Resoconto seduta n.39 del 26/07/2006
La seduta inizia alle 10,30



Mozione
(Annuncio di presentazione)

PRESIDENTE. In data 25 luglio 2006 è stata presentata la mozione n. 93 dei consiglieri Mollaroli, Luchetti, Brandoni, Mammoli, Giannini, Procaccini, Rocchi, Favia e Binci: «Mozione a sostegno della conferenza internazionale del 26 luglio a Roma per la pace nel Libano».



Ordine del giorno della seduta

PRESIDENTE. Era stata preannunciata l’intenzione di iscrivere la mozione appena annunciata in via d’urgenza per la discussione nella seduta odierna. Metto pertanto in votazione tale proposta.

Il Consiglio approva




Proposte di legge (Esame degli articoli e votazione):
«Approvazione del rendiconto generale dell’amministrazione per l’anno 2005» Giunta (99)
«Assestamento del bilancio 2006» Giunta (106)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca le proposte di legge n. 99 e n. 106 ad iniziativa della Giunta.
Siamo in fase di votazione degli articoli, quindi sulla base della consuetudine, si propone di votare l’articolato delle due proposte di legge, procedere alle dichiarazioni di voto congiunte e quindi di votare, ovviamente in maniera separata le due proposte di legge nel loro complesso.
Iniziamo la trattazione degli articoli della proposta di legge n. 99.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

E’ stata chiesta la verifica del voto. Pongo nuovamente in votazione l’articolo.

Il Consiglio non approva

E’ stata richiesta nuovamente la verifica del voto da parte del Presidente Spacca.

Fabio PISTARELLI. Ma per quale motivo? La verifica del voto si chiede quando c’è una controversia. L’articolo 1 non è stato approvato.

PRESIDENTE. D’accordo. Articolo 2. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 6. Ha la parola il consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Tutte le argomentazioni che abbiamo ieri sollevato in sede di discussione generale sono ancora aperte, perché non ho ancora ascoltato dalle parole dell’assessore o da quelle del Presidente, nella replica, la chiarificazione sui capitoli — e vi è un elenco assolutamente lungo — che sono stati cancellati drenando risorse per circa 63 milioni di euro. Ieri in Commissione mi è stata fornita una delibera di Giunta con la quale è stata definita dalla Giunta stessa la consistenza dei residui passivi da cancellare, ma oltre quello che è scritto nella nota preliminare, in realtà non ci sono se non gli anni di riferimento ma non la spiegazione dei motivi per i quali vengono cancellati i residui passivi per 63 milioni di euro. Riformulo la richiesta, la formulerò anche come ordine del giorno finale, perché è assolutamente necessario capire le ragioni tecnico-giuridiche che hanno permesso di recuperare 63 milioni di euro e pertanto di abbassare l’indebitamento e di spalmare in una serie di interventi una cifra consistente di risorse che si sono liberate dal nostro bilancio. Questa è l’individuazione definitiva dei residui passivi provenienti dal bilancio di competenza 2004 e precedenti, che al 31.12/2005 viene fissata in 1.496.537.144,05 euro, cancellando tutta una serie di residui passivi che la Regione ha avuto fino ad oggi. Reitero la richiesta e la riformulo sin d’ora, pertanto oggi non vi sono le condizioni affinché si possa votare, perché non ci sono le spiegazioni tecnico-giuridiche relative a quell’ammontare di residui passivi, pertanto se non ci sono spiegazioni, questo bilancio non è possibile tecnicamente votarlo. Non dico che sia illegittima la cancellazione dei residui passivi, perché queste sono che la legge prevede, ma ci devono essere motivazioni a giustificare la cancellazione dei debiti pregressi. Queste motivazioni ad oggi non ci sono, pertanto l’art. 6, se votato così com’è, è assolutamente un salto nel vuoto per l’intero bilancio, perché deve essere spiegato il motivo giuridico e tecnico delle cancellazioni.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Castelli.

Guido CASTELLI. Annuncio la presentazione di un ordine del giorno relativamente a questa vicenda dei 63 milioni finalizzato a ottenere da parte della Giunta e dell’assessore, l’indicazione analitica delle somme che sono state cancellate. Penso che potrebbe anche essere sufficiente un impegno dell’assessore a fornire al Consiglio o alla Commissione la descrizione analitica delle poste, non solo in termini di numero di bilancio come nella delibera, ma delle poste cancellate e delle somme relative, in maniera tale che l’esigenza di chiarificazione possa essere assolta.
Quindi noi possiamo anche soprassedere alla presentazione di un ordine del giorno, nel caso ci fosse un impegno dell’assessore a darci un’indicazione precisa e analitica delle somme e della destinazione delle stesse, in maniera tale che si possa verificare concretamente quali sono gli interventi da ritenersi cancellati.

PRESIDENTE. Ha la parola l’assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Sulla richiesta del consigliere Castelli non ho alcuna difficoltà a prendere l’impegno e riferire in Commissione alla prima riunione utile, anzi colgo l’occasione per fare un’anticipazione sulle oltre 80 interrogazioni che fanno riferimento all’articolo precedente, cioè i residui attivi: la consistenza effettiva dei residui attivi iscritti ancora a bilancio. Ci sono state diverse decine di interrogazioni puntuali, così come si fa adesso per la cancellazione, per quello che riguarda i residui attivi. L’anticipazione che le posso fare — ma le sarà risposto in forma scritta nei prossimi giorni — è che su 82 capitoli, per un ammontare complessivo di 146 milioni iscritti a bilancio, la verifica che abbiamo fatto ha portato alla insussistenza di 950.000 euro, quindi su 146 milioni di euro iscritti come residui attivi abbiamo trovato insussistenti 946.000 euro. Nel merito si potrà concretamente giustificare la consistenza e il titolo sottostante.
Mi impegno formalmente a riferire non sui 63 milioni, perché i 63 milioni sono rivenienti dalla cancellazione di un mutuo per 35 milioni. Sono 27 milioni di cancellazioni. Il titolo giustificativo è quello previsto dalla legge. Se però anche su questo, analiticamente si vogliono spiegazioni, la delibera è a disposizione dall’8 maggio con il protocollo informatico, è identificabile il capitolo, è richiedibili analiticamente il dove, il come, il quando che lei richiedeva. Se però vogliamo abbinare la discussione dei residui attivi con la cancellazione non dei 63 milioni — perché un conto è la cancellazione del mutuo, un conto la cancellazione complessiva a cui abbiamo fatto riferimento — non ho difficoltà a rivedere i dati di fondo che sono già a disposizione non solo di ciascun consigliere ma di ciascun cittadino marchigiano che interroghi il sito del bilancio regionale. Sono identificabili i capitoli, ai capitoli corrispondono i soggetti creditori. Il dove, come e quando sono al di sotto di ogni credito individuato. A meno che non vogliate una documentazione sulle centinaia di capitoli, per un lavoro che fortunatamente, con l’informatizzazione, ci stiamo risparmiando. I capitoli sono accessibili e trasparenti. Se vogliamo rinviare la discussione, già accordata doverosamente, sull’approfondimento richiesto dal consigliere Castelli, non ho difficoltà ad aggiungere anche la discussione sulla cancellazione a cui il consigliere Pistarelli fa riferimento.

Fabio PISTARELLI. Chiedo la votazione per appello nominale a nome anche dei consiglieri Castelli e D’Anna.

PRESIDENTE. Prego di procedere alla votazione per appello nominale dell’articolo 6.

Michele ALTOMENI, Consigliere segretario. Procedo alla chiama.
Altomeni sì
Amagliani sì
Badiali sì
Benatti sì
Binci sì
Brandoni sì
Brini no
Bucciarelli sì
Bugaro no
Capponi sì
Castelli no
Cesaroni assente
Ciriaci no
Coi sì
D’Anna no
Donati sì
Favia sì
Giannini assente
Giannotti no
Lippi assente
Luchetti assente
Mammoli assente
Massi assente
Mezzolani assente
Minardi sì
Mollaroli sì
Petrini assente
Pistarelli no
Procaccini sì
Ricci sì
Rocchi sì
Romagnoli assente
Santori no
Silvetti assente
Solazzi assente
Spacca assente
Tiberi no
Viventi no
Agostini sì

Il Consiglio approva

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 11. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 12. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 13. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 14. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Pongo in votazione il coordinamento tecnico.

Il Consiglio approva

Sospendiamo il voto finale e passiamo alla proposta di legge regionale n. 106, esame degli articoli.
Viene chiesta una breve sospensione della seduta per consentire alla Commissione di fare alcune verifiche, pertanto la seduta è sospesa. Riprenderà alle 12.

La seduta, sospesa alle 11,30,
riprende alle 12,05

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli articoli della proposta di legge 106.
Articolo 1. Ha la parola il consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Noi prendiamo atto degli impegni assunti dall’assessore Marcolini. Confidiamo che l’impegno diventi fattivo ai primi di settembre, alla ripresa dei lavori del Consiglio o come corrispondenza diretta verso la Commissione, nelle forme che lei riterrà opportuno seguire per quanto riguarda le procedure istituzionali, oppure con comunicazione in aula. Questo lo dico perché l’approvazione del rendiconto, se sostenuta da tutte le argomentazioni tecnico-giuridiche e formali può essere effettuata e dare luogo alla discussione nel merito dell’assestamento. Non proporremo, né io né il collega Castelli un ordine del giorno formale, però riteniamo che debba essere sollecitata alla ripresa dei lavori del Consiglio la documentazione che l’assessore Marcolini si è impegnato a fornirci. In ogni caso il nostro voto sull’assestamento, per i motivi di metodo che abbiamo detto, oltre che di merito, è negativo.

Pongo in votazione l’articolo.

Il Consiglio approva

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 4. Emendamento n. 1 a firma Solazzi e Favia. Viene ritirato. Passiamo quindi all’emendamento n. 2 che ha parere non favorevole da parte della Commissione. Ha la parola il consigliere Rocchi.

Lidio ROCCHI. Questo emendamento è stato presentato perché nell’ultima riunione che c’è stata relativa ai fondi alle Province per quanto riguarda caccia e pesca, si è stabilito, in base alla legge, che le entrare concernenti le licenze di caccia, dovessero essere ripartite. C’è stata una presa di posizione da parte dell’assessore al bilancio il quale, giustamente credo, aveva giustificato lo storno di questi fondi sostenendo che il bilancio non permetteva di poter ripartire i fondi stessi alle Province, ma poi c’è stato anche un momento in cui il presidente del Consiglio aveva chiesto cinque minuti di sospensione per poter trattare questo problema e quando si sono ripresi i lavori c’è stata una dichiarazione da parte della Giunta regionale con la quale si era chiarito che in sede di assestamento sarebbero stati reperiti i fondi che dovevano essere poi ripartiti alle Province. Non vedo il motivo per cui la II Commissione non ha preso in considerazione questo emendamento. Se andiamo a vedere tutti gli emendamenti che sono arrivati sul mio tavolo, riguardano una ripartizione a pioggia dei fondi che fino a ieri non erano disponibili, quindi questo fa prevedere che gli emendamenti presentati in base alla legge e che devono servire per un settore importante come quello della caccia e pesca, non verranno presi nella minima considerazione. Qui ci sono consiglieri che partecipano alle varie riunioni della Federcaccia, della Libera Caccia e delle altre associazioni a dire che c’è una forte attenzione verso questo settore, quindi credo che dobbiamo finalmente chiarire questa posizione, in modo che anche questo problema possa essere risolto nel migliore dei modi.
Quindi non vedo il motivo per cui la II Commissione bocci un emendamento di questo genere. O andiamo contro le leggi regionali e quindi non rispettiamo noi le stesse leggi regionali, oppure bisogna riflettere e rivedere le cose, riportando questo emendamento in Commissione.

PRESIDENTE. Per prassi e per regolamento questo emendamento non può essere messo in votazione, perché non ammissibile.
Ha la parola il consigliere Brandoni.

Giuliano BRANDONI. L’inammissibilità di questo emendamento è legata al fatto che sono individuati fondi statali vincolati, che non possono essere destinati alla copertura dell’emendamento del consigliere Rocchi. Il merito politico fa parte di un altro tipo di discussione. Ha fatto bene il consigliere Rocchi a portare di nuovo all’attenzione queste considerazioni, ma nel caso del bilancio la forma è sostanza. Ecco perché la Commissione ha dichiarato inammissibile l’emendamento, fra l’altro l’unico considerato non ammissibile.

PRESIDENTE. Emendamento 2 bis. Ha la parola il consigliere Lippi.

Leonardo LIPPI. Chiedo che l’emendamento venga trasformato in mozione, visto che è un impegno forte.

PRESIDENTE. Ormai la discussione sull’emendamento 2 è chiusa. Siamo in fase di votazione dell’emendamento 2 bis. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Emendamento 2 ter. Ha la parola il consigliere Castelli.

Guido CASTELLI. Anche nel caso di questo emendamento, rispetto al quale non entro nel merito, la copertura è fornita da una ulteriore confisca di residui perenti. Vorrei porre l’attenzione, in termini di sistema, sulla conferma della tesi che esponevo in occasione della discussione generale, cioè sono i perenti a costituire la provvista per poter effettuare le quadrature anche in termini di politica gestionale, che sono ritenute necessarie dal Consiglio regionale e dalla maggioranza? E’ evidente che ci sono altri cinque milioni di perenti che vengono utilizzati, il che determina un ulteriore decremento della percentuale di copertura dei perenti, portando la cifra complessiva che viene utilizzata per la quadratura del bilancio, da 193 milioni di euro a 196. Questo con buona pace, almeno parziale, delle raccomandazioni prudenziali che pure sono affiorate dalla discussione generale. Anche per effetto di ulteriori interventi mi pare di capire che ci saranno altri splafonamenti, però stiamo andando verso una quadratura del bilancio che in maniera sempre più massiccia utilizza somme destinate al pagamento dei debitori.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l’emendamento.

Il Consiglio approva

Emendamento 2 quater. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Pongo in votazione l’articolo 4 come emendato.

Il Consiglio approva

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 7. Subemendamento 03 a firma Giannotti, che ha la parola.

Roberto GIANNOTTI. Mi sembrava che l’emendamento Solazzi non tenesse conto della complessità della costa pesarese, io mi sono solo fatto carico di recuperare questa anomalia di non avere citato Pesaro e di aggiungere il tratto di costa Marotta e Mondolfo, perché si tratta della stessa situazione.

PRESIDENTE. Se l’emendamento viene ritirato, decade anche il subemendamento.

Roberto GIANNOTTI. Comunico all’aula che faccio mio l’emendamento Solazzi, che quindi non decade.

PRESIDENTE. Pongo in votazione il subemendamento Giannotti.

