Resoconto seduta n.92 del 19/12/2007
SEDUTA N. 92 DEL 19 DICEMBRE 2007


La seduta inizia alle ore 14,55


Presidenza del Presidente
Raffaele Bucciarelli

Proposta di legge n. 200
della Giunta regionale
“Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (Legge finanziaria 2008)”
(Segue votazione)

PRESIDENTE. Iniziamo i lavori riprendendo dalla votazione del subemendamento n. 083 della proposta di legge n. 200 della Giunta regionale.
Subemendamento n. 083 dei Consiglieri Capponi, Castelli. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 83 dei Consiglieri Capponi, Bugaro, Giannotti, Cesaroni, Ciriaci, Santori, Tiberi. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 84 dei Consiglieri Capponi, Bugaro, Giannotti, Cesaroni, Ciriaci, Santori, Tiberi. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 85 dei Consiglieri Capponi, Bugaro, Giannotti, Cesaroni, Ciriaci, Santori, Tiberi. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 86 del Consigliere Santori, che ha la parola.

Vittorio SANTORI. Questo emendamento tende ad incentivare gli investimenti in strutture polifunzionali di riabilitazione e i centri sportivi che possono anche essere utilizzati come centri di riabilitazione per anziani e strutture per le gare a livello internazionale.
Quindi è una previsione di spesa finalizzata ad incentivare molto queste strutture che sono innovative sul nostro territorio e anche esemplificative di tante strutture già esistenti.
Rivolgo questa attenzione al Consiglio affinché questo emendamento possa essere accolto.

PRESIDENTE. Emendamento n. 86. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 87 del Consigliere Santori che ha la parola.

Vittorio SANTORI. Chiedo il voto per appello nominale a nome mio e dei Consiglieri Tiberi e Ciriaci.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione per appello nominale partendo dalla lettera F.

Michele ALTOMENI. Procedo alla chiama.
Favia assente
Giannini assente
Giannotti sì
Lippi assente
Luchetti no
Mammoli no
Massi assente
Mezzolani no
Minardi no
Mollaroli no
Ortenzi assente
Petrini no
Pistarelli assente
Procaccini no
Ricci no
Rocchi no
Romagnoli assente
Santori sì
Silvetti sì
Solazzi no
Spacca no
Tiberi sì
Viventi sì
Agostini assente
Altomeni no
Amagliani no
Badiali no
Benatti no
Binci no
Brandoni no
Brini assente
Bucciarelli no
Bugaro sì
Capponi assente
Castelli assente
Cesaroni assente
Ciriaci sì
Comi no
D’Anna assente
Donati no

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 88 del Consigliere Santori, che ha la parola.

Vittorio SANTORI. Avrete letto nei giornali di questi giorni che la Chiesa di San Giovanni posta nel centro storico di Grottammare alta è stata chiusa a causa di uno smottamento che sta interessando tutto il paese vecchio di Grottammare. La messa in sicurezza di questa chiesa non è soltanto un piacere che facciamo al parroco in quanto è stata anche dichiarata monumento regionale perché contiene un museo storico riconosciuto, appunto, a livello regionale.
Quindi se dobbiamo intervenire in qualche maniera io ho previsto una spesa di 500 mila euro per tale destinazione.

PRESIDENTE. Emendamento n. 88. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 89 del Consigliere Santori. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 90 del Consigliere Santori. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 91 del Consigliere D’Anna. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 92 dei Consiglieri Ciriaci, Romagnoli, Giannotti, Capponi. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 93 del Consigliere Santori, che ha la parola.

Vittorio SANTORI. Questo emendamento riguarda gli interventi urgenti per la verifica della frana in atto nel paese alto di Grottammare.
Ora lasciamo perdere la chiesa, ma se vogliamo dare seguito ad una azione di sicurezza per controllare veramente cosa stia succedendo su questo territorio, direi che 100 mila euro possano essere spesi con attenzione verso questo fenomeno pericoloso che sta interessando il Paese Alto di Grottammare.
Su questo emendamento chiedo il voto per appello nominale a nome mio e dei Consiglieri Tiberi, Ciriaci.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione per appello nominale partendo dalla lettera A.

Michele ALTOMENI. Procedo alla chiama.
Agostini assente
Altomeni no
Amagliani no
Badiali no
Benatti no
Binci no
Brandoni no
Brini assente
Bucciarelli no
Bugaro sì
Capponi assente
Castelli sì
Cesaroni assente
Ciriaci sì
Comi no
D’Anna sì
Donati no
Favia assente
Giannini assente
Giannotti sì
Lippi assente
Luchetti no
Mammoli no
Massi sì
Mezzolani assente
Minardi no
Mollaroli no
Ortenzi assente
Petrini no
Pistarelli assente
Procaccini no
Ricci no
Rocchi sì
Romagnoli assente
Santori sì
Silvetti sì
Solazzi no
Spacca no
Tiberi sì
Viventi assente

(Il Consiglio non approva)

Subemendamento n. 094 del Consigliere Giannotti, che ha la parola.

Roberto GIANNOTTI. E’ nota a tutti i Consiglieri questa polemica che ha accompagnato soprattutto gli studenti pendolari. Esiste da tempo un collegamento su pullman che collega Urbino a Roma che è un ottimo servizio alternativo al treno, considerando che il punto di partenza è Urbino che è una città che non ha un servizio ferroviario. E’ una esigenza largamente sentita rispetto alla quale c’è stato un pronunciamento unanime anche da parte dei Consiglieri regionali, di Forza Italia con me e Tiberi, di An con D’Anna, so anche del Consigliere Solazzi e della Consigliera Mollaroli.
In questo senso se il Consiglio regionale si pronuncia favorevolmente a questo subemendamento o all’emendamento presentato dal collega Ricci credo che vada nella direzione giusta.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Do atto al fatto che su questo tema ci siamo mossi a Pesaro e in provincia insieme, Consigliere Giannotti, non c’è stata nessuna differenza. E’ ovvio perché è una esigenza per l’Università, per la comunità provinciale avere un collegamento con Roma, per cui l’iniziativa non deve essere rivendicata da me.
Noi abbiamo fatto un emendamento con urgenza, siamo intervenuti anche a seguito della mancata trattativa con Trenitalia di qualche giorno fa.
Il fatto è che l’emendamento mio, Consigliere Giannotti, corrisponde, ovviamente in accordo con l’Assessore Marcolini, con precisione alla cifra necessaria per rispondere a quel servizio. Se vogliamo aggiungere 5 mila euro la cosa mi sembra anche abbastanza ridicola in quanto quello che serve è la cifra che corrisponde all’emendamento che ho presentato io.
Mi rendo conto ovviamente che questa è una questione sulla quale tutte le forze politiche del territorio di Pesaro hanno lavorato con uguale sensibilità. Quindi mi sembra molto più ragionevole, senza temere la primogenitura dell’emendamento, andare con l’emendamento che ha presentato il sottoscritto, dando ovviamente atto al fatto che c’è stata sul tema pari sensibilità dell’intero territorio provinciale, sia delle istituzioni che delle forze politiche.
Quindi credo, Consigliere Giannotti, che tu debba ritirare il tuo emendamento per evitare il voto contrario. Facciamo un ragionamento in quest’Aula di buon senso, votiamo l’emendamento di un Consigliere che dà una riposta al territori e chiudiamola qui.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Il problema posto è molto serio però non vorrei che si guardasse la luna attraverso il buco della serratura, perché la questione dei trasporti, dove i Comunisti Italiani hanno svolto iniziative, studi e proposte anche nelle Marche, è molto seria. I tagli non derivano da scelte estemporanee delle Ferrovie dello Stato, oggi Spa, ma derivano, colleghi del Consiglio regionale, soprattutto quelli di Forza Italia e del resto dell’opposizione, da una concezione aziendalistica dei trasporti e della mobilità. Solo questa logica porta a tagli, porta a considerare anche il trasporto dei rami secchi. Per fortuna che la Finanziaria sta recuperando un po’ di risorse a favore di Trenitalia, tuttavia siamo dentro questa logica.
Allora il trasporto, che è un bene essenziale come la sanità e l’istruzione, deve essere garantito attraverso un servizio pubblico. E non è un caso che abbiamo anche delle proposte serie sulla riapertura della Fano-Urbino ed anche di un sistema di metropolitana di superficie.
Quindi state attenti a non farvi del male e poi piangere voi stessi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Ciò che è importante credo sia risolvere il problema e quello della comunicazione con Roma da Pesaro è sicuramente un problema molto sentito. Siamo intervenuti tutti e a noi quello che interessa è risolvere il problema e non se viene approvato un emendamento o un altro. Prima ho presentato un emendamento uguale ad uno del Consigliere Solazzi, il mio è stato bocciato, il suo è passato anche se erano tali e quali. Quindi l’importante è che si trovi una soluzione ai problemi, e anche in questo caso credo che sia la stessa cosa.
Se l’Assessore si prende l’impegno di risolvere questo problema reale, che è testimoniato anche da interventi che sono stati fatti non solo dai Consiglieri regionali che sono qui presenti, ma anche dalla Provincia e dai vari Comuni che sono interessati, credo che il Consigliere Giannotti possa benissimo ritirare il suo subemendamento perché l’importante è risolvere il problema.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Colgo la disponibilità che è basata sul buonsenso, perché la giustificazione di questo emendamento sta in un fatto grave, cioè che Trenitalia fa mancare sei delle otto fermate dell’Eurostar a Fossato di Vico e contemporaneamente viene a mancare una corsa tra Pesaro e Roma. C’è una doppia corsa Urbino-Roma e Pesaro-Roma. In questa fase c’è una preoccupazione di indebolimento particolarmente grave, quindi abbiamo fatto un accertamento sulla scorta della sollecitazione del Consigliere Ricci sul costo effettivo di quella corsa.
Quindi penso che sia ragionevole fermarsi esattamente a risarcire, a ristorare e a garantire alla comunità pesarese l’esercizio della corsa che rischia la soppressione.
Pertanto mi pare del tutto ragionevole, essendoci su questo fortunatamente un consenso largo che va al di là delle questioni politiche, ma che riguarda la responsabilità di governo per garantire un diritto alla mobilità della provincia di Pesaro pari a quello della altre province, che la soluzione adottata sia pienamente soddisfacente. Per cui inviterei di ritirare ogni arricchimento di quella che è la base necessaria per aprire la corsa..

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giannotti per dichiarazione di voto.

Roberto GIANNOTTI. Avevamo previsto questa cosa, quindi non mi scandalizzo più di tanto. A Forza Italia interessa che si risolva il problema - e non che domani sui giornali si dica che la Giunta e i Ds hanno risolto la questione - infatti insieme al collega D’Anna siamo stati i primi a porlo.
Pertanto se la maggioranza vota l’emendamento Ricci, che riteniamo di fatto interpreti questa esigenza, non ho difficoltà a ritirare il mio subemendamento.

PRESIDENTE. Subemendamento n. 094. Ritirato.
Emendamento n. 94 del Consigliere Ricci. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 4 così come emanato. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 7 bis. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Emendamento n. 95 (aggiuntivo) dei Consiglieri Capponi, Bugaro, Giannotti, Cesaroni, Ciriaci, Santori, Tiberi. Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. A nome di tutta la Casa delle Libertà avevamo pensato che c’era bisogno di un intervento regionale soprattutto per verificare, alla luce della legge finanziaria che è stata definitivamente approvata e che non porta nessuna risorsa aggiuntiva per completare la ricostruzione post-sismica – vorrei dirlo forte perché non c’è un euro per proseguire la ricostruzione – pensavamo che fosse logico in questa Regione istituire almeno un fondo di rotazione per intervenire su tutte quelle situazioni di emergenza ancora esistenti. Mi riferisco soprattutto alle attività di culto che hanno dovuto recuperare chiese ufficiate che servivano decine di migliaia di cittadini per il culto della loro fede.
Quindi noi chiediamo che invece di mandare all’aria le parrocchie o alcuni bilanci di associazioni, venga assunta una responsabilità da parte della Regione.
Non chiediamo la messa in campo di risorse proprie, ma di attivare un fondo di rotazione che possa far superare questo momento di grave difficoltà.
Abbiamo approvato un atto amministrativo nel mese di maggio o giugno, non ricordo bene, in cui ci siamo impegnati a rivalutare tutta questa questione. A sei mesi da quell’approvazione votata all’unanimità dal Consiglio regionale, non c’è ancora nessuna proposta e nessuna soluzione.
Quindi questo emendamento tende a mettere a disposizione, per queste situazioni di estremo disagio e di estrema difficoltà, dei fondi che non gravano enormemente sul bilancio regionale, ma che è solo un fondo di rotazione che può permettere di superare un momento di empasse e far sì che queste associazioni o queste parrocchie si attrezzino magari in un lasso di tempo di 5-6 anni per sopperire, qualora non ci fossero mai le risorse che pensavamo dovevano esserci, a momenti di estrema difficoltà.
Molte volte anche nelle manifestazioni che abbiamo fatto, come pure il Presidente Spacca, nel mese di settembre abbiamo manifestato una certa esclusione da parte nostra proprio perché ritenevamo che su questo aspetto dobbiamo lavorare insieme perché le difficoltà sono enormi. Questa esclusione c’è stata nel confronto e nel dibattito che si era aperto, noi avevamo previsto che tutta quella prosopopea della riuscita della ricostruzione post-sisma non si sarebbe verificata qualora non ci fossero stati ulteriori fondi.
Così è stato, il Governo Prodi, la Finanziaria ha tagliato tutti i fondi per la ricostruzione, quindi bisogna che in questa Regione troviamo soluzioni alternative.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Vorrei ricordare al Consigliere Capponi che l’azzeramento è stato effettuato dal Governo Berlusconi da lui caldamente sostenuto. Aggiungo che dalla discussione avvenuta alla Camera i Parlamentari marchigiani hanno presentato emendamenti che hanno ottenuto una registrazione di 5 milioni, con un impegno pluriennale che attiva la possibilità di ricostruzione per 400 case, e per la busta pesante, 19 milioni più 17 milioni e 500. (…) Quello è un regime speciale proprio perché lì c’è stato il terremoto.
Quindi la prima era una omissione, invece la seconda era una critica politica.

PRESIDENTE. Emendamento n. 95. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 96 (aggiuntivo) del Consigliere Ricci., che ha la parola.

Mirco RICCI. Riguarda la pista ciclabile Pesaro-Fano, spero solo che si concluda con questo ultimo atto di proroga, perché abbiamo rimpallato più volte su questo tema. Abbiamo richiesto al Comune di Fano di mantenere le risorse per la sua quota, le ha tolte, poi le ha rimesse. Abbiamo chiesto alla Regione di prorogare e ora siamo alla fase dell’appalto e dobbiamo garantire che il premio esecutivo vada avanti e non si perda un milione di euro a disposizione da parte della Regione per poter realizzare questo grande intervento.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. E’ un progetto che va a completamento, è iniziato quattro anni fa e i ritardi di cofinanziamento comunale ci hanno impedito la realizzazione completa.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giannotti.

Roberto GIANNOTTI. Sono favorevole a sostenere questa proposta emendativa che consente all’amministrazione comunale di Fano e a quella provinciale di realizzare un intervento già in essere.

PRESIDENTE. Emendamento n. 96. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 8.
Subemendamento n. 097 del Consigliere Capponi. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 97 dei Consiglieri Capponi, Bugaro, Giannotti, Cesaroni, Ciriaci, Santori, Tiberi. Decade.

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 9.
Emendamento n. 98 dei Consiglieri Capponi, Bugaro, Giannotti, Ciriaci, Santori, Tiberi. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 99 dei Consiglieri Binci, Altomeni. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Con questo emendamento pongo un problema nella composizione del programma triennale dell’elenco annuale dei lavori pubblici. Ho sottoposto all’Assessore Marcolini uno studio riguardo la possibilità di utilizzo del ripascimento dell’arenile con sabbie sottomarine.
Considerato che il Programma triennale dei lavori pubblici prevedeva l’utilizzo di 11 milioni e mezzo di euro – che mi sembra siano fondi statali – in funzione di programmazione regionale, pongo il problema del corretto utilizzo della funzionalità dell’intervento. Eventualmente utilizzare questi fondi per – ho dato una indicazione che non è detto che sia la più corretta – interventi di manutenzione ordinaria delle aste fluviali. Anche per il fatto che all’inizio di quest’anno abbiamo avuto delle esondazioni su tutto il territorio regionale dove sono necessari degli interventi.
Comunque pongo il problema della destinazione di questi interventi perché il ripascimento con sabbia sottomarina – è anche un’osservazione che ho fatto a Fermo – è un deposito fatto in deroga al Ppar su un’osasi faunistica, quindi c’è pure un problema di compatibilità o meno di quel deposito. Adesso qui andiamo a sanare un deposito, rischiamo di sanare un intervento, ma per fare questo utilizziamo delle sabbie che poi non sono compatibili con gli interventi di ripascimento della costa. Quindi rischiamo di fare anche un danno all’erario che potrebbe essere contestato dalla Corte dei Conti.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Non ho capito l’emendamento. Nel senso che un ragionamento generale sull’utilizzo delle sabbie da ripascimento si può pure fare, ma così come è composto questo emendamento che si riferisce ad un intervento sulle aste fluviali credo che non si possa fare proprio. Perché per poter intervenire sulle aste fluviali devi avere dei progetti di utilizzo di materiale sovralluvionato e se le sponde non le sistemi col materiale che deriva dal fiume stesso non puoi fare nulla, non puoi toccare.
Quindi credo che non ci sia un nesso possibile fra sabbie da ripascimento e aste fluviali.
Ho fatto questa esperienza per un po’ di anni e mi risulta che non si è potuta mai fare. Perdiamo le risorse semplicemente.
Allora o si fa un ragionamento in un altro momento sull’utilizzo delle sabbie di profondità per i ripascimenti, e questo ci sta, ma pensare che si possa intervenire in sostituzione nei fiumi, attraverso quelle risorse, ho paura che tali risorse le perdiamo. Perché sono convinto che interventi di rimodellamento delle sponde fluviali e di ripascimento, se non si fanno con i materiali che trovi dentro il fiume non li puoi fare. Posso anche sbagliare, ma credo sia così, per cui questo emendamento non ha senso.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brandoni.

Giuliano BRANDONI. Credo che i Consiglieri Binci e Altomeni abbiano sollevato con questo emendamento un problema significativo che non sta nella destinazione dell’intervento, ma nella sua qualità.
Ovviamente i rischi che ricordava il Consigliere Ricci potrebbero esserci, cioè che il cambio di destinazione può penalizzare il finanziamento previsto.
Però siccome il problema resta, e penso che tutto il Consiglio dovrebbe assumerlo come un problema significativo, occorrerebbe un impegno da prendere con un ordine del giorno che sospenda questo intervento, verifichi attentamente le questioni che il Consigliere Binci ha sollevato e sulla base di questo indirizzi le risorse ed eventualmente le ricanalizzi a tutela delle nostre coste, considerato che la tutela delle coste resta uno degli obiettivi più significativi e più importanti nell’azione della difesa del tessuto ambientale e della sua valorizzazione.
Quindi propongo di ritirare questo emendamento – ma resta sempre la decisione al Consigliere Binci - e sostituirlo con un ordine del giorno impegnativo sulla verifica di questa operazione complessiva e sugli elementi che la determinano e, all’interno dello stesso ordine del giorno, anche temporalizzando l’azione.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Se il Consigliere Binci me lo consente – purtroppo non è in Aula l’Assessore Carrabs – inviterei ad una riflessione sul merito, perché si tratta di un importo imponente come dimensione, si trattano di 11 milioni. Potremmo incorrere a equivoci tecnici come quelli, a cui alludeva poco fa il Consigliere Ricci, sulla omogeneità dei materiali di scavo. Ricordo alcuni cantieri sequestrati pochi anni fa sul fiume Chienti per problemi analoghi a quelli sollevati dal Consigliere Ricci.
Quindi il problema rimane in tutta la sua importanza, suggerirei un approfondimento con l’Assessore in Commissione che si è dichiarato disponibile a organizzare un appuntamento urgente.
Vorrei cogliere l’occasione per dare un’informazione che per la precisione l’ho ottenuta adesso perché ho chiesto una conferma agli uffici tecnici. L’impegno per la ricostruzione è come l’ho già descritto, 19 milioni più 17 milioni per la busta pesante e 52 milioni per 400 abitazioni da ricostruire, impegno pluriennale di spesa quindicennale, 35% per la Regione Marche, pari a circa 52 milioni. Quindi non è risolutivo in termini assoluti, ma non è nemmeno un arresto del flusso di finanziamenti per la ricostruzione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Era per evidenziare il rischio di uno scorretto utilizzo di una mole enorme di fondi pubblici. Ho indicato delle alternative di questo tipo perché riferendomi all’ufficio per la difesa del suolo mi avevano detto che c’erano degli interventi di manutenzione ordinaria delle aste fluviali per un importo molto superiore e che non erano finanziati. Ricordo appunto il discorso delle esondazioni.
L’altra questione – ho il materiale disponibile – sono studi fatti fare da Lega Ambiente riguardo le considerazioni scientifiche sull’utilizzo come materiale da ripascimento delle sabbie dragate a largo di Civitanova Marche e stoccate in località Marina Parmense, in cui si dice che sono incompatibili con le spiagge dal Conero in giù. Quindi sprecheremmo soldi ed è per questo che ho fatto l’emendamento. Certamente non per spostare i fondi, ma per evitare uno spreco.
Pertanto trasformo, se è possibile, questo emendamento in un ordine del giorno.

