Resoconto seduta n.72 del 10/07/2007
SEDUTA N. 72 DEL 10 LUGLIO 2007



La seduta inizia alle ore 11,30


Presidenza del Vicepresidente
David Favia



Comunicazioni

PRESIDENTE. In attesa che rientrino in Aula i Consiglieri impegnati in un incontro con la delegazione di Cingoli, inizierei la seduta dando lettura degli adempimenti formali.
Do di per letto il processo verbale della seduta n. 71 del 3 luglio 2007, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’articolo 29 del Regolamento interno.
Sono state presentate le seguenti proposte di legge:
- n. 176, in data 2 luglio 2007, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Modifica alla legge regionale 20 gennaio 1997, n. 15, recante “Disciplina del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi”, assegnata alla II Commissione in sede referente;
- n. 177, in data 4 luglio 2007, ad iniziativa dei consiglieri Comi e Lippi, concernente: “Modifiche alla deliberazione legislativa del 3 luglio 2007 recante: “Modifiche alla legge regionale 1 dicembre 1997, n. 71 – Norme per la disciplina delle attività estrattive”, assegnata alla IV Commissione in sede referente.
Sono state presentate le seguenti mozioni:
- n. 195 dei Consiglieri Brini e Giannotti “Istituzione e attivazione dell’ufficio unico delle dogane di Ancona”;
- n. 196, dei Consiglieri Capponi, Bugaro, Cesaroni, Lippi “Condivisione strategia programmatica dell’azione di Col diretti e partecipazione della Regione Marche all’iniziativa dell’11 luglio 2007”.
La Giunta regionale ha trasmesso, in data 25 giugno 2007, le seguenti deliberazioni:
- n. 694 “Art. 26 della l.r. 23 febbraio 2007, n. 3 – Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 2007 di entrate derivanti da assegnazioni statali vincolate a scopi specifici e relativi impieghi (€. 928.817,01). Modifica tecnica al Programma Operativo Annuale (POA) 2007 per variazione codici dei capitoli di bilancio relativi alla identificazione della struttura amministrativa”;
- n. 695 “Art. 26 della l.r. 23 febbraio 2007, n. 3 – Iscrizione nel bilancio di previsione per l’anno 207 di entrate derivanti da assegnazioni dallo Stato, dall’Unione Europea e da soggetti terzi e delle relative spese – Interreg IIIA Trasfrontaliero Adriatico Nppa – Importo €. 3.510.322,20”.
Hanno chiesto congedo il Presidente del Consiglio Bucciarelli, il Presidente della Giunta Spacca, l’Assessore Marcolini, l’Assessore Minardi, i Consiglieri Mollaroli, Rocchi, Giannotti.
Comunico, inoltre, che i Consiglieri regionali Giacomo Bugaro e Luigi Viventi, diversamente da quanto comunicato nella seduta di martedì 3 luglio 2007, avevano già a quella data rispettivamente depositato presso l’ufficio competente le dichiarazioni dei redditi per l’anno 2004 e per gli anni 2004 e 2005.
Comunico, altresì, che in sede di Conferenza dei Presidenti dei gruppi consiliari è stato deciso di non tenere la seduta di martedì 17 luglio, ma di accorpare tutto nella seduta del 24 luglio, prima di quelle sul Piano sanitario del 30, 31 luglio e seguenti. Questo per consentire il completamento della preparazione del Piano sanitario da parte della Commissione.


Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. Chiedo di approvare due mozioni, una è la n. 194 di cui ne chiedo anche l’iscrizione perché non appare all’ordine del giorno, l’altra invece è la n. 191 di cui al punto 8) di oggi.

PRESIDENTE. La mozione n. 191 che è iscritta all’ordine del giorno praticamente sarà la prima perché la n. 190 precedente non verrà discussa. Metto ora in votazione la richiesta di iscrizione all’ordine del giorno della mozione n. 194 a firma dei Consiglieri Massi e Comi “Deliberazione amministrativa n. 67 ‘Piano regionale di edilizia residenziale triennio 2006/2008’ approvata nella seduta del Consiglio regionale del 5 giugno 2007: ammissione a finanziamento delle cooperative già in graduatoria nel precedente bando”, e la sua conseguente discussione subito dopo la n. 191.

(Il Consiglio approva)

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Comi.

Francesco COMI. Nell’ultimo Consiglio regionale, come ricorderete, nella discussione relativa alla legge sulla disciplina delle attività estrattive per un errore di valutazione abbiamo approvato un emendamento che ha modificato il senso dell’articolato.
Contestualmente a questo i relatori di maggioranza e di minoranza di quel testo presentarono tempestiva proposta di legge di modifica che aggiornasse, nella versione auspicata dalla Commissione, il testo legislativo approvato.
Quindi chiediamo di iscriverla subito all’ordine del giorno.

PRESIDENTE. Comunico all’Aula che in sede di Conferenza dei Presidenti dei gruppi consiliari abbiamo deciso di rinviare, per motivi di opportunità istituzionale, essendo io il relatore, i punti 3) e 4) all’ordine del giorno.
Lei chiede di discutere questa proposta come primo atto o dopo la proposta di atto amministrativo n. 57?

Francesco COMI. Come primo atto, magari suggerendo all’Aula, visto che la Commissione si è riunita ed ha approvato il testo, di approvarla senza alcuna discussione.

PRESIDENTE. Consigliere Comi le suggerirei di richiederlo come secondo atto, cioè dopo la paa n. 57, perché devono esserci anche i termini per eventuali emendamenti.
Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Mi dichiaro contrario alla richiesta di iscrizione di questa modifica perché è su una legge che abbiamo approvato solo una settimana fa, qui si propone una procedura d’urgenza quando potrebbe benissimo slittare alla settimana prossima.
Io ritengo che non sia stato un errore perché condivido il testo approvato, se fosse stato un errore sarebbe andato in aggiustamento automatico. Evidentemente è una questione sostanziale che è sul tappeto, quindi è necessario dare i tempi per avere la possibilità di una riflessione su che cosa questa modifica comporta.
L’avevo già accennato alla riunione dei capigruppo dove mi è stato detto che il percorso è legittimo, ma la presentazione la scorsa settimana di questa nuova proposta di legge senza neanche avere possibilità di approfondirla, e addirittura richiederne l’iscrizione, la discussione e la votazione al primo Consiglio utile, mi sembra un eccesso di zelo che ci potremmo risparmiare. Farlo la prossima settimana non cambierebbe assolutamente niente, al di là che sono contrario nel merito al cambiamento.

PRESIDENTE. Metto in votazione l’iscrizione d’urgenza all’ordine del giorno della proposta di legge n. 177 dei Consiglieri Comi, Lippi “Modifiche alla deliberazione legislativa del 3 luglio 2007 recante: modifiche alla legge regionale 1 dicembre 1997, n. 71 (norme per la disciplina delle attività estrattive)”, da discutere subito dopo il punto 5).

(Il Consiglio approva)

Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Noi chiediamo l’iscrizione della mozione n. 196 che dimostra una certa urgenza perché rappresenta il sostegno alla nuova strategia programmatica dell’azione della Coldiretti che domani si cimenta con la piazza di Bologna per rivendicare la centralità del consumatore. Questa centralità è una battaglia sull’indicazione obbligatoria in etichetta dell’origine dei prodotti, sulla difesa del made in Italy, l’Ocm vino e ortofrutta, sul discorso soprattutto di contrarietà alla sperimentazione degli Ogm, che invece il Ministro attualmente sembra voler perseguire.
Quindi visto che domani c’è questa manifestazione chiedo l’iscrizione d’urgenza della mozione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Vicepresidente Agostini.

Luciano AGOSTINI. La Coldiretti ha chiesto un incontro al Presidente Spacca e data la sua assenza il sottoscritto li ha ricevuti questa mattina.
Siamo pienamente disponibili, appena fatta la debita istruttoria dell’ordine del giorno che ci hanno proposto, a portarlo in Consiglio. Come mi sta ricordando l’Assessore Petrini in questo momento, in alcuni dei punti previsti da quell’ordine del giorno le Marche possono adattare una loro specificità e una loro caratteristica per le cose che sono già state fatte e per altre che sono in essere. Quindi c’è la piena disponibilità, ma non mi sembra ci sia nessuna urgenza nel sostenere il merito di quell’ordine del giorno, sarà direttamente la Giunta a proporlo al Consiglio nella prossima seduta.

PRESIDENTE. Mi sembra che il Vicepresidente chieda di non trattare l’argomento oggi all’ordine del giorno.

Luciano AGOSTINI. Se il Consigliere Capponi chiedesse che il Consiglio regionale aderisca alla manifestazione sarebbe una cosa legittima, discuteremo e voteremo, lui invece – come mi è sembrato di capire – chiede l’adesione all’ordine del giorno proposto dalla Coldiretti che entra nel merito delle questioni. La Giunta si è incontrata questa mattina con l’associazione Coldiretti ed è pronta a farsi carico di una discussione in Consiglio. Molte delle questioni inerenti al merito all’ordine del giorno sono state trattate e discusse, per cui ci sono provvedimenti specifici da parte della Regione, quindi vorremmo che il Consiglio regionale si occupasse delle questioni generali anche riferite alle questioni regionali di merito.
Quindi siamo disponibili, a partire dal prossimo Consiglio regionale, a proporre noi come Governo regionale la discussione su quell’ordine del giorno opportunamente istruito dall’Assessorato competente.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Noi chiediamo oggi una adesione del Consiglio regionale al sostegno dell’azione che Coldiretti domani porterà avanti in piazza a Bologna, chiediamo solamente questo, non chiediamo nessun piano di sviluppo rurale delle Marche, non chiediamo nient’altro. Oggi il contingente è questo, poi sarò contento se l’Assessore vorrà portare una discussine in merito alle strategie della politica agricola di questa regione, anche in merito alle proposte della Coldiretti e di tutte le altre associazioni di categoria agricole.
Chiedo addirittura al Consiglio regionale delle Marche di partecipare, come fanno molti Comuni e Province, con il gonfalone.