Il Consiglio non approva

Pongo in votazione l’emendamento n. 3.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 4 a firma Castelli. Ha la parola il consigliere Agostini.

Luciano AGOSTINI, Vicepresidente della Giunta. Chiedo al consigliere Castelli di ritirare questo emendamento, frutto di un impegno di spesa a mio parere non giustamente destinato e finalizzato, perché le competenze sarebbero del Comune di Ascoli Piceno e in ogni caso abbiamo presentato insieme un ordine del giorno proprio per cercare di dare un coordinamento alla Regione per risolvere un problema che nel comune di Ascoli esiste. Pertanto chiedo di ritirare l’emendamento, che ha finalizzato una spesa a mio giudizio non propria.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Castelli.

Guido CASTELLI. Accetto l’invito del Vicepresidente Agostini. Abbiamo presentato un ordine del giorno che sostanzialmente riproduce il senso dell’emendamento stesso, con l’invito esplicito all’assessore Agostini ad invitare anche la maggioranza a votarlo concordemente.
Emendamento n. 5 a firma Capponi. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

L’emendamento n. 6 viene ritirato, così come l’emendamento n. 7. Emendamento n. 7 bis. Ha la parola il consigliere Brandoni.

Giuliano BRANDONI. Il parere della Commissione è favorevole.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l’emendamento 7 bis.

Il Consiglio approva

Emendamento 7 ter. Ha la parola il consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Vorrei che a verbale risultasse che la Commissione ha espresso un parere di ammissibilità. Nel merito questo è un emendamento che insieme ad altri ha come presupposto un metodo non accettabile, perché riguarda questioni di natura localistica o emergenziale che non possono essere assunte dentro un quadro che concerne altro, cioè l’assestamento di bilancio dovrebbe servire ad allineare, dopo l’approvazione di un bilancio consuntivo, le macro cifre e non fare interventi di 50.000 euro o 100.000 per questo o per l’altro. Noi ci siamo astenuti da questa pratica: non c’è un emendamento a firma di An che abbia avuto questo tipo di indicazione. Spero e prego la maggioranza che possa essere questo il modo di affrontare le questioni relative alle partite di bilancio che devono essere guardate nel loro complesso, nella loro globalità, perché qui siamo veramente fuori da ogni tipo di logica.
Ci sono addirittura articoli con interventi di natura normativa. E’ un’anomalia che le prassi hanno purtroppo fatto passare, in sede di bilancio di previsione, ma in assestamento diventa una anomalia al cubo. Non possiamo inserire norme di natura sostanziale neppure giustificate dallo strumento della finanziaria, cioè di quel documento omnibus che è stato copiato dalla pratica parlamentare nazionale. Qui non siamo nemmeno di fronte a un documento che si possa chiamare “finanziaria”, è una correzione al bilancio di previsione. Inseriamo norme di natura sostanziale, cioè modifichiamo leggi, leggine, regolamenti, qualche volta anche in maniera fondata. Sulle politiche sociali, in effetti c’erano dei meccanismi che dovevano essere rivisti, perché i Comuni andavano in anticipazione su certi servizi che poi non venivano erogati, però non potevano nemmeno essere sforniti di una cassa che potesse dare luogo all’effettuazione e al pagamento dei servizi che nelle annualità venivano erogati. Però è una pratica che non posso non contestare per quanto riguarda il suo metodo.
Su questo emendamento — l’intervento a Villa Verdenelli sarà sicuramente urgente, importante, con finalità assolutamente nobili — non possiamo condividere questo modo di intervenire, pertanto il nostro voto su questo e sugli altri emendamenti che hanno lo stesso segnale, è assolutamente negativo.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Brini.

Ottavio BRINI. Anche in questa circostanza assistiamo a contributi a pigia e clientelari. E’ un metodo che avevamo contestato in passato, perché in base al “reuccio” della provincia la maggioranza assegna fondi in modo scorretto e indiscriminato. Sarebbe stato più logico che la maggioranza, prima di fare questo provvedimento di 50.000 euro, avesse preparato un bando, perché penso che di villa disastrate e da recuperare nelle Marche ce ne siano tante, individuando anche criteri di assegnazioni, dando delle procedure, spiegando le finalità — casa di riposo, ostello per giovani e così via — e soprattutto individuando una quota di bilancio per contributi da spalmare in tutta la regione, perché la nostra regione non è fatta solo di Ancona e Pesaro ma abbiamo anche le province povere di Macerata, Ascoli e Fermo e logica vuole che quando vengono assegnati questi soldi dal “reuccio” del momento, colui che si sente padrone in assoluto del bilancio del Consiglio, che assegna a suo piacimento denaro pubblico e della pubblica comunità, per farsi bello nel comune dove si presenterà fra una decina di giorni, o farà un articolo sul giornale dicendo “Ho mandato 50.000 euro”, il sindaco lo ringrazia e lui si fa bello di fronte alla comunità. Riteniamo quindi opportuno che questo emendamento non venga approvato e soprattutto che finalmente si faccia quella programmazione — è un invito che faccio all’assessore Marcolini, persona che ho sempre stimato, sia adesso che per quanto ha fatto in passato — necessaria, perché è illogico che vengano dati questi soldi a pioggia, per compiacere il singolo consigliere regionale. Non vale solo per questo provvedimento, perché assistiamo anche ad altri provvedimenti per i campi di calcio, per i litorali. Vengono dati soldi in maniera clientelare, a seconda dell’assessore che comanda nella cordata di questo momento. Bisogna che un piccolo esame di coscienza lo facciamo tutti e, visto il momento, la precarietà, le difficoltà economiche, dobbiamo cercare di trovare una forma logica e coerente. Sarà anche giusto dare 50.000 euro a Staffolo, ma fate un censimento. Il nuovo assessore alla cultura, che sta brillando molto anche per l’assenza, dopo essere stato insediato da due-tre giorni, si dovrebbe fare carico di un censimento di tutta la regione per sapere quali sono le strutture e i beni che meritano un recupero, perché oggi si parla di Staffolo, domani si potrebbe parlare di un altro comune, penalizzando chi veramente ne ha bisogno e ha necessità di recuperare un edificio per restituirlo alla godibilità di tutti. Ognuno ha il proprio elettorato e deve prendere consensi, ma facciamolo in modo dignitoso, visto le ristrettezze che ci sono. Oggi che non avete più Berlusconi non ve la potete prendere con nessuno, quindi state attenti a quello che fate, perché fino a ieri c’era l’alibi di Berlusconi che non distribuiva fondi, non dava disponibilità, ma oggi questo alibi non l’avete più, quindi siete chiamati a un maggior rigore e a un migliore utilizzo delle risorse a disposizione.
Invito soprattutto l’assessore alla cultura, a censire questi spazi di bellezze che abbiamo nelle Marche.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Noi voteremo questo emendamento, tuttavia le considerazioni che hanno posto i consiglieri dell’opposizione non sono peregrine, perché ieri abbiamo assistito ad un dibattito e a due interventi, quello di Spacca e quello, allarmato, dell’assessore Marcolini. Siamo in presenza di un atto complesso ed in generale rigoroso, come compete al contesto in cui avviene questa discussione e il rischio è che proposte di modifica minimali, che secondo noi non fanno neanche onore ai territori, sminuiscano questo atto complesso, indebolendone l’impianto dal punto di vista dell’immagine complessiva. Quindi queste cadute di stile, per il futuro sarebbe meglio che una maggioranza come la nostra se le potesse risparmiare.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Le considerazioni del consigliere Brini sono quelle che sosteniamo anche noi. Non è che non sia legittimo chiedere da parte di un Comune, ma le procedure devono essere individuate prima e devono valere per tutti. Tra l’altro in questa regione noi abbiamo ancora una “emergenza terremoto” che non affrontiamo con alcuna risorsa messa a disposizione dalla Regione Marche, come invece hanno fatto dignitosamente altre Regioni, quindi non possiamo permetterci di fare interventi al di fuori, addirittura, di un’emergenza.

PRESIDENTE. Ha la parola il Vicepresidente Agostini.

Luciano AGOSTINI, Vicepresidente della Giunta. All’amico Brini dico che i danni perpetrati da cinque anni di Berlusconi sono tanti, quindi dovremo parlarne ancora per molto tempo. Nel merito delle considerazioni fatte dal consigliere Brini sono piuttosto d’accordo e mi pare che il governo regionale rappresentato oggi dal Presidente Spacca e quello di ieri rappresentato dall’ex Presidente D’Ambrosio, abbia dato prova di coerenza in quella direzione. Ricordo nella mia esperienza, anche precedente alla mia elezione a consigliere regionale, quanti fossero gli interventi finalizzati. Oggi parleremmo di decine di milioni di euro. Nel corso di questi anni noi abbiamo ridotto, se non eliminato questo tipo di pratica politica, proprio per andare incontro alle cose che lei diceva, non ad interventi finalizzati nel collegio ma ad un orientamento di tipo più politico, che si basi sulla programmazione e sulle leggi di spesa ordinarie della Regione. Quindi se dovessimo fare una considerazione di carattere politico, il suo intervento è stato ampiamente recepito, prima dal governo D’Ambrosio oggi dal governo Spacca. Questo non ci esime dall’individuare piccolissime esigenze, così come in questo assestamento noi parliamo di un solo intervento finalizzato e parliamo di 50.000 euro. Non può essere dato in pasto a una valutazione politica negativa di carattere generale, per cui mi sento vicino ai contenuti del suo intervento e dico anche che i governi di centro-sinistra che si sono susseguiti in questa regione, sono andati nella direzione che lei diceva e proprio per questa ragione, proprio perché siamo andati incontro ai contenuti, nella direzione che lei diceva, propongo di votare l’emendamento che rappresenta una piccolissima esigenza.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Santori.

Vittorio SANTORI. Esprimo il mio personale dissenso sul metodo consistente nell’opera emendatrice dell’ultimo secondo sui capitoli di spesa, per dirottare su questa o quella singola entità locale provvidenze finanziarie.
Si tratta di interventi parziali, non giustificati da necessità e urgenza e al di fuori del programma generale di spesa, che ledono il diritto di uguaglianza e pari dignità di tutti i cittadini, quindi anche degli enti territoriali esistenti nella regione Marche. Spero che questo sistema vada a cessare immediatamente, anche perché viene imposto a suon di maggioranza e quindi è anche irrispettoso nei confronti della minoranza.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Brini per fatto personale.

Ottavio BRINI. Sono soddisfatto per gli interventi del consigliere Procaccini e del Vicepresidente Agostini, però il mio intervento non era finalizzato a dire “non diamo il contributo a Staffolo”, ma a chiedere alla Giunta regionale e allo stesso Consiglio regionale un salto di qualità sulla programmazione. Capita, molto spesso, che i consiglieri regionali vengano investiti di un problema durante la seduta consiliare. Noi abbiamo lavorato sulla legge delle politiche comunitarie, che all’assessore Petrini non va bene per alcune cose, dopo due mesi e ci troveremo a discuterne a settembre. Invece bisogna dare importanza al ruolo delle Commissioni e bisogna soprattutto coinvolgere il Consiglio regionale, se non volete trovarvi in difficoltà come vi trovate spesso, sull’impostazione politica. Mi dispiace che non ci sia l’assessore alla cultura, perché per cinque anni il Presidente D’Ambrosio non ha fatto quasi niente quando era assessore alla cultura, ha vegetato, si è limitato soltanto a dare contributi a pigia a seconda dell’importanza della manifestazione che gli veniva segnalata. Nemmeno parlava direttamente con i Comuni interessati. Quello che ci preoccupa è che non c’è una pianificazione, una programmazione. Lei assessore ha dovuto sempre tirare la coperta da una parte o dall’altra, doveva far quadrare i conti tra mille difficoltà, una volta arrivavano fondi dal Governo, una volta non arrivavano, ha dovuto anche fare cinque anni di sacrifici, ma chi ha fatto l’assessore alla cultura non è riuscito a fare una programmazione per la regione Marche. Noi non abbiamo mai visto un assessore muoversi da Ascoli a Pesaro, per mettere insieme tutte le manifestazioni e redistribuire le risorse a seconda dell’importanza, abbiamo assistito all’assessore potente di Ascoli, Agostini, proporre un contributo per la Quintana, poi al gruppo potente di Pesaro che sposta... Avete visto che Giannotti oggi ha chiesto l’iradiddio senza sentire nessuno, quindi c’è già nella mentalità del pesarese.

Roberto GIANNOTTI. C’è anche Civitanova.

Ottavio BRINI. Lascia perdere... A Civitanova avete dato le briciole, da quando è andato via Silenzi. Anzi, la provincia di Macerata.
L’appello all’assessore Marcolini è di fare un salto di qualità veramente, di pianificare e non dare contributi a pioggia che non producono niente e non danno risultati, valorizzando tutte le risorse che abbiamo. Una volta, quando si facevano i bilanci in Consiglio comunale chi faceva l’assessore allo sport, al turismo, alla cultura, andando in Consiglio comunale doveva già presentare un programma per le finalità, alle società sportive, alle manifestazioni e per una manifestazione nazionale c’era una somma, per una manifestazione internazionale ce n’era un’altra e così via. Qui uno fa una telefonata e si mettono 50.000 euro per un Comune. E nessuno ancora ci ha spiegato se quella sarà una casa di riposo, un ostello, se questa somma serve solo per acquistare la villa, per ristrutturarla, quanti soldi mancano per finire l’opera. C’è il rischio che questi 50 milioni servano a realizzare una parte della struttura e poi non ci siano altri fondi per completarla.
Invito il Vicepresidente Agostini a chiedere al “fresco” assessore Minardi a lavorare, perché lui ieri ha detto che è disposto a fare piattaforme, tavoli, tutto, ma non vorrei che nel prossimo bilancio trovassimo il contributo a Canicattì per 200.000 euro.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l’emendamento.

Il Consiglio approva

Pongo in votazione l’art. 7 come emendato.

Il Consiglio approva

Articolo 7 bis. Emendamento n. 8 a firma Rocchi. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Subemendamento 08 a firma Agostini e Donati.

Luciano AGOSTINI, Vicepresidente della Giunta. Lo ritiro.

PRESIDENTE. Subemendamento 08 bis. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Subemendamento 08 ter. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Emendamento 8 ter della Commissione. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Emendamento 8 quater. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

PRESIDENTE. Pongo in votazione l’articolo 7 bis.