PRESIDENTE. Quindi l’emendamento in quanto tale è ritirato?

Massimo BINCI. Sì, lo ritiro accogliendo l’invito di trasformarlo in un ordine del giorno.

PRESIDENTE. Emendamento n. 99. Ritirato.

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 10.
Emendamento n. 100 dei Consiglieri Capponi, Bugaro, Giannotti, Cesaroni, Ciriaci, Santori, Tiberi. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 11.
Emendamento n. 101 dei Consiglieri Capponi, Bugaro, Giannotti, Cesaroni, Ciriaci, Santori, Tiberi. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 102 dei Consiglieri Capponi, Bugaro, Giannotti, Cesaroni, Ciriaci, Santori, Tiberi. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 103 dei Consiglieri Capponi, Bugaro, Giannotti, Cesaroni, Ciriaci, Santori, Tiberi. Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Volevo dire all’Assessore che qui andiamo a cercare delle risorse per questo bilancio, poi abbiamo un’azienda agricola che comprende una stalla che era stata realizzata dall’Ente di sviluppo che vale circa 1 milione e mezzo di euro e che è abbandonata da vent’anni.

PRESIDENTE. Consigliere Capponi, la interrompo perché l’emendamento n. 102 è già stato votato. Adesso dobbiamo votare l’emendamento n. 103.

Franco CAPPONI. Chiedo scusa, sono andato fuori tema.

PRESIDENTE. Emendamento n. 103. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Articolo 11. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Emendamento n. 104 (aggiuntivo) dei Consiglieri Castelli, Pistarelli, D’Anna, Romagnoli, Silvetti. Ha la parola il Consigliere Castelli.

Guido CASTELLI. Dopo aver fatto un incontro presieduto dal Presidente della V Commissione sulla stabilizzazione del personale medico in forza al servizio sanitario regionale, ho deciso di ritirare questo emendamento dietro l’impegno, che prego il Presidente Luchetti di reiterare, in favore di una risoluzione che preveda come l’obiettivo della stabilizzazione del personale medico che lavora in condizioni di precarietà possa essere assunta e fatta propria dalla Giunta.
Quindi se il Presidente Luchetti conferma questo io ritiro l’emendamento che era volto a garantire la procedura di stabilizzazione del personale medico precario.

PRESIDENTE. Emendamento n. 104. Ritirato.

Articolo 12.
Emendamento n. 105 dell’Assessore Amagliani. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)

Articolo 12, così come emendato. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)

Emendamento n. 105 bis (aggiuntivo) dell’Assessore Amagliani. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Subemendamento n. 0106 del Consigliere Giannotti. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 106 (aggiuntivo) del Consigliere Solazzi. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)
(proteste in Aula per l’esito del voto)

Scusate, continuo a chiedere attenzione quando si vota, ed io ho chiamato i favorevoli ad alzare la mano, comunque ripetiamo la votazione.
Emendamento n. 106 (aggiuntivo) del Consigliere Solazzi. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)
.
Articolo 13.
Emendamento n. 107 dei Consiglieri Capponi, Bugaro, Cesaroni, Santori, Tiberi, Giannotti, Ciriaci. Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Il nostro emendamento tende sostanzialmente a ricondurre alla normativa attuale il discorso dell’accreditamento delle strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private. Perché prolungare tout-court a cinque anni questa convenzione oggi significa precludersi qualsiasi possibilità di agire su una ristrutturazione… Scusate un attimo Consiglieri, ma io continuerò a parlare, Presidente, quando ci sarà un po’ di silenzio.

PRESIDENTE. Ha ragione, Consigliere Capponi. Per cortesia un po’ di attenzione.

Franco CAPPONI. Il nostro emendamento tende a riportare nell’attuale forma legislativa il rapporto di convenzionamento delle strutture socio-sanitarie e sanitarie pubbliche e private che voi opinatamente o inopinatamente prorogate da tre a cinque anni.
Qualcuno fa anche delle illazioni su questa proroga, cioè che sia una proroga pro-favore a qualcuno, ma noi motiviamo questo emendamento con un atteggiamento più responsabile di quello che ha la Giunta. Riteniamo che in un momento di ricontrattazione sostanziale dell’organizzazione sanitaria di questa Regione non possa essere prorogata nessuna convenzione senza che prima venga fatto uno studio e venga determinata la strategia sanitaria di questa Regione.
Questo è un paletto che vincola le strategie, che vincola le decisioni della nostra Regione e per questo siamo contrari.
Tra l’altro, se la maggioranza vuole un dialogo su alcuni aspetti strategici dell’organizzazione sanitaria di questa regione, credo debba dare ascolto a questa nostra proposta, che non costa nulla per il bilancio, è un sopruso rispetto alla volontà del Consiglio regionale che si era espresso poco tempo fa sul piano sanitario per una riorganizzazione e anche per un nuovo rapporto con le società pubbliche e private.
Voi state condizionando per cinque anni il futuro delle convenzioni in essere e questo è contro qualsiasi logica di riorganizzazione del sistema sanitario.
Quindi prevediamo che dentro questa manovra ci siano due volontà, una è quella di agevolare chi è già convenzionato oggi, perché una proroga tout-court è un privilegio per chi sta dentro e quindi non si attiva nessun sistema di concorrenza nel rapporto pubblico e privato di questa regione, l’altra è che in pratica non si vuol far nulla nel miglioramento e nella riorganizzazione del sistema sanitario marchigiano.
A questo gioco non ci stiamo!

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Questo articolo 13 è assolutamente delicato, perché il fatto che il termine è allungato a cinque anni è una questione neutra perché interviene su un processo che dicevamo tutti essere assolutamente urgente e che invece in questa maniera viene prorogato. Quindi esprimiamo tutta la nostra contrarietà.
Ormai la legge n. 20 è del 2000, sono passati sette anni, quindi rispetto a questo non so se la sensibilità di tutti è la stessa che poi si esprime a parole, perché nei fatti prorogare di altri due anni gli adempimenti che sono previsti sul socio-sanitario è una cosa grave.
Riteniamo che questo articolo debba essere assolutamente votato in maniera contraria. Per questo esprimiamo il nostro voto convintamente negativo, dicendo che sul socio-assistenziale siamo molto in ritardo e la situazione non si regge più.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bugaro.

Giacomo BUGARO. Non è possibile avere una spiegazione politica di questo articolo da parte di un esponente della Giunta?

PRESIDENTE. In attesa dell’Assessore sospendiamo per il momento l’articolo 13.

Emendamento n. 107 bis (aggiuntivo) della II Commissione. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 14. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Subemendamento n. 00108 del Consigliere Castelli, che ha la parola.

Guido CASTELLI. Ritiro il subemendamento n. 0108 perché il nuovo articolo 13 bis introdotto dall’emendamento Brandoni di fatto lo assorbe perché ha un contenuto identico.
Il subemendamento n. 00108 lo illustro brevemente.
So che il Presidente Spacca domani ha un incontro con la Giunta provinciale di Ascoli Piceno proprio per affrontare il problema dell’emergenza occupazionale e socio-economica del piceno.
Ho provato a fare delle proposte concrete assumendo purtroppo la consapevolezza che nel bilancio e nel Piano delle attività produttive purtroppo mancano previsioni specifiche che abbiano il senso di quel piano Marshall per il piceno, così come è stato definito prima da Agostini e poi da me, in maniera tale da poter attrezzare questo Ente per affrontare l’emergenza picena.
Tempo fa l’Assessore Marcolini aveva addirittura adombrato la possibilità che vi fosse proprio una chiave di lettura del bilancio regionale che consentisse anche di percepirne gli effetti su base territoriale. Purtroppo questa cosa non è stata poi mantenuta.
Mi aspettavo, soprattutto dopo le dichiarazioni del Presidente Spacca rese dal proscenio del Ventidio Basso, che già questo bilancio di previsione o che già il piano delle attività produttive che di qui a qualche ora andremo ad approvare, recassero una menzione, sia pur timida, di qualche iniziativa in favore del piceno. Purtroppo non c’è, il piceno è il grande assente anche di quest’anno dalla scena degli strumenti di programmazione di questa Regione. Quando mi riferisco al piceno non lo faccio tanto per ragioni di carattere localistico, quanto considerando una verrà tanto evidente da non dover forse essere ricordata. Ovvero che mentre l’economia delle Marche, a detta del Censis, galoppa un po’ ovunque, il cavallo che sembra essere da corsa (Pesaro Urbino e Ancona) è un ronzino ad Ascoli Piceno dove le imprese chiudono e l’espulsione dal centro produttivo di centinaia di ragazzi, di padri di famiglia, porta ormai l’allarme sociale a livelli assolutamente superiori al tollerabile.
Ecco perché ho proposto che vengano introdotti sgravi Irap a favore delle imprese che hanno sedi operative nei territori ricadenti nella carta degli aiuti a finalità regionale. Mi riferisco a quei territori che a seguito della rinegoziazione dell’Unione europea questa stessa Giunta con la delibera n. 186/2007 ha definito meritevoli addirittura di avere benefici in deroga.
Quindi chiedo al Presidente Spacca, per onorare gli impegni presi il giorno della Giornata delle Marche, di dare un mano per poter introdurre sgravi Irap in favore del Piceno.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Spacca.

Gian Mario SPACCA. Pensavo che la storia economica del piceno avesse insegnato qualcosa al Consigliere Castelli.

PRESIDENTE. Scusi Presidente, richiamo l’attenzione dei Consiglieri.

Gian Mario SPACCA. Dicevo, la storia economica della nostra regione evidenzia un contesto territoriale in cui lo sviluppo economico è avvenuto in modo armonico, continuo, crescente in ogni settore ed attività, tranne per una parte definita da un fiume che è l’Aso, al di sotto del quale ha operato l’istituto della politica economica nazionale che si chiama la Cassa del Mezzogiorno.
E’ stata proprio questa politica di incentivi, di provvidenze, di agevolazioni, che poi si è ripetuta successivamente nel corso del tempo anche attraverso interventi che hanno riguardato le politiche di carattere territoriale messe in campo dall’Unione europea, che ha determinato la crescita e lo sviluppo di un sistema che è stato affidato alla capacità imprenditoriale esterna a quel territorio e che ha prodotto i risultati che oggi evidenziamo nelle difficoltà di questa parte del territorio.
Quindi il problema che ci dobbiamo porre è quello di rendere coerente e omogenea la parte che si riferisce oggi alla provincia di Ascoli, nel momento in cui è nata quella di Fermo ovvero la parte a sud dell’Aso dove sempre ha operato un regime di provvidenza e di assistenzialismo, a metterlo in linea e in coerenza con quello che è il resto del modello regionale. Ovvero sviluppare una capacità indigena di nuova imprenditorialità o di sostegno alla imprenditorialità che nasce dal basso, che non deve avere il suo punto di riferimento nell’assistenza, nell’assistenzialismo e nelle provvidenze esterne, ma che deve trovare all’interno delle stesse la capacità di svilupparsi per omogeneizzare il sistema marchigiano nella sua interezza, estendendola anche a questa porzione di territorio che è stata deviante proprio per quel tipo di politica economica posta in essere in tempi passati dallo Stato.
L’impegno che abbiamo assunto ad Ascoli Piceno in occasione della terza Giornata delle Marche è quello di organizzare gli strumenti ordinari della politica industriale ed economica regionale, coordinandoli e integrandoli tra di loro in modo tale che abbiano una priorità rispetto ai bisogni del territorio piceno. Non solo, ma all’interno della Giunta regionale si definirà una delega specifica a sostegno del coordinamento delle azioni che avranno come riferimento il territorio piceno in funzione di questa strategia di integrazione di questa parte del territorio al resto della comunità regionale. Quindi ci sarà un Assessore che verrà chiamato specificamente a svolgere questa funzione per raggiungere questo obiettivo.
L’emendamento, quindi, non è appropriato in quanto corrisponde alla vecchia logica dell’assistenzialismo e delle provvidenze che la Cassa del Mezzogiorno ci ha dimostrato non essere valida.

PRESIDENTE. Subemendamento n. 00108. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Subemendamento n. 0108 del Consigliere Castelli. Ritirato.
Emendamento n. 108 (aggiuntivo) del Consigliere Castelli. Decade.

Articolo 15. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 15 bis. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 16. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Subemendamento n. 0109 dei Consiglieri Castelli, Pistarelli. Ha la parola il Consigliere Castelli.

Guido CASTELLI. Vediamo se anche in questo caso il Presidente Spacca dice che il piceno non ha bisogno di nulla. Presidente, forse su questo ci troviamo a metà, in questo senso. Lei sa che con la Finanziaria 2006 questo Consiglio, su proposta della Giunta, ha introdotto delle esenzioni. Quindi siamo nella politica incentivante che appartiene all’ordinamento di questa Regione. Queste incentivazioni, o meglio, più propriamente bisognerebbe considerare i mancati aumenti dell’Irap che vengono accordati in favore di imprese, che vengono definiti soggetti, che esportano, che assumono giovani che fanno ricerca o innovazione tecnologica. Qual è il problema per il piceno? Che l’esenzione, o meglio, il regime particolare viene accordato solo in riferimento alla sede legale di queste imprese. Lei sa bene che proprio per le ragioni storiche che ha raccontato, che io peraltro conosco bene, vi sono casi in cui le imprese operanti nel piceno hanno le sedi legale fuori dalle Marche, ma che hanno le sedi operative e in quanto tali occupano centinaia e centinaia di soggetti del piceno stesso. Ecco, quindi, che le esenzioni che pur voi mettete provvidenzialmente – passatemi questa espressione perché è Natale – non possono andare a beneficio dei tanti stabilimenti in crisi nel piceno perché la sede legale è a Milano, perché la sede legale della Barilla che non so dove sia, ma certamente non è tra Gabicce e Arquata.
Allora voi pensate che questa Regione prevede delle esenzioni dall’aumento dell’Irap, ma non possono fruirne proprio quegli stabilimenti che maggiormente insistono su territori in difficoltà.
Allora, caro Presidente Gian Mario Spacca, la invito caldamente a valutare la possibilità di applicare questa semplice regola, e il mio emendamento è finalizzato solo a questo -, cioè ad estendere, mutare, modificare l’aggettivo “legale” nell’aggettivo “operativo”, in modo che la Barilla, la Manuli, cioè la grande industria che purtroppo o per fortuna abbiamo nel piceno, possa beneficiare di ciò già va ad appannaggio di ogni imprenditore marchigiano. Sarebbe veramente assurdo negare questa estensione, che estensione non è perché è un riconoscimento di un diritto. Chiedo l’appello nominale a nome mio e dei Consiglieri Silvetti e Pistarelli.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione per appello nominale partendo dalla lettera G.

Michele ALTOMENI. Procedo alla chiama.
Giannini no
Giannotti sì
Lippi sì
Luchetti no
Mammoli assente
Massi sì
Mezzolani assente
Minardi no
Mollaroli no
Ortenzi no
Petrini no
Pistarelli sì
Procaccini no
Ricci no
Rocchi no
Romagnoli sì
Santori sì
Silvetti sì
Solazzi no
Spacca no
Tiberi sì
Viventi assente
Agostini no
Altomeni no
Amagliani no
Badiali no
Benatti no
Binci no
Brandoni no
Brini assente
Bucciarelli no
Bugaro sì
Capponi sì
Castelli sì
Cesaroni sì
Ciriaci sì
Comi no
D’Anna sì
Donati no
Favia assente


(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 109 (aggiuntivo) dei Consiglieri Pistarelli, Castelli, D’Anna, Romagnoli, Silvetti Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 110 (aggiuntivo) del Consigliere Massi, che ha la parola.

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. Intervengo adesso, perché non sono intervenuto prima, sull’aggiunta all’elenco regionale di alcune tipologie di malattie rare. Ci sono malattie, che colpiscono pochi drammatici casi, che sono riconosciute dall’elenco nazionale e non da quello regionale. L’emendamento di prima non so perché sia stato respinto, ora non c’è l’Assessore alla sanità, ma questo è solo per l’aggiunta di un’altra malattia. Se stato sociale ha il significato che conosciamo mi pare possa essere accolto. Altrimenti che cosa facciamo con queste persone che vengono colpite da queste malattie!

PRESIDENTE. Emendamento n. 110. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 17
Emendamento n. 111 del Consigliere Lippi. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Subemendamento n. 0112 del Consigliere Pistarelli, che ha la parola.

Fabio PISTARELLI. Questa è la copertura finanziaria al minor gettito che deriva dalla soppressione dell’art. 17. Noi chiediamo questa soppressione perché è un articolo di quel trittico (17, 18, 19, 20) anzi un polittico che è un inasprimento fiscale e tributario, altro che diminuzione! Come fate, Assessore, a sostenere la pressione fiscale e tributaria di questa Regione?! Qui si aumentano i canoni e le imposte per le attività estrattive, nei successivi si aumenteranno il gas, le acque fino ad arrivare alla benzina. L’Irap viene ritoccata perché c’è un emendamento di Giunta, quello 0,005 in meno dell’imposta sulla benzina passa a 0,020 e questo è stato il frutto della grande mediazione avvenuta in maggioranza, pensate un po’! Sono 0,5 millesimi di meno rispetto alla manovra che era stata prevista dalla Giunta, è niente! Comunque a fronte di questo, che comunque comporta un minor gettito importante, si inasprisce l’Irap.
Perciò qui siamo di fronte ad un polittico di interventi di natura impositiva e fiscale assolutamente inaccettabile.
Questo è il primo tra questi che riguarda l’attività estrattiva. Tra l’altro cambia non solo in alto le imposte che vengono applicate alle imprese, ma cambiano anche le percentuali di gettito che, previste all’80% per i Comuni, adesso vengono rimodulate, quindi la Regione Marche passa a fare la parte più consistente di coloro che introiteranno questo gettito.
Pertanto questa è una manovra assolutamente inaccettabile, primo, perché è pesante sotto un profilo di impatto verso le imprese, secondo, perché è iniqua e ingiusta verso gli enti locali. Tra l’altro gli enti locali hanno il problema, che noi abbiamo sollevato, lo ha sollevato il collega Lippi, di avere anche stipulato delle convenzioni che sono andate al di là della proiezione annuale, quindi vedranno per il futuro ridotte le proprie entrate quando, invece, avevano previsto sulla base dei progetti autorizzati delle imprese un ics gettito di introiti all’anno.
Noi siamo, quindi, assolutamente contrari alla previsione complessiva dell’art. 17, comunque intanto agli atti di questo Consiglio regionale c’è la nostra posizione. Posizione che sarà anche quella di tanti e tanti enti locali che si ribelleranno a questa rimodulazione. E’ una rimodulazione di gettito che non è accoglibile perché, tra l’altro, l’impatto è sugli enti locali, non è sulla Regione che cerca tutte le maniere per fare soltanto cassa.
Su questo chiedo la votazione per appello nominale anche a nome dei Consiglieri D’Anna e Silvetti.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione per appello nominale partendo dalla lettera M.

