificato in Liguria la questione è andata molto male, la Bielorussia ha chiuso i contatti con le associazioni umanitarie italiane, speriamo che vengano al più presto riaperti.
E’ vero, come diceva la Consigliera Mammoli, che il 22 ci sarà un incontro della delegazione italiana con quella della Bielorussia, speriamo sia la volta buona e che si possa addivenire alla soluzione di questo annoso e grave problema.
Prendo atto delle dichiarazioni dell’Assessore Petrini, fatte a nome della Giunta, per l’impegno a far sì che questo possa avvenire nella maniera più responsabile e più dignitosa possibile, quindi che la Giunta si adoperi a livello ministeriale affinché questo possa avvenire in fretta.

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi passiamo alla votazione.
Mozione n. 135. La pongo in votazione.

Il Consiglio approva


Mozione n. 159
dei Consiglieri Mollaroli, Ricci, Giannini
“Statalizzazione dell’Università di Urbino”
Rinvio


PRESIDENTE. La mozione n. 159 dei Consiglieri Mollaroli, Ricci, Giannini è rinviata su richiesta dei proponenti.
La seduta è tolta.


La seduta termina alle ore 13,00