PRESIDENTE. Metto in votazione la richiesta di iscrizione della mozione n. 196 dei Consiglieri Capponi, Bugaro, Cesaroni, Lippi “Condivisione strategia programmatica dell’azione di Coldiretti e partecipazione della Regione Marche all’iniziativa dell’11 luglio 2007” .

(Il Consiglio approva)

Ha la parola il Consigliere Brini.

Ottavio BRINI. Nell’ultima seduta del Consiglio regionale c’era stato l’impegno a discutere oggi la mozione n. 195 a firma mia e del Consigliere Giannotti sulla quale chiedo un po’ di attenzione perché si parla di un argomento molto interessante che riguarda tutto il sistema delle dogane delle Marche.
Visto che non la vedo iscritta a questo ordine del giorno, non vorrei che fosse perché il Consiglio regionale si trova in difficoltà su un problema così serio e delicato, che parla di un declassamento delle dogane più importanti delle Marche, come Pesaro, Fano, Civitanova, l’aeroporto di Falconara, ecc., si parla dell’istituzione e attivazione di un ufficio unico delle dogane di Ancona, questo provvedimento è in via sperimentale.
Dopo una settimana non abbiamo avuto nessun riscontro né risposta dal Consiglio regionale, sappiamo che il Presidente Spacca è in vacanza in Canada, con una delegazione…

PRESIDENTE. Mi scusi Consigliere Brini, lei sta chiedendo l’iscrizione d’urgenza della mozione n. 195?

Ottavio BRINI. Il Consiglio regionale già si era espresso!

PRESIDENTE. Quando?

Ottavio BRINI. Nell’ultima seduta del Consiglio quando il Consigliere Giannotti sull’ordine dei lavori aveva chiesto l’inserimento di questa mozione.

PRESIDENTE. Mi scusi, Consigliere, ma ho comunicato prima la presentazione della mozione n. 195, quindi non è possibile che sia stata approvata l’iscrizione.

Ottavio BRINI. Andiamo a risentire i nastri di una settimana fa!

PRESIDENTE. Probabilmente sarà stata preannunciata.

Ottavio BRINI. No, era stata presentata in mattinata solo che non era stata inserita all’ordine del giorno.

PRESIDENTE. Presentata è un discorso, inserita all’ordine del giorno è un altro.

Ottavio BRINI. Però di fronte ad un problema così serio e delicato che sta procurando un danno notevole a tutte le aziende marchigiane, mi aspettavo, anche se la mozione non fosse stata presentata nella mattinata, ma alle 14 o il giorno dopo, che la Giunta o il suo Presidente se ne fosse fatto carico invece di andare in vacanza in Canada!

PRESIDENTE. Gli uffici mi dicono che questa mozione era stata annunciata, poi è stata depositata ed io oggi ho dato notizia della sua presentazione.
Comunque, tecnicamente, lei chiede l’iscrizione all’ordine del giorno?

Ottavio BRINI. Tecnicamente chiedo che sia data una risposta, non a me, ma a tutti…

PRESIDENTE. Ma è una mozione Consigliere, non può chiedere una risposta, può chiederne soltanto l’iscrizione o meno.

Ottavio BRINI. Il Consigliere Giannotti nella precedente seduta aveva già illustrato i temi…

PRESIDENTE. Consigliere non è possibile, qui c’è soltanto il deposito della mozione, ripeto, lei ora può chiedere l’iscrizione all’ordine del giorno.

Ottavio BRINI. Ho capito, ma il Consigliere Giannotti la settimana scorsa ha detto a grandi linee quello che ho ripetuto adesso io, cioè che c’è in via sperimentale il declassamento delle dogane… Consigliere Ricci, ma il Presidente Ucchielli, che è sempre in televisione, di un problema come questo non se ne occupa?!

PRESIDENTE. Consigliere mi deve dire tecnicamente che richiesta fa.

Ottavio BRINI. L’aeroporto di Falconara è stato declassato, non ve ne importa niente?! Va bene che non partono gli aerei, ma che non si possa più fare nemmeno dogana!

PRESIDENTE. Consigliere chiede l’iscrizione o no?

Ottavio BRINI. E’ una vergogna! Chiedo la risposta!

PRESIDENTE. Bene, visto che non c’è richiesta andiamo avanti con l’ordine del giorno.


Interrogazione n. 590
del Consigliere Lippi
“Degrado piazzole di sosta Superstrada Valdichienti”
Svolgimento

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 590 del Consigliere Lippi. Per la Giunta risponde l’Assessore Pistelli.

Loredana PISTELLI. L'interrogazione in oggetto si riferisce allo stato di degrado delle piazzole di sosta situate lungo la superstrada SS77 "Val di Chienti", causato dall'abbandono lungo le scarpate di rifiuti di ogni genere.
Da informazioni assunte presso il Compartimento Anas per la viabilità delle Marche, competente per detta strada, si è appreso che tale Azienda ha l'obbligo di rimuovere dalla carreggiata tutti gli oggetti che creano disturbi e pericolosità alla circolazione ed in tal senso si provvede quando necessario.
La pulizia delle pertinenze (scarpate, aree di sosta, aree di servizio, ecc.) è compito del gestore o del Comune nel cui territorio ricade l'area.
Nel caso della segnalazione in oggetto, fermo restando il rammarico per l'inciviltà dei cittadini che usano tali aree come se fossero discariche, è opportuno investire della questione il comune competente (probabilmente tutti quelli attraversati dalla SS77).
La Regione, attraverso le sue strutture, si impegna ad invitare sia l'Anas affinché provveda a fare specifiche verifiche lungo la strada intervenendo nei limiti della sua competenza, che la Provincia di Macerata affinché i Comuni interessati a provvedere al manutenzione delle aree di pertinenza posti lungo la SS 77.
Questo l’abbiamo anche fatto questa mattina nei confronti della Provincia, che si è impegnata di contattare i comuni per sollecitare questo tipo di intervento.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Lippi.

Leonardo LIPPI. Mi ritengo soddisfatto della risposta. La finalità dell’interrogazione era proprio per solleticare l’intervento delle Istituzioni nei confronti degli operatori che devono controllare l’operato di ditte che prendono appalti su queste iniziative, e in più per coinvolgere le Istituzioni comunali e provinciali per dare una risposta ai cittadini che mi hanno chiesto di fare questa interrogazione.
Quindi ringrazio l’Assessore per l’intervento. La Valdichienti era un esempio che deve essere esteso anche a tutte quelle strutture che sono gestite da terzi e non direttamente dalle istituzioni pubbliche locali, perché l’attenzione alle risorse pubbliche, che i cittadini investono con le tassazione, devono essere poi restituite in termini di servizi reali e non possono essere disperse in rivoli.
Quindi il ruolo della nostra Istituzione è quello di controllare attentamente che le risorse dei cittadini vengano investite in modo corretto.


Interrogazione n. 777
dei Consiglieri Brandoni, Benatti, Procaccini, Ortenzi, Rocchi, Altomeni, Binci, Mammoli, Comi
“In merito alla mozione n. 175 approvata recentemente dal Consiglio regionale”
Svolgimento

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 777 dei consiglieri Brandoni, Benatti, Procaccini, Ortenzi, Rocchi, Altomeni, Binci, Mammoli, Comi. Per la Giunta risponde il Vicepresidente Agostini.

Luciano AGOSTINI. I Consiglieri chiedono di capire quali sono le modalità e i tempi con cui la Giunta regionale darà esecuzione alla mozione approvata recentemente dal Consiglio regionale.
La Giunta sta valutando il modo più appropriato per cercare di dare esecuzione a questa mozione che per noi, ovviamente, è un atto su cui non possiamo non realizzare una nostra iniziativa perché impegna il Governo regionale ad assumere decisioni.
Con i nostri uffici stiamo valutando la modalità migliore per comunicare quanto espresso nella mozione sulla base anche degli atti che la Regione Marche ha prodotto in questi anni.
Questo a partire dal Piano energetico ambientale regionale che prevede alcune cose e che è in linea con la mozione, inoltre, il protocollo d’intesa sottoscritto dalla Regione e dall’Api al momento del rinnovo della concessione nel 2003 dove all’interno si dicono alcune cose, quindi è un atto prodotto dalla Giunta regionale che deve essere tenuto in considerazione, in ultimo, la valutazione del nostro ufficio legislativo relativamente ad un eventuale parere preventivo da esprimere al Ministero prima che questo abbia determinato la propria procedura.
Questo per dire che stiamo cercando di valutare la forma più corretta sul piano amministrativo, dati gli atti che sono stati approvati e formulati ad oggi dal Consiglio e dalla Giunta, per poter dar seguito a quello che il Consiglio regionale ha espresso con una propria mozione il 12 giugno 2007.
Quindi stiamo ragionando, dati gli atti prodotti, sulla procedura migliore di carattere amministrativo per dare esecuzione al questa mozione del Consiglio regionale.
I tempi credo debbano essere, così come recita la stessa mozione, relativamente brevi, comunque, ripeto, nel frattempo non siamo stati con le mani in mano perché stiamo cercando di valutare, alla luce degli atti prodotti fino ad oggi, la forma amministrativamente più corretta per eseguire questa mozione.
Speriamo di riuscirci prima delle ferie estive.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Comi.