Michele ALTOMENI. Procedo alla chiama.
Mammoli no
Massi sì
Mezzolani assente
Minardi no
Mollaroli no
Ortenzi no
Petrini no
Pistarelli sì
Procaccini no
Ricci no
Rocchi no
Romagnoli assente
Santori sì
Silvetti sì
Solazzi no
Spacca no
Tiberi sì
Viventi assente
Agostini no
Altomeni no
Amagliani no
Badiali no
Benatti no
Binci no
Brandoni no
Brini assente
Bucciarelli no
Bugaro sì
Capponi sì
Castelli sì
Cesaroni sì
Ciriaci sì
Comi no
D’Anna sì
Donati no
Favia assente
Giannini no
Giannotti sì
Lippi sì
Luchetti no

(Il Consiglio non approva)



Emendamento n. 112 dei Consiglieri Pistarelli, Castelli, D’Anna, Romagnoli, Silvetti. Decade.
Emendamento n. 113 dei Consiglieri Capponi, Bugaro, Cesaroni, Ciriaci, Giannotti, Tiberi Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 114 del Consigliere Badiali non è ammissibile. Ha la parola il Consigliere Badiali.

Fabio BADIALI. Trasformo questo emendamento in ordine del giorno.

PRESIDENTE. Emendamento n. 115 dei Consiglieri Capponi, Bugaro, Cesaroni, Ciriaci, Tiberi, Giannotti, Tiberi. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 115 bis della II Commissione. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 17. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)


Articolo 18
Emendamento n. 116 del Consigliere Bugaro. Ritirato.

Subemendamento n. 0117 del Consigliere Pistarelli, che ha la parola.

Fabio PISTARELLI. L’emendamento del collega Bugaro è stato ritirato forse perché non c’era la copertura finanziaria, ma mi sembra che siamo d’accordo.
L’articolo 18 riguarda i canoni per le acque, quello che abbiamo prima accennato. Qui siamo in aumento dei canoni, quindi anche questo mi sembra possa non essere giustificato sotto il profilo di una rimodulazione. Mi pare che ci sia sempre di più la ricerca affannosa di fare cassa per far quadrare il bilancio, questa è la verità! Non si sa come far quadrare questo bilancio, allora esce fuori l’acqua, esce fuori l’attività estrattiva, l’addizionale sul gas e l’imposta sulla benzina.
La nostra è una assoluta e ferma contrarietà.

PRESIDENTE. Ha chiesto la parola il Consigliere Altomeni

Michele ALTOMENI. Io ritengo, invece, che questa sia una scelta assolutamente giusta. Per anni nelle Marche, come nelle altre parti d’Italia, le industrie delle acque minerali hanno fatto profitto enorme perché i canoni sono fermi a venti-trenta anni fa. Noi tutti sappiamo quanto costa l’acqua in bottiglia e tutti i problemi che comporta soprattutto dal punto di vista ambientale in termini di smaltimento di rifiuti ed altro. Su questo avviene una speculazione da parte delle imprese delle acque minerali perché la pagano a costi assolutamente irrisori e la rivendono a costi del tutto speculativi.
Anzi, ritengo che rispetto ai margini di profitto che queste imprese hanno, il rincaro sia ancora troppo ridotto.
Quindi faccio un plauso alla Giunta per questa scelta.

PRESIDENTE. Subemendamento n. 0117. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 117 dei Consiglieri Pistarelli, Castelli, D’Anna, Romagnoli, Silvetti. Decade

Emendamento n. 118 del Consigliere Massi non è ammissibile.

Articolo 18. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 19
Emendamento n. 119 del Consigliere Bugaro. Ritirato.

Subemendamento n. 0120 del Consigliere Pistarelli, che ha la parola.

Fabio PISTARELLI. L’addizionale sull’accisa del gas naturale. Non so il Consigliere Altomeni che dati abbia per quanto riguarda le acque ed ora questo sul gas. C’è un adeguamento, mi pare proprio di no. Ripeto, è solo una ricerca di quadratura di bilancio, cioè di equilibrio tra entrate e spese che non c’è più. Perché se si arriva a ritoccare le addizionali e le accise è la misura del fatto che questo bilancio non riesce a reggersi. Questa è la verità! Cari colleghi, siamo arrivati a questo! Penso che veramente debba essere fatta ogni tipo di azione di approfondimento in tutti le sedi. Speriamo che questa volontà di confronto venga veramente rispettata da parte della Giunta. Noi fisseremo una data verso i primi di gennaio e faremo una cosa pubblica. Vedremo se in effetti sono le cifre che dice l’Assessore Marcolini e i tranquillanti che ci vogliono propinare, oppure se bisogna agitarsi in po’, non per perdere la calma, ma per ritrovarla. Perché semmai è oggi che siamo fuori di testa se non affrontiamo questo bilancio che la serietà e la gravità della situazione ci impongono.
Noi perciò chiediamo che questo emendamento venga votato e quindi soppressa questa ulteriore previsione.

PRESIDENTE. Subemendamento n. 0120. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 120 dei Consiglieri Pistarelli, Castelli, D’Anna, Romagnoli, Silvetti. Decade.

Emendamento n. 121 del Consigliere Massi, non è ammissibile.
Emendamento n. 122 del Consigliere Massi, non è ammissibile.
Emendamento n. 123 dei Consiglieri Capponi, Bugaro, Ciriaci, Giannotti, Tiberi, Santori. Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Anche altri membri della Casa delle libertà hanno fatto emendamenti similari, politicamente significativi.
Oltre il discorso della nuova accisa sulla benzina, c’è una ristrutturazione dell’imposta di consumo attribuita al settore del gas metano da riscaldamento. La Regione con l’articolo 19 rimodula, nel rispetto della legge nazionale che va a penalizzare chi consuma sopra a 120 metri cubi di gas metano, e va a penalizzare in modo forte chi consuma più di 480 metri cubi.
Voglio ricordare ai Consiglieri regionali che il consumo medio di una famiglia di quattro persone può arrivare addirittura a 800 metri cubi. Quindi praticamente va a colpire anche le famiglie e soprattutto quelle più numerose che hanno bisogno di più sistema di riscaldamento.
Con il mio emendamento tento di ripristinare, ma purtroppo pare che non sia possibile rimodulare la tassa. Però anche su questo ho delle obiezioni, cioè che non sia obbligatorio rispettare la legge regionale per dare agevolazioni a livello locale sulle fasce di consumo e soprattutto perché è stata eliminata quella norma che era precedentemente contenuta nella nostra legge e cioè quella delle agevolazioni per le zone classificate E. E’ una legge che non è stata soppressa e che, quindi, indurrebbe la Regione Marche a tenerla in vita, perché è una norma che ci sarà fino al 31 dicembre 2007. Cioè le aree interne svantaggiate e fredde aveva un’agevolazione, oggi questa non c’è più.
Noi molte volte qui ci sbracciamo per portare 20/30 mila euro in più alle Comunità montane, poi prendiamo ai residenti delle stesse circa mezzo milione di euro.
Questa è la stima che abbiamo fatto noi dai conteggi che visto che non erano a disposizione li abbiamo rifatti in modo artigianale. Tra l’altro non era competenza nostra rifare i conteggi su questa materia, perché ci doveva essere indicato quanto erano i consumi delle aree interne svantaggiate affinché potevamo giocare il nostro ruolo di opposizione in un modo ancora più preciso di quello che abbiamo fatto.
Quindi chiediamo che venga mantenuta questa agevolazione per le zone fredde interne di questa regione, così come era previsto nel passato.
Ritengo che la Giunta debba anche spiegare il gettito effettivo di questa manovra, Assessore Marcolini - seppur noi, a differenza di voi che avete uno staff di decine di persone, dobbiamo lavorare con una persona, una persona e mezza, questo perché il Consiglio si è autolimitato nelle sua funzione di controllo, - perché questo è! - affinché le sue parole possano rimanere agli atti per capire che cosa succederà. Secondo noi il gettito che prevedete in bilancio è notevolmente sottostimato, così come è sottostimata – e questo invece lo dimostreremo – il gettito dell’accisa sulla benzina.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Leonardo LIPPI.

Leonardo LIPPI. Sono anch’io a sostegno di quanto ha detto il Capogruppo Consigliere Capponi, perché con questi provvedimenti si colpiscono i cittadini delle aree depresse, più deboli e più disagiati, che non hanno risorse economicamente sostenibili per quanto riguarda il riscaldamento perché vivono – come ricordato - in zone dove è più freddo e quindi sono necessari molti metri cubi, non solo, queste zone sono state servite più tardi dalla metanizzazione e il costo al metro cubo è più alto di quello della costa. Quindi oltre ad avere aggravi fiscali per maggiori oneri di trasporto del gas per le linee che sono state costruite e i contratti trentennali che ancora non sono scaduti per la realizzazione, in più si va ad aumentare anche l’accisa sulla benzina. Inoltre questi cittadini sono anche quelli che fruiscono maggiormente di mezzi privati per recarsi al lavoro nei fondovalle dove c’è maggiore offerta di lavoro.
Quindi chiediamo una maggiore attenzione perché le risorse per la perequazione sono ridicole, mentre le spese che sostengono queste famiglie sono, se sommate, altissime.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere SANTORI.

Vittorio SANTORI. Questo emendamento mi sembra accoglibile. Perché qui in realtà anziché contenere la spesa pubblica, razionalizzarla, eliminare le sacche inutili, si è andati ad aumentare l’imposizione fiscale, esattamente il contrario di quanto dichiarato dalla Giunta nella sua relazione programmatica.
Inoltre c’è da dire che questo sistema dell’aumento del costo dei consumi produce due effetti perversi, da una parte quello dell’inflazione cioè la svalutazione dei prezzi, dall’altra, viene addirittura sempre addossato al cittadino consumatore finale.
In tema di imposte c’è un principio generale che si chiama, appunto, translazione, per cui all’utente nel prezzo viene accorpata l’imposta ed ogni aumento di essa.
Quindi nell’intento di colpire questa o quell’impresa o questo o quel settore, noi andiamo sempre e comunque a colpire il cittadini consumatore finale. Un effetto perverso che questa Giunta si assumerà di fronte ai cittadini, in un momento in cui le famiglie nel 2008 sono già state avvisate che avranno un aumento generalizzato di 1.500 euro annui per consumi e per beni di prima necessità. Mi pare che stiamo veramente esagerando.

PRESIDENTE. Ha la parola Massi Gentiloni Silveri.

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. Chiedo ufficialmente ai depositari del patrimonio dei valori della sinistra di appropriarmi un attimo del loro messaggio tradizionale per dire una cosa, Presidente. E’ un compitino che possiamo darci per le feste di Natale. Cioè quello di andare a controllare l’aumento esponenziale, ad esempio, prendiamo la provincia di Ancona, dei decreti ingiuntivi che stanno arrivando per le bollette non pagate di acqua, luce e gas. Vi accorgerete che ci sono dei risultati assolutamente preoccupanti. Ecco perché ho presentato insieme ai colleghi degli emendamenti soppressivi o riduttivi degli aumenti sul gas e le addizionali sui consumi che andranno a colpire le famiglie e che per quelle che non possono pagare la situazione diventa ancora più drammatica.
Mi scuso con la sinistra, ma ho voluto dire una cosa di sinistra!

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Sottolineo che – vorrei che mi ascoltassero anche quelli che hanno parlato –per quello che riguarda l’addizionale sul metano - al di là del fatto che è circa la metà delle imposte realizzate in almeno la metà delle regioni italiane, ma questo è un problema di cui abbiamo parlato altre volte, nel senso che noi abbiamo ancora trenta delle vecchie lire, atteso che ci sono delle regioni che hanno sessanta lire a metro cubo equivalente di addizionale regionale – l’applicazione della legge nazionale dovuta per legge fa sì che – vorrei che mi ascoltasse, Consigliere Capponi, per evitare che lei ripeta delle cose infondate, siamo in registrazione: lei mi ha detto “quanto pensate di incassare” – il gettito che noi pensiamo di incassare è di un milione di meno rispetto all’anno scorso. Questo perché la legge ci obbliga ad un adeguamento forzoso dove c’e chi perde qualche cosa, per esempio le aree interne, e chi guadagna, per esempio le imprese industriali che hanno una forte decurtazione del prezzo del metano a metro cubo. La previsione che gli uffici fanno è che il gettito iniziale dello scorso anno di 15 milioni, si abbassi nel 2008 a 14 milioni. Quindi la Regione non guadagna artatamente da questa manovra, ma con l’obbligo di legge rinuncia ad un milione di gettito perché non può fare diversamente. L’articolo è la trasposizione in legge regionale dell’impianto dovuto su base nazionale. Siamo intervenuti sulla legge, non più tardi di un anno e mezzo fa, in modo particolare sulle aree climatiche, per venire incontro proprio alle disparità di utilizzo del gas da riscaldamento nella nostra regione con diverse fasce climatiche. Ci è impedito dalla legge, quindi dobbiamo registrare, insieme a questo elemento che va contro la nostra volontà, anche una riduzione particolarmente sostanziale per il gas industriale e non da riscaldamento.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Adriana Mollaroli.

Adriana MOLLAROLI. Non so se sia opportuno, se la Regione ha strumenti per poter intervenire e ridurre questa sperequazione, cioè, con una legge ad hoc che riequilibri. Questo è possibile farlo? …

PRESIDENTE. Scusate, ma il dibattito non è possibile, Consigliere Capponi, lei ha già parlato due volte. Quindi passiamo alla votazione per appello nominale richiesta dai Consiglieri Capponi, Pistarelli e Giannotti, partiamo dalla lettera G.

Michele ALTOMENI. Procedo alla chiama.
Giannini no
Giannotti sì
Lippi sì
Luchetti assente
Mammoli no
Massi sì
Mezzolani assente
Minardi no
Mollaroli no
Ortenzi no
Petrini no
Pistarelli sì
Procaccini no
Ricci no
Rocchi no
Romagnoli sì
Santori sì
Silvetti sì
Solazzi no
Spacca assente
Tiberi sì
Viventi assente
Agostini no
Altomeni no
Amagliani no
Badiali no
Benatti no
Binci no
Brandoni no
Brini assente
Bucciarelli no
Bugaro sì
Capponi sì
Castelli sì
Cesaroni sì
Ciriaci sì
Comi no
D’Anna sì
Donati no
Favia no

(Il Consiglio non approva)

Articolo 19. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Ripresa articolo 13
Emendamento n. 107 dei Consiglieri Capponi, Bugaro, Cesaroni, Santori, Tiberi, Giannotti, Ciriaci. Ha la parola l’Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Ci sembrano che le osservazioni fatte nella discussione in Aula siano accoglibili e che ci sia, anzi, anche un elemento di snellezza nell’alleggerimento della durata del tempo delle convenzioni che ci pare apprezzabile. Un conto è la certezza del piano degli investimenti, un conto è la possibilità di avere convenzioni che scadano in ambiti, peraltro, interni al ciclo politico e non eccedenti.

PRESIDENTE. Emendamento n. 107. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Capponi

Franco CAPPONI. Prendiamo atto, viste le molteplici sollecitazioni che abbiamo espresso questa mattina, che non tutte sono peregrine come qualcuno ha sostenuto, di questo accoglimento. Da qui si può iniziare a lavorare per il discorso di una riorganizzazione del sistema socio-sanitario delle Marche.

PRESIDENTE. Articolo 13, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 20
Emendamento n. 124 del Consigliere Bugaro. Ritirato.

Emendamento n. 125 dei Consiglieri Capponi, Bugaro, Cesaroni, Santori, Tiberi, Giannotti, Ciriaci Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Questo per noi del centro destra è un po’ la madre di tutte le battaglie. Perché non vogliamo assolutamente far passare il principio dell’istituzione dell’accisa sulla benzina, perché la riteniamo penalizzante per questa regione e perché va a ledere la credibilità sempre maggiore dell’organo di indirizzo politico-amministrativo del nostro territorio, quindi della Regione Marche.
Per quale motivo? Perché nel momento in cui il costo dei carburanti è stato penalizzato pesantemente dalla congiuntura petrolifera questo Governo, a differenza del Governo Berlusconi che aveva fiscalizzato gli aumenti dell’accisa quando il petrolio si era impennato, ha atteso che il prezzo dei petroliferi arrivasse al massimo. Oggi ancora non abbiamo, perché la Finanziaria non è stata approvata, nessuna norma che blocchi l’aumento dell’accise parimenti a quella dei prodotti petroliferi. E’ stata raggiunta una tassazione regionale che devo ammettere che come affetto lo avevo anche sottostimato perché pensavo che fossero quattro/cinque delle vecchie lire al litro e che, invece, oggi nel vostro emendamento sono quaranta/cinquanta lire al litro. E’ una cosa pesante.
Ritengo che dall’approvazione di questa norma perdiamo tutti, perdiamo in credibilità, perché quando non poniamo nessuno sforzo politico nel trovare risorse diverse da quelle di una tassazione indiscriminata di tutti i cittadini, allora abbiamo fallito.
Tra l’altro questo è un atto che arriva totalmente a ciel sereno, lo hanno detto anche i sindacati, anche se arrivati un po’ un ritardo a contestare le vostre decisioni e che non vedo oggi neanche tanto presenti su questo palcoscenico a difendere le loro giuste recriminazioni. A difendere questa impostazione ci siamo solo noi, quella che era possibile trovare nelle maglie di un bilancio che arriva a cinque o dieci miliardi di euro, lo 0,1% del nostro bilancio per coprire i costi della benzina. Penso che se non siamo capaci di far questo significa abbiamo fallito e abbiamo fallito tutti. Io sono molto arrabbiato per il fatto che ci perdiamo anche noi che stiamo all’opposizione, se ci perdereste solo voi oggi ne saremmo contenti, invece ci perdiamo tutti in credibilità, in presenza.
Ora vi proponiamo questo emendamento per dirvi che era possibile lavorare diversamente, vi diamo anche qualche dritta, poi se sarà possibile lo vedete voi.
Noi riteniamo che doveva esserci una politica attenta all’applicazione di tutto quello che era previsto nel Piano sanitario, una gestione attenta delle liste di attesa e non l’inverso. Noi in questa regione abbiamo stressato tutte le liste di attesa appositamente, oggi mandiamo i nostri pazienti a fare analisi cliniche, tac, risonanze magnetiche, e prima di sei mesi non le possono fare. Abbiamo allungato artificialmente le liste di attesa. Questo, invece, è uno dei settori di forte recupero, dove penso che l’Assessore alla sanità ci avrebbe dovuto proporre un piano di recupero. Un patto per i marchigiani, come dite voi, ma il vostro patto è unilaterale, cioè non si traduce in effetti sul territorio. Perché i direttori generali per difendersi si sono inventati le liste di attesa, le fanno arrivare all’ultimo giorno, oggi in questa regione ci vogliono minimo sei mesi per fare un’indagine diagnostica. I laboratori dell’Umbria, dell’Emilia Romagna e dell’Abruzzo sono pieni di pazienti marchigiani che vanno a fare le indagini fuori e quelli che non possono andare fuori le debbono pagare, quindi sono molto di più i disagi che causiamo.
Pensavamo che il discorso delle liste di attesa, della mobilità negativa potesse essere una delle leve maggiori. Come poi racimolare tutto il resto in una gestione più oculata del nostro bilancio, diminuire il discorso del contenzioso, togliere le spese obbligatorie e lavorare su tutti quei settori che avrebbero dovuto penalizzare noi della politica e non il cittadino!
Quello che volevamo fare l’abbiamo illustrato anche ampiamente alla stampa.
Alla Giunta diciamo che questo sarebbe stato un atto di grande solidarietà con le Marche, probabilmente un gesto di rinuncia ad eseguire una cosa invasiva così sull’economia delle famiglie marchigiane poteva essere fatto in modo diverso.
Questo doveva essere il patto con i marchigiani, ma forse un patto anche per la politica che non può più vivere di strumentalizzazioni, che non più vivere di demagogia, ma che deve vivere di responsabilità perché ormai di risorse non ce ne sono più. Non penso che il prossimo anno i cittadini staranno a casa quando voi di nuovo proporrete di passare da 0,02 a 0,05 perché non avete risorse in bilancio.
Allora potremo veramente fare un discorso serio rinunciando a questa operazione che è estremamente devastante per la fiducia dei marchigiani.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Noi abbiamo fatto la scelta di aumentare 2 centesimi al litro il prezzo della benzina, un intervento che pesa sul 40% del trasporto di questa regione quindi non su tutto. Comunque non l’abbiamo fatto a cuor leggero, anzi lo abbiamo fatto finalizzando quei 2 centesimi al litro che potrebbero pesare su una famiglia per circa 1 euro all’anno – i giornali questa mattina lo hanno fatto sembrare quasi fosse un moltiplicatore, 1 euro al mese a sommare, perché poi è anche complicato capire fino in fondo le cose -.
Noi abbiamo anche detto che quel prelievo è finalizzato a garantire i servizi sul trasporto, sul sociale e così via. Insomma la mia preoccupazione è che si enfatizzi il potenziale risultato che potremmo ottenere, e che otterremo, in risposta al nostro bilancio.
Però inviterei chi vuol fare la bandiera dei 2 centesimi al litro di stare molto prudenti. Per quale motivo? Ho fatto una piccola ricerca, ho preso l’andamento delle variazioni euro/litro dei prezzi delle varie compagnie del territorio marchigiano. Le potrei elencare, ma non voglio fare pubblicità, comunque sono tutte (Agip, Erg, Esso Ip), bene, se un automobilista, me per primo, si ferma ad una pompa di benzina rispetto ad un’altra si accorge che risparmia in questo momento quattro centesimi a litro. Quindi risparmia, se sceglie una pompa di carburante diversa dall’altra, il doppio di quello che sono i 2 centesimi al litro della gravissima, pesantissima tassa che ha messo la Regione.
Insomma ognuno sceglie la propria iniziativa politica, ma ritengo che su questa questione ci sia il rischio di scivolare nel ridicolo. Nel senso che un conto è contestare una manovra con tutte le armi possibili, però mi sembra che rispetto a ciò che accade in questo sistema ci sono sei o sette compagnie petrolifere che fanno sei o sette prezzi differenti e lo scarto va da un centesimo a cinque centesimi al litro, dunque c’è questa oscillazione.
Per cui mi sembra che speculare esageratamente, sono 2 centesimi, sia del tutto ridicolo.

