Resoconto seduta n.65 del 15/05/2007
SEDUTA N. 65 DEL 15 MAGGIO 2007


La seduta inizia alle ore 10,30


Presidenza del Presidente
Raffaele Bucciarelli



Comunicazioni

PRESIDENTE. Buongiorno, iniziamo la seduta, salutiamo la scolaresca presente.
Do per letto i processi verbali delle sedute n. 63 e n. 64 dell’8 maggio 2007, i quali, ove non vi siano obiezioni, si intendono approvati ai sensi dell’articolo 29 del Regolamento interno.
Sono state presentate le seguenti proposte di legge:
- n. 167, in data 14 maggio 2007, ad iniziativa del Consigliere Viventi, concernente: “Disciplina delle risorse idriche”, assegnata alla IV Commissione in sede referente;
- n. 168, in data 10 maggio 2007, ad iniziativa di cinque consigli comunali (Falconara M.ma, Jesi, Monterado, Morro D’Alba ed Ostra), concernente: “Riconoscimento dell’elettorato attivo e passivo ai cittadini stranieri non comunitari ed apolidi nelle elezioni comunali. (l.r. n. 23/1974)”, assegnata alla I Commissione in sede referente.
Sono state presentate le seguenti mozioni:
- n. 179 dei Consiglieri Procaccini, Giannini, Solazzi, Rocchi, Mammoli, Altomeni, Ricci, Brandoni e Binci “Vertenza giornalisti”;
- n. 180 dei Consiglieri Badiali, Ricci e Luchetti “Approvazione del ‘Calendario venatorio’ con legge regionale”.
Comunico, inoltre, che ho provveduto alle seguenti designazioni:
- con decreto n. 20 del 27 aprile 2007: quattro esperti nel consiglio di indirizzo e verifica dell’Inrca di Ancona;
- con decreto n. 22 dell’11 maggio 2007: tre componenti nel collegio dei revisori dei conti dell’Inrca di Ancona.
La Giunta regionale ha trasmesso, in data 16 aprile 2007, le seguenti deliberazioni:
- n. 354 del 19/04/2007: “Art. 29, comma 2, della l.r. n. 31/2001 – Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2007. Approvato con dgr n. 171/2007. €. 1.000.000,00”;
- n. 355 del 19/04/2007: “Art. 34, comma 1 - della l.r. 2/2007 – “Reiscrizione di economie accertate nel bilancio di previsione per l’anno 2007 - €. 9.327.211,59";
- n. 356 del 19/04/2007: “Art. 29, comma 2 della l.r. n. 31/2001 – Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2007, approvato con dgr n. 171/2007 e sue successive modificazioni – euro 24.523,55 – Modifica al Programma operativo annuale 2007 approvato con dgr n. 171/2007 e sue successive modificazioni”;
- n. 357 del 19/04/2007: “Art. 26 della l.r. 23 febbraio 2007, n. 3 – Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2007 di entrate derivanti da assegnazioni di fondi a destinazione vincolata ai sensi l.r. 36/05. Euro 8.865.602,95. Modifiche tecniche al POA”;
- n. 358 del 19/04/2007: “Art. 26, comma 1 – della l.r. 3/2007 – Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2007 di entrate derivanti da assegnazione di fondi dallo Stato per la prevenzione e la lotta all’AIDS e relativi impieghi. €. 1.014.840,00";
- n. 359 del 19/04/2007: “Art. 34, comma 2 – della l.r. 23 febbraio 2007, n. 2 – Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2007. Importo di euro 109.780,00”;
- n. 360 del 19/04/2007: “Art. 29, comma 2, della l.r. n. 31/2001 – Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2007 approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 171/2007 e sue successive modificazioni – Euro 150.000,00. Modifica al Programma operativo annuale 2007 approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 171/2007 e sue successive modificazioni”;
- n. 361 del 19/04/2007: “Art. 34, comma 2, della l.r. 2/2007 – Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2007 – Importo di euro 394.075,18”;
- n. 362 del 19/04/2007: “Art. 20, comma 3 della l.r. n. 31/2001 – Prelevamento dal fondo di riserva per le spese obbligatorie per l’integrazione dello stanziamento di capitoli compresi nell’elenco n. 4 “Spese dichiarate obbligatorie” del bilancio 2007 – euro 15.592,26";
- n. 363 del 19/04/2007: “Art. 29, comma 2 della l.r. n. 31 dell’11 dicembre 2001 – Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2007 approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 171 del 5 marzo 2007 e sue successive modificazioni ed integrazioni - €. 2.700.000,00";
- n. 364 del 19/04/2007: “Art. 29, comma 2 della l.r. n. 31 dell’11 dicembre 2001 – Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2007 approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 171 del 5 marzo 2007 e sue successive modificazioni ed integrazioni - €. 700.000,00. Modifica al Programma operativo annuale 2007 approvato con deliberazione della giunta regionale n. 171 del 5 marzo 2007 e sue successive modificazioni”;
- n. 365 del 19/04/2007: “Art. 34 della l.r. n. 2/2007 – Reiscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2007 di economie relative a stanziamenti aventi specifica destinazione. Euro 1.314.354,12";
- n. 366 del 19/04/2007: “Art. 26, comma 2, della l.r. 23 febbraio 2007, n. 3 – Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2007 di entrate derivanti da assegnazioni di fondi dall’Unione europea e relativi impieghi – (Euro 61.072,00). Modifica tecnica al Programma operativo annuale (P.O.A.) 2007 per variazione codice SIOPE”;
- n. 367 del 19/04/2007: “Art. 34, comma 1, della l.r. n. 2/2007 – Reiscrizione di economie accertate e di maggiori entrate nel bilancio di previsione per l’anno 2007. €. 163.074,48";
- n. 368 del 19/04/2007: “Art. 20, comma 3 della l.r. 11 dicembre 2001, n. 31 – Prelevamento dal fondo di riserva per le spese obbligatorie per l’integrazione dello stanziamento di capitoli compresi nell’elenco n. 4 “spese dichiarate obbligatorie” del bilancio 2007 - €. 350.000,00";
- n. 369 del 19/04/2007: “Art. 34, comma 2, della l.r. 23 febbraio 2007, n. 2 – Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2007”. Importo di €. 120.840,00";
- n. 379 del 19/04/2007: “Art. 27, comma 1 della l.r. n. 3 del 23 febbraio 2007 – Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2007 approvato con dgr n. 171 del 5 marzo 2007 e sue successive modificazioni ed integrazioni – Importo di euro 42.000.000,00”;
- n. 381 del 19/04/2007: “Revoca Dgr 379/2007, art. 27, comma 1, della l.r. n. 3 del 23 febbraio 2007 – Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2007 approvato con deliberazione della giunta regionale n. 171 del 5 marzo 2007 e sue successive modificazioni ed integrazioni – Importo di euro 42.000.000,00”.
Hanno chiesto congedo l’Assessore Marcolini e il Vicepresidente Agostini.



Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rocchi.

Lidio ROCCHI. Chiedo il ritiro dell’interrogazione n. 668, e della interrogazione n. 699 se il Consigliere Castelli è d’accordo, perché da parte della Giunta è già stata fatta una circolare che rassicura tutti i titolari dei bed & breakfast. Questa è la motivazione del ritiro.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Chiedo di discutere la mozione n. 179 sul contratto dei giornalisti. Visto che l’ordine del giorno è molto serrato chiedo quindi di farla nella giornata odierna.

PRESIDENTE. Pongo in votazione la proposta del Consigliere Procaccini.

Il Consiglio approva

Ha la parola il Consigliere Santori.

Vittorio SANTORI. Relativamente alla mozione n. 11 che è nuovamente sparita dall’ordine del giorno del Consiglio. Più di una volta ho sollecitato la discussione di questa mozione, vorrei avvalermi del secondo comma dell’articolo 119 del Regolamento che prevede che il Consiglio fissi una data per la discussione di una mozione già presentata. Chiedo quindi che venga iscritta al prossimo Consiglio, se siete tutti d’accordo, visto che si tratta di una mozione che va avanti da due anni.

PRESIDENTE. Pongo in votazione la proposta del Consigliere Santori.

Il Consiglio approva

Ha la parola la Consigliera Mammoli.

Katia MAMMOLI. Chiedo anticipare la discussione della mozione n. 132 riguardante l’inserimento della “siringomielia” tra le patologie rare, è necessario perché c’è una urgenza effettiva.

PRESIDENTE. Propongo di discutere questa mozione come primo punto dell’ordine del giorno, prima ancora delle interpellanze, peraltro alla Conferenza dei Presidenti dei gruppi consiliari è stato detto che non ci sarebbe stata discussione. Pongo in votazione la proposta della Consigliera Mammoli.

Il Consiglio approva

Ha la parola il Consigliere Brandoni.

Giuliano BRANDONI. Chiedo l’anticipo della mozione n. 174, e l’abbinamento con la mozione n. 175, relative alle questioni delle centrali previste all’Api di Falconara.

PRESIDENTE. Anticipo a quando?

Giuliano BRANDONI. Al primo punto delle mozioni.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. La mozione n. 174 è iscritta all’ordine del giorno ed è relativa alla dispersione in mare di materiale bituminoso, da parte della centrale di Falconara, la richiesta del Consigliere Brandoni indica l’abbinamento con la mozione n. 175 non iscritta all’ordine del giorno e relativa alla proposta di nuove centrale all’Api.
Le due questioni possono avere qualche affinità ma credo sia necessario discuterle in momenti diversi, perché la prima, che è iscritta, attiene a un fenomeno grave, di inquinamento ambientale dovuto ad un incidente – mettiamola così – la seconda ha a che fare con un ragionamento relativo ad una discussione più approfondita sul piano energetico regionale nel quale una centrale può essere individuata o meno.
Mi pare quindi che entrambe siano questioni importanti e vanno discusse, ma l’abbinamento potrebbe ridurre la discussione su un tema come quello del Piano energetico. Non voglio con questo ridimensionare il problema ma ritengo che debbano essere separate perché è diverso il livello della discussione tra le due mozioni.

PRESIDENTE. Stiamo discutendo la proposta del Consigliere Brandoni, qualcuno potrà poi intervenire sull’eventuale abbinamento ma intanto si deve mettere ai voti l’iscrizione all’ordine del giorno della mozione n. 175 relativa alle centrali turbogas. La pongo in votazione.

Il Consiglio non approva


Ha la parola il Consigliere Castelli.

Guido CASTELLI. Vado in controtendenza, voglio rinunciare alla discussione dell’interpellanza n. 28 perché riguarda la possibilità di impugnativa del decreto Bersani che ormai è venuta meno per l’avvenuto decorso del termine.
La raccomandazione, Presidente, è tesa a sollecitare la Giunta ad essere più tempestiva nella risposta agli atti ispettivi che hanno una loro mortalità naturale.

PRESIDENTE. L’interpellanza n. 28 è quindi ritirata.
Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Sono un po’ sconcertato perché viene stabilito un ordine del giorno che poi non viene rispettato, ci sono interrogazioni in attesa da diversi mesi, se non oltre un anno.
Chiedo all’Ufficio di Presidenza di valutare, e poi di discutere in Consiglio, le interrogazioni a seconda della data di presentazione, perché potrebbe succedere che gli eventi segnalati vengono superati, non dando quindi senso all’iniziativa dei Consiglieri che hanno voluto sollecitare alcuni provvedimenti o hanno voluto fare alcune domande alla Giunta.
Credo debba esserci, sia per le interrogazioni, sia per le mozioni e le proposte di legge, una celerità maggiore rispetto a quella che avviene oggi. Se si arriva in Consiglio dopo la riunione dei Presidenti dei gruppi consiliari e viene rovesciato di nuovo l’ordine del giorno, non sta né in cielo né in terra. Se c’è un ordine del giorno lo si rispetti ma deve essere data priorità a chi presenta le interrogazioni prima, se poi per strani motivi, per strane combinazioni o per strani accordi, si fanno interrogazioni presentate due settimane prima non credo sia corretto né giusto.
Chiedo su questo l’applicazione del regolamento, quindi che le interrogazioni vengano discusse in ordine di data di presentazione.

PRESIDENTE. L’intervento del Consigliere D’Anna credo abbia un po’ del paradossale. Abbiamo deciso di tenere questa seduta soltanto per gli atti ispettivi e i Consiglieri possono intervenire a modifica dell’ordine del giorno. Il Presidente non può fare niente altro che applicare il regolamento, quindi se chiedete inversioni io devo metterle in votazione. Quello che il Consigliere D’Anna ha detto a me lo giro a tutti i quaranta Consiglieri.
Prima di dare la parola al Consigliere Capponi, mi hanno detto, li avevo già salutati prima, che sono presenti in aula la Scuola Montessori di Ancona, gli studenti del corso di laurea in economia del territorio e del turismo dell’Università politecnica delle Marche, e la scuola primaria Fiorini di Barbara.
Ha la parola il Consigliere Capponi

Franco CAPPONI. Chiedo l’anticipazione di due mozioni.
La n. 178 perché quello che è avvenuto nell’ultimo Consiglio regionale, con la votazione abbastanza confusa e addirittura di pareggio, non ha dato il giusto senso a questa nostra mozione di solidarietà a Monsignor Angelo Bagnasco, che ritengo debba essere riproposta ed eventualmente modificata per essere approvata unitariamente dal Consiglio regionale.
L’altra è la n. 165 sull’annullamento della delibera n. 60 relativa alle misure di conservazione per le zone di protezioni speciali Zps e Sic, perché questa delibera, assunta all’oscuro da parte della Giunta regionale, sta provocando gravissimi danni all’immagine turistica della nostra regione perché limita, e in molti casi anche l’accesso, alle moto e interdice tutte le operazioni di gare già preventivate nel calendario nazionale delle manifestazioni motoristiche. Per questo aspetto deve essere quindi immediatamente discussa.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l’anticipazione della mozione n. 178 dei Consiglieri Giannotti ed altri “Solidarietà a Monsignor Angelo Bagnasco”.

Il Consiglio approva

Quindi discuteremo questa mozione dopo la mozione n. 132.

Pongo ora in votazione l’anticipazione della mozione n. 165.

Il Consiglio approva


Mozione n. 132
della Consigliera Mammoli
“Inserimento della “siringomielia” tra le patologie rare”
Discussione e votazione

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 132 della Consigliera Mammoli che ha la parola.

Katia MAMMOLI. L’illustrazione è estremamente semplice anche se è difficile spiegare in che cosa consiste questo tipo di malattia perché colpisce, per fortuna, rarissime persone.
E’ una patologia invalidante che colpisce il sistema spinale, che all’inizio comporta una serie di gravi manifestazioni dolorose che successivamente portano ad invalidità. E’ possibile tenerla sotto controllo, non dico guarirla, attraverso interventi che non si possono fare nella nostra regione e, secondo gran parte dei medici che approfondiscono questa malattia, non è possibile neanche farli in Italia.
Fino ad ora per poter curare questa malattia ed intervenire in alcuni casi con strumenti chirurgici, era necessario andare in America, ora sembra che un centro molto specializzato rispetto a questa malattia, e malattie similari, si trovi anche in Spagna, a Barcellona. È chiaro che non essendo questa patologia riconosciuta tra le malattie rare chi ne soffre deve pagare completamente qualunque tipo di cura, vi rendete conto che cosa significa dover andare all’estero.
Chiedo che possa essere inserita fra le patologie rare in maniera che chi è già così sfortunato ad avere questa malattia e invalidità possa almeno avere il supporto della sanità regionale.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Se non ci sono interventi passiamo alla votazione.
Mozione n. 132. La pongo in votazione.