Francesco COMI. Volevo esprimere il compiacimento per il lodevole tentativo dell’Assessore di arrivare in tempi brevi ad una definizione politica delle questioni poste, ma una relativa soddisfazione visto che questo poteva avvenire molto prima e molto più velocemente.
Voglio fare solo due considerazioni. Questa scelta è legata ad uno strumento di programmazione che non è …

Luciano AGOSTINI . Questa mozione è stata approvata il 12 giugno scorso! Se si propongono delle interrogazioni quindici giorni dopo, occorre anche che gli atti siano trasferiti alla Giunta sul piano formale!

Francesco COMI. Ho detto che c’è il compiacimento e mi sembra quanto mai positiva l’attivazione immediata della Giunta, quindi prendo atto delle iniziative, delle verifiche e delle valutazioni in merito alla forma, all’impegno che c’è per arrivare ad una risposta prima dell’estate.
Quello che volevo sottolineare è che noi nel fare questo sollecito ci siamo ancorati a due questioni, la prima quella politica-programmatica. Un Piano energetico non è, e non dovrebbe essere, né una bandiera, come lo è per qualcuno, né un bersaglio, come lo è per qualcun altro, ma un mero strumento di programmazione che deve disciplinare una strategia di indirizzo e che deve dare delle risposte. Questo è il Piano energetico, di questo siamo pienamente consapevoli, questo attualmente è l’unico atto di programmazione.
Contestualmente a questo atto di programmazione vanno avanti azioni ed iniziative che hanno anche un costo, quindi richiedono un impegno non solo politico, ma anche economico per la stessa Regione che potrebbero anche essere evitati.
Volevo ricordare che il Dipartimento del Ministero dell’ambiente e il Dipartimento del Ministero delle attività produttive e dell’industria ci sollecitarono mesi fa a dare una risposta per evitare di perdere tempo e disperdere risorse.
Quindi spero che da quelle sollecitazioni, dalla mozione approvata, dalla nostra interrogazione e dalla riposta che ha dato il Vicepresidente, che mi sembra autorevole e significativa, si possa arrivare a dare una risposta immediata a quelle due centrali per poi insieme valutare senza steccati le strategie di sviluppo utili per la nostra regione.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Benatti.

Stefania BENATTI. Credo che non dobbiamo sottovalutare l’aspetto metodologico della risposta del Vicepresidente, ne va dei rapporti tra Giunta e Consiglio.
Il Consiglio regionale ha votato una mozione che era stata concepita proprio in rispetto alle determinazioni della Giunta.
La Giunta sostanzialmente aveva detto: su questa questione ci sono competenze diverse e ci sono responsabilità diverse, dobbiamo valutare se possiamo intervenire prima della richiesta di parere da parte del Ministero.
La mozione che abbiamo presentato in Consiglio regionale e che è stata approvata va proprio nella direzione di non mettere in difficoltà né la Giunta né il Consiglio, quindi abbiamo detto che avremmo comunicato al Ministero che quando ci avrebbe chiesto il parere questo sarebbe stato negativo.
Di fronte a questa situazione assolutamente chiara, Vicepresidente, invito formalmente la Giunta ad adottare immediatamente i contenuti della mozione e, a mio giudizio, non credo che dovremo richiamare l’interpretazione autentica del Consiglio regionale, ritornare cioè la settimana prossima d’urgenza in Consiglio regionale per chiarire questa cosa, perché una mozione si spedisce, si spedisce al Ministro delle attività economiche e al Ministro dell’ambiente.
Questo è un atto politico che non ha alcun risvolto in via amministrativa proprio perché l’avevamo concepito in questo modo.
Se il Consiglio regionale deve tornare per una interpretazione autentica saremo pronti anche a questo, però vorrei che oggi ci sia data una risposta immediata, cioè che la mozione deve essere spedita questa settimana a coloro a cui è destinata. Siccome questo non ha nessun risvolto amministrativo, ma solo un risvolto politico, credo che il rispetto del Consiglio regionale ci debba essere.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brandoni.

Giuliano BRANDONI. Ringrazio il Vicepresidente di aver dato sollecita risposta a questa interrogazione, ma la sollecitudine era evidentemente motivata dai temi in discussione e dal progredire delle vicende e dei fatti.
Adesso evitiamo le esegèsi di una mozione che era chiarissima nella sua natura, quindi non di questo si tratta. Quella mozione dal punto di vista politico, come ha detto la Consigliera Benatti, ma io dico anche dal punto di vista amministrativo perché ne era chiaro l’intendimento, chiedeva e chiede, impegnava e impegna, la Giunta ad un atto amministrativo, e non solo atto politico di informazione al Governo della volontà della comunità regionale delle Marche in ossequio allo strumento che la determina, quindi il Piano energetico ambientale regionale, che non è né bandiera né bersaglio, come diceva Comi, ma è soprattutto un punto di qualificazione tecnico-politica delle scelte di programmazione e sviluppo di questa Regione.
Rispetto a questo e rispetto alla risposta del Vicepresidente della Giunta, credo che quell’impegno oggi debba abbandonare sia la coniugazione del futuro che la coniugazione degli aspetti di ordine formale.
C’è bisogno in maniera chiara ed inequivocabile di un atto deliberato e determinato, e rispetto a questo poter rendere più fluidi, più evidenti e chiari alla comunità marchigiana, e da questo punto di vista al Governo, gli intendimenti di questa Regione della sua idea di sviluppo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Vicepresidente Agostini.

Luciano AGOSTINI. Vorrei un chiarimento perché nella mozione n. 175 leggo “Invita la Giunta regionale a comunicare al Governo e al Ministero competente in via preventiva la non conformità dei due progetti con le previsione del Pear e con la volontà … omissis… ”, quindi il Governo regionale viene impegnato dal Consiglio a comunicare in via preventiva la non conformità, deve produrre un atto amministrativo e nel produrre questo atto ovviamente i rapporti tra Giunta e Consiglio sono corretti, nel senso che noi non è che intendiamo non dare seguito alla mozione. Siccome il Governo regionale deve produrre un atto amministrativo lo deve produrre conforme alla linea politica dettata dalla mozione, ma allo stesso tempo deve essere corretto dal punto di vista amministrativo dentro gli atti che fin qui sono stati prodotti.
Se invece, come dice la Consigliera Benatti – ed è questo che vorrei capire – il Governo regionale deve fare da postino, nel senso prendere la mozione e spedirla al Ministero dell’ambiente e al Ministero delle attività produttive, questo lo possiamo fare anche domani mattina.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Su una questione così delicata credo che se il Consiglio ne discuta un attimo in più non faccia nulla di male.

PRESIDENTE. Per cortesia, Consigliere Brini, il regolamento prevede che ogni interrogante può avere facoltà di replica.

Cesare PROCACCINI. Non capisco questa arroganza della minoranza.

Fabio PISTARELLI. Non è arroganza nostra, ma è la vostra! Questo è occupare l’Istituzione su cose che sono chiaramente politiche all’interno della maggioranza!

PRESIDENTE. Formalmente, Consigliere Pistarelli, è consentito. Comunque Consigliere Procaccini visto che è il quarto a parlare le chiedo di limitare la replica.

Cesare PROCACCINI. Sarò brevissimo, tuttavia questa cosa che chiede l’opposizione va contro se stessa, perché la possibilità di poter intervenire da parte di chi interroga è una prerogativa precipua del Consiglio regionale. Voi addirittura volete cambiare nome in maniera trasversale al Consiglio poi vi preoccupate se il Consiglio stesso discute. Comunque io mi atterrò al merito.
Questa mozione di indirizzo è ovvio che ha un valore politico che esprimere una contrarietà alla realizzazione di due centrali localizzate, come ben sappiamo, all’Api di Falconara Marittima e nella zona tra Treia, Tolentino e i Comuni di Pollenza e San Severino.
Questa è una contrarietà perché quelle due centrali interferiscono con la programmazione del Piano energetico del Consiglio regionale, sono incompatibili. Ed è per questo che bisogna discutere e riconfermare questa contrarietà, anche se la competenza autorizzatoria sfugge per certi versi su questo tipo di centrali alle Regioni e quindi alla Regione Marche, che pure deve esprimere un parere che, secondo noi, deve essere un parere contrario. Del resto questo parere contrario era diffuso ed unitario.
Voglio concludere dicendo – è per questo che sono intervenuto – che si sta verificando un paradosso, perché il rischio qual è? E’ che senza colpo ferire, viste le diversità dei percorsi autorizzatori, le mega centrali richieste direttamente al Ministero si potranno fare, e quelle invece previste dal Piano, per una empasse che non si capisce da chi derivi e da chi la proponga, non si potranno fare.
Ecco allora che in maniera spedita bisogna andare avanti con l’applicazione del Piano, in modo che si possa superare questa anomalia sulle centrali previste a biomasse, sulle centrali di eolico, di fotovoltaico e idroelettrico.


Interrogazione n. 769
del Consigliere Bugaro
“Assunzioni a tempo indeterminato presso l’Ente Fiera di Ancona”
Svolgimento

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 769 del Consigliere Bugaro. Per la Giunta risponde il Vicepresidente Agostini.