Il Consiglio approva

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Art 11. Emendamento n. 9 a firma Mollaroli e Comi. Ha la parola l’assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. La proposta di emendamento modifica, rispetto all’anno in corso, l’anno di riferimento. Il pagamento di questi interventi avviene sulla base della rendicontazione dell’anno in corso, quindi il recepimento dell’emendamento proposto dalla presidente della Commissione risponde al problema di fare cassa per il 30% rispetto all’anno in corso. Nessun documento di bilancio consente di preventivare una posta di bilancio che non è ancora stata determinata, inoltre sarebbe in contraddizione con il 30% d aumento dell’anno in corso. Se l’esigenza era quella di venire incontro alle anticipazioni dei Comuni la formulazione adottata già lo garantisce, quindi penso che si sia sostanzialmente risposto al problema di fondo. Per il problema dell’anno successivo, c’è una difficoltà di ordine quantitativa e tecnico-formale. Non avendo e non potendo predeterminate le poste dell’esercizio del bilancio successivo non si può stabilire una riserva preventiva a valere con le risorse dell’anno in corso.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Luchetti.

Marco LUCHETTI. Intanto credo che si debba prendere atto di questo sforzo che la Giunta fa rispetto ad una situazione, quella del finanziamento dei servizi sociali, segnatamente della legge 18 in quanto i Comuni si trovavano in difficoltà. La legge 18 assegna finanziamenti sulla base di una progettazione e dunque è comprensibile il fatto di finanziare ex-post i progetti che vengono presentati e fatti dai Comuni. Qui però ci troviamo di fronte ad una situazione che va chiarita in sede di bilancio preventivo. Parte di questa progettazione è diventata una spesa corrente da parte dei Comuni, nel senso che in base a questi finanziamenti la Regione ha garantito strutture come i centri diurni. Il centro diurno era un progetto all’inizio, perché andava verificato nella sua efficacia nei confronti di un’utenza particolarmente fragile, ma una volta che questi centri sono andati a regime e sono stati assicurati sempre dal finanziamento regionale, bisogna chiarirci, perché fino a che si tratta di una spesa per un nuovo progetto va bene la rendicontazione, ma nel momento in cui è stato dato il nulla osta il problema c’è. Credo quindi che vada monitorata attentamente la spesa sulla legge 18, per verificare quella che è diventata curricolare e quella che viene rivolta verso nuove progettazioni. Questo meccanismo del pretto per quanto riguarda i servizi sociali deve essere chiaro, perché una volta che si fa la scelta di costruire una struttura e di farla funzionare correntemente è chiaro che l’anno successivo o due anni dopo diventa una spesa corrente da parte dell’ente locale. Tra l’altro questa spesa, che oggi può essere contemperata negli ambiti sociali, è una spesa a cui fanno riferimento solamente i Comuni capofila ma anche quelli dell’ambito, per cui credo sia necessario un monitoraggio di questa spesa, in modo tale che non ci si trovi ad una conflittualità non comprensibile tra enti locali e Regione.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Mollaroli.

Adriana MOLLAROLI. Assegno al Consiglio un piccolo successo: quello di avere modificato un atto della Giunta che cambiava radicalmente le modalità di finanziamento della legge 18 legata alla disabilità. Quindi con un dialogo proficuo siamo riusciti a definire questo nuovo percorso che indica, diversamente da quanto era previsto nell’atto di Giunta, cioè che ai Comuni venissero date risorse soltanto a rendicontazione, il 28 febbraio, reintroducendo il 70%, con il rimanente 30% che vale come anticipo per l’anno in corso. Così come credo che siano fondate le motivazioni del consigliere Luchetti, però mi permetto di insistere che non è spesa corrente, è spesa storica. Vuol dire che questi no sono progetti sperimentali ma servizi permanenti e quindi come tali vanno considerati.
Approfitto per chiedere all’assessore Amagliani se può dare al Consiglio una informazione su ciò che abbiamo letto sulla stampa e salutato molto positivamente, cioè che vengono riassegnate alla nostra Regione risorse tagliate dal precedente Governo di centro-destra, sulla spesa sociale. Vorrei anche, se possibile, che decidessimo insieme a quali servizi assegnarle, perché in questi anni ci sono stati alcuni servizi, in particolare quelli alla prima infanzia, che hanno sofferto particolarmente di tagli, invece c’è un fotte bisogno delle famiglie della nostra regione di avere più servizi legati alla prima infanzia e noi abbiamo una legge fortemente innovativa, la legge 9, che ha subito nel corso di questi anni, diversi tagli.
Gradirei quindi sapere quante sono le risorse e come si intende destinarle. Gradirei che quella destinazione possibile fosse condivisa tra Giunta e Consiglio, avendo questa attenzione alle due grandi fragilità di questa regione che sono sicuramente gli anziani ma non meno le famiglie e i bambini.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Segnalo una problematica apertasi in più di un Comune. Mi sono stati segnalati diversi casi. E’ accaduto che il meccanismo passato, che ora si vuole superare con questa modificazione, ha già creato dei problemi, perché in ogni caso il decreto di assegnazione dei fondi, che di solito copre pro quota e non integralmente le spese del sociale dei Comuni e delle Comunità montane, ha avuto dei problemi perché quello che era stato già indicato dall’Amministrazione comunale o dal Comune capofila o dalla Comunità montana come diritto maturato da tutta una serie di soggetti, ha visto alcuni Comuni non giungere puntualmente alla rendicontazione e pertanto ha visto la quota che quest’anno abbiamo assegnato per il 2005, ancora più bassa rispetto alla percentuale che già non copre il 100%.
Penso che avremo modo di ritornare negli anni a venire su questo, però penso che un monitoraggio dei servizi verso i territori, anche per questa annualità aperta del 2006 sia necessario, soprattutto per quanto riguarda la corrispondenza dell’erogato rispetto a quanto effettivamente speso.
L’articolato vuole avvicinare questo tipo di rispondenza anche come procedura, e in effetti si dà il 30% sulla base di uno storico consolidato in anticipazione, mentre il 70% restante verrà erogato al termine delle annualità, a servizi effettivamente resi. Però anche quest’anno dobbiamo fare una verifica, perché è stato segnalato più di un caso di impossibilità a far fronte a richieste di rimborso di trasporto effettuato per situazioni di handicap — fisioterapia e sedute da dicare al recupero ecc. — e quindi vi sono situazioni rimaste fuori. Il sociale ha bisogno di una verifica della sua capienza e della possibilità di essere in grado di soddisfare le esigenze reali che ci sono nel territorio.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Anzitutto, su questo emendamento noi siamo favorevoli, anche perché dà garanzie alla prosecuzione di interventi che sono normalmente ordinari e tra l’altro l’anticipazione del 30% non può inficiare una rendicontazione ridotta rispetto a questi importi.
Vorrei contestare le affermazioni del consigliere Mollaroli, che ogni volta demagogicamente riprende il discorso della riduzione dei fondi socio-sanitari da parte del Governo precedente. La invito a rileggersi sia i bilanci dello Stato che quelli della Regione marche, così vedrà quali sono stati i fondi tagliati e chi li ha tagliati. Le faccio presente che da 63 miliardi di euro per la sanità, per il 2005 il Governo ne ha trasferiti 89, con l’aggiunta, tra l’altro, di altre risorse che portano complessivamente il fondo a 95 miliardi di euro. Mi auguro solo che il suo Governo riesca a mantenerli, questi fondi. Non confonda sempre il discorso fra sociale e sanitario, perché il fondo è socio-sanitario. Poi, se la Regione Marche spende tutto per la sanità perché ha dei deficit e pochissimo per il sociale, è un problema vostro e dell’assessorato alla sanità, non nostro.

Adriana MOLLAROLI. Ritiro il mio emendamento, dopo le rassicurazioni dell’assessore Marcolini e del Vicepresidente della Giunta.

PRESIDENTE. Ha la parola il Vicepresidente Agostini.

Luciano AGOSTINI, Vicepresidente della Giunta. Intervengo per esprimere la contrarietà all’emendamento che del resto è stato ritirato. Ritengo che sia tecnicamente non accoglibile, in quanto nelle leggi finanziarie non esiste la spesa di investimento, quella corrente, quella storica.
Tecnicamente non è possibile, perché è impossibile individuare la quantità dei progetti dell’anno successivo, quindi sarebbe non possibile definire la spesa in ogni caso. L’assessore Marcolini sa quanto io abbia pressato per istituire questo fondo che si rendeva necessario dopo l’esatta applicazione della “legge Merloni” circa la rendicontazione dei progetti. Non c’è stata una penalizzazione nei confronti dei Comuni o una via surrettizia per rallentare la spesa, c’è stata la giusta applicazione di fronte a un progetto, cioè l’anticipo, lo stato di avanzamento e il saldo. Ovviamente i Comuni non sono mai stati in grado di rendicontare prima di un paio di mesi dell’anno successivo, per cui si è applicato correttamente la norma.
Per andare incontro ai Comuni nell’applicazione corretta della norma, si istituisce questo fondo, ma sarebbe del tutto impossibile quantizzare la spesa per progetti che dovranno essere presentati l’anno successivo.
A me pare che dobbiamo dare senso a questo. Io raccomanderei al Consiglio e all’assessorato, di istituire un nucleo di verifica di come la legge 18 viene puntualmente applicata negli ambiti e dai Comuni, perché si possa massimizzare la spesa per i servizi sociali, giacché la Regione Marche è una delle Regioni che ha investito di più nella spesa per i servizi sociali, anche quando il Governo nazionale ha tagliato il 50% della spesa sociale. L’allora ministro del lavoro tagliò il 50% e il 60% di quello che manca il ministro Ferrero si è impegnato a reintegrarlo nella “manovrina” approvata questa notte.
Vorrei sommessamente ricordare al consigliere Capponi che è già incorso in qualche altro “errorino”, come quando la spesa di ammortamento dei mutui del terremoto veniva considerata come una spesa elargita nei confronti della Regione. Vorrei quindi ricordare sommessamente che la spesa per il fondo sanitario viene calcolata sull’Irpef. Cosa diversa è il fondo per il sociale, perché i fondi vengono istituiti sulle leggi di spesa e la 488 per gli ambiti sociali ha avuto nel 2006 una decurtazione del 50%. Ma anche se volessimo mettere sulla lunghezza d’onda del suo ragionamento, consigliere Capponi, è acclarato da un accordo tra le Regioni e l’allora ministro Storace, che ci sono 4,5 miliardi di euro di sottostima nella spesa della sanità per gli anni 2004-2005, sottostima che il ministro Storace si impegnò a sanare, tra l’altro riconfermato da questo Governo.
Stiamo quindi alle cose vere. Io credo invece che noi abbiamo fatto molto bene ad istituire quel fondo.

PRESIDENTE. Ha la parola l’assessore Amagliani.

Marco AMAGLIANI. Credo che dovremmo fare assolutamente e definitivamente chiarezza, nel senso che per l’anno 2005 e per l’anno 2006 sono intervenuti dei tagli da parte del precedente Governo per 500 milioni di euro sul fondo unico per il sociale. Questa cosa è incontrovertibile, tant’è che denunciammo, tutti insieme, centro-destra e centro-sinistra assessori alle politiche sociali, al tavolo nazionale, questa cosa. Il ministro Tremonti dichiarò “per il 2006 sul sociale non abbiamo tagliato nulla, perché abbiamo lasciato tutto quello che c’era nel 2005”. E’ vero nel senso che il taglio era avvenuto già nel 2005, per il 50%, e si è perpetuato nel 2006. Oggi il ministro Ferrero allo stesso tavolo dichiara di avere stabilito all’interno del Consiglio dei ministri il recupero di una somma di 300 milioni di euro, che sono il 60% esatto di quel 50% in meno degli anni precedenti. Questa notizia risponde a verità. Anche il ministro Maroni ad onor del vero, nel 2005 venne dicendoci “la somma totale più l’inflazione programmata”, e così non fu. Mi auguro che questa cosa risponda a verità e vedremo se questo stanziamento che vale per la nostra regione...

Franco CAPPONI. Facciamo due discorsi diversi.

Marco AMAGLIANI. Consigliere Capponi, nell’anno 2005 in tutta Italia non sono arrivati 500 milioni di euro, 13 per la nostra regione. Questi 300 milioni valgono per noi 8 milioni di euro. Dove li metteremo? E’ del tutto evidente che noi abbiamo mantenuto la nostra quota e questi quattrini erano in meno, dovremo rimpinguare tutti gli altri capitoli di bilancio. Per esempio, il tribunale dei minori invia spesso a questo o quel Comune — alcune volte piccoli Comuni — obbligatoriamente comuni da inserire in comunità. Questo comporta, per alcuni Comuni, il dimezzamento del proprio bilancio. E’ chiaro che quella è una priorità. Dovremo vedere quali sono i capitoli più in sofferenza, sapendo che su questo terreno non c’è capitolo che non sia in sofferenza. Sappiamo bene che noi non abbiamo la capacità di coprire al 100%, tant’è che facciamo una discussione con gli ambiti sociali per verificare quali sono le esigenze. Penso che questa questione del pagare a consuntivo e non più a preventivo, ci ha messo nelle condizioni di capire effettivamente cosa stava accadendo e anche qui rispondo alle cose che diceva il Vicepresidente Agostini: noi abbiamo un osservatorio regionale e degli osservatori provinciali che ci dicono cosa sta accadendo e come noi impieghiamo i fondi. Colgo questa occasione per dire che abbiamo potuto verificare, proprio perché paghiamo a consuntivo, attraverso questo osservatorio regionale, che in molti casi assistevamo a una situazione in cui tutte queste risorse non venivano impiegate effettivamente per lo scopo cui erano destinate, ma oggi riusciamo a farlo, pagando a consuntivo. Così come abbiamo verificato che non tutti i casi venivano seguiti.
Quindi non c’è una restrizione delle risorse ma una indicazione a che le risorse vengano impiegate esattamente là ove c’è necessità. Ci sono state difficoltà in modo particolare per i piccoli Comuni, ora stiamo andando a regime e io penso che con questo anticipo del 30% riusciremo a recuperare una situazione di sofferenza e una volta entrati a regime, anche con questi 8 milioni di euro in più riusciremo sicuramente a coprire le esigenze.
Sono d’accordo con le cose che diceva Luchetti: anche questo fa parte di una verifica, nel senso che è del tutto evidente che ci sono servizi partiti come programmazione, come progettazione e ne dico uno per tutti il “Dopo di noi”, che è un servizio che viene dato sul territorio che non possiamo non considerare come spesa corrente, quindi anche lì intervenire con un anticipo, pagando poi le diverse tranches, ma anche qui non è un gran problema, perché anche in precedenza quando pagavamo a preventivo, il pagamento effettivo avveniva nel mese di ottobre. Si scala di 3-4 mesi, con questo 30% riusciamo a superare alcune difficoltà e mi sembra che facciamo buona cosa e andiamo incontro alle richieste degli enti locali.

PRESIDENTE. Emendamento 9 bis. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

L’emendamento n. 10 è ritirato. Emendamento n. 11. Ha la parola il consigliere Lippi.