Il Consiglio approva


Interpellanza n. 39
del Consigliere Massi
“Delibera consiliare n. 175 del 16 febbraio 2005 – Piano Energetico Ambientale Regionale”
Svolgimento

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interpellanza n. 39 del Consigliere Massi che ha la parola per l’illustrazione.

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. Finalmente arriviamo alla discussione di questa interpellanza datata 16 febbraio, spero che arrivi anche l’Assessore Amagliani, perché auspico che per la chiarezza necessaria l’argomento venga trattato sia dall’Assessore all’industria che dall’Assessore all’ambiente. E’ uno di quegli argomenti che richiedono una risposta integrata a due voci.

PRESIDENTE. Scusi Consigliere, c’è un problema tecnico. L’Assessore Amagliani che deve rispondere non è ancora arrivato, nel frattempo lo facciamo chiamare, e se lei è d’accordo passiamo…

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. Faccio magari l’esposizione.

PRESIDENTE. Sarebbe bene ci sia l’Assessore che poi dovrà rispondere.

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. Però poi non usiamo il trucco del tempo!

PRESIDENTE. No, assolutamente, appena arriverà l’Assessore Amagliani discuteremo la sua interpellanza.

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. L’Assessore Amagliani su questo lo aspettiamo da tre mesi, non so se oggi arriverà puntuale!

PRESIDENTE. Allora visto che una parte riguarda anche l’Assessore Giaccaglia, se il Consigliere è d’accordo, andiamo avanti.

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. Ricordo che abbiamo deliberato il Pear, Piano energetico ambientale, il 16 febbraio 2005, prima dello scioglimento della precedente legislatura.
Il Piano dispone che annualmente la Giunta regionale deve eseguire valutazioni sui risultati ottenuti dal Piano stesso da sottoporre al Consiglio, anche per l’eventuale correzione in corsa degli strumenti per raggiungere gli obiettivi.
La valutazione annuale è stata individuata come strumento idoneo a far sì che il Piano sia efficace, quindi capace di leggere l’evoluzione delle problematiche energetiche della Regione, di adeguarvisi o prendere altre strade.
A due anni dall’entrata in vigore del Piano, l’interpellanza l’ho presentata due anni fa precisi e per ben due volte, credo che il Consiglio regionale non abbia avuto mai i dati dei risultati per capire se questo Piano è stato efficace e abbia raggiunto obiettivi. Di conseguenza non si è riparlato di altre strategie.
Abbiamo visto poi in questo periodo svilupparsi sul Piano, prendendo il pretesto della discussione sulle centrali turbogas, una vera e propria campagna di informazione o di disinformazione, se permettete, per cui l’Assessore Amagliani – poi glielo dirò personalmente – ha detto più volte che la Giunta ha preso decisioni definitive sulle centrali turbogas, che altri esponenti della maggioranza hanno dato una interpretazione del Piano in un certo modo – ora non sto a ripeterlo tanto lo sapete –. Altre categorie del mondo economico hanno invece auspicato strategie diverse. Fatto sta che la confusione, almeno su questo penso che la maggioranza e la minoranza possano essere d’accordo, è totale.
Credo che il mondo dell’economia non sappia alcunché circa il fatto se le strategie sono state efficaci e se gli obiettivi sono stati colti o sono in via di perseguimento.
Le domande che ho posto sono queste: quali sono oggi le risultanze in mano alla Giunta del monitoraggio sul primo periodo di vigenza del Pear? E sono passati due anni. Quali sono le valutazioni della Giunta su tali risultanze? Se esiste un indirizzo preciso conseguente ai dati e alle valutazioni di cui sopra che la Giunta regionale intende seguire e da sottoporre al Consiglio, non solo sulla questione centrali turbogas ma su tutto, perché non abbiamo visto dati precisi, abbiamo soltanto osservato qualche intervista e qualche opinione personale con la quale spesso, per esempio l’Assessore Amagliani, ha cercato di coinvolgere tutta la Giunta.
I dati che riguardano l’eolico, il fotovoltaico, qui non parliamo solo di centrali, non li abbiamo precisi, sarebbe interessante sapere quante domande sono state presentate, quante sono le autorizzazioni, a quale quota di efficacia siamo, in termini di risultati attesi, come Piano energetico ambientale.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Giaccaglia.

Gianni GIACCAGLIA. In riferimento all’interpellanza in oggetto si ritiene opportuno ricordare che il Pear (approvato il 16 febbraio) è un Piano di indirizzi e non individua il numero di impianti da realizzare né tanto meno la loro potenza nominale e l’ubicazione sul territorio. Lo stesso Piano, per la sua attuazione, non prevede azioni specifiche da parte dell’Amministrazione regionale se non quelle rivolte a favorire la realizzazione di alcune tipologie di impianti a scapito di altri nonché a proseguire nell’azione di incentivazione, già intrapresa da vari anni, per la realizzazione di interventi mirati al risparmio energetico e/o la produzione di energia da fonti rinnovabili per quegli impianti che ancora non raggiungono la competitività commerciale.
La situazione degli impianti elettrici dopo l’approvazione del Pear – vi do un quadro delle richieste per la realizzazione delle centrali nella Regione Marche, dopo l’approvazione del Pear – si può così sintetizzare: a) centrali utilizzanti le fonti rinnovabili - vi do i dati concreti al 17 aprile 2007 - ci sono 20 progetti presentati per gli idroelettrici con una potenza elettrica di 5,35 megawatt; ci sono 9 progetti di impianti eolici per una potenza elettrica installabile di 120 megawatt; ci sono 7 impianti a biogas di 6 megawatt; 1 impianto a biomasse di 24,5 megawatt poi ridotto a circa 17; b) centrali di cogenerazione distribuita. Per tali iniziative non si hanno dati attendibili per assenza di domande concrete, tuttavia la Regione (a cura dell’Assessorato ambiente, quindi i dati dovranno essere integrati dall’Assessore Amagliani) ha finanziato diversi studi di fattibilità che potrebbero tradursi in progetti concreti.
Per favorire la realizzazione di tali tipologie di impianti, tenuto conto degli studi di fattibilità già effettuati o di altri da effettuare, si sta predisponendo un bando per concedere incentivi in conto capitale che, in aggiunta ai sostegni introdotti a livello nazionale con il recente d.lgs. n. 20/2007, può consentire il raggiungimento della competitività commerciale dei suddetti impianti oggi ancora non pienamente competitivi dal punto di vista economico; c) azioni per il risparmio energetico: parallelamente alle azioni miranti ad autorizzare gli impianti utilizzanti le fonti rinnovabili sono state attuate, come negli anni precedenti, azioni intese ad incentivare interventi di risparmio energetico che hanno suscitato un buon interesse tra le aziende consentendo di ottenere buoni risultati ripetibili nei vari anni, in particolare per gli anni 2004, 2005 sono stati ottenuti risultati interessanti, sono stati impegnati 2 milioni 227 mila euro nel 2004 e 2 milioni 250 mila euro nel 2005, sono stati finanziati nel 2004 46 progetti e 47 nel 2005, il risparmio conseguibile in tep/anno (che è una unità di misura e un dato approssimato) è di 6.800 tep nel 2004 e 9.300 nel 2005.
Per l’anno 2007 i relativi bandi sono in fase avanzata di predisposizione e saranno emanati al più presto.
I risultati ottenuti, o ottenibili con le domande in corso di autorizzazione, sono sostanzialmente in linea con le previsioni del Pear per quanto riguarda le fonti energetiche rinnovabili (oggi già incentivati da meccanismi automatici quali i certificati verdi e pertanto realizzabili anche senza incentivi regionali) nonché per il risparmio energetico che, utilizzando risorse regionali, statali ed europee, consente di ammodernare alcuni processi produttivi mantenendo un buon trend di risparmio energetico annuo (cioè per mantenere quello scenario “guidato” previsto dal Pear).
In effetti, e in estrema sintesi, la Giunta regionale ha recentemente ribadito la validità dell’impianto e delle previsione del Pear, con ulteriore monitoraggio degli interventi realizzati, a fronte degli obiettivi previsti. Ripeto la cosa dell’incentivazione, quindi la stessa Giunta ha deciso di sostenere gli interventi necessari alla realizzazione di piccoli impianti di cogenerazione diffusi sul territorio con l’avvio di misure di incentivazione finanziaria in modo da favorire la loro diffusione almeno per quelli ad alto rendimento così come definiti dalla direttiva europea n. 2004/8/CE, recepita dall’Italia con il decreto legislativo n. 20 emanato in data 8 febbraio 2007.
In tal senso, su specifica proposta dell’Assessorato all’energia, la Giunta regionale ha dato mandato agli uffici competenti di predisporre gli atti per avviare l’iter relativo agli incentivi per la cogenerazione.
Questa delibera e il testo del bando sono stati già predisposti, stiamo cercando di individuare le risorse finanziarie per poter spingere il discorso della cogenerazione distribuita che è sempre stato deficitario ma che è asse portante del Pear.
Quindi alla luce di questi fatti e con la previsione degli incentivi, i dati del Pear sembrano seguire ad oggi, ma dovranno essere ulteriormente monitorati, le previsioni del Pear.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. Ringrazio l’Assessore Giaccaglia, e non ringrazio l’Assessore Amagliani perché il suo impegno era stato preciso, nella seduta di oggi, ma anche in precedenti sedute, le risposte non sono mai arrivate, non risponde qui ma spero che risponderà velocemente in qualche altro modo, anche per iscritto, non a me ma a tutta la comunità.
Ringrazio l’Assessore Giaccaglia per l’onestà intellettuale e per la procedura che ha seguito. Ritengo che nel suo intervento ci siano anche delle oneste ammissioni sui limiti della situazione attuale. Intanto la valutazione fatta sullo strumento, sulle caratteristiche del Pear ha fatto questa valutazione, cioè che il Pear non individua impianti né azioni specifiche. Questo lo dicemmo nel 2005, cioè che il Pear era uno strumento assolutamente vago e inconcludente, quindi oggi i risultati si vedono. Mi risulta invece che altre Regioni si siano date azioni precise ed efficaci per incentivare, monitorare e fare strategia.
Ricordo che in quella campagna elettorale che si sviluppò nel 2005 il Presidente Spacca e la sua maggioranza si sperticarono con tutte le categorie economiche per promettere il superamento del Gap del deficit energetico in questa regione. Naturalmente le promesse elettorali sono state tutte deluse, questa è una valutazione che faccio molto serenamente.
L’Assessore Amagliani intanto è arrivato, colgo l’occasione per fare una valutazione anche davanti a lui non avendo le sue valutazioni. Ritengo che i dati sui progetti, quindi i 20 dell’idroelettrico, i 9 dell’eolico, i 7 del biogas, l’unico delle biomasse, diano comunque un risultato assolutamente insufficiente, e ammesso che i progetti vadano avanti a conclusione, chiedo di conoscere se vi ritenete soddisfatti. Non so se partecipate al dibattito che c’è in tutta la regione, ma non è ammissibile che amministratori di questa Giunta si presentino di fronte a Confindustria, considerata anche la vicinanza per tanti motivi alla Giunta e ad altre categorie economiche, promettendo che questo Piano è la panacea dei mali dell’energia. In tutti i convegni si dice “state tranquilli, è tutto a posto”. Tutto a posto che cosa? I megawatt che sono previsti con questo Piano sono assolutamente insufficienti per gli obiettivi che la stessa Giunta ha annunciato di voler perseguire dal 2005. In corso d’opera, siamo quasi a metà legislatura, ci sono solo dei progetti che non copriranno assolutamente il fabbisogno.
Mentre ringrazio l’Assessore per le sue valutazioni sul risparmio energetico, voglio fare ora due domande finali.

PRESIDENTE. Mi scusi Consigliere, prima che lei concluda la replica, su richiesta anche dell’Assessore Amagliani e per completezza alla sua, se il Consiglio è d’accordo farei uno strappo al regolamento, quindi ora farei rispondere all’Assessore Amagliani poi lei in due minuti farà la replica finale.
Ha la parola l’Assessore Amagliani.