Luciano AGOSTINI. In relazione a questa interrogazione del Consigliere Bugaro, si forniscono le seguenti informazioni:
L'Ente regionale fieristico (Erf) nell'ambito delle procedure di "stabilizzazione" del personale precario previsto dalla legge n. 296/2006 ha adottato una serie di atti e provvedimenti concernenti la stabilizzazione del seguente personale:
- n. 5 unità di personale a tempo determinato;
- n. 4 unità (stabilizzate 2 unità) a contratto di collaborazione coordinata e continuativa.
Gli uffici regionali competenti (P.F. commercio e tutela dei consumatori e servizio programmazione) con note n. 59306/07, n. 6894/07, n. 66884/07, n. 73160/07, in base a quanto previsto dalla l.r. n. 13/04 art. 5, comma 2, hanno mosso rilievi e richiesto chiarimenti sia sotto il profilo della legittimità che del merito, essendo rilevante, ai sensi della citata legge regionale la verifica di eventuali aspetti della gestione "contrastanti con gli interessi della Regione".
Il Presidente dell'Erf con note n. 379/07 e n. 369/07 ha confermato la correttezza degli atti assunti senza produrre elementi di chiarificazione circa il percorso logico-giuridico che ha determinato l’adozione degli stessi.
AI fine di verificare l'esatta procedura assunta dall’Erf si è tenuta una Conferenza dei servizi che ha proposto all'Assessore competente l'istituzione di una commissione ispettiva per acquisire la necessaria ulteriore documentazione.
La Giunta regionale nella seduta del 7 maggio 2007 ha approvato la comunicazione dell'Assessore competente al fine di istituire una commissione ispettiva.
Il Dirigente del Servizio cultura turismo e commercio, con decreto n. 242107 ha proceduto in merito.
La commissione ispettiva, il giorno 8 giugno 2007 si è recata presso la sede dell'Erf ed ha acquisito tutti gli atti e le informazioni relativi e precisamente:
1. stralcio del verbale della seduta 22 maggio 2006, n. 76 della Giunta esecutiva dell'Erf, concernente la riduzione della dotazione organica di un posto, secondo quanto previsto con delibera di Giunta regionale 22 marzo 2006, n. 279; il verbale contiene anche la lettera, di corrispondente oggetto, del Presidente dell'Erf alla Regione Marche, datata 28 aprile 2006;
2. stralcio del verbale della seduta 19 giugno 2006, n. 26 del Consiglio generale dell'Erf concernente il rinvio della decisione di riduzione della dotazione organica di cui al punto che precede;
3. verbali di incontro con le OO.SS. ed esperti esterni dell'8 febbraio 2007 e del 21 febbraio 2007, citati nella delibera 20/2007;
4. i contratti di collaborazione coordinata e continuativa delle Sigg.re Giovagnoli Susanna e Annalisa Mazzocchini sottoscritti, rispettivamente, il 31 agosto 2006 e il 4 agosto 2006;
5. i verbali di conciliazione, sottoscritti presso la Direzione provinciale del lavoro di Ancona delle Signore Giovagnoli e Mazzocchini in data 30 marzo 2007;
6. i contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato con le Signore Giovagnoli e Mazzocchini, sottoscritti dal Segretario generale dell'Erf in data 30/3/2007.
La commissione ispettiva si è riunita più volte ed ha elaborato un verbale che è stato trasmesso in data 25 giugno 2007 all'Assessore competente e al Dirigente del Servizio cultura turismo e commercio.
La Giunta regionale nella seduta del 1 luglio 2007 ha analizzato la documentazione della commissione ispettiva e ha concordato con le risultanze della stessa dando incarico al Dirigente del Servizio competente a procedere conseguentemente.
In sintesi la posizione della Giunta è la seguente
1. Trasformazione a tempo indeterminato del personale assunto - 5 unità.
Relativamente si è ritenuta una sostanziale legittimità degli atti volti alla trasformazione del rapporto da tempo determinato a tempo indeterminato.
2. Stabilizzazione personale titolare di contratto di collaborazione coordinata e continuativa - 4 unità.
La commissione ispettiva, conformemente a quanto esposto dal Collegio sindacale, per quanto motivato nella relazione allegata ritiene illegittime le disposizioni della delibera 20/2007 dell'Erf nella parte in cui si prevede la trasformazione dei rapporti di collaborazione coordinata e continuativa in rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e, conseguentemente, la determina 7512007 del Segretario regionale dell'Erf.
La Giunta ha condiviso la proposta della commissione ispettiva di diffidare, ai sensi dell'articolo 5, comma 5, affinché l’Erf, nel termine di trenta giorni:
- adotti l'atto di riduzione della dotazione organica da 15 a 14 unità;
- rimuova gli atti illegittimi, salvo adottare i provvedimenti necessari alla tutela di diritti maturati, ferma restando la responsabilità dell'Ente stesso.
Ove I'Erf non provveda nel termine stabilito, la Giunta regionale provvederà, sempre in base all'articolo 5, comma 5, della legge 13/2004, alla nomina di un commissario ad acta e, all'annullamento degli atti illegittimi, ai sensi dell'articolo 6 della stessa legge regionale.
Quanto sopra non pregiudica la possibilità, per I'Erf, ove sussistano le condizioni di legge, di ripristinare i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa interrotti o di trasformare gli stessi in contratti di lavoro subordinato a tempo determinato con le procedure di cui all'articolo 1, comma 560, della legge 296/2006.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Bugaro.

Giacomo BUGARO. Debbo dire che la risposta dell’Assessore la dice lunga sul rapporto e sulla correttezza che il Presidente dell’Erf ha tenuto nel corso del suo mandato, nonostante – ho davanti il verbale della giunta esecutiva dell’Erf – il Collegio gli abbia intimato l’illegittimità delle delibere che andava ad assumere.
Nonostante questo il Presidente dell’Erf ha avuto anche la sfrontatezza di acquistare delle pagine di giornale per ribadire la bontà delle sue scelte, secondo noi distraendo ulteriormente somme di denaro pubblico, visto che, tra l’altro, l’Ente regionale fieristico chiude il suo bilancio in passivo.
Mi sembra però che i conti non interessino molto il Presidente dell’Erf, che è anche esponente regionale di un partito che fa dell’assoluta trasparenza un cavallo di battaglia. Trasparenza che mi sembra che sfoci nel nepotismo, visto che all’ultima fiera tenutasi ad Ancona è stato allestito uno stand a cure e spese dell’ente fieristico e distribuito, sempre a cure e spese dell’ente, un libro curato da una certa dott.ssa Marzia Merlonghi, che se non è una omonima potrebbe probabilmente anche essere la figlia del presidente dell’Erf regionale. Questo ve lo fornisco e lo do agli atti.
Ritengo che questa sia la dimostrazione palese dell’impossibilità da parte del Presidente di poter proseguire il suo mandato come presidente dell’Ente fiera.
Mi sembra che nel giro di pochi mesi di queste vicende si sia macchiato l’ente e che ci sia la necessità di ristabilire un minimo di correttezza e comportamenti consoni alla vita pubblica, soprattutto, ripeto, da parte di una persona che insieme al suo leader nazionale si è sempre fatto paladino della legalità e della trasparenza.
La delibera è stata assunta dall’Ente fieristico nonostante i pareri negativi espressi, se volete vi leggo quello che è scritto nei verbali: “Sono stati adottati nonostante le disposizioni vigenti di legge non lo consentano”. Contesta quindi l’invalidità, l’annullabilità e/o la nullità dell’operazione giuridica così come posta in essere. Invita quindi il Presidente e la Giunta esecutiva dell’Ente a voler spontaneamente risolvere, annullare o comunque porre nel nulla gli effetti delle predette operazioni contrattuali, facendo retroagire gli effetti.
Nonostante questo tipo di espressione, il Presidente dell’Erf ha comprato, a spese dell’ente, intere pagine dei giornali ribadendo la bontà della sua azione, esponendo anche i lavoratori oggetto – che poveretti sono il terminale ultimo di questa vicenda – a rischi sulla prosecuzione del loro rapporto di lavoro, che poi era la cosa che penso interessava a tutti quanti poter sistemare e normalizzare.
Mi chiedo come possa la Giunta regionale, anche in funzione degli ulteriori elementi che ho portato nella discussione di questa interrogazione, continuare ad accordare la fiducia al Presidente dell’Ente fieristico regionale.
Consegno ora il libro al Vicepresidente della Giunta regionale.


Interrogazione n. 599
del Consigliere Giannotti
“Mancata utilizzazione del finanziamento regionale per la sistemazione idraulica delle aste principali afferenti il bacino idrografico del Foglia a Pesaro”
Rinvio

PRESIDENTE. L’interrogazione n. 599 è rinviata perché l’interrogante ha chiesto congedo per la seduta odierna.


Interrogazione n. 782
della Consigliera Ortenzi
“Discarica S. Biagio di Fermo”
Svolgimento

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 782 della Consigliera Ortenzi. Per la Giunta risponde l’Assessore Amagliani.