(Discussione in Aula)

PRESIDENTE. Per cortesia, Consiglieri, lasciate finire l’intervento. Potete parlare tutti, ma abbiate l’educazione di ascoltare, che è la prima regola per tutti. Ha finito, Consigliere Ricci?

Mirco RICCI. Sì

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Castelli.

Guido CASTELLI. Sarò telegrafico, poi sarà il mio Capogruppo a sviluppare. Io vorrei fare solo tre considerazioni senza urlare. Anzi, mi scuso con i colleghi se oggi sono stato a pieni decibel. Prima considerazione, i primi ad avere fatto una questione di stato sull’accisa sulla benzina sono stati i componenti importanti e prestigiosi di questa maggioranza, ovvero la sinistra c.d. arcobaleno, o chiamatela come volete. Quindi, Capogruppo Ricci, non ci dia a noi di visionari, rivendichiamo a noi la visionarietà, ma mi sembra che una componente importante della sua maggioranza ha fatto di questa vicenda una visione importante.
Seconda considerazione, il Consigliere Ricci, per addolcire la pillola alla sinistra critica, sul giornale ha sostenuto che questo tipo di aumento era finalizzato alla spesa sociale. E’ falso, perché il capitolo del sociale addirittura ha un decremento, quindi questa è una bugia per cercare di, ripeto, somministrare questo farmaco strumentalizzando i longevis e gli anziani. Quindi per il sociale prendetevi pure l’aumento dell’accisa!
Terza considerazione, non secondaria, oggettiva. Il Ministro Bersani sta facendo una battaglia a livello nazionale proprio per diminuire il prezzo alla pompa, perché sapete bene che sul litro di benzina già grava una serie di elementi aggiuntivi di addizionali che sono stati iniziati dal duce per la campagna in Abissinia, quindi li ha iniziati il Cav. Benito Mussolini quando c’era la guerra in Abissinia, poi hanno continuato i governi balneari (Belice, Vajont, Friuli), cioè tutta una serie di disgrazie.
Quindi, consigliere Ricci, se noi dobbiamo essere contenti del vostro aumento, certo da un certo punto di vista le uniche catastrofi naturali siete voi, non ce ne sono altre di più importanti e significative! Però dal punto di vista dei cittadini è sicuramente un ulteriore aspetto che va a gravare su quella che è la “galleria degli orrori”, perché questo aumento si aggiunge al +5% del trasporto ferroviario, al +17% del gasolio per riscaldamento, al + 25% del trasporto pubblico.
Sicché, mettetela come volete, ma la rendita finanziaria che questa Giunta regionale ha applicato sul groppone dei marchigiani è una cosa veramente sconvolgente.
Ecco perché come regalo di Natale darò al Presidente una tanica……

(alcuni componenti dell’opposizione manifestano in Aula)


PRESIDENTE. Per cortesia, è vietato esporre manifesti. Uscieri, per cortesia, toglieteli. Questa cosa veramente ricorda altre scene! Ha chiesto la parola il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Bisognerebbe informare Berlusconi…

PRESIDENTE. Invito i Consiglieri per l’ennesima volta ad un maggior rispetto.

Cesare PROCACCINI. … che sia ricomposta almeno in una sola parte d’Italia, la Casa delle libertà. A parte questa considerazione, penso che le sceneggiate non facciano onore né al Consiglio regionale, né alle Marche. Perché se fossero passati, ho fatto un calcolo, gli emendamenti presentati in questa discussione dall’opposizione il bilancio sarebbe imploso, non si sarebbe potuto discutere, non sarebbe quadrato. Quindi mi pare che non sia emersa una proposta alternativa.
Per quanto riguarda l’accisa sulla benzina…

PRESIDENTE. Scusate, Consiglieri, vi richiamo di nuovo ad un comportamento corretto.

Cesare PROCACCINI….Realizzata a far fronte alle minori risorse per il sociale e per le fragilità della popolazione delle Marche, in particolare per l’assistenza agli anziani, l’azione che è stata svolta da più parti ha permesso di ridurre tale accisa. Lo diremo anche nella dichiarazione di voto.
Quindi riteniamo che questa proposta, unita ad una riorganizzazione che è stata annunciata e sulla quale ci sarà anche un ordine del giorno, della macchina operativa della Regione, si potrà, mi auguro, in futuro azzerare questa accisa o comunque ridurla in maniera significativa.
Guardate, che se non si facesse un’operazione di equilibrio, di equità, in maniera seria e rigorosa ed anche critica, talvolta con una sintesi difficile, alcune poste di bilancio riferite allo stato sociale delle Marche non si potrebbero erogare.
Pertanto, invito l’opposizione, se possibile, a tenere un atteggiamento più serio, ma questo sta a voi…

PRESIDENTE. Consiglieri, avete parlato e nessuno vi ha interrotto, ripeto, l’educazione ed il rispetto vale per tutti. Quindi se volete la parola chiedetela, però dovete imparare ad ascoltare tutti.

Cesare PROCACCINI. Capisco l’insofferenza di uno come te, Consigliere Pistarelli, che come Capogruppo sa anche che l’azione di governo è difficile, tant’è che il vostro Governo aveva fatto una legge per chiudere tutti gli ospedali, tutti quelli sotto i 120 posti letto, nelle Marche sarebbe rimasta solo Torrette!
Quindi atteniamoci ad una maggiore serietà ed equilibrio e cercate di fare una proposta alternativa seria e credibile e non le sceneggiate con le taniche della benzina.

PRESIDENTE. Ha chiesto la parola il Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Caro collega Procaccini ho sempre stimato tua correttezza, tu riconosci un dato, quello che ho cercato di dire con foga perché siamo indignati. Quando si tocca una misura come questa, cioè l’introduzione di un’imposta regionale sulla benzina, è veramente il segno che non ci sono argomenti se non quelli di uno stato di dissesto che non può essere riparato altrimenti. Perché è l’imposizione più iniqua e antisociale che c’è! E tu da corretto comunista quale ti dichiari di essere dovresti per primo dirlo. Penso che tu, giovane militante, eri in piazza quando i tanti Governi della passate Repubbliche, c.d. prime, utilizzavano quel tipo di strumento per cercare di quadrare i bilanci statali che poi sono stati così pesantemente eredità dell’attualità. Perché in questi ultimi dieci anni io ho sentito tutti i Governi - i nostri del centro-destra, ma anche quelli del centro-sinistra – dire che il debito pubblico ereditato dal passato era un fardello insostenibile per gli interessi passivi che si dovevano pagare ogni anno.
Allora quelle misure, da te sicuramente contestate nel passato, come fanno oggi ad essere difese! Perché l’imposizione di due centesimi al litro – tu e tuoi colleghi lo sapete molto bene – colpisce alla stessa maniera sia chi ha mille euro di reddito e si sveglia la mattina alle sei e non riesce a raggiungere la terza settimana – altro che la quarta! – del mese, che chi ha migliaia di euro di reddito al mese. Sono gli stessi due centesimi. Come fate a giustificare questa cosa!
Quello di alzare un cartello di protesta e di indignazione è il minimo che possiamo fare! E’ il minimo che possiamo fare dopo aver articolato ampiamente il fatto che questa manovra è per voi necessaria perché questo bilancio non si reggerebbe! Non ce la farebbe a stare in piedi, dopo anni e anni di promesse di risanamento, se non ci fosse questa manovra di 10 milioni e 700 mila che, tolti gli 0,05 frutto di questa povera mediazione che avete fatto che non mi pare sia stata così significativa e rilevante, comunque ognuno ha le sue misure, arriva ad incidere per 8 milioni e 400 mila. A cui comunque dovrà essere fatto fronte, tolti questi 2 milioni e 300 mila di differenziale, con il ritoccare nel 2008 l’Irap e altre cose, consigli di amministrazione, ecc. ecc.. Significa che quei 10 milioni e 700 mila sono necessari per tenere in piedi il bilancio, siamo arrivati a questo, ci attacchiamo alle addizionali e alle imposte sulla benzina! Perché questo ci ha detto l’Assessore Marcolini e questo ci dirà a conclusione il Presidente Spacca.
Allora se siamo a questo ditemi voi se non è uno stato di dissesto, se non è uno stato fallimentare dei bilanci e della finanza pubblica regionale.
Ecco perché la nostra indignazione ed ecco perché arriviamo agli estremi rimedi per cercare di arginare un male che avevate detto di saper curare tredici anni fa, cioè quello degli equilibri tra le entrate e le spese dei servizi. Non avete fatto servizi nuovi più efficienti perché andiamo indietro su tutto, infrastrutture, sanità, attività produttive, enti locali, avete sfasciato ancora di più il bilancio della Regione.
E’ il vostro fallimento!

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brandoni.

Giuliano BRANDONI. Penso che dovrebbero esserci momenti in cui vale anche la riflessione, oltre che il gioco delle parti che è naturale e che in alcuni casi è anche sale dell’azione politica. La riflessione perché è evidente che ci sono parole che hanno bisogno di riprendere il loro significato. Ad esempio la questione che riguarda le tasse non è una parolaccia o un male assoluto, mai è così, anzi, la struttura di qualsiasi vivere civile passa attraverso questa forma di partecipazione finanziaria alle cose di tutti. Quindi, intanto, la riflessione dovrebbe partire da qui, altrimenti qualsiasi tassa rischia di essere un male assoluto. Non dimentico che solo pochi anni fa il centro destra faceva le barricate sull’addizionale dell’Irpef che le Marche avevano introdotto in una forma particolarmente equa. I ricorsi erano partiti da quei banchi e da quelle vicende. Quindi una riflessione andava fatta e va fatta su questa addizionale sulla benzina.
Su questo vorrei fare una precisazione, la benzina è un carburante – ce lo ha ricordato in tante occasione anche l’Assessore Marcolini – con una curva di consumo in discesa, fortunatamente o sfortunatamente, perché va sostituendosi il parco macchine. Tuttavia noi l’abbiamo ritenuta una misura eccezionale che bisognava correggere anche per il segnale da dare alla comunità marchigiana dentro il percorso della questione delle tasse. Ogni volta che c’è un’imposta l’azione politica, l’abbiamo dimostrato anche in questa discussione di bilancio, è fatta della somma di tanti bisogni a cui corrispondere.
Sarebbe più interessante e significativo se il confronto in questo Consiglio tra posizioni politiche diverse - in ogni caso ringrazio il Consigliere Capponi che in questo dibattito ha dimostrato non solo una resistenza fisica notevole, ma anche una voglia di partecipazione importante – si misurasse sulle cose da fare, perché non può essere che la madre di tutte le battaglie sia la questione che riguarda questa accisa.
Il bilancio è più articolato, differenzia anche le sensibilità politiche di maggioranza e minoranza, quindi è un confronto che può arricchire. Dentro questa vicenda l’azione prodotta da una parte della maggioranza ha aperto una serie di elementi di discussione che sarebbero interessanti da affrontare anche oltre una sessione di bilancio. Sono state aperte riflessioni che riguardano la programmazione economica in questa regione, le priorità, il sistema.
Voglio aggiungere, in conclusione, che ho poco apprezzato la colorita manifestazione di dissenso venuta dai banchi dell’opposizione, non perché penso che ci sia una sacralità dei luoghi, credo che oggi ci sia bisogno della vivacità ancorché espressa in forme fantasiose, e se mi consentite devo dire che siete state poco fantasiosi in questa manifestazione, ma non è questo il punto, il punto essenziale di questa discussione credo stia da una parte dentro la qualità del dibattito e, dall’altra, dentro la possibilità di un confronto che sta dentro l’idea dello sviluppo in questa regione e non esclusivamente sulla vicenda dell’accisa sulla benzina. Una vicenda che tuttavia ha dimostrato la possibilità di una riflessione, di un’attenzione, di un rapporto con le rappresentanze sociali del mondo del lavoro, e non solo, di questa regione.
Ecco perché credo che questo emendamento ha il limite ed il senso di una sconfitta dei gruppi della destra.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santori.

Vittorio SANTORI. Vorrei intervenire velocemente…

PRESIDENTE. Scusate, Consiglieri, vi invito nuovamente ad un po’ di attenzione. Scusi, Consigliere Santori, ma sono i suoi colleghi di gruppo che non l’ascoltano. Quindi chiedo rispetto per chi parla.

Vittorio SANTORI. Voglio ringraziare il Presidente Brandoni per la difesa di questa Giunta, però sta parlando di cose indifendibili.
Penso che la Giunta abbia ragionato prima di tirar fuori un elemento di addebito ai cittadini come quello portato in Aula oggi. Quindi sono le condizioni del bilancio, ormai così ingessato e indebitato, che hanno reso indifferibile un’azione di questo genere. Mi rendo conto, ma con questo dobbiamo dire chiaramente come stanno le cose.
Questo bilancio e questa manovra fiscale non è stato concordato con nessuna delle parte sociali. Sappiamo bene che Cgil, Cisl, Uil non sono venute all’audizione della Commissione bilancio proprio per protesta. Sappiamo che le autonomie locali hanno protestato per non essere state chiamate alla partecipazione di questo bilancio.
Allora qui dobbiamo soltanto dire che non avete avuto il coraggio di tagliare le spese inutili, e ce ne sono tante come nella sanità o nelle società partecipate. Dovevate tagliare lì e non gravare i cittadini di un ennesimo peso proprio in questo momento. Sappiamo benissimo come stanno le cose nelle nostre città dove 20.000 famiglie circa hanno difficoltà a pagare le rate dei mutui perché indebitate e perché le loro spese correnti sono ormai tutte aumentate. Nel 2008 ci sarà un ennesimo aumento di circa 1.500 euro pro-capite per famiglia, e noi andiamo a fare questo regalo di Natale!
Questo non è sostenibile ed io fino all’ultimo minuto chiederò a tutti di ripensarci.


PRESIDENTE. Ha chiesto la parola il Consigliere Lippi.

Leonardo LIPPI. Anch’io voglio ringraziare il Capogruppo Brandoni, forse perché ha messo in evidenza uno dei problemi più seri, perché in effetti l’applicazione di questa misura della tassa sulla benzina è ridicola per un bilancio di questa portata. Significa forse che le nostri eclatanti manifestazioni, che fanno rumore, che appaiono perché vanno anche in televisione, magari sottraggono anche l’attenzione dei marchigiani su problemi più seri come quello - lo ricordava il Consigliere Santori – del prelievo fondamentale che sta su tutto l’impalcato di questo bilancio.
Allora chiedo un’attenzione maggiore anche ai Consiglieri di maggioranza, perché le tasse vanno bene se sono finalizzate, non va bene invece se viene bloccata l’economia di questa regione. Perché bisogna dare le risposte che chiedono i nostri imprenditori, non si può sempre negarle. Qui mi rivolgo alla sinistra arcobaleno che a volte è quella che blocca le iniziative dell’imprenditoria della nostra regione.
Pertanto mettiamo pure le tasse, ma diamo anche le opportunità di crescita di sviluppo, altrimenti l’economia si blocca e il prossimo anno altro che tassa sulla benzina! Per coprire il bilancio della Regione saremmo costretti a chiedere ad ogni cittadino, ad ogni famiglia marchigiana altre ingenti somme per dare una risposta al nulla.
Quindi manifestiamo tutti insieme una serenità nell’affrontare questi problemi, ma diamo anche risposte concrete a chi chiede di lavorare e di produrre in questa regione, questo è l’aspetto fondamentale.
In quest’Aula, invece, molto spesso vediamo il blocco delle iniziative del privato e del pubblico-privato che è quello che produce ricchezza. Se insieme produrremmo ricchezza avremmo anche minore bisogno di applicare le tasse.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesaroni.

Enrico CESARONI. Non posso concordare con l’intervento del Consigliere Brandoni, perché siete lontani dai cittadini che si trovano già oggi veramente in grosse difficoltà anche senza questo aumento dell’accisa sulla benzina della Regione Marche. Qui, senza ascoltare nessuno, si continua ad affrontare il problema delle tasse. Penso che sia un costume, a livello nazionale, regionale, provinciale, comunale, di questo centro sinistra che non so quanto ancora potrà caricare i cittadini di tasse.
L’errore più grande è quello che poi si mettono tasse indifferentemente sia a chi ha la pensione minima di 550 euro, che a chi guadagna migliaia di euro al mese. Anzi la benzina potrebbe servire di più ad un operaio che prende 1.000 euro al mese che a chi, invece, ne guadagna 20.000 che probabilmente ha l’autista dell’azienda o dell’ente pubblico.
La realtà è che noi stiamo penalizzando la classe più debole. E questo non mi meraviglia che lo fa il centro sinistra, perché il centro sinistra è questo! Perché è un centro sinistra che sulle piazze dice una cosa e poi fa tutto il contrario. Va sulle piazze attaccando gli altri, dicendo che sta con il popolo e con le classi più deboli, poi nella realtà non sta con i più deboli. Forse oggi in Italia e nelle Marche è il centro destra che difende i più deboli.
Questo aumento per che cosa è?! Si aumentano 40 lire al litro la benzina per aumentare gli introiti della Regione Marche per la spesa corrente! Cioè si sperpera il denaro di tutti i cittadini per poter dare a qualche amico qualche consulenza! Perché qui parliamo di spesa corrente.
Quindi, visto che non avete il coraggio di fare i tagli dove si dovrebbero fare, avete aumentato la benzina, lo avete fatto per aumentare ancora il clientelismo. Basta con questo discorso!
Non è possibile che votiamo un bilancio come questo dove i cittadini devono pagare solo perché la Giunta regionale fa una speculazione clientelare e spende i soldi con una certa facilità.
I cittadini per pagare le tasse devono lavorare, quando invece la Giunta regionale sperpera il denaro di tutti per cose inutili per la cittadinanza.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bugaro.