Marco AMAGLIANI. Scusatemi per ritardo, vengo da un convegno a Jesi e una conferenza stampa, meglio di così non ho potuto.
Non sarò breve, la questione, alla quale tenevo particolarmente a rispondere è di tale portata che spero che il Consiglio abbia la compiacenza di ascoltare.
Preciso quindi quanto segue.
Punto 1. Risultanze del monitoraggio sul primo periodo di vigenza del Pear.
Successivamente all’approvazione del Pear, il Servizio ambiente e paesaggio, consapevole dell’importanza di una verifica periodica della sua effettiva ed efficace attuazione, si è impegnato a monitorare costantemente le iniziative e le attività intraprese a livello regionale da soggetti pubblici e privati in termini di fonti energetiche rinnovabili, di efficienza e risparmio energetico, quali punti focali del Piano.
In particolare, a due anni dall’approvazione del Pear, le risultanze dell’ultimo monitoraggio (aprile 2007) possono essere sintetizzate come segue:
1. Azioni attivate dal Servizio ambiente e paesaggio per l’attuazione del Pear
Il Servizio ambiente e paesaggio ha intrapreso numerose iniziative per l’attuazione dei Pear, destinate ad organizzare e finanziare un programma di interventi per la promozione dell’efficienza energetica nel territorio regionale, a definire un quadro tecnico ed amministrativo di riferimento ed a svolgere azioni di comunicazione, informazione e sensibilizzazione in materia di energia e ambiente.
a) Bandi di finanziamento
Il Servizio ambiente e paesaggio ha promosso e gestito i seguenti bandi di finanziamento:
1. Docup 0b2 Marche 2000/2006 - Misura 2.8 “Ottimizzazione del sistema energetico e sviluppo delle fonti rinnovabili” per il cofinanziamento di impianti di produzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili (pannelli solari termici e fotovoltaici e centrali a biomassa) ed impianti di cogenerazione e trigenerazione - somme disponibili ammontanti a euro 7.072.336,00;
2. Dgr n. 244/05 - Bando regionale per il cofinanziamento di studi di fattibilità e progetti preliminari di impianti di cogenerazione energetica e di filiere agro-silvo-energetiche – per un totale di somme disponibili euro 270.000,00;
3. Programma regionale azioni innovative (Prai) 2000/2006 - Annualità 2005/2006 - Azione 7.3 - Bandi per il finanziamento di progetti per la gestione integrata degli impatti ambientali secondo il modello delle aree produttive ecologicamente attrezzate e per I’ecoefficienza energetica in aree produttive significative – somme disponibili euro 1.010.000,00 (le domande di partecipazione ai bandi sono ancora in fase di iniziale istruttoria);
4. Por Competitività 2007-2013 - Asse 3 - bandi per il cofinanziamento di interventi volti alla promozione di uno sviluppo energetico sostenibile attraverso: 1. interventi per l’incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili (minieolico, solare, geotermico, biomassa); 2. interventi per la promozione dell’efficienza energetica mediante la cogenerazione; 3. interventi per la promozione del risparmio energetico in contesti urbani ed industriali; 4. interventi per favorire gli investimenti finalizzati al risparmio energetico ed all’utilizzo delle fonti rinnovabili in contesto produttivo - somme disponibili: euro 37.609.470,00 di cui euro 5.000.000,00 per l’intervento 4 (l’attivazione dei bandi è prevista per la fine del 2007).
Ad oggi gli strumenti finanziari su indicati hanno permesso il cofinanziamento di 67 progetti (Docup e dgr n. 244/05) per una potenza elettrica installabile di circa 54 MW, installabile di circa 16 MW (i dati sono ancora indicativi e parziali). Un forte impulso ad iniziative di efficienza e risparmio energetico nel territorio regionale verrà inoltre fornito dalla prossima attuazione del Por Competitività 2007/2013.
Si evidenzia che per tutti i bandi emanati si è registrato un ampio riscontro da parte di tutti i soggetti interessati, a testimonianza della percorribilità delle strategie individuate.
b) Definizione di un quadro normativo e tecnico di riferimento.
Il Servizio ambiente e paesaggio ha intrapreso numerose iniziative atte a fornire strumenti tecnici ed amministrativi per la promozione dell’efficienza e del risparmio energetico e delle fonti energetiche rinnovabili nel territorio regionale ed in particolare:
1. Linee guida per l’installazione di parchi eolici nel territorio marchigiano (la redazione è in via di conclusione);
2. Intesa per la promozione della produzione e dell’impiego della biomassa agricola e forestale ai fini energetici nella Regione Marche” tra la Regione Marche, le organizzazioni di categoria (agricole, artigiane, industriali), i sindacati e le organizzazioni dei consumatori (luglio 2005);
3. Guida ragionata alle applicazioni energetiche delle biomasse nella Regione Marche (redazione conclusa);
4. Guida ragionata alle applicazioni del solare termico e fotovoltaico nella Regione Marche (la redazione è in via di conclusione);
5. Redazione, sperimentazione e validazione del sistema di certificazione energetico-ambientale degli edifici (è in corso di elaborazione);
6. Proposta di legge ad iniziativa della Giunta regionale concernente “Norme sull’edilizia sostenibile” - Dgr n. 5/07, volta ad incentivare, regolamentandola, la costruzione di edifici bioedili nel territorio regionale (la proposta di legge è stata presentata al Consiglio regionale per la sua approvazione).
7. Realizzazione di un Osservatorio delle iniziative regionali in campo energetico informatico, al fine di monitorare tutti gli impianti di produzione di energia da fonte: idroelettrica, eolica, fotovoltaica, solare-termica, biomassa, biogas, cogenerazione civile ed industriale, esistenti, in via di realizzazione ed in progetto nella Regione Marche (terminata la fase di organizzazione del data base, si sta procedendo all’immissione dei dati)
8. Prezzario regionale sulla bioelelizia – primi elementi con l’obiettivo di formulare un primo elenco aggiuntivo di lavorazioni e di prodotti caratterizzati da elevate prestazioni ecologiche, energetiche ed ambientali (sia quindi in termini di benessere e salute degli occupanti sia in termini di risparmio di risorse naturali e di protezione e di tulela da fonti inquinanti delle matrici ambientali), alternativi a quelli ad oggi comunemente utilizzati (è in corso di approvazione).
c) Altre attività di promozione, comunicazione e sensibilizzazione:
- Parco eolico di 40 MW di iniziativa pubblica: a seguito di uno studio che ha permesso di individuare le aree idonee ad ospitare il parco eolico e dell’immediato interesse e disponibilità della Comunità montana di Camerino, è stato firmato, dal Presidente della Regione Marche e dal Presidente della Comunità stessa, l’accordo di programma per la realizzazione del parco eolico di 40 MW all’interno del territorio della Comunità montana. II progetto del parco eolico è stato presentato agli uffici regionali ai fini del rilascio delle autorizzazioni necessarie alla sua realizzazione ed al suo esercizio ed è attualmente in corso di istruttoria;
- Campagna di comunicazione volta a diffondere le linee strategiche del Pear e soprattutto le opportunità offerte dalla innovativa pianificazione energetica (in continuo svolgimento);
- Riqualificazione della copertura a verde con recupero funzionale ed adeguamento per uso tecnico-scientifico-divulgativo dell’edificio, sede della Regione Marche, denominato “Palazzo Leopardi” (i lavori sono stati terminati a luglio 2006 ed è ad oggi previsto un monitoraggio dei benefici ambientali conseguiti).
Punto 2. Azioni attivate da altri Servizi regionali:
In linea con gli indirizzi del PEAR, quale punto di riferimento della pianificazione regionale in campo energetico, alcuni servizi regionali hanno integrato nelle proprie attività i principi di efficienza e risparmio energetico, tra cui ad esempio:
1. Bandi di finanziamento per il risparmio energetico e per l’utilizzo delle fonti rinnovabili nel settore produttivo - Annualità 2005-2006 attivati dal Servizio industria, artigianato, energia ai sensi della l.r. n. 20/03 art. 12, lett. a, b e c e della submisura 1.1.3 b) del Docup Marche 0b2 2000/2006;
2. Piano regionale di edilizia residenziale triennio 2006/2008 dgr n. 6/07: nell’ambito delle risorse disponibili per la realizzazione di interventi di edilizia residenziale, pari a 43 milioni di euro, sono previsti criteri stringenti di risparmio energetico e uso di energie rinnovabili negli edifici; al piano sono allegate linee guida per la valutazione della sostenibilità degli interventi che si rifanno al protocollo ITACA. Tutti gli interventi di nuova costruzione dovranno raggiungere il punteggio 2,5, quelli di recupero il punteggio di 1,5.
3. Bandi per l’edilizia sperimentale: la posizione di funzione edilizia privata, edilizia residenziale pubblica e sociale ha emanato tre bandi per la realizzazione di edifici sperimentali sul tema della bioedilizia e risparmio energetico, dell’accessibilità e della residenza studenti-anziani che prevedono la realizzazione di edifici ad alta prestazione energetica con il raggiungimento -del punteggio 3 del sistema di valutazione derivato dal protocollo ITACA;
4. Piano di sviluppo rurale 2007-2013 (Psr): il documento, approvato con dgr n. 204/07, è articolato in 4 assi di intervento ed il tema energia è trasversale a tali assi. Attraverso il Psr vengono in particolare attivate sul territorio regionale iniziative di sostegno, diretto ed indiretto, al mondo imprenditoriale agricolo, tra cui sono previste anche misure per la promozione dell’efficienza e del risparmio energetico e dell’utilizzo di fonti rinnovabili nonché per il sostegno alla produzione e commercializzazione di biomasse a fini energetici.
Punto 3. Azioni attivate da altri soggetti pubblici e privati.
Sono stati approvati o sono in corso di approvazione da parte del Governo nazionale molteplici provvedimenti che daranno un forte impulso al risparmio energetico in edilizia, alle energie rinnovabili e alla generazione distribuita. Questi provvedimenti sono del tutto coerenti con gli aspetti caratterizzanti del Pear e quindi non potranno che contribuire fattivamente alla sua realizzazione. A questo riguardo si evidenzia il ruolo innovativo del Pear, precursore della politica energetica nazionale ed il clima di grande consenso, che di fatto si sta verificando nei comportamenti di attori tante diffusi. In particolare i settori dell’edilizia e delle innovazioni nelle PMI registrano forti incrementi di interesse e di attività nel campo del risparmio energetico e delle rinnovabili.
Nel contempo, anche le Province e i Comuni marchigiani si stanno muovendo nella stessa direzione. La Provincia di Ascoli Piceno, ad esempio, sta per approvare il proprio Piano energetico ambientale il quale adotta in pieno le linee di fondo del Pear. Ancora a titolo di esempio si evidenziano le iniziative che la stessa Provincia di Ascoli Piceno e la Provincia di Macerata hanno già adottato in tema di risparmio energetico e di promozione dell’energia solare.
Anche da parte dei soggetti privati sta emergendo un ampio interesse verso sistemi di produzione di energia efficienti e sostenibili; giornalmente, ad esempio, pervengono domande di autorizzazione o di valutazioni di impatto ambientale agli uffici regionali competenti per impianti di produzione dì energia quali fotovoltaico, idroelettrico, eolico, biogas e centrali cogenerative a ciclo combinato.
Punto 4. Conclusioni.
Sulla base dei dati a disposizione, relativi agli impianti di cogenerazione e di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e connessi ai progetti finanziati dalla Regione Marche con fondi regionali, statali e comunitari, ai progetti con procedimenti di VIA o di autorizzazioni (IPPC-AIA) in corso o conclusi, alle iniziative presenti nel territorio di cui si è venuti a conoscenza, è possibile stimare una potenza elettrica potenzialmente installabile nella regione di circa MW 397,47 (di cui MW 65,37 relativi ad impianti realizzati e in fase di avanzata realizzazione), per una produzione di circa GWh 1.444,69 (di cui GWh 157,38 relativa ad impianti realizzati e in fase di avanzata realizzazione), corrispondente a circa il 55,42% della produzione prevista dal Pear, a seguito della sua attuazione, per il 2015, pari a GWh 2.607.
La potenza elettrica potenzialmente installabile su indicata permetterà una riduzione delle emissioni di gas climalteranti – e questa è la parte fondamentale – pari a 953.501 t C02 eq/anno (equivalenti a circa il 27,24% della riduzione di emissioni di gas climalteranti prevista dal Pear, a seguito della sua attuazione, al 2015, pari a circa 3,5 milioni di tonnellate).
Consegnerò al Consigliere Massi la risposta che ho letto in cui ci sono due tabelle, una che riguarda gli impianti realizzati e in fase di avanzata realizzazione, tra eolico, idroelettrico, biomassa, biogas, fotovoltaici e cogenerazione, e l’altra che riguarda gli impianti realizzati, in fase di avanzata realizzazione e potenzialmente realizzabili.
Si evidenzia che il monitoraggio ha riguardato solamente gli impianti di produzione di energia elettrica realizzati, in fase di realizzazione e potenzialmente realizzabili, successivi all’approvazione del Pear. Tuttavia è utile sottolineare che numerosi sono gli interventi in atto che forniscono un importante contributo anche in termini di produzione di energia termica.
Il monitoraggio svolto rileva quindi che, a due anni dall’approvazione del Pear sono state messe in cantiere azioni che hanno portato o che porteranno a breve alla realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica per una potenza complessiva pari a MW 65,37. Nel contempo lo stesso dimostra che, ad oggi, sono in corso numerose iniziative finalizzate, a medio-lungo termine, alla futura realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica per un ulteriore potenza di MW 332,10.
Tali dati testimoniano che attualmente vi è una risposta significativa del territorio e dell’economia regionale al dettato ed alle indicazioni del PEAR, a dimostrazione della percorribilità delle strategie individuate.
E’ per questo che la maggioranza regionale, nell’ottobre scorso e alcuni giorni fa, ha riconfermato quelle stesse linee dettate dal piano energetico ambientale regionale in considerazione di dati certi e non sulla base di scommesse fondate sul nulla. Questo treno è ormai partito e ha a che fare anche con l’occupazione di questa nostra regione, perché ormai non è un segreto per nessuno che attorno a un megawatt di produzione di energia elettrica attraverso fonti rinnovabili possono crearsi dai 15 ai 20 posti di lavoro. Le nostre piccole e medie imprese lo hanno capito, le associazioni artigiane lo hanno capito, le associazioni degli agricoltori lo hanno capito, tant’è che hanno firmato con noi altrettanti protocolli tesi allo sviluppo di questo strumento innovativo, che a differenza di tanti altri che insistono in questo nostro Paese, ma anche oltre i confini italiani, si basano su un atteggiamento dettato dalla conservazione di ciò che abbiamo e dall’innovazione.
Questo strumento si basa solo ed esclusivamente sull’innovazione ed è perfettamente in linea con le indicazioni che ci vengono dettate dalla Comunità europea. Chiedo a quest’Aula se qualcuno di voi si pone questo tipo di problema, noi abbiamo il dovere di ridurre al 2012 del 6,5% l’emissione di gas climalteranti. Oggi nel 2007, siamo al 13% in più, quindi rispetto al 2020 dobbiamo recuperare un gap di circa il 40%, non vi è altra strada.

PRESIDENTE. Ha la parola, per una replica veloce, il Consigliere Massi.

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. Non voglio assolutamente replicare all’Assessore sulla sua speranza. La certezza sono i 65 megawatt, per il resto abbiamo sette volte tanto quantità da raggiungere, con la speranza e quindi con progetti sui quali l’Assessore converrà, non c’è per esempio il monitoraggio dei tempi di realizzazione. Altri sostegni sono previsti con il Docup, con il Por, ecc., però anche lì la tempistica non c’è.
Per quanto riguarda il danaro pubblico che dovrà confluire dallo Stato e dall’Unione europea, si insiste ancora sulle 24 mega centrali cogenerazione. Mi pare che l’abbia accennato prima l’Assessore, ci sono forti dubbi sulla redditività di questi microimpianti, la preoccupazione è che ci siano soldi pubblici a valanga per poi mettere su impianti sui quali magari qualche imprenditore scommetterà e che poi non saranno redditizi. A mio avviso ci sono elementi di ampia perplessità, Assessore.
Concluderò con una domanda che sta a significare che un argomento di questo genere non può essere trattato solo in una interpellanza, l’impegno che dovete prendere è venire in Consiglio per un’ampia discussione su questi dati dei quali verificherò, per quanto posso, se hanno quella potenzialità su cui spera l’Assessore, di cui io ho forti dubbi.
L’Assessore converrà che ci sono delle sue prese di posizione, alcune effettuate sulla stampa, per esempio sulla Turbogas di San Severino o di Falconara, e si attendono altre prese di posizione sulla biomasse di Orciano, sulla quale i Consiglieri della provincia di Pesaro hanno espresso alcune valutazioni. Assessore, ci sono contraddizioni sulla sua linea di pensiero per quanto riguarda questi impianti. C’è tutta una vallata, una serie di comuni che chiedono accertamenti, di capire se l’impianto è inquinante, cosa può produrre, ecc., e mi pare che la risposta dell’assessorato sia carente, perché vedo cittadini e amministrazioni particolarmente agitati, quindi c’è qualcosa che non funziona nel collegamento. Allora vediamo se è possibile ridurre ad unità questa discussione e capire dove sono le diverse potenzialità, pericoli o rischi.
Per ultimo faccio una domanda: da fonti romane – tutti abbiamo i nostri rappresentanti di partito nelle Commissioni parlamentari, quindi non è difficile avere questi dati – è vero o no che i Ministeri dell’industria e dell’ambiente hanno chiesto alla Regione di colmare il gap anche con un impianto turbogas di rilievo nei pressi della costa adriatica? Da Roma risulta che sia stato chiesto alla Regione Marche di colmare questo gap studiando la possibilità autorizzatoria, voi non ne avete parlato, speriamo che nei prossimi giorni si possa fare chiarezza anche su questo.