Marco AMAGLIANI. La Consigliera Ortenzi interroga il Presidente per sapere:
1) se la Giunta regionale, ai sensi dell'art. 182 comma 5 del d.lgs 152/2006, abbia stipulato accordi con la Regione Campania al fine di acconsentire allo smaltimento dei rifiuti di cui si tratta;
2) in caso negativo, quali provvedimenti siano stati adottati o intenda adottare nell'ambito della propria competenza, anche al fine di garantire il rispetto da parte della SITE della normativa e degli strumenti di programmazione vigenti.
In merito al punto 1 si precisa che l'ultimo conferimento di rifiuti campani nella nostra Regione per il quale è stata data disponibilità da parte di questa Amministrazione, e della quale eravamo al corrente, risale, per l'impianto di Fermo S. Biagio, al periodo 3 maggio 2004 – 19 maggio 2004.
Tale conferimento è avvenuto sulla base dell'ordinanza della Presidenza del Consiglio dei ministri n. 3345 del 30 marzo 2004.
Più recentemente, nell'ottobre del 2006, è pervenuta da parte del Commissario di Governo per l'emergenza rifiuti nella regione Campania, una nota con la quale si segnalava l'esistenza di un piano straordinario, precedentemente comunicato ai Presidenti delle Regioni, e si chiedeva la eventuale disponibilità delle Regioni stesse ad accogliere la quantità di rifiuti solidi urbani individuata per ogni Regione.
La Regione Marche, previa raccolta di informazioni presso le Province circa la disponibilità degli impianti regionali, comunicava, il 24.10.2006, al Commissario di Governo per l'emergenza rifiuti nella regione Campania, che sostanzialmente si rilevava disponibilità solo per la discarica di Corinaldo (AN) limitatamente a 600 mc.
Da quella data non abbiamo ricevuto, né da parte del Commissario, né da parte delle Provincia di Ancona, tenuta a coordinare gli eventuali conferimenti, comunicazioni in merito.
In riferimento al punto 2 dell'interrogazione si forniscono le seguenti informazioni.
Le vigenti disposizioni di legge (d.lgs 152/2006) dispongono che la Provincia è competente per quanto concerne il controllo su tutte le attività di gestione, di intermediazione e di commercio dei rifiuti, ivi compreso l'accertamento delle violazioni delle disposizioni di cui alla parte quarta del d.lgs. 152/2006 e l'irrogazione delle sanzioni.
La Regione Marche pertanto rimane in attesa di conoscere gli esiti degli accertamenti da parte della Provincia di Ascoli Piceno onde valutare le azioni che eventualmente si dovessero rendere necessarie.
Si rappresenta che, sulla base del rapporto del Comando Carabinieri per la tutela dell'ambiente, Nucleo operativo ecologico di Ancona (nota ns. prot. n. 134324 del 27.06.2007), la Provincia di Ascoli Piceno ha provveduto con nota provinciale prot. n. 2989 del 26 giugno 2007, a diffidare la società Fermo-Asite s.r.l., gestore della discarica, da proseguire le attività di smaltimento in violazione dell'art. 182, comma 5 del d.lgs. 152/2006.
In data 28 giugno 2007 la Asite ha comunicato l'interruzione, in via cautelativa, dei conferimenti dei rifiuti provenienti dalla regione Campania.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ortenzi.

Rosalba ORTENZI. Ringrazio vivamente l’Assessore Amagliani perché conferma i sospetti e le preoccupazioni che ho evidenziato nell’interrogazione.
Ritengo che il Consiglio regionale debba sapere, perché è un fatto estremamente grave, che si è attivata una trattativa privata tra una azienda a totale capitale pubblico, qual è l’Asite srl di Fermo e una azienda della Campania.
Credo che dobbiamo dire no a questa “campanizzazione” dell’Italia intera sulla questione dei rifiuti.
Questa vicenda riguarda tutto il fermano perché la discarica di S. Biagio accoglie rifiuti da tutto il territorio della nuova provincia, credo quindi si debba rendere edotta un po’ tutta la comunità di quanto è avvenuto.
Ad oggi in questa discarica sono state abbancate 6.000 tonnellate di rifiuti, se ne stavano portando altri 19 mila, per un totale di 25 mila. Per fortuna la Provincia di Ascoli ha fermato questo scempio dietro ad una rilevazione, che già credo sia agli atti, del Nucleo operativo ecologico dei carabinieri e della polizia provinciale.
Quello che oggi l’Assessore ci ha comunicato è estremamente importante e grave, perché, anche se la Provincia ha sospeso i provvedimenti, c’è una lettera del Commissario straordinario Bertolaso – che mi pare sia dimissionario – che credo non sia di nessun valore perché, come ho ribadito nella interrogazione, ci deve essere l’accordo tra la Regione Campania e le altre Regioni. Quindi non può essere la lettera del Commissario a dare valore ad uno spostamento d rifiuti così massiccio e di così grande entità.
Tra l’altro viene ribadito dalla società Asite che i rifiuti sono speciali, anche questo è stato smentito dai fatti in quanto si tratta di rifiuti urbani anche se assimilabili, ma che comunque rientrano nei parametri dei rifiuti urbani.
Ritengo che questa vicenda debba stigmatizzare un atteggiamento da parte di questa società a totale capitale pubblico.
Un'altra questione che vorrei incatenare a questa situazione è la non assoluta partecipazione né dei cittadini né delle altre forze politiche del Consiglio comunale di Fermo a questa vicenda. Quindi una assoluta mancanza di trasparenza e di democrazia che qui voglio ancora una volta stigmatizzare perché si tratta di una questione che interessa tutti i cittadini e non solo quelli che vivono intorno alla discarica e che hanno visto, e spero non vedranno più, passare decine e decine di camion pieni di immondizie urbane, e non speciali trattate, che provengono dalla Campania.
Questo non significa non essere solidali con quella regione, ma è una questione di correttezza, trasparenza e soprattutto è capire che cosa si può o non si può portare fuori da una regione.


Proposta di legge regionale n. 129
dei Consiglieri Bucciarelli, Giannotti, Favia, Altomeni, Castelli
“Riconoscimento dell’Associazione dei Consiglieri della Regione Marche cessati dal mandato”
Rinvio

PRESIDENTE. La proposta di legge n. 129 è rinviata, come concordato nella Conferenza dei Presidenti dei gruppi consiliari.


Proposta di legge regionale n. 157
dei Consiglieri Bucciarelli, Giannotti, Favia, Altomeni, Castelli
“Modifiche alla legge statutaria 1 Marzo 2005, n. 1”.
Rinvio

PRESIDENTE. La proposta di legge n. 157 è rinviata, come concordato nella Conferenza dei Presidenti dei gruppi consiliari.
Ricordo, come ho do detto quando abbiamo iscritto all’ordine del giorno la proposta di legge n. 177/07, che il termine per la presentazione degli eventuali emendamenti scade alle ore 12,45.


Proposta di atto amministrativo n. 57
della Giunta regionale
“Piano del Parco Naturale del Sasso Simone Simoncello: Approvazione con prescrizioni – legge regionale 28 aprile 1994, n. 15, articolo 15””
Discussione e votazione

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 57 ad iniziativa della Giunta regionale. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Comi.

Francesco COMI. La presente proposta di legge riguarda l’approvazione del Piano dell’Ente Parco naturale del Sasso Simone e Simoncello.
Un’area di 4.847 ettari situata in provincia di Pesaro, ai confini con l’omonima riserva naturale toscana che ricade nel Comune di Sestino, compresa nell’antico territorio del Montefeltro che dista circa quaranta chilometri dalla costa romagnola.
Andiamo oggi ad adottare il primo Piano del Parco a distanza di oltre dieci anni dall’istituzione di questo Ente, quindi ancora una volta arriviamo in grande ritardo, frustrando tante aspettative di sviluppo sul territorio e tante risposte che attendevano di essere date con una maggiore tempestività e una maggiore incisività.
Questo ritardo, purtroppo, è fisiologico, perché è dovuto ad un complesso quadro normativo in costante evoluzione, dalla legge quadro sulle aree protette, dalle norme per l’edilizia residenziale, dai regolamenti che riguardano la conservazione degli habitat naturali e seminaturali nonché la flora e la fauna selvatica, dalla legge n. 15/1994 per l’istituzione e la gestione delle aree naturali protette.
Quindi un quadro normativo complesso che ha rallentato l’iter di approvazione, ma anche un quadro normativo che ha l’obiettivo ambizioso di coinvolgere il tessuto vivo del territorio e renderlo attivo e partecipe nell’adozione di uno strumento di pianificazione territoriale importante come questo.
Compito della Commissione e del Consiglio regionale è quello di verificare se prima di arrivare all’approvazione la procedura seguita per l’adozione del Piano sia stata legittima.
La legittimità di questa procedura è valutata in funzione della legge regionale n. 15 del 1994 che detta alcune precise disposizioni, per esempio stabilisce che il Piano deve essere adottato una prima volta dall’Ente parco, sentita la Comunità del parco e il Comitato provinciale per il territorio, deve essere poi depositato nelle sedi dei Comuni, delle Province e delle Comunità montane interessate, e nei successivi quaranta giorni deve essere messo in visione a chiunque affinché si possano presentare eventuali osservazioni scritte sulle quali l’organo di gestione territoriale si possa esprimere definitivamente prima dell’adozione dello strumento.
Abbiamo valutato in Commissione anche la procedura. Tale procedura è assolutamente legittima perché il Piano è stato adottato nel 2002 con il parere favorevole della Comunità del parco, ha preso poi il parere favorevole, con i suggerimenti che sono stati richiamati, dal Comitato provinciale per il territorio della Provincia di Pesaro e Urbino, e lo stesso Consiglio direttivo lo ha adottato una prima volta nell’ottobre 2002. Per fornirne una opportuna pubblicità gli atti sono stati depositati presso le sedi dei Comuni interessati, Carpegna, Pennabilli, Montecopiolo, Fortino, Pietrarubbia, Piandimeleto, presso la stessa Provincia di Pesaro e Urbino, presso le Comunità montane interessate del Montefeltro e dell’Alta Val Marecchia.
Ci si è pronunciati in seguito su tutte le undici osservazioni che sono pervenute tempestivamente ed infine è stato adottato.
Nelle more di questa procedura il quadro normativo di riferimento non era quello che oggi conosciamo, perché la vecchia legge n. 15 del 1994, nel testo allora vigente, disponeva che il Piano del parco avesse valore di piano paesistico e di piano urbanistico e sostituisse i piani paesistici, territoriali e urbanistici di qualsiasi livello.
Da questa definizione, che assegnava un quadro di competenza abbastanza complesso, il competente Servizio della Giunta regionale aree naturali protette e ciclo dei rifiuti, aveva posto delle condizioni ostative e rallentato di fatto, per dovere di ufficio, anche l’iter.
Il Consiglio regionale tempestivamente – come è noto la settimana scorsa abbiamo approvato un altro Piano del parco con la legge regionale n. 7 del 2006 che modifica la legge n. 15 – aveva disposto invece che il Piano del parco fosse sovraordinato agli strumenti urbanistici di qualsiasi livello e che lo stesso poteva sostituire solo se in accordo con gli Enti locali interessati. Voglio ricordare che questa formulazione era stata il frutto anche di un costante rapporto con le comunità locali coinvolte.
Pertanto il Piano del parco non è più chiamato a sostituire i piani regolatori generali e i piani di fabbricazione dei Comuni, ma deve essere sovraordinato a loro.
Questa condizione normativa nuova ha fatto venir meno le condizioni ostative che vi ho precedentemente richiamato.
Ora il compito del Consiglio regionale, seguendo la normativa vigente, è quello di valutare la sua approvazione così com’è, oppure con il piano delle prescrizioni che sono pervenute, o addirittura restituire il Piano all’organismo di gestione del Parco.
La IV Commissione unanimemente ha ritenuto di accogliere tutte le prescrizioni, che non hanno un valore politico, ma sono prescrizioni nate dal coinvolgimento, attraverso la Conferenza dei servizi convocata dalla Regione Marche e riunitasi più volte, di tutti i soggetti, di tutti gli enti, di tutti gli attori, di tutti i protagonisti della governance del territorio.
Pertanto, anche per accelerare l’approvazione di un atto che da tempo giaceva in Consiglio regionale, abbiamo dato una approvazione immediata.
E’ un atto di fiducia sulle prescrizioni che serve a far partire di fatto una programmazione sulla quale siamo in forte ritardo e che invece è uno strumento vitale per lo sviluppo di un territorio importante come quello.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Lippi.