Leonardo LIPPI. Questo emendamento è concordato con l’assessore, scritto con la struttura, firmato da tutti i capigruppo, per rendere questo servizio ai cittadini.

Pongo in votazione l’emendamento.

Il Consiglio approva

Emendamento n. 12. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio non approva

Emendamento n. 12 bis. Ha la parola il consigliere Brandoni.

Giuliano BRANDONI. Nonostante porti la mia firma per motivi del tutto tecnico, esprimo il mio dissenso e non parteciperò alla votazione di questo emendamento, perché pur comprendendone le motivazioni e anche il fatto di uniformità con altri trattamenti — penso a Camera e Senato — credo che un segnale di diversa attenzione alle gravi difficoltà economiche che il paese attraversa andava mantenuto nonostante ne capisca la ratio e, da molti punti di vista, le motivazioni tecniche che hanno spinto a produrre un emendamento di questo tipo e hanno motivato gli ex consiglieri a una richiesta di questo tip ma il segnale che la politica dovrebbe dare è di evitare di fare una cosa normativamente giusta ma politicamente inopportuna. Quindi non parteciperò a questo voto.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Binci.

Massimo BINCI. Esprimo il voto contrario a questo emendamento, in quanto la richiesta ritengo non sia legittima, nel senso che il riferimento al Parlamento che viene portato come motivazione, è semplicemente, nella nostra legge regionale, rispetto alla percentuale per le indennità. Già la legge regionale, nell’applicazione dei vitalizi assicura ai consiglieri regionali — anche a noi quando potremo godere di questo vitalizio — la grande e forse iniqua possibilità di vedere adeguato il vitalizio stesso ogni volta che c’è un aumento dell’indennità dei consiglieri, quindi ritengo che questa richiesta di ammortizzatore sociale per una categoria come quella che noi rappresentiamo, già ben remunerata, sia non accettabile da un punto di vista di moltissime altre categorie di pensionati ecc.
Oltretutto il vitalizio è da noi accantonato, ma sempre con i soldi dei cittadini e almeno un 50% pure con fondi regionali.

PRESIDENTE. Propongo al Consiglio di procedere in seduta continua per l’approvazione di queste due leggi e la mozione sulla situazione in Libano.
Pongo in votazione questa proposta.

Il Consiglio approva

Ha la parola il consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Sulla questione del trattamento economico dei consiglieri, degli ex consiglieri e degli eletti c’è sempre il rischio di fare una facile demagogia. Propongo ai presentatori e alla Commissione di ritirare questo emendamento e di affrontare il problema in sede di bilancio complessivo, quando la situazione generale dei provvedimenti della Camera dei deputati e del Parlamento sarà definita e quando saranno definiti i conti complessivi della Regione Marche. Questo sarebbe un atto di grande buon senso. In alternativa il nostro gruppo si asterrà.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Questo emendamento ha un ordine del giorno di accompagnamento da me firmato sulla base di un mandato della presidenza nella Conferenza dei presidenti di gruppo. La questione assume allora un tono diverso, cioè a questo punto potrebbe essere opportuno che la maggioranza lo riveda. Capisco l’ora, capisco il disagio, ma lo si verifichi in maggioranza, perché il mandato mi è stato dato non dalla maggioranza ma dalla Conferenza dei presidenti di gruppo, quindi anche dai capigruppo di opposizione presenti quel giorno. La Giunta con un emendamento ha pensato di anticipare le risorse con l’assestamento, mentre l’ordine del giorno indicava un impegno della Giunta a decorrere dal primo gennaio 2006, quindi con il prossimo bilancio. Ora si tratta di verificare se è opportuno procedere, ovvero ritirare sia l’emendamento che l’ordine del giorno e rivedere la questione a settembre. Credo sia opportuno che la maggioranza si chiarisca su questa questione.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Intervengo anche per correttezza nei confronti del consigliere Ricci, perché obiettivamente nella Conferenza dei presidenti di gruppo abbiamo detto di uniformarci, come Consiglio regionale, a quello che veniva deciso a livello nazionale per quanto riguarda i vitalizi di senatori e deputati. Questa ci era sembrata una decisione logica e penso che le altre Regioni si compreranno conseguentemente, anche perché abbiamo visto che molte di esse non hanno applicato ai vitalizi la riduzione del 10%, mentre in questa Regione è stato fatto. Siccome la Commissione parlamentare ha già deliberato, praticamente all’unanimità, un comportamento tipo quello enunciato in questo emendamento, per correttezza come capogruppo lo debbo sostenere. Se poi c’è un accordo diverso, noi non vogliamo regalare nulla a nessuno, diciamo che probabilmente gli ex consiglieri regionali facevano affidamento sul vitalizio che era lineare in termini di importi e infatti proponiamo che venga mantenuto il vitalizio che prendevano prima della riforma, ma che la riduzione del 10% venga riassorbita nei futuri aumenti. Teoricamente le somme che questi percepiranno sono quelle che la legge ha stabilito, con la riduzione del 10%. Per non creare problemi di disequilibrio nella percezione immediata del vitalizio, venga mantenuta questa linearità di erogazione. Insieme a Massi anche noi avevamo dato questa indicazione all’allora presidente della Conferenza Favia, che rappresentava la presidenza. Quindi confermo, per quanto mi riguarda, lasciando libero il gruppo di esprimersi come riterrà opportuno, di convalidare quello che ho detto ed espresso.

PRESIDENTE. Ha la parola il Vicepresidente del Consiglio Favia.

David FAVIA. Ho presieduto quella Conferenza dei presidenti di gruppo e gradirei dire la mia in materia, perché credo che la tanta demagogia che ho sentito in alcuni interventi non ci faccia onore. Ricordo una serie di cose e do atto al consigliere Capponi della propria coerenza e lealtà.
Questo taglio del 10% è stato fatto sulla base di un provvedimento della finanziaria palesemente incostituzionale, in quanto un’analoga disposizione di una finanziaria precedente è già stata dichiarata incostituzionale, poiché lo Stato non può permettersi di dire dove le Regioni devono tagliare. Può dire alle Regioni di tagliare in genere, poi sono le Regioni a decidere dove tagliare. Quindi già questo taglio è assolutamente incostituzionale. Noi ci siamo conformati, o almeno la proposta è di conformarsi alla decisione presa dagli uffici di presidenza di Camera e Senato e faccio presente, peraltro, che la restituzione di questo taglio verrà riassorbita mediante non corresponsione degli aumenti che verranno concessi alle nostre remunerazioni via via, fino alla concorrenza del 10%. Dico anche a Binci, non capisco perché colto da questa sindrome del cupio dissolvi, che spesso e volentieri, specialmente per i consiglieri che hanno pensioni di una legislatura e che provengono da professioni non ricche, la pensione di una legislatura è una normalissima pensione che serve per vivere e per tirare avanti, a fronte della quale un taglio del 10% può essere rilevante e notevole. Faccio anche presente che il reinserimento nella normale attività lavorativa, specie per chi per dieci anni è stato fuori dalla cosiddetta società civile, è dolorosissimo e spesso e volentieri, per quelli che sono i costi della politica, il nostro pur apparentemente rilevante stipendio che personalmente io investo tutto in politica, non serve per mettersi da parte dei soldi e per poi tirare avanti, per cui questa demagogia sul fatto che noi prenderemo chissà quale cifra, a mio è una cosa assolutamente intollerabile, perché credo che pochi di noi riescano a mettere da parte quello che normalmente si mette da parte con uno stipendio normale. Parlo per chi non è di famiglia abbiente e non svolge collateralmente una professione per così dire “ricca”.
Ricordo che la Conferenza dei presidenti di gruppo, a parte alcuni distinguo — Alleanza nazionale, Udc, Forza Italia, Ds, noi, la Margherita ecc. — si impegnò, anche per colloqui avuti con l’Associazione ex consiglieri, a varare questo emendamento e riconosco a Ricci di essere stato solo la longa manus della Conferenza dei presidenti di gruppo, e ad approvarlo. Per cui mi sento di fare un richiamo a chi assunse quell’impegno, invitando anche chi oggi ha dichiarato il voto contrario all’astensione, a fare un ripensamento alla luce di quello che ho detto.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Lippi.

Leonardo LIPPI. Visto che ho partecipato alla Conferenza dei presidenti di gruppo e i dubbi che si erano sollevati in quella sede si sono riproposti in aula, ho chiesto anche di non fare demagogia su questo tema e pertanto direi di rinviare il tutto all’approvazione del bilancio di previsione, in modo che vi sia una correttezza istituzionale, senza chiedere nulla di demagogico, facendo un percorso ben condiviso, con la normativa nazionale consolidata, dando una risposta non demagogica ma coerente.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Binci, per fatto personale.

Massimo BINCI. Mi è spiaciuto il tono dell’intervento del consigliere Favia. Io avevo già espresso questo parere nella Conferenza dei presidenti di gruppo, quindi non capisco perché debba essere additato come un “malato”. Ricordo semplicemente che mentre noi maturiamo qui il vitalizio, allo stesso tempo la Regione paga anche la contribuzione nell’altro lavoro che ognuno di noi ha e se per caso facessimo due mandati, anziché il 25% dell’indennità, che corrisponde a 2.000, prenderemmo 3.000 euro. Provo a chiedere a questa sala quanti di noi va in pensione prende 3.000 euro. Quindi se ci sono 100 euro di meno per un anno penso che non muore di fame nessuno.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Chiedo una sospensione, per una riunione della maggioranza.

PRESIDENTE. Credo non sia il caso di interrompere la seduta del Consiglio, quindi inviterei il consigliere Ricci a non insistere sulla proposta di sospensione.
Ha la parola il consigliere Brandoni.

Giuliano BRANDONI. A me pare, avendo seguito il dibattito, le considerazioni, le preoccupazioni che sono emerse, che la soluzione migliore in questo momento sia quella di ritirare l’emendamento. Ho visto che anche la maggioranza e la Commissione sono d’accordo su questo, per cui l’emendamento è ritirato.

PRESIDENTE. Emendamento 12 bis/2. Ha la parola il consigliere Giannotti.

Roberto GIANNOTTI. Non mi ripeto su alcune valutazioni che sono state riprese questa mattina da alcuni miei colleghi, dal capogruppo, dal consigliere Brini, dalla nostra rappresentante nella Commissione bilancio, però per usare un termine improprio, non è possibile continuare a fare le “marchette amministrative”, così come viene proposto anche da questo emendamento. Fra l’altro c’è un dibattito aperto. Non so se sia giusto che la Regione intervenga a finanziare l’attività dell’Unione dei Comuni montani, pur comprendendo tutte le difficoltà. Non è ammissibile un finanziamento alle Comunità montane, rispetto a un problema tutto aperto sulla razionalizzazione degli ambiti comunitari, che comunque dovrà essere affrontato in sede politica. Io sono per una riduzione radicale delle Comunità montane della provincia di Pesaro, che per quello che conosco sono solamente delle macchinette per spendere soldi e non producono servizi, soprattutto sul piano degli investimenti. Se mi è consentito solamente una cosa di costume, questo emendamento prevede 35.000 euro all’Uncem, non si dice per che cosa, 100.000 euro alla Comunità montana di Pergola, una Comunità montana da sciogliere, con una situazione di anomalia. Addirittura siamo al paradosso di sette assessori comunitari, con cinque Comuni rappresentati, con una incidenza delle spese di gestione del bilancio al di là di ogni misura, ma senza una finalizzazione. Si dice cioè di regalare alla Comunità montana di Pergola 100.000 euro e 170.000 euro alla Comunità montana di Cagli, stessa situazione più o meno, ma almeno finalizzati ad un intervento specifico, cioè alla gestione dell’azienda speciale consortile del Catria.
Se mi è consentito, chiedo al Consiglio di bocciare questa proposta di subemendamento presentata dal presidente della Commissione al quale mi viene da chiedere una cosa: questo emendamento è l’emendamento della Commissione o l’emendamento del presidente della Commissione? E’ della Commissione che ha votato questo emendamento? Questo costume di utilizzare la responsabilità per firmare emendamenti e poi farli passare in aula come emendamenti discussi in Commissione non mi sembra un costume buono. Questo valga per il futuro. La pregherei quindi, la prossima volta che presenterà un emendamento personale, di specificare solo nome e cognome, senza metterci la qualifica.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Brandoni.

Giuliano BRANDONI. Capisco che il caos può ingenerare delle difficoltà di comunicazione e anche di comprensione dei fatti. Questo emendamento — il consigliere Santori lo ricorderà, perché è un gentiluomo — è stato discusso nella Commissione di ieri sera, con l’impegno, avendo ricevuto il parere contrario dei consiglieri dell’opposizione, a una sua formulazione più precisa nel lavoro di stamane, proprio perché tutta la Commissione aveva rilevato e ritenuto opportuno precisare la finalizzazione dei 70.000 euro indicati per la comunità del Catria e del Nerone. Quindi non è o non corrisponde alla precisione il fatto che questo emendamento la Commissione non l’avesse affrontato e discusso, ognuno pro quota. Il consigliere Santori, probabilmente, in questo caso è stato distratto. Non gliene voglio perché il consigliere Santori è uno dei commissari più precisi, più puntuali, più attenti e collaborativi nella Commissione, quindi non è sicuramente una reprimenda, è legato invece al caos che qualche volta regna anche in quest’aula. Questo in generale.
Nello specifico, come è evidente dall’emendamento, la questione non ha carattere assistenziale ma interviene sulla esigenza specifica e chiara di un’azienda in quella Comunità. Riconosco, e penso che dovremmo tutti riconoscere, nell’intervento del consigliere Giannotti — demandandolo ai lavori della Commissione a cui il consigliere Giannotti, tra l’altro, partecipa — la necessità di una riflessione sui criteri di riparto della legge 35 e sulle forme con cui questa viene organizzata. Questo sì, è un elemento di riflessione politica che anche in sede di dibattito sull’assestamento possiamo recepire. (Interruzione del consigliere Giannotti). Consigliere Giannotti, le cose non stanno così.

Roberto GIANNOTTI. Il 75% delle spese di gestione vanno per pagare i sette assessori!

Giuliano BRANDONI. Probabilmente fa parte delle difficoltà di comunicazione, perché le quote che riguardano l’Uncem e la Comunità del Catria e Cesano...

Roberto GIANNOTTI. ...con i soldi degli altri. Cominciate a rinunciare. Comincia a rinunciare tu, e io ti seguo!

PRESIDENTE. Vi garantisco che lo spettacolo che offrite non è molto onorevole, soprattutto rispetto a chi collabora con noi, lavora e non può permettersi neanche di andare a mangiare un panino. Quindi, per cortesia, un minimo di decoro in questa sala è necessario.