Interpellanza n. 14
del Consigliere Bugaro
“Gestione della Manifestazione regionale sul Welfare della Primavera 2003”
Svolgimento

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interpellanza n. 14 del Consigliere Bugaro che ha la parola per l’illustrazione.

Giacomo BUGARO. Questa interpellanza è stata presentata all’inizio di legislatura, come si vede dal numero che la contraddistingue.
In questa Regione c’è un metodo abbastanza singolare, nel quale le Istituzioni si mischiano ai partiti politici, ovvero c’è ormai una consuetudine dove il centro-sinistra utilizza Istituzioni e partiti politici nella stessa identica maniera, cosa che è alquanto singolare.
Nel 2003 al teatro delle Muse si svolse un convegno sotto l’egida dei partiti politici del centro-sinistra, con i simboli dei partiti esposti, contro – non entro nel merito dell’oggetto della manifestazione – l’allora politica del welfare del Governo nazionale e questa manifestazione è stata interamente pagata dalla Giunta regionale.
Questo non lo dice Bugaro ma lo dice il Sindaco di Ancona, perché i Consiglieri comunali del centro-destra di allora del Comune di Ancona hanno inoltrato una interrogazione a risposta scritta. La risposta scritta del Sindaco di Ancona è arrivata e dice che la manifestazione si era svolta su iniziativa del Servizio politiche sociali della Regione Marche e si trattava di una iniziativa istituzionale.
Dove è il margine che separa le iniziative istituzionali dalle iniziative politiche? Questo, Assessore Amagliani, mi sembra per voi un confine molto labile, visto che voi – ricordo un particolare – siete saltati letteralmente per aria con denunce quando un vice ministro dell’economia usò lo stemma della Regione Marche, uno stemma generale che rappresenta la Regione Marche, di fianco a quello del suo partito. In quella occasione avete fatto una cosa roboante, quando poi voi ad ogni piè sospinto usate i simboli della Regione, Giunta e Consiglio, e partiti politici. Non solo, fate l’opposizione con i soldi di tutti i cittadini, perché questa, che è una manifestazione squisitamente politica, l’avete fatta con i soldi di tutti i marchigiani. Questa è una pratica vergognosa che avete instaurato in questa Regione.
Non arrivo a dire come influenzate anche le redazioni dei giornali comprando con i soldi dei contribuenti pagine intere nelle quali ve la cantate e va la suonate, in continuazione anche lì con i simboli dei partiti. E’ una pratica vergognosa quella che avete instaurato in questa Regione, tenendo anche le redazioni, al di là della linea politica dei giornali, sotto una sorta di ricatto economico, perché sapete come gli editori sono sensibili alla pubblicità.
Se questa è una pratica democratica, se questo è il rispetto delle Istituzioni, abbiamo un concetto diametralmente opposto di come si gestiscono le Istituzioni.
Avete dato corso nelle Marche a delle consuetudini aberranti. Non si è mai visto che uno schieramento politico decide di fare delle manifestazioni e il conto lo paga la Giunta regionale. Ma quando mai?! Il conto lo pagheranno le segreterie dei partiti, lo pagheranno gli eletti, i vostri sponsor, i vostri industriali che sono sempre pronti ad elargire somme, basta vedere l’elenco dei vostri finanziatori che è uscito nelle campagne elettorali, sono i più grandi e importanti industriali di questa regione. Sono andato alla Camera dei Deputati e ho visto l’elenco, sta sotto gli occhi di tutti perché è pubblico. Chiaramente per quel che riguarda il finanziamento pubblico, non voglio assolutamente pensare né fare allusioni, non sia mai, che ci siano elargizioni in termini contanti, per carità!
Ritorno all’oggetto dell’interrogazione, Presidente, dicendo che anche lei, dal suo alto ufficio, dovrebbe farsi garante, d’ora in avanti, che queste cose non succedano più. Considero già borderline la manifestazione che c’è stata l’altro giorno al Passetto, alla quale ho partecipato in qualità di invitato, dove il simbolo della Giunta regionale è stato messo di fianco a quello della fondazione. Quella era una manifestazione fortemente politica che si è voluta far passare come istituzionale.
Quando sottraiamo il simbolo della fondazione e ci mettiamo quello dei partiti politici, il conto lo pagano i marchigiani, no, non funziona più, è quello che voi fate sovente, incuranti delle regole fondamentali e basilari della democrazia.
Non ho da aggiungere altro, mi immagino già la risposta che sarà penosa e pelosa. La immagino, Assessore Marcolini, tanto ve la cantate e ve la suonate! Sa perché faccio le interrogazioni? Perché questo è rimasto l’unico strumento democratico per poter parlare, visto che comprate ormai tutto, e questa ne è la palese dimostrazione.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Amagliani.

Marco AMAGLIANI. Non so se serva o meno la risposta, comunque spero non sia né penosa né pelosa.
La manifestazione del 17 marzo 2003 al Teatro delle Muse è stata organizzata dalla Regione Marche per sensibilizzare la comunità marchigiana sul rischio del taglio del fondo nazionale per le politiche sociali paventato dal Ministro del Welfare, cosa che è accaduta, 50% del taglio.
Per l’utilizzo del teatro è stata versata al Comune di Ancona la somma di 2.400,00 euro.
A tale manifestazione, aperta a tutti i cittadini della regione Marche, hanno partecipato come relatori rappresentanti della Regione, dell’Anci, dell’Upi, dell’Uncem, nonché rappresentanti delle associazioni di volontariato, delle associazioni dei disabili e di tanti altri soggetti portatori di interessi nel campo del welfare.
I relatori, pertanto, non erano rappresentanti di una specifica parte politica, ma rappresentavano trasversalmente tutti i settori, istituzionali e privati, coinvolti nelle politiche sociali.
I manifesti dei partiti di centro-sinistra, presenti in sala, erano stati esposti dagli esponenti degli stessi partiti che avevano avviato in quel periodo una campagna di informazione contro il taglio dei fondi statali.
La manifestazione, pertanto, era aperta a tutti perché non era politicamente caratterizzata, e la limitata presenza di esponenti politici del centro destra fu probabilmente causata dal fatto che tale parte politica aveva indetto contemporaneamente una manifestazione parallela presso la sala dei convegni della Provincia di Ancona.
La manifestazione regionale del 17 marzo 2003 si configura pienamente come un momento istituzionale della Regione e non può essere assolutamente identificata come una manifestazione dei partiti politici del centro sinistra.

PRESIDENTE. La parola, per la replica, al Consigliere Bugaro.

Giacomo BUGARO. Una risposta di questo tenore offende quest’Aula. Dire che quella manifestazione, sono sue parole Assessore, non era politicamente caratterizzata, è un insulto alla nostra intelligenza, a quest’Aula e ai marchigiani, se ne deve vergognare. E’ stata una manifestazione politica organizzata sotto l’egida dei partiti il cui conto è stato fatto pervenire alla Giunta regionale.
Sul fatto che la manifestazione fosse aperta, e ci vorrebbe pure che non fosse aperta! Che cosa doveva essere una cosa chiusa?! Fate le manifestazioni chiuse?! Assessore, parlo con lei.

PRESIDENTE. Non si fanno i battibecchi, per cortesia!

Giacomo BUGARO. Questa pratica è vergognosa. Siccome i termini rimangono aperti perché oggi c’è stata la discussione di questa interpellanza, sentiremo la Corte dei Conti che cosa pensa di questo vostro modo stravagante di comportarvi.
Le chiedo anche un’altra cosa, Assessore, questa… (interruzione)

PRESIDENTE. Il Consigliere ha cinque minuti di tempo per la replica dopodiché è chiusa, per cortesia non interrompete.

Pietro MARCOLINI. Lei ha parlato e ha replicato!

Giacomo BUGARO. Io sto parlando e sono in sede di replica, lei si attenga al regolamento! Non si deve permettere di interrompere perché lede le prerogative dell’Aula. Si deve vergognare! Ogni qualvolta che qualcuno vi tocca il punto guardate come reagite!
Se mi è consentito, visto che vengo costantemente interrotto, vorrei terminare. Visto che i partiti politici – queste sono le sue parole Assessore Amagliani – hanno appeso i manifesti durante la manifestazione, vorrà dire che alla prossima manifestazione, quando il titolo ci aggraderà, i nostri partiti politici saranno autorizzati a venire per attaccare i manifesti. Siamo d’accordo su questo?! Alla prossima manifestazione istituzionale che organizzerà la Giunta regionale mi farò carico come Forza Italia, partito a cui mi onoro di appartenere, di portare giù i manifesti e di attaccarli nell’aula, esattamente come lei ha detto che avete fatto in quella manifestazione. Se siamo d’accordo su questo, le sue parole sono state registrate, siamo intesi e lo facciamo.


Interpellanza n. 31
del Consigliere Capponi
“Delibera amministrativa n. 17/06 concernente:”Aggiornamento del programma finanziario di ripartizione per la ricostruzione post-terremoto, anno 2006" – stato di attuazione ordine del giorno n. 24/06 a firma dei Consiglieri Comi e Capponi”
Svolgimento

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interpellanza n. 31 del Consigliere Capponi che ha la parola per l’illustrazione.

Franco CAPPONI. Anche questa discussione arriva con molto ritardo. Durante la discussione avvenuta nella seduta n. 30 del 16 maggio 2006 questo Consiglio approvò, a larghissima maggioranza e non all’unanimità, un ordine del giorno che invitava la Giunta a rivedere tutta l’organizzazione degli interventi per la ricostruzione post-terremoto.
In modo particolare tendeva a far si che tra i beni culturali, dove ci sono classificate molte chiese ufficiate, ecc., si era verificato che erano state recuperate alcune chiese e beni culturali che non avevano a incipiente situazioni di utilizzo, cioè che non erano indispensabili immediatamente o per funzioni religiose o per altre attività, mentre restavano ancora non autorizzati gli interventi per il restauro di una sessantina di edifici ecclesiastici, invece ufficiati e importanti, e per i quali, tra l’altro, le curie che ne avevano la titolarità avevano iniziato ad intervenire con fondi propri nel rispetto della legge n. 61, chiamiamo questo come esecuzione di interventi in conto anticipazione.
Da quella data ad oggi, è passato esattamente quasi un anno, non c’è stata nessuna iniziativa da parte della Giunta regionale, neanche una risposta alla Conferenza episcopale regionale che aveva avanzato questa richiesta e aveva già manifestato, in varie occasioni, questo disagio che sta portando molte confraternite e curie a supportare ingenti costi di interessi passivi per gli interventi realizzati, e in alcuni casi questi disagi sono ancora maggiore perché le anticipazioni acquisite attraverso istituti bancari stanno generando dei veri e propri sconquassi.
Con questa interpellanza è lecito conoscere, dopo un anno, cosa la Giunta ha fatto e quello che pensa di fare.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Carrabs.

Gianluca CARRABS. Nei termini della questione sollevata si evidenzia che la p.f. di competenza ha prodotto nel mese di ottobre 2006 un nota già inviata ai soggetti interessati.
La proposta del programma finanziario di ripartizione dei fondi per la ricostruzione annualità 2007, approvata dalla conferenza dei servizi martedì 20 marzo 2007, è all’ordine del giorno della Giunta regionale del 5 aprile 2007 dove alle pagg. 41-42 è riportata la seguente proposta per dare attuazione all’ordine del giorno n. 24/2006 del Consiglio regionale così formulata: “In attuazione dell’ordine del giorno 24/2006 del Consiglio regionale si prevede la possibilità di deroga all’ordine di piano, con apposita modifica dell’Intesa con il Ministero per i beni culturali stabilendo che i soggetti attuatori dei beni finanziabili sulla base delle risorse disponibili per l’attuazione dei primi due stralci finanziari del Piano (entro il n. 1266), possono proporre di utilizzare il finanziamento destinato ad un bene collocato in posizione utile, ad uno o più beni collocati nel Piano in posizioni successive (comunque entro il secondo stralcio finanziario n. 1266), nel limite del finanziamento spettante. Tale possibilità comporta l’interscambio nel Piano dei beni interessati. Le proposte di modifica vengono sottoposte alla Regione dal soggetto attuatone e, nel caso di beni di proprietà ecclesiastica, dal rappresentante della Conferenza episcopale marchigiana per i rapporti con la Regione che provvede a coordinare a riguardo le richieste delle diocesi e degli ordini monastici interessati.”.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Capponi per la replica.

Franco CAPPONI. La risposta dell’Assessore Carrabs in parte la conoscevo in quanto il contenuto della deliberazione amministrativa è all’esame della IV Commissione ma che posso riferire all’Assessore che questa proposta non risolve nessuno dei problemi che erano stati evidenziati perché si fa riferimento soltanto agli interventi autorizzati all’interno del Piano.
Tutti gli interventi che hanno questa condizione, cioè quella di essere degli edifici di culto ufficiati, dove addirittura sono iniziati i lavori di recupero e messa in sicurezza, sono invece interventi non ancora autorizzati, che vanno dal n. 1200 circa in avanti. Quindi questa proposta della Giunta non risolve nessuno dei problemi che erano stati evidenziati.
Prendo atto di questa riposta e invito l’Assessore a prendere in esame il fatto che gli interventi che possono essere sostituiti possono essere al di fuori di quelli autorizzati e quindi anche sopra il n. 1200.
Tra l’altro questa sarà una proposta che faremo come opposizione.



Interpellanza n. 40
del Consigliere Pistarelli
“Nuovi voli Aerdorica”

Interrogazione n. 648
del Consigliere Pistarelli
“Aerdorica servizio ‘ristorazione, self-service, catering e bar’ all’interno dell’Aerostazione passeggeri”

Interrogazione n. 684
del Consigliere Brandoni
“Aerdorica S.p.A.”