Leonardo LIPPI. Non aggiungo altro a quello che il Consigliere Comi, quale relatore di maggioranza, ha detto, se non una osservazione che è stata accolta dalla Commissione, che poi dovremo anche rivedere anche nel Parco della Gola della Rossa.
Abbiamo visto che per la fruibilità delle strutture che devono essere ristrutturate non si contemplava l’antisismicità. I tecnici hanno inserito questo emendamento che però ci è sfuggito nelle osservazioni del Parco approvato della Gola della Rossa dove la Giunta farà successivamente un intervento per dare un indirizzo a questa svista che qui invece è stata accolta. Perché qualsiasi struttura che venga ristrutturata all’interno di questi parchi è di fruibilità pubblica quindi deve garantire sulla antisismicità la sicurezza dei cittadini, soprattutto quella dei bambini e delle scolaresche che le visitano.
Annuncio anche da parte dell’opposizione, visto che c’è stata l’unanimità in Commissione, il voto favorevole a questo documento.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Mi dispiace intervenire in dissenso sugli interventi degli altri Consiglieri, ma rispetto all’intervento del Consigliere Lippi contesto due cose. Una è l’idea di cambiare le leggi dopo due giorni che le abbiamo approvate perché ci accorgiamo di aver commesso un errore, tra l’altro in uno spirito bipartisan che è quello peggiore per fare le cose in quanto impedisce la possibilità di confrontarsi sulle questioni.
Sul merito specifico delle norme antisismiche la Regione ha prodotto centinaia di libri.

PRESIDENTE. Consigliere mi scusi, noi stiamo parlando del Parco Simone e Simoncello.

Massimo BINCI. Certo, ma è stato detto che in Commissione si è recepito l’adeguamento ai criteri antisismici. Questo è un recepimento che comunque è contenuto nelle norme, perché è logico che qualora ci sia un richiamo alle condizioni di sicurezza queste debbano essere all’interno dei progetti.
Volevo però dire che con l’esperienza del terremoto nelle Marche abbiamo lavorato su centinaia di opere di valore architettonico e paesaggistico con criteri precisi, quindi come è stato possibile intervenire sulle nostre Chiese a Fabriano o sugli edifici storici in tutte le Marche, ugualmente anche dentro il Parco ci saranno tecniche di intervento per garantire la stabilità sismica all’interno delle normative anche di forte tutela per i fabbricati dentro queste aree.
Quindi ritengo che sia una necessità che è stata giusta evidenziare, ma che ritengo sia possibile farla ricomprendere all’interno delle tecniche di ristrutturazione dei beni architettonici, già ampiamente sperimentate nel recupero delle aree terremotate.
Comunque è importante che questo atto sia arrivato per l’approvazione in questa Aula, è importante che si regolamenti il territorio anche paesaggisticamente, quindi che si dia senso alla programmazione urbanistica regionale. Il mio voto è favorevole.

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi passiamo alla votazione.
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Proposta di atto amministrativo n. 57. La pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)


Proposta di legge n. 177
dei Consiglieri Comi, Lippi
“Modifiche alla deliberazione legislativa del 3 Luglio 2007 recante: Modifiche alla legge regionale 1 Dicembre 1997, n. 71 - Norme per la disciplina delle attività estrattive"
Discussione e votazione

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 177 ad iniziativa dei Consiglieri Comi e Lippi. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Comi.

Francesco COMI. Questa per definizione è una proposta di legge, ma di fatto è una mera correzione ad alcuni errori che per mia responsabilità abbiamo commesso nell’ultimo Consiglio. Nell’approvazione di tantissimi emendamenti e di alcuni sub emendamenti sono venute meno alcune definizioni che è opportuno correggere.
Avevamo approvato, come ben noto, l’emendamento n. 1 che invece era a giudizio della Commissione opportuno sopprimere, considerando che l’attività di escavazione nelle aree di riferimento, zone Sic e Zps, era già stata esaustivamente disciplinata nella precedente proposta di legge n. 140 nella quale sulla disciplina della Via e delle Valutazioni di incidenza ci si poneva seriamente l’obiettivo di salvaguardare quelle aree, non solo attraverso queste due procedure di valutazione, ma anche attraverso le norme di conservazione e i piani di gestione.
Quindi l’approvazione di quell’emendamento più che uno strumento ulteriore di tutela rischiava di diventare uno strumento di esagerata prescrizione che avrebbe irrigidito qualunque prospettiva di sviluppo che invece attraverso la legge, quegli strumenti e la potestà degli organi gestori possiamo abbondantemente soddisfare.
Inoltre nella formulazione dell’articolo 7 della stessa legge abbiamo inserito la data del 30 aprile 2005 e non quella del 31 dicembre 2006, che è opportuno invece aggiornare altrimenti vanifichiamo l’obiettivo che la norma transitoria aspirava a realizzare. Ovvero che nelle aree esterne ai perimetri dei bacini estrattivi delineati dal Ppae della Provincia di Pesaro, destinati dai progetti di cave e torbiere e loro varianti presentati entro quella data ed approvati successivamente, ci fosse l’esenzione degli stessi dai vincoli di tutela del Ppar.
Voglio ricordare che questa norma transitoria serviva per superare e correggere un errore metodologico che l’Ente aveva commesso nella perimetrazione delle aree di cava e dei piani estrattivi che impediva la realizzazione degli accessi, quindi di fatto l’adozione di quello strumento.
Pertanto avevamo fissato un termine per l’esenzione e la correzione di quel Piano e la data 31 aprile 2005 di fatto vanifica la stessa norma perché i progetti sono stati presentati nei giorni successivi, quindi abbiamo aggiornato al 31 dicembre 2006.
La Commissione riunitasi ha deliberato nel merito unanimemente.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Lippi.

Leonardo LIPPI. Non aggiungo altro perché l’impegno che si era preso questo Consiglio l’ultima volta è stato rispettato. L’errore è umano e correggere diventa doveroso.
In Commissione abbiamo già espresso il nostro parere favorevole quindi in qualità di minoranza per questo atto lo confermo.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Quello che è scritto in questa modifica della legge sulle cave è che nelle aree Sic e Zps le escavazioni sono possibili solo se previste all’interno dei piani di gestione, quindi la norma che si vuole cancellare rimane comunque all’interno della definizione delle aree Sic e Zps.
Questa è una cancellazione che viene solo da “ansia cavatoria” di chi ha paura che quello che è scritto vada oltre il significato delle parole, cioè che qualsiasi limite, ovunque sia scritto, debba essere cancellato.
Quindi ritengo ancora valido il testo iniziale e confermo il mio voto contrario alla necessità di togliere questo punto che comunque sia, ripeto, rimane all’interno della legge che regola le aree Sic e Zps. La possibilità di escavazione è vero che non è esclusa di per sé in queste aree però deve essere prevista all’interno delle norme di conservazione dei piani di gestione, quindi che si cancelli o meno questo rimane.
Voterò contro questa proposta di legge, anche per l’iter accelerato e non necessario, che banalizza il lavoro di questo Consiglio.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brandoni.

Giuliano BRANDONI. Pochissime considerazioni, la prima è di metodo. Credo che abbiamo fatto un errore intervenendo attraverso una nuova proposta di legge in quella che è stata chiamata la correzione di un errore materiale del precedente Consiglio. Intanto perché, dal mio punto di vista e da quello del mio gruppo, errore materiale non è stato perché avevamo presentato e votato convintamene quell’emendamento che rappresentava e in qualche modo ha significato una delle condizioni per cui il gruppo di Rifondazione ha poi, in maniera sofferta, come si ricorderà, votato complessivamente l’atto.
Quindi è evidente che si tratta anche di un vulnus di natura politica, oltre che di natura procedurale. Se continuassimo il metodo che oggi inauguriamo diventerebbe complicatissima l’azione legislativa, ogni opinione potrebbe modificare o modificarsi nella forma. Non tanto perché non è legittimo correggere gli errori, ma siccome non di un errore si tratta bensì di una riflessione di ordine politico-amministrativo, questo avrebbe ovviamente necessitato di un percorso più meditato, quello che sempre diamo alla compilazione delle leggi.
La Commissione invece si è rapidamente riunita e, nelle motivazioni stesse della proposta, ha considerato la correzione dell’errore l’unico elemento che portava a questa modifica. Noi non la voteremo se non altro per coerenza logica, perché questa proposta di fatto cancella un emendamento che avevamo proposto e che soffertamente avevamo pensato contribuisse al nostro convincimento sul voto di quella legge.
Oltre al voto contrario del gruppo resta la riflessione che dovrebbe essere in qualche modo bipartisan. Questo non mi pare, penso invece che dovremmo ritornare su questa vicenda per riflettere come disciplinare eventuali errori di percorso.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Altomeni.