Giuliano BRANDONI. Prima il consigliere Giannotti ricordava, in una interruzione, Nikita Kruscev e il suo temperamento, voglio dire che quella qualità e quel temperamento li spendeva per questioni molto nobili: la pace all’Onu in quel caso e non un piccolissimo intervento di 30.000 euro per una Comunità montana vicina, dal punto di vista geografico, alle proprie sensibilità.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Santori.

Vittorio SANTORI. Ringrazio il presidente Brandoni per le parole spese in mio favore circa la presenza e l’atteggiamento in Commissione, però, presidente Brandoni, debbo ricordarle che l’altra sera, quando si è riunita la Commissione a un certo punto io sono uscito. Fino al momento in cui sono stato presente, la votazione su questi argomenti non l’ho vista. Quindi non è una questione di svista del consigliere Santori, il quale alle 19 doveva essere da un’altra parte e la Commissione si doveva riunire alle 10 del mattino, mentre in realtà si è riunita alle 18. Poiché doveva essere riconvocata e la riconvocazione non c’è stata, siamo in palese nullità di tutti gli atti, perché manca la convocazione tempestiva. Quindi, se parliamo di regolarità formale non ci siamo assolutamente.
Mi rendo conto che era in discussione questo argomento importante e la valutazione degli emendamenti, sono rimasto per quel che ho potuto fare. Quindi non è che mi sono dimenticato, ma fin quando ci sono stato non ho visto alcuna valutazione di questo genere.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Giannotti.

Roberto GIANNOTTI. E’ stato fatto un richiamo che non ritengo giusto, nel senso che se in questo Consiglio c’è un po’ di vita non è negativo, perché mi sembra che il dibattito politico sia calato. Preannuncio ricorso alla Corte dei conti, perché l’intervento che ho fatto non è una questione di lana caprina. Si può fare tutto, si può anche scrivere che diamo i soldi al circolo della scopa per organizzare la partita a carte, ma non è ammissibile che non si abbia poi il coraggio di venire in Consiglio e giustificare questo modo di fare. Non è possibile fare clientelismo in questo modo e io dichiaro che la concessione del contributo alla Comunità montana di Pergola è una regalia politica, perché non è giustificata e né il presidente della Commissione né i consiglieri della mia provincia che l’hanno sponsorizzato, mi hanno giustificato i motivi eccezionali per cui la Giunta regionale ritiene, in fase di assestamento di bilancio, di dare un contributo di 200 milioni ad una Comunità montana. Questo è il malcostume politico, dopodiché è chiaro che uno reagisce. C’è un dibattito aperto rispetto al problema delle Comunità montane, abbiamo chiesto un incontro al suo partito e credo che in settimana ci sarà un incontro con i dirigenti Ds e della Margherita per cominciare a discutere di queste cose. Noi siamo per una rivisitazione di questo strumento di partecipazione democratica perché riteniamo che in questo momento le Comunità montane siano improduttive ed estremamente costose. Vorrei che al di là delle repliche politiche qualcuno mi dicesse a cosa servono i 100.000 euro per una Comunità montana impropria, anomala.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Giannini.

Sara GIANNINI. Intanto mi pare giusto ricostruire quello che è avvenuto nella Commissione, perché su questo specifico punto e sul successivo che riguarda la Comunità montana di Cagli c’è stata una discussione, perché noi volevamo capire quali erano le motivazioni per le quali si prevedevano questi emendamenti. La discussione è stata accompagnata anche dall’intervento dell’assessore Marcolini che ha spiegato le motivazioni che inducevano a fare questo emendamento, che riguardavano la previsione, circa Pergola, della legge specifica, perché Pergola si è costituita dopo la legge che ha istituito il fondo per l’Uncem, quindi se non si fa così la Comunità montana di Pergola non può essere finanziata. Per quanto riguarda Cagli — che peraltro ho sollevato io, perché voglio capire quello che voto — l’assessore Marcolini ha specificato che si tratta di una questione che risale addirittura alla precedente legislatura, che questo finanziamento doveva essere previsto nel bilancio preventivo e che chiudeva la questione dell’azienda autonoma di Cagli sui trasporti. Il presidente, nella discussione ha chiesto e ottenuto da noi, il mandato a riscrivere l’emendamento che riguardava Cagli, specificando esattamente la destinazione del fondo perché non si dicesse quello che adesso sosteneva il collega Giannotti, cioè che si dava un emolumento a una Comunità montana, perché io ritenevo e ritento tuttora che se non c’è una destinazione specifica e non si chiarisce la motivazione, può succedere quello che dice il consigliere Giannotti, cioè che altre Comunità montane si ritengano non equiparate nel trattamento rispetto ai fondi del Consiglio regionale. Questo è accaduto e il presidente Brandoni ha ripreso questa discussione e l’ha tradotta nell’emendamento che, per quanto mi riguarda, mi rappresenta.
Sulla questione che attiene alle Comunità montane, io so che il consigliere Comi, insieme ad altri consiglieri del mio gruppo, stanno approntando una proposta di legge che riguarda questo aspetto specifico. Se Forza Italia a livello provinciale si incontrerà con i nostri compagni di Pesaro sarò molto contenta, perché si apriranno le discussioni, però oggi non stiamo discutendo di questo, stiamo discutendo di una questione specifica e nello specifico questo è accaduto e si è verificato. Quindi, per quanto mi riguarda e per quanto riguarda il gruppo Ds, su questi emendamenti, pur con un approfondimento avvenuto nella Commissione e richiesto anche e soprattutto da me, noi votiamo l’emendamento.

Roberto GIANNOTTI. Il capogruppo della Margherita mi dice che l’importo scritto non è corretto, quindi ho il dovere di chiedere spiegazioni. Mi è stato detto che si tratta di 25.000 euro in più, non di 100.000.

PRESIDENTE. Noi votiamo un emendamento che recita: “Upb 10603, euro 2.431.720,25, di cui euro 35.000 quale contributo alla delegazione regionale dell’Uncem, euro 100.000 alla Comunità montana di Pergola, euro 70.000 alla Comunità montana del Catria e Nerone, per la gestione dell’azienda speciale consortile del Catria”.
Pongo in votazione questo emendamento.

Il Consiglio approva

PRESIDENTE. Pongo in votazione l’articolo 11.

Il Consiglio approva

Articolo 11 bis. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 11 ter. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Emendamento 00012 ter, a firma Brandoni. E’ ritirato? Ha la parola il consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Secondo me c’è anche un problema di tipo formale che riguarda questo come altri subemendamenti. Si dovrebbe riunire la Commissione per verificarne l’ammissibilità. Ma al di là di questo aspetto tecnico, il subemendamento 0012 ter presentato dal sottoscritto, cerca di recuperare una questione generale e non può essere riferita a qualche Comune o località che pure soffre dell’emergenza erosione costiera, perché se facessimo una cosa di questo tipo faremmo un danno alla costa delle Marche. Sarebbe più giusto, intanto, fare una discussione — ma non è questo il momento — per una riflessione rispetto all’assetto del territorio, che parta a monte, dall’applicazione del Ppar, dall’assetto agricolo, idrogeologico, da una politica per i fiumi. Comunque, che preveda una risorsa generalizzata di tipo economico dal nord al sud delle Marche, esaminata dal punto di vista tecnico e gestita d’intesa con gli enti locali. Penso che si debba fare una cosa di questo tipo e lo 0012 ter va in questo senso.

PRESIDENTE. Tutti i subemendamenti presentati all’emendamento 12 ter sono privi del parere della Commissione, pertanto al momento attuale irricevibili. O decidiamo di sospendere per cinque minuti per far riunire la Commissione, altrimenti sono irricevibili.
La seduta è sospesa per due minuti, per dare modo alla Commissione di esaminare i subemendamenti.

La seduta, sospesa alle 14;00
riprende alle 14,10

PRESIDENTE. Ha la parola il presidente della Commissione Brandoni.

Giuliano BRANDONI. Formalmente gli emendamenti che sono stati presentati sono tutti ammissibili. Vorrei facilitare le considerazioni di ordine politico per aiutare la votazione in aula.
Questo approssimarsi alle necessità generali della comunità marchigiana, ha prodotto un emendamento, a firma del presidente della Commissione ma che tiene conto delle riflessioni e del dibattito, che recupera la somma degli interventi puntuali e li destina a un fondo generale con l’indicazione di ripartirli attraverso un confronto complessivo sulle necessità e le priorità per la protezione della costa. Resta recuperato il comma 2 dell’emendamento iniziale e vengono utilizzati — è una richiesta specifica degli uffici — 200.000 euro, da procrastinare come impegno nel prossimo bilancio, dedicati a Civitanova.
Penso che il procedimento più utile sarebbe quello di ritirare tutti gli emendamenti di approssimazione e assumere come emendamento votabile, lo 012 ter nella sua formulazione come discussa in Commissione nel dichiararne l’ammissibilità.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Condivido la sintesi svolta dal presidente della Commissione Brandoni, tuttavia vorrei ricordare che il subemendamento sottoposto all’attenzione dell’aula non era sottrattivo di alcune somme, anzi ne aggiungeva per la finalità della tenuta della costa. La soppressione del comma 1 era solo riferita a non dare priorità solo ad alcune località ma a tutta la costa. Infatti dicevamo che oltre ai 220.000 euro destinavamo quanto previsto dall’Upb 42204, quindi le risorse non sarebbero state minori ma maggiori. Comunque noi votiamo la proposta.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Giannotti.

Roberto GIANNOTTI. Credo che queste proposte emendative ufficiali, istituzionali, siano il segno del fallimento della politica regionale sul piano del contenimento dell’erosione marina. Devo ricordare ai consiglieri che non meno di un anno e mezzo fa abbiamo approvato il piano strategico. Il fatto stesso che oggi siamo costretti a ricorrere a proposte emendative è una cosa che non sta in piedi, nel senso che questo bypassa i criteri definiti, le priorità, le scelte strategiche, bypassa tutto. Evidentemente ognuno di noi si fa carico dei problemi della comunità che rappresenta e io ho fatto la mia parte.
Al mio collega Solazzi che questa mattina chiedeva mezzo miliardo per Fano ho detto che faceva bene, ma secondo me la stessa situazione emergenziale è a Pesaro e ho presentato un emendamento in questa direzione. Dopodiché ritengo giusto che vi siano altre esigenze, come Civitanova, San Benedetto. Le criticità del litorale sono abbastanza evidenti. Però non mi sembra che la conclusione dell’iter politico sia la migliore.
Amici consiglieri della mia provincia Solazzi, Mollaroli e Ricci, siamo partiti questa mattina con 500.000 euro di finanziamento per Marotta, 500.000 euro per Pesaro, torniamo a casa con nulla, perché non c’è più alcun riferimento agli interventi da realizzare, salvo un generico richiamo a una scala di priorità che sarà definita da non so chi. Prendo atto che c’è questo dato ed è un dato malato. Visto e considerato che già in altri settori, a cominciare dalla sanità, alle fiere, stiamo continuando a pagare questo centralismo regionale che polverizza tutte le province, non ne riconosce le esigenze, le specificità e i valori, è evidente che un provvedimento che rafforza gli interventi sul piano della lotta all’erosione è da sostenere, però mi sembra che si possa rilevare questa posizione di svendita che credo i miei colleghi della provincia di Pesaro abbiano sottovalutato dal punto di vista politico.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Si potrebbero fare richieste su alcuni settori chiedendo di aggiungere risorse. Però cerchiamo di capirci. In tema di erosione della costa le risorse necessarie sono smisurate. Devo invece dare atto a questa Giunta che già negli anni precedenti alcuni interventi significativi sono stati realizzati. Anche oggi, aggiungendo 1.070.000 euro, in realtà non lo facciamo senza sapere dove sono le priorità, perché l’ufficio progettazione che ha elaborato il piano degli interventi sulla costa, ha già in parte progettato tantissimi interventi che sono solo in attesa di essere finanziati. Quindi non è vero che è un salto al buio, perché a partire da Gabicce Monte fino ad arrivare al sud delle Marche i problemi legati all’erosione sono contenuti nel piano regionale di lotta all’erosione e hanno alcune priorità. Forse è vero che magari si riesce, in qualche modo, con diversa forza a favorire un intervento rispetto all’altro, ma in realtà le priorità sono quasi tutte definite. Basti ricordare che nella provincia di Pesaro e Urbino, avendo risolto l’anno precedente alcuni interventi della falesia del San Bartolo, oggi possiamo dire che la priorità sta nella zona di Marotta e Mondolfo, già indicata nei piani, sapevamo dove dover intervenire. Probabilmente era non corretto legare un emendamento a un elenco di interventi da fare e finalizzarlo con le risorse, però noi non siamo in una situazione nella quale non conosciamo le esigenze reali, puntuali della costa delle marche, perché sono già a disposizione progetti che l’ufficio ha già realizzato in questi anni. Si tratta solo di implementare le risorse e riuscire, nell’arco di qualche anno, ad intervenire in maniera puntuale sull’erosione.
Sono situazioni davvero di emergenza rilevanti, in tutte le province di questa regione. Gli euro 1.070.000 sono una risorsa consistente che recuperiamo in questa fase e la riteniamo non sufficiente per intervenire su questo fenomeno, confidiamo anche nel bilancio 2006 e in quello dei prossimi anni affinché il piano di intervento contro l’erosione vada a completarsi e a mettere in sicurezza la costa delle Marche.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Brini.