(abbinate)
Svolgimento

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interpellanza n. 40, abbinata alla interrogazione n. 648 e alla interrogazione n. 684. Ha la parola il Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Tratterei, se l’Assessore è d’accordo, insieme le due questioni, che sono collegate al dibattito svoltosi in quest’Aula nella scorsa seduta sulle comunicazioni del Presidente.
L’occasione di oggi ci permetterà di andare un po’ più nel dettaglio delle due vicende che si sono succedute da ultimo, la prima, quella oggetto dell’interpellanza, riguarda la questione del rapporto contrattuale che l’allora amministratore Wendler stipulò con il vettore Skywings.
Vorremmo, con questa interpellanza – domande che sono state già poste all’attenzione per iscritto – chiarezza su questa questione, soprattutto relativamente alle cause che hanno portato, dopo il deposito dell’interpellanza, allo scioglimento e alla rescissione di quel contratto.
Nell’interpellanza si fanno tutta una serie di quesiti relativi alla consistenza, alla natura, alla validità di questo vettore, cosa che da più parti, per verifiche effettuate, era stata posta in dubbio. I dubbi sono stati così forti da costringere la società a chiudere il rapporto da poco instaurato con questo vettore.
Vorremmo che l’Assessore, in questa occasione consiliare, possa rispondere sulle puntuali domande poste.
La seconda questione, leggermente precedente a questa di Skywings, è quella relativa ad un altro passaggio che ci ha lasciato molti dubbi, l’affidamento di un servizio di ristorazione, self-service, catering e bar all’interno dell’aerostazione. Questo servizio, che è oneroso e sul quale anche il Piano industriale dell’anno scorso puntava molto per quanto concerne il recupero anche delle possibilità di ricavi superiori rispetto a quelli che erano stati fino ad allora realizzati, il famoso non avio, è stato affidato con una procedura a nostro avviso poco trasparente, perché è bastata una comunicazione fatta, tra l’altro, attraverso il sito internet di Aerdorica per scegliere un partner che è soggetto che andrà poi, se già non l’ha fatto, ad assumere un servizio particolarmente importante sotto il profilo della consistenza economica.
Si chiede, quindi, come mai questa selezione è stata effettuata con questo tipo di procedura, che a noi sembra poco adeguata ad una procedura da seguire da una società che è mista, pubblico-privata, e che pertanto deve essere ancorata comunque a procedure di evidenza pubblica.
Queste sono le due questioni sulle quali prego l’Assessore di voler rispondere puntualmente.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Pistelli.

Loredana PISTELLI. In merito alle questioni poste, come diceva giustamente il Consigliere Pistarelli, la discussione è stata già affrontata nel precedente Consiglio regionale e non so se la decisione della società Aerdorica è avvenuta prima o dopo dell’interpellanza presentata, ma la cosa che voglio ribadire, rispetto alle cose già dette precedentemente dal Presidente della Giunta regionale, è che la società Aerdorica in data 27 aprile ha invitato la società Evolavia a procedere alla risoluzione del contratto concluso con l’amministratore delegato della società Skywings.
Il nuovo amministratore della società Evolavia ha deciso così di procedere, facendo anche la valutazione che il consiglio di amministrazione stesso ha fatto rispetto al tipo di contratto e ai costi che questo comportava alla stessa società, di risolvere il contratto con una propria missiva del 28 aprile 2007. Allo stato attuale la compagnia aerea non ha mai messo a disposizione un suo veivolo quindi di fatto c’è la rescissione del contratto.
Per quanto riguarda l’altra interrogazione, faccio presente che in merito alle richieste fatte e alle esplicitazioni del rispetto delle norme della società pubblico-privata, ribadisco che la procedura è conforme alla previsione dell’articolo 30 del codice dei contratti pubblici, il valore del contratto triennale non supera la soglia prevista per la procedura di gara europea di evidenza pubblica. Inoltre l’evidenza è stata data attraverso la pubblicazione di avviso di gara sul quotidiano Il Messaggero, sul Corriere Adriatico, sul Bur della Regione e sul sito internet Aerdorica. Quindi la pubblicazione di questa gara è stata ampiamente comunicata.
L’indicazione e il fatto che questa gara l’abbia vinta la società indicata all’interno del piano di sviluppo dell’Aerdorica è che quella società è stata presa anche come riferimento di stima essendo la società più grande del settore che interviene all’interno degli aeroporti.
La procedura utilizzata ha risposto in maniera anche più ampia rispetto all’articolo 30 del codice di contratti pubblici in ordine alla pubblicità assicurata al bando, il fatturato 2006 è pari a 72 milioni di euro della società, effettua catering aereo in oltre venti aeroporti in Italia, serve oltre sessanta compagnie aeree, serve a ristorazione aeroportuale gli aeroporti di Genova, Bergamo, Pisa, Napoli, Bari, Brindisi, Lamezia Terme, Pantelleria, Lampedusa.
Naturalmente della modalità e del modo in cui è stato realizzato tutto questo sono venuta a conoscenza dal Presidente della società con il quale mi confronto su tutti i problemi relativi all’Aerdorica.
L’Aerdorica ha comunicato in data 8 marzo 2007 la cessazione della sub concessione con la società Cimas e il subentro della società Servair Air Chef. All’Enac è stata data comunicazione in data 5 aprile 2007 e ha autorizzato la sub concessione.
Nel merito dell’interrogazione relativa alla concessione Enac e alla privatizzazione dell’aeroporto, non ci sono ritardi tecnici. L’Enac sta esaminando, come ultimamente ha anche detto il Ministro Bianchi, la pratica dell’Aerdorica in sede di Commissione, e si stanno trasmettendo tutte le integrazioni che l’Enac ha richiesto.
Nel frattempo si stanno anche definendo tutte le pratiche e le procedure per passare l’area militare all’aeroporto di Falconara e naturalmente anche questo deve stare all’interno della concessione dell’Enac, sono pratiche che vanno avanti in contemporanea. Quindi non ci sono motivazioni tecniche riferite a non comunicazioni o non confronti già realizzati con l’Enac.
Inoltre non c’è nessuna ipotesi di privatizzazione per quanto riguarda Aerdorica, non è necessario in tal senso mettere in campo niente per confermare il ruolo pubblico di Aerdorica, in quanto esiste una legge regionale e nessuno ha interesse e intesa a metterla in discussione, anzi, probabilmente in questa fase stiamo ragionando ad un interesse pubblico nella società anche più ampio.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pistarelli per la replica.

Fabio PISTARELLI. Sulla prima interpellanza siamo soddisfatti della risposta perché la risoluzione contrattuale è tecnicamente, prima che politicamente, un atto condiviso.
Le preoccupazioni erano forti, si sono rivelate vere, quelle dell’interpellanza e delle tante prese di posizione che abbiamo avuto modo di assumere nel corso del tempo, nei primi giorni del mese di aprile, quindi molto prima dell’atto formale che Evolavia, su input di Aerdorica, ha assunto nei confronti di Skywings. Le preoccupazioni erano di vedere affidati nuovi voli, perciò lo sviluppo di Aerdorica, da tutti auspicato, ad un vettore inadeguato, cosa che si è rivelata purtroppo vera. Non esultiamo per questo, però è stato un grave errore veder legare lo sviluppo di Aerdorica ad un soggetto che si è visto non essere in grado di portare avanti quello che era nelle premesse e che consisteva anche sotto un profilo economico a più di 5 milioni di euro di investimento, perché quello era il valore contrattuale del legame obbligatorio tra le parti, perciò non penso che dovesse essere fatta una scelta verso un soggetto che non aveva quei requisiti e quelle garanzie.
Purtroppo tutto questo si è rivelato vero, comunque ha fatto bene la società a cautelarsi con un atto di risoluzione per, immagino, inadempimento contrattuale, perché non vi sono stati nemmeno gli atti preliminari alla realizzazione di ciò che da contratto doveva essere l’obbligazione del vettore Skywings.
Sull’altra questione non sono soddisfatto della sua risposta Assessore perché, a mio avviso, il fatto che il piano già individuasse un soggetto è una “anomalia”. Perché? Perché può essere il soggetto più importante e più qualificante del mondo ma una società come quella di gestione dell’aeroporto, una società pubblico-privata, dovrebbe comunque rispettare le procedure di evidenza pubblica anche se sono sotto soglia, perché ci deve essere la possibilità, anche da parte di altri soggetti magari più piccoli, di offrire le loro proposte contrattuali e poi scegliere al meglio.
Questo discorso è stato fatto solo in parte, perché è vero che c’è stata pubblicità giornalistica che ha affiancato l’avviso, ma l’avviso principale è stato messo esclusivamente sul sito e non è stata fatta una procedura di evidenza pubblica, è stata fatta solo una selezione sulla base di risposte che sono arrivate rispetto ad un avviso semplice, non è stata fatta una vera e propria gara con una commissione in grado di verificare e valutare. E’ stata diversamente compiuta tutta una scelta direttamente dall’allora amministratore.

Loredana PISTELLI. C’è stata una Commissione che ha esaminato le domande.

Fabio PISTARELLI. Questo non risulta neanche dalla sua risposta. Se c’è stata una commissione già potrebbe essere un elemento in più, ma depone a favore della nostra tesi il fatto che scelte importanti come questa devono passare attraverso una procedura più trasparente e più chiara.
Per il futuro, quando sarà scelta la figura di direzione e quando saranno finalmente posti a soluzione determinati nodi, spero che ci si possa attenere a questo tipo di principi.
Mi fermo qui perché ritengo che sulle questioni di natura tecnica si potranno fare ulteriori verifiche, per esempio con il lavoro svolto in commissione, per quanto riguarda la scelta del servizio non avio, di self service, catering, bar e ristorazione dell’aeroporto.

Presidenza del Vicepresidente
David Favia

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brandoni.

Giuliano BRANDONI. Già nel dibattito dello scorso Consiglio avevo provato a raccomandare all’Assessore un impegno intenso e una attenzione particolarissima nei confronti della vicenda Aerdorica.
Credo che questo invito sia da rinnovare anche oggi perché dalla risposta rilevo che siamo, per quanto riguarda il nuovo Enac, ad una fase transitoria e assolutamente necessaria di ulteriori atti e iniziative. Questo ho capito qui, questo l’ho capito da parte del Ministro Bianchi quando pochi giorni fa è stato ad Ancona, e sappiamo quanto vale e varrà quella concessione.
La seconda questione è che apprezzo l’impegno ribadito di mantenere e amplificare il ruolo pubblico nella gestione della società Aerdorica, tuttavia penso che dovremmo fare attente e ulteriori riflessioni proprio su questo versante in primo luogo perché c’è una questione di impegni finanziari. In questi giorni ho visto alcune precisazioni contabili relative al percorso e all’ulteriore impegno che la Regione ha avanzato ad amministrazioni diverse di quella società, quindi penso che questi impegni dovrebbero farci monitorare con attenzione le spese che abbiamo fatto in questo senso.
C’è stato un piano industriale nella gestione Mentrasti-Saronne, c’è stato uno studio che ha premesso quel piano, ce ne è stato un altro, quello successivo nella gestione Wendler, un nuovo piano industriale che mi pare abbia ad oggi bisogno di correzioni e che ha già esaurito la sua funzione.
Dentro queste vicende c’è una questione finanziaria notevole, allora rispetto allo spettro della privatizzazione penso che dovremmo ribadire ed esercitare il ruolo pubblico.


Interpellanza n. 38
del Consigliere Giannotti
“Composizione del Consiglio Direttivo dell’Ente Parco del Monte San Bartolo”
Svolgimento

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interpellanza n. 38 del Consigliere Giannotti che ha la parola per l’illustrazione.

Roberto GIANNOTTI. La mia richiesta pone un problema di costume. Credo che in qualche modo il Consiglio regionale non possa fare a meno di affrontare questa questione che parte da una situazione, quella della articolazione di responsabilità del Parco del San Bartolo, ma che credo coinvolga i parchi e non solo. Il problema è quello di una lettura delle responsabilità regionali negli enti derivati.
Cosa succede? Succede che la legge, le norme e i regolamenti, prevedono una specifica rappresentanza regionale, nel nostro caso, nel Consiglio direttivo del Parco. La legge dice che nel Consiglio direttivo del Parco fa parte la Regione Marche attraverso un proprio rappresentante.
Se la rappresentanza della Regione Marche è esercitata dal Presidente o da un Assessore credo che nulla ci sia da obiettare, c’è una responsabilità politica derivante dall’incarico che uno svolge e questa responsabilità viene esercitata anche all’interno di questo organismo, ma quando la responsabilità non è esercitata in maniera diretta ma in indiretta bisognerebbe evitare che si cada dentro la logica della lottizzazione, così come è successo.
Abbiamo avuto la situazione di un parco immobilizzata per un anno e mezzo per veti e controveti politici di quella parte o di quell’altra parte rispetto al vecchio e nuovo rappresentante della Regione nel consiglio di amministrazione.
Non è concepibile, il Parco del San Bartolo è rimasto in una situazione di stallo per un anno e mezzo perché la Regione aveva designato come proprio rappresentante la dott.ssa Regnoli, espressione dei Verdi, che non poteva più rimanere lì sulla base di nuovi accordi politici del centro-sinistra. Smettiamola, non credo sia giusto e dignitoso procedere in questo senso.
La richiesta che ho voluto porre all’Assessore Amagliani e alla Giunta regionale è che si modifichi la normativa in maniera che comunque in organismi di questo genere o ci va il rappresentante regionale, quindi l’Assessore, o ci va un funzionario o un tecnico che svolge una funzione tecnica, di rappresentanza degli interessi regionali.
Poi c’è l’altro aspetto, quello che questa presenza deve trovare in qualche modo una forma di espressione, deve essere declinato il ruolo e l’impegno che il rappresentante della Regione svolge in questi organismi.
Questa è sostanzialmente una richiesta di grande innovazione sul piano legislativo, credo che su questo piano dobbiamo muoverci tutti. Come gruppo di Forza Italia siamo disponibili a fare questo percorso, si tratta di avere altrettanto coraggio dall’altra parte, perdendo forse un po’ di potere ma certamente dando un po’ di fiducia ai cittadini.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Amagliani.

Marco AMAGLIANI. In risposta a questa interpellanza preciso che l’Ente parco naturale del Monte San Bartolo, conformemente a quanto dettato dall’articolo 36 della legge regionale 28 aprile 1994 n. 15, è stato costituito con delibera di Giunta regionale n. 809 del 18 marzo 1996 successivamente modificata con dgr n. 2475 del 23 ottobre 2001.
L’eventuale modifica dell’attuale composizione del Consiglio direttivo comporta necessariamente la rinnovazione delle fasi procedurali richiamate dall’articolo 36 della I.r. 28 aprile 1994 n. 15 ed in primis, la convocazione dell’apposita Conferenza.
Giova sottolineare che a tutt’oggi nessuno dei tre Enti pubblici che dovrebbero prendere parte alla Conferenza (Comuni di Gabicce Mare e di Pesaro, Provincia di Pesaro e Urbino) ha avanzato a questo Servizio alcun sollecito per modificare la composizione del Consiglio direttivo dell’Ente parco di cui trattasi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giannotti per la replica.

Roberto GIANNOTTI. Sono insoddisfatto, capisco che lei fa il compitino e che qui riprende e sviluppa i concetti espressi dal dirigente del Servizio che comunque ha letto male l’interrogazione. Tra l’altro, Assessore, sarebbe bene che mi rispondesse più concretamente.
Le faccio rilevare che il Consiglio direttivo del Parco del San Bartolo è inadempiente, secondo la legge, rispetto all’assunzione di uno degli atti di programmazione più importanti. La legge regionale prevede che entro sei mesi dal suo insediamento il parco provveda alla redazione del piano. Sono passati due anni dall’insediamento e ancora il piano non è stato adottato e il Consiglio regionale non ne ha potuto ancora prendere atto.
Mi sono permesso di provocarla dicendo che lei ha la facoltà di nominare un commissario ad acta per la redazione di questo adempimento.