Giacomo BUGARO. Mi sembra che quando diciamo che Spacca è uguale a Prodi non andiamo molto distante (…) io non lo prenderei come un complimento, poi decidete voi, anche se avete il gusto dell’orrido!
Prima il Consigliere Procaccini ha detto che se venivano approvati gli emendamenti proposti dalla minoranza, questa Finanziaria sarebbe lievitata. Voglio registrare che la Finanziaria del vostro Governo è entrata in Parlamento con 13 miliardi e da un ramo ne è uscita a 16. Fate voi!
E’ molto semplice, colleghi, quanto c’è necessità ricorrere alle tasse dei cittadini, ma fino a quando potremmo portare avanti questo tipo di politica se ad ogni Finanziaria nazionale e regionale si ricorre alle tasse di cittadini?! Quanto sarà ancora sostenibile questo tipo di politica da parte dei cittadini, soprattutto di quelli di un territorio come quello regionale dove vivere ed intraprendere è sempre più difficile, sempre più costoso, sempre più limitato dalle proposte legislative di questo centro sinistra.
Francamente rimango allibito, anche perché in un bilancio così complesso come quello della Regione, trovare 10 milioni di euro senza immettere le accise sulla benzina, sarebbe stata una cosa non dico semplice, ma con un po’ di buona volontà si potevano studiare formule differenti. Questa è una regione dove i soliti noti dell’industria accedono a piene mani a finanziamenti e via dicendo, quindi magari si poteva incidere in quelle dinamiche. Visto che chi riceve tanto può anche ogni tanto, non dico in maniera mecenate, restituire qualcosa, invece di andare a colpire sempre i più deboli o comunque i marchigiani in generale.
Debbo dire che l’ipocrisia che sta alla base del centro sinistra emerge sempre, perché siete voi che vi rivolgete alle classi meno abbienti. In realtà, collega Amagliani, siete quelli che bastonate più di tutti! Questa è una storia che vi caratterizza da sempre perché quando arrivate nei posti di potere siete più elitari degli elitari. E’ una caratteristica che vi ha sempre contraddistinto, non c’è niente da fare, perché l’agio del potere vi ha affascinato a tutti i livelli, l’elisir del potere vi ha amaliato, vi ha reso così borghesi che le lotte, che populisticamente sbandierate nei consessi dove siete fortemente rappresentati, vengono rapidamente dimenticate perché accedete a queste formule che stanno facendo indietreggiare la regione Marche.
Devo registrare che in questi ultimi mesi la regione sembra diventata un campo di guerra. Nonostante le previsioni trionfalistiche del Presidente, che ho ascoltato l’altra settimana alla festa delle Marche, penso che gli aerei annunciati rimarranno a terra, non partiranno mai, con i treni la regione è sempre più scollegata, aumentano le tasse, e le strade, nonostante l’ostruzionismo che avete fatto negli scorsi cinque anni alla Quadrilatero, se si fanno è soltanto perché qualcuno della scorsa legislatura ci ha pensato ed è stato capace di avviare un qualcosa che oggi è fortunatamente inarrestabile.
Allora la bontà della vostra politica, Presidente Spacca, dov’è? Quali sono questi grandi risultati che leggiamo nei giornali che troppo spesso sono prezzolati da voi con le pubblicità che fate con i soldi dei cittadini? Leggiamo dell’eden che dovrebbero essere le Marche, ma io questo eden non lo ritrovo. Abbiamo certamente una visione diversa, ma probabilmente parliamo anche con cittadini diversi! Visto che le Marche sono al plurale abbiamo degli spaccati completamente diversi.
Oggi ad Ancona ero ad un semaforo insieme ai colleghi, si sono fermate trenta/quaranta macchine e non ce ne fosse stata una che ha detto “no, il volantino del centro destra non lo prendo”, tutti hanno detto “bene, sì, non vi ho votato, ma mandiamo via quelli che ci sono adesso”. Voi questa realtà la vivete o forse il dorato del palazzo vi ha foderato gli occhi e le orecchie?!
L’altro ieri nel Sole 24 Ore c’era scritto che la provincia indietreggia di dieci posizioni per le attività produttive, cioè è tutto un campo di guerra e voi dice che tutto va bene!
Quindi almeno trovate il buon gusto di non parlare in maniera così trionfale come state facendo. Fate almeno questo!

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D’Anna

Giancarlo D’ANNA. Innanzitutto mi sento di chiedere scusa per la sceneggiata di prima, perché rispetto alla sceneggiata che abbiamo vissuto oggi guardando il bilancio in effetti era poca cosa! Già abbiamo iniziato con una sospensione dieci minuti dopo e non si è capito bene il perché, poi molti non capivano neanche che cosa votavano perché il voto era per squadre, si guardava l’Assessore di riferimento e poi si votava sì o no.
Consentiteci di fare questa considerazione e di far anche notare che qualche giorno fa un gruppo di questa maggioranza contestava vivacemente questa accisa sulla benzina. Quindi non credo che i gruppi di opposizione quando evidenziano questa costa sbagliano.
Anche perché è di qualche giorno fa lo sciopero dei camionisti che tra l’altro era anche condizionato dal problema del costo dei carburanti che questa categoria vive.
Abbiamo il trasporto pubblico che è in seria difficoltà, la pesca sta vivendo momenti drammatici per gli alti costi del gasolio ed ora interviene la Regione per sistemare anche i consumatori che sono poi coloro che prevalentemente utilizzano la macchina, con tutte le ripercussioni che poi ci saranno, perché se andiamo a vedere il totale qui parliamo di quasi 10 milioni di euro che vanno comunque presi dalla nostra comunità. E’ una cifra importante che se andiamo a dividere con tutti i cittadini maggiorenni di questa regione è sicuramente un intervento consistente.
La metodologia non ci piace perché ricorda, Assessore, le vecchie storie che questa Nazione ha vissuto, cioè che nei momenti di difficoltà si va a pescare “poco”, si va a prendere a tutti in modo indiscriminato, quindi si va ad incidere sul discorso complessivo dell’economia di tutte le nostre famiglie.
Credo che questo modo di operare non fa onore all’Assemblea legislativa regionale delle Marche, dove non c’è stato ascolto, come non c’è in questo momento - d’altronde non mi posso sentire un privilegiato visto che non avete ascoltato neanche gli altri -.
E’ un bilancio che va avanti nelle segrete stanze e se si prova a fare un emendamento nessuno lo prende in considerazione solo perché viene dall’opposizione. Prima a me ha fatto sorridere quando non è stato approvato un mio emendamento, subito dopo ce n’è stato un altro identico di un consigliere di maggioranza e lo si è approvato. Anche se poi l’importante – lo abbiamo detto prima - che si risolva il problema.
Questa però è la cartina di tornasole di una metodologia che è sconcertante non tanto per noi che siamo in questa Aula, ma per chi è fuori e vede uno spettacolo di divisione netta fatta con l’accetta, che non lascia sperare bene per il futuro sia di questa regione che di questa Nazione.

PRESIDENTE. Ha chiesto la parola il Consigliere Giannotti.

Roberto GIANNOTTI. Solo per annunciare che su questo emendamento chiederemo il voto per appello nominale. E’ una richiesta di pronunciamento sull’atto qualificante di questo bilancio. Anticipo che per quello che mi riguarda, se il voto sarà negativo, non parteciperò, non mi assumerò la responsabilità di votare questo bilancio che è un atto grave nei confronti dei marchigiani. L’appello nominale lo chiedo a nome mio e dei Consiglieri Pistarelli e Lippi.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Penso sinceramente che la tentazione di cavalcare una recita a soggetto, quella di protestare legittimamente contro il tema delle tasse, sia dominante rispetto al merito della questione. Onestamente la battuta che ha fatto poco fa il Consigliere Ricci circa la differenza del prezzo alla pompa, nell’ambito di una stessa città o nell’ambito di una provincia, dà conto della portata effettiva della manovra, altro che manovra drammatica per la regione!
In quello che dico c’è una contraddizione, perché pur essendo lieve questa manovra è irrinunciabile. In questo c’è un dato che abbiamo cercato di spiegare nella discussione generale sul bilancio. Evidentemente gli argomenti non riescono a neutralizzare la possibilità di un investimento politico in questa, appunto, sceneggiata sulle tasse.
Nelle Marche ci sono un milione di veicoli, l’incremento è previsto per poco più di 8 milioni e, come sapete, più della metà dei veicoli non viene tassata perché va a gasolio, a gpl, a metano. Una parte della parte rimanente non dovrebbe essere, ed è una prima contraddizione tra le argomentazioni portate, di interesse sociale. Quelli che consumano benzina, che hanno consumi lussuosi ambientalmente non sostenibili, non dovrebbero essere la nostra preoccupazione. Ma non eravate stati proprio voi – mi sembra lo dicesse il Presidente della II Commissione – a contrastare l’impostazione progressiva, quando ce ne era stata data la possibilità, dell’imposizione regionale!
Ricordo l’organizzazione di migliaia di innocenti portati inutilmente in ballo contro una partita politica persa in tribunale, caro Avvocato Castelli, e persa politicamente…

PRESIDENTE. Consigliere Castelli, la prego di non interrompere.

Pietro MARCOLINI. Adesso sperate di scatenare una campagna analoga, avete perso la precedente e perderete anche questa.
Nel merito vorrei dire due cose. Come dicevo, voglio registrare la contraddizione, perché se avessimo potuto evitare anche la strumentalità, evidente e prevedibile da parte vostra non potendo contare sul confronto che a parole viene richiamato, lo avremmo fatto volentieri.

PRESIDENTE. Assessore, mi scusi, ma visto che ci sono momenti nei quali veramente è difficile governare questa Assemblea, informo i Consiglieri – non è una minaccia – che il Regolamento prevede che dopo il secondo richiamo a comportamenti scorretti da parte dei Consiglieri, il Presidente ha la facoltà di esercitare certi poteri, quindi io li eserciterò. Prego, Assessore Marcolini, continui pure.

Pietro MARCOLINI. Grazie Presidente, ma sto arrivando alla fine, perché le considerazioni sono prevalentemente politiche e non tecniche. E’ del tutto evidente che la sordità agli argomenti della ragionevolezza e la strumentalità della polemica non è frenabile perché la tentazione è invincibile.
Quindi do per scontato tutto quello che è la recita a soggetto che dovrà essere celebrata, però dico che l’intervento del Presidente ad Ascoli, più volte richiamato adesso e nelle precedenti occasioni, non sta a significare una rendicontazione euforica, ma una situazione sotto controllo che si regge sul rigore, sulla responsabilità e sul realismo.
I 15 milioni della portata complessiva, 13 milioni e 500 mila ridotti a poco più di 11 milioni con le revisioni, servono esattamente per fare quello che voi vorreste impedirci di fare, cioè una piegatura sociale evidente i cui risultati saranno manifesti per la comunità marchigiana. Con i soldi della benzina, dei 12/15 euro ad automezzo alla fine dell’anno, finanzieremo un piano di investimenti per le case protette, le case alloggio, i meno abili, i non autosufficienti. Alzeremo anche, nella maniera sostenibile, il livello di fornitura dei servizi per la non autosufficienza. Speriamo anche, come abbiamo fatto nel passato, di ridurre, con il controllo pieno della spesa sanitaria, l’onere e i balzelli che per governare bene abbiamo dovuto mettere.
Tutto questo contro la vostra irresponsabile spinta a spendere senza copertura, perché se avessimo dovuto registrare i vostri emendamenti avremmo dovuto aumentare senza copertura – ho fatto il conto – di 9 milioni la spesa regionale. Salvo poi dover registrare le polemiche strumentali negli organi giurisdizionali, politici e giornalistici.
Non cadremo in questo tranello perché abbiamo un passo fermo e responsabile, senza euforie, senza drammaticità, abbiamo un passo che ci consente di controllare la spesa e di rimettere in moto correttamente l’amministrazione regionale.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione per appello nominale partendo dalla Lettera R.

Michele ALTOMENI. Procedo alla chiama.
Ricci no
Rocchi no
Romagnoli assente
Santori sì
Silvetti sì
Solazzi no
Spacca no
Tiberi assente
Viventi assente
Agostini no
Altomeni no
Amagliani no
Badiali no
Benatti no
Binci no
Brandoni no
Brini assente
Bucciarelli no
Bugaro sì
Capponi sì
Castelli sì
Cesaroni sì
Ciriaci sì
Comi no
D’Anna sì
Donati no
Favia no
Giannini no
Giannotti sì
Lippi sì
Luchetti no
Mammoli no
Massi assente
Mezzolani no
Minardi no
Mollaroli no
Ortenzi no
Petrini no
Pistarelli sì
Procaccini no


(Il Consiglio non approva)

PRESIDENTE. Ha chiesto la parola il Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Dichiariamo di abbandonare i lavori dell’Aula perché questo voto è lo spartiacque tra una manovra economico-finanziaria accettabile ed una manovra, invece, che riteniamo inaccettabile. Pertanto abbandoniamo i lavori del bilancio perché la Casa delle Libertà si vuole dissociare in maniera molto molto forte rispetto a questo che è un inedito, perché nelle politiche regionali non eravamo mai giunti a toccare questo tipo di manovre socialmente inique e ingiuste anche sotto un profilo complessivo dei rapporti verso i marchigiani, verso le tante famiglie delle imprese che sono in difficoltà.
Questo lo dico anche perché nelle affermazioni dell’Assessore Marcolini non vi è verità. La manovra sull’Irpef è stata da noi contestata per il fatto che addirittura si è inserita una serie di scaglioni, cioè si è fatta un’Irpef su un’Irpef nazionale, quando la progressività era già sul reddito. Perché se si applica lo 0,9% su un reddito di 1.000 significa una certa cifra, su un reddito di…

PRESIDENTE. Mi scusi, ma lei ha già espresso la sua voce.
Subemendamento n. 0126 del Consigliere Pistarelli. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Subemendamento n. 0126 bis del Consigliere Capponi, non è ammissibile.
Emendamento n. 126 dei Consiglieri Pistarelli, Castelli, D’Anna, Romagnoli, Silvetti Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 126 bis della II Commissione. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 20, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Emendamento n. 127 (aggiuntivo) dei Consiglieri Mammoli, Rocchi, Badiali. Ritirato.

Emendamento n. 128 dei Consiglieri Capponi, Bugaro, Cesaroni, Santori, Tiberi, Giannotti, Ciriaci. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Articolo 22
Emendamento n. 129 del Consigliere Bugaro. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 129 bis della II Commissione. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 22. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 23
Emendamento n. 130 del Consigliere Bugaro. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Articolo 23. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 24. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 25. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)


Emendamento n. 131 (aggiuntivo) dell’Assessore Amagliani. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 26
Emendamento n. 132 dei Consiglieri Capponi, Bugaro, Santori, Tiberi. Giannotti, Ciriaci. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 133 dei Consiglieri Capponi, Bugaro, Santori, Cesaroni Tiberi. Giannotti, Ciriaci. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Articolo 26. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Subemendamento n. 0133 bis (aggiuntivo) della II Commissione. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Subemendamento n. 133 bis della II Commissione. Decade.

Emendamento n. 134 (aggiuntivo) dei Consiglieri Capponi, Bugaro, Santori, Cesaroni Tiberi. Giannotti, Ciriaci. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Articolo 28. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 29. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 30. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 31. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 31 bis
Emendamento n. 135 del Consigliere Bugaro. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Articolo 31 bis. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Emendamento n. 136 (aggiuntivo) dei Consiglieri Mezzolani, Luchetti. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 32
Emendamento n. 137 del Consigliere Comi, che ha chiesto la parola.

Francesco COMI. Per la tariffa prevista, ovvero 60 euro per le concessioni relative ad acque minerali naturali e di sorgente che utilizzano meno di 25 milioni di litri destinati all’imbottigliamento, noi abbiamo messo sullo stesso piano tutte le società di multiservizi che indifferentemente producono da 0 a 25 milioni di litri per l’imbottigliamento.
La grandissima maggioranza di queste società producono dai 10 ai 25 milioni, ce n’è soltanto una che produce 500 mila litri, quindi un aumento di questo tipo sarebbe più del quintuplo di quello che attualmente paga, pertanto la metterebbe in crisi.
All’amministrazione regionale una sola ditta, che è la Multiservizi di Tolentino – tanto per essere chiari -, non comporta nessuna grossa variazione di bilancio, se non circa 10 mila euro che, invece, per questa società sarebbero un quinto del suo bilancio.

PRESIDENTE. L’Assessore Marcolini che cosa dice? (…) Quindi il parere della Giunta è contrario.
Emendamento n. 137. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 137 bis del Consigliere Comi. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 138 del Consigliere Massi non è ammissibile.

Emendamento n. 139 dei Consiglieri Capponi, Bugaro, Cesaroni, Santori, Tiberi, Giannotti, Ciriaci. Ritirato.

Emendamento n. 140 dei Consiglieri Capponi, Bugaro, Santori, Tiberi, Giannotti, Ciriaci. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 141 dei Consiglieri Capponi, Bugaro, Cesaroni, Santori, Tiberi, Giannotti, Ciriaci. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Articolo 32. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 32 bis

(Il Consiglio approva)

Emendamento n. 142 (aggiuntivo) del Consigliere Luchetti. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 33. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 34 (dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione

(Il Consiglio approva)

Coordinamento tecnico proposta di legge regionale n. 200. La pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Sono stati presentati n. 12 ordini del giorno sulla proposta di legge regionale n. 200.

Ordine del giorno n. 1 dei Consiglieri Brandoni, Procaccini, Binci “Aumento addetti settore del know how interno, marketing e logistica attraverso agevolazioni tributarie regionali derivanti dalla trasformazione dell’Irap in tassa di competenza regionale”. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Ordine del giorno n. 2 dei Consiglieri Mammoli, Badiali, Silvetti, Rocchi “Contributo acquisto immobile palascherma di Jesi”. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Ordine del giorno n. 3 dei Consiglieri Altomeni, Binci, “Adozione del software libero nelle strutture della Regione Marche”. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Ordine del giorno n. 4 del Consigliere Altomeni “Estensioni delle convenzioni per il trasporto pubblico a tutti i dipendenti delle strutture regionali”, che ha la parola.

Michele ALTOMENI. La Giunta prevede che per i dipendenti regionali si facciano delle convenzioni per abbassare il costo per il trasporto pubblico. Fino ad oggi queste convenzioni sono state fatte solo per le aziende di Ancona, quindi i nostri dipendenti che lavorano nelle sedi decentrate, come il Servizio agricoltura o Ersu, non possono beneficiare di questo semplicemente perché non sono stati fatti gli accordi.
Quindi questo ordine del giorno vuole chiedere alla Giunta di fare questi accordi, nel più breve tempo possibile, anche sulle altre province in modo che i dipendenti regionali, ovunque lavorino, abbiano le stesse prerogative.

PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 4. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Ordine del giorno n. 5 del Consigliere Altomeni “Affitto libri scolastici”. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Ordine del giorno n. 6 del Consigliere Altomeni “Reperimento fondi per bonifiche amianto”. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Ordine del giorno n. 7 dei Consiglieri Badiali, Lippi “Misure compensative di eventuali minori entrate degli enti locali a seguito della modifica all’art. 17 della l.r. 71/97 sul contributo ambientale”. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Ordine del giorno n. 8 dei Consiglieri dei Consiglieri Capponi, Bugaro, Ricci “Commemorazione nel 2008 dell’ottavo centenario del primo viaggio di San Francesco nelle Marche”. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Ordine del giorno n. 9 dei Consiglieri Bugaro, Rocchi, Benatti, Silvetti “Difesa litorale di Numana attraverso barriere soffolte, con i fondi disponibili per la difesa della costa”. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Ordine del giorno n. 10 dei Consiglieri Luchetti, Mollaroli, Procaccini, Comi, Capponi, Brandoni, Castelli, Altomeni, Bugaro, Ciriaci “Superamento condizioni di lavoro precario segnatamente per il settore sanitario”. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Ordine del giorno n. 11 dei Consiglieri Binci, Altomeni “Rinascimento arenili con sabbia sottomarina”. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Ordine del giorno n. 12 del Consigliere Binci “Riduzione spese telefoniche della Regione attraverso l’istallazione del sistema Voip (voce tramite protocollo internet)”. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Passiamo ora alle dichiarazioni di voto. Ha la parola il Consigliere Rocchi.