Ottavio BRINI. Già nella precedente legislatura, quando venivano in aula questi provvedimenti, all’inizio creavano delle preoccupazioni, visto la difficoltà di tutta la costa dell’Adriatico e all’epoca mossi alcuni critiche all’allora assessore, perché per fare interventi si chiedeva un contributo all’Amministrazione comunale. Per quanto mi riguarda so che alcuni Comuni hanno provveduto, nel momento in cui hanno avuto questi finanziamenti, a mettere a disposizione l’importo che il Consiglio regionale aveva stabilito e mi auguro che per il futuro si usi lo stesso criterio, cioè oltre a verificare la gravità del litorale, è opportuno che ogni Comune si faccia carico delle risorse necessarie per far sì che tutto il litorale venga recuperato. Se il Comune di Porto Recanati dava una somma pari al 40% del contributo, poteva intervenire e avere il contributo per eliminare il problema dell’erosione della costa.
Personalmente, rispetto allo 003 sono favorevole. L’unica cosa che chiedo è di verificare, nel momento in cui verrà erogato il contributo, se il Comune verserà la quota di propria competenza. Chiedo quindi se il criterio è lo stesso del vecchio contributo dato, cioè tanto per le scogliere e tanto per il ripascimento, in modo tale che i Comuni si possano organizzare e mettere a disposizione anche quel contributo che permette di fare subito l’appalto.
Civitanova ha già deliberato circa 100.000 euro per intervenire insieme alla Regione. Se così è, ha già pronto il progetto e il finanziamento. Quindi chiedo all’assessore competente un’informativa in tal senso e un contatto diretto con i Comuni.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. La questione dell’erosione marina è un problema molto importante e non può essere assolutamente affrontato, come si sta facendo oggi, con degli emendamenti o con una elemosina che stiamo per certificare con una cifra che, se ripartita su tutto il territorio della regione, non va assolutamente ad incidere sulle vere e proprie emergenze. E’ vero che c’è un programma, è vero che c’è una nuova normativa, ma è altrettanto vero che ci sono delle considerazioni da fare. Per esperienza recente posso dire che sul territorio del comune di Fano è stata fatta un’operazione con compartecipazione dei privati, che se da un punto di vista merita la massima attenzione, sotto un altro punto di vista ha creato dei problemi al resto della costa, nella fattispecie quella di pertinenza del Comune di Fano, quindi si vanno a spendere due volte i soldi. Prendiamo atto dell’intervento della Regione, però prendiamo atto che la Regione è andata a riparare un’opera che ha contribuito a finanziare con un privato e che oggi va a danneggiare proprietà del Comune e dei privati. Qui c’è qualcosa che on funziona anche nella normativa.
Il collega Brini prima diceva “se i Comuni partecipano...”. Questo vuol dire che solo i Comuni ricchi hanno la possibilità di sistemare l’erosione marina? O forse è giunto il momento di valutare le vere priorità ed emergenze indipendentemente dal contributo del Comune? Perché un Comune ricco partecipa, quello povero è destinato a vedersi mangiare la spiaggia, le proprietà e il futuro dal punto di vista turistico solo perché non può contribuire.
Credo quindi che debba essere applicata una metodologia diversa, che riguardi soprattutto le emergenze. Forse sono tante, forse sono troppe e sicuramente le risorse non sono sufficienti, però non è in questo modo che andiamo a correggere quelle storture che nel corso degli anni consapevolmente o inconsapevolmente si sono create sul nostro territorio, con grave danno di quella che diciamo essere una delle attività principali, preminenti della nostra regione, che è il turismo. Ci sono alcuni punti della costa che non esistono più, ci sono addirittura strade che non esistono più, stabilimenti balneari che corrono il rischio, ogni anno, di non vedere aperta l’attività, quindi bisogna fare un discorso molto più approfondito, perché non possiamo ridurci, in una giornata di chiusura del Consiglio regionale a parlare di una problematica come questa, la dobbiamo affrontare anche in un Consiglio monografico che si occupi della situazione, magari con l’intervento dei tecnici che ci dicano in modo chiaro e netto quelle che sono le prospettive future e soprattutto dove possiamo arrivare con le nostre risorse, con la compartecipazione dei Comuni più ricchi, però tenendo in considerazione che ci sono delle realtà che non hanno una disponibilità economica tale da consentire loro di partecipare alla suddivisione delle poche risorse che ci sono.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Binci.

Massimo BINCI. Solo per portare la discussione sul campo che ha appena posto il consigliere D’Anna, una riflessione di carattere generale rispetto a questi interventi sulla difesa della costa. Penso che dobbiamo porci, anche per l’importanza che il turismo riveste, il problema della difesa della costa. Anche la questione della difesa del suolo e dell’assetto idrogeologico del territorio marchigiano, sono questioni importanti, su cui ci sono pochissime risorse. Quindi andrebbe rivista la gestione generale della difesa del territorio, per permettere il mantenimento della naturalità e una difesa rispetto a un assetto idrogeologico del territorio.
Successivamente ad ogni interventi sulle scogliere ci sono zone che rimangono danneggiate dall’intervento stesso, quindi è un pozzo senza fondo che va dietro un discorso emergenziale, disperdendo risorse che forse sarebbe bene utilizzare con una programmazione più attenta nella gestione del territorio.
Proprio per questo non parteciperò al voto su questi emendamenti.

PRESIDENTE. Il subemendamento 00012 ter è ritirato, quindi passiamo all’emendamento 0012 ter a firma Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Lo ritiro, perché la Commissione ha svolto la sintesi di cui parlavo prima.

PRESIDENTE. Subemendamento 0012 ter bis. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Decadono il subemendamento 012 ter, 12 ter.

Il Consiglio approva

Articolo 12. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Emendamento n. 13 a firma Amagliani che introduce l’articolo 12 bis. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Emendamento n. 14 che introduce l’articolo 12 ter. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Articolo 13. Si tratta della dichiarazione d’urgenza, che necessita la maggioranza assoluta. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Giancarlo D’ANNA. Presidente, così non va bene, perché c’è stato un risultato pilotato della votazione. Quella è la votazione e quella rimane: 20. Non facciamo tante storie, perché qui non facciamo i buffoni. Non si passano giornate intere qui dentro, per poi essere presi per i fondelli. Mi dispiace Presidente, non cominci il suo compito con un’operazione di questo genere. I patti sono chiari, le regole valgono per tutti, non stiamo qui a farci prendere per i fondelli da nessuno.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Luchetti.

Marco LUCHETTI. Chiediamo alla minoranza se è d’accordo alla verifica del voto.

Giancarlo D’ANNA. Si è votato, abbiamo visto chi c’era in aula, non inventiamoci le storie, per favore.

Marco LUCHETTI. Hai ragione. E’ un escamotage tecnico per dare l’urgenza a una legge che tutto sommato è di contabilità e ci serve. Se siete d’accordo, altrimenti rimane così.

Vittoriano SOLAZZI. La votazione non era terminata, perché io non ho visto né i contrari né gli astenuti. Ho sentito solo la richiesta dei favorevoli.

Giancarlo D’ANNA. Se questa votazione viene cambiata, il mio atteggiamento personale nei confronti di questa Assemblea cambia totalmente: mi metto a fare l’opposizione come Dio comanda e non passa un pelo. Se vogliamo collaborare bene, però prendiamo atto, quando ci sono i risultati, che i risultati sono quelli.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Credo che non dobbiamo drammatizzare, perché se si vuole lasciare inalterato il numero uscito da quella votazione che pur non era completata, vuol dire che sulla dichiarazione d’urgenza si perderà un mese, però vorrei ricordare al consigliere D’Anna che è sempre puntuale e di grande correttezza istituzionale, che per la verità anche in altre occasioni, in questo caso con richiesta proprio dell’opposizione, quando c’erano state votazioni già eseguite, la verifica su loro richiesta è stata fatta. Solo questo, non vogliamo gettare benzina sul fuoco.

PRESIDENTE. Prego di procedere alla verifica dei voti in base alla votazione che era stata fatta prima. I consiglieri segretari dicono che dopo la verifica risulta che i voti favorevoli erano 20, quindi la dichiarazione d’urgenza non viene approvata.

Il Consiglio non approva

Pongo in votazione il coordinamento tecnico.

Il Consiglio approva

Passiamo ora alla votazione di tre ordini del giorno, uno a firma Ricci, uno a firma di tutti i presidenti di gruppo e il terzo a firma Castelli, Agostini, Santori e Donati.
Ha la parola il consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Con questo ordine del giorno impegniamo la Giunta affinché si risolva, a decorrere dal 2007, il problema del vitalizio degli ex consiglieri regionali. E’ quindi un impegno che scioglieremo con il prossimo bilancio.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l’ordine del giorno a firma Mirco Ricci.

Il Consiglio approva

Ordine del giorno sulle politiche a sostegno dei minori abbandonati. Lo pongo in votazione.

Il Consiglio approva

Ordine del giorno a firma dei consiglieri Agostini, Santori, Castelli e Donati. Ha la parola il consigliere Mollaroli.

Adriana MOLLAROLI. Sono assolutamente convinta che lo sport vada sostenuto, anche il calcio, in questo momento di particolare difficoltà, quindi sarebbe bene che in questo ordine del giorno si facesse un richiamo alla situazione nazionale complessiva sulla vicenda calcio e anche un richiamo a comportamenti corretti della tifoseria. Non per essere campanilista, ma debbo ricordare che proprio una cittadina di Fano è stata pesantemente colpita, l’anno scorso, da alcuni eccessi di una tifoseria. Credo quindi che dovremmo fare iniziative volte anche, come istituzioni pubbliche, a richiamare la tifoseria a comportamenti corretti. Quindi va bene sostenere le eccellenze sportive della nostra regione, con un richiamo al contesto nazionale e a favorire comportamenti corretti della tifoseria. Quindi questo ordine del giorno lo voto se viene integrato in questo senso, altrimenti non lo voto.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Brandoni.

Giuliano BRANDONI. Vorrei premettere un pregiudizio: sono da sempre tifoso della Sambenedettese calcio.
Al di là di questo, vorrei fare una riflessione un po’ più articolata. Le Marche sono tra le poche regioni che hanno la caratteristica della pluralità, una pluralità che si esercita in tante vicende e si esprime in tante condizioni. Non vorrei fosse dimenticato che in questa regione ci sono 90 teatri e come ci sono 90 teatri ci sono decine e decine di società calcistiche e, fortunatamente, diverse eccellenze negli sport, comprese pallavolo, pallacanestro ed altre attività meno ricordate.
Vorrei invitare, magari in un’altra occasione, a una riflessione più attenta sul rapporto che può esserci tra il Consiglio regionale, la Giunta regionale, lo sport e quello che rappresenta.
Quella pluralità che ricordavo prima, fa sì che in questa regione non esista, in realtà, una società sportiva che riesce a rappresentarla tutta, non possiamo nemmeno forzarla in forme come queste. Inviterei pertanto i presentatori dell’ordine del giorno a una riflessione più attenta e a inserire questo invito in un percorso di attenzione-riflessione sullo sport regionale che troppe volte è cenerentola rispetto ai fenomeni che pure ricordava Adriana Mollaroli, che intercettano disagio sociale e bisogno di partecipazione. Dentro questa riflessione, probabilmente potremmo trovare risorse e stimoli per un ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Castelli.

Guido CASTELLI. Per evitare quello che potrebbe succedere, vi dobbiamo una spiegazione di quello che significa l’ordine del giorno. Serve esclusivamente a favorire un tavolo per far parlare la società e il Comune che non si mettono d’accordo sulle spese necessarie per adeguare lo stadio al campionato di serie A. Il “decreto Pisanu” prevede delle somme per la realizzazione dei tornelli e della videosorveglianza. Ascoli Calcio e Comune di Ascoli sono in conflitto, noi invitiamo a fare un volo perché si possa sistemare questa situazione. E’ l’unica società marchigiana di serie A, si tratta di farli parlare. Abbiamo detto quindi, “facciamo noi il tavolo”. Quindi si vuol fare sì che un problema possa essere risolto con le loro competenze e con i loro denari.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Favia.

David FAVIA. Posso condividere il principio di questo ordine del giorno, ma qui si dice che “attraverso l’assunzione di specifici impegni finanziari consenta di realizzare un programma di promozione del territorio marchigiano attraverso l’immagine della società Ascoli Calcio e/o di fornire sostegno alla sicurezza...”. Quindi, se si cassa il “programma di promozione” ha ragione Castelli, altrimenti è qualcosa in più che a me non dispiace, perché a me non dispiace promuovere il territorio marchigiano attraverso l’immagine delle eccellenze sportive delle Marche, tra cui l’Ascoli Calcio, ma per esempio abbiamo una squadra come la Lube che ha vinto il campionato italiano di pallavolo che credo abbia, come minimo, la stessa dignità.
La proposta che mi permetto di fare, che ricalca quella di Brandoni, è di ritirare la mozione, di dare mandato alla I Commissione di fare una nuova mozione in cui sia inserito anche quello che proponeva Adriana Mollaroli, cioè che questo programma di promozione preveda anche il discorso della sicurezza, ma in un contesto più ampio che coinvolga tutte le eccellenze sportive marchigiane, perché così mi sembra veramente molto settorializzato.

PRESIDENTE. Ha la parola il Vicepresidente Agostini.

Luciano AGOSTINI, Vicepresidente della Giunta. Rimango un po’ stupito da questa discussione, perché l’apprezzabile, tra l’altro condivisa, premessa del capogruppo di Rifondazione comunista, ha distorto, nei fatti, la discussione. Qui non stiamo discutendo dello sport marchigiano, né stiamo discutendo se si debba o non si debba promuovere una o più squadre.
Credo che avere l’unica squadra nella massima categoria sia un vanto, come lo è per Montegranaro il basket, come lo è per Macerata la Lube. Non stiamo parlando di questo, perché è chiaro che se ci mettiamo a parlare di questo non ne usciamo fuori. Il punto è che in questo Consiglio regionale io ho votato centinaia di istituzioni di tavoli. Se quattro consiglieri di un territorio propongono al Consiglio regionale di aiutare a risolvere un conflitto che si sta generando tra una istituzione e una società, diamo il senso giusto alle cose. Quindi sono per raccogliere a rovescio l’invito che faceva Favia e dire “approviamo questo e diamo mandato alla I Commissione di fare una riflessione più generale sui contenuti dello sport, della violenza, delle questioni che legittimamente e giustamente ha posto Mollaroli”. Penso che il Consiglio si possa anche impegnare a ripristinare un dialogo tra diverse comunità che si sono stupidamente offese. Però diamo il senso giusto alle cose, altrimenti diventa una situazione per cui o sei tifoso dell’uno o sei tifoso dell’altro. Noi stiamo cercando di creare il presupposto perché questo Consiglio regionale possa aiutare a risolvere un problema che rischia di degenerare e di far fallire, nell’ambito del caos generale sul calcio... Abbiamo l’unica società marchigiana in serie A, indenne dal caos generale, che per motivi di lacerazione con il Comune potrebbe non poter iniziare il campionato ad Ascoli Piceno, possiamo dare una mano in questo senso e ci tiriamo indietro rispetto alla istituzione di un tavolo? Diamo il senso giusto alle cose. Io sono per riprendere al contrario l’impostazione di Favia, approviamo l’ordine del giorno.
Questa Regione ha veicolato la propria immagine attraverso Valentino Rossi, attraverso Valentina Vezzali, attraverso Roberto Mancini e io credo che sia stato un riconoscimento per tutta la regione. Qualora all’assessore al turismo venisse in mente — non gli è venuto in mente, perché nel piano promozionale del 2006 non c’è — di veicolare la propria immagine attraverso l’Ascoli Calcio non ci sarebbe nulla di male. Si tratta di raccogliere una indicazione, poi vedremo gli strumenti operativi. Diamo il giusto senso alle cose.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Brini.