Michele ALTOMENI. Condivido quanto detto dal Presidente del mio gruppo.

PRESIDENTE. Il Consigliere Altomeni rinuncia. Se non ci sono altri interventi dichiaro chiusa la discussione generale.

Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 1 bis. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Proposta di legge n. 177. La pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)


Nomina:
Cooperativa artigiana di Garanzia Artigiancoop di Ascoli Piceno - sostituzione di un componente del Consiglio di amministrazione (art. 28 statuto ente)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la nomina di un componente nel Consiglio di amministrazione della Cooperativa artigiana di garanzia Artigiancoop di Ascoli Piceno. Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Il membro che si è dimesso era stato indicato da Forza Italia, chiediamo che venga confermato attraverso la sostituzione che abbiamo proposto.

PRESIDENTE. Quale è la candidatura?

Graziella CIRIACI. Antonella Brandetti.

PRESIDENTE. Ne prendiamo atto. Prego distribuire le schede.

(Segue votazione con scheda segreta)

PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione. Votanti n. 24, schede bianche n. 10, schede nulle n. 1. Hanno ricevuto voti: Brandetti Antonella n. 13.
Proclamo quindi eletto componente del Consiglio di amministrazione della Cooperativa artigiana di garanzia Artingiancoop la sig.ra Brandetti Antonella.


Mozione n. 190
dei Consiglieri Favia, Mammoli, Giannini, Donati, Ricci, Rocchi, Procaccini, Solazzi
“Querela a un giornalista”
Rinvio

PRESIDENTE. La mozione n. 190 è rinviata.


Mozione n. 191
dei Consiglieri Massi, Ricci, Capponi, Donati, Lippi, Pistarelli, Procaccini
“Denuncia di danneggiamento delle lapidi apposte sul muro della collina di Walpersberg a Kahla, nella regione della Turingia, a ricordo dei deportati italiani caduti nei terribili campi di lavoro nazisti”
Svolgimento

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 191 dei Consiglieri Massi, Ricci, Capponi, Donati, Lippi, Pistarelli, Procaccini. Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI. E’ una mozione firmata da tutti i Presidenti dei gruppi consiliari di questo Consiglio perché riguarda un’azione di solidarietà nei confronti di quasi un migliaio di italiani che sono morti dopo la deportazione al campo di concentramento di Kahla. Le associazioni dei partigiani ci hanno sollecitato questa azione che è rivolta soprattutto al Governo italiano affinché intervenga su quello tedesco per far sì che siano ripristinate le lapidi che riguardano questo evento tragico.
Quindi si auspica veramente l’approvazione unanime.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. La mozione che vede come primo firmatario il Consigliere Massi è largamente condivisa perché sul problema dei deportati durante la seconda guerra mondiale, italiani e marchigiani, molti Comuni compresi quelli delle Marche e i superstiti della nostra regione, si erano adoperati con delegazioni, con scuole, addirittura avevano fatto erigere delle lapidi.
Oggi queste lapidi sono state distrutte da atti vandalici, per cui il richiamo alle Autorità nazionali del ripristino di questa memoria del nostro popolo va senz’altro espressa anche con una verifica sull’esito di questa mozione.

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi passiamo alla votazione.
Mozione n. 191. La pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)


Mozione n. 194
dei Consiglieri Massi e Comi
“Deliberazione amministrativa ''Piano regionale di edilizia residenziale triennio 2006/2008" approvata nella seduta del Consiglio Regionale n. 67 del 5 giugno 2007: ammissione a finanziamento delle cooperative già in graduatoria nel precedente bando”
Svolgimento

PRESIDENTE. Come concordato passiamo alla mozione n. 194 dei Consiglieri Massi e Comi. Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. Si tratta di un sollecito alla Provincia di Macerata ormai è delegata per l’adozione del programma delle politiche abitative approvato in data 5 giugno da questo Consiglio. Si cerca di ripristinare una omissione evidente fatta a danni di alcuni soci di una cooperativa di Tolentino che pur essendo ammessa in graduatoria nel precedente bando non ha avuto i finanziamenti perché finiti.
Si chiede alla Provincia di Macerata di inserire una clausola particolare nel nuovo bando che preveda di sanare questa situazione. Si tratta di una cooperativa che ha al proprio interno anche soci portatori di handicap, che non ha i soldi ma tutti i requisiti per l’ammissione.
E’ chiaramente una sanatoria, però è a rispetto di quei soci che hanno aderito e che si trovano in questo momento in una condizione particolare.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Sono d’accordo e voterò questa mozione, tuttavia, non so se dal punto di vista formale una mozione può superare un bando, nel senso che situazioni analoghe ce ne sono in tutti bandi perché c’è sempre la concorrenza delle risorse che si esauriscono.
Vista però la finalità e anche la composizione di questa cooperativa credo che un impegno del Consiglio regionale vada espresso, seppur con queste cautele di tipo formale che rischiano di vanificare qualsiasi graduatoria.

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi passiamo alla votazione.
Mozione n. 194. La pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)


Mozione n. 196
dei Consiglieri Capponi, Bugaro, Cesaroni, Lippi
“Condivisione strategia programmatica dell'azione di Coldiretti e partecipazione della Regione Marche all'iniziativa dell' 11 luglio 2007”
Svolgimento

PRESIDENTE. Passiamo alla mozione n. 196 dei Consiglieri Capponi, Bugaro, Cesaroni, Lippi. Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Questa mozione traduce sostanzialmente un ordine del giorno che la Coldiretti Marche ha presentato sia al Consiglio regionale che alla Giunta regionale sui temi più importanti sul tappeto per il mondo agricolo.
In modo particolare la Coldiretti è critica verso il Ministro attuale che in pratica ritarda, per alcuni versi motivatamente, per altri decreti, immotivatamente, l’applicazione in Italia di alcune normative che si riferiscono soprattutto all’etichettatura d’origine dei prodotti e a tutte quelle norme che dovrebbero garantire sempre più il consumatore europeo e italiano.
All’interno di questo ci sono altre rivendicazioni legittime che sono quelle legate alla definizione del nuovo modello di società agricola, che è già stato annunciato dalla legge Finanziaria, ma non ha avuto tradotto in decreti attuativi la sua applicazione, così come la gestione assicurativa dei rischi atmosferici ugualmente rimasta sulla carta. La disciplina dei farmer markets, cioè della vendita diretta ai consumatori, ugualmente ha bisogno di decreti previsti nell’ultima Finanziaria e questi, a otto mesi dalla sua approvazione, non hanno visto la luce. Così come altre rivendicazioni che dipendono molto spesso dalla volontà del Governo.
Ritengo che in questa regione il problema sia ancora più grave, quindi le modifiche che abbiamo proposto alla mozione, che dovrebbe vederci tutti compatti nel sostengo a questa rivendicazione, invitano il Consiglio regionale ad aprire un dibattito sulle scelte che questa Regione sta compiendo in materia di agricoltura.
Comprendiamo che dopo l’approvazione del Psr si siano tirati un po’ i remi in barca, però ritengo che ci siano ancora molte altre questioni aperte che il Consiglio regionale deve assolutamente tenere nella propria agenda.
Riteniamo che questo Consiglio debba lavorare di più, la Giunta deve proporre più atti di programmazione rispetto a quelli che attualmente vengono in questo consesso e il settore agricolo è uno di quelli maggiormente deficitari di programmazione.
La mozione ci responsabilizza tutti, non solo la maggioranza, in particolar modo la Giunta a dar seguito a livello regionale a quelle attenzioni che siano di pressione politica verso il Governo nazionale o di atti concreti diretti della Regione, affinché queste problematiche sollevate abbiano una attenzione particolare in questa regione.
Per non infoltire gli interventi faccio anche la dichiarazione di voto. Gli emendamenti li condividiamo in parte, per venire incontro ad alcune piccole affermazioni che la maggioranza probabilmente non gradisce, ma che riteniamo non significative per l’approvazione dell’atto, ci riteniamo favorevoli sia all’emendamento n. 1 che al n. 2 e al voto dell’intera mozione.
Invito la maggioranza ad una maggior coesione perché il discorso dell’immissione della mozione in discussione oggi non mi è parso un avvio così sereno ad una disponibilità verso i problemi del mondo agricolo marchigiano.

PRESIDENTE. Questo è l’ultimo punto all’ordine del giorno, ma per sicurezza proporrei di votare l’eventuale prosecuzione oltre le ore 13,30.

