FEMMINICIDIO A TOLENTINO, VITTURINI: “SERVONO PENE PIU’ SEVERE”
La Presidente della Commissione regionale Pari opportunità nell’esprimere cordoglio e vicinanza alla famiglia della vittima e alla comunità tolentinate chiede l’introduzione di nuove norme che contengano strumenti più efficaci per la prevenzione e la protezione

“Un'altra vita spezzata, un altro vuoto incolmabile, un altro grido che si aggiunge a quelli che, da anni, chiedono ascolto, protezione, giustizia. Dopo la tragedia di Ripaberarda, avvenuta nel periodo natalizio, speravo di non dover più commemorare una vittima nella nostra terra. E invece, siamo ancora qui, a denunciare l’ennesimo femminicidio”. Sono le parole della Presidente della Commissione regionale Pari opportunità, Maria Lina Vitturini, che “con immenso dolore e profonda indignazione esprime il suo cordoglio per la tragica uccisione della donna a Tolentino, diciannovesima vittima di femminicidio in Italia dall’inizio dell’anno”.
La Presidente Cpo sottolinea come "in questi quattro anni il lavoro della Commissione Pari Opportunità è stato costante e concreto. Abbiamo promosso azioni di prevenzione, formazione, supporto alle donne, ascolto nei territori. Purtroppo non basta, se tutto ciò non è sostenuto da un impianto normativo più efficace e tempestivo. Le leggi attuali non tutelano abbastanza: il femminicidio è un’emergenza strutturale, e come tale va affrontato. Il disegno di legge sul femminicidio dovrà introdurre pene più severe, ma soprattutto strumenti più efficaci per la prevenzione e la protezione. La risposta deve essere ferma e collettiva”.
Vitturini invita anche a non dimenticare le “vittime secondarie di questi crimini atroci: i figli e le figlie, spesso presenti, segnati per sempre da un dolore che non ha voce. Sono vittime bianche, invisibili, che meritano attenzione, tutela, cura”. Alla famiglia della vittima e a tutta la comunità di Tolentino va “il mio più profondo pensiero – conclude - e un abbraccio sincero. La Commissione continuerà a lavorare senza sosta, perché la libertà e la vita delle donne non siano mai più messe in discussione.


C.C.
Comunicato n.130, Lunedì 16 Giugno 2025