Ottavio BRINI. Penso che il consigliere Favia è andato fuori tema, letta la mozione, sentiti gli interventi. L’intervento dell’assessore Agostini, secondo me ha riportato il dibattito nella sua dovuta correttezza. Se c’è un problema istituzionale, se c’è un problema tra il Comune di Ascoli Piceno e la società sportiva Ascoli Calcio, è giusto che la Regione Marche, conoscendo personalmente il primo cittadino di Ascoli che è una bravissima persona e un ottimo amministratore, faccia il possibile per superare un contenzioso. Bene ha fatto chi ha presentato questo ordine del giorno, se l’obiettivo e lo scopo sono solo questi. Poi ognuno ha le proprie eccellenze. Ricordo che la regione Marche aveva una eccellenza sulle biciclette e adesso questa società non c’è più. Le eccellenze vanno e vengono. A livello sportivo oggi c’è chi sta in A, poi va in B, poi torna in A, quindi le eccellenze vanno valorizzate. Qui c’è un contenzioso tra l’Amministrazione comunale e la società Ascoli Calcio, quindi bisogna solo intervenire in tal senso. Poi, altri discorsi vanno fatti successivamente. Oggi c’è un ordine del giorno per risolvere il contenzioso tra l’Ascoli Calcio e il Comune, bene fa la Giunta regionale ad interessarsi. Io inviterei anche a fare una delegazione allargata alla presidenza del Consiglio, non solo alla Giunta regionale, per farsi promotrice nei confronti del sindaco Celani — se lo ritenete opportuno può intervenire anche chi lo conosce — per cercare di superare queste difficoltà, perché è un vanto avere una società in serie A, quindi bisogna superare questo problema. Poi, circa quanto ha detto la Mollaroli, i teppisti, purtroppo, stanno in tutti gli stadi, i cretini stanno dappertutto. Questo non significa che la città di Ascoli è violente. Io sono interista — e sono orgoglioso — e dico che una volta un tifoso interista ha lanciato un motorino dall’anello più alto dello stadio: la colpa è di Moratti? Il cretino di turno sta dappertutto.
Il problema è istituzionale e solo così deve essere affrontato, non deve essere né politicizzato, ne strumentalizzato, né amplificato, perché significherebbe non voler fare niente, altrimenti.
Condivido pienamente lo spirito dell’ordine del giorno. Bisogna intervenire seriamente. Conoscendo Celani che è un galantuomo e vedendo gli sforzi del presidente dell’Ascoli, bisogna intervenire per superare questo problema.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Luchetti.

Marco LUCHETTI. Intanto, che un Consiglio regionale dia un ordine a un sindaco mi sembra non sia una cosa molto rispettosa, nel senso che istituzionalmente l’iniziativa non può prenderla il Consiglio regionale, pertanto credo che non sia molto rispettoso dell’autonomia, anche perché se il sindaco dice di no, vorrei vedere il Consiglio regionale cosa fa.
Colgo il senso di questo intervento, penso che poteva essere fatto dalla Giunta autonomamente, senza coinvolgere il Consiglio regionale. credo anche che veicolare l’immagine delle marche attraverso l’Ascoli non sia opportuno, perché penso che il Veneto non penserà mai di veicolare la propria immagine con il Chievo. Secondo me, un conto è chi vince una medaglia d’oro alle Olimpiadi, un conto chi partecipa ad un campionato di serie A.
Inviterei l’assessore, dato che è di Ascoli, ad intervenire direttamente lui su questa questione, al di là dell’ordine del giorno, perché credo che sia un intervento doveroso da parte di un Vicepresidente che ha potestà ad intervenire su una vicenda come questa.
Sono dell’opinione che sulle squadre di calcio, dopo le vicende che abbiamo vissuto, dovrebbero essere veramente abbassati i toni e le luci, perché mi sembra che più diamo tono a queste vicende, più le istituzioni mancano ad un loro preciso dovere, quello di stare al loro posto, rispetto a delle vicende che vanno secondo le realtà locali. Ecco perché dico che le varie realtà vanno affrontate per quelle che esse sono, perché non si conoscono esattamente le condizioni, pertanto i consiglieri regionali di quelle realtà che ne verifichino l’esigenza, intervengano direttamente.
Al di là del “veicolare”, significa “sponsorizzare” la società, perché questo ho capito da questo ordine del giorno. Mi sembra che risolvere in questo modo la questione potrebbe dare a questo Consiglio una responsabilità per intervenire su tutte le altre vicende sportive allorché assumono questa stessa condizione.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Colleghi, se nell’ordine del giorno fosse stato scritto “Ancona Calcio”, come avrebbe reagito quest’aula? Io sento un po’ puzza di pregiudizio. Mi sbaglierò, ma puzza di pregiudizio. Se fosse stato scritto “Ancona” la discussione sarebbe stata diversa e questo mi dispiace.

David FAVIA. Se ci fosse stato scritto “Ancona” saremmo già stati passati per le armi.

Fabio PISTARELLI. No, Favia. Noi ci siamo preoccupati delle questioni anche relative alle strutture sportive, alle strutture viarie, alle infrastrutture legate allo stadio Del Conero di Ancona, ampiamente. Per non parlare degli altri aspetti della vita sociale, culturale, politica generale di Ancona o degli altri importanti capoluoghi della regione. Sento quindi un po’ puzza di pregiudizio e spero che il voto spazzi questo pregiudizio o questo alone di sospetto, perché dobbiamo tornare alla realtà. Qui c’è solo scritto che si impegna la Giunta a concertare, verificare quali sono le problematiche relative ad una serie di questioni aperte e legate a una infrastruttura importante come quella sportiva di Ascoli Piceno. Non mi pare che sia niente di diverso rispetto a quello che è stato illustrato dai colleghi che mi hanno preceduto, soprattutto il collega Castelli e l’assessore Agostini.
Mi fermo qui per esprimere il mio più completo voto favorevole ad ogni tipo di iniziativa, compresa questa che dà ad una realtà importante e consolidata come quella del capoluogo di Ascoli, che ha la fortuna — come spero la avrà fra qualche tempo l’Ancona, la Vis Pesaro, come l’ha Macerata con la sua gloriosa Lube — una squadra in serie A. Spero che l’Ascoli Calcio possa essere riconosciuta come gli altri, non più degli altri, una eccellenza da seguire, una cosa da accompagnare, con un processo istituzionale e pertanto non impegnativo ora, perché non diciamo 500, 1.000, niente. Diciamo solo che ci impegniamo a seguire una certa questione che mi pare sia di rilievo come le altre dei capoluoghi provinciali o delle città più importanti della regione. L’abbiamo fatto sempre, non mi pare che con questo ordine del giorno si faccia qualche cosa di diverso, anzi rispetto ad altre realtà mi pare che siamo arrivati più tardi, per quanto riguarda Ascoli Piceno e, in generale, altre realtà del territorio marchigiano.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Non pensavo di dover intervenire su una questione di questo tipo, che tuttavia non è marginale, perché l’ordine del giorno, secondo me è manchevole di chiarezza. Se si vuole sponsorizzare una società di calcio — e non sarebbe nulla di scandaloso, perché alcune Province, alcune Regioni lo fanno con il calcio e con altri sport — non può essere fatto con un ordine del giorno, perché occorrerebbe un impegno finanziario più serio, una discussione. Come pure, a mio modo di vedere, se l’ordine del giorno non si ferma a metà dell’ultimo capoverso, rischia di generare una illusione su una possibilità finanziaria che poi non si potrà verificare. Noi siamo d’accordo affinché la Regione Marche, seppure con tutte le precauzioni, intervenga nella controversia per cercare di risolverla, per far palare la società con il Comune, tuttavia dobbiamo fermarci qui, perché a metà dell’ultimo capoverso noi diciamo, fatta tutta la premessa, “con l’assunzione di specifici impegni finanziari” e questo genera una illusione che poi, purtroppo, non potrà essere onorata. Quindi, se lo scopo è quello di favorire il dialogo, facciamolo ma togliamo queste parole, altrimenti il nostro gruppo non voterà l’ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Questo ordine del giorno a me non dà fastidio in sé e per sé, dà fastidio perché non viene riconosciuta la realtà sportiva delle Marche e quindi affrontare il problema del sostegno alle eccellenze in un modo ragionato e che porti effettivamente dei risultati. Ho dovuto fare una interrogazione per capire perché la Regione Marche non ha tributato alcun festeggiamento alla squadra Lube Volley che ha vinto il campionato nazionale. C’è una interrogazione giacente e neanche ho avuto l’onore di avere la risposta.

Luciano AGOSTINI, Vicepresidente della Giunta. Non è vero. La Giunta regionale ha fatto per la Lube quello che ha fatto...

Franco CAPPONI. Va bene...
In questa interrogazione ponevo anche il problema della carenza di strutture in quanto la Lube Volley addirittura ha dovuto giocare a Pesaro perché in provincia di Macerata non abbiamo una struttura che possa ospitare i play-off e neanche le gare internazionali. Ricordo che oggi questa squadra porta più in alto dell’Ascoli stessa — ma non è problema di chi è più in alto o più in basso — il nome delle Marche, perché giocherà la Champion League, che tra l’altro negli anni passati ha anche vinto.
Se questo è il sostegno allo sport, certamente siamo ridotti male. Io avevo presentato un emendamento che riguardava il calcio femminile, come avevo fatto un anno fa ed era stato approvato, di una consistenza di 21.000 euro, e pensavo che questo finanziamento potesse durare almeno il periodo di una programmazione della promozione, perché era rivolto alla Figc che doveva fare promozione per il calcio femminile, ma siccome c’è ostruzionismo in tutto quello che l’opposizione propone, mentre sono stati passati emendamenti scandalosi proprio in questo assestamento di bilancio, a partire da quello di Staffolo ed altri, la discussione a volte mi sembra quasi sprecata anche per poter dare qualche contributo.
Io non voterò questo ordine del giorno, per come è impostato nella conclusione, soprattutto, che è quella di una attenzione particolare solo a questa squadra. Qualora ci sia una impostazione generale dell’immagine delle Marche attraverso lo sport e ci sia una attenzione a tutti gli sport delle Marche, voterò questo ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Giannini.

Sara GIANNINI. Credo che rispetto all’oggetto il Consiglio regionale si sia dilungato un po’ troppo. Dopo ci sarà una mozione che riguarda la pace, quindi ritengo che ci siano elementi un po’ più significativi da discutere.
Nel merito, a me le questioni di carattere campanilistico non hanno appassionato più di tanto. Nell’ordine del giorno mi pare che sia esplicitata una necessità, al di là delle questioni di finanziamenti ecc., cioè una città che ha una eccellenza sportiva che noi riconosciamo, quindi individuare un percorso che consenta all’ente locale e alla squadra Ascoli Calcio di poter trovare la sintesi per continuare a strutturare questa eccellenza nella nostra regione. Non mi pare che ci sia niente di scandaloso, non mi pare che questo neghi eccellenze che ci sono anche nella regione Marche. Tra l’altro io ho partecipato al festeggiamento dello scudetto da parte della Lube, una grandissima iniziativa anche quella. Mi permetto di segnalare che una proposta del presidente della Provincia sulla questione del palazzetto c’era stata. Siccome si tratta del Comune di Morrovalle, si voleva fare nel comune di Treia, quindi bisogna che paghi il Comune di Treia. Se si fosse condivisa la finalità e non si fosse contestato il posto, forse avremmo realizzato quella struttura, a servizio non della Lube ma di tutta la provincia di Macerata e di tutte le associazioni sportive. (Interruzione del consigliere Capponi). Il punto è proprio questo: adesso bisognerà vedere quando realizzerete il palazzetto.
A me sembra che sulle questioni specifiche dell’ordine del giorno, non si debbano attivare questioni di campanilismo, di territorio e dico che lì c’è un problema: i consiglieri regionali di quella zona sollevano questo problema, lo pongono all’attenzione del Consiglio regionale. Siccome ritengo che questa sia una questione che riguarda non solamente l’Ascoli — tra l’altro il Comune di Ascoli non ha nemmeno una colorazione politica affine alla mia — dico che bisogna risolvere questo problema e se i consiglieri del territorio segnalano questa questione, come altre, si possano segnalare; se poi ci sono delle questioni che debbono essere aggiornate, i consiglieri presentatori lo faranno per avere il voto dell’aula, senza drammatizzazioni, senza continuare oltre questa discussione.

PRESIDENTE. Ha la parola l’assessore Minardi.

Luigi MINARDI. Mi pare che la discussione sia interessante e voglio ringraziare i consiglieri che hanno sottoscritto l’ordine del giorno, perché credo che quest’aula debba prendere in considerazione anche le questioni relative all’attività sportiva, in particolare il calcio. In genere la politica ha guardato lo sport e il calcio con un po’ di puzza sotto il naso, io credo invece che il calcio sia un’attività fortemente simbolica, popolare, ma che esprima anche una certa filosofia e visione della vita che non può essere estranea a quanto discutiamo. Quindi ringrazio i tre consiglieri che hanno sottoscritto l’ordine del giorno, però mi riservo anche di evidenziare una cosa: forse l’ordine del giorno è uno strumento improprio per il modo con il quale è formulato, almeno per due motivi. Il primo motivo, perché nella parte conclusiva invita la Regione a partecipare a una iniziativa che deve convocare il sindaco, e se il sindaco non la convoca cosa facciamo? Da questo punto di vista ha ragione il consigliere Luchetti. Inoltre, nella stessa parte dispositiva invita la Regione a farsi carico — tradotto in termini comprensibili — della sponsorizzazione della società sportiva Ascoli Calcio e a farsi carico anche della messa a norma dello stadio. Se vogliamo fare un ragionamento serio, non sappiamo di che cosa stiamo parlando.
Come si può concludere questa discussione? Prendiamo per buona la sollecitazione che ci avanzano i consiglieri firmatari, facciamoci carico di una iniziativa “diplomatica” per constatare lo stato dell’arto e vediamo che cosa fare. Credo che il punto positivo della discussione sia l’invito rivolto all’Esecutivo a non trascurare un fatto così importante. In questo senso la discussione è utile. Votare il documento mi sembra che sia forzato in tutte le parti che chiede.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l’ordine del giorno.

Il Consiglio approva

Passiamo alle dichiarazioni congiunte, sia per la proposta di legge n. 99 che per la proposta di legge n. 106. Non ci sono interventi, quindi pongo in votazione la proposta di legge n. 99.

Il Consiglio approva

Pongo in votazione la proposta di legge n. 106.

Il Consiglio approva



Mozione (Discussione e votazione): «Mozione a sostegno della conferenza internazionale del 26 luglio a Roma per la pace nel Libano» Mollaroli, Luchetti, Brandoni, Mammoli, Giannini, Procaccini, Rocchi, Favia e Binci (93)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 93 ad iniziativa dei consiglieri Mollaroli ed altri.
Ha la parola il consigliere Mollaroli.