(Il Consiglio approva)

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. La discussione iniziale aveva preso una brutta piega, invece adesso si sta riconducendo nella tematica propria, cioè quella di un confronto. Perché il Consiglio regionale delle Marche nei confronti delle organizzazioni agricole e in particolare anche della Coldiretti aveva manifestato sempre un interesse. Il Consigliere Capponi si ricorderà certamente di un incontro che i Presidenti dei gruppi e l’Ufficio di Presidenza fecero con la Coldiretti sulla sicurezza dell’olio di oliva.
Inoltre anche il Programma di sviluppo rurale è percorso dalla necessità della sicurezza e della tracciabilità.
E’ vero che le mozioni valgono per quello che valgono, ma all’inizio di questa legislatura fu approvata dal Consiglio regionale un’importante mozione sulla sicurezza alimentare, che tra l’altro impegnava e declinava anche modalità organizzative per quanto può essere utile farlo ad esempio per le scuole, per le mense, per tutte le strutture pubbliche.
Quindi pensare di prefigurare una revisione, impegnando la Regione Marche ad una partecipazione organizzativa, ad una manifestazione, è una cosa un po’ fuori luogo.
Invece il ricondurre una discussione su un tema delicato, sulle produzioni, sulla qualità, sulla tracciabilità e sulla sicurezza alimentare è una cosa più seria.
E’ su questo che vorremmo agire e ci sono anche delle proposte, sottoscritte anche dal sottoscritto, di integrazione alla mozione presentata.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Badiali.

Fabio BADIALI. Penso che oggi discutere di questa mozione sia un fatto importante innanzitutto perché ha trovato la condivisione sia della maggioranza che della minoranza verso questo problema. Inoltre perché il Consiglio regionale, l’Assessorato, l’Assessore in particolare, hanno dimostrato sempre il giusto ed impegnato interesse verso il mondo agricolo, un mondo sempre più in sofferenza, ma non per nostra responsabilità bensì per un sistema globale.
Comunque è stata sempre data quella giusta importanza e quel giusto impegno alle associazioni e agli agricoltori della nostra regione. Anche oggi con questa mozione si dimostra questo nostro impegno alle problematiche che esistono nel campo dell’agricoltura.
Abbiamo rivisto questa mozione, l’abbiamo discussa insieme con la minoranza, abbiamo concordato i punti che dovevano essere stralciati perché non erano attinenti o addirittura in contrasto con altre associazioni agricole. Su questo abbiamo trovato una soluzione giusta, equa, che ci porta ad essere consapevoli e coscienti del problema agricolo, che ci porta ad essere coscienti di un’associazione quale quella della Coldiretti che è impegnata in prima fila. Ci porta anche a dire che non c’è soltanto questa associazione, ma ci sono tante associazioni del mondo agricolo che sono impegnate in questo settore, che cercano di valorizzare l’agricoltura e la nostra ruralità.
Per questo tutti insieme dobbiamo dare risposte concrete e l’impegno da parte nostra sarà proprio su questo.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Petrini.

Paolo PETRINI. L’iniziativa della Coldiretti di organizzare domani una manifestazione che di fatto è contro il Ministro De Castro credo sia sbagliata, anche perché siamo in presenza di un Governo che nella precedente Finanziaria ha inserito tutta una serie di norme non solo di dimensione molto ampia e di grande complessità, ma anche estremamente attese e risolutive di molti problemi degli agricoltori, per esempio i contributi Inps è la prima questione la cui cartolarizzazione ha permesso di sgravare migliaia e migliaia di agricoltori in Italia.
Tra l’altro credo che sia pure sbagliato portare avanti orientamenti, che molto spesso sono anche condivisibili per lo meno da parte mia, con una parziale schizofrenia.
Non si può aderire in maniera così ortodossa, per esempio agli orientamenti comunitari per ciò che riguarda l’applicazione immediata del disaccoppiamento anche nell’Ocm ortofrutta poi, invece, distanziarsi dagli orientamenti europei ad esempio per quel che riguarda la partita delle agro-energie e altre questioni che riguardano l’Ocm vino, dove, tra l’altro, il Ministro De Castro è stato l’unico ad esprimersi fattivamente contro i trucioli.
Devo anche ricordare che una delle partite più importanti ricordata in questa mozione – di cui molte questioni si condividono – è l’obbligatorietà dell’indicazione in etichetta dell’origine dei prodotti che non trova attualmente accoglienza nelle norme comunitarie, ma l’iniziativa che già nello scorso Governo, sull’onda di una demagogia di cui il nostro Paese è purtroppo ancora pieno, fu adottata attraverso la legge n. 204 con la quale non si possono fare decreti attuativi perché era una legge in piena procedura di infrazione.
Credo, invece, che dovrebbe essere sottolineata l’opera del Ministro De Castro che, malgrado non abbia potuto dar seguito a quella legge, come Parlamentare ha immediatamente ripresentato una mozione proprio per far riavviare quella iniziativa.
Quindi così come è stata modificata questa mozione è accoglibile. Del resto condividiamo gran parte delle battaglie che la Coldiretti porta avanti, ma non condivido questa ultima iniziativa di alzare il livello dello scontro con il Ministro De Castro soprattutto per questioni che non hanno possibilità di essere risolte se non in sede Europea e se non con il consenso della maggioranza dei Ministri europei.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli emendamenti.
Emendamento n. 1 a firma dei Consiglieri Ricci, Brandoni, Mammoli, Procaccini, Capponi, Badiali, Giannini, Pistarelli, Lippi. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Emendamento n. 2 a firma dei Consiglieri Capponi, Bugaro, Brini, Ciriaci, Tiberi, Pistarelli, Silvetti, Romagnoli, Viventi, Mammoli, Lippi, Santori, Cesaroni, Ricci, Badiali, Brandoni, Giannini, Donati. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Ha la parola il Consigliere Capponi per dichiarazione di voto sulla mozione.

Franco CAPPONI. Debbo smentirmi, Presidente e colleghi, perché in pratica le affermazioni dell’Assessore mi impongono di focalizzare un po’ l’iniziativa di oggi. Perché obiettivamente l’iniziativa di portare alla ribalta l’azione che sta facendo Coldiretti per difendere l’agricoltura italiana è merito del centro-destra che l’ha presentata, volevo rimettere in campo i puntini perché nessun altro ha avuto questa attenzione in un momento di protesta di una categoria. Qui abbiamo momenti di attenzione per le più svariate categorie, ma non per quelle che interessano il mondo agricolo.
Ho accettato anche una risoluzione unitaria affinché questo Consiglio, come recita il secondo emendamento, si possa occupare finalmente di guardare cosa può fare la Regione Marche per andare incontro ad alcune problematiche che vengono sollecitate dagli agricoltori della Marche, non solo una sollecitazione della Coldiretti ma generale e collettiva anche se certamente la Coldiretti le ha esplicitate in modo chiaro e significativo.
Ritengo, Assessore, che alcune valutazioni sono di mera difesa d’ufficio di un Ministro che ha avuto già tempo perché è trascorso già un anno e mezzo da quando c’è questo Governo – non è che i Ministri hanno anni di tempo davanti per portare avanti le loro politiche di governo, un anno e mezzo non è stato quasi mai per nessuno –, per cui se doveva fare qualcosa ad oggi si doveva vedere.
Questo non è stato, quindi l’atteggiamento di questo Consiglio, che è quello di trovare sempre unanimità di intenti, non vorrei che si traduca in quello di dire che siamo tutti d’accordo nel non fare nulla.
Ribadisco che questa mozione ha una valenza e noi la porteremo avanti per fare qualcosa e non per non fare nulla.
C’è stato chiesto di ritirare il concetto di partecipazione alla manifestazione, questo non avrebbe avuto nulla di trascendentale perché ci saranno tanti Sindaci, ci saranno tante Amministrazioni provinciali e Regioni che diranno la loro a sostegno di questo, che magari sosterranno cinque punti e non sette di quelli previsti, ma che comunque saranno presenti.
In quest’Aula ho sentito parlare sempre di no agli Ogm, ecc., questo è un Ministro che vuole proporre la sperimentazione in Italia degli Ogm addirittura anche sul biologico. Per voi basterebbe solo questo per scendere in piazza con i gonfaloni. Ritengo che questo sia un atteggiamento poco serio.
Abbiamo accolto una mozione unitaria per fare qualcosa e non per non criticare il Ministro e addirittura attaccare le organizzazioni agricole, ritengo che dobbiamo fare il contrario. Certo non tutto potrà essere risolto e portato avanti però molto di quello che sta scritto qua lo deve fare il Ministro e lo dobbiamo fare noi.
Per questo, successivamente ad oggi, ci impegneremo a portare avanti molti dei punti che sono qua dentro.
Sono intervenuto di nuovo perché non mi sembra sia stata fatta onestamente chiarezza e dato riconoscimento a chi bene o male ha cercato di portare avanti la cosa.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Intervengo anche per ammorbidire l’intervento del Consigliere Capponi che ha presentato una mozione della quale lo ringraziamo, ma che poi è stata condivisa da tutti, visto che tutti oggi abbiamo avuto incontri con l’Associazione.
Non penso che sia una manifestazione contro il Governo, ma è un elenco di punti, è un invito a portare avanti con forza le questioni degli aggiustamenti riguardo gli Ogm che non possono stare sui livelli previsti dallo 09 della Comunità europea, ma debbono essere abbassati alla soglia precedentemente attiva che è quella dello 01 almeno per il biologico.
L’altra questione è quella del prevedere la certificazione e la tracciabilità del prodotto, perché questa è l’unica alternativa per la nostra produzione agricola su un mercato globale.
Certamente non possiamo fare tout court la concorrenza sui prezzi Quindi il discorso del punto 3) della mozione riguardo l’indicazione obbligatoria in etichetta dell’origine dei prodotti è una direzione condivisibile, una direzione in cui vanno anche le indicazioni del nostro Psr.
Quindi sono contenuti di richieste di attenzioni che il mondo agricolo muove partendo dall’iniziativa di una organizzazione importante che si è sempre battuta per la produzione di qualità ed è rappresentativa.
Secondo me la manifestazione non va letta contro il Ministro, ma nella direzione di spingere per valorizzare e per dare uno spazio alla nostra agricoltura.
Quindi in questo senso darò il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi passiamo alla votazione.
Mozione n. 196, così come emendata. La pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

La seduta è tolta.


La seduta termina alle ore 13,35