Marco AMAGLIANI. Ho fatto una nota ufficiale al Parco del San Bartolo che se non dovesse rispettare questo provvedimento, questa scadenza, saremmo costretti a nominare un commissario ad acta.

Roberto GIANNOTTI. La ringrazio. Però qui non è un problema della composizione, io ho posto un problema di costume, ho detto che lei non deve fare più la lottizzazione, non può mettere rappresentanti di Rifondazione comunista, dei Comunisti italiani o di Forza Italia, in organismi dove è prevista la rappresentanza regionale. Abbiate almeno la dignità di evitare la lottizzazione politica nei consigli direttivi dei parchi. Per due anni il parco ha vissuto una condizione di immobilismo – il caso Regnoli lei lo conosce meglio di me – proprio per questa logica, perché i vecchi accordi prevedevano che doveva essere assegnato ai Verdi, il nuovo accordo politico fatto a Pesaro prevede che deve essere assegnato all’Italia dei Valori, c’è stato un rimpallo di responsabilità al Sindaco, al Presidente della Giunta regionale. Smettiamola! Ci vada lei! La legge dice che l’Assessore fa parte del comitato del parco, quindi ci mandi un funzionario che risponda per lei!

Marco AMAGLIANI. O un suo delegato.

Roberto GIANNOTTI. Sì, ho capito, ma se per un delegato c’è poi questa caduta di stile, vi mettete a litigare, nel Parco del San Bartolo ci si mette uno rosso, nell’altro parco uno rosso scuro, nell’altro ancora uno verde, non fate una bella figura. Ma se al centro-sinistra fa comodo affermare alla cittadinanza marchigiana questa logica continuate a farlo, spero che alla fine i cittadini abbiano un soprassalto di dignità e di responsabilità e vi caccino veramente.


Mozione n. 178
dei Consiglieri Giannotti, Bugaro, Santori, Capponi, Cesaroni, Ciriaci, Tiberi, Brini
“Solidarietà a Monsignor Angelo Bagnasco”
Discussione e votazione

PRESIDENTE. Come d’accordo passiamo alla mozione n. 178 dei Consiglieri Giannotti, Bugaro, Santori, Capponi, Cesaroni, Ciriaci, Tiberi, Brini.
Ha la parola il Consigliere Giannotti per illustrarla.

Roberto GIANNOTTI. Mi dispiace per quello che è successo l’altra volta, forse ho ecceduto in ottimismo, credevo che di fronte alla gravità della situazione il fatto di aver chiesto l’iscrizione del giorno e la trattazione immediata di questo documento potesse essere recepito con maggiore sensibilità. Così non è stato, abbiamo votato e abbiamo perso una occasione importante.
Vedete, la differenza tra il centro-destra e il centro-sinistra è che noi siamo sempre più buoni e più elastici, lo abbiamo fatto anche oggi rispetto alla proposta della Consigliera Mammoli. Quando una cosa è ovvia, quando è giusta, non ci scandalizza aderire e sostenere una iniziativa anche se proposta dalla maggioranza. Vorremmo una stessa attenzione, non crediamo che il problema dell’espressione della solidarietà al presidente della Cei fosse motivo di scontro politico, se qualcuno vuole farlo lo faccia, è una polemica che non ci interessa.
Ci interessava dare un segnale alla comunità marchigiana che, ne siamo convinti, condivida nella sua stragrande maggioranza queste preoccupazioni. Il dato di fondo, amici e compagni, è che i marchigiani, e non solo i cattolici, nella loro maggioranza condividono questa preoccupazione, da noi posta per iscritto rispetto ad inqualificabili attacchi, aggressioni, verbali e non, ad un tentativo di linciaggio mediatico, a rischi evidenziati anche dal fatto che, come sapete, il presidente della Cei ha dovuto sottoporsi a misure cautelari, nel senso che gli è stato assegnato forzatamente un servizio di scorta, e credo che il vescovo della mia città, oggi arcivescovo di Genova, avrebbe voluto e potuto farne a meno.
Sostanzialmente nel documento chiediamo di esecrare questa situazione, esprimiamo la nostra solidarietà politica ed umana al presule, e richiamiamo l’esigenza di difendere valori comuni. I valori della democrazia, della libertà e della tolleranza sono valori sui quali è costruito questo Paese, sono valori sui quali tutti abbiamo dato il nostro contributo, sono valori sui quali la norma statutaria, che è la carta principe di questo organismo, dice di attenersi.
Credo che ribadire questo concetto sia fondamentale, è giusto difendere la libertà di espressione di chiunque, e non credo che un vescovo italiano abbia meno diritti di espressione di qualsiasi cittadino o di un qualsiasi artista che sale sul palco di un teatro a Roma e si permette di fare valutazioni personali sul dibattito politico, sulle forze politiche o sulla storia della Chiesa senza scandalizzare nessuno, mentre un vescovo che si permette esclusivamente di affermare i principi e i valori della Chiesa in cui crede è soggetto ad un linciaggio.
Questo è il discorso sul quale abbiamo chiesto una cosa semplice. Nella giornata di oggi mi sono fatto carico di declinare la disponibilità, che avevamo già offerto, di discutere insieme, sono state formulate alcune proposte di modifica al documento originario che condivido e che consegno alla Presidenza, chiedendo a tutto il Consiglio di aderire a questa proposta.

PRESIDENTE. Ha la proposta la Consigliera Benatti.

Stefania BENATTI. Prendo atto che nella prima parte del suo intervento il collega Giannotti ha fatto anche una revisione critica dell’operato della settimana scorsa. E’ evidente che lui minimizza e parla di una maggiore elasticità da parte del centro-destra rispetto al centro-sinistra. Finalmente oggi ho la possibilità di prendere la parola su questo argomento e su quanto è successo la settimana scorsa, voglio esprimere tutta la mia indignazione per come è stata gestita da parte del collega Giannotti questa situazione, assolutamente importante e delicata, perché si è permesso di usare il presidente della Cei per una azione politica che ritengo assolutamente grave, sono scandalizzata. La dimostrazione di come ha usato in maniera disinvolta e spregiudicata questo fatto gravissimo della minaccia al presidente della Cei, è dimostrata anche dalla lettura dei giornali del giorno dopo. E’ evidente che il collega ha raggiunto il suo obiettivo, cioè quello di mettere alcuni Consiglieri, tra cui me e Solazzi, nella condizione di doversi giustificare nei confronti dell’opinione pubblica perché quello che è passato è stato il no alla solidarietà a Bagnasco. Invece quello che abbiamo fatto la settimana scorsa è il no alla prepotenza e il no ad usare il mondo cattolico, il presidente della Cei, per un atto di furbizia politica, perché questo era quello che voleva fare il collega.
C’è la Conferenza dei capigruppo che stabilisce il calendario dei lavori e che era stata convocata solo pochi minuti prima, quindi era assolutamente non corretto chiedere in aula la discussione su una mozione che non avevo sul tavolo, quantomeno si doveva fare ai colleghi la cortesia di far vedere il testo.
Questa è una cosa che spiace sul piano dei rapporti. Oggi all’una e mezzo insediamo la Commissione per il regolamento, probabilmente sarà il caso di prevedere per l’inizio delle sedute una question time o comunque la trattazione di mozioni urgenti stante l’attualità, ma è evidente che questa deve essere regolamentata e soprattutto concordata.
Credo che se non fosse accaduto per il presidente della Cei probabilmente il collega non avrebbe utilizzato questo, quindi lo ritengo grave anche per l’autorevolezza del personaggio che è interessato.
Chiusa questa parentesi del pregresso, ho visto circolare una risoluzione che ritengo assolutamente equilibrata. Credo che sul fronte delle minacce verbali e scritte a persone che spendono la propria vita per affermare dei principi e per affermare una solidarietà nei confronti dei più deboli, siamo tutti quanti d’accordo che non si tratta di dare solidarietà a questo a quello a seconda di chi rappresenta ma a tutti coloro che si spendono per il bene comune e devono avere la possibilità di esprimere la propria opinione. Quindi la solidarietà nei confronti del presidente della Cei è assoluta e incondizionata perché non possiamo transigere di fronte alla violenza. Si vede poi che questo è un atteggiamento che purtroppo va crescendo nel nostro Paese vista l’intolleranza, quindi la politica dovrebbe aiutare a smorzare i toni invece di buttare la benzina sul fuoco come abbiamo visto solo qualche giorno fa anche nei commenti del family day. Credo che il nostro aiuto dovrebbe essere non soltanto quello di votare le mozioni ma smorzando i toni e non parteggiando laddove la società si divide, come ha detto bene il Presidente del Consiglio, in Guelfi e Ghibellini.
Purtroppo questa è una escalation crescente, dobbiamo esprimere la nostra solidarietà anche a Don Ciotti, e all’Associazione Libera, che è stato oggetto anche lui di minacce per il servizio che sta svolgendo da tanti anni sul fronte della mafia.
Il Consiglio regionale quindi credo debba unirsi, ogni volta che si verifica un fenomeno di intolleranza sia verbale che scritta, nel dire no nella maniera più assoluta ad ogni fenomeno di violenza.
Si potrebbe anche sospendere un attimo il Consiglio per vedere se c’è la possibilità di fare una risoluzione unitaria perché credo che dovremmo lavorare fino all’ultimo secondo per votare unanimemente un testo che sia comprensibile a tutti i marchigiani e che sia una parola unanime da parte del mondo della politica.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Mollaroli.

Adriana MOLLAROLI. Chiedo un minuto di sospensione per trovare le condizioni di votare un testo comune.
Anche io ritengo che l’altra volta l’operato del Consigliere Giannotti, che è anche Vicepresidente del Consiglio, doveva essere molto più attento alle forme oltre che alla conoscenza delle modalità con le quali il Consiglio lavora.
Cancelliamo quell’episodio che ha i connotati che adesso descriveva con molta precisione la Consigliera Benatti e che anche io ho vissuto come un atto “violento” nei confronti del Consiglio e delle sue modalità di lavoro.
Ritengo quindi sia opportuno un minuto di sospensione per trovare un testo condiviso che possa essere votato da questo Consiglio. Credo che nessuno di noi non abbia l’intenzione di volersi esprimere con un voto unitario nei confronti di azioni gravi come quelle accadute in questi giorni. Quindi chiedo che l’Aula lavori per trovare le condizioni di votare una mozione dove tutti ci possiamo ritrovare.

PRESIDENTE. C’è la richiesta quindi di sospendere la seduta. Ha la parola il Consigliere Giannotti.

Roberto GIANNOTTI. Non vorremmo che la richiesta di sospensione fosse un modo per tornare a non discutere e a non definire questa questione. Siccome ho visto che ci sono ancora tantissimi interventi, continuiamo la discussione mentre i capigruppo interessati si riuniscono per tornare in aula a dirci le conclusioni. Ci sono dieci interventi, rischiamo di non fare in tempo a non fare più nulla. Quindi andiamo avanti con la discussione, mi metto anche a disposizione per verificare se ci sono possibilità di intesa.

PRESIDENTE. Visto che abbiamo soltanto un’ora perché all’una e mezza finiamo, la proposta del Consigliere Giannotti mi sembra ragionevole. Se la Consigliera Mollaroli è d’accordo, il testo potrebbe essere controllato anche se il dibattito va avanti. Magari si potrebbe sospendere, se il testo non sarà pronto, solo prima del voto. Bene.
Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Condivido la parte finale della mozione, al di là delle valutazioni politiche che fanno da cappello, dove si esprime la solidarietà al presidente della Cei per gli attacchi ricevuti e soprattutto per le minacce per le posizioni espresse. E’ una posizione che ritengo, in questa sede e in qualsiasi altra, di dover difendere perché è alla base della libertà di espressione e della civile convivenza all’interno del nostro Paese.
Non condivido la parte iniziale dove c’è l’espressione politica di chi ha redatto la mozione, perché ho un approccio diverso.
Per quanto riguarda la discussione all’interno del mondo cattolico – lo dico dopo aver espresso tutta la solidarietà e la condanna per quello che è successo – ritengo che in questo momento la gerarchia cattolica e la conduzione di Monsignor Bagnasco, le stesse posizioni etiche espresse dal Pontefice, rappresentano un ritorno della Chiesa cattolica ad una situazione pre-conciliare.
Una brevissima riflessione, in questo momento la Chiesa cattolica si sta arroccando su una posizione dei temi etici che viene solo dall’alto. Ho detto che siamo ritornati ad una situazione pre-conciliare perché le gerarchie non si confrontano più con le comunità cattoliche di base, quindi le posizioni che si esprimono sono staccate da questo contesto culturale, tanto è vero che si parla anche di ritornare alla messa in latino. E’ una gerarchia cattolica staccata, a mio giudizio, dalla realtà della società cattolica di questo Paese.
Comunque sia, piena solidarietà umana e politica al Monsignor Bagnasco per le minacce ricevute, a difesa e a tutela della libertà di espressione delle persone in tutti i campi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Denoto dalle parole di qualche esponente della maggioranza un tentativo di prendere pretesti per non entrare nel merito della vicenda, che non riguarda solo un fatto di ordine pubblico o di natura giudiziaria, cioè una questione di un attacco, di minacce che sono state formulate in maniera diretta, esplicita, scritta, ma qui stiamo parlando di qualche cosa di più, di un clima che si è venuto a creare che è intollerante al contrario. Si predica la tolleranza, l’apertura verso nuove forme di convivenze che devono essere accettate, cioè da una parte si predica l’acquisizione di maggiori diritti, un allargamento dei soggetti che devono accedere a determinate facoltà e possibilità, e dall’altra parte si ha un atteggiamento, nei confronti di coloro che sono critici rispetto a queste posizioni, non di chiusura ma di più, di assoluta non accettazione della critica o della posizione diversa rispetto a quella che è stata espressa.
Oggi siamo al giacobinismo, non siamo alla ricerca di una sintesi. Se uno dissente dal fatto di veder equiparate forme diverse di convivenza, equiparate a un concetto di famiglia che invece ha i suoi canoni, ha i suoi punti di riferimento precisi anche sotto un profilo costituzionale, se quindi mette in discussione questa equiparazione, viene trattato come se fosse chissà quale elemento di perturbazione democratica, quale elemento reazionario da mettere in un angolo.
Questa è la preoccupazione che si ha rispetto a dei temi e dei dibattiti e rispetto alle ricadute che si sono già verificate sia nei confronti di Monsignor Bagnasco ma anche nei confronti di tante altre occasioni che dovevano essere di incontro, dibattito e dialogo e che invece si sono rivelate occasioni di scontro.
Oggi la discussione, a nostro avviso, deve vertere anche su questo, una riflessione su quello che può e deve significare il confronto democratico e il pluralismo, perché se uno dissente rispetto a delle proposte non può vedersi per questo motivo tacciato di elemento reazionario o di male da mettere a tacere.
Questa mi sembra sia la riflessione da fare quando si esprime, se si vuole esprimere, una solidarietà sincera rispetto a dei fatti molto gravi.
Se riuscissimo almeno in quest’Aula a dare questa dimostrazione, a dare questo segnale, sicuramente coglieremo nel segno. Se non ci riusciamo, come mi pare sia il clima che si sta creando attorno a questa discussione, perdiamo veramente un’altra importante occasione e diamo maggiore forza e maggiore spazio a spinte che ci preoccupano, che sono quelle dell’intolleranza che possono sfociare nella violenza, nella minaccia o nel conflitto.
Evitiamo questo, l’Aula potrebbe farlo, ne ha tutte le condizioni, spero lo faccia in maniera seria e con senso di responsabilità.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brandoni.