Lidio ROCCHI. L’intergruppo – parlo a nome anche dei Consiglieri Mammoli e Favia – ha partecipato sempre a tutte le riunioni, sia a quelle della Commissione che a quelle della maggioranza.
La prima nostra richiesta era stata quella di poter eliminare del tutto la tassa sulla benzina, e questo l’Assessore lo sa perché lo abbiamo dichiarato di fronte a lui, ma ho imparato una cosa, che in politica bisogna sempre trovare un punto dove c’è l’adesione da parte di tutti i partiti di maggioranza. Quindi il punto che siamo riusciti a trovare è stato quello di poter diminuire la tassa sulla benzina.
Pertanto su questo siamo favorevolissimi anche perché vogliamo le ali, come abbiamo avuto fin dalla nascita di questa maggioranza, fino alla fine in modo da poter portare in porto il programma che a suo tempo avevamo concordato.
Quindi il gruppo voterà a favore del bilancio che è un atto importantissimo per il governo di questa Regione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Questa discussione merita una conclusione, seppur breve, quindi svolgerò una dichiarazione di voto brevissima e lo farò non solo a nome dei Comunisti Italiani, ma anche a nome di Rifondazione Comunista e Sinistra Democratica.
E’ una proposta di bilancio che, anche attraverso la nostra azione politica di critica unitaria alla proposta iniziale che prevedeva l’aumento della benzina di 2,5 centesimi, poi ridotta a 2 centesimi, a questo punto assume connotati di maggiore equità. E abbiamo sentito ora che anche lo Sdi e i Repubblicani europei hanno dato un contributo significativo in questa direzione.
La sinistra ancora una volta ha svolto un ruolo di governo e di stabilità utile all’interno della maggioranza di centro-sinistra e soprattutto utile alla società e alla rappresentanza degli interessi generali.
La nostra azione, che non è stata mai distruttiva, permette anche una maggiore selezione delle misure di sostegno all’importante sistema delle imprese. Imprese che sono anch’esse precarizzate dalla globalizzazione neoliberista che debbono essere finalizzate, ad esempio gli sgravi dell’Irap, alla sicurezza nei luoghi di lavoro e anche per le cooperative a rispetto dei contratti di lavoro medesimi.
Il bilancio di previsione in questo senso, pure in un contesto difficile per la finanza pubblica, non è stato mai un bilancio di dissesto. Oggi assume maggiore forza sociale verso i temi del sociale e della sicurezza sociale e nel rapporto con gli enti locali riferito ai servizi importanti come il trasporto pubblico.
E’ ovvio che avremmo preferito azzerare del tutto l’aumento della benzina, e agito, se possibile, sui redditi alti. Tuttavia l’impegno assunto dalla Giunta regionale, ed anche dagli ordini del giorno approvati sulla riorganizzazione della macchina operativa regionale, potrà portare ulteriori risparmi, oltre che maggiore efficienza, in modo da abbassare in futuro o eliminare del tutto l’accisa sulla benzina.
Vogliamo, al termine di questa discussione, apprezzare il ruolo del Presidente Spacca che ha svolto in maniera adeguata la direzione e la sintesi.
Per questo motivo i gruppi dei Comunisti Italiani, Rifondazione Comunista e Sinistra Democratica voteranno a favore.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Spacca.

Gian Mario SPACCA. Vorrei che restasse agli atti di questa discussione innanzitutto il ringraziamento alle forze di maggioranza che hanno condiviso questo percorso difficile con un risultato che credo sia soddisfacente, quindi voglio ringraziare la coalizione di centro-sinistra che governa la nostra Regione con equilibrio e con saggezza. Voglio ringraziare anche tutti coloro che hanno lavorato alla costruzione di questo bilancio, in modo particolare l’Assessore Marcolini, il Presidente della Commissione bilancio e tutti i funzionari che si sono adoperati.
Sono state dette tante parole, quindi a conclusione di questo dibattito mi vorrei affidare a delle cifre che ci consentono di comunicare adeguatamente quello che abbiamo fatto.
Dieci concetti, dieci espressioni, dieci proposizioni.
La prima è che la pressione fiscale reale - e sfido chiunque a contraddire quello che sto per affermare sia questa sera e che potrò farlo anche in altre sedi o nel dibattito con le nostre comunità - nella nostra regione si ridurrà nel 2008 dell1,6%. La cosa significativa, che questa mattina ho detto a parole e che questa sera consacro e certifico con delle cifre, è che l’incidenza dei tributi propri della nostra regione sul totale delle entrate effettive si riduce a un trend progressivamente positivo, ovvero siamo passati dal 39% del 2004 di incidenza dei tributi propri sul totale delle entrate effettive al 35,6%. La cosa ancora più significativa è che la tendenza nazionale va all’opposto, dal 35,7 % sale al 36,1%. Quindi noi stiamo andando in controtendenza rispetto anche all’andamento delle altre Regioni italiane perché esercitiamo un’azione di governo che si può senz’altro dire virtuosa.
La seconda affermazione è quella che il peso dei tributi propri della Regione Marche ci colloca al nono posto in Italia che è al di sotto del valore medio nazionale. Il peso della nostra pressione fiscale è 35,6%, contro il 47% della Lombardia, il 45,6% del Piemonte, il 43,8% del Veneto. Cito le prime tre Regioni delle quali due sono amministrate da chi non ha la nostra stessa configurazione.
La terza affermazione che voglio fare, e che ribadisco, è che due cittadini marchigiani su tre, esattamente il 68,5% dei nostri concittadini, continuano a non pagare l’Irpef regionale, e non quella nazionale, ovvero l’addizionale regionale che il Consiglio regionale delle Marche ha la facoltà di disporre o meno.
La quarta affermazione – e anche su questa avremo modo di confrontarci – è che la gestione economica annuale 2007 della sanità regionale, che peserà sui nostri conti e sul nostro profilo finanziario, è in equilibrio, e abbiamo dimezzato il debito cumulato negli anni precedenti. Per cui rispetto ai 108 milioni di euro presenteremo nel 2007 un profilo con un disavanzo di 53 milioni di euro.
La quinta affermazione riguarda il complesso dell’indebitamento regionale, ovvero il debito regionale nel suo totale continua a ridursi seguendo il trend positivo iniziato nel 2005.
Sesta affermazione. E’ stato fatto un richiamo alle consulenze esterne, vorrei ribadire che le consulenze esterne sono diminuite da 6 milioni di euro del 2004 a 700 mila euro nel 2007, e anche il complesso degli enti a cui fa riferimento l’Amministrazione regionale, ovvero tutti gli enti esterni, hanno diminuito l’ammontare delle loro consulenze.
L’evasione fiscale ha recuperato in questo ultimo biennio 20 milioni di euro e anche i costi della politica nella nostra Regione si sono ridotti. Vorrei ricordare a tutti i Consiglieri regionali che il Consiglio regionale delle Marche è il più parsimonioso d’Italia, ha ridotto ulteriormente le spese con questa programmazione finanziaria del 3,4%. Questi sono dati che si ricavano dal libro “La Casta” che va tanto di moda in questo momento.
Penultima affermazione. Vorrei anche ricordare che la nostra Regione si colloca al penultimo posto in Italia per numero di dirigenti ogni cento dipendenti, 5,8 contro i 15 del Lazio. Quindi anche questo mi sembra significativo rispetto al modo in cui amministriamo.
La decima ed ultima proposizione riguarda l’azione che complessivamente può sintetizzare quello che stiamo facendo come Regione Marche. Il costo della pubblica amministrazione delle Marche per ogni cittadino è di 92 euro. Siamo partiti da 105 euro nel 2004, siamo arrivati a 92 euro rispetto ai 95 dello scorso anno, recuperando altri tre euro. Per ogni cittadino delle Marche sono incrementate le spese in termini di servizio pro-capite, siamo arrivati a 1.900 euro per i servizi di sicurezza sociale. Anche qui potremmo discutere rispetto a certi valori che sono stati presentati oggi nel dibattito consiliare con riferimenti alle spese pro-capite per handicap, servizi sociali, anziani o famiglie, perché la nostra strategia di politica sociale è integrata e come tale va assunta nel suo insieme. Dicevo, siamo a 1900 euro per ogni cittadino delle Marche, siamo a 140 euro per ogni cittadino per sostenere le iniziative di progetto di sviluppo e a 225 euro per ogni cittadino delle Marche per sostenere strategie e progetti di valorizzazione e tutela ambientale.
Quindi siamo all’interno di quella logica di coesione sociale, di sviluppo economico e di tutela ambientale che costituisce l’asse fondamentale della nostra strategia di governo.
A fronte di questo abbiamo fatto una scelta assolutamente marginale, i due centesimi di benzina, con una finalizzazione che non sarà formale, ma lo è sul piano sostanziale, per reperire all’interno delle risorse proprie della nostra Regione, quelle che specificamente ci appartengono e che sono di nostra competenza, le risorse necessarie per sostenere ulteriormente una politica sociale finalizzata agli anziani che troverà sui termini della non autosufficienza il suo focus. E’ un impegno che abbiamo assunto e che caratterizzerà l’anno 2008.
Questo è il bilancio di previsione 2008 sintetizzato in pochi punti.
Credo che il Consiglio regionale delle Marche abbia fatto un buon lavoro e che la comunità marchigiana possa essere orgogliosa dell’Istituzione che noi rappresentiamo.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell’atto, così come emendato.
Proposta di legge n. 200. La pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)


Proposta di legge n. 201
della Giunta regionale
“Bilancio di previsione per l’anno 2008 ed adozione del bilancio pluriennale per il triennio 2087/2010”
(Votazione)


PRESIDENTE. Come concordato passiamo alla votazione della proposta di legge n. 201.

Articolo 1.
Subemendamento n. 01 della II Commissione. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 1, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 11. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)


Articolo 12.
Emendamento n. 1 dei Consiglieri Castelli, Pistarelli, D’Anna, Romagnoli, Silvetti. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Articolo 12. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Submendamento n. 02 dei Consiglieri Capponi, Ricci, Pistarelli, Massi. Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. E’ il possibile sostegno all’emendamento n. 2 sulla Giornata di San Francesco.

Submendamento n. 02. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Emendamento n. 2 (aggiuntivo) dei Consiglieri Capponi, Castelli, Pistarelli, D’Anna, Romagnoli, Silvetti, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 13. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 14. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)


Articolo 15. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 16. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 16 bis.
Emendamento n. 3 dei Consiglieri Giannotti, Ciriaci, Bugaro, Santori, Capponi, Tiberi. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 4 dei Consiglieri Capponi, Ciriaci, Bugaro, Santori, Tiberi. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 5 del Consigliere Santori. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 6 dei Consiglieri Giannotti, Tiberi, Bugaro Santori. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 7 dei Consiglieri Capponi, Ciriaci, Bugaro, Santori, Capponi, Tiberi. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 8 dei Consiglieri Giannotti, Ciriaci, Bugaro, Santori, Capponi, Tiberi. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 9 del Consigliere D’Anna. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 10 dei Consiglieri Capponi, Ciriaci, Bugaro, Santori, Tiberi. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 11 dei Consiglieri Giannotti, Ciriaci, Bugaro, Santori, Capponi Tiberi. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 12 dei Consiglieri Giannotti, Ciriaci, Bugaro, Santori, Capponi, Tiberi. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 13 dei Consiglieri Capponi, Ciriaci, Bugaro, Santori, Tiberi. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 14 dei Consiglieri Giannotti, Ciriaci, Bugaro, Santori, Capponi Tiberi. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 15 dei Consiglieri Pistarelli, Castelli, D’Anna, Romagnoli, Silvetti. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 16 del Consigliere Altomeni, che ha la parola.

Michele ALTOMENI. Questo emendamento vuole, rispetto ad un emendamento proposto dalla Giunta che ci sembrava un po’ forzato, sollevare il problema che le forme di aggregazione giovanile, cioè i luoghi che svolgono una funzione sociale rispetto ai giovani in questa regione non sono soltanto gli oratori, ma ne esistono anche altri. C’erano altre versioni di questo emendamento che ritenevano più opportuno cassare completamente questo ulteriore miliardo di lire regalato sostanzialmente al Vaticano.
Questa è una versione un po’ più light che dice “va bene, andiamo avanti con la promozione di una legge sulle forme di aggregazione, ma siccome le forme di aggregazione non sono solo di quel tipo lì, non creiamo una discriminazione in questa regione, ma andiamo a creare una legge che sostenga nel complesso le varie forme di aggregazione giovanile e i luoghi dove i giovani possono trovare la loro espressione, quindi anche quelli di tipo comunale, quelli di tipo autogestito e altro”.
Vista che è una indicazione poi nello stendere la legge potremmo essere più dettagliati, ma sostanzialmente questo emendamento vuole aprire.

PRESIDENTE. Emendamento n. 16. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Emendamento n. 16 bis della II Commissione. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 16 bis. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 17. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 18. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 19. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 20. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 21. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 22.
Emendamento n. 17 dei Consiglieri Pistarelli, D’Anna, Silvetti. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 18 dei Consiglieri Capponi, Ciriaci, Bugaro, Santori, Tiberi. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 19 dei Consiglieri Capponi, Ciriaci, Bugaro, Santori, Tiberi. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 20 dei Consiglieri Capponi, Ciriaci, Bugaro, Santori, Tiberi. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)
Emendamento n. 21 dei Consiglieri Capponi, Ciriaci, Bugaro, Santori, Tiberi. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 22 del Consigliere Bugaro. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 23 dei Consiglieri Capponi, Ciriaci, Bugaro, Santori, Tiberi. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 24 del Consigliere Bugaro. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 25 dei Consiglieri Capponi, Ciriaci, Bugaro, Santori, Tiberi. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 26 dei Consiglieri Capponi, Ciriaci, Bugaro, Santori, Tiberi. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 27 del Consigliere Bugaro. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 28 dei Consiglieri Capponi, Ciriaci, Bugaro, Santori, Tiberi. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 29 dei Consiglieri Capponi, Ciriaci, Bugaro, Santori, Tiberi. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 30 dei Consiglieri Capponi, Ciriaci, Bugaro, Santori, Tiberi. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Emendamento n. 31 dei Consiglieri Capponi, Ciriaci, Bugaro, Santori, Tiberi. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Articolo 22. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 23. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 24. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 25
Emendamento n. 32 dei Consiglieri Capponi, Ciriaci, Bugaro, Santori, Tiberi. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Articolo 25. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 26. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 27. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 28. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Articolo 29 (Dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Coordinamento tecnico proposta di legge n. 201. La pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)


Ordine del giorno n. 1 dei Consiglieri Brandoni, Procaccini, Binci “Modifiche titolo V della Costituzione. Mancata autonomia delle Regioni sul versante delle entrate”. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Ordine del giorno n. 2 dei Consiglieri Binci, Benatti, Mammoli, Amagliani, Favia, Luchetti, Rocchi, Solazzi, Silvetti “Riconoscimento del ruolo strategico e di servizio del Comune di Falconara M.ma per la Regione Marche”. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Ordine del giorno n. 3 dei Consiglieri Capponi, Ciriaci, Massi, Santori, Cesaroni, Pistarelli, Bugaro, Tiberi “Rischi per la pubblica amministrazione derivanti da sottoscrizione di strumenti finanziari derivati e altre forme di indebitamento”. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio non approva)

Se non ci sono dichiarazioni di voto passiamo alla votazione.
Proposta di legge n. 201, così come emendata. La pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)


PRESIDENTE. Proseguiamo i lavori in seduta notturna perché abbiamo, come da impegno, gli altri tre punti all’ordine del giorno.


Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giannotti.

Roberto GIANNOTTI. Vista la complessità della proposta di atto amministrativo n. 73, chiederei l’anticipo della proposta di atto amministrativo n. 77 che è ancora più complicata.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rocchi.

Lidio ROCCHI. Chiedo, se possibile, di rinviare al prossimo Consiglio regionale la proposta di atto amministrativo n. 69.

PRESIDENTE. Ci sono due proposte. Pongo in votazione quella del Consigliere Giannotti di anticipare la proposta di atto amministrativo n. 77.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione la proposta del Consigliere Rocchi di rinviare l’atto amministrativo n . 69.

(Il Consiglio approva)


Proposta di atto amministrativo n. 77
della Giunta regionale
“Deliberazione consiliare n. 64 del 2 ottobre 2007 – Approvazione programmazione rete scolastica per l’anno 2008-2009”
Discussione e rinvio

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 77 ad iniziativa della Giunta regionale. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliera Mollaroli.

Adriana MOLLAROLI. Chiedo un po’ di attenzione perché questo atto è impegnativo e anche importante quindi speriamo di trovare la giusta sintesi.
Ricordo a questo Consiglio che in data 2 ottobre abbiamo approvato una delibera amministrativa che dava criteri alle Province e ai Comuni per formulare la programmazione della rete scolastica per l’anno 2008-2009.
I criteri erano molto precisi, volevamo fare tesoro anche dell’esperienza degli anni precedenti. Per molti anni la Regione Marche ha tenuto bloccata la possibilità di attivare nuovi indirizzi, in particolare per l’istruzione superiore, da due anni invece abbiamo riaperto questo percorso visto che quello del riordino della scuola secondaria superiore a livello nazionale è ancora bloccato.
Che cosa chiedevamo alle Province? Chiedevamo di predisporre piani provinciali costruiti con il rispetto della legittimità, quindi di tutto ciò che la norma prevede dal punto di vista del pronunciamento degli organi collegiali. Inoltre, chiedevamo di predisporre atti fortemente concertati con il territorio, e quando parlo di territorio mi riferisco alle organizzazioni sociali e imprenditoriali e al sistema degli enti locali.
Quindi la Giunta regionale ha predisposto e inviato al Consiglio un atto dal quale risultano questi aspetti. La Provincia di Ancona non ha fatto il piano provinciale, la provincia di Ascoli ha fatto un piano provinciale che è stato approvato dalla giunta provinciale, invece le province rispetto i criteri e le indicazioni del Consiglio sono state quelle di Pesaro e di Macerata.
La Giunta regionale presenta al Consiglio un atto nel quale comunque per la Provincia di Ancona si chiede l’istituzione di un istituto scolastico comprensivo nel Comune di Chiaravalle, su richiesta del Comune e degli organi collegiali della scuola. E’ una questione sulla quale si era discusso anche negli anni precedenti.
Quindi a parere anche della Commissione, malgrado la Provincia non abbia rispettato il percorso indicato dal Consiglio, è che si richiede che questa scuola di Chiaravalle risolva un problema. Credo che sia corretto ascoltarla e inserire la proposta nel piano della Regione perché sappiamo poi che il Consiglio regionale è l’organo che decide.
Per la Provincia di Ascoli per la scuola di base viene istituito un istituto comprensivo proposto dalla Comunità montana dei Monti Sibillini e dai Comuni di Santa Vittoria in Matenano, Montefalcone Appennino e Amandola. La Commissione approva questo percorso.
Per quanto riguarda la scuola superiore la Provincia di Ascoli l’anno scorso aveva predisposto un piano tra i più complessi, che il Consiglio regionale aveva deciso di rinviare. Ovviamente si apprezza da parte della Giunta e anche della Commissione il fatto che in quella provincia finalmente si sia trovata una sintesi. La Giunta propone un parere favorevole sull’istituzione di un polo scolastico montano per l’istruzione superiore. In Commissione però viene proposto un emendamento che riarticola questa parte, mantiene un polo scolastico montano, ma senza l’Ipsia di Comunanza, che approva l’istituzione presso il comune di Comunanza di un istituto comprensivo che va dalla scuola di base fino alla scuola superiore.
In Commissione si è discusso di questo, come relatrice di maggioranza ho proposto di non accettare questo percorso perché mi pareva didatticamente e formalmente non accettabile, ma la Commissione lo ha votato con un voto trasversale maggioranza-minoranza.
Sull’istituzione dell’Istituto unico a Comunanza è pervenuta anche una nota del direttore scolastico regionale che ritiene non accettabile dal punto di vista formale l’istituzione di questo istituto comprensivo che agisce su due ordini di scuola, che quindi formalmente non è accettabile.
Per correggere l’istituzione di questo istituto unico c’è anche un emendamento dell’Assessore Petrini che chiede il ripristino dell’atto così come è stato approvato dalla Provincia di Ascoli e dalla Giunta regionale.
Per la Provincia di Pesaro Urbino riguardo alla scuola di base viene predisposta dalla Giunta ed accettata dalla Commissione, ma in coerenza anche da quanto deciso del Piano provinciale, una riarticolazione della scuola di base nei Comuni di Montelabbate, Tavullia e Sant’Angelo in Lizzola.
Per i nuovi indirizzi dell’istruzione scolastica superiore l’atto della Giunta corregge una questione, cioè la cancellazione di una istituzione presso l’istituto di istruzione superiore Volta Polloni di Fano di un corso di istituto tecnico nautico indirizzi macchinisti, che aveva avuto il parere favorevole del Consiglio provinciale, con il rispetto della concertazione a cui ho fatto riferimento in apertura.
Secondo me, come relatrice di maggioranza, le argomentazioni della Giunta non sono sufficienti per poter cancellare questo, perché questo corso viene definito raro, ma non esiste una norma che destabilisce la rarità degli istituti, quindi la Commissione ha votato all’unanimità il ripristino della indicazione che il Consiglio provinciale di Pesaro aveva attivato.
Viene poi espresso parere favorevole sull’istituzione di un corso di istituto tecnico industriale presso l’Ipsia Benelli di Pesaro. Sull’istituzione di questo nuovo indirizzo il Consiglio provinciale di Pesaro aveva espresso parere negativo, la Commissione, invece, con un voto a maggioranza lo ha ripristinato.
Quindi l’atto arriva in Consiglio con questa indicazione, e anche su questo sono stati predisposti emendamenti che verranno illustrati dai presentatori.
Per la Provincia di Macerata non ci sono problemi per quanto riguarda la scuola di base. Anche per questo l’atto della Giunta regionale arriva con una correzione sul piano predisposto ed approvato dal consiglio provinciale che prevedeva l’istituzione di una sede coordinata dell’Istituto alberghiero Varnelli di Cingoli presso la sezione di Matelica. Anche qui la Commissione ha corretto l’indicazione della Giunta ripristinando il parere favorevole così come approvato dal Consiglio provinciale di Macerata.
Queste sono le questioni più significative e l’atto, dunque, arriva in Consiglio con le modifiche della Commissione che ho illustrato.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Massi.