Adriana MOLLAROLI. Mi auguro che il Consiglio dedichi...(Interruzioni dei consiglieri). Tutti i cittadini marchigiani sapranno che abbiamo dedicato un’ora di discussione al sostegno dell’Ascoli Calcio e di fronte alla situazione e alla crisi medio-orientale siamo tutti pronti ad andarcene.
Voglio dire soltanto questo: non è mia intenzione aprire una discussione profonda sulla situazione e sulla crisi del Medio Oriente. Il senso di questa mozione è chiaro ed è quello di sostenere con forza, anche con una discussione e con atti... Consigliere Solazzi, richiamerei anche lei alla attenzione delle questioni che stiamo trattando...

Vittoriano SOLAZZI. Non sto più alla attenzione di niente: siamo ridicoli!

Rosalba ORTENZI. Non parlava (il consigliere Solazzi: ndr) di questa mozione.

Adriana MOLLAROLI. Ho capito, però siccome sta cadendo mentre stiamo discutendo di questo, mi pare bene concentrarci.
Il senso di questa mozione è chiaro. Non è quello di aprire, in questo consesso, una discussione sulle ragioni storico-politiche di ciò che sta accadendo in queste ore nel Libano e nel Medio Oriente più in generale, ma di sostenere, anche attraverso azioni che un Consiglio regionale può svolgere — discussione e approvazione di atti — la Conferenza internazionale della pace che in queste ore a Roma, grazie a una iniziativa del Governo italiano si sta prendendo. La nostra mozione ha questo senso: sostenere con forza questo tentativo, denunciare la grande preoccupazione per la guerra in corso nel Medio Oriente, esprimere preoccupazione per la popolazione civile che lì è morta, sta morendo e sta fuggendo e perché i grandi della terra trovino una soluzione definitiva per far cessare il fuoco e per trovare una soluzione politica alla crisi tra israeliane palestinesi in particolare e anche di altre che il Medio Oriente sta vivendo.
Non voglio rubare ulteriore tempo, però questo mi sembrava un atto dovuto, importante. Non possiamo essere indifferenti rispetto a questo e dobbiamo sostenere, anche con la nostra azione significativa di consiglieri e di istituzione il tentativo che il Governo sta facendo ospitando questa conferenza. Il senso della mozione è chiara e mi auguro che la stessa venga approvata all’unanimità.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Bugaro.

Giacomo BUGARO. Voglio rispondere in maniera molto chiara. Il problema del Medio Oriente è enorme ed estremamente sentito, quindi sul metodo avremmo gradito essere coinvolti. Questa è una fuga in avanti che non ci piace, perché ieri, quando è stata annunciata questa mozione avremmo gradito essere chiamati, messi intorno ad un tavolo e probabilmente l’avremmo anche sottoscritta, rendendo un servizio a quest’aula e a questo Consiglio.
Quindi questo tipo di volontà dell’apparire su questo argomento non ci piace e lo diciamo con grande chiarezza. Nel merito condividiamo molto di quello che qui è scritto, alcune parti un pochino meno, alcuni passaggi andrebbero rafforzati, altri andrebbero ammorbiditi, probabilmente quando giungeremo alla votazione chiederemo che avvenga per parti separate, per “smarcarci” da quei passaggi che secondo noi sono un pochino faziosi in una mozione che di fazioso non dovrebbe avere niente. Mi riferisco soprattutto ai movimenti pacifisti, una dizione che non serve a una mozione che dovrebbe avere un profilo esclusivamente istituzionale. Quello che non è istituzionale lasciamolo alla libera iniziativa di meritevoli cittadini e non coinvolgiamoli nella vita della istituzioni che devono assumere in prima persona le loro responsabilità rispetto a un problema che sta degenerando e che dai tempi dei tempi sta caratterizzando quella regione.
Quindi noi siamo disponibili a votare alcune parti di questa mozione per parti separate.
Se a lei, consigliere Mollaroli, toccherà il compito di redigere ulteriori mozioni di questo tenore, ci piacerebbe essere coinvolti, perché avremmo assolto in maniera più elevata il compito a cui siamo chiamati.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Giannini.

Sara GIANNINI. Ho firmato questa mozione e insieme a noi altri presidenti di gruppo. Anche gli altri presidenti di gruppo avrebbero potuto sottoscriverla, se condivisa, perché è stata distribuita a tutti.
Nel merito non trovo le esagerazioni o le inopportunità di cui parlava il consigliere Bugaro. A me sembra che di fronte alla situazione che repentinamente è esplosa in quell’area del mondo, noi dobbiamo riconoscere, indipendentemente dall’appartenenza politica, al Governo italiano, al ministro degli esteri, un’azione che ha portato in Italia il vertice internazionale sulla questione medio-orientale, che ha tentato di individuare un percorso che consenta agli stati a democrazia avanzata di intervenire in quell’area, garantendo da una parte la sicurezza del popolo israeliano, ma nella stessa misura e con la stessa dignità la protezione e la sicurezza del popolo palestinese.
Fino a quando non applicheremo le direttive già approvate dall’Onu sul concetto che sintetizziamo in “due popoli due stati”, in quell’area del mondo la pace o comunque la strada per la pace non si troverà facilmente e credo anche che, rispetto a questa situazione, impegno che l’Italia sta mettendo in questi giorni, sia riconosciuto, gratificando il nostro Governo di una dignità internazionale che può esserci utile non solo in questo momento ma anche in futuro quando dovremo affrontare scelte complicate e complesse a livello internazionale.
Bene ha quindi fatto il consigliere Mollaroli a produrre questa mozione. Il gruppo Ds è sicuramente d’accordo a votarla. Se ci saranno delle modifiche che potranno essere accettate e che portino un voto unitario del Consiglio, noi le approveremo, perché riteniamo che sulle questioni della pace la sensibilità sia alta da parte dei nostri cittadini e dovremo anche dare un segnale che nelle istituzioni, su questi argomenti si possa anche riuscire a superare le divisioni politiche.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Questo Consiglio regionale ha pi volte discusso delle questioni della pace ed in generale, secondo noi, al di là di tutte le esigenze delle pur giuste mediazioni che debbono esserci, se si può giungere ad una soluzione unitaria sugli atti di politica internazionale va bene. Va comunque ribadita una ovvietà che spesso è dimenticata, in ossequio ad una concezione più di subalternità del nostro paese che non di appartenenza a precise alleanze internazionali. L’ovvietà è che la nostra Costituzione ripudia la guerra. L’articolo 11 esprime appieno, da questo punto di vista, la volontà di pace del popolo italiano.
Nel caso del conflitto israelo-libanese c’è un’altra considerazione da fare che viene rimossa da osservatori interessati: che l’esercito israeliano, che pure deve avere una propria sacrosanta esistenza — e non è un caso che quest’aula ha votato contro le deliranti dichiarazioni ed atti del presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad — ha fatto un’azione di ritorsione nei territori libanesi arrestando esponenti del libero parlamento eletto nella Palestina. Gli attentati in Israele che sono seguiti da parte dei fondamentalisti e gli atti di tipo terroristico, che non hanno alcuna giustificazione, vanno condannati senza mezzi termini, ma la provocazione è stata fortissima, inaudita, mai vista. Non si è mai visto uno stato che arresta parlamentari di un altro stato. Come si sta vedendo dall’Iraq, all’Iran, all’Afghanistan ed anche in Palestina, la guerra non ferma il terrorismo, lo alimenta, lo accredita a larghe masse di popolo, perché si vedono espropriate da una via d’uscita onorevole, giusta, di sviluppo, di democrazia, come il dramma del popolo palestinese o, in forma diversa, di un altro popolo dimenticato, quello curdo in Iraq e in Turchia.
Il terrorismo viene alimentato. In India, l’11 luglio ci sono stati 200 morti, nessuno se ne è accorto. Il territorio libanese viene oggi invaso per ritorsione, ma c’è un altro scopo più ambizioso, di Israele, che già fu perseguito nel 1982: quello di destabilizzare quella giovane democrazia, far cadere il governo ed insediare un governo fantoccio, passando da un estremo all’altro, prima il controllo siriano, ora quello di Israele.
E’ su questo che la comunità internazionale deve intervenire, l’Onu, l’Unione europea. Non va sottaciuta la cattura di due soldati israeliani, ma va sottolineato che ciò è avvenuto dopo l’arresto dei parlamentari palestinesi.
In conclusione noi condividiamo la mozione, anche perché reca tre punti essenziali. In primo luogo il sostegno alla Conferenza di Roma, fatto importante e positivo: per la prima volta la comunità internazionale, l’Italia in particolare, riassume l’agibilità diplomatica in campo internazionale. In secondo luogo la richiesta di una forza di interposizione di pace, proprio perché occorre una soluzione di questo tipo, poiché anche le forze degli osservatori disarmati — quattro sono stati uccisi ieri dai bombardamenti israeliani — rischiano di lasciare il tempo che hanno trovato. In terzo luogo il rispetto delle risoluzioni dell’Onu che prevedono due stati e due popoli, soprattutto anche a garanzia di Israele.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Brandoni.

Giuliano BRANDONI. Ho chiesto la parola intanto per correggere un piccolo errore che è presente nella mozione, perché nella quarta parte della narrativa è scritto ad un certo punto “consenta un’azione internazionale di mediazione per consentire la liberazione dei soldati israeliani rapiti e l’azione dell’esercito italiano a Gaza...” ecc. E’ evidente che on è nelle intenzioni dei proponenti la mozione questo impegno per bellicistico, al contrario la volontà credo sia quella della cessazione delle azioni militari.
Quindi questo errore da formale rischierebbe di diventare una eterogenesi dei fini dell’impegno pacifista di questa mozione.
Poi vorrei sottolineare quanto giusta, opportuna e puntuale sia la proposta di questo ordine del giorno, perché sostanzialmente il sostegno che noi diamo alla Conferenza di pace proposta a Roma, segna anche il senso e l’inversione di tendenza di una politica estera del nostro paese che era stata fino a ieri opaca e subalterna: opaca nell’iniziativa propria, subalterna agli interessi atlantici negli atteggiamenti. Questo cambio di politica estera è sostanziato anche dalle risoluzioni che proprio in queste ore vengono votate nel Parlamento italiano. All’interno di queste risoluzioni c’è la questione delle questioni: il ritiro delle truppe dall’Iraq che rappresenta e riapre per il nostro paese quel ruolo mediterraneo di mediazione, di capacità di tessuto di pace, mentre fino ad oggi eravamo stati collocati tra le forze dell’aggressione e della guerra.
L’altra riflessione che dovremmo fare riguardava l’intreccio drammatico che guerra e terrorismo hanno costituito insieme. E’ stato detto prima che la guerra non combatte il terrorismo, anzi lo alimenta, lo rende più forte, lo giustifica, lo rafforza. In quel teatro bisogna affrontare la radice delle questioni. Se un uomo come Giulio Andreotti, proprio pochi giorni fa, diceva che anche lui, se fosse stato un profugo da 40 anni, avrebbe trovato le motivazioni della resistenza e dell’azione — anzi lui è stato molto più spiccio ed immediato: “forse sarei stato terrorista anch’io”, e credo che in questo rappresentasse il dramma di un popolo senza stato, di un popolo senza diritti, di un popolo senza riconoscimenti — credo che l’equilibrio della soluzione “due popoli due stati” debba essere un impegno, l’impegno pacifista non solo delle istituzioni, ma raccolga anche, fortemente, quello che viene dalla società civile come elemento, invito, proposta di azione.
Sono tante e quotidiane le attività di diplomazia dal basso concreta. Pochi giorni fa leggevo come, nella nostra regione, un Comune avesse ospitato per 15 giorni giovani palestinesi e giovani israeliani, li avesse fatti incontrare, ne avesse creato, costituito e realizzato l’opportunità di una comunicazione fatta attraverso lo sport, attraverso la reciproca conoscenza e conoscibilità. E’ accaduto un fatto, però: che al termine di questa esperienza i ragazzi israeliani sono potuti ritornare alle loro case, al loro paese, i ragazzi palestinesi ancora stazionano a Roma in un ostello, perché non possono rientrare nei loro territori a Gaza, dove ogni giorno c’è il dramma, il dolore della guerra e dei bombardamenti.
Credo che bisogna costruire, attraverso questo sostegno, questo ruolo rinnovato del nostro paese, la riscoperta della funzione importante che un paese come il nostro può avere in uno scacchiere così delicato e così difficile come quello del Mediterraneo.
Sostenere questa azione, attraverso questa mozione, è un atto che aiuta non solo chi la promuove ma anche il nostro Consiglio ad affrontare meglio e in maniera più efficace questioni importanti che riguardano il nostro quotidiano, perché quelle vicende, quella storia, quei problemi sono anche il nostro quotidiano.

PRESIDENTE. Invito il consigliere Mollaroli a leggere le modifiche all’ordine del giorno che sono state accettate, dopodiché passeremo alla votazione.

Adriana MOLLAROLI. E’ stato raggiunto un punto di accordo, salutato con estrema positività. Vanno soppresse le ultime due righe del “considerato che”. Credo poi che debba essere aggiornata la temporalità. Dicevamo “gli obiettivi che sostiene la conferenza in corso a Roma oggi”, e al punto 4) che fa riferimento a “sostiene”, viene conservata soltanto la parte che riguarda “sostenere le organizzazioni internazionali impegnate nell’attività umanitaria”.
Credo che sia opportuno un suggerimento al quale sta lavorando il consigliere Luchetti, cioè un riferimento all’Europa. Nella premessa c’è “il vertice dei capi di governo del G8”, però un riferimento al ruolo dell’Europa sarebbe opportuno inserirlo.

Marco LUCHETTI. Ove si scrive “sostiene” e si elencano diversi punti, potremmo aggiungerne un sesto che reciti “la opportunità di un rinnovato apporto dell’Europa nell’area medio-orientale”.

PRESIDENTE. Votiamo come unico emendamento tutte le modifiche apportate ed esplicitate dal consigliere Mollaroli e dal consigliere Luchetti.
Ha la parola il consigliere Bugaro.

Giacomo BUGARO. A questo punto diventa una mozione sottoscritta da tutti?

PRESIDENTE. Diventa una risoluzione.

Giacomo BUGARO. Perfetto. Non era stato detto. Va bene così.

Adriana MOLLAROLI. Correggiamo due errori. Uno sul tempo: “oggi” e non “domani in corso a Roma”; nella premessa sostituiamo “azione” con “cessazione”, perché è un errore materiale ma di grande significato; aggiungiamo il ruolo dell’Europa.

PRESIDENTE. Pongo in votazione la risoluzione così come esplicitata.

Il Consiglio approva


PRESIDENTE. Vi ringrazio e auguro buone ferie a tutti.
La seduta è tolta.


La seduta termina alle 16,30