Giuliano BRANDONI. Penso che esprimere piena solidarietà a Monsignor Bagnasco non sia cosa difficile, anzi è un atto doveroso, perché come sempre chi è vittima dell’arroganza, chi è vittima della prepotenza merita solidarietà.
Proprio per questo assunto, per la solidarietà ad ognuno che è vittima di arroganza e prepotenza, credo che dovremmo esprimere anche tante altre solidarietà.
La prima è quella che deve partire da una riflessione del tutto politica. Chi sta morendo in queste settimane o chi rischia di morire – non accadrà, ne sono convinto, perché prevarrà la ragione e gli elementi della ragione saranno quelli che prevarranno – è lo Stato laico nel suo complesso e in generale.
Faccio una riflessione, se mi è consentita, a una forza come è, o come ha tentato di dipingersi in fasi diverse da queste, Forza Italia, una forza che ha raccolto dentro esperienze laiche importanti, interessanti, penso ai socialisti come Cicchitto o ai liberali come Biondi, i quali sono stati in altre stagioni punte di lancia significative di battaglie per i diritti civili in questo Paese, una su tutte, significativa dal punto di vista non solo del contesto ma di prospettiva, è la battaglia sul divorzio.
In Italia la questione dei diritti civili si è sempre accompagnata con stagioni nuove di progresso complessivo.
La riflessione che induce una mozione come questa, che fa esprimere per due volte la solidarietà a Monsignor Bagnasco, quella specifica legata alle ingiurie e alle minacce di sciocchi – altri aggettivi anche dal punto di vista della politica non meritano essere indicati – e quella, altrettanto vera, dell’utilizzo fortemente strumentale che viene preso rispetto a questa funzione. E’ una riflessione che dovremmo fare, perché la politica perde due volte quando propone mozioni come questa, perché certi tipi di solidarietà meriterebbero altre discussioni e altri dibattiti. Perde due volte quando diventa una strumentalizzazione, in questo caso, sì, pelosa e penosa, tanto per riprendere le riflessioni di questa mattina del Consigliere Bugaro.
Questo dibattito meriterebbe altre riflessioni sul ruolo di uno Stato laico, quali sono i diritti che vanno garantiti a tutte e a tutti, quali sono gli elementi di civiltà nuove che vanno inseriti e la battaglia che legittimamente la Chiesa fa, ma che è una battaglia diversa, una battaglia oscurantista, come diceva prima il Consigliere Binci, non lo so, so che è una iniziativa che esclude una parte importante della società che oggi vuole essere presente, vuole dare un contributo, c’è un problema di civiltà. Come c’è un problema di civiltà quando ad esempio si costruisce una conferenza governativa, come quella che ci sarà la settimana prossima a Firenze, nella quale a prescindere vengono esclusi i rappresentanti di espressioni come le associazioni delle famiglie di fatto. Lì sbaglia il Governo perché aiuta e alimenta temperie che rischiano, e se continua così temo che faranno, di far perdere la politica.
Certi atteggiamenti, certe riflessioni meriterebbero questo taglio. La solidarietà a Monsignor Bagnasco è ça va sans dire, cioè scontata, e dovremmo in questa nostra società, dove ogni volta rischia di prevalere l’intolleranza e la volontà di non ascolto, proporre una discussione e una riflessione. C’entra in qualche modo rispetto alle intemperie di questi tempi.
Leggevo questa mattina il primo titolo del Corriere della Sera, un ragazzo di dodici anni del nord-est, che vince una gara in una scuola, viene insultato e sbeffeggiato solo perché è un ragazzo di colore Non è tanto l’insulto, è un altro tipo di riflessione che dovremmo fare, è su quali virus ci sono dentro la nostra società e rispetto a questi virus che cosa produce la ricerca di primazie, la ricerca di steccati e di fondamentalismi.
Quindi grande solidarietà a Monsignor Bagnasco ma anche una riflessione per tutti noi, che la politica riprenda il suo ruolo, quello alto, e non quello ancillare e subalterno che produce o rischia di produrre strumentalizzazioni come è accaduto prima rispetto a questa nostro dibattito.
I giornali sul Consiglio precedente erano ridicoli, anzi non tanto questi quanto chi li aveva alimentati, perché i giornali giustamente riportano le cronache, e le cronache di quella vicenda, come ha ricordato la Consigliera Benatti, non ci hanno fatto bene e non hanno fatto bene neanche a Monsignor Bagnasco al quale, anche per questo, va la mia e la nostra solidarietà di gruppo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Castelli.

Guido CASTELLI. Anche io pensavo già dalla scorsa settimana che la solidarietà a Monsignor Bagnasco fosse una cosa talmente scontata da non dover suscitare obiezioni di sorta. Anche chi muove critiche al collega Giannotti non può non riconoscere che è stato proprio il no, a quella che era una semplice richiesta di iscrizione, a trasfondere la materia ovvia in materia politicamente utilizzabile.
Al di là di questo fatto intervengo, proprio perché ritengo scontata la cosa, nella misura in cui sono rimasto un poco sorpreso dal fatto che alcune espressioni di solidarietà a Bagnasco, in particolare quelle del Consigliere Binci, siano state accompagnate da alcuni distinguo che mi hanno fatto riaffiorare alla mente delle pronunce che nei primi anni ’70, io ero piccolo, in qualche giornale liberal del tempo, in particolare Il Corriere della Sera della Crespi, venivano riservate al fenomeno delle Br, allora appena insorgente. C’era un gruppo di intellettuali che si dichiarava né con lo Stato né con le Br, perché sicuramente le Br erano da considerare come un avversario delle democrazie, però lo Stato in sé capitalista aveva implicitamente delle contraddizioni sociali che tutto sommato dovevano essere censurate nello stesso momento in cui si condannavano le Br. Sicché questa apparente terzietà non fa altro che rendere ciò che tutti dichiarano ovvio come non ovvio. Perché invece di limitarci a dire “Bagnasco sei vicino a noi” o meglio “Il Consiglio regionale delle Marche è vicino a Bagnasco”, si coglie l’occasione di parlare anche di altro.
Il Consigliere Binci lo ha fatto dicendo cose che onestamente non riesco a capire. Che il Consigliere Binci si preoccupi di quello che fa il Papa è una cosa che francamente mi lascia di stucco.
Una cosa che va detta una volta per tutte su questo dibattito è che la Chiesa non impone niente, le gerarchie della Chiesa non impongono nulla, fanno solo il loro mestiere, parlano, dicono, operano, fanno magistero. Nessuno di noi, nel caso in cui volesse dichiararsi contrario a quello che dice Papa Benedetto XVI, corre il rischio che un magistrato gli spari un bell’avviso di garanzia dietro le spalle, che tutto il corteo dei politicamente corretto lo esecri pubblicamente sui giornali progressisti, cioè non succede nulla. Questo è il punto su cui credo valga la pena di mettere l’accento.
Capisco, ed è legittimo, che la sinistra italiana, o meglio quella parte che ritiene inaccettabile le indicazioni del magistero della Chiesa, la pensi diversamente, ci mancherebbe altro, però non capisco perché, come ha fatto il Consigliere Binci, ci si debba cimentare in una esegesi autentica di ciò che il Papa dovrebbe fare. Qui stiamo veramente alla follia, i Papi vengono giudicati in relazione a quello che il grado di coerenza che prestano rispetto al politicamente corretto.
E’ successo già con Papa Wojtyla che veniva omaggiato come fosse una star quando la cosa era ritenuta coerente con la new wave di alcune considerazioni, e ce ne erano, in cui legare la sinistra, poi veniva messo in disparte e criticato quando propugnava, con la stessa forza con cui fa Papa Ratzinger, alcuni principi della Chiesa, come quelli in materia di unioni di fatto erano allora sia di Wojtyla che di Ratzinger.
Curiosa questa cosa, ma soprattutto, cari colleghi della sinistra, è curioso constatare come voi che siete al governo non vi fate i vostri bei provvedimenti laici visto che avete la maggioranza. Ma ve la prendete con Ratzinger o con Bagnasco?! State governando in nome della laicità, avete fatto un cartello dove c’è Heidi Giuliani, dove c’è tutta la quinta essenza della laicità, fateli i Dico! Approvate i Dico se avete la forza di farlo! Ma non prendetevela, come è successo in quella parodia di manifestazione sul coraggio laico, con chi non pensa come voi, questo è il punto fondamentale.
Come si può pensare che quando la politica si introduce nella materia del diritto naturale la Chiesa non possa dire la sua. Siete impazziti! E’ giusto e necessario che la Chiesa non abbia strumenti per coartare la volontà ma qui non siamo ai tempi dei Papa tosti, come Papa Peretti di Grottammare o il Papa re che metteva alla ghigliottina o all’impiccagione Rugantino.
Qui ci sono le opinioni, noi la pensiamo in un modo, voi la pensate in un altro, guarda caso storicamente avete la maggioranza, quindi avete tutta la vostra forza politica per affermare i vostri principi laici, fatelo. Lo Stato non è laico in sé, lo Stato è Stato, poi approva ciò che la democrazia e la maggioranza ritiene giusto, saranno provvedimenti più o meno laici a seconda di quello che il popolo italiano ha detto perché, ripeto, lo Stato in sé non va aggettivato.
Un’ultima considerazione. La solidarietà a Bagnasco è tanto più scontata, comunque giustificata, se si considera che proprio la figura di Bagnasco si presta ad alcune considerazioni critiche perché la storia di Bagnasco accede ad una più grande storia, che è quella del movimento ecclesiale genovese, di cui Bagnasco è espressione, del Monsignor Siri che era stato un altro presule fatto oggetto di critiche asperrime perché era il leader della corrente anticomunista della Chiesa cattolica del Concilio. Quindi in realtà Bagnasco è un bel bersaglio per la sinistra militante perché si pone in un continum teologico e di ispirazione che ha sempre provocato pruriti nella sinistra italiani, perché Giuseppe Siri era considerato anche nel 1963 l’esponente della conservazione o cose del genere.
In questa melassa di luoghi comuni credo che sarebbe bene e giusto non considerare innanzitutto strumentale una iniziativa che, ripeto, tutti definiscono scontata, salvo poi fare distinguo ed eccezioni. Ma credo che se un Consiglio regionale, come ha fatto, censura alla Nestlé per i prodotti che non sono biologicamente o geneticamente corretti, possa a buon diritto anche chiedere di accordare la solidarietà al presidente della Conferenza episcopale italiana.
Non credo quindi si possa pensare che il merito della questione sia da eludere. Lo potevamo fare la scorsa settimana, sarebbe stato giusto, credo che oggi, anche senza ulteriori considerazioni, sia altrettanto giusto fare una cosa scontata senza però abbinare a questa votazione altre considerazioni, anche perché il rischio è che la sinistra, che nasce storicamente per affermare il diritto di tutti ad esprimersi, a parlare, in nome della libertà e della democrazia, possa manifestare indulgenza verso forme di coartazione del pensiero che tutti hanno il diritto di poter esprimere, anche la Chiesa cattolica, e senza che nessuno si senta defraudato.
La Chiesa cattolica non ha truppe di guardie svizzere che ci sparano contro nel caso in cui uno si dica favorevole ai Dico, se c’è una maggioranza per affermare i principi che il centro-sinistra sappia utilizzarla, ottenerla e andare avanti. Diversamente non credo che sia conveniente, neanche al centro-sinistra, continuare a creare questo mostro della neo-conservazione della Chiesta cattolica che in realtà non è, e che continua ad essere Chiesa cattolica per chiunque voglia credervi.

Presidenza del Presidente
Raffaele Bucciarelli

PRESIDENTE. Ha la parola il Vicepresidente Favia.

David FAVIA. Sarò brevissimo perché francamente questo dibattito lo comprendo ma mi stupisce molto.
Trovo sbagliate le premesse della mozione perché hanno implicato questo dibattito politico, ma ovviamente è del tutto condivisibile nella solidarietà a Monsignor Bagnasco. Trovo sbagliato, così come nelle premesse di questa mozione ci sia l’incipit ad un dibattito del tutto partigiano e politico, che da parte della maggioranza si sia caduti in questa sorta di trappola, cioè quella di alimentare un dibattito tutto politico diametralmente opposto.
Credo sia grave ciò che è successo nella scorsa seduta, che sia stata respinta l’iscrizione all’ordine del giorno di questa mozione, perché la maggioranza credo che avrebbe dovuto, con la saggezza che le dovrebbe essere propria, fare quello che si sta facendo oggi, ossia accogliere immediatamente la messa all’ordine del giorno di questa mozione, far poi rilevare la politicizzazione e la strumentalizzazione dell’argomento da parte dell’opposizione e giungere, se fosse stato possibile allora, come spero sia possibile oggi, ad una mozione condivisa.
Politicizzare da una parte un argomento del genere e respingere dall’altra la messa all’ordine del giorno della solidarietà, solo con la scusa del tentativo di politicizzazione dell’argomento da parte del centro-destra, mi sembra una soluzione di basso profilo.
Ciò detto, sono spiaciuto di non essere stato in Aula la scorsa seduta perché avrei senz’altro votato a favore della immediata iscrizione all’ordine del giorno della mozione, mi unirò alla delegazione che sta cercando di trovare un testo condiviso, mi auguro che si possa trovare un testo che unanimemente dia solidarietà a Monsignor Bagnasco. Il collega Brandoni ha definito sciocchi gli autori di queste manifestazioni, secondo me oltre che sciocchi sono anche delinquenti perché commettono di fatto un reato. Quindi mi sembra ovvia la solidarietà a Monsignor Bagnasco.
Dovremmo fare tutti, forse in altra sede, una riflessione sul perché si giunge a queste situazioni, qui probabilmente ci sono delle motivazioni di acuzie dello scontro politico che andrebbe ricondotto entro canali più blandi e più tranquilli.
Voterò senz’altro la mozione di solidarietà a Monsignor Bagnasco che auspico venga totalmente depurata da ogni considerazione politica.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Viventi.