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. Anche su questo atto in Commissione c’è stato un lavoro ottimo tra tutti i Consiglieri, molto leale e anche costruttivo. Sono molto soddisfatto del confronto che abbiamo avviato.
La carenza che evidenziamo è un po’ strutturale. Come ha detto anche la collega Mollaroli, non sfugge a nessuno che non si può programmare una materia di questo tipo a dodici mesi, dobbiamo cambiare rapidamente, dall’inizio del prossimo anno, dandoci una normativa completamente nuova per dare certezza sia agli enti locali che agli istituti scolastici.
Non possiamo programmare a un anno perché ciò comporta, come vedete, di arrivare a una discussione sempre con l’acqua alla gola, l’anno scorso siamo addirittura arrivati al 20 gennaio. Il confronto con e tra gli enti locali è sempre carente. Non voglio generalizzare, ma succede che i Sindaci fanno di questa politica un trofeo, legittimamente, perché se si porta a casa un corso diventa un trofeo, meglio se si costruisse una scuola.
Credo che dovremmo essere noi che dobbiamo dare un segnale di cambiamento alla nostra comunità, perché così non si programma niente.

PRESIDENTE. Per cortesia, alcuni Consiglieri chiedono un po’ di silenzio perché non si riesce ad ascoltare l’oratore.

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. Mi sia consentito di fare uno sfogo almeno tra noi. C’è una competizione che non è sana, io sono per la competizione anche tra gli Enti locali, per i migliori servizi, per migliorare le tariffe, però su queste materie c’è qualcosa che non è sano. Non credo che su tante scelte si guardi molto al bene comune, quindi siamo armati l’uno contro l’altro. Quello che diciamo sempre del limite al nostro territorio è che nella scuola emerge tutto, campanili, crinali e vallate, si è assolutamente l’uno contro l’altro.
Questo è solo uno sfogo, lo finisco qui, ma voglio dire anche che tra Province e Comuni c’è un’incomprensione pressoché totale.
Avete visto quello che è successo – lo diceva la collega Presidente della Commissione – dove alcune Province non hanno neanche completato l’iter, solo due lo hanno completato. Ci sono state giunte provinciali sconfessate dai consiglieri provinciali o giunta regionale che sconfessa i Consigli provinciali.. Quando c’è l’accordo – lo sapete, qualcuno mi chiama “inciucista” – trasversale per migliorare le cose io lo firmo ogni momento, ma qui non c’è una visione serena, vuoi per i tempi, vuoi per una mancanza di prospettiva su tutti i servizi scolastici e sul territorio.
Credo che in questo Piano dobbiamo intanto cogliere le cose migliori, le ha elencate la Consigliera Mollaroli, non le ripeto, ci sono dei buoni corsi, guarda caso i migliori sono quelli che o i presidi o i sindaci hanno concordato con un territorio molto vasto, dove non hanno avuto contestazioni nelle rispettive province, non hanno avuto contrasti con le scuole limitrofe. A mio avviso è il buono che portiamo a casa di questo Piano.
Poi ci sono quei tre o quattro punti critici che stanno suscitando un vespaio di polemiche e di contestazioni. Uno riguarda l’Istituto di Amandola per il quale c’è la prospettiva di andare sotto il governo di un'altra Provincia, cioè sotto Amandola, quindi nella costituita Provincia di Fermo.

PRESIDENTE. Per cortesia, Consiglieri, per cortesia! (…) Ognuno avrà tempo di intervenire. Comunque se continua questo clima mi obbligherete a chiamare gli uscieri per farvi accompagnare fuori! Per cortesia, state seduti e ascoltate.

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. Quindi c’è la questione di Comunanza ed è noto che la preoccupazione è quella di finire sotto un’altra Provincia. In Commissione abbiamo votato a favore dell’opzione di Comunanza.
Poi c’è il problema più consistente in provincia di Macerata che riguarda la famosa vicenda dell’alberghiero di Cingoli.
Qui chiedo ai colleghi una riflessione senza tatticismi, andiamo alla sostanza della questione. Marche centrale, parlo della provincia di Ancona e limitrofa provincia di Macerata, la migliore offerta dell’istruzione alberghiera per le conquiste degli ultimi anni fatte da tutti insieme è garantita da tre istituti: Panzini di Senigallia, Einstein di Loreto e Varnelli di Cingoli. Nessuno discute sulla qualità straordinaria di questi istituti che danno centinaia di giovani una prospettiva di lavoro sicura.
Ora è comunque chiara la preoccupazione che c’è da parte della dirigenza dell’istituto di Cingoli sulla possibile apertura di altri istituti o di sedi distaccate che vanno un po’ a colpire lo stesso mercato e quindi va a ridimensionare quantitativamente e qualitativamente quella che è stata una conquista di tutti, cioè che l’anno scorso all’unanimità abbiamo votato il convitto a Cingoli con un dispendio di risorse anche dello Stato, come ci ha detto il direttore De Gregorio.
Ho presentato con alcuni Consiglieri un ordine del giorno; la vicenda di Matelica a mio avviso, per quello che ho percepito con le audizioni che abbiamo fatto, è questa. A parte la legittima richiesta di Matelica, l’ho detto prima, dove ogni comune vorrebbe nel proprio territorio un corso universitario, un master, un’altra scuola, e questo lo comprendiamo. Quindi niente contro Matelica che ha una legittima aspirazione, ma se noi riusciamo a garantire a Cingoli che almeno per questa legislatura non ci saranno altre aperture né in Ancona, né in provincia di Macerata, che andranno a…

PRESIDENTE. Scusi, Consigliere Massi, ma informo i Consiglieri che se non si ripristina un clima di ascolto sospendo il Consiglio. Prego concluda, Consigliere Massi.

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. Se, anche nello spirito di quell’ordine del giorno, giustamente al momento un po’ trasversale, riusciamo a dire che rimane questo triangolo dell’istruzione alberghiera, Senigallia, Loreto, Cingoli, per i prossimi anni, nulla quaestio, non c’è più problema per nessuno. Quindi se riusciamo a provare quell’ordine del giorno decade tutto il resto. Pertanto invito i colleghi a discutere non rumorosamente, come dice il Presidente, su questa vicenda.
L’altra questione è quella che riguarda, ed ha anche questo animato il dibattito nella provincia di Pesaro, la vicenda dell’Istituto di Pesaro e la contestazione che c’è stata ad Urbino - i colleghi del pesarese la conoscono -. Poi voglio dire anche una cosa sull’entroterra dell’urbinate pesarese, che ho anche detto ai diversi amministratori di tutti i colori che ci hanno contattato, cioè che qua non c’è stata un’audizione, Pesaro è venuta mentre gli altri non sono venuti. E’ un rimprovero che ho fatto sia a quelli di minoranza che a quelli di maggioranza. Comunque qui serenamente dobbiamo decidere per ciò che è il meglio. Debbo dire che l’istanza presentata da tutte le componenti politiche ed istituzionali dell’entroterra pesarese urbinate mi sembra un’istanza legittima. Comunque confesso che in Commissione ho votato a favore di Pesaro perché mi sembrava che non ci fossero altri problemi, invece i problemi sono emersi con una certa consistenza e qui li affrontiamo serenamente.

Katia MAMMOLI. Sarò telegrafica perché arrivati a quest’ora non credo che ci sia bisogno di tanti discorsi. Voglio soltanto dire che nella gestione di quello status ci siamo trovati in una difficoltà enorme, ognuno di noi veniva più o meno tirato per la manica da parte degli enti locali, ognuno di noi poteva appellarsi al voto del comune o della provincia o dell’istituto scolastico per dire che la propria presa di posizione era quella più giusta.
Quindi visto che anche lo scorso anno nell’attuare questo Piano abbiamo riscontrato una certa difficoltà, anche se quest’anno è stato molto peggio, bisognerà probabilmente cambiare la modalità. Perché non c’è un parere univoco da parte di tutti, questo mette in grossa difficoltà anche gli stessi Consiglieri. Anche il Consigliere Massi ha detto che in Commissione ha votato in un modo ed ora si vede costretto a votare in un altro.
Capisco che avendo portato per necessità questo atto a ridosso del bilancio anche questo probabilmente ci ha impedito a non dedicargli gli approfondimenti necessari.
Comunque il mio intervento è soltanto per dire che rispetto alla situazione di Cingoli Matelica…

PRESIDENTE. Scusi, Consigliera Mollaroli. Consiglieri, non so più come dirlo, volete sospendere il Consiglio?

Katia MAMMOLI. No, no, siamo stati qui fino adesso!

PRESIDENTE. Chiedo alla Commissione di trovare una sintesi perché veramente quello che sta succedendo ha dell’incredibile! Perché nessuno ascolta nessuno, tutti cercano alleanze trasversali. Allora la proposta che faccio è che visto che nella Commissione sono tutti rappresentanti…

Katia MAMMOLI. No, no, anche perché ormai non è più…

(Discussione in Aula)

PRESIDENTE. Allora facciamo concludere alla Consigliere Mammoli.

Katia MAMMOLI. Mi aggancio alla proposta del Presidente, in quanto più volte abbiamo chiesto un nuovo incontro sia della Commissione che ai Capigruppo, ma questa materia appare abbastanza ingestibile.
Vedremo poi quello che succederà in quest’Aula, ma voglio dire che rispetto al discorso Cingoli Matelica ho proposto l’emendamento che ripristina il parere della Giunta. Quindi chiedo che venga ripristinato quel parere rispetto alla Commissione che invece aveva votato diversamente.

PRESIDENTE. Ha chiesto la parola il Consigliere Brandoni.

Giuliano BRANDONI. Credo che le parole del Consigliere Massi abbiano descritto in maniera chiarissima la situazione che stiamo vivendo. Nel senso che costruire una proposta in un momento complesso, dove hanno pesato e rischiano di pesare argomenti che presi in sé hanno una assoluta dignità, ma composti nel quadro non riescono a ricomporre il mosaico che è definito in maniera articolato nella proposta dell’atto amministrativo che è uscito dalla Giunta, considerato che tuttavia ci sono tensioni, proposte, elementi che meriterebbero di essere valutati in una situazione meno ansiosa, penso che potremmo riflettere su una strada. Cioè approvare l’atto amministrativo che la Giunta ha varato nella sua interezza e nella sua composizione, che tuttavia tiene conto di un quadro generale, e dare alla Commissione il compito di una ricognizione più articolata in una fase successiva. Perché se il problema è quello di poter varare questo atto amministrativo prima del 30 dicembre per consentire l’iscrizione ai vari istituti, un atto di Giunta che ha una forma ed un equilibrio, gli ordini del giorno che ci sono, le riflessioni e le articolazioni ulteriori possono essere demandati alla Commissione che avrà il tempo, la saggezza, l’articolazione di una valutazione più meditata.
Quindi propongo di approvare l’atto amministrativo presentato dalla Giunta nella sua forma originaria e originale.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Mollaroli.

Adriana MOLLAROLI. Dato che questa è una materia squisitamente del Consiglio, che ha già dato le indicazioni che molte Province hanno rispettate ed altre no, la Giunta regionale si è permessa – scusate a questo punto se lo diciamo chiaramente – di modificare proprio e quasi esclusivamente gli atti predisposti dai Consigli provinciali così come il Consiglio regionale aveva indicato. Quindi questa cosa ha una rilevanza politica notevole perché l’atto è viziato. Allora se volessimo essere coerenti non dovremmo accettare le proposte pervenute da Ancona e Ascoli. Io però non chiedo di fare questo, credo comunque che la Giunta doveva essere un po’ più cauta, chiedo che il Consiglio debba recuperare la sua funzione. Quindi sono assolutamente d’accordo che bisogna trovare la sintesi più accettabile. Credo che questa sia materia che è bene che i gruppi di maggioranza risolvano, altrimenti il Consiglio è sovrano. Non è possibile, Consigliere Brandoni, che un assemblearista come te sostenga una versione di questa natura.
Noi gli atti li abbiamo guardati, ripeto, hanno questo contenuto di metodo e di merito. Prego al Consiglio di esercitare tutta la sua funzione, il voto consiliare è sovrano, però dire che è più equilibrato l’atto della Giunta mi sembra non corretto. La Giunta avrebbe dovuto dire alla Provincia di Ancona e di Ascoli che quegli atti non erano conformi a ciò che il Consiglio aveva indicato, invece sostanzialmente ha modificato gli atti prevenuti dai due Consigli provinciali, fatti bene o male, non lo so, ma che avevano rispettato le indicazioni del Consiglio. Quindi è una questione seria sulla quale, credo, si potrebbe creare un precedente.
Quindi direi che se si potesse fare una riunione dei Capigruppo di maggioranza va benissimo, ci mancherebbe, altrimenti, il Consiglio vota e ognuno si prenderà la propria responsabilità.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere SOLAZZI.

Vittoriano SOLAZZI. Su un argomento così importante e delicato che non può assecondare accordi profusi, trasversali, occasionali, io veramente ne faccio una questione di serietà assoluta. (…) Per favore, sto cercando di dire cose sensate. Non faccio parte della Commissione, ma credo che su un argomento importante come questo, secondo me, l’indicazione espressa dal governo di area vasta rappresentato dalla Provincia non può che essere presa complessivamente in considerazione dalla Regione.
Poi, per carità, siccome l’ultima parola la dobbiamo dire noi, ci possono essere anche delle situazioni in cui in modo motivato, chiaro, trasparente, inappuntabile, si possono anche modificare. Ma se non dovessimo seguire questa linea, cioè quella di attivarci al governo di area vasta, la Provincia, in un territorio che peraltro sopporta anche la spesa rispetto all’istruzione, sbaglieremo, accadrebbe ciò che sta accadendo, cioè brancoleremo nel buio, faremo confusione e rischieremo di non fare su un argomento così importante la scelta migliore, ma quella che ottiene un consenso più vasto occasionale, sul quale poi a posteriori ci si potrebbe pentire.
Guardate, ma chi meglio del Consiglio provinciale può determinare all’interno del suo territorio come organizzare la rete scolastica! Chi meglio della Provincia!
Allora il suggerimento che voglio dare è che siccome mi risulta che alcune Province abbiano espresso il parere ed altre non lo hanno fatto, secondo me, questo parere è imprescindibile, non voglio dire che è vincolante, ma è necessario per poter deliberare il programma degli istituti scolastici. Che cosa volete che ne sappia io qual è la situazione in provincia di Macerata piuttosto che in quella di Ascoli o Fermo! (…) certo che siamo il Consiglio regionale, ma mi permetto di dire che non ho lo stesso grado di conoscenza di tutti i temi di un territorio come invece possono avere i rappresentanti di una Provincia. Altrimenti se si parla così dobbiamo abolire le Province e attribuire tutte le responsabilità alle Regioni! Ma che vuol dire questo! E soprattutto, su una materia dove gran parte della spesa è a carico delle Province, io non debbo avere il parere della Provincia rispetto alla rete scolastica! Ma scusate, ci riempiamo spesso la bocca di governo di area vasta e che ognuno deve svolgere il proprio ruolo a livello istituzionale, dopodichè lo disattendiamo.
Quindi credo che dobbiamo chiedere obbligatoriamente il parere alle Province, certo non è vincolante perché poi l’ultima parola è della Regione, e per ragioni forti e motivate si può anche cambiare, però il parere della Provincia è indispensabile, altrimenti sbaglieremo strada e i fatti lo dimostrano perché stiamo brancolando nel buio proprio per questo.

PRESIDENTE. Ha chiesto la parola il Vice Presidente Agostini.

Luciano AGOSTINI. Sul piano procedurale la proposta del Consigliere Brandoni a me sembra saggia, cioè che ci si attenga alla proposta della Giunta per poi far procedere, alla Commissione, alla Giunta, al Servizio, ad una istruttoria più dettagliata delle situazioni del territorio ed eventualmente rimetterci le mani.
Dico questo non perché non giudichi positivamente il lavoro svolto dalla Commissione, ma se il lavoro della Commissione, come a me pare, in alcuni casi è andato contro anche alle indicazioni e i pareri dello stesso provveditore regionale, allora delle due è l’una, o c’è un’illegittimità nel provvedimento approvato dalla Commissione, e allora sarà la Commissione a dover mettere riparo a questa illegittimità. Io ci ho capito poco, ammetto la mia ignoranza, ma in questo consesso è tollerato far parlare anche a chi ignora, Consigliera Mollaroli. Io ho letto il parere del provveditore regionale il quale in alcuni casi dice che ciò che è stato fatto nella Commissione non si può fare. Io ho letto così, sarò ignorante, ci faremo dare dagli esperti del legislativo un’interpretazione autentica di questo provvedimento. Comunque dico che se quello è un provvedimento che vale, la commissione ponga rimedio e non che, invece, pone in discussione un atto che non è conforme a questo parere, quindi mettendo in difficoltà il Consiglio. Questo non è tollerabile, almeno da parte del sottoscritto.
E’ per questa ragione che la proposta fatta dal Consigliere Brandoni a me pare di buon senso. Quindi attestarci su una proposta che è del Governo regionale e poi vedremo di rimettere mano alla cosa.