Luigi VIVENTI. La discussione su questo argomento dimostra ampiamente le difficoltà che esistono quando si trattano questi argomenti all’interno del centro-sinistra, di questo non mi scandalizzo. Non riesco obiettivamente a capire dove siano le difficoltà per esprimere una solidarietà formale nei confronti di Monsignor Bagnasco, pur accettando che il Consigliere Giannotti possa avere strumentalizzato la cosa per motivi di parte. Pur accettando questo - siamo tutti uomini di mondo quindi non prendiamoci in giro - dove sta la difficoltà dimostrata adesso dalla discussione di un documento per esprimere una solidarietà almeno formale a Monsignor Bagnasco?
Poi c’è l’aspetto della solidarietà sostanziale e allora su questo emergono le differenze che ci sono nella società italiana e che non possiamo nascondere che ci sono nel Consiglio regionale.
Però credo che se da parte della maggioranza di centro-sinistra ci fosse stata la disponibilità a votare, la solidarietà formale, il problema si sarebbe già chiuso nella scorsa seduta. Oggi invece, secondo me con un errore che avete fatto, questo non è accaduto, e oggi siete costretti a confrontarvi anche sulla unitarietà sostanziale, e lì i problemi ci sono. Ci sono differenze di vedute perché le minacce che Monsignor Bagnasco ha ricevuto le ha ricevute perché ha detto alcune cose, gradite da una parte e non gradite da un’altra parte. Se vogliamo essere oggettivi e onesti con noi stessi, questo è il problema.
Entrambi non ci convinceremo sulle diverse posizioni, ora stiamo perdendo tempo per cercare un documento unitario, uno sforzo che sicuramente va fatto, ma è incredibile che per dimostrare una solidarietà, ripeto, almeno formale, a Monsignor Bagnasco, dobbiamo passare attraverso tutti questi contorcimenti.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Mammoli.

Katia MAMMOLI. Oggi si tenta di far passare questo voto come se fosse soltanto un discorso di solidarietà al Monsignor Bagnasco. Stavo leggendo la mozione, non votata l’altra volta perché non presentata per poterla discutere immediatamente, dove la solidarietà prende solo due righe rispetto al resto della mozione. Questa è una mozione prettamente e fortemente politica e di parte. Questa è la mia opinione tant’è che continuerò ad esprimerla senza paura che poi dagli stati ecclesiastici mi arrivi la scomunica.
Quello che è più grave, e che dispiace di più nella discussione che oggi è stata appena accennata e che invece dovrebbe essere molto più approfondita e più importante e dedicargli ancora più tempo di quello che oggi gli stiamo dedicando, è il fatto che sembra che la religione, la fede o quello che comporta la sfera spirituale, debba essere legata più o meno all’ambito ecclesiastico e debba essere divisa da chi rappresenta il centro-destra, e quindi difende completamente quella sfera, e chi rappresenta il centro-sinistra, e quindi assolutamente non ha fede, non ha religione, non ha senso morale e senso religioso o etico. Questo è il problema più grosso che oggi è emerso in questa discussione ed è il problema più grave che sta emergendo oggi in Italia.
Questo significa strumentalizzare da una parte o dall’altra per fini politici i problemi tipicamente etici e spirituali. Sono religiosa ma non mi sento di condividere certe prese di posizione.
Quindi va tutta la solidarietà a Monsignor Bagnasco perché qualunque persona, soprattutto se rappresenta uno Stato, una Istituzione, la Chiesa o altro, sottoposta a minacce o ad attacchi posti in quella maniera, ha diritto a tutta la solidarietà.
Qui mi fermo, perché se sono contraria anche alle iniziative, e non avrei mai partecipato all’iniziativa sul laicismo fatta a Roma contemporaneamente a quella sul family day, non è nemmeno accettabile che la Chiesa diventi un potere temporale che si mette spesso allo stesso livello del potere politico.
Questo è un dibattito lungo da secoli, se già Dante parlava della teoria dei due soli vuole dire che già esisteva nel Medioevo, se nel Risorgimento si parlava di libera Chiesa e libero Stato, e c’era lo Stato temporale, vuol dire che il problema era molto sentito, ma che in questi ultimi anni e soprattutto in questi ultimi mesi ci sia una ingerenza forte della Chiesa nel potere politico, grazie anche ai politici che lasciano spazi troppo vasti ad altri, perché non sanno ricoprire gli spazi con la credibilità che dovrebbero avere, perché se ingerenza c’è è perché qualcuno lascia lo spazio e lo permette. L’ingerenza si tocca con mano.
Mi sembra di ritornare a subito dopo l’ultima guerra quando nei confessionali trovavamo scritto – io non sono comunista e non lo sono mai stata – “se siete comunisti confessatelo” o quando – e questo è per Vittoriano Solazzi visto che sta interrompendo – quando i sacerdoti dagli altari dicevano di votare la DC. Pensavamo di aver superato questi tempi, purtroppo così non è.
Ci sono due poteri, c’è un potere spirituale di cui riconosco l’ambito completo alla Chiesa. Spiritualmente la Chiesa non ha solo il diritto ma il dovere di rivolgersi agli animi e agli spiriti per dire quello che ritiene più opportuno, ma non riconosco il potere temporale della Chiesa.
Quando si fanno certe iniziative ci vuole assolutamente rispetto per tutti ma bisogna anche stare attenti, perché mentre da una parte stiamo combattendo un fondamentalismo islamico non vorrei che dall’altra parte si cerchi di rispondere con un fondamentaLismo di carattere cattolico.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Intervengo perché nella discussione sono emerse delle questioni che hanno dei risvolti importanti per chi è seduto in quest’Aula e che non fa soltanto espressione di solidarietà ma fa anche politica e cerca di costruire la società del domani.
Ritengo che il problema che oggi è emerso sia tutto interno al centro-sinistra.
Noi abbiamo espresso solidarietà a Bagnasco che va in tre direzioni. Una è quella personale, è quella fisica, è la minaccia contro una persona, quindi difesa della persona. Questa è la prima solidarietà semplice su cui penso nessuno abbia dei problemi ad esplicitarla.
La seconda è una solidarietà al diritto di un uomo impegnato per la difesa dei valori in cui la Chiesa cattolica crede e sulla cui idea poggia tutta la società occidentale oggi, quella della difesa della famiglia naturale. La nostra è anche una solidarietà all’espressione di un principio che deve essere riaffermato, questo è un principio politico e anche pratico, non stiamo parlando di fede, non stiamo parlando di dogmi, stiamo parlando di un diritto pratico, quello delle famiglie naturali a essere riconosciute come tali e ad essere la cellula fondamentale della nostra società, ad avere delle politiche di massima attenzione proprio perché su questo oggi è in discussione anche il futuro della nostra società. La diminuzione delle nascite, la difficoltà delle famiglie di potersi sviluppare in un momento dove ci sono difficoltà economiche, dove sono estremamente indispensabili i servizi per poter garantire alle madri il diritto ad avere figli.
Per noi c’è anche una terza questione, che è una questione costituzionale. Vogliamo esprimere solidarietà anche ai valori espressi nella nostra Costituzione, che sono quelli dall’articolo 29 e seguenti, che dicono che la famiglia in Italia è quella formata da uomo e donna. Quindi sono cose pragmatiche, non sono – mi rivolgo alla Consigliera Mammoli – delle questioni di fede, delle questioni che attengono allo spirito o alla nostra anima, sono questioni reali, pratiche. Questo è un problema del centro-sinistra, Consigliere Favia, non è nostro questo problema, mi dispiace se questo problema non ce l’abbiamo mentre voi vorreste che ce l’avessimo.
Ritengo che il Consigliere Brandoni oggi si sia allargato molto nel dire che Forza Italia è il partito che più di tutti gli altri ha cercato di rappresentare come forza politica tutta la società, mi ha fatto piacere, perché il mio impegno politico all’interno di Forza Italia è rivolto in quella direzione, cioè quella di stabilire all’interno di uno schieramento politico la rappresentanza di una società che guarda al futuro, senza dogmi, senza imposizioni ma che soprattutto fa riferimento, nessuno di Forza Italia lo ha smentito, ai valori fondanti della cultura cristiana e che, nella rappresentazione della società, ritiene che la famiglia sia l’elemento fondamentale e pregnante, che non si possa mettere in discussione e confondere con altri surrogati che oggi si tentano. Non sappiamo neanche per quale motivo perché questa parentesi è estremamente minimalista in questo paese, e non si capisce perché il centro-sinistra insista sulla strategia di infrangersi contro un muro.
La mozione sta anche a significare quale è il messaggio politico e la strategia del centro-destra di questa Regione.
La solidarietà a Bagnasco è a 360 gradi e non soltanto per un aspetto fisico e personale, alla fine forse neanche a lui interessa la difesa fisica, a noi interessano tutti e tre gli aspetti che ho detto.

PRESIDENTE. Chiedo ora al Consigliere Giannotti di leggere il testo modificato che a me risulta illeggibile affinché il Consiglio sia messo nelle condizioni migliori per votare il documento.

Roberto GIANNOTTI. La calligrafia delle correzioni non è mia, io ho subìto nella logica di una grande intesa, come è giusto che sia.
Sono stati tolti i primi tre periodi, quindi è stato depurato di una serie di valutazioni.
Il quarto comma è stato modificato in questo modo: “Tenuto conto che Monsignor Angelo Bagnasco, Presidente della Cei, da alcune settimane è costretto, a seguito delle minacce e delle ingiurie ricevute successivamente alle posizioni assunte dalla Chiesa cattolica a muoversi sotto scorta;
Considerato altresì che, purtroppo, l’acuirsi dei rapporti tra Stato e Chiesa ha comportato una estremizzazione delle posizioni assunte e una esternazione violenta da parte di aree estremiste;
Ritenuto estremamente grave e pericoloso quanto è accaduto;
Il Consiglio regionale delle Marche esprime tutta la propria solidarietà e tutta la vicinanza umana a Monsignor Angelo Bagnasco per le minacce e le ingiurie che hanno colpito la sua persona, congiuntamente a quelle rivolte al sommo Pontefice;
Condanna tutte le manifestazioni che offendono la libertà di pensiero e di espressione degli individui, che minano il tessuto democratico del Paese e le ragioni della convivenza civile ed ordinata;
Ritiene il dibattito sui temi della famiglia e dei diritti una opportunità di crescita politica e sociale nel rispetto della diversità, delle idee e delle valutazioni dei soggetti che lo ispirano.”.
Mi sembra il massimo di equilibrio possibile.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Credo che prima di votare il testo debba essere scritto in maniera chiara e distribuito, perché dalla lettura del Consigliere Giannotti non si è capito nulla.
A parte questa considerazione, chiedo che mentre attendiamo il testo di questa risoluzione si proceda con la mozione, sulla quale c’è un largo accordo, sulla vertenza dei giornalisti che sono in attesa del contratto di lavoro.

PRESIDENTE. Pongo in votazione la richiesta di votare la mozione n. 179.

Il Consiglio approva



Mozione n. 179
dei Consiglieri Procaccini, Giannini, Solazzi, Rocchi, Mammoli, Altomeni, Ricci, Brandoni, Binci
“Vertenza giornalisti”
Votazione

PRESIDENTE. Passiamo quindi alla votazione della mozione n. 179.
Emendamento del Consigliere Procaccini. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Mozione n. 179, così come emendata. La pongo in votazione.

Il Consiglio approva


Mozione n. 173
dei Consiglieri Giannini e Brandoni
“Scadenza provvedimento su subcompartimento pesca vongolare”
Rinvio votazione

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 173.
Questa mozione è stata già discussa, poi in sede di votazione è mancato il numero legale.

(Breve discussione tra i Consiglieri)

PRESIDENTE. Chiariremo questa questione nella prossima conferenza dei Presidenti dei gruppi consiliari.


Mozione n. 178
dei Consiglieri Giannotti, Bugaro, Santori, Capponi, Cesaroni, Ciriaci, Tiberi, Brini
“Solidarietà a Monsignor Angelo Bagnasco”
Votazione

PRESIDENTE. Do lettura del testo della Risoluzione, a firma dei Consiglieri Giannotti e Mollaroli: “Tenuto conto che Monsignor Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza episcopale italiana, da alcune settimane è costretto a muoversi sotto scorta, a seguito delle minacce e delle ingiurie ricevute successivamente alle posizioni assunte dalla Chiesa cattolica su temi all’ordine del giorno del dibattito politico e sociale nazionale;
Considerato altresì che, purtroppo, l’acuirsi dei rapporti tra Stato e Chiesa ha comportato una estremizzazione delle posizioni assunte ed una esternazione violenta da parte di aree estremiste;
Ritenuto grave e pericoloso quanto è accaduto, il reiterarsi di queste manifestazioni oltre che a Genova anche in altre città d’Italia;
Tutto ciò considerato, constatato e premesso;
Il Consiglio regionale delle Marche esprime tutta la propria solidarietà e tutta la vicinanza umana a Monsignor Angelo Bagnasco per le minacce e le ingiurie che hanno colpito la sua persona, congiuntamente a quelle rivolte al sommo Pontefice;
Condanna tutte le manifestazioni che offendono la libertà di pensiero e di espressione degli individui, che minano il tessuto democratico del Paese e le ragioni della convivenza civile ed ordinata;
Ritiene il dibattito sui temi della famiglia e dei diritti una opportunità di crescita politica e sociale nel rispetto delle diversità, delle idee e le valutazioni dei soggetti che lo ispirano.”.
Ha la parola il Consigliere Favia.

David FAVIA. Soltanto una richiesta tecnica. Sono contrario alla frase “Considerato altresì che, purtroppo, l’acuirsi dei rapporti tra Stato e Chiesa, ecc.”, non vedo un acuirsi di questi rapporti che hanno comportato l’estremizzazione delle posizioni assunte.
Chiedo quindi la possibilità di votare per parti separate. Stiamo scherzando! Non si può dare la causa di ciò all’acuirsi dei rapporti tra Stato e Chiesa. Eventualmente considerate questo un emendamento.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. In effetti quello che dice il Vicepresidente Favia non è peregrino. In realtà questi fenomeni di tipo terroristico non hanno nulla a che vedere con il dibattito politico, si inseriscono solo nel dibattito politico. E’ per questo, secondo me, che tutto il secondo capoverso andrebbe tolto (...) Dovete stare attenti con le parole, se volete strumentalizzare fate pure, voi che avete giustificato Forza Nuova, che bastona, che affigge i manifesti delle forze democratiche!
Se vogliamo raggiungere l’obiettivo dell’unità sulla solidarietà noi ci siamo, se volete fare altre cose fatevele! Se volete mettere la targhetta contro il presunto estremismo fatelo pure, ma non fate un servizio a Bagnasco e alla Cei, fate solo una strumentalizzazione.

PRESIDENTE. E’ stato presentato un emendamento a firma del Consigliere Favia, che chiede di cassare il secondo capoverso delle premesse.
Emendamento. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

David FAVIA. Chiedo la votazione per parti separate. Questo capoverso e poi tutto il resto.

PRESIDENTE. Essendo stato respinto l’emendamento non è possibile una votazione per parti separate.
Risoluzione. La pongo in votazione.

Il Consiglio approva

La seduta è tolta.


La seduta termina alle ore 13,30