PRESIDENTE. Consigliera Mollaroli, se lei chiede di intervenire per fatto personale il Regolamento prevede che può esporre i motivi per un massimo di cinque minuti , dopodiché, alla fine della discussione, le posso concedere o meno la parola. Prego, esponga i motivi del fatto personale.

Adriana MOLLAROLI. Ammetto l’ignoranza del Vicepresidente, ci mancherebbe altro, anche io lo sono in tantissime materie, ma purtroppo oltre all’ignoranza c’è stato anche il non ascolto. Perché nella mia introduzione, fatta in un momento in cui non si ascoltava, ho illustrato con molta correttezza che il Consiglio regionale ha approvato il 2 ottobre precise indicazioni alle Province. Il Consiglio regionale è sovrano e le indicazioni erano che le Province dovevano predisporre dei piani, approvati dai Consigli e fatti con una doverosa e documentata concertazione che prevedeva l’ascolto e la verbalizzazione degli incontri con i sindacati, con il mondo imprenditoriale e con la Conferenza delle autonomie provinciali. I piani predisposti secondo le indicazioni del Consiglio regionale sono stati fatti soltanto da due Province – Luciano Agostini, ascolta! – Pesaro e Macerata, e parlo di metodo, mentre la Provincia di Ancona non ha predisposto piani…

PRESIDENTE. Per cortesia non interrompete!

Adriana MOLLAROLI. Non parlo per Ancona, non parlo nell’interesse di qualcosa, parlo nell’interesse del Consiglio regionale, è chiaro! Se non è chiaro su questo mi batterò fino alla fine! Non esiste che il Consiglio regionale non sia sovrano su questa materia!
Vicepresidente Agostini, solo due Province hanno presentato atti che rispettano le indicazioni del Consiglio, e sono Pesaro e Macerata. La Provincia di Ancona non ha predisposto atti, ha inviato soltanto un verbale di documentazione e, lo ripeto, la Provincia di Ascoli ha presentato un Piano approvato dalla Giunta.
Ho detto che a mio parere la Giunta regionale ha sbagliato, Vicepresidente Agostini, perché ha prevalentemente modificato con il suo atto i piani predisposti in maniera corretta.
La Commissione non ha escluso nessuno, ha accettato la proposta presentata dalla Giunta su Chiaravalle, problema antico della Provincia di Ancona, quindi non abbiamo fatto le pulci da un punto di vista normativo, e nella dialettica che c’è stata sono stati presentati emendamenti e sono stati votati.
Il caso specifico a cui lei fa riferimento e su cui è pervenuta, su mia richiesta, una indicazione del direttore scolastico regionale, è quello di Comunanza. Questione sulla quale in Commissione mi sono battuta e dove tre di noi hanno votato contro, perché lo ritenevo non opportuno da un punto di vista pedagogico e avevo anche sospetti di natura formale. Ma in quel momento né la funzionaria della Giunta regionale né quella del Consiglio erano in grado di dimostrare perché la competenza su questa materia è molto particolare, quindi ho richiesto questo, pertanto non sono scorretta, sono correttissima!.
Adesso chiedo al Consiglio di tener conto di questa situazione e di capire se c’è una possibilità di sintesi, la si trova, altrimenti il Consiglio è sovrano e procediamo con il libero gioco democratico.
Ritengo, però, che politicamente e da un punto di vista del rispetto istituzionale non possiamo bocciare i piani che le Province hanno fatto correttamente. Questo è quello che penso e che credo sia corretto che io dica in questa sede.

PRESIDENTE. A questo punto, se i Consiglieri sono d’accordo, chiediamo il parere dell’Assessore Ascoli.

Ugo ASCOLI. Vorrei fare solo alcuni chiarimenti di metodo senza entrare nel merito, perché nel merito la Giunta si è già espressa.
Innanzitutto stupisce che la Consigliera Mollaroli, che pregherei di ascoltare, dica delle cose assolutamente fuori dal mondo. Dire che la Giunta si è permessa di modificare è un’affermazione che sta in un mondo fantastico, onirico, immaginifico, perché la programmazione regionale spetta alla Regione, la Regione chiede i pareri alle Province poi esercita con autonomia, Giunta e Consiglio, di programmare l’offerta scolastica regionale secondo i criteri di buon senso e i criteri che erano nelle linee guida.
Quindi non esiste nessun vincolo, qualsiasi piano provinciale può essere contraddetto, tanto è vero che l’anno scorso in quest’Aula abbiamo approvato un atto di Giunta e di Consiglio che andava a cambiare alcuni elementi del piano provinciale della Provincia di Ascoli Piceno. La Provincia di Ascoli Piceno lo ha capito, abbiamo discusso e abbiamo lavorato insieme per superare i problemi che c’erano.
Di conseguenza non c’è nessuna lesa maestà, nessuna illegittimità, quindi dire che la Giunta si è permessa è quantomeno risibile.
Il Consiglio regionale nella sua piena autonomia può deliberare ciò che vuole, tenendo conto dei pareri vincolanti delle Province, vincolanti nel senso che dovevano dare il parere e non che nel merito non possono essere cambiati, ci vorrebbe, altrimenti la Regione sarebbe una passacarte delle Province e non invece un soggetto che esercita la sua funzione di programmazione regionale.
Vorrei anche mettere in evidenza che la Commissione consiliare ha essa stessa modificato in parte proprio i piani delle Province di Pesaro Urbino e Macerata, inserendo un nuovo indirizzo tecnico industriale al Benelli di Pesaro, che non c’era nel piano della Provincia di Pesaro Urbino e che non era stata approvato dal Consiglio provinciale, e inserendo questo discorso di Comunanza – di cui dirò fra poco – che non era né della Giunta né del Consiglio provinciale di Ascoli Piceno.
Di conseguenza anche la Commissione nella sua piena autonomia – non sto criticando – ha ritenuto opportuno inserire delle modifiche nei piani provinciali presentati, a testimonianza del fatto che c’è un esercizio di politica che questa Assemblea deve realizzare al massimo livello e in piena autonomia può portare modifiche a quello che i piani provinciali hanno elaborato.
Quindi su questo mi sia permesso di dire che la frase “si è permessa di” è quantomeno fantastica.
In quest’Aula abbiamo come Consiglio regionale la piena autonomia di esercitare la funzione di programmazione regionale, così come riteniamo opportuno e così come in democrazia si fa.
Altra questione di fondo è la problematica sollevata dalla Commissione consiliare sull’inserimento dell’Ipsia di Comunanza in un istituto Isc comprensivo di Comunanza, è una delibera che ha palesi aspetti di illegittimità formale. Perché la norma prevede che si possono eseguire accorpamenti fra scuole di diverso grado. In questo caso si tratta di un Isc che già c’è a Comunanza, di cui nessuno contesta la legittimità, che ha 380 alunni, una sua dirigenza, infanzia, elementari e medie, accorpando a questo una sezione di un professionale che al momento è dipendente da San Benedetto del Tronto, con 64 studenti, e che invece nella delibera della Provincia di Ascoli Piceno era parte di un discorso di razionalizzazione insieme ad Amandola, Santa Vittoria in Matenano e Montalto.
Quindi questo accorpamento di un professionale con un Isc è fuori natura – se posso usare una metafora – è illegittimo formalmente.
Abbiamo chiesto anche un parere all’Ufficio scolastico regionale e ce lo ha dato – è qui sul tavolo per chi lo volesse –, quindi questo conferma che tale posizione non si può porre. Non che mi piaccia o non mi piaccia, non sto esponendo posizioni di merito, sto solamente esponendo posizioni di tipo formale.
Dopodichè vi invito a ragionare sulle questioni di contenuto, di merito, sapendo che ci sono delle posizioni che formalmente non ci possono porre.
Quindi qualsiasi decisione prenda questo Consiglio, anche se dovesse modificare delle situazioni che hanno deliberato le Province con i loro piani sarà perfettamente legittimo.
Finisco con un’ultima osservazione. La Provincia di Ancona non ha presentato un piano provinciale ritenendo che le scuole che avevano chiesto di essere inserite hanno presentato le domande fuori tempo massimo, quindi per la sua autonomia non ha presentato un piano provinciale, ha semplicemente sottolineato all’attenzione della Giunta la questione annosa delle scuole di Chiaravalle con una lettera trasmessa dall’Assessore e condivisa dalla Giunta che ha detto “saremo d’accordo per lavorare come il Comune di Chiaravalle ci sta chiedendo”.
Quindi su Ancona problemi non ce ne sono dal punto di vista formale perché il piano non c’è, anche se c’erano richieste di alcune scuole di Ancona che però sarebbero potute entrare in un piano che invece non c’è stato. Anche qui non entro nel merito di questo o di quella scuola, cioè se le domande potevano essere accettate.
La Provincia di Ascoli Piceno ha ritenuto opportuno nella sua piena autonomia fare un piano approvandolo in Giunta e non sottoponendolo al Consiglio. Se andassimo a guardare tutti gli atti formali delle Province, probabilmente non ce ne sarebbe nessuno che è perfetto formalmente, perché o manca il parere dell’organo collegiale, o manca il parere del Comune o manca quello del Consiglio, se fossimo così rigidi come qualcuno auspica che dovremmo essere, dovremmo dire che tutto è illegittimo.
Questo mi dà l’estro per dire che quello che ha detto la Consigliera Mammoli mi pare assolutamente sensato, quindi mi impegno a modificare la legge regionale così dal prossimo anno il piano ce lo facciamo in Regione e basta, così evitiamo tutto questo baillame, con criteri rigorosi dove la Regione fa la sua programmazione.
Purtroppo siamo costretti dalle questioni di riforma della scuola secondaria superiore, dal procrastinare la riforma dei tecnici e dei professionali e tutto quello che succede, a vivere anno per anno questa incredibile vicenda. Perché una programmazione regionale seria deve essere almeno triennale, infatti nella legge sull’istruzione a cui sto lavorando – che spero di poter portare al Consiglio e in Commissione entro la primavera – la programmazione è triennale in modo che non si deve ritornare ogni sei mesi con una vicenda che potrebbe soffrire di tutto quello che stiamo vedendo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Le parole dell’Assessore le giudico positive e assolutamente sensate. Il profilo che vorrei sottolineare, ed è quello che anche lui ha sottolineato, è che il Consiglio è sovrano, le indicazioni devono venire da noi e siamo noi che dobbiamo esprimerci.
Pertanto assocerei a questo tipo di considerazioni quelle che il relatore di minoranza ha fatto, soprattutto per quanto concerne la provincia di Macerata e per quanto riguarda la questione dell’alberghiero di Cingoli, realtà di eccellenza della nostra regione con le altre due sedi – che tra l’altro in un ordine del giorno indichiamo e nominiamo – l’Aula è sovrana.
Pertanto ritengo su queste indicazioni di procedere speditamente ad una votazione del Consiglio.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Castelli.

Guido CASTELLI. Vorrei parlare – mi riferisco alla Consigliera Mollaroli – di un aspetto tecnico che vorrei sottoporre all’attenzione del Presidente Spacca e dell’Assessore Ascoli.
Presidente Mollaroli, sulla questione di Comunanza, al netto di ogni altra faccenda politica, vi è da valutare qual è il peso e la rilevanza di questo parere del dott. Di Gregorio. Parere che è stato anche citato perché l’Assessore Ascoli diceva che esistono profili di illegittimità nella soluzione che la Commissione ha approvato per Comunanza. Io non credo sia così per un motivo tecnico, cioè il direttore scolastico regionale fa riferimento ad un comma del dpr n. 233 del 1998 che è diverso da quello invocato a Comunanza. Quello che sostengo – Assessore Ascoli e Assessore Petrini – è che per disciplinare giuridicamente il fenomeno dell’istituto comprensivo di Comunanza non bisogna far ricorso al VI comma dell’art. 3 del dpr n. 233, ovvero il problema non è garantire la permanenza di qualcosa, lo ha detto Ascoli, il problema non esiste. E’ altra la disciplina contenuta nella disposizione di legge, è quella del III comma che recita che nelle piccole isole e nei comuni montani è possibile far luogo a questo genere di istituti comprensivi non perché c’è il problema di evitare la perdita dell’Isc, ma proprio per la natura stessa ontologica del disagio che deriva dal carattere montano di quel territorio. Questo è il punto, lì è prevista l’unificazione all’interno di un Isc di ogni ordine e grado, mentre legittimamente De Gregorio dà un’interpretazione diversa, quella relativa ad un altro comma che fa divieto di unire ciò che è distinto per grado, è molto semplice.
Quindi apprezzo, ovviamente, quello che dice De Gregorio, ma invito i Commissari che si sono cimentati in questa valutazione che l’occhio va messo al III comma, e non al VI, che recita, ripeto, “nelle piccole isole e nei comuni montani è possibile far luogo ad istituti comprensivi che comprendano corsi e sezioni di diverso ordine e tipo anche qualora si tratti di costituire istituti comprensivi di scuole di ogni ordine e grado”.
Questa è la previsione che il buon De Gregorio non ha preso in esame, ma che esiste nella normativa. Poi, ovviamente, ognuno voterà come crede, ma quel che voglio dire è che dobbiamo sgombrare il campo dai profili di illegittimità che sono stati adombrati proprio perché non ci sono se solo guardiamo al comma III e non al comma VI.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. La mia esternazione e riflessione su questo tema è un po’ quella che l’Assessore Ascoli ha tentato di dire. In questi due anni in cui ho partecipato attivamente alla formazione di questo piano, devo dire che sono rimasto estremamente deluso di come abbiamo costruito questi percorsi che molte volte sono indirizzati da bisogni particolarissimi, pre-elettorali, di interesse privato e non di interesse pubblico. Questo è il difetto di una programmazione di brevissimo periodo, perché la nostra programmazione non è neanche annuale. Perché il piano viene costruito in tre mesi, significa che quello che andiamo a fare è solo per l’avvio dell’anno scolastico successivo e lo facciamo a gennaio.
Ricordo che l’anno scorso mi sono dovuto sorbettare un tentativo della Provincia di Macerata incredibile, quello di dar vita ad uno nuovo istituto per geometri a Civitanova, e avevo detto i motivi per cui eravamo contrari. I miei amici di quella zona hanno dovuto subire un attacco politico ed hanno risposto anche votando strumentalmente, perché per difenderci dobbiamo fare così. L’istituto per geometri a Civitanova non è stato attivato perché non ci sono state iscrizioni e questo anno non è stato neanche richiesto.
Volevo dire che io avevo previsto questa cosa, ma nessuno mi era venuto dietro, la maggioranza ha votato tentando addirittura di far perdere ad un istituto come quello di Macerata, l’unico per geometri, che stava al limite della sopravvivenza, l’autonomia.
Quest’anno, Assessore, nel nostro parere abbiamo usato gli stessi termini, non mettiamo a rischio chi già opera, che ha fatto investimenti, attrezzature, chi ha ristrutturato fabbricati, chi ha creato una prospettiva per i ragazzi, per gli insegnati, per le comunità. Addirittura alcuni Comuni hanno investito moltissimo del proprio bilancio per avere un istituto superiore.
Quindi vi chiedo di far riferimento più a questo che a logiche che non hanno nulla a che vedere con la programmazione scolastica. Tra l’altro riteniamo valide alcune motivazioni che ha addotto la Giunta su alcune riflessioni. Certamente siamo, per esempio, d’accordo che qualora l’istituto alberghiero di Macerata non riuscisse più a contenere o a svilupparsi si potrebbe anche pensare ad una nuova sede, ma la si può pensare anche dando certezze all’istituzione, dando garanzie anche ai ragazzi.
Quando noi cominciamo a creare alternative, concorrenze sul territorio, disagio, e poi usiamo non solo lo strumento della programmazione, ma addirittura le Province intervengono modificano i trasporti pubblici, ci sono cose allucinanti che avvengono per giustificare scelte improprie e assolutamente da scongiurare.
Quindi penso che invece di dividerci per ottenere dei piccoli vantaggi o piccole cose personali, bisogna ragionare su questi termini, quelli a cui noi avevamo fatto riferimento anche l’anno scorso. Perché anche l’anno scorso avevamo ragionato in questo modo anche mettendoci contro quelle popolazioni che erano il nostro riferimento. Purtroppo c’è questa voglia di andare a coprire lo spazio politico utilizzando tutte le leve possibili al mondo, una vostra pratica molto ricorrente, che secondo me non è più possibile fare nella situazione delle Marche. Occorre concentrazione, lo dice il Ministro, nell’attività scolastica, servono strutture, servono infrastrutture, serve potenziare quello che c’è e non dilapidare e mettere a rischi quello che abbiamo.
Questa è la nostra impostazione, ritengo che quelle di gran parte della proposta della giunta sono accettabili. La Commissione, secondo me, ha fatto delle cose lavorando con un altro tenore, con un altro metodo che non è quello della responsabilità e della correttezza che serve nel gestire il mondo della scuola.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ricci. Vi prego di ascoltare, Consiglieri, altrimenti la proposta che verrà fatta non potrà essere capita e tanto meno votata. Prego, Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Non voglio entrare nel merito, tra l’altro c’è anche un mio emendamento che vuole modificare la proposta di atto amministrativo.
Siamo in una situazione, lo si è visto anche dal dibattito che c’è stato, nella quale è evidentissimo che c’è una forte difficoltà di trovare una sintesi.
La mia proposta è semplicemente quella di prenderci il tempo necessario, una prima azione sarebbe quella di fare domani mattina il Consiglio su questo punto, considerato che è convocato formalmente anche per domani e dopodomani, quindi non è obbligatorio che si debba concludere questa sera a mezzanotte con discussioni che non finiscono più.
Comunque c’è anche un’altra possibilità, quella di fare un Consiglio l’8 di gennaio, quindi avere anche tutto il tempo per permettere l’iscrizione alle scuole. Avremmo anche il tempo e lo spazio per risolvere con una sintesi unitaria, condividendo anche molte delle questioni poste dalla minoranza sull’organizzazione scolastica.

PRESIDENTE. Quindi c’è la proposta di riconvocare il Consiglio regionale l’8 gennaio con all’ordine del giorno questo punto e, ovviamente, così come chiede l’Assessore alle attività produttive, la proposta di atto amministrativo n. 69 che abbiamo rinviato. (…) La Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari aveva deciso nel calendario ordinario la prima riunione del Consiglio per il 15 di gennaio.
Ha la parola l’Assessore Ascoli.

Ugo ASCOLI. Vorrei solo chiarire un dato. Nella circolare che il Ministro Fioroni sta per emanare c’è la data del 30 gennaio come termine ultimo di iscrizione per i ragazzi. Di conseguenza se arriviamo molto sotto avremmo problemi per indicare poi alle famiglie quali saranno le scuole aperte nei vari territori. Quindi ecco perché il Consiglio deve essere anticipato all’8 gennaio e non oltre.

PRESIDENTE. Pongo in votazione il rinvio del punto 3) dell’ordine del giorno ad una seduta straordinaria del Consiglio per l’8 gennaio.

( Il Consiglio approva)



Proposta di atto amministrativo n. 73
della Giunta regionale
Criteri e modalità per l’erogazione di contributi a sostegno della gestione associata intercomunale di funzioni e servizi per il 2007”
(Discussione e votazione)


PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 73, ad iniziativa della Giunta regionale. Ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Mollaroli.

Adriana MOLLAROLI. Su questo atto abbiamo trovato una sintesi tra ciò che abbiamo appena votato nel bilancio di previsione e l’emendamento Badiali, la conoscete la questione? (…) Allora l’atto si può approvare come nel testo originario della Giunta, approvando l’emendamento Badiali e avendo approvato dieci minuti fa nel bilancio di previsione 100 mila euro in più a disposizione dell’Unione dei Comuni. Mi sembra questa una sintesi che accontenta le Unioni dei Comuni e le Comunità montane.
Pertanto possiamo votarlo con l’emendamento Badiali in modo che almeno possiamo dare le risorse agli enti locali. Anche il relatore di minoranza Consigliere Massi è d’accordo con me.

PRESIDENTE. Emendamento n. 1 del Consigliere Badiali. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Proposta di atto amministrativo n. 73. La pongo in votazione.

( Il Consiglio approva)

La seduta è tolta.



La seduta termina alle ore 19,30